Resoconto della seduta n.118 del 25/07/2023
SEDUTA N. 118 DEL 25 LUGLIO 2023
La seduta inizia alle ore 10:55
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 118 del 25 luglio 2023. Do per letto il processo verbale della seduta n. 117 del 18 luglio 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, .si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni a loro distribuite, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 879
ad iniziativa del Consigliere Ausili
“Ultimo miglio e viabilità Torrette di Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 879 del Consigliere Ausili.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione in oggetto il Consigliere Ausili interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere se l'opera in oggetto: “Ultimo miglio e viabilità di Torrette” contempla al suo interno anche interventi generali sulla viabilità di Via Conca in rapporto con via Flaminia Torrette di Ancona.
In relazione all'interrogazione presentata si significa quanto segue.
In data 28 giugno 2023 è stata pubblicata la gara europea per l'affidamento dell'appalto integrato della progettazione esecutiva e della realizzazione dei lavori di collegamento a nord tra la strada statale 16 svincolo di Torrette ed il porto di Ancona, comunemente nota come ultimo miglio di connessione del porto di Ancona.
Su richiesta della Giunta regionale, Assessorato alle infrastrutture, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 agosto 2021, è stato nominato un Commissario straordinario per la realizzazione dell'opera individuato nel responsabile della struttura territoriale Marche di Anas.
L’infrastruttura viaria della lunghezza di circa 3,3 chilometri, di cui 1,120 in galleria, 285 metri in viadotto e in sessione stradale di categoria C1 extra urbana secondaria, per un valore complessivo di quasi 150 milioni di euro, contribuirà a raggiungere tre obiettivi strategici: collegare il porto di Ancona con l'autostrada A14 e le principali direttrici stradali nazionali ed europee; valorizzare il triangolo logistico delle Marche costituito dalle tre infrastrutture: porto, interporto e aeroporto; alleggerire il traffico pesante che transita sulla strada statale 16 e interseca alcuni quartieri della città di Ancona.
Con riferimento a tale ultimo aspetto, oggetto specifico dell'interrogazione del Consigliere Ausili, la realizzazione del cosiddetto ultimo miglio porterà notevoli benefici per la frazione di Torrette di Ancona perché non soltanto porterà all’alleggerimento del traffico lungo Via Conca, quindi nella direttrice per l'ospedale regionale, ma con la previsione di una prima rotatoria all'intersezione tra Via Conca e la Flaminia eliminerà molti dei problemi di percorribilità in sicurezza di quest'ultima tra cui l’impianto semaforico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Assessore, per questa risposta che ci permette di puntualizzare la viabilità di Torrette, che non è certo di solo interesse cittadino o di quartiere, ma è una viabilità di interesse regionale, entrata e uscita dal capoluogo di regione, entrata e uscita dal porto.
Una viabilità che negli ultimi decenni si è caratterizzata per delle infrastrutture rimaste piuttosto indietro rispetto ad un aumento esponenziale del traffico.
A me pare che questi interventi, che lei oggi ci sintetizza e dei quali ci dà una panoramica aggiornata, come l'avanzamento delle procedure, finalmente potranno efficientare la viabilità su quel quartiere, aumentando la qualità della vita di chi ci abita, questo è ovvio, ma anche e soprattutto rendendo più competitivo, più accessibile il capoluogo ed il porto. Penso, ad esempio, all'inaugurazione del ponte tra il parcheggio di Via Metauro e l'ospedale regionale che renderà sicuramente più fluido il traffico, penso al raddoppio della SS 16 tra Falconara e Torrette, tutte opere che lei come Assessore e questa Giunta avete evidentemente sollecitato e state portando a termine, penso ovviamente al progetto cardine, quello dell'ultimo miglio.
Grazie per questa panoramica e per l'impegno che state mettendo affinché questi progetti e in particolare l'ultimo miglio possano essere finalmente calati a terra.
La risposta che si dà permette di chiarire a tutti i cittadini di Ancona e delle Marche che connesse al grande progetto dell'ultimo miglio ci sono anche delle opere che si affiancano di sommo interesse per la comunità e per il territorio.
Il fatto che lei oggi chiarisca a questo Consiglio e a questa città tutta che finalmente verrà realizzata la rotatoria tra Via Flaminia e Via Conca è una notizia importante, di grande interesse per tutti. Sappiamo come quell’incrocio si sia caratterizzato per continui incidenti, spesso purtroppo mortali, e sappiamo come abbia in qualche modo rallentato la viabilità di Torrette.
Grazie per questo interesse e per lo sforzo che dovrà proseguire fino alla conclusione del progetto ultimo miglio, che noi tutti aspettiamo. Grazie.
Interrogazione n. 863
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Compenso Presidente ISTAO”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 863 dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie Presidente. L'ISTAO è un'associazione dotata di personalità giuridica di diritto privato, che non persegue fini di lucro, avente come scopo la diffusione della cultura economica e lo sviluppo dell'imprenditorialità intesa come impegno morale e come capacità operativa.
Attualmente la Regione versa una quota associativa annua, definita con la legge regionale n. 32 del 2022, di 400 mila euro.
Le quote annuali dei soci corrispondono complessivamente a 765 mila euro e il totale dei proventi annuali dell'ente ammonta a 1.697.967 euro.
La nomina del Presidente ISTAO è stata approvata all'unanimità nel corso dell'Assemblea dei soci del 28 marzo 2022, secondo le modalità previste dall'articolo 7 del Regolamento attuativo dello statuto ISTAO: "Il Presidente è nominato dall'Assemblea dei Soci su proposta di una Commissione costituita dai seguenti tre membri:
a) un membro nominato dai rappresentanti dei soci partecipanti nel Consiglio di Amministrazione;
b) un membro nominato dai rappresentanti dei soci sostenitori nel Consiglio stesso;
c) il rappresentante dei soci onorari nel Consiglio di Amministrazione".
Il nominativo proposto è quindi l'espressione di un accordo tra le tre tipologie di soci (partecipanti, sostenitori e onorari), accordo che non tiene conto dell'entità della quota versata dai singoli soci.
Nella seduta del 15 giugno 2022 il Cda ISTAO ha deciso di nominare un Coordinatore delle attività nella figura del Presidente, con il supporto del parere tecnico favorevole del Presidente dei Revisori dei conti.
Sempre nella stessa seduta è stato approvato il Piano di attività e il Piano economico finanziario ed è stato individuato il compenso del Coordinatore delle attività in 150 mila euro, IVA esclusa, all'esito di quanto già discusso nelle sedute del Cda del 19 e del 27 maggio 2022.
E' disponibile, agli atti del Settore affari generali, politiche integrate di sicurezza ed enti locali, copia dell'Accordo di collaborazione professionale e di consulenza del Coordinatore delle attività ISTAO.
E' necessario ricordare, ancora una volta, che le scelte del Consiglio di amministrazione dell'ISTAO sono espressione della libera determinazione dell'organo collegiale che, si ripete, ha natura privata e non è sottoposto alle forme del controllo analogo da parte della Regione.
Rispetto al possibile rischio erariale, si fa presente che il compenso è erogato in qualità di Coordinatore delle attività e non come Presidente ISTAO.
Si ricorda che il curriculum, la competenza e l'esperienza del Coordinatore sono di assoluto livello e che la sua attività può apportare un valore aggiunto alle attività dell'ISTAO per lo sviluppo dell'intero territorio regionale.
Si ribadisce, infine, la volontà dell'Amministrazione regionale di sostenere le attività e il rilancio dell'Istituto, volontà che è stata espressa con una quota di adesione di 400 mila euro per l'attuazione dello strategico Piano programmatico triennale, presentato dall'Istituto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie Presidente. Quello che è accaduto con la vicenda del Presidente di ISTAO può essere preso a simbolo di come le destre governano questa Regione. Destinate 250 mila euro del bilancio regionale per aumentare il contributo a quell'Istituto, ma in realtà all’ISTAO restano le briciole perché 180 mila euro dei 250 mila (150 mila + Iva), che è un costo per l’ISTAO, Assessore Brandoni, li fate entrare nelle tasche del Coordinatore.
Una scelta immorale, moltiplicata per quattro, di cui il Governo Acquaroli ne porta la responsabilità.
Immorale sotto il profilo tecnico-finanziario se pensate che l’ISTAO ha un valore in media della produzione di circa 1 milione di euro e che il solo Presidente assorbe il 30% del costo del personale. Fuori da ogni logica e da ogni buon senso. Chi c’era prima a rivestire quel ruolo assorbiva la diciottesima parte, circa 10.000 euro.
Immorale sotto il profilo politico perché invece di vincolare e destinare quelle maggiori risorse alla ricerca, al personale, ai giovani, alle indagini socio-economiche, le mettete in tasca al Coordinatore.
Immorale nei confronti dei nostri dirigenti e funzionari che sono qua, che lavorano in questo ente, assumendosi responsabilità in termini finanziari per centinaia di milioni, a cui certo non avete pensato quando avete fatto questa scelta scellerata.
Immorale nei confronti dei cittadini che solo nei sogni immaginano di mangiare e dormire per 400 euro al giorno, come invece fa il Coordinatore dell’Istato sulla base delle sue dichiarazioni pubbliche sui giornali e grazie al compenso che gli avete destinato.
Non si può tacere un ulteriore aspetto di questa vicenda: a fare i chierichetti politici di questa scelta indecente del Cda di ISTAO ci sono i soliti accompagnatori di questo governo delle destre, figure apicali e consociative che in questi tre anni di mandato hanno servito messa, piegati, ossequiosi in ogni inaugurazione, convegno, seminario ed esternazione pubblica.
Non ha detto la verità, Assessore, e su questo andrò in fondo perché nel verbale del 15 giugno il Presidente scriveva testualmente che il compenso del Presidente ISTAO a quella data non era stato stabilito.
Interrogazione n. 849
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Contributi regionali per il caro affitto”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 849 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Il Ministero negli ultimi anni ha assegnato alla Regione Marche per la finalità in questione le seguenti risorse:
- anno 2020: 5.282.000 euro;
- anno 2021: 5.546.000 euro;
- anno 2022: 7.844.000 euro;
e tutte queste risorse, prendiamo ad esempio il 2022, hanno coperto il 28% del fabbisogno che era stato evidenziato, quindi anche se ci fossero state tutte e due le risorse sarebbe stato solo un intervento parziale.
Al momento, quest’anno, non ci sono risorse da parte dello Stato e su questo abbiamo anche come Regione Marche e personalmente come Assessore richiesto qualche chiarimento al Ministero, che non ha escluso di poter ristorare in qualche modo le Regioni da qui ai prossimi periodi.
Attualmente confermo, come del resto è stato messo in evidenza nell’interrogazione, che dal Ministero ad oggi non ci sono fondi vocati per questo tipo di iniziativa.
Il fondo inquilini morosi incolpevoli, contrariamente a quanto riportato nella vostra interrogazione, non è stato finanziato nell’anno 2022 dal Governo di allora. Il fondo era comunque stato attivato dalla Regione Marche in quanto erano disponibili fondi per la medesima finalità derivanti da annualità precedenti non utilizzati.
Del resto è la stessa cosa che noi stiamo facendo in questo momento, abbiamo approvato qualche settimana fa una delibera – inviata al Cal - che stanzia 980 mila euro di risorse residue regionali, risorse ministeriali in capo alla Regione, quindi residue, a favore della morosità incolpevole e proprio ieri questa delibera è tornata dal Cal con approvazione, l’ho portata in Giunta ed è stata definitivamente approvata, quindi è operativa.
I fondi sulla morosità incolpevole, 980 mila euro, sono disponibili per quest’anno e probabilmente anche per le prossime annualità perché tendenzialmente la richiesta è più bassa di quella cifra, quindi potrebbe essere sufficiente anche per la prossima annualità. Questo lo vedremo.
Il fondo per il sostegno agli inquilini non è stato deliberato quest’anno dal Governo, mentre quello sulla morosità incolpevole l’abbiamo approvato proprio ieri, regolarmente come gli scorsi anni, in Giunta. Avete posto la questione in maniera non precisa sotto questo punto di vista, ma ovviamente vi do la risposta che avete richiesto.
Con riferimento allo stanziamento destinato al fondo per gli studenti fuori sede si rappresenta che, sentito, il Settore istruzione, innovazione sociale e sport ha precisato di non avere competenze sul fondo di locazione per studenti fuori sede. Infatti è emerso che nell'anno 2020 il MUR poteva disporre con propria titolarità di 20 milioni di euro da ripartire alle varie Regioni italiane e questo è stato fatto per l’anno 2020. Sulla base della titolarità del MUR, i fondi ripartiti alla Regione Marche sono passati per il bilancio regionale e poi impegnati e liquidati in favore di ERDIS, parliamo sempre del 2020. In seguito i fondi non sono stati più ripartiti fra le Regioni, ma fra le Università italiane che detenevano i dati relativi agli studenti fuori sede iscritti. Quindi, sugli studenti fuori sede in generale fu scelto come soggetto distributore di risorse l’Università e non più le Regioni. Anche quest’ultimo punto, come lo avete posto, è “chiarito” da parte mia perché il fondo non viene messo a disposizione delle Regioni.
A due delle tre situazioni che avete posto vi ho dato risposte “esaustive”, spero anche sul primo punto, avendovi confermato che non ci sono ad oggi risorse a disposizione della Regione Marche per far fronte a questo tipo di problematica.
Sull’ultimo punto nel quale chiedete cosa vorremmo fare in questo caso, vi ho già detto che abbiamo interloquito con i livelli ministeriali ed anche con il Sottosegretario al Ministero per capire se è intenzione del Governo rimpinguare questi fondi. Questa ipotesi non c’è stata confermata, ma non è stata neanche esclusa.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Chiedo all’Assessore Aguzzi di lasciarmi la risposta scritta. Lo ringrazio per l’approfondimento su tutti e quattro i quesiti.
In due minuti non posso replicare punto su punto, però mi preme mettere in evidenza innanzitutto l’aspetto che anche lei ha rilevato e cioè la totale assenza del governo in questo momento su un’emergenza vera e propria, l’emergenza abitativa. Come lei stesso ha detto dal governo nazionale, dal governo Meloni, non è arrivato un euro, quindi siamo molto preoccupati perché occorre riattivare immediatamente il fondo affitti, calcolando gli stanziamenti in modo da coprire interamente il bisogno crescente di sostegno economico per abitare.
A questo proposito, Assessore Aguzzi, voglio farle presente che essendo latitante il Governo nazionale spetterebbe almeno alla Regione intervenire e supplire, come ad esempio aveva fatto la Giunta precedente in piena pandemia, con un sostegno al pagamento degli affitti attraverso la piattaforma 210. In uno stato emergenziale, che poteva essere paragonabile proprio a quello che stiamo vivendo per l’emergenza abitativa, la precedente Giunta aveva disposto uno stanziamento straordinario di 4.045.000 euro ed aveva stabilito, con apposita delibera di Giunta, i criteri di riparto delle risorse tra i Comuni e la liquidazione dei contributi. Basta pensare che nelle città capoluogo di provincia come Pesaro, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata erano previsti 300 euro al mese per coloro che erano in difficoltà nel pagamento degli affitti. Cosa fa invece questa Giunta in questo momento? Ancora nulla.
Sull’altro punto relativo al fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, la ringrazio, ha messo in evidenza che vengono stanziate le risorse e mi permetto di ricordare che la notizia è stata data proprio questa mattina, prima di entrare in Aula, quindi mi permetto di pensare che probabilmente il mio atto è stato utile a sollecitare finalmente un intervento perché leggo che pochi minuti fa lei ha dichiarato: “Si sono rese disponibili risorse statali assegnate negli anni precedenti alla Regione Marche - sottolineo negli anni precedenti - 226.351 euro. Non essendo state riportate risorse statali per il fondo inquilini morosi incolpevoli per il 2023, si è deciso di spendere la quota nelle disponibilità regionali degli anni precedenti”. Per fortuna c’era questo fondo degli anni scorsi, altrimenti anche per gli inquilini morosi incolpevoli questo Governo e questa Giunta non avrebbero fatto nulla.
Interrogazione n. 861
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Risanamento degli edifici scolastici all’interno del Campus Scolastico di Pesaro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 861 della Consigliera Ruggeri. Ha la parola, per la risposta l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione la Consigliera Ruggeri interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere se sia stato depositato dalla Provincia di Pesaro e Urbino un progetto esecutivo organico e complessivo per il campus scolastico di Pesaro e se è intenzione di questa amministrazione reperire fondi ministeriali per l’edilizia scolastica e/o nella cornice degli obiettivi specifici della programmazione delle politiche di coesione 2021/2027.
In relazione a questa interrogazione si significa quanto segue. La Provincia di Pesaro e Urbino, da quanto relazionato dagli uffici, non risulta aver presentato alla Regione Marche un progetto esecutivo organico e complessivo di riqualificazione del campus scolastico di Pesaro.
Nell'ambito del programma triennale per l'edilizia scolastica 2018/2020 la Provincia ha candidato una proposta di ampliamento dell'Istituto tecnico Bramante Genga finalizzata alla realizzazione di un Media librery center per gli istituti scolastici del campus scolastico di Pesaro, ma tale proposta non si è classificata in posizione idonea per accedere al finanziamento.
Con riferimento alla programmazione regionale del Pnrr “Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università - Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell'edilizia scolastica”, il piano successivo a quello dell'edilizia scolastica, a partire dal 2021, ha sostituito la programmazione ordinaria degli interventi per l'edilizia scolastica. La Provincia di Pesaro-Urbino ha candidato due progetti riguardanti rispettivamente l'edificio aule del Liceo Nolfi Apolloni di Fano e il Liceo classico Mamiani di Pesaro.
Per i finanziamenti relativi all'edilizia scolastica si significa che la Regione Marche, per rispondere alla sua seconda domanda, Consigliera, ritiene preferenziale la procedura di programmazione triennale e pertanto è in costante contatto con il Ministero dell'istruzione e del merito al fine del ripristino del regime ordinario di finanziamento ministeriale, nel frattempo si sta individuando un percorso per la definizione coordinata di un repertorio regionale dei fabbisogni di edilizia scolastica, che possa costituire una base solida per la prossima programmazione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore per la risposta, che spero mi voglia fornire anche in forma scritta visto che è molto tecnica.
L'interrogazione nasce dal fatto che, come lei sa benissimo perché è andato anche a fare un sopralluogo, quindi ha presente benissimo com’è la situazione, il campus dei tre edifici scolastici letteralmente fa acqua da tutte le parti, nel senso che quando piove i ragazzi vedono scrosciare acqua ormai da anni all'interno delle aule, lungo i corridoi, soprattutto ci sono dei macchinari a rischio dato che dove piove ci può essere pericolo anche per la sicurezza.
Detto questo, è anche vero che il campus è molto attrattivo quindi ogni anno ci sono maggiori iscritti e quest'anno la difficoltà, oltre a quella degli ambienti che non sono sempre congeniali ad una buona formazione, è il fatto che non ci sono ambienti. Quindi mentre anni fa si era deciso di porre dei container, in cui i ragazzi fanno ancora purtroppo lezione, adesso mancano tre aule ed un laboratorio per l'Istituto Genga Bramante e mancano quattro aule per il Liceo Marconi.
La soluzione che è stata individuata fino ad oggi è quella di prendere in affitto una decina di aule vicino all'autostrada, che sinceramente preoccupa molto docenti, presidi, famiglie ed anche studenti, oppure porre altri container in via transitoria. Secondo me, sinceramente, nessuna delle due ipotesi è accettabile, forse quella dei container, se ci assicurate che sarà in via transitoria, è quella più adatta in quanto terrebbe comunque tutti insieme chi deve andare a scuola, insegnanti e studenti, e non sarebbe separato e dislocato in luoghi difficilmente raggiungibili.
Il fatto è che bisogna lavorare per trovare delle misure strutturali, quindi l'idea che voglio suggerire è quella di reperire dei fondi per la costruzione di una nuova palazzina, assolutamente indispensabile per il campus.
Quindi, ci sono due problematiche, una la gestione dell'emergenza dei locali attuali, l’altra una questione più a lungo periodo, su cui bisogna cominciare a ragionare. Comunque vedo che il tema è trasversale perché tutti ce ne stiamo occupando: i Consiglieri comunali di destra, la Provincia, gli Assessori di Pesaro, eccetera.
Interrogazione n. 877
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Esito degli studi in merito al potenziamento degli strumenti e procedure di allertamento e conseguenti iniziative della Giunta in merito all’utilizzo delle nuove tecnologie nei sistemi di allerta della popolazione in caso di emergenze derivanti da calamità naturali”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 877 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. La Consigliera Lupini insiste molto e giustamente, è una questione importante sulla quale ogni tanto mi richiama.
Ricordo che il termine ultimo per la consegna delle attività previste nell’accordo di collaborazione con la Fondazione Cima, finalizzate allo studio di potenziamento degli strumenti e procedure di allertamento, era il 17 luglio, in quella data, con Pec acquisita al protocollo della Giunta regionale è stato consegnato lo studio.
L’accordo di collaborazione ha in primo luogo permesso l’aggiornamento degli strumenti per il monitoraggio idrometeorologico, in particolare è stata aggiornata la catena di previsione idrologica già operativa presso il centro funzionale della Regione Marche, con la definizione della nuova configurazione che permette di avere corsi e modellistiche più frequenti.
Per quanto riguarda il punto 2) le dico che è stato prodotto un documento che individua alcuni aggiornamenti ed ottimizzazione delle procedure esistenti. L’aggiornamento proposto prevede come prerequisito il potenziamento del centro funzionale e della sala operativa unificata, strutture nevralgiche per l’attività di monitoraggio, e raccomanda di provvedere ad una stima del fabbisogno di risorse umane necessarie al funzionamento delle diverse strutture.
Le attività di supporto all’aggiornamento delle procedure sono solo una parte delle attività previste dall'accordo con la Fondazione Cima, che prevede anche un’attività volta all'aggiornamento delle vicende e degli strumenti di programmazione degli interventi sul bacino del fiume Misa, riguardanti la regimazione dei deflussi, la cui consegna complessiva è prevista nel 2024.
Come dire, il documento appena arrivato prevede una serie di situazioni che più o meno le ho elencato - adesso le do la risposta - sulle quali stiamo ragionando. E’ arrivato una settimana fa e inizieremo a metterlo in atto.
Per quel che riguarda lo studio che prevede anche le opere strutturali, vasche di espansione, eccetera, queste dovranno arrivare entro la fine dell’anno e saranno a compensazione, si aggiungeranno a quelle che già abbiamo ricevuto.
Poi mi chiede anche del nuovo portale, il nuovo portale di allerta meteo Regione Marche, che è stato adottato con il decreto 84 del 15 maggio, è ufficialmente attivo dal 14 giugno 2023 ed è raggiungibile all'indirizzo internet che poi le lascio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. E’ vero che insisto molto su questo tema, ma credo che sia un modo serio per seguire un tema.
Come ha colto, ho ascoltato molto attentamente le sue risposte, lei in modo molto puntuale ci ha dato delle date.
I cittadini e le cittadine della nostra regione sono ovviamente molto preoccupati, visti gli eventi che ci hanno colpito negli anni e vogliono stare tranquilli.
Sapendo che avremo l’esito degli studi, tutte le opere anche strutturali, di cui lei ci ha parlato, entro la fine anno un elenco più chiaro di quello che andrà fatto e un portale attivo a cui poter accedere, penso che sia già un segnale di attenzione che può rappresentare una rassicurazione.
Chiedo di nuovo, poi le farò un’altra interrogazione, non c’è problema, di comunicare alla cittadinanza anche l'iter di questi lavori perché ritengo che sia precipuo interesse della popolazione. Grazie.
Interrogazione n. 882
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Paventata istituzione del Parco regionale delle Alte Valli dell’Esino e del Potenza”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 882 del Consigliere Rossi. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Rispetto al convegno, perché tale mi risulta sia stato, organizzato dal Comitato per l’istituzione del Parco delle alte valli dell'Esino, del Giano e del Potenza, tenutosi presso l’Aula Verde di Valleremita di Fabriano un data 17 giugno 2023, l’ufficio regionale tramite un proprio tecnico … Non è stato investito l’ufficio dell’Assessore, ma un tecnico mi ha chiesto l’autorizzazione a poter partecipare al convegno e, dato che era stato invitato, io non ho avuto problemi a dire: “Vai pure, ma non spendere parole da parte dell’amministrazione regionale, vai tecnicamente a dire quello che è un parco regionale ed eventualmente quali sono le azioni che occorrono mettere in campo per realizzarlo”. Questo è quanto è stato detto da parte di quel tecnico quella sera, me lo hanno riferito in diversi, non ha speso parole pro o contro o ha incoraggiato un percorso, ha semplicemente messo in evidenza, qualora ci fosse la ricerca di condizioni per creare un parco, gli atti da dover mettere in campo.
Questa è stata la partecipazione della Regione Marche, non c'è stata una partecipazione dell'amministrazione regionale, un tecnico dell'amministrazione mi ha chiesto l’autorizzazione a partecipare al convegno.
In questo caso le confermo che non c’è da parte della Regione Marche alcun atto e alcuna volontà “espressa” di procedere su una iniziativa di questo genere e quando lei mi dice al punto 2) cosa pensa di mettere in campo la Regione Marche, le dico che non pensa di mettere in campo nulla per il semplice motivo che non c’è da parte nostra nessuna attività volta alla creazione di un nuovo parco, né è arrivata da alcun ente locale interessato una richiesta in questo senso.
Quello che è andato a dire quella sera il nostro tecnico è che la richiesta non deve arrivare da un cittadino, ma da un’area investita da enti locali, comunità montane, Comuni, eccetera, che proponga qualcosa di questo genere. Non è mai avvenuto nulla del genere, né formalmente né informalmente.
Sinceramente, Consigliere, non ho mai sentito parlare di questa cosa, se non la domanda che mi ha fatto un tecnico del mio settore e qualcosa poi ho ritrovato sulla stampa i giorni successivi.
Non c'è alcuna azione da parte della Regione Marche volta alla creazione di una nuova area protetta in quel territorio, né sinceramente penso che sia un qualcosa che abbia un ritorno di utilità per la nostra regione, ma questo è un mio umile pensiero, che aggiungo alla risposta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per le sue rassicurazioni. Come potete vedere, come rappresentante istituzionale ed anche come rappresentante dell’Associazione cultura rurale, che fa capo all’eurodeputato XY, sono sempre molto attento a queste tematiche.
Ci rassicura la sua risposta, Assessore, sulla paventata istituzione, c’è stato un convegno indetto da questo comitato, a cui pare l’amministrazione comunale di Fabriano strizzasse l’occhio e sin da subito l'ipotizzata istituzione di questo nuovo parco è risultata essere invisa alle popolazioni residenti interessate.
Tra l'altro le aree in cui dovrebbe sorgere questo paventato parco sono già sottoposte a diversi vincoli derivanti dalle Sic-Zps ed il regolamento di un nuovo parco introdurrebbe delle modifiche, delle ulteriori limitazioni ai residenti, alle attività produttive, con il concreto rischio che tutto ciò si trasformi in un ostacolo per le attività quotidiane e tradizionali, una per tutte la caccia.
Riteniamo che non sia con l'istituzione di un parco, di una nuova area protetta che si rilanciano le aree interne, ma piuttosto introducendo i servizi e migliorando i collegamenti.
Per di più sulla Regione e lo Stato grava già il mantenimento di altre aree e parchi da tempo istituiti, i quali lamentano la mancanza di fondi sufficienti anche per l’ordinaria amministrazione.
Risottolineo che le zone tutelate ambientalmente all’interno della nostra regione rappresentano all'incirca il 10% del territorio regionale, non abbiamo bisogno di nessun altro parco regionale, non abbiamo bisogno di altri vincoli che gravino sulle nostre zone interne.
Se questi signori, che alla fine sono gli stessi che vogliono il Parco Nerone, Catria e Alpe della Luna, vogliono un parco lo facessero nel giardino di casa loro o nelle zone che non hanno nessun valore ambientale. Queste aree hanno un valore ambientale perché i cittadini dell'entroterra hanno avuto negli anni e nei secoli la creanza e l’amore di conservarle. Grazie.
PRESIDENTE. Per il momento rinviamo l’interrogazione n. 880 dei Consiglieri Mastrovincenzo ed altri, a cui deve rispondere l’Assessore Saltamartini, che in questo momento è all’Azienda ospedaliera Torrette. Se nel corso del Consiglio arriva, ci torniamo sopra.
Interrogazione n. 883
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Sostegno alle iniziative promosse dalle cooperative sociali di tipo b per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 883 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. In riferimento all'interrogazione di cui all’oggetto occorre preliminarmente far presente che questa amministrazione regionale ha promosso ed attivato numerosi interventi di politiche attive del lavoro a supporto dell'inserimento socio-lavorativo delle persone con disabilità e dei soggetti fragili in quanto ritenuti prioritari.
Nello specifico: sono state da poco approvate dalla Giunta le linee operative del percorso 4 del Programma GOL (Garanzia Occupabilità dei lavoratori) percorso rivolto ai soggetti più fragili del mondo del lavoro e che prevede, con una dotazione di 9 milioni di euro, l'attivazione di politiche attive del lavoro (tirocini, orientamento specialistico, accompagnamento al lavoro, formazione) con il coinvolgimento anche degli enti del terzo settore, cooperative sociali in particolare.
Nei prossimi mesi verranno attivati:
• i tirocini di inclusione sociale, attraverso gli Ambiti territoriali sociali, con una dotazione di 19 milioni di euro, maggiore rispetto al precedente ciclo di programmazione, e che vedranno coinvolte anche le cooperative sociali di tipo b quali soggetti ospitanti;
• interventi di politiche attive (in particolare tirocini e formazione) mediante l'utilizzo del Fondo regionale per l'occupazione delle persone con disabilità con una dotazione di 2.256.000 euro.
Gli interventi di cui sopra sono stati condivisi con i rappresentanti delle associazioni delle cooperative.
Inoltre questa amministrazione regionale sta valutando la possibilità di destinare risorse aggiuntive a tali interventi da finanziare con parte dei residui degli ammortizzatori sociali e del POC.
Da qui la decisione della Giunta di ritenere superata la legge regionale n. 34/2001.
Per quanto riguarda la scheda d'intervento OS 4 Progetti innovativi promossi dal terzo settore - campo d'intervento 138 Fse+ 2021/27, approvata con DGR n. 202 del 22 febbraio 2023, la stessa è finalizzata a finanziare progetti di innovazione sociale proposti dagli enti del terzo settore, di cui il mondo della cooperazione costituisce sicuramente una parte significativa. Tali progetti potranno essere definiti a seguito di un condiviso percorso di concertazione con il Forum del terzo settore, organo rappresentativo degli enti del terzo settore, che illustrerà i bisogni del territorio e promuoverà le istanze degli ETS rappresentati, tra cui le cooperative di tipo b. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, anche per la velocità di lettura, mi ha dato un sacco di dati, le chiedo cortesemente di avere la risposta scritta.
La legge regionale 34/2001 ha saputo guardare avanti ed aveva l’obiettivo di promuovere la cooperazione sociale prevedendo contributi a sostegno delle iniziative volte a migliorare la capacità lavorativa delle persone svantaggiate, promosse dalle cooperative di tipo b.
Sono rimasto alle risorse regionali che sono state messe nel 2021. Anche a seguito di una interrogazione che avevo fatto alla precedente amministrazione regionale, nel 2019 erano stati previsti 500.000 euro, adesso, se ho capito bene, verranno utilizzate non le risorse regionali, ma quelle dell’Asse 3 - inclusione sociale, obiettivo 4.h, dove ci sono risorse europee molto importanti proprio per l'inserimento lavorativo.
Mi auguro che ci sia il coinvolgimento, come lei ha dichiarato, del terzo settore, in particolar modo delle cooperative di tipo b perché si occupano di quelle persone svantaggiate, di cui ritengo positiva l'inclusione nel mondo del lavoro in quanto migliora il loro benessere rispetto al mondo ed alla famiglia, anche della famiglia che vede i propri cari essere impegnati e integrati insieme agli altri.
Quello che raccomando è che ci sia velocità rispetto all'avviso di questi bandi o agli incontri che daranno le risorse, i tempi ancora non sono ben definiti. Quello che le chiedo, Assessore, è che la durata non sia annuale, ma pluriennale in quanto queste persone hanno bisogno di continuità, quindi è opportuna garantire la prosecuzione di questo tipo di attività. Grazie.
Proposta di legge n. 186
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla legge regionale 7 febbraio 2017, n. 3 (Norme per la prevenzione ed il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 186 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Gentili colleghi e colleghe, questa proposta di legge modifica alcuni aspetti della legge regionale n. 3 del 2017, "Norme per la prevenzione ed il trattamento del gioco d'azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network", alla luce delle necessità di adeguamento emerse nel corso dei primi anni di applicazione.
Durante l'esame da parte della II Commissione sono stati auditi, oltre ai tecnici della Giunta regionale, i referenti delle associazioni di categoria, i responsabili dei servizi di prevenzione delle Aziende sanitarie delle Marche e i rappresentanti delle associazioni attive nell'ambito della prevenzione e della cura delle patologie legate al gioco. Ne sono emerse alcune proposte di emendamento, condivise dalla Commissione, volte, in particolare, a specificare l'ambito di applicazione delle modifiche di cui discutiamo.
È opportuno ribadire che sono modifiche che riguardano solo alcuni punti legati ad aspetti secondari della legge originaria i cui obiettivi, descritti nell'articolo 1, non vengono in nessun modo toccati.
È altrettanto opportuno sottolineare che vengono finanziate con circa 5 milioni di euro azioni di prevenzione e contrasto del GAP: lo si evince dall'esame della proposta di piano triennale di contrasto alla ludopatia connesso alla legge quadro, licenziata dalla IV Commissione da poco.
Il piano in questione, in modo coerente alla legge, si concentra, in primo luogo, su azioni volte ad aumentare la consapevolezza, ritenuta scientificamente lo step propedeutico per affrontare la patologia del gioco compulsivo attraverso:
• il sostegno alle persone affette da patologie e dipendenze, l'implementazione della cultura del gioco consapevole e misurato, l'educazione, formazione, divulgazione in merito all'utilizzo responsabile del denaro;
• la promozione di attività educative, sociali, sportive e culturali.
Conviene anche rammentare come il tema del gioco patologico riguardi, dati alla mano, principalmente il gioco on line e tipologie autorizzate da normativa statale come il lotto istantaneo e il gratta e vinci.
Esattamente il contesto contrario a quello che consideriamo con le modifiche alla legge che portiamo oggi all'esame dell'Aula e che riguardano esclusivamente aspetti legati alla corretta applicabilità della stessa.
La legge del 2017 è stata oggetto di due rinvii, il primo dei quali nel corso della legislatura che ci ha preceduto, proprio per la difficile applicazione del comparto normativo in essere ad alcuni soggetti regolarmente autorizzati.
Prova ne è che le modifiche all'esame dell'Aula hanno avuto la piena approvazione non solo del Crel, ma anche del Consiglio delle autonomie locali, il quale ha intercettato la difficoltà di applicazione di alcune norme e le istanze del territorio conseguenti.
Entrambi i soggetti, i cui giudizi recepiamo sempre con estrema attenzione, hanno dato parere favorevole senza porre alcuna obiezione né proposte di modifica
Entrando nel merito della proposta di legge, evidenzio che l'articolato si compone di 8 articoli che illustro in sintesi.
L'articolo 1 sostituisce l'articolo 3 della legge n. 3 del 2017, entrando nel merito delle definizioni di gioco lecito, gioco d'azzardo patologico, sala da gioco, sala scommesse, punti per il gioco e strutture ricettive per categorie protette, al fine di ridurre le incertezze in fase di applicazione della norma.
L'articolo 2 modifica l'articolo 5 della legge 3 del 2017 e disciplina le regole per l'apertura di nuove attività, in particolare individua le distanze dai cosiddetti luoghi sensibili e contiene una elencazione tassativa di tali luoghi.
Viene inoltre precisato che i Comuni possono stabilire per le varie tipologie di gioco delle fasce orarie di interruzione quotidiana di gioco, fino a 6 ore complessive, oltre a specificare che gli stessi Comuni possono dettare previsioni negli strumenti urbanistici territoriali in ordine alla localizzazione delle sale da gioco e delle sale scommesse.
Per quanto riguarda le fasce orarie, il Presidente della Commissione Consigliere Putzu, che ringrazio, ha voluto condividere l'opportunità di presentare un ordine del giorno finalizzato ad avviare un tavolo di coordinamento con tutti gli enti locali per garantire uniformità nella definizione degli orari di interruzione quotidiana, per evitare che le differenze di apertura diano vita ad un pericoloso nomadismo, soprattutto tra territori di Comuni limitrofi.
L'articolo 3 sostituisce l'articolo 7 della legge regionale 3 del 2017, dando un maggior livello di dettaglio alla disciplina sul divieto di pubblicità relativa all'apertura o all'esercizio di sale da gioco o all'installazione di apparecchi per il gioco lecito presso esercizi commerciali o pubblici esercizi.
L'articolo 4 sostituisce il comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale 3 del 2017 adeguando la disciplina sanzionatoria alle modifiche introdotte con questa proposta di legge.
L'articolo 5 contiene disposizioni transitorie e finali; in particolare, viene specificato che le disposizioni relative alle distanze si applicano agli esercizi la cui attività sia autorizzata dopo l'entrata in vigore della legge.
Su questo articolo è stato presentato un emendamento, approvato dalla Commissione, che esclude dalla disciplina sulle distanze di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 3 del 2017, come modificata dalla proposta di cui discutiamo, gli esercizi riconducibili alla categoria di cui all'articolo 3, comma 3, lettera b), del decreto 2011/30011/giochi del luglio 2011 del Ministero delle finanze, soggetti al rispetto dei parametri distanziali previsti dall'articolo 2 del decreto ministeriale 21 febbraio 2013 n. 38; si tratta, in particolare, di rivendite di tabacchi e di ricevitorie del lotto, per le quali si applicano le prescrizioni stabilite dalla normativa statale.
L'articolo 6 contiene la disposizione d'urgenza e l'articolo 7 le abrogazioni.
L'articolo 8 stabilisce infine l'invarianza finanziaria derivante dall'attuazione della presente legge.
Credo, colleghi Consiglieri, che il dettaglio dell'articolato abbia ulteriormente evidenziato il carattere di semplificazione connesso a questa proposta di legge. Semplificazione necessaria per la piena e doverosa applicabilità di una legge che lasciava in un limbo parte delle categorie che dovrebbe disciplinare.
Questo è quanto ci impone il ruolo di amministratori chiamati ad operare con equità rispetto al diritto e con spirito di servizio rispetto al mandato.
Altro contesto è necessario riservare alla discussione sulla prevenzione e sul contrasto verso cui ci poniamo in atteggiamento aperto e partecipe consapevoli che il contesto in cui agire è profondamente mutato, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione in ambito giovanile.
L'agenzia delle dogane e dei monopoli pubblica annualmente il Libro Blu con i dati principali sul mercato del gioco d'azzardo legale in Italia. Nell'edizione datata ottobre 2022 si legge che a fare registrare l'aumento più significativo è stato, ancora una volta, il gioco on line, che nel 2021 ha toccato quota 67,17 miliardi di euro che corrispondono ad un +36% rispetto al 2020.
Riflettiamo sul fatto che il dibattito su questa legge, pur fisiologico in un contesto d'Aula, ci metterà di fronte solo alla poca efficacia da parte di una Regione a fronte di qualsiasi provvedimento con cui si voglia combattere la piaga del gioco compulsivo a cui non basta certamente ricorrere a normative urbanistiche più o meno restrittive, ma sul quale è necessario lavorare per educare e far comprendere i rischi di un abuso e di una dipendenza. Per questo occorre serietà, concretezza e non azioni che, nonostante le buone intenzioni, non avrebbero alcuna efficacia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La proposta di legge oggi in discussione modifica la legge regionale 3/2017, nata dalla necessità di prevenire, contrastare e curare le dipendenze patologiche, non solo da gioco nelle slot-machine, ma anche da tutti i giochi leciti (gratta e vinci, scommesse, gioco del bingo), nonché le dipendenze da videogiochi e dall'utilizzo delle nuove tecnologie, quali: smartphone, tablet, internet e social networks.
Le dipendenze da gioco sono da considerarsi delle vere e proprie patologie con caratteristiche simili, nella loro manifestazione, all'alcolismo e alla tossicodipendenza.
Le centinaia di persone che hanno problemi con i giochi sia legali che illegali, dichiarano di abusare di diverse tipologie di giochi a premio o con vincita.
Il soggetto tipo ha dimestichezza e pratica con tutti i tipi di gioco, ma predilige le video-lottery, slot e simili, mentre il target femminile si orienta maggiormente su giochi tradizionali come il lotto.
I minori sono sempre più dipendenti dall'utilizzo dei nuovi strumenti elettronici come smartphone, tablet e social network.
La legge del 2017 detta una disciplina quadro che consente di definire con tempestività le strategie di contrasto al fenomeno del gioco patologico, un fenomeno in continua e rapida evoluzione che richiede azioni coordinate in diversi settori (sociale, sanitario, scolastico) e tra diversi soggetti (Comuni, Aziende sanitarie, privato sociale, esercenti commerciali).
La legge 3 del 2017 punta decisamente alla prevenzione, con una forte valenza socio-sanitaria. Ed è per questo che come gruppo PD ci siamo battuti perché, anche questa proposta di modifica, venisse trattata nella Commissione competente, la IV. Non siamo stati ascoltati, ma anche nelle audizioni in II Commissione gli esperti delle Aziende sanitarie e i rappresentanti delle associazioni impegnate in questo settore hanno ribadito l'importanza della prevenzione e di tutte quelle norme che vanno in questa direzione.
Dato che su diversi articoli di questa proposta di legge non ci siamo trovati d'accordo e abbiamo presentato emendamenti, proprio perché vanno nel senso opposto dello spirito originario della legge del 2017, che andava modificata su alcuni aspetti (per alcune difficoltà applicative e pronunce giurisprudenziali esistenti), ma non doveva essere cambiata così, su aspetti che non sono assolutamente secondari.
Ricordo che la legge 3 del 2017 prevede un Piano integrato e un Osservatorio regionale per il contrasto e la prevenzione delle dipendenze patologiche, istituisce il marchio “No Slot”, determina le forme di premialità per gli esercizi commerciali che utilizzano il marchio, attribuisce alla Giunta la possibilità di promuovere, nei limiti dei finanziamenti derivanti dalla ripartizione del fondo nazionale per il gioco d'azzardo, lo svolgimento da parte delle Aziende sanitarie di iniziative strutturali e di carattere sperimentale nei confronti delle persone affette da dipendenza da gioco patologico.
Strategica, per qualsiasi programma di contrasto, è l'informazione che è prevista obbligatoriamente in tutte le sale da gioco, sale bingo, ricevitorie e agenzie ippiche e su ogni apparecchio e congegno per il gioco.
Viene introdotta la formazione per il personale impiegato nelle diverse realtà di gioco e per i gestori per favorire la collaborazione e la consapevolezza in tutti coloro che entrano in contatto con il giocatore a rischio.
Prevede l'istituzione di una giornata dedicata per creare una cultura del contrasto al gioco d'azzardo patologico e la premialità a favore di quegli esercizi che decidono di allearsi con la Regione per prevenire e contrastare il gioco patologico.
Prevenzione e contrasto sono i pilastri della legge 18, che era stata presa a riferimento in tutta Italia. Nella scorsa legislatura, quando ricoprivo l'incarico di Presidente del Consiglio regionale, negli anni ero stato invitato a presentarne i contenuti a diversi convegni nazionali sul tema.
Con la proposta oggi in discussione si minano le basi di questi pilastri.
La proposta di legge n. 186 si compone di 8 articoli.
L'articolo 1 elenca le definizioni di gioco lecito, gioco d'azzardo patologico, sala da gioco, sala scommesse, punti per il gioco e strutture ricettive per categorie protette. In particolare sulla definizione di sale da gioco il nostro gruppo proporrà un emendamento.
L'articolo 2 disciplina le regole per l'apertura di nuove attività, in particolare individua le distanze dai cosiddetti luoghi sensibili (scuole, università, istituti di credito, sportelli bancomat, ospedali residenziali, strutture semiresidenziali o socio-sanitarie) e le tipologie di luoghi sensibili interessati dalle disposizioni.
Si modifica la legge del 2017 riducendo, immotivatamente, le distanze dai 500 ai 300 metri nei Comuni con più di 5.000 abitanti, e dai 300 ai 200 metri nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Mi dovete spiegare perché lo fate, davvero non ha senso. E’ una modifica illogica, tra l’altro non richiesta (anzi criticata) da alcune associazioni datoriali, mi riferisco a Confindustria e a Confesercenti ed è tutto a verbale della II Commissione. Si rischia una proliferazione pericolosa di apparecchi da gioco. Su questo abbiamo presentato un emendamento che in Commissione è stato respinto. Lo ripresenteremo anche oggi.
Con questo articolo si consente anche ai Comuni l'indicazione di fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana di gioco, inoltre l’articolo definisce la superficie complessiva degli ambienti da destinare al gioco e delega agli enti locali eventuali previsioni urbanistico territoriali per la localizzazione delle sale da gioco e delle sale scommesse.
Su orari di interruzione e ampiezza delle aree da gioco illustrerà poi il Consigliere Carancini due emendamenti che proponiamo.
L'articolo 3 specifica il perimetro normativo di riferimento del divieto di pubblicità.
L'articolo 4 adegua la disciplina sanzionatoria alle nuove previsioni.
L'articolo 5 contiene disposizioni transitorie e finali. Su questo abbiamo presentato diversi emendamenti. Due puntano alla soppressione del comma 1 e del comma 3 bis, che stabiliscono che l'applicazione di alcune norme della legge 3 sia effettiva per le attività da gioco autorizzate solo dopo l'entrata in vigore di questa legge di modifica. Il secondo è relativo al comma 2 che prevede che "l'ampliamento dei locali al 75% della superficie esistente sia equiparabile a nuova apertura". Il nostro gruppo chiede di abbassare al 30% questa percentuale.
L'articolo 6 stabilisce l'invarianza finanziaria derivante dall'attuazione di questa legge.
L'articolo 7 prevede l'abrogazione del comma 3 dell'articolo 5 della legge 3/2017, togliendo ai Comuni la possibilità di individuare in autonomia altri cosiddetti luoghi sensibili, come ad esempio strutture per minori, giovani e anziani. Una abrogazione anche questa illogica che noi contestiamo. Oggi, come già fatto in Commissione, abbiamo depositato un altro emendamento per ripristinare quanto disposto dalla legge del 2017.
L'unica modifica necessaria da apportare alla legge 3 era la previsione di non retroattività per gli esercizi già esistenti prima della sua entrata in vigore, ecco da dove derivavano le difficoltà applicative che avevano bloccato l’attuazione di questa legge. Questo per venire giustamente incontro alle preoccupazioni delle aziende del settore (che ho avuto modo di conoscere e approfondire) e per evitare chiusure e gravi ripercussioni anche dal punto di vista occupazionale.
Le altre modifiche apportate invece non rispondono a queste esigenze, ma soprattutto vanno contro le finalità stesse della legge a partire dalla assurda e immotivata scelta di ridurre le distanze tra apparecchi da gioco e cosiddetti luoghi sensibili e dalla ingiustificata sanatoria per coloro che hanno aperto esercizi con apparecchi da gioco dopo il 2017. Ci auguriamo allora che le nostre proposte migliorative oggi siano prese in considerazione dalla maggioranza.
E' evidente che, se non saranno accolti i nostri emendamenti, che hanno l'intento di ripristinare le finalità della normativa originaria in tutto il suo articolato, il nostro voto a questa proposta di legge non potrà che essere contrario. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge va a modificare la legge regionale 3 del 2017 che riguarda le dipendenze patologiche, il gioco d’azzardo patologico e le dipendenze da nuove tecnologie e social network, che sono una vera e propria malattia e costituiscono una vera e propria piaga per la società contemporanea dal punto di vista morale, economico e umano, al pari dell’alcolismo e della tossicodipendenza.
Il fenomeno sta crescendo al punto da essere diventato una vera e propria piaga sociale con costi sociali elevatissimi che gravano sui principi morali, sull’etica e sulla legalità.
Chi è affetto da ludopatia può distruggere totalmente la propria vita. Si può arrivare a trascurare lo studio, il lavoro, a commettere furti o frodi per far fronte a delle vere e proprie catastrofi finanziarie.
Occorre, dunque, prevenire e contrastare gli effetti degenerativi del gioco d'azzardo, divenuto ormai una minaccia all’integrità morale della società contemporanea.
Questa proposta di legge va a modificare la legge 3 del 2017, nata dalla necessità di prevenire e contrastare le dipendenze patologiche non solo delle slot machine, ma da tutti i giochi illeciti (gratta e vinci, scommesse), nonché le dipendenze da videogiochi e dall’utilizzo delle nuove tecnologie, quali: smartphone, tablet, internet e social network.
Oggi si è reso necessario, con questa proposta di legge, un adeguamento alla legge 3 del 2017, tenendo conto anche di quello che hanno fatto le altre Regioni che hanno recentemente legiferato in materia.
Naturalmente, come hanno già detto i relatori di maggioranza e di minoranza, le modifiche riguardano l’articolo 1 che elenca le definizioni di gioco lecito, ma l’articolo 2 e l’articolo 3 secondo me sono importanti. L’articolo 2 disciplina le regole per l’apertura di nuove attività, in particolare si individuano le distanze dai cosiddetti luoghi sensibili, mentre l’articolo 3 vieta la pubblicità.
Questa è una proposta di legge importante. Le dipendenze patologiche da giochi, non solo quelli delle slot machine, ma in generale, richiedono azioni coordinate in diversi settori: sociale, sanitario, scolastico, insieme ai soggetti come le Aziende sanitarie, gli esercenti commerciali ed i Comuni.
Questa proposta di legge che modifica la legge 3 del 2017 va nella direzione giusta, quindi il gruppo Forza Italia la voterà favorevolmente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci tengo ad intervenire perché ho seguito, anche se non faccio parte della Commissione, tutto il lavoro che prima la Giunta ha portano avanti con l'Assessore Antonini, con i tecnici, con a capo XX.
Credo che questa proposta di legge sia di buon senso e di fatto va a sanare una delle difficoltà della legge del 2017, che lo stesso Partito Democratico ha votato all’unanimità in Consiglio regionale e poi ha sempre prorogato.
Oggi smettiamo con le proroghe che andavano avanti ormai da diversi anni, di fatto ci rendiamo conto che chi ha una piccola attività, un piccolo bar o un tabacchi ante 2017 …
Andiamo a sanare una situazione che mette a rischio queste piccole attività che di fatto sono anche uno degli ultimi presidi che abbiamo sul territorio, penso ai piccoli borghi. Su questo faccio un inciso dicendo che ci conformiamo alle altre Regioni in quanto vengono ridotte le distanze. Per me potevano tranquillamente rimanere le stesse del 2017, però mi adeguo senza problemi.
Sono contento dell'emendamento a firma dei Consiglieri Ausili e Bilò che di fatto esonera i tabacchi, che sono un presidio importante della regione Marche, che vengono riconosciuti, visto che svolgono tutt'altre funzioni e non lucrano su questo tema.
Sull’argomento mi piacerebbe avanzare una proposta, nel senso che non abbiamo grandi maglie per ridurre il gioco d'azzardo, oggi con un semplice smartphone, se si vuole, si può stare 24 ore su 24 a giocare on line. So che a livello governativo c'è anche una revisione della normativa statale, è in corso da diversi mesi e mi auguro che presto venga riformato questo settore, perché se lo Stato vuole limitare il gioco d'azzardo basterebbe che per giocare on line, che è la maggior parte, se non quasi il totale delle giocate dei ludopatici … Noi dovremo limitarlo attraverso, ad esempio, l’uso della tessera sanitaria per giocare e mettere un limite al gioco dato che ci sono famiglie che si indebitano e vanno sul lastrico per il gioco d’azzardo e non sono i 200 o i 400 metri dai luoghi sensibili che limitano.
Bisogna che qui dentro ci parliamo chiaro, il tabaccaio forse è il primo presidio che vede il ludopatico e lo può segnalare alla Ast di turno, anzi il ludopatico dopo un po' che gioca prende e se ne va perché è sotto osservazione da parte del barista o del tabaccaio. Quindi, non sono questi gli esercizi che dobbiamo colpire ed oggi, secondo me, andiamo a sistemare un grosso problema che si era creato con la legge del 2017.
Ma lo Stato in primis ed anche noi, se possibile, dovremmo cercare di restringere il gioco d'azzardo con una limitazione vera e mi viene da sorridere dato che su questo fronte ci sarebbe tanto da dire, da una parte lo Stato incassa sulle sigarette, sui gratta e vinci, sul gioco d’azzardo e dall’altra investe soldi per prevenire il gioco d'azzardo, quando incamera soldi.
Una proposta che avanzo, pensando ai mesi di discussione su questo atto, potrebbe essere quella di limitare, attraverso la tessera sanitaria, il gioco sia in forma fisica sia on line perché la maggior parte delle giocate avvengono on line e sono fuori da ogni controllo.
Ci tenevo ad intervenire perché credo che la Commissione abbia fatto un ottimo lavoro, quindi ringrazio tutti i componenti, a partire da relatore di maggioranza Consigliere Bilò. La Giunta insieme alla Commissione ha fatto molte audizioni, anche con le Aziende sanitarie territoriali. Ringrazio anche il relatore di minoranza che ha dato un ottimo contributo.
Mi pare che l'emendamento a prima firma della Consigliera Bora sulle azioni di lotta e prevenzione del fenomeno dell'usura sia di buon senso e vada approvato, sugli altri emendamenti interverranno i colleghi, probabilmente non verranno accettati. Comunque è chiaro che ognuno fa la propria parte - noi facciamo la parte della maggioranza - e la minoranza fa la sua.
Penso che la proposta di legge sia di buon senso, migliorativa rispetto all'esistente. Martedì prossimo parleremo della legge sul contrasto al gioco d'azzardo sul quale la Giunta si è impegnata con diversi milioni di euro attraverso le Aziende sanitarie territoriali.
Aggiungo che i tabacchi e le attività economiche, visto che sono gli unici presidi veri sul territorio, che vedono fisicamente il ludopatico, il giocatore di gioco d'azzardo secondo me possono essere …, anzi ho avuto modo di ascoltarli e sono molto disponibili a collaborare, già in parte avviene, segnalando le persone che giocano somme importanti, possono aiutare attraverso delle collaborazioni con le Aziende sanitarie territoriali. E’ chiaro che è tutto inutile se non si pone un limite vero alle giocate. Le famiglie rischiano di andare sul lastrico perché oggi on line si possono giocare milioni di euro e nessuno se ne accorge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio i relatori, i Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo, per la puntualità degli argomenti e soprattutto per aver cercato di rispondere ad una serie di perché.
Oggi si consuma una delle pagine peggiori che la destra di questa regione compie nei confronti dei cittadini.
Al Consigliere Serfilippi viene da ridere, a me viene da piangere per quello che state facendo attraverso l’approvazione di questa legge.
Devo dire che sono sorpreso dato che ho ascoltato con grande attenzione tutti gli interventi, anche quello della Consigliera Marcozzi, la quale apre la relazione in maniera inappuntabile, cercando di evidenziare e ricercare, come un legislatore deve fare, il perché di nuove leggi o di modifiche alle leggi, parla per un buon numero di minuti dei rischi del gioco d’azzardo e poi dice: “Oggi andiamo a modificare una legge e vedrete che andrà meglio”.
Guardate, è una cosa difficile da accettare, voi scambiate i valori, la ratio, le fondamenta della legge 3 del 2017, una delle più belle pagine politiche di una Regione, approvata all’unanimità, che individua uno dei temi più scabrosi, dannosi e drammatici per le fasce sociali più deboli, per gli anziani, per i giovani e per l’infanzia. Poi vi spiego che cosa avete cancellato dalla legge n. 3/2017.
Voi non siete stati in grado di accettare che questa legge venisse discussa nella Commissione che aveva istruito la n. 3/2017, cioè la Commissione sanità, a dimostrazione del fatto che delle persone delle fasce deboli non ve ne frega nulla! A voi interessa, ed è comprensibile, ma va detto ai cittadini, l’interesse, i profitti delle lobby che tentano, hanno tentato ed oggi ci riusciranno ad abbattere la legge n. 3/2017 che, a differenza di quello che dite, ha svolto un ruolo. Li avete letti i dati dell’Agenzia delle dogane sul gioco patologico? Andate a leggerli!
Parlo della mia provincia perché il Comune di Macerata ha assunto un’ordinanza che ha preso spunto dalla legge n. 3/2017, allora vi voglio dare alcuni dati che riguardano in particolare i risultati del gioco delle scommesse nella provincia di Macerata: a Macerata il gioco delle scommesse nell’anno 2019 ha toccato i 28 milioni di euro, a Civitanova i 165 milioni di euro, vuol dire che quella legge, qualora si fosse voluta applicare, avrebbe prodotto certamente una serie di vantaggi.
Oggi ribadisco che vi accingete ad approvare una legge che va contro le fasce deboli, contro i vostri giovani, contro le persone anziane, che purtroppo in un contesto come questo vivono molto spesso, attraverso il gioco, la loro solitudine ed i loro drammi. Andate a chiederlo ai soggetti che studiano questi fenomeni, andate a guardare i dati secondo cui oggi il 75% dei giovani ha fatto il gioco d’azzardo, che cosa fate? Fate una serie di favori, riducete le distanze. Perché le riducete? Riducete le ore nelle quali ogni ente territoriale può fare la propria scelta, perché riducete le ore in cui l’ente locale può fare la scelta? Non lo dite. Eliminate il comma 7 dell’articolo 110 del testo unico, perché? Sapete cosa mi è stato detto? Quello è un piccolo giochino che serve per mettere dentro un euro, quindi cosa c’entra con questa legge? C’entra eccome! Perché i drammi delle famiglie, il dramma dei bambini che cominciano a giocare con l’euro parte dall’infanzia.
Questo per voi è del tutto indifferente. Questo per voi è assolutamente irrilevante, non a caso siete andati ad approvare, ad istruire questa legge all’interno della II Commissione, certamente con autorevolissimi esponenti, ma con l’indifferenza verso le famiglie, verso i drammi delle famiglie rispetto ai propri giovani. Sapete cosa succederà? Che non si potranno applicare le chiusure in determinati orari ed i ragazzi, dalle 7 alle 10, prima di andare a scuola andranno a giocare nei locali, oppure nei pomeriggi, invece di studiare, usciranno e faranno quello che ovviamente non si auspica.
Guardate, non lo dice il Consigliere Carancini, lo dicono gli atti scientifici che studiano il fenomeno e oggi voi approvate una legge che da questo punto di vista fa questa scelta drammatica contro le famiglie, contro le persone.
E’ una legge inaccettabile, noi proveremo a modificarla, ovviamente proviamo a modificarla nel senso del rispetto, anche nel tentativo di migliorarla, quindi ci aspettiamo a questo riguardo una risposta seria che vada al di là dell'appartenenza, ma rispetto a quello che sarà ci troveremo nel 2023, nel 2024, nel 2025 con dati peggiori di quelli che abbiamo oggi, con le famiglie più povere, con giovani che saranno condizionati, con i drammi delle famiglie rispetto agli anziani.
Si è detto: “Sapete, giocano tutti on line, che ci frega, apriamoli tutti!” Guardate, non c'è un giudizio migliore sullo stato che governa o che ha governato questo Paese, il sistema dei giochi è uno scandalo e se andate a guardare ci sono stati anche dei tentativi di persone, di politici di buon senso che hanno tentato, ma qui le lobby ci hanno circondato.
Oggi l'Assemblea legislativa regionale avrà la possibilità di avere la schiena dritta rispetto ad una questione che certamente non aveva bisogno di alcuna modifica. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.
Giampaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Intervengo in quanto questa legge è molto importante. Secondo me è stata dibattuta in II Commissione, dove era giusto che fosse trattata in quanto riguarda le normative sul commercio, però, come giustamente ha detto il Consigliere Carancini, era importante che fosse discussa anche in IV Commissione, tra l’altro sono stato relatore del parere, quindi non è che la IV Commissione non è stata coinvolta, c’è stato un lavoro congiunto, parere in IV e legiferazione in II.
Oltre a questo, devo dire che per quel che riguarda l’aspetto sanitario la legge deve guardare soprattutto alla problematica sociale del Gap.
La legge che oggi andiamo a discutere è importante e va a mettere fine ad un'ambiguità che l'amministrazione Acquaroli ha ereditato dalle amministrazioni precedenti.
Partiamo dall’assunto che oltre la metà del gioco è on line e non può essere soggetto a leggi se non statali. Sono stato Assessore al commercio di Civitanova Marche, in cui le attività commerciali delle slot sono molto sviluppate, come il Consigliere Carancini ha tenuto a far sapere, con delle cifre imponenti. Abbiamo molte realtà commerciali a Civitanova Marche che riguardano questo tipo di attività e so bene che queste difficoltà sono state per molti esercenti una demagogia portata dalle amministrazioni passate, tanto è vero che la legge precedente è stata inapplicata in primis a Civitanova Marche perché non era possibile applicarla, era fatta ad uso e consumo della politica. Questo è il mio punto di vista da ex Assessore al commercio, la norma non è stata mai applicata da nessuno e non è un caso.
L’obiettivo allora era quello di conseguire un facile consenso e si è dimenticato che per affrontare il problema bisognava affrontare due aspetti: dare certezza a migliaia di piccole attività commerciali che hanno fatto investimenti in questo settore, non meno importante dare una prospettiva futura ai tanti dipendenti di quella filiera commerciale che non sono poca cosa e sicuramente non sono persone ricche, sono dei lavoratori come tanti altri, che lei Consigliere Carancini dice di difendere, invece in questo caso si dimentica che anche loro sono dei lavoratori come gli altri.
L'altra caratteristica da tener ben presente è che il gioco patologico, che è una piaga, ha già altri mezzi ed altre leggi, come quella sul Gap che è appena passata in IV Commissione con ben 5 milioni di euro per fare prevenzione a questo tipo di problematiche sociali, e le Ast la faranno.
Le caratteristiche fondamentali di questa legge sono:
- la non retroattività della stessa alle attività già esistenti sul territorio, articolo 5, comma 2, che è la parte fondamentale per cui la legge del 2017 non è stata applicata, in quanto colpiva centinaia di attività commerciali;
- la possibilità di previsione urbanistica ai Comuni di localizzare le aperture di nuove attività di questo tipo, articolo 3, comma 6 ter, fondamentale, in modo che le amministrazioni comunali potranno individuare le zone delle città idonee allo sviluppo di questo tipo di commercio, un po’ come una zona industriale, noi facciamo la zona commerciale, la zona gioco e saranno i Comuni ad indirizzare dove queste nuove attività potranno aprire;
- le distanze minime dai luoghi sensibili per le nuove attività, a 300 metri per Comuni sopra i 5.000 abitanti, a 200 metri per i Comuni sotto i 5.000 abitanti. Credetemi, quando vi dico che, ad esempio, nella mia Civitanova Marche i 300 metri dai luoghi sensibili significa fare aprire le nuove attività fuori dal centro urbano, perché abbiamo 22/23 banche, centinaia di Atm e decine di luoghi sensibili sparsi su tutto il territorio, quindi le nuove attività nel centro urbano non potranno aprire, ovviamente stando sempre all'indirizzo che l’amministrazione comunale darà;
- l’obbligo delle 6 ore giornaliere penso sia giusto ed equilibrato.
Penso di poter dire che questa legge sia equilibrata, non penalizza un settore che ha un peso importante per molte attività commerciali e va a tutelare la popolazione dalle nuove aperture di attività di questo tipo. Quindi, guardiamo al futuro e non al passato.
L’ultimo aspetto che vorrei sottolineare è che oggi stiamo parlando di gioco lecito, che è indirizzato dalle leggi statali e ricordo a tutti che il gioco lecito è nato negli anni 1980 e 1990 per contrastare un fenomeno che in Italia stava prendendo una piega vergognosa e prepotente: il gioco nero. Questo è un aspetto che non dobbiamo mai dimenticare. Abbassare la guardia anche sul fronte della legalità, perché questa legge è andata a contrastare la problematica del malaffare, sarebbe un errore. Certo, bisogna guardare anche l'aspetto sanitario, nessuno lo mette in dubbio, però bisogna riuscire a mettere insieme tutte e tre le necessità: la salvaguardia delle attività esistenti, la prepotenza del gioco non lecito, che non dobbiamo mai dimenticare, e l'assistenza nei riguardi delle persone che soffrono di gioco patologico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Mi piace dare un contributo a questa discussione anche per rispondere un po’ alle parole del Consigliere Carancini, che abbiamo appena sentito, caratterizzate da una certa acredine. Questa separazione, Consigliere, quasi manichea, tra chi da una parte fa gli interessi dei deboli, delle famiglie e dall'altra noi che evidentemente facciamo solo gli interessi delle lobby, mi lasci dire è una narrazione che non sta in piedi ed è piuttosto inaccettabile.
Qui il fatto, caro Consigliere e caro Consiglio tutto, è il dovere di chi fa politica, delle istituzioni, di prendere delle scelte politiche, che forse sono mancate da tanti, troppi anni perché in questo contesto noi dobbiamo ricordare che la maggior parte delle Regioni italiane ha già prodotto una normativa nei primi anni del 2010/2012. La Regione Marche arriva solo nel 2017 con una legge ad individuare delle disposizioni che poi vengono prorogate, ad esempio riguardo le distanze, più volte. La legge regionale n. 3/2017 prevede infatti l'attuazione dei termini delle distanze dal 2019, ma poi arriva la vostra legge regionale 15/2019 che proroga ulteriormente al 2021.
Il sistema delle proroghe qui finisce, si prendono con responsabilità evidentemente delle scelte dato che il fenomeno è in continua evoluzione, considerato che ci sono state delle pronunce giurisprudenziali da tenere in considerazione e perché c'è tutta una serie di esperienze che sono occorse nel tempo in altre Regioni.
Riguardo alle distanze, ad esempio, mi piace ricordare con voi come tanta parte delle Regioni italiane si sia già da tempo orientata su queste tipologie di distanze che ritroviamo in questa proposta di legge. Regioni che individuano i 300 metri ed i 250 metri come distanza adeguata dai luoghi sensibili.
L'Abruzzo, la Basilicata, la Campania, il Lazio, la Liguria, il Piemonte, la Puglia vanno in questa direzione. Poi quando c'è da prendere delle scelte politiche chi sta in maggioranza sa benissimo che è necessario, come ha detto poco fa il Consigliere Borroni, contemperare tutta una serie di interessi.
L’interesse prioritario è ovviamente quello di tutelare le persone che soffrono di una patologia, in questo caso la ludopatia, ma non nascondiamo che esistono dei legittimi interessi che chi governa un territorio deve tenere in considerazione. Capisco il gioco delle parti che spesso finisce per semplificare le cose, ma credo che questa proposta di legge invece contemperi adeguatamente questi interessi.
Oltretutto, Consigliere relatore di minoranza, in questo atto non vengono eliminati i punti salienti che noi ritroviamo nella legge n. 3/2017 riguardo al contrasto del gioco d'azzardo e alla tutela dei soggetti ludopatici, al contrario vengono rilanciate queste misure con il piano che si sta portando avanti in IV Commissione. Non solo vengono conservati questi punti importanti e salienti, che noi riconosciamo essere corretti e giusti, ma vengono aggiunte delle iniziative, delle misure che ci sembra utile ricordare, penso ad esempio all’aumento di quelli che vengono riconosciuti luoghi sensibili perché si aggiungono anche gli ospedali, le strutture residenziali e semiresidenziali, le strutture ricettive per le categorie protette. Poi troviamo un maggiore dettaglio all'articolo 7 riguardo al divieto di pubblicità, un articolo che viene in qualche modo dettagliato, evidenziando come questo divieto di pubblicità debba riguardare tutti gli esercizi commerciali e tutti gli esercizi pubblici.
A questa proposta di legge si affianca un ordine del giorno, sarà il Presidente della II Commissione Consigliere Putzu ad illustrarlo, che fa luce su alcuni aspetti che sono forse quelli più pesanti, quelli ormai ineludibili: il gioco on line. L'impegno attraverso quest'ordine del giorno è di mettere a tema la regolamentazione del gioco on line, noi crediamo che sia la frontiera più importante da traguardare per dare delle risposte reali e all'altezza dei bisogni e al passo con i tempi. Poi all'interno dell’ordine del giorno c’è anche una valorizzazione dovuta di quelle associazioni che hanno a che fare con i soggetti che hanno vissuto una ludopatia.
Nei lavori di Commissione sono state operate anche delle integrazioni che sono sorte dalle osservazioni delle categoria audite, integrazioni che riteniamo importanti, che abbiamo sposato e portato avanti. Una su tutte, come ha significato il Consigliere Serfilippi, la precisazione al riguardo delle tabaccherie, che spesso vengono in qualche modo banalizzate. Le tabaccherie non si esauriscono nel commercio di generi di monopolio, svolgono un ruolo importante anche per le istituzioni, per gli enti locali perché svolgono servizi che altrimenti l’ente locale dovrebbe offrire al territorio. Ad esempio le tabaccherie vengono salvaguardate, in qualche modo si precisa che quanto disposto da questa proposta non deve interessare le tabaccherie che sono già autorizzate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che stabilisce delle prescrizioni già piuttosto stringenti.
Detto ciò, riteniamo che questo lavoro contempera i giusti e legittimi interessi, finalmente riesce ad attuare una legge che da tanti, troppi anni non era attuata e per questo ringraziamo l’Assessore e il lavoro della Commissione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. E’ evidente che la tipologia dell’argomento è delicatissima e importantissima. Sono d'accordo con il Consigliere Carancini quando con veemenza ricorda alcuni numeri che stanno a dimostrare l’oggettivo e reale problema. Siamo tutti consapevoli dei danni del gioco d'azzardo patologico, siamo tutti d'accordo sulla necessità di contenere in tutti i modi il gioco d'azzardo, siamo tutti consapevoli del fatto che la presenza del gioco legale limita, azzera probabilmente la presenza del gioco cosiddetto nero, ma altra cosa è argomentare con altrettanta veemenza dando una responsabilità che questa amministrazione non può avere, come non devono averla le Regioni, su alcune valutazioni che il Consigliere Carancini fa quando dice che siamo lontani dalle famiglie che hanno questo tipo di problema, siamo lontani dalle fasce deboli, siamo contro gli anziani, indifferenti verso quelle famiglie che stanno vivendo questo dramma, di questo si tratta.
Credo che il punto sia proprio il passaggio, la diversità tra la nostra posizione e la vostra, quando lei dice, Consigliere Carancini, che la legge non aveva bisogno di modifiche.
Il punto sta in questa frase, la legge purtroppo si è arresa, è stata tra le leggi più giuste mai fatte, ma di fatto non è stata mai attuata ed uno dei motivi per cui ni oggi siamo qua è proprio questo, se poi vogliamo fare demagogia questo campo si presta all’estrema strumentalizzazione perché parliamo del gioco d’azzardo, che è un problema serio, vero, reale. Quindi, se vogliamo impostare il discorso seriamente e concretamente dobbiamo dire perché oggi ci troviamo qua.
Nel 2017 è stata fatta una legge, che non è stata mai attuata ed ha mostrato dei limiti evidenti che hanno prodotto una serie di rinvii fatti dalla stessa amministrazione regionale a conferma di quanto la legge fosse inattuabile e inefficace. Poi se vogliamo fare demagogia la possiamo fare fino a stasera.
Il problema adesso sono le distanze, l’altro motivo per cui abbiamo fatto questa variazione … Ho guardato cosa hanno fatto le altre Regioni, ho fatto una ricerca, nello stesso modo, se non con misure più basse, hanno fatto l’Abruzzo, la Basilicata, la Campania, il Lazio, il Piemonte, la Puglia e il Veneto, ma il problema non sono le distanze.
Noi pensiamo di contenere giustamente, ed è l’obiettivo di tutti noi, la produzione e la proliferazione del gioco d’azzardo, se da 500 metri passiamo a 300 piuttosto che a 400? Questo è il problema? Ma chi autorizza un certo tipo di gioco? E’ lo Stato, non siamo noi che autorizziamo diversamente dalle leggi nazionali, qui c’è un ente, che è l’Amministrazione autonoma monopoli di Stato che gestisce il gioco per conto dello Stato.
C’è uno Stato che incassa, questo è il punto alla fine dei conti, perché possiamo dirci tante cose, ma c’è uno Stato che nel 2022 ha incassato 10,3 miliardi di euro di introiti da questo tipo di giochi, tra cui il gioco d’azzardo, noi onestamente …
Non è una resa la nostra, né una sottrazione di responsabilità, ma possiamo fare molto poco, non possiamo come Regione proibire quel tipo di gioco, fra l’altro, attenzione, proibire quel tipo di gioco significherebbe in automatico favorire il gioco nero, quindi sarebbe ancora peggio.
Il problema non va impostato in questa direzione, noi oggi stiamo operando limitatamente … Pima avete evidenziato il discorso del perché in II Commissione, doveva passare in sanità, in sanità c’è passata comunque per un parere, ma un altro limite di questa legge che avete fatto nel 2017, è proprio questo, di aver gestito la legge solo all’interno della Commissione sanità, quando al contrario va a toccare, quello che facciamo oggi, aspetti commerciali e urbanistici E noi oggi parliamo di questo, di effetti urbanistici e di effetti commerciali, non parliamo se è giusto o no giocare, sappiamo che c'è una legge nazionale che lo consente, sappiamo tutti dei danni prodotti da questa scelta che ha fatto lo Stato nel corso dei decenni e siamo tutti consapevoli del fatto che dobbiamo trovare un sistema, quanto meno, per frenare questo di attività.
Ecco la proposta che dobbiamo fare: si crei un tavolo permanente, una sinergia costante tra le associazioni, che gestiscono purtroppo i giocatori patologici, che tra l’altro costano circa 38.000 euro all'anno a testa, quindi dei 10 miliardi ed oltre che lo Stato incassa, oltre 7 li spende per gestire questo tipo di patologie.
Allora il tema è diverso, è un altro, non è questo, perché, ripeto, siamo tutti d'accordissimo nel frenare le patologie, però il tema sta nella diversità di approccio che abbiamo su questa legge. Oggi responsabilmente prendiamo una decisione e consentiamo l'attuazione di una norma, che non è avvenuta fin qui, perché abbiamo assistito solo a rinvii a conferma della sua inefficacia. Lo facciamo con alcune scelte, non tanto sulla riduzione delle distanze, che non rappresenta un problema, ma esonerando alcune figure professionali, come i tabaccai, che sono gestiti da norme nazionali.
L'altro punto, mi rivolgo al Consigliere Mastrovincenzo che ha parlato degli emendamenti, anche qui la diversità tra noi e voi sta in una frase del Consigliere: “Gli emendamenti che il PD ha fatto hanno la finalità di ripristinare la legge votata nel 2017”, il punto è questo, noi non vogliamo che ci sia la legge del 2017, ma non lo diciamo noi, è oggettivamente inattuabile, il punto è questo. Poi, ripeto, siamo tutti d'accordo sul trovare le soluzioni, tra l’altro abbiamo fatto un emendamento a firma del Presidente Putzu e di altri Consiglieri, con il quale cerchiamo … Ecco l'attenzione nostra, Consigliere Carancini, lei dice che siamo dietro alle lobby e siamo contro le fasce deboli, credo che sia ingiusto, non voglio dire demagogico, strumentale, nei confronti di chi invece è cosciente pienamente del problema a tal punto che: aumenta i luoghi sensibili, introduce nuovi punti sensibili; fa un emendamento con il quale chiede agli operatori dal lunedì al giovedì di interrompere le attività di gioco alle 2 di notte, quando sappiamo che i giocatori arrivano per giocare fino al mattino; cerca di promuovere un tavolo permanente con le associazioni attive nel settore della prevenzione del fenomeno del gioco patologico. Questi ci sembrano modi seri e responsabili di agire e affrontare un problema preoccupante, che merita la massima attenzione, sul quale dobbiamo essere tutti concordi nel trovare strategie comuni che siano efficaci. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Intanto mi permetto di ringraziare per il lavoro che ha fatto la Commissione, ma ancor prima la Giunta, in particolar modo l’Assessore Antonini, per aver redatto la proposta di legge n. 186. Un ringraziamento al Presidente della Commissione Consigliere Putzu ed al relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Riprendo subito le parole del Consigliere Serfilippi, che ha detto che questa è una legge di buon senso, questa è assolutamente una legge di buon senso e vi spiego il perché.
Diciamo che su questo argomento, se mi permettete, gioco in casa visto che la mia professione è funzionario e ispettore dell’Agenzia delle dogane e monopoli, quindi sono uno di quelli che nel proprio lavoro fa centinaia di controlli ogni anno per vedere che queste attività siano legali, che siano in regola, che rispettino tutte le norme dettate dallo Stato e in questo caso anche dalla Regione.
La legge 3 aveva un vizio di forma, dico subito che qui non si va a toccare la parte che riguarda la salute, la parte sanitaria, voi avete visto su questo testo una modifica rispetto alla parte sanitaria? No, non c'è una modifica alla parte sanitaria, questa è una modifica esclusivamente commerciale, poi possiamo discutere sui 300 metri, 500 metri, possiamo fare anche le 6 del mattino, ma chiaramente come ha detto chi mi ha preceduto non sono i 100 metri in più o in meno che possono garantire la lotta alla ludopatia, lotta che dobbiamo fare tutti . Ripeto, io la faccio anche per lavoro, figuriamoci. Posso garantirvi che questa è una battaglia che tutti dobbiamo fare nel modo più assoluto, su questo credo che non ci sia una persona non d’accordo in quest’Aula, la battaglia che dobbiamo fare è quella … Anzi andiamo a dire, anche per il fatto di non aver toccato la parte sanitaria della legge 3, che quella parte va bene perché tutti dobbiamo essere concentrati, le istituzioni devono essere le prime su questa battaglia, poi ci sono ovviamente sulla norma delle modifiche tecniche. E’ stato detto delle distanze, abbiamo portato da 500 a 300 metri per i Comuni sopra i 5.000 abitanti, da 200 a 300 metri sotto i 5.000 abitanti. Ma come ho detto poc'anzi sono situazioni che secondo me non incidono nella sostanza, per esempio sono state incluse altre cose che secondo me sono importanti, tipo gli ambienti separati, nessuno ne ha parlato, ma io credo che laddove questa cosa sia possibile, anche da un punto di vista strutturale, è molto positiva, specialmente nei bar. Tante volte nello svolgere il mio lavoro mi sono trovato delle slot all’entrata, senza la possibilità di una separazione e questo, oggi introdotto dalla norma, secondo me è un fatto positivo, come altre cose.
Certamente la valutazione delle valutazioni è quella su cui tutti ci dobbiamo concentrare, è il fatto che sia tolta la retroattività, che è una cosa indecente. Quando uscì questa legge nel mio posto di lavoro mi confrontai con tanti colleghi, anche di tutta la regione e subito - nel 2017 non pensavo certo di poter essere qui oggi a discutere una modifica di quella legge - convenimmo che la retroattività era una cosa indecente. Tra l'altro ci sono state anche pronunce giurisprudenziali rispetto a questo discorso che potevano determinare, se non ci fosse stata la modifica della legge 3, una serie di ricorsi, che ad intuito penso avremmo sicuramente perso.
La retroattività va a penalizzare le strutture che hanno fatto degli investimenti e li hanno fatti in regola perché chi ha aperto una sala prima del febbraio 2017 e l’ha aperta magari a 150 metri da uno sportello bancomat, non lo ha fatto fuori legge, lo ha fatto perché il Comune gli ha dato una regolare licenza, ex articolo 86 del TULPS, o la Questura, laddove questo era un negozio di gioco, ex articolo 88 del TULPS. L’hanno fatto con delle licenze regolari, investendo dei soldi come in tutte le altre attività, perché il gioco lecito, si chiama proprio così, è garantito comunque da leggi dello Stato, non è che questi vanno a rubare.
Ripeto, dobbiamo essere severi, molto severi, laddove possiamo incontrare o abbiamo anche la percezione che ci siano minori intenti al gioco, laddove non ci sono cose regolari, su questo dobbiamo essere intransigenti e credo che tutti siamo d'accordo. Però, ripeto, queste sono attività che hanno aperto in modo regolare, con regolari licenze, investendo anche tanti soldi, anche di questo si tratta.
Voi capite che la retroattività sarebbe una sciagura, non solo per quello, ma anche per il fatto che se non avessimo fatto questa proposta di legge, quindi questa nuova norma, avremmo rischiato di mandare a casa centinaia di lavoratori nella nostra regione. Questo pure è un dato non indifferente, una stima fatta in modo approssimativo parlava di centinaia di lavoratori che sarebbero tornati a casa.
Mi lasci dire anche un’altra cosa, Consigliere Carancini, francamente queste patenti che lei dà, dove noi siamo brutti, cattivi e che non pensiamo alle fasce deboli, è una cosa pietosa, me lo lasci dire.
Non è possibile che in ogni occasione noi siamo quelli brutti e cattivi e lei, che rilascia patenti, sembra invece il paladino delle fasce più deboli mentre noi ce ne freghiamo.
Credo che non sia così, con un minimo di buon senso penso che tutta questa Aula sia d'accordo nel proteggere, laddove possibile, le fasce deboli. Non penso che ci siano cattivi o buoni, penso che questo sia un discorso generale, che non può ogni volta essere usato come strumento per fare opposizione, ma capisco il gioco delle parti, lo abbiamo detto tante volte, su questo penso che sia giusto così.
Ultima cosa, ho visto degli emendamenti che vorrebbero integrare gli apparecchi, quelli del comma 6 a) o b) con gli apparecchi comma 7). Gli apparecchi del comma 7 sono quelli che non danno vincite in denaro, ad esempio quei giochi dove il bambino mette il gettone e prende la pallina o il calciobalilla - che facciamo li togliamo dai bar e dai locali - o i flipper che sono sempre esistiti, quindi non vedo il motivo per cui devono essere inseriti nella norma.
Con questo chiudo, ribadendo quello che ho detto all’inizio, ritengo che questa sia una norma di buon senso e oggi finalmente andiamo a fare chiarezza su una materia che aveva visto tante proroghe, come la legge 3, e andiamo a scrivere una pagina di buon senso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Sapete, non è mia consuetudine intervenire durante il dibattito generale, mi riservo sempre la dichiarazione di voto per il mio gruppo, ma io vengo da una città dove due genitori hanno trovato un ragazzo impiccato un brutto giorno della loro vita, si era impiccato perché malato di ludopatia, perché aveva impegnato tutte le proprie risorse, quelle sue, quelle della famiglia, a loro insaputa, e quelle dei parenti perché questa patologia lo aveva portato a trovare percorsi, come in tutte le patologie devastanti, per soddisfare la sua bramosia. Si è impiccato.
Parto da lì. Vede, Consigliere Carancini, abbiamo sbagliato, bisognava fare un emendamento vero, dovevamo cambiare il titolo della norma, dovevamo dire “facilitazione del trattamento e del gioco d'azzardo patologico” perché noi facciamo questo, lo dobbiamo dire e non ci dobbiamo nemmeno vergognare. Se la legge 3/2017 era stata oggetto …, anche dietro la spinta che i territori avevano dato, lo dico con un altro ruolo, che chiedevano alla Regione di mettere nelle condizioni i Comuni di avere almeno una legge-quadro per potersi muovere, Comuni che andavano a colpi di ordinanze, che puntualmente rischiavano di essere inficiate.
Bisognava capire quale fosse l'obiettivo della nuova norma che stavamo scrivendo, se fosse stata assegnata alla IV Commissione avremmo potuto fare le audizioni con soggetti che avevano una sensibilità e forse anche un’adeguata struttura per affrontarla, è stata avocata con forza dalla II Commissione perché giustamente si è detto che le modifiche da apportare non avevano nulla di sanitario né di sociale, erano semplicemente urbanistiche.
Cosa vuol dire ridurre le distanze? Vuol dire perdere l’idea dell'obiettivo della legge, che vuole contrastare l’insediamento, la legge 3/2017 vuole contrastare, nel limite delle possibilità del legislatore regionale … Non è che possiamo banalizzare dicendo cosa cambia da 300 a 500. Sul piano della sostanza nulla, sul piano dell'insegnamento tanto perché sono vincoli introdotti per cercare di limitare perché la volontà vera era quella di contrastare a tutti i livelli. Lo dobbiamo fare dallo Stato che specula, lo hanno fatto tutti, su questa opportunità devastante che si dà alle famiglie. Sì, Consigliere Carancini, non è vero che se citiamo gli anziani o i giovani lo facciamo solo noi, andate dentro una tabaccheria e vi accorgerete chi entra.
L’obiettivo è contrastare quel fenomeno oppure facilitarlo ed alimentarlo? Se lo vogliamo fare allora togliamo le distanze, che senso hanno? Nella vostra testa c’è l’obiettivo di facilitare l’insediamento di quella offerta, che produce occupazione, produce economia, produce morte, però è solo quello che non si può dire perché se parliamo di legalizzazione in altri termini vi scandalizzate, invece se legalizziamo la morte o la distruzione delle famiglie con queste modalità, siccome produce qualcosa per voi va bene.
Non si tratta di destra o di sinistra, non avete fatto una bella norma, forse anche la legge 3/2017 aveva tanti limiti perché era di un'altra era, perché ha avuto delle difficoltà nell’applicazione, perché i Comuni non sono riusciti nemmeno a ricalibrarla dando suggerimenti adeguati, come non lo fanno oggi. Lo dico anche in maniera colpevole, che il Cal e il Crel non dicano nulla non va bene. Mi rendo conto su alcuni temi di essere fuori, la prossima settimana porteremo il Gap con 5 milioni di euro e diremo quanto siamo bravi a metterli a disposizione per recuperare le patologie, le difficoltà, le nostre costruzioni, per consentire il gioco consapevole, ed oggi l’esempio che diamo ai nostri giovani è che facilitiamo l'inserimento? Questo è l’esempio?
Ci sono, è vero, degli elementi, continuo a dire che su alcuni temi sono fuori dal contesto, non mi scandalizzano le sale gioco perché sono limitate, circoscritte, individuate con le VLT e non sono diffuse, invece, con la scusa che le attività sono in crisi abbiamo consentito il gioco nei bar, nei ristoranti, nei tabacchi ed oggi sento pure dire che i tabacchi sono l’ultimo presidio nei territori, quindi consentiamo loro di avere questo tipo di contribuito, ma se sono il presidio sono anche dei cattivi maestri rispetto al questo strumento.
Il percorso che si era messo in campo, l’ha ricordato il Consigliere Mastrovincenzo prima, era importante perché cercava di coinvolgere gli altri soggetti. E’ nata a Senigallia l’associazione Zeroslot, una delle più importanti della nostra regione, sempre a seguito di quell'evento tragico, con la quale si sono avviati dei percorsi premianti, e forse su questo la Regione poteva fare qualcosa mettendoci delle risorse, anche compensative, perché no, per chi si liberava di quegli strumenti, ed avrebbe permesso di fare un’azione educativa importante. Invece oggi decidiamo …, lo dico per il Presidente Putzu, salutiamo una legge, dicendo: “Abbiamo fatto una grande cosa, usciamo dall'ambiguità, abbiamo finalmente dato certezze”, bene, potevamo fare un lavoro serio, potevamo fare, come avevamo chiesto, la convocazione congiunta delle due Commissioni e avremmo potuto dare un contributo per fare di questa Regione un esempio al contrasto. Voi lo perdete, fate l’emendamento e scriviamo la facilitazione del gioco d'azzardo patologico e delle dipendenze perché questo è quello che produrrà la norma che andrete a votare oggi.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mai come oggi sento di avere una sensibilità completamente diversa rispetto a questa maggioranza e mai come oggi sottoscriverei anche il tono, oltre alle parole, pronunciate dal Consigliere Carancini. Questo semplicemente per dirvi che non pensiamo che voi siete brutti e cattivi, ma pensiamo che state facendo una scelta politica, che rivendicate, che consideriamo sbagliata.
Cerco di non strumentalizzare, di non essere demagogica, ma credo fermamente che state sbagliando, l’ha già detto chi è intervenuto prima di me e purtroppo è vero. La finalità della legge è contemperare gli interessi economici degli imprenditori, ma farlo a discapito della tutela della salute, a mio avviso, è una colossale idiozia e un'Assemblea legislativa non si dovrebbe permettere di farlo. Questo perché la tutela della salute è costituzionalmente sovraordinata, dovrebbe venire sempre prima quella e poi tutto il resto.
Il discorso che fate a me può anche andare bene, basta che lo ribaltiate, adesso anticipo già …, perché vedo l’atteggiamento del Consigliere Putzu che ha giocato tutto il tempo a mettersi in fondo per fare il solito intervento polemico, per ironizzare su quello che hanno detto gli altri, come fa d’abitudine, senza un contraddittorio.
Detto questo, la proposta di legge poteva avere un unico emendamento, secondo me, che non è quello che ha consigliato il capogruppo del PD, ma un emendamento soppressivo di tutta la proposta di legge perché dal mio punto di vista è inemendabile, va bocciata, tant’è che come Movimento 5 Stelle non abbiamo presentato alcun tipo di emendamento.
Si parla di prevenzione, ma non esiste una prevenzione seria senza ridurre l'esposizione ai fattori di rischio. Vi faccio un esempio: si può ridurre il rischio di esposizione all’amianto informando solo i cittadini sui pericoli? Oppure potenziando i servizi di cura? Oppure bisogna per forza, per fare prevenzione, togliere l’amianto, quindi togliere il rischio?
Questo è un esempio per farvi capire che per il disturbo da gioco d’azzardo, è questa la dicitura scientifica, vale a maggior ragione l’esemplificazione che ho appena fatto perché è correlato alla diffusione ed all’accessibilità del servizio di azzardo, è scientificamente provato.
Sinceramente sono tre i punti, semplificando e riducendo le critiche al minimo, che secondo noi non vanno bene. Il primo riguarda le distanze, quindi i famosi 200 metri, sono pochi, sono troppi, 200 metri si fanno a piedi in due minuti e mezzo, in bicicletta in 36 secondi, è una distanza poco rilevante se si considera che deve essere protettiva, ma non lo è. 500 metri sono protettivi e ciò è dimostrato dalla quantità di sentenze che legittimano le leggi e i regolamenti che li prevedono. Allora perché noi oggi, non io, ma voi sì, vi prendete la responsabilità di depotenziare una norma legittima sul piano costituzionale, tutelante per la salute delle categorie fragili e non solo, appropriata e proporzionata al bene da tutelare? Perché facciamo questa operazione?
L’altro punto che non ci convince è quello sui luoghi sensibili, avete escluso le scuole dell’infanzia perché i bambini non vanno a giocare nelle sale slot, certamente, però i bambini non vanno neanche a scuola da soli, ci sarà un nonno, un genitore che li accompagna e questi non possono essere considerati soggetti fragili? Vulnerabili? Sarebbe più etico, a mio avviso, affermare che tutti i luoghi di educazione non devono avere connessioni di percorso, sarebbe più etico.
Il terzo punto riguarda gli orari perché le 6 ore di interruzione sono sicuramente insufficienti a tutelare gli orari di ingresso e di uscita da scuola e dal lavoro, il pranzo e la cena, il riposo notturno, ci sono locali aperti 24 ore.
Detto questo, secondo me la maggioranza oltre a presentare l'ordine del giorno, che ha fatto adesso, se avesse avuto coraggio, avrebbe dovuto inserire almeno la clausola valutativa. Vogliamo valutare se questa legge peggiorerà la situazione o la migliorerà? Ci vuole un’azione di coraggio, la volete modificare? Va bene, però tra un po’ verifichiamo qual è l’impatto sulle categorie più facili, se abbiamo migliorato il quadro o l’abbiamo peggiorato. La clausola valutativa non c’è, almeno inserite un punto che riguarda la valutazione all'interno dell'ordine del giorno che avete presentato.
In questa Aula noi dovremmo legiferare solo per difendere la salute, non per esporla maggiormente ai pericoli, questo esula dalle nostre competenze, quindi permettetemi anche una nota polemica nei confronti di un centro-destra che si è sempre fatto promotore della guerra alle dipendenze e ora invece, purtroppo, ci fa cassa, perché nel decreto per l'Emilia-Romagna è previsto più gioco d'azzardo per finanziare la ricostruzione, la stessa cosa è successa per l'Aquila, che ancora oggi agonizza, ma è diventato il territorio più martoriato dall'azzardo.
Individuare gli errori commessi da altri precedentemente, portarli avanti solo perché adesso tocca a me - lo hai fatto tu e se lo hai fatto tu non mi puoi criticare - andare avanti così mi sembra proprio un’operazione sbagliata, per questo motivo anche se sosterrò gli emendamenti presentati dal Partito Democratico con un voto favorevole, voterò a prescindere, anche se venissero tutti accolti, contro questa legge perché anche quegli emendamenti non sono sufficienti a renderla una buona legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Solo per fare chiarezza, capisco che alla Consigliera Ruggeri non è riuscito bene il giochino, ma io mi sono prenotato dopo di lei, poi lei ha cercato di togliersi ed ovviamente non essendo un tipo che dorme, ma sveglio, sono riuscito a rimanere in quella posizione, dopo di lei perché me lo ha concesso.
A prescindere da questo ci tengo a parlare per ultimo per un semplice motivo, per ascoltare tutti perché sono il Presidente della Commissione, al cui interno abbiamo avuto modo di dibattere a lungo. Addirittura ho sperato che arrivasse anche qualche emendamento del Movimento 5 Stelle, piuttosto che fare demagogia, però capisco, meglio fare demagogia in Aula piuttosto che fare gli emendamenti, che tra l’altro ho apprezzato da parte del Partito Democratico. Credo che il ruolo dell’opposizione sia anche quello di fare delle proposte, il Partito Democratico ha fatto degli emendamenti su qualcuno ne discuteremo insieme, uno, secondo me, è giusto e ce ne eravamo dimenticati tutti. Ritengo che quando gli emendamenti sono giusti e vanno nella direzione utile a dare una risposta si possono approvare. Parlo, ad esempio, dell’emendamento con il quale si inserisce l’articolo 9 bis sulle azioni di lotta e prevenzione del fenomeno dell’usura, perché noi crediamo anche qui di dare una risposta. Poi sugli altri avremo modo di dibattere.
Mi ha fatto piacere ascoltare il Consigliere Livi perché, Consigliere Carancini, mi permetta di dirglielo, inserire dopo il comma 6 anche il 7 dove parliamo di giochi, come il calciobalilla, il flipper, i video games, che non hanno vincite in denaro, fa sorridere. Chi è che non ha figli che non giocano a casa con un video games. Quindi noi, secondo quella logica, dovremmo vietare ad un ragazzo di 16 anni di andare a giocare in una sala giochi ad un video games, che non ha vincite in denaro, poi a casa può tranquillamente giocare con la play station 12 ore di fila, il sabato o la notte.
Il Consigliere Carancini dice: le pagine peggiori della destra, è normale, all'opposizione lo si può dire, è importante, però ci tengo anche a mettere in risalto che all'interno del Partito Democratico ci sono due idee. Il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo sulla questione delle distanze dice che le associazioni categoria, come Confindustria ed i cosiddetti portatori di interessi, sono contrarie, mentre il Consigliere Carancini prende la parola dopo e ci dice che facciamo fare alle lobby. Dovete dirci chi sono le lobby perché uno dice che facciamo un favore alle lobby e l’altro parla delle associazioni di categoria - a volte vengono chiamate lobby i titolari delle macchinette, chi le vende, eccetera – che sono contrarie, allora dobbiamo capire chi sono le lobby ed io so chi sono.
Mi dispiace che in quest’Aula dall’opposizione, anche la stessa Consigliera Ruggeri, nessuno dice che stiamo facendo una legge secondo me giustissima, parla uno che è contro il gioco d’azzardo. Mi fa sorridere, noi facciamo la caccia alle lobby quando la vera lobby del gioco lecito è lo Stato. Se andate in una tabaccheria, vedete gli anziani giocare al 10 e lotto, sono peggio di coloro che vanno a giocare con le macchinette, però nessuno lo ha detto. Se abbiamo il coraggio una volta approvata questa legge possiamo fare una legge che vieti anche questo gioco, abbiamo paura? Possiamo farlo insieme? Noi siamo i primi, io non ho problemi, però fa sorridere che andiamo a guardare le distanze.
Si parla della pagina peggiore della destra, quando la legge precedente è stata approvata all’unanimità, peccato però che la sinistra ami sempre fare le proroghe e non abbia avuto il coraggio di fare una legge, invece noi abbiamo avuto il coraggio di farla.
Sulla questione delle distanze, Consigliere Carancini, mi fa molto piacere che lei possa parlare con i compagni di partito della Regione Campania, molto bravo il Governatore, che parla di distanze inferiori a 250 metri, la Puglia 250 metri, il Lazio 250 metri, quando lo fa la destra è una vergogna, quando lo fa la sinistra va bene? Perché non avete detto nelle sedi del PD che questi Governatori di sinistra del vostro partito lo hanno fatto prima di noi, d'altronde non mi sembra uno scandalo, addirittura noi l'abbiamo fatto distinguendo piccoli e più grandi Comuni.
Questo si chiama demagogismo.
Io posso dire che su questa legge c’è stato un confronto a 360 gradi, il Consigliere relatore di minoranza ha chiesto di audire gli uffici prevenzione delle Ast e li abbiamo auditi, sono state audite anche le associazioni, che conosce benissimo, qualcuna forse fa politica insieme al vostro partito, le abbiamo ascoltate perché questa legge doveva essere fatta con il contributo di tutti.
E’ ovvio che quando si dà un contributo si fanno delle scelte, quando si può migliorare si migliora, ma certo fa sorridere sapere che il Partito Democratico propone degli emendamenti e se poi la maggioranza accetterà un emendamento del Partito Democratico, come quello dell’introduzione del 9 bis, comunque poi voterà contro.
Voi voterete contro un emendamento che avete fatto voi, questo fa sorridere e mi dispiace, dopo cosa vi inventerete? Andrete in giro a dire cosa? Che abbiamo aumentato le distanze? Andate a fare i convegni nelle sedi del PD dicendo che noi abbiamo fatto quello che ha fatto la Regione Puglia? Quello che ha fatto la Regione Campania? Quello che ha fatto la Regione Lazio? Fa sorridere, non lo dite, piuttosto avrei preferito, e su questo voglio ringraziare i colleghi per l’ordine del giorno, fare una battaglia sugli orari. Sapete che purtroppo gli orari non si possono mettere nella legge, lo sapete benissimo, se poi si vuole fare demagogia la possiamo fare, ma devo ammettere che nella regione Marche, ed io purtroppo l’ho segnato qui, abbiamo un regolamento che è stato fatto da pochissimi Comuni, tra cui il Comune di Macerata quando il Consigliere Carancini era Sindaco. Voi sapete che nella vecchia legge, approvata all'unanimità, i Comuni potevano fare come volevano sugli orari. Sapete quanti Comuni hanno fatto il regolamento? Senigallia, Macerata, Jesi, Ancona, Pesaro, Appignano, San Benedetto del Tronto, Corinaldo, solo questi, vergognoso, ingiusto.
Invece noi con questo ordine del giorno mettiamo insieme Assessorato e Commissione per sollecitare i Comuni ad avere un orario condiviso per tutti. Su questo devo dare atto al Consigliere Carancini che quando era Sindaco ha avuto il coraggio di fare un'ordinanza con la quale dava gli orari, ha fatto benissimo, io lo condivido. Sono il primo che lo dice.
Su questi temi nessuno ha fatto la campagna elettorale, sugli orari, sui metri, fa sorridere. In più permettetemi di dire un’ultima cosa, facciamo una guerra sulle distanze, giusto ci mancherebbe altro, abbiamo aumentato i luoghi sensibili e credo che questo sia importante, si potevano inserire anche gli asili nido, come giustamente ha detto il Consigliere Livi, potevamo inserire anche le fermate dell’autobus perché d’altronde anche quello è un luogo sensibile, però ricordo che nella scorsa legge tutti questi luoghi sensibili non c’erano, ma nessuno di noi ha gridato allo scandalo, così come la questione del gioco on line, lì dobbiamo dare una risposta tutti insieme ed anche qui è importante aprire un dibattito, una riflessione affinché le Marche, come giustamente ha chiesto il Consigliere Ciccioli in Commissione, siano la Regione capofila, la Regione pilota per fare un progetto per limitare il gioco d'azzardo on line. Noi facciamo la battaglia su 50 metri, ma io vi faccio un esempio: se noi oggi abbiamo una poste-pay possiamo prelevare al bancomat, mentre giochiamo, andiamo in una tabaccheria ricarichiamo la poste-pay mentre giochiamo e possiamo giocare tranquillamente, ma al bar del piccolo Comune, che magari potrebbe far giocare lecitamente, perché alla fine parliamo di un gioco regolare, gestito dalla legge, diciamo che non va bene perché sta a 280 metri. Fa sorridere questo!
Credo che occorra puntare molto sulla prevenzione e voglio ringraziare l’Assessore Saltamartini che insieme all’Assessore Antonini punteranno su questo, però quello che mi fa sorridere è che si fa tanta demagogia.
Sono state fatte delle proposte, una giustissima per me, lo dico a titolo personale, l’inserimento dell’articolo 9 bis istituendo un osservatorio per il contrasto all’usura e al racket, giustissimo, anche perché la legge va in questa direzione. Certo che alcuni emendamenti …, ad esempio paragonare un videogioco, un flipper al gioco d’azzardo, Consigliere Carancini, quando lei era giovane non andava nella sala giochi? Non giocava a bigliardino? Non giocava a flipper? Penso di sì ed oggi lei vorrebbe privare di questo un giovane? Non credo, anche perché se a mio figlio voglio comprare una pallina della Juve, dove dentro c’è un piccolo pallone della Juve, gliela compro tranquillamente, ma quello non è gioco d’azzardo! Non possiamo paragonare una cosa del genere. Per questo dico che le proposte vanno fatte e che questa legge va nella direzione giusta. Mi farebbe molto piacere che quando il PD andrà in giro a parlare con i propri elettori spiegasse che la Giunta Acquaroli ha fatto, insieme ad altre giunte dello stesso Partito Democratico …
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non sono riuscito ad intervenire durante il dibattito generale perché non ho fatto in tempo a prenotarmi, quindi lei giustamente non mi ha dato la parola, però ho ascoltato attentamente la discussione ed è evidente che alcune modifiche a questa legge sono necessarie, altre no. Ascoltata la discussione è evidente che ci sono le ragioni da una parte e dall'altra.
L’obiettivo della legge è la prevenzione ed il contrasto al gioco patologico, ma io dico di più, forse dovrebbe essere modificato anche il titolo perché dovremmo dire che bisogna fare prevenzione e contrasto al gioco prima che lo stesso diventi una patologia, questo è il punto! Noi dovremmo chiamarla contrasto al gioco, non al gioco patologico perché nel momento in cui la intitoliamo – lo abbiamo fatto anche noi ed abbiamo sbagliato – contrasto al gioco patologico, noi segniamo una nostra sconfitta perché dobbiamo evitare che diventi patologico, altrimenti che prevenzione è? Come si fa a prevenire una patologia? La patologia la si cura, si previene la causa della patologia, quindi prevenire il gioco.
Per quanto riguarda la modifica su un punto sono d’accordo con il Consigliere Putzu ed anche con il Consigliere Carancini, segno evidente che le ragioni stanno da una parte e dall’altra. Noi sappiamo che lo Stato è il primo biscazziere ed è una vergogna nazionale. Ricordo che quando ero un giovane avvocato, quindi parliamo di 40 anni fa, il gioco d’azzardo era vietato ed io facevo i processi perché a Natale giocavano a concia, a baccarà o a chemin, mentre oggi si fa dappertutto, dove si va si gioca a più non posso. Chi tiene il banco? All’epoca erano i clienti, che difendevo perché facevo l’avvocato, oggi al banco c’è lo Stato, che tra l’altro approfitta delle dipendenze, delle povertà, amplia le povertà perché è notorio che chi si dedica al gioco sono le fasce più povere della popolazione perché i ricchi non hanno bisogno di giocare in quanto la vincita o la perdita non cambia loro la vita, al povero sì, ai giovani che studiano e che non hanno possibilità, di questo dobbiamo ragionare.
Di che stiamo parlando? Il compito della Regione qual è? Quello di limitare il gioco il più possibile all'interno delle sue competenze, di limitare l'attività di uno Stato biscazziere, questa è la verità, il resto sono chiacchiere.
Presento a nome dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Casini e mio una richiesta, ai sensi dell’articolo 100, di rinvio dell’atto in Commissione perché ritengo, sentita la discussione, che le ragioni siano da una parte e dall’altra e si possano comporre.
E’ importante che quest’Aula dia, per le ragioni che ho detto poc’anzi, un segnale unitario, dato che la legge 3/2017 è stata approvata all’unanimità ed oggi non va bene che l’Aula si divida sulla sua modifica, da qualunque parte siano le ragioni. E se le ragioni sono da entrambe le parti credo che con il buon senso si possano comporre, quindi, un rinvio in Commissione ed in mezz’ora troviamo la soluzione.
PRESIDENTE. Ricordo che la legge attualmente in vigore scade il 31 luglio.
La proposta del Consigliere Cesetti è il rinvio dell’atto in Commissione al fine di valutare la proposta di legge e gli emendamenti depositati.
La richiesta è molto chiara, noi dobbiamo procedere in questo modo, se la richiesta viene accolta noi dobbiamo sospendere l'attività dell'Aula, il Presidente della Commissione competente convoca immediatamente la Commissione con all'ordine del giorno la proposta in oggetto e stabilire un termine di rientro in Aula, fra un’ora circa, il modo tale che si possa riprendere da dove abbiamo lasciato.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Quindi, la proposta del Consigliere Cesetti è di sospendere l’Aula, riunirsi come II Commissione e provare a trovare una soluzione per una proposta condivisa. Faccio un intervento a favore perché è anche nostro interesse provare a trovare una soluzione condivisa, quindi va benissimo.
PRESIDENTE. Non ci sono interventi contro. Prima di votare ricordo che se la votazione sarà positiva sospendiamo per mezz’ora perché questa è l’unica formula per consentire quello che è stato approvato.
Mettiamo in votazione la proposta del Consigliere Cesetti, ai sensi dell’articolo 100. Votazione aperta.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è sospesa alle ore 13:30
La seduta riprende alle ore 14:20
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Semplicemente per dire che ho già fatto il mio intervento con la relazione, che ritengo abbastanza importante.
Negli interventi che si sono succeduti sono emerse alcune questioni e durante la pausa con la Commissione ed il Presidente Putzu abbiamo avuto modo di fare un passo in avanti, ce l’abbiamo messa tutta, adesso vediamo come procedono i lavori in Aula.
Ringrazio tutti i componenti della Commissione ed il Presidente Putzu. Mi auguro di concludere questa nostra legge n. 186 e dare la possibilità alle imprese, alle aziende, ed a tutti coloro che hanno queste attività di poter lavorare serenamente nei loro territori ed in collaborazione con i Comuni.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il tentativo di mediazione in Commissione richiesto dal Consigliere Cesetti di fatto è fallito perché rispetto alle nostre richieste ed ai tanti emendamenti presentati ne sarebbero stati accolti un paio, su altri abbiamo discusso.
Do atto alla maggioranza di essersi messa al tavolo per provare a trovare delle soluzioni che potessero venire incontro alle nostre richieste, dopodiché è evidente che su alcune richieste specifiche, in particolar modo su quella delle distanze, non c'è stato nessun segnale di avvicinamento, ma non solo, anche per quanto riguarda l’esclusione delle tabaccherie ed altri aspetti che per noi sono fondamentali partire dall'orario ridotto da 12 a 6 ore. C’è stata una discussione sul fatto che l’orario dovesse essere vincolante perché stabilito dal testo approvato dalla Conferenza unificata, però, al di là di questo, non ci sono stati grandi passi in avanti, quindi credo che ognuno rimarrà sulle proprie posizioni.
La nostra posizione è abbastanza chiara, poi espliciteremo meglio le nostre ragioni nella presentazione degli emendamenti. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri: “All’articolo 3 comma 1, della l.r. 3/2017, come sostituito dall’articolo 1 della pdl 186, dopo le parole ‘ai sensi degli articoli 86, 88 e 100, comma 6’ sono aggiunte le seguenti ‘e 7’”.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Una delle modifiche che viene richiesta …, addirittura abbiamo ricevuto dell’ironia su questo emendamento, che faceva riferimento alle palline dei bambini che giocano senza ricevere vincite in denaro. In realtà, su questo mi stupisce un po' il Consigliere Livi, che ci fa pure il mestiere, dentro il comma 7 del 110 non ci sono solo quelle, ci sono comunque vincite, anche limitate, ma ci sono. Del resto i precedenti legislatori, Presidente, nella legge 3/2017 avevano inserito il comma 7 del 110, quindi da questo punto di vista il senso è proprio questo, quello di inserire il comma 7 accanto al 6.
C'è un passaggio, poi ci tornerò, nella discussione che c'è stata molti hanno affermato che la legge 3 del 2017 non era applicabile, è una falsità, basta guardare quello che ha fatto, lo dico per esperienza diretta, non racconto altro, il Comune di Macerata, come ha molto puntualmente e correttamente raccontato il Consigliere Putzu, che in seguito a quella legge ha emesso un’ordinanza, sulla base delle ore disponibili rispetto alla legge 3/2017, un’ordinanza oggettivamente piuttosto analitica, che determinava una serie di regole. Ebbene quell’ordinanza ha resistito al Tar e al Consiglio di Stato e ribadisco che i risultati rispetto al passato su questo tema dicono che il Comune di Macerata rispetto a Civitanova Marche ha un dato di gioco sette volte inferiore: 27 milioni a 158.
Il tema non è questo, il tema è volerlo fare, voi però non avete spiegato perché volete cambiare la legge, quali sono i dati che inducono a cambiare una legge, che cancella i diritti delle persone più fragili.
PRESIDENTE. Ricordo che ai sensi del Regolamento interno, la presentazione degli emendamenti che riguardano uno stesso articolo deve essere unica.
Lei ora ha esposto l’emendamento 1/1.
Applichiamo l’articolo 101 del Regolamento interno.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCIN. il secondo emendamento riguarda l'esclusione delle tabaccherie, ma perché escludere le tabaccherie? Ci spiegate perché vengono escluse? Che differenza c'è fra un giovane che va a giocare in una tabaccheria, dove addirittura può andare ad acquistare altro, rispetto a una sala giochi o ad un altro tipo di sala? Ci spiegate perché le tabaccherie stanno fuori? Queste sono le maglie dove si inseriscono, questa è la scelta di andare contro quella legge, questa è la scelta che si contesta.
C’è un altro emendamento particolarmente importante, voi addirittura nella legge prevedete nel fantasmagorico articolo di modifica dell'articolo 3 le definizioni, perché le date? E’ la legge che dà le definizioni. Perché siete stati costretti a dare le definizioni? Addirittura escludete la lettera c), che dice nella definizione: “sale da gioco: i locali o gli spazi attrezzati nei quali si svolgono, in via esclusiva o prevalente, i giochi leciti”, perché quelli che non sono prevalenti non vengono inseriti? Ma state scherzando? E’ questa la dimostrazione di quello che state facendo, cioè attraverso la legge, attraverso incidentali dentro al sistema delle definizioni allargate le maglie per far giocare di più e ovviamente fate danni ai giovani ed alle fasce sociali più fragili.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Questo è un remake di quello che abbiamo fatto prima.
Consigliere Carancini, mi stupisce, lei è anche un avvocato, l’ironia ci sta e la capisco pure, però che lei dica che io non conosco il mio mestiere mi sembra un po’ azzardato, non sarò il più bravo del mondo, anzi sicuramente non lo sono, però le posso garantire …
(interventi fuori microfono)
Simone LIVI. Per quanto riguarda il comma 7 io non ho detto che non sono giochi, sono giochi in cui non c’è vincita in denaro, che è diverso, come potrebbe essere un gioco meccanico o elettromeccanico. Ho fatto prima l’esempio del calciobalilla, potrebbe essere un flipper, una carambola o quei giochi che vanno a gettone o a moneta, che non danno vincite in denaro. Questo l’ho specificato perché, ripeto, probabilmente non sarò il più bravo dei funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, anzi, sicuramente non lo sono, però il lavoro se mi permette nel mio piccolo un po’ lo conosco.
Ribadisco anche il concetto di prima, torniamo sempre lì, noi su questa norma non abbiamo toccato la parte sanitaria, andiamo a toccare solo la parte commerciale, poi sulle distanze, come ho detto anche precedentemente, e sugli orari di chiusura possiamo discutere. Non dico che 200, 300 metri siano le distanze ideali da mettere su una norma, questo non mi permetto di dirlo, però altre Regioni, lo hanno ricordato anche i Consiglieri Putzu e Bilò, più o meno si sono regolate con queste distanze.
Torno a dire che il vero problema non è che ci siano 100 metri di più o se in bicicletta ci mettiamo 26 secondi, Consigliera Ruggeri, o se ce ne mettiamo 48, il problema è fare tutti insieme in modo che ci sia da parte delle istituzioni una lotta contro questa patologia, la ludopatia è tremenda, su questo tutta l’Aula ha ragione, questo è poco ma sicuro. Ma non sono questi dettagli che possono sconfiggere la ludopatia anche perché oggi basta che uno prenda un telefonino, anche questo è stato detto in abbondanza, e si iscrive ad un sito, di quelli pubblicizzati anche in televisione. Quelle sono le vere lobby, non il bar sotto casa che ha la slot, oppure quello che investe migliaia di euro per dare lavoro a centinaia di persone perché è una filiera importante anche quella, visto che lei prima ha detto che noi non teniamo ai lavoratori, alle fasce deboli e altro. Questo lo ribadirò sempre con estrema decisione.
PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Voto contrario del Consigliere Borroni, che il sistema non ha preso.
Decadono anche gli emendamenti 1/3, 1/5 e 4/1.
Emendamento 1/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato il Consigliere Livi con attenzione, mai mi metterei nella condizione di dire che non fa bene il suo lavoro, ho detto che secondo me non conosce …, secondo me non include nel 110 comma 7, che è un’altra cosa.
Quello che non ho ascoltato dal Consigliere Livi su questi emendamenti e da nessuno della maggioranza è perché vengono escluse le tabaccherie, è perché nella definizione della lettera c) sulle sale da gioco si escludono tutte le sale da gioco che non svolgono in via esclusiva o prevalente i giochi leciti, quindi una struttura commerciale che non la esercita in via prevalente o totale. Perché non rispondete? Ci spiegate perché nel concetto di definizione voi incidentalmente scrivete questo? Ve lo chiediamo in quanto l’avete scritto, perché la definizione è un’altra cosa, nella definizione non c'è scritto questo. Perché lo scrivete? Perché tendete …, ma siccome posso dire delle sciocchezze smentitemi, ditemi che dico una sciocchezza. Perché cancellate le tabaccherie? Questo non sentito, Consigliere Livi!
PRESIDENTE. Emendamento 1/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
C’è il voto favorevole del Consigliere Mangialardi.
Emendamento 1/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Decaduto.
Emendamento 1/4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Nel mio intervento precedente ho fatto un po’ di confusione sugli emendamenti ed ho anticipato.
Guardate, non è una provocazione, la domanda che faccio non è retorica: perché avete cancellato le tabaccherie? Vi chiedo una dichiarazione formale su questo: perché tra gli esercizi commerciali avete cancellato le tabaccherie?
In seconda battuta sull'emendamento 1/4, voi escludete dalle sale gioco quelle che non esercitano l’attività in via esclusiva o prevalente. Significa che se un esercizio commerciale, diverso dalla tabaccheria, ha una sola macchinetta e si fa tutt'altro, voi non lo considerate fra i soggetti ed i luoghi destinatari della legge. Capite come si rende inefficace? C'è qualcuno che mi può spiegare tecnicamente questo passaggio?
PRESIDENTE. Emendamento 1/4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 1/5 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Decaduto
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. In virtù del fatto che i nostri emendamenti sono stati tutti respinti, esprimeremo un voto contrario.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2.
Ci sono quattro emendamenti. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Sul primo emendamento è chiara la richiesta, quella che abbiamo reiterato più volte in Commissione, l’abbiamo detta oggi in Aula a più voci e l’abbiamo detta prima in Commissione.
Questo è un emendamento per noi importantissimo perché chiede di ripristinare le distanze rispetto alla precedente previsione, cioè quella che vedeva 500 metri per i Comuni sopra i 5.000 abitanti e 300 metri per i Comuni sotto i 5.000 abitanti. E’ una modifica profondamente sbagliata - al di là della previsione già contemplata in leggi regionali di altre Regioni, non ci interessa se è stata fatta in altre Regioni, che siano di centro-sinistra o di centro-destra - che va nel senso opposto a quello a cui in realtà dovrebbe tendere la legge.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questo è certamente il fulcro dell’indicazione del Consigliere Mastrovincenzo ed è l'emendamento centrale di tutto ciò.
Gli altri emendamenti a mia prima firma, Presidente e Consiglieri, riguardano le contraddizioni a cui ha fatto riferimento in precedenza il Consigliere Putzu. In realtà noi abbiamo addirittura ridotto le ore possibili per poter limitare il gioco ed un emendamento va incontro alla riduzione rispetto alla legge 3.
L'altro emendamento importante riguarda il fatto che avete cancellato dal comma 4 dell'articolo 5 della precedente legge, un passaggio secondo noi fondamentale, cioè voi cancellate “per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica”, quindi rinnegate la legge che era stata approvata.
Lo ricordo perché prima l’ho dimenticato, lo dico adesso guardando anche il Presidente dell’Assemblea legislativa, la legge 3/2017 era stata approvata …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, sono due valori fondanti che hanno individuato la legge del 2017. Io mi chiedo: quelle aree di centro, quei Consiglieri regionali di centro …, mi viene da pensare ad un autorevole esponente dell’Udc che si era battuto a dismisura su questa legge, è possibile che non ci sia su questo una apertura, soprattutto cercare di riportare all’origine, magari tenendo in considerazione altre cose, quella legge.
Un po' mi stupisco, non di Fratelli d'Italia anche se ricordo allo stesso modo che la Consigliera XY fu una delle più importanti e autorevoli sostenitrici di questa legge e questo va ricordato.
Aggiungo infine che l’ultimo emendamento all’articolo 2 riguarda il comma 6 bis e dice: “la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all'attività principale dell’esercizio”, voi all’articolo 5, comma 6 bis affermate che - l'articolo è dedicato agli ampliamenti - la superficie complessiva di tali ambienti …, quelli su cui il Consigliere Livi diceva: “Che facciamo, li separiamo”, ed è una cosa anche logica, però nell'ultimo passaggio scrivete: “la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all'attività principale dell’esercizio”, questo vuol dire che se c’è un ampliamento, voi lo consentite in quello specifico settore, addirittura alla pari dell'attività principale. Non so se è chiaro quello che avete scritto. Questo è italiano. Voi consentite l'ampliamento è un ossimoro, perché mettete in contrasto …, addirittura negate l’evidenza, consentite un ampliamento, lo dividete e addirittura quello che consentite rispetto alle sale da gioco deve essere …
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Rispondo brevemente al Consigliere Carancini, la questione degli orari l'abbiamo già chiarita in Commissione con il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo perché l’articolo 1, comma 936 della legge 28 dicembre 2015 n. 208, legge di stabilità 2016, demanda alla Conferenza Stato-Regioni gli orari, che ha deciso 6 ore, Quindi purtroppo non possiamo andare oltre.
Per quanto riguarda la proposta contenuta nell’emendamento “per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica”, articolo 2, comma 2, c'è scritto: “il comma 4 dell’articolo 5 della legge regionale 3/2017 è sostituito dal seguente: ‘gli enti locali possono stabilire per le tipologie di gioco delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana di gioco a tutela della salute pubblica”. Vogliamo aggiungere a tutela della salute e quiete pubblica? Non è un problema, la salute pubblica, che lei ha sbandierato che non è scritta, mi dispiace smentirla, è riportata.
Non voglio fare polemica, se le serve una mano gliela diamo per aggiungere “la quiete”, va benissimo, però di questo ne abbiamo parlato in Commissione, andiamo avanti e lo approviamo, ma con una modifica perché è già scritto.
Per quanto riguarda invece la questione che la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all’attività principale dell’esercizio, significa che se la Consigliera Casini ha un ristorante, che è il suo esercizio prevalente, deve avere la stanza per i giochi più piccola rispetto a quella del ristorante. Ripeto, la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore, come per dire: se ha un ristorante la sala da gioco non può essere superiore al ristorante. Va bene?
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Leggendo in italiano non c'è bisogno di essere un esperto neanche di legge: la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore, quindi può essere uguale, ed è un’enormità, dunque non diventa secondaria, diventa uguale.
(interventi fuori microfono)
Anna CASINI. No perché avete un altro comma nel quale parlate dell’ampliamento dei locali superiore al 75% della superficie esistente o trasferimento in altro locale equiparato a nuova apertura, quindi potrebbe essere attivato quel comma.
In questo caso il fatto di non dare una limitazione, ma di introdurre invece un concetto che sembra sì restrittivo, ma in realtà è amplificatore perché se io ho un ristorante di 100 metri quadrati, posso fare una sala da gioco identica di 100 metri quadrati, quindi uguale, no 50 …
(interventi fuori microfono)
Anna CASINI. La superficie complessiva di tali ambienti, quindi gli ambienti dedicati, non può essere superiore a quella dedicata all’attività principale. E’ italiano!
Non può essere superiore, ma può essere uguale, più che l’italiano non so spiegare e ognuno interpreterà come crede. Se ho 100 metri quadrati posso fare altri 100 metri quadrati ...
PRESIDENTE. Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Voteremo a favore. Preciso solamente rispetto a quanto detto dal Presidente Putzu.
Il discorso degli orari, è vero che è stabilito dalla Conferenza unificata, che ha deciso in virtù della legge di stabilità che chiedeva alla Conferenza unificata di prendere posizione, ma è altrettanto vero che noi oggi siamo qui a modificare principalmente la retroattività della legge perché questo la rendeva inapplicabile. Se oggi non avessimo toccato questa normativa, nessuno avrebbe avuto da ridire sulle ore di interruzione di attività proprio perché si è deciso, ma questa è una scelta della maggioranza, di modificare una legge - andava solamente cambiato un comma - e più articoli nella complessità. Ripeto, vorrei che ascoltasse anche il Presidente Putzu, gliel’ho detto in Commissione, è inutile che qui mistifichiamo le situazioni, ho detto e ripeto che questa legge poteva modificare un comma, saremmo stati tutti d'accordo in quanto la retroattività avrebbe messo in difficoltà le imprese con grosse ricadute occupazionali, invece si è deciso di andare a toccare altri aspetti che non dovevano essere toccati. Se non fossero stati toccati altri aspetti non avremmo nemmeno ritoccato il discorso dell’orario. Hai voglia ad evocare la legge di stabilità o la Conferenza unificata, non ci sarebbe stata nessuna impugnativa su una legge già in vigore dal 2017, a chi la vogliamo raccontare?
E’ stata una scelta, volete ridurre l’orario, prendetene atto, ditelo chiaramente, però non mistifichiamo la realtà.
PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Decade l’emendamento 5/3
Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Prendo atto, se viene votato a favore …, non nascondo che rileggendolo probabilmente c'è stato un errore da parte mia, se non vado errato, se non ho letto male, però credo che non si coordini bene con i …
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Facciamo la proposta, parliamo dell’articolo 2, comma 2, dopo la parola “salute”, aggiungiamo “e della quiete pubblica”. Va bene?
PRESIDENTE. Dobbiamo presentare un subemendamento firmato da chi vuole e lo portiamo in votazione. Attendiamo l’organizzazione di questo.
Subemendamento 2/2/1 a firma dei Consiglieri Putzu, Carancini (sostitutivo dell’emendamento 2/2): “All’articolo 5, comma 4, della legge regionale 3/2017, come sostituito dall’articolo 2, comma 2 della proposta di legge 186, dopo le parole ‘tutela della salute’ sono inserite le seguenti ‘e della quiete’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Il Consigliere Rossi ha votato favorevolmente.
Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Non ci sono solamente le distanze, almeno secondo la mia opinione, quale elemento dirimente che trasforma e trasfigura la legge 3/2017, ci sono anche il numero di ore previsto come facoltà di poter utilizzare. Se voi andate a guardare il comma 4 dell'articolo 5 molto chiaramente e semplicemente prevede che i Comuni, per esigenze di tutela e salute della quiete pubblica, possono disporre limitazioni temporali all'esercizio del gioco, prevedendo al riguardo fasce orarie giornaliere fino a un massimo di 12 ore. Voi capite bene che è una norma diretta a tutelare le persone e soprattutto le scelte degli enti territoriali. Se un Comune decideva di voler fare una battaglia giusta o sbagliata rispetto a tutto ciò, legittimamente poteva avere la possibilità di articolare. Il Comune di Macerata su questo mi pare che fece 8 ore. E’ una scelta di rispetto dell'autonomia territoriale, ridurla a 6 ore …, poi discuteremo di quell'ordine del giorno che avete presentato e che veramente grida vendetta al cospetto di Dio. Da questo punto di vista la proposta del Partito Democratico era addirittura di ridurre il massimo da 12 a 10 ore, cercando di venire incontro ed in una qualche maniera dando la possibilità ai Sindaci, se lo avessero voluto, di utilizzare questo strumento.
E’ uno strumento secondo me molto importante perché negli orari ci sono le fragilità e soprattutto le problematiche principali. Dalla ricerca che il Comune di Macerata fece, si scoprì che erano soprattutto i giovani prima dell'orario scolastico e nel primo pomeriggio ad andare a giocare Non è una cosa detta a caso, quindi provare ad interdire questa scelta significa dare un range, una differenziazione alta, su cui poi ogni Sindaco decide di fare questa scelta.
Ecco perché il numero di 10 ore veniva incontro al vostro tentativo di cambiare e di rendere meno impattante, ma …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Abbiamo già spiegato, è stata la Segretaria della Commissione, non io, al Consigliere Mastrovincenzo perché non vengono fatte 10 ore, come la proposta del Consigliere Carancini. Mi permetta di farle un appunto, è vero che il Comune di Macerata aveva fatto una ordinanza, la legge del 2017 prevedeva 10 ore, il Comune di Macerata ne ha fatte 8, quindi è andato sotto alla legge, anche se grida vendetta l’ordine del giorno, ammetto che il Comune di Macerata ha fatto meno ed è stato un po’ più elastico rispetto alla legge regionale del 2017. Devo dare atto che la legge regionale c’era, ma pochissimi Comuni hanno fatto ordinanze o regolamenti.
Ovviamente su questo siamo contrari perché potremmo anche avere problemi con il Governo, che forse potrebbe impugnare la norma o meno.
Ritengo che sia fondamentale trovare una soluzione univoca con tutti i Comuni proprio grazie a questa ordinanza e, visto che lei dice che grida vendetta, l’avviso che inizierà un percorso anche sul gioco on line e spero che anche lei sia favorevole ad iniziare a combatterlo, altrimenti ci portiamo sui 20, 30 50 metri, ma l’obiettivo è quello di ridurre il gioco e credo che questo sia l’obiettivo di tutti.
PRESIDENTE. Emendamento 2/3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
L’espressione di voto del Consigliere Rossi è contrario.
Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questo è quello di cui discuteva e molto puntualmente argomentava anche la Consigliera Casini.
E’ un emendamento aggiuntivo, cioè la maggioranza decide di introdurre un emendamento che naturalmente amplia le possibilità e da questo punto di vista fa una scelta intelligente e dice che nei locali si possono mettere delle strutture amovibili, che servono a dividere. Per citare l'esempio del Consigliere Putzu, se c'è un ristorante possiamo mettere dei pannelli, bene, l'unica cosa strana è che la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all'attività principale, che vuol dire che nell'eventualità posso installare un'attività che sia massimo come quella utilizzata per il ristorante, cioè posso avere 1.500 metri di ristorante e astrattamente anche 1.500 metri di sale da gioco.
Questo è quello che avete scritto fino a prova contraria.
Ora dietro questa legge ci sono opere in corso, magari il Consigliere Borroni può raccontare se è così, per esempio a Civitanova Marche si è in procinto di aprire una mega sala, che è stata già inaugurata da un autorevolissimo esponente di Forza Italia, che ha già subito due volte una sconfitta al Tar ed al Consiglio di Stato, a cui questa legge aprirà la strada. Questo per far capire non a noi, perché voi lo sapete meglio di me, io non lo sapevo neanche, che la realtà è questa.
Questa è una legge che tende di fatto a sanare o a legittimare situazioni fin qui non affrontate perché gli organi giurisdizionali avevano già affermato questo principio, altrimenti non fareste una modifica di legge su questo, non si spiega.
Ecco perché dico che anche questo comma che voi introduce non fa altro che allargare le opportunità che vengono date, purtroppo anche alle fasce più deboli.
PRESIDENTE. Emendamento 2/4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 bis.
Emendamento 3 bis/1 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Si stima che nelle Marche dall’1 al 3% della popolazione abbia una dipendenza da gioco e che siano oltre 400 i soggetti seguiti dai Dipartimenti delle dipendenze patologiche per problemi relativi al gioco d'azzardo.
I dati inoltre ci dicono che i marchigiani spendono circa 2 miliardi l'anno per giochi e scommesse e che questo fenomeno assume proporzioni sempre maggiori, a cui si affiancano conseguenze pericolose per la stabilità economica delle famiglie.
Un altro aspetto rilevante sono i quasi 5 milioni di euro che la Regione Marche ha stanziato nel 2022 per il recupero di persone affette da patologie legate al gioco d'azzardo.
Ecco, dopo aver ricordato il contesto in cui si inserisce la modifica dell'attuale normativa voluta dalla maggioranza, non possiamo non condividere, colleghi Consiglieri, la necessità di inserire l'emendamento che mi appresto ad illustrare proprio perché capace di migliorare la proposta di legge in discussione sotto un duplice aspetto. Il primo, si realizza quell'inserimento di un approccio integrato al contrasto, alla prevenzione, alla riduzione del rischio della dipendenza da gioco patologico, grazie alla prevista collaborazione con l'Osservatorio regionale antiracket ed antiusura. Questo organismo insediato alla Prefettura di Ancona nel 2021 ha funzioni di coordinamento, compiti di monitoraggio, di promozione della cultura della legalità e della diffusione della conoscenza dei benefici economici che lo Stato mette a disposizione delle vittime che denunciano episodi di usura. L’emendamento prevedendo il suo esplicito coinvolgimento permette di avere uno strumento assolutamente qualificato per prevenire il ricorso all’usura da parte dei soggetti dipendenti da gioco d'azzardo patologico e delle loro famiglie. Una collaborazione capace, inoltre, di individuare prima e meglio le situazioni sospette e al tempo stesso in grado di garantire un più efficace reinserimento nel tessuto socio-economico e legale di coloro che sono rischio o già vittime di usura.
Il secondo aspetto migliorativo si realizza dal punto di vista della prevenzione, grazie alla previsione di campagne di sensibilizzazione volte a favorire una corretta percezione del rischio collegato al gioco d'azzardo patologico ed a promuovere l'utilizzo responsabile del denaro.
Non possiamo ignorare che il contingente momento storico, caratterizzato da fragilità psicologica e sociale, è fonte di ansia ed insicurezza, tanto per i giovani che vedono un futuro incerto, quanto per gli adulti e gli anziani ancora alle prese con le conseguenze della pandemia. Questi fattori accelerano e facilitano il rischio di cadere in una dipendenza anche da gioco, quindi un approccio basato sulla massima prevenzione è quello che a nostro avviso garantisce massimamente gli interessi dei marchigiani, soprattutto quelli dei più fragili.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Ritengo che questo sia un emendamento di buon senso, strutturato bene, faccio i complimenti a chi l’ha presentato. Penso che debba essere accettato e credo di parlare a nome di tutta la maggioranza, è proprio quello che abbiamo detto un po’ tutti questa mattina, sono queste le battaglie che dobbiamo fare tutti insieme e qui la Consigliera Bora con gli altri che hanno firmato l’emendamento aggiungono qualcosa di valore alla legge.+
Preannuncio il voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 3 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4.
Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo. Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Decaduto.
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Ci sono due emendamenti. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. A me risultano tre emendamenti.
PRESIDENTE. Uno è decaduto perché è stato trascinato da una votazione precedente.
Antonio MASTROVINCENZO. Qual è decaduto?
PRESIDENTE. Il 5/3, quindi rimangono il 5/1 e il 5/2.
Antonio MASTROVINCENZO. Il primo emendamento stabilisce che l'applicazione di alcune norme della legge 3 sia effettiva per le attività da gioco autorizzate, dopo l’entrata in vigore di questa legge di modifica. Noi siamo contrari.
Il secondo, invece, è relativo al comma 2, che prevede che l’ampliamento dei locali al 75% della superficie esistente è equiparabile a nuova apertura. Il nostro gruppo con questo emendamento chiede di abbassare questa percentuale al 30%.
PRESIDENTE. Emendamento 5/1 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 5/2 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 5/3 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti. Decaduto.
PRESIDENTE. Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. C’è un emendamento del gruppo PD a prima firma del Consigliere Mastrovincenzo, che ha la parola.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L’articolo 7 prevede l’abrogazione del comma 3 dell’articolo 5 della legge 3/2017, che toglie ai Comuni la possibilità di individuare in autonomia altri cosiddetti luoghi sensibili, come strutture per minori, giovani ed anziani. Noi riteniamo che questa operazione sia completamente illogica.
Abbiamo già presentato un emendamento in Commissione, oggi lo ripresentiamo convinti delle nostre ragioni.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Forse il Consigliere Mastrovincenzo omette che l’articolo 7 prevede anche l’abrogazione del comma 4 dell’articolo 16 della legge 3/2017, proprio quello che riguarda la retroattività. Ovviamente non possiamo che rifiutarlo e votare contro questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per sostenere almeno in maniera dichiarativa la ragionevolezza e la serietà dell'emendamento.
Lasciatemi dire una cosa, amici Consiglieri, oggi siamo orfani di un intervento autorevole perché non ho ascoltato una sola parola del Consigliere Ciccioli, me lo sarei aspettato sinceramente, sono preoccupato, e spiego anche le ragioni.
Ognuno di noi ha il proprio modo di fare, il Consigliere Ciccioli è una persona che molto spesso introduce all'interno delle nostre discussioni la sua competenza, a me ha detto che ho … ed io seriamente mi sono fatto anche vedere. Io riconosco una competenza al Consigliere Ciccioli, una figura centrale della Commissione sanità, tra l'altro psichiatra, ma com’è possibile che uno psichiatra che molto spesso fa delle considerazioni e diagnosi puntuali non dice niente su questa legge? Guardate, è una bella domanda, forse può essere stupida, ma io sono convinto che proprio stupida non sia.
PRESIDENTE. Emendamento 7/1 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
I Consiglieri Vitri e Biancani non sono riusciti a votare, quindi più due voti favorevoli.
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Il Consigliere Santarelli esprime il proprio voto: astenuto.
Articolo 8 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
C’è una proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Putzu, Bilò, Livi, Baiocchi, Serfilippi, Ausili, Borroni, Rossi, Marinangeli, Ciccioli, Marinelli, Acciarri, Cancellieri, Menghi, Elezi, Latini. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i firmatari dell’ordine del giorno, che è utile affinché si possa trovare una soluzione insieme ai Comuni per gli orari. Quello che non ha fatto la maggioranza precedente lo faremo noi, mi dispiace che veniamo criticati.
La Commissione insieme alla Giunta …, si convocherà l’Anci, si troverà una interlocuzione per gli orari, ovviamente ci atterremo agli orari della Conferenza Stato-Regioni, che sono all’interno della legge di stabilità del 2016.
Questo è utile perché abbiamo messo dalle 2 di notte alle 8 di mattina per evitare che durante le ore notturne all’interno dei bar … Molte macchinette sono all’interno dei distributori di benzina e di notte se c’è un tabacchi uno compra le sigarette e magari può giocare, anche perché chi lavora la mattina alle 8 deve entrare al lavoro. Quindi dalle 2 di notte alla mattina alle 8 cerchiamo di limitare il gioco.
Vorrei anche sapere dei Comuni che hanno fatto l’ordinanza quanti hanno fatto delle sanzioni e quante. Ad oggi non lo sappiamo. Il Comune di Macerata ha mai sanzionato qualcuno che giocava dalle ore alle ore? Il Comune di Senigallia o altri? Se noi facciamo delle fasce orarie spezzate poi bisogna verificarle, invece se facciamo un’unica fascia oraria, d esempio quella notturna, si chiude il gioco ed è molto più semplice controllare.
Ritengo che su questa legge, soprattutto sugli orari, non vada fatta demagogia, ma dobbiamo trovare delle soluzioni serie.
In più si chiede di promuovere la più ampia collaborazione con le associazioni attive nel settore della prevenzione, parliamo sempre del gioco patologico e della cura delle forme di disagio, per porre in essere un confronto con le associazioni di categoria, alcune società concessionarie delle attività di gioco, le cosiddette lobby citate dal Consigliere Carancini, ma on line …, perché nel 2017 abbiamo chiacchierato tanto, ma del gioco on line nessuna traccia.
Credo che questo ordine del giorno sia di buon senso e possa dare qualcosa in più a questa Giunta, a questo Consiglio, per trovare delle soluzioni importanti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Lo dico caramente al Consigliere Putzu, questa è la ciliegina della vergogna perché è una roba indecente e chiedo di ritirarlo. Pensate a cosa siete arrivati, un ordine del giorno per ridurre la chiusura del gioco dalle ore 2 alle ore 8, allora vi chiedo: ma dalle 2 alle 8 quanti ragazzi giovani stanno in giro? Magari ce n’è qualcuno di più dalle 7 alle 10 della mattina? Voi siccome siete consapevoli della pagina veramente vergognosa di questa riforma …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Potevate, con un ordine del giorno che alla fine non è impegnativo, esprimere una maggiore generosità e pensare ai giovani. Voi immaginate uno di 75 anni o di 80 anni dalle 2 della notte alle 8 della mattina? Ma siamo seri!
Consapevoli della pagina che state scrivendo contro le fasce più deboli, ovviamente con le lacrime di coccodrillo, intervenite con un ordine del giorno dicendo: chiudiamo dalle 2 alle 8 i benzinai. Ma dove stanno, Consigliere Putzu!
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Alle 2 di notte non sono aperti i benzinai, ma che sta raccontando.
Questa è una legge che voi fate per accontentare pochi, per dare un calcio e una botta alle persone anziane, che purtroppo vivono in questa situazione drammatica, ai giovani, perché avreste potuto prevedere le 6 ore al mattino quando vanno a scuola, no, fate un favore ad una lobby, che non ne ha bisogno.
Non avete spiegato perché modificate la legge. Il Consigliere Serfilippi ha parlato dei tabaccai, perché non risponde? Perché sono fuori i tabaccai? Non sono come gli altri? Consigliere Borroni, è vero che state per aprire una sala e questa legge vi consentirà di farlo? Perché non rispondete? Smentitemi, se lo fate sono contento. Non lo potete fare perché cercate di mettervi una foglia di fico davanti con un ordine del giorno, con il quale chiedete di chiudere le sale slot dalle 2 della notte alle 8 della mattina. Ma fate un minuto di vergogna.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Vorrei mostrare soddisfazione perché comunque è stato un dibattito molto aperto, tranne qualche esternazione, ma ci sta, fa parte di ciò che avviene spesso all'interno di tutti i Consigli, di qualsiasi ordine. Posizioni di parte che, ripeto, ci stano.
Ribadisco da parte della Giunta qualsiasi tipo di condanna verso il gioco d'azzardo, che sia eccessivo, non corretto e che va a colpire le fasce più deboli. Questo è stato ribadito dai Consiglieri regionali di maggioranza, che ringrazio perché, come avete visto, la Commissione comunque ha lavorato, i Consiglieri si sono confrontati particolarmente, tant’è che ho volutamente mantenuto un ruolo marginale, visto che è una iniziativa che è stata da più Consiglieri portata avanti, ci hanno lavorato, hanno proposto e fatto delle modifiche importanti.
La parte di prevenzione, la parte dedicata al socio-sanitario è coperta, ed è stato ribadito più volte anche con fondi specifici, importanti, che l'Assessore Saltamartini, la Commissione e tutti gli uffici hanno già previsto e sul quale lavoreranno in maniera sicuramente attenta e propositiva.
La parte è relativa ad aspetti legati al commercio, ad attività produttive, è per questo che, come è stato detto, è andata all’attenzione della Commissione competente. Ci ha stimolato ad assumerci anche una responsabilità rispetto ai periodi di proroghe, come faremo prossimamente, ad esempio, sulla questione dei vongolari.
Questa amministrazione nel rispetto dell’assunzione delle responsabilità …, perché siamo stati votati per questo, non siamo stati votati per differire le leggi, per non trovare mai delle soluzioni importanti. Certo ogni tipo di intervento ha un’assunzione di responsabilità e provoca ovviamente una discussione, ma questo sta nelle cose.
E’ altrettanto vero che se uno non prende mai delle decisioni, non si distingue neanche rispetto al motivo per cui è qui, è presente e governa. Comunque pronti ad accettare le critiche che ci stanno perché qualsiasi atto può essere divisivo, ma è da riconoscere una volontà, un’assunzione di responsabilità che in altre occasioni altri non hanno avuto. Questo è un dato di fatto.
Altre Regioni hanno presentato un atto molto simile a questo, quindi non mi sembra che la Regione Marche si sia caratterizzata per questioni particolari o abbia fatto chissà che cosa, o sia sotto la mannaia di qualche lobby particolare perché tre quarti delle Regioni italiane hanno portato avanti un discorso molto simile, affine a quello che oggi in Consiglio regionale andremo a votare.
Ultimo dato, il gioco on line, non è spostare l'attenzione, ma oggettivamente è il vero pericolo.
Vi posso dire che raccogliendo in parte quello che è scritto nell’ordine del giorno, avendo la Regione Marche, come ben sapete, il coordinamento di tutte le Regioni italiane per il commercio, l’artigianato, lo sviluppo economico, l’industria, essendo il protempore coordinatore di questa Commissione, mi farò promotore, come avevo già fatto in altre occasioni . Apro una parentesi, è partita da qui la lotta al caro prezzi negli autogrill, che verrà affrontata a livello nazionale, faremo la stessa cosa a breve per quanto riguarda il gioco on line, cercando di chiedere limiti e controlli molto più severi. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno sulla proposta di legge n. 186. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Non ho parlato oggi perché ritengo che il tema sia molto complesso, perché tutte le istituzioni …, chiunque abbia un incarico (Sindaco, componente di una Giunta comunale, componente della Regione, Assessore) ha una responsabilità, deve sempre riuscire a trovare il punto di equilibrio tra interessi, esigenze o situazioni diverse. Questa è una di quelle.
Entusiasta di questa legge? No, non sono entusiasta, non ho nessun problema a dichiararlo, sono anche troppo sincero, mi si incolpa a volte di essere sincero, io mi sento solo autentico, però mi sento di dire che la legge precedente, che doveva essere modificata, è del 2017 ed è stata oggetto di vari rinvii da parte della vecchia Giunta di centro-sinistra con le cosiddette proroghe. Quando siamo arrivati al governo abbiamo fissato una scadenza, con coraggio abbiamo detto che non potevano andare oltre con la reiterazione delle precedenti norme, il 31 luglio. Siamo a due passi dal 31 luglio, assumendoci la responsabilità di contemperare esigenze diverse.
Abbiamo ascoltato nelle audizioni le esigenze delle associazioni, che non sono associazioni di banditi, fanno capo a Confindustria, a Confcommercio, alla Federazione dei tabaccai e via di seguito, ed hanno cercato di esporre, ovviamente dal loro punto di vista, questo è evidente, le loro ragioni.
Abbiamo ascoltato gli esperti, in particolare i vertici delle dipendenze patologiche, e ci hanno detto le difficoltà che ci sono e noi abbiamo cercato di fare un testo il più equilibrato possibile, che potesse tener conto di tutte le esigenze.
Ora questo è un testo di mediazione, non c'è nessuna difficoltà a dirlo, dobbiamo contemperare aspetti diversi, per qualche esercizio avere una o due macchinette significa andare in pareggio di bilancio, in lieve guadagno, per qualche altro significa tenere in piedi una società e via di seguito, poi ci sono i danni indiretti perché anche quelli vanno detti, quelli che abbiamo sottolineato più volte, le famiglie. Quando uno ha una ludopatia fa solo un danno a se stesso? No, fa un danno a se stesso, fa un danno economico forte alla famiglia, vende i beni, contrae debiti e via di seguito, coinvolge tutta la famiglia nella schiavitù delle dipendenze patologiche di vari tipi. In questo caso parliamo del gioco d'azzardo ed anche di altre dipendenze altrettanto gravi. Quindi andiamo verso una decisione che tra l'altro è in vista di una riforma nazionale, noi stiamo facendo questa legge regionale, ma è in discussione a livello nazionale una revisione della legge quadro nazionale. Ritengo che lo sappiate tutti, quindi credo che questo testo sia un testo discreto, bellissimo? No, però discreto sì, sennò, sapete come sono fatto, avrei parlato contro. Invece questa è una mediazione che evita di fare il solito rinvio, se avessimo fatto il solito rinvio come è stato fatto altre volte, sarebbe stato giusto? Secondo me no.
Una chiosa finale al Consigliere Carancini, a cui do una patologia nuova. Lui oggi è vittima della sindrome di Stoccolma, che, come è noto, nasce a Stoccolma quando un sequestratore evaso dal carcere sequestrò cinque persone e dopo un po’ tutti i sequestrati erano sottomessi, quasi affezionati al sequestratore. Io sono praticamente il suo persecutore di cui non può fare a meno e che stima.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Oggi un Consigliere Ciccioli stranamente in silenzio, però ho colto la sua perplessità per dovere di squadra e di appartenenza, nonostante lui decida molto dentro quella maggioranza, questa volta si è adeguato, non gli capita spesso.
Abbiamo perso invece una grandissima occasione perché ci siano bloccati sull’idea che non potevamo andare giustamente ad un'ulteriore proroga di una norma che è nata nel 2017 e che aveva indubbiamente bisogno di una manutenzione.
Si sbaglia se ogni volta si fa riferimento alle scelte di allora, perché, vedete, ognuno ha richiamato il proprio territorio, il Consigliere Putzu ha richiamato anche il Comune di Senigallia dicendo che era stato uno dei primi, forse in Italia, a fare l’ordinanza, che fu impugnata, e poi fece il regolamento, indubbiamente debole perché finché non c'era la norma regionale eravamo tutti un po’ esposti …
(interventi fuori microfono)
Maurizio MANGIALARDI. Ho detto che abbiamo perso una bella occasione perché la legge 3 del 2017 aveva bisogno di un intervento e lo dovevamo fare con lo stesso approccio che richiamava prima il Consigliere Mastrovincenzo, quello di arrivare ad un voto unanime e con il contributo di tutti e noi fin dal primo momento ci siamo messi in quella sintonia. Presidente è lei che ha assegnato la proposta di legge alla IV Commissione, che è stata poi revocata e assegnata alla II Commissione su richiesta. Noi avevamo detto: “Guardate, questa è una norma vecchia, che ha visto una serie di limiti e se dobbiamo mettere dentro, ahimè, quasi una sanatoria è perché molti Comuni non l’hanno applicata”, quindi ci sono state aperture che andavano contro il provvedimento normativo. Abbiamo chiesto di poter collaborare e forse non saremmo arrivati nemmeno a questo tipo di posizioni perché ognuno avrebbe dato la propria esperienza. Ci saremmo accorti che il legislatore doveva lavorare per sanare le posizioni esistenti: che il provvedimento non doveva essere retroattivo, questo era certo, che i luoghi sensibili che erano stati inseriti non sono significativi oggi e noi ci mettiamo a distanza di 300 metri dal nostro cellulare perché ormai il bancomat è questo, non è quello della banca. Era un tema, ma dovevamo lavorare tutti per evitare nuovi insediamenti. Penso che era, da tutti gli interventi che ho sentito, l'obiettivo, e questo invece non l’abbiamo fatto, perché quando il legislatore precedente, cioè tutti voi, avete votato le distanze, quando avete inserito gli orari, lo avete fatto per cercare di contenere, ma non è stato fatto su base scientifica. Cosa vuol dire tra 100 o 500 metri, su che base lo facciamo, lo abbiamo fatto pensando di contenere, per questo …
PRESIDENTE. Voto contrario del Partito Democratico.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Grazie al Presidente Marinelli che mi dà la possibilità di esprimere la dichiarazione di voto per il gruppo Lega.
Ritengo che sia stata una discussione interessante. Il tempo che abbiamo dedicato sta a testimoniare quanto il tema sia delicato e sensibile, sul quale dobbiamo mostrare tutti la massima attenzione.
Peccato che non ci sia stata una condivisione, il nostro atteggiamento è stato di apertura, un tentativo di trovare una sintesi e di poter arrivare ad un voto unanime, questo non è stato possibile, ognuno rimane sulle proprie posizioni, ma credo che questa legge alla fine dei conti sia una scelta di responsabilità e soprattutto di buon senso.
Penso con rammarico, per quanto rispetti giustamente le posizioni dell'opposizione, che la distanza ci fa essere lontani su un tema che doveva trovarci uniti.
La scelta di revisionare questa legge, lo dobbiamo detto più volte, è dettata dal fatto che la legge regionale 3/2017 aveva delle limitazioni che non hanno consentito di fatto un percorso se non quello di proroghe continue. Siamo intervenuti non tanto sull'aspetto sanitario, ma su quello commerciale e urbanistico. Il fatto che la proposta di legge non sia passata nella Commissione sanità non vuol dire che non abbiamo fatto le audizioni con i responsabili delle associazioni che si occupano del recupero dei ludopatici, anzi è stato fatto un confronto serrato in II Commissione, e ringrazio il Presidente Putzu e tutti i componenti con i quali più volte ci siamo confrontati.
Il tema è stato sviscerato nella sua interezza e completezza, il fatto però è un altro, l’ha detto bene il Consigliere Cesetti, abbiamo davanti uno Stato biscazziere, che ha incassato oltre 10 miliardi di euro nel 2022 da questi introiti. Sta a significare che noi possiamo fare poco per frenare questa ascesa, che non vuol dire sottrarsi a delle responsabilità, non vuol dire non approfondire e non conoscere il tema. Anzi al contrario siamo tutti consapevoli dei reali danni e della tragedia che di molte famiglie. Più volte è stato ribadito, il problema non è solo del singolo, del giocatore, ma di chi vive intorno a quella persona.
Oggi era l’occasione, pur manifestando delle perplessità che ci possono essere, di condividere e votare una legge che dal nostro punto di vista è di responsabilità e di buon senso.
Quello che noi possiamo fare è marginale rispetto ad un fenomeno molto complicato, sicuramente investire dei soldi per destinarli ad una prevenzione, ad un'informazione è un elemento concreto, politicamente corretto, cercare di orientare persone verso una versione che non è quella del gioco d'azzardo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Rinnovo il fatto che il Movimento 5 Stelle voterà contro questa proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 186, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Anticipazione della mozione n. 353 al punto 2 bis. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 353
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Pasqui, Marinelli
“Interventi a sostegno della speleologia così come da Legge regionale 22 febbraio 2000 n.12 ‘'Norme sulla speleologia’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 353 dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Pasqui, Marinelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Nel 2000 questa Assise ha emanato la legge regionale 22 febbraio 2000 n. 12 “Norme sulla speleologia”, una legge per valorizzare questa pratica molto sentita nella nostra regione, che aveva anche una dotazione finanziaria, piccola, però importante per dar seguito alle finalità della norma stessa, che ha tra le sue finalità: la tutela del patrimonio speleologico e delle aree carsiche presenti nel territorio ai fini della loro conservazione, conoscenza e valorizzazione, considerato il pubblico interesse legato ai valori estetico-culturali, scientifici, idrogeologici, turistici, ricreativi e paleontologici.
Grazie a questa legge sono stati realizzati: corsi di formazione e specializzazione per speleologi; convegni nazionali ed internazionali; studi scientifici come la Carta di vulnerabilità degli acquiferi del Monte Nerone; monitoraggio meteo climatico della grotta di Buco Cattivo a Frasassi e lo studio dei chirotteri nella Gola della Rossa e di Frasassi.
Tra l’altro sono stati realizzati video, poster e dépliant in collaborazione con gli enti locali finalizzati alla promozione delle emergenze carsiche del territorio.
Quindi, visto che la nostra regione possiede un patrimonio naturalistico di inestimabile valore con grotte, forre, gole e peculiarità quasi uniche in grado di generare importanti flussi turistici, basti pensare che nel 2022 le Grotte di Frasassi sono state visitate da ben 270 mila persone; che la regione Marche è un punto di riferimento per la speleologia avendo organizzato negli ultimi 10 anni numerosi convegni nazionali e raduni internazionali di speleologia, mi viene da pensare al raduno di Risorgenza a Cagli l’anno scorso con ben 3.000 speleologi da tutta Italia, che nel 2023 si terranno a Monte Nerone gli esami di qualifica per istruttori nazionali di tecnica speleologica, evento organizzato dalle scuole di speleologia delle Marche in collaborazione con le scuole di speleologia dell'Emilia-Romagna, si chiede di rifinanziare questa piccola legge, la cui l’ultima dotazione risale alla legge di bilancio 2014 in cui venivano stanziati 9.000 euro a fronte dei 15.000 dell'anno precedente. Qualora venga rifinanziata questa legge si tratta di piccole cifre, ma importanti per dar modo a tutti i gruppi speleologici delle Marche, che sono 11 diffusi su tutto il territorio regionale, di riprendere l'attività che non è solo di studio, ma è pure promozione del nostro territorio anche a fini turistici. Queste piccole risorse possono ingenerare una grossa resa in termini di studio della speleologia, ma anche, come ho detto prima, in termini turistici.
Ringrazio i Consiglieri Ciccioli, Marcozzi, Latini, Pasqui e Marinelli che hanno sostenuto questa iniziativa, spero che anche l'opposizione possa sostenere questo rifinanziamento, visto che tra l’altro si parla anche di assestamento e rifinanziamento delle leggi.
Ritengo che con questo piccolo budget possiamo ottenere veramente tanto. Si parla di qualche migliaio di euro che può essere importante per questo mondo. Credo che questa sia una cosa che vada a favore del territorio regionale e non solo del mio territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Voglio fare i complimenti al Consigliere Rossi perché è una persona che ha capito bene come gira il mondo, come gira il Consiglio regionale, è una persona molto scaltra, quindi ha tutto il mio appoggio e sostegno, riuscire a portare una mozione così, come fai a dire di no? Il tema è che noi facciamo interrogazioni, mozioni sugli atti di indirizzo …, personalmente inizierò a cercare tutte le leggi che non abbiamo rifinanziato e presenterò le mozioni dove chiedo di farlo.
Le leggi non vengono finanziate al 99,9%, questa addirittura dal 2014, dico solo che se continuiamo così, ognuno ha la sua lobby da finanziare, cercherò di preparare per i prossimi assestamenti tutte le leggi che coinvolgono almeno 50 persone, così cercherò di prendere qualche voto anch’io. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Consigliere Biancani, ho avuto un buon maestro! Ho imparato bene quando ero fuori dal Consiglio regionale, quindi grazie per l’insegnamento.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione. 353. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 16:00
La seduta inizia alle ore 10:55
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 118 del 25 luglio 2023. Do per letto il processo verbale della seduta n. 117 del 18 luglio 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, .si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni a loro distribuite, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 879
ad iniziativa del Consigliere Ausili
“Ultimo miglio e viabilità Torrette di Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 879 del Consigliere Ausili.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione in oggetto il Consigliere Ausili interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere se l'opera in oggetto: “Ultimo miglio e viabilità di Torrette” contempla al suo interno anche interventi generali sulla viabilità di Via Conca in rapporto con via Flaminia Torrette di Ancona.
In relazione all'interrogazione presentata si significa quanto segue.
In data 28 giugno 2023 è stata pubblicata la gara europea per l'affidamento dell'appalto integrato della progettazione esecutiva e della realizzazione dei lavori di collegamento a nord tra la strada statale 16 svincolo di Torrette ed il porto di Ancona, comunemente nota come ultimo miglio di connessione del porto di Ancona.
Su richiesta della Giunta regionale, Assessorato alle infrastrutture, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 agosto 2021, è stato nominato un Commissario straordinario per la realizzazione dell'opera individuato nel responsabile della struttura territoriale Marche di Anas.
L’infrastruttura viaria della lunghezza di circa 3,3 chilometri, di cui 1,120 in galleria, 285 metri in viadotto e in sessione stradale di categoria C1 extra urbana secondaria, per un valore complessivo di quasi 150 milioni di euro, contribuirà a raggiungere tre obiettivi strategici: collegare il porto di Ancona con l'autostrada A14 e le principali direttrici stradali nazionali ed europee; valorizzare il triangolo logistico delle Marche costituito dalle tre infrastrutture: porto, interporto e aeroporto; alleggerire il traffico pesante che transita sulla strada statale 16 e interseca alcuni quartieri della città di Ancona.
Con riferimento a tale ultimo aspetto, oggetto specifico dell'interrogazione del Consigliere Ausili, la realizzazione del cosiddetto ultimo miglio porterà notevoli benefici per la frazione di Torrette di Ancona perché non soltanto porterà all’alleggerimento del traffico lungo Via Conca, quindi nella direttrice per l'ospedale regionale, ma con la previsione di una prima rotatoria all'intersezione tra Via Conca e la Flaminia eliminerà molti dei problemi di percorribilità in sicurezza di quest'ultima tra cui l’impianto semaforico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Assessore, per questa risposta che ci permette di puntualizzare la viabilità di Torrette, che non è certo di solo interesse cittadino o di quartiere, ma è una viabilità di interesse regionale, entrata e uscita dal capoluogo di regione, entrata e uscita dal porto.
Una viabilità che negli ultimi decenni si è caratterizzata per delle infrastrutture rimaste piuttosto indietro rispetto ad un aumento esponenziale del traffico.
A me pare che questi interventi, che lei oggi ci sintetizza e dei quali ci dà una panoramica aggiornata, come l'avanzamento delle procedure, finalmente potranno efficientare la viabilità su quel quartiere, aumentando la qualità della vita di chi ci abita, questo è ovvio, ma anche e soprattutto rendendo più competitivo, più accessibile il capoluogo ed il porto. Penso, ad esempio, all'inaugurazione del ponte tra il parcheggio di Via Metauro e l'ospedale regionale che renderà sicuramente più fluido il traffico, penso al raddoppio della SS 16 tra Falconara e Torrette, tutte opere che lei come Assessore e questa Giunta avete evidentemente sollecitato e state portando a termine, penso ovviamente al progetto cardine, quello dell'ultimo miglio.
Grazie per questa panoramica e per l'impegno che state mettendo affinché questi progetti e in particolare l'ultimo miglio possano essere finalmente calati a terra.
La risposta che si dà permette di chiarire a tutti i cittadini di Ancona e delle Marche che connesse al grande progetto dell'ultimo miglio ci sono anche delle opere che si affiancano di sommo interesse per la comunità e per il territorio.
Il fatto che lei oggi chiarisca a questo Consiglio e a questa città tutta che finalmente verrà realizzata la rotatoria tra Via Flaminia e Via Conca è una notizia importante, di grande interesse per tutti. Sappiamo come quell’incrocio si sia caratterizzato per continui incidenti, spesso purtroppo mortali, e sappiamo come abbia in qualche modo rallentato la viabilità di Torrette.
Grazie per questo interesse e per lo sforzo che dovrà proseguire fino alla conclusione del progetto ultimo miglio, che noi tutti aspettiamo. Grazie.
Interrogazione n. 863
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Compenso Presidente ISTAO”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 863 dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie Presidente. L'ISTAO è un'associazione dotata di personalità giuridica di diritto privato, che non persegue fini di lucro, avente come scopo la diffusione della cultura economica e lo sviluppo dell'imprenditorialità intesa come impegno morale e come capacità operativa.
Attualmente la Regione versa una quota associativa annua, definita con la legge regionale n. 32 del 2022, di 400 mila euro.
Le quote annuali dei soci corrispondono complessivamente a 765 mila euro e il totale dei proventi annuali dell'ente ammonta a 1.697.967 euro.
La nomina del Presidente ISTAO è stata approvata all'unanimità nel corso dell'Assemblea dei soci del 28 marzo 2022, secondo le modalità previste dall'articolo 7 del Regolamento attuativo dello statuto ISTAO: "Il Presidente è nominato dall'Assemblea dei Soci su proposta di una Commissione costituita dai seguenti tre membri:
a) un membro nominato dai rappresentanti dei soci partecipanti nel Consiglio di Amministrazione;
b) un membro nominato dai rappresentanti dei soci sostenitori nel Consiglio stesso;
c) il rappresentante dei soci onorari nel Consiglio di Amministrazione".
Il nominativo proposto è quindi l'espressione di un accordo tra le tre tipologie di soci (partecipanti, sostenitori e onorari), accordo che non tiene conto dell'entità della quota versata dai singoli soci.
Nella seduta del 15 giugno 2022 il Cda ISTAO ha deciso di nominare un Coordinatore delle attività nella figura del Presidente, con il supporto del parere tecnico favorevole del Presidente dei Revisori dei conti.
Sempre nella stessa seduta è stato approvato il Piano di attività e il Piano economico finanziario ed è stato individuato il compenso del Coordinatore delle attività in 150 mila euro, IVA esclusa, all'esito di quanto già discusso nelle sedute del Cda del 19 e del 27 maggio 2022.
E' disponibile, agli atti del Settore affari generali, politiche integrate di sicurezza ed enti locali, copia dell'Accordo di collaborazione professionale e di consulenza del Coordinatore delle attività ISTAO.
E' necessario ricordare, ancora una volta, che le scelte del Consiglio di amministrazione dell'ISTAO sono espressione della libera determinazione dell'organo collegiale che, si ripete, ha natura privata e non è sottoposto alle forme del controllo analogo da parte della Regione.
Rispetto al possibile rischio erariale, si fa presente che il compenso è erogato in qualità di Coordinatore delle attività e non come Presidente ISTAO.
Si ricorda che il curriculum, la competenza e l'esperienza del Coordinatore sono di assoluto livello e che la sua attività può apportare un valore aggiunto alle attività dell'ISTAO per lo sviluppo dell'intero territorio regionale.
Si ribadisce, infine, la volontà dell'Amministrazione regionale di sostenere le attività e il rilancio dell'Istituto, volontà che è stata espressa con una quota di adesione di 400 mila euro per l'attuazione dello strategico Piano programmatico triennale, presentato dall'Istituto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie Presidente. Quello che è accaduto con la vicenda del Presidente di ISTAO può essere preso a simbolo di come le destre governano questa Regione. Destinate 250 mila euro del bilancio regionale per aumentare il contributo a quell'Istituto, ma in realtà all’ISTAO restano le briciole perché 180 mila euro dei 250 mila (150 mila + Iva), che è un costo per l’ISTAO, Assessore Brandoni, li fate entrare nelle tasche del Coordinatore.
Una scelta immorale, moltiplicata per quattro, di cui il Governo Acquaroli ne porta la responsabilità.
Immorale sotto il profilo tecnico-finanziario se pensate che l’ISTAO ha un valore in media della produzione di circa 1 milione di euro e che il solo Presidente assorbe il 30% del costo del personale. Fuori da ogni logica e da ogni buon senso. Chi c’era prima a rivestire quel ruolo assorbiva la diciottesima parte, circa 10.000 euro.
Immorale sotto il profilo politico perché invece di vincolare e destinare quelle maggiori risorse alla ricerca, al personale, ai giovani, alle indagini socio-economiche, le mettete in tasca al Coordinatore.
Immorale nei confronti dei nostri dirigenti e funzionari che sono qua, che lavorano in questo ente, assumendosi responsabilità in termini finanziari per centinaia di milioni, a cui certo non avete pensato quando avete fatto questa scelta scellerata.
Immorale nei confronti dei cittadini che solo nei sogni immaginano di mangiare e dormire per 400 euro al giorno, come invece fa il Coordinatore dell’Istato sulla base delle sue dichiarazioni pubbliche sui giornali e grazie al compenso che gli avete destinato.
Non si può tacere un ulteriore aspetto di questa vicenda: a fare i chierichetti politici di questa scelta indecente del Cda di ISTAO ci sono i soliti accompagnatori di questo governo delle destre, figure apicali e consociative che in questi tre anni di mandato hanno servito messa, piegati, ossequiosi in ogni inaugurazione, convegno, seminario ed esternazione pubblica.
Non ha detto la verità, Assessore, e su questo andrò in fondo perché nel verbale del 15 giugno il Presidente scriveva testualmente che il compenso del Presidente ISTAO a quella data non era stato stabilito.
Interrogazione n. 849
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Contributi regionali per il caro affitto”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 849 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Il Ministero negli ultimi anni ha assegnato alla Regione Marche per la finalità in questione le seguenti risorse:
- anno 2020: 5.282.000 euro;
- anno 2021: 5.546.000 euro;
- anno 2022: 7.844.000 euro;
e tutte queste risorse, prendiamo ad esempio il 2022, hanno coperto il 28% del fabbisogno che era stato evidenziato, quindi anche se ci fossero state tutte e due le risorse sarebbe stato solo un intervento parziale.
Al momento, quest’anno, non ci sono risorse da parte dello Stato e su questo abbiamo anche come Regione Marche e personalmente come Assessore richiesto qualche chiarimento al Ministero, che non ha escluso di poter ristorare in qualche modo le Regioni da qui ai prossimi periodi.
Attualmente confermo, come del resto è stato messo in evidenza nell’interrogazione, che dal Ministero ad oggi non ci sono fondi vocati per questo tipo di iniziativa.
Il fondo inquilini morosi incolpevoli, contrariamente a quanto riportato nella vostra interrogazione, non è stato finanziato nell’anno 2022 dal Governo di allora. Il fondo era comunque stato attivato dalla Regione Marche in quanto erano disponibili fondi per la medesima finalità derivanti da annualità precedenti non utilizzati.
Del resto è la stessa cosa che noi stiamo facendo in questo momento, abbiamo approvato qualche settimana fa una delibera – inviata al Cal - che stanzia 980 mila euro di risorse residue regionali, risorse ministeriali in capo alla Regione, quindi residue, a favore della morosità incolpevole e proprio ieri questa delibera è tornata dal Cal con approvazione, l’ho portata in Giunta ed è stata definitivamente approvata, quindi è operativa.
I fondi sulla morosità incolpevole, 980 mila euro, sono disponibili per quest’anno e probabilmente anche per le prossime annualità perché tendenzialmente la richiesta è più bassa di quella cifra, quindi potrebbe essere sufficiente anche per la prossima annualità. Questo lo vedremo.
Il fondo per il sostegno agli inquilini non è stato deliberato quest’anno dal Governo, mentre quello sulla morosità incolpevole l’abbiamo approvato proprio ieri, regolarmente come gli scorsi anni, in Giunta. Avete posto la questione in maniera non precisa sotto questo punto di vista, ma ovviamente vi do la risposta che avete richiesto.
Con riferimento allo stanziamento destinato al fondo per gli studenti fuori sede si rappresenta che, sentito, il Settore istruzione, innovazione sociale e sport ha precisato di non avere competenze sul fondo di locazione per studenti fuori sede. Infatti è emerso che nell'anno 2020 il MUR poteva disporre con propria titolarità di 20 milioni di euro da ripartire alle varie Regioni italiane e questo è stato fatto per l’anno 2020. Sulla base della titolarità del MUR, i fondi ripartiti alla Regione Marche sono passati per il bilancio regionale e poi impegnati e liquidati in favore di ERDIS, parliamo sempre del 2020. In seguito i fondi non sono stati più ripartiti fra le Regioni, ma fra le Università italiane che detenevano i dati relativi agli studenti fuori sede iscritti. Quindi, sugli studenti fuori sede in generale fu scelto come soggetto distributore di risorse l’Università e non più le Regioni. Anche quest’ultimo punto, come lo avete posto, è “chiarito” da parte mia perché il fondo non viene messo a disposizione delle Regioni.
A due delle tre situazioni che avete posto vi ho dato risposte “esaustive”, spero anche sul primo punto, avendovi confermato che non ci sono ad oggi risorse a disposizione della Regione Marche per far fronte a questo tipo di problematica.
Sull’ultimo punto nel quale chiedete cosa vorremmo fare in questo caso, vi ho già detto che abbiamo interloquito con i livelli ministeriali ed anche con il Sottosegretario al Ministero per capire se è intenzione del Governo rimpinguare questi fondi. Questa ipotesi non c’è stata confermata, ma non è stata neanche esclusa.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Chiedo all’Assessore Aguzzi di lasciarmi la risposta scritta. Lo ringrazio per l’approfondimento su tutti e quattro i quesiti.
In due minuti non posso replicare punto su punto, però mi preme mettere in evidenza innanzitutto l’aspetto che anche lei ha rilevato e cioè la totale assenza del governo in questo momento su un’emergenza vera e propria, l’emergenza abitativa. Come lei stesso ha detto dal governo nazionale, dal governo Meloni, non è arrivato un euro, quindi siamo molto preoccupati perché occorre riattivare immediatamente il fondo affitti, calcolando gli stanziamenti in modo da coprire interamente il bisogno crescente di sostegno economico per abitare.
A questo proposito, Assessore Aguzzi, voglio farle presente che essendo latitante il Governo nazionale spetterebbe almeno alla Regione intervenire e supplire, come ad esempio aveva fatto la Giunta precedente in piena pandemia, con un sostegno al pagamento degli affitti attraverso la piattaforma 210. In uno stato emergenziale, che poteva essere paragonabile proprio a quello che stiamo vivendo per l’emergenza abitativa, la precedente Giunta aveva disposto uno stanziamento straordinario di 4.045.000 euro ed aveva stabilito, con apposita delibera di Giunta, i criteri di riparto delle risorse tra i Comuni e la liquidazione dei contributi. Basta pensare che nelle città capoluogo di provincia come Pesaro, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata erano previsti 300 euro al mese per coloro che erano in difficoltà nel pagamento degli affitti. Cosa fa invece questa Giunta in questo momento? Ancora nulla.
Sull’altro punto relativo al fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, la ringrazio, ha messo in evidenza che vengono stanziate le risorse e mi permetto di ricordare che la notizia è stata data proprio questa mattina, prima di entrare in Aula, quindi mi permetto di pensare che probabilmente il mio atto è stato utile a sollecitare finalmente un intervento perché leggo che pochi minuti fa lei ha dichiarato: “Si sono rese disponibili risorse statali assegnate negli anni precedenti alla Regione Marche - sottolineo negli anni precedenti - 226.351 euro. Non essendo state riportate risorse statali per il fondo inquilini morosi incolpevoli per il 2023, si è deciso di spendere la quota nelle disponibilità regionali degli anni precedenti”. Per fortuna c’era questo fondo degli anni scorsi, altrimenti anche per gli inquilini morosi incolpevoli questo Governo e questa Giunta non avrebbero fatto nulla.
Interrogazione n. 861
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Risanamento degli edifici scolastici all’interno del Campus Scolastico di Pesaro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 861 della Consigliera Ruggeri. Ha la parola, per la risposta l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione la Consigliera Ruggeri interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere se sia stato depositato dalla Provincia di Pesaro e Urbino un progetto esecutivo organico e complessivo per il campus scolastico di Pesaro e se è intenzione di questa amministrazione reperire fondi ministeriali per l’edilizia scolastica e/o nella cornice degli obiettivi specifici della programmazione delle politiche di coesione 2021/2027.
In relazione a questa interrogazione si significa quanto segue. La Provincia di Pesaro e Urbino, da quanto relazionato dagli uffici, non risulta aver presentato alla Regione Marche un progetto esecutivo organico e complessivo di riqualificazione del campus scolastico di Pesaro.
Nell'ambito del programma triennale per l'edilizia scolastica 2018/2020 la Provincia ha candidato una proposta di ampliamento dell'Istituto tecnico Bramante Genga finalizzata alla realizzazione di un Media librery center per gli istituti scolastici del campus scolastico di Pesaro, ma tale proposta non si è classificata in posizione idonea per accedere al finanziamento.
Con riferimento alla programmazione regionale del Pnrr “Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università - Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell'edilizia scolastica”, il piano successivo a quello dell'edilizia scolastica, a partire dal 2021, ha sostituito la programmazione ordinaria degli interventi per l'edilizia scolastica. La Provincia di Pesaro-Urbino ha candidato due progetti riguardanti rispettivamente l'edificio aule del Liceo Nolfi Apolloni di Fano e il Liceo classico Mamiani di Pesaro.
Per i finanziamenti relativi all'edilizia scolastica si significa che la Regione Marche, per rispondere alla sua seconda domanda, Consigliera, ritiene preferenziale la procedura di programmazione triennale e pertanto è in costante contatto con il Ministero dell'istruzione e del merito al fine del ripristino del regime ordinario di finanziamento ministeriale, nel frattempo si sta individuando un percorso per la definizione coordinata di un repertorio regionale dei fabbisogni di edilizia scolastica, che possa costituire una base solida per la prossima programmazione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore per la risposta, che spero mi voglia fornire anche in forma scritta visto che è molto tecnica.
L'interrogazione nasce dal fatto che, come lei sa benissimo perché è andato anche a fare un sopralluogo, quindi ha presente benissimo com’è la situazione, il campus dei tre edifici scolastici letteralmente fa acqua da tutte le parti, nel senso che quando piove i ragazzi vedono scrosciare acqua ormai da anni all'interno delle aule, lungo i corridoi, soprattutto ci sono dei macchinari a rischio dato che dove piove ci può essere pericolo anche per la sicurezza.
Detto questo, è anche vero che il campus è molto attrattivo quindi ogni anno ci sono maggiori iscritti e quest'anno la difficoltà, oltre a quella degli ambienti che non sono sempre congeniali ad una buona formazione, è il fatto che non ci sono ambienti. Quindi mentre anni fa si era deciso di porre dei container, in cui i ragazzi fanno ancora purtroppo lezione, adesso mancano tre aule ed un laboratorio per l'Istituto Genga Bramante e mancano quattro aule per il Liceo Marconi.
La soluzione che è stata individuata fino ad oggi è quella di prendere in affitto una decina di aule vicino all'autostrada, che sinceramente preoccupa molto docenti, presidi, famiglie ed anche studenti, oppure porre altri container in via transitoria. Secondo me, sinceramente, nessuna delle due ipotesi è accettabile, forse quella dei container, se ci assicurate che sarà in via transitoria, è quella più adatta in quanto terrebbe comunque tutti insieme chi deve andare a scuola, insegnanti e studenti, e non sarebbe separato e dislocato in luoghi difficilmente raggiungibili.
Il fatto è che bisogna lavorare per trovare delle misure strutturali, quindi l'idea che voglio suggerire è quella di reperire dei fondi per la costruzione di una nuova palazzina, assolutamente indispensabile per il campus.
Quindi, ci sono due problematiche, una la gestione dell'emergenza dei locali attuali, l’altra una questione più a lungo periodo, su cui bisogna cominciare a ragionare. Comunque vedo che il tema è trasversale perché tutti ce ne stiamo occupando: i Consiglieri comunali di destra, la Provincia, gli Assessori di Pesaro, eccetera.
Interrogazione n. 877
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Esito degli studi in merito al potenziamento degli strumenti e procedure di allertamento e conseguenti iniziative della Giunta in merito all’utilizzo delle nuove tecnologie nei sistemi di allerta della popolazione in caso di emergenze derivanti da calamità naturali”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 877 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. La Consigliera Lupini insiste molto e giustamente, è una questione importante sulla quale ogni tanto mi richiama.
Ricordo che il termine ultimo per la consegna delle attività previste nell’accordo di collaborazione con la Fondazione Cima, finalizzate allo studio di potenziamento degli strumenti e procedure di allertamento, era il 17 luglio, in quella data, con Pec acquisita al protocollo della Giunta regionale è stato consegnato lo studio.
L’accordo di collaborazione ha in primo luogo permesso l’aggiornamento degli strumenti per il monitoraggio idrometeorologico, in particolare è stata aggiornata la catena di previsione idrologica già operativa presso il centro funzionale della Regione Marche, con la definizione della nuova configurazione che permette di avere corsi e modellistiche più frequenti.
Per quanto riguarda il punto 2) le dico che è stato prodotto un documento che individua alcuni aggiornamenti ed ottimizzazione delle procedure esistenti. L’aggiornamento proposto prevede come prerequisito il potenziamento del centro funzionale e della sala operativa unificata, strutture nevralgiche per l’attività di monitoraggio, e raccomanda di provvedere ad una stima del fabbisogno di risorse umane necessarie al funzionamento delle diverse strutture.
Le attività di supporto all’aggiornamento delle procedure sono solo una parte delle attività previste dall'accordo con la Fondazione Cima, che prevede anche un’attività volta all'aggiornamento delle vicende e degli strumenti di programmazione degli interventi sul bacino del fiume Misa, riguardanti la regimazione dei deflussi, la cui consegna complessiva è prevista nel 2024.
Come dire, il documento appena arrivato prevede una serie di situazioni che più o meno le ho elencato - adesso le do la risposta - sulle quali stiamo ragionando. E’ arrivato una settimana fa e inizieremo a metterlo in atto.
Per quel che riguarda lo studio che prevede anche le opere strutturali, vasche di espansione, eccetera, queste dovranno arrivare entro la fine dell’anno e saranno a compensazione, si aggiungeranno a quelle che già abbiamo ricevuto.
Poi mi chiede anche del nuovo portale, il nuovo portale di allerta meteo Regione Marche, che è stato adottato con il decreto 84 del 15 maggio, è ufficialmente attivo dal 14 giugno 2023 ed è raggiungibile all'indirizzo internet che poi le lascio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. E’ vero che insisto molto su questo tema, ma credo che sia un modo serio per seguire un tema.
Come ha colto, ho ascoltato molto attentamente le sue risposte, lei in modo molto puntuale ci ha dato delle date.
I cittadini e le cittadine della nostra regione sono ovviamente molto preoccupati, visti gli eventi che ci hanno colpito negli anni e vogliono stare tranquilli.
Sapendo che avremo l’esito degli studi, tutte le opere anche strutturali, di cui lei ci ha parlato, entro la fine anno un elenco più chiaro di quello che andrà fatto e un portale attivo a cui poter accedere, penso che sia già un segnale di attenzione che può rappresentare una rassicurazione.
Chiedo di nuovo, poi le farò un’altra interrogazione, non c’è problema, di comunicare alla cittadinanza anche l'iter di questi lavori perché ritengo che sia precipuo interesse della popolazione. Grazie.
Interrogazione n. 882
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Paventata istituzione del Parco regionale delle Alte Valli dell’Esino e del Potenza”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 882 del Consigliere Rossi. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Rispetto al convegno, perché tale mi risulta sia stato, organizzato dal Comitato per l’istituzione del Parco delle alte valli dell'Esino, del Giano e del Potenza, tenutosi presso l’Aula Verde di Valleremita di Fabriano un data 17 giugno 2023, l’ufficio regionale tramite un proprio tecnico … Non è stato investito l’ufficio dell’Assessore, ma un tecnico mi ha chiesto l’autorizzazione a poter partecipare al convegno e, dato che era stato invitato, io non ho avuto problemi a dire: “Vai pure, ma non spendere parole da parte dell’amministrazione regionale, vai tecnicamente a dire quello che è un parco regionale ed eventualmente quali sono le azioni che occorrono mettere in campo per realizzarlo”. Questo è quanto è stato detto da parte di quel tecnico quella sera, me lo hanno riferito in diversi, non ha speso parole pro o contro o ha incoraggiato un percorso, ha semplicemente messo in evidenza, qualora ci fosse la ricerca di condizioni per creare un parco, gli atti da dover mettere in campo.
Questa è stata la partecipazione della Regione Marche, non c'è stata una partecipazione dell'amministrazione regionale, un tecnico dell'amministrazione mi ha chiesto l’autorizzazione a partecipare al convegno.
In questo caso le confermo che non c’è da parte della Regione Marche alcun atto e alcuna volontà “espressa” di procedere su una iniziativa di questo genere e quando lei mi dice al punto 2) cosa pensa di mettere in campo la Regione Marche, le dico che non pensa di mettere in campo nulla per il semplice motivo che non c’è da parte nostra nessuna attività volta alla creazione di un nuovo parco, né è arrivata da alcun ente locale interessato una richiesta in questo senso.
Quello che è andato a dire quella sera il nostro tecnico è che la richiesta non deve arrivare da un cittadino, ma da un’area investita da enti locali, comunità montane, Comuni, eccetera, che proponga qualcosa di questo genere. Non è mai avvenuto nulla del genere, né formalmente né informalmente.
Sinceramente, Consigliere, non ho mai sentito parlare di questa cosa, se non la domanda che mi ha fatto un tecnico del mio settore e qualcosa poi ho ritrovato sulla stampa i giorni successivi.
Non c'è alcuna azione da parte della Regione Marche volta alla creazione di una nuova area protetta in quel territorio, né sinceramente penso che sia un qualcosa che abbia un ritorno di utilità per la nostra regione, ma questo è un mio umile pensiero, che aggiungo alla risposta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per le sue rassicurazioni. Come potete vedere, come rappresentante istituzionale ed anche come rappresentante dell’Associazione cultura rurale, che fa capo all’eurodeputato XY, sono sempre molto attento a queste tematiche.
Ci rassicura la sua risposta, Assessore, sulla paventata istituzione, c’è stato un convegno indetto da questo comitato, a cui pare l’amministrazione comunale di Fabriano strizzasse l’occhio e sin da subito l'ipotizzata istituzione di questo nuovo parco è risultata essere invisa alle popolazioni residenti interessate.
Tra l'altro le aree in cui dovrebbe sorgere questo paventato parco sono già sottoposte a diversi vincoli derivanti dalle Sic-Zps ed il regolamento di un nuovo parco introdurrebbe delle modifiche, delle ulteriori limitazioni ai residenti, alle attività produttive, con il concreto rischio che tutto ciò si trasformi in un ostacolo per le attività quotidiane e tradizionali, una per tutte la caccia.
Riteniamo che non sia con l'istituzione di un parco, di una nuova area protetta che si rilanciano le aree interne, ma piuttosto introducendo i servizi e migliorando i collegamenti.
Per di più sulla Regione e lo Stato grava già il mantenimento di altre aree e parchi da tempo istituiti, i quali lamentano la mancanza di fondi sufficienti anche per l’ordinaria amministrazione.
Risottolineo che le zone tutelate ambientalmente all’interno della nostra regione rappresentano all'incirca il 10% del territorio regionale, non abbiamo bisogno di nessun altro parco regionale, non abbiamo bisogno di altri vincoli che gravino sulle nostre zone interne.
Se questi signori, che alla fine sono gli stessi che vogliono il Parco Nerone, Catria e Alpe della Luna, vogliono un parco lo facessero nel giardino di casa loro o nelle zone che non hanno nessun valore ambientale. Queste aree hanno un valore ambientale perché i cittadini dell'entroterra hanno avuto negli anni e nei secoli la creanza e l’amore di conservarle. Grazie.
PRESIDENTE. Per il momento rinviamo l’interrogazione n. 880 dei Consiglieri Mastrovincenzo ed altri, a cui deve rispondere l’Assessore Saltamartini, che in questo momento è all’Azienda ospedaliera Torrette. Se nel corso del Consiglio arriva, ci torniamo sopra.
Interrogazione n. 883
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Sostegno alle iniziative promosse dalle cooperative sociali di tipo b per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 883 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. In riferimento all'interrogazione di cui all’oggetto occorre preliminarmente far presente che questa amministrazione regionale ha promosso ed attivato numerosi interventi di politiche attive del lavoro a supporto dell'inserimento socio-lavorativo delle persone con disabilità e dei soggetti fragili in quanto ritenuti prioritari.
Nello specifico: sono state da poco approvate dalla Giunta le linee operative del percorso 4 del Programma GOL (Garanzia Occupabilità dei lavoratori) percorso rivolto ai soggetti più fragili del mondo del lavoro e che prevede, con una dotazione di 9 milioni di euro, l'attivazione di politiche attive del lavoro (tirocini, orientamento specialistico, accompagnamento al lavoro, formazione) con il coinvolgimento anche degli enti del terzo settore, cooperative sociali in particolare.
Nei prossimi mesi verranno attivati:
• i tirocini di inclusione sociale, attraverso gli Ambiti territoriali sociali, con una dotazione di 19 milioni di euro, maggiore rispetto al precedente ciclo di programmazione, e che vedranno coinvolte anche le cooperative sociali di tipo b quali soggetti ospitanti;
• interventi di politiche attive (in particolare tirocini e formazione) mediante l'utilizzo del Fondo regionale per l'occupazione delle persone con disabilità con una dotazione di 2.256.000 euro.
Gli interventi di cui sopra sono stati condivisi con i rappresentanti delle associazioni delle cooperative.
Inoltre questa amministrazione regionale sta valutando la possibilità di destinare risorse aggiuntive a tali interventi da finanziare con parte dei residui degli ammortizzatori sociali e del POC.
Da qui la decisione della Giunta di ritenere superata la legge regionale n. 34/2001.
Per quanto riguarda la scheda d'intervento OS 4 Progetti innovativi promossi dal terzo settore - campo d'intervento 138 Fse+ 2021/27, approvata con DGR n. 202 del 22 febbraio 2023, la stessa è finalizzata a finanziare progetti di innovazione sociale proposti dagli enti del terzo settore, di cui il mondo della cooperazione costituisce sicuramente una parte significativa. Tali progetti potranno essere definiti a seguito di un condiviso percorso di concertazione con il Forum del terzo settore, organo rappresentativo degli enti del terzo settore, che illustrerà i bisogni del territorio e promuoverà le istanze degli ETS rappresentati, tra cui le cooperative di tipo b. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, anche per la velocità di lettura, mi ha dato un sacco di dati, le chiedo cortesemente di avere la risposta scritta.
La legge regionale 34/2001 ha saputo guardare avanti ed aveva l’obiettivo di promuovere la cooperazione sociale prevedendo contributi a sostegno delle iniziative volte a migliorare la capacità lavorativa delle persone svantaggiate, promosse dalle cooperative di tipo b.
Sono rimasto alle risorse regionali che sono state messe nel 2021. Anche a seguito di una interrogazione che avevo fatto alla precedente amministrazione regionale, nel 2019 erano stati previsti 500.000 euro, adesso, se ho capito bene, verranno utilizzate non le risorse regionali, ma quelle dell’Asse 3 - inclusione sociale, obiettivo 4.h, dove ci sono risorse europee molto importanti proprio per l'inserimento lavorativo.
Mi auguro che ci sia il coinvolgimento, come lei ha dichiarato, del terzo settore, in particolar modo delle cooperative di tipo b perché si occupano di quelle persone svantaggiate, di cui ritengo positiva l'inclusione nel mondo del lavoro in quanto migliora il loro benessere rispetto al mondo ed alla famiglia, anche della famiglia che vede i propri cari essere impegnati e integrati insieme agli altri.
Quello che raccomando è che ci sia velocità rispetto all'avviso di questi bandi o agli incontri che daranno le risorse, i tempi ancora non sono ben definiti. Quello che le chiedo, Assessore, è che la durata non sia annuale, ma pluriennale in quanto queste persone hanno bisogno di continuità, quindi è opportuna garantire la prosecuzione di questo tipo di attività. Grazie.
Proposta di legge n. 186
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla legge regionale 7 febbraio 2017, n. 3 (Norme per la prevenzione ed il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 186 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Gentili colleghi e colleghe, questa proposta di legge modifica alcuni aspetti della legge regionale n. 3 del 2017, "Norme per la prevenzione ed il trattamento del gioco d'azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network", alla luce delle necessità di adeguamento emerse nel corso dei primi anni di applicazione.
Durante l'esame da parte della II Commissione sono stati auditi, oltre ai tecnici della Giunta regionale, i referenti delle associazioni di categoria, i responsabili dei servizi di prevenzione delle Aziende sanitarie delle Marche e i rappresentanti delle associazioni attive nell'ambito della prevenzione e della cura delle patologie legate al gioco. Ne sono emerse alcune proposte di emendamento, condivise dalla Commissione, volte, in particolare, a specificare l'ambito di applicazione delle modifiche di cui discutiamo.
È opportuno ribadire che sono modifiche che riguardano solo alcuni punti legati ad aspetti secondari della legge originaria i cui obiettivi, descritti nell'articolo 1, non vengono in nessun modo toccati.
È altrettanto opportuno sottolineare che vengono finanziate con circa 5 milioni di euro azioni di prevenzione e contrasto del GAP: lo si evince dall'esame della proposta di piano triennale di contrasto alla ludopatia connesso alla legge quadro, licenziata dalla IV Commissione da poco.
Il piano in questione, in modo coerente alla legge, si concentra, in primo luogo, su azioni volte ad aumentare la consapevolezza, ritenuta scientificamente lo step propedeutico per affrontare la patologia del gioco compulsivo attraverso:
• il sostegno alle persone affette da patologie e dipendenze, l'implementazione della cultura del gioco consapevole e misurato, l'educazione, formazione, divulgazione in merito all'utilizzo responsabile del denaro;
• la promozione di attività educative, sociali, sportive e culturali.
Conviene anche rammentare come il tema del gioco patologico riguardi, dati alla mano, principalmente il gioco on line e tipologie autorizzate da normativa statale come il lotto istantaneo e il gratta e vinci.
Esattamente il contesto contrario a quello che consideriamo con le modifiche alla legge che portiamo oggi all'esame dell'Aula e che riguardano esclusivamente aspetti legati alla corretta applicabilità della stessa.
La legge del 2017 è stata oggetto di due rinvii, il primo dei quali nel corso della legislatura che ci ha preceduto, proprio per la difficile applicazione del comparto normativo in essere ad alcuni soggetti regolarmente autorizzati.
Prova ne è che le modifiche all'esame dell'Aula hanno avuto la piena approvazione non solo del Crel, ma anche del Consiglio delle autonomie locali, il quale ha intercettato la difficoltà di applicazione di alcune norme e le istanze del territorio conseguenti.
Entrambi i soggetti, i cui giudizi recepiamo sempre con estrema attenzione, hanno dato parere favorevole senza porre alcuna obiezione né proposte di modifica
Entrando nel merito della proposta di legge, evidenzio che l'articolato si compone di 8 articoli che illustro in sintesi.
L'articolo 1 sostituisce l'articolo 3 della legge n. 3 del 2017, entrando nel merito delle definizioni di gioco lecito, gioco d'azzardo patologico, sala da gioco, sala scommesse, punti per il gioco e strutture ricettive per categorie protette, al fine di ridurre le incertezze in fase di applicazione della norma.
L'articolo 2 modifica l'articolo 5 della legge 3 del 2017 e disciplina le regole per l'apertura di nuove attività, in particolare individua le distanze dai cosiddetti luoghi sensibili e contiene una elencazione tassativa di tali luoghi.
Viene inoltre precisato che i Comuni possono stabilire per le varie tipologie di gioco delle fasce orarie di interruzione quotidiana di gioco, fino a 6 ore complessive, oltre a specificare che gli stessi Comuni possono dettare previsioni negli strumenti urbanistici territoriali in ordine alla localizzazione delle sale da gioco e delle sale scommesse.
Per quanto riguarda le fasce orarie, il Presidente della Commissione Consigliere Putzu, che ringrazio, ha voluto condividere l'opportunità di presentare un ordine del giorno finalizzato ad avviare un tavolo di coordinamento con tutti gli enti locali per garantire uniformità nella definizione degli orari di interruzione quotidiana, per evitare che le differenze di apertura diano vita ad un pericoloso nomadismo, soprattutto tra territori di Comuni limitrofi.
L'articolo 3 sostituisce l'articolo 7 della legge regionale 3 del 2017, dando un maggior livello di dettaglio alla disciplina sul divieto di pubblicità relativa all'apertura o all'esercizio di sale da gioco o all'installazione di apparecchi per il gioco lecito presso esercizi commerciali o pubblici esercizi.
L'articolo 4 sostituisce il comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale 3 del 2017 adeguando la disciplina sanzionatoria alle modifiche introdotte con questa proposta di legge.
L'articolo 5 contiene disposizioni transitorie e finali; in particolare, viene specificato che le disposizioni relative alle distanze si applicano agli esercizi la cui attività sia autorizzata dopo l'entrata in vigore della legge.
Su questo articolo è stato presentato un emendamento, approvato dalla Commissione, che esclude dalla disciplina sulle distanze di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 3 del 2017, come modificata dalla proposta di cui discutiamo, gli esercizi riconducibili alla categoria di cui all'articolo 3, comma 3, lettera b), del decreto 2011/30011/giochi del luglio 2011 del Ministero delle finanze, soggetti al rispetto dei parametri distanziali previsti dall'articolo 2 del decreto ministeriale 21 febbraio 2013 n. 38; si tratta, in particolare, di rivendite di tabacchi e di ricevitorie del lotto, per le quali si applicano le prescrizioni stabilite dalla normativa statale.
L'articolo 6 contiene la disposizione d'urgenza e l'articolo 7 le abrogazioni.
L'articolo 8 stabilisce infine l'invarianza finanziaria derivante dall'attuazione della presente legge.
Credo, colleghi Consiglieri, che il dettaglio dell'articolato abbia ulteriormente evidenziato il carattere di semplificazione connesso a questa proposta di legge. Semplificazione necessaria per la piena e doverosa applicabilità di una legge che lasciava in un limbo parte delle categorie che dovrebbe disciplinare.
Questo è quanto ci impone il ruolo di amministratori chiamati ad operare con equità rispetto al diritto e con spirito di servizio rispetto al mandato.
Altro contesto è necessario riservare alla discussione sulla prevenzione e sul contrasto verso cui ci poniamo in atteggiamento aperto e partecipe consapevoli che il contesto in cui agire è profondamente mutato, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione in ambito giovanile.
L'agenzia delle dogane e dei monopoli pubblica annualmente il Libro Blu con i dati principali sul mercato del gioco d'azzardo legale in Italia. Nell'edizione datata ottobre 2022 si legge che a fare registrare l'aumento più significativo è stato, ancora una volta, il gioco on line, che nel 2021 ha toccato quota 67,17 miliardi di euro che corrispondono ad un +36% rispetto al 2020.
Riflettiamo sul fatto che il dibattito su questa legge, pur fisiologico in un contesto d'Aula, ci metterà di fronte solo alla poca efficacia da parte di una Regione a fronte di qualsiasi provvedimento con cui si voglia combattere la piaga del gioco compulsivo a cui non basta certamente ricorrere a normative urbanistiche più o meno restrittive, ma sul quale è necessario lavorare per educare e far comprendere i rischi di un abuso e di una dipendenza. Per questo occorre serietà, concretezza e non azioni che, nonostante le buone intenzioni, non avrebbero alcuna efficacia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La proposta di legge oggi in discussione modifica la legge regionale 3/2017, nata dalla necessità di prevenire, contrastare e curare le dipendenze patologiche, non solo da gioco nelle slot-machine, ma anche da tutti i giochi leciti (gratta e vinci, scommesse, gioco del bingo), nonché le dipendenze da videogiochi e dall'utilizzo delle nuove tecnologie, quali: smartphone, tablet, internet e social networks.
Le dipendenze da gioco sono da considerarsi delle vere e proprie patologie con caratteristiche simili, nella loro manifestazione, all'alcolismo e alla tossicodipendenza.
Le centinaia di persone che hanno problemi con i giochi sia legali che illegali, dichiarano di abusare di diverse tipologie di giochi a premio o con vincita.
Il soggetto tipo ha dimestichezza e pratica con tutti i tipi di gioco, ma predilige le video-lottery, slot e simili, mentre il target femminile si orienta maggiormente su giochi tradizionali come il lotto.
I minori sono sempre più dipendenti dall'utilizzo dei nuovi strumenti elettronici come smartphone, tablet e social network.
La legge del 2017 detta una disciplina quadro che consente di definire con tempestività le strategie di contrasto al fenomeno del gioco patologico, un fenomeno in continua e rapida evoluzione che richiede azioni coordinate in diversi settori (sociale, sanitario, scolastico) e tra diversi soggetti (Comuni, Aziende sanitarie, privato sociale, esercenti commerciali).
La legge 3 del 2017 punta decisamente alla prevenzione, con una forte valenza socio-sanitaria. Ed è per questo che come gruppo PD ci siamo battuti perché, anche questa proposta di modifica, venisse trattata nella Commissione competente, la IV. Non siamo stati ascoltati, ma anche nelle audizioni in II Commissione gli esperti delle Aziende sanitarie e i rappresentanti delle associazioni impegnate in questo settore hanno ribadito l'importanza della prevenzione e di tutte quelle norme che vanno in questa direzione.
Dato che su diversi articoli di questa proposta di legge non ci siamo trovati d'accordo e abbiamo presentato emendamenti, proprio perché vanno nel senso opposto dello spirito originario della legge del 2017, che andava modificata su alcuni aspetti (per alcune difficoltà applicative e pronunce giurisprudenziali esistenti), ma non doveva essere cambiata così, su aspetti che non sono assolutamente secondari.
Ricordo che la legge 3 del 2017 prevede un Piano integrato e un Osservatorio regionale per il contrasto e la prevenzione delle dipendenze patologiche, istituisce il marchio “No Slot”, determina le forme di premialità per gli esercizi commerciali che utilizzano il marchio, attribuisce alla Giunta la possibilità di promuovere, nei limiti dei finanziamenti derivanti dalla ripartizione del fondo nazionale per il gioco d'azzardo, lo svolgimento da parte delle Aziende sanitarie di iniziative strutturali e di carattere sperimentale nei confronti delle persone affette da dipendenza da gioco patologico.
Strategica, per qualsiasi programma di contrasto, è l'informazione che è prevista obbligatoriamente in tutte le sale da gioco, sale bingo, ricevitorie e agenzie ippiche e su ogni apparecchio e congegno per il gioco.
Viene introdotta la formazione per il personale impiegato nelle diverse realtà di gioco e per i gestori per favorire la collaborazione e la consapevolezza in tutti coloro che entrano in contatto con il giocatore a rischio.
Prevede l'istituzione di una giornata dedicata per creare una cultura del contrasto al gioco d'azzardo patologico e la premialità a favore di quegli esercizi che decidono di allearsi con la Regione per prevenire e contrastare il gioco patologico.
Prevenzione e contrasto sono i pilastri della legge 18, che era stata presa a riferimento in tutta Italia. Nella scorsa legislatura, quando ricoprivo l'incarico di Presidente del Consiglio regionale, negli anni ero stato invitato a presentarne i contenuti a diversi convegni nazionali sul tema.
Con la proposta oggi in discussione si minano le basi di questi pilastri.
La proposta di legge n. 186 si compone di 8 articoli.
L'articolo 1 elenca le definizioni di gioco lecito, gioco d'azzardo patologico, sala da gioco, sala scommesse, punti per il gioco e strutture ricettive per categorie protette. In particolare sulla definizione di sale da gioco il nostro gruppo proporrà un emendamento.
L'articolo 2 disciplina le regole per l'apertura di nuove attività, in particolare individua le distanze dai cosiddetti luoghi sensibili (scuole, università, istituti di credito, sportelli bancomat, ospedali residenziali, strutture semiresidenziali o socio-sanitarie) e le tipologie di luoghi sensibili interessati dalle disposizioni.
Si modifica la legge del 2017 riducendo, immotivatamente, le distanze dai 500 ai 300 metri nei Comuni con più di 5.000 abitanti, e dai 300 ai 200 metri nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Mi dovete spiegare perché lo fate, davvero non ha senso. E’ una modifica illogica, tra l’altro non richiesta (anzi criticata) da alcune associazioni datoriali, mi riferisco a Confindustria e a Confesercenti ed è tutto a verbale della II Commissione. Si rischia una proliferazione pericolosa di apparecchi da gioco. Su questo abbiamo presentato un emendamento che in Commissione è stato respinto. Lo ripresenteremo anche oggi.
Con questo articolo si consente anche ai Comuni l'indicazione di fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana di gioco, inoltre l’articolo definisce la superficie complessiva degli ambienti da destinare al gioco e delega agli enti locali eventuali previsioni urbanistico territoriali per la localizzazione delle sale da gioco e delle sale scommesse.
Su orari di interruzione e ampiezza delle aree da gioco illustrerà poi il Consigliere Carancini due emendamenti che proponiamo.
L'articolo 3 specifica il perimetro normativo di riferimento del divieto di pubblicità.
L'articolo 4 adegua la disciplina sanzionatoria alle nuove previsioni.
L'articolo 5 contiene disposizioni transitorie e finali. Su questo abbiamo presentato diversi emendamenti. Due puntano alla soppressione del comma 1 e del comma 3 bis, che stabiliscono che l'applicazione di alcune norme della legge 3 sia effettiva per le attività da gioco autorizzate solo dopo l'entrata in vigore di questa legge di modifica. Il secondo è relativo al comma 2 che prevede che "l'ampliamento dei locali al 75% della superficie esistente sia equiparabile a nuova apertura". Il nostro gruppo chiede di abbassare al 30% questa percentuale.
L'articolo 6 stabilisce l'invarianza finanziaria derivante dall'attuazione di questa legge.
L'articolo 7 prevede l'abrogazione del comma 3 dell'articolo 5 della legge 3/2017, togliendo ai Comuni la possibilità di individuare in autonomia altri cosiddetti luoghi sensibili, come ad esempio strutture per minori, giovani e anziani. Una abrogazione anche questa illogica che noi contestiamo. Oggi, come già fatto in Commissione, abbiamo depositato un altro emendamento per ripristinare quanto disposto dalla legge del 2017.
L'unica modifica necessaria da apportare alla legge 3 era la previsione di non retroattività per gli esercizi già esistenti prima della sua entrata in vigore, ecco da dove derivavano le difficoltà applicative che avevano bloccato l’attuazione di questa legge. Questo per venire giustamente incontro alle preoccupazioni delle aziende del settore (che ho avuto modo di conoscere e approfondire) e per evitare chiusure e gravi ripercussioni anche dal punto di vista occupazionale.
Le altre modifiche apportate invece non rispondono a queste esigenze, ma soprattutto vanno contro le finalità stesse della legge a partire dalla assurda e immotivata scelta di ridurre le distanze tra apparecchi da gioco e cosiddetti luoghi sensibili e dalla ingiustificata sanatoria per coloro che hanno aperto esercizi con apparecchi da gioco dopo il 2017. Ci auguriamo allora che le nostre proposte migliorative oggi siano prese in considerazione dalla maggioranza.
E' evidente che, se non saranno accolti i nostri emendamenti, che hanno l'intento di ripristinare le finalità della normativa originaria in tutto il suo articolato, il nostro voto a questa proposta di legge non potrà che essere contrario. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge va a modificare la legge regionale 3 del 2017 che riguarda le dipendenze patologiche, il gioco d’azzardo patologico e le dipendenze da nuove tecnologie e social network, che sono una vera e propria malattia e costituiscono una vera e propria piaga per la società contemporanea dal punto di vista morale, economico e umano, al pari dell’alcolismo e della tossicodipendenza.
Il fenomeno sta crescendo al punto da essere diventato una vera e propria piaga sociale con costi sociali elevatissimi che gravano sui principi morali, sull’etica e sulla legalità.
Chi è affetto da ludopatia può distruggere totalmente la propria vita. Si può arrivare a trascurare lo studio, il lavoro, a commettere furti o frodi per far fronte a delle vere e proprie catastrofi finanziarie.
Occorre, dunque, prevenire e contrastare gli effetti degenerativi del gioco d'azzardo, divenuto ormai una minaccia all’integrità morale della società contemporanea.
Questa proposta di legge va a modificare la legge 3 del 2017, nata dalla necessità di prevenire e contrastare le dipendenze patologiche non solo delle slot machine, ma da tutti i giochi illeciti (gratta e vinci, scommesse), nonché le dipendenze da videogiochi e dall’utilizzo delle nuove tecnologie, quali: smartphone, tablet, internet e social network.
Oggi si è reso necessario, con questa proposta di legge, un adeguamento alla legge 3 del 2017, tenendo conto anche di quello che hanno fatto le altre Regioni che hanno recentemente legiferato in materia.
Naturalmente, come hanno già detto i relatori di maggioranza e di minoranza, le modifiche riguardano l’articolo 1 che elenca le definizioni di gioco lecito, ma l’articolo 2 e l’articolo 3 secondo me sono importanti. L’articolo 2 disciplina le regole per l’apertura di nuove attività, in particolare si individuano le distanze dai cosiddetti luoghi sensibili, mentre l’articolo 3 vieta la pubblicità.
Questa è una proposta di legge importante. Le dipendenze patologiche da giochi, non solo quelli delle slot machine, ma in generale, richiedono azioni coordinate in diversi settori: sociale, sanitario, scolastico, insieme ai soggetti come le Aziende sanitarie, gli esercenti commerciali ed i Comuni.
Questa proposta di legge che modifica la legge 3 del 2017 va nella direzione giusta, quindi il gruppo Forza Italia la voterà favorevolmente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci tengo ad intervenire perché ho seguito, anche se non faccio parte della Commissione, tutto il lavoro che prima la Giunta ha portano avanti con l'Assessore Antonini, con i tecnici, con a capo XX.
Credo che questa proposta di legge sia di buon senso e di fatto va a sanare una delle difficoltà della legge del 2017, che lo stesso Partito Democratico ha votato all’unanimità in Consiglio regionale e poi ha sempre prorogato.
Oggi smettiamo con le proroghe che andavano avanti ormai da diversi anni, di fatto ci rendiamo conto che chi ha una piccola attività, un piccolo bar o un tabacchi ante 2017 …
Andiamo a sanare una situazione che mette a rischio queste piccole attività che di fatto sono anche uno degli ultimi presidi che abbiamo sul territorio, penso ai piccoli borghi. Su questo faccio un inciso dicendo che ci conformiamo alle altre Regioni in quanto vengono ridotte le distanze. Per me potevano tranquillamente rimanere le stesse del 2017, però mi adeguo senza problemi.
Sono contento dell'emendamento a firma dei Consiglieri Ausili e Bilò che di fatto esonera i tabacchi, che sono un presidio importante della regione Marche, che vengono riconosciuti, visto che svolgono tutt'altre funzioni e non lucrano su questo tema.
Sull’argomento mi piacerebbe avanzare una proposta, nel senso che non abbiamo grandi maglie per ridurre il gioco d'azzardo, oggi con un semplice smartphone, se si vuole, si può stare 24 ore su 24 a giocare on line. So che a livello governativo c'è anche una revisione della normativa statale, è in corso da diversi mesi e mi auguro che presto venga riformato questo settore, perché se lo Stato vuole limitare il gioco d'azzardo basterebbe che per giocare on line, che è la maggior parte, se non quasi il totale delle giocate dei ludopatici … Noi dovremo limitarlo attraverso, ad esempio, l’uso della tessera sanitaria per giocare e mettere un limite al gioco dato che ci sono famiglie che si indebitano e vanno sul lastrico per il gioco d’azzardo e non sono i 200 o i 400 metri dai luoghi sensibili che limitano.
Bisogna che qui dentro ci parliamo chiaro, il tabaccaio forse è il primo presidio che vede il ludopatico e lo può segnalare alla Ast di turno, anzi il ludopatico dopo un po' che gioca prende e se ne va perché è sotto osservazione da parte del barista o del tabaccaio. Quindi, non sono questi gli esercizi che dobbiamo colpire ed oggi, secondo me, andiamo a sistemare un grosso problema che si era creato con la legge del 2017.
Ma lo Stato in primis ed anche noi, se possibile, dovremmo cercare di restringere il gioco d'azzardo con una limitazione vera e mi viene da sorridere dato che su questo fronte ci sarebbe tanto da dire, da una parte lo Stato incassa sulle sigarette, sui gratta e vinci, sul gioco d’azzardo e dall’altra investe soldi per prevenire il gioco d'azzardo, quando incamera soldi.
Una proposta che avanzo, pensando ai mesi di discussione su questo atto, potrebbe essere quella di limitare, attraverso la tessera sanitaria, il gioco sia in forma fisica sia on line perché la maggior parte delle giocate avvengono on line e sono fuori da ogni controllo.
Ci tenevo ad intervenire perché credo che la Commissione abbia fatto un ottimo lavoro, quindi ringrazio tutti i componenti, a partire da relatore di maggioranza Consigliere Bilò. La Giunta insieme alla Commissione ha fatto molte audizioni, anche con le Aziende sanitarie territoriali. Ringrazio anche il relatore di minoranza che ha dato un ottimo contributo.
Mi pare che l'emendamento a prima firma della Consigliera Bora sulle azioni di lotta e prevenzione del fenomeno dell'usura sia di buon senso e vada approvato, sugli altri emendamenti interverranno i colleghi, probabilmente non verranno accettati. Comunque è chiaro che ognuno fa la propria parte - noi facciamo la parte della maggioranza - e la minoranza fa la sua.
Penso che la proposta di legge sia di buon senso, migliorativa rispetto all'esistente. Martedì prossimo parleremo della legge sul contrasto al gioco d'azzardo sul quale la Giunta si è impegnata con diversi milioni di euro attraverso le Aziende sanitarie territoriali.
Aggiungo che i tabacchi e le attività economiche, visto che sono gli unici presidi veri sul territorio, che vedono fisicamente il ludopatico, il giocatore di gioco d'azzardo secondo me possono essere …, anzi ho avuto modo di ascoltarli e sono molto disponibili a collaborare, già in parte avviene, segnalando le persone che giocano somme importanti, possono aiutare attraverso delle collaborazioni con le Aziende sanitarie territoriali. E’ chiaro che è tutto inutile se non si pone un limite vero alle giocate. Le famiglie rischiano di andare sul lastrico perché oggi on line si possono giocare milioni di euro e nessuno se ne accorge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio i relatori, i Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo, per la puntualità degli argomenti e soprattutto per aver cercato di rispondere ad una serie di perché.
Oggi si consuma una delle pagine peggiori che la destra di questa regione compie nei confronti dei cittadini.
Al Consigliere Serfilippi viene da ridere, a me viene da piangere per quello che state facendo attraverso l’approvazione di questa legge.
Devo dire che sono sorpreso dato che ho ascoltato con grande attenzione tutti gli interventi, anche quello della Consigliera Marcozzi, la quale apre la relazione in maniera inappuntabile, cercando di evidenziare e ricercare, come un legislatore deve fare, il perché di nuove leggi o di modifiche alle leggi, parla per un buon numero di minuti dei rischi del gioco d’azzardo e poi dice: “Oggi andiamo a modificare una legge e vedrete che andrà meglio”.
Guardate, è una cosa difficile da accettare, voi scambiate i valori, la ratio, le fondamenta della legge 3 del 2017, una delle più belle pagine politiche di una Regione, approvata all’unanimità, che individua uno dei temi più scabrosi, dannosi e drammatici per le fasce sociali più deboli, per gli anziani, per i giovani e per l’infanzia. Poi vi spiego che cosa avete cancellato dalla legge n. 3/2017.
Voi non siete stati in grado di accettare che questa legge venisse discussa nella Commissione che aveva istruito la n. 3/2017, cioè la Commissione sanità, a dimostrazione del fatto che delle persone delle fasce deboli non ve ne frega nulla! A voi interessa, ed è comprensibile, ma va detto ai cittadini, l’interesse, i profitti delle lobby che tentano, hanno tentato ed oggi ci riusciranno ad abbattere la legge n. 3/2017 che, a differenza di quello che dite, ha svolto un ruolo. Li avete letti i dati dell’Agenzia delle dogane sul gioco patologico? Andate a leggerli!
Parlo della mia provincia perché il Comune di Macerata ha assunto un’ordinanza che ha preso spunto dalla legge n. 3/2017, allora vi voglio dare alcuni dati che riguardano in particolare i risultati del gioco delle scommesse nella provincia di Macerata: a Macerata il gioco delle scommesse nell’anno 2019 ha toccato i 28 milioni di euro, a Civitanova i 165 milioni di euro, vuol dire che quella legge, qualora si fosse voluta applicare, avrebbe prodotto certamente una serie di vantaggi.
Oggi ribadisco che vi accingete ad approvare una legge che va contro le fasce deboli, contro i vostri giovani, contro le persone anziane, che purtroppo in un contesto come questo vivono molto spesso, attraverso il gioco, la loro solitudine ed i loro drammi. Andate a chiederlo ai soggetti che studiano questi fenomeni, andate a guardare i dati secondo cui oggi il 75% dei giovani ha fatto il gioco d’azzardo, che cosa fate? Fate una serie di favori, riducete le distanze. Perché le riducete? Riducete le ore nelle quali ogni ente territoriale può fare la propria scelta, perché riducete le ore in cui l’ente locale può fare la scelta? Non lo dite. Eliminate il comma 7 dell’articolo 110 del testo unico, perché? Sapete cosa mi è stato detto? Quello è un piccolo giochino che serve per mettere dentro un euro, quindi cosa c’entra con questa legge? C’entra eccome! Perché i drammi delle famiglie, il dramma dei bambini che cominciano a giocare con l’euro parte dall’infanzia.
Questo per voi è del tutto indifferente. Questo per voi è assolutamente irrilevante, non a caso siete andati ad approvare, ad istruire questa legge all’interno della II Commissione, certamente con autorevolissimi esponenti, ma con l’indifferenza verso le famiglie, verso i drammi delle famiglie rispetto ai propri giovani. Sapete cosa succederà? Che non si potranno applicare le chiusure in determinati orari ed i ragazzi, dalle 7 alle 10, prima di andare a scuola andranno a giocare nei locali, oppure nei pomeriggi, invece di studiare, usciranno e faranno quello che ovviamente non si auspica.
Guardate, non lo dice il Consigliere Carancini, lo dicono gli atti scientifici che studiano il fenomeno e oggi voi approvate una legge che da questo punto di vista fa questa scelta drammatica contro le famiglie, contro le persone.
E’ una legge inaccettabile, noi proveremo a modificarla, ovviamente proviamo a modificarla nel senso del rispetto, anche nel tentativo di migliorarla, quindi ci aspettiamo a questo riguardo una risposta seria che vada al di là dell'appartenenza, ma rispetto a quello che sarà ci troveremo nel 2023, nel 2024, nel 2025 con dati peggiori di quelli che abbiamo oggi, con le famiglie più povere, con giovani che saranno condizionati, con i drammi delle famiglie rispetto agli anziani.
Si è detto: “Sapete, giocano tutti on line, che ci frega, apriamoli tutti!” Guardate, non c'è un giudizio migliore sullo stato che governa o che ha governato questo Paese, il sistema dei giochi è uno scandalo e se andate a guardare ci sono stati anche dei tentativi di persone, di politici di buon senso che hanno tentato, ma qui le lobby ci hanno circondato.
Oggi l'Assemblea legislativa regionale avrà la possibilità di avere la schiena dritta rispetto ad una questione che certamente non aveva bisogno di alcuna modifica. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.
Giampaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Intervengo in quanto questa legge è molto importante. Secondo me è stata dibattuta in II Commissione, dove era giusto che fosse trattata in quanto riguarda le normative sul commercio, però, come giustamente ha detto il Consigliere Carancini, era importante che fosse discussa anche in IV Commissione, tra l’altro sono stato relatore del parere, quindi non è che la IV Commissione non è stata coinvolta, c’è stato un lavoro congiunto, parere in IV e legiferazione in II.
Oltre a questo, devo dire che per quel che riguarda l’aspetto sanitario la legge deve guardare soprattutto alla problematica sociale del Gap.
La legge che oggi andiamo a discutere è importante e va a mettere fine ad un'ambiguità che l'amministrazione Acquaroli ha ereditato dalle amministrazioni precedenti.
Partiamo dall’assunto che oltre la metà del gioco è on line e non può essere soggetto a leggi se non statali. Sono stato Assessore al commercio di Civitanova Marche, in cui le attività commerciali delle slot sono molto sviluppate, come il Consigliere Carancini ha tenuto a far sapere, con delle cifre imponenti. Abbiamo molte realtà commerciali a Civitanova Marche che riguardano questo tipo di attività e so bene che queste difficoltà sono state per molti esercenti una demagogia portata dalle amministrazioni passate, tanto è vero che la legge precedente è stata inapplicata in primis a Civitanova Marche perché non era possibile applicarla, era fatta ad uso e consumo della politica. Questo è il mio punto di vista da ex Assessore al commercio, la norma non è stata mai applicata da nessuno e non è un caso.
L’obiettivo allora era quello di conseguire un facile consenso e si è dimenticato che per affrontare il problema bisognava affrontare due aspetti: dare certezza a migliaia di piccole attività commerciali che hanno fatto investimenti in questo settore, non meno importante dare una prospettiva futura ai tanti dipendenti di quella filiera commerciale che non sono poca cosa e sicuramente non sono persone ricche, sono dei lavoratori come tanti altri, che lei Consigliere Carancini dice di difendere, invece in questo caso si dimentica che anche loro sono dei lavoratori come gli altri.
L'altra caratteristica da tener ben presente è che il gioco patologico, che è una piaga, ha già altri mezzi ed altre leggi, come quella sul Gap che è appena passata in IV Commissione con ben 5 milioni di euro per fare prevenzione a questo tipo di problematiche sociali, e le Ast la faranno.
Le caratteristiche fondamentali di questa legge sono:
- la non retroattività della stessa alle attività già esistenti sul territorio, articolo 5, comma 2, che è la parte fondamentale per cui la legge del 2017 non è stata applicata, in quanto colpiva centinaia di attività commerciali;
- la possibilità di previsione urbanistica ai Comuni di localizzare le aperture di nuove attività di questo tipo, articolo 3, comma 6 ter, fondamentale, in modo che le amministrazioni comunali potranno individuare le zone delle città idonee allo sviluppo di questo tipo di commercio, un po’ come una zona industriale, noi facciamo la zona commerciale, la zona gioco e saranno i Comuni ad indirizzare dove queste nuove attività potranno aprire;
- le distanze minime dai luoghi sensibili per le nuove attività, a 300 metri per Comuni sopra i 5.000 abitanti, a 200 metri per i Comuni sotto i 5.000 abitanti. Credetemi, quando vi dico che, ad esempio, nella mia Civitanova Marche i 300 metri dai luoghi sensibili significa fare aprire le nuove attività fuori dal centro urbano, perché abbiamo 22/23 banche, centinaia di Atm e decine di luoghi sensibili sparsi su tutto il territorio, quindi le nuove attività nel centro urbano non potranno aprire, ovviamente stando sempre all'indirizzo che l’amministrazione comunale darà;
- l’obbligo delle 6 ore giornaliere penso sia giusto ed equilibrato.
Penso di poter dire che questa legge sia equilibrata, non penalizza un settore che ha un peso importante per molte attività commerciali e va a tutelare la popolazione dalle nuove aperture di attività di questo tipo. Quindi, guardiamo al futuro e non al passato.
L’ultimo aspetto che vorrei sottolineare è che oggi stiamo parlando di gioco lecito, che è indirizzato dalle leggi statali e ricordo a tutti che il gioco lecito è nato negli anni 1980 e 1990 per contrastare un fenomeno che in Italia stava prendendo una piega vergognosa e prepotente: il gioco nero. Questo è un aspetto che non dobbiamo mai dimenticare. Abbassare la guardia anche sul fronte della legalità, perché questa legge è andata a contrastare la problematica del malaffare, sarebbe un errore. Certo, bisogna guardare anche l'aspetto sanitario, nessuno lo mette in dubbio, però bisogna riuscire a mettere insieme tutte e tre le necessità: la salvaguardia delle attività esistenti, la prepotenza del gioco non lecito, che non dobbiamo mai dimenticare, e l'assistenza nei riguardi delle persone che soffrono di gioco patologico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Mi piace dare un contributo a questa discussione anche per rispondere un po’ alle parole del Consigliere Carancini, che abbiamo appena sentito, caratterizzate da una certa acredine. Questa separazione, Consigliere, quasi manichea, tra chi da una parte fa gli interessi dei deboli, delle famiglie e dall'altra noi che evidentemente facciamo solo gli interessi delle lobby, mi lasci dire è una narrazione che non sta in piedi ed è piuttosto inaccettabile.
Qui il fatto, caro Consigliere e caro Consiglio tutto, è il dovere di chi fa politica, delle istituzioni, di prendere delle scelte politiche, che forse sono mancate da tanti, troppi anni perché in questo contesto noi dobbiamo ricordare che la maggior parte delle Regioni italiane ha già prodotto una normativa nei primi anni del 2010/2012. La Regione Marche arriva solo nel 2017 con una legge ad individuare delle disposizioni che poi vengono prorogate, ad esempio riguardo le distanze, più volte. La legge regionale n. 3/2017 prevede infatti l'attuazione dei termini delle distanze dal 2019, ma poi arriva la vostra legge regionale 15/2019 che proroga ulteriormente al 2021.
Il sistema delle proroghe qui finisce, si prendono con responsabilità evidentemente delle scelte dato che il fenomeno è in continua evoluzione, considerato che ci sono state delle pronunce giurisprudenziali da tenere in considerazione e perché c'è tutta una serie di esperienze che sono occorse nel tempo in altre Regioni.
Riguardo alle distanze, ad esempio, mi piace ricordare con voi come tanta parte delle Regioni italiane si sia già da tempo orientata su queste tipologie di distanze che ritroviamo in questa proposta di legge. Regioni che individuano i 300 metri ed i 250 metri come distanza adeguata dai luoghi sensibili.
L'Abruzzo, la Basilicata, la Campania, il Lazio, la Liguria, il Piemonte, la Puglia vanno in questa direzione. Poi quando c'è da prendere delle scelte politiche chi sta in maggioranza sa benissimo che è necessario, come ha detto poco fa il Consigliere Borroni, contemperare tutta una serie di interessi.
L’interesse prioritario è ovviamente quello di tutelare le persone che soffrono di una patologia, in questo caso la ludopatia, ma non nascondiamo che esistono dei legittimi interessi che chi governa un territorio deve tenere in considerazione. Capisco il gioco delle parti che spesso finisce per semplificare le cose, ma credo che questa proposta di legge invece contemperi adeguatamente questi interessi.
Oltretutto, Consigliere relatore di minoranza, in questo atto non vengono eliminati i punti salienti che noi ritroviamo nella legge n. 3/2017 riguardo al contrasto del gioco d'azzardo e alla tutela dei soggetti ludopatici, al contrario vengono rilanciate queste misure con il piano che si sta portando avanti in IV Commissione. Non solo vengono conservati questi punti importanti e salienti, che noi riconosciamo essere corretti e giusti, ma vengono aggiunte delle iniziative, delle misure che ci sembra utile ricordare, penso ad esempio all’aumento di quelli che vengono riconosciuti luoghi sensibili perché si aggiungono anche gli ospedali, le strutture residenziali e semiresidenziali, le strutture ricettive per le categorie protette. Poi troviamo un maggiore dettaglio all'articolo 7 riguardo al divieto di pubblicità, un articolo che viene in qualche modo dettagliato, evidenziando come questo divieto di pubblicità debba riguardare tutti gli esercizi commerciali e tutti gli esercizi pubblici.
A questa proposta di legge si affianca un ordine del giorno, sarà il Presidente della II Commissione Consigliere Putzu ad illustrarlo, che fa luce su alcuni aspetti che sono forse quelli più pesanti, quelli ormai ineludibili: il gioco on line. L'impegno attraverso quest'ordine del giorno è di mettere a tema la regolamentazione del gioco on line, noi crediamo che sia la frontiera più importante da traguardare per dare delle risposte reali e all'altezza dei bisogni e al passo con i tempi. Poi all'interno dell’ordine del giorno c’è anche una valorizzazione dovuta di quelle associazioni che hanno a che fare con i soggetti che hanno vissuto una ludopatia.
Nei lavori di Commissione sono state operate anche delle integrazioni che sono sorte dalle osservazioni delle categoria audite, integrazioni che riteniamo importanti, che abbiamo sposato e portato avanti. Una su tutte, come ha significato il Consigliere Serfilippi, la precisazione al riguardo delle tabaccherie, che spesso vengono in qualche modo banalizzate. Le tabaccherie non si esauriscono nel commercio di generi di monopolio, svolgono un ruolo importante anche per le istituzioni, per gli enti locali perché svolgono servizi che altrimenti l’ente locale dovrebbe offrire al territorio. Ad esempio le tabaccherie vengono salvaguardate, in qualche modo si precisa che quanto disposto da questa proposta non deve interessare le tabaccherie che sono già autorizzate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che stabilisce delle prescrizioni già piuttosto stringenti.
Detto ciò, riteniamo che questo lavoro contempera i giusti e legittimi interessi, finalmente riesce ad attuare una legge che da tanti, troppi anni non era attuata e per questo ringraziamo l’Assessore e il lavoro della Commissione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. E’ evidente che la tipologia dell’argomento è delicatissima e importantissima. Sono d'accordo con il Consigliere Carancini quando con veemenza ricorda alcuni numeri che stanno a dimostrare l’oggettivo e reale problema. Siamo tutti consapevoli dei danni del gioco d'azzardo patologico, siamo tutti d'accordo sulla necessità di contenere in tutti i modi il gioco d'azzardo, siamo tutti consapevoli del fatto che la presenza del gioco legale limita, azzera probabilmente la presenza del gioco cosiddetto nero, ma altra cosa è argomentare con altrettanta veemenza dando una responsabilità che questa amministrazione non può avere, come non devono averla le Regioni, su alcune valutazioni che il Consigliere Carancini fa quando dice che siamo lontani dalle famiglie che hanno questo tipo di problema, siamo lontani dalle fasce deboli, siamo contro gli anziani, indifferenti verso quelle famiglie che stanno vivendo questo dramma, di questo si tratta.
Credo che il punto sia proprio il passaggio, la diversità tra la nostra posizione e la vostra, quando lei dice, Consigliere Carancini, che la legge non aveva bisogno di modifiche.
Il punto sta in questa frase, la legge purtroppo si è arresa, è stata tra le leggi più giuste mai fatte, ma di fatto non è stata mai attuata ed uno dei motivi per cui ni oggi siamo qua è proprio questo, se poi vogliamo fare demagogia questo campo si presta all’estrema strumentalizzazione perché parliamo del gioco d’azzardo, che è un problema serio, vero, reale. Quindi, se vogliamo impostare il discorso seriamente e concretamente dobbiamo dire perché oggi ci troviamo qua.
Nel 2017 è stata fatta una legge, che non è stata mai attuata ed ha mostrato dei limiti evidenti che hanno prodotto una serie di rinvii fatti dalla stessa amministrazione regionale a conferma di quanto la legge fosse inattuabile e inefficace. Poi se vogliamo fare demagogia la possiamo fare fino a stasera.
Il problema adesso sono le distanze, l’altro motivo per cui abbiamo fatto questa variazione … Ho guardato cosa hanno fatto le altre Regioni, ho fatto una ricerca, nello stesso modo, se non con misure più basse, hanno fatto l’Abruzzo, la Basilicata, la Campania, il Lazio, il Piemonte, la Puglia e il Veneto, ma il problema non sono le distanze.
Noi pensiamo di contenere giustamente, ed è l’obiettivo di tutti noi, la produzione e la proliferazione del gioco d’azzardo, se da 500 metri passiamo a 300 piuttosto che a 400? Questo è il problema? Ma chi autorizza un certo tipo di gioco? E’ lo Stato, non siamo noi che autorizziamo diversamente dalle leggi nazionali, qui c’è un ente, che è l’Amministrazione autonoma monopoli di Stato che gestisce il gioco per conto dello Stato.
C’è uno Stato che incassa, questo è il punto alla fine dei conti, perché possiamo dirci tante cose, ma c’è uno Stato che nel 2022 ha incassato 10,3 miliardi di euro di introiti da questo tipo di giochi, tra cui il gioco d’azzardo, noi onestamente …
Non è una resa la nostra, né una sottrazione di responsabilità, ma possiamo fare molto poco, non possiamo come Regione proibire quel tipo di gioco, fra l’altro, attenzione, proibire quel tipo di gioco significherebbe in automatico favorire il gioco nero, quindi sarebbe ancora peggio.
Il problema non va impostato in questa direzione, noi oggi stiamo operando limitatamente … Pima avete evidenziato il discorso del perché in II Commissione, doveva passare in sanità, in sanità c’è passata comunque per un parere, ma un altro limite di questa legge che avete fatto nel 2017, è proprio questo, di aver gestito la legge solo all’interno della Commissione sanità, quando al contrario va a toccare, quello che facciamo oggi, aspetti commerciali e urbanistici E noi oggi parliamo di questo, di effetti urbanistici e di effetti commerciali, non parliamo se è giusto o no giocare, sappiamo che c'è una legge nazionale che lo consente, sappiamo tutti dei danni prodotti da questa scelta che ha fatto lo Stato nel corso dei decenni e siamo tutti consapevoli del fatto che dobbiamo trovare un sistema, quanto meno, per frenare questo di attività.
Ecco la proposta che dobbiamo fare: si crei un tavolo permanente, una sinergia costante tra le associazioni, che gestiscono purtroppo i giocatori patologici, che tra l’altro costano circa 38.000 euro all'anno a testa, quindi dei 10 miliardi ed oltre che lo Stato incassa, oltre 7 li spende per gestire questo tipo di patologie.
Allora il tema è diverso, è un altro, non è questo, perché, ripeto, siamo tutti d'accordissimo nel frenare le patologie, però il tema sta nella diversità di approccio che abbiamo su questa legge. Oggi responsabilmente prendiamo una decisione e consentiamo l'attuazione di una norma, che non è avvenuta fin qui, perché abbiamo assistito solo a rinvii a conferma della sua inefficacia. Lo facciamo con alcune scelte, non tanto sulla riduzione delle distanze, che non rappresenta un problema, ma esonerando alcune figure professionali, come i tabaccai, che sono gestiti da norme nazionali.
L'altro punto, mi rivolgo al Consigliere Mastrovincenzo che ha parlato degli emendamenti, anche qui la diversità tra noi e voi sta in una frase del Consigliere: “Gli emendamenti che il PD ha fatto hanno la finalità di ripristinare la legge votata nel 2017”, il punto è questo, noi non vogliamo che ci sia la legge del 2017, ma non lo diciamo noi, è oggettivamente inattuabile, il punto è questo. Poi, ripeto, siamo tutti d'accordo sul trovare le soluzioni, tra l’altro abbiamo fatto un emendamento a firma del Presidente Putzu e di altri Consiglieri, con il quale cerchiamo … Ecco l'attenzione nostra, Consigliere Carancini, lei dice che siamo dietro alle lobby e siamo contro le fasce deboli, credo che sia ingiusto, non voglio dire demagogico, strumentale, nei confronti di chi invece è cosciente pienamente del problema a tal punto che: aumenta i luoghi sensibili, introduce nuovi punti sensibili; fa un emendamento con il quale chiede agli operatori dal lunedì al giovedì di interrompere le attività di gioco alle 2 di notte, quando sappiamo che i giocatori arrivano per giocare fino al mattino; cerca di promuovere un tavolo permanente con le associazioni attive nel settore della prevenzione del fenomeno del gioco patologico. Questi ci sembrano modi seri e responsabili di agire e affrontare un problema preoccupante, che merita la massima attenzione, sul quale dobbiamo essere tutti concordi nel trovare strategie comuni che siano efficaci. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Intanto mi permetto di ringraziare per il lavoro che ha fatto la Commissione, ma ancor prima la Giunta, in particolar modo l’Assessore Antonini, per aver redatto la proposta di legge n. 186. Un ringraziamento al Presidente della Commissione Consigliere Putzu ed al relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Riprendo subito le parole del Consigliere Serfilippi, che ha detto che questa è una legge di buon senso, questa è assolutamente una legge di buon senso e vi spiego il perché.
Diciamo che su questo argomento, se mi permettete, gioco in casa visto che la mia professione è funzionario e ispettore dell’Agenzia delle dogane e monopoli, quindi sono uno di quelli che nel proprio lavoro fa centinaia di controlli ogni anno per vedere che queste attività siano legali, che siano in regola, che rispettino tutte le norme dettate dallo Stato e in questo caso anche dalla Regione.
La legge 3 aveva un vizio di forma, dico subito che qui non si va a toccare la parte che riguarda la salute, la parte sanitaria, voi avete visto su questo testo una modifica rispetto alla parte sanitaria? No, non c'è una modifica alla parte sanitaria, questa è una modifica esclusivamente commerciale, poi possiamo discutere sui 300 metri, 500 metri, possiamo fare anche le 6 del mattino, ma chiaramente come ha detto chi mi ha preceduto non sono i 100 metri in più o in meno che possono garantire la lotta alla ludopatia, lotta che dobbiamo fare tutti . Ripeto, io la faccio anche per lavoro, figuriamoci. Posso garantirvi che questa è una battaglia che tutti dobbiamo fare nel modo più assoluto, su questo credo che non ci sia una persona non d’accordo in quest’Aula, la battaglia che dobbiamo fare è quella … Anzi andiamo a dire, anche per il fatto di non aver toccato la parte sanitaria della legge 3, che quella parte va bene perché tutti dobbiamo essere concentrati, le istituzioni devono essere le prime su questa battaglia, poi ci sono ovviamente sulla norma delle modifiche tecniche. E’ stato detto delle distanze, abbiamo portato da 500 a 300 metri per i Comuni sopra i 5.000 abitanti, da 200 a 300 metri sotto i 5.000 abitanti. Ma come ho detto poc'anzi sono situazioni che secondo me non incidono nella sostanza, per esempio sono state incluse altre cose che secondo me sono importanti, tipo gli ambienti separati, nessuno ne ha parlato, ma io credo che laddove questa cosa sia possibile, anche da un punto di vista strutturale, è molto positiva, specialmente nei bar. Tante volte nello svolgere il mio lavoro mi sono trovato delle slot all’entrata, senza la possibilità di una separazione e questo, oggi introdotto dalla norma, secondo me è un fatto positivo, come altre cose.
Certamente la valutazione delle valutazioni è quella su cui tutti ci dobbiamo concentrare, è il fatto che sia tolta la retroattività, che è una cosa indecente. Quando uscì questa legge nel mio posto di lavoro mi confrontai con tanti colleghi, anche di tutta la regione e subito - nel 2017 non pensavo certo di poter essere qui oggi a discutere una modifica di quella legge - convenimmo che la retroattività era una cosa indecente. Tra l'altro ci sono state anche pronunce giurisprudenziali rispetto a questo discorso che potevano determinare, se non ci fosse stata la modifica della legge 3, una serie di ricorsi, che ad intuito penso avremmo sicuramente perso.
La retroattività va a penalizzare le strutture che hanno fatto degli investimenti e li hanno fatti in regola perché chi ha aperto una sala prima del febbraio 2017 e l’ha aperta magari a 150 metri da uno sportello bancomat, non lo ha fatto fuori legge, lo ha fatto perché il Comune gli ha dato una regolare licenza, ex articolo 86 del TULPS, o la Questura, laddove questo era un negozio di gioco, ex articolo 88 del TULPS. L’hanno fatto con delle licenze regolari, investendo dei soldi come in tutte le altre attività, perché il gioco lecito, si chiama proprio così, è garantito comunque da leggi dello Stato, non è che questi vanno a rubare.
Ripeto, dobbiamo essere severi, molto severi, laddove possiamo incontrare o abbiamo anche la percezione che ci siano minori intenti al gioco, laddove non ci sono cose regolari, su questo dobbiamo essere intransigenti e credo che tutti siamo d'accordo. Però, ripeto, queste sono attività che hanno aperto in modo regolare, con regolari licenze, investendo anche tanti soldi, anche di questo si tratta.
Voi capite che la retroattività sarebbe una sciagura, non solo per quello, ma anche per il fatto che se non avessimo fatto questa proposta di legge, quindi questa nuova norma, avremmo rischiato di mandare a casa centinaia di lavoratori nella nostra regione. Questo pure è un dato non indifferente, una stima fatta in modo approssimativo parlava di centinaia di lavoratori che sarebbero tornati a casa.
Mi lasci dire anche un’altra cosa, Consigliere Carancini, francamente queste patenti che lei dà, dove noi siamo brutti, cattivi e che non pensiamo alle fasce deboli, è una cosa pietosa, me lo lasci dire.
Non è possibile che in ogni occasione noi siamo quelli brutti e cattivi e lei, che rilascia patenti, sembra invece il paladino delle fasce più deboli mentre noi ce ne freghiamo.
Credo che non sia così, con un minimo di buon senso penso che tutta questa Aula sia d'accordo nel proteggere, laddove possibile, le fasce deboli. Non penso che ci siano cattivi o buoni, penso che questo sia un discorso generale, che non può ogni volta essere usato come strumento per fare opposizione, ma capisco il gioco delle parti, lo abbiamo detto tante volte, su questo penso che sia giusto così.
Ultima cosa, ho visto degli emendamenti che vorrebbero integrare gli apparecchi, quelli del comma 6 a) o b) con gli apparecchi comma 7). Gli apparecchi del comma 7 sono quelli che non danno vincite in denaro, ad esempio quei giochi dove il bambino mette il gettone e prende la pallina o il calciobalilla - che facciamo li togliamo dai bar e dai locali - o i flipper che sono sempre esistiti, quindi non vedo il motivo per cui devono essere inseriti nella norma.
Con questo chiudo, ribadendo quello che ho detto all’inizio, ritengo che questa sia una norma di buon senso e oggi finalmente andiamo a fare chiarezza su una materia che aveva visto tante proroghe, come la legge 3, e andiamo a scrivere una pagina di buon senso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Sapete, non è mia consuetudine intervenire durante il dibattito generale, mi riservo sempre la dichiarazione di voto per il mio gruppo, ma io vengo da una città dove due genitori hanno trovato un ragazzo impiccato un brutto giorno della loro vita, si era impiccato perché malato di ludopatia, perché aveva impegnato tutte le proprie risorse, quelle sue, quelle della famiglia, a loro insaputa, e quelle dei parenti perché questa patologia lo aveva portato a trovare percorsi, come in tutte le patologie devastanti, per soddisfare la sua bramosia. Si è impiccato.
Parto da lì. Vede, Consigliere Carancini, abbiamo sbagliato, bisognava fare un emendamento vero, dovevamo cambiare il titolo della norma, dovevamo dire “facilitazione del trattamento e del gioco d'azzardo patologico” perché noi facciamo questo, lo dobbiamo dire e non ci dobbiamo nemmeno vergognare. Se la legge 3/2017 era stata oggetto …, anche dietro la spinta che i territori avevano dato, lo dico con un altro ruolo, che chiedevano alla Regione di mettere nelle condizioni i Comuni di avere almeno una legge-quadro per potersi muovere, Comuni che andavano a colpi di ordinanze, che puntualmente rischiavano di essere inficiate.
Bisognava capire quale fosse l'obiettivo della nuova norma che stavamo scrivendo, se fosse stata assegnata alla IV Commissione avremmo potuto fare le audizioni con soggetti che avevano una sensibilità e forse anche un’adeguata struttura per affrontarla, è stata avocata con forza dalla II Commissione perché giustamente si è detto che le modifiche da apportare non avevano nulla di sanitario né di sociale, erano semplicemente urbanistiche.
Cosa vuol dire ridurre le distanze? Vuol dire perdere l’idea dell'obiettivo della legge, che vuole contrastare l’insediamento, la legge 3/2017 vuole contrastare, nel limite delle possibilità del legislatore regionale … Non è che possiamo banalizzare dicendo cosa cambia da 300 a 500. Sul piano della sostanza nulla, sul piano dell'insegnamento tanto perché sono vincoli introdotti per cercare di limitare perché la volontà vera era quella di contrastare a tutti i livelli. Lo dobbiamo fare dallo Stato che specula, lo hanno fatto tutti, su questa opportunità devastante che si dà alle famiglie. Sì, Consigliere Carancini, non è vero che se citiamo gli anziani o i giovani lo facciamo solo noi, andate dentro una tabaccheria e vi accorgerete chi entra.
L’obiettivo è contrastare quel fenomeno oppure facilitarlo ed alimentarlo? Se lo vogliamo fare allora togliamo le distanze, che senso hanno? Nella vostra testa c’è l’obiettivo di facilitare l’insediamento di quella offerta, che produce occupazione, produce economia, produce morte, però è solo quello che non si può dire perché se parliamo di legalizzazione in altri termini vi scandalizzate, invece se legalizziamo la morte o la distruzione delle famiglie con queste modalità, siccome produce qualcosa per voi va bene.
Non si tratta di destra o di sinistra, non avete fatto una bella norma, forse anche la legge 3/2017 aveva tanti limiti perché era di un'altra era, perché ha avuto delle difficoltà nell’applicazione, perché i Comuni non sono riusciti nemmeno a ricalibrarla dando suggerimenti adeguati, come non lo fanno oggi. Lo dico anche in maniera colpevole, che il Cal e il Crel non dicano nulla non va bene. Mi rendo conto su alcuni temi di essere fuori, la prossima settimana porteremo il Gap con 5 milioni di euro e diremo quanto siamo bravi a metterli a disposizione per recuperare le patologie, le difficoltà, le nostre costruzioni, per consentire il gioco consapevole, ed oggi l’esempio che diamo ai nostri giovani è che facilitiamo l'inserimento? Questo è l’esempio?
Ci sono, è vero, degli elementi, continuo a dire che su alcuni temi sono fuori dal contesto, non mi scandalizzano le sale gioco perché sono limitate, circoscritte, individuate con le VLT e non sono diffuse, invece, con la scusa che le attività sono in crisi abbiamo consentito il gioco nei bar, nei ristoranti, nei tabacchi ed oggi sento pure dire che i tabacchi sono l’ultimo presidio nei territori, quindi consentiamo loro di avere questo tipo di contribuito, ma se sono il presidio sono anche dei cattivi maestri rispetto al questo strumento.
Il percorso che si era messo in campo, l’ha ricordato il Consigliere Mastrovincenzo prima, era importante perché cercava di coinvolgere gli altri soggetti. E’ nata a Senigallia l’associazione Zeroslot, una delle più importanti della nostra regione, sempre a seguito di quell'evento tragico, con la quale si sono avviati dei percorsi premianti, e forse su questo la Regione poteva fare qualcosa mettendoci delle risorse, anche compensative, perché no, per chi si liberava di quegli strumenti, ed avrebbe permesso di fare un’azione educativa importante. Invece oggi decidiamo …, lo dico per il Presidente Putzu, salutiamo una legge, dicendo: “Abbiamo fatto una grande cosa, usciamo dall'ambiguità, abbiamo finalmente dato certezze”, bene, potevamo fare un lavoro serio, potevamo fare, come avevamo chiesto, la convocazione congiunta delle due Commissioni e avremmo potuto dare un contributo per fare di questa Regione un esempio al contrasto. Voi lo perdete, fate l’emendamento e scriviamo la facilitazione del gioco d'azzardo patologico e delle dipendenze perché questo è quello che produrrà la norma che andrete a votare oggi.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mai come oggi sento di avere una sensibilità completamente diversa rispetto a questa maggioranza e mai come oggi sottoscriverei anche il tono, oltre alle parole, pronunciate dal Consigliere Carancini. Questo semplicemente per dirvi che non pensiamo che voi siete brutti e cattivi, ma pensiamo che state facendo una scelta politica, che rivendicate, che consideriamo sbagliata.
Cerco di non strumentalizzare, di non essere demagogica, ma credo fermamente che state sbagliando, l’ha già detto chi è intervenuto prima di me e purtroppo è vero. La finalità della legge è contemperare gli interessi economici degli imprenditori, ma farlo a discapito della tutela della salute, a mio avviso, è una colossale idiozia e un'Assemblea legislativa non si dovrebbe permettere di farlo. Questo perché la tutela della salute è costituzionalmente sovraordinata, dovrebbe venire sempre prima quella e poi tutto il resto.
Il discorso che fate a me può anche andare bene, basta che lo ribaltiate, adesso anticipo già …, perché vedo l’atteggiamento del Consigliere Putzu che ha giocato tutto il tempo a mettersi in fondo per fare il solito intervento polemico, per ironizzare su quello che hanno detto gli altri, come fa d’abitudine, senza un contraddittorio.
Detto questo, la proposta di legge poteva avere un unico emendamento, secondo me, che non è quello che ha consigliato il capogruppo del PD, ma un emendamento soppressivo di tutta la proposta di legge perché dal mio punto di vista è inemendabile, va bocciata, tant’è che come Movimento 5 Stelle non abbiamo presentato alcun tipo di emendamento.
Si parla di prevenzione, ma non esiste una prevenzione seria senza ridurre l'esposizione ai fattori di rischio. Vi faccio un esempio: si può ridurre il rischio di esposizione all’amianto informando solo i cittadini sui pericoli? Oppure potenziando i servizi di cura? Oppure bisogna per forza, per fare prevenzione, togliere l’amianto, quindi togliere il rischio?
Questo è un esempio per farvi capire che per il disturbo da gioco d’azzardo, è questa la dicitura scientifica, vale a maggior ragione l’esemplificazione che ho appena fatto perché è correlato alla diffusione ed all’accessibilità del servizio di azzardo, è scientificamente provato.
Sinceramente sono tre i punti, semplificando e riducendo le critiche al minimo, che secondo noi non vanno bene. Il primo riguarda le distanze, quindi i famosi 200 metri, sono pochi, sono troppi, 200 metri si fanno a piedi in due minuti e mezzo, in bicicletta in 36 secondi, è una distanza poco rilevante se si considera che deve essere protettiva, ma non lo è. 500 metri sono protettivi e ciò è dimostrato dalla quantità di sentenze che legittimano le leggi e i regolamenti che li prevedono. Allora perché noi oggi, non io, ma voi sì, vi prendete la responsabilità di depotenziare una norma legittima sul piano costituzionale, tutelante per la salute delle categorie fragili e non solo, appropriata e proporzionata al bene da tutelare? Perché facciamo questa operazione?
L’altro punto che non ci convince è quello sui luoghi sensibili, avete escluso le scuole dell’infanzia perché i bambini non vanno a giocare nelle sale slot, certamente, però i bambini non vanno neanche a scuola da soli, ci sarà un nonno, un genitore che li accompagna e questi non possono essere considerati soggetti fragili? Vulnerabili? Sarebbe più etico, a mio avviso, affermare che tutti i luoghi di educazione non devono avere connessioni di percorso, sarebbe più etico.
Il terzo punto riguarda gli orari perché le 6 ore di interruzione sono sicuramente insufficienti a tutelare gli orari di ingresso e di uscita da scuola e dal lavoro, il pranzo e la cena, il riposo notturno, ci sono locali aperti 24 ore.
Detto questo, secondo me la maggioranza oltre a presentare l'ordine del giorno, che ha fatto adesso, se avesse avuto coraggio, avrebbe dovuto inserire almeno la clausola valutativa. Vogliamo valutare se questa legge peggiorerà la situazione o la migliorerà? Ci vuole un’azione di coraggio, la volete modificare? Va bene, però tra un po’ verifichiamo qual è l’impatto sulle categorie più facili, se abbiamo migliorato il quadro o l’abbiamo peggiorato. La clausola valutativa non c’è, almeno inserite un punto che riguarda la valutazione all'interno dell'ordine del giorno che avete presentato.
In questa Aula noi dovremmo legiferare solo per difendere la salute, non per esporla maggiormente ai pericoli, questo esula dalle nostre competenze, quindi permettetemi anche una nota polemica nei confronti di un centro-destra che si è sempre fatto promotore della guerra alle dipendenze e ora invece, purtroppo, ci fa cassa, perché nel decreto per l'Emilia-Romagna è previsto più gioco d'azzardo per finanziare la ricostruzione, la stessa cosa è successa per l'Aquila, che ancora oggi agonizza, ma è diventato il territorio più martoriato dall'azzardo.
Individuare gli errori commessi da altri precedentemente, portarli avanti solo perché adesso tocca a me - lo hai fatto tu e se lo hai fatto tu non mi puoi criticare - andare avanti così mi sembra proprio un’operazione sbagliata, per questo motivo anche se sosterrò gli emendamenti presentati dal Partito Democratico con un voto favorevole, voterò a prescindere, anche se venissero tutti accolti, contro questa legge perché anche quegli emendamenti non sono sufficienti a renderla una buona legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Solo per fare chiarezza, capisco che alla Consigliera Ruggeri non è riuscito bene il giochino, ma io mi sono prenotato dopo di lei, poi lei ha cercato di togliersi ed ovviamente non essendo un tipo che dorme, ma sveglio, sono riuscito a rimanere in quella posizione, dopo di lei perché me lo ha concesso.
A prescindere da questo ci tengo a parlare per ultimo per un semplice motivo, per ascoltare tutti perché sono il Presidente della Commissione, al cui interno abbiamo avuto modo di dibattere a lungo. Addirittura ho sperato che arrivasse anche qualche emendamento del Movimento 5 Stelle, piuttosto che fare demagogia, però capisco, meglio fare demagogia in Aula piuttosto che fare gli emendamenti, che tra l’altro ho apprezzato da parte del Partito Democratico. Credo che il ruolo dell’opposizione sia anche quello di fare delle proposte, il Partito Democratico ha fatto degli emendamenti su qualcuno ne discuteremo insieme, uno, secondo me, è giusto e ce ne eravamo dimenticati tutti. Ritengo che quando gli emendamenti sono giusti e vanno nella direzione utile a dare una risposta si possono approvare. Parlo, ad esempio, dell’emendamento con il quale si inserisce l’articolo 9 bis sulle azioni di lotta e prevenzione del fenomeno dell’usura, perché noi crediamo anche qui di dare una risposta. Poi sugli altri avremo modo di dibattere.
Mi ha fatto piacere ascoltare il Consigliere Livi perché, Consigliere Carancini, mi permetta di dirglielo, inserire dopo il comma 6 anche il 7 dove parliamo di giochi, come il calciobalilla, il flipper, i video games, che non hanno vincite in denaro, fa sorridere. Chi è che non ha figli che non giocano a casa con un video games. Quindi noi, secondo quella logica, dovremmo vietare ad un ragazzo di 16 anni di andare a giocare in una sala giochi ad un video games, che non ha vincite in denaro, poi a casa può tranquillamente giocare con la play station 12 ore di fila, il sabato o la notte.
Il Consigliere Carancini dice: le pagine peggiori della destra, è normale, all'opposizione lo si può dire, è importante, però ci tengo anche a mettere in risalto che all'interno del Partito Democratico ci sono due idee. Il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo sulla questione delle distanze dice che le associazioni categoria, come Confindustria ed i cosiddetti portatori di interessi, sono contrarie, mentre il Consigliere Carancini prende la parola dopo e ci dice che facciamo fare alle lobby. Dovete dirci chi sono le lobby perché uno dice che facciamo un favore alle lobby e l’altro parla delle associazioni di categoria - a volte vengono chiamate lobby i titolari delle macchinette, chi le vende, eccetera – che sono contrarie, allora dobbiamo capire chi sono le lobby ed io so chi sono.
Mi dispiace che in quest’Aula dall’opposizione, anche la stessa Consigliera Ruggeri, nessuno dice che stiamo facendo una legge secondo me giustissima, parla uno che è contro il gioco d’azzardo. Mi fa sorridere, noi facciamo la caccia alle lobby quando la vera lobby del gioco lecito è lo Stato. Se andate in una tabaccheria, vedete gli anziani giocare al 10 e lotto, sono peggio di coloro che vanno a giocare con le macchinette, però nessuno lo ha detto. Se abbiamo il coraggio una volta approvata questa legge possiamo fare una legge che vieti anche questo gioco, abbiamo paura? Possiamo farlo insieme? Noi siamo i primi, io non ho problemi, però fa sorridere che andiamo a guardare le distanze.
Si parla della pagina peggiore della destra, quando la legge precedente è stata approvata all’unanimità, peccato però che la sinistra ami sempre fare le proroghe e non abbia avuto il coraggio di fare una legge, invece noi abbiamo avuto il coraggio di farla.
Sulla questione delle distanze, Consigliere Carancini, mi fa molto piacere che lei possa parlare con i compagni di partito della Regione Campania, molto bravo il Governatore, che parla di distanze inferiori a 250 metri, la Puglia 250 metri, il Lazio 250 metri, quando lo fa la destra è una vergogna, quando lo fa la sinistra va bene? Perché non avete detto nelle sedi del PD che questi Governatori di sinistra del vostro partito lo hanno fatto prima di noi, d'altronde non mi sembra uno scandalo, addirittura noi l'abbiamo fatto distinguendo piccoli e più grandi Comuni.
Questo si chiama demagogismo.
Io posso dire che su questa legge c’è stato un confronto a 360 gradi, il Consigliere relatore di minoranza ha chiesto di audire gli uffici prevenzione delle Ast e li abbiamo auditi, sono state audite anche le associazioni, che conosce benissimo, qualcuna forse fa politica insieme al vostro partito, le abbiamo ascoltate perché questa legge doveva essere fatta con il contributo di tutti.
E’ ovvio che quando si dà un contributo si fanno delle scelte, quando si può migliorare si migliora, ma certo fa sorridere sapere che il Partito Democratico propone degli emendamenti e se poi la maggioranza accetterà un emendamento del Partito Democratico, come quello dell’introduzione del 9 bis, comunque poi voterà contro.
Voi voterete contro un emendamento che avete fatto voi, questo fa sorridere e mi dispiace, dopo cosa vi inventerete? Andrete in giro a dire cosa? Che abbiamo aumentato le distanze? Andate a fare i convegni nelle sedi del PD dicendo che noi abbiamo fatto quello che ha fatto la Regione Puglia? Quello che ha fatto la Regione Campania? Quello che ha fatto la Regione Lazio? Fa sorridere, non lo dite, piuttosto avrei preferito, e su questo voglio ringraziare i colleghi per l’ordine del giorno, fare una battaglia sugli orari. Sapete che purtroppo gli orari non si possono mettere nella legge, lo sapete benissimo, se poi si vuole fare demagogia la possiamo fare, ma devo ammettere che nella regione Marche, ed io purtroppo l’ho segnato qui, abbiamo un regolamento che è stato fatto da pochissimi Comuni, tra cui il Comune di Macerata quando il Consigliere Carancini era Sindaco. Voi sapete che nella vecchia legge, approvata all'unanimità, i Comuni potevano fare come volevano sugli orari. Sapete quanti Comuni hanno fatto il regolamento? Senigallia, Macerata, Jesi, Ancona, Pesaro, Appignano, San Benedetto del Tronto, Corinaldo, solo questi, vergognoso, ingiusto.
Invece noi con questo ordine del giorno mettiamo insieme Assessorato e Commissione per sollecitare i Comuni ad avere un orario condiviso per tutti. Su questo devo dare atto al Consigliere Carancini che quando era Sindaco ha avuto il coraggio di fare un'ordinanza con la quale dava gli orari, ha fatto benissimo, io lo condivido. Sono il primo che lo dice.
Su questi temi nessuno ha fatto la campagna elettorale, sugli orari, sui metri, fa sorridere. In più permettetemi di dire un’ultima cosa, facciamo una guerra sulle distanze, giusto ci mancherebbe altro, abbiamo aumentato i luoghi sensibili e credo che questo sia importante, si potevano inserire anche gli asili nido, come giustamente ha detto il Consigliere Livi, potevamo inserire anche le fermate dell’autobus perché d’altronde anche quello è un luogo sensibile, però ricordo che nella scorsa legge tutti questi luoghi sensibili non c’erano, ma nessuno di noi ha gridato allo scandalo, così come la questione del gioco on line, lì dobbiamo dare una risposta tutti insieme ed anche qui è importante aprire un dibattito, una riflessione affinché le Marche, come giustamente ha chiesto il Consigliere Ciccioli in Commissione, siano la Regione capofila, la Regione pilota per fare un progetto per limitare il gioco d'azzardo on line. Noi facciamo la battaglia su 50 metri, ma io vi faccio un esempio: se noi oggi abbiamo una poste-pay possiamo prelevare al bancomat, mentre giochiamo, andiamo in una tabaccheria ricarichiamo la poste-pay mentre giochiamo e possiamo giocare tranquillamente, ma al bar del piccolo Comune, che magari potrebbe far giocare lecitamente, perché alla fine parliamo di un gioco regolare, gestito dalla legge, diciamo che non va bene perché sta a 280 metri. Fa sorridere questo!
Credo che occorra puntare molto sulla prevenzione e voglio ringraziare l’Assessore Saltamartini che insieme all’Assessore Antonini punteranno su questo, però quello che mi fa sorridere è che si fa tanta demagogia.
Sono state fatte delle proposte, una giustissima per me, lo dico a titolo personale, l’inserimento dell’articolo 9 bis istituendo un osservatorio per il contrasto all’usura e al racket, giustissimo, anche perché la legge va in questa direzione. Certo che alcuni emendamenti …, ad esempio paragonare un videogioco, un flipper al gioco d’azzardo, Consigliere Carancini, quando lei era giovane non andava nella sala giochi? Non giocava a bigliardino? Non giocava a flipper? Penso di sì ed oggi lei vorrebbe privare di questo un giovane? Non credo, anche perché se a mio figlio voglio comprare una pallina della Juve, dove dentro c’è un piccolo pallone della Juve, gliela compro tranquillamente, ma quello non è gioco d’azzardo! Non possiamo paragonare una cosa del genere. Per questo dico che le proposte vanno fatte e che questa legge va nella direzione giusta. Mi farebbe molto piacere che quando il PD andrà in giro a parlare con i propri elettori spiegasse che la Giunta Acquaroli ha fatto, insieme ad altre giunte dello stesso Partito Democratico …
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non sono riuscito ad intervenire durante il dibattito generale perché non ho fatto in tempo a prenotarmi, quindi lei giustamente non mi ha dato la parola, però ho ascoltato attentamente la discussione ed è evidente che alcune modifiche a questa legge sono necessarie, altre no. Ascoltata la discussione è evidente che ci sono le ragioni da una parte e dall'altra.
L’obiettivo della legge è la prevenzione ed il contrasto al gioco patologico, ma io dico di più, forse dovrebbe essere modificato anche il titolo perché dovremmo dire che bisogna fare prevenzione e contrasto al gioco prima che lo stesso diventi una patologia, questo è il punto! Noi dovremmo chiamarla contrasto al gioco, non al gioco patologico perché nel momento in cui la intitoliamo – lo abbiamo fatto anche noi ed abbiamo sbagliato – contrasto al gioco patologico, noi segniamo una nostra sconfitta perché dobbiamo evitare che diventi patologico, altrimenti che prevenzione è? Come si fa a prevenire una patologia? La patologia la si cura, si previene la causa della patologia, quindi prevenire il gioco.
Per quanto riguarda la modifica su un punto sono d’accordo con il Consigliere Putzu ed anche con il Consigliere Carancini, segno evidente che le ragioni stanno da una parte e dall’altra. Noi sappiamo che lo Stato è il primo biscazziere ed è una vergogna nazionale. Ricordo che quando ero un giovane avvocato, quindi parliamo di 40 anni fa, il gioco d’azzardo era vietato ed io facevo i processi perché a Natale giocavano a concia, a baccarà o a chemin, mentre oggi si fa dappertutto, dove si va si gioca a più non posso. Chi tiene il banco? All’epoca erano i clienti, che difendevo perché facevo l’avvocato, oggi al banco c’è lo Stato, che tra l’altro approfitta delle dipendenze, delle povertà, amplia le povertà perché è notorio che chi si dedica al gioco sono le fasce più povere della popolazione perché i ricchi non hanno bisogno di giocare in quanto la vincita o la perdita non cambia loro la vita, al povero sì, ai giovani che studiano e che non hanno possibilità, di questo dobbiamo ragionare.
Di che stiamo parlando? Il compito della Regione qual è? Quello di limitare il gioco il più possibile all'interno delle sue competenze, di limitare l'attività di uno Stato biscazziere, questa è la verità, il resto sono chiacchiere.
Presento a nome dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Casini e mio una richiesta, ai sensi dell’articolo 100, di rinvio dell’atto in Commissione perché ritengo, sentita la discussione, che le ragioni siano da una parte e dall’altra e si possano comporre.
E’ importante che quest’Aula dia, per le ragioni che ho detto poc’anzi, un segnale unitario, dato che la legge 3/2017 è stata approvata all’unanimità ed oggi non va bene che l’Aula si divida sulla sua modifica, da qualunque parte siano le ragioni. E se le ragioni sono da entrambe le parti credo che con il buon senso si possano comporre, quindi, un rinvio in Commissione ed in mezz’ora troviamo la soluzione.
PRESIDENTE. Ricordo che la legge attualmente in vigore scade il 31 luglio.
La proposta del Consigliere Cesetti è il rinvio dell’atto in Commissione al fine di valutare la proposta di legge e gli emendamenti depositati.
La richiesta è molto chiara, noi dobbiamo procedere in questo modo, se la richiesta viene accolta noi dobbiamo sospendere l'attività dell'Aula, il Presidente della Commissione competente convoca immediatamente la Commissione con all'ordine del giorno la proposta in oggetto e stabilire un termine di rientro in Aula, fra un’ora circa, il modo tale che si possa riprendere da dove abbiamo lasciato.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Quindi, la proposta del Consigliere Cesetti è di sospendere l’Aula, riunirsi come II Commissione e provare a trovare una soluzione per una proposta condivisa. Faccio un intervento a favore perché è anche nostro interesse provare a trovare una soluzione condivisa, quindi va benissimo.
PRESIDENTE. Non ci sono interventi contro. Prima di votare ricordo che se la votazione sarà positiva sospendiamo per mezz’ora perché questa è l’unica formula per consentire quello che è stato approvato.
Mettiamo in votazione la proposta del Consigliere Cesetti, ai sensi dell’articolo 100. Votazione aperta.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è sospesa alle ore 13:30
La seduta riprende alle ore 14:20
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.
Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Semplicemente per dire che ho già fatto il mio intervento con la relazione, che ritengo abbastanza importante.
Negli interventi che si sono succeduti sono emerse alcune questioni e durante la pausa con la Commissione ed il Presidente Putzu abbiamo avuto modo di fare un passo in avanti, ce l’abbiamo messa tutta, adesso vediamo come procedono i lavori in Aula.
Ringrazio tutti i componenti della Commissione ed il Presidente Putzu. Mi auguro di concludere questa nostra legge n. 186 e dare la possibilità alle imprese, alle aziende, ed a tutti coloro che hanno queste attività di poter lavorare serenamente nei loro territori ed in collaborazione con i Comuni.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il tentativo di mediazione in Commissione richiesto dal Consigliere Cesetti di fatto è fallito perché rispetto alle nostre richieste ed ai tanti emendamenti presentati ne sarebbero stati accolti un paio, su altri abbiamo discusso.
Do atto alla maggioranza di essersi messa al tavolo per provare a trovare delle soluzioni che potessero venire incontro alle nostre richieste, dopodiché è evidente che su alcune richieste specifiche, in particolar modo su quella delle distanze, non c'è stato nessun segnale di avvicinamento, ma non solo, anche per quanto riguarda l’esclusione delle tabaccherie ed altri aspetti che per noi sono fondamentali partire dall'orario ridotto da 12 a 6 ore. C’è stata una discussione sul fatto che l’orario dovesse essere vincolante perché stabilito dal testo approvato dalla Conferenza unificata, però, al di là di questo, non ci sono stati grandi passi in avanti, quindi credo che ognuno rimarrà sulle proprie posizioni.
La nostra posizione è abbastanza chiara, poi espliciteremo meglio le nostre ragioni nella presentazione degli emendamenti. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri: “All’articolo 3 comma 1, della l.r. 3/2017, come sostituito dall’articolo 1 della pdl 186, dopo le parole ‘ai sensi degli articoli 86, 88 e 100, comma 6’ sono aggiunte le seguenti ‘e 7’”.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Una delle modifiche che viene richiesta …, addirittura abbiamo ricevuto dell’ironia su questo emendamento, che faceva riferimento alle palline dei bambini che giocano senza ricevere vincite in denaro. In realtà, su questo mi stupisce un po' il Consigliere Livi, che ci fa pure il mestiere, dentro il comma 7 del 110 non ci sono solo quelle, ci sono comunque vincite, anche limitate, ma ci sono. Del resto i precedenti legislatori, Presidente, nella legge 3/2017 avevano inserito il comma 7 del 110, quindi da questo punto di vista il senso è proprio questo, quello di inserire il comma 7 accanto al 6.
C'è un passaggio, poi ci tornerò, nella discussione che c'è stata molti hanno affermato che la legge 3 del 2017 non era applicabile, è una falsità, basta guardare quello che ha fatto, lo dico per esperienza diretta, non racconto altro, il Comune di Macerata, come ha molto puntualmente e correttamente raccontato il Consigliere Putzu, che in seguito a quella legge ha emesso un’ordinanza, sulla base delle ore disponibili rispetto alla legge 3/2017, un’ordinanza oggettivamente piuttosto analitica, che determinava una serie di regole. Ebbene quell’ordinanza ha resistito al Tar e al Consiglio di Stato e ribadisco che i risultati rispetto al passato su questo tema dicono che il Comune di Macerata rispetto a Civitanova Marche ha un dato di gioco sette volte inferiore: 27 milioni a 158.
Il tema non è questo, il tema è volerlo fare, voi però non avete spiegato perché volete cambiare la legge, quali sono i dati che inducono a cambiare una legge, che cancella i diritti delle persone più fragili.
PRESIDENTE. Ricordo che ai sensi del Regolamento interno, la presentazione degli emendamenti che riguardano uno stesso articolo deve essere unica.
Lei ora ha esposto l’emendamento 1/1.
Applichiamo l’articolo 101 del Regolamento interno.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCIN. il secondo emendamento riguarda l'esclusione delle tabaccherie, ma perché escludere le tabaccherie? Ci spiegate perché vengono escluse? Che differenza c'è fra un giovane che va a giocare in una tabaccheria, dove addirittura può andare ad acquistare altro, rispetto a una sala giochi o ad un altro tipo di sala? Ci spiegate perché le tabaccherie stanno fuori? Queste sono le maglie dove si inseriscono, questa è la scelta di andare contro quella legge, questa è la scelta che si contesta.
C’è un altro emendamento particolarmente importante, voi addirittura nella legge prevedete nel fantasmagorico articolo di modifica dell'articolo 3 le definizioni, perché le date? E’ la legge che dà le definizioni. Perché siete stati costretti a dare le definizioni? Addirittura escludete la lettera c), che dice nella definizione: “sale da gioco: i locali o gli spazi attrezzati nei quali si svolgono, in via esclusiva o prevalente, i giochi leciti”, perché quelli che non sono prevalenti non vengono inseriti? Ma state scherzando? E’ questa la dimostrazione di quello che state facendo, cioè attraverso la legge, attraverso incidentali dentro al sistema delle definizioni allargate le maglie per far giocare di più e ovviamente fate danni ai giovani ed alle fasce sociali più fragili.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Questo è un remake di quello che abbiamo fatto prima.
Consigliere Carancini, mi stupisce, lei è anche un avvocato, l’ironia ci sta e la capisco pure, però che lei dica che io non conosco il mio mestiere mi sembra un po’ azzardato, non sarò il più bravo del mondo, anzi sicuramente non lo sono, però le posso garantire …
(interventi fuori microfono)
Simone LIVI. Per quanto riguarda il comma 7 io non ho detto che non sono giochi, sono giochi in cui non c’è vincita in denaro, che è diverso, come potrebbe essere un gioco meccanico o elettromeccanico. Ho fatto prima l’esempio del calciobalilla, potrebbe essere un flipper, una carambola o quei giochi che vanno a gettone o a moneta, che non danno vincite in denaro. Questo l’ho specificato perché, ripeto, probabilmente non sarò il più bravo dei funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, anzi, sicuramente non lo sono, però il lavoro se mi permette nel mio piccolo un po’ lo conosco.
Ribadisco anche il concetto di prima, torniamo sempre lì, noi su questa norma non abbiamo toccato la parte sanitaria, andiamo a toccare solo la parte commerciale, poi sulle distanze, come ho detto anche precedentemente, e sugli orari di chiusura possiamo discutere. Non dico che 200, 300 metri siano le distanze ideali da mettere su una norma, questo non mi permetto di dirlo, però altre Regioni, lo hanno ricordato anche i Consiglieri Putzu e Bilò, più o meno si sono regolate con queste distanze.
Torno a dire che il vero problema non è che ci siano 100 metri di più o se in bicicletta ci mettiamo 26 secondi, Consigliera Ruggeri, o se ce ne mettiamo 48, il problema è fare tutti insieme in modo che ci sia da parte delle istituzioni una lotta contro questa patologia, la ludopatia è tremenda, su questo tutta l’Aula ha ragione, questo è poco ma sicuro. Ma non sono questi dettagli che possono sconfiggere la ludopatia anche perché oggi basta che uno prenda un telefonino, anche questo è stato detto in abbondanza, e si iscrive ad un sito, di quelli pubblicizzati anche in televisione. Quelle sono le vere lobby, non il bar sotto casa che ha la slot, oppure quello che investe migliaia di euro per dare lavoro a centinaia di persone perché è una filiera importante anche quella, visto che lei prima ha detto che noi non teniamo ai lavoratori, alle fasce deboli e altro. Questo lo ribadirò sempre con estrema decisione.
PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Voto contrario del Consigliere Borroni, che il sistema non ha preso.
Decadono anche gli emendamenti 1/3, 1/5 e 4/1.
Emendamento 1/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato il Consigliere Livi con attenzione, mai mi metterei nella condizione di dire che non fa bene il suo lavoro, ho detto che secondo me non conosce …, secondo me non include nel 110 comma 7, che è un’altra cosa.
Quello che non ho ascoltato dal Consigliere Livi su questi emendamenti e da nessuno della maggioranza è perché vengono escluse le tabaccherie, è perché nella definizione della lettera c) sulle sale da gioco si escludono tutte le sale da gioco che non svolgono in via esclusiva o prevalente i giochi leciti, quindi una struttura commerciale che non la esercita in via prevalente o totale. Perché non rispondete? Ci spiegate perché nel concetto di definizione voi incidentalmente scrivete questo? Ve lo chiediamo in quanto l’avete scritto, perché la definizione è un’altra cosa, nella definizione non c'è scritto questo. Perché lo scrivete? Perché tendete …, ma siccome posso dire delle sciocchezze smentitemi, ditemi che dico una sciocchezza. Perché cancellate le tabaccherie? Questo non sentito, Consigliere Livi!
PRESIDENTE. Emendamento 1/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
C’è il voto favorevole del Consigliere Mangialardi.
Emendamento 1/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Decaduto.
Emendamento 1/4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Nel mio intervento precedente ho fatto un po’ di confusione sugli emendamenti ed ho anticipato.
Guardate, non è una provocazione, la domanda che faccio non è retorica: perché avete cancellato le tabaccherie? Vi chiedo una dichiarazione formale su questo: perché tra gli esercizi commerciali avete cancellato le tabaccherie?
In seconda battuta sull'emendamento 1/4, voi escludete dalle sale gioco quelle che non esercitano l’attività in via esclusiva o prevalente. Significa che se un esercizio commerciale, diverso dalla tabaccheria, ha una sola macchinetta e si fa tutt'altro, voi non lo considerate fra i soggetti ed i luoghi destinatari della legge. Capite come si rende inefficace? C'è qualcuno che mi può spiegare tecnicamente questo passaggio?
PRESIDENTE. Emendamento 1/4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 1/5 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Decaduto
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. In virtù del fatto che i nostri emendamenti sono stati tutti respinti, esprimeremo un voto contrario.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2.
Ci sono quattro emendamenti. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Sul primo emendamento è chiara la richiesta, quella che abbiamo reiterato più volte in Commissione, l’abbiamo detta oggi in Aula a più voci e l’abbiamo detta prima in Commissione.
Questo è un emendamento per noi importantissimo perché chiede di ripristinare le distanze rispetto alla precedente previsione, cioè quella che vedeva 500 metri per i Comuni sopra i 5.000 abitanti e 300 metri per i Comuni sotto i 5.000 abitanti. E’ una modifica profondamente sbagliata - al di là della previsione già contemplata in leggi regionali di altre Regioni, non ci interessa se è stata fatta in altre Regioni, che siano di centro-sinistra o di centro-destra - che va nel senso opposto a quello a cui in realtà dovrebbe tendere la legge.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questo è certamente il fulcro dell’indicazione del Consigliere Mastrovincenzo ed è l'emendamento centrale di tutto ciò.
Gli altri emendamenti a mia prima firma, Presidente e Consiglieri, riguardano le contraddizioni a cui ha fatto riferimento in precedenza il Consigliere Putzu. In realtà noi abbiamo addirittura ridotto le ore possibili per poter limitare il gioco ed un emendamento va incontro alla riduzione rispetto alla legge 3.
L'altro emendamento importante riguarda il fatto che avete cancellato dal comma 4 dell'articolo 5 della precedente legge, un passaggio secondo noi fondamentale, cioè voi cancellate “per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica”, quindi rinnegate la legge che era stata approvata.
Lo ricordo perché prima l’ho dimenticato, lo dico adesso guardando anche il Presidente dell’Assemblea legislativa, la legge 3/2017 era stata approvata …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, sono due valori fondanti che hanno individuato la legge del 2017. Io mi chiedo: quelle aree di centro, quei Consiglieri regionali di centro …, mi viene da pensare ad un autorevole esponente dell’Udc che si era battuto a dismisura su questa legge, è possibile che non ci sia su questo una apertura, soprattutto cercare di riportare all’origine, magari tenendo in considerazione altre cose, quella legge.
Un po' mi stupisco, non di Fratelli d'Italia anche se ricordo allo stesso modo che la Consigliera XY fu una delle più importanti e autorevoli sostenitrici di questa legge e questo va ricordato.
Aggiungo infine che l’ultimo emendamento all’articolo 2 riguarda il comma 6 bis e dice: “la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all'attività principale dell’esercizio”, voi all’articolo 5, comma 6 bis affermate che - l'articolo è dedicato agli ampliamenti - la superficie complessiva di tali ambienti …, quelli su cui il Consigliere Livi diceva: “Che facciamo, li separiamo”, ed è una cosa anche logica, però nell'ultimo passaggio scrivete: “la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all'attività principale dell’esercizio”, questo vuol dire che se c’è un ampliamento, voi lo consentite in quello specifico settore, addirittura alla pari dell'attività principale. Non so se è chiaro quello che avete scritto. Questo è italiano. Voi consentite l'ampliamento è un ossimoro, perché mettete in contrasto …, addirittura negate l’evidenza, consentite un ampliamento, lo dividete e addirittura quello che consentite rispetto alle sale da gioco deve essere …
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Rispondo brevemente al Consigliere Carancini, la questione degli orari l'abbiamo già chiarita in Commissione con il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo perché l’articolo 1, comma 936 della legge 28 dicembre 2015 n. 208, legge di stabilità 2016, demanda alla Conferenza Stato-Regioni gli orari, che ha deciso 6 ore, Quindi purtroppo non possiamo andare oltre.
Per quanto riguarda la proposta contenuta nell’emendamento “per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica”, articolo 2, comma 2, c'è scritto: “il comma 4 dell’articolo 5 della legge regionale 3/2017 è sostituito dal seguente: ‘gli enti locali possono stabilire per le tipologie di gioco delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana di gioco a tutela della salute pubblica”. Vogliamo aggiungere a tutela della salute e quiete pubblica? Non è un problema, la salute pubblica, che lei ha sbandierato che non è scritta, mi dispiace smentirla, è riportata.
Non voglio fare polemica, se le serve una mano gliela diamo per aggiungere “la quiete”, va benissimo, però di questo ne abbiamo parlato in Commissione, andiamo avanti e lo approviamo, ma con una modifica perché è già scritto.
Per quanto riguarda invece la questione che la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all’attività principale dell’esercizio, significa che se la Consigliera Casini ha un ristorante, che è il suo esercizio prevalente, deve avere la stanza per i giochi più piccola rispetto a quella del ristorante. Ripeto, la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore, come per dire: se ha un ristorante la sala da gioco non può essere superiore al ristorante. Va bene?
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Leggendo in italiano non c'è bisogno di essere un esperto neanche di legge: la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore, quindi può essere uguale, ed è un’enormità, dunque non diventa secondaria, diventa uguale.
(interventi fuori microfono)
Anna CASINI. No perché avete un altro comma nel quale parlate dell’ampliamento dei locali superiore al 75% della superficie esistente o trasferimento in altro locale equiparato a nuova apertura, quindi potrebbe essere attivato quel comma.
In questo caso il fatto di non dare una limitazione, ma di introdurre invece un concetto che sembra sì restrittivo, ma in realtà è amplificatore perché se io ho un ristorante di 100 metri quadrati, posso fare una sala da gioco identica di 100 metri quadrati, quindi uguale, no 50 …
(interventi fuori microfono)
Anna CASINI. La superficie complessiva di tali ambienti, quindi gli ambienti dedicati, non può essere superiore a quella dedicata all’attività principale. E’ italiano!
Non può essere superiore, ma può essere uguale, più che l’italiano non so spiegare e ognuno interpreterà come crede. Se ho 100 metri quadrati posso fare altri 100 metri quadrati ...
PRESIDENTE. Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Voteremo a favore. Preciso solamente rispetto a quanto detto dal Presidente Putzu.
Il discorso degli orari, è vero che è stabilito dalla Conferenza unificata, che ha deciso in virtù della legge di stabilità che chiedeva alla Conferenza unificata di prendere posizione, ma è altrettanto vero che noi oggi siamo qui a modificare principalmente la retroattività della legge perché questo la rendeva inapplicabile. Se oggi non avessimo toccato questa normativa, nessuno avrebbe avuto da ridire sulle ore di interruzione di attività proprio perché si è deciso, ma questa è una scelta della maggioranza, di modificare una legge - andava solamente cambiato un comma - e più articoli nella complessità. Ripeto, vorrei che ascoltasse anche il Presidente Putzu, gliel’ho detto in Commissione, è inutile che qui mistifichiamo le situazioni, ho detto e ripeto che questa legge poteva modificare un comma, saremmo stati tutti d'accordo in quanto la retroattività avrebbe messo in difficoltà le imprese con grosse ricadute occupazionali, invece si è deciso di andare a toccare altri aspetti che non dovevano essere toccati. Se non fossero stati toccati altri aspetti non avremmo nemmeno ritoccato il discorso dell’orario. Hai voglia ad evocare la legge di stabilità o la Conferenza unificata, non ci sarebbe stata nessuna impugnativa su una legge già in vigore dal 2017, a chi la vogliamo raccontare?
E’ stata una scelta, volete ridurre l’orario, prendetene atto, ditelo chiaramente, però non mistifichiamo la realtà.
PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Decade l’emendamento 5/3
Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Prendo atto, se viene votato a favore …, non nascondo che rileggendolo probabilmente c'è stato un errore da parte mia, se non vado errato, se non ho letto male, però credo che non si coordini bene con i …
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Facciamo la proposta, parliamo dell’articolo 2, comma 2, dopo la parola “salute”, aggiungiamo “e della quiete pubblica”. Va bene?
PRESIDENTE. Dobbiamo presentare un subemendamento firmato da chi vuole e lo portiamo in votazione. Attendiamo l’organizzazione di questo.
Subemendamento 2/2/1 a firma dei Consiglieri Putzu, Carancini (sostitutivo dell’emendamento 2/2): “All’articolo 5, comma 4, della legge regionale 3/2017, come sostituito dall’articolo 2, comma 2 della proposta di legge 186, dopo le parole ‘tutela della salute’ sono inserite le seguenti ‘e della quiete’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Il Consigliere Rossi ha votato favorevolmente.
Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Non ci sono solamente le distanze, almeno secondo la mia opinione, quale elemento dirimente che trasforma e trasfigura la legge 3/2017, ci sono anche il numero di ore previsto come facoltà di poter utilizzare. Se voi andate a guardare il comma 4 dell'articolo 5 molto chiaramente e semplicemente prevede che i Comuni, per esigenze di tutela e salute della quiete pubblica, possono disporre limitazioni temporali all'esercizio del gioco, prevedendo al riguardo fasce orarie giornaliere fino a un massimo di 12 ore. Voi capite bene che è una norma diretta a tutelare le persone e soprattutto le scelte degli enti territoriali. Se un Comune decideva di voler fare una battaglia giusta o sbagliata rispetto a tutto ciò, legittimamente poteva avere la possibilità di articolare. Il Comune di Macerata su questo mi pare che fece 8 ore. E’ una scelta di rispetto dell'autonomia territoriale, ridurla a 6 ore …, poi discuteremo di quell'ordine del giorno che avete presentato e che veramente grida vendetta al cospetto di Dio. Da questo punto di vista la proposta del Partito Democratico era addirittura di ridurre il massimo da 12 a 10 ore, cercando di venire incontro ed in una qualche maniera dando la possibilità ai Sindaci, se lo avessero voluto, di utilizzare questo strumento.
E’ uno strumento secondo me molto importante perché negli orari ci sono le fragilità e soprattutto le problematiche principali. Dalla ricerca che il Comune di Macerata fece, si scoprì che erano soprattutto i giovani prima dell'orario scolastico e nel primo pomeriggio ad andare a giocare Non è una cosa detta a caso, quindi provare ad interdire questa scelta significa dare un range, una differenziazione alta, su cui poi ogni Sindaco decide di fare questa scelta.
Ecco perché il numero di 10 ore veniva incontro al vostro tentativo di cambiare e di rendere meno impattante, ma …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Abbiamo già spiegato, è stata la Segretaria della Commissione, non io, al Consigliere Mastrovincenzo perché non vengono fatte 10 ore, come la proposta del Consigliere Carancini. Mi permetta di farle un appunto, è vero che il Comune di Macerata aveva fatto una ordinanza, la legge del 2017 prevedeva 10 ore, il Comune di Macerata ne ha fatte 8, quindi è andato sotto alla legge, anche se grida vendetta l’ordine del giorno, ammetto che il Comune di Macerata ha fatto meno ed è stato un po’ più elastico rispetto alla legge regionale del 2017. Devo dare atto che la legge regionale c’era, ma pochissimi Comuni hanno fatto ordinanze o regolamenti.
Ovviamente su questo siamo contrari perché potremmo anche avere problemi con il Governo, che forse potrebbe impugnare la norma o meno.
Ritengo che sia fondamentale trovare una soluzione univoca con tutti i Comuni proprio grazie a questa ordinanza e, visto che lei dice che grida vendetta, l’avviso che inizierà un percorso anche sul gioco on line e spero che anche lei sia favorevole ad iniziare a combatterlo, altrimenti ci portiamo sui 20, 30 50 metri, ma l’obiettivo è quello di ridurre il gioco e credo che questo sia l’obiettivo di tutti.
PRESIDENTE. Emendamento 2/3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
L’espressione di voto del Consigliere Rossi è contrario.
Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questo è quello di cui discuteva e molto puntualmente argomentava anche la Consigliera Casini.
E’ un emendamento aggiuntivo, cioè la maggioranza decide di introdurre un emendamento che naturalmente amplia le possibilità e da questo punto di vista fa una scelta intelligente e dice che nei locali si possono mettere delle strutture amovibili, che servono a dividere. Per citare l'esempio del Consigliere Putzu, se c'è un ristorante possiamo mettere dei pannelli, bene, l'unica cosa strana è che la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all'attività principale, che vuol dire che nell'eventualità posso installare un'attività che sia massimo come quella utilizzata per il ristorante, cioè posso avere 1.500 metri di ristorante e astrattamente anche 1.500 metri di sale da gioco.
Questo è quello che avete scritto fino a prova contraria.
Ora dietro questa legge ci sono opere in corso, magari il Consigliere Borroni può raccontare se è così, per esempio a Civitanova Marche si è in procinto di aprire una mega sala, che è stata già inaugurata da un autorevolissimo esponente di Forza Italia, che ha già subito due volte una sconfitta al Tar ed al Consiglio di Stato, a cui questa legge aprirà la strada. Questo per far capire non a noi, perché voi lo sapete meglio di me, io non lo sapevo neanche, che la realtà è questa.
Questa è una legge che tende di fatto a sanare o a legittimare situazioni fin qui non affrontate perché gli organi giurisdizionali avevano già affermato questo principio, altrimenti non fareste una modifica di legge su questo, non si spiega.
Ecco perché dico che anche questo comma che voi introduce non fa altro che allargare le opportunità che vengono date, purtroppo anche alle fasce più deboli.
PRESIDENTE. Emendamento 2/4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 bis.
Emendamento 3 bis/1 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Si stima che nelle Marche dall’1 al 3% della popolazione abbia una dipendenza da gioco e che siano oltre 400 i soggetti seguiti dai Dipartimenti delle dipendenze patologiche per problemi relativi al gioco d'azzardo.
I dati inoltre ci dicono che i marchigiani spendono circa 2 miliardi l'anno per giochi e scommesse e che questo fenomeno assume proporzioni sempre maggiori, a cui si affiancano conseguenze pericolose per la stabilità economica delle famiglie.
Un altro aspetto rilevante sono i quasi 5 milioni di euro che la Regione Marche ha stanziato nel 2022 per il recupero di persone affette da patologie legate al gioco d'azzardo.
Ecco, dopo aver ricordato il contesto in cui si inserisce la modifica dell'attuale normativa voluta dalla maggioranza, non possiamo non condividere, colleghi Consiglieri, la necessità di inserire l'emendamento che mi appresto ad illustrare proprio perché capace di migliorare la proposta di legge in discussione sotto un duplice aspetto. Il primo, si realizza quell'inserimento di un approccio integrato al contrasto, alla prevenzione, alla riduzione del rischio della dipendenza da gioco patologico, grazie alla prevista collaborazione con l'Osservatorio regionale antiracket ed antiusura. Questo organismo insediato alla Prefettura di Ancona nel 2021 ha funzioni di coordinamento, compiti di monitoraggio, di promozione della cultura della legalità e della diffusione della conoscenza dei benefici economici che lo Stato mette a disposizione delle vittime che denunciano episodi di usura. L’emendamento prevedendo il suo esplicito coinvolgimento permette di avere uno strumento assolutamente qualificato per prevenire il ricorso all’usura da parte dei soggetti dipendenti da gioco d'azzardo patologico e delle loro famiglie. Una collaborazione capace, inoltre, di individuare prima e meglio le situazioni sospette e al tempo stesso in grado di garantire un più efficace reinserimento nel tessuto socio-economico e legale di coloro che sono rischio o già vittime di usura.
Il secondo aspetto migliorativo si realizza dal punto di vista della prevenzione, grazie alla previsione di campagne di sensibilizzazione volte a favorire una corretta percezione del rischio collegato al gioco d'azzardo patologico ed a promuovere l'utilizzo responsabile del denaro.
Non possiamo ignorare che il contingente momento storico, caratterizzato da fragilità psicologica e sociale, è fonte di ansia ed insicurezza, tanto per i giovani che vedono un futuro incerto, quanto per gli adulti e gli anziani ancora alle prese con le conseguenze della pandemia. Questi fattori accelerano e facilitano il rischio di cadere in una dipendenza anche da gioco, quindi un approccio basato sulla massima prevenzione è quello che a nostro avviso garantisce massimamente gli interessi dei marchigiani, soprattutto quelli dei più fragili.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Ritengo che questo sia un emendamento di buon senso, strutturato bene, faccio i complimenti a chi l’ha presentato. Penso che debba essere accettato e credo di parlare a nome di tutta la maggioranza, è proprio quello che abbiamo detto un po’ tutti questa mattina, sono queste le battaglie che dobbiamo fare tutti insieme e qui la Consigliera Bora con gli altri che hanno firmato l’emendamento aggiungono qualcosa di valore alla legge.+
Preannuncio il voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 3 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4.
Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo. Casini, Cesetti, Bora, Biancani, Mangialardi, Vitri. Decaduto.
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Ci sono due emendamenti. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. A me risultano tre emendamenti.
PRESIDENTE. Uno è decaduto perché è stato trascinato da una votazione precedente.
Antonio MASTROVINCENZO. Qual è decaduto?
PRESIDENTE. Il 5/3, quindi rimangono il 5/1 e il 5/2.
Antonio MASTROVINCENZO. Il primo emendamento stabilisce che l'applicazione di alcune norme della legge 3 sia effettiva per le attività da gioco autorizzate, dopo l’entrata in vigore di questa legge di modifica. Noi siamo contrari.
Il secondo, invece, è relativo al comma 2, che prevede che l’ampliamento dei locali al 75% della superficie esistente è equiparabile a nuova apertura. Il nostro gruppo con questo emendamento chiede di abbassare questa percentuale al 30%.
PRESIDENTE. Emendamento 5/1 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 5/2 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 5/3 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti. Decaduto.
PRESIDENTE. Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. C’è un emendamento del gruppo PD a prima firma del Consigliere Mastrovincenzo, che ha la parola.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L’articolo 7 prevede l’abrogazione del comma 3 dell’articolo 5 della legge 3/2017, che toglie ai Comuni la possibilità di individuare in autonomia altri cosiddetti luoghi sensibili, come strutture per minori, giovani ed anziani. Noi riteniamo che questa operazione sia completamente illogica.
Abbiamo già presentato un emendamento in Commissione, oggi lo ripresentiamo convinti delle nostre ragioni.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Forse il Consigliere Mastrovincenzo omette che l’articolo 7 prevede anche l’abrogazione del comma 4 dell’articolo 16 della legge 3/2017, proprio quello che riguarda la retroattività. Ovviamente non possiamo che rifiutarlo e votare contro questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per sostenere almeno in maniera dichiarativa la ragionevolezza e la serietà dell'emendamento.
Lasciatemi dire una cosa, amici Consiglieri, oggi siamo orfani di un intervento autorevole perché non ho ascoltato una sola parola del Consigliere Ciccioli, me lo sarei aspettato sinceramente, sono preoccupato, e spiego anche le ragioni.
Ognuno di noi ha il proprio modo di fare, il Consigliere Ciccioli è una persona che molto spesso introduce all'interno delle nostre discussioni la sua competenza, a me ha detto che ho … ed io seriamente mi sono fatto anche vedere. Io riconosco una competenza al Consigliere Ciccioli, una figura centrale della Commissione sanità, tra l'altro psichiatra, ma com’è possibile che uno psichiatra che molto spesso fa delle considerazioni e diagnosi puntuali non dice niente su questa legge? Guardate, è una bella domanda, forse può essere stupida, ma io sono convinto che proprio stupida non sia.
PRESIDENTE. Emendamento 7/1 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
I Consiglieri Vitri e Biancani non sono riusciti a votare, quindi più due voti favorevoli.
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Il Consigliere Santarelli esprime il proprio voto: astenuto.
Articolo 8 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
C’è una proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Putzu, Bilò, Livi, Baiocchi, Serfilippi, Ausili, Borroni, Rossi, Marinangeli, Ciccioli, Marinelli, Acciarri, Cancellieri, Menghi, Elezi, Latini. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i firmatari dell’ordine del giorno, che è utile affinché si possa trovare una soluzione insieme ai Comuni per gli orari. Quello che non ha fatto la maggioranza precedente lo faremo noi, mi dispiace che veniamo criticati.
La Commissione insieme alla Giunta …, si convocherà l’Anci, si troverà una interlocuzione per gli orari, ovviamente ci atterremo agli orari della Conferenza Stato-Regioni, che sono all’interno della legge di stabilità del 2016.
Questo è utile perché abbiamo messo dalle 2 di notte alle 8 di mattina per evitare che durante le ore notturne all’interno dei bar … Molte macchinette sono all’interno dei distributori di benzina e di notte se c’è un tabacchi uno compra le sigarette e magari può giocare, anche perché chi lavora la mattina alle 8 deve entrare al lavoro. Quindi dalle 2 di notte alla mattina alle 8 cerchiamo di limitare il gioco.
Vorrei anche sapere dei Comuni che hanno fatto l’ordinanza quanti hanno fatto delle sanzioni e quante. Ad oggi non lo sappiamo. Il Comune di Macerata ha mai sanzionato qualcuno che giocava dalle ore alle ore? Il Comune di Senigallia o altri? Se noi facciamo delle fasce orarie spezzate poi bisogna verificarle, invece se facciamo un’unica fascia oraria, d esempio quella notturna, si chiude il gioco ed è molto più semplice controllare.
Ritengo che su questa legge, soprattutto sugli orari, non vada fatta demagogia, ma dobbiamo trovare delle soluzioni serie.
In più si chiede di promuovere la più ampia collaborazione con le associazioni attive nel settore della prevenzione, parliamo sempre del gioco patologico e della cura delle forme di disagio, per porre in essere un confronto con le associazioni di categoria, alcune società concessionarie delle attività di gioco, le cosiddette lobby citate dal Consigliere Carancini, ma on line …, perché nel 2017 abbiamo chiacchierato tanto, ma del gioco on line nessuna traccia.
Credo che questo ordine del giorno sia di buon senso e possa dare qualcosa in più a questa Giunta, a questo Consiglio, per trovare delle soluzioni importanti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Lo dico caramente al Consigliere Putzu, questa è la ciliegina della vergogna perché è una roba indecente e chiedo di ritirarlo. Pensate a cosa siete arrivati, un ordine del giorno per ridurre la chiusura del gioco dalle ore 2 alle ore 8, allora vi chiedo: ma dalle 2 alle 8 quanti ragazzi giovani stanno in giro? Magari ce n’è qualcuno di più dalle 7 alle 10 della mattina? Voi siccome siete consapevoli della pagina veramente vergognosa di questa riforma …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Potevate, con un ordine del giorno che alla fine non è impegnativo, esprimere una maggiore generosità e pensare ai giovani. Voi immaginate uno di 75 anni o di 80 anni dalle 2 della notte alle 8 della mattina? Ma siamo seri!
Consapevoli della pagina che state scrivendo contro le fasce più deboli, ovviamente con le lacrime di coccodrillo, intervenite con un ordine del giorno dicendo: chiudiamo dalle 2 alle 8 i benzinai. Ma dove stanno, Consigliere Putzu!
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Alle 2 di notte non sono aperti i benzinai, ma che sta raccontando.
Questa è una legge che voi fate per accontentare pochi, per dare un calcio e una botta alle persone anziane, che purtroppo vivono in questa situazione drammatica, ai giovani, perché avreste potuto prevedere le 6 ore al mattino quando vanno a scuola, no, fate un favore ad una lobby, che non ne ha bisogno.
Non avete spiegato perché modificate la legge. Il Consigliere Serfilippi ha parlato dei tabaccai, perché non risponde? Perché sono fuori i tabaccai? Non sono come gli altri? Consigliere Borroni, è vero che state per aprire una sala e questa legge vi consentirà di farlo? Perché non rispondete? Smentitemi, se lo fate sono contento. Non lo potete fare perché cercate di mettervi una foglia di fico davanti con un ordine del giorno, con il quale chiedete di chiudere le sale slot dalle 2 della notte alle 8 della mattina. Ma fate un minuto di vergogna.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Vorrei mostrare soddisfazione perché comunque è stato un dibattito molto aperto, tranne qualche esternazione, ma ci sta, fa parte di ciò che avviene spesso all'interno di tutti i Consigli, di qualsiasi ordine. Posizioni di parte che, ripeto, ci stano.
Ribadisco da parte della Giunta qualsiasi tipo di condanna verso il gioco d'azzardo, che sia eccessivo, non corretto e che va a colpire le fasce più deboli. Questo è stato ribadito dai Consiglieri regionali di maggioranza, che ringrazio perché, come avete visto, la Commissione comunque ha lavorato, i Consiglieri si sono confrontati particolarmente, tant’è che ho volutamente mantenuto un ruolo marginale, visto che è una iniziativa che è stata da più Consiglieri portata avanti, ci hanno lavorato, hanno proposto e fatto delle modifiche importanti.
La parte di prevenzione, la parte dedicata al socio-sanitario è coperta, ed è stato ribadito più volte anche con fondi specifici, importanti, che l'Assessore Saltamartini, la Commissione e tutti gli uffici hanno già previsto e sul quale lavoreranno in maniera sicuramente attenta e propositiva.
La parte è relativa ad aspetti legati al commercio, ad attività produttive, è per questo che, come è stato detto, è andata all’attenzione della Commissione competente. Ci ha stimolato ad assumerci anche una responsabilità rispetto ai periodi di proroghe, come faremo prossimamente, ad esempio, sulla questione dei vongolari.
Questa amministrazione nel rispetto dell’assunzione delle responsabilità …, perché siamo stati votati per questo, non siamo stati votati per differire le leggi, per non trovare mai delle soluzioni importanti. Certo ogni tipo di intervento ha un’assunzione di responsabilità e provoca ovviamente una discussione, ma questo sta nelle cose.
E’ altrettanto vero che se uno non prende mai delle decisioni, non si distingue neanche rispetto al motivo per cui è qui, è presente e governa. Comunque pronti ad accettare le critiche che ci stanno perché qualsiasi atto può essere divisivo, ma è da riconoscere una volontà, un’assunzione di responsabilità che in altre occasioni altri non hanno avuto. Questo è un dato di fatto.
Altre Regioni hanno presentato un atto molto simile a questo, quindi non mi sembra che la Regione Marche si sia caratterizzata per questioni particolari o abbia fatto chissà che cosa, o sia sotto la mannaia di qualche lobby particolare perché tre quarti delle Regioni italiane hanno portato avanti un discorso molto simile, affine a quello che oggi in Consiglio regionale andremo a votare.
Ultimo dato, il gioco on line, non è spostare l'attenzione, ma oggettivamente è il vero pericolo.
Vi posso dire che raccogliendo in parte quello che è scritto nell’ordine del giorno, avendo la Regione Marche, come ben sapete, il coordinamento di tutte le Regioni italiane per il commercio, l’artigianato, lo sviluppo economico, l’industria, essendo il protempore coordinatore di questa Commissione, mi farò promotore, come avevo già fatto in altre occasioni . Apro una parentesi, è partita da qui la lotta al caro prezzi negli autogrill, che verrà affrontata a livello nazionale, faremo la stessa cosa a breve per quanto riguarda il gioco on line, cercando di chiedere limiti e controlli molto più severi. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno sulla proposta di legge n. 186. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Non ho parlato oggi perché ritengo che il tema sia molto complesso, perché tutte le istituzioni …, chiunque abbia un incarico (Sindaco, componente di una Giunta comunale, componente della Regione, Assessore) ha una responsabilità, deve sempre riuscire a trovare il punto di equilibrio tra interessi, esigenze o situazioni diverse. Questa è una di quelle.
Entusiasta di questa legge? No, non sono entusiasta, non ho nessun problema a dichiararlo, sono anche troppo sincero, mi si incolpa a volte di essere sincero, io mi sento solo autentico, però mi sento di dire che la legge precedente, che doveva essere modificata, è del 2017 ed è stata oggetto di vari rinvii da parte della vecchia Giunta di centro-sinistra con le cosiddette proroghe. Quando siamo arrivati al governo abbiamo fissato una scadenza, con coraggio abbiamo detto che non potevano andare oltre con la reiterazione delle precedenti norme, il 31 luglio. Siamo a due passi dal 31 luglio, assumendoci la responsabilità di contemperare esigenze diverse.
Abbiamo ascoltato nelle audizioni le esigenze delle associazioni, che non sono associazioni di banditi, fanno capo a Confindustria, a Confcommercio, alla Federazione dei tabaccai e via di seguito, ed hanno cercato di esporre, ovviamente dal loro punto di vista, questo è evidente, le loro ragioni.
Abbiamo ascoltato gli esperti, in particolare i vertici delle dipendenze patologiche, e ci hanno detto le difficoltà che ci sono e noi abbiamo cercato di fare un testo il più equilibrato possibile, che potesse tener conto di tutte le esigenze.
Ora questo è un testo di mediazione, non c'è nessuna difficoltà a dirlo, dobbiamo contemperare aspetti diversi, per qualche esercizio avere una o due macchinette significa andare in pareggio di bilancio, in lieve guadagno, per qualche altro significa tenere in piedi una società e via di seguito, poi ci sono i danni indiretti perché anche quelli vanno detti, quelli che abbiamo sottolineato più volte, le famiglie. Quando uno ha una ludopatia fa solo un danno a se stesso? No, fa un danno a se stesso, fa un danno economico forte alla famiglia, vende i beni, contrae debiti e via di seguito, coinvolge tutta la famiglia nella schiavitù delle dipendenze patologiche di vari tipi. In questo caso parliamo del gioco d'azzardo ed anche di altre dipendenze altrettanto gravi. Quindi andiamo verso una decisione che tra l'altro è in vista di una riforma nazionale, noi stiamo facendo questa legge regionale, ma è in discussione a livello nazionale una revisione della legge quadro nazionale. Ritengo che lo sappiate tutti, quindi credo che questo testo sia un testo discreto, bellissimo? No, però discreto sì, sennò, sapete come sono fatto, avrei parlato contro. Invece questa è una mediazione che evita di fare il solito rinvio, se avessimo fatto il solito rinvio come è stato fatto altre volte, sarebbe stato giusto? Secondo me no.
Una chiosa finale al Consigliere Carancini, a cui do una patologia nuova. Lui oggi è vittima della sindrome di Stoccolma, che, come è noto, nasce a Stoccolma quando un sequestratore evaso dal carcere sequestrò cinque persone e dopo un po’ tutti i sequestrati erano sottomessi, quasi affezionati al sequestratore. Io sono praticamente il suo persecutore di cui non può fare a meno e che stima.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Oggi un Consigliere Ciccioli stranamente in silenzio, però ho colto la sua perplessità per dovere di squadra e di appartenenza, nonostante lui decida molto dentro quella maggioranza, questa volta si è adeguato, non gli capita spesso.
Abbiamo perso invece una grandissima occasione perché ci siano bloccati sull’idea che non potevamo andare giustamente ad un'ulteriore proroga di una norma che è nata nel 2017 e che aveva indubbiamente bisogno di una manutenzione.
Si sbaglia se ogni volta si fa riferimento alle scelte di allora, perché, vedete, ognuno ha richiamato il proprio territorio, il Consigliere Putzu ha richiamato anche il Comune di Senigallia dicendo che era stato uno dei primi, forse in Italia, a fare l’ordinanza, che fu impugnata, e poi fece il regolamento, indubbiamente debole perché finché non c'era la norma regionale eravamo tutti un po’ esposti …
(interventi fuori microfono)
Maurizio MANGIALARDI. Ho detto che abbiamo perso una bella occasione perché la legge 3 del 2017 aveva bisogno di un intervento e lo dovevamo fare con lo stesso approccio che richiamava prima il Consigliere Mastrovincenzo, quello di arrivare ad un voto unanime e con il contributo di tutti e noi fin dal primo momento ci siamo messi in quella sintonia. Presidente è lei che ha assegnato la proposta di legge alla IV Commissione, che è stata poi revocata e assegnata alla II Commissione su richiesta. Noi avevamo detto: “Guardate, questa è una norma vecchia, che ha visto una serie di limiti e se dobbiamo mettere dentro, ahimè, quasi una sanatoria è perché molti Comuni non l’hanno applicata”, quindi ci sono state aperture che andavano contro il provvedimento normativo. Abbiamo chiesto di poter collaborare e forse non saremmo arrivati nemmeno a questo tipo di posizioni perché ognuno avrebbe dato la propria esperienza. Ci saremmo accorti che il legislatore doveva lavorare per sanare le posizioni esistenti: che il provvedimento non doveva essere retroattivo, questo era certo, che i luoghi sensibili che erano stati inseriti non sono significativi oggi e noi ci mettiamo a distanza di 300 metri dal nostro cellulare perché ormai il bancomat è questo, non è quello della banca. Era un tema, ma dovevamo lavorare tutti per evitare nuovi insediamenti. Penso che era, da tutti gli interventi che ho sentito, l'obiettivo, e questo invece non l’abbiamo fatto, perché quando il legislatore precedente, cioè tutti voi, avete votato le distanze, quando avete inserito gli orari, lo avete fatto per cercare di contenere, ma non è stato fatto su base scientifica. Cosa vuol dire tra 100 o 500 metri, su che base lo facciamo, lo abbiamo fatto pensando di contenere, per questo …
PRESIDENTE. Voto contrario del Partito Democratico.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Grazie al Presidente Marinelli che mi dà la possibilità di esprimere la dichiarazione di voto per il gruppo Lega.
Ritengo che sia stata una discussione interessante. Il tempo che abbiamo dedicato sta a testimoniare quanto il tema sia delicato e sensibile, sul quale dobbiamo mostrare tutti la massima attenzione.
Peccato che non ci sia stata una condivisione, il nostro atteggiamento è stato di apertura, un tentativo di trovare una sintesi e di poter arrivare ad un voto unanime, questo non è stato possibile, ognuno rimane sulle proprie posizioni, ma credo che questa legge alla fine dei conti sia una scelta di responsabilità e soprattutto di buon senso.
Penso con rammarico, per quanto rispetti giustamente le posizioni dell'opposizione, che la distanza ci fa essere lontani su un tema che doveva trovarci uniti.
La scelta di revisionare questa legge, lo dobbiamo detto più volte, è dettata dal fatto che la legge regionale 3/2017 aveva delle limitazioni che non hanno consentito di fatto un percorso se non quello di proroghe continue. Siamo intervenuti non tanto sull'aspetto sanitario, ma su quello commerciale e urbanistico. Il fatto che la proposta di legge non sia passata nella Commissione sanità non vuol dire che non abbiamo fatto le audizioni con i responsabili delle associazioni che si occupano del recupero dei ludopatici, anzi è stato fatto un confronto serrato in II Commissione, e ringrazio il Presidente Putzu e tutti i componenti con i quali più volte ci siamo confrontati.
Il tema è stato sviscerato nella sua interezza e completezza, il fatto però è un altro, l’ha detto bene il Consigliere Cesetti, abbiamo davanti uno Stato biscazziere, che ha incassato oltre 10 miliardi di euro nel 2022 da questi introiti. Sta a significare che noi possiamo fare poco per frenare questa ascesa, che non vuol dire sottrarsi a delle responsabilità, non vuol dire non approfondire e non conoscere il tema. Anzi al contrario siamo tutti consapevoli dei reali danni e della tragedia che di molte famiglie. Più volte è stato ribadito, il problema non è solo del singolo, del giocatore, ma di chi vive intorno a quella persona.
Oggi era l’occasione, pur manifestando delle perplessità che ci possono essere, di condividere e votare una legge che dal nostro punto di vista è di responsabilità e di buon senso.
Quello che noi possiamo fare è marginale rispetto ad un fenomeno molto complicato, sicuramente investire dei soldi per destinarli ad una prevenzione, ad un'informazione è un elemento concreto, politicamente corretto, cercare di orientare persone verso una versione che non è quella del gioco d'azzardo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Rinnovo il fatto che il Movimento 5 Stelle voterà contro questa proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 186, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Anticipazione della mozione n. 353 al punto 2 bis. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 353
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Pasqui, Marinelli
“Interventi a sostegno della speleologia così come da Legge regionale 22 febbraio 2000 n.12 ‘'Norme sulla speleologia’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 353 dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marcozzi, Latini, Pasqui, Marinelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Nel 2000 questa Assise ha emanato la legge regionale 22 febbraio 2000 n. 12 “Norme sulla speleologia”, una legge per valorizzare questa pratica molto sentita nella nostra regione, che aveva anche una dotazione finanziaria, piccola, però importante per dar seguito alle finalità della norma stessa, che ha tra le sue finalità: la tutela del patrimonio speleologico e delle aree carsiche presenti nel territorio ai fini della loro conservazione, conoscenza e valorizzazione, considerato il pubblico interesse legato ai valori estetico-culturali, scientifici, idrogeologici, turistici, ricreativi e paleontologici.
Grazie a questa legge sono stati realizzati: corsi di formazione e specializzazione per speleologi; convegni nazionali ed internazionali; studi scientifici come la Carta di vulnerabilità degli acquiferi del Monte Nerone; monitoraggio meteo climatico della grotta di Buco Cattivo a Frasassi e lo studio dei chirotteri nella Gola della Rossa e di Frasassi.
Tra l’altro sono stati realizzati video, poster e dépliant in collaborazione con gli enti locali finalizzati alla promozione delle emergenze carsiche del territorio.
Quindi, visto che la nostra regione possiede un patrimonio naturalistico di inestimabile valore con grotte, forre, gole e peculiarità quasi uniche in grado di generare importanti flussi turistici, basti pensare che nel 2022 le Grotte di Frasassi sono state visitate da ben 270 mila persone; che la regione Marche è un punto di riferimento per la speleologia avendo organizzato negli ultimi 10 anni numerosi convegni nazionali e raduni internazionali di speleologia, mi viene da pensare al raduno di Risorgenza a Cagli l’anno scorso con ben 3.000 speleologi da tutta Italia, che nel 2023 si terranno a Monte Nerone gli esami di qualifica per istruttori nazionali di tecnica speleologica, evento organizzato dalle scuole di speleologia delle Marche in collaborazione con le scuole di speleologia dell'Emilia-Romagna, si chiede di rifinanziare questa piccola legge, la cui l’ultima dotazione risale alla legge di bilancio 2014 in cui venivano stanziati 9.000 euro a fronte dei 15.000 dell'anno precedente. Qualora venga rifinanziata questa legge si tratta di piccole cifre, ma importanti per dar modo a tutti i gruppi speleologici delle Marche, che sono 11 diffusi su tutto il territorio regionale, di riprendere l'attività che non è solo di studio, ma è pure promozione del nostro territorio anche a fini turistici. Queste piccole risorse possono ingenerare una grossa resa in termini di studio della speleologia, ma anche, come ho detto prima, in termini turistici.
Ringrazio i Consiglieri Ciccioli, Marcozzi, Latini, Pasqui e Marinelli che hanno sostenuto questa iniziativa, spero che anche l'opposizione possa sostenere questo rifinanziamento, visto che tra l’altro si parla anche di assestamento e rifinanziamento delle leggi.
Ritengo che con questo piccolo budget possiamo ottenere veramente tanto. Si parla di qualche migliaio di euro che può essere importante per questo mondo. Credo che questa sia una cosa che vada a favore del territorio regionale e non solo del mio territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Voglio fare i complimenti al Consigliere Rossi perché è una persona che ha capito bene come gira il mondo, come gira il Consiglio regionale, è una persona molto scaltra, quindi ha tutto il mio appoggio e sostegno, riuscire a portare una mozione così, come fai a dire di no? Il tema è che noi facciamo interrogazioni, mozioni sugli atti di indirizzo …, personalmente inizierò a cercare tutte le leggi che non abbiamo rifinanziato e presenterò le mozioni dove chiedo di farlo.
Le leggi non vengono finanziate al 99,9%, questa addirittura dal 2014, dico solo che se continuiamo così, ognuno ha la sua lobby da finanziare, cercherò di preparare per i prossimi assestamenti tutte le leggi che coinvolgono almeno 50 persone, così cercherò di prendere qualche voto anch’io. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Consigliere Biancani, ho avuto un buon maestro! Ho imparato bene quando ero fuori dal Consiglio regionale, quindi grazie per l’insegnamento.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione. 353. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 16:00