Resoconto della seduta n.128 del 07/11/2023
SEDUTA N. 128 DEL 7 NOVEMBRE 2023

La seduta inizia alle ore 10:45

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 128 del 7 novembre 2025. Do per letto il processo verbale della seduta n. 127 del 31 ottobre 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Prima di entrare sul primo punto all'ordine del giorno, chiedo l'iscrizione nell’ordine del giorno della proposta di atto amministrativo n. 58 ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, concernente: “Assestamento del bilancio pluriennale 2023/2025 del Consiglio-Assemblea legislativa regionale”, e chiedo l’inserimento al punto 3 bis, dopo il punto 3, proposta di legge n. 77.
Iscrizione della proposta di atto amministrativo n. 58 (al punto 3 bis). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE: Diamo termine da questo momento, dalle 10:48 fino alle 11:08, per la presentazione degli emendamenti. I Consiglieri che vogliono farli devono depositarli entro le 11:08, poi l’esame della Commissione.

Interrogazione n. 969
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Ricostruzione edifici privati lesionati dal sisma Ancona del novembre 2022”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 969 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. A seguito degli eventi sismici del 9 novembre 2022 che hanno colpito il territorio del Comune di Ancona, Fano e Pesaro, il Consiglio dei Ministri, con deliberazione dell'11 aprile 2023, ha dichiarato lo stato di emergenza per la durata di 12 mesi. Il Capo Dipartimento di Protezione Civile, con Ordinanza n. 991 del 3 maggio 2023, articolo 1, comma 1, ha nominato il Presidente della Regione Marche quale Commissario delegato per l'espletamento delle attività emergenziali previste dalla stessa ordinanza, consentendo allo stesso, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, di avvalersi delle strutture degli uffici regionali, provinciali e comunali, oltre che delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, nonché di individuare soggetti attuatori che agiscono sulla base di specifiche direttive.
Il Presidente della Giunta regionale, in qualità di Commissario delegato emergenza sisma 2022, con decreto n.1 del 19 maggio 2023, ha nominato il Direttore del Dipartimento Ufficio Speciale per la Ricostruzione quale “Soggetto Attuatore Emergenza Sisma 2022”. Tale decreto prevede che il Soggetto Attuatore deve redigere il 1° piano degli interventi previsto all’articolo 1, comma 3, dell'OCDPC n. 991/2023, da trasmettere per la successiva approvazione al Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, attenendosi alle specifiche direttive del Commissario delegato, nonché procedere ad eventuali rimodulazioni e pianificare tutti gli ulteriori interventi che si dovessero rendere necessari. Inoltre, il Soggetto Attuatore ha il compito di attuare gli interventi previsti dal piano, motivando l'utilizzo delle deroghe normative previste, nonché erogare e rendicontare le risorse finanziarie utilizzate, predisponendo un adeguato sistema di monitoraggio. A seguito dell'incarico assegnato dal Commissario delegato con decreto n. 1 del 2023, il Soggetto Attuatore, al fine di attuare quanto previsto dal piano degli interventi, si è attivato per predisporre gli atti necessari per l'apertura della contabilità speciale intestata al Commissario delegato, di cui all'articolo 9, comma 2, della OCDPC 991/2023, che individua quale copertura finanziaria per le attività connesse all'emergenza sismica, le risorse disponibili a valere sulla contabilità speciale n. 6404 intestata a Presidente Regione Marche, cosiddetto 0.991-2023, che provengono dal Fondo per le Emergenze Nazionali, di cui all'articolo 44, decreto legislativo n. 1 del 2018 “Codice di Protezione Civile”. Lo stesso decreto ha altresì consentito al Soggetto Attuatore Emergenza Sisma 2022 di definire il modello organizzativo ritenuto maggiormente idoneo per assicurare l'attuazione di interventi previsti dall’OCDPC n. 991/2023. Con delibera di Giunta regionale n. 810 del 12 giugno 2023, è stato formalizzato il modello ritenuto maggiormente idoneo per rispondere efficacemente agli adempimenti previsti dall’OCDPC, avvalendosi del personale posto alle dipendenze dell'Ufficio USR, nonché del personale di altri dipartimenti della Giunta regionale ritenuto necessario.
Le funzioni di coordinamento della struttura organizzativa del Soggetto Attuatore Emergenza Sisma 2022 della Regione Marche sono in capo al direttore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione, il quale opera in stretto contatto con il Commissario delegato. Allo stato attuale, il Soggetto Attuatore Sisma 2016 sta lavorando a stretto contatto con gli enti locali coinvolti per il rimborso delle spese già sostenute per l'organizzazione e l'effettuazione di interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dagli eventi, oltre che degli interventi necessari e urgenti volti alla rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità, nonché per il ripristino, anche con procedure di somma urgenza, della funzionalità dei servizi pubblici e per le misure volte a garantire la continuità amministrativa anche con interventi di natura temporanea.
Tutte le spese oggetto delle procedure di rimborso sono riferite al 1° piano di interventi previsto all'articolo 1, comma 3 dell'OCDPC n. 991/2023 e finanziato con la somma di 4.860.000,00 euro, messa a disposizione con la delibera del Consiglio dei Ministri dell'11 aprile 2023.
Per quanto riguarda la ricognizione dei fabbisogni ulteriori facenti parte del 2° piano degli interventi di cui all'articolo 1, comma 3, dell’OCDPC n. 991/2023, è stato presentato al Dipartimento di Protezione Civile un elenco comprendente 147 interventi su edifici di proprietà dei Comuni di Ancona, Fano e Pesaro nonché delle Province di Ancona e Pesaro e Urbino, per un totale di circa 62 milioni di euro. Gli uffici stanno lavorando per rispondere alle richieste di integrazioni pervenute al Dipartimento di Protezione Civile sotto il coordinamento del Soggetto Attuatore Sisma 2022.
Tutto quanto sopra premesso descrive sommariamente tutte le competenze e le conseguenti attività del Presidente della Regione Marche, quale Commissario delegato per l'espletamento delle attività emergenziali previsti dall'Ordinanza, e del Direttore del Dipartimento Ufficio Speciale per la Ricostruzione quale Soggetto Attuatore Emergenza Sisma 2022.
Ad oggi, oltre agli atti richiamati del Consiglio dei Ministri e del Capo Dipartimento Protezione Civile, per quanto di competenza, si evidenzia che non sono state emesse altre normative che dispongono direttive in merito alla fase della ricostruzione, sia per la definizione delle procedure da adottare che sulle conseguenti coperture finanziarie da utilizzare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Penso che sia giusto aver concesso un minuto in più all'Assessore, anche perché in Aula sono presenti alcune persone che hanno purtroppo subito i danni del terremoto. Stiamo parlando di 400 famiglie di Ancona, 750 persone, molte delle quali vivono ancora fuori casa, negli alberghi o, comunque, da familiari o in altre strutture che non sono i loro appartamenti. Sono stati parzialmente colpiti i loro edifici, oppure completamente danneggiati. Dopo cinque mesi c'è stata la dichiarazione dello stato di emergenza, ma dopodomani sarà un anno dal terremoto e, al di là di tutta questa lunga elencazione di atti, Assessore, in realtà non si è mosso nulla, perché queste persone devono ancora ricevere il Cas ed è una vergogna, una vergogna perché il Cas si eroga dal giorno dopo dello sgombro degli edifici. Evidentemente questa non è una competenza specifica della Regione, ma rimane il fatto che voi, che vi vantate tanto della filiera istituzionale Governo, Regione, Comune, non avete mosso un dito per attivarvi da questo punto di vista.
Nulla è stato fatto, neanche dal punto di vista della ricostruzione, perché stanziare 4 milioni da parte del Governo nazionale è offensivo, sono briciole, tanto più che lei diceva bene che questo terremoto ha colpito anche altri territori. Ritengo assolutamente un errore aver nominato il Presidente commissario all'emergenza, dopodiché per la ricostruzione, anche da questo punto di vista, non si è saputo nulla e ritengo che le famiglie che sono in attesa da un anno di risposte dalla Regione non possano essere trattate in questa maniera. Oggi sono qui ad ascoltare e presenteremo anche a livello nazionale … Ieri abbiamo coinvolto anche il nostro deputato Augusto Curti, che presenterà un'interrogazione a livello parlamentare perché il Governo si muova e riconosca a questi cittadini le stesse procedure che sono state riconosciute per il sisma del 2016. Purtroppo a livello nazionale non c'è una norma che li assimili a quelle procedure e credo che voi, come Giunta regionale di centro-destra, dobbiate attivarvi presso il Governo nazionale affinché questo accada presto, entro le prossime settimane, magari prevedendo uno stanziamento cospicuo, non briciole, nella finanziaria che andrete ad approvare a livello nazionale.
Penso che le risposte che dovete dare, dovete darle a partire dal Comune. Queste persone hanno avuto interlocutori sia in Comune che in Regione prima, dopodiché, improvvisamente, tutti sono scomparsi, dopo le elezioni comunali di Ancona sono tutti scomparsi, e in Regione non riescono più ad avere interlocutori che possano trasferire le loro istanze anche al Governo nazionale.
Oggi l'attenzione di quest’Aula va tutta riposta verso questa grave situazione in cui si trovano questi 750 cittadini anconetani, oltre al fatto che, come diceva lei, questo sisma ha colpito anche altri territori e, finalmente, mi auguro che la Giunta regionale si attivi per poter dare delle risposte concrete in termini di finanziamenti, ma non solo, a queste persone che spesso sono state anche chiamate a rimuovere i detriti, addirittura, quando questa non è una competenza che spetta a loro. Grazie.

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente Acquaroli è assente giustificato per impegni istituzionali con il Sottosegretario del Ministero degli interni per una riunione del Comitato prevenzione della Prefettura di Macerata, mentre per malattia sono assenti giustificati la Consigliera Lupini e il Consigliere Serfilippi.

Interrogazione n. 972
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Vitri, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Carancini
“Rapporto annuale sullo stato di attuazione del programma di governo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 972 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Vitri, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Carancini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Come riportato nell'interrogazione, lo Statuto della Regione Marche, all'articolo 14, comma 4, prevede che "Il Presidente, d'intesa con la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, chiede al Presidente della Giunta lo svolgimento di relazioni al Consiglio sullo stato di attuazione delle politiche regionali." L'articolo 124 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche, nell'ambito delle procedure di controllo e indirizzo sull'attività del Governo regionale, disciplina il "Rapporto annuale sullo stato di attuazione del programma di governo e delle politiche regionali".
In particolare, il Presidente dell'Assemblea legislativa, sentita la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, entro il primo semestre di ogni anno, chiede al Presidente della Giunta la presentazione del rapporto annuale sullo stato di attuazione del programma di governo e delle politiche regionali, anche con riferimento al contenuto degli atti di programmazione e di indirizzo approvati dall'Assemblea. Il rapporto è trasmesso alle Commissioni permanenti e distribuito a tutti i Consiglieri. L'Assemblea è convocata in apposita seduta, da tenersi non prima di quindici giorni dalla trasmissione del testo da parte della Giunta, per l'esame del rapporto.
Si ricorda che nelle passate legislature tale relazione non sempre ha avuto un carattere di regolarità temporale, non essendo stata presentata e discussa negli anni.
In sintesi, la procedimentalizzazione della relazione al Consiglio regionale, sullo stato di attuazione delle politiche regionali, è disciplinata dall'articolo 124 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa regionale, ed è a tale norma che bisogna far riferimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’Assessore Brandoni sa quanto sia grande la mia considerazione personale nei suoi confronti, ma è possibile che chi gli ha preparato la risposta non abbia sentito la necessità di dare un respiro politico alla risposta.
Nella risposta data non è stato fatto altro che leggere l'articolo 124 del regolamento, ma questo lo conosciamo già, diamolo per letto, mi sarei aspettato, però, dall'Assessore un respiro leggermente politico, perché quest’interrogazione è di straordinaria importanza, in quanto noi chiediamo il rispetto dello Statuto della Regione Marche, che è la nostra Costituzione, che prevede al comma 4, che il Presidente, d'intesa con la Conferenza dei presidenti dei gruppi, chiede al Presidente della Giunta lo svolgimento di relazioni al Consiglio sullo stato di attuazione delle politiche regionali e l’articolo n. 124, che citava l'Assessore, impone questo e che questa relazione avvenga nei primi sei mesi di ciascun anno rispetto alle politiche regionali e l'articolo del Regolamento dice “anche con riferimento al contenuto degli atti di programmazione e di indirizzo approvati dall'Assemblea”, perché il punto centrale è questo. Il Governo regionale risponde all'Assemblea legislativa, perché i poteri e le prerogative sono separate, ed il potere dell’Assemblea legislativa è maggiore rispetto al Governo regionale, del potere del Parlamento rispetto al Governo nazionale, perché, ad esempio, la Giunta, a differenza del Governo nazionale, non può emanare provvedimenti legislativi, ma solo atti di programmazione e di quegli atti ne deve rispondere a quest’Assemblea perché il Presidente declina in quest’Aula all’atto dell’insediamento il suo programma di governo e questa convocazione, il rispetto dell’articolo n. 124, serve proprio per la verifica del rispetto di quel programma di governo, e non è possibile che si presenti il piano delle infrastrutture all’esterno e non qui. Presenteremo una mozione …

Interrogazione n. 978
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Aeroporto Sanzio, rotte cancellate per inadempimenti ATIM”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 978 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. A seguito dell'interrogazione n. 978, avente ad oggetto “Aeroporto Sanzio, rotte cancellate per inadempimenti dell'Atim”, presentata dal Partito Democratico, rispondo leggendo testualmente la comunicazione fornitami direttamente da Atim: “Si precisa che Atim non ha alcuna competenza sui voli da e verso l'aeroporto di Ancona e che i finanziamenti alle compagnie aeree sono regolati dal quadro normativo degli Aiuti di Stato all'interno del Trattato Europeo. Le competenze specifiche di Atim, inoltre, sono espressamente previste dall'articolo 2 della legge regionale n. 35 del 13 dicembre 2021”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Assessore Brandoni lei, si sta nascondendo dietro un dito, prima sui giornali tirando fuori l’accordo con … e oggi pure facendo il passacarte di Atim. Sono profondamente insoddisfatta, perché, con questa triste vicenda, voi, di fatto, avete certificato la vostra incapacità di governare, anzi avete superato voi stessi, perché abbiamo visto un incapace, che in realtà è il nostro Presidente …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio in Aula.

Manuela BORA. Ho detto che vi siete superati perché abbiamo visto un incapace, che è il nostro Presidente Acquaroli, difendere un altro incapace, che è XY. Sono anche molto arrabbiata, Consigliere Ciccioli, perché avete buttato all’ortica 5 anni, e ve lo ricorderemo sempre, 5 anni di fatica immensa della precedente amministrazione per salvare l'aeroporto e non solo, perché, sempre a causa della vostra incapacità, state mettendo in ginocchio il porto, che è la principale fonte economica della Regione e del Capoluogo, e che la Giunta precedente era riuscita a mantenere autonoma con enorme fatica.
A causa della vostra incompetenza e incapacità le Marche stanno facendo una figura pessima nei confronti di tutta Italia e chi pagherà per tutto questo? Chi pagherà per i danni economici, ma anche per la figuraccia che stiamo facendo davanti a tutta Europa? Chi firmerà più un accordo con noi dopo quello che avete combinato? Dopo aver così palesemente dimostrato la vostra incapacità e inaffidabilità, noi possiamo solo sperare che questa agonia finisca il prima possibile. La vostra inettitudine sta mandando tutto a pezzi e vi chiediamo di fare un gesto d’amore per le Marche, dimettetevi, andate a casa, avete provato a governare, non l’avevate mai fatto, ora potete dire di non essere in grado di farlo. Dimettetevi. Tutte le Marche stanno aspettando questo, le vostre dimissioni. Grazie.

Interrogazione n. 955
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Regolamento del Dipartimento interaziendale regionale di medicina trasfusionale (DIRMT)”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 955 del sottoscritto. Chiedo all’Assessore se passa ad un'interrogazione scritta, considerata la complessità della materia. Se lei è d'accordo, le chiedo di farmi avere risposta scritta, quindi la trasformo in interrogazione a risposta scritta. Grazie.

Interrogazione n. 962
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Progetto del nuovo Ospedale di Pesaro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 962 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Informo i colleghi del Consiglio regionale, forse l'avranno letto anche sugli organi di stampa, del fatto che ieri si è tenuto a Pesaro un Consiglio comunale aperto sul tema della sanità e la questione, che è oggetto dell'interrogazione, era presente anche l'interrogante ed i Consiglieri che sono qui in Aula, è stata ampiamente sviscerata.
Il punto dell’ospedale di Pesaro è molto chiaro, la Giunta regionale ha deciso di realizzare un nuovo plesso nella città di Pesaro, dopo un accordo di programma e una conferenza di servizi con il Comune di Pesaro che, come sappiamo, è l’ente a cui appartengono le scelte in materia urbanistica. A seguito della Conferenza di servizi, si è deciso di realizzare il nuovo ospedale nella sede di Muraglia. La realizzazione del nuovo ospedale presuppone l'abbattimento di alcuni plessi, su cui ieri si è incentrata l'attenzione, in particolare su un plesso che è stato costruito solo recentemente. Anche su questo punto è aperta la discussione e il dibattito su come garantire, nella migliore condizione possibile, l'interesse pubblico.
Ieri l’Assessore Baldelli, che ha la delega in materia di edilizia sanitaria, ha comunicato che per la gara per l'appalto della progettazione con il nuovo codice degli appalti, che rende molto più veloci i tempi di realizzazione del progetto esecutivo e della gara, il cosiddetto appalto integrato, sono 12 le ditte che hanno presentato la domanda per partecipare alla progettazione dell’ospedale, sono 12 i centri di progettazione che garantiscono l'individuazione di soggetti che abbiano la capacità di realizzare una bella opera importante per la città di Pesaro.
In merito ai posti letto, anche qui la risposta è molto chiara, il nuovo ospedale avrà 460 posti letto. Nell'Area vasta di Pesaro i posti letto erano 382, quindi abbiamo aumentato di 78 posti la dotazione di posti letto nella provincia di Pesaro, che era quella che, percentualmente agli abitanti, aveva un numero di posti inferiore.
Rispetto alle domande che sono state formulate, a cui io non ho potuto rispondere, del Sindaco e dei Consiglieri comunali sui contenuti dell'ospedale di Pesaro e dell’ospedale di Fano, devo aggiungere che l'ospedale di Pesaro è di primo livello, con specializzazioni di secondo livello, che noi intendiamo mantenere in piedi; l'ospedale di Fano è di primo livello con specializzazione anche esso, di secondo livello, In sede di redazione dell'atto aziendale dovrà farsi la sintesi su ciò che dovrà essere potenziato a Fano ed a Pesaro.
Voglio anche aggiungere che tutta la politica sanitaria, di cui noi abbiamo discusso anche in quest'Aula con l'approvazione del Piano socio-sanitario, la riforma delle aziende, verte su un tema centrale, l’individuazione della domanda sanitaria e la risposta conseguente che l'organizzazione sanitaria deve conferire. Noi sappiamo esattamente qual è la domanda sanitaria presente nella provincia di Pesaro e Urbino, avendo riguardo al fatto che il nostro interesse, quello dell'Assessorato alla sanità, quello delle aziende, quello del Consiglio regionale, è garantire quei servizi che oggi sono domandati pagando la mobilità passiva verso l'Emilia-Romagna. La nostra risposta non potrà essere che quella di rafforzare ciò che viene domandato oggi all’Emilia-Romagna, in particolare i servizi ortopedici che non sono di alta complessità. Si è sostenuto che Marche nord sarebbe servito per eliminare ed abbattere la mobilità verso l’Emilia-Romagna, ma questo non è vero, perché la domanda verso l'Emilia-Romagna non riguarda l'alta complessità. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. In questa interrogazione chiedevo dei posti letto. So benissimo che è stato fatto questo bando che prevede la possibilità di implementarli, si passa dagli attuali 285 ai 380. Lei adesso mi dice da 382 a 450, più o meno, ma a me interessa capire con quale atto programmatorio si può dire questo. I posti letto che aumenteranno nell’ospedale di Pesaro verranno presi da Fano, Urbino, Pergola? Oppure da un'altra provincia? Verranno messe nuove risorse per implementare i posti letto?
Rimane il tema, al quale si continua a non dare risposta, da dove arriveranno i 480 posti letto? Non sono contrario ai 480 posti letto, anzi per me vanno bene, ma vorrei capire dove verranno presi. Il territorio lo vuole sapere. Ancora non sappiamo se i posti letto, di cui lei parla, sono in aggiunta o se verranno tolti da altre parti.
Ho anche chiesto che cosa sarebbe successo agli ospedali di Fano, Pergola e Urbino, su questo non c'è stata risposta. Dall'altra parte, chiedevo se questa pianificazione …, il D.M. 70 c'è - ma sembra che la Regione Marche non lo voglia applicare, probabilmente è una scelta – e non prevede la possibilità di tenere aperti i reparti che oggi ci sono, purtroppo. Allora, vorrei capire se questa programmazione è in linea con il D.M. 70 o no. E’ stata approvata la nuova organizzazione ed il nuovo piano socio-sanitario e da quello che ho capito ieri, la responsabilità sarà tutta della dottoressa XY, sarà lei a dire quale reparto verrà chiuso e quale no.
Anche il Presidente ha ripetuto la parola “atto aziendale” almeno quaranta volte, come dire che tutto è rimandato all’atto aziendale che non facciamo noi, ma che fa la tecnica. Sarà la tecnica a dire quali reparti chiudere. Non c’è il personale e a Pesaro aumentano i posti letto, ben venga, ma questi posti letto da qualche parte verranno tolti e qualche specializzazione probabilmente verrà tolta da qualche parte e rimarrà in un’altra.
Mi auguro che l’atto aziendale esca quanto prima, la domanda era anche capire quando esce, ma mi auguro che la politica non voglia …

Interrogazione n. 963
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Bando di concorso pubblico unificato degli enti del SSR, per titoli ed esami, per la copertura a tempo pieno ed indeterminato di n. 4 posti di collaboratore professionale sanitario ostetrica (cat. D) – Presunta difformità della graduatoria pubblicata”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 963 dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione verte sulle modalità dei concorsi per l'assunzione del personale nella sanità pubblica della nostra Regione. Le procedure sono state modificate nel corso di quest'anno, a seguito di un accordo con i sindacati rappresentativi sia della dirigenza, sia del comparto della sanità.
Nel preesistente ordinamento le amministrazioni bandivano dei concorsi, poi i candidati potevano formulare delle preferenze in ordine ai posti che dovevano essere assegnati. Questo determinava l’apertura di una piena discrezionalità da parte delle Aziende sanitarie, le quali potevano valutare sia la domanda di preferenze, sia la posizione in graduatoria, ma non c'era la certezza di una posizione giuridica soggettiva nei riguardi dei candidati.
Abbiamo modificato il sistema e previsto che, innanzitutto, le assunzioni e la collocazione vertessero in base all'ordine di graduatoria, che le aziende dovessero formulare il numero dei posti da assegnare per plesso e, in assenza di questo elenco, in assenza della possibilità di attingere persone che avessero scelto una certa sede, si potesse attingere alle graduatorie delle sedi attigue. È un sistema che dà maggiori garanzie al personale e certezza a coloro che vincono un concorso, perché si applica il criterio generale della posizione in graduatoria, il primo sceglie indipendentemente dalla preferenza. Questo è un sistema che è stato concertato con le organizzazioni sindacali e, conseguentemente, si è adottato un accordo che ha forza organizzativa per le aziende. I concorsi banditi dalla Regione Marche tengono conto, in prima analisi, della posizione in graduatoria e vincolano le aziende a bandire i concorsi in base alle sedi che poi verranno effettivamente assegnate. Prima si faceva un concorso su un'Area vasta, senza indicare esattamente le sedi, con la conseguenza che chi vinceva il concorso veniva inserito in un elenco e veniva inviato in una sede nella piena discrezionalità dell'amministrazione, compromettendo gli interessi familiari, personali, professionali del dipendente che aveva vinto il concorso.
Ripeto e concludo, è il frutto di un accordo con le organizzazioni sindacali che avevano lamentato la disfunzione del precedente sistema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per aver illustrato nel dettaglio le modalità di modifica del regolamento che viene applicato nei bandi di concorso. Qui però credo che il problema sia un altro, perché stiamo parlando di un bando che è stato pubblicato il 25 febbraio 2020 e le prove scritte ed orali si sono svolte il 19 maggio 2020, quindi tutti coloro che hanno partecipato al bando di concorso per l’assunzione di 4 ostetriche hanno partecipato avendo letto il bando, avendone i requisiti ed avendo accettato quelle modalità. Coloro che hanno superato il concorso erano consapevoli che, comunque, le regole applicate erano quelle del bando per cui hanno dato il concorso e mi risulta che anche i primi classificati, che avevano espresso una preferenza, non sono stati presi in considerazione. Ad esempio, le ostetriche arrivate nei primi 5 posti, per 4 posti di assunzione, avevano espresso una preferenza che non è stata ascoltata e presa in considerazione.
Assessore, mi permetto di invitarla a verificare, se vuole posso, come portavoce di un territorio, farle avere i nomi delle ostetriche che hanno vinto quel concorso, che avevano espresso una preferenza e che, pure essendo tra le prime classificate, non hanno visto il loro diritto riconosciuto. L’articolo 11, comma 3 del bando, riguardo le modalità di utilizzo della graduatoria per le assunzioni, specifica che i candidati che non hanno indicato la preferenza per gli ambiti di reclutamento saranno assunti nei posti rimasti vacanti, mentre i candidati che hanno espresso la preferenza al momento dell’iscrizione hanno la precedenza.
Risulta che ad oggi non sia stato rispettato il bando. Lei nella sua risposta mi ha detto che il primo classificato sceglie, indipendentemente dalle preferenze, non risulta così, perché i primi classificati non hanno potuto nemmeno scegliere, pure avendo espresso una preferenza.
Assessore, le chiedo la cortesia di fare questa verifica e di chiedermi, nel caso fosse necessario, i nominativi per quello che riguarda l’AST 1, l’Azienda sanitaria di Pesaro, Urbino e Fano. Le ostetriche stanno lavorando da oltre un anno senza vedere riconosciuta la preferenza espressa. Grazie.

Interpellanza n. 22
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri
“Politiche della Regione Marche in materia di Consultori familiari”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 22 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questa interpellanza riguarda un argomento, quello dei Consultori familiari, che abbiamo già trattato in quest’Aula in diverse occasioni, Infatti, abbiamo presentato un’altra interpellanza nel 2022 e una mozione nel 2023, mozione che era stata respinta, in cui si chiedeva il potenziamento, un’attenzione particolare verso questo servizio socio-sanitario di grande rilievo per la nostra comunità.
Oggi siamo a discutere questa interpellanza che prende spunto da un rapporto dell’Osservatorio della saluta e delle disuguaglianze dell’Agenzia regionale sanitaria che ha pubblicato un report aggiornato al giugno 2023 sui consultori familiari nella Regione Marche.
Il report individua una lunga serie di forti criticità che caratterizzano queste fondamentali strutture socio-sanitarie. Tra queste criticità si evidenziano il numero insufficiente di figure professionali: ginecologo, ostetrica, assistente sociale, psicologo e pediatra, previste dalle normative nazionali e regionali. In nessun consultorio è presente il pediatra, solo 24 sedi consultoriali su 66 possono contare su quattro figure, il 36,4%.
Il report cita la valutazione dei dati relativi alle ore di assistenza fornite settimanalmente, mostra che per tutte le figure professionali l'orario è di molto inferiore a quanto previsto dalla regolamentazione regionale, in particolare ginecologo, ostetrica, assistente sociale assicurano a malapena la metà di quanto previsto dalla norma regionale.
Rispetto al 2016 si è verificata una netta riduzione del numero di ore settimanali erogate per ogni 10.000 abitanti per tutte le figure professionali, fatta eccezione per le assistenti sociali. Tutte le figure professionali, ad eccezione dello psicologo, sono numericamente di molto inferiori a quanto previsto dalla normativa.
Si evidenziano forti carenze per tutte le figure professionali, per quanto riguarda l'orario di apertura settimanale, a fronte di una media regionale di 11 ore di apertura settimanale per 10.000 abitanti, il 41% delle sedi consultoriali con 10 ore settimanali si pone al di sotto della già modesta media regionale.
Mediamente nel 2016 nella Regione è presente una sede consultoriale ogni 21.743 abitanti, contro una media nel 2023 di una serie consultoriale ogni 22.533 abitanti. I risultati in sintesi, mostrano che nelle 66 sedi consultoriali censite solo 24 sedi hanno 4 figure. Di fatto le sedi prive di una équipe composta da almeno 4 figure professionali non possono essere considerate consultori familiari, e questo lo dice il report dell'Agenzia regionale sanitaria. A pagina 38 si dice che i dati della presente indagine suggeriscono che è necessario un cambio urgente di passo per restituire ai consultori familiari la loro connotazione e metterli in condizione di svolgere la mission per cui sono stati istituiti, ovvero servizi territoriali di bassa soglia per la promozione della salute, la prevenzione e la presa in carico, anche sociale, di problematiche femminili, adolescenziali e genitoriali affidate al lavoro multidisciplinare dell'équipe.
Con questa interpellanza, vorremmo sapere quali sono le politiche e gli interventi che si intendono attivare per cambiare passo, così come richiesto nel report, e migliorare notevolmente la pessima situazione in cui si trovano i consultori familiari nelle Marche, nonostante il grande impegno e la professionalità di tutti gli operatori che vi lavorano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema trattato con questa interpellanza è annoso e dimostra le lacune che nella nostra Regione sono state accumulate nel corso degli anni e che non sono emerse solo recentemente negli anni di governo dell'attuale maggioranza.
C'è da tener conto che sono cinque le macro aree di intervento sulla materia che è stata trattata dall'interrogante: la salute sessuale, la salute riproduttiva, la prevenzione e promozione della salute, il supporto psicologico, l'adozione e gli affidi, i rapporti con le istituzioni.
Il report che è stato redatto dall'Agenzia regionale sanitaria, ARS, 2016/2023/2006, più o meno, dà le stesse risultanze, le stesse condizioni dei consultori familiari.
Tenuto conto che, come è stato rilevato nell'interpellanza, si tratta di un servizio molto importante per garantire tutta una serie di diritti, ma soprattutto di servizi sanitari adeguati, c'è da considerare che: nei nostri tre anni di governo l'attuale Assessorato alla sanità della Giunta regionale ha adottato, in primo luogo, la delibera di Giunta regionale n. 1222 del 2022, che è stata posta in esecuzione nell’anno in corso e ha riguardato il potenziamento della figura dello psicologo nei consultori familiari; abbiamo impiegato 250.000 euro e sono stati avviati dei rapporti di lavoro dalle AST tra giugno e ottobre del 2023; abbiamo adottato la delibera di Giunta regionale 1406 del 30 settembre 2023, che è un'attuazione del decreto ministeriale 30 novembre 2021, fondo per la promozione del benessere della persona, finalizzata a favorire l'accesso ai servizi psicologici, e qui abbiamo fatto un investimento molto importante sui progetti regionali di potenziamento dell'attività dei consultori a sostegno psicologico dei bambini affetti da patologie oncologiche. Poi abbiamo approvato la delibera n. 1438 del 2023, che prevede per la prima volta l'istituzione di un nuovo flusso informatico mediante l’utilizzazione fondi PNRR per il monitoraggio delle attività erogate dai Consultori familiari con la relativa assistenza prestata in favore di minori e delle donne, delle coppie e delle famiglie. Questo nuovo flusso permette di verificare l'attuazione di livelli essenziali e uniformi di assistenza, nel rispetto dei principi della dignità della persona umana e del bisogno della salute. In sostanza attraverso il monitoraggio di questi flussi siamo in grado di capire qual è il fabbisogno esatto della domanda sanitaria che proviene su questa materia.
Il tema della carenza di personale dei consultori è legato all'annoso problema, che noi abbiamo affrontato in questa sede, del famoso tetto di spesa per l'assunzione del personale. Sappiamo perfettamente che questo tetto di spesa, che è legato all'organico presente nella sanità, nel 2004 era del -1,4%. E’ una questione di particolare rilevanza per il servizio sanitario perché impedisce al sistema di assumere figure professionali (medici, psicologi, assistenti sociali), che servono per l'organizzazione dei consultori familiari. Questo tema non è nuovo, il tetto di spesa esiste dai vincoli che sono stati imposti dal Governo Monti in poi, l’ho già detto in questa sede, è il frutto del Trattato sull'Unione Europea. Io sono un convinto europeista, ma anche in questa sede è necessario spiegare che il personale, che serve per i consultori, richiede nuove assunzioni, ma fino a questo punto la Regione Marche ha esaurito il plafond del finanziamento sul tetto di spesa, quindi, vedremo nei prossimi mesi come poter potenziare questo servizio, che è di particolare rilevanza per una serie di servizi necessari a garantire anche la dignità della persona.
Complessivamente la Giunta regionale, in particolare l’Assessorato alla sanità, ha agito su tre fronti, che sono quelli dell’impiego di nuove risorse, 250 mila euro, sono pochissime ce ne rendiamo conto …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Prendo atto di alcune cose che lei ha sottolineato rispetto alle delibere del 2022 e del 2023 sull'incremento del numero degli psicologi e soprattutto sull’attenzione al sostegno psicologico ai bambini oncologici, però è evidente che il quadro che oggi andiamo a trattare è molto critico, lo dice il rapporto.
Non voglio ancora infierire, però, queste cose le abbiamo già trattate ormai quasi due anni fa, temo che, se ci ritroveremo tra un anno a parlarne, ritireremo fuori le stesse problematiche.
Lei dice che la situazione non è sostanzialmente cambiata rispetto agli scorsi anni, il rapporto stesso riporta che c'è una netta riduzione delle ore settimanali e del numero di consultori rispetto al numero di abitanti. Non lo dico io, quindi questo peggioramento c'è stato, si può e si deve fare meglio su un tema così importante.
Ricordo che lei, in risposta alla mia interrogazione del 2022, diceva che la politica della Giunta regionale era orientata a rilanciare la funzione del consultorio familiare come luogo privilegiato per l’integrazione di un percorso di studi, di cure, maternità, infanzia e adolescenza. Ricordatevelo.
Quando cita il tetto di spesa lei dice che è stato raggiunto, mi viene da chiedere, magari, un’ulteriore verifica per vedere se è stato realmente raggiunto e, comunque, a livello nazionale va eliminato una volta per tutte, altrimenti ci troveremo sempre a parlare di personale delle strutture sanitarie e socio-sanitarie senza poter dare alcuna risposta. Grazie.

Proposta di legge n. 77
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Mangialardi, Cesetti, Vitri, Biancani
“Iscrizione dei senza dimora all’Anagrafe sanitaria regionale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 77 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Mangialardi, Cesetti, Vitri, Biancani
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge proviene dai Consiglieri dell'opposizione, ne do atto, dal punto di vista della mia onestà intellettuale, credo che, in più occasioni, ho anche esagerato. È una proposta di legge che è stata approvata all'unanimità in Commissione, come relatore ho dato il mio parere favorevole, penso che sarà votata all'unanimità. E’ un po' complessa perché nel titolo della legge c'è la contraddizione, assistenza sanitaria ai senza dimora, il che significa che le persone che non hanno una residenza stabile hanno l'assistenza sanitaria.
Com’è noto, la legge garantisce tutti cittadini italiani ed europei, quindi anche uno straniero che ha delle esigenze inderogabili può recarsi al pronto soccorso e tutte le emergenze, le urgenze vengono comunque trattate, credo che questo sia anche un atto, una misura di civiltà.
L'assistenza ai senza dimora, e lo dico per esperienza personale perché, sia al Dipartimento di salute mentale, dove ho lavorato in psichiatria, sia al Dipartimento delle tossicodipendenze, ci sono molti cittadini senza dimora che hanno in genere vite instabili, che migrano da una parte all'altra, stabilendosi a volte per qualche giorno, a volte per qualche mese, a volte per periodi prolungati. C'è una sorta di recidività, queste persone tendono avere 2-3 luoghi in cui solitamente soggiornano, però per un periodo abbastanza breve. Mi vengono in mente delle persone di origine romana, in genere stanno a Roma, qualche volta vengono nelle Marche, altre volte vanno in città minori del sud, una in particolare va a Foggia.
È una misura utile. Sono andato a vedermi un po' l’arretrato, il 16 marzo 2000 fu approvata la legge n. 19 che stabiliva i requisiti e le modalità di iscrizione all'anagrafe degli assistiti, all’anagrafe regionale sanitaria, che di fatto escludeva dall'iscrizione i cittadini italiani senza dimora. Questa è una legge del centro-sinistra, fatta dalle precedenti giunte, non credo sia stata fatta in malafede, ma penso che quando era stata concepita c'era la difficoltà ad affrontare questo problema. Questa è una misura sperimentale, vedremo come andrà nella problematica di cercare di dare una normativa ai senza dimora.
Ricordo che lo Stato italiano ai cittadini privi di residenza, che vengono cancellati nelle varie residenze nell'arco della loro vita, riattribuisce come residenza il luogo di nascita. Faccio un esempio, una persona era nata a Napoli, cancellata dall’anagrafe di Napoli e di altre città in cui era stata, si era persa la residenza che non aveva da oltre 10 anni, per avere accesso alle cure, in questo caso per l’invio in una comunità terapeutica, che ha un costo di circa 3 mila euro al mese (2.100 euro le meno performanti fino a 3.000 euro, addirittura adesso le più performanti, le specialistiche arrivano anche a 4.000 euro al mese), c’era bisogno di attribuirgli una residenza perché l’ASL di residenza paga e secondo uno studio, attraverso la Prefettura, e la normativa la residenza venne attribuita in questo caso al Comune in cui era nato.
Questa legge prevede inizialmente una dotazione di 10.000 euro, ognuno di voi può capire che 10.000 euro sono capienti per quanto riguarda la semplice iscrizione a un medico di base di più persone. Nelle Marche, mi dicono, che i senza dimora fissa, comunemente domiciliati, non residenti, ma stabilmente presenti, dimoranti, sono circa 200 in tutta la regione, di questi realmente presenti sono forse una sessantina, quelli che hanno una sorta di stabilità. Vengono censiti attraverso la presenza frequente, occasionale, ma ripetuta, presso alcune strutture che si fanno carico di queste persone, ne cito una “La tenda di Abramo” che è nella nostra zona, ce ne sono altre in varie cittadine delle Marche, poche, in genere queste persone vanno nei centri maggiori.
Non solo ho votato in Commissione, sono il relatore di maggioranza e do parere favorevole. E’ problematica l'applicazione e vedremo quante saranno le persone che si iscriveranno presso un medico di famiglia. Probabilmente saranno gli assistenti sociali, sia quelli delle aziende sanitarie che quelle comunali, o il personale del pronto soccorso, quando ripetutamente andranno nei pronto soccorso, che cercheranno in qualche modo di normarli. Operazione molto difficile perché in genere la specificità nel carattere e nella personalità è che queste persone non cercano una residenza, un luogo stabile, una casa, nella loro mentalità è molto complicato attribuirgli una norma, però, con spirito sperimentale e umanitario, questa legge è una misura di civiltà.
In precedenza questa Giunta regionale, il 16 marzo 2020, non l'aveva previsto, però è un passo in avanti verso questa piccola fascia di persone che, purtroppo, è in aumento, e questo è un fatto culturale che mi sento di notare. Detti i numeri: la California che è il più grande Stato americano, 50 milioni di abitanti circa, è quasi l’Italia, ha 160.000 homeless, persone che non hanno casa, residenza, luogo, e non hanno accesso alle cure sanitarie; San Francisco, rispetto alle città americane è piccola, poco più di un milione di abitanti, su 1.100.000 abitanti, 12.000 persone senza casa. La California, come si sa, ha un clima mite, la regione americana più mite, è una regione del Pacifico, non è dell’Atlantico, in cui hanno temperature molto fredde, quindi richiama un po’ da tutti gli Stati Uniti. A San Francisco 12.000 persone che ogni sera non hanno la casa è un problema. Tradizionalmente la California è un Paese democratico, nel senso che i democratici esprimono i Sindaci e i Governatori. È stata eletta Sindaco una donna, la quale aveva un progetto, ma a distanza di un paio d'anni dalle elezioni questa donna, democratica, di spirito aperto, ha detto che il fenomeno non è gestibile, addirittura sta intervenendo con politiche “aggressive”, perché, dice, non riescono a gestire il fenomeno. Queste persone si recano la sera, quando hanno bisognoso di mangiare, in gruppo nei supermercati, prendono tutto quello che serve per il cibo ed oggi i supermercati in queste aree degli Stati Uniti chiudono alle 17 e hanno i vigilantes armati, perché subiscono queste incursioni. È un tipo di società che a me non piace, è una città ricca, tra le più ricche degli Stati Uniti, San Francisco ha 12.000 persone indigenti, senza casa. C’è una strada con dei porticati, lunga un paio di chilometri, dove dormono, la mattina arrivano le autopompe per cercare di pulire perché ci sono rifiuti, fanno la custodia della qualità di quel viale.
Dovremmo cercare di recuperare. Grazie a Dio, ancora, nella nostra società il fenomeno è molto marginale, nelle grandi metropoli, Milano, Roma, Napoli, Bologna esiste, bisogna cercare di circoscriverlo, di evitare che accadano queste cose e che le persone abbiano l'assistenza sanitaria, perché la maggior parte ha disturbi mentali. Sono alcolisti, tossicodipendenti, persone che hanno spesso patologie organiche, che vengono trascurate e aggravano la salute e si trasformano in patologie croniche, finendo poi in strutture protette. Lasciare che il fenomeno si autogoverni non è una buona cosa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri. “Quando una persona diventa così povera da non potersi più permettere di pagare un affitto o un mutuo finisce in strada. Una volta in strada, perde anche la residenza, ovvero viene cancellata dall'anagrafe del Comune.
La legge italiana collega una serie di diritti fondamentali, come il diritto al lavoro, al welfare, al voto ed alla salute, al possesso di una residenza. E se una persona la perde, è come se scomparisse. Stiamo assistendo a un cambiamento del profilo dei senza dimora: un tempo chi si trovava a vivere in strada presentava spesso una storia di tossicodipendenza, alcolismo o disagi di natura psichica. Oggi, invece, si è testimoni di un vero e proprio processo di impoverimento, in cui la disgrazia o il caso possono distruggere tutto quello che si è costruito in una vita intera. Ritrovarsi in strada può essere la conseguenza di un semplice evento o di una concatenazione di situazioni sfavorevoli, anche non previste e inaspettate, come la perdita del lavoro, una separazione, una malattia”. Queste non sono mie parole, ho citato all’inizio un Consigliere regionale dell’Emilia Romagna, che è stato il primo in quella Regione ad avviare la riflessione su questo diritto negato anche dallo Stato.
Se c’è una ratio in ogni legge, se esiste un valore definibile bene pubblico, se esiste una chiara volontà politica di chi ha responsabilità istituzionali che ha a cura di ridurre le disuguaglianze, anche quelle più piccole, come questa, di quelli che non hanno voce, che sono all’ultima fila, in questa sintesi c’è il senso del pensiero e l’impegno di chi ha promosso questa proposta di legge, il gruppo consiliare, ma, in particolare il Consigliere Mastrovincenzo, a cui va detto grazie e che si è battuto per tanto tempo affinché questa legge potesse arrivare in Aula.
La proposta di legge, che purtroppo giace in queste stanze da troppo tempo, è finalizzata a riconoscere il diritto all'assistenza sanitaria alle persone senza dimora, prive della residenza anagrafica sul territorio nazionale o all'estero.
Attualmente, a legislazione vigente, se un individuo risulta senza iscrizione all'anagrafe comunale perde il diritto fondamentale alla tutela della salute, cessando per esso l'assistenza sanitaria, escluse le prestazioni di emergenza presso i pronto soccorso. Ai sensi dell'articolo 19 della legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale, la n. 833/1978, ben nota, una condizione essenziale per l'utenza dei servizi alle Aziende sanitarie è la residenza nello stesso territorio dell'Azienda sanitaria, situazione che consente, tra le altre cose, la scelta del medico di base (MMG). La legge regionale 16 marzo 2000, n. 19, citata anche dal relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli, stabilisce i requisiti e le modalità di iscrizione nell'anagrafe assistiti - Anagrafe regionale sanitaria (dimora abituale nel territorio regionale) o negli elenchi degli assistiti non residenti (dimora per un periodo superiore a tre mesi per motivi di lavoro, studio o salute; cittadini stranieri che abbiano comunque dimora abituale nel territorio regionale; cittadini italiani che abbiano i requisiti per essere iscritti nello schedario della popolazione temporanea). Restano esclusi dall'iscrizione nell'elenco i cittadini italiani senza fissa dimora, non rientrando in nessuna delle previsioni elencate. Va denunciata questa superficialità, distrazione, pessima indifferenza, questo non è un giudizio politico perché appartiene a tutti, di chi fino ad oggi ha negato un diritto costituzionalmente garantito e non esiste una procedura comune a livello nazionale per iscrivere all’anagrafe le persone senza dimora. Avendo ogni cittadino pieno e incondizionato diritto ad accedere alle cure, in quanto pubblico servizio, e rientrando tra le facoltà attribuite alle Regioni quella di estendere la tutela sanitaria regionale anche alle persone senza dimora presenti sul territorio regionale, risulta necessario rimuovere gli ostacoli previsti ai fini dell'iscrizione dei cittadini italiani senza dimora e determinare modalità e soggetti responsabili delle procedure.
Crescono infatti i senza dimora che non hanno accesso ai servizi sanitari e questa condizione in Italia è aumentata anche a causa della crisi economica e sociale, soprattutto a seguito della crisi pandemica dovuta al Covid-19, che ha aggravato lo stato delle persone che vivono in povertà.
La povertà assoluta, è un’occasione per fare una riflessione insieme, nel 2022, in base alle statistiche dell'Istat sulla povertà anno 2022, pubblicate solo qualche giorno fa, ci dicono che la povertà assoluta è drammaticamente in crescita a causa dell'inflazione. Nel 2022 sono in condizione di povertà assoluta circa 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% del 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% in crescita dal 9,1% dell'anno precedente). Questo peggioramento è imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell'inflazione. L'incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 28,9%, si ferma invece al 6,4% per le famiglie composte solamente da italiani. L'incidenza di povertà relativa si attesta al 10,9% (stabile rispetto all'11,0% del 2021) e le famiglie sotto la soglia sono 2,8 milioni. Dall'ultimo censimento permanente della popolazione ISTAT, pubblicato a dicembre 2022, nel quale sono stati resi per la prima volta disponibili i dati su alcuni gruppi specifici di popolazione, tra cui le persone "senza tetto" e "senza fissa dimora", vediamo che questi ultimi sono in un numero di 96.197, in maggioranza uomini, di cui il 38% cittadini stranieri, provenienti in oltre la metà dei casi dal continente africano. Le persone senza tetto e senza fissa dimora censite risultano iscritte all'anagrafe di 2.198 Comuni, che si concentrano per il 50% in 6 Comuni a più alta intensità: Roma 23%, Milano 9%, Napoli 7%, Torino 4,6%, Genova 3% e Foggia 3,7%. La Federazione italiana organismi per le persone senza dimora e la Caritas italiana hanno peraltro censito le persone senza dimora in un numero di 50.000. Ma non si tratta purtroppo di una fotografia reale e completa in quanto è evidentemente complicato tracciare e dare visibilità e riconoscimento a segmenti di popolazione che tendono a essere difficilmente tracciabili da un punto di vista statistico, e i dati che si conoscono sono solo un ritratto parziale dell'estensione del fenomeno della grave marginalità nel nostro Paese.
Lo stesso censimento dell'ISTAT identifica, per la prima volta e con maggior dettaglio, le convivenze anagrafiche e le cosiddette “popolazioni speciali”, costituite da persone senza tetto, senza dimora e da coloro che vivono nei campi attrezzati e negli insediamenti tollerati o spontanei. Un aggregato di oltre 500.000 persone. Pur essendo la povertà assoluta un fenomeno sempre più diffuso, la conoscenza del mondo dei senza dimora presenta diverse problematiche trattandosi di un fenomeno mutevole nel tempo e composto di persone che vivono una condizione di estrema marginalità dal punto di vista relazionale e comunicativo.
Con il termine "senza dimora" ci si riferisce a una persona che oltre ad essere priva di un luogo dove vivere, ha alle spalle una storia di disgregazione, difficoltà relazionali e psicologiche per cui non riesce ad inserirsi o reinserirsi nel mondo sociale e lavorativo, questa è la vera identità del senza dimora. Essere senza dimora oggi significa trovarsi in condizione di grave marginalità e povertà estrema, dove la povertà non ha solo un significato socio-economico, ma investe in toto la condizione esistenziale della persona. Questa povertà estrema si caratterizza in certe situazioni come ritiro dal mondo dei rapporti sociali, come impossibilità ad accedere ai percorsi tradizionali di aiuto garantiti dai servizi sociali e soprattutto sanitari. È essenziale che l'istituzione per queste persone provveda alla “fornitura” di elementi di consapevolezza e partecipazione per la loro vita e la loro salute.
Il Consigliere Ciccioli ha utilizzato almeno in un passaggio una definizione che mi sento di condividere, peraltro anche con tutti gli altri Consiglieri componenti della IV Commissione, che è un passaggio di civiltà, è un passaggio di civiltà della Regione Marche, che fa seguito ad altri interventi analoghi. L'Emilia-Romagna, il Piemonte, l'Abruzzo, la Puglia, indipendentemente dalla casacca politica che si intende portare, c'è una presa di consapevolezza, in fondo, indirettamente, una denuncia della distrazione dello Stato rispetto a questo passaggio, e ribadisco che non ne faccio una questione politica di appartenenza.
Su questo l’ideale sarebbe arrivare ad una legge nazionale che tuteli le 60.000 persone senza dimora o quelle che più o meno esistono in questo momento e in futuro. Va detto anche che ci si sarebbe potuti disinteressare di un tema così oppure sviarlo, perché questa legge probabilmente non avrà il risalto e l'amplificazione che merita, perché sono pochi coloro che voteranno tra le persone senza dimora. Sono poche, grazie a Dio, nel contesto che molti di noi conoscono, che vivono questa vicenda. Penso, però, che questo sia un passaggio molto importante.
C'è una cosa che non condivido rispetto alle osservazioni, pur lucide, del Consigliere Ciccioli: non si può immaginare una legge come questa dimensionandola sull'utilità o l'inutilità, è una legge di civiltà. È una legge che tenta di ridurre una disuguaglianza, che dimostra come le Regioni e questa istituzione siano capaci di guardare all'ultimo della fila, a tutti coloro, ai tanti o pochi che siano, che non hanno voce, perché, se siamo arrivati fin qui senza un provvedimento, che ha bisogno di risorse quasi irrisorie, è evidente che qualche problema c'è stato.
Mi piace ricordare una citazione, che voglio attribuire senza retorica alla Regione rispetto a questo passaggio, in fondo non facciamo altro che praticare politicamente uno sport bellissimo, che il rugby, che per far meta mette la palla indietro. In questo passaggio mi viene da dire che la Regione Marche ha voluto, attraverso un passaggio della palla indietro, cercare di arrivare ad una meta. È un'immagine bellissima, credo io, mutuata, non personale, non mi attribuisco questo richiamo, ma penso che sia un richiamo importante.
Andando ad elencare per i Consiglieri regionali come è costituita la legge, l'articolo 1 attiene all'oggetto e alle finalità; l’articolo 2 alla clausola valutativa, alla valutazione periodica dell’impatto sul nostro territorio, sulla nostra comunità; l'articolo 3 riguarda le disposizioni finanziarie, l'ho ha anticipato il Consigliere Ciccioli e, grazie anche alla Commissione, si sono stanziati in questa prima fase 10.000 euro, ma credo che non si possa dire qua se sono pochi o tanti, non sono mai abbastanza rispetto a persone che vivono la vita in quella maniera. Peraltro, hanno la facoltà di iscriversi, non andiamo ad obbligare, ci sarà il senso di una comunità, dell’accoglienza della Regione che da un'opportunità in più rispetto alla vita di chi è più fragile. Poi c'è l'indicazione della copertura.
Voglio aggiungere che i pareri del Crel e del Cal sono positivi. Mi viene da dire, con sincerità, che dobbiamo dire grazie alla Commissione IV, che ha avuto la sensibilità di affrontarla, e il ringraziamento va anche al Presidente Baiocchi, dopo che era rimasta un po' a bagnomaria, non è mai troppo tardi quando si parla di disuguaglianze.
Voglio ringraziare anche gli uffici che ci hanno dato una mano nell'individuazione dei capitoli di spesa, da dove attingere.
Lasciatemi, ancora una volta, ringraziare il Consigliere Ciccioli per la relazione di maggioranza, ma soprattutto e in particolare il Consigliere Mastrovincenzo che di questa proposta di legge è il padre principale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Il mio è un piccolo intervento in relazione ad una legge che abbiamo analizzato in maniera approfondita in IV Commissione relativa ad una tematica importante e complessa.. E’ parso opportuno a questa Commissione, e tutti lo potranno confermare, che c’è stato un ritardo dovuto alla concomitanza con il Piano socio-sanitario. Appena abbiamo potuto l’abbiamo ripresa in mano, anche su sollecitazione giusta del Consigliere Mastrovincenzo.
E’ stato fatto un lavoro di approfondimento, perché nei lavori della Commissione, che ho l’onore di presiedere, mi piace fare sempre delle audizioni per cercare di capire l'applicabilità della legge, le ripercussioni economiche, quante persone poteva interessare. Abbiamo incontrato la dottoressa XY, gli avvocati di strada che ci hanno spiegato un po' le procedure. È stato fatto un bel lavoro, non vedo i motivi di politicizzare, forse un po’ troppo, una proposta di legge che è di buonsenso e sono certo che questa maggioranza vorrà votare.
Abbiamo guardato anche, con l'ausilio degli uffici, le proposte di legge fatte da altre Regioni. Mi pare ovvio e scontato che se anche una Regione di centro-destra approva una legge, questa Regione ed anche la maggioranza hanno l’autonomia di fare delle valutazioni, magari, anche diverse da un’altra Regione sempre di centro-destra. Cercando di fare tutto un lavoro di buonsenso, abbiamo voluto arrivare all'approvazione di questa legge. Ringrazio i proponenti, i relatori di maggioranza e di minoranza e penso che arriveremo ad un'approvazione di questa norma e poi avremo modo di vedere, di valutare le applicazioni concrete nel singolo caso che ci verrà proposto anche con le clausole di valutazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. In questi giorni mi è capitato di vedere a Fermignano, nel mio Comune, una cosa che non avevo mai visto, almeno nel mio territorio, una persona senza dimora ha dormito per due notti consecutive sotto un terrazzo della mia città vicino al centro.
Ho avuto modo di pensare fattivamente a questa proposta di legge, che il Consigliere Mastrovincenzo ha portato in Commissione sanità, l’abbiamo discussa. Anche l'importanza di dover approvare una legge di civiltà, è un atto di civiltà, l’abbiamo detto tutti, si condivide pienamente, in un momento storico in cui queste espressioni di disagio sociale si cominciano a vedere anche in piccoli Comuni, anche in piccoli Paesi.
Giusto riuscire, attraverso i centri di ascolto, che hanno contatti con le persone senza fissa dimora … In Italia sono circa 30.000 le persone che sono andate nei centri d’ascolto, probabilmente i senza dimora sono molti di più, alcuni parlano di cifre che vanno dai 50.000 ai 90.000 in Italia, ma quelli che si sono riferiti e sono andati nei centri d’ascolto sono più o meno circa 30.000.
È giusto che i servizi sociali del Comune ed i centri di ascolto informino queste persone che è possibile, attraverso la giusta iscrizione all'anagrafe sanitaria, avere tutti i servizi gratuiti che ha un cittadino comune. Da medico di medicina generale posso dire che la nostra categoria storicamente ha sempre assistito gratuitamente queste persone che si si sono rivolte negli ambulatori, soprattutto nelle grandi città, nei piccoli Comuni questo fenomeno era estremamente marginale, oppure in passato non avevamo avuto occasione di vederlo, però, nelle grandi città c’è ed i medici di medicina generale hanno sempre assistito gratuitamente queste persone. È giusto anche che questa figura professionale abbia i giusti emolumenti nell'assistenza, è giusto anche nei confronti della categoria.
Dopodiché la cifra di 10.000 euro all'anno potranno sembrare anche pochi, ma è tutto da vedere, quanti si iscriveranno e quanto costeranno queste prestazioni , quindi una cifra che in futuro potrà anche essere rivista sulla base dei bisogni.
È giusto andare in questa direzione, è un atto di umanità ed è un passo verso una civiltà più compiuta della nostra società.
Bene chi l’ha proposta, ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo, i relatori di maggioranza e minoranza per le parole che dette e ringrazio il Presidente di Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Una proposta di legge a misura di civiltà, così l’ha definita il relatore di maggioranza, Consigliere Ciccioli, condivisa questa frase anche dal relatore di minoranza, Consigliere Carancini, e da me.
Una proposta di legge che estende la tutela sanitaria regionale anche alle persone senza dimora presenti su tutto il nostro territorio.
Voglio ricordare l'articolo 32 della Costituzione che afferma “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. La riforma del 2001 del Titolo V della Costituzione dà la possibilità, come sappiamo tutti, colleghi Consiglieri, alle Regioni di scegliere le proprie politiche della salute, ma la legge regionale n. 19 del 16 marzo 2000 stabilisce i requisiti e le modalità di iscrizione nell’anagrafe assistiti, restando esclusi dall'iscrizione nell'elenco i cittadini italiani senza fissa dimora, non rientrando in nessuna delle previsioni normative elencate.
Con questa proposta di legge si estende la tutela sanitaria regionale anche alle persone senza dimora presenti nella nostra regione. Anche il Parlamento europeo nel 2020 ha trattato l'argomento evidenziando che il problema delle persone senza fissa dimora è strettamente legato alle difficoltà di esercitare i propri diritti fondamentali, tra cui l'accesso all'assistenza sanitaria. Ricordo, ancora una volta, che con questa proposta di legge si garantiscono i diritti di tutta la collettività abbattendo degli ostacoli sociali e puntando a favorire il principio inviolabile dell’uguaglianza e del diritto alle cure.
Il gruppo regionale di Forza Italia anticipa già il voto favorevole e mi auguro che tutta l’Aula voti all'unanimità questa proposta di legge. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Con piacere ho sottoscritto questa proposta di legge a prima firma del Consigliere Mastrovincenzo. Nel merito non devo aggiungere nulla a quello che è stato detto, in particolare dal relatore di minoranza. Questa non è una legge, né di centro-sinistra né di centro-destra. E’ una norma giusta e necessaria, è un tema rispetto al quale non ci si poteva disinteressare.
Leggo nella scheda, che viene puntualmente presentata per tutte le proposte di legge, il richiamo all'articolo 35 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e alle risoluzioni del Parlamento europeo che invitano gli Stati membri a garantire parità di accesso ai servizi pubblici, quali: assistenza sanitaria, istruzione e servizi sociali.
Questo ci fa riflettere su un aspetto: che sarebbe stato compito dello Stato, del Governo nazionale intervenire in questa materia e prevedere l'iscrizione dei senza dimora all’anagrafe sanitaria nazionale. Era un dovere, non è stato fatto, è bene che lo faccia questa Regione, è un passaggio di civiltà, un atto di solidarietà, un atto necessario perché, come pure viene ricordato nella scheda, qui mi corre l'obbligo di richiamare l'articolo 32 della Costituzione quando dice che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Tutela della salute, come fondamentale diritto dell'individuo, ed interesse della collettività non sono disgiunti, il diritto da una parte, l’interesse dall'altro.
Se noi abbiamo questo articolo che ci impone determinati comportamenti, non è che dobbiamo legiferare o possiamo legiferare soltanto, come viene ricordato nella scheda, e su questo in parte dissento perché questa legge rientra nell'esercizio della potestà legislativa concorrente delle Regioni ai sensi dell'articolo 117, terzo comma.
Il diritto alla salute e la materia della salute è materia concorrente, ma non possiamo farlo solo per questo, noi dobbiamo farlo ... Questa legge adempie ad un dovere dell'istituzione Regione in assenza di un provvedimento che doveva essere in primo luogo dello Stato, perché l’articolo 32 prevede che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. Noi dobbiamo ricordare che la Repubblica siamo anche noi, perché la Repubblica è lo Stato, le Regioni, le città metropolitane, dove ci sono, le Province e i Comuni. Tutte queste istituzioni, sebbene con ruoli e funzioni diverse, costituiscono la Repubblica e quindi l'articolo 32 della Costituzione è precettivo anche nei nostri confronti.
Questa legge giusta, opportuna, per certi versi tempestiva non fa altro che adempiere al dettato costituzionale perché la Repubblica siamo anche noi, anche l'istituzione regionale.
Condivido tutto ciò che è stato detto. Per quanto riguarda le disposizioni finanziarie c'è un tema che va ribadito in quest'Aula: la Regione non solo fa gli atti di programmazione, di gestione attraverso la Giunta regionale, il Governo regionale, ma fa anche atti legislativi, che si devono dispiegare, vengono attuati dal Governo regionale e c’è il tema del finanziamento delle leggi. Questo è un tema che riguarda l'esecutivo, in particolare l'Assessorato al bilancio. Ci sono difficoltà evidenti, le ho attraversate anch'io, però noi, una volta per tutte, dobbiamo metterci in testa che le leggi devono essere finanziate e che va data priorità al finanziamento delle leggi, altrimenti l'attività dell'Assemblea legislativa diventa quasi inutile.
Questa legge è finanziata con 10.000 euro, posso anche condividere l'analisi del Consigliere Cancellieri, però, da una parte è evidente che sono un po’ poche euro per ogni anno, certo, deve essere verificato quanto è necessario. Però chiederei, non è possibile farlo oggi, magari alla fine dell'anno, in qualche provvedimento, di togliere dall'articolo 3, che dice “Per l'attuazione di questa legge è autorizzata, per ciascuno degli anni 2024 e 2025, la spesa massima”, la parola “massima”, perché mettendo la spesa massima sviliamo la portata di una legge di straordinaria importanza, di civiltà e doverosa. Non so se può essere fatto oggi attraverso un coordinamento formale, ma anche nelle prossime occasioni, togliere la parola “massima” perché svilisce la portata di questo importante provvedimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Ringrazio i Consiglieri che sono intervenuti finora, ringrazio i relatori, in particolare il Consigliere Carancini che ha ricordato quanto in questi anni ho insistito affinché questa proposta di legge arrivasse in discussione in Aula. Ringrazio il Presidente della Commissione, Consigliere Baiocchi, che mi aveva assicurato il passaggio in Commissione di questo testo normativo subito dopo l'estate, e così è stato, gliene do atto pubblicamente.
Ricordo che, insieme a tutto il gruppo consiliare del Partito Democratico, avevo presentato questa proposta di legge l'8 ottobre 2021, sono passati più di due anni, quindi è ormai maturo il tempo per una discussione in Consiglio.
Un atto che prova a dare una risposta concreta in termini di riconoscimento di diritti in ambito sanitario, sanciti dalla Costituzione, alle persone più fragili della nostra comunità.
Si sono citate varie cifre, la più probabile è che attualmente in Italia ci siano circa 96.000 persone, italiani che, avendo perso casa e residenza, non hanno più un medico di base e per curarsi, sono costretti a rivolgersi, quando lo fanno, direttamente alle strutture ospedaliere, ai pronto soccorso o ad ambulatori gestiti da medici volontari. La frequenza di queste situazioni purtroppo è aumentata, l’ha ricordato bene il Consigliere Carancini, negli ultimi anni anche a causa della crisi economica e sociale, soprattutto, poi, a causa della crisi pandemica. L’Alleanza contro la povertà delle Marche, recentemente, ha citato alcuni dati rilevanti per la nostra regione, nel 2019 erano 450 le persone che si rivolgevano ai centri di ascolto della Caritas, oggi sono 534 i senza fissa dimora che si rivolgono alla Caritas.
Un recente studio sulla salute dei cosiddetti “senzatetto” nei Paesi ad alto reddito ha evidenziato le maggiori criticità, anche in termini di salute, delle persone senza fissa dimora rispetto alla popolazione generale. Molto spesso i senzatetto presentano già a cinquant'anni quelle patologie cronico-degenerative che tipicamente insorgono verso i settant’anni. Hanno rischio di infezioni, soprattutto quelle dell’epatite C, HIV e tubercolosi, aumentato addirittura di circa 20/30 volte. Sono persone esposte ad un elevato rischio di eventi cardiovascolari in quanto, anche se tendenzialmente magri, fumano di più e presentano, quando ipertesi e diabetici, un peggior controllo di queste patologie. Hanno un rischio di morire, purtroppo, soprattutto prematuramente, aumentato esponenzialmente per cause che sono principalmente infezioni, infarto acuto del miocardio, abuso di sostanze.
Fino ad oggi, nelle Marche, i cittadini senza fissa dimora potevano rivolgersi solo alle strutture ospedaliere. Adesso avranno la possibilità di scegliere un medico di base: un passo avanti importantissimo nei confronti di chi vive in condizioni di fragilità, che potenzia notevolmente la medicina del territorio.
Una scelta di civiltà che colma un vuoto legislativo e che speriamo sia sanato anche a livello nazionale al più presto, poiché in Parlamento è in discussione uno specifico disegno di legge che ha presentato il nostro Deputato Marco Furfaro.
Oggi, a livello regionale, colmiamo una lacuna e introduciamo uno strumento necessario in ambito sanitario per eliminare disparità tra i cittadini, l’ha ricordato il Consigliere Cesetti, in piena sintonia con la nostra Costituzione che all'articolo 32 sancisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Una scelta finora già fatta da altre quattro Regioni italiane che hanno approvato leggi regionali in materia: Emilia-Romagna e Puglia nel 2021, Abruzzo e Liguria nel 2023.
Una scelta che assicura anche un approccio preventivo garantendo minor “carico” numerico alle strutture ospedaliere ed ai pronto soccorso.
Si è parlato di 10.000 euro, che sono sicuramente pochi, ma è chiaro che si registrerà un impatto considerevolmente positivo sulla spesa pubblica, un miglior impiego delle risorse pubbliche, dato che i costi a carico del sistema sanitario sarebbero molto più elevati se si lasciassero queste persone senza copertura del medico di base e le si costringesse a utilizzare, in caso di necessità, i servizi del pronto soccorso. Si stima infatti che il costo medio per singolo intervento è quasi triplo e, in alcuni casi, quadruplo rispetto al costo annuale di un medico di medicina generale per ogni paziente. È evidente però che una volta approvata questa legge dovrà essere attuata.
La Giunta regionale ha sei mesi di tempo per approvare i relativi provvedimenti di regolamentazione delle procedure. E su questo noi vigileremo e solleciteremo l'Amministrazione affinché sia una norma pienamente operativa nei tempi stabiliti e non rimanga solo carta.
È altrettanto evidente che, per garantire un accesso davvero universale alla salute pubblica, si renderanno necessarie anche azioni specifiche.
Qui rispondo alle sollecitazioni del Consigliere Ciccioli, che poneva delle criticità, si dovranno formare gli operatori pubblici e privati, a seconda del loro ruolo, tenendo presente il contesto di fragilità da cui gli utenti provengono. Si dovranno sensibilizzare le stesse persone senza fissa dimora, informandole sui diritti di cui sono titolari e occorrerà costruire una dialettica collaborativa e aperta al dialogo tra la “sfera pubblica”, gli enti del Terzo settore e l'associazionismo per rendere più efficaci gli interventi.
Voglio ringraziare l'Avvocato di Strada di Ancona, XY, che per primo mi segnalò questa grave lacuna del nostro servizio sanitario. Quella dell’Avvocato di Strada è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale incredibile che ha l'obiettivo di assicurare una tutela giuridica gratuita a tutte le persone senza fissa dimora che, finendo per strada, purtroppo, perdono i diritti dei quali hanno invece un grande bisogno, a partire dal diritto alla salute.
Un diritto fondamentale quello alla salute che non può essere negato a nessuno. Questa è la sanità che vogliamo: una sanità che garantisca assistenza e cura a tutti cittadini e le cittadine senza alcun tipo di distinzione; un servizio sanitario e un sistema di welfare da cui nessuno rimanga escluso.
È un provvedimento di cui sono particolarmente orgoglioso, ma di cui sono certo andrà orgogliosa tutta l'Assemblea legislativa delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Anche noi voteremo favorevolmente quest'iniziativa legislativa, ringrazio la IV Commissione ed ringrazio i proponenti.
Credo che questa legge sia la dimostrazione che quando arrivano delle proposte utili, anche la maggioranza è favorevole ad accoglierle.
È un atto di civiltà ed è bene che, tra l'altro, questa iniziativa sia divulgata, perché da quest’Aula consiliare non devono uscire solo le polemiche o le cose che non vanno, dobbiamo far uscire anche le cose buone che riusciamo a fare, altrimenti diamo sempre un messaggio negativo dell'istituzione.
Chiedo che anche gli organi di stampa consiliari di diffondere questa proposta e far vedere che il Consiglio regionale lavora anche per le persone che purtroppo hanno delle difficoltà, come i senza dimora. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa è una legge importante che rende giustizia ad un sistema che è imperniato non solo, come ha detto il Consigliere Cesetti, sul diritto fondamentale alla salute e al principio di eguaglianza, ma soprattutto allo spirito personalistico della nostra Costituzione, che si radica nell'articolo 2, il quale stabilisce che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, non del cittadino, e non è un caso che l'articolo 32 parli di diritto fondamentale degli individui e non dei cittadini.
Questo tema mette in fila tutta una serie di condizioni dal punto di vista costituzionale, perché i 10.000 euro sono coperti dal fondo del servizio sanitario nazionale, che è universale, per tutti.
Ringrazio i proponenti di questa norma, perché era una disfunzione che non conoscevo, né può essere una disfunzione, una lacuna ammissibile, proprio perché la legge n. 833 del 1978, che nasceva l'anno in cui veniva rapito e ucciso Aldo Moro, quindi una situazione di grande pericolo per il nostro Paese, sostituiva le assicurazioni sulla sanità con il principio universalistico del diritto alla salute e della gratuità del servizio stesso.
Rimediamo ad una lacuna che anche dal punto di vista dei provvedimenti amministrativi poteva essere colmata proprio perché il sistema costituzionale, il sistema del servizio sanitario nazionale deve portare a garantire questi principi.
Non è un caso che l'Assemblea legislativa delle Marche abbia provveduto in materia, la notizia viene tratta per strada, come ha detto il Consigliere Mastrovincenzo, e condivido anche quanto affermava il Consigliere Carancini sul tema della povertà. Come è evidente, questo tema per cui valgono i diritti dell'uomo, non la condizione di cittadinanza e di straniero. Alcuni giorni fa ho letto su un giornale, ed è stato criticato, che ogni individuo che non può pagare ha diritto, oltre alle cure sanitarie, a 50 litri d'acqua. La dignità dell'uomo si misura non solo con le cure sanitarie, ma anche con il cibo, un vestito, l'acqua. Quando la scorsa settimana abbiamo parlato di quello che sta avvenendo in Palestina, da cui traiamo due grandi lezioni, le tradizioni giudaico-cristiane che fondano le civiltà europee, le democrazie occidentali, i principi si consolidano perché c'è l'individuo, dentro quella striscia ci sono degli uomini che hanno diritto ad avere l’acqua, il cibo, un vestito, una casa, non c'è solo il diritto di reazione, la difesa lecita, prevista dallo Statuto dell'ONU, dello Stato d'Israele.
Questa è una norma legittima, sulla cui validità e legittimità nessuno può mettere alcun tipo di dubbio, proprio perché è la Costituzione della Repubblica che prevede che al centro del sistema ci sia l’uomo.
Grazie a tutti coloro che sono intervenuti, ai proponenti, al Consigliere Ciccioli, perché la Costituzione non si può richiamare solo il 2 giugno e il 25 aprile, la Costituzione deve essere vissuta ogni giorno. Questa è la bellissima manifestazione che viviamo nel più bel Paese del mondo, che ha dei diritti e li attribuisce ai suoi cittadini. Non dimentichiamoci mai, l’ha detto il Consigliere Carancini nel suo intervento, che il 17% degli italiani ha un'assicurazione per la salute, mentre in altri Paesi aumenta la differenza sociale tra chi si può curare e chi no. La difesa della legge 833/1978, dai principi costituzionali, fa sì che sulla sanità i riflettori debbano essere puntati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ribadisco quanto detto prima, cioè che il diritto alla salute deve essere garantito a tutti, quindi, anche in questa situazione molto particolare di persone che non hanno una residenza e non stabiliscono neanche un domicilio fisso, che già darebbe diritto all'iscrizione ad un medico di famiglia. Rispetto alla legge regionale del 16 marzo 2020 n.19 diamo una risposta, perché ogni cittadino deve avere pieno e incondizionato diritto di accedere alle cure, al pubblico servizio, alla tutela della salute della persona.
Stabilito questo, che è il principio generale, c'è il problema di queste persone che, come ho detto prima, è molto più complesso, questa è una pezza che mettiamo. Queste persone hanno uno stile di vita, alcune lo hanno scelto volontariamente perché c'è un disadattamento sociale, per altre c’è un disagio psicologico, psichico anche grave, c'è la tossicodipendenza, spesso alcuni sono stati espulsi dalla famiglia di origine, c'è l'alcolismo cronico, talvolta un crack economico. Mi viene in mente il caso di due persone della città di Ancona, uno vive nella sua barca al porto, l’altro, sempre nella zona del porto, in un camper, in condizioni abitative molto disagiate. Quando si passa a somministrare le cure, l'assistenza, il primo aspetto è che non c’è continuità. Capita che questi soggetti, per i motivi più disparati di salute organica o perché vengono condotte dalle forze dell'ordine o dalla pubblica assistenza, arrivino al pronto soccorso, poi hanno bisogno di una continuità nel loro aspetto sanitario, ma non c'è prosecuzione nelle cure che pur sarebbero nella loro disponibilità e potrebbero procedere. C'è un problema oggettivo dello stile di vita di queste persone e della non aderenza a condotte normative abituali. La risposta va data. Questa è una pezza, occorrerebbe cercare di rendere più incisivi i servizi socio-sanitari per cercare di prendere in carico queste persone con continuità. Spesso però questo cozza con lo stile di vita di cui ho parlato prima, cioè la persona volontariamente elude o non vuole avere un percorso sociale, di tipo sanitario e ci troviamo di fronte a problemi molto complessi, sia dal punto di vista etico che giuridico. Dal punto di vista etico: se una persona ha fatto questa scelta di vita e la vuole continuare, è giusto intervenire, interferire o meno? Dal punto di vista giuridico: possono essere somministrate obbligatoriamente le cure? Faccio un esempio vissuto: soggetto con disagio di disadattamento, diabetico, in crisi diabetica al pronto soccorso, inviato in consulenza ai servizi di salute mentale, si è rifiutato, non solo di essere seguito, ma di continuare le cure per la glicemia, che sarebbero indispensabili al suo benessere.
Questo è un tema aperto. I numeri che ho sentito prima: 96.000 in Italia, circa 100.000 persone, siamo di fronte ad un fenomeno, ancora non imponente come negli Stati Uniti, ma che ormai sta diventando massiccio. Ci sono alcune persone che, pur avendo possibilità di lavorare, non accedono al lavoro. Mi colpì molto una persona che dormiva all'esterno di un'azienda in cui c'era scritto cerchiamo lavoratori, lui non lavorava, non si poneva il problema di presentarsi all'azienda …

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi sembra doveroso ringraziare tutti gli interventi che si sono susseguiti e che hanno orientato verso la proposta di legge il proprio giudizio positivo. Dialogando con il relatore di maggioranza, ritengo che, in fondo, non siano decisive, importanti ma non decisive, le ragioni che portano le persone italiane a scegliere quel tipo di vita. Credo che sia molto importante, non a caso l’iscrizione è una facoltà come abbiamo già detto in sede di relazione, mettere in campo gli strumenti per poter gestire al meglio le libertà delle persone.
Non li abbiamo citati, ma un ruolo fondamentale in questa proposta di legge lo hanno certamente i servizi sociali dei Comuni che saranno gli strumenti, i fattori, le figure centrali per dare la possibilità, in assoluta libertà, lo ripeto ancora una volta, di poter scegliere e di avere quell'opportunità. È importante che la Regione Marche, come istituzione, abbia messo a disposizione un servizio, abbia deciso di accogliere, indipendentemente da quante saranno le persone che se ne vorranno avvalere.
Voglio precisare al Consigliere Baiocchi che non c'era alcuna polemica circa la circostanza citata, che è stata troppo in Commissione, è un'affermazione che riguarda la legge, il contenuto, non c'era nessuna indicazione.
Penso che anche il suggerimento del Consigliere Cesetti meriti una considerazione su un'eventuale modifica che noi potremmo andare a fare, perché scrivere in una legge come questa “massimo 10.000,00 euro”, davvero, è una contraddizione in termini, è un errore che anche a me era passato sotto traccia e che invece credo meriti.
Voglio ringraziare tutti gli altri Consiglieri, in particolare, il Consigliere Cancellieri, perché oggi approviamo una legge, apparentemente poco impattante, perché il suo intervento mi pare vada verso un'attenzione umana rispetto a vicende come queste, che possono apparire anche retoriche, ma non lo sono, se si vanno a vedere, si va a parlare con le persone che si nascondono sotto i terrazzi o all'interno dei luoghi dove stanno i bancomat, dormono lì dentro o all'interno di porticati. Credo che l’intervento del Consigliere Cancellieri, che ho molto apprezzato, ci dica: “Attenzione, non voltiamoci all'altra parte”, magari fino a oggi non ce ne siamo accorti o siamo restati indifferenti oppure siamo, giustamente, presi dalle nostre cose, ma c’è anche una piccola comunità che un Paese civile ha il dovere di attenzionare.
Ringrazio anche l'Assessore Saltamartini per il contributo dato. Dalle discussioni consiliari o istituzionali credo che occorra sempre trarre, non dico un insegnamento, ma almeno una riflessione, che è stata fatta anche da altri, dal Consigliere Rossi, dalla Consigliera Marcozzi, perché qualche volta in un'Aula come questa quello che si percepisce è la diffidenza reciproca rispetto ai contenuti che poi vengono approvati …

PRESIDENTE. Terminata la fase della replica dei due relatori, passiamo all’esame dell’articolato della proposta di legge n. 77
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Articolo 2.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Finisco due considerazioni che avrei voluto dire. Se quest’Assemblea legislativa, rispetto anche a provvedimenti più importanti, più impattanti, che non minano le indicazioni, i programmi, il diritto e il dovere di poter portare avanti il proprio programma, su alcune specifiche questioni … In questo caso, noi siamo la minoranza e l’appello rivolto in una discussione come questa è che non ci sia una pregiudizialità perché da parte della opposizione non sempre c’è strumentalità, anzi il tentativo di questo gruppo è stato costantemente quello di poter apportare.
Il rapporto fra i provvedimenti legislativi approvati, questo lo ritengo, tra l'altro, particolarmente importante, perché credo che quest’Assemblea legislativa possa costituire per i cittadini marchigiani un piccolo patrimonio in più rispetto a quello che normalmente avviene.
Voteremo favorevolmente anche questo articolo. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Abbiamo parlato di una legge di civiltà, voglio ringraziare il proponente, come prima firma, il Consigliere Mastrovincenzo, il nostro gruppo, il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli ed il relatore di minoranza Consigliere Carancini; un grazie anche al Consigliere Baiocchi, che ha tirato fuori una proposta di legge del 2021, forse anche con un atto di coraggio.
Questo gruppo ha presentato 60 proposte di legge e ogni tanto rimangono sedimentate, forse per le questioni che dicevamo, qualche pregiudizio, qualche speculazione, invece no, lo vedremo forse nelle prossime riunioni di Commissione, ci sono proposte che vanno nel verso di mettere quest’Assise nelle condizioni di dare un contributo vero.
Questa volta lo facciamo su un tema che è rimasto a latere di questa società, lo ha fatto il sistema sanitario nazionale, l'abbiamo fatto noi con la competenza che ci spetta, che forse, non ha avuto mai l'occhio adeguato. Ricordo che forse nel marzo 2018, in una città si aprì un ambulatorio dedicato a un medico che era scomparso in maniera tragica “Laboratorio Maundodè” aperto dalla Caritas diocesana di Senigallia, rivolto a tutti quelli che non avevano, per mille ragioni, la possibilità di iscriversi all'anagrafe sanitaria nazionale e apriva uno spaccato che oggi è diventato elemento di attenzione, di preoccupazione, perché si diventa poveri immediatamente, al margine di questa società in pochissimo tempo. Ricordo il film di Muccino “Alla ricerca della felicità”, parlava di una storia vera in America, quella che ha ricordato con i numeri il capogruppo di Fratelli d'Italia Consigliere Ciccioli, ma che oggi invece diventa un pezzo di questa società.
I ceti che erano strutturati, le certezze alle quali eravamo abituati…, per mille ragioni, anche quella di un’azione volontaria, rimaniamo per un attimo fuori dal sistema e ci troviamo da una situazione di normalità a quella del disagio, del margine, della disperazione ed è terribile, perché un professionista che non riesce a pagare il mutuo, un negoziante che ha una crisi coniugale, una persona che perde il lavoro o che si ammala non può accedere alle cure viene messo al margine e nessuno accende il faro e, improvvisamente, tante piccole realtà, ci accorgiamo che ci sono i senzatetto e che sono gli ultimi.
Oggi proviamo a fare quella medicina del territorio …, se non è questa che si prende carico dell'ultimo, che è abbandonato e attende solo di morire perché nessuno se ne occupa. Penso che oggi diamo un senso al nostro lavoro, il vero senso, e ringrazio anche l'Assessore Saltamartini per le sue parole, perché quando non ci sono le tensioni, le speculazioni reciproche, forse facciamo qualcosa di importante per questa comunità. Il voto…

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Presidente del gruppo Lega Consigliere Marinelli per avermi delegato ad esprimere il voto favorevole su questa proposta di legge.
Approfitto per fare alcune considerazioni in merito a questa proposta, avendo partecipato ai lavori di Commissione.
Come gruppo Lega siamo partiti con un approccio pragmatico, momenti in cui bisogna guardare i diritti. Dagli approfondimenti che abbiamo fatto in Commissione, nonostante i tecnici che hanno partecipato ci abbiano messo di fronte alle difficoltà operative dell’applicazione di questa legge, abbiamo seguito i principi di cui ha parlato l'Assessore.
Abbiamo ritenuto che, al di là dell’operatività e della concretezza che vedremo poi sul campo con l’applicazione della legge stessa, e saremo in grado insieme di fare una valutazione, i diritti dell’uomo, a cui ha fatto riferimento l'Assessore Saltamartini, fossero da accogliere positivamente e per questo ringrazio anch'io i presentatori.
Abbiamo colto come maggioranza quei principi, a cui ha fatto riferimento l'Assessore Saltamartini, come principi di civiltà e per questo abbiamo voluto dare un segnale positivo su una legge che ci consente anche stamattina di fare tra di noi, maggioranza e opposizione, un dibattito costruttivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono l’unica del mio gruppo che non ha sottoscritto questa proposta di legge e volevo che rimanesse agli atti che non è che non l’ho sottoscritta perché non la condivido, anzi sono molto soddisfatta, ma per un potenziale conflitto di interessi che avrei, avendo un fratello che è medico di medicina generale. Tutto qui. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia alla legge. Ci siamo dati delle scadenze, entro sei mesi la Giunta dovrà normarla per mettere nelle condizioni di applicarla in quanto ha dei criteri generali e, successivamente, una relazione per verificare le eventuali criticità e magari integrarla con regole più puntuali, funzionali ed efficaci all'obiettivo.
Voto favorevole convinto da parte di tutto il gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio unirmi ai ringraziamenti per questa proposta di legge, che voterò favorevolmente, nei confronti del primo firmatario Consigliere Mastrovincenzo, di tutto il Gruppo PD.
Ringrazio i relatori per il lavoro che hanno proposto in quest'Aula oggi, ringrazio il Presidente della Commissione, tutta la Commissione sanità e l'Assessore, che ha speso belle parole nei confronti di questo atto.
Penso che oggi voteremo all'unanimità qualcosa di utile per la nostra collettività. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Nell’intervento ho già anticipato il voto favorevole di Forza Italia, un atto di civiltà importante sul quale c’è il voto favorevole dell’Aula.
Ringrazio il primo firmatario Consigliere Mastrovincenzo per aver presentato questa rilevante proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 77. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 58
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Assestamento del bilancio pluriennale 2023/2025 del Consiglio – Assemblea legislativa regionale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 58 dell’Ufficio di Presidenza. La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, questa proposta di atto amministrativo apporta sia le variazioni allo stato di previsione delle entrate e della spesa del bilancio vigente, derivanti dal recepimento delle risultanze del rendiconto generale della gestione dell'anno 2022, che le altre variazioni necessarie all'adeguamento degli stanziamenti secondo i fabbisogni segnalati dai dirigenti. L'assestamento, inoltre, dà atto del permanere degli equilibri generali di bilancio.
La struttura contabile dell'assestamento riflette quella del bilancio di previsione, articolandosi in titoli e tipologie di entrata e per missioni e programmi di spesa, e apporta, in primo luogo, le variazioni derivanti dal riaccertamento ordinario dei residui, approvato con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 331/112 del 28 aprile 2023 e del rendiconto dell'Assemblea legislativa regionale approvato con atto amministrativo n. 52 del 27 giugno 2023 e dell'assestamento regionale approvato con legge regionale n. 16 del 26 ottobre 2023.
Nello specifico vengono aggiornate le seguenti voci: l'ammontare dei residui attivi da riportare nel bilancio di previsione 2023/2025 annualità 2023 è pari ad euro 3.647,31; l'ammontare dei residui passivi da riportare nel bilancio di previsione 2023/2025 annualità 2023 è pari ad euro 797.292,21. Il fondo di cassa al primo gennaio 2023 è pari ad euro 3.100.324,69; il fondo pluriennale vincolato relativo ad obbligazioni in scadenza nell'esercizio 2022 è quantificato in euro 1.062.691,64 di parte corrente. Il risultato di amministrazione 2022 pari ad euro 1.243.988,15 è così composto: euro 20.000 riferite al fondo contenzioso, euro 203.563,62 destinate al fondo indennità fine mandato per un totale di euro 223.563,62 ricompreso nell'elenco delle risorse accantonate; euro 544.374,08 riferite ai fondi provenienti da Agcom per l’esercizio delle funzioni delegate del Co.re.com. La somma è stata iscritta al capitolo “Altri beni di consumo per le funzioni delegate del Co.re.com.” come indicato dalla Relazione sul rendiconto del Consiglio regionale per l'anno finanziario 2019 rilasciata dal Collegio dei revisori in data 13 giugno 2020. In entrata la somma è compresa nell'Utilizzo avanzo di amministrazione; euro 476.050,45 di avanzo libero da versare alla Regione.
Con l'assestamento di bilancio pluriennale 2022/2024 si è provveduto, alla luce di nuovi fabbisogni ed economie segnalate dai dirigenti consiliari, ad apportare modifiche alle missioni e programmi. Si segnala che la Regione Marche a seguito dell'approvazione dell'assestamento (legge regionale n. 16 del 26 ottobre 2023) ha previsto un ulteriore trasferimento a favore del Consiglio per euro 838.944 secondo le indicazioni dell'Ufficio di Presidenza. La suddetta somma è stata iscritta nei capitoli della Missione 1 Programma 1 in particolare per far fronte alla restituzione delle trattenute per il trattamento previdenziale articolo 7 ter legge regionale 23/95 e alle richieste degli Organismi di garanzia, in particolare il Garante e la Commissione per le Pari Opportunità.
Con la proposta di assestamento le variazioni complessive di entrata ammontano complessivamente ad euro 2.082.932,15 (euro 1.243.988,15 riferito al risultato di amministrazione 2022, euro 838.944 di maggiori trasferimenti approvati con la citata legge regionale n.16). Il fabbisogno del Consiglio regionale-Assemblea legislativa approvato con deliberazione amministrativa n. 46 del 28 dicembre 2022 ammontava per il 2023 ad euro 21.865.991 comprensivo dei Fondi per gli organismi di garanzia. Il bilancio in assestamento aumenta di euro 838.944, per effetto dell'assestamento regionale (euro 708.944 per il funzionamento del Consiglio, euro 80.000 per il Garante regionale dei diritti della persona, euro 50.000 per la Commissione Pari Opportunità).
Complessivamente, con la proposta di assestamento consiliare vengono apportate variazioni allo stato di previsione della spesa per complessivi euro 2.082.932,15, così suddivise: Missione 1 Programma 1 Organi istituzionali: la variazione complessiva di euro 2.082.932,15 è così ripartita: euro 476.050,45 di avanzo libero da restituire alla Regione; euro 203.563,62 di integrazione al capitolo dell'indennità di fine mandato; euro 544.374,08 di iscrizione dell'avanzo vincolato 2022 ai capitoli assegnati al Co.re.com. per l'esercizio delle funzioni delegate; euro 708.944,00 per la restituzione delle trattenute per trattamento previdenziale agli ex Consiglieri che hanno fatto richiesta; euro 80.000 ai capitoli assegnati al Garante dei diritti alla persona; euro 50.000 ai capitoli assegnati alla Commissione Pari Opportunità.
Sono stati adeguati i capitoli riferiti al fondo, mi riferisco a Missione 1 Programma 10 Risorse Umane, per la produttività collettiva del comparto secondo gli aumenti contrattuali del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro. La maggiore spesa di euro 149.899,86 ha trovato copertura nel Fondo spese obbligatorie per euro 110.000 e per la restante parte dal capitolo delle retribuzioni dei dipendenti grazie alle economie che si sono generate per le cessazioni in corso d'anno di personale collocato a riposo e dal fondo per le posizioni organizzative.
Anche i capitoli dei fondi per la dirigenza a tempo determinato e indeterminato sono stati variati con modalità compensativa, fermo restando il totale.
Missione 1 Programma 3 Gestione Economica finanziaria programmazione e provveditorato: la variazione complessiva di euro 5.000 in aumento per finanziare il capitolo di acquisto altre attrezzature (voce in conto capitale) è stata finanziata completamente dal capitolo acquisto mobili, il cui capitolo è iscritto nella Missione 5 Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali.
Missione 20 Fondi e Accantonamenti: la variazione complessiva per effetto del rendiconto ammonta ad euro 223.563,62 così suddivisa: euro 20.000 Fondo spese legali; euro 203.563,62 Fondo fine mandato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questo assestamento di bilancio del Consiglio regionale, come noto, è un adempimento necessario perché recepisce le risultanze dell'anno precedente, i residui, il fondo pluriennale vincolato e la giacenza di cassa, anche per verificare la sussistenza degli equilibri di bilancio. Oltre a questo, vengono approvate delle variazioni derivate dalle indicazioni dei dirigenti delle strutture in base all'evoluzione annuale della spesa e dall'Ufficio di Presidenza che propone questo atto all’Assemblea.
Come sappiamo, con l'assestamento del bilancio regionale che abbiamo votato lo scorso 24 ottobre sono stati disposti nuovi trasferimenti al Consiglio regionale per oltre 838.000 euro. Questa integrazione, oltre a far fronte con 708.000 euro alle spese riferite al trattamento previdenziale di alcuni ex Consiglieri, sono destinate per 80.000 euro al finanziamento dell'attività del Garante e, come ha detto il Consigliere Pasqui, 50.000 euro alla Commissione Pari Opportunità. Questi organismi arrivano a gestire nel 2023 trasferimenti rispettivamente: 230.000 euro il Garante e 150.000 euro la Commissione Pari Opportunità, a fronte di trasferimenti che lo scorso anno, con l'assestamento 2022, ammontavano a 97.850 euro (quello che oggi è 230.000 euro) e a 100.000 euro (quello che oggi è 150.000 euro). Somme più che raddoppiate nel caso del Garante ed aumentate del 50% nel caso della Commissione, che, comunque già nel 2022 aveva ottenuto risorse più che raddoppiate rispetto al 2021. Sono organismi che in questa legislatura sono sostenuti con stanziamenti estremamente più significativi rispetto a quelli della scorsa legislatura. Rapportando addirittura con i dati del 2019, ci accorgiamo che quest'anno gli stanziamenti sono triplicati, sia per quanto riguarda la Commissione Pari Opportunità che il Garante. Infatti, il finanziamento del Garante era pari a circa 63.000 euro, a fronte degli odierni 230.000 euro, mentre quelli della Commissione Pari Opportunità ammontavano a 51.000,00 euro, a fronte dei 150.000 euro di oggi. Mi auguro che queste risorse in più producano dei significativi effetti in termini di attività istituzionali dei due organismi di garanzia.
Un'altra osservazione che mi sento di dover condividere con l'Aula riguarda l'aumento delle somme destinate alle compartecipazioni. Già si partiva con l’anno 2023 con uno stanziamento di 438.000 euro, quasi raddoppiato rispetto all’inizio dello scorso anno, quando erano stati stanziati 226.000. Con questo assestamento lo stanziamento aumenta di un terzo rispetto a quello dell'inizio dell'anno, con un incremento di 146.000. Parliamo di un totale di 580.000 euro che nel bilancio complessivo dell'Assemblea vengono destinati alla partecipazione finanziaria di varie iniziative sul territorio.
Voglio evidenziare che queste cifre sono nettamente superiori alla precedente legislatura, raffrontati i dati del 2023 con quelli del 2019 si nota che lo stanziamento assestato per la compartecipazione è più che raddoppiato, dai 250.000 euro del 2019 ai 584.000 euro di quest’anno. Il tema è che sembra quasi che l'Assemblea legislativa, e questa è una cosa che noi abbiamo evidenziato più volte, voglia sostituirsi alla Giunta regionale nel sostenere iniziative, manifestazioni, tanto che questo canale di partecipazione dell'Assemblea pare essere diventato il ripiego per il finanziamento di iniziative che l'esecutivo non riesce a finanziare per scarsità di fondi a disposizione. Rischiamo una distorsione del sistema di sostegno regionale a iniziative, manifestazioni, sistema di sostegno che dovrebbe rispondere ad una logica di interventi che porta avanti l'esecutivo regionale. Questa distorsione è tanto più inopportuna alla luce dei criteri di assegnazione delle compartecipazioni del Consiglio, approvati con un nostro voto contrario a luglio. Come più volte evidenziato durante la discussione dell'Ufficio di Presidenza, i nuovi criteri lasciano ampio margine a decisioni all’organo politico a discapito, secondo noi, di una quantificazione del contributo sulla base di punteggi che potrebbe attribuire l'ufficio competente, riferiti a parametri oggettivi sulla qualità delle iniziative.
Voglio aggiungere una osservazione relativa agli encomi, anche se esula dall’assestamento in senso tecnico, ma riguarda iniziative e decisioni assunte dall'Ufficio di Presidenza. A marzo è stato approvato un disciplinare per il conferimento degli encomi da parte dell'Assemblea legislativa con modalità che non condividiamo, perché i criteri sono talmente generici che rischiamo di sminuire il prestigio di questo riconoscimento, che dovrebbe comunque riferirsi a comportamenti ed iniziative eccezionali, senza nulla togliere al merito dei soggetti ai quali gli encomi sono già stati assegnati o verranno assegnati.
Alla luce delle scelte finanziarie che ho riportato in questa brevissima relazione, riteniamo di dare, comunque, un voto contrario in quanto riteniamo che ad oggi le risorse nel bilancio dell'Assemblea legislativa, quindi, a disposizione dell'Ufficio di Presidenza, del Garante e della Commissione Pari Opportunità, siano eccessive se andiamo a confrontarle con le risorse a disposizione nei bandi della Giunta, dove molto spesso ci si ritrova con graduatorie non finanziate, che vengono finanziate solamente a fine anno per carenza di risorse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per sottoscrivere totalmente la relazione del Consigliere Biancani, che condiviso totalmente
Vorrei sottolineare alcuni passaggi, a partire dall'ultimo relativo al nuovo istituto dell'encomio che, onestamente, mi lascia molto perplesso e ancor più perplesso perché, l’ha detto bene il Consigliere Biancani, viene assegnato con criteri generici, che sono a mio parere censurabili, mentre dovrebbero essere assegnati solo a situazioni davvero eccezionali e meritevoli di questo riconoscimento.
Una ulteriore precisazione la voglio fare rispetto a una spesa effettuata di recente ed a mio parere veramente fuori dal mondo, 12.140 euro utilizzate per comprare una scultura, così detta inclusiva, che non può essere depositata al Palazzo delle Marche, perché troppo pesante e ora sta addirittura a Servigliano. Questa è stata una scelta a mio parere immotivata, molto dispendiosa, che, peraltro, ha comportato la mancata prosecuzione di un progetto molto meno dispendioso e molto più significativo, quale il progetto delle Pietre d'inciampo, che, ricordo a tutti, avevamo anche inserito in una legge e che non è stato mai portato avanti.
Chiudo con la cosa più importante, l’ha detto bene il Consigliere Biancani, sottolineando come rispetto al 2019 si siano più che raddoppiati i finanziamenti, le risorse per le compartecipazioni, parliamo di 584.000 euro, una cifra spropositata, mentre nel 2019, è stato l'anno in cui si è speso di più, è stata di 250.000 euro. Sottolineo che nella precedente legislatura si davano compartecipazioni al massimo di 2.000 euro per progetti di particolare rilevanza e significatività di carattere culturale, sociale, che coinvolgessero, magari, il tema della memoria, della pace, dei giovani, della disabilità. Qui vedo cifre incomprensibili sugli atti dell'Ufficio di Presidenza, prendo solamente le ultime scelte di ottobre, degli ultimi mesi: alla Pro Loco di Cessapalombo per “Antichi sapori e ricchezze del bosco” 4.000 euro, alla Sagra della Vernaccia di Serrapetrona 3.000 euro, 4.500 euro all’Associazione Hockey di Potenza Picena. Una cosa che fa impallidire la famosa tabella E del bilancio regionale, quelle sono quisquilie a confronto di queste cifre. 4.000 euro per il Circolo culturale Accademia del vivere divino di Osimo, Mind festival di Montecosaro 5.000 euro, Pro Loco di San Severino 4.000 euro, FiuminArte – Festival di Arte Circense 4.000 euro, potrei proseguire tutta la giornata.
Credo che queste siano cifre che chiamano a responsabilità, voi per primi dell'Ufficio di Presidenza.
Sono contento che i Consiglieri del Partito Democratico votino contro queste delibere, perché trovo davvero censurabili queste scelte. Vi invito a pensare che questi sono soldi pubblici e non possono essere distribuiti a pioggia senza criteri stringenti come era una volta, adesso si danno con criteri molto più aperti, senza seguire logiche di rigore che un buon padre di famiglia dovrebbe sempre seguire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio i relatori, soprattutto quello di minoranza, per la relazione che hanno fatto in Aula. Soprattutto, dopo la carrellata delle voci di una tabella E che compare anche nell’assestamento del Consiglio regionale, come Gruppo del Movimento 5 Stelle esprimeremo un voto negativo nei confronti di quest’atto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ribadisco il nostro voto contrario alla luce della mia relazione e dell’intervento del Consigliere Mastrovincenzo, ma, soprattutto, alla luce di un atteggiamento, non solo legato ai patrocini, che sono esorbitanti rispetto a quello che veniva fatto storicamente.
Al di là di questo, ritengo che le cifre che vengono stanziate siano eccessive. Ma anche voglio sottolineare le risorse quasi triplicate sia al Garante e, soprattutto, alla Commissione Pari Opportunità, due istituzioni che si vanno ad accavallare, in particolar modo la Commissione Pari Opportunità, nel sostenere iniziative per un valore complessivo di 150.000 euro. Finanziamenti che non si erano mai visti per iniziative che dovrebbero essere principalmente di formazione e relative a tematiche legate al mondo femminile. Non penso che l'Assessore Biondi abbia 150.000,00 euro di risorse a disposizione per portare avanti le politiche legate alla donna. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 58. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 372
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marinelli, Rossi, Marcozzi
“Interventi a favore delle aree interne delle Marche”

Mozione n. 378
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Piano nazionale di ripresa e resilienza”

Interrogazione n. 935
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Case di comunità ed ospedali di comunità a rischio realizzazione”

Interrogazione n. 938
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Finanziamenti PNRR – M6C1 - case della comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali Regione Marche”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 372 dei Consiglieri Latini, Ciccioli, Marinelli, Rossi, Marcozzi la mozione n. 378 dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, l’interrogazione n. 935 della Consigliera Ruggeri, l’ interrogazione n. 938 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In merito a queste due interrogazioni devo riferire al Consiglio che nella nostra Regione non c'è nessun pericolo di tagli agli investimenti previsti dal PNRR sulla sanità territoriale, in particolare sulla realizzazione delle COT, dei nuovi ospedali di comunità e delle 29 case della salute, tant'è vero che, sulla base dei documenti di finanza che sono stati approvati qui in Regione, sulla base di fondi che sono stati reperiti a livello ministeriale, tutti i procedimenti stanno proseguendo verso l'appalto, la progettazione.
Questo momento posso solo dire che il procedimento per la realizzazione delle opere legate al PNRR è oggetto di una valutazione giornaliera da parte del Ministero ed è presente nel sistema una piattaforma per cui tutti gli inserimenti avvengono giorno dopo giorno, in più c'è una struttura che è stata affidata al Direttore del Dipartimento salute, dottor XY, che monitora giorno per giorno questo aspetto.
Quindi, tramite 14 milioni che sono stati rinvenuti nel bilancio della Regione e mediante il reperimento di ulteriori risorse ministeriali, tutto il progetto PNRR per le Marche, quindi le 15 COT, i nuovi ospedali di comunità e le 29 case della salute sono tutte finanziate.
Il problema legato alla realizzazione di queste strutture è connesso al tema delle risorse. Come sappiamo, il Piano PNRR nasce nel post Covid dalla necessità di coprire le lacune della medicina del territorio, l’affollamento dei pronto soccorso. Problema questo che viene compendiato in un atto parallelo, gemello al decreto ministeriale n. 70 del 2015, che è il decreto ministeriale n. 77 dello scorso anno, che presenta questa profonda lacuna, per cui si realizzano le strutture, ma le Regioni non sono autorizzate ad assumere in aumento del tetto di spesa neppure un infermiere, neppure un operatore sanitario. E questa fu la ragione per cui il Gabinetto Draghi vide negato il concerto da parte delle Regioni, in particolare da parte del Presidente della Regione Campania, che negò al Gabinetto Draghi il concerto. Il Governo emanò il provvedimento, il decreto ministeriale n. 77, senza il concerto del Regioni.
Ci troviamo in presenza di un percorso che deve chiudere tutti i lavori entro la data stabilita dall'Unione Europea, il 2026, e se una sola di queste strutture non dovesse essere realizzata precluderebbe da parte dell’Unione Europea la liquidazione dei fondi che, come sappiamo, in parte sono a fondo perduto, in parte sono dei prestiti concessi al nostro Paese.
C'è da tener conto al riguardo del fatto che quando è stato redatto il decreto ministeriale n. 77 sulle indicazioni del Piano europeo “Next generationEU”, si prevedeva che il percorso sanitario si identificasse principalmente nelle cure domiciliari, oltre alle cure domiciliari ci dovevano essere le case di comunità, gli ospedali di comunità e per le patologie croniche l'assistenza domiciliare integrata. Sempre nella milestone del PNRR era previsto che le Regioni, che avevano un'assistenza domiciliare integrata inferiore al 10%, dovessero provvedere assumendo nuovi infermieri, nuovo personale. Tuttavia, per l’assunzione di questo personale non veniva incrementato il fondo e le Regioni non potevano essere autorizzate a superare il tetto di spesa.
Tutti questi problemi si collegano ad un ulteriore tema, che non è stato affrontato né dai governi precedenti, né per il momento dall'attuale esecutivo. Quando si parla di sanità…

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ero particolarmente interessata alla parte che è stata tagliata, perché lei ha detto che non l’hanno fatto prima e che non lo stanno facendo neanche adesso, dopo mi dirà cosa.
In parte l’Assessore aveva già risposto a questa interrogazione durante il Consiglio di approfondimento sul PNRR, prendendo all'epoca, anche in maniera molto veemente, ricordo, un impegno politico, dicendo che nelle Marche non sarebbero state ridotte le nostre 29 case di comunità, i 9 ospedali di comunità, le 15 centrali operative territoriali, che sono previste ad oggi. Sono all'opposizione, Assessore, resto un po' dubbiosa, perché non sempre gli impegni che avete preso siete riusciti a portarli avanti - adesso non vorrei mettere il dito nella piaga, anche ieri ne abbiamo parlato nel Consiglio monotematico a Pesaro - come le indicazioni di riaprire i piccoli ospedali, impegno che sappiamo non essere stato mantenuto, come tante altre piccole e grandi cose che riguardano soprattutto la sanità e che ci portano a dubitare di quanto lei ha affermato sia oggi che la volta scorsa.
Comunque, resta il fatto che da parte del Governo c'è stato un taglio inevitabile perché ha deciso di ridurre le case di comunità di 414 unità e di ridurre gli ospedali di comunità a 304 (prima a livello nazionale dovevano essere 400) e le COT da 600 a 524.
Ha detto che siete intervenuti in fase di assestamento mettendoci 14 milioni di euro di tasca nostra, però questo resta comunque un danno per la Regione Marche, perché quei soldi sono stati dirottati da altre strutture che ad oggi sono a zero o quasi. Quando la coperta è corta, se la si tira un po' di qua, un po' di là, resta fuori la testa o restano fuori i piedi.
Su questo punto è innegabile la responsabilità del centro-destra, perché queste scelte sono state fatte a livello nazionale e a ricaduta sono arrivate anche nella nostra Regione. Voi state provando a metterci una toppa, verificheremo se così sarà, ce lo auguriamo per noi marchigiani, però nello stesso tempo abbiamo tolto e dirottato delle risorse da altre strutture, pare che questo slittamento di 14 milioni sia è avvenuto in fase di assestamento sull’INRCA. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. È la stessa di prima, però su alcuni punti precisi non mi è stato risposto precisamente perché l’interrogazione chiede, lascio la premessa in quanto il tempo non me lo consente, lo stato dell'arte delle procedure, dei progetti e delle gare con riferimento alle case della comunità (distinte tra edificare e da ristrutturare), agli ospedali di comunità (distinti tra da edificare e da riconvertire) e alle centrali operative territoriali da realizzare nel territorio regionale; l'incidenza nelle Marche della revisione del PNRR; se e come si intendono riprogrammare gli interventi; quali progetti ed iniziative si intendono mettere in atto per scongiurare il ricorso ai privati.
Mi riporto anche a quanto dice la Corte dei Conti in sede di parifica, la quale evidenzia che, per quanto riguarda la missione 6 Salute, non è previsto alcun definanziamento dei due componenti in esse incluse, ma si attende una rimodulazione del numero dei progetti previsti negli interventi”, dice anche che c'è un'interlocuzione in sede di Conferenza delle Regioni tra lo Stato, il Governo e le Regioni stesse.
Secondo me Regione Marche in quella sede avrebbe dovuto e dovrebbe far valere quelle che sono le esigenze della nostra regione per quanto riguarda i tagli della medicina territoriale, che non credo siano sopportabili dalla nostra comunità regionale, Su questo i ritardi sono evidenti, anche rispetto alle strutture che sono finanziate. Do atto all’Assessore Saltamartini di aver sempre risposto puntualmente, ma questo non l’hanno fatto gli operatori delle Aziende sanitarie territoriali. Cito per tutti Montegiorgio, in cui è stato finanziato da noi un intervento per 4.100.000 euro, doveva terminare il 31 dicembre 2022 e ad oggi sono appena iniziati i lavori, addirittura, si paventa lo spostamento di alcuni servizi, che abbiamo già detto non si devono toccare, e lo ribadisco. Assessore, mi raccomando intervenga. Ha detto che non si toccano, perfetto, ne prendo atto, lo dirò anche stasera. Lo ringrazio perché, come ho detto a quelli là, se provano a toccarli, io li denuncio penalmente per interruzione di servizio. Grazie.

PRESIDENTE. La mozione 372, che porto alla vostra attenzione, è rivolta soprattutto alle aree interne delle Marche e si propone, in qualche modo, non solo di porre una peculiare attenzione, una lente di ingrandimento, su questa importantissima zona del nostro territorio, della nostra comunità, ma anche di incanalare una serie di iniziative che possono, non solo promuovere lo sviluppo delle aree interne delle Marche, il benessere delle stesse, ma porre al centro un tema principale per il nostro futuro, cioè ridurre le disuguaglianze territoriali che emergono sempre di più rispetto al passato, quindi, favorire una par condicio per quanto riguarda la qualità della vita delle nostre comunità locali, che passano in maniera diversa ormai tra una valle e l'altra.
Gli interventi che in questa mozione intendo proporre sono legati a progetti di sviluppo locale, investimenti in infrastrutture, su cui la Giunta Regione Marche si sta fortemente impegnando, e anche interventi di servizi pubblici legati anche a quello che oggi è un possibile strumento di riduzione delle disuguaglianze, cioè l'innovazione, che corre per quanto riguarda gli aspetti più importanti sul digitale, sulle intelligenze che possono essere utilizzate in ogni parte del nostro territorio, all'imprenditoria locale, che ha una forte caratterizzazione di originalità marchigiana, fra una tradizione che tiene sempre ferma l'imprenditoria nelle sedi in cui ha sviluppato la propria attività, una grande lungimiranza che porta i propri prodotti su scala mondiale.
La promozione del turismo, la valorizzazione delle risorse naturali e culturali delle nostre aree, che si lega direttamente al turismo, ne sono la prova anche le ultime iniziative che si sono svolte nell'entroterra pesarese.
Tutte queste situazioni sono però caratterizzate dalla necessità di ripensare, nell'ottica dei prossimi anni e per le future generazioni, gli aspetti principali da non perdere perché il rischio è l'evaporazione dei nostri sforzi per un calo demografico, per una minore capacità di attrazione dal punto di vista della residenzialità rispetto ai grandi punti infrastrutturali urbani, di metropoli o di città metropolitane. Tutto ciò potrebbe rendere vano l'obiettivo che si pone la Regione Marche e credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che occorra porre sforzi adeguati.
La presente mozione indica una serie di azioni, solo a titolo di esempio, non vuole essere esaustiva, né limitativa di altre, da porre in essere tramite una stretta collaborazione fra la filiera istituzionale della Regione e le filiere degli enti locali, che sono molto interessati a questo aspetto, soprattutto per la ripresa della loro posizione come punto finale delle istanze di ogni singolo cittadino, di ogni singola comunità, di ogni singola associazione, che vuole mantenere quella originalità marchigiana che non trova uguali.
Le iniziative sono volte ad attrarre nuovi investimenti, che molto spesso abbiamo scambiato per una modernità artificiale, uno stravolgimento del panorama; in qualche modo intervenire senza tener conto delle realtà esistenti, mentre gli investimenti che queste situazioni, soprattutto queste aree interne, devono in qualche modo poter ricevere, sono interventi che in maniera dolce si inseriscono a supporto delle loro eccellenze, che quindi sono le eccellenze della nostra regione. Regione costituita da un grande complesso di tradizioni, cultura, impegno per quanto riguarda il mantenimento dei frutti dell'enogastronomia e anche, non per ultimo, un'imprenditoria artigianale che nell'Appennino, nelle aree montane, non ha avversari per quanto riguarda l'originalità degli stessi.
Attraverso la mozione si viene a fornire un quadro strategico che indirizzi in maniera specifica ed efficiente le sfide che le nostre aree, la nostra comunità, la Regione Marche devono promuovere per mantenere uno sviluppo che, prima ancora che sociale, economico, sia in qualche modo sostenibile e tenga conto della nostra tradizione che guarda con forza e certezza al futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Credo che non sia mai inutile discutere e confrontarsi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, in particolare sullo stato di attuazione, sull'importanza e, soprattutto, su quello che sta accadendo a proposito di quello che può essere considerato da molti uno degli strumenti fondamentali e più importanti per il Paese Italia dopo la seconda guerra mondiale.
Una massa di risorse incredibile, oltre 200 miliardi, il primo Paese europeo, che fa parte dell'Unione europea, cioè l'Italia, ha ricevuto a fronte di garanzie, impegno, soprattutto, dopo un'attenta analisi, risorse importantissime. Quello che oggi abbiamo davanti, in particolare sul tema della sanità, è un’incredibile ed anche non spiegabile scelta del Governo nazionale di avviare alcuni tagli.
Ricordo a tutti che il Governo nazionale, dopo aver definito le risorse nelle varie missioni e nelle varie componenti, con un atto di luglio scorso … Faccio presente che questa mozione a mia prima firma è stata presentata il 10 luglio 2023 e segnalava una scelta incomprensibile del Governo a guida Giorgia Meloni, il quale sulle risorse destinate al sistema sanitario regionale apportava un taglio di oltre 4,5 miliardi, specificatamente ad una destinazione, direi inspiegabile, la sanità del territorio. In particolare, come ha puntualmente indicato con dei numeri la Consigliera del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri, il taglio avrebbe falcidiato le case della comunità, gli ospedali di comunità e le COT. Discussione avvenuta a seguito dell’esame in Consiglio regionale del rendiconto, quando segnalammo che lo Stato si stava avviando verso questo taglio e rispetto al quale il Presidente Acquaroli negò in maniera incomprensibile che ci sarebbe stato.
In realtà il taglio è stato proposto, il primo elemento di incertezza, che oggi vale la pena ricordare, non tanto per noi, che credo conosciamo tutti qual è lo stato dell'arte, riguarda proprio l'assoluta e ancora mancata risposta da parte della Commissione europea, cioè, a fronte della proposta del Governo italiano di tagliare complessivamente circa 16 miliardi, dei quali 4,5 miliardi relativi alla sanità, ad oggi non ha risposta. Questo è già un elemento di incertezza rispetto alla situazione generale.
Il secondo elemento, che credo vada spiegato, riguarda il taglio alla sanità territoriale, una scelta di fondo che finalmente dopo decenni trascinava il Paese Italia dentro alle risposte di sanità territoriale, che sarebbero servite per sgravare la sanità ospedaliera dai grandi costi e dalle patologie.
Ho ascoltato l'Assessore Saltamartini che ci ha detto che i tagli non ci sono stati. I tagli non ci sono stati relativamente, mi pare che la Consigliera Ruggeri lo abbia spiegato bene, non è che se la Regione Marche mette proprie risorse non si può definire un taglio, c'è un taglio perché le risorse che la Regione, il Governo di Francesco Acquaroli e l’Assessore Saltamartini destineranno per le case della comunità tagliate, per gli ospedali di comunità tagliati e anche per i COT, le Centrali Operative Territoriali, saranno distratte da altri obiettivi.
Questo è un dato di fatto e quello che è incomprensibile è che il Piano nazionale di ripresa e resilienza sulla sanità territoriale è davvero considerato da tutti un elemento di particolare importanza.
Aggiungo che c'è un altro aspetto negativo rispetto a questo, lo dice la Corte dei Conti nel giudizio di parifica, siete sostanzialmente al palo rispetto ad altre Regioni in ordine all’attuazione dei progetti. È vero che il progetto dovrà completarsi entro il 2026, ma è altrettanto vero che i progetti avevano le cosiddette scadenze, o milestone, cioè, dei passaggi che andavano rispettati, che in realtà non sono stati rispettati, o meglio, sono stati rispettati davvero al ribasso dalla Regione Marche. Entro il 30 settembre 2023, lo ricordo all’Assessore ed anche agli altri Consiglieri regionali, dovevano essere firmati tutti i contratti con le società aggiudicatrici degli appalti delle opere per le varie strutture. Ad oggi, fermo restando che manca come segnale, denuncia la stessa Corte dei Conti regionale, l’individuazione puntuale dello stato dell'arte e dello stato di attuazione. In realtà credo che siamo a circa tra il 30%-40% di quello che avremmo dovuto fare.
Questo è un fatto molto grave, comprendendo lo sforzo che viene fatto, perché va dato atto che c'è anche uno sforzo per colmare un buco lasciato dal Governo nazionale, però, se vogliamo ritornare alla famosa considerazione della filiera istituzionale, davvero non si comprende come mai questo taglio sia avvenuto sul tema centrale del futuro di questo Paese, il tema della sanità. Su questo aggiungo che, purtroppo, le scelte di bilancio del Governo Meloni, che si ripercuotono, lo voglio ricordare, anche sulla Regione Marche, riguardano un taglio fortissimo alle risorse. Nel 2024 si parla di un 6,4% di risorse destinate alla sanità rispetto al Pil, in riduzione rispetto agli anni precedenti. Aggiungo che la gran parte di quelle risorse non saranno destinate ai servizi, ma saranno destinate, comprensibilmente e giustamente, al rinnovo dei contratti delle varie componenti per il personale.
La sintesi di tutto questo è che, purtroppo, occorre fare i conti con la realtà, le promesse che avete fatto sono diventate vane, la Consigliera Ruggeri ha citato i 13 ospedali che non siete riusciti ad aprire, ma, soprattutto, quello che appare più inaccettabile è che il tema centrale, cioè l'abbattimento, la cancellazione del tetto di spesa per il personale a saldi invariati, senza un maggior costo complessivo del sistema sanitario, il Governo Meloni e i Governi regionali delle Regioni che sono a maggioranza guidate dal centro-destra, non sono riusciti davvero a modificarlo. Questa è la dura realtà di chi purtroppo deve fare i conti con un Governo, con una capacità di governance che purtroppo si rivela negativa, non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale.
Vedremo quello che succederà, ma certo questi primi tre anni hanno dimostrato un'assoluta incapacità di dare risposte ai marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Sta andando in onda quello che capita in ogni Consiglio regionale in cui c'è un'interrogazione ed una libera discussione e da parte di alcuni interroganti l'oggetto della discussione viene completamente cambiato.
La nostra Regione ha il vanto di realizzare per intero il Piano nazionale di ripresa e resilienza nelle sue componenti: 15 COT, 29 case della salute e 9 ospedali di comunità e questo lo fa alla luce delle difficoltà che il nostro Paese ha avuto a seguito dell'aumento dei costi energetici, della crisi che si è verificata nell'approvvigionamento di materiali dell'edilizia, dell'aumento dei costi che sono avvenuti soprattutto per questi materiali per le politiche relative al 110%.
Rispetto ai costi dell'edilizia, ai costi vivi per la realizzazione di queste opere, abbiamo dovuto affrontare questo problema che si è sviluppato sin dallo scoppio degli eventi bellici tra la Russia e l'Ucraina. Riuscire a finanziare le opere pubbliche e metterle a gara - quando un'opera pubblica viene messa a gara è evidente che la provvista finanziaria deve essere già certa ed esigibile - è stato uno sforzo enorme e, al di là di quello che viene detto in quest'Aula, realizzeremo ed è già previsto l'aumento del finanziamento, sia per le 15 COT, che sono quasi tutte in via di realizzazione, che per le 29 case della salute e per i 9 ospedali di comunità. Lo dico soprattutto ai Consiglieri di maggioranza, perché se ogni volta che c'è un Consiglio va in onda il contrario della realtà, il gruppo di maggioranza, chiaramente, ne deve prendere atto. Capite perfettamente, perché rispetto alle modalità con cui si svolgono le interrogazioni, vanno poi in onda le interpretazioni della minoranza, non i fatti veri e la verità.
Rispetto a questa situazione, i 14 milioni della Regione sono un dovere di cofinanziamento, perché non potevamo immaginare di dover tagliare una delle strutture, poi quale potevamo tagliare? Quale casa di comunità? Quale ospedale? Quale COT? Di cosa stiamo parlando! C'è da aggiungere che con l'intervento del Governo nazionale abbiamo reperito ulteriori fondi sul fondo delle opere indistinte e abbiamo finanziato tutte le opere che riguardano centinaia di milioni di opere. I 14 milioni della Regione sono bruscolini rispetto al finanziamento di quello che stiamo realizzando. Il Consigliere Carancini ha detto: “Non siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto”. Nei tre anni, due anni abbiamo curato il Covid e abbiamo garantito alla nostra regione, che è manifatturiera …, gli operai di queste grandissime industrie hanno prodotto beni, che sono stati venduti nel mondo per 13 miliardi. Siamo stati la prima Regione quest'anno ad aver esportato nel mondo 13 miliardi di beni, che hanno fatto aumentare il prodotto interno lordo, grazie al quale possiamo fare investimenti su scuola, sanità, servizi pubblici.
Nel terzo anno abbiamo fatto quello che nessuno in Italia aveva fatto, neppure la maggioranza precedente, abbiamo fatto la riforma della sanità, il Piano nazionale di ripresa e resilienza e il Piano socio-sanitario. L'ultima riforma nelle Marche era stata fatta nel 2003.
Questi tre anni sono stati molto produttivi, al di là di quello che può dire l’opposizione. Il messaggio che deve arrivare ai marchigiani è che per la prima volta rispetto al passato si investe sulla sanità, sugli ospedali di comunità, sulle case di comunità. Soprattutto noi con i fondi della Regione formiamo quei medici che le precedenti amministrazioni non hanno formato, perché quando parliamo di sanità, parliamo di medici, di infermieri, di esercenti le professioni sanitarie.
Nel momento in cui c'è questo soccorso finanziario da parte dell'Europa, noi facciamo la nostra parte in pieno. Non è vero che siamo in ritardo, siamo come tutte le altre Regioni in una piattaforma in cui tramite Consip riusciamo a fare pure gli appalti.
Quello che succederà non lo sappiamo perché nelle vicende relative agli appalti pubblici, come voi sapete, ci possono essere delle ditte che posso impugnare, i provvedimenti possono essere sindacati di fronte ai giudici amministrativi, ma in questa fase io rassicuro tutti, la maggioranza, i cittadini che ci ascoltano, che i fondi sono lì per essere messi a gara e i lavori per essere appaltati, tutti, un percorso lungo che si attaglia perfettamente ai tempi del PNRR nazionale. Quello che farà l'Europa non lo so, certo non potrà sottacere o dimenticarsi che alcuni materiali non esistono più, nel senso che c’è una carenza di alcuni materiali dell'edilizia, che devono essere sostituiti da altri. Non si può dimenticare che il ferro sia aumentato di 500 volte, non si può dimenticare che anche l'approvvigionamento dello stesso cemento per i calcestruzzi risente di tutta una serie di problematiche, non si può dimenticare che gli inerti, con cui si fanno i calcestruzzi, risentono di tutta una serie di problematiche. Cosa farà l'Europa non lo so, so solo che la nostra Regione mantiene quello che è il programma del PNRR sulle case di comunità, ospedali di comunità e COT. Vero è che le case di comunità, che erano previste nella famosa delibera del 2018, di cui abbiamo parlato più volte, nelle Marche erano più di 40 e non sono state mai realizzate, per cui noi dobbiamo colmare questa lacuna che ci portiamo dai 25 anni di Governo del PD proprio in quella direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Per rispondere su un punto all’Assessore Saltamartini quando ha detto che il PD non ha fatto nulla. Nella provincia di Fermo, quando ero Assessore al bilancio, è stato finanziato e realizzato un ospedale di primo livello che l’Assessore Saltamartini ha sempre sostenuto, difeso, valorizzato, dicendo che è un nosocomio che guarda oltre i confini della provincia di Fermo, guarda a il tutto il territorio regionale e nazionale. Quell’ospedale, che si sta ultimando, è stato finanziato dalla Giunta Ceriscioli, con il primo bilancio, appena arrivati nel 2015, 70 milioni di euro, ulteriori 30 milioni con il bilancio del 2019, bilancio 2020/2022, 30 milioni allocati nel 2022, che voi avete spostato adesso, 12 milioni con l’assestamento li avete spostati nel 2023 – se non li avete realizzate, avete fatto anche bene - non avete messo ulteriori risorse, solo 1.800.000.
Tra l’altro sono state finanziate le infrastrutture, le opere di adduzione sempre dalla Giunta Ceriscioli con i fondi dell’FSC. C'erano 55 milioni a livello regionale, li abbiamo divisi per cinque, abbiamo fatto 11 milioni a testa, sebbene la provincia di Fermo fosse una delle più piccole.
Abbiamo consentito di realizzare, e voi lo avete implementato, l'ospedale di Amandola, che si sta ultimando, e, per quanto riguarda gli ospedali di comunità, nella provincia di Fermo, proprio per la realizzazione dell'ospedale unico regionale, a differenza di altre province, noi abbiamo fatto una riconversione prima, per la verità tutti d'accordo.
La provincia di Fermo è l'unica che ha due ospedali di comunità, uno a Sant’Elpidio a Mare, perfettamente funzionante e, per la verità, rafforzato anche dalla vostra maggioranza, e l’altro a Montegiorgio, che abbiamo inaugurato con il Presidente Ceriscioli nel 2016 e che abbiamo finanziato noi con 4.100.000. I lavori sono in corso, dovevano essere ultimati nel 2022, sono attualmente in corso e stiamo lavorando egregiamente, anche qui voglio dare atto dell'impegno dell’Assessore Baldelli e dell'Assessore Saltamartini, un po' meno dei dirigenti dell'Ast, che se provano ad eliminare un servizio io li denuncio. Non ci provassero. Saltamartini mi ha garantito che lui farà il possibile affinché non vengano spostati. Però questo l’abbiamo fatto noi.
A parte qualche labile eccezione, noi abbiamo messo a terra le risorse e i progetti, che si stanno realizzando. Finora voi avete fatto gli annunci, e c'è un ritardo grave.
Il PNRR è stato fatto perché c’era il Covid, non possiamo prendere la scusa dei ritardi che sono dovuti alla burocrazia, perché questa colpisce tutti, ma sono dovuti, molto spesso, anche all'incapacità delle strutture tecniche di conseguire gli obiettivi assegnati, però anche alla responsabilità, non dico incapacità, dell'organo politico e amministrativo di pretendere che gli obiettivi assegnati vengano rispettati. E quando la Corte dei Conti a livello nazionale evidenzia i ritardi della Regione Marche e invita il Governo ad intervenire, presso la Regione Marche ed altre, perché non ci sono le rendicontazioni, questo è un dato oggettivo. Anche quando la Corte dei Conti, in sede di parifica, paventa questi ritardi, è un dato oggettivo, perché se fossero stati avviati prima, se si fosse accelerato, si sarebbe pagato di meno lo scotto dell'aumento dei prezzi. Per questo l'importanza di queste mozioni, credo che sia necessaria una riflessione da parte di questo Governo regionale per dare una accelerata intorno a tutti questi obiettivi che non posso aspettare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILÒ. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, però, solo per togliere dal campo qualsiasi dubbio o imprecisione. Non ho detto che il PD non ha fatto niente, ho solo esclamato e sottoscritto l’intervento dell'Assessore Saltamartini. Parlo per la mia provincia, anche in altre occasioni ho detto che va riconosciuto il buon lavoro dell’ospedale di Torrette e l'eccellenza che rappresenta dal punto di vista sanitario per chi ci lavora, per i medici, gli infermieri. Ho anche detto in un post, che ho pubblicato su Facebook, che quei risultati che sono arrivati rappresentano il buon lavoro che abbiamo fatto noi in questi tre anni, ma anche il buon lavoro che ha fatto la passata amministrazione. Per onestà intellettuale, riconosco il buon lavoro che è stato fatto, ma anche il buon lavoro che questa amministrazione sta facendo.
Ci si lamenta sempre della sanità, invece io credo che la nostra sanità stia ad un buon livello ed i risultati si sono visti. Certo, si può fare di più, si può fare meglio, ci sono anche delle situazioni di burocrazia che ci rallentano, però, credo che noi sul pezzo ci stiamo e voglio rassicurare anche i cittadini marchigiani che siamo sulla buona strada e credo che tutti insieme, magari senza pestarci o dicendo cose non giuste, se lavoriamo nella stessa direzione, nell'interesse della sanità e dei cittadini marchigiani, arriveremo ad un buon punto tutti insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. In base ai ruoli, ciascuno di noi sta facendo il massimo per la sanità marchigiana. L’Assessore non si deve stupire quando noi facciamo le interrogazioni, le mozioni per sollecitare la maggioranza a fare qualcosa che secondo noi non è presa in maniera seria. Ognuno fa il proprio ruolo nel migliore dei modi possibili per il bene della comunità, che rappresenta. Siccome siete stati anche voi all’opposizione, lo sapete bene, basta vedere i numeri degli atti che abbiamo presentato, i temi che abbiamo affrontato, che sono sempre rilevanti.
Su questi due atti presentati dal Presidente Latini e dal Consigliere Carancini, il gruppo del Movimento 5 Stelle si esprimerà in entrambi i casi in maniera favorevole. Mi auguro che questa sia la posizione di tutta l’Aula, perché i temi posti all'ordine del giorno sono rilevanti e le responsabilità politiche che ha la destra, anche se non esattamente quella che è in quest’Aula, ma quella che è a Roma, sono innegabili. Sono state fatte delle scelte che non sono popolari, anche noi quando eravamo al Governo siamo stati chiamati a fare delle scelte che non erano popolari e le abbiamo pagate in termini di preferenze alle elezioni. Questo fa parte del gioco delle parti, della democrazia e non saremo ad evitare critiche e suggerimenti o a fare ciò che è di nostra competenza, perché il Covid non l’abbiamo avuto solo qui, c’era anche precedentemente e non mi sembra che quando Fratelli d’Italia era in opposizione sia stata a lisciare il nostro, all’epoca, Presidente del Consiglio, tutt'altro. Basta che andate su internet e vedrete che tipo di interventi venivano fatti in piena crisi pandemica.
Per fortuna siamo fuori da quella difficoltà, quindi, non usiamo quei toni, perché non abbiamo questo stile, però nello stesso tempo ci interessa portare temi rilevanti come questo.
Il gruppo del Movimento 5 Stelle sosterrà entrambe le mozioni. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Si resta stupidi dalle affermazioni dell'Assessore Saltamartini, lo dico al Consigliere Bilò, perché io cerco di documentarmi.
L’Assessore Saltamartini racconta che non hanno avuto le risorse, la parifica della Corte dei Conti descrive una cosa diversa, dice che, sostanzialmente, il fondo sanitario nazionale destinato alle Marche per 3.021.000.000 è stato aumentato nel 2022 di 107.000.000, comprensivo dei costi delle fonti energetiche e degli effetti della pandemia. Quindi, non sta dicendo la verità ed è antipatico che non si affermi la realtà.
La Corte dei Conti vi dice che per far quadrare i vostri conti annuali del conto economico, voi andate ad attingere sui costi che vi vengono restituiti per il payback, in sostanza, la Regione Marche è andata fuori di 138 milioni per quanto riguarda il payback, lo Stato ci mette il 52%, 71 milioni. L’Assessore Saltamartini è andato ad attingere una parte di quei 71 milioni per far quadrare i conti e lui si vanta che i conti sono a posto.
Relativamente alle liste d’attesa, lui racconta che siamo i primi, mentre la Corte dei Conti dice che siete indietro, al 30%, non lo dico io. Avete soddisfatto il 30% delle liste d’attesa, vuol dire che non avete speso tutti i soldi che lo Stato vi ha messo a disposizione. La cosa che dà fastidio è il far credere che il Padre Eterno è morto di freddo, l’Assessore Saltamartini dice che è stata fatta la riforma del modello organizzativo, ma sapete che l’Ast 3 e tutte le altre non hanno ancora l’atto aziendale di programmazione, a distanza di oltre un anno. A Macerata manca il Direttore generale, il Direttore sanitario e il Direttore di presidio da due mesi, non siete stati in grado ancora …

(intervento fuori microfono)

Romano CARANCINI. Lei è quello che governa e se ne sbatte le scatole, questa è la realtà, non i Consiglieri.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Prego, continui, lasciamo parlare il Consigliere Carancini.

xxxRomano CARANCINI. Da questo punto di vista le magnificenze che fa l’Assessore Saltamartini ad oggi, poi magari nei prossimi due anni diventerete i migliori del mondo …. Ad oggi il dato è questo: nella Ast 3 manca tutta la dirigenza, sono allo sbando, non sanno a chi rivolgersi. Di questo siete al corrente, oppure no? ..E sono passati due mesi da quando XY …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Dovete permettere ai vostri colleghi, immaginando che siate voi stessi, di svolgere il proprio intervento. Vi prego di fare silenzio. Ciascuno può prendere la parola perché poi ci sono le dichiarazioni di voto.
Prego.

Romano CARANCINI. La tecnica è conosciuta, interrompono, è un fatto di educazione, non è altro.
La Ast 3 in questo momento è priva di tutta la propria dirigenza, c'è un facente funzioni, ma non possiamo lasciarlo per sempre.
Sapete che cosa vuol dire avere un dirigente generale? Le altre Aziende sanitarie non hanno un atto aziendale. Il Piano socio-sanitario è stato approvato da due mesi e vedremo che cosa ne uscirà. Che cosa vuol dire questo? Nel frattempo non c’è il dovere di portare avanti la sanità? Ma vi rendete conto di quello che dite? Aggiungo che sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, è un dato di fatto, c’è un taglio, quindi, tutti gli autoelogi e l'ironia dell'Assessore Saltamartini su questo tema sono inutili, perché i risultati, ripeto, li racconta la Corte dei Conti e sono altri. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla mia mozione la n. 372, il testo del dispositivo è il seguente: “Impegna la Giunta regionale:
1. a promuovere ed implementare un colloquio costruttivo con gli interlocutori istituzionali in ordine alle scelte da assumere per migliorare la capacità amministrativa dei territori e per agevolare politiche di sviluppo delle aree interne in grado di cogliere le opportunità offerte dall'attuale programmazione statale ed europea;
2. a determinare proposte dettagliate in merito a:
- adeguati livelli assunzionali presso gli Enti locali confacenti alle finalità previste dai relativi bandi territoriali del PNRR;
- eventuali strumenti di rafforzamento della leale collaborazione in merito al PNRR con gli organi preposti al controllo;
- rafforzamento dei rapporti di collaborazione di carattere scientifico con le Università;
- misure di sostegno volte a considerare i territori di confine e i territori montani al pari delle aree interne, in modo da superare definitivamente i disequilibri tra i predetti territori, senza trascurarne le peculiarità”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per esprimere a nome del Gruppo Fratelli d’Italia il voto favorevole su questa mozione, perché si occupa degli interventi per le aree interne delle Marche, le aree Appenniniche, che, un po' come in tutte le aree dell'Italia centrale e meridionale, presentano abbandono dal punto di vista della residenza. Abbiamo Comuni che sono dimezzati e, addirittura, in qualche caso, c’è 1/3 di popolazione rispetto a cinquant'anni fa. Ci sono difficoltà di comunicazione ed essendoci un bacino di popolazione basso, i servizi sono modesti, molto lontani per la fruizione l'uno dall'altro. C’è una serie di criticità relative allo spopolamento e alla mancanza di strutture in generale, anche le strutture digitali, che pure oggi diventano essenziali per la quotidianità. Quindi si impegna la Giunta a promuovere il colloquio con i Comuni, qualche volta le Unioni montane, qualche volta i raggruppamenti di Comuni e un maggior rapporto con l’università e per la messa a terra del PNRR una maggiore attenzione. È una mozione di indirizzo e non possiamo non accoglierla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per esprimere anche il voto favorevole del gruppo Lega. Il proponente è andato nel segno andando a cogliere le problematiche vere dei Paesi montani e cercando di mettere sullo stesso piano i Comuni montani con le aree interne, perché c'è una strategia ministeriale per le aree interne, poi ci sono dei Comuni montani che vengono lasciati a sé. Mettere insieme queste problematiche e porre l'attenzione su tutte le aree montane e le aree interne, non solo quelle che fanno parte dei progetti ministeriali, penso che sia importante. Come è importante coinvolgere l'Università, tutti gli operatori, i Comuni per cercare di ridurre lo spopolamento, la mancanza dei servizi. Vediamo in questi momenti, quando poi ci sono dei dissesti idrogeologici, quanto sia importante la salvaguardia delle aree interne.
Va nella giusta direzione, ringrazio il proponente per averla proposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo Mangialardi che mi assegna la possibilità di esprimere il voto dell'intero gruppo su questa mozione.
Presidente Latini, è un voto di fiducia nei suoi confronti. È meritevole l'attenzione che lei ha voluto lanciare sulle aree interne, è una questione centrale per quanto riguarda la Regione Marche. Credo che sia un fattore positivo aver avuto, dall'autorevolezza di un Presidente di una Assemblea legislativa, il contenuto di questa mozione.
Aggiungiamo, rispetto a ciò, il fatto implicito, con la sua eleganza di scrittura, della denuncia del fatto che se lei chiede una serie di indicazioni, è evidente che fin qui non ci sono state. Lei lo fa con delicatezza politica comprensibile, ma questo è un dato di fatto, mentre il Consigliere Carancini urla per farsi sentire, lei su questo è più capace, anche con maggiore competenza, ma è un dato di fatto, la denuncia della circostanza che la Regione Marche sulle aree interne non ha posto una luce centrale determinante, decisiva, con azioni forti. Aggiungo che, su questo, l'unica legge che ha riguardato la sanità sulle aree interne, purtroppo, ha compreso solo i Comuni delle aree terremotate, avrebbero dovuto avere la stessa dignità tutte le aree interne della regione, da nord a sud, certamente anche quelle terremotate.
Noi crediamo che occorra una svolta politica anche in rapporto al Governo nazionale. La strategia nazionale delle aree interne è stata interrotta, c'è un tentativo di restyling incomprensibile, un lavoro fatto da una persona, da un gruppo di lavoro competente guidato da XX, che ci aveva messo nella condizione di avere, sulla base di una laicità politica …, seppur appartenente a una parte politica ben chiara, attraversava tutte le sensibilità politiche, rispetto alle quali non si capisce dove sia stato nascosto ed accantonato, forse negli scantinati di Palazzo Chigi. Invece, in tempi come questi, in cui le risorse per investimenti sono cresciute, probabilmente, sarebbe stato utile un'accelerazione. Da chi sarebbe dovuta arrivare in maniera forte? Dai Governi coerenti con il Governo nazionale che su questo, in particolare nelle Marche, avrebbero dovuto incidere. Comunque, in ogni caso, la valutiamo positivamente e su indicazione del capogruppo preannuncio che voteremo favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 372. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Passiamo alla mozione n. 378 ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, leggo il dispositivo: “Impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo, in tutte le sedi istituzionali opportune, anche per il tramite della Conferenza delle Regioni, a:
- mantenere i fondi necessari per la realizzazione delle Case della Comunità e degli altri interventi previsti dal PNNR, nonché le risorse previste dal DM 77 per il loro funzionamento, sia sul fronte del personale necessario, sia sul fronte della gestione, al fine di potenziare l'assistenza sanitaria territoriale;
- promuovere la condivisione delle migliori pratiche e l'interazione tra le diverse regioni, al fine di favorire lo scambio di esperienze e l'adozione di approcci innovativi nell'implementazione delle Case della Comunità e dell'assistenza sanitaria territoriale;
- coinvolgere attivamente le istituzioni regionali e locali, nonché le organizzazioni della società civile, nella promozione di iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza delle Case della Comunità e dell'assistenza sanitaria territoriale”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Il gruppo di Fratelli d’Italia, per i motivi che abbiamo già ampiamente esposto, è contro questa mozione, però, voglio tornare sulle argomentazioni prima espresse dal Consigliere Carancini. Non capisco come possa pensare che i nuovi Direttori generali possano fare gli atti aziendali sulla base del Piano socio-sanitario vecchio, approvato da voi. E’ logico, e lei lo capisce, il nuovo Piano socio sanitario è stato approvato solamente due mesi fa, di dare tempo ai Direttori generali di fare l’atto aziendale sulla base del nuovo Piano socio-sanitario. Questo mi sembra più che logico, lei ha parlato impropriamente di un anno, non capivo per cosa, adesso forse l’ho capito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Marinelli per avermi delegato nell'espressione di un voto che non può che essere contrario per il gruppo Lega ,per motivazioni prettamente politiche, perché l'Assessore Saltamartini, nel suo intervento accurato, ha tentato di far comprendere a chi non vuole comprendere, come il gruppo del Partito Democratico, che interpreta a suo modo il ruolo dell’opposizione, che noi crediamo in un rapporto paritario tra ruolo Regione e ruolo Governo.
In sede di assestamento abbiamo equilibrato quelle risorse che mancavano non per tagli. Il Partito Democratico dovrebbe sapere bene, perché ha governato molto tempo e per molti anni, che quando si governa ci sono degli equilibri, anche di bilancio, che vanno mantenuti. La cosa importante è che le promesse che noi facciamo in questo luogo, in questo momento, come amministratori regionali, vengano mantenute.
Voglio sottolineare l’impegno, del quale il gruppo Lega è orgoglioso, dell'Assessore Saltamartini e di tutta la Giunta Acquaroli per il lavoro svolto in tre anni.
I colleghi dovrebbero sapere che il sistema sanitario regionale si chiama così perché è un sistema. E per governare un sistema che ha delle problematiche in tutte le Regioni, in tutto il Paese … Ci sono Regioni, sia di destra che di sinistra, che hanno avuto problemi a chiudere i bilanci, e questo è ben noto a tutti, noi in tre anni ci siamo assunti la grande responsabilità di gestire la fase pandemica, che non solo è stata gestita bene, attraverso la quale …
I primati della Regione Marche molto spesso abbiamo dovuto ricordarli noi e non ci sono stati riconosciuti. I primati sono oggettivi, vengono stabiliti dai Ministeri - per due anni non è stato il Ministero del Governo Meloni, ma il Ministero del Governo Draghi – e ci sono stati riconosciuti per come abbiamo gestito la pandemia.
Altra cosa è aver portato a casa altri due tasselli fondamentali di un processo di riforma che abbiamo avviato, prima con la legge organizzativa del 2022, che pone fine ad un grandissimo problema - il Consigliere Carancini se lo dovrebbe ricordare, quando insieme a me votò contro l’Asur – la fine del sistema Asur. Noi ci siamo assunti la responsabilità di fare una riforma e, da ultimo, di mettere il tassello successivo che è quello del Piano socio-sanitario PNRR che l’Amministrazione Ceriscioli votò non all’inizio di mandato, ma alla fine. Noi con tranquillità, con enfasi, ma senza preoccupazione, diciamo che non è semplice il percorso che stiamo facendo, ma stiamo governando un processo delicato, che ha delle falle che vengono da lontano. Ci siamo assunti la responsabilità di farlo, poi saranno i cittadini che ci valuteranno per le azioni intraprese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi viene da sorridere all’intervento della Consigliera Menghi, che è diventata pompiere in questi anni, da incendiaria è diventata pompiere. Se voi del gruppo Lega considerate l'Assessore Saltamartini il migliore del mondo, il best in the word, perché gli avete affiancato un Sottosegretario, me lo volete spiegare? Perché glielo avete affiancato, ha bisogno di un tutor? No, se la Consigliera Menghi dice che è il migliore del mondo, non glielo dovete affiancare. Sappiamo tutti quello che è successo, un minimo di decenza, lo dico per rispetto dell’Assessore Saltamartini, perché non so bene quello che avverrà con questo megagalattico Sottosegretario, comunque gli avete fatto fare una figura abbastanza brutta.
Consigliera Menghi, stia zitta rispetto al fatto che è il migliore …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Fatto personale perché non può essere censurata, lo farà dopo.

Romano CARANCINI. Chiedo scusa, volevo dire che l’elogio dell’Assessore Saltamartini è comprensibile, ed io lo accetto, ma quando si tace sullo sgarbo fatto al vostro Assessore, è incomprensibile una dichiarazione di questo tipo. Questo volevo dire, mi scuso, non volevo essere offensivo.
Sono contento che il Consigliere Baiocchi dica: “Come facciamo a fare gli atti aziendali e di programmazione sanitaria, visto che il Piano sanitario è stato approvato adesso?” Quando dicevamo a lei ed ai Consiglieri di maggioranza che prima andava approvato il Piano socio-sanitario e poi il Piano organizzativo, lei era in Aula? Comprende quanto sia necessario avere una logica nella governance, prima c’è la programmazione del servizio e poi l’organizzazione. Voi avete fatto il contrario, al punto che oggi avete tardato la nomina dei Direttori generali al primo giugno del 2023 e la legge n. 19 è entrata in vigore il primo gennaio del 2023. A Macerata non c’è più nessuno, sono poveri sbandati che non sanno a chi rivolgersi per il rischio clinico ed altro.
E’ una mozione, ringrazio il Presidente che ha letto la parte dispositiva, che non dice niente contro la Regione, cerca solo di dare una sponda rispetto alla questione della sanità territoriale, perché è evidente che l’Assessore Saltamartini non ha tagliato gli ospedali di comunità, le case di comunità ed i COT, li ha tagliati una politica miope che incide sulla sanità territoriale.
Una Regione, tornando alla proposta di legge di prima, che dice di sostenere …, magari le risorse che nell’assestamento avete attinto potevano essere utilizzate per altro, allora potreste votare una mozione che va in quella direzione. Ecco perché dico che c’è un pregiudizio, personale, non lo so, parlo politicamente, ma dico che è incomprensibile il voto negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Accetto le scuse del Consigliere Carancini. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 378. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14:45.