Resoconto della seduta n.91 del 02/10/2012
SEDUTA N. 91 DEL 2 OTTOBRE 2012

La seduta inizia alle ore 10,45


Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi.


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 90 del 25 settembre 2012, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 246 in data 25 settembre, ad iniziativa dei Consiglieri Zinni, Natali, concernente: “Norme per l'accesso alle spiagge degli animali di affezione”, assegnata alla V Commissione in sede referente e trasmessa alla II e III Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno e al Consiglio delle Autonomie locali per conoscenza;
- n. 247 in data 26 settembre, ad iniziativa del Consigliere Acacia Scarpetti, concernente: “Modifiche alla legge regionale 10 agosto 1988 n. 34 'Finanziamento delle attività dei Gruppi consiliari'”, assegnata alla I Commissione in sede referente;
- n. 248 in data 1 ottobre, ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Giorgi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli, concernente: “Istituzione del collegio dei revisori dei conti della Regione Marche e modifica all’art. 2 della legge regionale 34/1988” assegnata alla I Commissione in sede referente ed alla II Commissione per l’espressione del parere ai sensi dell’art. 69 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 407 del Consigliere Latini “Regolamentazione dei rimborsi alla CRI e ANPAS”;
- n. 408 dei Consiglieri Ortenzi, Perazzoli, Traversini, Marangoni, Giorgi, Massi, Romagnoli “Attività motoria nella scuola primaria”;
- n. 409 del Consigliere Zaffini “Comunità Autonome”;
n. 410 del Consigliere Zaffini “Installazione tutor park per soggetti diversamente abili”;
n. 411 dei Consiglieri Giorgi, Acquaroli “Riequilibrio comparti territoriali pesca alle vongole”.
Comunico, inoltre, che, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 80 del Regolamento interno, il consigliere Acacia Scarpetti ha chiesto, all’atto della presentazione, che venga dichiarata l’urgenza sulla pdl n. 247 del 26 settembre 2012 “Modifiche alla legge regionale 10 agosto 1988 n. 34 'Finanziamento delle attività dei Gruppi consiliari'”, proponendo come termine per l’esame in sede referente il giorno 26 ottobre 2012 e l'Ufficio di Presidenza ha chiesto che venga dichiarata l'urgenza sulla pdl n. 248 ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Giorgi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli, concernente: “Istituzione del collegio dei revisori dei conti della Regione Marche e modifica all’art. 2 della legge regionale 34/1988”.
Ha chiesto congedo l’Assessore Luchetti.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Così come prevede il regolamento, mettiamo subito in votazione la richiesta d'urgenza sulla proposta di legge n. 247 presentata dal Consigliere Acacia Scarpetti. ... (…)... E' una proposta di legge sulla tenuta di fatto della contabilità interna dei gruppi... (…)... Scusate, a norma dell'articolo 80 del regolamento interno è possibile, chiedere, se l'Aula è d'accordo, la procedura accelerata rispetto all'iter normale, il consigliere Acacia Scarpetti si avvale di questa possibilità. Naturalmente l'Aula è sovrana può riconoscere l'urgenza o meno; se non riconosce l'urgenza la proposta di legge segue l'iter normale.
Su questa richiesta ci possono essere due interventi: uno a favore ed uno contrario.
Ha la parola il Consigliere Acacia Scarpetti.

Comunicazione ai sensi dell'articolo 35, VI comma, del R.I.

Luca Acacia SCARPETTI. Prima di addentrarmi sulla spiegazione della brevissima norma chiedo la parola, ai sensi dell'articolo 35 del regolamento interno, per chiarire in merito ad un'intervista apparsa su una testata locale che non mi appartiene completamente.
Un giornalista mi ha telefonato in riferimento al fatto che ho presentato un disegno di legge su una questione molto dibattuta e molto calda in questi giorni in Italia: la gestione dei fondi destinati ai Gruppi consiliari. Da una battuta e mezzo è uscita fuori mezza pagina di intervista contenente elementi che io non ho mai scritto, dichiarato e tanto meno pensato. Voi siete tutti esperti di politica e sapete a volte come va il mondo dell'informazione: non mi riconosco completamente in quello che è apparso. Questo è quanto volevo precisare.

Sull'ordine del giorno

Luca ACACIA SCARPETTI. Ora intervengo nel merito della norma. Proprio perché sono convinto che la Regione Marche sia tra le più virtuose in Italia, per una serie di aspetti legati al modo di gestione dei soldi pubblici e per la serietà e visto che in alcuni Consigli regionali italiani succedono cose non troppo edificanti per la classe politica, chiedo la procedura d'urgenza per far vedere al mondo, all'Italia, che noi siamo seri. Tale proposta prevede un unico articolo, che lega la scelta e la liquidazione dei fondi destinati ai Gruppi consiliari alla firma di tutti i Consiglieri appartenenti al Gruppo. Mi pare una forma di trasparenza, di garanzia e di serietà che non potrà che fare onore all'intero Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Consigliere, evito di commentare quello che lei ha detto in quell'intervista, perché lei ha offeso non il sottoscritto, dicendo “Solazzi intervenga prima che a Palazzo entri la Finanza”, che fra l'altro è virgolettato, ma lei ha offeso l'intero Consiglio regionale, che peraltro non può essere confuso con altri Consigli regionali d'Italia, se non altro per le cifre delle quali parliamo.
Quando lei dice, rispetto alla domanda: “Il meccanismo anche ad Ancona è uguale a quello del Lazio, tanto per fare un riferimento tristemente conosciuto?”, lei ha l'ardire di dire “Si, è lo stesso. I capigruppo consiliari si presentano e prendono le quote spettanti. Non devono rendere conto a nessuno anche se devono conservare tutte le pezze d'appoggio”. (...) No guardi l'ha tirato fuori lei il discorso, non l'ho fatto io, le dico soltanto che: o sono cose che ha detto e, ripeto, sono offensive oltre che false, o non le ha dette e se la deve vedere con il giornalista. Chiuso il discorso... (…).... E' tutto virgolettato su il Resto del Carlino di domenica, allora lei faccia una cosa, denunci il giornalista.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Chiedo l'anticipo dell'esame della proposta di legge sul biogas. Un tema importante ed urgente; faccio il relatore contro la richiesta …

PRESIDENTE. Non siamo entrati ancora nella trattazione dell'ordine del giorno, potrà intervenire poi.

Mirco CARLONI. Presidente, intervengo contro questa proposta perché non ritengo che su questo tema così accalorato e di attualità, si possa fare, in questo momento, i primi della classe.
Bisogna capire veramente se ci sono dei sistemi di trasparenza e in questo caso invece mi sembra ci sia più un problema di spartizione dei fondi. Non diamo una bella immagine come Consiglio regionale.
Lo dico anche come Revisore dei conti del Consiglio. Lei, Presidente, mi ha chiesto una relazione che tra qualche giorno le manderò sui conti del Consiglio e non ci sono certamente i casi di malcostume o le cose che stiamo vedendo in queste ore, però stiamo attenti anche all'immagine che diamo all'esterno perché altrimenti siamo tutti delegittimati agli occhi dei cittadini.
Casomai andrebbe vista una prassi di questo Consiglio che è quella dei Gruppi piccoli, anzi monopersonali, che si sono moltiplicati anche dopo l'esito elettorale e sui quali va fatta una discussione: costano troppo e qualche volta farli diventa una convenienza.
Detto questo sono contrario alla richiesta d'urgenza prevista ai sensi dell'articolo 80 del regolamento interno, e le chiedo invece, Presidente, di dare attenzione al problema del biogas che è un tema urgente …

PRESIDENTE. Poi quando entreremo nell'ordine del giorno, lei mi chiederà la parola.
Metto in votazione la proposta di dichiarazione d'urgenza sulla proposta di legge n. 247 ad iniziativa del Consigliere Acacia Scarpetti.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Metto in votazione la dichiarazione d'urgenza sulla proposta di legge n. 248 a firma dei cinque componenti l'Ufficio di Presidenza, concernente: “Istituzione del collegio dei revisori dei conti della Regione Marche e modifica all’art. 2 della legge regionale 34/1988”. Come previsto dalla normativa attuale, anche le Regioni debbono dotarsi di un Collegio di sindaci revisori e l'Ufficio di Presidenza sta valutando di nominare un Sindaco di revisore esterno - oggi ci sono i revisori interni - anche per le spese dei gruppi. Stante il fatto che la legge comunque ci obbliga fin dal 1° gennaio del 2012, dall'anno corrente per l'esercizio successivo, alla nomina dei revisori dei conti, abbiamo presentato una proposta di legge in cui prevediamo la nomina dei revisori dei conti e attribuiamo loro, senza costi aggiuntivi, anche la vigilanza sui conti dei singoli Gruppi consiliari. Questo lo abbiamo fatto per non istituire due Collegi dei revisori dei conti.
Dichiaro aperta la votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Do informazione che il Presidente Spacca ed il sottoscritto, in relazione agli incontri tenuti dalle rispettive Conferenze dei Governatori e dei Presidenti dei Consigli regionali, intendiamo fare a questa Aula una comunicazione. Questo sarà il primo punto all'ordine del giorno.


Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Ritorno sull'argomento che una settimana fa vide in Aula la negazione e chiedo l'inserimento nell'ordine del giorno della discussione, attuale, sui costi della politica.
Oggi lei mi ha anticipato, lei mi ha ostruito l'ingresso ed io rientro dalla porta e riparlo proprio dei costi della politica che si riferiscono anche al riordino delle Province nella Regione Marche. Prendo le parola del Presidente Spacca dicendo che "al Presidente Spacca nessuno di noi può dare il cerino in mano", tanto meno chi vuole giocare sul costo della politica.
Significa che su questo rimbalzo dobbiamo stabilire un concetto: è una legge di Stato, va adottata e recepita come tale, al di la dei mal di pancia e delle poltrone da difendere, … (…)... io chiedo l'immediata iscrizione all'ordine del giorno e lei deve metterla in votazione. Tanto più che ieri il CAL si è espresso e non credo all'unanimità come proposto dal Presidente che giustamente ha rimesso il mandato.
Quindi chiedo a lei, che parla dei costi della politica, l'iscrizione d'urgenza al primo punto dell'ordine del giorno odierno di questo argomento. Lei metta in votazione ma per appello nominale.

PRESIDENTE. Metto in votazione che cosa? Io non ho capito cosa devo mettere in votazione, di cosa sta parlando? Stiamo parlando dell'ordine del giorno, io non ho capito, cosa dobbiamo mettere all'ordine del giorno?

Umberto TRENTA. La mia proposta: oggi in merito alla spending review … (…)... Presidente lei mi gioca sempre a rimpiattino, questo argomento lei lo deve affrontare in Aula perché si è espresso anche il CAL di ieri … (…)...

PRESIDENTE. Per mettere all'ordine del giorno un argomento ci vuole una proposta, ci vuole un atto ...

Umberto TRENTA. Io adesso lo faccio!

PRESIDENTE. Trenta lei è troppo intelligente, ha troppa esperienza per farmi perdere il tempo ed anche la pazienza!
Ha la parola la Consigliera Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente.
Così come anticipato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi chiedo l'iscrizione all'ordine del giorno e la trattazione della mozione n. 411 “Riequilibrio comparti territoriali pesca alle vongole”.
La settimana scorsa i Capigruppo, anche in sua presenza, hanno incontrato alcune rappresentanze dei vongolari, so che anche l'assessore li ha incontrati, quindi possiamo tranquillamente trattare l'argomento.

PRESIDENTE. Lei propone di mettere al punto 5bis la mozione n. 411. Anche su questa richiesta ci può essere un intervento a favore e uno contro.
Per l'intervento contro ha chiesto la parola l'Assessore Giannini.

Sara GIANNINI. Questo argomento molto delicato ha appassionato il Consiglio regionale per mesi, sia quando l'allora assessore Solazzi introdusse il regolamento che quando ne ridiscutemmo per la scadenza dopo un anno e mezzo. In Giunta abbiamo seguito pedissequamente l'indicazione pervenuta dal Consiglio regionale.
Siccome la mozione cade in un momento in cui si sta definendo la ricerca che avevamo promosso, ritengo opportuno verificare l'esito della ricerca e poi affrontare in modo più coerente, anche sulla base delle indicazioni della Commissione consiliare competente, l'esito di questo studio e gli approfondimenti necessari.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Intervengo a favore della discussione di questa mozione perché al di là delle motivazioni espresse dall'Assessore, io credo che ci siano problemi di merito e di metodo per affrontare e gestire politicamente al meglio questo problema.
Non è possibile, come abbiamo ascoltato in Commissione ed alla Conferenza dei Capigruppo, che associazioni di lavoratori, in questo caso pescatori di vongole, chiedano di incontrare un Assessore e, a meno che non siano smentiti, questo si rifiuti di incontrarli. Questo nel metodo, nel merito, a detta degli uffici regionali ed anche dei pescatori di vongole, l'indagine presenta delle caratteristiche per cui si sovvertono le condizioni sulle quali è stato basato un accordo. Credo, quindi, che sia il momento di gestire politicamente la problematica e di gestirla con intelligenza cominciando a discuterne in Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta di iscrivere al punto 5 bis la mozione n. 411.

(l'Assemblea legislativa non approva)

Sull'ordine dei lavori

Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Presidente, voglio evidenziare a questo Consiglio regionale che due leggi che abbiamo discusso e che ci hanno visto divisi, al di là delle posizioni politiche, sulla legittimità. La legge del 1 agosto 2012 “Misure urgenti in materia di contenimento della spesa” al cui interno sono contenute norme che riguardano i dirigenti regionali e la legge 22 del 29 giugno 2012 in materia di personale dei consorzi, e parlo per il Piceno Consind. Entrambe sono state impugnate dalla Presidenza del Consiglio per evidente incostituzionalità.
La raccomandazione che faccio a lei, Presidente, e a tutto l'ufficio è quella di darci una mano sulla legittimità di questi atti per non dover leggere poi le motivazioni che fa la Presidenza del Consiglio sulla evidente incostituzionalità di queste leggi.
E' un richiamo che faccio a lei, al suo ufficio ed a tutti, perché il Consiglio regionale delle Marche - non noi che abbiamo votato contro queste leggi per motivi politici e per la presenza di chiare violazioni - non venga più sottoposto a certe figuracce.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Due cose: una è scontata ed è la richiesta di rinvio della proposta di deliberazione n. 9 ad iniziativa della Giunta sulla “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91 "Nuove norme sulla cittadinanza” . Ogni volta che si presenterà, io lo chiederò.
L'altra è che voglio rammaricarmi in anticipo sull'intervento che farà il Presidente Spacca. Certe cose bisogna concordarle per lo meno con i Capigruppo, perché sono cose molto delicate che la gente fuori può non capire e non è giusto, quindi, che qualcuno si faccia degli spot sui giornali.


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Ribadisco la richiesta di anticipare il punto relativo alle proposte di legge sulla "Individuazione delle aree idonee, non idonee alla installazione di impianti alimentati da biomasse o biogas".

PRESIDENTE. Mi può formalizzare meglio la richiesta? Mettere il punto 4 al punto 1 dopo le comunicazioni. Va bene su questo ci vuole un voto dell'Aula
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Non si può accogliere la richiesta, che ovviamente non costerebbe niente, perchè i Consiglieri della maggioranza questa mattina hanno avuto il parere dell'Avvocatura sul tema delle biomasse e c'è la necessità di dargli una occhiata. Piuttosto che anticipare sarebbe bene riflettere su quello che ci hanno consegnato e caso mai parlarne dopo la relazione del Presidente Spacca sul tema dei costi della politica. Quindi io penso che non serva anticipare il punto ma che sia addirittura controproducente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Presidente io credo che la Commissione abbia fatto un buon lavoro in tempi ragionevolmente brevi, anzi brevi, a dimostrazione della necessità assoluta che questa Aula discuta un problema così importate che riguarda le biomasse e biogas, ormai inserito in un contesto regionalizzato.
Le problematiche sono forti, le sollecitazioni sono forti e credo che la discussione in Aula faccia il bene della Giunta, dell'Assessore competente e dei Dirigenti, di tutti quelli che, una volta approvata questa legge, potranno muoversi su linee guida importanti
Non è più pensabile che accada quello che sta accadendo: vengono rilasciate autorizzazioni, ma su questo non entro nel merito, che non hanno una legittimazione regolamentare e legislativa della Regione Marche.
Io credo che oggi assolutamente questa Aula debba discutere questa legge e poi valutare i pareri e quant’altro.

Mirco RICCI. (inizio intervento fuori microfono)... discussione, abbiamo chiesto di dar tempo ai Consiglieri di leggere un documento di svariate pagine, non semplice, molto articolato e complesso. E' bene che lo si conosca perchè potrebbe cambiare anche l’esito del voto finale e quindi l'anticipazione potrebbe essere controproducente.


PRESIDENTE. Metto in votazione la richiesta del Consigliere Carloni di anticipare l'esame delle proposte di legge relative al biogas.

(l'Assemblea legislativa non approva)

Comunicazioni del Presidente della Giunta e del Presidente dell'Assemblea legislativa
"Costi della politica e misure contenitive"

(Discussione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca comunicazioni del Presidente della Giunta e del Presidente dell'Assemblea legislativa sui "Costi della politica e misure contenitive"
Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. La comunicazione, signori Consiglieri, credo che si renda necessaria e doverosa a fronte del dibattito che è stato svolto nei giorni scorsi, nelle giornate di mercoledì, giovedì ed anche venerdì, a confronto con i massimi vertici istituzionali del nostro paese, il Presidente della Repubblica, il Governo nazionale sul tema dei cosiddetti costi della politica con riferimento all'istituzione regionale.
La Conferenza delle Regioni a confronto con questi organi istituzionali è arrivata a una determinazione unanime. Unanime significa che è stata condivisa da tutti i Presidenti delle Regioni italiane, non da uno, ma da tutti, di qualsiasi forma politica, di qualsiasi espressione politica, tutti i Presidenti di Regione hanno condiviso una posizione che poi è stata portata anche alla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali. Ne riferirà in proposito il Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche. Credo sia necessaria una comunicazione e soprattutto una riflessione e una condivisione da parte dell'Assemblea legislativa delle Marche.
La Conferenza delle Regioni si è riunita su questo tema a seguito di quello che è accaduto e che va sicuramente, non credo ci siano voci contrarie in proposito, stigmatizzato e condannato senza mezze misure, mi riferisco naturalmente ai fatti di cronaca che sono stati riportati dagli organi di informazione con riferimento alle situazioni che si sono verificate nella Regione Lazio.
Ma oltre ad un'opera necessaria di moralizzazione rispetto a situazioni erratiche e sicuramente, ripeto, da condannare, e non credo che ci siano voci contrarie a questo tipo di pronunciamento, la riflessione fatta dalla Conferenza delle Regioni è stata anche su un altro piano che credo interesserà particolarmente il Consigliere Zaffini per la sensibilità che lui sottintende in relazione al Gruppo cui appartiene.
Ripeto non è che ci siano valutazioni differenziate rispetto alla condanna, alla vergogna e alla necessità di un processo di autoriforma del sistema regionale che faccia sì che questi episodi non accadono più, ma c'è anche un'altra valutazione che è stata fatta in sede di Conferenza delle Regioni rispetto a un dibattito molto serio, molto rigoroso che è stato, peraltro, acquisito proprio nei confronti con le massime autorità del Paese, in modo particolare a confronto con il Governo nazionale attraverso la posizione che è stata espressa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Valutazioni che, in qualche modo, è bene che il Consiglio regionale conosca, che i Consiglieri regionali conoscano su cui formulare anche una valutazione. Ovvero il giudizio molto serio, molto pesante, su dieci anni di riforma del sistema istituzionale del nostro paese, ispirato ad una logica del regionalismo e del federalismo. La valutazione negativa sul fatto che la riforma partita nel 2001, che ha portato poi ad una modifica della II^ parte della nostra Costituzione, al titolo V e che ha prodotto una equiparazione fra le diverse istituzioni della Repubblica: Comune, Provincia, Regione, Stato messi su uno stesso piano, abbia creato un effetto che sicuramente non ha favorito la correttezza istituzionale e non ha prodotto dei benefici sul piano delle scelte, dei comportamenti, delle decisioni, delle azioni che sono state adottate dalle Amministrazioni periferiche e dalle Regioni.
Quindi la necessità non solo di procedere in direzione di una moralizzazione ma soprattutto di procedere all'adozione di un disegno di legge di natura costituzionale che vada ad incidere sui profili, sulle competenze, sulle retribuzioni ed anche sulla definizione delle stesse Regioni italiane.
Quindi rispetto a questo tipo di valutazione che è molto forte e molto significativa, che appartiene in questo momento ad un dibattito più generale del nostro Paese, credo che debba intendersi quello che poi la Conferenza delle Regioni ha deciso rapidamente di assumere come posizione unanime dei Presidenti. Ovvero la necessità di dare un segnale forte, concreto, temporalmente molto rapido che portasse ad una azione di autoriforma che in qualche modo evidenziasse ad un’opinione pubblica, profondamente disorientata e profondamente sconvolta, possiamo usare anche questo termine per quello che sta accadendo, che nelle istituzioni territoriali, nelle istituzioni regionali e anche nelle altre istituzioni c'è la forza e la volontà di realizzare un processo che porti i comportamenti delle istituzioni territoriali italiane all'interno di un sentiero ispirato a criteri e a principi di alto valore morale e che ci sia, come è stato riconosciuto nell'incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, questa forza all'interno delle stesse istituzioni di auto riforma.
In funzione di questo è stato discusso, dibattuto ed elaborato un documento non immediatamente condiviso, ma alla fine condiviso all'unanimità un documento molto forte perché chiede al Governo italiano di assumere un'iniziativa, attraverso la forma del decreto-legge, che assuma quindi immediatamente alcune di quelle azioni di auto riforma che si rendono necessarie per recuperare un rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni e in questo momento, soprattutto, le istituzioni regionali.
Quindi richiesta al Governo di un decreto-legge che adotti alcune misure che da parte dei Presidenti vengono ritenute fondamentali ed indispensabili per recuperare questo rapporto di fiducia con i cittadini.
Decreto-legge perché forza ed esecuzione immediata dal momento della sua approvazione, decreto-legge perché avrebbe una valenza riferita a tutto il territorio nazionale e anche le posizioni di distinzione, che su alcuni punti comunque sono emerse all'interno della Conferenza delle Regioni, sarebbero ricondotte ad un principio che comunque è stato acquisito all'interno della Conferenza che è quello di assumere come punto di riferimento gli indicatori, i parametri delle Regioni maggiormente virtuose.
Questo credo che faccia onore a quest'Assemblea legislativa e a chi la compone perché tra questi parametri vengono adottati quelli che la nostra Regione, l’Assemblea legislativa delle Marche è stata in grado di tenere rispetto a logiche di virtuosità, che sicuramente esistono, ma non sono sufficienti per recuperare quel rapporto di fiducia che dobbiamo avere con i cittadini, che dobbiamo avere con l'opinione pubblica.
In funzione di questo, la richiesta che è stata inoltrata al Governo è un documento molto preciso che fa riferimento a criteri, costi standard, quindi, alla virtuosità delle migliori Regioni italiane, che parla di una riduzione degli emolumenti percepiti dai Consiglieri, dagli Assessori e dai Presidenti di Regione, di una riduzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori in attuazione del decreto-legge n.138 del 2011 - su cui peraltro noi ci siamo già mossi, ricorderete è stata la prima proposta di legge presentata a quest'Assemblea legislativa nel gennaio di quest'anno per la riduzione, appunto, del numero dei Consiglieri e degli Assessori e precisamente la proposta di legge n. 170 del 2012 - su cui tutte le Regioni italiane sono chiamate a legiferare rapidissimamente, comunque entro l'anno, in modo da dare questo segnale di serietà, di rigore, se lo vogliamo chiamare così, comunque di sintonizzazione sui sentimenti dell'opinione pubblica nazionale.
Il terzo punto del documento, che ripeto, è stato approvato all'unanimità, è quello di limitare, uniformare sulla base di criteri omogenei la spesa dei Gruppi consiliari, eliminando ogni forma di benefit. Qualcuno aveva proposto addirittura un parametro riferito a una quota pro-capite di 20 centesimi di euro per ogni abitante, per ogni componente della comunità regionale che nel nostro caso significherebbe la riduzione dei costi dei gruppi consiliari da € 530.000,00 a € 300.000,00. Sostanzialmente una riduzione del 50% che per noi, che come sapete, siamo l'ultima Regione italiana in termini di questo valore, significherebbe ben poco, ma significherebbe tantissimo per altre realtà regionali che partono da una base, faccio riferimento alla Sardegna 14 milioni di euro o anche Regioni più piccole di noi, come il Molise, che vedrebbero ridotte in maniera paurosa la disponibilità di risorse per le funzioni dei Gruppi consiliari e le spese dovranno essere riferite soltanto a certificazioni di carattere politico istituzionale, quindi, più nessuna possibilità di remunerare attività che non siano legate soprattutto ad attività politico-istituzionali, certificate, non solo, come abbiamo detto poco fa attraverso l'iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno di un Collegio di revisori dei conti ma certificate, questo è stato richiesto, attraverso una convenzione da realizzare con la Corte dei Conti, in modo tale che sia assoluto il richiamo alla trasparenza dei comportamenti.
Altre azioni dovrebbero riguardare l’eliminazione dei Gruppi consiliari per arrivare ad un numero che sia maggiormente accettabile e infine la riduzione delle Commissioni consiliari parametrandole al numero essenziale di quattro con possibilità di incremento in funzione della popolazione delle diverse Regioni ma comunque non superando il numero di otto.
Tutte queste azioni dovrebbero essere introdotte in via immediata, dicevo prima attraverso la formula del decreto-legge, nel momento in cui viene approvato dal Governo nazionale diventa esecutivo, diventa eseguibile e diventa necessario adottare.
Qualora, poiché ci sono anche formule diverse, ci sono anche regioni a Statuto speciale che hanno nei loro Statuti delle accentuazioni rispetto all'esercizio di una forte autonomia, non ci sia adeguamento da parte delle varie Regioni a queste indicazioni, praticamente c'è una sanzione da parte del Governo attraverso i processi di trasferimento delle risorse, quindi, non è possibile una sanzione diretta ma c’è una sanzione indiretta che passa attraverso il trasferimento delle risorse alle diverse Regioni.
Questi principi e queste azioni dovrebbero essere affermati nel decreto legge che giovedì il Governo adotterà, che ripeto è stato richiesto dalle Regioni, ed è stato richiesto perché noi vogliamo difendere la stagione delle autonomie. Vogliamo difendere le Istituzioni che sono ispirate al criterio del decentramento amministrativo. Vogliamo ribadire che questa azione, che ha portato al protagonismo delle Istituzioni territoriali, a partire dalle Regioni, è stata una stagione positiva nei risultati e nel bilancio che ha saputo conseguire, dal punto di vista della crescita economica, dal punto di vista della crescita sociale, dal punto di vista dei servizi erogati con grande qualità e con performance, anche in termini di produttività, molto elevati che probabilmente non sarebbero potute accadere se il governo fosse avvenuto in maniera centralistica.
Ma questo è un altro capitolo che riprenderemo in altre occasione.
La Conferenza ha sottolineato che l’ammontare complessivo delle risorse che le Regioni gestiscono ammonta a circa 172 miliardi di euro - in realtà viene gestito attraverso il funzionamento delle Istituzioni, che possiamo chiamare anche costi della politica in cui rientrano anche le funzioni stigmatizzate che riguardano l'attività più politica dei Gruppi e che comunque hanno un profilo di carattere istituzionale - ebbene per quanto riguarda le Regioni tutto questo costituisce lo 0,19% dell'intero monte dell'azione del budget amministrato. Siamo, quindi, ad un rapporto inferiore di quello che riguarda lo Stato centrale. Quindi la richiesta della Conferenza delle Regioni è che anche gli altri organismi istituzionali di natura sia legislativa che esecutiva, con riferimento allo Stato, siano sottoposti alle medesime regole, ai medesimi principi, alla medesima trasparenza a cui noi offriamo con grande disponibilità, anzi con una forte energia la nostra azione amministrativa, la nostra azione politica.
Vorrei chiudere questa breve riflessione ricordando che noi, tutti insieme, siamo partiti su questo sentiero di controllo dei conti e di trasferimento delle risorse dalle funzioni burocratiche amministrative, politiche, ai servizi ai cittadini in maniera molto netta dall'inizio della legislatura. E’ stata predisposta una ricognizione delle azioni che sono state fatte dalla Regione Marche nel corso di questi due anni e mezzo e che sono pari a minori costi per 30 milioni di euro che sono stati trasferiti, e qui c'è il dettaglio di tutte le azioni (allegato A), dagli apparati verso servizi ai cittadini .
Quindi capisco il disagio dei consiglieri regionali, capisco il disagio di chi si è comportato in maniera seria e rigorosa e che non accetta di essere posto sullo stesso piano di chi non l’ha fatto, ma chiedo ai Consiglieri regionali, come è stato fatto alla Conferenza dei Presidenti, di capire quale sia il sentimento che esiste al di fuori di quest'Aula nei confronti dell'istituzione, delle istituzioni regionali a causa degli eventi che sono accaduti e che, purtroppo, non distinguono rispetto ai comportamenti dei singoli o delle diverse Assemblee legislative regionali.
Siamo in una fase che mette in discussione il nostro ruolo, la nostra funzione e l'esistenza stessa della nostra Regione, con la possibilità che sia anche geograficamente ridefinito il perimetro della nostra Regione, con la proposta fatta dal Presidente della Regione Lombardia di fare tre Macroregioni: Nord, Centro e Sud, ma anche con altre proposte che sono avanzate in seno ai consulenti del Governo che parlano di altre formule in cui noi saremmo con l'Abruzzo e il Molise, l’Umbria con la Toscana e così via.
Siamo, quindi, all'interno di un dibattito che è estremamente aperto che parte, lo ripeto, da una valutazione rispetto a quanto è stato costruito in questi anni attraverso il federalismo e regionalismo.
Una valutazione negativa che noi non accettiamo perché siamo profondamente convinti che quello che abbiamo fatto in questi anni è stato assolutamente utile a rinforzare la nostra comunità regionale sotto il profilo sociale, sotto il profilo economico, dal punto di vista della consapevolezza dei diritti e della responsabilità dei cittadini di questa comunità e delle sue istituzioni. Ma per avere la credibilità, per combattere questa battaglia che è decisiva, importantissima e fondamentale occorre che noi recuperiamo la credibilità su un piano ancora più rilevante che è quello del rapporto di fiducia con i cittadini, attraverso un'azione che il Governo chiama di moralizzazione ma noi chiamiamo di sintonia con la sensibilità dei cittadini rispetto ad un momento drammatico come quello dell'economia che in una fase recessiva comporta e richiede a tutti noi di corrispondere in maniera adeguata anche attraverso la serietà dei comportamenti che ci riguardano.

(Allegato A)

Interventi già effettuati: minori costi pari a -30 milioni di euro
Sul versante della riduzione delle spese di funzionamento e dei costi della politica è stato da tempo avviato, nella nostra Regione, un percorso virtuoso, che ha condotto a significativi risultati.

Enti dipendenti ed enti pubblici operanti in materie di competenza regionale

Sono stati soppressi alcuni enti dipendenti ed autorità d'ambito, con attribuzione delle relative funzioni rispettivamente a strutture della Giunta regionale, a Comuni e Province:

Agenzia regionale Marche lavoro (l.r. n. 35/2005),
Azienda di promozione turistica regionale (l.r. n. 35/2005),
Ente regionale per le manifestazioni fieristiche (l.r. n. 14/2010),
Enti regionali per l'abitazione pubblica (ERAP), con relativi consigli di amministrazione ed istituzione dell'Ente unico regionale per l'abitazione pubblica (l.r. .n. 18/2012),
Autorità d'ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti ed autorità d'ambito per il servizio idrico integrato (l.r. n. 18/2011 e n. 30/2011).

Le funzioni di direzione di alcuni enti dipendenti sono state a attribuite a dirigenti regionali:

Agenzia regionale sanitaria (l.r. n. 17/2010),
Agenzia per i servizi nel settore agroalimentare delle Marche (Deliberazioni della Giunta regionale n. 2213/2009, n. 1861/2010 e n. 935/2011.

Sono state ridotte del 10% le indennità di carica degli amministratori e dei componenti dei collegi dei revisori dei conti ed è stato eliminato il rimborso forfettario delle spese per gli enti pubblici operanti in materie di competenza regionale (l.r. n. 11/2010).

Sono stati riordinati gli enti di gestione dei parchi naturali (l.r. n. 13/2012).

Società partecipate

L'intervento di riduzione dei costi ha riguardato anche le Società partecipate:

Soppressione della figura del direttore generale della società Sviluppo Marche S.p.A. (SVIM) (l.r. n. 16/2010),
Riduzione da 9 a 3 dei componenti del consiglio di amministrazione della società Aerdorica S.p.A e liquidazione della Società Evolavia S.R.L.

Servizio sanitario regionale

Una significativa razionalizzazione è stata effettuata rispetto ai costi amministrativi del Servizio sanitario regionale:

Soppressione delle 13 zone territoriali ed istituzione di 5 aree vaste (l.r. n. 17/2011),
Revisione dei distretti (l.r. n. 17/2011 e deliberazione della Giunta regionale del 1 ottobre 2012),
Ridefinizione degli ambiti sociali (l.r. n. 17/2011),
Riduzione dei componenti dei collegi sindacali degli Enti del Servizio sanitario regionale (l.r. n. 11/2011),
Attribuzione ad interim al Direttore generale dell'Azienda ospedaliera "Ospedali riuniti Umberto I - C.M. Lancisi - G. Salesi" delle funzioni dei direttori dei presidi ospedalieri G.M. Salesi e G. Lancisi.

Strutture e personale della Giunta regionale

E' stato operato un forte ridimensionamento delle strutture organizzative della Giunta regionale:

Riduzione dei servizi e delle posizioni di funzione,
Riduzione da 23 a 17 degli ex uffici agricoli di zona,
Istituzione della Stazione Unica Appaltante della Regione Marche (l.r. n. 12/2012).

A tale ridimensionamento organizzativo si è affiancata la consistente riduzione del numero dei dirigenti e la revisione delle relative retribuzioni:

Non sostituzione dei dirigenti cessati dal servizio,
Non conferma di un dirigente esterno,
Riduzione del 5% e del 10% dei trattamenti economici complessivi superiori a 90.000 euro,
Riduzione del 33 % dell'indennità di risultato,
Riduzione della retribuzione del Segretario generale,

All'intervento sui dirigenti si è aggiunto quello sul personale del comparto.

Contenimento del tourn over,
Riduzione delle spese relative alle trasferte e alla formazione,
Riduzione delle spese concernenti i compensi accessori per attività non rientranti tra i normali compiti di ufficio,
Abrogazione della legge regionale n. 1/2010, concernente gli incentivi alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro (Legge regionale n. 16/2010).

Consulenze esterne

Le consulenze esterne sono state quasi "azzerate". Commissioni, comitati e collegi
Sono state ridotte le spese per commissioni, collegi e comitati:
Rideterminazione dell'ammontare dei gettoni di presenza che non può superare l'importo di 30 euro ed eliminazione del rimborso forfettario delle spese (l.r. n. 11/2010),
Riduzione da 5 a 3 dei componenti del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici e del Comitato tecnico per la legislazione.

Consiglieri e Assessori regionali

Rispetto al trattamento indennitario dei Consiglieri regionali è stata approvata la legge regionale n. 27/2011, con la quale è stata disposta una revisione dello stesso trattamento e sono stati eliminati, tra l'altro, il vitalizio e l'indennità di missione.
In merito alla commisurazione del trattamento economico e all'effettiva partecipazione ai lavori del Consiglio regionale, invece, sono da tempo operanti apposite disposizioni.

E' stata assunta, inoltre, dalla Giunta regionale l'iniziativa per la riduzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori regionali (proposta di legge statutaria, ad iniziativa della Giunta regionale, di cui alla deliberazione n. 1/2012).

Auto blu

Specifiche misure sono state adottate rispetto all'utilizzo delle auto di servizio:
Divieto per i componenti della Giunta regionale di utilizzare le autovetture di rappresentanza dal luogo di residenza o domicilio alla sede regionale (deliberazione della Giunta regionale n. 1028/2010,
Utilizzo da parte dei componenti della Giunta regional, delle autovetture di rappresentanza esclusivamente per le missioni fuori dal territorio regionale (deliberazione della Giunta regionale n. 1028/2010),
Utilizzo da parte dei componenti della Giunta regionale delle autovetture del segmento C, per recarsi dalla residenza o domicilio al luogo della missione e viceversa (Nota del Segretario generale del 6/7/2010),
Esclusione, per i dipendenti regionali, del rimborso chilometrico in caso di utilizzo del mezzo di trasporto proprio per le missioni (Nota del Segretario generale del 28/6/2010),
Limitazioni concernenti l'utilizzo delle autovetture di servizio e degli autisti da parte degli enti e delle aziende dipendenti dalla Regione (deliberazione della Giunta regionale n. 1029/2010),
Riduzione del numero degli autisti rispetto alla precedente legislatura.

Spese di rappresentanza e adesioni

Altri interventi hanno riguardato le spese di rappresentanza.
Sono state ridimensionate anche le spese per adesioni ad enti, fondazioni, associazioni, comitati ed altri organismi.

PRESIDENTE. Grazie Presidente Spacca.
Debbo anch'io comunicare che la Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali d’Italia, come ha fatto la Conferenza dei Presidenti delle Giunte, ha dibattuto il tema dei costi della politica, pur nella consapevolezza che l'immagine esterna che è stata data ha finito per accomunare tutte le realtà territoriali e tutte le Regioni su uno stesso piano, anche se così non è.
La Conferenza dei Presidenti ha votato all'unanimità un documento che contiene sostanzialmente quattro punti su cui intende garantire la trasparenza: l'accessibilità ai dati, un tema molto importante, il controllo contabile, la riduzione del numero dei Gruppi consiliari e la riduzione delle consulenze esterne da parte degli esecutivi.
Al di là del documento è chiaro che non mi soffermerò sulle cose che sono state dette dal Presidente Spacca se non per dire che - peraltro senza nessuna enfasi, senza nessuna retorica, senza nessuna piaggeria nei confronti di noi stessi - non si può iscrivere la nostra Regione fra quelle che hanno dato un cattivo esempio, perché non un giornale parrocchiale ma “il Sole 24 ore” pone la Regione Marche al primo posto quanto a morigeratezza rispetto al costo del funzionamento della sua macchina. Comprendo lo sconforto di essere messi da un punto di vista generale sullo stesso piano di altre Regioni, in modo particolare di quelle che hanno compiuto devastazioni sperperando soldi in modo intollerabile. Non voglio entrare nei dati ma la spesa di funzionamento di tutta la macchina del Consiglio regionale delle Marche è di 16 milioni di euro e per la Regione Abruzzo, più piccola della nostra come numero di abitanti, è di 30 milioni ma vi è di più, una Regione che io amo, come la Sardegna che ha 200.000 abitanti in più delle Marche ha una spesa di 73 milioni di euro. Le Marche 16 milioni, la Sardegna 73 milioni di euro di spesa per il funzionamento del Consiglio.
Potremmo continuare, ci sono tutti i dati che segnalano questa situazione di fatto, il costo pro-capite della spesa di funzionamento per numero di abitanti, sono tutti favorevoli, eppure, lo diceva bene il Presidente, nonostante gli sforzi che sono stati fatti in questi anni, non di assecondare una demagogia che finisce per essere anche stucchevole ma, come dire, consapevole del fatto che la politica, la democrazia, il funzionamento delle istituzioni hanno dei costi e questi costi prevedono delle prerogative. Ma non si confondano le prerogative con inammissibili privilegi.
Nonostante questo abbia caratterizzato la storia, non il presente, ma la storia di questa Regione, quindi un grazie va a tutti coloro che ci hanno preceduto e che hanno assunto uno stile assai diverso da quello di altre realtà. Comunque c'è ancora margine per migliorare. Sicuramente si e noi lo abbiamo fatto, voglio ricordare a quest'Aula che siamo stati la prima Regione italiana che con un provvedimento condiviso da tutti ha abolito la reversibilità dei vitalizi, l’indennità di missione, ha previsto una norma per cui chi ha un reddito da lavoro dipendente superiore al 50% dell'indennità percepita ha una detrazione, ricordo ancora l'incompatibilità prevista fra il percepire un'indennità rinveniente da un altro incarico istituzionale, fosse anche un vitalizio, e l'indennità del ruolo di Consigliere o di Assessore regionale. Ricordo ancora la norma che ci siamo dati sulla presenza in Aula con una penalizzazione di € 300 se non si sta in Aula per i due terzi della durata del Consiglio.
Credo che sono cose ascrivibili, si può fare di più, si può fare certo.
Credo che non bisogna esagerare con la demagogia perché questo finisce per portarci in una situazione in cui la lente d'ingrandimento, la luce e l'attenzione e, come dire la spettacolarizzazione, non porta ad evidenziare la sostanza delle cose, perché a certi standard di spesa deve corrispondere anche l'ottimizzazione del funzionamento delle strutture. Bisogna saper contemperare, bisogna avere il coraggio di difendere il funzionamento e la legittimità dell'istituzione.
Detto questo, come prima riferiva il Presidente Spacca, ci siamo riuniti anche come Ufficio di Presidenza abbiamo accolto, abbiamo condiviso anche in base, ripeto, alle indicazioni della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali d’Italia, la diminuzione del trasferimento per il 50% circa ai Gruppi consiliari, la riduzione dei Gruppi inferiori a tre unità, la riduzione del numero delle Commissioni permanenti in sede referente e abbiamo fatto di più, l'Ufficio di Presidenza ha anche detto che contestualmente a queste norme dovrebbe essere abolita la figura dell'Assessore esterno e dovrebbero essere valutati il peso e i costi delle Segreterie complessivamente.
In più l'Ufficio di Presidenza ha preso altri due provvedimenti sua sponte.
Uno in tempi non sospetti, lo scorso anno, nel 2011, quando non si parlava di utilizzo distorto dei fondi dei Gruppi, non si parlava di tutto questo, noi abbiamo assunto, modificato e varato un nuovo regolamento che prevede una gestione delle somme, peraltro risibili, le più basse d'Italia anche sotto la Valle d'Aosta, attribuite ai Gruppi. Abbiamo fatto questo regolamento nel 2011, con operatività dal 2012, ed abbiamo previsto precise norme tra cui l'obbligatorietà della tenuta di un libro giornale.
Stiamo facendo anche di più, stiamo lavorando ad un progetto di legge di open data, open government, per mettere in rete qualsiasi atto venga fatto da qualsiasi ufficio di questa Regione, e da ultimo, l'avete visto prima, abbiamo chiesto la dichiarazione d'urgenza, come Ufficio di Presidenza, per la nomina dei Sindaci revisori su tutta l'attività della Giunta con l'estensione, senza ulteriori incarichi, a controllare la gestione dei fondi attribuiti ai Gruppi, che ribadisco sono cifre assolutamente risibili.
Molte cose sono stato dette dal Presidente Spacca e quindi non mi voglio ripetere, queste sono le comunicazioni che il Presidente confrontandosi con la Giunta ed il sottoscritto confrontandosi con l'Ufficio di Presidenza intendevano fare a questa Aula.
Naturalmente come su tutte le comunicazioni è possibile intervenire altrimenti andiamo avanti con l'ordine del giorno.

Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Ho ascoltato con molta attenzione, caro Presidente Spacca, la sua comunicazione e le sarei grato se anche lei ascoltasse non solo il mio intervento ma anche quello degli altri Capigruppo.
Ha ragione lei, questa è una discussione che deve avvenire in Consiglio regionale perché questo è il luogo della rappresentanza, il luogo della democrazia dove vanno prese le decisioni più importanti.
Credo che nel merito di quello che lei ha detto ci sia da discutere e lo farò, però, innanzitutto c'è una questione di metodo da affrontare.
Dopo quarant'anni di istituzione delle Regioni, i Presidenti delle Regioni, e non i Governatori perché in Italia non esiste la figura del Governatore, si riuniscono e decidono di non rivolgersi ai Consigli regionali per discutere un problema importantissimo e grave, come quello di cui stiamo discutendo, ma decidono di abdicare al loro ruolo e di chiedere al Governo, addirittura, un decreto-legge affinché imponga alle Regioni che essi rappresentano, delle scelte drastiche sui cosiddetti costi della politica.
Qui c’è la prima, credo, anomalia.
Non svolgono il ruolo di rappresentanti dei cittadini, non svolgono il ruolo di rappresentanti dei Consigli regionali e quindi della democrazia, ma svolgono quasi il ruolo di notai, con il tentativo di apparire nuovamente in una Italia che si avvia sempre di più quasi a desiderare l'uomo forte. Chiedono al Governo, pena sanzioni, notate bene, quindi c'è la dichiarazione implicita della incapacità dei partiti che essi rappresentano, di riformare la politica, di riformare il funzionamento delle istituzioni.
Quindi c’è non solo la giustificazione ma l'appoggio all'ondata di anti-politica che sta emergendo nel Paese, come se la fiducia persa dipendesse da scelte tecniche quali: ridurre il numero dei Consiglieri, degli Assessori, il numero delle Province, delle Regioni e dei Comuni.
Io credo che la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei partiti sia un processo che vada costruito giorno dopo giorno, con gli atti, con la partecipazione, con la capacità di ascoltare, con la capacità di obbligare le istituzioni, questo dovrebbero fare i partiti, a selezionare, se volete, anche la classe dirigente. Saper ascoltare i problemi che emergono dal territorio da affrontare democraticamente, ad esempio qui abbiamo dei Comitati che si sono formati perché questa Regione non ha saputo ascoltare il territorio su un tema importante come quello dell'energia.
La democrazia è un processo, non è data una volta per sempre e la fiducia nelle istituzioni e nei partiti non si recupera tout court passando per i primi della classe, per i più virtuosi o per i più bravi.
Per troppo tempo noi abbiamo assistito anche nelle Marche a comunicati stampa, interviste, interventi pubblici, dove la Giunta era virtuosa e il Consiglio spendaccione, dove la Giunta funzionava e il Consiglio perdeva tempo ed era il luogo dove non si decideva. Quante volte, colleghi Capigruppo, con i Consiglieri di maggioranza e di minoranza abbiamo detto non è possibile, che ci vuole rispetto tra i vari livelli.
Dobbiamo avere rispetto e io sarei stato contento, Presidente Spacca, come credo tutti i Capigruppo, di contribuire con lei a definire la posizione delle Marche alla Conferenza delle Regioni. Probabilmente se lei ci avesse ascoltato prima nelle sedi dovute, con il rispetto che si deve al Consiglio, avremmo maturato una decisione più democratica, forse non concorde ma sicuramente più democratica.
Oggi viene vissuta per quello che è, questa decisione, questa richiesta al Governo, ai potenti, al Governo dei tecnici che risponde alle banche in un momento di crisi in cui si arricchisce la speculazione finanziaria ma si impoveriscono i lavoratori, i pensionati e si taglia la democrazia perché è questo ciò che sta avvenendo. Chiediamo a questo Governo di intervenire per moralizzare il paese e cosa c'è di più amorale di chi siede al Governo e taglia le pensioni, rinvia le pensioni e guadagna 1 milione di euro all'anno per interessi sulle azioni che ha nelle banche? Non è amoralità questa?
Noi dobbiamo tirarci fuori da questo Presidente, non possiamo far parte del coro perché ne abbiamo le caratteristiche, e ne abbiamo anche la forza se è vero com'è vero che i dati del "Sole 24 ore", che non è un giornale comunista, dicono che siamo i più virtuosi. Dobbiamo far valere la nostra diversità e proporre questo metodo di operare anche altrove, altrimenti noi cadremmo nell’errore, che non è un errore, ma una strategia, un progetto politico di tagliare la democrazia.
Si è cominciato con l'erogazione ai Comuni, si tagliano le Province, adesso si attaccano le Regioni e poi si torna alle Province. Guardate l'attacco principale è agli eletti, e allora Presidenti, voglio ricordare che per eleggere un Consigliere del suo partito di riferimento sono stati necessari 14.000 voti, per eleggere il sottoscritto sono stati necessari 27.975 elettori.
La democrazia non si realizza con i decreti, la democrazia si realizza facendo contare i cittadini, e non è accettabile, che i grandi che rubano in altre Regioni facciano pagare ai piccoli sui territori, è inaccettabile.
La democrazia va difesa, non va solo costruita tutti i giorni ma va anche difesa, e tanto più è forte la democrazia quanto più vengono rispettate le minoranze, tutte!
Questi sono i costi della democrazia e della politica ecco perché noi siamo contrari. Una cosa è un Gruppo consiliare, che può anche essere di una persona, diretta espressione della volontà del popolo, degli elettori, altra cosa sono Gruppi nati per motivazioni politiche, di partito, le più svariate
Non possiamo permettere di far passare l'idea di fare di tutta un'erba un fascio. Non è così! Per quello che ci riguarda, noi difenderemo le nostre prerogative sapendo che si recupera. Anch'io quando vado in giro, colleghi Consiglieri vengo attaccato, ma sapete cosa ho cominciato a fare? Faccio vedere il mio cedolino della indennità di carica, la diaria e dico a quegli elettori che mi attaccano di chiedere, a coloro che hanno eletto, di fare altrettanto e di dichiarare se hanno preso soldi da sponsor o quanto hanno speso per essere eletti, perché non siamo in tanti qua dentro ad essere eletti senza aver speso un centesimo di tasca propria. Il sottoscritto lo ha fatto. Questo è un fatto di democrazia come il fatto che io dia il mio 50% dell'indennità di carica al mio partito, senza il quale non vivrebbe. Se muore un solo partito, la democrazia si impoverisce e su questo terreno noi sappiamo dove si comincia ma non sappiamo mai dove si finisce, anzi la storia ci insegna e ci dà esempi molto preoccupanti.
Ecco quindi sul metodo, Presidente.
Potrei fare un altro esempio calzante sulla credibilità, io sono stanco e nel prossimo Consiglio probabilmente presenterò una mozione di censura nei confronti dell’Assessore all’Ambiente, pur sapendo che non è una sua responsabilità, perché ad un Consigliere regionale si nega il diritto di conoscere cosa avviene in questa Regione. Lo sapete tutti ormai, ho fatto un'interrogazione il 25 maggio, non ho risposta, Presidente, lei è responsabile anche di quell’assessorato, lei nomina l'Assessore. Lei deve chiedere all'Assessore di far rispettare le regole, sono sei mesi che un Dirigente si rifiuta di rispondere, cosa ha da nascondere? La trasparenza, la fiducia, la credibilità, Presidente, passano anche attraverso queste cose.
Ci sono dei regolamenti che non vengono rispettati e siete i primi a non rispettarli. Io gli ho detto, gli ho scritto signor Presidente, gli ho scritto perché un funzionario mi ha chiesto di parlare a voce di queste cose, di persona, perché era preoccupato dal fatto che, secondo lui, conoscessi troppo la situazione patrimoniale. Ho mandato questa lettera anche a lei, non ha risposto! Allora la democrazia, cosa volete!?
Se ci sono dieci Consiglieri in meno avranno più forza, avranno più prepotenza se non cambia il fare politica, la cultura.
Uno potrebbe dire "difendete i vostri privilegi", come ha scritto qualcuno sulla stampa - con cui probabilmente si è rotto un feeling - "i vostri lauti guadagni”. Io non ho paura di questo, a diciott'anni ero emigrante in Svizzera dove nei bar era scritto “vietato l'ingresso agli animali e agli italiani”, dove oggi si celebrano i vertici dell'economia mondiale, pensate se ho paura a tornare a vivere con la mia pensione.
Ma difendere la democrazia è un dovere di tutti, non è di un partito.
Noi non abbiamo solo il dovere di difendere le Marche, abbiamo il dovere di difendere, di contribuire a difendere la democrazia in Italia, e questo vale per tutti i Consiglieri e per lei Presidente, che potrebbe cominciare ad ascoltare di più i Consiglieri di maggioranza e di minoranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Sarò brevissimo rispetto al collega Bucciarelli, che peraltro ha detto cose che, pur da quest’altra parte dell’Aula, mi trovano concorde.
Già gli antichi greci dicevano che la democrazia può essere uccisa dalla demagogia. Chiedo al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione di assumere posizioni responsabili, sicuramente, ma non demagogiche. Proprio per il fatto di essere qui da alcuni anni, con orgoglio, devo dire che ho attraversato tutte le fasi di cui si parlava e si chiedeva, soprattutto al cittadino, una grande rivisitazione della spesa, prima che venissero fuori tutte le patologie che vengono fuori adesso.
Miei cari colleghi, intendiamoci su una cosa, il cittadino in questo momento sottopone a processo morale le istituzioni e dice “Vi muovete solo adesso perché sono scoppiati diversi scandali?. Prima non se ne accorgeva nessuno? Prima cosa avete fatto?”
Ora parlo per la mia parte politica. Voglio ricordare che in questa Giunta regionale ci sono stati momenti in cui sedevano cinque Assessori esterni e abbiamo approvato bilanci per circa 30 milioni di euro di consulenze esterne. Questo non lo dice Francesco Massi o il PdL, l’ha dichiarato il Presidente Spacca presentando gli ultimi bilanci, dicendo “prima spendevamo 30 milioni di euro, adesso molto meno”.
Avete fatto processi politici a Tremonti che aveva individuato nella patologia di sperpero dei meccanismi di alcune Regioni un cancro che rodeva la credibilità del federalismo e dell'autonomia. Ricordate, Tremonti è stato da voi processato sulle piazze solo perchè aveva detto “attenzione, ci sono sprechi incontrollabili”. E’ vero o non è vero?
Il PdL qui ha presentato la prima proposta di legge per la riduzione dei Consiglieri, per la riduzione immediata degli Assessori esterni e anche la nuova disciplina dei vitalizi. Non abbiamo fatto pubblicità, anche quando diversi di noi hanno rinunciato al vitalizio.
Quello che chiedo oggi, Presidente Spacca, Presidente Solazzi, è che sia portata fino in fondo l'opera di contenimento dei costi e di rivisitazione della spesa. Attenzione, però, che quest'operazione sia rispettosa della democrazia, come diceva giustamente Bucciarelli, ma anche della verità. Perché ho visto riportare, da organi di stampa, cifre che riguardano i soldi che noi prenderemmo lordi, e poi a fianco aggiunti altri rimborsi che erano già dentro le cifre lorde. E non ho visto smentite dal Presidente Spacca, come purtroppo ho visto organi di stampa che parlano solo delle spese del Consiglio.
Allora, sia affrontato tutto insieme e nessuno si metta in vetrina a fare il bello e a gettare fango sugli altri.
Quello che diciamo qui, per quanto mi riguarda lo dico da diversi anni. Non ci piace jstare dalla parte di quelli che, dopo un po' di tempo, dicono “abbiamo avuto ragione”, personalmente me ne infischio. Ma questa operazione io la condivido se rigorosa, se rispondente alla realtà e se riuscirà a portare le indennità delle altre Regioni al pari delle indennità dei Consiglieri delle Marche. Su questo pieno sostegno! Presidenti, affidiamo a voi l’opera di comunicare tutto questo con serietà. Quando dico comunicare tutto significa anche parlare di Svim e di altre patologie, parlare di viaggi sui quali però non ci sono mai i report di quello che producono. Ben venga il viaggio ma vogliamo conoscere i vantaggi che comportano per questa comunità. Questo non c’è mai.
Lo dico agli organi di stampa che ci ascoltano e che spero ci facciano i raggi X. Si cerchi di guardare tutto, non è possibile parlare solo di un aspetto, solo di una parte, seppur eclatante.
Datevi da fare, noi sulla serietà, sul risparmio e sul contenimento dei costi ci stiamo, ma non da adesso, ma da diversi lustri. Noi vi affianchiamo su questo, si alla responsabilità e no alla demagogia.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. L'argomento è non solo di attualità ma anche molto scottante, molto complesso e cercherò di non ripetere quanto detto da chi mi ha preceduto.
Una cosa dovrei sottolinearla. Se siamo in questa condizione non generalizzata, fortunatamente, la si deve essenzialmente a due fattori. Da una parte la famigerata riforma del Titolo V della Costituzione, introdotta forzosamente al termine della legislatura nazionale 1996-2001. Quella riforma, per la quale il centro sinistra intendeva in qualche modo rincorrere sul terreno del federalismo le istanze politiche portate avanti dalla Lega nord e intestarsele, fece in pratica delle Regioni un potere disarticolato all'interno dello Stato. Basta vedere l'aumento del contenzioso in essere tra le Regioni ed il Governo dinnanzi alla Corte costituzionale.
L'altro fattore che in un combinato disposto si miscela con il primo riguarda i vizi italici. Se voi andate a vedere, le Regioni dove c'è un tasso di scabrosità più elevato sono anche quelle che notoriamente hanno un carattere più "goliardico", uso un termine forse improprio ma che può rendere l'idea.
Noi marchigiani tradizionalmente siamo risparmiosi, lavoratori silenti. (...)

PRESIDENTE. ... c'è questa abitudine, non c'è rispetto nei confronti di chi parla e si dimostra un disinteresse assoluto. Se dovete chiacchierare andate fuori.

Giacomo BUGARO. Nelle Marche, forti di questo nostro carattere, come ci ricordava il Presidente, non da oggi abbiamo seguito una strada di morigeratezza.
Questa non dev'essere chiaramente la scusa per dire “Il Consiglio regionale delle Marche è il migliore d'Italia, quindi non facciamo niente”. Possiamo continuare, limare, confrontarci su aspetti di risparmio che ci possono rimettere in sintonia con i nostri cittadini, avendo, però, la consapevolezza che cento delle nostre migliori azioni saranno cancellate immediatamente rispetto a qualche caso nazionale che ha ospitalità presso la stampa in maniera molto più roboante di quanto noi facciamo di buono quotidianamente.
Ho avuto modo di dire al Segretario del mio partito che cento delle nostre migliori azioni vengono immediatamente cancellate da una sfilata di una nostra nota collega lombarda.
Quindi la politica cosa deve fare? Deve riacquisire certamente dei comportamenti che sono più improntati a un senso delle istituzioni. Noi non siamo istituzione solo quando siamo in questa Aula, noi siamo istituzione dal momento in cui decidiamo di essere soggetto pubblico. E lo siamo nel fine settimana quando usciamo con la famiglia, lo siamo quando andiamo alle manifestazioni pubbliche, lo siamo sempre. Perché quando uno inizia a fare politica e soprattutto la fa a un livello medio alto, come quello delle Regioni, è in un palcoscenico volente e nolente ed è perennemente sottoposto al giudizio dei cittadini. E dico anche giustamente, perché siamo remunerati e remunerati anche bene per il mestiere che facciamo.
La cosa, Presidente Spacca, che non ho gradito è stata la fuga in avanti della Conferenza dei Presidenti di Regioni che ha travalicato ogni competenza ed ha voluto, come dire, dare una dimostrazione muscolare della propria bravura, quando sappiamo che molti dei suoi colleghi avrebbero ben altro di cui occuparsi. Una si è dimessa la settimana scorsa, ma altri con carichi pendenti ben più pesanti se ne guardano bene. E’ sembrata quasi un'operazione così, alla si salvi chi può, sulla base di un'emotività e quando le decisioni vengono prese in base dell'emotività non sono mai decisioni ponderate, decisioni equilibrate.
E poi la pavidità del Parlamento che prima ha trovato l'osso da gettare in bocca al “cane arrabbiato” delle Province e oggi ha trovato le Regioni con la scusa di quei disgraziati della Regione Lazio - e mi assumo la responsabilità della parola con cui li ho etichettati.

PRESIDENTE. Colleghi, abbiate pazienza, non si può andare avanti così, non si riesce a parlare. Spostatevi fuori.

Giacomo BUGARO. Questo Parlamento che si è indignato e che ha bloccato immediatamente un Governo, non eletto, appena questo ha tentato un approccio di spending review alle Camere - alzando un diritto costituzionale per cui le Camere si auto-determinano i loro organismi e i loro compensi - perché non ha fatto altrettanto, rispetto alla medesima situazione, per le Regioni? E aggiungo, perché non ha trovato il tempo in questi 4 anni e 8 mesi di ridurre il numero dei parlamentari? Cosa annunciata e voluta a parole da tutti i Gruppi politici che siedono in Parlamento. Perché questo non è avvenuto? Tutti dicono che abbiamo una legge elettorale nazionale insostenibile ma vediamo le difficoltà e i giochi che ci sono per cercare di non cambiarla. Il prezzo lo dobbiamo pagare noi che viviamo tutti i giorni seriamente sul territorio, che siamo eletti con il sistema delle preferenze, che a mio modo di vedere forse non è certamente perfetto ma sicuramente è meglio delle liste bloccate e sicuramente vincola l'eletto al territorio. Certo il sistema delle preferenze ha un costo, le campagne elettorali hanno un costo, ma la democrazia, vivaddio, ha un costo, l'importante è che sia fisiologica e non diventi patologica come nel Lazio.
Queste fughe in avanti, questa voglia di essere i primi della classe da parte dei Presidenti delle Giunte regionali, sinceramente e francamente, lo dico con chiarezza, non mi è piaciuto. Come non mi è piaciuto un altro aspetto e mi rivolgo ai giornalisti, non mi è piaciuto - so che non metterete una virgola di quello che sto per dire - il modo speculativo con il quale trattate le persone, perché noi ancor prima di essere soggetti politici e rappresentanti siamo uomini, padri di famiglia. Abbiamo il diritto al pari di tutte le persone che stanno su questa terra di non essere sbeffeggiati e di dire la verità, perché non c'è nessun Consigliere regionale qui dentro che prende 12.000 euro al mese, non ce n'è uno! Quindi quando dite le cifre, so che a qualcuno gli può rimanere di traverso, dite quelle vere al netto di quanto va nelle nostre tasche, abbiate il coraggio di farlo.
L'altro giorno parlavo con il proprietario di un giornale, non il direttore, che cercava in maniera bramosa di estorcermi delle cose che non esistono, ed io gli ho detto “Perché non metti quanto viene elargito dalla Regione al tuo quotidiano sotto la voce comunicazione istituzionale?” cioè quanto la Regione dà ai giornali per scrivere quello che gli fa piacere. 1 milione e 300 mila euro, quasi tre volte quello che consumano i Gruppi regionali, espressione della democrazia.
Perché i giornali non lo scrivono? Perché forse non gli fa comodo? Se dobbiamo aprire il velo apriamolo su tutto il fronte noi e voi insieme, a favore della verità reale nei confronti dei cittadini.
Questa è l'unica maniera trasparente di fare, perché se no è gattopardia.
Cari giornalisti, che dovreste avere il dovere della vera cronaca, quando si tocca la casta, anche quando casta non è, va tutto bene, quando invece si toccano altre caste che sono davvero intoccabili - quello dei giornalisti è uno degli ordini più casta d'Italia, al pari dei magistrati, al pari dei tanti burocrati che in questo paese sguazzano sulle spalle dei cittadini e che prendono decisioni assolutamente improvvide a cui la politica a volte non riesce arginare e che creano dei danni enormi - allora tutti zitti.
Questa è una delle tante cose che si verificano in Italia e che sono inarrestabili.
Questo non significa che questa Regione che già è virtuosa, non possa migliorare, lo dicevo prima.
Il Presidente Spacca ha ricordato che il primo atto della Giunta regionale del 2012 è la proposta di legge di riduzione del numero dei Consiglieri regionali e degli Assessori esterni che seguiva una proposta a firma Marinelli, Massi, Bugaro del luglio dello scorso anno. Mentre la riduzione del numero dei Consiglieri, lo dico a beneficio anche del pubblico e dei giornalisti, necessita di una revisione statutaria, che è una sorta di revisione costituzionale regionale con una doppia lettura in Aula, l’eliminazione degli Assessori esterni costa un tratto di penna del Presidente Spacca. Fra mezz'ora potremo aver risparmiato qualche centinaia di migliaia di euro all'anno, si faccia subito un decreto, pena l’incoerenza.
O agiamo e siamo coerenti, o è propaganda ed io la propaganda non la faccio sulla pelle delle istituzioni, la faccio sulla pelle della politica ma la faccio all’esterno, con i miei mezzi, con i mezzi del mio partito ma non con la pelle delle Istituzioni.
Quindi delle due, l’una. Io sono d’accordo che tutto deve essere certificato, io mi auguro e colgo la buona fede del collega Acacia Scarpetti su quell'intervista che francamente a me, come a tutti gli altri colleghi ha dato molto fastidio, mi auguro che l'abbia smentita, (...) perfetto, ce n'era bisogno perché qui, fino a prova contraria, tranne forse qualcuno, Acacia Scarpetti, dell'Italia dei Valori, qui nessuno ha niente da giustificare.
Sono stato abbastanza chiaro? Quindi recuperiamo anche un modo dello stare insieme, che sia rispettoso delle diverse parti politiche, della dialettica politica. Faccio riferimento, e mi hanno fatto piacere le rassicurazioni del Presidente Spacca, dell'Assessore e del Capogruppo del PD, per quello che è successo la scorsa settimana rispetto all’INRCA. Qui non ci può essere un asso piglia tutto, non ci possono essere i furbi ed i furbetti, ci deve essere il rispetto dei cittadini in primis e della democrazia in parallelo.
Perché chi ha il 51% non può comandare sul 100% sempre e comunque, perché se non sbaglio il partito democratico, mi rivolgo al maggior partito di maggioranza, ha sempre fatto della concertazione, del confronto, del rispetto delle minoranze una bandiera. Io sono contrario a eliminare i mono gruppo elettivi, lo dico e me ne assumo la responsabilità, è antipopolare? Però i consiglieri Bucciarelli, Latini, Pieroni, Cardogna sono espressione, volente o nolente, della volontà popolare e non può la burocrazia cancellare la volontà popolare.
Non può essere, non è giusto, non è democraticamente accettabile anche perché l'impatto economico della sussistenza di questi Gruppi mi sembra così risibile rispetto al montante generale del bilancio della Regione. Non risolveremo il problema di nessuno e non facciamo facile demagogia quando sento dire “L’operaio guadagna 1000 euro, c'è il cassa integrato che ne prende 800”. Se vogliamo parametrare tutta la vita allora eliminiamo le classi dirigenti, eliminiamo ogni cosa. Facciamolo! Posso essere d'accordo, eliminiamo addirittura il denaro ed abbiamo una società completamente diversa, ma in una società liberale e democratica ci sono le scale, chi è più bravo, chi si vuol proporre e lo fa se ottiene il consenso va avanti se no rimane dove è.
La legge mi sembra molto normale, una legge di vita, è alla base della democrazia e, quindi, Presidente Spacca, al di là delle posizioni politiche, la stimo perché riconosco le sue capacità politiche e di governo, ma in questi passaggi in cui si tocca da vicino la sussistenza e la permanenza della valenza delle istituzioni, le chiedo un maggior confronto con l'Aula, di non fare fughe in avanti propagandistiche e di fare corpo unito non per difendere un qualcosa che non è nostro ma è di tutti e che ha un valore incommensurabile.

Presidenza della Vice Presidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Il dibattito è interessante e poteva essere sviluppato in maniera diversa, si poteva fare una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi e trattarlo in maniera urgente prima di arrivare in Aula così, un po’ “fai da te” in seguito alla relazione del Presidente Spacca.
Noi come Lega siamo stati sempre per i tagli di questo Stato, non ci sono parole, noi abbiamo un debito pubblico disastroso, questo deriva da una gestione di anni ed anni di sperperi, di sprechi, di Cassa del Mezzogiorno, chi più ne ha più ne metta.
Noi siamo sicuramente d'accordo con quello che lei ha proposto, insieme ai Presidenti delle altre Regioni, però, bisogna fare anche uno specifico.
Io condivido quello che ha detto Bucciarelli, io parlo per il mio Gruppo. Il mio Gruppo, è il quarto partito della Regione, nel 2010 ha preso il 6,5% di risultato elettorale, rappresento più di 45.000 abitanti delle Marche e non vorrei che con un colpo di spugna il Presidente Spacca mi commissariasse e il Presidente Monti mi commissariasse.
il mio Gruppo è un Gruppo elettivo e rappresenta i cittadini marchigiani, per vicende postume, sono un monogruppo.
Tra l’altro, vorrei rivolgermi anche alla stampa perché qualche giorno fa ho visto la mia foto sorridente con sotto scritto "17.000 euro", alcuni miei amici mi hanno telefonato e mi hanno detto “Per forza ridi con 17.000 euro al mese”. Queste cose non devono succedere, questa è stata una manovra pilotata da qualcuno di voi per “sputtanare” tutti i monogruppi e a noi non ci sta bene. Io ho mandato il mio rendiconto del 2011, su 13.000 euro entrate ne ho spese poco più di 5.000, altro che 17.000 euro al mese, come qualcuno purtroppo crede, data la tendenziosità dello spot che hanno fatto sui giornali.
Questo è veramente grave, falso ed io ero indeciso se agire nelle sedi istituzionali giuste, perché per la prima volta, mi vedo a far parte di una Sodoma e Gomorra di cui non mi sento di far parte, questa politica si può dire che per alcuni aspetti è una Sodoma e Gomorra, io non ci sono, mi dispiace, mi dissocio.
Facciamoli questi tagli, va bene, perché allora, ed è la relazione dell’Assessore Viventi nel 2010, abbiamo speso 1.800.000 euro per i premi di risultato dei Dirigenti e ne spendiamo meno di 500.000 per i Gruppi che sono tanti, sono rappresentati e sono eletti.
Vediamo le cose come stanno, perché se no, come ha detto il Consigliere Bucciarelli, qui si eliminiamo i politici, che devono essere ridotti, ma andiamo in mano ai burocrati ed ai tecnici i quali sono più pagati di noi e non rappresentano il popolo.
Qui rischiamo una sovietizzazione, qui c'è Roma, e dobbiamo dire la verità, sta recuperando il potere che aveva ceduto grazie alle spinte della Lega che chiaramente ha fallito. Io sono stato il primo a dare anche degli appellativi pesanti ai miei colleghi a Roma, abbiamo fallito, abbiamo creduto ma non ci siamo riusciti.
Dobbiamo arrivare al federalismo, alla gestione trasparente della nostra fiscalità, se la Sicilia poi o qualsiasi altra Regione si vuole gestire e vuol dare compensi, emolumenti, indennità come vuole lo faccia ma sono fiscalità loro.
A questo noi dobbiamo arrivare. Questa invece è una manovra contraria. C’è un accanimento contro la classe politica, e ripeto, è giusto che si tagli. Io sono un grafico pubblicitario, mi sono trovato qua quasi per caso, perché la Lega in quattro e quattr'otto ha sbaragliato tutti dal 2008 al 2010, io vivevo bene, la politica per me era un hobby, mi sono trovato qua a difendere chiaramente questi principi.
E' stato un mezzo fallimento dell’ultimo Governo, ne sono consapevole, e anche internamente abbiamo fatto una spending review, abbiamo cambiato tantissime cose e quindi noi siamo con lei Presidente in questa riforma strutturale.
Riforma strutturale, che do atto, nelle Marche è già iniziata ed è fatta bene, però, mi raccomando la salvaguardia politica dei Gruppi perché sennò viene fuori qualcosa di anomalo e molto pericoloso. Condivido quello che ha detto il Consigliere Bucciarelli, lui è più bravo di me ad esprimere concetti anche molto profondi.
Prima di tutto la salvaguardia dei Gruppi eletti dal popolo, anche se sono monogruppi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Viviamo un momento di difficoltà, non lo possiamo nascondere. Non voglio ripetere le parole e i concetti espressi dai miei amici, ho apprezzato molto la passione del Consigliere Bucciarelli e l'intensità dei contenuti di quanto ha detto, non possono non essere d’accordo e mi complimento con lui così come pure con i Consiglieri Bugaro e Massi. Quindi non ripeterò questi concetti.
Mi rivolgo al Presidente Spacca, dal quale, un po' di tempo fa, è venuto un messaggio recepito dalla minoranza: viviamo un momento difficile, indipendentemente dai colori politici e su determinati argomenti deve esserci attenzione, trasversalità in senso positivo, voglia di risolvere problemi, far capire dove possiamo arrivare, far capire le nostre difficoltà ai nostri amici cittadini. Io credo che da lì deve partire una politica diversa e do atto al Presidente Spacca di questa volontà e di questo sforzo.
Oggi ci troviamo a parlare, o perlomeno a lamentarci, su alcune considerazioni dei Presidenti Spacca e Solazzi. Non vorrei che fosse solamente una nota dolente, parlare delle varie difficoltà senza poi essere presi in considerazione, tenendo conto dello sforzo che facciamo nell'argomentare quanto si dice. Dico questo perché dall'alto piovono una serie di iniziative e di interventi che non tengono conto di alcune considerazioni.
Io non ci sto ad essere paragonato a Batman, pur facendo parte dello stesso partito, io non ho fatto nessuna festa crapulenta con il mio Gruppo, io non ho vergogna di niente di quello che ho fatto, io cammino a spalle dritte, schiena dritta, guardando le persone negli occhi come, conoscendovi bene, non lo dico per piaggeria, tutti voi.
Ci siamo trovati in momenti difficili, ci siamo confrontati, scontrati ma è normale ed è evidente il rispetto del ruolo e, soprattutto, di quello che abbiamo fatto come Gruppi.
Ho sentito dire “dobbiamo recuperare il rapporto di fiducia con i cittadini”. E' vero ma lo recuperiamo tagliando a destra e a manca, non permettendoci di fare politica? O forse è meglio recuperare questo rapporto lavorando meglio, cercando di far capire quello che si fa o non si fa, cercando di non nasconderci, cercando di far sì che i nostri cittadini vengano ascoltati dai Dirigenti, dagli Assessori, cercando di fare una politica più attenta come si fa e si faceva una volta. Perché se adesso noi andiamo a questo tritacarne che significa tagliare il 20, il 30 il 40 fra sei mesi dobbiamo tagliare altri 20, 30, 40.
Io non ci sto ad essere paragonato ad altre Regioni, noi non siamo come quelle Regioni, e non mi interessa neanche nominarle, quindi, Presidente Spacca e Presidente Solazzi, bisogna battere i pugni nei tavoli che contano per far capire chi è il marchigiano, sia il cittadino che chi lo rappresenta. Persone umili, che hanno fatto altri lavori, attente al territorio, persone che hanno a cuore quello che fanno e che non hanno nulla di cui vergognarsi.
L’Italia è una nazione dove chi fa il furbo viene premiato, questa è una cosa indescrivibile, stavo pensando prima ai tanti balzelli dei vari Governi, chi ha pagato, chi è stato in regola, in linea è sempre bugerato, chi ha pagato dopo o non ha pagato, viene sempre premiato.
Io non capisco se questa è una nazione normale o è una nazione incapace di essere governata perché se ad un certo punto la politica, un certo tipo di politica è andata in pensione, se ad un certo punto siamo rappresentati dai tecnici - che non fanno altro che tagli orizzontali con le loro pensioni d'oro senza tener conto del territorio - allora molto probabilmente siamo come l'America Latina o giù di lì.
Siamo i più bravi ma dobbiamo dare dimostrazione di che cosa?
Io non ci sto ad un massacro, ad un tritacarne, come non ci sto, ha detto bene l’amico Bugaro, a questa campagna mediatica dove i giornali, forse per vendere delle copie, mettono dei numeri fasulli. Ho mandato i miei cedolini perché, secondo loro, io prendo 12, 13 mila euro. Tre righe in mezzo a un grande articolo! Per non essere lette e forse con qualche battuta da parte di chi ha scritto l’articolo.
E’ una scorrettezza, è una schifezza, è una vergogna, è un'infamia, che rimando al mittente, perché Erminio Marinelli non a da nascondere nulla, i cedolini sono a disposizione, come pure le relazioni di tutti i Gruppi nei tempi dovuti.
Io difendo il mio Gruppo, il mio Gruppo non è nato per sport, io sono stato candidato alla Presidenza della Regione Marche con una lista civica e di conseguenza questo gruppo è nato per continuare a fare politica nel territorio, da Pesaro ad Ascoli Piceno.
Io difendo l'onestà dei miei collaboratori, quanto viene prodotto a livello di mozioni, di interrogazioni, di presenze in Aula, di presenze in Commissione, nella partecipazione alle varie leggi, nella presentazione di leggi. Io difendo il mio Gruppo, i miei collaboratori, lo sforzo che fanno che non è solo la necessità, per qualcuno, di lavorare.
Ecco perché sono indignato di questa campagna mediatica dove mi devo vergognare di che cosa? Di niente, non mi devo vergognare di niente, altri si devono vergognare e di questi altri qualcuno è andato anche in galera questa mattina.
Dobbiamo, Presidente, intervenire e cercare di migliorare e sicuramente si farà, sicuramente dovremmo prendere delle decisioni, non possiamo accettare che dall'alto il Governo faccia un decreto, non è possibile che ad un certo punto noi dobbiamo essere considerati come altre Regioni. Ragioniamo insieme dove è possibile tagliare taglieremo con intelligenza, con responsabilità, qualità che tutti noi abbiamo.
Lo sperpero della politica, i Comuni sono stati toccati, non hanno più risorse sufficienti e ogni anno ne arrivano sempre meno dallo Stato, le Province sono dimezzate, adesso c'è una cura dimagrante dei Consigli regionali.
Sento parlare di benefit, un computer è un benefit? E' un benefit parcheggiare a Piazza Stamira? Toglietelo tranquillamente, non è questo. Il telepass che da Civitanova ad Ancona mi fa risparmiare 2,30 euro, somme che vengono ridate al mittente tranquillamente. Questi sono argomenti da far parlare il popolino, che non conosce le cose, o i giornalisti.
Io però qui mi riallaccio a quello che ha detto il Consigliere Bugaro, qui tutte le forze politiche dell'emiciclo devono far sentire forte la loro voce a chi ci rappresenta in Parlamento.
La prossima legislatura avremo 30 Consiglieri regionali e 24 parlamentari e questo io non lo tollero. Farò di tutto perché nelle prossime politiche ci sia una cura dimagrante adeguata e per non essere preso in giro dal Senato né dalla Camera. Novecento parlamentari sono troppi, 600 devono dare un esempio, non trovare un inciucio trasversale e far sì, che i belli dall'alto intervengono e noi stiamo qui a subire una prepotenza politica che io non tollero. Abbiamo la grossa occasione delle elezioni, non date ascolto ai vostri Segretari di partito, diamo ascolto invece al buon senso ed ai cittadini perché i risparmi devono venire da tutti.
Presidente ha ragione, io credo che la riduzione degli incarichi esterni sia avvenuta, potrà avvenire di più, questo io non lo so, gli Assessori esterni sono un problema, io non ho niente contro gli Assessori Marcolini e Viventi, ma due Assessori esterni sono 500.000 euro che sono l’equivalente delle risorse dei vari Gruppi, io credo che le figure apicali dovranno subire una riduzione ma credo ci sia la volontà da parte di tutti nell'essere rappresentati, Presidente Spacca e Presidente Solazzi, in maniera forte sui tavoli che contano e non essere forti con noi che stiamo in periferia perché noi facciamo un lavoro serio, responsabile, impegnato sul territorio, senza aver nulla da temere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Oggi sinceramente avrei avuto difficoltà ad intervenire per diversi motivi. A Napoli hanno una rappresentazione della vita teatrale e questo è molto affine al mio carattere, l’estroversione e come diceva De Filippo “Questo come nasce” dopo aver parlato per ore ed ore, ascoltato in silenzio, con pazienza, segno di umiltà, di riflessione e anche di rispetto per l’interlocutore.
Oggi lei Presidente mi ha inavvertitamente ricordato cose di cui noi parlavamo nel 2002 - eravamo qui io e lei Presidente, le farò vedere la fotografia, perché io immortalai tutto di quel giorno memorabile, importante, per la Regione Marche - mi ha ricordato quanto di buono avevamo fatto il 18 giugno del 2002: legge regionale n. 9 articolo 15.
Presidente - tra i tanti atti che fa, come giustamente ricordava il Consigliere Bugaro che, leggo dalla cronaca di oggi sarà uno dei tanti moderati che sarà vicino a lei - io non ho difficoltà a dire che ho simpatia e stima di lei, però, oggi, un torto me lo ha fatto e chiedo che vengano messi formalmente agli atti documenti che hanno il copyright Umberto Trenta 1986 “Quadro sintetico delle macroregioni, progetto Europa, progetto del riordino delle Comunità Montane”, altro che spending review.
Avevamo tre macroregioni, è tutto agli atti Presidente, lei firmò quel manifesto. Si ricorda? Insieme al Vicepresidente di allora On. Agostini. Eccolo qui, è tutto qui Presidente, adesso glielo consegno, e dica a quel signore, simpaticone, vacanziere, dal buon costume di Milano “ghe pensi mi” che chi copia non passa.
Presidente, lei deve ricordare il buon lavoro fatto in questa Aula dai suoi Consiglieri perché lei firmò quella proposta di legge che venne approvata all’unanimità.
E’ tutta qui, la metto agli atti.
E poi c'è sempre in quel riordino a livello globale, quel protocollo d'intesa che dovrebbe firmare il Presidente Solazzi - oggi mi sembrava il festival delle trombette, dei flauti, dei tromboni –, quando parliamo di queste cose dobbiamo avere il ricordo degli atti formali che in questa Aula abbiamo avuto l'onore di votare all'unanimità, lei non può aver dimenticato quegli atti.
Quale è la battaglia vera, chi, come e perché. Poi do la soluzione.
Oggi noi siamo governati dalla videocrazia, da un'informazione guidata che spara frescacce dalla mattina alla sera. Tant’è io che ho tre figli, oggi sono qui, alla Regione Marche, anche se ho un problema personale a Pesaro e chiusi i lavori mi recherò lì, sono nel mio territorio regionale, perché come Consigliere si vive di esempi. Che altri esempi dobbiamo dare noi Presidente?
Dalle parole che ha detto, lei ha fatto una critica al sistema delle Regioni nazionale, ma lei deve essere orgoglioso, perché caro Presidente lei ci ha sempre guidati nel bene, come indennità di carica, come vitalizio, come rimborso, rimborsini e cose varie, e sinceramente io credo di aver speso molto poco, non ho addebitato alla Regione nemmeno le spese per il telefono, verifichi!
Chi è che si diverte a dare informazioni del genere, a creare questo schifo che ci portiamo addosso. Io che ho un elettorato strano, strambo, irraggiungibile, carsico per certi versi, che arrivo sempre li, è fidelizzato alla mia persona, sono stufo di quegli epiteti con i quali ci tacciano mentre camminiamo o solamente passiamo. Io sono stufo! Lei Presidente ci deve tutelare, perché la Regione Marche è virtuosa, non per come amministra la sua Giunta, perché avrei tanto da dire su tante cose, come ho sempre detto, ma almeno come Consiglieri regionali non dobbiamo nasconderci su niente, non ci si può paragonare né al Lazio, né alla Lombardia del vacanziere, che ha intuito quello che nel 2002 noi avevamo già approvato come legge e parlo delle macroregioni, e proprio oggi c'è un articolo sulle macroregioni, quando lei mandò Marco Bellardi che abbiamo poi avuto in VI^ Commissione.
Quindi questa videocrazia di informazione guidata da che e da chi, glielo dico, e mi riallaccio al discorso fatto dal Consigliere Bucciarelli, significa che c'è un pensiero comune perché io diffido di chi non pensa ma vive di luce riflessa, o meglio ancora, condizionato da quella informazione che nove volte su dieci è fatta dall’editore.
Quindi la videocrazia comporta poi un passaggio alla oligarchia, o governo dei ricchi e oggi padroni di quella editoria, ecco perché poi s'imbarcano persone e personaggi che sono fuori dal tessuto connettivo regionale, fuori da questa società ancora capace di rispondere in proprio con la piccola e media impresa, con quell'artigianato, con quel commercio, oggi messo in difficoltà da tante scelte. Questa gente che sta sopra, mi riferisco al pubblico presente in Aula, sta aspettando una risposta da noi Consiglieri regionali, quindi, noi dovremmo dargliela e far capire le nostre posizioni. E' questa la buona amministrazione, Presidente.
E vengo alla tecnocrazia di questo Monti Bis. Noi avevamo Tremonti, da Tremonti siamo passati al Monti Bis, c'è una strana analogia, guarda caso parliamo sempre di espressioni di quella oligarchia che riguarda le banche. Presidente qui c'è un passaggio che lei non può non ricordare micro-macro: Banca centrale, Banche macro regionali, Banca europea, Banca mondiale. Questo uscì dall'Aula nel giugno del 2002.
Quindi oggi quello che sta governando nel passaggio epocale di questa plutocrazia mondiale, gestita dai tecnocrati delle Banche, viene ed attecchisce in maniera violenta sulla nostra società perché viene attaccata quella classe politica elettiva, che siamo noi, non in grado di difendersi da questa cattiva informazione, il giusto paga per il peccatore, e questo è il caso.
Quello che oggi, demagogicamente è uscito fuori è un atto dovuto, lei non poteva non fare quell’intervento, il Presidente Solazzi non poteva non fare quell’intervento, oggi la oclocrazia, lei sicuramente conoscerà questo termine, ci sta portando ad una deriva che ci porta ad un punto di non ritorno. Invito i falsi moralisti - se io dicessi qui chi non ha mai tradito la moglie, chi si sentirebbe di alzare la mano così impunemente, uno, due, bene siamo tre, perché poi io sono bravo a fare indagini, a fare la scheda conoscitiva dei Consiglieri - a ricordare che nel Vangelo, visto che noi siamo cattolici impegnati in politica, esistono delle regole e sono dieci: sono i comandamenti. Un buon cristiano sta sette volte fuori.

PRESIDENTE. Consigliere si avvii alla conclusione.

Umberto TRENTA. La conclusione è breve e gliela dico subito, io vorrei conoscere i conti, i quattro euro per voto utili dell’IDV questo me lo dirà lei poi se ritiene di ….

PRESIDENTE. Consigliere ha superato largamente il tempo a sua disposizione.

Umberto TRENTA. Quando si è nella verità non si è mai superato …

PRESIDENTE. Se è nella verità del regolamento, ha superato il suo tempo a disposizione quindi concluda, grazie.

Umberto TRENTA. Concludo con questa frase e poi finisco, per rispetto alla sua carica Presidente, se così continuiamo porto un aforisma di Jean Jacques Rousseau “La ricchezza dei poveri è rappresentata dai figli, la ricchezza dei ricchi dai loro genitori” noi siamo arrivati a questa fase storica, ci rifletta signor Presidente, quindi le chiedo che venga messo agli atti quello che lei oggi ha citato del milanese vacanziero, lo metta agli atti, era giugno del 2002, legge regionale n. 9.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Presidente Spacca, io non so se questo costituisce un po’ l'antipasto di quello che è un po’ il piatto forte, cioè la verifica di metà mandato, io non so bene se questo è il viatico. Chiaro che mi aspettavo, ovviamente, un approccio diverso, che ci esponesse sostanzialmente quali erano le prospettive, le progettualità della seconda fase di questa legislatura e quindi del suo Governo.
Sicuramente le va dato atto di aver sapientemente colto, ovviamente, il momento e l’attualità di quello che è l'argomento che lei oggi ci ha voluto sottoporre.
Faccio, però, personalmente fatica a seguirlo su questo ragionamento e sarebbe fin troppo facile, visto che uno dei gruppi chiaramente interessato è anche quello a cui orgogliosamente appartengo.
Dall’altra però non voglio sottrarmi al dibattito e al ragionamento politico che alcuni colleghi hanno giustamente fatto e che io condivido. Il contenimento dei costi di questa macchina regionale è stato affrontato non una, ma diverse volte, e mi ha fatto piacere che il Presidente Solazzi, che ci rappresenta tutti, abbia giustamente ribadito ed elencato tutti i passaggi che hanno caratterizzato questa legislatura in termini di contenimento di spesa, di trasparenza, non sono stati pochi e sicuramente sono stati anticipatori, sicuramente precursori rispetto a tante altre Regioni.
Questo va dato atto al Presidente ed a tutto il Consiglio di essersene fatto carico in tempi non sospetti.
Dall'altro però il problema politico rimane, è chiaro che la cultura, che non mi appartiene, che mi è distante, quella ad esempio del collega Bucciarelli, è comunque una cultura legittima, assolutamente rispettabile e che va in qualche modo salvaguardata e, difficilmente, potrà essere sintetizzata all'interno di un Gruppo misto. Per altro proviene da un'elezione diretta, un'elezione che è stata riscontrata con tanto di voti. Diversamente il Gruppo al quale appartengo è il frutto di un processo politico di scissione, un processo diverso che comunque ha il suo corrispettivo nell’anima del Parlamento, quindi, altrettanto legittimato ad essere presente ed a distinguersi non solo nei colori ma anche nelle forme.
Sarebbe fin troppo facile, da parte mia, sottolineare quali urgenze ha questa Regione, ce ne sono tante e lei lo sa bene, lei sa quanto in realtà da parte nostra ci sia attenzione nei confronti del suo Governo, di quella che è la sua capacità politica, di quello che può essere il ruolo politico e di quello che può esercitare in questa Regione, soprattutto di quelli che saranno gli atti e le novità che, inevitabilmente, nel prossimo anno il nostro Paese conoscerà e che si caleranno su questa Regione.
Ne siamo tutti perfettamente consapevoli.
Ritengo, però, che su questo frangente, su questa proposta, su cui è opportuno e doveroso riflettere e al quale non ci sottraiamo, sia necessario valutare quanto e come la ricaduta dei costi della politica e dei costi del funzionamento dei quadri di questa Regione possa esser effettivamente assottigliata, senza pregiudicare il diritto alla partecipazione ed alla rappresentatività in questo Consiglio, anche a costo di rimetterci in termini numerici, in termini di indennità, in termini di rimborso, ben venga io non ho problemi a questo riguardo.
Credo che su questo, con il decreto di giovedì prossimo, il Governo farà chiarezza, ma credo che vada salvaguardata l'identità e il messaggio politico che ogni Gruppo, quale risorsa e quale patrimonio, dona al dibattito politico in questa Regione e non possa essere in qualche modo annientato, non possa essere sintetizzato soltanto dietro a una revisione dei costi, dei conti, ad un fatto tecnico di bilancio.
Va da sè che una riflessione attenta a questo, della Commissione competente ma direi di tutto il Consiglio in primis, la si debba fare.
Ovviamente quello che le si chiede Presidente, in modo mi sembra quasi unanime, è di difendere non solo l'onorabilità di questo Consiglio, di cui lei fa parte essendo anche lei Consigliere, primo Consigliere, ma anche i meriti di questa Regione che non sono un solo dato statistico e vanno, in qualche modo, difesi anche in quella che è la Conferenza delle Regioni, quello che è il Tavolo nazionale. Vanno difesi di fronte ad un taglio inevitabile, ineludibile ed assolutamente indispensabile a livello nazionale, ma non devono mortificare chi ha invece dei meriti. E' chiaro il merito ce l’ha chi fa il proprio dovere, se non altro il merito non fa notizia, sui giornali questo non compare.
Il compito di un Consigliere che si esercita non solo sul territorio ma all’interno delle Commissioni ha un peso, dev'essere ovviamente quantificato, ma deve essere essenzialmente riconosciuto e poi la mannaia del voto, la mannaia giusta che la democrazia impone, sarà quella a decidere chi ha lavorato bene e chi ha lavorato male.
A questo riguardo, Presidente, le chiedo di fare una attenta riflessione, di non anticipare quello che sarà un inevitabile processo politico, soltanto in termini numerici, in termini di tagli ma di valutare la questione in termini molto più ampi che possa riguardare, che possa prevedere soprattutto il coinvolgimento dei Gruppi, tutti nessuno escluso.
Siamo tutti in una situazione di emergenza e questa Regione deve dare la sua risposta e quanto più coesa essa sarà, quanto più credibile sarà la classe dirigente di questa Regione.


PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaspina.

Maura MALASPINA. In questo momento così difficile per la politica, per la credibilità soprattutto di noi politici, io sono orgogliosa di appartenere al Consiglio di una delle tre Regioni più virtuose d'Italia.
Se oggi sono serena e orgogliosa lo devo all’onestà, alla lungimiranza del Presidente Spacca e di tutti voi colleghi Consiglieri. Così come tutti noi lo dobbiamo ai Consiglieri che ci hanno preceduto nelle passate legislature.
Per quanto riguarda i tagli e per quanto riguarda le misure che noi dovremo prendere, io penso che sia necessaria un'attenta riflessione perché qui è in gioco la democrazia.
Non dobbiamo fare politica secondo l'emozione del momento, né tanto meno dobbiamo permettere che a fare politica, al nostro posto, siano i giornali, quindi, e concludo a nome dell’UDC, dico tagli agli sprechi si, alla democrazia no.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Ho condiviso la comunicazione del Presidente Spacca perché mi è sembrata non una semplice comunicazione di quanto deciso a Roma, ma ci ha messo del suo, sulla base dell'esperienza che abbiamo condotto qui nelle Marche, denunciando che questa oggettivamente è una pagina amara, è una medicina amara per chi ha creduto in questi anni al federalismo, al ruolo delle Regioni che in questo momento viene fortemente delegittimato.
Diciamo parole chiare, ci sono inaccettabili privilegi, quante volte ci è stato raccontato, quasi scherzando, delle indennità o dei trucchi nelle varie Regioni, non solo del sud, per aumentare a dismisura i loro appannaggi, inaccettabili privilegi, non solo per il momento difficile del Paese ma inaccettabili in assoluto, per il ruolo che si svolge e anche le ruberie all’ente ed ai partiti.
Qualcuno diceva che a Tangentopoli si rubava per i partiti adesso si ruba ai partiti.
Siamo, veramente, in una situazione difficile, sbaglieremo però a limitarci a questo, perché questa critica riguarda anche noi che pur siamo i più morigerati, diceva Solazzi, in Italia, e io, come credo molti, guadagnavo di più col lavoro che facevo prima che con l'indennità.
La questione è un'altra, nell'opinione pubblica non viene riconosciuta l'utilità del nostro lavoro, quindi, qualunque cifra noi prendiamo è troppo. Questo è il punto. Se non partiamo da qui, noi non ridaremo né autorità morale e politica alle istituzioni locali ed alla Regione. Dobbiamo portare avanti la capacità di fare scelte politiche, di governare. Io vivo vicino all’Abruzzo non è paragonabile l'autorità, l’autorevolezza della nostra Regione con la Regione Abruzzo. La nostra è superiore perché in questi decenni abbiamo governato meglio, non abbiamo avuto scandali a ripetizione, queste cose contano.
Noi dobbiamo, però, migliorare la nostra efficienza.
Dobbiamo sapere che remiamo contro corrente perché la capacità devastante di un servizio televisivo, di un fatto che avviene in Calabria, in Sicilia, in Valle d'Aosta o in Piemonte, coinvolge direttamente noi. La generalizzazione è facile, c'è un qualunquismo strisciante nel nostro paese, sempre contro chi sta nella politica per fare, come si dice, i propri interessi.
Queste sono decisioni necessarie, perché l’ordine del giorno approvato è unico, ma le decisioni riguarderanno vari aspetti dello Statuto, del regolamento e quant’altro. Tutto ciò evidenzia l'incapacità di autogoverno di gran parte delle Regioni, perché se tutte avessero avuto la forza di fare come noi, come l’Emilia Romagna, la Toscana e poche altre, oggi non avremmo questa situazione che coinvolge tutti perchè nel Lazio c’è Batman, ed oggi abbiamo saputo che è andato in galera, ma se ha fatto quello che ha fatto, di portare da 1 a 14 milioni, c'era il consenso di tutti.
Sarebbero necessarie in questo momento decisioni mirate, come disse una volta Prodi “lavorare con il cacciavite”, invece si opererà ancora con la legge del taglione e salteranno teste che dovrebbero saltare ma anche quelle che non dovrebbero. Salteranno privilegi ma anche gli equi trattamenti.
Abbiamo in Italia quella che io chiamo la politica del pendolo, oscilliamo sempre tra un eccessivo lassismo e rigorismo di facciata, che, dopo un po' di tempo ridiventa lassismo. Non abbiamo quella necessaria dose di equilibrio che fa di un Paese un grande Stato. Su questo, per esempio, io non riesco a sopportare le contraddizioni che spesso ci sono nelle stesse pagine dei giornali, da una parte organi di stampa che inneggiano al Governo dei tecnici, forze politiche che inneggiano al Governo dei tecnici - quindi tutte spese in più perché quasi nessuno è parlamentare e quindi costa - dall'altra la capacità sostituiva dei partiti, qui diciamo esattamente la cosa opposta, diciamo fuori tutti i tecnici! Qui ne abbiamo due che io apprezzo. In particolare sono amico dell'Assessore Marcolini e credo che se lo togliessimo noi non faremmo un danno a lui ma perderebbe qualcosa la Giunta regionale, questo Consiglio, la Regione in quanto tale. Abusarne è sbagliato ma eliminare questa opportunità è altrettanto sbagliato.
La riflessione però deve anche riguardare ad esempio le Regioni autonome. Nella sentenza della Corte costituzionale si accetta questo principio strano, che lede l'autonomia delle Regioni sul numero dei Consiglieri, e va bene, si vede che è una scelta politica, non tanto giuridica, ma si escludono "giustamente" le Regioni a Statuto speciale, per cui noi siamo costretti a ridurre, la Sicilia può non farlo. Esasperando, noi arriveremo ad avere quasi più Parlamentari che Consiglieri regionali, se non viene ridotto il livello nazionale.
Le Regioni a Statuto speciale vanno modificate, le stesse Province, noi parliamo spesso di soldi che vanno verso il Sud ma nel Trentino, li sanno usare meglio, ma c'è un fiume di denaro che va verso il Trentino, è tanto: una Regione a Statuto speciale più due Province a Statuto speciale.
Occorre ripensare alla Costituzione che ha approvato il centro-sinistra con troppa fretta e con una maggioranza risicata. Quando si tocca la Costituzione bisogna procedere con molta cautela, guardando i vari contrappesi perché l'esercizio del potere democratico ha bisogno di contrappesi, di controlli e le assemblee e i vari organi sono fondamentali ma utilizzano soldi pubblici e, quindi, ci vuole sobrietà.
Su un’altra cosa, poi, dobbiamo riflettere, sull'esasperata personalizzazione della politica. E' alla radice di tutto, mi ha impressionato sentire il Consigliere Trenta dire “Il mio elettorato”, non lo sentirete mai dire da me! Io ho preso molte preferenze dall’elettorato del mio partito, io so che se cambio partito sono niente, perché prima si sceglie l’idea politica poi si scelgono le persone ed è la ricerca del consenso personale a tutti i livelli che ha sbragato dai Consiglieri, ai Presidenti, ai Ministri a tutti.
Bisogna ritornare ad un ruolo più sobrio, più forte dei partiti, non ai partiti degli eletti ma ai partiti nel rapporto con i cittadini.
L'altra questione, dobbiamo prendere e noi faremo questo, anche le medicine più amare e ingiuste perché in questo momento non c'è altra strada, ma analoghe misure dobbiamo pretendere a livello nazionale. Giustamente ha detto Spacca, non è possibile che ci sia un Parlamento che non è stato capace di ridurre un numero di parlamentari che è scandalosamente alto, che è nato quando le Regioni non c'erano, in una fase dopo il fascismo. Non è stato capace di ridurre però lo impone ad altri. Alle indennità dei Parlamentari, alle funzioni e alle compensazioni tra i vari livelli istituzionali occorre porre limiti reali non aggirabili, come si fa adesso per i Consiglieri regionali, anche per i Dirigenti pubblici a tutti i livelli, perché lì pure ci sono stipendi altissimi.
Ma non dimentichiamo mai che c'è un problema reale, il finanziamento della politica è un costo giusto della democrazia. Se dimentichiamo questo, noi torniamo alla democrazia liberale, dove si votava per censo. Noi invece sappiamo che la democrazia moderna è universale, una testa un voto, ma per fare questo i partiti hanno bisogno di risorse, tutti sappiamo che chi più chi meno versa una parte del proprio compenso al partito, se riduciamo questo poi ai partiti chi va? Rimarrà che a dirigere l'Italia saranno i grandi giornali che, allo stesso tempo, continuano ad avere il finanziamento pubblico. Quello rimane! Ai partiti si dà la caccia alle streghe! Oppure alle grandi imprese. Vogliamo tornare a questo? Io credo che sarebbe un fatto dannoso e deleterio per il Paese.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Condivido tutti gli interventi svoltisi, in particolare approvo e sottoscrivo, in pieno, quello del collega Bugaro, a mio avviso molto completo sia nei riconoscimenti e negli apprezzamenti a questa Regione sia nelle censure e nelle sollecitazioni. Ritengo, quindi, che non occorre essere retorici, pleonastici ed anche questo deve essere un segnale di nuova politica, perché rischiamo spesso di ripeterci e di ripetere sempre le stesse cose.
Ringrazio per le comunicazioni i Presidenti così abbiamo avuto modo di parlare, non soltanto di dire la nostra o di tacere sui giornali.
E’ un momento delicatissimo e non può essere sottovalutato e sottostimato quanto detto un po’ tra le righe dal Presidente Spacca. Questa è una situazione probabilmente preliminare, propedeutica ad una riforma costituzionale come anche la stessa delega che i Presidenti di Regione hanno dato, privandosi di parte di sovranità statutaria regionale, al Governo per l'emanazione di questo decreto sui costi. Non sarebbe legittimo, se non, ripeto, preliminare probabilmente ad una revisione del titolo V. Quel titolo V che da dodici anni decantiamo e che probabilmente o è stato male applicato o, in ogni caso, sta vedendo un po' il tramonto e riporterà non più ad una equiordinazione e, quindi, ad una parificazione degli enti dell'autonomia locale a partire dallo Stato, ma probabilmente ad una nuova subordinazione tra Stato, Regioni e quel che resta delle Province. E' questo un neo centralismo, di cui bisognerà discutere perché giuridicamente da un punto di vista politico non è un fatto nuovo se il Titolo V verrà riformato in favore di un neo centralismo statale.
Io brevissimamente esprimo il mio disagio, a volte penso di poterlo definire una vera e propria sofferenza di Consigliere regionale, di persona che fa politica con passione, di persona che ha una formazione politica - per carità io credo nella onestà e nella formazione politica di tutti, credo e sono certa che tutti siano onesti, motivati, sobri e parsimoniosi in questo Consiglio regionale, evitiamo di parlare di noi stessi - però chi proviene da un certo modo di fare politica, chi ha avuto un'educazione, una formazione al piccolissimo partito, addirittura al partito fuori dall'arco costituzionale ergo fare politica per i nostri padri - parlo di mio padre, guardando Giulio, parlo di tante persone che ci hanno preceduto - non poteva che essere disinteresse, non poteva che essere mettersi le mani in tasca, non poteva che essere onesta in primis, cioè essere il faro e per questo essere rispettati nella propria zona, nelle proprie città, nei propri Paesi quando veramente a testa alta ci riconoscevano questa sobrietà, questa dignità politica fortissima, il coniugare come abbiamo fatto, e soprattutto per certe persone, l'etica del dovere prima e di più dell'etica del diritto. Perché comunque dovevamo dare l'esempio, dovevamo essere testimonianza, io - piccolissimo aneddoto personale - chiedevo a mio padre “Ma io perché non posso fare quello, non posso andare di là o non posso dire una parolaccia in mezzo alla strada?” "Perché io sto in politica", immaginatevi la politica di prima, quella del ghetto dell’MSI, "Sono una persona in vista tu puoi fare meno degli altri non di più".
Ecco chi è abituato a questa concezione dell'etica, ripeto, del dovere non dei diritti e tanto meno dei privilegi, soffre, io davvero soffro di essere equiparata a tanti scandali, soffro di non poter spesso dire la mia, anche per una sorta di difficile comunicazione - condivido quanto ha detto Marinelli, quanto hanno detto tutti gli altri, i giornali cercano lo scandalismo e mi sarebbe piaciuto che i nostri giornali fossero stati fieri di una Regione virtuosa, perché anche questo poteva costituire motivo di lettura, non di gossip, ma non so forse non avrebbero venduto nella stessa maniera – di rimarcare la diversità, non mia, non di un altro, ma di tutto questo Consiglio, sicuramente sobrio, sicuramente virtuoso, diverso da certi comportamenti che abbiamo visto nelle altre Regioni. La difficoltà c'è.
Concludo dicendo due cose. Una raccomandazione, non c'è Spacca, lo dico al Vicepresidente Petrini, lo dico a Solazzi continuamente, loro che possono accedere ai canali nazionali più di noi, loro che se chiedessero di andare "A porta a porta" credo potrebbero farlo - siamo ridotti purtroppo a questo - difendano davvero la virtuosità e la sobrietà di questo Consiglio che è di vecchia data. Mettano fuori i numeri veri e la spesa per la comunicazione istituzionale, quella che diceva giustamente il Vicepresidente Bugaro, questa volta venga utilizzata per una corretta comunicazione in favore di tutti.
Per quanto mi riguarda ho una delega in bianco a difendere il nostro onore, la nostra onorabilità, a tal punto che studierò la cosa con altri colleghi avvocati, e magari ne parleremo, e non escludo che mi costituirò parte civile nel processo contro Fiorito. Perché io sono molto danneggiata dal comportamento di Fiorito, ci sono interessi diffusi, non ci sono solo diritti legittimi o diritti costituzionali, ci sono diritti diffusi che consentono la partecipazione e il risarcimento di danni della parte civile di intere categorie, come può essere il Consiglio regionale delle Marche. Questa cosa, quando questo bellimbusto sarà rinviato a giudizio la esamineremo e chiederemo i nostri danni, perché io non ci sto sotto i riflettori accesi in questa maniera per comportamenti disonesti o presunti disonesti altrui.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Io credo che alla fine abbiano fatto bene le Regioni ad anticipare il decreto del Governo, lo avrebbe fatto lo stesso, anzi sicuramente lo avrebbe fatto. Tra l'altro non è una lesione delle prerogative del Parlamento, né del Governo e le Regioni hanno individuato alcuni punti per affrontare con molta forza il tema del contenimento della spesa.
Credo occorra continuare ad interloquire con il Governo, perché qui è stato rilevato da alcuni Consiglieri, ovviamente da Consiglieri che hanno un gruppo composto da una sola persona, che il tema della rappresentanza, legato ai piccoli partiti eletti democraticamente in Consiglio, è un punto su cui occorre mantenere una forte interlocuzione. Rinviare, come mi pare di aver colto dalle parole del Consigliere Silvetti e di altri, all'Assemblea legislativa la ricerca di un accordo, di una soluzione che in qualche modo possa risolvere il problema, non dico ridurre i gruppi o togliere il gruppo unico, ma fare in modo che non ci siano proliferazioni e se possibile anche contenerli ulteriormente.
Ridare alle Marche, al Consiglio questa possibilità, magari stabilendo insieme una cifra sulla quale la Regione Marche dovrà attestarsi rispetto al risparmio. Ripeto, hanno fatto bene le Regioni ad anticipare il decreto ma su alcuni punti manterrei aperto una interlocuzione, in modo particolare sul tema della rappresentanza dei piccoli partiti.
In questi anni, in questi mesi ci aspettavamo due cose, una certamente l'autoriforma del Parlamento ma, figuriamoci, non sta accadendo nulla, una latitanza totale. L'altra è collegata all’aspetto che anche il Presidente richiamava e che ci si attendeva in questi anni, una discussione molto più complessa, articolata sul tema del riordino delle istituzioni e delle funzioni attribuite a partire dal Parlamento, arrivando poi al Governo, alle Regioni, alle Province e ai Comuni. Tutto questo assume una accelerazione legata al tema della moralizzazione, per cui temi complessi come il riordino delle funzione degli Enti locali, delle Regioni passa attraverso una rotta semplificata, un'abbreviazione che pur dobbiamo fare ma che legata a questo tema può creare, come sta creando, dei problemi non secondari. Ridurre in questo modo, in questa forma i Consiglieri, i rappresentanti a livello locale, vuol dire, come affermava anche la Consigliera Romagnoli, pensare ad una sorta di neo centralismo, rispetto invece a ciò che servirebbe.
Credo si faccia bene ad andare fino in fondo sul contenimento dei costi, lo ricordava il Consigliere Bugaro, verità su tutto, giusto quindi anche richiamare la stampa, riguardo al fatto che le nostre indennità sono quelle nette, sono quelle che sono, basta prendere la busta e guardarla. E’ un messaggio perché saremmo considerati comunque dei privilegiati, però almeno si rende la realtà per quella che è. Il Consigliere Bugaro ha avuto molto coraggio ad affrontare abbastanza pesantemente alcuni temi, lo ho apprezzato e credo che abbia anche ragione.
C’è una parola del Presidente Spacca, detta e sottolineata, che mi ha colpito e cioè che attorno a noi, fuori di qui, c’è una opinione pubblica "sconvolta". Di questo bisogna che ne teniamo conto, perché la credibilità nelle istituzioni sta toccando il minimo storico e qualsiasi segnale noi diamo, anche da posizioni virtuose, possono apparire segnali scontati. Noi abbiamo fatto cose in passato, a partire dai vitalizi, ai provvedimenti presi restrittivi rispetto allo status dei Consiglieri, ma le abbiamo fatte sempre con attenzione, come qualcuno ha richiamato, con dignità allo status della nostra funzione, una funzione di rappresentanza, una funzione democratica, per cui abbiamo ridotto ma abbiamo sempre messo al centro il valore ed il livello delle istituzioni.
Aver la forza di spiegare, far capire, in una fase in cui il clima esterno è quello che è, il ruolo e la funzione delle Istituzioni. E’ una questione primaria che noi dobbiamo tenere in considerazione.
Dico poche cose poiché molti interventi li condivido. Il Presidente Spacca è rientrato, quindi ripeto, avete fatto bene come Regioni ad anticipare il decreto del Governo, a creare un punto di interlocuzione rispetto ad un decreto che comunque farebbe stato prodotto. Credo che su alcuni punti, Presidente, l’interlocuzione debba rimanere alta, soprattutto sul tema della rappresentanza, molti Consiglieri l’hanno sollevato, per riuscire a gestire la vicenda dei monogruppi e della rappresentanza di coloro che hanno avuto il consenso popolare e sono stati eletti con un simbolo di partito.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Mi permetto di non essere d’accordo con quello che lei, Presidente Spacca, ci ha raccontato e con il comportamento della Regione Marche.
Primo perché vorrei capire, la problematica che è uscita fuori è relativa al Consiglio regionale di una certa Regione per cui ritengo che dovesse essere materia di un confronto ad altro, non doveva essere coinvolto anche lei, lei rappresenta la Regione in un altro modo e per altre cose, anche perché lei con tutto quello che noi abbiamo fatto in questi anni, ha avallato il comportamento che noi abbiamo avuto a livello di Presidenza del Consiglio e di bilancio del Consiglio.
Aderire, anticipare, c’è chi dice che abbiamo fatto bene ad anticipare la scure ma a me sembra che la politica dei tagli lineari da Tremonti, che voi contestavate, ad oggi non sia cambiata affatto e, anche in questo caso, la politica dei tagli lineari è quella di dire “Siete tutti uguali”, (…) Il Governo da al Presidente Spacca anzi al Presidente Solazzi un costo standard che non possiamo superare e noi ci auto governiamo come vogliamo. E’ diverso è un’altra cosa. Perché dire, e su questo mi riallaccio a quello che diceva il Consigliere Bucciarelli, che chi è stato eletto come persona singola non può essere rappresentato, è quanto di più deteriore noi possiamo immaginare.
Tutto questo fa il paio con una situazione politica. Perché noi partendo da questo discorso, noi dobbiamo parlare di politica e allora mi fa ridere chi parla di tutto questo, critica, aggiusta e poi è pronto a salire sul carro di qualcuno che un giorno ci dice che si ricandiderà, che ci darà il grande beneficio di governare anche dal 2013 in poi, e il giorno dopo ci dice che forse non lo farà più; tutto questo accompagnato da una serie di personaggi che parlano a nome personale ma sembrano che abbiano dietro schiere di elettori e di popolo che poi vedremo alla prova dei fatti in quale numero si ridurranno, anche perché poi si metteranno surrettiziamente come sempre, sotto la coltre di qualcuno.
Qui noi dobbiamo essere chiari il Governo dei tecnici è quanto di peggiore ha avuto l’Italia in questi ultimi anni. Ve lo dice uno che è iscritto e rappresenta un partito, e non ha alcun problema a dirlo coram populo, di cui si vergogna. Ma io non mi vergogno per Batman come persona - oddio Lombroso, a mio avviso, se fosse stato ancora in campo, in buona valenza, forse gli avrebbe dedicato 12 pagine con tutti i profili possibili -, il problema vero, grande è che ci troviamo di fronte ad un sistema che è andato avanti in questo modo. Perché quando la Polverini ci viene a dire che lei non sapeva nulla, la cosa che mi meraviglia non è che la Polverini non sapesse nulla, ma che i Consiglieri di opposizione non facessero la guerra su questo. Peraltro quando c’era Marrazzo non ricordo Consiglieri dell’allora opposizione che avessero fatto niente. Dove erano i partiti? Non se ne erano accorti? Allora noi, oggi, dobbiamo essere coinvolti in questa logica, proprio per quello che diceva il Presidente Spacca prima ed il Presidente Solazzi poi, in nome di un taglio lineare che sembra che abbracci tutti. E’ una cosa che a me non va bene affatto!
I partiti a livello nazionale, vede Consigliere Bucciarelli, io ho sempre diffidato molto della società civile, tanto! Perché mi hanno fatto sempre ridere quelli che a 50 anni scendevano in politica e facevano il grande regalo ai cretini che la politica la facevano dall’età 15 anni, la facevano male, sbagliavano, ma la facevano. A 50 anni improvvisamente dicono: “Sento un interesse pubblico e quindi dono la mia esperienza”, sono i peggiori. Penso che ognuno ha i suoi e ne possiamo parlare tranquillamente e liberamente, perché quando a me dicono, parlo dell'imprenditore noto, io richiamo la tessera numero uno del PD e non mi sembra di essere distante. E’ la stessa logica, logiche diverse tra loro, per le stesse situazioni.
Dobbiamo uscire da questa vicenda, ma la credibilità della politica e del politico si vedranno con il comportamento, non qui dentro. Non è questo, è quello che noi facciamo fuori. Perché io sostengo, l'ho sempre sostenuto, pensate che quando mi hanno costretto, e posso dire costretto, ad entrare in Giunta ad Ascoli Piceno, ci doveva essere un allargamento da otto a dieci Assessori per i motivi che tutti noi sappiamo quando ci sono delle problematiche, ed io ho detto: “Quant’è la spesa per otto Assessori, allora per dieci deve essere uguale”. Mi hanno dato tutti dello scemo, “Ma io entro se per dieci è così come era per otto e quindi c’è una diminuzione”.
Ma la politica deve essere questo, e allora ognuno di noi, io al mio partito, anzi al partito di cui vi ho parlato, vorrei chiedere ma dove era quando Batman, tra parentesi Lombroso, faceva quello che faceva? Oggi Batman va in galera? No!, E’ come quando qualcuno mi attacca la Minetti, io sono un gran difensore della Minetti, e non fate i risolini. Sono un difensore della Minetti perché prima di cacciare lei il PDL deve cacciare chi l’ha candidata, chi ha avallato la sua presenza in lista, poi parliamo della Minetti. Parliamo della Minetti perché se la Minetti ha compiuto dei danni dal 2010 al 2012 io sono il primo a criticarla, ma se la Minetti nel 2012 altro non è che quello che era nel 2010, qualcosa non mi riporta.
Io sono stufo di metterci la faccia, come tanti di voi, sono stufo, non può essere che noi, e guardo verso i signori che nominava prima il consigliere Bugaro, noi siamo quelli che guadagnano 13.000 euro. Tante volte vado a rivedere quello che guadagno e dico “Forse mi sbaglio, c'è qualche problema” Perché avviene questo? Perché oggi fa gioco fare questo tipo di attacchi? Perché è la società civile, Consigliere Bucciarelli, che deve tornare a scendere in campo, la società civile è quella che non fa cultura, fa altro. Io pochi giorni fa spiegavo a mio figlio cos’era la BCE, e quando mio figlio ha detto “Come? Non sono le banche nazionali?” “No, le banche nazionali hanno il 47%” E chi ha il 53% e detta legge sui nostri Governi?
Se noi mandassimo al Governo i migliori di centro, di destra, di sinistra il nostro Presidente del Consiglio non potrebbe fare niente. Ce lo domandiamo mai questo? Lo diciamo mai ai nostri figli, ai nostri nipoti - ormai vista l’età che abbiamo - vi sembra democrazia questa? E ve lo dice uno che come la Consigliera Romagnoli eravamo gli antidemocratici ante litteram. Pensate che mio padre è diventa “missino” dopo la guerra e non lo era stato prima, immaginate voi quanta dittatura noi avevamo addosso e quanta dittatura avremmo voluto che si imponesse in Italia.
Questa è democrazia? E noi accettiamo i tagli lineari, e noi accettiamo che arrivi un signore che prima si fa nominare Senatore a vita da un altro signore che io non nomino, - ma che ricordo ai comunisti, verso i quali io ho tanta stima, perché credono, i comunisti ci credono, tu li puoi contestar ma ci credono, e se ci credono fino in fondo va sempre bene, ci mancherebbe altro. Il problema è chi crede al 30%, chi crede ogni tanto, chi crede e non crede - quel signore che ha nominato Monti Senatore a vita, se non sbaglio, era l'unico membro della Direzione del Partito comunista che aveva libero accesso in America negli anni ’70. Questo era un titolo di merito per qualcuno, non so per uno che militava nel Partito Comunista, se questo potesse essere un titolo di merito! Da quello che abbiamo visto nel prosieguo, sarà anche reato quello che io dico ma non me ne preoccupo affatto, non mi sembra che sia così, non sembra che sia un titolo di merito. Perché da un uomo di sinistra tutto mi potevo aspettare, tutto, la contestazione massima su tutte le cose, certo, io mi sarei aspettato che un partito di sinistra si imponesse sulla patrimoniale ed io che sono di una parte del centro-destra, ben identificata e che ha ben poco a che fare con i tecnocrati, i ricchi e gli industriali, che pensano che l’unico problema sia il loro guadagno, sarei stato contentissimo perché era l'unico modo per cercare di rimettere un minimo di giustizia sociale. Abbiamo fatto altro perché il signor Premier, il Monti solo dopo Tremonti, ha deciso questo, siamo tutti contenti non solo contenti della macelleria sociale che ha fatto, non solo contenti di questo, ma siamo pronti a consegnargli, non il Paese perché io non lo chiamerò mai il Paese, ma la Nazione per un secondo mandato, perché lui ha fatto benissimo gli interessi di qualcuno.
Quando qui parliamo di politica e di credibilità all'esterno, dobbiamo prima affrontare queste cose qui dentro. Quando il Consigliere Bucciarelli dice all’Assessore Donati “la credibilità è che tu prenda il tuo dirigente a calci nel c…”, scusate il francesismo, questa è la credibilità della politica! Come quando un Assessore non è in grado di far si che un Dirigente risponda ad un Consigliere regionale. Poi ci meravigliamo se la gente ci prende a pernacchie. Da che dipende tutto questo, dipende dallo stesso meccanismo di prima. Uguale, non cambia e allora, Presidente, i Batman sono all’ordine del giorno, lo dico a tutti. Poi c'è chi parla di preferenze ed io sono per le preferenze. Batman ha preso 27.000 voti di preferenza, ma vi rendete conto? Ma andiamoli a prendere tutti uno ad uno per dirgli “Ma tu, scusami, tu hai votato Batman, dammi un motivo perché hai fatto questo”, 27.000 voti di preferenza, perché Batman si candidava, e spostava all'interno del suo partito equilibri, al di là del peso fisico, ma li sposta anche in altro modo.
La credibilità noi la perdiamo su queste cose e io non perdonerò mai al mio partito di non essere intervenuto, così come avviene per tutto, perché magari fosse un tumore solo del mio partito, è un modo di fare, a Roma la pensano così. A Roma si preoccupano delle Regioni, delle Province e dei Comuni, accorpano i Comuni e quanto risparmiano. Poi viene fuori quello che viene fuori ed è facile. Certa stampa dovrebbe dedicare la propria attenzione anche a quello che fanno i nostri Parlamentari. Forse sarebbe meglio, sarebbe un interesse più vero e essenziale del popolo italiano. La stampa si preoccupa di dissacrare gli altri, dicendo che noi siamo tutti mantenuti dalla politica.
Allora Presidente Spacca io la prego di alzare le spalle un attimo, di drizzare la schiena e di impedire che tutto questo avvenga, così come lo dico a lei Presidente Solazzi, perché è lei che deve tutelare i Consiglieri regionali. Il Presidente Spacca deve tutelare un esecutivo verso cui ci potrebbero essere degli sprechi o meno, ma mi fa ridere che qualcuno dica “Noi dobbiamo mandare via Marcolini” ed abbiamo Monti Presidente. Facciamo ridere, faccia questo esempio Presidente se vuole difendere Marcolini e Viventi.
Io non ho motivi né per difenderli né per non difenderli ma mi sembra ridicolo che qualcuno pensi di prenderci in giro. Abbiamo dei fenomeni, vogliamo parlare di quella che, sul numero degli esodati girava ogni giorno. Era un tecnico. Questi sono i tecnici, tecnici presi da dove, fatti da chi? Ma vogliamo cominciare a ribellarci a queste cose. Noi non siamo credibili per questo motivo, perché ci siamo fatti il nome di una cattiva politica, ci siamo fatti ingabbiare in una situazione del genere. Tutto qui.
Quindi Presidenti io vi prego di voler rivendicare la nostra dignità, in special modo al Presidente Solazzi, perché lo ritengo il più coinvolto dei Consiglieri regionali delle Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Solo un minuto per dire che, in virtù della difficile situazione economica, mi sento di condividere la prospettiva dei tagli nelle spese del Consiglio regionale e della Giunta, quindi, del peso della politica.
Proprio per questo chiedo che tutte le riflessioni vengano fatte all'interno di una riflessione sui costi e non vadano a toccare il tema della rappresentanza politica e il diritto delle forze politiche ad essere presenti in questo Consiglio regionale e alle elezioni.
Ritengo che in riferimento ai Gruppi consiliari, al di là del fatto che un gruppo mono consiliare nelle Marche costa 15.000 euro all'anno rispetto ai 150.000 che costa un Consigliere regionale nel Lazio, se tagliamo del 50% le spese per i gruppi, che attualmente sono di 500.000 euro, rimangono 250.000 euro che divisi per i 40 Consiglieri fa all’incirca 5.000 euro a Consigliere per le attività istituzionali e di rappresentanza all’anno.
Riconosciamo, quindi, anche al singolo Consigliere eletto direttamente alle elezioni di costituire un Gruppo con un fondo di 5.000 euro l'anno, come qualsiasi Consigliere del PD o del PDL. Altrimenti provo ad immaginare quello che sarà quest'Aula: due grossi gruppi consiliari, probabilmente l’IDV, che ha quattro Consiglieri, l’UDC che ne ha tre, dopo di che tutte le rappresentanze che sono uscite dalle elezioni non saranno presenti.
Ricordo che in tutte le situazioni in cui la politica ha esorbitato, i costi sono aumentati, faccio l'esempio del Lazio in cui da 1 milione di euro dell’epoca Marrazzo si è passati, nel corso della legislatura, cioè nell’arco di due anni, a 14 milioni di euro. Evidentemente questo è stato possibile con l'accordo di una maggioranza all'interno del Consiglio, con i Gruppi più grandi. Il Gruppo SEL nella Regione Lazio ha votato contro i bilanci del Consiglio regionale, quindi non era a favore di questo aumento. Quindi rispetto alla dialettica politica i piccoli Gruppi o i Gruppi non schierati o autonomi rispetto alle maggioranze permettono una discussione, una rappresentazione e una trasparenza del percorso democratico e di quello che secondo me è importante tutelare: la discussione politica.
Ricordo che nella prossima legislatura ci saranno soltanto 30 Consiglieri, uno su 30 è come 20 su 200, che è la quota necessaria per costituire un Gruppo alla Camera.
Io chiedo di valutare bene la responsabilità del Consiglio regionale e della Giunta rispetto alla diminuzione dei costi della politica e chiedo che, all'interno della riduzione dei costi, venga mantenuta la possibilità di una vita democratica più pluralista possibile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Momento peggiore per fare il Consigliere regionale non c’era. Noi parliamo di dare risposte all'esasperazione della gente ma la gente ci vuole vedere tutti a casa. Quindi se questo è il parametro, usiamolo e non poniamoci altri problemi!
Non è la prima volta che un dibattito importante irrompe in questa Aula con delle comunicazioni, io purtroppo non sono un oratore e non ce la faccio in così breve tempo ad affrontare una questione così rilevante e così grande, quindi, possono solo andare per sensazioni.
Cosa dovrei rispondere, se dovessi parlare di democrazia, come molti dei miei colleghi hanno fatto. La lettura sarebbe: sei un mono gruppo, per forza parli così! Ed io dovrei trovarmi in una situazione, messo all’angolo, quasi costretto a difendermi, perché sono un mono gruppo uscito da una competizione elettorale. Non le ho inventate io le regole, non capisco perché devono cambiare adesso. Sicuramente chi mi consoce sa che non parlo per me. Quindi tralascio.
Potrei usare l’argomento del lavoro del Consiglio e del lavoro che fanno i Consiglieri. Io per esempio penso che il nostro Consiglio potrebbe essere messo in condizioni migliori per fare il proprio lavoro, e non fa tutto il suo lavoro, penso per esempio al grande compito di monitorare il risultato delle leggi, il loro funzionamento, le risposte che danno, per dare il nostro contributo a questa Regione Marche. Ma se io facessi questo ragionamento che cosa scriverebbero e che cosa leggeremo nei giornali? Certo consigliere Cardogna, lei è Presidente di una Commissione, vogliono tagliare le Commissioni e se le tagliano la sua è una di quelle, lei la difende.
Allora il mio ragionamento finisce qui, non aggiungo altro, mi rimetto nelle mani del Consiglio e dei miei colleghi Consiglieri. Mi rimetto alle sedi opportune dove si parlerà di queste cose. Non è un caso che in questo Consiglio c'è una Commissione straordinaria che da anni affronta il tema della riforma del suo regolamento. Un dibattito su certe questioni già c’era, mi fermo qui, aspetto che nelle sedi opportune, che hanno più peso, possa essere rispettata o perorata la causa della nostra democrazia, l'esistenza o meno dei Consigli regionali: in che modo, in che forma e con che peso. Penso, quindi, ai quei grandi partiti che ci sono, la democrazia vuole anche questo, quindi, io mi auguro che loro per primi si facciano carico, come già alcuni esponenti questa mattina hanno fatto, di una riflessione seria ed approfondita su questo tema per un rilancio, secondo me, effettivo del ruolo del Consiglio e dei Consiglieri.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore EUSEBI.

Paolo EUSEBI. Chiedo scusa al Consigliere Trenta che giustamente diceva che il Capogruppo dell’IDV dovrebbe parlare, non lo diceva per me ma per tutti, dal suo seggio, chiedo scusa per questo, ma parlo da Capogruppo.
L'intervento di buon senso dei nostri Presidenti ci trova, come Italia dei Valori, sostanzialmente concordi. Le proposte sottoposte qui e alla Conferenza dei Capigruppo sono un tentativo di risposta e di serietà a comportamenti orribili di alcuni rappresentanti del popolo, da quello padano a quello siculo, passando per tutto quello che c'è di mezzo. Comportamenti orribili di rappresentanti nazionali che hanno operato nelle Istituzioni come se fossero postriboli che amano frequentare.
Un errore grave abbiamo commesso, secondo me, ed è stato quello di non aver urlato più forte la serietà con cui ha agito, almeno negli ultimi anni, la Regione Marche, sia sul fronte degli sprechi che dei privilegi.
Se tutti dicessero la verità, la Regione Marche sarebbe non tra le più virtuose d'Italia ma la più virtuosa. Mi diceva pochi minuti fa l’Assessore Viventi, che siamo, per quanto riguarda i Gruppi, ventidue volte più virtuosi del Molise e non so quante centinaia di volte più virtuosi del Lazio o della Lombardia.
Detto questo, però, devo confessare un certo fastidio per la demagogia, fa parte purtroppo del mio carattere.
Credo sia pericoloso cancellare la storia e la democrazia cancellando i Gruppi di quei Partiti che democraticamente si sono presentati alle elezioni ed hanno ottenuto il consenso degli elettori e che rappresentano storie importanti.
Credo sia un errore non consentire ad un Presidente di Regione di potersi avvalere nel suo Governo di almeno una professionalità o professionalità eccezionali esterne.
Credo sia un errore togliere ai rappresentanti del popolo la possibilità di comunicare con gli elettori, ma se si devono fare sacrifici, ed è un dovere.
Partendo dai politici, ammazziamoli tutti, ma contemporaneamente anche tutte le caste vere che pascolano tranquille intoccate da una stampa pigra, quando non gaglioffa o serva. Di caste, l'ha detto già qualcun altro, ce ne sono diverse dentro la nostra Istituzione e fuori di questa.
Da ultimo provo tanto fastidio perché sono convinto che ci sia anche un disegno scientifico, complici criminali, politici sciocchi e dissoluti che umiliano le Istituzioni con i loro comportamenti pubblici e privati ed i poteri forti ne approfittano come avvoltoi per delegittimare la politica e diventare sempre più forti.
Questo momento storico rischia di essere uno spartiacque per il futuro democratico del Paese e quindi anche della fettina del Paese in cui noi viviamo. Penso che di questo passo fra qualche giorno qualche tecnico, per il bene del Paese e per battere i politici ladroni, teorizzerà l’inutilità o meglio la dannosità delle elezioni.
Come Istituzione Regione Marche siamo chiamati ora a dare segnali concreti di comprensione del difficile momento economico che vive la società e lo faremo, mi auguro, con comportamenti seri, lavorando di più, sprecando di meno, ma spero senza uccidere la nobiltà della politica e della democrazia.

Presidenza del
Vice Presidente Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Sarò breve anche perché dopo comunicazioni di questo tipo l’Assemblea giustamente prova ad ascoltare ma se tende a distrarsi dimostra che la politica è fuori strada.
Prima il Consigliere Ricci, Capogruppo del PD diceva che la Conferenza delle Regioni ha fatto bene ad anticipare il decreto del Governo, io invece penso che la Conferenza delle Regioni abbia dimostrato, in questi anni, di essere, purtroppo, un organismo profondamente sterile e di poca spinta politica.
Oggi abbiamo un’Italia e qui faccio (…) Consigliere Ricci io volevo sostanzialmente dire questo, non è che quando il bambino viene preso con le mani nella marmellata il genitore smette di comprarla o che il bambino ha fatto il furbo ed il padre non ha controllato. Noi possiamo raccontarci tutto quello che vogliamo. Per gli italiani e gli elettori faremo adesso questo ennesimo taglio, e via dicendo, ma non risolveremo niente.
C’’è un problema istituzionale molto grosso, in un paese in cui il Trentino Alto Adige a statuto speciale prende i soldi in quel modo e Regioni in cui la criminalità organizzata ancora prolifica, noi continuiamo a buttare soldi dalla finestra. Vi rendete conto che la credibilità dell’ente Regione era già minata ed il paradosso è che in un’epoca in cui l’Italia doveva attualizzare il suo federalismo, cosa voluta da tutti i partiti e con sfaccettature diverse, ci ritroviamo oggi un’Unione Europea che sostanzialmente sta svuotando la sussidiarietà, così come l’abbiamo vissuta, e ci sta chiedendo uno snellimento della politica.
Ora quello che mi chiedo e su cui vi invito a fare una riflessione è questo: se dobbiamo procedere su questo binario almeno che si abbia l’intelligenza di fissare una serie di paletti che diano un senso anche all’attività di questo Consiglio.
In Italia sta accadendo qualcosa che noi non possiamo far finta che non esista, da tangentopoli ad oggi l’unica grande novità del sistema politico italiano, è stato il bipolarismo, cosa apprezzata dagli elettori, cosa che nel bene o nel male ha prodotto Governi comunque più lunghi rispetto a quelli della prima Repubblica.
Io vi sottopongo questa riflessione - non ho fatto una risoluzione per non bruciare questi argomenti, ma vi invito a fare una riflessione - crediamo ancora nel bipolarismo. Perché io ci credo, credo che debba comunque rimanere e che non debba essere identificabile, oggi, come lo scadimento dei partiti, perché i partiti sono passati dall’ideologia al leaderismo. Senza però mantenere i connotati di un partito. Diciamoci la verità in Italia dal 1992 ad oggi i partiti veri, nel senso proprio del termine, non esistono più. Partiti che selezionano la classe dirigente, che fanno scuola di partito, che controllano i processi selettivi, non ci sono. Però, non vorrei che questo addivenisse pretesto per il solito furbetto di turno per fare i collegi uninominali dappertutto, di continuare con le liste bloccate, le cooptazioni, perché le preferenze producono delinquenti e imbroglioni.
Allora se vogliamo essere seri la prima riflessione che faccio è che si crei un meccanismo di controllo economico, reale, in cui la competizione a preferenze venga fatta con pari opportunità di strumenti.

PRESIDENTE. Scusate colleghi Consiglieri potete abbassare il tono, altrimenti il collega non può esprimersi.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente ma cerco di stringere e lasciare a verbale per i posteri, perché qui dentro vedo che gli interlocutori a cui interessa parlare di queste cose sono molto pochi; ovviamente, perché tutti pensano sempre di essere più furbi degli eventi, poi quando chiuderanno le Regioni fra cinque anni, qualcuno di voi si chiederà il perché. Io no.
Dicevo la cosa prioritaria è lasciare le preferenze nelle Marche, ma noi dobbiamo chiedere ed io chiedo che questa Regione si esprima sul Parlamento per introdurre preferenze e primarie nel Parlamento italiano. Uniformità partecipativa, apertura dal basso, noi dobbiamo chiedere con forza di rivedere quella legge immondizia delle liste bloccate, nata dal Partito Democratico in Toscana ed introdotta, poi, con grave colpa anche del mio partito, nel Parlamento italiano. La prima è stata la Regione Toscana a fare quella legge spazzatura delle liste bloccate, abilmente, riprodotta con totale miopia politica da Berlusconi e da altri che ne hanno pagato il prezzo. Perché a fare la lista bloccata e a mettere le Minetti e altri personaggi c’è anche chi si è auto distrutto un’immagine che aveva costruito.
Invece di incensarsi di una virtuosità, diciamoci la verità, Presidente Spacca - lei che è uomo che frequenta ambienti importanti in Italia, i salotti buoni - se la Regione Marche avesse avuto o avesse speso di più per i Gruppi consiliari, in rapporto al proprio ruolo, purtroppo modesto in Italia come Regione e purtroppo scarso come numero di abitanti, penso che la prima indagine non l’avrebbero fatta su Fiorito, ma l’avrebbero fatta nelle Marche. Credo anche che non ci dobbiamo incensare del naturale buonsenso praticato da chi ci ha preceduto in questo Consiglio regionale negli anni, perché si tratta solo di buon senso e non di virtù.
Il problema è un altro. Questa Regione se vuole essere virtuosa deve chiedere al Parlamento italiano in maniera compatta le preferenze, le primarie, ma soprattutto leggi elettorali che sulla spesa siano serie. E’ inutile mettere dei tetti di spesa di 40.000 euro se poi vi sono escamotage per arrivare a spendere un milione. Sono barzellette di cui oramai la gente si è accorta. Bisogna creare condizioni in cui la lotta sia tenace a preferenze di scelta dell’elettore ma con minor numero di soldi possibile.
Il discorso del numero dei Consiglieri regionali ben venga, paghiamo questo prezzo, raccogliamo la sfida, riduciamo il numero dei Consiglieri.
Infine per quanto riguarda la legge elettorale mi sento di dire questo: in Italia non sappiamo ancora se avremo a che fare con un ritorno al proporzionale o con il mantenimento del bipolarismo, io sottopongo a questa Assemblea il fatto che se viene ridotto il numero dei consiglieri venga comunque anche rivisitato con senso di democrazia ed intelligenza il meccanismo elettorale, la legge elettorale.
Io trovo comprensibile che la legge elettorale odierna delle Marche, ad esempio, non permetta di eleggere il terzo candidato a Governatore, si dà un segnale di bipolarismo. Allora noi dobbiamo decidere con forza, dopo quello che accadrà in Parlamento, se nelle Marche il bipolarismo è un valore oppure no, se continuare a mantenerlo nell’ambito delle autonomie o se invece vedere altre strade.
Io per cultura non amo le ingiustizie, trovo ridicolo che un Gruppo formato da un Consigliere abbia in proporzione più soldi e strumenti di un gruppo di 10 ma trovo vergognoso che il contro altare di questo sia cercare di eliminare il mono gruppo.
Su questo dobbiamo essere molto franchi e molto sinceri.
Io mi fermo qua, non credo di aver detto delle cose più interessanti di altri, però mi sento di fare un’affermazione finale, in questo momento delicato, da noi, dalla Regione, la gente si aspetta sostanzialmente due cose: che cacciamo fuori i soldi per migliorare la sanità ed altri progetti, ed altre cose, ecc. - ma sappiamo che i soldi sono calati in maniera scientifica - oppure si aspetta che noi legiferiamo, che semplifichiamo o che semmai normiano laddove non c’è bisogno di soldi, ma facciamo del bene.
Io credo, e lo dico all’Ufficio di Presidenza con cui mi sono già lamentato un’altra volta ma insisto, che il problema di questa Assemblea non sono tanto gli stipendi in sè ma gli stipendi in rapporto a quello che si produce.
Credo che questa Assemblea debba discutere molte più proposte di legge ad iniziativa dei Consiglieri, anche bocciandole, ci deve essere una maggioranza, una minoranza e non è detto che debba sempre essere scientificamente numerica. Ma non è possibile che se io presento una proposta di legge sul riordino della polizia municipale non c’è neanche un Presidente di Commissione che la porta in Commissione, anche per dire che è una schifezza. Ma signori, ma la dignità, la decenza di un’Istituzione è questa, noi dobbiamo portare all’attenzione dell’Aula tutte le proposte di legge depositate, anche le più sciocche e ognuno voterà poi come gli pare, anche se poi ne saranno bocciate il 90% ed approvate il 10%, solo quelle della Giunta.
Questo Consiglio deve decidere una volta per tutte che diavolo di organismo è, perché come organo di controllo per le interrogazioni ci vuole un anno e sei mesi per avere le risposte, come organo di indirizzo le mozioni non vengono minimamente tenute in considerazione, come organo legislativo per colpa nostra non legiferiamo, come organo di spesa, e in questo mi sento un po’ la coscienza sporca, perché io tre anni fa ho massacrato l’Assessore Marcolini in pubblico perché difendevo Tremonti, oggi devo dirgli che non avevo capito che Tremonti aveva iniziato quel percorso facendo un killeraggio scientifico delle Regioni, come, poi, quello che è venuto dopo, il Governo dei tecnici.
In Italia stanno decidendo dall’Europa che la sussidiarietà è finita: devono chiudere le Province, devono chiudere le Regioni e accorpare i Comuni. Benissimo vogliamo parlare di tutto questo o vogliamo continuare a discutere se è giusto o meno che prendiamo due centesimi.
Il discorso è chiaro, fra qualche mese o qualche anno a seconda dei trend di mercato qui non ci sarà più un Consiglio regionale e non ci saranno più stipendi su cui discutere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Le comunicazioni del Presidente Spacca e del Presidente dell’Assemblea Solazzi sono state di alto senso istituzionale.
Oggi, secondo me, i Consiglieri che sono intervenuti, al di la delle loro posizioni politiche, della loro posizione all’interno di questa Assemblea ed anche al di là della loro posizione partitica hanno discusso serenamente su quello che sta accadendo oggi alle Regioni, e questo a mio avviso dovrebbe essere sempre fatto.
Oggi noi abbiamo fatto un’analisi, abbiamo valutato una serie di sollecitazioni che ci sono pervenute dai due Presidenti, ma questo dibattito che oggi c’è stato, per quanto mi riguarda, sarà più approfondito nel momento della discussione e dell’approfondimento vero, sia per quanto riguarda le modifiche legislative che regolamentari. Tutto questo oggi non è per responsabilità della Regione Marche, dei Consiglieri, della Giunta, ma di chi ha gestito in maniera squallida finanziamenti che le Regioni mettevano a loro disposizione.
Io credo che da questo punto di vista dovrà essere rimarcato sempre più il comportamento che ha avuto e che ha la Regione Marche rispetto a tante altre Regioni. Come è stato ricordato dal Presidente Solazzi , e si è visto anche sulle pagine dei giornali e in televisione, la Regione Marche è stata inserita tra le più virtuose ma anche tra le più parsimoniose in merito alla gestione dei fondi complessivamente assegnati ai Gruppi consiliari e all’Assemblea legislativa.
Da questo punto di vista, noi dobbiamo tornare alla serenità che ci permetterà di confrontarci con i nostri concittadini che hanno sicuramente ragione su alcuni aspetti e a cui dobbiamo dare delle risposte importanti, per questo io voglio fare una riflessione e lasciare un intervento più articolato a quando discuteremo di regolamenti e di leggi riguardanti la rappresentanza democratica.
Voglio ringraziare i Consiglieri che sono intervenuti e che hanno dimostrato, anche qui, senso di grande responsabilità. E’ indubbio e giusto che Gruppi o partiti che si sono candidati e legittimamente sono stati eletti con il consenso popolare abbiano la presenza all’interno di questa Aula assembleare, anche perché devo dire che, per quel poco che ho potuto fare in questi due anni, naturalmente poco rispetto al grande impegno della Giunta e di tutti gli altri Consiglieri, alcune iniziative, alcune proposte e anche alcune battaglie di carattere politico istituzionali sono state portate avanti. Non soltanto da noi ma da tantissimi, ricordo la battaglia sul rigassificatore, tante proposte di legge e tante interrogazioni e oggi discuteremo la questione delle biomasse e del biogas.
Credo che la rappresentanza democratica dia voce alle istanze dei cittadini ed è giusto che vengano prese tutte quelle determinazioni atte a ridurre i costi e quant’altro ma è altrettanto giusto che vengano garantite le istanze dei cittadini che con voto democratico hanno espresso i loro rappresentanti in questo consesso.

Presidenza del
Presidente Vittoriano Solazzi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca.

Gian Mario SPACCA. Credo che alcune considerazioni siano doverose da parte mia a conclusione di questa riflessione fatta dai Consiglieri regionali su un argomento, che a mio avviso, non poteva essere posto prima di ora in questi termini.
Questa riflessione prende le mosse da accadimenti avvenuti, rispetto a cui, è iniziato il processo di auto riforma molto forte che, vorrei ricordare a tutti, ha avuto il consenso unanime di tutti i Presidenti delle Assemblee legislative e di tutti i Presidenti delle Giunte regionali, quindi, non c’è stata distinzione.
Prima erroneamente ho guardato da quella parte quando ho detto questa cosa, verso Zaffini, ho detto tutti i Presidenti delle Regioni forse dovevo guardare anche da questa parte e dire tutti i Presidenti delle Regioni hanno avvertito la drammaticità della situazione che stiamo vivendo rispetto ad un sentimento molto profondo che voi dovete considerare, che non vi può sfuggire, che è il sentimento dell’opinione pubblica, il sentimento dei cittadini, che noi riscontriamo con la nostra sensibilità come lo riscontrate voi ma che poi ritorna anche in termini numerici rispetto ai sondaggi di opinione che siamo soliti fare. E’ un sentimento di critica, di distacco che si approfondisce in maniera sempre più forte rispetto al quale non si può restare indifferenti. Per questo è stata assunta questa iniziativa unanime, credo che mai sia successo un’unanimità così forte da parte di soggetti che sono politicamente differenti, che rappresentano tutto l’arco costituzionale, che rappresentano tutte le rappresentanze in Parlamento, che rappresentano Assemblee legislative ed esecutivi.
Non c’è stata emotività, perché questo passaggio, lo ripeto a chi non lo avesse compreso, è avvenuto direttamente a confronto con le massime cariche della Repubblica, non dello Stato, della Repubblica, quindi stiamo parlando, come le cronache di stampa hanno raccontato, di incontri con il Presidente della Repubblica e con i rappresentanti del Governo.
Quello che si è voluto fare è un processo di autoriforma che ha trovato il consenso di tutti, di tutte le forze politiche, perché su questo ci sono stati pronunciamenti anche da parte dei Segretari dei partiti politici, che hanno voluto che questo avvenisse perché qui, e questa è la seconda parte del discorso, se noi non recuperiamo la credibilità nei confronti di questi cittadini non possiamo giocare la partita più importante e determinante che è quella che ci aspetta, che è molto più importante e significativa di questa ed è quella che riguarda la ridefinizione dell’architettura istituzionale di questa Repubblica ed il ruolo che devono avere le Regioni e le Autonomie locali.
Ora siccome io sono più convinto del Consigliere Zaffini che la stagione del regionalismo è una stagione positiva che ha dato grandi risultati alla nostra Regione, noi vogliamo giocare questa partita nella maniera più forte possibile da protagonisti.
Quindi nessuna emotività, io ho fatto un errore prima per andare in sintesi e questo ha creato un po’ di disorientamento, cioè quando ho letto il documento approvato dalla Conferenza delle Regioni, ho parlato della riduzione dei Gruppi ma in realtà nel documento approvato dalle Regioni italiane, non si parla di riduzione dei mono Gruppi, si parla lo leggo testualmente, così capite, “di eliminare la possibilità di costituire nuovi Gruppi che non abbiano corrispondenza con le liste elette”, quindi quella sensibilità che voi avete espresso è stata recepita dalla Conferenza dei Presidenti. L’Ufficio di Presidenza, oggi ha introdotto nuovi elementi ancora più stringenti rispetto a quella che è la posizione assunta dai Consigli regionali e dagli esecutivi italiani nella Conferenza dei Presidenti e delle Assemblee legislative.
Sono venute delle indicazioni forti, di cui io prendo atto, che oltrepassano il documento stesso delle Conferenze che vanno in direzione della eliminazione dei mono Gruppi, ma questa sarà una decisione che dovrà essere assunta dall’Assemblea, attraverso una modifica del regolamento, e un invito esplicito al Presidente della Giunta a considerare la possibilità di una riduzione del numero degli Assessori.
Sul discorso degli Assessori, su cui rifletteremo insieme, non penso che possa essere una decisione Consigliere Bugaro, che io assumo, anche perché questa è l’invocazione che è venuta: condividere le responsabilità in una dimensione che appartiene alla politica. Credo che a questo punto voi avete posto il problema politicamente e politicamente il problema rimane, diviene coerente con tutto il quadro di riferimento che noi prendiamo in considerazione, come la riduzione dei Consiglieri regionali, che peraltro dobbiamo fare per legge, perché esiste una legge che ce lo impone rispetto a cui noi siamo in ritardo, rispetto ad altre Regioni, nell’approvare la nostra posizione. In quel contesto faremo tutte le valutazioni in tempi brevi, rapidi in un rapporto di fiducia e di equilibrio fra di noi.
Io vorrei dire anche una parola rispetto alle vostre preoccupazioni perché abbiamo detto che il decreto legge che varerà il Governo sarà un decreto legge che prenderà a riferimento le posizioni più virtuose, allora siccome tutti qui siamo consapevoli della virtuosità dei nostri comportamenti e della virtuosità delle nostre posizioni, non credo che ci debbano essere timori, perché se siamo così virtuosi il decreto prendendo in considerazione il badge maker delle maggiori virtuosità probabilmente ci porterà a delle posizioni, non dico da cui noi potremmo anche migliorare la posizione precedente, ma perlomeno di non grave penalizzazione nei nostri confronti.
Se siamo così sicuri della nostra virtuosità, certi ragionamenti qui non hanno motivo di essere, se invece abbiamo qualche dubbio a difesa di qualche privilegio che magari appare e non appare, allora certe preoccupazioni sono legittime e vanno iscritte a una riflessione che ci appartiene.
Però una cosa non è accettabile, una dichiarazione non è accettabile, è che qualcuno abbia il retro pensiero, Consigliere Zaffini, che ci siano manovre soprattutto sugli organi di informazione architettate all’interno di questa Assemblea a danno di qualcun altro.
Questo è un problema, come è stato detto all’inizio, di rispetto reciproco, qui siamo tutti rappresentanti dei cittadini della nostra Regione e operiamo al meglio perché i loro bisogni, le loro necessità siano salvaguardate.
Non ci sono manovre che non appartengono anche al confronto duro ma a leali rapporti che esistono tra le forze politiche, tra istituzioni e Gruppi consiliari o Governo regionale. Per cui certe dichiarazioni non sono assolutamente accettabili.
Qui sono state tirate in ballo teorie in modo quasi surreali da Polibio alla teoria della anacrusis al mito del buon selvaggio di Roussou. Io credo che dobbiamo essere un po’ più concreti ed operativi, perché la fase che abbiamo dinnanzi a noi non ci consente di favoleggiare, non ci consente di teorizzare, ci obbliga a restare dentro parametri che sono oggettivi, estremamente rigorosi e molto seri. Quindi dobbiamo adottare dei comportamenti che siano urgenti, visibili, percepibili, ispirati alla logica di trasparenza che rispondano a quella esigenza che noi sentiamo grandemente, se vogliamo continuare ad esercitare il nostro ruolo in questa ultima parte della legislatura, abbiamo bisogno della fiducia dietro di noi, dobbiamo sentire la fiducia dei cittadini che amministriamo e allora dobbiamo avere unicamente questo termine di riferimento, comportamenti che abbreviano le distanze tra il dire ed il fare e che vanno in direzione di recuperare il rapporto di fiducia con i cittadini senza contraddizioni o incoerenze. Ognuno di voi, nella coscienza del proprio ruolo istituzionale, sa benissimo quali sono i comportamenti da adottare e quindi l’appello che facciamo al di la di quelle norme che il decreto legge introdurrà e che poi saremo chiamati a reinterpretare attraverso le proposte di legge di modifica al regolamento, al di la di questo discorso di carattere formale, formalmente istituzionale, c’è un altro termine di paragone che è ancora più importante ed è stato richiamato da molti interventi e che io sottoscrivo, cioè il richiamo al buon senso ed alla coscienza di ciascuno di noi perché certe contraddizioni che sono emerse anche qua e la nel corso del dibattito non abbiano ad essere, perché non abbiamo margini di tempo per recuperare questo rapporto di fiducia.
In questo momento ogni ora, ogni minuto, ogni azione che compiamo sarà soggetta ad una valutazione rigorosissima da parte degli organi di informazione che fanno il loro dovere, ma soprattutto da parte dei cittadini che non ci fanno più sconti. Il sentimento che c’è fuori da questa Aula è così, voi lo percepite più di me perché girate nelle città, nei territori della nostra Regione, che è già un’isola felice rispetto a questo elemento, ma non è più così nel resto del Paese.
Noi tuteliamo l’onorabilità di questa Assemblea, tuteliamo l’onorabilità dell’Istituzione regionale e della comunità regionale, lo diciamo in tutte le sedi che il badge maker ci porta ad avere questa posizione di privilegio in termini di rappresentanza corretta degli interessi della Comunità, ma non basta dirlo, non basta neanche raccontarlo attraverso anche gli organi di informazione che correttamente mettono giù le tabelline, da cui siamo usciti in posizione di massima dignità. Ma non basta neanche questo, bisogna fare uno sforzo ulteriore di comunicazione attraverso la testimonianza di comportamenti perché questa cosa sia percepita ed oggi non lo è, perché siamo identificati alla stessa stregua degli altri.
Qui occorre un supplemento di impegno da parte di tutti a cominciare da me, dagli Assessori e da tutti i Consiglieri regionali, qui ne va della nostra dignità. Io cerco di difendere la dignità dell’Assemblea legislativa e dell’esecutivo regionale in tutte le sedi questo ci viene riconosciuto anche obtorto collo ma non è quello il termine di riferimento, la dignità noi la dobbiamo riconquistare, la dobbiamo consolidare nei confronti dei cittadini della nostra regione il cui rapporto di fiducia ci è necessario per svolgere bene il nostro ruolo di Consiglieri regionali.

PRESIDENTE. Io credo di non dover aggiungere molto, se non che rispetto al dibattito debbo riconoscere che nonostante le diverse posizioni e i legittimi convincimenti di ogni componente di questa Assemblea, mi pare ci sia stato un dibattito comunque corretto ed ispirato ai propri convincimenti, e questo è bene che sia comunque in ogni circostanza.
Ringrazio l’intero Consiglio per lo sforzo che ha fatto anche nel fare un’analisi che andava e va al di là dei provvedimenti che sono stati presi in considerazione. Peraltro, e debbo dire da ultimo, provvedimenti che per quanto riguarda il trasferimento delle risorse ai Gruppi e l’abolizione degli Assessori esterni, dovranno essere oggetto di una proposta di legge, mentre la riduzione dei Gruppi e la riduzione delle Commissioni non devono seguire questa trafila, non dovranno andare in I^ Commissione ma all’Ufficio di Presidenza.
L’Ufficio di Presidenza si è espresso sulla proposta che aveva compreso di riduzione di tutti i monogruppi e, se diversa, si confronterà e sarà disponibili a valutare tutto. Sui quattro aspetti che si sono affrontati l’iter è questo: due debbono essere approvati con legge e due devono essere approvati con modifica del Regolamento di competenza dell’Ufficio di Presidenza.

Proposta di legge regionale n. 216
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
“Individuazione delle aree non idonee all'istallazione degli impianti termici, per la produzione di energia elettrica, alimentati a biogas o biomasse”

Proposta di legge regionale n. 223
ad iniziativa del Consigliere Carloni
“Norme in materia di produzione di energia rinnovabile da impianti alimentati a biogas”

Proposta di legge regionale n. 228
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Aree e siti non idonei all'istallazione di impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse”

Proposta di legge regionale n. 244
ad iniziativa dei Consiglieri Bucciarelli, Sciapichetti, Traversini, Silvetti, Acquaroli, Giorgi
“Aree non idonee all'istallazione di impianti a biomasse e biogas”

Proposta di legge regionale n. 245
ad iniziativa dei Consiglieri Giorgi, Eusebi
“Sospensione autorizzazioni impianti a biomasse e biogas”

Testo unificato "Individuazione delle aree non idonee alla istallazione di impianti alimentati da biomasse o biogas”

(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge n. 216 ad iniziativa del Consigliere Pieroni, n. 223 del Consigliere Carloni, n. 228 del Consigliere Latini, n. 244 dei Consiglieri Bucciarelli, Sciapichetti, Traversini, Silvetti, Acquaroli, Giorgi, n. 245 dei Consiglieri Giorgi, Eusebi, abbinate.
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Chiedo di poter rinviare il punto sia per approfondimenti necessari, tra l’altro richiesti da alcuni Consiglieri, che per valutare la struttura della relazione dell’Avvocatura, ancora non molto chiara a molti Consiglieri ed anche perché la Commissione non ha visto alcuni emendamenti presentati all’ultimo minuto.
Quindi alla fine credo che o rinviamo e ci prendiamo una settimana, tornando in Commissione per alcune verifiche o il Capogruppo del PD chiede la sospensione del Consiglio per una breve riunione di maggioranza.
Delle due scegliamone una, penso che il rinvio ci dia una settimana in più per essere certi di ciò che voteremo. Il rinvio significa l’iscrizione al prossimo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Le due cose non sono assimilabili, una cosa è la richiesta di sospensione del Consiglio per mezz’ora, su cui io posso accordare e sospendere, un’altra è la formalizzazione eventuale di una richiesta di rinvio che io provvedo a mettere ai voti, quindi Consigliere Ricci che cosa mi chiede una sospensione o un rinvio?

Mirco RICCI. Il rinvio del punto 4, se non passa chiedo la sospensione della seduta.

PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta del Consigliere Ricci di rinviare il punto 4 dell’ordine del giorno alla prossima seduta del Consiglio.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è sciolta.

La seduta termina alle ore 14,25.