Resoconto della seduta n.94 del 13/12/2022
SEDUTA N. 94 DEL 13 DICEMBRE 2022

La seduta inizia alle ore 10,25

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 94 del 13 dicembre 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 93 del 6 dicembre 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni loro distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Sull’ordine dei lavori

Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Buongiorno a tutti. Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Non siamo in sede di votazione, questo tipo di verifica viene svolta prima di una votazione. Grazie comunque per il richiamo che ha fatto ad avere la presenza in Aula di tutti i Consiglieri che sono presenti. Grazie.


Interrogazione n. 606
ad iniziativa del Consigliere Serfilippi
“Centro Alzheimer Margherita”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 606 del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Buon giorno a tutti. In risposta a questa interrogazione, c’è da tener conto che il numero dei posti semiresidenziali nella nostra regione è disciplinato dalla delibera di Giunta regionale n. 1105/2017, naturalmente la programmazione di questi posti si poggia sul bilancio del Servizio sanitario regionale e sulle risorse che sono impiegate in questa direzione.
Al riguardo si deve tener conto che il Centro diurno per demenze Margherita di Fano risulta accreditato di 40 posti letto e risulta convenzionato per 18 posti letto, tuttavia l'accreditamento è scaduto il 15 febbraio 2021 e la struttura non ha presentato nessuna richiesta, quindi è necessario che la struttura presenti una richiesta entro il 30 settembre 2023 pena la decadenza dell'autorizzazione.
Gli accordi contrattuali futuri su questa struttura dovranno tener conto del nuovo Piano socio-sanitario e di tutto ciò che riguarda la programmazione dei posti letto semiresidenziali.
Vorrei aggiungere che, a completamento della risposta di questa interrogazione, nei due anni di Covid tutte le spese affrontate dalle Regioni sono state poste a carico del bilancio delle stesse e in questo senso ci sono moltissime Regioni nel nostro Paese che non riesco a chiudere il bilancio perché l'incidenza delle spese Covid ha determinato una diminuzione anche dei servizi e degli interventi.
Voglio precisare a questo riguardo che nessuno è contrario ad allargare il numero dei posti convenzionati, tuttavia non possiamo prescindere dal valutare che questi convenzionamenti debbano essere adeguatamente finanziati, per cui il Consiglio regionale approverà il bilancio e se vorrà mettere delle risorse per accreditare dei posti l’Assessorato sarà ben disponibile ad accreditare ulteriori posti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta anche se non mi trova completamente soddisfatto.
Visto che c'è sempre più l'esigenza da parte dei familiari delle persone colpite dall'Alzheimer di frequentare questi centri, e il centro diurno Alzheimer Margherita è un fiore all’occhiello della nostra città e della nostra regione Marche, visto che ci sono 40 posti accreditati, attualmente sono solo 18 i convenzionati, la richiesta che porterò avanti sia all’interno del bilancio che del prossimo Piano socio-sanitario è quella che riportavo nell’interrogazione, ovvero quella di aumentare almeno 30 posti convenzionati su 40. Questo darebbe una risposta rilevante per 60 part-time, quindi per 60 persone perché spesso chi usufruisce del centro lo fa part-time o la mattina o il pomeriggio.
E’ chiaro che, come ha detto l'Assessore, c'è tutto il tema delle risorse Covid sostenute dalla Regione, però credo che uno sforzo in questa direzione andrebbe fatto.
Assessore, visto che abbiamo anche frequentato il centro e vi abbiamo fatto un sopralluogo, visto che ci lavorano tanti professionisti, penso che sia importante dare una risposta a tutto il territorio. Grazie.

Interrogazione n. 573
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Valorizzazione del volontariato operante nell’assistenza agli anziani affetti da disturbi neurocognitivi, demenza e Alzheimer”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 573 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Biancani vuole sapere se non ritengo opportuno colmare la carenza di risposte agli anziani affetti da forme di demenza nelle fasi iniziali, valorizzando e sostenendo il terzo settore; se conseguentemente non penso che sia opportuno avviare e formalizzare un percorso di collaborazione con gli enti del terzo settore.
Al riguardo la risposta è positiva, il percorso di collaborazione con gli enti del terzo settore, come il Consigliere sa essendo stato presente anche nella precedente consigliatura, è partito dalla nostra regione nel 2018, con tutta una serie di progetti che hanno il nome di “Accordo di programma 2018”, accordi che sono stati fatti con le associazioni: Dilva Baroni, malati e familiari, accoglienza, ascolto e supporto psicologico, Nonno Mino, Alè Muraglia, Avulss di Fabriano, con le Acli, con la Croce Verde di Castelfidardo e con l’Anteas Marche.
Tutti questi progetti, che sono stati avviati negli anni precedenti, si stanno sviluppando e stanno trovando esecuzione in questi mesi.
Per quanto ci riguarda con la nuova consigliatura abbiamo impiegato i fondi Alzheimer del 2021 e i fondi dello scorso anno sono stati messi a gara con un avviso pubblico che è scaduto il 2 novembre.
I progetti vecchi di collaborazione con gli enti del terzo settore per garantire questo tipo di attività procedono e gli effetti si stanno dispiegando anche in queste settimane e in questi mesi; con i fondi del 2021 il progetto prosegue con l’avviso pubblico che, ripeto, è scaduto il 2 novembre.
Tuttavia, ritengo di poter affermare, in modo che credo condivisibile da parte di tutti, che il tema principale del Servizio sanitario regionale ed anche del Servizio sanitario nazionale sia quello di garantire a tutte queste fasce deboli - pensiamo semplicemente a queste patologie che insorgono anche per effetto dell'età, il tema centrale di una regione che sta invecchiando – delle strutture che aiutino anche le famiglie a gestire questo tipo di condizione, quindi, anche il centro Alzheimer, di cui abbiamo parlato prima con l’interrogazione del Consigliere Serfilippi.
Queste sono tutte attività che dovranno portare la nostra Regione a predisporre un piano e nel Piano socio-sanitario sarà data questa indicazione per intervenire a sostegno di questi pazienti e soprattutto dello loro famiglie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione volevo stimolarla anche se sono a conoscenza del bando che è stato fatto. Ma la volontà è quella di rafforzare questi bandi a sostegno del terzo settore, quindi delle associazioni che si prendono in carico le persone con questo tipo di malattia, anche perché, devo dire, se pensiamo di riuscire a dare risposte attraverso i convenzionamenti, cioè i posti letto, secondo me non andiamo da nessuna parte, nel senso che parliamo di migliaia di persone, solamente nelle Marche gli ultra sessantacinquenni sono un quarto della popolazione e questi 35 mila soggetti soffrono di demenza, di cui 17 mila di Alzheimer, ovviamente molte di queste persone attualmente sono in carico alle famiglie, che hanno difficoltà a gestirle da sole.
Il nostro sistema socio-sanitario purtroppo riesce a dare una risposta non sufficiente, in particolar modo nella fase iniziale, quello che si chiede è che il sistema sia pubblico. A Pesaro sono stati aperti, come se fosse un risultato enorme, 8 posti letto nella struttura pubblica, questo fa capire quello che il sistema pubblico riesce a dare ad una città come Pesaro e non solo.
In realtà un sistema alternativo può essere il convenzionamento, ma anche qui sono necessarie risorse molto importanti, chiaramente sono favorevole al convenzionamento e ad aumentare le risorse per il convenzionamento.
Penso che l'utilizzo delle associazioni soprattutto nella fase iniziale, più lieve, della malattia possa dare risposte a decine se non a centinaia di famiglie e il tema dei bandi è sicuramente importante, annuale. La richiesta è quella di riuscire magari ad implementarli, sapendo di dare risposte a centinaia di famiglie. Porto ad esempio quello che è stato fatto con l’assistenza oncologica negli anni attraverso le associazioni e le fondazioni che fanno assistenza domiciliare, 40 anni fa non c’erano, oggi senza l’assistenza domiciliare offerta da queste realtà sarebbe impossibile riuscire a gestire i malati oncologici a domicilio.
Quindi chiedo di provare ad avviare un percorso che coinvolga le associazioni di assistenza attraverso questi centri, che i soggetti privati riescono ad attivare, perché, ripeto, questa è una malattia che è esplosa negli ultimi anni e va avanti grazie al volontariato ed alle donazioni private. Ho incontrato alcune di quelle associazioni che lei ha menzionato ed ho visto che sono alla canna del gas, nel senso che non riescono più ad andare avanti e chiuderanno perché il bando è vero che dà una risposta, ma se vincono un bando di 20 mila euro, 30 mila euro per un anno intero per assistere mediamente oltre 100 famiglie, può immaginare la difficoltà di garantire la presenza di psicologi e addetti specializzati.
Bene il bando, ma troviamo un modo per implementare queste risorse, magari anche ripetendo i bandi più volte, in maniera tale da dare una risposta.
Comunque la ringrazio e le chiedo di verificare, le do la mia disponibilità, se vorrà un confronto, per portare la mia esperienza seppur limitata e cercare di migliorare le condizioni di molte famiglie che attualmente non riescono a cavarci le gambe. Grazie.

Interrogazione n. 609
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Vitri
“Problematiche relative al contratto applicato ai lavoratori di Villa Adria di Ancona e nelle altre strutture riabilitative private”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 609 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Villa Adria è una struttura sanitaria riabilitativa gestita dal gruppo Kos Care ed è accreditata per 80 posti letto, che sono suddivisi in 45 posti letto di riabilitazione ospedaliera, 30 posti letto di riabilitazione intensiva extra-ospedaliera, 5 posti letto di riabilitazione intensiva extra-ospedaliera. Inoltre la struttura è accreditata per erogare prestazioni riabilitative ambulatoriali e prestazioni riabilitative domiciliari.
Con l’interrogazione in argomento il Consigliere Mastrovincenzo chiede di esercitare una moral suasion sulla società gestrice della struttura per far sì che il personale sia inquadrato e remunerato nel contratto per il personale della sanità privata e non già nel contratto collettivo delle Avis Rsa, che prevede emolumenti più bassi.
Il tema riguarda le prestazioni del personale ed il gestore sostiene che lo stabilimento di Villa Adria fa parte di un'offerta di proprietà distributiva in tutto il territorio nazionale e che la parte sanitaria, che richiederebbe un trattamento più alto, è la parte minoritaria di quella struttura.
Naturalmente si comprende perfettamente che l'oggetto dell'interrogazione è la remunerazione di prestazioni che devono essere inquadrate all'interno di un contratto collettivo di lavoro o di un altro, quindi la Regione non ritiene che si possa ingerire in questo aspetto, cionondimeno si terrà conto di un approfondimento di quello che viene segnalato nell’interrogazione e certamente ci sarà la possibilità di incontrare l'azienda per sollecitare un’analisi delle questioni che sono state esplicitate nell’interrogazione del Consigliere Mastrovincenzo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie ,Presidente. Per quanto mi riguarda non sono soddisfatto della risposta perché l’interrogazione verte su due quesiti, il primo relativo a Villa Adria, il secondo sulle strutture private riabilitative; lei ha dato la risposta rispetto al primo quesito, ma non ha risposto al secondo.
Ricordo che oggi c’è una manifestazione sindacale degli operatori che operano in queste strutture private, sono oltre 3 mila persone, proprio qui in Ancona, attendono peraltro la modifica del contratto ormai da più di 8 anni e credo che attendano anche delle risposte.
Su questo ricordo a tutti noi ed anche a lei Assessore che ci eravamo espressi come Consiglio regionale il 15 febbraio 2022, quindi non più di 10 mesi fa, con una risoluzione approvata all'unanimità, risoluzione che avevamo presentato sulla mozione del gruppo Partito Democratico, poi sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, che impegnava il Presidente e la Giunta regionale a continuare il confronto con le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali al fine di verificare le iniziative volte a porre in essere ogni azione necessaria per raggiungere l’obiettivo dell’estensione dell'applicazione del contratto collettivo nazionale della sanità privata anche ai centri di riabilitazione e ad intervenire presso il Ministero competente per richiedere ulteriori risorse al fine di ottemperare all’impegno assunto.
Questo era l’impegno che l’Aula aveva fatto prendere al Presidente della Giunta, ecco perché sono a ribadire qui in replica alla sua risposta, Assessore, che serve un impegno maggiore, serve dare corpo a questa risoluzione con la quale, ripeto, tutti i gruppi si erano impegnati.
Sottolineo ancora una volta che il tema di Villa Adria è importantissimo, ci sarà una manifestazione specifica delle organizzazioni sindacali già nei prossimi giorni, ma è altrettanto importante la problematica che investe tutte le strutture riabilitative private della nostra regione, che occupano, ripeto, 3 mila dipendenti.
Mi auguro che la Giunta regionale si faccia carico, come da impegni presi, di questa fondamentale problematica. Grazie.

Interrogazione n. 600
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Rincaro delle rette dei nidi a causa del notevole incremento dei costi dell’energia elettrica e del riscaldamento”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 600 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Questa interrogazione viene rinviata alla prossima seduta del Consiglio regionale perché la risposta non è pronta.

Interrogazione n. 614
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Dotazione organica dei servizi di psichiatria presso l’Area vasta 1 e ristrutturazione del reparto dedicato presso l’ospedale di Fermo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 614 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie Presidente. Il tema dell’interrogazione è la struttura operativa, non solo nell’Area vasta 1, ma più in generale, del servizio di psichiatria, su questo penso che sia la ventesima interrogazione a cui viene chiesta risposta.
Segnatamente alla domanda contenuta nell'interrogazione si deve precisare che il reparto di psichiatria di Pesaro e Fano è composto a livello organico da 16 medici e oggi sono presenti nella struttura 7 medici più il primario.
I concorsi, più volte banditi, non hanno trovato adesione, non solo per mancanza di medici nella struttura di Fano e di Pesaro, ma in tutta la regione e in tutto il territorio nazionale. E’ una delle carenze di medici più vistose a livello nazionale.
E’ chiaro che dobbiamo procedere con la capacità di garantire i servizi con le risorse che abbiamo a disposizione, è inutile ricordare che la mancata programmazione di medici fa sì che il turn-over sia fortemente sbilanciato verso il pensionamento dei sanitari e non nell’ingresso di nuovi medici, questo è un problema nazionale, esiste da anni ed è particolarmente presente per il reparto di psichiatria.
In ordine alla domanda devo precisare che i lavori devono essere eseguiti con fondi europei, che non sono stati ancora assegnati alla Regione Marche, sono risorse che devono essere assegnate e non appena lo saranno potremo dare esecuzione alle opere che sono state già progettate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi rammarico con l'esordio quantomeno della risposta dell'Assessore Saltamartini, che rimarca che come Consiglieri di opposizione siamo a segnalare questa problematica, ma se lo facciamo - personalmente lo faccio dal novembre 2021 - è perché i problemi non sono stati ancora risolti.
Assessore, mi permetto di darle una notizia perché contrariamente a quanto lei ha detto, dopo questa interrogazione, che ho protocollato il 14 novembre, sono stati assunti 3 psichiatri in Area vasta: uno ad Urbino, nell'unità operativa complessa di Urbino, uno nell’unità operativa complessa di Fano/Pesaro, sulla costa, e uno presso il Sert, quindi quello che lei dice non è preciso e non è aggiornato.
Il problema di fondo, Assessore, è che ad inizio anno c’erano 15 psichiatri nell’unità operativa complessa di Fano/Pesaro, che è quella su cui io l’ho interrogata, più il direttore, mentre tra i pensionamenti, il personale che ha chiesto trasferimenti nella vicina Romagna o trasferimenti nelle altre Aree vaste, ad oggi la situazione è tristemente quella che lei ha dichiarato, comprese le nuove assunzioni nella UOC di Fano/Pesaro abbiamo ad oggi 10 persone impiegate più il direttore.
A parte che abbiamo perso ben 5 unità di personale nonostante le nuove assunzioni, il problema è che purtroppo sembra che parte di questo personale, visti i grandi carichi di lavoro e visto che, anche lei oggi lo conferma, non ci sono nell'immediato soluzioni, ha intenzione di abbandonare il lavoro che sta svolgendo, per cui dal primo di gennaio ci ritroveremo con sette psichiatri più il direttore. Che cosa devono fare? In cinque sono impiegati nel reparto dell'Ospedale di Pesaro, come lei ha detto, quello di Fano è stato chiuso per i lavori dovevano partire nel breve, è stato chiuso a metà luglio, ancora non abbiamo i fondi, quindi probabilmente era uno specchietto per le allodole, visto che c'è scarsità di personale si è trovata la scusa dei lavori per accorpare il servizio, ed è stato fatto su Pesaro, però cinque psichiatri devono lavorare in reparto H24, gli altri due più il direttore devono coprire tutti gli altri servizi. Per avere chiarezza sto parlando di 74 posti letto nelle residenze, seguire il carcere di Fossombrone e di Pesaro, cinque appartamenti protetti per un territorio in cui ci sono 2.800 pazienti in carico. Quindi, ci rendiamo bene conto come con così poco personale possa essere difficoltosa la presa in carico delle nuove problematiche che sono emerse e che si sono acuite, come sappiamo bene tutti, a causa del Covid.
Qui il problema, Assessore, è che la situazione va presa di petto e va cercata una soluzione.
C'è anche da chiedersi come mai a fronte di assunzioni appena fatte - le graduatorie ci sono, il concorso è stato bandito, il personale è stato appena assunto ed è entrato in servizio l’1 dicembre - c’è la possibilità che qualcuno preferisca andare a lavorare altrove. E’ uno stillicidio continuo da inizio anno.
Questo, secondo me, politicamente dovremo valutarlo, chiederci come mai, che cosa succede in questa Area vasta, perché nell'entroterra abbiamo quasi al completo gli psichiatri che servono e sulla costa no? Stiamo parlando di due città con tutto il territorio affine importante perché sono la seconda e la terza città delle Marche che meriterebbero, a mio parere, un'attenzione maggiore.
Grazie, avviso l’Assessore che nel caso tornerò ancora sulla tematica dovesse non migliorare la situazione.

Interrogazione n. 626
ad iniziativa del Consigliere Cancellieri
“Situazione sanitaria relativa alla zona dell’Alto Montefeltro”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 626 del Consigliere Cancellieri.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Presidente, le risposte che mi sono state fornite dall’amministrazione sono insufficienti, ho chiesto un approfondimento, quindi chiedo il rinvio. Grazie.

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 626 viene rinviata alla prossima seduta del Consiglio regionale.

Interrogazione n. 620
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Piano di Organizzazione Variabile (POV) del Consorzio di Bonifica delle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 620 del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. In merito all'interrogazione in oggetto si porta a conoscenza in via preliminare che:
• con protocollo 13247 del 19 ottobre 2022 è stata acquisita la delibera dell'Assemblea del Consorzio di Bonifica delle Marche n. 9 del 14 ottobre 2022 avente titolo: "Approvazione e formale adozione del Piano di Organizzazione Variabile (POV) del Personale del Consorzio di Bonifica delle Marche";
• la pubblicazione dell'atto in questione (delibera dell'Assemblea del Consorzio di Bonifica delle Marche n. 9 del 14 ottobre 2022 "Approvazione e formale adozione del Piano di Organizzazione Variabile (POV) del Personale del Consorzio di Bonifica delle Marche") è consultabile al link: https://www.bonificamarche.it/amministrazionetrasparente/organizzazione/articolazione-degli-uffici/;
• la suddetta delibera consortile n. 9/2022 riporta tra le premesse che "è stato illustrato ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali nel corso di varie riunioni presso la sede consortile in base alle disposizioni del c.c.n.l. di settore". Allo stesso tempo nella documentazione inviata dalle OO.SS. si riscontra tra l'altro la nota email a loro inviata dal personale del Consorzio di bonifica in data 13 settembre 2022 con descritto l'invio di “copia del POV condiviso nell'ultimo CDA con la revisione delle note sulla base delle indicazioni emerse nel confronto con le organizzazioni sindacali”;
• in data 17 novembre 2022 il Consorzio di Bonifica delle Marche ha inviato la delibera di consiglio di amministrazione n. 421 del 10 novembre 2022 ad oggetto "Rettifica errore materiale di stampa della pagina 15 del POV allegato alla deliberazione dell'Assemblea del Consorzio n. 9 del 14 ottobre 2022 avente ad oggetto ‘Approvazione e formale adozione del Piano di Organizzazione Variabile (POV) del personale del Consorzio di Bonifica delle Marche’", dalla quale risulta l'eliminazione dell'annotazione n. 3 contestata;
• in data 24 novembre 2022, prot. 1448547, sono stati richiesti chiarimenti al Consorzio in relazione agli argomenti segnalati dalle OO.SS.
Con mail del 5 dicembre 2022 il Consorzio di Bonifica ha trasmesso la nota prot. n. 8696 del 30 novembre 2022 con la quale viene comunicato che:
- prima dell'atto di approvazione del POV si sono susseguiti incontri con le Organizzazioni Sindacali, specificando che, dopo sollecitazioni dell'Ente, le OO.SS. non hanno voluto esprimere il proprio parere scritto se non dopo l'avvenuta deliberazione finale del provvedimento. Il Consorzio ha dato corso ad alcune sollecitazioni alle stesse rettificando il provvedimento con la Delibera del CDA n. 421 del 10 novembre 2022, citata in premessa;
- la struttura funzionale consortile comprende anche due società in house e specificatamente "Bonifica Marche Engineering srl", partecipata al 100% dal Consorzio, che ha ad oggetto la prevalente prestazione di servizi tecnici di progettazione per il Consorzio stesso e "Bonifica Marche Service srl" società partecipata di cui il Consorzio di Bonifica delle Marche detiene quote di fondo consortile per lo svolgimento di attività agricola e forestale in tutta la Regione Marche, nonché altre attività a supporto del Consorzio.
Dal POV non risulta un esubero di dipendenti, in quanto: n. 5 dipendenti sono stati distaccati alla Società di progettazione "Bonifica Marche Engineering srl"; n. 2 dipendenti sono stati distaccati presso la società in House "Bonifica Marche Service srl".
Tali dipendenti sono distaccati in relazione alle effettive mansioni svolte, di supporto alla progettazione e di variazioni catastali. Trattasi quindi di una mera ricollocazione del personale sempre all'interno dell'organizzazione consortile.
Per quanto concerne i rimanenti n. 2 dipendenti gli stessi sono prossimi al pensionamento e nei relativi confronti non sussistono pregiudizi in merito alla conservazione del diritto alla retribuzione fino alla data di collocamento a riposo.
Nei confronti di uno verranno garantiti i benefici del Fondo E.N.P.A.I.A., nei confronti dell'altro verranno comunque assicurati il pagamento della retribuzione e il versamento dei relativi contributivi previdenziali fino al collocamento a riposo
Da quanto sopra esposto, non risulta ravvedibile un impoverimento delle professionalità ed esperienze nelle attività di progettazione del Consorzio, né risulta una dichiarazione di esubero di dipendenti.
Non sussistono i presupposti per l'adozione di provvedimenti sulla questione esposta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Spero che un'interrogazione al giorno levi il Consorzio di bonifica di torno, come si suol dire, e forse anche il suo Presidente.
Innanzitutto saluto le organizzazioni sindacali Fai Cisl e Flai Cgil che ci stanno ascoltando e che in data 4/22 hanno inviato una comunicazione al Presidente della Giunta e agli Assessori nonché al sottoscritto, credo anche alla Consigliera Casini, avente ad oggetto “Consorzio di bonifica approvazione piano di organizzazione variabile”, con il parere negativo delle organizzazioni sindacali.
Verificherò quello che è stato detto dal Consorzio di bonifica, certo è che di primo acchito anche a me pare assurdo quello che è stato fatto, ribadito dalle organizzazioni sindacali, sostanzialmente uno svuotamento delle professionalità interne di questo ente a discapito, come si diceva, anche delle due società a latere, anche su questo ci sarebbe tanto da dire.
Assessore, adesso farò una attenta verifica e non tarderò a ripresentare subito un'interrogazione anche a risposta immediata per verificare la veridicità della osservazioni del Consorzio di bonifica.
Su questo lato c'è da dire che ultimamente il Consorzio di bonifica le spara più grosse del solito, vi cito solo la dichiarazione del Presidente del Consorzio di bonifica sulla televisione pubblica, Rai 3, Agorà, in riferimento all’alluvione e alla manutenzione dei corsi d'acqua: “Chi dice che il rischio va mitigato a monte – si parla di rischio idrogeologico legato ai fiumi – è uno per cui, come ha detto il Governatore della Campania l’altro giorno, bisognerebbe riaprire i manicomi e rinchiuderlo dentro”, quindi per il Presidente del Consorzio di bonifica il rischio di esondazioni si mitiga alla foce del fiume non a monte, e chiaramente gli hanno dato contro tutti anche in trasmissione.
Se vediamo la veridicità delle loro dichiarazioni possiamo già desumere che le le risposte date alla Regione sono errate e fasulle, tornerò ancora una volta, nella tutela di questo ente, nella tutela della Regione che controlla questo ente, nella tutela di questi 9 lavoratori, a interrogare la Regione sperando che si possa eventualmente intervenire.
Ribadisco ancora una volta la speranza che nell'anno nuovo si porti definitivamente in Aula la riforma del Consorzio di bonifica che ho presentato un anno fa. Grazie.

PRESIDENTE. Le proposte di legge n. 71 e n. 77 devono essere obbligatoriamente rinviate perché contengono disposizioni finanziarie, essendo già stata presentata la proposta di bilancio siamo nella sessione di bilancio ed ogni proposta di legge che presenta disposizioni finanziarie deve essere sospesa e rinviata a dopo l’approvazione del bilancio stesso.
Non va votato il rinvio delle due proposte di legge n. 71 e n. 77.

Mozione n. 293
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Iniziative regionali per un programma nazionale di potenziamento degli interventi di prevenzione del rischio sismico sul patrimonio infrastrutturale ed edilizio, pubblico e privato”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 293 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questa mozione è stata iscritta dopo che alla Conferenza dei Presidenti di gruppi ho chiesto di inserirla ai primi punti dell’ordine del giorno, è urgente e riguarda gli incentivi e le iniziative regionali per un programma nazionale di potenziamento degli interventi di prevenzione del rischio sismico sul patrimonio edilizio ed infrastrutturale, pubblico e privato.
Premesso che il recentissimo terremoto che ha interessato la costa marchigiana il 9 novembre scorso ha riportato in primo piano la constatazione della evidente vulnerabilità sismica dei nostri territori, dall’entroterra alla costa, e della necessità di continuare a mettere in sicurezza gli edifici e le infrastrutture; lo Stato, le Regioni, le Province ed i Comuni da tempo stanno investendo nella messa in sicurezza e nel miglioramento sismico di molte strutture e infrastrutture pubbliche, in particolare nelle scuole.
Considerato che è necessario continuare a lavorare per rendere sempre più sicuri dal punto di vista sismico scuole, ospedali ed altre strutture socio-sanitarie, infrastrutture ed uffici pubblici, caserme, sedi operative delle forze dell’ordine, di pubblica sicurezza e di soccorso pubblico, impianti sportivi, sedi istituzionali di attività culturali ed altri edifici nei quali vengono erogati servizi pubblici; è altrettanto necessario favorire il miglioramento sismico degli edifici privati innanzitutto per ridurre il rischio per la popolazione e per evitare di dover comunque intervenire dopo il verificarsi degli eventi sismici.
Preso atto che il Governo sta recentemente rimodulando, e da qui l’urgenza, il super bonus edilizio cosiddetto 110% con criteri selettivi rispetto alla precedente versione, si ritiene in particolare che nei territori, come ad esempio le Marche, a più alto rischio sismico o colpiti da eventi sismici importanti recenti, andrebbero ulteriormente incentivati e sostenuti con particolare attenzione gli interventi edilizi privati volti al miglioramento sismico, questo per quanto riguarda il privato; per quanto riguarda il pubblico occorrerebbe attivare tutti i possibili canali finanziari dalla UE e dallo Stato attualmente aperti e in corso di programmazione compatibili con questo tipo di intervento, impiegando in modo integrato ed efficace risorse finanziarie per un potenziamento coordinato a livello nazionale degli interventi di messa in sicurezza dal punto di vista sismico del patrimonio edilizio pubblico e privato ed infrastrutturale.
Con questa mozione si chiede al Presidente della Giunta regionale: di proporre in tutte le sedi istituzionali nazionali più appropriate, anche con il coinvolgimento dei parlamentari marchigiani, l’attivazione integrata e coordinata di risorse finanziarie nazionali ed europee, disponibili ed in programmazione, per un programma nazionale di potenziamento degli interventi di prevenzione del rischio sismico sul patrimonio edilizio ed infrastrutturale, pubblico e privato, in particolare nei territori, come le Marche, a più alto rischio sismico; si propone inoltre un rafforzamento selettivo del bonus edilizio ai privati per incentivare in particolare gli interventi per la riduzione del rischio sismico, almeno nei territori, come le Marche.
Questa mozione si rivolge alla Giunta e chiede di fare modo che il bonus edilizio, soprattutto per quanto riguarda la parte legata al miglioramento sismico, venga mantenuto, il cosiddetto 110, non ovviamente in tutte le regioni in maniera uniforme, ma che ci sia un’attenzione particolare al rischio sismico. Quindi un intervento selettivo in base alle regioni ed al rischio reale che hanno, ad esempio le Marche da anni vengono colpite e non continuare a finanziare il miglioramento sismico degli edifici privati potrebbe essere un errore.
Su questo ho presentato un emendamento, consegnato la volta scorsa, che inserisce nella parte iniziale descrittiva il fatto che comunque nel bonus 110 c'è una norma,contenuta nella legge di bilancio del 2022, che prevede che tutte le Regioni in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza hanno la possibilità di utilizzare il bonus 110 fino al 31 dicembre 2025 purché siano state colpite da un evento sismico dopo l’1 aprile 2009. L’emendamento poi aggiunge nel dispositivo un terzo punto: “a sollecitare il Governo, anche sulla base di eventuali aggiornamenti della ricognizione dei danni, ad approvare le dichiarazioni dello stato di emergenza che permetterebbero ai proprietari di immobili localizzati nei territori marchigiani colpiti dalla recente sequenza sismica, iniziata il 9 novembre 2022, di usufruire del bonus 110”.
Il Presidente Acquaroli il 21 novembre giustamente ha avanzato la richiesta, ad oggi il Governo non ha risposto, è importante la risposta perché questa legge consente di allargare la possibilità di utilizzare il bonus 110 solo in quelle realtà in cui c’è stato un evento sismico dopo l’1 aprile 2009, ma ovviamente deve essere dichiarato lo stato di emergenza. Questa richiesta segue quella che è stata fatta anche dalle associazioni, che hanno sollecitato il Governo a dichiarare lo stato di emergenza. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 293/1 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 293, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 40
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Convalida dell’elezione del Consigliere regionale Simone Livi subentrato per surrogazione al Consigliere dimissionario Elena Leonardi e convalida dell’elezione dei Consiglieri regionali Monica Acciarri e Lindita Elezi subentrati per affidamento della supplenza per l’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale a seguito della nomina di Assessori dei Consiglieri Andrea Maria Antonini e Chiara Biondi”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 40 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. I Consiglieri regionali Mirco Carloni, Guido Castelli ed Elena Leonardi sono stati proclamati parlamentari della Repubblica italiana rispettivamente alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica. Ai sensi del secondo comma dell'articolo 122 della Costituzione italiana, nonché del comma primo dell'articolo 4 della legge 23 aprile 1981, n. 154, la carica di membro di una delle Camere del Parlamento è incompatibile con la carica di Consigliere regionale.
Nella seduta n. 87 del 25 ottobre l'Assemblea legislativa, prendendo atto delle dimissioni da Consigliere regionale nonché Assessore di Mirco Carloni e Guido Castelli, ha provveduto alla surrogazione dei seggi affidando l’esercizio definitivo delle funzioni di Consigliere regionale ai signori Giorgio Cancellieri e Andrea Assenti.
Nella medesima seduta l'Assemblea legislativa ha anche preso atto delle dimissioni della Consigliera Elena Leonardi e in materia di surrogazione l'articolo 20, comma primo, della legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27, stabilisce che il seggio rimasto vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che nella stessa lista e circoscrizione segue immediatamente l'ultimo eletto. Per questo l'Assemblea ha provveduto ad assegnare il seggio resosi vacante al signor Simone Livi.
Il Presidente della Giunta regionale con decreto n. 139 del 19 ottobre 2022 ha nominato componenti della Giunta medesima i seguenti Consiglieri regionali: Andrea Maria Antonini e Chiara Biondi.
L'Assemblea legislativa nella prima adunanza successiva al provvedimento di nomina ha preso atto della sospensione delle funzioni dei Consiglieri regionali nominati Assessori ed ha provveduto alla loro sostituzione temporanea, affidando la supplenza a Monica Acciarri e Lindita Elezi, candidati che rispettivamente nella stesse liste e nelle stesse circoscrizioni seguono immediatamente gli ultimi eletti.
L’articolo 22, comma primo, della legge regionale n. 27/2004, riserva all'Assemblea legislativa la convalida della elezione dei propri componenti, secondo le norme del proprio Regolamento interno, il quale all'articolo 17 individua l'Ufficio di Presidenza quale organo competente a verificare la condizione dei Consiglieri eletti.
I Consiglieri Monica Acciarri, Lindita Elezi e Simone Livi hanno presentato alla Segreteria generale le rispettive dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà in merito all'esistenza o inesistenza di cause di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità mentre per i Consiglieri regionali Giorgio Cancellieri e Andrea Assenti l'esame dei casi di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità sono state verificate all'inizio della legislatura.
Dall’esame delle suddette dichiarazioni non risultano sussistere in capo ai signori Monica Acciarri, Lindita Elezi e Simone Livi casi di incandidabilità e ineleggibilità alla carica di Consigliere regionale nè condizioni di incompatibilità, alla data odierna, con l'esercizio della carica stessa. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 40. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 117
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 117 dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi è stato chiesto il rinvio. Me lo conferma, Consigliere Mangialardi? Bene, primo punto delle mozioni della prossima seduta.

Mozione 209
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Politiche sanitarie del governo regionale per il fermano”

Interrogazione n. 368
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Programma investimenti per gli ospedali di Comunità nell’Area vasta 4”

Interrogazione n. 394
ad iniziativa dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi, Cancellieri
“Potenziamento della sanità in Area vasta n. 4”
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 209 del Consigliere Cesetti, l’interrogazione n. 368 del Consigliere Cesetti e l’interrogazione n. 394 dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi, Cancellieri, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Presidente, rinuncerei all'esposizione ed alla discussione delle mozioni e delle interrogazioni, come credo i colleghi di maggioranza che hanno presentato l’interrogazione rinunceranno alla stessa, quindi possiamo dispensare l'Assessore Saltamartini dalla risposta perché ho condiviso con i Consiglieri Marinangeli, Putzu e Marcozzi una risoluzione unitaria che sottoponiamo all’Aula per la l’auspicabile approvazione.

PRESIDENTE. E’ già pronta la risoluzione?

Fabrizio CESETTI. Sì, è già pronta ed io la illustrerei e poi la consegno, sempre molto brevemente, ripeto, diamo per letti e per esposti tutti gli altri atti che vengono qui richiamati.
La risoluzione è una sintesi condivisa che prende atto della situazione difficile in cui versa la sanità nella provincia di Fermo all’esito della crisi pandemica, che ha, se vogliamo, intasato l'unico ospedale di rete di primo livello, con tutte le conseguenze che ne sono derivate per quanto riguarda l'erogazione dei servizi ai cittadini e le ripercussioni sulle liste di attesa per le prestazioni richieste.
Parte da questo, da una difficoltà oggettiva che c'è, ma non attribuiamo qui in questa risoluzione delle responsabilità perché vanno individuate innanzitutto nella crisi derivata dalla pandemia, si dà atto della nuova organizzazione del Servizio sanitario regionale varata da questa maggioranza con il voto contrario dell'opposizione, ovviamente omettendo le legittime considerazioni di ciascuno su questo, si omettono altrimenti non potrebbe esserci condivisione, però si dà atto di una cosa che credo sia nella consapevolezza di tutti, anche dello stesso Assessore, perché la riforma possa dispiegare i suoi effetti è necessario un riequilibrio di tutti i territori in termini di risorse finanziarie, umane ed anche reti cliniche.
Vado alla conclusione, quindi, dato tutto questo, si impegna il Presidente della Giunta regionale a predisporre una strategia per migliorare il modello organizzativo e, comunque ad adottare tutti i provvedimenti necessari ed opportuni per dare soluzione alla situazione in cui versa la sanità nella provincia di Fermo, nonché per risolvere la carenza del personale nell'Area vasta 4; ad assicurare che presso l'Ospedale Murri di Fermo - unica struttura specialistica con caratteristiche di primo livello come da DM 70/2015 - siano garantite per il futuro tutte le prestazioni e le cure programmate d'urgenza, necessarie ai cittadini della provincia di Fermo e all'occorrenza anche alle altre province; ad adottare ogni e qualsiasi misura per risolvere le problematiche delle liste di attesa ed a garantire, comunque, a tutti i cittadini della provincia di Fermo l’erogazione di prestazioni sanitarie adeguate, tempestive e di qualità, nonché la sicurezza nell'assistenza ai malati - queste sono considerazioni tra l'altro più volte esposte anche dall'Assessore e Vicepresidente Saltamartini e dallo stesso Presidente Acquaroli, oltre che declinate da noi nei vari atti -; ad attivarsi presso ogni sede istituzionale perché siano posti in essere interventi straordinari ed adottati i necessari interventi legislativi nazionali per colmare le carenze nei settori nevralgici, in particolare nei pronto soccorso e nella medicina territoriale.
Anche questo più volte l’abbiamo chiesto e lo ha chiesto anche la Giunta regionale, quindi questa risoluzione condivisa credo che possa essere approvata dall’Aula perché richiama tutti quegli atti.
D’altra parte, qui mi rivolgo ai Consiglieri Marcozzi, Putzu e Marinangeli, non era difficile arrivare ad una sintesi condivisa perché io ho sempre riconosciuto un’attenzione da parte dei Consiglieri di maggioranza sul tema della sanità della provincia di Fermo, anche se qualche pizzicata polemica, passatemi il termine, c'è stata e c’è tra me e il Sindaco di Fermo, che dovrebbe qualche volta abbandonare la veste di Sindaco di Fermo per assumere quella di Presidente della Conferenza dei Sindaci, quale egli è, che ovviamente gli impone qualche obiettività e qualche responsabilità in più. Ad esempio, sarebbe stato utile che il Presidente della Conferenza dei Sindaci in occasione della visita del Ministro della salute alla Giornata delle Marche a Fermo, si fosse astenuto da quelle considerazioni sulla nuova riforma del Servizio sanitario regionale delle Marche rispetto alla quale, come ho detto poc'anzi, ognuno di noi legittimamente ha delle opinioni diverse. Le nostre sono completamente diverse, opposte rispetto a quelle della maggioranza e ritengo che il Presidente della Conferenza dei Sindaci dovrebbe avere una posizione di obiettività e di equidistanza perché rappresentando tutti i Sindaci è noto che non tutti i Sindaci sono d'accordo con quella riforma, c'è chi è d'accordo come la maggioranza e chi non è d'accordo come la minoranza.
Credo che questa risoluzione condivisa vada nella giusta direzione, quindi la consegno alla Segreteria.

PRESIDENTE. Ora verranno fatte delle copie per tutti i Consiglieri e per i rappresentanti della Giunta.
Sospendiamo questo punto, tranne i sottoscrittori nessun altro Consigliere aveva in mano la risoluzione, per consentirne l’esame a tutti, la riflessione e gli eventuali interventi.
Sospendiamo il punto 7) e proseguiamo con il punto 8) per tornare alla risoluzione e discuterla poi in maniera approfondita.

Mozione n. 205
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Marcozzi, Ciccioli, Latini, Bilò, Pasqui
“Abolizione dei contributi obbligatori alla SSICA (Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 205 dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Marcozzi, Ciccioli, Latini, Bilò, Pasqui.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Gentili colleghi, la SSICA non è una parolaccia, ma è un'assurdità tutta italiana.
SSICA sta per Stazione sperimentale per l'industria delle conserve alimentari, è nata nel 1922 come ente pubblico di ricerca, è stata soppressa nel 2010 e le sue funzioni sono state assorbite dalla Camera di Commercio di Parma che ha trasformato la SSICA nel 2015 da azienda speciale a fondazione di ricerca.
Nonostante il passaggio da azienda speciale della Camera di Commercio a fondazione la SSICA continua ad imporre un contributo obbligatorio a tutte le aziende che producono conserve, comprese le aziende marchigiane.
Vi do alcuni numeri, le nostre aziende marchigiane nel 2018 hanno pagato 193 mila euro di SSICA, nel 2019 196 mila euro, nel 2020 219 mila euro. La tassa minima è di 274 euro e la tassa massima è di 7.940 euro, che deve essere pagata entro il 5 marzo a fronte di un servizio praticamente inesistente.
La trasformazione della SSICA in Fondazione consente alla stessa di avere minori obblighi di trasparenza in merito alle attività e alle tipologie di ricerca che svolge.
Le aziende che versano un contributo obbligatorio alla SSICA sono - pensate - 3.370 per un totale di quasi 7,5 milioni di euro l'anno, pari al 68% del fatturato della SSICA stessa e di questo baraccone.
Il contributo viene calcolato in base alla retribuzione lorda annuale dei propri lavoratori dipendenti e paradossalmente va a sfavore delle industrie con meno intensità di capitale e di conseguenza contro i principi di capacità contributiva, penalizzando le aziende che hanno più lavoratori dipendenti in regola.
Il contributo base, come ho detto prima, da pagare per ogni azienda è di 274 euro all'anno, diventando così una vera e propria gabella che va a colpire le piccole e piccolissime imprese che lavorano nel settore delle conserve.
Vedete, molti degli interventi dei Civici Marche sono rivolti alle imprese, ai lavoratori perché, cari colleghi, senza le imprese e senza i lavoratori noi Regione facciamo le nozze con i funghi, quindi i nostri interventi vertono su queste importanti categorie.
Tra l'altro un servizio della trasmissione televisiva di Rai 3, Report, dello scorso 19 aprile 2021, ha sottolineato come non si capisca come vengano selezionate le aziende che devono pagare i contributi, e vi invito a rivedere quella puntata.
Nel novembre 2020 il Prefetto di Parma ha commissariato la SSICA per una lunga serie di inadempienze quali: criticità sul piano della corretta gestione della Fondazione, profondo conflitto tra i componenti del consiglio di amministrazione, designati dalle associazioni di settore rappresentative delle aziende contributrici, e il Presidente, nonché tra quest'ultimo e il direttore generale, mancato esercizio da parte del Presidente delle funzioni attribuitegli dallo Statuto, svolgimento di riunioni del Cda senza una convocazione del Presidente, verbalizzazione sommaria delle sedute, mancata adozione del Regolamento di organizzazione e funzionamento e del Regolamento per l'amministrazione e la contabilità, ritardata adozione di atti obbligatori in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e di responsabilità d’impresa.
Il quotidiano La Repubblica, nell’edizione di Parma del luglio 2020, a seguito di un'indagine su alcune infiltrazioni di clan camorristici in Emilia-Romagna, ha fatto emergere che alcune società legate a pregiudicati “erano riuscite ad ottenere tramite pratiche corruttive ed altrettante gare d'appalto, l'esecuzione di lavori pubblici all'interno della Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari di Parma - quindi la SSICA - Fondazione pubblica completamente controllata dalla Camera di Commercio di quella provincia”.
Per quanto sopra riportato, la SSICA non riesce a distinguersi per efficacia ed utilità nei confronti delle aziende che pagano il contributo alla fondazione stessa.
La SSICA, cari colleghi, non fa niente, sono soldi che partono annualmente anche dalla nostra regione, dalle nostre aziende e che vanno a favore di un ente baraccone che non fa niente. Visto che ci sono molte aziende marchigiane impegnate nell'industria delle conserve, che pagano questo contributo dalla dubbia utilità, vorrei ricordare che nel 2020 219 mila euro sono partiti dalle Marche.
Considerato tutto ciò, con questa mozione si impegna il Presidente e la Giunta regionale a richiedere al Ministero dell'economia e finanze e al Ministero dello sviluppo economico l’impegno ad abolire il contributo obbligatorio della SSICA; a richiedere al Governo di valutare l'abolizione della Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari in ogni sua forma.
Queste sono le due richieste che fa la nostra Regione, con questa mozione, al Governo.
Tra l'altro vorrei salutare alcuni produttori di conserve e confetture che in questo momento stanno seguendo la seduta e che mi hanno interessato della questione, ringrazio altresì i firmatari della mozione e li cito i Consiglieri: Marinelli, Marcozzi, Ciccioli, Latini, Pasqui, Bilò, ringrazio altresì alcuni dei miei assistenti, passati e presenti, che hanno seguito tutta la vicenda.
Si tratta di una questione reale che incide concretamente sui nostri cittadini e sulle nostre aziende.
Vorrei ringraziare anche il Corriere Adriatico che in prossimità della presentazione di questa mozione ha fatto un articolo di ulteriore approfondimento “Lo strano caso della SSICA, ente soppresso da 11 anni, ma la tassa si paga lo stesso”, basta con la burocrazia, basta con le gabelle, basta con i baracconi, viva la trasparenza, viva la semplificazione e viva la libertà d'impresa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Della mozione sottoscritta dai Consiglieri regionali, primo firmatario il Consigliere Rossi, credo che per la Giunta sia condivisibile il primo punto, ovvero la richiesta ai Ministeri competenti per abolire il contributo obbligatorio perché effettivamente anche questa Giunta considera il contributo obbligatorio ormai fuori da qualsiasi logica, per quanto esposto dal Consigliere Rossi.
In maniera molto sintetica vorrei puntualizzare che il secondo punto, secondo me, andrebbe meglio valutato, il discorso dell'abolizione della Stazione sperimentale, l’errore è nella tipologia di gestione, come ha sottolineato il Consigliere Rossi, considerate anche tutte le indagini o comunque il caso giornalistico/televisivo sollevato. E’ proprio la gestione e le modalità di gestione della Stazione sperimentale che producono diversi dubbi e perplessità sulla effettiva funzione. Comunque da approfondimenti che abbiamo fatto dal punto di vista anche tecnico, la Stazione ha dei laboratori sperimentali di assoluta qualità e anche dei ricercatori e tecnici che sono qualificati ed in grado di fornire dei servizi di alta certificazione.
Tra l'altro ritengo che una chiusura creerebbe anche dei problemi a livello occupazionale. Anche se non ci riguarda direttamente, intervenendo su un qualcosa fuori regione credo che un minimo di attenzione anche da parte nostra ci voglia.
Ricapitolando, sulla parte che ci riguarda direttamente, ovvero i produttori marchigiani che sono in qualche modo obbligati da anni a pagare una gabella, come la definisce il Consigliere Rossi, siamo d'accordo nel chiedere l'eliminazione di questa tassa obbligatoria o contributo obbligatorio perché non ha senso ed è fuori da qualsiasi logica, vista anche la storia e le vicissitudini della Stazione sperimentale delle conserve di Parma, su questo siamo d'accordo e ce ne faremo portatori in sedi istituzionali e ministeriali.
Il secondo aspetto non ci riguarda direttamente perché il Centro sperimentale se si muove sul libero mercato, senza obblighi vincolanti di questa tassa, da un punto di vista di laboratori e di tecnici rappresenta comunque una funzione e una qualità di settore che non sta neanche a noi approfondire, inoltre non è neanche una questione che riguarda la nostra Regione.
Dico, se riusciamo, di intervenire sul primo punto e di fatto staccare e separare definitivamente le sorti dell’attività produttiva, dei produttori delle conserve marchigiane, dalla Stazione sperimentale delle conserve di Parma. Il futuro della Stazione delle conserve di Parma a noi come Regione Marche onestamente ci può lasciare anche indifferenti, nel momento in cui separiamo l’aspetto che ci lega in modo illogico ancora a far pagare ai nostri produttori una tassa totalmente inutile.
Invito i presentatori a ritirare o modificare il secondo punto mentre sul primo siamo d'accordo nel portarlo avanti.

PRESIDENTE. Prima di passare la parola al Consigliere Rossi per replica, se non ci sono altri interventi, dico che l’eventuale emendamento deve essere presentato da coloro che sono interessati.
Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Assessore, sul secondo punto non c’è scritto di richiedere al Governo l'abolizione, c'è scritto di valutare l'abolizione.
A fronte di tutto ciò che ho detto prima, a fronte anche delle presunte infiltrazioni mafiose, eccetera, e delle cose che non vanno, noi non chiediamo al Governo di abolirla, noi chiediamo di cancellare la tassa alla SSICA e di valutare l’abolizione. Sta al Governo la facoltà di valutare, anche a fronte, ripeto, del fatto che questo ente per il 70% si regge con questa tassa, quindi, esclusa questa tassa, con il 30% non capisco come si possa reggere.
Per carità, come dice lei, ci possono essere delle professionalità che possono essere valutate dal Governo ed essere tenute comunque in piedi, nessuno dice di abolire il Centro sperimentale, ma si chiede al Governo una valutazione perché a fronte di tutto quello che è avvenuto una valutazione non l’ha mai fatta.
E’ una richiesta di valutazione, non di abolizione, credo che questo punto possa essere mantenuto. La Regione Marche non chiede l’abolizione, chiede al Governo di valutare l’abolizione, anche perché, sinceramente, se questi non fanno niente perché bisogna tenerli su? Non capisco, ho fatto tanti approfondimenti su questa cosa, non capisco, bisognerebbe anche avere il coraggio di dire che le cose che non servono vanno tagliate, i rami secchi vanno tagliati, avviene nella migliore gestione di un semplice albero, ritengo che debba avvenire anche all’interno di una gestione amministrativa, se poi si crea dei problemi, come sempre, a qualche associazione di categoria, che magari dentro il CdA ci ha messo qualcuno, questo è un altro discorso, poi valuteremo anche questa cosa e l’approfondiremo, non lo so, mi aleggia questo pensiero.
Se chiediamo al Governo di valutare l'abolizione non ne chiediamo l’abolizione, chiediamo di valutare l’abolizione, se poi questo secondo punto crea grossi problemi lo togliamo. Quello che mi preme è che questo atto sia trasmesso subito dal Consiglio regionale alla Giunta e che la Giunta lo trasmetta subito al Governo. Tra l’altro ho già interessato qualche Senatore e qualche Parlamentare per discutere subito la questione anche nelle Camere. Che questo atto sia trasmesso subito in maniera tale che si intervenga, se fosse possibile, prima della scadenza del 5 marzo quando anche tanti cittadini marchigiani saranno costretti a pagare.
Secondo me il secondo punto può essere tenuto, dato il discorso della valutazione, se poi crea problemi si toglie e si chiede solo al Ministero di abolire la tassa ed il contributo obbligatorio.
Mi domando chi paga questa gente e cosa fa, anche a fronte di quello che avviene, c’è un CdA, ci saranno gettoni di presenza, chi paga, Pantalone?
Avere il coraggio delle scelte, ci sono cose che non funzionano? Ghigliottina, ma ghigliottina affilata, chiaramente parlo in termini metaforici.
Se ci sono queste cose che non funzionano, enti di questo genere, per carità si farà la sperimentazione in qualche altro ente, tra l’altro abbiamo anche enti regionali che fanno sperimentazione, abbiamo aziende sanitarie che valutano gli aspetti organolettrici, eccetera, delle conserve.
E’ una cosa creata nel 1922 che oramai non ha più senso di esistere, chiediamo l’abolizione della tassa e chiediamo al Governo di valutare l’abolizione di questo centro sperimentale.
Se poi crea qualche problema, per carità, teniamo solo il primo punto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Innanzitutto per puntualizzare che non so a cosa si riferisca nel suo intervento, nel senso che non è questo il discorso, dico solamente, in maniera molto equilibrata, che nel momento in cui noi separiamo le sorti dei nostri produttori marchigiani dal Centro sperimentale, quello che fa poi il Centro sperimentale, la Stazione sperimentale nel libero mercato - si muove autonomamente, dovrà trovare dei contratti ed altre situazioni in Emilia-Romagna, in Veneto eccetera - a noi sinceramente non ci interessa particolarmente.
Dire non chiediamo l'abolizione, ma chiediamo di valutare l’abolizione dal punto di vista politico è esattamente la stessa cosa, dal punto di vista pratico può cambiare perché non si chiede maniera perentoria di valutare l'abolizione, anche perché noi non possiamo chiedere al Governo di abolire qualcosa, però la posizione politica è esattamente la stessa.
Se non ci sono problemi per lei, per me ancora di meno, quindi fate liberamente quello che volete anche con il secondo punto, ho espresso solamente una posizione che ritengo sia dettata dal buon senso. Non vedo quale sia il minimo collegamento tra la Regione Marche e le sorti di un Centro sperimentale che si trova a Parma, che ha comunque dei dipendenti, delle persone qualificate, famiglie ed altro. Chiedere l’abolizione, mandando magari a spasso personale qualificato proprio nel momento in cui in Italia abbiamo bisogno di competenze, di personale qualificato, di gente in grado di poter affrontare e dare risposte nei campi di competenza in modo professionale e qualificato, mi sembra un controsenso.
La parte invece delle tasse, della gestione e del Cda mi vede totalmente d’accordo. Nel momento in cui, vado per logica, noi andiamo a impedire con questa mozione o a contribuire affinché si impedisca l'erogazione di contributi che provengono in modo obbligatorio da tutta Italia, credo che il CdA stesso e la gestione attuale non abbiano più senso di esistere, quindi automaticamente saranno costretti a mettersi sul mercato per poter far sopravvivere le competenze che comunque nel tempo avranno maturato.
Separiamo le due cose, va benissimo punire la mala amministrazione, che non è data da chi lavora, dalle persone che magari hanno fatto percorsi di laurea, master o altro, altamente qualificate. Mi sembrano due cose separate, impedendo l’erogazione della tassa colpiamo la mala gestione del CdA, ma non andiamo a chiedere l’abolizione mandando a spasso delle persone sicuramente qualificate. Sono due cose differenti, però, ripeto, fate come volete perché io non ho nessun tipo di rapporto con Parma, con le conserve, i pomodori o altro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Magari, Assessore, prendendo spunto dalle sue considerazioni si potrebbe modificare così: “richiedere al Governo di valutare modifiche in merito alla Stazione sperimentale”. E’ ovvio che delle modifiche migliorative vanno fatte, quindi, se non vogliamo usare questo termine, possiamo dire di valutare modifiche in merito alla Stazione sperimentale.
Se anche i colleghi sono d'accordo riusciamo a salvare un po’ le indicazioni dell'Assessore con il senso della mozione, perché alla fine se si chiedono modifiche si possono chiedere anche modifiche migliorative.

PRESIDENTE. Bisogna che il Consigliere presenti l’emendamento, che ha anticipato nell’esposizione e siccome siamo in dichiarazione di voto pregherei la Consigliera Casini di attendere la presentazione dell’emendamento, così facciamo un dibattito più completo.
E’ stato presentato l’emendamento 205/1 a firma dei Consiglieri Rossi, Marinelli, Marcozzi, Ciccioli, Latini, Bilò, Pasqui, che recita così: “Il secondo punto del dispositivo della mozione 205 le parole ‘abolizione della’ sono sostituite dalle seguenti ‘modifiche in merito alla’.
Questo è l’emendamento, possiamo riaprire la dichiarazione di voto che a questo punto riguarda l’emendamento.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Spero che questa mozione trovi la condivisione di tutto il Consiglio anche perché è una cosa scontatissima, tra l’altro, ripeto, sono stato contattato da decine di aziende marchigiane che producono confetture e conserve, sicuramente ci ringrazieranno se ci muoviamo in questa direzione.
Credo che non ci sia niente di scandaloso, ripeto, io l’ho depositata quasi un anno fa, vi invito solo a guardare la puntata di Report su questa cosa o a leggere l’articolo di Repubblica per capire perché abbiamo proposto questo.
Andiamo incontro a centinaia di aziende marchigiane, che pagano quasi 220 mila euro per nulla, non pagano per un servizio o per qualcosa, pagano un ente che di fatto non fa più niente e non ha più le funzioni per il quale era stato istituito.
Se con questo piccolo emendamento non si vuole andare toccare l'eventuale futuro posizionamento, eccetera, può essere anche condivisibile, però si richiedono chiaramente delle modifiche, che in qualche maniera questo ente deve apportare.
Grazie e ringrazio anticipatamente tutti i colleghi che voteranno questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Voglio esprimere, per quanto di competenza, il parere favorevole della Giunta per questa modifica che mi sembra sia perfettamente in linea con lo spirito della proposta che abbiamo chiesto di modificare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. E’ una mozione i cui contenuti li conosciamo realmente molto poco, però quello che ci viene da pensare è che se questa è una vera e propria gabella che viene pagata dalle imprese di conserve alimentari in maniera obbligatoria forse è opportuno valutare, a prescindere dalle valutazioni che verranno fatte da altri soggetti, che sono quelle che riguardano gli interventi di cui ha parlato prima il Consigliere Rossi.
Noi siamo favorevoli a votare questa mozione affinché si controlli l'opportunità, se è una gabella che viene pagata o se invece ha un suo obiettivo ed una sua finalità - dalle premesse narrative dell'atto presentato non ci sembra - sostanziati dagli atti emanati da questo organismo. Quindi voteremo a favore.

PRESIDENTE. Emendamento n. 205/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Parere favorevole a maggior ragione perché l’emendamento presentato ammorbidisce la richiesta fatta con la mozione stessa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie per la condivisione, anche del gruppo del Partito Democratico, a dimostrazione che dietro a degli scandali ci uniamo, io li chiamo scandali anche perché lo stesso Prefetto di Parma, che vorrei ringraziare, ha commissariato questo baraccone. A seguito di questi scandali ci uniamo a favore dei cittadini e delle imprese marchigiane.
Adesso mi riservo di fare una ricerca più dettagliata per capire, tra l'altro i dati non sono stati forniti, sono stati richiesti da alcune associazioni, ma mai forniti.
A fronte di questa mancata trasparenza, nonostante tutto, cercherò di capire quante aziende marchigiane pagano questa gabella, io so che nel 2020 219 mila euro sono partiti dalla nostra regione, speriamo che dal 5 marzo, se il Governo accetta questa nostra mozione, questi soldi rimarranno in tasca alle nostre imprese e ai nostri lavoratori. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione 205, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Torniamo al punto 7 riguardante la mozione n. 209 e le interrogazioni n. 368 e n. 394 (abbinate). Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per chiedere il rinvio di questa mozione, tenuto conto che c'è un'ampia convergenza dei Consiglieri su tutta la questione.
Sarebbe opportuno che si affinasse un po' il contenuto, che può riguardare anche il Servizio sanitario regionale dell’intera regione.
Diciamo che c’è da parte della Giunta la condivisione di alcuni temi, che però devono essere chiaramente uniformati ed omogeneizzati anche ad altre esigenze della nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Nessun problema al rinvio richiesto dall'Assessore, che anzi ringrazio per la disponibilità manifestata.
Siamo d'accordo, va bene anche che le nostre mozioni, interrogazioni e questa risoluzione siano l'occasione per discutere di tutta la sanità regionale, per carità, siamo contenti che abbiamo dato il via, però vorrei che per il futuro quando discutiamo delle questioni di un territorio non è che non bisogna farlo o non bisogna votarlo perché bisogna discutere anche di altri. Presentiamo gli atti e discutiamo anche di altro, però, ripeto, va bene la richiesta di rinvio dell’Assessore.

PRESIDENTE. La mozione è rinviata al prossimo Consiglio,

Mozione n. 122
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi
“Superamento delle disparità di trattamento tra cittadini che hanno subito un eguale danno in conseguenza di un evento straordinario ed eccezionale loro non imputabile”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 122 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Questa mozione è per cercare di superare alcune disparità di trattamento che ci sono tra cittadini che hanno subìto un danno uguale in conseguenza di un evento, in questo caso calamitoso, come quello del sisma.
Mi riferisco nella mozione al terremoto del 2016, quando, come tutti sappiamo, il territorio marchigiano è stato fortemente colpito da un evento tellurico che ha generato molti danni. In seguito ci sono stati vari interventi normativi, tuttora in essere, per cercare di intervenire per sanare i danni, che sono stati generati dall’evento sismico. Ci sono state delle ordinanze emesse dal Commissario straordinario di governo per la ricostruzione, solo che si sono generate anche alcune disparità.
Nel caso di specie, alcuni cittadini hanno ad esempio acquistato un edificio prima del sisma del 2016, strutturalmente agibile, anche se magari necessitava di altri interventi. La costruzione era assolutamente agibile e gli interventi che dovevano essere fatti erano idonei a renderlo abitabile. A volte l’edificio poteva essere anche la prima abitazione, quindi acquistato come prima abitazione, sulla quale dovevano essere fatti dei lavori per renderla abitabile, addirittura a volte anche acquistata con mutuo prima casa.
L’unica cosa che non è in linea con un edificio strutturalmente agibile ed anche abitabile è il fatto che in alcuni casi non c'era l'utenza allacciata e questo ha precluso e sta precludendo la possibilità di accedere al finanziamento arrecando dei danni importantissimi a chi ha investito su un edificio.
Ripeto che è una prima casa, una prima abitazione, e si vede l'impossibilità di renderla abitabile nel presente e in tanti casi anche del futuro non avendo oramai la possibilità economica per rendere quell’edificio agibile, in quanto oggi non lo è più, e di conseguenza abitabile.
Dov’è la disparità? La disparità è che, anche a fronte di questo caso, che si ripercuote su un X numero di proprietari, su un numero importante, vengono ammessi a finanziamento, dal mio punto di vista anche giustamente, le seconde case, le terze case, quindi ci sono cittadini che possono usufruire di finanziamenti per sistemare situazioni rese inagibili dall’evento sismico, seppure non sono la prima casa, ed altri che invece hanno investito tutto quello che avevano ed anche quello che non avevano, considerato i mutui che sono stati fatti, che si troveranno da qui all'infinito, in alcune situazioni, nell’impossibilità di vedere la loro unica abitazione agibile e quindi abitabile.
Si chiede l’impegno al Presidente e alla Giunta di intervenire presso il Governo e presso il Commissario straordinario per eliminare queste situazioni di disparità, per far sì che possano essere ammesse a finanziamento anche queste realtà.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Come chiarito nella risposta presente sul sito Assistenza Sisma alla FAQ ID 113 gli edifici agibili prima degli eventi sismici, che alla data del sisma, risultavano inagibili in quanto erano in corso d'opera interventi di ristrutturazione, risultano ammissibili a finanziamento, purché le lavorazioni ammesse a contributo siano strettamente connesse al danno subìto per riportare l'immobile alla condizione ante sisma, fermo restando l'acquisizione di documentazione inerente il titolo abitativo in corso di validità, con indicazione, da parte del professionista, dello stato di avanzamento dei lavori alla data del sisma.
La norma primaria attualmente in vigore, all'articolo 10 del decreto legge 17 ottobre 2016 n. 189 e successive modificazioni, comma 1, dispone che non sono ammissibili a contributo gli edifici che non avevano alla data del sisma i requisiti di ordine statico ed igienico-sanitario per essere agibili e utilizzabili a fini abitativi e, tra questi, include gli edifici privi di impianti, senza alcun riferimento alla eventuale presenza di impianti non allacciati alle reti di pubblico servizio; di converso, per l'attestazione di utilizzabilità la norma prevede la presentazione di una perizia asseverata debitamente documentata.
Con l'ordinanza del Commissario 7 aprile 2017, n. 19, articolo 18, è stata data attuazione alle sopra richiamate previsioni legislative e il requisito della presenza di impianti essenziali allacciati alle reti di pubblico servizio, ai fini dell'ammissibilità al contributo, risulta espressamente previsto al comma 1, che esclude dal contributo anche gli edifici, con impianti essenziali non allacciati alla rete dei pubblici servizi.
L'utilizzabilità dell'edificio a fini residenziali è autocertificata dal richiedente il contributo e accertata e certificata dal Comune che, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, lettera b) dell'ordinanza 3 agosto 2018, n. 62, verifica l'esistenza degli elementi di inammissibilità a contributo individuati a norma dell'articolo 10 del decreto legge 17 ottobre 2016 n. 189.
Nello specifico dell'attività istruttoria in capo ai Comuni, l'ordinanza 24 gennaio 2020, n. 90, ai punti 3, 6 e 9 dell'allegata tabella, fornisce i criteri per l'accertamento e la certificazione della eventuale esistenza di elementi che inducano a superare la condizione di collabenza degli immobili a destinazione abitativa oggetto di R.C.R., che per le condizioni in cui si trovano rientrerebbero nelle previsioni di cui all'articolo 10 del decreto legge e, quindi, non sarebbero finanziabili in quanto alla data degli eventi sismici non avevano i requisiti per essere utilizzabili a fini residenziali (come è il caso di immobili non allacciati alle reti di pubblico servizio).
Al punto 3, infatti, si stabilisce che è ammissibile a finanziamento un "Immobile accatastato in una delle seguenti categorie: F2 (unità collabenti), F3 (unità in corso di costruzione), F4 (unità in corso di definizione), F6 (fabbricato in attesa di dichiarazione - circolare 1/2009)” previa sanatoria fiscale e in assenza di perizia/relazione tecnica di certificazione dello stato di collabenza o inagibilità/inabitabilità.
Al punto 6 si stabilisce, altresì, che è ammissibile a finanziamento un "Immobile oggetto di pagamento IMU ridotta al 50% in quanto dichiarato inagibile o inabitabile. Condizione autocertificata dal contribuente (senza perizia/relazione tecnica)".
Al punto 9, infine, si statuisce che è ammissibile a finanziamento un "Immobile privo di un grado sufficiente di finiture (pavimenti, infissi interni)" o con finiture parzialmente presenti. In tale caso va stabilita l'entità del "parziale" in modo tale che l'edificio sia comunque da considerarsi utilizzabile".
Gli altri punti della tabella escludono dall'ammissibilità a finanziamento gli immobili per i quali lo stato di collabenza/inagibilità/inabitabilità di carattere strutturale e/o igienico-sanitario risulta certificato da ordinanze sindacali o da perizia/relazione tecnica che dichiari che l'inagibilità o comunque l'impossibilità all'uso del fabbricato non è rimediabile attraverso interventi di manutenzione ordinaria (punto 5), le categorie catastali Fl (area urbana) ed F5 (lastrico solare) (punto 2) e gli immobili oggetto di pagamento IMU in base al solo valore del terreno in quanto dichiarati collabenti.
Per quanto sopra detto, dunque, appare chiaro che il requisito della presenza di impianti essenziali allacciati alle reti di pubblico servizio è implicitamente richiesto nei criteri della tabella delle linee guida allegata all'ordinanza 24 gennaio 2020, n. 90, che, nel definire i criteri per l'accertamento dello stato di collabenza da parte dei Comuni, ne condiziona prioritariamente e preliminarmente l'applicazione per l'eventuale ammissibilità a contributo alla "presenza di dimostrazione dell'uso dell'immobile con consumi relativi ai servizi idrico ed elettrico".
La dimostrazione dei consumi documentati è norma di favore perché consente di superare lo stato di non utilizzabilità dell'edificio e rimuovere i motivi ostativi all'ammissibilità a contributo, estendendone l'accesso ad una ampia gamma di situazioni limite (punti 3, 6 e 9 della tabella delle linee guida allegate all'ordinanza n. 90).
Motivo per cui risulta comprensibile e condivisibile la necessità che il requisito dell'allaccio alla rete dei pubblici servizi, costituisca un criterio particolarmente robusto nel discriminare le situazioni di ammissibilità per edifici che si trovino in una condizione limite di utilizzabilità, per i quali la presenza di consumi documentati costituisce una prova oggettiva della idoneità all'utilizzo, a prescindere dalle risultanze catastali o auto dichiarative sull'immobile o, entro certi limiti, allo stato delle finiture presenti nell'immobile alla data del sisma.
L'eliminazione della precondizione riferita alla dimostrazione dei consumi e, dunque, del requisito della presenza di impianti essenziali allacciati alle reti di pubblico servizio, estenderebbe ulteriormente l'ammissibilità al contributo, configurando criticità sotto il profilo della compatibilità con la disciplina recata dalla norma primaria - decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189 - implicando un'allocazione delle risorse pubbliche non coerente con il dettato normativo primario che non ammette a contributo edifici costituiti da unità immobiliari destinate ad abitazioni che, alla data degli eventi sismici, non avevano i requisiti per essere utilizzabili a fini residenziali (come è il caso di immobili non allacciati alle reti di pubblico servizio).
Non va tralasciato inoltre il fatto che l'impianto di queste disposizioni delinea altresì un meccanismo a garanzia dell'equità di trattamento tra cittadini in situazione di reale esigenza abitativa, effettiva per gli immobili utilizzati o concretamente intenzionale per quelli in fase di ristrutturazione con un titolo edilizio aperto alla data degli eventi sismici e cittadini per cui tale esigenza non è riscontrabile proprio per le situazioni di inutilizzabilità in cui si trovava l'immobile alla data del sisma (fattispecie peraltro ampiamente ridotte dall'applicazione dei criteri di cui alla tabella delle linee guida allegate all'ordinanza n. 90).
In quest'ottica, solo in via marginale e subordinata e allo scopo di allineare le disposizioni dell'ordinanza 7 aprile 2017, n. 19 al dettato del decreto legge n. 189 del 2016 (che al comma 1 dell'articolo 10 prevede unicamente la presenza degli impianti essenziali e non anche il loro allaccio alle reti), potrebbe essere valutata la possibilità di proporre una modifica normativa del comma 1 dell'articolo 18 dell'ordinanza 7 aprile 2017, n. 19, con la soppressione dell'obbligo di allaccio degli impianti essenziali alle reti di pubblico servizio, che, tuttavia, ai fini dell'ammissibilità a contributo nulla cambierebbe nella valutazione da compiersi ai sensi della tabella dell'ordinanza 90/2020, laddove ci si trovi a valutare l'ammissibilità a contributo di un immobile che, alla data del sisma, non aveva i requisiti per essere utilizzabile a fini residenziali, che andrebbe sempre e comunque valutato con il prerequisito dell'effettivo utilizzo e dimostrazione dei consumi relativi ai servizi idrico ed elettrico.
Per cui la nuova formulazione risulterebbe: "Gli edifici che, ai sensi dell'articolo 10 del decreto legge, non avevano alla data del sisma i requisiti di ordine statico ed igienico-sanitario per essere agibili e utilizzabili a fini abitativi o produttivi in quanto collabenti, fatiscenti, privi di anche uno degli impianti essenziali (elettrico, idrico e di fognatura), non sono ammissibili ai contributi della presente ordinanza, anche se danneggiati dal sisma".
Alla luce di quanto evidenziato, non emerge l'interesse concreto ed attuale ad una modifica normativa sulla base della fattispecie rappresentata nella mozione n. 122/2021, se non nei termini limitati di un intervento all'articolo 18 dell'ordinanza 7 aprile 2017, n. 19 sopra ipotizzato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Assessore, per la risposta. Conosco in grande parte il contenuto di quanto è stato esposto, ma rendo ancora più semplice il perché di questa mozione. Non siamo di fronte a collabenti, non siamo di fronte ad edifici fatiscenti, c'è una situazione semplice e credo comprensibile in maniera assoluta, siamo di fronte ad un cittadino che va ad acquistare prima dell'evento sismico un'abitazione, quindi il signor X compra un'abitazione, che non è un collabente, un edificio fatiscente, è un'abitazione perfettamente agibile, stabile, che deve essere sistemata e ristrutturata. Questo cittadino non è il proprietario di altri 10 case, ma fa per la prima volta un investimento e lo fa per la vita, spesso e sono casi concreti, l’investimento viene fatto usufruendo di un mutuo (mutuo prima casa) e magari se lo porterà per tutta la vita e dovrà pagare per una struttura che, ahimè, non esiste più, seppure agibile. E’ chiaro che il cittadino in oggetto ha avuto la sfortuna di non poter fare l'allaccio. Ho comprato una struttura perfettamente agibile, una struttura in cui devo fare dei lavori di ristrutturazione, che non è fatiscente, che non è neanche un collabente, è perfettamente agibile, ci devo fare dei lavori, ma ho avuto la sfortuna di non fare gli allacci il giorno prima del terremoto perché non mi serviva in quanto dovevo fare dei lavori, oggi mi trovo un mutuo prima casa e soprattutto mi trovo nell'impossibilità di comprare una casa per il mio futuro e per la mia famiglia, quando invece si vanno a finanziare le terze, le quarte, le quinte, le seste e le settime case.
E’ questo il punto, è chiaro che la norma è giustissima, ma deve avere un'anima, un cuore, perché se mi limito al freddo articolo di legge è normale che tecnicamente si fa subito, non c'è il requisito dell’allaccio. Ma qui siamo in una situazione diversa, siamo nella circostanza in cui un cittadino acquista per la prima volta una casa, e sappiamo il peso che grava su tutti, anche sui benestanti, figuriamoci su chi per la prima volta compra la casa che non si può nemmeno permettere, paga il mutuo e si ritrova, ahimè, per colpa di un evento sismico, che non dipende da nessuno, naturale …, quindi, questo oggi non avrà più casa per tutta la vita.
Mantenendo così la normativa sicuramente onoriamo la legge dello Stato italiano, sicuramente ci riempiamo di belle parole, ma continuiamo a togliere la possibilità per sempre a famiglie di avere un’abitazione.
Capisco che il legislatore spesso, in questi casi, non vive le località devastate, colpite, disagiate, allora continuo ancora una volta in questo contesto, che è il massimo contesto di una regione colpita, ad appellarmi a noi che abbiamo delle responsabilità, a non continuare ad utilizzare il termine terremoto, terremotati, come si fa in un luogo bello per riempirsi la bocca, ma iniziamo a fare dei fatti concreti, dobbiamo intervenire su questi casi perché sono drammatici e chi li vive li conosce.
Per il resto condivido la normativa. Di fronte ad un edificio fatiscente, di fronte ad un collabente, di fronte ad una situazione diametralmente opposta e diversa da quella di cui parlo, esattamente diversa e opposta rispetto ai casi previsti dalla normativa, perché se non ho allacciato la luce e sono di fronte ad una baracca, usiamo termini un po’ più popolari, è chiaro ed è giusto non finanziare l’intervento per rendere agibile la baracca, ma se sono di fronte ad una struttura agibile, acquistata come prima casa … Questa normativa preclude la possibilità a famiglie ed a cittadini di avere un'abitazione per tutta la vita, non so se ne siamo coscienti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ringrazio perché ci ha fatto un riassunto di quello che è successo in tutti questi anni, soprattutto sul discorso dei collabenti, soprattutto sul discorso degli allacci, in quanto gli impianti dovevano essere allacciati dato che sono opere di urbanizzazione primaria. E’ ovvio che una casa che non ha acqua, luce e gas è sicuramente inabitata. In realtà questa questione inizialmente venne fuori per la questione del CAS: chi sosteniamo con il CAS e chi non sosteniamo con il CAS.
Ora il Consigliere fa una eccezione che è piuttosto strana, lui dice che il caso che sottopone è quello di chi ha acquistato la prima casa, che era inabitata ad esempio da mesi, che aveva sì gli allacci, nel senso che era allacciata, era dotata degli impianti idrico, termico sanitario ed elettrico, quindi fognature e tutto quello che serve per rendere una casa abitabile, era abitabile, ma non ha potuto allacciare, non ha fatto la voltura dei contatori perché non ha avuto il tempo materiale, l’ha comprata, aspettava l’impresa o che il Comune desse l’autorizzazione. Credo che la forbice, Consigliere Pasqui, sia stata allargata tantissimo in questi anni, lei lo sa perché ha seguito come me la faccenda del sisma, e si è inserito il collabente, si è inserito l’appartamento che era nello stesso immobile, sono state inserite tante fattispecie.
Quella che lei propone …, mi rendo conto perché io posso aver comprato la famosa villetta di una lottizzazione, nuova, intonsa, c'è il terremoto e nella villetta non ci sono mai nemmeno entrata, magari ho fatto l’atto dal notaio un mese prima e il terremoto me l’ha distrutta, non potrò mai ricostruirla ed ho il mutuo in banca perché l’ho dovuto fare prima dell’acquisto sennò non avrei potuto acquistare. Mi rendo conto che questa fattispecie sia rara, ma possibile e non è semplice dare una risposta, sicuramente andrebbe approfondita.
L'Assessore ha spiegato benissimo anche qual è stato l’iter rispetto alla formazione delle norme. Si dice che abbiamo messo tanto tempo a fare le norme però avere due terzi del territorio regionale colpito dal sisma ha comportato una quantità di fattispecie che neanche immaginandole prima si sarebbero potute pensare, proprio le più strane.
Questa effettivamente è una fattispecie che sarà rara, però esiste, Assessore, non so come si potrà fare perché non è semplice scardinare un sistema normativo che si è basato proprio sull’attenzione all'utilizzo dei soldi pubblici, ad utilizzarli nel migliore dei modi.
Nel frattempo mi avvalgo del onsigliere Pasqui per ricordare un altro tema, che a lei ed a me è molto caro, che è quello della sospensione dei mutu.
Assessore, lei forse con il terremoto non ha avuto tantissimo a che fare, ma c’è il problema dei mutui, nel senso che lo stesso cittadino e la stessa cittadina che hanno accesso un mutuo per ristrutturare un negozio, per esempio, oppure per costruire la prima casa, si trovano oggi senza negozio o senza abitazione perché magari sono in zona rossa, una zona che è sottoposta al piano attuativo, ma sono costretti a pagare il mutuo. Lei capisce che è una cosa dal punto di vista umano scandalosa, il Governo dovrebbe con la prossima legge di bilancio, la finanziaria, almeno prorogare i mutui. Poi il Consigliere Pasqui ed io sosteniamo che questi mutui andrebbero in taluni casi, come nel caso delle prime case, annullati perché alcune banche in Italia l'hanno fatto. Noi abbiamo dei cittadini, clienti di alcune banche, di alcuni organismi bancari, che hanno avuto annullato il mutuo in quel periodo perché si sono resi conto ed abbiamo cittadini che magari oggi hanno 36/37 anni che hanno fatto un mutuo di150 mila/200 mila euro per una attività che non hanno potuto delocalizzare, perché alcune attività non possono essere delocalizzate, specie quelle di qualità che sono ubicate nei centri storici, che quindi si vedono in ogni caso costretti ad accollarsi, quando ripartirà, un mutuo per qualcosa che non potranno mai avere dato che nel frattempo hanno cambiato lavoro essendo passati 6 anni.
Questo è un tema molto importante, credo che a questo punto si possa soltanto chiedere al Governo l’ennesima sospensione dei mutui per il prossimo anno e dobbiamo farlo se vogliamo fare la sospensione entro il 31 dicembre, evitando quello che è successo lo scorso anno per cui si è fatto in corsa un pasticcio a gennaio/febbraio con le banche hanno mandato le rate di mutuo l’1 gennaio ed hanno cominciato a minacciare già a metà dicembre.
Penso che siano stati presentati degli emendamenti da tutti i gruppi politici, le chiedo di attenzionare e poi magari di provare a risolvere questa questione con l'annullamento.
Rispetto a questa fattispecie sono convinta della relazione che ci ha fornito l’Assessore perché non fa una piega. Consigliere Pasqui, noi ci asterremo perché effettivamente la fattispecie da lei evidenziata, non abbiamo dubbi per pensare che non sia reale, effettivamente colpisce probabilmente anche le giovani coppie, immagino, in aree che sono sicuramente aree interne, quindi sarebbe un danno anche se puntuale ed episodico da evitare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi inserisco molto brevemente nel solco dell’intervento della Consigliera Casini, puntuale e problematico da questo punto di vista, senza alcun pregiudizio.
Certo, anche da parte mia sussistono dubbi perché la relazione e l’intervento dell'Assessore sono stati estremamente analitici, dettagliati e direi anche in grado di rappresentare complessivamente il grande impegno di chi in questi anni ha svolto un ruolo determinante per essere vicino alle popolazioni colpite dal sisma, in particolare l'attenzione verso tutte quelle fattispecie, situazioni che i cittadini del cratere sismico hanno dovuto affrontare in relazione ai danni subiti.
In questo, incidentalmente lo dico, mi pare che l'enfasi del Consigliere Pasqui sulle ingiustizie vada ridimensionato, certamente ci sono stati ritardi, certamente ci sono state situazioni critiche, soprattutto in una determinata fase del post sisma, ma mi sembra di poter dire che l'avvento del nuovo Commissario abbia dato una svolta determinante, profonda, che ha avuto il suo suggello pochi giorni fa, attraverso la predisposizione di un testo unico inerente le questioni riconducibili ad eventi riguardanti la Protezione civile.
Ma detto questo, quello che non mi convince, pur assumendo il tema, con uno sforzo presentato dal Consigliere Pasqui, che riguarda la singola fattispecie. Sarebbe interessante, Consigliere, capire di cosa parliamo, cioè mi pare talmente di dettaglio questa fattispecie che francamente non ho l'approfondimento, la conoscenza che può avere lei, ma è la prima volta che ascolto questo caso particolare.
Attenzione, non è la prima volta che ascolto questioni che riguardano fattispecie particolari, come gli immobili collabenti con tutto quello che riguarda, ma mi pare che l’Assessore Brandoni abbia puntualmente individuato, attraverso la relazione, quale sia stato il discrimine rispetto al finanziamento.
Ora la domanda che mi faccio è: chi acquista un immobile senza l’allaccio? Un immobile particolarmente vecchio o non utilizzato, chiamiamolo così, non voglio neanche andare ad inserirmi dentro la graduazione del livello, ma è evidente che un immobile che non sia allacciato con le reti luce, gas, fognature, eccetera, potrebbe essere frutto di condizioni già vetuste e non assumibili.
Dico anche, rispetto alla fattispecie a cui ha fatto riferimento la Consigliera Casini, che il soggetto che diventa proprietario di un immobile, che va a fare l'atto dal notaio …, ma l'atto non si fa se non ci sono gli allacci ai servizi. Il notaio non fa l'atto, per quanto di mia competenza, se gli impianti non sono allacciati, quindi se sono allacciati l’immobile rientra all'interno della fattispecie finanziabile, per quello che posso, se così non è, mi emendo.
Probabilmente il fondamento di quella scelta fa proprio riferimento a tutto ciò, però per poter dare uno spiraglio, l'elemento che può essere importante, l’ha citato incidentalmente la Consigliera Casini, è il tempo. E’ chiaro che se io ho acquistato una casa quattro anni prima dell’evento sismico e non ho fatto gli allacci o altro la fattispecie è del tutto estranea, pienamente all’interno delle indicazioni che ha dato l’Assessore. Se la fattispecie si riferisce ad un acquisto, che ovviamente presuppone l'allaccio, è palese che in questo caso potrebbe essere inserito, quindi il fattore tempo oltre che l’atto formale, attenzione non l'impegno, non il preliminare, potrebbe fare da spartiacque.
Tutto questo per dire che l'indirizzo che dà la Consigliera Casini su questo tema è condivisibile, quindi voteremo come anticipato, con un'astensione, ma credo che un'analisi delle fattispecie che si riconducono al tema, soprattutto individuare elementi discretivi che possono allontanare i dubbi sulla strumentalizzazione dei danni da sisma, sia un tema ugualmente meritevole di attenzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per dire che sono favorevole a quanto detto dal Consigliere Pasqui, è una fattispecie strana, però chi ha subìto il terremoto ne ha vissute tantissime, tutte molto strane e difficili da spiegare, che mettono il cittadino in difficoltà. Magari riguarderà tre o quattro situazioni, ma anche se fosse una sola secondo me va presa in considerazione. Ci sono state tante di situazioni in cui abbiamo visto persone in difficoltà, anche se il problema ce l’ha uno solo comunque va affrontato, quindi sono favorevole a quanto scritto e detto dal Consigliere Pasqui.
Per quanto riguarda i mutui, a cui ha fatto riferimento la Consigliera Casini, nella proposta di governo la richiesta di sospensione dei mutui sia per i privati che per i Comuni e per il pubblico già è stata inserita, quindi è un passo avanti. Vigileremo affinché questo avvenga perché è una cosa importante che riguarda sia gli enti ma soprattutto i privati, che magari devono pagare mutui per case che non hanno. Su questo si si sta muovendo il Governo, penso che sia un fatto positivo, inoltre come gruppo Lega voteremo favore di quanto proposto dal Consigliere Pasqui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ci sono problemi nella pubblica amministrazione e nella vita dei cittadini, che solo chi li conosce per contiguità, perché vive quella condizione, quella situazione, perché in qualche modo è stato informato da chi la vive, che non verrebbero all'attenzione dei legislatori e degli amministratori pubblici. Quindi, ogni qualvolta si va nella direzione di risolvere dei problemi che sono sospesi o che comunque creano disparità tra le persone, tra i cittadini, anche dal punto di vista umano, una sorta di ostilità dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, che non si vedono riconosciuti dei diritti che appaiono immediati e assolutamente giusti, credo che la scelta sia quella di andare in questa direzione.
Come gruppo di Fratelli d'Italia noi condividiamo una cosa che non ha una valenza politica in questo caso, ha una valenza di attenzione della pubblica amministrazione nei confronti delle problematiche dei cittadini, problematiche molto complesse, quali sono quelle del sisma. Un evento eccezionale che ha determinato delle necessità eccezionali, anche per la pubblica amministrazione.
Ricordo, ovviamente ero molto giovane e l’ho vissuto in maniera indiretta, tutte le norme scritte allora e negli anni successivi al terribile terremoto di Ancona del 1972, per 10 anni furono cambiate continuamente perché si evidenziavano sempre esigenze particolari, che non erano state previste.
E’ una condizione che purtroppo non è aggirabile, perché le cose sono così, i problemi quando emergono diventano reali, sono da affrontare, lo sanno benissimo i professionisti, gli ingegneri, gli architetti, i geologi incaricati per la ricostruzione, che spesso dicono che ogni caso è un caso - ogni edificio spesso ha addirittura secoli - quando vai ad interpretare, a vedere le norme che riguardano le finestre, le scale interne, le altezze dei tetti, delle stanze, di fronte ai problemi delle cose che ci sono che hanno una loro storia, a volte sono anche protetti dalla Sovrintendenza, eccetera, non se ne può far di meno. Questo vale anche per il presente, per gli edifici recenti o per quelli addirittura mai abitati, che purtroppo hanno subìto il sisma, quindi confermo l’atteggiamento assolutamente favorevole da parte del mio gruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche io voterò favorevolmente questa mozione, che risale al 29 luglio 2021. Vorrei sottolineare che dal punto di vista politico è cambiato il panorama e siccome, purtroppo, spesso le mozioni non vengono applicate, in questo caso avremo modo di vederne l'applicazione immediata, visto che il governo nazionale è dello stesso colore del governo regionale, per cui sarà mia premura sollecitare i parlamentari marchigiani a verificare, attraverso gli atti ispettivi, l'iter di questa mozione e di queste richieste, che personalmente reputo corrette. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Intanto torno a ringraziare l'Assessore Brandoni perché la sua relazione è stata puntuale, competente e in quanto tale ineccepibile, resta però il fatto che, come ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia, il Consigliere Ciccioli, ogni caso di ogni cittadino va guardato con attenzione.
Ringrazio soprattutto il Consigliere Marinelli perchè, ahimè, la sua esperienza anche da amministratore locale si sente sempre, amministratore che non solo ha vissuto questa calamità, ma anche quella del 1997, ogni volta che si parla di terremoto e che il Consigliere Marinelli prende la parola percepisco … Anch'io ho avuto questa grande fortuna di essere stato Sindaco in un momento difficilissimo come quello del 2016, il Consigliere Marinelli pure in quello del 1997, quindi ha ben afferrato quello che ho tentato di comunicare, ed uso il termine tentato non a caso, perché non ci sono riuscito se sento dire che mi muovo con enfasi verso l'ingiustizia, quasi a dire che ho questo peso. Io non ho nessuna enfasi e tanto meno penso che qualcuno si sia mosso pensando ad ingiustizie, ma è oggettiva la disparità di trattamento, e non sono certo io, e le garantiscono Consigliere Carancini, credo nemmeno lei, che posso parlare di vecchio, di non utilizzato, però, come giustamente ha detto la Consigliera Casini nel suo intervento, che ho apprezzato molto in quanto si è sentito anche il lavoro di anni fatto sul tema del terremoto, ci può essere anche il singolo cittadino che ha acquistato una villetta. Io non lo so perché sono un umile laureato in giurisprudenza e non sono avvocato e tantomeno notaio, però mio padre diceva sempre che si usa la ragione quando si parla e allora con la ragione dico: se un notaio non fa un atto pubblico se non c’è l’allaccio, allora non c’è il problema, significa che quello che ho detto è una sciocchezza. Se il notaio non fa un atto pubblico e non permette ad un cittadino di acquistare una casa se non c’è l’allaccio, allora vi chiedo: scusate, perché ho presentato qualcosa che non dovevo presentare, che non esiste? La presento perché ho dei cittadini di questa regione che mi hanno portato casi concreti e reali di case vecchie, ma una casa può avere anche 100 anni e se è agibile è agibile, e se è agibile - io sono un cittadino che compra la prima casa e spende centinaia di migliaia di euro e poi si trova a non poter più avere una casa-- sono di fronte a quello che il Consigliere Ciccioli chiama “un caso” e se è un caso di una famiglia di una terra colpita fortemente deve essere sanato.
Ora non entro in conflitto ed in contrasto con una normativa e mi unisco ai complimenti grandissimi fatti al Commissario per la ricostruzione, glieli faccio tutti i giorni, ogni volta che lo vedo, ma vi dico di più, mi complimento tantissimo, ve lo siete dimenticato, ma io no, con il Commisario alla ricostruzione Vasco Errani, salto tutti quelli che possono essere visti vicino al mio pensiero, vado da Vasco Errani e lo ringrazio in questa sede pubblicamente perché alle due di notte, alle tre di notte, alle quattro di notte, a mezzanotte, quando il cuore ci batteva forte a noi Sindaci del terremoto, rispondeva puntuale al telefono e dopo pochi minuti era lì da noi a cercare di risolvere i problemi. Quindi, non solo non ho l’enfasi dell'ingiustizia, ma ho l’enfasi del grazie, del ringraziamento e lo dice una persona che è sempre, credo, composta e moderata, ma nella mia compostezza e nella mia moderazione non posso non parlare di problemi reali, e a questa Assise chiedo di intervenire, non per fare cose contra legem, ma semplicemente per cercare di risolvere, se è possibile, senza a fare atti con una forbice talmente ampia in cui si potrebbero incanalare i malfattori, ma quelli malfattori non sono, magari è una giovane coppia, una giovane famiglia, e non possiamo metterla in condizione di non avere più un'abitazione.
Signori, quando votate questa mozione pensate a questo, ci sono persone che potranno non avere più un'abitazione per tutta la vita. allora, con l'enfasi del caso, che è quello del buon padre di famiglia, applicato a quello che state facendo e che stiamo facendo, esprimete secondo coscienza il vostro voto, fermo restando la normativa che è splendida, perfetta, illustrata ancora meglio, ma quel cittadino che non ha più la casa se ne frega delle relazioni e dei nostri pensieri sul vecchio, sul non utilizzato e penso che effettivamente è la prima volta, così come ha detto il Consigliere Carancini, che si sente una fattispecie simile.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche voterà favorevolmente questa mozione, innanzitutto perché nel dibattito sono emerse delle azioni, anche in maniera puntuale, proprio sul superamento delle disparità di trattamento dei cittadini che hanno avuto questo danno.
Dopo il 24 agosto 2016 oggi si può parlare con cognizione di causa, non tutti hanno avuto la possibilità di accedere ad un percorso in ugual misura, si sentono delle notizie anche sulla stampa, noi come gruppo abbiamo attenzionato questa mozione. Io ho lasciato il cuore nella città del Vicepresidente Pasqui, Camerino, dove da studente lavoratore conseguii la laurea in giurisprudenza, che mi permise di vivere Camerino fino al 2004, una città fantastica con il suo entroterra fantastico, i Sibillini. Camerino, dopo aver superato l'altro terremoto, quello di Colfiorito del 1997, nel 2016, a distanza di circa 20 anni, si è trovata a dover affrontare un ulteriore terremoto, forse ancora più grave.
Se noi leggiamo, la parola chiave di questa mozione è “disparità”, l'impegno che si chiede in questa mozione …, quindi risottolineo il voto favorevole. Anche perché il Vicepresidente Pasqui ha portato in Aula in maniera serena e puntuale una serie di informazioni utili affinché l’attenzione su quei territori non sia allentata, non sono solo sulla città di Camerino, ma anche sulle altre zone della provincia di Ascoli Piceno e della provincia di Ancona. in cui ricordo che ci sono ancora dei siti inagibili da quel sisma, penso ad esempio ad una chiesa nel Comune di Monte San Vito, alle tante strutture pubbliche, anche legate al culto, che oggi non sono agibili, ma anche a situazioni di cittadini privati.
Quando c’è una disparità noi chiediamo al Governo e al Commissario straordinario di intervenire sulla normativa al fine di eliminarla, non chiediamo nulla di strano, chiediamo un'azione di puntuale e continua verifica perché poi passano gli anni, le disgrazie accadono – ricordo l'alluvione di Senigallia e del suo entroterra, quella del 2014 e quella più recente – e bisogna tener sempre il fuoco vivo e l'attenzione molto alta perché nel momento in cui cala si evidenziano queste problematiche.
La parola che ha usato il Consigliere Pasqui è puntuale: disparità. Noi dobbiamo superare le disparità, dobbiamo richiedere al Governo e al Commissario di intervenire sulla normativa vigente per far sì che chi ha subito un danno non abbia poi anche la beffa, perché chi ha subito un danno può avere un aiuto dallo Stato. Noi dobbiamo essere vigili e dobbiamo attenzionare perché sono passati sei anni, gli anni passano, le disgrazie si dimenticano e le disparità si accentuano, quindi, grazie al Consigliere Pasqui per la sua relazione puntuale e politica in quest’Aula, avrà il voto favorevole di Rinasci Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio capogruppo che mi consente di fare la dichiarazione di voto per specificare alcune cose.
Consigliere Santarelli, la disparità all'interno del cratere sismico, nel quale sono state sistemate centinaia di migliaia di abitazioni, non c'è stata, stiamo parlando di un caso rarissimo, non è un caso se il Consigliere Carancini non era a conoscenza di questa fattispecie, come non ne sono a conoscenza io, eppure non è che non conosca il cratere metro per metro.
E’ un caso molto raro e credo che ce ne siano pochissimi, che pur esisteranno e andranno sistemati, ma la disparità all’interno del cratere mi rifiuto di ascoltare che ci sia stata perché è stato fatto un lavoro tra tutte le forze politiche e non c'è stata né destra né sinistra all'interno del cratere, abbiamo lavorato tutti insieme a cominciare dall'emergenza.
Vorrei dire al Consigliere Ciccioli che non è una questione della Sovrintendenza e di vincoli, l’intero cratere è per l'80% sottoposto a decreto 42/2004, quindi è vincolato dalla Sovrintendenza, non è un caso se la prima cosa che chiedemmo, il precedente Presidente della Giunta Ceriscioli ed io il 26 agosto, fu una deroga per tutto quello che riguardava la paesaggistica, per le opere di urgenza e di messa in sicurezza, sennò non avremmo avuto neanche una SAE, non avremmo avuto neanche la messa in sicurezza delle chiese.
Rispetto alle chiese vorrei dire al Consigliere Santarelli che esistono apposite ordinanze ed appositi capitoli di spesa di denari versati alle Curie e se non vengono messe a posto o sono all’interno di un centro che ha una zona rossa, un centro che ha bisogno di avere un piano particolareggiato, come Camerino, perché anche la prima volta, purtroppo, ebbe bisogno di un piano particolareggiato attuativo, oppure evidentemente la Curia, essendo un privato, non ha trovato una ditta che sistemasse, ma non si può certo dire che non ci siano state le risorse.
Mi fa piacere che il Consigliere Marinelli abbia detto che all'interno della legge finanziaria in approvazione al Parlamento, adesso in discussione nelle Commissioni, ci sia già la proroga dei mutui perché a me non risultava questa fattispecie. Sono molto contenta, mi fa piacere, sapevo che c’erano degli emendamenti di vari gruppi, comunque va bene in ogni caso perché, come ho detto prima, questo è un problema che riguarda l'intero territorio e riguarda le persone che davvero sono state colpite e ancora sono colpite dal terremoto, ma non perché ci sia stato un trattamento disuguale, ma perché purtroppo le loro abitazioni o le loro aziende si trovavano in posti diversi. Un conto è avere una casa all’esterno di un centro abitato completamente distrutto, avere un negozio fuori dal centro storico di Camerino, prendo Camerino ad esempio perché c’è il Vicepresidente Pasqui, ma potrei prendere anche Arquata del Tronto.
Dico al Consigliere Santarelli per tutti: venite a vedere la differenza fra la destra idrografica del fiume Tronto e la sinistra idrografica, nella destra idrografica la ricostruzione è praticamente completata, nella sinistra, dove c'è una formazione geologica di base completamente diversa, ancora devono partire i piani di recupero perché Pescara del Tronto non c'è più, ma non c’è più l’area di sedime, Arquata del Tronto non c’è più perché non c’è più il terreno dove stavano le case, quindi è evidente che è molto più complesso ricostruire anche perché ricostruire non significa non ricostruire un tessuto sociale e un tessuto culturale, l'identità di quei luoghi, per cui la ricostruzione è molto delicata da tanti punti di vista.
Il problema è stato anche quello di spostare i cittadini da una frazione all’altra, per esempio, i cittadini residenti e quelli che hanno avuto più danni, più morti e più dolore, quelli di Pescara del Tronto, sono stati delocalizzati e questo non è stato semplice perché non è che tu prendi una famiglia e la sposti con grande semplicità, c’è stata la necessità di spostare una comunità, di separare una comunità, e questo si fa con un percorso che è lungo purtroppo e faticoso.
La partenza della ricostruzione e la ricostruzione primaria, diciamo quella senza vincoli particolari e senza zone perimetrate come zone sottoposte a piani di recupero, è oltre che partita, ultimata in molti casi, purtroppo rimane quella più dolorosa e quella più complessa. Ma che ci sia stata disparità di trattamento tra cittadini è una cosa che io non accetto di ascoltare e credo che con me non l’accettano i Consiglieri Pasqui, Marinelli e tutti gli altri che hanno vissuto sulla pelle il terremoto che è durato un anno.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Abbiamo sottoscritto anche noi questa mozione, ho sentito dire “i casi in questione sono pochi”, a maggior ragione vanno sanati e a maggior ragione c’è possibilità di sanarli.
Piuttosto vorrei ringraziare il Vicepresidente Pasqui per l'attenzione che ha dato a queste situazioni particolari, ma altresì importanti, non perché sono pochi non sono importanti, questo è un valore aggiunto, la dimostrazione che i cittadini sono tutti uguali. E’ anche la dimostrazione che il Consigliere Pasqui, da ex Sindaco, da persona di quei luoghi, conosce il territorio e conosce anche i problemi particolari, quindi va dato merito all'azione del Vicepresidente Pasqui non solo su questa mozione, ma anche su tante altre che ha fatto per il suo entroterra e per i cittadini terremotati.
Oltre che dire che voterò a favore, dico grazie al Consigliere Pasqui.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 122. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 133
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Dichiarazione di contrarietà a ogni forma di produzione dell’energia nucleare sul territorio nazionale”

Mozione n. 242
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Tassonomia verde”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 133 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri e la mozione n. 242 della Consigliera Ruggeri, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buon giorno a tutti.
La mozione è datata 7 settembre 2021 e qui ci sarebbe da fare tutto il ragionamento sui tempi del confronto rispetto alla presentazione del lavoro che facciamo, io invece, come sono abituato, guardo un aspetto totalmente diverso, molto positivo e forse anche incoraggiante, discutiamo questa mozione oggi quando ieri è stato battuto sull’Ansa prima, poi su tutti i telegiornali e i media internazionali un fatto eclatante, che forse presi da mille questioni non siamo nemmeno riusciti a percepire nella sua grande e immensa portata, ieri in California, nel Dipartimento di energia, Jennifer Granholm ha per la prima volta dichiarato, dopo anni di grandi sperimentazione e di enormi investimenti, che è avvenuta la fusione nucleare con una emissione di energia maggiore di quella investita per produrre quel percorso. E’ un dato eclatante, stavo parlando prima con la proponente dell’altro atto che forse era il caso di ritirare le nostre mozioni, visto che il dibattito dovrebbe essere superato.
Per anni abbiamo preso posizioni in questa nazione molto nette rispetto all'utilizzo dell'energia nucleare, ci sono stati due referendum, uno nel 2011, con 27 milioni di cittadini che votarono in maniera convinta, l’altro nell'anno 1987, in cui l’80% degli italiani si oppose e diede una linea molto netta rispetto all'utilizzo dell’energia nucleare in questa nazione.
Guardo la data, ahimè, del 21 settembre quando noi abbiamo presentato la mozione, non c’erano ancora i temi della guerra, della crisi energetica così segnante per la nostra nazione e per l'intero pianeta ed in Italia, anche per voce di Ministri e di rappresentanti più o meno autorevoli del governo, c’è stato un rigurgito opportunista sulla opzione nucleare come energia da utilizzare, adducendo le solite questioni che tra l'altro non solo sono superate su base scientifica, ma sono facilmente argomentabili in qualsiasi dibattito.
Sappiamo tutti che per costruire una centrale atomica in un Paese normale ci vogliono almeno 15 anni, e l’Italia ha dimostrato nel tempo di non esserlo, almeno sul piano realizzativo, non parlo su quello scientifico, quindi non sarebbe in grado di dare risposte contingenti, come magari oggi qualche Ministro ci ha adombrato e stigmatizzato. Nessuna risposta potrebbe venire dall’utilizzo di quella energia, senza pensare poi che lo facciamo comparato rispetto al gas, che cosa vuol dire approvvigionare un prodotto che non è nelle nostre disponibilità, siamo condizionati dalle scelte di carattere geopolitico internazionale, pensate all’uranio che non è sicuramente a disposizione in questa nazione, inoltre è un metallo di produzione non locale, fortemente contingentato e nemmeno più a disposizione.
Detto questo, non sto a ricordare che cosa vuol dire la produzione nucleare e quali sono i limiti di questa energia, che indubbiamente è stata progettata e realizzata in tempi, modalità e distribuita su territori, ma oggi sono un elemento di grande limite. Guardate la Germania che sta giustamente ripensando a quella politica, pensate che tutti i giorni ci svegliamo per capire quali sono le sorti della centrale nucleare di Zaporizhzhia perché un evento disastroso in quel territorio sarebbe una contaminazione ed una propagazione che interesserebbeto l’intero pianeta. Ma non c’è nemmeno bisogno di aspettare il disastro nucleare, guardate cosa siamo riusciti a combinare con i depositi, uno su tutti, quello di Asse in Germania, dove abbiamo utilizzato una miniera di sale dismessa. Non ci riferiamo nemmeno a scorie radioattive provenienti da centrali nucleari, parliamo dell’uranio utile, quello soprattutto legato alla medicina ed alla ricerca, 126 mila fusti stoccati dentro una miniera esausta di sale, individuata come il sistema complessivo di tutela maggiore rispetto a quel tipo di materiale. Lo sappiamo tutti, una infiltrazione di acqua ha determinato il cambio del sistema e di garanzia del luogo e un’intera regione in Germania, anche se ne parliamo poco, è in fase di contaminazione, con operazioni di contenimento della radioattività veramente difficile.
Non parliamo poi dell’innesco del processo di fissione, e lo dico su base scientifica, perché l’uomo, come l’Assessore sa, una volta innescata la fissione nucleare non è più in grado di fermarla, la può contenere, la può comprimere, la può incapsulare, ma in questo momento non ci sono le quarte generazioni che abbiamo più volte brandito in grado di.
Come Europa invece abbiamo deciso di fare un percorso completamente diverso e nella mozione chiediamo di sostenere e aiutare a reperire le enormi risorse che l’Europa ci ha messo a disposizione con il green deal, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ricordo che abbiamo 59 miliardi di euro e 9 miliardi nel Piano complementare, destinati tutti alle energie rinnovabili, anche con scelte che abbiamo portato, guardo la mozione della Consigliera Vitri, rispetto alle comunità energetica e che abbiamo la possibilità di strutturare. Abbiamo tanti temi che possono essere sostenuti per dichiarare la contrarietà e con grande energia e con grande convinzione chiediamo una dichiarazione di contrarietà ad ogni forma di produzione di energia nucleare nel territorio nazionale, ma ieri è successo un fatto che ha superato anche la nostra mozione, quindi sono convinto che sia in grado di convertire anche chi, forse in maniera banale, pensa di riaprire quel tema. La scienza in ogni caso ci ha superati e ci ha messo nelle condizioni di guardare il futuro con maggiore positività, non quello del nucleare, per il resto dobbiamo aspettare.
Abbiamo la grande occasione di utilizzare al meglio le energie rinnovabili, sulle quali e per le quali questa nazione ha una enorme opportunità e sono convinto che anche la nostra regione, visto che le risorse del Piano nazionale saranno enormi, avrà la capacità di metterle a disposizione di famiglie, di imprese, soprattutto del nostro territorio che deve diventare sempre più sostenibile.
Convintamente ho ritenuto questa mozione ancora valida e da aggiornare solo rispetto ad un fatto che è clamoroso per l’intero pianeta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La illustrerei in modo molto rapido, cercando di sottolineare i passaggi più importanti.
Questa mozione nasce dal fatto che il Parlamento europeo nel 2020 ha approvato un Regolamento relativo all'istituzione di un quadro per favorire gli investimenti sostenibili e per l'attuazione del Regolamento e la Commissione europea si è impegnata ad adottare degli atti delegati.
E’ stato adottato il primo atto delegato che ha avviato un'ampia discussione perché la Commissione ha pensato di includere le tecnologie relative all’energia nucleare e al gas naturale tra quelle che possono definirsi sostenibili e quindi finanziabili.
Naturalmente l’atto delegato ha suscitato forti reazioni e critiche da parte di esponenti politici, associazioni, scienziati, tecnici, tanto che alcuni Stati membri, tra i quali l’Austria, il Lussemburgo e ci sarebbe da aggiungere in ultimo la Spagna, hanno dichiarato di essere pronti a contestare tale decisione davanti alla Corte di giustizia europea, la stessa cosa stanno facendo alcune associazioni.
All'interno della mia mozione, come avrete avuto modo di leggere, di fatto riassumo alcune delle tematiche che sono state già toccate dalla precedente presentazione della mozione dei consiglieri del PD, i due referendum in cui gli italiani si sono espressi contro la riapertura del programma nucleare nel nostro territorio, quello del 1987 e quello del 2011, il fatto che le scorie prodotte dalle nostre centrali nucleari sono ospitate in Paesi come la Francia e la Gran Bretagna, però a breve dovremo trovare il modo di riportarle nel nostro territorio, tutto ciò ha creato nelle aree che sono state individuate delle forti resistenze da parte dei cittadini, poi c'è stato recentemente l’esempio del bombardamento dell'esercito russo alla centrale nucleare più grande d'Europa, che ha destato grandissima preoccupazione perché se dovesse esplodere, a detta del Ministero degli esteri ucraino e dei commentatori scientifici, sarebbe 10 volte peggio di quello che è successo Chernobyl.
Quindi, la richiesta della mia mozione è che il Presidente e la Giunta regionale si impegnino, così come è stato fatto da altri Paesi, ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento italiano affinché sostengano nella competente sede europea l'opposizione all’atto delegato complementare sulla tassonomia verde UE del 21 aprile 2021, al fine di escludere che la produzione di energia nucleare possa essere considerata sostenibile e, in quanto tale, finanziabile nell'ambito dei programmi europei dedicati alla transizione energetica.
Questo il punto, inserendo il nucleare e il gas all'interno di questi atti delegati i finanziamenti andrebbero anche lì, mentre io spero di avere da parte di questa Aula il riconoscimento che bisogna investire sull'energia verde, sull'energia rinnovabile, mi pareva e mi pare che in alcuni suoi passaggi anche l'attuale Assessore Antonini abbia ribadito la necessità di puntare sulle energie rinnovabili, per cui mi aspetto che ci sia una conseguenza anche per la votazione di questo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. La discussione è molto interessante e certamente complessa e non credo esauribile in una mozione, in una seduta parziale del Consiglio regionale, anche perché riguarda molteplici aspetti, in buona parte tecnici, politici, emotivi. Sappiamo bene che certe posizioni, anche rispetto al risultato di certi referendum, sono avvenute sull'onda emotiva di fatti che sono stati citati, tipo Chernobyl o altri, che comunque hanno inevitabilmente scosso, e giustamente, l’opinione pubblica italiana, europea e non solo.
Onestamente cerco sempre di capire e contestualizzare ogni mia posizione rispetto alla situazione attuale, ovvero cerco di spogliarmi, e pretendo che avvenga anche lo stesso da parte dei miei interlocutori, di qualsiasi posizione o posizionamento ideologico, para ideologico, nel senso che ci sono dei momenti in cui delle questioni di principio devono comunque far posto al pragmatismo, alla realtà dei fatti, fotografando una situazione che magari è differente rispetto a quella in cui erano nati alcuni contesti, a quella di qualche tempo fa.
Se, ad esempio, avessi avuto l'occasione di votare nel 1987, ma non ero maggiorenne, certamente avrei votato contro il nucleare perché dopo Chernobyl, nel marzo 1986, l’onda emotiva, soprattutto rispetto ad un fatto oggettivo di grande drammaticità, mi avrebbe portato ad assumere una certa posizione.
Oggi cerco di fare anche altre considerazioni, nei limiti ovviamente perché sono questioni molto dibattute e tecniche, dove tra l'altro a livello scientifico non ci sono delle posizioni convergenti e neanche unanimi. Nel momento in cui si dice che il nucleare è osteggiato da una parte importante dell'accademia scientifica, è anche vero l'esatto contrario, anche perché il nucleare viene considerato oggi diverso, almeno nei sistemi di sicurezza, nelle fasi tecnologie più avanzate, rispetto a quello di 10, 15, 20, 30, 40 anni fa. E’ molto più sicuro, molto più pulito, si parla di ciclo chiuso, alla fine il problema sostanziale, lo ha accennato la Consigliera Ruggeri, è più sulle scorie che sull’inquinamento che non esiste, altrimenti l'Europa non l’avrebbe inserito nella tassonomia green insieme al gas, insieme alle energie cosiddette rinnovabili.
Pur rimanendo e mantenendo dei dubbi, ripeto, quando si parla di centrali nucleari c’è sempre un’allerta perché parliamo di qualcosa di potenzialmente non ben conosciuto da parte nostra negli effetti diretti, almeno allo stato attuale, una potenziale pericolosità c'è sempre, una preoccupazione nella maniera più condivisibile, mi faccio anche delle domande e penso, ad esempio, a come l'Italia acquisti il 15% della propria energia elettrica dalla produzione del nucleare francese, allora mi chiedo: noi acquistiamo il 15% dal nucleare francese, ce l’abbiamo ai confini con il Piemonte, la Liguria, la Valle d'Aosta, a pochissimi chilometri, la Francia non solo non riduce il nucleare, pari a circa una cinquantina di centrali, ora i numeri esatti non li ricordo, ma continua ad implementarle e a rinnovarle e rispetto a quelle odierne sono molto più gestibili, più piccole.
Ripeto, non voglio entrare nel tecnico perché non sono un tecnico, quindi do un taglio politico, non mi addentro in questioni prettamente tecniche, ci sono persone che ne sanno più di me ed hanno le competenze adatte per farlo, io mi limito a fare delle considerazioni politiche, che vedono oggi l’Italia in grandissima difficoltà dal punto di vista energetico e, rispondo qui alla Consigliera Ruggeri, puntare su una energia rispetto ad un’altra non significa escludere l’una o l’altra, si può puntare, come stiamo facendo noi come Regione Marche … Tra l'altro sapete bene che la legge sulle comunità energetiche rinnovabili l’ho presentata io insieme al gruppo Lega, insieme alla maggioranza, condivisa poi da tutti, sapete bene che abbiamo già emanato diversi bandi, li stiamo facendo sulle energie rinnovabili, ci puntiamo realmente e concretamente, però le energie rinnovabili, come voi sapete, sono instabili perché il vento un giorno c’è, domani non c’è, il sole potrebbe essere per 20 giorni coperto e non attivare i pannelli solari e così via. Noi ci puntiamo ed è giusto, ma non essendo una produzione energetica che ci può dare stabilità è anche importante guardare e guardarsi intorno.
In generale sono per la diversificazione energetica, sia nella produzione che nell'acquisto di energia, perché legarsi in maniera univoca ed unilaterale ad una unica fonte di produzione o ad una unica fonte di acquisto irrimediabilmente crea dei vincoli e nel momento in cui dovesse saltare per qualsiasi motivo o venire meno si creano dei cortocircuiti e blackout a livello energetico. Soprattutto noi dobbiamo riposizionarci come nazione – siamo l'unica nazione del G8 che non produce energia nucleare –su delle posizioni di avanguardia a livello energetico.
E’ vero che il nucleare è qualcosa che va in là nel tempo, però allo stesso modo se non programmiamo e non pensiamo all’Europa come degli obiettivi 2030/2040/2050, quindi bisogna guardare in prospettiva.
Il discorso delle scorie effettivamente è un tema, anche se, aggiungo, ma giusto per dare un po' di elementi al dibattito, le scorie non sono solamente quelle radioattive, delle ex chiuse 5.4.5, che erano le centrali nucleari, anzi, l’80-90% delle scorie che vanno in stoccaggio provengono dalla medicina nucleare, provengono soprattutto dagli ospedali e da tutti quelli che sono gli elementi radioattivi usati nelle cure, ad esempio, dei tumori. Per carità, le scorie rappresentano la parte più pericolosa, indubbiamente, però non ci sono solo quelle.
Dico che non dobbiamo per questo dire siamo a favore in maniera completa e avviare una campagna o una ricerca o una politica per il nucleare, però allo stesso tempo non dobbiamo precluderci la possibilità di poterlo fare perché le sfide di oggi sono sfide diverse rispetto a 20, 30 anni fa e l'Italia non può rimanere indietro neanche su questa possibilità.
Ogni fonte energetica può portare l'Italia ad avere una autonomia e un’autosufficienza energetica e tra queste c'è anche il nucleare, che recentemente è stato definito, non da Andrea Antonini o dalla Giunta regionale delle Marche, ma dall'Europa, una energia verde rinnovabile.
Personalmente sono per respingere questa mozione, pur condividendone alcuni principi e alcune perplessità in generale perché di fatto, umanamente, ce le abbiamo tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Per dire che pur essendoci dei passaggi, che uno può ampiamente condividere, noi di fondo non condividiamo questa impostazione perché non è che se non prendiamo delle prese di posizione poi fermiamo il mondo che gira.
E’ noto che acquistiamo energia nucleare dalla Croazia, da una centrale che sta a pochi chilometri dal confine e lo stesso accade con la Francia, allora diventa un atteggiamento fariseico, come si diceva una volta, mentre adesso - politicamente corretto - ipocrita. Dire che noi non facciamo, salvo poi … Un po’ come il problema dei rifiuti, noi ci rifiutiamo di aprire degli impianti di smaltimento dei rifiuti particolari, poi li dobbiamo trasferire in Germania con costi altissimi, noi siamo contro, però nel frattempo lo facciamo.
Non è questa la via, io sono uno di quelli, per esempio, che crede che ci dovrebbe essere un grande investimento nell’energia proveniente dall’idrogeno, che è una fonte pulita, che non dà alcun tipo di problema. Gli studi stanno facendo dei progressi notevoli pur in qualche modo, non voglio dire, sabotati, certamente rallentati dagli interessi delle società che producono idrocarburi in quanto l’idrogeno potrebbe essere l’energia pulita che va a sostituire in gran parte quella che oggi è la combustione dei derivati del petrolio. Sull’idrogeno ci sarebbe molto da discutere, anche sulle responsabilità dei mancati finanziamento agli studi che erano pur stati fatti anche da società pubbliche, che oggi ci avrebbero portato molto avanti nel mondo, probabilmente l’Italia sarebbe stata tra le prime Nazioni al mondo in questa direzione.
D’altra parte il nucleare, che è l'oggetto della mozione, non è di per se Satana, ha ricordato prima il Consigliere Mangialardi che proprio ieri negli Stati Uniti c’è stato un processo di utilizzazione della scissione nucleare in modo pulito. Anche lì siamo ai primordi di una tecnologia, è stato un evento importantissimo per tutto il pianeta, sicuramente sì, però nelle applicazioni tutti sanno quanto tempo passa da una scoperta o dall’intuizione di una nuova tecnologia al trasferimento di questa tecnologia ovunque, ubiquitaria.
Certamente il tema è che l’energia proveniente dalla combustione è in esaurimento, anche se nel pianeta volessimo andare avanti gli esperti ne dicono tante, qualche volta le affermazioni non corrispondono al reale, però massimo 50/60 anni sarà esaurito tutto il petrolio del pianeta, quindi di necessità virtù. C’è una fase di transizione in cui sarebbe meglio magari risparmiare petrolio, evitare la combustione e cercare di rendere diffuse le energie pulite, questo in parte è successo. Ricordo che all'inizio la percentuale prodotta da energia solare e da altro era piccolissima, adesso invece va verso percentuali a due cifre in tutti i Paesi del mondo e sta implementandosi.
Le varie energie pulite sono: eolica e solare, soprattutto, anche se per i pannelli solari esiste un problema di smaltimento della tecnologia, esiste un problema di produzione, anche di consumo di territorio perché i pannelli solari consumano territorio agricolo, tant’è vero che ci sono oggi normative molto più stringenti rispetto alla proposta iniziale, per mettere i pannelli solari ovunque. Molti dicono che il moto del mare, il moto delle onde sarà una delle energie più importanti, assolutamente pulita, mi sembra che sia stato realizzato un primo impianto di questo tipo nel porto di Civitavecchia, ovviamente dipende dall'intensità della corrente e altro, ma se uno pensa alle alte e basse maree che si verificano nel mare Adriatico, nel golfo di Venezia, a nord del mare Adriatico, effettivamente questa può essere un tipo di energia alternativa molto forte.
Stessa cosa per gli impianti eolici, anche se questi hanno una minore capacità di produzione.
Adesso si va verso la diversificazione anche per necessità, certo, ci sono ancora poteri ostili, però le energie alternative stanno prendendo campo.
L’energia nucleare pulita non è una cosa di cui aver paura, chiaramente con tutta la prudenza, con tutti i limiti, con tutti i rischi che qualsiasi tecnologia comporta. Se uno utilizza l’automobile sa che ogni anno in Italia ci sono circa 3.500 morti sulla strada, ma questo non significa che la locomozione deve essere ostracizzata, bisogna migliorare l'uso e migliorare le norme e tutto ciò che gira intorno alla mobilità su gomma, anche aumentandolo la diversificazione su rotaia. E’ un progetto complessivo.
Comunque il titolo della mozione è: “Dichiarazione di contrarietà a ogni forma di produzione dell’energia nucleare sul territorio nazionale”, a mio parere è miope ed anche un po’ ingenuo, se vogliamo, e fin da adesso dichiariamo il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Volevo segnalare che le mozioni sono due e si completano, se volete, perché toccano aspetti diversi, anche alineate in quanto entrambe sono contro il nucleare, ma la mozione che abbiamo presentato come Movimento 5 Stelle ha una sottolineatura diversa, per noi l'Europa dovrebbe comprendere che i finanziamenti devono andare per le energie pulite, quindi per tutte quelle energie che non rientrano, a nostro parere, sia nella produzione di gas che tanto meno nella produzione di nucleare che ha un sacco, ad oggi, di controindicazioni anche molto pesanti, di cui già abbiamo parlato.
Vorrei anche chiarire che la notizia di ieri riguarda la fusione e non la scissione che è una tecnologia diversa e, calcolando che dovrà essere sperimentata, ci vorranno decine e decine di anni prima che sia fruibile. Tra l'altro anche la costruzione di centrali nucleari prevede prima che siano messe in funzione almeno una decina di anni, per cui se c'è un'emergenza energetica, oggi c'è e lo sappiamo tutti, bisogna puntare sulle energie non solo pulite, ma che si possono velocemente mettere a terra.
La Lega era partita presentando una proposta di legge che noi, voglio sottolineare, non siamo riusciti a votare favorevolmente perché a nostro parere aumentava la burocrazia, quindi andava semplificata, anzi, invito il nuovo Presidente di Commissione, se è possibile, a portare le nostre proposte di modifica di nuovo in discussione in Commissione visto che comunque di eventi sulle comunità energetiche vedo che, bene o male, tutti ne stiamo mettendo in campo e in questi eventi, almeno a me capita, viene sottolineato il fatto che questa legge regionale invece di semplificare le procedure le ha irrigidite e ad oggi a me risulta che non è partita nessuna comunità energetica pubblica, per cui ci dovremmo interrogare anche su questo,
Detto questo, la richiesta ho chiaro che verrà bocciata, me ne rammarico moltissimo perché la nostra posizione è all’opposto rispetto a quella che anche con toni concilianti ha espresso l’Assessore Antonini, però resta il fatto che a nostro parere bisognerebbe orientarsi su altri tipi di energia e non su quella su cui sembra che l'Europa voglia puntare.
Mi dispiace di non essere una cittadina spagnola o dell’Austria o del Lussemburgo perché lì mi sentirei veramente ben rappresentata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Non sono sorpreso perché quando si naviga a vista e non c’è una visione del futuro si rischia di assumere posizioni di retroguardia sul nucleare e sulle centrali che, realizzate in Europa ed in giro per il mondo, sono tutte ormai datate. Scelte anche inconsapevoli.
Mai avremo pensato di avere una situazione come quella di Fukushima, non avremo mai pensato a problematiche come quelle di Asse, di cui ho già raccontato.
C’è stato un periodo di inconsapevolezza e di necessità in cui sono state fatte delle scelte anche competitive dei due blocchi, che hanno portato ad una rincorsa al nucleare, non solo sugli armamenti, ma anche sull'energia.
Oggi il mondo è totalmente cambiato, abbiamo capito che c’è una trasformazione del nostro pianeta e dobbiamo fare tutto tranne che non avere una visione.
Inseguire modelli superati significa continuare a compromettere, allora perché non continuiamo a produrre energia con il carbone, mica è esaurito, se il tema è che abbiamo necessità contingente, abbandoniamo la transizione e dedichiamoci al reperimento di tutto quello che abbiamo, del fossile, ancora in piena disponibilità nel pianeta, invece dobbiamo invertire la tendenza e realizzare oggi una centrale nucleare in Italia ...
Guardate, potete votare quello che volete. Assessore, ho avuto la fortuna di votare il primo referendum, di essere nel comitato del secondo, convinto, a prescindere dalle vicende contingenti, perché è molto semplice da spiegare, anche la comunità scientifica, anche gli ingegneri nucleari fanno difficoltà a far transitare un tema. Noi non siamo Dio e tutto quello che viene attivato dobbiamo essere nelle condizioni di riportarlo alle condizioni iniziali, con il nucleare non lo possiamo fare perché una volta innescata la fissione quella è ad oggi ad aeternum, quindi il processo che mettiamo in campo, una volta solo premuto quel tasto, mai più potrà essere fermato e, come ho detto, non contenuto.
Non mi interessa il destino della mozione perché se la visione è quella che guarda indietro non mi sorprende, non mi sorprende che oggi vogliamo affrontare il tema energetico pensando di realizzare una centrale nucleare in Italia, dico pure auguri, perché tanto su questo fronte siamo tranquilli, non apriamo un impianto a biomasse perché scarichiamo le responsabilità della scelta sui Comuni, in Italia una centrale nucleare …, nemmeno quella di Montalto di Castro ancora dobbiamo finire.
Su questo fronte sono abbastanza tranquillo, sono anche abbastanza tranquillo sui tempi perché ci sarà qualcuno che pensandola diversamente da voi troverà delle modalità diverse.
Se vogliamo rispondere al contingente oggi, per fortuna in Italia, ci dobbiamo solo orientare sulle rinnovabili, come ha detto l’Assessore, anche tenendo conto delle varie articolazioni perché ci sono dei tempi che non si sincronizzano, ma quel sincronismo non è dettato, per fortuna, dalla realizzazione delle centrali nucleari.
Non votate la mozione, io rimango delle mie convinzioni orgogliosamente, nel tempo la comunità scientifica ci darà ragione e in questi giorni lo ha già fatto, ma, come ha detto la Consigliera Ruggeri, ovviamente non è una risposta per oggi, però è la prospettiva di domani, ed in mezzo abbiamo tante scelte e per fortuna abbiamo anche tante risorse. Speriamo di fare norme che consentano a questa regione di facilitare gli investimenti su tutto il territorio.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 133. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 242. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE.

Mozione n. 257
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Proposte di miglioramento del nostro sistema sanitario regionale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 257 del Consigliere Santarelli, che ha la parola per illustrarla.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Questa mozione è stata depositata nel lontano maggio di quest'anno, ma visto poi quello che è accaduto e quello che si è detto nell'ultima giornata sulla sanità a Fermo, le proposte di miglioramento del nostro sistema sanitario.
Nelle premesse della mozione il nostro gruppo ha inserito la pandemia che ci ha coinvolto negli ultimi due anni, coinvolgimento non ha precedenti nella storia della nostra nazione e che ha messo a nudo le fragilità del nostro Sistema sanitario nazionale e regionale. In ultimo la trasmissione di Report ha indicato la riduzione dei pronto soccorso del nostro Paese, che vede le Marche capofila, siamo passati da 40 ad 8 pronto soccorso, siamo andati anche alla ribalta nazionale. E’ una regione fragile, non solo dal punto di vista idrogeologico, ma anche sanitario.
La politica dei tagli del personale nella sanità in nome di una nuova organizzazione più efficiente, più efficace non ha portato i risultati attesi.
Ricordo che durante l'estate abbiamo votato la legge di riorganizzazione sanitaria e al nostro gruppo sono stati bocciati tutti e 42 gli emendamenti presentati, molti di questi rappresentavano pezzi di territorio, rappresentavano i vari ordini dei medici, degli infermieri, le farmacie, quindi la sanità territoriale. Molti cittadini oggi si rivolgono privatamente per soddisfare il loro bisogno di cura, altri ancora, non potendo sopportare il costo economico, sono costretti a rivolgersi ai nostri pronto soccorso già affollati, come ho sottolineato, ridotti ad 8 punti.
La salute come il lavoro nella nostra Repubblica è un diritto fondamentale della nostra Costituzione.
L'aumento degli accessi ai pronto soccorso, in particolar modo in quelli ospedalieri, nella nostra regione è un chiaro indicatore di un'insufficiente risposta ai bisogni di cura del cittadino.
Bene, gli attuali servizi di prevenzione, cura e riabilitazione o di continuità assistenziale dall'ospedale al territorio sono ancora insufficienti a coprire le richieste di presa in carico del cittadino bisognoso di assistenza.
Sottolineo che i servizi Cup non riescono a dare una risposta in tempi brevi a chi deve programmare o addirittura effettuare con sollecitudine visite od esami specialistici. Ricordo che se tu fai l’800798798 ti dovrebbero dare una risposta pubblica in tempi civili e quando tu non la ricevi, vai con lo stesso numerino a fare la richiesta di una visita in libera professione, intramoenia. E’ incivile avere una prestazione in libera professione, intramoenia, dopo tre mesi Personalmente per una questione che riguarda la mia famiglia mi sono dovuto recare fuori dalla regione Marche per avere immediate e pronte risposte - penso alla vicina Emilia-Romagna - e questo non è corretto per la gestione economica della nostra regione, dato che adesso siamo in tempo di bilancio e due leggi sono state oggi posticipate a gennaio perché prevedavano un’invarianza finanziaria.
Gran parte degli ospedali delle Marche si avvalgono dell'assistenza di professionisti precari, con un futuro incerto, visti i tetti di spesa che ancora rimangono vincolanti.
La crisi economica che sta colpendo l'Italia, oggi con il caro bollette, purtroppo per il conflitto tra Russia e Ucraina che non vede la fine, produrrà maggiori bisogni del sistema sanitario pubblico, soprattutto per le fasce di popolazione meno abbienti a causa del loro impoverimento.
Noi chiediamo all'Assessore, che è presente, e a tutta la Giunta un unico impegno, poi può essere votata o non votata, promuovere una rimodulazione del Servizio sanitario regionale con l’intento di rafforzare l'attuale sistema per far fronte ai crescenti bisogni della popolazione marchigiana.
Vorrei sottolineare che recentemente abbiamo messo in stress le fragilità del Sistema sanitario regionale con la politica dei tagli del personale in nome di una nuova organizzazione più efficace ed efficiente, ma questa non ha portato i risultati attesi. Risottolineo che i nostri cittadini si rivolgono privatamente per soddisfare i bisogni di cura, a cui le fasce più fragili sono costrette attraverso un impoverimento complessivo del loro stato di condizione economica. E’ questo che vede la nostra regione, una regione che per anni è stata un’eccellenza del Sistema sanitario.
Nelle pagine dei giornali abbiamo trovato che l'Azienda ospedali riuniti è diventata un fiore all’occhiello come migliore Azienda d’Italia, dobbiamo diventare i migliori anche dal punto di vista della sanità territoriale, nel dare risposte alle esigenze dei cittadini, anche quelli più fragili. Questo anche attraverso le nostre azioni all’interno del Consiglio regionale, nel nostro piccolo, dato che a fine mese andremo a votare il bilancio. Abbiamo delle grandi possibilità, inserire all'interno del sistema sanitario nella missione 13 delle azioni concrete che vadano incontro ai nostri cittadini.
Ieri in I Commissione c’è stata una prima azione informativa sui capitoli e le missioni della sanità ed ho fatto una domanda semplice perché leggendo per la prima volta il bilancio di quest'anno ho trovato una voce e sono rimasto basito, ho letto: “contributo alla zona di Macerata per un progetto pilota su assistenza territoriale, 75 mila euro”. Mi è stato risposto che sull’assistenza territoriale ci sono 9 milioni di euro, ma qui la questione non è fatta da numeri, è fatta di azioni quotidiane e ricordo che il cittadino comune fa il numero magico, 800798798, un numero di accesso pubblico al quale richiede una prestazione sanitaria. Per alcune prestazioni sanitarie il tempo atteso è un tempo incivile, non è da Paese civile, quindi noi dobbiamo, anche attraverso la votazione di questa mozione, prenderci un impegno semplice, come chiediamo con la mozione, di promuovere una rimodulazione del Sistema sanitario regionale con l'intento di rafforzarlo per far fronte ai crescenti bisogni della popolazione marchigiana.
Questo cosa vuol dire l’invecchiamento e tutti i temi che vengono discussi quotidianamente sono il nulla se non li mettiamo a terra, se in questo bilancio non ci metteremo delle voci puntuali, se il territorio non diventerà un territorio fatto anche di quelle che in termine tecnico si chiamano case di comunità. Se costruiamo le case di comunità, che sono l’hardware del sistema, ma all'interno non ci mettiamo il software, non ci mettiamo il personale, non ci mettiamo le persone che vanno a smaltire le nostre liste d'attesa, produrremo un danno alla nostra sanità ed i nostri cittadini dovranno prendere la macchina, andare in strutture fuori regione in cui troveranno un servizio immediato, puntuale, a pagamento, convenzionato, ma sempre a pagamento.
Vi ringrazio, poi proseguirò in questo mio intervento e spero che tutti prendano a cuore la mozione di Rinasci Marche che sulla sanità ha visto il lavoro puntuale sin dall’inizio della propria presenza in Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema della sanità è uno dei più complicati che un’Assemblea regionale può trattare. E’ delicato perché, l'abbiamo già detto tante volte in questa Aula, è legato al volume di spesa pubblica che il nostro Paese è in grado di erogare.
L’Italia ha questo gigantesco problema, io l’ho già detto anche in precedenza, in costanza della responsabilità di altri governi. L’Italia ha questo gigantesco problema del debito pubblico, che genera, in forza dei trattati internazionali, il fiscal compact del 2011, l'obbligo per il nostro Paese di abbattere il debito pubblico esistente fino al 60% del rapporto con il Pil. Oggi abbiamo il 140%, quindi il trattato sul fiscal compact del 2011 vincola il nostro Paese a limitare la spesa pubblica.
La spending review è nata da questi trattati internazionali che, lo voglio ricordare, vincolano il nostro Paese, quei trattati hanno la prevalenza sull'ordinamento interno sia nazionale che regionale in forza delle norme costituzionali, gli articoli 11 e 117.
Quando si parla di sanità non possiamo dimenticare che dal 2012 a oggi la spending review, cioè la riduzione del debito, è passata solo ed esclusivamente attraverso la spesa sanitaria e dal 2012 in poi è successo quello di cui parliamo ogni giorno, cioè non c’è stata la programmazione e la formazione dei medici, non sono state finanziate le borse di specializzazione. Un Paese entra in una situazione di pazzia per cui i medici laureati non si possono specializzare, con la conseguenza che nei pronto soccorso abbiamo medici che non sono specializzati e che non possono partecipare al concorso per la medicina d’urgenza.
Tutte queste problematiche, che sono state esposte più volte, si sono chiaramente aggravate con la pandemia del 2020, 2021 e 2022. Per darvi semplicemente un dato: quando si parla qua dentro di liste d’attesa dovete sapere che rispetto al 2019, non rispetto al 2020 o al 2021 quando c’era la pandemia, la domanda di prestazioni in alcuni tipi di patologie è aumentata del 100, 200, 300%, nonostante lo sforzo riorganizzativo che il personale ha fatto purtroppo le erogazioni sono molto limitate.
Che cosa stiamo facendo per nostro conto? Innanzitutto vorrei ricordare a tutti la storia del Servizio sanitario regionale, il quale nei due anni di pandemia è stato in testa agli indici di produttività e di efficienza a livello nazionale, e questo è un dato inequivocabile per cui siamo riusciti a somministrare a 1,2 milioni di marchigiani tre dosi, nei primi mesi di quest'anno ne abbiamo somministrate un volume di 800 mila, questo è il frutto di una riorganizzazione del sistema.
Vorrei ricordare anche la cura della patologia con gli anticorpi monoclonali, guardate, lo ripeto in questa Aula, gli anticorpi costano 2.500 euro a dose, quindi hanno un peso sul bilancio della spesa farmaceutica. Non tutte le Regioni d'Italia fanno ricorso a questa prestazione.
Ora l'8 agosto …, in adesione al mandato politico chiaro, che ha portato le Marche a vedere un cambio di governo dal centro-sinistra che governava da 25 anni, questo è avvenuto perché i marchigiani non hanno ritenuto che il servizio sanitario, le politiche sanitarie fossero congruenti con i loro interessi. C’è stato un cambio e noi siamo qui da due anni. Il mandato c’è stato conferito perché siamo andati dal corpo elettorale ed abbiamo detto che non volevamo gli ospedali unici ed abbiamo fatto la delibera per cui non si fanno più gli ospedali unici a Pesaro, a Macerata e ad Ascoli Piceno, sbagliato o giusto era nel programma elettorale, noi l’abbiamo fatto; abbiamo fatto il progetto sul Pnrr, ma il Pnrr, lo voglio ricordare qui perché in Italia si parla solo di Pnrr, arriverà nel 2026 e le Regioni, non al Governo Meloni, ma al Governo Draghi, non hanno dato il concerto. Le 20 Regioni hanno detto al Governo Draghi che il DM 77 sul Pnrr non raggiungerà l'obiettivo perché non è stata data autorizzazione ad assumere personale, peraltro i 300 mila infermieri che servono per le case di comunità e gli ospedali di comunità non sono stati formati. Questa è la ragione per cui sabato ho chiesto al Governo di eliminare il principio di esclusività degli infermieri per farli lavorare oltre l’orario di servizio nelle case di riposo o nelle Rsa, ma io domando, l’ho già detto, ma quando avete bisogno di un'iniezione a chi ricorrete? Ricorrete a qualche pensionato o a qualche amico infermiere.
Detto questo, capisco le posizioni politiche perché è chiaro c'è una lunghissima letteratura sul tema e tu al popolo devi dire che il problema è semplicissimo, lo abbiamo fatto magari anche noi della destra quando criticavamo la sinistra, ma i problemi sono complessi e chi governa se ne assume per intero la paternità. Semplificare il problema è l’operazione più semplice che possiamo fare, nei testi classici della letteratura liberale il tema centrale è questo: i governi hanno il compito di risolvere i problemi, ma nei limiti delle difficoltà.
Noi abbiamo fatto la riforma e abbiamo destinato cinque Aziende territoriali a risolvere i problemi della prossimità, stiamo predisponendo questo famoso Piano socio-sanitario il quale è un’operazione molto complessa, ma siamo l'unica Regione che dopo due anni di pandemia ha fatto la riforma della sanità e sta facendo il nuovo Piano socio-sanitario. Non c'è nessuna altra Regione che ha messo in cantiere due riforme epocali e per mettere insieme e far quadrare queste due esigenze, la riforma con il nuovo atto aziendale e il Piano socio-sanitario, serve del tempo, servono approfondimenti perché gli uffici amministrativi devono portare al Consiglio regionale i dati obiettivi.
La cosa che noi abbiamo sempre detto è che la riforma della sanità si fa sulla base della domanda, ora, noi abbiamo due studi, quello dell’Università di Ancona e quello dell’Università Bicocca, partendo da questi si fa la riforma.
Dico, ma chi è contrario ad aumentare i medici? Oppure quando si parla dei tagli al personale, quali tagli del personale sono stati fatti? Noi non abbiamo fatto tagli, in relazione a quello che il governo ha fatto abbiamo cercato di assumere quelli che ci ha autorizzato. Non è vero che sono stati fatti dei tagli, il problema è che il numero dei dipendenti della sanità è inferiore alla domanda, ma questo dipende dal tetto di spesa, che a sua volta dipende dai vincoli comunitari di riduzione del debito pubblico.
Qui non siamo in campagna elettorale, è chiaro che di fronte all'Assemblea elettorale dobbiamo dire che mancano medici, eccetera, ma qui in un'Assemblea legislativa credo che sia sbagliato fare questo tipo di demagogia perché la classe dirigente di maggioranza e di opposizione deve portare delle soluzioni. Certo, le soluzioni dobbiamo portarle noi come maggioranza, ma anche l'opposizione ha la possibilità, l’ho già detto tante volte, di proporre delle soluzioni che possano essere accolte, delle soluzioni che siano verosimili, che possano portare al soddisfacimento pieno degli interessi. Se l'opposizione vuole continuare a fare demagogia lo può fare, è libera, è il sale della democrazia, ma è chiaro che noi avremo la possibilità di giudicare queste proposte in senso positivo o in senso negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La mozione non è convincente per difetto, mi verrebbe da dire, perché la parte dispositiva ci sembra davvero irrisoria rispetto alla questione più generale a cui ha fatto riferimento anche nell'intervento l'Assessore Saltamartini. “A promuovere una rimodulazione del servizio sanitario regionale con l'intento di rafforzare l'attuale sistema per far fronte ai crescenti bisogni della popolazione marchigiana”, si potrebbe dire che questa è l’acqua fresca che scorre, al di là dei buoni intenti e direi anche delle premesse della mozione, che ovviamente si condividono.
L'Assessore Saltamartini assume un ruolo opposto a quello che ha assunto da Sindaco per anni, prima portava la neve davanti alla Regione, senza assumere come istituzione le problematiche complesse e oggi ci racconta una serie di cose. E da questo punto di vista il ragionamento dell’Assessore Saltamartini sarebbe paradossalmente accettabile se fosse un Assessore che sta qui da un mese, come è capitato a novembre nel suo intervento fiume rispetto alla programmazione dei 3 mila dipendenti e a tutte le sciocchezze che purtroppo ci ha detto, ma sta qui da due anni e non ha fatto una cosa, parla di spese, parla di tetti di spesa, gli ricordo che i tetti di spesa del personale si sono modificati dal 2012, quando vennero istituiti, che lui all’epoca da parlamentare contribuì ad approvare. Lui non ricorda che nel 2019 c'è stato un decreto legge che ha aumentato i tetti di spesa del personale, c’è una possibilità che il tetto di spesa sia superiore a quello previsto nel 2012, in particolare un aumento del 10% rispetto a quello che era il dato di riferimento del 2004, adesso il riferimento è il 2018 e ogni Regione può aumentare del 10%.
E’ qui da due anni l’Assessore Saltamartini e purtroppo non è stato capace di creare, di programmare, di avere una visione del sistema sanitario. Io da nuovo Assessore arrivo e che cosa faccio? Verifico l'efficienza della sanità, che lui aveva molto criticato, quindi la domanda è: la spesa sanitaria è efficiente al 100% o lei non è stato capace in due anni di porre in essere un'azione di efficientamento? L'azione di efficientamento produce risorse che si possono utilizzare rispetto ai vari servizi. Niente, non abbiamo avuto un'azione di efficientamento dei costi da parte dell'Assessore.
Poi è quasi risibile quando lui dice: “Noi faremo gli ospedali di primo livello in tutto il mondo”. Ancora non capisce o finge di non capire, può anche non aver compreso che mantenere le stesse unità operative complesse su ospedali, presidi, che stanno nella stessa oggi Azienda , prima Area vasta, significa duplicazione dei costi, significa spreco di risorse del personale, e chi si intende di questo lo capisce molto meglio di me. Ma siccome lui deve pagare delle cambiali, diciamo complessivamente, è evidente che non si addentra in una riforma coraggiosa, avrebbe avuto il coraggio, ma se uno non ce l'ha di suo purtroppo non se lo può dare. Avrebbe dovuto efficientare la macchina perché credo che oggi non sia perfettamente efficiente, avrebbe dovuto dire: “Signori, il tema è complesso - come dice oggi e fa l’etico - lei, Consigliere Santarelli, non ha capito niente perché è complesso, non è semplice come dice lei”. Solo che tre anni fa portava la neve davanti alla Regione Marche per fare spettacolo, un Sindaco, una cosa che non si guarda, ed oggi fa l’etico e continua a dire: “Macerata, ospedale di primo livello, Civitanova Marche, ospedale di primo livello, San Severino Marche, ospedale di primo livello, Camerino ospedale di primo livello”, avremo secondo la sua tesi le cosiddette 14 unità operative complesse replicate. Questo che vuol dire? Che il personale si dividerà su un territorio, parlo di Macerata, di 300 mila abitanti.
Assessore Saltamartini, è andato a raccontare che avrebbe riaperto 13 ospedali e oggi confonde quegli ospedali con la riforma del Piano nazionale di ripresa e resilienza che sostanzialmente incentra il tema sulla sanità del territorio.
Ricordo all’Assessore Saltamartini, casomai non l’avesse letto, che gli Ospedali di comunità, prima chiamati case della comunità, che chi c'era prima li aveva già impostati. Capisco che è in difficoltà, ma le liste di attesa sono peggiori di quando siamo arrivati, gli ospedali non li avete riaperti. Diciamo questo: siete arrivati al punto di prendervi il merito del premio che Agenas ha dato agli Ospedali riuniti sui dati del 2021, avete alzato la bandiera per dire siamo stati noi, sui dati del 2021, non c’è un solo atto politico nel 2021 che ha permesso agli Ospedali riuniti … L’umiltà e la serietà delle persone avrebbe dovuto dire grazie al percorso che Ospedali riuniti ha fatto nel corso degli anni, non prendersi un merito che non hanno.
Finiamo sulla questione del bilancio, io ho dato uno sguardo al bilancio, sorrideremo, Assessore Saltamartini, di quello che è il suo programma sanitario, sorrideremo delle tante bugie dette, ma soprattutto della sua inadeguatezza, lei è un venditore di fumo rispetto alla politica sanitaria e vedrà che tutti i nodi verranno al pettine.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Buongiorno, ci tengo a ringraziare il Consigliere Santarelli e mi scuso anche perché ogni volta che prende la parola qui si sente un gran brusio.
Questa mozione sugli impegni è un atto a maglie larghe, però ha permesso all’Assessore Saltamartini di difendere il proprio operato e al PD di dire quanto era bravo e quanto è somaro chi governa. Io non cedo in chi è più bravo o meno bravo, è chiaro che questa amministrazione …, e voi avete fatto una battaglia per impedire la riorganizzazione del servizio sanitario regionale perché ad agosto siamo stati ore ed ore a discutere sul fatto che questo nuovo modello Marche non funzionava. Noi diciamo che sarà migliorativo, voi dite ancora che sarà peggiorativo, vedremo dal primo gennaio quello che succederà, comunque un percorso è stato avviato dopo un periodo di pandemia molto difficile, quindi una riorganizzazione, e questa amministrazione ha avuto i cosiddetti per metterci le mani, vedremo quello che succederà dal primo gennaio.
Dopodiché è in corso anche la discussione sul nuovo Piano socio-sanitario, anche lì vedremo quello che faremo come amministrazione Acquaroli, come Giunta di centro-destra, le lacune che c'erano e che ancora in parte ci sono, anche l’Assessore le ha dette, è inutile che facciamo la rincorsa a chi è più bravo, è importante che ognuno di noi, sia della maggioranza che dell'opposizione, dia il proprio contributo per migliorare la sanità perché l'85% del nostro bilancio è dato dalla sanità. E’ giusto che ognuno di noi ci metta del suo e ponga delle accezioni, poi la maggioranza difende le scelte. In qualche caso abbiamo visto che anche il sottoscritto ha criticato quando c’era qualcosa che non andava, una parte della minoranza, vedo il Consigliere Santarelli dà comunque un contributo propositivo.
Certamente la situazione è difficile, sul taglio del personale chiedo un chiarimento al Consigliere, credo che si riferisse ai tagli nazionali che avvengono da decenni, perché la Regione ha fatto di tutto e sta facendo di tutto anche per allungare il contratto di lavoro al personale assunto per il Covid, abbiamo visto fino al 31 marzo, forse addirittura fino al 30 aprile.
Noi stiamo facendo tutto il possibile per far sì che le persone che lavorano all’interno dell'ospedale vengano pagate di più e stabilizzate, ma certo c'è un problema atavico, abbiamo provato a metterci mano e penso che i risultati si stiano vedendo.
Le borse di specializzazione, le borse di studio, hanno permesso a tanti giovani di essere inseriti all'intero degli ospedali e quindi sopperire alle difficoltà che ci sono state e che ancora ci sono nei pronto soccorso ed anche all’interno dei reparti.
Ritengo che sia un percorso in evoluzione, mi auguro ed auspico che si arrivi ad una risoluzione per provare a migliorare questa mozione e votarla all'unanimità perché il percorso che ha avviato questa amministrazione e che sta portando avanti, nonostante le difficoltà di ogni giorno, è quello di ridisegnare la sanità delle Marche e credo che la proposta che abbiamo approvato ad agosto, con le nuove Aziende sanitarie territoriali e con la riformulazione di tutto il Piano socio-sanitario che avverrà nei primi mesi del 2023, sia un passaggio fondamentale per questa amministrazione.
Prima di criticare le scelte direi di aspettare il nuovo Piano socio-sanitario, poi giustamente l'opposizione farà l’opposizione e quindi criticherà le scelte, mentre la maggioranza porterà i dovuti contributi migliorativi rispetto ad una situazione che è sotto gli occhi di tutti e che abbiamo ereditato dopo 20/30 anni di tagli al personale e di chiusura di strutture sanitarie.
Il Covid ha messo in luce tutte le problematiche che avevamo, le ha messe a nudo, noi stiamo cercando, con mille difficoltà sia finanziarie che di personale, di sopperire a queste mancanze, io direi tempo al tempo, abbiamo 5 anni, ne sono passati 2 praticamente sotto Covid, ne abbiamo altri 2 per ridisegnare definitivamente e dare nuovo slancio alla sanità delle Marche. Mi auguro che ci riusciremo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Concordo con intervento del Consigliere Serfilippi, che mi è sembrato saggio ed equilibrato.
Abbiamo fatto una scommessa, abbiamo tempo nei prossimi 3 anni, attraverso questa nuova riorganizzazione del Servizio sanitario regionale, di mettere in atto dei miglioramenti rispetto a quello che avevamo.
Non sono un illuso che pensa di poter riaprire i 13 ospedali chiusi, non l’ho mai pensato e non l’ho mai detto in campagna elettorale, io ho detto, come molti di noi, che se riuscissimo a rimettere in quelle 13 strutture dei servizi migliori e superiori rispetto a quello che abbiamo adesso già avremmo fatto molta strada, e credo che l'aspetto più onesto sia questo. Se riuscissimo a mettere in quelle 13 strutture, in quegli scatoloni, in quei contenitori, più servizi di quelli che abbiamo attualmente, sicuramente faremo qualcosa di positivo per il nostro territorio e per i nostri cittadini.
Dopodiché prendo atto, voi siete uomini di territorio, di questa contrapposizione, di questa discussione simpatica, politica, sull’Assessore Saltamartini che ha portato la neve davanti alla Regione dicendo: “Fate qualcosa perché non state facendo niente”, ovviamente oggi ha un altro ruolo, quello di dover fare il pompiere. Magari succederà che qualche altro Sindaco, a cui magari verranno a mancare i medici di medicina generale, verrà qui portando all’Assessore tanta neve.
Una cosa la voglio dire, è stato detto all’Assessore Saltamartini – io lo difendo sempre, in tutte le situazioni, perché il suo settore e la sua delega sono improbi in un momento come questo, lo difendo sempre, fa quello che può fare e lotta molto spesso contro i mulini a vento - che è inadeguato, mi scusi, Consigliere Carancini, quanta gente secondo lei tra di noi sarebbe adeguata a rispondere ai bisogni del Servizio sanitario regionale rispetto alla popolazione che si invecchia terribilmente e rispetto ai giocatori? Ho fatto per 19 anni l’allenatore di calcio e mi sono reso conto che purtroppo giochi con i giocatori che hai, giochi con gli strumenti che hai, qui si fa gestione sanitaria con gli strumenti che abbiamo.
Il Consigliere Santarelli ad un certo punto nella mozione dice: “Impegna a promuovere una rimodulazione del Servizio sanitario regionale”, è quello che stiamo facendo, stiamo rimodulando il Servizio sanitario regionale, quindi dico al Consigliere Santarelli, come lo dico a tutto il Consiglio regionale, come facciamo tecnicamente a sostituire, parlo solo dei medici di medicina generale … Ieri mi ha chiamato il Direttore della mia Area vasta e mi ha detto: “Consigliere, il Direttore del pronto soccorso di Urbino non ne può più, ha la fila fino fuori di gente che preme per avere una risposta, per avere servizio, lavora 24 ore su 24, ma non riesce a rispondere a una pressione sanitaria così elevata”. Le farei vedere cosa sono gli ambulatori di medicina generale in questo momento, realtà deliranti, perché io dico qui che si muore là dentro, un impatto fisico e psicologico per gli operatori sanitari mostruoso, difficilissimo, per cui dico: “Come si fa a rispondere a questo?” Qui ci dobbiamo dare una mano tutti.
Attualmente nelle Marche mancano 147 medici di base, a fine 2022 ne andranno in pensione 59, nel 2023 77, nel 2024 107, come facciamo a dare risposte? Vorrei che ci investissimo tutti perché qui siamo stati tutti eletti, dobbiamo rispondere ai nostri territori ed ai nostri elettori, come facciamo noi, non l’Assessore Saltamartini o il Presidente Acquaroli, a rispondere a questi dati con gli strumenti che abbiamo?
Lo dico da sempre, abbiamo approvato una mozione, zoppa, secondo me, in cui prevedevamo l’aumento delle iscrizioni alla facoltà di medicina del 50% rispetto a quelle di adesso, a mio parere bisogna liberalizzare le iscrizioni alla facoltà di medicina.
Altro problema, il tetto di spesa per la sanità in questo Paese è dell’8,8% rispetto al Pil, qui bisogna arrivare ai livelli della Germania, almeno all’11%. La popolazione si sta invecchiando terribilmente, abbiamo case di riposo piene, ma abbiamo tanti anziani a casa dove il servizio lo dà la badante. Un numero impressionante di anziani ha questo Paese e anche noi, parlo per me, siamo su quella strada, presto saremo noi ad avere bisogno di quelle risposte.
Non abbiamo infermieri da mettere nelle case di riposo, non ci bastano da mettere negli ospedali, come facciamo a metterli nelle case di riposo? Ci mancano negli ospedali! E’ una situazione delirante, questa è la sanità di adesso e quel poveraccio che sta là, che deve gestire questa vicenda, non so se dorme la notte, sicuramente dorme poco.
Come rimoduliamo senza lo strumento personale, anche quando il Pnrr non prevede l'investimento sul personale? Quello chi l’ha fatto? Non è che qui si possono fare ospedali nuovi da tutte le parti e poi non abbiamo nessuno da metterci dentro.
Vi giuro che sono molto preoccupato, ho fatto una analisi delle questioni, è una roba seria, in qualsiasi reparto ospedaliero che vai c'è il primario dirigente che si lamenta perché lavora con la metà del personale rispetto alla pianta organica che ha. Tutti i reparti sono così e i pronto soccorso non vi dico.
Tra l’altro ci sono mestieri che in sanità, potendo scegliere, non li vuole fare più nessuno, chi vuol fare oggi il medico di base ed essere al fronte dalla mattina alla sera con ambulatori assurdi e girare con la valigetta in mano per il Paese per far le visite da tutte le parti? D’altro canto se non hai una forte medicina del territorio l’ospedale scoppia, per cui sono molto preoccupato.
Si è parlato del Cup, è palese che dopo il Covid c'è stata una ripresa di tutti gli esami diagnostici di screening, è chiaro che tutta la specialistica è super ingolfata, però non stiamo andando peggio di prima, lo dico perché lo vedo sul campo, una visita oggi è in qualche caso meglio rispetto al 2019, non voglio dire che sia un merito nostro, ma in molti settori si riescono ad avere appuntamenti a breve. Dopodiché le altre Regioni hanno le liste specifiche per i fuori regione, quindi è evidente che si riesce a fare prima una visita in Umbria o in Emilia-Romagna, quelle liste, che sono quelle che generano la mobilità attiva per quelle Regioni, sono sempre curate con molta attenzione ed i posti vengono dati perché generano mobilità attiva.
Vi chiedo di darci tempo, ma allo stesso tempo sono molto preoccupato perché non credo che senza strumenti nei prossimi anni riusciremo a dare risposte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Dopo l'intervento del Consigliere Cancellieri faccio fatica a dire cose da un lato diverse e dall’altro condivisibili.
Siamo di fronte ad un periodo molto difficile e molto complicato, la mozione del Consigliere Santarelli, che giustamente fa il suo lavoro, la vedo molto aperta, da una parte fa sfogare i detrattori della Giunta e dell’Assessore, dall’altra i Consiglieri di maggioranza a difendere un progetto, un'idea di sanità differente da quella precedente perché non dimentichiamo, questo poche volte l’ho sentito dire oggi, che abbiamo ereditato un sistema sanitario pessimo, allo sbando, purtroppo, e non legato alla produttività o alla professionalità dei nostri medici e dei nostri sanitari, quindi, venire ora ad incolpare l’Assessore di tutto quello che è successo, soprattutto su tematiche che sono facilmente riconducibili al passato … Continuate a sostenere la carenza di medici come se non ci accorgessimo che mancano i medici, come se ci fosse la possibilità di aumentare il personale e noi non lo facessimo. Questo sarebbe stato un tema assolutamente condivisibile, anche dal sottoscritto, ma in realtà sapete che è un problema che esiste, che ci sono dei vincoli europei e dei tetti di spesa, e quelli devono essere necessariamente rispettati.
Io ho vissuto la riforma dell’organizzazione in Commissione sanità, è stato un lavoro difficile al quale avete partecipato anche in maniera attiva. Quella riforma va proprio nella direzione contraria rispetto a quello che dite sulla duplicazione dei costi, sul sistema che non funziona, cercherà di andare in una direzione differente legata all’efficienza ed alla localizzazione territoriale, ad una vera integrazione tra i nosocomi della costa e il territorio dell’entroterra. Ed io posso rispondere anche a nome dell’Assessore, che replicherà dopo, qui non c’è nessuna cambiale da pagare, non vedo di cosa stiamo parlando. Anche sulla riforma dei 13 ospedali chiusi, io non ho mai sentito l’Assessore, né il Presidente, né il sottoscritto, né altri parlare di questa eventualità che sapete tutti benissimo è assolutamente ripercorribile.
La carenza dei medici di base, la carenza dei neuropsichiatri, dei neuropsichiatri infantili, dei medici di medicina generale, chiedetevi perché siamo arrivati a questo punto, chiedetevi perché. Se dieci anni fa qualcuno si fosse accorto che nel 2022 sarebbero andati in pensione 147 medici, avrebbe dovuto pensare che forse era necessario integrare le borse di studio, che era necessario fare un'opera importante per cercare di riequilibrare il territorio in vista dei pensionamenti. Siete tutti molto bravi a ricordare che ora c’è la carenza dei medici, ma nessuno pensa che non sono state fatte neanche a livello legislativo nazionale delle opere che potessero mitigare questo grandissimo disservizio.
E’ assolutamente condivisibile che esistono ancora dei problemi e delle problematiche, e noi ne siamo assolutamente consapevoli, però, come ha detto il Consigliere Cancellieri, dovete metterci nelle condizioni … Dopo la riforma dell’organizzazione ci sarà la riforma del Piano socio-sanitario che inizieremo in Commissione il prima possibile, cerchiamo tutti di essere dalla stessa parte per far sì che la sanità diventi migliore e al servizio di tutti i cittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Il problema della sanità è molto complesso, anche perché si collega a catena con le decisioni e le scelte del livello centrale, dello Stato, dal livello centrale passa alle Regioni.
Tutti conoscono le conflittualità che si verificano nella Conferenza Stato-Regioni, che è composta dagli Assessori alla sanità di tutte le Regioni italiane, che sono ovviamente di coalizioni anche diversificate, che spesso arrivano a un unicum sentire per quanto riguarda le esigenze mentre lo Stato centrale è legato soprattutto alla politica del Mef, che è il contenimento della spesa e qualche volta la necessità di far fronte ad eventi eccezionali nell'ambito sanitario. Cito il Covid che è stato l’ultimo, ma non l’unico.
Questo comporta una sottostima del finanziamento del sistema sanitario da parte dello Stato rispetto a quello che è il fabbisogno regionale, a sua volta di difficile quantificazione.
Poi c’è il problema dei canali di spesa, non sempre la spesa sanitaria è ottimizzata, pensiamo che si sprecano ogni anno in Italia farmaci per decine e decine di milioni in ogni Regione per la cattiva distribuzione, pensiamo che ci sono sacche di personale che non rispondono alle attività. Abbiamo persone in prima linea, medici, infermieri, personale sanitario di varie professionalità che è esausto ed abbiamo invece aree di persone che per i motivi più diversi escono dal sistema sanitario e sono appoggiati in attività non direttamente sanitarie, un peso, pur tenendo presente che il lavoro in sanità è usurante, questo va detto. Alcuni riescono a far fronte, hanno una capacità di adattamento addirittura superiore a quella che è la normale attività di una persona, altri invece crollano e vengono adibiti ad altre mansioni, che ovviamente pesano sul tetto di spesa del personale.
Poi c’è il problema delle strutture, gli investimenti spesso sono anche su piani a parte, c’è il piano di edilizia sanitaria, che è una norma di Stato, che in genere deve essere integrato dal bilancio proprio delle Aziende, quindi è un tema molto complesso.
Come rispondere? Il governo centrale quest'anno, con questo bilancio preventivo, che non è stato ancora votato, dispone per la sanità di 2.250.000.000 in più per il 2023, 2.400.000 per il 2024, 2.600.000 per il 2025, piano triennale, c'è un aumento di 2 miliardi l'anno con quello che è inflazione. Sono stati messi questi soldi per l’aumento dei costi, non è male, perché del primo intervento di 2 miliardi ne beneficia anche la nostra Regione per quota parte, però uno degli indicatori che sta modificando è l'aumento della vita media e gli ultimi 2/3 anni di vita costano al sistema sanitario tantissimo, perché è un periodo di vita fragile. Gli ultimi 2/3 anni di vita sono terribili per i costi, ma non si può fare altrimenti per motivi etici, morali e via di seguito. Questo è il quadro generale.
E’ evidente che il tema della mozione è largamente condivisibile: “Proposte di miglioramento del nostro sistema regionale”, direi che non è neanche una proposta, è un obbligo, se il sistema vuole rimanere, non voglio dire virtuoso, ma efficace, deve rivedersi all’interno, tante cose devono essere riviste, come il sistema dell'emergenza urgenza, quindi, separare le richieste di prestazioni sanitarie che sono ordinarie, ma non renderle poi all'infinito. Questo è uno dei problemi, tradotto: è molto semplicistico dire solo le liste d’attesa, la risposta puntuale alle esigenze non può essere differita oltre un certo limite.
L’altro aspetto è il governo complessivo, l’Italia è carente di meccanismi di controllo, ogni Azienda economica ha il controllo di gestione, nella sanità il controllo di gestione è molto scarso, direi che molto spesso è un’autogestione, che ovviamente ha dei vantaggi ma anche dei grandissimi limiti, mentre un controllo di gestione, a mio parere, va introdotto in maniera più pesante e più efficace rispetto a quello che c’è attualmente.
Porto la mia esperienza personale, per 6/7 anni ho fatto il Capo dipartimento, avevo circa 100 persone tra medici, infermieri, assistenti sociali, OSS, psicologi e sapevo perfettamente dove c'era un'attività molto brillante, attiva e dove c’erano le nicchie di parassitismo, ma è difficilissimo intervenire, quindi bisogna mettere dei controlli di gestione che non siano legati alle relazioni con le persone, che siano più obiettivi e nello stesso tempo non meccanici perché il controllo di gestione meccanico magari significa che uno che lavora benissimo non ha i tempi del protocollo e via di seguito, allora è male.
E’ evidente che questa mozione, che è un auspicio, deve essere declinata nel nuovo Piano socio-sanitario, noi crediamo che la riforma del sistema sanitario in cinque Aziende territoriali e due ospedali sia una cosa buona perché è il giusto equilibrio tra periferia e accentramento, non le 24 Usl, non le 13 Asl, non l’Azienda unica regionale, ma 1,5 milioni di abitanti ripartiti in questo modo.
Poi c’è il problema delle prestazioni che deve passare attraverso il Piano socio-sanitario, è lì che dobbiamo impegnarci, dobbiamo vedere, dobbiamo capire quali sono le prestazioni importanti e qualificate, non solo quelle previste dai LEA, ma qualcosa di più complesso e invece quello su cui possiamo …, non voglio dire tralasciare perché bisognerebbe non tralasciare niente, però non dargli la priorità rispetto alle cose essenziali. Su questo nei prossimi mesi dobbiamo impegnarci moltissimo tutti, spero che anche la minoranza dia il proprio contributo di proposte perché nessuno ha la verità in tasca, chiunque può portare qualcosa di positivo ed è bene che lo porti per tutti i cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei intervenire semplicemente per mettere in evidenza due punti che mi sembrano sfuggire alla maggioranza, Ho ascoltato con attenzione le parole dei Consiglieri Cancellieri e Serfilippi e mi sento anche di condividerle, però sfugge un punto, siete al governo da due anni e mezzo e dovreste trovare le soluzioni, non dovreste venire qua a fare il quadro e l’analisi della situazione perché tutti noi dobbiamo riconoscere che in questi due anni e mezzo la realtà è solo peggiorata.
Non parliamo di pensionamenti, il problema della carenza dei medici indiscutibile, gravissimo, pesa nelle Marche più che in altre Regioni per un motivo in più rispetto alle altre, perché le Marche non hanno saputo trattenere nemmeno quei medici che sono ancora idonei all’esercizio della professione e alcuni esempi li abbiamo avuti anche oggi parlando, ad esempio, di psichiatria. Si parla di licenziamenti di psichiatri che non sono in età pensionabile, ma che preferiscono andare a lavorare altrove, il prossimo licenziamento in psichiatria a Pesaro arriverà probabilmente a gennaio. Fatevi qualche domanda, chiedetevi come mai, soprattutto nella zona di Pesaro e Urbino non c’è stato nessun segnale di discontinuità rispetto al passato e oggi criticate ancora la realtà.
Sono passati due anni e mezzo e non solo non avete fatto nulla per risolvere i problemi che c’erano quando vi siete insediati, ma li avete aggravati, appesantiti e probabilmente resi quasi incancreniti in modo pesante, diventano sempre più difficili da risolvere.
Se con la legge 19 proponete una nuova organizzazione amministrativa, con il Piano socio-sanitario dovreste risolvere innanzitutto problemi che riguardano il personale, i servizi, che tra l’altro anche il Consigliere Ciccioli ha evidenziato poco fa, invece il Piano socio-sanitario annunciato per questo mese di dicembre non è ancora arrivato, non solo non è arrivato, ma oggi, siamo addirittura di fronte al paradossale, il Consigliere Cancellieri presenta una interrogazione per chiedere il futuro di due strutture dell’alto Montefeltro e il 12 dicembre l’Assessore, suo collega di partito, risponde che non c’è risposta e che ancora non lo sa. Ma come, non dovevamo avere il Piano socio-sanitario già dall’1 dicembre ed ancora il 12 non sappiamo rispondere?
Governate voi, ve lo ricordo, oltretutto non solo governate questa Regione, ma l’Assessore Saltamartini ed i suoi colleghi della Lega sono al governo nazionale da anni, il tetto di spesa dell’8,8%, che è il limite alla spesa sanitaria - condivido quanto detto poco fa – che dovrebbe essere alzato almeno all’11% come in Germania, va chiesto innanzitutto da voi, avete fatto qualcosa per chiederlo negli ultimi anni? Non mi risulta, eppure la Lega governa ormai da anni questo Stato, per cui con chi vi lamentate oggi? Non l’avete fatto a livello nazionale e potevate farlo, non avete fatto nulla nella Conferenza Stato-Regioni da due anni e mezzo a questa parte, e oggi siamo qua, tutti ci lamentiamo dei problemi e non viene proposta una soluzione, che oltretutto non dovremo suggerirla noi.
Si sta parlando in questi giorni di risorse male utilizzate in ambito sanitario, queste parole non sono mie, ma le riprendo dalla stampa dal virgolettato del Presidente dell'Ordine dei medici di Pesaro Urbino, che parla di risorse male utilizzate a proposito di investimenti in scatole vuote, cattedrali nel deserto vengono addirittura definiti i nuovi ospedali che saranno finanziati anche grazie al Pnrr, su cui ancora questa Regione non ha previsto nulla per fare in modo che ci sia il personale adeguato.
Allora vi chiedo: quali sono le soluzioni? Ad esempio mancheranno i medici di medicina generale, avete fatto qualcosa per abbattere le incompatibilità e fare in modo che nei prossimi 2/3 anni, finché non arriveranno i nuovi medici laureati, si possa consentire ai neo pensionati di esercitare, laddove volessero, se in grado, se idonei, avete fatto qualcosa per permetterglielo? Ci sono tanti medici che visitano e che sono all’altezza della situazione, più dei giovanissimi, a 70, 71, 75 anni, non ho visto nessuna proposta da parte vostra ancora, eppure oggi siamo qui il 12 dicembre tutti a lamentarci di quanto vanno male le cose.
Ringrazio il Consigliere Santarelli per averci dato l’occasione di parlarne perché condivido la richiesta finale della sua mozione, lui chiede semplicemente di promuovere una rimodulazione del Servizio sanitario regionale con l’intento di rafforzare l'attuale sistema per far fronte ai crescenti bisogni della popolazione marchigiana. Diamo delle risposte, iniziamo a capire come fare, invece di dire semplicemente che va tutto male.
Dovevamo avere il Piano socio-sanitario, e non è arrivato, la legge 19 propone solo di aumentare le poltrone perché si passa a 5 Aziende sanitarie territoriali, quindi avremo 5 dirigenti in più, avremo un vero e proprio poltronificio anche in sanità, che in passato invece si era cancellato, ma nessuna risposta alla carenza di medici.
Mi auguro che finalmente si possa fare qualcosa, Assessore, glielo dico anche in modo propositivo, costruttivo, non polemico, anche se purtroppo è difficile non esserlo di questi tempi, ma mi auguro che si possa avere un confronto aperto su questo, non è questa la strada giusta purtroppo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Io ripartirei dalla mozione, non so se il Consigliere Santarelli è in zona, ci tenevo, siccome su questo sono d’accordo con l'Assessore Saltamartini.
Questa mozione ha come titolo: “Proposte di miglioramento del nostro sistema sanitario regionale” e, al di là delle premesse dove vengono enunciate tutta una serie di problematiche che ormai conosciamo purtroppo da tempo, nel dispositivo le proposte sono un po' carenti. I Consiglieri di maggioranza hanno detto a maglia larga, io direi quasi una cambiale in bianco per l'Assessorato perché non si dice niente su quello che andrebbe fatto concretamente e uso questo avverbio proprio perché concreto è l’aggettivo che usa molto spesso il Consigliere Santarelli.
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più denso di contenuto, anche partendo dal fatto che dobbiamo assumerci la responsabilità anche come opposizione, visto che il quadro è estremamente complesso, di avanzare delle proposte, sapendo benissimo che potrebbero essere rigettate, non è detto, anzi capita spesso che le proposte dell'opposizione siano rigettate, ma quanto meno delineare un percorso.
Vorrei ricordare che il Piano socio-sanitario era stato annunciato per settembre, poi è stato posticipato a dicembre, siamo a dicembre sotto bilancio e non arriverà neanche adesso, chissà quando. E’ un percorso in cui come opposizione non siamo minimamente stati consultati, i sindacati si lamentano perché non sono stati consultati, i Sindaci si stanno lamentando perché non sono consultati, quindi direi che forse la modalità di ricostruzione di questo nuovo Piano socio-sanitario, che sicuramente per quello che mi riguarda credo che sia l'atto più significativo e rilevante di questa legislatura, debba essere fondamentalmente diversa. Siete ancora in tempo, visto che il tempo si è dilatato moltissimo, per cambiare registro.
Naturalmente come Movimento 5 Stelle sono a disposizione per studiare, per approfondire e per proporre, però vorrei capire quanto della propaganda che vi ha portato oggi a sedere in maggioranza è dichiarata propaganda, oggi ne abbiamo avuto uno spaccato concentrato e veramente molto importante. Basterebbe prendere due paroline pronunciate dal Consigliere Serfilippi, due dal Consigliere Cancellieri, due dal Consigliere Baiocchi, fare un piccolo video e mandarlo ai comitati territoriali per vederli saltare su tutte le furie, perché non mi potete dire che non c’è scritto da nessuna parte che avreste riaperto i 13 ospedali chiusi, che non c’è scritto da nessuna parte che li avreste ripubblicizzati, ci sono articoli e video del Segretario nazionale della Lega in Piazza a Fano che dice: “Ci sarà la riapertura immediata dei 13 Ospedali”, girava l’altro giorno sui social un video della Segretaria di Fratelli d’Italia, insieme l’attuale Presidente Acquaroli, davanti all’Ospedale di Fossombrone in cui diceva: “Riapriremo e potenzieremo questa struttura”.
Il Presidente ha detto che la sanità deve essere spalmata, se con spalmata intendeva distribuita, di prossimità, questo non lo so, ancora non l’ho capito, vorrei vedere il prima possibile il Piano socio-sanitario, non in una forma chiusa e definitiva, ma dove si possa un po’ ragionare insieme.
Tornando all’origine di questa discussione, ci tengo anch’io a ringraziare il Consigliere Santarelli perché con una mozione abbastanza semplice, ma dalla tematica importantissima, si vede dal dibattito che si è sviluppato, ha dato modo ad ognuno di noi di dire la sua su un tema così complesso e forse perché complesso servirebbe un impegno un po' più ricco.
Invito, se è possibile, i Consiglieri ed anche lo stesso Consigliere Santarelli ad implementare un po’ gli impegni in modo che la mozione possa essere, come è stato richiesto anche da altri Consiglieri, votata all'unanimità perché sarebbe un bel segnale. Così non me la sento di dare un voto favorevole perché manca, a mio parere, di indicazioni e se l’Assessore vuole fare quello che vuole lo può fare a prescindere, anche senza la votazione oggi di un documento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Elezi.

Lindita ELEZI. Grazie, Presidente. Riparto dalle parole della Consigliera Vitri che ci ha citato dicendo che noi siamo al governo da due anni e non abbiamo fatto niente per la sanità. Io non sono d’accordo perché dal momento in cui questa Giunta si è insediata si è messa a lavorare con grande serietà, serietà che non si era vista da cinquant'anni, non da due anni.
Soprattutto l’Assessore Saltamartini, visto che parliamo della sanità, ha cominciato a portare su tutti i media nazionali come funziona e come ha funzionato nella situazione del Covid una seria politica regionale, come è stata quella fatta dalla Lega.
La proposta di miglioramento del nostro sistema sanitario, del Consigliere Santarelli, è una cosa che è nelle nostre vene fin dal nostro insediamento.
Visto che anch’io sono una infermiera, come il Consigliere Santarelli, lui viene da un’eccellenza, io dall’Area vasta, l’Asur, come precedentemente fatta dall’altra Giunta, non ha funzionato perché era piramidale, ogni decisione da parte dei medici, dei direttori, doveva passare attraverso l’Asur e questo voleva dire perdere tempo e burocratizzare molto le cose.
L’Assessore Saltamartini insieme a tutta la Giunta ed a tutti i Consiglieri ha fatto un Piano sanitario nuovo - era necessario e lo chiedevano tutti - innovativo, avanti ed ha diviso l’Asur in cinque Aziende sanitarie territoriali per poter essere operativi.
Cominciamo, il Consigliere Carancini ha detto che non abbiamo le strutture complesse, il raddoppio, non è vero. Le strutture complesse prima erano suddivise per teste - di cosa stiamo parlando? - mentre ora le stiamo suddividendo per fabbisogno, che è diverso. Consigliere Carancini, io ci sono dentro ed un conto è per sentito dire, un conto è vedere da dentro e le posso garantire che erano suddivise per teste, per i raccomandati e non per il fabbisogno del personale (infermieristico, OOSS e medico).
Perché c’era questo malcontento? Perché c’era qualcosa che non scorre. c’era l’inghippo, la burocrazia, lo sbracciamento: chi va là, chi non va là. L’Assessore Saltamartini ha portato un vento di cambiamento contro questo sistema e noi lo appoggiamo fortemente, l’hanno già detto altri Consiglieri e lo voglio ripetere anch’io.
Dire che le lista d’attesa …, ragazzi, abbiamo ricevuto dalla precedente Giunta …, la Giunta vecchia è caduta proprio per le liste d’attesa, adesso con il Piano sanitario nuovo, l’Assessore Saltamartini …, il Consigliere Carancini ne ha dette di tutti i colori, anche offendendo, io non affatto d’accordo, è vero che sono nuova, però rimango a bocca aperta, certi termini vanno anche rimodulati.
Se foste stati a Fermo, che è stata la prima vetrina, una prima spiegazione in maniera molto semplice, avreste sentito l’Assessore Saltamartini chiedere al Ministro, portare direttamente al Ministro – la prima uscita il Ministro alla sanità l’ha fatta a Fermo, da noi - uno, due, tre, cinque richieste, le ha fatte davanti alla platea. Qui non c’è niente da farsi perdonare o da giustificare. Lui ha detto semplicemente che metterà i medici, farà in modo che i medici, anziché andare in Inghilterra, a 4/5 mila euro al mese, vengano al pronto soccorso da noi, ma i medici vanno incentivati, sennò non vengono neanche presentate le domande per i concorsi. Qual è il modo migliore? Incentivare, l’ha detto! Se poi vogliamo fare così, va bene, così funziona, bisogna farlo.
Ha messo le borse di studio per incentivare i ragazzi per medicina generale, per fare in modo che si allarghi questa cosa, per far venire voglia. Lo Stato c’è, il Governo c’è, più di questo!
Venite la prossima volta, c’è poco da ridere, Consigliere Carancini, così almeno lo vedrete direttamente. A Fermo avrebbe anche sentito le richieste che sono state fatte al Ministro della sanità e si sarebbe reso conto.
Sono d’accordo con quello che dice il Consigliere Santarelli: migliorare, ma lo stiamo facendo tutti i giorni, con il Piano sanitario migliorerà, sono convinta. Poi le problematiche ci sono, ma sicuramente saremo qua, con l’esperienza, ognuno rappresenta un territorio, ci sono esperienze (genitori, figli) Stiamo qua, primo passo Piano sanitario.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Acciarri.

ACCIARRI. Grazie, Presidente. Grazie a tutti i colleghi che mi hanno preceduto perché comunque è importante parlare di sanità. Ringrazio il Consigliere Santarelli perché è fondamentale parlare del 78% del bilancio, altrimenti rischiamo di lasciare solo un sistema che ha bisogno di discussione e di sintesi politica a cura di una maggioranza e a cura del Presidente e dell'Assessore, che ringrazio perché hanno messo ad inizio legislatura, per poi portarlo a compimento con un voto pochi mesi fa, le mani nel piatto.
Vedete, la sanità è un sistema complesso, ha bisogno di studio, ha bisogno di evoluzione perché la domanda in sanità, lo sanno bene il Consigliere Carancini e gli altri che sono intervenuti, cambia nel tempo, quello che è vero oggi, non lo era 5, 10, 15 anni fa, tant’è che la pandemia ci ha insegnato, e questo è uno dei pezzi che ha ispirato la riforma, che ha portato in atto l’Assessore Saltamartini e questa maggioranza, che a volte dividere anche i luoghi fisici della sanità è utile piuttosto che avere tutto accorpato in un unico ospedale, che potrebbe essere più funzionale per alcuni ragionamenti, ma per altri, al lordo della pandemia, abbiamo visto che così non è.
Diciamo che la sanità, come tutti gli altri temi, ma a me appassiona questo, è un tema in evoluzione, dobbiamo sempre stare attenti alla domanda e ad una domanda forte ed importante del post pandemia il nostro Assessore alla sanità ed il nostro Presidente hanno risposto con una riforma moderna rispetto al post pandemia, in più si sta discutendo il Piano socio-sanitario che sarà licenziato sicuramente a breve. Cosa che non è stata fatta, Consigliera Vitri, nella precedente amministrazione, che ha adottato il Piano socio-sanitario al foto finish, nel 2020, ed ha operato sotto l’egida del Piano socio-sanitario redatto nel 2014, per cui avete operato cinque anni in assenza di un vostro Piano socio-sanitario. Prima di dare addosso alle competenze o meno di un Assessore, eccetera, uno dovrebbe sempre partire dalla propria storia, per dire quanto gli altri sono stati virtuosi o meno. La precedente Giunta è stata cinque anni senza il Piano socio-sanitario ed al foto finish, nel 2020, l’ha approvato.
Ringrazio il Consigliere Santarelli perché dice delle cose vere e utili, però non si può portare una mozione in Aula con dei titoli che sicuramente non fanno dormire la notte il Presidente e l’Assessore, che hanno la responsabilità politica del governo.
Non è un più uno, è una cosa che riguarda il nostro Piano socio-sanitario e le nostre azioni sanitarie nella regione. Quindi, il Piano socio-sanitario è in discussione in Commissione, che è al lavoro, sicuramente non è chiuso, magari l’Assessore può non averci pensato o può averci pensato parzialmente, se ci sono delle proposte è quello il luogo della discussione anche perché è la sede preposta ad approvarlo.
Voglio ringraziare l'Assessore Saltamartini perché sta facendo presto e bene al netto del rallentamento della pandemia, che ha portato a lavorare in una situazione di totale emergenza. Qualche errore, qualche sbavatura? Sicuramente sì, però nei fondamentali ci siamo. L'amministrazione vostra, che ci ha preceduto, ha operato con il Piano socio-sanitario dell’amministrazione precedente e l’ha approvato al foto finish nel 2020, l’Assessore Saltamartini sta per approvare il nuovo Piano socio-sanitario che sarà il nostro punto di riferimento e piano regolatore della sanità marchigiana. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questa mozione ha il merito di aver aperto in questa Aula un'importante discussione e per questo ringrazio il Consigliere Santarelli, però non potrò votarla in modo favorevole, voterò contro perché è generica, è di una genericità assoluta, ha il merito di affrontare la discussione.
Voterò contro anche per un altro aspetto, ha il merito di aver aperto una discussione, ma la discussione poteva essere fatta in occasione della risoluzione presentata da me e dai colleghi della maggioranza ad inizio seduta, magari poteva essere abbinata anche questa, invece su quella risoluzione che, badate bene, richiamava la mozione n. 209 del 16 febbraio, la mia interrogazione n. 368 del 27 gennaio, l’interrogazione n. 394 del 22 febbraio, l’interpellanza n. 6 del 28 gennaio 22 e la risoluzione n. 47 approvata all'unanimità il 24 febbraio 2022, c’è stato un sollevarsi generale della maggioranza e mi risulta anche da parte dell'opposizione. Forse perché quella era una risoluzione unitaria? Forse perché si vuole impedire che magari il Consiglio regionale in qualche occasione possa esprimersi modo unitario? Mi si deve spiegare questo. Per questo voterò contro, io sono un Consigliere regionale che esercita le funzioni senza vincolo di mandato e voto contro pur apprezzando quello che ha fatto il Consigliere Santarelli.
Né capisco per quale motivo non si sia voluto affrontare la discussione su quella risoluzione presentata da me e dai tre della maggioranza, me lo dovete spiegare onestamente, però questo è, almeno si doveva avere l'accortezza di rinviare questa discussione, come è stata rinviata la risoluzione in modo che si potesse fare una discussione unitaria per tutto il territorio regionale, che pure è stata evocata qui.
Per questo motivo dico anche al mio gruppo che voterò contro questa mozione e questo credo sia un motivo abbastanza fondato.
Ha avuto il merito di parlare di sanità, forse anche perché in quella risoluzione c'era qualche contenuto, guarda caso, condiviso.
Vedete, sul tema della sanità ciascuno ha opinioni diverse, e per fortuna può avere opinioni diverse, tutte legittime, ciascuno porta le responsabilità di quello che ha fatto, e anche su questo ognuno deve avere le proprie opinioni perché noi ci siamo stati al governo, voi ci siete, e siccome parlano i fatti nelle azioni di governo, parlano per quello che abbiamo fatto noi e parlano per quello che avete fatto voi o che state facendo voi, però su alcune questioni, sulle soluzioni, ad esempio, si possono trovare a volte soluzioni condivise. L'abbiamo fatto votando la risoluzione n. 47 approvata all’umanità il 24 febbraio, se non ricordo male, una risoluzione a margine della discussione sul Pnrr, approvata all'unanimità. Allora, è il segno evidente che ci possono essere dei punti di contatto che guardano al futuro e se ci sono stati allora ci potevano essere anche in quest'occasione, per questo, ripeto, noi abbiamo fatto quella risoluzione unitaria che da tutte le parti di questo Consiglio, apriti cielo!
Questo è, queste cose vanno dette, apposta mi sono iscritto per ultimo perché volevo vedere come andava il dibattito.
Nel merito, telegraficamente, la situazione, Consigliera Acciarri, è notevolmente peggiorata, questo è un dato oggettivo e lo dicono tutti gli indicatori macro in sanità, ce lo dicono i rilievi anche a livello nazionale. Pensiamo alla mia Fermo, è di ieri Il Sole 24 Ore dove Fermo è precipitata in sanità in questi ultimi anni.
Certo, c’è un dato oggettivo perché non possiamo mica negare che c’è stata la pandemia, che la pandemia ha morso il freno, che ha creato problemi, non lo possiamo negare, però quando ci si lamenta che non ci sono i medici, come dice il Consigliere Cancellieri, i medici di medicina generale, i medici ai pronto soccorso, quando si evocano giustamente i pensionamenti, i pensionamenti erano previsti e prevedibili e rispetto a quanto previsto e prevedibile era possibile adottare un piano per le entrate. Un programma, un progetto, questo è mancato di brutto!
E per quanto riguarda i cosiddetti interventi nazionali, che sono pure necessari, evocati da più parti, di ordine legislativo e di ordine anche finanziario, vanno chiesti nelle sedi opportune, c’è la Conferenza delle Regioni, c'è la Conferenza Stato-Regioni. Avete fatto una riforma , dice la Consigliera Acciarri, ma il Piano socio-sanitario regionale, che è il piano regolatore, deve precedere la riforma del servizio sanitario regionale, non succedergli, ma precederla, anche perché il Piano socio-sanitario regionale è l’occasione per un piano anche economico, finanziario, organizzativo, che poi va a sostenere quella riforma, che non può essere fatta, lo dico al Presidente, ad invarianza finanziaria. Lo dicevamo qui, non si può fare una riforma ad invarianza finanziaria perché prima di dare la personalità giuridica alle varie Aree vaste bisogna dar loro l'autonomia finanziaria, organizzativa ed economica, quindi bisogna operare anche un riequilibrio tra le varie Aree vaste. Non può essere fatta ad invarianza finanziaria, lo dicevamo noi, ve l’ha detto anche il Governo facendo delle osservazioni alla vostra legge. Questo è il tema, di questo avrei voluto discutere e avremmo voluto discutere, trovando anche delle soluzioni d’incontro che prendesso atto della realtà in quella risoluzione.
Questa è stata l’occasione un po' per dibattere, di questo ringrazio il Consigliere Santarelli, però è evidente, e lei comprenderà, che non posso votare questa mozione dopo che ho dato l'assenso, anche costretto, se vogliamo, al rinvio della risoluzione da me proposta. Non posso farlo.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

xxxAnna CASINI. Grazie, Presidente. Quando dite che nessuno di voi ha detto che avreste riaperto i piccoli ospedali, beh, ditelo al Segretario nazionale della Lega perché qui ho un’Ansa con tanto di fotografia, a meno che l’Ansa menta, il che è possibile, ma penso che a questo punto potreste prenderne atto: “Riapriremo gli ospedali marchigiani chiusi e non solo, anche tutti i presidi sanitari”, ne ho prese soltanto un paio per non annoiare, ma per far capire che delle cose le avete dette e sono state riportate o denunciate i giornali. Prendete atto che le avete dette: “Latini, Lega rilancia; riapriamo tutti gli ospedali”, questo articolo afferma ed annuncia: “Riapriremo tutti gli ospedali che sono stati chiusi”.
Capisco che la coerenza è difficile, come è difficile governare, come sa l’Assessore Saltamartini. Io ho sempre avuto un grande rispetto per il suo lavoro perché ritengo che sia molto complicato, avendo vissuto il periodo del Covid in prima persona insieme all’ex Presidente che, voi sapete bene, stette per 15 giorni in isolamento perché all’epoca non si sapeva bene come funzionasse la questione anche dei contagi, lui stette per 15 giorni a casa, a Pesaro ed io che ero il Vicepresidente mi trovai ad affrontare dei temi probabilmente più grandi di me, come di tutti.
Sono contenta che finalmente ci siamo resi conto che c’è il decreto legge Balduzzi perché avevate sempre detto che eravamo soltanto noi ad applicarlo, quindi ci sono regole precise che determinano in maniera scientifica e matematica, a seconda del numero degli abitanti, dove vanno gli ospedali di primo livello, dove vanno gli ospedali di secondo livello, eccetera, quali sono le specialità o le specialistiche, specialità, dicono i medici perché fa più fico, le specialistiche invece lo dicono quelli che si occupano di organizzazione sanitaria, che non sempre sono sanitari perché non sempre chi gioca a calcio è capace di costruire uno stadio, non è così collegabile.
Sapere di organizzazione sanitaria è legato al fatto di aver amministrato questa materia o di averla studiata, quanto meno, non credo che le competenze si possano acquisire in altro modo, perlomeno questo mi è stato insegnato in tutte le materie, però lascio aperta ogni porta.
Sappiamo che il decreto Balduzzi stabilisce quello che poi ha fatto la vecchia Giunta banalmente: ospedali di primo livello a seconda degli abitanti. Faccio l'esempio di Ascoli Piceno, 220 mila abitanti, il Balduzzi prevede che da 350 mila a 200 mila abitanti ne puoi avere uno e se ce l’hai diviso su plessi … Assessore, come lei sa benissimo, si ha l’emodinamica ad Ascoli Piceno e se uno ha un infarto deve andare ad Ascoli Piceno, se ha un problema di ictus deve andare a San Benedetto del Tronto, e questo è molto oneroso, come è molto oneroso, a mio avviso, e l’ho sempre sostenuto anche con la precedente Giunta, anche andando in contrasto, avere due chirurgie identiche su 200 mila abitanti. E’ poco sensato e forse anche pericoloso perché potremmo avere magari degli specialisti con una casistica maggiore.
Da buon medico il Consigliere Cancellieri ha fatto un'analisi perfetta, ha fatto una diagnosi che non fa una piega, peccato che sta al governo e peccato e per fortuna che al governo c'è lo stesso colore politico che abbiamo qui, quindi, finalmente, se questo decreto Balduzzi ci sta stretto, perché questo è quello che avete dichiarato per anni, oggi avete l’opportunità di poterlo modificare e nessuno di noi sarà contrario a questa modifica perché se non volete applicare il decreto Balduzzi, quello che dicevate in campagna elettorale e che è riportato dai media, sappiamo bene che non lo potete fare. Un conto è qui, “il teatrino della politica” nel quale ci diciamo lo potete o non lo potete fare, un conto è asserire che oggi non abbiamo un problema di liste d’attesa e che è tutto migliorato.
Comprendo l'affetto che qualcuno ha nei suoi confronti, Assessore, ma capisco che lei abbia delle grandi difficoltà perché le liste d’attesa sono un problema.
Non sono contenta che mi si dica, come il Consigliere Cancellieri ha fatto prima, benissimo, quali sono i numeri dei medici che andranno in pensione, non sono io che mi sono candidata a fare il Presidente della Regione, non ho chiesto di essere Assessore alla sanità, nessuno è venuto a prenderci a casa per farci fare il Consigliere, l’Assessore o il Presidente, ma abbiamo chiesto noi con un programma di essere votati.
Se sono stato eletto Presidente o nominato Assessore ho una responsabilità in più che elencare al Ministro le esigenze. Lei sa che le esigenze non si elencano coram populo per condividerle con una platea di persone “ignoranti”, nel senso latino del termine, rispetto alla materia, ma vanno scritte nelle sedi opportune: la Commissione sanità nazionale, la Conferenza delle Regioni ed eventualmente poi la Conferenza Stato-Regioni. Questo lo dico per il Consigliere Ciccioli perché alla Conferenza Stato-Regioni non ci sono tutti gli Assessori regionali, ma c'è solo il Presidente della Commissione generalmente insieme all'Assessore.
Il pensionamento è stato elencato bene, però, ripeto, sono anni che siete qui, vi siete presentati con un programma, quindi sapevate anche prima, quando l’avete scritto, che c’erano i pensionamenti e siccome noi siamo stati bocciati dai cittadini, e queste è chiaro e lampante, e voi no, a voi i cittadini hanno dato fiducia, avete una maggiore responsabilità, oltre alla coerenza.
E’ Natale, parliamo di quello che troveremo sotto l'albero, probabilmente il del Piano socio-sanitario o sanitario, come lo chiamerete. A tutt'oggi non se ne ha conoscenza, anzi, so che lei, Assessore, ha diffidato le persone a lei vicine di dire che è pronto e ha fatto molto bene se lo ha fatto, perché finché non è pronto e finché non viene visto nelle Commissioni – anche se lo vede la maggioranza - in democrazia non esiste. Siccome siamo in un organismo democratico, quando sarà visto dalle Commissioni e ci sarà una stesura giustamente lei dirà che esiste una bozza di Piano, dopodiché è del tutto legittimo che lei lo veda con la sua maggioranza, non siamo nati ieri, questo è.
Non mi piace neanche la risposta: “Facciamo quello che si può fare”, perché prima si parlava d'agonismo, io non penso che qualcuno partecipi, si faceva una associazione con lo sport, per vincere, per perdere o per pareggiare, generalmente ci si candida per vincere, però in questo caso non si è vinta una coppa, si è vinta una grande responsabilità e allora, ripeto, la coerenza tra il parlare prima e il parlare dopo vorrei che ci fosse e che fosse fatta di atti più che di parole.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Grazie di avermi dato la possibilità di replicare per ultimo, ma oggi non necessita perché nel mio caso ho compiuto un sogno, come quando venni eletto in Consiglio comunale, oggi sono qui in Consiglio regionale.
Il sogno è quello, è brutto dirlo, di riparare una ferita da ingiustizia, io questa l’ho avuta da ragazzino quando spesso gli amici al bar non mi ascoltavano perché non mi reputavano un leader, uno che tirava il gruppo.
Oggi ho la fortuna, e per questo ringrazio tutti voi, di essere ascoltato in senso attivo, l’ascolto è presente da parte di tutti i Consiglieri e da gran parte della Giunta, poche volte è capitato e questa per me è una grande opportunità.
Ho ascoltato con attenzione ognuno di voi perché questa mozione è una semplice mozione, di un semplice gruppo di minoranza, che quando è stato assegnato alle Commissioni è stato segregato ed emarginato nella Commissione ambiente e territorio.
Come Presidente del gruppo Rinasci Marche ho partecipato a tutte le Commissioni e nella sanità abbiamo portato avanti …, a chi ha detto, non voglio neanche sottolineare i nomi perché non è necessario, che alcune parole chiave di questi interventi sono acqua fresca che scorre, sono il difetto, io non sono in difetto, in questi due anni ho portato per il bene dei cittadini la sanità pubblica …, anzi un’altra parola: concreto. Ripeto, non voglio neanche sottolineare chi l’ha pronunciata, questo me lo hanno insegnato al tempo i compagni del partito, quando volevi denigrare qualcuno non lo dovevi citare, dovevi solo dire una parola chiave.
Forse l’esperienza politica ed anche un po’ la militanza di tanti anni mi porta oggi a fare questa sintesi, è molto semplice, non mi alzo neanche in piedi perché ho la possibilità di leggere tutte le decine di azioni fatte in maniera propositiva per la sanità pubblica: la mozione sull'Alzheimer e i caregiver, sull’assistenza sanitaria e il bisogno di cure nel comune di Arcevia, nell'ospedale San Salvatore di Tolentino, guardo l'Assessore Saltamartini che in questo momento mi sta ascoltando, ma io l’ho ascoltato girando le Marche, quando sulla sanità era a Sassocorvaro, piuttosto che a Senigallia, piuttosto che in altri ambiti. Quindi il dovere di un Consigliere regionale è quello anche in maniera paziente di ascoltare, l’ho ascoltato nella mia Azienda quando parlava al Centro Nemo con una sensibilità imbarazzante perché spesso nelle persone la sensibilità si nota in alcuni momenti e non è politica, lì è la sensibilità che uno ha o non ha.
Siccome mi reputo una persona sensibile, ricordo le azioni fatte in maniera concreta, perché l'altro termine che mi è stato additato è di non essere concreto, che riguardano la situazione di criticità al pronto soccorso dell'ospedale Umberto I di Torrette, il tetto di spesa per il personale precario dell’Area vasta 2, le prestazioni aggiuntive e il recupero delle prestazioni specialistiche ambulatoriali a causa dell'emergenza Covid 19, gli incarichi di funzione del personale del comparto sanità ex coordinatore caposala, la nomina urgente di rappresentante del comitato tecnico per la prevenzione e la cura dell’insufficienza renale, io ho lavorato in quell’ambito, la criticità dei parcheggi dell'ospedale di Torrette, lo stato della riorganizzazione dell'assetto aziendale dell'Area vasta 2 per lo stabilimento ospedaliero di Senigallia, come il protocollo d'intesa per le cure domiciliari del Sars-Cov2, dato che si è parlato molto di pandemia.
Bene, una delle prime azioni la feci sull’attivazione del Covid Hotel proprio a Senigallia, nella mia città, la città del turismo che durante il Covid è stata frontiera di una delle buone pratiche della sanità. L’ha ricordato l'Assessore prima, durante la pandemia a Senigallia venne attivato il Covid Hotel, in concerto pubblico privato con la Caritas di Senigallia.
Il nostro gruppo è un piccolo gruppo, quando produce una mozione …, io ho aspettato sei mesi per discutere questa mozione, ma come diceva Sun Tzu nell’Arte della guerra, tu non hai bisogno di intervenire immediatamente, tu devi solo studiare, capire, aspettare e nel momento in cui aspetti metti in evidenza quello che, nel nostro gruppo, è una forte propensione alla disponibilità, all'aiuto a questa regione, a fare delle azioni concrete che riguardano i cittadini.
Ricordo le parole pronunciate nel primo Consiglio regionale: “Auspico che questa Assemblea ponga in essere azioni per il bene collettivo”, questo è il buon compito della politica perché le istituzioni appartengono a tutti, anche a noi dell’opposizione, che abbiamo il dovere di vigilare e di colmare il distacco che si è formato tra i cittadini e le rappresentanze istituzionali, alle quali dobbiamo ridare la giusta dignità perché a loro spetta, attraverso la nostra attività quotidiana di Consiglieri, un'azione concreta.
Il nostro gruppo è concreto, non è in difetto perché è a sostegno in quanto io mi atterrò in questo mandato all'esercizio che regola l'attività del Consiglio garantendone piena dignità.
L'azione di Rinasci Marche sarà improntata sull’etica e la responsabilità, la responsabilità noi ce l’abbiamo di fronte ai cittadini marchigiani, oggi sono e siamo come gruppo orgogliosi di aver portato una mozione che ha creato, come chi mi ha scritto, qualcuno mi ha scritto anche in maniera privata, delle azioni complesse, ma soprattutto a tutti voi ha dato la possibilità di fare un intervento,.
Vedremo nel Piano socio-sanitario cosa ci sarà, se ci saranno delle azioni concrete il nostro gruppo sarà pronto a sostenerle, se nel bilancio usciranno fuori, come mi è stato detto ieri dall'Assessore Brandoni, che ringrazio, i 9 milioni per la sanità sul territorio, come chi mi ha preceduto, andremo a pancia a terra sul territorio. Aspettiamo il bilancio con attenzione, come diceva Sun Tzu, noi siamo lì, vigiliamo, colmiamo il distacco e facciamo un'opposizione costruttiva, concreta, sincera, che non ha nessun difetto, ha solo il vantaggio di dare una mano ai cittadini e in particolar modo a chi si occupa di sanità perché la conosce e la conosce molto bene. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il Consigliere Santarelli per aver animato un dibattito importante sul tema della sanità, lui conosce la stima che mi lega alla sua persona. Voglio anche ringraziarlo perché è riuscito un po' a far parlare il Partito Democratico su questo tema, soprattutto ci siamo divertiti ad ascoltare gli interventi dei vari colleghi del PD.
Abbiamo capito in questa Aula che il Consigliere Carancini sembra arrabbiato con l’Assessore Saltamartini, non so, forse da giovane gli ha rubato la fidanzata, e si permette di dire che l’Assessore Saltamartini è inadeguato e ha delle cambiali da pagare, poi magari ci dovrà dire con chi, mi piacerebbe saperlo visto che siamo in Aula. Anche perché conosco l’onestà dell’Assessore Saltamartini, mi piacerebbe sapere quali sono queste cambiali che dovrebbe aver pagato o dovrà pagare.
Se fossi del Partito Democratico sulla sanità non direi all’Assessore Saltamartini che è inadeguato, per un semplice motivo, visto il grande trascorso che avete avuto negli ultimi cinque anni. Avete perso la campagna elettorale sulla sanità, quindi fare peggio di chi ci ha preceduto è impossibile e di certo non ci stiamo riuscendo, anche perché noi, a differenza di altri, abbiamo avuto il coraggio di fare diverse leggi.
Ho avuto modo di leggere la mozione del Consigliere Santarelli, che parla degli aumenti degli accessi al pronto soccorso, che è un chiaro segnale, l’indicatore di una insufficiente risposta ai bisogni di cura del cittadino, è verissimo questo, tanto che qualcuno vuole strumentalizzare la questione legata alla riapertura dei piccoli ospedali. Non è così, nessuno di noi l’ha mai promesso in campagna elettorale, se qualche leader nazionale ha voluto fare questo, ovviamente credo che intendesse dire, caro Consigliere Mangialardi, diamo spazio, diamo respiro a quei piccoli ospedali chiusi dal Partito Democratico. In provincia di Fermo noi con il Piano nazionale di ripresa e resilienza abbiamo finanziato le strutture piccole, i piccoli presidi ospedalieri, come Petritoli, Porto San Giorgio, Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare. Tutti sappiamo che non possiamo riaprire un ospedale vero, ci mancherebbe altro, questo è scontato, c’è una legge che ne parla e quando si dice: “Riapriamo i piccoli ospedali” significa dare l’opportunità ai cittadini di far vivere quella struttura sanitaria che il Partito Democratico ha chiuso, senza dare una risposta ai cittadini. E voi stessi penso che ve ne rendete conto. Quando si vuole rafforzare un piccolo presidio ospedaliero lo si fa, ad esempio, con la diagnostica, con l’ecografia ed altro, come si sta facendo e lo si fa con le case di comunità mettendoci i medici di base. Ritengo che sia importante pensare alla sanità perché il pronto soccorso deve essere l’ultima spiaggia in cui andare.
La prevenzione è fondamentale, così come i medici di medicina generale, che noi vogliamo ringraziare, anche perché ho avuto modo di leggere che all’interno dei pronto soccorso abbiamo una carenza di medici, questo è vero, e quelli del Partito Democratico sono stati tanto bravi a sopperire alla mancanza dei medici del pronto soccorso della sanità pubblica con le cooperative, che magari percepiscono di più, ma questo nessuno lo dice.
Mi fa piacere che la Consigliera Casini abbia detto: “Non siamo nati ieri”, è vero, non solo non siete nati ieri, ma avete governato per troppi anni ed avete distrutto la sanità marchigiana, ma questo i cittadini lo sanno, non glielo dobbiamo dire noi. Così come il Consigliere Cesetti dice: “E’ mancato un programma sul pensionamento dei medici di medicina generale”, è verissimo, ma voi dove eravate? La Presidente dell’Ordine dei medici di Fermo ci ha consegnato uno studio sul pensionamento dei medici di medicina generale, sul pensionamento dei pediatri, voi in Giunta avete mai deliberato le borse di studio come le hanno deliberate l’Assessore Saltamartini, il Presidente Acquaroli e la giunta di centro-destra? L’avete mai fatto?
E’ questo che noi diciamo, noi abbiamo dovuto sopperire alle vostre mancanze, abbiamo dovuto cercare di dare le risposte a tutto quello che voi purtroppo per anni non siete riusciti a fare, quindi i fondi che vengono dati anche con questo nuovo bilancio per finanziare le borse di studio dei medici di medicina generale, per i contratti dei medici specialisti, li abbiamo dovuti mettere noi. Voi l’avete rivendicato, voi l’avete fatto? No!
Fossi in voi su questo tema non avrei parlato, avrei taciuto, sono dispiaciuto perché credo che invece di fare polemica su alcune questioni, quando si parla ad esempio del Piano socio-sanitario, quando si parla della riforma della legge 13 …, ma voi vi rendete conto, magari all’interno del vostro gruppo lo sapete, che con la nuova riforma noi abbiamo realizzato i vostri sogni? Soprattutto i sogni delle piccole realtà, delle piccole province. Perché, Consigliere Cesetti, non è riuscito a fare la riforma insieme alla Consigliera Casini - perché non posso dare agli altri la colpa - del sistema sanitario, tenendo una Asur unica? Anche a lei sarebbe piaciuto che Fermo avesse più opportunità? Ritengo che questa deve essere la battaglia della politica in generale, è questo che voglio dire.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di fare silenzio.

Andrea PUTZU. Voi che tanto avete criticato l’Assessore alla sanità della Giunta precedente alla vostra, ve lo dico io perché ogni tanto lo sento, siete riusciti a tenere la stessa sua sanità, lo stesso impianto, la stessa struttura del Presidente antecedente a voi, non avete avuto il coraggio di cambiarla, li avete criticati e tra l’altro parlate sempre del Presidente, cosa che a me non appartiene, non è il mio mondo, ma ci avete governato voi non noi, perché io non ho mai governato con lui …

(interventi fuori microfono)

Andrea PUTZU. Non so se conosce XY che governava con il Presidente nella legislatura precedente alla vostra, per far capire che non possiamo dimostrarci vergini, eravamo tutti già nei partiti, facevamo tutti politica, chi militanti e chi dirigenti ed ovviamente non credo che lei, come ha detto, sia nata ieri, ed è vero.
Il Partito Democratico non è nato ieri, il Partito dei Democratici di Sinistra e la Margherita non sono nati ieri, avete governato sempre questa Regione e non potete dare la colpa agli altri …

(interventi fuori microfono)

Andrea PUTZU. Capisco, quando si è in difficoltà si cerca di interrompere l’avversario politico, ma è normale, quando non ci sono temi con cui controbattere si cerca di interrompere, lo capisco e mi rendo conto.
Vorrei concludere anche se sono stato interrotto continuamente durante il mio intervento, non so se questo è il metodo del cosiddetto Partito Democratico, sono democratici quando parlano loro e non sono democratici quando parlano gli altri, così come la sinistra che fa tanto la pacifista e poi va a contestare le manifestazioni altrui, oppure inneggia per andare a manifestare contro l’attuale Presidente del Consiglio. Questo per far capire come è la sinistra, però è normale, noi ci siamo, la democrazia piace più a noi che a voi perché è rilevante.
Concludo, Presidente, ringraziando ancora il Consigliere Santarelli per averci dato la possibilità di dibattere su questa mozione, sono emerse le controversie del Partito Democratico, le incertezze, questo è importante ed anche lei che ad oggi appartiene ad una coalizione di centro-sinistra si renderà conto che il Partito Democratico ha le sue controversie, che anche il Partito Democratico può criticare il suo atto.
Su questa mozione bisogna fare una riflessione politica tutti insieme, però su alcuni temi, come ad esempio la frase finale che dice: “a promuovere una rimodulazione del Servizio sanitario regionale con l’intento di rafforzare l’attuale sistema per far fronte ai crescenti bisogni della popolazione marchigiana”, fondamentalmente l’abbiamo già fatto con la riforma della legge 13, dando più forza ai territori e rimodulando il Servizio sanitario perché dal sistema centralizzato, che c'era prima, diamo più forza ai territori.
Sulla questione che prima si doveva fare il Piano socio-sanitario e poi la riforma della legge 13 dico che è un grave errore, soprattutto di chi ha provato a fare il Piano socio-sanitario a fine mandato, in maniera veloce, senza dare risposte, mentre invece è giusto quello che ha fatto la Giunta Acquaroli e l’Assessore Saltamartini, prima hanno modificato la legge 13, dando forza ai territori, e dopo aver ascoltato i bisogni dei territori daranno delle risposte.
Noi crediamo che la sanità marchigiana debba essere trattata in maniera uguale in tutti i territori, noi crediamo che la sanità marchigiana debba avere più forza ed anche sulla mobilità passiva dobbiamo fare dei ragionamenti. Nessuno di voi ha detto che molti marchigiani, grazie al vostro modo di fare sanità, sono andati a curarsi fuori, anche questa è una cosa importante su cui riflettere.
Concludo e faccio appello a chi ha governato fino ad oggi a fare meno polemica e più proposte perché forse quello che non è riuscito a fare nei 5 anni che ha governato lo potrà fare insieme a noi, ma con le proposte, non con una becera propaganda. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ora le espongo il motivo per cui chiedo il fatto personale, poi lei valuterà. Naturalmente come lei sa neanche quando sono stato considerato al limite delle mie facoltà mentali dal Consigliere Ciccioli ho chiesto il fatto personale, approfitto di questa occasione perché ho sentito dire dal Consigliere Putzu che sono arrabbiato con l'Assessore Saltamartini perché potrebbe avermi rubato la fidanzata. Io voglio provare a spiegare che non ho niente contro la persona dell’Assessore Saltamartini, se questo non si è capito provo a rispiegarlo, anche al Consigliere Putzu.
Quando dico che l’Assessore Saltamartini è inadeguato, ovviamente ne parlo politicamente perché se un Assessore …, ora mi informerò se mi ha rubato la fidanzata ma conoscendo la serietà dell’Assessore Saltamartini non credo che …Sono autoironico, se non si è capito, però è l’occasione seria per dire che io non ho niente contro di lui e quando uso la parola “inadeguato” evidentemente mi riferisco alla politica. Se un Assessore mi dice dopo un mese che avrebbe assunto 3 mila dipendenti è uno che non sa dove sta, se uno mi dice, come ha detto l’Assessore Saltamartini, che avrebbe impiantato un sistema di produzione per quanto riguarda i vaccini, chiaramente non sa dove sta, se qualcuno mi dice: miglioreremo le liste di attesa e oggi sono peggiori di due anni e mezzo fa, per me è inadeguato, se da questo punto di vista dice che riaprirà 13 ospedali e poi non avviene, è inadeguato, se dice che ci saranno gli ospedali di primo livello, parlo del mio territorio, di Civitanova Marche, Macerata, Camerino, San Severino e ovviamente non richiama le norme del decreto ministeriale 70, è evidente che è inadeguato …

(interventi fuori microfono)

Romano CARANCINI. Non è personale, è politica, non so se lei su questo … Da questo punto di vista sono certo che l'Assessore Saltamartini sia consapevole.
Probabilmente al Consigliere Putzu non viene naturale questo, ovviamente gli può essere utile, nulla di personale, chiaramente politico, perché penso che da questo punto di vista almeno fino ad oggi …, se poi con un atto di realismo, come molto puntualmente hanno fatto i Consiglieri Cancellieri, Serfilippi e addirittura Ciccioli, interpretasse la sanità non come una cesura, il 20 settembre 2020, come se tutto quello che c'è stato prima fosse da affossare o da rendere diabolico e tutto quello dopo è il meglio, significherebbe aver fatto già un passo in avanti.
Alcuni Consiglieri su questo hanno un approccio, ecco perché dico che la sanità non può essere vista, ripeto, come una cesura nella sua complessità, è chiaro? Questo è il ragionamento, quindi tranquillizzo il Consigliere Putzu ed anche la Consigliera Elezi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Brevemente innanzitutto per ringraziare il Consigliere Santarelli di questa mozione, che chiaramente presentata nel maggio 2022 era antecedente all'approvazione della nostra riforma, quindi era in quel momento un atto che riguardava la necessità di cambiamento della sanità regionale. Lo ringrazio anche perché ha ricordatolo la sensibilità dell'Assessore Saltamartini il giorno dell'inaugurazione del Centro Nemo di Ancona e mi dà la possibilità di ricordare in questa assise la recente scomparsa di XY, e su questo chiedo all’Assemblea un contegno, che è stato un grande esponente del mondo della disabilità, delle malattie neurodegenerative di questa regione ed ha dato un grandissimo contributo. Oggi noi siamo qui per dire che le sue battaglie sono le nostre perché questa amministrazione, se qualcosa di nuovo ha fatto, l’ha fatto anche nell'impostazione della discussione politica e l’impronta data dall'amministrazione Acquaroli e dall'Assessore Saltamartini sulla sanità è stata chiara fin dall'inizio, è stata quella di una discussione, di un coinvolgimento dei corpi intermedi, delle associazioni.
E’ vero che noi avevamo nel programma elettorale precisi impegni con i cittadini marchigiani, ma noi abbiamo fin da subito stabilito un metodo, il metodo del confronto, dell’ascolto, il metodo attraverso il quale ci siamo fatti carico perché i cittadini ogni tanto votano e peraltro hanno manifestato il loro indirizzo anche alle recenti elezioni politiche.
E’ certo che questa discussione ha un altro merito, di arrivare tre giorni dopo la Giornata delle Marche, di sabato scorso, destinata alla discussione sulla sanità, tenutasi al Teatro dell'Aquila di Fermo. Noi abbiamo tanti difetti, come tutti, i difetti appartengono alla razza umana, ma abbiamo forse un pregio, abbiamo la consapevolezza di aver una grande responsabilità sia a livello regionale che a livello nazionale. Ci stiamo facendo carico dei problemi diciamo atavici, di problemi annosi e ce ne stiamo facendo carico con un metodo e con una responsabilità che è quella, lo accennava il Consigliere Putzu, di aver deciso che bisognava prima cambiare la legge di riorganizzazione sanitaria. L’abbiamo deciso perché amministrare di questi tempi, sia a livello regionale, e non oso immaginare, che a livello nazionale, porta ad affrontare problemi di portata grandissima, di cui siamo perfettamente consapevoli, però, come tutti quelli che militano in un partito o si candidano, come dice il Consigliere Santarelli, abbiamo una responsabilità e abbiamo l’onore di sedere in questa assise. Condividiamo con lei, Consigliere Santarelli, ed insieme ad altri una esperienza diretta all'interno del sistema sanitario regionale, che forse ci dà una visione ed una conoscenza dei problemi dal di dentro che forse in alcuni casi aiuta.
Siamo consapevoli che è un momento di grande responsabilità e di grandi termini nazionali e internazionali, non occorre che li accenni oggi perché sono ben chiari a tutti. Noi siamo stati sabato al Teatro dell'Aquila e l'Assessore Saltamartini con grande responsabilità e lucidità a nome anche di tutte le Regioni italiane, quindi non solo del centro destra, ma di tutte le Regioni italiane, ha fatto presente quei problemi. Mi pare che l’abbia detto la Consigliera Vitri, di non sentire da parte nostra delle soluzioni, l'Assessore Saltamartini, come ha detto la Consigliera Elezi …, peccato che voi non c’eravate, a differenza del centro-destra che, quando si è trovato all’opposizione, anche nell’ultima legislatura, si è fatto carico di essere un’opposizione responsabile ed ha collaborato con il precedente Presidente, anche nella gestione del Covid, perché noi pensiamo che governare o stare all'opposizione comporti una stessa identica responsabilità solo con ruoli diversi.
Questa responsabilità noi ce l’abbiamo molto chiara e sappiamo anche che non è una sfida semplice, siamo persone che pensano di avere un appuntamento con la storia e poi sarà la storia, quando l'appuntamento elettorale arriverà, a dire chi aveva ragione. Certo, una cosa però ci distingue da voi, e questo si è capito fin da subito, mi riferisco chiaramente al Partito Democratico, quando è iniziata da parte vostra una narrazione sulla sanità, che non ha per niente tentato, tranne alcuni momenti, alcuni sprazzi …, forse qualcuno l’ha accennato, il Consigliere Cesetti nel suo intervento riferendosi alla mozione approvata all'unanimità nel febbraio scorso. Una narrazione che per lo più è stata di chi vuole sparare sulla Croce Rossa perché i problemi della sanità non si risolvono certo con la bacchetta magica e poco le difficoltà che ci hanno visto in questi due anni impegnati, anche con grandi successi, che non sta a me oggi ricordare perché ci saranno i momenti e gli stessi operatori sanitari ne sono perfettamente consapevoli.
Questa è una sfida, quella della sanità, che noi vogliamo vincere insieme agli operatori sanitari, insieme ai dirigenti sanitari, con responsabilità che sono diverse, in capo ad alcuni c'è la responsabilità della politica, in capo ad altri c'è la responsabilità del proprio ruolo.
Sappiamo e siamo consapevoli che a noi c’è toccata una sfida immane perché ci siamo fatti carico di un problema della sanità che viene da lontano, anche del post Covid.
Sulla classe medica non solo è mancata la programmazione, ma la classe medica è stanca, gli operatori sanitari hanno una stanchezza grandissima, ma hanno anche dimostrato di avere una grande tenacia in questo nostro territorio e di questo noi li ringraziamo.
Chiudo dicendo che noi la sfida l'abbiamo accolta, siamo consapevoli e siamo anche certi che la vinceremo, per fare che cosa? Per fare una sanità migliore per i cittadini, in particolare per garantire, ho avuto altre volte l’occasione di dirlo, i cittadini che sono in condizioni di difficoltà. Non ci dimentichiamo che il Servizio sanitario nazionale deve rispondere prima a chi ha maggiori necessità. Anche lo stesso Assessore sabato ha avuto l’occasione, mi pare, di sottolinearlo perché chi può il sistema lo trova per curarsi, anche per fare gli esami. Noi abbiamo la responsabilità nei confronti delle categorie più svantaggiate e questa responsabilità sono certa che tutti insieme la onoreremo.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema trattato riguarda tutto lo scibile umano, dal sistema sociosanitario alla filosofia politica. Questo è un tema che richiederebbe l'apertura di una enciclopedia.
Cominciamo a fare delle precisazioni, le democrazie vivono del governo delle maggioranze, le maggioranze decidono e le opposizioni criticano. Questa è la partita, è inutile che stiamo qui a discutere, dopodichè, ve lo dico con grande sincerità, se dall’opposizione vengono dei suggerimenti che possono farci evitare degli errori sarebbe sciocco non ascoltarli, e questa è la ragione per cui in tantissime occasioni abbiamo accolto le vostre risoluzioni.
Rispondo al Consigliere Carancini, tra me e lui non c’è nulla, si è un po’ trasformato da quando è entrato in Consiglio regionale, però ci sta tutto, allora gli dico subito a proposito degli infermieri, un mese dopo che sono arrivato qua mi hanno presentato una graduatoria e mi hanno detto: “Abbiamo 3 mila infermieri, se non li assumiamo vanno a lavorare in Emilia-Romagna, perché non tenerli?”, io ho risposto di assumerli tutti, avrebbero dovuto dirmi che c’era l’occasione e la necessità di assumerli tutti, ma non si poteva fare, comunque mi assumo la responsabilità dell’errore.
Produzione vaccini, sembrerà strano, ma è come quel colpo di fortuna del primo ospedale delle Marche, voi capite perfettamente che se abbiamo tutti questi difetti la responsabilità è nostra, se l'Ospedale di Torrette è il primo non può essere che la responsabilità è la nostra mentre il merito è degli altri.
I vaccini per puro culo, probabilmente, chiedo scusa per la volgarità, vengono prodotti ad Ascoli Piceno, il Plaxlovid, ed io l’ho rivendicato qui, c’è stato un incontro con il Ministro Giorgetti, sono prodotti ad Ascoli Piceno solo che io non lo posso sottolineare più di tanto perché ci sono dei conflitti tra stabilimenti. Sono prodotti ad Ascoli Piceno hanno assunto nove personalità, io l’ho rivendicato a novembre del 2020, voi chiedete, si tratta del Plaxlovid, l’antivirale e vaccini, fatevi un giro e andate a vedere.
Vediamo adesso a quello che dice il Consigliere Carancini, non ho mai detto che avremo riaperto, è scritto nel programma e l’ho pubblicato, non l’ho mai detto. Vede, io vengo da una cultura dell'amministrazione, per me la cultura dell'amministrazione è che ognuno d'essere bravo con le risorse che ha a disposizione. Il mio disegno di legge costituzionale, insieme ad altri, ha portato alla modifica dell’articolo 81 della Costituzione sul pareggio di bilancio, nei 10 anni da Sindaco ho portato, e questo lo sanno tutti, il bilancio del mio Comune da 16 milioni di indebitamento a 9 milioni, ho pagato i debiti che avevano fatto quelli che c’erano prima, quindi la bravura nostra non è quella della spesa, la nostra capacità, come ha detto bene, è quella di spendere meglio le risorse che abbiamo a disposizione ed io questo l’ho praticato, non l’ho affermato. Ho contribuito a mettere il vincolo del pareggio di bilancio nella nostra Costituzione, diciamolo con grande chiarezza, qual è il nostro diritto di indebitare le future generazioni, come è stato fatto nel nostro Paese precedentemente, qual è il nostro diritto? Il nostro diritto è di essere bravi con le risorse che abbiamo a disposizione, come ognuno di noi fa nella propria casa, nella propria famiglia, salvo spese di investimento.
Il tema degli ospedali è molto semplice, noi abbiamo avuto un mandato elettorale perché abbiamo detto che avremmo tenuto gli ospedali che c’erano, il popolo marchigiano ha votato e noi abbiamo un mandato preciso. La congruenza di questo principio come si inquadra con il decreto legge Balduzzi? Si inquadra sul vostro sofisma giuridico, di cui avete detto prima, dal 2015 in poi si poteva dire che un presidio di Area vasta unico basato su tre ospedali era conforme alla legge Balduzzi, l’avete scritta voi questa cosa, è un sofisma giuridico, avete detto che nell'Area vasta 2 di Ancona il presidio unico era a Senigallia, Jesi e Fabriano ed è risultato congruente.
In forza di questo principio, che il Ministero della salute ha ritenuto congruente, perfettamente compatibile con il decreto legge Balduzzi, riteniamo che i nostri 12 ospedali siano congruenti con il decreto legge Balduzzi, i nostri ospedali sono: Urbino, Pesaro, Fano, Senigallia, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche, Macerata, Camerino, Fermo, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno, sono 12, più c’è l’ospedale di San Severino Marche che è un ospedale di base e in più ci sono gli ospedali di comunità.
Quando si dice gli ospedali, diciamo la verità, secondo l’esperienza che noi abbiamo vissuto con il Covid, possiamo immaginare di unificare e di fare ospedali unici? E’ sballata la tesi perché gli ospedali per acuti devono essere ospedali di prossimità. Guardate, facciamo un convegno dove ognuno di noi potrà parlare un’ora, sennò non ci possiamo confrontare, mi piacerebbe, noi ci confrontiamo con i dati. In 5 minuti è impossibile affrontare questi temi.
Veniamo adesso alla Consigliera Vitri che ha detto che i medici se ne sono andati, noi nel Montefeltro abbiamo riaperto un ospedale, il Presidente Acquaroli aveva detto che l'ospedale di Sassocorvaro era chiuso e noi l’abbiamo riaperto, funziona ed alla grande, quindi non è che se rispondiamo all'interrogazione succede qualcosa, l’ospedale è perfettamente funzionante.
In due anni abbiamo gestito la pandemia ed i risultati sono evidenti, abbiamo fatto il Pnrr, abbiamo fatto la legge di riforma, il Piano socio-sanitario viene prima o viene dopo? Noi abbiamo detto che la riorganizzazione della sanità passa attraverso la domanda: quanti medici devono esserci a Fermo? Deve esserci un numero di medici ed infermieri pari alla domanda. Una volta che si è strutturata l’organizzazione in base alla domanda, a quel punto si può fare il Piano socio-sanitario, che struttura gli interventi futuri per la sanità, la prevenzione, le acuzie, il post acuzie e così via. Questo è il tema.
Vi voglio domandare: in due anni in quale Regione italiana è stata fatta la riforma, il Pnrr e, come faremo, il Piano socio-sanitario? In seconda analisi, a giugno o ad agosto potevamo dire che il Covid era finito? Potevo assumermi, da Assessore, insieme alla Giunta, la responsabilità di fare il Piano socio-sanitario, in che condizioni? Con la pandemia che c'è o che non c’è? Perché un conto è fare un Piano socio-sanitario nella vigenza di un’emergenza, un conto è fare un Piano socio-sanitario nell’arco di una situazione di normalità.
Lo dico con sincerità, voi avete amministrato, avete esperienza, siete Sindaci, amministratori, noi quando discuteremo il Piano socio-sanitario vi ascolteremo, ma alla grande, è interesse della maggioranza ascoltarvi per far sì che si raggiunga l’obiettivo.
La conclusione, Presidente, mi rivolgo alla Consigliera Casini, mi ascolti …

(interventi fuori microfono)

Filippo SALTAMARTINI. La questione di quello che serve in sanità noi l’abbiamo concordata con tutti gli Assessori e tutte le Regioni a livello nazionale, io ne ho parlato sabato al Ministro perché noi tutti Assessori abbiamo scritto gli emendamenti e li abbiamo mandati al governo e li abbiamo mandati in Parlamento, non sono una mia invenzione, io ho detto al Ministro che ho trasmesso al suo gabinetto gli emendamenti, ripeto, elaborati da tutte le Regioni di centro-destra e di centro-sinistra perché tutte sono d'accordo su questo piano.
L'ultima considerazione, in questi due anni i governi hanno messo le spese Covid, 2 miliardi, a carico delle Regioni, questi 2 miliardi hanno accorciato la coperta dei servizi, il cosiddetto payback, la legge fatta nel 2015 dal Presidente del Consiglio dei Ministri attribuisce ai crediti della Regione altri 2 miliardi, ma sono crediti inesigibili, 4 miliardi che noi dobbiamo decurtare dalla coperta del servizio sanitario .
Infine le liste d'attesa, sono aumentate nel 2022 di 100 mila prestazioni, nel 2019 noi avevamo fatto 400 mila prestazioni, quest'anno sono aumentate di 100 mila unità, allora, quando venite qui e dite che tutto è peggiorato dovete portare i dati, se vogliamo essere seri, se vogliamo invece fare opposizione, chiacchierare, criticare, dire che uno è inadeguato …
Io sono perfettamente d’accordo perché il mio giudizio, Consigliere Carancini, lo darà il popolo fra tre anni. Quando andremo a votare, i cittadini, se avremo abbattuto le liste d’attesa, diranno che l’Assessore Saltamartini è stato bravo, se non l’avremo fatto diranno che sono stato un somaro. Di questo sono perfettamente consapevole. Ringrazio per la sua cortesia il Consigliere Carancini, per aver precisato che non ci siamo rubati le fidanzate, Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Io mi asterrò su questa mozione, però ho preso la parola soprattutto per chiarire. Forse mi sono espressa male prima e il Consigliere Santarelli si è risentito per le mie parole, cercando e penso riuscendo anche a spiegare che le sue azioni fino ad oggi sono state concrete, io non ho messo in discussione questo, ho parlato semplicemente dell'impegno di questa singola mozione, me l’aspettavo più cogente, non è un insulto, è una constatazione meramente politica e spero che possa essere accettata per quello che è senza retro pensieri. Grazie.

PRESIDENTE Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo che mi delega alla dichiarazioni di voto.
Consigliere Santarelli, l’ho spiegato nell'intervento, il nostro voto contrario è esclusivamente legato al fatto che riteniamo che questa mozione, antecedente la riforma, oggi sia datata. E’ stata però un'occasione di confronto che ci ha consentito di confrontarci anche sul post incontro con il Ministro di sabato.
Continuiamo ad auspicare che il suo contributo nella prossima discussione del Piano socio-sanitario come operatore, come soggetto che vive ed ha vissuto i problemi dal di dentro, sia prezioso e, come ha detto l’Assessore Saltamartini, è nostro interesse ascoltare le proposte positive, che siamo sempre disposti ad accogliere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ovviamente in politica è tutto consentito e via di seguito. Noi non abbiamo i medici, di chi è la colpa se non li abbiamo? Diciamolo: della programmazione. E chi sono stati i Ministri della sanità, prendiamo l’ultimo o prendiamo i precedenti, è una filiera in cui noi non abbiamo gestito quasi niente, a mia memoria l'ultimo Ministro che si richiamava nel centrodestra, su cui ero un po' scettico, tra l’altro, era XY ed è stato Ministro per 4 anni. Di fronte al Parlamento c’è un cinema che si chiama Capranichetta in cui si fanno i Convegni, durante un convegno che io ho organizzato, ero il Vicepresidente della Commissione sanità della Camera, disse delle cose talmente abnormi, era un professore universitario di medicina nucleare a Milano, che gli corsi dietro per le scale, lui scappò, si mise nella macchina con la scorta e andò via. Secondo me non era di nessun partito, ma pensava come pensavano tutte le burocrazie del Ministero, che ci eravamo trovati lì. Questa è storia.
Mi chiedo: se non ci sono i medici e non è stata fatta la programmazione, noi come Regione poco possiamo fare? Abbiamo aumentato le borse, che il Ministero ci ha dato secondo la vecchia programmazione, di parecchie decine di unità per poter avere qualche medico in più.
Se il contratto nazionale di lavoro, che non abbiamo firmato noi, non è molto favorevole ai medici, soprattutto non è diversificato tra le varie aree della medicina, perché un conto è fare una specialistica ambulatoriale, un conto è stare al pronto soccorso, un conto è fare i turni, le guardie, le reperibilità, un conto è fare la programmazione ordinaria, non è colpa della Regione Marche, dell'Assessore Saltamartini o nostra, sono tutte cose che chi è onesto intellettualmente sa che vanno avanti da anni e sono difficilissime da modificare.
Per cambiare l'orientamento dei quadri delle burocrazie del Ministero della sanità occorrono anni oppure qualche processo, delle due l’una.
Per esempio, sulla gestione del Covid, che è stata complicatissima, difficilissima, non si sapeva come era la patologia, sono stati fatti degli errori gravissimi di orientamento, è stata data fiducia a dei protocolli che invece non erano utili e tutto il resto, però ci sta, ma per cambiare questo ci vuole un sistema di modulazione di meccanismi e di rimescolamento dei vertici, qualche processo o una Commissione d'inchiesta parlamentare, che mi dicono che sta per partire, una Commissione d'inchiesta sulla gestione del Covid, poi bisognerà vedere se succede, però stavano raccogliendo le firme.
Siamo di fronte a un problema di difficilissimo cambiamento, che va modificato. Ma l’unica cosa che si è potuta fare subito, che ho detto, da quando c'è il nuovo governo sono 2.250.000.000 in più quest'anno, 2.400.000.000 l'anno prossimo e 2.600.000.000 in seguito. C’è un lieve aumento, quello che è possibile con i soldi dei trasferimenti della finanza dallo Stato alle Regioni, divisi ovviamente in quota parte con degli indicatori che la Conferenza Stato-Regioni sta modificando e se non ci fosse stato un nostro intervento avrebbero in qualche modo sanzionato le Marche perché è stato tolto in parte il problema della longevità, fino ad oggi chi aveva i cittadini più anziani prendeva un po’ di più, è stato abbattuto in una certa percentuale, adesso non la so, mi dicevano del 15%.
Non siamo sul banco degli imputati, non è sul banco degli imputati il nuovo governo, non è sul banco degli imputati questa Giunta, che deve cercare con difficoltà di riparare la situazione, che, ripeto, non è che dovuta alla colpa solo della Giunta precedente, ma è colpa di un lungo percorso, per questo noi riteniamo che è stato interessante il dibattito. Ringrazio il Consigliere Santarelli del documento, è servito per confrontarci, però, impegnare la Giunta regionale a promuovere la rimodulazione del Servizio sanitario regionale con l’intento di rafforzare l’attuale sistema per far fronte ai crescenti bisogni della popolazione marchigiana è una cosa più che scontata, non facciamo questo come indicazione politica, ma lo facciamo con gli atti, siamo chiamati a fare atti, siamo chiamati a fare il nuovo Piano sanitario regionale.
Concludo, vi ricordate che l'ultimo Piano sanitario regionale è stato fatto in limite mortis della precedente legislatura, dopo cinque anni? E’ stato approvato quando non era più neanche applicabile perché ormai era finita la legislatura, questo dobbiamo ricordarcelo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ho perso un po' di dibattito perché con il Consigliere Mastrovincenzo siamo andati a salutare XY che ha dato un grande contributo ai percorsi nell'ambito della disabilità, ad iniziare dal Centro Nemo, partito già nella precedente amministrazione, che fortunatamente è stato aperto e attivato.
Ho preso un po’ di elementi in corsa, ma mi aggancio alla replica dell’Assessore Saltamartini perché ha fatto un po’ la sintesi.
Non si tratta solo del gioco delle parti perché se lo facciamo qui dentro vuol dire che ci siamo dimenticati tutto il resto. Il tema dei 13 ospedali che sarebbero stati riaperti io l’ho pagato sulla mia pelle, non è stato un gioco.
Il Presidente ha spergiurato, ma devo dire che ogni volta che ci siamo incontrati non l’ho mai sentito nominare i 13 ospedali, sono una persona che dice le cose come stanno, ma nella campagna elettorale, che ho fatto contro il Presidente Acquaroli, gli antagonisti erano, come ha detto la Consigliera Casini, i Segretari nazionali della Lega e di Fratelli d'Italia, che venivano qui a raccontare altre storie, più tutti i candidati che nel proprio territorio raccontavano quella storia, e non facciamo finta di nulla.
Improvvisamente l’Assessore Saltamartini vince insieme al Presidente Acquaroli e ci accorgiamo che ci sono norme molto stringenti, tant’è che il Consigliere Santarelli ha fatto la prima mozione e dichiarazione con una grande apertura di credito perché volevamo vedere …
Ricordo, anche se eravamo già consapevoli di quello che sarebbe accaduto, che abbiamo iniziato a fare le mozioni con le quali chiedevamo al governo di intervenire ed improvvisamente ci siamo accorti che il decreto Balduzzi è una norma e non è vero che c’è solo il problema delle risorse limitate, dei tetti di spesa, dei limiti delle assunzioni, ma c’è anche una norma che determina le scelte e gli ospedali di primo livello che, al di là delle deroghe che vogliamo mettere in campo, devono avere quelle caratteristiche e non altre.
Di colpo ci siamo accorti che c’erano tante difficoltà e che facevate anche fatica, se non con pulsioni più o meno giacobine, qualche volta anche mal gestite …, lo dico al Consigliere Putzu che dovrebbe smetterla ogni volta di schernire i Consiglieri per i loro percorsi o per l’età, non è elegante, ma ci siamo abituati, e non è nemmeno serio perché ci piace rimanere sul tema.
Vi siete accorti che è complicato, le liste d’attesa che ci sono, le aveva anche il precedente Presidente durante il Covid, che non avete preso voi, anzi, forse la parte più complicata e più difficile è stata quella iniziale. Ricordo che la Giunta ha cancellato 100 mila prenotazioni dalla mattina alla sera perché purtroppo il Covid non permetteva di. Che le difficoltà, Assessore, dettate dal Covid ci fossero non è che me le potete dire, ma avete detto voi che avreste fatto prima, sbagliando, la riprogettazione dell’assetto sanitario.
Non è neanche vero che noi non vi diamo i contributi, guardate un po’, noi avevamo presentato a firma del Consigliere Cesetti un ordine del giorno e poi un emendamento, che coincidono esattamente con i rilievi che ha fatto il Mef e poi il Ministero della sanità, identici. Non dovete dirci che stiamo qui a mettere le bandierine perché non l’abbiamo mai fatto, dal primo giorno. Io del percorso precedente non devo rivendicare nulla, devo dire la serietà per le scelte che erano coincidenti con gli obiettivi imposti dalla norma. Dico pure che sul piano dei rapporti le abbiamo sbagliate quasi tutte, lo dico senza nessun tipo di problema, ma voi non avete fatto meglio.
Qualcuno prima ha detto: “Noi abbiamo condiviso”, con chi? Alle audizioni, Consigliere Carancini, c'eravamo, venivano e facevano le domande a noi sul riordino sanitario, chiedevano a noi invece di dare il loro contributo e giudizio, è successo. In 20 giorni è quella la partecipazione? Lo sa benissimo, abbiamo incontrato l’altro giorno i sindacati, arriverà perché arriva al nodo anche questa partita.
Vi siete accorti che la partita è complicata, state al governo, adesso per fortuna le carte le avete finite tutte perché governate qui e a Roma, vedremo, intanto in Parlamento va una proposta di bilancio nella quale per la sanità ci hanno messo tanto, 5 miliardi in più, che è una cosa enorme, sapete per cosa? Per le spese dell’incremento dell’energia, quindi di quella partita qui non vedremo niente, non ci hanno ridato i ristori Covid, non li hanno dati nemmeno loro, sono risorse per l’energia, non certo per far funzionare il sistema.
Ecco, abbiamo finito le carte, purtroppo avete anche la grande difficoltà di rivolgervi all'Europa, quella maledetta, perché quella invece le risorse ce le ha messe a disposizione in un Pnrr che, in questa regione, forse raffazzonato, forse fatto di fretta, forse fatto insieme a tante altre cose che avete messo in campo, non è per niente preciso.
Consigliere Santarelli, avremmo voluto votare a favore, ma non possiamo chiudere il dibattito in due righe per ricapitolare, io dico, una serie enorme di errori legati più agli impegni elettorali, che hanno una loro dignità, ma che non coincidono per niente con le necessità di salute dei nostri concittadini e i dati, come ha detto l’Assessore Saltamartini, sono quelli. Andate a vedere cosa sta accadendo per la mobilità passiva, andate a vedere le percentuali rispetto all'accesso ai privati, tutto quello che avevate raccontato, ahimè, oggi dimostra un limite e forse per tutti è solo il gioco delle parti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il nostro gruppo in maniera molto serena ha depositato questa mozione perché è capace di farlo, è capace, come ho già detto, di lavorare ed il concetto del Consigliere regionale lo intendiamo come lavoro, come quelli che timbrano il cartellino, come tutti quei cittadini che oggi ci hanno ascoltato.
Noi voteremo positivamente, ma a noi non interessa il voto, chiedo al Presidente il voto nominale, per cortesia, a noi interessa il dibattito che c'è stato, che ha messo in evidenza all'interno di questo Consiglio regionale …
La mozione era stata depositata a maggio, era molto attuale, la legge è stata votata ad agosto e adesso sembra una mozione banale, ma non lo è. E’ un atto che ha suscitatato l’interesse, la presenza di tutta la Giunta, compreso il Presidente, al quale mi rivolgo, compreso l’Assessore, al quale mi rivolgo. Oggi loro hanno capito bene e hanno ascoltato bene le sensibilità di ognuno di noi e le possibilità che ognuno di noi ha nel portare un'azione concreta.
Io parlo in maniera produttiva, guardo l’Assessore, efficienza ed efficacia, lui è entrato qui ed ha detto: “Mi prendo il sistema sanitario così com’è, le risorse sono date”, mi è piaciuto il suo intervento quando ha parlato della gestione del bilancio del Comune ed ha detto che il suo ruolo era quello di Sindaco, aveva 16 milioni di debiti e si è chiesto cosa fare per sistemarli. Li ha sistemati ed ho portato 9 milioni in giacenza attiva, ha fatto anche il Parlamentare e da lì ha fatto delle azioni costituzionali, questa è la sua passione, che si sente quando parla di diritto, ed ha portato avanti la sua azione.
Io ho fatto la stessa cosa, sono arrivato qui in Consiglio regionale, il gruppo lo abbiamo strutturato non sulle bandiere, ma sulle azioni politiche legate alla sanità, ne abbiamo fatte tante in maniera costruttiva, qualcosa è stata presa dalla maggioranza ed è stata messa dentro le azioni, per il futuro vedremo, saremo sempre vigili e sempre attenti.
Voteremo questa mozione in senso positivo, questo sicuramente lo ha capito chi ci ascolta da casa.
Soprattutto ringrazio ognuno di voi per aver portato un grande contributo; abbiamo scritto una bella pagina partendo da una semplice mozione. Questo è il nostro lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti (in dissenso dal gruppo di appartenenza).

Fabrizio CESETTI. Sono in dissenso e ovviamente non concordato perché quando si è in dissenso rispetto ad un atto che non è del gruppo, rispetto ad un voto che non è comunque favorevole, il voto contrario è legittimo. In dissenso, non è un atto nostro.
Voterò convintamente contro per i motivi che ho detto poc’anzi.
Voto contro anche nel merito perché in questa mozione, a leggerla bene, non si scorge la minima critica sull'operato di questa maggioranza ed i fatti dedotti in parte in premessa oggettivamente non possono essere, l’ha detto anche il Consigliere Mangialardi, tutti addebitati a questa maggioranza.
Non si scorge nella premessa la critica, si vede bene invece il favore reso alla maggioranza e mi spiace per il Consigliere Santarelli che la maggioranza non l’abbia colto.
Guardate, la parte dispositiva: “ impegna a promuovere una rimodulazione del servizio sanitario regionale con l'intento di rafforzare l'attuale sistema per far fronte ai crescenti bisogni della popolazione marchigiana”. Un atto che proviene dall’opposizione, una mozione nei confronti della maggioranza, che non sia condivisa, è quantomeno più precisa, induce ad un comportamento preciso, questa è generica.
Tra l’altro, se non vado errato, il sinonimo di rimodulare è adattare, non cambiare, io invece penso che il servizio sanitario regionale non debba soltanto essere rimodulato - la mozione è stata presentata il 19 maggio - e questa maggioranza dal suo punto di vista l’ha fatta la rimodulazione, ha fatto la riforma del servizio sanitario regionale, più rimodulazione di quella? Anzi, è stato un cambiamento, che a me non va bene per niente e per questo io non posso votare la mozione, anche perché non posso fare questo favore alla maggioranza, non lo merita, con un atto del genere. Oggettivamente è un favore reso: promuovere una rimodulazione del servizio sanitario regionale in assenza di una critica in parte premessa. Inoltre non viene detto che in questi ultimi due anni la situazione è peggiorata, mentre si dice di rimodulare il Servizio sanitario regionale, cosa che è già avvenuta da quel punto di vista, come io non condivido.
Come posso votare un atto del genere? Il mio non è un voto di dissenso, è un voto giusto, coerente con la mia storia, coerente con quello che ho detto qui più volte, coerente con tutto, sono in sostanza d’accordo con me stesso, che è ciò che conta.
Avrete capito che io non metto mai astio nei miei interventi, ma cerco di dire le cose con cortesia, sempre, anche quando magari gesticolo, ci mancherebbe altro. Io non condivido perché quel sistema è sbagliato.
Prima è stato detto che su Fermo non avevamo fatto nulla, allora cito semplicemente questo, vedete, qui sta la differenza, io e la mia Giunta sul fermano, ad esempio, abbiamo aumentato i posti letto fino ad una capienza di 362 e finanziato con più di 30 milioni la variante all’ospedale per la realizzazione degli stessi, abbiamo finanziato per 111 milioni e fatto realizzare l’ospedale che procede spedito, devo dire che procede spedito anche grazie alla conferma del nostro impegno da parte di questa maggioranza, quantomeno sul fatto, finanziato tutto da noi. Io ed il Direttore dell’Area vasta 4, insieme, abbiamo approntato quanto necessario per la radiologia interventistica, l’emodinamica ed il robot chirurgico, inspiegabilmente si sono perse le tracce di tutto questo, abbiamo finanziato e realizzato per primi nel panorama regionale, anticipando le disposizioni del Pnrr, le case della salute/ospedali di comunità: a Montegiorgio nell’anno 2015, inaugurata con il precedente Presidente, a Sant’Elpidio a Mare nell’anno 2016 inaugurata con lo stesso Presidente, attuando le disposizioni del D.M. 70 Balduzzi e quelle regionali sulle riconversioni ospedaliere, che non erano le nostre, erano del 2013, della Giunta precedente alla nostra, che ha disposto la chiusura di tutti i pronto soccorso periferici, che noi abbiamo riattivato come punti di primo intervento e come punti di assistenza territoriale. Questo l’abbiamo fatto noi, dando così stabilità al sistema.
Noi abbiamo finanziato e fatto realizzare l'ospedale di Amandola, anche qui confermato da questa maggioranza opportunamente, che tra l’altro lo rafforza e di questo ovviamente prendo atto positivamente.
Nel complesso abbiamo destinato alla sanità del territorio fermano in cinque anni, oltre alle risorse ordinarie, 140 milioni di euro, alla casa della salute di Montegiorgio 4,1 milioni stanziati con le risorse sisma.
Questo è quello che è stato fatto, lo voglio dire a chi prima criticava. Questa è la differenza, per questo non posso votare favorevolmente anche perché loro hanno fatto dal loro punto di vista la riforma, che produrrà danni enormi al sistema dato che è stata fatta ad invarianza finanziaria. L’ha detto il Consigliere Mangialardi, sapete cosa vi dice il governo? “Si segnala che i commi 10 e 11 dell’articolo 47 contengono la previsione di eventuali maggiori costi non immediatamente riassorbibili per i quali non sono chiaramente indicate coperture finanziarie quantificabili e verificabili. Sono in contrasto con l'obbligo di copertura finanziaria di cui all'articolo 81 della Costituzione che, secondo l’accezione fornita dalla recente giurisprudenza costituzionale in materia di norme comportanti oneri finanziari, impone innanzitutto la puntuale quantificazione dell’onere e quindi l'indicazione della relativa copertura finanziaria.
Per questo motivo non posso votare una mozione che chiede di promuovere la rimodulazione del servizio sanitario regionale, che è stata già fatta in modo pessimo, come dice il Capo dell’ufficio legislativo del Ministero della salute, chiaramente il Ministro, Presidente Acquaroli, quando è venuto a Fermo non ne era a conoscenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Non sarei voluto intervenire e non avrei voluto prendere parte alla discussione perché ritenevo un po’ superata questa mozione, Consigliere Santarelli, che lei ha presentato prima dell’approvazione di una riforma. Ritenevo che quello che lei auspicava con questa mozione in parte fosse stato assorbito dall’approvazione della riforma stessa, una prima riforma a cui dovranno seguire altri interventi legislativi. Però, poi, ascoltando il dibattito non posso fare a meno di precisare alcune questioni che ritengo fondamentali nell’economia dei lavori dell’Aula, ma soprattutto nell’economia della discussione politica.
Chiaramente c’è una fase particolare nella nostra regione, come c’è in tutto il nostro Paese, una fase particolare che nasce da riforme che sono almeno targate 10 anni, riforme nazionali e direttrici europee, riforme che ci hanno imposto negli anni un approccio che non va bene e che noi abbiamo posto nella giornata di sabato scorso, nella Giornata delle Marche, al Ministro della salute, che prescindono dalla volontà politica e dall’azione politica della nostra regione.
La carenza del personale medico sanitario è riconosciuta ed è all’oggetto di discussione nella Conferenza delle Regioni, da tutte le Regioni italiane, non ce n’è una che in una maniera o nell’altra non riscontri questo tipo di problema, come non c’è Regione che non abbia problemi con le liste d’attesa, che non abbia problemi con le conseguenze che ha portato il Covid all’interno del sistema sanitario nazionale.
Qualcuno di voi ha detto: “Vi siete candidati e dovete avere le risposte, dovete fare le riforme, dovete chiedere e mettere in campo le azioni che sono necessarie”, ma non mi sembra che la mozione l’abbiamo posta noi, noi stiamo discutendo un atto che ci è stato posto dalla minoranza, noi abbiamo le idee piuttosto precise tant’è che nell’occasione di sabato al Ministro della salute abbiamo fatto delle richieste specifiche, dettagliate, a sanatoria di una conseguenza che abbiamo ereditato perché quando un sistema legislativo dice che un medico che va in quiescenza non può più lavorare per il sistema pubblico, ma può lavorare per un sistema privato, che può fornire servizi per un sistema pubblico, significa di fatto far soccombere il sistema pubblico rispetto all’unico che può elargire i servizi. Quando si dice che il tetto di spesa non si può alzare, ma si possono acquisire servizi da un sistema privato, significa favorire un sistema rispetto al sistema pubblico.
Mi auguro che, ed il mio auspicio è che il Ministro della salute possa intervenire, su questo tipo di situazioni che noi ci troviamo a gestire qualcuno metta mano.
Se prima dell’ondata dei pensionamenti, prima della carenza che stiamo oggi subendo a causa di una mancata programmazione, che non ha immesso nel circuito del lavoro del sistema sanitario una quantità sufficiente di dottori, di medici e di operatori rispetto a quelli che andavano in pensione, c’era una possibilità di resistere, di riorganizzare, oggi la possibilità di riorganizzare nel sistema pubblico non c’è perché non siamo in grado di avere il personale a sufficienza, e questo, cari signori, prescinde dal tipo di azienda e pure dal tipo di sistema sanitario perché il personale, ad esempio, nel sistema di emergenza urgenza o nel sistema della medicina del territorio, è completamente insufficiente e insufficiente significa che non c’è personale disponibile per ricoprire i ruoli.
Se su altri temi, come quello del sistema del Piano socio-sanitario o del sistema delle Aziende, c’è una discussione possibile, nel sistema della carenza del personale c’è solo una soluzione, cioè mettere in condizione il sistema pubblico di assumere e di avere disponibilità finanziaria con gli spazi e professionale con i professionisti che possono essere reperiti sul mercato del lavoro, poter disporre di queste figure.
Almeno su questo avrei voluto sentire un intervento che evidenziasse il più grosso limite della sanità, che non è che va denunciato a destra o a sinistra, cari signori, va denunciato perché se il trend è quello che vediamo nei pensionamenti, che sono stati citati prima, se non c’è un intervento immediato a ripristinare, a cercare di sanare una mancata programmazione che non c’è stata …, e non voglio neanche puntare il dito nei confronti di nessuno, non c’è stata altrimenti significa che c’è stata e si prevedeva questo tipo di situazione. Non voglio pensare che lo stato attuale della sanità e del personale della sanità sia stato programmato perché significherebbe aver voluto portare un sistema al collasso. Penso e voglio pensare ad una mancata programmazione.
Se c’è stata una mancata programmazione, oggi bisogna intervenire con normative specifiche perché, a prescindere dai modelli di riferimento, se non abbiamo personale, se non abbiamo medici, se non abbiamo operatori nei pronto soccorso, nei reparti, nella medicina del territorio, non possiamo mandare l’Assessore Saltamartini, i Consiglieri regionali o i buoni propositi.
Volevo semplicemente sottolineare che questa è una battaglia comune, che dovrebbe farci riflettere perché qualcuno …

(interventi fuori microfono)

Francesco ACQUAROLI. Noi, caro Consigliere Carancini, due anni fa non abbiamo trovato gli studi che delimitavano e delineavano l’andamento del personale, li abbiamo dovuti cercare. Lei viene qua a fare polemica ed a trovare sempre una scusa, ma la domanda che le voglio fare io e che rivolgo a tutta l’Assemblea non solo a lei è: lei ritiene forse che l’andamento del personale per come si è verificato e per gli effetti della pandemia si potevamo ipotizzare prima che la pandemia ci fosse? Qualcuno di voi poteva supporre la terza, la quarta, la quinta ondata? Sono gli effetti a cui io faccio riferimento. Lei poteva immaginare questo? Se qualcuno poteva farlo, bene. Dico all’Assemblea una cosa, non potevo immaginare che nella programmazione regionale si prevedevano meno della metà delle borse per la medicina del territorio rispetto ai medici che andavano in pensione, sicuramente non potevo prevedere che il sistema delle borse di specializzazione era utilizzato al 20% delle sue potenzialità- Devo dire la verità, lì sono stato carente, non pensavo che il sistema sanitario regionale fosse così debole e così indifferente rispetto alla sanità che prevedeva il 20% di quello che era utile e di quello che serviva.
Noi facciamo, anche chiedendo scusa ai marchigiani, ammenda rispetto ai nostri errori, augurandoci però che chi ha parlato in quest’Aula faccia altrettanto.

PRESIDENTE. Abbiamo sforato tutti con gli interventi, la somma costituisce una compensazione degli interventi reciproci.

(interventi fuori microfono)

Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Per fatto personale sulle parole del Presidente.

PRESIDENTE. Francamente non c’è stato, l’intervento è avvenuto su una sua interlocuzione fuori microfono, quindi è un po’ difficile, però se mi dice il fatto personale …
Invece pongo un tema da questa visuale, il dibattito che abbiamo sviluppato è stato altissimo, dovete prendere atto di questa cosa, in una semplice mozione abbiamo messo passione, portando ciascuno la propria opinione, il proprio vissuto, la propria posizione politica
E’ stato un confronto molto alto, abbiamo reso un grande servizio grazie ad una mozione che sembrava non avere un così grande dispositivo da sviluppare una discussione così alta, e se mi consentite …

Romano CARANCINI. Presidente, rinuncio al fatto personale, c’è il bilancio fra qualche giorno, risponderemo al Presidente su questo tema.

PRESIDENTE. Concludo, dicendo a tutti voi che, se siete d’accordo, porterò alla prossima Conferenza dei Presidenti dei grupp la possibilità di cogliere l’invito che ha fatto l’Assessore Saltamartini, di sviluppare fuori da questa Aula, con l’aiuto di tutti i gruppi, un dibattito sul sistema sanitario, in modo tale che da questo confronto in cui, ripeto, ciascuna parte ha messo del suo per costruire qualcosa di megliore, si possa anche continuare una discussione in cui non ci siano limiti di tempo, come previsto dal Regolamento del Consiglio, e ciascuno possa esprimere ancor più completamente, nei confronti dell’opinione pubblica, la propria posizione.
Vi faccio questo invito che valuteremo nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi, la prenderemo tutti insieme altrimenti non la prenderemo.
Detto questo, ringrazio il Consigliere Carancini per la sua decisione di rinunciare al fatto personale.
Mozione n. 257. La pongo in votazione per appello nominale.

Favorevoli: Santarelli.
Contrari: Acciarri, Acquaroli, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cesetti, Ciccioli, Elezi, Latini, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu.
Astenuti: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,55