Resoconto della seduta n.111 del 30/05/2023
SEDUTA N. 111 del 30 MAGGIO 2023

La seduta inizia alle ore 11:50

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 111 del 30 maggio 2023. Do per letto il processo verbale della seduta n. 110 del 23 maggio 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Interrogazione n. 808
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Ruolo della strada della Contessa per la sopravvivenza e lo sviluppo delle aree interne e per ridurre il gap infrastrutturale dell’intero territorio della provincia di Pesaro e Urbino”

Interrogazione n. 809
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Chiusura per lavori della SS 452, detta ‘della Contessa’”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 808 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e l’interrogazione n. 809 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio i Consiglieri per questa interrogazione che riguarda un’importante arteria stradale della provincia di Pesaro e Urbino e della nostra Regione, il collegamento tra Fano, Cagli, Cantiano e Gubbio.
I Consiglieri chiedono alla Giunta regionale qual è lo stato dell'arte per i lavori della strada statale 452 detta “della Contessa”
In relazione alle interrogazioni presentate si significa quanto segue.
Il collegamento Fano-Gubbio a mezzo della strada statale 452 della Contessa è considerato dall'amministrazione regionale un asse viario strategico e prioritario. Già il master delle infrastrutture stradali della Regione Marche, approvato con delibera di Giunta regionale n. 481 del 19 aprile 2021, ha espressamente previsto che altro asse strategico è la strada statale 452 della Contessa - che ha origine alle porte di Gubbio, località Madonna del Ponte e raggiunge il confine con le Marche, il tracciato è di breve lunghezza e si innesta sulla strada statale 3 via Flaminia, località Pontericcioli nel Comune di Cantiano - nel tratto marchigiano necessita di un miglioramento ed adeguamento della sede stradale.
Nel piano delle infrastrutture della Regione Marche, che verrà licenziato nelle prossime settimane, inoltre è previsto l'adeguamento del tratto stradale interno al territorio regionale pari a 2,485 chilometri tra il chilometro 9.590 e il chilometro 12.075.
Si ricorda che l'arteria annoverata tra le strade statali è in gestione ad Anas S.p.A., pertanto la vigilanza tecnica in merito al corretto e puntuale svolgimento delle lavorazioni è in capo alla competente Direzione generale del Ministero delle infrastrutture dei trasporti. Ciononostante, l'amministrazione regionale monitorerà la situazione, stante gli ottimi rapporti di collaborazione intrattenuti con Anas e Regione Umbria. Un’unità di intenti che le ha permesso di ottenere la riduzione dei tempi di cantiere da 15 mesi circa ad 8 mesi, con lo sviluppo di doppi e tripli turni giornalieri di lavoro, oltre che la contemporanea realizzazione delle opere di ripristino strutturale delle gallerie adiacenti, così da minimizzare il periodo di chiusura della viabilità.
Con riferimento all'eventuale previsione di misure di sostegno alle attività economiche interessate, ci si rimette alla risposta dell'interrogazione n. 818 del 12 maggio 2023 fornita dal competente Assessore Antonini nel corso della seduta dell'Assemblea regionale dello scorso 16 maggio 2023.
E’ preliminare una fase di monitoraggio per appurare le reali conseguenze derivanti dalla chiusura dell'arteria per poi attivare le misure maggiormente idonee per procedere con gli eventuali ristori.
Diamo contezza al Consiglio che nel prossimo piano delle infrastrutture questa arteria verrà ritenuta strategica dalla Regione Marche nel collegamento con Umbria e con la direttrice romana, a partire da Fano per un tratto della stessa Fano-Grosseto. Un'arteria che riteniamo fondamentale, anche perché in precedenza era stata declassata a strada provinciale, creando i problemi che oggi dobbiamo sopportare per la mancanza di quelle misure di manutenzione, non solo ordinarie, ma soprattutto straordinarie, che creano tali disagi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatto della risposta. La mia interrogazione rispetto a quella della Consigliera Ruggeri si concentrava sulla richiesta…, sì, è ovvio che all'interno del piano strategico che la Regione Marche farà, ma io chiedevo di domandare ad Anas o farlo direttamente di avviare una progettazione. Sappiamo tutti che era stata fatta una progettazione nel 2005, che era arrivata allo studio di fattibilità, portata avanti dalla Cassa di Risparmio di Perugia.
Questa strada dal nostro punto di vista merita una maggiore attenzione e doveva essere inserita all'interno delle opere che la Regione …, come riconosco il fatto che sono state messe a bilancio risorse per avviare la progettazione di altre strade. Dal mio punto di vista poteva farlo Anas, si raggiungeva un accordo affinché questa strada fosse inserita all'interno del contratto di programma, inserita tra le strade che Anas aveva intenzione di portare avanti. Attualmente non è inserita nel contratto di programma, quindi a breve non si vedrà né la progettazione né i lavori. Non mi riferisco ai lavori di manutenzione della strada, ma mi riferisco ad un nuovo tracciato per renderla, è comunque strategica, utile al collegamento diretto sia con la E45 sia con la Quadrilatero che direttamente con la A1.
Ritengo questo percorso importante anche perché l’eventuale nuova strada sarebbe lunga massimo 12 chilometri ed avrebbe costi inferiori rispetto anche a tantissime strade che la Regione Marche sta portando avanti.
Ho visto che la Regione si sta attivando per portare avanti una nuova strada, che non era considerata tra quelle strategiche, almeno dal territorio, ma che si è evoluta direttamente dal suo Assessorato, la strada intervalliva Fossombrone-Pergola, lasciando indietro la Cagli- Fabriano.
A questo punto avrei dato precedenza a questa strada rispetto alla intervalliva perché sarebbe stato un prolungamento della Flaminia, che ci avrebbe collegato con l'altra costa.
Rimango deluso perché, ribadisco, la Regione non ha previsto risorse, la inserirà nel proprio piano strategico, ma attualmente non è in corso neanche un accordo con la Regione Umbria per fare in modo che questa strada venga inserita nel contratto di programma, che sappiamo tutti essere l'unico modo per riuscire a realizzare una strada.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ho partecipato ad un incontro nella sede del Comune di Fano, che è stato organizzato il 2 maggio ed erano presenti i Sindaci di Fano, Gubbio, Cantiano, che rappresentava anche la provincia, in rappresentanza dell'Unione montana.
A questo incontro, in cui erano presenti anche le associazioni di categoria, che poi hanno preso la parola, sono emerse diverse problematiche, preoccupazioni che ho assunto in questo documento, ponendo queste quattro domande.
Se sulla prima posso dirmi soddisfatta perché è motivo di soddisfazione il fatto che la Regione monitorerà il cronoprogramma dei lavori. Nelle premesse ho preso atto del fatto che sono stati contratti i tempi di lavoro, si è passati dai 15 mesi previsti agli 8, però la risposta alla previsione di misure di sostegno economico non mi lascia per nulla soddisfatta. Speravo che dalla interrogazione a risposta immediata, che aveva posto la Consigliera Vitri il 16 maggio, ad oggi sono passati due settimane, ci fosse qualche novità, invece, questo rimando alla risposta precedente mi lascia insoddisfatta e saranno insoddisfatte anche tutte le attività commerciali e ricettive che fanno parte di quel tragitto, anche quelle che vedranno ridursi il traffico a causa dei lavori nelle zone balneari di Fano, Pesaro, Marotta e Senigallia.
Non mi è chiaro se la Regione prevederà un tavolo di confronto con la Camera di Commercio, so che in modo informale si sono incontrati con le associazioni di categoria venerdì scorso, era presente il Vicepresidente della Camera di Commercio, che ha preso l'impegno di parlare con Anas per chiedere la valutazione di ristori per le attività economiche, sarebbe il caso forse che anche la Regione si interessasse maggiormente a questa vicenda, visto che il punto precedente non è stato evaso con soddisfazione.
Non ho capito se la Regione ritenga opportuno chiedere ad Anas di effettuare tutti i lavori di manutenzione nell'asse viario che collega Fano-Gubbio in contemporanea perché questo dovrebbe dire avere altri disagi che ricadranno nei prossimi anni. Grazie.

Interrogazione n. 777
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Situazione Conerobus S.p.a.”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 777 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Voglio ricordare che in Regione ci sono 5 Provincie e 5 Aziende consortili del trasporto pubblico locale. Per quello che riguarda Ancona c’è l’Atma, Conerobus è dentro Atma, e non ha rapporti con la Regione Marche. Prima di rispondere all’interrogazione ho voluto precisare questo.
Nel mese di ottobre ultimo scorso con la delibera di Giunta n. 1233/22, è stato approvato un incremento dei corrispettivi unitari dei servizi automobilistici regionali di TPL urbano ed extraurbano, in risposta alla crescita generale dell'inflazione, stabilita allora nominalmente nell'ordine del 5%.
La misura ha portato circa 3,3 milioni di euro aggiuntivi ai corrispettivi per i servizi a far data dal primo gennaio 2022. Per tale anno la copertura è stata data con risorse regionali, per gli anni a venire, per i quali si conferma comunque l'incremento del corrispettivo chilometrico unitario, si conta di reperire maggiori risorse sul Fondo nazionale trasporti, su cui è in corso il contraddittorio tra MIT e Regioni. Sulla quota del saldo relativa al 2023, per effetto dei meccanismi introdotti dalla nuova norma del decreto legge n. 78/2022, avremo contezza delle effettive disponibilità sull'anno solo in autunno. A questo proposito, tuttavia, si ricorda che nel saldo del riparto del Fondo del 2022, sulla quota incrementale del fondo stesso prevista dal Governo ed aperta a nuovi criteri di riparto, nella Conferenza delle Regioni il sottoscritto, prima con altre Regioni poi da solo, come Regione Marche si è opposto a mantenere il 2,17% come riparto per la Regione Marche, alla fine con il Vicepresidente della Campania siamo riusciti per questo riparto a portare a casa il 3%.
Sul fronte straordinario del caro energia, che come detto si è ritenuto di trattare in modo separato da un andamento inflattivo più strutturale, si è costruita una misura una tantum, la recente delibera di Giunta n. 585/2023.
Anticipando di cassa l'accertamento dei fondi statali di cui ai decreti legge "Aiuti bis" e "Aiuti ter", il cui decreto di riparto peraltro ha permesso l'anticipo grazie ad emendamenti richiesti dalle Marche ed aggiungendo quasi 2 miliardi di euro al bilancio regionale ordinario. E’ stata costruita una misura di circa 4,4 milioni di euro valevole per anticipazioni sia per i contratti urbani che per quelli extraurbani. Il riparto su questi inoltre non è stato fatto proporzionalmente alla loro dimensione, ma distinguendo l'ammontare di percorrenze fatte con mezzi a metano rispetto a quelle fatte con il gasolio, pesando opportunamente il differente incremento avuto sui combustibili. Ne consegue che il ristoro sarà più calzante rispetto al reale fabbisogno, attribuendo maggiori risorse ai contratti dove prevale l'utilizzo del metano. Vi è dunque da tempo un'attenzione su diversi fronti per ricercare una maggiore liquidità in attesa di ulteriori e necessari interventi statali, peraltro già in parte previsti dalla legge di bilancio nazionale per quanto riguarda i mancati ricavi Covid 2022, e dal decreto legge "Aiuti quater" per quanto riguarda ulteriori fondi per il caro energia 2022. Quest'ultimo ha prodotto un recente Decreto ministeriale di riparto, il decreto ministeriale MIT n. 128/2023 che porterà ulteriori 1,5 milioni di euro per la nostra Regione, che si andranno ad aggiungere ai 4,4 milioni più 1,5 milioni, siamo quindi a 5,9 milioni.
Nonostante tutto vi è la consapevolezza che il settore sia ancora sotto pressione e per questo motivo è attivo un tavolo di crisi con gli operatori aperto nel marzo scorso dallo stesso Presidente Acquaroli, per ricercare ulteriori soluzioni. Il tavolo che si è già incontrato svariate volte a livello tecnico, sempre con il sottoscritto e con il concerto delle aziende, fornirà ulteriori elementi per le prossime determinazioni della Giunta volte alla stabilizzazione degli equilibri contrattuali.
Va precisato che la Regione in qualità di ente concedente per i servizi extraurbani, ed ente di programmazione generale per quelli urbani, ricerca prioritariamente l'equilibrio dei contratti di servizio che garantiscono il servizio pubblico ai cittadini, più di quello dei bilanci societari di operatori con cui non ha né alcuna presenza nel capitale né alcun rapporto contrattuale, che spesso sono già in mano privata in misura non trascurabile. Si allega, per fini solamente informativi, la visura camerale di Conerobus, se la volete io ce l’ho. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, ha fatto la precisazione iniziale dopodiché’ ha messo in fila una serie di azioni che la Regione sta facendo, ma non specificando quanto sta facendo su Conerobus perché ha parlato del trasporto pubblico locale in generale.
Va bene, prendo atto del vostro impegno, però l’interrogazione nello specifico riguardava Conerobus che ha 500 dipendenti e spende mensilmente circa 1 milione di euro per le retribuzioni, oltre al discorso delle somme che deve ai fornitori.
La situazione è critica perché è diminuito circa il 20% dei passeggeri e il rincaro dei carburanti grava complessivamente per 3,5 milioni di euro.
Ho messo nella premessa dell'interrogazione il fatto che Conerobus ha da tempo riavviato la rinegoziazione dei mutui contratti con le banche che gravano sul bilancio aziendale per circa 5,5 milioni di euro all'anno.
Rispetto alle risposte che mi ha dato è chiaro che ha parlato di trasporto pubblico locale in senso lato, non sono soddisfatto perché le risposte che chiedevo riguardavano specificatamente l'anticipo di liquidità della Conerobus, le retribuzioni che deve ai dipendenti e quanto deve ai fornitori. Ho chiesto anche rispetto alla revisione dei contratti di servizio quali fossero le intenzioni della Regione.
Prendo atto che c'è questo tavolo che è stato istituito sul trasporto pubblico locale, mi auguro che si diano risposte urgenti alla società di Ancona Conerobus, in particolar modo ai dipendenti che attendono risposte ormai da mesi e si trovano in una condizione lavorativa preoccupante in quanto vogliono avere certezze sul loro futuro occupazionale. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Vorrei capire che fine fa la mia interrogazione e degli altri componenti del Partito Democratico, la n. 780.
Ho visto che è al secondo punto all'ordine del giorno e già l’altra volta senza spiegazione o meglio senza giustificazione, è stata saltata.
E’ possibile sapere se viene fatta o comunque lo stato dell'arte? Grazie.

PRESIDENTE. Stiamo cercando l’Assessore Biondi per poterla avere in Aula.
Adesso completiamo le interrogazioni dell'Assessore Brandoni e poi aspettiamo l'arrivo dell'Assessore Biondi per le interrogazioni n. 779 e n. 780.
L’altra volta giustamente, come dice lei, c'è stata l'assenza dell’Assessore.

Interrogazione n. 801
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“LR 35/2021 artt. 4 e 5 – Direttore dell’ATIM e attività svolte”

Interrogazione n. 802
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“LR 35/2021 artt. 8 e 11 – Dotazione di personale all’ATIM – Agenzia per il Turismo e l’internazionalizzazione delle Marche”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 801 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri e l’interrogazione n. 802 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri (abbinate).
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Le chiedo il doppio del tempo perché abbiamo unito le due interrogazioni.

PRESIDENTE. Concediamo il tempo in più, poi i Consiglieri avranno la possibilità di replicare con lo spazio proporzionale.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Rispondo solo all'interrogazione n. 801, all’interrogazione n. 802 non faccio in tempo.
In riferimento a quanto richiesto, si evidenzia che la Giunta regionale, con nota a verbale n. 79 ha incaricato il Dipartimento sviluppo economico quale struttura organizzativa, cui affidare le procedure amministrative per la costituzione dell'ATIM, ai sensi di quanto stabilito dall'articolo 11 comma 1 della legge regionale n. 35 del 13 dicembre 2021.
In tal senso e nel rispetto delle proprie competenze, il Dipartimento sviluppo economico ha provveduto alle procedure amministrative per la costituzione dell'ATIM.
Il Dipartimento ha, altresì, proceduto alla predisposizione delle linee di indirizzo per l'elaborazione del Programma operativo annuale dell'attività dell'ATIM, che sono state approvate dalla Giunta regionale con atto n. 1430 del 7 novembre 2021.
Il Programma operativo annuale 2023 è stato adottato con decreto n. 2 del 28 dicembre 2022 dal Direttore dell'ATIM, in autonomia, sulla base delle proprie conoscenze professionali e tenuto conto dell'esito di incontri che lo stesso ha tenuto sul territorio con Sindaci, amministratori, associazioni di categoria ed imprese, orientato al confronto e all'ascolto delle esigenze del territorio.
Il Dipartimento ha fornito il necessario supporto, anche logistico, al direttore dell'ATIM per la predisposizione materiale degli atti, fermo restando l'assunzione da parte del Direttore del ruolo di RUP, nonché, nell'attuazione e nella realizzazione delle iniziative previste dal programma operativo annuale, per il primo quadrimestre, accompagnando la fase di avvio dell'Agenzia. Tale accompagnamento terminerà con la copertura della dotazione organica, di cui al Decreto del Direttore n. 34 del 4 aprile 2023, a seguito dell'approvazione del correlato Piano triennale del fabbisogno del personale dell'ATIM.
Infine, in riferimento a quanto richiesto al punto 4, si precisa che, come definito dalla delibera di Giunta regionale n. 877/2022, al Direttore è stato liquidato il trattamento economico annuo lordo, riferito a 13 mensilità, composto da stipendio tabellare per complessivi 45.260,77 euro, come da contratto nazionale del 17 dicembre 2020 — Area delle Funzioni Locali-Dirigenza, e dalla retribuzione di posizione determinata nel valore economico di 70.000,00 euro, come stabilito nel "contratto individuale di lavoro subordinato a tempo determinato per l'incarico di direttore generale dell'Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione delle Marche", assunto al repertorio della Regione Marche con n. 1654 del 20 settembre 2022. Non è invece stata liquidata la retribuzione di risultato, da determinarsi in relazione ai risultati raggiunti nella gestione come relazionati, con nota n. 0401233 del 5 aprile 2023, dal Direttore della stessa Agenzia ai sensi della normativa vigente in materia di performance, allo stato in via di "valutazione" da parte dell'OIV.
La Direzione RUS ha stipulato apposita convenzione, assunta al repertorio della Regione Marche con n. 1876 del 23 novembre 2022, per la gestione economica, contributiva e previdenziale dell’ ATIM.
Adesso passo alla lettura dell’interrogazione n. 802.
Con riferimento al punto 1 si fa presente che per poter avviare le procedure di selezione del personale dirigenziale e non, il Direttore dell'ATIM deve approvare, tenuto conto della dotazione organica di cui al proprio decreto n. 34 del 4 aprile 2023, la programmazione del personale nel rispetto dei limiti assunzionali e finanziari previsti dalla legislazione vigente in coerenza con gli indirizzi già dettati in materia con delibera di Giunta regionale n. 1638/2022.
Con riferimento al punto 2, nelle more di una programmazione del fabbisogno di personale e della relativa copertura, per evitare l'inattività dell'Agenzia, si è provveduto, con delibera di Giunta regionale n. 440 del 27 marzo 2023, ad attivare una convenzione tra Regione Marche e ATIM allo scopo di poter destinare temporaneamente, a far data dall’1 aprile 2023 per un anno, due unità dipendenti della Giunta al fine dell'espletamento dei servizi connessi alla gestione del programma operativo delle attività per l'anno 2023 consentendo lo svolgimento dei compiti assegnati all'Agenzia stessa. Nello specifico sono state individuate le seguenti professionalità:
- n. 1 funzionario titolare di P.O. qualificata, che sarà collocato a riposo il 31 agosto 2023;
- n. 1 funzionario amministrativo.
Le attività svolte dal personale sono realizzate nei limiti della loro consistenza numerica e sono meglio dettagliate nella convenzione di cui alla delibera di Giunta regionale n. 440/2023 e, specificamente riguardano:
- attivazione di risorse integrative attraverso l'aggregazione di soggetti e lo sviluppo di alleanze strategiche e progettualità interne ed esterne alla Regione;
- coinvolgimento partecipativo del territorio (stakeholder engagement);
- consolidamento della presenza delle Marche sui mercati tradizionali e sviluppo dei mercati emergenti attraverso strategie di marketing differenziate (azioni di comunicazione e di promo-commercializzazione mirata per tipologia di prodotto/mercato);
- supporto organizzativo ed operativo alle attività del Direttore generale, archivio atti, rapporti istituzionali e relazioni esterne, istruzione di atti e contratti.
Nel pieno rispetto delle competenze di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1523/2021, il Dipartimento sviluppo economico ha altresì operato al fine di vigilare e garantire il corretto funzionamento dell'ATIM, con lo scopo di assicurare la realizzazione delle attività di promozione a servizio della Regione Marche.
In riferimento a quanto richiesto al punto 3, si fa presente che il termine del 30 giugno 2022 indicato all'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 35/2021, è riferito all'adozione di una serie di atti cronologicamente sequenziali, contenenti disposizioni relative:
a) alla nomina degli organi dell'ATIM: nello specifico il Direttore dell'ATIM, nominato con delibera di Giunta regionale n. 877/2022, è entrato in carica il 19 settembre 2022; la nomina del Revisore dei conti è stata fatta con Decreto del Presidente n. 142 del 25 ottobre 2022;
b) agli atti di indirizzo e di programmazione regionale, nonché alle direttive per l'esercizio delle funzioni di cui all'articolo 2: sono stati adottati con delibera di Giunta regionale n. 1430 del 7 novembre 2022 sono stati approvati gli "indirizzi per l'elaborazione del Programma operativo annuale di attività dell'ATIM” e con delibera di Giunta regionale n. 1638 del 3 dicembre 2023, con cui sono stati approvati gli "indirizzi per la definizione della dotazione organica dell’Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione delle Marche e individuazione dei limiti per le spese di personale";
c) alla individuazione e alla disciplina del trasferimento delle risorse strumentali e finanziarie connesse alle funzioni di cui all'articolo 2: il trasferimento delle risorse finanziarie è avvenuto con delibera di Giunta regionale n. 311 del 06 marzo 2023;
d) all'individuazione delle risorse umane da assumere o da trasferire, previo consenso, all'ATIM: tale individuazione è avvenuta con delibera di Giunta regionale n. 81 del 6 febbraio 2023 e ha contestualmente demandato alla scrivente Direzione l'acquisizione dell'assenso dei dipendenti che svolgono prevalentemente attività di promozione nell'ambito del settore "Turismo" e di internazionalizzazione nell'ambito del settore "Innovazione e cooperazione internazionale”.
Con delibera di Giunta regionale n. 81/2023 si è dato avvio alle procedure per l'individuazione delle risorse umane da assegnare, previo consenso, all'ATIM. A seguito dell'adozione di tale atto, la Direzione RUS ha provveduto a richiedere formale dichiarazione di assenso al trasferimento, come previsto dal precitato articolo 11, comma 2, lettera d), della legge regionale n. 35 del 2021 o, in caso di diniego, formale dichiarazione di assenso all'assegnazione temporanea, ai sensi dell'articolo 30, comma 2 sexies, decreto legislativo n. 165/2001, le cui risultanze sono state comunicate con nota prot. 0245425/2023 al Direttore dell'ATIM e al Direttore del Dipartimento sviluppo economico. In particolare due dipendenti hanno richiesto un colloquio con il Direttore dell'ATIM, in modo da poter adeguatamente valutare la proposta di trasferimento o assegnazione temporanea presso l'Agenzia.
Per quanto attiene al punto 4, come già anticipato nella risposta all'interrogazione n. 801/2023, è stato adottato il decreto n. 2 del 28 dicembre 2022 dal Direttore dell'ATIM, in autonomia, sulla base delle proprie conoscenze professionali e tenuto conto dell'esito di incontri che lo stesso ha tenuto sul territorio con Sindaci, amministratori, associazioni di categoria ed imprese, orientato al confronto e all'ascolto delle esigenze del territorio.
Il Dipartimento ha fornito il necessario supporto, anche logistico, al direttore dell'ATIM per la predisposizione materiale degli atti, fermo restando l'assunzione da parte del Direttore del ruolo di RUP, nonché, nell'attuazione e nella realizzazione delle iniziative previste dal programma operativo annuale, nel primo quadrimestre, accompagnando la fase di avvio dell'Agenzia.
Infine, per quanto attiene alla definizione del personale dell'ATIM, il Direttore con decreto n. 34 del 4 aprile 2023 ha adottato la dotazione organica dell'Agenzia ed è in procinto di adottare l'atto di programmazione relativo all'anno 2023 con l'individuazione dei profili professionali da coprire in via prioritaria e le modalità di assunzione, nel rispetto delle risorse finanziarie disponibili.
Solo una volta definito l'atto programmatorio, potranno essere avviate le procedure per l'assunzione del personale secondo le modalità previste dallo stesso atto, rendendo pienamente operativa ed autonoma l'Agenzia stessa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. La risposta mi lascia totalmente insoddisfatta, tra l'altro non ha fatto che leggere tante cose che avevamo già detto nelle interrogazioni e gli atti pubblicati li avevamo già letti e citati. Ad ogni buon conto, visto che la risposta è stata piuttosto articolata, la ringrazio se potrà fornirmi una copia scritta di quello che ha letto.
Ascoltando la sua risposta non posso che essere insoddisfatta.
Nonostante l'elenco delle attività svolte dall'ATIM, dal suo Direttore e le belle parole, l’ATIM rimane assolutamente a metà mandato una scatola vuota, che però sta costando ai marchigiani centinaia di migliaia di euro. Una scatola vuota guidata da un Direttore che di fatto si sta avvalendo di personale non assegnato a lui, quindi sotto la sua direzione, bensì del personale in carico alla struttura della Giunta regionale. Personale che è sottoposto alle direttive di un dirigente regionale che continua ad occuparsi, come faceva due o tre o più anni fa, di attività che non dovrebbero più essere in capo alla Regione Marche perché se non erro l’ATIM nasce per rendere più efficace e specialistica quell’attività che non poteva essere svolta al meglio all'interno delle strutture regionali in quanto probabilmente necessitava per sua natura di figure professionalmente più specializzate e preparate ed in virtù della loro maggiore preparazione magari con compensi maggiori.
Ricordo con quanta fretta venne approvata la legge il 13 dicembre 2021, ricordo la necessità assoluta che fosse approvata prima di Natale, prima della fine dell’anno, addirittura prima dell’approvazione del bilancio regionale. Una necessità così impellente che a distanza di un anno e mezzo dall’approvazione ancora l’Agenzia non dispone di personale proprio. Medesimo ritardo non ha subito però la nomina del suo Direttore che è stato incaricato nei termini previsti. Ci domandiamo perché a distanza di un anno e mezzo dalla sua costituzione non avete ancora provveduto all’individuazione di quel personale altamente specializzato da assegnare all’Agenzia, soprattutto in considerazione della vostra assoluta convinzione della necessità di dotare la Regione di un soggetto terzo per gestire materie così delicate e complicate quali appunto l'internazionalizzazione e la promozione turistica.
A dispetto di quello che ci volete far credere soltanto due o poco più sono ad oggi i dipendenti dell’ATIM: un funzionario di categoria D, funzionario esperto - fate attenzione! - ecologista e agroalimentarista che dovrà occuparsi di turismo ...

PRESIDENTE. Vi prego, si fermi un attimo, le chiedo scusa. Vi prego di fare silenzio, prego di chiudere le porte dell’Aula, chi vuole parlare stia fuori.
Prego di fare davvero silenzio, rispetto reciproco dovuto, rispetto per chi ci sta ascoltando e vedendo. Prego continui.

Manuela BORA. Più che altro per il rispetto che merita quest’Aula, poi all'atteggiamento di molti miei colleghi purtroppo oramai sono abituata.
Tra questi funzionari che sono in capo all’ATIM ricordiamo un funzionario di categoria D funzionario esperto - fate attenzione! - ecologista e agroalimentarista, che dovrà occuparsi di turismo e internazionalizzazione e una funzionaria amministrativa contabile, che da sola dovrà supportare il Direttore generale nei rapporti istituzionali, nelle relazioni esterne, nell’istruzione degli atti, dei contratti e tutto questo solo a partire dal mese scorso.
Ma prima che cosa è successo, da luglio del 2022 a marzo 2023? Abbiamo ascoltato le sue parole, Assessore, ma la realtà dei fatti è che, atti alla mano, non c’era nessuna figura professionale che portasse avanti le attività dell’Agenzia, che pure sembrano diverse, come dimostra la sezione trasparenza del portale ATIM. E quindi, al di là delle giustificazioni o delle false dichiarazioni, chi si è preoccupato, ad esempio, della predisposizione del programma operativo annuale delle attività dell’Agenzia o della BIT, a partire dalla pura attività promozionale fino alla gara per l’allestimento dello stand per oltre 300 mila euro, all’attività di comunicazione? E ancora, chi ha seguito l’attività di comunicazione della partecipazione alle fiere di Monaco, Berlino, Moda Italia, Shoes from Italy, solo per citarne alcune?
Sono di natura una persona “curiosa” e così sono andata a visionare questi atti e scopro che il dott. XY oltre a firmare gli atti in quanto Direttore risulta essere anche responsabile del procedimento. Ora, non avendo personale a disposizione, mi risulta difficile immaginare il dott. XY inchiodato alla scrivania a predisporre atti, ad offrire offerte tecniche ed economiche per le procedure di gara, tanto da meritarsi pienamente il lauto compenso che gli viene mensilmente erogato. Lo vedete assorto nella predisposizione di atti e contestualmente magari rispondere al telefono, leggere e inviare mail, partecipare ad iniziative pubbliche e convegni al fianco del Presidente Acquaroli o dell’Assessore di turno? E’ più facile pensare che il lavoro, che tutta l'importantissima attività amministrativo/contabile sia svolta dai segretari, o meglio dai funzionari regionali in sostituzione di quel personale super qualificato che dovrebbe essere assunto dall’Agenzia ma che, non si capisce per quale motivo, tarda ad arrivare. Il dott. XY ha semplicemente apposto un paio di firme su atti che servono a giustificare il suo lauto compenso.
Assessore, non sarà che la scatola vuota di ATIM in realtà è soltanto fumo negli occhi? Un altro poltronificio, una struttura di cui in realtà non c’è alcun bisogno perché tutto può essere fatto in casa, con più tempo, come l’ha avuto lui, contando sull’esperienza decennale di funzionari e dirigenti che anche voi avete visto bene di mantenere al loro posto anche a seguito della tanto declamata riorganizzazione della Giunta regionale.
Inutile, Assessore, fornire elenchi di cose fatte e cose da fare, parlare di risultati raggiunti, obiettivi da raggiungere, riunioni e tavoli fatti, è chiaro che tutto quello che sino ad ora è stato fatto in tema di promozione turistica e internazionalizzazione è stato fatto in linea con quanto fatto nel passato dagli stessi funzionari e dagli stessi Dirigenti della precedente Giunta, con la sola differenza che allora non spendevamo centinaia di migliaia di euro per finanziare il nulla cosmico e per pagare un Direttore che lavora soltanto per se stesso, aspettando che i tempi siano maturi per assegnare ruoli e incarichi ad hoc.
Assessore, non crede che questo rappresenti una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini marchigiani che vedono buttare al vento risorse pubbliche, anche poco rispettoso dei funzionari ai quali non viene riconosciuto il giusto merito delle attività svolte? Poi guardando al futuro ci chiediamo ...

PRESIDENTE. Ho dato il giusto tempo all’uno e all’altro, questo non è possibile in nessun modo.
Prima di passare all’interrogazione n. 779, a cui risponderà l'Assessore Biondi, vi segnalo che subito dopo l’avvio dei lavori di questo Consiglio il Presidente Acquaroli e gli Assessori Biondi, Antonini, Saltamartini e Baldelli si sono assentati temporaneamente, poi sono rientrati, come voi vedete qui.
Mi preme segnalarlo per evitare discussioni di sorta, quindi va a verbale questa situazione.

Interrogazione n. 779
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Iniziative a favore delle pari opportunità e convocazione del tavolo regionale per le statistiche di genere”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 779 ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Il Tavolo regionale per le statistiche di genere è stato istituito con delibera di Giunta n. 256 dell'11 marzo 2019.
Il tavolo era stato istituito su proposta dell'allora Assessore alle Pari Opportunità, era stato attivato dalla PF competente e le convocazioni venivano fatte dalla Dirigente su richiesta dell'Assessore, come quella indicata nell'interrogazione che risulta essere l'ultima convocazione.
Con la riorganizzazione di gennaio 2022 il tema delle pari opportunità ha natura trasversale ed è in capo a più settori. Una parte delle competenze, quali il supporto alla Consigliera regionale di parità, sono state trasferite al Settore "istruzione, innovazione sociale e sport" di nuova istituzione. Gli interventi in tema di lavoro mirati a valorizzare la condizione femminile sono stati realizzati dal Settore "Servizi per l'impiego e politiche per il lavoro" finanziati con fondi FSE. Le politiche di contrasto alla violenza di genere sono in capo al Settore "inclusione sociale, sistema informativo e Runts” Quindi la delibera di Giunta regionale sopra richiamata deve essere aggiornata all'attuale struttura organizzativa regionale tenendo conto dei nuovi Settori istituiti.
Comunque si rileva che numerose iniziative di promozione e divulgazione sono realizzate direttamente dalla Commissione pari opportunità presso il Consiglio regionale.
Si precisa inoltre che l'Osservatorio del mercato del lavoro annualmente realizza il report sul mercato del lavoro femminile, che pubblica sul proprio sito istituzionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessora, le vocali per quanto se ne voglia dire sono rilevanti.
La sua risposta mi lascia insoddisfatta e delusa e mi fa piacere che abbia un po’ ripercorso la storia. Questo tavolo nasce con la precedente Giunta Ceriscioli, sono tutte cose che sapevo in quanto all'epoca ero al suo posto, ecco perché mi lascia insoddisfatta.
La risposta viene da chi dovrebbe avere a cuore gli interessi di tutte le donne in quanto amministratrice e soprattutto in quanto donna.
Tanto per fare chiarezza partirei dal perché abbiamo voluto fortemente quel tavolo, perché senza i dati e senza l’attualizzazione di questo problema, dal momento che le politiche pubbliche non sono mai neutre, è importante far capire quanto sia rilevante mettere al centro dell’agenda di chi ci governa anche politiche di genere.
Tanto per fare chiarezza vorrei partire da alcuni dati: le donne occupate sono per lo più impiegate e operaie con uno stipendio sempre e comunque inferiore a quello degli uomini, le donne dirigenti sono ancora troppo poche, sono solo lo 0,3%, e percepiscono in media 40.000 euro in meno rispetto agli uomini. Nei ruoli impiegatizi poi le donne percepiscono addirittura il 39,3% in meno e presentano condizioni lavorative più precarie rispetto a quelle degli uomini e proliferano i part-time, 45% contro l’8% scarso per gli uomini.
Queste sono soltanto alcune, purtroppo, delle tante disparità di un mercato del lavoro che continua a premiare uomini over 50 e a penalizzare le donne.
Oltretutto l’indipendenza e l’equità economica delle donne incide in maniera significativa sia sulla crescita del Pil del Paese che sulla crescita della natalità, checché voi ne diciate, tema infatti tanto caro a voi e al centro-destra più in generale. Un tema che è diventato un’urgenza per tutto il nostro Paese, purtroppo anche per la nostra regione.
Sapete voi, uomini, quanto influisce sulla scelta di fare un figlio la condizione familiare, la disponibilità economica e l'accessibilità ai servizi di welfare e di supporto e sostegno agli asili nido? Ancora, avere orari di lavoro più flessibili, l’incentivazione del telelavoro e dello smart working, una più equa ridistribuzione dei carichi di cura dei figli ed anche degli anziani, non serve il pinkwashing, servono piuttosto interventi efficaci e strategie di lungo respiro.
Il tavolo delle statistiche di genere è nato proprio per incidere su queste politiche. Dopo due anni inutili passati con la precedente Assessora, per favore …

Interrogazione n. 780
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora. Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Villa Buonaccorsi di Potenza Picena (MC)”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 780 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora. Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Il complesso, come noto, è stato recentemente acquisito al Demanio dello Stato, a seguito di esercizio del diritto di prelazione da parte del Ministero della cultura. Con nota dell’11 maggio 2022 il Segretario generale del MiC, ha comunicato la disponibilità al trasferimento del bene facendo ricorso al federalismo demaniale culturale.
La Regione Marche, la Provincia di Macerata e il Comune di Potenza Picena, preso atto della rilevanza culturale del complesso monumentale di Villa Buonaccorsi a livello nazionale e, più in particolare, per il territorio regionale marchigiano, in forza dell'unicità dei suoi valori storico artistici e architettonici, hanno condiviso un documento che traccia le linee generali del Programma di valorizzazione culturale.
Con nota del Presidente della Giunta regionale del 22 giugno 2022 è stata inoltrata la richiesta di attivazione del procedimento in oggetto, allegando altresì le "linee generali del Programma di valorizzazione culturale."
Gli step necessari per l'attuazione del federalismo demaniale culturale.
Per l'attuazione delle previsioni di cui all'articolo 5, comma 5, del decreto legislativo n. 85/2010 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra il Ministero per i beni e le attività culturali - Segretariato generale e l'Agenzia del Demanio che nello specifico prevede che
1) gli enti territoriali (Comuni, Province, Regioni) presentino al Segretariato regionale del MiC e alla Direzione territoriale dell'Agenzia del demanio, specifica richiesta contenente l'individuazione degli immobili oggetto di interesse, nonché l'illustrazione delle finalità e delle linee strategiche generali. Nel caso specifico tale adempimento è stato assolto con la nota del Presidente della Giunta regionale del 22 giugno 2022 allegando le "linee generali del Programma di valorizzazione culturale”;
2) effettuate le necessarie verifiche il Segretario regionale del MiC e il Direttore territoriale dell'Agenzia del Demanio, comunicano all'ente richiedente l'ammissibilità della domanda. Nel caso specifico sono state inviate con nota del 12 maggio 2022 del Segretariato regionale per le Marche del MIC;
3) vi sia la condivisione ed approvazione del Programma di valorizzazione presentato dagli enti territoriali, da parte del MiC, con apposito verbale, sentita l'Agenzia del Demanio. Nel caso specifico, attualmente si è in questa fase del procedimento, in cui sono stati svolti 3 tavoli tecnici ed ulteriori incontri da cui è emersa la seguente situazione:
- nel corso del tavolo tecnico del settembre 2022 è stata discussa una prima bozza del programma di valorizzazione sviluppato secondo le "linee generali del Programma di valorizzazione culturale" di cui alla delibera di Giunta regionale n. 772 del 22 giugno 2022, nel quale si dà conto anche dei primi interventi di recupero e salvaguardia, in particolar modo del "giardino all'italiana", in corso di attuazione con fondi del MiC;
- nel corso del tavolo tecnico del 23 novembre 2022 l'Agenzia del demanio rappresenta, oltre all'Accordo di valorizzazione, la possibilità, anche solo per una parte dell'immobile, di attivare la procedura, in capo alla stessa Agenzia, della concessione di valorizzazione;
- nel corso del terzo tavolo tecnico del 5 dicembre 2022 si sono discusse le modalità operative per l'attuazione della concessione di valorizzazione con particolare riguardo alla individuazione puntuale degli immobili da inserire nel citato avviso pubblico, nonché la necessità di redigere uno studio di fattibilità volto alla definizione degli investimenti necessari al recupero dell'intero complesso sia sotto il profilo strutturale che energetico. Per tale aspetto si è resa disponibile l'Agenzia del Demanio con le proprie risorse e strutture tecniche. Sono pertanto in corso di definizione fra MiC e Agenzia del Demanio, i sopraccitati aspetti operativi.
Quanto sopra rappresentato incide necessariamente sulla procedura del federalismo demaniale culturale per la quale la Regione Marche ha presentato specifica richiesta e ha già predisposto, sulla base del masterplan commissionato all'Università Politecnica delle Marche, una prima versione di Programma di valorizzazione che necessariamente andrà aggiornato nel suo sviluppo definitivo sulla base degli esiti definitivi dall'iter sopra descritto inerente la concessione di valorizzazione. Solo con la definizione puntuale dei suddetti aspetti tecnico operativi potrà definirsi la migliore e più efficace "governance del sito culturale”.
Va altresì evidenziato che la Regione Marche, in previsione della conclusione del citato dell'Accordo di valorizzazione ha stanziato nel Programma regionale FESR 2021/2027 milioni di euro;
4) la predisposizione/approvazione, sulla base del Programma di valorizzazione approvato, dell'Accordo di valorizzazione da redigersi secondo lo schema definito congiuntamente da MiC e Agenzia del Demanio;
5) trasferimento del bene all'ente territoriale da parte dell'Agenzia del demanio secondo le condizioni dell'Accordo di valorizzazione, di cui al precedente punto 4.
Sulla base di quanto rappresentato in premessa formuliamo i seguenti ...

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, qui non si tratta di soddisfazione o non soddisfazione, credo che i cittadini di Potenza Picena, ma soprattutto i cittadini marchigiani non resteranno molto soddisfatti delle sue parole perché le date sono testimoni più duri della pietra e soprattutto, come si dice ad Ancona, parlare non costa tanta fatica.
Ricordo che il 9 febbraio 2022 è stato autorizzato l'acquisto di Villa Buonaccorsi, ricordo addirittura che nel dicembre 2021 con il bilancio di previsione la Regione Marche aveva stanziato 2,5 milioni, ora fermi lì. A dicembre del 2021 la Regione Marche aveva anche incaricato la Politecnica delle Marche, spendendo 40 mila euro, per un imprecisato studio a proposito di questo progetto e a giugno del 2022, praticamente un anno fa, ha avviato il procedimento per acquisizione delle aree a seguito del federalismo demaniale. Non solo ad aprile 2022, oltre un anno fa, siete andati alla BIT a presentare l’Accordo che avreste raggiunto, di convenzione con lo Stato, addirittura dichiarando l'istituzione di una Fondazione pubblica/privata; ad aprile 2022 la Sindaca di Potenza Picena ha scritto testualmente: “Giardini presto riaperti al pubblico”
Allora, tracciamo qualche conclusione, Assessore.
Aggiungo un altro aspetto che nei giorni scorsi l’Associazione ville, che negli anni si è totalmente impegnata per sensibilizzare su questa importante infrastruttura culturale, è stata emarginata e sui vostri obiettivi c'è un silenzio assordante da oltre 596 giorni.
Mi viene da dire che non avete coinvolto i cittadini perché i riferimenti che lei richiama non sono conosciuti da nessuno.
Non avete informato i cittadini sulla situazione, ma la cosa più grave, Assessore, glielo dico, voi avete tenuto 2,5 milioni fermi non occupandovi dei giardini. Avreste dovuto mantenere quei giardini per dare la possibilità fin da subito, immediatamente, di poterli sfruttare dal punto di vista culturale.
Davvero uno sfregio nei confronti della città e di chi ci ha lavorato. Grazie.

Interrogazione n. 747
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Interventi a favore di persone affette da fibromialgia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 747 dei Consiglieri Vitri, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione viene messa in luce, in particolare, una patologia molto pericolosa e molto dannosa per la salute dei cittadini, che è la fibromialgia, che colpisce le persone di ambo i sessi. Si tratta secondo la definizione clinica di una malattia reumatica extrarticolare caratterizzata non solo dal dolore muscolare scheletrico diffuso, ma anche da profondo affaticamento e da numerose altre manifestazioni cliniche a carico di diversi organi e apparati.
Al di là della definizione clinica di questa patologia, c’è da tener conto che ha effetti particolarmente invalidanti, soprattutto dal punto di vista psicologico e psichiatrico.
E’ una patologia che purtroppo ancora oggi non è inserita nei LEA, nei livelli essenziali delle prestazioni.
Nella nostra Regione con la legge regionale 3 del 2021 si è data applicazione alla costituzione di un comitato tecnico scientifico, con la delibera regionale n. 394 del 2023, approvata il 27 marzo scorso, che ha il compito di redigere i percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali per questo tipo di persone.
Ho incontrato recentemente le componenti dell'associazione, che si occupa di questa patologia, e sono rimasto particolarmente colpito dalla loro rivendicazione, posto che, appunto, il servizio sanitario nazionale ed anche quello regionale sono un po' in ritardo sulla valutazione degli effetti di questa patologia.
C'è anche da tener conto che nella nostra Regione c'è un centro operativo di riferimento regionale presso la clinica reumatologica dell'Università Politecnica delle Marche, che è collocata presso il presidio ospedaliero Carlo Urbani di Jesi. In sede di redazione del piano socio-sanitario avevo chiesto agli uffici di inserire una particolare attenzione per questa patologia e siccome il provvedimento è pendente presso il Consiglio regionale, per essere approvato probabilmente prima delle ferie estive, chiedo agli altri Consiglieri, anche di maggioranza, di porre particolare attenzione alle misure per questo tipo di patologia.
Segnatamente alla domanda che viene posta dall'interrogante Consigliera Vitri: quali atti la Regione sta adottando per far sì che questa patologia possa rientrare nei LEA, nei livelli essenziali assistenziali; devo aggiungere che in sede di Conferenza delle Regioni tra gli Assessori questo tema è stato da me posto all'attenzione e farò in modo che si possa anche porre all'ordine del giorno del comitato stesso, sia per il riconoscimento dei livelli essenziali assistenziali (LEA), l'inserimento della fibromialgia nei LEA, sia per le altre misure che sono necessarie dal punto di vista assicurativo e previdenziale perché le persone che sono colpite da questa patologia non sono in grado di lavorare o di attendere alle normali occupazioni. Bisogna intervenire sia per i percorsi assistenziali che per il riconoscimento di misure previdenziali. Tenuto conto che questa materia è di competenza dello Stato noi ci attiveremo con tutte le forme e le possibilità che le Regioni hanno di far sì che a livello centrale, statale, il Ministero della salute e il Ministero del lavoro e della previdenza possano valutare questa esigenza.
La risposta di oggi è interlocutoria e dovremmo lavorare molto perché è una patologia assai estesa e non è facile diagnosticarla. Molte persone che soffrono di fibromialgia purtroppo non sanno di averla perché è una patologia nuova ed è necessario anche specializzare il personale medico e i servizi sanitari della nostra Regione.
La Regione Marche si batterà affinché la fibromialgia sia inserita nei LEA, nei livelli essenziali assistenziali, e si possa avviare un percorso dal punto di vista previdenziale con il Ministero del lavoro, anzi, prego i colleghi presenti di attivarsi con altri atti di indirizzo da parte della Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Saltamartini, per l’attenzione e la sensibilità verso questo tema perché lei non ha risposto solo a me qui in Consiglio regionale, ma ha risposto ad almeno 30.000 persone affette da fibromialgia nelle Marche. Come può ben vedere, la invito ad alzare gli occhi, qui ci sono alcune donne che oggi le rappresentano, sono tutte in viola perché questo è il colore della fibromialgia. la Giornata internazionale si è celebrata il 12 maggio all’insegna di questo colore, con palazzi accesi di luce viola, una luce viola che oggi qui in Consiglio regionale le chiediamo di non spegnere.
Mi ha dato due risposte importanti e spero sia una promessa a queste donne e a tutte le 30.000 persone che sono dietro a loro perché ricordiamo che la fibromialgia purtroppo attacca soprattutto le donne, ed è una sindrome fortemente invalidante e apparentemente invisibile. Sono donne bellissime, apparentemente forti che invece soffrono in silenzio e quando si svegliano al mattino a volte avvertono dolori come coltellate fortissime.
Lei ha detto benissimo, è difficile da diagnosticare, fino ad oggi purtroppo non si è fatto abbastanza ed io in un minuto e mezzo proverò anche a chiederle che cosa è necessario fare.
Mi ha detto che è già stato istituito un tavolo tecnico a marzo, che nel nuovo Piano socio-sanitario, il cui iter inizierà adesso in Commissione sanità, sarà dedicata particolare attenzione alla fibromialgia. Ha detto che si è fatto portavoce in Conferenza Stato-Regioni dell’inserimento nei livelli essenziali assistenziali della fibromialgia, ma non mi ha risposto alla domanda principale, chiedevo tra i tre quesiti se la Regione intendesse prevedere un’indennità regionale fibromialgia, finalizzata a facilitare economicamente la qualità di vita complessiva di persone fibromialgiche, considerate le terapie indispensabili a cui sono costrette a sottoporsi.
L’ho chiesto perché nel bilancio di previsione triennale 2022/2024 lo Stato ha previsto un fondo di 5 milioni di euro finalizzato alla cura della fibromialgia. Questo fondo è stato già ripartito tra diverse Regioni, alcune l’hanno utilizzato in modo diverso, altre l’hanno integrato con risorse proprie, l’Emilia Romagna è già intervenuta, così anche la Toscana e l’Abruzzo - tra queste persone c’è anche una donna che rappresenta l’Abruzzo - mentre la Sardegna ha istituito una indennità regionale fibromialgia di 800 euro per il 2023 e altre 800 per il 2024, che potranno essere utilizzate con un bonus a fondo perduto per le terapie.
Assessore, la invito ad intervenire anche nelle Marche, come lei ha già detto, anche attraverso il tavolo tecnico, assumendosi l’impegno di incontrare ...

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Interrogazione n. 785
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Interventi regionali per il contrasto alla povertà estrema e all'esclusione sociale”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 785 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio di questa interrogazione perché ancora si sta lavorando sull'assestamento e non sono in grado di rispondere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non ci sono problemi sul rinvio, è un anno e mezzo che aspettiamo, abbiamo passato due bilanci, non ho difficoltà ad attendere il terzo.
La risoluzione n. 34, votata all'unanimità lo scorso anno dall'intero Consiglio, con determinazione aveva voluto impegnare la Giunta sul tema della povertà estrema, partendo da una mozione che avevamo proposto noi, ricordo che fu il Consigliere Mastrovincenzo a predisporla e a firmarla in Consiglio, si chiedeva con determinazione allora, lo facciamo oggi con maggiore forza, di incrementare i fondi.
Aspettiamo, visto che i dati che ci mette a disposizione la Caritas sono molto preoccupanti, la prossima settimana.
La Caritas nel 2022 ha assistito più di 15 mila utenti, ha distribuito 80 mila pacchi viveri e 225 mila pasti. Partiamo da lì, poi, Assessore, ne parleremo a fronte della risposta che lei ci metterà a disposizione. Grazie.

Interrogazione n. 787
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Revisione dei modelli organizzativi dei servizi sanitari regionali a favore delle persone affette da diabete e sperimentazione di una Cittadella del diabete a Pesaro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 787 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La rete diabetologica marchigiana è stata premiata per due volte come best practice dalla Comunità europea e per questo verrà utilizzata come modello in alcuni progetti europei futuri, così come Agenas ha manifestato interesse ad esportare il nostro modello verso altre Regioni italiane.
Gli obiettivi che sono stati traguardati dal modello marchigiano della diabetologia prevedono di rendere conformi alla legge regionale n. 9 del 2015 tutti i centri antidiabetici in relazione alla adeguatezza e alla composizione del team diabetologico (medici diabetologi, infermieri dedicati, dietista, podologo e psicologo). Sono previsti la presenza delle associazioni dei pazienti diabetici nei CAD ed il potenziamento della digitalizzazione già in essere, sia con il fascicolo sanitario elettronico, sia con la telemedicina, con preferenza in particolare per il teleconsulto.
Il tavolo tecnico, che è stato richiesto dall'Associazione di tutela dei diritti dei diabetici marchigiani e dall'Associazione famiglie con adolescenti e infanti con diabete, in aggiunta a quello già esistente regolarmente operante dal 2015 in base al legge regionale sul diabete, è stato convocato tre volte nel corso di questo periodo, in particolare il 26 aprile 2022, l’8 settembre 2022 e recentemente il 16 maggio 2023, proprio a sottolineare l'importanza che il servizio sanitario regionale riconnette ai problemi esposti dall'associazione e alla particolarità di questa patologia, anche in riferimento all'elevatissimo numero delle persone che ne sono coinvolte.
Dobbiamo anche aggiungere che tutte le richieste, che sono state esplicitate dalle associazioni rappresentative, sono state inserite nel piano socio-sanitario, che è stato deliberato dalla Giunta e che è all'esame di questo Consiglio regionale.
Il progetto della “cittadella” del diabete a Pesaro è un'idea già presentata, approfondita già dalle Giunte precedenti, in particolare nelle due precedenti consigliature. L’hanno sempre proposta come idea, ma non se ne è fatto mai nulla, nel senso che c'erano delle difficoltà oggettive che derivavano dal bilancio sanitario della Regione Marche, soprattutto dal fatto che la rete diabetologica riguardava tutte le cinque Aziende sanitarie della nostra Regione.
C’è da tener conto che con questa interrogazione non si può prendere un impegno per realizzare in questo momento la “cittadella” del diabete, però penso che, siccome nel piano socio-sanitario ci sono delle ampie aperture verso un modello di questo tipo e considerato che l'Associazione dei diabetici opera in gran parte anche nella provincia di Pesaro e Urbino, nel prosieguo di questa consigliatura potrà anche essere valutata e approfondita questa richiesta.
Com’è noto le interrogazioni non hanno il compito di esporre da parte dell'esecutivo regionale la programmazione sanitaria, le interrogazioni servono per fotografare gli atti dell'amministrazione ed in questo momento devo rispondere in questo modo, il che non significa che il Consiglio regionale e la Giunta negli ambiti delle rispettive attribuzioni e nell'ambito della programmazione successiva non possano finanziare la realizzazione della “cittadella”.
Concludo questa interrogazione per evidenziare come grandissimi investimenti finanziari sono programmati per la provincia di Pesaro e Urbino, in particolare il nuovo Ospedale di Muraglia, che rappresenta un investimento fondamentale ed importante della nostra regione verso il miglioramento delle condizioni sanitarie dei cittadini della provincia di Pesaro e Urbino.
Conclusivamente, devo dire a tutti i cittadini che hanno questa patologia che ci sarà grande attenzione da parte della Giunta e del Consiglio regionale sulla materia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Con la nostra interrogazione volevamo evidenziare la situazione della provincia di Pesaro e Urbino, dove purtroppo le persone affette da diabete, che sono circa 80 mila nelle Marche, hanno grossi problemi con tempi di attesa eccessivi, che evidenziano una scarsa organizzazione che costringe spesso i diabetici a ricorrere alle attività private, molto spesso anche fuori regione aumentando la mobilità passiva.
Si propone questa “cittadella” del diabete come una soluzione che può in qualche modo ridurre i tempi di attesa e migliorare la scarsa organizzazione che è presente oggi.
I pazienti diabetici evidenziano che spesso devono ricorrere al privato, in quanto c'è l'assenza di una vera e propria presa in carico, c'è una frammentazione eccessiva delle prestazioni, una carenza di personale e tutto questo in qualche modo va ad influire sulla capacità del servizio pubblico di riuscire a dare risposte in tempi rapidi.
Molto spesso chi ha il diabete ha bisogno di percorsi diagnostici multidisciplinari, che coinvolgono diversi specialisti: cardiologo, oculista, nefrologo, ortopedico e molti altri e i pazienti sono costretti volta per volta, non essendoci una vera e propria presa in carico, a sottoporsi a visite in giorni diversi. Questo crea problemi sia per la vita quotidiana, che per l'attività dal punto di vista lavorativo. Altro aspetto critico è quello di doversi recare in presidi diversi, a volte anche lontani tra di loro.
Ritengo che l’idea della “cittadella” del diabete dovrebbe comportare la definizione di un punto a livello provinciale o al massimo due e i vari specialisti potrebbero concentrarsi in giorni ben definiti. Un progetto pilota che potrebbe partire dalla provincia di Pesaro e Urbino, che dovrebbe superare la dannosa frammentazione che oggi c’è, l'aggravio dei costi a carico dei cittadini costretti per ridurre i tempi a fare accertamenti dal privato, soprattutto razionalizzare il personale che oggi abbiamo a disposizione per riuscire ad organizzare il servizio. Oggi, per esempio per fare i controlli per il rinnovo della patente servono mesi quando basterebbe un unico centro, una presa in carico per riuscire a dare ...

Interrogazione n. 810
ad iniziativa della Consigliera Elezi
“Procedure di appalto finanziate con soldi pubblici nel Comune di Appignano del Tronto”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 810 della Consigliera Elezi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Il progetto del Comune di Appignano del Tronto fa riferimento ad un bando del GAL Piceno a valere sulla misura 19.2.7.6 ed è gestito dallo stesso.
In occasione delle segnalazioni avanzate dal gruppo consiliare La Lanterna sono stati richiesti chiarimenti al GAL con nota n. 0890389 del 7 luglio 2022. Il GAL Piceno, tramite la nota acquisita al protocollo regionale n. 947742 del 21 luglio 2022, ha dichiarato che la rendicontazione del progetto non era stata ancora effettuata e che non era in possesso di informazioni diverse da quelle presenti in allegato alla domanda presentata dal Comune.
Nella documentazione presente nel Sistema informativo agricolo regionale (SIAR), per quanto riguarda la segnalazione della mancanza delle mappe in braille si evidenzia che le stesse non erano presenti nel contratto iniziale di affidamento dei lavori. Alla ditta esecutrice sono stati affidati i soli lavori di installazione e fissaggio di due totem in corten (come supporto per le mappe tattili) - Determina a contrarre per i lavori di progetto n. 102 del 25 giugno 2020.
Le mappe tattili sono state introdotte in sede di perizia di variante, approvata con deliberazione della Giunta comunale n. 10 del 18 febbraio 2021.
Con prot n. 02145111 del 23 febbraio 2023 il Comune di Appignano del Tronto ha presentato su SIAR la richiesta di variante, nel rispetto delle modalità e termini previsti dal bando, per "lavori differenti ed aggiuntivi”. In sede istruttoria della domanda di variante il Comune ha presentato tra la documentazione integrativa, anche una dichiarazione della progettista, la quale dà atto di un errore materiale nell'indicazione del nuovo prezzo NP06 che riportava "sono comprese le mappe in braille informative", mentre doveva intendersi come sola realizzazione dei supporti, come successivamente e effettivamente contabilizzate.
La realizzazione delle mappe risulta essere stata affidata successivamente ad una ditta diversa, come da determina n. 45 del 30 marzo 2022 per l'importo di 2.725,54 euro al netto IVA e successivamente liquidato dal Comune con determina n. 54 del 30 marzo 2023. In quest'ultima determina viene nuovamente ribadito l'errore materiale occorso e precedentemente descritto.
In riferimento alla proroga richiesta dal Comune di Appignano del Tronto, la stessa risulta successivamente ritirata in conseguenza della modifica "generale" approvata dal GAL Piceno, dei termini finali delle rendicontazioni che sono stati portati da 24 a 42 mesi dalla data di comunicazione della finanziabilità. La modifica si è resa necessaria in seguito agli eventi che hanno determinato importanti ripercussioni sulla realizzazione di opere pubbliche (pandemia, caro prezzi, guerra, ecc.).
Tempi di chiusura dell'istruttoria.
Il GAL ha effettuato l'istruttoria della variante e sta inviando la comunicazione al Comune. L'esito contiene un taglio di circa 9 mila euro relativi a lavori aggiuntivi non compresi nella perizia di variante.
Successivamente alla chiusura il Comune potrà caricare la rendicontazione del progetto.
Eventuali inadempienze riscontrate.
In base a quanto sopra sembra evidenziarsi un errore materiale, del quale il Comune ha dato conto in diversi atti e documentazioni. Al momento non si rilevano altri elementi di criticità.
Cautele.
L'AdG chiederà al GAL Piceno una relazione finale su l'iter istruttorio completo del progetto.
Questa è la risposta dell’ufficio perché io, come è normale che sia, non ho la minima contezza dell’argomento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, La Consigliera Elezi.

Lindita ELEZI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. La sua risposta è stata esaustiva e molto puntuale. Sono convinta che la Regione Marche continui il suo capillare lavoro di controllo e monitoraggio di tutte le procedure di appalti finanziati con i soldi pubblici.
Vigilerò su questa vicenda del Comune di Appignano del Tronto affinché i soldi pubblici siano utilizzati secondo la legge, con tutte le procedure corrette e gli appalti finanziati. Grazie.

Mozione n. 177
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi
“Distribuzione dei quotidiani in alcuni Comuni del cratere sismico”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 177 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Questa mozione è stata presentata il 22 novembre 2021, se l'avessi presentata oggi avrei messo delle specifiche un po’ diverse, ma resta il fatto che sono qui a discuterla perché comunque è attuale in quanto riguarda la problematica della distribuzione dei quotidiani in alcune zone del cratere sismico.
Dalla relazione dell'Adriatica Press si evince che le spese che affronta per la consegna dei quotidiani sono superiori ai guadagni, tanto che ci sono delle perdite. Talmente vero questo che in passato la Regione aveva fatto una convenzione con l'Adriatica Press, intervenendo in termini economici, per cui la distribuzione si è protratta nel tempo.
Attualmente i quotidiani vengono distribuiti e questo solo a fini collaborativi, siamo giunti però ad un punto per cui a breve verrà interrotta la distribuzione dei quotidiani, soprattutto in queste zone. Sarebbe un colpo grande, essendo zone con una popolazione che ha un'età importante, una popolazione anziana, per cui il cartaceo ha un peso rilevante, quindi, si chiede l’impegno del Presidente della Giunta ad intervenire, a questo punto con urgenza, urgenza che era già stata evidenziata nel 2021.
Solo con il dialogo con l'Adriatica Press abbiamo superato l'urgenza, la ringrazio perché è stata gentilissima nel continuare a portare avanti questo servizio, ma ad oggi è necessario che venga fatta una convenzione per continuare la distribuzione.
Ho una relazione firmata dall'amministratore delegato che invierò al Presidente e alla Giunta nella quale viene specificato anche il valore economico necessario per continuare, che è valutato in 15 mila euro oltre Iva, che va versato anche per il 2022, il 2023 e seguenti.
L'impegno è quello di intervenire immediatamente per sanare questo significativo discorso, che è un problema serio e reale per le zone terremotate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Pasqui della mozione, credo di poter dire che voteremo a favore, io sicuramente lo farò.
Mi piace ricordare che questo è un percorso avviato dalla Giunta precedente che, come lei sa, con la delibera della Giunta regionale n. 1048 di luglio 2020, a seguito delle problematiche, in particolare evidenziatesi con il Covid, ma anche in precedenza dopo il terremoto, stanziò 15 mila euro corrispondenti al riferimento finanziario a cui lei ha fatto cenno qualche attimo fa.
E’ un'iniziativa lodevole, forse si sarebbe potuta avviare senza una mozione, l'importo è quasi irrisorio. Ritengo che nel rispetto della dignità di quelle popolazioni e delle problematiche che purtroppo hanno, io allargherei complessivamente a tutto l'entroterra, perché la distribuzione dei quotidiani è di per sé, indipendentemente dal quadro generale, connessa alle altre situazioni delle aree del terremoto, a tutte le aree interne.
E’ un problema che andrebbe affrontato e bene ha fatto ad individuare il fatto che ad essere danneggiate da tutto questo sono le fasce sociali più fragili, gli anziani, che forse legati al modo dell’informazione più tradizionale e passata, non avrebbero più la possibilità di farlo perché le convenienze dal punto di vista imprenditoriale sono inferiori.
Voteremo favorevolmente e ringrazio il Vicepresidente di questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anch'io voterò favorevolmente questa mozione del Vicepresidente Pasqui perché è importante, tra l'altro si inserisce nella scia, com'è stato ricordato dal Consigliere Carancini, di iniziative assunte dalla precedente Giunta.
E’ una mozione che va nella direzione di altre mozioni presentate in quest’Aula e di risoluzioni approvate anche all'unanimità. Penso ad esempio a quella sulla riorganizzazione e potenziamento degli uffici postali marchigiani, a quella sugli uffici bancari, tutte iniziative che vanno nella direzione di dare e garantire servizi nelle aree interne, che ne sono sprovviste.
Poi non ci possiamo lamentare dello spopolamento delle aree interne, se la gente va via dalle aree interne, se non ci sono i giovani, se gli anziani si sentono soli ed isolati. Se in un Paese non si riesce neanche a garantire la consegna dei giornali, capite che è una sconfitta, se vogliamo, dell'istituzione.
Questa mozione va nella direzione giusta perché innanzitutto è la presa di coscienza di un problema ed anche della volontà di risolverlo, va nella direzione della necessaria attenzione, insieme ad altri atti approvati in questo Consiglio per le aree interne.
Noi dobbiamo essere conseguenti perché questo Consiglio regionale, e questo è un bene, è stato capace in questi due anni e mezzo, tre anni, di approvare delle risoluzioni unitarie, in particolare, ripeto, per le aree interne, ma anche per altri settori. Penso ad esempio alle risoluzioni sulla sicurezza, che è un altro tema molto importante.
Atti fondamentali dell’Assemblea legislativa che spesso non hanno le conseguenze che meritano e quando ci rivolgiamo alle istituzioni altre, al Governo o anche ai singoli Ministeri, credo che dovrebbero essere conseguenti, dovremmo pretendere quanto meno una maggiore capacità di ascolto da parte degli enti, delle istituzioni, se vogliamo, superiori, altrimenti diventa anche questo un esercizio inutile ed è un peccato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.

Simone LIVI. Grazie, Presidente. Mi accodo a quanto è stato già detto da chi mi ha preceduto.
Vorrei ringraziare i presentatori di questa mozione, il primo firmatario il Vicepresidente Pasqui e gli altri.
Ritengo che questa sia una necessità impellente e la dimostrazione è che c'è una chiara vicinanza nei confronti dei territori dell'entroterra, in particolare di quelli che ricadono nel cratere sismico. La vicinanza di questa maggioranza e, come ha ricordato poco fa il Consigliere Cesetti, di tutta l'Aula perché spesso e volentieri abbiamo approvato delle risoluzioni che sono state secondo me rilevanti in questo senso.
Ribadisco la necessità di continuare ad andare in questa direzione perché queste popolazioni, che hanno già subito il dramma nel 2016 rappresentato dal sisma, hanno bisogno della vicinanza della politica, più che altro della vicinanza delle istituzioni, di qualsiasi ordine e grado.
Mi fa piacere che ci sia questa unità di intenti, anche con la minoranza, credo che questo sia un modo serio, ve lo dico con tutto il cuore, di fare politica e l'auspicio è che gli atti conseguenti possano portare a dei risultati, seppur potrebbero sembrare piccoli in taluni casi, ma sono risultati fondamentali per queste zone.
Anticipo il voto favorevole mio e del gruppo di Fratelli d'Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Sono in linea con coloro che mi hanno preceduto. Vorrei solo far notare che questa è una mozione di due anni fa, tanto è vero che l'anno scorso in bilancio erano previste le fonti per la distribuzione.
Il discorso che le aree del sisma e le aree interne in qualche modo vanno tutelate deve avvenire in tutte le direzioni. Su questo forse la mozione è datata, ad oggi non così attuale, ma voterò a favore perché porta l'attenzione sulle problematiche delle aree interne, che spesso sono abbandonate e dimenticate. In questa direzione sì, sul fatto concreto forse l'effetto non sarà perché due anni fa, mi ricordo nel bilancio 2021, erano previste le somme per il 2022, dopodiché non so quest'anno se sono state previste o meno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Capita spesso che delle mozioni vengano discusse dopo due anni, questo non toglie, però, mi permetto di dire, la loro importanza perché, come qualcuno si ricorda, come è stato detto, nel 2021 sono state messe le risorse sul 2022, ma siccome siamo nel 2023 penso che i presentatori, i Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini e Rossi, abbiano fatto una verifica e abbiamo ritenuto necessario ora per allora ribadire questa necessità.
Ad ogni buon conto, come si è detto prima e come chi mi ha preceduto ha specificato anche nel merito, il Partito Democratico ha sempre avuto attenzione per le aree interne e per le aree terremotate, non è un caso che il primo atto per finanziare stanziamenti e risorse per la distribuzione di giornali e quotidiani … E’ un punto importante per quelle popolazioni anziane che purtroppo sono quelle maggiormente presenti all’interno delle arre interne, quindi siamo a favore per le motivazioni che sono state dette.
Ci impegniamo a votare a favore perché riteniamo che sia opportuno che la maggioranza si impegni a far sì che il dispositivo venga rispettato dal Presidente e dalla Giunta, che nella proposta in bilancio 2023/2024/2025 vengano messe le risorse, che sono rilevanti.
A noi il dovere di approvarla e di votare a favore, come faremo, a voi quello di verificare perché avete più vicinanza con la Giunta, che questa non faccia la fine delle tante mozioni firmate insieme che poi vengono lasciate in un cassetto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Parlo a nome della Giunta per esprimere un parere favorevole, anche perché sono temi importanti che, come qualcuno precedentemente ha ben inquadrato, riguardano un aspetto che non è il più rilevante, ma contribuisce, insieme a tanti altri di diverso impatto e importanza, a dare un servizio che è anche dare una dignità a delle popolazioni. Apparentemente dalle piccole cose si può ritornare lentamente ad un regime di normalità, ad essere abituati ad avere dei servizi. Trovare il giornale in edicola è anche un ritorno ad una normalità rispetto al dramma vissuto. E’ un servizio, ma, come ho detto prima, sono tanti i servizi più rilevanti, che vanno dalla presenza di presidi sanitari scolastici ai livelli di occupazione. Anche queste piccole cose rientrano in un servizio ed un borgo, una città, una comunità che vuole tornare a vivere deve averle e pretenderle. Tra l’altro vi è una gestione ..., mi ero occupato qualche mese fa di questa problematica, dato che mi erano arrivate delle segnalazioni prima che fossi nominato Assessore.
La distribuzione dei giornali viene gestita in esercizio di monopolio da una ditta che è anche di fuori regione.
Faccio due riflessioni, la prima, la più semplice è che sono favorevole e interverremo in qualche modo anche perché non credo che si parli di cifre esorbitanti, comunque c'è questa intenzione, in questo caso parlo anche come Assessore al commercio; l'altra è che secondo me, forse, bisognerebbe capire anche a livello nazionale come intervenire dal punto di vista normativo perché ritengo che situazioni così debbano in qualche modo essere verificate. Se c'è un monopolio e mancano i servizi, il monopolio di fatto non garantisce il minimo servizio perché non vengono raggiunti tutti i punti, allora c'è un problema che deve essere affrontato facendo una riflessione sulla normativa vigente.
Siete tutti convinti di votare favorevolmente questa proposta e come Giunta ci impegniamo quanto prima a eseguire le vostre richieste e indicazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Mi fa molto piacere accogliere il parere favorevole di quest'Aula, ad onore del vero, sottoscrivo, è giustissimo, c'era stata un'azione precedente ed una convenzione stipulata, ma scaduta.
Mi allineo alle parole dell'Assessore Antonini, non sono certo queste le cose più importanti, ma diventano estremamente rilevanti, forse addirittura più importanti di quelle importanti, perché sono dei segnali. Se una popolazione vede venir meno anche una cosa di questo genere, in un momento in cui ancora la ricostruzione non c'è e ci sono difficoltà a 360 gradi, è ovvio che tiri le somme e che pensi di essere stata abbandonata. Se non ha più nemmeno il giornale la mattina da vedere, figuriamoci se possiamo parlare di sviluppo sociale, economico, culturale, di costruzione dell'edificio e proprio perché è di facilissima soluzione, manderò al Presidente della Giunta e agli Assessori la relazione della Adriatica Press nella quale ci sono le cifre per non interrompere questo servizio: 15.000 euro più Iva per il 2022, 15.000 euro più Iva nel 2023, parliamo di 30.000 euro più Iva. E’ da fare una convenzione per il futuro.
Credo che i tempi non ce ne siano più e, considerata la facilità della questione, considerato, spero, l’accoglimento di questa mozione, occorre sanare e risolvere questa problematica, quanto prima significa domani. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 177. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

E’ rientrato in Aula il Consigliere Rossi: la mozione n. 274 ha intenzione di svolgerla o di rinviarla?
Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Come ho detto alla Conferenza dei Presidenti di gruppo vorrei rinviata perché manca l’Assessore Aguzzi, però al prossimo Consiglio se è presente o meno la discutiamo. Grazie.

PRESIDENTE. Anche la mozione n. 178 a firma dei Consiglieri Latini, Marcozzi, Pasqui, Rossi, Santarelli viene rinviata alla prossima seduta del Consiglio per l’assenza dell’Assessore Aguzzi.

Mozione n.352
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Richiesta stato di emergenza per fronteggiare le conseguenze dell’ondata di maltempo che ha colpito il nord delle Marche il 16 maggio 2023”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 352 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questa mozione è stata presentata il 17 maggio, all'indomani dell'emergenza alluvione che c'è stata il 16 maggio, in particolar modo nella parte nord del territorio marchigiano, nella provincia di Pesaro e Urbino, che è stata colpita da forti piogge, grandinate, venti e mareggiate.
Numerose strade statali, provinciali e comunali sono state interessate da frane e smottamenti e in vari centri abitati sono stati riscontrati danni a seguito delle esondazioni sia alla proprietà pubblica che a quella privata.
Ci sono stati dei problemi alla rete stradale, a quella fognaria, rotture dell'acquedotto, allagamenti alle strutture pubbliche, ai garage ad uso pubblico, alle attività produttive nelle zone industriali, artigianali, commerciali e ai ristoranti. Anche il litorale è stato colpito, oltre alle abitazioni ed ai garage privati che sono stati danneggiati. In particolar modo le abitazioni ai piani terra sono state completamente danneggiate, come i veicoli.
Questa ondata di maltempo viene considerata di intensità eccezionale e ha messo in pericolo in alcuni casi anche l'incolumità delle persone.
Con questa mozione si chiedeva inizialmente al Presidente di attivarsi per richiedere (ci sono tre punti nel dispositivo) lo stato di emergenza, però si è già attivato, lo stato di emergenza è stato richiesto e di questo ne do atto, infatti abbiamo presentato un emendamento per aggiornare la mozione rispetto alla situazione attuale. Prima del dispositivo aggiungiamo i seguenti punti: “il 25 maggio scorso il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza, anche su richiesta della Regione, e riguarda i Comuni di Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Pesaro, Sassocorvaro e Urbino; il territorio che ha subito danni rilevanti purtroppo è molto più esteso di quello inserito nella suddetta dichiarazione di stato di emergenza, come segnalato da molti Sindaci della provincia; le 76 strade provinciali gravemente danneggiate, per le quali si stima una spesa di ripristino di almeno 25 milioni di euro, registrano danni anche nei territori di molti Comuni esclusi ad oggi dallo stato di emergenza - è paradossale, se una strada provinciale passa nel Comune di Pesaro o di Monte Grimano viene sistemata, se passa in uno degli altri Comuni, sempre danneggiato dalla stessa alluvione, non rientra nello stato di emergenza - ; le spese per la sistemazione e la messa in sicurezza travalicano le possibilità economiche delle singole amministrazioni locali, data l’eccezionale gravità dei danni, anche perché in molti casi si tratta di Comuni molto piccoli.
Questi tre punti che erano nella precedente mozione vengono sostituiti ed aggiornati e mi auguro che possa essere accettata all'unanimità, anche perché non viene chiesto niente di strano.
Il dispositivo prevede “di assicurare, tramite le strutture amministrative e tecniche regionali, il supporto ai Comuni per effettuare in tempi rapidi la valutazione dei danni dagli stessi subiti e dai privati (chiedo che la Regione dia supporto ai Comuni e ai privati per la valutazione dei danni); di richiedere alle autorità competenti che i sopralluoghi della Protezione civile nazionale vengano effettuati nei territori di tutti i Comuni (non della provincia) che hanno segnalato alla Prefettura i danni per poter riconoscere lo stato di emergenza anche delle zone attualmente escluse”. Questo è un punto importante in quanto attualmente, come ho detto, sono stati inseriti solamente sette Comuni in cui la Protezione civile nazionale ha fatto i sopralluoghi. Chiedo che la Regione si attivi con la Protezione civile nazionale per richiedere il sopralluogo anche negli altri Comuni.
L'altro punto del dispositivo è: valutare la possibilità di concedere contributi finanziari regionali per il ristoro dei danni subiti dagli enti pubblici e privati, in particolare dai cittadini (relativamente agli autoveicoli e ai motoveicoli), dalle imprese, garantendo lo stesso trattamento che hanno avuto i privati colpiti dall’alluvione del 15/16 settembre 2022 quando la Regione, va dato atto, ha stanziato 2,5 milioni di euro per coprire le spese. Si chiede di fare la cosa che è stata fatta per la precedente alluvione. Qualora con lo stato di emergenza non vengano riconosciute le spese legate ai veicoli, sia dei privati che delle aziende, di riconoscere la possibilità di un ristoro per i veicoli e di impostare le procedure amministrative che garantiscano modalità di erogazione dei contributi ai cittadini, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni più rapide e tempestive rispetto a quelle dell’alluvione del 15 settembre.
Si chiede la possibilità di verificare un modello diverso perché, ricordo, chi è stato colpito dall'alluvione del 15 settembre ancora, in gran parte, non ha ricevuto le risorse in quanto i Comuni non sono in grado di liquidare i fondi per la carenza di personale.
Si chiede la stessa cosa che non vale solo per il Comune di Pesaro, ma vale per quelli più piccoli che difficilmente, qualora arrivassero le risorse, saranno in grado di fare gli atti necessari per liquidare i danni subiti.
Mi sembra una mozione che non accusa nessuno, ma vuole porre l’attenzione rispetto alla necessità di fare ulteriori sopralluoghi, di prevedere le risorse, che sono già state previste per le zone interne, e di sostenere i Comuni colpiti nel miglior modo possibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Questo è un tema a noi molto caro e molto sensibile.
Prendiamo atto della mozione e dell’emendamento del Consigliere Biancani, vorrei portare a conoscenza dello stesso che le operazioni che sta richiedendo le ha già compiute il Presidente Acquaroli nell’immediatezza dei fatti.
Non c'è alcun timore per questo, il Presidente ha confermato a tutti i Consiglieri della provincia di Pesaro e Urbino ed anche agli altri interessati che ci sono le procedure in corso, che si stanno facendo insieme agli uffici.
Su questo dico di stare tranquilli anche perché è nell'interesse anche nostro estendere questa soluzione agli altri Comuni interessati.
Non essendoci l'Assessore Aguzzi, mi sembra molto più opportuno, non è una perdita di tempo perché le procedure sono avanti, discutere la mozione successivamente, quindi chiedo al Presidente magari di iscriverla al primo punto del prossimo Consiglio per trattarla alla presenza dell’Assessore. Questa è l’opinione della maggioranza, penso di rappresentare anche quella degli altri Consiglieri che interverranno.
Consigliere Biancani, non è una preclusione, il lavoro sta andando avanti, parliamone anche con l’Assessore Aguzzi, la procedura sta prendendo la giusta piega. Grazie.

PRESIDENTE. Lei chiede il rinvio al prossimo Consiglio, vediamo se ci sono altri interventi poi interveniamo sulla richiesta di rinvio.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Faccio un breve intervento. Dopo le parole del Consigliere Baiocchi si riesce difficilmente a capire la posizione, si afferma che i contenuti della mozione, a prima firma del Consigliere Biancani, sono confacenti all’operatività della Regione, si dice che il Presidente Acquaroli è già operativo su tutte le questioni, se il Consigliere Biancani fa una mozione per rafforzare una volontà, un’attenzione dell'Assemblea legislativa che, fino a prova contraria, è un organo diverso dall'esecutivo, invece di chiedere al Consigliere Biancani e all’Aula di rinviare, votiamo la mozione, mettiamo un significato chiaro, senza avere preoccupazione che il primo firmatario della mozione sia il Consigliere Biancani.
Mi stupisce - io la conosco, Presidente - è come se noi alla mozione del Consigliere Pasqui avessimo detto: “No, per carità di Dio, dato che l’ha presentata il Consigliere Pasqui …”.
Si può essere d’accordo o in disaccordo, ma su una questione come questa lei stesso ha sottolineato che il Presidente Acquaroli l’ha portata avanti, forse non sarebbe neppure necessario …, votiamola! Sappiamo che la maggioranza e il Presidente Acquaroli la stanno portando avanti, credo che sia un atto di onestà intellettuale abbastanza lineare, senza chiedere il rinvio che a mio parere sarebbe inutile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo Rossi. Grazie, Presidente. Ho espresso perplessità sull'esclusione di alcuni Comuni della provincia di Pesaro dallo stato di emergenza. L’ho fatto anche pubblicamente, voterò il rinvio, ma non tanto perché manca l'Assessore Aguzzi, ma perché questo documento oramai è sorpassato, non c'è bisogno di nessun rafforzamento. Il Presidente si è già mosso, ha già chiesto l'inserimento di tutti gli altri Comuni danneggiati, che tra l’altro hanno inviato anche le schede, quindi non c'è niente da rafforzare, tutto è già stato fatto. Penso che sia un surplus.
La minoranza fa la sua parte e dice che è un rafforzativo, direi piuttosto di non entrare nella strumentalizzazione di questa calamità. Se ci sono stati dei vulnus il Presidente ha chiesto di sanarli, dovevamo intervenire prima, siamo intervenuti, oramai c'è poco altro da fare.
Spero che questa tragedia non serva a strumentalizzare politicamente la cosa perché non faremo un buon lavoro per le nostre popolazioni.
Dobbiamo vigilare sull’erogazione dei fondi, sull'effettiva messa a terra, come si suol dire ora, di queste risorse. Su questo credo che la minoranza e la maggioranza debbano vigilare. Se non avvenisse potremmo fare degli atti ispettivi, potremmo in qualche maniera fare la nostra parte di Consiglieri regionali. Parte che è già stata fatta dal Presidente. Tra l’altro sono andato con i Sindaci interessati in alcuni di quei luoghi, nei Comuni che sono stati esclusi dallo stato di emergenza che è stato emanato, nomino due Comuni per tutti: Pian di Meleto e Tavoleto, quest’ultimo totalmente devastato da smottamenti, alcuni dei quali interessano la viabilità di aziende agricole, la stabilità di strade di primaria percorrenza, mi viene in mente la provinciale che va verso l'Emilia-Romagna, che è la strada principale della città.
Quando c'era da esprimere il nostro disappunto sull’esclusione l’abbiamo fatto. Il Presidente ha ripreso in mano la situazione, l'atto che andiamo a discutere è oramai desueto. Concentriamoci sul fatto che le risorse vengano destinate bene, che siano messe a terra e che ci sia sempre attenzione e anche una gestione diversa delle emergenze perché noi non possiamo gestire le emergenze con degli strumenti legislativi e burocratici che oramai sono desueti, che non rispondono all'esigenza della situazione. Su questo dovremmo fare una riflessione e magari potremmo fare una proposta di legge alle Camere, cercare tutti insieme di lavorare, visto che l’emergenza in questi anni l'abbiamo vissuta in tanti aspetti in tutta la regione.
Questo è il mio invito, tutti insieme potremmo lavorare su una proposta che possa mettere in campo degli strumenti legislativi che sappiano affrontare le emergenze.
Spero che la richiesta di rinvio, che per me non è un rinvio, oramai è una cosa che non ha più senso in questo momento, non sia strumentalizzata. Non vorremmo andare sui giornali a fare il solito teatrino anche perché in questo momento le popolazioni interessate hanno bisogno di altro, soprattutto che vigiliamo e dal Consiglio regionale possiamo proporre degli strumenti normativi migliorativi che possano gestire al meglio le emergenze. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Condivido le parole del Consigliere Rossi, mi auguro che da parte del Partito Democratico, piuttosto che buttare benzina sul fuoco, ci sia una condivisione delle azioni che la Regione Marche sta facendo dal primo giorno. Purtroppo ho visto le reazioni, seppure comprensibili, perché in un primo momento sembrava che i Comuni fossero esclusi tout court, Comuni interessati, ma non inseriti all'interno dell'ordinanza della Protezione civile.
So che c’è stata una nota del Presidente della Giunta regionale Acquaroli in cui ha specificato bene che la Regione ha raccolto tutti i dati dei Comuni e li ha girati alla Protezione civile, con un rendiconto completo di tutto quello che è accaduto nelle Marche.
La Regione si è fatta promotrice dell'estendimento a tutti i Comuni coinvolti, dopodiché la Protezione civile, visto che comunque stiamo parlando di uno stato di emergenza, sulla base dei sopralluoghi che ha effettuato, ha riscontrato i fatti e ha inserito i primi Comuni, ma ha anche precisato che intende estendere agli altri coinvolti, dopo l’effettuazione dei sopralluoghi. Parliamo, mi auguro, di giorni.
Oggi non c'è neanche l’Assessore Aguzzi, mi basta e mi avanza la parola del Presidente Acquaroli, grazie anche alla vicinanza che abbiamo con il Governo mi auguro che lo stato di emergenza venga allargato agli altri Comuni.
Il documento l'ho visto oggi, penso che ci sia condivisione, senza problemi, auspico che ci sia anche lungimiranza da parte di chi ha proposto la mozione, visto che ho riscontrato con le persone che l’hanno firmata assoluta condivisione ed anche pacatezza, non di tutti, ma di buona parte, perlomeno del primo proponente Consigliere Biancani. Spero che non ci siano problemi nel rinviarla di una settimana e votarla unanimemente. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Mi sono espresso anche nella Conferenza dei Presidenti e vorrei ribadirlo in quest'Aula, c'è una sorta di cortocircuito, nel senso che anche oggi abbiamo rinviato tre mozioni perché manca l'Assessore.
Se manca l’Assessore non succede niente, il Consiglio regionale deve discutere, poi sulla discussione che esce fuori votano i Consiglieri, tant’è che gli Assessori non votano e quello che i Consiglieri votano è un indirizzo per la Giunta.
Qui ragioniamo al contrario, aspettiamo che la Giunta dica al Consiglio cosa votare, questo in generale, non mi riferisco a questa mozione. La seduta scorsa ne abbiamo rimandate 10 ed oggi 3 in quanto manca la Giunta e poi ci lamentiamo che non facciamo le mozioni.
Ho deciso di andare avanti anche se non c’è l’Assessore Aguzzi, c’era il Presidente che fino a parola contraria è colui che rappresenta anche l’Assessore Aguzzi, ma quando abbiamo iniziato la discussione è uscito, non ci ha dato nessuna garanzia, non ha preso la parola, non ha iniziato a parlare e non ci ha dato nessuna garanzia, forse l’ha data a voi.
Se c’è il Presidente e non c’è l’Assessore Aguzzi dovrei rimandare la mozione? Almeno leggete il Regolamento di funzionamento del Consiglio regionale, dopodiché andiamo alla mozione, l’atto di indirizzo del Consiglio.
Quello che ha fatto o meno la Giunta, e questo vale per il Consigliere Biancani, come per il Consigliere Cancellieri o per il Consigliere Baiocchi, non ci interessa. Abbiamo il diritto e il dovere di dare un indirizzo chiaro alla Giunta, che non è del Consigliere Biancani, è del Consiglio regionale che dice che bisogna stare vicino ai Comuni e di fare in modo che la Protezione civile nazionale torni a fare i sopralluoghi per dare l’opportunità a quelli esclusi di essere inseriti. Stabilire, inoltre, nel bilancio le risorse, quelle che non vengono previste dallo stato di emergenza, ad esempio per gli autoveicoli, che nell’emergenza di Cagli, Cantiano e Senigallia non sono state previste, per cui la Giunta regionale, giustamente, ha messo 2,5 milioni per risarcire le persone che hanno avuto i veicoli distrutti.
La mozione chiede di individuare procedure più rapide di quelle che sono state utilizzate per Cantiano perché ancora oggi i cittadini non hanno avuto un soldo e non perché non sono arrivati i fondi, ma perché non ha il personale amministrativo per fare le liquidazioni.
L’atto non dice che la Giunta è una banda che ha sbagliato tutto, dobbiamo andare …, noi diamo un indirizzo sereno alla Giunta, se lo condividiamo, se non lo condividiamo non lo diamo. Penso di parlare in italiano, non conosco molte parole, non parlo in latino come l’ex Assessore o come fa la Consigliera Casini, il latino non lo conosco, ma come dice Vasco Rossi: “Quando parlo mi faccio capire”, almeno spero.
La questione è semplice: perché rinviare? Conosco il Consigliere Baiocchi, non vuole rinviare la mozione per mettere il cappello. Sono convinto che non sia questa la questione, però questo modo di rinviare è sbagliato perché il Consiglio si pone in maniera di inferiorità rispetto alla Giunta.
Qualcuno qui dentro non ha capito che la Giunta dovrebbe stare qui ad ascoltare perché se il Consigliere Cancellieri fa una mozione di sfiducia l’Assessore va a casa, se invece l’Assessore fa la mozione di sfiducia nei confronti del Consigliere Cancellieri ha la vita d’inferno. Avete capito qual è il ruolo del Consiglio? Ancora rinviate le mozioni perché non c’è la Giunta? E’ fantascienza, noi siamo al pari, ma dobbiamo rinviare perché manca la Giunta. Cosa mi importa se manca la Giunta? E’ un problema suo, a me se non c’è la Giunta non mi interessa niente. Grazie.

PRESIDENTE. Se non c’è la Giunta, almeno un rappresentante perché l’attività del Consiglio … questo intendeva, proprio per cercare non di sdrammatizzare, ma di far capire ancora di più la tematica.
C’è la richiesta di rinvio del Consigliere Baiocchi, si può fare un intervento pro e uno contro di tre minuti, altrimenti la votiamo direttamente.
Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Questa mattina è stato oggetto nella Conferenza dei capigruppo il tema che ha utilizzato il Consigliere Biancani, in quanto abbiamo 98 mozioni ferme, nell’ultimo Consiglio ne abbiamo rinviate 15 perché non c'erano i rappresentanti con la delega individuata dall'oggetto. Abbiamo capito, e oggi il Consigliere Biancani ha fatto la lezione a tutti, che non c'è questo tipo di necessità.
La mozione che ha presentato il gruppo consiliare del Partito Democratico, a prima firma del Consigliere Biancani - qualche volta nemmeno le leggo tanta è la fiducia nei confronti del collega - non vuole essere altro che un strumento per mettere nelle condizioni il Presidente di lavorare al meglio. Non c'è stata una vena polemica, non c’è stato nessun tipo di …, lo dico perché magari nei contenitori diversi può avvenire.
Sono uno di quelli che ha fatto il giro di tutto il territorio pesarese, abbiamo incontrato gli amministratori di Pesaro e quelli di tutti i Comuni interessati, ovvio che c'è preoccupazione, la mettiamo a disposizione di tutti e penso che sia un ausilio importante per la Giunta. Se la dovessimo votare insieme è inevitabile che qualcosa diciamo, che abbiamo fatto perché non facciamo solo le dichiarazioni di esistenza in vita, facciamo atti veri, ci serve per relazionarci.
Di per sé la mozione è questa, soprattutto non ha nessuno sfondo polemico. Sono stati inseriti tutti i Comuni che sono stati interessati dall'evento? No, sono in difficoltà perché ci sono strade, smottamenti e frane.
Tra l’altro la mozione l’abbiamo fatta con grande attenzione, non comparandola con gli eventi dell'Emilia-Romagna, siamo stati attenti anche a quello in quanto la nostra sottolineatura ha anche quel rispetto lì.
Vi diciamo: votiamola, quindi il nostro voto sarà contrario al rinvio, se invece la maggioranza decide di rinviarla al prossimo Consiglio ci dà la possibilità di riparlarne e magari in questa settimana qualcosa potrebbe accadere, anzi, noi lo auspichiamo perché non stiamo solo a sottolineare le mancanze, che sono evidenti, ma diamo anche un percorso per facilitare perché quelle assenze possono essere compensate.
Il voto contrario del Partito Democratico al rinvio e auspichiamo che ci sia una piena adesione del Consiglio sull’atto, se così non fosse siamo pronti per il dibattito nella prossima seduta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Dopo la lezione sul Regolamento del Consigliere Biancani siamo tutti un po’ più sereni, grazie per aver chiarito, poi c’è un errore tecnico, ma non è questo il tema.
La mozione e l'emendamento sono pleonastici, non hanno senso di esistere in questo momento perché sono tutte operazioni che ha già compiuto il Presidente Acquaroli nell’immediatezza dei fatti.
Se è vero che lei, Consigliere Biancani, non ha alzato polemiche in questo caso, c’è stato chi, come sempre, ha cominciato ad urlare ai quattro venti che il Presidente non si occupava della provincia del nord delle Marche, che il Presidente non aveva chiesto lo stato di emergenza, come in ogni situazione queste cose si sono verificate e come sempre sono state clamorosamente smentite. Ripeto, non da parte sua.
Non pensate che noi Consiglieri di maggioranza dormiamo o viviamo sulle nuvole, i Sindaci che sono stati esclusi hanno chiamato lei, ma hanno chiamato tutti noi, che ci siamo subito rivolti al Presidente e alla Giunta. Questo è normale. Noi abbiamo lo stesso interesse vostro a far ricomprendere i Comuni che sono stati danneggiati all’interno dello stato di emergenza.
Ritengo che la mozione sia stata inserita di straforo dall’Ufficio di Presidenza, è arrivata in questo momento, voi capite che dobbiamo leggere in maniera approfondita il testo, comunque sia è una tematica molto importante, corretta e giusta. Dobbiamo avere il tempo di approfondire questa vicenda.
Non è l’assenza dell’Assessore, è fondamentale approfondire la tematica e non si perde tempo perché il Presidente Acquaroli ci ha assicurato che tutte le procedure, che sono richiamate in questo atto, sono già in corso e stanno andando avanti.
Vi prego, basta, ogni volta che succede una tragedia come questa, andare a strumentalizzare, per fortuna non da parte di tutti voi, la situazione, come se il Presidente Acquaroli dormisse e non si accorgesse di quello che sta succedendo.
Il Presidente Acquaroli si è subito attivato e lo stato di emergenza, come negli altri casi, è arrivato. Lavoriamo assieme, cerchiamo di trovare le soluzioni e facciamo meno polemiche. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 352. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 187
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Rossi, Pasqui, Marcozzi
“Riapertura della guardia medica nei Comuni di Tolentino, Comunanza, Amandola e Montegranaro”

Mozione n. 259
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Riorganizzazione presidi di continuità assistenziali”

Mozione n. 338
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Pieno ripristino del servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) in tutto il territorio di competenza dell’Azienda sanitaria territoriale (AST) di Pesaro-Urbino”

Interrogazione n. 528
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Guardia Medica di Porto San Giorgio”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n.187 dei Consiglieri Latini, Rossi, Pasqui, Marcozzi, n. 259 del Consigliere Latini, n. 338 della Consigliera Ruggeri e interrogazione n. 528 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri (abbinate).
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. E’ una mozione che va nella direzione della riapertura della guardia medica nei Comuni di Tolentino, Comunanza, Montegranaro ed Amandola.
Preso atto della grave carenza di medici per ogni genere di servizio o specialistica, in particolare per l’emergenza, le guardie mediche e la medicina generale; verificate anche le gravi difficoltà nel garantire il servizio di guardia medica in particolare nei Comuni di Tolentino, Montegranaro, Amandola e Comunanza, considerato anche insopprimibile il servizio di guardia medica nelle aree interne della regione data l’assenza nelle stesse di strutture alternative, chiediamo alla Giunta regionale: di assumere tutte le iniziative necessarie volte a rimediare le gravi carenze in corso utilizzando ogni strumento possibile, compreso quello dell’accordo sindacale con i medici di medicina generale in attesa di soluzioni definitive, con il personale a tempo indeterminato da inserire in organico; di dare priorità assoluta alla copertura dei posti di guardia medica rispetto ad un diverso utilizzo del personale a qualsiasi titolo disponibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Pensavo si facesse prima l'esposizione delle mozioni e poi la risposta del Consigliere Cesetti. Se va bene procedo.
Questa mozione riguarda i problemi della continuità assistenziale, ex guardia medica, nell'attuale Azienda sanitaria territoriale di Pesaro Urbino.
I problemi purtroppo sono simili, in tutto il territorio regionale, a quelli che adesso ha illustrato la Consigliera Marcozzi, che sono contenuti anche nei due testi della maggioranza.
Per quanto riguarda la mia mozione, l'ho protocollata i primi di marzo del 2023, le cose sono leggermente cambiate, siamo a maggio e controllando sul sito si verifica che nel distretto di Pesaro perdura la chiusura della sede di Gabicce, mentre il presidio di Vallefoglia è stato riaperto limitatamente ai giorni festivi e prefestivi, ma a maggio non il venerdì, mentre per esempio a marzo il venerdì era aperto.
Nel distretto di Urbino il servizio è garantito negli orari regolarmente previsti, ma si registrano sporadiche chiusure, per esempio a Cagli ci sarà una chiusura a maggio di cinque giorni; nel distretto di Fano il servizio è garantito solo nei fine settimana nella sede di Mondolfo, mentre si verificano aperture irregolari nelle sedi di Pergola e Mondavio; il servizio è attivo a pieno regime nelle sedi di Fano, Colli al Metauro e Fossombrone.
Dando atto che negli ultimi mesi qualcosa è stato fatto, il quadro è andato via via migliorando, c’è ancora qualcosa da sistemare.
L’impegno per il Presidente e la Giunta regionale è quello di assumere tutte le iniziative utili ed opportune in sinergia con l'Azienda sanitaria territoriale di Urbino, al fine di ripristinare al più presto la piena funzionalità del servizio di continuità assistenziale presso tutte le sedi previste nel territorio provinciale di Pesaro e Urbino; attivando le eventuali interlocuzioni ritenute proficue con le istituzioni centrali.
Neanche a dirlo, questo è un servizio importantissimo della sanità territoriale, infatti le guardie mediche dovrebbero intervenire quando ci sono le chiusure dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Purtroppo non sono sempre aperte e ciò va a caricare, come sappiamo, i pronto soccorso che sono in difficoltà, oppure i cittadini si rivolgono al 118 e anche li appesantiscono un servizio che spesso si deve occupare di codici di colore verde o addirittura bianco.
Per un buon funzionamento della sanità della nostra Regione sarebbe indispensabile avere un occhio di riguardo per il servizio di continuità assistenziale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema dell'assistenza territoriale, in particolare della continuità assistenziale e dei medici medicina generale e dei pediatri di libera scelta, è riaffiorato numerose volte con le interrogazioni in quest'Aula e concerne la mancata programmazione nella formazione di figure specialistiche e della scarsa appetibilità che queste prestazioni hanno riguardo ai giovani medici, che hanno la possibilità e l'opportunità di svolgere attività e specializzazioni che sono più remunerative, non solo dal punto di vista retributivo ed economico, ma anche dal punto di vista della gratificazione professionale.
Questa carenza nella programmazione è stata affrontata con i provvedimenti della New Generation EU dell’Unione Europea, allorquando sono stati finanziati interventi sul territorio per la realizzazione di case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali.
Il tema è stato anche oggetto di un focus molto approfondito nella nostra Regione nel testo che è all'esame di questo Consiglio regionale del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Che cosa sta facendo la Regione Marche in presenza di bandi di concorso, che sono soprattutto per la continuità assistenziale, a cui non partecipano i medici? Pensiamo solo che nell'Area vasta 1 di Pesaro, a fronte di una quarantina di medici che hanno chiesto di prestare servizio, nessuno ha poi accettato di svolgere il servizio di continuità assistenziale.
Cosa sta facendo la Regione Marche? La Regione Marche ha avviato con i sindacati dei medici di medicina generale un tavolo di concertazione per verificare come promuovere e anticipare le case di comunità, che secondo il decreto ministeriale n. 77 dello scorso anno e il PNRR, dovrebbero entrare in funzione nel 2026. Noi dobbiamo accingerci a dare quelle risposte, come ha detto la Consigliera Ruggeri, in tempi ristretti ed immediati.
Dall'analisi che viene allegata al piano socio-sanitario, deliberato dalla Giunta, emerge che lo scorso anno ben 200.000 marchigiani si sono presentati al pronto soccorso con codici verdi e bianchi. E’ evidente che c'è una domanda di prestazioni dirette sul territorio che non sono soddisfatte. Cosa stiamo facendo? E’ attivo questo tavolo con i medici di medicina generale per favorire le aggregazioni funzionali territoriali, i medici che si aggregano verranno inseriti in un apposito accordo e si metterà a disposizione degli ambulatori funzionali territoriali un'infermiera dipendente del servizio sanitario regionale, dei tecnici informatici per l'inserimento diretto delle ricette nel sistema. Soprattutto, per effetto dello stanziamento di 9 milioni di euro, che è stato deliberato dal Consiglio regionale nel precedente bilancio, abbiamo i fondi per acquistare nuove tecnologie da mettere a disposizione degli studi professionali di medici di medicina generale, che potranno dare le risposte che oggi i cittadini marchigiani chiedono nei pronto soccorso.
Penso che nella delibera della Giunta regionale verranno nominati i nuovi direttori generali delle Aziende sanitarie territoriali, che dovranno al più presto prende in esame come primo punto assoluto il potenziamento della medicina del territorio, cercando di favorire tutte le aggregazioni di medici di medicina generale e dei pediatri, che possano anticipare la costituzione delle case di comunità.
Non per ultimo devo dire che la Regione Marche è stata una delle poche ad aver finanziato con fondi regionali la formazione di medici di medicina generale, che sta producendo dei primi effetti, ma non sono effetti esaustivi della complessità della domanda che in questo momento è presente nel servizio sanitario regionale.
Si valuti infine che sul sito del Ministero della salute è pubblicato uno scenario che vede nei prossimi tre anni un pensionamento di circa 400 medici di medicina generale e neppure la metà di medici formati. La via obbligata è quella di realizzare le case di comunità in via anticipata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini, però non mi ritengo soddisfatto della risposta che è elusiva rispetto alla specifica domanda posta con l'interrogazione da me presentata, che tra l'altro è molto datata perché è del 14 luglio 2022 e prendeva avvio dal grido di protesta di un Consigliere di maggioranza del Comune di Porto San Giorgio, che tra l'altro è medico - una maggioranza di centro-destra, sovrapponibile all'attuale maggioranza qui in Regione - che lamentava la mancanza del servizio di guardia medica perché non c’erano i medici per coprire i turni. Questo Consigliere di maggioranza diceva che se una persona si sentiva male, non c'era più nessuno a cui chiedere, neanche un consulto telefonico. Leggo testualmente: “Non mi sembra - aggiungeva - che la Regione che dovrebbe gestire la sanità stia facendo qualcosa per risolvere un problema così grave”.
È questo il punto, colleghi, una Regione che non ha fatto nulla per risolvere i tanti problemi della sanità nella nostra regione. E oggi l’Assessore Saltamartini ci parla di provvedimenti che dovranno essere presi, su tutti la nomina dei direttori generali, del piano socio-sanitario che è stato approvato la settimana scorsa. Provvedimenti che verranno assunti non si sa quando, ma noi dimentichiamo un fatto, Assessore Saltamartini, che già da tempo abbiamo passato il giro di boa di metà legislatura e sono passati più di 30 mesi dall'inserimento di questa Giunta. E’ possibile che a distanza di 30 mesi ancora si dica: faremo questo, quell'altro, formeremo questo, formeremo l’altro, finanzieremo Tizio e Caio. A distanza di 30 mesi!
Tutto quello che è assente è a causa della mancata programmazione, che non c'è stata, perché da una parte si è approvata una legge che ha disarticolato l'organizzazione del servizio sanitario regionale e dall’altra c’è un piano che ancora deve essere esaminato da questo Consiglio regionale, che ne ha la competenza. Direttori generali che devono essere ancora nominati, mentre gli enti del servizio sanitario regionale sono andati avanti con le cosiddette proroghe e gli interim. Vi pare possibile tutto questo?

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Il tema della carenza dei medici nel servizio sanitario pubblico è un po' a 360°. Il problema non è la guardia medica soltanto, è che mancano medici da tutte le parti: nei pronto soccorso, nei 118, nei reparti. Il dramma più grande, parlando di medicina del territorio, è soprattutto la carenza dei medici di medicina generale.
Ho guardato le zone carenti che la Regione ha emesso entro il 31 dicembre 2022 e quanta accettazione e iscrizione c’è da parte dei nuovi medici rispetto alle zone carenti. Penso a Pesaro, che è quella che ho guardato con più attenzione, su 30 zone carenti di medici abbiamo 15 richieste di partecipazione. Il problema è enorme e c’è in tutte le AST.
Sul piano di principio non si può non essere d'accordo con la mozione, dico che dobbiamo guardarci intorno e ripristinare i turni dei servizi di guardia medica nei vari territori. Chi può non essere d’accordo con una richiesta di questo tipo? Non mi sembra neanche normale continuare a mettere le toppe ad una programmazione sanitaria allucinante fatta in questo Paese, che parte dal numero chiuso della facoltà di medicina fino al decreto Balduzzi, che ha creato dei tetti di spesa in sanità impressionanti, che ha previsto, negli anni, rispetto ai pensionamenti di quattro persone di sostituirne una per ridurre le spese in sanità.
Oggi paghiamo un prezzo bestiale e tutto questo lamento che io sento, di ripristinare qua e là non avendo gli strumenti perché non abbiamo i medici laureati, mi sembra populista e demagogico. E’ troppo facile dire questo.
Le mozioni le votiamo, ma non risolviamo uno straccio di problema perché non abbiamo attualmente gli strumenti per poter dare una risposta a queste mozioni, pur essendo d’accordo, rispetto ad errori programmatici che non abbiamo fatto noi.
D'altro canto cosa può fare di più l'Assessorato? Maggiore investimento per le scuole di specialità per i medici di medicina generale, maggior investimento per le scuole di specialità, ma i pochi ragazzi che si laureano hanno la possibilità di scegliere e chi va a fare oggi la guardia medica con quello che danno quando un medico di medicina generale trova una zona carente con il massimale? Attualmente un giovane medico di medicina generale va in una zona carente e trova una convenzione a 1.500 pazienti, con il massimale, e guadagna quattro volte quello che guadagna uno che va in guardia medica. E’ evidente che è difficile trovare ragazzi per riempire le guardie mediche.
Mi pare che tra i tanti problemi forse questo è più piccolo, ma poi la notte la gente chiama quello più vicino, il medico di base, il 118 o va al pronto soccorso, salta il filtro del territorio nei confronti della struttura pubblica, dell’ospedale e rimbalza ai pronto soccorso con tanti codici bianchi e verdi che sarebbero di pertinenza della medicina del territorio.
Tutte queste cose le capisco, la politica deve fare i discorsi, ma poi chi amministra deve dare delle risposte. Noi che amministriamo questa Regione non abbiamo attualmente gli strumenti per poter dare le risposte ai bisogni reali che voi esprimete.
Non so cosa dire, questo mestiere lo vivo, vedo la pressione sanitaria e la richiesta di prestazione in sanità, ma vedo quattro poveri sfortunati che sono lì a beccarsi il burnout perché non ce la fanno a dare risposte, sono stanchi e pochi, tocca fare i turni anche per quelli che non ci sono e sono andati in pensione, non avendo gli strumenti per sostituirli.
E’ inutile che giriamo intorno a questo tema, ogni volta diciamo sempre le stesse cose e chi solleva questo problema sa per primo che non c’è una risposta.
D'altro canto devo dire che sulle guardie mediche sono stati bravi anche i Direttori delle Aree vaste, in particolare nel trovare formule con le quali coprire certi turni. Siamo stati bravi negli ultimi mesi a coprire qualche turno con qualche formula rocambolesca. Dico questo per scendere ogni tanto nella realtà di tutti i giorni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei intervenire perché questi atti erano abbinati anche ad una mia mozione, la n. 261, che avevo presentato il 31 maggio 2022, ma poi l’ho dovuta ritirare per sostituirla con un altro atto che risultava più urgente.
Colgo l’occasione per ringraziare la Consigliera Ruggeri e il Consigliere Cesetti per aver portato il tema in primo piano, anche per ricordare una battaglia iniziata fin dalla prima chiusura della postazione di guardia medica di Vallefoglia ad ottobre 2021. Da lì sono state chiuse nella nostra regione otto postazioni. Grazie ad alcuni dirigenti sono stati coperti dei turni rimasti vuoti in qualche postazione, ma non si è riusciti a riattivare totalmente in servizio.
Ciò che ho messo in evidenza più volte nei media è che la carenza dei medici, di cui parla il Consigliere Cancellieri, è un problema reale di cui bisogna farsi carico e spetta a chi governa risolverlo. Non è vero che i medici mancano perché sono tutti in pensione, molti hanno preferito altre strade, il privato, altre Regioni perché qua non hanno il terreno ideale per continuare a lavorare.
Questo purtroppo è un dato di fatto, non lo metto in evidenza io, l’hanno fatto i sindacati dei medici di continuità assistenziale quando avevano il rinnovo e l’adeguamento del contratto, quando il cosiddetto AIR, accordo integrativo regionale, non veniva rinnovato e i medici si trovavano a lavorare per 23 euro lorde l’ora in postazioni di guardia medica isolate, soli, di notte, esposti a qualunque rischio perché liberi professionisti, potevano essere aggrediti da chiunque entrasse. Dovevano a volte percorrere chilometri e chilometri a proprie spese in auto anche di notte, tutto questo per 23 euro lorde l’ora. Ci credo che molti siano stati costretti a rifiutare e molti nuovi medici abbiano preferito scegliere altre specializzazioni piuttosto che quella dell’emergenza-urgenza, in particolare la continuità assistenziale.
Ora mi chiedo: in questi due anni la Regione cosa ha fatto per creare un terreno fertile ed adeguato affinché i nuovi medici, oppure quelli attualmente in funzione, accettassero la responsabilità e il peso di essere presenti nelle postazioni di continuità assistenziale? Purtroppo ad oggi mi sembra pochissimo.
Con la mozione del 31 maggio ricordo che chiedevo in particolare di intervenire per abbattere le incompatibilità, si chiamano incompatibilità perché non permettono ad alcuni medici, che vorrebbero, di accettare l’incarico, ad esempio gli over 70. Mi chiedo perché possono lavorare per le cooperative a 140 euro l’ora, ma non possono lavorare per il servizio pubblico a 26/29 euro l’ora. Li paghiamo 140 euro al pronto soccorso, lì vanno bene anche se sono over 70, ma le postazioni di guardia medica si preferisce chiuderle.
Per abbattere questa incompatibilità che cosa si è fatto ad oggi? Ci sono altre incompatibilità: per molti è impossibile coprire più sedi se una non è almeno in area disagiata, per altri è impossibile intervenire perché non hanno ancora finito la specialistica.
Ci sono una serie di incompatibilità che sarebbe bene abbattere in questa fase di transizione in cui mancano i medici, come è stato detto, poi quando saranno formati i nuovi professionisti non servirà più chiedere il supporto degli over 70 o di chi ha già un altro incarico o ad esempio dei massimalisti.
Ho visto che per i medici di base sono stati alzati i limiti di pazienti mutuati da 1.500 a 1.800. Questa è una incompatibilità su cui si è lavorato e sarebbe necessario abbattere le incompatibilità anche per le postazioni di continuità assistenziale.
Con la mia mozione chiedevo di intervenire anche per adeguare i contratti a quelli di tante altre Regioni, chiedevo di attivarsi nella Conferenza Stato-Regioni per tutte le azioni necessarie per far si che i contratti potessero essere resi appetibili ai medici interessati a ricoprire quegli incarichi.
Ad oggi veniamo a sapere che una postazione indispensabile come quella di Vallefoglia, e la voglio citare come esempio, in cui il servizio era stato ripristinato dalle 20:00 del venerdì sera fino alle 20:00 della domenica, in questi ultimi giorni è stata di nuovo decurtata, è stata tolta la nottata del venerdì. Mi pare gravissimo perché si tratta di una postazione che faceva da filtro al pronto soccorso di Pesaro e Urbino.
Purtroppo capisco la difficoltà e ringrazio i dirigenti che si stanno impegnando al massimo per poter favorire la turnazione per coprire anche questa sede, ma spetta a chi a livello politico deve metterci la volontà per capire quali sono le priorità: lavorare sui contratti, sull’accordo integrativo regionale e sull’abbattimento dell’incompatibilità. Ad oggi, dalla mia mozione n. 261 presentata il 31 maggio 2022, un anno fa, mi pare che non sia stato fatto tutto il possibile per ottenere dei risultati, anzi direi ben poco. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.

Simone LIVI. Grazie, Presidente. Sono d'accordo con le parole del Consigliere Cancellieri il quale, da professionista che lavora nel settore, conosce benissimo le esigenze e ha fatto una fotografia perfetta secondo me di quello che è lo stato dell'arte. Ha detto pure che questa maggioranza indubbiamente sta cercando di trovare mano a mano le varie soluzioni ad una situazione che si è creata.
A mio avviso qui abbiamo ribaltato la realtà, la mancata programmazione del sistema sanitario regionale adesso è colpa di un'amministrazione che è in essere da due anni e mezzo quando per 25 anni c’è stata una maggioranza, una coalizione politica che ha governato questa Regione. Mi dovete dire, e mi dispiace che ci siano pochi Consiglieri di minoranza in Aula, se ha una maggiore responsabilità chi ha governato per 25 anni oppure un’amministrazione che in pieno Covid è entrata ed ha dovuto anche sopperire a tutte quelle mancanze che in questa regione si sono riscontrate.
Prima è stato altrettanto chiaro l'Assessore Saltamartini che ha parlato di aggregazione dei medici base, una soluzione che non mi pare che ci sia in altre Regioni, una soluzione importantissima perché permette di avere una capillarità di servizi sul territorio, anche in quei Comuni che oggi patiscono di più l'assenza di medici di medicina generale, oltre che abbattere il grande lavoro dei pronto soccorso che, come sapete benissimo, per oltre il 50% sono impegnati da codici bianchi e verdi. Prestazioni a cui il medico di base, laddove attrezzato, può sopperire.
Non dimentichiamoci, l’ha ricordato poco fa l'Assessore Saltamartini, che abbiamo inserito in bilancio, senza toglierli dal servizio sanitario, 9 milioni che per la Regione Marche non sono una cifra piccolissima, serviranno per tutte le cose che abbiamo detto fino adesso. 9 milioni in bilancio; una riforma amministrativa che è stata approvata lo scorso anno, che è in fase di partenza definitiva con la nomina dei nuovi direttori generali; il piano socio-sanitario, che è stato approvato in Giunta, avrà l’iter nelle Commissioni e poi arriverà in Consiglio, tra l’altro è stato condiviso in questo periodo dal Presidente Acquaroli e dall'Assessore alla sanità con gli amministratori, le parti sociali, i sindacati, gli operatori, con tutti quei soggetti interessati.
Non ultimo anche l'intervento che è stato fatto da questa maggioranza nei confronti del Ministero della salute perché dall'alto ci si aspetta che da qui in avanti ci possano essere delle soluzioni per cercare di venire incontro a tutte queste esigenze.
Sono entrato in Consiglio sette mesi fa e ritengo che sia assurdo che venga ribaltata spesso e volentieri la realtà, soprattutto quando si parla di sanità, una realtà che secondo me è abbastanza evidente perché se c'è stata una mancata programmazione dei medici di base …, da due anni la Giunta Acquaroli sta stanziando dei fondi per la loro formazione, per la specialistica. Sono tutte iniziative che hanno bisogno del tempo necessario per essere messe a terra in modo definitivo, con molta difficoltà.
Ho letto qualche giorno fa un articolo, non mi ricordo su quale testata, che parlava delle problematiche di tante Regioni che fino a poco tempo fa erano considerate dei gioielli a livello di servizio sanitario ed oggi patiscono una mancata programmazione. Non è una questione di destra o di sinistra, è una questione di buonsenso. Certo è che questa amministrazione ce la sta mettendo tutta, a partire dal Presidente e dal nostro Assessore Saltamartini. Cercheremo di dare il nostro contributo, però quello che chiedo a questo Consiglio è di farlo in modo partecipativo perché tutti dobbiamo essere coinvolti, maggioranza e opposizione, farlo in modo costruttivo, in modo che magari da qui a qualche tempo qualche risultato si possa vedere. Grazie.

Dino LATINI. Prima di andare alle dichiarazioni di voto faccio anch’io il mio intervento partendo da alcuni dati che secondo me sono oggettivi.
Innanzitutto la mancanza di medici è per tutta l'Europa, chi più chi meno, dal Regno Unito, chiamiamolo ancora comprensivo di quest'aspetto, fino ad arrivare alla nostra Italia. E’ un dato che si consolida con il passare degli anni, è dovuto ad una non rafforzata tutela della dignità del lavoro del medico, dell’operatore socio-sanitario, che porta a queste carenze che sono e potrebbero essere sempre più inequivoche e fondamentali.
Per quanto riguarda l'Italia si ritiene, perlomeno da studi anche in questo caso più consolidati, con indirizzi pacifici, che l'inefficienza della riforma sanitaria n. 833 abbia assunto livelli con una inversione delle sue linee guida, che conservano il diritto alla salute come diritto inalienabile, però il modello ormai organizzativo è fondamentalmente inverso a quello che all'inizio aveva costituito uno dei presupposti fondamentali della riforma stessa.
L’assenza della programmazione nel corso del decennio scorso ha consentito di basare il fabbisogno del personale, riducendolo sempre di più, per cui tutta la tematica, che è stata citata in buona parte dai Consiglieri che mi hanno preceduto, ha fatto sì che, perlomeno sulla carta, non ci fosse bisogno di una valutazione dei medici, soprattutto dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, guardia medica, quelli che oggi costituiscono uno dei fattori trainanti per il rilancio della sanità, cioè la costruzione di una rete territoriale in cui si possa consentire il ricorso a servizi di assistenza sanitaria immediati, conoscitivi, diagnostici, in qualche modo in grado di escludere l'immediato ricorso alle strutture ospedaliere, anche in parte alla guardia medica ospedaliera.
Questi sono i primi dati che dobbiamo tenere conto, affrontare il problema della carenza della guardia medica a Tolentino o a Gradara o in un qualsiasi altro punto del sistema sanitario regionale non significa fare una contestazione, significa ribadire che questo problema c'è e mettere a conoscenza i nostri assistiti che è un problema che parte da lontano e se non si discute dei suoi fondamenti e non si indica un processo diverso, come sta facendo, per quanto mi riguarda, come posizione personale, la Giunta regionale, si rischia di innescare da una parte delle proteste, a volte sterili, comunque solo proteste, dall'altra di non spiegare bene quanto sia lungo il percorso di un avvicendamento dei servizi territoriali, in particolar modo in questo caso dei servizi immediati e urgenti come quello di guardia medica.
Proprio in questa direzione l'assenza di ogni pathos polemico nella mia mozione e in quella della Consigliera Marcozzi, deve consentire di spiegare ancora di più che l'indicazione futura, che richiede la Regione, quella di una modificazione del fabbisogno del personale, vale a dire i punti che l'Assessore Saltamartini ha portato sul tavolo della Conferenza dello Stato Regione, l'implementazione finanziaria volontaria che ha svolto la Regione in questi due anni e che continuerà a svolgere per sfornare “medici e specialisti”, su cui dico anche che un metodo nuovo di formazione è necessario, altrimenti avremo il rischio che gli stessi una volta formati preferiscano più la scelta del privato rispetto al servizio sanitario pubblico, rimane evidente. E’ indubbio che possono costituire una chiave di svolta, che però ha un suo radicamento e un suo sviluppo non in un tempo molto stretto, ma con un periodo più lungo di quello che noi pensiamo per coprire questo o l'altro punto di guardia medica sguarnito.
La funzione secondo me della mozione significa non eludere il problema, non cavalcarlo dal punto di vista demagogico, ma spiegare quanto sia lento il cammino che dobbiamo compiere e l'attesa che dobbiamo fare per riportarci in un alveo della sanità che non sarà mai più quella completamente pubblica, come noi abbiamo pensato e vissuto nei decenni scorsi, soprattutto nei primi anni 80 e metà degli anni 90, ma che nello stesso tempo possa continuare a rimarcare le sue finalità prettamente di natura pubblica e di qualità.
In questo senso, proprio per dare un'indicazione ancor più precisa delle mie parole, propongo un emendamento che vale sia per la mozione n. 187, sperando che i Consiglieri Marcozzi, Pasqui e Rossi firmino, che per l’altra mozione che ho presentato da solo, inserendo all'ultimo punto delle premesse questa frase: “Preso atto che la carenza trova radici nelle scelte di programmazione sanitaria del decennio scorso; preso atto dello sforzo che la Giunta della Regione Marche sta compiendo per superare il problema anche con scelte innovative, con tutto l'impegno economico possibile, impegna la Giunta regionale”. Il secondo emendamento è: “A proseguire lo sforzo programmatorio urgente e improvviso che ha già messo in atto a riguardo e a cui è rivolto”
Questi sono i due emendamenti che propongo, che valgono sia per la mozione n. 187 che per la mozione n. 259. Chiedo agli altri colleghi di firmarli, se sono disponibili, per poterli presentare in modo tale che dal compendio degli interventi penso che si va in una direzione che sia quantomeno accettabile da parte di coloro che sono intervenuti.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla mozione n. 338.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Voteremo a favore tutte tre le mozioni, compresa quella della Consigliera Ruggeri, in quanto perseguono lo stesso risultato.
Voglio ricordare a questa Assemblea che nel 2026, quando raggiungeremo in questo Paese la massima curva pensionistica, se permarranno le norme per le iscrizioni ai medici di medicina generale, rimarranno senza iscrizione 5 milioni di persone. Questo è un dramma sanitario che investe tutta l’Italia e, come ha detto lei, investe anche l’Europa, dato che è legato anche all’invecchiamento della popolazione, quindi ai bisogni che sono aumentati.
I nostri medici, che sono tra i più preparati in tutta Europa, se ne vanno in Svizzera, Belgio, Germania, Francia, vanno a lavorare in Europa a stipendi clamorosamente più elevati, tre volte di più. Ho figli di miei amici che sono andati a lavorare fuori con stipendi tre volte superiori rispetto a quello che possiamo dare noi. Questi ragazzi sono molto "appetibili” dalle altre nazioni, che conoscono come prepariamo i nostri medici, se ne va in media uno su due.
Le prospettive sono clamorosamente in ribasso per noi, dovremo fare meno demagogia e ragionare molto su quello che possiamo realmente fare. Qualcuno ha parlato anche di dare di più, il contratto collettivo per i medici di medicina generale è un contratto collettivo nazionale, bisogna che il Governo centrale faccia un salto in avanti investendo molto di più e aumentando lo stipendio degli operatori socio-sanitari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non vedo in Aula il capogruppo, mi assumo la responsabilità. Voterò favorevolmente, in particolare sono totalmente condivisibili le parole del Consigliere Cancellieri e, non per aprire una polemica politica, è chiaro che sarebbe sufficiente guardare quello che il Governo centrale ha deciso nel bilancio pluriennale approvato a dicembre, soprattutto la programmazione degli anni precedenti, per comprendere come le risorse sul servizio sanitario nazionale non andranno ad aumentare, ma a diminuire.
Come molti Consiglieri sanno bene ciò che influisce in particolare è il rapporto tra il Pil, il prodotto interno lordo, e la ricchezza, le risorse. Mentre nel 2022 chiudevamo con un rapporto al 6,9% nel 2023 chiuderemo con un rapporto al 6,7% e negli anni successivi, nel 2025 e nel 2026, arriveremo al 6,2%. Tutto questo per ribadire la totale condivisione delle sue parole perché la sanità costituisce, per chi ha la responsabilità di Governo …
Apro e chiudo una parentesi, noi del centro-sinistra qualche responsabilità ce l'abbiamo perché usciamo dal 2019 con un rapporto Pil, dotazione finanziaria della sanità, del 6,7%. Questo è un dato che si protrae dal 2008 perché tra il 2008 e il 2019 le risorse sanitarie in questo Paese sono cresciute del 15%, in Germania dell'81%, in Francia del 56%. Ciò significa che questo Paese non aveva compreso quanto la salute delle persone e la qualità delle politiche sanitarie fossero determinanti, ce ne siamo accorti con la pandemia per tutta una serie di …
In questo momento governano le destre, non possiamo che rivolgervi a voi, va compreso da parte di chi governa che la sanità, semmai razionalizzando la spesa o privilegiando quella spesa rispetto ad altri settori, deve aumentare la propria dotazione finanziaria. Questo consentirebbe non solo di affrontare i temi che riguardano i medici di medicina generale, ma consentirebbe, per esempio, di retribuire in maniera dignitosa e anche incentivante tutti i medici che stanno nei reparti di unità operativa complessa, come il pronto soccorso, l’emergenza-urgenza.
Nonostante si facciano i concorsi i medici non partecipano. Questa è la realtà, l’analisi, non perché la faccio io, ma basta leggere i numeri, le tendenze e vedere che il Governo delle destre oggi prevede, da qui al 2026, una riduzione del rapporto Pil finanza al 6,2% mi viene da dire che da un lato è sconfortante e dall’altro che non c’è coerenza nell’attacco al centro-sinistra che ha governato. Oggi è oggettivamente colpevole di questa scelta, ecco perché penso che noi dobbiamo complessivamente chiedere un impegno diverso e ogni altra giustificazione credo che sia sbagliata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Spesso la presentazione di mozioni è l'esercizio di giuste richieste a cui poi non si può dare una risposta corretta, una risposta vera, per cui diventano annunciazioni di principio, sulle quali tutti ci ritroviamo, perché migliorare le prestazione, la rete dell'assistenza sanitaria, aumentare il numero dei medici, aumentare il numero dei paramedici del sistema sanitario nel suo complesso sono cose su cui non solo si raggiunge l'unanimità, ma l'universo consenso.
Quando si scende nel dettaglio le cose cambiano perché la sanità è un sistema estremamente complesso, che ha radici profonde nel passato e progetti nel futuro, che spesso devono essere modificati in funzione delle nuove tecnologie, del progresso scientifico, che ha conosciuto un'accelerazione incredibile, del progresso farmacologico, che era impensabile fino a qualche anno fa.
Non siamo di fronte ad un sistema rigido che è governabile, ma spesso va guidato a vista, faccio un percorso che può andare bene, no, quel percorso viene sempre intercettato dall’emergenza sanitaria, da nuove proposte di percorsi terapeutici, da nuovi prodotti farmacologici, nuovi rimedi, nuove strumentazioni scientifiche. Per esempio le strumentazioni, tutte le strumentazioni, soprattutto radiologiche, ma non solo, da un anno all’altro sono superate da nuove intuizioni ed applicazioni.
Quando si parla di riduzione della spesa …, piace molto al Consigliere Carancini, che mi ha preceduto, dire: “Il Governo delle destre”. Il Governo delle destre neanche si è messo seduto sul Governo vero perché c'è chi vince le elezioni, poi chi ha il Governo, le Giunte, e a seguire c'è l'azione di Governo che risente di processi di inerzia, che vanno avanti al di là dei Governi che si succedono.
Quando andiamo alla riduzione della spesa sanitaria …, l’impostazione giustamente ricordata del 2008, quando si pensava che il miglioramento delle tecnologie e dei farmaci avrebbe ridotto l'esigenza di assistenza, a parte che questo contrastava con una prevedibilità dell'aumento della vita media perché è una grande risorsa dell'uomo, ma un’ulteriore implementazione delle fasi sanitarie perché gli ultimi due anni di vita di una persona, se sei giovane o vecchio, con una patologia costano quasi l'intero costo dell'assistenza sanitaria di tutta la vita. E’ una conquista, ma con l’aumento della vita media diventa un problema ulteriore della sanità, tant'è vero che soprattutto in alcuni pensieri politici scientifici si inizia a pensare che oltre un certo limite bisogna dare solo cure palliative, non cure che possono aumentare il percorso di vita.
E’ un tema etico complicatissimo, mi sono trovato di fronte a gente di sinistra che sostiene questa tesi, che ad un certo momento non bisogna più curare, mentre il mondo cattolico dice che bisogna curare fino all'estremo.
La riduzione della spesa è stata prevista nei bilanci dei Governi Conte (entrambi) e del Governo Draghi che ha sottolineato in particolare il controllo della spesa.
Il Governo delle destre su pressione del Ministero del Tesoro, in quanto dirigenza del Tesoro che dà attuazione alle leggi, ha riproposto delle cose nel bilancio preventivo che sono state fatte in limine mortis, l'anno finanziario nel novembre/dicembre 2022, ciò che era stato scritto su cui bisogna tornare. Mi riferisco negli ultimi secondi alle guardie mediche, siamo favorevoli al massimo dell’assistenza possibile, lo votiamo. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 338. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento alla mozione n. 187, a firma dei Consiglieri Latini, Rossi, Marcozzi, Pasqui, Elezi, Baiocchi, Cancellieri: “Dopo il considerato sono aggiunte le seguenti parole: ‘preso atto che la carenza trova radice nelle scelte di programmazione sanitaria del decennio scorso; preso atto dello sforzo che la Giunta regionale delle Marche sta compiendo per superare il problema anche con scelte innovative e con tutto l'impegno economico possibile’. ‘Il dispositivo è sostituito dal seguente: a proseguire nello sforzo programmatorio urgente che ha già messo in atto al riguardo’”
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il voto contrario del gruppo del Partito Democratico. Una sottolineatura inopportuna, lo sforzo non lo percepisce nessuno.
Anche se non ho ascoltato con attenzione il dibattito, mi sembra che sia emersa in maniera nitida questa sottolineatura decontestualizzata rispetto ai provvedimenti che sono chiari e che hanno determinato le scelte nell’ambito della sanità, che sono da ricondurre al decreto Balduzzi. Se non abbiamo una memoria distorta abbiamo parlato del Governo Monti, non del Governo Draghi, la radice è quella, non altra. In mezzo ci sono stati Governi che hanno avuto matrici diverse e nessuno ha messo in campo un'operazione che potesse rivedere sia i tetti di spesa che i limiti di assunzione. Quello che mi sorprende ancora di più oggi è che a fronte di risorse complessivamente inferiori, se teniamo conto dell'inflazione e dei maggiori oneri che provengono dalla gestione dell'energia, che inevitabilmente ricadono anche in quell'ambito, le risorse che oggi il Governo riconferma con un segno meno sono complessivamente e decisamente inferiori.
Ritengo che questa sia una sottolineatura che non aggiunge nulla, anzi forse crea più confusione, questa sì che sta in una coerenza nell'atteggiamento sulla sanità. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento alla mozione n. 187. Lo pongo in votazione
Annulliamo il voto e lo ripetiamo.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 187, così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento sulla mozione n. 259 a firma dei Consiglieri Latini, Elezi Baiocchi, Cancellieri:
“nel dispositivo è aggiunto il seguente punto: ‘a proseguire nello sforzo programmatorio urgente e che ha già messo in atto al riguardo’”. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 259, così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta

La seduta termina alle ore 15:10

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