Resoconto della seduta n.124 del 03/10/2023
SEDUTA N. 124 DEL 3 OTTOBRE 2023
La seduta inizia alle ore 10:40
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 124 del 3 ottobre 2025. Do per letto il processo verbale della seduta n. 123 del 29 settembre 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Comunico che hanno chiesto congedo il Presidente della Giunta Acquaroli, l'Assessore Baldelli ed il Consigliere Putzu.
Comunicazioni ai sensi del comma 4 dell’articolo 55 del Regolamento interno
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno, Presidente, buongiorno a tutti. Ho avuto modo, insieme alla Consigliera Ruggeri, di porre la questione in Conferenza dei Presidenti. Abbiamo liquidato una situazione anomala e insostenibile. Lo dico perché l'Assemblea legislativa delle Marche è un luogo sacro e serio, almeno lo dovrebbe essere, invece, ahimè …, e non voglio dire nulla oggi delle questioni politiche, non lo faccio, avremo tempo, modo e ne tireremo insieme le conseguenze.
Ne voglio fare un problema di rispetto di ruoli e di contesto perché oggi abbiamo Assessori che dovrebbero sedere nei banchi dei Consiglieri e Consiglieri che dovrebbero stare nei banchi della Giunta, Assessori che dovrebbero andare a ricoprire ruoli in altri Comuni, altri Consiglieri che dovrebbero addirittura uscire da quest'Aula, questa è la composizione che si è determinata, leggendo e ringraziando la stampa e le televisioni che ci hanno messo a disposizione questo dato.
Abbiamo Consiglieri che occupano posti dell’opposizione, e non solo quelli fisici, che sono quelli che ci aspettano come ruoli, che invece squilibrano i nostri rapporti, per esempio all'interno della Conferenza dei Presidenti.
Questo Presidente non è ammissibile, non ne faccio un fatto di dignità politica perché qualcuno l'ha persa da tempo, quindi, non posso appellarmi a quella cosa, è impensabile, ne faccio un problema di dignità personale e della figura istituzionale che rappresentiamo, non possiamo permettercelo agli occhi dei marchigiani e delle marchigiane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Chiedo al Presidente se può intervenire a tutela della dignità e della decenza dell'Aula perché quello che sta avvenendo in questi giorni è sotto il profilo politico istituzionale alquanto indecente perché i Consiglieri regionali hanno un ruolo, una funzione delineata dalla stessa Carta Costituzionale, che non può essere trattata come cartastraccia ed è questo che sta avvenendo.
La mozione è su questo, l’ho già posta in via separata. Capita spesso che negli atti di sindacato ispettivo, come nelle mozioni, gli uffici per qualche disposizione oscurino i nomi con delle X. Capisco che c'è l'esigenza di tutelare persone terze, ma di chi rappresenta la politica, le istituzioni, il nome non lo possiamo oscurare, non possiamo farlo e mi sembra alquanto evidente. Lasciamo perdere il fatto che i Consiglieri regionali in quest'Aula e anche oltre non rispondono dei voti dati e delle opinioni espresse.
Faccio un esempio, in una mozione dico: “Risulta sia stata depositata alla Camera dei Deputati un interrogazione a prima firma dell’Onorevole XX con la quale si chiede al Ministero della cultura”, in questo caso non è indifferente chi sia l'Onorevole, un conto se è un Onorevole del PD o di Fratelli d’Italia, Forza Italia o Lega, un conto se è l’Onorevole X o l’Onorevole Y. E’ un rappresentante delle istituzioni e non si può oscurare il nome perché quest’Aula non conosce l’opinione di quell’Onorevole, di quel Deputato, se non si sa chi è come fa poi a deliberare politicamente secondo scienza e coscienza; se non si conosce quel nome magari si non può identificare neanche l’iniziativa.
Ma che cos’è questa un’Aula della sezione B della scuola primaria del Comune X, oppure è un Aula di un Parlamento regionale? Ma stiamo scherzando? Su questa cosa, Presidente, bisogna ...
PRESIDENTE. Cerco di rispondere ad entrambe le mozioni d'ordine che sono puntuali e legittime.
Per quanto riguarda la prima è chiaro che il Capogruppo del PD intende riferirsi ai fatti politici che sono a tutti conosciuti, ma che si svolgono fuori dall'Aula consiliare.
In ogni caso, come ho già detto nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, l’articolo 19 del nostro Regolamento interno stabilisce che solo dopo la comunicazione del Consigliere interessato, circa la modificazione del suo intendimento politico, la sua posizione all'interno di un gruppo con uscita dallo stesso, il Presidente e l'Ufficio di Presidenza possono assumere i conseguenti provvedimenti per quanto riguarda: il nuovo gruppo di appartenenza o il gruppo Misto, le Commissioni, la Conferenza dei Presidenti di Gruppo e anche, sia pur non previsto in maniera regolamentare, la logistica in Aula dove viene modificata la posizione del Consigliere interessato, che subisce una modificazione.
Mi sono assunto la responsabilità, e l’ho comunicato nell'ambito della Conferenza dei Presidenti di gruppo, di inviare ai Consiglieri oggetto dei fatti noti sulla stampa una comunicazione con cui chiedo di esprimere la loro conferma ai gruppi di appartenenza o il cambio di posizione, come previsto legittimamente dall’articolo 19. Questo al fine del rispetto delle istituzioni e di tutti gli organi che le compongono, anche per quanto riguarda il funzionamento degli stessi gruppi e tutto ciò che ne consegue per l'attività politico istituzionale.
Attendiamo la risposta che i Consiglieri vorranno fornirci, in modo tale che questa situazione nel più breve tempo possibile possa essere chiarita.
Per quanto riguarda il discorso della privacy posta dal Consigliere Cesetti, sono d'accordo con lo stesso, c'è un tema che riguarda il GDPR e tutto il tema della privacy, che in questo momento costituisce una garanzia fortissima per la tutela della privatezza e in particolare delle persone, delle personalità, delle funzioni che svolgono, ma come accennato nel caso specifico dell'interrogazione di una persona nota, perché è un Parlamentare, credo che non si possa arrivare al punto di oscurarne le generalità.
Porremo un quesito agli organi competenti, assumeremo una posizione come Ufficio di Presidenza, in modo tale che anche gli atti e soprattutto gli atti ispettivi, che hanno la finalità di indicare oneri e onori, responsabilità e chi ha svolto quella determinata attività, possano avere una funzionalità politica, quella di rendere nota la posizione di chi interroga su un dato avvenimento. Perfettamente d'accordo.
Interrogazione n. 946 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo
“Finanziamento prestazioni aggiuntive fino al 31 dicembre 2023 del personale medico e infermieristico presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri delle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 946 – a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'aumento delle prestazioni a 100 euro per i medici che a 50 euro per gli infermieri fu una richiesta esplicitata direttamente dalle Marche al Ministro della salute in occasione della Giornata delle Marche. A seguito di quella iniziativa, che è partita dalla nostra Regione, il Governo ha emanato il decreto legge n. 34 del 2023 e sono state stanziate le risorse per garantire che il personale medico e infermieristico, che opera nei pronto soccorso, potesse avere quei trattamenti aggiuntivi, essere equiparati al personale che opera nei pronto soccorso, ma che è assunto dalle cooperative.
Il provvedimento, come è noto, scade alla fine dell'anno, ritengo che debba essere rinnovato, ci siamo già attivati politicamente per il rinnovo, ma non solo.
Credo che ci debba essere un intervento maggiore per la sua estensione anche al personale che opera negli altri reparti. Se vogliamo affrontare l'emergenza sanitaria e la scarsità di professionisti del sistema sanitario il trattamento aggiuntivo, che riguarda i 100 euro l'ora per i trattamenti aggiuntivi, quelli che vengono svolti oltre l'orario contrattuale di servizio, deve essere esteso a tutto il personale che opera nella sanità, questo se vogliamo affrontare con serietà il tema delle liste d’attesa e dei servizi adeguati per i cittadini di questo nostro Paese.
E’ partita dalle Marche, ne avevamo discusso in quest'Aula, avevo rivendicato più volte un aumento dei trattamenti, il decreto legge ha il timbro della Giornata delle Marche e spero che da parte dei gruppi di maggioranza, che governano a Roma, ci sia la sensibilità di ascoltare anche le voci, le rivendicazioni dell’Assessore alla sanità, fino a questo momento pro-tempore della Regione Marche, affinché nella prossima legge finanziaria possano essere stanziate le risorse che sono necessarie a questo personale.
Voglio anche aggiungere che nel nostro Paese la stampa svolge un ruolo fondamentale, l'esercizio del diritto di critica all'esercizio del potere. Siamo maggioranza e la stampa svolge questo ruolo che è denominato “cane da guardia”, però voglio anche ricordare che le posizioni giuridiche delle istituzioni sono delineate ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Non entro sulla delega a tempo perché non vorrei rovinarle la carriera. Sono contento che siano state le Marche a stimolare il Governo a fare questo decreto.
Voglio ricordare che la delibera di Giunta regionale n. 1323 dell'11 settembre 2023 prevede delle risorse per le ore che i medici sono disponibili a fare, ma non sono sufficienti. Per gli infermieri le risorse messe dal Governo sono sufficienti, mentre non lo sono per i medici. C'è una maggiore quantità di medici che hanno messo a disposizione il loro tempo e ci sono risorse che non sono sufficienti, ma nello stesso momento continuiamo a pagare i medici a gettone.
Vi invito a verificare con attenzione e a fare in modo che ci sia la priorità di medici interni rispetto a quelli a gettone perché i soldi per i gettonisti si trovano, almeno secondo la delibera di Giunta regionale n. 1023 non sono sufficienti a coprire tutti i medici che hanno dato la disponibilità.
Le ricordo, Assessore, che le Regioni Lombardia e il Veneto hanno anticipato la scelta del Governo e hanno già deciso di portare a 100 euro e a 50 euro le prestazioni aggiuntive, al di là del decreto legge n. 34 del 2023. Il Veneto e la Lombardia, al di là dei soldi che arrivano dal Governo, hanno comunque previsto risorse per dare priorità ai medici interni piuttosto che ai medici gettonisti. Grazie.
Interrogazione n. 947 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Stato di avanzamento mozione n. 134/21 del 07/09/2021”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 947 – a risposta immediata - del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione del Consigliere Rossi concerne una difficilissima situazione che si è verificata tra un cittadino italiano e la sua consorte che risiede in un altro Paese. C'è un problema di figli, l’esercizio del diritto di genitore a poter incontrare e parlare con i figli.
Questa disputa familiare si è svolta all'interno della tutela giurisdizionale, quindi delle cause, e a seguito della sua mozione non potevamo far altro che trasmettere l'atto al Ministero degli esteri affinché intervenisse presso la Grecia e le sentenze dei giudici italiani potessero trovare riconoscimento.
Non posso rispondere nel merito del principio di reciprocità che contraddistingue i rapporti giurisdizionali tra Stati, non sono in grado di sapere, conoscere qual è il trattamento dei provvedimenti giurisdizionali della Grecia rispetto a noi.
Mi permetto di dire in quest'Aula che, essendo la Grecia un paese fondativo dell'Unione europea, la soluzione deve essere portata anche all'interno delle istituzioni europee affinché vi possa essere da parte dell'Unione europea, anche all'interno delle previsioni del Trattato sul funzionamento, il Trattato istitutivo dell’Unione europea, il Trattato di Lisbona, norme che possono garantire l'effettività dei provvedimenti giurisdizionali.
Ringrazio il Consigliere Rossi per aver introdotto questo problema, lo informo che la mozione deliberata dal Consiglio regionale è stata trasmessa al Ministero degli affari esteri e da oggi faremo un sollecito affinché si possa avere almeno dalle autorità consolari greche una risposta che possa rasserenare il genitore italiano, che si trova assoggettato a questa tristissima vicenda.
C'è da domandarsi oltre a questo se la prole gode di tutti i diritti, di cui nel nostro Paese avrebbe goduto. E’ una domanda retorica a cui l'Assessore alla sanità e ai servizi sociali non può rispondere.
Solleciteremo il Ministero degli affari esteri, a cui appartiene la competenza sulla base dell’articolo 117 della Costituzione. I rapporti di politica estera non sono una materia che può essere attribuita alle Regioni, dobbiamo per forza passare tramite ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Innanzitutto saluto il sig. XY che è qua sugli spalti.
Dopo due anni dalla votazione della mia mozione in Consiglio regionale, votata all'unanimità, sul caso di XY di sottrazione internazionale, che coinvolge una cittadina marchigiana e un cittadino marchigiano, siamo nella stessa situazione; abbiamo cercato di contattare anche le istituzioni, il Ministero degli esteri, senza un reale successo.
All'interno delle bilaterali che l'Italia ha fatto con la Grecia il caso non è stato affrontato, è bene che il Governo stia a sentire quello che la Regione o il Consiglio regionale ha trasmesso, di occuparsi anche politicamente per risolvere questa situazione, sono due anni e ci sono diritti negati.
C'è una cittadina marchigiana sottratta illegalmente in Grecia, non può avere il diritto di frequentazione e il suo genitore non può avere il diritto di paternità, così come i suoi nonni.
E’ uno scandalo che ribadirò fino alla fine della legislatura e bene che tutti noi ci mettiamo una mano sulla coscienza, tutti i gruppi consiliari, e facciamo pressing politico, dalla maggioranza alla minoranza, affinché questo caso possa risolversi.
E’ irragionevole l’assurdità istituzionale che c’è dietro a questo caso. Si parla di diritti di minori, abbiamo una cittadina marchigiana sottratta illegalmente in Grecia, che non ha il diritto di frequentare suo padre. Grazie.
Interrogazione n. 948 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Sollecito urgente per sopralluogo del Commissario alla ricostruzione post alluvione il 4 ottobre anche nei Comuni alluvionati di Gradara e Vallefoglia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 948 – a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Dopo l'alluvione di maggio come Protezione civile regionale abbiamo chiesto lo stato di emergenza ed a tutti i Comuni delle Marche di farci una relazione sui danni, perlomeno presunti, più immediati, in modo di avere una situazione chiara sottomano.
Da questa ricognizione sono emerse richieste da 166 Comuni per un totale di 345 milioni di euro.
Nei giorni successivi è arrivato lo stato di emergenza solo per 7 Comuni ed in quelle ore il Commissario Straordinario per l'alluvione, venuto nelle Marche a trovarci, ha detto che riteneva eccessiva una richiesta per 166 Comuni, dicendo che nell’Emilia Romagna erano meno di 100, mentre nelle Marche 166, gli sembravano, quindi, del tutto fuori luogo e ci ha sconsigliato di perpetrare questo tipo di richieste e di fare una ricognizione più precisa dei danni.
Siamo partiti in quel momento da una serie di sopralluoghi che hanno portato ad un riconoscimento dello stato di emergenza solo per 7 Comuni di Pesaro Urbino. Come amministratore regionale, comunque sia, ero conscio che poteva essere indubbiamente eccessiva la richiesta da parte dei 166 Comuni colpiti, ma forse ce n'erano alcuni che potevano meritare un’ulteriore attenzione e per questo abbiamo portato avanti un'iniziativa che ha cercato di individuare con dei criteri ulteriori Comuni sui quali richiedere dei sopralluoghi.
Questi criteri erano: danni segnalati di almeno 100 mila euro, pioggia caduta su quei territori di meno di 120 millimetri. Da questa sintesi sono emersi 53 Comuni marchigiani che hanno meritato di essere rivisitati, abbiamo mandato questo elenco alla Protezione civile nazionale, che ha fatto nuovi ricognizioni e su questi 53 Comuni, posso dire ad oggi, 17 sono stati presi in considerazione. Non c'è ancora un atto ufficiale che li reinserisca nell’emergenza, però sono fiducioso che i 17 nuovi Comuni saranno aggiunti ai 7 già riconosciuti nello stato di emergenza, con ulteriori somme.
L’interrogazione proviene dalla Provincia di Pesaro Urbino e mi chiede dei Comuni di Gabicce e Gradara, nessuno dei due rientra nei criteri individuati per l'ammissibilità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta e non nascondo tutta la mia delusione perché questi criteri sono stati decisi arbitrariamente senza tenere conto della capacità di reazione che hanno i piccoli Comuni e che non è direttamente proporzionale alle spese, perdite e danni subiti.
Faccio riferimento ai Comuni di Vallefoglia, Gradara, Mombaroccio nei quali ci sono stati ingenti danni, ricordando che a Gradara c’è stata persino una famiglia con una bambina di 4 anni che ha dovuto lasciare l’abitazione. Ci sono imprenditori e privati che hanno ancora garage, taverne, depositi completamente devastati e inagibili. Le ricordo che a proposito di Gradara i danni stimati ammontano a 671.147 euro. Come può un piccolo Comune far fronte a questi danni del patrimonio pubblico e privato.
Nei giorni scorsi il Sindaco del Comune di Vallefoglia ha lanciato un appello parlando di una occasione d’oro, che rischia di essere sprecata e di un piano preferenziale messo in moto solo per far girare il Commissario Straordinario per l'Alluvione dove interessa, anche perché il Comune di Vallefoglia non solo ha subito ingenti danni a causa di esondazioni, ma rischia, con l’arrivo della stagione invernale, di avere zone pericolose per il dissesto idrogeologico se non si interverrà immediatamente.
Di questi 17 Comuni presi in considerazione invito a rivalutare soprattutto Gradara, Vallefoglia e Mombaroccio, di cui si è parlato. Grazie.
Interrogazione n. 949 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Centro regionale per la mediazione dei conflitti”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 949 – a risposta immediata - dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Regione Marche si è dotata nel 2008 di una legge sulla mediazione dei conflitti. Un tema che è stato ripreso di recente con la riforma del sistema giustizia, cosiddetta “riforma Cartabia”, che ha istituito a livello nazionale in tutte le Regioni dei nuovi centri di mediazione all'interno dei distretti di Corte d'appello e dei Comuni dove sono situati gli uffici giudiziari (ufficio del Giudice di Pace, tribunali).
La nuova legge prevede l'istituzione di centri, ma non stabilisce come vengono finanziati e qual è il procedimento per la loro istituzione, oltre a valutare che la riforma Cartabia in molti passi è stata modificata, è stata ritenuta non applicabile.
Ritengo che la legge n. 28 del 2008, che opera all’interno della Regione Marche, debba trovare ancora una sua funzionalità e nel bilancio di previsione, che dovrà essere presentato in quest'Aula, dopo l'assestamento, si dovranno trovare le risorse per questa legge.
Occorre valutare se i centri mediazione saranno assorbiti interamente dalla formula dell'articolo 63 del decreto legislativo n. 150/2022, la ripetuta legge Cartabia, è evidente che a quel punto la legge regionale delle Marche n. 28 del 2008 non avrà più motivo di esistere, il che significa che devono essere salvaguardate le posizioni lavorative di chi oggi lavora all'interno dei centri.
Per il momento la risposta della Giunta regionale e la mia è che la legge n. 28 dovrà essere rifinanziata con il provvedimento che dovrà essere presentato in quest'Aula a fine anno e problemi occupazionali per i dipendenti non ve ne sono, almeno per il momento, nel senso che una volta entrata in vigore la riforma Cartabia occorrerà coordinare l'istituzione di due organi, due enti che svolgono le stesse funzioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la sua replica, che forse per la prima volta potrebbe trovare la mia soddisfazione se non fosse per il fatto che purtroppo, glielo dico con affetto, le sue promesse vengono scritte sull’acqua, anzi sui torrenti. L’abbiamo visto con i consultori, lei aveva detto: “Viva la legge n. 194, è possibile trovare la RU486 nei consultori”. Io ho fatto il giro di tutti i consultori, ma purtroppo la realtà ha smentito le sue parole e le sue promesse, ma su questo ci torneremo.
Ha ricordato che la Regione Marche può considerarsi, non solo un’apripista ma in realtà anche all'avanguardia in materia di mediazione penale visto che da tempo dispone di un centro per la mediazione dei conflitti, attivo già dal 2008 e che ad oggi segue circa 70 casi. E’ un servizio di ampio raggio orientato ad un pensiero e ad un progetto di soluzione pacifica dei conflitti in cui il tema della sicurezza e del legame sociale incrociano i temi dell’educazione civica, dell’educazione alla legalità e del valore dell’altro. Lei, Assessore, dice giustamente che la Cartabia dovrebbe rafforzare questi nuovi centri, non è ancora ben chiaro come sarà calata nei territori questa riforma e ci dice che nel prossimo bilancio si impegna ad implementare la stabilizzazione di persone. Noi diciamo che servirebbero almeno due unità, anche part time.
Do per scontato che lei in qualche modo voglia partire da quello che già esiste e le ricordo che questo centro lavora attualmente sotto orgonico, con un unico dipendente strutturato e in collaborazione di validi professionisti formati e selezionati proprio da voi. Grazie.
PRESIDENTE. Per quanto riguarda l’interrogazione n. 950 sulla risoluzione degli spazi di Giacomo Leopardi di Recanati, è indicato a rispondere l’Assessore Biondi, in realtà abbiamo verificato che deve essere l'Assessore Baldelli, trattandosi di opera pubblica, che oggi non c'è, è assente giustificato, quindi la mettiamo al prossimo Consiglio, anche se è a risposta immediata perché non abbiamo la possibilità di dare la risposta come dovuta all'interrogante.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Sono davvero rammaricato perché non si prende atto che le interrogazioni urgenti sono urgenti, credo che sia una cosa abbastanza poco seria.
La vicenda di Recanati ha bisogno immediatamente di una posizione, se la politica regionale, se la Giunta regionale non è in grado, avendo rispettato i tempi di presentazione, di trasmettere non a noi …, perché io sono un mero interprete di un problema che non appartiene né al centro-sinistra né al centro-destra, ma ai ragazzi che oggi vanno a scuola in DAD.
E’ uno scandalo e ritengo che la responsabilità politica di una Giunta regionale rispetto ad una vicenda come questa …, peraltro, il tono dell’interrogazione non era polemico, tendeva a fare un appello e che la Giunta regionale non senta l’obbligo né il dovere di parlarsi in riferimento alla questione di Recanati lo trovo molto più grave delle sceneggiate, dei teatrini che abbiamo letto sui giornali in questi quattro giorni.
Ce ne freghiamo delle famiglie, dei ragazzi e dell’istituto e continuiamo a litigare tra di noi. E’ una cosa inaccettabile, andrebbe detto. Grazie.
Interrogazione n. 951- a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Realizzazione casa di comunità Appignano del Tronto”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 951 – a risposta immediata - dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione della Consigliera Casini nasce da un articolo di stampa a seguito di un incontro politico che si è svolto ad Appignano del Tronto, organizzato dal partito della Lega, teso a spiegare la politica regionale e i contenuti della riforma del PNRR e del Piano socio-sanitario. Durante questo incontro un cittadino di quella comunità ha domandato: “Siccome ad aprile andrà in pensione uno dei medici, riteniamo che ci possa essere il problema della sua sostituzione, come intende affrontare il problema la sanità regionale?” Ho risposto che il problema può essere affrontato secondo uno schema che stiamo attuando in tutta la nostra regione. in prima analisi attraverso la possibilità di istituire un ambulatorio funzionale territoriale previsto dal contratto dei medici. La trattativa è in corso, siamo giunti alla conclusione di questa trattativa con i sindacati di medici di medicina generale, si potrebbe allocare una postazione in cui i medici, attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie …, di cui abbiamo parlato più volte, il cui stanziamento è stato fatto dalla Regione Marche con gli scorsi bilanci per 9 milioni. Potremmo istituire questo tipo di ambulatori ad aprile.
In seconda analisi si potrebbe potenziare l'attività della farmacia locale, che aderisce già al progetto delle farmacie con i servizi, quindi si può intervenire in questo senso.
In terza analisi si potrebbe intervenire attraverso un potenziamento dei servizi che il distretto territoriale competente eroga in quel centro.
Da questa interrogazione voglio rispondere alla Consigliera Casini e ai cittadini di quel centro che c'è una piena condivisione del problema.
Ho dimenticato di dire, oltre alle due risposte, che si potrà aprire anche un punto salute come quello che abbiamo aperto ad Acquasanta Terme e in questo momento stiamo approfondendo tutti i tempi con l'Azienda sanitaria territoriale a cui appartiene il potere dell’organizzazione sanitaria.
La Regione ha il potere di indirizzo, riaffermo in modo inequivocabile che i cittadini di Appignano del Tronto avranno tutti quei servizi a cui hanno diritto nell'ipotesi in cui il medico di medicina generale andrà in pensione e non potrà essere sostituito. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, avevo capito perché ho un’intelligenza riflessiva, non sono una persona furba, lei sa che l’intelligenza e la furbizia sono due cose diverse, una mi appartiene l’altro no, e non sapevo dell'imboscata di Appignano con le relative veline – intenda con qualsiasi accezione lei voglia - di cui si conoscono anche gli autori.
In riferimento a quello che mi ha detto ho scoperto che esisteva per la Lega un problema di sanità e visto gli attori non mi sembra tanto strano, posto che qualcuno è stato il braccio destro – sedicente braccio destro - della costruzione di una sanità che è totalmente diversa da quella che questa Giunta e lei avete portato avanti. Ci poteva stare un anno, malgrado l’incoerenza con il voto in Consiglio regionale della Lega, però ci poteva stare che lei fosse messo in discussione da chi ha rappresentato le politiche sanitarie del PD e dei DS per tanti anni.
Ho letto sui giornali che si è spostata l’attenzione, l’assalto alla diligenza è passato ad altri settori e credo che non si tratti più di valori politici identitari, ma di poltrone.
Visto l’assalto alla diligenza mi sono venuti in mente diversi film di Sergio Leone con le musiche di Morricone e le leggo qualche titolo, Assessore “Per un pugno di dollari” ,“Per qualche dollaro in più”, “La resa dei conti”. Mi pare questo.
Attualmente i cittadini delle Marche hanno bisogno di stabilità e questa Giunta non può essere una porta girevole, che qualcuno passa per salire in alto e qualcun altro invece la vede come l’occasione della vita. La Giunta dovrebbe guidare con politiche serie le Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'anticipazione della proposta di atto amministrativo n. 49, dal punto 4 al punto 1 bis, poi continueremo con le interrogazioni, chiedendo agli Assessori di rimanere, dopo aver svolto il punto 4 La questione è stata già discussa nella Conferenza dei Presidenti di gruppo. Si può intervenire uno pro e uno contro.
Anticipazione della proposta di atto amministrativo n. 49. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di atto amministrativo n. 49
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale per il diritto allo studio per il triennio 2023-2026. Anni accademici 2023/2024, 2024/2025, 2025/2026. Legge regionale 20 febbraio 2017, n. 4, articolo 5”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 49 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Aula per avere consentito di anticipare questa relazione perché dopo le 13:00 ho un impegno personale.
Si tratta di un atto che è largamente condiviso, non sarà oggetto di polemica, come tutti gli atti deve essere esaminato e magari arricchito.
La proposta di atto amministrativo n. 49 è del maggio scorso, si tratta di una relazione corposa, sono 65 pagine, molto completa ed affronta i problemi della gestione degli anni accademici precedenti dal 2021 al 2023. Gli anni 2021 e 2022 sono stati particolarmente delicati per via della pandemia da Covid che ha impattato fortemente sia sul numero delle iscrizioni che sulla frequenza ai corsi universitari.
In questi anni sono state messe a punto, partendo dall'esperienza degli ultimi tre anni, tutte le progettualità per prospettive molto più forti.
Dico subito che ho una relazione scritta, però alcune cose le voglio anticipare in maniera colloquiale.
Si è riusciti – questo è l’obiettivo - a dare risposta ai borsisti aumentando le borse di studio e a coprire tutti quelli che sono in difficoltà economiche e un piccolo gruppo, per fortuna, con disabilità. Questo risultato è stato raggiunto, mi sento di dire che è un orgoglio marchigiano, indipendentemente da chi amministra, da chi ha amministrato in passato e da chi ha amministrato negli ultimi tre anni
L’Erdis, ente per il diritto allo studio marchigiano, è uno dei più qualificati d'Italia, abbiamo raggiunto migliori obiettivi rispetto alle altre Regioni e questo è un motivo di orgoglio per tutti, non è maggioranza e opposizione, ma è la Regione che dà un servizio ottimo.
Per rafforzare l'attività del diritto allo studio sono stati avviati ed hanno proseguito dei cantieri molto importanti, per esempio: rimettere in funzione il convitto Bartolo da Sassoferrato di Macerata, è stata messa in funzione la Casa della studentessa di Urbino, sono stati avviati i lavori di ristrutturazione del collegio Mattei 1 di Camerino, è stato adeguato l'impianto antincendio e sono stati avviati i lavori di riqualificazione energetica del collegio Tridente di Urbino, la presentazione del bando per ben 6 progetti che si inseriscono …, tra questi l'acquisizione di una struttura rilevante per la crescita dell'ente.
Dotare l'ente di un numero di alloggi sufficiente per dare delle risposte è fondamentale, così come metterci in regola non solo con le normative, ma anche con la prospettiva del risparmio energetico e della produzione di energia alternativa, cose che sono state messe in cantiere dall’Erdis stesso.
Sono stati finanziati tre nuovi studentati, quello di Monte Marino di Ancona, dove c’è carenza di posti letto e questo è un passaggio rilevante, il Bongiovanni di Camerino e l’ex hotel Claudiani di Macerata. Macerata è un'altra delle sedi universitarie che ha carenza di posti letto.
Questa è una direzione importante, così come la tensione nei confronti di Camerino e Urbino, che rappresentano le città che vedono nell'università una funzione ed un ruolo fondamentali. Quindi la Regione Marche deve avere attenzione al diritto allo studio, ma anche cercare di sostenere le università in città che sono tradizionalmente, da secoli, sede di università, ma che stentano dal punto di vista del numero degli abitanti, della massa critica di persone, a tenere il passo con tutti i piani di accentramento che ci sono in tutte le pubbliche amministrazioni.
Sono obiettivi in favore del diritto allo studio, a favore degli universitari e contemporaneamente sono nella prospettiva di sostenere città storiche per l'università. Urbino e Camerino sono tra le università più antiche d'Italia insieme a Macerata, Padova, Bologna e La Sapienza di Roma, abbiamo grazie a Dio questa storia, queste radici.
Insieme a questo c'è la rete dei servizi, in particolare la ristorazione, che è uno dei punti delicati del sistema perché i costi non possono superare determinati livelli e contemporaneamente occorre considerare la qualità, su questo l’Erdis si è impegnato moltissimo.
La relazione è molto più lunga, ma credo che questo Consiglio debba soprattutto vedere quali sono le cose più significative.
Una delle criticità dell'Ente è la gestione dei procedimenti di erogazione dei benefici dato che tutti sanno che la burocrazia purtroppo è nemica della velocità nelle assegnazioni e qui si sono prese misure più efficaci per semplificare e garantire l'accessibilità perché bisogna rispettare la normativa statale vigente e nello stesso tempo cercare in tutti i modi di facilitare l'accesso e mettere in condizione gli studenti di usufruire subito dei loro diritti e delle loro agevolazioni.
Oltre il discorso dell’università è importante tenere d'occhio l'istituzione per l’alta formazione artistica e musicale, un altro degli indirizzi su cui la società italiana deve attivarsi. Siamo per storia e tradizione un Paese di formazione nell'ambito dell'arte e della musica. Ci sono centinaia di migliaia di studenti stranieri in tutta Italia che vogliono iscriversi e per noi questo prestigio e questo afflusso di stranieri è un dato molto positivo.
Le scuole rivolte all’alta formazione devono essere tenute in piedi, alcune sono fondazioni, nella nostra regione, ce n’è una in particolare, che si rivolgerà all'arte cinematografica, che è in via di decollo. Dobbiamo avere occhio a queste cose, capire in futuro cosa si può fare, favorendo la sintesi anche tra i sostenitori del territorio, quindi, un incontro con i Comuni, gli atenei che dialogano con i Comuni del loro territorio, come alcune fondazioni, soprattutto per quanto riguarda la formazione, i servizi innovativi che ci sono. In particolare voglio ricordarne uno che secondo me non è sbagliato perché nella decisione delle persone ha un vantaggio la residenzialità, altri invece per motivi di distanza, per la loro vita personale … Ricordo un caso in particolare, per l'assistenza ad un familiare, che purtroppo aveva una grave patologia cronica invalidante, lo studente non aveva la necessità di risiedere nel posto, ma andare quando c’erano le lezioni, mantenendo la residenza presso la famiglia.
Intervenire nei trasporti, agevolazioni di altro tipo anche se non previste, è una cosa che ritengo essenziale, è una scelta qualificante che deve essere giustificata e necessaria.
Nei trasferimenti delle risorse quali sono le cose più rilevanti? Le borse di studio, i servizi abitativi e alla ristorazione.
Esiste la carta dello studente che permette di ampliare l'accessibilità anche alle attività culturali e sportive.
Il sistema della carta è in continua evoluzione, c'è una rete, il digitale è rilevante, così come relazionarsi con i centri dell'impiego in ogni condizione che possa favorire il benessere psicofisico dello studente e la sostenibilità della carriera universitaria.
Le università per loro natura hanno una rete di tipo nazionale ed anche internazionale, e questo è molto importante per gli scambi con l'estero. Ieri ho salutato una ragazza che andrà in Australia per un periodo, questi scambi sono fondamentali per la formazione delle persone. E lo dico con un pizzico di tristezza, l'Italia è un Paese di denatalità, siamo in una fase di diminuzione del numero degli studenti e degli universitari perché ci sono meno nascite e meno giovani, però siamo attrattivi nei confronti di altri Paesi sia europei che internazionali.
C'è la fuga dei cervelli, che non è caratterizzata da persone che non hanno qualificazione, anzi, purtroppo sono persone che abbiamo sostenuto negli studi ed escono qualificate più che in altre nazioni che spendono molto nella formazione dei giovani. I giovani che escono dalle università e che qualche volta sono in fuga stanno diventando la classe dirigente del mondo. Ormai non c'è più Paese, dall'Arabia Saudita agli Stati Uniti, dall'Australia alla Germania, dall'Olanda alla Danimarca, in cui non ci siano studenti formati dalle università italiane, che non siano classe dirigente e insegnanti nel resto del mondo.
Questo è motivo di orgoglio e mi sento di dire che anche il sostegno al diritto allo studio ha permesso tutto questo. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il relatore di maggioranza non ha riportato il parere del Cal, che è positivo, e quello del Crel, che ha proposto alcune modifiche che in Commissione abbiamo accolto.
Rispetto all’Erdis, voglio ricordare che questo piano di diritto allo studio per il triennio 2023/2026, che oggi votiamo, viene approvato sei anni dopo l'entrata in vigore della legge regionale n. 4 del 2017, con la quale nello scorso mandato abbiamo riorganizzato profondamente il sistema regionale del diritto allo studio superiore, creando un unico ente, l’Erdis, al posto dei 4 Ersu che esistevano prima.
Questa nuova legge ha permesso di garantire agli studenti il superamento della disparità di trattamento dovuto all’esistenza di diversi enti territoriali, che adottavano procedure ed offrivano servizi con modalità differenti.
La standardizzazione delle procedure, la collaborazione tra i diversi presidi territoriali, la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse e la condivisione di servizi amministrativi e tecnici hanno determinato una diminuzione dei costi gestionali, grazie alla riforma che il Governo regionale precedente ha fatto, rendendo servizi più omogenei e migliori dal punto di vista qualitativo, risparmiando delle risorse che possono essere destinate ai ragazzi.
Questo piano si propone di continuare il percorso di miglioramento iniziato nella scorsa legislatura, però ci sono diversi fatti che rendono questa volontà ben diversa rispetto all’intenzione in quanto è giusto l’obiettivo di aumentare il numero dei borsisti, di potenziare i servizi esistenti e di avviarne alcuni nuovi, ma a queste volontà deve seguire il fatto che ci devono essere delle risorse per fare tutte queste cose. Ovviamente, come tutte le politiche regionali che poi vengono calate nella realtà con interventi concreti, c’è bisogno di risorse finanziarie.
Nel piano vengono elencate le varie tipologie di fonti di finanziamento: fondi europei previsti nel PNRR, fondi europei del Programma regionale FSE Plus 2021/2027, fondo integrativo statale e fondi regionali, vale a dire che c’è un introito oltre a quello delle tasse legate al diritto allo studio, alla tassa per l’abilitazione all’esercizio professionale, mentre nel bilancio di previsione di quest’anno non è stato finanziato il fondo regionale per le borse di studio. Ricordo che nel 2022 era stato finanziato prima con 3 milioni di euro più 1,5 milioni aggiunti in fase di l’assestamento. Attualmente sembra che le risorse siano di 5 milioni di euro, ma fino ad oggi la Regione Marche non ha previsto le risorse necessarie per far fronte alle borse di studio. Mi auguro che quei 5 milioni che compaiono nella tabella A siano sufficienti, ma dalle verifiche fatte non sembra. Purtroppo le risorse che attualmente la Regione Marche ha previsto non saranno sufficienti per dare risposte a tutte le richieste per questa annualità.
A questo proposito, un’altra riflessione vorrei farla su un aspetto del diritto allo studio che, a dire la verità, è emerso nel programma annuale 2023/2024, approvato con la delibera di Giunta regionale n. 953 del 29 giugno scorso, che non è passata in Commissione. Quando si fanno delibere di questo tipo, che riguardano i piani che devono essere approvati anche dalla Commissione, sarebbe opportuno farli passare.
Lo Stato quest’anno ha incrementato i limiti massimi dell’ISEE dell’8,1% e molte Regioni, non solo le Marche, anche quest’anno come i precedenti hanno fissato dei tetti ISEE più bassi rispetto alle soglie previste dallo Stato, restringendo di fatto la platea dei potenziali beneficiari in riferimento al valore fissato dal Ministero.
La Giunta regionale ha alzato il limite massimo rispetto allo scorso anno e non poteva fare altrimenti considerato l’andamento dei prezzi e la situazione economica generale, ma l’aumento rispetto allo scorso anno è stato piuttosto modesto, cioè da 23.000 a 24.000 euro di ISEE, vale a dire un aumento del 4,3% rispetto alla soglia regionale fissata nel 2022 a fronte della possibilità di alzare all’8,1% l’incremento massimo previsto dal Ministero.
Se lo scorso anno la soglia regionale di ISEE per l’esigibilità della borsa di studio si scostava del 5,5% da quella massima, quest’anno si scosta dell’8,8% da quella prevista dallo Stato. Sappiamo bene che alzare la soglia ISEE vuol dire permettere a più ragazzi di partecipare al bando e anche dover dedicare più risorse finanziarie alle borse di studio, ma vuol dire anche migliorare l’attrattività del sistema universitario perché, al di là della qualità dei percorsi didattici, i ragazzi e le famiglie prima di scegliere la sede universitaria danno un’occhiata anche ai criteri di assegnazione delle borse di studio e alle possibilità che hanno di ottenerle.
Riuscire a finanziare molte borse di studio è anche un’opportunità per avere più iscritti nelle università della nostra regione. Considerando che lo scorso anno accademico 2022/2023 gli iscritti agli atenei marchigiani sono complessivamente diminuiti, forse sarebbe stato opportuno mettere più risorse per le borse di studio perché avrebbero avuto dei riflessi positivi anche per quanto riguarda il numero delle iscrizioni. Ricordo che le uniche due università che hanno avuto seppur un lieve aumento di inscritti sono Ancona e Urbino mentre le altre facoltà hanno avuto una riduzione.
Aggiungo che il gruppo del Partito Democratico ha recentemente presentato l’interrogazione n. 918, a prima firma del Consigliere Mangialardi, con la quale chiediamo, tra l’altro, un approfondimento sulle motivazioni più ricorrenti di esclusione dalle borse di studio, partendo dal dato dell’anno accademico 2021/2022 che riporta che su 8.187 domande ne sono state accolte 5.994 ed escluse 2.193, vale a dire il 27%. Queste esclusioni non sono legate alla carenza di fondi, ma il 27% di coloro che hanno fatto domanda è rimasto escluso perché non rientrava nei requisisti del bando stesso. I non idonei possono essere legati al reddito, al fatto che non hanno fatto gli esami previsti o alla documentazione incompleta, però questo sta a significare che alzare la soglia ISEE comporterebbe una maggiore possibilità per i giovani.
In qualità di relatore, pensando di portare un contributo, insieme ai colleghi del gruppo del Partito Democratico abbiamo proposto 4 emendamenti che intendo illustrarvi, anche perché in parte sono stati accolti in parte no. Due sono stati accolti, uno accolto parzialmente ed uno bocciato.
Il primo degli emendamenti riguarda l’eliminazione totale dell’utilizzo del materiale plastico tra i servizi della ristorazione, infatti c’è scritto nella proposta di continuare a promuovere dove è possibile la riduzione dell’uso della plastica. Il fatto che sia stato accolto questo emendamento mi fa molto piacere perché ricordo che nella scorsa legislatura abbiamo approvato la legge regionale n. 27 del 2019, che prevedeva l’eliminazione dei rifiuti plastici da tutti gli enti pubblici, soprattutto dagli enti gestiti direttamente dalle Marche e non era opportuno che proprio l’Erdis continuasse ad utilizzare i materiali plastici nella mensa.
L’altro emendamento, che è stato approvato in Commissione e di cui sono contento, ne ha anche parlato il relatore di maggioranza perché è una questione molto sentita, riguarda alcuni studenti fuori sede che, pur essendo assegnatari di alloggio tramite la borsa di studio dell’Erdis, qualora rinunciassero al posto letto, in considerazione di una frequenza non quotidiana delle lezioni o di una distanza così elevata dalla sede universitaria, decidendo di fare i pendolari, potrebbero avere un contributo rispetto ad una quota sull’acquisto dell’abbonamento per il trasporto pubblico. A questo proposito presenterò anche un emendamento correttivo perché nell’emendamento approvato in Commissione si fa riferimento solo agli abbonamenti annuali, invece per andare ancora più incontro e soprattutto per ridurre le spese da parte di Erdis, potremmo anche inserire abbonamenti di durata mensile o trimestrale. Magari uno studente si trova costretto a fare un abbonamento annuale quando magari gli è sufficiente uno trimestrale, si tratterebbe solo di cancellare la parola “annuale”.
Dico al relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli che probabilmente non ha visto tutti gli emendamenti, non ha visto i mei e neanche quello che ha presentato il Presidente della Commissione, che propone la soppressione di questo punto.
Il terzo emendamento proponeva delle specifiche nel punto in cui si parla del contenimento dei costi e della ottimizzazione dell’uso delle risorse impiegate per la gestione dei servizi. Innanzitutto ho proposto che venisse aggiunta la specificazione: “in ogni caso deve essere garantita la qualità dei servizi”. E’ un emendamento importante che è stato accolto dalla Commissione, che ringrazio, con il quale rimarcavo che nei servizi mensa e nei servizi che l’Erdis offre deve essere garantita la qualità.
Non è stata accolta la parte dell’emendamento, che in caso di soluzioni gestionali diverse da quella diretta - in questi anni abbiamo fatto anche diverse interrogazioni come gruppo perché eravamo contro all’esternalizzazione di alcuni servizi, tipo il servizio mensa, che ancora all’università di Urbino è interno – la scelta dovesse essere preventivamente condivisa con le organizzazioni sindacali più rappresentative. Questo aspetto non è stato accolto, quindi ripresenterò l’emendamento in Aula.
L’ultimo emendamento, che non è stato accolto in Commissione, riguarda la qualità dei cibi utilizzati per i pasti in mensa. Raffrontando il testo proposto dalla Giunta regionale per questo triennio 2023/2026 con il piano triennale precedente, valido per gli anni 2020/2023, si nota una sorta di abbassamento della qualità dei cibi e di allontanamento dalle filiere produttive regionali e nazionali. Abbiamo ripresentato l’emendamento perché riteniamo che sia rilevante che i cibi che vengono utilizzati facciano riferimento per quanto più possibile alle filiere locali anche perché non è solo dare cibi di qualità agli studenti, ma è anche un modo per sostenere le aziende del nostro territorio. Siamo consapevoli che gli elementi certificati di qualità hanno costi superiori e che l’Erdis deve comunque far quadrare il bilancio, ma penso che la qualità sia importante. Ho presentato l’emendamento, che dopo andrò ad illustrare, con il quale modifico tutta la parte che parla dei marchi di qualità, riportando tutto ai marchi di qualità legati alle filiere corte e alle filiere del nostro territorio.
Un’altra cosa che voglio sottolineare è che questo piano non prende in considerazione le nuove condizioni di povertà e dal mio punto di vista, considerato che ci sono più studenti che hanno fatto domanda di borse di studio, significa che le famiglie si sono impoverite, si è ridotto il reddito e la Regione Marche a questa criticità, dal nostro punto di vista, deve corrispondere aumentando le risorse per rispondere anche nell’annualità 2023/2024 a tutte le richieste di borse di studio che vengono fatte.
Attualmente le risorse messe a disposizione sono molto lontane da quelle che sono realmente necessarie ed invito la Giunta regionale a prevederle.
Questo invito è anche un sostegno all’Assessore Biondi che è venuta in Commissione. Devo dire che è sempre stata a disposizione per raccogliere tutte le osservazioni che le abbiamo fatto, ma non penso che riesca da sola a prevedere tutte queste risorse.
Il mio è un intervento che riguarda tutta la maggioranza e anche noi dell’opposizione saremo favorevoli ad implementare le risorse affinché la Giunta regionale possa rispondere a tutte le richieste di borse di studio.
Ricordo che siamo in un periodo particolare e se guardate i telegiornali o seguite la stampa vi accorgerete che ormai sono mesi che gli studenti stanno manifestando in tutta Italia perché c’è il problema reale di trovare affitti a libero mercato. I costi sono diventati improponibili e impossibili per molte famiglie ed è per questo che la Regione Marche deve prevedere più risorse in modo tale da riuscire a dare più borse di studio, quindi un contributo fattivo e reale a migliaia di studenti che altrimenti farebbero difficoltà a studiare.
Parliamo di un piano che parla di diritto allo studio, per il quale occorre creare tutte quelle condizioni che consentono anche alle famiglie meno abbienti di mandare i propri figli a studiare. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Colleghi Consiglieri, oggi approviamo l'atto amministrativo n. 49 e mi auguro che possa essere approvato all’unanimità.
Un atto amministrativo che ritengo fondamentale, così può definirsi il piano regionale per il diritto allo studio 2023/2026, che andiamo a discutere e ad approvare.
Un atto completo, così come ha dichiarato il capogruppo Consigliere Ciccioli relatore di maggioranza, che affronta i problemi che si sono verificati negli anni precedenti: borse di studio, servizi abitativi, ristorazione.
Questo atto va nella direzione di rimuovere ostacoli sociali ed economici per un diritto sacrosanto che va oltre lo studio perché punta a favorire il pieno sviluppo della persona e la sua totale integrazione nella vita socio-politica-economica nel suo stesso contesto di riferimento, ma anche un'integrazione a livello nazionale ed internazionale, consci che le dinamiche evolutive, soprattutto in chiave geopolitica ed economica, sono in costante mutazione. E questo cammina di pari passo con il perseguimento del benessere economico che gli studenti, a partire da quelli più meritevoli, ma privi di mezzi adeguati, hanno il diritto di conseguire.
Una vera e propria concreta transizione digitale che va a contrastare le diseguaglianze economiche e sociali di genere e generazionali che la nostra amministrazione, di concerto con l’Erdis, ancora una volta dimostra di favorire concretamente con iniziative specifiche che possono garantire risultati già nel breve medio termine, passando per il principio inviolabile dell'uguaglianza, in questo caso, con riferimento al territorio regionale.
Anticipo il voto favorevole del gruppo regionale Forza Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, credo che il piano regionale per il diritto allo studio, di cui stiamo discutendo, avrebbe forse meritato una maggiore attenzione perché è uno degli strumenti fondamentali di una Regione come la nostra, che ha nel proprio patrimonio formativo intellettuale 4 università. E’ evidente che c’è da parte della Giunta regionale un'assoluta sciatteria rispetto a questo piano, data da una fotografia …, una fotografia che andrebbe fatta al banco del Governo regionale delle destre della Regione Marche, che oggi vede l'unico Assessore Aguzzi, dichiaratosi con volontà di partenza, e le altre due, tre, quattro, cinque, sei, sette sedie abbandonate a se stesse. E’ una fotografia triste, per non dire drammatica, di tutti coloro che avrebbero il dovere di essere in Aula … Si ho detto che è triste vedere i banchi della Giunta regionale così …, chiamiamola triste, chiamiamola così, diamo almeno …
Non ci apprestiamo, Consigliera Marcozzi e relatore Ciccioli, a passare un testimone di un contributo all’associazione bocciofila maceratese, questo è il piano del diritto allo studio della Regione Marche!
Rispetto alla vicenda Recanati non c'è un Assessore, ce n'è un altro, qual è l'Assessore che dovrebbe almeno rappresentare questa vicenda? Non è indifferente perché nel rispetto delle persone l’istituzione … Ecco, sono contento che sia arrivata l’Assessore Biondi, verso la quale ho rispetto e mi viene da dire quasi solidarietà, glielo dico con sincerità, c’è il sostegno del PD ad una persona perché quello a cui abbiamo assistito in queste ultime 72 ore ha del ridicolo e non è sconnesso dall'argomento a cui ci rivolgiamo verso il quale abbiamo il dovere di intervenire perché il sistema universitario dei servizi è dentro le scelte strategiche di un'università, perché senza servizi potremo avere 100 università, ma i ragazzi non andrebbero, ed è fondamentale
Se posso addentrarmi brevemente, ho ascoltato il Consigliere Ciccioli con assoluta attenzione, devo dire che questo documento è un po' un copia incolla di chi è deluso dal fatto che voi vi eravate presentati nel 2020 per fare la rivoluzione, gli incendiari di tutto il male che c’era, oggi sembrate i pompieri amministrativi, ma credo che non sappiate neppure spegnere, usare l'acqua. Da questo punto di vista è un’abdicazione agli interessi delle quattro università della Regione Marche, che si sarebbero aspettate un documento più forte, anche di cambiamento delle cose negli aspetti negativi e che invece oggi porta un copia incolla.
Voglio ringraziare con grande sincerità il Consigliere Biancani, che si è occupato seriamente della questione con il suo solito simpatico garbo, ma di contenuto. Perché mi sembra, almeno dal mio punto di vista, un documento che alza le mani, alza bandiera bianca.
Guardate che la pandemia non ha prodotto esclusivamente effetti sul sistema sanitario, segnando un prima e un dopo. La pandemia ha segnato un prima e un dopo anche nel sistema dei servizi universitari, nel sistema di attrazione dei servizi delle nostre quattro università. In questo documento, se non ho letto male, non c'è una sola parola su questo, non c’è una sola parola che attiene all’innovazione di alcuni servizi, alle caratteristiche delle strutture e delle infrastrutture su cui Erdis governa su indicazione e indirizzo della Regione.
Non c'è un sistema di raccordo, di relazione, di attenzione rispetto a quello che è successo nel dopo sisma. Si potrebbero citare alcuni aspetti, ma ricordo a tutti voi …, Assessore, la ringrazio per la presenza e per l'arrivo in Aula, nonostante tutto.
Ricordo che avete approvato un emendamento in sede di bilancio, sul DEFR, il documento economico, con il quale vi eravate impegnati a mettere in campo nel 2023 un tavolo che coinvolgesse la Regione Marche, le università, l’Afam dentro una linea di scelta politica e di risorse perché le scelte politiche si fanno anche con le risorse. Sono tre anni e non c'è una linea su questo.
Questo tipo di relazione è un metodo di lavoro fondamentale che attiene alla partecipazione, all'arricchimento perché se parlo con l’Assessore Biondi sono certo che può scaturire qualcosa, se si mettono insieme le quattro università e ci si parla è chiaro che possono entrare in campo perché è incrociata la questione dei servizi.
Per chi ha vissuto in una città universitaria sa bene l'intima connessione, il necessario alimento reciproco rispetto a tutto questo, ma di nulla si parla.
Spero che qualcun altro possa fare meglio di quanto avete fatto fin qui e devo dire che l’Assessore Biondi non ha avuto, forse, neanche il tempo di esercitare su questo un ruolo, come invece è avvenuto in altre situazioni. La sua predecessora si dimenticava di tutto, penso alla famosa questione degli insegnanti delle aree interne, quando si è mossa dopo che era scaduto il termine della partita, “io vado a Roma dopo” e oggi, come a dire, è la regista in campo. Lasciatemi dire che è una roba inaccettabile, ma qualcuno potrebbe dire che non sono fatti nostri, ma come non sono fatti nostri! Questo è il Consiglio regionale, è l’Assemblea legislativa regionale, ma possiamo subire l’onta di un soggetto che faceva parte di questa Giunta regionale ed è scappato abbandonando la Regione Marche dopo aver preso i voti, con lei sono scappati altri e adesso si rimette in gioco usurpando la dignità di quelli che stanno lì, alcuni da me avversati politicamente rispetto alla vicenda. Parlo dell’Assessore Saltamartini, che è una roba indegna e c'entra il documento perché se uno non può lavorare in serenità, non può programmare e non ha la serenità. Chi ha amministrato sa bene che è necessaria la serenità e la stabilità per governare.
Deciderà il capogruppo con il nostro relatore le scelte sul voto.
Ci siamo permessi come Partito Democratico ed anche come gruppo del Movimento 5 Stelle, e ringrazio la Consigliera Ruggeri, di presentare un ordine del giorno che si occupa di un pezzetto piccolo, un segmento che trova fondamento nel fatto che voi non dite nulla delle gravi problematiche economiche che attengono agli Erdis, ne discuteremo dopo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il relatore di minoranza, che sul punto è stato per quel che mi riguarda più che esaustivo, è il Vicepresidente di questo Consiglio e non devo aggiungere nulla, però c’è un dato di fondo, che ha evidenziato adesso il Consigliere Carancini.
Questo è un atto amministrativo di programmazione per eccellenza, parliamo di una programmazione che attiene al percorso formativo dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, attraverso il quale costruiscono il proprio futuro, i propri progetti di vita e con essi si costruisce il futuro di una nazione all'interno della quale le loro capacità, passioni, inclinazioni si devono e si possono dispiegare per costruire un Paese migliore e più competitivo. Magari questi ragazzi e ragazze non saranno costretti a formarsi all'estero per poi tornare in Patria, richiamati. Quando un solo ragazzo o una sola ragazza varca i confini del proprio Paese e va in un altro a studiare e a formarsi il Paese ha perso, è sconfitto perché deve mettere in campo tutte le azioni necessarie per trattenerli. Qui c'è un ulteriore il tema, tra l'altro, non solo di quelli che vanno via, ma di coloro che rinunciano a formarsi oppure non ce la fanno in quanto non sono nelle condizioni economiche e sociali per farcela, se vogliamo anche organizzative e territoriali. Pensiamo a quelli che vengono da zone più svantaggiate, a coloro che non hanno la possibilità economica.
Attraverso questi piani dobbiamo creare le condizioni per dispiegare al meglio l'attività formativa dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. Le mie sono ovvietà, ma se sono tali perché non vengono considerate?
Per conseguire gli obiettivi che mi sono permesso di evidenziare c'è bisogno della programmazione e come può esserci in un piano dove non c'è … e si dà una risposta, se vogliamo, tecnica. E’ un piano dove non c'è nulla di politico, non ci può essere e dirò perché, e non ci sono le risorse, come ha detto il relatore di minoranza. Non ci sono le risorse, è un piano fatto dalle strutture tecniche regionali che operano sulla base di risorse finanziarie postate, anche lì, dalle strutture tecniche regionali che sono guidate dalla necessità degli equilibri di bilancio. Necessità condivisibile, ma non può essere solo quello. L’equilibrio di bilancio non può essere un fine, ma un mezzo per conseguire finalità e obiettivi diversi, altri, però su questo è fondamentale l'aspetto della programmazione e della politica. Com’è possibile fare questo se non c'è una continuità nel governo di queste materie? Com’è possibile fare questo se un Assessore regionale inizia, poi va ed utilizza quel ruolo come una sorta di parcheggio low cost, o magari ci viene parcheggiato per altri disegni. Poi questo cambia, non c'è certezza se quotidianamente, come sta avvenendo in questi giorni, non sa oggi se domani sarà ancora Assessore, oppure sapeva che quel ruolo sarebbe servito per tornare in Parlamento da dove era venuto.
In questa regione, che ha delle difficoltà enormi sotto il profilo della crisi economica, che è stata martoriata prima dal terremoto poi dalla pandemia, dalla crisi economica, dalla crisi di Banca Marche, dalla crisi dei distretti industriali, abbiamo chiamato a svolgere il ruolo di Assessore, su aspetti centrali come la cultura e l’istruzione, persone dal Parlamento e le abbiamo fatte venire qua, mentre chi era stato scelto dai cittadini a venire qua è stato mandato in Parlamento dove i cittadini non lo volevano. Si sta un paio un paio d'anni, si torna in Parlamento, poi si torna qua in un ruolo diverso, una segreteria regionale sappiamo quanto sia importante. Da quella segreteria regionale si va a bombardare quel ruolo che si è ricoperto per rivendicarlo ad una visione politica che non ha nulla di respiro politico, ma solo una posizione di potere. Si mette quel ruolo nella condizione di non sapere cosa potrà fare domani. Sapete qual è il problema di tutto questo? Non è soltanto che chi in quel momento fa l’Assessore non è capace di programmare perché guarda all’oggi a cui è legata la sua permanenza, ma il tema di fondo è l'agonia della politica quando il rappresentante dell'istituzione perde autorevolezza. Senza autorevolezza non si può esercitare nessuna autorità, soprattutto nei confronti delle strutture regionali.
La struttura regionale deve “temere”, ma è il timore positivo dell’autorevolezza della politica rispetto alla tecnica, deve temere quel ruolo. Ma come fa a temerlo – in senso positivo - se la struttura capisce che di fatto è un ruolo temporaneo, che oggi c'è e domani no. Ovvio che c'è il principio di conservazione della struttura regionale nei riguardi di se stessa, ma non c'è quella tensione che ci dovrebbe essere, diciamo di “fedeltà", nei confronti del ruolo politico per consentirgli nell’arco temporale di cinque anni di conseguire gli obiettivi. Questo è il tema di fondo, che poi è il contraltare della logica del potere. E’ ovvio, io guido … tra l’altro è il commissariamento dell’istituzione ad opera delle segreterie dei partiti perché in ultima analisi è questo. Sono i partiti che commissariano, quello che sta avvenendo in questi giorni è quello che è avvenuto in questi tre anni ed è la conseguenza, è il partito regionale e nazionale che decide chi dal Parlamento deve andare in Giunta e chi dal Consiglio in Parlamento, poi magari non viene eletto e deve tornare in Giunta e quello che sta in Giunta deve uscire.
Presenterò un emendamento all'assestamento di bilancio per vedere se riesco a cancellare quella norma orrenda, di cui sono corresponsabile e me ne pento e chiedo scusa a quest'Aula ed ai cittadini marchigiani di aver fatto quell’orrenda norma che permette all'Assessore di venire sospeso per far entrare un Consigliere e quando l’Assessore viene defenestrato il Consigliere va via. Una cosa turca su cui dovremmo ragionarci qua.
Stare in una comunità significa questo, ho sbagliato, però c’è la possibilità, ma non pensavo venisse applicata in questi termini, qui sta avvenendo una cosa indecente che lede la dignità di questa istituzione e chiedo un sussulto di dignità da parte di tutti. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione. Passiamo agli emendamenti.
Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Gli emendamenti che come gruppo del Partito Democratico che abbiamo presentato sono tre.
L’emendamento 1 concerne il punto 2 del paragrafo 5.2 - dopo le parole. “qualità dei servizi” sono aggiunte le seguenti: “e tali soluzioni devono essere preventivamente condivise con le organizzazioni sindacali più rappresentative”. Riguarda eventuali esternalizzazioni del servizio mensa o di altri e la qualità che deve essere garantita. L’abbiamo già inserito nel testo con un emendamento, però era stato approvato solamente in parte, c’è l’aggiunta della condivisione con le organizzazioni sindacali, che riteniamo importantissima.
L’emendamento 2, l’ho accennato nella mia relazione, riguarda la qualità dei cibi, al paragrafo 5.3.1, dopo le parole “da prodotti con marchio ‘qualità controllata’ a ‘E’ tassativamente vietata la fornitura di alimenti sottoposti a trattamenti transgenici’” …, come avevo già detto questo emendamento l’ho ripreso dal precedente piano dato che non si capisce, e secondo me c’è anche un errore, perché si parla di prodotti con marchio “qualità controllata”, che dal mio punto di vista non esiste, ma c'è “qualità garantita delle Marche”.
Il nostro emendamento riporta questo punto come era nel precedente piano, dove si fa riferimento a prodotti di “qualità garantita delle Marche”, comprese le carni bovine, suine, i prodotti alimentari DOP, i prodotti alimentari IGP, i prodotti alimentari locali e i prodotti provenienti dalle filiere corte, l’olio extravergine di oliva che non ha subito manipolazioni o trattamenti chimici e prodotto con olive di provenienza nazionale, il pane prodotto con farina di provenienza nazionale, il pollame o altre carni di provenienza nazionale, la carne bovina con carcasse appartenenti, nel caso di bovino adulto, a categoria A e E. L’elenco è piuttosto lungo e vieta l’uso di alimenti sottoposti a trattamenti transgenici. Questo non è un obbligo, ma un'indicazione che dà il piano e dal nostro punto di vista è bene che si faccia riferimento in maniera chiara al marchio QM, un marchio conosciuto, mentre il marchio “qualità controllata” non esiste. Quello sulla plastica, l’ho già detto nella mia relazione, è già ricompreso e fa parte del testo.
L'emendamento 4 riguarda l'allegato A del paragrafo 10.3, abbiamo aggiunto in Commissione il comma 6 bis che dice: “Qualora uno studente assegnatario del servizio abitativo, incluso nella borsa di studio ottenuta, rinunci allo stesso, l’Erdis partecipa, con una quota, alla spesa che lo studente sostiene per l'abbonamento annuale ai servizi di trasporto pubblico che collegano la sua abitazione alla sede universitaria frequentata”.
La finalità e l’obiettivo dell'emendamento è quella di mettere a disposizione più appartamenti e far sì che chi abita ad una distanza che può essere fatta quotidianamente per raggiungere il corso universitario possa magari lasciare l'alloggio a chi ne ha bisogno, però rinunciando all’alloggio ha diritto a una quota della spesa del trasporto.
Nel testo abbiamo scritto annuale ed ho già detto nella mia relazione che ci sono studenti a cui non serve l’annuale, ma può servire un abbonamento mensile o trimestrale, anche per ridurre le spese che deve affrontare l’Erdis toglierei “annuale”, in maniera tale che lo studente può anche fare un abbonamento trimestrale rispetto ad un annuale più vicino alle reali esigenze.
Questo piano non ha le risorse necessarie e molti studenti che hanno fatto domanda rimangono fuori rispetto a quelle che sono le richieste. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Anticipo il voto favorevole del nostro gruppo sugli emendamenti che sono ancora una volta il segno di come bisognerebbe stare all'interno di quest’Assise, perché non ci siamo occupati delle poltrone, dei balzelli, ma abbiamo pensato alle migliaia di studentesse e studenti che sono accampati dentro le tende fuori dagli atenei per rivendicare il diritto allo studio, che per circostanze, per contesto e per scelte viene compromesso. Pensare a loro è quello che dovevate fare con il piano e abbiamo tentato, ringrazio il Consigliere Biancani per il lavoro che ci ha messo a disposizione, di interpretare cosa sia l'università dopo il Covid, in mezzo alla crisi competitiva e pro-attiva rispetto a un mondo che sta cambiando.
Abbiamo provato, era quasi inemendabile, anche perché questo è un copia incolla del piano precedente, con il quale erano state fatte delle scelte importanti, ma era un'altra epoca, aveva bisogno di qualcosa di diverso, aveva bisogno di un Governo che fosse presente, continuativo, impegnato.
Guardo l'Assessore Biondi, che saluto, l'avrei massacrata politicamente se in un'altra occasione non fosse intervenuta sul suo piano triennale del diritto allo studio, ma oggi posso capire, è la sintesi del fallimento totale del modello Marche. che vi ha permesso, con la discontinuità e l'innovazione di vincere le elezioni. Oggi alzate bandiera bianca. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Mi viene da fare una riflessione veloce, se questo piano fosse stato portato una settimana fa o un mese fa, così come era negli accordi, forse oggi non avreste avuto nulla da dire. Siccome è uscita la notizia giornalistica che vi interessa molto di più sul Governo del territorio …, no, no la colpa, assolutamente, dico che stiamo parlando di un piano triennale che nulla a che vedere con le notizie che escono sui giornali.
Le proposte di emendamento presentate dal Consigliere Biancani anche in Commissione sono il frutto di una valutazione più volte trattata, ribadita e anche sviscerata per un bel po' . Gli emendamenti abbiamo detto che sono pochi ed emendano di poco l'impianto della legge. Andare a ragionare sul discorso della borsa di studio o proporre il solito emendamento sulla borsa di studio per chi non accetta l’alloggio, ma vuole un contributo economico per il trasporto, è stato ampiamente sviscerato e deciso in Commissione.
Capisco il gioco delle parti, capite però che anche se l'impostazione di legge è diversa dall'assegnazione dei criteri per la borsa di studio, non potremmo modificare i criteri per l'assegnazione della borsa di studio solo per garantire un accesso limitato al residente fuori o residente per il trasporto.
Se gli emendamenti oggi presentati sono di questo tenore, sono di livello basso, forse troppo rispetto all'impianto triennale della legge qui presentato.
Dalle proposte fatte vi siete risposti da soli, state cercando di buttare la palla in calcio d'angolo sulla continuità politica e non, su un atto che è già pronto da tanto tempo e di cui abbiamo rimandato l'approvazione per un puntiglio del relatore di minoranza sui criteri per i buoni trasporto.
Questo atto era approvabile sei mesi, tre mesi fa, così com’è approvabile oggi. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 1 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Vi invito a votare questo emendamento, l'ho detto prima, la qualità controllata non esiste, ho cercato di capire su internet, è sbagliato, c'è il marchio “QM qualità garantita nelle Marche”, voi avete sbagliato termine, volevate dire marchio QM, avete scritto qualità controllata.
Fate pure come vi pare, ma non date l’indicazione all’Erdis di utilizzare il marchio di cui la Regione Marche è orgogliosa perché è un marchio di qualità, mentre fate riferimento ad un marchio che non esiste.
Fate voi, io l’ho fatto, se non lo volete approvare darete un marchio di qualità controllata mondiale, ma non esiste. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. In Commissione anche questo è stato detto dal Consigliere Biancani, che l’ha prodotto, sulla qualità certificata marchigiana, gli uffici hanno fatto la verifica e non è stato poi ammesso. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 3 a firma del Consigliere Marinelli, che ha la parola per dichiarazione di voto.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. E’ stato già affrontato in Commissione, poi c’è stata la verifica da parte degli uffici, che hanno detto che questa norma era illegittima, poi in un secondo momento, quando già era stato approvato l’atto, è stato riproposto l’emendamento per ripristinare la situazione. L’emendamento va accolto. Grazie.
PRESIDENTE. Se viene accolto questo emendamento decade l'emendamento n. 4.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voteremo contro questo emendamento perché sopprime quanto presentato e approvato in Commissione, che oggi fa parte del testo.
L’emendamento elimina il comma 6 bis che consente all’Erdis di riconoscere, a coloro che rinunciano a quella parte della borsa di studio legata all’alloggio, la possibilità di avere un rimborso per i trasporti.
E’ un tema caldo e ci sono migliaia di giovani in piazza che si lamentano sia per i costi degli alloggi che per i costi del trasporto, con questo comma l’Erdis può riconoscere un po’ di risorse anche ai ragazzi per poter fare l’abbonamento, e questo viene approvato alla chetichella, nessuno di loro voleva esprimerlo, ne ha parlato il Consigliere Marinelli. E’ un emendamento con il quale l’Erdis non può riconoscere, a coloro che rinunciano all’alloggio, un rimborso per l’abbonamento per il trasporto.
Era un modo per far sì che ci fossero più alloggi a disposizione per chi abita lontano, mentre chi abita più vicino, se era incentivato a non utilizzare l’alloggio, poteva avere un incentivo per il trasporto pubblico.
Con questo si torna indietro, a quanto già approvato. Sia chiaro di cosa riguarda l’emendamento perché è importante. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ribadisco l’intenzione di votare contro questo emendamento perché è da un anno che avanziamo questa proposta, sembrava accettata anche dalla maggioranza e quando siamo arrivati al punto di metterla nero su bianco all’improvviso vediamo il capogruppo della Lega che cerca di bocciarla con un altro emendamento.
Ricordo, e voglio che sia chiaro, a tutte le famiglie che hanno studenti marchigiani universitari, che chiedevamo di convertire una parte della loro borsa di studio con un abbonamento al bus, nulla di strano. Era una richiesta che avrebbe liberato degli alloggi Erdis, favorito le iscrizioni nella nostra università e permesso a quelle famiglie che hanno figli universitari e non vogliono lasciarli a dormire fuori sede di compensare con l’abbonamento dell’autobus.
Avevo presentato un’interrogazione diversi mesi fa e sembrava che ci fosse anche il vostro favore, oggi avete cambiato idea.
Immaginiamo lo stato dei fatti in cui si trova una famiglia che ha un figlio che deve andare ad esempio da Pesaro all’università ad Urbino, decide di rinunciare all’alloggio a Urbino perché il ragazzo preferisce dormire a casa propria, andrebbe ringraziato, quanto meno diamogli un contributo per la spesa dell’abbonamento del bus che deve sostenere da Pesaro a Urbino, di circa 500 euro, e ringraziamolo per aver liberato un alloggio.
Abbiamo studenti universitari che sono stati una giornata intera in tenda a manifestare davanti all’università ed oggi li ignoriamo? Facciamo qualcosa per andargli incontro, per aumentare i posti letto che abbiamo negli alloggi Erdis. Oggi viene offerta questa opportunità, di cui il primo firmatario è il Consigliere Biancani, ma viene bocciata con un altro emendamento.
Vi invito a ripensarci, a cogliere questa occasione perché non costa nulla, liberiamo un alloggio ed in cambio diamo ad una famiglia un contributo sull’abbonamento autobus, vi prego di ripensarci. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Le lungaggini di approvazione dei tempi di questa legge si sostanziano su questo emendamento, sulla caparbietà politica ed intellettuale del Consigliere nel portare avanti questo tema, che è stato più volte discusso, trattato e sviscerato, abbiamo perso ore ed ore a ragionarci sopra.
Da una parte c’è l’idea del Consigliere Biancani che chiede per gli assegnatari delle borse di studio, che da Pesaro vanno ad Urbino e lasciano l'alloggio, un contributo per il trasporto, previsione astratta, generale e corretta. Nello specifico della norma sull'assegnazione delle borse di studio non funziona così, se si è tra quelli meritevoli dell’assegnazione della borsa di studio si hanno alloggio vitto e trasporto. Se si rinuncia ad una delle tre componenti si rinuncia alla borsa di studio. O si sgancia e si fa un contributo in più per il trasporto universitario staccato dalla borsa di studio, ed è un ragionamento, oppure con l'assegnazione delle borse di studio si accetta il pacchetto completo, mentre se si vuole rientrare a casa e non dormire fuori questa agevolazione si lascia a qualcun altro.
Questo è il criterio che non è precettivo nei confronti di qualcuno o di qualcosa, abbiamo anche chiesto, per un mio mero scrupolo, un conteggio di quelli che sono magari richiedenti. Abbiamo mille richieste o una richiesta? Non lo sappiamo, però non saperlo significa che abbiamo una richiesta molto bassa, limitata e forse non dà il modo di modificare l'applicazione dei criteri per l'assegnazione delle borse di studio. Penso che sia un di più, politicamente parlando, del Consigliere Biancani, secondo me è stato spiegato bene sia dagli uffici che dalla norma che abbiamo esaminato, che non è meritevole di accoglimento.
Altro discorso staccato è il contributo per il trasporto pubblico, ma non c'entra nulla con l'assegnazione della borsa di studio, sono due temi diametralmente opposti.
Non si può fare la polemica politica su questo punto, capisco portarlo in l'Aula, ragionarci, ma una volta ragionato e smentito dalla legge e dagli atti, andrebbe ritirato. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 1/4 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo. Decaduto.
Proposta di ordine del giorno alla proposta di atto amministrativo n. 49, a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Cesetti, Vitri, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Quando ascolto il Consigliere Assenti vengo preso dalla sindrome di Stoccolma , noi prigionieri qui in Aula rispetto alle sue parole suadenti e dette con assoluta appropriatezza, quasi da Assessore, ma c'è tempo, da fine anno qualche altro ribaltone ci potrà essere. Fa credere che noi abbiamo incentrato questa discussione sulla vicenda politica, può darsi, abbiamo anche detto quello, ma adesso facciamo le prove generali.
C’è un ordine del giorno che il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle presentano, che parte da un problema, credo che l'Assessore in pectore Consigliere Assenti lo conoscerà, dal un po' il contesto socio-economico che è cambiato, ma soprattutto parte dalla lettura del piano riferito agli alloggi.
Abbiamo il sistema degli alloggi che non è in grado di far fronte ai 2.000 alloggi circa richiesti rispetto alle domande (pagina 33). Una delle critiche, che peraltro avevo fatto incidentalmente, ci fate capire perché a Urbino – non ho niente contro Urbino, ma è evidente che una analisi oggettiva e onesta … - ci sono 1.307 alloggi assegnati.
Ritengo che uno dei temi centrali sia capire come affrontare le questioni dei fuori sede o degli alloggi, è una delle azioni che secondo me dovrebbe essere portata avanti, lo dico anche per l'esperienza che abbiamo avuto a Macerata fin quando ero Sindaco, è quella di costituire un tavolo che metta insieme la Regione Marche, in qualità di interlocutore centrale, i Sindaci delle città universitarie, l’AFAM e il sistema complessivo, unitamente alle associazioni di categoria degli inquilini e dei proprietari con il fine di andare a ricercare all'interno del sistema privato la possibilità di mettere a disposizione, abbastanza linearmente, al di là delle difficoltà nel confronto, e poter individuare possibili intese che possano mettere a disposizione per un numero ridotto di soggetti ammessi nelle graduatorie, ma non assegnatari.
È un tema serio perché rimangono fuori tanti studenti fuori sede e oggi i fuori sede hanno un problema. I costi assunti dalle famiglie non sono più sostenibili perché vi assicuro che un posto letto è pagato in maniera indecente per il fatto che la pandemia ha determinato una serie di questioni riguardanti le grandezze degli alloggi.
E’ un ordine del giorno che mira da un lato a proporre e a dare un indirizzo a voi di un lavoro partecipato e corale, dall’altro di poter investire risorse programmabili nei limiti del possibile per dare agli studenti una possibilità in più rispetto a quella inevasa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Il tema è reale e va affrontato con le proposte che vengono fatte dal gruppo PD.
Per quanto riguarda il primo punto: “di farsi promotore, coinvolgendo le Province ed i Comuni”, davvero lo vedo al momento non fattibile, ma da portare avanti e incentivare.
Sul secondo punto: “prevedere delle somme”, bisognerebbe fare prima una valutazione e vedere se abbiamo le risorse perché ho visto che nell'assestamento del bilancio ci sono sempre meno trasferimenti e più costi da coprire.
“Prevedere dei contributi”, non la ritengo in questa fase una cosa opportuna, Una volta che si sarà creato l'organismo, che potrà fare quest'opera di verifica per vedere come risolvere la situazione, a quel punto si potrà sapere quale sarà la somma e il modo di andare avanti.
Se togliamo il punto due l’ordine del giorno potrebbe essere accolto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In qualità di cofirmatario voterò a favore di questo ordine del giorno ed è l'occasione per rispondere al Consigliere Assenti, che dice che noi la buttiamo in politica. Ci mancherebbe altro che un atto amministrativo sul piano regionale per il diritto allo studio, triennio 2023/2026, anni accademici 2023/2024 - 2024/2025 - 2025/2026, in attuazione della legge regionale n. 4 del 2017, non sia un atto politico per eccellenza e non venga messa in campo la politica, quella che manca, Com’è politico l’ordine del giorno del Consigliere Carancini perché induce all'assunzione di un impegno politico, impone una “direttiva politica”.
Di che cosa vogliamo discutere se poi la politica questi piani non li può attuare perché chi ha la responsabilità politica viene defenestrato con un colpo di potere da parte delle segreterie dei partiti. Lo dobbiamo dire ai nostri studenti.
Vi pare poco che questo atto amministrativo che vi accingete a votare, che è un atto di programmazione che porta la firma dell’attuale Assessore …, non sappiamo se da domani o tra una settimana sarà lo stesso Assessore che attuerà il piano che ha proposto.
Sto predisponendo, da depositare, un’interrogazione in relazione alle delibere di Giunta regionale, la n. 1143 del 31 luglio 2023 e la n. 1244 del 10 agosto 2023, “Approvazione dello schema di accordo con l’Ufficio scolastico regionale per la regolamentazione dei percorsi dei percorsi di istruzione e formazione professionale degli istituti professionali di Stato” e le linee di indirizzo, linee politiche per la formazione professionale. Queste delibere sono in contrasto con la normativa nazionale, con quello che hanno fatto tutte le altre Regioni – quando ne discuteremo, lo vedremo, io l’ho scritto nell’interrogazione - è un assist agli istituti di formazione privata, tra l’altro lo dicono gli uffici ed io lo scrivo nell’atto, testuale, che sono atti prodotti dalla struttura tecnica regionale nell’inconsapevolezza della politica.
Questo è il tema e questo sta succedendo. Allora, Consigliere Assenti, deve essere l’occasione per parlare di questo, poi le nostre proposte vengono bocciate, quindi perdiamo, però mentre noi perdiamo, voi rischiate di perdervi in questa situazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. La maggioranza vuol togliere il punto due, ma è il motivo per cui abbiamo presentato l’ordine del giorno per cui voteremo contro questo piano.
Dalla prossima settimana migliaia di studenti che hanno fatto domanda per le borse di studio per l'anno 2023/2024 non le avranno. Quest’anno le domande sono state tante, voi le risorse non le avete messe e da domani saranno migliaia gli studenti che non avranno le borse di studio, poi se il Consigliere Biancani si sbaglia sono sempre pronto a fare a piedi Pesaro Ancona. Vedrete se gli studenti saranno contenti di questo piano o meno.
Il Consigliere Ciccioli è l’unico ad aver capito, all’interno della maggioranza, che la politica non fa quello che dicono i tecnici, ma se la politica vuole fare qualcosa deve prevedere un modo per farlo. Se si vogliono dare i soldi agli studenti e se la maggioranza è d'accordo si fa un emendamento, si fa un’alternativa. Invece voi, senza neanche porvi troppi problemi, ascoltate le opinioni degli uffici, i quali non vogliono modificare rispetto allo status quo. Mica dobbiamo dare, da oltre 50 anni, le borse di studio sempre allo stesso modo.
La politica dà gli indirizzi, ma se la politica gli indirizzi se li fa dare non fa più la politica ed è per questo che avete sbagliato a sopprimere quell’emendamento perché si poteva trovare una soluzione, ma a voi non interessa. A voi di trovare la soluzione per poter dare delle risorse ai giovani, che rinunciano alla borsa di studio - magari questo non era il modo migliore - non vi interessa sennò avremmo potuto convocare il dirigente dei trasporti o qualcun altro per trovare una soluzione. La soluzione l’avevamo trovata, non era obbligatorio che fosse questa, però per me era importante che gli studenti avessero un contributo. L’ufficio vi ha detto che non era legittimo e l’avete cancellato.
Questo è l’errore che fate, non avete capito che non siamo qui a prendere indicazioni da nessuno, ma siamo qui per darle. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono un po’ sorpreso perché questi tipi di relazioni vengono dall’ente e dai suoi funzionari, noi di fatto recepiamo ciò che viene detto.
Non smentisco quello che ho detto in Commissione, secondo me le cose vanno anche interpretate, è compito della politica a volte essere audace e cercare di trovare delle soluzioni, anche delle strade non percorse.
Il Consigliere Biancani era presente in Commissione, come gli altri membri, ci è stato detto che ci sono delle norme statali rigide, che sono recepite dalla legge regionale e che non consentono. Il Consigliere Cesetti si è sperticato nell’idea che era meglio la residenzialità perché lui, ha parlato del caso personale, se non avesse avuto l’alloggio forse non si sarebbe neanche laureato perché si sarebbe disperso.
Sono dell’idea che a volte trovare soluzioni anche un po' al limite, le leggi si rispettano, però si interpretano, io le avrei interpretate, però c'è un limite rigido sul quale si è posizionata la Giunta regionale, dicendo: “Le norme sono norme e queste sono”.
Su questo come capogruppo di maggioranza mi attengo e giustamente il Presidente della Commissione a nome di tutta la Commissione ha recepito un emendamento per cercare di attenersi e stare nelle linee delle burocrazie e non possiamo oltrepassare questa linea. Una dichiarazione personale, io molto spesso questa linea la passo, ma non è detto che i risultati siano molto buoni. Ci atteniamo alle regole che ci sono state spiegate ed illustrate dai dirigenti della funzione pubblica che appartengono a questo ente e all'Assessorato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Lascio la dichiarazione di voto sull'ordine del giorno al Consigliere Carancini, che ringrazio per averlo presentato, rispetto al quale da parte nostra, dei firmatari del gruppo del Partito Democratico e del gruppo del Movimento 5 Stelle, non c'è nessuna intenzione di modificarlo.
Siamo stati anche garbati, non abbiamo inserito nessuna cifra, non vi abbiamo condizionato, abbiamo aperto solo un momento di riflessione, che doveva essere colto se volevate dare almeno un segnale.
Continuo a dire che i segnali non li dovete dare a noi perché sappiamo benissimo qual è il percorso che vogliamo mettere in campo, facciamo politica, è inevitabile.
Un piano triennale del diritto allo studio, se non c'è politica lì dove la facciamo? Guardiamo al futuro dei nostri ragazzi, alle loro speranze, prospettive, proteste, tensioni, per forza di cose c'è la politica in mezzo, non potrebbe essere altrimenti.
Facciamo un ordine del giorno, ci mettiamo nelle condizioni di dare un segno e dobbiamo togliere anche il capoverso relativo alle risorse perché non siamo in grado di assumere nessuna decisione politica in questa direzione. Forse l'Assessore l'avrebbe colta questa opportunità, non lo sappiamo.
Un aspetto umano che mi imbarazza, lo dico guardando l’Assessore, perché trovarsi all'interno di un percorso…, che non condividevo nemmeno prima, non è il fatto contingente delle difficoltà, non voglio speculare su quello, non lo condividevo perché è troppo simile al progetto che era stato messo in campo e reiterato per anni dentro un mondo che è completamente cambiato. Aveva bisogno di uno sforzo e forse l'Assessore l’avrebbe fatto, ma so cosa vuol dire e anche come si perdono energie quando non si possono dedicare quotidianamente all'obiettivo che non hai richiesto, ma ti è stato assegnato. Ci si mette anima e corpo per tentare di fare il meglio – poi lo faremo con posizioni totalmente diverse - ma se il meglio è la sottrazione quotidiana della sedia con i falchi che girano intorno all'Aula perché se non funziona l’obiettivo principale, c'è quello secondario, è ovvio che la dedizione che si dovrebbe mettere ad un atto così importante viene meno, è inevitabile, magari assumi quello che la struttura in maniera diligente ha fatto per anni, anche se non è stato adeguatamente calibrato sulle necessità attuali. Al gruppo sono stato il primo a dire che non condividevo, non sapevo neanche delle vicende.
Il tentativo che abbiamo fatto, gli emendamenti del Consigliere Biancani e l’ordine del giorno a prima firma del Consigliere Carancini, sottoscritto anche da tutto il gruppo del Partito Democratico, andava in quella direzione.
Vi invito a rifletterci, al di là delle modifiche che avete richiesto, che da parte nostra respingiamo, vi chiediamo di votare il documento così com’è stato presentato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Nel frattempo mi è passata la sindrome di Stoccolma nei confronti del Consigliere Assenti perché è stato zitto di fronte alle mie …, anche cercando di mandare un messaggio agli uffici che sarebbero nelle condizioni di criticare i nostri emendamenti e ordini del giorno, dico che l’argomento su cui il gruppo, a mia prima firma, ha lavorato è il capitolo 13 del piano.
Nelle prime righe si scrive: “A supporto degli interventi propriamente più assimilabili al diritto allo studio, l’amministrazione regionale cerca di sviluppare forme di integrazione con una molteplicità di soggetti pubblici e privati, con l’utilizzo di risorse di diversa provenienza, per potenziare gli interventi a favore sia di soggetti capaci e meritevoli, ma privi di mezzi, sia nella generalità degli studenti”. Non abbiamo parlato di chi avete travolto in questi giorni, non ci siamo inventati ordini del giorno o emendamenti, ci siamo esercitati cercando di capire anche costruttivamente che non ci si può fermare. Non ci siamo limitati a raccontare qualcosa che non c'entra niente o qualcosa di distruttivo. Abbiamo solo detto, attraverso un ordine giorno e non un emendamento, di provare a tracciare questo piccolo segmento. Le assicuro che ne avremmo potuti tirare fuori altri 3 o 4 ed avrebbero segnato un po' il cambiamento.
Voglio ringraziare il Consigliere Marinelli perché ha assunto il tema, e questo mi pare positivo, quello che però non posso condividere nella sua dichiarazione è questo: “Il bilancio di previsione è così”, ed è una risposta che mi aspettavo da un ex Sindaco, il rigore rispetto alle questioni.
Penso che qualche volta potrebbero essere sufficienti segnali, segnali di fumo, che non necessariamente rispetto a questo indirizzo si possono mettere 100 mila euro piuttosto che 1 milione. Qualche volta anche politicamente lanciare segnali è un messaggio che si manda all'esterno, che si discosta da quelle che, comprensibilmente dal loro punto di vista, sono regole ferree dalle quali non discostarsi, salvo poi discostarsi in tante altre questioni che qui non arrivano.
Significava dentro questo contenuto agganciare un pezzo di quel piano, collegarlo ad un tema centrale, che è quello degli affitti, che per i ragazzi sono aumentati a seguito del Covid, e sta dentro un contesto di grave problematicità per le famiglie, anche di quelle apparentemente più benestanti, che tentano di avere in questa Aula legislativa un pezzetto di risposta. Questa è la serietà della politica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Penso che la proposta dell'ordine del giorno, così come emendabile da parte del capogruppo Marinelli, sia corretta. E’ una giusta impostazione, ricalca l'articolo 13, primo capoverso, avete studiato e fatto i compiti a casa, ve ne do atto.
Teniamo il primo punto, facciamo questa implementazione di studio per la verifica dei dati reali e concreti, per stessa ammissione del Consigliere Biancani, alcune risposte ai suoi emendamenti non è dato ancora sapere, per una definizione di iscrizioni in essere.
Buona la fase dello studio dell'accertamento di dati, meno buona la previsione di stanziamento di somme in questo momento, cerchiamo di acquisire più dati possibili con la compartecipazione e l'allargamento, poi faremo un ragionamento successivo sul prossimo bilancio.
Penso che sia un approccio corretto da parte vostra nella presentazione del primo punto dell'ordine giorno e del nostro recepito sulla fase di studio.
Credo che sia auspicabile un atteggiamento del genere per la veridicità dei fatti e dei numeri che affliggono e che governano l’Erdis di tutte le università regionali, lo dobbiamo sia all'istituto stesso che anche alla veridicità dei fatti e dei numeri.
Provate a fare un ragionamento sul cassare il secondo punto e approveremo l’ordine del giorno con il primo. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Votiamo convintamente questo atto amministrativo perché fotografa ciò che è stato fatto in questo triennio, 2020/2021, 2021/2022, 2022/2023, che è fortemente propositivo, con grandi investimenti, soprattutto sull'edilizia ed anche nella riorganizzazione per quanto riguarda la ristorazione, i servizi universitari alla persona e la possibilità di migliorare complessivamente l'offerta. Il fatto stesso che riusciamo a finanziare tutti gli aventi diritti, è già una cosa molto positiva ed il fatto che siamo tra le migliori regioni nella performance e un altro indicatore che dice che ce la caviamo bene.
Si può fare di più, si possono ritoccare alcune cose, bisogna sempre ascoltare.
Voto convintamente questo atto a nome del gruppo di Fratelli d’Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Voto favorevole del Gruppo Lega. Ringrazio anche l'Assessore, i funzionari e tutti coloro che hanno lavorato su questo piano con attenzione.
L'emendamento che ho proposto, il Consigliere Cesetti ha detto che andava contro la legge nazionale e qui siamo nella stessa situazione, o vale sempre o non vale mai questo richiamo.
Il piano va nella direzione giusta e il gruppo Lega voterà favorevolmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare in modo particolare il Consigliere Biancani per il lavoro che ha fatto sia in Commissione che nella preparazione degli emendamenti, anche il Consigliere Carancini per l’ordine del giorno, insieme alla possibilità di allargarlo all'intero gruppo e al Movimento 5 Stelle.
Abbiamo lavorato nella direzione che serviva, avete bocciato tutto, anche argomentando, però ritengo che questo atto non sia approvabile da parte nostra per quegli elementi che sono emersi nel dibattito.
Un piano a cui, pur ringraziando i funzionari e i dirigenti che hanno lavorato su questo atto, è mancato un incipit ulteriore, politico, che sarebbe servito a sincronizzare le necessità degli studenti che sono in piazza, accampati nelle tende davanti agli atenei (i nostri davanti a Villarey) e non sono per niente soddisfatti dei tagli che sono stati messi in campo dal Governo Meloni, nemmeno dalle pezze che sono state adoperate.
Penso ai 12 milioni di euro che sono stati aggiunti per il bonus trasporti, avete lasciato a piedi i ragazzi e le ragazze, l’avete fatto con il terribile click day, chi arrivava prima poteva accedere, e un po' hanno preso i famosi 60 euro, e gli altri, questa volta non è metafora, sono rimasti a piedi.
Questo è il Governo nazionale, avete lasciato ancora una volta gli studenti e le loro speranze davanti agli atenei con le proteste quotidiane. Penso a loro e all’inefficacia di questo progetto.
Le risorse sono identiche a quelle che metteva l’ex Presidente nel 2017, quel Governo aveva avuto l'idea di cosa servisse perché c'era stata la trasformazione da Ersu ad Erdis, quindi una riorganizzazione per concentrare.
L'organizzazione, al contrario di quello che state facendo voi, e la gestione per un maggiore radicamento dei servizi sul territorio. Quella era l’idea di una riforma che leggeva, avevamo bisogno di uno dei vostri progetti, del modello Marche, quello che la Presidente di Fratelli d’Italia ed il Segretario della Lega brandivano tanto e che sarebbe stato l'esempio della nuova politica, quella che risponde rapida, costruisce ed incide. Avete fallito anche nel modello Marche perché le vostre tensioni mi sembra che non siano nemmeno più celate e l’atto che andate ad approvare oggi non può trovare il nostro consenso, anzi avete fatto di tutto per impedircelo, forse con gli emendamenti e l'ordine del giorno ci avreste messo un momento in una difficoltà in più.
Voto contrario del gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 49, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n. 856
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Regolarità e opportunità della determina n. 687 del 31 maggio 2023 dell'ex Commissario straordinario dell'AST di Pesaro e Urbino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 856 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Viene domandato se è legittimo l'atto di cui all'interrogazione. La risposta è positiva, l’atto appare legittimo, tenuto conto che anche il collegio sindacale lo ha validato.
Si tratta di un provvedimento ad efficacia successiva, che è stato avviato molti mesi prima con la concertazione con le parti sindacali e con l'attività istruttoria che è stata svolta. Non possono esserci incertezze sull'efficacia di tale atto che, comunque, tenuto conto anche del procedimento, ove si dovesse presentare una qualche incertezza interpretativa, può essere sempre assoggettato a convalida.
L'atto è congruente con la soddisfazione degli interessi generali pubblici, doveva essere emanato precedentemente.
La risposta è che l'atto risulta efficace ed è perfettamente legittimo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini. Lei parla di un atto legittimo, non metto in dubbio la correttezza delle procedure che lei ha valutato e seguito dall’esterno.
Deve anche riconoscere che un minimo di rispetto nei confronti dei medici di tutto l'ospedale sanitario avrebbe dovuto esserci in una situazione di transizione, cosa che invece non mi risulta rispetto a questo atto. E’ infatti piuttosto anomalo, a voler pensar male a volte si fa peccato, diceva un altro politico, che il 30 maggio la Giunta regionale abbia approvato le nomine dei direttori generali delle 5 Aziende sanitarie territoriali.
La riforma ormai è entrata in vigore, le 5 Ast, il 30 maggio sono stati nominati i 5 direttori generali, però il giorno seguente, il 31 maggio, un dirigente che non aveva più poteri politici, l’ex commissario straordinario, ha conferito gli incarichi dirigenziali di responsabile di struttura semplice, articolazione interna di struttura complessa, a 26 medici.
In altri contesti si potrebbe quasi parlare di abuso d’ufficio, di poteri che non appartengono ad un ruolo in prorogatio, che non avrebbe potere straordinari, ma al massimo ordinari.
L’anomalia è sorprendente, si nomina un dirigente ed il giorno dopo chi deve uscire – e sa di uscire - non avendo poteri decide di dare primariati a 26 professionisti. Sarebbe stato molto più normale se l’avesse fatto due giorni dopo la dirigente nominata, a quel punto nulla da discutere, sarebbe stata una procedura quasi regolare, almeno a nominare i primari sarebbe stata l’avente diritto. Sono stati dati così 26 incarichi di responsabile di struttura semplice, di cui 3 nel dipartimento di chirurgia, 2 nel dipartimento di chirurgia specialistica, 5 nel dipartimento di emergenza e accettazione, 1 nel dipartimento di neuroscienze e riabilitazione, 2 nel dipartimento di oncoematologia, 1 nel dipartimento di organizzazione ospedaliera sicurezza clinica qualità e formazione, 4 nel materno infantile, 3 nel dipartimento medico, 3 in quello medico specialistico, 2 nel dipartimento di scienze radiologiche. Tutto ciò mentre nella provincia di Pesaro Urbino veniva ...
Interrogazione n. 919
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie periodiche offerte ai pazienti affetti dalla malattia di Ménière”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 919 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa è una patologia molto diffusa, pur tuttavia non è compresa nell'elenco delle patologie rare secondo le disposizioni ministeriali.
In considerazione di questo presso l'Unità operativa complessa di Fano continueranno ad essere garantite tutte le cure necessarie in favore dei pazienti affetti dalla sindrome di Ménière nel rispetto dei massimi livelli standard di qualità e di sicurezza.
Si segnala che in fase di attivazione c’è anche un ambulatorio dedicato alla presa in carico dei pazienti affetti da tali patologie, al fine di fornire un'assistenza sanitaria adeguata e personalizzata.
Si deve tener conto al riguardo, in base alle domande che sono state introdotte nell'interrogazione, che l'attuale somministrazione dei servizi in day-hospital risulterebbe inappropriata da parte del Ministero, con la conseguenza che, ove l’inappropriatezza si manifesti, il Ministero taglierebbe i trasferimenti per questo tipo di prestazioni.
Il sistema è stato ricondotto alle norme ministeriali in argomento e queste prestazioni, che saranno garantite in ambulatorio, prevedono il pagamento del ticket per le persone che non sono esenti.
C'è da tener conto, infine, che secondo l'elenco ministeriale questa patologia non è ritenuta tra le patologie rare, però ritengo che in futuro, non è un impegno, in sede di previsione del prossimo bilancio si possa valutare se da parte della Regione Marche possa essere trattata questa patologia come patologia rara. E’ solamente un impegno a valutare, non certo a garantire il finanziamento per una patologia che dal Ministero non è considerata rara. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Ringrazio l'Assessore per la risposta, sempre puntuale.
Voglio dire che qui il tema è più profondo e ogni volta che cambia il dirigente sembra che cambino le norme dello Stato perché l’ex direttore generale, la dottoressa XY, fa la direttrice generale in un'altra struttura delle Marche e l'attuale direttrice è arrivata ed ha modificato le carte in tavola.
La Giunta regionale con delibera n. 346 di aprile 2019 aveva approvato il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i malati della malattia di Ménière garantendo le prestazioni gratuite.
La Giunta aveva dato un’indicazione, non risulta che sia stata modificata la delibera di Giunta e ritengo che occorra fare qualche verifica, al di là della proposta che è da valutare, come già detto, di prevedere ulteriori risorse.
Le cose si possono risolvere in maniera molto più semplice, parliamo di 1330 marchigiani affetti da questa malattia rara, che è invalidante perché comporta tutta una serie di problemi: vertigini, fischi alle orecchie, sordità temporanea, stress, ansia, desiderio di isolarsi.
Abbiamo un centro a Fano legato al reparto di otorinolaringoiatria, che è diventato un eccellenza.
Queste persone, che sono già sfortunate perché hanno questa malattia, avevano la possibilità di potersi rivolgere a questo servizio che consentiva loro, attraverso un day hospital, di poter ricevere tutte le cure necessarie in maniera gratuita, ma con il cambio del dirigente non si può più fare.
Bisogna trovare un modo per dialogare maggiormente con i dirigenti perché chi ci rimette è la politica, è soprattutto lei, Assessore Saltamartini, che sembra che vieti a questi malati di poter avere una prestazione gratuita. Anche se non rientra nelle malattie rare c’è una delibera di Giunta, un iter avviato, un protocollo consolidato, non capisco perché bisogna modificare un protocollo consolidato creando disagi ad oltre 1300 cittadini marchigiani che fino ad oggi hanno usufruito di questo servizio. La invito ad intervenire con il nuovo direttore. Grazie.
Interrogazione n. 924
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Stato dei lavori di implementazione di personale e messa in sicurezza e adeguamento del poliambulatorio di Osimo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 924 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In merito all'interrogazione la risposta è che nessuna attività è stata diminuita o interrotta per il trasferimento del poliambulatorio, che non è stato ancora effettuato.
Non risulta neppure la carenza di personale, con l'eccezione di un coordinatore infermieristico, che è stato prontamente sostituito, e di un dirigente medico, che è risultato assente per malattia.
Si precisa inoltre che per ridurre al minimo i disagi degli assistiti è stato garantito, tramite il Punto unico di accesso (PUA), un sistema di certificazione a distanza per le pratiche mediche legali con l'utilizzo delle e-mail aziendali del personale in smart working.
Per l'imminente futuro è già stato emanato un avviso per reclutare un dirigente medico da destinare stabilmente ad Osimo ed è in programmazione l'arrivo di un altro infermiere per i servizi domiciliari.
Per quanto concerne gli interventi finalizzati alla nuova struttura, con determina del direttore generale n. 832 del 30 novembre 2022 è stata aggiudicata la locazione di un immobile ubicato in località San Biagio di Osimo, all'interno del quale dovranno essere trasferite le seguenti attività: poliambulatorio (attualmente presente in piazza del Comune ad Osimo), centro di salute mentale (attualmente presente in via De Gasperi n. 56), fisiatria (attualmente presente all'interno del Presidio ospedaliero di Osimo ceduto all’Inrca), POTES (attualmente presente all'interno del Presidio ospedaliero di Osimo ceduto all'Inrca), Avis (attualmente presente all’interno del Presidio dell’ospedale di Osimo ceduto all’Inrca).
Tenuto conto della quantità e della tipologia dei servizi sanitari da trasferire si è dovuta svolgere un’attenta e dettagliata attività di interlocuzione, riferisce l'Azienda, con i vari responsabili dei servizi sanitari interessati al trasferimento e con la stessa proprietà dell'immobile al fine di raggiungere un'ipotesi progettuale preliminare che tenga in considerazione la migliore allocazione di tutti i servizi.
La risposta quindi è la seguente: la valutazione che viene fatta dagli uffici con la proprietà è in fase avanzata e la progettazione preliminare è di prossimo completamento in modo tale che, una volta soddisfatti tutti gli aspetti contrattuali e preliminari, potranno essere avviate dalla proprietà tutte le attività necessarie per l'esecuzione dei lavori e per il completamento della struttura. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie, Presidente. La ringrazio per la risposta, che mostra tutto il suo impegno per la questione, che però è ferma da troppo tempo per dichiararmi soddisfatto e convinto che la situazione si sblocchi in senso positivo.
Vi è a mio avviso una strategia trasversale politica che dura da un decennio sulla sanità della Val Musone, tesa a rendere un paesaggio lunare, privo o quasi di tutti i servizi e strutture sanitarie di base.
Da tre anni questa colpa non può essere attribuita al passato, ma a noi, alla maggioranza che governa la Regione Marche e la sanità. Da tre anni il poliambulatorio è ancora in quello stato e mostra la nostra difficoltà a non essere in grado di indicare ai dirigenti sanitari responsabili quello che avrebbero dovuto fare per il bene degli assistiti interessati, le necessarie assicurazioni circa i servizi da coprire, sia in termini di personale che di strutture, che non sono stati risolti.
Non si tratta di rilanciare l'ipotesi di un nuovo poliambulatorio, che già, come dalla sua risposta, è un'incompiuta perché di questo si parla dal 2018.
Tre direttori sono passati e la situazione è ancora ferma, tale per cui non è possibile giustificare la carenza esistente. Si tratta invece di riempire il poliambulatorio di contenuti, di specialisti ambulatoriali esterni e convenzionati e di altri servizi. Quando dirigevano altre persone, fra cui il sottoscritto, erano ben oltre 30 i sanitari presenti. Ciò che guardiamo è al bene da fare volutamente o inconsciamente per i quali cittadini ci giudicheranno in senso negativo o positivo, è coprire le carenze, dare segnali concreti in senso positivo anche per quanto riguarda piccole strutture di carattere sanitario e locale. Grazie.
Interrogazione n. 858
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Gestione del patrimonio immobiliare della Regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 858 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. In merito al primo quesito, da ultima delibera approvata la delibera di Giunta regionale n. 999 del 3 luglio 2023, si evince che gli immobili di proprietà regionale appartenenti al patrimonio disponibile, attualmente inutilizzati in Provincia di Pesaro Urbino, in gestione diretta in capo alla Regione, sono i seguenti:
- Fossombrone, località Foreste delle Cesane, immobile denominato "Ca' Romiti", oggetto di tre aste successive indette con decreto n. 213/BRT del 14 ottobre 2016, modificato con decreto n. 216/BRT del 14 ottobre 2016, andate deserte e dunque assoggettabile a trattativa privata;
- Fossombrone, località Foreste delle Cesane, immobile denominato "Campi Abete", oggetto di tre aste successive indette con decreto n. 213/BRT del 14 ottobre 2016, modificato con decreto n. 216/BRT del 14ottobre 2016, andate deserte e dunque assoggettabile a trattativa privata;
- Urbino, "Campo di tiro al volo", Via SS. Annunziata 4, immobile da alienare;
- Fossombrone, San Cristoforo dei Valli, 22 località Foreste delle Cesane, immobile denominato "Cà Rondini", immobile oggetto di trattativa privata per la vendita in corso con il Comune di Fossombrone.
Per quanto riguarda eventuali immobili in disuso facenti parte del patrimonio indisponibile forestale regionale (cosiddetto demanio forestale), si specifica che, come noto, la gestione è stata demandata alle Unioni Montane competenti per territorio o ai Comuni non facenti parte delle Unioni stesse.
In merito al secondo quesito, si precisa che, pur condividendo la necessità di evitare degrado urbano conseguente, ANAS ha competenza esclusiva e autonomia di gestione sul proprio patrimonio immobiliare.
In merito al terzo quesito, si precisa che con delibera di Giunta regionale n. 999 del 03 luglio 2023 la struttura immobiliare "Ex ostello della Gioventù" localizzata nella strada Panoramica dell'Ardizio Loc. Fosso Sejore (Comune di Pesaro) è stata inserita nell'elenco del patrimonio disponibile regionale. L'immobile è stato per molto tempo oggetto di un progetto di accoglienza di persone senza fissa dimora e accoglienza umanitaria e protezione per richiedenti asilo, ad opera di Comune di Pesaro, della Provincia di Pesaro Urbino e di una cooperativa privata. I contratti con tali soggetti sono, però, scaduti e gli enti menzionati non hanno espresso la volontà di continuare il progetto, pertanto la finalità pubblica di cui sopra è decaduta. L'immobile attualmente non risulta diversamente utilizzabile per fini istituzionali dalla Regione Marche, per tale ragione è stato inserito nell'elenco del patrimonio disponibile regionale (Allegato A alla citata delibera di Giunta regionale), per la conseguente alienazione o locazione. A tal fine sono in corso interlocuzioni con AST 1 e la Prefettura. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. E’ un’interrogazione piuttosto corposa e chiedo all’Assessore Brandoni se mi può lasciare anche la risposta scritta, visto l’elenco degli immobili di proprietà della Regione Marche.
Per quello che riguarda il patrimonio forestale, quello che appartiene al Demanio forestale, quindi il rapporto con le Unioni Montane, mi permetto di rilevare che alienare una serie di piccoli immobili nella Collina delle Cesane potrebbe essere una grande perdita per la Regione Marche perché si tratta di un valore economico irrisorio, ma di un patrimonio ambientale, culturale, storico immenso. Si tratta in alcuni casi di piccoli edifici, rifugi, baite, luoghi spesso legati al cuore non solo degli urbinati e dei…, ma anche di tanti turisti, studenti.
Penso in particolare ad un grande scrittore, poeta della zona di Urbino, che ha dedicato a questi edifici uno dei suoi romanzi più famosi, delle poesie più grandi, tra l’altro è stato nominato l’uomo delle Cesane, parlo di uno scrittore che è noto in tutto il mondo.
Per quel che riguarda l’altro punto, quello che fa riferimento alle case cantoniere, chiedo se la Giunta regionale ritiene importante sollecitare l’Anas ad intervenire, alienando alcuni immobili in disuso oppure ristrutturandoli perché spetta alla Regione Marche, a lei, Assessore, intervenire rendendosi conto dello stato di degrado in cui Anas lascia molti immobili. Penso ad un turista che arriva nella provincia di Pesaro Urbino, da sud, la prima cosa che incontra nella zona mare è una casa cantoniera tra Marotta e Fano fatiscente, a dir poco, salendo verso nord tra Fano e Pesaro ce n’è un’altra in condizioni ancora peggiori.
La invito, Assessore, ad esercitare il suo potere nei confronti di Anas, chiedendo di alienare o di ristrutturare quelle strutture in degrado, che sono un pessimo biglietto da visita per i turisti.
Per quello che riguarda la terza ed ultima richiesta, che riguarda un edificio in particolare, imponente, che può avere una funzione strategica a livello turistico, abitativo, di accoglienza nella provincia di Pesaro Urbino, l’ex ostello della gioventù a Fosso Sejore, avevo proposto tempo fa di ricavarne delle unità abitative, anche dei monolocali, vista l’emergenza che c’è di abitazioni per giovani coppie. Questo edificio è abbandonato da tre anni e si sta pensando di venderlo, siamo categoricamente contrari. Grazie.
Interrogazione n. 900
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Aumento povertà assoluta nelle Marche e revoca reddito di cittadinanza”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 900 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. In premessa voglio evidenziare che c'è una differenza tra il concetto di rischio di povertà, così come trattato nel rapporto Ires, e quello di povertà assoluta, come citato nell'interrogazione. Due concetti e di conseguenza i dati non sono sovrapponibili, così come è stato evidenziato erroneamente nell'interrogazione, che ha già di per sé un'affermazione fuorviante perché viene definita povertà assoluta non quanto elaborato da Ires Cgil.
Non voglio sottovalutare la tematica posta e porto a conoscenza che già nel corso del 2022 si è portato avanti uno specifico piano di interventi in attuazione del piano nazionale di contrasto alla povertà. In omaggio ai principi di partecipazione e condivisione sono programmate periodiche riunioni del gruppo di lavoro per gli interventi e i servizi sociali in contrasto alla povertà ed estrema emarginazione. Ci si sta muovendo tra vari Assessorati e direzioni differenti della Regione stessa.
Per quanto riguarda i centri per l'impiego, che sono fortemente interessati da questa situazione, particolarmente dopo le attività portata dal Governo nazionale sulla rivisitazione della cittadinanza, abbiamo quasi completato il piano di potenziamento dei nostri centri per l’impiego. Al 30 giugno 2023 abbiamo incamerato 148 unità delle 194 previste dal piano, che avevamo approvato il 30 dicembre 2020, che prevedeva 194 nuove unità nei centri per l’impiego. Ad oggi ne sono stati inserite 148 per le ulteriori 38 ci sono in questo momento le procedure di assunzione tramite bandi, per un totale di 7.783.000 euro.
Dei 16 milioni di euro del PNRR abbiamo già impegnato 3.178.000 euro per il potenziamento e la digitalizzazione dei centri per l'impiego e sempre con questo fondo stiamo valutando l'acquisizione di alcune sedi a San Benedetto del Tronto, Fermo, Pesaro e Urbino, per poter dare una risposta pratica e fattiva on delle nuove sedi da mettere a disposizione di questi territori. Stiamo valutando anche un impiego di questo genere su Jesi, Ancona e forse anche su Fano. C’è questo piano complessivo di acquisizione e miglioria delle sedi stesse.
Per quanto guarda, invece, in che modo si intendono sostenere finanziariamente e organizzativamente i servizi sociali dei Comuni, il recente piano regionale FSE 2022/2027 e tutti i relativi provvedimenti si pongono in continuità con il POR Marche 2014/2020, ma con una bella differenza di risorse. Il vecchio piano prevedeva 36 milioni, l'attuale piano ne prevede 52, c'è uno sforzo molto più ampio per quel che riguarda il potenziamento e l’accesso agli sportelli sociali, la presa in carico, il tutoraggio dei tirocini sociali, l’inserimento lavorativo, la sentenza socio-educativa, il sostegno alle funzioni genitoriali, il servizio socio-educativo estivo, l’assistenza domiciliare, il trasporto sociale, la gestione amministrativa delle funzioni sociali. A livello organizzativo i servizi dei Comuni stanno beneficiando delle seguenti opportunità: contributi ministeriali per l'assunzione a tempo indeterminato di assistenti sociali, di cui alla legge n. 178 del 2020, contributi FSE del piano del 2021/2027 per la gestione amministrativa delle funzioni sociali, come del resto citato sopra. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L’ Assessore ha fatto questa precisazione su povertà e rischio povertà. Intanto chiarisco povertà e stanno aumentando coloro che sono a rischio di povertà nelle Marche, rischiano di cadere nella povertà assoluta se non si mettono in atto misure adeguate. Aggiungo, Assessore, che la Caritas, non il Partito Democratico o la Cgil, ha specificato nel suo rapporto che nelle Marche i senza fissa dimora sono aumentati del 13,6%, preciso che sono 15 mila le persone che si sono rivolte agli sportelli della Caritas, il 46% sono peraltro cittadini italiani.
Il rischio povertà nella nostra regione sta aumentando, la povertà sta aumentando e sempre la Caritas nel suo rapporto dice che non sono sufficienti le misure messe in campo dal Governo nazionale per sostituire il reddito di cittadinanza con l'assegno di inclusione ed il supporto per la formazione ed il lavoro.
Il rapporto benessere economia sociale dell'Istat sottolinea come dal 2019 al 2022 i cittadini marchigiani siano diventati sfiduciati, spenti e poveri. Il 62,5% degli indicatori del benessere economico è peggiorato, aggiungo che l'alleanza contro la povertà ha sottolineato come l'11,3% dei marchigiani rinunci addirittura alle prestazioni sanitarie proprio per la condizione di indigenza in cui si trova a vivere.
Nella mia interrogazione sono stato fin troppo riduttivo perché ho parlato solo di 12.912 nuclei familiari che potevano contare almeno sull’assegno di reddito cittadinanza, invece sempre l’Alleanza contro la povertà sottolinea come dal 2019 al 2021 siano passati da 14.000 a 20.000 i nuclei familiari che almeno una volta una mensilità la ricevevano sotto forma di reddito di cittadinanza.
Credo che il quadro complessivo sia nefasto e le risposte che state dando, soprattutto rispetto alla prima domanda, siano insufficienti. In riferimento alla terza le specifico che è aumentato il finanziamento per i servizi sociali nei Comuni delle Marche, ma è altrettanto vero che è stato ampliato il numero di servizi che sono finanziabili con la nuova programmazione attraverso il fondo sociale europeo. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo adesso all’interrogazione n. 913 dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, ma non c’è l’Assessore Saltamartini, che ha lasciato il Consiglio regionale.
Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ci possono anche calpestare sopra, però che noi presentiamo un'interrogazione e l’Assessore è presente fino a un attimo prima dell'interrogazione e poi va via. O siamo stracci oppure è una mancanza di rispetto. Non so se peraltro c'è una cosa urgente che magari lo giustifichi, ma se uno prende e se ne va via!
Presidente, non la voglio tirare per la giacca, però non mi pare una cosa seria questa, se c'è una missione imponente ed immediata in Cina o da qualche altra parte lo capisco, ma che sia stato qui fino a qualche secondo fa e abbia poi lasciato l'Aula senza rispondere all’interrogazione, neanche l’accortezza di dire che non può rispondere.
Penso che non sia un modo di andare avanti. Presidente, è lei che gestisce l'Aula, è una cosa che non si guarda e non ho parole. Grazie.
PRESIDENTE. Prendo atto di quanto lei ha detto, abbiamo scritto tre lettere al Presidente della Giunta e agli Assessori di essere presenti in Aula per rispondere alle interrogazioni e agli atti ispettivi anche per quanto riguarda gli argomenti.
Mi sono accorto, come lei, che non c’è più l'Assessore Saltamartini, avrà avuto un’urgenza, ci torneremo sopra per sollecitare, intanto prendo atto dalla sua mozione d’ordine.
Interrogazione n. 922
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Strategicità della strada del mare a Fiorenzuola di Focara”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 922 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Sono convinto che il Consigliere Biancani sarà soddisfattissimo di questa mia risposta perché noi non riteniamo corretta la valutazione del Dipartimento nazionale di protezione civile riguardo la strada del mare che, secondo la visione della Regione Marche, è una via ritenuta strategica per tutte le motivazioni rappresentate anche dai Consiglieri richiedenti.
Finché la strada non verrà ripristinata al transito veicolare, in caso di emergenza ed in presenza di condizioni meteo marine avverse, i soccorsi, come già accade in altre spiagge regionali, potranno intervenire solo tramite elicottero o Canadair a seconda della gravità di un potenziale incendio, che speriamo non avvenga.
Nell'ambito di un intervento di mitigazione del rischio idrogeologico della rupe di Fiorenzuola di Focara, finanziato dal Ministero dell'ambiente, attualmente in corso di progettazione da parte settore Genio civile Marche nord, la strada in questione sarà adibita nei prossimi mesi al transito dei mezzi d'opera di cantiere e a tal fine verrà preventivamente ripristinata e adeguata al passaggio di mezzi pesanti. Potrà essere percorsa all'occorrenza anche da veicoli di soccorso sia durante l'esecuzione dei lavori sia dopo la loro ultimazione. Questa possibilità di utilizzo resta pertanto garantita anche in caso di mancato finanziamento dell'intervento di ripristino proposto dalla Regione Marche al Commissario straordinario della ricostruzione del territorio della Regione Emilia-Romagna, Toscana e Marche.
La Protezione civile non ritiene strategica questa strada, mentre noi invece la riteniamo strategica. Oggi abbiamo un progetto di rivisitazione, manutenzione della rupe sotto le zone da voi segnalate. Per portare avanti quei lavori dovremmo ripristinare quella strada come strada di cantiere, ma qualora il Dipartimento nazionale e il Commissario non consentissero un ripristino ufficiale la manterremmo comunque in opera, anche terminati i lavori in modo che possa essere, anche in futuro, transitabile dai mezzi di soccorso.
Lei ha fatto bene a segnalarla, ma avevamo già previsto e preventivato questa soluzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. In effetti non considerare strategica questa strada è un errore della Protezione civile nazionale, in quanto può essere utilizzata per l'emergenza incendio come strada tagliafuoco, per qualsiasi emergenza, per le ambulanze, i Vigili del fuoco.
Mi auguro che la Regione comunque prosegua questa interlocuzione con il Dipartimento di protezione civile nazionale per fare in modo che rientri anche questa strada tra quelle che sono indennizzabili, anche perché la cosa la conosco abbastanza, l’ho seguita dal 2017. Le risorse con le quali si cercherà di mettere a posto la strada, come strada di cantiere, sono del 2017, legate all'incendio.
La mia preoccupazione è che prima che si parta realmente passerà parecchio tempo, lei ha evidenziato una buona intenzione, ma nella realtà dei fatti a breve nessuno andrà ad intervenire e per la prossima estate sarà impossibile che qualcuno intervenga.
Il Comune di Pesaro ha altri fondi e mi è stato detto che interverrà, mentre con i fondi della Regione non si riuscirà ad intervenire in tempi brevi.
Il fatto che quella strada venga utilizzata come strada di cantiere nel lavoro più complessivo è una scelta che era stata fatta, ma sono contento che venga portata avanti.
Le chiedo di fare in modo che gli uffici portino avanti questo progetto in maniera celere perché è dal 2017 che ci sono le risorse pronte, ma dal 2017 al 2020 sono stati fatti due interventi, uno da 1,5 milioni sotto Fiorenzuola e un altro da 1,9 milioni sotto Castel di Mezzo, questo era il terzo stralcio, ma da tre anni, da quando non si fa più un intervento, non è pronto il progetto esecutivo per fare la gara.
Le chiedo di sollecitare questo intervento, altrimenti la strada rischia di rovinarsi a tal punto che poi sarà difficile sistemarla.
Bisogna continuare a sottolineare alla Protezione civile nazionale che ha preso un granchio perché questa strada è una strada di emergenza ed è l'unica che taglia a metà la falesia e la collega da monte a mare. Grazie.
PRESIDENTE. Per quanto riguarda le altre interrogazioni, il Consigliere Mangialardi aveva già segnalato in maniera ufficiosa all’Assessore Biondi di ritirare la sua interrogazione relativa all’Erdis, mentre quella della Consigliera Bora la rinviamo perché la Consigliera non è in Aula.
Interpellanza n. 21
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Vitri, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti
“Politiche del lavoro della Regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 21 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Vitri, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L’interpellanza tratta un tema di cui abbiamo discusso poco fa, però con questo atto si va più a fondo.
E’ un’interpellanza che abbiamo presentato un mese fa e fa riferimento ad una mozione approvata dal Consiglio regionale due anni fa, che aveva come finalità tre obiettivi: attivare interventi di sostegno, riqualificazione e rioccupazione per coloro che purtroppo hanno perso o rischiano di perdere il posto di lavoro; promuovere misure specifiche per l'inserimento lavorativo, in particolare di giovani e donne; garantire il diritto al lavoro di persone con disabilità.
Nella stessa mozione si impegnava la Giunta regionale ad una serie di interventi, tra cui: prevedere forme di incentivazione all'assunzione stabile dei giovani; il potenziamento dei centri per l'impiego; garantire l’incentivazione di tutti i modelli organizzativi e i progetti che valorizzino il welfare territoriale attraverso un utilizzo appropriato dei fondi europei per favorire l'occupazione femminile; promuovere la creazione di piccole e micro-imprese femminili proprio nei settori in cui la presenza delle donne è più marcata; creare forme di collaborazione più stringenti tra diversi settori (sociale, lavoro, sanità) per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità; integrare e collegare sempre più le politiche del lavoro, della formazione, dell'istruzione con quelle di welfare.
Alcune di queste misure, secondo noi, non sono state attivate, in particolar modo per quel che attiene l'occupazione femminile e le persone con disabilità, tra l'altro i dati rispetto all'occupazione femminile dell'Osservatorio regionale del mercato del lavoro di questa Giunta regionale evidenziano come nel primo trimestre del 2023 tutti i principali indicatori del mercato del lavoro, ad eccezione del tasso di disoccupazione, segnalano il deterioramento degli equilibri complessivi tra domanda e offerta di lavoro. Il tasso di attività scende dal 71,3% del primo trimestre di un anno fa all'attuale 69,9%, il tasso di occupazione perde lo 0,6%.
Osservando il fenomeno in termini tendenziali le forze lavoro e l’occupazione femminile registrano una contrazione del -3,2 e del 3,3%. Inoltre il deterioramento della condizione femminile si riflette almeno parzialmente negli indicatori di sintesi che registrano, seppur con diversa intensità, un ampliamento del gap di genere. Diminuiscono anche le assunzioni sia per gli uomini che per le donne, 6,3 e 6,1, in tutte le province marchigiane, in particolar modo c’è una forte contrazione per l'assunzione di giovani donne e in questo caso si registra una flessione del 14,8%.
Inoltre, da più di un anno dall'attivazione del programma Gol, che è previsto dal PNRR per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro, che si rivolge in particolare ai lavoratori con ammortizzatori sociali, lavoratori fragili e persone disoccupate, ancora non sono stati attivati percorsi per promuovere l'occupazione delle persone disabili, dei lavoratori svantaggiati e per quelli in cassa integrazione, al contrario di altre regioni italiane.
Con questa interpellanza chiediamo al Presidente della Giunta regionale di conoscere la politica del Governo regionale in materia di lavoro, alla luce dei dati emersi dall’Osservatorio del mercato lavoro ed in particolare: quali misure si intendono attivare per far fronte alla flessione che sta riguardando in particolar modo l'occupazione femminile, prevenendo così eventuali criticità crescenti; quando si ha intenzione di attivare gli interventi di politiche attive previsti dal programma Gol a sostegno dei lavoratori più fragili; quando e soprattutto con quali interventi specifici si darà piena attuazione alla mozione approvata da quest'Aula due anni fa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Premetto che difficilmente riuscirò a dare in pochi muniti una risposta così complessa, posso darle un po' di appunti, magari li guarda, anche perché sono politiche complesse.
Non voglio escludere che alcune situazioni che avete segnalato nella mozione non abbiano trovato perfettamente delle risposte. Non voglio dare per scontato situazioni molto complesse e altrettanto delicate, però devo dire che qui ho un elenco preso a dettaglio dalla vostra mozione di allora che, invece, credo abbia avuto gran parte delle risposte, che poi possono essere più o meno soddisfacenti, aver colto più o meno in pieno gli obiettivi, ma seguendo quella linea e una politica che come Regione abbiamo voluto portare avanti verso quei settori, secondo noi, abbiamo dato molte risposte.
Per quel che riguarda l’occupazione femminile, abbiamo agevolato attraverso gli avvisi il fatto di "essere donna” dandole priorità, come per quel che riguarda le “Start&Innova giovani”, le imprese innovative e le agevolazioni per le donne. Ci sono agevolazioni per il sostegno, la creazione di impresa, voucher di cura finalizzate alla contrattualizzazione da parte delle famiglie di personale a domicilio a sostegno di anziani non autosufficienti.
Secondo noi ci sono queste risposte, così come su Gol, dopo aver portato avanti i percorsi 1, 2, 3, ora ci stiamo intraprendendo sul 4, che è quello che riguarda le categorie cosiddette svantaggiate, disabilità, e lo stiamo portando avanti compiutamente.
Poi c'è tutta una serie di situazioni che avete posto e su questo è ben difficile elencarle, ad esempio come contrastare in ogni modo scelte gravi di delocalizzazione, su questo abbiamo creato un fondo cosiddetto Assist. Prendiamo ad esempio Elica, è uno degli interventi più importanti, abbiamo portato avanti la formazione continua Elica per 700 lavoratori, agevolando il rientro dalla Polonia di una serie di attività che erano state precedentemente delocalizzate. E’ stato pubblicato proprio in queste ore l'avviso per la presentazione di progetti per la formazione continua rivolta alle imprese nelle aree di crisi della Valle del Tronto, pelle-calzature maceratese, per 600 mila euro. Altrettante situazioni sono state portate avanti a sostegno delle imprese rigenerate, che adesso non sto ad elencare.
Abbiamo previsto forme di incentivazione per l'assunzione stabile di giovani proprio portando avanti avvisi: sulle “Start&Innova giovani”, per l’assegnazione di borse di ricerca, per corsi “English for you”, per aiuti all’assunzione di soggetti che hanno borse di ricerca e borse lavoro.
Abbiamo potenziato i centri per l’impiego. Nell’interrogazione precedente vi ho detto che di 194 unità, che abbiamo previsto a fine 2020, 148 sono già state inserite e altre 38 lo saranno nel breve periodo, c’è un concorso in corso in questo momento.
Abbiamo garantito la formazione rispondente alle reali esigenze del tessuto produttivo perché abbiamo fatto molti incontri sui territori, da questi sono scaturiti anche potenzialità di bandi ad occupazione garantita, proprio per andare incontro alle esigenze di chi poi attraverso questi bandi può essere direttamente inserito nel mondo del lavoro.
Abbiamo creato fondi di collaborazione con imminente uscita dell’avviso per il rinserimento lavorativo di persone con disabilità, finanziamento pari a 2.256.000 euro, un’azione mirata verso chi ha delle difficoltà, dei disagi pratici fisici. In questo ambito si ricorda che anche l'attuazione del percorso 4, in predisposizione, sta andando avanti.
Secondo noi ci sono molte risposte inerenti alle questioni che avevate posto, ma, al di là delle questioni che voi avevate posto, credo che ci sia stata una forte sensibilità da parte del mio Assessorato, dell’amministrazione regionale, perché le questioni che avevate poste avevano indubbiamente delle buone motivazioni ed oltre ad aver colto i vostri suggerimenti animano anche la nostra volontà di azione, indipendentemente da quanto ci avevate posto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la dettagliata risposta, prenderò poi visione della risposta scritta.
Rispetto alla delocalizzazione che era stata prevista nella nostra mozione è evidente che le misure contro la delocalizzazione erano state dettate proprio dalla vicenda Elica, tant’è che sono state messi in campo dalla Giunta degli interventi specifici.
Prendo atto che le nostre proposte, che poi sono state avvalorate dal voto unanime dell’Assemblea, erano valide e che alcuni interventi ancora non sono stati portati a termine, anche se una parte sono stati messi in campo.
Lei ha elencato gli interventi sull’occupazione femminile, purtroppo da questo punto di vista i risultati non sono esaltanti perché i dati al momento non sono positivi.
Il tema Gol, ritengo che sia fondamentale quello relativo alle persone più fragili. Mi ha comunicato che state partendo ora, è un po' tardi per Gol, è in pista da un anno e mi auguro che su questo ci sia un’accelerazione importante e che, in particolar modo sul tema complessivo della disabilità, prestiate maggior attenzione perché credo che l'inserimento lavorativo delle persone disabili sia un tema da monitorare costantemente e a cui prestare la massima attenzione. Grazie.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14:05.
La seduta inizia alle ore 10:40
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 124 del 3 ottobre 2025. Do per letto il processo verbale della seduta n. 123 del 29 settembre 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Comunico che hanno chiesto congedo il Presidente della Giunta Acquaroli, l'Assessore Baldelli ed il Consigliere Putzu.
Comunicazioni ai sensi del comma 4 dell’articolo 55 del Regolamento interno
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno, Presidente, buongiorno a tutti. Ho avuto modo, insieme alla Consigliera Ruggeri, di porre la questione in Conferenza dei Presidenti. Abbiamo liquidato una situazione anomala e insostenibile. Lo dico perché l'Assemblea legislativa delle Marche è un luogo sacro e serio, almeno lo dovrebbe essere, invece, ahimè …, e non voglio dire nulla oggi delle questioni politiche, non lo faccio, avremo tempo, modo e ne tireremo insieme le conseguenze.
Ne voglio fare un problema di rispetto di ruoli e di contesto perché oggi abbiamo Assessori che dovrebbero sedere nei banchi dei Consiglieri e Consiglieri che dovrebbero stare nei banchi della Giunta, Assessori che dovrebbero andare a ricoprire ruoli in altri Comuni, altri Consiglieri che dovrebbero addirittura uscire da quest'Aula, questa è la composizione che si è determinata, leggendo e ringraziando la stampa e le televisioni che ci hanno messo a disposizione questo dato.
Abbiamo Consiglieri che occupano posti dell’opposizione, e non solo quelli fisici, che sono quelli che ci aspettano come ruoli, che invece squilibrano i nostri rapporti, per esempio all'interno della Conferenza dei Presidenti.
Questo Presidente non è ammissibile, non ne faccio un fatto di dignità politica perché qualcuno l'ha persa da tempo, quindi, non posso appellarmi a quella cosa, è impensabile, ne faccio un problema di dignità personale e della figura istituzionale che rappresentiamo, non possiamo permettercelo agli occhi dei marchigiani e delle marchigiane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Chiedo al Presidente se può intervenire a tutela della dignità e della decenza dell'Aula perché quello che sta avvenendo in questi giorni è sotto il profilo politico istituzionale alquanto indecente perché i Consiglieri regionali hanno un ruolo, una funzione delineata dalla stessa Carta Costituzionale, che non può essere trattata come cartastraccia ed è questo che sta avvenendo.
La mozione è su questo, l’ho già posta in via separata. Capita spesso che negli atti di sindacato ispettivo, come nelle mozioni, gli uffici per qualche disposizione oscurino i nomi con delle X. Capisco che c'è l'esigenza di tutelare persone terze, ma di chi rappresenta la politica, le istituzioni, il nome non lo possiamo oscurare, non possiamo farlo e mi sembra alquanto evidente. Lasciamo perdere il fatto che i Consiglieri regionali in quest'Aula e anche oltre non rispondono dei voti dati e delle opinioni espresse.
Faccio un esempio, in una mozione dico: “Risulta sia stata depositata alla Camera dei Deputati un interrogazione a prima firma dell’Onorevole XX con la quale si chiede al Ministero della cultura”, in questo caso non è indifferente chi sia l'Onorevole, un conto se è un Onorevole del PD o di Fratelli d’Italia, Forza Italia o Lega, un conto se è l’Onorevole X o l’Onorevole Y. E’ un rappresentante delle istituzioni e non si può oscurare il nome perché quest’Aula non conosce l’opinione di quell’Onorevole, di quel Deputato, se non si sa chi è come fa poi a deliberare politicamente secondo scienza e coscienza; se non si conosce quel nome magari si non può identificare neanche l’iniziativa.
Ma che cos’è questa un’Aula della sezione B della scuola primaria del Comune X, oppure è un Aula di un Parlamento regionale? Ma stiamo scherzando? Su questa cosa, Presidente, bisogna ...
PRESIDENTE. Cerco di rispondere ad entrambe le mozioni d'ordine che sono puntuali e legittime.
Per quanto riguarda la prima è chiaro che il Capogruppo del PD intende riferirsi ai fatti politici che sono a tutti conosciuti, ma che si svolgono fuori dall'Aula consiliare.
In ogni caso, come ho già detto nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, l’articolo 19 del nostro Regolamento interno stabilisce che solo dopo la comunicazione del Consigliere interessato, circa la modificazione del suo intendimento politico, la sua posizione all'interno di un gruppo con uscita dallo stesso, il Presidente e l'Ufficio di Presidenza possono assumere i conseguenti provvedimenti per quanto riguarda: il nuovo gruppo di appartenenza o il gruppo Misto, le Commissioni, la Conferenza dei Presidenti di Gruppo e anche, sia pur non previsto in maniera regolamentare, la logistica in Aula dove viene modificata la posizione del Consigliere interessato, che subisce una modificazione.
Mi sono assunto la responsabilità, e l’ho comunicato nell'ambito della Conferenza dei Presidenti di gruppo, di inviare ai Consiglieri oggetto dei fatti noti sulla stampa una comunicazione con cui chiedo di esprimere la loro conferma ai gruppi di appartenenza o il cambio di posizione, come previsto legittimamente dall’articolo 19. Questo al fine del rispetto delle istituzioni e di tutti gli organi che le compongono, anche per quanto riguarda il funzionamento degli stessi gruppi e tutto ciò che ne consegue per l'attività politico istituzionale.
Attendiamo la risposta che i Consiglieri vorranno fornirci, in modo tale che questa situazione nel più breve tempo possibile possa essere chiarita.
Per quanto riguarda il discorso della privacy posta dal Consigliere Cesetti, sono d'accordo con lo stesso, c'è un tema che riguarda il GDPR e tutto il tema della privacy, che in questo momento costituisce una garanzia fortissima per la tutela della privatezza e in particolare delle persone, delle personalità, delle funzioni che svolgono, ma come accennato nel caso specifico dell'interrogazione di una persona nota, perché è un Parlamentare, credo che non si possa arrivare al punto di oscurarne le generalità.
Porremo un quesito agli organi competenti, assumeremo una posizione come Ufficio di Presidenza, in modo tale che anche gli atti e soprattutto gli atti ispettivi, che hanno la finalità di indicare oneri e onori, responsabilità e chi ha svolto quella determinata attività, possano avere una funzionalità politica, quella di rendere nota la posizione di chi interroga su un dato avvenimento. Perfettamente d'accordo.
Interrogazione n. 946 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo
“Finanziamento prestazioni aggiuntive fino al 31 dicembre 2023 del personale medico e infermieristico presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri delle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 946 – a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'aumento delle prestazioni a 100 euro per i medici che a 50 euro per gli infermieri fu una richiesta esplicitata direttamente dalle Marche al Ministro della salute in occasione della Giornata delle Marche. A seguito di quella iniziativa, che è partita dalla nostra Regione, il Governo ha emanato il decreto legge n. 34 del 2023 e sono state stanziate le risorse per garantire che il personale medico e infermieristico, che opera nei pronto soccorso, potesse avere quei trattamenti aggiuntivi, essere equiparati al personale che opera nei pronto soccorso, ma che è assunto dalle cooperative.
Il provvedimento, come è noto, scade alla fine dell'anno, ritengo che debba essere rinnovato, ci siamo già attivati politicamente per il rinnovo, ma non solo.
Credo che ci debba essere un intervento maggiore per la sua estensione anche al personale che opera negli altri reparti. Se vogliamo affrontare l'emergenza sanitaria e la scarsità di professionisti del sistema sanitario il trattamento aggiuntivo, che riguarda i 100 euro l'ora per i trattamenti aggiuntivi, quelli che vengono svolti oltre l'orario contrattuale di servizio, deve essere esteso a tutto il personale che opera nella sanità, questo se vogliamo affrontare con serietà il tema delle liste d’attesa e dei servizi adeguati per i cittadini di questo nostro Paese.
E’ partita dalle Marche, ne avevamo discusso in quest'Aula, avevo rivendicato più volte un aumento dei trattamenti, il decreto legge ha il timbro della Giornata delle Marche e spero che da parte dei gruppi di maggioranza, che governano a Roma, ci sia la sensibilità di ascoltare anche le voci, le rivendicazioni dell’Assessore alla sanità, fino a questo momento pro-tempore della Regione Marche, affinché nella prossima legge finanziaria possano essere stanziate le risorse che sono necessarie a questo personale.
Voglio anche aggiungere che nel nostro Paese la stampa svolge un ruolo fondamentale, l'esercizio del diritto di critica all'esercizio del potere. Siamo maggioranza e la stampa svolge questo ruolo che è denominato “cane da guardia”, però voglio anche ricordare che le posizioni giuridiche delle istituzioni sono delineate ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Non entro sulla delega a tempo perché non vorrei rovinarle la carriera. Sono contento che siano state le Marche a stimolare il Governo a fare questo decreto.
Voglio ricordare che la delibera di Giunta regionale n. 1323 dell'11 settembre 2023 prevede delle risorse per le ore che i medici sono disponibili a fare, ma non sono sufficienti. Per gli infermieri le risorse messe dal Governo sono sufficienti, mentre non lo sono per i medici. C'è una maggiore quantità di medici che hanno messo a disposizione il loro tempo e ci sono risorse che non sono sufficienti, ma nello stesso momento continuiamo a pagare i medici a gettone.
Vi invito a verificare con attenzione e a fare in modo che ci sia la priorità di medici interni rispetto a quelli a gettone perché i soldi per i gettonisti si trovano, almeno secondo la delibera di Giunta regionale n. 1023 non sono sufficienti a coprire tutti i medici che hanno dato la disponibilità.
Le ricordo, Assessore, che le Regioni Lombardia e il Veneto hanno anticipato la scelta del Governo e hanno già deciso di portare a 100 euro e a 50 euro le prestazioni aggiuntive, al di là del decreto legge n. 34 del 2023. Il Veneto e la Lombardia, al di là dei soldi che arrivano dal Governo, hanno comunque previsto risorse per dare priorità ai medici interni piuttosto che ai medici gettonisti. Grazie.
Interrogazione n. 947 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Stato di avanzamento mozione n. 134/21 del 07/09/2021”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 947 – a risposta immediata - del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione del Consigliere Rossi concerne una difficilissima situazione che si è verificata tra un cittadino italiano e la sua consorte che risiede in un altro Paese. C'è un problema di figli, l’esercizio del diritto di genitore a poter incontrare e parlare con i figli.
Questa disputa familiare si è svolta all'interno della tutela giurisdizionale, quindi delle cause, e a seguito della sua mozione non potevamo far altro che trasmettere l'atto al Ministero degli esteri affinché intervenisse presso la Grecia e le sentenze dei giudici italiani potessero trovare riconoscimento.
Non posso rispondere nel merito del principio di reciprocità che contraddistingue i rapporti giurisdizionali tra Stati, non sono in grado di sapere, conoscere qual è il trattamento dei provvedimenti giurisdizionali della Grecia rispetto a noi.
Mi permetto di dire in quest'Aula che, essendo la Grecia un paese fondativo dell'Unione europea, la soluzione deve essere portata anche all'interno delle istituzioni europee affinché vi possa essere da parte dell'Unione europea, anche all'interno delle previsioni del Trattato sul funzionamento, il Trattato istitutivo dell’Unione europea, il Trattato di Lisbona, norme che possono garantire l'effettività dei provvedimenti giurisdizionali.
Ringrazio il Consigliere Rossi per aver introdotto questo problema, lo informo che la mozione deliberata dal Consiglio regionale è stata trasmessa al Ministero degli affari esteri e da oggi faremo un sollecito affinché si possa avere almeno dalle autorità consolari greche una risposta che possa rasserenare il genitore italiano, che si trova assoggettato a questa tristissima vicenda.
C'è da domandarsi oltre a questo se la prole gode di tutti i diritti, di cui nel nostro Paese avrebbe goduto. E’ una domanda retorica a cui l'Assessore alla sanità e ai servizi sociali non può rispondere.
Solleciteremo il Ministero degli affari esteri, a cui appartiene la competenza sulla base dell’articolo 117 della Costituzione. I rapporti di politica estera non sono una materia che può essere attribuita alle Regioni, dobbiamo per forza passare tramite ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Innanzitutto saluto il sig. XY che è qua sugli spalti.
Dopo due anni dalla votazione della mia mozione in Consiglio regionale, votata all'unanimità, sul caso di XY di sottrazione internazionale, che coinvolge una cittadina marchigiana e un cittadino marchigiano, siamo nella stessa situazione; abbiamo cercato di contattare anche le istituzioni, il Ministero degli esteri, senza un reale successo.
All'interno delle bilaterali che l'Italia ha fatto con la Grecia il caso non è stato affrontato, è bene che il Governo stia a sentire quello che la Regione o il Consiglio regionale ha trasmesso, di occuparsi anche politicamente per risolvere questa situazione, sono due anni e ci sono diritti negati.
C'è una cittadina marchigiana sottratta illegalmente in Grecia, non può avere il diritto di frequentazione e il suo genitore non può avere il diritto di paternità, così come i suoi nonni.
E’ uno scandalo che ribadirò fino alla fine della legislatura e bene che tutti noi ci mettiamo una mano sulla coscienza, tutti i gruppi consiliari, e facciamo pressing politico, dalla maggioranza alla minoranza, affinché questo caso possa risolversi.
E’ irragionevole l’assurdità istituzionale che c’è dietro a questo caso. Si parla di diritti di minori, abbiamo una cittadina marchigiana sottratta illegalmente in Grecia, che non ha il diritto di frequentare suo padre. Grazie.
Interrogazione n. 948 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Sollecito urgente per sopralluogo del Commissario alla ricostruzione post alluvione il 4 ottobre anche nei Comuni alluvionati di Gradara e Vallefoglia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 948 – a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Dopo l'alluvione di maggio come Protezione civile regionale abbiamo chiesto lo stato di emergenza ed a tutti i Comuni delle Marche di farci una relazione sui danni, perlomeno presunti, più immediati, in modo di avere una situazione chiara sottomano.
Da questa ricognizione sono emerse richieste da 166 Comuni per un totale di 345 milioni di euro.
Nei giorni successivi è arrivato lo stato di emergenza solo per 7 Comuni ed in quelle ore il Commissario Straordinario per l'alluvione, venuto nelle Marche a trovarci, ha detto che riteneva eccessiva una richiesta per 166 Comuni, dicendo che nell’Emilia Romagna erano meno di 100, mentre nelle Marche 166, gli sembravano, quindi, del tutto fuori luogo e ci ha sconsigliato di perpetrare questo tipo di richieste e di fare una ricognizione più precisa dei danni.
Siamo partiti in quel momento da una serie di sopralluoghi che hanno portato ad un riconoscimento dello stato di emergenza solo per 7 Comuni di Pesaro Urbino. Come amministratore regionale, comunque sia, ero conscio che poteva essere indubbiamente eccessiva la richiesta da parte dei 166 Comuni colpiti, ma forse ce n'erano alcuni che potevano meritare un’ulteriore attenzione e per questo abbiamo portato avanti un'iniziativa che ha cercato di individuare con dei criteri ulteriori Comuni sui quali richiedere dei sopralluoghi.
Questi criteri erano: danni segnalati di almeno 100 mila euro, pioggia caduta su quei territori di meno di 120 millimetri. Da questa sintesi sono emersi 53 Comuni marchigiani che hanno meritato di essere rivisitati, abbiamo mandato questo elenco alla Protezione civile nazionale, che ha fatto nuovi ricognizioni e su questi 53 Comuni, posso dire ad oggi, 17 sono stati presi in considerazione. Non c'è ancora un atto ufficiale che li reinserisca nell’emergenza, però sono fiducioso che i 17 nuovi Comuni saranno aggiunti ai 7 già riconosciuti nello stato di emergenza, con ulteriori somme.
L’interrogazione proviene dalla Provincia di Pesaro Urbino e mi chiede dei Comuni di Gabicce e Gradara, nessuno dei due rientra nei criteri individuati per l'ammissibilità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta e non nascondo tutta la mia delusione perché questi criteri sono stati decisi arbitrariamente senza tenere conto della capacità di reazione che hanno i piccoli Comuni e che non è direttamente proporzionale alle spese, perdite e danni subiti.
Faccio riferimento ai Comuni di Vallefoglia, Gradara, Mombaroccio nei quali ci sono stati ingenti danni, ricordando che a Gradara c’è stata persino una famiglia con una bambina di 4 anni che ha dovuto lasciare l’abitazione. Ci sono imprenditori e privati che hanno ancora garage, taverne, depositi completamente devastati e inagibili. Le ricordo che a proposito di Gradara i danni stimati ammontano a 671.147 euro. Come può un piccolo Comune far fronte a questi danni del patrimonio pubblico e privato.
Nei giorni scorsi il Sindaco del Comune di Vallefoglia ha lanciato un appello parlando di una occasione d’oro, che rischia di essere sprecata e di un piano preferenziale messo in moto solo per far girare il Commissario Straordinario per l'Alluvione dove interessa, anche perché il Comune di Vallefoglia non solo ha subito ingenti danni a causa di esondazioni, ma rischia, con l’arrivo della stagione invernale, di avere zone pericolose per il dissesto idrogeologico se non si interverrà immediatamente.
Di questi 17 Comuni presi in considerazione invito a rivalutare soprattutto Gradara, Vallefoglia e Mombaroccio, di cui si è parlato. Grazie.
Interrogazione n. 949 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Centro regionale per la mediazione dei conflitti”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 949 – a risposta immediata - dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Regione Marche si è dotata nel 2008 di una legge sulla mediazione dei conflitti. Un tema che è stato ripreso di recente con la riforma del sistema giustizia, cosiddetta “riforma Cartabia”, che ha istituito a livello nazionale in tutte le Regioni dei nuovi centri di mediazione all'interno dei distretti di Corte d'appello e dei Comuni dove sono situati gli uffici giudiziari (ufficio del Giudice di Pace, tribunali).
La nuova legge prevede l'istituzione di centri, ma non stabilisce come vengono finanziati e qual è il procedimento per la loro istituzione, oltre a valutare che la riforma Cartabia in molti passi è stata modificata, è stata ritenuta non applicabile.
Ritengo che la legge n. 28 del 2008, che opera all’interno della Regione Marche, debba trovare ancora una sua funzionalità e nel bilancio di previsione, che dovrà essere presentato in quest'Aula, dopo l'assestamento, si dovranno trovare le risorse per questa legge.
Occorre valutare se i centri mediazione saranno assorbiti interamente dalla formula dell'articolo 63 del decreto legislativo n. 150/2022, la ripetuta legge Cartabia, è evidente che a quel punto la legge regionale delle Marche n. 28 del 2008 non avrà più motivo di esistere, il che significa che devono essere salvaguardate le posizioni lavorative di chi oggi lavora all'interno dei centri.
Per il momento la risposta della Giunta regionale e la mia è che la legge n. 28 dovrà essere rifinanziata con il provvedimento che dovrà essere presentato in quest'Aula a fine anno e problemi occupazionali per i dipendenti non ve ne sono, almeno per il momento, nel senso che una volta entrata in vigore la riforma Cartabia occorrerà coordinare l'istituzione di due organi, due enti che svolgono le stesse funzioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la sua replica, che forse per la prima volta potrebbe trovare la mia soddisfazione se non fosse per il fatto che purtroppo, glielo dico con affetto, le sue promesse vengono scritte sull’acqua, anzi sui torrenti. L’abbiamo visto con i consultori, lei aveva detto: “Viva la legge n. 194, è possibile trovare la RU486 nei consultori”. Io ho fatto il giro di tutti i consultori, ma purtroppo la realtà ha smentito le sue parole e le sue promesse, ma su questo ci torneremo.
Ha ricordato che la Regione Marche può considerarsi, non solo un’apripista ma in realtà anche all'avanguardia in materia di mediazione penale visto che da tempo dispone di un centro per la mediazione dei conflitti, attivo già dal 2008 e che ad oggi segue circa 70 casi. E’ un servizio di ampio raggio orientato ad un pensiero e ad un progetto di soluzione pacifica dei conflitti in cui il tema della sicurezza e del legame sociale incrociano i temi dell’educazione civica, dell’educazione alla legalità e del valore dell’altro. Lei, Assessore, dice giustamente che la Cartabia dovrebbe rafforzare questi nuovi centri, non è ancora ben chiaro come sarà calata nei territori questa riforma e ci dice che nel prossimo bilancio si impegna ad implementare la stabilizzazione di persone. Noi diciamo che servirebbero almeno due unità, anche part time.
Do per scontato che lei in qualche modo voglia partire da quello che già esiste e le ricordo che questo centro lavora attualmente sotto orgonico, con un unico dipendente strutturato e in collaborazione di validi professionisti formati e selezionati proprio da voi. Grazie.
PRESIDENTE. Per quanto riguarda l’interrogazione n. 950 sulla risoluzione degli spazi di Giacomo Leopardi di Recanati, è indicato a rispondere l’Assessore Biondi, in realtà abbiamo verificato che deve essere l'Assessore Baldelli, trattandosi di opera pubblica, che oggi non c'è, è assente giustificato, quindi la mettiamo al prossimo Consiglio, anche se è a risposta immediata perché non abbiamo la possibilità di dare la risposta come dovuta all'interrogante.
Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Sono davvero rammaricato perché non si prende atto che le interrogazioni urgenti sono urgenti, credo che sia una cosa abbastanza poco seria.
La vicenda di Recanati ha bisogno immediatamente di una posizione, se la politica regionale, se la Giunta regionale non è in grado, avendo rispettato i tempi di presentazione, di trasmettere non a noi …, perché io sono un mero interprete di un problema che non appartiene né al centro-sinistra né al centro-destra, ma ai ragazzi che oggi vanno a scuola in DAD.
E’ uno scandalo e ritengo che la responsabilità politica di una Giunta regionale rispetto ad una vicenda come questa …, peraltro, il tono dell’interrogazione non era polemico, tendeva a fare un appello e che la Giunta regionale non senta l’obbligo né il dovere di parlarsi in riferimento alla questione di Recanati lo trovo molto più grave delle sceneggiate, dei teatrini che abbiamo letto sui giornali in questi quattro giorni.
Ce ne freghiamo delle famiglie, dei ragazzi e dell’istituto e continuiamo a litigare tra di noi. E’ una cosa inaccettabile, andrebbe detto. Grazie.
Interrogazione n. 951- a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Realizzazione casa di comunità Appignano del Tronto”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 951 – a risposta immediata - dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione della Consigliera Casini nasce da un articolo di stampa a seguito di un incontro politico che si è svolto ad Appignano del Tronto, organizzato dal partito della Lega, teso a spiegare la politica regionale e i contenuti della riforma del PNRR e del Piano socio-sanitario. Durante questo incontro un cittadino di quella comunità ha domandato: “Siccome ad aprile andrà in pensione uno dei medici, riteniamo che ci possa essere il problema della sua sostituzione, come intende affrontare il problema la sanità regionale?” Ho risposto che il problema può essere affrontato secondo uno schema che stiamo attuando in tutta la nostra regione. in prima analisi attraverso la possibilità di istituire un ambulatorio funzionale territoriale previsto dal contratto dei medici. La trattativa è in corso, siamo giunti alla conclusione di questa trattativa con i sindacati di medici di medicina generale, si potrebbe allocare una postazione in cui i medici, attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie …, di cui abbiamo parlato più volte, il cui stanziamento è stato fatto dalla Regione Marche con gli scorsi bilanci per 9 milioni. Potremmo istituire questo tipo di ambulatori ad aprile.
In seconda analisi si potrebbe potenziare l'attività della farmacia locale, che aderisce già al progetto delle farmacie con i servizi, quindi si può intervenire in questo senso.
In terza analisi si potrebbe intervenire attraverso un potenziamento dei servizi che il distretto territoriale competente eroga in quel centro.
Da questa interrogazione voglio rispondere alla Consigliera Casini e ai cittadini di quel centro che c'è una piena condivisione del problema.
Ho dimenticato di dire, oltre alle due risposte, che si potrà aprire anche un punto salute come quello che abbiamo aperto ad Acquasanta Terme e in questo momento stiamo approfondendo tutti i tempi con l'Azienda sanitaria territoriale a cui appartiene il potere dell’organizzazione sanitaria.
La Regione ha il potere di indirizzo, riaffermo in modo inequivocabile che i cittadini di Appignano del Tronto avranno tutti quei servizi a cui hanno diritto nell'ipotesi in cui il medico di medicina generale andrà in pensione e non potrà essere sostituito. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, avevo capito perché ho un’intelligenza riflessiva, non sono una persona furba, lei sa che l’intelligenza e la furbizia sono due cose diverse, una mi appartiene l’altro no, e non sapevo dell'imboscata di Appignano con le relative veline – intenda con qualsiasi accezione lei voglia - di cui si conoscono anche gli autori.
In riferimento a quello che mi ha detto ho scoperto che esisteva per la Lega un problema di sanità e visto gli attori non mi sembra tanto strano, posto che qualcuno è stato il braccio destro – sedicente braccio destro - della costruzione di una sanità che è totalmente diversa da quella che questa Giunta e lei avete portato avanti. Ci poteva stare un anno, malgrado l’incoerenza con il voto in Consiglio regionale della Lega, però ci poteva stare che lei fosse messo in discussione da chi ha rappresentato le politiche sanitarie del PD e dei DS per tanti anni.
Ho letto sui giornali che si è spostata l’attenzione, l’assalto alla diligenza è passato ad altri settori e credo che non si tratti più di valori politici identitari, ma di poltrone.
Visto l’assalto alla diligenza mi sono venuti in mente diversi film di Sergio Leone con le musiche di Morricone e le leggo qualche titolo, Assessore “Per un pugno di dollari” ,“Per qualche dollaro in più”, “La resa dei conti”. Mi pare questo.
Attualmente i cittadini delle Marche hanno bisogno di stabilità e questa Giunta non può essere una porta girevole, che qualcuno passa per salire in alto e qualcun altro invece la vede come l’occasione della vita. La Giunta dovrebbe guidare con politiche serie le Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'anticipazione della proposta di atto amministrativo n. 49, dal punto 4 al punto 1 bis, poi continueremo con le interrogazioni, chiedendo agli Assessori di rimanere, dopo aver svolto il punto 4 La questione è stata già discussa nella Conferenza dei Presidenti di gruppo. Si può intervenire uno pro e uno contro.
Anticipazione della proposta di atto amministrativo n. 49. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di atto amministrativo n. 49
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale per il diritto allo studio per il triennio 2023-2026. Anni accademici 2023/2024, 2024/2025, 2025/2026. Legge regionale 20 febbraio 2017, n. 4, articolo 5”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 49 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Aula per avere consentito di anticipare questa relazione perché dopo le 13:00 ho un impegno personale.
Si tratta di un atto che è largamente condiviso, non sarà oggetto di polemica, come tutti gli atti deve essere esaminato e magari arricchito.
La proposta di atto amministrativo n. 49 è del maggio scorso, si tratta di una relazione corposa, sono 65 pagine, molto completa ed affronta i problemi della gestione degli anni accademici precedenti dal 2021 al 2023. Gli anni 2021 e 2022 sono stati particolarmente delicati per via della pandemia da Covid che ha impattato fortemente sia sul numero delle iscrizioni che sulla frequenza ai corsi universitari.
In questi anni sono state messe a punto, partendo dall'esperienza degli ultimi tre anni, tutte le progettualità per prospettive molto più forti.
Dico subito che ho una relazione scritta, però alcune cose le voglio anticipare in maniera colloquiale.
Si è riusciti – questo è l’obiettivo - a dare risposta ai borsisti aumentando le borse di studio e a coprire tutti quelli che sono in difficoltà economiche e un piccolo gruppo, per fortuna, con disabilità. Questo risultato è stato raggiunto, mi sento di dire che è un orgoglio marchigiano, indipendentemente da chi amministra, da chi ha amministrato in passato e da chi ha amministrato negli ultimi tre anni
L’Erdis, ente per il diritto allo studio marchigiano, è uno dei più qualificati d'Italia, abbiamo raggiunto migliori obiettivi rispetto alle altre Regioni e questo è un motivo di orgoglio per tutti, non è maggioranza e opposizione, ma è la Regione che dà un servizio ottimo.
Per rafforzare l'attività del diritto allo studio sono stati avviati ed hanno proseguito dei cantieri molto importanti, per esempio: rimettere in funzione il convitto Bartolo da Sassoferrato di Macerata, è stata messa in funzione la Casa della studentessa di Urbino, sono stati avviati i lavori di ristrutturazione del collegio Mattei 1 di Camerino, è stato adeguato l'impianto antincendio e sono stati avviati i lavori di riqualificazione energetica del collegio Tridente di Urbino, la presentazione del bando per ben 6 progetti che si inseriscono …, tra questi l'acquisizione di una struttura rilevante per la crescita dell'ente.
Dotare l'ente di un numero di alloggi sufficiente per dare delle risposte è fondamentale, così come metterci in regola non solo con le normative, ma anche con la prospettiva del risparmio energetico e della produzione di energia alternativa, cose che sono state messe in cantiere dall’Erdis stesso.
Sono stati finanziati tre nuovi studentati, quello di Monte Marino di Ancona, dove c’è carenza di posti letto e questo è un passaggio rilevante, il Bongiovanni di Camerino e l’ex hotel Claudiani di Macerata. Macerata è un'altra delle sedi universitarie che ha carenza di posti letto.
Questa è una direzione importante, così come la tensione nei confronti di Camerino e Urbino, che rappresentano le città che vedono nell'università una funzione ed un ruolo fondamentali. Quindi la Regione Marche deve avere attenzione al diritto allo studio, ma anche cercare di sostenere le università in città che sono tradizionalmente, da secoli, sede di università, ma che stentano dal punto di vista del numero degli abitanti, della massa critica di persone, a tenere il passo con tutti i piani di accentramento che ci sono in tutte le pubbliche amministrazioni.
Sono obiettivi in favore del diritto allo studio, a favore degli universitari e contemporaneamente sono nella prospettiva di sostenere città storiche per l'università. Urbino e Camerino sono tra le università più antiche d'Italia insieme a Macerata, Padova, Bologna e La Sapienza di Roma, abbiamo grazie a Dio questa storia, queste radici.
Insieme a questo c'è la rete dei servizi, in particolare la ristorazione, che è uno dei punti delicati del sistema perché i costi non possono superare determinati livelli e contemporaneamente occorre considerare la qualità, su questo l’Erdis si è impegnato moltissimo.
La relazione è molto più lunga, ma credo che questo Consiglio debba soprattutto vedere quali sono le cose più significative.
Una delle criticità dell'Ente è la gestione dei procedimenti di erogazione dei benefici dato che tutti sanno che la burocrazia purtroppo è nemica della velocità nelle assegnazioni e qui si sono prese misure più efficaci per semplificare e garantire l'accessibilità perché bisogna rispettare la normativa statale vigente e nello stesso tempo cercare in tutti i modi di facilitare l'accesso e mettere in condizione gli studenti di usufruire subito dei loro diritti e delle loro agevolazioni.
Oltre il discorso dell’università è importante tenere d'occhio l'istituzione per l’alta formazione artistica e musicale, un altro degli indirizzi su cui la società italiana deve attivarsi. Siamo per storia e tradizione un Paese di formazione nell'ambito dell'arte e della musica. Ci sono centinaia di migliaia di studenti stranieri in tutta Italia che vogliono iscriversi e per noi questo prestigio e questo afflusso di stranieri è un dato molto positivo.
Le scuole rivolte all’alta formazione devono essere tenute in piedi, alcune sono fondazioni, nella nostra regione, ce n’è una in particolare, che si rivolgerà all'arte cinematografica, che è in via di decollo. Dobbiamo avere occhio a queste cose, capire in futuro cosa si può fare, favorendo la sintesi anche tra i sostenitori del territorio, quindi, un incontro con i Comuni, gli atenei che dialogano con i Comuni del loro territorio, come alcune fondazioni, soprattutto per quanto riguarda la formazione, i servizi innovativi che ci sono. In particolare voglio ricordarne uno che secondo me non è sbagliato perché nella decisione delle persone ha un vantaggio la residenzialità, altri invece per motivi di distanza, per la loro vita personale … Ricordo un caso in particolare, per l'assistenza ad un familiare, che purtroppo aveva una grave patologia cronica invalidante, lo studente non aveva la necessità di risiedere nel posto, ma andare quando c’erano le lezioni, mantenendo la residenza presso la famiglia.
Intervenire nei trasporti, agevolazioni di altro tipo anche se non previste, è una cosa che ritengo essenziale, è una scelta qualificante che deve essere giustificata e necessaria.
Nei trasferimenti delle risorse quali sono le cose più rilevanti? Le borse di studio, i servizi abitativi e alla ristorazione.
Esiste la carta dello studente che permette di ampliare l'accessibilità anche alle attività culturali e sportive.
Il sistema della carta è in continua evoluzione, c'è una rete, il digitale è rilevante, così come relazionarsi con i centri dell'impiego in ogni condizione che possa favorire il benessere psicofisico dello studente e la sostenibilità della carriera universitaria.
Le università per loro natura hanno una rete di tipo nazionale ed anche internazionale, e questo è molto importante per gli scambi con l'estero. Ieri ho salutato una ragazza che andrà in Australia per un periodo, questi scambi sono fondamentali per la formazione delle persone. E lo dico con un pizzico di tristezza, l'Italia è un Paese di denatalità, siamo in una fase di diminuzione del numero degli studenti e degli universitari perché ci sono meno nascite e meno giovani, però siamo attrattivi nei confronti di altri Paesi sia europei che internazionali.
C'è la fuga dei cervelli, che non è caratterizzata da persone che non hanno qualificazione, anzi, purtroppo sono persone che abbiamo sostenuto negli studi ed escono qualificate più che in altre nazioni che spendono molto nella formazione dei giovani. I giovani che escono dalle università e che qualche volta sono in fuga stanno diventando la classe dirigente del mondo. Ormai non c'è più Paese, dall'Arabia Saudita agli Stati Uniti, dall'Australia alla Germania, dall'Olanda alla Danimarca, in cui non ci siano studenti formati dalle università italiane, che non siano classe dirigente e insegnanti nel resto del mondo.
Questo è motivo di orgoglio e mi sento di dire che anche il sostegno al diritto allo studio ha permesso tutto questo. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il relatore di maggioranza non ha riportato il parere del Cal, che è positivo, e quello del Crel, che ha proposto alcune modifiche che in Commissione abbiamo accolto.
Rispetto all’Erdis, voglio ricordare che questo piano di diritto allo studio per il triennio 2023/2026, che oggi votiamo, viene approvato sei anni dopo l'entrata in vigore della legge regionale n. 4 del 2017, con la quale nello scorso mandato abbiamo riorganizzato profondamente il sistema regionale del diritto allo studio superiore, creando un unico ente, l’Erdis, al posto dei 4 Ersu che esistevano prima.
Questa nuova legge ha permesso di garantire agli studenti il superamento della disparità di trattamento dovuto all’esistenza di diversi enti territoriali, che adottavano procedure ed offrivano servizi con modalità differenti.
La standardizzazione delle procedure, la collaborazione tra i diversi presidi territoriali, la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse e la condivisione di servizi amministrativi e tecnici hanno determinato una diminuzione dei costi gestionali, grazie alla riforma che il Governo regionale precedente ha fatto, rendendo servizi più omogenei e migliori dal punto di vista qualitativo, risparmiando delle risorse che possono essere destinate ai ragazzi.
Questo piano si propone di continuare il percorso di miglioramento iniziato nella scorsa legislatura, però ci sono diversi fatti che rendono questa volontà ben diversa rispetto all’intenzione in quanto è giusto l’obiettivo di aumentare il numero dei borsisti, di potenziare i servizi esistenti e di avviarne alcuni nuovi, ma a queste volontà deve seguire il fatto che ci devono essere delle risorse per fare tutte queste cose. Ovviamente, come tutte le politiche regionali che poi vengono calate nella realtà con interventi concreti, c’è bisogno di risorse finanziarie.
Nel piano vengono elencate le varie tipologie di fonti di finanziamento: fondi europei previsti nel PNRR, fondi europei del Programma regionale FSE Plus 2021/2027, fondo integrativo statale e fondi regionali, vale a dire che c’è un introito oltre a quello delle tasse legate al diritto allo studio, alla tassa per l’abilitazione all’esercizio professionale, mentre nel bilancio di previsione di quest’anno non è stato finanziato il fondo regionale per le borse di studio. Ricordo che nel 2022 era stato finanziato prima con 3 milioni di euro più 1,5 milioni aggiunti in fase di l’assestamento. Attualmente sembra che le risorse siano di 5 milioni di euro, ma fino ad oggi la Regione Marche non ha previsto le risorse necessarie per far fronte alle borse di studio. Mi auguro che quei 5 milioni che compaiono nella tabella A siano sufficienti, ma dalle verifiche fatte non sembra. Purtroppo le risorse che attualmente la Regione Marche ha previsto non saranno sufficienti per dare risposte a tutte le richieste per questa annualità.
A questo proposito, un’altra riflessione vorrei farla su un aspetto del diritto allo studio che, a dire la verità, è emerso nel programma annuale 2023/2024, approvato con la delibera di Giunta regionale n. 953 del 29 giugno scorso, che non è passata in Commissione. Quando si fanno delibere di questo tipo, che riguardano i piani che devono essere approvati anche dalla Commissione, sarebbe opportuno farli passare.
Lo Stato quest’anno ha incrementato i limiti massimi dell’ISEE dell’8,1% e molte Regioni, non solo le Marche, anche quest’anno come i precedenti hanno fissato dei tetti ISEE più bassi rispetto alle soglie previste dallo Stato, restringendo di fatto la platea dei potenziali beneficiari in riferimento al valore fissato dal Ministero.
La Giunta regionale ha alzato il limite massimo rispetto allo scorso anno e non poteva fare altrimenti considerato l’andamento dei prezzi e la situazione economica generale, ma l’aumento rispetto allo scorso anno è stato piuttosto modesto, cioè da 23.000 a 24.000 euro di ISEE, vale a dire un aumento del 4,3% rispetto alla soglia regionale fissata nel 2022 a fronte della possibilità di alzare all’8,1% l’incremento massimo previsto dal Ministero.
Se lo scorso anno la soglia regionale di ISEE per l’esigibilità della borsa di studio si scostava del 5,5% da quella massima, quest’anno si scosta dell’8,8% da quella prevista dallo Stato. Sappiamo bene che alzare la soglia ISEE vuol dire permettere a più ragazzi di partecipare al bando e anche dover dedicare più risorse finanziarie alle borse di studio, ma vuol dire anche migliorare l’attrattività del sistema universitario perché, al di là della qualità dei percorsi didattici, i ragazzi e le famiglie prima di scegliere la sede universitaria danno un’occhiata anche ai criteri di assegnazione delle borse di studio e alle possibilità che hanno di ottenerle.
Riuscire a finanziare molte borse di studio è anche un’opportunità per avere più iscritti nelle università della nostra regione. Considerando che lo scorso anno accademico 2022/2023 gli iscritti agli atenei marchigiani sono complessivamente diminuiti, forse sarebbe stato opportuno mettere più risorse per le borse di studio perché avrebbero avuto dei riflessi positivi anche per quanto riguarda il numero delle iscrizioni. Ricordo che le uniche due università che hanno avuto seppur un lieve aumento di inscritti sono Ancona e Urbino mentre le altre facoltà hanno avuto una riduzione.
Aggiungo che il gruppo del Partito Democratico ha recentemente presentato l’interrogazione n. 918, a prima firma del Consigliere Mangialardi, con la quale chiediamo, tra l’altro, un approfondimento sulle motivazioni più ricorrenti di esclusione dalle borse di studio, partendo dal dato dell’anno accademico 2021/2022 che riporta che su 8.187 domande ne sono state accolte 5.994 ed escluse 2.193, vale a dire il 27%. Queste esclusioni non sono legate alla carenza di fondi, ma il 27% di coloro che hanno fatto domanda è rimasto escluso perché non rientrava nei requisisti del bando stesso. I non idonei possono essere legati al reddito, al fatto che non hanno fatto gli esami previsti o alla documentazione incompleta, però questo sta a significare che alzare la soglia ISEE comporterebbe una maggiore possibilità per i giovani.
In qualità di relatore, pensando di portare un contributo, insieme ai colleghi del gruppo del Partito Democratico abbiamo proposto 4 emendamenti che intendo illustrarvi, anche perché in parte sono stati accolti in parte no. Due sono stati accolti, uno accolto parzialmente ed uno bocciato.
Il primo degli emendamenti riguarda l’eliminazione totale dell’utilizzo del materiale plastico tra i servizi della ristorazione, infatti c’è scritto nella proposta di continuare a promuovere dove è possibile la riduzione dell’uso della plastica. Il fatto che sia stato accolto questo emendamento mi fa molto piacere perché ricordo che nella scorsa legislatura abbiamo approvato la legge regionale n. 27 del 2019, che prevedeva l’eliminazione dei rifiuti plastici da tutti gli enti pubblici, soprattutto dagli enti gestiti direttamente dalle Marche e non era opportuno che proprio l’Erdis continuasse ad utilizzare i materiali plastici nella mensa.
L’altro emendamento, che è stato approvato in Commissione e di cui sono contento, ne ha anche parlato il relatore di maggioranza perché è una questione molto sentita, riguarda alcuni studenti fuori sede che, pur essendo assegnatari di alloggio tramite la borsa di studio dell’Erdis, qualora rinunciassero al posto letto, in considerazione di una frequenza non quotidiana delle lezioni o di una distanza così elevata dalla sede universitaria, decidendo di fare i pendolari, potrebbero avere un contributo rispetto ad una quota sull’acquisto dell’abbonamento per il trasporto pubblico. A questo proposito presenterò anche un emendamento correttivo perché nell’emendamento approvato in Commissione si fa riferimento solo agli abbonamenti annuali, invece per andare ancora più incontro e soprattutto per ridurre le spese da parte di Erdis, potremmo anche inserire abbonamenti di durata mensile o trimestrale. Magari uno studente si trova costretto a fare un abbonamento annuale quando magari gli è sufficiente uno trimestrale, si tratterebbe solo di cancellare la parola “annuale”.
Dico al relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli che probabilmente non ha visto tutti gli emendamenti, non ha visto i mei e neanche quello che ha presentato il Presidente della Commissione, che propone la soppressione di questo punto.
Il terzo emendamento proponeva delle specifiche nel punto in cui si parla del contenimento dei costi e della ottimizzazione dell’uso delle risorse impiegate per la gestione dei servizi. Innanzitutto ho proposto che venisse aggiunta la specificazione: “in ogni caso deve essere garantita la qualità dei servizi”. E’ un emendamento importante che è stato accolto dalla Commissione, che ringrazio, con il quale rimarcavo che nei servizi mensa e nei servizi che l’Erdis offre deve essere garantita la qualità.
Non è stata accolta la parte dell’emendamento, che in caso di soluzioni gestionali diverse da quella diretta - in questi anni abbiamo fatto anche diverse interrogazioni come gruppo perché eravamo contro all’esternalizzazione di alcuni servizi, tipo il servizio mensa, che ancora all’università di Urbino è interno – la scelta dovesse essere preventivamente condivisa con le organizzazioni sindacali più rappresentative. Questo aspetto non è stato accolto, quindi ripresenterò l’emendamento in Aula.
L’ultimo emendamento, che non è stato accolto in Commissione, riguarda la qualità dei cibi utilizzati per i pasti in mensa. Raffrontando il testo proposto dalla Giunta regionale per questo triennio 2023/2026 con il piano triennale precedente, valido per gli anni 2020/2023, si nota una sorta di abbassamento della qualità dei cibi e di allontanamento dalle filiere produttive regionali e nazionali. Abbiamo ripresentato l’emendamento perché riteniamo che sia rilevante che i cibi che vengono utilizzati facciano riferimento per quanto più possibile alle filiere locali anche perché non è solo dare cibi di qualità agli studenti, ma è anche un modo per sostenere le aziende del nostro territorio. Siamo consapevoli che gli elementi certificati di qualità hanno costi superiori e che l’Erdis deve comunque far quadrare il bilancio, ma penso che la qualità sia importante. Ho presentato l’emendamento, che dopo andrò ad illustrare, con il quale modifico tutta la parte che parla dei marchi di qualità, riportando tutto ai marchi di qualità legati alle filiere corte e alle filiere del nostro territorio.
Un’altra cosa che voglio sottolineare è che questo piano non prende in considerazione le nuove condizioni di povertà e dal mio punto di vista, considerato che ci sono più studenti che hanno fatto domanda di borse di studio, significa che le famiglie si sono impoverite, si è ridotto il reddito e la Regione Marche a questa criticità, dal nostro punto di vista, deve corrispondere aumentando le risorse per rispondere anche nell’annualità 2023/2024 a tutte le richieste di borse di studio che vengono fatte.
Attualmente le risorse messe a disposizione sono molto lontane da quelle che sono realmente necessarie ed invito la Giunta regionale a prevederle.
Questo invito è anche un sostegno all’Assessore Biondi che è venuta in Commissione. Devo dire che è sempre stata a disposizione per raccogliere tutte le osservazioni che le abbiamo fatto, ma non penso che riesca da sola a prevedere tutte queste risorse.
Il mio è un intervento che riguarda tutta la maggioranza e anche noi dell’opposizione saremo favorevoli ad implementare le risorse affinché la Giunta regionale possa rispondere a tutte le richieste di borse di studio.
Ricordo che siamo in un periodo particolare e se guardate i telegiornali o seguite la stampa vi accorgerete che ormai sono mesi che gli studenti stanno manifestando in tutta Italia perché c’è il problema reale di trovare affitti a libero mercato. I costi sono diventati improponibili e impossibili per molte famiglie ed è per questo che la Regione Marche deve prevedere più risorse in modo tale da riuscire a dare più borse di studio, quindi un contributo fattivo e reale a migliaia di studenti che altrimenti farebbero difficoltà a studiare.
Parliamo di un piano che parla di diritto allo studio, per il quale occorre creare tutte quelle condizioni che consentono anche alle famiglie meno abbienti di mandare i propri figli a studiare. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Colleghi Consiglieri, oggi approviamo l'atto amministrativo n. 49 e mi auguro che possa essere approvato all’unanimità.
Un atto amministrativo che ritengo fondamentale, così può definirsi il piano regionale per il diritto allo studio 2023/2026, che andiamo a discutere e ad approvare.
Un atto completo, così come ha dichiarato il capogruppo Consigliere Ciccioli relatore di maggioranza, che affronta i problemi che si sono verificati negli anni precedenti: borse di studio, servizi abitativi, ristorazione.
Questo atto va nella direzione di rimuovere ostacoli sociali ed economici per un diritto sacrosanto che va oltre lo studio perché punta a favorire il pieno sviluppo della persona e la sua totale integrazione nella vita socio-politica-economica nel suo stesso contesto di riferimento, ma anche un'integrazione a livello nazionale ed internazionale, consci che le dinamiche evolutive, soprattutto in chiave geopolitica ed economica, sono in costante mutazione. E questo cammina di pari passo con il perseguimento del benessere economico che gli studenti, a partire da quelli più meritevoli, ma privi di mezzi adeguati, hanno il diritto di conseguire.
Una vera e propria concreta transizione digitale che va a contrastare le diseguaglianze economiche e sociali di genere e generazionali che la nostra amministrazione, di concerto con l’Erdis, ancora una volta dimostra di favorire concretamente con iniziative specifiche che possono garantire risultati già nel breve medio termine, passando per il principio inviolabile dell'uguaglianza, in questo caso, con riferimento al territorio regionale.
Anticipo il voto favorevole del gruppo regionale Forza Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, credo che il piano regionale per il diritto allo studio, di cui stiamo discutendo, avrebbe forse meritato una maggiore attenzione perché è uno degli strumenti fondamentali di una Regione come la nostra, che ha nel proprio patrimonio formativo intellettuale 4 università. E’ evidente che c’è da parte della Giunta regionale un'assoluta sciatteria rispetto a questo piano, data da una fotografia …, una fotografia che andrebbe fatta al banco del Governo regionale delle destre della Regione Marche, che oggi vede l'unico Assessore Aguzzi, dichiaratosi con volontà di partenza, e le altre due, tre, quattro, cinque, sei, sette sedie abbandonate a se stesse. E’ una fotografia triste, per non dire drammatica, di tutti coloro che avrebbero il dovere di essere in Aula … Si ho detto che è triste vedere i banchi della Giunta regionale così …, chiamiamola triste, chiamiamola così, diamo almeno …
Non ci apprestiamo, Consigliera Marcozzi e relatore Ciccioli, a passare un testimone di un contributo all’associazione bocciofila maceratese, questo è il piano del diritto allo studio della Regione Marche!
Rispetto alla vicenda Recanati non c'è un Assessore, ce n'è un altro, qual è l'Assessore che dovrebbe almeno rappresentare questa vicenda? Non è indifferente perché nel rispetto delle persone l’istituzione … Ecco, sono contento che sia arrivata l’Assessore Biondi, verso la quale ho rispetto e mi viene da dire quasi solidarietà, glielo dico con sincerità, c’è il sostegno del PD ad una persona perché quello a cui abbiamo assistito in queste ultime 72 ore ha del ridicolo e non è sconnesso dall'argomento a cui ci rivolgiamo verso il quale abbiamo il dovere di intervenire perché il sistema universitario dei servizi è dentro le scelte strategiche di un'università, perché senza servizi potremo avere 100 università, ma i ragazzi non andrebbero, ed è fondamentale
Se posso addentrarmi brevemente, ho ascoltato il Consigliere Ciccioli con assoluta attenzione, devo dire che questo documento è un po' un copia incolla di chi è deluso dal fatto che voi vi eravate presentati nel 2020 per fare la rivoluzione, gli incendiari di tutto il male che c’era, oggi sembrate i pompieri amministrativi, ma credo che non sappiate neppure spegnere, usare l'acqua. Da questo punto di vista è un’abdicazione agli interessi delle quattro università della Regione Marche, che si sarebbero aspettate un documento più forte, anche di cambiamento delle cose negli aspetti negativi e che invece oggi porta un copia incolla.
Voglio ringraziare con grande sincerità il Consigliere Biancani, che si è occupato seriamente della questione con il suo solito simpatico garbo, ma di contenuto. Perché mi sembra, almeno dal mio punto di vista, un documento che alza le mani, alza bandiera bianca.
Guardate che la pandemia non ha prodotto esclusivamente effetti sul sistema sanitario, segnando un prima e un dopo. La pandemia ha segnato un prima e un dopo anche nel sistema dei servizi universitari, nel sistema di attrazione dei servizi delle nostre quattro università. In questo documento, se non ho letto male, non c'è una sola parola su questo, non c’è una sola parola che attiene all’innovazione di alcuni servizi, alle caratteristiche delle strutture e delle infrastrutture su cui Erdis governa su indicazione e indirizzo della Regione.
Non c'è un sistema di raccordo, di relazione, di attenzione rispetto a quello che è successo nel dopo sisma. Si potrebbero citare alcuni aspetti, ma ricordo a tutti voi …, Assessore, la ringrazio per la presenza e per l'arrivo in Aula, nonostante tutto.
Ricordo che avete approvato un emendamento in sede di bilancio, sul DEFR, il documento economico, con il quale vi eravate impegnati a mettere in campo nel 2023 un tavolo che coinvolgesse la Regione Marche, le università, l’Afam dentro una linea di scelta politica e di risorse perché le scelte politiche si fanno anche con le risorse. Sono tre anni e non c'è una linea su questo.
Questo tipo di relazione è un metodo di lavoro fondamentale che attiene alla partecipazione, all'arricchimento perché se parlo con l’Assessore Biondi sono certo che può scaturire qualcosa, se si mettono insieme le quattro università e ci si parla è chiaro che possono entrare in campo perché è incrociata la questione dei servizi.
Per chi ha vissuto in una città universitaria sa bene l'intima connessione, il necessario alimento reciproco rispetto a tutto questo, ma di nulla si parla.
Spero che qualcun altro possa fare meglio di quanto avete fatto fin qui e devo dire che l’Assessore Biondi non ha avuto, forse, neanche il tempo di esercitare su questo un ruolo, come invece è avvenuto in altre situazioni. La sua predecessora si dimenticava di tutto, penso alla famosa questione degli insegnanti delle aree interne, quando si è mossa dopo che era scaduto il termine della partita, “io vado a Roma dopo” e oggi, come a dire, è la regista in campo. Lasciatemi dire che è una roba inaccettabile, ma qualcuno potrebbe dire che non sono fatti nostri, ma come non sono fatti nostri! Questo è il Consiglio regionale, è l’Assemblea legislativa regionale, ma possiamo subire l’onta di un soggetto che faceva parte di questa Giunta regionale ed è scappato abbandonando la Regione Marche dopo aver preso i voti, con lei sono scappati altri e adesso si rimette in gioco usurpando la dignità di quelli che stanno lì, alcuni da me avversati politicamente rispetto alla vicenda. Parlo dell’Assessore Saltamartini, che è una roba indegna e c'entra il documento perché se uno non può lavorare in serenità, non può programmare e non ha la serenità. Chi ha amministrato sa bene che è necessaria la serenità e la stabilità per governare.
Deciderà il capogruppo con il nostro relatore le scelte sul voto.
Ci siamo permessi come Partito Democratico ed anche come gruppo del Movimento 5 Stelle, e ringrazio la Consigliera Ruggeri, di presentare un ordine del giorno che si occupa di un pezzetto piccolo, un segmento che trova fondamento nel fatto che voi non dite nulla delle gravi problematiche economiche che attengono agli Erdis, ne discuteremo dopo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il relatore di minoranza, che sul punto è stato per quel che mi riguarda più che esaustivo, è il Vicepresidente di questo Consiglio e non devo aggiungere nulla, però c’è un dato di fondo, che ha evidenziato adesso il Consigliere Carancini.
Questo è un atto amministrativo di programmazione per eccellenza, parliamo di una programmazione che attiene al percorso formativo dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, attraverso il quale costruiscono il proprio futuro, i propri progetti di vita e con essi si costruisce il futuro di una nazione all'interno della quale le loro capacità, passioni, inclinazioni si devono e si possono dispiegare per costruire un Paese migliore e più competitivo. Magari questi ragazzi e ragazze non saranno costretti a formarsi all'estero per poi tornare in Patria, richiamati. Quando un solo ragazzo o una sola ragazza varca i confini del proprio Paese e va in un altro a studiare e a formarsi il Paese ha perso, è sconfitto perché deve mettere in campo tutte le azioni necessarie per trattenerli. Qui c'è un ulteriore il tema, tra l'altro, non solo di quelli che vanno via, ma di coloro che rinunciano a formarsi oppure non ce la fanno in quanto non sono nelle condizioni economiche e sociali per farcela, se vogliamo anche organizzative e territoriali. Pensiamo a quelli che vengono da zone più svantaggiate, a coloro che non hanno la possibilità economica.
Attraverso questi piani dobbiamo creare le condizioni per dispiegare al meglio l'attività formativa dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. Le mie sono ovvietà, ma se sono tali perché non vengono considerate?
Per conseguire gli obiettivi che mi sono permesso di evidenziare c'è bisogno della programmazione e come può esserci in un piano dove non c'è … e si dà una risposta, se vogliamo, tecnica. E’ un piano dove non c'è nulla di politico, non ci può essere e dirò perché, e non ci sono le risorse, come ha detto il relatore di minoranza. Non ci sono le risorse, è un piano fatto dalle strutture tecniche regionali che operano sulla base di risorse finanziarie postate, anche lì, dalle strutture tecniche regionali che sono guidate dalla necessità degli equilibri di bilancio. Necessità condivisibile, ma non può essere solo quello. L’equilibrio di bilancio non può essere un fine, ma un mezzo per conseguire finalità e obiettivi diversi, altri, però su questo è fondamentale l'aspetto della programmazione e della politica. Com’è possibile fare questo se non c'è una continuità nel governo di queste materie? Com’è possibile fare questo se un Assessore regionale inizia, poi va ed utilizza quel ruolo come una sorta di parcheggio low cost, o magari ci viene parcheggiato per altri disegni. Poi questo cambia, non c'è certezza se quotidianamente, come sta avvenendo in questi giorni, non sa oggi se domani sarà ancora Assessore, oppure sapeva che quel ruolo sarebbe servito per tornare in Parlamento da dove era venuto.
In questa regione, che ha delle difficoltà enormi sotto il profilo della crisi economica, che è stata martoriata prima dal terremoto poi dalla pandemia, dalla crisi economica, dalla crisi di Banca Marche, dalla crisi dei distretti industriali, abbiamo chiamato a svolgere il ruolo di Assessore, su aspetti centrali come la cultura e l’istruzione, persone dal Parlamento e le abbiamo fatte venire qua, mentre chi era stato scelto dai cittadini a venire qua è stato mandato in Parlamento dove i cittadini non lo volevano. Si sta un paio un paio d'anni, si torna in Parlamento, poi si torna qua in un ruolo diverso, una segreteria regionale sappiamo quanto sia importante. Da quella segreteria regionale si va a bombardare quel ruolo che si è ricoperto per rivendicarlo ad una visione politica che non ha nulla di respiro politico, ma solo una posizione di potere. Si mette quel ruolo nella condizione di non sapere cosa potrà fare domani. Sapete qual è il problema di tutto questo? Non è soltanto che chi in quel momento fa l’Assessore non è capace di programmare perché guarda all’oggi a cui è legata la sua permanenza, ma il tema di fondo è l'agonia della politica quando il rappresentante dell'istituzione perde autorevolezza. Senza autorevolezza non si può esercitare nessuna autorità, soprattutto nei confronti delle strutture regionali.
La struttura regionale deve “temere”, ma è il timore positivo dell’autorevolezza della politica rispetto alla tecnica, deve temere quel ruolo. Ma come fa a temerlo – in senso positivo - se la struttura capisce che di fatto è un ruolo temporaneo, che oggi c'è e domani no. Ovvio che c'è il principio di conservazione della struttura regionale nei riguardi di se stessa, ma non c'è quella tensione che ci dovrebbe essere, diciamo di “fedeltà", nei confronti del ruolo politico per consentirgli nell’arco temporale di cinque anni di conseguire gli obiettivi. Questo è il tema di fondo, che poi è il contraltare della logica del potere. E’ ovvio, io guido … tra l’altro è il commissariamento dell’istituzione ad opera delle segreterie dei partiti perché in ultima analisi è questo. Sono i partiti che commissariano, quello che sta avvenendo in questi giorni è quello che è avvenuto in questi tre anni ed è la conseguenza, è il partito regionale e nazionale che decide chi dal Parlamento deve andare in Giunta e chi dal Consiglio in Parlamento, poi magari non viene eletto e deve tornare in Giunta e quello che sta in Giunta deve uscire.
Presenterò un emendamento all'assestamento di bilancio per vedere se riesco a cancellare quella norma orrenda, di cui sono corresponsabile e me ne pento e chiedo scusa a quest'Aula ed ai cittadini marchigiani di aver fatto quell’orrenda norma che permette all'Assessore di venire sospeso per far entrare un Consigliere e quando l’Assessore viene defenestrato il Consigliere va via. Una cosa turca su cui dovremmo ragionarci qua.
Stare in una comunità significa questo, ho sbagliato, però c’è la possibilità, ma non pensavo venisse applicata in questi termini, qui sta avvenendo una cosa indecente che lede la dignità di questa istituzione e chiedo un sussulto di dignità da parte di tutti. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione. Passiamo agli emendamenti.
Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Gli emendamenti che come gruppo del Partito Democratico che abbiamo presentato sono tre.
L’emendamento 1 concerne il punto 2 del paragrafo 5.2 - dopo le parole. “qualità dei servizi” sono aggiunte le seguenti: “e tali soluzioni devono essere preventivamente condivise con le organizzazioni sindacali più rappresentative”. Riguarda eventuali esternalizzazioni del servizio mensa o di altri e la qualità che deve essere garantita. L’abbiamo già inserito nel testo con un emendamento, però era stato approvato solamente in parte, c’è l’aggiunta della condivisione con le organizzazioni sindacali, che riteniamo importantissima.
L’emendamento 2, l’ho accennato nella mia relazione, riguarda la qualità dei cibi, al paragrafo 5.3.1, dopo le parole “da prodotti con marchio ‘qualità controllata’ a ‘E’ tassativamente vietata la fornitura di alimenti sottoposti a trattamenti transgenici’” …, come avevo già detto questo emendamento l’ho ripreso dal precedente piano dato che non si capisce, e secondo me c’è anche un errore, perché si parla di prodotti con marchio “qualità controllata”, che dal mio punto di vista non esiste, ma c'è “qualità garantita delle Marche”.
Il nostro emendamento riporta questo punto come era nel precedente piano, dove si fa riferimento a prodotti di “qualità garantita delle Marche”, comprese le carni bovine, suine, i prodotti alimentari DOP, i prodotti alimentari IGP, i prodotti alimentari locali e i prodotti provenienti dalle filiere corte, l’olio extravergine di oliva che non ha subito manipolazioni o trattamenti chimici e prodotto con olive di provenienza nazionale, il pane prodotto con farina di provenienza nazionale, il pollame o altre carni di provenienza nazionale, la carne bovina con carcasse appartenenti, nel caso di bovino adulto, a categoria A e E. L’elenco è piuttosto lungo e vieta l’uso di alimenti sottoposti a trattamenti transgenici. Questo non è un obbligo, ma un'indicazione che dà il piano e dal nostro punto di vista è bene che si faccia riferimento in maniera chiara al marchio QM, un marchio conosciuto, mentre il marchio “qualità controllata” non esiste. Quello sulla plastica, l’ho già detto nella mia relazione, è già ricompreso e fa parte del testo.
L'emendamento 4 riguarda l'allegato A del paragrafo 10.3, abbiamo aggiunto in Commissione il comma 6 bis che dice: “Qualora uno studente assegnatario del servizio abitativo, incluso nella borsa di studio ottenuta, rinunci allo stesso, l’Erdis partecipa, con una quota, alla spesa che lo studente sostiene per l'abbonamento annuale ai servizi di trasporto pubblico che collegano la sua abitazione alla sede universitaria frequentata”.
La finalità e l’obiettivo dell'emendamento è quella di mettere a disposizione più appartamenti e far sì che chi abita ad una distanza che può essere fatta quotidianamente per raggiungere il corso universitario possa magari lasciare l'alloggio a chi ne ha bisogno, però rinunciando all’alloggio ha diritto a una quota della spesa del trasporto.
Nel testo abbiamo scritto annuale ed ho già detto nella mia relazione che ci sono studenti a cui non serve l’annuale, ma può servire un abbonamento mensile o trimestrale, anche per ridurre le spese che deve affrontare l’Erdis toglierei “annuale”, in maniera tale che lo studente può anche fare un abbonamento trimestrale rispetto ad un annuale più vicino alle reali esigenze.
Questo piano non ha le risorse necessarie e molti studenti che hanno fatto domanda rimangono fuori rispetto a quelle che sono le richieste. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Anticipo il voto favorevole del nostro gruppo sugli emendamenti che sono ancora una volta il segno di come bisognerebbe stare all'interno di quest’Assise, perché non ci siamo occupati delle poltrone, dei balzelli, ma abbiamo pensato alle migliaia di studentesse e studenti che sono accampati dentro le tende fuori dagli atenei per rivendicare il diritto allo studio, che per circostanze, per contesto e per scelte viene compromesso. Pensare a loro è quello che dovevate fare con il piano e abbiamo tentato, ringrazio il Consigliere Biancani per il lavoro che ci ha messo a disposizione, di interpretare cosa sia l'università dopo il Covid, in mezzo alla crisi competitiva e pro-attiva rispetto a un mondo che sta cambiando.
Abbiamo provato, era quasi inemendabile, anche perché questo è un copia incolla del piano precedente, con il quale erano state fatte delle scelte importanti, ma era un'altra epoca, aveva bisogno di qualcosa di diverso, aveva bisogno di un Governo che fosse presente, continuativo, impegnato.
Guardo l'Assessore Biondi, che saluto, l'avrei massacrata politicamente se in un'altra occasione non fosse intervenuta sul suo piano triennale del diritto allo studio, ma oggi posso capire, è la sintesi del fallimento totale del modello Marche. che vi ha permesso, con la discontinuità e l'innovazione di vincere le elezioni. Oggi alzate bandiera bianca. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Mi viene da fare una riflessione veloce, se questo piano fosse stato portato una settimana fa o un mese fa, così come era negli accordi, forse oggi non avreste avuto nulla da dire. Siccome è uscita la notizia giornalistica che vi interessa molto di più sul Governo del territorio …, no, no la colpa, assolutamente, dico che stiamo parlando di un piano triennale che nulla a che vedere con le notizie che escono sui giornali.
Le proposte di emendamento presentate dal Consigliere Biancani anche in Commissione sono il frutto di una valutazione più volte trattata, ribadita e anche sviscerata per un bel po' . Gli emendamenti abbiamo detto che sono pochi ed emendano di poco l'impianto della legge. Andare a ragionare sul discorso della borsa di studio o proporre il solito emendamento sulla borsa di studio per chi non accetta l’alloggio, ma vuole un contributo economico per il trasporto, è stato ampiamente sviscerato e deciso in Commissione.
Capisco il gioco delle parti, capite però che anche se l'impostazione di legge è diversa dall'assegnazione dei criteri per la borsa di studio, non potremmo modificare i criteri per l'assegnazione della borsa di studio solo per garantire un accesso limitato al residente fuori o residente per il trasporto.
Se gli emendamenti oggi presentati sono di questo tenore, sono di livello basso, forse troppo rispetto all'impianto triennale della legge qui presentato.
Dalle proposte fatte vi siete risposti da soli, state cercando di buttare la palla in calcio d'angolo sulla continuità politica e non, su un atto che è già pronto da tanto tempo e di cui abbiamo rimandato l'approvazione per un puntiglio del relatore di minoranza sui criteri per i buoni trasporto.
Questo atto era approvabile sei mesi, tre mesi fa, così com’è approvabile oggi. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 1 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Vi invito a votare questo emendamento, l'ho detto prima, la qualità controllata non esiste, ho cercato di capire su internet, è sbagliato, c'è il marchio “QM qualità garantita nelle Marche”, voi avete sbagliato termine, volevate dire marchio QM, avete scritto qualità controllata.
Fate pure come vi pare, ma non date l’indicazione all’Erdis di utilizzare il marchio di cui la Regione Marche è orgogliosa perché è un marchio di qualità, mentre fate riferimento ad un marchio che non esiste.
Fate voi, io l’ho fatto, se non lo volete approvare darete un marchio di qualità controllata mondiale, ma non esiste. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. In Commissione anche questo è stato detto dal Consigliere Biancani, che l’ha prodotto, sulla qualità certificata marchigiana, gli uffici hanno fatto la verifica e non è stato poi ammesso. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 3 a firma del Consigliere Marinelli, che ha la parola per dichiarazione di voto.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. E’ stato già affrontato in Commissione, poi c’è stata la verifica da parte degli uffici, che hanno detto che questa norma era illegittima, poi in un secondo momento, quando già era stato approvato l’atto, è stato riproposto l’emendamento per ripristinare la situazione. L’emendamento va accolto. Grazie.
PRESIDENTE. Se viene accolto questo emendamento decade l'emendamento n. 4.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voteremo contro questo emendamento perché sopprime quanto presentato e approvato in Commissione, che oggi fa parte del testo.
L’emendamento elimina il comma 6 bis che consente all’Erdis di riconoscere, a coloro che rinunciano a quella parte della borsa di studio legata all’alloggio, la possibilità di avere un rimborso per i trasporti.
E’ un tema caldo e ci sono migliaia di giovani in piazza che si lamentano sia per i costi degli alloggi che per i costi del trasporto, con questo comma l’Erdis può riconoscere un po’ di risorse anche ai ragazzi per poter fare l’abbonamento, e questo viene approvato alla chetichella, nessuno di loro voleva esprimerlo, ne ha parlato il Consigliere Marinelli. E’ un emendamento con il quale l’Erdis non può riconoscere, a coloro che rinunciano all’alloggio, un rimborso per l’abbonamento per il trasporto.
Era un modo per far sì che ci fossero più alloggi a disposizione per chi abita lontano, mentre chi abita più vicino, se era incentivato a non utilizzare l’alloggio, poteva avere un incentivo per il trasporto pubblico.
Con questo si torna indietro, a quanto già approvato. Sia chiaro di cosa riguarda l’emendamento perché è importante. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ribadisco l’intenzione di votare contro questo emendamento perché è da un anno che avanziamo questa proposta, sembrava accettata anche dalla maggioranza e quando siamo arrivati al punto di metterla nero su bianco all’improvviso vediamo il capogruppo della Lega che cerca di bocciarla con un altro emendamento.
Ricordo, e voglio che sia chiaro, a tutte le famiglie che hanno studenti marchigiani universitari, che chiedevamo di convertire una parte della loro borsa di studio con un abbonamento al bus, nulla di strano. Era una richiesta che avrebbe liberato degli alloggi Erdis, favorito le iscrizioni nella nostra università e permesso a quelle famiglie che hanno figli universitari e non vogliono lasciarli a dormire fuori sede di compensare con l’abbonamento dell’autobus.
Avevo presentato un’interrogazione diversi mesi fa e sembrava che ci fosse anche il vostro favore, oggi avete cambiato idea.
Immaginiamo lo stato dei fatti in cui si trova una famiglia che ha un figlio che deve andare ad esempio da Pesaro all’università ad Urbino, decide di rinunciare all’alloggio a Urbino perché il ragazzo preferisce dormire a casa propria, andrebbe ringraziato, quanto meno diamogli un contributo per la spesa dell’abbonamento del bus che deve sostenere da Pesaro a Urbino, di circa 500 euro, e ringraziamolo per aver liberato un alloggio.
Abbiamo studenti universitari che sono stati una giornata intera in tenda a manifestare davanti all’università ed oggi li ignoriamo? Facciamo qualcosa per andargli incontro, per aumentare i posti letto che abbiamo negli alloggi Erdis. Oggi viene offerta questa opportunità, di cui il primo firmatario è il Consigliere Biancani, ma viene bocciata con un altro emendamento.
Vi invito a ripensarci, a cogliere questa occasione perché non costa nulla, liberiamo un alloggio ed in cambio diamo ad una famiglia un contributo sull’abbonamento autobus, vi prego di ripensarci. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Le lungaggini di approvazione dei tempi di questa legge si sostanziano su questo emendamento, sulla caparbietà politica ed intellettuale del Consigliere nel portare avanti questo tema, che è stato più volte discusso, trattato e sviscerato, abbiamo perso ore ed ore a ragionarci sopra.
Da una parte c’è l’idea del Consigliere Biancani che chiede per gli assegnatari delle borse di studio, che da Pesaro vanno ad Urbino e lasciano l'alloggio, un contributo per il trasporto, previsione astratta, generale e corretta. Nello specifico della norma sull'assegnazione delle borse di studio non funziona così, se si è tra quelli meritevoli dell’assegnazione della borsa di studio si hanno alloggio vitto e trasporto. Se si rinuncia ad una delle tre componenti si rinuncia alla borsa di studio. O si sgancia e si fa un contributo in più per il trasporto universitario staccato dalla borsa di studio, ed è un ragionamento, oppure con l'assegnazione delle borse di studio si accetta il pacchetto completo, mentre se si vuole rientrare a casa e non dormire fuori questa agevolazione si lascia a qualcun altro.
Questo è il criterio che non è precettivo nei confronti di qualcuno o di qualcosa, abbiamo anche chiesto, per un mio mero scrupolo, un conteggio di quelli che sono magari richiedenti. Abbiamo mille richieste o una richiesta? Non lo sappiamo, però non saperlo significa che abbiamo una richiesta molto bassa, limitata e forse non dà il modo di modificare l'applicazione dei criteri per l'assegnazione delle borse di studio. Penso che sia un di più, politicamente parlando, del Consigliere Biancani, secondo me è stato spiegato bene sia dagli uffici che dalla norma che abbiamo esaminato, che non è meritevole di accoglimento.
Altro discorso staccato è il contributo per il trasporto pubblico, ma non c'entra nulla con l'assegnazione della borsa di studio, sono due temi diametralmente opposti.
Non si può fare la polemica politica su questo punto, capisco portarlo in l'Aula, ragionarci, ma una volta ragionato e smentito dalla legge e dagli atti, andrebbe ritirato. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 1/4 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo. Decaduto.
Proposta di ordine del giorno alla proposta di atto amministrativo n. 49, a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Cesetti, Vitri, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Quando ascolto il Consigliere Assenti vengo preso dalla sindrome di Stoccolma , noi prigionieri qui in Aula rispetto alle sue parole suadenti e dette con assoluta appropriatezza, quasi da Assessore, ma c'è tempo, da fine anno qualche altro ribaltone ci potrà essere. Fa credere che noi abbiamo incentrato questa discussione sulla vicenda politica, può darsi, abbiamo anche detto quello, ma adesso facciamo le prove generali.
C’è un ordine del giorno che il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle presentano, che parte da un problema, credo che l'Assessore in pectore Consigliere Assenti lo conoscerà, dal un po' il contesto socio-economico che è cambiato, ma soprattutto parte dalla lettura del piano riferito agli alloggi.
Abbiamo il sistema degli alloggi che non è in grado di far fronte ai 2.000 alloggi circa richiesti rispetto alle domande (pagina 33). Una delle critiche, che peraltro avevo fatto incidentalmente, ci fate capire perché a Urbino – non ho niente contro Urbino, ma è evidente che una analisi oggettiva e onesta … - ci sono 1.307 alloggi assegnati.
Ritengo che uno dei temi centrali sia capire come affrontare le questioni dei fuori sede o degli alloggi, è una delle azioni che secondo me dovrebbe essere portata avanti, lo dico anche per l'esperienza che abbiamo avuto a Macerata fin quando ero Sindaco, è quella di costituire un tavolo che metta insieme la Regione Marche, in qualità di interlocutore centrale, i Sindaci delle città universitarie, l’AFAM e il sistema complessivo, unitamente alle associazioni di categoria degli inquilini e dei proprietari con il fine di andare a ricercare all'interno del sistema privato la possibilità di mettere a disposizione, abbastanza linearmente, al di là delle difficoltà nel confronto, e poter individuare possibili intese che possano mettere a disposizione per un numero ridotto di soggetti ammessi nelle graduatorie, ma non assegnatari.
È un tema serio perché rimangono fuori tanti studenti fuori sede e oggi i fuori sede hanno un problema. I costi assunti dalle famiglie non sono più sostenibili perché vi assicuro che un posto letto è pagato in maniera indecente per il fatto che la pandemia ha determinato una serie di questioni riguardanti le grandezze degli alloggi.
E’ un ordine del giorno che mira da un lato a proporre e a dare un indirizzo a voi di un lavoro partecipato e corale, dall’altro di poter investire risorse programmabili nei limiti del possibile per dare agli studenti una possibilità in più rispetto a quella inevasa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Il tema è reale e va affrontato con le proposte che vengono fatte dal gruppo PD.
Per quanto riguarda il primo punto: “di farsi promotore, coinvolgendo le Province ed i Comuni”, davvero lo vedo al momento non fattibile, ma da portare avanti e incentivare.
Sul secondo punto: “prevedere delle somme”, bisognerebbe fare prima una valutazione e vedere se abbiamo le risorse perché ho visto che nell'assestamento del bilancio ci sono sempre meno trasferimenti e più costi da coprire.
“Prevedere dei contributi”, non la ritengo in questa fase una cosa opportuna, Una volta che si sarà creato l'organismo, che potrà fare quest'opera di verifica per vedere come risolvere la situazione, a quel punto si potrà sapere quale sarà la somma e il modo di andare avanti.
Se togliamo il punto due l’ordine del giorno potrebbe essere accolto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In qualità di cofirmatario voterò a favore di questo ordine del giorno ed è l'occasione per rispondere al Consigliere Assenti, che dice che noi la buttiamo in politica. Ci mancherebbe altro che un atto amministrativo sul piano regionale per il diritto allo studio, triennio 2023/2026, anni accademici 2023/2024 - 2024/2025 - 2025/2026, in attuazione della legge regionale n. 4 del 2017, non sia un atto politico per eccellenza e non venga messa in campo la politica, quella che manca, Com’è politico l’ordine del giorno del Consigliere Carancini perché induce all'assunzione di un impegno politico, impone una “direttiva politica”.
Di che cosa vogliamo discutere se poi la politica questi piani non li può attuare perché chi ha la responsabilità politica viene defenestrato con un colpo di potere da parte delle segreterie dei partiti. Lo dobbiamo dire ai nostri studenti.
Vi pare poco che questo atto amministrativo che vi accingete a votare, che è un atto di programmazione che porta la firma dell’attuale Assessore …, non sappiamo se da domani o tra una settimana sarà lo stesso Assessore che attuerà il piano che ha proposto.
Sto predisponendo, da depositare, un’interrogazione in relazione alle delibere di Giunta regionale, la n. 1143 del 31 luglio 2023 e la n. 1244 del 10 agosto 2023, “Approvazione dello schema di accordo con l’Ufficio scolastico regionale per la regolamentazione dei percorsi dei percorsi di istruzione e formazione professionale degli istituti professionali di Stato” e le linee di indirizzo, linee politiche per la formazione professionale. Queste delibere sono in contrasto con la normativa nazionale, con quello che hanno fatto tutte le altre Regioni – quando ne discuteremo, lo vedremo, io l’ho scritto nell’interrogazione - è un assist agli istituti di formazione privata, tra l’altro lo dicono gli uffici ed io lo scrivo nell’atto, testuale, che sono atti prodotti dalla struttura tecnica regionale nell’inconsapevolezza della politica.
Questo è il tema e questo sta succedendo. Allora, Consigliere Assenti, deve essere l’occasione per parlare di questo, poi le nostre proposte vengono bocciate, quindi perdiamo, però mentre noi perdiamo, voi rischiate di perdervi in questa situazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. La maggioranza vuol togliere il punto due, ma è il motivo per cui abbiamo presentato l’ordine del giorno per cui voteremo contro questo piano.
Dalla prossima settimana migliaia di studenti che hanno fatto domanda per le borse di studio per l'anno 2023/2024 non le avranno. Quest’anno le domande sono state tante, voi le risorse non le avete messe e da domani saranno migliaia gli studenti che non avranno le borse di studio, poi se il Consigliere Biancani si sbaglia sono sempre pronto a fare a piedi Pesaro Ancona. Vedrete se gli studenti saranno contenti di questo piano o meno.
Il Consigliere Ciccioli è l’unico ad aver capito, all’interno della maggioranza, che la politica non fa quello che dicono i tecnici, ma se la politica vuole fare qualcosa deve prevedere un modo per farlo. Se si vogliono dare i soldi agli studenti e se la maggioranza è d'accordo si fa un emendamento, si fa un’alternativa. Invece voi, senza neanche porvi troppi problemi, ascoltate le opinioni degli uffici, i quali non vogliono modificare rispetto allo status quo. Mica dobbiamo dare, da oltre 50 anni, le borse di studio sempre allo stesso modo.
La politica dà gli indirizzi, ma se la politica gli indirizzi se li fa dare non fa più la politica ed è per questo che avete sbagliato a sopprimere quell’emendamento perché si poteva trovare una soluzione, ma a voi non interessa. A voi di trovare la soluzione per poter dare delle risorse ai giovani, che rinunciano alla borsa di studio - magari questo non era il modo migliore - non vi interessa sennò avremmo potuto convocare il dirigente dei trasporti o qualcun altro per trovare una soluzione. La soluzione l’avevamo trovata, non era obbligatorio che fosse questa, però per me era importante che gli studenti avessero un contributo. L’ufficio vi ha detto che non era legittimo e l’avete cancellato.
Questo è l’errore che fate, non avete capito che non siamo qui a prendere indicazioni da nessuno, ma siamo qui per darle. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono un po’ sorpreso perché questi tipi di relazioni vengono dall’ente e dai suoi funzionari, noi di fatto recepiamo ciò che viene detto.
Non smentisco quello che ho detto in Commissione, secondo me le cose vanno anche interpretate, è compito della politica a volte essere audace e cercare di trovare delle soluzioni, anche delle strade non percorse.
Il Consigliere Biancani era presente in Commissione, come gli altri membri, ci è stato detto che ci sono delle norme statali rigide, che sono recepite dalla legge regionale e che non consentono. Il Consigliere Cesetti si è sperticato nell’idea che era meglio la residenzialità perché lui, ha parlato del caso personale, se non avesse avuto l’alloggio forse non si sarebbe neanche laureato perché si sarebbe disperso.
Sono dell’idea che a volte trovare soluzioni anche un po' al limite, le leggi si rispettano, però si interpretano, io le avrei interpretate, però c'è un limite rigido sul quale si è posizionata la Giunta regionale, dicendo: “Le norme sono norme e queste sono”.
Su questo come capogruppo di maggioranza mi attengo e giustamente il Presidente della Commissione a nome di tutta la Commissione ha recepito un emendamento per cercare di attenersi e stare nelle linee delle burocrazie e non possiamo oltrepassare questa linea. Una dichiarazione personale, io molto spesso questa linea la passo, ma non è detto che i risultati siano molto buoni. Ci atteniamo alle regole che ci sono state spiegate ed illustrate dai dirigenti della funzione pubblica che appartengono a questo ente e all'Assessorato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Lascio la dichiarazione di voto sull'ordine del giorno al Consigliere Carancini, che ringrazio per averlo presentato, rispetto al quale da parte nostra, dei firmatari del gruppo del Partito Democratico e del gruppo del Movimento 5 Stelle, non c'è nessuna intenzione di modificarlo.
Siamo stati anche garbati, non abbiamo inserito nessuna cifra, non vi abbiamo condizionato, abbiamo aperto solo un momento di riflessione, che doveva essere colto se volevate dare almeno un segnale.
Continuo a dire che i segnali non li dovete dare a noi perché sappiamo benissimo qual è il percorso che vogliamo mettere in campo, facciamo politica, è inevitabile.
Un piano triennale del diritto allo studio, se non c'è politica lì dove la facciamo? Guardiamo al futuro dei nostri ragazzi, alle loro speranze, prospettive, proteste, tensioni, per forza di cose c'è la politica in mezzo, non potrebbe essere altrimenti.
Facciamo un ordine del giorno, ci mettiamo nelle condizioni di dare un segno e dobbiamo togliere anche il capoverso relativo alle risorse perché non siamo in grado di assumere nessuna decisione politica in questa direzione. Forse l'Assessore l'avrebbe colta questa opportunità, non lo sappiamo.
Un aspetto umano che mi imbarazza, lo dico guardando l’Assessore, perché trovarsi all'interno di un percorso…, che non condividevo nemmeno prima, non è il fatto contingente delle difficoltà, non voglio speculare su quello, non lo condividevo perché è troppo simile al progetto che era stato messo in campo e reiterato per anni dentro un mondo che è completamente cambiato. Aveva bisogno di uno sforzo e forse l'Assessore l’avrebbe fatto, ma so cosa vuol dire e anche come si perdono energie quando non si possono dedicare quotidianamente all'obiettivo che non hai richiesto, ma ti è stato assegnato. Ci si mette anima e corpo per tentare di fare il meglio – poi lo faremo con posizioni totalmente diverse - ma se il meglio è la sottrazione quotidiana della sedia con i falchi che girano intorno all'Aula perché se non funziona l’obiettivo principale, c'è quello secondario, è ovvio che la dedizione che si dovrebbe mettere ad un atto così importante viene meno, è inevitabile, magari assumi quello che la struttura in maniera diligente ha fatto per anni, anche se non è stato adeguatamente calibrato sulle necessità attuali. Al gruppo sono stato il primo a dire che non condividevo, non sapevo neanche delle vicende.
Il tentativo che abbiamo fatto, gli emendamenti del Consigliere Biancani e l’ordine del giorno a prima firma del Consigliere Carancini, sottoscritto anche da tutto il gruppo del Partito Democratico, andava in quella direzione.
Vi invito a rifletterci, al di là delle modifiche che avete richiesto, che da parte nostra respingiamo, vi chiediamo di votare il documento così com’è stato presentato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Nel frattempo mi è passata la sindrome di Stoccolma nei confronti del Consigliere Assenti perché è stato zitto di fronte alle mie …, anche cercando di mandare un messaggio agli uffici che sarebbero nelle condizioni di criticare i nostri emendamenti e ordini del giorno, dico che l’argomento su cui il gruppo, a mia prima firma, ha lavorato è il capitolo 13 del piano.
Nelle prime righe si scrive: “A supporto degli interventi propriamente più assimilabili al diritto allo studio, l’amministrazione regionale cerca di sviluppare forme di integrazione con una molteplicità di soggetti pubblici e privati, con l’utilizzo di risorse di diversa provenienza, per potenziare gli interventi a favore sia di soggetti capaci e meritevoli, ma privi di mezzi, sia nella generalità degli studenti”. Non abbiamo parlato di chi avete travolto in questi giorni, non ci siamo inventati ordini del giorno o emendamenti, ci siamo esercitati cercando di capire anche costruttivamente che non ci si può fermare. Non ci siamo limitati a raccontare qualcosa che non c'entra niente o qualcosa di distruttivo. Abbiamo solo detto, attraverso un ordine giorno e non un emendamento, di provare a tracciare questo piccolo segmento. Le assicuro che ne avremmo potuti tirare fuori altri 3 o 4 ed avrebbero segnato un po' il cambiamento.
Voglio ringraziare il Consigliere Marinelli perché ha assunto il tema, e questo mi pare positivo, quello che però non posso condividere nella sua dichiarazione è questo: “Il bilancio di previsione è così”, ed è una risposta che mi aspettavo da un ex Sindaco, il rigore rispetto alle questioni.
Penso che qualche volta potrebbero essere sufficienti segnali, segnali di fumo, che non necessariamente rispetto a questo indirizzo si possono mettere 100 mila euro piuttosto che 1 milione. Qualche volta anche politicamente lanciare segnali è un messaggio che si manda all'esterno, che si discosta da quelle che, comprensibilmente dal loro punto di vista, sono regole ferree dalle quali non discostarsi, salvo poi discostarsi in tante altre questioni che qui non arrivano.
Significava dentro questo contenuto agganciare un pezzo di quel piano, collegarlo ad un tema centrale, che è quello degli affitti, che per i ragazzi sono aumentati a seguito del Covid, e sta dentro un contesto di grave problematicità per le famiglie, anche di quelle apparentemente più benestanti, che tentano di avere in questa Aula legislativa un pezzetto di risposta. Questa è la serietà della politica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Penso che la proposta dell'ordine del giorno, così come emendabile da parte del capogruppo Marinelli, sia corretta. E’ una giusta impostazione, ricalca l'articolo 13, primo capoverso, avete studiato e fatto i compiti a casa, ve ne do atto.
Teniamo il primo punto, facciamo questa implementazione di studio per la verifica dei dati reali e concreti, per stessa ammissione del Consigliere Biancani, alcune risposte ai suoi emendamenti non è dato ancora sapere, per una definizione di iscrizioni in essere.
Buona la fase dello studio dell'accertamento di dati, meno buona la previsione di stanziamento di somme in questo momento, cerchiamo di acquisire più dati possibili con la compartecipazione e l'allargamento, poi faremo un ragionamento successivo sul prossimo bilancio.
Penso che sia un approccio corretto da parte vostra nella presentazione del primo punto dell'ordine giorno e del nostro recepito sulla fase di studio.
Credo che sia auspicabile un atteggiamento del genere per la veridicità dei fatti e dei numeri che affliggono e che governano l’Erdis di tutte le università regionali, lo dobbiamo sia all'istituto stesso che anche alla veridicità dei fatti e dei numeri.
Provate a fare un ragionamento sul cassare il secondo punto e approveremo l’ordine del giorno con il primo. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Votiamo convintamente questo atto amministrativo perché fotografa ciò che è stato fatto in questo triennio, 2020/2021, 2021/2022, 2022/2023, che è fortemente propositivo, con grandi investimenti, soprattutto sull'edilizia ed anche nella riorganizzazione per quanto riguarda la ristorazione, i servizi universitari alla persona e la possibilità di migliorare complessivamente l'offerta. Il fatto stesso che riusciamo a finanziare tutti gli aventi diritti, è già una cosa molto positiva ed il fatto che siamo tra le migliori regioni nella performance e un altro indicatore che dice che ce la caviamo bene.
Si può fare di più, si possono ritoccare alcune cose, bisogna sempre ascoltare.
Voto convintamente questo atto a nome del gruppo di Fratelli d’Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Voto favorevole del Gruppo Lega. Ringrazio anche l'Assessore, i funzionari e tutti coloro che hanno lavorato su questo piano con attenzione.
L'emendamento che ho proposto, il Consigliere Cesetti ha detto che andava contro la legge nazionale e qui siamo nella stessa situazione, o vale sempre o non vale mai questo richiamo.
Il piano va nella direzione giusta e il gruppo Lega voterà favorevolmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare in modo particolare il Consigliere Biancani per il lavoro che ha fatto sia in Commissione che nella preparazione degli emendamenti, anche il Consigliere Carancini per l’ordine del giorno, insieme alla possibilità di allargarlo all'intero gruppo e al Movimento 5 Stelle.
Abbiamo lavorato nella direzione che serviva, avete bocciato tutto, anche argomentando, però ritengo che questo atto non sia approvabile da parte nostra per quegli elementi che sono emersi nel dibattito.
Un piano a cui, pur ringraziando i funzionari e i dirigenti che hanno lavorato su questo atto, è mancato un incipit ulteriore, politico, che sarebbe servito a sincronizzare le necessità degli studenti che sono in piazza, accampati nelle tende davanti agli atenei (i nostri davanti a Villarey) e non sono per niente soddisfatti dei tagli che sono stati messi in campo dal Governo Meloni, nemmeno dalle pezze che sono state adoperate.
Penso ai 12 milioni di euro che sono stati aggiunti per il bonus trasporti, avete lasciato a piedi i ragazzi e le ragazze, l’avete fatto con il terribile click day, chi arrivava prima poteva accedere, e un po' hanno preso i famosi 60 euro, e gli altri, questa volta non è metafora, sono rimasti a piedi.
Questo è il Governo nazionale, avete lasciato ancora una volta gli studenti e le loro speranze davanti agli atenei con le proteste quotidiane. Penso a loro e all’inefficacia di questo progetto.
Le risorse sono identiche a quelle che metteva l’ex Presidente nel 2017, quel Governo aveva avuto l'idea di cosa servisse perché c'era stata la trasformazione da Ersu ad Erdis, quindi una riorganizzazione per concentrare.
L'organizzazione, al contrario di quello che state facendo voi, e la gestione per un maggiore radicamento dei servizi sul territorio. Quella era l’idea di una riforma che leggeva, avevamo bisogno di uno dei vostri progetti, del modello Marche, quello che la Presidente di Fratelli d’Italia ed il Segretario della Lega brandivano tanto e che sarebbe stato l'esempio della nuova politica, quella che risponde rapida, costruisce ed incide. Avete fallito anche nel modello Marche perché le vostre tensioni mi sembra che non siano nemmeno più celate e l’atto che andate ad approvare oggi non può trovare il nostro consenso, anzi avete fatto di tutto per impedircelo, forse con gli emendamenti e l'ordine del giorno ci avreste messo un momento in una difficoltà in più.
Voto contrario del gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 49, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n. 856
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Regolarità e opportunità della determina n. 687 del 31 maggio 2023 dell'ex Commissario straordinario dell'AST di Pesaro e Urbino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 856 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Viene domandato se è legittimo l'atto di cui all'interrogazione. La risposta è positiva, l’atto appare legittimo, tenuto conto che anche il collegio sindacale lo ha validato.
Si tratta di un provvedimento ad efficacia successiva, che è stato avviato molti mesi prima con la concertazione con le parti sindacali e con l'attività istruttoria che è stata svolta. Non possono esserci incertezze sull'efficacia di tale atto che, comunque, tenuto conto anche del procedimento, ove si dovesse presentare una qualche incertezza interpretativa, può essere sempre assoggettato a convalida.
L'atto è congruente con la soddisfazione degli interessi generali pubblici, doveva essere emanato precedentemente.
La risposta è che l'atto risulta efficace ed è perfettamente legittimo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini. Lei parla di un atto legittimo, non metto in dubbio la correttezza delle procedure che lei ha valutato e seguito dall’esterno.
Deve anche riconoscere che un minimo di rispetto nei confronti dei medici di tutto l'ospedale sanitario avrebbe dovuto esserci in una situazione di transizione, cosa che invece non mi risulta rispetto a questo atto. E’ infatti piuttosto anomalo, a voler pensar male a volte si fa peccato, diceva un altro politico, che il 30 maggio la Giunta regionale abbia approvato le nomine dei direttori generali delle 5 Aziende sanitarie territoriali.
La riforma ormai è entrata in vigore, le 5 Ast, il 30 maggio sono stati nominati i 5 direttori generali, però il giorno seguente, il 31 maggio, un dirigente che non aveva più poteri politici, l’ex commissario straordinario, ha conferito gli incarichi dirigenziali di responsabile di struttura semplice, articolazione interna di struttura complessa, a 26 medici.
In altri contesti si potrebbe quasi parlare di abuso d’ufficio, di poteri che non appartengono ad un ruolo in prorogatio, che non avrebbe potere straordinari, ma al massimo ordinari.
L’anomalia è sorprendente, si nomina un dirigente ed il giorno dopo chi deve uscire – e sa di uscire - non avendo poteri decide di dare primariati a 26 professionisti. Sarebbe stato molto più normale se l’avesse fatto due giorni dopo la dirigente nominata, a quel punto nulla da discutere, sarebbe stata una procedura quasi regolare, almeno a nominare i primari sarebbe stata l’avente diritto. Sono stati dati così 26 incarichi di responsabile di struttura semplice, di cui 3 nel dipartimento di chirurgia, 2 nel dipartimento di chirurgia specialistica, 5 nel dipartimento di emergenza e accettazione, 1 nel dipartimento di neuroscienze e riabilitazione, 2 nel dipartimento di oncoematologia, 1 nel dipartimento di organizzazione ospedaliera sicurezza clinica qualità e formazione, 4 nel materno infantile, 3 nel dipartimento medico, 3 in quello medico specialistico, 2 nel dipartimento di scienze radiologiche. Tutto ciò mentre nella provincia di Pesaro Urbino veniva ...
Interrogazione n. 919
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie periodiche offerte ai pazienti affetti dalla malattia di Ménière”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 919 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa è una patologia molto diffusa, pur tuttavia non è compresa nell'elenco delle patologie rare secondo le disposizioni ministeriali.
In considerazione di questo presso l'Unità operativa complessa di Fano continueranno ad essere garantite tutte le cure necessarie in favore dei pazienti affetti dalla sindrome di Ménière nel rispetto dei massimi livelli standard di qualità e di sicurezza.
Si segnala che in fase di attivazione c’è anche un ambulatorio dedicato alla presa in carico dei pazienti affetti da tali patologie, al fine di fornire un'assistenza sanitaria adeguata e personalizzata.
Si deve tener conto al riguardo, in base alle domande che sono state introdotte nell'interrogazione, che l'attuale somministrazione dei servizi in day-hospital risulterebbe inappropriata da parte del Ministero, con la conseguenza che, ove l’inappropriatezza si manifesti, il Ministero taglierebbe i trasferimenti per questo tipo di prestazioni.
Il sistema è stato ricondotto alle norme ministeriali in argomento e queste prestazioni, che saranno garantite in ambulatorio, prevedono il pagamento del ticket per le persone che non sono esenti.
C'è da tener conto, infine, che secondo l'elenco ministeriale questa patologia non è ritenuta tra le patologie rare, però ritengo che in futuro, non è un impegno, in sede di previsione del prossimo bilancio si possa valutare se da parte della Regione Marche possa essere trattata questa patologia come patologia rara. E’ solamente un impegno a valutare, non certo a garantire il finanziamento per una patologia che dal Ministero non è considerata rara. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Ringrazio l'Assessore per la risposta, sempre puntuale.
Voglio dire che qui il tema è più profondo e ogni volta che cambia il dirigente sembra che cambino le norme dello Stato perché l’ex direttore generale, la dottoressa XY, fa la direttrice generale in un'altra struttura delle Marche e l'attuale direttrice è arrivata ed ha modificato le carte in tavola.
La Giunta regionale con delibera n. 346 di aprile 2019 aveva approvato il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i malati della malattia di Ménière garantendo le prestazioni gratuite.
La Giunta aveva dato un’indicazione, non risulta che sia stata modificata la delibera di Giunta e ritengo che occorra fare qualche verifica, al di là della proposta che è da valutare, come già detto, di prevedere ulteriori risorse.
Le cose si possono risolvere in maniera molto più semplice, parliamo di 1330 marchigiani affetti da questa malattia rara, che è invalidante perché comporta tutta una serie di problemi: vertigini, fischi alle orecchie, sordità temporanea, stress, ansia, desiderio di isolarsi.
Abbiamo un centro a Fano legato al reparto di otorinolaringoiatria, che è diventato un eccellenza.
Queste persone, che sono già sfortunate perché hanno questa malattia, avevano la possibilità di potersi rivolgere a questo servizio che consentiva loro, attraverso un day hospital, di poter ricevere tutte le cure necessarie in maniera gratuita, ma con il cambio del dirigente non si può più fare.
Bisogna trovare un modo per dialogare maggiormente con i dirigenti perché chi ci rimette è la politica, è soprattutto lei, Assessore Saltamartini, che sembra che vieti a questi malati di poter avere una prestazione gratuita. Anche se non rientra nelle malattie rare c’è una delibera di Giunta, un iter avviato, un protocollo consolidato, non capisco perché bisogna modificare un protocollo consolidato creando disagi ad oltre 1300 cittadini marchigiani che fino ad oggi hanno usufruito di questo servizio. La invito ad intervenire con il nuovo direttore. Grazie.
Interrogazione n. 924
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Stato dei lavori di implementazione di personale e messa in sicurezza e adeguamento del poliambulatorio di Osimo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 924 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In merito all'interrogazione la risposta è che nessuna attività è stata diminuita o interrotta per il trasferimento del poliambulatorio, che non è stato ancora effettuato.
Non risulta neppure la carenza di personale, con l'eccezione di un coordinatore infermieristico, che è stato prontamente sostituito, e di un dirigente medico, che è risultato assente per malattia.
Si precisa inoltre che per ridurre al minimo i disagi degli assistiti è stato garantito, tramite il Punto unico di accesso (PUA), un sistema di certificazione a distanza per le pratiche mediche legali con l'utilizzo delle e-mail aziendali del personale in smart working.
Per l'imminente futuro è già stato emanato un avviso per reclutare un dirigente medico da destinare stabilmente ad Osimo ed è in programmazione l'arrivo di un altro infermiere per i servizi domiciliari.
Per quanto concerne gli interventi finalizzati alla nuova struttura, con determina del direttore generale n. 832 del 30 novembre 2022 è stata aggiudicata la locazione di un immobile ubicato in località San Biagio di Osimo, all'interno del quale dovranno essere trasferite le seguenti attività: poliambulatorio (attualmente presente in piazza del Comune ad Osimo), centro di salute mentale (attualmente presente in via De Gasperi n. 56), fisiatria (attualmente presente all'interno del Presidio ospedaliero di Osimo ceduto all’Inrca), POTES (attualmente presente all'interno del Presidio ospedaliero di Osimo ceduto all'Inrca), Avis (attualmente presente all’interno del Presidio dell’ospedale di Osimo ceduto all’Inrca).
Tenuto conto della quantità e della tipologia dei servizi sanitari da trasferire si è dovuta svolgere un’attenta e dettagliata attività di interlocuzione, riferisce l'Azienda, con i vari responsabili dei servizi sanitari interessati al trasferimento e con la stessa proprietà dell'immobile al fine di raggiungere un'ipotesi progettuale preliminare che tenga in considerazione la migliore allocazione di tutti i servizi.
La risposta quindi è la seguente: la valutazione che viene fatta dagli uffici con la proprietà è in fase avanzata e la progettazione preliminare è di prossimo completamento in modo tale che, una volta soddisfatti tutti gli aspetti contrattuali e preliminari, potranno essere avviate dalla proprietà tutte le attività necessarie per l'esecuzione dei lavori e per il completamento della struttura. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie, Presidente. La ringrazio per la risposta, che mostra tutto il suo impegno per la questione, che però è ferma da troppo tempo per dichiararmi soddisfatto e convinto che la situazione si sblocchi in senso positivo.
Vi è a mio avviso una strategia trasversale politica che dura da un decennio sulla sanità della Val Musone, tesa a rendere un paesaggio lunare, privo o quasi di tutti i servizi e strutture sanitarie di base.
Da tre anni questa colpa non può essere attribuita al passato, ma a noi, alla maggioranza che governa la Regione Marche e la sanità. Da tre anni il poliambulatorio è ancora in quello stato e mostra la nostra difficoltà a non essere in grado di indicare ai dirigenti sanitari responsabili quello che avrebbero dovuto fare per il bene degli assistiti interessati, le necessarie assicurazioni circa i servizi da coprire, sia in termini di personale che di strutture, che non sono stati risolti.
Non si tratta di rilanciare l'ipotesi di un nuovo poliambulatorio, che già, come dalla sua risposta, è un'incompiuta perché di questo si parla dal 2018.
Tre direttori sono passati e la situazione è ancora ferma, tale per cui non è possibile giustificare la carenza esistente. Si tratta invece di riempire il poliambulatorio di contenuti, di specialisti ambulatoriali esterni e convenzionati e di altri servizi. Quando dirigevano altre persone, fra cui il sottoscritto, erano ben oltre 30 i sanitari presenti. Ciò che guardiamo è al bene da fare volutamente o inconsciamente per i quali cittadini ci giudicheranno in senso negativo o positivo, è coprire le carenze, dare segnali concreti in senso positivo anche per quanto riguarda piccole strutture di carattere sanitario e locale. Grazie.
Interrogazione n. 858
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Gestione del patrimonio immobiliare della Regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 858 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. In merito al primo quesito, da ultima delibera approvata la delibera di Giunta regionale n. 999 del 3 luglio 2023, si evince che gli immobili di proprietà regionale appartenenti al patrimonio disponibile, attualmente inutilizzati in Provincia di Pesaro Urbino, in gestione diretta in capo alla Regione, sono i seguenti:
- Fossombrone, località Foreste delle Cesane, immobile denominato "Ca' Romiti", oggetto di tre aste successive indette con decreto n. 213/BRT del 14 ottobre 2016, modificato con decreto n. 216/BRT del 14 ottobre 2016, andate deserte e dunque assoggettabile a trattativa privata;
- Fossombrone, località Foreste delle Cesane, immobile denominato "Campi Abete", oggetto di tre aste successive indette con decreto n. 213/BRT del 14 ottobre 2016, modificato con decreto n. 216/BRT del 14ottobre 2016, andate deserte e dunque assoggettabile a trattativa privata;
- Urbino, "Campo di tiro al volo", Via SS. Annunziata 4, immobile da alienare;
- Fossombrone, San Cristoforo dei Valli, 22 località Foreste delle Cesane, immobile denominato "Cà Rondini", immobile oggetto di trattativa privata per la vendita in corso con il Comune di Fossombrone.
Per quanto riguarda eventuali immobili in disuso facenti parte del patrimonio indisponibile forestale regionale (cosiddetto demanio forestale), si specifica che, come noto, la gestione è stata demandata alle Unioni Montane competenti per territorio o ai Comuni non facenti parte delle Unioni stesse.
In merito al secondo quesito, si precisa che, pur condividendo la necessità di evitare degrado urbano conseguente, ANAS ha competenza esclusiva e autonomia di gestione sul proprio patrimonio immobiliare.
In merito al terzo quesito, si precisa che con delibera di Giunta regionale n. 999 del 03 luglio 2023 la struttura immobiliare "Ex ostello della Gioventù" localizzata nella strada Panoramica dell'Ardizio Loc. Fosso Sejore (Comune di Pesaro) è stata inserita nell'elenco del patrimonio disponibile regionale. L'immobile è stato per molto tempo oggetto di un progetto di accoglienza di persone senza fissa dimora e accoglienza umanitaria e protezione per richiedenti asilo, ad opera di Comune di Pesaro, della Provincia di Pesaro Urbino e di una cooperativa privata. I contratti con tali soggetti sono, però, scaduti e gli enti menzionati non hanno espresso la volontà di continuare il progetto, pertanto la finalità pubblica di cui sopra è decaduta. L'immobile attualmente non risulta diversamente utilizzabile per fini istituzionali dalla Regione Marche, per tale ragione è stato inserito nell'elenco del patrimonio disponibile regionale (Allegato A alla citata delibera di Giunta regionale), per la conseguente alienazione o locazione. A tal fine sono in corso interlocuzioni con AST 1 e la Prefettura. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. E’ un’interrogazione piuttosto corposa e chiedo all’Assessore Brandoni se mi può lasciare anche la risposta scritta, visto l’elenco degli immobili di proprietà della Regione Marche.
Per quello che riguarda il patrimonio forestale, quello che appartiene al Demanio forestale, quindi il rapporto con le Unioni Montane, mi permetto di rilevare che alienare una serie di piccoli immobili nella Collina delle Cesane potrebbe essere una grande perdita per la Regione Marche perché si tratta di un valore economico irrisorio, ma di un patrimonio ambientale, culturale, storico immenso. Si tratta in alcuni casi di piccoli edifici, rifugi, baite, luoghi spesso legati al cuore non solo degli urbinati e dei…, ma anche di tanti turisti, studenti.
Penso in particolare ad un grande scrittore, poeta della zona di Urbino, che ha dedicato a questi edifici uno dei suoi romanzi più famosi, delle poesie più grandi, tra l’altro è stato nominato l’uomo delle Cesane, parlo di uno scrittore che è noto in tutto il mondo.
Per quel che riguarda l’altro punto, quello che fa riferimento alle case cantoniere, chiedo se la Giunta regionale ritiene importante sollecitare l’Anas ad intervenire, alienando alcuni immobili in disuso oppure ristrutturandoli perché spetta alla Regione Marche, a lei, Assessore, intervenire rendendosi conto dello stato di degrado in cui Anas lascia molti immobili. Penso ad un turista che arriva nella provincia di Pesaro Urbino, da sud, la prima cosa che incontra nella zona mare è una casa cantoniera tra Marotta e Fano fatiscente, a dir poco, salendo verso nord tra Fano e Pesaro ce n’è un’altra in condizioni ancora peggiori.
La invito, Assessore, ad esercitare il suo potere nei confronti di Anas, chiedendo di alienare o di ristrutturare quelle strutture in degrado, che sono un pessimo biglietto da visita per i turisti.
Per quello che riguarda la terza ed ultima richiesta, che riguarda un edificio in particolare, imponente, che può avere una funzione strategica a livello turistico, abitativo, di accoglienza nella provincia di Pesaro Urbino, l’ex ostello della gioventù a Fosso Sejore, avevo proposto tempo fa di ricavarne delle unità abitative, anche dei monolocali, vista l’emergenza che c’è di abitazioni per giovani coppie. Questo edificio è abbandonato da tre anni e si sta pensando di venderlo, siamo categoricamente contrari. Grazie.
Interrogazione n. 900
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Aumento povertà assoluta nelle Marche e revoca reddito di cittadinanza”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 900 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. In premessa voglio evidenziare che c'è una differenza tra il concetto di rischio di povertà, così come trattato nel rapporto Ires, e quello di povertà assoluta, come citato nell'interrogazione. Due concetti e di conseguenza i dati non sono sovrapponibili, così come è stato evidenziato erroneamente nell'interrogazione, che ha già di per sé un'affermazione fuorviante perché viene definita povertà assoluta non quanto elaborato da Ires Cgil.
Non voglio sottovalutare la tematica posta e porto a conoscenza che già nel corso del 2022 si è portato avanti uno specifico piano di interventi in attuazione del piano nazionale di contrasto alla povertà. In omaggio ai principi di partecipazione e condivisione sono programmate periodiche riunioni del gruppo di lavoro per gli interventi e i servizi sociali in contrasto alla povertà ed estrema emarginazione. Ci si sta muovendo tra vari Assessorati e direzioni differenti della Regione stessa.
Per quanto riguarda i centri per l'impiego, che sono fortemente interessati da questa situazione, particolarmente dopo le attività portata dal Governo nazionale sulla rivisitazione della cittadinanza, abbiamo quasi completato il piano di potenziamento dei nostri centri per l’impiego. Al 30 giugno 2023 abbiamo incamerato 148 unità delle 194 previste dal piano, che avevamo approvato il 30 dicembre 2020, che prevedeva 194 nuove unità nei centri per l’impiego. Ad oggi ne sono stati inserite 148 per le ulteriori 38 ci sono in questo momento le procedure di assunzione tramite bandi, per un totale di 7.783.000 euro.
Dei 16 milioni di euro del PNRR abbiamo già impegnato 3.178.000 euro per il potenziamento e la digitalizzazione dei centri per l'impiego e sempre con questo fondo stiamo valutando l'acquisizione di alcune sedi a San Benedetto del Tronto, Fermo, Pesaro e Urbino, per poter dare una risposta pratica e fattiva on delle nuove sedi da mettere a disposizione di questi territori. Stiamo valutando anche un impiego di questo genere su Jesi, Ancona e forse anche su Fano. C’è questo piano complessivo di acquisizione e miglioria delle sedi stesse.
Per quanto guarda, invece, in che modo si intendono sostenere finanziariamente e organizzativamente i servizi sociali dei Comuni, il recente piano regionale FSE 2022/2027 e tutti i relativi provvedimenti si pongono in continuità con il POR Marche 2014/2020, ma con una bella differenza di risorse. Il vecchio piano prevedeva 36 milioni, l'attuale piano ne prevede 52, c'è uno sforzo molto più ampio per quel che riguarda il potenziamento e l’accesso agli sportelli sociali, la presa in carico, il tutoraggio dei tirocini sociali, l’inserimento lavorativo, la sentenza socio-educativa, il sostegno alle funzioni genitoriali, il servizio socio-educativo estivo, l’assistenza domiciliare, il trasporto sociale, la gestione amministrativa delle funzioni sociali. A livello organizzativo i servizi dei Comuni stanno beneficiando delle seguenti opportunità: contributi ministeriali per l'assunzione a tempo indeterminato di assistenti sociali, di cui alla legge n. 178 del 2020, contributi FSE del piano del 2021/2027 per la gestione amministrativa delle funzioni sociali, come del resto citato sopra. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L’ Assessore ha fatto questa precisazione su povertà e rischio povertà. Intanto chiarisco povertà e stanno aumentando coloro che sono a rischio di povertà nelle Marche, rischiano di cadere nella povertà assoluta se non si mettono in atto misure adeguate. Aggiungo, Assessore, che la Caritas, non il Partito Democratico o la Cgil, ha specificato nel suo rapporto che nelle Marche i senza fissa dimora sono aumentati del 13,6%, preciso che sono 15 mila le persone che si sono rivolte agli sportelli della Caritas, il 46% sono peraltro cittadini italiani.
Il rischio povertà nella nostra regione sta aumentando, la povertà sta aumentando e sempre la Caritas nel suo rapporto dice che non sono sufficienti le misure messe in campo dal Governo nazionale per sostituire il reddito di cittadinanza con l'assegno di inclusione ed il supporto per la formazione ed il lavoro.
Il rapporto benessere economia sociale dell'Istat sottolinea come dal 2019 al 2022 i cittadini marchigiani siano diventati sfiduciati, spenti e poveri. Il 62,5% degli indicatori del benessere economico è peggiorato, aggiungo che l'alleanza contro la povertà ha sottolineato come l'11,3% dei marchigiani rinunci addirittura alle prestazioni sanitarie proprio per la condizione di indigenza in cui si trova a vivere.
Nella mia interrogazione sono stato fin troppo riduttivo perché ho parlato solo di 12.912 nuclei familiari che potevano contare almeno sull’assegno di reddito cittadinanza, invece sempre l’Alleanza contro la povertà sottolinea come dal 2019 al 2021 siano passati da 14.000 a 20.000 i nuclei familiari che almeno una volta una mensilità la ricevevano sotto forma di reddito di cittadinanza.
Credo che il quadro complessivo sia nefasto e le risposte che state dando, soprattutto rispetto alla prima domanda, siano insufficienti. In riferimento alla terza le specifico che è aumentato il finanziamento per i servizi sociali nei Comuni delle Marche, ma è altrettanto vero che è stato ampliato il numero di servizi che sono finanziabili con la nuova programmazione attraverso il fondo sociale europeo. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo adesso all’interrogazione n. 913 dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, ma non c’è l’Assessore Saltamartini, che ha lasciato il Consiglio regionale.
Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ci possono anche calpestare sopra, però che noi presentiamo un'interrogazione e l’Assessore è presente fino a un attimo prima dell'interrogazione e poi va via. O siamo stracci oppure è una mancanza di rispetto. Non so se peraltro c'è una cosa urgente che magari lo giustifichi, ma se uno prende e se ne va via!
Presidente, non la voglio tirare per la giacca, però non mi pare una cosa seria questa, se c'è una missione imponente ed immediata in Cina o da qualche altra parte lo capisco, ma che sia stato qui fino a qualche secondo fa e abbia poi lasciato l'Aula senza rispondere all’interrogazione, neanche l’accortezza di dire che non può rispondere.
Penso che non sia un modo di andare avanti. Presidente, è lei che gestisce l'Aula, è una cosa che non si guarda e non ho parole. Grazie.
PRESIDENTE. Prendo atto di quanto lei ha detto, abbiamo scritto tre lettere al Presidente della Giunta e agli Assessori di essere presenti in Aula per rispondere alle interrogazioni e agli atti ispettivi anche per quanto riguarda gli argomenti.
Mi sono accorto, come lei, che non c’è più l'Assessore Saltamartini, avrà avuto un’urgenza, ci torneremo sopra per sollecitare, intanto prendo atto dalla sua mozione d’ordine.
Interrogazione n. 922
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Strategicità della strada del mare a Fiorenzuola di Focara”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 922 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Sono convinto che il Consigliere Biancani sarà soddisfattissimo di questa mia risposta perché noi non riteniamo corretta la valutazione del Dipartimento nazionale di protezione civile riguardo la strada del mare che, secondo la visione della Regione Marche, è una via ritenuta strategica per tutte le motivazioni rappresentate anche dai Consiglieri richiedenti.
Finché la strada non verrà ripristinata al transito veicolare, in caso di emergenza ed in presenza di condizioni meteo marine avverse, i soccorsi, come già accade in altre spiagge regionali, potranno intervenire solo tramite elicottero o Canadair a seconda della gravità di un potenziale incendio, che speriamo non avvenga.
Nell'ambito di un intervento di mitigazione del rischio idrogeologico della rupe di Fiorenzuola di Focara, finanziato dal Ministero dell'ambiente, attualmente in corso di progettazione da parte settore Genio civile Marche nord, la strada in questione sarà adibita nei prossimi mesi al transito dei mezzi d'opera di cantiere e a tal fine verrà preventivamente ripristinata e adeguata al passaggio di mezzi pesanti. Potrà essere percorsa all'occorrenza anche da veicoli di soccorso sia durante l'esecuzione dei lavori sia dopo la loro ultimazione. Questa possibilità di utilizzo resta pertanto garantita anche in caso di mancato finanziamento dell'intervento di ripristino proposto dalla Regione Marche al Commissario straordinario della ricostruzione del territorio della Regione Emilia-Romagna, Toscana e Marche.
La Protezione civile non ritiene strategica questa strada, mentre noi invece la riteniamo strategica. Oggi abbiamo un progetto di rivisitazione, manutenzione della rupe sotto le zone da voi segnalate. Per portare avanti quei lavori dovremmo ripristinare quella strada come strada di cantiere, ma qualora il Dipartimento nazionale e il Commissario non consentissero un ripristino ufficiale la manterremmo comunque in opera, anche terminati i lavori in modo che possa essere, anche in futuro, transitabile dai mezzi di soccorso.
Lei ha fatto bene a segnalarla, ma avevamo già previsto e preventivato questa soluzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. In effetti non considerare strategica questa strada è un errore della Protezione civile nazionale, in quanto può essere utilizzata per l'emergenza incendio come strada tagliafuoco, per qualsiasi emergenza, per le ambulanze, i Vigili del fuoco.
Mi auguro che la Regione comunque prosegua questa interlocuzione con il Dipartimento di protezione civile nazionale per fare in modo che rientri anche questa strada tra quelle che sono indennizzabili, anche perché la cosa la conosco abbastanza, l’ho seguita dal 2017. Le risorse con le quali si cercherà di mettere a posto la strada, come strada di cantiere, sono del 2017, legate all'incendio.
La mia preoccupazione è che prima che si parta realmente passerà parecchio tempo, lei ha evidenziato una buona intenzione, ma nella realtà dei fatti a breve nessuno andrà ad intervenire e per la prossima estate sarà impossibile che qualcuno intervenga.
Il Comune di Pesaro ha altri fondi e mi è stato detto che interverrà, mentre con i fondi della Regione non si riuscirà ad intervenire in tempi brevi.
Il fatto che quella strada venga utilizzata come strada di cantiere nel lavoro più complessivo è una scelta che era stata fatta, ma sono contento che venga portata avanti.
Le chiedo di fare in modo che gli uffici portino avanti questo progetto in maniera celere perché è dal 2017 che ci sono le risorse pronte, ma dal 2017 al 2020 sono stati fatti due interventi, uno da 1,5 milioni sotto Fiorenzuola e un altro da 1,9 milioni sotto Castel di Mezzo, questo era il terzo stralcio, ma da tre anni, da quando non si fa più un intervento, non è pronto il progetto esecutivo per fare la gara.
Le chiedo di sollecitare questo intervento, altrimenti la strada rischia di rovinarsi a tal punto che poi sarà difficile sistemarla.
Bisogna continuare a sottolineare alla Protezione civile nazionale che ha preso un granchio perché questa strada è una strada di emergenza ed è l'unica che taglia a metà la falesia e la collega da monte a mare. Grazie.
PRESIDENTE. Per quanto riguarda le altre interrogazioni, il Consigliere Mangialardi aveva già segnalato in maniera ufficiosa all’Assessore Biondi di ritirare la sua interrogazione relativa all’Erdis, mentre quella della Consigliera Bora la rinviamo perché la Consigliera non è in Aula.
Interpellanza n. 21
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Vitri, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti
“Politiche del lavoro della Regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 21 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Vitri, Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L’interpellanza tratta un tema di cui abbiamo discusso poco fa, però con questo atto si va più a fondo.
E’ un’interpellanza che abbiamo presentato un mese fa e fa riferimento ad una mozione approvata dal Consiglio regionale due anni fa, che aveva come finalità tre obiettivi: attivare interventi di sostegno, riqualificazione e rioccupazione per coloro che purtroppo hanno perso o rischiano di perdere il posto di lavoro; promuovere misure specifiche per l'inserimento lavorativo, in particolare di giovani e donne; garantire il diritto al lavoro di persone con disabilità.
Nella stessa mozione si impegnava la Giunta regionale ad una serie di interventi, tra cui: prevedere forme di incentivazione all'assunzione stabile dei giovani; il potenziamento dei centri per l'impiego; garantire l’incentivazione di tutti i modelli organizzativi e i progetti che valorizzino il welfare territoriale attraverso un utilizzo appropriato dei fondi europei per favorire l'occupazione femminile; promuovere la creazione di piccole e micro-imprese femminili proprio nei settori in cui la presenza delle donne è più marcata; creare forme di collaborazione più stringenti tra diversi settori (sociale, lavoro, sanità) per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità; integrare e collegare sempre più le politiche del lavoro, della formazione, dell'istruzione con quelle di welfare.
Alcune di queste misure, secondo noi, non sono state attivate, in particolar modo per quel che attiene l'occupazione femminile e le persone con disabilità, tra l'altro i dati rispetto all'occupazione femminile dell'Osservatorio regionale del mercato del lavoro di questa Giunta regionale evidenziano come nel primo trimestre del 2023 tutti i principali indicatori del mercato del lavoro, ad eccezione del tasso di disoccupazione, segnalano il deterioramento degli equilibri complessivi tra domanda e offerta di lavoro. Il tasso di attività scende dal 71,3% del primo trimestre di un anno fa all'attuale 69,9%, il tasso di occupazione perde lo 0,6%.
Osservando il fenomeno in termini tendenziali le forze lavoro e l’occupazione femminile registrano una contrazione del -3,2 e del 3,3%. Inoltre il deterioramento della condizione femminile si riflette almeno parzialmente negli indicatori di sintesi che registrano, seppur con diversa intensità, un ampliamento del gap di genere. Diminuiscono anche le assunzioni sia per gli uomini che per le donne, 6,3 e 6,1, in tutte le province marchigiane, in particolar modo c’è una forte contrazione per l'assunzione di giovani donne e in questo caso si registra una flessione del 14,8%.
Inoltre, da più di un anno dall'attivazione del programma Gol, che è previsto dal PNRR per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro, che si rivolge in particolare ai lavoratori con ammortizzatori sociali, lavoratori fragili e persone disoccupate, ancora non sono stati attivati percorsi per promuovere l'occupazione delle persone disabili, dei lavoratori svantaggiati e per quelli in cassa integrazione, al contrario di altre regioni italiane.
Con questa interpellanza chiediamo al Presidente della Giunta regionale di conoscere la politica del Governo regionale in materia di lavoro, alla luce dei dati emersi dall’Osservatorio del mercato lavoro ed in particolare: quali misure si intendono attivare per far fronte alla flessione che sta riguardando in particolar modo l'occupazione femminile, prevenendo così eventuali criticità crescenti; quando si ha intenzione di attivare gli interventi di politiche attive previsti dal programma Gol a sostegno dei lavoratori più fragili; quando e soprattutto con quali interventi specifici si darà piena attuazione alla mozione approvata da quest'Aula due anni fa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Premetto che difficilmente riuscirò a dare in pochi muniti una risposta così complessa, posso darle un po' di appunti, magari li guarda, anche perché sono politiche complesse.
Non voglio escludere che alcune situazioni che avete segnalato nella mozione non abbiano trovato perfettamente delle risposte. Non voglio dare per scontato situazioni molto complesse e altrettanto delicate, però devo dire che qui ho un elenco preso a dettaglio dalla vostra mozione di allora che, invece, credo abbia avuto gran parte delle risposte, che poi possono essere più o meno soddisfacenti, aver colto più o meno in pieno gli obiettivi, ma seguendo quella linea e una politica che come Regione abbiamo voluto portare avanti verso quei settori, secondo noi, abbiamo dato molte risposte.
Per quel che riguarda l’occupazione femminile, abbiamo agevolato attraverso gli avvisi il fatto di "essere donna” dandole priorità, come per quel che riguarda le “Start&Innova giovani”, le imprese innovative e le agevolazioni per le donne. Ci sono agevolazioni per il sostegno, la creazione di impresa, voucher di cura finalizzate alla contrattualizzazione da parte delle famiglie di personale a domicilio a sostegno di anziani non autosufficienti.
Secondo noi ci sono queste risposte, così come su Gol, dopo aver portato avanti i percorsi 1, 2, 3, ora ci stiamo intraprendendo sul 4, che è quello che riguarda le categorie cosiddette svantaggiate, disabilità, e lo stiamo portando avanti compiutamente.
Poi c'è tutta una serie di situazioni che avete posto e su questo è ben difficile elencarle, ad esempio come contrastare in ogni modo scelte gravi di delocalizzazione, su questo abbiamo creato un fondo cosiddetto Assist. Prendiamo ad esempio Elica, è uno degli interventi più importanti, abbiamo portato avanti la formazione continua Elica per 700 lavoratori, agevolando il rientro dalla Polonia di una serie di attività che erano state precedentemente delocalizzate. E’ stato pubblicato proprio in queste ore l'avviso per la presentazione di progetti per la formazione continua rivolta alle imprese nelle aree di crisi della Valle del Tronto, pelle-calzature maceratese, per 600 mila euro. Altrettante situazioni sono state portate avanti a sostegno delle imprese rigenerate, che adesso non sto ad elencare.
Abbiamo previsto forme di incentivazione per l'assunzione stabile di giovani proprio portando avanti avvisi: sulle “Start&Innova giovani”, per l’assegnazione di borse di ricerca, per corsi “English for you”, per aiuti all’assunzione di soggetti che hanno borse di ricerca e borse lavoro.
Abbiamo potenziato i centri per l’impiego. Nell’interrogazione precedente vi ho detto che di 194 unità, che abbiamo previsto a fine 2020, 148 sono già state inserite e altre 38 lo saranno nel breve periodo, c’è un concorso in corso in questo momento.
Abbiamo garantito la formazione rispondente alle reali esigenze del tessuto produttivo perché abbiamo fatto molti incontri sui territori, da questi sono scaturiti anche potenzialità di bandi ad occupazione garantita, proprio per andare incontro alle esigenze di chi poi attraverso questi bandi può essere direttamente inserito nel mondo del lavoro.
Abbiamo creato fondi di collaborazione con imminente uscita dell’avviso per il rinserimento lavorativo di persone con disabilità, finanziamento pari a 2.256.000 euro, un’azione mirata verso chi ha delle difficoltà, dei disagi pratici fisici. In questo ambito si ricorda che anche l'attuazione del percorso 4, in predisposizione, sta andando avanti.
Secondo noi ci sono molte risposte inerenti alle questioni che avevate posto, ma, al di là delle questioni che voi avevate posto, credo che ci sia stata una forte sensibilità da parte del mio Assessorato, dell’amministrazione regionale, perché le questioni che avevate poste avevano indubbiamente delle buone motivazioni ed oltre ad aver colto i vostri suggerimenti animano anche la nostra volontà di azione, indipendentemente da quanto ci avevate posto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la dettagliata risposta, prenderò poi visione della risposta scritta.
Rispetto alla delocalizzazione che era stata prevista nella nostra mozione è evidente che le misure contro la delocalizzazione erano state dettate proprio dalla vicenda Elica, tant’è che sono state messi in campo dalla Giunta degli interventi specifici.
Prendo atto che le nostre proposte, che poi sono state avvalorate dal voto unanime dell’Assemblea, erano valide e che alcuni interventi ancora non sono stati portati a termine, anche se una parte sono stati messi in campo.
Lei ha elencato gli interventi sull’occupazione femminile, purtroppo da questo punto di vista i risultati non sono esaltanti perché i dati al momento non sono positivi.
Il tema Gol, ritengo che sia fondamentale quello relativo alle persone più fragili. Mi ha comunicato che state partendo ora, è un po' tardi per Gol, è in pista da un anno e mi auguro che su questo ci sia un’accelerazione importante e che, in particolar modo sul tema complessivo della disabilità, prestiate maggior attenzione perché credo che l'inserimento lavorativo delle persone disabili sia un tema da monitorare costantemente e a cui prestare la massima attenzione. Grazie.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14:05.