Resoconto della seduta n.119 del 01/08/2023
SEDUTA N. 119 DELL’1 AGOSTO 2023

La seduta inizia alle ore 10:35

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n 119 dell’1 agosto 2023. Do per letto il processo verbale della seduta n. 118 del 29 luglio 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Comunicazioni ai sensi del comma 4 dell’articolo 55 del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Due cose, la prima più importante, anzi pressante. Abbiamo presentato come gruppo Partito Democratico una mozione diretta a discutere in Aula, in sessione monotematica, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ci siamo affidati alle sue parole e al fatto che lei ci ha detto che prima delle ferie avremmo fatto la discussione.
Già all'epoca era urgente, ma i fatti sopravvenuti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, l'atto unilaterale condiviso solo da una parte politica, soprattutto ricadente sui territori, fa diventare questa esigenza ancora più pressante.
Non so se lei ha avuto modo di avere un pensiero in più su questa vicenda, però le confesso che ci saremmo aspettati … In vista del Piano socio-sanitario regionale, che andrà, se ho capito bene, addirittura l'8 di agosto, sarebbe necessario che lei ci desse una data immediatamente dopo le ferie in modo tale di discutere di un fatto molto importante perché c'è uno stralcio sul dato nazionale, se non vado errato, di 16 miliardi di euro, che influisce su tutte le infrastrutture del PNRR e penso che su questo, oltre all'impegno che c'eravamo dati, purtroppo non mantenuto, lei sia così sensibile da rispettare almeno gli atti che il Partito Democratico ha presentato.
La seconda è un atto di sensibilità, penso che essendo presenti i ragazzi che fanno parte del progetto italiani nel mondo, forse sarebbe stato utile e anche sensibile invitare gli altri componenti della Commissione nell'incontro che lei ha avuto, e che apprezziamo.
Con l'occasione tutti i membri del Consiglio regionale salutano, però ci saremmo aspettati di essere presenti in quell’occasione almeno noi della Commissione. Niente di male perché può capitare l'urgenza, però credo che sia una sensibilità che purtroppo è stata data ad un solo Consigliere regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Per il primo quesito, sia nel penultimo che nell’ultimo Consiglio regionale ho chiesto all’Assessore Brandoni in termini non soltanto istituzionali, politici, ma anche amministrativi, della comunicazione che la Giunta deve svolgere sul PNRR.
Passo all’Assessore Brandoni la parola che dirà la situazione ad oggi, in modo in tale che, quanto meno al rientro dal periodo di sospensione feriale, si possa mettere come primo punto la questione del PNRR, che lei ha sollecitato.
Sulla seconda questione del Consiglio dei marchigiani all'estero, saluto i ragazzi qui presenti, cosa che ho già fatto pochi minuti fa, il saluto era dettato da un passaggio personale come Presidente del Consiglio.
Ho informato questa mattina nella Conferenza dei Presidenti di gruppo della presenza dei ragazzi, che sarebbero venuti in Aula ad assistere ai lavori del Consiglio.
Ha la parola l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Consigliere Carancini, è vero che ho preso un impegno con tutta l’Aula per convocare un Consiglio monotematico sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, però abbiamo avuto solo pochi giorni, il 27 luglio, le richieste di modifica pervenute dal Governo.
Avremmo potuto trattare il Piano nazionale di ripresa e resilienza parzialmente, ritengo che con le modifiche che sono state chieste dal Governo …, mi prendo l'impegno, non il 19 settembre, ma il Consiglio successivo di fare un Consiglio monotematico sul PNRR.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Apprezzo questa cosa e se vogliamo avere un quadro completo sarebbe opportuno che prima del Consiglio si possa mettere a disposizione di tutti i Consiglieri regionali il programma revisionato in modo tale che si possa prenderne atto ed avere il tempo per approfondirlo, studiarlo e discuterlo insieme. Quindi, accanto alla previsione della seduta, avere una scheda che individui le modifiche da effettuare o effettuate, non so quali siano i criteri. Credo che sia un modo per far sì che tutti possano partecipare e dichiarare la propria opinione. Grazie.

PRESIDENTE. L’Assessore Brandoni è d’accordo su questa posizione?

Goffredo BRANDONI. Intende una convocazione della Conferenza dei Presidenti di gruppo ed ogni capigruppo elenca poi ai propri Consiglieri. Mi sembra la modalità ...

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. E’ una informazione preventiva sulle modifiche in modo che quando si andrà in Aula …

Goffredo BRANDONI. Dopo la riapertura del Consiglio del 19 settembre verrà convocata una Conferenza dei capigruppo, in quella sede porterò tutta una documentazione necessaria. Va bene la proposta di convocare i Presidenti di gruppo?

PRESIDENTE. Procederemo alla convocazione dei Presidenti di gruppo quando la Giunta avrà il materiale, che dovrà pervenire alcuni giorni prima del Consiglio monotematico sulla questione del PNRR. Grazie.

Interrogazione n. 895 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Casini
“Provvedimenti di concessione dei bandi NextAppennino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 895 – a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Con riferimento al tema dell'estensione della misura della decontribuzione sud, si fornisce un aggiornamento rispetto a quanto già dichiarato a giugno 2022 dal mio predecessore, in risposta ad analoghe interrogazioni, la n. 492 e la n. 487.
La misura della decontribuzione sud è stata introdotta nel decreto legge n. 104 dell'agosto 2020 “Misure urgenti per il rilancio dell'economia”, convertito con modificazioni nella legge n. 126 del 2020, che all'articolo n. 27, comma 1, prevedeva che: “Al fine di contenere gli effetti straordinari sull'occupazione determinati dall'epidemia da Covid 19 in aree caratterizzate da gravi situazioni di disagio socio-economico e di garantire la tutela dei livelli occupazionali, ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico è riconosciuta, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente, la cui sede di lavoro sia situata - e qui è un passaggio importante - in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75% dalla media UE 27 o comunque compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale - ricordo che questa norma è del 2020 e non è del Governo Meloni - un esonero del versamento dei contributi pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti dai medesimi, con esclusione dei premi e dei contributi spettanti all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro infortuni sul lavoro (Inail)”. Tale legge prevedeva inizialmente l'operatività per il 2020, ma con legge di bilancio 2021 la sua operatività è stata prorogata sino al 31 dicembre 2029, anche se rimane sempre necessaria la relativa autorizzazione da parte della Commissione europea, con successiva circolare Inps di recepimento, che deve confermare la compatibilità con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato.
Da ultimo, la Commissione europea, con decisione C2022/9191 del 6 dicembre 2022, ha autorizzato l'estensione della decontribuzione sud al 31 dicembre 2023, subordinandone l'operatività alla piena compatibilità con il quadro temporaneo di crisi per le misure di aiuto di Stato.
E’ evidente, quindi, la complessità e la delicatezza del quadro normativo di riferimento, che prevede l'obbligatorietà di un esame approfondito da parte della Commissione europea e la successiva autorizzazione, visto che tratta di aspetti sensibili quali quelli degli aiuti alle imprese.
E’ altrettanto evidente che l'indicazione dei parametri, in cui poteva operare la misura Pil pro capite inferiore al 75% della media e comunque compresa tra il 75% e il 90%, non prevedeva in alcun modo che rientrasse la nostra Regione che ha un Pil pro capite che nel periodo di riferimento 2018 ...

PRESIDENTE. Facciamo consegnare per iscritto la risposta dell’interrogazione a risposta immediata al primo firmatario. Sapete che proprio il concetto di immediatezza significa concisione nella domanda e nella risposta.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Francamente, Assessore, per mia colpa non ho capito nulla.
Sappiamo tutti quanto sia importante NextAppennino, 700 milioni ai privati, c'è una cabina di coordinamento, il 7 novembre era il termine di chiusura per le domande, la timeline degli esiti era a gennaio 2023, quindi, entro gennaio 2023 dovevano essere definite le graduatorie e fatte le comunicazioni. Erano importanti le comunicazioni formali, attraverso pec, perché consentivano di avviare le azioni e fare le spese.
Le graduatorie sono uscite il 29 aprile 2023, ma erano generiche, senza invio della formale pec.
Ad oggi, a sei mesi da quella data di cui il Commissario si era preso l'impegno non c'è nulla, è una cosa grave perché non ci si può riempire la bocca rispetto alla questione delle aree interne e poi far aspettare sei mesi.
C’è anche una conseguenza ulteriore, le aziende stanno aspettando da sei mesi, non si sa per cosa: se il nostro ex Assessore al bilancio è troppo occupato nella mondanità, se deve sistemare qualche situazione, non risponde mai ai perché, in realtà quelle aziende non possono accedere ad altri contributi perché sono in quella graduatoria. Non è serio, al di là delle chiacchiere chiedetegli di occuparsi del cratere. Grazie.

Interrogazione n. 891 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri
“Assegnazione da parte dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche di incarichi organizzativi a favore della componente universitaria e a scapito di quella ospedaliera”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 891 – a risposta immediata - dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come è noto a tutti i colleghi del Consiglio regionale, anche al Consigliere Mastrovincenzo, il potere organizzativo delle Aziende appartiene ai Direttori generali a seguito della privatizzazione sia del rapporto di pubblico impiego che dell'organizzazione sanitaria, partita con la legge n. 502 del 1992. Spetta ai dirigenti gli atti di micro-organizzazione e macro-organizzazione, alla legge solamente i principi generali in materia di accesso ai limiti di finanziamento.
Nell'esercizio di questo potere, il Direttore generale, senza dover concordare alcunché, ha ritenuto di riorganizzare l'Azienda sanitaria in questo periodo transitorio intervenendo sulle Unità operative complesse dell’Ospedale universitario di Torrette. Il bilanciamento a cui allude l'interrogante in merito ai posti disponibili ai medici ospedalieri e ai medici universitari fa parte della missione dell'Ospedale di Torrette, che è una clinica universitaria, ma che annovera anche un numero elevatissimo di Unità operative complesse affidate ai medici ospedalieri.
Questa misura è temporanea perché, a seguito della riforma della sanità e dell'approvazione del Piano socio-sanitario che avverrà nelle prossime settimane in quest'Aula, l'Azienda dovrà riscrivere l'atto aziendale, che è un atto vecchissimo, di circa vent'anni, e tutte le iniziative e le misure organizzative saranno riviste nel nuovo Piano aziendale.
Concludo la risposta all’interrogante, non spetta alla politica intervenire per sapere qual è la calibratura dei posti di funzione alla componente universitaria ed a quella ospedaliera. Ritengo che questa calibratura debba riguardare le professionalità acquisite che sono presenti all'interno della struttura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. La risposta non è soddisfacente per un motivo, lo dice lei stesso, che questa è una scelta temporanea, si poteva evitare di farla adesso, non ha alcun senso proprio perché, come dice lei, fra una settimana si andrà alla discussione e all'approvazione del Piano socio-sanitario. Questa scelta di fatto ingiustificatamente fraziona l'Unità operativa di pneumologia, sbilanciata nettamente a favore della componente universitaria dell'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche. Il numero degli incarichi dirigenziali resi disponibili e le modifiche apportate con la determina aziendale in questione richiederanno la modifica della dotazione organica di altre unità operative interessate.
La scelta non doveva essere fatta, l'autonomia dei dirigenti c’è, ma fino a un certo punto perché c’è sempre la politica che deve coordinare determinate situazioni e scelte.
Sono insoddisfatto. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare alle altre interrogazioni, chiedo l'iscrizione al punto 5 bis della proposta di atto amministrativo n. 51 ad iniziativa della Giunta regionale concernente: “Approvazione del programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativi al triennio 2023/2024/2025”
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Buongiorno, Presidente, buongiorno Consiglieri. Come ho anticipato martedì scorso nella Conferenza dei Presidenti, che ringrazio …, sapete, non è una pratica che mi piace usare, ho preferito anticipare di una settimana la proposta di atto amministrativo n. 51 del 2023 che riguarda l’approvazione del programma triennale dei lavori pubblici. E’ un aggiornamento del Piano, in Commissione l'abbiamo esaminato e ringrazio anche i componenti della minoranza che l'hanno approvato in maniera veloce.
Abbiamo chiesto l'iscrizione d'urgenza per oggi per far sì che si possa discutere non in concomitanza con il Piano socio-sanitario, che avverrà martedì prossimo ed oggi abbiamo tutto il tempo da dedicargli.
Chiederei al Presidente e all'Assemblea di inserirlo al punto 5 bis, dopo gli altri atti amministrativi che sono in calendario e che hanno rispettato tutti i termini. Aggiungiamo il Piano triennale dei lavori pubblici anche in attesa del relatore di maggioranza Assenti che ha avuto un problema in autostrada.
L'urgenza è motivata dal fatto che ci sono i cantieri che devono partire e l'approvazione del Piano oggi consentirebbe oltre un'ampia discussione in Aula, anche di far partire i cantieri e gli appalti prima delle ferie estive. Grazie.

PRESIDENTE. La richiesta di inserimento al punto 5 bis era già stata evidenziata, giustamente lei l’ha confermata.
Se qualcuno è contrario a questo inserimento può intervenire per tre minuti, altrimenti lo mettiamo in votazione.
Iscrizione della proposta di atto amministrativo n. 51 al punto 5 bis. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Fino alle ore 13,00 si possono fare gli emendamenti, dopodiché, se ci sono, si va all'esame della Commissione e poi dell'Aula.

Interrogazione n. 897 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Rischio chiusura reparto MURG ospedale C. e G. Mazzoni”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 897 – a risposta immediata - dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri .
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In risposta all’interrogazione, non è prevista né mai stata ipotizzata la chiusura della Murg dell'ospedale di Ascoli Piceno.
C’è stato il transito di un dirigente medico al 118 e si è reso necessario rimodulare alcuni servizi, ma non è in calendario nessun tipo di intervento soppressivo della struttura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta, che è breve, ma è quella che volevamo sentire.
Come lei sa nell'ospedale Mazzoni ci sono reparti che sono stati accorpati e d’estate questo problema è acutizzato dalla carenza di personale, che comunque ha il diritto ad avere le ferie.
Mi sono arrivate delle telefonate, lei ci ha detto che la Murg non chiederà, siamo contenti di questa risposta. Grazie.

Interrogazione n. 898 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Proroga della graduatoria del concorso unificato degli enti del Servizio sanitario regionale, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato e pieno di 52 posti di operatore socio-sanitario approvata con determinazione n. 393 del Direttore generale dell’Azienda ospedaliera ‘Ospedali Riuniti Marche Nord’ in data 6 agosto 2021”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 898 – a risposta immediata - dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. C’è un grande interesse da parte dei ragazzi e delle ragazze che hanno vinto questo concorso, ma purtroppo la materia è di competenza esclusiva dello Stato, disciplinata dall'articolo 35 del decreto legislativo n. 165 del 2001.
Questo intervento sulle graduatorie è stato fatto due anni fa, le graduatorie prima erano valide tre anni, adesso la validità è stata portata a due anni (durante il Governo del Presidente Draghi), è stato fatto un intervento parlamentare per cui le graduatorie valgono due anni.
Non risulta che ci sia un potere residuale da parte del Consiglio regionale per modificare le graduatorie.
Chiedo ai Consiglieri di evitare di fare demagogica su questo punto perché da una ricerca fatta anche in sede di giurisprudenza costituzionale è incontestabile la potestà esclusiva dello Stato in materia.
D'altra parte, se 20 Regioni facessero delle leggi diverse cosa succederebbe nel sistema full della pubblica amministrazione? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Questa risposta non la deve a me né al gruppo del Partito Democratico, ma piuttosto la dovrebbe rivolgere alle decine di persone che trepidanti stanno aspettando da tempo di sapere che tipo di destino le attende. Il 6 agosto 2021 è stata approvata la graduatoria per 52 posti di operatore socio-sanitario, sono passati ormai due anni e scade la prossima settimana. Davanti alle legittime aspirazioni e a questo desiderio neanche il sistema sanitario regionale può scaricare e balbettare.
Abbiamo bisogno di parole, come cita il Vangelo, di sì e di no, non di valori che appartengono al maligno. Siamo nel maligno e le do un consiglio, Assessore, perché è vero che non possiamo fare quello che fanno le altre 20 Regioni, ma prenda ad esempio quello che hanno fatto l'Abruzzo e la Calabria, che sono gestite da voi, stessa compagine, che hanno avuto il coraggio di prorogare le graduatorie.
E’ indispensabile, sennò devo continuare a pensare male, posso pensare che non solo non vogliamo assumere quelle persone, ma non le vogliamo togliere al privato che andrebbe in difficoltà.
Assessore, prenda il coraggio: sì o no, il maligno lo lasciamo da un’altra parte. Grazie.

Interrogazione n. 880
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri
“Fondo regionale di solidarietà”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca Interrogazione n. 880 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Carancini, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con la legge di stabilità del 2017 furono stanziati 2 milioni l'anno per gli anni 2018 e 2019 per questa finalità, fondo regionale solidarietà. Questo fondo fu nuovamente finanziato nel 2020, 2021 e 2022 con 3 milioni annui. Il problema che si è creato da questa misura di sostegno della solidarietà, in particolare per la salute mentale e la disabilità, è costituito dal fatto che le provvidenze sono distribuite sulla base dell’Isee, ma si è concretizzata una discrasia applicativa tra i vari Comuni, alcuni dei quali hanno applicato regolamenti applicativi negli ambiti territoriali sociali e la differente enunciazione dei principi, secondo cui le persone potevano avere diritto a queste provvidenze non esclusivamente sui modelli Isee, ha determinato delle incongruenze e delle disparità di trattamento.
Si tratta di esercitare quei poteri riconosciuti ai Comuni nell'ambito dell’autonomia riconosciuta a livello costituzionale. Non c'è la possibilità di individuare delle misure omogenee per quanto riguarda i regolamenti comunali. D'altra parte, appartiene alla legislazione esclusiva dello Stato l’esercizio delle funzioni fondamentali dei Comuni e degli organi che li compongono e la legge elettorale, di talché ne consegue che questo è un problema che dovrà essere affrontato probabilmente nell'ambito del tavolo di concertazione tra Stato-Regioni e Comuni nella conferenza unificata.
Si fa rilevare che negli anni di Governo della nostra amministrazione i fondi sono stati aumentati, nel 2021 sono stati 1.624.000 euro rispetto a 1.500.000 euro del 2020 e per la disabilità sono stati impiegati 1.801.000 euro rispetto ai 1.761.000 del 2020; anche per la salute mentale si è avuto un aumento, per la disabilità si è impiegato nel 2021 1.801.000 euro e nel 2020 1.761.000.
Le misure ancora non riescono a soddisfare pienamente il fabbisogno di tutte le persone, si valuti che sono stati 433 coloro che hanno usufruito di queste provvidenze e con le misure successive, che verranno adottate anche in ambito regionale, l'auspicio dell'Assessore ai servizi sociali è quella di incrementare i finanziamenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Non sono soddisfatto perché lei attribuisce questo mancato finanziamento …, tra l’altro lei non parla del mancato finanziamento per l’annualità 2022.
Ha fatto la cronistoria dal 2017 fino al 2020, ha detto che la nostra amministrazione del centro-sinistra ha messo meno soldi, ma li ha messi ogni anno e la differenza rispetto al 2021 è minimale.
La sostanza è che per il 2022 non è previsto nulla, siamo a metà del 2023 e lei attribuisce problemi applicativi ai Comuni. L'unico problema che riguarda i Comuni, che metto in evidenza nell'interrogazione, è che se il Comune non presenta la domanda, l'utente non accede al beneficio e questo è un meccanismo da rivedere, ma non c'entra niente con la mancanza di finanziamenti.
Il fatto che il fondo nel 2022 non sia stato ancora rifinanziato, mentre nel 2021 e negli anni precedenti ha dato risposte concrete a centinaia di persone con disabilità e con problemi di salute mentale, è un fatto grave. La invito, questo mancato finanziamento del fondo ha un impatto importante su centinaia di famiglie marchigiane, a rifinanziare al più presto il fondo relativo al 2022 e poi a pensare all’annualità in corso. Grazie.

Interrogazione n. 855
ad iniziativa dei Consiglieri, Vitri, Mangialardi, Biancani,
“Uso terapeutico della cannabis”
(Svolgimento)

L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 855 dei Consiglieri, Vitri, Mangialardi, Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In merito a questa interrogazione tengo subito a sottolineare che per noi la cannabis è uno stupefacente, di cui dovrebbe essere è vietato l'uso secondo le vigenti disposizioni previste in materia.
Per quanto riguarda l'uso terapeutico non spetta agli organi di indirizzo politico, né agli organi amministrativi stabilirne l'uso per fini terapeutici, previsti sulla base di una scelta medica, quindi una scelta terapeutica.
La scelta dell'utilizzo della cannabis per uso medico rimane nell'esclusiva disponibilità dei sanitari.
Non c'è altro da aggiungere sul tema della cannabis, che, come è noto, riguarda la cronaca del nostro Paese ormai da tempo. Si sa per certo che l'uso della cannabis produce delle gravissime conseguenze sul sistema neurologico e psicologico delle persone.
Per noi la cannabis continua a rimanere uno stupefacente, di cui deve essere contrastato l'uso, la diffusione e lo spaccio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Assessore, sono allibita, credo che lei non abbia letto la mia interrogazione, non stiamo parlando di stupefacenti, ma di uso terapeutico della cannabis, che in Italia è stata regolamentata grazie ad una legge del 2015 ed il Ministero della salute, con apposito decreto, ne ha stabilito l’impiego nel dolore cronico, in quello associato alla sclerosi multipla, alle lesioni del midollo spinale, a nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, come stimolante di appetito nei casi di anoressia molto gravi, ma anche in altri tipi di patologie, fino alla fibromialgia.
Oggi minimizza, anzi mi permetto di dire che ridicolizza l’uso della cannabis per uso terapeutico, cosa che tra l’altro mi sembra anche incoerente rispetto alle sue dichiarazioni di un anno fa in quest’Aula.
Le chiedo di rivedere la mia interrogazione e di prepararsi una risposta adeguata rispetto a tutte quelle persone che ne hanno bisogno per un utilizzo indispensabile, per le proprie condizioni di salute.
Nell’agosto del 2017 quest’Assemblea legislativa aveva approvato una legge che chiedeva anche di istituire un tavolo tecnico. Da allora quel tavolo tecnico non è stato mai convocato ed è questo che le chiedo di fare: che venga istituito per l’elaborazione di un progetto pilota, come stabilito all’articolo 5 della legge regionale n. 26 approvata dall’Assemblea legislativa il 7 agosto 2017 - l’intero Consiglio regionale aveva approvato la disposizione legislativa a cui oggi non state dando seguito – al tempo stesso di fare in modo che il tavolo tecnico per l’elaborazione del progetto pilota possa anche avviare la produzione della cannabis all’interno del territorio regionale per uso terapeutico, per evitare di importarla.
Le chiedevo anche – lei non mi ha risposto - quali politiche intende perseguire per un maggiore e opportuno utilizzo della cannabis per uso terapeutico. La sua risposta mi ha molto delusa anche perché mi sembra poco attinente alle indicazioni sanitarie e terapeutiche. In questo momento lei è l’Assessore alla sanità, non può rispondere come un Questore che considera la cannabis uno stupefacente. Lei mi deve rispondere come un Assessore che si preoccupa della salute delle persone, che la utilizzano ed hanno dei benefici importanti, che ora aspettano delle indicazioni dalla Giunta regionale delle Marche, dalla quale dipende la loro salute.
Le chiedo di rivedere la mia interrogazione e di riportare ...

Interrogazione 865
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo
“Liste di attesa nella Regione Marche”

Interrogazione n. 888
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Chiarimenti in merito alla situazione delle liste di attesa post pandemia”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 865 dei Consiglieri Carancini, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo e l’interrogazione n. 888 della Consigliera Ruggeri (abbinate).
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il Ministero aveva stanziato 12.861.000 euro per il recupero delle liste di attesa del periodo della pandemia. La Regione Marche ha utilizzato 4.694.000 per questo fine e 8.167.000 euro per l'impiego di farmaci innovativi oncologici, poiché la copertura del finanziamento di farmaci innovativi non era sufficiente, si è reso necessario integrare il costo di farmaci innovativi oncologici anche con altri fondi.
Per quanto riguarda l'altro capitolo della domanda, le somme spese per la sanità privata, l'indirizzo del Ministero era quello di spendere per la committenza al privato 1.650.000 euro, ne sono stati spesi 1.636.000, rimanendo dentro il budget previsto dalla remissione ministeriale.
Sul tema delle liste d’attesa di cui si parla spessissimo, siamo tutti ben consapevoli che il nostro Paese accusa un ritardo in alcune prestazioni, ma voglio dire che venerdì scorso si è svolta ed oggi si svolgerà la Conferenza delle Regioni. La nostra Regione è al quinto posto in Italia per le liste d'attesa a e per la qualità dell'assistenza sanitaria e parteciperà alla ripartizione di 222 milioni di euro, attribuiti alle prime cinque Regioni che garantiscono le liste d'attesa.
Le Marche sono una Regione benchmark di riferimento e anche su questo tema, lo voglio qui ricordare, le prestazioni si riferiscono all'anno 2022.
Oggi nella Conferenza, convocata a Roma alle ore 14:30, si darà luogo a questa ripartizione dando alla Regione Marche questo riconoscimento che attesta in modo inequivocabile, da parte del Ministro della salute e delle altre Regioni, che le Marche sono una Regione benchmark, nonostante il numero delle interrogazione e tutto ciò che si dice sulle liste di attesa della nostra regione.
Il tema è legato anche al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, che negli ultimi anni non è cambiato. C'è da dire che l'aumento di 2 miliardi e più, operato con le ultime leggi finanziarie dal Governo Meloni, è fortemente insidiato da un'inflazione all'11%. Dobbiamo tener conto che, in base al finanziamento che è previsto sul Servizio sanitario regionale, la nostra è una delle Regioni modello a livello nazionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non danno fastidio le risposte dell’Assessore Saltamartini, le bugie, dà fastidio il fatto che ci creda stupidi, questo è il tema. L’Assessore non racconta come stanno le cose, si resta allibiti.
Ad agosto del 2020 per le liste di attesa il Governo stanzia 475 milioni, 12 milioni è la ripartizione che spetta alle Marche. Entro il 31 dicembre del 2020 si dovevano su tre linee di azioni: la chirurgia, lo screening oncologico, le visite specialistiche, ridurre i dati in positivo. Le Marche zero e governavano il Presidente Acquaroli e l’Assessore Saltamartini.
A maggio del 2021 con il decreto sostegni bis il termine viene prorogato al 31 dicembre 2021, cioè la possibilità di impiegare i 12 milioni, niente da fare, le Marche zero. Nella legge di bilancio 234 del 2022 le risorse, che erano 475 milioni, vengono aumentate a 500 milioni. A maggio del 2022, oltre un anno fa, la Regione Marche approva il Piano operativo regionale per le liste d’attesa, che dite: farà qualcosa entro il 31 dicembre 2022? Zero. Quando fa il provvedimento? Lo fa a luglio 2023, quattro giorni ... Assessore, lei ha tenuto nel cassetto oltre 9 milioni di risorse date dal Governo e attraverso la comunicazione pochi giorni fa arriva a raccontarci che li ha messi lei. Per tre anni non ha speso i 9 milioni, non ha fatto fare screening oncologici, chirurgia, visite specialistiche, è una vergogna e sui dati non racconta come stanno le cose. Sui ricoveri chirurgici le Marche sono quattordicesime, 32% rispetto alla media nazionale del 66%, sugli screening oncologici siamo quattordicesimi, 82% rispetto agli inviti. Per quanto riguarda le prestazioni siamo diciassettesimi, il 20% quando la media nazionale è del 67%; sulle prestazioni ambulatoriali siamo sedicesimi, 57% livello nazionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sui punti su cui è già intervenuto il Consigliere Carancini non dirò nulla, però mi preme sottolineare che non so più come avere le risposte. Quando faccio l'accesso agli atti mi viene detto che mi risponderanno, in Aula non ho risposte e non so più come affrontare al meglio il mio lavoro.
Chiariamo un punto, la legge di bilancio n. 234 approvata il 30 dicembre 2021 recita: “Ove il Ministero della salute abbia positivamente verificato l'insussistenza del fabbisogno di recupero delle liste d'attesa di cui al comma 276, il finanziamento di cui al comma 276 al presente comma e quota parte di esso rientra nella disponibilità del servizio sanitario della Regione o Provincia autonoma per lo svolgimento di altra finalità sanitaria”.
Ho fatto un accesso agli atti, ho chiesto la copia della relazione o dell’eventuale autorizzazione di cui al comma 279 dell'articolo della legge n. 234 del 2021. La risposta che mi è arrivata è che il dirigente del settore territorio ed integrazione socio-sanitaria ha richiesto alcuni giorni per approfondimenti istruttori e potrà rispondermi entro 20 giorni. Ancora la risposta non l’ho avuta, per cui mi sono organizzata per porre la stessa questione in Aula all’Assessore, chiedendo se il Ministero della salute ha verificato positivamente l’insussistenza del fabbisogno di recupero delle liste d'attesa.
Quotidianamente leggiamo sulla stampa di disservizi perché i nostri concittadini marchigiani non riescono ad accedere a diagnosi, interventi, però il punto è fondamentale: abbiamo avuto l’autorizzazione per distogliere questi soldi, che non sono pochi, dall’utilizzo che la legge prevedeva? Siamo stati autorizzati ad utilizzarli per i farmaci oncologici? Ad oggi nonostante le ripetute richieste in varie forme non ho avuto risposta, motivo per il quale devo pensare che forse qualcosa di più grosso c’è sotto.
Se c’è l'autorizzazione per favore mi venga fornita per tranquillizzare non solo me ed il gruppo del Movimento 5 Stelle, ma soprattutto la cittadinanza marchigiana, sennò vuole dire che in sanità si può fare quello che si vuole senza rispettare le leggi, e questo non è possibile in una Regione. Grazie.

Presidenza del Presidente
Andrea Biancani

Interrogazione n. 878
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Disagio degli utenti presso la guardia medica di Fano”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 878 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come risulterà all'interrogante e a tutti i colleghi il nostro Paese sconta una mancata programmazione della formazione dei medici che ritarda in modo sostanziale gli interventi del Servizio sanitario pubblico in termini di omogeneità, universalità e appropriatezza.
Questo percorso, purtroppo, si è aggravato negli ultimi anni in conseguenza del fatto che il numero delle borse di specializzazione, che sono state impiegate anche dalla nostra Regione, è risultato di gran lunga inferiore al numero dei medici che servono per il Servizio sanitario nazionale.
Per la carenza dei servizi sanitari e in particolare di quelli ospedalieri sono state aumentate le borse di specializzazione, con la conseguenza che i giovani medici partecipano, per fortuna, in termini di interesse pubblico alla specializzazione, determinando un impoverimento del numero dei medici che sono incaricati di gestire la parte della continuità assistenziale. Questa è la realtà nazionale, che non diverge nella nostra regione.
La situazione si aggrava per il problema climatico, per l'innalzamento della temperatura che colpisce molte persone fragili, anziane, con il conseguente sovraffollamento dei pronto soccorso. Per questi episodi il Ministero ha emanato una direttiva per l'incardinamento nel Servizio sanitario regionale territoriale di nuovi equipaggi Usca, unità speciali di continuità assistenziali, che si dovrebbero recare nelle abitazioni delle persone che soffrono di queste patologie e degli sbalzi climatici.
Per la costituzione di queste Usca si è attinto nel serbatoio dei medici di continuità assistenziale, anche per un diverso trattamento remunerativo di queste prestazioni che sono più alte per le Usca e più basse per la continuità assistenziale. Queste sono le cause che determinano in via generale il problema della carenza della continuità assistenziale nel nostro Paese e all'interno della nostra regione.
Segnatamente al turno notturno del 5 luglio 2023, di cui l’interrogante chiede informazioni, l'Azienda riferisce che il turno risultava scoperto, all'ultimo momento è stato coperto e successivamente è venuto meno il medico che doveva coprirlo. Tengo però a precisare che nonostante queste carenze, ove fosse presente l'esigenza di essere soccorsi e valutati da un medico, c’è sempre il servizio del 118 a disposizione, che anche in carenza di medici di continuità assistenziale può garantire le prestazioni di appropriatezza e di professionalità, che sono necessarie anche per le prestazioni che sono assicurate dai medici della continuità assistenziale. Grazie.

Presidente. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore per la risposta, che però non mi vede per nulla soddisfatta perché, a parte l'introduzione iniziale, che abbiamo affrontato tante volte in Aula, ho chiesto che cosa fosse successo il 5 luglio quando decine di persone si sono rivolte alla guardia medica di Fano, trovando luci accese, porta aperta, come se la guardia medica fosse aperta, senza un cartello fuori, senza la possibilità, telefonando al numero, di avere degli avvisi tramite la segreteria. Tutti pensavano che il medico fosse a fare una visita domiciliare. sono stati molto tempo fuori fino a che non si sono rivolti, come ha sottolineato l'Assessore, al 118 o al pronto soccorso, andando ad oberare dei servizi che già sono belli carichi.
La risposta che c’è stata a mezzo stampa ci ha lasciato allibiti perché il direttore ha detto che il medico ha avuto un malore, ma andando a scartabellare sul sito - non è semplice trovare le cose - abbiamo trovato una tabella che diceva che quel giorno la guardia medica sarebbe stata chiusa.
Una comunicazione chiara alla cittadinanza andava fatta e le segnalo anche, Assessore, che in quella tabella, che se vuole le giro, su mercoledì 12 non si capiva cosa sarebbe successo perché la tabella risultava verde, ma non c’era l’orario di apertura e chiusura della guardia medica, mentre il tutte le altre caselle c’era segnato dalle 20 alle 8. Un pasticcio c’è stato e in un ambito così delicato, sarebbe meglio che l’organizzazione funzionasse anche perché abbiamo fatto una brutta figura pure con un gruppo di turisti stranieri, visto che in questo periodo ne abbiamo anche pochi, magari con quelli che ci sono cerchiamo di distinguerci anche per l’efficienza dei servizi sanitari. Grazie.

Interrogazione n. 881
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri “Criticità U.O. Anatomia Patologica dell’Ospedale di Macerata”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 881 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Anche relativamente a questa interrogazione emerge il fatto che negli ultimi 10 anni nel nostro Paese chi aveva la responsabilità di governo non si è preoccupato di specializzare i medici, soprattutto in anatomia patologica, per cui ci troviamo a dover affrontare la carenza degli specializzandi.
Voglio ricordare che la nostra Regione a governo del centro-destra negli ultimi tre anni ha finanziato con fondi regionali, siamo vessilliferi in Italia per questo progetto, circa 100 borse di specializzazione nell’l'ultima delibera per i medici di medicina generale e per le altre specializzazioni.
La mancanza dei medici specializzandi in anatomia patologica è un tema nazionale, non si trovano nelle Marche, non si trovano nelle altre regioni, non si trovano in Italia.
Rispondendo segnatamente all’interrogazione, nell’ospedale di Macerata vale la stessa regola che vale in Italia, nel senso che i concorsi sono stati banditi, ma non ci sono persone disposte a concorrere per assumere i posti dato che non sono state formate.
Si valuti che nell'ultimo programma di formazione di specializzandi dell'Università delle Marche il Ministero ha assegnato solo due borse di specializzazione in anatomia patologica.
Questo tema è stato affrontato dall'Azienda attraverso l'esternalizzazione del servizio, non si poteva fare altrimenti, così come abbiamo detto più volte in quest'Aula. Se la prestazione non può essere garantita dall'organizzazione pubblica si acquista sul mercato con la sanità convenzionata.
In ordine a quanto riferisce l'interrogante su un’indagine della Procura della Repubblica di Macerata ricordo che nel nostro Paese l'azione penale è obbligatoria a fronte di un esposto, di una denuncia, di una querela, referto/istanza, così ripassiamo un po’ di procedura penale. E’ obbligatoria l'avvio di un'indagine penale. Indagini preliminari non significano responsabilità, non significano alcunché, ma sappiamo anche che le notizie relative alle indagini preliminari dovrebbero essere segrete, ma noi prendiamo atto, naturalmente, che questa notizia venga utilizzata, come fa spesso il Partito Democratico, per occuparsi di avversari politici o di dirigenti della pubblica amministrazione.
Questo è un tema molto rilevante di cui si sta occupando il Ministro della giustizia con la riforma.
Esprimo ai dirigenti dell'Ast di Macerata la massima fiducia. So che tutti i dirigenti operano con la massima professionalità ed il nostro compito è garantire la funzionalità del sistema sanitario, anche dei reparti di anatomia patologica. E non vedo come questa materia possa essere oggetto di continui attacchi da parte della politica dato che la pubblica amministrazione deve restare indenne, fuori, perché è al servizio esclusivo della nazione, senza politicizzare come fa l’interrogante continuamente, anche sui mezzi di comunicazione di massa, la sua attività politica per colorarla di un significato, di un tono che possa garantire allo stesso una visibilità politica che forse senza queste interrogazioni, senza questi attacchi, non avrebbe.
Concludo questa mia risposta all'interrogazione per riaffermare tutto l'impegno della Regione Marche a finanziare nuove borse di specializzazione. Ne abbiamo finanziate 100 con i fondi regionali, cosa che non aveva fatto il Partito dell'interrogante negli ultimi 15 anni, che ha finanziato cinque borse di specializzazione l'anno: cinque nel 2015, cinque nel 2016 e seguenti, quindi la differenza tra chi parla e chi governa è questa.
Nei prossimi anni avremo i medici specializzati in anatomia patologica. Non sopportiamo queste carenze che stiamo subendo, non per nostra colpa, ma per responsabilità di governo di chi ha governato la sanità nella Regione Marche negli anni precedenti e oggi viene qui a chiedere a noi spiegazioni su quello che loro non hanno fatto. Continuiamo a rispondere alle interrogazioni di ciò che non è stato fatto nel passato e chiedono a noi perché loro non hanno fatto quello che avrebbero dovuto fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARACNINI. Grazie, Presidente. Questo discorso, Assessore, bisognerebbe farlo dall'ex Sindaco di Cingoli che scaricava la neve sotto la Regione Marche, non mi ricordo come si chiama, però ricordo che c'era un Sindaco che scaricava sotto la Regione Marche.
Purtroppo lei è poco informato, non faccio le mie interrogazioni per me, cerco di fare atti ispettivi. Lei per salire agli onori della cronaca racconta bugie e non risponde all'interrogazione, sa meglio di me che la vicenda della Procura non l’ha tirata fuori il Consigliere Carancini, i giornali sono pieni da mesi di questa notizia, ho chiesto informazioni e lei fa finta di non conoscere cosa è accaduto.
Tanti pazienti non si sono visti per mesi processare i referti che riguardavano problemi oncologici con il rischio che potessero avere delle conseguenze. Avete fatto refertare anche dopo 9 mesi, nonostante i termini siano di 30 giorni, siete andati a far refertare – lei non mi ha risposto, io lo suppongo, evidentemente non aveva il coraggio di dirlo - in un centro di analisi non accreditato con tutte le conseguenze che riguardano i diritti alla privacy.
Ho chiesto com’era la situazione perché ci sono tanti pazienti che hanno ricevuto il referto dopo mesi. Ho chiesto quale fosse la situazione attuale, se un soggetto è indagato o meno non mi importa, riporto i dati che i giornali hanno pubblicato.
Invece di parlare di questo specifico evento si è allontanato ed ha parlato dei macro-sistemi, come fa sempre. Invece dovrebbe dare risposte a quegli utenti ed aggiungo che è vero che mancano complessivamente i temi dell’anatomia patologica, ma dovrebbe dirci quanti mesi sono passati da quando il Direttore, che aveva dato disponibilità, è andato via e avete fatto il bando. Grazie.

Interrogazione n. 884
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Potenziamento dei servizi territoriali a favore dei minori con difficoltà comunicative attraverso il Polo Territoriale di Comunicazione Aumentativa Alternativa di Pesaro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 884 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il servizio educativo, che è stato inaugurato a Pesaro, è stato definito innovativo. Tuttavia, sulla base di quanto il Consigliere riferisce, risulta anche agli atti che è un servizio che si muove tra il servizio socio-sanitario e il servizio educativo.
In realtà la materia è disciplinata dalla legge regionale 9 del 2003, che è rubricata “Disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l'infanzia, per l'adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie e modifica della legge regionale n. 46”, che prevede che la Regione promuova l'adozione di progetti sperimentali per nuove tipologie di servizi, ma non è il caso di specie, il caso oggetto dell'interrogazione.
Si evidenzia che il servizio, reso nel centro territoriale per l’inclusione tra le scuole nell'ambito pesarese, è localizzato all'interno di un centro specialistico per l'età evolutiva e, a seguito di collaborazione con l'Azienda sanitaria territoriale, accoglie gratuitamente i minori dopo una valutazione Umee ed ha infine delle caratteristiche di intervento ai bisogni delle persone con difficoltà comunicative.
Ho chiesto alle Aziende e al servizio sociale di approfondire l'argomento perché c'è un grande interesse pubblico a garantire i processi formativi dei ragazzi che hanno questo tipo di problemi, affinché possano conseguire con parità di trattamento e di opportunità un percorso di vita, altrimenti si rifletterebbe sul loro futuro.
Una volta approfondito l'argomento ci possiamo riaggiornare sulla materia per verificare quali spazi ci possono essere per far sì che il servizio, gestito attualmente da enti del terzo settore, possa integrarsi con altri servizi socio-sanitari che sono garantiti all'interno dell'Ast di Pesaro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Volevo portarla a conoscenza di questo progetto sperimentale che stato avviato nell’Ast n. 1. Un progetto che è stato inaugurato il 12 maggio 2023 come polo territoriale di comunicazione alternativa aumentativa, un servizio educativo innovativo che stato attivato grazie ad enti del terzo settore, in particolar modo all’associazione Genia e alla cooperativa Labirinto in collaborazione con l’Ast n. 1, l'Azienda sanitaria di Pesaro e Urbino ed il centro territoriale per l’inclusione tra le scuole dell’ambito pesarese ed il Comune di Pesaro.
Questo servizio viene ritenuto importante per aiutare le persone con problematiche di linguaggio e per compensare le difficoltà di comprensione e di produzione comunicativa. Un approccio che si sta diffondendo sempre di più e favorisce la comunicazione e l'abilità di questi ragazzi nel riuscire a comunicare.
Quando faccio qualcosa cerco di conoscerla e in questi anni ho seguito molto questo tipo di percorso, che sta dando risultati importanti, alleggerisce e dà una certa prospettiva non solo alle famiglie, ma soprattutto ai ragazzi in quanto consente loro di poter comunicare. Basta pensare di andare a cena, ordinare e far capire cosa il ragazzo vuole mangiare.
Per 36 mesi il servizio viene garantito, ma solo per sette ragazzi, per tutti gli altri le famiglie sono costrette a pagare, pagamento che viene effettuato sulla base dell’Isee.
Mi piacerebbe ampliare questo servizio, non a sette, ma aumentarlo a più persone possibili perché ci sono famiglie che non riescono a pagare e non possono accedervi.
Le chiedo di farlo quando prima per dare a questo servizio continuità e fare in modo che l’offerta possa essere proposta non solo dal polo educativo di Pesaro, ma che possa essere un servizio da allargare a livello regionale.
La sensibilità non manca e le risorse che sono necessarie sono poche, anche perché viene fatto gratuitamente con gli sponsor, cerchiamo di sostenerlo perché è un servizio importante. Grazie.

Interrogazione n. 885
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Consultorio familiare di Chiaravalle, Sassoferrato, Moie e Osimo: acquisto ecografo ginecologico completo di sonda transvaginale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 885 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il 20 luglio scorso è stata dotata la macchina ecografica, l'ecografo modello Mylab70 Xvision, di Chiaravalle, della sonda transvaginale. E’ stata consegnata lo scorso 20 luglio.
Per quanto riguarda la sede di Osimo sono in servizio due ecografi ginecologici completi di sonda transvaginale, nello specifico un ecotomografo modello Voluson e un altro ecotomografo modello Voluson 730.
Presso la sede di Sassoferrato l'ambulatorio ginecologico è posto all’interno del consultorio familiare e c'è un medico ginecologico un giorno a settimana. Qui è presente la richiesta di acquisto di un ecocardiografo da destinare all’ambulatorio cardiologico di Sassoferrato, che è stata presentata all’Azienda nel 2023 ed è previsto nei prossimi acquisti da parte di questa.
Anche nella sede di Moie, nell'ambulatorio ginecologico all’interno del consultorio familiare, c'è un medico ginecologico presente un giorno a settimana ed anche qui l'Azienda ha messo nell'elenco degli acquisti un ecografo per garantire tutte le prestazioni necessarie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta, di cui sono parzialmente soddisfatta.
Mi fa piacere che a seguito del tour dei consultori, che lei in qualche modo ha ispirato, ci sia stata questa rincorsa da parte della Giunta regionale nel dare una risposta prima della discussione in Aula di questa interrogazione. Quindi mi fa piacere, anche se è tardivo l’arrivo ed ovviamente non posso che esserne soddisfatta.
Su Osimo non ho capito se si tratta di una nuova consegna, perché se si tratta di ecografi che sono già a disposizione la invito a rifare un giro con me in quel consultorio perché non ce ne sono, mentre su Sassoferrato e Moie li avete messi tra gli acquisti, ma ancora non sono stati consegnati.
Allora, Assessore, le chiedo: ci sono dei problemi economici? Perché i fondi per il saltarello artistico sono stati trovati subito mentre quelli per acquistare degli ecografi no. Evidentemente è una questione di priorità, infatti a 3 anni dal vostro insediamento, in ambito sanitario, i problemi e i disagi per le cittadine e i cittadini marchigiani, che si rivolgono al servizio sanitario pubblico, non solo non sono diminuiti, ma anzi sono aumentati.
Da mesi, anzi da anni ormai, sentiamo dichiarare che la vostra politica sanitaria è tarata sui bisogni dei singoli e sulla valorizzazione dei territori, su una sanità di qualità per tutti, nessuno escluso, e oggi con la sua replica abbiamo avuto la conferma, in verità l'ennesima, dell'inconsistenza delle vostre promesse.
Oramai sembra proprio chiaro che la volontà di quest’amministrazione sia quella di smantellare definitivamente il servizio pubblico, lo vedremo la settimana prossima quando andremo ad approvare il nuovo Piano socio-sanitario, e tra questo rientra anche quello offerto dai consultori familiari. Non dotarli di attrezzature e ancora peggio di personale adeguato va in questa direzione.
Leggendo la vostra proposta di Piano socio-sanitario, che andremo a discutere la prossima settimana, meraviglia non poco la previsione della totale invarianza finanziaria rispetto all’assetto attuale, e allora le chiedo: “Ma con quali risorse ha intenzione di acquistare questi ecografi?” Nel Piano infatti manca qualsiasi previsione di risorse aggiuntive necessarie a sostenere i maggiori costi legati agli interventi proposti e agli attuali vincoli normativi anche in materia di personale. E’ una dimenticanza, caro Assessore, che da sola rende il Piano un libro dei sogni e non un documento credibile di programmazione socio-sanitaria.

Interrogazione n. 886
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Estensione Decontribuzione Sud alle aziende localizzate nel cratere del sisma 2016 ed in tutte le aree di crisi industriale complessa della Regione Marche e istituzione Zes nelle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 886 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, L’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Prima c'è stato un equivoco in quanto non ho visto l'integrazione dell'ordine del giorno. Ho cercato di tagliare alcuni passaggi e spero di rispondere pienamente all'interrogazione.
La misura della decontribuzione sud è stata introdotta nel decreto legge n. 104 dell'agosto del 2020, che contiene misure urgenti per il rilancio dell'economia e all'articolo 27, comma 1, prevede che “Al fine di contenere gli effetti straordinari sull'occupazione determinati dall'epidemia da Covid-19, in aree caratterizzate da gravi situazioni di disagio socio-economico e di garantire la tutela dei livelli occupazionali, ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico, è riconosciuta, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente, la cui sede di lavoro sia situata in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro-capite inferiore al 75% della media UE27 o comunque compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale - questo lo diceva il Governo Conte 2 ad agosto 2020 - un esonero dal versamento dei contributi pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti dai medesimi, con esclusione dei premi e dei contributi spettanti all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro infortuni sul lavoro (INAIL).
Tale legge prevedeva inizialmente l'operatività per il 2020, ma con legge di bilancio 2021 la sua operatività è stata prorogata sino al 31 dicembre 2029, anche se rimane necessaria la relativa autorizzazione da parte della Commissione europea, con successiva circolare Inps di recepimento, che deve confermare la compatibilità con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato. Al momento la misura è autorizzata fino al 31 dicembre 2023.
E’ altrettanto evidente che nell'indicazione dei parametri in cui poteva operare la misura, Pil pro-capite inferiore al 75% della media, comunque compreso tra il 75% e il 90%, non rientrava la nostra Regione che ha un Pil pro-capite, che nel periodo di riferimento 2018 si collocava tra il 90% e il 100% della media nazionale. Da agosto 2020 l'intenzione del legislatore è stata quella di circoscrivere le agevolazioni alle sole otto regioni del mezzogiorno.
Sulla base del quadro sopra descritto, appare quindi poco probabile, nonostante i numerosi tentativi esperiti dal 2020 in poi dai nostri rappresentanti in Parlamento e dallo stesso Commissario al sisma, prevedere l'accoglimento della richiesta di estensione alla Regione Marche dei benefici di decontribuzione sud, attraverso l'ampliamento delle limitazioni effettuate dal precedente Governo perché, oltre alla modifica della legge ed alla previsione di risorse finanziarie aggiuntive, si dovrebbe riaprire il negoziato con la Commissione europea sul tema degli aiuti di Stato.
Si conferma in ogni caso l'impegno di questa Giunta a proseguire in tutte le sedi l'attività di sensibilizzazione del Governo sull'opportunità di estendere i benefici della decontribuzione sud almeno ai territori più colpiti da gravi situazioni di disagio socio-economico.
Differente la questione relativa all'istituzione di una Zes, zona economica speciale, per la Regione Marche. Com’è noto, le zone economiche speciali sono uno strumento nazionale di sviluppo territoriale dalle caratteristiche ben definite; sono basate su delimitazioni territoriali puntuali, limitate, all'interno delle quali le imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative.
Si ribadisce che, sulla base normativa vigente, l’area interessata da una potenziale Zes per la Regione Marche sarebbe limitata a circa 1700 ettari che corrisponde all'estensione di un Comune medio piccolo.
Il quadro normativo di riferimento della Zes è oggetto attualmente di un ripensamento molto importante del quale è necessario tenere conto.
Per quanto riguarda le otto Zes esistenti, già commissariate per le persistenti difficoltà di attuazione e di avanzamento, nel recente documento proposto per la revisione PNRR nel capitolo REPower, presentato dal Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, lo scorso 27 luglio, è stata proposta una nuova misura della Missione 5 Componente 3 del PNRR dedicata alla Zes unica del mezzogiorno, anche alla luce delle citate difficoltà di natura gestionale ed organizzativa. Il Dipartimento si sta orientando verso un sistema di governance basato su una struttura unica nazionale. In riferimento invece al futuro strumento Zes a livello nazionale il Dipartimento per la coesione territoriale sta lavorando al nuovo DPCM, che modifica il precedente decreto del 25 gennaio 2018 con il riordino della disciplina ZES e ZLS. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. La risposta è burocratica, ci ha detto che cos'è la decontribuzione, che cos'è la Zes, ma sono cose che conosciamo bene, le conosce bene quest'Aula.
C'è un'unica risposta politica, che è quella che conta, e di fatto l'Assessore ci ha detto che estendere la decontribuzione sud alle aziende localizzate nel cratere del sisma e in quelle localizzate nelle aree di crisi industriale complessa è un miraggio, non è possibile.
E’ una resa politica, perché non dovrebbe essere possibile? D’altra parte il negoziato con l'Europa si può tranquillamente integrare, attesa la particolare condizione delle aziende all'interno dell'area del cratere sismico e delle aree di crisi industriale complessa. Quindi, va da sé che ci possa essere questa rinegoziazione, anche perché il Governo nazionale è sovrapponibile politicamente a quello regionale, non mi pare che ci siano delle difficoltà. D'altronde quest'Aula con questa maggioranza ha impegnato la Giunta ed il Presidente ad ogni attività presso il Governo, il Parlamento e la Conferenza Stato-Regioni, affinché nella prossima legge finanziaria venissero estesi benefici della misura decontributiva anche alle aziende localizzate nel cratere del sisma del 2016 e in tutte le aree di crisi industriali complesse della Regione Marche. Questa è una risoluzione approvata all'unanimità da quest'Aula sulle mozioni, tra le quali c’era quella a prima firma dei Consiglieri Casini, Cesetti e di tutto il gruppo del Partito Democratico.
In occasione di quel dibattito, tra l'altro, l'ex Assessore al bilancio, oggi Senatore della Repubblica, nonché Commissario alla ricostruzione dichiarava: “Faremo la nostra battaglia fino in fondo, visto che saremo tra poche settimane anche noi classificati in transizione”, però mi pare che non ci sia riuscito.
Per quanto riguarda la Zes è stata quasi data per fatta, ricordo la capogruppo Consigliera Marcozzi, oggi tutto tace.
Ripeto, c'è un Governo sovrapponibile al vostro, cosa osta ancora a queste misure che sono indispensabili per la nostra Regione e per il suo rilancio? Altrimenti le aziende se ne vanno in Abruzzo ed è un danno enorme. Grazie.

Interrogazione n. 890 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Attuazione della mozione n. 359/2023 ‘Richiesta di interpretazione autentica ai fini applicativi di quanto previsto al capitolo 12 del PRGR’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 890 - a risposta immediata - della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Grazie alla Consigliera Ruggeri che pone una questione importante, sulla quale non eluderò la risposta, anche se dovrò comunque precisare alcune questioni.
Le condizioni per dare un'interpretazione autentica a questa tipologia di richiesta non ci sono, da parte della Regione Marche e da parte di questo Consiglio, per un semplice motivo, al contrario di quando a suo tempo abbiamo dato un'interpretazione autentica su una questione che riguardava la discarica di Ascoli Piceno. Lì abbiamo dato un'interpretazione autentica sulla norma regionale, invece, in questo caso, la norma è nazionale, che adesso elencherò e che è per il resto anche molto chiara.
Dare un'interpretazione su una norma nazionale …, che è chiara di per sé, poi ci torno perché per quello che riguarda la Regione Marche siamo già intervenuti, adesso sarò più esaustivo anche se lei ha capito bene tutta la questione.
Rispetto alla sua richiesta di dare un’interpretazione autentica alla modifica dell’articolo 183 del decreto legislativo n. 152, la norma che lasciava ai Comuni la libertà di regolamentare quali rifiuti dell'attività produttiva fossero assimilabili agli urbani, prima ognuno dava una propria interpretazione, faceva l’elencazione ed era abbastanza equivoca, oggi il decreto legislativo n. 116 del 2020, mette nero su bianco e con esattezza quelli che sono i rifiuti assimilabili urbani pericoli, non pericolosi, poi le lascio tutta la situazione.
Dare noi un'interpretazione “autentica” ad una legge dello Stato è una presunzione che non vogliamo fare, però questa norma nazionale, al contrario del passato, dove ogni Comune interpretava per proprio conto, decanta con molta precisione i rifiuti che possono essere abbancati in un modo piuttosto che in un altro.
Per quel che riguarda la questione che più strettamente riguarda Riceci, questo è l'interesse forte che lei pone, abbiamo risposto alla provincia di Pesaro e Urbino perché chi deve dare la risposta ufficiale è la Provincia di Pesaro e Urbino, non è la Regione Marche, anche su questo è ora che siamo chiari perché troppo spesso ...

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. A me è chiaro il quadro tant’è che la richiesta di interpretazione autentica, che ho fatto tramite mozione e che è stata approvata all'unanimità, verteva su questo punto. Come va interpretata la norma del regolamento del 2015, alla luce della legge successiva dello Stato? Questo c'era scritto anche nella mozione che quest’Aula ha approvato all'unanimità, però il PRGR l’abbiamo fatto prima e tutto il problema nasce da questo, l’ho messo nella mia mozione.
Il Piano regionale di gestione dei rifiuti è precedente alla direttiva europea, che è stata recepita dalla legge nazionale. Facendo leva su questo la Provincia, sul progetto che la società ha presentato, dà un’interpretazione diversa del nostro PRGR, tant’è che il progetto tecnicamente sarà difficile che, se non mettiamo nero su bianco niente, non sia dichiarato dai tecnici valido o comunque validabile. Questa era la mia richiesta.
Ho letto che lei ha mandato la risposta alla Provincia, la lettera che mi ha fatto vedere adesso, di cui ho letto il contenuto sulla stampa. La nostra mozione è stata approvata all'unanimità il 6 giugno ...

Interrogazione n. 893 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Realizzazione di un impianto fotovoltaico e opere connesse ricadenti nei Comuni di Falerone e Montegiorgio”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 893 - a risposta immediata - dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ci sono tutta una serie di questioni che non può interpretare direttamente la Regione. Questo caso è più o meno similare perché un procedimento di questo tipo fa capo alla Provincia di Fermo perché è lì che è stata presentata la richiesta.
Nella Conferenza dei servizi, che è già stata convocata in una prima lettura, siamo stati invitati come Regione Marche, come settore fonti energetiche, per quel che riguarda le opere di connessione, di fatto dove deve passare l'elettrodotto che collega il nuovo impianto alla rete elettrica, e come Genio civile per quanto concerne un passaggio sopra un fosso o un corso d'acqua che deve essere attraversato da questa linea. Anche in questo caso dovevamo dare un parere, ma il parere della Regione è stato dato in maniera accessoria rispetto alla sostanza vera e propria, che è in capo alla Provincia.
Su tutto questo c'è un grande equivoco di fondo, all’epoca il governo Draghi aveva dato delle indicazioni su quelle che dovevano essere le aree idonee per poter realizzare impianti di questo genere ed entro sei mesi avrebbe dovuto indicare alle Regioni le linee guida per dichiarare le aree non idonee. Queste linee guida ad oggi né dal passato governo né dall’attuale sono mai arrivate alle Regioni e di conseguenza rimangono solo le indicazioni delle aree idonee, su tutto il resto è un po’ carta bianca.
I privati stanno richiedendo impianti più o meno grandi, spesso molto grandi e impattanti sul territorio, che è al di fuori delle aree idonee, ma non è indicato tra le aree non idonee. C'è una difficoltà su questo.
In questo caso, però, abbiamo dato i nostri pareri sulle cose inerenti la linea elettrica in quanto siamo stati tirati in ballo ufficialmente, se non ci aspetta ufficialmente abbiamo difficoltà. E’ come se approvassimo un documento come Consiglio regionale con il quale si dice no a quell'impianto oppure che quell’impianto non va bene, su quale normativa lo facciamo? Non avendo linee guida che ci indicano le aree non idonee, non abbiamo capacità di fatto di lasciare un qualcosa che sia simile …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. La risposta è chiara ed anche esaustiva, so bene che per quell'impianto la Regione Marche non può fare più di tanto, però nell'interrogazione si chiede quali siano le iniziative per scongiurare la realizzazione di quell'impianto, può fare qualcosa la Regione Marche, come no? Ad esempio, la Giunta potrebbe accelerare l'approvazione della nostra proposta di legge, la n. 170 a mia prima firma, per dotarsi di una legislazione regionale che vada a coprire quel vuoto lasciato dalla legislazione nazionale, una prateria nella quale fanno le scorribande le aziende che vogliono devastare il territorio agricolo con tutte le sue bellezze paesaggistiche, storiche, ambientali per installare impianti fotovoltaici, che sono una schifezza sotto questo aspetto e dovrebbero essere installati nei capannoni industriali, nelle aree dismesse e non nelle aree di pregio.
La Regione Marche può dotarsi di una legge in quanto la materia è di legislazione concorrente, dato che non è solo l'ambiente, ma è anche la tutela del paesaggio. Ne abbiamo già discusso in quest'Aula più volte, non dobbiamo aspettare le linee guida nazionali, possiamo legiferare all'interno delle nostre competenze per individuare le aree non ...

Interrogazione n. 895 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Casini
“Provvedimenti di concessione dei bandi NextAppennino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. Passiamo di nuovo all’interrogazione n. 895 - a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Era scontata, Consigliere Carancini, la sua insoddisfazione, prima ho risposto ad un'altra interrogazione.
Il programma NextAppennino, finanziato dal fondo complementare del PNRR per le aree dei sismi 2009 e 2016, ha delineato nella macro-misura B un pacchetto di interventi articolato in 10 bandi. suddivisi in assi di finanziamento e regimi di aiuto differenziati.
A fronte dei 615 milioni di euro resi disponibili sotto forma di agevolazioni sui nuovi investimenti, sono stati presentati 2.541 progetti per un valore complessivo di 2.541.000.000 di euro, con la richiesta di contributo pubblico per 1.490.000.000 di euro.
In ragione della forte risposta del tessuto imprenditoriale dell'area del cratere, l'attività istruttoria demandata ai soggetti gestori Ivitalia e Unioncamere, con il coinvolgimento dei Comitati di valutazione, ha inevitabilmente richiesto tempi maggiori rispetto a quelli stimati e programmati.
Visti i diversi regimi di aiuto richiamati nei bandi in favore e scelti dalle imprese, le procedure di concessione agevolazioni, da attivare a seguito dell'approvazione delle graduatorie pubblicate a mezzo ordinanza della struttura commissariale, sono vincolate dai sistemi informativi nazionali ed europei e richiedono un tempo specifico per ogni progetto approvato e finanziato, che non può essere contratto.
In ogni caso, si precisa che sono ad oggi in corso le comunicazioni dei provvedimenti di concessione e che, al fine di garantire la celerità dei tempi di finanziamento si è provveduto, per mezzo della struttura commissariale, a sensibilizzare e sollecitare espressamente i soggetti gestori alla speditezza delle procedure amministrative.
Si evidenzia che la prosecuzione dei lavori, che certamente avverrà con la massima speditezza, è necessariamente influenzata, specie con particolare riferimento ai tempi istruttori di conclusioni, dalle difficoltà operative manifestate dallo stesso tessuto imprenditoriale.
Appare appena il caso di ricordare che l'individuazione dei soggetti gestori Invitalia e Unioncamere risale a gennaio 2022, una decisione rispetto alla quale la Regione Marche, insieme alla Regione Abruzzo, aveva evidenziato perplessità optando per una gestione in sede regionale, al fine di garantire quella maggiore vicinanza e rispondenza alle necessità del tessuto economico e sociale locale.
Restando a disposizione per ogni ulteriore necessità …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Si può sbagliare, per carità di Dio, mi consolo perché non avevo capito niente e c'era una ragione.
Assessore, mi rendo conto dello sforzo di spiegare, resta il fatto che sono trascorsi oltre sei mesi dal momento in cui le imprese, i tanti giovani, le tante aziende pensavano di avviare la propria attività e di poterlo fare in tempi ragionevoli.
Credo che non possa essere scaricato sulle aziende il fatto che ci siano state tante richieste, tanti progetti e tante istanze. Lo Stato, l'ufficio regionale, il Commissario alla ricostruzione e Invitalia avrebbero dovuto approntare tutti gli strumenti necessari per poter dare una risposta.
Potrei anche non aver compreso, ma lei non ci dice quando avverranno, quando ci saranno le famose PEC con le quali alle varie aziende si comunicherà che avranno il beneficio delle risorse, e questo è preoccupante. Lo dico per la Regione Marche perché rispetto ai temi del sisma e soprattutto del cratere ciò che conta è la possibilità che la Regione Marche e le istituzioni rispondano, ecco perché invitiamo lei o il Presidente Acquaroli a sollecitare e a fare pressioni affinché queste risposte possano avvenire quanto più rapidamente possibile. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

Interrogazione n. 894 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Iniziative urgenti per assicurare l’erogazione del gas della rete urbana nel condominio di Via Senna a Pesaro, gestito dall’ERAP”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 894 - a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano Aguzzi. Grazie, Presidente. L'edificio di via Senna a Pesaro si compone di 23 alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed è interamente di proprietà del Comune di Pesaro.
L’edificio di recentissima costruzione è stato realizzato in forza di un progetto esecutivo commissionato, approvato e validato dall'amministrazione comunale nell'anno 2016, comprensivo di impianto centralizzato a gas per riscaldamento sia invernale che rinfrescamento estivo. L'assegnazione degli alloggi ai nuclei familiari, pur se di competenza dall’amministrazione comunale, è stata effettuata con il supporto del Servizio di mediazione sociale dell’Erap Marche. In siffatta situazione molte famiglie non hanno provveduto nel tempo a corrispondere quanto dovuto per le spese condominiali, con conseguente distacco dell'utenza da parte del gestore che fornisce gas. A seguito del distacco dell'utenza gas, intervenuto per la copiosa morosità condominiale, l’Erap Marche ha provveduto ad inoltrare diverse diffide a tutti gli assegnatari morosi per il pagamento della morosità condominiale accumulata ed a anticipare come Erap direttamente all'amministrazione ... euro 10.000 da ottobre 2021 a fronte delle diverse segnalazioni pervenute. L’Erap si è fatta anche carico delle spese per un periodo, poi ha incaricato gli avvocati di risolvere le questioni, non ancora divenute a soluzione.
Gli interventi necessari per la realizzazione di impianti autonomi in luogo di quello centralizzato sono complessi sotto il profilo tecnico nonché oltremodo onerosi ed invasivi sotto il profilo estetico.
E’ possibile installare delle valvole di intercettazione a monte di ogni unità abitativa, così da escludere dal servizio di riscaldamento quelle locate agli inquilini morosi, ma per questo occorrerebbero 120.000 euro.
La proposta di Erap è quella di diversificare le utenze dalla centralizzazione dell'attuale servizio in modo da poter distaccare l'eventuale moroso da chi moroso non lo è o lo è in maniera minore.
Essendo la proprietà del Comune di Pesaro, chi dovrebbe fare questo lavoro è il Comune di Pesaro, di conseguenza ritengo del tutto fuori luogo aver formalizzato alla Regione Marche un'interrogazione di questo genere su uno stabile che è del Comune di Pesaro, su un'utenza che è stata staccata da un gestore che è gestito da una società che ha sede nel Comune di Pesaro.
Non vedo cosa c’entri la Regione Marche in tutta questa partita. L’Erap Marche per sensibilità si è fatta carico in un primo momento di pagare alcune di queste utenze per evitare il distacco, ma questo non è servito perché per molte utenze il mancato pagamento si è perpetrato nel tempo. Di conseguenza ritengo fuori luogo rivolgere alla Regione Marche un’iniziativa di questo genere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Per quanto mi riguarda non è come dice lei e penso che sia assurdo che l’Erap Marche progetti impianti centralizzati.
Assessore, non faccia lo scaricabarile. L’impianto è stato progettato dall’Erap Marche, il Comune di Pesaro, oggi proprietario, ha acquisito un progetto di Erap Marche ed ha fatto i lavori.
Ritengo che vada dato un indirizzo chiaro da parte sua. Non è la prima volta che ci sono inquilini che rimangono senza gas per aver voluto centralizzare gli impianti, è un errore di progettazione di fondo, tutti sanno ...

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Per cortesia, Assessore, non facciamo un dibattito.

Andrea BIANCANI. La invito, Assessore, a segnalare ad Erap Marche che gli edifici sono occupati da persone con fragilità economica, fisica o psichiatrica.
Pensare di fare degli edifici di edilizia residenziale …, al di là di chi l’ha fatto, il problema oggi è evitare che si facciano, perché pensare che tutti paghino …, siccome non pagano in un condominio dove stanno notai, avvocati o Consiglieri regionali, pensare che paghino in questi … penso che sia pura fantasia.
Sta di fatto che sono cinque mesi che queste persone sono senza gas, senza riscaldamento, senza possibilità di scaldare l'acqua; è una situazione insostenibile.
Se fossi al suo posto farei di tutto per trovare un accordo, anche in collaborazione con il Comune di Pesaro. Perché penso che non sia dignitoso che ci siano oggi ...

Interrogazione n. 896 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Rimodulazione del PNRR ed eliminazione fondi per progetti contro rischi alluvioni e dissesto idrogeologico: urgenti ed immediate iniziative della Giunta sul Governo per scongiurare tale rimodulazione”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 896 - a risposta immediata - della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Grazie, Consigliera Lupini. Lei pone una questione che è di per sé delicata, però fortunatamente è già automaticamente risolta di principio.
Come riportato nell'interrogazione in oggetto, nella proposta del Governo di revisione del PNRR diramata il 27 luglio 2023 si propone il definanziamento nell'ambito della Missione 2 Componente 4 del sub-investimento "Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico”.
La proposta di soppressione è motivata, come precisato nel documento governativo, in ragione della natura di "progetti in essere" degli interventi compresi in tale misura, ossia di interventi già finanziati e avviati precedentemente all'avvio del PNRR. Si tratta di interventi finanziariamente coperti con risorse statali e non finanziati dal PNRR, gestiti dal Ministero dell'ambiente, interventi la cui realizzazione è stata demandata con i decreti di finanziamento ai Commissari di Governo per il contrasto al dissesto idrogeologico.
L'inclusione di questi progetti nel PNRR quali "progetti in essere" è avvenuta ai soli fini di rendicontazione, in quanto i fondi necessari per la loro attuazione sono e restano non PNRR.
Per la Regione Marche gli interventi "in essere" rientranti nella misura M2C4 2.1a del PNRR sono 29 per un importo complessivo di 32,2 milioni di euro e sono stati finanziati con programmi di intervento del Ministero dell'ambiente negli anni 2017, 2019, 2020 e 2021. L'attuazione di questi interventi (diversi dei quali già ultimati) prosegue quindi normalmente nell'ambito della gestione commissariale, a prescindere dalla loro inclusione o meno nel PNRR. Diciamo che è una partita di giro, però questi interventi per quanto riguarda la Regione Marche ed in maniera più che diffusa proseguono perché sono stati precedentemente finanziati con fondi regionali o statali e molti di questi sono già arrivati anche a conclusione.
Le posso dare la risposta più tecnica, se vuole Consigliera, poi la approfondisce un attimo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta, in effetti ha colto bene la mia perplessità e gradirei approfondire, magari le faccio un’altra interrogazione la settimana prossima.
Questo è un tema che ci sta molto a cuore, era della scorsa settimana la nostra disquisizione in quest’Aula sui rischi del sistema di allerta ed è arrivata la comunicazione giovedì scorso, se non sbaglio, sulla decontribuzione, sull’eliminazione dei fondi contro i rischi di alluvioni e di dissesto idrogeologico. Per la Regione Marche sono fondi necessari che ad oggi, di fatto, sono stati tolti.
Abbiamo ascoltato il Ministro che riferiva alla Camera che verranno trovati dei fondi altrove con altre misure, però ad oggi siamo comunque molto preoccupati per la decontribuzione, che è il dato che abbiamo.
Quello che succederà nel futuro lo seguiremo con attenzione, faremo tutti gli approfondimenti.
La risposta dell'Assessore è stata rassicurante, però mi riservo di capire meglio e approfondire perché mi lascia un po' perplessa. Credo che non ci sia spazio per la preoccupazione e la perplessità di fronte a queste tematiche, su un rischio che per la nostra Regione è davvero concreto. Grazie.

Proposta di atto amministrativo n. 45
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da gioco d'azzardo patologico (GAP) e da nuove tecnologie e social network (dipendenze digitali) - annualità 2023-2025. Legge regionale 7 febbraio 2017, n. 3, articolo 9, comma 1”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 45 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Le dipendenze patologiche sono una patologia che rientra nei livelli essenziali di assistenza ed è assicurata da una offerta integrata di assistenza dalle Aziende sanitarie, strutture private autorizzate e accreditate dal terzo settore e da associazioni di volontariato.
Le dipendenze sono cambiate negli anni, dall'uso prevalente di sostanze, come l'eroina, all'aumento delle dipendenze derivate da gioco d'azzardo, uso compulsivo di internet, il gaming, lo shopping compulsivo e il sex addiction.
Con dati aggiornati al 2019, nelle Marche il gioco telematico ha segnato un giro economico ingente tra giocate, somme riscosse e quanto incassato dall'erario. Con i dati 2022 i soggetti censiti dalle nostre strutture per dipendenze sono 413 di cui 363 per gioco patologico e 50 per dipendenze digitali ed altro.
Da sempre la Regione Marche, ed oggi più che mai, si impegna per il contrasto di tali problematiche per cui già nel 2004 la delibera di Giunta regionale n. 74 ha dato impulso alla riorganizzazione del sistema regionale ed ha istituito i 5 dipartimenti delle dipendenze patologiche, oggi delle AST.
Con decreto n. 24 del 2021 viene costituito un tavolo tecnico integrato in cui ci sono i Direttori di Dipartimento delle Aree vaste, gli ambiti territoriali sociali, le associazioni e il terzo settore. Oltre a questo la Regione Marche prende parte ad un tavolo intra-regionale per le dipendenze patologiche che serve come fonte di scambio di informazioni e notizie.
La deliberazione del GAP oggi allo studio viene impostata secondo i dettami del Ministero della salute e ricalca la struttura del GAP 2019-2021.
La parte preponderante dei fondi sono per la prevenzione, che tra l'altro guarda al Piano nazionale di prevenzione con cui ha un grande raccordo.
Il fondo destinato al GAP Marche è di 4.790.493 euro di cui :
- il 56% destinato alla prevenzione tramite progetti volti all'informazione, all'educazione, alla sensibilizzazione e alla prevenzione ambientale, con un importo di 2.619.481 euro;
- il 38% per la consulenza, ascolto, presa incarico, cura e riabilitazione per un importo di 1.777.505 euro;
- il 6% alla formazione per un importo 280.658 euro.
Oltre a questo ulteriori 112.000 euro, provenienti dai residui del GAP 2019- 2021, sono dedicati al monitoraggio del fenomeno e alla valutazione delle politiche regionali in essere.
La Regione Marche, stando al quadro nazionale, non è una delle Regioni maggiormente a rischio per il numero di punti fisici di gioco.
Nel 2020 la pandemia ha innescato un processo per cui il gioco on line ha avuto una forte impennata, fenomeno che si è anche confermato nel 2021 con un aumento del 36% rispetto alla raccolta premi del 2020. Si riscontra in tutta Italia un aumento esponenziale del gioco on line, che ormai è ben oltre il 50% del totale.
In generale il GAP Marche, nelle sue articolazioni, è sicuramente un piano adatto allo scopo per cui viene redatto obbligatoriamente sulla scia delle direttive statali e fotografa il fenomeno in maniera puntuale al fine di contrastare e arginare il problema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Tengo particolarmente a dare un contributo personale su questo Piano per il contrasto del gioco d'azzardo patologico anche per mia formazione professionale, per conoscenza sul campo di questi progetti che oggi licenziando e votando questo atto amministrativo andiamo a finanziare.
Sono fondi nazionali vincolati che poi il terzo settore e la sanità regionale andranno a mettere in campo con campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, in particolare a: scuole, docenti, personale come educatori sanitari, che a vario titolo operano nel nostro sistema sanitario regionale, famiglie. Tutta la cittadinanza deve essere informata e soprattutto sensibilizzata.
Rileggendo con attenzione tutto il Piano mi sono fatto una domanda che voglio condividere oggi con voi: qual è il dato sommerso rispetto a questo fenomeno che è diventato una piaga sociale, anche troppo silenziosa? Quante famiglie soffrono a livello economico, psicologico e sociale del comportamento patologico di un familiare, che non si rivolge ai servizi opportuni? Credo che questa domanda venga soprattutto dalla conoscenza profonda che ho dei fenomeni del tessuto socio-sanitario del nostro territorio, soprattutto del territorio dal quale provengo.
La pandemia ha accentuato il fenomeno del gioco on-line perché durante la prima fase del lock down, quello più pesante, chi soffriva di questo tipo di comportamento patologico si è aggrappato alle nuove tecnologie.
I servizi socio-sanitari della nostra Regione, prima Asur ora AST, hanno visto un cambiamento profondo nell'utenza, prima erano i dipendenti da sostanze (alcol, droghe). Negli anni abbiamo visto tanti nuove sostanze psicoattive di cui si può diventare dipendenti e soprattutto abbiamo visto aumentare la comorbilità con disturbi di tipo psichiatrico di questi pazienti, tanto che sono nati dei piani sempre più integrati, delle équipe sempre più multidisciplinari e multiprofessionali, che vanno ad intersecarsitra consultori, psichiatria e servizi per le dipendenze patologiche. Sottolineo questo soprattutto per far capire quanto sia complessa poi la presa in carico e l'accoglienza di queste famiglie perché è un disturbo che ammorba tutto il tessuto familiare, la struttura stessa della famiglia, con dei danni ingenti anche a carico dei minori ove presenti.
Il piano regionale sollecita ad utilizzare questi fondi, soprattutto per oltre la metà delle attività di prevenzione, che devono essere attuate da operatori formati. Dobbiamo andare a formare tutta la classe docente e soprattutto gli studenti, perché sottolineo con forza questo? Perché c’è stato segnalato e credo che sia un contributo, una sollecitazione costruttiva per andare a migliorare l'utilizzo di queste risorse, che sono senza dubbio voluminose proprio perché le scuole non sempre aderiscono a questi progetti.
Dovremmo avere un controllo maggiore, a nostro parere, un coordinamento maggiore degli interventi che si fanno nei diversi territori. Non sto a ripetere quanto già detto in modo opportuno dal relatore di maggioranza, ma voglio dare degli spunti di miglioramento. Se le scuole non aderiscono manca un pezzo fondamentale della rete perché dobbiamo agire sugli studenti, che sono la fascia di età che poi diventa nel tempo più fragile. Andare a fare prevenzione nelle scuole è quanto mai opportuno, è un ottimo investimento per contrastare un fenomeno che purtroppo è sempre crescente.
Ho assistito personalmente nei miei vari ruoli e nel tempo a diverse campagne di sensibilizzazione, informazione, devo dire che gli studenti di ogni ordine e grado rispondono in modo molto attivo, si lasciano coinvolgere se si parla il linguaggio giusto, se si mettono in campo delle azioni davvero tarate su quel target, sia gli studenti che i docenti rispondono attivamente a questi progetti. Ci auguriamo di trovare nei report un maggior coinvolgimento delle scuole di tutto il territorio.
Il problema che voglio sottolineare in modo davvero costruttivo è l'eterogeneità dei progetti. La sanità dispone di queste risorse che vanno un po’ agli ambiti e un po' al terzo settore e si fa davvero fatica ad avere una cabina di regia regionale che consenta di monitorare attentamente i vari progetti e magari replicare le esperienze virtuose che potrebbero essere utili in tutti i territori. Chiederei un maggiore confronto ed un maggiore coordinamento.
Sappiamo che c'è stato un ritardo nell'attuazione del piano regionale precedente, determinato, come ci hanno spiegato, da diversi ordini di fattori. Questo è un problema perché la prevenzione deve avere continuità, gli operatori che lavorano devono essere garantiti nell'espletamento della loro funzione. Non possiamo accettare buchi nelle campagne e soprattutto nella presa in carico degli utenti, tra l'altro dal punto di vista sanitario è compresa nei Lea. Siamo obbligati ad avere un servizi di diagnosi e cura per questo tipo di problematica, che è sempre più complessa, vista anche l'enorme e variegata offerta di giochi di vario tipo, che poi nel piano sono elencati.
Il ritardo e l'eccesso di eterogeneità nei vari territori è qualcosa su cui dobbiamo porre particolare l’attenzione e dobbiamo cercare di rimediare.
Un'altra problematica che emerge è quella della raccolta dati. Abbiamo dei dati parziali e la mia riflessione anche sul fenomeno sommerso credo che sia qualcosa di utile su cui lavorare tutti insieme in modo trasversale ed anche a livello tecnico, informatico per poter monitorare davvero il fenomeno nella nostra regione e capire in quale direzione dobbiamo andare.
La formazione è un altro investimento non solo per gli operatori, che devono anche essere messi in condizione di avere degli strumenti adeguati, cambiano le dipendenze devono cambiare anche le modalità di approccio e addirittura nuovi strumenti di cura. Una ricerca che va spinta, supportata e finanziata. Monitoraggio e valutazione rappresentano soltanto il 2% degli investimenti di queste risorse previste dal nazionale, ma ritengo che nella Regione Marche a livello di monitoraggio si possa fare ancora di più e informarci meglio per una fotografia ancora più precisa del fenomeno che abbiamo davanti.
Credo di aver dato le sollecitazioni che ritengo più utili e chiedo all’Aula di porre attenzione anche nel futuro, soprattutto alla possibilità di spendere in modo efficace sui territori le risorse, altrimenti rischiamo di sprecarle, di non avere modo di investirle laddove, invece, c’è tanto bisogno perché la prevenzione è l’investimento migliore, soprattutto per i nostri giovani, per le persone fragili. Chi soffre di dipendenza da gioco patologico presenta una fragilità molto più complessa di quanto possa sembrare e di conseguenza anche i familiari devono essere supportati.
Questa è un'occasione per ribadire la necessità che il comparto, il servizio socio-sanitario abbia i professionisti che servono nel numero, con la possibilità di espletare al meglio la loro funzione per assistere e prendere in carico le persone che presentano anche una comorbilità sempre più presente.
Non dimentichiamo che nei protocolli si è evidenziata negli anni la necessità di dare supporto ai minori rispetto alle nuove dipendenze (social, telefonino, anche gioco d'azzardo patologico on-line). Credo che sia nostra precisa responsabilità non abbassare mai la guardia rispetto alla prevenzione e alla sensibilizzazione. Chi conosce il fenomeno sa che troppo spesso si sottovaluta un'abitudine, non solo dei ragazzini, ma anche degli adulti, di essere sempre connessi, sempre informati attraverso le nuove tecnologie che di per sé sono un grande investimento e sono molto utili, ma dobbiamo stare molto attenti a come li usiamo anche perché siamo un esempio per le nuove generazioni.
Parlando oggi del Piano per la prevenzione del gioco d'azzardo patologico dobbiamo tutti quanti prenderci le nostre responsabilità di adulti, di esempio, tanto più in quest'Aula in cui ricopriamo anche un ruolo istituzionale.
Bene la ripartizione dei fondi, ma ritengo che ci voglia anche un lavoro che abbia una base culturale di sensibilizzazione, prevenzione, di non sottovalutazione anche dei dati di cui abbiamo bisogno e del fenomeno sommerso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La scorsa settimana abbiamo approvato la legge di modifica della precedente legge del 2017 sul contrasto del gioco d'azzardo.
Con quella modifica, lo ribadiamo, avete ridotto le distanze tra i punti sensibili e le apparecchiature da gioco, avete ridotto gli orari di interruzione del gioco, avete escluso le tabaccherie dal novero dei soggetti interessati, mentre devono essere interessate da questa disciplina, avete previsto delle sanatorie per le situazioni non regolari venutasi a creare tra il 2017 e il 2023.
Oggi è in discussione questo piano, il Consigliere Borroni, mi dispiace che sia fuori, ha fatto la relazione ed è uscito, non ascoltando il dibattito né la relatrice di minoranza.
Questo piano è molto meno dettagliato di quello del 2019. Ricordo che sulla situazione delle Marche nel 2019 c'erano nove pagine in cui si approfondiva la situazione della nostra regione, a partire dalla diffusione del gioco d'azzardo ai gradi di rischio, dal numero di apparecchi diffusi diviso per Aree vaste alla distribuzione per genere e fasce di età, dalla tipologia di giochi al rischio che si poteva correre.
E’ evidente che questo piano è molto ristretto dal punto di vista dell'analisi, non c'è nessuna analisi specifica sulla situazione della nostra regione, tanto più che il Consigliere Borroni, che ancora non è rientrato in Aula, ha parlato delle Marche come di una regione non tanto a rischio rispetto ai punti fisici diffusi sul territorio. Non so su che base statistica e su che dati riesca a dire una cosa del genere, probabilmente per andare dietro alla legge che avete approvato la scorsa settimana, alla logica che ha portato all'approvazione di quella legge. Oltretutto si continua ad esaltare l'esponenziale aumento, secondo voi, del gioco on-line, quando anche da questo punto di vista non ci sono riscontri oggettivi.
Noto invece un riscontro oggettivo e numerico nella nostra regione: si è passati da 453 situazioni problematiche inerenti il gioco azzardo del 2018 a 363 del 2022, c’è stato un 20% in meno di persone a rischio, che sono seguite dai servizi sanitari. E’ evidente che la legge che avevamo approvato nella scorsa legislatura ha portato dei buoni frutti.
Il tema delle distanze era messo bene in evidenza nel piano del 2019, si sottolineava che coloro che erano a meno di 5 minuti da casa erano il 62%, chi aveva tra i 5 e i 10 minuti di distanza a piedi rispetto ad una apparecchiatura elettronica da gioco era il 25% e quelli con più di 10 minuti da casa erano l'11%. Se paragoniamo in termini di tempo a piedi tra luoghi sensibili e apparecchiature le distanze non sono irrilevanti, aumenta la percentuale di coloro che giocano se si avvicina la distanza dal gioco, dall'apparecchiatura elettronica. Ma questi dati non li riportate, nel piano attuale non c'è niente, non c'è nessuna analisi specifica rispetto alla situazione della nostra regione e di come sono dislocati gli apparecchi.
Vi siete vantati tutta la scorsa seduta delle tante risorse che avete messo a disposizione del nuovo piano, in realtà sono inferiori a quelle che avevamo messo nel 2019, quando si parlava di 5.636.000 euro, oggi si parla di 4.790.000 euro con un gap di circa 1 milione di euro di differenza.
Allora avevamo non solo visto bene, avevamo fatto una bella legge, un buon piano e un’ottima programmazione dal punto di vista economico e finanziario. Ripartendo proporzionalmente per ogni singola voce: informazione, educazione, sensibilizzazione, consulenza, ascolto, preso in carico, monitoraggio e valutazione di interventi le risorse del 2019, che erano superiori a quelle che sono previste in questo piano. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Colleghi Consiglieri, credo sia doveroso sottolineare che stiamo dibattendo di un atto che ha tra le sue finalità primarie la prevenzione delle dipendenze e proprio la prevenzione assorbirà il 46% in più di risorse destinate a cura e riabilitazione.
È la conferma che abbiamo preso atto, e intendiamo fronteggiare adeguatamente, quanto evidenziato dai dati, ovvero la pervasività della tecnologia non solo nell'ambito direttamente connesso, ad esempio i social, ma anche in quello del gioco.
Una condizione preoccupante perché non ci troviamo più a fronteggiare le conseguenze del gioco d'azzardo classico, ma anche quelle del "gaming", che sta inserendo a ritmo crescente elementi propri del gioco d'azzardo nell'ambito di giochi diversamente classificati.
Una condizione che conferma quanto siano state strumentali le polemiche in Aula e sulla stampa relative all'approvazione delle modifiche alla legge regionale sul gioco del 2017. Lo avevo anticipato nel mio intervento la scorsa settimana in qualità di relatore di maggioranza: se avessimo discusso questo atto prima di quelle modifiche, ogni polemica sarebbe stata strumentale ed anacronistica.
È evidente che la maggioranza, che responsabilmente oggi condivide con l'Aula un investimento di 1 milione in prevenzione, è la stessa che, con pragmatismo, si è assunta il compito scomodo di modificare una legge che in alcune parti secondarie aveva una difficile applicazione per soggetti regolarmente autorizzati e lo dimostrano le proroghe avute alla stessa. E non lo dice il Consigliere Bilò, ma i dati che mostrano come sia anacronistico pensare che recintare i cortili e usare il metro sia lo strumento con cui vincere una sfida educativa, culturale e sociale, mentre il mondo intero è a portata di smartphone.
La responsabilità ci impone di andare verso il contrasto mettendo da parte l'aspetto ideologico e concentrandoci sugli strumenti per non sviluppare quella che viene definita dagli esperti "dipendenza senza droghe” Perché azzardo e connessione determinano tra le giovani generazioni, una crescente forma di sballo non meno di quella da sostanze stupefacenti.
La generazione di ieri giocava la schedina del totocalcio in un ambito molto spesso familiare, di socialità ludica strettamente connessa ai momenti di svago. La generazione di oggi subisce, invece, progetti di marketing molto strutturati, talvolta in antitesi alla socialità e più connessi ad un isolamento, che ne coinvolge una bella fetta di età compresa tra gli 11 e i 17 anni nel gioco d'azzardo on line.
Il report Espad Italia del 2021 rileva che, tra gli studenti di età compresa tra 15 e 19 anni, 1 su 10 ha praticato il gioco d'azzardo attraverso il cellulare e di questi il 75,6% lo ha fatto non in un contesto dedicato come poteva essere il bar per la schedina del totocalcio, ma a casa durante lo studio, a scuola, in gita con gli amici o per ingannare l'attesa dell'autobus.
Bene dunque che il Piano Gap e il Piano regionale di prevenzione siano stati integrati perché la prevenzione va attuata a tutto tondo.
E' raddoppiato l'ammontare complessivo delle puntate effettuate on line, che è passato dai 36,4 miliardi del 2019 ai 70,5 del 2021. Significativo che in questo come nel settore del gioco fisico, lotto e lotterie, ovvero i giochi direttamente riconducibili allo Stato, siano il settore dominante il che rappresenta una contraddizione in termini. Ma oggi non è il giorno delle polemiche, è quello delle risposte.
È nostro compito di amministratori fornire a famiglie e cittadini informazione, formazione e sostegno per una prevenzione motivata dalla palese impossibilità di reprimere, attraverso norme restrittive di impostazione logistica, un fenomeno di transizione socio-culturale. E' nostro compito di amministratori offrire una presa in carico, una cura ed un percorso di riabilitazione a quei giocatori patologici attraverso un processo diagnostico-terapeutico qualificato. Questo piano offre risposte e servizi ed ha il merito di dare concretezza ad azioni volte a raggiungere ambiziosi obiettivi prefissi da questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.

Simone LIVI. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare la Commissione per il lavoro che ha svolto, il Presidente Consigliere Baiocchi, i due relatori di maggioranza e di minoranza che ci hanno dato degli spunti molto interessanti su questa delibera del GAP.
Al di là delle cifre, ho voluto cogliere su questa delibera tre aspetti che secondo me sono fondamentali e sono importantissimi: l’informazione, che deve essere fatta per forza nelle scuole, per tutti gli studenti, a partire dalla scuola primaria fino alle scuole superiori; i genitori, perché sono un fattore essenziale per la crescita dei ragazzi; i docenti che possono contribuire ad informare le generazioni più giovani; l'educazione, far capire i rischi del gioco. Credo che sia un elemento fondamentale, anche attraverso i mass media ed i social, cercare di educare i giovani rispetto alle problematiche che possono venire dal gioco d'azzardo. Dopodiché anche la promozione delle informazioni utili da parte di tutti gli attori in campo. Devo dire che su questo si è lavorato molto anche in passato, tra l’altro è un ruolo fondamentale che secondo me rivendicano, proprio la loro formazione, i portatori di interesse che sono: le Forze dell'ordine, la Polizia locale, gli esercenti, quelli che danno la possibilità di giocare agli utenti.
Sono cose fondamentali e tutto questo è strettamente legato alla cura che dobbiamo dare come servizio socio-sanitario a chi è dipendente da gioco patologico, come i processi di riabilitazione, tutte cose che devono accompagnare chi è affetto da gioco patologico.
Il Consigliere Mastrovincenzo ha detto prima che sul gioco on line non ci sono dei dati oggettivi, i dati oggettivi ci sono, c'è stato un aumento, un'impennata che è stata accentuata nel periodo del lock down, quando abbiamo vissuto la tragica esperienza del Covid.
Sono dati oggettivi, ritengo il gioco on-line abbia accelerato questo percorso e purtroppo anche i più giovani ci si sono immersi. Ritengo che l'on-line abbia influito moltissimo.
Sono d'accordo con quanto ha detto poco fa il Consigliere Bilò, questo non è il giorno delle polemiche, martedì scorso ci siamo scontrati in quest'Aula su questioni che, lo ribadisco anche oggi, riguardavano più l'aspetto commerciale della legge n. 3. L’abbiamo già detto martedì scorso, lo ribadisco anche oggi se serve, non credo che i 100 metri di distanza in più o in meno possano influire sulla lotta alla patologia del gioco d'azzardo, ritengo che siano altre le situazioni che vadano seguite con grande interesse. Penso che questa sia la strada giusta da perseguire ed è ciò che sta facendo questa maggioranza.
Ribadisco un concetto che secondo me è fondamentale: su questa cosa non ci può essere una divisione ideologica, una divisione politica, penso che non ci sia una persona in quest'Aula che non abbia a cuore questo tipo di problematica, possiamo avere visioni diverse, però su questo tutti dobbiamo essere d'accordo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Il mio vuole essere solo un intervento riepilogativo del lavoro che è stato fatto in Commissione su questo piano articolato, che parte da quello precedente del 2019-2021 e ha lasciato strascichi di situazioni e di attività che si sono svolte nei territori.
Ormai le dipendenze, come è stato detto dai relatori di maggioranza e di minoranza, non sono solo quelle tipiche legate al mondo della droga, ma interessano il mondo del gioco d'azzardo patologico, le nuove tecnologie dei social network, le cosiddette “dipendenti digitali” che dobbiamo necessariamente trattare con tutta la cautela del caso, cercando di analizzare i dati in maniera più chiara e comprensibile possibile per poter intervenire.
Condivido con la Consigliera Lupini un'esigenza, una volontà anche della Commissione, sono state fatte diverse audizioni, abbiamo richiesto molta documentazione attestante le singole attività che nelle Ast territoriali sono state svolte e pagate con i soldi della Regione. La Commissione ha voluto in maniera chiara ed esaustiva vedere come sono stati utilizzati e cercare di capire alla fine come tutto ciò portava dei risultati.
Il tema è molto complesso, la classe dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha un numero più elevato in ordine all’iscrizione nei cosiddetti conti di gioco aperti e questo ci deve ancora di più far capire l'importanza di un'attività di prevenzione nei territori e nelle scuole. Ci sarà sempre una forte attenzione della Commissione sanità, dei componenti che hanno partecipato tutti, sia maggioranza che opposizione, in maniera molto ...
Il dato dell'aumento del gioco on-line risulta in maniera molto chiara anche nell'anno successivo al Covid, già nel 2021, tutto ciò ci deve far riflettere e cercare di adeguare e migliorare un piano che è nell'interesse di tutti.
E’ chiaro che sarebbe tornata fuori la polemica legata alla legge che abbiamo approvato la settimana scorsa, ma penso che spetti anche a noi riuscire a distinguere due posizioni, una riferita ad una legge, una riferita ad un piano integrato che riguarda l'intera nostra regione, sul quale dovremmo essere tutti uniti e capaci di dare un contributo per poter migliorare l’atto il più possibile.
Ribadisco che l'impegno della Commissione è stato importante, abbiamo utilizzato diverso tempo proprio per cercare di approfondire e dare un contributo puntuale e più rilevante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Lupini per la relazione sull'atto amministrativo estremamente equilibrata, ma soprattutto proveniente da una persona competente, che vive quotidianamente le questioni riconducibili al gioco d'azzardo patologico, non patologico e alle modalità attraverso le quali questo avviene.
L’intervento della Consigliera Lupini ci trascina fuori dall'Aula, ai confronti personali, alle esperienze, dalle quali credo che più spesso dovremmo trarre spunto. E’ il vantaggio di essere un Consigliere regionale e di continuare ad operare nella vita rispetto ad un tema così importante e delicato, ed è per questo che voglio ringraziarla.
Voglio ringraziare il Consigliere Mastrovincenzo, il quale con la solita chiarezza ed essenzialità anche oggi ha voluto sottolineare gli elementi negativi di un'analisi che va ben l'atto amministrativo.
Consigliere Baiocchi, riconosco che in Commissione abbiamo lavorato con uno spirito costruttivo, corale, però oggi far finta che non sia successo niente mi sembra un'ipocrisia. Come si fa a non affermare in maniera puntuale che c'è un prima e c'è un dopo l'approvazione della vostra legge di martedì. L'impressione è che oggi siamo tutti santi e solo tre giorni fa eravamo diavoli.
Che ci sia stato un allargamento delle maglie rispetto alla legge 3 del 2017 è un dato di fatto. Basta ricordare i criteri a cui ha fatto riferimento il Consigliere Mastrovincenzo circa gli orari, le distanze, i soggetti esclusi da questa legge, per dire che martedì, la maggioranza con un atteggiamento, devo dire, purtroppo, autoreferenziale …, oggi siamo tutti buoni, ma non possiamo esserlo perché fuori da qua non ci capiscono. Martedì scorso avete votato una legge con la quale consentite di avvicinare dove si gioca alle scuole, faccio un solo esempio, consentite di ampliare gli orari e riducete le possibilità per i sindaci di utilizzarle, addirittura escludete dalla legge i tabaccai che sono il punto di accesso più immediato e facile ed oggi come facciamo a dire che ci vogliamo tutti bene?
Leggo i dati, è vero che il gioco on-line è cresciuto del 32%, soprattutto sotto pandemia, però le ricordo che sono cresciute anche del 12,83% le giocate fisiche, e allora questo ragionamento non può essere.
Sono dispiaciuto anche di un'altra cosa, e lo dico al di là dei miei contrasti politici, come si fa a non parlare di una questione come questa, senza che l'Assessore alla sanità o il Presidente della Regione intervengano. Come si fa a dire che parliamo di impresa o di commercio. Non so se vi è un senso di rispetto, non delle opinioni, ma dell'intelligenza altrui. Voi dividete l'argomento slot, gioco d'azzardo, fra la questione commerciale e la questione sanitaria, ma come si fa!
La questione sanitaria è la variabile indipendente, sono i ragazzi, i giovani, i minori che purtroppo subiscono quello che avete approvato e che lo Stato non riesce a ridurre attraverso vere e proprie politiche, però non possiamo tirarci fuori o tenerci distinti da questo. Non possiamo perché significa che non abbiamo ascoltato le famiglie, i giovani e gli anziani che finiscono le pensioni per andare a giocare.
Una delibera, un atto amministrativo …, su questo dirà più puntualmente il capogruppo. Non può non essere considerato un prima e un dopo la legge, noi ci saremmo aspettati che l'Assessore alla sanità avesse detto di ripensarci perché allargare le maglie significa appesantire, aumentare, oltre a quello cui ha già fatto riferimento il Consigliere Mastrovincenzo.
La valutazione sul merito la farà il capogruppo, però vi invitiamo su questo a fare una riflessione perché un rigurgito di dignità e di rispetto ci porterebbe a riguardare le norme che avete approvato non più tardi tre giorni fa e che spacciano il gioco d'azzardo. Questo è quello che abbiamo approvato e oggi non possiamo diventare tutti buoni in ragione del fatto che ci mettiamo meno risorse del Piano precedente. Se è vero che a parole siamo tutti d'accordo, sui fatti purtroppo non siamo, predicate bene, ma razzolate male, non si può predicare bene e razzolare male sul gioco d'azzardo, ma così avete fatto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ho seguito il dibattito dall'esterno perché in questo punto non riesco a stare a causa del freddo, però pazienza.
Voglio intervenire per ribadire un po' quello che ci siamo detti l'altra volta, dobbiamo un po' gettare l'ipocrisia, voglio farlo.
Oggi approviamo un atto che va nella direzione …, intitolato anche qui: per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da gioco d'azzardo patologico e da nuove tecnologie. Dobbiamo fare la riflessione dell'altra volta, non è possibile che da una parte ci sia una legislazione nazionale che consente allo Stato, al Governo, alle istituzioni pubbliche di tenere le bische, perché oggi all'interno di una sala giochi, all'interno di una tabaccheria …, si sono trasformate in vere e proprie bische dove vediamo persone che giocano in tutti i modi.
Il gioco on-line, le bische on-line, tutto lecito, anzi, per di più incentivato perché basta andare in tabaccheria e vedere che sono stati vinti X euro.
Tra l'altro è un meccanismo abbastanza subdolo perché sappiamo che il gioco attinge soprattutto alle fasce più deboli, più povere della popolazione in quanto il ricco non ha bisogno di giocare, non gioca, magari ha altri vizi, gioca ad altri livelli. Il benestante non assume la patologia, non diventa patologico, la patologia attinge alle fasce più deboli, alle meno garantite, ai giovani, che magari non hanno i mezzi per studiare, che sperano, da qui nasce la dipendenza e questo deve essere combattuto a monte e non a valle.
Lo Stato da una parte lo consente, lo incentiva, lo pubblicizza e dall'altra ne cura le conseguenze. Bisogna fare una riflessione su questo noi che siamo legislatori.
L’altra volta, è stato ricordato, ho cercato un tentativo in extremis, nella consapevolezza che c'erano le ragioni da una parte e dall'altra, di trovare una sintesi, non ci siamo riusciti. Anche lì alcune modifiche erano giuste, ma per altre ci si è posti dalla parte dei biscazzieri, non dalla parte delle vittime del gioco incentivato.
Ritengo che sia necessaria una riflessione più profonda intorno a questo tema ed il Piano di oggi ci dimostra quanto sia una vera e propria emergenza. Non ripeterò le puntuali osservazioni della relatrice di minoranza Consigliera Lupini, che condivido tutte, però questa riflessione è necessaria.
Spero di avere il tempo, tra le varie incombenze che abbiamo come Consiglieri regionali, magari quando sarà trascorso il tempo, i famosi sei mesi, di intervenire nuovamente sulla legislazione regionale. Ma credo che una riflessione vada fatta, ci voglio lavorare con i miei collaboratori anche per fare una proposta di legge alle Camere perché sappiamo che qui c’è una competenza soprattutto nazionale, una proposta di legge alle Camere che metta mano al tema del gioco legalizzato in tutti i modi possibili e immaginabili.
Un'altra ipocrisia di fondo qual è? Perché viene incentivato e legalizzato il gioco d'azzardo? Perché allo Stato quegli introiti servono per le finanze pubbliche, con il paradosso che una parte della fiscalità che deriva dal gioco d'azzardo, con la “cagnotta” - quando il gioco d'azzardo era vietato era la “cagnotta”, nei circoli privati dove facevano irruzione i carabinieri prendevano la cagnotta” – rimpingua le proprie casse e nello stesso tempo un’altra parte viene destinata per curare. Di questo dobbiamo ragionare, ritengo che uno Stato serio debba fare questo e verrà il tempo in cui lavorerò intorno ad una proposta di legge alle Camere.
Facciamo un dibattito, quanto meno servirà per discutere di questo tema e magari facciamo anche un po' di prevenzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Avevo scelto di parlare alla fine, ma è ininfluente prima o dopo l’ultimo intervento. Lo ricordo perché è stata citata da più di uno la modifica alla legge del 2017 sul gioco d'azzardo, introdotta recentemente, ed è stata oggetto di polemica, in realtà in passato abbiamo sempre corso dietro alle proroghe. Non abbiamo avuto l'ipocrisia di fare un'altra proroga, sarebbe stato a mio parere imbarazzante e abbiamo affrontato il tema che da quel punto di vista è di tipo commerciale. Non è un caso che non sia stato l'Assessore alla sanità, ma quello alle attività economiche a presentare il testo.
Nessuna legge è mai perfetta, però questo meccanismo della drammatizzazione, dei santi e dei diavoli non mi convince perché molti santi, come si sa, sono stati grandi peccatori e molti diavoli hanno presentato un'anima. Questa generalizzazione dei santi e dei diavoli non mi convince.
E’ una legge che tiene conto di più situazioni: quella dei giocatori e quella del gioco. Il proibizionismo in genere non rende moltissimo pur essendo una scelta, per certi versi su alcune dipendenze il proibizionismo, secondo me, ha un senso, su altre, come quello del gioco, è molto più complicato, è come l'acqua, la fermi da una parte ed esce da un'altra.
Questo problema è culturale, socio-culturale, è l'aumento della diffusione del gioco d'azzardo che corre dietro al fenomeno delle nuove tecnologie, mentre prima la quota dei giocatori d'azzardo magari era molto intensa, ma ristretta, adesso è spalmata un po' ovunque. Ci sono i ricchi e i poveri, le persone di livello culturale alto, quelle di livello culturale bassissimo, addirittura con difficoltà cognitive. Di base c'è un altro aspetto, che è clinico, che è quello della compulsività, come tutte le cose vengono studiate, la compulsività è nel cervello primitivo. Paradossalmente il cervello evoluto, quello della corteccia non ha compulsività, anzi la modula, mentre il cervello primitivo, che è la amigdala, il centro del piacere, è soggetto ad un automatismo. Per provare piacere si trovano delle strategie e quella del gioco d’azzardo è una strategia che dà piacere. Tante volte professionalmente ho ascoltato dei giocatori d’azzardo che dicevano che di vincere non gliene importava niente, quello che interessava loro era il momento in cui si puntava ed usciva il risultato, “in quel periodo io sto benissimo ed ho un orgasmo”, va a capire perché funziona così e perché non si controlla la compulsività.
E’ innegabile che sia un buon piano, la Regione Marche utilizza questi soldi nel migliore dei modi, con una certa tradizione, che non è legata solo al nuovo governo regionale.
Quando abbiamo cominciato ad utilizzare i fondi nazionali, i Dipartimenti delle dipendenze delle quattro province si sono organizzati, alcuni con più difficoltà perché avevano scarso personale, alcuni, avendo più abitanti e più personale, con maggiori possibilità. Di fatto il piano in atto nelle sue strategie: l'informazione, la presa in carico dei pazienti, l’osservazione del fenomeno, la formazione del personale …, insomma, sono state fatte cose abbastanza buone, tra l'altro con il risultato di spendere quasi tutti soldi, solo in un paio di voci si spende l'80% e non il 100% di quanto stanziato. Qualche volta abbiamo speso anche un po' di più nei Dipartimenti e l'Azienda locale ha dovuto integrare le risorse spese in più rispetto al progetto ed ai fondi vincolati nazionali.
Una delle difficoltà è quella del reclutamento del personale, reclutare personale senza stabilizzazione, dopo un po' la gente trova altri posti di lavoro a tempo indeterminato dato che la professionalità si forma in un periodo di tempo abbastanza lungo. Molte volte si fanno dei progetti, questa è una buona cosa, quando il progetto funziona, il personale diventa competente, ha esperienza, viene stabilizzato, poi finiscono i fondi e … Adesso addirittura si agisce per continuità, ma in passato ci furono dei periodi in cui improvvisamente il servizio si interrompeva in attesa del nuovo finanziamento, che come tutte le cose burocratiche sono lunghe, incerte.
C'è il discorso di come spendere i soldi attraverso delle norme che sono sempre più complicate. E’ accaduto nelle Aziende sanitarie che i dirigenti piuttosto che sbagliare non spendevano i soldi, c'era anche questo aspetto. Nella parte del tavolo in cui stavo per la mia professione mi scontravano tantissimo con la burocrazia amministrativa delle Aziende.
Ho notato un'altra cosa: il passaggio molto più frequente dalle dipendenze con uso di sostanze alle dipendenze senza sostanze. Il gioco d'azzardo è una dipendenza forte senza sostanza. Nelle dipendenze tecnologiche le persone che stanno dietro un video, un telefonino - non c'è la sostanza - scompensano e disadattano la loro vita da una vita sociale di relazione a una vita legata alla tecnologia. Questi sono fenomeni di evoluzione della società di cui dovremmo tener conto, sono processi sociali e culturali molto complicati perché poi di fronte ai meccanismi della compulsione il ricco e il povero, quello colto è quello semianalfabeta, reagiscono più o meno nello stesso modo. Sono meccanismi molto primitivi legati ai funzionamenti dei circuiti neuronali sui quali non è possibile intervenire neanche dal punto di vista medico, solo dal punto di vista farmacologico, anche se oggi qualcosa c'è, comunque del tutto inadatto e insufficiente a contenere il fenomeno.
Questo è un buon atto, è stato portato più volte in Commissione, abbiamo ascoltato gli operatori, è stato lievemente modificato anche sulle cifre perché i servizi sono molto attenti.
Devo dire che in questo ambito, a mio parere, la Regione sta facendo un buon lavoro, come sempre si potrebbe fare di più e meglio, però anche comparando le attività e le azioni delle altre Regioni la nostra è una Regione virtuosa, altre, per difficoltà oggettiva di territorio, per urbanizzare grandi masse di popolazione, fanno meno e peggio di noi e questo è un orgoglio per la nostra Regione, che almeno sul pezzo ci siamo, quindi il voto è favorevole. Le critiche mi sembrano abbastanza ingenerose rispetto all'atto che stiamo approvando. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non nascondo una grandissima difficoltà. Questo piano giunge oggi in Consiglio dopo un lungo passaggio in Commissione, forse è il Piano socio-sanitario che in maniera così cinica e bara oggi ci costringe a questo balletto di ipocrisia.
Ascoltando l'intervento della Consigliera Lupini abbiamo non solo condiviso tutto, ma abbiamo dato anche in Commissione un contributo per tentare di dare un'anima dettagliata al piano, che purtroppo giunge oggi, non in un altro momento, dopo che avete votato la modifica della legge n. 3 del 7 febbraio 2017, e sembra un maldestro tentativo di lavarsi la coscienza con questo provvedimento.
La settimana scorsa abbiamo favorito in modo sfacciato le imprese che operano nel settore del gioco d'azzardo perché niente impediva di togliere la retroattività, di ricalibrare anche i punti sensibili, togliendone alcuni. Penso agli sportelli bancomat che oggi hanno molta meno incidenza per il reperimento del denaro perché lo si fa con il cellulare, non c'è più quel tipo di necessità. Avete volutamente accorciato le distanze, avete aperto con orari maggiori, avete facilitato, non contrastato, il gioco d'azzardo diffuso, avete promosso, favorito e liberalizzato il gioco patologico, mentre oggi lo contrastiamo, lo preveniamo e tentiamo di ridurlo.
Penso che queste due posizioni siano inconciliabili, però voglio stare dentro il percorso ipocrita che abbiamo messo in campo. Penso che dobbiamo aprire un centro delle attività formative nella sala slot di via Silvio Pellico a Civitanova Marche, lo dobbiamo fare lì, non possiamo fare altrimenti. Se il principio è aprire più sale slot, la settimana scorsa ne abbiamo aperta una formalmente perché, come sapete, la proposta della sala slot di via Silvio Pellico a Civitanova Marche è ad una distanza di metri 478,40 da un punto sensibile, misurato nel 2018 dal Comando della Polizia municipale. Abbiamo poi cercato, in maniera legittima, di farla misurare anche all'Ufficio strade per vedere se allungando un po' il percorso avremmo raggiunto quei 500 metri, invece con un provvedimento ... Guardate, con tanto rispetto e stima nei confronti del Consigliere, che oggi è anche di relatore di questo atto. Non so come uno non possa sentirsi in imbarazzo, lo dico con grande rispetto, il Consigliere Borroni è il relatore di questo atto, siamo in tanti, si poteva scegliere un altro, invece finalmente, dopo un lunghissimo iter e tanti reiterati tentativi, la sala slot di via Silvio Pellico viene aperta dopo sei anni di ricorsi, non della Regione, ma della Questura di Macerata, che aveva impugnato e aveva avuto sempre ragione. Noi con un colpo di mano, anzi voi avete aperto quella sala slot, non l’avete contrastata, l’avete aperta, è stato facile perché già da sei anni c'erano le insegne pronte e le garanzie date da soggetti diversi, ma questo non mi permetto, per consentire quell'operazione.
Questo è un fatto di una gravità inaudita, perché, lo faccio raccogliendo la buona fede, se uno sa che con un provvedimento si apre, in via astratta, una nuova sala dovrebbe far di tutto per pensare, come facevamo in passato, quali fossero i provvedimenti che impedivano quel tipo di operazione.
Si può parlare di tutto, tranne che l'ex Assessore Borroni non conoscesse nel dettaglio quel provvedimento, abbiamo facilitato quell’operazione.
Tutto l’elenco: informazione, educazione, sensibilizzazione, ascolto, presa in carico, a cosa servono i milioni di euro che lo Stato - sì, è vero che è lo Stato apre le bische , se noi facciamo quell'operazione che facilità quel tipo di insediamento e la facciamo consapevoli. Questo è di una gravità inaudita.
Il piano ve lo votate voi perché siete voi che inducete i cittadini più sensibili, più fragili, gli anziani …, perché sono loro che hanno meno dimestichezza con questo e vanno nelle sale slot a perdere anche la loro dignità. L'avete fatto in maniera consapevole e non ci raccontate che avete sistemato, avete sistemato una legge perché dovevate sistemare anche una casa slot nuova da aprire. So quello che dico, documentato non da me, ma dai ricorsi al Tar, dai ricorsi al Consiglio di Stato, che il Comune di Civitanova Marche ha perso e voi sanate.
Apriteli lì il centro per la riabilitazione, fatevi dare dal proprietario un pezzo così almeno il balletto dell'ipocrisia ce lo consumiamo tutto fino in fondo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questo dibattito è andato in onda anche la scorsa settimana su una legge che interviene sulle misure di esercizi pubblici, è un dibattito a mio giudizio stucchevole.
Partendo proprio dalle affermazioni che sono state fatte dai Consiglieri dell'opposizione, la prima che va svolta è che l'apertura del mondo delle autorizzazioni sui giochi leciti/non leciti è avvenuta per la giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, che da almeno vent'anni ha censurato il sistema italiano che prevedeva delle autorizzazioni di Polizia, articolo 110 della legge di pubblica sicurezza. Un tema che conosco abbastanza bene per ragioni professionali.
Tutto il mondo delle autorizzazioni in materia sono rientrate, questa è stata la riforma attuata poi con la Bolkestein, sul commercio, sulle autorizzazioni in materia alimenti e bevande, sulle postazioni fisse. Tutta la normativa sul commercio ha riguardato paradossalmente anche il tema dei giochi vietati ed oggi ci troviamo ad aver legittimato il gioco del poker anche in via elettronica sulla base di questi principi.
Dire che la Regione Marche aveva fatto una legge che limitava le distanze dalle scuole, dai luoghi sensibili come misura per frenare il fenomeno è una discussione che lascio alla valutazione di chi ci sta ascoltando.
Peraltro l'ipocrisia è rafforzata dal fatto che la tassazione sui giochi è la prima fonte delle entrate fiscali del nostro Paese. La prima fonte fiscale del nostro Paese viene ricavata addirittura dai giochi, è una situazione paradossale quella che si è venuta a creare per cooperazione di tutti i Governi. Potrei dire che il Governo Renzi iniziò a fare la legge finanziaria del 2015 aumentando il prelievo sulle accise e sui giochi in modo esponenziale, poi tutti gli altri Governi, sia prima che dopo, hanno attinto per la legge finanziaria sulle varie misure sociali dai proventi dei giochi.
Attribuire al centro-destra questa capacità di intervenire, di favorire il gioco d'azzardo, è una discussione che può essere fatta solamente senza conoscere nulla di questa materia.
Ora, se il nostro Paese è in grado di intervenire andando a modificare le sentenze della Corte di giustizia … Ricordo che lo Stato, il Ministero dell’interno aveva resistito perdendo tutte le cause di fronte a tutte le giurisdizioni amministrative, di fronte alla Corte costituzionale, per evitare di fatto la liberalizzazione dei giochi d'azzardo. Ecco, questo è un tema che ci deve occupare, ma che non può prescindere dalla realtà.
Oggi il documento che giunge in quest'Aula di che cosa si occupa? Si occupa delle patologie che nascono dai giochi. Concordo almeno su questo punto con gli interventi di esponenti della nostra opposizione, una piaga sociale incredibile e che non può essere tollerata all’interno del nostro Paese proprio perché colpisce le classi sociali più deboli, le persone più deboli, addirittura i più poveri. Chi ha fatto il Sindaco sa che molto spesso gli aiuti, che si attribuiscono alle famiglie, finiscono nell'acquisto di biglietti della lotteria. Sappiamo che è una piaga sulla quale probabilmente bisognerà intervenire a livello di Parlamento europeo o comunque a livello di trattati dell’Unione europea perché la materia non può che riguardare la libertà di circolazione dei servizi e delle autorizzazioni.
E’ un tema sul quale nessun Governo degli ultimi vent'anni si è impegnato, diciamo con grande chiarezza sia i governi di centro-destra che di centro-sinistra, per la semplice ragione che se astrattamente si potesse intervenire, eliminando e ripristinando la norma che vieta questi giochi, paradossalmente bisognerebbe far fronte a un gettito erariale enorme e capire dove andare a prelevare queste risorse che costituiscono, se non sbaglio, dopo l'Irpef, la prima fonte di finanziamento dei servizi e degli investimenti pubblici.
E’ un atto che interviene sulla materia delle dipendenze patologiche, che è un fenomeno molto esteso, sono numerosissime le persone che hanno queste patologie, di cui non conosciamo la natura, che emergono generalmente quando creano disagio all'interno delle famiglie, non emergono con delle valutazioni che prescindono da queste situazioni. Peraltro credo che alimentino anche condizioni di devianza sociale, quindi anche sotto questo profilo andrebbero contrastate.
Penso che se c’è, come appare, la buona fede di tutti i Consiglieri regionali, bisognerebbe dare una sollecitazione importante al fatto che il fenomeno non può essere esteso perché nel corso degli anni è stata abilitata tutta una serie di giochi, che sono veramente giochi d'azzardo, alimentando ed aumentando la dipendenza patologica dato che nel momento in cui si allarga la natura e lo spettro dei giochi che possono essere svolti è chiaro che c'è anche psicologicamente la voglia di praticare altre discipline di questo tipo.
Fa sorridere il fatto che si accusi la maggioranza attuale di aver favorito - addirittura si è detto: “un rigurgito di dignità”, “lavarsi la coscienza” - con questo provvedimento sulle distanze dei giochi da alcuni punti sensibili …, è veramente incredibile che si possa riconoscere alle distanze dei locali la capacità di evitare la pratica di questi giochi.
Ritengo, quindi, che se c'è davvero la coscienza comune di eliminare la pratica lecita a questo punto del gioco d'azzardo, probabilmente dovremo intervenire a monte, ripristinando l’articolo 31 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che vietava qualunque tipo di gioco a cui conseguiva una vincita in denaro o di altro tipo.
Oggi stiamo allargando la sfera dei giochi semplicemente attraverso l'intervento di società con sede a Malta, nei paradisi fiscali, senza nessun tipo di controllo e di valutazione, e questo è un problema che nel nostro Paese deve essere valutato a mio giudizio sotto l'aspetto criminale, sotto l’aspetto dell'intervento dello Stato per limitare comportamenti di devianza.
La Regione Marche c'entra ben poco, c'entra ben poco la legge che è stata approvata la scorsa settimana. Probabilmente nel 2017 il centro-sinistra voleva dire che stava facendo qualcosa contro i giochi d'azzardo, la settimana scorsa voleva ribadire che stava facendo qualcosa come gioco d'azzardo, la verità è che tutti i Governi, compresi quelli di centro-sinistra … Ripeto, il primo prelievo fatto sui proventi del gioco fu fatto nel 2015, portando le accise al 5%, ricordo benissimo, una somma molto alta, è stato fatto proprio dai Governi di centro-sinistra.
Se si vuole vietare l'uso e l'espansione del gioco d'azzardo lecito in questo caso dobbiamo intervenire a monte, cercando di evitare l'allargamento del numero delle prestazioni e del numero dei giochi che possono essere praticati all'interno nostro Paese. Nel momento in cui un Paese legittima l'uso del poker elettronico è presto detto, si favorisce il gioco d'azzardo. Grazie.

PRESIDENTE. Abbiamo concluso gli interventi.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Sarò veloce anche perché la discussione che ho sentito in Aula è stata ampia ed ha arricchito gli argomenti, che stiamo trattando.
Questo è un piano importante che ricalca il GAP 2019 -2021 ben finanziato dal Governo.
Sono convinto che tutti noi come Consiglio regionale riusciremo a fare degli interventi e a dare un voto che sia utile alle nostre Marche.
L'unico intervento fuori luogo è stato quello del Consigliere Carancini, che non ha capito di cosa stavo parlando. Non ho parlato della legge di tre giorni fa, ho parlato del GAP, che va a combattere la problematica della dipendenza da gioco e che riguarda l'aspetto sanitario, e non dell'altra legge che concerne il gioco lecito e l'illegalità del gioco.
Sono contento del lavoro svolto da quest'Aula e dal Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questa discussione, che prevedibilmente è andata a sollecitare le polemiche relative alla modifica di legge della scorsa settimana, mi ha fatto molto riflettere su quanto sia complesso il mondo del gioco d'azzardo patologico e delle nuove dipendenze da tecnologie e quanto sia complicato andare a riequilibrare l'intervento sull'economia e sulla salute. Sicuramente abbiamo visto in tanti campi questa difficoltà ad integrare.
Quello su cui mi sono battuta, pertanto ho votato in modo contrario la scorsa settimana, è che il gioco d'azzardo riguarda la salute e dobbiamo trovare un modo migliore di equilibrare attività produttive e salute. È chiaro che il problema è a livello nazionale come altri monopoli, altre questioni.
Che cosa possiamo fare noi nella nostra Regione in modo molto concreto e più efficace possibile con i fondi che abbiamo a disposizione e con gli operatori che abbiamo a disposizione? E’ chiaro che queste risorse statali servono nel terzo settore, alla sanità e agli ambiti per non creare quei buchi che non vorremmo più vedere dopo l'attuazione dei Piani, che purtroppo tutte le volte, ogni biennio, si pongono. Interrompiamo tutti gli interventi, poi andiamo a ridiscutere il Piano di contrasto e di nuovo si deve ripartire con operatori precari, con risorse sempre più risicate. Credo che questo sia davvero un compito difficile per quest'Aula e non ci aiuta il fatto di aver discusso la legge la settimana scorsa. Come hanno già detto i miei colleghi in Commissione c'è stata tutt'altra atmosfera e tutt'altro atteggiamento, come molto spesso capita, tanto che abbiamo votato a favore proprio perché ascoltando gli operatori e chi quel mondo lo vive tutti i giorni sappiamo che è necessario licenziare questo atto, ma è chiaro che è un segnale contrastante che ci lascia davvero perplessi, preoccupati su come dobbiamo amministrare fondi e risorse, su come integrare con forza salute e attività produttive.
Chi è stato nell'amministrazione sui territori sa bene che non è facile raccogliere le istanze di tutti e va fatta una scelta. Oggi non poteva non tornare fuori la polemica anche se questo è un atto amministrativo che va nella direzione della prevenzione, della cura e dell’informazione.
Dobbiamo tenere alta l'attenzione nel trovare un'integrazione più efficace, più convincente, rispettosa della salute delle persone fragili, che abbiamo il dovere, oltre che il compito, di tutelare dalle loro stesse problematiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il gruppo ed il capogruppo che mi ha delegato a dichiarare il voto favorevole del gruppo Lega su questo atto amministrativo, che, voglio sottolineare, è il frutto di un sistema Marche molto forte che è quello delle dipendenze patologiche.
A questo riguardo voglio ringraziare tutti gli operatori dei servizi dipendenze patologiche che da anni lavorano sulla prevenzione, che è il mandato principale di questo atto amministrativo. A tale riguardo, voglio anche leggere un passaggio che come Commissione abbiamo modificato rispetto all'atto. E’ stato già ribadito da chi mi ha preceduto che in Commissione sanità c’è stato un dibattito e un lavoro corale, e non può essere diversamente su un provvedimento che fa riferimento a dei servizi che lavorano da anni su questo tema.
Il punto che abbiamo deciso di cambiare, dopo aver audito soggetti che lavorano tutti i giorni e si scontrano con i limiti del sistema, gli operatori, che purtroppo non sono fissi, ma sappiamo che vengono reperiti e poi magari cambiano lavoro, quindi non garantiscono quella competenza e quella formazione necessaria in questo campo. Leggo un passaggio che insieme e all'unanimità abbiamo cambiato all'interno della delibera: “I finanziamenti ministeriali messi in campo hanno garantito il funzionamento dei servizi e delle progettazioni territoriali, permettendo l’intercettazione di specifica utenza e l’attivazione di concrete prese in carico dei pazienti”. Questo deve renderci orgogliosi del sistema regionale per le dipendenze e a tale riguardo voglio anche chiarire un passaggio che forse per un non giusto approfondimento è stato non correttamente riportato, si parlava di un minore importo delle risorse di questo GAP rispetto a quello precedente. Voglio correggere questa stortura perché se leggiamo correttamente i dati ci dicono che dai 5.036.000 euro del GAP del triennio precedente togliamo i 112.000 euro che sono stati indirizzati perché purtroppo non spesi nell'attuale GAP, andiamo ad equiparare le risorse perché nel GAP del triennio precedente abbiamo realmente speso 4.924.000 euro ed in quello attuale 4.912.00.
Sottolineo che in questo triennio l’integrazione della Regione, dell'amministrazione regionale, è stata di 800.000 euro anziché di 600.000 euro, questo per riportare qualche dato di verità rispetto ad una polemica forzata, che prima per certi versi è stata tirata in ballo anche non correttamente sulle risorse, che invece vanno in un'altra direzione.
Chiudo con una battuta sulla questione della legge e su quello che oggi il Partito Democratico, come era ovvio, avrebbe riportato polemicamente, non voglio aggiungere, ma voglio sottolineare che la legge che abbiamo votato martedì scorso riguarda il gioco lecito e rimando completamente alle osservazioni dell’Assessore alla sanità Saltamartini, che ringrazio per il suo lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. E’ con soddisfazione che votiamo questo atto.
Al di là delle polemiche questo è un buon provvedimento, confortato dal parere favorevole dei servizi, degli esperti e dai risultati, quindi nessun dubbio sul fatto che c'è un altro passaggio positivo nella gestione del settore delle dipendenze, che è un settore molto delicato.
Oggi votiamo questo atto e presto dovremmo affrontare altri capitoli purtroppo di questa piaga che sta colpendo soprattutto le giovani generazioni e non, ma tutti coloro che presentano criticità nella nostra società, che è così compulsiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Noi in Commissione, anche per il lavoro facilitato dalla redattrice di minoranza e devo dire anche dal Presidente rispetto all'approfondimento che abbiamo messo in campo, ci siamo espressi con un voto favorevole. Oggi invece voteremo in modo contrario perché è successo un fatto e lo dico riportando la necessità della Consigliera Casini che non è potuta intervenire nel dibattito generale.
Andiamo a contrastare quello che abbiamo autorizzato, andiamo a recuperare quello che abbiamo facilitato.
Prima la Consigliera Casini ha parlato di un dato certo, dopo una settimana, a Civitanova Marche in via Silvio Pellico avremmo - posta a 478,40 metri, dopo sei anni, un numero di ricorsi e tutte le sconfitte che ci sono state a vari livelli, sia del Tar che del Consiglio di Stato - in maniera miracolosa, voluta, una sala slot in più.
Lo dico per l'Assessore Saltamartini che forse non ha seguito bene il percorso e non si è reso conto che abbiamo modificato la legge del 2017, ma non abbiamo scritto e votato una legge ex novo, l’abbiamo solo modificata in peggio, volutamente. Abbiamo aumentato gli orari, accorciato le distanze, escluso luoghi sensibili per consentire maggiori insediamenti. Lo dico per l’Assessore perché sembrava che la Regione avesse fatto una legge per il contrasto.
Avete modificato la norma fatta da quelli di prima, invece di correggerla per renderla più applicabile, per contrastare maggiormente il gioco d'azzardo, anche evitando gli insediamenti di nuove strutture. Facilitate il gioco d’azzardo con un dettaglio che spero non sia limitato alla struttura di via Silvio Pellico di Civitanova Marche, ma almeno l'abbiate fatto come strumento di carattere generale e non puntuale, individuale.
Mi ricollego sia all'intervento della Consigliera Lupini che a quello del Consigliere Mastrovincenzo, ci sono meno risorse e sono anche meno dettagliati gli interventi, ma forse l’avete fatto volutamente con quel tipo di modalità. Voi non vi fate scrupolo di nulla, anzi, lo giustificate come un grande atto. E non per dividere buoni e cattivi, ma buone azioni, da azioni mirate e orientate a diffondere maggiormente il gioco d'azzardo, votiamo convintamente contro questo atto, nonostante abbiamo dato un grande contributo in Commissione, l’ha dimostrato la relatrice di minoranza, nonostante ci siano stati degli apporti da parte del nostro gruppo e dell'intera minoranza per migliorare l'atto. Ma nella sua complessità e nel trionfo dell'ipocrisia, non possiamo rimanere dentro quel solco per cui votiamo contrari al provvedimento. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 45. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 46
ad iniziativa della Giunta regionale
“Approvazione del complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 del Piano strategico nazionale della PAC 2023-2027 della Regione Marche (CSR) ai sensi del regolamento (UE) n. 2115/2021 del Parlamento europeo e del Consiglio”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 46 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. La proposta di atto amministrativo n. 46 riguarda “Approvazione del complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 del Piano strategico nazionale della Pac 2023-2027 della Regione Marche”.
Questo atto amministrativo è fondamentale per l'azione di sviluppo rurale della nostra Regione, nasce da un cambiamento radicale il modello di attuazione della politica agricola comune. In particolare si prevede il finanziamento di un unico Piano strategico nazionale della Pac tramite il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
Nel PSP 2023-2027 dell'Italia gli interventi di sviluppo rurale sono costruiti come interventi nazionali con specifiche regionali. Le nostre possibilità di azione sono ridotte, parziali, in quanto la necessità di seguire le indicazioni della Comunità europea resta l'elemento determinante.
La proposta di atto amministrativo n. 46 contiene queste specificità regionali e risponde all'esigenza di rendere gli interventi dello sviluppo rurale il più in linea possibile con quelle che sono le nostre caratteristiche sociali, ambientali e produttive. Ci si è arrivati mediante un confronto costante, partecipato, attraverso un ascolto capillare, e di questo ringrazio l'Assessorato e tutti tecnici che hanno attivato dal gennaio 2021 un percorso che ha visto coinvolto il partenariato regionale con una serie di eventi, di confronto e di ascolto corretto delle imprese e di tutte quelle realtà locali sul territorio marchigiano. Incontri fatti ricordo nel gennaio del 2021 a Frontone, a maggio del 2021 a Matelica e a giugno del 2022 a Val di Castro. In queste occasioni c’è stato il coinvolgimento di imprenditori, rappresentanti di associazioni di categoria, cooperative e consorzi di tutela ed esponenti del mondo accademico. Occasioni di confronto che hanno consentito di individuare alcuni, diciamo, obiettivi, il focus, cercando soprattutto di evidenziare le esigenze prioritarie del contesto regionale Marche: l'elenco degli interventi da attivare, le risorse da destinare a questi tipi di intervento che sono stati elencati e i contenuti da riportare nel PSP, quali le specificità regionali delle schede di intervento.
Questo è stato fatto in coerenza con il PSP. C'è stata una visione strategica della Regione Marche, che ha ruotato attorno a cinque concetti chiave, che sono: la qualità e l’orientamento al mercato, la sostenibilità, l'innovazione e la conoscenza e, aspetto che riguarda soprattutto i giovani, la possibilità in qualche modo di facilitare l'ingresso di giovani in questo mondo, cercando di semplificare al massimo le procedure molto spesso, purtroppo, un po' elefantiache che hanno in alcuni casi rallentato piuttosto che complicato l'attuazione di volontà che sono state valide e condivise.
Per fare una sintesi sugli interventi previsti dal CSR Marche, sono circa 38 interventi, 10 di questi riguardano il settore e la materia clima e ambiente, tra questi il sostegno ad un comparto già ad un altissimo livello nelle Marche, che è il biologico e l'agricoltura integrata. Poi spazio al benessere animale, alla tutela della biodiversità agricola e forestale e agli impegni specifici per le zone agricole in Area Natura 2000. Su questo comparto è stato destinato circa il 35% delle risorse a cui si aggiunge un ulteriore 11% che riguarda un po' tutte quelle aree che sono legate a vincoli naturali. Da un lato si sceglie di fare più qualità a danno della quantità e questa scelta poi determina anche un mancato introito e alcuni sostegni vanno anche in questa direzione.
Ci sono altri 12 interventi che vanno nella direzione degli investimenti e sono assolutamente necessari per garantire una competitività del settore agricolo, agroalimentare e forestale, vanno nella direzione di favorire infrastrutture e rivoli che hanno l'obiettivo di una migliore efficienza dell'uso dell'acqua.
Una percentuale importante, il 34%, è indirizzata verso la prevenzione degli incendi, poi tutto quello che riguarda, come dicevamo in premessa, la facilitazione di inserimento, soprattutto, dei giovani nel mondo dell'agricoltura, anche misure che assolvono il 3,5% esattamente per l'avvio di nuove imprese rurali.
Ci sono sette interventi che vanno nella direzione del sostegno alle forme di cooperazione, di filiera e queste assolvono il 10,4%.
C'è un altro tema, quello legato alla conoscenza, alla formazione degli operatori, alla consulenza, alla diffusione dell’informazione che destina il 3,5% delle risorse, per chiudere poi con il 2% che riguarda un po' l'assistenza tecnica.
Le scelte politiche sono state una conseguenza di linee guida, direttrici principali che sono state decise dalla Comunità europea e noi come Regione Marche ci siamo un po' adeguati alle norme e quello che abbiamo cercato di fare è stato quello distribuire e dedicare maggiori risorse che la Comunità europea stabiliva in un minimo del 43,16% in materia di ambiente e di clima, noi abbiamo messo il 47%. Abbiamo deciso che forse lì bisognava mettere più risorse e questa, se vogliamo, è una scelta politica.
Le somme di cui parliamo per il periodo 2023-2027, accordo che poi è stato sancito nella Conferenza Stato-Regioni del 26 giugno 2022, è una dotazione finanziaria di 390.875.000 euro. Queste sono cifre rilevanti che danno l'idea di quali possibilità ci saranno perché alcuni bandi sono già partiti, ma il grosso dovrà ancora essere attuato e messo in campo.
E’ evidente che questa programmazione, seppure vincolata da norme e regolamenti nazionali ed europei, definisce comunque una scelta strategica e una visione che abbiamo cercato di imprimere alle Marche anche in questi primi anni di governo. E’ altrettanto evidente di quanto sia importante per la Regione Marche questo settore per quanto riguarda lo sviluppo economico. Le imprese agricole marchigiane nelle loro eccellenze hanno tutte le capacità di poter rappresentare un asset strategico di sviluppo per l'economia regionale, quindi sicuramente saranno delle piattaforme per creare occupazione e imprenditorialità e soprattutto, ci tengo a dire, nel settore giovanile. Sono sempre di più i giovani che si avvicinano a questo mondo. Non solo l'agricoltura rappresenta un valore per … e la definizione della nostra regione, ma una Regione attenta al biologico, alla qualità alimentare, alla salute, quindi alla qualità di vita. Questo per dire che l'agricoltura va oltre quello che è il suo ambito, perché può e deve rappresentare un elemento chiave per definire un'immagine coordinata per promuovere a livello turistico le nostre Marche. Una regione che punta sulla qualità, sul benessere, sul rapporto tra la costa e l'entroterra per la costruzione di un modello di turismo in cui anche l'agricoltura abbia un ruolo centrale in virtù della sua importanza, della sua storia e delle sue tradizioni.
Siamo convinti che le scelte contenute in questa proposta di atto amministrativo vadano in questa direzione e possono essere uno strumento guida per far fare un salto in avanti alla nostra regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Ha già detto tutto il Consigliere Marinangeli. Mi dispiace che non ci sia l'Assessore oggi per due documenti così importanti, magari la sua presenza sarebbe stata rilevante anche nell'ottica di un eventuale dibattito per sapere quello che dice la Giunta su questo, visto che la proposta viene proprio dalla Giunta.
Lo ha già sottolineato il Consigliere Marinangeli, la programmazione in materia di sviluppo rurale per periodo 2023-2027 si caratterizza per una sostanziale diversità rispetto ai precedenti periodi di programmazione. Ad un piano strategico nazionale si affiancano infatti dei programmi regionali che sono definiti complementi regionali di sviluppo rurale e che svolgono la funzione di specificare, con un maggiore livello di dettaglio, gli interventi del piano strategico nazionale, questo per renderli maggiormente rispondenti alle caratteristiche del tessuto produttivo agricolo delle singole Regioni.
In generale gli interventi nazionali e regionali sono orientati a realizzare gli obiettivi strategici della programmazione europea, cioè:
- promuovere un settore agricolo resiliente e intelligente; rafforzare la tutela dell'ambiente e l'azione per il clima;
- consolidare il tessuto socioeconomico delle zone rurali.
Questi tre macro obiettivi si sviluppano all'interno di nove obiettivi specifici rappresentati da azioni volte:
- a garantire un reddito equo;
- ad aumentare la competitività dell'impresa agricola;
- a riequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare:
- a contrastare il cambiamento climatico;
- a tutelare l'ambiente, il paesaggio e la biodiversità;
- a sostenere il ricambio generazionale;
- a creare aree rurali dinamiche;
- a proteggere la qualità dell'alimentazione e della salute.
Questi obiettivi specifici sono attuati sia negli interventi da programmazione statali che da quelli della programmazione complementare regionale.
All'interno di un quadro di riferimento comune, rappresentato, come detto, dal Piano strategico nazionale, il complemento di sviluppo regionale definisce le scelte effettuate dalla Regione, spiegandone la ratio alla luce del contesto di riferimento e specifica di fatto il principio di selezione, oltre ad entrare nel merito dei criteri di ammissibilità e delle modalità attuative.
Al pari di quanto già avviene con l'attuazione del Programma di sviluppo rurale, l'erogazione dei contributi ai beneficiari finali continuerà ad avvenire attraverso Agea, l’organismo pagatore nazionale, al quale pervengono gli elenchi dei soggetti beneficiari da parte degli uffici della Regione.
Gli interventi previsti di sviluppo rurale sono: impegno in materia di ambiente di contrasto ai cambiamenti climatici; sostegno alla produzione biologiche; benessere animale; tutela della biodiversità agricola forestale. Gli impegni assunti dalle aziende che si trovano in Area Natura 2000, poi saranno sostenuti gli investimenti per accrescere la competitività agricola, agroalimentare e forestale, ma anche per realizzare infrastrutture irrigue e per incentivare l'insediamento dei giovani agricoltori su cui noi crediamo molto e forse su questo dovremmo puntare sempre di più. Si continuerà, come nei precedenti periodi di programmazione, a sostenere le forme di cooperazione, cioè le filiere, l’innovazione e la promozione di prodotti di qualità.
Per quanto riguarda le risorse finanziarie disponibili, l'intesa raggiunta in conferenza Stato-Regioni 2022 ha attribuito alla Regione Marche, per l'attuazione degli interventi del programma oltre 390 milioni di euro, di cui 166 milioni del fondo Fears, 157 milioni di fondi statali e 67 milioni di risorse regionali. Ci auguriamo che tutte queste risorse siano utilizzate fino in fondo e bene. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. E’ cambiato un mondo, nel senso che prima ogni Regione aveva il suo POR, un piano redatto in base a una direttiva europea, quindi ognuna contestualizzava in maniera sartoriale il piano di sviluppo rurale in base alle proprie caratteristiche.
Le Regioni hanno molto combattuto contro questo cambiamento, che prevede una sola autorità di gestione nazionale, non più tante autorità di gestione regionali che avevano un diretto rapporto con la Comunità europea, ma adesso c’è questo filtro nazionale che stabilisce, come abbiamo detto prima, i 50 obiettivi e ogni Regione decide quali meglio si adattano alle caratteristiche territoriali, economiche, culturali e anche geomorfologiche e climatologiche di ogni realtà.
Devo dire che la Regione Marche … Ringrazio il Servizio agricoltura, che è come una Ferrari rispetto ad altri servizi, mi permetto di dirlo avendo avuto modo di seguirne anche altri. E’ una Ferrari che cammina da sola e cammina bene, quindi, oltre ad avere gestito la fase di transizione, della quale non si è parlato … C'è stata una fase di transizione che abbiamo vissuto fino ad oggi, che è stato un prolungamento del piano di sviluppo rurale approvato nel 2015, poi nel 2016 modificato più volte, ed è stata determinata dal periodo di transizione dalle autorità di gestione di ogni Regione all’autorità di gestione unica.
Ho visto che la decisione è stata quella di inserire la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile e i suoi obiettivi ed integrarli con quelli del programma di questa legislatura. In realtà alla fine vedo che gli obiettivi sono gli stessi che inserimmo nel piano di sviluppo rurale, redatto nel 2016, quello di modifica del primo PSR approvato. E rimango un po' delusa perché una parte delle risorse sono già state utilizzate.
Ribadire concetti come quello della filiera, del biologico, delle filiere produttive, del passaggio generazionale, che ha avuto dei problemi perché nel prossimo atto vedremo che c’è uno spostamento di risorse dagli investimenti alle misure a superficie per paura di non raggiungere N+3. Questo significa che qualcosa è successo perché ricordo che qualche anno fa, prima del Covid, ci fu un grande entusiasmo nel ricambio generazionale e le risorse non bastavano per coprire gli investimenti richiesti, soprattutto dal bando giovani, bando a pacchetto che è stato poi riproposto, il famoso pacchetto giovani che consente una progettazione integrata e con un'unica domanda si riesce ad attivare investimenti e non solo, quindi c’è uno snellimento procedurale. Malgrado questo vedo che le risorse sono state ridotte.
Si sta perdendo l’interesse e la sottolineatura dell’importanza degli accordi agroalimentari d'area, che sono quanto mai fondamentali in questo momento.
Mi fa sorridere il fatto che l’Assessore vada a presentare il piano del 2014-2020 ad Acquasanta Terme, che è un po' vecchio, mentre per il nuovo piano tutta questa attenzione per gli accordi agroalimentari non c’è, come non c’è nella modifica che andremo a discutere a breve.
Mi sarei aspettata un interesse maggiore perché gli accordi agroalimentari d’area sono importantissimi per due ordini di misure che sono in questo momento all'ordine del giorno, il primo, il cambiamento climatico, quindi la prevenzione del dissesto idrogeologico fatto in maniera collettiva e fatto da tantissime aziende agricole, da soggetti pubblici/privati per ambiti territoriali vasti; il secondo, l’abbattimento dell'utilizzo dei pesticidi e il sostegno alle aziende biologiche o che usano la lotta integrata. Sono due obiettivi che oggi, ormai ci rendiamo conto, determinano da un lato la sicurezza territoriale, dall'altra aumentano il livello di qualità dei prodotti, non solo dei prodotti, anche della qualità ambientale, quindi mi aspettavo fossero maggiormente promossi da questo nuovo piano.
Il biologico in questo momento è importantissimo, penso che aiutare come misura strutturale …, quindi la mia domanda è: “E’ un investimento mantenere il biologico e incentivarlo nelle Marche?” Sì, assolutamente sì. Abbiamo il problema della peronospora, che è gravissimo. L’Assessore adesso non c’è, ma ci aveva promesso che avrebbe attivato un tavolo nazionale, l’ha promesso un mese e mezzo fa, soprattutto per i viticoltori che stanno lottando oggi e che hanno puntato sul biologico. Il biologico non solo è un’eccellenza delle Marche - siamo la regione che ha la maggiore superficie al biologico, soprattutto vitata – ma è anche un grande supporto alle questioni ambientali perché non dimentichiamo che il biologico non è soltanto il prodotto, ma oltre a descrivere, creare e formare il paesaggio ci dà anche un aiuto enorme per quello che riguarda la qualità ambientale. Oggi bisognerebbe insistere sul biologico e non è un caso nelle Marche sia così cresciuto perché nel 2016 mettemmo 80 milioni di euro in un solo anno, quindi ci devono essere investimenti forti e determinati.
Non dimentichiamo che noi abbiamo 160 milioni di risorse in meno in queste annualità e non perché sono state già inserite nella fase di transizione, ma durante il terremoto noi le ottenemmo dalla generosità delle altre Regioni. 160 milioni di euro furono utilizzati nelle aree terremotate e ci consentirono di liberare risorse per le altre zone che non erano terremotate, fu fatto un lavoro molto importante.
Mi aspettavo una parte di indagine politica sul perché il comparto investimenti tiri meno e per quale motivo ci sia stato un blocco dell’interesse, soprattutto del ricambio generazionale. Credo che questa indagine politica doveva farsi parlando nei territori, andando nei territori, cercando di capire quali sono i problemi, che sono di ordine burocratico, certamente sì perché la burocrazia nel mondo dell'agricoltura va sicuramente ridotta, a cominciare dal funzionamento di Agea. Molta burocrazia, sappiamo bene, deriva da decisioni comunitarie e non certo regionali, si devono applicare delle norme che sono piuttosto complesse, ma l’obiettivo di aumentare gli obiettivi trasversali per aumentare l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione del settore agricolo sono fondamentali perché consentiranno anche all’agricoltore di ridurre la burocrazia, l'obiettivo della digitalizzazione è proprio questo.
Ritengo che si sarebbe potuto fare di più perché questo piano è identico a quello approvato nel 2015/2016, invece è cambiato un mondo. Mi sarei aspettata che all'interno dei 50 obiettivi del piano nazionale ci fosse stato il coraggio di scegliere in maniera più determinata, invece che ripercorrere le stesse strade, che sicuramente sono di percorribilità buona, ma cercare strade più innovative sarebbe stato auspicabile.
Questa complementarità tra le due strategie la trovo interessante, ma non a sufficienza da determinare un voto favorevole del nostro gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione sul punto.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Dichiarazione di voto favorevole, anche per avere l'occasione di un confronto su quello che è stato detto.
La Consigliera Casini si aspettava un po' più di innovazione, di strade nuove, ma è consapevole dei margini di manovra abbastanza ristretti che non consentono di stravolgere quelle che sono le linee guida, l’ha ricordato anche alla luce dei cambiamenti normativi che hanno un po' ristretto la capacità e la forza delle Regioni di incidere. La Consigliera Casini ha ricordato oggi la presenza di una sola autorità di gestione nazionale, diversamente da quello che era successo prima, quindi credo che sia stato fatto un ottimo lavoro. Anzi è l'occasione per ringraziare tutti gli uffici dell'Assessorato guidato dall’Assessore Antonini per quanto è stato fatto e per quanto si riuscirà a fare anche in avanti perché sarà importante e fondamentale la caduta a terra con i bandi, concretizzando quello che deve essere l'obiettivo di tutti noi, cioè la possibilità di spendere tutto, ma spendere bene e quindi ottimizzare e creare quelle condizioni di miglioramento del settore dell'agricoltura. Sì, è vero, negli ultimi anni forse c'è stata una diminuzione degli investimenti e la politica di avvicinamento dei giovani non è stata così forte, penso che su questo bisogna insistere.
La valorizzazione di un comparto che di per sé è strategico, importante, essenziale, rappresenta la tradizione, ma soprattutto la forza di ragionare in termini in quanto anche l’agricoltura può e deve rappresentare un volano turistico perché è vero com'è vero, l’ha ricordato molto bene dettagliatamente la Consigliera Casini, che siamo una regione in cui il biologico è ad altissimi livelli, anche in termini di quantità di superfici lavorate con il biologico. Proprio per questo motivo dobbiamo utilizzare il settore agricoltura per far capire quanto questa Regione tenga al benessere delle persone, alla qualità della vita, all'ambiente, quindi poter promuovere anche attraverso il settore dell’agricoltura l'immagine della Regione Marche a livello turistico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che non ci sia per un Assessore all’agricoltura, e parlo perché lo sono stata, un atto più importante di quello che stiamo discutendo oggi. Sono sicura che l’Assessore Antonini aveva qualcosa di molto più importante da fare, però non è un bel segnale, mi piace molto poco perché c'è una sorta di liturgia che comunque va rispettata anche in questo caso per un comparto così importante per le Marche.
Il Consigliere Marinangeli ha detto che è molto strategico, penso per esempio al biologico che costringe alla “rotazione” delle culture, che cambia il paesaggio a seconda dell’anno, una volta i girasoli, il favino, il grano, per questo ci sono dei paesaggi variegati.
Il paesaggio nelle Marche è caratterizzato dagli elementi puntuali del passaggio, da questa varietà, cosa che nelle altre regioni non esiste. Non a caso noi siamo la regione che ha maggiore biodiversità e tutto questo interessa molto poco l’Aula, e questo mi preoccupa perché poi siamo tutti pronti ad andare nelle aziende agricole o meglio nelle cantine a fare i complimenti ai produttori di vino, però quando parliamo in Aula di peronospora si fanno delle dichiarazioni perentorie di apertura, poi si preferisce, come in questo momento, nella maggioranza chiacchierare di altre cose, come il Presidente in questo momento.
Credo che andrebbero rispettati gli agricoltori sempre, soprattutto in questo momento e se qualcuno ascoltasse… Nessuno è intervenuto della maggioranza e questo mi meraviglia molto perché è un piano da 390 milioni di euro più 185 milioni, che già stiamo spendendo perché sono dei due anni precedenti, degli anni in transizione.
Trovo molto corretto e molto più vicino all’agricoltura essere qui oggi e ascoltare quello che hanno da dire i due relatori e cercare di capire cosa c'è dentro questo piano, piuttosto che andare nell'entroterra marchigiano a parlare di progetti che riguardano i boschi, approvati 6 anni fa, dei quali si raccolgono i frutti, Magari andare a promettere filiere del legno, sulle quali si potrebbe aprire un altro dibattito grande per vedere quando e quanto le promesse possono essere mantenute.
Questo piano ha solo 38 milioni in più rispetto al precedente, al netto dei 160 milioni che abbiamo detto prima.
E’ cambiato un mondo, le risorse sono inferiori, questa non è una responsabilità della Regione perché il riparto viene fatto con dei parametri ben precisi, questo significa che avremo a disposizione almeno 120/130 milioni in meno rispetto alla precedente programmazione. Per questo mi aspettavo delle scelte più precise, soprattutto riguardo il problema delle calamità e anche la loro prevenzione. Penso, per esempio, alle reti, ai sistemi di irrigazione, ai selvatici, alle reti di protezione per gli ovini, ci sono una serie di prevenzioni che hanno un’attenzione rispetto al cambiamento climatico, che c’erano già prima.
Non lasciamo da parte tutto quello che riguarda gli accordi agroambientali di area perché quella è una modalità di gestione del territorio molto faticosa, ma che darà dei risultati in futuro grandissimi e soltanto con la cooperazione territoriale credo che si potrà risolvere o mitigare quanto meno il problema del dissesto idrogeologico e quello dei cambiamenti climatici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio i relatori di maggioranza e di minoranza.
Questa proposta di atto amministrativo “Approvazione del complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027” segna un nuovo periodo di programmazione. Parliamo di risorse a disposizione del complemento di programmazione della Regione Marche che ammontano ad oltre 390 milioni.
Ho avuto modo di seguire il dibattito piuttosto importante, capisco anche l'espressione dell'opposizione, è legittima, ma come Presidente di Commissione più che rispondere ci tengo a precisare alcune cose, ad esempio, sulla questione dei bandi che già sono partiti. E’ stato pubblicato il bando relativo agli “Investimenti non produttivi agricoli con finalità ambientale” ed altro. Consigliera Casini, oggi è all'opposizione, si deve accontentare di questo ruolo.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. La prego di fare silenzio, lei continui la sua dichiarazione di voto. Prego gli altri Consiglieri di non interferire nella dichiarazione. Prego.

Andrea PUTZU. Ovviamente si può far partire un bando ed oggi l’approviamo, ma non è partito nel senso che già con l'accettazione ed altro …, è stato pubblicizzato e questo è importante, è quello che dovrebbe fare la politica, che se riesce a pubblicizzare prima un bando riesce a dare un’opportunità in più agli agricoltori. Su questo tema ci dovremmo unire piuttosto che dividere.
Questo è un intervento importante per lo sviluppo sostenibile, le attività agricole e per un'efficiente gestione delle risorse naturali, soprattutto ci tengo a sottolineare il lavoro dell’Assessorato.
Abbiamo dato un’opportunità in più alle tante imprese agricole, abbiamo voluto anche accelerare sotto certi aspetti. A volte si fa presto a fare demagogia, si fa presto a dire che non si riesce a dare risposte al mondo dell’agricoltura, che oggi attende da noi quelle risposte con gravi difficoltà, parliamo di siccità e molto altro.
Con questa proposta di atto amministrativo e con questi fondi riusciremo a partire il prima possibile perché questo è l’obiettivo della Giunta Acquaroli, dell’Assessore Antonini, che voglio ringraziare, ed anche del Consigliere Marinangeli, che ha avuto modo di studiare e relazionare bene come relatore di maggioranza questa proposta di atto amministrativo a cui Fratelli d’Italia non può che votare a favore Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 46. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 47
ad iniziativa della Giunta regionale
“Programma di sviluppo rurale della Regione Marche 2014-2022 in attuazione del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 47 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Parliamo del tema precedente, ma l'arco temporale cambia, 2014-2022, quindi questa proposta di atto amministrativo oggi si rende necessaria per introdurre alcune modifiche che mirano a rendere il PSR più efficace, più rispondente alle esigenze del contesto regionale.
Le variazioni che si portano sono un po' la conseguenza di qualcosa che magari non ha funzionato al 100%, che ha trovato degli ostacoli, abbiamo parlato prima di burocrazia e questo è un altro elemento che probabilmente ha rallentato alcuni percorsi. Conoscere le problematiche che si sono poste serve per evitare, e l’abbiamo fatto nell'atto precedente, che si replichino nella successiva programmazione, ma soprattutto in questa fase serve cercare di spendere tutte le risorse. Non vado indietro perché il tempo ormai sta per scadere e dobbiamo intervenire.
Per accennare alcune problematiche presenti, in primo luogo occorre considerare i maggiori costi e i minori ricavi che hanno sostenuto le aziende agricole a fronte degli impegni agroalimentari certificati per il PSR 2014-2022, che non sono più rispondenti alla realtà economica attuale. Per aggiornarli si è ritenuto opportuno valorizzare e utilizzare il documento “Giustificazione economica e certificazione di premi previsti nel Piano strategico PAC 2023-2027”.
Ci sono poi le misure legate all'agricoltura biologica e le indennità compensative zone montane, per cui si è stabilito di incrementare i premi a partire dall'annualità 2023. In particolare con riferimento alla misura sul biologico l'incremento dei premi è attribuito a quei gruppi colturali che presentano valori di perdita di reddito molto superiori all'attuale compensazione anche a causa della forte sensibile riduzione negli ultimi anni del differenziale di prezzo del prodotto biologico rispetto a quello convenzionale: seminativi, ortaggi, frutta, vite e ulivo.
Un altro problema su cui si è ragionato è come assicurare alle aziende agricole la più ampia possibilità di adesione alle misure a superficie aumentando la relativa dotazione finanziaria ed eliminando, laddove previsti, i criteri di selezione e al contempo prevedere anche una clausola che in qualche modo consenta, nel caso in cui le domande superino la dotazione del bando, di applicare una riduzione lineare del premio fino al limite massimo del 40%.
Altro elemento critico è la dotazione finanziaria di alcune misure di investimento perché le difficoltà che stanno affrontando le imprese nell'attuale contesto economico si riflettono anche su una progressiva riduzione degli investimenti realizzati e su un incremento consequenziale di rinunce o di revoche parziali e totali.
Il 2022 ha visto una mancata rendicontazione degli investimenti a valere delle misure 4.1 e 6.4, nonché del pacchetto giovani. Al contempo, gli ultimi bandi emanati per le misure ad investimento (vedi ad esempio la 4.2.A e la 4.2.B) hanno avuto un tiraggio inferiore alle aspettative e alle risorse programmate per gli stessi.
Anche per il 2023 non si prevede una ripresa apprezzabile della spesa, tanto che l'autorità di gestione è stata costretta ad inizio anno a prorogare di 6 mesi la scadenza delle rendicontazioni, sia per la misura 4.1 che per la 6.4.
Altre misure mostrano difficoltà, come la misura di promozione 3.2, le misure di forestazione (misura 8), interventi di cooperazione (misura 16) e, più in generale buona parte delle misure legate all’attuazione degli i accordi agroalimentari d'area, del dissesto idrogeologico e delle filiere della legno energia.
Le risorse non utilizzate vanno rivolte a quelle misure che garantiscono in questo caso liquidità alle imprese e nelle quali i beneficiari mostrano, al contrario, una buona capacità di utilizzo, tenuto conto che l'attuale fase finale della programmazione non consente di ritardare di più la spesa.
L’altro problema è quello legato al cambiamento climatico e ai sempre più frequenti periodi di siccità in certi certe fasi, purtroppo poi abbiamo visto l'esatto contrario, ma il problema rimane e anche in questo contesto si rende prioritario investire sul miglioramento delle infrastrutture irrigue che permettono una migliore gestione delle acque, la riduzione degli sprechi delle acque e un migliore uso razionalizzato le stesse. Pertanto si rende necessario destinare risorse aggiuntive nella misura 4.3.B a favore degli investimenti per le infrastrutture irrigue.
L'altro problema è legato al fatto che gli agricoltori che aderiranno ai bandi delle misure agroalimentari della programmazione regionale 2014-2020 in questo periodo di transizione potranno nel contempo aderire ad alcuni interventi previsti nella nuova Pac.
Il pericolo del doppio finanziamento. Allo scopo di evitare questa duplicazione, questo doppio finanziamento, sono state analizzate le possibili sovrapposizioni degli impegni agroalimentari con gli ecoschemi, ravvisando rischi di sovrapposizione nelle sottomisure 10.1.C. 12.1, 14.1, che sono state anche puntualmente quantificati. Sto cercando di sintetizzare al massimo quelle che sono le problematiche che hanno generato delle proposte di soluzioni che sono in questa proposta di delibera di atto amministrativo.
Al fine della semplificazione amministrativa e della riduzione del tasso di errore si adottano, per alcune voci di spesa relative al personale della misura 3.2 promozione della qualità, i costi standard unitari già adottati per le sottomisure 16.1, 16,2 e 6.9.
Infine, la modifica riguarda anche il capitolo 13 relativo agli aiuti di Stato. Su richiesta della Commissione europea in particolare viene quantificata per ciascuna misura la quota di dotazione finanziaria destinata ad aiuti, tenendo presente sia gli aiuti già concessi che quelli che si stima di concedere fino al 2025, che è la scadenza entro la quale dobbiamo concludere questi tipi di investimenti.
Riteniamo che queste modifiche possano interpretare al meglio le soluzioni necessarie per ottimizzare le risorse ancora a disposizione, che riguardano la vecchia programmazione europea, per la quale abbiamo avuto già due anni di proroga a seguito delle tante situazioni che sono maturate purtroppo in questi anni.
L'obiettivo non è solo quello di sfruttare al meglio ogni singola risorsa economica a disposizione, ma anche e soprattutto quello di valorizzare al meglio quelle scelte che rappresentano anche la strategia con la quale vogliamo orientare il futuro dell'agricoltura della nostra regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Come è stato già detto dal Consigliere Marinangeli il PSR Marche 2014-2019 è stato prorogato a seguito dell'emergenza Covid a tutto il 2022, ne è conseguito che il termine per l'esecuzione dei relativi pagamenti è stato prorogato al 31 dicembre 2025.
L'originaria dotazione finanziaria, che era di 538 milioni di euro, è stata modificata con la riprogrammazione avvenuta a seguito del terremoto del 2016 ed è stata implementata di più di 159 milioni. Infine, a seguito della decisione assunta a livello europeo di prorogare di due anni la programmazione 2014-2019, la dotazione finanziaria complessiva è oggi di 882 milioni circa.
Queste risorse sono destinate al sostegno ed alla competitività dell'agricoltura marchigiana, alla gestione sostenibile delle risorse, alla mitigazione e all'adattamento dei cambiamenti climatici. all'innovazione e allo sviluppo inclusivo delle aree rurali.
Nel merito, ciascun intervento del programma rientra in una delle sei priorità della politica di sviluppo rurale definita dall’Unione europea: promuovere il trasferimento della conoscenza, dell’innovazione del settore agricolo e forestale nelle zone rurali; potenziare la redditività delle aziende agricole, nonché la compatibilità dell'agricoltura in tutte le sue forme; promuovere l'organizzazione della filiera alimentare, comprese la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli; preservare, ripristinare, valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura e alla silvicoltura; incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio all’economia a basse emissioni di carbonio e adoperarsi per l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico delle zone rurali.
Il programma di sviluppo rurale ha subìto in questi anni alcune modifiche funzionali ad adattare le misure e le operazioni all'aumento della dotazione finanziaria e alla semplificazione procedurale.
Le modifiche di cui discutiamo con la proposta di atto amministrativo n. 47 rispondono ad esigenze di carattere tecnico, finalizzate ad adattare i contenuti del programma e i cambiamenti in atto nel contesto dell'economia agricola della nostra regione. In particolare, si è ritenuto necessario adottare un nuovo metodo di calcolo dei costi aggiuntivi sostenuti dalle imprese agricole a fronte degli impegni assunti per utilizzare pratiche agro-ambientali più rigorose di quelle obbligatorie proprio al fine di riconoscere una premialità ulteriore a chi adotta modalità produttive a minor impatto ambientale.
Nel dettaglio, si tratta dello stesso metodo di calcolo di certificazioni previsto per le analoghe misure del periodo di 2023-2027 e per quanto riguarda il PSR 2014-2022 è applicato agli interventi a sostegno dell'agricoltura biologica e a quelli della misura riguardante le indennità compensative per le zone montane.
Nell'atto si propone di aumentare i premi per le produzioni biologiche, per le quali è previsto un aumento di dotazione finanziaria; sono invece ridotte le risorse per misure che prevedono investimenti in azienda. Questo è stato deciso tenendo conto delle difficoltà manifestate dalle imprese a fronte dell'attuale contesto economico, che ha determinato un aumento delle rinunce e delle revoche di contributo. Queste rimodulazioni sono funzionali a scongiurare il mancato raggiungimento degli obiettivi di spesa, con conseguente perdita di risorse a valere sul programma.
Per far fronte agli squilibri delle precipitazioni connesse con il cambiamento climatico, che mettono seriamente a rischio la produttività agricola, sono state aumentate le risorse destinate alla realizzazione di infrastrutture irrigue volte a ridurre la dispersione e in generale il consumo di acqua. Sono state poi apportate ulteriori modifiche di carattere tecnico connesse a quelle di sistema appena illustrate, relative al piano degli indicatori e al quadro di riferimento dei risultati.
Le integrazioni sono quindi funzionali a sostenere l'attuazione delle misure di questo ultimo periodo di programmazione e sono orientate a garantire il pieno impiego delle risorse assegnate alla Regione, sperando che siano realmente tutte impegnate, come auspichiamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Questa si può chiamare una modificata di salvataggio N+3, che non mi meraviglia, nel senso che ci sta tutto con il periodo che abbiamo vissuto e ci sta che vengano incrementate le misure a superficie e ridotte quelle degli investimenti. Capiscono tutti che se ti devo pagare il SAL di un investimento perché costruisci un manufatto, per esempio devi piantare degli ulivi, se ti pago per ettaro e per capo che hai sull’ettaro, nel caso in cui ti pago a capo, è più semplice. Questo non significa che non sia giusto perché ritengo che sia profondamente opportuno aiutare gli imprenditori agricoli in un momento di crisi così grande e aiutare soprattutto il comparto del biologico in questo momento difficilissimo anche con pagamenti a superficie. E’ giusto.
La cosa che mi preoccupa è che sono state ridotte le dotazioni finanziarie di alcuni investimenti e qui un’analisi vera fatta sul territorio che ci spieghi per quale motivo la cooperazione non è andata bene, per quale motivo le misure legate all’attuazione degli accordi ambientali d'area, che sono importantissimi, ma sono faticosi … E non è un problema dei servizi o dell’ufficio, è un problema anche politico, quello di aggregare tutti i soggetti che sono all'interno di un accordo del genere, farli lavorare tutti insieme, soprattutto cercare di risolvere i contrarsi che si creano quando si lavora con tanti soggetti. L’Assessore non c’è, ma non mi può dire che le filiere di legno/energia sono una criticità grande, sulla quale tanto è stato promesso e poco risolto, quindi si tolgono i soldi perché non si realizzano e si pubblicizza come un obiettivo raggiunto quello di Acquasanta Terme.
Come si può essere contrari a rispettare gli aiuti di Stato, soprattutto i costi standard unitari? Cosa importantissima, è giusto che gli uffici li abbiano messi anche in altre misure perché è importante avere i costi standard per evitare di avere rendicontazioni diverse. E’ una scelta saggia quella di metterli anche in altre misure, sulle sottomisure 16.1, 16.2 e 16.9.
Capisco che c'è un elevato rischio di non raggiungimento dell’N+3, ma una parte di queste misure, se fossi stata io a predisporre il piano, le avrei inserite, però manca tutta la parte di soluzione del problema o di proposta della risoluzione del problema, che non ho trovato neanche nel piano ed è quella della motivazione per cui gli investimenti a ricambio generazionale tirano meno e che cosa si può fare dal punto di vista politico e non tecnico. Ripeto, il Servizio agricoltura è una Ferrari, non c’è neanche bisogno di mettere la benzina, va da sola e segue la strada migliore per raggiungere l’obiettivo prefissato, però ci sono cose che spettano alla politica e dalla politica ci aspettiamo che queste difficoltà vengano sanate. La difficoltà di curare in modo particolare i rapporti con il territorio, di vedere per quale motivazione …, che non può essere sempre la burocrazia perché c’era anche cinque anni fa e ci sarà sempre, magari migliorata. Vedere per quale motivo il pacchetto giovani e ricambio generazionale si è fermato, non può essere stato soltanto il Covid, ci deve essere un’altra motivazione, magari sociologica, ma bisogna andare a vedere per quale motivo questo è successo . E’ una risorsa grande avere dei giovani in agricoltura ed il ricambio generazionale è un obiettivo non soltanto comunitario, italiano, ma deve essere un obiettivo delle Marche.
Credo che noi non possiamo votare contro questa modifica, questi sono 538 milioni di euro per i quali noi abbiamo fatto il piano nel 2015-2016, più i 160 milioni ottenuti con il negoziato con le altre Regioni, più circa 130/140 milioni di periodo di transizione. Come si fa dire che siamo contrari, però non possiamo neanche essere a favore perché, ripeto, manca un pezzo importante, che è quello della strategia legata alla contestualizzazione del piano ed anche della variante perché questo è un piccolo tassello del piano che abbiamo approvato, cioè l’atto di congiunzione tra il vecchio piano e quello nuovo, che abbiamo approvato poco fa. Grazie.

PRESIDENTE. Chiudiamo la fase della discussione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Per ribadire il voto favorevole e la bontà dell'iniziativa, che di fatto, come l’ha definita la Consigliera Casini, è un’opera di salvataggio, qui non ci siamo annegati, ma il salvataggio è un presupposto positivo, è un soccorrere, migliorare una situazione di criticità.
La scelta che facciamo con questa proposta di atto amministrativo va in questa direzione, cioè migliorare qualcosa che non ha funzionato al 100%, qualcosa che non è stato recepito dagli investitori, in questo caso dagli agricoltori, e quello che andiamo a proporre va in questa direzione.
Il confronto con gli operatori ha consentito alcune scelte, che oggi hanno un obiettivo condiviso, che è quello di spendere, investire tutte le risorse che abbiamo ancora in campo.
Quello che ci deve unire è il fatto che abbiamo ancora delle risorse che non sono state spese e poi esamineremo il perché, valutando cosa non ha funzionato. Dobbiamo essere anche veloci nel ribaltare la situazione e trovare una modalità diversa per consentire l'investimento di queste ulteriori risorse che ci sono, ma dobbiamo farlo con misure che siano praticabili perché ricordo che il 2025 (entro il 31 dicembre) è l'anno in cui dobbiamo non solo spendere, ma anche rendicontare. Abbiamo poco tempo e le scelte che sono state fatte vanno in questa direzione, di facilitare, visti i percorsi che sono stati fatti in precedenza, di agevolare la spesa e l'investimento, ricordando l'importanza di un comparto come questo sotto l'aspetto agricolo.
Ricordo che noi abbiamo il pregio di avere un settore biologico fortissimo, utilizziamo il biologico anche per fare promozione turistica perché nella nostra regione si vive bene e c'è un'attenzione massima alla salute, all'ambiente e al discorso alimentare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Noi ci asterremo per le motivazioni che abbiamo detto prima.
Non so se i colleghi hanno capito, però noi sì, N+3 significa che ci tolgono i soldi, se non raggiungiamo …,tradotto: l’N+3 significa che ci tolgono le risorse.
E’ chiaro che se devo dare delle risorse alla superficie piuttosto che agli investimenti, le metto sulle superfici perché è più semplice, più facile e in questo momento non così tanto sbagliato perché un aiuto va dato a chi si impegna in agricoltura, soprattutto nelle aree interne in cui è faticoso.
Rimangono delle criticità non risolte, non siamo contrari a non perdere i soldi, siamo a favore, sono soldi che vanno spesi in agricoltura. Purtroppo c’è poco interesse da parte dell’Aula, ma senza l’agricoltura …, la mattina appena svegli a cominciare dal latte per finire il pezzo di cioccolata o del biscotto dopo cena, tutti mangiamo e l’agricoltura è di interesse generale, più di qualunque altra materia.
Noi ci asterremo perché manca quella parte che lei, Consigliere Marinangeli, dice che vedremo, ma avendo approvato il piano quando la vedremo? Ci asteniamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Su questa proposta di atto amministrativo Fratelli d’Italia voterà favorevolmente.
Il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli ha già spiegato qual è l’intento della Giunta regionale su questa proposta di atto amministrativo, andiamo a parlare di risorse per 537.000.000,96 di spesa pubblica, che è importante, ma quello che preme più di tutti, perché è la cosa più utile, è che qui parliamo del Programma di sviluppo rurale 2014-2022, che con la pandemia è diventato 2014-2022 e gli aggiustamenti che sono stati fatti sono utili oltre ad essere funzionali per semplificare le procedure.
Con questa programmazione crediamo che sia fondamentale semplificare le procedure, spostare le risorse su quelle azioni che hanno una maggiore capacità di assorbimento dei fondi. Capisco quello che ha detto la Consigliera Casini, nessuno qui è contrario a perdere fondi, tanto che questa Giunta regionale ha voluto dare un’opportunità in più, spostando le risorse su quelle azioni dove è più semplice spendere questi fondi.
L’obiettivo di tutti, in primis della Giunta Acquaroli, è quello di spendere tutti i fondi di questa programmazione perché dopo avremo anche l’altra e poi il PSR con cui andremo a programmare e a progettare il futuro dell’agricoltura marchigiana. Per questo il gruppo di Fratelli d’Italia voterà favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINAGELI. Grazie, Presidente. E’ stato più volte nominato l'Assessore Antonini, oggi non è assente perché non interessato al tema, lo voglio precisare. Poco fa ci siamo sentiti, è a Roma per discutere con il Ministero dell'ambiente il problema, che ha sollevato la Consigliera Casini, sulla peronospora e per un tavolo con il Ministro per il sistema nuovo.
Il motivo dell'assenza dell’Assessore Antonini è legato anche al tema che abbiamo affrontato oggi. Grazie.

PRESIDENTE. In Conferenza dei Presidenti di gruppo avevo comunicato l'assenza giustificata dall'Assessore.
Proposta di atto amministrativo n. 47. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 51
ad iniziativa della Giunta regionale
“Approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativi al triennio 2023/2024/2025 ed elenco annuale 2023”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE . L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 51 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Oggi portiamo in approvazione uno dei pilastri, il piano triennale dei lavori pubblici della Regione Marche e l'aggiornamento annuale 2023.
Darei qualche dettaglio tecnico normativo procedurale prima di inserirmi più nei reparti, nelle quote e negli interventi previsti perché questo piano triennale è stato adottato, approvato secondo quanto disposto dal regolamento del Mit del 16 gennaio 2018, n. 14, nel rispetto di quanto stabilito dal decreto legislativo n. 50 del 2016.
La delibera di Giunta di trasmissione all'Assemblea legislativa per l'approvazione del programma è stata approvata in data anteriore l'intervenuta efficacia della nuova normativa dettata dal decreto legislativo n. 36 del 2023.
Stante quanto sopra, all'articolo 21 del decreto legislativo n. 50 del 2016, le amministrazioni aggiudicatrici sono tenute a redigere il programma triennale dei lavori pubblici, all'interno del quale vengono inseriti gli interventi il cui valore dei lavori è stimato di importo pari o superiore a 100 mila euro.
L'intervento oggetto di programmazione è assegnato all’annualità nella quale si prevede di dare avvio alla procedura di affidamento.
I livelli di progettazione indicati nella famosa scheda E del programma triennale della Regione Marche sono quattro: documento di indirizzo alla progettazione; fattibilità tecnica ed economica: progetto definitivo e progetto esecutivo.
Ai fini dell'inserimento nell'elenco annuale ai sensi dell’articolo 21, comma 3, solo per i lavori di importo pari o superiore ad 1 milione di euro, le amministrazioni aggiudicatrici approvano preventivamente il progetto di fattibilità tecnica ed economica. Quindi per i lavori compresi tra i 100 mila euro e 1 milione di euro non è necessario avere preventivamente un progetto approvato e potrebbero essere inseriti nella scheda E.
L'indirizzo del Dipartimento infrastrutture è stato quello di inserire all'interno dell'elenco annuale, anche per i progetti compresi tra 100 mila euro e 1 milione, solo quelli dotati di almeno un livello di progettazione approvato tra i quattro sopraindicati, in quanto occorre avere un dato economico attendibile.
Pur se tecnico come indirizzo andava, secondo me, indicato e spiegato sia per il verbale sia per la relazione, ma proprio come criterio oggettivo con il quale è stato adottato lo schema del triennale lavori pubblici. Una volta approvato questo schema dalla Giunta nei 30 giorni successivi sono arrivate 13 osservazioni, di queste 10 riguardano esclusivamente le opere di intervento idraulico su determinati interventi, che poi sono stati indicati nel corpo della delibera. 2 riguardano gli interventi strutturali sul palazzo della Regione Marche, sia per la Pagoda che per la ristrutturazione del palazzo, 1 riguarda il Genio civile di Macerata. Sono stati inseriti nell’annualità 2023, così come previsti dall'osservazione, tutti e 13. Quello che dovremmo poi individuare sono gli interventi su base provinciale.
L'incremento della disponibilità finanziaria è stato di circa 235 milioni di euro nel suo complessivo, le risorse in capo sono 59 milioni di euro previsti per il completamento delle opere nelle annualità successive. Massima priorità ed attenzione è stata data per la difesa del suolo, l'edilizia sanitaria, le infrastrutture stradali e l’edilizia direzionale. Una scelta ben precisa alla luce degli eventi alluvionali che hanno colpito anche la nostra regione. Tutte le province delle Marche sono interessate da un numero considerevole di opere pubbliche, a testimonianza della grande attenzione che la Giunta e la maggioranza hanno avuto per l'individuazione di piani di progetti.
Cospicua parte delle risorse economiche è destinata alle infrastrutture stradali, con interventi programmati in tutte cinque le province, per un totale di quasi 126 milioni di euro, 88 milioni previsti nel triennio 2023-2025.
Numerosi gli interventi inseriti per la difesa del suolo con un ammontare di 81 milioni di euro complessivi, di cui 19 milioni di euro in annualità future.
Di significativo impatto anche le somme destinate all'edilizia sanitaria - nelle province di Ancona e Macerata - pari a 61 milioni di euro totali e 59 milioni nelle annualità 2023-2024-2025.
I lavori per i complessivi 235 milioni risultano concentrati soprattutto su due province piuttosto che su cinque, Macerata ha un importo importante 25 interventi, il 41% delle risorse, per Ancona sono 74.902.947 euro, 27 interventi per il 32% delle risorse, seguono Fermo (13% per 10 interventi) e Pesaro-Urbino (18 interventi con 23 milioni, il 10% delle risorse), fanalino di coda, ma non per importanza, Ascoli Piceno, con 8 interventi ed il 4% di risorse.
Purtroppo per quelle risorse che sono andate perse, non più inseribili o non più inserite in questo schema, ma prima o poi avremo modo di ragionarci.
Gli investimenti si focalizzano soprattutto nelle province di Macerata ed Ancona, tuttavia, occorre considerare che si renderà necessario un aggiornamento al programma in vista della prossima approvazione dei progetti di fattibilità delle strutture sanitarie. Infatti sono previsti 318 milioni di euro per la provincia di Pesaro, 214 milioni di euro per la provincia di Macerata e 24 milioni di euro per la provincia di Ancona. Nelle province di Ascoli Piceno e Fermo sono invece previsti numerosi interventi finanziati da Anas per opere stradali per un totale di 410 milioni di euro, su indirizzo regionale e da inserire nell'immediato futuro.
Un grande lavoro è stato fatto da parte dell'Assessorato. Questo schema triennale è più volte venuto in III Commissione, nella quale abbiamo valutato l'impatto di fattibilità sui singoli progetti e province ed è stato licenziato favorevolmente. Ha avuto anche i pareri favorevoli di Cal e Crel ed oggi noi ne chiediamo l'approvazione sia dello schema triennale 2023-2025 che dell'annualità 2023. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Parliamo del piano di opere pubbliche, che nella maggior parte dei casi vede delle opere che erano già state finanziate, penso al FERS scorso, e che ancora non sono state realizzate.
Questo è un problema secondo me molto serio, soprattutto per quello che riguarda la parte della difesa del suolo e quella del sistema sanitario. Faccio degli esempi: il poliambulatorio di Offida, la casa di riposo di San Genesio, l'ospedale di Tolentino, la palazzina delle emergenze di Fabriano; per passare poi alle ciclovie comunque finanziate, la ciclovia del Metauro, dell’Aso, sono tutte opere che sono state finanziate, i cui progetti sono stati avviati 4,5, 6 anni fa e che sono a tutt'oggi fermi.
Quando parliamo della differenza delle risorse penso all’elenco annuale, che è quello che più ci interessa, in cui sono previste in totale 48 opere, di queste molte erano già previste nei precedenti piani triennali delle opere pubbliche e ciò dimostra un ritardo strutturale nell’esecuzione ed anche nella gestione dei lavori.
Il nostro relatore di maggioranza ha parlato di osservazioni, di cose che non sono riportate nella delibera che vediamo oggi. La delibera che approveremo parla dell’Assemblea legislativa regionale che, vista la deliberazione di Giunta del 6 marzo n. 276, vista la proposta della Giunta regionale e visto il parere favorevole sul profilo di legittimità, delibera di approvare il programma triennale dei lavori pubblici. Quello di cui ha parlato lei, che è molto importante perché ha parlato della legge dell’articolo 5 del decreto ministeriale n. 14, avrebbe dovuto dirlo chi ha redatto questo atto perché qui non è riportata neanche una parola per quello che riguarda le osservazioni accolte, non accolte, rigettate.
Le osservazioni sono un modo per gli esterni all’amministrazione di intervenire nel processo e dare dei suggerimenti migliorativi. Normalmente assistiamo al fatto che gli uffici inseriscono all'ultimo momento degli atti per una dimenticanza o per l’inserimento all’ultimo momento. I 60 giorni entro i quali possono essere presentate le osservazioni non risultano nell’atto, questa mi sembra una cosa molto grave. lo dico al Presidente della mia Commissione perché prima non me ne sono accorta.
Noi andiamo ad approvare un atto nel quale non c’è traccia delle osservazioni né della data di pubblicazione. Non sappiamo quando è stato pubblicato l’atto né quanto tempo è stato depositato, non abbiamo un protocollo delle osservazioni o perlomeno io non ce l’ho, potrebbe essere un problema della mia segreteria. Per carità, andiamo avanti lo stesso, non è un problema.6
Nel 2023 ci sono ancora molti lavori non iniziati e 15 opere che erano state programmate nell’annualità 2023, quindi risulta evidente, la cosa che balza agli occhi, guardando il primo, il secondo ed il terzo anno, è che nel primo anno …, che sia stato pubblicato non lo metto in dubbio, ma sull’atto che ho io, potrebbe essere un problema della mia segreteria. La delibera di Giunta ha un iter …

PRESIDENTE. Per favore, se possiamo continuare …

Anna CASINI. Stiamo parlando dell’atto. Il primo anno è questo, il 2023, siamo già ad agosto, non credo che si apriranno i cantieri e non credo che abbiamo questa urgenza di aprire i cantieri ad agosto, diciamo che siamo già a settembre.
Pe per il primo anno abbiamo una disponibilità finanziaria pari al 18% del totale, cioè zero, anche considerando le annualità nelle quali erano previste le opere che abbiamo spostato nel 2023. Nel 2024 abbiamo il 30% delle risorse e il 52% l’abbiamo nel 2025, non voglio essere maligna, ma si capisce bene da questo programma che la realizzazione di queste opere non sarà così immediata e probabilmente molte delle opere che abbiamo previsto nel 18% dell’annualità corrente le vedremo trasferite. Questa non è una cosa che va bene.
Quella dell’iter …, chiedo scusa: è un problema che ha riguardato la mia segreteria o il trasferimento degli atti? Faccio una domanda: gli atti sono stati mandati dalla segreteria della III Commissione? Va bene, grazie.
Faccio un piccolo elenco per fa capire quanto di poco ci sia, a parte quello che si è detto, parlo anche da ascolana e dico che questo piano non è perequato e non è giusto se pensiamo che in questa annualità abbiamo il 4,35% delle risorse sulla provincia di Ascoli Piceno, il 9,92% sulla provincia di Pesaro Urbino e, non vado per grandezza, il 32% per la provincia di Ancona, e il 41% per la provincia di Macerata ed il 13;10% per Fermo. Ribadisco ad Ascoli Piceno il 4,35%. Allora mi dico: bene, probabilmente nel 2024 e nel 2025 ci sarà una compensazione. Vado a vedere gli anni successivi e la percentuale di soldi messi sulla provincia di Ascoli Piceno è del 3,81%, quindi si riduce la percentuale messa sul piceno, come si riduce la percentuale messa su Pesaro Urbino, mentre si incrementa quella di Macerata e dei vicini fermani, che arriva al 15,23%, Ancona è al 32% e adesso al 31%.
Credo che ci sia un problema all’interno di questo piano, e guardo l’Assessore Baldelli, la programmazione va rivista perché non è possibile che per la difesa del suolo nelle quattro annualità siano previsti soltanto quattro interventi e che le strutture sanitaria stiano ancora lì dove stanno. Penso per esempio al poliambulatorio di Offida, e parlo soltanto per il piceno, non è possibile che le strutture socio-sanitarie previste nelle altre provincie non siano state realizzate.
La difesa del suolo è una priorità, la priorità 1, e sono pienamente d’accordo, però bisogna che sia messa a terra perché se continuiamo a rinviare e a spostare opere che erano state finanziate e previste 6/7 anni fa … Non solo mi preoccupa il fatto di avere queste percentuali così basse, ma vorrei una rassicurazione, ma se non ce l’ho nel programma triennale dei lavori pubblici, mi chiedo: dove la posso avere? Delle opere previste nel piano, che non sono finanziate per questa annualità …, ma se voi guardate lo schema nel 2023 avete 0, nel 2024 0. Sono i lavori sul fiume Chienti a monte del Ponte dell’Annunziata, i lavori del problema del Chienti a Tolentino, Casa Italia nel Comune di Falconara Marittima, mitigazione del rischio idraulico dell’Ete Morto, completamento del rischio idrogeologico di Osimo secondo stralcio, manutenzione ordinaria delle sponde del Fiume Tenna a Porto Sant'Elpidio, lavoro di riduzione del rischio idraulico Musone, Recanati e Recanati Numana, Loreto Castelfidardo Osimo, Esino, tutte opere che sono state spostate dal 2022 al 2024/2025.
Ciclovia turistica dell’Esino, Genio Civile di Pesaro, manutenzione efficientamento energetico, bretella sud di Osimo e poi tutti i POR FERS del 2021/2027 che sono stati inseriti perché abbiamo cominciato la programmazione.
Lascia un po' di stupefatti la bretella di collegamento della statale 16, il collegamento Macerata-Villa Potenza, il collegamento della Jesi-Cingoli che hanno zero fino al 2025, anche questo sa tanto di racconto più che di programma reale. Qualcuno ha fatto la campagna elettorale dicendo del piceno: “Mai più Cenerentola delle Marche”, ora mi chiedo sotto al 4%, arriveremo al 3,8% nell’annualità 2024/2025, cosa c’è meno di Cenerentola? La zucca, le abbiamo dato le scarpette, i topini sono tornati ad essere tali e non ci sono più i cavalli, il sogno rimane, ma un minimo di concretezza bisogna darla dopo due anni e mezzo, quasi tre. Ritengo che qualcuno abbia responsabilità nel piceno, però queste sono opere di interesse regionale, realizzate dalla Regione, quindi ci sono altri canali di finanziamento.
Mi auguro che l’Assessore Baldelli ci dica una parola di conforto, perché - guardando questo Piano, non solo il piceno, ma anche la provincia di Pesaro e di Fermo - credo che le risorse debbano essere perequate e ci debbano essere pari opportunità, soprattutto per quello che riguarda le competenze importanti, come quelle delle viabilità, del dissesto idrogeologico e della sanità.
Mi rendo conto che non è competenza dell’Assessorato di Baldelli se sono fermi alcuni progetti, come quello di Offida, ma la responsabilità è in capo a chi avrebbe dovuto territorialmente accelerare i lavori e verificare, però non li ho scelti io quelli che ci sono territorialmente ed una responsabilità in capo alla Giunta e alla maggioranza io la individuo.
Mi aspetto che l’Assessore Baldelli ci dia delle indicazioni in merito, anche un accenno ad altri investimenti che ci saranno sul territorio, che possano compensare e perequare questa differenza che c’è tra i territori e ci dia anche un’informazione su tutti gli zero previsti nel 2023/2024 rispetto ai finanziamenti del 2025, che sono il 52%. Il 2025 è lontano, il 2023 è per metà già utilizzato. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Faccio fatica a fare i complimenti, ma la Consigliera Casini è stata bravissima perché ha tentato di spiegare in maniera molto onesta, credo anche per l'esperienza, una situazione che …, invece in realtà un minimo per quel che possibile dobbiamo dircelo.
Guardo con attenzione le risorse che la Regione Marche ha immesso dal 2021, risorse proprie, rispetto alle opere pubbliche, perché quelle derivate da destinazione vincolata per legge o quelle acquisite mediante apporto di capitali, oppure quelle ancora acquisibili ai sensi dell'articolo 3, sono tutte fonti di finanziamento che non possono essere attribuite alla Regione, salvo qualcosa che poi dirò.
Andiamo a guardare gli investimenti della Regione Marche, parliamo soprattutto della contrazione di mutui perché su altro ci sono pochi stanziamenti, bene, guardo l'ultimo, ci sono nel 2023 3,3 milioni di euro, nel 2024 4,4 milioni e nel 2025 44 milioni, è un po’ quello che dice la Consigliera Casini, portiamolo avanti.
Se guardo gli investimenti degli anni precedenti, lo dico al Consigliere Assenti: nel 2022 1,7 milioni di euro di risorse proprie del bilancio regionale, nel secondo anno 1.203.000 euro. Nel 2021 voi programmate 10 mila euro, 700 mila euro e 300 mila euro. Questo vuol dire che le scelte regionali di bilancio rispetto alle opere pubbliche sono a zero. A voi è restata la gestione delle tante risorse che sono arrivate da fuori e anche l'enfasi individuata nel suo intervento, che è comprensibile, circa i 234 milioni di euro, l'80% si riferisce al 2024/2025, nel 2023 si parla di 42 milioni e per la Regione Marche solo di 3 milioni.
Fate i conti, come chi c’era in passato, con una serie di vincoli, vincoli di bilancio, ma senza coraggio. Quello che dà più fastidio non sono i dati di fatto con i quali l'amministrazione si pone, è normale quando si amministra, una volta si andava a scaricare la neve, adesso è un po' più problematico, ma il fatto che quando si amministra le cose cambiano e diventa complicato.
Non c'è un'azione regionale sulle opere pubbliche ben marcata, non c'è in termini diffusi e non c'è neppure in termini specifici perché la Regione avrebbe potuto dire: “Noi ci concentriamo nei prossimi cinque anni su tre o quattro opere che sono significative, prioritarie, da scegliere” Questo non lo fate, non ho specifiche competenze ma non è chiaro quale sia il livello di indebitamento, la capacità di mutuare le risorse perché è evidente che anche in questo campo la struttura tecnica dice, come ha detto a chi ha amministrato: “Non facciamo mutui per le opere”.
Nonostante il livello di indebitamento i margini per operare ci sono, sarebbe interessante sapere quali sono i margini di operatività rispetto al livello di indebitamento in relazione al decreto legislativo n. 118 del 2011. Sarebbe interessante, posso sbagliare. ma secondo me ci sono margini di indebitamento significativi.
Nel 2023, parlo della provincia di Macerata, partono due interventi fondamentali, uno riguarda San Ginesio è l’altro Tolentino, questi due interventi rispetto al solo primo anno valgono 12 milioni. Leggo e potrei sbagliarmi che nell’indicazione della livello di progettualità, dello stato di avanzamento progettuale, non siamo neppure al progetto esecutivo, siamo al progetto di fattibilità economica e tecnica. Non so cosa avverrà, mancano sei mesi alla fine del 2023, non so quando partirà la gara, però la Consigliera Casini aveva ragione perché voi vi vantate di risorse … Leggo una dichiarazione del nostro Assessore del 27 novembre 2021, il quale scriveva: “L'approvazione in queste ore in Conferenza dei servizi del progetto esecutivo di demolizione e ricostruzione del nuovo ospedale di Tolentino è il disco verde per predisporre il bando di gara e avviare velocemente i lavori. Il bando di gara, la cui procedura sarà espletata dalla Suam regionale, sarà pubblicato entro l'anno al fine di decretare l'aggiudicazione già nella prossima primavera, mentre i tempi di esecuzione dei lavori saranno di circa due anni, come da cronoprogramma” A rafforzare la frottola contribuiva, la dottoressa XY perché l’1 giugno 2022 diceva: “La gara verrà bandita a fine anno e se non ci saranno problemi dovrebbe essere aggiudicata nei primi mesi del 2023, con conseguente avvio immediato dei lavori”. Le parole dicono tutto, non sono mie, sono dell'Assessore Baldelli e della dottoressa XY. Gestite le risorse e a Tolentino c'è un progetto dal 2016 poi aumentato e aggiornato, ma vi inoltrate in dichiarazioni inaccettabili.
Non è serio, due anni fa dicevate che il giorno dopo avreste fatto il bando. Non siete seri, questo è l'elemento che secondo me va sottolineato. Non vorrei sbagliarmi, se il livello di progettazione è la progettazione di fattibilità economica e tecnica, secondo la vecchia legge, probabilmente ci sarà bisogno del definitivo e poi dell’esecutivo, non so quando andremo. Le dichiarazioni anche di questi giorni su Tolentino, in cui esultate come se aveste fatto un gol, come Maradona, non sono serie perché quella è un opera pubblica che ci trasciniamo dal 2016 e l’ultima dichiarazione è di novembre 2021 dell’Assessore Baldelli che avrebbe cominciato un quarto d’ora dopo. Oggi siamo a luglio del 2023 e ancora stiamo con il progetto di fattibilità economica e tecnica, è serio? Io non lo so se è serio e questo vale per altre opere pubbliche. La parata a Macerata sulla strada Regina, che ha mobilitato risorse del Consiglio regionale, ma noi pensiamo che sulla Regina interverremo parlando di opere pubbliche, di cui ci lamentiamo.
Nella discussione fra noi un po' di demagogia la capisco, ma così no, non è accettabile e questo vale per San Ginesio, in cui sono disperati per la casa, per la residenza che avevano promesso, anche lì mi pare che il progetto sia di fattibilità economica e tecnica.
Intanto approvate questo piano, però non raccontate in giro perché poi venite smascherati, la vicenda di Tolentino e San Ginesio, che vale per la provincia di Macerata 12 milioni su 18 milioni circa, significa che le risorse derivano dalla questione sisma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci tengo ad intervenire per ringraziare i relatori di maggioranza e di minoranza e la Commissione per aver approvato in maniera molto veloce l'atto che ci è pervenuto dalla Giunta.
Per fare chiarezza su questo piano, visto che non accettiamo lezioni, il Partito Democratico, prima che arrivassimo in questa Regione, ha venduto tanto fumo, promettendo a destra e manca, ma di fatto non c'era nemmeno uno straccio di progetto vero, nemmeno dei progetti preliminari. Questo è quello che è avvenuto in tante situazioni, invece da quando siamo arrivati noi …, certo, magari avremmo dovuto essere un po' più celeri nella progettazione, ma vi devo assicurare che anche in Commissione i tecnici ci hanno risposto prontamente che le cose stanno andando avanti, seppur è vero che alcuni progetti che vediamo qui oggi sono stati annunciati dalla precedente amministrazione, ma con questa c'è stato un cambio di passo. Da una parte non accettiamo lezioni da chi ha venduto fumo prima del 2020, dall'altra non dobbiamo fare quello che avete fatto voi. Dobbiamo annunciare le cose quando partono e non servono i teatrini per andare a fare un sopralluogo, a mettere la bandierina, quando prima di vedere la realizzazione servono anni.
Credo che sia sbagliato strumentalizzare questo piano perché chi ha fatto l'amministratore pubblico in un Comune, e molti di voi sono stati Sindaci, sa benissimo come funziona e il piano annuale fa la fotografia degli interventi in corso, che hanno avuto l'ok sia urbanistico sia economico. Faccio un esempio per quanto riguarda la polemica sullo sbilanciamento tra province, parlo della mia provincia dove è ricompreso l'8%. In Commissione abbiamo visto che gli interventi per l'edilizia sanitaria, che riguardano Cagli, Urbino, Fano e Pergola, sono in fase di accordo di programma a livello urbanistico, pertanto nel prossimo piano triennale, di cui avremo l'aggiornamento entro l'anno o comunque appena avranno l'ok definitivo sia economico (che già c’è) che urbanistico, verranno inseriti. A Pesaro ad esempio i 200 milioni per il nuovo ospedale, Fano e la Valle del Metauro per complessivamente 100 milioni, senza contare tutte le opere non finanziate dalla Regione direttamente, ad esempio da Anas la quale ha un rapporto costante tra l'Assessorato, la Giunta Acquaroli ed i suoi vertici. Dopo i tanti annunci che ci sono stati nella nostra provincia da parte Partito Democratico - erano andati lì con le tende a fare i sopralluoghi - grazie a questo Governo, al Presidente Acquaroli, al Presidente del Consiglio Meloni e al Ministro alle infrastrutture siamo riusciti a ottenere 400 milioni per la riapertura della Guinza. Sono cose che faremo, con dati alla mano e non con le chiacchiere, quelle che i marchigiani hanno avuto in questi ultimi anni.
La Regione, rispetto alle precedenti amministrazioni, che avevano una funzione più programmatori, dal 2016 realizza le opere ed è per questo che abbiamo visto molti più milioni a bilancio e oggi l'approvazione di questo atto vede nel triennale 294 milioni comprensivi degli anni successivi.
E’ un grande piano delle opere pubbliche, che verrà integrato quando saranno a posto tutti gli accordi di programma, sia per la riduzione degli ospedali, delle case di comunità, delle case della salute, che per le altre opere stradali, che comunque sono in corso di progettazione.
Chiedo all'Assessore un'accelerazione per quanto riguarda la realizzazione delle ciclovie, penso a quella del Metauro dove ci sono 6,5 milioni di euro, e mi auguro che ben presto possano partire i cantieri. Sappiamo benissimo che su quest'opera c’è stata una revisione del progetto, il ritardo in questo caso è dovuto alla revisione, che io condivido rispetto all'impostazione che era stata data prima. Su questo mi auguro maggiore condivisione, ormai c’è poco da condividere, che forse andava fatta, penso al Comune di Fano, dove passerà la ciclovia non mi convince, ma più che colpa della Regione è colpa del Comune, che ha individuato un tracciato in mezzo alle campagne piuttosto che in mezzo ai centri abitati.
E’ un documento importante perché dentro ci sono tante opere per la difesa del suolo. Nell'assestamento dello scorso anno abbiamo stanziato, per la prima volta nella storia della Regione Marche, più di 60 milioni di euro per la difesa del suolo, e qui iniziamo a vedere i primi frutti, penso agli oltre 9 milioni per il Misa a Senigallia.
Sono opere urgenti che necessitano di essere cantierate il prima possibile e l'approvazione è urgente anche per questo motivo perché dobbiamo scongiurare …, abbiamo l'estate e l'inizio dell'autunno per far sì che vengano messe a terra da parte dei Geni civili, Marche nord e Marche sud.
Ci attendiamo di vedere un aggiornamento di questo piano in base ai tanti investimenti che faremo soprattutto nell'edilizia sanitaria. Ci sono opere importanti che riguardano tutta la Regione Marche.
Non mi scandalizza la disparità che vediamo oggi, bisogna vedere il dato aggregato e non sintetico rispetto a quello che ci viene prospettato, magari questo può essere utile anche per fare una Commissione ad hoc per valutare a 360 gradi, divise provincia per provincia, tutte le opere. Non solo con le risorse regionali, ma con quelle di Anas, Rfi e con i finanziamenti statali riusciremo ad avere un plafond complessivo di diversi miliardi di euro.
E’ una Regione che avanza, ha iniziato a correre da troppo poco tempo e i frutti credo che riusciremo a vederli dal prossimo anno. Quest'anno inizieremo ad inaugurare alcuni ospedali, il prossimo anno con l'inizio di diversi cantieri, in primis con le strutture di Pesaro e successivamente quelle di Macerata, San Benedetto del Tronto, che avranno bisogno di più tempo, sulle quali l'Assessorato alle infrastrutture e tutta la Giunta stanno lavorando alacremente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Prima avevo dei dubbi rispetto alla delibera che i Consiglieri hanno sotto gli occhi, che non contiene affatto l’iter delle osservazioni e il documento istruttorio. Ho controllato, non solo io, ma anche gli altri Consiglieri hanno soltanto il documento istruttorio.
La proposta di atto amministrativo è fatta da un solo punto, non riguarda soltanto voi, non ci è stato inviato il documento istruttorio e nessuno di noi l’ha visto.
L’abbiamo visto in Commissione, ma non c’è stato inviato e dagli atti che ho non mi risulta inviato dalla Commissione. Non è un problema del Presidente, ma di chi invia gli atti. Grazie.

PRESIDENTE. Verifichiamo questa cosa con il Segretario dell’Assemblea e procederemo all’eventuale completamento dell’allegato della proposta, che mi sembra che il Presidente della Commissione ... però la Vicepresidente interviene con l’intervento nel merito e spiega questa cosa.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Su questo non so niente, ma voglio fare i complimenti ai Consiglieri di maggioranza perché sono riusciti a descrive un Piano che non c'è. Siete bravi, mi sembra di essere su scherzi a parte.
Annuncio sin da subito che sono pronto a fare a piedi da casa mia ad Ancona se il Genio Civile della provincia di Pesaro Urbino riuscirà nei prossimi due anni e mezzo ad avviare i lavori superiori a 1 milione di euro. Farò a piedi da Pesaro a quest'Aula.
Siamo completamente bloccati, non sta andando avanti un progetto, siamo concentrati sull’edilizia sanitaria. L’edilizia sanitaria è una cosa, per tutto il resto parliamo del nulla. Voi in cinque anni non farete nulla di quello che stiamo approvando oggi.
Vengo a piedi, aspettato dal Presidente Acquaroli sotto l’edificio della Giunta regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Tornando alla tematica dell'allegato, era presente e a disposizione di tutti i Consiglieri, ci siamo accertati di questo.
Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intendevo il documento istruttorio con riportato l’iter, così come la delibera di Giunta di: verifica delle osservazioni, approvazione delle osservazioni, rigetto dell'osservazione e approvazione definitiva del piano, che va pubblicato dopo 30 giorni, poi ci sono 60 giorni per le osservazioni.
Di questo non c’è traccia nella proposta che è arrivata in Consiglio, mentre c’è una delibera di Giunta che non è stata trasferita al Consiglio, che il Consigliere Assenti ha, che è passata in Commissione e della quale non c’è traccia nell’atto finale.
Questa è una cosa, secondo me, gravissima, motivo in più per cui il Partito Democratico voterà contro. Grazie.

PRESIDENTE. Questo è un aspetto ben più chiaro che non conoscevo, al Consiglio arrivano i documenti deliberati dalla Commissione e su cui noi possiamo discutere tutti insieme.
I relatori possono fare le loro repliche.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. La Consigliera Casini mi ha requisito il documento incriminato, che ci è stato consegnato nella cartella condivisa della Commissione, che abbiamo analizzato alla presenza dell'architetto XX e che abbiamo analizzato tutti e 13 ...

(intervento fuori microfono)

Andrea ASSENTI. Dovremmo fare una ricerca con cartella nominativa, però non c’era l’intento di nascondere alcunché. Ho questa delibera e l’ho anche spiegata nel dettaglio punto per punto nell’ultima Commissione, prima di licenziare gli atti per il Cal ed il Crel. Li abbiamo analizzati tutti con la struttura tecnica, sia con l’architetto XX che con altri funzionari, li abbiamo analizzati uno per uno. Lei era insieme a me ed ha contrastato … Abbiamo fatto anche un apprezzamento economico sulla Pagoda del palazzo regionale, dove abbiamo gli uffici. Li abbiamo analizzati tutti con l'esito della Commissione nei 30 giorni, questo è pubblicato.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio.

Andrea ASSENTI. Sono stati inseriti, li abbiamo valutati e li abbiamo discussi. Vedete bene perché c’è la delibera di Giunta, osservazioni e deliberato. Può succedere, ma sembra strano che alcuni ce l’hanno ed altri no.
Tolto questo e chiarita la cosa delle 13 indicazioni, che alla fine non si spostano più di tanto proprio perché analizzate, la mia replica verte un po' sul ragionamento di mutuo soccorso che deve albergare nei nostri cuori sul piano triennale opere pubbliche. Si chiama triennale proprio perché c'è una previsione a tre anni e non annuale, perché andiamo puntualmente sull'annualità ma su previsione triennale, come tutti avete fatto nei vostri Comuni.
Sulla previsione triennale sfido chiunque di voi ad avere il testo dell'ultimo anno a zero, non me ricordo uno a memoria, ma sono giovane e me ne rendo conto.
Un’imponente somma di denari che viene messa per le opere pubbliche, c'è un investimento rilevante pur se vincolato, pur se destinato ad hoc all'origine, però non penso di poter dire male, penso che ognuno di noi non possa dir male di questo piano triennale di opere pubbliche.
Posso capire la polemica su provincia più provincia meno, ma, come ho detto in chiusura d’intervento, l'Assessore poi interverrà sulle previsioni future che andranno a prendere luce nei prossimi mesi.
Non siamo in dichiarazione di voto, ma penso che sia un intento unanime, il buon esito e la buona valutazione di questo piano triennale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. L’Assessore parlerà poi della Mezzina che è un problema non soltanto locale, ma un collegamento delle aree interne.
Mi dispiace di aver sollevato questo problema e non do la responsabilità a nessuno, però tutti i Consiglieri hanno soltanto l’atto. Non è un attacco al Consigliere relatore di maggioranza, né al Presidente della Commissione,, meno ancora all'Assessore Baldelli, c'è stato un problema di collegamento nel senso che manca la delibera di Giunta con la quale sono state fatte le controdeduzioni alle osservazioni, con la quale è stata fatta l'approvazione definitiva del Piano, sul quale noi abbiamo dato il parere rispetto anche alle osservazioni.
I Consiglieri, che sono seduti qui, stanno vedendo l’atto che è completo, ma in realtà non ha la storia che noi in Commissione abbiamo visto, gli altri no e non è giusto perché nell’atto ci va messo. Chi ha redatto l’atto o chi l’ha inviato ha perso un pezzo, la III Commissione ha fatto un lavoro che qui non si vede, che a me può piacere o no, però ha fatto un lavoro anche di analisi di tutte le osservazioni, e non risulta. Questa è una cosa che non va bene ed è squisitamente amministrativa e tecnica, qui la politica non c’entra nulla. Spero che sia l’ultima volta che succeda questo, me ne sono accorta perché l’atto non riportava quello che lei ha detto, poi gli altri Consiglieri non hanno neanche quella parte del documento istruttorio che manca, che non sono gli allegati che abbiamo tutti.
Valuti, Presidente, se siamo in grado di proseguire sull’esame, sicuramente sì.
Noi ribadiamo che gran parte di quelle risorse erano state ottenute con il terremoto nel 2017. Noi saremo stati molto lenti in quel periodo perché avevamo problemi legati al post sisma, alla neve, al Covid, che avete avuto anche voi, voglio dare tutte le giustificazioni del mondo, ma che abbiamo venduto fuffa proprio no perché il piano delle ciclovie era fatto di 60 milioni di euro, erano tutti presenti, erano tutti stanziati e avevano tutti una destinazione, così pure le opere per l’edilizia sanitaria previste per il post sisma. Faccio due esempi su tutti, ma quelle erano delle risorse, non fuffa, anzi forse l’abbiamo anche poco pubblicizzate. Le avete tenute, sono contenta, anche perché su queste ho avuto un impatto non proprio positivo territoriale. Per i 60 milioni di euro per le ciclovie devo dire che ho rischiato il linciaggio. Pochi anni fa sembrava una scelta assurda ed oggi mi fa piacere che rimangano perché è un investimento lungimirante della precedente Giunta rispetto all'implementazione della qualità. Quindi non siamo stati venditori di fuffa e tanto meno non abbiamo lasciato risorse.
Mi aspetto che sulla Mezzina l’Assessore Baldelli ci dica qualcosa, è importante, è un asse di connessione tra due vallate, non solo, ma anche idealmente, lei lo sa perché ha mantenuto questa previsione tra la provincia di Fermo e quella di Teramo, mi auguro un domani. E’ molto importante per liberare dal traffico la statale 16, per aiutare anche le aree interne e per aumentare la possibilità di collegamento con Roma. Lì basterebbero pochissimi chilometri per poter raggiungere l’intersezione con l’A24.
Vorrei ricordare al mio Presidente che sulla Guinza si parla sempre della prima e unica canna che c’è, quindi del doppio senso alternato, e visto che c’è l’Assessore Baldelli - ho letto un articolo dell’ex Vicepresidente che dice di avere risolto il problema – ci dica se è una sola canna, come io presumo, a doppio senso oppure se si farà la seconda canna piccolina per consentire il passaggio nel senso alternato, invece che in tutti e due sensi di marcia.
Noi voteremo contro perché questa disparità, anche se ci rassicurerà l’Assessore Baldelli, in questo momento non ci rassicura affatto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Grazie Consiglieri, anche per questa pacata discussione sul piano triennale delle opere pubbliche, che ci permette di fare un po' di chiarezza anche rispetto agli interventi.
Ho ascoltato con attenzione anche l'intervento del Presidente di Commissione Consigliere Serfilippi, che è stato molto puntuale nell’anticipare il senso di una programmazione complessiva per la nostra regione e per questo lo ringrazio, come ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Assenti ed anche per alcune sottolineature la relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Molte volte alcune risorse mancano all'appello, però, devo dire la verità …, l'ho detto dal primo piano delle opere pubbliche, ciò che di buono c'è in un piano va preservato, indipendentemente dalla casacca di chi rappresentava la maggioranza in precedenza. Lei sulla Mezzina si era impegnata, purtroppo non so che cosa sia accaduto in quel di Ascoli, ma lei sa meglio di me che abbiamo perso l’occasione storica di investire oltre 11 milioni di euro, che nella precedente programmazione erano destinati alla Mezzina, una strada e un'infrastruttura. Io vengo da un po' più su, dalla provincia di Pesaro, ma il Presidente Acquaroli me l’ha sempre indicata come infrastruttura strategica per il territorio, per cui ho fatto bagaglio, tesoro di questo. Sono venuto in provincia di Ascoli e non fatto altro che confermare ciò che il Presidente diceva, che gli 11 milioni e oltre andavano messi a terra perché la scelta della precedente programmazione era corretta. Purtroppo gli 11 milioni li abbiamo persi e se le dovessi narrare che quella percentuale che lei indica del 4% deve essere decurtata di oltre 11.000.000 di euro perché qualcuno non li ha spesi, in questo caso non la Regione Marche, è chiaro che è una responsabilità che grida vendetta indipendentemente di chi sia la responsabilità in materia.
Mi permetta, Consigliera, di dire senza enfasi che le infrastrutture diventano il motore del rilancio della nostra regione perché andando a vedere in maniera attenta e programmatica le risorse che stiamo mettendo a terra sia dal bilancio regionale - uno sforzo così non era mai stato fatto con risorse proprie della Regione Marche - sia esterne che andiamo ad attivare (fondi europei, fondi di sviluppo e coesione), sempre per scelta della Regione, le potremmo indirizzare su altri interventi, ovvero le risorse che attiviamo con le società strumentali per la realizzazione di infrastrutture, mi viene in mente Anas, il gruppo Ferrovie in cui rientra anche Anas e RFI, allora vedremo che la situazione è ben diversa, considerando anche - non dobbiamo mai marginalizzare questo discorso - che molti investimenti sull’ascolano, sul fermano e in parte anche sul maceratese li stiamo attivando con i fondi del sisma, individuando delle scelte strategiche. Lei ne ha indicata una poc'anzi, quella del collegamento finalmente dell’ascolano con la A24. Sa benissimo che con una battaglia che abbiamo condotto insieme al Presidente Acquaroli, oggi con il Commissario ed anche con il Sub Commissario per la ricostruzione del sisma 2016. Abbiamo previsto la progettazione, non solo per quanto concerne l’Ancaranese, ma ulteriori risorse per prevedere dei collegamenti tra la Salaria e la A24 perché riteniamo utile in pochi chilometri poter mettere in contatto due infrastrutture strategiche della nostra regione. La A24, che è al di là dei nostri confini, ma la consideriamo quasi un'autostrada marchigiana, e la Salaria su cui si sta intervenendo, facendo ripartire quei lavori che purtroppo si erano fermati per le problematiche che già conosciamo.
Dico che le infrastrutture diventano il vero motore del rilancio della nostra regione, che purtroppo è passata da Regione sviluppata, tra le maggiori Regioni europee di traino dell'economia internazionale, a Regione in transizione perché non abbiamo investito in una strategia sulle infrastrutture, che potessero essere ritenute come precondizioni di sviluppo.
Vi do un dato del triennale 2018/2020, quando si spendeva pro capite per ogni marchigiano nel piano delle opere pubbliche per le infrastrutture strategiche nella sicurezza del territorio? 43 euro pro capite. Nel piano 2023/2025 - criticato da alcuni, ma se la critica va su questo Piano dovremo demolire tutti i precedenti della Regione Marche - oggi prevediamo un investimento di 159 euro a cittadino.
Il punto di riferimento non è il termine assoluto di investimenti in ogni provincia, ma di investimento pro capite per ogni cittadino delle nostre province. Abbiamo aumentato gli investimenti, con questo piano e progressivamente anche con quello dell'anno appena trascorso, del 370%. Questa Giunta regionale, questa Assemblea legislativa ha fatto una scelta strategica per la nostra regione: infrastrutture come motore di crescita, ricollegare e connettere Ancona con il resto della regione e riconnettere il resto della regione con l'Italia e l'Europa.
Non è una novità quello che è accaduto oggi, l'annuncio di nuovi voli dal nostro aeroporto, ma non possiamo pensare ad un aeroporto non connesso con il resto della regione mediante la ferrovia, non possiamo non pensare ad Ancona connessa il suo porto, connesso con l'autostrada e con la strada statale 16. Il raddoppio della strada statale 16 e l'ultimo miglio su Ancona insieme valgono 400 milioni di euro. Dobbiamo considerare anche queste risorse che non ritroviamo nel piano perché, come ha detto prima il Consigliere Serfilippi, non sono risorse che spendiamo direttamente, ma di cui abbiamo chiesto l'attivazione e ci siamo riusciti.
Questo piano del valore di 235 milioni circa - siamo partiti con quello del 2018 con 65 milioni di euro - ha visto anche la messa a terra del doppio delle risorse che si mettevano a terra in precedenza, siamo passati a circa 25 milioni di euro già messi a terra in un anno, cosa mai accaduta nella storia della Regione Marche.
Come è composto questo piano? Di tre filoni fondamentali: 88 milioni per le infrastrutture viarie, 62 milioni per la difesa del suolo, 59 milioni per l'edilizia sanitaria ospedaliera, già inseriti nel piano. E’ chiara l'impostazione, i filoni dello sviluppo sono tre: difesa del suolo, infrastrutture viarie e potenziamento della nostra strategia territoriale sull'edilizia sanitaria ed ospedaliera. Pensate, di questi tre filoni vi ho già citato circa 230 milioni di euro, credo 210 milioni se li sommiamo, ma sono una minima parte delle variazioni del piano triennale che vi ... nei prossimi mesi. E’ ovvio che nel 2025 troveremo la maggiore parte delle risorse dato che stiamo progettando e noi facciamo progetti e programmi seri, abbiamo messo nel piano soltanto le risorse che abbiamo disponibili. Non abbiamo fatto una elencazione di desiderata, ma di risorse che abbiamo già disponibili con progettazioni che stiamo già mettendo a terra. Se vi dovessi parlare dei prossimi inserimenti e delle prossime variazioni che ci dovremo attendere nei mesi a venire e all'inizio del prossimo anno potremmo parlare di investimenti medi pro capite per provincia nella nostra regione di 2.300 euro, considerando sia gli investimenti che realizzeremo direttamente, sia quelli che realizzeremo tramite le società che metteranno a terra le nostre risorse. La media è di circa 2.300 euro a cittadino in infrastrutture strategiche.
Per rassicurare la Consigliere Casini perché penso che sia giusto e per far arrivare correttamente la notizia ai Consiglieri regionali della provincia di Ascoli Piceno, come a quelli della provincia di Pesaro. Nella provincia di Pesaro stiamo lavorando di più perché c'era stata meno programmazione ed alcune risorse, abbiamo prima accennato agli ultimi 11 milioni di euro per la Mezzina, purtroppo non sono stati spesi. Cercheremo di recuperare la Guinza, di cui si è parlato in precedenza, sulla quale oggi metteremo a terra 150 milioni i euro per l'apertura della canna esistente. Non sarà un doppio senso, ma è già stato redatto il progetto di fattibilità, lo studio di fattibilità per la seconda canna perché riteniamo che tutta la nostra regione - dalla Salaria al grande universo di Carpegna, del Montefeltro, dove alcuni Comuni sono fuggiti dalle Marche proprio per la mancanza di investimenti - abbia il diritto di avere una superstrada a quattro corsie lungo tutto il percorso, e su questo stiamo lavorando.
Le infrastrutture non si acquistano in un supermercato, vanno progettate, fatti gli studi di viabilità e di traffico, trovate le risorse, convocate le conferenze di servizi, trovato l'accordo tra le filiere istituzionali. Le risorse vanno messe a terra con le gare, quello che faremo con la prima canna della galleria della Guinza tra qualche giorno.
Se la media è di 2.300 euro nei prossimi anni a cittadino per investimenti in infrastrutture strategiche, sia realizzate direttamente dalla Regione che da altre società, la provincia di Ascoli Piceno sarà quella che alzerà la media fino a farla arrivare a circa 2.300 euro perché le previsioni per i cittadini della provincia di Ascoli Piceno sono di un investimento di 2.242 euro a cittadino circa. Questo significa che gli investimenti progressivamente si sposteranno sia sulla provincia di Ascoli che sulla provincia di Pesaro e Urbino, sia per le infrastrutture stradali sia per la sicurezza dei nostri territori che per l'edilizia sanitaria ospedaliera. Mi viene da ricordare il nuovo ospedale di Pesaro, il nuovo ospedale di Macerata, le palazzine ospedaliere, le ristrutturazioni complessive dei nostri ospedali ed anche le bretelle stradali, la Fano Grosseto, fondamentali, penso a Marotta, Mondolfo e Fano, alle zone di Cagli e Fossombrone, alla Valle del Foglia, anche la volontà di questa Regione di pensare alla Pesaro e Urbino nella provincia più a nord delle Marche.
Se qualcuno dice che il piano non ha una visione organica significa che non ha saputo leggerlo, non ha avuto tempo di leggerlo perché non è il piano che ha una visione organica, è il Presidente Acquaroli, l'Assemblea legislativa che hanno una visione organica e di sviluppo della nostra regione. Finalmente le Marche dopo gli errori del passato torna ad essere considerata una regione sviluppata.
Per quanto riguarda l'ospedale di Tolentino, è andato in gara, anzi ieri è scaduto il termine per la presentazione delle offerte, ne sono arrivate sei, quando sapremo il risultato finale lo comunicheremo.
I ritardi a che cosa sono dovuti? Tutti sappiamo che c'è stata una pandemia e poi una guerra, il costo dell'ospedale di Tolentino è passato dai 15 milioni previsti nella precedente programmazione a 29 milioni, dateci il tempo di recuperare il doppio delle risorse che servono e di adeguare la progettazione.
Per quanto riguarda San Ginesio è stato detto erroneamente che c'è uno studio di fattibilità, c’è il progetto esecutivo che ha portato il costo, non come quello di Tolentino, da 6,3 milioni di euro a 7,4 milioni di euro. Non l'accuso Consigliere, magari ho notizie più fresche rispetto alle sue.
Con il concittadino Consigliere Biancani siamo residenti nella stessa provincia, lo inviterò a fare 12 volte a piedi Ancona Pesaro e Pesaro Ancona, probabilmente è andato a comprare le scarpe da ginnastica, perché dal 15 settembre ad oggi il Genio Civile Marche nord ha già messo a terra 12 milioni di euro di lavori sulle aste fluviali ricomprese nelle competenze del Genio civile Marche nord, li posso elencare: Misa, Nevola, Cesano, Candigliano e Foglia, anche il fiume che attraversa la città di Pesaro e sfocia sul mare Adriatico a Pesaro. Accetto questa sfida, per cui faremo ulteriori milioni di euro di lavori tramite il Genio Marche nord, magari mi metterò in forma anch’io e accompagnerò il Consigliere Biancani in queste belle passeggiate tra Ancona e Pesano.
Quando facciamo gli interventi vi prego di leggere attentamente ciò che accade perché nel piano triennale delle opere pubbliche non rientra tutto, ad esempio ci sono delle opere sulla difesa del suolo che non passano tramite il Genio civile. Pensate che l'alluvione ha altri capitoli di finanziamento in quanto gli interventi non li realizza direttamente il Genio civile, ma il Vice Commissario con i soggetti attuatori. Interventi che poi troveremo in bilanci paralleli che contabilizzano quelle cifre.
Ringrazio questo Consiglio regionale per la grande compostezza ed anche per il grande aiuto, che a volte mi arriva anche dai Consiglieri dell'opposizione, nell’individuare temi che puntualmente vengono inseriti, come abbiamo inserito nel piano triennale delle opere pubbliche perché il Presidente Acquaioli ed i miei colleghi mi hanno insegnato una grande modalità di condotta. Noi siamo qui al servizio dei cittadini marchigiani, non faremo mai una distinzione fra Consiglieri di maggioranza e di opposizione su un'esigenza che ricade sulle necessità e dà risposta ai nostri territori, che siano lungo la costa, nell'entroterra, in un grande o in piccolo Comune, al nord o al sud della Regione.
Per questo la promessa è che porteremo gli investimenti infrastrutturali strategici oltre i 2.000 euro a cittadino dai 43 che abbiamo trovato nel 2018 e lo faremo senza distinzione di appartenenze territoriali. Così si combattono e si abbattono le diseguaglianze territoriali, economiche e sociali. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di entrare nelle dichiarazioni di voto, in merito al quesito giustamente avanzato dalla relatrice di minoranza Consigliera Casini, il documento istruttorio della Giunta regionale, che propone l'atto amministrativo, non viene mai portato dentro la documentazione a disposizione dei Consiglieri, rimane a disposizione nei documenti condivisi dei componenti della Commissione.
Non solo per questa fattispecie di atto amministrativo, ma in generale non viene mai allegato, viene allegato lo schema di deliberazione della Giunta regionale, che indica quello che si chiede di approvare, in questo caso si chiede di approvare l'allegato, quindi se manca l’allegato aveva ragione.
Sul quesito che lei pone dal punto di vista positivo, che il documento istruttorio, oltre che valutato dai componenti della Commissione che lo hanno a disposizione, sia messo a disposizione di tutti Consiglieri, faremo una valutazione per il futuro ad oggi questa è la prassi.
Questo è il dato di fondo, quello che mettiamo in votazione è legittimo e correttamente in linea con tutte le altre proposte di atto amministrativo che giungono dalla Giunta.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Quando ci sono procedure così complesse, che prevedono pubblicazioni, depositi, che non siano una mera approvazione di un atto amministrativo, ma anche una consultazione sulla quale poi in maniera discrezionale la Giunta può decide di accogliere o non accogliere le osservazioni, credo sia giusto che tutti Consiglieri ne siano a conoscenza, quindi venga inserito anche il documento istruttorio perché sono procedure completamente diverse dalle altre delibere.
Sono parzialmente rassicurata da quello che ha detto l'Assessore Baldelli. Il Consigliere che ha parlato dell’ospedale di Tolentino si è basato sugli atti che ci sono stati dati, c'è scritto qui che si tratta di progetto preliminare, ben venga la progettazione esecutiva ed anche la gara di appalto.
Se noi poveri Consiglieri siamo messi in condizione di sapere che si è più virtuosi di quello che appare siamo contenti.
Qui ci sono dei numeri che stabiliscono che il livello di progettazione si è attivato, se ci mettiamo i numeri 1 e 2 noi leggiamo progetto preliminare e facciamo le nostre istruttorie, i nostri studi avvilendoci quando invece potremo essere più contenti perché sappiamo che ...
Mi auguro che questi tutti 1 e 2, 1 e 2 …, vedo anche dei responsabili di procedimento che sono da oltre un anno non più dipendenti regionali, forse sarà opportuno che questo piano venga verificato – questa non è una responsabilità sua, ma del responsabile del procedimento - perché c’è qualcuno che ha cambiato lavoro da tempo, quindi andrebbe aggiornato come andrebbero aggiornati i livelli di progettazione, che sono importanti, perché di questi poi si parlerà nei territori.
Aspetto di avere il documento di cui lei ha parlato, nel quale sono messe a sistema tutte le risorse che possono mitigare il 4% della provincia di Ascoli Piceno, che per sua responsabilità ha perso oltre 11 milioni di euro per la Mezzina, che al netto degli 11 milioni di euro ha necessità di infrastrutture come tutte le altre province, anzi, forse ne ha di maggiori perché c’è una carenza infrastrutturale endemica.
Mi fa piacere che oltre all’Ancaranese, quindi la strada statale 81, si preveda anche il collegamento con la A24 perché l’Ancaranese ha un significato, ma il collegamento con la Mezzina è un’infrastruttura che sarà utile anche al maceratese e al fermano, non soltanto al piceno, il piceno sarà soltanto un tratto di connessione.
Per il resto dobbiamo dire che questa sperequazione, che noi siamo costretti ad approvare oggi …, il parere lo dobbiamo dare sugli atti che ci sono stati dati, senza le osservazioni e le controdeduzioni, sugli atti con i livelli di progettazione che sono scritti negli allegati alla delibera. Per noi purtroppo il voto è contrario perché quello che vediamo sulla carta non è quello che ci ha raccontato lei. Speriamo di avere un incontro nel quale dalla materia orale si passi alla materia scritta ed anche ad un’implementazione degli interventi sui territori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Per chi conosce la Consigliera Casini questo è un voto favorevole. Purtroppo non lo può fare, però posso certificare che questa è l'approvazione positiva del piano.
Assessore, i miei complimenti perché è riuscito nel suo intervento a convincere chi bene fece a trovare risorse e fondi per la famosa Mezzina che poi distrattamente, non si sa per quale strano mistero, sono spariti, e non certo per colpa regionale. Ha ricordato benissimo anche il ponte sull’Ancaranese e il collegamento.
Vedo più nella relatrice di minoranza una relatrice di maggioranza. Siamo contenti di questa cosa, per essere nello specifico della provincia ascolana le faccio i miei complimenti perché ha capito lo spirito del piano triennale, del previsionale ed anche dell’annuale 2023. La prendo come un'apertura perché sono state spiegate e specificate bene tutte le voci e tutti gli interventi.
Voglio ringraziare per lo straordinario lavoro fatto dall'Assessorato, dagli uffici, dal Presidente della Giunta, ma anche dal Presidente della Commissione, abbiamo lavorato alacremente, in maniera molto intensa, costruttiva anche con gli atti della cartella condivisa, che abbiamo capito che dobbiamo condividerla con tutti.
Tutte le osservazioni e gli interventi sono stati fatti in maniera puntuale e precisa, è una Commissione in cui si lavora molto bene e si approfondisce anche nel dettaglio, nel merito delle risorse.
Grazie al capogruppo Consigliere Ciccioli che mi dà questa facoltà a nome di Fratelli d'Italia di esprimere il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio capogruppo Consigliere Marinelli per avermi delegato, il gruppo Lega voterà favorevolmente la proposta di atto amministrativo n. 51 del 2023.
Parlo come Presidente di Commissione, mi dispiace un po’ della polemica della Consigliera Casini sull'atto perché la delibera n. 770 del 2023 della Giunta regionale pubblica sia il testo che gli allegati e le osservazioni sono a disposizione, non solo di tutti Consiglieri regionali, ma di tutti i cittadini marchigiani.
Creare una polemica ad hoc la ritengo fuori luogo, anche perché la segreteria della Commissione sta svolgendo un ottimo lavoro, tra l'altro, come ha detto il Consigliere Assenti, oltre ad un bel clima, a settembre inizieremo un iter molto lungo per l'approvazione della nuova legge urbanistica e successivamente del Piano delle infrastrutture. E’ una Commissione viva, che lavora bene e che secondo me anche nei prossimi mesi riuscirà fare un ottimo lavoro.
Nel merito, ho già detto prima che questo programma è importante, è un primo atto che forse verrà aggiornato durante quest'anno perché la progettazione dei cantieri, in particolare sull'edilizia sanitaria, visti i tempi che stringono ... Abbiamo visto anche a livello nazionale tutta la discussione che c'è in questo momento sui fondi del PNRR, significa che dobbiamo correre, soprattutto per quanto riguarda le strutture ospedaliere e sanitarie territoriali, penso agli ospedali di comunità. Sono atti che vedremo molto presto qui in Consiglio regionale, che torneremo a discutere, magari la prossima volta ci facciamo anche lo schemino di tutti gli investimenti, non solo regionali, ma anche delle aziende statali, come Anas, RFI. Vedremo che risultati questa amministrazione in soli due anni e mezzo avrà portato, voi in trent'anni siete riusciti a fare un terzo di quello che abbiamo fatto noi in tre anni. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 51. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 362
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Riconoscimento del diritto all’oblio oncologico”

Mozione n. 364
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Tutela del diritto all’oblio delle persone guarite da patologie oncologiche”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 362 della Consigliera Ruggeri e la mozione n. 364 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
La discussione generale è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sarò molto rapida perché il tema ci vede tutti d'accordo. La voglio ringraziare per aver esteso questa risoluzione che prende le mosse da una mozione che ho presentato i primi di giugno, il 5 giugno per la precisione. Ringrazio anche il Consigliere Cesetti per aver presentato come primo firmatario una mozione che è servita a fare un testo unitario.
Voglio anche dire che quando ho presentato la mozione ho ricevuto subito l’interessamento da parte della Consigliera Menghi, con cui mi sono confrontata.
Prima di presentare la mozione ho fatto un accesso agli atti per capire come fosse la situazione della nostra regione, i dati aggiornati al 30 aprile di quest’anno sul numero totale dei malati oncologici ci dicono che 34 mila nostri concittadini risultano malati oncologici e ogni anno ne abbiamo 11 mila in più.
L’incidenza di guarigione, per fortuna, visto la scienza che progredisce, è aumentata in questi ultimi anni, soprattutto nelle fasce di età più bassa, per esempio dai 15 ai 44 anni. Il tasso di guarigione è all’86% per gli uomini e all’85% per le donne, mentre progressivamente si abbassa per arrivare nelle persone ultra 75 anni al 44% per gli uomini e al 45% per le donne. Questi dati sono molto incoraggianti perché dimostrano che una diagnosi di tumore non è per forza una condanna a morte, come purtroppo era nei decenni passati, tutto questo ci deve fare ragionare sul fatto che tanti nostri connazionali e concittadini arrivano ad avere una guarigione clinica che deve corrisponde a quella giuridica.
Quando ho presentato questa mozione c’era un disegno di legge al Senato presentato dalla Vicepresidente, che tra l'altro è del gruppo del Movimento 5 Stelle, dopodiché ne sono state presentate altre; alla Camera ne sono pervenute una decina da diversi gruppi politici.
La discussione è già iniziata il 27 luglio, verrà votato alla Camera un testo unificato che tiene conto delle 10 proposte pervenute tra giovedì e venerdì di questa settimana ed è per questo motivo che ho chiesto e ottenuto, ringrazio i Capigruppo, di discutere con urgenza queste mozioni poi confluite nella risoluzione.
I dati al 2022 dicono che in Italia ci sono 3,6 milioni di persone che vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro, di queste 900 mila possono considerarsi guarite. Il 27% delle persone a cui è stato diagnosticato un cancro è da considerarsi guarito, però subiscono delle discriminazioni per accedere ad un mutuo, per adottare un bambino, per l'avanzamento di carriera, per chiedere un prestito e ottenere un finanziamento, per aprire un'attività, per richiede una copertura assicurativa e per l'inserimento lavorativo.
In diversi Paesi dell'Unione europea, come Francia, Belgio, Lussemburgo, Olanda e Portogallo, si è già pervenuti ad adottare delle leggi o dei provvedimenti sul tema dell'oblio oncologico, e questa risoluzione vuole che quanto prima lo si faccia anche in Italia perché questo vulnus normativo deve essere colmato.
Mi fa anche piacere che oltre ai primi due punti, che erano presenti nella mozione del Consigliere Cesetti, in cui si chiede di sostenere anche da parte della Regione Marche un'accelerazione dell'iter legislativo e l'adozione di ogni opportuna e necessaria iniziativa di propria competenza, volta a promuovere il riconoscimento e la tutela del diritto all’oblio oncologico, ci sia questo terzo punto, che invece è. compreso nella mia mozione, che è quello che più ci riguarda da vicino, che chiede l'istituzione di una Consulta regionale per la parità di trattamento delle persone che sono state affette da patologie oncologiche, alla quale attribuire funzioni essenziali nella promozione di una più matura consapevolezza delle situazioni problematiche che possono caratterizzare l'esperienza di vita degli ex pazienti oncologici.
Ultimo punto, anche questo condiviso, è quello di promuovere in ogni sede opportuna il dibattito pubblico. Di fatto tutti insieme stiamo portando avanti una battaglia contro la discriminazione sociale affinché tutti possano vivere una vita senza sentirsi malati per sempre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sempre più sentita, forte e giusta l’esigenza delle persone guarite da patologie oncologiche a non subire disparità di trattamento a causa del loro stato di salute, soprattutto per quanto riguarda l'accesso ai servizi bancari, finanziari, assicurativi, alle procedure di adozione di minori o per quanto riguarda l'inserimento nel mondo del lavoro.
Per gli ex pazienti oncologici accendere un mutuo, richiedere un prestito, stipulare polizze assicurative o intraprendere l'iter per una adozione rappresentano percorsi ad ostacoli, se non addirittura inaccessibili a causa della loro storia clinica o si vedono negare diritti e servizi o si vedono applicare oneri maggiori e clausole aggiuntive. Vengono spesso accostati alla scomoda veste degli emarginati, quindi, è necessario, urgente, improcrastinabile il riconoscimento del diritto all’oblio oncologico per superare una situazione di evidente e non più tollerabile discriminazione sussistente nei confronti delle persone guarite da questa malattia.
Il diritto all’oblio oncologico è un atto di civiltà e di giustizia, vuol dire che le persone guarite da una patologia oncologica, dopo un certo lasso di tempo stabilito dalla legge, non devono più fornire informazioni né essere oggetto di indagini nell'accesso ai servizi bancari, finanziari, assicurativi, né nelle procedure di adozione di affidamento minori e nell'inserimento nel mondo del lavoro.
Risulta che le persone che convivono con una diagnosi di tumore sono aumentate di oltre 1 milione in quasi 15 anni, passando da 2,5 milioni del 2006 a 3,6 milioni nel 2020, pari ad un aumento di circa il 40%, e circa 1 milione di cittadini può considerarsi guarito.
Parliamo di persone la cui aspettativa di vita è pari a quella della popolazione generale di uguale sesso ed età, persone che per essere state vittime di una malattia subiscono disparità di trattamento nell'esercizio delle loro prerogative e diritti. La beffa oltre il danno.
Il tumore non è e non può essere considerato una sorta di lettera scarlatta per stigmatizzare e additare gli ex pazienti oncologici vita natural durante. Agli ex malati oncologici, sottolineando la parola ex, da intendersi come coloro per i quali sia decorso un certo lasso di tempo dalla conclusione del trattamento attivo della malattia e senza episodi di recidiva, deve essere consentito un reale ritorno alla vita, nonché il godimento dei diritti fondamentali senza subire differenze di trattamento in ragione di pregresse patologie. Vorrei aggiungere diritti tra l'altro costituzionalmente garantiti.
La legge all’oblio oncologico è già realtà in tanti Paesi europei, come: Francia, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Portogallo.
Il Parlamento europeo ha approvato recentemente una risoluzione nel febbraio 2022 ed ha chiesto agli Stati membri che entro il 2025 garantiscano il diritto all'oblio a tutti i pazienti guariti.
Anche il piano europeo di lotta contro il cancro oltre a garantire che i pazienti oncologici sopravvivono alla malattia, si propone anche di sostenere i sopravvissuti per far fronte ai problemi a cui normalmente vanno incontro, in modo che vivano una vita lunga e soddisfacente, senza discriminazioni o ostacoli iniqui.
C’è l'articolo 3 della Costituzione che dispone che la Repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e gli ex malati oncologici sono persone umane, non diverse. Appare dunque ancora più evidente l'urgenza di colmare il vulnus di carattere normativo per rimuove ogni ostacolo atto a limitare la libertà di uguaglianza delle persone guarite da patologie oncologiche, le quali dopo un duro e doloroso percorso di malattia e di risalita dal baratro, in cui la stessa malattia spinge, hanno tutto il diritto di vivere una vita senza disparità di trattamento e dopo essersi misurati con la malattia non possono essere costretti a misurarsi con le conseguenze di una malattia dalla quale, tra l'altro, sono guariti. Sappiamo tutti che per guarire da queste malattie ci vuole una forza sovrumana, che noi dobbiamo rispettare anche attraverso questi atti.
E’ necessario che il Parlamento italiano proceda in tempi rapidi e non si attenda il 2025 previsto dalle risoluzioni europee per l'approvazione della legge per la tutela dalle discriminazioni dei cosiddetti lungo viventi, i guariti dal cancro, per ridare loro dignità e consentire agli stessi di tornare a vivere una vita normale, senza che debbano sentirsi quel marchio addosso ogni volta che devono accedere ai servizi bancari, finanziari, assicurativi, ogni volta che devo esercitare i loro diritti al pari di altri, esercitare appieno i loro doveri e magari non appellarsi loro stessi allo stato di ex malati.
Sappiamo bene che anche per l'adempimento dei doveri è necessario poter disporre appieno dei propri diritti, sono indissolubilmente legati. Lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri ha rilasciato nel giugno 2023 una significativa dichiarazione in cui evidenziava l'attenzione del Governo verso le proposte di legge che giacevano in Parlamento e così ha fatto il Ministro alla salute.
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all'unanimità una mozione sull’oblio oncologico, noi a suo tempo abbiamo presentato un'interrogazione a risposta immediata che abbiamo discusso l'11 luglio e nell’occasione l’Assessore Saltamartini ha affermato che avrebbe indirizzato un atto di sollecitazione al Governo.
Si è concluso presso la XII Commissione affari sociali della Camera dei Deputati l'esame delle 10 proposte di legge e si è giunti alla discussione di un testo unificato, che come tale è stato concordato da tutte le forze politiche.
In definitiva, con questo atto voglio ringraziare il Presidente Latini, la capogruppo Consigliera Ruggeri, che pure ha presentato una mozione in questo senso, la voglio ringraziare per essere giunti a questa risoluzione unitaria che oggi consegna, immagino, la volontà dell'Aula perché fa sentire la voce delle Marche e del Consiglio regionale delle Marche al Parlamento, che è il depositario della prerogativa legislativa in questa materia.
In sostanza si chiede al Presidente ed alla Giunta regionale di intraprendere nelle competenti sedi istituzionali ogni azione utile per sostenere e accelerare l'iter legislativo di riconoscimento e tutela del diritto all'oblio delle persone guarite da patologie oncologiche ed adottare ogni opportuna e necessaria iniziativa di propria competenza, volta a promuovere questo riconoscimento.
E’ stato già detto che le Aule del Parlamento si apprestano a varare questa legge prima della pausa estiva, forse anche immediatamente dopo, però è bene che giunga la volontà e la condivisione anche della Regione Marche e dell'Assemblea legislativa delle Marche.
Ringrazio tutti i firmatari di questa risoluzione congiunta e attendo il voto unanime dell’Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Ruggeri che ha proposto questo documento, che ho cofirmato. Su questa linea ci troviamo tutti d'accordo.
Le persone che hanno una patologia oncologica hanno diritto, come per qualsiasi altra patologia, a rientrare in pieno nella vita sociale, civile e questi ostacoli, che sono soprattutto di pregiudizio, sono molto negativi.
Esiste anche il contrappasso, conosco tante persone che vanno alle visite di invalidità civile all'Inps e viene loro revocata l'invalidità, in genere una piccola indennità, meno di 300 euro mensili, che è il riconoscimento di patologie oncologiche gravi. Di regola quando sono passati cinque anni dalla cosiddetta guarigione clinica, il periodo della stadiazione, la Commissione revoca l'indennità e riduce l'invalidità al 67% o addirittura talvolta al 50%, mantiene solo il riconoscimento di misure minime per quanto riguarda il lavoro. Anche questo automatismo, così come l'altro automatismo che riguarda la richiesta di credito bancario ed altre cose, è ugualmente negativo.
Ci dovrebbe essere una grande attenzione a secondo delle circostanze per le patologie oncologiche, che non possono diventare una aura negativa sulla vita della persona.
Benissimo questa richiesta di rivedere proprio le norme che l'Unione europea ascrivere al 2025, però anche l'altro aspetto, una valutazione ad personam per quanto riguarda le misure Inps di tutela della persona.
Non posso altro che preannunciare, come cofirmatario insieme a molti altri, il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Latini, Ruggeri, Cesetti, Mangialardi, Ciccioli, Marinelli, Lupini, Rossi, Santarelli, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Vitri, Biancani, Bora, Elezi. La parte dispositiva recita: “Impegna il Presidente e la Giunta regionale: ad intraprendere, nelle competenti sedi istituzionali, ogni azione utile per sostenere ed accelerare l'iter legislativo di riconoscimento e tutela del diritto all'oblio delle persone guarite da patologie oncologiche; ad adottare, comunque, ogni opportuna e necessaria iniziativa di propria competenza volta a promuovere il riconoscimento e la tutela del diritto all’oblio oncologico per garantire agli ex pazienti oncologici la parità di acceso ai servizi bancari, finanziari, assicurativi ed alle procedure per l'adozione, nonché a promuovere l'inclusione sociale e l'inserimento lavorativo degli stessi; ad istituire la Consulta regionale per la parità di trattamento delle persone che sono state affette da patologie oncologiche, alle quali sono attribuite funzioni essenziali nella promozione di una più matura consapevolezza delle situazioni problematiche che possono caratterizzare l’esperienza di vita degli ex pazienti oncologici; a promuovere in ogni sede opportuna il dibattito pubblico utile a stimolare l'azione politica sul diritto del cittadino all’oblio oncologico”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo ed esprimo a nome del gruppo il voto favorevole e colgo l'occasione per far presente che il gruppo Lega in Commissione si sta apprestando a votare la legge di cui stiamo parlando.
E’ una questione molto importante, stiamo vivendo una fase di grande trasformazione perché da un lato accade quello che ha detto il Consigliere Ciccioli, e cioè che dopo cinque anni dalla guarigione ad un paziente oncologico molto spesso l’Inps riduce, toglie l’indennità di invalidità, dall’altro siamo in una fase nella quale, come voi sapete, è stata approvata nella scorsa legislatura la legge delega sulla disabilità e si sta lavorando per un cambiamento epocale anche delle tabelle di valutazione dell'invalidità. Si andrà verso un metodo completamente diverso e credo che questo atto possa costituire una accelerazione rispetto ad un diritto che, come ci ricordava l'Assessore Saltamartini quando c'è stata la risposta all’interrogazione, l’Europa ha già riconosciuto e noi dovremmo guadagnare tempo per dare diritto a delle persone che non sono la malattia, o perlomeno non sono più la malattia.
Una volta guariti si ha diritto di fare la propria vita, di andare avanti, di programmare il proprio futuro con tutto quello che ne consegue.
Ringrazio la Consigliera Ruggeri per l’occasione che ci ha dato di parlare di una questione di cui si sta dibattendo in questo periodo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, Il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come anticipato dal Consigliere, tra l'altro primo firmatario della mozione, voteremo a favore, ringraziando in modo particolare la Consigliera Ruggeri.
Un tema rispetto al quale occorre sensibilità, delicatezza, determinazione.
Penso che il nostro voto unanime sulla risoluzione di oggi sia un atto di particolare intelligenza sul piano politico e spero che dal Parlamento possa scaturire una legge nel prossimo periodo. Se questo serve, ringrazio per la proposta ottima, anche per la risoluzione e per il voto unanime di quest'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Vorrei unire anche la mia dichiarazione di voto, che è positiva, aggiungendo il mio ringraziamento alla Consigliera Ruggeri. Quando ho visto la sua mozione l’ho chiamata per dirle che stavo lavorando ad una proposta di legge alle Camere, mutatis mutandis come quella della Regione Basilicata indirizzata verso una legge regionale per quanto riguarda il diritto all’oblio oncologico.
La ringrazio e condivido la risoluzione. Credo che l'impegno, come ha citato in maniera puntuale anche il Consigliere, vada adempiuto giorno dopo giorno per dare parità a coloro che sono stati ammalati e sono stati pazienti oncologici. Il mio voto è positivo. Grazie.
Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 362 e 364. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 385
ad iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Rossi, Mangialardi, Santarelli, Marcozzi, Latini, Ruggeri, Lupini, Marinangeli, Elezi, Bilò, Cesetti
“Progetto di installazione di pannelli fotovoltaici a terra a Sassoferrato (An)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 385 dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Rossi, Mangialardi, Santarelli, Marcozzi, Latini, Ruggeri, Lupini, Marinangeli, Elezi, Bilò, Cesetti.
La discussione generale è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ho presentato a mia prima firma una mozione, accogliendo il grido di dolore dei cittadini di Sassoferrato, di un comitato locale nato a Monterosso, in cui dovrebbe installarsi un impianto fotovoltaico, che ha coinvolto tutta la cittadina di Sassoferrato, raccogliendo 1.200 firme. In un Comune di circa 7.000 abitanti è una cifra estremamente significativa.
Un po' nel silenzio è stata presentata la richiesta di autorizzazione ad un impianto fotovoltaico che occuperebbe 10/12 ettari di territorio, dalle appendici al fondovalle del Monte Strega, che è un luogo di grande valore paesaggistico, nel momento in cui c'è un piano della Regione di rivalutazione dell'Appennino e di valorizzazione, in senso di accoglienza, in senso turistico. di 1/3 di coltivazioni pregiate.
L'autorizzazione a costruire questo impianto denominato Sassoferrato 1 e Sassoferrato 2, i cui progetti sono stati presentati nel giugno del 2022 e nel settembre del 2022, è uno sfregio paesaggistico, pare proprio un’iniziativa che va nella direzione contraria a quella che si è data questa Giunta regionale, questa maggioranza, ma secondo me condivisa anche dalle altre forze politiche, quella di valorizzare l'Appennino.
Voglio ricordare il manifesto di Fonte Avellana, che è nel Comune di Serra Sant'Abbondio, in provincia di Pesaro, a pochissimi chilometri dal confine della provincia di Ancona e da Sassoferrato. Non per niente il treno storico, che è stato ripristinato come treno turistico, passa per Sassoferrato e Pergola. C'è stato anche un forte investimento nel recupero della linea ferroviaria, che era stato dismessa, e quindi nella rivalutazione. Tutte le stazioni ferroviarie, in particolare quella di Monterosso, sono state ristrutturate e valorizzate.
L'autorizzazione per questo progetto è passata dal Comune di Sassoferrato e la provincia di Ancona è titolare di tutto il percorso autorizzativo. Il Comune di Sassoferrato è quello che dà l'idoneità dal punto di vista urbanistico e la valutazione sull'uso delle terre. Questo è stato scritto dal comitato ed io l’ho recepito nel momento in cui ho ascoltato alcuni esponenti che hanno richiesto al Comune di Sassoferrato, di cui sono cittadini elettori, l'impegno a non dar luogo a questa autorizzazione.
All'inizio ho trovato un atteggiamento abbastanza tiepido da parte delle istituzioni delegate, credo che adesso siano più sensibili e prendano di più in considerazione l’istanza dei cittadini, anche per le assemblee che si sono svolte recentemente, molto affollate, in cui c'erano cittadini del territorio diversamente orientati anche dal punto di vista ideologico e politico.
Nei giorni scorsi ho fatto un appello a tutte le forze presenti in questo Consiglio e devo dire che ho trovato considerazione, ho detto che non ci deve essere dietro questa presa di posizione un atteggiamento di schieramento, di strumentalizzazione politica, ma l'accoglimento di giuste istanze da parte della popolazione. Questo è il discrimine su cui mi sono orientato, che ha trovato prima d'accordo il mio gruppo, non solo l’altro Consigliere eletto nella mia provincia, ma tutti i Consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia di tutte le province. Anche dagli altri gruppi non ho trovato ostilità o opposizione.
Penso che sia una scelta corretta, è su questo discrimine che tutti i gruppi hanno firmato. Dobbiamo andare avanti anche in provincia perché ho sensibilizzato una Consigliera provinciale, ma intorno a lei si è creata una visione di tutti i gruppi politici presenti in provincia.
Oggi, com’è noto, l'istituzione provincia è un ente di secondo livello, con la presenza dei Comuni e so che ha convocato la Conferenza dei servizi per esaminare l'istruttoria di questa pratica, il giorno 9 agosto, inizialmente l'8 agosto, poi per esigenze varie il giorno 9. Spero che ci sia un atteggiamento consapevole della Conferenza dei servizi e che il documento, che spero oggi andremo ad approvare all'unanimità, sia utile alla provincia che non si riunisce, credo che nei giorni scorsi ci sia stato l'ultimo Consiglio provinciale, prima della pausa estiva, però questo atto che andiamo a votare è molto importante per l'orientamento della Conferenza dei servizi, che non si deve limitare burocraticamente a guardare documenti, ma deve fare anche una valutazione di tipo politico, in questo caso di tipo ambientale, nel merito delle istanze che sono state sollevate, bloccando questa richiesta e non perché c'è pregiudizio.
A parte l'orientamento della Commissione europea che ha dato delle precise scadenze sul blocco delle energie che derivano dagli idrocarburi, la scelta delle energie rinnovabili sta coinvolgendo non solo tutti i Paesi europei, ma l'attenzione mondiale.
Ci sono problemi nel passaggio dall'idrocarburo all'energia rinnovabile, ma questi vanno superati nella storia dello sviluppo economico. Le scelte assunte nel tempo hanno trovato una soluzione tecnica e tecnologica. Dal punto di vista dell'evoluzione dello sviluppo economico i problemi che ci sono vengono superati ed anche gli ostacoli che si pongono nel cambiamento della produzione industriale delle energie saranno superati. E’ importante però che anche in sede locale non si applichino in maniera burocratica i percorsi autorizzativi, ma ci siano delle valutazione sul merito.
Su questo ne sono fortemente convinto, quindi la mozione che andiamo a fare è che il Consiglio regionale esprima contrarietà alla realizzazione di questi due impianti fotovoltaici, che si tenga conto dello Statuto della Regione Marche, che promuove la salvaguardia, la valorizzazione, la fruizione dell'ambiente, del paesaggio, della natura, quale sistema su cui convergono azioni umane, processi naturali, anche per salvaguardare questi beni per le future generazione; promuova le attività culturali di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico artistico archeologico, in particolare l'area archeologica del Sentino di Sassoferrato, che è un'area sensibile; favorisca la conservazione, la conoscenza, l'utilizzazione, la fruizione pubblica ed io aggiungo anche la valorizzazione turistica per quanto riguarda lo sviluppo di questi territori in cui le produzioni industriali sono in declino, mentre il nostro petrolio, come viene detto talvolta, sono i nostri beni storici, ambientali, culturali, archeologici.
Invitiamo il Comune di Sassoferrato e la provincia di Ancona a salvaguardare il paesaggio inserito nel contesto di Sassoferrato, che è iscritto nel registro dei borghi più belli d'Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. La mozione è uscita dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo condivisa da tutti, su proposta del Presidente, anche l’iscrizione all'ordine del giorno in via d’urgenza. E’ la modalità che ci siamo dati e penso che sia opportuna.
Il Partito Democratico è convintamente sostenitore di tutte le politiche volte alla transizione energetica, all'utilizzo delle energie rinnovabili, in modo particolare al fotovoltaico. Come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni, per atti molto simili a questo, anche se questa di Sassoferrato è una situazione delicata che è stata risottolineata dal comitato, che la Consigliera Bora ha incontrato e che abbiamo incontrato nuovamente insieme qualche ora fa, che ci ha evidenziato tutta una serie di complicazioni e di procedure che non solo mettono in difficoltà un territorio, ma lo possono compromettere.
Lo dico per gli altri Capigruppo, hanno firmato subito la Consigliera Lupini e la Consigliera Ruggeri, che non era presente la seduta scorsa.
E’ vero che questo intervento è previsto in area artigianale industriale, ma ci sono degli elementi di grande preoccupazione dal punto di vista dell'impatto ambientale per la dimensione e per la collocazione, al di là anche delle interferenze con le zone del Fosso del Monterosso in occasione dell’alluvione del 15 e il 16 settembre, che ha compromesso gran parte di quel territorio.
Dovremmo oggi approvare all'unanimità questa mozione, ma con maggiore rapidità approvare la proposta di legge, che poi ricorderà il Consigliere Cesetti, che è il primo firmatario, che può mettere ordine all'interno della nostra regione, nelle more dei decreti e dei regolamenti che questo Governo e questo Parlamento fanno difficoltà ad attuare, nel frattempo le sollecitazioni di un territorio di particolare pregio ed anche di grande fragilità come quello marchigiano, che può essere compromesso da investimenti pur importanti, ma impattanti come questo.
Da parte nostra c'è piena disponibilità e piena condivisione rispetto a questi percorsi, certo è che oggi la liberalizzazione che c'è stata, che non è controllata e che non ha la capacità di essere recepita nei piani regolatori dei Comuni, può compromettere zone come quella di Sassoferrato, che, come è stato ricordato, è annoverato tra i borghi più belli d'Italia. Già segnato dall'alluvione, ha recuperato con grande forza e impegno dell'intera comunità, ma non può subire uno schiaffo con un intervento di oltre 12 ettari di terreno libero, che può inficiare le sorti e la bellezza di quel territorio.
Da parte nostra anticipo un voto convintamente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Il tema della tutela del territorio è caro al Partito Democratico e non da oggi, per cui non possiamo non apprezzare l'attenzione che il capogruppo di Fratelli d’Italia riserva alla questione di Sassoferrato e più in generale alla tutela dei territori, se non fosse per il fatto che sono giacenti in III Commissione al momento ben 3 proposte di legge che hanno come oggetto proprio la normazione di impianti fotovoltaici a terra.
Lo stallo che la maggioranza ha imposto in questi anni ai lavori di approfondimento e verifica anche in Commissione ha determinato oggi un effetto imbuto con situazioni urgenti che si rincorrono dal nord al sud delle Marche, da Sant’Angelo in Vado passando per Sassoferrato, prima il mio collega ha parlato anche della situazione di Falerone.
Oggi è la politica a rincorrere gli eventi quando invece dovrebbe governarli grazie ad una accurata e puntuale pianificazione, se è vero che la Giunta Acquaroli vuole valorizzare l’Appennino, come è stato detto.
Di questo stallo il capogruppo di Fratelli d’Italia, colui che è chiamato a fare la sintesi fra tutti i Partiti di maggioranza, ne è il primo responsabile.
Infatti il dovere dei Consiglieri regionali non è tanto quello di fare appello, come è stato detto, alle altre forze politiche, che peraltro già in passato hanno votato a favore di atti che sono stati presentati in quest’Aula se giusti e condivisibili, il dovere del Consigliere regionale è quello di portare in Aula leggi con cui ci si assume la responsabilità delle proprie scelte.
Gli atti ispettivi e le mozioni sono qualcosa in più, rappresentano un’attività diversa rispetto a quella legislativa, peraltro molto meno incisiva per cambiare le cose.
La legge serve proprio per fornire alle amministrazioni locali uno strumento per opporsi a progetti dannosi come questo di Sassoferrato, e ringrazio il nostro capogruppo Mangialardi per aver firmato subito questa mozione.
E non si prenda come alibi il fatto che il Governo potrebbe decidere di impugnare la nostra legge regionale perché se questo dovesse accadere ve ne dovrete assumere tutta la responsabilità.
Il Partito Democratico è certamente favorevole all'impiego delle rinnovabili e non solo della tecnologia fotovoltaica, consideriamo dirimente la tutela dell'ambiente e delle comunità che vivono in quei territori e sosteniamo i progetti che danno la priorità all'installazione di impianti su tetti e capannoni industriali, aree pubbliche, cave, più in generale tutte le aree improduttive, discariche dismesse piuttosto che parcheggi,
Se è vero come dice il capogruppo di Fratelli d’Italia che anche queste sono le priorità della maggioranza noi ne siamo ben felici, facciamo sì che venga concretamente attivata quella filiera istituzionale di cui purtroppo ultimamente e a sproposito continuate a farvi vanto.
Una filiera che definisco ondivaga, che spesso enfatizzate ma che, come nel caso di Sassoferrato, funziona al contrario ed il caso di Sassoferrato è l’emblema della filiera che funziona a favore del Governo e a scapito dei territori, gli stessi territori che siete chiamati a tutelare.
Non vorrei, Consigliere Cesetti, che, dopo aver avuto il parere positivo del Cal e del Crel, il motivo per cui ci si è fermati e non si è portato in Aula quella proposta di legge è perché non si voleva dare troppo fastidio al Governo e siccome, come voi spesso ci ricordate, noi non siamo più al Governo permetteteci di ricordarvi oggi che non siete più all'opposizione e pertanto non è sufficiente proporre mozioni, lavarsi la coscienza con questi atti. Non crediamo davvero che questa mozione serva a convincere gli altri Comuni a votare contro. Secondo me saranno tanto più incentivati a farlo se ci vedranno convinti in questa direzione. Facciamo anche un Consiglio straordinario ad agosto, siamo favorevoli, diamo seguito alle proposte di legge che sono state già presentate e discusse perché solo con le leggi si realizza e concretizza la responsabilità di Governo di cui dovete rendere conto ai marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Credo che la Consigliera Bora abbia centrato perfettamente l'intervento che era necessario intorno a questa mozione, che pure noi ci accingiamo a votare favorevolmente.
Per la verità quest'Aula si è occupata diverse volte della questione degli impianti fotovoltaici o agrifotovoltaici, l’ha fatto in occasione dell'impianto di Tavoleto. Questo Consiglio regionale ha approvato una risoluzione all'unanimità sulle mozioni del Consigliere Rossi e mia, che riguardava in quel caso un impianto agrofotovoltaico in località Colle Ete, tra il Comune di Belmonte Piceno e Servigliano. Lo abbiamo fatto stamattina nell'interrogazione a risposta immediata a mia firma sull'impianto fotovoltaico che sta nascendo o perlomeno hanno fatto richiesta tra il territorio di Falerone, che attraversa parte della vallata del Tenna, per le connessioni con la rete elettrica.
Noi però produciamo mozioni, risoluzioni che, come ha detto bene la Consigliera Bora, non sono risolutive, sono soltanto dichiarazioni di intenti che, se vogliamo, segnano la sconfitta del legislatore regionale perché noi innanzitutto siamo legislatori.
Ricordo bene quando ero Presidente della provincia di Fermo, lo ricorderà anche il Consigliere Putzu, eravamo a parti invertite, lui era all’opposizione ed io ero il Presidente, oggi io sono all’opposizione e lui è in maggioranza e presiede la Commissione. Come Presidente della provincia ricordo bene le sudate istituzionali per impedire gli impianti fotovoltaici che avrebbero deturpato le splendide colline della Valle dell'Aso e ricordo quando adottai una variante al piano territoriale di coordinamento, che poi venne impugnata dinanzi al Tar e "mi salvai per il rotto della cuffia dalla responsabilità personale” con un cavillo perché non potevamo intervenire in difetto di una legislazione che consentiva a questi signori di devastare il territorio.
Giace in Commissione la nostra proposta di legge a mia prima firma, la n.170. Sappiamo bene che il Piano nazionale integrato di energia e clima pone degli obiettivi di crescita delle capacità rinnovabili installati in Italia entro il 2030 e che per il raggiungimento di questi obiettivi il decreto legislativo n.199 del 2021 all'articolo 20 dispone che con uno o più decreti il Ministero della transizione ecologica, di concerto con i Ministeri della cultura e dell'agricoltura, segno evidente che questi vanno ad interagire sull'aspetto culturale, paesaggistico, agricolo, ambientale del nostro territorio, deve emanare dei provvedimenti, dei decreti attuativi entro 180 giorni per individuare le aree, nel contempo assegna degli obiettivi alle Regioni, che nei successivi 180 giorni devono legiferare per l’individuazione delle aree non idonee pur all'interno dei medesimi obiettivi.
C’è una disciplina transitoria che è la prateria in cui avvengono le scorribande di questi speculatori internazionali, perché questa è la verità.
Perché dobbiamo aspettare i decreti ministeriali, che tardano a venire, subordinatamente ai quali noi dobbiamo individuare le aree non idonee? Facciamo subito e le dobbiamo fare, lo cito nella proposta di legge, delle norme per la valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici e rurali della Regione Marche in attuazione del terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione.
La Regione Marche deve esercitare le sue prerogative istituzionali e costituzionali, in quanto alla lettera s) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione assegna alla legislazione esclusiva dello Stato la tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali, mentre al terzo comma dispone che è materia di legislazione concorrente la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, il sostegno all'innovazione per i settori produttivi, la tutela della salute, l'alimentazione, il governo del territorio e anche produzioni, trasporti, distribuzione nazionale dell'energia.
Se approviamo la mia proposta di legge, la n.170, non facciamo altro che esercitare le nostre prerogative costituzionali riconosciute dall'articolo 20 del decreto legislativo n. 199, che non possono essere sospese per inattività del Ministero. Noi non siamo sospesi perché il terzo comma dell’articolo 117 ci assegna la prerogativa di tutelare i beni culturali, il territorio, l'ambiente, le energie. Noi facciamo la legge e se la impugnano ci difenderemo davanti alla Corte costituzionale, perderemo, ma non ci daremo per vinti, cosa che invece facciamo con una mozione, che io voterò favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Condivido quello che dice il Consigliere Cesetti, però respingo l'accusa al Consigliere Ciccioli, che tra l'altro ha posto un'iniziativa piuttosto meritoria ed adesso deve essere additato di tutto, propone una mozione meritoria, se ha colpa anche di questa vogliamo trasformarlo in agnello di Dio, mi sembra esagerato.
Quello che dice il Consigliere Cesetti è pienamente condivisibile, ma che dobbiamo subire le colpe anche di questo impianto mi sembra un po' troppo.
Va ristabilita una lettura oggettiva della questione, non li vogliamo installare noi quei pannelli. Se uno ascolta solo il suo intervento, sembra che la ditta che propone questo intervento sia del Consigliere Ciccioli.
Bisogna che il Governo dia finalmente delle linee ben precise sulla questione, quello che il vostro Governo non ha mai fatto. Prima di dare le colpe si espia, ci si confessa e poi si accusa.
Condivido che si possa insieme produrre, anche con il Consigliere Cesetti, qualcosa che possa essere anche da stimolo al Governo. Grazie.

PRESIDENTE. Conclusi gli interventi sulla mozione.
Emendamento alla mozione n. 385 a firma dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marinelli, Rossi, Mangialardi, Santarelli, Marcozzi, Ruggeri, Lupini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Aggiungiamo il voto favorevole dei Consiglieri Elezi e Bilò.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come è stato sottolineato dagli interventi della Consigliera Bora e del Consigliere Cesetti ci sarà il voto favorevole del nostro gruppo, se mi posso permettere anche del gruppo Misto e del gruppo del Movimento 5 Stelle, perché riteniamo che si debba tenere acceso un riflettore su questo tema.
Rispondo al Consigliere Rossi perché non devo fare il difensore di ufficio, ma nessuno ha accusato il capogruppo dei Fratelli d'Italia, abbiamo solo richiamato i ruoli e continueremo a votare mozioni che stanno dentro atti che abbiamo già preparato, che il Consigliere Cesetti ha ricordato, che invece ancora tardano ad essere licenziati sia in Commissione che a giungere in questa Assise.
Lo faccio per ricordarlo a me e serve forse per richiamare alla distratta Aula che ormai governate da qualche anno questa Regione e quasi un anno a livello nazionale. Non è che la filiera funziona solo in via teorica.
Se ritenete che questi provvedimenti e questi temi che sono contenuti nella mozione …, e non è la prima volta che capita, anzi, questo Consiglio è abituato più a mozioni della maggioranza che impegna se stessa, che a quelle approvate, sempre molto puntuali e intelligenti, dell'opposizione.
Un richiamo alla nostra piena responsabilità e ad un voto unanime sulla proposta di legge a prima firma del Consigliere Cesetti. E’ un atto che magari è meno demagogico perché le pressioni che arrivavano dai cittadini prima si scaricavano sulle responsabilità del governo regionale, che su questo tema forse ha dato dimostrazione di avere particolare attenzione anche nel recente passato, visto il risultato importante che ha permesso di essere una delle Regioni che ha i maggiori impianti di fotovoltaico nel territorio.
D'altra parte anche in passato delle azioni sono state messe in campo per contenere gli impianti a terra, che rischiavano di compromettere le peculiarità e la bellezza delle nostre colline ed i nostri luoghi, impattando in maniera molto marcata.
Il richiamo, Consigliere Rossi, è al rispetto dei ruoli, perché è facile scaricare sul governo precedente, sulla Giunta precedente. Oggi tocca a voi e non dovete fare nemmeno i permalosi. Tutto quello che accade sul territorio è responsabilità vostra, spesso anche nei Comuni.
E’ un bel momento, bisogna alzare la mano e non basta solo dire l'impegno che ci dà il respiro del consenso transitorio, qui occorre fare gli atti, altrimenti i comitati e i cittadini di Sassoferrato si vedranno …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Cerco di essere breve, siamo a fine Consiglio non infierirò.
Voglio sottolineare un po' la simpatia capricciosa che ho verso la Consigliera regionale Bora.
Mi è venuta in mente la storia del cardinale Lorenzo Lambertini, metà 700, che poi diventò Papa, si chiamò Benedetto XIV, che al Papa precedente, ad un concistoro molto importante lo fecero parlare per ultimo - ringrazio Papa Latini che mi ha dato la parola per ultimo - disse: “Grazie Santo Padre di avermi dato la parola per ultimo, così non dico le sciocchezze che hanno detto i miei colleghi”,
E’ in corso un iter autorizzativo che è cominciato qualche mese fa, una società della provincia di Ascoli, con un capitale sociale di 10 mila euro, di cui 2.500 versati, fa domanda per fare uno impianto fotovoltaico - tra i 10/12 ettari – che non è roba da poco, è tutto il fondovalle. Come prevede la legge attuale, fa la richiesta autorizzativa al Comune che deve dare la compatibilità urbanistica. C'è un'area di una zona industriale artigianale decisa da una Giunta democristiana, non so quanti decenni fa, mai utilizzata, fa domanda per fare questo impianto e lì è il Comune che deve dare l'autorizzazione, poi la Provincia. L'iter autorizzativo è questo. In questo caso il Comune di Sassoferrato è gestito della Giunta di centro-sinistra a guida del Partito Democratico, ed anche la Provincia di Ancona, anche se per un pelo, è di sinistra, in quando ci sono sei Consiglieri di centro-destra e sei di centro-sinistra ed il Presidente, che è stato eletto democraticamente, è di sinistra. Tutti e due gli organi fanno capo al centro-sinistra, che dovrebbe mostrare in questo caso la sensibilità.
Dice: se noi facciamo la legge nuova, cambiamo tutto autorizzativo, vediamo di chi sono le competenze …, certo che sì, ma non è viene fatta una legge per un Comune, la legge è generica, per tutti e credo che la faremo presto.
In questo momento siamo calati con delle scadenze cronologiche a dire sì o no ad una richiesta di un’azienda, che passa dal Comune e dalla Provincia, che in questo momento hanno le prerogative.
Noi con questa mozione, tra l’altro dal punto di vista dei contenuti non siano antagonismi, siamo tutti d’accordo, rafforziamo la richiesta dei cittadini residenti nel Comune di Sassoferrato e non solo perché ci sono altri Comuni, anche Pergola gravita su quell’area. Ci sono tutte quelle iniziative per dire di no a questa autorizzazione e le stesse persone possono chiedere: i tetti dei capannoni della zona, le discariche, le aree dismesse di produzione industriale, purtroppo nella zona del fabrianese ce ne sono molte. C’è un riuso a fini dell’energia alternativa di aree dismesse dell'industria o urbanizzate per altri motivi.
Se il Consiglio regionale accoglie questa mozione integrata dall’emendamento fa una cosa buona. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 385, così come emendata. La pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17:45.