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CARTA FONTE AVELLANA: RISOLUZIONE DELLA II COMMISSIONE La relazione del Presidente della II commissione consiliare, Gino Traversini, sulle proposte di aggiornamento della Carta di Fonte Avellana in vista del convegno del 13 e 14 maggio nel monastero camaldolese

 immagine primo piano Proseguono i lavori del Consiglio regionale con la relazione del presidente della II commissione consiliare, Gino Traversini, sulle proposte di aggiornamento della Carta di Fonte Avellana in vista del convegno in programma il 13 e 14 maggio nel monastero Camaldolese situato ai piedi del monte Catria.
“Con la proposta di risoluzione della II commissione – ha spiegato Traversini – si intende coinvolgere pienamente l'Assemblea legislativa rispetto ai contenuti della Carta di Fonte Avellana, con la quale 20 anni fa la Regione Marche insieme a molte associazioni di categoria, ai sindacati al sistema delle autonomie e al mondo della cooperazione, ha ritenuto importante soffermarsi sul tema dello sviluppo delle aree montane”. E ancora: “Il convegno in programma il 13 e 14 maggio a Fonte Avellana è l'occasione per fare il punto sullo stato di attuazione delle politiche della montagna e per capire insieme dove vogliamo e dobbiamo andare tenuto conto che la programmazione puntuale degli interventi nelle aree interne e montane, soprattutto per quanto riguarda la tutela del territorio, è condizione oramai imprescindibile per mettere in sicurezza l'intero territorio regionale".
Secondo il vicepresidente della II commissione “Sviluppo Economico” Piero Celani (FI) “ è molto importante che tutti i soggetti istituzionali, il sistema economico, le università, il mondo del volontariato e, in generale, quello dell'associazionismo considerino oramai indispensabile mettere al centro del dibattito il problema delle aree interne nell'ottica di un loro recupero, non solo dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, ma anche, e soprattutto, quali risorse per un nuovo modello di sviluppo che possa far tornare a vivere in quei luoghi chi li ha abbandonati per mancanza di lavoro e scarsezza di servizi.
“Bene quindi – ha proseguito Celani - l'impegno di tutto coloro, istituzioni in primis, che nei prossimi anni cercheranno di indirizzare risorse verso le nostre aree interne per attuare politiche di sviluppo con l'obiettivo di riattivare il grande capitale, fino a ora latente, di tali zone”.

c.c.
Martedì 10 Maggio 2016