Resoconto seduta n.118 del 28/10/2008
SEDUTA N. 118 DEL 28 OTTOBRE 2008


La seduta inizia alle ore 10,15


Presidenza della Vicepresidente
Stefania Benatti


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 117 del 21 ottobre 2008 il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell'art. 29 del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti proposte di legge:
- n. 272, in data 20 ottobre, ad iniziativa dei Consiglieri Bugaro, Ciriaci, Giannotti, Castelli, Capponi, Brini, Tiberi, D'Anna, Cesaroni, Santori, Massi, concernente: "Contenimento della spesa per il pubblico impiego. Personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di età per il collocamento a riposo", assegnata alla II Commissione in sede referente;
- n. 273, in data 20 ottobre, ad iniziativa dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Giannotti, Bugaro, D'Anna, Cesaroni, Santori, Castelli, Massi, Binci, Brini, Tiberi, Viventi, Lippi, Pistarelli, Romagnoli, Altomeni, concernente: "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli di origine regionale", assegnata alla III Commissione in sede referente, alla I Commissione per il parere obbligatorio e al Consiglio delle autonomie locali per il parere di cui all'art. 11, comma 2 della l.r. n. 4/07;
- n. 274, in data 22 ottobre, ad iniziativa dei Consiglieri D'Isidoro, Castelli, "concernente: "Istituzione dell'azienda ospedaliera "Azienda Ospedali Riuniti di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto", assegnata alla V Commissione in sede referente.
E' stata presentata, in data 16 ottobre, la seguente proposta di atto amministrativo:
- n. 103, ad iniziativa della Giunta regionale concernente: "Criteri di ripartizione dei progetti speciali di competenza regionale - Fondo sanitario regionale dell'anno 2008 - Spesa di parte corrente e istituzione di una commissione tecnica regionale per la selezione dei progetti speciali di competenza regionale - Fondo sanitario regionale dell'anno 2009", assegnata alla V Commissione in sede referente e alla II Commissione per il parere obbligatorio.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 299, dei Consiglieri Brandoni, Altomeni "Rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia";
- n. 300 del Consigliere Brandoni "Dichiarazione del Presidente del Consiglio sull'intervento della forza pubblica in caso di occupazione di scuole ed università";
- n. 301 dei Consiglieri Brandoni, Altomeni "Problematiche relative alla legge 133/2008 coordinata con il decreto legge 155/08 in materia di assistenza sociale e accesso all'edilizia pubblica".
Il Presidente della Giunta regionale ha trasmesso le seguenti deliberazioni:
in data 13 ottobre:
- n. 1348: "Art. 44, comma 2, della l.r. n. 19/2007 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008. € 600,00";
- n. 1349: "Art. 29 della l.r. 31/2001 e art. 26 della l.r. n. 20/2007 - Variazione compensativa di euro 50.000,00 e modificazioni tecniche al Poa 2008";
- n. 1350: "Art. 29, comma 1, della l.r. n. 31/2001 e art. 25 della l.r. 20/2007 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2008 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dall'Unione europea, da enti e da soggetti tersi vincolati a scopi specifici e delle relative spese. € 29.134,74";
In data 20 ottobre:
- n. 1407: "Art. 29, comma 1, della l.r. n. 31/2001 e art. 25, comma 1, della l.r. 20/2007 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2008 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese. € 12.129,11";
- n. 1408: "Art. 44, comma 2, della l.r. 19/2007 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 6.514,09;
- n. 1409: "Art. 29, comma 1, della l.r. n. 31/2001 e art. 25, comma 1, della l.r. 20/2007 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2008 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese. € 5.559.464,83";
- n. 1410: "Art. 29, comma 1, della l.r. 31/2001 e art. 25, comma 1, della l.r. n. 20/2007 - Iscrizione nel bilancio di previsione per l'anno 2008 di entrate derivanti da assegnazione di fondi dallo Stato vincolati a scopi specifici e delle relative spese. € 374.756,89";
- n. 1411: "Art. 29, comma 2, della l.r. n. 31/2001 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 5.600,00";
- n. 1412: "Art. 44, comma 2 della l.r. 19/2007 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008 approvato con d.g.r. n. 1588/2007 e sue successive modificazioni ed integrazioni. € 400,00;"
- n. 1413: "Art. 29 della l.r. n. 31/2001 e art. 26 della l.r. n. 20/2007 - Variazione compensativa di euro 171.814,56";
- n. 1414: "Art. 23 e 26 della l.r. n. 20/2007 - Variazione compensativa al Programma operativo annuale 2008. Importo di € 1.506.181,96".
Hanno chiesto congedo il Presidente Bucciarelli, l’Assessore Carrabs e la Consigliera Giannini.
Comunico, inoltre, con vivo piacere, che un altro importante riconoscimento è stato attribuito alla Struttura Informazione e comunicazione dell’Assemblea legislativa delle Marche.
Dopo il premio ricevuto lo scorso anno a Matera, dall’allora dirigente Simone Socionovo, quale migliore addetto stampa dell’anno, quest’anno il web tg dell’Assemblea legislativa, inserito nel nostro sito istituzionale, è stato premiato al Compa di Milano (Salone della pubblica amministrazione) per il miglior notiziario on line d’Italia. Il web tg dell’Assemblea legislativa, infatti, si è classificato al primo posto nell'ambito del premio nazionale "La pubblica amministrazione che si vede". E’ un riconoscimento ancora più prestigioso se si pensa che il tg ha superato la concorrenza di oltre 90 candidati al concorso. Il nostro prodotto informativo ha preceduto il web tg della Regione Piemonte e il notiziario della provincia di Venezia.
La motivazione con cui abbiamo vinto il premio è la seguente: Il video si caratterizza per la vivacità dei servizi e l'elasticità dei contenuti rispetto ai referenti abituali della comunicazione istituzionale. Anche l'informazione politica è resa da un punto di vista non convenzionale. Nel complesso il prodotto si configura come un interessante esperimento di "rappresentanza delle istituzioni nei confronti dei cittadini e del pubblico".
Quindi facciamo i complimenti e i ringraziamenti ai collaboratori che curano questo servizio, che rappresenta un motivo di orgoglio per tutti noi.
Comunico, infine, che è presente in Aula una rappresentanza dell’Istituto comprensivo Augusto Scocchera di Ancona. Li salutiamo.


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Come i Consiglieri sanno l’ordine del giorno ha subìto una modificazione scaturita dalla Conferenza dei Presidenti dei gruppi assembleari, quella di iniziare i lavori con le comunicazioni del Presidente della Giunta in ordine alla crisi occupazionale nelle Marche con particolare riferimento alla crisi del gruppo Antonio Merloni Spa, rimandando la discussione alla seduta successiva, per poi proseguire con la trattazione della proposta di legge regionale n. 220. Quindi concludere i lavori tra le ore 11,30-12,00 per dar modo ad una delegazione dell’Assemblea legislativa di poter partecipare a Roma ad una manifestazione di sostegno alla vertenza Antonio Merloni prevista nelle prime ore del pomeriggio.
Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Dopo le comunicazioni del Presidente Spacca si apre il dibattito?

PRESIDENTE. I Presidenti dei gruppi, visto che il dibattito sarebbe troppo lungo, preferiscono utilizzare questa mezzora per approvare la legge sull’internazionalizzazione, e rimandare la discussione sulle comunicazioni alla prossima seduta.

Giacomo BUGARO. Quindi la discussione comunque ci sarà nella prossima seduta.

PRESIDENTE. Sì. Ha la parola il Consigliere Capponi

Franco CAPPONI. In ogni caso entro oggi presenteremo una nostra risoluzione.

PRESIDENTE. Certo, oggi acquisiremo le eventuali risoluzioni e per permettere un dibattito che non sia assillato dai tempi della partenza per Roma rimandare poi la discussione alla seduta successiva.
Quindi, ripeto, l’ipotesi è: comunicazione del Presidente Spacca, approvazione della legge sull’internazionalizzazione e chiusura dei lavori. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Comunicazioni della Giunta regionale in ordine alla crisi occupazionale nelle Marche con particolare riferimento alla crisi del gruppo “Antonio Merloni Spa”

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Buongiorno Signora Presidente, buongiorno colleghi Consiglieri.
Credo che queste comunicazioni debbano assumere il profilo di una ricognizione sugli avvenimenti recentemente accaduti, in modo tale che tutti ne siate al corrente. Mentre l’approfondimento di merito nei dettagli lo rimanderei ai due documenti che sono stati inviati alla vostra attenzione. Il primo è l’accordo di programma sottoscritto da tre Regioni, Emilia Romagna, Marche e Umbria, l’altro è il documento esploso che riguarda le nostre proposte specifiche con ricognizione sulle risorse del bilancio regionale, quindi è specifico della Regione Marche. E’ su quest’ultimo che credo possiate costruire la vostra opinione nel dibattito che ci sarà nella prossima seduta assembleare.
Lo stato di crisi del gruppo Merloni coinvolge, come sapete, migliaia di lavoratori in tre regioni che soprattutto sono concentrati nell’entroterra umbro-marchigiano.
Questa situazione di crisi, purtroppo, non riguarda soltanto il gruppo Antonio Merloni ma si riflette sull’indotto, diretto e indiretto, costituito da piccole imprese di questo territorio, con fortissime tensioni sul piano finanziario che rischiano di generare effetti a catena e pesanti riflessi occupazionali. Una stima su questo fenomeno non è stata ancora compiuta ma si parla, come dicevo, di un ordine di migliaia di lavoratori.
Quindi, prima di ogni altra cosa, credo sia necessario esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai lavoratori coinvolti in questa crisi e alle loro famiglie. Questa solidarietà espressa in diverse occasioni si manifesterà anche oggi, come diceva la Presidente dell’Assemblea legislativa, con la nostra partecipazione alla manifestazione indetta dalle organizzazioni dei lavoratori a Roma e con la partecipazione all’incontro, previsto al Ministero, tra il Governo e i sindacati e a cui sono stati invitati anche i Presidenti delle tre Regioni in cui ha sede questo gruppo industriale.
Credo che altrettanta solidarietà e altrettanto ringraziamento debba essere espresso alle stesse organizzazioni sindacali per l’impegno attivo che hanno messo in questa vicenda e alle categorie economiche che, accanto alle Istituzioni, hanno organizzato sia un’attenta riflessione che l’elaborazione di quegli strumenti che ci auguriamo possano favorire una soluzione positiva di questa crisi.
Come sapete l’azienda Antonio Merloni – come avevamo auspicato anche in precedenti dibattiti e come era stato auspicato dagli enti locali e dalle forze sociali ed economiche - ha chiesto al Ministero dello sviluppo economico l’attivazione delle procedure della legge Marzano e poi a seguito di questo sono stati nominati tre commissari straordinari.
Il progetto di accordo di programma, elaborato dalle Regioni, dagli enti locali e dalle forze sociali, è stato presentato mercoledì scorso al Ministero dello sviluppo economico.
Tale progetto, che assume, come dicevo, la veste di accordo di programma, definisce risposte per garantire la salvaguardia dei lavoratori. Definisce anche la tenuta dell’indotto di piccole imprese del territorio, con strumenti regionali, nazionali ed europei, lungo tre principali filoni di azione - quelli che avevamo anticipato nel dibattito svoltosi in questa stessa Aula nelle settimane scorse – che sono innanzitutto: la difesa del lavoro e del reddito, l’attrazione di nuovi investimenti per la deindustrializzazione di questo territorio ed il rilancio e la diversificazione dell’economia locale del distretto.
Questo documento, ripeto, vi è stato distribuito e dunque nei suoi dettagli potete approfondirlo nelle sedi che riterrete più opportune.
Su questo documento c’è stata anche l’adesione del Ministero dello sviluppo economico che, come sapete, nella stessa sede del Ministero ha attivato un tavolo per la costruzione dell’accordo di programma, cioè la definizione degli strumenti operativi da inserire nell’accordo di programma in base a quella filosofia che ora vi ho sommariamente descritto.
Su proposta del Ministro non soltanto è stato costituito un tavolo per la costruzione dell’accordo di programma ma anche un gruppo di lavoro operativo, con sede a Fabriano e che si riunirà per la prima volta domani alle ore 11,30, composto dai tre commissari, dalle tre Regioni interessate e dalle quattro organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
L’obiettivo che si propone questo gruppo di lavoro operativo è sia di monitorare e seguire l’applicazione della legge Marzano, quindi la tutela e il rilancio del gruppo industriale coinvolto nella crisi, che l’implementazione dell’accordo di programma.
In sostanza ci muoviamo secondo due linee maestre: l’applicazione della legge Marzano, compito precipuo dei commissari, e la stesura dell’accordo di programma che, invece, è compito essenziale delle Istituzioni, secondo un principio di leale collaborazione tra Governo nazionale, Regione e enti locali.
Credo che sia stato molto importante il coinvolgimento della filiera istituzionale, e questa attivazione della filiera istituzionale sarà ancora più importante per trovare delle soluzioni appropriate che vadano in direzione di soluzioni concrete per quelle tre azioni che abbiamo deciso di intraprendere.
Crediamo sia altrettanto importante e indifferibile – questa sarà la richiesta che faremo domani nella sede del gruppo di lavoro operativo, come tante volte abbiamo fatto - che da parte dei tre commissari che rappresentano l’azienda si predisponga e si elabori il piano industriale per la tutela delle prospettive occupazionali, sociali ed economiche del territorio, con la salvaguardia dei siti produttivi nazionali del gruppo Antonio Merloni.
Quando si svilupperà il dibattito vorrei che si dicesse una parola forte a sostegno della richiesta che abbiamo avanzato anche nella sede del Ministero, che si evitino operazioni di natura finanziaria e speculativa, che sia salvaguardata l’unità operativa di questo gruppo industriale e che non si realizzi quello che con un termine non bello viene definito “lo spezzatino”, in risposta a esigenze di carattere finanziario, più che industriale, che si ritiene dover perseguire.
Questa prospettiva la rifiutiamo quindi ai commissari chiederemo la definizione di un piano industriale che punti decisamente al rilancio dell’attività produttiva di queste unità.
Le tre azioni che chiediamo, abbondantemente approfondite nel documento che vi è stato inviato, riguardano innanzitutto, come dicevo, l’attivazione di ammortizzatori sociali. Il punto fondamentale che abbiamo richiesto al Ministero è l’attivazione, oltre a quelli previsti dalla legge Marzano, di ammortizzatori sociali in deroga. Peraltro come è stato fatto per altri settori economici della nostra regione, vorrei ricordare che questo strumento è stato sperimentato per la prima volta in Italia proprio nelle Marche per far fronte alle difficoltà del settore calzaturiero e alle difficoltà del Piceno, infatti circa 36 milioni di euro sono stati erogati per le piccole imprese con meno di quindici addetti.
Quindi riproponiamo questa stessa misura anche per il distretto della meccanica umbro-marchigiana, chiedendo al Governo l’attivazione, insieme alle risorse che abbiamo che ammontano a 6 milioni di euro, di almeno 30 milioni di euro, che stimiamo essere il fabbisogno necessario per affrontare i problemi della piccola impresa dell’indotto industriale coinvolto dalla crisi.
Diciamo che questo è lo strumento, accanto agli altri che riguardano la formazione, più importante su cui stiamo tessendo un accordo con il Governo, in modo particolare con il Ministero del welfare che, insieme al Ministero dello sviluppo economico, partecipa a tutti i tavoli che sono stati attivati.
Il secondo capitolo riguarda la reindustrializzazione del distretto, essa avviene attraverso la possibilità di sostenere gli investimenti che superino l’attuale monocultura produttiva del territorio e la monoimprenditorialità sostanziale che si esprime in questo territorio, quindi con l’avvio di procedure di allargamento delle possibilità di investimento a settori differenziati, magari complementari e contigui a quello della stessa meccanica.
Per questo la Regione ha programmato un fondo per incentivare nuovi investimenti produttivi di piccole imprese, attraverso l’abbattimento sia degli oneri di urbanizzazione sulle unità produttive che verranno dismesse e riorganizzate, sia sulle aree produttive attualmente previste nei piani regolatori delle città interessate dalla crisi, in modo da incentivare le possibilità di investimento.
Con la Banca europea degli investimenti stiamo trattando un fondo che dia possibilità di sostenere gli investimenti. Su questo prevediamo una partecipazione della Regione per l’abbattimento degli interessi, analogamente alla misura che abbiamo previsto nel bilancio dello scorso anno per l’offerta turistica della nostra regione e quindi per le nostre imprese turistiche. Il modello è lo stesso.
Naturalmente ci siamo rivolti anche a Confindustria Marche per segnalare, vista la disponibilità di manodopera che si renderà su quel territorio, che qualora ci fossero degli investitori regionali che vogliono sviluppare le loro attività e che hanno bisogno di manodopera difficilmente reperibile sul territorio, là c’è una situazione che potrebbe consentire un utile incrocio. Questo non significa che ci rivolgeremo a imprenditori di alcuni settore per deviare investimenti che hanno programmato, no, sarà un’offerta rivolta al mercato. Quindi se ci saranno investitori regionali che vorranno ampliare i loro investimenti e che avranno bisogno di manodopera potranno rivolgerli a questo distretto.
Ciò non significa deviazione o turbamenti sul mercato del lavoro nella nostra regione, significa soltanto cogliere le opportunità.
La terza azione, forse quella più importante – che trovate illustrata nel documento – è quella che riguarda la diversificazione dell’economia di questi territori. Stiamo parlando di territori dove gli addetti alle attività manifatturiere sulla popolazione produttiva oltrepassa il 50%, in molti casi arriva al 58%, quando sapete che la media della nostra regione è del 39%, infatti siamo la regione più manifatturiera d’Italia, la media italiana è del 31% mentre quella europea è del 27%.
Stiamo parlando di aree dove fortissima è la presenza operaia, quindi è necessaria una diversificazione nei settori del terziario, cioè di servizi a sostegno proprio delle stesse attività industriali oppure altre forme di servizi come pure di pubblica amministrazione.
Da questo punto di vista ci impegniamo anche come Regione a realizzare delle attività di carattere amministrativo su questi territori, lo abbiamo annunciato quindi lo faremo.
Questi territori nel corso degli anni – e quando ci sarà la possibilità approfondiremo rispondendo puntualmente ad una interrogazione presentata su questo dai Consiglieri di opposizione – hanno partecipato in modo fortissimo, proprio per la modalità con cui viene costruita l’imposizione Irap, alla costruzione della coesione del territorio regionale, ottenendo zero benefici da parte delle Istituzioni regionali – presenteremo delle cifre che vi faranno rabbrividire – quando in cambio, invece, hanno dato moltissimo.
Pertanto credo che in questa fase di grande crisi da parte nostra meritino un’attenzione particolare. E quest’attenzione da parte della Regione ci sarà, come ci sarà da parte dell’Unione europea.
E’ venuto, come sapete, il commissario Hubner alle politiche regionali e gli abbiamo chiesto l’applicazione del fondo europeo per la globalizzazione, che riguarda le grandi imprese toccate dalla crisi che quindi potranno avere la necessità di ristrutturare la loro organizzazione del lavoro per ordini e per cifre che superano il migliaio. Ci è stata assicurata la disponibilità, per una cifra che stimiamo in 500 milioni, a sostegno di questa azione che prevede il pagamento dei lavoratori che saranno riassunti in altre imprese per un anno da parte dell’Unione europea. Inoltre al commissario Hubner abbiamo chiesto anche la riestensione del regime 87.3.c, che riguarda la possibilità di sostenere nuovi investimenti, con contributi pari a un fondo perduto del 25%, che non superano 1 milione. Dunque siamo parlando sempre di piccole imprese artigianali e di micro imprese industriali.
Accanto a questo – come sapete dagli organi di stampa – il Governo regionale ha raggiunto anche un’intesa con le istituzioni finanziarie della nostra regione, quindi con le banche delle Marche, per creare un fondo di garanzia, che abbiamo chiamato “fondo di solidarietà per il lavoro e le piccole imprese”. In questo momento è anche allo studio del Governo nazionale, esso agisce come fondo di controgaranzia per quegli investitori che non hanno risorse proprie e che non hanno neanche patrimoni che possano garantire e che pertanto si rivolgono ai Confidi per avere le garanzie e la Regione poi garantisce i Confidi. Quindi è un fondo di garanzia di secondo livello che consente di espandere le attività di credito a favore delle imprese. Stimiamo che questa misura per le imprese della nostra regione porterà ad un beneficio nell’ordine di 200 milioni di euro.
Un altro strumento che vorremmo venisse messo a disposizione, che tratteremo nei prossimi giorni in un tavolo specifico attivato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, riguarda il terremoto. La zona colpita dalla crisi industriale dell’Antonio Merloni è quella stessa zona umbro-marchigiana colpita dal sisma del 1997 e 1998. Quindi c’è uno strumento legislativo attivo, la legge n. 61, che ci consente di poter intervenire, sia sotto il profilo fiscale che sotto il profilo degli incentivi, a sostegno delle imprese e quindi del rilancio economico di questo territorio.
Abbiamo chiesto, soprattutto per le imprese artigiane, che vengano sospesi i termini per l’Iva, infatti molte di queste imprese che hanno fatturato all’azienda in crisi non otterranno il pagamento delle loro fatture ma dovranno versare l’Iva perché scadono i termini. Inoltre abbiamo anche chiesto che vengano rivisti gli studi di settore riguardanti questo territorio.
L’ulteriore misura, che riguarda sempre la legge n. 61, è quella della rimodulazione della busta pesante. Su questo abbiamo chiesto un incontro alla Presidenza del Consiglio, per la verità in via ordinaria l’avevamo già chiesto da diverso tempo perché si tratta comunque di amministrazione che appartiene al rapporto tra la nostra Regione e lo Stato centrale, ma ora è ancor più urgente vista la straordinarietà della situazione che si è venuta a determinare.
Credo che questo sia un po’ il profilo di ciò che è accaduto, di come ci siamo mossi, queste cose le trovate tutte esplose nel documento che vi è stato consegnato nei giorni scorsi. Mi auguro che su questo documento, come già avvenuto nelle sedi in cui ci siamo trovati ad operare, le forze presenti in questa Assemblea legislativa regionale trovino una forte unità di intenti.
In questo momento l’accordo con il Governo nazionale è pieno, l’incontro con il Ministro Scajola è andato nel modo migliore. Sapete che da parte del Ministro c’è stato anche un impegno, che domani verrà verificato nel gruppo di lavoro, cioè quello dell’immediata, se possibile, riapertura delle aziende. Certo, ci saranno obiettive difficoltà perché la procedura è molto complessa sia dal punto di vista giuridico che finanziario, però l’impegno è forte proprio in questa direzione.
Noi, tutti quanti insieme, stiamo lavorando affinché questa crisi venga tenuta sotto controllo, affinché ci siano soluzioni concrete, immediate e tempestive, affinché la sofferenza molto grande che si prepara per quel territorio sia ridotta per i lavoratori e per le loro famiglie ai minimi termini e che grande e concreta sia la solidarietà che possa loro arrivare da parte delle Istituzioni.
Grazie per l’attenzione.

PRESIDENTE. La Giunta regionale sta presentando una sua risoluzione, quindi se anche il Consigliere Capponi la vuole presentare, potremo distribuirle ai Consiglieri in modo, come deciso dall’Assemblea, da poterle discutere nella prossima seduta.

Proposta di legge regionale n. 220
della Giunta regionale
“Disciplina delle attività regionali in materia di commercio estero, promozione economica ed internazionalizzazione delle imprese e del sistema territoriale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 220 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. In questi ultimi anni l'economia regionale e le Marche si sono fatte conoscere nel mondo sia per la qualità delle produzioni che per le eccellenze paesaggistiche ed ambientali, conquistando così importanti obiettivi economici-commerciali e dimostrando di saper rispondere alle sfide del mercato globale.
Per ottenere questi risultati positivi è evidente che abbiamo una sostanziale robustezza del sistema produttivo regionale che ci consente di poter cogliere le opportunità positive offerte dalla congiuntura nazionale e quindi di non soccombere alla competizione globale.
E’ fondamentale, inoltre, rilanciare l'azione regionale secondo nuove prospettive e con maggiore organicità.
Le tematiche a cui guarda l'attuale proposta di legge riguardano il commercio estero, la promozione economica, l'internazionalizzazione delle imprese e del sistema territoriale.
Però a questo punto fare vorrei una dovuta precisazione, ovvero, con il termine di internazionalizzazione delle imprese non dobbiamo intendere la delocalizzazione delle stesse, bensì come l'obiettivo di promuovere all'estero la regione in tutti i suoi aspetti economici, produttivi, turistico-culturali, ambientali e territoriali, assicurando unitarietà alle attività regionali e all'immagine del sistema Marche.
Certo - ora abbiamo sentito anche la relazione del Presidente Spacca – che siamo nell'epicentro di una grave crisi economica, di una grave crisi di fiducia, di una grave crisi mondiale, quindi tutto diventa più difficile.
Tutto ciò è il risultato della sottovalutazione di fattori economici non più rispondenti ad una realtà effettiva delle economie dei paesi occidentali.
Se vediamo la situazione delle Marche, dove molte imprese hanno delocalizzato le produzioni in stati a basso costo di mano d'opera, cessando di conseguenza la produzione sul territorio, queste decisioni hanno causato ampie perdite di posti di lavoro.
Queste scelte hanno penalizzato in maniera quasi irreversibile la nostra economia.
L'internazionalizzazione è la vera sfida da intraprendere, bisogna aprirsi ai mercati internazionali puntando alla concorrenza con iniziative innovative che portano alla qualità del prodotto.
La legge in discussione a queste finalità mette in relazione specifici strumenti e strutture, vengono infatti individuati i soggetti del territorio che faranno parte del comitato di coordinamento, il quale è di aiuto alla giunta per definire il programma triennale e annuale.
La proposta di legge in discussione prevede una forte attenzione verso la concertazione, attraverso il forum per l'internazionalizzazione, e anche alla formazione degli operatori.
Insomma è una legge organica per una programmazione condivisa e di respiro pluriennale, in grado di capitalizzare le esperienze maturate da tutti gli attori presenti sul territorio che, quotidianamente, sono impegnati nella sfida della globalizzazione.
Questa proposta, inoltre, disciplina il sistema regionale per l'internazionalizzazione, che è composto dalla Regione, dalle Camere di commercio, dagli enti fieristici, dalle associazioni di categoria, da Sviluppo Marche Spa e dai centri per l'innovazione tecnologica.
Specifiche disposizioni sono riservate ai centri tecnologici e alla cooperazione interistituzionale, vengono attivate attraverso accordi di programma delle attività di formazione, che coinvolgono le università marchigiane alla concertazione e al sistema informativo di supporto.
Infine, le disponibilità finanziarie saranno messe a disposizione anno per anno attraverso la legge finanziaria e compatibilmente con i vincoli dei bilanci vigenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. In un momento dove la globalizzazione la fa da padrona come concetto su tutti i mercati, penso che anche nella regione Marche non possa mancare una legge di riferimento che disciplini in qualche misura i comportamenti, anche dal punto di vista internazionale, delle nostre imprese.
Dunque c’è la necessità di una legge che promuova la presenza delle nostre imprese sui mercati internazionali per dar loro modo di arricchirsi, di creare quella ricchezza che possa avere delle ricadute anche nella nostra regione.
L’unica attenzione che si deve avere in questi processi ritengo sia – ne abbiamo parlato più volte anche in terza Commissione – quella di stare attenti, perché a volte c’è un confine molto sottile tra il concetto di internazionalizzazione e il concetto di delocalizzazione. Il primo deve essere favorito nel modo migliore possibile in quanto arricchisce l’impresa, il secondo invece rappresenta un problema in quanto seppur a volte arricchisce l’impresa poi impoverisce il territorio e i suoi lavoratori.
Non sempre questo confine è ben delineato. Sicuramente quando ci troviamo di fronte ad imprese che cessano l’attività, che non producono più un bene sul territorio e vanno a produrre all’estero, non siamo in presenza di internazionalizzazione da incentivare ed assistere ma siamo in presenza di delocalizzazione, hanno sì una logica industriale ma non dovrebbero essere favorite dalle pubbliche amministrazioni.
Nell’altro caso, invece, quando un’azienda, pur dovendo ridimensionare perché deve far fronte alla concorrenza dei mercati, pur dovendo razionalizzare la sua attività all’interno delle nostre zone, realizza insediamenti produttivi altrove per dar modo che gli stessi prodotti realizzati nelle Marche possano essere competitivi, allora questo è un processo che anche l’ente pubblico, per quanto di sua competenza, deve assicurare.
La legge che approda oggi in Aula non è sicuramente la migliore, ma non è neanche la peggiore. Ha avuto diverse vicissitudini, è tornata più volte in Commissione, è stata riesaminata, quindi credo sia nell’interesse di tutti approvarla al più presto.
E’ per questo che in Commissione ho ritenuto di dare il mio voto favorevole a questa proposta.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. I relatori di maggioranza e di minoranza hanno messo in evidenza il fatto che a volte i termini internazionalizzazione e delocalizzazione, pur essendo ben chiara la differenza, a volte vengono utilizzati in maniera impropria, si parla di internazionalizzazione quando spesso invece si tratta di delocalizzazione.
Giustamente il Consigliere Viventi ha detto che il mercato ha le sue regole, ma che non deve essere l’ente pubblico che può, attraverso una legge e soprattutto attraverso finanziamenti, aiutare quei processi che non siano di internazionalizzazione. E in questo siamo certamente tutti d’accordo.
Vorrei ora entrare nel contesto della legge. E’ una legge che ha avuto un iter abbastanza lungo, per vari motivi è andata diverse volte in Commissione ed oggi finalmente approda in Assemblea legislativa. Infatti il senso di responsabilità dei Consiglieri ha permesso che potesse oggi arrivare in Assemblea legislativa, altrimenti il rischio sarebbe stato quello di discuterla dopo le sessioni di bilancio con la conseguenza di allungare ulteriormente i tempi. Quindi il fatto stesso che si è voluto questo significa che l’Assemblea legislativa dà importanza a questa legge.
Vorrei leggere le finalità perché in esse mi trovo completamente d’accordo. Questa legge – e ritorniamo al discorso di internazionalizzazione e delocalizzazione – “favorisce e sostiene la promozione all’estero del sistema economico e del territorio delle Marche in tutti i suoi aspetti economico-produttivi, turistico-culturali, ambientali e territoriali, assicurando l’unitarietà dell’immagine e dell’attività regionale.”. E’ su questo che vorrei incentrare il mio intervento.
Sono i mercati esteri che interessano, in quanto nei mercati italiani insistono delle difficoltà notevoli e quindi sono meno appetibili, ma se consideriamo il discorso del turismo e della cultura questo tipo di operazione credo debba essere fatta sia sui mercati esteri che sui mercati italiani.
Le modalità di intervento delle procedure previste nella legge sono assolutamente ampie, variegate ed articolate e quindi sicuramente condivisibili.
Ricordo che in passato l’Assessore al turismo Giulio Silenzi (oggi Presidente della Provincia di Macerata) diceva – in quel caso il turismo era promosso dall’industria, adesso forse succede anche il contrario, speriamo di no – che sarebbe stato importantissimo che il turismo e l’industria si presentassero insieme con un prodotto Marche dove l’uno promuoveva l’altro e viceversa, in maniera che ci fosse un tutt’uno che facesse conoscere effettivamente il territorio. La cosa sicuramente era giusta ma è stata impossibile realizzarla, perché i vari settori, e non solo il privato ma anche il pubblico, si muovono in maniera distaccata, in maniera autonoma l’uno dall’altro.
Nella campagna di ascolto fatta dal Presidente Spacca prima delle elezioni regionali di questa legislatura, furono affrontati, portati alla discussione e recepiti fortemente due temi.
Il primo fu il fatto che le decisioni non dovevano avvenire soltanto in modo centralizzato, cioè senza tener conto delle richieste territoriali sia degli enti pubblici che dei soggetti privati. E questo sicuramente è stato fatto, secondo me anche in maniera un po’ troppo esasperata.
L’altra cosa richiesta, su cui c’era l’impegno della Regione, fu quella che i vari settori che concorrono alla programmazione regionale dovevano collaborare insieme e quindi non partire in maniera autonoma.
Questo venne evidenziato più volte, sia per quelle piccole iniziative culturali portate qua e là senza nessun impatto specifico, sia per tutte quelle iniziative di carattere turistico che alle varie fiere vedevano la presenza di operatori turistici e di operatori economici che si muovevano per conto loro.
Così come si muovevano per conto loro, purtroppo, anche gli enti pubblici, infatti c’era la presenza della Regione, della Provincia, del Comune, ma ognuno con piccoli interventi, senza quindi interventi comuni importanti che potessero avere un impatto molto più grosso.
Bene, ora nelle finalità della legge questo c’è, è organizzata in questi termini ma ciò che mi preoccupa un po’ è la sua realizzazione. Perché?
Vado, quindi, al comitato di coordinamento, certo, va benissimo, ma per poter fare un piano triennale, con il quale si possano capire le azioni che la Regione deve portare avanti per promuovere al meglio l’internazionalizzazione, è necessario che all’interno di tale comitato ci siano i vari settori che intervengono nel settore dell’internazionalizzazione.
Quello che mi preoccupa – ripeto, se non funzionerà non sarà colpa della legge ma semmai di chi partecipa al tavolo di coordinamento – è che siccome il tavolo di coordinamento ha soltanto un compito consultivo e di proposta, poi i soggetti esterni che vi parteciperanno potrebbero non essere troppo interessati a portare le loro proposte, perché ognuno potrà ricavarsi la propria nicchia di intervento. Dico questo perché, seppur in un tema diverso, l’ho vissuto proprio come amministratrice. Allora si trattava di corsi professionali, si era cercato di fare un tavolo di coordinamento dove vi su partecipava per conoscere le notizie degli altri, ma nessuno poi dava notizie perché ognuno voleva ricavarsi la propria nicchia.
Dunque su questo chiederei una grande sensibilità e un grande impegno sia da parte dell’Assessore che da parte delle strutture affinché non si corra questo rischio, altrimenti avremo veramente fatto un buco nell’acqua.
L’altro timore, legato anche all’emendamento proposto dalla Giunta, è che i vari soggetti – parlo delle Camere di commercio, dei consorzi, della Svim – anche in questo caso possano essere interessati a portare avanti le proprie proposte e procedure.
Quindi grande attenzione perché rischiamo, dopo aver fatto una legge in cui mettiamo le varie competenze e i vari finanziamenti, di ridistribuire di nuovo, pertanto non supereremo il problema.
Riguardo all’emendamento proposto dalla Giunta, sia la Commissione che lo stesso Assessore sanno che ho avuto delle perplessità, tant’è che mi sono astenuta, questo perché un emendamento arrivato all’ultimo minuto in maniera anche un po’ improvvisata dopo un anno di discussione mi fece pensare ad una forzatura da parte di soggetti tecnici o da parte di enti esterni. In Commissione chiesi che tale percorso, se la Giunta effettivamente lo condivideva, venisse proposto dalla Giunta, ed oggi lo trovo proposto dal Presidente della Giunta - poi l’Assessore ci dirà le motivazioni per le quali ritiene che questo emendamento debba essere approvato -, quindi, per lo meno dal punto di vista della procedura, decade la mia non convinzione, anche se, ripeto, chiedo di nuovo molta attenzione affinché non succeda che ognuno parta per la propria strada.
Trovo che sia assolutamente positivo lo sportello per l’internazionalizzazione a supporto degli operatori economici, infatti è giusto che la Regione metta a disposizione notizie, possibilità e percorsi affinché gli operatori economici possano intervenire.
Riguardo ai finanziamenti 300 mila euro sono niente, ma sono niente o sono troppi rispetto all’impegno che si vorrà dare a questo nuovo settore dell’internazionalizzazione. Ovvero, se il settore dell’internazionalizzazione, cioè questo nuovo organismo, rappresenterà effettivamente la collaborazione e la sintesi - e non soltanto dei soggetti esterni ma anche dei settori e degli assessorati interni, perché qui parliamo di ambiente, di agricoltura, di turismo e di cultura – con gli Assessori delle varie competenze, e che la cifra che inciderà in questo nuovo organismo sarà parte delle cifre da stabilire per gli altri settori, questo andrà bene, ma se sarà un nuovo organismo dove ciascuno manterrà le cifre di bilancio che finora gli competevano, sarà una scatola in più che non servirà a niente.
Tornando al discorso riguardo ai soggetti esterni e interni, se effettivamente ci sarà collaborazione e condivisione sarà bene che le scelte siano unitarie e univoche. Se invece si pensa che in alcuni settori qualche dirigente o anche qualche politico potrà brontolare perché magari non gradisce che venga toccato il proprio capitolo di bilancio, allora qualche rischio lo corriamo.
Questo lo dico perché già anche la prima proposta di legge, quella dove il dirigente aveva messo delle percentuali specifiche, venne modificata. Anche se mi rendo conto che è naturale che reagisca un Assessore o un politico, che ha seguito un settore specifico e ha fatto la sua programmazione rispetto alla promozione all’estero, e poi si vede tagliato improvvisamente il programma che ha fatto.
Penso che la legge sia fatta bene e affinché possa dare i risultati che si propone ritengo che il percorso debba essere insieme costruito bene.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. In Commissione, come già detto, questa proposta di legge è stata sviscerata in tutti i modi.
Il problema dell’internazionalizzazione e della delocalizzazione, come è emerso anche nel dibattito di questa mattina, è in effetti, al di là della legge, il bandolo della matassa. I problemi che stanno vivendo le nostre imprese, le difficoltà di coloro che operano in alcuni settori nella nostra regione sono sotto gli occhi di tutti.
Credo che in passato ci sia stata molta disattenzione, se così si può dire, relativamente a ciò che stava accadendo. Oggi, infatti, alcune imprese del nostro territorio chiudono, lasciando a piedi tante famiglie, mentre poi troviamo imprese che all’estero incamerano grosse risorse.
In questo, se volete, c’è anche una corresponsabilità della Regione. Adesso tutti facciamo una distinzione tra delocalizzazione e internazionalizzazione, ma prima era tutto internazionalizzazione, quindi oggi ci siamo resi conto che molto spesso qualcuno ha fatto il doppio gioco. Ed è questo che ha comportato ciò che sta accadendo.
Quindi quando si interviene sarebbe opportuno riuscire a capire quanti e quali sono coloro che, approfittando anche dei benefici da parte dello Stato italiano e della Regione, oggi ci chiedono di dar loro una mano, quando all’estero magari già guadagnano.
Non è che ripetiamo la stessa storia accaduta con le banche quando da una parte hanno imbrogliato i cittadini che hanno investito e dall’altra hanno poi chiesto una mano perché sarebbe saltato tutto il banco!
Quindi credo che debbano essere necessariamente messi dei puntelli, ma obiettivamente in questa legge non c’è poi tanto che va a colpire il problema drammatico che stiamo vivendo.
Oggi diversi Consiglieri partiranno per andare a Roma, ma prima vogliamo fare anche una botta di conti – come si dice volgarmente – per capire chi merita cosa, oppure per chi sarà opportuno che reinvesta sul nostro territorio parte degli utili ottenuti all’estero?!
Per quanto riguarda le finalità di questa proposta di legge, all’articolo 1, comma 2, lettera l) si dice: “l’attrazione degli investimenti esteri nelle Marche, anche in collaborazione…omissis”, bene, allora penso che sarebbe anche opportuno rivolgersi a chi ha delocalizzato e dire: “Signori miei, questa è la Nazione nella quale siete cresciuti e nonostante tutti i pregi e i difetti vi avete comunque sviluppato la vostra impresa, ma poi ci avete salutato. Adesso che facciamo?! Dateci una mano a ricostruire o per lo meno, quando questa crisi finirà – che ci auguriamo possa avvenire nel più breve tempo possibile -, a creare le basi del futuro rilancio”.
Inoltre qui più volte viene citata la Svim, Società sviluppo Marche, ma se questi sono i risultati forse si sarebbe dovuta chiamare “società di sottosviluppo delle Marche!”, proprio perché i risultati che vediamo sul nostro territorio non sono quelli che si verificano quando c’è uno sviluppo. E’ chiaro che la colpa non è tutta da addossare alla Svim, ma probabilmente se nel passato come nel tempo recente fosse stato investito meglio e con più professionalità, magari qualche problema in meno sicuramente l’avremmo avuto.
Come diceva giustamente la collega Mammoli, in questo atto ci sono una quindicina di pagine dove si dice di tutto e di più, ma poi si tirano fuori solo 300 mila euro, ai quali ovviamente si aggiungono anche altre cose, a fronte invece di una situazione di difficoltà dove dobbiamo fare: la diffusione di una cultura economica e commerciale, la valorizzazione dell’offerta turistica, la promozione del mercato globale, la promozione del sistema fieristico, la promozione tramite lo sportello unico regionale per l’internazionalizzazione, la promozione e lo sviluppo di sportelli telematici, il concorso nella realizzazione di iniziative di formazione, la promozione di servizi, la promozione e assistenza agli operatori, ecc.. Tutte queste cose con 300 mila euro!

Massimo BINCI. E’ solo per il 2008, sono tre mesi!

Giancarlo D’ANNA. Ho capito, Consigliere Binci, ma lei sa benissimo che se si vuole pubblicizzare un qualsiasi prodotto su una rivista poi costa 60 mila euro solo per mettere due cose! Certo, lo so che questa cifra è per un periodo abbastanza ridotto, ma è comunque irrisoria rispetto alle ambizioni e alle finalità che si propone questa legge, che alla fine deve comunque scontarsi con le cifre.
Quindi forse sarebbe più opportuno focalizzare l’attenzione su qualcosa, cioè prendere la responsabilità di fare una scelta precisa su un qualcosa che interessa, altrimenti con la scusa che vogliamo accontentare tutte le situazioni e che vogliamo coprire tutte le realtà, alla fine non facciamo proprio nulla, ci troveremo solo in una situazione di difficoltà come questa attuale, dalla quale non avremo certamente la capacità di uscirne se non focalizziamo l’attenzione sui veri problemi.
Concludo dicendo, come ho già detto anche in Commissione, che questa legge sicuramente non ci soddisfa, quindi a nome del mio gruppo dichiaro il voto di astensione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Certamente questa legge è importantissima. Gli interventi in questo settore, che vanno dalla promozione dei settori economici marchigiani, alla promozione turistica, alla facilitazione per le imprese e per i prodotti marchigiani di accedere ai mercati esteri, alla promozione dell’immagine per attirare investitori e turisti dall’estero, finora erano interventi tutti parcellizzati. Infatti se andiamo a sommare i fondi investiti per la promozione e l’internazionalizzazione da tutti gli enti e poi andiamo a confrontarli con i risultati ottenuti, noteremo che il rapporto costi-benefici è vergognoso.
Quindi questa legge è fondamentale.
Il Consigliere D’Anna ha detto che 300 mila euro per due mesi (novembre e dicembre) sono pochi, ma qui non ci sono soltanto i 300 mila euro della Regione, ci sono anche i soldi che le Province, i Comuni, le associazioni di categoria e le Camere di commercio investono su questo settore.
Prima ognuno di questi attori spendeva in quota parte almeno quanto la Regione sta ora investendo, ognuno progettava un intervento diverso, invece oggi, per la prima volta, la Regione assolve ad un precipuo compito di programmazione degli interventi e a tale scopo vincola gli investimenti. Costringendo così gli attori che lavorano in questo settore a sedere all’interno del sistema regionale per l’internazionalizzazione e la promozione all’estero per realizzare le finalità, per realizzare, appunto, ciò che è previsto dall’articolo 2. Tutti gli attori che finora hanno lavorato per l’internazionalizzazione e la promozione all’estero siedono all’interno di tale sistema per definire le politiche di indirizzo e i programmi esecutivi. Pertanto chi finora programma per proprio conto da questo momento siederà attorno ad un tavolo per delineare le politiche della Regione per questi settori, e lo farà tramite lo strumento individuato, il Comitato regionale di coordinamento, dove insieme alla Regione si definiranno gli interventi.
Questo Comitato definirà la programmazione regionale che la Giunta presenterà ogni anno all’Assemblea legislativa regionale. Quindi ci sarà anche un momento di presentazione delle strategie e di verifica dei risultati delle strategie dell’anno precedente. Cosa che finora non è stata mai stata, proprio perché non c’è mai stata la possibilità di mettere insieme tutti gli interventi.
Viene creato lo sportello per l’internazionalizzazione, uno strumento operativo a cui le imprese potranno rivolgersi.
La Regione promuove, altresì, la collaborazione con gli uffici dell’Unione europea, quindi svolgerà una funzione di collegamento di tutti gli attori regionali dell’internazionalizzazione con strumenti all’esterno della regione, cioè con tavoli nazionali ed europei.
C’è un marketing territoriale unitario, mentre finora ogni singolo Comune o ogni singola pro-loco si permetteva di fare autonomamente la promozione di un determinato prodotto o di una singola fetta di mercato turistico; per carità, potranno continuare a farlo ma certamente non con i soldi della Regione o delle Province.
Inoltre c’è l’attività di formazione, c’è il sistema informativo e ci sono i finanziamenti.
Pertanto è un’ottima legge che deve senz’altro iniziare a funzionare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Il mio intervento sarà rapidissimo in quanto condivido molte delle questioni poste nella dichiarazione di una legge utile che vuole soprattutto concentrare lo sforzo di internazionalizzazione, di promozione, di innovazione e di presenza sui mercati esteri del nostro tessuto economico e produttivo.
Noi abbiamo contribuito anche in Commissione a stabilire con maggior precisione gli ambiti operativi, soprattutto relativamente alle deleghe ai centri servizi della Regione, in particolare alla Svim. Nella proposta di legge, infatti, la definizione dei compiti non era così chiara e trasparente, tra l’altro sia per i comitati tecnici delle organizzazioni di categoria previsti sia per l’Assemblea legislativa e la Commissione competente non c’era nessuna possibilità di potervi incidere.
A completamento dell’esame positivo della legge, cioè per rafforzare e chiarire ancor meglio i ruoli e le responsabilità di ciascuno, abbiamo presentato gli emendamenti che sono ora alla vostra attenzione. Riteniamo che non abbiano un valore politico rilevante per la maggioranza o per l’opposizione, ma sono di chiarimento per la funzionalità e per la determinazione di tempi e tempistiche entro cui i piani devono essere affrontati.
Il ritardo con cui si approva questa legge ha certamente vanificato l’operatività per l’anno 2008, ma ravvisiamo comunque che stante l’urgenza di intervenire a sostegno dei settori produttivi prevalenti e strategici in questa regione, soprattutto date le crisi in atto, le risorse potranno essere utilmente ricollocate, attraverso un’operazione di mantenimento delle stesse, nel bilancio con accantonamenti per il 2009, ciò per rafforzare l’azione di internazionalizzazione del nostro sistema di imprese nell’anno prossimo.
In riferimento alla nostra risoluzione presentata in merito alla crisi dell’azienda Antonio Merloni ma anche in riferimento ad una crisi più generalizzata che oggi il contesto socio-economico di questa regione sta attraversando, pensiamo sia urgente l’approvazione di questa legge, ma chiediamo anche l’approvazione dei nostri emendamenti perché vanno nella direzione che ho poc’anzi esposto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Dagli interventi del relatore di maggioranza e di minoranza ho capito che tutti abbiamo compreso che è una legge positiva e che dunque è necessario approvarla in quanto riesce a mettere insieme tutti i soggetti che fanno promozione all’estero.
Non è stato semplice attuarlo, infatti sappiamo che ogni istituto, ogni azienda, ogni ente aveva un campo già consolidato nella promozione, nel partecipare alle fiere di tutto il mondo, nel promuovere prodotti sia turistici che industriali della nostra regione, e sappiamo anche che tutto questo non era fatto in sinergia, ma se un lavoro non viene fatto in sinergia poi ci sono sprechi di risorse e di forze.
Questa legge riesce a mettere attorno ad un tavolo tecnico tutti i soggetti coordinati dalla Regione, al fine di bloccare tutti quegli interventi parcellizzati che non danno esiti positivi.
Penso che su questo si possa raggiungere una sintesi tra maggioranza e minoranza, proprio perché, ripeto, tutti abbiamo capito che questa proposta di legge unisce tutti gli operatori, unisce tutti i soggetti attivi della nostra regione, unisce le risorse economiche messe a disposizione.
Credo che gli emendamenti presentati sia dalla minoranza che dallo stesso Presidente Spacca, come quello sulla possibilità di utilizzare la Svim e le società ad esse collegate, cioè i consorzi, siano un fatto positivo.
Dovrà essere chiaro e certo, inoltre, che il tavolo tecnico dovrà fare un lavoro costruttivo e sempre monitorato, quindi che una volta l’anno, come ha detto il Consigliere Binci, venga riferito in Aula ciò che si sta facendo e le conseguenze che ci saranno a seguito di questa nuova legge.
Dunque, secondo me, questa è una legge importante, una legge che mette l’attore principale, la Regione, in primo piano, una legge che porta nel mondo le nostre industrie, il nostro turismo, la nostra professionalità, la nostra capacità di fare impresa e di essere competitivi.
E’ per questo che ritengo sia una legge positiva e dove credo ci debba essere il più alto consenso possibile.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi ha la parola l’Assessore Giaccaglia.

Gianni GIACCAGLIA. Intanto voglio rilevare con grande piacere che su questa c’è una convergenza di adesione e di intenti, infatti negli interventi, anche se con sfumature varie, tutti hanno riconosciuto l’importanza del fatto che attraverso questa legge finalmente si riesce a dare ordine ad un settore, qualcuno ha usato il termine parcellizzato, io userei più il termine polverizzato, dove tutti potevano fare tutto ma poi nessuno sapeva ciò che faceva l’altro.
Abbiamo avuto esperienze anche dirette, come Regione siamo andati in alcuni Paesi, ma dopo una settimana arrivavano anche le Camere di commercio, ecc., ma questo comportava – ed è sempre stato così -, non tanto per noi che andavamo quanto per chi ci riceveva, la sensazione di una regione che pur avendo solo un milione e mezzo di abitanti riusciva poi ad avere varie strutture che andavano, in date diverse, negli stessi Paesi e per la stessa ragione. Quindi c’era una percezione dell’ente Regione come un ente assolutamente frazionato, dove ogni parti che componeva la stessa regione si poteva muovere per proprio conto.
Quindi questa legge mi sembra faccia sistema, cioè riesce a coordinare tutti i vari soggetti che operano nel settore dell’internazionalizzazione attraverso un tavolo di coordinamento. Un tavolo che sarà il punto di incontro, un punto di concertazione delle esigenze dei vari enti e delle varie prospettive ed obiettivi. Il tutto sarà coordinato dalla Regione in quanto la presidenza di questo tavolo, come avete letto nell’articolato, è in capo al Presidente della Regione o all’Assessore delegato.
Altro punto a cui tutti gli interventi hanno fatto riferimento è il concetto di differenza tra delocalizzazione e internazionalizzazione, ma ormai credo sia un dato abbastanza chiaro ed acquisito.
Il concetto di delocalizzazione, a mio parere, è ampiamente superato. Chi delocalizzava lo faceva con un obiettivo molto specifico, quello di andare alla ricerca dei costi più bassi di produzione, strategia sicuramente presente ma che a mio parere è sempre stata di breve respiro, proprio perché delocalizzare vuol dire andare ogni cinque-dieci anni alla ricerca di nuovi Paesi dove produrre a costi minori.
L’internazionalizzazione è cosa ben diversa, si va in questi Paesi dove si presume o si pensa che ci sia una potenzialità di mercato, quindi si va per sviluppare quei mercati producendo su quei territori. Pertanto c’è una grossa differenza.
Da quando ho avuto questa delega ho cominciato a viaggiare soprattutto con le aziende, ad esempio ultimamente sono stato a Mosca con i calzaturieri e sono andato non in visita istituzionale ma per accompagnarli alla fiera Obuv della calzatura, considerate che c’erano 250 stand e di questi 150 erano occupati da calzaturieri marchigiani. E questi calzaturieri marchigiani non vanno lì solo per vendere, ma stanno sempre di più orientandosi per produrre in zona e per poter sviluppare quei mercati. Loro stessi – per farvi capire quali sono le esigenze – mi hanno chiesto, e mi sto già muovendo, di poter andare a sviluppare il mercato della Siberia, perché è un mercato che potrebbe offrire grandi possibilità.
Dunque tutti questi dati che raccogliamo dovranno essere portati a questo tavolo di coordinamento in quanto sarà lì che vedremo quali saranno le esigenze, è lì che imposteremo la nostra politica di internazionalizzazione, nella quale credo fortemente perché secondo me è una priorità. Non a caso l’internazionalizzazione è stata inserita nelle deleghe insieme alle attività produttive, infatti le due cose sono assolutamente strettamente legate.
Qualcuno prima ha parlato delle esigenze di bilancio, ebbene, il tavolo di concertazione delle attività produttive già ad oggi è stato ampliato anche all’internazionalizzazione, perché su quel tavolo è bene che ci sia chi poi dovrà andare a produrre all’estero. Dunque le voci di bilancio tra attività produttive e internazionalizzazione dovranno necessariamente integrarsi.
L’importanza della legge l’avete riconosciuta tutti. Riguardo al tavolo di coordinamento, a cui faceva riferimento la Consigliera Mammoli, c’è una forte volontà di non di controllo ma, appunto, di coordinamento, infatti a questo tavolo si andrà per raccogliere le esigenze e per fare un discorso di progetto comune.
L’altro punto a cui ha fatto riferimento la Consigliera Mammoli è stato sull’emendamento riguardante la Svim.
Dal punto di vista procedurale concordo in quanto mi sembra più forte e più giusto il passaggio avvenuto in seconda battuta. Dal punto di vista operativo, invece, ne avevamo necessità, perché nella legge – mi sembra che l’abbia detto il Consigliere D’Anna – non era ben specificata la possibilità per la Svim di utilizzare i centri servizi come strutture operative. Cioè si riducono i passaggi burocratici, in quanto viene riconosciuto dalla legge, sulla possibilità di utilizzare con maggior probabilità di incidere i centri servizi attraverso la Svim.
Sui finanziamenti vi ho già detto ma lo ripeto. Il fatto che le deleghe siano unite fa capire che c’è una volontà di integrare i bilanci da parte delle attività produttive e dell’internazionalizzazione. Già oggi sto trattando sul tavolo di concertazione la possibilità di utilizzare – l’Assessore al bilancio lo sa bene – con le associazioni di categoria alcune cifre, non enormi ma abbastanza importanti, del fondo unico, oggi suddiviso nell’ambito delle attività produttive, per fare opera di internazionalizzazione, però sempre orientata alle attività produttive.
Pertanto anche questo sarà condiviso, sia sul tavolo di concertazione che ho all’interno delle attività produttive, sia sul tavolo di coordinamento che verrà gestito dall’Assessore delegato all’internazionalizzazione.
Tutti gli altri passaggi sono assolutamente positivi. E’ una legge di cui è stato molto discusso, sapete che è stata presentata a gennaio di quest’anno, ha avuto un iter abbastanza lungo, però finalmente siamo arrivati alla conclusione, finalmente diamo questo messaggio di unità, finalmente ci vedremo insieme tutti attorno ad un tavolo.
Quindi, ripeto, mi sembra un grosso risultato sia per la gestione interna che, soprattutto, per l’immagine che diamo all’estero.
Ieri ero a Sanremo alla task force Italia-Russia, che si riunisce una volta ogni sei mesi, ma una cosa è andare come semplice Assessore alle attività produttive che non ha a disposizione uno strumento coordinato per fare un discorso di internazionalizzazione, altra cosa è sedersi ad un tavolo.
Anche perché, ed è molto importante ricordarlo, che in questo momento storico, a Roma, oltre ad avere come Regione il coordinamento delle attività produttive e dell’energia, abbiamo anche il coordinamento dell’internazionalizzazione, quindi essere una Regione che coordina le altre Regioni sull’internazionalizzazione che poi non aveva una propria legge che potesse coordinarla nel proprio territorio, era veramente un paradosso.
Quindi l’importanza della legge nasce sia per nostre esigenze interne che, soprattutto, per un’immagine di unitarietà e di coordinamento di tutte le politiche che vogliamo fare nell’ambito di quelle attività produttive collegate, appunto, alla possibilità di internazionalizzarsi.
Mi auguro che su questa legge ci sia non dico un voto unitario ma quanto meno, come ha detto giustamente il Consigliere Badiali, la più ampia convergenza.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo alla votazione dell’articolato e degli emendamenti.

Articolo 1.
Emendamento n. 1/1 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Santori, Bugaro:
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma 2 bis:
“2 bis. Nella realizzazione degli interventi di cui al comma 2, che coinvolgano direttamente le imprese operanti nel territorio regionale, vengono sostenute le attività riconducibili al concetto di Pmi.”.
Parere della Commissione.

Lidio ROCCHI. Favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. E' un emendamento che vuole dire che nelle politiche di internazionalizzazione dobbiamo tener conto delle difficoltà delle piccole e medie imprese. Mi sembra un richiamo che non modifica sostanzialmente le strategie previste nella legge.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento n. 2/1 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Santori, Bugaro:
Al comma 1 dopo le parole “le associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello regionale in campo economico,“ sono aggiunte le parole: “,le Amministrazioni provinciali”.
Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Nel panorama delle figure istituzionali e di categoria, siccome le Province molte volte tentano di fare delle esperienze del tutto autonome nel campo della promozione, riteniamo che debbano essere dentro questo istituto e magari conferire anche quelle risorse che hanno a disposizione per incrementare il fondo e quindi per rendere più strategica la nostra azione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Siamo favorevoli.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 2/2 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Santori, Bugaro:
Al comma 1 dopo le parole “le associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello regionale in campo economico,“ sono aggiunte le parole: “, i sistemi turistici locali di cui alla l.r. 11 luglio 2006, n. 9 concernente ‘Testo unico delle norme regionali in materia di turismo’ “.
Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Questo emendamento non è ricevibile in quanto la legge prevede già la materia turismo.

Franco CAPPONI. Bene, lo ritiro.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2/2. Ritirato.

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3.
Emendamento n. 3/1 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Santori, Bugaro:
Al comma 3, in coda sono aggiunte le seguenti parole “nonché il Presidente e il Vicepresidente della Commissione assembleare competente”.
Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Siccome ci sono tantissime figure, allora, qualora lo vogliano, anche il Presidente ed il Vicepresidente della Commissione assembleare ne possono far parte, senza diritto di voto, di veto, ecc..

PRESIDENTE. Emendamento n. 3/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4.
Emendamento n. 4/1 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Santori, Bugaro:
Al comma 5 dopo la parola “approva” sono aggiunte le parole: “entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento”.
Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. In questa proposta non è preciso entro quanto deve essere approvato il piano. Visto che normalmente si arriva troppo in ritardo facendo poi una programmazione monca, chiediamo che ci sia un abbozzo di programmazione almeno entro una data precisa, cioè il 31 dicembre dell'anno precedente all’attuazione del piano.

PRESIDENTE. Vedo che il relatore di maggioranza approva.
Emendamento n. 4/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 4/2 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Santori, Bugaro. Ritirato.

Emendamento n. 4/3 dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Santori, Bugaro:
E’ aggiunto il seguente comma 7: “7. L’affidamento della gestione degli interventi alle Cciaa e alla Svim spa di cui al precedente comma è effettuato, nel rispetto delle leggi nazionali e regionali vigenti, attraverso appositi progetti da sottoporre al parere della competente Commissione assembleare”.
Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Chiediamo che il progetto di intervento proposto dalle Camere di commercio e dalla Svim abbia un passaggio anche in Commissione assembleare competente per un parere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 4/3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Emendamento n. 7/1 del Presidente Spacca:
Dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti:
“1 bis. Per le finalità di cui al comma 1 la Giunta regionale determina i criteri e le modalità per il riconoscimento dei centri per l’innovazione tecnologica.
1 ter. La Regione e la Svim spa possono affidare ai centri medesimi i servizi finalizzati al reperimento e al trasferimento di conoscenze per lo sviluppo all’estero delle filiere produttive regionali rientranti in quelli di cui all’articolo 19, comma 1, lettera f) del decreto legislativo 12 aprile 2006, m. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE).”.
Ha la parola il Consigliere Rocchi.

Lidio ROCCHI. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Emendamento n. 7/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento aggiuntivo n. 14 bis/1 del Presidente Spacca:
Dopo l’articolo 14 è aggiunto il seguente:
“Art. 14 bis (Dichiarazione d’urgenza) – 1. La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 220, così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ricordo all’Assemblea legislativa che la Conferenza dei Presidenti dei gruppi ha deciso di spostare la seduta assembleare, prevista per martedì 4 novembre, al giorno successivo, mercoledì 5 novembre, per permettere ai Consiglieri di partecipare alle manifestazioni istituzionali del 4 novembre.
La seduta è tolta.


La seduta termina alle ore 11,45