Resoconto della seduta n.115 del 04/07/2023
SEDUTA N. 115 DEL 4 LUGLIO 2023
La seduta inizia alle ore 11:05
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta seduta n. 115 del 4 luglio 2023. Comunico che il processo verbale della seduta n. 114 del 27 giugno 2023 sarà distribuito insieme a quello odierno ed entrambi saranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea legislativa regionale in una prossima seduta dell’Assemblea.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dell’articolo 53 del Regolamento interno, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 782
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Patrocinio di spese legali e di giudizio per le vittime di violenza endofamiliare”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 782 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per rispondere a questa interrogazione è necessario premettere che la materia rientra dalla competenza esclusiva dello Stato, prevista dal primo comma dell'articolo 117, per questo devo rispondere che attualmente non è previsto dalle norme relative al contrasto delle cosiddette morti per codice rosso, dalla legge n. 69 del 2019, nessun patrocinio legale a favore delle vittime di questo tipo di reati.
A tal proposito nel corso del 2022 gli uffici regionali hanno avviato una indagine per capire quale fosse l'eventuale fabbisogno riscontrato a livello di centri antiviolenza, ma solamente due ambiti territoriali sociali hanno sottolineato un'esigenza solamente in alcuni casi specifici. In questo senso gli ambiti territoriali sociali hanno evidenziato che questa necessità deve tener conto di risorse che non sono attribuite agli ambiti territoriali sociali, né alle Regioni.
Rispondendo a questa interrogazione, ritengo che se la Regione Marche, il Consiglio regionale ritiene di voler sollecitare il Governo ed il Parlamento ad adottare una misura di questa natura sarà opportuno intraprendere la strada di un atto, quale una mozione o un atto di indirizzo che possa andare a sollecitare gli organi di Governo e parlamentari per far sì che si possa intervenire con una modifica normativa, prevedendo la difesa gratuita, comunque il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato per questo tipo di illeciti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Saltamartini, dalla sua risposta capisco che si tratta di un tema per cui la Giunta regionale non si sono mai attivata da quando è in carica perché è di esclusiva competenza nazionale in base alla legge n. 69 del 2019, che dispone l’accesso al patrocinio a spese dello Stato, senza limiti di reddito, per persone offese dai reati n. 572, n. 583 bis, n.109 bis oltre al n. 694 e al n. 612 bis del Codice penale. Un intervento che non avete considerato.
Ho presentato questa interrogazione perché ho visto che altre Regioni hanno dimostrato maggior sensibilità al riguardo, mi riferisco al Lazio e al Piemonte.
E’ un esigenza questa che è stata messa in primo piano anche dall’ordine delle avvocate, e sottolineo avvocate, soprattutto donne, che in questi ultimi anni sono state legali di donne che si sono trovate in difficoltà, in queste situazioni.
Oggi lei mi dice che solo due ambiti hanno manifestato questa esigenza, ma al tempo stesso mi rincuora anche il suo riferimento alla possibilità di una mozione, di un atto di indirizzo che potreste votare.
Le anticipo che non mi fermerò con questa interrogazione, presenterò una mozione e mi auguro che la Regione Marche segua il buon esempio del Piemonte che ha istituito un fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenze, maltrattamenti, con una legge regionale n. 11 del 17 marzo 2008. Significativo è anche l’intervento della Regione Lazio che insieme all’ordine degli avvocati di Roma ha stipulato un protocollo di intesa per l’attivazione del patrocinio legale, sia in ambito penale che in ambito civile, per le donne che hanno subito violenza e sono vittime di atti persecutori.
Per questo con la mia interrogazione chiedevo se intendesse destinare una parte dei fondi, già annualmente destinati alle reti territoriali antiviolenza, anche al patrocinio di spese legali e di giudizio a beneficio di tutte le donne vittime di violenza endofamiliare, sia per la causa civile di separazione personale (divorzio) che a modifica di condizioni di separazione e divorzio o regolamentazione di affido.
Capisco che al momento non vi è intenzione di intervenire, ma probabilmente potrà essere valutata in futuro.
Ribadisco che sarà mia premura presentare anche una mozione, ma nel frattempo le chiedo di valutare ciò che hanno fatto altre Regioni, quali Lazio e Piemonte. Poi le farò avere tutto il materiale. Grazie.
Interrogazione n. 823
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Situazione UMEE-Unità Multidisciplinare Età Evolutiva AST Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 823 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione chiede l'esplicitazione di individuazione e la ricognizione di dati su alcune attività svolte dalle UMEE nell’ex Area vasta 2 AST Ancona, per cui procedo ad una lettura di numeri che hanno il limite di essere solo dei numeri nudi. Poi consegnerò all’interrogante la risposta formulata dagli uffici.
Lo schema riassuntivo totale per tutto l’ambito di Fabriano, Jesi e Senigallia dà seguenti i dati:
utenti attualmente in carico: n. 1387;
numero richieste nuove valutazioni pervenute nel 2022: n. 207;
numero richieste nuove valutazioni evase nel 2022: n.139;
liste di attesa per valutazione: n. 414;
liste di attesa per il trattamento riabilitativo: n.101;
numero di casi in trattamento riabilitativo: n.110;
numero di casi in situazioni di complessità per i quali è necessaria la gestione integrata con altri servizi interni o esterni all'azienda: n. 215;
numeri di incontri che sarebbe necessario fare in base alla normativa e quanti sono stati effettuati in base alla situazione attuale: n. 2.199.
Consegno all’interrogante la copia formulata dagli uffici. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore con cui in modo molto trasparente mi ero già confrontata perché questa interrogazione nasce da una richiesta in forma scritta, che avevo ritenuto più opportuna, ma scadendo il termine ho portato in Aula la questione, non tanto per leggere in Aula i numeri, che per me hanno un significato, conosco bene il settore delle cure tutelari e so che cosa significhi, mentre per chi ci ascolta rimangono dei freddi dati.
Il concetto è che dobbiamo seguire molto attentamente questo settore e in particolare le unità operative che vanno a prendere in carico e a sostenere le famiglie dei minori disabili. Un numero incredibile di richieste che non abbiamo la possibilità di evadere o quantomeno di evadere come andrebbe fatto per dare una risposta effettiva alle esigenze di questi bambini e delle loro famiglie.
Le liste d'attesa non sono accettabili in questo settore perché riguardano le richieste di certificazioni di disabilità, le richieste di sostegno scolastico e questo proprio in un momento in cui le scuole sono chiuse. Sappiamo bene che a settembre dovremmo partire già con i sostegni assegnati; sappiamo bene quanto sia complicato incastrare le esigenze della scuola con quelle dei servizi sociali dei Comuni, del settore socio-sanitario, in un lavoro di squadra che andrebbe a esclusivo beneficio dei minori e dei loro cari, di chi di fatto li assiste nella evoluzione e gestione della disabilità.
Sono sicura che l’Assessore sa quale sia la situazione e avrà ricevuto come me, come tutti i miei colleghi e colleghe, centomila segnalazioni della carenza di personale, della carenza di neuropsichiatri infantili e delle condizioni in cui questo servizio così delicato e così importante versa.
Voglio cogliere questa occasione, poi grazio per la risposta scritta che darà conto di ciò che manca e su cosa lavorare, per tenere altissima l'attenzione su questo settore e sulle esigenze delle famiglie che ci chiamano. Grazie.
Interrogazione n. 831
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Assegnazione personale Questura e Polizia Stradale di Fermo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 831 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rispondo a questa interrogazione sottolineando come il Consigliere Cesetti, ancora una volta, interviene su una materia di grande sensibilità sociale collegata ai temi della sicurezza pubblica, della prevenzione della criminalità e dei reati.
Pur evidenziando che questa è una materia che rientra nella competenza esclusiva dello Stato, non delle Regioni, le quali hanno la competenza in materia di polizia amministrativa locale, sottolineo l'impegno con cui il Consigliere Cesetti da questa legislatura, prima non conosco le sue iniziative, si è sempre prodigato.
Ci siamo mossi insieme su una sua interrogazione, abbiamo collaborato su una risoluzione che abbiamo prontamente trasmesso al Governo per avviare un percorso di sicurezza integrata. Il Ministero non ancora ha risposto, ho sollecitato nuovamente e di recente l'adesione a questo accordo, a questo protocollo.
L'oggetto della presente interrogazione riguarda la predisposizione e l’aumento di organico del Forze di Polizia dello Stato nella nostra regione. Il tema anche in questo caso rientra nel più generale tema, di cui noi ci occupiamo ogni Consiglio regionale, che è un tetto di spesa per il personale delle amministrazioni pubbliche.
Anche per quanto riguarda il settore della sicurezza c'è questo tetto che ha impedito negli ultimi 10 anni di assumere personale addetto a garantire la sicurezza interna del nostro Paese. Si valuti che a fronte di un organico dell'arma dei Carabinieri di circa 110.000 uomini sulla carta, in servizio ce ne sono meno di 90.000 e la stessa cosa vale per la Polizia di Stato e per la Guardia di Finanza.
Con questo atto rinnoveremo la sollecitazione al Governo, in particolare al Ministro dell’interno e al Sottosegretario con delega per la pubblica sicurezza, affinché ci possano essere quelle risposte necessarie, tanto più alla luce di alcune ultime operazioni di Polizia che hanno dimostrato come la nostra regione sia interessata anche da flussi di traffici di droga, che coinvolgono la criminalità organizzata e non la criminalità dei singoli o dei colletti bianchi.
Ritengo di rispondere in questo senso, risollecitando, collega, il Governo per poi verificare insieme quali ulteriori percorsi possiamo adottare come Regione Marche.
Mi permetto di concludere questa risposta all'interrogazione per informare l'Assemblea che lunedì prossimo approveremo un atto di Giunta regionale con cui metteremo a disposizione dei Comuni una serie di risorse dirette a potenziare i servizi di controllo del territorio per l'acquisto di tecnologie, telecamere, camper, per l'accertamento di alcuni tipi di illeciti, soprattutto in materia di circolazione stradale.
Si valuti che gli omicidi stradali sono in netto aumento. soprattutto con vittime tra i ciclisti, omicidi cagionati da stato di intossicazione alcolica e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Anche su questo punto la Regione Marche metterà a disposizione dei Comuni, che vorranno partecipare ai bandi attraverso dei progetti, delle risorse importanti per far sì che ciò che le Forze di Polizia dello Stato non riescono a garantire, possa essere mitigato dall'impegno operativo e maggiore delle Forze di Polizia locale e dei Comuni, delle Province. Risorse rilevanti che possono essere impiegate nel garantire la sicurezza dei cittadini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Vicepresidente Saltamartini e per quanto riguarda la sua risposta mi dichiaro molto soddisfatto perché so bene: l'impegno dell’Assessore Saltamartini in questa direzione, le sue sollecitazioni al Governo, la competenza specifica che per i suoi trascorsi di vita vanta in questo settore, la condivisione che c'è anche in quest'Aula intorno ai temi della sicurezza.
Non a caso quest’Aula approvava all'esito di mie mozioni, prima la risoluzione n. 12 del 16 febbraio 2021, all'unanimità, con la quale si impegnava la Giunta regionale ad assume ogni iniziativa nei confronti del Ministero dell’interno per aumentare l'organico della Polizia stradale di Fermo, della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza a livello regionale; poi è stata approvata anche la risoluzione n. 61 in data 29 novembre 2022, sempre all'unanimità, con la quale si impegnava la Giunta ad intervenire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’interno, si andava nella medesima direzione, per prevedere un presidio fisso di Polizia presso Lido Tre Archi di Fermo ed altre iniziative, tra le quali un progetto sperimentale di controllo permanente dei territori lungo la costa che va da Porto San Giorgio sino a Civitanova Marche.
Bene l'attività dell’Assessore Saltamartini, benissimo l'attività di quest'Aula che più volte all'unanimità ha votato questi atti, assolutamente insufficiente l'azione del Governo che è sordo rispetto alle richieste del Vicepresidente Saltamartini, sostenute dal voto di quest'Aula unanime, due volte. Non è possibile che il Governo sia sordo, sono stati sordi tutti i Governi, per la verità, anche quelli in cui c’era la mia parte politica, ero Assessore alla sicurezza ed i Governi erano sordi.
Sono soddisfatto affinché l’Assessore Saltamartini intervenga con forza nei confronti del Ministro dell’interno e se del caso del Vicepresidente, che è il Segretario del suo partito, perché si dia seguito alle risoluzioni approvate all'unanimità da questa Assemblea. Grazie.
Interrogazione n. 859
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Nuovo ospedale di Macerata”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 859 dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione in oggetto i Consiglieri interrogano il Presidente della Giunta regionale per sapere quando verrà redatto il DIP, qual è lo stato dell'arte della procedura di esproprio, quali sono i tempi previsti per l’aggiudicazione del progetto, i tempi per il bando di gara, qual è la stima aggiornata del costo del nuovo Ospedale, qual è l'indirizzo del Governo regionale circa il numero complessivo di posti letto, quali sono le risorse ad oggi formalmente individuate, quali sono secondo le previsioni le possibili fonti di finanziamento per il completamento della copertura del costo totale dell'opera.
In relazione all’interrogazione presentata si significa quanto segue: così come per il nuovo ospedale di Pesaro, anche per il nuovo ospedale di Macerata la Regione Marche ha deciso di cogliere l'opportunità dell'entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici per l'acquisizione di servizi di architettura, ingegneria relativi al progetto di fattibilità tecnico economica, così da potersi avvalere dello snellimento delle fasi procedurali previste dallo stesso codice, come l’eliminazione del livello progettuale intermedio e l'introduzione della possibilità di addivenire all'appalto integrato di progettazione esecutiva e lavori.
Nella seduta della Conferenza dei servizi preliminari del 9 giugno 2023 l’Assessorato alle infrastrutture dell’edilizia sanitaria ospedaliera, l'Assessorato alla sanità, il Dipartimento infrastrutture territori Protezione Civile, il Dipartimento salute della Regione Marche, l'Agenzia regionale sanitaria, l'Azienda sanitaria territoriale di Macerata hanno condiviso la definizione del layout funzionale e del numero dei posti letto della nuova struttura individuata in 379 posti letto accreditati con i flussi attuali, ampliabili a 434, comprensivi di posti letto in flessibilità immediatamente attivabili in caso di necessità o di ampliamento dei servizio offerti dalla struttura.
E’ in corso di ultimazione il documento di indirizzo alla progettazione entro l'anno della bandita la gara per la progettazione di fattibilità tecnico economica per poi procedere con la pubblicazione del bando per l'appalto integrato a seguito di verifica e approvazione del progetto di fattibilità tecnico ed economico.
Come previsto dall'accordo di programma, sottoscritto dalla Regione Marche, dal Comune di Macerata e dall’ Asur Marche, in data 6 luglio 2022, la competenza della procedura di esproprio dell'area interessata dall'intervento è in capo al Comune di Macerata e verrà attivata con la definizione del progetto di fattibilità tecnico economica.
Il costo preventivato per l'opera risulta completamente coperto dai fondi già indicati nell'aggiornamento del master plan dell'edilizia sanitaria ospedaliera di cui alla delibera della Giunta regionale n. 140 del 14 febbraio 2022; a cui devono aggiungersi le risorse che la Giunta regionale ha ottenuto a valere sui finanziamenti per la ricostruzione post sisma, come definito con l'Ufficio speciale per la ricostruzione, comprensivi degli aggiornamenti in virtù delle compensazioni dei prezzi.
In tal modo con i fondi dell'articolo 1, comma 95, della legge n. 145 del 2018, con i fondi di cui all’articolo 1, comma 14, legge n. 160 del 2019 e i fondi messi a disposizione dall'Ufficio speciale della ricostruzione, i costi per la realizzazione dell'opera risultano attualmente completamente coperti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, purtroppo ancora chiacchiere, tre anni di chiacchiere e master plan, che l'hanno fatta divertire per tre anni.
Lei fa riferimento alla motivazione per cui siamo arrivati al 2023, sulla base del presupposto che ci sarebbe la nuova normativa sugli appalti, che, peraltro, come lei sa, è entrata in vigore, è stata promossa e licenziata solo pochi mesi fa.
Dal 2020 al 2023 che cosa avete fatto? Niente, assolutamente niente. Non avete fatto niente sull'ospedale di Macerata, sull'ospedale di Pesaro, sullo spot dell'ospedale di Ascoli Piceno nel bilancio 2020/2021.
Siete in ritardo sulle infrastrutture che riguardano il Piano nazionale di ripresa e resilienza, siete indietro su tutto, non avete dato un'indicazione precisa.
Stamattina ci arriva la comunicazione secondo cui voi avreste avuto le risorse di copertura, che lei si guarda bene dall’indicare, non ci dice esattamente quali sono le risorse necessarie per realizzare l'ospedale di Macerata e la tecnologia interna. Sono le chiacchere di tre anni. Avete portato in giro i cittadini maceratesi, oltre che quelli pesaresi. La faranno giocare ancora con il master plan, con quale effetto? Avete cancellato una procedura che avrebbe portato a realizzare l'ospedale nel 2025, non si sa quando lo realizzerete.
Complimenti, Assessore Baldelli, così come la Val Potenza un’altra opera importante per Macerata completamente bucata. Complimenti. Grazie.
Interrogazione n. 834
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
“Riconoscimento dello svantaggio naturale e conseguenti interventi di sostegno per le imprese agricole marchigiane colpite da eccezionali eventi meteorologici, quali l’alluvione del 15 e 16 settembre 2022 e la violenta ondata di maltempo del 16 maggio 2023”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 834 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. La Giunta regionale, l’Assessorato all’agricoltura in modo specifico è ben consapevole dei potenziali effetti negativi che tali eventi hanno sulle prospettive economiche delle attività agricole dei territori colpiti e delle potenziali conseguenze in termini di impoverimento e spopolando le stesse zone. Per questo si è attivato a garantire con tutti gli strumenti a disposizione un ristoro alle aziende danneggiate, in particolare con riferimento alluvione del 15 e 16 settembre è stata inoltrata al Ministero dell'agricoltura la richiesta per garantire agli agricoltori marchigiani l’accesso alle provvidenze del fondo di solidarietà (Dlgs. n. 102/2004), che è stata approvata. Aspettiamo le risorse, le domande sono state fatte, depositate e accolte, aspettiamo novità dal Ministero.
Con riferimento al maltempo del maggio 2023 la Giunta farà la settimana prossima un'analoga richiesta di attivazione del fondo di solidarietà. In più sono stati messi in campo altri interventi, come già descritto nella risposta all'interrogazione n. 817 di quest'anno. La prossima settimana sarà anche a disposizione per l'alluvione del 2022 un credito rivolto alle imprese agricole che inizialmente non erano state inserite in una agevolazione creditizia.
L'Assessorato e la Direzione agricoltura stanno valutando di proporre al comitato di monitoraggio del complemento regionale dello sviluppo rurale 2023/2027, che in base alla nuova normativa comunitaria deve essere consultato e fornisce un parere sui criteri di selezione degli interventi di sviluppo rurale, una priorità territoriale rivolta alle aziende localizzate nei Comuni colpiti da dette avversità con riferimento in modo particolare al bando del pacchetto giovani di prossima pubblicazione, com’è noto include anche gli interventi SRE01 - SRD01 - SRD02 - SRD03 (sono le nuove definizioni rispetto alle vecchie 4.1 – 4.2).
Tenendo conto che nel corso del periodo di programmazione 2023/2027 anche altre zone, purtroppo e lo stiamo vendendo, potrebbero essere colpite da altri eventi calamitosi, perché - questo è il dato nuovo ed è anche un cambiamento di approccio che tutti noi dobbiamo avere, in modo particolare chi amministra la Giunta rispetto agli eventi che si stanno susseguendo - la situazione più che emergenziale ormai è strutturale in quanto questi eventi avvengono frequentemente.
Si ritiene opportuno che detta priorità sia dunque cumulabile con altre inerenti altri svantaggi territoriali. Ad esempio la priorità assicurata alle aree rurali D, C3 e C2 mira a favorire le aziende ubicate in zone interne della regione, che soffrono di svantaggi di natura "permanente" dovuti sia a condizioni climatiche, che riducono la produttività e incrementano i costi di produzione, sia a fattori di "marginalità geografica”
E' ben noto che il permanere di attività agricole in dette aree ha una importante funzione di freno al loro spopolamento e di presidio del territorio anche in funzione preventiva degli effetti nefasti dei cambiamenti climatici.
Ne approfitto per dire che a breve verrà anche aperto il bando, abbiamo previsto 20.000.000 di euro attraverso l'economia del vecchio PSR per potenziare la rete idrica agricola della regione Marche, questo proprio per cercare di dare anche delle risposte rispetto a periodi che si alternano, di gravi siccità e di abbondanza di acqua. Importante anche cercare di potenziare la rete idrica e prevenire eventuali sprechi.
La misura 4.1 del PSR 2014/2022 già prevede tra gli investimenti prioritari alcune tipologie di investimento di prevenzione del danno derivante da avversità atmosferiche (esempio investimenti di protezione antigrandine nei frutteti e vigneti). Si intende confermare dette priorità anche per SRD 01 e valutare la fattibilità tecnica di un ampliamento ad altre fattispecie sempre tenendo presente che la finalità di detti investimenti deve rimanere produttiva. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta. Con questa interrogazione veniva chiesto di prevedere una premialità per quelle aree che sono state colpite nel settembre 2022 e nel maggio 2023 da alluvioni, che hanno procurato problemi molto forti alle imprese agricole, che hanno riguardato la possibilità di coltivare gli stessi suoli, problemi che hanno comportato la demolizione o la parziale agibilità dei fabbricati delle aziende, delle serre, dei frutteti, degli impianti irrigui.
Ben venga questa richiesta che già è stata fatta al Ministero dell’agricoltura per l’alluvione di settembre e bene anche la richiesta che verrà fatta nella prossima Giunta per quanto riguarda la richiesta del maggio 2023.
A mio avviso penso che sia rilevante riconoscere una premialità per il bando che uscirà per i giovani imprenditori agricoli, anche perché sappiamo che nel mondo dell'agricoltura c'è un problema di ricambio generazionale, nel senso che le persone anziane non vengono sempre ricambiate con i giovani, che vanno incentivati. Soprattutto, oltre al bando giovani è fondamentale prevedere una premialità per quanto riguarda il bando degli investimenti, per quanto riguarda gli interventi di prevenzione dei danni per le gelate, la grandine, le alluvioni.
Ci saranno delle premialità, l’unica cosa che non condivido è la cumulabilità che lei, Assessore, ha previsto. Nella mia richiesta chiedevo in maniera esplicita che non ci fosse cumulabilità, anche perché se c'è si rimane come adesso. E’ giusto dare un punteggio premiante per le aree interne del nostro territorio, ma ci sono aree, come ad esempio la Valle del Foglia, che hanno difficoltà ad avere delle risorse partecipando ai bandi in quanto le premialità date nelle altre zone sono talmente elevate che rischiano di tener fuori interi luoghi.
Se ho capito bene, poi magari passo da lei, la premialità per le zone colpite dalle due alluvioni c'è l’intenzione di darla, poi se corrisponde anche con la … Io sono di un altro parere, ma è importante riconoscere la premialità a quei territori che hanno avuto danni durante le ultime alluvioni. Grazie.
Proposta di legge n. 168
ad iniziativa della Giunta regionale
“Esercizio dell'attività oleoturistica nelle Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 168 della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Siamo nella presentazione e approvazione, immagino, della legge sull'esercizio dell'attività oleoturistica nelle Marche.
Anzitutto mi preme ricordare a me stesso, a tutti noi e a chi ci ascolta che questa legge nasce da alcuni dati oggettivi che qualificano questo comparto sia a livello nazionale che a livello regionale Marche. Ricordo che dopo la Spagna l'Italia è il primo produttore ed esportatore di olio e seppure il grosso della produzione nazionale sia nel sud dell'Italia, per circa l'80%, nella parte centrale della nostra nazione si produce circa il 17% dell'olio nazionale.
In questo le Marche ricoprono un ruolo fondamentale, non di primissimo livello, ricordo che le Regioni che hanno più produzione sono: Puglia, Campania, Sicilia e Calabria, ma la qualità del nostro olio è in una fase di espansione e di crescita importante. Ne sono conferma le circa 11 varietà autoctone inserite tra i migliori oli nazionali.
Le Marche sono in una fase di crescita e impongono un'attenzione particolare. Il senso di questa legge va nella direzione di valorizzare un comparto e di creare sinergia ed interattività con altri settori, come quello del turismo.
Così com’è avvenuto per quanto riguarda il vino con la legge sull’enoturismo, oggi replichiamo questa scelta anche per il mondo degli oli.
Per entrare nello specifico di quelli che sono i vari articoli che sono elencati nella proposta di legge, ricordo in primis in maniera sintetica l'oggetto e la finalità della legge, che è valorizzare le peculiarità di produzioni olivicole di ogni territorio e valorizzare anche le aree che hanno questa vocazione, soprattutto implementare l'offerta turistica regionale con il turismo dell'olio.
Entrando nel merito dei vari articoli, l'articolo 2 enuncia le attività oleoturistiche che consistono in particolare in tutte quelle attività volte alla conoscenza dell'olivicoltura, alla degustazione e alla commercializzazione delle produzioni aziendali dell'olio extravergine di oliva, anche in abbinamento con i vari alimenti, che saranno di conseguenza decisione della Giunta attraverso una elencazione abbastanza dettagliata.
L'articolo 3 chiarisce chi sono gli operatori oleoturistici, qui creiamo una contaminazione che, al di là di quelli che sono gli imprenditori agricoli del settore, riguarda tutte le imprese che fanno attività di trasformazione e di commercializzazione.
L’articolo 4 entra nel merito dei requisiti richiesti per lo svolgimento dell'attività oleoturistica e qui discutiamo, focalizzando l'attenzione su quella che è la formazione. Riteniamo che gli operatori all'interno delle strutture debbano essere formati perché la loro preparazione è decisiva per rappresentare al meglio il prodotto del territorio, della nostra tradizione, della nostra cultura. Inseriamo una serie di elementi che determina la qualificazione del soggetto che dovrà rappresentare tutto questo.
L'articolo 5 prevede la possibilità per la Regione di promuovere iniziative di formazione e di qualificazione professionale.
L'articolo 6 disciplina l'attività di degustazione in azienda e questo è uno degli aspetti più rilevanti e interessanti della proposta, con la possibilità di fare visite guidate, mirate, laddove c'è la coltivazione, la lavorazione dell'oliva per fare in modo che questi luoghi siano in qualche modo vissuti e dare la possibilità di arrivare nella direzione, che ormai conosciamo tutti, del turismo esperienziale, poter offrire delle possibilità e creare l'elemento di attrazione che deve garantirci la possibilità di avere più turisti in questa regione.
L'articolo 6 bis introduce l'elenco degli olivi secolari, mentre l'articolo 7 specifica che l'attuazione dei contenuti della proposta, una volta approvata, sarà il frutto della concertazione e dell'azione amministrativa di più strutture nel segno di una programmazione sempre più integrata, coesa con il settore del turismo, anche qui il concetto di filiera con il settore agricolo, del commercio e turistico.
Questo è un po' il senso di una legge che deve rappresentare la valorizzazione di un settore, ma anche l'elemento attrattivo turistico, ci sono tutte le condizioni per farlo, dobbiamo essere bravi a insistere non solo con la scelta legislativa, ma chiaramente con un'adeguata promozione, che sarà fondamentale per far conoscere prima e apprezzare dopo i nostri ambienti che riguardano la produzione delle olive.
Ringrazio in primis la II Commissione, il Presidente Putzu e tutti i componenti che hanno portato elementi per fare in modo che questa legge sia la più efficace possibile, anche i nostri colleghi di minoranza hanno contribuito alla realizzazione di questa noma, che oggi mi auguro sia condivisa, sostenuta e votata tutti.
Ringrazio la Giunta, l'Assessore Antonini e la Segreteria della Commissione per il lavoro svolto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Apprezzo la relazione del relatore di maggioranza, che tra l'altro condivido. Con l'occasione anch’io voglio sottolineare che abbiamo fatto sempre un buon lavoro in quella Commissione e mi è dispiaciuto lasciarla e trasferirmi alla III Commissione, però l’ho fatto di buon grado su indicazioni del mio gruppo per esigenze istituzionali. Sono stati due anni e mezzo molto importanti ed efficaci sempre all'insegna della massima correttezza e collaborazione, per questo voglio ringraziare tutti i membri della Commissione, a partire dal Presidente Putzu al Vicepresidente Mastrovincenzo.
Farò una breve relazione, di solito vado a braccio, però essendo l’ultima relazione come componente alla II Commissione - la mia collaboratrice me l’ha puntualmente preparata - ne approfitto.
La proposta legge n. 168, ad iniziativa della Giunta regionale, è diretta a disciplinare l'attività oleoturistica della Regione Marche al fine di: valorizzare le aree ad alta vocazione olivicola, valorizzare le peculiari produzioni olivicole di ciascun territorio; implementare l’offerta turistica regionale con il turismo dell'olio per coniugare la conoscenza della cultura dell'olio con l’identità storica, culturale, sociale e civile dei territori di produzione; favorire lo sviluppo delle imprese produttrici di olio, consentendo di ampliare le proprie attività economiche anche in una prospettiva nazionale ed internazionale, articolo 1 della proposta di legge che, se vogliamo, ne costituisce la premessa sostanziale.
La proposta di legge deriva da disposizioni nazionali - i commi 513 e 514 dell'articolo 1 della legge 160 del 2019 - e dal successivo decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 26 gennaio 2022 che ha definito le linee guida e gli indirizzi per l'esercizio delle attività oleoturistica, demandando alle Regioni la definizione delle funzioni di vigilanza, controllo e sanzionatorie sull'osservanza delle disposizioni del decreto stesso. Questo al fine di qualificare l'accoglienza nell'ambito di un'offerta turistica di tipo integrato, come recitano bene queste disposizioni nazionali.
All'esito delle disposizioni nazionali, la proposta di legge rappresenta uno strumento necessario attraverso i quali si coniuga la cultura dell'olio con la promozione turistica delle peculiarità regionali ed il suo scopo doveroso è quello di rendere il settore olivicolo sempre più protagonista muovendosi nel solco della programmazione integrata tra i settori dell'agricoltura, del turismo e del commercio.
Invero il fine delle disposizioni nazionali e dei programmi dell'Unione Europea è anche quello di valorizzare attività esperienziali che possano far conoscere non solo i prodotti, ma anche le origini, i metodi di produzione, i territori con tutte le loro tradizioni, specialità e tipicità, la loro storia e bellezza.
L’attività oleoturistica favorisce la scoperta dei luoghi e delle aree rurali contribuendo alla loro rivitalizzazione.
Si sottolineano l'importanza e la rilevanza del oleoturismo anche per la sempre più crescente attenzione verso stili alimentari più salutari e non dimentichiamo che l'olio extravergine di oliva è l'alimento principe della dieta mediterranea, che peraltro la Regione Marche tutela e valorizza attraverso la legge regionale n. 14 del 17 maggio 2018, che, voglio ricordarlo, venne approvata da quest'Aula su iniziativa dell’allora Presidente della Commissione e su mia iniziativa.
All'articolo 2 della proposta di legge, l'attività oleoturistica viene definita come l'insieme delle attività di conoscenza dell'olivicoltura e dell'olio extravergine di oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell'olio, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell'olio extravergine di oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziativa a carattere didattico e ricreativo nell'ambito dei luoghi di coltivazione e di produzione.
L'articolo 3 individua le tipologie di soggetti che possono essere operatori oleoturistici e stabilisce il divieto di utilizzo di denominazioni esclusive relative al settore oleoturistico.
L’articolo 4 elenca i requisiti e standard minimi di qualità opportunamente calibrati alla realtà regionale, nel rispetto delle indicazioni stabilite dalla normativa nazionale; sul punto vi è un mio emendamento per una più precisa correzione lessicale, che va nella direzione di sostituire dopo “personale qualificato” la parola “compreso” con “che può essere individuato”, un’espressione più elegante, ma andava bene anche l'altra.
L’articolo 5 prevede la promozione, la formazione, la riqualificazione e l'aggiornamento professionale degli operatori oleoturistici o dei loro collaboratori.
L’articolo 6 disciplina l'attività di degustazione anche in abbinamento con alimenti.
L'articolo 6 bis, introdotto dalla Commissione referente, prevede l'istituzione dell'albo degli olivi secolari al fine di censire e salvaguardare le piante di olivo più antiche. L’albo sarà gestito dalla struttura della Giunta regionale responsabile dell'attuazione della legge.
L’articolo 7 prevede l’attuazione sinergica della legge da parte delle strutture competenti in materia di agricoltura, commercio e turismo perché questa legge disciplina una gestione integrata nei vari settori dell’agricoltura, del commercio e del turismo.
L’articolo 8 individua lo strumento della segnalazione certificata di inizio attività, la cosiddetta Scia, quale presupposto per lo svolgimento dell'attività oleoturistica, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, questo a tutela di tutti gli operatori, ma a tutela dei consumatori e soprattutto a garanzia delle strutture pubbliche che questo devono garantire.
L'articolo 9 istituisce l'elenco regionale degli operatori oleoturistici.
L'articolo 10 individua l’ente competente l’effettuazione dell'attività di vigilanza e controllo.
L'articolo 11, dopo questa attività di vigilanza e controllo, elenca le violazioni e le relative sanzioni da applicare e l’ente responsabile della loro applicazione, e questo è molto importante perché non c'è legge efficace se non c'è la sanzione che presidia. Su questo vi è un mio emendamento che salvaguarda il principio di specialità di cui all'articolo 9, comma 2, della legge n. 689 del 1981. Credo che sia un emendamento che può essere tranquillamente accolto perché dice semplicemente: “salvo che il fatto non costituisca reato”. È un emendamento significativo che nulla toglie, anzi, migliora la legge perché è il principio di specialità della legge n. 689 che ci dice che qualora un fatto sia punito da disposizioni penali e da disposizioni amministrative, che prevedono sanzioni amministrative, si applicano le disposizioni speciali, però il comma 2 della legge n. 689 dice che: “quando lo stesso fatto è punito da una disposizione penale e da una disposizione regionale o delle Province autonome, che prevede una sanzione amministrativa, si applica in ogni caso la disposizione penale”, non vale nel caso in cui la sanzione sia prevista dalla legge regionale, il cosiddetto principio di specialità di cui all'articolo 9, comma 2. La dicitura: “salvo che il fatto non costituisca reato” (articolo 11) secondo me qualifica la legge, in una dimensione più coerente con quelle che sono le disposizioni nazionali.
L'articolo 12 stabilisce in quale circostanza si procede alla sospensione o alla cessazione dell'attività turistica, qualora vengano violate le normative.
L’articolo 13 disciplina le disposizioni transitorie relative alle sole aziende che già svolgono attività prevista dalla presente legge, perché vanno salvaguardate e accompagnate verso il percorso che prevede la legge stessa. La necessità di una disciplina transitoria, se vogliamo, è in re ipsa.
L'articolo 14 attesta l’invarianza finanziaria della legge dalla quale non scaturiscono oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale.
L’articolo 15 rimanda alla normativa nazionale per quanto non regolamentato con la presente legge e non potrebbe essere diversamente, anzi, se vogliamo il rimando dell'articolo 15 rende ancora più coerente il mio emendamento all'articolo 11 “salvo che il fatto non costituisca reato” perché è un richiamo alla normativa nazionale.
Nella seduta della II Commissione del 20 aprile 2023, la Commissione approvava all'unanimità questa proposta di legge come emendata dalla stessa Commissione ed in qualità di relatore di minoranza anticipo il mio voto favorevole e penso di poter anticipare - ne abbiamo parlato, l’ho prima deciso con i Consiglieri della Commissione, con il Consigliere Mastrovincenzo e la Consigliera Bora, che voteremo favorevolmente, lo ribadiamo in quest'Aula e credo di anticipare anche il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Elezi.
Lindita Elezi. Grazie, Presidente. Cari colleghi, la legge sull’oleoturismo fa toccare con mano quanto i programmi di questa maggioranza per lo sviluppo economico delle Marche siano capillari e concreti.
Io vengo dalla Vallesina e sapete tutti quanto da questo territorio le macchine olearie siano partite alla conquista di mercati internazionali, un po' come la fisarmonica ha fatto tanti anni fa da Castelfidardo.
Le Marche sono una regione unica, con una ricca tradizione e un patrimonio e culturale capace di generare un connubio perfetto tra bellezza, storia e paesaggio. Tuttavia, nonostante il grande potenziale turistico, abbiamo sempre avuto la sensazione di non avere ancora accolto tutte le opportunità.
Lo straordinario ed intenso di lavoro che fin qui questa Giunta ha fatto sta cercando di colmare il gap rispetto al passato. Questa legge infatti è in piena continuità con il lavoro di questi anni: la legge sull'agriturismo, la legge sull’enoturismo, il lavoro per creare e rafforzare il distretto unico del biologico regionale, i bandi per favorire la ricettività turistica nelle aziende agricole. Tutte queste azioni sono finalizzate a cercare di valorizzare il grande potenziale turistico della nostra regione.
Questa legge farà dell’olio uno speciale testimonial dei nostri borghi. Farà dell’olio un testimonial della qualità della nostra produzione agricola, valorizzerà la capacità di offerta di accoglienza turistica dell’entroterra generando nuovi mercati integrativi o alternativi a quelli della costa, del sole e del mare.
Apprezzo e condivido per questa ragione il lavoro fatto dall’Assessore Antonini, proponente la legge, e dalla II Commissione.
Il lavoro finale punta a dare un’ulteriore occasione di sviluppo alle Marche scommettendo su un giacimento alimentare che vale oro sotto tutti i profili. E non sono io a parlare di oro è la storia. Il nostro olio vale realmente tanto oro quanto pesa. Pensate che già nel Medioevo i Veneziani, signori maestri del commercio, lo separavano da quello di altre zone per rivenderlo ad un prezzo superiore, tanto era speciale per aroma e sapore.
Raccontare, dunque, l’olio attraverso la sapienza di chi lo produce, visitare i luoghi di produzione, camminare tra gli uliveti, degustare lo stesso, immergersi intensivamente nell’esperienza perché l’olio da secoli racconta la qualità della vita nei nostri borghi. Quella qualità, oggi più che mai, vale oro.
Come vale oro la collaborazione tra il pubblico e il privato, che è alla base dell’economia basata sulla multifunzionalità agricola, come vale oro la condivisione di un percorso storico naturalistico altamente emozionale che si snoda lungo le stagioni, specie quelle meno affollate di turisti.
Con questa legge l’oro spremuto dalle olive diventa un sigillo di qualità dell’ecosistema Marche che ha proprio nella ricerca della qualità uno dei suoi obiettivi. Continuiamo a sostenerla nel tempo e il tempo ci restituirà sempre più oro sotto forma di presenza, notorietà, promozione. Questo non solo attirerà i turisti, ma permetterà anche ai marchigiani di apprezzare e godere a pieno delle proprie radici, radici di cui essere fieri ed orgogliosi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Quest’amministrazione regionale si è contraddistinta fin dal suo insediamento per la chiara volontà di fornire ad ogni settore produttivo un campo normativo chiaro e trasparente.
Questa è una condizione imprescindibile per fornire ai lavoratori e agli imprenditori le migliori condizioni lavorative possibili. In questo caso specifico parliamo di operatori del settore olivicolo che presenta numerose sfaccettature e un grande potenziale sul fronte della promozione e valorizzazione territoriale, anche attraverso la produzione di un prodotto di eccellenza.
Ciò consente di abbinare la promozione territoriale a quella squisitamente legata al prodotto in questione.
Dinanzi ad un universo normativo piuttosto intricato, è operazione virtuosa quella condotta dall’amministrazione regionale, che si concretizzata con questa proposta di legge. Con una norma chiara si può oltretutto procedere con una programmazione che coinvolga settori fondamentali come quello dell'agricoltura, del turismo e del commercio. Questo naturalmente equivale a dire sviluppo locale a 360° dove l’ambito enogastronomico è sempre più la colonna portante della promozione della nostra Regione. Al contempo si facilita il lavoro dei produttori che così possono esprimere al meglio il loro potenziale senza inciampare in spiacevoli sanzioni dovute alla complessa interpretazione della legge.
Questa è una proposta di legge importante il gruppo di Forza Italia anticipa il voto favorevole. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non posso parlare di olio delle Marche se non ricordando una persona, XY,che forse a chi ha parlato fino adesso è sconosciuta, ad altri magari no, però è quella persona grazie alla quale abbiamo ottenuto l’IGP dell’olio delle Marche nel 2017. Era un anziano signore, aveva circa 80 anni quando l'ho conosciuto nel 2016, venne da me e mi disse: “Assessore, sono circa 30 anni che tentiamo di avere il riconoscimento dell’IGP dell’olio delle Marche, ma ci viene bocciato dalla Comunità europea, lei verrebbe con me a Bruxelles per spiegare che noi abbiamo una reputazione, che abbiamo anche 12 cultivar e che abbiamo una modalità di molitura molto simile?” Gli risposi. “Bene, ci vengo, studio e vengo con lei”. Mi sembrava che stesse male e accettai di andarci solo per un giorno. Andammo e a Bruxelles ci dissero che il riconoscimento veniva bocciato da 30 anni perché non avevamo una reputazione, significava che non avevamo una storia, “avete12 cultivar e 12 cultivar sono troppe”. XY era una persona eccezionale, di grande temperamento, riuscì comunque ad aprire una falla nella Commissione agricoltura della Comunità europea e riuscì a farci presentare delle integrazioni. Ci fu un lavoro enorme da parte del Comitato, di XY stesso, degli uffici del Servizio agricoltura, per cui furono presentate contro deduzioni nelle quali riportammo che l’olio delle Marche aveva la minore acidità di tutti gli oli IGP o DOP d'Italia, che aveva la maggior presenza di polifenoli di tutti gli oli IGP o DOP d’Italia, che erano 12 cultivar e tutte avevano una reputazione, una modalità simile di presenza di frantoi diffusi nel territorio; poi parlammo di quello che ha raccontato poco fa la Consigliera Elezi e cominciammo a vedere la storia raccontata dai tempi di Venezia, passando attraverso Leopardi che si portava l’olio a Napoli perché senza l’olio delle Marche lui non andava fuori dalle Marche, per finire con i produttori di olio che impropriamente venivano multati perché usavano la dicitura “olio delle Marche”, e non potevano usarla. Prendemmo tutto questo materiale e lo mandammo a Bruxelles ed avemmo la meravigliosa sorpresa di sapere che ad aprile 2017 ottenemmo, dopo 30 anni, l’IGP dell’olio delle Marche. Voglio ricordare che quando conobbi XY - devo dire che tutti noi glielo dobbiamo per la tenacia e per l'impegno - lui mi disse: “Ho 80 anni, sono 30 anni che lotto, vorrei vedere l’IGP dell’olio delle Marche prima di morire realizzato come obiettivo, l’ottenimento è il mio obiettivo della vita”. L’abbiamo ottenuto ad aprile del 2017, a maggio del 2017 XY venne a “Fritto misto ad Ascoli” a presentare questa novità assoluta, che aiuta molto le aziende marchigiani, e dopo un mese morì perché aveva un brutto male. E’ stato ricordato con delle etichette particolari, con delle iniziative, ma mi sembrava che oggi dovessimo ricordare a chi dobbiamo in realtà questa possibilità perché avere una indicazione d'origine protetta è importantissimo. Abbiamo anche la DOP di Cartoceto, non è in contraddizione o in contrasto con la DOP di Cartoceto, sono medaglie che la Regione Marche può mettere sulle bottiglie dei nostri produttori e quando si vende all’estero l’olio delle Marche, qualunque tipo di olio, alcuni Paesi, che cercano l’estrema qualità, che vanno alla ricerca della presenza di polifenoli e leggono le etichette, guardano sia la parte chimica, ma anche le certificazioni della Comunità europea perché sono una sicurezza rispetto alla qualità dell'olio.
Mi sono un po’ meravigliata, anche nella legge, che poco si parli del fatto che siamo la regione adriatica più a nord ed anche per questioni pedoclimatiche abbiamo quest'olio così speciale.
Quando si ha il marchio IGP ci si fregia di un valore aggiunto anche nel prezzo perché ragioniamo anche in termini di prezzo e di posizionamento nelle fasce di mercato di Paesi come il Vietnam, il Giappone, che sono disposti a spendere per la qualità.
Mi aspettavo una maggiore attenzione per quei produttori, nelle Marche abbiamo circa 25.000 aziende che producono olio di cui 1.400 che producono biologico, mi aspettavo un po' più di attenzione che potrà essere inserita perché nell'articolo 2 c’è una parte che compete alla Giunta. Mi auguro che ci sia una maggiore attenzione per la DOP di Cartoceto e per l’IGP dell’olio delle Marche che è diffuso in tutta la regione. Tra altro, loro ci chiesero di determinare una reale e noi la determinammo dove c’erano gli ulivi o la possibilità di piantarli, quindi noi abbiamo mandato la reale della DOP che era corrispondente, non ha delle macchie, ma ad una reale molto ampia dove c'era la possibilità sia di far diventare DOP tutte quelle piantagioni che esistevano che di piantarne altre, sempre delle 12 cultivar che sono state riconosciute.
Credo che questo sia un valore aggiunto che andrebbe un po’ incentivato all'interno della norma, perché se ne parla soltanto all'articolo 2 in maniera sfumata, invece oltre ad essere costruttori del paesaggio …, è chiaro che piantare un uliveto piuttosto che un vigneto o un campo di girasoli cambia completamente il paesaggio, lo migliora, lo peggiora, lo rende più stabile dal punto di vista idrogeologico, però produce anche un valore grande, per tutti, anche per noi, dal punto di vista paesaggistico e della qualità.
Se posso suggerisco, come ha detto il Consigliere Cesetti che ha annunciato il voto favorevole e favorevole sarà quello del nostro gruppo, una maggiore attenzione, le nostre due stelle polari sono quelle che quando vanno nei mercati fanno da traino alle altre. Non possiamo competere con il Marocco e la Spagna perché fanno quantità, non sono oli di non qualità, a volte pensiamo che l’olio è marocchino o spagnolo, sono comunque oli di qualità, ma hanno una modalità di molitura completamente diversa. Ad esempio, noi raccogliamo e la molitura viene fatta immediatamente, abbiamo un trattamento dell’oliva trasformata in olio che è molto attento, tra l’altro è molto frammentata e disseminata nel territorio, è un valore aggiunto. Ci sono anche delle aziende che hanno dei piccoli frantoi all'interno. Questo ci caratterizza per qualità e lo sforzo di mettere qualche risorsa in più per chi fa olio IGP o DOP che è più faticoso perché bisogna seguire un disciplinare, c'è uno sforzo maggiore dell'azienda, ci sono comunque dei controlli.
È chiaro che l’etichetta non viene data così, con grande facilità, però, ripeto, può essere un incentivo ad aumentare la qualità di un prodotto che già di base è di qualità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci tengo ad intervenire perché credo che questa legge sull’oleoturismo, dopo quella sull’enoturismo, sia molto importante e la Giunta vi ha destinato diverse risorse, quindi diamo gambe a questa norma.
I turisti ci chiedono sempre di più un turismo esperienziale ed ho visto - noi facciamo le leggi - che di fatto le aziende già si stanno muovendo in questo senso. I turisti, ma non solo, anche i cittadini marchigiani quando vanno in un frantoio, piuttosto che in una azienda agricola vitivinicola, assaggiano, assaporano, toccano con mano la bellezza del nostro territorio e questo è quello che ci chiedono i marchigiani, ma soprattutto i turisti e questo è quello che noi dobbiamo favorire.
La legge è lo strumento attuale e nei vari articoli è scritto bene come devono muoversi le aziende agricole.
Mi fa piacere, ringrazio il Consigliere Marinangeli, che è il relatore di maggioranza, insieme alla Commissione e all'Assessore Antonini, l'approvazione degli emendamenti che avevo suggerito e che mi erano stati consigliati da un'associazione importante come Olea, che organizza corsi di formazione e che è un punto di riferimento all'interno del settore dell'oliva. Non c'è solo Olea, ma ci sono tante altre associazioni che lavorano in questo mondo.
Sono di Fano e abito a due passi da Cartoceto che ha un olio eccellente, una DOP eccellente, ci sono tante aziende che lavorano e promuovono il nostro territorio, Cartoceto in primis e le Marche. Ci sono delle aziende che sono dei punti di riferimento significativi.
Ci tengo che anche al turista e all'utente si dia un servizio di qualità perché poi la differenza si fa anche in questo senso. Quando una persona va nell'azienda, nel frantoio, è rilevante che chi la rappresenta, dai titolari, ai collaboratori, alle persone che comunque sono assunte dall'impresa, sia formato e dia un'informazione adeguata. Devo dire che per quanto riguarda, ad esempio, l'enoturismo molte aziende vitivinicole si sono strutturate e i servizi che danno sono eccellenti.
C'è ancora tanto da fare, soprattutto per quanto riguarda le Scia, le autorizzazioni, cercare di sburocratizzare questo settore perché bisogna sempre fare tutto rispettando la legge, però è anche vero che l'attività principale è organizzata in alcuni mesi dell'anno, soprattutto nel periodo estivo, primaverile e autunnale per quanto riguarda i frantoi, sono attività temporanee, non fisse, è fondamentale sburocratizzare il più possibile.
Ringrazio la struttura del Servizio agricoltura e l'Assessore Antonini, abbiamo fatto anche degli incontri sul territorio ascoltando i produttori. Questo è un fatto notevole perché quando si fa una legge è importante condividerla con gli operatori e questo l'Assessore Antonini e la struttura l'hanno fatto, come so che anche la Commissione ha fatto diverse audizioni.
C’è stato un ottimo lavoro di squadra, ringrazio tutti, mi auguro che anche questo settore dell'economia abbia un impulso maggiore con questa legge e auguro a tutti quanti buon lavoro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore all'agricoltura Antonini, la II Commissione, di cui faccio parte, il Presidente Putzu ed il Consigliere Marinangeli per questa iniziativa legislativa.
L'olio marchigiano, lo sappiamo tutti, è un grande olio, parimenti a quelli +del centro Italia. Frantoi ed uliveti diffusi in quasi tutta la regione, ci sono uliveti sperimentali anche nel Monte Nerone nel mio Comune Serravalle di Carda a ben 700 metri sul livello del mare, un olio troppo poco valorizzato. Questa legge punta a ciò, è un'azione legislativa che definirei meritoria, è una piccola azione di valorizzazione, ma importante soprattutto per la conoscenza dell'olio. C'è da affrontare infatti una grande crociata di conoscenza di questo prodotto per far carpire al consumatore, ai consumatori di massa, cosa sia veramente l'olio, che non è quello degli scaffali del supermercato, quello a cui una legislazione europea, che definisco “delinquenziale” da questo punto di vista, permette un'etichettatura fuorviante, miscugli con oli comunitari ed extra comunitari quanto meno pessimi.
C'è da fare un'azione politica forte di incisione sulla legislazione europea, noi quello che possiamo fare come Regione Marche lo stiamo facendo e questa azione mira ad una conoscenza e ad una consapevolezza maggiore di questo prodotto.
Un'azione meritoria per cui ringrazio ancora tutta l'Assemblea legislativa, l’Assessorato e coloro che hanno lavorato a questa legge. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio per il lavoro i due relatori di maggioranza e di minoranza di questa legge. Dispiace non vedere più il Consigliere Cesetti nella II Commissione, ma l’ha lasciata volontariamente. Questo è l’esempio di un ottimo lavoro che viene fatto.
Permettetemi di dire grazie anche all'Assessore Antonini che, dopo essere partiti con l’enoturismo grazie all’Assessore precedente, ha voluto accelerare sulla questione legata, che è molto importante, dell’oleoturismo.
Noi crediamo che la nostra regione non solo abbia delle grandi potenzialità, prima la Consigliera Casini ha spiegato che l'olio marchigiano è il più buono che abbiamo in Italia, così come abbiamo visto che anche i vini marchigiani sono risultati tra i migliori.
Noi marchigiani abbiamo un difetto, siamo abituati a lavorare e poco a vendere nonostante abbiamo prodotti straordinari.
Questa Giunta ha voluto investire sull’oleoturismo anche perché molti imprenditori ce lo chiedevano, da nord a sud abbiamo moltissimi imprenditori che producono olio, ci sono i frantoi, è anche molto rilevante l’indotto e questo è utile per fare un turismo destagionalizzato.
Ringrazio l’Assessore Antonini, i Consiglieri Marinangeli e Cesetti perché nella nostra Commissione, nonostante ci siano dibattiti molto importante, c’è stato un contributo unanime e vedere che il Consiglio regionale si esprime all'unanimità su un tema significativo quale l’enoturismo fa capire anche la responsabilità politica di ognuno di noi e a volte l'appartenenza politica bisogna metterla dietro all’interesse di un territorio quale quello della nostra regione.
Vi ringrazio di cuore e sono certo che con questa legge andremo non solo a dare la spinta a questo settore, ma alle nostre colline, ai borghi perché lì si crea un indotto significativo.
Delle modifiche di cui hanno parlato sia la Consigliera Casini che il Consigliere Cesetti, sono certo che l’Assessore Antonini ne farà tesoro per poter dare delle iniziative in più. Fare una legge su questo significa mettersi in gioco per dar risalto alla nostra regione che merita tanto dal punto di vista turistico e dell’enoturismo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Vi ringrazio per queste belle parole dedicate alla legge, è un passaggio importante soprattutto perché va ulteriormente a rideterminare un percorso che, come è stato accennato, già con la legge sull’enoturismo la Giunta Acquaroli ha voluto in qualche modo segnare per cercare di dare più strumenti alle aziende agricole rispetto alla possibilità di aumentare gli introiti provenienti dalle attività non dirette e non esclusive della produzione ed incentivare tutta quella parte che definiamo di multifunzionalità legata alle aziende agricole.
Uno strumento rilevante non solo per le imprese, ma anche per il territorio come attrazione di un determinato turismo, al quale alcuni di voi hanno fatto riferimento. Un turismo che ormai possiamo definire di esperienza, che non guarda solamente al momento di distrazione, riposo, ma che vuole invece immergersi nei luoghi, nei paesaggi, per conoscere, anche attraverso delle narrazioni efficaci, le storie di una zona, spesso di un'azienda legata ad una tradizione familiare. Sono anche qui nelle Marche le famiglie che riescono a narrare bene la storia della propria azienda attraverso delle scelte fatte con investimenti imprenditoriali.
Stiamo investendo da un lato per le aziende, dall'altro sul territorio e ringrazio perché questo concetto è stato condiviso da tutti voi.
Anticipo che gli emendamenti proposti dal Consigliere Cesetti sono entrambi accoglibili senza alcun problema.
Ringrazio anche la Consigliera Casini per i suggerimenti, ne faremo tesoro, in modo particolare voglio ringraziare i relatori, il Consigliere Marinangeli, il Presidente Putzu, la II Commissione perché ha svolto in maniera impeccabile il proprio ruolo di generatrice normativa.
La legge che ho presentato poteva essere anche modificata, era un po' un terreno, una pagina che aveva bisogno di ulteriori condivisioni da parte di altre mani, così è stato. Come ha ricordato il Consigliere Serfilippi abbiamo fatto anche degli incontri sul territorio, parlando con dei produttori in modo particolare, siamo stati proprio a Cartoceto, che è il luogo più importante per quanto riguarda la produzione dell’olio di denominazione, molte richieste e riflessioni avanzate le abbiamo poi inserite nel testo normativo, abbiamo fatto altri percorsi e alla fine sono emersi degli aspetti significativi.
Mi limito a sottolineare le potenzialità anche rispetto, in alcuni casi, alla legge sull’enoturismo, che è stata un’importante banco di prova per capire se questo schema procedurale potesse essere efficace.
Parliamo di vino, quindi, di un'altra capacità oggettivamente attrattiva rispetto all'olio, che ha degli strumenti di captazione turistica riguardo all’olio, soprattutto si può lavorare di più sulle specificità dei singoli vitigni, delle bottiglie, su un gusto più differenziato, però dal punto di vista amministrativo, burocratico, gestionale abbiamo visto quali potevano essere le situazioni migliorabili e lo abbiamo fatto.
In modo particolare, e questo lo voglio sottolineare, questa legge dà una possibilità rilevante, che è quella di utilizzare da parte degli operatori enoturistici anche strutture leggere, stagionali, aggiuntive rispetto alle strutture aziendali esistenti, per un tot di periodo l’anno. Seguendo le normative edilizie vigenti si possono ampliare, attraverso tensostrutture provvisorie, gli spazi destinati alle degustazioni che proporranno insieme all’olio. Questo è qualcosa che in momento successivo …, chiusa questa fase normativa, inizieremo a rivisitare in maniera propositiva anche la legge sull’enoturismo e questa sarà una possibilità che andremo ad aggiungere.
Abbiamo voluto legare sempre di più la produzione dell’olio con la storia, la cultura, la socialità del territorio, abbiamo voluto creare dei percorsi, dei sentire itinerari, anche fisici, all'interno degli uliveti con un’organizzazione turistica che possa essere gestita sia simultaneamente ed anche separatamente rispetto alla parte delle degustazioni; abbiamo creato l’albo degli ulivi secolari, cosiddetti patriarchi, sul quale si può inserire l’aspetto dei sentieri e si può aggiungere una narrazione di attrazione turistica perché quando si hanno degli elementi storici particolari da poter presentare, narrare, si aumenta anche la capacità turistica.
Poi c’è la parte della formazione, importante, in generale come Regione Marche dovremmo sempre di più puntare su una formazione, sulla qualità dell'accoglienza perché sono elementi che fanno la differenza: servizio e accoglienza.
In l'Italia è difficile dire quale sia la regione più bella rispetto a un’altra, ognuna ha le proprie caratteristiche uniche e irripetibili e talmente belle che non sono classificabili, però l'aspetto significativo è che un turista vive un’esperienza completa e si porta dietro il ricordo della propria vacanza, non solo va a vedere il posto bello, ma dove si trova meglio, dove vive l'esperienza più completa. L'accoglienza lo aiuta a vivere un'esperienza positiva e a riportare un ricordo positivo del luogo che ha visitato.
La formazione dell'ospitalità e dell'accoglienza attraverso in questo caso una conoscenza specifica peculiare di ciò che si propone, cioè l’olio, è fondamentale. Che tipo di turista vogliamo ospitare? Oltre il turista che vuole conoscere il territorio, chi è innamorato e magari vuole conoscere le diverse tipologie dell'olio. Abbiamo detto che da noi ce ne sono di importanti, abbiamo circa 23 oli monovarietali, una produzione rilevante, la leghiamo anche ad altri prodotti che possono essere presentati e somministrati, come l’oliva ascolana DOP, non scordiamocela, che comunque può essere inserita in un circuito legato alla somministrazione durante l'accoglienza.
Puntiamo in modo particolare ad un turismo che ha anche l'esigenza di vivere e conoscere dei luoghi nei quali ci sia una sana alimentazione.
Qualche tabellina europea tipo Nutriscore, che grazie a Dio il Ministero sta combattendo perché risulta fuori da ogni condizione scientifica, vorrebbe mettere all’olio il bollino rosso perché è ricco di grassi, ma sappiamo molto bene che certe popolazioni italiane hanno la più lunga longevità attiva e questo che vuol dire che la dieta mediterranea, soprattutto nelle nostre zone in cui è basata soprattutto sull’olio d’oliva e su altri ingredienti che fanno parte della dieta mediterranea, è qualcosa di molto positivo perché in una dieta equilibrata ci vogliono anche i grassi, poi ci sono quelli insaturi e quelli saturi. L’olio è un elemento che porta anche benefici dal punto di vista dell’alimentazione.
Vi anticipo che stiamo lavorando ad una legge sulle sane abitudini ed il benessere della qualità della vita che può interessare in maniera interdisciplinare i vari servizi di questa Regione, lavorare per dare delle indicazioni e mettere a sistema una serie di cose che esistono, dall’educazione alimentare al benessere anche psicologico nei luoghi di lavoro. Stiamo facendo un protocollo tra sindacati e aziende sulla premialità del welfare aziendale, tutte cose collegate, come la prevenzione.
Fare delle Marche la regione del benessere, della qualità della vita, partendo, ma non solo, anche dall’alimentazione e la promozione dell’olio rientra tra questi aspetti.
Ringrazio tutti, confermo che anche la Giunta accoglie in maniera positiva gli emendamenti presentati dal Consigliere Cesetti, ringrazio ancora la Commissione e tutti, speriamo di proseguire questo percorso di promozione attraverso i nostri prodotti, le eccellenze del nostro territorio ed il sostegno alle nostre aziende. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, chiusa la discussione generale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Mi fa piacere che ci sia stata una condivisione integrale sui principi con i quali abbiamo lavorato su questa proposta di legge.
Partiamo da alcuni elementi sottolineati e denunciati dai diversi interventi: il riconoscimento della qualità del nostro olio, qualità top - al di là di quelle che sono le produzioni che non ci appartengono numericamente - da sottolineare sempre. Come ha ricordato la Consigliera Casini, il nostro olio ha poca acidità e molti polifenoli. Partiamo dal presupposto della consistenza del comparto che è rappresentato da 25.000 aziende, di cui quasi 1.400 biologiche.
Siamo tutti convintamente uniti nel lavorare nella valorizzazione di un comparto, ma pensando, e questo è quello che mi piace sottolineare, di avviare una contaminazione, una connessione, un'interattività tra una serie di settori, non solo con quello agricolo, ma anche con quello commerciale e soprattutto con quello turistico perché ricordiamo sempre che la nostra regione non ha grandi attrattori, non è il Lazio che a Roma o il Veneto che a Venezia, ma noi possiamo offrire, garantire delle esperienze di assoluta qualità e la possibilità in questo caso di far avvicinare agli ambienti agricoli non solo gli addetti ai lavori, ma anche coloro che vogliono fare un’esperienza. Siamo in grado di farlo e di portarlo avanti con una qualità massima, continuiamo su questa strada perché è l'elemento giusto che potrà creare quell’attrazione di cui abbiamo bisogno e che già stiamo costruendo. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione. Ripetiamo la votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4
Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 4, la parola ‘compreso’ è sostituita dalle seguenti parole ‘che può essere individuato’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11.
Emendamento 11/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 11, prima delle parole ‘Chiunque faccia uso’ sono inserite le seguenti parole: ‘Salvo che il fatto non costituisca reato’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Il gruppo Lega esprime il voto favorevole. Voglio ringraziare per questo lavoro fatto, anche per tutte le audizioni, chi si impegna, chi lavora e chi tiene le relazioni con il mondo imprenditoriale, con le categorie.
Voglio iniziare dall'Assessore Antonini al relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli, al relatore di minoranza Consigliere Cesetti, al Presidente Putzu della II Commissione, di cui faccio parte, è sempre disposto a trovare le soluzioni più condivisibili possibili.
E’ una visione importante non solo per questo settore, ma per il turismo in generale.
Bene ha detto l'Assessore Antonini, non voglio ripetermi con tutti gli interventi che condivido.
Complimenti a tutti perché questa è la giusta strada che ci porta ad avere un turismo e delle leggi competitive e di aiuto per far crescere questa nostra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono stato delegato dal capogruppo e la faccio volentieri, l’ho già anticipata, il Partito Democratico voterà a favore per quanto ho cercato di esprimere nella mia relazione di minoranza ed anche sulla base dell'intervento della Consigliera Casini.
L'approvazione degli emendamenti da noi proposti, con l'assenso dell'Assessore Antonini, a parte il primo che era tecnico, il secondo quel “salvo che il fatto non costituisca reato”, credo che qualifichi molto questa legge, che sarebbe stata priva di efficacia se non avesse previsto nell'articolo 11 delle sanzioni amministrative pecuniarie in quanto gli altri articoli dicono quello che si può fare e questo quello che non si deve.
Sappiamo che la contraffazione alimentare, ad esempio, che è la sostituzione di una sostanza alimentare con un'altra, il cui pregio è nettamente inferiore, è molto diffusa in questo nostro Paese. Ricordo anche provvedimenti del Governo nazionale ed anche di questo Governo. Ieri sera ho guardato Report sul tema delle carni, quelle fatte in laboratorio, sulle quali c'è il divieto del Governo nazionale, provvedimenti del Ministro Lollobrigida, che io condivido, sulla questione della sostituzione con cosiddette carni costruite in laboratorio.
Il tema della contraffazione alimentare è rilevante e l'Assessore Antonini sa che il prodotto, o meglio uno dei prodotti più a rischio di contraffazione è l'olio d'oliva con una percentuale di irregolarità dell'11,7%, secondo solo alla contraffazione della carne, che mi pare abbia una percentuale di contraffazione del 16,7%.
E’ importante quell'emendamento perché l'articolo 11 dice quello che non si può fare: non si possono usare le denominazioni di oleoturismo, oleoturistico e simili, modificate, alterate, rettificate ed associate ad altre denominazioni perché si potrebbe integrare la contraffazione; poi si prevede una sanzione pecuniaria da 1.500 euro a 10.000 euro. La Regione non può fare diversamente perché non può prevedere sanzioni penali, non è sua competenza, qui ha fatto il massimo. Scrivendo: “Salvo che il fatto non costituisca reato”, significa dire ai destinatari di questa legge che qualora mettessero in essere un'attività di contraffazione, non soltanto sarebbero passibili di quella sanzione amministrativa, ma quell'atto, che io definisco scellerato, e comunque questa legge non vuole, potrebbe costituire reato. L'ho voluto dire anche ad uso, se vorranno, degli uffici, di quelli che hanno redatto la legge e di quelli preposti al controllo. Le strutture regionali preposte al controllo, se del caso con quel “salvo che il fatto non costituisca reato”, saranno autorizzate …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo Ciccioli per avermi concesso questa dichiarazione di voto a cui ho già accennato.
Ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli, il relatore di minoranza Consigliere Cesetti per questa legge, l'Assessore Antonini per l'impegno e la determinazione che ha messo a disposizione come Assessore, insieme alla Giunta, al Presidente Acquaroli, nel portare avanti una tematica rilevante in merito all'attività dell’oleoturismo.
Ho avuto modo di ascoltare i vari suggerimenti della Consigliera Casini che ho accettato, ringrazio anche l'Assessore che ne vuole far tesoro, ero certo delle sue capacità politiche, soprattutto della voglia di migliorare sempre di più perché credo che quando si fa una legge la si faccia a livello politico, anche supportati dai tecnici.
Mi permetta, Consigliere Cesetti, noi abbiamo voluto votare a favore dei due emendamenti perché pensavamo fossero tecnici e non politici perché il primo emendamento è la chiara sostituzione di una parola piuttosto che un’altra, il secondo dà un qualcosa di scontato e ovvio “salvo che non costituisca reato” perché ritengo che le leggi si debbano fare proprio perché il reato si deve scampare. Non penso che il suo sia stato un attacco agli uffici che non sanno scrivere le leggi, questo per capirci.
Crediamo che gli emendamenti fatti in qualità di Presidente di Commissione, proprio per migliorare la legge, siano utili, ma sentirmi dire che se non c’era l’emendamento all’articolo 11 la legge avrebbe perso efficacia è un’esagerazione. A prescindere da questo, posso capire il dibattito politico, che è giusto, scontato, ovvio, però a prescindere dal dibattito politico e dalle proposte che sono state accettate, come è giusto che sia, è una legge che rispecchia tutto il Consiglio regionale, poi può essere migliorata con altri decreti, direttive, atti di indirizzo, questo è normale, ci mancherebbe altro, però permettetemi di ringraziare ognuno di voi, chi ha voluto dare un contributo in Aula, in Commissione, negli uffici, chi ha volto elaborare questa proposta importante perché secondo me oggi andiamo a scrivere un altro pezzo di storia della nostra regione. Oltretutto possiamo mettere un tassello in più, dopo l’enoturismo abbiamo l’oleoturismo, anche questo richiesto dai tanti imprenditori agricoli e dalle stesse associazioni. Penso che sia stata data una risposta a 360°.
Ringrazio di cuore tutti voi, il voto del gruppo di Fratelli d’Italia è favorevole, ma la cosa più bella è vedere un voto unanime su questa legge in quest’Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 168, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n.174
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifica all'articolo 43 ter della legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo)”
Nuova titolazione: “Modifiche alla legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 174 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Ringrazio il Presidente Acquaroli che mantiene questa delega al turismo, che è molto importante, ed anche i componenti e la Segreteria della II Commissione.
Gentili colleghi e colleghe, la proposta di legge n.1 74 risponde all’esigenza di introdurre nel testo unico del turismo una modifica alla normativa in materia di Codice identificativo regionale delle strutture turistiche, estendendo questo codice alle strutture agrituristiche e a quelle attive nel settore dell'ittiturismo.
PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio, Consiglieri. Chi deve parlare esca dall’Aula.
Prego, Consigliere.
Mirko BILO’. Si tratta di un’integrazione che fa seguito all'adozione del 2021, del decreto ministeriale riguardante la banca dati delle strutture ricettive destinate a locazioni brevi, in base al quale il codice identificativo si applica anche alle strutture agrituristiche e a quelle che ospitano turisti nell'ambito di attività dell’ittiturismo.
L'articolo 43 ter della legge regionale n. 9 del 2006 ha già istituito il registro regionale delle strutture turistiche e introdotto il relativo codice identificativo regionale. È uno strumento utile per avere, in tempo reale, i dati necessari ad effettuare una più attenta programmazione degli interventi regionali in materia di turismo, indispensabile per monitorare gli arrivi e le presenze.
Inoltre, serve a disincentivare e contrastare l'abusivismo delle strutture ricettive, il conseguente fenomeno dell'evasione ed elusione fiscale, e per sostenere la qualità del servizio.
La modifica all'articolo 43 ter è finalizzata a richiamare in modo espresso le strutture ricettive regionali ricomprese nella legge regionale n. 21 del 2011 in materia di agriturismo e nella legge regionale n. 33 del 2019 relativa all'ittiturismo.
In sede di esame la Commissione, che ha lavorato con volontà unanime, e per questo ringrazio il Presidente Putzu, ha introdotto un emendamento all'articolo 45 del testo unico, relativo alle sanzioni amministrative, sostituendo il riferimento all'articolo 34 bis, non più in vigore, con quello, corretto, all'articolo 43 ter.
Questa proposta di legge, che può sembrare di puro carattere tecnico e frutto di un adeguamento normativo, è pienamente inserita nelle azioni e negli obiettivi di inizio mandato di questa Giunta regionale. Fin dai primi giorni di legislatura abbiamo voluto valorizzare anche le strutture agrituristiche e l'ittiturismo all'interno delle attività che potevano essere un valore aggiunto rispetto all'offerta turistica regionale già presente.
Crediamo infatti che sia indispensabile fare sistema tra tutte le strutture in grado di offrire servizi turistici, in modo tale da allargare la tipologia dell'offerta stessa e di incentivare la destagionalizzazione delle presenze sul territorio regionale.
Per questo motivo abbiamo varato il regolamento attuativo regionale per l'ittiturismo e modificato la legge per gli agriturismi in modo da rendere queste strutture competitive anche nell'ottica di riequilibrio dell'offerta tra costa ed entroterra.
Con questa legge vogliamo rafforzare la trasparenza e valorizzare la qualità delle stesse strutture.
Inoltre, inserendo all'interno del registro regionale le strutture di agriturismo e quelle attive nel settore dell'ittiturismo, le rendiamo ulteriormente protagoniste della programmazione e rafforziamo il concetto di rete e di sistema regionale turistico.
Agli emendamenti presentati in Commissione proprio oggi ed approvati dalla stessa, vogliono favorire la valorizzazione in chiave turistica dei campeggi itineranti all'interno dei parchi regionali, permettendo anche ai tour operator di essere soggetti organizzatori di queste iniziative.
Siamo convinti di procedere nella giusta direzione e che, passo dopo passo, ci stiamo dirigendo verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in particolare quello di rendere il turismo sempre più un asset strategico per la crescita dell'economia regionale, per la nascita di nuove imprese, per la creazione di posti di lavoro, per dare una risposta ai giovani marchigiani. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Premetto che apprezzo la relazione del Consigliere Bilò, ma questa non è una legge epocale, ha dei risvolti molto pratici, ma niente di particolarmente trascendentale che rivoluzionerà il turismo della nostra regione, tutt’altro.
Tecnicamente con questa proposta di legge si apportano delle modifiche alla legge regionale n. 9 del 2006 e in particolare all’articolo 43 ter. La proposta estende l’ambito di applicazione del registro regionale ed il relativo codice identificativo regionale (CIR) alle strutture agrituristiche e a quelle ittituristiche che svolgano attività di ospitalità.
Questa modifica normativa prende spunto dal decreto ministeriale del turismo del 29 settembre 2021, che stabilisce le modalità di realizzazione di gestione della banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi, tra le quali rientrano anche le strutture agrituristiche e, per analogia, le strutture che ospitano turisti nell'ambito di attività di ittiturismo.
Il decreto ministeriale stabilisce che se la Regione adotta un proprio codice identificativo regionale, questo sostituisce il codice identificativo nazionale. Pertanto lo stesso legislatore nazionale sembra favorire l'adozione del CIR, mantenendo l'operatività alle Regioni che hanno già attivato le procedure di assegnazione.
Considerato che il codice identificativo nazionale riguarda tutte le strutture ricettive, comprese quelle agrituristiche, si è ritenuto opportuno estendere l'attribuzione del CIR anche alle strutture ricettive previste dalla legge regionale 9/2006 e a tutte le strutture ricettive previste dalle leggi 21/2011 e 33/2019. Vengono demandati alla Giunta regionale, che adotterà un apposito atto, gli aspetti organizzativi e gestionali della tenuta del registro e la modalità per il rilascio del codice. Su questo aspetto la nostra richiesta è che le nuove disposizioni non si trasformino in ulteriori farraginosi adempimenti burocratici, l’auspicio è che gli obblighi di registrazione, che ogni struttura ha verso le Questure per i propri ospiti, possano essere trasferiti automaticamente anche al registro regionale CIR senza operazioni aggiuntive per le singole strutture. Queste sollecitazioni ci giungono dalle associazioni del settore e mi auguro che la Giunta le recepisca, tanto più che non tutte le associazioni sono state ascoltate rispetto a questa proposta di legge e su questo esprimiamo delle perplessità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intervengo perché ascoltando il Consigliere Bilò si immaginava di avere di fronte il testo unico del turismo delle Marche, ma la propaganda deve avere una parentesi che ad un certo punto si chiude, perché l'articolo è composto da meno di 10 righe e stabilisce che anche gli agriturismo e le strutture ittituristiche, che nelle Marche sono pochissime, devono essere inseriti in un registro. Tutto il resto di quello che è stato raccontato sta in leggi che sono state approvate precedentemente, in anni in cui non c’ero neanch'io dato che stiamo modificando una legge che è del 2006; poi ci sono altre leggi che sono del 2019, che riguardano gli agriturismo e le strutture turistico ricettive, che sono quelle che riguardano gli ambiti dell’agricoltura e della pesca.
Si fa bene, si inserisce, ma, come ha detto il Consigliere Mastrovincenzo, alcune associazioni di categoria, che lui ha ascoltato, non sono state minimamente sentite, a tutt'oggi non c'è certezza di sapere se da questa norma ci saranno ulteriori aggravi per strutture che non sono propriamente ricettive, ma che hanno delle caratteristiche completamente diverse e una maggiore fragilità rispetto alle altre.
Eviterei di fare ogni volta l’apologia della Giunta regionale e mentre la legge che abbiamo discusso prima ha una sua importanza, i suoi obiettivi, una sua storia, un suo contesto di grande rilievo, questa che siamo approvando adesso è una modifica di neanche 10 righe che introduce un registro. Da questo, Consigliere Bilò, non succederà quello che lei ha affermato fino adesso, non ci sarà uno stravolgimento, un miglioramento delle attività turistico ricettive, un flusso di turisti che arriveranno nelle Marche, cerchiamo di essere seri e contestualizziamo gli interventi agli atti che approviamo, sennò ognuno di noi interviene e parla dell’intero mondo. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Dichiara chiusa la discussione generale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, ma ognuno di noi è anche un po' sognatore e positivo, pensa bene.
Credo che dietro a questi aggiustamenti, proposte, ci sia anche un lavoro di rafforzamento di queste iniziative e di queste aziende.
Qui vedo tanta tristezza ed io non c’è l’ho! Bisogna pensare in positivo, qui si sta lavorando in quel senso e abbiamo una visione più favorevole e meno triste. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per congratularmi per l'intervento del Consigliere Bilò, che lentamente scivola sugli specchi, però ha avuto una visione clamorosa di questa norma surreale, mi compiaccio con lui perché questa legge trasformerà il turismo nelle Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 01 (Articolo aggiuntivo)
Emendamento 01/1 a firma della II Commissione: “Al comma 1 dell’articolo 36 della legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo) dopo le parole ‘da parte di’ sono inserite le parole ‘tour operators’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 01/2 a firma della II Commissione: “Al comma 3 dell’articolo 38 della legge regionale 11 luglio 2006, n.9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo) dopo le parole ‘Le associazioni’ sono inserite le parole “o i tour operators”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Più il voto favorevole del Presidente Acquaroli.
Proposta di legge n. 174, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Passiamo alle mozioni, per le prime due (mozioni n. 180 e n. 191) sono assenti gli Assessori Saltamartini ed Aguzzi, quindi è necessario rinviarle alla prossima seduta.
Mozione n. 286
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Sostegno alla petizione di Unicef per l’insegnamento a scuola della parità di genere”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 286 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. La mozione n. 286 è stata depositata il 28 ottobre 2022 a seguito di una petizione lanciata da Unicef per l’insegnamento a scuola della parità di genere. Una petizione che avevo sottoscritto e che ho subito ritenuto importante sostenere non solo personalmente come Consigliera regionale, ma chiedendo a tutto il Consiglio regionale di portare il proprio supporto.
Vi spiego di che cosa si tratta. L’Unicef ha lanciato una petizione per chiedere al Ministero dell’istruzione di consolidare l’insegnamento della parità di genere a scuola. Secondo l’Ocse le italiane si caricano del 70% del lavoro domestico. Stanno peggio delle donne italiane solo quelle greche, che arrivano al 73%. Tedesche, francesi e inglesi si attestano rispettivamente tra il 62 ed il 64%.
Le italiane dedicano ogni giorno 175 minuti in più al lavoro domestico rispetto ai propri mariti o compagni contro i 164 minuti in più in Grecia, mentre in Francia sono solo 90 minuti. Questo è un dato significativo perché serve a rendere l’idea di quale sia poi la quotidianità delle donne italiane anche a causa delle condizioni che le istituzioni spesso impongono o dei servizi che non offrono in maniera sempre adeguata.
L’indagine sul gender pay gap di Acta, associazione che rappresenta i lavoratori autonomi non appartenenti ad un ordine, riporta dati preoccupanti: in Italia artigiane e commercianti donne guadagnano il 20,5% in meno degli uomini con un compenso orario inferiore dell’8% rispetto a quello dei colleghi maschi. Le imprenditrici hanno redditi annui inferiori del 27% e compensi orari più bassi del 18%. L’ultimo rapporto di Manager Italia, l’associazione dei dirigenti dei servizi, sostiene che in Italia c’è solamente il 19% di dirigenti donne, meno di una su cinque. Secondo l’Eurostat il divario retributivo medio tra uomini e donne per ogni ora lavorata in Europa è del 14,1%. Le italiane guadagnano il 17% in meno di un uomo ogni ora lavorata nel settore privato e il 3,9% in meno nel settore pubblico. Tra i laureati di secondo livello, che hanno iniziato a lavorare dopo la laurea a tempo pieno, emerge che il differenziale, a cinque anni, è pari al 16,9% a favore degli uomini.
Altri dati nel dettaglio, che ho esplicitato nella mia mozione e che vi invito a leggere, sono preoccupanti, ma vorrei evidenziare in particolare quello che riguarda la pensione media, quella di un uomo nel 2021 è stata di 1.442 euro, secondo i dati Inps, quella delle donne sempre lo stesso anno, nel 2021, quando ho depositato la mozione, è stata di 1.014 euro, in media ogni mese gli uomini guadagnano 428 euro in più delle donne, quasi 500 euro in più al mese delle donne.
Andando avanti ad analizzare alcuni dati significativi, secondo un’analisi Inapp sui dati Inps relativa nel 2021 i posti di lavoro che si sono creati per gli uomini sono stati a tempo indeterminato nel 18% dei casi, per le donne nel 14,4%. Tutto il resto sono stati contratti flessibili di vario tipo. Per loro il 43,4% dei contratti sono stati stagionali, intermittenti o somministrati contro il 37,7% degli uomini. Ciò significa che per circa l’8% in più le donne non hanno avuto contratti adeguati a garantire condizioni di vita sicure che le mettessero in grado di progettare il proprio futuro.
Le donne in Europa ogni anno si mettono in tasca redditi più bassi del 38% rispetto a quelli degli uomini. In Italia questo dato è ancora più alto, addirittura è del 43% contro la media europea che è del 38%, per cui le donne si mettono in tasca redditi più bassi.
Per quanto riguarda il lavoro autonomo la situazione è ancora peggiore perché da un’elaborazione del Sole 24 Ore su dati delle casse professionali, risulta che le avvocate dichiarano redditi inferiori del 54% rispetto a quelli degli avvocati, 45% quelli di commercialiste e ingegnere, meno 35 e 28% rispettivamente per architette e psicologhe.
Considerato che all’interno del PNRR la parità di genere rappresenta una delle tre priorità trasversali in termini di inclusione sociale, le misure sono in prevalenza rivolte a promuovere una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro attraverso interventi diretti di sostegno all’occupazione e all’imprenditorialità femminile e interventi indiretti o abilitanti rivolti in particolare al potenziamento dei servizi educativi per i bambini e di alcuni servizi sociali, penso ai nidi di infanzia, che il PNRR ritiene potrebbero incoraggiare un aumento dell’occupazione femminile.
Altri interventi finanziati o programmati con il PNRR si prefiggono l’obiettivo diretto o indiretto di ridurre le asimmetrie che ostacolano la parità di genere sin dall’età scolastica e di potenziare il welfare per garantire l’effettivo equilibrio tra vita professionale e vita privata.
Il 5 marzo 2020 è stata presentata la Strategia per la parità di genere 2020/2025, recante una serie di azioni ritenute fondamentali per il raggiungimento dei tradizionali obiettivi in materia di equilibrio di genere: stop alla violenza e agli stereotipi di genere, parità di partecipazione e di opportunità nel mercato del lavoro, parità retributiva, equilibrio di genere a livello politico decisionale e in generale a tutti i livelli politici.
Nelle ultime legislature il Parlamento italiano ha approvato misure normative volte a promuovere l’equilibrio di genere all’interno delle assemblee elettive, locali, regionali, nazionali ed europee. In particolare vorrei evidenziare il ruolo che sono riuscita ad assumere grazie anche alla parità di genere che nelle ultime elezioni regionali ha consentito ad alcune donne di rappresentarne qui tante altre, per cui mi onoro di essere portavoce di molte donne che oggi rappresento qui in Consiglio regionale e che non hanno potuto avere ruolo e voce prima.
Visto tutti i precedenti normativi, che non posso ora per esigenze temporali richiamare, vorrei chiedere a tutti i rappresentanti anche della maggioranza di votare questa mozione che richiede semplicemente di attivarsi presso il Ministero dell’istruzione per il consolidamento dell’insegnamento della parità di genere nelle scuole, una richiesta che arriva dall’Unicef di cui mi sono fatta semplice portavoce firmando questa mozione e chiedendo a tutta l’Assemblea legislativa di firmare oggi, dando un segnale di impegno concreto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Gentili Consiglieri, premessa l'importanza dell'argomento trattato, supportato dalle indagini e dai report citati e visti anche gli articoli costituzionali richiamati, nella vostra mozione chiedete che la Regione Marche si attivi presso il Ministero dell'istruzione per il consolidamento dell'insegnamento della parità di genere.
Faccio notare che il tema è disciplinato dall'articolo 1, comma 16, della legge 107/2015 che recita: "Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5 bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto legge n. 93 del 2013”.
Come si evince leggendo l'articolo 1, comma 16, è pertanto evidente che rientra nelle competenze delle istituzioni scolastiche prevedere nel piano triennale dell'offerta formativa l'educazione alla parità tra i sessi. Il Ministero definisce infatti le linee guida che rispondono alla necessità di fornire alle scuole indicazioni utili a coniugare l'informazione con la formazione, intervenendo, per la propria funzione educativa, in continua sinergia con le famiglie, attraverso un'azione che non si limiti a fornire conoscenze, ma agisca sull'esperienza e sulla dimensione emotiva e relazionale.
Aggiungo inoltre che il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche) definisce l'autonomia scolastica "garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”. Tale decreto entra ancora più nello specifico di ciò che a noi qui interessa e al comma 3 dell'articolo 3 precisa che "il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal Consiglio di circolo o d'istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti”. Ciò spiega ulteriormente come questo strumento, pur attenendosi a principi generali, concorra ad attuare l'autonomia scolastica che si delinea secondo profili amministrativi, organizzativi e didattici, con particolare riferimento alla predisposizione del piano dell'offerta formativa. Risulta pertanto evidente come, nel rispetto dell'autonomia scolastica, la Regione Marche non possa avere un ruolo presso il Ministero che non vada nel senso espresso in maniera già esauriente da quanto succitato e che non rischi di contrastare con l'autonomia prevista per le scuole e posta a garanzia delle stesse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Assessora, devo essere sincera, sono piuttosto delusa, oramai ci conosciamo e ho sempre avuto grande rispetto per i suoi interventi e per la sensibilità che ha mostrato nei confronti del mondo della scuola e in particolare delle donne. Mi pare che, però, la decisione della Giunta si limiti a richiamare la normativa nazionale evidenziando l’autonomia scolastica senza nemmeno prendere in considerazione ciò che invece chiedeva la mia mozione e senza nemmeno valutare, non è stata neanche letta, la mozione dell’Unicef che chiedo di sostenere.
Con questa mozione ho chiesto alla Giunta di attivarsi per consolidare l’insegnamento della parità di genere, non ho chiesto di inventarlo da zero, di creare qualcosa di nuovo, ma nella mia lettura c’è proprio il temine “consolidamento”. Guardando alla nostra Regione possiamo subito constatare che è vero, come lei dice, che c’è già una normativa nazionale che prevede l’insegnamento della parità di genere, che si possono creare le condizioni per attuarlo e per attivare tutti gli insegnamenti necessari nelle scuole, ma, se andiamo a vedere nel dettaglio, nello specifico, concretamente cosa viene fatto, dobbiamo ammettere che ad oggi ben poco, se non nulla. Per questo ho usato e ribadisco il termine “consolidamento” dell’insegnamento della parità di genere, facendo riferimento alla petizione dell’Unicef dell’8 marzo 2022 che ha colto questa esigenza, non l’ho inventata io cercando di parlare di un tema in maniera pretestuale senza rendermi conto di quello che sta accadendo nelle scuole della nostra Regione.
L’Unicef ha lanciato una petizione perché c’è un vuoto da colmare e l’ha messo in evidenza partendo proprio da quello che attualmente è lo stato delle cose ed in occasione della giornata internazionale dei diritti della donna, l’8 marzo, aveva annunciato la campagna con l’hashtag 8 marzo delle bambine, lanciando l’iniziativa “No alla violenza di genere, insegniamo oltre i banchi”, per chiedere l’insegnamento della parità di genere. Attraverso questa petizione si è rivolta al Ministero dell’istruzione per consolidare la promozione della parità di genere e di conseguenza anche la prevenzione della violenza di genere.
Lo scorso anno è stata lanciata questa petizione che promuoveva la richiesta di adozione del piano nazionale sulla violenza maschile contro le donne, avvenuta poi in tutto il corso del 2021.
Diversi interventi che sono arrivati a questa petizione, che ha richiamato e raccolto migliaia di firme, a dimostrazione che c’è un’esigenza e una domanda a cui va data una risposta e l’Unicef l’ha accolta prima della politica e dei rappresentanti delle istituzioni.
Oggi con questo atto voglio fare in modo che per una volta la politica ascolti un’istituzione autorevole come l’Unicef e riesca a dare una risposta.
Mi spiace molto intuire, spero di aver capito male, che la maggioranza dovrà votare no a questa mia mozione. Sarebbe un’occasione, una mano aperta per provare ad intervenire con il Governo, visto che è della stessa area politica di questa Giunta regionale, cercando magari a piccoli passi, un po’ alla volta, di portare qualcosa di utile e di importante per la formazione, per creare una cultura nuova a livello anche regionale nelle scuole del nostro territorio.
Assessora, la invito anche a rivedere le dichiarazioni e le motivazioni che lei poco fa ha esposto, magari rileggendo la petizione dell’Unicef che potrebbe essere ancora più convincente della mia mozione, nel caso in cui il mio atto non lo fosse abbastanza. Probabilmente la petizione con migliaia di firme può avvalorare in maniera più significativa quello che le ho esposto poco fa, non posso rileggere tutta la petizione dell’Unicef, mi dispiace che migliaia di firme oggi cadano nel vuoto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Mi rendo conto che se le leggi sono due, come stamattina, c'è spazio per affrontare qualche mozione. Uscendo da questo atto, mi sembra che stiamo diventando un po' il paradiso delle mozione inutili, e questa è una di quelle.
Tutto ciò che c'è scritto è ampiamente condivisibile. Le istituzioni hanno, come c’è nel diritto la gerarchia delle fonti, la gerarchia delle istituzioni e di fatto tutta una serie di affermazioni di principio, largamente condivisibili, finiscono con: “Impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Ministero dell'istruzione per il consolidamento dell'insegnamento della parità di genere”, che è una cosa ampiamente scontata, recepita dalla direttiva dell'Unione europea che è stato uno dei manifesti di questo Governo attualmente in carica, non per niente la Presidente del Consiglio è una donna. Non so se esistono gli uomini alfa, le donne alfa, sono tutte sovrastrutture culturali, ma che la Premier Meloni sia una donna e che in prima persona assuma decisioni anche molto forti all'interno del Governo, nei rapporti con la maggioranza, nei rapporti con l’Unione europea, con i leader, con i Presidenti del Consiglio, con i Capi di Stato degli altri Paesi europei, è un dato. Questo è l'orientamento del Governo, del Ministero della pubblica istruzione. Il Sottosegretario alla pubblica istruzione che rappresenta Fratelli d'Italia è una donna, che è stata parlamentare con me, che nasce dal Movimento giovanile dell’allora Movimento sociale, poi di Alleanza nazionale, come Consigliere comunale di Milano, una presenza fortemente all'insegna della parità di genere. In questo momento una parte importante, forse maggioritaria, di alcuni centri decisionali del mio partito è affidata alle donne.
Approviamo una mozione che si attiva presso il Ministero della pubblica istruzione per il consolidamento degli insegnamenti delle parità di genere, è una ripetizione che è nello spirito della costituzione di questo Governo.
Queste cose sono inutili, recepisco anche le motivazioni tecniche dell'Assessore Biondi, che sostiene, secondo quanto è stato proposto dagli uffici, che risulta evidente, nel rispetto dell’autonomia scolastica, che la Regione non può avere un ruolo presso il Ministero perché, come tutti sanno, nelle scuole è sancita l’autonomia scolastica.
Al di là di questo e dal punto di vista della valutazione politica queste mozioni sono ridondanti e un po' si può fare, però solo un po', poi basta e noi la respingiamo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Un po' e poi basta non ci piace per niente, in nessuna materia e soprattutto in Consiglio. Un po' non lo decide nessuno e basta tanto meno, lo decide l’Assemblea. Lei ha dato il suo parere, lo decide l’Assemblea e basta lo decide il Presidente ed i tempi per farci parlare e poi votiamo.
Insegnare l’affettività, riconoscere che tra i banchi delle scuole si formano i ragazzi, si forma anche il loro rapporto con l'altro sesso, la necessità di rispetto e si creano degli stereotipi di genere che vanno risolti, è pleonastico come dice lei, però l’Unicef, che non è la sagra della frittella, decide di attivare una petizione e mette dei dati che sono allarmanti e che conosciamo. Il 37% delle donne dice di avere avuto almeno un episodio nel quale ha percepito violenza, la percezione è quella che conta, lei ce lo può insegnare.
Non è vero che la Regione non può fare nulla, non può fare nulla perché non può incidere, ma a prescindere dalla filiera istituzionale, della quale non voglio parlare, non voglio neanche strumentalizzarla, anche se voi la enunciate molto spesso, la nostra Assessora Biondi, che siede nella Commissione della Conferenza delle Regioni che si interessa proprio della materia, può provare magari a farsi parte attiva, ad ascoltare altri colleghi e a vedere se può essere raccolta la petizione dell’Unicef.
E’ una cosa pleonastica? Non credo perché se abbiamo il numero di femminicidi che abbiamo in questo momento in Italia il problema esiste, esistono i numeri che lo dimostrano, purtroppo, e la nostra generazione tanto bene non ha fatto se molti giovani reagiscono in questo modo.
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. Non può intervenire, Consigliere Ciccioli.
Anna CASINI. Parlo della nostra generazione in forma genitoriale perché quello che abbiamo fatto noi si perde nella storia, parlo degli attuali adolescenti, giovani trentenni che sono frutto di quello che noi abbiamo fatto sia come famiglia che come genitori e società.
Melius est abundare quam deficere su questi temi e se si può, ancorché forse ritenuto banale … Non ritengo banale che venga uccisa quasi una donna al giorno in Italia e venga uccisa da un uomo che spesso e volentieri non ha una motivazione. L’uomo risolve il conflitto uccidendo la donna, non mettendosi a tavolino e parlando perché la banalità delle motivazioni degli omicidi e dei femminicidi è disarmante, ancor più del numero dei femminicidi.
Insegnare il rispetto, l’empatia, il rapporto, dare anche degli strumenti ai genitori, in un mondo nel quale, e non voglio demonizzare i social e la tecnologia, sia la scuola che i genitori hanno bisogno di un supporto perché non sono in grado da soli, secondo me, di affrontare dei problemi così ampi, Neanche possiamo demonizzare i social o la tecnologia, è come quando noi stavamo al telefono in casa un’ora e i genitori si arrabbiavano. Oggi si sta molte ore davanti al computer o sul cellulare, bisogna vedere come, in che modo. Servono in questo caso soprattutto degli strumenti da dare ai genitori, ai ragazzi e agli insegnanti.
Non credo che questo sia tempo sprecato, ritengo che sia un tempo che può essere ben utilizzato ed abbiamo l'Assessore competente che ha una sede dove può avanzare queste proposte, senza nessuna arroganza, pretesa, ma le può ben avanzare e penso che approvare questa mozione sia soltanto, per lo meno da parte di noi donne, di buon senso.
Il Partito Democratico voterà a favore della proposta della Consigliera Vitri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi sento perfettamente rappresentata dalle parole della prima firmataria della mozione Consigliera Vitri e anche dall’intervento della Consigliera Casini. Mi stupisce fino a un certo punto perché ormai, siamo arrivati a metà legislatura, ogni virgola è buona per bocciare un atto dell'opposizione, però mi stupisce quello che è stato detto soprattutto dal Consigliere Ciccioli perché, se è vero che è tutto condivisibile, non si capisce perché bocciarlo. Se è condivisibile si vota a favore anche se l’atto è stato presentato da un Consigliere o da una Consigliera di opposizione.
Mi ha stupito anche la relazione dell'Assessora perché attaccarsi a tutte queste questioni tecniche quando qui facciamo politica, ci sono dei momenti in cui è indispensabile, ma in altri, quando abbiamo una mozione che è un atto politico per eccellenza, forse dovremmo uscire dai tecnicismi e affrontare le questioni da un punto di vista più ampio.
Secondo me è indispensabile che nelle famiglie, com'è già stato detto, ma anche a scuola, dove formiamo i giovani che saranno gli adulti del domani, ci sia un occhio di riguardo sulla parità di genere. Soprattutto abbiamo approvato tempo fa una mozione sull'affettività insegnata nelle scuole.
C'è stata da parte di quest'Aula in tempi di ormai passati una certa attenzione, mi dispiace che oggi naufraghi questa proposta della Consigliera Vitri, che tra l'altro è in sostegno di una petizione importante come quella dell'Unicef. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Anche se non sono riuscito a mettermi in contatto con il mio capogruppo, la posizione della Lega di fatto è stata già espressa dall'Assessore Biondi, che è contraria alla mozione.
E’ una proposta dell'Unicef e io la rispetto, sulla questione della parità di genere è importante continuare a fare quello che stiamo già facendo, sia come Regione che attraverso tutti i vari istituti scolastici.
Penso che sia brutto che la politica si divida su questi argomenti, personalmente auspicherei più una risoluzione, se c'è la volontà da parte anche dei proponenti.
Ogni gruppo è libero di fare mozioni, interventi a supporto, su questo argomento il Partito Democratico è molto attivo, ma è brutto anche generalizzare e che diventi una bandiera politica. Ieri sera sono stato ad una serata a Mondolfo con Crepet e spesso gli adulti, gli anziani, pensano che devono inculcare nei giovani qualcosa, quando questi sono già molto più avanti, e su questo tema vi posso assicurare che i ragazzi e le ragazze delle nostre scuole sono molto più avanti degli adulti e spesso dei genitori e dei nonni.
Porto la mia testimonianza personale, a casa quando ci sono lavo, stiro, stendo i panni. L'uomo di oggi è molto diverso, anche molti di voi, la concezione della famiglia è molto diversa rispetto alla famiglia patriarcale dove la donna stava a casa ad accudire i figli, pulire, lavare, stirare, cucinare. Oggi in molte famiglie, non solo per testimonianza personale, ma anche di tanti amici miei, l’uomo si diverte a cucinare, stare a casa con i propri figli, quindi la situazione si sta ribaltando da sola, senza la necessità di andare a scuola e parlare di parità di genere.
Andate a palare con gli studenti e le studentesse delle scuole, hanno loro da raccontare a noi quello che vivono tutti i giorni, dove l'uomo non è più quello che per forza deve lavorare, portare a casa i soldi com'era tanti anni fa. E’ un tema sul quale è brutto dividersi.
Oggi l'Assessore ha dato delle spiegazioni tecniche che condivido e se il Partito Democratico vuole andare avanti con questo testo come gruppo Lega voteremo contrariamente, però se ci fosse lungimiranza da parte dell’Assemblea legislativa, secondo me, senza che diventi una strumentalizzazione politica …, perché è chiaro che l'impegno della mozione punta a fare una battaglia per l'insegnamento della parità di genere, invece sono gli studenti che dovrebbero insegnare ai loro genitori ed ai loro nonni cosa significa la parità di genere. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ho apprezzato l’intervento del Consigliere Serfilippi perché è un tema su cui dobbiamo essere uniti. L’ho apprezzato molto anche dopo l’intervento del Consigliere Ciccioli. Credo che l'Unicef dovrebbe non solo offendersi, ma fare un comunicato stampa immediato per mettere in evidenza la posizione del gruppo di Fratelli d’Italia contro l'Unicef.
Per fortuna c’è stato chi poi ha richiamato l’attenzione sulla questione e non sulla prima firmataria della mozione. E’ un tema su cui dovremmo essere uniti, in particolare la proposta di risoluzione mi vede favorevole se il mio capogruppo, la mia vicecapogruppo e tutti i componenti del gruppo PD e dell’opposizione sono d’accordo. Proporrei anche di evidenziare una parte più esplicita del dispositivo che è molto sintetico, potremmo anche valutare di arricchirlo con la parte della petizione Unicef che ha portato avanti una vera e propria campagna con un testimonial uomo molto conosciuto, che non ha messo in evidenza i temi che ha esplicitato il Consigliere Serfilippi, l’impegno domestico da parte dell’uomo, ma una vera e propria sensibilizzazione a partire dalle scuole con lo slogan: “E’ da piccoli che si diventa grandi” .
La necessità di questa petizione che ha lanciato l’Unicef è supportata dai dati che all’inizio ho letto quando ho illustrato la mozione, che non è ridondante come dice il Consigliere Ciccioli. Se ancora oggi i dati sono questi, se il …, è quello che prima ho esplicitato, se ancora oggi le donne hanno contratti precari a differenza degli uomini, significa che è necessario portare avanti una vera e propria opera di sensibilizzazione e non è ridondante, come dice lei, Consigliere Ciccioli. Definire questo atto ridondante significa non tanto offendere me, ma offendere tutti coloro che oggi si occupano di questa battaglia di sensibilizzazione, dall’Unicef al testimonial, in giù fino alle migliaia di persone che l’hanno sottoscritta e la stanno sostenendo, alcuni tra l’altro supportando la petizione on line anche economicamente a quanto vedo.
Trovando a favore una parte della maggioranza, direi di aggiungere nella risoluzione che si impegna la Giunta a intervenire presso il Governo per la piena attuazione delle linee guida nazionali del Ministero dell’istruzione, ovvero educare al rispetto per la parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione. Ho letto la parte dell’articolo 1, comma 16, della legge n. 107 del 2015 a cui l’Assessora Biondi ha fatto riferimento poco fa, una legge che c’è, ma che non ha trovato ancora piena attuazione nella nostra Regione. Invito tutti …
Ringrazio la Consigliera Ruggeri che è una docente e conosce benissimo i programmi scolastici.
Grazie all’autonomia che hanno gli istituti scolastici con questa mozione vorremmo anche invitarli a considerare l’insegnamento della parità di genere nei propri programmi in maniera più efficace con la piena attuazione delle linee guida nazionali. Mi sembra che non sia ridondante, ma necessario, indispensabile per fare in modo che la legge nazionale sia attuata anche nelle Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ho detto che condivido il contenuto della mozione n. 286, non ho mai citato l’Unicef, siccome mi è stato attribuito che io smentisco l’Unicef. Ho usato la parola ridondante perché è come dire al nostro Governo che le cose che noi condividiamo devono essere ulteriormente ribadite. Non c'è bisogno di ribadirle, siamo totalmente in sintonia con il Governo nazionale, le Assemblee regionali e i Comuni, quelli che governiamo.
La mozione è ridondante in quanto ribadisce un tema già ampiamente condiviso. Questa cosa del malinteso …, cioè il malinteso è alla base della patologia psichica, è alla base della patologia dissociativa che produce schizofrenia.
Mi sento di ribadire quello che ho già detto prima: il testo è completamente condiviso, non ci sono problemi, l'utilizzo strumentale del testo per ribadire delle cose non lo condividiamo, come se non facciamo le cose e per senso di colpa le dovessimo ribadire.
Ci sono delle procedure istituzionali che riguardano il Ministero della pubblica istruzione, che con l'autonomia scolastica fa dei programmi ampiamente condivisi, anche con le forze sociali ed i sindacati della scuola, che sono le linee guida del nostro Governo.
L'autonomia scolastica, queste cose nella programmazione scolastica sono inserite, che poi ripetiamo sempre le stesse cose, repetita iuvant, forse è vero, però è già stato ampiamente assorbito, introiettato nelle nostre programmazioni.
Smentisco ogni altra interpretazione oltre quella che ho dato, che è registrata e consultabile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Consigliere Ciccioli, mi sono riferita all’Unicef anche se lei non l’ha nominata perché il titolo della mia mozione è questo: “Sostegno alla petizione di Unicef per l’insegnamento a scuola della parità di genere” Questo è il titolo della mia mozione, è vero che lei non l’ha nominata, però ha parlato del mio atto definendolo ridondante, ma si intitola così, riferendosi proprio a quella petizione ed ho ribadito non essere ridondante. La invito ad andare a vedere i programmi 2022 delle nostre scuole, non troverà l’insegnamento della parità di genere quasi in nessuna scuola delle Marche, ecco perché non è ridondante. Grazie.
PRESIDENTE. Mi sembra che siamo sul punto di poter formulare la proposta di risoluzione, ci fermiamo un secondo senza sospendere il Consiglio, oppure rinviamo alla prossima seduta? Non so la consistenza della risoluzione, quindi rimaniamo in attesa che sia presentata la risoluzione.
La seduta è sospesa alle ore 14:00
La seduta riprende alle ore 14:10
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Vitri, Serfilippi, Casini, Acciarri, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Lupini, Santarelli, Ruggeri. La premessa è rimasta uguale, leggo soltanto il dispositivo che è la cosa più rilevante: “Ascoltata la discussione generale alla quale si condivide la parte descrittiva, impegna la Giunta regionale a promuovere progetti educativi sulla parità di genere all'interno delle scuole di concerto con l’Ufficio scolastico regionale finalizzati ad educare al rispetto per la parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. C’è grande soddisfazione perché ho visto la piena disponibilità e una curva a 90° del capogruppo di Fratelli d'Italia che forse non aveva seguito bene il testo della mozione, che con poche correzioni ci permette di rimettere al centro un dettato dell'Unicef che non avevamo inventato.
Facevamo, tra l'altro, riferimento al Ministero del governo precedente, oggi il Governo e il Ministero sono questi, penso che, come ha ricordato il Consigliere Serfilippi, non potevamo dividerci e ci fa piacere che abbiate ripreso nella interezza la nostra proposta integrata con quello che serve. non per fare mozioni, come diciamo, utili da rigettare, ma con un segno importante che trasmetteremo al nostro direttore perché ci siano le iniziative, sia vero nell'autonomia, che tenga conto di quei percorsi educativi verso il contributo che deve dare la scuola su questo tema. Mi sembra un bel segno da parte di questa Assise. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Acciarri.
Monica ACCIARRI. Grazie, Presidente. Un buon risultato di quest’Aula perché abbiamo scritta una bella pagina insieme, non abbiamo fatto niente di eccezionale, però di fatto siamo stati bravi.
Voglio ringraziare il capogruppo Consigliere Ciccioli perché è sempre disponibile al dialogo, all’approfondimento; ringrazio l’Assessora Biondi perché anche lei ha supportato la mozione dicendoci anche tecnicamente le cose che di fatto si fanno già; voglio anche ringraziare il Consigliere Serfilippi che è sempre molto attento alle politiche femminili e sociali.
Un bellissimo gioco di squadra che alla fine ci ha portato ad una risoluzione importante. L’obiettivo per tutti noi e per la politica deve essere questo, nonostante l’autonomia scolastica che abbiamo auspicato, che continuerà ad esserci, avere sempre il faro di un cambio culturale.
E’ vero quello che ha detto il Consigliere Serfilippi, che oggi molti giovani possono darci degli insegnamenti, però è anche vero che senza le lotte e gli insegnamenti degli anni precedenti non saremmo arrivati al risultato di avere uomini come il Consigliere Serfilippi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei mettere un po’ di pepe, così per il gusto di farlo.
Oggi abbiamo sentito l'Assessora che ha proposto la bocciatura di un testo, cosa che è successa mille volte in quest’Aula, e poi i Consiglieri autonomamente hanno preso un’altra strada.
Per me è un segno molto positivo, che accolgo con vero favore non solo per il contenuto della mozione, ma perché ci apre la strada ad un nuovo metodo, che il Consiglio regionale finalmente possa tornare a fare il Consiglio regionale e non solo il passacarte di quello che decide l’esecutivo. Anche su altri temi mi aspetto che ci sia una giusta autonomia da parte dei Consiglieri, anche per quelli più cogenti legati alle politiche regionali che possiamo mettere in campo e modificare in quest’Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio di cuore la Consigliera Ruggeri per avermi chiamato ad intervenire direttamente in quanto ha voluto porre un tema fondamentale per la comunità marchigiana. Questo interesserà moltissimo i cittadini marchigiani, i tanti disoccupati e i giovani che non riescono a trovare lavoro. E’ un intervento rilevante su cui riusciamo a porre l’attenzione, nonostante ci siano delle priorità, quella del gruppo Movimento 5 Stelle è di mettere un po’ di pepe, perché sa bene che ormai la carne alla brace al Movimento 5 Stelle non va più di moda, in quanto fa acqua da tutte le parti. La capisco e fa benissimo a passare per colei che può essere paladina di alcuni diritti importanti, pensando di creare uno squilibrio tra Giunta e Consiglio, ma non è così.
Vorrei ricordare alla Consigliera Ruggeri che il capogruppo Consigliere Ciccioli e i Consiglieri hanno preferito mettersi insieme con una risoluzione, d’accordo con l’Assessore, che sia chiaro, questo è stato condiviso con l’Assessore Biondi, tanto che ne abbiamo parlato prima ed aveva già previsto una dichiarazione del genere. Non faccio il mago, ho intuito politico e l’avevo già previsto.
Invece di apprezzare che la maggioranza va incontro ad una mozione facendo una risoluzione per dare una risposta su una questione sulla quale la Consigliera Vitri e altri Consiglieri del PD avevano espresso … Tra l’altro ricordo anche una frase della Consigliera Vitri, ha detto che questa è una mozione dell’Unicef, è una mozione sul rapporto dell’Unicef, che sono due cose diverse. Ci dispiace che si dica che qualche Consigliere vuole andare contro l’Unicef, qui nessuno è andato contro l’Unicef, anzi, i suoi valori sono diritti universali, che tutti noi condividiamo, però si è posta l’attenzione su un tema che non era prettamente di competenza regionale, ma, a prescindere da questo, vi abbiamo voluto accontentare perché è normale accontentare con delle mozioni che si possono trasformare in risoluzioni.
Speravo che qualcuno si alzasse per dire grazie a tutti perché anche su questo ci siamo messi insieme per dare una risposta, poi il Ministero farà la sua parte, il Consiglio regionale farà la propria, maggioranza e opposizione insieme alla Giunta. Credo che questo debba essere lo spirito politico.
Il gruppo Movimento 5 Stelle è ridotto a fare polemica, i numeri parlano chiaro, potete continuare su questa strada ed avrete un futuro glorioso. Mi auguro che possiate trovare temi più seri piuttosto che fare polemiche inutili. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulla mozione n. 286. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14:20.
La seduta inizia alle ore 11:05
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta seduta n. 115 del 4 luglio 2023. Comunico che il processo verbale della seduta n. 114 del 27 giugno 2023 sarà distribuito insieme a quello odierno ed entrambi saranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea legislativa regionale in una prossima seduta dell’Assemblea.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dell’articolo 53 del Regolamento interno, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 782
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Patrocinio di spese legali e di giudizio per le vittime di violenza endofamiliare”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 782 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per rispondere a questa interrogazione è necessario premettere che la materia rientra dalla competenza esclusiva dello Stato, prevista dal primo comma dell'articolo 117, per questo devo rispondere che attualmente non è previsto dalle norme relative al contrasto delle cosiddette morti per codice rosso, dalla legge n. 69 del 2019, nessun patrocinio legale a favore delle vittime di questo tipo di reati.
A tal proposito nel corso del 2022 gli uffici regionali hanno avviato una indagine per capire quale fosse l'eventuale fabbisogno riscontrato a livello di centri antiviolenza, ma solamente due ambiti territoriali sociali hanno sottolineato un'esigenza solamente in alcuni casi specifici. In questo senso gli ambiti territoriali sociali hanno evidenziato che questa necessità deve tener conto di risorse che non sono attribuite agli ambiti territoriali sociali, né alle Regioni.
Rispondendo a questa interrogazione, ritengo che se la Regione Marche, il Consiglio regionale ritiene di voler sollecitare il Governo ed il Parlamento ad adottare una misura di questa natura sarà opportuno intraprendere la strada di un atto, quale una mozione o un atto di indirizzo che possa andare a sollecitare gli organi di Governo e parlamentari per far sì che si possa intervenire con una modifica normativa, prevedendo la difesa gratuita, comunque il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato per questo tipo di illeciti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Saltamartini, dalla sua risposta capisco che si tratta di un tema per cui la Giunta regionale non si sono mai attivata da quando è in carica perché è di esclusiva competenza nazionale in base alla legge n. 69 del 2019, che dispone l’accesso al patrocinio a spese dello Stato, senza limiti di reddito, per persone offese dai reati n. 572, n. 583 bis, n.109 bis oltre al n. 694 e al n. 612 bis del Codice penale. Un intervento che non avete considerato.
Ho presentato questa interrogazione perché ho visto che altre Regioni hanno dimostrato maggior sensibilità al riguardo, mi riferisco al Lazio e al Piemonte.
E’ un esigenza questa che è stata messa in primo piano anche dall’ordine delle avvocate, e sottolineo avvocate, soprattutto donne, che in questi ultimi anni sono state legali di donne che si sono trovate in difficoltà, in queste situazioni.
Oggi lei mi dice che solo due ambiti hanno manifestato questa esigenza, ma al tempo stesso mi rincuora anche il suo riferimento alla possibilità di una mozione, di un atto di indirizzo che potreste votare.
Le anticipo che non mi fermerò con questa interrogazione, presenterò una mozione e mi auguro che la Regione Marche segua il buon esempio del Piemonte che ha istituito un fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenze, maltrattamenti, con una legge regionale n. 11 del 17 marzo 2008. Significativo è anche l’intervento della Regione Lazio che insieme all’ordine degli avvocati di Roma ha stipulato un protocollo di intesa per l’attivazione del patrocinio legale, sia in ambito penale che in ambito civile, per le donne che hanno subito violenza e sono vittime di atti persecutori.
Per questo con la mia interrogazione chiedevo se intendesse destinare una parte dei fondi, già annualmente destinati alle reti territoriali antiviolenza, anche al patrocinio di spese legali e di giudizio a beneficio di tutte le donne vittime di violenza endofamiliare, sia per la causa civile di separazione personale (divorzio) che a modifica di condizioni di separazione e divorzio o regolamentazione di affido.
Capisco che al momento non vi è intenzione di intervenire, ma probabilmente potrà essere valutata in futuro.
Ribadisco che sarà mia premura presentare anche una mozione, ma nel frattempo le chiedo di valutare ciò che hanno fatto altre Regioni, quali Lazio e Piemonte. Poi le farò avere tutto il materiale. Grazie.
Interrogazione n. 823
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Situazione UMEE-Unità Multidisciplinare Età Evolutiva AST Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 823 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione chiede l'esplicitazione di individuazione e la ricognizione di dati su alcune attività svolte dalle UMEE nell’ex Area vasta 2 AST Ancona, per cui procedo ad una lettura di numeri che hanno il limite di essere solo dei numeri nudi. Poi consegnerò all’interrogante la risposta formulata dagli uffici.
Lo schema riassuntivo totale per tutto l’ambito di Fabriano, Jesi e Senigallia dà seguenti i dati:
utenti attualmente in carico: n. 1387;
numero richieste nuove valutazioni pervenute nel 2022: n. 207;
numero richieste nuove valutazioni evase nel 2022: n.139;
liste di attesa per valutazione: n. 414;
liste di attesa per il trattamento riabilitativo: n.101;
numero di casi in trattamento riabilitativo: n.110;
numero di casi in situazioni di complessità per i quali è necessaria la gestione integrata con altri servizi interni o esterni all'azienda: n. 215;
numeri di incontri che sarebbe necessario fare in base alla normativa e quanti sono stati effettuati in base alla situazione attuale: n. 2.199.
Consegno all’interrogante la copia formulata dagli uffici. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore con cui in modo molto trasparente mi ero già confrontata perché questa interrogazione nasce da una richiesta in forma scritta, che avevo ritenuto più opportuna, ma scadendo il termine ho portato in Aula la questione, non tanto per leggere in Aula i numeri, che per me hanno un significato, conosco bene il settore delle cure tutelari e so che cosa significhi, mentre per chi ci ascolta rimangono dei freddi dati.
Il concetto è che dobbiamo seguire molto attentamente questo settore e in particolare le unità operative che vanno a prendere in carico e a sostenere le famiglie dei minori disabili. Un numero incredibile di richieste che non abbiamo la possibilità di evadere o quantomeno di evadere come andrebbe fatto per dare una risposta effettiva alle esigenze di questi bambini e delle loro famiglie.
Le liste d'attesa non sono accettabili in questo settore perché riguardano le richieste di certificazioni di disabilità, le richieste di sostegno scolastico e questo proprio in un momento in cui le scuole sono chiuse. Sappiamo bene che a settembre dovremmo partire già con i sostegni assegnati; sappiamo bene quanto sia complicato incastrare le esigenze della scuola con quelle dei servizi sociali dei Comuni, del settore socio-sanitario, in un lavoro di squadra che andrebbe a esclusivo beneficio dei minori e dei loro cari, di chi di fatto li assiste nella evoluzione e gestione della disabilità.
Sono sicura che l’Assessore sa quale sia la situazione e avrà ricevuto come me, come tutti i miei colleghi e colleghe, centomila segnalazioni della carenza di personale, della carenza di neuropsichiatri infantili e delle condizioni in cui questo servizio così delicato e così importante versa.
Voglio cogliere questa occasione, poi grazio per la risposta scritta che darà conto di ciò che manca e su cosa lavorare, per tenere altissima l'attenzione su questo settore e sulle esigenze delle famiglie che ci chiamano. Grazie.
Interrogazione n. 831
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Assegnazione personale Questura e Polizia Stradale di Fermo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 831 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rispondo a questa interrogazione sottolineando come il Consigliere Cesetti, ancora una volta, interviene su una materia di grande sensibilità sociale collegata ai temi della sicurezza pubblica, della prevenzione della criminalità e dei reati.
Pur evidenziando che questa è una materia che rientra nella competenza esclusiva dello Stato, non delle Regioni, le quali hanno la competenza in materia di polizia amministrativa locale, sottolineo l'impegno con cui il Consigliere Cesetti da questa legislatura, prima non conosco le sue iniziative, si è sempre prodigato.
Ci siamo mossi insieme su una sua interrogazione, abbiamo collaborato su una risoluzione che abbiamo prontamente trasmesso al Governo per avviare un percorso di sicurezza integrata. Il Ministero non ancora ha risposto, ho sollecitato nuovamente e di recente l'adesione a questo accordo, a questo protocollo.
L'oggetto della presente interrogazione riguarda la predisposizione e l’aumento di organico del Forze di Polizia dello Stato nella nostra regione. Il tema anche in questo caso rientra nel più generale tema, di cui noi ci occupiamo ogni Consiglio regionale, che è un tetto di spesa per il personale delle amministrazioni pubbliche.
Anche per quanto riguarda il settore della sicurezza c'è questo tetto che ha impedito negli ultimi 10 anni di assumere personale addetto a garantire la sicurezza interna del nostro Paese. Si valuti che a fronte di un organico dell'arma dei Carabinieri di circa 110.000 uomini sulla carta, in servizio ce ne sono meno di 90.000 e la stessa cosa vale per la Polizia di Stato e per la Guardia di Finanza.
Con questo atto rinnoveremo la sollecitazione al Governo, in particolare al Ministro dell’interno e al Sottosegretario con delega per la pubblica sicurezza, affinché ci possano essere quelle risposte necessarie, tanto più alla luce di alcune ultime operazioni di Polizia che hanno dimostrato come la nostra regione sia interessata anche da flussi di traffici di droga, che coinvolgono la criminalità organizzata e non la criminalità dei singoli o dei colletti bianchi.
Ritengo di rispondere in questo senso, risollecitando, collega, il Governo per poi verificare insieme quali ulteriori percorsi possiamo adottare come Regione Marche.
Mi permetto di concludere questa risposta all'interrogazione per informare l'Assemblea che lunedì prossimo approveremo un atto di Giunta regionale con cui metteremo a disposizione dei Comuni una serie di risorse dirette a potenziare i servizi di controllo del territorio per l'acquisto di tecnologie, telecamere, camper, per l'accertamento di alcuni tipi di illeciti, soprattutto in materia di circolazione stradale.
Si valuti che gli omicidi stradali sono in netto aumento. soprattutto con vittime tra i ciclisti, omicidi cagionati da stato di intossicazione alcolica e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Anche su questo punto la Regione Marche metterà a disposizione dei Comuni, che vorranno partecipare ai bandi attraverso dei progetti, delle risorse importanti per far sì che ciò che le Forze di Polizia dello Stato non riescono a garantire, possa essere mitigato dall'impegno operativo e maggiore delle Forze di Polizia locale e dei Comuni, delle Province. Risorse rilevanti che possono essere impiegate nel garantire la sicurezza dei cittadini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Vicepresidente Saltamartini e per quanto riguarda la sua risposta mi dichiaro molto soddisfatto perché so bene: l'impegno dell’Assessore Saltamartini in questa direzione, le sue sollecitazioni al Governo, la competenza specifica che per i suoi trascorsi di vita vanta in questo settore, la condivisione che c'è anche in quest'Aula intorno ai temi della sicurezza.
Non a caso quest’Aula approvava all'esito di mie mozioni, prima la risoluzione n. 12 del 16 febbraio 2021, all'unanimità, con la quale si impegnava la Giunta regionale ad assume ogni iniziativa nei confronti del Ministero dell’interno per aumentare l'organico della Polizia stradale di Fermo, della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza a livello regionale; poi è stata approvata anche la risoluzione n. 61 in data 29 novembre 2022, sempre all'unanimità, con la quale si impegnava la Giunta ad intervenire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’interno, si andava nella medesima direzione, per prevedere un presidio fisso di Polizia presso Lido Tre Archi di Fermo ed altre iniziative, tra le quali un progetto sperimentale di controllo permanente dei territori lungo la costa che va da Porto San Giorgio sino a Civitanova Marche.
Bene l'attività dell’Assessore Saltamartini, benissimo l'attività di quest'Aula che più volte all'unanimità ha votato questi atti, assolutamente insufficiente l'azione del Governo che è sordo rispetto alle richieste del Vicepresidente Saltamartini, sostenute dal voto di quest'Aula unanime, due volte. Non è possibile che il Governo sia sordo, sono stati sordi tutti i Governi, per la verità, anche quelli in cui c’era la mia parte politica, ero Assessore alla sicurezza ed i Governi erano sordi.
Sono soddisfatto affinché l’Assessore Saltamartini intervenga con forza nei confronti del Ministro dell’interno e se del caso del Vicepresidente, che è il Segretario del suo partito, perché si dia seguito alle risoluzioni approvate all'unanimità da questa Assemblea. Grazie.
Interrogazione n. 859
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Nuovo ospedale di Macerata”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 859 dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione in oggetto i Consiglieri interrogano il Presidente della Giunta regionale per sapere quando verrà redatto il DIP, qual è lo stato dell'arte della procedura di esproprio, quali sono i tempi previsti per l’aggiudicazione del progetto, i tempi per il bando di gara, qual è la stima aggiornata del costo del nuovo Ospedale, qual è l'indirizzo del Governo regionale circa il numero complessivo di posti letto, quali sono le risorse ad oggi formalmente individuate, quali sono secondo le previsioni le possibili fonti di finanziamento per il completamento della copertura del costo totale dell'opera.
In relazione all’interrogazione presentata si significa quanto segue: così come per il nuovo ospedale di Pesaro, anche per il nuovo ospedale di Macerata la Regione Marche ha deciso di cogliere l'opportunità dell'entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici per l'acquisizione di servizi di architettura, ingegneria relativi al progetto di fattibilità tecnico economica, così da potersi avvalere dello snellimento delle fasi procedurali previste dallo stesso codice, come l’eliminazione del livello progettuale intermedio e l'introduzione della possibilità di addivenire all'appalto integrato di progettazione esecutiva e lavori.
Nella seduta della Conferenza dei servizi preliminari del 9 giugno 2023 l’Assessorato alle infrastrutture dell’edilizia sanitaria ospedaliera, l'Assessorato alla sanità, il Dipartimento infrastrutture territori Protezione Civile, il Dipartimento salute della Regione Marche, l'Agenzia regionale sanitaria, l'Azienda sanitaria territoriale di Macerata hanno condiviso la definizione del layout funzionale e del numero dei posti letto della nuova struttura individuata in 379 posti letto accreditati con i flussi attuali, ampliabili a 434, comprensivi di posti letto in flessibilità immediatamente attivabili in caso di necessità o di ampliamento dei servizio offerti dalla struttura.
E’ in corso di ultimazione il documento di indirizzo alla progettazione entro l'anno della bandita la gara per la progettazione di fattibilità tecnico economica per poi procedere con la pubblicazione del bando per l'appalto integrato a seguito di verifica e approvazione del progetto di fattibilità tecnico ed economico.
Come previsto dall'accordo di programma, sottoscritto dalla Regione Marche, dal Comune di Macerata e dall’ Asur Marche, in data 6 luglio 2022, la competenza della procedura di esproprio dell'area interessata dall'intervento è in capo al Comune di Macerata e verrà attivata con la definizione del progetto di fattibilità tecnico economica.
Il costo preventivato per l'opera risulta completamente coperto dai fondi già indicati nell'aggiornamento del master plan dell'edilizia sanitaria ospedaliera di cui alla delibera della Giunta regionale n. 140 del 14 febbraio 2022; a cui devono aggiungersi le risorse che la Giunta regionale ha ottenuto a valere sui finanziamenti per la ricostruzione post sisma, come definito con l'Ufficio speciale per la ricostruzione, comprensivi degli aggiornamenti in virtù delle compensazioni dei prezzi.
In tal modo con i fondi dell'articolo 1, comma 95, della legge n. 145 del 2018, con i fondi di cui all’articolo 1, comma 14, legge n. 160 del 2019 e i fondi messi a disposizione dall'Ufficio speciale della ricostruzione, i costi per la realizzazione dell'opera risultano attualmente completamente coperti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, purtroppo ancora chiacchiere, tre anni di chiacchiere e master plan, che l'hanno fatta divertire per tre anni.
Lei fa riferimento alla motivazione per cui siamo arrivati al 2023, sulla base del presupposto che ci sarebbe la nuova normativa sugli appalti, che, peraltro, come lei sa, è entrata in vigore, è stata promossa e licenziata solo pochi mesi fa.
Dal 2020 al 2023 che cosa avete fatto? Niente, assolutamente niente. Non avete fatto niente sull'ospedale di Macerata, sull'ospedale di Pesaro, sullo spot dell'ospedale di Ascoli Piceno nel bilancio 2020/2021.
Siete in ritardo sulle infrastrutture che riguardano il Piano nazionale di ripresa e resilienza, siete indietro su tutto, non avete dato un'indicazione precisa.
Stamattina ci arriva la comunicazione secondo cui voi avreste avuto le risorse di copertura, che lei si guarda bene dall’indicare, non ci dice esattamente quali sono le risorse necessarie per realizzare l'ospedale di Macerata e la tecnologia interna. Sono le chiacchere di tre anni. Avete portato in giro i cittadini maceratesi, oltre che quelli pesaresi. La faranno giocare ancora con il master plan, con quale effetto? Avete cancellato una procedura che avrebbe portato a realizzare l'ospedale nel 2025, non si sa quando lo realizzerete.
Complimenti, Assessore Baldelli, così come la Val Potenza un’altra opera importante per Macerata completamente bucata. Complimenti. Grazie.
Interrogazione n. 834
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
“Riconoscimento dello svantaggio naturale e conseguenti interventi di sostegno per le imprese agricole marchigiane colpite da eccezionali eventi meteorologici, quali l’alluvione del 15 e 16 settembre 2022 e la violenta ondata di maltempo del 16 maggio 2023”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 834 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. La Giunta regionale, l’Assessorato all’agricoltura in modo specifico è ben consapevole dei potenziali effetti negativi che tali eventi hanno sulle prospettive economiche delle attività agricole dei territori colpiti e delle potenziali conseguenze in termini di impoverimento e spopolando le stesse zone. Per questo si è attivato a garantire con tutti gli strumenti a disposizione un ristoro alle aziende danneggiate, in particolare con riferimento alluvione del 15 e 16 settembre è stata inoltrata al Ministero dell'agricoltura la richiesta per garantire agli agricoltori marchigiani l’accesso alle provvidenze del fondo di solidarietà (Dlgs. n. 102/2004), che è stata approvata. Aspettiamo le risorse, le domande sono state fatte, depositate e accolte, aspettiamo novità dal Ministero.
Con riferimento al maltempo del maggio 2023 la Giunta farà la settimana prossima un'analoga richiesta di attivazione del fondo di solidarietà. In più sono stati messi in campo altri interventi, come già descritto nella risposta all'interrogazione n. 817 di quest'anno. La prossima settimana sarà anche a disposizione per l'alluvione del 2022 un credito rivolto alle imprese agricole che inizialmente non erano state inserite in una agevolazione creditizia.
L'Assessorato e la Direzione agricoltura stanno valutando di proporre al comitato di monitoraggio del complemento regionale dello sviluppo rurale 2023/2027, che in base alla nuova normativa comunitaria deve essere consultato e fornisce un parere sui criteri di selezione degli interventi di sviluppo rurale, una priorità territoriale rivolta alle aziende localizzate nei Comuni colpiti da dette avversità con riferimento in modo particolare al bando del pacchetto giovani di prossima pubblicazione, com’è noto include anche gli interventi SRE01 - SRD01 - SRD02 - SRD03 (sono le nuove definizioni rispetto alle vecchie 4.1 – 4.2).
Tenendo conto che nel corso del periodo di programmazione 2023/2027 anche altre zone, purtroppo e lo stiamo vendendo, potrebbero essere colpite da altri eventi calamitosi, perché - questo è il dato nuovo ed è anche un cambiamento di approccio che tutti noi dobbiamo avere, in modo particolare chi amministra la Giunta rispetto agli eventi che si stanno susseguendo - la situazione più che emergenziale ormai è strutturale in quanto questi eventi avvengono frequentemente.
Si ritiene opportuno che detta priorità sia dunque cumulabile con altre inerenti altri svantaggi territoriali. Ad esempio la priorità assicurata alle aree rurali D, C3 e C2 mira a favorire le aziende ubicate in zone interne della regione, che soffrono di svantaggi di natura "permanente" dovuti sia a condizioni climatiche, che riducono la produttività e incrementano i costi di produzione, sia a fattori di "marginalità geografica”
E' ben noto che il permanere di attività agricole in dette aree ha una importante funzione di freno al loro spopolamento e di presidio del territorio anche in funzione preventiva degli effetti nefasti dei cambiamenti climatici.
Ne approfitto per dire che a breve verrà anche aperto il bando, abbiamo previsto 20.000.000 di euro attraverso l'economia del vecchio PSR per potenziare la rete idrica agricola della regione Marche, questo proprio per cercare di dare anche delle risposte rispetto a periodi che si alternano, di gravi siccità e di abbondanza di acqua. Importante anche cercare di potenziare la rete idrica e prevenire eventuali sprechi.
La misura 4.1 del PSR 2014/2022 già prevede tra gli investimenti prioritari alcune tipologie di investimento di prevenzione del danno derivante da avversità atmosferiche (esempio investimenti di protezione antigrandine nei frutteti e vigneti). Si intende confermare dette priorità anche per SRD 01 e valutare la fattibilità tecnica di un ampliamento ad altre fattispecie sempre tenendo presente che la finalità di detti investimenti deve rimanere produttiva. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta. Con questa interrogazione veniva chiesto di prevedere una premialità per quelle aree che sono state colpite nel settembre 2022 e nel maggio 2023 da alluvioni, che hanno procurato problemi molto forti alle imprese agricole, che hanno riguardato la possibilità di coltivare gli stessi suoli, problemi che hanno comportato la demolizione o la parziale agibilità dei fabbricati delle aziende, delle serre, dei frutteti, degli impianti irrigui.
Ben venga questa richiesta che già è stata fatta al Ministero dell’agricoltura per l’alluvione di settembre e bene anche la richiesta che verrà fatta nella prossima Giunta per quanto riguarda la richiesta del maggio 2023.
A mio avviso penso che sia rilevante riconoscere una premialità per il bando che uscirà per i giovani imprenditori agricoli, anche perché sappiamo che nel mondo dell'agricoltura c'è un problema di ricambio generazionale, nel senso che le persone anziane non vengono sempre ricambiate con i giovani, che vanno incentivati. Soprattutto, oltre al bando giovani è fondamentale prevedere una premialità per quanto riguarda il bando degli investimenti, per quanto riguarda gli interventi di prevenzione dei danni per le gelate, la grandine, le alluvioni.
Ci saranno delle premialità, l’unica cosa che non condivido è la cumulabilità che lei, Assessore, ha previsto. Nella mia richiesta chiedevo in maniera esplicita che non ci fosse cumulabilità, anche perché se c'è si rimane come adesso. E’ giusto dare un punteggio premiante per le aree interne del nostro territorio, ma ci sono aree, come ad esempio la Valle del Foglia, che hanno difficoltà ad avere delle risorse partecipando ai bandi in quanto le premialità date nelle altre zone sono talmente elevate che rischiano di tener fuori interi luoghi.
Se ho capito bene, poi magari passo da lei, la premialità per le zone colpite dalle due alluvioni c'è l’intenzione di darla, poi se corrisponde anche con la … Io sono di un altro parere, ma è importante riconoscere la premialità a quei territori che hanno avuto danni durante le ultime alluvioni. Grazie.
Proposta di legge n. 168
ad iniziativa della Giunta regionale
“Esercizio dell'attività oleoturistica nelle Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 168 della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Siamo nella presentazione e approvazione, immagino, della legge sull'esercizio dell'attività oleoturistica nelle Marche.
Anzitutto mi preme ricordare a me stesso, a tutti noi e a chi ci ascolta che questa legge nasce da alcuni dati oggettivi che qualificano questo comparto sia a livello nazionale che a livello regionale Marche. Ricordo che dopo la Spagna l'Italia è il primo produttore ed esportatore di olio e seppure il grosso della produzione nazionale sia nel sud dell'Italia, per circa l'80%, nella parte centrale della nostra nazione si produce circa il 17% dell'olio nazionale.
In questo le Marche ricoprono un ruolo fondamentale, non di primissimo livello, ricordo che le Regioni che hanno più produzione sono: Puglia, Campania, Sicilia e Calabria, ma la qualità del nostro olio è in una fase di espansione e di crescita importante. Ne sono conferma le circa 11 varietà autoctone inserite tra i migliori oli nazionali.
Le Marche sono in una fase di crescita e impongono un'attenzione particolare. Il senso di questa legge va nella direzione di valorizzare un comparto e di creare sinergia ed interattività con altri settori, come quello del turismo.
Così com’è avvenuto per quanto riguarda il vino con la legge sull’enoturismo, oggi replichiamo questa scelta anche per il mondo degli oli.
Per entrare nello specifico di quelli che sono i vari articoli che sono elencati nella proposta di legge, ricordo in primis in maniera sintetica l'oggetto e la finalità della legge, che è valorizzare le peculiarità di produzioni olivicole di ogni territorio e valorizzare anche le aree che hanno questa vocazione, soprattutto implementare l'offerta turistica regionale con il turismo dell'olio.
Entrando nel merito dei vari articoli, l'articolo 2 enuncia le attività oleoturistiche che consistono in particolare in tutte quelle attività volte alla conoscenza dell'olivicoltura, alla degustazione e alla commercializzazione delle produzioni aziendali dell'olio extravergine di oliva, anche in abbinamento con i vari alimenti, che saranno di conseguenza decisione della Giunta attraverso una elencazione abbastanza dettagliata.
L'articolo 3 chiarisce chi sono gli operatori oleoturistici, qui creiamo una contaminazione che, al di là di quelli che sono gli imprenditori agricoli del settore, riguarda tutte le imprese che fanno attività di trasformazione e di commercializzazione.
L’articolo 4 entra nel merito dei requisiti richiesti per lo svolgimento dell'attività oleoturistica e qui discutiamo, focalizzando l'attenzione su quella che è la formazione. Riteniamo che gli operatori all'interno delle strutture debbano essere formati perché la loro preparazione è decisiva per rappresentare al meglio il prodotto del territorio, della nostra tradizione, della nostra cultura. Inseriamo una serie di elementi che determina la qualificazione del soggetto che dovrà rappresentare tutto questo.
L'articolo 5 prevede la possibilità per la Regione di promuovere iniziative di formazione e di qualificazione professionale.
L'articolo 6 disciplina l'attività di degustazione in azienda e questo è uno degli aspetti più rilevanti e interessanti della proposta, con la possibilità di fare visite guidate, mirate, laddove c'è la coltivazione, la lavorazione dell'oliva per fare in modo che questi luoghi siano in qualche modo vissuti e dare la possibilità di arrivare nella direzione, che ormai conosciamo tutti, del turismo esperienziale, poter offrire delle possibilità e creare l'elemento di attrazione che deve garantirci la possibilità di avere più turisti in questa regione.
L'articolo 6 bis introduce l'elenco degli olivi secolari, mentre l'articolo 7 specifica che l'attuazione dei contenuti della proposta, una volta approvata, sarà il frutto della concertazione e dell'azione amministrativa di più strutture nel segno di una programmazione sempre più integrata, coesa con il settore del turismo, anche qui il concetto di filiera con il settore agricolo, del commercio e turistico.
Questo è un po' il senso di una legge che deve rappresentare la valorizzazione di un settore, ma anche l'elemento attrattivo turistico, ci sono tutte le condizioni per farlo, dobbiamo essere bravi a insistere non solo con la scelta legislativa, ma chiaramente con un'adeguata promozione, che sarà fondamentale per far conoscere prima e apprezzare dopo i nostri ambienti che riguardano la produzione delle olive.
Ringrazio in primis la II Commissione, il Presidente Putzu e tutti i componenti che hanno portato elementi per fare in modo che questa legge sia la più efficace possibile, anche i nostri colleghi di minoranza hanno contribuito alla realizzazione di questa noma, che oggi mi auguro sia condivisa, sostenuta e votata tutti.
Ringrazio la Giunta, l'Assessore Antonini e la Segreteria della Commissione per il lavoro svolto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Apprezzo la relazione del relatore di maggioranza, che tra l'altro condivido. Con l'occasione anch’io voglio sottolineare che abbiamo fatto sempre un buon lavoro in quella Commissione e mi è dispiaciuto lasciarla e trasferirmi alla III Commissione, però l’ho fatto di buon grado su indicazioni del mio gruppo per esigenze istituzionali. Sono stati due anni e mezzo molto importanti ed efficaci sempre all'insegna della massima correttezza e collaborazione, per questo voglio ringraziare tutti i membri della Commissione, a partire dal Presidente Putzu al Vicepresidente Mastrovincenzo.
Farò una breve relazione, di solito vado a braccio, però essendo l’ultima relazione come componente alla II Commissione - la mia collaboratrice me l’ha puntualmente preparata - ne approfitto.
La proposta legge n. 168, ad iniziativa della Giunta regionale, è diretta a disciplinare l'attività oleoturistica della Regione Marche al fine di: valorizzare le aree ad alta vocazione olivicola, valorizzare le peculiari produzioni olivicole di ciascun territorio; implementare l’offerta turistica regionale con il turismo dell'olio per coniugare la conoscenza della cultura dell'olio con l’identità storica, culturale, sociale e civile dei territori di produzione; favorire lo sviluppo delle imprese produttrici di olio, consentendo di ampliare le proprie attività economiche anche in una prospettiva nazionale ed internazionale, articolo 1 della proposta di legge che, se vogliamo, ne costituisce la premessa sostanziale.
La proposta di legge deriva da disposizioni nazionali - i commi 513 e 514 dell'articolo 1 della legge 160 del 2019 - e dal successivo decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 26 gennaio 2022 che ha definito le linee guida e gli indirizzi per l'esercizio delle attività oleoturistica, demandando alle Regioni la definizione delle funzioni di vigilanza, controllo e sanzionatorie sull'osservanza delle disposizioni del decreto stesso. Questo al fine di qualificare l'accoglienza nell'ambito di un'offerta turistica di tipo integrato, come recitano bene queste disposizioni nazionali.
All'esito delle disposizioni nazionali, la proposta di legge rappresenta uno strumento necessario attraverso i quali si coniuga la cultura dell'olio con la promozione turistica delle peculiarità regionali ed il suo scopo doveroso è quello di rendere il settore olivicolo sempre più protagonista muovendosi nel solco della programmazione integrata tra i settori dell'agricoltura, del turismo e del commercio.
Invero il fine delle disposizioni nazionali e dei programmi dell'Unione Europea è anche quello di valorizzare attività esperienziali che possano far conoscere non solo i prodotti, ma anche le origini, i metodi di produzione, i territori con tutte le loro tradizioni, specialità e tipicità, la loro storia e bellezza.
L’attività oleoturistica favorisce la scoperta dei luoghi e delle aree rurali contribuendo alla loro rivitalizzazione.
Si sottolineano l'importanza e la rilevanza del oleoturismo anche per la sempre più crescente attenzione verso stili alimentari più salutari e non dimentichiamo che l'olio extravergine di oliva è l'alimento principe della dieta mediterranea, che peraltro la Regione Marche tutela e valorizza attraverso la legge regionale n. 14 del 17 maggio 2018, che, voglio ricordarlo, venne approvata da quest'Aula su iniziativa dell’allora Presidente della Commissione e su mia iniziativa.
All'articolo 2 della proposta di legge, l'attività oleoturistica viene definita come l'insieme delle attività di conoscenza dell'olivicoltura e dell'olio extravergine di oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell'olio, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell'olio extravergine di oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziativa a carattere didattico e ricreativo nell'ambito dei luoghi di coltivazione e di produzione.
L'articolo 3 individua le tipologie di soggetti che possono essere operatori oleoturistici e stabilisce il divieto di utilizzo di denominazioni esclusive relative al settore oleoturistico.
L’articolo 4 elenca i requisiti e standard minimi di qualità opportunamente calibrati alla realtà regionale, nel rispetto delle indicazioni stabilite dalla normativa nazionale; sul punto vi è un mio emendamento per una più precisa correzione lessicale, che va nella direzione di sostituire dopo “personale qualificato” la parola “compreso” con “che può essere individuato”, un’espressione più elegante, ma andava bene anche l'altra.
L’articolo 5 prevede la promozione, la formazione, la riqualificazione e l'aggiornamento professionale degli operatori oleoturistici o dei loro collaboratori.
L’articolo 6 disciplina l'attività di degustazione anche in abbinamento con alimenti.
L'articolo 6 bis, introdotto dalla Commissione referente, prevede l'istituzione dell'albo degli olivi secolari al fine di censire e salvaguardare le piante di olivo più antiche. L’albo sarà gestito dalla struttura della Giunta regionale responsabile dell'attuazione della legge.
L’articolo 7 prevede l’attuazione sinergica della legge da parte delle strutture competenti in materia di agricoltura, commercio e turismo perché questa legge disciplina una gestione integrata nei vari settori dell’agricoltura, del commercio e del turismo.
L’articolo 8 individua lo strumento della segnalazione certificata di inizio attività, la cosiddetta Scia, quale presupposto per lo svolgimento dell'attività oleoturistica, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, questo a tutela di tutti gli operatori, ma a tutela dei consumatori e soprattutto a garanzia delle strutture pubbliche che questo devono garantire.
L'articolo 9 istituisce l'elenco regionale degli operatori oleoturistici.
L'articolo 10 individua l’ente competente l’effettuazione dell'attività di vigilanza e controllo.
L'articolo 11, dopo questa attività di vigilanza e controllo, elenca le violazioni e le relative sanzioni da applicare e l’ente responsabile della loro applicazione, e questo è molto importante perché non c'è legge efficace se non c'è la sanzione che presidia. Su questo vi è un mio emendamento che salvaguarda il principio di specialità di cui all'articolo 9, comma 2, della legge n. 689 del 1981. Credo che sia un emendamento che può essere tranquillamente accolto perché dice semplicemente: “salvo che il fatto non costituisca reato”. È un emendamento significativo che nulla toglie, anzi, migliora la legge perché è il principio di specialità della legge n. 689 che ci dice che qualora un fatto sia punito da disposizioni penali e da disposizioni amministrative, che prevedono sanzioni amministrative, si applicano le disposizioni speciali, però il comma 2 della legge n. 689 dice che: “quando lo stesso fatto è punito da una disposizione penale e da una disposizione regionale o delle Province autonome, che prevede una sanzione amministrativa, si applica in ogni caso la disposizione penale”, non vale nel caso in cui la sanzione sia prevista dalla legge regionale, il cosiddetto principio di specialità di cui all'articolo 9, comma 2. La dicitura: “salvo che il fatto non costituisca reato” (articolo 11) secondo me qualifica la legge, in una dimensione più coerente con quelle che sono le disposizioni nazionali.
L'articolo 12 stabilisce in quale circostanza si procede alla sospensione o alla cessazione dell'attività turistica, qualora vengano violate le normative.
L’articolo 13 disciplina le disposizioni transitorie relative alle sole aziende che già svolgono attività prevista dalla presente legge, perché vanno salvaguardate e accompagnate verso il percorso che prevede la legge stessa. La necessità di una disciplina transitoria, se vogliamo, è in re ipsa.
L'articolo 14 attesta l’invarianza finanziaria della legge dalla quale non scaturiscono oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale.
L’articolo 15 rimanda alla normativa nazionale per quanto non regolamentato con la presente legge e non potrebbe essere diversamente, anzi, se vogliamo il rimando dell'articolo 15 rende ancora più coerente il mio emendamento all'articolo 11 “salvo che il fatto non costituisca reato” perché è un richiamo alla normativa nazionale.
Nella seduta della II Commissione del 20 aprile 2023, la Commissione approvava all'unanimità questa proposta di legge come emendata dalla stessa Commissione ed in qualità di relatore di minoranza anticipo il mio voto favorevole e penso di poter anticipare - ne abbiamo parlato, l’ho prima deciso con i Consiglieri della Commissione, con il Consigliere Mastrovincenzo e la Consigliera Bora, che voteremo favorevolmente, lo ribadiamo in quest'Aula e credo di anticipare anche il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Elezi.
Lindita Elezi. Grazie, Presidente. Cari colleghi, la legge sull’oleoturismo fa toccare con mano quanto i programmi di questa maggioranza per lo sviluppo economico delle Marche siano capillari e concreti.
Io vengo dalla Vallesina e sapete tutti quanto da questo territorio le macchine olearie siano partite alla conquista di mercati internazionali, un po' come la fisarmonica ha fatto tanti anni fa da Castelfidardo.
Le Marche sono una regione unica, con una ricca tradizione e un patrimonio e culturale capace di generare un connubio perfetto tra bellezza, storia e paesaggio. Tuttavia, nonostante il grande potenziale turistico, abbiamo sempre avuto la sensazione di non avere ancora accolto tutte le opportunità.
Lo straordinario ed intenso di lavoro che fin qui questa Giunta ha fatto sta cercando di colmare il gap rispetto al passato. Questa legge infatti è in piena continuità con il lavoro di questi anni: la legge sull'agriturismo, la legge sull’enoturismo, il lavoro per creare e rafforzare il distretto unico del biologico regionale, i bandi per favorire la ricettività turistica nelle aziende agricole. Tutte queste azioni sono finalizzate a cercare di valorizzare il grande potenziale turistico della nostra regione.
Questa legge farà dell’olio uno speciale testimonial dei nostri borghi. Farà dell’olio un testimonial della qualità della nostra produzione agricola, valorizzerà la capacità di offerta di accoglienza turistica dell’entroterra generando nuovi mercati integrativi o alternativi a quelli della costa, del sole e del mare.
Apprezzo e condivido per questa ragione il lavoro fatto dall’Assessore Antonini, proponente la legge, e dalla II Commissione.
Il lavoro finale punta a dare un’ulteriore occasione di sviluppo alle Marche scommettendo su un giacimento alimentare che vale oro sotto tutti i profili. E non sono io a parlare di oro è la storia. Il nostro olio vale realmente tanto oro quanto pesa. Pensate che già nel Medioevo i Veneziani, signori maestri del commercio, lo separavano da quello di altre zone per rivenderlo ad un prezzo superiore, tanto era speciale per aroma e sapore.
Raccontare, dunque, l’olio attraverso la sapienza di chi lo produce, visitare i luoghi di produzione, camminare tra gli uliveti, degustare lo stesso, immergersi intensivamente nell’esperienza perché l’olio da secoli racconta la qualità della vita nei nostri borghi. Quella qualità, oggi più che mai, vale oro.
Come vale oro la collaborazione tra il pubblico e il privato, che è alla base dell’economia basata sulla multifunzionalità agricola, come vale oro la condivisione di un percorso storico naturalistico altamente emozionale che si snoda lungo le stagioni, specie quelle meno affollate di turisti.
Con questa legge l’oro spremuto dalle olive diventa un sigillo di qualità dell’ecosistema Marche che ha proprio nella ricerca della qualità uno dei suoi obiettivi. Continuiamo a sostenerla nel tempo e il tempo ci restituirà sempre più oro sotto forma di presenza, notorietà, promozione. Questo non solo attirerà i turisti, ma permetterà anche ai marchigiani di apprezzare e godere a pieno delle proprie radici, radici di cui essere fieri ed orgogliosi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Quest’amministrazione regionale si è contraddistinta fin dal suo insediamento per la chiara volontà di fornire ad ogni settore produttivo un campo normativo chiaro e trasparente.
Questa è una condizione imprescindibile per fornire ai lavoratori e agli imprenditori le migliori condizioni lavorative possibili. In questo caso specifico parliamo di operatori del settore olivicolo che presenta numerose sfaccettature e un grande potenziale sul fronte della promozione e valorizzazione territoriale, anche attraverso la produzione di un prodotto di eccellenza.
Ciò consente di abbinare la promozione territoriale a quella squisitamente legata al prodotto in questione.
Dinanzi ad un universo normativo piuttosto intricato, è operazione virtuosa quella condotta dall’amministrazione regionale, che si concretizzata con questa proposta di legge. Con una norma chiara si può oltretutto procedere con una programmazione che coinvolga settori fondamentali come quello dell'agricoltura, del turismo e del commercio. Questo naturalmente equivale a dire sviluppo locale a 360° dove l’ambito enogastronomico è sempre più la colonna portante della promozione della nostra Regione. Al contempo si facilita il lavoro dei produttori che così possono esprimere al meglio il loro potenziale senza inciampare in spiacevoli sanzioni dovute alla complessa interpretazione della legge.
Questa è una proposta di legge importante il gruppo di Forza Italia anticipa il voto favorevole. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non posso parlare di olio delle Marche se non ricordando una persona, XY,che forse a chi ha parlato fino adesso è sconosciuta, ad altri magari no, però è quella persona grazie alla quale abbiamo ottenuto l’IGP dell’olio delle Marche nel 2017. Era un anziano signore, aveva circa 80 anni quando l'ho conosciuto nel 2016, venne da me e mi disse: “Assessore, sono circa 30 anni che tentiamo di avere il riconoscimento dell’IGP dell’olio delle Marche, ma ci viene bocciato dalla Comunità europea, lei verrebbe con me a Bruxelles per spiegare che noi abbiamo una reputazione, che abbiamo anche 12 cultivar e che abbiamo una modalità di molitura molto simile?” Gli risposi. “Bene, ci vengo, studio e vengo con lei”. Mi sembrava che stesse male e accettai di andarci solo per un giorno. Andammo e a Bruxelles ci dissero che il riconoscimento veniva bocciato da 30 anni perché non avevamo una reputazione, significava che non avevamo una storia, “avete12 cultivar e 12 cultivar sono troppe”. XY era una persona eccezionale, di grande temperamento, riuscì comunque ad aprire una falla nella Commissione agricoltura della Comunità europea e riuscì a farci presentare delle integrazioni. Ci fu un lavoro enorme da parte del Comitato, di XY stesso, degli uffici del Servizio agricoltura, per cui furono presentate contro deduzioni nelle quali riportammo che l’olio delle Marche aveva la minore acidità di tutti gli oli IGP o DOP d'Italia, che aveva la maggior presenza di polifenoli di tutti gli oli IGP o DOP d’Italia, che erano 12 cultivar e tutte avevano una reputazione, una modalità simile di presenza di frantoi diffusi nel territorio; poi parlammo di quello che ha raccontato poco fa la Consigliera Elezi e cominciammo a vedere la storia raccontata dai tempi di Venezia, passando attraverso Leopardi che si portava l’olio a Napoli perché senza l’olio delle Marche lui non andava fuori dalle Marche, per finire con i produttori di olio che impropriamente venivano multati perché usavano la dicitura “olio delle Marche”, e non potevano usarla. Prendemmo tutto questo materiale e lo mandammo a Bruxelles ed avemmo la meravigliosa sorpresa di sapere che ad aprile 2017 ottenemmo, dopo 30 anni, l’IGP dell’olio delle Marche. Voglio ricordare che quando conobbi XY - devo dire che tutti noi glielo dobbiamo per la tenacia e per l'impegno - lui mi disse: “Ho 80 anni, sono 30 anni che lotto, vorrei vedere l’IGP dell’olio delle Marche prima di morire realizzato come obiettivo, l’ottenimento è il mio obiettivo della vita”. L’abbiamo ottenuto ad aprile del 2017, a maggio del 2017 XY venne a “Fritto misto ad Ascoli” a presentare questa novità assoluta, che aiuta molto le aziende marchigiani, e dopo un mese morì perché aveva un brutto male. E’ stato ricordato con delle etichette particolari, con delle iniziative, ma mi sembrava che oggi dovessimo ricordare a chi dobbiamo in realtà questa possibilità perché avere una indicazione d'origine protetta è importantissimo. Abbiamo anche la DOP di Cartoceto, non è in contraddizione o in contrasto con la DOP di Cartoceto, sono medaglie che la Regione Marche può mettere sulle bottiglie dei nostri produttori e quando si vende all’estero l’olio delle Marche, qualunque tipo di olio, alcuni Paesi, che cercano l’estrema qualità, che vanno alla ricerca della presenza di polifenoli e leggono le etichette, guardano sia la parte chimica, ma anche le certificazioni della Comunità europea perché sono una sicurezza rispetto alla qualità dell'olio.
Mi sono un po’ meravigliata, anche nella legge, che poco si parli del fatto che siamo la regione adriatica più a nord ed anche per questioni pedoclimatiche abbiamo quest'olio così speciale.
Quando si ha il marchio IGP ci si fregia di un valore aggiunto anche nel prezzo perché ragioniamo anche in termini di prezzo e di posizionamento nelle fasce di mercato di Paesi come il Vietnam, il Giappone, che sono disposti a spendere per la qualità.
Mi aspettavo una maggiore attenzione per quei produttori, nelle Marche abbiamo circa 25.000 aziende che producono olio di cui 1.400 che producono biologico, mi aspettavo un po' più di attenzione che potrà essere inserita perché nell'articolo 2 c’è una parte che compete alla Giunta. Mi auguro che ci sia una maggiore attenzione per la DOP di Cartoceto e per l’IGP dell’olio delle Marche che è diffuso in tutta la regione. Tra altro, loro ci chiesero di determinare una reale e noi la determinammo dove c’erano gli ulivi o la possibilità di piantarli, quindi noi abbiamo mandato la reale della DOP che era corrispondente, non ha delle macchie, ma ad una reale molto ampia dove c'era la possibilità sia di far diventare DOP tutte quelle piantagioni che esistevano che di piantarne altre, sempre delle 12 cultivar che sono state riconosciute.
Credo che questo sia un valore aggiunto che andrebbe un po’ incentivato all'interno della norma, perché se ne parla soltanto all'articolo 2 in maniera sfumata, invece oltre ad essere costruttori del paesaggio …, è chiaro che piantare un uliveto piuttosto che un vigneto o un campo di girasoli cambia completamente il paesaggio, lo migliora, lo peggiora, lo rende più stabile dal punto di vista idrogeologico, però produce anche un valore grande, per tutti, anche per noi, dal punto di vista paesaggistico e della qualità.
Se posso suggerisco, come ha detto il Consigliere Cesetti che ha annunciato il voto favorevole e favorevole sarà quello del nostro gruppo, una maggiore attenzione, le nostre due stelle polari sono quelle che quando vanno nei mercati fanno da traino alle altre. Non possiamo competere con il Marocco e la Spagna perché fanno quantità, non sono oli di non qualità, a volte pensiamo che l’olio è marocchino o spagnolo, sono comunque oli di qualità, ma hanno una modalità di molitura completamente diversa. Ad esempio, noi raccogliamo e la molitura viene fatta immediatamente, abbiamo un trattamento dell’oliva trasformata in olio che è molto attento, tra l’altro è molto frammentata e disseminata nel territorio, è un valore aggiunto. Ci sono anche delle aziende che hanno dei piccoli frantoi all'interno. Questo ci caratterizza per qualità e lo sforzo di mettere qualche risorsa in più per chi fa olio IGP o DOP che è più faticoso perché bisogna seguire un disciplinare, c'è uno sforzo maggiore dell'azienda, ci sono comunque dei controlli.
È chiaro che l’etichetta non viene data così, con grande facilità, però, ripeto, può essere un incentivo ad aumentare la qualità di un prodotto che già di base è di qualità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci tengo ad intervenire perché credo che questa legge sull’oleoturismo, dopo quella sull’enoturismo, sia molto importante e la Giunta vi ha destinato diverse risorse, quindi diamo gambe a questa norma.
I turisti ci chiedono sempre di più un turismo esperienziale ed ho visto - noi facciamo le leggi - che di fatto le aziende già si stanno muovendo in questo senso. I turisti, ma non solo, anche i cittadini marchigiani quando vanno in un frantoio, piuttosto che in una azienda agricola vitivinicola, assaggiano, assaporano, toccano con mano la bellezza del nostro territorio e questo è quello che ci chiedono i marchigiani, ma soprattutto i turisti e questo è quello che noi dobbiamo favorire.
La legge è lo strumento attuale e nei vari articoli è scritto bene come devono muoversi le aziende agricole.
Mi fa piacere, ringrazio il Consigliere Marinangeli, che è il relatore di maggioranza, insieme alla Commissione e all'Assessore Antonini, l'approvazione degli emendamenti che avevo suggerito e che mi erano stati consigliati da un'associazione importante come Olea, che organizza corsi di formazione e che è un punto di riferimento all'interno del settore dell'oliva. Non c'è solo Olea, ma ci sono tante altre associazioni che lavorano in questo mondo.
Sono di Fano e abito a due passi da Cartoceto che ha un olio eccellente, una DOP eccellente, ci sono tante aziende che lavorano e promuovono il nostro territorio, Cartoceto in primis e le Marche. Ci sono delle aziende che sono dei punti di riferimento significativi.
Ci tengo che anche al turista e all'utente si dia un servizio di qualità perché poi la differenza si fa anche in questo senso. Quando una persona va nell'azienda, nel frantoio, è rilevante che chi la rappresenta, dai titolari, ai collaboratori, alle persone che comunque sono assunte dall'impresa, sia formato e dia un'informazione adeguata. Devo dire che per quanto riguarda, ad esempio, l'enoturismo molte aziende vitivinicole si sono strutturate e i servizi che danno sono eccellenti.
C'è ancora tanto da fare, soprattutto per quanto riguarda le Scia, le autorizzazioni, cercare di sburocratizzare questo settore perché bisogna sempre fare tutto rispettando la legge, però è anche vero che l'attività principale è organizzata in alcuni mesi dell'anno, soprattutto nel periodo estivo, primaverile e autunnale per quanto riguarda i frantoi, sono attività temporanee, non fisse, è fondamentale sburocratizzare il più possibile.
Ringrazio la struttura del Servizio agricoltura e l'Assessore Antonini, abbiamo fatto anche degli incontri sul territorio ascoltando i produttori. Questo è un fatto notevole perché quando si fa una legge è importante condividerla con gli operatori e questo l'Assessore Antonini e la struttura l'hanno fatto, come so che anche la Commissione ha fatto diverse audizioni.
C’è stato un ottimo lavoro di squadra, ringrazio tutti, mi auguro che anche questo settore dell'economia abbia un impulso maggiore con questa legge e auguro a tutti quanti buon lavoro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore all'agricoltura Antonini, la II Commissione, di cui faccio parte, il Presidente Putzu ed il Consigliere Marinangeli per questa iniziativa legislativa.
L'olio marchigiano, lo sappiamo tutti, è un grande olio, parimenti a quelli +del centro Italia. Frantoi ed uliveti diffusi in quasi tutta la regione, ci sono uliveti sperimentali anche nel Monte Nerone nel mio Comune Serravalle di Carda a ben 700 metri sul livello del mare, un olio troppo poco valorizzato. Questa legge punta a ciò, è un'azione legislativa che definirei meritoria, è una piccola azione di valorizzazione, ma importante soprattutto per la conoscenza dell'olio. C'è da affrontare infatti una grande crociata di conoscenza di questo prodotto per far carpire al consumatore, ai consumatori di massa, cosa sia veramente l'olio, che non è quello degli scaffali del supermercato, quello a cui una legislazione europea, che definisco “delinquenziale” da questo punto di vista, permette un'etichettatura fuorviante, miscugli con oli comunitari ed extra comunitari quanto meno pessimi.
C'è da fare un'azione politica forte di incisione sulla legislazione europea, noi quello che possiamo fare come Regione Marche lo stiamo facendo e questa azione mira ad una conoscenza e ad una consapevolezza maggiore di questo prodotto.
Un'azione meritoria per cui ringrazio ancora tutta l'Assemblea legislativa, l’Assessorato e coloro che hanno lavorato a questa legge. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio per il lavoro i due relatori di maggioranza e di minoranza di questa legge. Dispiace non vedere più il Consigliere Cesetti nella II Commissione, ma l’ha lasciata volontariamente. Questo è l’esempio di un ottimo lavoro che viene fatto.
Permettetemi di dire grazie anche all'Assessore Antonini che, dopo essere partiti con l’enoturismo grazie all’Assessore precedente, ha voluto accelerare sulla questione legata, che è molto importante, dell’oleoturismo.
Noi crediamo che la nostra regione non solo abbia delle grandi potenzialità, prima la Consigliera Casini ha spiegato che l'olio marchigiano è il più buono che abbiamo in Italia, così come abbiamo visto che anche i vini marchigiani sono risultati tra i migliori.
Noi marchigiani abbiamo un difetto, siamo abituati a lavorare e poco a vendere nonostante abbiamo prodotti straordinari.
Questa Giunta ha voluto investire sull’oleoturismo anche perché molti imprenditori ce lo chiedevano, da nord a sud abbiamo moltissimi imprenditori che producono olio, ci sono i frantoi, è anche molto rilevante l’indotto e questo è utile per fare un turismo destagionalizzato.
Ringrazio l’Assessore Antonini, i Consiglieri Marinangeli e Cesetti perché nella nostra Commissione, nonostante ci siano dibattiti molto importante, c’è stato un contributo unanime e vedere che il Consiglio regionale si esprime all'unanimità su un tema significativo quale l’enoturismo fa capire anche la responsabilità politica di ognuno di noi e a volte l'appartenenza politica bisogna metterla dietro all’interesse di un territorio quale quello della nostra regione.
Vi ringrazio di cuore e sono certo che con questa legge andremo non solo a dare la spinta a questo settore, ma alle nostre colline, ai borghi perché lì si crea un indotto significativo.
Delle modifiche di cui hanno parlato sia la Consigliera Casini che il Consigliere Cesetti, sono certo che l’Assessore Antonini ne farà tesoro per poter dare delle iniziative in più. Fare una legge su questo significa mettersi in gioco per dar risalto alla nostra regione che merita tanto dal punto di vista turistico e dell’enoturismo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Vi ringrazio per queste belle parole dedicate alla legge, è un passaggio importante soprattutto perché va ulteriormente a rideterminare un percorso che, come è stato accennato, già con la legge sull’enoturismo la Giunta Acquaroli ha voluto in qualche modo segnare per cercare di dare più strumenti alle aziende agricole rispetto alla possibilità di aumentare gli introiti provenienti dalle attività non dirette e non esclusive della produzione ed incentivare tutta quella parte che definiamo di multifunzionalità legata alle aziende agricole.
Uno strumento rilevante non solo per le imprese, ma anche per il territorio come attrazione di un determinato turismo, al quale alcuni di voi hanno fatto riferimento. Un turismo che ormai possiamo definire di esperienza, che non guarda solamente al momento di distrazione, riposo, ma che vuole invece immergersi nei luoghi, nei paesaggi, per conoscere, anche attraverso delle narrazioni efficaci, le storie di una zona, spesso di un'azienda legata ad una tradizione familiare. Sono anche qui nelle Marche le famiglie che riescono a narrare bene la storia della propria azienda attraverso delle scelte fatte con investimenti imprenditoriali.
Stiamo investendo da un lato per le aziende, dall'altro sul territorio e ringrazio perché questo concetto è stato condiviso da tutti voi.
Anticipo che gli emendamenti proposti dal Consigliere Cesetti sono entrambi accoglibili senza alcun problema.
Ringrazio anche la Consigliera Casini per i suggerimenti, ne faremo tesoro, in modo particolare voglio ringraziare i relatori, il Consigliere Marinangeli, il Presidente Putzu, la II Commissione perché ha svolto in maniera impeccabile il proprio ruolo di generatrice normativa.
La legge che ho presentato poteva essere anche modificata, era un po' un terreno, una pagina che aveva bisogno di ulteriori condivisioni da parte di altre mani, così è stato. Come ha ricordato il Consigliere Serfilippi abbiamo fatto anche degli incontri sul territorio, parlando con dei produttori in modo particolare, siamo stati proprio a Cartoceto, che è il luogo più importante per quanto riguarda la produzione dell’olio di denominazione, molte richieste e riflessioni avanzate le abbiamo poi inserite nel testo normativo, abbiamo fatto altri percorsi e alla fine sono emersi degli aspetti significativi.
Mi limito a sottolineare le potenzialità anche rispetto, in alcuni casi, alla legge sull’enoturismo, che è stata un’importante banco di prova per capire se questo schema procedurale potesse essere efficace.
Parliamo di vino, quindi, di un'altra capacità oggettivamente attrattiva rispetto all'olio, che ha degli strumenti di captazione turistica riguardo all’olio, soprattutto si può lavorare di più sulle specificità dei singoli vitigni, delle bottiglie, su un gusto più differenziato, però dal punto di vista amministrativo, burocratico, gestionale abbiamo visto quali potevano essere le situazioni migliorabili e lo abbiamo fatto.
In modo particolare, e questo lo voglio sottolineare, questa legge dà una possibilità rilevante, che è quella di utilizzare da parte degli operatori enoturistici anche strutture leggere, stagionali, aggiuntive rispetto alle strutture aziendali esistenti, per un tot di periodo l’anno. Seguendo le normative edilizie vigenti si possono ampliare, attraverso tensostrutture provvisorie, gli spazi destinati alle degustazioni che proporranno insieme all’olio. Questo è qualcosa che in momento successivo …, chiusa questa fase normativa, inizieremo a rivisitare in maniera propositiva anche la legge sull’enoturismo e questa sarà una possibilità che andremo ad aggiungere.
Abbiamo voluto legare sempre di più la produzione dell’olio con la storia, la cultura, la socialità del territorio, abbiamo voluto creare dei percorsi, dei sentire itinerari, anche fisici, all'interno degli uliveti con un’organizzazione turistica che possa essere gestita sia simultaneamente ed anche separatamente rispetto alla parte delle degustazioni; abbiamo creato l’albo degli ulivi secolari, cosiddetti patriarchi, sul quale si può inserire l’aspetto dei sentieri e si può aggiungere una narrazione di attrazione turistica perché quando si hanno degli elementi storici particolari da poter presentare, narrare, si aumenta anche la capacità turistica.
Poi c’è la parte della formazione, importante, in generale come Regione Marche dovremmo sempre di più puntare su una formazione, sulla qualità dell'accoglienza perché sono elementi che fanno la differenza: servizio e accoglienza.
In l'Italia è difficile dire quale sia la regione più bella rispetto a un’altra, ognuna ha le proprie caratteristiche uniche e irripetibili e talmente belle che non sono classificabili, però l'aspetto significativo è che un turista vive un’esperienza completa e si porta dietro il ricordo della propria vacanza, non solo va a vedere il posto bello, ma dove si trova meglio, dove vive l'esperienza più completa. L'accoglienza lo aiuta a vivere un'esperienza positiva e a riportare un ricordo positivo del luogo che ha visitato.
La formazione dell'ospitalità e dell'accoglienza attraverso in questo caso una conoscenza specifica peculiare di ciò che si propone, cioè l’olio, è fondamentale. Che tipo di turista vogliamo ospitare? Oltre il turista che vuole conoscere il territorio, chi è innamorato e magari vuole conoscere le diverse tipologie dell'olio. Abbiamo detto che da noi ce ne sono di importanti, abbiamo circa 23 oli monovarietali, una produzione rilevante, la leghiamo anche ad altri prodotti che possono essere presentati e somministrati, come l’oliva ascolana DOP, non scordiamocela, che comunque può essere inserita in un circuito legato alla somministrazione durante l'accoglienza.
Puntiamo in modo particolare ad un turismo che ha anche l'esigenza di vivere e conoscere dei luoghi nei quali ci sia una sana alimentazione.
Qualche tabellina europea tipo Nutriscore, che grazie a Dio il Ministero sta combattendo perché risulta fuori da ogni condizione scientifica, vorrebbe mettere all’olio il bollino rosso perché è ricco di grassi, ma sappiamo molto bene che certe popolazioni italiane hanno la più lunga longevità attiva e questo che vuol dire che la dieta mediterranea, soprattutto nelle nostre zone in cui è basata soprattutto sull’olio d’oliva e su altri ingredienti che fanno parte della dieta mediterranea, è qualcosa di molto positivo perché in una dieta equilibrata ci vogliono anche i grassi, poi ci sono quelli insaturi e quelli saturi. L’olio è un elemento che porta anche benefici dal punto di vista dell’alimentazione.
Vi anticipo che stiamo lavorando ad una legge sulle sane abitudini ed il benessere della qualità della vita che può interessare in maniera interdisciplinare i vari servizi di questa Regione, lavorare per dare delle indicazioni e mettere a sistema una serie di cose che esistono, dall’educazione alimentare al benessere anche psicologico nei luoghi di lavoro. Stiamo facendo un protocollo tra sindacati e aziende sulla premialità del welfare aziendale, tutte cose collegate, come la prevenzione.
Fare delle Marche la regione del benessere, della qualità della vita, partendo, ma non solo, anche dall’alimentazione e la promozione dell’olio rientra tra questi aspetti.
Ringrazio tutti, confermo che anche la Giunta accoglie in maniera positiva gli emendamenti presentati dal Consigliere Cesetti, ringrazio ancora la Commissione e tutti, speriamo di proseguire questo percorso di promozione attraverso i nostri prodotti, le eccellenze del nostro territorio ed il sostegno alle nostre aziende. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, chiusa la discussione generale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Mi fa piacere che ci sia stata una condivisione integrale sui principi con i quali abbiamo lavorato su questa proposta di legge.
Partiamo da alcuni elementi sottolineati e denunciati dai diversi interventi: il riconoscimento della qualità del nostro olio, qualità top - al di là di quelle che sono le produzioni che non ci appartengono numericamente - da sottolineare sempre. Come ha ricordato la Consigliera Casini, il nostro olio ha poca acidità e molti polifenoli. Partiamo dal presupposto della consistenza del comparto che è rappresentato da 25.000 aziende, di cui quasi 1.400 biologiche.
Siamo tutti convintamente uniti nel lavorare nella valorizzazione di un comparto, ma pensando, e questo è quello che mi piace sottolineare, di avviare una contaminazione, una connessione, un'interattività tra una serie di settori, non solo con quello agricolo, ma anche con quello commerciale e soprattutto con quello turistico perché ricordiamo sempre che la nostra regione non ha grandi attrattori, non è il Lazio che a Roma o il Veneto che a Venezia, ma noi possiamo offrire, garantire delle esperienze di assoluta qualità e la possibilità in questo caso di far avvicinare agli ambienti agricoli non solo gli addetti ai lavori, ma anche coloro che vogliono fare un’esperienza. Siamo in grado di farlo e di portarlo avanti con una qualità massima, continuiamo su questa strada perché è l'elemento giusto che potrà creare quell’attrazione di cui abbiamo bisogno e che già stiamo costruendo. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione. Ripetiamo la votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4
Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 4, la parola ‘compreso’ è sostituita dalle seguenti parole ‘che può essere individuato’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11.
Emendamento 11/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri: “Al comma 1 dell’articolo 11, prima delle parole ‘Chiunque faccia uso’ sono inserite le seguenti parole: ‘Salvo che il fatto non costituisca reato’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Il gruppo Lega esprime il voto favorevole. Voglio ringraziare per questo lavoro fatto, anche per tutte le audizioni, chi si impegna, chi lavora e chi tiene le relazioni con il mondo imprenditoriale, con le categorie.
Voglio iniziare dall'Assessore Antonini al relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli, al relatore di minoranza Consigliere Cesetti, al Presidente Putzu della II Commissione, di cui faccio parte, è sempre disposto a trovare le soluzioni più condivisibili possibili.
E’ una visione importante non solo per questo settore, ma per il turismo in generale.
Bene ha detto l'Assessore Antonini, non voglio ripetermi con tutti gli interventi che condivido.
Complimenti a tutti perché questa è la giusta strada che ci porta ad avere un turismo e delle leggi competitive e di aiuto per far crescere questa nostra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono stato delegato dal capogruppo e la faccio volentieri, l’ho già anticipata, il Partito Democratico voterà a favore per quanto ho cercato di esprimere nella mia relazione di minoranza ed anche sulla base dell'intervento della Consigliera Casini.
L'approvazione degli emendamenti da noi proposti, con l'assenso dell'Assessore Antonini, a parte il primo che era tecnico, il secondo quel “salvo che il fatto non costituisca reato”, credo che qualifichi molto questa legge, che sarebbe stata priva di efficacia se non avesse previsto nell'articolo 11 delle sanzioni amministrative pecuniarie in quanto gli altri articoli dicono quello che si può fare e questo quello che non si deve.
Sappiamo che la contraffazione alimentare, ad esempio, che è la sostituzione di una sostanza alimentare con un'altra, il cui pregio è nettamente inferiore, è molto diffusa in questo nostro Paese. Ricordo anche provvedimenti del Governo nazionale ed anche di questo Governo. Ieri sera ho guardato Report sul tema delle carni, quelle fatte in laboratorio, sulle quali c'è il divieto del Governo nazionale, provvedimenti del Ministro Lollobrigida, che io condivido, sulla questione della sostituzione con cosiddette carni costruite in laboratorio.
Il tema della contraffazione alimentare è rilevante e l'Assessore Antonini sa che il prodotto, o meglio uno dei prodotti più a rischio di contraffazione è l'olio d'oliva con una percentuale di irregolarità dell'11,7%, secondo solo alla contraffazione della carne, che mi pare abbia una percentuale di contraffazione del 16,7%.
E’ importante quell'emendamento perché l'articolo 11 dice quello che non si può fare: non si possono usare le denominazioni di oleoturismo, oleoturistico e simili, modificate, alterate, rettificate ed associate ad altre denominazioni perché si potrebbe integrare la contraffazione; poi si prevede una sanzione pecuniaria da 1.500 euro a 10.000 euro. La Regione non può fare diversamente perché non può prevedere sanzioni penali, non è sua competenza, qui ha fatto il massimo. Scrivendo: “Salvo che il fatto non costituisca reato”, significa dire ai destinatari di questa legge che qualora mettessero in essere un'attività di contraffazione, non soltanto sarebbero passibili di quella sanzione amministrativa, ma quell'atto, che io definisco scellerato, e comunque questa legge non vuole, potrebbe costituire reato. L'ho voluto dire anche ad uso, se vorranno, degli uffici, di quelli che hanno redatto la legge e di quelli preposti al controllo. Le strutture regionali preposte al controllo, se del caso con quel “salvo che il fatto non costituisca reato”, saranno autorizzate …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo Ciccioli per avermi concesso questa dichiarazione di voto a cui ho già accennato.
Ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli, il relatore di minoranza Consigliere Cesetti per questa legge, l'Assessore Antonini per l'impegno e la determinazione che ha messo a disposizione come Assessore, insieme alla Giunta, al Presidente Acquaroli, nel portare avanti una tematica rilevante in merito all'attività dell’oleoturismo.
Ho avuto modo di ascoltare i vari suggerimenti della Consigliera Casini che ho accettato, ringrazio anche l'Assessore che ne vuole far tesoro, ero certo delle sue capacità politiche, soprattutto della voglia di migliorare sempre di più perché credo che quando si fa una legge la si faccia a livello politico, anche supportati dai tecnici.
Mi permetta, Consigliere Cesetti, noi abbiamo voluto votare a favore dei due emendamenti perché pensavamo fossero tecnici e non politici perché il primo emendamento è la chiara sostituzione di una parola piuttosto che un’altra, il secondo dà un qualcosa di scontato e ovvio “salvo che non costituisca reato” perché ritengo che le leggi si debbano fare proprio perché il reato si deve scampare. Non penso che il suo sia stato un attacco agli uffici che non sanno scrivere le leggi, questo per capirci.
Crediamo che gli emendamenti fatti in qualità di Presidente di Commissione, proprio per migliorare la legge, siano utili, ma sentirmi dire che se non c’era l’emendamento all’articolo 11 la legge avrebbe perso efficacia è un’esagerazione. A prescindere da questo, posso capire il dibattito politico, che è giusto, scontato, ovvio, però a prescindere dal dibattito politico e dalle proposte che sono state accettate, come è giusto che sia, è una legge che rispecchia tutto il Consiglio regionale, poi può essere migliorata con altri decreti, direttive, atti di indirizzo, questo è normale, ci mancherebbe altro, però permettetemi di ringraziare ognuno di voi, chi ha voluto dare un contributo in Aula, in Commissione, negli uffici, chi ha volto elaborare questa proposta importante perché secondo me oggi andiamo a scrivere un altro pezzo di storia della nostra regione. Oltretutto possiamo mettere un tassello in più, dopo l’enoturismo abbiamo l’oleoturismo, anche questo richiesto dai tanti imprenditori agricoli e dalle stesse associazioni. Penso che sia stata data una risposta a 360°.
Ringrazio di cuore tutti voi, il voto del gruppo di Fratelli d’Italia è favorevole, ma la cosa più bella è vedere un voto unanime su questa legge in quest’Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 168, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n.174
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifica all'articolo 43 ter della legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo)”
Nuova titolazione: “Modifiche alla legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 174 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Ringrazio il Presidente Acquaroli che mantiene questa delega al turismo, che è molto importante, ed anche i componenti e la Segreteria della II Commissione.
Gentili colleghi e colleghe, la proposta di legge n.1 74 risponde all’esigenza di introdurre nel testo unico del turismo una modifica alla normativa in materia di Codice identificativo regionale delle strutture turistiche, estendendo questo codice alle strutture agrituristiche e a quelle attive nel settore dell'ittiturismo.
PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio, Consiglieri. Chi deve parlare esca dall’Aula.
Prego, Consigliere.
Mirko BILO’. Si tratta di un’integrazione che fa seguito all'adozione del 2021, del decreto ministeriale riguardante la banca dati delle strutture ricettive destinate a locazioni brevi, in base al quale il codice identificativo si applica anche alle strutture agrituristiche e a quelle che ospitano turisti nell'ambito di attività dell’ittiturismo.
L'articolo 43 ter della legge regionale n. 9 del 2006 ha già istituito il registro regionale delle strutture turistiche e introdotto il relativo codice identificativo regionale. È uno strumento utile per avere, in tempo reale, i dati necessari ad effettuare una più attenta programmazione degli interventi regionali in materia di turismo, indispensabile per monitorare gli arrivi e le presenze.
Inoltre, serve a disincentivare e contrastare l'abusivismo delle strutture ricettive, il conseguente fenomeno dell'evasione ed elusione fiscale, e per sostenere la qualità del servizio.
La modifica all'articolo 43 ter è finalizzata a richiamare in modo espresso le strutture ricettive regionali ricomprese nella legge regionale n. 21 del 2011 in materia di agriturismo e nella legge regionale n. 33 del 2019 relativa all'ittiturismo.
In sede di esame la Commissione, che ha lavorato con volontà unanime, e per questo ringrazio il Presidente Putzu, ha introdotto un emendamento all'articolo 45 del testo unico, relativo alle sanzioni amministrative, sostituendo il riferimento all'articolo 34 bis, non più in vigore, con quello, corretto, all'articolo 43 ter.
Questa proposta di legge, che può sembrare di puro carattere tecnico e frutto di un adeguamento normativo, è pienamente inserita nelle azioni e negli obiettivi di inizio mandato di questa Giunta regionale. Fin dai primi giorni di legislatura abbiamo voluto valorizzare anche le strutture agrituristiche e l'ittiturismo all'interno delle attività che potevano essere un valore aggiunto rispetto all'offerta turistica regionale già presente.
Crediamo infatti che sia indispensabile fare sistema tra tutte le strutture in grado di offrire servizi turistici, in modo tale da allargare la tipologia dell'offerta stessa e di incentivare la destagionalizzazione delle presenze sul territorio regionale.
Per questo motivo abbiamo varato il regolamento attuativo regionale per l'ittiturismo e modificato la legge per gli agriturismi in modo da rendere queste strutture competitive anche nell'ottica di riequilibrio dell'offerta tra costa ed entroterra.
Con questa legge vogliamo rafforzare la trasparenza e valorizzare la qualità delle stesse strutture.
Inoltre, inserendo all'interno del registro regionale le strutture di agriturismo e quelle attive nel settore dell'ittiturismo, le rendiamo ulteriormente protagoniste della programmazione e rafforziamo il concetto di rete e di sistema regionale turistico.
Agli emendamenti presentati in Commissione proprio oggi ed approvati dalla stessa, vogliono favorire la valorizzazione in chiave turistica dei campeggi itineranti all'interno dei parchi regionali, permettendo anche ai tour operator di essere soggetti organizzatori di queste iniziative.
Siamo convinti di procedere nella giusta direzione e che, passo dopo passo, ci stiamo dirigendo verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in particolare quello di rendere il turismo sempre più un asset strategico per la crescita dell'economia regionale, per la nascita di nuove imprese, per la creazione di posti di lavoro, per dare una risposta ai giovani marchigiani. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Premetto che apprezzo la relazione del Consigliere Bilò, ma questa non è una legge epocale, ha dei risvolti molto pratici, ma niente di particolarmente trascendentale che rivoluzionerà il turismo della nostra regione, tutt’altro.
Tecnicamente con questa proposta di legge si apportano delle modifiche alla legge regionale n. 9 del 2006 e in particolare all’articolo 43 ter. La proposta estende l’ambito di applicazione del registro regionale ed il relativo codice identificativo regionale (CIR) alle strutture agrituristiche e a quelle ittituristiche che svolgano attività di ospitalità.
Questa modifica normativa prende spunto dal decreto ministeriale del turismo del 29 settembre 2021, che stabilisce le modalità di realizzazione di gestione della banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi, tra le quali rientrano anche le strutture agrituristiche e, per analogia, le strutture che ospitano turisti nell'ambito di attività di ittiturismo.
Il decreto ministeriale stabilisce che se la Regione adotta un proprio codice identificativo regionale, questo sostituisce il codice identificativo nazionale. Pertanto lo stesso legislatore nazionale sembra favorire l'adozione del CIR, mantenendo l'operatività alle Regioni che hanno già attivato le procedure di assegnazione.
Considerato che il codice identificativo nazionale riguarda tutte le strutture ricettive, comprese quelle agrituristiche, si è ritenuto opportuno estendere l'attribuzione del CIR anche alle strutture ricettive previste dalla legge regionale 9/2006 e a tutte le strutture ricettive previste dalle leggi 21/2011 e 33/2019. Vengono demandati alla Giunta regionale, che adotterà un apposito atto, gli aspetti organizzativi e gestionali della tenuta del registro e la modalità per il rilascio del codice. Su questo aspetto la nostra richiesta è che le nuove disposizioni non si trasformino in ulteriori farraginosi adempimenti burocratici, l’auspicio è che gli obblighi di registrazione, che ogni struttura ha verso le Questure per i propri ospiti, possano essere trasferiti automaticamente anche al registro regionale CIR senza operazioni aggiuntive per le singole strutture. Queste sollecitazioni ci giungono dalle associazioni del settore e mi auguro che la Giunta le recepisca, tanto più che non tutte le associazioni sono state ascoltate rispetto a questa proposta di legge e su questo esprimiamo delle perplessità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intervengo perché ascoltando il Consigliere Bilò si immaginava di avere di fronte il testo unico del turismo delle Marche, ma la propaganda deve avere una parentesi che ad un certo punto si chiude, perché l'articolo è composto da meno di 10 righe e stabilisce che anche gli agriturismo e le strutture ittituristiche, che nelle Marche sono pochissime, devono essere inseriti in un registro. Tutto il resto di quello che è stato raccontato sta in leggi che sono state approvate precedentemente, in anni in cui non c’ero neanch'io dato che stiamo modificando una legge che è del 2006; poi ci sono altre leggi che sono del 2019, che riguardano gli agriturismo e le strutture turistico ricettive, che sono quelle che riguardano gli ambiti dell’agricoltura e della pesca.
Si fa bene, si inserisce, ma, come ha detto il Consigliere Mastrovincenzo, alcune associazioni di categoria, che lui ha ascoltato, non sono state minimamente sentite, a tutt'oggi non c'è certezza di sapere se da questa norma ci saranno ulteriori aggravi per strutture che non sono propriamente ricettive, ma che hanno delle caratteristiche completamente diverse e una maggiore fragilità rispetto alle altre.
Eviterei di fare ogni volta l’apologia della Giunta regionale e mentre la legge che abbiamo discusso prima ha una sua importanza, i suoi obiettivi, una sua storia, un suo contesto di grande rilievo, questa che siamo approvando adesso è una modifica di neanche 10 righe che introduce un registro. Da questo, Consigliere Bilò, non succederà quello che lei ha affermato fino adesso, non ci sarà uno stravolgimento, un miglioramento delle attività turistico ricettive, un flusso di turisti che arriveranno nelle Marche, cerchiamo di essere seri e contestualizziamo gli interventi agli atti che approviamo, sennò ognuno di noi interviene e parla dell’intero mondo. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Dichiara chiusa la discussione generale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, ma ognuno di noi è anche un po' sognatore e positivo, pensa bene.
Credo che dietro a questi aggiustamenti, proposte, ci sia anche un lavoro di rafforzamento di queste iniziative e di queste aziende.
Qui vedo tanta tristezza ed io non c’è l’ho! Bisogna pensare in positivo, qui si sta lavorando in quel senso e abbiamo una visione più favorevole e meno triste. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per congratularmi per l'intervento del Consigliere Bilò, che lentamente scivola sugli specchi, però ha avuto una visione clamorosa di questa norma surreale, mi compiaccio con lui perché questa legge trasformerà il turismo nelle Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 01 (Articolo aggiuntivo)
Emendamento 01/1 a firma della II Commissione: “Al comma 1 dell’articolo 36 della legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo) dopo le parole ‘da parte di’ sono inserite le parole ‘tour operators’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 01/2 a firma della II Commissione: “Al comma 3 dell’articolo 38 della legge regionale 11 luglio 2006, n.9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo) dopo le parole ‘Le associazioni’ sono inserite le parole “o i tour operators”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Più il voto favorevole del Presidente Acquaroli.
Proposta di legge n. 174, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Passiamo alle mozioni, per le prime due (mozioni n. 180 e n. 191) sono assenti gli Assessori Saltamartini ed Aguzzi, quindi è necessario rinviarle alla prossima seduta.
Mozione n. 286
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Sostegno alla petizione di Unicef per l’insegnamento a scuola della parità di genere”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 286 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. La mozione n. 286 è stata depositata il 28 ottobre 2022 a seguito di una petizione lanciata da Unicef per l’insegnamento a scuola della parità di genere. Una petizione che avevo sottoscritto e che ho subito ritenuto importante sostenere non solo personalmente come Consigliera regionale, ma chiedendo a tutto il Consiglio regionale di portare il proprio supporto.
Vi spiego di che cosa si tratta. L’Unicef ha lanciato una petizione per chiedere al Ministero dell’istruzione di consolidare l’insegnamento della parità di genere a scuola. Secondo l’Ocse le italiane si caricano del 70% del lavoro domestico. Stanno peggio delle donne italiane solo quelle greche, che arrivano al 73%. Tedesche, francesi e inglesi si attestano rispettivamente tra il 62 ed il 64%.
Le italiane dedicano ogni giorno 175 minuti in più al lavoro domestico rispetto ai propri mariti o compagni contro i 164 minuti in più in Grecia, mentre in Francia sono solo 90 minuti. Questo è un dato significativo perché serve a rendere l’idea di quale sia poi la quotidianità delle donne italiane anche a causa delle condizioni che le istituzioni spesso impongono o dei servizi che non offrono in maniera sempre adeguata.
L’indagine sul gender pay gap di Acta, associazione che rappresenta i lavoratori autonomi non appartenenti ad un ordine, riporta dati preoccupanti: in Italia artigiane e commercianti donne guadagnano il 20,5% in meno degli uomini con un compenso orario inferiore dell’8% rispetto a quello dei colleghi maschi. Le imprenditrici hanno redditi annui inferiori del 27% e compensi orari più bassi del 18%. L’ultimo rapporto di Manager Italia, l’associazione dei dirigenti dei servizi, sostiene che in Italia c’è solamente il 19% di dirigenti donne, meno di una su cinque. Secondo l’Eurostat il divario retributivo medio tra uomini e donne per ogni ora lavorata in Europa è del 14,1%. Le italiane guadagnano il 17% in meno di un uomo ogni ora lavorata nel settore privato e il 3,9% in meno nel settore pubblico. Tra i laureati di secondo livello, che hanno iniziato a lavorare dopo la laurea a tempo pieno, emerge che il differenziale, a cinque anni, è pari al 16,9% a favore degli uomini.
Altri dati nel dettaglio, che ho esplicitato nella mia mozione e che vi invito a leggere, sono preoccupanti, ma vorrei evidenziare in particolare quello che riguarda la pensione media, quella di un uomo nel 2021 è stata di 1.442 euro, secondo i dati Inps, quella delle donne sempre lo stesso anno, nel 2021, quando ho depositato la mozione, è stata di 1.014 euro, in media ogni mese gli uomini guadagnano 428 euro in più delle donne, quasi 500 euro in più al mese delle donne.
Andando avanti ad analizzare alcuni dati significativi, secondo un’analisi Inapp sui dati Inps relativa nel 2021 i posti di lavoro che si sono creati per gli uomini sono stati a tempo indeterminato nel 18% dei casi, per le donne nel 14,4%. Tutto il resto sono stati contratti flessibili di vario tipo. Per loro il 43,4% dei contratti sono stati stagionali, intermittenti o somministrati contro il 37,7% degli uomini. Ciò significa che per circa l’8% in più le donne non hanno avuto contratti adeguati a garantire condizioni di vita sicure che le mettessero in grado di progettare il proprio futuro.
Le donne in Europa ogni anno si mettono in tasca redditi più bassi del 38% rispetto a quelli degli uomini. In Italia questo dato è ancora più alto, addirittura è del 43% contro la media europea che è del 38%, per cui le donne si mettono in tasca redditi più bassi.
Per quanto riguarda il lavoro autonomo la situazione è ancora peggiore perché da un’elaborazione del Sole 24 Ore su dati delle casse professionali, risulta che le avvocate dichiarano redditi inferiori del 54% rispetto a quelli degli avvocati, 45% quelli di commercialiste e ingegnere, meno 35 e 28% rispettivamente per architette e psicologhe.
Considerato che all’interno del PNRR la parità di genere rappresenta una delle tre priorità trasversali in termini di inclusione sociale, le misure sono in prevalenza rivolte a promuovere una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro attraverso interventi diretti di sostegno all’occupazione e all’imprenditorialità femminile e interventi indiretti o abilitanti rivolti in particolare al potenziamento dei servizi educativi per i bambini e di alcuni servizi sociali, penso ai nidi di infanzia, che il PNRR ritiene potrebbero incoraggiare un aumento dell’occupazione femminile.
Altri interventi finanziati o programmati con il PNRR si prefiggono l’obiettivo diretto o indiretto di ridurre le asimmetrie che ostacolano la parità di genere sin dall’età scolastica e di potenziare il welfare per garantire l’effettivo equilibrio tra vita professionale e vita privata.
Il 5 marzo 2020 è stata presentata la Strategia per la parità di genere 2020/2025, recante una serie di azioni ritenute fondamentali per il raggiungimento dei tradizionali obiettivi in materia di equilibrio di genere: stop alla violenza e agli stereotipi di genere, parità di partecipazione e di opportunità nel mercato del lavoro, parità retributiva, equilibrio di genere a livello politico decisionale e in generale a tutti i livelli politici.
Nelle ultime legislature il Parlamento italiano ha approvato misure normative volte a promuovere l’equilibrio di genere all’interno delle assemblee elettive, locali, regionali, nazionali ed europee. In particolare vorrei evidenziare il ruolo che sono riuscita ad assumere grazie anche alla parità di genere che nelle ultime elezioni regionali ha consentito ad alcune donne di rappresentarne qui tante altre, per cui mi onoro di essere portavoce di molte donne che oggi rappresento qui in Consiglio regionale e che non hanno potuto avere ruolo e voce prima.
Visto tutti i precedenti normativi, che non posso ora per esigenze temporali richiamare, vorrei chiedere a tutti i rappresentanti anche della maggioranza di votare questa mozione che richiede semplicemente di attivarsi presso il Ministero dell’istruzione per il consolidamento dell’insegnamento della parità di genere nelle scuole, una richiesta che arriva dall’Unicef di cui mi sono fatta semplice portavoce firmando questa mozione e chiedendo a tutta l’Assemblea legislativa di firmare oggi, dando un segnale di impegno concreto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Gentili Consiglieri, premessa l'importanza dell'argomento trattato, supportato dalle indagini e dai report citati e visti anche gli articoli costituzionali richiamati, nella vostra mozione chiedete che la Regione Marche si attivi presso il Ministero dell'istruzione per il consolidamento dell'insegnamento della parità di genere.
Faccio notare che il tema è disciplinato dall'articolo 1, comma 16, della legge 107/2015 che recita: "Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5 bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto legge n. 93 del 2013”.
Come si evince leggendo l'articolo 1, comma 16, è pertanto evidente che rientra nelle competenze delle istituzioni scolastiche prevedere nel piano triennale dell'offerta formativa l'educazione alla parità tra i sessi. Il Ministero definisce infatti le linee guida che rispondono alla necessità di fornire alle scuole indicazioni utili a coniugare l'informazione con la formazione, intervenendo, per la propria funzione educativa, in continua sinergia con le famiglie, attraverso un'azione che non si limiti a fornire conoscenze, ma agisca sull'esperienza e sulla dimensione emotiva e relazionale.
Aggiungo inoltre che il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche) definisce l'autonomia scolastica "garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”. Tale decreto entra ancora più nello specifico di ciò che a noi qui interessa e al comma 3 dell'articolo 3 precisa che "il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal Consiglio di circolo o d'istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti”. Ciò spiega ulteriormente come questo strumento, pur attenendosi a principi generali, concorra ad attuare l'autonomia scolastica che si delinea secondo profili amministrativi, organizzativi e didattici, con particolare riferimento alla predisposizione del piano dell'offerta formativa. Risulta pertanto evidente come, nel rispetto dell'autonomia scolastica, la Regione Marche non possa avere un ruolo presso il Ministero che non vada nel senso espresso in maniera già esauriente da quanto succitato e che non rischi di contrastare con l'autonomia prevista per le scuole e posta a garanzia delle stesse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Assessora, devo essere sincera, sono piuttosto delusa, oramai ci conosciamo e ho sempre avuto grande rispetto per i suoi interventi e per la sensibilità che ha mostrato nei confronti del mondo della scuola e in particolare delle donne. Mi pare che, però, la decisione della Giunta si limiti a richiamare la normativa nazionale evidenziando l’autonomia scolastica senza nemmeno prendere in considerazione ciò che invece chiedeva la mia mozione e senza nemmeno valutare, non è stata neanche letta, la mozione dell’Unicef che chiedo di sostenere.
Con questa mozione ho chiesto alla Giunta di attivarsi per consolidare l’insegnamento della parità di genere, non ho chiesto di inventarlo da zero, di creare qualcosa di nuovo, ma nella mia lettura c’è proprio il temine “consolidamento”. Guardando alla nostra Regione possiamo subito constatare che è vero, come lei dice, che c’è già una normativa nazionale che prevede l’insegnamento della parità di genere, che si possono creare le condizioni per attuarlo e per attivare tutti gli insegnamenti necessari nelle scuole, ma, se andiamo a vedere nel dettaglio, nello specifico, concretamente cosa viene fatto, dobbiamo ammettere che ad oggi ben poco, se non nulla. Per questo ho usato e ribadisco il termine “consolidamento” dell’insegnamento della parità di genere, facendo riferimento alla petizione dell’Unicef dell’8 marzo 2022 che ha colto questa esigenza, non l’ho inventata io cercando di parlare di un tema in maniera pretestuale senza rendermi conto di quello che sta accadendo nelle scuole della nostra Regione.
L’Unicef ha lanciato una petizione perché c’è un vuoto da colmare e l’ha messo in evidenza partendo proprio da quello che attualmente è lo stato delle cose ed in occasione della giornata internazionale dei diritti della donna, l’8 marzo, aveva annunciato la campagna con l’hashtag 8 marzo delle bambine, lanciando l’iniziativa “No alla violenza di genere, insegniamo oltre i banchi”, per chiedere l’insegnamento della parità di genere. Attraverso questa petizione si è rivolta al Ministero dell’istruzione per consolidare la promozione della parità di genere e di conseguenza anche la prevenzione della violenza di genere.
Lo scorso anno è stata lanciata questa petizione che promuoveva la richiesta di adozione del piano nazionale sulla violenza maschile contro le donne, avvenuta poi in tutto il corso del 2021.
Diversi interventi che sono arrivati a questa petizione, che ha richiamato e raccolto migliaia di firme, a dimostrazione che c’è un’esigenza e una domanda a cui va data una risposta e l’Unicef l’ha accolta prima della politica e dei rappresentanti delle istituzioni.
Oggi con questo atto voglio fare in modo che per una volta la politica ascolti un’istituzione autorevole come l’Unicef e riesca a dare una risposta.
Mi spiace molto intuire, spero di aver capito male, che la maggioranza dovrà votare no a questa mia mozione. Sarebbe un’occasione, una mano aperta per provare ad intervenire con il Governo, visto che è della stessa area politica di questa Giunta regionale, cercando magari a piccoli passi, un po’ alla volta, di portare qualcosa di utile e di importante per la formazione, per creare una cultura nuova a livello anche regionale nelle scuole del nostro territorio.
Assessora, la invito anche a rivedere le dichiarazioni e le motivazioni che lei poco fa ha esposto, magari rileggendo la petizione dell’Unicef che potrebbe essere ancora più convincente della mia mozione, nel caso in cui il mio atto non lo fosse abbastanza. Probabilmente la petizione con migliaia di firme può avvalorare in maniera più significativa quello che le ho esposto poco fa, non posso rileggere tutta la petizione dell’Unicef, mi dispiace che migliaia di firme oggi cadano nel vuoto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Mi rendo conto che se le leggi sono due, come stamattina, c'è spazio per affrontare qualche mozione. Uscendo da questo atto, mi sembra che stiamo diventando un po' il paradiso delle mozione inutili, e questa è una di quelle.
Tutto ciò che c'è scritto è ampiamente condivisibile. Le istituzioni hanno, come c’è nel diritto la gerarchia delle fonti, la gerarchia delle istituzioni e di fatto tutta una serie di affermazioni di principio, largamente condivisibili, finiscono con: “Impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Ministero dell'istruzione per il consolidamento dell'insegnamento della parità di genere”, che è una cosa ampiamente scontata, recepita dalla direttiva dell'Unione europea che è stato uno dei manifesti di questo Governo attualmente in carica, non per niente la Presidente del Consiglio è una donna. Non so se esistono gli uomini alfa, le donne alfa, sono tutte sovrastrutture culturali, ma che la Premier Meloni sia una donna e che in prima persona assuma decisioni anche molto forti all'interno del Governo, nei rapporti con la maggioranza, nei rapporti con l’Unione europea, con i leader, con i Presidenti del Consiglio, con i Capi di Stato degli altri Paesi europei, è un dato. Questo è l'orientamento del Governo, del Ministero della pubblica istruzione. Il Sottosegretario alla pubblica istruzione che rappresenta Fratelli d'Italia è una donna, che è stata parlamentare con me, che nasce dal Movimento giovanile dell’allora Movimento sociale, poi di Alleanza nazionale, come Consigliere comunale di Milano, una presenza fortemente all'insegna della parità di genere. In questo momento una parte importante, forse maggioritaria, di alcuni centri decisionali del mio partito è affidata alle donne.
Approviamo una mozione che si attiva presso il Ministero della pubblica istruzione per il consolidamento degli insegnamenti delle parità di genere, è una ripetizione che è nello spirito della costituzione di questo Governo.
Queste cose sono inutili, recepisco anche le motivazioni tecniche dell'Assessore Biondi, che sostiene, secondo quanto è stato proposto dagli uffici, che risulta evidente, nel rispetto dell’autonomia scolastica, che la Regione non può avere un ruolo presso il Ministero perché, come tutti sanno, nelle scuole è sancita l’autonomia scolastica.
Al di là di questo e dal punto di vista della valutazione politica queste mozioni sono ridondanti e un po' si può fare, però solo un po', poi basta e noi la respingiamo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Un po' e poi basta non ci piace per niente, in nessuna materia e soprattutto in Consiglio. Un po' non lo decide nessuno e basta tanto meno, lo decide l’Assemblea. Lei ha dato il suo parere, lo decide l’Assemblea e basta lo decide il Presidente ed i tempi per farci parlare e poi votiamo.
Insegnare l’affettività, riconoscere che tra i banchi delle scuole si formano i ragazzi, si forma anche il loro rapporto con l'altro sesso, la necessità di rispetto e si creano degli stereotipi di genere che vanno risolti, è pleonastico come dice lei, però l’Unicef, che non è la sagra della frittella, decide di attivare una petizione e mette dei dati che sono allarmanti e che conosciamo. Il 37% delle donne dice di avere avuto almeno un episodio nel quale ha percepito violenza, la percezione è quella che conta, lei ce lo può insegnare.
Non è vero che la Regione non può fare nulla, non può fare nulla perché non può incidere, ma a prescindere dalla filiera istituzionale, della quale non voglio parlare, non voglio neanche strumentalizzarla, anche se voi la enunciate molto spesso, la nostra Assessora Biondi, che siede nella Commissione della Conferenza delle Regioni che si interessa proprio della materia, può provare magari a farsi parte attiva, ad ascoltare altri colleghi e a vedere se può essere raccolta la petizione dell’Unicef.
E’ una cosa pleonastica? Non credo perché se abbiamo il numero di femminicidi che abbiamo in questo momento in Italia il problema esiste, esistono i numeri che lo dimostrano, purtroppo, e la nostra generazione tanto bene non ha fatto se molti giovani reagiscono in questo modo.
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. Non può intervenire, Consigliere Ciccioli.
Anna CASINI. Parlo della nostra generazione in forma genitoriale perché quello che abbiamo fatto noi si perde nella storia, parlo degli attuali adolescenti, giovani trentenni che sono frutto di quello che noi abbiamo fatto sia come famiglia che come genitori e società.
Melius est abundare quam deficere su questi temi e se si può, ancorché forse ritenuto banale … Non ritengo banale che venga uccisa quasi una donna al giorno in Italia e venga uccisa da un uomo che spesso e volentieri non ha una motivazione. L’uomo risolve il conflitto uccidendo la donna, non mettendosi a tavolino e parlando perché la banalità delle motivazioni degli omicidi e dei femminicidi è disarmante, ancor più del numero dei femminicidi.
Insegnare il rispetto, l’empatia, il rapporto, dare anche degli strumenti ai genitori, in un mondo nel quale, e non voglio demonizzare i social e la tecnologia, sia la scuola che i genitori hanno bisogno di un supporto perché non sono in grado da soli, secondo me, di affrontare dei problemi così ampi, Neanche possiamo demonizzare i social o la tecnologia, è come quando noi stavamo al telefono in casa un’ora e i genitori si arrabbiavano. Oggi si sta molte ore davanti al computer o sul cellulare, bisogna vedere come, in che modo. Servono in questo caso soprattutto degli strumenti da dare ai genitori, ai ragazzi e agli insegnanti.
Non credo che questo sia tempo sprecato, ritengo che sia un tempo che può essere ben utilizzato ed abbiamo l'Assessore competente che ha una sede dove può avanzare queste proposte, senza nessuna arroganza, pretesa, ma le può ben avanzare e penso che approvare questa mozione sia soltanto, per lo meno da parte di noi donne, di buon senso.
Il Partito Democratico voterà a favore della proposta della Consigliera Vitri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi sento perfettamente rappresentata dalle parole della prima firmataria della mozione Consigliera Vitri e anche dall’intervento della Consigliera Casini. Mi stupisce fino a un certo punto perché ormai, siamo arrivati a metà legislatura, ogni virgola è buona per bocciare un atto dell'opposizione, però mi stupisce quello che è stato detto soprattutto dal Consigliere Ciccioli perché, se è vero che è tutto condivisibile, non si capisce perché bocciarlo. Se è condivisibile si vota a favore anche se l’atto è stato presentato da un Consigliere o da una Consigliera di opposizione.
Mi ha stupito anche la relazione dell'Assessora perché attaccarsi a tutte queste questioni tecniche quando qui facciamo politica, ci sono dei momenti in cui è indispensabile, ma in altri, quando abbiamo una mozione che è un atto politico per eccellenza, forse dovremmo uscire dai tecnicismi e affrontare le questioni da un punto di vista più ampio.
Secondo me è indispensabile che nelle famiglie, com'è già stato detto, ma anche a scuola, dove formiamo i giovani che saranno gli adulti del domani, ci sia un occhio di riguardo sulla parità di genere. Soprattutto abbiamo approvato tempo fa una mozione sull'affettività insegnata nelle scuole.
C'è stata da parte di quest'Aula in tempi di ormai passati una certa attenzione, mi dispiace che oggi naufraghi questa proposta della Consigliera Vitri, che tra l'altro è in sostegno di una petizione importante come quella dell'Unicef. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Anche se non sono riuscito a mettermi in contatto con il mio capogruppo, la posizione della Lega di fatto è stata già espressa dall'Assessore Biondi, che è contraria alla mozione.
E’ una proposta dell'Unicef e io la rispetto, sulla questione della parità di genere è importante continuare a fare quello che stiamo già facendo, sia come Regione che attraverso tutti i vari istituti scolastici.
Penso che sia brutto che la politica si divida su questi argomenti, personalmente auspicherei più una risoluzione, se c'è la volontà da parte anche dei proponenti.
Ogni gruppo è libero di fare mozioni, interventi a supporto, su questo argomento il Partito Democratico è molto attivo, ma è brutto anche generalizzare e che diventi una bandiera politica. Ieri sera sono stato ad una serata a Mondolfo con Crepet e spesso gli adulti, gli anziani, pensano che devono inculcare nei giovani qualcosa, quando questi sono già molto più avanti, e su questo tema vi posso assicurare che i ragazzi e le ragazze delle nostre scuole sono molto più avanti degli adulti e spesso dei genitori e dei nonni.
Porto la mia testimonianza personale, a casa quando ci sono lavo, stiro, stendo i panni. L'uomo di oggi è molto diverso, anche molti di voi, la concezione della famiglia è molto diversa rispetto alla famiglia patriarcale dove la donna stava a casa ad accudire i figli, pulire, lavare, stirare, cucinare. Oggi in molte famiglie, non solo per testimonianza personale, ma anche di tanti amici miei, l’uomo si diverte a cucinare, stare a casa con i propri figli, quindi la situazione si sta ribaltando da sola, senza la necessità di andare a scuola e parlare di parità di genere.
Andate a palare con gli studenti e le studentesse delle scuole, hanno loro da raccontare a noi quello che vivono tutti i giorni, dove l'uomo non è più quello che per forza deve lavorare, portare a casa i soldi com'era tanti anni fa. E’ un tema sul quale è brutto dividersi.
Oggi l'Assessore ha dato delle spiegazioni tecniche che condivido e se il Partito Democratico vuole andare avanti con questo testo come gruppo Lega voteremo contrariamente, però se ci fosse lungimiranza da parte dell’Assemblea legislativa, secondo me, senza che diventi una strumentalizzazione politica …, perché è chiaro che l'impegno della mozione punta a fare una battaglia per l'insegnamento della parità di genere, invece sono gli studenti che dovrebbero insegnare ai loro genitori ed ai loro nonni cosa significa la parità di genere. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ho apprezzato l’intervento del Consigliere Serfilippi perché è un tema su cui dobbiamo essere uniti. L’ho apprezzato molto anche dopo l’intervento del Consigliere Ciccioli. Credo che l'Unicef dovrebbe non solo offendersi, ma fare un comunicato stampa immediato per mettere in evidenza la posizione del gruppo di Fratelli d’Italia contro l'Unicef.
Per fortuna c’è stato chi poi ha richiamato l’attenzione sulla questione e non sulla prima firmataria della mozione. E’ un tema su cui dovremmo essere uniti, in particolare la proposta di risoluzione mi vede favorevole se il mio capogruppo, la mia vicecapogruppo e tutti i componenti del gruppo PD e dell’opposizione sono d’accordo. Proporrei anche di evidenziare una parte più esplicita del dispositivo che è molto sintetico, potremmo anche valutare di arricchirlo con la parte della petizione Unicef che ha portato avanti una vera e propria campagna con un testimonial uomo molto conosciuto, che non ha messo in evidenza i temi che ha esplicitato il Consigliere Serfilippi, l’impegno domestico da parte dell’uomo, ma una vera e propria sensibilizzazione a partire dalle scuole con lo slogan: “E’ da piccoli che si diventa grandi” .
La necessità di questa petizione che ha lanciato l’Unicef è supportata dai dati che all’inizio ho letto quando ho illustrato la mozione, che non è ridondante come dice il Consigliere Ciccioli. Se ancora oggi i dati sono questi, se il …, è quello che prima ho esplicitato, se ancora oggi le donne hanno contratti precari a differenza degli uomini, significa che è necessario portare avanti una vera e propria opera di sensibilizzazione e non è ridondante, come dice lei, Consigliere Ciccioli. Definire questo atto ridondante significa non tanto offendere me, ma offendere tutti coloro che oggi si occupano di questa battaglia di sensibilizzazione, dall’Unicef al testimonial, in giù fino alle migliaia di persone che l’hanno sottoscritta e la stanno sostenendo, alcuni tra l’altro supportando la petizione on line anche economicamente a quanto vedo.
Trovando a favore una parte della maggioranza, direi di aggiungere nella risoluzione che si impegna la Giunta a intervenire presso il Governo per la piena attuazione delle linee guida nazionali del Ministero dell’istruzione, ovvero educare al rispetto per la parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione. Ho letto la parte dell’articolo 1, comma 16, della legge n. 107 del 2015 a cui l’Assessora Biondi ha fatto riferimento poco fa, una legge che c’è, ma che non ha trovato ancora piena attuazione nella nostra Regione. Invito tutti …
Ringrazio la Consigliera Ruggeri che è una docente e conosce benissimo i programmi scolastici.
Grazie all’autonomia che hanno gli istituti scolastici con questa mozione vorremmo anche invitarli a considerare l’insegnamento della parità di genere nei propri programmi in maniera più efficace con la piena attuazione delle linee guida nazionali. Mi sembra che non sia ridondante, ma necessario, indispensabile per fare in modo che la legge nazionale sia attuata anche nelle Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ho detto che condivido il contenuto della mozione n. 286, non ho mai citato l’Unicef, siccome mi è stato attribuito che io smentisco l’Unicef. Ho usato la parola ridondante perché è come dire al nostro Governo che le cose che noi condividiamo devono essere ulteriormente ribadite. Non c'è bisogno di ribadirle, siamo totalmente in sintonia con il Governo nazionale, le Assemblee regionali e i Comuni, quelli che governiamo.
La mozione è ridondante in quanto ribadisce un tema già ampiamente condiviso. Questa cosa del malinteso …, cioè il malinteso è alla base della patologia psichica, è alla base della patologia dissociativa che produce schizofrenia.
Mi sento di ribadire quello che ho già detto prima: il testo è completamente condiviso, non ci sono problemi, l'utilizzo strumentale del testo per ribadire delle cose non lo condividiamo, come se non facciamo le cose e per senso di colpa le dovessimo ribadire.
Ci sono delle procedure istituzionali che riguardano il Ministero della pubblica istruzione, che con l'autonomia scolastica fa dei programmi ampiamente condivisi, anche con le forze sociali ed i sindacati della scuola, che sono le linee guida del nostro Governo.
L'autonomia scolastica, queste cose nella programmazione scolastica sono inserite, che poi ripetiamo sempre le stesse cose, repetita iuvant, forse è vero, però è già stato ampiamente assorbito, introiettato nelle nostre programmazioni.
Smentisco ogni altra interpretazione oltre quella che ho dato, che è registrata e consultabile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Consigliere Ciccioli, mi sono riferita all’Unicef anche se lei non l’ha nominata perché il titolo della mia mozione è questo: “Sostegno alla petizione di Unicef per l’insegnamento a scuola della parità di genere” Questo è il titolo della mia mozione, è vero che lei non l’ha nominata, però ha parlato del mio atto definendolo ridondante, ma si intitola così, riferendosi proprio a quella petizione ed ho ribadito non essere ridondante. La invito ad andare a vedere i programmi 2022 delle nostre scuole, non troverà l’insegnamento della parità di genere quasi in nessuna scuola delle Marche, ecco perché non è ridondante. Grazie.
PRESIDENTE. Mi sembra che siamo sul punto di poter formulare la proposta di risoluzione, ci fermiamo un secondo senza sospendere il Consiglio, oppure rinviamo alla prossima seduta? Non so la consistenza della risoluzione, quindi rimaniamo in attesa che sia presentata la risoluzione.
La seduta è sospesa alle ore 14:00
La seduta riprende alle ore 14:10
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Vitri, Serfilippi, Casini, Acciarri, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Lupini, Santarelli, Ruggeri. La premessa è rimasta uguale, leggo soltanto il dispositivo che è la cosa più rilevante: “Ascoltata la discussione generale alla quale si condivide la parte descrittiva, impegna la Giunta regionale a promuovere progetti educativi sulla parità di genere all'interno delle scuole di concerto con l’Ufficio scolastico regionale finalizzati ad educare al rispetto per la parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. C’è grande soddisfazione perché ho visto la piena disponibilità e una curva a 90° del capogruppo di Fratelli d'Italia che forse non aveva seguito bene il testo della mozione, che con poche correzioni ci permette di rimettere al centro un dettato dell'Unicef che non avevamo inventato.
Facevamo, tra l'altro, riferimento al Ministero del governo precedente, oggi il Governo e il Ministero sono questi, penso che, come ha ricordato il Consigliere Serfilippi, non potevamo dividerci e ci fa piacere che abbiate ripreso nella interezza la nostra proposta integrata con quello che serve. non per fare mozioni, come diciamo, utili da rigettare, ma con un segno importante che trasmetteremo al nostro direttore perché ci siano le iniziative, sia vero nell'autonomia, che tenga conto di quei percorsi educativi verso il contributo che deve dare la scuola su questo tema. Mi sembra un bel segno da parte di questa Assise. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Acciarri.
Monica ACCIARRI. Grazie, Presidente. Un buon risultato di quest’Aula perché abbiamo scritta una bella pagina insieme, non abbiamo fatto niente di eccezionale, però di fatto siamo stati bravi.
Voglio ringraziare il capogruppo Consigliere Ciccioli perché è sempre disponibile al dialogo, all’approfondimento; ringrazio l’Assessora Biondi perché anche lei ha supportato la mozione dicendoci anche tecnicamente le cose che di fatto si fanno già; voglio anche ringraziare il Consigliere Serfilippi che è sempre molto attento alle politiche femminili e sociali.
Un bellissimo gioco di squadra che alla fine ci ha portato ad una risoluzione importante. L’obiettivo per tutti noi e per la politica deve essere questo, nonostante l’autonomia scolastica che abbiamo auspicato, che continuerà ad esserci, avere sempre il faro di un cambio culturale.
E’ vero quello che ha detto il Consigliere Serfilippi, che oggi molti giovani possono darci degli insegnamenti, però è anche vero che senza le lotte e gli insegnamenti degli anni precedenti non saremmo arrivati al risultato di avere uomini come il Consigliere Serfilippi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei mettere un po’ di pepe, così per il gusto di farlo.
Oggi abbiamo sentito l'Assessora che ha proposto la bocciatura di un testo, cosa che è successa mille volte in quest’Aula, e poi i Consiglieri autonomamente hanno preso un’altra strada.
Per me è un segno molto positivo, che accolgo con vero favore non solo per il contenuto della mozione, ma perché ci apre la strada ad un nuovo metodo, che il Consiglio regionale finalmente possa tornare a fare il Consiglio regionale e non solo il passacarte di quello che decide l’esecutivo. Anche su altri temi mi aspetto che ci sia una giusta autonomia da parte dei Consiglieri, anche per quelli più cogenti legati alle politiche regionali che possiamo mettere in campo e modificare in quest’Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio di cuore la Consigliera Ruggeri per avermi chiamato ad intervenire direttamente in quanto ha voluto porre un tema fondamentale per la comunità marchigiana. Questo interesserà moltissimo i cittadini marchigiani, i tanti disoccupati e i giovani che non riescono a trovare lavoro. E’ un intervento rilevante su cui riusciamo a porre l’attenzione, nonostante ci siano delle priorità, quella del gruppo Movimento 5 Stelle è di mettere un po’ di pepe, perché sa bene che ormai la carne alla brace al Movimento 5 Stelle non va più di moda, in quanto fa acqua da tutte le parti. La capisco e fa benissimo a passare per colei che può essere paladina di alcuni diritti importanti, pensando di creare uno squilibrio tra Giunta e Consiglio, ma non è così.
Vorrei ricordare alla Consigliera Ruggeri che il capogruppo Consigliere Ciccioli e i Consiglieri hanno preferito mettersi insieme con una risoluzione, d’accordo con l’Assessore, che sia chiaro, questo è stato condiviso con l’Assessore Biondi, tanto che ne abbiamo parlato prima ed aveva già previsto una dichiarazione del genere. Non faccio il mago, ho intuito politico e l’avevo già previsto.
Invece di apprezzare che la maggioranza va incontro ad una mozione facendo una risoluzione per dare una risposta su una questione sulla quale la Consigliera Vitri e altri Consiglieri del PD avevano espresso … Tra l’altro ricordo anche una frase della Consigliera Vitri, ha detto che questa è una mozione dell’Unicef, è una mozione sul rapporto dell’Unicef, che sono due cose diverse. Ci dispiace che si dica che qualche Consigliere vuole andare contro l’Unicef, qui nessuno è andato contro l’Unicef, anzi, i suoi valori sono diritti universali, che tutti noi condividiamo, però si è posta l’attenzione su un tema che non era prettamente di competenza regionale, ma, a prescindere da questo, vi abbiamo voluto accontentare perché è normale accontentare con delle mozioni che si possono trasformare in risoluzioni.
Speravo che qualcuno si alzasse per dire grazie a tutti perché anche su questo ci siamo messi insieme per dare una risposta, poi il Ministero farà la sua parte, il Consiglio regionale farà la propria, maggioranza e opposizione insieme alla Giunta. Credo che questo debba essere lo spirito politico.
Il gruppo Movimento 5 Stelle è ridotto a fare polemica, i numeri parlano chiaro, potete continuare su questa strada ed avrete un futuro glorioso. Mi auguro che possiate trovare temi più seri piuttosto che fare polemiche inutili. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulla mozione n. 286. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14:20.