Resoconto della seduta n.122 del 19/09/2023
SEDUTA N. 122 DEL 19 SETTEMBRE 2023
La seduta inizia alle ore 10:40
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 122 del 19 settembre 2023. Do per letti i processi verbali delle sedute nn. 120 e 121 rispettivamente dell’ 8 e del 9 agosto 2023, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 926 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Istituzione da parte del Consiglio dei Ministri, a decorrere dal 1° gennaio 2024, della ‘ZES unica’ – mancato inserimento della Regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 926 – a risposta immediata – dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Con riferimento al tema dell'istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) si fornisce un aggiornamento rispetto a quanto ho già dichiarato, da ultimo, ad agosto 2023 in risposta all’interrogazione n. 886 e, prima ancora, a giugno 2022 dall'allora Assessore al bilancio in risposta alle analoghe interrogazioni n. 492 e n. 487.
Come ribadito in passato, le diffuse aspettative sui territori in relazione alle Zone Economiche Speciali (ZES) non sempre hanno avuto completa contezza dell'articolato quadro normativo nazionale e comunitario, come pure del complesso iter a livello governativo che da anni si è avviato per il sostegno ad investimenti nelle grandi aree portuali nazionali o comunque in ambiti territoriali aventi un nesso funzionale con esse.
In effetti le ZES costituiscono uno strumento nazionale di sviluppo territoriale contraddistinto da specifiche caratteristiche che non si applicano genericamente al territorio regionale, o a particolari settori industriali, ma possono intervenire solamente su delimitazioni sub territoriali puntuali e limitate (a livello delle particelle catastali).
Si ribadisce che, sulla base della normativa vigente, l'area interessata ad una potenziale ZES per la Regione Marche sarebbe limitata a circa 1.700 ettari (ossia l'estensione di un Comune medio-piccolo) e che sarebbe destinata in via prioritaria ad insediamenti portuali o retro-portuali.
Sulla medesima base di ammissibilità sarebbero erogabili agevolazioni fiscali o semplificazioni amministrative a favore di imprese già operative o di nuovo insediamento.
Il decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 7 settembre 2023, si propone di introdurre disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell'economia nelle aree del mezzogiorno del Paese (cosiddetto "decreto Sud").
Il decreto legge esplicita, fin dal suo titolo, la funzione a supporto del territorio nazionale con le maggiori difficoltà di sviluppo (le 8 regioni del mezzogiorno) e si pone in necessaria continuità con il vigente contesto giuridico sul tema, cercando anche di intervenire su alcune difficoltà gestionali che l'esperienza recente ha evidenziato nelle ZES attivate.
Il decreto Sud non può che calarsi nel quadro delle attuali normative e non fa altro che attuare, per le ZES, quanto previsto nel documento "Proposte per la revisione del PNRR e capitolo REPowerEU", presentato all’Unione europea dal Ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR lo scorso 27 luglio, nel quale è stata introdotta una nuova misura (Missione 5, Componente 3 del PNRR) dedicata alla "ZES unica nel Mezzogiorno", con la finalità di intervenire e migliorare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ci torneremo di sicuro sopra perché annuncio una mozione su questo tema in quanto il decreto del Governo è all'esame del Parlamento, in sede di conversione, ex articolo 77 della Costituzione, e spero che possa essere modificato. Quindi è necessaria fare una discussione qui in Aula.
Oggi l'Assessore Brandoni di fatto ha detto che la ZES non serve più, ma scherziamo? In quest'Aula il suo predecessore si era impegnato in tal senso. Ricordo le dichiarazioni della capogruppo Consigliera Marcozzi, quando dialogava con l'allora Ministro del mezzogiorno per l’istituzione della ZES.
Abbiamo ricordato nell’interrogazione a risposta immediata le risoluzioni approvate all'unanimità da quest'Aula sugli atti della stessa maggioranza. C'è anche la risoluzione n. 10 del 9 dicembre 2020 che impegnava il Presidente e la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché venisse emanata una legge organica per la previsione della regolamentazione normativa riguardante la ZES, poi altre successive risoluzioni che vanno in questa direzione.
Oggi, Assessore, il Re è nudo, c'è un Governo di centro-destra, un Governo preso a modello e sulla conversione di questo decreto si misurerà il peso politico di questa Giunta nei confronti del Governo nazionale ed il risultato sarà la cifra della differenza tra le …
Interrogazione n. 889
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Dichiarazioni del Presidente SVEM sulla precedente gestione di SVIM – Sviluppo Marche srl”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 889 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Vi comunico che abbiamo ancora problemi di connessione che riguardano la videocamera, quindi se qualche volta non viene inquadrato il Consigliere o l’Assessore che parla non è un tentativo di non farlo vedere in via telematica, ma perché non siamo in grado di dare una continuità in questo servizio. Stiamo cercando di procedere alla sistemazione completa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Il Presidente di Svem, così come i Consiglieri del CDA, è un imprenditore, abituato quindi a misurare il lavoro, il proprio in particolare. Come tutti gli imprenditori, Il Presidente Svem ha inteso da subito quantificare il progetto messo in atto dalla governance societaria che presiede, mirando a disporre di chiavi di lettura sempre nuove, per interpretare numericamente l'attività, per intervenire efficacemente e tempestivamente sulla stessa, scegliendo dall'inizio indicatori precisi da utilizzare per giungere ad una puntuale definizione dei risultati. Si è quindi concentrato in particolare sul volume del lavoro svolto in Svem, sulla sua qualità e soprattutto sui tempi necessari per raggiungere gli obiettivi fissati. Per fare questo è stato necessario partire dal quadro disponibile, in termini di dotazione strutturale ed organizzativa societaria.
È chiaro, leggendo il piano quadriennale 2022-2025 delle attività (approvato con delibera di Giunta regionale n. 1805 del 27 dicembre 2022), che rappresenta tra l'altro il primo documento di programmazione del nuovo CDA, che il quadro ereditato dalla precedente gestione non è stato ritenuto adeguato a rispondere alle sfide della competitività attuale, che impongono il reperimento delle migliori soluzioni per sostenere lo sviluppo del sistema regionale e per creare nuove occasioni di crescita per tutto il territorio.
Questo era il significato dell'affermazione del Presidente riferita alla situazione ereditata dalla precedente gestione di Svem e alla relativa dotazione organizzativa; tali elementi necessitavano di un profondo adeguamento e di un cambio di passo, che si sono concretizzati nella proposta di piano presentato dalla Svem a ottobre 2022 e che sono stati oggetto di un approfondito esame da parte del gruppo di lavoro regionale, culminato poi nella proposta di piano quadriennale approvato con la citata delibera di Giunta regionale.
La dichiarazione del Presidente Svem non significava che tutto quanto fatto in passato fosse da respingere e rifiutare, non è questo il senso. Significava che era necessario creare le condizioni per un quadro migliorativo ed evolutivo della passata società, con il piano quadriennale approvato a dicembre 2022, che ha rappresentato pertanto l'elemento di svolta in termini di attività da svolgere e di accelerazione e misurazione di quanto fatto.
Ecco allora che prende corpo la riforma avviata dalla Regione Marche con legge regionale n. 24 del 6 agosto 2021, con cui la trascorsa Svim è stata trasformata in Sviluppo Europa Marche, ecco di conseguenza la decisione di affidare la governance a tre imprenditori, ecco perciò la determinazione di questi ultimi a perseguire il rinnovamento e l'innovazione societaria, sistematicamente.
Nel corso di questi mesi stanno concretizzandosi i passaggi previsti nel piano: il trasferimento recente dei servizi connessi al CUR-NUE 112 da Svem all'Agenzia regionale sanitaria, il nuovo ruolo societario che la Regione pensa per Svem, in sinergia con l'Ufficio di Bruxelles, in termini di supporto anche nel campo dei finanziamenti diretti dell'Unione europea al territorio marchigiano, il trasferimento accresciuto di risorse per la gestione e l'esecuzione di progettualità strategiche, le convenzioni per affidare a Svem l'incarico di supporto e di assistenza tecnica per la conclusione della programmazione 2014-2020 e per l'avvio della programmazione 2021-2027, le convenzioni per affidare a Svem l'attuazione e la gestione di misure di competenza regionale. Tutto questo significa incremento del lavoro, in termini quantitativi e qualitativi, e conseguentemente incremento della forza lavoro interna, con ampliamento del personale a disposizione, perseguito con la contrattualizzazione di lavoratori con profili altamente specialistici. Il personale in dotazione sarà affiancato da ulteriori figure previste nel piano assunzionale societario e tutto questo permetterà a Svem di coadiuvare la Regione Marche nell'impiegare, nel modo più efficace possibile, gli strumenti europei a disposizione, che sono aumentati in maniera significativa con la nuova programmazione comunitaria, in particolare negli ambiti dell'innovazione, della specializzazione intelligente, della ricerca, del trasferimento tecnologico, della creazione di nuove opportunità di occupazione per i giovani.
Cominciano ad emergere i primi risultati che attestano il nuovo posizionamento raggiunto da Svem e la moltiplicazione di aree di competenza guadagnate, soprattutto mediante la partecipazione a reti locali, regionali, nazionali ed internazionali. Sicuramente sarà ampliata la capacità della Società di intercettare fondi e sviluppare nuove progettualità per concorrere a rendere il nostro territorio sempre più europeo, sostenibile, digitale.
Concludo questo mio intervento invitandovi a conoscere Svem da vicino, già a novembre dello scorso anno, nel percorso di confronto della società con tutti i gruppi consiliari regionali, i suoi rappresentanti avevano richiesto un incontro di presentazione e di confronto con Voi, poi rinviato per impegni consiliari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono complessivamente insoddisfatta della risposta dell’Assessore anche perché di fatto non ha risposto alle ultime due domande, mentre sulla prima rimango parzialmente soddisfatta e le spiego anche il motivo.
La nomina, Assessore, è della Giunta se non sbaglio? Sì, è della Giunta, ricordo quando anche noi avevamo nominato il precedente amministratore di Svem, e il 100% della società è di Regione Marche. Se l'amministratore lancia un’accusa così grave … Io ho riascoltato su you tube l’intervento del Presidente ed ha lanciato delle accuse molto gravi, o a quelle accuse fanno seguito degli atti conseguenti oppure se ne prendono le distanze, come lei ha fatto, perché ha cercato arrampicandosi, peccato male, sugli specchi dicendo che in realtà non intendeva asserire che tutto ciò che era stato fatto nel passato era sbagliato.
Vede, Assessore, quando uno ha una carica come la nostra ma, anche come quella di Presidente della Svem, non è che può dire e può fare quello che vuole, deve prestare attenzione a ciò che dichiara anche perché mi pare che adesso ce lo portiamo dappertutto pure dal Ministro. E’ una persona sulla quale ci si crede molto, quello che vorrei capire: il Presidente Acquaroli è d'accordo con quello che ha detto il Presidente della Svem oppure no? Perché non ho visto atti conseguenti.
Oggi, invece, mi sembra che la Giunta abbia preso parzialmente le distanze da ciò che ha dichiarato. Poi me lo consenta tutto questo nuovo slancio di Svem non l’ha percepito nessuno. Pensi che da una ricerca operata sul web con gli strumenti che abbiamo a disposizione si evince che dalla data della sua istituzione – nel 2021 c’è stata la modifica da Svim a Svem - i primi atti compaiono solo a febbraio del 2023. L’elenco dei collaboratori e dei consulenti in carico a Svem è aggiornato al 30 novembre 2022 e sono 52 in tutto, però ne risultano attivi solamente 6. Al 19 settembre, data odierna, non è ancora chiaro quanti siano i contratti di collaborazione attivi a potenziamento del personale specie per quanto riguarda l’assistenza tecnica per la gestione della nuova programmazione comunitaria e quali siano le azioni intraprese per rimediare a quanto da lui denunciato, ma su questo torneremo.
Credo che oramai sia scaduto il tempo di gettare fango sull’opposizione per nascondere l’incapacità della maggioranza. Grazie.
Interrogazione n. 910
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Testimonial per la promozione turistica della Regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 910 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. L'Assemblea regionale con decreto n. 13 del 20 maggio 2021 ha approvato il piano regionale del turismo 2021-2023, che ha individuato tra gli obiettivi tematici qualificanti da attuare nel corso del triennio, l'adozione di azioni di marketing, promozione e comunicazione da attuarsi attraverso il sostegno ad eventi del territorio a forte valenza turistica al fine di creare nuovi flussi turistici e favorire una destagionalizzazione della proposta turistica. Nel suddetto Piano all'interno della Misura 3 "Marketing, promozione e comunicazione" è stato previsto di provvedere alla definizione di un accordo per l'utilizzo dell'immagine di un testimoniai, individuato dalla Giunta Regionale, nella figura di uno sportivo di fama internazionale di origini marchigiane, adatto alla nuova campagna promozionale del territorio regionale.
Il programma operativo annuale delle attività 2023, approvato con decreto del Direttore dell'ATIM n. 2 del 19 dicembre 2022 ed integrato con decreto n. 44 dell’11 maggio 2023 a seguito di stanziamento di risorse POR FESR a favore di ATIM, prevede una grande campagna di comunicazione per l'affermazione dell'identità della Regione e di un brand unico delle Marche, evocativo e rappresentativo di una storia, di una tradizione autentica e delle eccellenze del territorio, da svolgersi in via principale attraverso il testimonial delle Marche.
La campagna di comunicazione è una delle azioni promozionali chiave da realizzarsi, declinabile nelle diverse attività: campagna testimoniai, campagna brand Marche, piano media e stampa materiali promozionali.
A tal fine, l'Agenzia e la Camera di commercio delle Marche hanno inteso sviluppare un'azione congiunta definendo una strategia comune, in linea con gli indirizzi strategici e operativi stabiliti dalla Regione Marche, mediante la prosecuzione della principale campagna di promozione del territorio regionale mediante il testimonial XY, la cui conclusione era originariamente prevista per il 30 giugno 2023. Tale soluzione è stata ritenuta di alto profilo e la più appropriata rispetto alle sfide di competitività e attrattività turistica del territorio regionale in ambito nazionale ed internazionale, soprattutto per la figura di rilievo internazionale di XY, la cui riconoscibilità in Italia ed all'estero è assolutamente indiscutibile. Il Sig. XY ha manifestato la propria disponibilità a proseguire nella propria partecipazione alle attività di promozione del territorio della Regione Marche. In tal senso, con deliberazione di Giunta della Camera di Commercio delle Marche - riunione del 12 maggio 2023 e con decreto del direttore dell'ATIM. n. 68 del 19 giugno 2023 - è stata approvata la convenzione per la definizione della collaborazione tra i due Enti, convenendo che l'Agenzia assumesse il ruolo di capofila contrattuale impegnandosi ad espletare le procedure finalizzate all'acquisizione dei diritti di utilizzo dell'immagine, del nome e della voce del Sig. XY in qualità di VIP, alla stipula e gestione del contratto ed alla liquidazione del compenso previsto. In virtù di tale accordo, la Camera di commercio delle Marche compartecipa al costo per l'acquisizione dell'immagine, per complessivi 220.000 euro ripartiti in due annualità.
La valenza strategica dell'accordo tra gli Enti e l'importanza della riconferma della collaborazione con XY in qualità di testimonial VIP della Regione sono state più volte ribadite anche dal Presidente della Camera di commercio delle Marche, che in occasione di diverse dichiarazioni alla stampa, ha posto in evidenza come la prosecuzione della campagna con il testimonial fosse una grande occasione di promozione territoriale integrata e, quindi, non solo turistica del sistema regionale.
Allo stato attuale, tutte le attività sin qui previste dal contratto stipulato con XY risultano regolarmente adempiute e sono in corso le procedure, da parte dell'ATIM, per l'acquisizione dei fondi relativi alla quota di competenza della Camera di commercio delle Marche, al fine di procedere alla successiva liquidazione delle competenze sin qui maturate e dovute al testimonial. Poiché, indipendentemente dal ruolo professionale ricoperto dal testimonial, non si riscontrano motivi ostativi alla prosecuzione del rapporto, non si ritiene di dover procedere allo stato attuale alla rinegoziazione del contratto attualmente in essere.
Si ritiene altresì di prendere in considerazione il nuovo ruolo di XY al fine, in futuro, della sua identificazione quale facilitatore di proficui rapporti con l'Arabia Saudita, non solo in termini di promozione turistica regionale, ma anche e soprattutto per lo sviluppo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno, Presidente, saluto tutti i colleghi.
Assessore Brandoni, vi devo riportare alla dura realtà. Tutta la premessa per l'incarico a XY, nostro giocatore ed ex allenatore della nazionale, che aveva avuto l'incarico con quel tipo di obiettivo, se andate a leggere bene la convenzione, si ancorava su quell'elemento importantissimo che aveva un grande valore, lo avevamo salutato anche in maniera positiva, era l’allenatore della nostra nazionale, il testimonial delle Marche, quello che girava e che faceva girare l'immagine delle Marche.
Oggi con tanti panegirici possiamo ragionare sulla realtà vera, lui è l'allenatore della nazionale dell'Arabia Saudita che in maniera implicita ed esplicita viene pagato anche per le fotografie che fa con gli sfondi dei loro paesaggi, fa il testimonial di quella nazione che sta cercando di ripulire anche la propria immagine esterna rispetto ai bombardamenti sullo Yemen, alle persecuzioni sulle minoranze, al caso Khashoggi, alle limitazioni di libertà e tanto altro.
Ma quello è un tema loro, io guardo i nostri e non possiamo dire che lo facciamo perché poi gli arabi verranno da noi con il testimonial di XY, non ci vengono, non abbiamo le strutture. Dove le avevamo pensate? Guardo la mia città, era previsto un albergo 5 stelle di grande qualità, la filiera istituzionale vostra l’ha trasformato in 90 mini appartamenti. Siamo in un momento dove quella promozione non ha funzionato tanto, se poi dire i numeri del turismo marchigiano sono -20 e - 30, dobbiamo trovare qualcosa.
Penso che abbiamo oggi la necessità se non di rivedere il rapporto con le giustificazioni, lo dobbiamo fare per il risorse. XY prende 1 milione di euro dai nostri contribuenti. Assessore, ci metta mano, non possiamo dare 1 milione di euro a XY che prende 100 milioni di euro dagli arabi. Grazie.
Interrogazione n. 930 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Iniziative urgenti per risolvere la situazione di grave carenza di personale docente e amministrativo nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione Marche, con particolare riferimento agli insegnati precari”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 930 – a risposta immediata - della Consigliera Lupini.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. In riscontro all'interrogazione n. 930 del 2023 di cui in oggetto, si evidenzia che le dotazioni organiche del personale docente, regionali e nazionali, per gli anni scolasti 2024/2025 e 2025/2026, sono rimaste invariate rispetto a quelle determinate per l'anno scolastico 2022/2023 con il decreto interministeriale n. 90 dell’11 aprile 2022, nel rispetto delle indicazioni del PNRR, in cui si prevede che il numero di insegnanti sarà fissato allo stesso livello dell'anno scolastico 2020/2021 a fronte del calo demografico e al fine di ridurre il numero degli alunni per classe e migliorare gradualmente il rapporto tra il numero degli alunni e il numero di insegnanti.
In Conferenza Unificata dell'11 settembre 2023, il MIM ha anticipato le dotazioni organiche del personale docente, regionali e nazionali, per gli anni scolasti 2024/2025 e 2025/2026, definite dal decreto n. 74 del 28 aprile 2023 per l'anno scolastico 2023/2024, in applicazione dell’articolo 1, comma 335, 344, 345 lettera d) della legge di bilancio 2022, tiene conto dell'incremento di 9.000 posti di sostegno, per I'anno scolastico 2023/24, disposti dall'articolo 1 comma 960, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, assegnando nello specifico:
- n. 16.684 posti comuni dell'organico triennale dell'autonomia 2023/2024;
- n. 1.460 posti comuni di potenziamento 2023/2024.
Per ciò che concerne la dotazione del personale amministrativo, tecnico e ausiliario per l'anno scolastico 2023/2024, il contingente di assunzioni nei ruoli a tempo indeterminato per le Marche del personale predetto rimane pressoché immutato.
In merito alle deroghe previste per i territori colpiti dal sisma, si è svolta il 28 agosto 2023 l'informativa sulla bozza di decreto interministeriale di “Ripartizione delle risorse di cui all'articolo 18 bis del decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito con modificazioni dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, da destinare ai territori colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 nelle Regioni Campania, Lazio, Marche, Umbria ed Abruzzo per l'adozione di misure urgenti per lo svolgimento dell'anno scolastico 2023/2024”. Nell'occasione il MIM, rappresentato dai due capi dipartimento, ha illustrato i contenuti del decreto che prevede la possibilità di effettuare, in presenza di difficoltà per le realtà coinvolte nel sisma del 2016, nomine aggiuntive di personale a tempo determinato, docente e ATA.
È di prossima pubblicazione, infatti, il decreto che estenderà le risorse aggiuntive assegnate alle Marche a favore di tutte le scuole ricomprese nei territori marchigiani colpiti dal sisma, introducendo un correttivo al precedente decreto ministeriale che prevedeva l'intervento solo in alcuni Comuni del cratere.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta che è molto tecnica e precisa e vista la scarsità di tempo chiederei di poter avere la risposta completa, se possibile, così faccio una riflessione perché a quanto abbiamo appreso c’è la possibilità di nomine aggiuntive nel credere sismico.
Ci sono stati dei correttivi, mi sembra che la notizia sia che risulta invariato il numero dei docenti. Parliamo di un aumento di 9.000 posti di insegnanti di sostegno, sottolineo la nostra particolare attenzione a questo aspetto, la possibilità di dare continuità a questo tipo di servizio importantissimo perché va proprio ad aiutare nel percorso scolastico e nell'integrazione che è fondamentale per le persone con maggior fragilità e di conseguenza anche per le loro famiglie che in questo periodo dell'anno sono sempre molto in difficoltà e preoccupate per l'avvio dato che non risultano ancora presenti tantissimi insegnanti. Questo è un po' l’iter purtroppo a cui la scuola ci ha abituato.
Chiedo la massima attenzione a questo aspetto ed è necessario secondo me che aggiorniamo i cittadini, pertanto ho proposto questa tematica perché tutti possano essere in qualche modo aggiornati, se possibile rassicurati.
La ringrazio per la risposta scritta, così acquisirò i dati precisi. Grazie.
Interrogazione n. 927 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Applicazione urgente della DGR 393 del 27 marzo 2023 ‘Estensione dello screening del tumore della mammella, tramite invito con cadenza biennale, alle donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni e tra i 70 e i 74 anni in recepimento alle Linee guida per lo screening e la diagnosi del tumore della mammella (Adolopment Linee guida europee)’”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 927 – a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Regione Marche, come è noto a questa Assemblea, ha avviato un percorso per cui ha esteso la garanzia delle misure preventive per accertare le patologie gravi, come tumore alla mammella, ad una fascia di popolazione molto più ampia rispetto alle linee ministeriali assunte al riguardo.
Il provvedimento è stato adottato con delibera di Giunta regionale del 27 marzo 2023, gli inviti sono stati inviati dall'Azienda sanitaria di Ancona ed anche dall'Azienda sanitaria di Fermo, per le altre tre Aziende gli inviti in parte sono arrivati e in parte l'invio sarà completato entro questo mese.
Voglio anche aggiungere che la nostra è una Regione che ha ampliato enormemente la fascia di popolazione sottoposta a screening, cosa che non è richiesta dalle linee ministeriali e questa interrogazione è strumentale per sottolineare l'inefficienza del sistema sanitario regionale, che dimostra ancora una volta la sua performance e soprattutto la sua caratteristica di garantire il diritto alla salute in modo più proficuo, efficiente rispetto addirittura alle linee ministeriali.
Tengo ad assicurare a tutte le donne che ci ascoltano nella nostra Regione, che potranno affidarsi a questo screening, che coinvolge le donne con un età che va dai 45 anni ai 75 anni, con spirito cooperativo e con grande possibilità di anticipare evidenti sintomi di patologie così gravi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la risposta, ma devo ammettere a malincuore di essere molto delusa.
Questo è un tema su cui la incalzo da più di un anno e mi pare dalla sua risposta di oggi di averla anche stressata. E’ un tema su cui non smetterò di stressarla perché la sua risposta oggi mi preoccupa ancora di più. Lei mi parla delle performance della Regione Marche, ma abbiamo approvato all’unanimità in questo Consiglio regionale una mozione votata da tutti per riprendere la campagna di prevenzione del tumore al seno che era sospesa dal 2019, tutti abbiamo votato, ma in realtà poi non è stata ripresa.
Le ricordo i miei atti: il 15 febbraio del 2022 ho votato la mozione, come tutti. Facendo un passo indietro, siamo arrivati a questa mozione perché il 6 dicembre ho presentato una richiesta qui in Aula sollecitandola, poi siamo andati avanti con altri atti fino ad arrivare al 17 gennaio in cui ho presentato l’ennesima interrogazione e il 7 marzo 2023 ho richiesto il piano organizzativo per l’estensione delle fasce screening mammografiche.
Grazie anche a questo ennesimo sollecito probabilmente è arrivata il 17 marzo la delibera di Giunta che prevede l’estensione dello screening, cosa che però non è mai stata fatta.
Le posso dire che tra tutte le donne che conosco nessuna ha ricevuto l’invito nella mia provincia, l’ho chiesto anche alla Consigliera Ruggeri che mi ha confermato di non averlo ricevuto e ho anche avanzato la proposta dell’accesso diretto come avveniva prima del Covid. Grazie.
Interrogazione n. 929 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Misure di prevenzione al Covid”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 929 – a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La nostra Regione è una delle più efficienti in fatto di prevenzione del Covid 19, l’ha dimostrato nei mesi della pandemia attraverso un percorso che ha anticipato le vaccinazioni nei palazzetti, attraverso la cura degli anticorpi monoclonali che non sono stati inventati alle Marche, ma che sono stati utilizzati copiosamente sulla base della letteratura scientifica. Siamo una delle Regioni che ha protetto nel modo più encomiabile i propri concittadini.
Siccome il virus si sta manifestando nuovamente all'interno della nostra regione noi ci atteniamo alle linee guida ministeriali, alle direttive che in materia sono emanate dal Ministero della salute, a cui appartengono la competenza in materia di prevenzione e cura della patologia Covid ed in questo caso il potere di indirizzo.
Il 12 ottobre inizierà nella nostra Regione, come da direttive ministeriali. la campagna di vaccinazione antinfluenzale ordinaria e anti-Covid e dal 25 settembre arriverà il nuovo vaccino aggiornato. Come da direttive ministeriali, è consigliabile la vaccinazione alle persone con più di sessant'anni, le persone fragili. Le operazioni di vaccinazione saranno eseguite dai medici di medicina generale, dai pediatri, dalle farmacie che hanno aderito alla convenzione e dai distretti.
Tengo a rispondere, perché è un mio dovere, a questa interrogazione, soprattutto per informare i cittadini che tutta la strumentalizzazione anticipata a questa interrogazione sugli organi di stampa, secondo cui la diffusione del Covid della nostra Regione addirittura potrebbe essere imputata al Presidente della Regione e all'Assessore, dimostra ancora una volta la strumentalità di questa interrogazione, che diventano delle interrogazioni barzelletta perché la nostra Regione ha avuto la capacità, secondo i dati del Ministero della salute, dell’Agenas, di dimostrare sul piano operativo che tutto ciò che era possibile fare per frenare questo fenomeno la nostra Regione l’ha fatto misurandosi con le altre Regioni a livello nazionale.
Voglio anche aggiungere che il Covid si sta trasformando, sappiamo perfettamente che i sintomi sono diversi da soggetto a soggetto, consiglio, indipendentemente da quello che dice la nostra opposizione, a tutti cittadini di fare una valutazione con il proprio medico di famiglia o con il pediatra e di assumere conseguentemente le decisioni personali.
Il sistema sanitario ha dimostrato di esserci, siamo all'avanguardia nel nostro Paese e con fiducia possiamo affrontare anche questa pagina. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Da tre settimane le Marche hanno un tasso di positività al Covid più alto di tutte le altre Regioni, in crescita costante: 29,6% dal 24 al 30 agosto, 34,6% dal 31 agosto al 6 settembre, 35,1% dal 7 al 13 settembre, per dare un'idea dei numeri, la media nazionale è del 14,9%.
Al di là delle sue chiacchiere, ma cosa altrettanto grave, se non più del tasso di positività su cui lei è silenzioso, è che facciamo meno tamponi tra tutte le Regioni italiane in rapporto alla popolazione. Peggio fa solo la Sicilia, noi facciamo un tampone ogni 975 persone, quasi tutte le altre Regioni ne fanno uno ogni 350 persone, fino ad arrivare al Veneto uno ogni 134 persone.
Questo vuol dire che proteggete di meno le fasce deboli e tra queste quelle negli ospedali. Aggiungo, questo vuol dire che il dato sulla positività è addirittura sottodimensionato, come denunciano tutte le strutture meno che lei.
Caro Assessore, il vostro silenzio sui fatti che ho descritto è segno della vostra arroganza e indifferenza. Siete degli irresponsabili, l’arrogante indifferenza non la usate con tutti, ma solo con i più fragili, con le fasce deboli, con i malati, con tutti coloro che hanno meno voce che possono meno degli altri disturbare. C’era qualcosa che avreste potuto fare? Certo che sì, comunicati, informazione e sensibilizzazione, promuovere le attenzioni verso le famiglie che hanno anziani, malati fragili, anche all'interno degli ospedali.
Vi genuflettete a Dio per i vostri protetti, vi riempite di comunicati sbrodolati, avete decine di minuti nel servizio pubblico, ma non sentite il dovere di rendere consapevoli ...
PRESIDENTE. Comunico che l'Assessore Baldelli è assente giustificato per malattia, quindi non può essere presente in Consiglio regionale, per cui l'interrogazione n. 928 a risposta immediata non può essere svolta, come la n. 887.
Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che tutti i Consiglieri, anche lei, stiano sentendo questo odore acre, che penso sia di solvente. Mi auguro che non sia tossico, avendo visitato Auschwitz e Birkenau la settimana scorsa mi pare la stessa situazione.
Arriva dall’alto quest’odore. Le vernici in genere hanno dei solventi che sono tossici, si va dal semplice mal di testa a problemi polmonari.
Se lei ci assicura che questa è solo una puzza e che non è dannosa per la salute, noi la sopportiamo Lei ci dica che non è dannosa per la salute. Se è soltanto una puzza siamo tutti zitti. Ci stiamo guardando e tutti facciamo dei cenni rispetto a questo odore, vorremmo che ci rassicurasse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio solo dire che siamo fermi da quasi due mesi e proprio oggi danno il solvente, bisogna che chi segue i lavori sappia quando noi veniamo. Grazie.
PRESIDENTE. Ho chiesto al tecnico, non posso rassicurare non essendo un esperto. Nessuno sapeva che i lavori si sarebbero svolti questa mattina, che si sente puzza di diluente.
Abbiamo chiesto al tecnico che segue i lavori di darci una risposta e di avere una rassicurazione.
Possiamo fare in questi tre modi: mettere in votazione la chiusura del Consiglio in questo momento per motivi di tutela e sicurezza delle persone che sono in quest'Aula; sospendere in attesa di avere una risposta da parte del tecnico incaricato; proseguire sulla base di una situazione che è personale, soggettiva e di volontà, oltre questo non posso fare.
Mi dice il Segretario dell’Assemblea che ha risposto al telefono l’ingegnere che afferma che non è tossica ed in ogni caso fa sospendere i lavori.
La richiesta della Consigliere Casini va valutata perché la tutela della salute è prevista dalla Costituzione.
Mettiamo in votazione le due proposte: la prima è di chiudere in questo momento il Consiglio e rinviarlo alla prossima volta, per sicurezza, al fine futuro di evitare valutazioni di danni che potrebbero in qualche modo essere rivendicati da qualcuno per lesioni personali patite.
Chi è a favore e chi è contro può fare un intervento di tre minuti.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi viene da dire che non occorre mettere in votazione, questa è la mia opinione e mi rivolgo anche ai Consiglieri di maggioranza.
Non mi sembra opportuno mettere in votazione la chiusura della seduta, credo che si possa andare avanti e se fosse possibile far smettere di sopra, sarebbe meglio andare avanti senza votare, lo dico anche per i Consiglieri di maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. L’ingegnere ci ha assicurato che fa sospendere i lavori per tutta la durata del Consiglio, è un’assicurazione verbale, però adesso ce la facciamo mettere anche per iscritto.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono d'accordo con il Consigliere Carancini, facciamo smettere i lavori e apriamo tutte le botole che si possono aprire. Grazie.
PRESIDENTE. Ritiro la mia proposta di mettere in votazione la chiusura del Consiglio regionale, rinviamo magari fra qualche minuto la verifica della puzza, che è presente in questo momento in Aula, per accertare se la sospensione dei lavori determina un calo della forza e dell’intensità dell’odore.
Interrogazione n. 899
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Urgente erogazione dell’assegno di cura agli anziani non autosufficienti dal mese di agosto”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 899 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARINI. Grazie, Presidente. La Regione Marche sostiene le persone anziane non autosufficienti over 65 attraverso interventi volti a rafforzare e favorire la loro autonomia e la loro permanenza a domicilio.
L'assistenza domiciliare è sostenuta nella Regione Marche con risorse dal fondo nazionale per la non autosufficienza e dal fondo regionale per la non autosufficienza.
Con delibera della Giunta regionale del 27 dicembre 2022 sono stati approvati criteri di riparto e le modalità di utilizzo di risorse regionali annualità 2020/2022 i cui interventi si stanno realizzando nel corso del 2023, si finanziano l’assegno di cura e il servizio di assistenza domiciliare (SAD) a favore delle persone anziane non autosufficienti. Sono state stanziate risorse pari ad 2.550.000 euro per consentire agli Ambiti territoriali sociali di avviare le procedure territoriali.
In merito alle risorse del fondo nazionale per la non autosufficienza, il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 ottobre 2022, recante: “Adozione del piano nazionale per i non autosufficienti per il triennio 2022/2024”, ha previsto per la Regione Marche risorse complessive pari a 73.000.000 di euro per il triennio 2022/2024. Queste risorse prevedono che la programmazione per gli anni 2022/2023/2024 avvenga attraverso un percorso partecipato attivato dalla Regione e che tale programmazione debba essere poi successivamente approvata dal Ministero.
La Regione ha avviato questo percorso istruttorio e le linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza sono state approvate con la delibera di Giunta regionale n. 1132 del 31 luglio, è stato chiesto il parere alla Commissione assembleare competente e al Cal e lo schema della delibera di Giunta regionale è stato trasmesso al Ministero. Ad oggi il Cal ha espresso parere favorevole ed il 13 settembre la IV Commissione consiliare ha dato il parere favorevole.
Le Marche sono tra le prime otto Regioni ad aver mandato al Ministero il piano delineato. Ottenuta l'approvazione del Ministero, si procederà ad adottare la delibera di Giunta regionale, con l'impegno e la liquidazione di spesa per gli ambiti territoriali sociali.
Tra le 20 Regioni d'Italia le Marche hanno inviato al Ministero, tra le primissime Regioni, il piano. Attendiamo il riscontro da parte del Ministero e contiamo di liquidare queste risorse agli Ambiti territoriali sociali nelle prossime settimane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Saltamartini. La mia interrogazione nel titolo riportava “urgente erogazione dell’assegno di cura agli anziani non autosufficienti” e mi riferivo all’urgenza dal mese di agosto, avevo depositato questo atto il 28 luglio.
Il problema è che molte famiglie hanno quest’assegno di cura e per loro è indispensabile per potersi pagare le bollette e alimentarsi, in alcuni casi.
Lei oggi nella sua risposta non ha fatto alcun cenno al grave ritardo commesso da questa Regione, dice che siete state tra le prime otto Regioni in Italia, ma essere gli ultimi tra i somari non è un modo di cui vantarsi. Vorrei portarle l’esempio dell’Ambito territoriale di Pesaro che nel 2022, con il primo trasferimento di fondi della Regione, aveva coperto tutte le mensilità per gli assegni di cura fino a luglio, poi con il saldo successivo aveva coperto le mensilità fino a dicembre per tutti gli aventi diritto.
Lo stesso Ambito territoriale quest’anno, nel 2023, è riuscito a soddisfare solo 129 domande, ne sono rimaste fuori quasi altrettante, ne sono state ammesse solo 129 con la riduzione del limite Isee a 8.000 euro, famiglie con una soglia di povertà inferiore e solo per cinque mensilità.
Questo significa che molte famiglie sono state abbandonate a loro stesse, non avranno l’assegno di cura. Lei ha fatto riferimento ad una delibera di Giunta prevista nelle prossime settimane quando sarà assegnato l’assegno di cura. Vorrei chiederle: ma i mesi persi saranno recuperati? Saranno stanziate anche quelle risorse? E soprattutto le altre famiglie con un Isee superiore a 8.000 euro, che l’anno scorso hanno avuto l’assegno per il mantenimento degli anziani, potranno essere recuperate?
Le faccio presente che l’assegno di cura è nato per consentire alle famiglie di curare e mantenere una persona non autosufficiente, anziana, a casa, per non rivolgersi alle RSA. Anche per la Regione dovrebbe essere un incentivo per queste famiglie e non una penalizzazione.
A causa del taglio dei trasferimenti ai Comuni da parte della Regione Marche nel 2023 centinaia di famiglie hanno subito la perdita di quest’assegno e si sono trovate in un grande stato d’indigenza. La invito a fare un ulteriore …
Interrogazione n. 901
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Autismo Marche - Contributi per sottoprogetto Età Adolescenziale ed Adulta (ore aggiuntive di assistenza), da destinarsi agli Enti gestori dei Centri diurni”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 901 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione che si occupa di autismo dà la possibilità di apprezzare lo scopo, il fine di questa interrogazione, anche se il Consigliere Biancani spesso si allarga e assume la veste non solo di oppositore, ma anche di amministratore.
Devo dare atto al suo personale impegno su questo tema, quindi rispondo a questa interrogazione con dei dati che naturalmente dovranno e potranno essere confutati o comunque criticati.
Alla prima domanda che viene rivolta con l’interrogazione le evidenzio che il tariffario è in via di aggiornamento, l’ho sollecitato più volte e gli uffici mi hanno detto che stanno lavorando alacremente da alcuni mesi. La prima risposta è che il regolamento regionale, che è un regolamento datato, il n. 1 del 2018, è in via di aggiornamento. Solleciteremo gli uffici ad aggiornarlo nel più breve tempo possibile.
La seconda domanda che pone nella sua interrogazione è: “se nelle more della riorganizzazione completa dei servizi e delle relative tariffe, si intende proseguire il progetto in premessa continuando a garantire le ore aggiuntive di assistenza”. La risposta è che trattandosi di un intervento indispensabile l’amministrazione darà continuità e garantirà la prosecuzione anche nell’annualità 2024 al sottoprogetto dedicato all'età adolescenziale e anche a quella adulta, per sostenere i costi di centri diurni riferiti all'anno 2023, in attesa che si provveda alla riorganizzazione dei servizi e delle relative tariffe. Tuttavia, avendo a bilancio un fondo contingentato pari a 550.000 euro sarà possibile dare continuità solamente ad interventi rivolti alle persone con disturbi dello spettro autistico che sono nel progetto, di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1891 del 2002, prima dell'anno 2018. Infatti, le nuove domande pervenute al settore contrasto al disagio dal 2019 ad oggi, per un numero complessivo di 9 utenti, sono state congelate in attesa di riorganizzare i servizi e demandare la gestione direttamente alle Aziende sanitarie territoriali.
Si fa presente che il sottoprogetto dedicato all'età adolescenziale ed adulta risale ad una delibera antecedente la legge regionale sull’autismo, per cui necessariamente si andrà a verificare un conflitto tra questi provvedimenti, quindi, sarà necessario riattivare un percorso per dare esecutività a quella prima delibera.
“In caso di risposta affermativa, quante risorse finanziarie, si ritiene di finalizzare …”, come ho già riferito, il progetto dedicato all'età adolescenziale adulta potrà essere assorbito all'interno della gestione ordinaria di centri diurni ad opera delle Aziende sanitarie editoriali.
Desidero concludere questo intervento ringraziando ancora una volta il Consigliere Biancani per la sua stretta aderenza ai temi, senza strumentalizzazioni, su materie che riguardano persone particolarmente sensibili a questi interventi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Continuo a fare questo tipo di interrogazioni perché ritengo che il problema dell'autismo sia molto importante e bisogna trovare soluzioni sia per le persone coinvolte direttamente che per le famiglie.
I centri diurni socio-educativi sono in difficoltà perché servono risorse e ore aggiuntive per l'assistenza. In particolare chiedono risposte chiare rispetto alla prosecuzione del progetto autismo Marche perché ci sono molte situazioni che sono ingestibili dalle famiglie.
Il progetto di integrazione socio-sanitaria per l’età adolescenziale ed adulta prevede un pacchetto di ore aggiuntive per l'assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico che frequentano i centri socio-educativi riabilitativi, senza queste ore aggiuntive non ci sono le condizioni per prestare le necessarie attenzioni.
Fino allo scorso anno, in attuazione della legge che ne faceva riferimento, la Regione ha continuato a sostenere, finanziando attraverso il fondo sanitario indistinto, le risorse necessarie per implementare le ore, mentre per il 2023 ed a tutt'oggi non ci sono garanzie, sebbene ci siano ancora delle persone che attendono di poter essere inserite, anche perché nel frattempo altre sono fuoriuscite, però senza garanzie i vari centri non ne inseriscono di nuove.
Con la legge n. 21 del 2016, nelle more di questa riorganizzazione completa dei servizi, si dovranno rivedere anche le varie tariffe che vengono applicate perché quando si parla di soggetti autistici le tariffe previste non sono sufficienti. Sappiamo tutti che le persone che sono colpite da autismo hanno necessità di essere seguite maggiormente e ci sono dei casi in cui c'è la necessità di un operatore per ogni assistito perché ci sono dei ragazzi che tendono anche a comportamenti autolesionistici.
Assessore, le chiedo di seguire con attenzione questo argomento, le risorse sono importantissime ed è importantissimo allargare il progetto. Grazie.
Interrogazione n. 904
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Vitri
“Autonomia AST provinciali – Budget provvisorio 2023 e servizio mensa e/o buono pasto sostitutivo AST Fermo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 904 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione del Consigliere Cesetti si riferisce ad alcune notizie che sono apparse sulla stampa per un ventilato provvedimento il cui procedimento è stato avviato da un dirigente dell'Area territoriale di Fermo per la compressione e contenimento della spesa, quindi +ha avviato un procedimento per la compressione dell'esercizio del diritto al servizio mensa buono pasto sostitutivo.
La notizia appena è stata appresa dall'Assessorato e da chi vi parla ha fatto sì che ci fosse un intervento immediato con il direttore generale, il problema è stato risolto e il provvedimento che era in via di emanazione non ha avuto effetti.
Ringrazio le organizzazioni sindacali per aver tempestivamente segnalato il fatto, ogni tanto capita che nell'ambito dell'esercizio dell'autonomia di organizzazione aziendale ci sia un dirigente che avvii un improvvido provvedimento.
Sottolineo e informo i lavoratori dell’Azienda sanitaria territoriale di Fermo che non saranno toccati i loro diritti perché è interesse della Regione, dell'amministrazione e anche mio personale, in qualità di Assessore responsabile della materia, di garantire il benessere dei lavoratori e soprattutto di impegnarci affinché il benessere professionale sia garantito.
Voglio anche aggiungere che nella realizzazione del nuovo ospedale di Fermo saranno previsti dei servizi per gli asili per il personale femminile e un servizio mensa adeguato e corrispondente agli impegni che il personale della sanità deve garantire nella nostra Regione, in via generale per garantire a tutti cittadini una qualità di cura che noi auspichiamo di realizzare migliorando le preesistenti condizioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la tempestività delle risposte. Rispetto alle mie interrogazioni risponde sempre con celerità e qualche volta per la verità risolve anche i problemi che vengono posti, come in questo caso.
Non mi posso dichiarare completamente soddisfatto sebbene lo sia per il ripristino immediato dei buoni pasto e la revoca di quell'improvvido provvedimento, così è stato definito dall’Assessore Saltamartini.
E’ un improvvido provvedimento che non dobbiamo scaricare sul dirigente che l'ha adottato perché è stato indotto da provvedimenti della Regione Marche. Il direttore amministrativo facenti funzioni l’ha motivato: “Al fine di realizzare economia di gestione a seguito del rilievo di Regione Marche sullo scostamento tra budget provvisorio 2023 e report periodico”.
Risulta che la Regione Marche abbia richiesto all'Azienda sanitaria territoriale di Fermo, immagino anche alle altre Aziende sanitarie territoriali, di predisporre, perseguire e rendicontare specifiche azioni volte al rientro nel budget provvisorio assegnato nel 2023, pur avendo l’Ast ben motivate le ragioni dello scostamento registrato.
Che cosa è avvenuto? Gli uffici hanno chiesto all'Azienda di rientrare e qui si pone il grande tema dell'autonomia delle Aziende sanitarie territoriali, quello che dicevo io in occasione del varo della legge n. 19, che l’autonomia giuridica per essere effettiva ha bisogno dell'autonomia finanziaria, gestionale, organizzativa. Non si può procedere sempre con budget provvisori rispetto ai quali poi bisogna rientrare.
D'altra parte, sappiamo bene che l’Azienda sanitaria territoriale di Fermo è sotto finanziata da sempre e chiederle addirittura di rientrare non faccia neanche bene alla credibilità del sistema. Interverrei sui dirigenti regionali che adottano questi ...
Interrogazione n. 905
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Biancani, Mastrovincenzo, Vitri
“Primario UOC Cardiologia ad indirizzo riabilitativo dell’ospedale di Camerino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 905 dei Consiglieri Carancini, Biancani, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La valutazione sull'esito del periodo di prova di un primario è un procedimento che è scandagliato e disciplinato dal contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto. Il giudizio si svolge attraverso un procedimento complesso che vede la partecipazione di organi e di dirigenti, questo procedimento si è concluso con la risoluzione del contratto e questo è il procedimento che riguarda Camerino.
Nel nostro Paese, ripartendo anche da alcune affermazioni contenute nell’interrogazione, non c'è l’avvocato del popolo, i cittadini possono accedere liberamente agli atti della pubblica amministrazione e possono verificare, in base al principio del freedom of information act del 2013, più volte aggiornato, le attività delle pubbliche amministrazioni che hanno un principio di organizzazione di assoluta trasparenza.
L'interessato gode di strumenti di tutela giurisdizionali e non che consentono, nel caso in cui la pubblica amministrazione commetta degli errori, la piena tutelabilità.
Mi risulta dagli atti che mi sono stati forniti che l'interessato ha inviato all'Azienda una mera diffida, ma non ha avviato i percorsi di tutela giurisdizionale.
Con riferimento a quanto contenuto nel testo dell'ordinanza, il popolo quando elegge dei Consiglieri regionali o comunali non elegge dei giudici supremi che hanno il potere di giudicare le pubbliche amministrazioni. Nel nostro Paese, per fortuna, grazie ad un percorso millenario, il diritto di critica è esercitabile da chiunque, ma anche i direttori delle Aziende possono esercitare il diritto di risposta e di critica alle infondate critiche che vengono rivolte dai Consiglieri comunali o regionali. Non c'è un delitto di lesa maestà nei riguardi dei Consiglieri regionali se i dirigenti e le Aziende rispondono.
Auspico che le Aziende si possano difendere e possano comunicare all'opinione pubblica la mole di informazioni non vere ed infondate che spesso vengono propalate e propagandate per conflitto politico.
Il procedimento è stato avviato secondo le norme e le garanzie previste dai contratti collettivi di lavoro, che hanno una base giuridica e legale consolidata, per cui non penso che nel nostro Paese ci possano essere dei dirigenti che hanno la piena disponibilità nel decidere il periodo di prova di un dipendente pubblico. Il procedimento fino a prova contraria ha riguardato tutte le norme previste nel nostro ordinamento.
Ritengo che queste interrogazioni servano per denigrare il sistema pubblico per quasi ventilare l'ipotesi che ci siano state delle irregolarità, quindi invito l'interrogante, se ha queste notizie, di farle direttamente presenti agli organi giurisdizionali perché nel nostro Paese la legalità è un valore che noi difendiamo, che è mio compito preciso difendere sia come cittadino, che come Consiglio regionale, che come Assessore alla sanità.
Queste strumentalizzazioni sui concorsi ritengo che appartengano ad una cultura negativa che tende solo a denigrare il servizio sanitario e non fa emergere la verità.
Nell'esercizio del potere di accesso agli atti, l'interrogante potrà verificare tutto ciò che non va e quindi potrà nell'esercizio dei suoi poteri segnalarlo agli organi competenti.
Ventilare queste accuse in via generale credo che sia una cosa negativa anche per l'onore e il prestigio di un Consigliere regionale. Grazie.
PRESIDENTE. L’ingegnere che segue i lavori, ha fatto una verifica e ci conferma che non c'è nessuna conseguenza sulla tutela della salute per quanto riguarda l'odore che stiamo sentendo, farà una risposta formale in modo tale che siamo del tutto tranquilli. Penso che possiamo continuare. Sono stati interrotti i lavori come avevamo chiesto.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, alla mia reputazione ci penso io, lei pensi alla sua e non si preoccupi di me.
Lei come al solito non risponde, avevo fatto quattro domande per niente polemiche, tanto che partivano da un fatto oggettivo: non si ricorda a memoria d'uomo che un primario assunto nel periodo di prova sia stato cacciato dopo sei mesi, è capitato con lei e con la dottoressa XY, che è la sua direttrice di Azienda territoriale.
Ho chiesto quali fossero le motivazioni senza fare commenti, ho chiesto se erano state intentate azioni giudiziarie e lei ci ha detto che non ci sono.
Le ho chiesto, visto che lei ha letto gli atti, come ha dichiarato, se corrisponde al vero la circostanza che al dottor XX viene imputato di essersi fatto parte diligente in relazione al ruolo che assumeva dentro una collaborazione con l'università, il che sarebbe abbastanza scandaloso se fosse avvenuto. Visto che lei ha letto gli atti ce l’avrebbe potuto dire perché qui non si tratta di questioni tecniche. Lei ci risponde sotto il profilo tecnico, facendoci una lezione non so di che materia, una lezione tecnica, ma non risponde sul fatto politico.
Io le ho chiesto se è vero che al dottor XX si imputa una richiesta di collaborazione all'università, non so se vi rendete conto, rispetto alla condizione di Camerino, sarebbe davvero una cosa piuttosto grave, e se è stato valutato il rischio di soccombenza in questa vicenda, ma non essendoci ai suoi occhi nessuna azione giudiziaria incardinata giustamente non poteva rispondere.
Caro Assessore, purtroppo lei da questo punto di vista non assolve al suo dovere, è un irresponsabile come per il fatto di non avere informato i cittadini marchigiani che c'è una situazione di Covid abbastanza preoccupante, soprattutto per le fasce deboli e lei è l’artefice della cacciata di un primario dopo sei mesi, primo nella storia.
Vedremo quello che succederà su questa vicenda. Grazie.
Proposta di legge n.148
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Modifiche alla legge regionale 19 luglio 1992, n. 29 (Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica”
(Relazione approvata dalla I Commissione assembleare permanente ai sensi del comma 8 dell’articolo 86 del Regolamento interno)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 148 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi Consiglieri e agli Assessori.
Questa proposta di legge riguarda la disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica, dopo essere arrivata in Commissione, oggi arriva in Aula con parere non favorevole.
Comprendo le motivazioni per cui i firmatari, il primo firmatario è il Consigliere Biancani, hanno portato in Aula questa proposta. Hanno spiegato che a seguito dell'introduzione della legge Delrio, la n. 13 del 2015 - sappiamo bene – le Province non hanno più funzioni amministrative in materia di formazione professionale e da 10 anni non sono più riuscite ad istituire e ad organizzare i corsi di formazione del servizio volontario di vigilanza ecologica. Questa legge solleva le Province dalla competenza esclusiva ed istituisce, organizza e gestisce i corsi di formazione e aggiornamento delle guardie ecologiche volontarie in capo alla Giunta regionale, per cui la formazione professionale delle guardie ecologiche non viene più fatta dalla Provincia ma dalla Regione.
Perché è sbagliata questa proposta di legge? Poi lo spiegherò, intanto analizziamo la proposta di legge che consta di 5 articoli.
L’articolo 1 modifica l'articolo 5 e prevede che la Regione definisce il profilo professionale, i requisiti e gli standard formativi, inoltre elimina il riferimento alla Consulta ecologica prevista dalla legge regionale n. 40 del 1981, abrogata nel 2006. L'articolo 1 recita che la Giunta regionale svolge compiti di indirizzo e coordinamento delle attività delle guardie ecologiche volontarie, in particolare definisce il profilo professionale delle guardie ecologiche volontarie, i requisiti e gli standard formativi di cui all’articolo 9 e cura il coordinamento delle attività dei gruppi provinciali. Quindi, è demandato tutto alla Regione.
L'articolo 2 elimina dall’articolo 6 della legge regionale 29/1992 “fra le competenze provinciali l'organizzazione dei corsi di formazione e aggiornamento alle guardie ecologiche volontarie”.
L’articolo 3 prevede la sostituzione dell'articolo 9, ridefinisce le norme relative ai corsi, comprese quelle che regolano l'esame teorico pratico finale. Infatti l'articolo 9 della legge è sostituito dal seguente “Articolo 9 (Corsi di formazione e di aggiornamento professionale). La Giunta regionale determina il profilo professionale e lo standard formativo della guardia ecologica volontaria e definisce i requisiti dei soggetti abilitati ad istituire, organizzare e gestire i corsi di formazione e aggiornamento. I corsi si concludono con un esame teorico-pratico. La commissione d’esame, nominata su richiesta dell'ente di formazione, con provvedimento della Regione, è presieduta da un funzionario della Regione ed è composta da: due esperti in discipline ecologiche ed ambientali; un esperto in legislazione in materia ambientale ed un funzionario di pubblica sicurezza”, quindi, tutto passa alla Regione.
Con l’articolo 4 si eliminano nell’articolo 14 della legge regionale 29/1992 i riferimenti alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 6 abrogato con l’articolo 2 di questa legge.
L'ultimo articolo contiene la salvaguardia degli atti amministrativi assunti prima di questa modifica.
Lo dico a tutti i firmatari di questa legge, Consigliere Biancani, il problema è questo e lo abbiamo detto anche in Commissione, l’abbiamo spiegato e abbiamo dato il diniego. La formazione professionale non riguarda questa legge, per quale motivo? Perché riguarda l'inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro dei dipendenti. Qui si parla di una preparazione ed è diverso il termine formazione professionale e preparazione di volontari che operano a tutela dell'ambiente. Togliendo questa funzione alla Provincia la depauperiamo la funzione relativa alla tutela e valorizzazione dell'ambiente.
Il punto cruciale per cui abbiamo detto no a questa proposta di legge sta nella differenza sostanziale e non formale del termine formazione professionale, che attiene alle competenze che riguardano la Regione, che sono state trasferite con la legge Delrio alla Regione, e preparazione di volontari.
Con la formazione professionale si prepara il lavoratore ad essere inserito o reinserito nel mondo del lavoro.
Per quanto riguarda le guardie sono volontari e si preparano ed è per questo motivo che noi non abbiamo dato il nostro parere favorevole . E’ fondamentale perché parlare di formazione professionale e preparazione di volontari non è la stessa cosa. L’abbiamo chiarito in Commissione e anche oggi ripetiamo la stessa identica cosa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Faccio una premessa anche per mettere nelle condizioni l’Assessore di ricostruire il percorso. Chiedo ai Consiglieri Ciccioli e Marinelli di stare attenti perché stiamo facendo un errore gravissimo.
La mia proposta di legge parla di formazione professionale ed è sbagliato che nella Commissione, su proposta dei tecnici della Commissione, il testo sia stato completamente modificato. Era stato presentato un testo che era conforme, ma erroneamente per le GEV ho parlato di formazione professionale, mentre si trattava di formazione di volontari, poi il testo in Commissione è stato emendato e non si parlava più di formazione professionale, ma di aggiornamento di formazione, quindi non facciamo il gioco delle parole. Nel testo formazione professionale non c'era più perché, grazie al supporto della Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari, in Commissione l’abbiamo completamente modificato.
Oggi è in discussione il testo che abbiamo presentato come gruppo Partito Democratico, sapendo che però è stato fatto un lavoro in Commissione durato mesi, dove il testo che avevamo individuato era completamente conforme, non si parlava più di formazione professionale, ma di formazione.
La Commissione ha lavorato settimane perché il Consigliere Biancani ed il gruppo PD erroneamente hanno parlato di formazione professionale, però si trattava di formazione.
Con questa proposta di legge si vuole modificare la l.r. 29/1992, che disciplina il servizio volontario di vigilanza ecologica, relativamente alla disposizione concernente il regime di corsi di formazione e aggiornamento delle guardie ecologiche.
L’obiettivo di questa norma è di sollevare le Province rispetto a questa competenza, che oggi è esclusiva, che la legge regionale originaria dava loro, quella di istituire, organizzare e gestire i corsi di formazione.
Le Province a seguito della legge Delrio, come ha menzionato la Consigliera, la legge 13/2015, che abbiamo utilizzato a livello regionale, non hanno più attiva amministrativa in materia di formazione, non formazione professionale, perché il passaggio dalla formazione professionale alla formazione in Commissione l'abbiamo già fatto, non c’è più la formazione professionale.
Le motivazioni del parere negativo della Commissione: una è la formazione professionale, che non c'era più perché avevamo fatto un testo nuovo, l’altra è perché andiamo a togliere la competenza alla Provincia.
La Provincia ha scritto una lettera all’Assessore regionale il 21 ottobre 2022, a cui non è stato dato seguito, con la quale propone alla Regione di prendere i corsi di formazione e aggiornamento rispetto alle guardie ecologiche provinciali in virtù del fatto che negli ultimi 10 anni non ha fatto i corsi e non ha più strutture per organizzare i corsi, non professionali - i corsi di formazione in generale non vengono fatti più dalla Provincia - chiedendo a noi di adeguare la normativa, come è stata adeguata per le guardie ittiche e venatorie, che sono volontari, di cui la Regione si è vocata la formazione. Perché le guardie ittiche e venatorie sì e le guardie ecologiche no? Si trattava di riconoscere quello che la Regione ha già fatto e di prendere anche la formazione delle guardie ecologiche volontarie.
Guardie ittiche, legge regionale 11/2003. Con la legge Delrio l’attività di formazione e aggiornamento delle guardie volontarie ittiche passa alla Regione, tanto che il decreto della Giunta Acquaroli autorizza i corsi di formazione e con le delibere n. 356 del 2022 e n. 37 del 2023 avvia i corsi di formazione per le guardie volontarie ittiche.
Per quanto riguarda le guardie venatorie la Regione ha la competenza sia dell'aggiornamento che dei corsi di formazione. Le 3 figure sono: guardie ittiche, guardie venatorie e guardie ecologiche volontarie, due la Regione le prende e una no.
La Regione Marche, non all’epoca della Giunta Acquaroli, ma del Consigliere Biancani, approva il corso di formazione, l'Università di Urbino fa una proposta alla Regione Marche, che nel 2020, quindi non il Presidente Acquaroli e l’Assessore Aguzzi, autorizza l'attività formativa all'Università di Urbino e vengono formate 15 persone. Ci si accorge poi che con la legge Delrio non era passata l’attività di formazione per i volontari delle GEV e oggi la Provincia, alle 15 persone che hanno fatto una formazione di 120 ore, inutile, non riconosce il corso perché lo ha autorizzato la Regione e perché tutte le competenze di formazione anche di volontariato sono passate alla Regione.
Votate pure contro, la legge sulla formazione professionale non esiste più perché l’avevamo già definita. Grazie al lavoro di tutti i componenti della Commissione abbiamo cambiato quelle parole che potevano renderla incompatibile, ma la formazione con la legge Delrio in tutta Italia è passata alle Regioni.
E’ una volontà politica legittima non voler organizzare la formazione delle guardie ecologiche, che sono le uniche che fanno attività di vigilanza ambientale. Posso dire che alla Regione interessano le guardie ittiche, interessano le guardie venatorie e non quelle che fanno tutela ambientale.
Gli atti e le norme parlano chiaro, è tutto scritto, questa è una volontà politica, dopodiché il diniego è stato firmato dal servizio, che ha preparato la risposta negativa, sapendo che questa risposta non è stata opportunamente verificata perché tutti gli altri corsi di formazione, così come avevamo corretto la legge, oggi li sta facendo la Regione, tanto che nel 2022/2023 ha dato il via ai corsi di formazione.
Valutate, bocciate pure questa norma, io non mi fermerò, voglio capire se il parere negativo è inventato o è giusto perché o la ripresentiamo oppure tutta la formazione, anche le guardie ittiche e venatoria, deve tornare alla Provincia.
Non intendo fermarmi perché questa è una scelta prettamente politica che non condividiamo, che va a sbattere con una normativa che è stata modificata più volte, che va nella direzione che avevamo individuato tutti insieme nella massima serenità.
Ho accettato di modificare e di stravolgere tutto il testo sulla base della proposta del Presidente della Commissione Consigliere Marinelli ed io ho detto: “Modifichiamo tutti, avete ragione, ho fatto una cavolata, ho scritto professionale, modifichiamo tutto”. Non era formazione professionale, ho sbagliato a scrivere così, mi prendo tutte le mie responsabilità, ma la proposta di legge l’abbiamo corretta.
A questo punto chiedo ai Consiglieri di non bocciare questa legge e di approvarla così come avevamo fatto sul testo in Commissione. Non ha senso bocciare una legge quando abbiamo due leggi più i corsi di formazione organizzati.
Poi ci sono 15 persone …, per errore il Servizio ha autorizzato un corso pensando che quella competenza, come tutte le altre, fosse tornata alla Regione, in realtà quella è rimasta incagliata, per questo l'inserimento della norma transitoria perché, qualora il corso di formazione avesse tutte le caratteristiche necessarie per garantire l'attività di formazione, potrebbe essere approvata.
Fate come vi pare, penso di essere stato anche troppo lungo e nessuno può dire che non ha capito. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’ Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Nel massimo rispetto delle funzioni del Consiglio, che si regolerà e deciderà come riterrà più opportuno, mi permetto di dare una valutazione su questo settore che conosco anche se non mi riguarda direttamente.
Il percorso che è stato avviato non passa per il mio ufficio riguarda l'ufficio caccia, che è gestito da un altro Assessore e all'epoca era gestito da un altro Assessore ancora che oggi è Parlamentare.
Questa cosa mi è stata sottoposta più volte e cerco di dare il mio contributo e le mie motivazioni ed è per questo che ritengo giusto anche questo diniego che la maggioranza ha espresso, poi il massimo rispetto se poi il Consiglio regionale decide in altro modo, ne prenderò atto, dico la mia.
Questa tipologia di attività non riguarda l'attività legata alla Regione Marche, le guardie volontarie territoriali sono coordinate a livello provinciale, anche perché sono guardie che devono portare avanti la loro attività – non sempre è così nella realtà - insieme alle guardie professioniste, cioè i dipendenti della Provincia, i cosiddetti guardiacaccia, dovrebbero fare il percorso insieme, spesso vanno anche in autonomia, ma al di là di questo dovrebbero andare insieme.
Sono tutte attività coordinate dalla Provincia. Che tipo di servizio devono fare, dove devono andare, che tipo di controllo devono portare avanti, in quali zone devono concentrare la loro attenzione? E’ la Provincia che dà le direttive.
Ditemi voi se la Regione, come ufficio regionale, può dare le direttive su tutto il territorio delle Marche alle guardie volontarie ecologiche: dove devono andare a far servizio, dove devono andare a vedere i capanni da caccia, controllare come si tengono i cani dentro le cucce.
Con tutto il rispetto non credo che sia un lavoro che deve fare la Regione Marche, l'hanno sempre fatto le Province, ritengo che sia opportuno che continuino a farlo.
Questa legge è molto equivoca perché si parla molto di formazione, ma l'articolo dice: “La Giunta regionale svolge compiti di indirizzo e coordinamento delle attività delle guardie ecologiche volontarie, in particolare definisce il profilo professionale delle guardie ecologiche volontarie, i requisiti e gli standard formativi di cui all’articolo 9 e cura il coordinamento delle attività dei gruppi provinciali”. Se passa questa legge da domani un qualche ufficio regionale, che non so quale possa essere, dovrebbe dire alle guardie volontarie dove andare a far servizio, che tipo di attività fare e che tipo di territorio controllare. Avremo noi la conoscenza e la coscienza di dare questo tipo di indirizzo, che è stato sempre in capo delle Province, degli Assessorati provinciali e delle attività provinciali, le famose guardie provinciali.
Non capisco l'utilità di portare questa cosa in Regione, per poi non fare questo compito perché da qui difficilmente avremo l'opportunità, la capacità e la possibilità di realizzare ed indirizzare questa tipologia di controlli.
Oltretutto qui ci riferiamo, se andiamo nel merito della questione, alle motivazioni che si portano avanti. Le Province devono fare i corsi formativi per autorizzare questo tipo di attività e negli ultimi anni – io parlo della mia Provincia, quella di Pesaro-Urbino, non so le altre - non li hanno fatti o comunque sono in ritardo. Allora, un conto è stimolare le Province a farli, magari si può pensare a qualche sovvenzione da parte della Regione, che potrebbe dare qualche soldino anche a bilancio. Potremmo pensare, Consiglieri, di dare qualche soldo alle Province per portare avanti questo tipo attività, però sostituirci alle Province lo ritengo del tutto fuori luogo.
La Provincia di Pesaro-Urbino nel 2019 non portava avanti questi corsi ed il Consigliere Biancani ha pensato all'epoca di suggerire e di forzare i nostri uffici a portare avanti un’iniziativa di questo genere, che all'epoca era stata messa in campo insieme all'università di Urbino. Questa cosa era del tutto illegittima perché poi quelle guardie dovevano essere riconosciute delle Province, che però non avevano svolto il corso. Quando queste persone terminarono il corso ero già Assessore e sono stato invitato dall’Università di Urbino a consegnare gli attestati. Mi sono informato di che tipo di attività si trattasse prima di andare a consegnare gli attestati ed ho visto che il corso era illegittimo, fuori luogo, che non sarebbe mai stato riconosciuto dalla Provincia. Parlai anche con i dirigenti della Provincia e non andai a consegnare gli attestati, perché andare a consegnare gli attestati su una cosa che non avrebbe trovato riscontro nella realtà …, la figura da stupido non la vado a fare per cui ho trovato una scusa, era il tempo del Covid, ho detto che era inopportuno che si svolgessero iniziative del genere e non ci sono andato.
Gli attestati sono stati dati, ci sono 15 persone che hanno fatto il corso, ma la Provincia non lo riconosce perché il corso doveva farlo lei. E’ illegittimo che la Regione faccia i corsi.
Facciamo finta che oggi quest’Aula voti questa legge e che da oggi in poi queste attività siano portate in Regione, ma secondo voi questo può sanare un corso fatto nel 2019? La legge è retroattiva? Anche se l’approvassimo quel corso non verrebbe sanato e la volontà del Consigliere Biancani, insistendo, è sanare quel corso, ho le prove per dire questo, non lo penso io.
Ritengo fuori luogo questa situazione perché andiamo a sottrarre alle Province una parte di funzioni fondamentali, che il comma 85 dell’articolo 1 della legge 56/2014 attribuisce loro: “quale ente con funzioni di area vasta sono attribuite le funzioni fondamentali relative alla tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza”.
Oltretutto questa disposizione non potrebbe incidere retroattivamente su una attività effettuata in precedenza, non qualificabile in senso stretto con formazione professionale. Anche approvandola non potremmo sanare quel famoso corso del 2019.
Quando dico che ho le prove, il Consigliere Biancani non me ne voglia, è quasi una goliardata, ma la dice lunga sulle motivazioni reali, questo è un whatsapp che un po' di giorni fa ha fatto a tutte le 15 guardie che hanno partecipato a quel corso, non è un reato, e comunica che martedì (oggi) andrà in Aula questa cosa e parla della competenza della formazione delle guardie ecologiche e della regolarizzazione del corso GEV fatto dall’Università di Urbino, parla di regolarizzazione, “si porta in Aula una legge che regolarizzerà il corso del 2019,” questo lo scrive il Consigliere Biancani ai diretti interessati, vuol dire che è evocata da questo.
Per una stupidaggine fatta da questa Regione nel 2019 del tutto fuori luogo, noi oggi andiamo a cambiare una legge che sottrarre alle Province una loro competenza, che devono continuare a portare avanti.
Come Assessore all’ambiente mi prendo l’impegno di chiedere a questo Consiglio di inserire nel prossimo bilancio di previsione un fondo di qualche decina dei migliaia di euro da dare alle Province per intraprendere corsi di questo genere e riconoscere gli attestati, come è legittimo che sia. La Provincia di Pesaro-Urbino, non so le altre, è da qualche tempo che non fa corsi perché dice di non avere disponibilità finanziarie, non è che non ha competenze o la volontà di farli.
Mi prendo l’impegno di dare una mano alle Province per portare avanti i corsi, ma inventarci oggi un percorso non conforme alla strategia storica di attività delle Province per sanare un corso indebitamente portato avanti in fase pre-elettorale …, tant’è che io ero già Assessore quando il corso è terminato e sono stato chiamato per consegnare gli attestati e non andai. Si è fatto strumentalmente un corso come Regione a 15 persone in maniera impropria.
Andare oggi a sanare una cosa di questo genere, stravolgendo la legge, la ritengo fuori luogo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Parto sempre dal presupposto che signori si nasce, nel senso che io ho diversi messaggi dell’Assessore Aguzzi che se dovessi tirar fuori, auguri …, però neanche sotto tortura tirerò mai fuori un messaggio che l'Assessore mi ha mandato fidandosi di me e l’ha fatto sapendo che non l’avrei ai utilizzato per causargli un danno o per fare polemica. La invito, Assessore, l’ha fatto una volta non lo faccia più, a non leggere un messaggio …., ha fatto di più, ha fatto intendere che io faccio la legge per queste 15 persone.
La legge in Commissione è stata stravolta, quella di cui lei ha parlato non c'è più, la Commissione l’ha modificato parlando di formazione. C’era la mia disponibilità di rivederla completamente, a me interessava che per le guardie venatorie e per le guardie ittiche alle quali lei tiene molto, e sappiamo tutti qual è il motivo ... Lei non vuole che vadano in giro le guardie ecologiche volontarie e siccome non le vuole, non lo fa lei e lo lascia fare alle Province, sapendo che non lo faranno mai, quando invece la legge prevede che siano le Regioni a doverlo fare perché per le guardie volontarie ittiche e venatorie la competenza è passata in Regione.
Il testo che ha letto non c'è più e la polizia provinciale, di cui ha parlato lei, la paga la Regione. Forse non lo sa, le guardie caccia della Provincia non le paga più la Provincia, c’è stato un accordo con la Regione, sono rimaste in Provincia, ma vengono pagate dalla Regione, sono sotto il controllo della Regione. Lei vorrebbe controllare quello che fanno le guardie ittiche o le guardie venatorie? Loro devono fare la loro mission: andare a controllare, non glielo devo dire io. Come dire ai Carabinieri, io mi sveglio alla mattina … Sono guardie giudiziarie che possono fermare la gente per la strada ed il decreto viene dato dalla Prefettura. Parliamo di questo, sono volontari ma fino ad un certo punto ed io non mi sognerei mai di dire loro alla mattina cosa devono controllare. Devono fare il loro dovere, quello che è previsto. Grazie.
PRESIDENTE. Il fatto è costituito dalla divulgazione di una notizia riservata.
Ha la parola, per replica, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ho letto una parola di quel messaggio, che diceva di sanare una situazione, per ricollegarmi al fatto che ho motivato precedentemente.
Non ho letto nessun messaggio, ho detto che in quel messaggio c’era la parola “sanare”, però c’è un’altra questione che voglio sollevare: come si permette di dire che io non voglio che le guardie provinciali facciano il loro lavoro.
(intervento fuori microfono)
Stefano AGUZZI. Le deve controllare la Provincia, se si porta quest’attività in Regione si rischia di non controllarla più e sarebbe un danno perché andrebbero meno in giro e avrebbero meno da fare coordinate dalla Regione, mentre coordinate dalla Provincia vanno ogni giorno a fare il proprio lavoro.
A casa mia sono venuti la settimana scorsa a controllare i miei cani e vedere se il recinto era regolare, hanno visto che a tagliare l’erba del giardino era l’Assessore regionale. Sono arrivati a casa mia in divisa perché hanno visto i miei cani in giro per il giardino e volevano sapere se erano i miei. Hanno misurato l’ampiezza del recinto, hanno visto che tutto era in regola e sono andati via. Lei pensa che io voglia impedire l’attività delle guardie ecologiche? Dico alle guardie ecologiche che devono essere organizzate e portate avanti dalla Provincia per far bene il loro lavoro.
Secondo lei riuscirebbero a fare il loro lavoro aspettando gli ordini dalla Regione Marche? Ma che ne sa la Regione dove devono andare, se a Macerata Feltria piuttosto che ad Ascoli Piceno, come fa a coordinarle da qui, non riuscirebbero a far bene il loro lavoro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei partire da l’ultima dichiarazione dell’Assessore Aguzzi, che mi pare non rendersi conto del ruolo delle guardie ecologiche volontarie. Voglio ricordare come vengono definite su Wikipedia, non sono io a dirlo, ma lo dice uno dei siti più popolari che ci siano in assoluto: “Le guardie ecologiche volontarie in Italia sono cittadini che mettono a disposizione il loro tempo svolgendo funzioni di tutela del territorio e fanno capo e sono regolamentate dalle Regioni”, nessun riferimento alle Province, poi prosegue: “La prima norma a menzionare tali soggetti fu una legge regionale della Lombardia, la legge regionale del 29 dicembre del 1980 n. 105”, dopo sono seguite tante altre Regioni: Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, poi le Marche con la legge regionale 29 del 1992 e a seguire la legge del 2010.
E’ evidente che in tutta Italia fanno capo alle Regioni e non capisco perché, a parte alcuni dubbi personali, lei voglia continuare a scaricare sulle Province questa responsabilità. Lei sta dicendo che la Regione non può controllare cosa fanno le guardie ecologiche volontarie, ma non deve farlo, perché lei controlla e dà ordini alle guardie ittiche o ai guardia caccia? Mi auguro di no, sarebbe gravissimo e non dovrebbe farlo nemmeno con le guardie ecologiche volontarie. Nella nostra Provincia le voglio ricordare quanto siano preziose e indispensabili, solo nel 2021 le guardie del raggruppamento GEV hanno effettuato 211 servizi in tutta la provincia di Pesaro Urbino, hanno percorso 9.305 chilometri, notificato 17 verbali, recuperato 43 animali selvatici di notevole peso e dimensioni portati al Cras e il tutto senza avere il minimo sostegno economico dalla Regione, solo con donazioni volontarie e il 5x1000.
Un servizio di cui non possiamo fare a meno anche perché le faccio presente, ad esempio, in merito alla sua delega alla Protezione civile e all’alluvione che abbiamo subito negli ultimi mesi, il ruolo delle guardie ecologiche volontarie può essere indispensabile anche per la tutela dell’alveo dei fiumi perché sono loro che si rendono conto, viaggiando in zone anche periferiche, limitrofe al confine con altre regioni quanto sia necessario e quando sia indispensabile intervenire per la pulizia dei fiumi, inviano segnalazioni. Basta leggere i giornali della cronaca locale, quest’anno hanno segnalato molto spesso delle discariche abusive, sono intervenuti in molte situazioni in cui sarebbe stato impossibile intervenire altrimenti. Un lavoro prezioso e indispensabile che lei continua ad ignorare.
Ricordo, Assessore, che ho presentato anche quest’anno a dicembre un emendamento al bilancio chiedendo alla Regione di sostenerle economicamente come avviene in altre Regioni. Lei e tutta la maggioranza vi siete rifiutati di votarlo, si chiedeva di fare ciò che fanno in molte altre parti d’Italia, dare 50.000 euro per permettere alle guardie ecologiche volontarie quanto meno di pagare la benzina per le proprie auto, invece c’è stato un no categorico.
Continuo a non capire perché venga ignorata l’attività delle guardie ecologiche volontarie, mentre c’è un atteggiamento totalmente diverso nei confronti degli altri volontari, ad esempio quelli della caccia. Non voglio insinuare che questa sia una delle sue passioni, per carità, non mi permetterei, ma perché ai guardia caccia sì e alle guardie ecologiche volontarie no? Perché il settore ittico viene tutelato, sostenuto, valorizzato e le guardie ecologiche volontarie no? Eppure sono indispensabili e ribadisco il valore che possono avere ed hanno avuto anche in passato in molte zone, anche l’intervento ai bordi dei fiumi può essere necessario per prevenire l’esondazione o l’ostruzione dell’alveo dei fiumi quando non vengono puliti adeguatamente.
La invito a rivedere questa sua posizione e a considerare anche l’atteggiamento che sembra quasi pregiudiziale nei confronti delle guardie ecologiche volontarie.
Riconoscere la formazione che hanno effettuato nel 2019, lei oggi ci dice che essendo stata nel 2019 non la può riconoscere, abbiamo bisogno di questi volontari, dovrebbe ringraziarli e riconoscere la loro formazione e da domani chiedere loro di essere attivi, protagonisti della tutela del nostro ambiente. Anzi, al prossimo bilancio di previsione ripresenterò l’emendamento e le chiederò anche di sostenerli economicamente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ricordo che per la legge italiana lo scambio di messaggi a carattere personale e l’inoltro dei messaggi se viene tra persone determinate, che si conoscono, non è un reato. Se invece viene girato o letto o trasferito a terze persone è un reato. Questo ve lo ricordo perché ho un caso personale e conosco la fattispecie. Tanto meno mi sarei aspettata l'Assessore che brandisce il telefonino come a dire di aver trovato il reato del Consigliere Biancani, che poco prima ha dichiarato in maniera trasparente che uno degli obiettivi della norma era quello di sanare la posizione dei 15 soggetti che avevano effettuato il corso, non l’ha negato.
Si poteva evitare tutta questa sceneggiata borderline rispetto alla legittimità in un'Assise che comunque legifera e dovrebbe essere un po' più attenta a tutto questo.
Le guardie ecologiche volontarie c’entrano molto poco con la caccia, tant’è vero che adesso la caccia è vietata ed hanno delle funzioni come, ad esempio, il controllo degli escavi, degli inquinamenti, il controllo e la pulizia idraulica, la tutela degli incendi boschivi e anche della biodiversità. Tutte queste competenze non sono individuabili in capo alle Province solo, ma sono in capo anche alla Regione Marche perché nell’approvazione della legge Delrio tra le quattro materie che sono rimaste assegnate in capo alla Provincia, c'è l’ambiente, ma per delle specifiche competenze. L’ambiente non è soltanto una competenza della Provincia, è anche della Regione. La tutela della biodiversità è una competenza regionale, la tutela dagli incendi boschivi è una competenza regionale, la pulizia idraulica e tutto quello che riguarda gli alvei è di competenza del Genio civile ed è una competenza regionale, come gli escavi che vengono autorizzati lungo i corsi d'acqua.
La competenza di queste guardie non può essere ridotta soltanto alla verifica e al controllo della fauna, non è solo questo ed anche banale visto che esistono le guardie ittico venatorie, sarebbe un duplicato non solo inefficiente, ma anche inutile.
Questo accanimento personale nei confronti dei Consiglieri è di cattivo gusto e quando viene usato da un rappresentante della Giunta è poco signorile, poco raffinato e poco consono a questo Consiglio, che normalmente evita di utilizzare questi toni, anche perché non stiamo discutendo di un tema così complesso, è un tema piuttosto semplice.
Chiaro, è una legge che ha soltanto alcuni articoli e non è la prima volta che sento rispetto ai Consiglieri pesaresi accennare, e farlo in maniera un po’ meno palese, che presunti interessi siano legati alle attività estrattive, ai rifiuti, ad altri temi. Questo secondo me non è una cosa bella, ma è una cosa che deve essere conclusa con questa seduta perché, visto che ci sono le registrazioni, possiamo tutti rivedere quello che è stato detto e fatto in questa sede. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Tutti noi riconosciamo il ruolo importante che hanno le guardie ecologiche volontarie, la vigilanza ecologica, e ringraziamo il loro operato.
La Consigliera Vitri prima citava Wikipedia, ma noi siamo in un'Assemblea legislativa e credo che sia meglio citare le leggi, come la disposizione del 19 luglio del 1992, n. 29 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica” che all'articolo 6 ben disciplina quali sono le competenze della Provincia in merito e all'articolo 8 l'operato di queste guardie.
Le guardie ecologiche volontarie devono operare con prudenza, diligenza e perizia e svolgere le proprie funzioni con le modalità previste nei programmi di lavoro predisposti dalle Province. In molti casi questa prudenza da parte delle guardie ecologiche non è stata usata e questo ritengo che sia un fatto. Molte volte qualcuno ha preferito fare lo sceriffo, in alcuni casi, e questo è grave. Allora, significa che lei non viene nel territorio, ci sono state tante polemiche da parte dei cittadini, non perché si vuole limitare il ruolo di queste guardie, che devono svolgere il loro incarico secondo i dettami dichiarati dalla legge.
Si parla solo di parte di alcuni interventi ed in linea di massima, mentre si ringraziano questi volontari, si devono anche richiamare quali sono i loro compiti. Le accuse strumentali verso l’Assessore sono eccessive, se l'Assessore le potesse limitare aumenterebbe la competenza, il pressing della Regione, invece la Provincia ha alcune competenze all'interno della materia.
L’Assessore ha ben chiarito quali sono le questioni ed ha aperto anche all'erogazione di finanziamenti per i corsi e credo che, al di là di tutto, vada aperto un confronto costruttivo tra le parti per far sì che queste guardie operino nella maniera dettata dalla legge e bisogna, cercando anche capire come si possono sostenere o autosostenere. Non è sempre detto che la Regione debba mettere i soldi, ci sono anche altre modalità, ho parlato anche direttamente con le guardie ecologiche, che si potrebbero adottare.
Secondo il gruppo Civici Marche bisognerebbe aprire un confronto costruttivo e non polemico e ci sia da parte di alcune delle guardie ecologiche la volontà di collaborare con la Regione e con i cittadini che vanno a controllare perché nessuno vuol limitare la loro attività, che non può essere scambiata come attività di sceriffato nel territorio.
Se volete raccolgo anche una memoria di tante lamentele da parte dei cittadini. Con questo non voglio condannare l'operato di tutti, che nella maggior parte dei casi è buono, è un servizio al territorio ed è di puro volontariato perché in molti casi mancano le risorse.
Va dato atto ai tanti volontari ed allo stesso tempo va data una botta al cerchio e una alla botte perché la verità non è mai da una parte o dall'altra, la verità è sempre nel mezzo. Se si vuole perorare la verità anche su questa disciplina bisogna che si apra un confronto tecnico, non messaggi telefonici o audio telefonici, bisogna che si apra un confronto serio e che le accuse strumentali nei confronti dell'Assessore per rispetto tacciano perché che l'Assessore sia un cacciatore e non voglia che le GEV facciano la loro attività è una cavolata che inficia anche un dialogo istituzionale serio.
Facciamo tutti un passo indietro, prendiamoci l'impegno di affrontare insieme la questione con le guardie ecologiche serie che vogliono fare servizio serio e non i sceriffi nel nostro territorio. Cerchiamo di migliorare una situazione che non abbiamo creato noi, ma ereditato. Prima la situazione non era rose e fiori, siamo arrivati noi e le guardie ecologiche sono state riposte dentro una cantina o un garage. Anche questa narrazione va messa da parte.
Rinnovando la stima per l'operato delle guardie ecologiche e il disappunto per quelle guardie ecologiche che vogliono giocare a fare gli sceriffi nel territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Qualche breve considerazione stimolata dall'intervento dell'Assessore Aguzzi, che si incrocia un po' con le parole del Consigliere Rossi e si incrocia partendo da un presupposto se noi crediamo che i Consiglieri regionali, a prescindere quale presupposto, predispongono atti legislativi o proposte legislative sulla base di meri interessi personalistici, perché è quello che lei fa balenare nel suo intervento e che lei conferma, il piano della discussione non può che essere esattamente reciproca.
Lei si oppone a questa modifica perché è un cacciatore e tende a difendere la lobby dei cacciatori. Se questa è l’impostazione e per certi aspetti seguo l’indicazione del Consigliere Rossi, che dice di partire da una onestà intellettuale.
Il Consigliere Biancani presenta una legge giusta o sbagliata - poi proveremo a entrare rapidamente nel merito, devo dire che sono stato spinto dal suo intervento non proprio apprezzatissimo – e lei dice che l’ha fatto solamente perché le serve regolarizzare, come ha detto lei, 15 persone. Penso che lei in malafede, peraltro comportandosi scorrettamente …, le posso imputare la stessa cosa ed è legittimo.
Fa il cacciatore e a lei fa comodo che non vi siano le guardie ecologiche formate a livello regionale, io parlo al suo livello di discussione, se invece vi è una buona fede reciproca, come giustamente chiede il Consigliere Rossi, credo che vadano analizzate le ragioni del Consigliere Biancani, che si possono non condividere, come fa una sorprendente relazione negativa ai sensi dell'articolo 86, non so chi l’ha preparata, se è un tecnico, ma la trovo scandalosa, politica non tecnica.
In realtà il Consigliere Biancani dice una cosa seria da approfondire, che merita una risposta e non dice solamente che è la Regione che deve mettere risorse. La legge è chiara su quali devono essere le competenze, la formazione, gli indirizzi, il livello di preparazione, lo deve fare la Regione, non le Province e questo ha una ragione d'essere, a maggiore ragione dopo l'intervento legislativo della legge Delrio perché, l’ha detto il Consigliere Rossi ed io raccolgo le sue parole, è capitato che qualcuna di queste persone non si sia comportata dentro una linearità, che la formazione di personale, in una materia oggi più che mai così delicata, presuppone dal punto di vista della formazione e degli indirizzi, Mi pare che la norma lo dica chiaramente, l'intervento è della Regione.
Non so da quanto lei non frequenta le Province, io le ho frequentate ultimamente, dopo la legge Delrio sono in smobilitazione - non dico che sia giusto, io sono tra quelli che pensano che il passaggio politico sia stato sbagliato – e un servizio come le guardie, che hanno anche funzioni di carattere pubblico, non può essere formato da un ente che è svuotato, che non ha per legge le competenze, le specificità e le professionalità per farlo.
Mi sarei aspettato, Assessore, un'altra cosa da lei perché ha detto anche un'altra cosa sbagliata, lei confonde la gestione dalla formazione quando dice che non sa se deve mandarle a Macerata Feltria o a Bolognola. Certo, quello è compito delle Province, la gestione degli uomini sul territorio, non la formazione su come si devono comportare, quali i principi fondanti ci devono essere, il rapporto con le persone dal punto di vista dell'ordine pubblico. Questo è il tema!
Mi sarei aspettato, semmai fosse vero, non ho approfondito con il Consigliere Biancani … Probabilmente delegare sulla base di un’impostazione, di una guida, di una regia regionale è più serio. E’ una legge superata quella che il Consigliere Biancani tende ad aggiornare.
Penso che non sia stata una buona scelta la linea difensiva che lei pone perché mi pare davvero povera, assente, la motivazione che tende a dire no a prescindere.
Lo dico anche ai Consiglieri regionali di maggioranza, in fondo raccolgo, seppur non sullo stesso livello, il ragionamento che fa il Consigliere Rossi, non è indifferente chi forma i soggetti, se ci sono soggetti incapaci di formare per tante ragioni è giusto che la responsabilità, che peraltro è per definizione della Regione, sia della Regione. Non si tratta di dire se devono andare a Bolognola o in un altro posto. Chiedo che su questo si faccia una riflessione.
Poi non so se ho capito bene quello che lei ha detto, rispetto ai 15 che non sarebbero stati fatti regolarmente o altro, al di là della denuncia nei confronti di chi ha fatto quel corso, lei avrebbe dovuto dire: “Non vengo”, non accampare la scusa del Covid, “Non vengo perché quelli sono irregolari”. Questo mi fa pensare che si ragioni con questa logica. Lei è stato Sindaco prima di me, un bravo Sindaco, non si raccontano le frottole, non lo dica neanche pubblicamente, lei dice che non è andato a dare gli attestati perché il corso era irregolare, però ha detto una bugia, che non andava perché c’era il Covid, avrebbe dovuto dire che non andava perché era irregolare, senza raccontare questo.
Sono stato critico con lei e continuo ad esserlo per la vicenda dell’alluvione, ad un anno di distanza non sappiamo come verrebbero avvertiti i cittadini se capita qualcosa, e questa è una cosa grave.
Chiedo ai Consiglieri regionali una riflessione non pregiudiziale, seria, che possa, però, riattribuire centralità alle competenze, all'autorevolezza, alla professionalità della Regione, che semmai rispetto ad alcuni indirizzi può delegare la Provincia, se è un tema operativo, io questo lo capisco, però quello che non si comprende e non si accetta e che pregiudizialmente si dice che noi l’avremmo fatto per le 15 persone. Non è serio. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Mi è piaciuto molto l'intervento del Consigliere Rossi che ha toccato il punto in termini precisi sulla vicenda delle guardie ecologiche volontarie, che sono importanti ed hanno una funzione fondamentale. Ci debbono essere, devono stare sul territorio, però le azioni di sceriffato che si vedono in alcune circostanze sono al di sopra delle righe e non vanno bene. Bisogna fare una formazione giusta perché questa gente deve fare sensibilizzazione sul territorio e deve far presente a chi si comporta male, abbandona rifiuti intorno all'asta fluviale, piuttosto che in una greppata qualsiasi, che non si deve comportare così e il prossimo giro può andare peggio rispetto al primo, però anche essere esagerati nei modi non va bene.
Nelle guardie ecologiche volontarie ci sono molti ex carabinieri, ex poliziotti, gente brava, capace, seria che fa del volontariato mettendoci di tutto, pagando la benzina per conto proprio, comprando le tute per conto proprio, non hanno alcun supporto.
La Regione non fa i corsi di formazione perché sono di competenza provinciale, ma la Provincia non li fa. Qualcuno se ne deve occupare, deve riempire uno spazio, perché la Provincia non fa corsi di formazione per volontari e la Regione non li fa perché pensa che ancora siano di competenza provinciale.
Grande errore è stato togliere le Province, l'ente più vicino al cittadino dopo i Comuni, non andavano tolte. Vedete che confusione si genera in questa materia? Chi deve fare cosa? Ha ragione il Consigliere Rossi quando dice che qui bisogna mettersi intorno a un tavolo, capire per esempio chi finanzia l'attività delle guardie ecologiche volontarie, chi deve fare i corsi di formazione. Bisogna mettersi intorno ad un tavolo e decidere di chi sono le competenze e come si debbono comportare chi ha un ruolo nobile e molto delicato. L’approccio sul territorio va fatto in maniera intelligente, non certo da gendarmi o da sceriffi del territorio, ma per segnalare a chi di dovere e sensibilizzare i cittadini e il territorio ad essere più virtuosi.
Tanti di noi hanno fatto i Sindaci e tante volte abbiamo dovuto prendere atto di cittadini poco virtuosi che scaricavano rifiuti o altre cose da tutte le parti, compresi i fiumi.
Il ruolo della guardia ecologica è quello di segnalare, non certamente fare atti di gendarmeria, qualche caso è stato raccontato anche a me.
Credo che l'approccio più giusto sia quello che ha richiamato in particolare il Consigliere Rossi, ma tutti quanti la pensiamo allo stesso modo, bisogna mettersi intorno a un tavolo e capire chi fa cosa, chi gestisce e ha la competenza sulle guardie ecologiche volontarie e chi è meglio che le abbia.
Dal punto di vista gestionale sarebbe più facile, come dice l'Assessore Aguzzi, che questo corpo sia gestito dalle Province. Lo deve fare la Provincia o la Regione? Le Province non esistono più, forse ritorneranno. Siamo in un limbo di responsabilità e di competenze, bisogna ragionarci con molta attenzione, bisogna fare qualcosa e capire chi finanzia queste persone perché non è giusto che vadano in giro con la macchina regalata della guardia di finanza. Non hanno i soldi manco per pagarsi la benzina, utilizzano il 5×1000, non hanno un bilancio capace di sostenerle, qualcuno deve fare qualcosa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi trovo in linea con l'intervento che ha fatto il Consigliere Cancellieri e la mia proposta, alla luce del dibattito acceso che c'è stato, alla luce anche delle tante Commissioni che abbiamo fatto, in cui abbiamo cercato, anche con l'aiuto degli uffici, di arrivare a sciogliere questo ginepraio - è chiaro che la situazione sia molto complessa, c'è un vuoto che va colmato, però se oggi bocciamo la proposta di legge del Consigliere Biancani questo vuoto resta tale e quale – è di rinviare in Commissione questa proposta, piuttosto che bocciarla, magari farei delle audizioni, cosa che non abbiamo fatto in I Commissione, anche invitando le GEV, l’Assessore, che verrà di persona a dire la sua, ed i Presidenti delle Province in cui si sono evidenziati questi problemi, poi troveremo noi i soggetti da udire.
Visto che abbiamo di fronte ancora mesi, anni in cui saremo tutti qui, proviamo a venirne a capo e a risolvere la questione, sicuramente la bocciatura dell'atto oggi non ci aiuta.
Non so come la pensa il Consigliere Biancani e i Consiglieri del PD o della maggioranza, però dopo quanto emerso sia in Commissione che in Aula mi viene da dire usiamo buonsenso e continuiamo a lavorarci sopra per arrivarne a capo, tanto una soluzione ci sarà e la dobbiamo trovare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. La verifica è stata fatta dagli uffici e dalla Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari e lo dimostra il fatto che nel 2019 i costi che sono stati fatti non sono stati riconosciuti perché è stato un pasticcio dell'amministrazione precedente.
Questa proposta di legge l’avete presentata qualche tempo fa, considerato che corsi non sono stati riconosciuti e che c’è stato un pasticcio amministrativo perché non avete sanato subito la situazione presentando questa proposta di legge nel 2020. Nel 2019 quando vi siete accorti che i corsi non sono stati riconosciuti perché non avete sanato facendo una proposta di legge nel 2020 ...
(interventi fuori microfono)
Jessica MARCOZZI. Consigliere Biancani, mi consenta, questo non è un problema di adesso, perché la legge Delrio sono anni che è entrata in vigore, vi dovevate rende conto subito che non funzionava questo metodo, perché non poteva essere cambiato?
Credo che gli uffici vi abbiano detto, dopo varie verifiche, che la formazione di queste guardie era di competenza della Provincia, ma se non ottempera ai propri doveri questa è un’altra cosa. Se la preparazione non viene fatta dalle Province dobbiamo insistere. Se le Province o qualsiasi altro ente hanno delle funzioni e non le ottemperano non è che le facciamo passare alla Regione.
Gli uffici all'epoca avevano detto che la competenza della preparazione dei volontari era delle Province, se non ottemperano l’assumiamo noi? No, dobbiamo far si che le Province facciano la preparazione. Se nessuno dice nulla alle Province tutto si lascia così. Se un ente non espleta le proprie funzioni, assumiamo noi le competenze che ha? Non funziona così, se è di competenza della Provincia dobbiamo far si che le Province facciano la preparazione ai volontari.
C’è stato un pasticcio dell’amministrazione precedente: sono stati fatti i corsi e poi non sono stati riconosciuti gli attestati. Anche voi all’epoca dovevate rendervi conto che non funzionava, però tutto è stato lasciato così perché sono 10 anni che questa preparazione non viene fatta.
Gli uffici avranno costatato che la preparazione deve essere fatta dalla Provincia, allora dobbiamo agire lì perché è una competenza provinciale.
Vogliamo modificare la legge? Se ci sono le condizioni, ma gli uffici hanno fatto le dovute verifiche, la Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari ha spiegato le motivazioni, non ce le siamo inventate. Non è che oggi arrivo in Aula, sono la relatrice di maggioranza, e mi invento, ho sentito quello che ha detto la Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari e posso dire che ha ragione.
Se l’Asur non ottempera, ad esempio, a delle competenze specifiche che facciamo le assume la Regione? Non credo.
Sono 10 anni che non vengono fatti i corsi di preparazione, è possibile che in 10 anni nessuno se ne sia accorto? Cerchiamo di avere il buonsenso, non è che qui raggiriamo l’ostacolo perché poi facciamo i pasticci. Voi c’eravate nel 2015, potevate fare questa proposta dal 2015 in poi, avete avuto 5 anni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Nel mio intervento ho elogiato il servizio, ho detto che la Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari, che è responsabile della II Commissione, insieme a tutti i Consiglieri, ci ha proposto un testo che non è quello che oggi stiamo approvando, ma un testo compatibile con quella che era la formazione e non la formazione professionale.
Tutti abbiamo chiesto questo testo per correggere gli errori, ma oggi in Aula viene portato il testo non corretto, ma noi ne avevamo uno rettificato.
Il tema è che il corso è stato autorizzato nel 2020, il 31 luglio 2020 e si è votato il 24 settembre 2020, non è che la Regione l’ha fatto perché voleva fare qualcosa di sbagliato, l’ha autorizzato perché era normale che la formazione la facesse la Regione. Ho spiegato prima che quando si è portata oltre le leggi, con la modifica della legge regionale legata alla legge Delrio, tutte le altre attività di volontariato, che necessitavano di formazione e aggiornamento, sono state inserite nella legge complessiva e sono state trasferite alla Regione.
Non aver trasferito alla Regione la formazione delle guardie ecologiche fu un errore del 2015, lo riconosco, neppure nel 2020 si sono accorti che quella norma non era aggiornata, ci siamo accorti nel momento in cui la Provincia ha detto che non avrebbe riconosciuto i corsi perché doveva farli lei. A quel punto abbiamo proposto una disposizione per fare in modo che, come tutte le altre attività di volontariato e di formazione. sia di competenza della Regione.
Uno che prende 10.200 voti non ha bisogno dei 10 voti delle guardie ecologiche volontarie, come qualcuno ha accennato, mi sento responsabile perché in quella fase rappresentavo la maggioranza del Governo regionale.
Gli uffici hanno autorizzato un corso e queste persone l’hanno fatto ed oggi li lasciamo a piedi, come mi sento responsabile io, dovreste sentirvi responsabili anche tutti voi per cercare di trovare una soluzione. Se poi volete togliere quell’articolo e approvare la legge per me va bene ugualmente, la mia intenzione è quella di equiparare la formazione a quella di tutti gli altri gruppi di volontariato, che abbiamo già come formazione delegata alla Regione perché è l'unica che può fare un’attività di formazione, anche non professionale dato che la Provincia oggi non si occupa di niente.
Non accuso il servizio della Giunta che dava per scontato che fosse passato, né tanto meno i servizi del Consiglio che avevano trovato una soluzione per approvare la norma.
Mi faccio carico di queste persone, mi dispiace come amministratore, perché hanno fatto 120 ore, un anno intero due o tre giorni la settimana per ritrovarsi alla fine, per problemi burocratici, a non essere riconosciuti.
il mio modo di essere mi porta a dire: portiamo la formazione in capo alla Regione, dopodiché se si vuol delegare il coordinamento alle Province a me va bene. Mi sento il carico di queste 15 persone che hanno fatto il corso, è un problema che possiamo risolvere, non ve ne fate carico? Penso che ognuno di voi se ne farebbe carico, è normale, sempre facendo le cose come prevede la legge, considerato che quel corso non l’ha organizzato una bocciofila – con tutto il rispetto per le bocciofile - ma l’Università di Urbino con i propri professori.
Sono disponibile anche ad un rinvio in Commissione, voglio risolvere il problema perché è sbagliato che la formazione sia in capo alle Province, se poi è sbagliata la legge Delrio riportiamo tutto nelle Province. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Pochissime cose, le più salienti. Il mio pensiero è a tutela dell'attività delle Province, è vero che c'è stata una normativa sbagliata che ha sottratto parte delle funzioni, come è vero che si sta ragionando a livello parlamentare di reintrodurre una serie di funzioni, compreso il voto dei cittadini. So che si sta discutendo su questo e sono contento perché le Province secondo me sono enti che vanno tutelati proprio perché, essendo sui territori, conoscono bene le situazioni.
Il fatto che si voglia sottrarre alla Provincia un qualcosa che storicamente le è sempre appartenuto lo ritengo sbagliato. Questo è un mio umile pensiero, su quello di prima sono molto convinto, voler rafforzare le Province mantenendo loro una funzione, non so chi opera meglio o peggio, ma penso che sia più adatta la Provincia, un dirigente/funzionario che opera sul territorio e coordini portando avanti un servizio di quel genere rispetto ad un ufficio centralizzato che dalla Regione deve coordinare dei servizi differenziati tra le Province.
Uno, voglio difendere le Province ed il loro operato per quanto è diritto loro di fare, non glielo voglio sottrarre; due credo che quel servizio funzioni meglio. Chi vuol far fare la fuga al cacciatore lo fa meglio se prende gli ordini dalla Provincia piuttosto che dalla Regione, che non sa dov'è quel cacciatore il giorno dopo, la Provincia lo sa perché rilascia i permessi, li segue, quindi fa meglio.
Le guardie volontarie non seguono i cacciatori, seguono le attività ambientali sui territori, compresi l’inquinamento, gli scarichi, l'abbandono di rifiuti, fanno un lavoro molto più ampio ed è molto riduttiva la denigrazione di una categoria sulla quale ritornerò tra poco.
Secondo me questa materia va lasciata alla Provincia. Su questo voglio essere molto chiaro, qui si è fatto un pasticcio portando avanti a suo tempo ed impropriamente quel corso da parte della Regione. Quel corso non può essere riconosciuto e non lo dico io, lo dicono gli avvocati della Regione. Se oggi approvassimo questa legge, potremmo fare corsi e riconoscere ruoli di quel genere, ma le 15 persone che purtroppo hanno fatto quel corso, impropriamente, non possono …, mica è retroattiva la legge. Se qui si vuole ragionare per sanare, come qualcuno sostiene, questa situazione non si sana. La situazione, sulla quale è stato fatto un pasticcio a suo tempo, non si può sanare oggi, perché vogliamo perseverare nell'errore?
Le Province sono addette a fare quel lavoro e quando ho parlato con un dirigente della Provincia, che segue quel settore, mi ha detto che i corsi l’hanno sempre fatti, “Da quando c’è la legge Delrio non abbiamo più i soldi, dateci qualche risorsa come Regione”, ed io ho preso l’impegno con il dirigente di dare qualche soldo come Regione a tutte le Province, si tratta di qualche decina di migliaia di euro per fare qualche corso di formazione o per dare qualche sostegno o rimborso alle associazioni. Sono d'accordo, lo proporrò nel prossimo bilancio, l’ho preso come impegno verso il dirigente della Provincia e le guardie ecologiche volontarie che ho incontrato. Anche loro condividono che devono rimanere in contatto con la Province per rimanere più vicine al territorio e l’impegno che ho preso è di mettere dei soldi a bilancio da dare alle Province, circa 10.000 euro a Provincia, per portare avanti un corso annuale, per rinnovare la gestione di questa attività o un minimo di rimborso spese a chi fa questa attività. Non ci sono solo le GEV, ci sono tante associazioni di volontariato che fanno attività di questo genere sui territori. Non abbiamo gli uffici addetti a seguire situazioni di questo genere, se oggi rinviamo tutto continueremo a discutere. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. A parte il teatrino abbastanza imbarazzante, nessuno deve suggerire chi fa che cosa, Sull’ordine dei lavori perché c'è una proposta messa a disposizione dalla Consigliera Ruggeri, recuperata anche dal Consigliere Biancani, rispetto al rinvio in Commissione dell'atto.
E’ stato dichiarato formalmente, penso che dovremmo ragionare su questo perché dagli interventi che ci sono stati …, al di là di qualche reazione scomposta che non serve perché il Consigliere Biancani ha fatto una proposta che non è una sanatoria rispetto a un errore commesso, tutt'al più doveva essere corretto da voi in autotutela. E’ un atto del 31 luglio 2020, a ottobre siete arrivati voi, potevate fare l’atto in autotutela e sistemare la situazione, ma non c'erano le condizioni per correggerla.
Quello che emerge è che ci dovrebbe essere una presa in carico. Sono d'accordo con gli interventi dei Consiglieri Rossi e Cancellieri, dobbiamo prenderci carico del tema ed il Consigliere Biancani ha fatto questo e la struttura ha corretto la proposta, non capisco perché non sia arrivata la proposta corretta. C’è una correzione dal supporto tecnico, si emenda in Commissione ed arriva una proposta corretta, perché deve arrivare in Aula quella sbagliata? La potevate bocciare, ma dovevate dar seguito …, è una cosa lontana da me.
C’è la necessità di approfondirla, viene posto un tema che è ormai circoscritto. non alla gestione, ma alla formazione, la formazione deve essere riportata, almeno seguendo una logica, in capo alla Regione per avere un rapporto omogeneo sul territorio rispetto alle modalità, non di sceriffato, ma, rispetto all’articolo 6, non approcciate in modo equipollente su tutto il territorio.
Abbiamo la necessità di trovare il modo di ringraziare prima le guardie ecologiche volontarie e chiedere scusa perché non le abbiamo formate in modo adeguato, avendo magari qualcuna un comportamento non opportuno ed idoneo rispetto all'indicazione della legge 29/1993. Grazie.
PRESIDENTE. La richiesta è legittima, è intervenuta la richiesta di rinvio in Commissione. Per l’articolo 100 non può essere accolta, nel senso che la richiesta va presentata prima della conclusione della discussione, che non è quella che noi abbiamo idealmente qualificato sempre con le due relazioni di replica di maggioranza e di minoranza e con l’intervento dell'Assessore, ma il momento in cui si chiude l'ultimo intervento in merito alla discussione stessa.
In questo caso ero fuori, però mi risulta che nel momento in cui ha fatto l’intervento non ha richiesto il rinvio in Commissione. Non ero in Aula, ai sensi dell'articolo 100 la richiesta si deve fare prima che si chiuda la fase di merito, l'ultimo intervento è stato quella della Consigliera Ruggeri e la richiesta la poteva fare lei. Non ero in Aula, mi è stato detto che nel suo intervento non l’aveva richiesto, ma se questo non è, può essere accolta la richiesta di rinvio in Commissione.
Se la richiesta iniziale era solo del Consigliere Mangialardi era fuori termine …, lo faccio per esplicitare a tutti presenti la logica della mia risposta.
Non essendo presente in Aula, ai sensi dell'articolo 100 si dispone …
Accolta la richiesta che deve essere presentata da almeno 3 Consiglieri: Ruggeri, Mangialardi e Biancani. Siamo nella fase della votazione se rinviarla in Commissione oppure no.
Un intervento a favore ed uno contro sulla decisione che dobbiamo assumere.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Concludo il ragionamento che stavo facendo e spero che possa trovare la condivisione.
Abbiamo tutti l’occasione di rinviare la proposta di legge in Commissione e lavorare su un testo che possa assumere il contributo dei tecnici, riformularlo in modo adeguato, soprattutto dare l'opportunità a noi che legiferiamo di produrre un atto che non vada a sanare i 15, non ci interessa, ci interessa tirar fuori una norma che possa mettere nelle condizioni le guardie ecologiche volontarie …, che vanno ringraziate per le motivazioni che ha esposto il Consigliere Cancellieri.
Voglio persone competenti che abbiano una formazione omogenea su tutto il territorio, che possano trovare il contributo per lavorare e dare il loro apporto in serenità e farlo in quegli ambiti che in questo momento sono indispensabili perché non abbiamo i professionisti.
Ha ragione l'Assessore Aguzzi: non abbiamo dei professionisti che sono in grado di controllare l'alveo, i rifiuti, che sono in grado di verificare le conduzioni dei terreni agrari e il suggerimento che arriva dalle guardie ecologiche volontarie per noi tutti …
Ricordo le sollecitazioni della Consigliera Vitri in occasione del bilancio, erano un'opportunità per facilitare quel tipo di disponibilità che loro danno.
Vi chiedo di valutare positivamente il rinvio poi se non ci sono le condizioni tornerà il testo e lo boccerete in Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della proposta di legge n. 148. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Oggi abbiamo perso una bella occasione per riconoscere il lavoro che le guardie ecologiche fanno in tutto il territorio regionale. Conosco quello che fanno nella provincia di Pesaro Urbino.
Era un’occasione per chiudere la questione e fare in modo che fosse chiaro che l'attività formativa fosse a carico della Regione, così come doveva essere. Purtroppo non c'è questa voglia di riconoscerle e di sostenerle. non si è neppure deciso di rinviare in Commissione.
Questa proposta di legge, dalle parole che ha rilasciato l’Assessore Aguzzi, servirà per dare loro un po' di soldi per consentire di proseguire la loro attività. Qualora la Giunta regionale dovesse riconoscere dei soldi, il merito non sarebbe dell'attuale maggioranza, che ha già bocciato gli emendamenti che la Consigliera Vitri aveva fatto, ma è comunque un risultato dell'opposizione, grazie al fatto di aver portato questa discussione in Aula oggi si è deciso di riconoscere delle risorse che fino a qualche mese fa non erano previste. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Visto che tutti gli articoli sono stati bocciati, non si procede né alla votazione del coordinamento tecnico né alla dichiarazione finale sull’intero articolato della proposta. Questa proposta di legge si conclude qui.
Proposta di legge n. 171
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative)”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 171 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Buongiorno Presidente, buongiorno ai colleghi. Chiedo il rinvio in Commissione di questa proposta di legge, in quanto l’Erap Marche nei lavori di Commissione non l'abbiamo audita, penso che sia giusto ascoltarla, anche se è una piccola modifica e nel merito l'abbiamo anche approvata favorevolmente. Credo che sia opportuno fare un’audizione e parlare con il Presidente e il responsabile di Erap Marche.
Chiedo un passaggio in Commissione, poi riporteremo il testo in Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Se la proposta - non ho motivi per pensare diversamente - è perché realmente volete fare un’audizione con l’Erap Marche …, anche se ritengo che il primato della politica non ci sia più. L’Erap Marche applica quello che noi vogliamo, non dobbiamo chiedergli se gli va bene questa proposta.
Personalmente ritengo che sia un errore anche politico chiedere ai dirigenti di Erap se sono d’accordo, è la politica che deve dare l’indirizzo, l'Amministratore delegato ed i Consiglieri devono applicare quello che dice la politica.
Il mio timore è che si voglia inserire qualcos'altro nella legge, che possa essere l'occasione per inserire altre cose. Se mi dice di no non ho motivo per non crederci, se è il rinvio di qualche settimana per me va bene, mi fido di quello che lei mi dice, se fosse per altri motivi sarebbe di cattivo gusto. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 171. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n.182
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Istituzione del mese e della Giornata regionale dell'anziano”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 182 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Comincerei da alcuni dati che sono oggettivi, all’1 gennaio 2022 i residenti nella nostra regione con più di 65 anni sono il 25,7% della popolazione, un po' più di 1/4, quelli sopra i 75 anni il 13,6% dei marchigiani, il che vuol dire che la componente anziana della nostra società è molto forte, significativa e tende a crescere, tra qualche anno 1/3 della popolazione delle Marche avrà più di 65 anni. E’ evidente che l'età anziana costituisce un motivo di fragilità, sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista sociale.
Il punto di vista sociale, che è l’aspetto che riguarda questa legge, è che spesso gli anziani per la diversificazione sociologica della nostra Italia, ma un po' di tutto l'occidente, vivono in dimensioni diverse da quelle della generazione del secolo precedente dove c'era una specie di vissuto intergenerazionale in cui, soprattutto nelle aree rurali ed anche nella città, c'era una continuità tra giovani, età di mezzo e anziani. Oggi trionfa il modello della famiglia mononucleare o anche di due persone, una coppia, che tende a trovarsi in uno stato di isolamento, sia per la limitazione funzionale, la difficoltà ad uscire di casa, sia perché non ha una tutela abbastanza forte da parte delle generazioni successive, anche per i ritmi di lavoro, per l'organizzazione sociale del lavoro, per tutta la società nel suo insieme. Ciò comporta che questa fascia di popolazione è spesso attaccata da persone senza scrupoli, che tendono a comportamenti illeciti devianti o criminali e che si approfittano di questa condizione di fragilità per mettere a segno delle truffe o più diffusamente furti nelle abitazioni, furti con destrezza, appropriazione indebita di oggetti, di cose, oggi anche truffe tecnologiche attraverso le carte di credito e con altri strumenti.
Il fatto che c’è da parte dell’ente pubblico la necessità di informare e sensibilizzare particolari fasce della popolazione del rischio a cui va incontro con atteggiamenti acritici, imprudenti, sprovveduti, non legati ad una condizione di difensiva sufficiente, è un dato molto positivo.
Spero che questa proposta di legge sia giusta e sia presa in considerazione, non c'è maggioranza o minoranza, ho sempre cercato di viaggiare su questo orientamento.
La scelta giusta, la nomina giusta, il provvedimento se giusto, se fondato, va preso in considerazione, va recepito, anzi va fatto proprio, anche perché questo è il caso, è fatto dal Consiglio regionale nel suo insieme che può essere approvato e può diventare legge esecutiva.
La Giornata dedicata all'anziano è il 2 ottobre, giorno dedicato alla festa dei nonni, mese di sensibilizzazione per la tutela degli anziani contro le truffe, contro tutti i fenomeni di approfittamento verso gli anziani. Egualmente è una scelta condivisa, chi si deve muovere in questo senso? I Comuni, le strutture socio-sanitarie, ci sono i centri sociali degli anziani, tutto ciò che rappresenta sul territorio un riferimento per la popolazione anziana.
Molti Comuni già fanno queste attività, ci sono delle associazioni di volontariato che indicono incontri dedicati a questa fattispecie di condizioni, di reati, ed il fatto che la Regione sottolinei questo aspetto è positivo.
Come relatore di maggioranza do un parere positivo alla proposta di legge, sperando che sia approvata all'unanimità da questo Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ho orgogliosamente la mia età, sono orgoglioso e contento del tempo che finora mi è stato dato spendere.
Ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli ed anche il Presidente della Commissione Consigliere Marinelli non solo per la loro condivisione intorno a questa nostra proposta di legge - il Consigliere Ciccioli anche per la sua attività di psichiatra l’ha interpretata al meglio - ma per avere consentito un esame rapido sia in Commissione che in Aula, segno evidente che hanno ben compreso l'urgenza e la necessità di questo provvedimento.
Voglio anche ringraziare la mia collaboratrice che mi ha suggerito un'iniziativa di questo tipo all'esito di numerose segnalazioni per la crescita esponenziale di casi di truffe commessi ai danni delle persone anziane.
Durante l’estate abbiamo assistito, quando le persone anziane sono ancora di più sole e ancora di più si sentono sole, riportati anche dalla stampa e dalle televisioni, a casi di truffe perpetrati, in modo tra l’altro particolarmente odioso, nei confronti delle persone anziane anche perché colpiscono i loro affetti più cari.
Molte volte dicono che un figlio, una figlia o un nipote ha avuto un incidente stradale, o magari è stato attenzionato, e non è vero, dalle Forze dell'ordine, si spacciano come avvocati e carpiscono la fragilità delle persone anziane, che anche quando non sono fragili lo diventano dinanzi al paventato pericolo per un loro caro, un figlio, un nipote, al quale sono legati come tutti noi da sentimenti di profondo affetto.
Ho subito condiviso questa necessità, insieme al mio gruppo del Partito Democratico, e l’abbiamo presentata. D'altra parte è anche una proposta di legge che tiene conto della particolarità positiva della nostra regione, dove gli anziani … così vengono definiti quelli che hanno superato il sessantacinquesimo anno di età ed io ed il Consigliere Ciccioli l’abbiamo superato. Mi definisco sempre orgogliosamente vecchio, ma non anziano, nella nostra regione la longevità è anche un valore ed un risultato apprezzabile.
Una Regione che già con la legge 1/2019 riconosceva e valorizzava il ruolo delle persone anziane nella comunità, promuovendo in particolare l'invecchiamento attivo anche al fine di: valorizzare la persona come risorsa; produrre benefici in termini di salute fisica e mentale, di maggior benessere e di migliore qualità della vita; prolungare l’apporto attivo delle persone anziane alla comunità.
Sappiamo quanto il ruolo delle persone anziane sia fondamentale per la coesione della nostra comunità regionale e non solo, pensiamo al ruolo insostituibile che le stesse svolgono, ad esempio, all'interno delle famiglie nell'aiutare le famiglie stesse, nel sostegno ai nipoti, alle persone malate, anziane e non sono autosufficienti.
Non può e non deve essere una condizione di marginalità, una condizione nella quale ci sia il pregiudizio e la discriminazione e questi delinquenti, quando fanno le truffe agli anziani, operano innanzitutto una discriminazione ancora più odiosa perché basata sul pregiudizio che quelle persone magari non possono difendersi, sanno che possono essere "truffate” più delle altre.
E’ giusto accendere un faro su tutto ciò, attraverso l'istituzione della Giornata dell'anziano, che quest'anno faremo nel Comune di residenza del Presidente della Commissione. Sono d'accordo, anche da qui la velocità con cui abbiamo esaminato questa proposta di legge.
La Giornata dell’anziano deve essere un momento di riflessione. Se noi parliamo di questo la gente presta attenzione, quindi è un deterrente nei confronti di questi delinquenti, i cosiddetti “truffatori”, è un sostegno agli anziani che si sentono meno soli, ma capiscono attraverso quel messaggio che sono in atto dei tentativi, e allora ha una funzione anche di prevenzione. Magari vengono avvertiti, quindi, che si parli della Giornata dell’anziano, che si parli di questa legge, che oggi facciamo.
Prima mi ha intervistato la Rai, abbiamo parlato di questa legge, il fatto che se ne parli …, gli anziani sanno che ci sono questi tentativi e se sanno si possono difendere e dubitare di fronte a questi tentativi. Per questo è importante questa proposta di legge, che tra l'altro in Commissione abbiamo arricchito con l'approvazione di un mio emendamento, con il quale si dice che la Regione promuove e sostiene su tutto il territorio regionale la presenza di attività di sportelli antitruffa per gli anziani vittime dei reati contro il patrimonio mediante frode, con particolare riferimento all'erogazione di servizi informativi di prevenzione, ascolto, assistenza e sostegno psicologico. Le prestazioni sono rese a titolo gratuito e le strutture devono garantire l'anonimato e segretezza. Gli sportelli antitruffa possono essere dotati di numeri telefonici con caratteristiche di pubblica utilità adeguatamente pubblicizzata.
Questo credo che sia ancora di più della Giornata dell'anziano, un modo operativo attraverso il quale la legge potrà e dovrà incidere sul territorio a vantaggio della nostra comunità.
Questi sportelli - in qualche Comune già ci sono, magari qualche Comune li ha insediati di propria iniziativa ed altri lo potranno fare - potranno essere sostenuti anche attraverso le risorse del servizio sanitario regionale perché non offrono soltanto i servizi informativi fondamentali (prevenzione, ascolto, assistenza), ma anche sostegno psicologico perché il tema della truffa all’anziano non è soltanto fare in modo che vengano evitati, quindi la prevenzione, ma che ci sia anche un’attività di repressione e che vengano perseguiti i truffatori.
Molto spesso le pubbliche autorità ed anche la magistratura considerano la truffa all’anziano meno grave di una truffa ad un colletto bianco o ad un giovane, molto spesso si mette nel fascicoletto a carico di ignoti, modello, e si fa l'archiviazione tanto abbiamo risolto. No, ci vuole una particolare attenzione da parte della magistratura, degli inquirenti, della polizia, della guardia di finanza.
Uno dei valori del nostro Paese è che in Italia e anche nelle Marche sono dislocate le cosiddette caserme dei carabinieri, spesso anche nei piccoli Comuni, sono presidi di legalità, sicurezza, prevenzione, è anche un presidio per individuare, e qui vedo tanti che lo sono stati Sindaci in piccoli Comuni … Sapete che di solito i carabinieri sanno tutto di tutti nelle piccole realtà e magari è facile scoprire i truffatori perché molto spesso quando si opera una truffa nei confronti di una famiglia di persone anziane c'è sempre il cosiddetto palo, qualcuno del posto che sa che magari che quella famiglia è sola in quel particolare momento perché i figli o i nipoti sono in vacanza, c'è sempre il palo.
Lo sportello antitruffa serve anche a questo. Le risorse possono essere a carico del servizio sanitario regionale per il sostegno psicologico perché il tema non è solo la truffa, ma sono anche le sue conseguenze, come si sente un uomo o una donna che ha una certa età, che ha svolto un ruolo attivo nella vita, anche importante, quando viene truffato. Pensate alla vergogna che prova nei confronti dei familiari, della comunità in cui vive, dei parenti. Molto spesso la persona non denuncia quel fatto, lo nasconde e vive per quel motivo una situazione di prostrazione. Nasconde un fatto del genere ad un parente, ad un amico o anche alla comunità e poi ha la paura ed il timore di essere “scoperto” per una colpa che non ha.
La truffa diventa invalidante per quella persona e può creare delle conseguenze, delle conseguenze fisiche, dopo chi è che la prende in carico? La deve prende in carico il servizio sanitario regionale. Vediamo, quindi, che l'attività di prevenzione e di sostegno psicologico intorno a questi fatti diventa oltre che un dovere, una necessità ed anche un investimento.
Questa non è una legge manifesto per mettersi la medaglietta - ringrazio ancora una volta il relatore di maggioranza ed il Presidente della Commissione - quello che ho cercato di dire con parole molto semplici è l’importanza dell’articolo 1 bis, con questi sportelli abbiamo dato vigore a questa proposta di legge perché l'importanza del supporto psicologico e di una rete di sostegno alle vittime è di fondamentale importanza.
L'articolo 1 definisce le finalità della legge, l'articolo 1 bis istituisce gli sportelli antitruffa per gli anziani, vittime di reati contro il patrimonio mediante frode. E’ stato inserito a seguito di un nostro emendamento, approvato all’unanimità dalla Commissione.
L'articolo 2 istituisce il mese per la prevenzione e per il contrasto alle truffe ai danni delle persone anziane, individuato nel mese di ottobre di ogni anno, e la Giornata regionale dell'anziano fissata per il giorno 2 dello stesso mese, la Giornata dedicata alla festa dei nonni. Quando faremo la Giornata dell’anziano, che questa volta faremo da lei, Consigliere Marinelli, occorrerebbe pensare anche ad un coinvolgimento degli studenti delle scuole, i ragazzi e le ragazze, quindi i nipoti delle persone anziane. Anche questo è un aiuto, una sensibilizzazione, magari vanno a casa e parlano con i nonni e dicono loro di stare attenti. Questo lo possiamo e lo dobbiamo fare perché con la Giornata dell'anziano, può anche essere questa, ci possono essere iniziative che coinvolgono le istituzioni scolastiche e soprattutto i ragazzi e le ragazze che vanno a scuola.
L'articolo 3 evidenzia iniziative di sensibilizzazione da promuovere volte alla prevenzione e al contrasto dei reati che colpiscono la popolazione anziana, in questo senso ci può essere il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche.
L’articolo 4 (disposizioni finanziarie). Non sono molto rilevanti, sono 9.000 euro nel 2023, ma siamo alla fine dell'anno, saranno sufficienti per organizzare questa giornata, e poi 10.000 euro negli anni 2024/2025, però credo che alcune iniziative, come gli sportelli, potranno essere sostenute attraverso parte delle risorse attinte dal servizio socio-sanitario regionale ed è evidente che se non è una spesa sanitaria, è una spesa sociale.
L’anziano che viene attinto da una truffa ha delle conseguenze sotto il profilo psicologico e anche fisico, non meno gravi che dell'anziano che scivola sulla buca di una strada. Come la buca deve essere rattoppata per la sicurezza, credo che dobbiamo investire anche sulla prevenzione di questi odiosi fenomeni, ci possiamo mettere delle risorse e da qui possiamo attingere a quei fondi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge mi emoziona molto e ringrazio il Consigliere Cesetti per averla proposta ed anche la maggioranza che ha espresso un giudizio favorevole.
Io avevo un papà, che è morto nel 2015 quando ho cominciato il mio mandato in Regione, era un uomo molto conosciuto perché era un funzionario, intelligente, di modi garbati, ma molto determinato, era un punto di riferimento sia tecnico che amministrativo nella nostra provincia e nella nostra città. Era una persona che si riteneva autonomo, tant'è vero che rifaceva i conti al commercialista e spesso e volentieri era lui che aveva ragione rispetto al commercialista. Un giorno torna a casa molto avvilito perché si era reso conto …, aveva incontrato un signore che gli aveva detto di essere il fratello di XY, qualcuno di voi conoscerà, persona che mio padre conosceva da vivo e di cui era amico, gli aveva detto che era il fratello di XY, papà non si ricordava che XY avesse una sorella, ma ha creduto al fatto che fosse il fratello di XY. Questo signore gli ha chiesto dei soldi e lui gli ha dati, è andato in banca ha ritirato una somma di denaro, per fortuna non consistente, e gliela data. Il problema non è stato questo, è stata la conseguenza del fatto, lui si è sentito stupito, mortificato. Si è sentito, più o meno all’età di ottant'anni, quelli che lui poteva avere in quel momento, psicologicamente provato, stressato ed un mutismo triste lo ha caratterizzato per molti giorni. C'è voluto tantissimo per fargli capire che non era l'unico al quale era successo un episodio del genere, che chiunque di noi, anche più giovani, avrebbe potuto cadere in un tranello del genere, ma lui lo riesaminava e diceva che io non ci sarei caduta, ma c’era caduto lui perché era vecchio. Io gli dicevo che non era vecchio, tant’è vero che è vissuto per ulteriori 6/7 anni in maniera del tutto autonoma.
La mortificazione c’è nel momento in cui c'è una fragilità dell'anziano, non c’è a 65 anni, la fragilità arriva più tardi e ci se ne approfitta. Poi è anche una fragilità dei sentimenti, si diventa forse più predisposti ai sentimenti, si ascolta di più l'anima, si perde quella frenesia che abbiamo noi e che tante volte ci fa scordare i sentimenti e la parte relativa all'anima, pensiamo molto di più alle questioni materiali. Questa fragilità va tutelata e rispettata.
Benissimo la prevenzione e anche il supporto psicologico perché spesso anche le famiglie si trovano incapaci di aiutare, se non con i mezzi che provano a mettere in campo, senza avere una competenza, un’esperienza. Su una persona come mio padre, che aveva un carattere apparentemente pacifico, ma molto determinato, non alzava mai la voce, è stata una batosta grande e ci sono voluti forse mesi per superare lo shock che ogni tanto si ripresentava in forme diverse.
Grazie per questa legge, è stata sottoscritta da parte di tutto il Partito Democratico, che la voterà e se anche la maggioranza lo farà saremo felici perché in ogni famiglia c'è un anziano fragile e tra breve saremo tutti anziani fragili. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare il fatto che il nostro gruppo vota a favore questa proposta di legge, che è stata condivisa in Commissione e portata avanti anche con tempi brevi.
C'è stata una grossa condivisione, un tema che riguarda tutti, ringrazio i proponenti, anche gli altri componenti della Commissione che hanno colto il segnale. Ognuno di noi ha voluto mettere un qualcosa affinché questa legge fosse portata avanti.
Le problematiche che vengono affrontate sono attuali e tutte le cose che sono state dette da chi mi ha preceduto sono più che condivisibili. Non la ritengo una leggina, ma qualcosa di importante, che è stato condiviso da tutti, portata avanti con entusiasmo da tutti, un qualcosa che può essere utilizzato anche per altre iniziative.
Ringrazio tutti i componenti della Commissione per la collaborazione, i proponenti e anche i dirigenti e coloro che hanno lavorato su questa legge.
Il nostro è un voto favorevole e la sensibilizzazione su queste problematiche è una cosa fondamentale. Creare la giornata o il mese dell'anziano magari non può sembrare significativo, ma portare all'attenzione questi argomenti è essenziale.
Il Consigliere Cesetti ed il Consigliere Ciccioli hanno detto che già ci stanno dentro, io ci entrerò il prossimo l’anno, capisco bene le problematiche.
Ben venga questa legge, non per noi, ma per tutti coloro che si trovano in questi momenti di difficoltà. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1 bis Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Aggiungiamo il voto favorevole del Presidente Acquaroli.
Proposta di legge n. 182. La pongo in votazione
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n.189
ad iniziativa della Giunta regionale
“Ulteriori modifiche alla legge regionale 12 giugno 2007, n. 6 (Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 14 aprile 2004, n. 7, 5 agosto 1992, n. 34, 28 ottobre 1999, n. 28, 23 febbraio 2005, n. 16 e 17 maggio 1999, n. 10. Disposizioni in materia ambientale e Rete Natura 2000)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 189 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Commissione, in particolar modo il Presidente Consigliere Serfilippi per avermi nominato relatore di maggioranza.
La proposta di legge n. 189 è una proposta tecnica, di fatto, che è stata approvata all'unanimità in Commissione in data 22 giugno.
La presente proposta di legge, nell'ottica di una razionalizzazione e di una semplificazione delle procedure amministrative, ha la finalità di riallocare le competenze al rilascio della Valutazione di incidenza - attualmente attribuita agli enti gestori dei siti Natura 2000 - in capo alla Regione, limitatamente ai piani ed ai programmi per i quali la Regione medesima è autorità competente ad effettuare la Valutazione ambientale strategica (VAS).
La modifica normativa ha natura ordinamentale e non comporta oneri aggiuntivi in quanto le attività disciplinate rientrano tra quelle già effettuate prima della legge regionale n. 6 del 2007, dalla struttura di riferimento, che risulta dunque dotata, anche in ragione di tale pregressa esperienza, delle competenze necessarie per il corretto assolvimento della procedura, come peraltro richiesto anche dalle linee guida nazionali che in materia ribadiscono la necessità di porre in essere opportune forme di coordinamento a livello regionale, anche individuando “un unico soggetto, quale autorità delegata alla Vinca”.
Dal punto di vista organizzativo le competenze in materia di Vinca potranno essere svolte con invarianza di oneri finanziari allorché saranno svolte nell'ambito delle attività della struttura competente anche grazie al recente potenziamento del relativo organico.
La modifica proposta riguarda la valutazione di incidenza per i piani e i programmi sottoposti a Vas di competenza regionale, che per il loro carattere di trasversalità e per l'estensione territoriale coinvolgono la totalità degli enti gestori dei siti Natura 2000, con possibili criticità operative di coordinamento delle attività valutative degli enti suddetti e delle relative tempistiche.
Analoghe esigenze di coordinamento non emergono in relazione alle restanti casistiche e in particolare in riferimento alla Vinca nell'ambito della procedura di VIA, avendo quest'ultima ad oggetto la valutazione di progetti relativi ad interventi specifici e localizzati.
Il diverso assetto delle competenze in materia di Vinca continuerà a garantire la partecipazione degli enti gestori dei siti Natura 2000, allorché la valutazione di incidenza verrà rilasciata acquisito il “sentito” dall'ente gestore del sito Natura 2000, c’è il parere dell'ente gestore Natura 2000.
Come ho detto nella relazione questa proposta di legge all'articolo 2 prevede l’invarianza finanziaria, nessun onere a carico della Regione e, come ho detto all'inizio, è di fatto una proposta di legge prettamente tecnica, approvata all'unanimità in Commissione e mi auguro venga approvata all’unanimità anche oggi da questo Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’ha detto il relatore di maggioranza, la Commissione ha votato all’unanimità, è un provvedimento tecnico, ma se vogliamo è un provvedimento tecnico importante perché ha la facoltà di riallocare le competenze al rilascio della Valutazione di incidenza, attribuita agli enti gestori dei siti Natura 2000, in capo alla Regione, limitatamente ai piani ed ai programmi per i quali la Regione medesima è autorità competente ad effettuare la cosiddetta Vas. E’ rilevante perché accelera i processi formativi e conclusivi di questi complessi procedimenti e noi sappiamo che spesso il nostro Paese viene rallentato da tutto ciò.
Siamo favorevoli, anche perché, tra l'altro, gli enti gestori non vengono completamente esclusi e, come possiamo vedere, al comma 2.3 bis si dice che per i piani ed i programmi la valutazione di incidenza è espressa dalla Regione sentiti gli enti di gestione. Non vengono completamente esclusi e il “sentire” …, è evidente che poi il loro parere non è vincolante, ma di fatto incide sulla motivazione dell'atto perché devono essere sentiti e qualora le loro deduzioni siano pertinenti e siano disattese, è chiaro che quell'atto diventa soggetto anche ad impugnativa. Non vengono esclusi, però viene accelerato, com'è giusto che sia, il procedimento.
Anticipo, oltre a declinare il mio parere favorevole fatto in Commissione, come relatore di minoranza il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi fa piacere intervenire su questo tema perché di questo mi occupo nella vita fuori dal Consiglio regionale.
Ottima questa cosa perché la Vinca è la valutazione di incidenza per i Sic e le Zps, che fanno parte dei siti Natura 2000, sono le zone di protezione speciale per la tutela di specie faunistiche o i Sic, siti di interesse comunitario che sono stati perimetrati dalla Comunità europea e nei quali ci deve essere una particolare tutela per le specie botaniche vegetazionali.
Sono zone dove non c'è un divieto di nessun genere, sono zone dove i piani e i programmi di competenza regionale, non gli interventi puntuali, non la valutazione di impatto ambientale che riguarda le singole opere, hanno una consistenza territoriale di Area vasta e vengono valutati dalla stessa Regione, com'è giusto che sia perché poi ogni sito Natura 2000 ha un ente gestore ed un piano di gestione e a seconda del tipo di piano di gestione viene valutata l’incidenza di una determinata azione che il Piano prevede rispetto a quel tipo di caratteristica di eccellenza, sia essa botanico vegetazionale che faunistica.
E’ molto importante che si riduca il tempo e in realtà sarebbe molto utile che fossero affidati non più agli enti gestori, che in realtà sono tanti, differenziati e disseminati, ma si trovi un solo soggetto che possa curare sia i piani di gestione ed avere anche le risorse per poterli fare, che l’intero sistema della rete Natura 2000, che, come sappiamo, è molto più complesso e riguarda tutta la Regione.
Favorevole dal punto di vista tecnico a questa norma con l'augurio che si possa estendere anche ad altre fattispecie. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, quindi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 189. La pongo in votazione.
Voto favorevole del Presidente Acquaroli
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Mozioni nn. 309, 365 e 366 (abbinate) credo che sia necessario rinviare il punto per una serie di motivi.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anch'io, Presidente, penso che abbia bisogno di un tempo congruo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche per la gravità di questa riforma che rischia di spaccare il Paese in due e creare disuguaglianze di età, genere ed economiche, ritengo che sia il caso di riprendere la discussione, dove era rimasta perché questo continuo rinvio non porta la maggioranza regionale ad assumersi le proprie responsabilità.
Se Fratelli d'Italia non è d'accordo sulla proposta di Calderoli anche nelle Marche, come sembra altrove sia, che lo dica e lo vorrei vedere con un voto espresso. Invece sono due mesi o tre che come opposizione le facciamo il favore di continuare a rinviare. È’ una patata bollente che questa maggioranza deve decidere come gestire.
Sono contraria al rinvio, come ero contraria da subito, quindi anche oggi voterò contro. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio delle mozioni nn. 309, 365 e 366 (abbinate). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 213
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Carancini, Biancani, Casini
“Modifiche del regolamento regionale 23 marzo 2012, n. 3 (Disciplina per la gestione degli ungulati nel territorio regionale in attuazione della legge regionale 5 gennaio 1995, n. 7 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria’)”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 213 dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Carancini, Biancani, Casini.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio per una ragione molto semplice, la mozione non è urgente ed è un pezzo che viene calendarizzata. Sul tema ci fu un mio emendamento approvato a suo tempo in Commissione, poi bocciato in Aula.
Chiedo il rinvio, Presidente, perché non è detto che io non la ritiri per fare un emendamento al primo provvedimento omnibus. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 213. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ci sono due mozione, la n 214 è del Consigliere Santarelli, che però non è presente in Aula, e la n. 329 (abbinate).
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ho preparato una risoluzione solo che il Consigliere Santarelli non c'è, quindi chiedo il rinvio, se le potete mettere al secondo punto della prossima seduta, dopo quelle sull’autonomia differenziata. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio delle mozioni nn. 214 e 329 (abbinate). Lo pongo in votazione.
Voto favorevole delle Consigliere Elezi e Menghi.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 218
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini, Mangialardi, Vitri
“Rifinanziamento bando per la concessione di contributi per la capitalizzazione delle piccole e micro imprese a sostegno della ripresa produttiva – DGR 1572 del 13 dicembre 2021”
Mozione n. 234
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri “Rifinanziamento L.R 13/2020 - Misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e al lavoro autonomo a seguito dell'emergenza epidemiologica Covid-19”
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 218 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini, Mangialardi, Vitri e la mozione n. 234 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Sono due mozioni del Partito Democratico e la prima firmataria è la Consigliera Bora, che non c’è.
Consigliere Mangialardi? Perfetto
Rinvio delle mozioni nn. 218 e 234 (abbinate). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, sull’ordine dei lavori, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Chiedo scusa, Presidente, chiedo scusa anche alla Consigliera Ruggeri, non vorrei sbagliarmi, mi spiace averla interrotta, ma io ho depositato una mozione sullo stesso tema l’8 agosto, che credo debba essere abbinata con la mozione n. 176.
Mi scuso con la Consigliera Ruggeri perché lei l’ha presentata così tanto in anticipo rispetto alla mia che mi era sfuggita. Lei l’ha presentata il 22 novembre 2021, più di due anni fa, io l’avevo dimenticata essendo passati due anni, tanto che ho presentato un altro atto l’8 agosto sottoscritto da tutti i componenti del Gruppo PD.
Con l’evolversi dei fatti e delle situazioni non abbiamo le stesse premesse, ma il tema è molto simile. Immagino debbano essere associati i due atti, chiedo se per caso sia sfuggito il mio che è stato depositato ad agosto.
La mia mozione chiede alla Giunta di impegnarsi con il Governo per sostenere il salario minino con una serie di premesse diverse perché questa è del 2021 la mia è di agosto 2023, però credo che gli intenti siano i medesimi.
Volendo potremo abbinarle, è inutile tornare sulla mia mozione prossimamente. Grazie.
PRESIDENTE. Purtroppo la collaboratrice che segue questa situazione specifica non era presente per motivi personali ed è mancato il collegamento.
Ha perfettamente ragione la Consigliera Vitri, l'abbiniamo in seduta stante, il tempo necessario per ripartire.
Mozione n.176
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Sostegno della Giunta alla istituzione del salario minimo orario”
Mozione n. 389
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
"Richiesta sostegno della Giunta regionale delle Marche alla istituzione del salario minimo orario”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 176 della Consigliera Ruggeri e la mozione n. 389 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi fa solo piacere che ci sia una mozione sullo stesso argomento presentata dal Partito Democratico. Sottolineo come ha fatto prima la Consigliera nel suo intervento, che in effetti questa mozione che andiamo a discutere oggi è molto datata perché ha oltre due anni, a testimonianza del fatto che il Movimento 5 Stelle è su questo tema da tanto tempo e sono contenta che sullo stesso argomento, con il cambio della Segretaria nazionale, anche PD si sia spostato. Mi fa solo piacere che il PD delle Marche abbia presentato questa mozione e che venga discussa insieme alla mia.
Come sapete il Movimento 5 Stelle ha presentato la prima proposta di legge sul salario minimo a partire dal 2013 e adesso ne ha presentate addirittura due e sono state abbinate ad altre proposte di legge che sono pervenute pressoché identiche anche da altre forze politiche. Contemporaneamente sullo stesso tema ci siamo mossi unitariamente, tranne il partito Italia Viva, per una raccolta firme che viaggia su binari on-line e banchetti.
Anche su questo devo dire che sono molto contenta del fatto che con le opposizioni, che pure spesso si dividono su tante questioni, siamo riusciti a collaborare e a dare una dimostrazione che sui temi così importanti anche l’opposizione è in grado di dialogare.
E’ una misura di civiltà atta a contrastare il fenomeno dei cosiddetti lavoratori poveri, necessaria in un Paese come l'Italia, unico Paese in Europa in cui dal 1990 ad oggi i salari reali sono diminuiti a fronte di aumenti di oltre il 30% nello stesso periodo in Germania e Francia. Anche il Parlamento europeo il 14 settembre 2022 ha finalmente approvato in via definitiva e a larga maggioranza una legge sul salario minimo ed in attuazione di questa legge, il 25 ottobre 2022, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea la direttiva 2241 sul salario minimo allo scopo di garantire a tutti i lavoratori europei condizioni di lavoro dignitose e salari adeguati al costo della vita, direttiva che tutti i Paesi membri devono recepire entro due anni dalla sua approvazione.
Bisogna sapere che nell'Unione europea ben 21 Paesi su 27 hanno il salario minimo stabilito per legge nel loro ordinamento giuridico. L’Italia è uno dei pochi Paesi europei che per tutelare i diritti dei lavoratori si basa esclusivamente sulla contrattazione collettiva, che però non copre tutte le categorie di lavoratori, lasciando completamente fuori la platea del lavoro parasubordinato e gran parte dei nuovi lavori nel settore terziario. Categorie che riguardano un numero crescente di lavoratori, consentendo spazi legali a pratiche di sfruttamento indegne in un Paese civile.
Il fenomeno del precariato e della povertà lavorativa è in crescita, come è evidenziato dai numeri del XXI rapporto annuale dell’Inps in un contesto che peraltro continua a peggiorare a causa dell'inflazione.
In Italia il 12% dei lavoratori occupati si trova sotto la soglia di povertà, fino a quando non è stato abolito dal Governo circa 200.000 lavoratori integravano il proprio stipendio con il reddito di cittadinanza per arrivare a fine del mese. Sono i cosiddetti lavoratori poveri che oggi si trovano in grande difficoltà.
Queste considerazioni fanno ritenere che affidarsi alla sola contrattazione collettiva non sia sufficiente a contrastare questo fenomeno dilagante.
Con la nuova proposta di legge intendiamo fissare un principio di buon senso, nessun lavoratore può guadagnare meno di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro più rappresentativi, ossia quelli firmati dalle principali associazioni sindacali datoriali e comunque il salario minimo stabilito dal contratto collettivo non potrà mai scendere sotto i nove euro lordi all’ora.
La proposta di legge prevede che questo principio sia esteso a tutti i rapporti di lavoro subordinati ed a quelli che presentano analoghe necessità di tutela nell'ambito della para-subordinazione del lavoro autonomo, ad esempio i cosiddetti rider.
Contrariamente a ciò che vogliono far credere gli oppositori della misura in questo modo la contrattazione collettiva non subirebbe alcun attacco. Il ruolo del sindacato è fondamentale e nessuno vuole disconoscerlo.
L'approvazione della nostra proposta di legge rafforzerebbe la contrattazione sana e metterebbe fuorigioco i contratti pirata. Non si può giustificare lo sfruttamento dei lavoratori con le esigenze di flessibilità del lavoro o con la necessità di emersione del lavoro nero nei lavori più umili.
Le esigenze di flessibilità e di contrattazione aziendale territoriale sono condivisibili, ma devono essere accompagnate da una retribuzione di base adeguata per la salvaguardia della dignità del lavoro. Il lavoro nero va combattuto con i controlli, non abbassando l'asticella dei diritti dei lavoratori.
Con l'istituzione del salario minimo legale andremo a proteggere le categorie più a rischio di emarginazione, sfruttamento, primi fra tutti i giovani e le donne, il 23,3% di queste ultime, secondo uno studio dell'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche, vedrebbe crescere il proprio salario. In Germania, ad esempio, dopo l'istituzione del salario minimo il differenziale salariale tra uomini e donne si è ridotto di 2,5 punti percentuali, in Irlanda addirittura del 21%. Ancora maggiore sarebbe il vantaggio per i giovani, oggi il 47% di quelli con meno di 29 anni guadagna meno di 9 euro lordi l'ora, se vogliamo veramente incentivare le nascite iniziamo con il mettere argine al precariato giovanile.
Per questi motivi chiedo all'Assemblea legislativa di approvare questa mozione appoggiando con un voto trasversale questa legge di civiltà che prevede l'istituzione del salario minimo legale.
Ricordando il ruolo chiave che ha avuto il gruppo del Movimento 5 Stelle in questa battaglia, ricordo anche che la proposta di legge, unificata, è a prima firma del Presidente del Movimento 5 Stelle e ad agosto la raccolta firme ha superato le 300.000. Solo nella prima settimana di agosto abbiamo superato le 300.000 firme.
Il tema è molto sentito, come sapete, spesso escono sondaggi da cui emerge che gli italiani sono favorevoli a questa proposta. Mi auguro che ci sia un voto trasversale che veda approvare la mozione che ho proposto nel 2021 ed anche la proposta molto simile, diversa nelle premesse, ho visto che è anche più ricca, ma il momento storico è differente, del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche la Consigliera Ruggeri per aver acconsentito alla possibilità di associare i due atti.
Si tratta di una mozione contenente la richiesta alla Giunta regionale di sostenere l’istituzione del salario minino orario, premettendo che la Commissione occupazione affari sociali del Parlamento dell’Unione europea già nel 2021, a novembre, aveva votato una direttiva sul salario minimo orario, dando indicazioni a tutti gli Stati dell’Unione europea di attivare azioni in tal senso.
Ci rendiamo conto di quanto l’Italia possa essere in ritardo rispetto a quella che io considero una vera e propria scelta di dignità per tutti i cittadini e le cittadine italiane.
Il Parlamento europeo ed il Consiglio europeo a ottobre 2022 avevano adottato la direttiva relativa ai salari minimi adeguati all’Unione europea con lo scopo di istituire un quadro per l’adeguatezza dei salari minimi legali al fine di conseguire condizioni di vita e di lavoro dignitose, la promozione della contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari e il miglioramento dell’accesso effettivo delle lavoratrici alla tutela garantita del salario minimo.
La quasi totalità delle forze di opposizione in Parlamento ha depositato una proposta di legge congiunta riguardante le disposizioni in materia di salario minimo con l’obiettivo di introdurre, anche in Italia, una forma di minimo salariale pari a 9 euro lordi l’ora per contrastare il fenomeno di lavoratrici e lavoratori a basso reddito, per tutti coloro che, nonostante facciano parte del mercato del lavoro, sono impiegati, ma restano al di sotto della soglia di povertà.
In Italia, infatti, secondo quanto attestato dai dati Inps, 4,3 milioni di rapporti di lavoro su 14 milioni, quindi il 28%, prevede un salario al di sotto dei 9 euro lordi.
Se si considera un salario minimo tabellare per un importo pari ad 8 euro, nel nostro Paese abbiamo circa 2.596.000 lavoratrici e lavoratori sotto soglia. Il settore maggiormente interessato è quello dei servizi, i dati relati al 2019 poi dimostrano che c’è stato un ulteriore peggioramento.
Anche negli ultimi mesi il tasso di rischio di povertà, ovvero la percentuale delle persone che hanno un reddito inferiore al 60% di quello medio disponibile, in Italia è salito, passando dal 20% del 2020 al 20,1% del 2021, coinvolgendo sempre maggiori persone negli ultimi anni. Nelle tabelle Eurostat la percentuale sale al 25,2%, se si considerano anche le persone a rischio di esclusione sociale, ovvero quelle che sono a rischio di povertà o non possono permettersi una serie di beni materiali o attività sociali o vivono in famiglia a bassa intensità lavorativa.
L’Eurostat segnala inoltre che sono in aumento le lavoratrici e i lavoratori a rischio di povertà sia con un contratto a tempo indeterminato, e questo è un dato davvero preoccupante, che a termine, ma per questi ultimi la crescita è molto più significativa, si passa dal 15,4% del 2020 ai 21,5% del 2021. Nell’ultimo decennio in Italia le lavoratrici ed i lavoratori poveri sono aumentati del 12%, nelle Marche in particolare nel 2019 già il dato era sotto soglia di povertà era il 28%.
Un salario minimo legale esiste nella maggioranza degli Stati membri dell’Unione europea e la Germania, questo voglio ribadirlo anche ai Consiglieri di maggioranza, ultimo Paese europeo in ordine di tempo ad avere introdotto il salario minimo per legge nel 2015, prevede un compenso minimo orario di 12 euro lordi l’ora - la Germania, considerato lo Stato più progredito a livello economico – e c’è la previsione di ritoccarlo nuovamente verso l’alto nei prossimi mesi.
Noi chiediamo ancora di alzarlo al 9%, vorrei far presente che molti rappresentanti del mondo dell’imprenditoria sono favorevoli perché il più grande patrimonio che un’azienda possa avere è quello dei suoi dipendenti. Mettere tutte le imprese in una condizione quasi di parità salariale o di avere almeno un minimo tabellare significa anche agevolare una competizione sana, costruttiva e corretta per evitare il cosiddetto dumping salariale.
Mi preme oggi evidenziare anche una dichiarazione uscita sulle agenzie sul salario minimo, che arriva dalla rappresentante di una delle più importanti istituzioni che abbiamo, dalla Banca d’Italia. Sul salario minimo il Vicedirettore generale della Banca d’Italia al VI workshop ha dichiarato che “le politiche di salario minimo possono contribuire e riequilibrare le rendite economiche in favore dei lavoratori e possono innescare così un processo di riallocazione positiva, penalizzando le imprese che operano con inefficienze monopsonistiche”. Lo ha affermato il Vicedirettore generale della Banca d’Italia nel suo intervento al workshop della Banca d’Italia sulle politiche per il mercato del lavoro, citando le ricerche del premio Nobel David Card e del coautore Alan Krueger.
“Le istituzioni – prosegue il Vicedirettore della Banca d’Italia - svolgono un ruolo cruciale nel definire la redistribuzione ai lavoratori delle rendite economiche accumulate dalle imprese a causa del loro potere sul mercato del lavoro. Le imprese possono quindi pagare salari bassi in misura inefficiente o esercitare il loro potere offrendo solo contratti temporanei e a breve termine. Le politiche che incoraggiano le aziende a offrire contratti a tempo indeterminato e a tempo pieno possono fungere da presidio a tutela dei lavoratori. D’altra parte, nonostante l’effetto sull'aggregata occupazione non sia determinate ex ante, queste misure potrebbero portare ad una diminuzione dei livelli occupazionali di alcune imprese. La forte crescita dell’occupazione iniziata con la fine della pandemia potrebbe arrivare presto alla fine a seguito del recente rallentamento dell’economia nell’Eurozona. Il ristabilimento del potere di acquisto dei salari dovrebbe quindi essere legato al raggiungimento della crescita della produttività”.
Questo per ricordarvi ed evidenziare come sia importante equiparare i salari ed avere una soglia minima per tutti i lavoratori e le lavoratrici affinché la crescita possa proseguire ed evitare che il potere d’acquisto sia ulteriormente svalutato.
Invito tutti i componenti della maggioranza a votare questa mozione che a questo punto potrà diventare anche una risoluzione oppure rimane anche distinta.
Chiedo alla Consigliera Ruggeri, che ha presentato l’atto prima di me, come vogliamo procedere, in ogni caso ci troverà favorevoli perché le intenzioni sono le medesime e ci auguriamo che anche gli esponenti di maggioranza capiscano l’importanza di quest’atto, che dovrà spingere la Giunta con il Governo nazionale, essendo dello stesso colore politico, ad intraprendere un’azione potente ed incisiva affinché non si perda altro tempo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sono contento che siano state presentate queste due mozioni, sia quella della Consigliera Ruggeri che della prima firmataria la Consigliera Vitri, anche perché trattano un tema importante. Magari a noi può interessare fino ad un certo punto perché 9 euro all’ora li prendiamo, però noi siamo in un Paese, che possiamo definire di quarto mondo, in cui ci sono molti giovani che, pur lavorando e avendo un contratto a tempo pieno, alla fine del mese non arrivano a 1.000 euro. Noi dobbiamo farci carico di queste situazioni, anche perché ricordo che ci sono due problemi molto rilevanti che non vengono mai affrontati, uno è che attualmente in Italia ci sono mille tipologie di contratti che regolamentano come devi lavorare e quanto guadagnare. In un Paese quando ci sono quattro, cinque, sei contratti di lavoro …, uno può essere legato al turismo, uno alla meccanica, l’altro ai servizi, al pubblico impiego, invece noi ne abbiamo mille, il numero lo dichiarano le associazioni sindacali.
Qualcuno di voi ha la fortuna di avere il sistema retributivo, vuol dire che la pensione sarà calcolata sugli ultimi stipendi. I giovani sono al 100% con il contributivo, questo vuol dire che tra 25 anni avremo una generazione di poveretti, parliamo di milioni di persone che non prenderanno 500 o 600 euro al mese rispetto ad oggi.
Nessuno ci vuole mettere le mani, continuiamo a regalare soldi, non pensiamo al fatto che è stata fatta una riforma pensionistica che garantirà la povertà assoluta del Paese fra circa 25 anni. Per vivere fra 25 anni bisognerà guadagnare 50 euro all’ora e noi qui stiamo discutendo di 9 euro, una proposta che condivido.
Noi stiamo costruendo una generazione di poveri, ma non di gente povera che non lavora, di gente che lavora oltre 10 ore al giorno per quarant'anni e si troverà ad essere povera. Pensate a chi fa i lavori interinali senza contratto o si spara o decide di cambiare Paese. Oggi già molti pensionati lasciano l’Italia perché non vivono con le pensioni che ci sono.
Sono contento delle due mozioni, le sottoscrivo, pensare che ci sono mille contratti e le pensioni saranno da fame. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.
Un ringraziamento vero alla due presentatrici, le prime firmatarie, in modo particolare alla coerenza del capogruppo del Movimento 5 Stelle perché ha ragione che su questo tema i partiti sono stati titubanti, lo è stato anche il sindacato ed il mio partito, di fronte ad un sindacato che non dico osteggiava, ma rilanciava rispetto al proprio ruolo e alla necessità della mediazione necessaria del sindacato per ottenere poi i risultati contrattuali di qualità.
Questa nazione ha dimostrato di non avere la sensibilità adeguata, l’hanno ricordato il Consigliere Biancani e la Consigliera Vitri prima. La legge Fornero dovevano ricontestualizzarla, nel momento in cui è stata approvata ha salvato i conti di allora ed ha messo nella disperazione forse le future generazioni. Il paradosso era questo: serviva per salvare i conti, ma poi la proiezione non teneva conto della prospettiva sul piano della crescita del Pil, che crea uno scenario di grande preoccupazione.
In una nazione come questa il salario minimo è banale, penso che nessuno di noi possa ipotizzare - non il rider, una categoria nuova difficile da inquadrare - che un operatore della metalmeccanica o un cameriere nella stagione estiva possa prendere 3,40 euro all’ora, non è pensabile e abbiamo quella necessità.
Lo dico guardando la Consigliera Ruggeri per la coerenza, non capisco come ci possono essere dubbi, se non è solo per una questione di posizione, stiamo ragionando, Consigliere Biancani, sul bonus benzina, le accise servono per contribuire a sostenere anche lo stato sociale. Incrementiamo le accise per quel tipo e poi ci reinventiamo …
Spero che sia l'ennesima gaf di questo Governo che di fronte a promesse scriteriate, come quella dell'abbassamento delle accise e del ripristino di un delta del -30% sui nostri carburanti …, poi ci accorgiamo che usciamo da qui e spendiamo 2,20 euro al litro, se serviti, ma non lo facciamo più e facciamo perdere i posti di lavoro per non pagare di più e quello che ci serve, e non lo utilizziamo, prende 3,40 euro all’ora.
I 9 euro all’ora di oggi sono già anacronistici rispetto alla mozione della Consigliera Ruggeri, riconfermata dalla nostra, perché è già successo che il tasso d’inflazione incida in maniera marcata ed il potere d'acquisto è fortemente ridimensionato e per quando possa esserci una spinta, che poi può essere assunta anche da questo Consiglio, per quando arriva in Parlamento i 9 euro sono già 7 rispetto al 2022. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Forse avrei fatto a parti invertite queste mozioni, ma voi sapete che è una cosa nota ed è un problema all'attenzione del Governo, della maggioranza, delle forze economiche, ci sono categorie organizzate, e cito Confindustria, ed anche gli artigiani, il commercio, che su questo esprimono un punto di vista molto complesso.
Il salario minimo non è una cosa che pervade solo un meccanismo, pervade una serie di meccanismi anche molto differenziati, per esempio tra nord e sud, tra zone alto costo della vita, dove un salario minimo garantito è importante, e zone dove il costo della vita è più basso e dove ci sono condizioni diverse.
E’ un tema così complesso che non è risolvibile con una dichiarazione di intenti, bisogna capire poi l'impatto che queste decisioni avranno.
Mi trovo in una condizione felice, ma problematica, nell'arco di un paio d'anni la mia area politica, dico la mia, ha vinto le elezioni regionali con il Presidente Acquaroli, le elezioni politiche nazionali con la Presidente Meloni, le elezioni comunali ad Ancona ed anche una serie numerosa di Comuni. Questo ha comportato che le visioni di principio, che sono sempre molto forti, confliggano con la realtà.
A volte un provvedimento anche forte, voluto, desiderato, poi implica delle dinamiche molto imprevedibili. In questo momento l'argomento di tutta la società occidentale è il problema del costo del lavoro che impatta sulle aziende, sull'occupazione e sulla competitività a livello globale. Globale è bello, però sulle spalle nostre è meno bello ed implica che noi siamo in competizione con aree del mondo nelle quali ci sono altre implicazioni sociali e di vita, per cui siamo completamente fuori gioco, o si tratta di produzioni di alto valore aggiunto, allora stiamo bene, oppure siamo fuori mercato, addirittura c'è una deindustrializzazione, una desertificazione industriale diffusa in tutti i Paesi occidentali. L'Inghilterra non fa quasi più produzione. La Gran Bretagna era una potenza economica produttiva, non fa quasi più produzione, è una nazione che fa soprattutto servizi di tutti i tipi ed è uscita anche dall’Europa proprio per sganciarsi dai vincoli di natura normativa che bloccavano gli aspetti economici.
In linea di principio, credo che un giusto salario sia una conquista, quindi lo sfruttamento è lontano mille miglia dal mio pensiero. Per esempio, quando vedo che alcuni operatori balneari o dell’industria della ristorazione o dei servizi hanno utili molto forti e applicano pagamenti ai dipendenti modesti, mi indigno molto, però le ricadute di decisioni forti a volte sono catastrofiche: chiude l'azienda, l'imprenditore se ne va da un'altra parte, investe per esempio in Tunisia, come ha fatto un operatore, che conosco, che dalle Marche è andato in Tunisia. Bisogna essere molto prudenti ed in questo momento bisogna dire di lasciar al punto di caduta che il Governo con le categorie economiche saprà trovare prossimamente. Grazie.
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PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Confermo il voto favorevole a tutti e due i testi, sia sul mio, presentato come Movimento 5 Stelle, che su quello del PD.
Lasciar fare al piano nazionale, senza che la base si occupi o faccia sentire la propria voce, lo dico per esperienza perché al Governo nazionale ci siamo stati anche noi, è un grosso errore perché bisogna far sentire al vertice qual è il sentore della base. Quando noi abbiamo barattato, perché questo è stato, il reddito di cittadinanza con i decreti sicurezza, la base del gruppo del Movimento 5 Stelle non è stata buona e zitta, ma si è lamentata fortemente e questo baratto l’ha accettato con grossissima difficoltà.
Vedo che dal piano nazionale si sta smantellando quasi tutto quello che di buono era stato fatto capace di rilanciare l'economia: super bonus, reddito di cittadinanza, protezione per le categorie più fragili, come potrebbe essere il salario minimo. Non si sta costruendo niente.
Per ordini di scuderia potete continuare a bocciare tutti gli atti che di politico porteremo in quest'Aula, però fuori da qui quantomeno un segnale mandatelo perché c'è un grosso pericolo sociale in quanto tutto questo smantellamento, senza avere pronta un'altra alternativa, sta creando problemi sociali ed economici molto forti e presto li vedremo in maniera anche seria, preoccupante nel nostro territorio più di quello che già non si sta evincendo.
Fate le vostre scelte, sono convinta che le categorie fragili, i lavoratori poveri di cui parliamo da decenni noi del gruppo del Movimento 5 Stelle vanno in qualche forma tutelati e questa è una soluzione. Aspettiamo di vedere quale sarà la soluzione avanzata dal centro-destra perché ora che siete al Governo è tutto un no, però non si avanzano altre proposte, aspettiamo le vostre per valutarle. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 176. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Solo per richiedere il voto nominale, che andava richiesto anche prima. Grazie.
PRESIDENTE. Voto nominale richiesto dal capogruppo del PD.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto contrario a questa mozione e per dire alla Consigliera Ruggeri che pensi ai suoi ordini in scuderia perché noi non abbiamo ordini di scuderia, siamo persone libere, che ragionano e che hanno un pensiero politico. Stia attenta alle parole che dice, che respingo fortemente al mittente. Grazie.
PRESIDENTE. Stia attenta politicamente, stavo proprio per dirlo, perché l'attenzione è politica, nel dibattito politico, nel contesto dell'argomento, giusto Consigliera Menghi?
Il gruppo del PD non ha giustamente paura … però la tensione è al dibattito politico ed è comprensibile, non aveva nessun altro significato che quello nel contesto della discussione che stiamo facendo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. La mia mozione è stata sottoscritta da tutti i colleghi e colleghe del gruppo PD e ne approfitto per ringraziarli. Ho preso la parola anche per questo perché l’atto è stato presentato ad agosto e stiamo portando avanti una battaglia a livello nazionale tutti insieme, organizzeremo anche altri incontri e la nostra dichiarazione di voto è favorevole.
Mi preme evidenziare anche un altro aspetto della discussione che si è tenuta oggi in Aula in maniera piuttosto celere, i lavoratori e le lavoratrici delle Marche dovrebbero rivedere questo Consiglio regionale e rendersi conto di quanto poco interessi la loro condizione a questa maggioranza e a chi guida la nostra Regione. Purtroppo mi duole constatare che l’unico intervento è stato quello del Consigliere Ciccioli nella dichiarazione di voto, come se a tutti gli altri non interessasse nulla delle condizioni di lavoro di chi vive in questa regione, che sia a favore o contro, un disinteresse totale. Hanno parlato gli esponenti del Partito Democratico e la capogruppo del Movimento 5 Stelle, che già portano avanti questa battaglia anche a livello nazionale, tutti gli altri sembrano essere totalmente disinteressati.
Vorrei far presente che la battaglia per il salario minimo non interessa solo i rider, ma tante categorie, ad esempio quella che vi sta tanto a cuore, che chiamate tutti i giorni, quella dei giornalisti e delle giornaliste che spesso lavorano un’ora per 5 euro perché, ricordo, hanno contratti talmente precari da scrivere intere pagine talvolta per massimo 10 euro.
E’ una battaglia che non riguarda solo i rider dai quali vi sentiti tutti e tutte lontani, ma riguarda tante categorie anche nella nostra Regione. Quando fate lo squillo ai giornalisti che considerate amici e con i quali fate tanto perché devono portare avanti una certa …, ricordatevi che molti di loro non hanno un contratto a tempo indeterminato e guadagnano meno di 9 euro l’ora. Oggi potevate intervenire anche per loro, non l’avete fatto, nessuno ha detto una parola e ora chiediamo il voto nominale per vedere quanti di voi sono a favore del salario minimo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare di cuore il gruppo del Movimento 5 Stelle per la mozione di prima, ora la mozione è del Partito Democratico, per aver fatto una proposta sulla quale, sapete benissimo, la Regione Marche non ha competenza. E’ normale, capisco, quando si fa politica, per chi come me ha fatto opposizione, è utile per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Mi permetto di sottolineare una cosa, la Consigliera Ruggeri del Movimento 5 Stelle parla di ordini di scuderia, quando lei ha proposto una mozione che il gruppo del Movimento 5 Stelle sta facendo a livello nazionale, più ordini di scuderia di un partito che sta morendo … Non possiamo prendere lezioni dal Movimento che da 5 Stelle è passato neanche ad affittacamere, ma a prescindere da questo, ci mancherebbe altro, ognuno fa le proprie battaglie politiche.
Per quanto riguarda il Partito Democratico apprezzo moltissimo che il PD finalmente sia tornato nelle piazze con banchetti e con la raccolta firme su questo tema, ma permettetemi di dire che vi siete svegliati ora quando per tantissimi anni avete governato questa nazione.
Voglio ringraziare di cuore la nuova Segretaria del PD per queste battaglie che porteranno un grande consento al PD, ma porterà un grande consenso al centro-sinistra per mandarlo ancora di più all’opposizione.
Nessuno è contrario al salario minimo, ma bisogna anche dire quando si fa una proposta, visto che siamo persone di buon senso, dove andare a prendere i fondi.
Prima si è parlato di grandi proposte di buonsenso fatte dal gruppo del Movimento 5 Stelle, proposte che hanno messo in ginocchio l’Italia, il 110 e il reddito di cittadinanza sono state due misure che hanno creato gravi danni alla nostra economia. tanto che il 110, che era partito per aiutare i poveri, guarda caso ha aiutato i ricchi. Mi fa sorridere vedere una proposta del gruppo del Movimento 5 Stelle sul salario minimo quando ha favorito i ricchi con il 110, dato che abbiamo visto che sono stati ristrutturati anche i castelli. Questo per dire che è stata una mossa errata.
Sul salario minimo non possiamo non essere favorevoli, chi non vuole alzare lo stipendio ad un lavoratore dipendente, anche perché credo che sia lo stesso imprenditore che vorrebbe alzare lo stipendio al dipendente, ma diciamo pure che dobbiamo mettere in condizione lo stesso imprenditore di alzare lo stipendio ai dipendenti facendo il taglio del cuneo fiscale.
Questa è la prima mossa da fare e la sta facendo il Governo Meloni, ci sono già altre proposte che vanno avanti, ma di certo, sapete benissimo, quanto si fa una manovra finanziaria bisogna trovare i fondi per supportarla. Ritengo che dobbiamo approfondire tutti insieme perché non dobbiamo farne una battaglia politica di bandiera.
C’è anche una parte delle sigle sindacali che sta cercando di politicizzare anche perché moltissimi ex segretari di questo sindacato oggi sono parlamentari del Partito Democratico e questo non mi meraviglia.
Mi fa molto piacere che siete tornati nelle piazze, questo è di buono auspicio di democrazia all’interno della nostra nazione e in questo Consiglio regionale.
Nessuno di noi dice che è contrario al salario minimo, ma di certo quando si approva una mozione e si fa una proposta, credo che sia di buon senso trovare le soluzioni per finanziarla. Ad oggi non abbiamo gli strumenti per finanziarla, ma sono certo che il Governo Meloni abbassando le tasse dia più respiro.
Mi auguro che su questa battaglia ci si tolga gli abiti delle proprie bandiere e si trovi una soluzione univoca tra associazioni di categoria, sindacati e Governo.
Fratelli d’Italia voterà contro questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di passare la parola alla Consigliera Ruggeri vorrei … il ruolo del gruppo del Movimento 5 Stelle. Con il termine affittacamere intende che si è ridotto nel numero dei voti, così l’ho interpretato, ma la dignità del gruppo del Movimento 5 Stelle è data dalla sua storia, dai suoi numeri e dalla sua attività, come di tutti gli altri partiti che a livello nazionale e non svolgono attività di servizio. Questa è la mia interpretazione, però tutto il rispetto al gruppo del Movimento 5 Stelle da parte dell'Assemblea legislativa.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Devo dire la verità, non mi sono offesa dal punto di vista personale, né dal punto di vista politico, perché ormai purtroppo siamo abituati a questi interventi da parte del Consigliere Putzu, che prende tutto a ridere ed è estremamente aggressivo perché non ha gli strumenti per argomentare seriamente ed entrare nel merito delle questioni.
Dando per scontato che ognuno fa quello che riesce a fare, prendo per buono il fatto che potrebbe pure essere di buon auspicio, che io sia qui da sola perché nella passata legislatura era la Consigliera di Fratelli d'Italia ad essere sola ed oggi Fratelli d'Italia guida la Regione.
La politica è una ruota che gira, quando si diventa presuntuosi e arroganti è il momento in cui la ruota cambia. Consiglierei sempre e comunque anche a chi siede nei banchi della maggioranza di avere rispetto delle opposizioni anche perché questo è un gioco che sta nella democrazia, l’alternanza dei ruoli. Oggi dove sono seduta io c’è stato a lungo il partito di Fratelli d’Italia e penso che se continua così ci tornerà anche presto perché solo per temi vorrei dire che forse non conoscono la realtà che stanno vivendo tanti nostri corregionali. Hanno mai sentito parlare di caro mutui, caro benzina, inflazione? Lo sanno che esistono tanti lavoratori poveri, soprattutto giovani e donne? Loro da che mondo vengono? Vengono dal mondo del lavoro nel quale si aspetta che arrivi lo stipendio per pagare il mutuo, la spesa, le bollette. Penso di sì, molti come me vengono dal mondo del lavoro e sanno in che condizioni vivono i lavoratori oggi.
Senza fare tanta ironia e con serietà ci si può anche confrontare nel merito delle questioni, è facile fare opposizione come la faceva la Presidente di Fratelli d’Italia e come l’ha fatta anche sull’immigrazione.
Oggi che siete al Governo vedete quanto è difficile governare, non ho il modo di fare opposizione che avete avuto voi fino a ieri perché non rientra nel mio stile, però le questioni politiche spinose argomentandole le porterò sempre in questo Consiglio, fino a che sarò seduta qui, fatevene una ragione e abbiate pazienza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. La mia è stata un’offesa …
PRESIDENTE. LA Consigliera Ruggeri ha detto che non si è offesa.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. La Consigliera Ruggeri ha detto che è abituata al mio modo di offendere, come per dire che io offendo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha voluto dire che non si era ritenuta offesa perché ormai è una consuetudine nel modo di rapportarsi su questi banchi sulle questioni spinose.
Non c’è fatto personale secondo me, c’è un dibattito politico molto forte e credo che entrambi abbiate espresso le posizioni in maniera molto chiara. Sono precisazioni molto chiare per le rispettive posizioni e schieramenti di partito.
Mozione n. 389. La pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri;
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15:25.
La seduta inizia alle ore 10:40
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 122 del 19 settembre 2023. Do per letti i processi verbali delle sedute nn. 120 e 121 rispettivamente dell’ 8 e del 9 agosto 2023, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 926 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Istituzione da parte del Consiglio dei Ministri, a decorrere dal 1° gennaio 2024, della ‘ZES unica’ – mancato inserimento della Regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 926 – a risposta immediata – dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Con riferimento al tema dell'istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) si fornisce un aggiornamento rispetto a quanto ho già dichiarato, da ultimo, ad agosto 2023 in risposta all’interrogazione n. 886 e, prima ancora, a giugno 2022 dall'allora Assessore al bilancio in risposta alle analoghe interrogazioni n. 492 e n. 487.
Come ribadito in passato, le diffuse aspettative sui territori in relazione alle Zone Economiche Speciali (ZES) non sempre hanno avuto completa contezza dell'articolato quadro normativo nazionale e comunitario, come pure del complesso iter a livello governativo che da anni si è avviato per il sostegno ad investimenti nelle grandi aree portuali nazionali o comunque in ambiti territoriali aventi un nesso funzionale con esse.
In effetti le ZES costituiscono uno strumento nazionale di sviluppo territoriale contraddistinto da specifiche caratteristiche che non si applicano genericamente al territorio regionale, o a particolari settori industriali, ma possono intervenire solamente su delimitazioni sub territoriali puntuali e limitate (a livello delle particelle catastali).
Si ribadisce che, sulla base della normativa vigente, l'area interessata ad una potenziale ZES per la Regione Marche sarebbe limitata a circa 1.700 ettari (ossia l'estensione di un Comune medio-piccolo) e che sarebbe destinata in via prioritaria ad insediamenti portuali o retro-portuali.
Sulla medesima base di ammissibilità sarebbero erogabili agevolazioni fiscali o semplificazioni amministrative a favore di imprese già operative o di nuovo insediamento.
Il decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 7 settembre 2023, si propone di introdurre disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell'economia nelle aree del mezzogiorno del Paese (cosiddetto "decreto Sud").
Il decreto legge esplicita, fin dal suo titolo, la funzione a supporto del territorio nazionale con le maggiori difficoltà di sviluppo (le 8 regioni del mezzogiorno) e si pone in necessaria continuità con il vigente contesto giuridico sul tema, cercando anche di intervenire su alcune difficoltà gestionali che l'esperienza recente ha evidenziato nelle ZES attivate.
Il decreto Sud non può che calarsi nel quadro delle attuali normative e non fa altro che attuare, per le ZES, quanto previsto nel documento "Proposte per la revisione del PNRR e capitolo REPowerEU", presentato all’Unione europea dal Ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR lo scorso 27 luglio, nel quale è stata introdotta una nuova misura (Missione 5, Componente 3 del PNRR) dedicata alla "ZES unica nel Mezzogiorno", con la finalità di intervenire e migliorare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ci torneremo di sicuro sopra perché annuncio una mozione su questo tema in quanto il decreto del Governo è all'esame del Parlamento, in sede di conversione, ex articolo 77 della Costituzione, e spero che possa essere modificato. Quindi è necessaria fare una discussione qui in Aula.
Oggi l'Assessore Brandoni di fatto ha detto che la ZES non serve più, ma scherziamo? In quest'Aula il suo predecessore si era impegnato in tal senso. Ricordo le dichiarazioni della capogruppo Consigliera Marcozzi, quando dialogava con l'allora Ministro del mezzogiorno per l’istituzione della ZES.
Abbiamo ricordato nell’interrogazione a risposta immediata le risoluzioni approvate all'unanimità da quest'Aula sugli atti della stessa maggioranza. C'è anche la risoluzione n. 10 del 9 dicembre 2020 che impegnava il Presidente e la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché venisse emanata una legge organica per la previsione della regolamentazione normativa riguardante la ZES, poi altre successive risoluzioni che vanno in questa direzione.
Oggi, Assessore, il Re è nudo, c'è un Governo di centro-destra, un Governo preso a modello e sulla conversione di questo decreto si misurerà il peso politico di questa Giunta nei confronti del Governo nazionale ed il risultato sarà la cifra della differenza tra le …
Interrogazione n. 889
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Dichiarazioni del Presidente SVEM sulla precedente gestione di SVIM – Sviluppo Marche srl”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 889 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Vi comunico che abbiamo ancora problemi di connessione che riguardano la videocamera, quindi se qualche volta non viene inquadrato il Consigliere o l’Assessore che parla non è un tentativo di non farlo vedere in via telematica, ma perché non siamo in grado di dare una continuità in questo servizio. Stiamo cercando di procedere alla sistemazione completa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Il Presidente di Svem, così come i Consiglieri del CDA, è un imprenditore, abituato quindi a misurare il lavoro, il proprio in particolare. Come tutti gli imprenditori, Il Presidente Svem ha inteso da subito quantificare il progetto messo in atto dalla governance societaria che presiede, mirando a disporre di chiavi di lettura sempre nuove, per interpretare numericamente l'attività, per intervenire efficacemente e tempestivamente sulla stessa, scegliendo dall'inizio indicatori precisi da utilizzare per giungere ad una puntuale definizione dei risultati. Si è quindi concentrato in particolare sul volume del lavoro svolto in Svem, sulla sua qualità e soprattutto sui tempi necessari per raggiungere gli obiettivi fissati. Per fare questo è stato necessario partire dal quadro disponibile, in termini di dotazione strutturale ed organizzativa societaria.
È chiaro, leggendo il piano quadriennale 2022-2025 delle attività (approvato con delibera di Giunta regionale n. 1805 del 27 dicembre 2022), che rappresenta tra l'altro il primo documento di programmazione del nuovo CDA, che il quadro ereditato dalla precedente gestione non è stato ritenuto adeguato a rispondere alle sfide della competitività attuale, che impongono il reperimento delle migliori soluzioni per sostenere lo sviluppo del sistema regionale e per creare nuove occasioni di crescita per tutto il territorio.
Questo era il significato dell'affermazione del Presidente riferita alla situazione ereditata dalla precedente gestione di Svem e alla relativa dotazione organizzativa; tali elementi necessitavano di un profondo adeguamento e di un cambio di passo, che si sono concretizzati nella proposta di piano presentato dalla Svem a ottobre 2022 e che sono stati oggetto di un approfondito esame da parte del gruppo di lavoro regionale, culminato poi nella proposta di piano quadriennale approvato con la citata delibera di Giunta regionale.
La dichiarazione del Presidente Svem non significava che tutto quanto fatto in passato fosse da respingere e rifiutare, non è questo il senso. Significava che era necessario creare le condizioni per un quadro migliorativo ed evolutivo della passata società, con il piano quadriennale approvato a dicembre 2022, che ha rappresentato pertanto l'elemento di svolta in termini di attività da svolgere e di accelerazione e misurazione di quanto fatto.
Ecco allora che prende corpo la riforma avviata dalla Regione Marche con legge regionale n. 24 del 6 agosto 2021, con cui la trascorsa Svim è stata trasformata in Sviluppo Europa Marche, ecco di conseguenza la decisione di affidare la governance a tre imprenditori, ecco perciò la determinazione di questi ultimi a perseguire il rinnovamento e l'innovazione societaria, sistematicamente.
Nel corso di questi mesi stanno concretizzandosi i passaggi previsti nel piano: il trasferimento recente dei servizi connessi al CUR-NUE 112 da Svem all'Agenzia regionale sanitaria, il nuovo ruolo societario che la Regione pensa per Svem, in sinergia con l'Ufficio di Bruxelles, in termini di supporto anche nel campo dei finanziamenti diretti dell'Unione europea al territorio marchigiano, il trasferimento accresciuto di risorse per la gestione e l'esecuzione di progettualità strategiche, le convenzioni per affidare a Svem l'incarico di supporto e di assistenza tecnica per la conclusione della programmazione 2014-2020 e per l'avvio della programmazione 2021-2027, le convenzioni per affidare a Svem l'attuazione e la gestione di misure di competenza regionale. Tutto questo significa incremento del lavoro, in termini quantitativi e qualitativi, e conseguentemente incremento della forza lavoro interna, con ampliamento del personale a disposizione, perseguito con la contrattualizzazione di lavoratori con profili altamente specialistici. Il personale in dotazione sarà affiancato da ulteriori figure previste nel piano assunzionale societario e tutto questo permetterà a Svem di coadiuvare la Regione Marche nell'impiegare, nel modo più efficace possibile, gli strumenti europei a disposizione, che sono aumentati in maniera significativa con la nuova programmazione comunitaria, in particolare negli ambiti dell'innovazione, della specializzazione intelligente, della ricerca, del trasferimento tecnologico, della creazione di nuove opportunità di occupazione per i giovani.
Cominciano ad emergere i primi risultati che attestano il nuovo posizionamento raggiunto da Svem e la moltiplicazione di aree di competenza guadagnate, soprattutto mediante la partecipazione a reti locali, regionali, nazionali ed internazionali. Sicuramente sarà ampliata la capacità della Società di intercettare fondi e sviluppare nuove progettualità per concorrere a rendere il nostro territorio sempre più europeo, sostenibile, digitale.
Concludo questo mio intervento invitandovi a conoscere Svem da vicino, già a novembre dello scorso anno, nel percorso di confronto della società con tutti i gruppi consiliari regionali, i suoi rappresentanti avevano richiesto un incontro di presentazione e di confronto con Voi, poi rinviato per impegni consiliari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono complessivamente insoddisfatta della risposta dell’Assessore anche perché di fatto non ha risposto alle ultime due domande, mentre sulla prima rimango parzialmente soddisfatta e le spiego anche il motivo.
La nomina, Assessore, è della Giunta se non sbaglio? Sì, è della Giunta, ricordo quando anche noi avevamo nominato il precedente amministratore di Svem, e il 100% della società è di Regione Marche. Se l'amministratore lancia un’accusa così grave … Io ho riascoltato su you tube l’intervento del Presidente ed ha lanciato delle accuse molto gravi, o a quelle accuse fanno seguito degli atti conseguenti oppure se ne prendono le distanze, come lei ha fatto, perché ha cercato arrampicandosi, peccato male, sugli specchi dicendo che in realtà non intendeva asserire che tutto ciò che era stato fatto nel passato era sbagliato.
Vede, Assessore, quando uno ha una carica come la nostra ma, anche come quella di Presidente della Svem, non è che può dire e può fare quello che vuole, deve prestare attenzione a ciò che dichiara anche perché mi pare che adesso ce lo portiamo dappertutto pure dal Ministro. E’ una persona sulla quale ci si crede molto, quello che vorrei capire: il Presidente Acquaroli è d'accordo con quello che ha detto il Presidente della Svem oppure no? Perché non ho visto atti conseguenti.
Oggi, invece, mi sembra che la Giunta abbia preso parzialmente le distanze da ciò che ha dichiarato. Poi me lo consenta tutto questo nuovo slancio di Svem non l’ha percepito nessuno. Pensi che da una ricerca operata sul web con gli strumenti che abbiamo a disposizione si evince che dalla data della sua istituzione – nel 2021 c’è stata la modifica da Svim a Svem - i primi atti compaiono solo a febbraio del 2023. L’elenco dei collaboratori e dei consulenti in carico a Svem è aggiornato al 30 novembre 2022 e sono 52 in tutto, però ne risultano attivi solamente 6. Al 19 settembre, data odierna, non è ancora chiaro quanti siano i contratti di collaborazione attivi a potenziamento del personale specie per quanto riguarda l’assistenza tecnica per la gestione della nuova programmazione comunitaria e quali siano le azioni intraprese per rimediare a quanto da lui denunciato, ma su questo torneremo.
Credo che oramai sia scaduto il tempo di gettare fango sull’opposizione per nascondere l’incapacità della maggioranza. Grazie.
Interrogazione n. 910
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Testimonial per la promozione turistica della Regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 910 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. L'Assemblea regionale con decreto n. 13 del 20 maggio 2021 ha approvato il piano regionale del turismo 2021-2023, che ha individuato tra gli obiettivi tematici qualificanti da attuare nel corso del triennio, l'adozione di azioni di marketing, promozione e comunicazione da attuarsi attraverso il sostegno ad eventi del territorio a forte valenza turistica al fine di creare nuovi flussi turistici e favorire una destagionalizzazione della proposta turistica. Nel suddetto Piano all'interno della Misura 3 "Marketing, promozione e comunicazione" è stato previsto di provvedere alla definizione di un accordo per l'utilizzo dell'immagine di un testimoniai, individuato dalla Giunta Regionale, nella figura di uno sportivo di fama internazionale di origini marchigiane, adatto alla nuova campagna promozionale del territorio regionale.
Il programma operativo annuale delle attività 2023, approvato con decreto del Direttore dell'ATIM n. 2 del 19 dicembre 2022 ed integrato con decreto n. 44 dell’11 maggio 2023 a seguito di stanziamento di risorse POR FESR a favore di ATIM, prevede una grande campagna di comunicazione per l'affermazione dell'identità della Regione e di un brand unico delle Marche, evocativo e rappresentativo di una storia, di una tradizione autentica e delle eccellenze del territorio, da svolgersi in via principale attraverso il testimonial delle Marche.
La campagna di comunicazione è una delle azioni promozionali chiave da realizzarsi, declinabile nelle diverse attività: campagna testimoniai, campagna brand Marche, piano media e stampa materiali promozionali.
A tal fine, l'Agenzia e la Camera di commercio delle Marche hanno inteso sviluppare un'azione congiunta definendo una strategia comune, in linea con gli indirizzi strategici e operativi stabiliti dalla Regione Marche, mediante la prosecuzione della principale campagna di promozione del territorio regionale mediante il testimonial XY, la cui conclusione era originariamente prevista per il 30 giugno 2023. Tale soluzione è stata ritenuta di alto profilo e la più appropriata rispetto alle sfide di competitività e attrattività turistica del territorio regionale in ambito nazionale ed internazionale, soprattutto per la figura di rilievo internazionale di XY, la cui riconoscibilità in Italia ed all'estero è assolutamente indiscutibile. Il Sig. XY ha manifestato la propria disponibilità a proseguire nella propria partecipazione alle attività di promozione del territorio della Regione Marche. In tal senso, con deliberazione di Giunta della Camera di Commercio delle Marche - riunione del 12 maggio 2023 e con decreto del direttore dell'ATIM. n. 68 del 19 giugno 2023 - è stata approvata la convenzione per la definizione della collaborazione tra i due Enti, convenendo che l'Agenzia assumesse il ruolo di capofila contrattuale impegnandosi ad espletare le procedure finalizzate all'acquisizione dei diritti di utilizzo dell'immagine, del nome e della voce del Sig. XY in qualità di VIP, alla stipula e gestione del contratto ed alla liquidazione del compenso previsto. In virtù di tale accordo, la Camera di commercio delle Marche compartecipa al costo per l'acquisizione dell'immagine, per complessivi 220.000 euro ripartiti in due annualità.
La valenza strategica dell'accordo tra gli Enti e l'importanza della riconferma della collaborazione con XY in qualità di testimonial VIP della Regione sono state più volte ribadite anche dal Presidente della Camera di commercio delle Marche, che in occasione di diverse dichiarazioni alla stampa, ha posto in evidenza come la prosecuzione della campagna con il testimonial fosse una grande occasione di promozione territoriale integrata e, quindi, non solo turistica del sistema regionale.
Allo stato attuale, tutte le attività sin qui previste dal contratto stipulato con XY risultano regolarmente adempiute e sono in corso le procedure, da parte dell'ATIM, per l'acquisizione dei fondi relativi alla quota di competenza della Camera di commercio delle Marche, al fine di procedere alla successiva liquidazione delle competenze sin qui maturate e dovute al testimonial. Poiché, indipendentemente dal ruolo professionale ricoperto dal testimonial, non si riscontrano motivi ostativi alla prosecuzione del rapporto, non si ritiene di dover procedere allo stato attuale alla rinegoziazione del contratto attualmente in essere.
Si ritiene altresì di prendere in considerazione il nuovo ruolo di XY al fine, in futuro, della sua identificazione quale facilitatore di proficui rapporti con l'Arabia Saudita, non solo in termini di promozione turistica regionale, ma anche e soprattutto per lo sviluppo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno, Presidente, saluto tutti i colleghi.
Assessore Brandoni, vi devo riportare alla dura realtà. Tutta la premessa per l'incarico a XY, nostro giocatore ed ex allenatore della nazionale, che aveva avuto l'incarico con quel tipo di obiettivo, se andate a leggere bene la convenzione, si ancorava su quell'elemento importantissimo che aveva un grande valore, lo avevamo salutato anche in maniera positiva, era l’allenatore della nostra nazionale, il testimonial delle Marche, quello che girava e che faceva girare l'immagine delle Marche.
Oggi con tanti panegirici possiamo ragionare sulla realtà vera, lui è l'allenatore della nazionale dell'Arabia Saudita che in maniera implicita ed esplicita viene pagato anche per le fotografie che fa con gli sfondi dei loro paesaggi, fa il testimonial di quella nazione che sta cercando di ripulire anche la propria immagine esterna rispetto ai bombardamenti sullo Yemen, alle persecuzioni sulle minoranze, al caso Khashoggi, alle limitazioni di libertà e tanto altro.
Ma quello è un tema loro, io guardo i nostri e non possiamo dire che lo facciamo perché poi gli arabi verranno da noi con il testimonial di XY, non ci vengono, non abbiamo le strutture. Dove le avevamo pensate? Guardo la mia città, era previsto un albergo 5 stelle di grande qualità, la filiera istituzionale vostra l’ha trasformato in 90 mini appartamenti. Siamo in un momento dove quella promozione non ha funzionato tanto, se poi dire i numeri del turismo marchigiano sono -20 e - 30, dobbiamo trovare qualcosa.
Penso che abbiamo oggi la necessità se non di rivedere il rapporto con le giustificazioni, lo dobbiamo fare per il risorse. XY prende 1 milione di euro dai nostri contribuenti. Assessore, ci metta mano, non possiamo dare 1 milione di euro a XY che prende 100 milioni di euro dagli arabi. Grazie.
Interrogazione n. 930 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Iniziative urgenti per risolvere la situazione di grave carenza di personale docente e amministrativo nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione Marche, con particolare riferimento agli insegnati precari”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 930 – a risposta immediata - della Consigliera Lupini.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. In riscontro all'interrogazione n. 930 del 2023 di cui in oggetto, si evidenzia che le dotazioni organiche del personale docente, regionali e nazionali, per gli anni scolasti 2024/2025 e 2025/2026, sono rimaste invariate rispetto a quelle determinate per l'anno scolastico 2022/2023 con il decreto interministeriale n. 90 dell’11 aprile 2022, nel rispetto delle indicazioni del PNRR, in cui si prevede che il numero di insegnanti sarà fissato allo stesso livello dell'anno scolastico 2020/2021 a fronte del calo demografico e al fine di ridurre il numero degli alunni per classe e migliorare gradualmente il rapporto tra il numero degli alunni e il numero di insegnanti.
In Conferenza Unificata dell'11 settembre 2023, il MIM ha anticipato le dotazioni organiche del personale docente, regionali e nazionali, per gli anni scolasti 2024/2025 e 2025/2026, definite dal decreto n. 74 del 28 aprile 2023 per l'anno scolastico 2023/2024, in applicazione dell’articolo 1, comma 335, 344, 345 lettera d) della legge di bilancio 2022, tiene conto dell'incremento di 9.000 posti di sostegno, per I'anno scolastico 2023/24, disposti dall'articolo 1 comma 960, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, assegnando nello specifico:
- n. 16.684 posti comuni dell'organico triennale dell'autonomia 2023/2024;
- n. 1.460 posti comuni di potenziamento 2023/2024.
Per ciò che concerne la dotazione del personale amministrativo, tecnico e ausiliario per l'anno scolastico 2023/2024, il contingente di assunzioni nei ruoli a tempo indeterminato per le Marche del personale predetto rimane pressoché immutato.
In merito alle deroghe previste per i territori colpiti dal sisma, si è svolta il 28 agosto 2023 l'informativa sulla bozza di decreto interministeriale di “Ripartizione delle risorse di cui all'articolo 18 bis del decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito con modificazioni dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, da destinare ai territori colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 nelle Regioni Campania, Lazio, Marche, Umbria ed Abruzzo per l'adozione di misure urgenti per lo svolgimento dell'anno scolastico 2023/2024”. Nell'occasione il MIM, rappresentato dai due capi dipartimento, ha illustrato i contenuti del decreto che prevede la possibilità di effettuare, in presenza di difficoltà per le realtà coinvolte nel sisma del 2016, nomine aggiuntive di personale a tempo determinato, docente e ATA.
È di prossima pubblicazione, infatti, il decreto che estenderà le risorse aggiuntive assegnate alle Marche a favore di tutte le scuole ricomprese nei territori marchigiani colpiti dal sisma, introducendo un correttivo al precedente decreto ministeriale che prevedeva l'intervento solo in alcuni Comuni del cratere.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta che è molto tecnica e precisa e vista la scarsità di tempo chiederei di poter avere la risposta completa, se possibile, così faccio una riflessione perché a quanto abbiamo appreso c’è la possibilità di nomine aggiuntive nel credere sismico.
Ci sono stati dei correttivi, mi sembra che la notizia sia che risulta invariato il numero dei docenti. Parliamo di un aumento di 9.000 posti di insegnanti di sostegno, sottolineo la nostra particolare attenzione a questo aspetto, la possibilità di dare continuità a questo tipo di servizio importantissimo perché va proprio ad aiutare nel percorso scolastico e nell'integrazione che è fondamentale per le persone con maggior fragilità e di conseguenza anche per le loro famiglie che in questo periodo dell'anno sono sempre molto in difficoltà e preoccupate per l'avvio dato che non risultano ancora presenti tantissimi insegnanti. Questo è un po' l’iter purtroppo a cui la scuola ci ha abituato.
Chiedo la massima attenzione a questo aspetto ed è necessario secondo me che aggiorniamo i cittadini, pertanto ho proposto questa tematica perché tutti possano essere in qualche modo aggiornati, se possibile rassicurati.
La ringrazio per la risposta scritta, così acquisirò i dati precisi. Grazie.
Interrogazione n. 927 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Applicazione urgente della DGR 393 del 27 marzo 2023 ‘Estensione dello screening del tumore della mammella, tramite invito con cadenza biennale, alle donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni e tra i 70 e i 74 anni in recepimento alle Linee guida per lo screening e la diagnosi del tumore della mammella (Adolopment Linee guida europee)’”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 927 – a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Regione Marche, come è noto a questa Assemblea, ha avviato un percorso per cui ha esteso la garanzia delle misure preventive per accertare le patologie gravi, come tumore alla mammella, ad una fascia di popolazione molto più ampia rispetto alle linee ministeriali assunte al riguardo.
Il provvedimento è stato adottato con delibera di Giunta regionale del 27 marzo 2023, gli inviti sono stati inviati dall'Azienda sanitaria di Ancona ed anche dall'Azienda sanitaria di Fermo, per le altre tre Aziende gli inviti in parte sono arrivati e in parte l'invio sarà completato entro questo mese.
Voglio anche aggiungere che la nostra è una Regione che ha ampliato enormemente la fascia di popolazione sottoposta a screening, cosa che non è richiesta dalle linee ministeriali e questa interrogazione è strumentale per sottolineare l'inefficienza del sistema sanitario regionale, che dimostra ancora una volta la sua performance e soprattutto la sua caratteristica di garantire il diritto alla salute in modo più proficuo, efficiente rispetto addirittura alle linee ministeriali.
Tengo ad assicurare a tutte le donne che ci ascoltano nella nostra Regione, che potranno affidarsi a questo screening, che coinvolge le donne con un età che va dai 45 anni ai 75 anni, con spirito cooperativo e con grande possibilità di anticipare evidenti sintomi di patologie così gravi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la risposta, ma devo ammettere a malincuore di essere molto delusa.
Questo è un tema su cui la incalzo da più di un anno e mi pare dalla sua risposta di oggi di averla anche stressata. E’ un tema su cui non smetterò di stressarla perché la sua risposta oggi mi preoccupa ancora di più. Lei mi parla delle performance della Regione Marche, ma abbiamo approvato all’unanimità in questo Consiglio regionale una mozione votata da tutti per riprendere la campagna di prevenzione del tumore al seno che era sospesa dal 2019, tutti abbiamo votato, ma in realtà poi non è stata ripresa.
Le ricordo i miei atti: il 15 febbraio del 2022 ho votato la mozione, come tutti. Facendo un passo indietro, siamo arrivati a questa mozione perché il 6 dicembre ho presentato una richiesta qui in Aula sollecitandola, poi siamo andati avanti con altri atti fino ad arrivare al 17 gennaio in cui ho presentato l’ennesima interrogazione e il 7 marzo 2023 ho richiesto il piano organizzativo per l’estensione delle fasce screening mammografiche.
Grazie anche a questo ennesimo sollecito probabilmente è arrivata il 17 marzo la delibera di Giunta che prevede l’estensione dello screening, cosa che però non è mai stata fatta.
Le posso dire che tra tutte le donne che conosco nessuna ha ricevuto l’invito nella mia provincia, l’ho chiesto anche alla Consigliera Ruggeri che mi ha confermato di non averlo ricevuto e ho anche avanzato la proposta dell’accesso diretto come avveniva prima del Covid. Grazie.
Interrogazione n. 929 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Misure di prevenzione al Covid”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 929 – a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La nostra Regione è una delle più efficienti in fatto di prevenzione del Covid 19, l’ha dimostrato nei mesi della pandemia attraverso un percorso che ha anticipato le vaccinazioni nei palazzetti, attraverso la cura degli anticorpi monoclonali che non sono stati inventati alle Marche, ma che sono stati utilizzati copiosamente sulla base della letteratura scientifica. Siamo una delle Regioni che ha protetto nel modo più encomiabile i propri concittadini.
Siccome il virus si sta manifestando nuovamente all'interno della nostra regione noi ci atteniamo alle linee guida ministeriali, alle direttive che in materia sono emanate dal Ministero della salute, a cui appartengono la competenza in materia di prevenzione e cura della patologia Covid ed in questo caso il potere di indirizzo.
Il 12 ottobre inizierà nella nostra Regione, come da direttive ministeriali. la campagna di vaccinazione antinfluenzale ordinaria e anti-Covid e dal 25 settembre arriverà il nuovo vaccino aggiornato. Come da direttive ministeriali, è consigliabile la vaccinazione alle persone con più di sessant'anni, le persone fragili. Le operazioni di vaccinazione saranno eseguite dai medici di medicina generale, dai pediatri, dalle farmacie che hanno aderito alla convenzione e dai distretti.
Tengo a rispondere, perché è un mio dovere, a questa interrogazione, soprattutto per informare i cittadini che tutta la strumentalizzazione anticipata a questa interrogazione sugli organi di stampa, secondo cui la diffusione del Covid della nostra Regione addirittura potrebbe essere imputata al Presidente della Regione e all'Assessore, dimostra ancora una volta la strumentalità di questa interrogazione, che diventano delle interrogazioni barzelletta perché la nostra Regione ha avuto la capacità, secondo i dati del Ministero della salute, dell’Agenas, di dimostrare sul piano operativo che tutto ciò che era possibile fare per frenare questo fenomeno la nostra Regione l’ha fatto misurandosi con le altre Regioni a livello nazionale.
Voglio anche aggiungere che il Covid si sta trasformando, sappiamo perfettamente che i sintomi sono diversi da soggetto a soggetto, consiglio, indipendentemente da quello che dice la nostra opposizione, a tutti cittadini di fare una valutazione con il proprio medico di famiglia o con il pediatra e di assumere conseguentemente le decisioni personali.
Il sistema sanitario ha dimostrato di esserci, siamo all'avanguardia nel nostro Paese e con fiducia possiamo affrontare anche questa pagina. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Da tre settimane le Marche hanno un tasso di positività al Covid più alto di tutte le altre Regioni, in crescita costante: 29,6% dal 24 al 30 agosto, 34,6% dal 31 agosto al 6 settembre, 35,1% dal 7 al 13 settembre, per dare un'idea dei numeri, la media nazionale è del 14,9%.
Al di là delle sue chiacchiere, ma cosa altrettanto grave, se non più del tasso di positività su cui lei è silenzioso, è che facciamo meno tamponi tra tutte le Regioni italiane in rapporto alla popolazione. Peggio fa solo la Sicilia, noi facciamo un tampone ogni 975 persone, quasi tutte le altre Regioni ne fanno uno ogni 350 persone, fino ad arrivare al Veneto uno ogni 134 persone.
Questo vuol dire che proteggete di meno le fasce deboli e tra queste quelle negli ospedali. Aggiungo, questo vuol dire che il dato sulla positività è addirittura sottodimensionato, come denunciano tutte le strutture meno che lei.
Caro Assessore, il vostro silenzio sui fatti che ho descritto è segno della vostra arroganza e indifferenza. Siete degli irresponsabili, l’arrogante indifferenza non la usate con tutti, ma solo con i più fragili, con le fasce deboli, con i malati, con tutti coloro che hanno meno voce che possono meno degli altri disturbare. C’era qualcosa che avreste potuto fare? Certo che sì, comunicati, informazione e sensibilizzazione, promuovere le attenzioni verso le famiglie che hanno anziani, malati fragili, anche all'interno degli ospedali.
Vi genuflettete a Dio per i vostri protetti, vi riempite di comunicati sbrodolati, avete decine di minuti nel servizio pubblico, ma non sentite il dovere di rendere consapevoli ...
PRESIDENTE. Comunico che l'Assessore Baldelli è assente giustificato per malattia, quindi non può essere presente in Consiglio regionale, per cui l'interrogazione n. 928 a risposta immediata non può essere svolta, come la n. 887.
Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che tutti i Consiglieri, anche lei, stiano sentendo questo odore acre, che penso sia di solvente. Mi auguro che non sia tossico, avendo visitato Auschwitz e Birkenau la settimana scorsa mi pare la stessa situazione.
Arriva dall’alto quest’odore. Le vernici in genere hanno dei solventi che sono tossici, si va dal semplice mal di testa a problemi polmonari.
Se lei ci assicura che questa è solo una puzza e che non è dannosa per la salute, noi la sopportiamo Lei ci dica che non è dannosa per la salute. Se è soltanto una puzza siamo tutti zitti. Ci stiamo guardando e tutti facciamo dei cenni rispetto a questo odore, vorremmo che ci rassicurasse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio solo dire che siamo fermi da quasi due mesi e proprio oggi danno il solvente, bisogna che chi segue i lavori sappia quando noi veniamo. Grazie.
PRESIDENTE. Ho chiesto al tecnico, non posso rassicurare non essendo un esperto. Nessuno sapeva che i lavori si sarebbero svolti questa mattina, che si sente puzza di diluente.
Abbiamo chiesto al tecnico che segue i lavori di darci una risposta e di avere una rassicurazione.
Possiamo fare in questi tre modi: mettere in votazione la chiusura del Consiglio in questo momento per motivi di tutela e sicurezza delle persone che sono in quest'Aula; sospendere in attesa di avere una risposta da parte del tecnico incaricato; proseguire sulla base di una situazione che è personale, soggettiva e di volontà, oltre questo non posso fare.
Mi dice il Segretario dell’Assemblea che ha risposto al telefono l’ingegnere che afferma che non è tossica ed in ogni caso fa sospendere i lavori.
La richiesta della Consigliere Casini va valutata perché la tutela della salute è prevista dalla Costituzione.
Mettiamo in votazione le due proposte: la prima è di chiudere in questo momento il Consiglio e rinviarlo alla prossima volta, per sicurezza, al fine futuro di evitare valutazioni di danni che potrebbero in qualche modo essere rivendicati da qualcuno per lesioni personali patite.
Chi è a favore e chi è contro può fare un intervento di tre minuti.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi viene da dire che non occorre mettere in votazione, questa è la mia opinione e mi rivolgo anche ai Consiglieri di maggioranza.
Non mi sembra opportuno mettere in votazione la chiusura della seduta, credo che si possa andare avanti e se fosse possibile far smettere di sopra, sarebbe meglio andare avanti senza votare, lo dico anche per i Consiglieri di maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. L’ingegnere ci ha assicurato che fa sospendere i lavori per tutta la durata del Consiglio, è un’assicurazione verbale, però adesso ce la facciamo mettere anche per iscritto.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono d'accordo con il Consigliere Carancini, facciamo smettere i lavori e apriamo tutte le botole che si possono aprire. Grazie.
PRESIDENTE. Ritiro la mia proposta di mettere in votazione la chiusura del Consiglio regionale, rinviamo magari fra qualche minuto la verifica della puzza, che è presente in questo momento in Aula, per accertare se la sospensione dei lavori determina un calo della forza e dell’intensità dell’odore.
Interrogazione n. 899
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Urgente erogazione dell’assegno di cura agli anziani non autosufficienti dal mese di agosto”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 899 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARINI. Grazie, Presidente. La Regione Marche sostiene le persone anziane non autosufficienti over 65 attraverso interventi volti a rafforzare e favorire la loro autonomia e la loro permanenza a domicilio.
L'assistenza domiciliare è sostenuta nella Regione Marche con risorse dal fondo nazionale per la non autosufficienza e dal fondo regionale per la non autosufficienza.
Con delibera della Giunta regionale del 27 dicembre 2022 sono stati approvati criteri di riparto e le modalità di utilizzo di risorse regionali annualità 2020/2022 i cui interventi si stanno realizzando nel corso del 2023, si finanziano l’assegno di cura e il servizio di assistenza domiciliare (SAD) a favore delle persone anziane non autosufficienti. Sono state stanziate risorse pari ad 2.550.000 euro per consentire agli Ambiti territoriali sociali di avviare le procedure territoriali.
In merito alle risorse del fondo nazionale per la non autosufficienza, il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 ottobre 2022, recante: “Adozione del piano nazionale per i non autosufficienti per il triennio 2022/2024”, ha previsto per la Regione Marche risorse complessive pari a 73.000.000 di euro per il triennio 2022/2024. Queste risorse prevedono che la programmazione per gli anni 2022/2023/2024 avvenga attraverso un percorso partecipato attivato dalla Regione e che tale programmazione debba essere poi successivamente approvata dal Ministero.
La Regione ha avviato questo percorso istruttorio e le linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza sono state approvate con la delibera di Giunta regionale n. 1132 del 31 luglio, è stato chiesto il parere alla Commissione assembleare competente e al Cal e lo schema della delibera di Giunta regionale è stato trasmesso al Ministero. Ad oggi il Cal ha espresso parere favorevole ed il 13 settembre la IV Commissione consiliare ha dato il parere favorevole.
Le Marche sono tra le prime otto Regioni ad aver mandato al Ministero il piano delineato. Ottenuta l'approvazione del Ministero, si procederà ad adottare la delibera di Giunta regionale, con l'impegno e la liquidazione di spesa per gli ambiti territoriali sociali.
Tra le 20 Regioni d'Italia le Marche hanno inviato al Ministero, tra le primissime Regioni, il piano. Attendiamo il riscontro da parte del Ministero e contiamo di liquidare queste risorse agli Ambiti territoriali sociali nelle prossime settimane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Saltamartini. La mia interrogazione nel titolo riportava “urgente erogazione dell’assegno di cura agli anziani non autosufficienti” e mi riferivo all’urgenza dal mese di agosto, avevo depositato questo atto il 28 luglio.
Il problema è che molte famiglie hanno quest’assegno di cura e per loro è indispensabile per potersi pagare le bollette e alimentarsi, in alcuni casi.
Lei oggi nella sua risposta non ha fatto alcun cenno al grave ritardo commesso da questa Regione, dice che siete state tra le prime otto Regioni in Italia, ma essere gli ultimi tra i somari non è un modo di cui vantarsi. Vorrei portarle l’esempio dell’Ambito territoriale di Pesaro che nel 2022, con il primo trasferimento di fondi della Regione, aveva coperto tutte le mensilità per gli assegni di cura fino a luglio, poi con il saldo successivo aveva coperto le mensilità fino a dicembre per tutti gli aventi diritto.
Lo stesso Ambito territoriale quest’anno, nel 2023, è riuscito a soddisfare solo 129 domande, ne sono rimaste fuori quasi altrettante, ne sono state ammesse solo 129 con la riduzione del limite Isee a 8.000 euro, famiglie con una soglia di povertà inferiore e solo per cinque mensilità.
Questo significa che molte famiglie sono state abbandonate a loro stesse, non avranno l’assegno di cura. Lei ha fatto riferimento ad una delibera di Giunta prevista nelle prossime settimane quando sarà assegnato l’assegno di cura. Vorrei chiederle: ma i mesi persi saranno recuperati? Saranno stanziate anche quelle risorse? E soprattutto le altre famiglie con un Isee superiore a 8.000 euro, che l’anno scorso hanno avuto l’assegno per il mantenimento degli anziani, potranno essere recuperate?
Le faccio presente che l’assegno di cura è nato per consentire alle famiglie di curare e mantenere una persona non autosufficiente, anziana, a casa, per non rivolgersi alle RSA. Anche per la Regione dovrebbe essere un incentivo per queste famiglie e non una penalizzazione.
A causa del taglio dei trasferimenti ai Comuni da parte della Regione Marche nel 2023 centinaia di famiglie hanno subito la perdita di quest’assegno e si sono trovate in un grande stato d’indigenza. La invito a fare un ulteriore …
Interrogazione n. 901
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Autismo Marche - Contributi per sottoprogetto Età Adolescenziale ed Adulta (ore aggiuntive di assistenza), da destinarsi agli Enti gestori dei Centri diurni”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 901 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione che si occupa di autismo dà la possibilità di apprezzare lo scopo, il fine di questa interrogazione, anche se il Consigliere Biancani spesso si allarga e assume la veste non solo di oppositore, ma anche di amministratore.
Devo dare atto al suo personale impegno su questo tema, quindi rispondo a questa interrogazione con dei dati che naturalmente dovranno e potranno essere confutati o comunque criticati.
Alla prima domanda che viene rivolta con l’interrogazione le evidenzio che il tariffario è in via di aggiornamento, l’ho sollecitato più volte e gli uffici mi hanno detto che stanno lavorando alacremente da alcuni mesi. La prima risposta è che il regolamento regionale, che è un regolamento datato, il n. 1 del 2018, è in via di aggiornamento. Solleciteremo gli uffici ad aggiornarlo nel più breve tempo possibile.
La seconda domanda che pone nella sua interrogazione è: “se nelle more della riorganizzazione completa dei servizi e delle relative tariffe, si intende proseguire il progetto in premessa continuando a garantire le ore aggiuntive di assistenza”. La risposta è che trattandosi di un intervento indispensabile l’amministrazione darà continuità e garantirà la prosecuzione anche nell’annualità 2024 al sottoprogetto dedicato all'età adolescenziale e anche a quella adulta, per sostenere i costi di centri diurni riferiti all'anno 2023, in attesa che si provveda alla riorganizzazione dei servizi e delle relative tariffe. Tuttavia, avendo a bilancio un fondo contingentato pari a 550.000 euro sarà possibile dare continuità solamente ad interventi rivolti alle persone con disturbi dello spettro autistico che sono nel progetto, di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1891 del 2002, prima dell'anno 2018. Infatti, le nuove domande pervenute al settore contrasto al disagio dal 2019 ad oggi, per un numero complessivo di 9 utenti, sono state congelate in attesa di riorganizzare i servizi e demandare la gestione direttamente alle Aziende sanitarie territoriali.
Si fa presente che il sottoprogetto dedicato all'età adolescenziale ed adulta risale ad una delibera antecedente la legge regionale sull’autismo, per cui necessariamente si andrà a verificare un conflitto tra questi provvedimenti, quindi, sarà necessario riattivare un percorso per dare esecutività a quella prima delibera.
“In caso di risposta affermativa, quante risorse finanziarie, si ritiene di finalizzare …”, come ho già riferito, il progetto dedicato all'età adolescenziale adulta potrà essere assorbito all'interno della gestione ordinaria di centri diurni ad opera delle Aziende sanitarie editoriali.
Desidero concludere questo intervento ringraziando ancora una volta il Consigliere Biancani per la sua stretta aderenza ai temi, senza strumentalizzazioni, su materie che riguardano persone particolarmente sensibili a questi interventi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Continuo a fare questo tipo di interrogazioni perché ritengo che il problema dell'autismo sia molto importante e bisogna trovare soluzioni sia per le persone coinvolte direttamente che per le famiglie.
I centri diurni socio-educativi sono in difficoltà perché servono risorse e ore aggiuntive per l'assistenza. In particolare chiedono risposte chiare rispetto alla prosecuzione del progetto autismo Marche perché ci sono molte situazioni che sono ingestibili dalle famiglie.
Il progetto di integrazione socio-sanitaria per l’età adolescenziale ed adulta prevede un pacchetto di ore aggiuntive per l'assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico che frequentano i centri socio-educativi riabilitativi, senza queste ore aggiuntive non ci sono le condizioni per prestare le necessarie attenzioni.
Fino allo scorso anno, in attuazione della legge che ne faceva riferimento, la Regione ha continuato a sostenere, finanziando attraverso il fondo sanitario indistinto, le risorse necessarie per implementare le ore, mentre per il 2023 ed a tutt'oggi non ci sono garanzie, sebbene ci siano ancora delle persone che attendono di poter essere inserite, anche perché nel frattempo altre sono fuoriuscite, però senza garanzie i vari centri non ne inseriscono di nuove.
Con la legge n. 21 del 2016, nelle more di questa riorganizzazione completa dei servizi, si dovranno rivedere anche le varie tariffe che vengono applicate perché quando si parla di soggetti autistici le tariffe previste non sono sufficienti. Sappiamo tutti che le persone che sono colpite da autismo hanno necessità di essere seguite maggiormente e ci sono dei casi in cui c'è la necessità di un operatore per ogni assistito perché ci sono dei ragazzi che tendono anche a comportamenti autolesionistici.
Assessore, le chiedo di seguire con attenzione questo argomento, le risorse sono importantissime ed è importantissimo allargare il progetto. Grazie.
Interrogazione n. 904
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Vitri
“Autonomia AST provinciali – Budget provvisorio 2023 e servizio mensa e/o buono pasto sostitutivo AST Fermo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 904 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione del Consigliere Cesetti si riferisce ad alcune notizie che sono apparse sulla stampa per un ventilato provvedimento il cui procedimento è stato avviato da un dirigente dell'Area territoriale di Fermo per la compressione e contenimento della spesa, quindi +ha avviato un procedimento per la compressione dell'esercizio del diritto al servizio mensa buono pasto sostitutivo.
La notizia appena è stata appresa dall'Assessorato e da chi vi parla ha fatto sì che ci fosse un intervento immediato con il direttore generale, il problema è stato risolto e il provvedimento che era in via di emanazione non ha avuto effetti.
Ringrazio le organizzazioni sindacali per aver tempestivamente segnalato il fatto, ogni tanto capita che nell'ambito dell'esercizio dell'autonomia di organizzazione aziendale ci sia un dirigente che avvii un improvvido provvedimento.
Sottolineo e informo i lavoratori dell’Azienda sanitaria territoriale di Fermo che non saranno toccati i loro diritti perché è interesse della Regione, dell'amministrazione e anche mio personale, in qualità di Assessore responsabile della materia, di garantire il benessere dei lavoratori e soprattutto di impegnarci affinché il benessere professionale sia garantito.
Voglio anche aggiungere che nella realizzazione del nuovo ospedale di Fermo saranno previsti dei servizi per gli asili per il personale femminile e un servizio mensa adeguato e corrispondente agli impegni che il personale della sanità deve garantire nella nostra Regione, in via generale per garantire a tutti cittadini una qualità di cura che noi auspichiamo di realizzare migliorando le preesistenti condizioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la tempestività delle risposte. Rispetto alle mie interrogazioni risponde sempre con celerità e qualche volta per la verità risolve anche i problemi che vengono posti, come in questo caso.
Non mi posso dichiarare completamente soddisfatto sebbene lo sia per il ripristino immediato dei buoni pasto e la revoca di quell'improvvido provvedimento, così è stato definito dall’Assessore Saltamartini.
E’ un improvvido provvedimento che non dobbiamo scaricare sul dirigente che l'ha adottato perché è stato indotto da provvedimenti della Regione Marche. Il direttore amministrativo facenti funzioni l’ha motivato: “Al fine di realizzare economia di gestione a seguito del rilievo di Regione Marche sullo scostamento tra budget provvisorio 2023 e report periodico”.
Risulta che la Regione Marche abbia richiesto all'Azienda sanitaria territoriale di Fermo, immagino anche alle altre Aziende sanitarie territoriali, di predisporre, perseguire e rendicontare specifiche azioni volte al rientro nel budget provvisorio assegnato nel 2023, pur avendo l’Ast ben motivate le ragioni dello scostamento registrato.
Che cosa è avvenuto? Gli uffici hanno chiesto all'Azienda di rientrare e qui si pone il grande tema dell'autonomia delle Aziende sanitarie territoriali, quello che dicevo io in occasione del varo della legge n. 19, che l’autonomia giuridica per essere effettiva ha bisogno dell'autonomia finanziaria, gestionale, organizzativa. Non si può procedere sempre con budget provvisori rispetto ai quali poi bisogna rientrare.
D'altra parte, sappiamo bene che l’Azienda sanitaria territoriale di Fermo è sotto finanziata da sempre e chiederle addirittura di rientrare non faccia neanche bene alla credibilità del sistema. Interverrei sui dirigenti regionali che adottano questi ...
Interrogazione n. 905
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Biancani, Mastrovincenzo, Vitri
“Primario UOC Cardiologia ad indirizzo riabilitativo dell’ospedale di Camerino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 905 dei Consiglieri Carancini, Biancani, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La valutazione sull'esito del periodo di prova di un primario è un procedimento che è scandagliato e disciplinato dal contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto. Il giudizio si svolge attraverso un procedimento complesso che vede la partecipazione di organi e di dirigenti, questo procedimento si è concluso con la risoluzione del contratto e questo è il procedimento che riguarda Camerino.
Nel nostro Paese, ripartendo anche da alcune affermazioni contenute nell’interrogazione, non c'è l’avvocato del popolo, i cittadini possono accedere liberamente agli atti della pubblica amministrazione e possono verificare, in base al principio del freedom of information act del 2013, più volte aggiornato, le attività delle pubbliche amministrazioni che hanno un principio di organizzazione di assoluta trasparenza.
L'interessato gode di strumenti di tutela giurisdizionali e non che consentono, nel caso in cui la pubblica amministrazione commetta degli errori, la piena tutelabilità.
Mi risulta dagli atti che mi sono stati forniti che l'interessato ha inviato all'Azienda una mera diffida, ma non ha avviato i percorsi di tutela giurisdizionale.
Con riferimento a quanto contenuto nel testo dell'ordinanza, il popolo quando elegge dei Consiglieri regionali o comunali non elegge dei giudici supremi che hanno il potere di giudicare le pubbliche amministrazioni. Nel nostro Paese, per fortuna, grazie ad un percorso millenario, il diritto di critica è esercitabile da chiunque, ma anche i direttori delle Aziende possono esercitare il diritto di risposta e di critica alle infondate critiche che vengono rivolte dai Consiglieri comunali o regionali. Non c'è un delitto di lesa maestà nei riguardi dei Consiglieri regionali se i dirigenti e le Aziende rispondono.
Auspico che le Aziende si possano difendere e possano comunicare all'opinione pubblica la mole di informazioni non vere ed infondate che spesso vengono propalate e propagandate per conflitto politico.
Il procedimento è stato avviato secondo le norme e le garanzie previste dai contratti collettivi di lavoro, che hanno una base giuridica e legale consolidata, per cui non penso che nel nostro Paese ci possano essere dei dirigenti che hanno la piena disponibilità nel decidere il periodo di prova di un dipendente pubblico. Il procedimento fino a prova contraria ha riguardato tutte le norme previste nel nostro ordinamento.
Ritengo che queste interrogazioni servano per denigrare il sistema pubblico per quasi ventilare l'ipotesi che ci siano state delle irregolarità, quindi invito l'interrogante, se ha queste notizie, di farle direttamente presenti agli organi giurisdizionali perché nel nostro Paese la legalità è un valore che noi difendiamo, che è mio compito preciso difendere sia come cittadino, che come Consiglio regionale, che come Assessore alla sanità.
Queste strumentalizzazioni sui concorsi ritengo che appartengano ad una cultura negativa che tende solo a denigrare il servizio sanitario e non fa emergere la verità.
Nell'esercizio del potere di accesso agli atti, l'interrogante potrà verificare tutto ciò che non va e quindi potrà nell'esercizio dei suoi poteri segnalarlo agli organi competenti.
Ventilare queste accuse in via generale credo che sia una cosa negativa anche per l'onore e il prestigio di un Consigliere regionale. Grazie.
PRESIDENTE. L’ingegnere che segue i lavori, ha fatto una verifica e ci conferma che non c'è nessuna conseguenza sulla tutela della salute per quanto riguarda l'odore che stiamo sentendo, farà una risposta formale in modo tale che siamo del tutto tranquilli. Penso che possiamo continuare. Sono stati interrotti i lavori come avevamo chiesto.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, alla mia reputazione ci penso io, lei pensi alla sua e non si preoccupi di me.
Lei come al solito non risponde, avevo fatto quattro domande per niente polemiche, tanto che partivano da un fatto oggettivo: non si ricorda a memoria d'uomo che un primario assunto nel periodo di prova sia stato cacciato dopo sei mesi, è capitato con lei e con la dottoressa XY, che è la sua direttrice di Azienda territoriale.
Ho chiesto quali fossero le motivazioni senza fare commenti, ho chiesto se erano state intentate azioni giudiziarie e lei ci ha detto che non ci sono.
Le ho chiesto, visto che lei ha letto gli atti, come ha dichiarato, se corrisponde al vero la circostanza che al dottor XX viene imputato di essersi fatto parte diligente in relazione al ruolo che assumeva dentro una collaborazione con l'università, il che sarebbe abbastanza scandaloso se fosse avvenuto. Visto che lei ha letto gli atti ce l’avrebbe potuto dire perché qui non si tratta di questioni tecniche. Lei ci risponde sotto il profilo tecnico, facendoci una lezione non so di che materia, una lezione tecnica, ma non risponde sul fatto politico.
Io le ho chiesto se è vero che al dottor XX si imputa una richiesta di collaborazione all'università, non so se vi rendete conto, rispetto alla condizione di Camerino, sarebbe davvero una cosa piuttosto grave, e se è stato valutato il rischio di soccombenza in questa vicenda, ma non essendoci ai suoi occhi nessuna azione giudiziaria incardinata giustamente non poteva rispondere.
Caro Assessore, purtroppo lei da questo punto di vista non assolve al suo dovere, è un irresponsabile come per il fatto di non avere informato i cittadini marchigiani che c'è una situazione di Covid abbastanza preoccupante, soprattutto per le fasce deboli e lei è l’artefice della cacciata di un primario dopo sei mesi, primo nella storia.
Vedremo quello che succederà su questa vicenda. Grazie.
Proposta di legge n.148
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Modifiche alla legge regionale 19 luglio 1992, n. 29 (Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica”
(Relazione approvata dalla I Commissione assembleare permanente ai sensi del comma 8 dell’articolo 86 del Regolamento interno)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 148 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
La discussione generale è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi Consiglieri e agli Assessori.
Questa proposta di legge riguarda la disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica, dopo essere arrivata in Commissione, oggi arriva in Aula con parere non favorevole.
Comprendo le motivazioni per cui i firmatari, il primo firmatario è il Consigliere Biancani, hanno portato in Aula questa proposta. Hanno spiegato che a seguito dell'introduzione della legge Delrio, la n. 13 del 2015 - sappiamo bene – le Province non hanno più funzioni amministrative in materia di formazione professionale e da 10 anni non sono più riuscite ad istituire e ad organizzare i corsi di formazione del servizio volontario di vigilanza ecologica. Questa legge solleva le Province dalla competenza esclusiva ed istituisce, organizza e gestisce i corsi di formazione e aggiornamento delle guardie ecologiche volontarie in capo alla Giunta regionale, per cui la formazione professionale delle guardie ecologiche non viene più fatta dalla Provincia ma dalla Regione.
Perché è sbagliata questa proposta di legge? Poi lo spiegherò, intanto analizziamo la proposta di legge che consta di 5 articoli.
L’articolo 1 modifica l'articolo 5 e prevede che la Regione definisce il profilo professionale, i requisiti e gli standard formativi, inoltre elimina il riferimento alla Consulta ecologica prevista dalla legge regionale n. 40 del 1981, abrogata nel 2006. L'articolo 1 recita che la Giunta regionale svolge compiti di indirizzo e coordinamento delle attività delle guardie ecologiche volontarie, in particolare definisce il profilo professionale delle guardie ecologiche volontarie, i requisiti e gli standard formativi di cui all’articolo 9 e cura il coordinamento delle attività dei gruppi provinciali. Quindi, è demandato tutto alla Regione.
L'articolo 2 elimina dall’articolo 6 della legge regionale 29/1992 “fra le competenze provinciali l'organizzazione dei corsi di formazione e aggiornamento alle guardie ecologiche volontarie”.
L’articolo 3 prevede la sostituzione dell'articolo 9, ridefinisce le norme relative ai corsi, comprese quelle che regolano l'esame teorico pratico finale. Infatti l'articolo 9 della legge è sostituito dal seguente “Articolo 9 (Corsi di formazione e di aggiornamento professionale). La Giunta regionale determina il profilo professionale e lo standard formativo della guardia ecologica volontaria e definisce i requisiti dei soggetti abilitati ad istituire, organizzare e gestire i corsi di formazione e aggiornamento. I corsi si concludono con un esame teorico-pratico. La commissione d’esame, nominata su richiesta dell'ente di formazione, con provvedimento della Regione, è presieduta da un funzionario della Regione ed è composta da: due esperti in discipline ecologiche ed ambientali; un esperto in legislazione in materia ambientale ed un funzionario di pubblica sicurezza”, quindi, tutto passa alla Regione.
Con l’articolo 4 si eliminano nell’articolo 14 della legge regionale 29/1992 i riferimenti alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 6 abrogato con l’articolo 2 di questa legge.
L'ultimo articolo contiene la salvaguardia degli atti amministrativi assunti prima di questa modifica.
Lo dico a tutti i firmatari di questa legge, Consigliere Biancani, il problema è questo e lo abbiamo detto anche in Commissione, l’abbiamo spiegato e abbiamo dato il diniego. La formazione professionale non riguarda questa legge, per quale motivo? Perché riguarda l'inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro dei dipendenti. Qui si parla di una preparazione ed è diverso il termine formazione professionale e preparazione di volontari che operano a tutela dell'ambiente. Togliendo questa funzione alla Provincia la depauperiamo la funzione relativa alla tutela e valorizzazione dell'ambiente.
Il punto cruciale per cui abbiamo detto no a questa proposta di legge sta nella differenza sostanziale e non formale del termine formazione professionale, che attiene alle competenze che riguardano la Regione, che sono state trasferite con la legge Delrio alla Regione, e preparazione di volontari.
Con la formazione professionale si prepara il lavoratore ad essere inserito o reinserito nel mondo del lavoro.
Per quanto riguarda le guardie sono volontari e si preparano ed è per questo motivo che noi non abbiamo dato il nostro parere favorevole . E’ fondamentale perché parlare di formazione professionale e preparazione di volontari non è la stessa cosa. L’abbiamo chiarito in Commissione e anche oggi ripetiamo la stessa identica cosa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Faccio una premessa anche per mettere nelle condizioni l’Assessore di ricostruire il percorso. Chiedo ai Consiglieri Ciccioli e Marinelli di stare attenti perché stiamo facendo un errore gravissimo.
La mia proposta di legge parla di formazione professionale ed è sbagliato che nella Commissione, su proposta dei tecnici della Commissione, il testo sia stato completamente modificato. Era stato presentato un testo che era conforme, ma erroneamente per le GEV ho parlato di formazione professionale, mentre si trattava di formazione di volontari, poi il testo in Commissione è stato emendato e non si parlava più di formazione professionale, ma di aggiornamento di formazione, quindi non facciamo il gioco delle parole. Nel testo formazione professionale non c'era più perché, grazie al supporto della Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari, in Commissione l’abbiamo completamente modificato.
Oggi è in discussione il testo che abbiamo presentato come gruppo Partito Democratico, sapendo che però è stato fatto un lavoro in Commissione durato mesi, dove il testo che avevamo individuato era completamente conforme, non si parlava più di formazione professionale, ma di formazione.
La Commissione ha lavorato settimane perché il Consigliere Biancani ed il gruppo PD erroneamente hanno parlato di formazione professionale, però si trattava di formazione.
Con questa proposta di legge si vuole modificare la l.r. 29/1992, che disciplina il servizio volontario di vigilanza ecologica, relativamente alla disposizione concernente il regime di corsi di formazione e aggiornamento delle guardie ecologiche.
L’obiettivo di questa norma è di sollevare le Province rispetto a questa competenza, che oggi è esclusiva, che la legge regionale originaria dava loro, quella di istituire, organizzare e gestire i corsi di formazione.
Le Province a seguito della legge Delrio, come ha menzionato la Consigliera, la legge 13/2015, che abbiamo utilizzato a livello regionale, non hanno più attiva amministrativa in materia di formazione, non formazione professionale, perché il passaggio dalla formazione professionale alla formazione in Commissione l'abbiamo già fatto, non c’è più la formazione professionale.
Le motivazioni del parere negativo della Commissione: una è la formazione professionale, che non c'era più perché avevamo fatto un testo nuovo, l’altra è perché andiamo a togliere la competenza alla Provincia.
La Provincia ha scritto una lettera all’Assessore regionale il 21 ottobre 2022, a cui non è stato dato seguito, con la quale propone alla Regione di prendere i corsi di formazione e aggiornamento rispetto alle guardie ecologiche provinciali in virtù del fatto che negli ultimi 10 anni non ha fatto i corsi e non ha più strutture per organizzare i corsi, non professionali - i corsi di formazione in generale non vengono fatti più dalla Provincia - chiedendo a noi di adeguare la normativa, come è stata adeguata per le guardie ittiche e venatorie, che sono volontari, di cui la Regione si è vocata la formazione. Perché le guardie ittiche e venatorie sì e le guardie ecologiche no? Si trattava di riconoscere quello che la Regione ha già fatto e di prendere anche la formazione delle guardie ecologiche volontarie.
Guardie ittiche, legge regionale 11/2003. Con la legge Delrio l’attività di formazione e aggiornamento delle guardie volontarie ittiche passa alla Regione, tanto che il decreto della Giunta Acquaroli autorizza i corsi di formazione e con le delibere n. 356 del 2022 e n. 37 del 2023 avvia i corsi di formazione per le guardie volontarie ittiche.
Per quanto riguarda le guardie venatorie la Regione ha la competenza sia dell'aggiornamento che dei corsi di formazione. Le 3 figure sono: guardie ittiche, guardie venatorie e guardie ecologiche volontarie, due la Regione le prende e una no.
La Regione Marche, non all’epoca della Giunta Acquaroli, ma del Consigliere Biancani, approva il corso di formazione, l'Università di Urbino fa una proposta alla Regione Marche, che nel 2020, quindi non il Presidente Acquaroli e l’Assessore Aguzzi, autorizza l'attività formativa all'Università di Urbino e vengono formate 15 persone. Ci si accorge poi che con la legge Delrio non era passata l’attività di formazione per i volontari delle GEV e oggi la Provincia, alle 15 persone che hanno fatto una formazione di 120 ore, inutile, non riconosce il corso perché lo ha autorizzato la Regione e perché tutte le competenze di formazione anche di volontariato sono passate alla Regione.
Votate pure contro, la legge sulla formazione professionale non esiste più perché l’avevamo già definita. Grazie al lavoro di tutti i componenti della Commissione abbiamo cambiato quelle parole che potevano renderla incompatibile, ma la formazione con la legge Delrio in tutta Italia è passata alle Regioni.
E’ una volontà politica legittima non voler organizzare la formazione delle guardie ecologiche, che sono le uniche che fanno attività di vigilanza ambientale. Posso dire che alla Regione interessano le guardie ittiche, interessano le guardie venatorie e non quelle che fanno tutela ambientale.
Gli atti e le norme parlano chiaro, è tutto scritto, questa è una volontà politica, dopodiché il diniego è stato firmato dal servizio, che ha preparato la risposta negativa, sapendo che questa risposta non è stata opportunamente verificata perché tutti gli altri corsi di formazione, così come avevamo corretto la legge, oggi li sta facendo la Regione, tanto che nel 2022/2023 ha dato il via ai corsi di formazione.
Valutate, bocciate pure questa norma, io non mi fermerò, voglio capire se il parere negativo è inventato o è giusto perché o la ripresentiamo oppure tutta la formazione, anche le guardie ittiche e venatoria, deve tornare alla Provincia.
Non intendo fermarmi perché questa è una scelta prettamente politica che non condividiamo, che va a sbattere con una normativa che è stata modificata più volte, che va nella direzione che avevamo individuato tutti insieme nella massima serenità.
Ho accettato di modificare e di stravolgere tutto il testo sulla base della proposta del Presidente della Commissione Consigliere Marinelli ed io ho detto: “Modifichiamo tutti, avete ragione, ho fatto una cavolata, ho scritto professionale, modifichiamo tutto”. Non era formazione professionale, ho sbagliato a scrivere così, mi prendo tutte le mie responsabilità, ma la proposta di legge l’abbiamo corretta.
A questo punto chiedo ai Consiglieri di non bocciare questa legge e di approvarla così come avevamo fatto sul testo in Commissione. Non ha senso bocciare una legge quando abbiamo due leggi più i corsi di formazione organizzati.
Poi ci sono 15 persone …, per errore il Servizio ha autorizzato un corso pensando che quella competenza, come tutte le altre, fosse tornata alla Regione, in realtà quella è rimasta incagliata, per questo l'inserimento della norma transitoria perché, qualora il corso di formazione avesse tutte le caratteristiche necessarie per garantire l'attività di formazione, potrebbe essere approvata.
Fate come vi pare, penso di essere stato anche troppo lungo e nessuno può dire che non ha capito. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’ Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Nel massimo rispetto delle funzioni del Consiglio, che si regolerà e deciderà come riterrà più opportuno, mi permetto di dare una valutazione su questo settore che conosco anche se non mi riguarda direttamente.
Il percorso che è stato avviato non passa per il mio ufficio riguarda l'ufficio caccia, che è gestito da un altro Assessore e all'epoca era gestito da un altro Assessore ancora che oggi è Parlamentare.
Questa cosa mi è stata sottoposta più volte e cerco di dare il mio contributo e le mie motivazioni ed è per questo che ritengo giusto anche questo diniego che la maggioranza ha espresso, poi il massimo rispetto se poi il Consiglio regionale decide in altro modo, ne prenderò atto, dico la mia.
Questa tipologia di attività non riguarda l'attività legata alla Regione Marche, le guardie volontarie territoriali sono coordinate a livello provinciale, anche perché sono guardie che devono portare avanti la loro attività – non sempre è così nella realtà - insieme alle guardie professioniste, cioè i dipendenti della Provincia, i cosiddetti guardiacaccia, dovrebbero fare il percorso insieme, spesso vanno anche in autonomia, ma al di là di questo dovrebbero andare insieme.
Sono tutte attività coordinate dalla Provincia. Che tipo di servizio devono fare, dove devono andare, che tipo di controllo devono portare avanti, in quali zone devono concentrare la loro attenzione? E’ la Provincia che dà le direttive.
Ditemi voi se la Regione, come ufficio regionale, può dare le direttive su tutto il territorio delle Marche alle guardie volontarie ecologiche: dove devono andare a far servizio, dove devono andare a vedere i capanni da caccia, controllare come si tengono i cani dentro le cucce.
Con tutto il rispetto non credo che sia un lavoro che deve fare la Regione Marche, l'hanno sempre fatto le Province, ritengo che sia opportuno che continuino a farlo.
Questa legge è molto equivoca perché si parla molto di formazione, ma l'articolo dice: “La Giunta regionale svolge compiti di indirizzo e coordinamento delle attività delle guardie ecologiche volontarie, in particolare definisce il profilo professionale delle guardie ecologiche volontarie, i requisiti e gli standard formativi di cui all’articolo 9 e cura il coordinamento delle attività dei gruppi provinciali”. Se passa questa legge da domani un qualche ufficio regionale, che non so quale possa essere, dovrebbe dire alle guardie volontarie dove andare a far servizio, che tipo di attività fare e che tipo di territorio controllare. Avremo noi la conoscenza e la coscienza di dare questo tipo di indirizzo, che è stato sempre in capo delle Province, degli Assessorati provinciali e delle attività provinciali, le famose guardie provinciali.
Non capisco l'utilità di portare questa cosa in Regione, per poi non fare questo compito perché da qui difficilmente avremo l'opportunità, la capacità e la possibilità di realizzare ed indirizzare questa tipologia di controlli.
Oltretutto qui ci riferiamo, se andiamo nel merito della questione, alle motivazioni che si portano avanti. Le Province devono fare i corsi formativi per autorizzare questo tipo di attività e negli ultimi anni – io parlo della mia Provincia, quella di Pesaro-Urbino, non so le altre - non li hanno fatti o comunque sono in ritardo. Allora, un conto è stimolare le Province a farli, magari si può pensare a qualche sovvenzione da parte della Regione, che potrebbe dare qualche soldino anche a bilancio. Potremmo pensare, Consiglieri, di dare qualche soldo alle Province per portare avanti questo tipo attività, però sostituirci alle Province lo ritengo del tutto fuori luogo.
La Provincia di Pesaro-Urbino nel 2019 non portava avanti questi corsi ed il Consigliere Biancani ha pensato all'epoca di suggerire e di forzare i nostri uffici a portare avanti un’iniziativa di questo genere, che all'epoca era stata messa in campo insieme all'università di Urbino. Questa cosa era del tutto illegittima perché poi quelle guardie dovevano essere riconosciute delle Province, che però non avevano svolto il corso. Quando queste persone terminarono il corso ero già Assessore e sono stato invitato dall’Università di Urbino a consegnare gli attestati. Mi sono informato di che tipo di attività si trattasse prima di andare a consegnare gli attestati ed ho visto che il corso era illegittimo, fuori luogo, che non sarebbe mai stato riconosciuto dalla Provincia. Parlai anche con i dirigenti della Provincia e non andai a consegnare gli attestati, perché andare a consegnare gli attestati su una cosa che non avrebbe trovato riscontro nella realtà …, la figura da stupido non la vado a fare per cui ho trovato una scusa, era il tempo del Covid, ho detto che era inopportuno che si svolgessero iniziative del genere e non ci sono andato.
Gli attestati sono stati dati, ci sono 15 persone che hanno fatto il corso, ma la Provincia non lo riconosce perché il corso doveva farlo lei. E’ illegittimo che la Regione faccia i corsi.
Facciamo finta che oggi quest’Aula voti questa legge e che da oggi in poi queste attività siano portate in Regione, ma secondo voi questo può sanare un corso fatto nel 2019? La legge è retroattiva? Anche se l’approvassimo quel corso non verrebbe sanato e la volontà del Consigliere Biancani, insistendo, è sanare quel corso, ho le prove per dire questo, non lo penso io.
Ritengo fuori luogo questa situazione perché andiamo a sottrarre alle Province una parte di funzioni fondamentali, che il comma 85 dell’articolo 1 della legge 56/2014 attribuisce loro: “quale ente con funzioni di area vasta sono attribuite le funzioni fondamentali relative alla tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza”.
Oltretutto questa disposizione non potrebbe incidere retroattivamente su una attività effettuata in precedenza, non qualificabile in senso stretto con formazione professionale. Anche approvandola non potremmo sanare quel famoso corso del 2019.
Quando dico che ho le prove, il Consigliere Biancani non me ne voglia, è quasi una goliardata, ma la dice lunga sulle motivazioni reali, questo è un whatsapp che un po' di giorni fa ha fatto a tutte le 15 guardie che hanno partecipato a quel corso, non è un reato, e comunica che martedì (oggi) andrà in Aula questa cosa e parla della competenza della formazione delle guardie ecologiche e della regolarizzazione del corso GEV fatto dall’Università di Urbino, parla di regolarizzazione, “si porta in Aula una legge che regolarizzerà il corso del 2019,” questo lo scrive il Consigliere Biancani ai diretti interessati, vuol dire che è evocata da questo.
Per una stupidaggine fatta da questa Regione nel 2019 del tutto fuori luogo, noi oggi andiamo a cambiare una legge che sottrarre alle Province una loro competenza, che devono continuare a portare avanti.
Come Assessore all’ambiente mi prendo l’impegno di chiedere a questo Consiglio di inserire nel prossimo bilancio di previsione un fondo di qualche decina dei migliaia di euro da dare alle Province per intraprendere corsi di questo genere e riconoscere gli attestati, come è legittimo che sia. La Provincia di Pesaro-Urbino, non so le altre, è da qualche tempo che non fa corsi perché dice di non avere disponibilità finanziarie, non è che non ha competenze o la volontà di farli.
Mi prendo l’impegno di dare una mano alle Province per portare avanti i corsi, ma inventarci oggi un percorso non conforme alla strategia storica di attività delle Province per sanare un corso indebitamente portato avanti in fase pre-elettorale …, tant’è che io ero già Assessore quando il corso è terminato e sono stato chiamato per consegnare gli attestati e non andai. Si è fatto strumentalmente un corso come Regione a 15 persone in maniera impropria.
Andare oggi a sanare una cosa di questo genere, stravolgendo la legge, la ritengo fuori luogo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Parto sempre dal presupposto che signori si nasce, nel senso che io ho diversi messaggi dell’Assessore Aguzzi che se dovessi tirar fuori, auguri …, però neanche sotto tortura tirerò mai fuori un messaggio che l'Assessore mi ha mandato fidandosi di me e l’ha fatto sapendo che non l’avrei ai utilizzato per causargli un danno o per fare polemica. La invito, Assessore, l’ha fatto una volta non lo faccia più, a non leggere un messaggio …., ha fatto di più, ha fatto intendere che io faccio la legge per queste 15 persone.
La legge in Commissione è stata stravolta, quella di cui lei ha parlato non c'è più, la Commissione l’ha modificato parlando di formazione. C’era la mia disponibilità di rivederla completamente, a me interessava che per le guardie venatorie e per le guardie ittiche alle quali lei tiene molto, e sappiamo tutti qual è il motivo ... Lei non vuole che vadano in giro le guardie ecologiche volontarie e siccome non le vuole, non lo fa lei e lo lascia fare alle Province, sapendo che non lo faranno mai, quando invece la legge prevede che siano le Regioni a doverlo fare perché per le guardie volontarie ittiche e venatorie la competenza è passata in Regione.
Il testo che ha letto non c'è più e la polizia provinciale, di cui ha parlato lei, la paga la Regione. Forse non lo sa, le guardie caccia della Provincia non le paga più la Provincia, c’è stato un accordo con la Regione, sono rimaste in Provincia, ma vengono pagate dalla Regione, sono sotto il controllo della Regione. Lei vorrebbe controllare quello che fanno le guardie ittiche o le guardie venatorie? Loro devono fare la loro mission: andare a controllare, non glielo devo dire io. Come dire ai Carabinieri, io mi sveglio alla mattina … Sono guardie giudiziarie che possono fermare la gente per la strada ed il decreto viene dato dalla Prefettura. Parliamo di questo, sono volontari ma fino ad un certo punto ed io non mi sognerei mai di dire loro alla mattina cosa devono controllare. Devono fare il loro dovere, quello che è previsto. Grazie.
PRESIDENTE. Il fatto è costituito dalla divulgazione di una notizia riservata.
Ha la parola, per replica, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ho letto una parola di quel messaggio, che diceva di sanare una situazione, per ricollegarmi al fatto che ho motivato precedentemente.
Non ho letto nessun messaggio, ho detto che in quel messaggio c’era la parola “sanare”, però c’è un’altra questione che voglio sollevare: come si permette di dire che io non voglio che le guardie provinciali facciano il loro lavoro.
(intervento fuori microfono)
Stefano AGUZZI. Le deve controllare la Provincia, se si porta quest’attività in Regione si rischia di non controllarla più e sarebbe un danno perché andrebbero meno in giro e avrebbero meno da fare coordinate dalla Regione, mentre coordinate dalla Provincia vanno ogni giorno a fare il proprio lavoro.
A casa mia sono venuti la settimana scorsa a controllare i miei cani e vedere se il recinto era regolare, hanno visto che a tagliare l’erba del giardino era l’Assessore regionale. Sono arrivati a casa mia in divisa perché hanno visto i miei cani in giro per il giardino e volevano sapere se erano i miei. Hanno misurato l’ampiezza del recinto, hanno visto che tutto era in regola e sono andati via. Lei pensa che io voglia impedire l’attività delle guardie ecologiche? Dico alle guardie ecologiche che devono essere organizzate e portate avanti dalla Provincia per far bene il loro lavoro.
Secondo lei riuscirebbero a fare il loro lavoro aspettando gli ordini dalla Regione Marche? Ma che ne sa la Regione dove devono andare, se a Macerata Feltria piuttosto che ad Ascoli Piceno, come fa a coordinarle da qui, non riuscirebbero a far bene il loro lavoro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei partire da l’ultima dichiarazione dell’Assessore Aguzzi, che mi pare non rendersi conto del ruolo delle guardie ecologiche volontarie. Voglio ricordare come vengono definite su Wikipedia, non sono io a dirlo, ma lo dice uno dei siti più popolari che ci siano in assoluto: “Le guardie ecologiche volontarie in Italia sono cittadini che mettono a disposizione il loro tempo svolgendo funzioni di tutela del territorio e fanno capo e sono regolamentate dalle Regioni”, nessun riferimento alle Province, poi prosegue: “La prima norma a menzionare tali soggetti fu una legge regionale della Lombardia, la legge regionale del 29 dicembre del 1980 n. 105”, dopo sono seguite tante altre Regioni: Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, poi le Marche con la legge regionale 29 del 1992 e a seguire la legge del 2010.
E’ evidente che in tutta Italia fanno capo alle Regioni e non capisco perché, a parte alcuni dubbi personali, lei voglia continuare a scaricare sulle Province questa responsabilità. Lei sta dicendo che la Regione non può controllare cosa fanno le guardie ecologiche volontarie, ma non deve farlo, perché lei controlla e dà ordini alle guardie ittiche o ai guardia caccia? Mi auguro di no, sarebbe gravissimo e non dovrebbe farlo nemmeno con le guardie ecologiche volontarie. Nella nostra Provincia le voglio ricordare quanto siano preziose e indispensabili, solo nel 2021 le guardie del raggruppamento GEV hanno effettuato 211 servizi in tutta la provincia di Pesaro Urbino, hanno percorso 9.305 chilometri, notificato 17 verbali, recuperato 43 animali selvatici di notevole peso e dimensioni portati al Cras e il tutto senza avere il minimo sostegno economico dalla Regione, solo con donazioni volontarie e il 5x1000.
Un servizio di cui non possiamo fare a meno anche perché le faccio presente, ad esempio, in merito alla sua delega alla Protezione civile e all’alluvione che abbiamo subito negli ultimi mesi, il ruolo delle guardie ecologiche volontarie può essere indispensabile anche per la tutela dell’alveo dei fiumi perché sono loro che si rendono conto, viaggiando in zone anche periferiche, limitrofe al confine con altre regioni quanto sia necessario e quando sia indispensabile intervenire per la pulizia dei fiumi, inviano segnalazioni. Basta leggere i giornali della cronaca locale, quest’anno hanno segnalato molto spesso delle discariche abusive, sono intervenuti in molte situazioni in cui sarebbe stato impossibile intervenire altrimenti. Un lavoro prezioso e indispensabile che lei continua ad ignorare.
Ricordo, Assessore, che ho presentato anche quest’anno a dicembre un emendamento al bilancio chiedendo alla Regione di sostenerle economicamente come avviene in altre Regioni. Lei e tutta la maggioranza vi siete rifiutati di votarlo, si chiedeva di fare ciò che fanno in molte altre parti d’Italia, dare 50.000 euro per permettere alle guardie ecologiche volontarie quanto meno di pagare la benzina per le proprie auto, invece c’è stato un no categorico.
Continuo a non capire perché venga ignorata l’attività delle guardie ecologiche volontarie, mentre c’è un atteggiamento totalmente diverso nei confronti degli altri volontari, ad esempio quelli della caccia. Non voglio insinuare che questa sia una delle sue passioni, per carità, non mi permetterei, ma perché ai guardia caccia sì e alle guardie ecologiche volontarie no? Perché il settore ittico viene tutelato, sostenuto, valorizzato e le guardie ecologiche volontarie no? Eppure sono indispensabili e ribadisco il valore che possono avere ed hanno avuto anche in passato in molte zone, anche l’intervento ai bordi dei fiumi può essere necessario per prevenire l’esondazione o l’ostruzione dell’alveo dei fiumi quando non vengono puliti adeguatamente.
La invito a rivedere questa sua posizione e a considerare anche l’atteggiamento che sembra quasi pregiudiziale nei confronti delle guardie ecologiche volontarie.
Riconoscere la formazione che hanno effettuato nel 2019, lei oggi ci dice che essendo stata nel 2019 non la può riconoscere, abbiamo bisogno di questi volontari, dovrebbe ringraziarli e riconoscere la loro formazione e da domani chiedere loro di essere attivi, protagonisti della tutela del nostro ambiente. Anzi, al prossimo bilancio di previsione ripresenterò l’emendamento e le chiederò anche di sostenerli economicamente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ricordo che per la legge italiana lo scambio di messaggi a carattere personale e l’inoltro dei messaggi se viene tra persone determinate, che si conoscono, non è un reato. Se invece viene girato o letto o trasferito a terze persone è un reato. Questo ve lo ricordo perché ho un caso personale e conosco la fattispecie. Tanto meno mi sarei aspettata l'Assessore che brandisce il telefonino come a dire di aver trovato il reato del Consigliere Biancani, che poco prima ha dichiarato in maniera trasparente che uno degli obiettivi della norma era quello di sanare la posizione dei 15 soggetti che avevano effettuato il corso, non l’ha negato.
Si poteva evitare tutta questa sceneggiata borderline rispetto alla legittimità in un'Assise che comunque legifera e dovrebbe essere un po' più attenta a tutto questo.
Le guardie ecologiche volontarie c’entrano molto poco con la caccia, tant’è vero che adesso la caccia è vietata ed hanno delle funzioni come, ad esempio, il controllo degli escavi, degli inquinamenti, il controllo e la pulizia idraulica, la tutela degli incendi boschivi e anche della biodiversità. Tutte queste competenze non sono individuabili in capo alle Province solo, ma sono in capo anche alla Regione Marche perché nell’approvazione della legge Delrio tra le quattro materie che sono rimaste assegnate in capo alla Provincia, c'è l’ambiente, ma per delle specifiche competenze. L’ambiente non è soltanto una competenza della Provincia, è anche della Regione. La tutela della biodiversità è una competenza regionale, la tutela dagli incendi boschivi è una competenza regionale, la pulizia idraulica e tutto quello che riguarda gli alvei è di competenza del Genio civile ed è una competenza regionale, come gli escavi che vengono autorizzati lungo i corsi d'acqua.
La competenza di queste guardie non può essere ridotta soltanto alla verifica e al controllo della fauna, non è solo questo ed anche banale visto che esistono le guardie ittico venatorie, sarebbe un duplicato non solo inefficiente, ma anche inutile.
Questo accanimento personale nei confronti dei Consiglieri è di cattivo gusto e quando viene usato da un rappresentante della Giunta è poco signorile, poco raffinato e poco consono a questo Consiglio, che normalmente evita di utilizzare questi toni, anche perché non stiamo discutendo di un tema così complesso, è un tema piuttosto semplice.
Chiaro, è una legge che ha soltanto alcuni articoli e non è la prima volta che sento rispetto ai Consiglieri pesaresi accennare, e farlo in maniera un po’ meno palese, che presunti interessi siano legati alle attività estrattive, ai rifiuti, ad altri temi. Questo secondo me non è una cosa bella, ma è una cosa che deve essere conclusa con questa seduta perché, visto che ci sono le registrazioni, possiamo tutti rivedere quello che è stato detto e fatto in questa sede. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Tutti noi riconosciamo il ruolo importante che hanno le guardie ecologiche volontarie, la vigilanza ecologica, e ringraziamo il loro operato.
La Consigliera Vitri prima citava Wikipedia, ma noi siamo in un'Assemblea legislativa e credo che sia meglio citare le leggi, come la disposizione del 19 luglio del 1992, n. 29 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica” che all'articolo 6 ben disciplina quali sono le competenze della Provincia in merito e all'articolo 8 l'operato di queste guardie.
Le guardie ecologiche volontarie devono operare con prudenza, diligenza e perizia e svolgere le proprie funzioni con le modalità previste nei programmi di lavoro predisposti dalle Province. In molti casi questa prudenza da parte delle guardie ecologiche non è stata usata e questo ritengo che sia un fatto. Molte volte qualcuno ha preferito fare lo sceriffo, in alcuni casi, e questo è grave. Allora, significa che lei non viene nel territorio, ci sono state tante polemiche da parte dei cittadini, non perché si vuole limitare il ruolo di queste guardie, che devono svolgere il loro incarico secondo i dettami dichiarati dalla legge.
Si parla solo di parte di alcuni interventi ed in linea di massima, mentre si ringraziano questi volontari, si devono anche richiamare quali sono i loro compiti. Le accuse strumentali verso l’Assessore sono eccessive, se l'Assessore le potesse limitare aumenterebbe la competenza, il pressing della Regione, invece la Provincia ha alcune competenze all'interno della materia.
L’Assessore ha ben chiarito quali sono le questioni ed ha aperto anche all'erogazione di finanziamenti per i corsi e credo che, al di là di tutto, vada aperto un confronto costruttivo tra le parti per far sì che queste guardie operino nella maniera dettata dalla legge e bisogna, cercando anche capire come si possono sostenere o autosostenere. Non è sempre detto che la Regione debba mettere i soldi, ci sono anche altre modalità, ho parlato anche direttamente con le guardie ecologiche, che si potrebbero adottare.
Secondo il gruppo Civici Marche bisognerebbe aprire un confronto costruttivo e non polemico e ci sia da parte di alcune delle guardie ecologiche la volontà di collaborare con la Regione e con i cittadini che vanno a controllare perché nessuno vuol limitare la loro attività, che non può essere scambiata come attività di sceriffato nel territorio.
Se volete raccolgo anche una memoria di tante lamentele da parte dei cittadini. Con questo non voglio condannare l'operato di tutti, che nella maggior parte dei casi è buono, è un servizio al territorio ed è di puro volontariato perché in molti casi mancano le risorse.
Va dato atto ai tanti volontari ed allo stesso tempo va data una botta al cerchio e una alla botte perché la verità non è mai da una parte o dall'altra, la verità è sempre nel mezzo. Se si vuole perorare la verità anche su questa disciplina bisogna che si apra un confronto tecnico, non messaggi telefonici o audio telefonici, bisogna che si apra un confronto serio e che le accuse strumentali nei confronti dell'Assessore per rispetto tacciano perché che l'Assessore sia un cacciatore e non voglia che le GEV facciano la loro attività è una cavolata che inficia anche un dialogo istituzionale serio.
Facciamo tutti un passo indietro, prendiamoci l'impegno di affrontare insieme la questione con le guardie ecologiche serie che vogliono fare servizio serio e non i sceriffi nel nostro territorio. Cerchiamo di migliorare una situazione che non abbiamo creato noi, ma ereditato. Prima la situazione non era rose e fiori, siamo arrivati noi e le guardie ecologiche sono state riposte dentro una cantina o un garage. Anche questa narrazione va messa da parte.
Rinnovando la stima per l'operato delle guardie ecologiche e il disappunto per quelle guardie ecologiche che vogliono giocare a fare gli sceriffi nel territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Qualche breve considerazione stimolata dall'intervento dell'Assessore Aguzzi, che si incrocia un po' con le parole del Consigliere Rossi e si incrocia partendo da un presupposto se noi crediamo che i Consiglieri regionali, a prescindere quale presupposto, predispongono atti legislativi o proposte legislative sulla base di meri interessi personalistici, perché è quello che lei fa balenare nel suo intervento e che lei conferma, il piano della discussione non può che essere esattamente reciproca.
Lei si oppone a questa modifica perché è un cacciatore e tende a difendere la lobby dei cacciatori. Se questa è l’impostazione e per certi aspetti seguo l’indicazione del Consigliere Rossi, che dice di partire da una onestà intellettuale.
Il Consigliere Biancani presenta una legge giusta o sbagliata - poi proveremo a entrare rapidamente nel merito, devo dire che sono stato spinto dal suo intervento non proprio apprezzatissimo – e lei dice che l’ha fatto solamente perché le serve regolarizzare, come ha detto lei, 15 persone. Penso che lei in malafede, peraltro comportandosi scorrettamente …, le posso imputare la stessa cosa ed è legittimo.
Fa il cacciatore e a lei fa comodo che non vi siano le guardie ecologiche formate a livello regionale, io parlo al suo livello di discussione, se invece vi è una buona fede reciproca, come giustamente chiede il Consigliere Rossi, credo che vadano analizzate le ragioni del Consigliere Biancani, che si possono non condividere, come fa una sorprendente relazione negativa ai sensi dell'articolo 86, non so chi l’ha preparata, se è un tecnico, ma la trovo scandalosa, politica non tecnica.
In realtà il Consigliere Biancani dice una cosa seria da approfondire, che merita una risposta e non dice solamente che è la Regione che deve mettere risorse. La legge è chiara su quali devono essere le competenze, la formazione, gli indirizzi, il livello di preparazione, lo deve fare la Regione, non le Province e questo ha una ragione d'essere, a maggiore ragione dopo l'intervento legislativo della legge Delrio perché, l’ha detto il Consigliere Rossi ed io raccolgo le sue parole, è capitato che qualcuna di queste persone non si sia comportata dentro una linearità, che la formazione di personale, in una materia oggi più che mai così delicata, presuppone dal punto di vista della formazione e degli indirizzi, Mi pare che la norma lo dica chiaramente, l'intervento è della Regione.
Non so da quanto lei non frequenta le Province, io le ho frequentate ultimamente, dopo la legge Delrio sono in smobilitazione - non dico che sia giusto, io sono tra quelli che pensano che il passaggio politico sia stato sbagliato – e un servizio come le guardie, che hanno anche funzioni di carattere pubblico, non può essere formato da un ente che è svuotato, che non ha per legge le competenze, le specificità e le professionalità per farlo.
Mi sarei aspettato, Assessore, un'altra cosa da lei perché ha detto anche un'altra cosa sbagliata, lei confonde la gestione dalla formazione quando dice che non sa se deve mandarle a Macerata Feltria o a Bolognola. Certo, quello è compito delle Province, la gestione degli uomini sul territorio, non la formazione su come si devono comportare, quali i principi fondanti ci devono essere, il rapporto con le persone dal punto di vista dell'ordine pubblico. Questo è il tema!
Mi sarei aspettato, semmai fosse vero, non ho approfondito con il Consigliere Biancani … Probabilmente delegare sulla base di un’impostazione, di una guida, di una regia regionale è più serio. E’ una legge superata quella che il Consigliere Biancani tende ad aggiornare.
Penso che non sia stata una buona scelta la linea difensiva che lei pone perché mi pare davvero povera, assente, la motivazione che tende a dire no a prescindere.
Lo dico anche ai Consiglieri regionali di maggioranza, in fondo raccolgo, seppur non sullo stesso livello, il ragionamento che fa il Consigliere Rossi, non è indifferente chi forma i soggetti, se ci sono soggetti incapaci di formare per tante ragioni è giusto che la responsabilità, che peraltro è per definizione della Regione, sia della Regione. Non si tratta di dire se devono andare a Bolognola o in un altro posto. Chiedo che su questo si faccia una riflessione.
Poi non so se ho capito bene quello che lei ha detto, rispetto ai 15 che non sarebbero stati fatti regolarmente o altro, al di là della denuncia nei confronti di chi ha fatto quel corso, lei avrebbe dovuto dire: “Non vengo”, non accampare la scusa del Covid, “Non vengo perché quelli sono irregolari”. Questo mi fa pensare che si ragioni con questa logica. Lei è stato Sindaco prima di me, un bravo Sindaco, non si raccontano le frottole, non lo dica neanche pubblicamente, lei dice che non è andato a dare gli attestati perché il corso era irregolare, però ha detto una bugia, che non andava perché c’era il Covid, avrebbe dovuto dire che non andava perché era irregolare, senza raccontare questo.
Sono stato critico con lei e continuo ad esserlo per la vicenda dell’alluvione, ad un anno di distanza non sappiamo come verrebbero avvertiti i cittadini se capita qualcosa, e questa è una cosa grave.
Chiedo ai Consiglieri regionali una riflessione non pregiudiziale, seria, che possa, però, riattribuire centralità alle competenze, all'autorevolezza, alla professionalità della Regione, che semmai rispetto ad alcuni indirizzi può delegare la Provincia, se è un tema operativo, io questo lo capisco, però quello che non si comprende e non si accetta e che pregiudizialmente si dice che noi l’avremmo fatto per le 15 persone. Non è serio. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Mi è piaciuto molto l'intervento del Consigliere Rossi che ha toccato il punto in termini precisi sulla vicenda delle guardie ecologiche volontarie, che sono importanti ed hanno una funzione fondamentale. Ci debbono essere, devono stare sul territorio, però le azioni di sceriffato che si vedono in alcune circostanze sono al di sopra delle righe e non vanno bene. Bisogna fare una formazione giusta perché questa gente deve fare sensibilizzazione sul territorio e deve far presente a chi si comporta male, abbandona rifiuti intorno all'asta fluviale, piuttosto che in una greppata qualsiasi, che non si deve comportare così e il prossimo giro può andare peggio rispetto al primo, però anche essere esagerati nei modi non va bene.
Nelle guardie ecologiche volontarie ci sono molti ex carabinieri, ex poliziotti, gente brava, capace, seria che fa del volontariato mettendoci di tutto, pagando la benzina per conto proprio, comprando le tute per conto proprio, non hanno alcun supporto.
La Regione non fa i corsi di formazione perché sono di competenza provinciale, ma la Provincia non li fa. Qualcuno se ne deve occupare, deve riempire uno spazio, perché la Provincia non fa corsi di formazione per volontari e la Regione non li fa perché pensa che ancora siano di competenza provinciale.
Grande errore è stato togliere le Province, l'ente più vicino al cittadino dopo i Comuni, non andavano tolte. Vedete che confusione si genera in questa materia? Chi deve fare cosa? Ha ragione il Consigliere Rossi quando dice che qui bisogna mettersi intorno a un tavolo, capire per esempio chi finanzia l'attività delle guardie ecologiche volontarie, chi deve fare i corsi di formazione. Bisogna mettersi intorno ad un tavolo e decidere di chi sono le competenze e come si debbono comportare chi ha un ruolo nobile e molto delicato. L’approccio sul territorio va fatto in maniera intelligente, non certo da gendarmi o da sceriffi del territorio, ma per segnalare a chi di dovere e sensibilizzare i cittadini e il territorio ad essere più virtuosi.
Tanti di noi hanno fatto i Sindaci e tante volte abbiamo dovuto prendere atto di cittadini poco virtuosi che scaricavano rifiuti o altre cose da tutte le parti, compresi i fiumi.
Il ruolo della guardia ecologica è quello di segnalare, non certamente fare atti di gendarmeria, qualche caso è stato raccontato anche a me.
Credo che l'approccio più giusto sia quello che ha richiamato in particolare il Consigliere Rossi, ma tutti quanti la pensiamo allo stesso modo, bisogna mettersi intorno a un tavolo e capire chi fa cosa, chi gestisce e ha la competenza sulle guardie ecologiche volontarie e chi è meglio che le abbia.
Dal punto di vista gestionale sarebbe più facile, come dice l'Assessore Aguzzi, che questo corpo sia gestito dalle Province. Lo deve fare la Provincia o la Regione? Le Province non esistono più, forse ritorneranno. Siamo in un limbo di responsabilità e di competenze, bisogna ragionarci con molta attenzione, bisogna fare qualcosa e capire chi finanzia queste persone perché non è giusto che vadano in giro con la macchina regalata della guardia di finanza. Non hanno i soldi manco per pagarsi la benzina, utilizzano il 5×1000, non hanno un bilancio capace di sostenerle, qualcuno deve fare qualcosa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi trovo in linea con l'intervento che ha fatto il Consigliere Cancellieri e la mia proposta, alla luce del dibattito acceso che c'è stato, alla luce anche delle tante Commissioni che abbiamo fatto, in cui abbiamo cercato, anche con l'aiuto degli uffici, di arrivare a sciogliere questo ginepraio - è chiaro che la situazione sia molto complessa, c'è un vuoto che va colmato, però se oggi bocciamo la proposta di legge del Consigliere Biancani questo vuoto resta tale e quale – è di rinviare in Commissione questa proposta, piuttosto che bocciarla, magari farei delle audizioni, cosa che non abbiamo fatto in I Commissione, anche invitando le GEV, l’Assessore, che verrà di persona a dire la sua, ed i Presidenti delle Province in cui si sono evidenziati questi problemi, poi troveremo noi i soggetti da udire.
Visto che abbiamo di fronte ancora mesi, anni in cui saremo tutti qui, proviamo a venirne a capo e a risolvere la questione, sicuramente la bocciatura dell'atto oggi non ci aiuta.
Non so come la pensa il Consigliere Biancani e i Consiglieri del PD o della maggioranza, però dopo quanto emerso sia in Commissione che in Aula mi viene da dire usiamo buonsenso e continuiamo a lavorarci sopra per arrivarne a capo, tanto una soluzione ci sarà e la dobbiamo trovare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. La verifica è stata fatta dagli uffici e dalla Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari e lo dimostra il fatto che nel 2019 i costi che sono stati fatti non sono stati riconosciuti perché è stato un pasticcio dell'amministrazione precedente.
Questa proposta di legge l’avete presentata qualche tempo fa, considerato che corsi non sono stati riconosciuti e che c’è stato un pasticcio amministrativo perché non avete sanato subito la situazione presentando questa proposta di legge nel 2020. Nel 2019 quando vi siete accorti che i corsi non sono stati riconosciuti perché non avete sanato facendo una proposta di legge nel 2020 ...
(interventi fuori microfono)
Jessica MARCOZZI. Consigliere Biancani, mi consenta, questo non è un problema di adesso, perché la legge Delrio sono anni che è entrata in vigore, vi dovevate rende conto subito che non funzionava questo metodo, perché non poteva essere cambiato?
Credo che gli uffici vi abbiano detto, dopo varie verifiche, che la formazione di queste guardie era di competenza della Provincia, ma se non ottempera ai propri doveri questa è un’altra cosa. Se la preparazione non viene fatta dalle Province dobbiamo insistere. Se le Province o qualsiasi altro ente hanno delle funzioni e non le ottemperano non è che le facciamo passare alla Regione.
Gli uffici all'epoca avevano detto che la competenza della preparazione dei volontari era delle Province, se non ottemperano l’assumiamo noi? No, dobbiamo far si che le Province facciano la preparazione. Se nessuno dice nulla alle Province tutto si lascia così. Se un ente non espleta le proprie funzioni, assumiamo noi le competenze che ha? Non funziona così, se è di competenza della Provincia dobbiamo far si che le Province facciano la preparazione ai volontari.
C’è stato un pasticcio dell’amministrazione precedente: sono stati fatti i corsi e poi non sono stati riconosciuti gli attestati. Anche voi all’epoca dovevate rendervi conto che non funzionava, però tutto è stato lasciato così perché sono 10 anni che questa preparazione non viene fatta.
Gli uffici avranno costatato che la preparazione deve essere fatta dalla Provincia, allora dobbiamo agire lì perché è una competenza provinciale.
Vogliamo modificare la legge? Se ci sono le condizioni, ma gli uffici hanno fatto le dovute verifiche, la Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari ha spiegato le motivazioni, non ce le siamo inventate. Non è che oggi arrivo in Aula, sono la relatrice di maggioranza, e mi invento, ho sentito quello che ha detto la Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari e posso dire che ha ragione.
Se l’Asur non ottempera, ad esempio, a delle competenze specifiche che facciamo le assume la Regione? Non credo.
Sono 10 anni che non vengono fatti i corsi di preparazione, è possibile che in 10 anni nessuno se ne sia accorto? Cerchiamo di avere il buonsenso, non è che qui raggiriamo l’ostacolo perché poi facciamo i pasticci. Voi c’eravate nel 2015, potevate fare questa proposta dal 2015 in poi, avete avuto 5 anni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Nel mio intervento ho elogiato il servizio, ho detto che la Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari, che è responsabile della II Commissione, insieme a tutti i Consiglieri, ci ha proposto un testo che non è quello che oggi stiamo approvando, ma un testo compatibile con quella che era la formazione e non la formazione professionale.
Tutti abbiamo chiesto questo testo per correggere gli errori, ma oggi in Aula viene portato il testo non corretto, ma noi ne avevamo uno rettificato.
Il tema è che il corso è stato autorizzato nel 2020, il 31 luglio 2020 e si è votato il 24 settembre 2020, non è che la Regione l’ha fatto perché voleva fare qualcosa di sbagliato, l’ha autorizzato perché era normale che la formazione la facesse la Regione. Ho spiegato prima che quando si è portata oltre le leggi, con la modifica della legge regionale legata alla legge Delrio, tutte le altre attività di volontariato, che necessitavano di formazione e aggiornamento, sono state inserite nella legge complessiva e sono state trasferite alla Regione.
Non aver trasferito alla Regione la formazione delle guardie ecologiche fu un errore del 2015, lo riconosco, neppure nel 2020 si sono accorti che quella norma non era aggiornata, ci siamo accorti nel momento in cui la Provincia ha detto che non avrebbe riconosciuto i corsi perché doveva farli lei. A quel punto abbiamo proposto una disposizione per fare in modo che, come tutte le altre attività di volontariato e di formazione. sia di competenza della Regione.
Uno che prende 10.200 voti non ha bisogno dei 10 voti delle guardie ecologiche volontarie, come qualcuno ha accennato, mi sento responsabile perché in quella fase rappresentavo la maggioranza del Governo regionale.
Gli uffici hanno autorizzato un corso e queste persone l’hanno fatto ed oggi li lasciamo a piedi, come mi sento responsabile io, dovreste sentirvi responsabili anche tutti voi per cercare di trovare una soluzione. Se poi volete togliere quell’articolo e approvare la legge per me va bene ugualmente, la mia intenzione è quella di equiparare la formazione a quella di tutti gli altri gruppi di volontariato, che abbiamo già come formazione delegata alla Regione perché è l'unica che può fare un’attività di formazione, anche non professionale dato che la Provincia oggi non si occupa di niente.
Non accuso il servizio della Giunta che dava per scontato che fosse passato, né tanto meno i servizi del Consiglio che avevano trovato una soluzione per approvare la norma.
Mi faccio carico di queste persone, mi dispiace come amministratore, perché hanno fatto 120 ore, un anno intero due o tre giorni la settimana per ritrovarsi alla fine, per problemi burocratici, a non essere riconosciuti.
il mio modo di essere mi porta a dire: portiamo la formazione in capo alla Regione, dopodiché se si vuol delegare il coordinamento alle Province a me va bene. Mi sento il carico di queste 15 persone che hanno fatto il corso, è un problema che possiamo risolvere, non ve ne fate carico? Penso che ognuno di voi se ne farebbe carico, è normale, sempre facendo le cose come prevede la legge, considerato che quel corso non l’ha organizzato una bocciofila – con tutto il rispetto per le bocciofile - ma l’Università di Urbino con i propri professori.
Sono disponibile anche ad un rinvio in Commissione, voglio risolvere il problema perché è sbagliato che la formazione sia in capo alle Province, se poi è sbagliata la legge Delrio riportiamo tutto nelle Province. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Pochissime cose, le più salienti. Il mio pensiero è a tutela dell'attività delle Province, è vero che c'è stata una normativa sbagliata che ha sottratto parte delle funzioni, come è vero che si sta ragionando a livello parlamentare di reintrodurre una serie di funzioni, compreso il voto dei cittadini. So che si sta discutendo su questo e sono contento perché le Province secondo me sono enti che vanno tutelati proprio perché, essendo sui territori, conoscono bene le situazioni.
Il fatto che si voglia sottrarre alla Provincia un qualcosa che storicamente le è sempre appartenuto lo ritengo sbagliato. Questo è un mio umile pensiero, su quello di prima sono molto convinto, voler rafforzare le Province mantenendo loro una funzione, non so chi opera meglio o peggio, ma penso che sia più adatta la Provincia, un dirigente/funzionario che opera sul territorio e coordini portando avanti un servizio di quel genere rispetto ad un ufficio centralizzato che dalla Regione deve coordinare dei servizi differenziati tra le Province.
Uno, voglio difendere le Province ed il loro operato per quanto è diritto loro di fare, non glielo voglio sottrarre; due credo che quel servizio funzioni meglio. Chi vuol far fare la fuga al cacciatore lo fa meglio se prende gli ordini dalla Provincia piuttosto che dalla Regione, che non sa dov'è quel cacciatore il giorno dopo, la Provincia lo sa perché rilascia i permessi, li segue, quindi fa meglio.
Le guardie volontarie non seguono i cacciatori, seguono le attività ambientali sui territori, compresi l’inquinamento, gli scarichi, l'abbandono di rifiuti, fanno un lavoro molto più ampio ed è molto riduttiva la denigrazione di una categoria sulla quale ritornerò tra poco.
Secondo me questa materia va lasciata alla Provincia. Su questo voglio essere molto chiaro, qui si è fatto un pasticcio portando avanti a suo tempo ed impropriamente quel corso da parte della Regione. Quel corso non può essere riconosciuto e non lo dico io, lo dicono gli avvocati della Regione. Se oggi approvassimo questa legge, potremmo fare corsi e riconoscere ruoli di quel genere, ma le 15 persone che purtroppo hanno fatto quel corso, impropriamente, non possono …, mica è retroattiva la legge. Se qui si vuole ragionare per sanare, come qualcuno sostiene, questa situazione non si sana. La situazione, sulla quale è stato fatto un pasticcio a suo tempo, non si può sanare oggi, perché vogliamo perseverare nell'errore?
Le Province sono addette a fare quel lavoro e quando ho parlato con un dirigente della Provincia, che segue quel settore, mi ha detto che i corsi l’hanno sempre fatti, “Da quando c’è la legge Delrio non abbiamo più i soldi, dateci qualche risorsa come Regione”, ed io ho preso l’impegno con il dirigente di dare qualche soldo come Regione a tutte le Province, si tratta di qualche decina di migliaia di euro per fare qualche corso di formazione o per dare qualche sostegno o rimborso alle associazioni. Sono d'accordo, lo proporrò nel prossimo bilancio, l’ho preso come impegno verso il dirigente della Provincia e le guardie ecologiche volontarie che ho incontrato. Anche loro condividono che devono rimanere in contatto con la Province per rimanere più vicine al territorio e l’impegno che ho preso è di mettere dei soldi a bilancio da dare alle Province, circa 10.000 euro a Provincia, per portare avanti un corso annuale, per rinnovare la gestione di questa attività o un minimo di rimborso spese a chi fa questa attività. Non ci sono solo le GEV, ci sono tante associazioni di volontariato che fanno attività di questo genere sui territori. Non abbiamo gli uffici addetti a seguire situazioni di questo genere, se oggi rinviamo tutto continueremo a discutere. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. A parte il teatrino abbastanza imbarazzante, nessuno deve suggerire chi fa che cosa, Sull’ordine dei lavori perché c'è una proposta messa a disposizione dalla Consigliera Ruggeri, recuperata anche dal Consigliere Biancani, rispetto al rinvio in Commissione dell'atto.
E’ stato dichiarato formalmente, penso che dovremmo ragionare su questo perché dagli interventi che ci sono stati …, al di là di qualche reazione scomposta che non serve perché il Consigliere Biancani ha fatto una proposta che non è una sanatoria rispetto a un errore commesso, tutt'al più doveva essere corretto da voi in autotutela. E’ un atto del 31 luglio 2020, a ottobre siete arrivati voi, potevate fare l’atto in autotutela e sistemare la situazione, ma non c'erano le condizioni per correggerla.
Quello che emerge è che ci dovrebbe essere una presa in carico. Sono d'accordo con gli interventi dei Consiglieri Rossi e Cancellieri, dobbiamo prenderci carico del tema ed il Consigliere Biancani ha fatto questo e la struttura ha corretto la proposta, non capisco perché non sia arrivata la proposta corretta. C’è una correzione dal supporto tecnico, si emenda in Commissione ed arriva una proposta corretta, perché deve arrivare in Aula quella sbagliata? La potevate bocciare, ma dovevate dar seguito …, è una cosa lontana da me.
C’è la necessità di approfondirla, viene posto un tema che è ormai circoscritto. non alla gestione, ma alla formazione, la formazione deve essere riportata, almeno seguendo una logica, in capo alla Regione per avere un rapporto omogeneo sul territorio rispetto alle modalità, non di sceriffato, ma, rispetto all’articolo 6, non approcciate in modo equipollente su tutto il territorio.
Abbiamo la necessità di trovare il modo di ringraziare prima le guardie ecologiche volontarie e chiedere scusa perché non le abbiamo formate in modo adeguato, avendo magari qualcuna un comportamento non opportuno ed idoneo rispetto all'indicazione della legge 29/1993. Grazie.
PRESIDENTE. La richiesta è legittima, è intervenuta la richiesta di rinvio in Commissione. Per l’articolo 100 non può essere accolta, nel senso che la richiesta va presentata prima della conclusione della discussione, che non è quella che noi abbiamo idealmente qualificato sempre con le due relazioni di replica di maggioranza e di minoranza e con l’intervento dell'Assessore, ma il momento in cui si chiude l'ultimo intervento in merito alla discussione stessa.
In questo caso ero fuori, però mi risulta che nel momento in cui ha fatto l’intervento non ha richiesto il rinvio in Commissione. Non ero in Aula, ai sensi dell'articolo 100 la richiesta si deve fare prima che si chiuda la fase di merito, l'ultimo intervento è stato quella della Consigliera Ruggeri e la richiesta la poteva fare lei. Non ero in Aula, mi è stato detto che nel suo intervento non l’aveva richiesto, ma se questo non è, può essere accolta la richiesta di rinvio in Commissione.
Se la richiesta iniziale era solo del Consigliere Mangialardi era fuori termine …, lo faccio per esplicitare a tutti presenti la logica della mia risposta.
Non essendo presente in Aula, ai sensi dell'articolo 100 si dispone …
Accolta la richiesta che deve essere presentata da almeno 3 Consiglieri: Ruggeri, Mangialardi e Biancani. Siamo nella fase della votazione se rinviarla in Commissione oppure no.
Un intervento a favore ed uno contro sulla decisione che dobbiamo assumere.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Concludo il ragionamento che stavo facendo e spero che possa trovare la condivisione.
Abbiamo tutti l’occasione di rinviare la proposta di legge in Commissione e lavorare su un testo che possa assumere il contributo dei tecnici, riformularlo in modo adeguato, soprattutto dare l'opportunità a noi che legiferiamo di produrre un atto che non vada a sanare i 15, non ci interessa, ci interessa tirar fuori una norma che possa mettere nelle condizioni le guardie ecologiche volontarie …, che vanno ringraziate per le motivazioni che ha esposto il Consigliere Cancellieri.
Voglio persone competenti che abbiano una formazione omogenea su tutto il territorio, che possano trovare il contributo per lavorare e dare il loro apporto in serenità e farlo in quegli ambiti che in questo momento sono indispensabili perché non abbiamo i professionisti.
Ha ragione l'Assessore Aguzzi: non abbiamo dei professionisti che sono in grado di controllare l'alveo, i rifiuti, che sono in grado di verificare le conduzioni dei terreni agrari e il suggerimento che arriva dalle guardie ecologiche volontarie per noi tutti …
Ricordo le sollecitazioni della Consigliera Vitri in occasione del bilancio, erano un'opportunità per facilitare quel tipo di disponibilità che loro danno.
Vi chiedo di valutare positivamente il rinvio poi se non ci sono le condizioni tornerà il testo e lo boccerete in Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della proposta di legge n. 148. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Oggi abbiamo perso una bella occasione per riconoscere il lavoro che le guardie ecologiche fanno in tutto il territorio regionale. Conosco quello che fanno nella provincia di Pesaro Urbino.
Era un’occasione per chiudere la questione e fare in modo che fosse chiaro che l'attività formativa fosse a carico della Regione, così come doveva essere. Purtroppo non c'è questa voglia di riconoscerle e di sostenerle. non si è neppure deciso di rinviare in Commissione.
Questa proposta di legge, dalle parole che ha rilasciato l’Assessore Aguzzi, servirà per dare loro un po' di soldi per consentire di proseguire la loro attività. Qualora la Giunta regionale dovesse riconoscere dei soldi, il merito non sarebbe dell'attuale maggioranza, che ha già bocciato gli emendamenti che la Consigliera Vitri aveva fatto, ma è comunque un risultato dell'opposizione, grazie al fatto di aver portato questa discussione in Aula oggi si è deciso di riconoscere delle risorse che fino a qualche mese fa non erano previste. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Visto che tutti gli articoli sono stati bocciati, non si procede né alla votazione del coordinamento tecnico né alla dichiarazione finale sull’intero articolato della proposta. Questa proposta di legge si conclude qui.
Proposta di legge n. 171
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative)”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 171 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Buongiorno Presidente, buongiorno ai colleghi. Chiedo il rinvio in Commissione di questa proposta di legge, in quanto l’Erap Marche nei lavori di Commissione non l'abbiamo audita, penso che sia giusto ascoltarla, anche se è una piccola modifica e nel merito l'abbiamo anche approvata favorevolmente. Credo che sia opportuno fare un’audizione e parlare con il Presidente e il responsabile di Erap Marche.
Chiedo un passaggio in Commissione, poi riporteremo il testo in Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Se la proposta - non ho motivi per pensare diversamente - è perché realmente volete fare un’audizione con l’Erap Marche …, anche se ritengo che il primato della politica non ci sia più. L’Erap Marche applica quello che noi vogliamo, non dobbiamo chiedergli se gli va bene questa proposta.
Personalmente ritengo che sia un errore anche politico chiedere ai dirigenti di Erap se sono d’accordo, è la politica che deve dare l’indirizzo, l'Amministratore delegato ed i Consiglieri devono applicare quello che dice la politica.
Il mio timore è che si voglia inserire qualcos'altro nella legge, che possa essere l'occasione per inserire altre cose. Se mi dice di no non ho motivo per non crederci, se è il rinvio di qualche settimana per me va bene, mi fido di quello che lei mi dice, se fosse per altri motivi sarebbe di cattivo gusto. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 171. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n.182
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Istituzione del mese e della Giornata regionale dell'anziano”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 182 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Comincerei da alcuni dati che sono oggettivi, all’1 gennaio 2022 i residenti nella nostra regione con più di 65 anni sono il 25,7% della popolazione, un po' più di 1/4, quelli sopra i 75 anni il 13,6% dei marchigiani, il che vuol dire che la componente anziana della nostra società è molto forte, significativa e tende a crescere, tra qualche anno 1/3 della popolazione delle Marche avrà più di 65 anni. E’ evidente che l'età anziana costituisce un motivo di fragilità, sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista sociale.
Il punto di vista sociale, che è l’aspetto che riguarda questa legge, è che spesso gli anziani per la diversificazione sociologica della nostra Italia, ma un po' di tutto l'occidente, vivono in dimensioni diverse da quelle della generazione del secolo precedente dove c'era una specie di vissuto intergenerazionale in cui, soprattutto nelle aree rurali ed anche nella città, c'era una continuità tra giovani, età di mezzo e anziani. Oggi trionfa il modello della famiglia mononucleare o anche di due persone, una coppia, che tende a trovarsi in uno stato di isolamento, sia per la limitazione funzionale, la difficoltà ad uscire di casa, sia perché non ha una tutela abbastanza forte da parte delle generazioni successive, anche per i ritmi di lavoro, per l'organizzazione sociale del lavoro, per tutta la società nel suo insieme. Ciò comporta che questa fascia di popolazione è spesso attaccata da persone senza scrupoli, che tendono a comportamenti illeciti devianti o criminali e che si approfittano di questa condizione di fragilità per mettere a segno delle truffe o più diffusamente furti nelle abitazioni, furti con destrezza, appropriazione indebita di oggetti, di cose, oggi anche truffe tecnologiche attraverso le carte di credito e con altri strumenti.
Il fatto che c’è da parte dell’ente pubblico la necessità di informare e sensibilizzare particolari fasce della popolazione del rischio a cui va incontro con atteggiamenti acritici, imprudenti, sprovveduti, non legati ad una condizione di difensiva sufficiente, è un dato molto positivo.
Spero che questa proposta di legge sia giusta e sia presa in considerazione, non c'è maggioranza o minoranza, ho sempre cercato di viaggiare su questo orientamento.
La scelta giusta, la nomina giusta, il provvedimento se giusto, se fondato, va preso in considerazione, va recepito, anzi va fatto proprio, anche perché questo è il caso, è fatto dal Consiglio regionale nel suo insieme che può essere approvato e può diventare legge esecutiva.
La Giornata dedicata all'anziano è il 2 ottobre, giorno dedicato alla festa dei nonni, mese di sensibilizzazione per la tutela degli anziani contro le truffe, contro tutti i fenomeni di approfittamento verso gli anziani. Egualmente è una scelta condivisa, chi si deve muovere in questo senso? I Comuni, le strutture socio-sanitarie, ci sono i centri sociali degli anziani, tutto ciò che rappresenta sul territorio un riferimento per la popolazione anziana.
Molti Comuni già fanno queste attività, ci sono delle associazioni di volontariato che indicono incontri dedicati a questa fattispecie di condizioni, di reati, ed il fatto che la Regione sottolinei questo aspetto è positivo.
Come relatore di maggioranza do un parere positivo alla proposta di legge, sperando che sia approvata all'unanimità da questo Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ho orgogliosamente la mia età, sono orgoglioso e contento del tempo che finora mi è stato dato spendere.
Ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli ed anche il Presidente della Commissione Consigliere Marinelli non solo per la loro condivisione intorno a questa nostra proposta di legge - il Consigliere Ciccioli anche per la sua attività di psichiatra l’ha interpretata al meglio - ma per avere consentito un esame rapido sia in Commissione che in Aula, segno evidente che hanno ben compreso l'urgenza e la necessità di questo provvedimento.
Voglio anche ringraziare la mia collaboratrice che mi ha suggerito un'iniziativa di questo tipo all'esito di numerose segnalazioni per la crescita esponenziale di casi di truffe commessi ai danni delle persone anziane.
Durante l’estate abbiamo assistito, quando le persone anziane sono ancora di più sole e ancora di più si sentono sole, riportati anche dalla stampa e dalle televisioni, a casi di truffe perpetrati, in modo tra l’altro particolarmente odioso, nei confronti delle persone anziane anche perché colpiscono i loro affetti più cari.
Molte volte dicono che un figlio, una figlia o un nipote ha avuto un incidente stradale, o magari è stato attenzionato, e non è vero, dalle Forze dell'ordine, si spacciano come avvocati e carpiscono la fragilità delle persone anziane, che anche quando non sono fragili lo diventano dinanzi al paventato pericolo per un loro caro, un figlio, un nipote, al quale sono legati come tutti noi da sentimenti di profondo affetto.
Ho subito condiviso questa necessità, insieme al mio gruppo del Partito Democratico, e l’abbiamo presentata. D'altra parte è anche una proposta di legge che tiene conto della particolarità positiva della nostra regione, dove gli anziani … così vengono definiti quelli che hanno superato il sessantacinquesimo anno di età ed io ed il Consigliere Ciccioli l’abbiamo superato. Mi definisco sempre orgogliosamente vecchio, ma non anziano, nella nostra regione la longevità è anche un valore ed un risultato apprezzabile.
Una Regione che già con la legge 1/2019 riconosceva e valorizzava il ruolo delle persone anziane nella comunità, promuovendo in particolare l'invecchiamento attivo anche al fine di: valorizzare la persona come risorsa; produrre benefici in termini di salute fisica e mentale, di maggior benessere e di migliore qualità della vita; prolungare l’apporto attivo delle persone anziane alla comunità.
Sappiamo quanto il ruolo delle persone anziane sia fondamentale per la coesione della nostra comunità regionale e non solo, pensiamo al ruolo insostituibile che le stesse svolgono, ad esempio, all'interno delle famiglie nell'aiutare le famiglie stesse, nel sostegno ai nipoti, alle persone malate, anziane e non sono autosufficienti.
Non può e non deve essere una condizione di marginalità, una condizione nella quale ci sia il pregiudizio e la discriminazione e questi delinquenti, quando fanno le truffe agli anziani, operano innanzitutto una discriminazione ancora più odiosa perché basata sul pregiudizio che quelle persone magari non possono difendersi, sanno che possono essere "truffate” più delle altre.
E’ giusto accendere un faro su tutto ciò, attraverso l'istituzione della Giornata dell'anziano, che quest'anno faremo nel Comune di residenza del Presidente della Commissione. Sono d'accordo, anche da qui la velocità con cui abbiamo esaminato questa proposta di legge.
La Giornata dell’anziano deve essere un momento di riflessione. Se noi parliamo di questo la gente presta attenzione, quindi è un deterrente nei confronti di questi delinquenti, i cosiddetti “truffatori”, è un sostegno agli anziani che si sentono meno soli, ma capiscono attraverso quel messaggio che sono in atto dei tentativi, e allora ha una funzione anche di prevenzione. Magari vengono avvertiti, quindi, che si parli della Giornata dell’anziano, che si parli di questa legge, che oggi facciamo.
Prima mi ha intervistato la Rai, abbiamo parlato di questa legge, il fatto che se ne parli …, gli anziani sanno che ci sono questi tentativi e se sanno si possono difendere e dubitare di fronte a questi tentativi. Per questo è importante questa proposta di legge, che tra l'altro in Commissione abbiamo arricchito con l'approvazione di un mio emendamento, con il quale si dice che la Regione promuove e sostiene su tutto il territorio regionale la presenza di attività di sportelli antitruffa per gli anziani vittime dei reati contro il patrimonio mediante frode, con particolare riferimento all'erogazione di servizi informativi di prevenzione, ascolto, assistenza e sostegno psicologico. Le prestazioni sono rese a titolo gratuito e le strutture devono garantire l'anonimato e segretezza. Gli sportelli antitruffa possono essere dotati di numeri telefonici con caratteristiche di pubblica utilità adeguatamente pubblicizzata.
Questo credo che sia ancora di più della Giornata dell'anziano, un modo operativo attraverso il quale la legge potrà e dovrà incidere sul territorio a vantaggio della nostra comunità.
Questi sportelli - in qualche Comune già ci sono, magari qualche Comune li ha insediati di propria iniziativa ed altri lo potranno fare - potranno essere sostenuti anche attraverso le risorse del servizio sanitario regionale perché non offrono soltanto i servizi informativi fondamentali (prevenzione, ascolto, assistenza), ma anche sostegno psicologico perché il tema della truffa all’anziano non è soltanto fare in modo che vengano evitati, quindi la prevenzione, ma che ci sia anche un’attività di repressione e che vengano perseguiti i truffatori.
Molto spesso le pubbliche autorità ed anche la magistratura considerano la truffa all’anziano meno grave di una truffa ad un colletto bianco o ad un giovane, molto spesso si mette nel fascicoletto a carico di ignoti, modello, e si fa l'archiviazione tanto abbiamo risolto. No, ci vuole una particolare attenzione da parte della magistratura, degli inquirenti, della polizia, della guardia di finanza.
Uno dei valori del nostro Paese è che in Italia e anche nelle Marche sono dislocate le cosiddette caserme dei carabinieri, spesso anche nei piccoli Comuni, sono presidi di legalità, sicurezza, prevenzione, è anche un presidio per individuare, e qui vedo tanti che lo sono stati Sindaci in piccoli Comuni … Sapete che di solito i carabinieri sanno tutto di tutti nelle piccole realtà e magari è facile scoprire i truffatori perché molto spesso quando si opera una truffa nei confronti di una famiglia di persone anziane c'è sempre il cosiddetto palo, qualcuno del posto che sa che magari che quella famiglia è sola in quel particolare momento perché i figli o i nipoti sono in vacanza, c'è sempre il palo.
Lo sportello antitruffa serve anche a questo. Le risorse possono essere a carico del servizio sanitario regionale per il sostegno psicologico perché il tema non è solo la truffa, ma sono anche le sue conseguenze, come si sente un uomo o una donna che ha una certa età, che ha svolto un ruolo attivo nella vita, anche importante, quando viene truffato. Pensate alla vergogna che prova nei confronti dei familiari, della comunità in cui vive, dei parenti. Molto spesso la persona non denuncia quel fatto, lo nasconde e vive per quel motivo una situazione di prostrazione. Nasconde un fatto del genere ad un parente, ad un amico o anche alla comunità e poi ha la paura ed il timore di essere “scoperto” per una colpa che non ha.
La truffa diventa invalidante per quella persona e può creare delle conseguenze, delle conseguenze fisiche, dopo chi è che la prende in carico? La deve prende in carico il servizio sanitario regionale. Vediamo, quindi, che l'attività di prevenzione e di sostegno psicologico intorno a questi fatti diventa oltre che un dovere, una necessità ed anche un investimento.
Questa non è una legge manifesto per mettersi la medaglietta - ringrazio ancora una volta il relatore di maggioranza ed il Presidente della Commissione - quello che ho cercato di dire con parole molto semplici è l’importanza dell’articolo 1 bis, con questi sportelli abbiamo dato vigore a questa proposta di legge perché l'importanza del supporto psicologico e di una rete di sostegno alle vittime è di fondamentale importanza.
L'articolo 1 definisce le finalità della legge, l'articolo 1 bis istituisce gli sportelli antitruffa per gli anziani, vittime di reati contro il patrimonio mediante frode. E’ stato inserito a seguito di un nostro emendamento, approvato all’unanimità dalla Commissione.
L'articolo 2 istituisce il mese per la prevenzione e per il contrasto alle truffe ai danni delle persone anziane, individuato nel mese di ottobre di ogni anno, e la Giornata regionale dell'anziano fissata per il giorno 2 dello stesso mese, la Giornata dedicata alla festa dei nonni. Quando faremo la Giornata dell’anziano, che questa volta faremo da lei, Consigliere Marinelli, occorrerebbe pensare anche ad un coinvolgimento degli studenti delle scuole, i ragazzi e le ragazze, quindi i nipoti delle persone anziane. Anche questo è un aiuto, una sensibilizzazione, magari vanno a casa e parlano con i nonni e dicono loro di stare attenti. Questo lo possiamo e lo dobbiamo fare perché con la Giornata dell'anziano, può anche essere questa, ci possono essere iniziative che coinvolgono le istituzioni scolastiche e soprattutto i ragazzi e le ragazze che vanno a scuola.
L'articolo 3 evidenzia iniziative di sensibilizzazione da promuovere volte alla prevenzione e al contrasto dei reati che colpiscono la popolazione anziana, in questo senso ci può essere il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche.
L’articolo 4 (disposizioni finanziarie). Non sono molto rilevanti, sono 9.000 euro nel 2023, ma siamo alla fine dell'anno, saranno sufficienti per organizzare questa giornata, e poi 10.000 euro negli anni 2024/2025, però credo che alcune iniziative, come gli sportelli, potranno essere sostenute attraverso parte delle risorse attinte dal servizio socio-sanitario regionale ed è evidente che se non è una spesa sanitaria, è una spesa sociale.
L’anziano che viene attinto da una truffa ha delle conseguenze sotto il profilo psicologico e anche fisico, non meno gravi che dell'anziano che scivola sulla buca di una strada. Come la buca deve essere rattoppata per la sicurezza, credo che dobbiamo investire anche sulla prevenzione di questi odiosi fenomeni, ci possiamo mettere delle risorse e da qui possiamo attingere a quei fondi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge mi emoziona molto e ringrazio il Consigliere Cesetti per averla proposta ed anche la maggioranza che ha espresso un giudizio favorevole.
Io avevo un papà, che è morto nel 2015 quando ho cominciato il mio mandato in Regione, era un uomo molto conosciuto perché era un funzionario, intelligente, di modi garbati, ma molto determinato, era un punto di riferimento sia tecnico che amministrativo nella nostra provincia e nella nostra città. Era una persona che si riteneva autonomo, tant'è vero che rifaceva i conti al commercialista e spesso e volentieri era lui che aveva ragione rispetto al commercialista. Un giorno torna a casa molto avvilito perché si era reso conto …, aveva incontrato un signore che gli aveva detto di essere il fratello di XY, qualcuno di voi conoscerà, persona che mio padre conosceva da vivo e di cui era amico, gli aveva detto che era il fratello di XY, papà non si ricordava che XY avesse una sorella, ma ha creduto al fatto che fosse il fratello di XY. Questo signore gli ha chiesto dei soldi e lui gli ha dati, è andato in banca ha ritirato una somma di denaro, per fortuna non consistente, e gliela data. Il problema non è stato questo, è stata la conseguenza del fatto, lui si è sentito stupito, mortificato. Si è sentito, più o meno all’età di ottant'anni, quelli che lui poteva avere in quel momento, psicologicamente provato, stressato ed un mutismo triste lo ha caratterizzato per molti giorni. C'è voluto tantissimo per fargli capire che non era l'unico al quale era successo un episodio del genere, che chiunque di noi, anche più giovani, avrebbe potuto cadere in un tranello del genere, ma lui lo riesaminava e diceva che io non ci sarei caduta, ma c’era caduto lui perché era vecchio. Io gli dicevo che non era vecchio, tant’è vero che è vissuto per ulteriori 6/7 anni in maniera del tutto autonoma.
La mortificazione c’è nel momento in cui c'è una fragilità dell'anziano, non c’è a 65 anni, la fragilità arriva più tardi e ci se ne approfitta. Poi è anche una fragilità dei sentimenti, si diventa forse più predisposti ai sentimenti, si ascolta di più l'anima, si perde quella frenesia che abbiamo noi e che tante volte ci fa scordare i sentimenti e la parte relativa all'anima, pensiamo molto di più alle questioni materiali. Questa fragilità va tutelata e rispettata.
Benissimo la prevenzione e anche il supporto psicologico perché spesso anche le famiglie si trovano incapaci di aiutare, se non con i mezzi che provano a mettere in campo, senza avere una competenza, un’esperienza. Su una persona come mio padre, che aveva un carattere apparentemente pacifico, ma molto determinato, non alzava mai la voce, è stata una batosta grande e ci sono voluti forse mesi per superare lo shock che ogni tanto si ripresentava in forme diverse.
Grazie per questa legge, è stata sottoscritta da parte di tutto il Partito Democratico, che la voterà e se anche la maggioranza lo farà saremo felici perché in ogni famiglia c'è un anziano fragile e tra breve saremo tutti anziani fragili. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare il fatto che il nostro gruppo vota a favore questa proposta di legge, che è stata condivisa in Commissione e portata avanti anche con tempi brevi.
C'è stata una grossa condivisione, un tema che riguarda tutti, ringrazio i proponenti, anche gli altri componenti della Commissione che hanno colto il segnale. Ognuno di noi ha voluto mettere un qualcosa affinché questa legge fosse portata avanti.
Le problematiche che vengono affrontate sono attuali e tutte le cose che sono state dette da chi mi ha preceduto sono più che condivisibili. Non la ritengo una leggina, ma qualcosa di importante, che è stato condiviso da tutti, portata avanti con entusiasmo da tutti, un qualcosa che può essere utilizzato anche per altre iniziative.
Ringrazio tutti i componenti della Commissione per la collaborazione, i proponenti e anche i dirigenti e coloro che hanno lavorato su questa legge.
Il nostro è un voto favorevole e la sensibilizzazione su queste problematiche è una cosa fondamentale. Creare la giornata o il mese dell'anziano magari non può sembrare significativo, ma portare all'attenzione questi argomenti è essenziale.
Il Consigliere Cesetti ed il Consigliere Ciccioli hanno detto che già ci stanno dentro, io ci entrerò il prossimo l’anno, capisco bene le problematiche.
Ben venga questa legge, non per noi, ma per tutti coloro che si trovano in questi momenti di difficoltà. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1 bis Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Aggiungiamo il voto favorevole del Presidente Acquaroli.
Proposta di legge n. 182. La pongo in votazione
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n.189
ad iniziativa della Giunta regionale
“Ulteriori modifiche alla legge regionale 12 giugno 2007, n. 6 (Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 14 aprile 2004, n. 7, 5 agosto 1992, n. 34, 28 ottobre 1999, n. 28, 23 febbraio 2005, n. 16 e 17 maggio 1999, n. 10. Disposizioni in materia ambientale e Rete Natura 2000)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 189 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Commissione, in particolar modo il Presidente Consigliere Serfilippi per avermi nominato relatore di maggioranza.
La proposta di legge n. 189 è una proposta tecnica, di fatto, che è stata approvata all'unanimità in Commissione in data 22 giugno.
La presente proposta di legge, nell'ottica di una razionalizzazione e di una semplificazione delle procedure amministrative, ha la finalità di riallocare le competenze al rilascio della Valutazione di incidenza - attualmente attribuita agli enti gestori dei siti Natura 2000 - in capo alla Regione, limitatamente ai piani ed ai programmi per i quali la Regione medesima è autorità competente ad effettuare la Valutazione ambientale strategica (VAS).
La modifica normativa ha natura ordinamentale e non comporta oneri aggiuntivi in quanto le attività disciplinate rientrano tra quelle già effettuate prima della legge regionale n. 6 del 2007, dalla struttura di riferimento, che risulta dunque dotata, anche in ragione di tale pregressa esperienza, delle competenze necessarie per il corretto assolvimento della procedura, come peraltro richiesto anche dalle linee guida nazionali che in materia ribadiscono la necessità di porre in essere opportune forme di coordinamento a livello regionale, anche individuando “un unico soggetto, quale autorità delegata alla Vinca”.
Dal punto di vista organizzativo le competenze in materia di Vinca potranno essere svolte con invarianza di oneri finanziari allorché saranno svolte nell'ambito delle attività della struttura competente anche grazie al recente potenziamento del relativo organico.
La modifica proposta riguarda la valutazione di incidenza per i piani e i programmi sottoposti a Vas di competenza regionale, che per il loro carattere di trasversalità e per l'estensione territoriale coinvolgono la totalità degli enti gestori dei siti Natura 2000, con possibili criticità operative di coordinamento delle attività valutative degli enti suddetti e delle relative tempistiche.
Analoghe esigenze di coordinamento non emergono in relazione alle restanti casistiche e in particolare in riferimento alla Vinca nell'ambito della procedura di VIA, avendo quest'ultima ad oggetto la valutazione di progetti relativi ad interventi specifici e localizzati.
Il diverso assetto delle competenze in materia di Vinca continuerà a garantire la partecipazione degli enti gestori dei siti Natura 2000, allorché la valutazione di incidenza verrà rilasciata acquisito il “sentito” dall'ente gestore del sito Natura 2000, c’è il parere dell'ente gestore Natura 2000.
Come ho detto nella relazione questa proposta di legge all'articolo 2 prevede l’invarianza finanziaria, nessun onere a carico della Regione e, come ho detto all'inizio, è di fatto una proposta di legge prettamente tecnica, approvata all'unanimità in Commissione e mi auguro venga approvata all’unanimità anche oggi da questo Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’ha detto il relatore di maggioranza, la Commissione ha votato all’unanimità, è un provvedimento tecnico, ma se vogliamo è un provvedimento tecnico importante perché ha la facoltà di riallocare le competenze al rilascio della Valutazione di incidenza, attribuita agli enti gestori dei siti Natura 2000, in capo alla Regione, limitatamente ai piani ed ai programmi per i quali la Regione medesima è autorità competente ad effettuare la cosiddetta Vas. E’ rilevante perché accelera i processi formativi e conclusivi di questi complessi procedimenti e noi sappiamo che spesso il nostro Paese viene rallentato da tutto ciò.
Siamo favorevoli, anche perché, tra l'altro, gli enti gestori non vengono completamente esclusi e, come possiamo vedere, al comma 2.3 bis si dice che per i piani ed i programmi la valutazione di incidenza è espressa dalla Regione sentiti gli enti di gestione. Non vengono completamente esclusi e il “sentire” …, è evidente che poi il loro parere non è vincolante, ma di fatto incide sulla motivazione dell'atto perché devono essere sentiti e qualora le loro deduzioni siano pertinenti e siano disattese, è chiaro che quell'atto diventa soggetto anche ad impugnativa. Non vengono esclusi, però viene accelerato, com'è giusto che sia, il procedimento.
Anticipo, oltre a declinare il mio parere favorevole fatto in Commissione, come relatore di minoranza il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi fa piacere intervenire su questo tema perché di questo mi occupo nella vita fuori dal Consiglio regionale.
Ottima questa cosa perché la Vinca è la valutazione di incidenza per i Sic e le Zps, che fanno parte dei siti Natura 2000, sono le zone di protezione speciale per la tutela di specie faunistiche o i Sic, siti di interesse comunitario che sono stati perimetrati dalla Comunità europea e nei quali ci deve essere una particolare tutela per le specie botaniche vegetazionali.
Sono zone dove non c'è un divieto di nessun genere, sono zone dove i piani e i programmi di competenza regionale, non gli interventi puntuali, non la valutazione di impatto ambientale che riguarda le singole opere, hanno una consistenza territoriale di Area vasta e vengono valutati dalla stessa Regione, com'è giusto che sia perché poi ogni sito Natura 2000 ha un ente gestore ed un piano di gestione e a seconda del tipo di piano di gestione viene valutata l’incidenza di una determinata azione che il Piano prevede rispetto a quel tipo di caratteristica di eccellenza, sia essa botanico vegetazionale che faunistica.
E’ molto importante che si riduca il tempo e in realtà sarebbe molto utile che fossero affidati non più agli enti gestori, che in realtà sono tanti, differenziati e disseminati, ma si trovi un solo soggetto che possa curare sia i piani di gestione ed avere anche le risorse per poterli fare, che l’intero sistema della rete Natura 2000, che, come sappiamo, è molto più complesso e riguarda tutta la Regione.
Favorevole dal punto di vista tecnico a questa norma con l'augurio che si possa estendere anche ad altre fattispecie. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, quindi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 189. La pongo in votazione.
Voto favorevole del Presidente Acquaroli
(L’assemblea legislativa regionale approva)
Mozioni nn. 309, 365 e 366 (abbinate) credo che sia necessario rinviare il punto per una serie di motivi.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anch'io, Presidente, penso che abbia bisogno di un tempo congruo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche per la gravità di questa riforma che rischia di spaccare il Paese in due e creare disuguaglianze di età, genere ed economiche, ritengo che sia il caso di riprendere la discussione, dove era rimasta perché questo continuo rinvio non porta la maggioranza regionale ad assumersi le proprie responsabilità.
Se Fratelli d'Italia non è d'accordo sulla proposta di Calderoli anche nelle Marche, come sembra altrove sia, che lo dica e lo vorrei vedere con un voto espresso. Invece sono due mesi o tre che come opposizione le facciamo il favore di continuare a rinviare. È’ una patata bollente che questa maggioranza deve decidere come gestire.
Sono contraria al rinvio, come ero contraria da subito, quindi anche oggi voterò contro. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio delle mozioni nn. 309, 365 e 366 (abbinate). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 213
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Carancini, Biancani, Casini
“Modifiche del regolamento regionale 23 marzo 2012, n. 3 (Disciplina per la gestione degli ungulati nel territorio regionale in attuazione della legge regionale 5 gennaio 1995, n. 7 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria’)”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 213 dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Carancini, Biancani, Casini.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio per una ragione molto semplice, la mozione non è urgente ed è un pezzo che viene calendarizzata. Sul tema ci fu un mio emendamento approvato a suo tempo in Commissione, poi bocciato in Aula.
Chiedo il rinvio, Presidente, perché non è detto che io non la ritiri per fare un emendamento al primo provvedimento omnibus. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 213. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ci sono due mozione, la n 214 è del Consigliere Santarelli, che però non è presente in Aula, e la n. 329 (abbinate).
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ho preparato una risoluzione solo che il Consigliere Santarelli non c'è, quindi chiedo il rinvio, se le potete mettere al secondo punto della prossima seduta, dopo quelle sull’autonomia differenziata. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio delle mozioni nn. 214 e 329 (abbinate). Lo pongo in votazione.
Voto favorevole delle Consigliere Elezi e Menghi.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 218
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini, Mangialardi, Vitri
“Rifinanziamento bando per la concessione di contributi per la capitalizzazione delle piccole e micro imprese a sostegno della ripresa produttiva – DGR 1572 del 13 dicembre 2021”
Mozione n. 234
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri “Rifinanziamento L.R 13/2020 - Misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e al lavoro autonomo a seguito dell'emergenza epidemiologica Covid-19”
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 218 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini, Mangialardi, Vitri e la mozione n. 234 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Sono due mozioni del Partito Democratico e la prima firmataria è la Consigliera Bora, che non c’è.
Consigliere Mangialardi? Perfetto
Rinvio delle mozioni nn. 218 e 234 (abbinate). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, sull’ordine dei lavori, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Chiedo scusa, Presidente, chiedo scusa anche alla Consigliera Ruggeri, non vorrei sbagliarmi, mi spiace averla interrotta, ma io ho depositato una mozione sullo stesso tema l’8 agosto, che credo debba essere abbinata con la mozione n. 176.
Mi scuso con la Consigliera Ruggeri perché lei l’ha presentata così tanto in anticipo rispetto alla mia che mi era sfuggita. Lei l’ha presentata il 22 novembre 2021, più di due anni fa, io l’avevo dimenticata essendo passati due anni, tanto che ho presentato un altro atto l’8 agosto sottoscritto da tutti i componenti del Gruppo PD.
Con l’evolversi dei fatti e delle situazioni non abbiamo le stesse premesse, ma il tema è molto simile. Immagino debbano essere associati i due atti, chiedo se per caso sia sfuggito il mio che è stato depositato ad agosto.
La mia mozione chiede alla Giunta di impegnarsi con il Governo per sostenere il salario minino con una serie di premesse diverse perché questa è del 2021 la mia è di agosto 2023, però credo che gli intenti siano i medesimi.
Volendo potremo abbinarle, è inutile tornare sulla mia mozione prossimamente. Grazie.
PRESIDENTE. Purtroppo la collaboratrice che segue questa situazione specifica non era presente per motivi personali ed è mancato il collegamento.
Ha perfettamente ragione la Consigliera Vitri, l'abbiniamo in seduta stante, il tempo necessario per ripartire.
Mozione n.176
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Sostegno della Giunta alla istituzione del salario minimo orario”
Mozione n. 389
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
"Richiesta sostegno della Giunta regionale delle Marche alla istituzione del salario minimo orario”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 176 della Consigliera Ruggeri e la mozione n. 389 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi fa solo piacere che ci sia una mozione sullo stesso argomento presentata dal Partito Democratico. Sottolineo come ha fatto prima la Consigliera nel suo intervento, che in effetti questa mozione che andiamo a discutere oggi è molto datata perché ha oltre due anni, a testimonianza del fatto che il Movimento 5 Stelle è su questo tema da tanto tempo e sono contenta che sullo stesso argomento, con il cambio della Segretaria nazionale, anche PD si sia spostato. Mi fa solo piacere che il PD delle Marche abbia presentato questa mozione e che venga discussa insieme alla mia.
Come sapete il Movimento 5 Stelle ha presentato la prima proposta di legge sul salario minimo a partire dal 2013 e adesso ne ha presentate addirittura due e sono state abbinate ad altre proposte di legge che sono pervenute pressoché identiche anche da altre forze politiche. Contemporaneamente sullo stesso tema ci siamo mossi unitariamente, tranne il partito Italia Viva, per una raccolta firme che viaggia su binari on-line e banchetti.
Anche su questo devo dire che sono molto contenta del fatto che con le opposizioni, che pure spesso si dividono su tante questioni, siamo riusciti a collaborare e a dare una dimostrazione che sui temi così importanti anche l’opposizione è in grado di dialogare.
E’ una misura di civiltà atta a contrastare il fenomeno dei cosiddetti lavoratori poveri, necessaria in un Paese come l'Italia, unico Paese in Europa in cui dal 1990 ad oggi i salari reali sono diminuiti a fronte di aumenti di oltre il 30% nello stesso periodo in Germania e Francia. Anche il Parlamento europeo il 14 settembre 2022 ha finalmente approvato in via definitiva e a larga maggioranza una legge sul salario minimo ed in attuazione di questa legge, il 25 ottobre 2022, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea la direttiva 2241 sul salario minimo allo scopo di garantire a tutti i lavoratori europei condizioni di lavoro dignitose e salari adeguati al costo della vita, direttiva che tutti i Paesi membri devono recepire entro due anni dalla sua approvazione.
Bisogna sapere che nell'Unione europea ben 21 Paesi su 27 hanno il salario minimo stabilito per legge nel loro ordinamento giuridico. L’Italia è uno dei pochi Paesi europei che per tutelare i diritti dei lavoratori si basa esclusivamente sulla contrattazione collettiva, che però non copre tutte le categorie di lavoratori, lasciando completamente fuori la platea del lavoro parasubordinato e gran parte dei nuovi lavori nel settore terziario. Categorie che riguardano un numero crescente di lavoratori, consentendo spazi legali a pratiche di sfruttamento indegne in un Paese civile.
Il fenomeno del precariato e della povertà lavorativa è in crescita, come è evidenziato dai numeri del XXI rapporto annuale dell’Inps in un contesto che peraltro continua a peggiorare a causa dell'inflazione.
In Italia il 12% dei lavoratori occupati si trova sotto la soglia di povertà, fino a quando non è stato abolito dal Governo circa 200.000 lavoratori integravano il proprio stipendio con il reddito di cittadinanza per arrivare a fine del mese. Sono i cosiddetti lavoratori poveri che oggi si trovano in grande difficoltà.
Queste considerazioni fanno ritenere che affidarsi alla sola contrattazione collettiva non sia sufficiente a contrastare questo fenomeno dilagante.
Con la nuova proposta di legge intendiamo fissare un principio di buon senso, nessun lavoratore può guadagnare meno di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro più rappresentativi, ossia quelli firmati dalle principali associazioni sindacali datoriali e comunque il salario minimo stabilito dal contratto collettivo non potrà mai scendere sotto i nove euro lordi all’ora.
La proposta di legge prevede che questo principio sia esteso a tutti i rapporti di lavoro subordinati ed a quelli che presentano analoghe necessità di tutela nell'ambito della para-subordinazione del lavoro autonomo, ad esempio i cosiddetti rider.
Contrariamente a ciò che vogliono far credere gli oppositori della misura in questo modo la contrattazione collettiva non subirebbe alcun attacco. Il ruolo del sindacato è fondamentale e nessuno vuole disconoscerlo.
L'approvazione della nostra proposta di legge rafforzerebbe la contrattazione sana e metterebbe fuorigioco i contratti pirata. Non si può giustificare lo sfruttamento dei lavoratori con le esigenze di flessibilità del lavoro o con la necessità di emersione del lavoro nero nei lavori più umili.
Le esigenze di flessibilità e di contrattazione aziendale territoriale sono condivisibili, ma devono essere accompagnate da una retribuzione di base adeguata per la salvaguardia della dignità del lavoro. Il lavoro nero va combattuto con i controlli, non abbassando l'asticella dei diritti dei lavoratori.
Con l'istituzione del salario minimo legale andremo a proteggere le categorie più a rischio di emarginazione, sfruttamento, primi fra tutti i giovani e le donne, il 23,3% di queste ultime, secondo uno studio dell'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche, vedrebbe crescere il proprio salario. In Germania, ad esempio, dopo l'istituzione del salario minimo il differenziale salariale tra uomini e donne si è ridotto di 2,5 punti percentuali, in Irlanda addirittura del 21%. Ancora maggiore sarebbe il vantaggio per i giovani, oggi il 47% di quelli con meno di 29 anni guadagna meno di 9 euro lordi l'ora, se vogliamo veramente incentivare le nascite iniziamo con il mettere argine al precariato giovanile.
Per questi motivi chiedo all'Assemblea legislativa di approvare questa mozione appoggiando con un voto trasversale questa legge di civiltà che prevede l'istituzione del salario minimo legale.
Ricordando il ruolo chiave che ha avuto il gruppo del Movimento 5 Stelle in questa battaglia, ricordo anche che la proposta di legge, unificata, è a prima firma del Presidente del Movimento 5 Stelle e ad agosto la raccolta firme ha superato le 300.000. Solo nella prima settimana di agosto abbiamo superato le 300.000 firme.
Il tema è molto sentito, come sapete, spesso escono sondaggi da cui emerge che gli italiani sono favorevoli a questa proposta. Mi auguro che ci sia un voto trasversale che veda approvare la mozione che ho proposto nel 2021 ed anche la proposta molto simile, diversa nelle premesse, ho visto che è anche più ricca, ma il momento storico è differente, del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche la Consigliera Ruggeri per aver acconsentito alla possibilità di associare i due atti.
Si tratta di una mozione contenente la richiesta alla Giunta regionale di sostenere l’istituzione del salario minino orario, premettendo che la Commissione occupazione affari sociali del Parlamento dell’Unione europea già nel 2021, a novembre, aveva votato una direttiva sul salario minimo orario, dando indicazioni a tutti gli Stati dell’Unione europea di attivare azioni in tal senso.
Ci rendiamo conto di quanto l’Italia possa essere in ritardo rispetto a quella che io considero una vera e propria scelta di dignità per tutti i cittadini e le cittadine italiane.
Il Parlamento europeo ed il Consiglio europeo a ottobre 2022 avevano adottato la direttiva relativa ai salari minimi adeguati all’Unione europea con lo scopo di istituire un quadro per l’adeguatezza dei salari minimi legali al fine di conseguire condizioni di vita e di lavoro dignitose, la promozione della contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari e il miglioramento dell’accesso effettivo delle lavoratrici alla tutela garantita del salario minimo.
La quasi totalità delle forze di opposizione in Parlamento ha depositato una proposta di legge congiunta riguardante le disposizioni in materia di salario minimo con l’obiettivo di introdurre, anche in Italia, una forma di minimo salariale pari a 9 euro lordi l’ora per contrastare il fenomeno di lavoratrici e lavoratori a basso reddito, per tutti coloro che, nonostante facciano parte del mercato del lavoro, sono impiegati, ma restano al di sotto della soglia di povertà.
In Italia, infatti, secondo quanto attestato dai dati Inps, 4,3 milioni di rapporti di lavoro su 14 milioni, quindi il 28%, prevede un salario al di sotto dei 9 euro lordi.
Se si considera un salario minimo tabellare per un importo pari ad 8 euro, nel nostro Paese abbiamo circa 2.596.000 lavoratrici e lavoratori sotto soglia. Il settore maggiormente interessato è quello dei servizi, i dati relati al 2019 poi dimostrano che c’è stato un ulteriore peggioramento.
Anche negli ultimi mesi il tasso di rischio di povertà, ovvero la percentuale delle persone che hanno un reddito inferiore al 60% di quello medio disponibile, in Italia è salito, passando dal 20% del 2020 al 20,1% del 2021, coinvolgendo sempre maggiori persone negli ultimi anni. Nelle tabelle Eurostat la percentuale sale al 25,2%, se si considerano anche le persone a rischio di esclusione sociale, ovvero quelle che sono a rischio di povertà o non possono permettersi una serie di beni materiali o attività sociali o vivono in famiglia a bassa intensità lavorativa.
L’Eurostat segnala inoltre che sono in aumento le lavoratrici e i lavoratori a rischio di povertà sia con un contratto a tempo indeterminato, e questo è un dato davvero preoccupante, che a termine, ma per questi ultimi la crescita è molto più significativa, si passa dal 15,4% del 2020 ai 21,5% del 2021. Nell’ultimo decennio in Italia le lavoratrici ed i lavoratori poveri sono aumentati del 12%, nelle Marche in particolare nel 2019 già il dato era sotto soglia di povertà era il 28%.
Un salario minimo legale esiste nella maggioranza degli Stati membri dell’Unione europea e la Germania, questo voglio ribadirlo anche ai Consiglieri di maggioranza, ultimo Paese europeo in ordine di tempo ad avere introdotto il salario minimo per legge nel 2015, prevede un compenso minimo orario di 12 euro lordi l’ora - la Germania, considerato lo Stato più progredito a livello economico – e c’è la previsione di ritoccarlo nuovamente verso l’alto nei prossimi mesi.
Noi chiediamo ancora di alzarlo al 9%, vorrei far presente che molti rappresentanti del mondo dell’imprenditoria sono favorevoli perché il più grande patrimonio che un’azienda possa avere è quello dei suoi dipendenti. Mettere tutte le imprese in una condizione quasi di parità salariale o di avere almeno un minimo tabellare significa anche agevolare una competizione sana, costruttiva e corretta per evitare il cosiddetto dumping salariale.
Mi preme oggi evidenziare anche una dichiarazione uscita sulle agenzie sul salario minimo, che arriva dalla rappresentante di una delle più importanti istituzioni che abbiamo, dalla Banca d’Italia. Sul salario minimo il Vicedirettore generale della Banca d’Italia al VI workshop ha dichiarato che “le politiche di salario minimo possono contribuire e riequilibrare le rendite economiche in favore dei lavoratori e possono innescare così un processo di riallocazione positiva, penalizzando le imprese che operano con inefficienze monopsonistiche”. Lo ha affermato il Vicedirettore generale della Banca d’Italia nel suo intervento al workshop della Banca d’Italia sulle politiche per il mercato del lavoro, citando le ricerche del premio Nobel David Card e del coautore Alan Krueger.
“Le istituzioni – prosegue il Vicedirettore della Banca d’Italia - svolgono un ruolo cruciale nel definire la redistribuzione ai lavoratori delle rendite economiche accumulate dalle imprese a causa del loro potere sul mercato del lavoro. Le imprese possono quindi pagare salari bassi in misura inefficiente o esercitare il loro potere offrendo solo contratti temporanei e a breve termine. Le politiche che incoraggiano le aziende a offrire contratti a tempo indeterminato e a tempo pieno possono fungere da presidio a tutela dei lavoratori. D’altra parte, nonostante l’effetto sull'aggregata occupazione non sia determinate ex ante, queste misure potrebbero portare ad una diminuzione dei livelli occupazionali di alcune imprese. La forte crescita dell’occupazione iniziata con la fine della pandemia potrebbe arrivare presto alla fine a seguito del recente rallentamento dell’economia nell’Eurozona. Il ristabilimento del potere di acquisto dei salari dovrebbe quindi essere legato al raggiungimento della crescita della produttività”.
Questo per ricordarvi ed evidenziare come sia importante equiparare i salari ed avere una soglia minima per tutti i lavoratori e le lavoratrici affinché la crescita possa proseguire ed evitare che il potere d’acquisto sia ulteriormente svalutato.
Invito tutti i componenti della maggioranza a votare questa mozione che a questo punto potrà diventare anche una risoluzione oppure rimane anche distinta.
Chiedo alla Consigliera Ruggeri, che ha presentato l’atto prima di me, come vogliamo procedere, in ogni caso ci troverà favorevoli perché le intenzioni sono le medesime e ci auguriamo che anche gli esponenti di maggioranza capiscano l’importanza di quest’atto, che dovrà spingere la Giunta con il Governo nazionale, essendo dello stesso colore politico, ad intraprendere un’azione potente ed incisiva affinché non si perda altro tempo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sono contento che siano state presentate queste due mozioni, sia quella della Consigliera Ruggeri che della prima firmataria la Consigliera Vitri, anche perché trattano un tema importante. Magari a noi può interessare fino ad un certo punto perché 9 euro all’ora li prendiamo, però noi siamo in un Paese, che possiamo definire di quarto mondo, in cui ci sono molti giovani che, pur lavorando e avendo un contratto a tempo pieno, alla fine del mese non arrivano a 1.000 euro. Noi dobbiamo farci carico di queste situazioni, anche perché ricordo che ci sono due problemi molto rilevanti che non vengono mai affrontati, uno è che attualmente in Italia ci sono mille tipologie di contratti che regolamentano come devi lavorare e quanto guadagnare. In un Paese quando ci sono quattro, cinque, sei contratti di lavoro …, uno può essere legato al turismo, uno alla meccanica, l’altro ai servizi, al pubblico impiego, invece noi ne abbiamo mille, il numero lo dichiarano le associazioni sindacali.
Qualcuno di voi ha la fortuna di avere il sistema retributivo, vuol dire che la pensione sarà calcolata sugli ultimi stipendi. I giovani sono al 100% con il contributivo, questo vuol dire che tra 25 anni avremo una generazione di poveretti, parliamo di milioni di persone che non prenderanno 500 o 600 euro al mese rispetto ad oggi.
Nessuno ci vuole mettere le mani, continuiamo a regalare soldi, non pensiamo al fatto che è stata fatta una riforma pensionistica che garantirà la povertà assoluta del Paese fra circa 25 anni. Per vivere fra 25 anni bisognerà guadagnare 50 euro all’ora e noi qui stiamo discutendo di 9 euro, una proposta che condivido.
Noi stiamo costruendo una generazione di poveri, ma non di gente povera che non lavora, di gente che lavora oltre 10 ore al giorno per quarant'anni e si troverà ad essere povera. Pensate a chi fa i lavori interinali senza contratto o si spara o decide di cambiare Paese. Oggi già molti pensionati lasciano l’Italia perché non vivono con le pensioni che ci sono.
Sono contento delle due mozioni, le sottoscrivo, pensare che ci sono mille contratti e le pensioni saranno da fame. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.
Un ringraziamento vero alla due presentatrici, le prime firmatarie, in modo particolare alla coerenza del capogruppo del Movimento 5 Stelle perché ha ragione che su questo tema i partiti sono stati titubanti, lo è stato anche il sindacato ed il mio partito, di fronte ad un sindacato che non dico osteggiava, ma rilanciava rispetto al proprio ruolo e alla necessità della mediazione necessaria del sindacato per ottenere poi i risultati contrattuali di qualità.
Questa nazione ha dimostrato di non avere la sensibilità adeguata, l’hanno ricordato il Consigliere Biancani e la Consigliera Vitri prima. La legge Fornero dovevano ricontestualizzarla, nel momento in cui è stata approvata ha salvato i conti di allora ed ha messo nella disperazione forse le future generazioni. Il paradosso era questo: serviva per salvare i conti, ma poi la proiezione non teneva conto della prospettiva sul piano della crescita del Pil, che crea uno scenario di grande preoccupazione.
In una nazione come questa il salario minimo è banale, penso che nessuno di noi possa ipotizzare - non il rider, una categoria nuova difficile da inquadrare - che un operatore della metalmeccanica o un cameriere nella stagione estiva possa prendere 3,40 euro all’ora, non è pensabile e abbiamo quella necessità.
Lo dico guardando la Consigliera Ruggeri per la coerenza, non capisco come ci possono essere dubbi, se non è solo per una questione di posizione, stiamo ragionando, Consigliere Biancani, sul bonus benzina, le accise servono per contribuire a sostenere anche lo stato sociale. Incrementiamo le accise per quel tipo e poi ci reinventiamo …
Spero che sia l'ennesima gaf di questo Governo che di fronte a promesse scriteriate, come quella dell'abbassamento delle accise e del ripristino di un delta del -30% sui nostri carburanti …, poi ci accorgiamo che usciamo da qui e spendiamo 2,20 euro al litro, se serviti, ma non lo facciamo più e facciamo perdere i posti di lavoro per non pagare di più e quello che ci serve, e non lo utilizziamo, prende 3,40 euro all’ora.
I 9 euro all’ora di oggi sono già anacronistici rispetto alla mozione della Consigliera Ruggeri, riconfermata dalla nostra, perché è già successo che il tasso d’inflazione incida in maniera marcata ed il potere d'acquisto è fortemente ridimensionato e per quando possa esserci una spinta, che poi può essere assunta anche da questo Consiglio, per quando arriva in Parlamento i 9 euro sono già 7 rispetto al 2022. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Forse avrei fatto a parti invertite queste mozioni, ma voi sapete che è una cosa nota ed è un problema all'attenzione del Governo, della maggioranza, delle forze economiche, ci sono categorie organizzate, e cito Confindustria, ed anche gli artigiani, il commercio, che su questo esprimono un punto di vista molto complesso.
Il salario minimo non è una cosa che pervade solo un meccanismo, pervade una serie di meccanismi anche molto differenziati, per esempio tra nord e sud, tra zone alto costo della vita, dove un salario minimo garantito è importante, e zone dove il costo della vita è più basso e dove ci sono condizioni diverse.
E’ un tema così complesso che non è risolvibile con una dichiarazione di intenti, bisogna capire poi l'impatto che queste decisioni avranno.
Mi trovo in una condizione felice, ma problematica, nell'arco di un paio d'anni la mia area politica, dico la mia, ha vinto le elezioni regionali con il Presidente Acquaroli, le elezioni politiche nazionali con la Presidente Meloni, le elezioni comunali ad Ancona ed anche una serie numerosa di Comuni. Questo ha comportato che le visioni di principio, che sono sempre molto forti, confliggano con la realtà.
A volte un provvedimento anche forte, voluto, desiderato, poi implica delle dinamiche molto imprevedibili. In questo momento l'argomento di tutta la società occidentale è il problema del costo del lavoro che impatta sulle aziende, sull'occupazione e sulla competitività a livello globale. Globale è bello, però sulle spalle nostre è meno bello ed implica che noi siamo in competizione con aree del mondo nelle quali ci sono altre implicazioni sociali e di vita, per cui siamo completamente fuori gioco, o si tratta di produzioni di alto valore aggiunto, allora stiamo bene, oppure siamo fuori mercato, addirittura c'è una deindustrializzazione, una desertificazione industriale diffusa in tutti i Paesi occidentali. L'Inghilterra non fa quasi più produzione. La Gran Bretagna era una potenza economica produttiva, non fa quasi più produzione, è una nazione che fa soprattutto servizi di tutti i tipi ed è uscita anche dall’Europa proprio per sganciarsi dai vincoli di natura normativa che bloccavano gli aspetti economici.
In linea di principio, credo che un giusto salario sia una conquista, quindi lo sfruttamento è lontano mille miglia dal mio pensiero. Per esempio, quando vedo che alcuni operatori balneari o dell’industria della ristorazione o dei servizi hanno utili molto forti e applicano pagamenti ai dipendenti modesti, mi indigno molto, però le ricadute di decisioni forti a volte sono catastrofiche: chiude l'azienda, l'imprenditore se ne va da un'altra parte, investe per esempio in Tunisia, come ha fatto un operatore, che conosco, che dalle Marche è andato in Tunisia. Bisogna essere molto prudenti ed in questo momento bisogna dire di lasciar al punto di caduta che il Governo con le categorie economiche saprà trovare prossimamente. Grazie.
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PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Confermo il voto favorevole a tutti e due i testi, sia sul mio, presentato come Movimento 5 Stelle, che su quello del PD.
Lasciar fare al piano nazionale, senza che la base si occupi o faccia sentire la propria voce, lo dico per esperienza perché al Governo nazionale ci siamo stati anche noi, è un grosso errore perché bisogna far sentire al vertice qual è il sentore della base. Quando noi abbiamo barattato, perché questo è stato, il reddito di cittadinanza con i decreti sicurezza, la base del gruppo del Movimento 5 Stelle non è stata buona e zitta, ma si è lamentata fortemente e questo baratto l’ha accettato con grossissima difficoltà.
Vedo che dal piano nazionale si sta smantellando quasi tutto quello che di buono era stato fatto capace di rilanciare l'economia: super bonus, reddito di cittadinanza, protezione per le categorie più fragili, come potrebbe essere il salario minimo. Non si sta costruendo niente.
Per ordini di scuderia potete continuare a bocciare tutti gli atti che di politico porteremo in quest'Aula, però fuori da qui quantomeno un segnale mandatelo perché c'è un grosso pericolo sociale in quanto tutto questo smantellamento, senza avere pronta un'altra alternativa, sta creando problemi sociali ed economici molto forti e presto li vedremo in maniera anche seria, preoccupante nel nostro territorio più di quello che già non si sta evincendo.
Fate le vostre scelte, sono convinta che le categorie fragili, i lavoratori poveri di cui parliamo da decenni noi del gruppo del Movimento 5 Stelle vanno in qualche forma tutelati e questa è una soluzione. Aspettiamo di vedere quale sarà la soluzione avanzata dal centro-destra perché ora che siete al Governo è tutto un no, però non si avanzano altre proposte, aspettiamo le vostre per valutarle. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 176. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Solo per richiedere il voto nominale, che andava richiesto anche prima. Grazie.
PRESIDENTE. Voto nominale richiesto dal capogruppo del PD.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto contrario a questa mozione e per dire alla Consigliera Ruggeri che pensi ai suoi ordini in scuderia perché noi non abbiamo ordini di scuderia, siamo persone libere, che ragionano e che hanno un pensiero politico. Stia attenta alle parole che dice, che respingo fortemente al mittente. Grazie.
PRESIDENTE. Stia attenta politicamente, stavo proprio per dirlo, perché l'attenzione è politica, nel dibattito politico, nel contesto dell'argomento, giusto Consigliera Menghi?
Il gruppo del PD non ha giustamente paura … però la tensione è al dibattito politico ed è comprensibile, non aveva nessun altro significato che quello nel contesto della discussione che stiamo facendo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. La mia mozione è stata sottoscritta da tutti i colleghi e colleghe del gruppo PD e ne approfitto per ringraziarli. Ho preso la parola anche per questo perché l’atto è stato presentato ad agosto e stiamo portando avanti una battaglia a livello nazionale tutti insieme, organizzeremo anche altri incontri e la nostra dichiarazione di voto è favorevole.
Mi preme evidenziare anche un altro aspetto della discussione che si è tenuta oggi in Aula in maniera piuttosto celere, i lavoratori e le lavoratrici delle Marche dovrebbero rivedere questo Consiglio regionale e rendersi conto di quanto poco interessi la loro condizione a questa maggioranza e a chi guida la nostra Regione. Purtroppo mi duole constatare che l’unico intervento è stato quello del Consigliere Ciccioli nella dichiarazione di voto, come se a tutti gli altri non interessasse nulla delle condizioni di lavoro di chi vive in questa regione, che sia a favore o contro, un disinteresse totale. Hanno parlato gli esponenti del Partito Democratico e la capogruppo del Movimento 5 Stelle, che già portano avanti questa battaglia anche a livello nazionale, tutti gli altri sembrano essere totalmente disinteressati.
Vorrei far presente che la battaglia per il salario minimo non interessa solo i rider, ma tante categorie, ad esempio quella che vi sta tanto a cuore, che chiamate tutti i giorni, quella dei giornalisti e delle giornaliste che spesso lavorano un’ora per 5 euro perché, ricordo, hanno contratti talmente precari da scrivere intere pagine talvolta per massimo 10 euro.
E’ una battaglia che non riguarda solo i rider dai quali vi sentiti tutti e tutte lontani, ma riguarda tante categorie anche nella nostra Regione. Quando fate lo squillo ai giornalisti che considerate amici e con i quali fate tanto perché devono portare avanti una certa …, ricordatevi che molti di loro non hanno un contratto a tempo indeterminato e guadagnano meno di 9 euro l’ora. Oggi potevate intervenire anche per loro, non l’avete fatto, nessuno ha detto una parola e ora chiediamo il voto nominale per vedere quanti di voi sono a favore del salario minimo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare di cuore il gruppo del Movimento 5 Stelle per la mozione di prima, ora la mozione è del Partito Democratico, per aver fatto una proposta sulla quale, sapete benissimo, la Regione Marche non ha competenza. E’ normale, capisco, quando si fa politica, per chi come me ha fatto opposizione, è utile per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Mi permetto di sottolineare una cosa, la Consigliera Ruggeri del Movimento 5 Stelle parla di ordini di scuderia, quando lei ha proposto una mozione che il gruppo del Movimento 5 Stelle sta facendo a livello nazionale, più ordini di scuderia di un partito che sta morendo … Non possiamo prendere lezioni dal Movimento che da 5 Stelle è passato neanche ad affittacamere, ma a prescindere da questo, ci mancherebbe altro, ognuno fa le proprie battaglie politiche.
Per quanto riguarda il Partito Democratico apprezzo moltissimo che il PD finalmente sia tornato nelle piazze con banchetti e con la raccolta firme su questo tema, ma permettetemi di dire che vi siete svegliati ora quando per tantissimi anni avete governato questa nazione.
Voglio ringraziare di cuore la nuova Segretaria del PD per queste battaglie che porteranno un grande consento al PD, ma porterà un grande consenso al centro-sinistra per mandarlo ancora di più all’opposizione.
Nessuno è contrario al salario minimo, ma bisogna anche dire quando si fa una proposta, visto che siamo persone di buon senso, dove andare a prendere i fondi.
Prima si è parlato di grandi proposte di buonsenso fatte dal gruppo del Movimento 5 Stelle, proposte che hanno messo in ginocchio l’Italia, il 110 e il reddito di cittadinanza sono state due misure che hanno creato gravi danni alla nostra economia. tanto che il 110, che era partito per aiutare i poveri, guarda caso ha aiutato i ricchi. Mi fa sorridere vedere una proposta del gruppo del Movimento 5 Stelle sul salario minimo quando ha favorito i ricchi con il 110, dato che abbiamo visto che sono stati ristrutturati anche i castelli. Questo per dire che è stata una mossa errata.
Sul salario minimo non possiamo non essere favorevoli, chi non vuole alzare lo stipendio ad un lavoratore dipendente, anche perché credo che sia lo stesso imprenditore che vorrebbe alzare lo stipendio al dipendente, ma diciamo pure che dobbiamo mettere in condizione lo stesso imprenditore di alzare lo stipendio ai dipendenti facendo il taglio del cuneo fiscale.
Questa è la prima mossa da fare e la sta facendo il Governo Meloni, ci sono già altre proposte che vanno avanti, ma di certo, sapete benissimo, quanto si fa una manovra finanziaria bisogna trovare i fondi per supportarla. Ritengo che dobbiamo approfondire tutti insieme perché non dobbiamo farne una battaglia politica di bandiera.
C’è anche una parte delle sigle sindacali che sta cercando di politicizzare anche perché moltissimi ex segretari di questo sindacato oggi sono parlamentari del Partito Democratico e questo non mi meraviglia.
Mi fa molto piacere che siete tornati nelle piazze, questo è di buono auspicio di democrazia all’interno della nostra nazione e in questo Consiglio regionale.
Nessuno di noi dice che è contrario al salario minimo, ma di certo quando si approva una mozione e si fa una proposta, credo che sia di buon senso trovare le soluzioni per finanziarla. Ad oggi non abbiamo gli strumenti per finanziarla, ma sono certo che il Governo Meloni abbassando le tasse dia più respiro.
Mi auguro che su questa battaglia ci si tolga gli abiti delle proprie bandiere e si trovi una soluzione univoca tra associazioni di categoria, sindacati e Governo.
Fratelli d’Italia voterà contro questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di passare la parola alla Consigliera Ruggeri vorrei … il ruolo del gruppo del Movimento 5 Stelle. Con il termine affittacamere intende che si è ridotto nel numero dei voti, così l’ho interpretato, ma la dignità del gruppo del Movimento 5 Stelle è data dalla sua storia, dai suoi numeri e dalla sua attività, come di tutti gli altri partiti che a livello nazionale e non svolgono attività di servizio. Questa è la mia interpretazione, però tutto il rispetto al gruppo del Movimento 5 Stelle da parte dell'Assemblea legislativa.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Devo dire la verità, non mi sono offesa dal punto di vista personale, né dal punto di vista politico, perché ormai purtroppo siamo abituati a questi interventi da parte del Consigliere Putzu, che prende tutto a ridere ed è estremamente aggressivo perché non ha gli strumenti per argomentare seriamente ed entrare nel merito delle questioni.
Dando per scontato che ognuno fa quello che riesce a fare, prendo per buono il fatto che potrebbe pure essere di buon auspicio, che io sia qui da sola perché nella passata legislatura era la Consigliera di Fratelli d'Italia ad essere sola ed oggi Fratelli d'Italia guida la Regione.
La politica è una ruota che gira, quando si diventa presuntuosi e arroganti è il momento in cui la ruota cambia. Consiglierei sempre e comunque anche a chi siede nei banchi della maggioranza di avere rispetto delle opposizioni anche perché questo è un gioco che sta nella democrazia, l’alternanza dei ruoli. Oggi dove sono seduta io c’è stato a lungo il partito di Fratelli d’Italia e penso che se continua così ci tornerà anche presto perché solo per temi vorrei dire che forse non conoscono la realtà che stanno vivendo tanti nostri corregionali. Hanno mai sentito parlare di caro mutui, caro benzina, inflazione? Lo sanno che esistono tanti lavoratori poveri, soprattutto giovani e donne? Loro da che mondo vengono? Vengono dal mondo del lavoro nel quale si aspetta che arrivi lo stipendio per pagare il mutuo, la spesa, le bollette. Penso di sì, molti come me vengono dal mondo del lavoro e sanno in che condizioni vivono i lavoratori oggi.
Senza fare tanta ironia e con serietà ci si può anche confrontare nel merito delle questioni, è facile fare opposizione come la faceva la Presidente di Fratelli d’Italia e come l’ha fatta anche sull’immigrazione.
Oggi che siete al Governo vedete quanto è difficile governare, non ho il modo di fare opposizione che avete avuto voi fino a ieri perché non rientra nel mio stile, però le questioni politiche spinose argomentandole le porterò sempre in questo Consiglio, fino a che sarò seduta qui, fatevene una ragione e abbiate pazienza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. La mia è stata un’offesa …
PRESIDENTE. LA Consigliera Ruggeri ha detto che non si è offesa.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. La Consigliera Ruggeri ha detto che è abituata al mio modo di offendere, come per dire che io offendo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha voluto dire che non si era ritenuta offesa perché ormai è una consuetudine nel modo di rapportarsi su questi banchi sulle questioni spinose.
Non c’è fatto personale secondo me, c’è un dibattito politico molto forte e credo che entrambi abbiate espresso le posizioni in maniera molto chiara. Sono precisazioni molto chiare per le rispettive posizioni e schieramenti di partito.
Mozione n. 389. La pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri;
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15:25.