Resoconto della seduta n.148 del 26/03/2024
SEDUTA N. 148 DEL 26 MARZO 2024
La seduta inizia alle ore 11,45
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, dichiaro aperta le seduta n. 148 del 26 marzo 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 147 del 19 marzo 2024, il quale ove non vi siano opposizioni si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno.
Richiamo inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 1034
a iniziativa del Consigliere Santarelli
“Verifica stanziamenti aggiuntivi approvati, destinati alla Dirigenza medica, veterinaria e sanitaria presente nelle sedi particolarmente disagiate”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1034 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Buongiorno. L'interrogazione del Consigliere Santarelli verte sull'applicazione della legge approvata da questo Consiglio regionale che prevede l'istituzione di un fondo diretto a garantire la possibilità per il servizio sanitario regionale di assumere del personale medico in sedi disagiate affinché, attraverso la concessione di provvidenze, si possa garantire l'espletamento di concorsi e l'arruolamento dei medici necessari all'esecuzione dei servizi sanitari nelle aree disagiate, soprattutto nelle aree interne.
La legge è stata approvata da questo Consiglio regionale, il primo firmatario era il Vicepresidente del Consiglio regionale Pasqui, e l'amministrazione ne sta dando esecuzione avendo approvato una delibera di Giunta regionale che individua i criteri attraverso cui la norma troverà esecuzione.
Dobbiamo dire subito che dal testo normativo si ricava una interpretazione di questa legge, che secondo i canoni ermeneutici di interpretazione delle leggi parte naturalmente dal significato letterale e dalla ratio legis, la volontà del Consiglio regionale, che era quella di garantire delle provvidenze, dei sostegni relativamente a quei concorsi che erano stati banditi dalle Aziende sanitarie regionali, ma che erano andati deserti. Questo è quindi il primo punto che è stato enucleato dall’atto di indirizzo della Giunta regionale alle Aziende, e il secondo criterio, attraverso cui verranno corrisposti questi emolumenti, si individua nella necessità da parte dei medici di trasferire il proprio domicilio e di mantenerlo in quelle sedi per almeno 2 anni.
La legge troverà applicazione attraverso una ricognizione dei concorsi che sono stati banditi nei presidi ospedalieri dell'area del cratere, quindi segnatamente per la provincia di Ancona, per gli ospedali di Fabriano, per la provincia di Macerata, per i presidi ospedalieri che rientrano nell'area del cratere: Camerino, San Severino Marche, Macerata, per l'area del fermano per l'ospedale di Amandola e per l'area dell'ascolano per l'ospedale di Ascoli Piceno.
Attraverso la ricognizione di bandi di concorso, che sono andati deserti, nella reiterazione del bando di concorso verrà inserita la clausola che i vincitori del concorso potranno ottenere un emolumento aggiuntivo rispetto al trattamento in godimento di 1.000 euro al mese per un massimo di 2 anni.
La legge, che è stata approvata da questo Consiglio regionale, non è stata neppure impugnata dal Governo per eventuali discriminazioni dal punto di vista della ragionevolezza e troverà applicazione allor quando le Aziende sanitarie regionali bandiranno dei concorsi e se il concorso dovesse essere ritenuto non congruente agli interessi dei medici, se non dovessero parteciparvi dei candidati, a quel punto nella reiterazione del bando verranno previsti questi emolumenti aggiuntivi.
Con ciò ringrazio l'interrogante, ma soprattutto i Consiglieri regionali delle Marche che attraverso questa legge pongono un aiuto concreto alla possibilità di reperimento del personale sanitario necessario e indispensabile per garantire i servizi essenziali, soprattutto in aree disagiate, nelle aree disagiate ed interne, specie quelle colpite da ultimo dal sisma del 2016. Grazie.
PRESIDENTE Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Gentile Assessore Saltamartini, l'auspicio del gruppo di Rinasci Marche è che questa interrogazione, finalizzata a verificare lo stato di attuazione dei fondi aggiuntivi, già precedentemente approvati …, quindi siamo parzialmente soddisfatti perché i fondi relativi alla dirigenza medica veterinaria sono stati impegnati nelle aree disagiate con un effettivo concreto delle risorse in essere.
Noi del gruppo di Rinasci Marche siamo l’unica forza civica e solidale nella politica regionale, in questo ambito attenta al problema, all'equilibrio e all'erogazione delle prestazioni della sanità territoriale.
Il divario tra le zone costiere più urbanizzate e ricche ha avuto l'apice di fronte alle aree montane più arretrate. Questa disparità di fatto tra cittadini spesso emarginati dimenticati e costretti per le cure a percorrere molti chilometri per una simile carenza che riguarda la medicina di prossimità.
La legge che lei ha menzionato è stata firmata dal Vicepresidente Pasqui, dalla Consigliera Marcozzi e dal sottoscritto - l’ho firmata insieme ai due Consiglieri di Forza Italia – ed in parte ha dato un segnale, anche se noi precedentemente avevamo stimolato attraverso la nostra mozione n. 80 del 2021, unico firmatario il Consigliere Santarelli del gruppo di Rinasci Marche, discussa e approvata l'unanimità.
Da due anni sempre stimoliamo questo Consiglio regionale, impegnando il Governo regionale a prevedere incentivi per mantenere e rendere attrattivi ruoli e specialità nell'entroterra. Io sono di Senigallia, ma ho a cuore l'entroterra perché questo deve essere colmato, è la buona pratica di un Consiglio regionale perché la dicitura è Consigliere regionale e non Consigliere della costa.
I posti vacanti spesso sono stati frenati in mobilità in uscita nelle zone disagiate delle Marche, anche stamane ribadiamo la disponibilità che spesso c'è stata tolta e troppo limitata di medici, infermieri, veterinari, farmacisti, biologi, che non hanno lavoro e spesso si vedono obbligati a lasciare le sedi dell'entroterra marchigiano. Quindi noi saremo sempre sentinelle civiche, solidali e verificheremo le misure intraprese, per questo la ringraziamo, Assessore, per l'approfondimento e per il lavoro che sta svolgendo nell'entroterra perché la sanità va anche rafforzata nelle zone montane, nell'entroterra, con riferimento sempre più essenziale all'invecchiamento della popolazione.
Buoni sono i punti salute che si stanno aprendo, buono l'infermiere di famiglia, l'assistenza domiciliare integrata.
Considerato l'impegno a favore, come le ho detto all'inizio dell'interrogazione, siamo parzialmente soddisfatti per il dialogo costruttivo. Grazie.
Interrogazione n.1092
a iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora. Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Teatri storici delle Marche”
Interrogazione n.1117
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Macerata Opera Festival, contributo statale a favore dell’Associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1092 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora. Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri e n. 1117 della Consigliera Ruggeri (abbinate),
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Relativamente all'interrogazione n. 1092, in questi mesi il lavoro riguardante la candidatura dei teatri storici si è molto intensificato attraverso la raccolta dei materiali, la ricerca e lo studio per la redazione del dossier ed il continuo scambio e confronto con l'ufficio Unesco incardinato nel Segretariato generale del Ministero della cultura.
La redazione della documentazione prevista per la candidatura è in capo alla Fondazione Lynks, un soggetto che ha curato molte candidature Unesco nel panorama nazionale e internazionale ottenendone anche l'ambito riconoscimento (tra i quali i Portici di Bologna, paesaggi vitivinicoli del Piemonte; Langhe Roero e Monteferrato).
Attualmente gli uffici regionali, la Fondazione Marche cultura e i componenti dell'Osservatorio regionale per la cultura, supportano la Fondazione Lynks nella predisposizione della documentazione necessaria alla candidatura di concerto con il Ministero della cultura - Segretariato generale che ha sempre garantito la massima disponibilità così come anche gli uffici periferici del Ministero, le due Soprintendenze che hanno sede nelle Marche e che stanno collaborando alla raccolta dei materiali e delle informazioni che saranno poi contenuti nei documenti ufficiali.
La Regione ha poi avviato anche un dialogo con i quattro atenei marchigiani, che avendo individuato ognuno un referente, stanno mettendo a disposizione ognuno per le proprie specificità e professionalità, le ricerche e le informazioni che saranno utili alla predisposizione del dossier e del piano di gestione nell'ottica di una collaborazione istituzionale tra enti che in questo momento è più che mai necessaria per arrivare tutti insieme all'obiettivo finale relativo all'inserimento dei teatri storici nella Lista del patrimonio mondiale Unesco.
Dal 2019 il numero di candidature che ciascuno Stato membro può presentare ogni anno torna a essere pari a uno, mentre il limite complessivo di candidature che il Comitato del patrimonio mondiale può esaminare è pari a un massimo di 35 per ciascun anno.
Dal punto di vista dell'iter, le scadenze ufficiali per presentare la documentazione relativa ad una candidatura Unesco sono le seguenti: la bozza di proposta di candidatura, che sarà consegnata nel nostro caso specifico entro il 15 settembre 2024 alla Commissione nazionale italiana per l'Unesco che poi provvederà all'invio al Centro del patrimonio mondiale di Parigi per il tramite del Ministero per gli Affari Esteri; entro il 15 novembre 2024 il Centro del patrimonio mondiale risponde in merito alla completezza delle bozze di proposta inviate entro il 30 settembre ed eventualmente vengono richieste integrazioni; il dossier e il Piano di gestione saranno consegnati in via definitiva entro il 31 gennaio 2025 al Centro del patrimonio mondiale; entro il 31 gennaio 2026 gli organismi consultivi incaricati dal Centro del patrimonio mondiale inviano un rapporto di medio termine; entro giugno-luglio 2026 durante la sessione annuale del Comitato del patrimonio mondiale vengono decise le nuove iscrizioni.
Per quanto riguarda la risoluzione della Onorevole della Lega questa non è stata condivisa formalmente con la Regione, né la Regione è informata se siano stati sentiti i Sindaci della regione trattandosi di un'iniziativa autonoma della Deputata.
Secondo quanto pubblicato sul sito internet della Camera dei Deputati in merito alla risoluzione n. 7/00189 si fa riferimento ai teatri storici inseriti all'interno del Libro Bianco “I teatri storici nelle Marche” edito dalla Regione Marche nel dicembre 1996.
Nel Libro Bianco e nella risoluzione della Onorevole della Lega, la provincia di Macerata conta 23 teatri storici tra cui non figura lo Sferisterio di Macerata in quanto per la stesura del Libro Bianco si sono prese in considerazione soltanto le strutture teatrali coperte.
Come già risposto nell'interrogazione 493/2022, lo Sferisterio avendo comunque il requisito di storicità, rappresentando un unicum all'interno del patrimonio architettonico marchigiano, vista la sua rilevanza culturale, sarà sicuramente inserito nelle azioni di valorizzazione legate alla candidatura anche in stretto rapporto con il teatro Lauro Rossi, unico esempio di tardo barocco superstite, che rappresenta la città di Macerata nel percorso di candidatura.
In merito all'interrogazione n. 1117, lo Sferisterio è un complesso architettonico nato nei primi dell'Ottocento su iniziativa di un gruppo di privati benestanti cittadini desiderosi di donare alla città una nuova struttura per il pubblico spettacolo. La volontà degli ideatori era quella di costruire un luogo al fine di utilizzarlo per le competizioni di pallone a bracciale, attività atletica largamente diffusa e considerata principale gioco nazionale italiano in quel periodo. Solo successivamente, dopo circa un secolo dalla sua inaugurazione, fu destinato ad ospitare opere liriche. Da lì in avanti, dopo la guerra, rarissime erano state le occasioni per ascoltare il bel canto nelle Marche fino a quando nel 1967 ritornò definitivamente l'opera lirica in arena, con la nascita di una regolare stagione con cadenza annuale denominata prima “Sferisterio Opera Festival” e dal 2012 “Macerata Opera Festival”.
Il 22 dicembre 1986 il Comune di Macerata e la provincia di Macerata allo “scopo di meglio valorizzare le potenzialità artistiche e culturali già espresse attraverso numerosi stagioni liriche, di balletto, concertistiche e di prosa effettuate presso lo Sferisterio” (articolo 1 dello Statuto) costituirono l'Associazione Arena Sferisterio che poi nel 1973 acquisisce la qualifica di teatro di tradizione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali. E’ grazie a questo riconoscimento che ogni anno l'Associazione è destinataria di fondi alle attività musicali nell'ambito del Fus.
L'importanza di una simile attività è così rilevante tanto che nell'attuale legislatura parlamentare sono stati depositati ben due disegni di legge a distanza di tempo l'uno dall'altro, il primo a firma della Onorevole della Lega ed il successivo della Onorevole del PD, entrambe con l'obiettivo di riconoscere un contributo di 500.000 euro annui a favore dell'Associazione Arena Sferisterio, teatro di tradizione per l'organizzazione del Macerata Opera Festival.
Il recepimento nel testo unificato dei suddetti disegni di legge in VII Commissione Cultura dell'emendamento con cui si prevede il contributo all'Associazione Arena Sferisterio-Teatro di tradizione è concesso subordinatamente alla previsione, nel relativo Statuto, di un componente del Consiglio di amministrazione nominato dal Ministero della cultura, che a parere di questa Giunta regionale non inficia minimamente l'autonomia dell'Associazione stessa bensì ne accresce il prestigio essendo il Ministero della cultura la massima autorità italiana nel settore di riferimento. Di più non ne compromette di certo l'autonomia atteso che il numero dei componenti del CDA attualmente è pari a 10, pertanto l'introduzione di un solo componente non avrebbe un peso tale da creare difficoltà operative nelle decisioni dell'organo.
L'inclusione di un membro del Ministero della cultura all'interno del CDA porterebbe invece maggiori competenze specifiche nel settore culturale che potrebbero essere vantaggiose per l'Associazione, migliorando così la qualità delle decisioni prese. Avendo un rappresentante del Ministero della cultura nel CDA l'Associazione potrebbe avere accesso ad una rete di contatti più ampia e a risorse aggiuntive sia a livello nazionale che internazionali, che potrebbero essere utili per promuovere le attività dell'Associazione. La presenza di un membro del Ministero potrebbe Inoltre consolidare il legame tra l'Associazione e le istituzioni governative, aumentando la visibilità e il prestigio dell'Associazione stessa, potrebbe inoltre favorire la collaborazione e la sinergia tra l'Associazione e le istituzioni governative creando opportunità per progetti congiunti e iniziative culturali di maggiore portata ed impatto. La partecipazione di un rappresentante governativo aumenterebbe inoltre la trasparenza e l'accountability delle attività dell'Associazione poiché potrebbe portare una maggiore supervisione e controllo da parte delle istituzioni pubbliche. Inoltre aumenterebbe la legittimità e la credibilità dell'Associazione agli occhi del pubblico e dei potenziali finanziatori, contribuendo così a aumentare il suo prestigio e la sua reputazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore Biondi, la ringrazio della risposta.
Non aver inserito lo Sferisterio tra i teatri storici delle Marche nella tentative lists dell'Unesco insieme agli altri 62 teatri storici delle Marche è un falso storico ed è una bestemmia storica e culturale, segno di una ignoranza e simbolo di come la cultura e la storia si possano piegare agli interessi delle appartenenze politiche.
Mi stupisce che il Ministero della cultura ed i suoi funzionari abbiano hanno accettato supinamente la volontà dell'ex Assessore alla cultura, di una lista priva di un teatro, come lo Sferisterio, al mondo unico e che riassume tutti e tre i criteri che sono indispensabili per poter essere inseriti in una lista Unesco.
E’, lo dico, un esempio incredibile di tradizione culturale, costituisce un esempio straordinario unico al mondo di teatro storico, è l'unico teatro al mondo che ha i palchi all'interno, oltre ad essere un elemento di assoluto valore dal punto di vista degli avvenimenti universali. Quindi, mi stupisce poco la scelta dei funzionari, non mi stupisce la confusione dell' ex Assessore alla cultura ora Parlamentare che sta la cultura come una che va a 200 all'ora sull'autostrada in senso contrario e considera matti quelli che vanno nel senso proprio. L’Onorevole della Lega sta a questa metafora. Esclude lo Sferisterio dalla lista Unesco, pensi che confusione che ha la sua predecessora, esclude lo Sferisterio dai teatri storici e dalla lista Unesco e lo inserisce all'interno della risoluzione, a cui lei ha fatto riferimento, come monumento nazionale, dimenticandosi che un po' di tempo prima lei aveva proposto una legge nella quale era già monumento storico nazionale. Lo fa esclusivamente per mettere il Ventidio Basso che ha le ragioni per stare all'interno di questo.
E allora faccio tre appelli e concludo, il primo certamente a lei che ha raccontato qual è l'iter. L'iter le consente oggi di reinserire lo Sferisterio tra i teatri storici nella tentative lists dell'Unesco. Faccio un appello alla sua intelligenza e a non perpetuare, continuare su questo falso storico, glielo chiedo con grande onestà e sincera stima nei suoi confronti, lo faccio alla Consigliera Menghi che è una Consigliera maceratese, non è pensabile che lo Sferisterio possa non essere incluso in una lista Unesco con danni incredibili dal punto di vista del brand per la città di Macerata. L'ultimo appello, ma sicuramente non ascolterà perché è seduto comodamente in platea, mangia i popcorn e non sa di cosa si sta occupando, il Sindaco di Macerata deve pretendere che lo Sferisterio stia nella lista Unesco altrimenti fa dei danni e soprattutto non fa gli interessi della città. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore per l'excursus dotto che ci ha fatto, per la storia dello Sferisterio, e anche per aver ricordato all’Aula quelle che sono le proposte di legge che sono state presentate in Parlamento, che io avevo già messo in premessa.
La sua risposta è piena di condizionali: “Potrebbe, potrebbe, potrebbe, potrebbe”, noi del gruppo del Movimento 5 Stelle reputiamo invece che l'inserimento all'articolo 2 della legge, che è stata unificata in VII Commissione, del comma 2 - con il quale si subordinano i tradizionali finanziamenti che lo Sferisterio ha sempre avuto al fatto che venga modificato lo Statuto aumentando i componenti del Consiglio di amministrazione con uno che viene nominato direttamente dal Ministero della Cultura - non sia una scelta giusta tant'è che due parlamentari, la prima del gruppo del Movimento 5 Stelle e la seconda del PD, hanno presentato degli emendamenti soppressivi. Siccome siamo ancora in prima lettura e c'è tempo per delle modifiche, riteniamo che sia assolutamente inaccettabile che ci sia questo subordine o che addirittura il Ministro, e di questo sono certa perché abbiamo tante testimonianze anche nella nostra regione, si permetta di creare nuove poltrone da dare agli amici dei suoi amici. Questo è un atteggiamento completamente inaccettabile per cui nei confronti della risposta datami dall'Assessore Biondi, mi dispiace, ma do assolutamente un giudizio negativo. Grazie.
Interrogazione n. 1097
a iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Covid Hospital di Civitanova Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1097 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ritorna in quest'Aula l'interrogazione relativa al Covid Hospital di Civitanova che, come ho già ricordato nella scorsa seduta del Consiglio regionale, era stato predisposto nel 2020 per sopperire alla gravissima carenza di posti letto di terapia intensiva che la Regione Marche registrava all'apertura della pandemia del Covid-19. In quel contesto il Governo, a maggio del 2020, aveva finanziato con il decreto legge n. 34 il raddoppio dei posti letto di terapia intensiva finanziando la realizzazione di queste misure di contenimento del Covid, sennonché la Regione Marche per una valutazione discrezionale quei posti letto non li realizzò nei presidi ospedalieri, ma ritenne di istituire il Covid Hospital a Civitanova per affrontare la pandemia.
Quando l'amministrazione regionale in carica si insediò dovette sopperire a questo problema e a novembre del 2020 il Covid Hospital ospitò tantissime persone in terapia intensiva che non trovavano posto negli ospedali della regione Marche. Questa struttura tuttavia assorbì tutte le specializzazioni mediche della nostra regione dagli ospedali di Urbino e di Ancona, ma principalmente il personale medico dell'ospedale di Macerata. Il fatto che tanti anestesisti e medici siano andati a lavorare Covid Hospital di Civitanova determinò il problema dell’aumento delle liste d'attesa di cui noi ancora oggi paghiamo le conseguenze.
Una volta che è cessata l'emergenza Covid, lo scorso anno - la struttura di Civitanova è rimasta come presidio d'emergenza fino allo scadere dell'emergenza pandemica - la struttura è stata smontata e tutte le tecnologie sono state spostate, compresi i letti, nell'ospedale di Civitanova Marche e nell'ospedale di Macerata, residuava una TAC 128 strati che era stata smontata e che doveva essere trasferita, come per le altre tecnologie, all’ospedale di Civitanova, sennonché l'Azienda sanitaria, rilevando un'esigenza di funzionalizzazione dell'ospedale di comunità di Recanati, dove una vecchia tac non funzionava più, ha deciso di spostare e di montare la TAC dell'ex Covid Hospital di Civitanova presso il presidio nosocomio di Recanati, e questo può essere fatto con dei semplicissimi lavori di adeguamento. Per Civitanova l'Azienda ha già predisposto l'acquisto di una nuova TAC da 128 strati che si aggiungerà e andrà a raddoppiare quella già esistente nell'ospedale di Civitanova, che aumenterà il volume di prestazioni e limiterà le liste d’attesa.
In merito all'altra parte del contenuto dell'interrogazione riguardante l'azione del Consigliere segretario dell'Assemblea, devo dire che non ho nulla da eccepire ritenendo che la missione dei Consiglieri regionali in un'Assemblea legislativa abbia le stesse prerogative del livello parlamentare, e questo è il motivo per cui lo stesso interrogante Consigliere Carancini certe volte nell’esplicitazione, nel suo compito va anche al di sopra delle righe, a mio giudizio, ma questo è consentito perché viviamo in un'Assemblea parlamentare.
Ritengo che i Consiglieri regionali abbiano tutte le prerogative per poter esercitare fino in fondo il loro mandato, tant'è vero che nello Statuto della nostra Regione, così come è previsto per il mandato dei Parlamentari, non c'è il vincolo imperativo per cui rispondiamo solamente di una missione, c'è ampio spazio per criticare l'esercizio del potere da parte dell'amministrazione, per cui ritengo di non potermi esprimere sul comportamento di un Consigliere regionale che rappresenta la Regione e che quindi esercita la sua missione senza vincolo di mandato, per quanto riguarda le espressioni e per quanto riguarda l'esercizio del suo potere, che viene definito come sindacato ispettivo, non posso permettermi da Assessore di una Giunta regionale di delineare i contenuti, i limiti dell'azione di un Consigliere regionale e con questo ringrazio l'interrogante. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signor Presidente del Consiglio regionale, l'interrogazione aveva delle domande precise: se il Consigliere regionale Borroni fosse stato autorizzato dalla autorità sanitaria regionale o provinciale, non si sa bene, ad entrare all'interno del Covid Hospital che era chiuso, naturalmente c'erano ulteriori domande.
L'Assessore Saltamartini non ha risposto alle domande, che io la prossima volta riproporrò perché è vero che ognuno di noi può esercitare liberamente il proprio ruolo, ma entrare all'interno di una struttura sanitaria senza che lei spieghi per quale ragione, con quale autorizzazione e chi ha autorizzato il Consigliere Borroni ad entrare in una struttura chiusa da oltre 3 anni, è un fatto abbastanza grave.
Se per lei è normale, come ci ha detto stamattina, che una persona faccia aprire il Covid Hospital, chiuso da 3 anni, pieno di erbacce e si faccia un video. Video arrivato poi a Venezia con il quale ha vinto il premio della ridicolaggine, perché questo è, sgamato, devo dire in maniera mirabile, da un organo di stampa regionale, sgamato, perché ha voluto far credere delle cose …
Una roba, che gli illusionisti andrebbero a lezione dal Consigliere Borroni, ma la cosa grave, lo dico a lei, il nostro rapporto è molto franco, è che lei non può dire questo, se lo dice io lo accetto, ma vorrebbe dire che noi potremo entrare in ogni struttura sanitaria quando vorremo, come vorremo, senza una sola autorizzazione, e vedrà che capiterà, Assessore Saltamartini. Altrimenti lei ci deve spiegare chi ha autorizzato il Consigliere Borroni.
Ho fatto delle domande a proposito di quelli che avete chiamato a pulire, per cercare di darvi una ripulita rispetto al Covid, voi avete fatto arrivare al Covid delle persone per lavorare, chi le ha autorizzate? Lì c'è la mano sua di responsabilità politica e di una dirigente che fortunatamente, anzi sfortunatamente, continua a fare la direttrice sanitaria e che da direttrice generale ha rovinato l'Ast di Macerata. Se lei afferma questo vorrà dire che noi entreremo quando e come vogliamo nelle strutture sanitarie. Grazie.
Interrogazione n. 1113
a iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Difficoltà reperimento farmaci post trapianto”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1113 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione la Consigliera Casini chiede informazioni relativamente a tre farmaci, di cui ometto il nome, e chiede se è fondata la segnalazione che ha ricevuto della loro mancanza nei presidi farmaceutici della città di Ascoli Piceno.
La risposta giunge non solo dal servizio sanitario, dall'agenzia regionale sanitaria, ma ho voluto fare un approfondimento anche con il distributore dei farmaci, che è un'azienda privata, e la risposta è esattamente questa: non esistono equivalenti di questo farmaco, che si chiama Mycostatin, per cui il trattamento viene garantito dai sanitari con sistemi alternativi. Mancando questo farmaco non c'è una carenza di cura, ma c'è una sostituzione nella cura con altri trattamenti.
Relativamente invece agli altri due farmaci il Libradin e il Vasexten sia l'agenzia regionale sanitaria che Assofarma informano che erano disponibili presso le farmacie di Ascoli Piceno, come del resto nelle altre aree geografiche della regione, in maniera contingentata. Nel caso di Libradin e Vasexten c'è un problema di reperimento, ma non sono mai mancati.
Desidero tuttavia dire che quel farmaco, di cui l’Aifa già segna la difficoltà di approvvigionamento, viene comunque sostituito con altre terapie. Devo anche aggiungere che con delibera adottata ieri dalla Giunta regionale investiamo 7,5 milioni del fondo sanitario nazionale per dei farmaci innovativi e 14 milioni di euro, aumentiamo il volume della spesa per i farmaci esistenti.
Ci sono delle difficoltà a cui ho già risposto in questa sede, difficoltà di reperimento di alcuni farmaci sul mercato internazionale ed europeo, di alcuni principi attivi, cionondimeno c'è un ampio ventaglio di fornitura di farmaci alternativi che possono garantire le migliori cure ai nostri pazienti.
Con questo ringrazio la Consigliera Casini della sua replica, se le informazioni che ho assunto al riguardo dovessero essere ritenute congruenti con la sua interrogazione o contrariamente nell'ipotesi in cui le informazioni rese a seguito di questa interrogazione non siano ritenute congruenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. In premessa devo farle una battuta, Assessore, lei sa che io sono stata cacciata insieme all'Onorevole del PD, insieme ai sindacati dal giardino dell'Ospedale Mazzoni dalla direttrice sanitaria, che urlava: “Andate via, questa è una proprietà privata”. La notizia è stata su tutti i giornali anche perché c'erano decine e decine di testimoni sia affacciati alle finestre che insieme a me. O si può entrare sempre negli ospedali …, ma non nell’ospedale, nel giardino, nella stradina che porta all'ingresso principale, dove peraltro i sindacati erano stati autorizzati con un'apposita ordinanza del Questore. Noi non eravamo lì a fare i facinorosi, eravamo lì per parlare di alcune tematiche pensando …, lei poi mi ha incontrato, le sono sembrata una facinorosa aggressiva, pericolosa che stava invadendo una proprietà privata? Grave che la direttrice di Ascoli Piceno abbia definito l'Ospedale Mazzoni una proprietà privata perché non solo è pubblica, ma è una proprietà della Regione, per cui credo che ognuno di noi non possa entrare nell'ospedale come crede, ma almeno può partecipare alle manifestazioni autorizzate dal Questore, che è l'organo competente, lei ben sa, a stabilire l'ordine pubblico e non certo la direttrice dell'Ospedale Mazzoni, che deve fare ben altro e se si impegnasse un po' più in quello, invece che andare a Sanremo, invece che impegnarsi a cacciare i sindacati, probabilmente la sanità del piceno sarebbe meno disastrosa.
Ritornando alla questione reperimento farmaci, la ringrazio, Assessore, ma questa segnalazione …, mi conforta soprattutto il fatto che lei abbia detto che c'è una delibera, che io mi procurerò, che avete adottato ieri in Giunta con la quale aumentate le somme a disposizione per l'acquisto di questi farmaci.
La segnalazione che mi è arrivata riguardava il periodo tra l’1 gennaio e il 15 febbraio e questa paziente, che è una donna, non è riuscita a trovare questi farmaci, che non mi avrebbe chiamato e non mi avrebbe avvisato.
Tendo a ritenere che la signora che mi ha avvisato avesse ragione perché non esiste che qualcuno che è stato sottoposto ad un intervento dica che non trovi i farmaci antirigetto. Un trapiantato non perde neanche tempo, ha altre questioni, a scrivere o ad informare un Consigliere.
Voglio credere a quello che mi ha detto, mi piacerebbe avere, se è possibile, la sua relazione perché credo che sia squisitamente tecnica o mi dia la parte che mi può dare ed io la farò avere direttamente alla richiedente, che tra l'altro ci sta ascoltando e quindi ha sentito tutta questa discussione. Grazie.
Interrogazione n. 1099
a iniziativa del Consigliere Latini
“Sospensione dei lavori sulla Strada Statale Adriatica”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1099 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Il Presidente Latini interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere lo stato di avanzamento e la data certa di fine lavori per la realizzazione della nuova rotatoria tra Strada Statale 16 e via Sbrozzola, davanti al parco commerciale Cargopier di Osimo, e chiede altresì se si intendono intraprendere iniziative e promuovere misure da adottare per quanto di competenza al fine di monitorare lo stato di avanzamento dell'opera.
Per questo, Presidente, in relazione all'interrogazione le riporto integralmente il contributo del Comune di Osimo che è il soggetto attuatore dell'intervento in oggetto, che scrive: “Con la presente, in riscontro alla vostra richiesta di relazionare sull'andamento del cantiere lotto 2 rotatoria tra Strada Statale 16 e via della Sbrozzola, siamo ad indicare che nel corso dell'esecuzione dell'opera sono state riscontrate circostanze impreviste e imprevedibili durante le attività di sbancamento in particolare relativamente al livello della falda freatica rinvenuta in sito e problematiche relative alla regimentazione delle acque che hanno richiesto un approfondimento tecnico da parte della direzione dei lavori. Questa fase si è conclusa con esito positivo con l'approvazione, tramite la determina n. 924 dell'11 dicembre 2023, di una variante suppletiva.
Attualmente i lavori stanno procedendo regolarmente, siamo nella fase in cui le fondazioni stradali sono state completate definendo compiutamente il tracciato stradale. I cordoli stradali sono stati perlopiù messi in opera ed iniziamo a stendere il conglomerato bituminoso. Pertanto allo stato attuale possiamo affermare che i lavori sono in linea con il cronoprogramma inserito nella piattaforma ministeriale, ovvero confermiamo come data di fine lavori l’1 giugno 2024 e data di collaudo certificato di regolare esecuzione il 30 giugno 2024 senza bisogno di ulteriori aggiornamenti, mentre per quanto riguarda le azioni da intraprendere le comunico, Presidente, che puntualmente si rispettano le misure di controllo adottate sui fondi di sviluppo e coesione secondo le normative ministeriali”. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie, Presidente. La ringrazio, la mia replica sarà molto breve, innanzitutto per la risposta e per l'attenzione che gli uffici hanno rivolto nei confronti dell'amministrazione competente, soggetto attuatore dell'opera pubblica, che ha avuto i fondi di coesione, fondi che la Regione ha poi girato al Comune per la realizzazione dell'opera.
Aggiungo e modifico quanto è stato detto come risposta, che la rotatoria è stata aperta ieri al traffico, inaugurata oggi dalla sola amministrazione comunale di Osimo, nonostante l'invito personale e reiterato di coinvolgere la Regione, che ha finanziato l'opera stessa.
Questa posizione è diversa rispetto quanto ha espresso la nota ufficiale del Comune di Osimo, la n. 6734 del 23 febbraio 2024. Grazie.
Interrogazione n. 1118
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Programmazione dei posti letto nelle strutture sanitarie allocate nel comune di Mombaroccio, a seguito della realizzazione dell’ospedale di comunità
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1118 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Com’è noto il fabbisogno di posti letto per cure intermedie post acuzie anche nelle RSA costituisce una priorità del servizio sanitario nazionale ed anche del servizio sanitario regionale.
Nella località del Comune di Mombaroccio, a seguito dei fondi del PNRR, si era deciso - questa è una proposta delle strutture tecniche del servizio sanitario regionale, quindi Dipartimento salute Ars e Aziende sanitarie territoriali - di realizzare una Casa della salute.
In conseguenza dell'aumento della domanda di prestazioni, per i motivi che ho esposto, cioè un aumento della domanda di posti letto post acuzie, si è ritenuto di modificare il progetto originario e di allocare nel Comune di Mombaroccio un ospedale di comunità, che è, come sappiamo, una struttura che garantisce posti letto di cure intermedie e soprattutto prestazioni specialistiche necessarie per evitare il sovraffollamento dei pronto soccorso, principalmente per drenare l'accesso agli ospedali per acuti.
Detto questo, con i finanziamenti PNRR, che hanno visto un'erosione per effetto della guerra in Ucraina e del 110%, che ha comportato un aumento rilevante dei materiali di costruzione (ferro, cemento, calcestruzzo) si è ritenuto, pur propendendo per la realizzazione dell'ospedale di comunità, di avviare la progettazione. Il progetto esecutivo è stato approvato il 21 marzo ed entro aprile cominceranno i lavori per la realizzazione di 15 posti letto di cure intermedie per l'ospedale di comunità di Mombaroccio.
Il progetto prevede una struttura modulare a cui si potranno aggiungere ulteriori posti letto che sono necessari, indispensabili per garantire che i due ospedali dell'area costiera, quindi l'ospedale per acuti di primo livello di Pesaro e l'ospedale per acuti di primo livello di Fano, possano avere questi posti aggiuntivi per garantire l'esodo dopo gli interventi ospedalieri.
Nella località di Mombaroccio verrà realizzato un ospedale di comunità che raddoppierà l'offerta rispetto alla casa della salute precedentemente prevista. In questo momento si realizzeranno 15 posti letto perché i fondi del PNRR prevedono questo. Il progetto è un progetto modulare che garantisce la possibilità di realizzare ulteriori posti letto per l'ospedale di comunità che dovrà avere una sua funzionalità con l'aumento di posti letto. Per finanziare gli ulteriori posti letto è già stato avviato un percorso per reperire i fondi attraverso l'articolo 20 della legge, che si preoccupa di finanziare i posti letto ospedalieri nei presidi ospedalieri.
Con i fondi PNRR realizziamo un ospedale di comunità, i posti letto attualmente previsti sono 15, i lavori inizieranno entro aprile, il progetto esecutivo è stato approvato il 21 marzo. Il progetto è modulare per aggiungere altri posti letto, il finanziamento per ulteriori posti letto lo ritroveremo nel finanziamento che è previsto per gli ospedali della nostra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore anche perché per l'ennesima volta mi ha risposto, quando secondo me la risposta non era la sua, ma del suo collega che ha combinato tutta questa confusione, dal mio punto di vista ha combinato tutto questo disastro.
Il Consigliere Baiocchi, che è il Presidente della Commissione, non può parlare, lo capisco, ma sono convinto che è d'accordo con me.
Cosa è successo? A Mombaroccio era stata prevista la casa di comunità, proposta mai venuta sulla carta, non è sicuramente una proposta delle strutture tecniche, ma una proposta politica ed io avevo già avvisato che la casa di comunità sarebbe stata bocciata dal Ministero. Non le hanno scritto che in realtà il cambio da casa di comunità in ospedale di comunità non è stato fatto così, il cambio è avvenuto perché il Ministero l'ha bocciata in quanto non andava bene la casa di comunità. Si è invertito con Galantara, che era già un ospedale di comunità, che diventa una casa di comunità e Mombaroccio, dove c'è un campo da calcio che deve essere spostato con un costo di 600 mila/700 mila euro, diventerà l'ospedale di comunità. Deve ancora iniziare il trasferimento del campo da calcio.
Dico questo perché inizialmente la previsione prevedeva che con i soldi del PNNR sarebbero stati fatti 30 posti letto, dopodiché ci si è resi conto che 30 posti letto con 3,8 milioni non erano possibili, l’ho già detto, e per fare 15 posti letto servivano 4,8 milioni, quindi oltre ai 3,8 milioni la Regione ha messo suoi 1,2 milioni per fare 15 posti letto anche perché il progetto da 30 posti letto costa oltre 8 milioni di euro.
Ma il bello è che a Mombaroccio c'è già una struttura socio-sanitaria, il Bricciotti, che aveva assegnati 40 posti letto. Quanto costava mettere a posto il Bricciotti e avere 40 posti letto? 4 milioni di euro. Con 4 milioni potevamo sistemare il Briciotti e avere 40 posti letto. Ma per le fantasie di qualcuno si è detto che si sarebbe fatto un nuovo ospedale perché poi nessuno sa cos'è l'ospedale di comunità, la gente pensa che sia un ospedale.
Noi oggi siamo con il Bricciotti che non ha un soldo per essere recuperato e se arriva la Corte dei conti, se qualcuno mi sente prima o poi arriverà … Paghiamo una struttura con 6 posti letto aperti che è una follia pura e ci ritroviamo una struttura che doveva costare 3,8 milioni per 30 posti con 15 posti, ma non è 3,8 milioni, ma 4,8 milioni, quello che è. Ad oggi non ci sono le risorse per fare il resto, 150 mila abitanti avranno 15 posti. Grazie.
Interrogazione n. 1120
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Richiesta vincolo paesaggistico del ‘Paesaggio collinare di Riceci’”
Interrogazione n. 1123
a iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti e Mastrovincenzo
“Dichiarazione del vincolo paesaggistico per l’area di Riceci a Ponte Armellina nel Comune di Petriano”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1120 della Consigliera Ruggeri e l’interrogazione n. 1123 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. La Regione Marche ha istituito ormai da tempo, dal 2011, la Commissione regionale per la tutela del paesaggio, che è stata cambiata nel 2022 da parte dell'attuale amministrazione, modificandone la composizione, quindi in seno ad essa sono rappresentati anche delegati regionali del Ministero della cultura.
La proposta che questa Commissione formula è riferita ai valori storici, culturali, naturali, morfologici, estetici presenti negli aspetti e nei caratteri peculiari degli immobili delle aree considerate di valenza identitaria in rapporto al territorio in cui ricadono.
Fatta questa breve premessa, vado subito al dunque dicendo che il Comune di Petriano ha fatto istanza di attenzionare l'area di Riceci e di sottoporla eventualmente a questo tipologia di vincolo, di attenzione da parte di questa Commissione.
A seguito della richiesta presentata dal Comune di Petriano il 12 dicembre 2023 gli uffici regionali del settore urbanistica hanno portato avanti un’ istruttoria che in un primo momento ha richiesto una serie di integrazioni al Comune e anche alla provincia di Pesaro Urbino e quando sono arrivate si è proceduto ad un incontro che si è svolto proprio pochi giorni fa, il 20 marzo, che ha preso in considerazione questa eventualità, ne ha approfondito gli aspetti ed ha valutato le questioni poste dal Comune. Per esaminare meglio e con più chiarezza la questione in quella riunione si è anche deciso di procedere ad un sopralluogo sul posto, che non so quanto è stato calendarizzato o se sia stato calendarizzato, risale a pochi giorni fa questa riunione, anzi curerò personalmente anche per capire che non sia un qualcosa che va troppo in là nel tempo.
Voglio anche auspicare, non dipende da me, che portato avanti questo sopralluogo ci sia poi effettivamente la possibilità di attenzionare quell'area per poter arrivare poi a un possibile vincolo.
La Commissione sta facendo il suo lavoro, non si è perso tempo da parte dell'amministrazione regionale perché richiesti gli approfondimenti che servivano per poterla convocare è stata portata avanti immediatamente.
Questo è lo stato attuale, è chiaro che la seguirò personalmente perché coloro che mi hanno fatto questa interrogazione sanno benissimo che ci tengo molto a questa situazione e alla salvaguardia di quel territorio.
Posso anche aggiungere, visto che ancora ho 2 minuti di tempo, ruberò 30 secondi, una cosa che non mi è stata richiesta, ma ci tengo a dirla in quest'Aula, se ad oggi, e spero anche a domani, quella discarica non è stata autorizzata in Conferenza di servizio è solo ed esclusivamente grazie alle situazioni che ha posto il Genio civile della Regione Marche, se non ci fosse stato l’ausilio e l'interessamento del Genio civile della Regione Marche, che ha posto delle situazioni da approfondire, la discarica sarebbe già stata autorizzata perché nessun altro ente, né la provincia né altri enti, ha posto obiezioni a quella richiesta. Solo il Comune di Petriano ha posto obiezioni, partendo dal fatto dei 2000 metri, previsti sempre dalla Regione Marche, ma non ha potuto portare altre obiezioni, invece il Genio civile ne ha poste diverse e solo grazie a questo lavoro ad oggi la discarica non è stata autorizzata ed io voglio pensare che non ci siano effettivamente le condizioni per farlo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore Aguzzi per la risposta e la Consigliera Vitri per avere presentato un'interrogazione sullo stesso tema, quindi dopo di me prenderà la parola anche lei.
Apprendo con favore quello che ci ha comunicato adesso l'Assessore Aguzzi per quanto riguarda il lavoro che la Commissione regionale sta facendo. Ho saputo di questa richiesta nell’audizione in Commissione bicamerale eco rifiuti del Sindaco di Petriano. Avendo ascoltato l'audizione abbiamo saputo di questa sua richiesta e ci siamo attivati subito per presentare questa interrogazione, anche perché ancora non avevamo nessun tipo di informazione al riguardo, erano passati 3 mesi e le notizie non c'erano.
Pare che l'iter sia stato avviato, io come l'Assessore mi auguro che abbia un esito positivo, però vorrei anche dire che - senza entrare nelle polemiche che mi interessano poco perché ufficialmente tutte le forze politiche sono contro questa discarica che si dovrebbe realizzare a Riceci - dopo anni, no mesi, in cui ne parliamo, ancora siamo qui a discuterne perché un no definitivo e un punto fermo per la non realizzazione di questa discarica purtroppo non è stato raggiunto.
Vorrei ricordare all'Assessore che il 21 febbraio 2023 ha dato il via alla bocciatura della mozione, che avevo presentato per l'aggiornamento di PRGR, con la quale chiedevo di definire i criteri per la localizzazione dei nuovi impianti, nel senso di aumentare la fascia di rispetto dai luoghi abitati, attualmente a 2 mila metri.
Penso che quella fosse una grossa opportunità per salvaguardare Riceci, non ho mai compreso perché l'Assessore disse di bocciare la mozione, soprattutto perché i Consiglieri di maggioranza, che pure si dicono ad ogni piè sospinto contrari alla realizzazione della discarica, “ubbidirono”.
Mi auguro che non diventi un tema da campagna elettorale per fare confusione e polemica gli uni sugli altri, ma ai cittadini interessa che si metta il prima possibile fine a questa storia, quindi spero che questo Consiglio regionale non compia altri errori come fu, a mio avviso, quello di bocciare la nostra mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Questa è l'occasione per mettere la Giunta regionale nelle condizioni di dare un segnale concreto e un vero e proprio stop al progetto di discarica Riceci.
Sottoscrivo ogni parola della Consigliera Ruggeri, che ha ricordato, giustamente, come si poteva bloccare l'iter di questo progetto nel 2023 con una sua mozione che abbiamo votato solo noi dell'opposizione. Bastava che quel giorno tutta la maggioranza votasse la mozione della Consigliera Ruggeri ed oggi non saremo qui con questo progetto di discarica arrivato ad un punto non avanzato, di più, perché si stanno effettuando dei rilievi e perforando il terreno con dei sondaggi , che lo stanno già deturpando.
Mi stupisce ciò che dice l'Assessore, pensavo di iniziare questo intervento ringraziandolo perché fino a un certo punto ci ha parlato del sopralluogo che avverrà a Riceci, dell'incontro avvenuto il 20 marzo, dell'intenzione di mettere un vincolo ambientale, quindi tutto condivisibile, tutti d'accordo, poi ha iniziato a dire che il Genio civile ha bloccato o tenuto in sospeso il progetto, ma quando mai? Che film ha visto, Assessore?
Nell'ultimo intervento la Regione non aveva competenze e non poteva dire niente, adesso è il Genio civile che dipende da lei ad aver le competenze? Innanzitutto si decida, poi le ricordo che il Genio civile ha mandato alla provincia il documento con cui si dichiara non favorevole, ma scrive esattamente che ritiene opportuno concedere ad Aurora la proroga dei termini per i propri sondaggi. E’ il Genio civile che mette la provincia in difficoltà chiedendole di dare quella proroga con il documento che ha scritto lei con i suoi uffici, e mi chiedo oggi con che coraggio viene qua a dire che il Genio civile sta bloccando? Il Genio civile che ha concesso la proroga e ha spinto la provincia a concederla. Se non le basta per capirlo, si chieda perché Aurora se la sta prendendo con la provincia, non con il Genio civile. Se la prende con la provincia al punto di aver chiesto alla provincia di spostare un dirigente, un'intimidazione di una gravità inaudita, una società privata chiede che alla provincia di togliere il dirigente. Non va da Aurora a togliere la sua dirigente, perché? Si faccia due domande, si chieda chi la sta bloccando davvero e inizi ad accelerare l'iter per il vincolo paesaggistico che forse finalmente potremo fare assieme qualcosa di utile per tutto quel territorio, invece che tante parole che poi coi fatti non vengono mai confermate. Grazie.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Metto alla vostra attenzione l'anticipazione del punto 6, proposta di legge n. 233, al punto 2 bis.
Vi prego di fare silenzio, per favore, Consigliera Vitri e Assessore. C'è stata l’interrogazione e la replica, quindi il dibattito è molto chiaro. Sospendo la seduta se continuiamo così.
La prima comunicazione è che l’interrogazione n. 1075 del Consigliere Cesetti è rinviata alla prossima seduta; la seconda è la proposta di anticipare il punto 6, proposta di legge 233, al punto 2 bis, quindi farla subito. Chi vuole intervenire pro e contro?
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Io sono il relatore e ringrazio la Conferenza dei Presidenti di gruppo che mi ha dato questa opportunità perché nel pomeriggio ho un impegno a Roma, non posso essere presente e andrebbe a finire dopo le festività pasquali.
Non credo che sia una lunga discussione perché è stata licenziata all'unanimità, mi sembra che ci sia un emendamento, ma questo non è rilevante.
Chiedo di votare favorevolmente l'inversione del punto. Grazie.
PRESIDENTE. Nella Conferenza dei Presidenti di gruppo abbiamo votato per l’anticipazione.
Anticipazione della proposta di legge n. 233. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 233
a iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Rossi, Latini, Elezi
“Interventi per la valorizzazione della figura di Federico II di Svevia come testimonianza illustre delle Marche”.
Nuova titolazione: “Interventi per la valorizzazione della figura e dell’opera di Federico II di Svevia come testimonianza illustre delle Marche.
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 233 dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Rossi, Latini, Elezi.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questa è una legge che come altre parla di un personaggio che è nato nelle Marche. In realtà questo è il senso della legge.
Federico II di Svevia è nato a Jesi, nella provincia di Ancona, che all'epoca si chiamava marca di Ancona, ed è stato il personaggio più importante dell'epoca. Nato 830 anni fa a Jesi ha fondato la prima università del mondo, l'Università Federico II di Napoli, ha affrontato tutti i temi all'ordine del giorno dell'allora progresso scientifico, la medicina e la farmaceutica, e per la prima volta separò la medicina dall'area dei farmaci per contrastare le malattie.
Fu un uomo che indubbiamente attraversò anche periodi di guerra, ma fu anche uomo di pace, andò, e questa vicenda in questo momento è particolarmente forte, in Terra Santa a parlare con l'Islam, cosa che anche oggi sarebbe stupefacente, in un momento in cui sta succedendo quello che tutti sappiamo a Gaza e più complessivamente nel Medio Oriente.
E’ una figura che potrebbe dare, opportunamente supportata, una grande visibilità alle Marche.
Fino ad oggi la figura di Federico II è stata utilizzata soprattutto dalla Campania, ho detto l'Università di Napoli fu la prima del mondo, fondata nel 1200, e dalla Regione Sicilia perché, come tutti sanno, la residenza dell'imperatore Federico II fu a lungo a Palermo.
L'ultima regione che ha valorizzato la figura di Federico II è stata la Puglia perché sua madre era pugliese. C’è ad Andria Castel del Monte, ottagonale, che è un esempio architettonico importante dell'epoca. L'Assessore Antonini è cultore di questa storia medievale, anche per motivi familiari.
Quello che voglio sottolineare è questo: perché la Regione Marche non deve essere al centro di questo interesse? Visto che nella città di Jesi, che poi fu proclamata città regia in seguito a un editto, ad un decreto di Federico II, casualmente è nato, di passaggio, ma poi vi è rimasto per un certo periodo insieme alla madre, e c’è tutta una serie di fatti accaduti a Jesi per Federico II.
L'unica cosa che ci lascia un po' …, è che Federico II andò a Jesi a dire: “Cosa volete , io sono nato qui e voglio essere riconoscente”, gli jesini risposero: “L'abolizione delle tasse”. Per un periodo non si pagarono le tasse perché era città regia, mentre Federico II aveva proposto, non so con quanta ingegneria idraulica di allora, di rendere l'Esino navigabile. Aveva proposto di fare una sorta di navigli come a Milano, ma forse non era possibile dal punto di vista ingegneristico.
L'appellativo con cui sarà chiamato successivamente Federico II è Stupor mundi.
Per la verità la città di Jesi ha fatto degli sforzi perché c'è una fondazione, che io voglio ricordare, c'è un museo virtuale, l’unico. Di oggetti appartenuti a Federico II ce ne sono pochissimi, ma sono stati ricostruiti attraverso dipinti, narrazioni e vicende che riguardano Federico II. E’ l'unico museo.
Il Rettore dell'Università di Napoli pochi mesi fa è stato in visita a Jesi, sapete che l'Università di Napoli quest'anno, essendo gli 800 anni, ha avuto un contributo anche significativo da parte del Ministero della cultura per le celebrazioni di questo evento. Non è un mistero che l’attuale Ministro alla cultura si sia laureato all'Università Federico II di Napoli, ha rapporti con tutti gli insegnanti, quelli che a distanza di anni ancora hanno attività culturale a Napoli, c'è un rapporto anche affettivo, così come c'è un grande rapporto affettivo tra la Federico II e l'intero territorio della Campania.
Credo che questa non sia una legge di parte, se qualcuno pensa che sia una legge di parte …, no.
Ci siamo confrontati, abbiamo già fatto in Commissione delle piccole modifiche per migliorare il testo, ci sarà un'altra modifica con un emendamento, ma niente di particolarmente significativo.
Il tratto centrale è far riappropriare le Marche di questa figura.
Vorrei che ci fosse un'intensa attività successiva, le celebrazioni finiscono il 26 dicembre di quest'anno perché lui nacque il 26 dicembre, il giorno dopo di Natale, il giorno di Santo Stefano dell'allora 1194. Vorrei che ci fosse da quel momento un prosieguo, le celebrazioni finiscono, di attività intorno a questa figura.
Aggiungo, senza spirito di campanilismo, che ci sono altri luoghi federiciani nelle Marche e in tutta Italia, ci sono almeno due/tre castelli nelle Marche in cui hanno regnato ed hanno avuto potere i collaboratori molto stretti di Federico II e oltre Jesi e la marca di Ancona, nato nella marca di Ancona e nella città di Jesi …, l’universo dei luoghi federiciani è molto più ampio.
Con lo spirito di cercare anche di arrivare a una collaborazione con l'origine della famiglia di Federico II, che è in Germania, in Turingia, sarebbe rilevante riuscire a creare un filo rosso tra l'Italia e la Germania su questo personaggio, con tutto quello che ne consegue. In Germania sono stati fatti studi approfonditissimi su questa persona. Credo che ne trarremo grande beneficio dal punto di vista culturale, ma secondo me anche dal punto di vista turistico per l'immagine della regione nel mondo.
Noi abbiamo una serie di persone, le piccole Marche di 1,5 milioni di abitanti hanno antenati che testimoniano nei settori della storia, della cultura, delle arti figurative, della musica, personaggi incredibili da Raffaello Sanzio d'Urbino e la sua scuola ad Andrea Gentile da Fabriano a Gioacchino Rossini, passando per alcuni viaggiatori illustri. Padre Matteo Ricci ha aperto le porte della Cina all'occidente, persone per cui le Marche possono essere culla di civiltà.
Questo è lo spirito, chiedo che questo Consiglio si esprima su questo.
Aggiungo che l'anno scorso che non c'era la legge sono stati anticipati, mi sembra, 230 mila, euro 50 mila euro al Comune di Jesi, voglio qui ricordare anche l'impegno della Consigliera Elezi, 180 mila al Comune di Ancona, che è la marca di Ancona, quella in cui si svolgeranno tra poco due congressi, alla presenza dei più grandi medievisti del mondo. Cito XX e YY, due personaggi, due mostri della storia medievale italiana, ma non solo; ci sono anche altri cultori della materia. Poi vorrei distribuire qui …, solo per notizia, la più importante rivista di storia medievale ha pubblicato nel numero attualmente in edicola una serie di saggi di rivisitazione su Federico II proprio per promuovere la figura di Federico II nelle Marche, dopo lo faccio distribuire dagli addetti all'Aula.
Credo che sia una cosa da cui ne usciamo bene tutti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In Commissione come relatore di minoranza ho dichiarato un’astensione tecnica per non pregiudicare la decisione del gruppo. All'esito di un approfondimento all'interno del gruppo noi voteremo a favore di questo provvedimento, lo dico già fin dalla relazione, auspicando che venga accolto un emendamento presentato dal capogruppo, a sua prima firma, e da tutto il gruppo del Partito Democratico.
Sapete ciò che penso, che questi provvedimenti legislativi costituiscono, se vogliamo, un po' un “abuso” dello strumento legislativo. Ogni volta celebriamo le figure di molti, le caratteristiche o le peculiarità dei territori, va tutto bene, ma se abusiamo di questi strumenti sviliamo la funzione legislativa e anche gli obiettivi che vogliamo conseguire.
Questa proposta di legge è indubbiamente ammissibile sotto il profilo formale perché, come riportato anche nelle note, l'intervento appare compatibile con i principi costituzionali sia per quanto riguarda il riparto delle competenze di cui l'articolo 117, perché comunque è materia concorrente la promozione delle attività culturali, che le competenze residuali della formazione professionale e del turismo, un po' tirata, però c'è sotto questo aspetto. E’ indubbiamente una cosa positiva produrre una legge che sancisca la promozione e la valorizzazione della figura di Federico II, uno tra gli imperatori più importanti dell'intera epoca medievale, nato a Jesi il 26 dicembre 1194.
Il legame con la città di Jesi è testimoniato non solo dalla fede ghibellina della città, ma anche e soprattutto dalle parole dello stesso Federico II che chiamò Jesi la sua Betlemme ,giocando sul giorno di nascita prossimo al Natale.
Il testo presenta alcuni problemi, penso per esempio alla definizione di Federico II come anticipatore degli studi universitari e di medicina.
I meriti di Federico sono rilevantissimi in molti campi, alcuni dei quali non citati dalla proposta di legge, penso per esempio al diritto con le eccezionali costituzioni di Melfi, un testo che rimane attuale ancora oggi se pensiamo al tema della tolleranza religiosa.
Federico II fu sì un anticipatore, anche se non possiamo non ricordare come la scuola salernitana di medicina risalga al IX secolo, ovvero più di 300 anni prima della sua nascita. Inoltre la Fondazione dell'Università di Napoli, che porta oggi il suo nome, è successiva anche qui di decenni, se non di secoli, alla fondazione di altre, prima fra tutte Bologna.
Andrebbe piuttosto valorizzato il fatto che lo Studium di Napoli fu la prima università in qualche modo statale, fondata su impulso del potere centrale e non di studenti e professori, come negli altri casi precedenti. Non voglio tuttavia soffermarmi su queste osservazioni che non inficiano la bontà della legge nella sua impostazione.
Ritengo, ci torneremo in sede di discussione degli emendamenti, quanto meno assurdo che la città di Jesi, l'unica davvero titolata a rappresentare ed ospitare eventi di valorizzazione di Federico II, sia ben poco rappresentata nel comitato. Ci chiediamo il motivo. La Regione ha ben tre componenti di propria nomina, questo è, come credo, giustificato dal fatto che dalla Regione Marche vengono stanziate risorse per 70 mila euro, che non sono certamente sufficienti per celebrare in modo adeguato una figura che non parla solo localmente al territorio regionale, ma all'Italia, all'Europa e al mondo per la sua grande rilevanza, è stato anche ricordato in parte dal Consigliere Ciccioli. Questo pone anche un altro tema, di come queste leggi troppo abbondanti, numerose, talvolta vadano a scapito dei relativi finanziamenti perché noi sappiamo che se le leggi non le finanziamo adeguatamente sviliscono anche il loro significato.
Non si capisce però cosa c'entri Federico II con la città di Ancona. Se andiamo a leggere le vicende storiche il legame più forte tra gli Svevi e Ancona è quello di una rivalità fortissima che affonda le radici almeno nei fatti relativi all'assedio di Ancona portato dal nonno di Federico II, Federico I Barbarossa. Non possiamo celebrare gli invasori, è una battuta, però credo che ci sia questo. Stamira, Giovanni Di Dio, il popolo anconetano si opposero alle mire espansionistiche degli Svevi, in modo nettissimo, schierandosi con il Papa, anche negli anni del regno di Federico II che cercò a più riprese, facendo leva sulle città ghibelline guidate da Jesi (Senigallia e Matelica) di isolare e conquistare Ancona. Nel 1248 in particolare si svolge una battaglia prima ad Osimo e poi nelle vicinanze di Civitanova nelle quali l'esercito imperiale tenta di conquistare Ancona, che era il più importante centro guelfo del centro Italia e ospitava il legato papale. Il vescovo di Ancona Marcellino fu catturato e consegnato al vicario di Federico II Roberto di Castiglione. Solo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, pose fine a questo processo che avrebbe probabilmente portato a piegare la resistenza di Ancona da parte dei ghibellini.
Di fronte a questa storia mi chiedo per quale motivo Ancona abbia lo stesso peso di Jesi nel comitato, per questo spero che venga accolto l'emendamento che noi abbiamo presentato.
D'accordo con il mio gruppo in qualità di relatore nella circostanza anticipo il voto favorevole, come concordato, in particolar modo su indicazione dei Consiglieri eletti nella provincia di Ancona, anche raccogliendo in questo senso, penso, gli inviti del Sindaco di Jesi in questa direzione, che immagino auspichi l'approvazione di questa legge, come credo auspichi anche quelle piccole correzioni che noi abbiamo poc'anzi indicato perché la sovraesposizione della città di Ancona rispetto a Jesi non si giustifica, e su questo può convenire anche il Consigliere Ciccioli.
Il parere del relatore di minoranza è favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Elezi.
Lindita ELEZI. Grazie, Presidente. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ho condiviso con entusiasmo e impegno da Consigliera regionale e da jesina la legge per la valorizzazione della figura di Federico II perché risponde pienamente all'obiettivo di legislatura di rilanciare il territorio e il brand Marche attraverso l'asse della cultura e perché sono convinta che Federico II il 26 novembre del 1194 non sia nato a Jesi per caso, ma per un disegno del destino. E’ lo stesso destino che ha fatto nascere marchigiani Raffaello, Bramante, Leopardi, Rossini e tutti gli uomini grandi di quelli ingegno e quel talento che le Marche hanno nel DNA e che si respira fin dal primo istante di vita.
Federico II viene chiamato Stupor mundi per la curiosità intellettuale, che ne ha fatto un precursore in ogni ambito culturale, scientifico, politico e organizzativo.
E’ destino che sia nato a Jesi nel cuore nelle Marche e che attraverso la sua nascita il mondo conosca le Marche che hanno la grandezza dell'ingegno di Federico II nel cuore.
Una grandezza che rende le Marche uniche al mondo e si esprime nei gesti quotidiani, nella cultura millenaria, nella qualità delle università, come nella maestria degli artigiani, nella visione dei imprenditori, come nella grandezza delle arti.
Consapevole di questa grandezza ho lavorato come amministratore comunale e con la Fondazione per portare avanti progetti di valorizzazione.
A questa grandezza ora guardiamo tutti insieme per posizionare il brand Marche a livello internazionale, come previsto dalle leggi sui borghi su Marche terra del benessere, dagli investimenti in infrastrutture e in promozione turistica.
La Regione non poteva e non doveva perdere l'occasione l'unica della risonanza mondiale degli 800 anni dalla fondazione dell'università Federico II per far parte di un grande progetto nel nome dell'imperatore marchigiano.
Un'occasione che il Consigliere Ciccioli ha colto con consueta sensibilità nei confronti delle sinergie di territorio, della quale lo ringrazio.
Con questa legge ci muoviamo con quella visione di prospettiva e di largo respiro che i marchigiani hanno in comune con l'imperatore Federico II. lo racconteremo attraverso la sua eredità fatta di tracce immateriali che, dopo alcune iniziative estemporanee, emergono definitivamente dal silenzio per raccontare l'uomo e l'imperatore che, come le Marche, è di una modernità senza uguali, datata quasi 1000 anni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Per manifestare insieme all’Assessore Brandoni il parere positivo e favorevole da parte della Giunta su questa iniziativa legislativa perché, come ricordato dagli interventi dei Consiglieri Ciccioli, Cesetti ed Elezi, è una figura che merita di essere celebrata per la forza evocativa che rappresenta, anche a livello di collegamento, di immagine, una figura così importante col territorio marchigiano.
Se permettete un paio di riferimenti, una battuta anche al Consigliere Cesetti, che però vedo che è andato via – eccolo - tra tutte le sue illustrazioni legate alla terra marchigiana Federico II fu quello che fece scoppiare la guerra tra Ascoli e Fermo perché autorizzò il porto di Ascoli, famoso Porto d'Ascoli, che adesso è frazione di San Benedetto del Tronto, ma era il porto di Ascoli e concesse la costruzione come risarcimento ad Ascoli dopo che aveva distrutto buona parte della città. Questa cosa indispettì i fermani che avevano il controllo sul mare, su quella fascia del mare Adriatico, e da lì scoppiò la guerra tra Ascoli e Fermo in epoca medievale, che durò per tantissimo tempo con distruzioni reciproche. La causa scatenante fu l'autorizzazione di Federico II alla costruzione del porto di Ascoli agli ascolani, facendo incavolare i fermani che poi distrussero il porto, è rimasta solamente la torre della famiglia Laureati.
Anche sui collegamenti importanti tra la Regione Marche, Federico II e la Germania, a cui ha fatto riferimento il Consigliere Ciccioli, oltre alla famiglia di Hohenstaufen in Turingia, c'è un riferimento storico che pochi sanno: quando Federico II stava assalendo Ascoli concesse alla città di Francoforte la possibilità di istituire la famosa fiera di Francoforte, la Messe Frankfurt, una tra le fiere più rilevanti al mondo, e qui intervengo e ritorno al mio ruolo di Assessore alle attività produttive, una fiera fondamentale. Mentre c'era l’assalto alla città di Ascoli lui firmò l’autorizzazione al libero mercato, allo scambio di merci all'interno della fiera di Francoforte tant'è che il club esclusivo all'interno della Mess Frankfurt si chiama Club Ascoli, che raccoglie tutti i grandi investitori, un club privato all'interno della Frankfurt Mess.
Per questo ed altri motivi va benissimo questa proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. In fondo pur tra qualche critica, ma ci sta bene, se fosse tutto perfetto le cose non andrebbero bene, sono soddisfatto della posizione e del gruppo di minoranza, che pur con qualche rilievo storico un po' forzoso, Federico Barbarossa assediò Ancona nel 1167, quasi 30 anni prima della nascita di Federico II di Svevia. Il Barbarossa si voleva aprire una strada in Italia, passò per Ancona, che fu proclamata Marca e riconobbe dignità ad Ancona. Nella Marca di Ancona era compresa la città di Jesi, che allora era meno importante, mentre Ancona era già un porto fondamentale, c'erano partite due crociate.
Rientra tutto in quella che è la storia, 800 anni dopo credo che le passioni e le interpretazioni debbano cedere il passo alle ricostruzioni e nessun problema se c'è qualche rilievo avverso.
Bene per il passaggio ai voti in Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Quando il Consigliere Ciccioli fa cose giuste …, gli capita poche volte, però nessuna difficoltà, potrebbe migliorarsi se accettasse quell'emendamento che noi abbiamo presentato.
Della ricostruzione storica voglio ringraziare i nostri collaboratori perché, come avete visto, a me non capita mai, in questo caso ho letto.
Voglio ringraziare anche l’Assessore Antonini che mi consegna un motivo in più per votare a favore perché se 800 anni fa Federico II fece scoppiare la guerra tra Ascoli e Fermo, in epoca medievale e mi pare che si concluse con la vittoria di Fermo, 800 anni di una tensione anche post bellica, fino a quando nel 1861 Fermo venne riconquistata da Ascoli e quindi annessa , ma nel 2009, quindi 800 anni dopo, arrivò Cesetti I che conquistò la libertà e l'autonomia di Fermo rispetto ad Ascoli.
E’ un motivo in più per dire che anche sotto questo aspetto sono un mezzo erede di Barbarossa, di Federico II di Svevia. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3
Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Casini, Bora, Biancani, Carancini, Vitri, Mastrovincenzo.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento, l’ho detto al Consigliere Ciccioli prima, relatore di maggioranza, noi proponiamo di eliminare la rappresentanza di Ancona nel comitato. Nulla contro Ancona, al contrario, è sicuramente un fatto positivo che il capoluogo sia coinvolto nelle iniziative per valorizzare Federico II, tuttavia crediamo che dobbiamo darci un criterio, altrimenti in questo tipo di leggi ogni Consigliere può mettere i Comuni che crede, non mi pare che vada bene. C'è una proposta di legge su Sergio Anselmi, a prima firma del capogruppo Mangialardi, che non ha messo alcun rappresentante del Comune di Ancona nel comitato delle celebrazioni, non certo perché in quel caso aveva qualcosa contro Ancona, ma siccome Sergio Anselmi è nato a Senigallia ha ritenuto giusto e necessario che Senigallia avesse voce in quel capitolo e Senigallia è governata dal centro-destra, come noi sappiamo. Se avesse dovuto guardare i colori politici dell'amministrazione magari si sarebbe inventato delle formule per coinvolgere la minoranza del Comune di Senigallia.
Penso che in questo caso l'approvazione di questo emendamento dia maggiore forza a questa legge perché dice che per l'attuazione di interventi previsti nell'articolo 2 è costituito un comitato composto da tre membri nominati della Regione, un membro nominato dal Comune di Jesi, un membro nominato dal Comune di Ancona.
Lo dico al Consigliere Ciccioli, mettere sullo stesso piano, fermo restando che vanno bene i tre membri nominati dalla Regione, un membro nominato dal Comune di Jesi ed uno nominato dal Comune di Ancona sembra un’ulteriore annessione di Jesi ad Ancona.
Togliere con questo emendamento la lettera C e lasciare solo Jesi credo che sia in questo caso anche un fatto di tecnica legislativa che va a valorizzare il dettato normativo. Tra l'altro un rappresentante di Ancona potrebbe essere inserito tra i membri nominati dalla Regione, magari una lettera al Sindaco di Ancona, che in attuazione di questa legge ci indichi un nominativo, per poterlo recuperare in quel modo.
Lasciare solo Jesi nel comitato è coerente con l'impostazione stessa della legge: interventi per valorizzare la figura di Federico II di Svevia come testimonianza illustra delle Marche, è nato a Jesi, da qui nasce l'obiettivo finale della legge.
La prego di fare una riflessione su questo, lo si può recuperare all'interno dei tre rappresentanti della Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Tutti gli emendamenti hanno pari dignità, quindi anche questo, però a me sembra piccolo piccolo l’emendamento, della serie il borghese piccolo piccolo, perché Ancona? Perché si è deciso in sede di estensione della legge cinque componenti, di cui tre della Regione e due dei Comuni che sono maggiormente coinvolti, uno è Ancona, perché era la capitale della Marca in cui insisteva la città di Jesi, che non aveva un'autonomia, ma era Marca di Ancona. Secondo, perché Federico II ha utilizzato più volte il porto di Ancona, che era l'unico porto in realtà dell'Adriatico, era un porto Traianeo dell'impero Romano. Il primo molo artificiale fu costruito dall'imperatore Traiano negli anni 70 d.C., l'arco è dopo la sua morte, quello che ancora ammiriamo è del 79 dopo d.C., tra l'altro credo che la spedizione di pace in Medio Oriente sia partita da Ancona, ma di questo non ho notizia certa.
Ancona rappresenta il polo, è la capitale delle Marche e la capitale in questo momento dei porti adriatici, ci sono mille motivi per valorizzare Federico II, a Jesi dove è nato, quindi il primato, e ad Ancona dove insisteva tutta l'area. Che ci fosse stata una guerra 30 anni prima, con l'assedio del Barbarossa, il quale dette dignità ad Ancona tanto da trasformarla in Marca, cioè Marca autonoma …, adesso queste sottigliezze. Ritengo che su cinque, i due Comuni più importanti per il passaggio di Federico II di Svevia, nonché i tre rappresentanti regionali che finanziano la legge ...
Vorrei sottolineare che questa legge, siccome non eravamo nei tempi per l'approvazione, ha avuto nell'assestamento di bilancio la cifra di 80.000 euro per procedere ai convegni che si svolgeranno: uno ad Ancona ed uno a Jesi, uno ad aprile ed uno a maggio, poi 50.000 euro per il Comune di Jesi per la Fondazione, credo anche per il museo, così avevamo detto nell'emendamento, poi su questa legge che completa per arrivare fino al dicembre 2024, che è Santo Stefano, e dovrebbe essere la conclusione delle celebrazioni.
Mi sembra che ci sia anche uno sforzo finanziario in questa occasione. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Non ha votato il Consigliere Bilò, un voto in più.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 233. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva all’unanimità)
Proposta di legge n. 234
a iniziativa della Giunta regionale
“Promozione e valorizzazione delle ricette e dei menù della cucina marchigiana”.
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 234 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Gentili Consiglieri e Consigliere, con questa proposta di legge intendiamo sostenere il patrimonio enogastronomico marchigiano attraverso la promozione delle ricette e dei menù della tradizione regionale.
La cucina buona, sana, che valorizza le produzioni locali, crea infatti legami forti con i territori, anche in chiave culturale, turistica e sociale.
Questi obiettivi sono declinati in modo specifico all'articolo 1 della proposta, nel quale si sottolinea come la Regione intenda: sostenere e tutelare l'arte culinaria locale, supportando lo sviluppo della ristorazione di qualità e valorizzando i caratteri di unicità distintività e autenticità; favorire la valorizzazione delle peculiarità culinarie ai fini della promozione del territorio, le sue produzioni e il potenziamento dell'offerta di accoglienza turistico recettiva, garantendo la tutela qualitativa del consumatore; promuovere iniziative economiche scientifiche e culturali per la valorizzazione dell'identità regionale, delle realtà associative enogastronomiche operanti sul territorio e garanzia della qualità dell'offerta specifica dei singoli territori.
La II Commissione, che ringrazio, ha svolto un attentissimo esame del testo proposto dalla Giunta, dall'Assessore Antonini, ed anche attraverso le sollecitazioni pervenute da un ampio partenariato ha portato alcune modifiche finalizzate a puntualizzare ulteriormente le finalità dell'intervento normativo.
In particolare abbiamo ritenuto utile precisare che i menù e le ricette della cucina marchigiana saranno presenti anche all'interno della ristorazione effettuata negli agriturismi e abbiamo specificato che per menù della cucina marchigiana si intende una proposta di cibi e bevande formata da almeno tre piatti compresi nel registro previsto dalla proposta stessa.
In questo registro, disciplinato dall'articolo 3, saranno censiti i piatti e le ricette che poi andremo a proporre nei ristoranti marchigiani. L'indicazione dei piatti e delle ricette sarà data da una Commissione di valutazione istituita dalla Giunta regionale ai sensi dell'articolo 5, e spetta sempre alla Giunta regionale individuare i requisiti dei piatti e delle ricette medesime.
L'articolo 4 prevede la creazione di un logo che sarà associato alle ricette ed ai menù iscritti nel registro regionale, oltre l'istituzione di apposite giornate della cugina marchigiana nell'ambito di iniziative, eventi, fiere e mercati di prodotti tipici volti alla valorizzazione delle eccellenze e del territorio regionale.
L'articolo 6 disciplina i contenuti del programma di interventi che la Regione proporrà annualmente al fine di realizzare e promuovere azioni volte alla conoscenza e all'utilizzo delle ricette e dei menù della cucina marchigiana. La predisposizione del programma sarà il frutto del confronto costante con le Pro Loco, le università marchigiane, le associazioni di operatori del settore enogastronomico, agricolo, turistico e della ristorazione, nonché con gli istituti alberghieri, in generale con le realtà associative enogastronomiche e sarà adottato previo parere della II Commissione.
Entrando brevemente nel merito di questi contenuti, l’articolo 6 precisa che il programma ha lo scopo di: stimolare e sostenere specifici progetti finalizzati alla crescita della rete locale di attività di promozione delle ricette della cucina marchigiana; garantire la qualità dell'offerta, puntando alla massima tutela del consumatore, anche attraverso la piena collaborazione con gli organismi e le associazioni di tutela e valorizzazione dei prodotti agroalimentari.
Il medesimo articolo 6 specifica che il programma intende contribuire all'individuazione di produzioni agroalimentari peculiari e caratteristiche che saranno recuperate e diffuse attraverso l'inserimento nel registro regionale. Le attività previste nel programma saranno realizzate anche in collaborazione con le agenzie regionali e gli enti strumentali della Regione Marche e si inseriranno nel più ampio contesto delle iniziative di promozione turistica.
Con i contenuti dell'articolo 9, che introduce la clausola valutativa, il nostro Consiglio regionale controllerà l'attuazione degli interventi e i risultati ottenuti. È infatti previsto che la Giunta predisponga una relazione, con cadenza biennale, contenente la descrizione degli interventi attivati, l'indicazione dei contributi concessi e dell'impatto delle azioni sul territorio regionale, con particolare riferimento agli aspetti turistici e culturali.
Venendo poi alle risorse, l'articolo 10 stanzia per questa proposta e per raggiungimento di queste finalità 100.000 euro nel 2024, ulteriori 100.000 euro nel 2025 e 5.000 euro nel 2026, si tratta di risorse significative che andranno a supporto del programma annuale.
L'articolo 11 contiene le disposizioni finali e precisa che le strutture della Giunta regionale hanno 6 mesi di tempo, 180 giorni, per porre e presentare il programma degli interventi e adottare i provvedimenti previsti dall'articolo 7.
Per chiudere, si tratta di una proposta che, seppur di nicchia, potrà contribuire in modo fattivo alle scelte di valorizzazione e di sostegno del made in Marche, che costituisce uno dei temi più sentiti da questa amministrazione regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Con questa proposta di legge dal titolo: “Promozione e valorizzazione delle ricette e dei menù della cucina marchigiana”, ci si propone di valorizzare un'attività che affonda le radici nelle nostre tradizioni enogastronomiche e culinarie popolari. Un intento condivisibile perché crediamo che le Marche possano vantare numerose eccellenze da promuovere al di fuori dei confini regionali e all'estero.
Basta pensare che da un recente sondaggio sui turisti nel nostro territorio regionale, nessuno sceglie di venire in vacanza nelle Marche per il suo buon cibo e per i suoi prodotti tipici, i motivi sono principalmente il mare, il patrimonio artistico, le bellezze paesaggistiche, risulta però che al secondo sondaggio oltre il 50%, almeno una persona su due che è già stata nelle Marche, ritorna per la seconda volta proprio grazie a ciò che ha assaggiato, degustato e potuto bere nella nostra regione.
Occorre quindi rendersi conto che è necessario un lavoro di ulteriore promozione delle nostre ricette e dei nostri prodotti tipici. Possiamo pensare ad esempio a prodotti come il brodetto, la moretta fanese, il crostolo di Urbania, fino a scendere lungo la regione con altri prodotti tipici per arrivare al sud, alle olive all’ascolana.
Con questa legge si punta a definire menù e ricette della cucina marchigiana che mettano in rete anche tutte le eccellenze naturalistiche e culturali, artigianali e industriali dell'intero territorio, attività e azioni di comunicazione per la promozione e la conoscenza di queste realtà in Italia e all'estero, valorizzando anche le aree interne ed i piccoli borghi. Un progetto ambizioso se si considera che in questa legge ci sono solo 100.000 euro l'anno.
Ad ogni modo non mancano le perplessità su come si darà seguito ai tanti buoni propositi che condividiamo.
L'articolo 1 individua le finalità generali Tra queste: la Regione in particolare dovrà sostenere e tutelare l'arte culinaria locale supportando lo sviluppo della ristorazione di qualità, favorire la valorizzazione delle peculiarità culinarie ai fini della promozione del territorio, promuovere iniziative economiche, scientifiche e culturali per la valorizzazione dell'identità regionale.
L'articolo 2 stabilisce le definizioni per cui ai fini di questa legge per menù della cucina marchigiana si intende un menù composto da almeno tre piatti offerti nello stesso esercizio e compresi nel registro previsto da questa stessa legge. Inizialmente i piatti dovevano essere cinque, nella originaria stesura della legge, poi in Commissione abbiamo ritenuto opportuno ridurre a tre, come richiesto dalle associazioni di categoria ascoltate in audizione.
L'articolo 3 istituisce il registro delle ricette della cucina marchigiana, una disposizione ordinamentale che non dovrebbe comportare oneri.
L'articolo 4 prevede l'istituzione del logo e delle giornate enogastronomiche delle Marche. A questo proposito l'auspicio è che queste attività vengano organizzate in piena collaborazione con tutti gli enti locali, le associazioni di categoria, oltre agli istituti alberghieri ed alle associazioni di cuochi e sommelier, su questo purtroppo nella legge non c'è un'adeguata rassicurazione messa nero su bianco.
L'articolo 5 prevede una Commissione di valutazione per il riconoscimento delle specialità culinarie e delle ricette della cucina marchigiana con la conseguente iscrizione nel registro di cui all'articolo 3.
La stessa Commissione avrà un ruolo di particolare responsabilità perché comprensibilmente solo le ricette iscritte nel registro rientreranno nei menù che consentiranno alle attività di ristorazione alberghiere e agrituristiche di accedere ai contributi regionali previsti da questa legge. Quindi, mi pare fondamentale richiamare l’articolo 5 che, pur essendo uno dei più importanti di questa legge, viene ridotto a quattro righe: “Con delibera di Giunta regionale è costituita la Commissione di valutazione per il riconoscimento delle specialità culinarie e delle ricette della cucina marchigiana e l'iscrizione al registro di cui all'articolo 3”. Lo ribadisco, con delibera di Giunta, della Giunta Acquaroli, in questo momento storico viene costituita una Commissione che sceglie quali ricette fanno parte del registro, pur essendo uno degli articoli più significativi .., questo non dà nessuna garanzia di rappresentatività all'intero territorio provinciale, alle associazioni che lavorano nel settore dell'enogastronomia. Ci pare che, come ho evidenziato in Commissione, potesse essere esplicitato meglio, mettendolo nero su bianco. A tal proposito ho apprezzato la disponibilità del relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli, che mi aveva detto di essere d'accordo nell’esplicitare meglio questa parte in base alle mie proposte fatte in Commissione. La stesura definitiva, però, è arrivata così, e noi la stiamo analizzando per quella che è, senza dare nessuna garanzia di adeguata rappresentatività a tutti gli stakeholders, a tutti attori, a tutti coloro che hanno un interesse nella promozione di questa legge, adeguata nella Commissione di valutazione.
Andando avanti, l'articolo 6 individua gli interventi regionali finalizzati alla promozione e diffusione nel mercato dei brand legati alle stesse ricette della cucina marchigiana.
L'articolo 7 assegna alla Giunta regionale i compiti per l'attuazione di questa legge. In Commissione sono apparse alcune perplessità, specie da parte mia riguardo ai diversi loghi che si stanno producendo e che rischiano di creare anche confusione tra i consumatori: logo delle ricette tipiche nei menù, logo dei prodotti tipici e altri che rischiano di offuscare quelli distintivi a livello nazionale, come dop, doc, igp, che dovrebbero essere messi in evidenza senza altri loghi che ne possano offuscare il valore.
Infine l'articolo 9 prevede la clausola valutativa per il controllo da parte del Consiglio dell'attuazione di quanto previsto dalla norma.
L'articolo 10 autorizza la spesa sul bilancio di previsione 2024-2026 di 100.000 euro per ciascuna annualità 2024-2025 più 5.000 euro per il 2026.
In conclusione, ci pare che si tratti di una legge dai propositi condivisibili perché, come ho evidenziato, il nostro patrimonio culinario ed enogastronomico è un'eccellenza da valorizzare e da continuare a promuovere anche ai fini turistici. Tuttavia crediamo che questa legge potrebbe e avrebbe potuto offrire gli strumenti in maniera più adeguata e pertinente.
Ringrazio comunque il Consigliere di maggioranza Marinangeli per l'attenzione, la collaborazione e l'apertura che ha avuto in Commissione perché c’è stato sempre un confronto proficuo e leale. Abbiamo ascoltato le audizioni di tutte le associazioni di categoria, abbiamo cercato di riportare tutte le osservazioni in questa legge, per questo lo ringrazio. Sono rimasti, però, come ho messo in evidenza, purtroppo, dei punti oscuri o poco chiari che nell'applicazione della legge potrebbero creare delle difficoltà a chi lavora in questo settore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Grazie Consiglieri, ringrazio i due relatori di maggioranza e minoranza.
Approfittiamo un po' per spiegare anche la ratio di questa proposta, che vuole tutelare la tradizione storica dei ricettari, delle ricette e dei piatti che nella nostra tradizione culinaria marchigiana si susseguono da diverso tempo, li abbiamo nelle nostre case e nei nostri ristoranti, quindi, mettere un punto fermo.
Tra l'altro una legge simile è prevista solamente in un'altra Regione, il Veneto, però in maniera meno completa.
Fare un registro dove raccogliere tutte le ricette ed i piatti nasce dall’esigenza di voler includere il più possibile i nostri piatti.
Parto da un principio che non mi vede d'accordo rispetto a quanto ha detto la Consigliera Vitri, sentire parlare di lati oscuri o altro, qui siamo totalmente all'opposto, è una legge solare, trasparente, aperta a tutti i contributi e proprio il fatto, tra l'altro, di non voler includere in maniera specifica le associazioni, più o meno dirette, che potranno collaborare a questo progetto serve per non escludere nessuno. E’ il concetto opposto. Magari indicare non so 3, 4, 6 associazioni poteva significare escluderne altre, invece il fatto di non indicarne nessuna è perché noi vogliamo accoglierle tutte. E’ esattamente il contrario. La volontà è di non fare una scelta, una selezione, una gara, noi andiamo a cercare ovunque, chiunque, anche un semplice cittadino può dare un proprio contributo rispetto a una tradizione locale che magari nel tempo si è persa, sfumata nelle tradizioni locali, e recuperarla.
La volontà di aprire questa possibilità a tutti coloro che possono dare il proprio contributo, da un lato c'è una missione di tutela storica, della memoria, della conservazione di questo patrimonio ricettario, che è un patrimonio culturale, soprattutto legato alla nostra tradizione, dall’altro c'è l'aspetto di cui hanno detto bene entrambi, sia il Consigliere Marinangeli che la Consigliera Vitri, di strumento attrattivo turistico, che soprattutto, voglio significare, è a disposizione della ristorazione.
Di questa legge se ne sta discutendo da diversi mesi, è uscita già in alcune pagine dei giornali come anteprima, abbiamo avuto diversi ristoratori, chef, che hanno dato la loro adesione, tra cui XY, tanto per fare un nome, sia cuochi della nuova tradizione culinaria che cuochi legati a tradizioni del passato, questo proprio per unire tradizione e innovazione. Da una parte conservazione e tutela, dall'altra apertura anche all'innovazione.
Il logo non vuole rappresentare le Marche nel mondo, non bisogna fare confusione con i loghi. Un logo sarà a disposizione di quei ristoranti che potranno e vorranno usufruire del registro delle ricette per comporre dei menù tipici marchigiani, che sono separati da quelli della cucina internazionale o nazionale. Si crea, questo è l'altro grande obiettivo, un'identità regionale marchigiana anche attraverso la gastronomia e l'arte culinaria perché noi abbiamo come missione quella di identificare sempre di più la nostra regione attraverso degli strumenti trainanti e la cucina potrebbe essere uno di questi.
Creare un'unica identità dove da Urbino puoi trovare nella carta del menù di un ristorante le olive all'ascolana e magari a San Benedetto del Tronto puoi trovare il brodetto di Fano e viceversa.
Da questi strumenti, da queste possibilità, si crea una identità di cucina regionale che diventa un punto di forza da esportare a livello promozionale.
Le risorse verranno utilizzate soprattutto per promuovere questa legge nei ristoranti che aderiranno all’iniziativa. Nello specifico vi do un paio curiosità, che è quello che vorremo fare nell'applicazione pratica, però è interessante, quando un turista, un commensale si siederà ad un tavolo di un ristorante marchigiano avrà la possibilità di avere un altro menù con dei piatti, minimo 3 - come è stato detto cinque erano forse un po' troppo impegnativi, ha fatto bene la Commissione a ridurre da 5 a 3 - e con ogni piatto avrà un QR Code dove aprendo il link ci saranno i video di come viene preparato, ci sarà la ricetta scaricabile, i riferimenti dei luoghi, dove è nato il piatto. Sapete meglio di me che ogni piatto, quasi tutti, la stragrandissima maggioranza, nasce dai luoghi, tant'è che spesso hanno il nome legato al luogo di provenienza: brodetto alla fanese, alla sambenedettese, olive all'ascolana.
Tutela di una tradizione, strumento per valorizzare ancora di più la ristorazione marchigiana, elemento di identità marchigiana attraverso la cucina, attrattore turistico perché possiamo avere degli strumenti in più per raccontare le nostre Marche e promuoverle attraverso questa iniziativa, questa legge, attraverso la possibilità che nei ristoranti che aderiranno … Già ce ne sono diversi che senza neanche conoscere perfettamente la legge, che ancora deve essere approvata, hanno già preventivamente aderito, anche attraverso la collaborazione delle associazioni di categoria, che ringrazio anch’io perché, non solo la Commissione, anche nella stesura della prima parte della legge hanno contribuito a dare le loro riflessioni ed osservazioni opportune.
Questo è un po' lo spirito della legge, i tempi dovrebbero essere il più possibile brevi.
Finisco con la settimana, con le giornate dedicate alla cucina marchigiana, sarà un'occasione ulteriore di promozione del territorio attraverso l'enogastronomia, la ristorazione, tutto ciò che va a completarsi con le altre iniziative che il Governo Acquaroli ha messo in campo con l'enoturismo, l'olio-turismo, tutto ciò che serve per valorizzare e promuovere il più possibile la nostra regione attraverso l'enogastronomia.
E’ vero, è poco conosciuta, ma perché fino ad oggi non è stato fatto nulla da questo punto di vista, non esisteva un sistema, una rete normativa che unisse la parte turistica promozionale al cibo o alle bevande. Noi in 2-3 anni abbiamo già fatto tre leggi che vanno in tal senso.
Sappiamo che la legge è lo strumento attraverso il cui una Regione parla e si esprime, oltre le chiacchiere che possiamo fare autonomamente come Assessori amministratori, però poi il linguaggio ufficiale è quello degli atti amministrativi, delle leggi, un sistema normativo nel quale ci stiamo muovendo, esprimiamo la nostra visione della regione Marche anche attraverso la gastronomia. Grazie.
PRESIDENTE. Conclusa la discussione, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Per formalizzare i ringraziamenti del lavoro fatto che vanno alla Giunta, in particolare all'Assessore Antonini, che ha lavorato molto su questa proposta, sulla volontà di procedere in questa direzione, alla II Commissione tutta, e quando dico tutta intendo anche e soprattutto i Consiglieri di opposizione con i quali ci siamo confrontati, sono emerse delle sollecitazioni che abbiamo puntualmente raccolto, anche dalle associazioni, che ci hanno aiutato a produrre un testo molto più preciso, e quanti oggi sosterranno questa proposta di legge.
Ci tengo a puntualizzare alcune cose, l'Assessore l'ha già ribadito, questa proposta di legge nasce dalla bontà e dalla storia della nostra tradizione culinaria, dalla volontà di conservare le nostre radici, tradizioni, cultura, ma arriva anche dal dinamismo di un settore, quello dell'enogastronomia, molto attivo, molto forte e molto ben radicato, un settore che sta crescendo molto. La Consigliera Vitri ha parlato di alcuni sondaggi e statistiche che parlano di turisti che arrivano alle Marche e poi tornano per una percentuale significativa per motivi legati all'enogastronomia, questo a conferma della bontà dei nostri prodotti e delle lavorazioni che poi i ristoratori, i cuochi, gli chef fanno giornalmente.
La nostra è la volontà di aumentare anche la visibilità degli operatori, di renderli degli attori importanti, quindi l'aspetto che mi preme sottolineare è che stiamo parlando di un settore, l'enogastronomia, l'agroalimentare, a cui dobbiamo pensare in maniera connessa, integrata rispetto ad altri settori, che sono la cultura, lo sport, che vanno nella direzione unica di favorire il processo della crescita turistica.
I numeri in questo senso ci stanno aiutando, significa che stiamo facendo un'efficace azione, non solo legislativa, ma anche di scelte attuative e di promozione della nostra regione, tanto che abbiamo dei numeri che confermano dei dati molto interessanti: il 2022 è stato l'anno record delle presenze, il 2023 ha registrato una percentuale rilevante di crescita del turismo proveniente dall'estero del 10,4%, siamo sulla strada giusta, dobbiamo farlo in maniera sinergica, compatta ed è quello che stiamo cercando di fare. Quindi, centrare insieme degli obiettivi che sono: sostenere e tutelare la tradizione, come abbiamo detto, sviluppare una ristorazione di qualità con caratteristiche uniche, indistinguibili perché provenienti da una tradizione, tutelare anche il consumatore, sviluppare la mentalità di un'alimentazione sana - mangiare sano - e utilizzare l'effetto di traino verso il turismo.
Come raggiungiamo gli obiettivi? Qui veniamo al nostro ruolo, il motivo per cui oggi siamo qui e partoriamo questa legge, è quello di una Regione che deve svolgere un'attività di coordinamento, sollecitazione, ma soprattutto un'attività di promozione nei giusti canali per far conoscere, tra le varie cose, anche questa parte di attività che rende le Marche uniche. Lo facciamo monitorando le attività svolte, l'articolo 9 lo prevede, ma lo facciamo soprattutto con le categorie, lo facciamo con tutti gli attori.
Per rispondere anche alla Consigliera Vitri in merito alla richiesta che è stata fatta con un emendamento presentato in Commissione, che abbiamo respinto, ma l'abbiamo motivato e lo ribadiamo in questo contesto, laddove si chiedeva in maniera abbastanza dettagliata e precisa i componenti della Commissione, per giustificare il no a quell'emendamento, per quale motivo? L’ha spiegato anche l'Assessore, vogliamo che sia aperta più possibile questa Commissione, inserire delle figure potrebbe un domani pregiudicare l'ingresso di altre e magari far tornare in Consiglio regionale la legge per una modifica. Riteniamo invece di delegare la Giunta a questo e lo facciamo, abbiamo un emendamento, ne ha parlato la Consigliera Vitri, che abbiamo presentato a firma del Presidente di Commissione Putzu, raccogliendo un suggerimento emerso in Commissione e che ha ribadito in sede di dichiarazione la Consigliera Vitri, che è quello di garantire all'interno della Commissione valutativa la rappresentanza di ogni provincia. Votiamo anche questo emendamento della Commissione, ma ci tengo a ribadire che la proposta è arrivata in Commissione, tra l'altro anche condivisa, poi non l'abbiamo formalizzata, lo facciamo qui, in questa sede, pubblicamente quindi. Di nuovo grazie per il risultato ottenuto e andiamo avanti su questa strada. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Solo per ringraziare per questa attenzione verso tutti i territori della nostra regione. Ci sembrava che ci fosse un vulnus in questa legge visto che la Giunta avrà piena discrezionalità nella delibera con la quale nominerà la Commissione di valutazione, chiedere e imporre di dare un'adeguata rappresentanza a tutto il territorio regionale ci sembra il minimo.
Grazie al Consigliere Marinangeli e al Consigliere Putzu per questa attenzione. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7
Emendamento 7/1 a firma della II Commissione: “Alla lettera f) del comma 1 dell’articolo 7 dopo le parole ‘Commissione di valutazione’ sono aggiunte le parole ‘, garantendo la rappresentatività di ogni Provincia’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Solo per dichiarare che voterò, come chiede il mio gruppo, l'astensione, ma vorrei che rimanesse agli atti: l'ennesima legge che questo Consiglio regionale porta in Aula e che non verrà mai più finanziata. 100.000 euro buttati via, nell'immondizia, perché si spenderanno 100.000 euro in un anno e gli anni successivi non verrà finanziata, come tutte le altre norme. Se non si dà continuità i soldi spesi prima non servono a niente.
Forse questa potrebbe anche essere finanziata, visto la debolezza rispetto ad alcune associazioni di categoria, che magari richiederanno un po' di soldi. Questa legge consentirà forse di dare un po' di soldi a qualcuno ma, ripeto, sarà una delle tante che non vengono finanziate, decine di leggi che approvate in questa consigliatura non vengono rifinanziate l'anno dopo, quelle fatte prima neanche a parlarne.
Secondo me questo Consiglio regionale non sta svolgendo un buon servizio ai cittadini perché continua a licenziare leggi che sono destinate a morire prima di nascere e dal mio punto di vista è deprimente vedere che continuano a venire in Aula leggi di questo tipo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Secondo me il Consigliere Biancani è un po' distratto, non ha letto bene, è una legge finanziata su 3 anni, già solo questo garantisce minimo 3 anni. Poi non c'è scritto da nessuna parte che foraggia le associazione di categoria, anzi la vedo anche un po' offensiva questa affermazione se fossi un rappresentante di un'associazione di categoria, sentirsi in qualche modo prezzolato rispetto a dei contributi che la Regione può dare. Non è previsto il contributo alle associazioni categoria.
Invito il Consigliere Biancani magari a studiare un po' di più dato che lo conosco come una persona preparata, forse è distratto da questioni locali. Lo invito, fino a che è Consigliere regionale, a concentrarsi un po' di più nel ruolo per il quale attualmente è stato votato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Per dire al Consigliere Biancani che chiaramente non ha approfondito, il suo è un giudizio superficiale e direi anche ingeneroso perché la legge è finanziata su 3 anni. Quando mettiamo pochi soldi o non li mettiamo, dite che facciamo le leggi senza le risorse, quando li mettiamo dite che non vanno bene, mettiamoci d'accordo, troviamo una linea e poi seguiamo quella strada, fermo restando che se il Consigliere Biancani deve avere una preoccupazione è quella di sapere eventualmente come queste risorse importanti verranno gestite. Ritengo che sia il giusto atteggiamento e non parlare di svolgere un servizio inadeguato verso i cittadini o deprimente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Vorrei difendere il Consigliere Biancani forse perché è molto concentrato sulla campagna elettorale di Pesaro e poco sulla sua attività di Consigliere regionale.
A prescindere da questo, il lavoro che abbiamo fatto in Commissione …, voglio ringraziare sia l'Assessorato, l'Assessore Antonini, gli uffici, i due relatori di maggioranza e di minoranza.
Speravo si andasse all’unanimità perché ci siamo riuniti al volo come Commissione ed abbiamo fatto un emendamento in più, l'ho firmato io proprio per dare un supporto alla proposta che aveva fatto la Consigliera Vitri dato che credo su questo tema sia importante trovare delle soluzioni univoche.
Ritengo che la promozione, la valorizzazione, le ricette ed i menù della cucina marchigiana non abbiano un colore politico, su questo ringrazio di cuore l'Assessore che ha voluto farlo.
Dispiace che il Consigliere Biancani ne faccia una specie di battaglia politica, lui è stato Consigliere per tanti anni, 5 anni fa la poteva fare lui, magari non è riuscito a farla.
Quello che dico al Consigliere Biancani la prossima volta, a prescindere da studiare …, capisco delegare la Consigliera Vitri perché conosce a memoria la legge, è una persona preparata, l'ha studiata, ha fatto anche una proposta che abbiamo approvato, tanto che mi piacerebbe - siccome c'è stato un lavoro da parte di maggioranza e minoranza all'interno della Commissione, non solo con l'emendamento ma anche con la discussione - faccio l'appello a tutte le forze politiche, approvare la legge all’unanimità per il semplice motivo che proposta è stata approvata …, non ho visti altri emendamenti in Aula che significa che …
E’ vero che c'è stata un'astensione tecnica, giusta, ci mancherebbe, quando si è all'opposizione a volte si va contro, a volte ci si astiene per studiare di più e approfondire. Siamo arrivati in Aula, non sono stati fatti emendamenti in più, l'unico emendamento l'abbiamo fatto come Commissione ed è stato approvato, quindi, auspico e mi auguro che si possa andare nella direzione di un’unanimità su questo tema perché è importante raccontare, ma soprattutto valorizzare le ricette della nostra cucina marchigiana, utili anche all'aspetto legato all'enogastronomia, ai nostri prodotti tipici locali ed al turismo. Su questo ci possiamo unire. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Ringrazio chi ha lavorato su questa proposta di legge, in primis l'Assessore Antonini, lo ringrazio davvero non solo per il testo, che poi è stato anche valutato dalla Commissione, ma per l'impegno che mette su cose che secondo me sono fondamentali.
Un ringraziamento alla II Commissione, al Presidente Putzu, ai relatori e a tutti quelli che hanno comunque contribuito alla relazione di questa norma.
La dichiarazione è di un voto favorevole da parte del gruppo di Fratelli d'Italia.
Credo che questa sia un'ottima legge, è un primo passo importantissimo per quanto concerne la valorizzazione dei nostri prodotti tipici, delle nostre ricette e di tutto quello che riguarda l'enogastronomia ed è vero, è stato detto anche questo, che ancora oggi non costituisce in percentuale un motivo ampio per l'attrazione dei turisti. L’ha detto la Consigliera Vitri prima, i turisti quando vengono nelle Marche spesso e volentieri ritornano con grande piacere perché assaggiano i nostri prodotti, oltre al fatto che è una terra dove si vive splendidamente, dove abbiamo dei paesaggi incredibili e borghi davvero straordinari, anche l'enogastronomia fa la sua parte.
Interessante anche l'adesione che già c'è stata in linea di massima da parte dei ristoratori e degli chef della nostra regione, che hanno sposato l'idea di questa legge.
E’ altrettanto significativo avere un logo che possa contraddistinguere i nostri menù locali rispetto ad altri tipi di cucina.
Secondo me questa proposta va nella direzione giusta e mi auguro possa essere votata all'unanimità perché non credo che quando parliamo di valorizzare le ricette ed i nostri prodotti ci possa essere una maggioranza o colore politico.
Ritengo che sia una cosa importante, importantissima, anche realizzare queste giornate dell'enogastronomia che servono per dare risalto a questa legge.
Nel frattempo, Consigliere Biancani, come è stato già detto, abbiamo messo 100.000 euro per 3 anni, quindi crediamo che questa legge possa tranquillamente andare avanti e sono sicuro che rappresenterà una cosa molto positiva per la nostra regione.
Voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Il gruppo Lega è favorevole e vuole anche esprimere soddisfazione e ringraziamento per questa legge all'Assessore Antonini, a tutta la Giunta, in modo particolare ai relatori e alla II Commissione con il Presidente Putzu.
Abbiamo lavorato in sinergia, coinvolgendo tutte le associazioni, tutti gli attori di questo mondo, un mondo straordinario che credo ci invidino a livello mondiale, le Marche, la sua gastronomia, le sue bellezze naturali e questa filiera.
Il Presidente Acquaroli si è tenuto questa delega, ognuno concorre per promuovere il turismo e l'enogastronomia, ritengo che sia uno dei fattori trainanti che mantiene le tradizioni e anche le sue specificità.
Voglio ricordare che approvando questa legge andiamo a sostenere e tutelare le tradizioni e l'arte culinaria locale, a supportare una ristorazione di qualità con caratteristiche di unicità, a tutelare il consumatore nel mangiare sano, ad utilizzare, come ho detto prima, questo effetto traino per il turismo non solo degli italiani, ma soprattutto degli stranieri che vanno pazzi per la nostra cucina.
Un invito all'opposizione, visto che si è fatto un buon lavoro in Commissione, a votare all'unanimità. Questo è il mio augurio e del gruppo Lega. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ribadisco di aver apprezzato il confronto aperto in Commissione, anche la disponibilità ad accogliere alcune delle mie osservazioni. Ad ogni modo, come ho evidenziato nella relazione, ritengo che questa legge non sia uno strumento chiaro e pertinente per consentire di promuovere le ricette e i menù della cucina marchigiana nel modo adeguato, anzi credo che possa anche creare in alcuni territori delle problematiche. Pensate ad esempio cosa dovrà fare un ristorante per ottenere un contributo dalla Regione, dovrà mettere nel proprio menù almeno tre piatti tipici iscritti nel registro e se questi tre piatti non avranno la ricetta originale, che viene considerata tipica del nostro territorio, quanti problemi potrebbero sorgere? Ricordo che ci sono state migliaia di diatribe sul disciplinare, in cui viene messo nero su bianco per ogni tipo di prodotto tipico.
Penso che la norma poteva essere più esplicita in alcuni punti per garantire a chi dovrà applicarla di non avere problemi, in particolare, come ho detto nella relazione, l'articolo 5 che è ridotto a sole tre righe, lasciando ampia discrezionalità a tutta la Giunta regionale. Questo purtroppo mi lascia molto perplessa perché non può essere la Giunta regionale, senza nessun vincolo, senza nessuna indicazione precisa, a scegliere chi starà in questa Commissione di valutazione. Avremmo potuto, l'ho già detto in Commissione, probabilmente esplicitare meglio alcuni passaggi.
Ad ogni modo non siamo contrari perché l'intento è condivisibile ed è per questo che non voteremo contrariamente alla legge. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 234. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Dal momento che avevamo detto di chiudere intorno alle 15,30, se affacciamo il punto a seguire sicuramente andrà molto più alla lunga, magari potremmo anticipare la legge su Filottrano, che in breve tempo potremo chiudere, in modo di partire la prossima volta dall'altra, questa è la proposta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono relatore di minoranza di tutte le proposte, non c'è motivo di anticipare quella di Filottrano, non è urgente, posso capire quella del Consigliere Ciccioli perché doveva andare via, però quella di Filottrano credo che possa aspettare, come ha aspettato tanto, ad esempio, quella sui termini processuali, allora direi di fare quella che è più urgente e la prossima volta quella di Filottrano, che non è urgente. Grazie.
PRESIDENTE. I relatori, il Consigliere Assenti e il Consigliere Cesetti, sono pronti? Chiedo a voi. Consigliere Assenti è pronto?
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Prontissimi, Consigliere è una legge abbastanza tecnica e dovrebbe essere anche veloce. Facciamo velocissimi, è solo per l'articolato che è di 17 articoli. La facciamo veloce veloce. Grazie.
PRESIDENTE. Consigliere Cesetti lei è pronto? Cesetti I.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Cesetti I di Svevia.
Proposta di legge n. 161
a iniziativa del Consigliere Latini
“Modifiche alle leggi regionali 13 marzo 1995 n. 23 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) e modifiche alla legge regionale 30 giugno 2003 n. 14 (Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale) e abrogazione della legge regionale 28 dicembre 2010 n. 22 (Disposizioni regionali in materia di organizzazione e valutazione del personale, in adeguamento al decreto legislativo 27 ottobre 2009 n. 150 sull'ottimizzazione della produttività, l'efficienza e la trasparenza della pubblica amministrazione)”
Proposta di legge n. 194
a iniziativa del Consigliere Latini
“Modifiche alla legge regionale 30 giugno 2003, n. 14 (Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale)”
(abbinate)
Testo unificato: “Modifiche alla legge regionale 30 giugno 2003, n. 14 (Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale) e abrogazione della legge regionale 28 dicembre 2010, n. 22 (Disposizioni regionali in materia di organizzazione e valutazione del personale, in adeguamento al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sull'ottimizzazione della produttività, l'efficienza e la trasparenza della pubblica amministrazione)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge nn. 161 e 194 entrambe del Consigliere Latini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Proposte di legge molto tecniche, affrontate più e più volte in Commissione, il testo sostanzialmente l'ha già letto, riguarda la modifica alla legge n. 14 del 2003 “Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale” e l'abrogazione della legge n. 22/2010 “Disposizioni regionali in materia di organizzazione e valutazione del personale”, la n. 161 e la n. 194, entrambe proposte dal Consigliere Latini.
La proposta di legge rientra nella competenza residuale della Regione nell'ambito della propria attività istituzionale, senza incidere sulle competenze attribuite alla legislazione statale.
L'intervento normativo si pone in armonia con l'articolo 123 della Costituzione, il quale prevede che ciascuna Regione debba dotarsi di uno Statuto che, in armonia con la Costituzione, ne determina la forma di governo, i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento.
La Regione Marche si è dotata del proprio Statuto con la legge regionale 8/2005, do per letta la relazione degli uffici: la proposta interviene su alcuni aspetti di organizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale innanzitutto per adeguarsi al decreto 80/2021, questa forse la parte più importante ed urgente, “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l'efficienza della giustizia” convertito poi in legge.
In attuazione della citata normativa il programma annuale e triennale di attività e di gestione viene sostituito dal piano integrato di attività e organizzazione (Piao) previsto dall’articolo 6 del decreto legge 80/2021.
La proposta di legge, sempre nel rispetto delle normative nazionali vigenti, modifica altresì l'organizzazione del Gabinetto del Presidente del Consiglio regionale di cui l'articolo 17 della legge regionale 14/2003 per assicurare il recepimento delle osservazioni effettuate dalla Corte dei Conti in sede di parifica.
Abbiamo detto tutto, non darei neanche una breve lettura del singolo articolato perché entriamo sulla modifica del Gabinetto del Presidente e sulla definizione di Piao, inseriti in sede di parifica anche dalla Corte dei Conti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi riporto alla relazione del relatore di maggioranza molto precisa, seppur breve.
Dico subito che dopo essermi confrontato con il mio gruppo ed anche con la capogruppo del Movimento 5 Stelle, la mia relazione sarà favorevole.
In Commissione ho prodotto un'astensione tecnica solo per lasciare impregiudicata la decisione del gruppo perché, come ho detto allora e com’è a verbale, di fatto sono state raccolte tutte le richieste di modifiche suggerite dal gruppo del Partito Democratico e dal gruppo del Movimento 5 Stelle.
Queste due proposte di legge che sono state unificate in unico testo sono state epurate di quelle norme che comunque avrebbero comportato, non tanto nella sostanza, ma nella forma, un aumento immediato dell'indennità, che in questo momento crediamo non faccia bene alla politica e non sarebbe neanche giusto in una realtà di crisi per le nostre comunità.
Il testo è stato epurato anche per quanto riguarda il Gabinetto del Presidente, anche qui sono state accolte le nostre osservazioni, ed è stato uniformato alle vigenti disposizioni legislative e normative. L’abbiamo reso anche coerente con una maggiore professionalità che si richiede per svolgere così delicate funzioni, che poi riguardano anche l'Assemblea perché è l'Ufficio di Presidenza.
Come ha ricordato il relatore di maggioranza Consigliere Assenti, il testo non fa altro che uniformarsi e accoglie la legislazione regionale, uniformare a quelle che da una parte sono le disposizioni nazionali e dall'altra le osservazioni della Corte dei Conti in sede di parifica, cosa che tante volte facevo quando ero Assessore al bilancio e sedevo sui banchi della maggioranza.
Il testo è dovuto, coerente, tra l'altro le nostre osservazioni sono state raccolte senza grandi resistenze, anzi con molta collaborazione e buon senso da parte del relatore di maggioranza e della maggioranza stessa.
Il mio parere è favorevole su tutto l'articolato e sui singoli articoli; c'è solo un mio emendamento con il quale ho raccolto le preoccupazioni del Consigliere Mastrovincenzo e del gruppo e si interviene al comma 1 dell'articolo 12 e si prevede: “Si procede a seguito del rinnovo dell'Ufficio di Presidenza nel corso della legislatura, ai sensi delle disposizioni dello Statuto e del Regolamento interno, essendo in questo caso il termine ridotto a 45 giorni dalle elezioni”.
E’ un emendamento che non sarebbe necessario, esplicita ancora di più il dettato normativo, tra l'altro l'ho fatto redigere dalla dirigente, che ringrazio.
Di fatto è un emendamento, se vogliamo, interpretativo, credo che possa essere accolto. Grazie.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11
Emendamento 11/1 a firma del Consigliere Cesetti: “Dopo il comma 1 all’articolo 12 è aggiunto il seguente: ‘1 bis. Analogamente si procede a seguito del rinnovo dell’Ufficio di Presidenza nel corso della legislatura, ai sensi delle disposizioni dello Statuto e del Regolamento interno, essendo in questo caso il termine ridotto a quarantacinque giorni dall’elezione’’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 16. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 17. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Come ho detto il nostro voto sarà favorevole, anche a nome della Consigliera del gruppo del Movimento 5 Stelle.
Questo lo dico ai colleghi della maggioranza, è la dimostrazione che quando ci date retta fate le cose presto e bene. Vedete che siamo molto collaborativi quando ci date retta, quando non lo fate ci fate arrabbiare. Quando ci date retta, mica quando fate quello che diciamo noi, vale anche per lei, Consigliere Ciccioli.
Voto favorevole, Presidente.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. E’ stato un argomento molto discusso in Commissione, quindi oggi l'abbiamo affrontato in modo veloce, per dire che erano argomenti importanti che andavano sviscerati e siamo riusciti a trovare una soluzione che accontenta tutti. Ci siamo riusciti altre volte, Consigliere Cesetti, quando non è collaborativo non lo possiamo fare.
Grazie per questa volta, le altre volte forse è stato un po' meno collaborativo.
Il voto è favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Il voto è favorevole, i buoni consigli sono anche dettati soprattutto dalla legge e dal riferimento della Corte dei Conti, quindi, abbiamo seguito tutti un canovaccio legislativo. La voluntas legis, come lei la definisce, l’abbiamo seguita, sicuramente non vi siete messi di traverso, quindi abbiamo epurato con la proposta di legge n. 161 gran parte di quello spirito di iniziativa che dovrebbe albergare in ognuno di noi, anche e soprattutto in ciascuno di voi. Grazie.
PRESIDENTE. Testo unificato delle proposta di legge n. 161 e n. 194, cosi come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non è proprio urgente, Presidente, sono relatore di minoranza, ho il Consiglio comunale a Monte Giorgio sul bilancio, quindi devo andare via, come prima il Consigliere Ciccioli ha anticipato l'argomento perché doveva andare via.
PRESIDENTE. Lo facciamo la prossima volta.
Fabrizio CESETTI. Anticipo che la mia sarà una relazione, anche in questo caso, anche se ho le mie idee su queste cose, molto collaborativa, non ci saranno … Possiamo farla la prossima volta. Grazie.
PRESIDENTE. Considerato le assenze giustificate di alcuni Consiglieri propongo che l'attività del Consiglio regionale di oggi si concluda qua.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14,40.
La seduta inizia alle ore 11,45
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, dichiaro aperta le seduta n. 148 del 26 marzo 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 147 del 19 marzo 2024, il quale ove non vi siano opposizioni si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno.
Richiamo inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 1034
a iniziativa del Consigliere Santarelli
“Verifica stanziamenti aggiuntivi approvati, destinati alla Dirigenza medica, veterinaria e sanitaria presente nelle sedi particolarmente disagiate”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1034 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Buongiorno. L'interrogazione del Consigliere Santarelli verte sull'applicazione della legge approvata da questo Consiglio regionale che prevede l'istituzione di un fondo diretto a garantire la possibilità per il servizio sanitario regionale di assumere del personale medico in sedi disagiate affinché, attraverso la concessione di provvidenze, si possa garantire l'espletamento di concorsi e l'arruolamento dei medici necessari all'esecuzione dei servizi sanitari nelle aree disagiate, soprattutto nelle aree interne.
La legge è stata approvata da questo Consiglio regionale, il primo firmatario era il Vicepresidente del Consiglio regionale Pasqui, e l'amministrazione ne sta dando esecuzione avendo approvato una delibera di Giunta regionale che individua i criteri attraverso cui la norma troverà esecuzione.
Dobbiamo dire subito che dal testo normativo si ricava una interpretazione di questa legge, che secondo i canoni ermeneutici di interpretazione delle leggi parte naturalmente dal significato letterale e dalla ratio legis, la volontà del Consiglio regionale, che era quella di garantire delle provvidenze, dei sostegni relativamente a quei concorsi che erano stati banditi dalle Aziende sanitarie regionali, ma che erano andati deserti. Questo è quindi il primo punto che è stato enucleato dall’atto di indirizzo della Giunta regionale alle Aziende, e il secondo criterio, attraverso cui verranno corrisposti questi emolumenti, si individua nella necessità da parte dei medici di trasferire il proprio domicilio e di mantenerlo in quelle sedi per almeno 2 anni.
La legge troverà applicazione attraverso una ricognizione dei concorsi che sono stati banditi nei presidi ospedalieri dell'area del cratere, quindi segnatamente per la provincia di Ancona, per gli ospedali di Fabriano, per la provincia di Macerata, per i presidi ospedalieri che rientrano nell'area del cratere: Camerino, San Severino Marche, Macerata, per l'area del fermano per l'ospedale di Amandola e per l'area dell'ascolano per l'ospedale di Ascoli Piceno.
Attraverso la ricognizione di bandi di concorso, che sono andati deserti, nella reiterazione del bando di concorso verrà inserita la clausola che i vincitori del concorso potranno ottenere un emolumento aggiuntivo rispetto al trattamento in godimento di 1.000 euro al mese per un massimo di 2 anni.
La legge, che è stata approvata da questo Consiglio regionale, non è stata neppure impugnata dal Governo per eventuali discriminazioni dal punto di vista della ragionevolezza e troverà applicazione allor quando le Aziende sanitarie regionali bandiranno dei concorsi e se il concorso dovesse essere ritenuto non congruente agli interessi dei medici, se non dovessero parteciparvi dei candidati, a quel punto nella reiterazione del bando verranno previsti questi emolumenti aggiuntivi.
Con ciò ringrazio l'interrogante, ma soprattutto i Consiglieri regionali delle Marche che attraverso questa legge pongono un aiuto concreto alla possibilità di reperimento del personale sanitario necessario e indispensabile per garantire i servizi essenziali, soprattutto in aree disagiate, nelle aree disagiate ed interne, specie quelle colpite da ultimo dal sisma del 2016. Grazie.
PRESIDENTE Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Gentile Assessore Saltamartini, l'auspicio del gruppo di Rinasci Marche è che questa interrogazione, finalizzata a verificare lo stato di attuazione dei fondi aggiuntivi, già precedentemente approvati …, quindi siamo parzialmente soddisfatti perché i fondi relativi alla dirigenza medica veterinaria sono stati impegnati nelle aree disagiate con un effettivo concreto delle risorse in essere.
Noi del gruppo di Rinasci Marche siamo l’unica forza civica e solidale nella politica regionale, in questo ambito attenta al problema, all'equilibrio e all'erogazione delle prestazioni della sanità territoriale.
Il divario tra le zone costiere più urbanizzate e ricche ha avuto l'apice di fronte alle aree montane più arretrate. Questa disparità di fatto tra cittadini spesso emarginati dimenticati e costretti per le cure a percorrere molti chilometri per una simile carenza che riguarda la medicina di prossimità.
La legge che lei ha menzionato è stata firmata dal Vicepresidente Pasqui, dalla Consigliera Marcozzi e dal sottoscritto - l’ho firmata insieme ai due Consiglieri di Forza Italia – ed in parte ha dato un segnale, anche se noi precedentemente avevamo stimolato attraverso la nostra mozione n. 80 del 2021, unico firmatario il Consigliere Santarelli del gruppo di Rinasci Marche, discussa e approvata l'unanimità.
Da due anni sempre stimoliamo questo Consiglio regionale, impegnando il Governo regionale a prevedere incentivi per mantenere e rendere attrattivi ruoli e specialità nell'entroterra. Io sono di Senigallia, ma ho a cuore l'entroterra perché questo deve essere colmato, è la buona pratica di un Consiglio regionale perché la dicitura è Consigliere regionale e non Consigliere della costa.
I posti vacanti spesso sono stati frenati in mobilità in uscita nelle zone disagiate delle Marche, anche stamane ribadiamo la disponibilità che spesso c'è stata tolta e troppo limitata di medici, infermieri, veterinari, farmacisti, biologi, che non hanno lavoro e spesso si vedono obbligati a lasciare le sedi dell'entroterra marchigiano. Quindi noi saremo sempre sentinelle civiche, solidali e verificheremo le misure intraprese, per questo la ringraziamo, Assessore, per l'approfondimento e per il lavoro che sta svolgendo nell'entroterra perché la sanità va anche rafforzata nelle zone montane, nell'entroterra, con riferimento sempre più essenziale all'invecchiamento della popolazione.
Buoni sono i punti salute che si stanno aprendo, buono l'infermiere di famiglia, l'assistenza domiciliare integrata.
Considerato l'impegno a favore, come le ho detto all'inizio dell'interrogazione, siamo parzialmente soddisfatti per il dialogo costruttivo. Grazie.
Interrogazione n.1092
a iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora. Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Teatri storici delle Marche”
Interrogazione n.1117
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Macerata Opera Festival, contributo statale a favore dell’Associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1092 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora. Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri e n. 1117 della Consigliera Ruggeri (abbinate),
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Relativamente all'interrogazione n. 1092, in questi mesi il lavoro riguardante la candidatura dei teatri storici si è molto intensificato attraverso la raccolta dei materiali, la ricerca e lo studio per la redazione del dossier ed il continuo scambio e confronto con l'ufficio Unesco incardinato nel Segretariato generale del Ministero della cultura.
La redazione della documentazione prevista per la candidatura è in capo alla Fondazione Lynks, un soggetto che ha curato molte candidature Unesco nel panorama nazionale e internazionale ottenendone anche l'ambito riconoscimento (tra i quali i Portici di Bologna, paesaggi vitivinicoli del Piemonte; Langhe Roero e Monteferrato).
Attualmente gli uffici regionali, la Fondazione Marche cultura e i componenti dell'Osservatorio regionale per la cultura, supportano la Fondazione Lynks nella predisposizione della documentazione necessaria alla candidatura di concerto con il Ministero della cultura - Segretariato generale che ha sempre garantito la massima disponibilità così come anche gli uffici periferici del Ministero, le due Soprintendenze che hanno sede nelle Marche e che stanno collaborando alla raccolta dei materiali e delle informazioni che saranno poi contenuti nei documenti ufficiali.
La Regione ha poi avviato anche un dialogo con i quattro atenei marchigiani, che avendo individuato ognuno un referente, stanno mettendo a disposizione ognuno per le proprie specificità e professionalità, le ricerche e le informazioni che saranno utili alla predisposizione del dossier e del piano di gestione nell'ottica di una collaborazione istituzionale tra enti che in questo momento è più che mai necessaria per arrivare tutti insieme all'obiettivo finale relativo all'inserimento dei teatri storici nella Lista del patrimonio mondiale Unesco.
Dal 2019 il numero di candidature che ciascuno Stato membro può presentare ogni anno torna a essere pari a uno, mentre il limite complessivo di candidature che il Comitato del patrimonio mondiale può esaminare è pari a un massimo di 35 per ciascun anno.
Dal punto di vista dell'iter, le scadenze ufficiali per presentare la documentazione relativa ad una candidatura Unesco sono le seguenti: la bozza di proposta di candidatura, che sarà consegnata nel nostro caso specifico entro il 15 settembre 2024 alla Commissione nazionale italiana per l'Unesco che poi provvederà all'invio al Centro del patrimonio mondiale di Parigi per il tramite del Ministero per gli Affari Esteri; entro il 15 novembre 2024 il Centro del patrimonio mondiale risponde in merito alla completezza delle bozze di proposta inviate entro il 30 settembre ed eventualmente vengono richieste integrazioni; il dossier e il Piano di gestione saranno consegnati in via definitiva entro il 31 gennaio 2025 al Centro del patrimonio mondiale; entro il 31 gennaio 2026 gli organismi consultivi incaricati dal Centro del patrimonio mondiale inviano un rapporto di medio termine; entro giugno-luglio 2026 durante la sessione annuale del Comitato del patrimonio mondiale vengono decise le nuove iscrizioni.
Per quanto riguarda la risoluzione della Onorevole della Lega questa non è stata condivisa formalmente con la Regione, né la Regione è informata se siano stati sentiti i Sindaci della regione trattandosi di un'iniziativa autonoma della Deputata.
Secondo quanto pubblicato sul sito internet della Camera dei Deputati in merito alla risoluzione n. 7/00189 si fa riferimento ai teatri storici inseriti all'interno del Libro Bianco “I teatri storici nelle Marche” edito dalla Regione Marche nel dicembre 1996.
Nel Libro Bianco e nella risoluzione della Onorevole della Lega, la provincia di Macerata conta 23 teatri storici tra cui non figura lo Sferisterio di Macerata in quanto per la stesura del Libro Bianco si sono prese in considerazione soltanto le strutture teatrali coperte.
Come già risposto nell'interrogazione 493/2022, lo Sferisterio avendo comunque il requisito di storicità, rappresentando un unicum all'interno del patrimonio architettonico marchigiano, vista la sua rilevanza culturale, sarà sicuramente inserito nelle azioni di valorizzazione legate alla candidatura anche in stretto rapporto con il teatro Lauro Rossi, unico esempio di tardo barocco superstite, che rappresenta la città di Macerata nel percorso di candidatura.
In merito all'interrogazione n. 1117, lo Sferisterio è un complesso architettonico nato nei primi dell'Ottocento su iniziativa di un gruppo di privati benestanti cittadini desiderosi di donare alla città una nuova struttura per il pubblico spettacolo. La volontà degli ideatori era quella di costruire un luogo al fine di utilizzarlo per le competizioni di pallone a bracciale, attività atletica largamente diffusa e considerata principale gioco nazionale italiano in quel periodo. Solo successivamente, dopo circa un secolo dalla sua inaugurazione, fu destinato ad ospitare opere liriche. Da lì in avanti, dopo la guerra, rarissime erano state le occasioni per ascoltare il bel canto nelle Marche fino a quando nel 1967 ritornò definitivamente l'opera lirica in arena, con la nascita di una regolare stagione con cadenza annuale denominata prima “Sferisterio Opera Festival” e dal 2012 “Macerata Opera Festival”.
Il 22 dicembre 1986 il Comune di Macerata e la provincia di Macerata allo “scopo di meglio valorizzare le potenzialità artistiche e culturali già espresse attraverso numerosi stagioni liriche, di balletto, concertistiche e di prosa effettuate presso lo Sferisterio” (articolo 1 dello Statuto) costituirono l'Associazione Arena Sferisterio che poi nel 1973 acquisisce la qualifica di teatro di tradizione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali. E’ grazie a questo riconoscimento che ogni anno l'Associazione è destinataria di fondi alle attività musicali nell'ambito del Fus.
L'importanza di una simile attività è così rilevante tanto che nell'attuale legislatura parlamentare sono stati depositati ben due disegni di legge a distanza di tempo l'uno dall'altro, il primo a firma della Onorevole della Lega ed il successivo della Onorevole del PD, entrambe con l'obiettivo di riconoscere un contributo di 500.000 euro annui a favore dell'Associazione Arena Sferisterio, teatro di tradizione per l'organizzazione del Macerata Opera Festival.
Il recepimento nel testo unificato dei suddetti disegni di legge in VII Commissione Cultura dell'emendamento con cui si prevede il contributo all'Associazione Arena Sferisterio-Teatro di tradizione è concesso subordinatamente alla previsione, nel relativo Statuto, di un componente del Consiglio di amministrazione nominato dal Ministero della cultura, che a parere di questa Giunta regionale non inficia minimamente l'autonomia dell'Associazione stessa bensì ne accresce il prestigio essendo il Ministero della cultura la massima autorità italiana nel settore di riferimento. Di più non ne compromette di certo l'autonomia atteso che il numero dei componenti del CDA attualmente è pari a 10, pertanto l'introduzione di un solo componente non avrebbe un peso tale da creare difficoltà operative nelle decisioni dell'organo.
L'inclusione di un membro del Ministero della cultura all'interno del CDA porterebbe invece maggiori competenze specifiche nel settore culturale che potrebbero essere vantaggiose per l'Associazione, migliorando così la qualità delle decisioni prese. Avendo un rappresentante del Ministero della cultura nel CDA l'Associazione potrebbe avere accesso ad una rete di contatti più ampia e a risorse aggiuntive sia a livello nazionale che internazionali, che potrebbero essere utili per promuovere le attività dell'Associazione. La presenza di un membro del Ministero potrebbe Inoltre consolidare il legame tra l'Associazione e le istituzioni governative, aumentando la visibilità e il prestigio dell'Associazione stessa, potrebbe inoltre favorire la collaborazione e la sinergia tra l'Associazione e le istituzioni governative creando opportunità per progetti congiunti e iniziative culturali di maggiore portata ed impatto. La partecipazione di un rappresentante governativo aumenterebbe inoltre la trasparenza e l'accountability delle attività dell'Associazione poiché potrebbe portare una maggiore supervisione e controllo da parte delle istituzioni pubbliche. Inoltre aumenterebbe la legittimità e la credibilità dell'Associazione agli occhi del pubblico e dei potenziali finanziatori, contribuendo così a aumentare il suo prestigio e la sua reputazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore Biondi, la ringrazio della risposta.
Non aver inserito lo Sferisterio tra i teatri storici delle Marche nella tentative lists dell'Unesco insieme agli altri 62 teatri storici delle Marche è un falso storico ed è una bestemmia storica e culturale, segno di una ignoranza e simbolo di come la cultura e la storia si possano piegare agli interessi delle appartenenze politiche.
Mi stupisce che il Ministero della cultura ed i suoi funzionari abbiano hanno accettato supinamente la volontà dell'ex Assessore alla cultura, di una lista priva di un teatro, come lo Sferisterio, al mondo unico e che riassume tutti e tre i criteri che sono indispensabili per poter essere inseriti in una lista Unesco.
E’, lo dico, un esempio incredibile di tradizione culturale, costituisce un esempio straordinario unico al mondo di teatro storico, è l'unico teatro al mondo che ha i palchi all'interno, oltre ad essere un elemento di assoluto valore dal punto di vista degli avvenimenti universali. Quindi, mi stupisce poco la scelta dei funzionari, non mi stupisce la confusione dell' ex Assessore alla cultura ora Parlamentare che sta la cultura come una che va a 200 all'ora sull'autostrada in senso contrario e considera matti quelli che vanno nel senso proprio. L’Onorevole della Lega sta a questa metafora. Esclude lo Sferisterio dalla lista Unesco, pensi che confusione che ha la sua predecessora, esclude lo Sferisterio dai teatri storici e dalla lista Unesco e lo inserisce all'interno della risoluzione, a cui lei ha fatto riferimento, come monumento nazionale, dimenticandosi che un po' di tempo prima lei aveva proposto una legge nella quale era già monumento storico nazionale. Lo fa esclusivamente per mettere il Ventidio Basso che ha le ragioni per stare all'interno di questo.
E allora faccio tre appelli e concludo, il primo certamente a lei che ha raccontato qual è l'iter. L'iter le consente oggi di reinserire lo Sferisterio tra i teatri storici nella tentative lists dell'Unesco. Faccio un appello alla sua intelligenza e a non perpetuare, continuare su questo falso storico, glielo chiedo con grande onestà e sincera stima nei suoi confronti, lo faccio alla Consigliera Menghi che è una Consigliera maceratese, non è pensabile che lo Sferisterio possa non essere incluso in una lista Unesco con danni incredibili dal punto di vista del brand per la città di Macerata. L'ultimo appello, ma sicuramente non ascolterà perché è seduto comodamente in platea, mangia i popcorn e non sa di cosa si sta occupando, il Sindaco di Macerata deve pretendere che lo Sferisterio stia nella lista Unesco altrimenti fa dei danni e soprattutto non fa gli interessi della città. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore per l'excursus dotto che ci ha fatto, per la storia dello Sferisterio, e anche per aver ricordato all’Aula quelle che sono le proposte di legge che sono state presentate in Parlamento, che io avevo già messo in premessa.
La sua risposta è piena di condizionali: “Potrebbe, potrebbe, potrebbe, potrebbe”, noi del gruppo del Movimento 5 Stelle reputiamo invece che l'inserimento all'articolo 2 della legge, che è stata unificata in VII Commissione, del comma 2 - con il quale si subordinano i tradizionali finanziamenti che lo Sferisterio ha sempre avuto al fatto che venga modificato lo Statuto aumentando i componenti del Consiglio di amministrazione con uno che viene nominato direttamente dal Ministero della Cultura - non sia una scelta giusta tant'è che due parlamentari, la prima del gruppo del Movimento 5 Stelle e la seconda del PD, hanno presentato degli emendamenti soppressivi. Siccome siamo ancora in prima lettura e c'è tempo per delle modifiche, riteniamo che sia assolutamente inaccettabile che ci sia questo subordine o che addirittura il Ministro, e di questo sono certa perché abbiamo tante testimonianze anche nella nostra regione, si permetta di creare nuove poltrone da dare agli amici dei suoi amici. Questo è un atteggiamento completamente inaccettabile per cui nei confronti della risposta datami dall'Assessore Biondi, mi dispiace, ma do assolutamente un giudizio negativo. Grazie.
Interrogazione n. 1097
a iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Covid Hospital di Civitanova Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1097 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ritorna in quest'Aula l'interrogazione relativa al Covid Hospital di Civitanova che, come ho già ricordato nella scorsa seduta del Consiglio regionale, era stato predisposto nel 2020 per sopperire alla gravissima carenza di posti letto di terapia intensiva che la Regione Marche registrava all'apertura della pandemia del Covid-19. In quel contesto il Governo, a maggio del 2020, aveva finanziato con il decreto legge n. 34 il raddoppio dei posti letto di terapia intensiva finanziando la realizzazione di queste misure di contenimento del Covid, sennonché la Regione Marche per una valutazione discrezionale quei posti letto non li realizzò nei presidi ospedalieri, ma ritenne di istituire il Covid Hospital a Civitanova per affrontare la pandemia.
Quando l'amministrazione regionale in carica si insediò dovette sopperire a questo problema e a novembre del 2020 il Covid Hospital ospitò tantissime persone in terapia intensiva che non trovavano posto negli ospedali della regione Marche. Questa struttura tuttavia assorbì tutte le specializzazioni mediche della nostra regione dagli ospedali di Urbino e di Ancona, ma principalmente il personale medico dell'ospedale di Macerata. Il fatto che tanti anestesisti e medici siano andati a lavorare Covid Hospital di Civitanova determinò il problema dell’aumento delle liste d'attesa di cui noi ancora oggi paghiamo le conseguenze.
Una volta che è cessata l'emergenza Covid, lo scorso anno - la struttura di Civitanova è rimasta come presidio d'emergenza fino allo scadere dell'emergenza pandemica - la struttura è stata smontata e tutte le tecnologie sono state spostate, compresi i letti, nell'ospedale di Civitanova Marche e nell'ospedale di Macerata, residuava una TAC 128 strati che era stata smontata e che doveva essere trasferita, come per le altre tecnologie, all’ospedale di Civitanova, sennonché l'Azienda sanitaria, rilevando un'esigenza di funzionalizzazione dell'ospedale di comunità di Recanati, dove una vecchia tac non funzionava più, ha deciso di spostare e di montare la TAC dell'ex Covid Hospital di Civitanova presso il presidio nosocomio di Recanati, e questo può essere fatto con dei semplicissimi lavori di adeguamento. Per Civitanova l'Azienda ha già predisposto l'acquisto di una nuova TAC da 128 strati che si aggiungerà e andrà a raddoppiare quella già esistente nell'ospedale di Civitanova, che aumenterà il volume di prestazioni e limiterà le liste d’attesa.
In merito all'altra parte del contenuto dell'interrogazione riguardante l'azione del Consigliere segretario dell'Assemblea, devo dire che non ho nulla da eccepire ritenendo che la missione dei Consiglieri regionali in un'Assemblea legislativa abbia le stesse prerogative del livello parlamentare, e questo è il motivo per cui lo stesso interrogante Consigliere Carancini certe volte nell’esplicitazione, nel suo compito va anche al di sopra delle righe, a mio giudizio, ma questo è consentito perché viviamo in un'Assemblea parlamentare.
Ritengo che i Consiglieri regionali abbiano tutte le prerogative per poter esercitare fino in fondo il loro mandato, tant'è vero che nello Statuto della nostra Regione, così come è previsto per il mandato dei Parlamentari, non c'è il vincolo imperativo per cui rispondiamo solamente di una missione, c'è ampio spazio per criticare l'esercizio del potere da parte dell'amministrazione, per cui ritengo di non potermi esprimere sul comportamento di un Consigliere regionale che rappresenta la Regione e che quindi esercita la sua missione senza vincolo di mandato, per quanto riguarda le espressioni e per quanto riguarda l'esercizio del suo potere, che viene definito come sindacato ispettivo, non posso permettermi da Assessore di una Giunta regionale di delineare i contenuti, i limiti dell'azione di un Consigliere regionale e con questo ringrazio l'interrogante. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signor Presidente del Consiglio regionale, l'interrogazione aveva delle domande precise: se il Consigliere regionale Borroni fosse stato autorizzato dalla autorità sanitaria regionale o provinciale, non si sa bene, ad entrare all'interno del Covid Hospital che era chiuso, naturalmente c'erano ulteriori domande.
L'Assessore Saltamartini non ha risposto alle domande, che io la prossima volta riproporrò perché è vero che ognuno di noi può esercitare liberamente il proprio ruolo, ma entrare all'interno di una struttura sanitaria senza che lei spieghi per quale ragione, con quale autorizzazione e chi ha autorizzato il Consigliere Borroni ad entrare in una struttura chiusa da oltre 3 anni, è un fatto abbastanza grave.
Se per lei è normale, come ci ha detto stamattina, che una persona faccia aprire il Covid Hospital, chiuso da 3 anni, pieno di erbacce e si faccia un video. Video arrivato poi a Venezia con il quale ha vinto il premio della ridicolaggine, perché questo è, sgamato, devo dire in maniera mirabile, da un organo di stampa regionale, sgamato, perché ha voluto far credere delle cose …
Una roba, che gli illusionisti andrebbero a lezione dal Consigliere Borroni, ma la cosa grave, lo dico a lei, il nostro rapporto è molto franco, è che lei non può dire questo, se lo dice io lo accetto, ma vorrebbe dire che noi potremo entrare in ogni struttura sanitaria quando vorremo, come vorremo, senza una sola autorizzazione, e vedrà che capiterà, Assessore Saltamartini. Altrimenti lei ci deve spiegare chi ha autorizzato il Consigliere Borroni.
Ho fatto delle domande a proposito di quelli che avete chiamato a pulire, per cercare di darvi una ripulita rispetto al Covid, voi avete fatto arrivare al Covid delle persone per lavorare, chi le ha autorizzate? Lì c'è la mano sua di responsabilità politica e di una dirigente che fortunatamente, anzi sfortunatamente, continua a fare la direttrice sanitaria e che da direttrice generale ha rovinato l'Ast di Macerata. Se lei afferma questo vorrà dire che noi entreremo quando e come vogliamo nelle strutture sanitarie. Grazie.
Interrogazione n. 1113
a iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Difficoltà reperimento farmaci post trapianto”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1113 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione la Consigliera Casini chiede informazioni relativamente a tre farmaci, di cui ometto il nome, e chiede se è fondata la segnalazione che ha ricevuto della loro mancanza nei presidi farmaceutici della città di Ascoli Piceno.
La risposta giunge non solo dal servizio sanitario, dall'agenzia regionale sanitaria, ma ho voluto fare un approfondimento anche con il distributore dei farmaci, che è un'azienda privata, e la risposta è esattamente questa: non esistono equivalenti di questo farmaco, che si chiama Mycostatin, per cui il trattamento viene garantito dai sanitari con sistemi alternativi. Mancando questo farmaco non c'è una carenza di cura, ma c'è una sostituzione nella cura con altri trattamenti.
Relativamente invece agli altri due farmaci il Libradin e il Vasexten sia l'agenzia regionale sanitaria che Assofarma informano che erano disponibili presso le farmacie di Ascoli Piceno, come del resto nelle altre aree geografiche della regione, in maniera contingentata. Nel caso di Libradin e Vasexten c'è un problema di reperimento, ma non sono mai mancati.
Desidero tuttavia dire che quel farmaco, di cui l’Aifa già segna la difficoltà di approvvigionamento, viene comunque sostituito con altre terapie. Devo anche aggiungere che con delibera adottata ieri dalla Giunta regionale investiamo 7,5 milioni del fondo sanitario nazionale per dei farmaci innovativi e 14 milioni di euro, aumentiamo il volume della spesa per i farmaci esistenti.
Ci sono delle difficoltà a cui ho già risposto in questa sede, difficoltà di reperimento di alcuni farmaci sul mercato internazionale ed europeo, di alcuni principi attivi, cionondimeno c'è un ampio ventaglio di fornitura di farmaci alternativi che possono garantire le migliori cure ai nostri pazienti.
Con questo ringrazio la Consigliera Casini della sua replica, se le informazioni che ho assunto al riguardo dovessero essere ritenute congruenti con la sua interrogazione o contrariamente nell'ipotesi in cui le informazioni rese a seguito di questa interrogazione non siano ritenute congruenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. In premessa devo farle una battuta, Assessore, lei sa che io sono stata cacciata insieme all'Onorevole del PD, insieme ai sindacati dal giardino dell'Ospedale Mazzoni dalla direttrice sanitaria, che urlava: “Andate via, questa è una proprietà privata”. La notizia è stata su tutti i giornali anche perché c'erano decine e decine di testimoni sia affacciati alle finestre che insieme a me. O si può entrare sempre negli ospedali …, ma non nell’ospedale, nel giardino, nella stradina che porta all'ingresso principale, dove peraltro i sindacati erano stati autorizzati con un'apposita ordinanza del Questore. Noi non eravamo lì a fare i facinorosi, eravamo lì per parlare di alcune tematiche pensando …, lei poi mi ha incontrato, le sono sembrata una facinorosa aggressiva, pericolosa che stava invadendo una proprietà privata? Grave che la direttrice di Ascoli Piceno abbia definito l'Ospedale Mazzoni una proprietà privata perché non solo è pubblica, ma è una proprietà della Regione, per cui credo che ognuno di noi non possa entrare nell'ospedale come crede, ma almeno può partecipare alle manifestazioni autorizzate dal Questore, che è l'organo competente, lei ben sa, a stabilire l'ordine pubblico e non certo la direttrice dell'Ospedale Mazzoni, che deve fare ben altro e se si impegnasse un po' più in quello, invece che andare a Sanremo, invece che impegnarsi a cacciare i sindacati, probabilmente la sanità del piceno sarebbe meno disastrosa.
Ritornando alla questione reperimento farmaci, la ringrazio, Assessore, ma questa segnalazione …, mi conforta soprattutto il fatto che lei abbia detto che c'è una delibera, che io mi procurerò, che avete adottato ieri in Giunta con la quale aumentate le somme a disposizione per l'acquisto di questi farmaci.
La segnalazione che mi è arrivata riguardava il periodo tra l’1 gennaio e il 15 febbraio e questa paziente, che è una donna, non è riuscita a trovare questi farmaci, che non mi avrebbe chiamato e non mi avrebbe avvisato.
Tendo a ritenere che la signora che mi ha avvisato avesse ragione perché non esiste che qualcuno che è stato sottoposto ad un intervento dica che non trovi i farmaci antirigetto. Un trapiantato non perde neanche tempo, ha altre questioni, a scrivere o ad informare un Consigliere.
Voglio credere a quello che mi ha detto, mi piacerebbe avere, se è possibile, la sua relazione perché credo che sia squisitamente tecnica o mi dia la parte che mi può dare ed io la farò avere direttamente alla richiedente, che tra l'altro ci sta ascoltando e quindi ha sentito tutta questa discussione. Grazie.
Interrogazione n. 1099
a iniziativa del Consigliere Latini
“Sospensione dei lavori sulla Strada Statale Adriatica”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1099 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Il Presidente Latini interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere lo stato di avanzamento e la data certa di fine lavori per la realizzazione della nuova rotatoria tra Strada Statale 16 e via Sbrozzola, davanti al parco commerciale Cargopier di Osimo, e chiede altresì se si intendono intraprendere iniziative e promuovere misure da adottare per quanto di competenza al fine di monitorare lo stato di avanzamento dell'opera.
Per questo, Presidente, in relazione all'interrogazione le riporto integralmente il contributo del Comune di Osimo che è il soggetto attuatore dell'intervento in oggetto, che scrive: “Con la presente, in riscontro alla vostra richiesta di relazionare sull'andamento del cantiere lotto 2 rotatoria tra Strada Statale 16 e via della Sbrozzola, siamo ad indicare che nel corso dell'esecuzione dell'opera sono state riscontrate circostanze impreviste e imprevedibili durante le attività di sbancamento in particolare relativamente al livello della falda freatica rinvenuta in sito e problematiche relative alla regimentazione delle acque che hanno richiesto un approfondimento tecnico da parte della direzione dei lavori. Questa fase si è conclusa con esito positivo con l'approvazione, tramite la determina n. 924 dell'11 dicembre 2023, di una variante suppletiva.
Attualmente i lavori stanno procedendo regolarmente, siamo nella fase in cui le fondazioni stradali sono state completate definendo compiutamente il tracciato stradale. I cordoli stradali sono stati perlopiù messi in opera ed iniziamo a stendere il conglomerato bituminoso. Pertanto allo stato attuale possiamo affermare che i lavori sono in linea con il cronoprogramma inserito nella piattaforma ministeriale, ovvero confermiamo come data di fine lavori l’1 giugno 2024 e data di collaudo certificato di regolare esecuzione il 30 giugno 2024 senza bisogno di ulteriori aggiornamenti, mentre per quanto riguarda le azioni da intraprendere le comunico, Presidente, che puntualmente si rispettano le misure di controllo adottate sui fondi di sviluppo e coesione secondo le normative ministeriali”. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie, Presidente. La ringrazio, la mia replica sarà molto breve, innanzitutto per la risposta e per l'attenzione che gli uffici hanno rivolto nei confronti dell'amministrazione competente, soggetto attuatore dell'opera pubblica, che ha avuto i fondi di coesione, fondi che la Regione ha poi girato al Comune per la realizzazione dell'opera.
Aggiungo e modifico quanto è stato detto come risposta, che la rotatoria è stata aperta ieri al traffico, inaugurata oggi dalla sola amministrazione comunale di Osimo, nonostante l'invito personale e reiterato di coinvolgere la Regione, che ha finanziato l'opera stessa.
Questa posizione è diversa rispetto quanto ha espresso la nota ufficiale del Comune di Osimo, la n. 6734 del 23 febbraio 2024. Grazie.
Interrogazione n. 1118
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Programmazione dei posti letto nelle strutture sanitarie allocate nel comune di Mombaroccio, a seguito della realizzazione dell’ospedale di comunità
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1118 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Com’è noto il fabbisogno di posti letto per cure intermedie post acuzie anche nelle RSA costituisce una priorità del servizio sanitario nazionale ed anche del servizio sanitario regionale.
Nella località del Comune di Mombaroccio, a seguito dei fondi del PNRR, si era deciso - questa è una proposta delle strutture tecniche del servizio sanitario regionale, quindi Dipartimento salute Ars e Aziende sanitarie territoriali - di realizzare una Casa della salute.
In conseguenza dell'aumento della domanda di prestazioni, per i motivi che ho esposto, cioè un aumento della domanda di posti letto post acuzie, si è ritenuto di modificare il progetto originario e di allocare nel Comune di Mombaroccio un ospedale di comunità, che è, come sappiamo, una struttura che garantisce posti letto di cure intermedie e soprattutto prestazioni specialistiche necessarie per evitare il sovraffollamento dei pronto soccorso, principalmente per drenare l'accesso agli ospedali per acuti.
Detto questo, con i finanziamenti PNRR, che hanno visto un'erosione per effetto della guerra in Ucraina e del 110%, che ha comportato un aumento rilevante dei materiali di costruzione (ferro, cemento, calcestruzzo) si è ritenuto, pur propendendo per la realizzazione dell'ospedale di comunità, di avviare la progettazione. Il progetto esecutivo è stato approvato il 21 marzo ed entro aprile cominceranno i lavori per la realizzazione di 15 posti letto di cure intermedie per l'ospedale di comunità di Mombaroccio.
Il progetto prevede una struttura modulare a cui si potranno aggiungere ulteriori posti letto che sono necessari, indispensabili per garantire che i due ospedali dell'area costiera, quindi l'ospedale per acuti di primo livello di Pesaro e l'ospedale per acuti di primo livello di Fano, possano avere questi posti aggiuntivi per garantire l'esodo dopo gli interventi ospedalieri.
Nella località di Mombaroccio verrà realizzato un ospedale di comunità che raddoppierà l'offerta rispetto alla casa della salute precedentemente prevista. In questo momento si realizzeranno 15 posti letto perché i fondi del PNRR prevedono questo. Il progetto è un progetto modulare che garantisce la possibilità di realizzare ulteriori posti letto per l'ospedale di comunità che dovrà avere una sua funzionalità con l'aumento di posti letto. Per finanziare gli ulteriori posti letto è già stato avviato un percorso per reperire i fondi attraverso l'articolo 20 della legge, che si preoccupa di finanziare i posti letto ospedalieri nei presidi ospedalieri.
Con i fondi PNRR realizziamo un ospedale di comunità, i posti letto attualmente previsti sono 15, i lavori inizieranno entro aprile, il progetto esecutivo è stato approvato il 21 marzo. Il progetto è modulare per aggiungere altri posti letto, il finanziamento per ulteriori posti letto lo ritroveremo nel finanziamento che è previsto per gli ospedali della nostra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore anche perché per l'ennesima volta mi ha risposto, quando secondo me la risposta non era la sua, ma del suo collega che ha combinato tutta questa confusione, dal mio punto di vista ha combinato tutto questo disastro.
Il Consigliere Baiocchi, che è il Presidente della Commissione, non può parlare, lo capisco, ma sono convinto che è d'accordo con me.
Cosa è successo? A Mombaroccio era stata prevista la casa di comunità, proposta mai venuta sulla carta, non è sicuramente una proposta delle strutture tecniche, ma una proposta politica ed io avevo già avvisato che la casa di comunità sarebbe stata bocciata dal Ministero. Non le hanno scritto che in realtà il cambio da casa di comunità in ospedale di comunità non è stato fatto così, il cambio è avvenuto perché il Ministero l'ha bocciata in quanto non andava bene la casa di comunità. Si è invertito con Galantara, che era già un ospedale di comunità, che diventa una casa di comunità e Mombaroccio, dove c'è un campo da calcio che deve essere spostato con un costo di 600 mila/700 mila euro, diventerà l'ospedale di comunità. Deve ancora iniziare il trasferimento del campo da calcio.
Dico questo perché inizialmente la previsione prevedeva che con i soldi del PNNR sarebbero stati fatti 30 posti letto, dopodiché ci si è resi conto che 30 posti letto con 3,8 milioni non erano possibili, l’ho già detto, e per fare 15 posti letto servivano 4,8 milioni, quindi oltre ai 3,8 milioni la Regione ha messo suoi 1,2 milioni per fare 15 posti letto anche perché il progetto da 30 posti letto costa oltre 8 milioni di euro.
Ma il bello è che a Mombaroccio c'è già una struttura socio-sanitaria, il Bricciotti, che aveva assegnati 40 posti letto. Quanto costava mettere a posto il Bricciotti e avere 40 posti letto? 4 milioni di euro. Con 4 milioni potevamo sistemare il Briciotti e avere 40 posti letto. Ma per le fantasie di qualcuno si è detto che si sarebbe fatto un nuovo ospedale perché poi nessuno sa cos'è l'ospedale di comunità, la gente pensa che sia un ospedale.
Noi oggi siamo con il Bricciotti che non ha un soldo per essere recuperato e se arriva la Corte dei conti, se qualcuno mi sente prima o poi arriverà … Paghiamo una struttura con 6 posti letto aperti che è una follia pura e ci ritroviamo una struttura che doveva costare 3,8 milioni per 30 posti con 15 posti, ma non è 3,8 milioni, ma 4,8 milioni, quello che è. Ad oggi non ci sono le risorse per fare il resto, 150 mila abitanti avranno 15 posti. Grazie.
Interrogazione n. 1120
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Richiesta vincolo paesaggistico del ‘Paesaggio collinare di Riceci’”
Interrogazione n. 1123
a iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti e Mastrovincenzo
“Dichiarazione del vincolo paesaggistico per l’area di Riceci a Ponte Armellina nel Comune di Petriano”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1120 della Consigliera Ruggeri e l’interrogazione n. 1123 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. La Regione Marche ha istituito ormai da tempo, dal 2011, la Commissione regionale per la tutela del paesaggio, che è stata cambiata nel 2022 da parte dell'attuale amministrazione, modificandone la composizione, quindi in seno ad essa sono rappresentati anche delegati regionali del Ministero della cultura.
La proposta che questa Commissione formula è riferita ai valori storici, culturali, naturali, morfologici, estetici presenti negli aspetti e nei caratteri peculiari degli immobili delle aree considerate di valenza identitaria in rapporto al territorio in cui ricadono.
Fatta questa breve premessa, vado subito al dunque dicendo che il Comune di Petriano ha fatto istanza di attenzionare l'area di Riceci e di sottoporla eventualmente a questo tipologia di vincolo, di attenzione da parte di questa Commissione.
A seguito della richiesta presentata dal Comune di Petriano il 12 dicembre 2023 gli uffici regionali del settore urbanistica hanno portato avanti un’ istruttoria che in un primo momento ha richiesto una serie di integrazioni al Comune e anche alla provincia di Pesaro Urbino e quando sono arrivate si è proceduto ad un incontro che si è svolto proprio pochi giorni fa, il 20 marzo, che ha preso in considerazione questa eventualità, ne ha approfondito gli aspetti ed ha valutato le questioni poste dal Comune. Per esaminare meglio e con più chiarezza la questione in quella riunione si è anche deciso di procedere ad un sopralluogo sul posto, che non so quanto è stato calendarizzato o se sia stato calendarizzato, risale a pochi giorni fa questa riunione, anzi curerò personalmente anche per capire che non sia un qualcosa che va troppo in là nel tempo.
Voglio anche auspicare, non dipende da me, che portato avanti questo sopralluogo ci sia poi effettivamente la possibilità di attenzionare quell'area per poter arrivare poi a un possibile vincolo.
La Commissione sta facendo il suo lavoro, non si è perso tempo da parte dell'amministrazione regionale perché richiesti gli approfondimenti che servivano per poterla convocare è stata portata avanti immediatamente.
Questo è lo stato attuale, è chiaro che la seguirò personalmente perché coloro che mi hanno fatto questa interrogazione sanno benissimo che ci tengo molto a questa situazione e alla salvaguardia di quel territorio.
Posso anche aggiungere, visto che ancora ho 2 minuti di tempo, ruberò 30 secondi, una cosa che non mi è stata richiesta, ma ci tengo a dirla in quest'Aula, se ad oggi, e spero anche a domani, quella discarica non è stata autorizzata in Conferenza di servizio è solo ed esclusivamente grazie alle situazioni che ha posto il Genio civile della Regione Marche, se non ci fosse stato l’ausilio e l'interessamento del Genio civile della Regione Marche, che ha posto delle situazioni da approfondire, la discarica sarebbe già stata autorizzata perché nessun altro ente, né la provincia né altri enti, ha posto obiezioni a quella richiesta. Solo il Comune di Petriano ha posto obiezioni, partendo dal fatto dei 2000 metri, previsti sempre dalla Regione Marche, ma non ha potuto portare altre obiezioni, invece il Genio civile ne ha poste diverse e solo grazie a questo lavoro ad oggi la discarica non è stata autorizzata ed io voglio pensare che non ci siano effettivamente le condizioni per farlo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore Aguzzi per la risposta e la Consigliera Vitri per avere presentato un'interrogazione sullo stesso tema, quindi dopo di me prenderà la parola anche lei.
Apprendo con favore quello che ci ha comunicato adesso l'Assessore Aguzzi per quanto riguarda il lavoro che la Commissione regionale sta facendo. Ho saputo di questa richiesta nell’audizione in Commissione bicamerale eco rifiuti del Sindaco di Petriano. Avendo ascoltato l'audizione abbiamo saputo di questa sua richiesta e ci siamo attivati subito per presentare questa interrogazione, anche perché ancora non avevamo nessun tipo di informazione al riguardo, erano passati 3 mesi e le notizie non c'erano.
Pare che l'iter sia stato avviato, io come l'Assessore mi auguro che abbia un esito positivo, però vorrei anche dire che - senza entrare nelle polemiche che mi interessano poco perché ufficialmente tutte le forze politiche sono contro questa discarica che si dovrebbe realizzare a Riceci - dopo anni, no mesi, in cui ne parliamo, ancora siamo qui a discuterne perché un no definitivo e un punto fermo per la non realizzazione di questa discarica purtroppo non è stato raggiunto.
Vorrei ricordare all'Assessore che il 21 febbraio 2023 ha dato il via alla bocciatura della mozione, che avevo presentato per l'aggiornamento di PRGR, con la quale chiedevo di definire i criteri per la localizzazione dei nuovi impianti, nel senso di aumentare la fascia di rispetto dai luoghi abitati, attualmente a 2 mila metri.
Penso che quella fosse una grossa opportunità per salvaguardare Riceci, non ho mai compreso perché l'Assessore disse di bocciare la mozione, soprattutto perché i Consiglieri di maggioranza, che pure si dicono ad ogni piè sospinto contrari alla realizzazione della discarica, “ubbidirono”.
Mi auguro che non diventi un tema da campagna elettorale per fare confusione e polemica gli uni sugli altri, ma ai cittadini interessa che si metta il prima possibile fine a questa storia, quindi spero che questo Consiglio regionale non compia altri errori come fu, a mio avviso, quello di bocciare la nostra mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Questa è l'occasione per mettere la Giunta regionale nelle condizioni di dare un segnale concreto e un vero e proprio stop al progetto di discarica Riceci.
Sottoscrivo ogni parola della Consigliera Ruggeri, che ha ricordato, giustamente, come si poteva bloccare l'iter di questo progetto nel 2023 con una sua mozione che abbiamo votato solo noi dell'opposizione. Bastava che quel giorno tutta la maggioranza votasse la mozione della Consigliera Ruggeri ed oggi non saremo qui con questo progetto di discarica arrivato ad un punto non avanzato, di più, perché si stanno effettuando dei rilievi e perforando il terreno con dei sondaggi , che lo stanno già deturpando.
Mi stupisce ciò che dice l'Assessore, pensavo di iniziare questo intervento ringraziandolo perché fino a un certo punto ci ha parlato del sopralluogo che avverrà a Riceci, dell'incontro avvenuto il 20 marzo, dell'intenzione di mettere un vincolo ambientale, quindi tutto condivisibile, tutti d'accordo, poi ha iniziato a dire che il Genio civile ha bloccato o tenuto in sospeso il progetto, ma quando mai? Che film ha visto, Assessore?
Nell'ultimo intervento la Regione non aveva competenze e non poteva dire niente, adesso è il Genio civile che dipende da lei ad aver le competenze? Innanzitutto si decida, poi le ricordo che il Genio civile ha mandato alla provincia il documento con cui si dichiara non favorevole, ma scrive esattamente che ritiene opportuno concedere ad Aurora la proroga dei termini per i propri sondaggi. E’ il Genio civile che mette la provincia in difficoltà chiedendole di dare quella proroga con il documento che ha scritto lei con i suoi uffici, e mi chiedo oggi con che coraggio viene qua a dire che il Genio civile sta bloccando? Il Genio civile che ha concesso la proroga e ha spinto la provincia a concederla. Se non le basta per capirlo, si chieda perché Aurora se la sta prendendo con la provincia, non con il Genio civile. Se la prende con la provincia al punto di aver chiesto alla provincia di spostare un dirigente, un'intimidazione di una gravità inaudita, una società privata chiede che alla provincia di togliere il dirigente. Non va da Aurora a togliere la sua dirigente, perché? Si faccia due domande, si chieda chi la sta bloccando davvero e inizi ad accelerare l'iter per il vincolo paesaggistico che forse finalmente potremo fare assieme qualcosa di utile per tutto quel territorio, invece che tante parole che poi coi fatti non vengono mai confermate. Grazie.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Metto alla vostra attenzione l'anticipazione del punto 6, proposta di legge n. 233, al punto 2 bis.
Vi prego di fare silenzio, per favore, Consigliera Vitri e Assessore. C'è stata l’interrogazione e la replica, quindi il dibattito è molto chiaro. Sospendo la seduta se continuiamo così.
La prima comunicazione è che l’interrogazione n. 1075 del Consigliere Cesetti è rinviata alla prossima seduta; la seconda è la proposta di anticipare il punto 6, proposta di legge 233, al punto 2 bis, quindi farla subito. Chi vuole intervenire pro e contro?
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Io sono il relatore e ringrazio la Conferenza dei Presidenti di gruppo che mi ha dato questa opportunità perché nel pomeriggio ho un impegno a Roma, non posso essere presente e andrebbe a finire dopo le festività pasquali.
Non credo che sia una lunga discussione perché è stata licenziata all'unanimità, mi sembra che ci sia un emendamento, ma questo non è rilevante.
Chiedo di votare favorevolmente l'inversione del punto. Grazie.
PRESIDENTE. Nella Conferenza dei Presidenti di gruppo abbiamo votato per l’anticipazione.
Anticipazione della proposta di legge n. 233. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 233
a iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Rossi, Latini, Elezi
“Interventi per la valorizzazione della figura di Federico II di Svevia come testimonianza illustre delle Marche”.
Nuova titolazione: “Interventi per la valorizzazione della figura e dell’opera di Federico II di Svevia come testimonianza illustre delle Marche.
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 233 dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Rossi, Latini, Elezi.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questa è una legge che come altre parla di un personaggio che è nato nelle Marche. In realtà questo è il senso della legge.
Federico II di Svevia è nato a Jesi, nella provincia di Ancona, che all'epoca si chiamava marca di Ancona, ed è stato il personaggio più importante dell'epoca. Nato 830 anni fa a Jesi ha fondato la prima università del mondo, l'Università Federico II di Napoli, ha affrontato tutti i temi all'ordine del giorno dell'allora progresso scientifico, la medicina e la farmaceutica, e per la prima volta separò la medicina dall'area dei farmaci per contrastare le malattie.
Fu un uomo che indubbiamente attraversò anche periodi di guerra, ma fu anche uomo di pace, andò, e questa vicenda in questo momento è particolarmente forte, in Terra Santa a parlare con l'Islam, cosa che anche oggi sarebbe stupefacente, in un momento in cui sta succedendo quello che tutti sappiamo a Gaza e più complessivamente nel Medio Oriente.
E’ una figura che potrebbe dare, opportunamente supportata, una grande visibilità alle Marche.
Fino ad oggi la figura di Federico II è stata utilizzata soprattutto dalla Campania, ho detto l'Università di Napoli fu la prima del mondo, fondata nel 1200, e dalla Regione Sicilia perché, come tutti sanno, la residenza dell'imperatore Federico II fu a lungo a Palermo.
L'ultima regione che ha valorizzato la figura di Federico II è stata la Puglia perché sua madre era pugliese. C’è ad Andria Castel del Monte, ottagonale, che è un esempio architettonico importante dell'epoca. L'Assessore Antonini è cultore di questa storia medievale, anche per motivi familiari.
Quello che voglio sottolineare è questo: perché la Regione Marche non deve essere al centro di questo interesse? Visto che nella città di Jesi, che poi fu proclamata città regia in seguito a un editto, ad un decreto di Federico II, casualmente è nato, di passaggio, ma poi vi è rimasto per un certo periodo insieme alla madre, e c’è tutta una serie di fatti accaduti a Jesi per Federico II.
L'unica cosa che ci lascia un po' …, è che Federico II andò a Jesi a dire: “Cosa volete , io sono nato qui e voglio essere riconoscente”, gli jesini risposero: “L'abolizione delle tasse”. Per un periodo non si pagarono le tasse perché era città regia, mentre Federico II aveva proposto, non so con quanta ingegneria idraulica di allora, di rendere l'Esino navigabile. Aveva proposto di fare una sorta di navigli come a Milano, ma forse non era possibile dal punto di vista ingegneristico.
L'appellativo con cui sarà chiamato successivamente Federico II è Stupor mundi.
Per la verità la città di Jesi ha fatto degli sforzi perché c'è una fondazione, che io voglio ricordare, c'è un museo virtuale, l’unico. Di oggetti appartenuti a Federico II ce ne sono pochissimi, ma sono stati ricostruiti attraverso dipinti, narrazioni e vicende che riguardano Federico II. E’ l'unico museo.
Il Rettore dell'Università di Napoli pochi mesi fa è stato in visita a Jesi, sapete che l'Università di Napoli quest'anno, essendo gli 800 anni, ha avuto un contributo anche significativo da parte del Ministero della cultura per le celebrazioni di questo evento. Non è un mistero che l’attuale Ministro alla cultura si sia laureato all'Università Federico II di Napoli, ha rapporti con tutti gli insegnanti, quelli che a distanza di anni ancora hanno attività culturale a Napoli, c'è un rapporto anche affettivo, così come c'è un grande rapporto affettivo tra la Federico II e l'intero territorio della Campania.
Credo che questa non sia una legge di parte, se qualcuno pensa che sia una legge di parte …, no.
Ci siamo confrontati, abbiamo già fatto in Commissione delle piccole modifiche per migliorare il testo, ci sarà un'altra modifica con un emendamento, ma niente di particolarmente significativo.
Il tratto centrale è far riappropriare le Marche di questa figura.
Vorrei che ci fosse un'intensa attività successiva, le celebrazioni finiscono il 26 dicembre di quest'anno perché lui nacque il 26 dicembre, il giorno dopo di Natale, il giorno di Santo Stefano dell'allora 1194. Vorrei che ci fosse da quel momento un prosieguo, le celebrazioni finiscono, di attività intorno a questa figura.
Aggiungo, senza spirito di campanilismo, che ci sono altri luoghi federiciani nelle Marche e in tutta Italia, ci sono almeno due/tre castelli nelle Marche in cui hanno regnato ed hanno avuto potere i collaboratori molto stretti di Federico II e oltre Jesi e la marca di Ancona, nato nella marca di Ancona e nella città di Jesi …, l’universo dei luoghi federiciani è molto più ampio.
Con lo spirito di cercare anche di arrivare a una collaborazione con l'origine della famiglia di Federico II, che è in Germania, in Turingia, sarebbe rilevante riuscire a creare un filo rosso tra l'Italia e la Germania su questo personaggio, con tutto quello che ne consegue. In Germania sono stati fatti studi approfonditissimi su questa persona. Credo che ne trarremo grande beneficio dal punto di vista culturale, ma secondo me anche dal punto di vista turistico per l'immagine della regione nel mondo.
Noi abbiamo una serie di persone, le piccole Marche di 1,5 milioni di abitanti hanno antenati che testimoniano nei settori della storia, della cultura, delle arti figurative, della musica, personaggi incredibili da Raffaello Sanzio d'Urbino e la sua scuola ad Andrea Gentile da Fabriano a Gioacchino Rossini, passando per alcuni viaggiatori illustri. Padre Matteo Ricci ha aperto le porte della Cina all'occidente, persone per cui le Marche possono essere culla di civiltà.
Questo è lo spirito, chiedo che questo Consiglio si esprima su questo.
Aggiungo che l'anno scorso che non c'era la legge sono stati anticipati, mi sembra, 230 mila, euro 50 mila euro al Comune di Jesi, voglio qui ricordare anche l'impegno della Consigliera Elezi, 180 mila al Comune di Ancona, che è la marca di Ancona, quella in cui si svolgeranno tra poco due congressi, alla presenza dei più grandi medievisti del mondo. Cito XX e YY, due personaggi, due mostri della storia medievale italiana, ma non solo; ci sono anche altri cultori della materia. Poi vorrei distribuire qui …, solo per notizia, la più importante rivista di storia medievale ha pubblicato nel numero attualmente in edicola una serie di saggi di rivisitazione su Federico II proprio per promuovere la figura di Federico II nelle Marche, dopo lo faccio distribuire dagli addetti all'Aula.
Credo che sia una cosa da cui ne usciamo bene tutti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In Commissione come relatore di minoranza ho dichiarato un’astensione tecnica per non pregiudicare la decisione del gruppo. All'esito di un approfondimento all'interno del gruppo noi voteremo a favore di questo provvedimento, lo dico già fin dalla relazione, auspicando che venga accolto un emendamento presentato dal capogruppo, a sua prima firma, e da tutto il gruppo del Partito Democratico.
Sapete ciò che penso, che questi provvedimenti legislativi costituiscono, se vogliamo, un po' un “abuso” dello strumento legislativo. Ogni volta celebriamo le figure di molti, le caratteristiche o le peculiarità dei territori, va tutto bene, ma se abusiamo di questi strumenti sviliamo la funzione legislativa e anche gli obiettivi che vogliamo conseguire.
Questa proposta di legge è indubbiamente ammissibile sotto il profilo formale perché, come riportato anche nelle note, l'intervento appare compatibile con i principi costituzionali sia per quanto riguarda il riparto delle competenze di cui l'articolo 117, perché comunque è materia concorrente la promozione delle attività culturali, che le competenze residuali della formazione professionale e del turismo, un po' tirata, però c'è sotto questo aspetto. E’ indubbiamente una cosa positiva produrre una legge che sancisca la promozione e la valorizzazione della figura di Federico II, uno tra gli imperatori più importanti dell'intera epoca medievale, nato a Jesi il 26 dicembre 1194.
Il legame con la città di Jesi è testimoniato non solo dalla fede ghibellina della città, ma anche e soprattutto dalle parole dello stesso Federico II che chiamò Jesi la sua Betlemme ,giocando sul giorno di nascita prossimo al Natale.
Il testo presenta alcuni problemi, penso per esempio alla definizione di Federico II come anticipatore degli studi universitari e di medicina.
I meriti di Federico sono rilevantissimi in molti campi, alcuni dei quali non citati dalla proposta di legge, penso per esempio al diritto con le eccezionali costituzioni di Melfi, un testo che rimane attuale ancora oggi se pensiamo al tema della tolleranza religiosa.
Federico II fu sì un anticipatore, anche se non possiamo non ricordare come la scuola salernitana di medicina risalga al IX secolo, ovvero più di 300 anni prima della sua nascita. Inoltre la Fondazione dell'Università di Napoli, che porta oggi il suo nome, è successiva anche qui di decenni, se non di secoli, alla fondazione di altre, prima fra tutte Bologna.
Andrebbe piuttosto valorizzato il fatto che lo Studium di Napoli fu la prima università in qualche modo statale, fondata su impulso del potere centrale e non di studenti e professori, come negli altri casi precedenti. Non voglio tuttavia soffermarmi su queste osservazioni che non inficiano la bontà della legge nella sua impostazione.
Ritengo, ci torneremo in sede di discussione degli emendamenti, quanto meno assurdo che la città di Jesi, l'unica davvero titolata a rappresentare ed ospitare eventi di valorizzazione di Federico II, sia ben poco rappresentata nel comitato. Ci chiediamo il motivo. La Regione ha ben tre componenti di propria nomina, questo è, come credo, giustificato dal fatto che dalla Regione Marche vengono stanziate risorse per 70 mila euro, che non sono certamente sufficienti per celebrare in modo adeguato una figura che non parla solo localmente al territorio regionale, ma all'Italia, all'Europa e al mondo per la sua grande rilevanza, è stato anche ricordato in parte dal Consigliere Ciccioli. Questo pone anche un altro tema, di come queste leggi troppo abbondanti, numerose, talvolta vadano a scapito dei relativi finanziamenti perché noi sappiamo che se le leggi non le finanziamo adeguatamente sviliscono anche il loro significato.
Non si capisce però cosa c'entri Federico II con la città di Ancona. Se andiamo a leggere le vicende storiche il legame più forte tra gli Svevi e Ancona è quello di una rivalità fortissima che affonda le radici almeno nei fatti relativi all'assedio di Ancona portato dal nonno di Federico II, Federico I Barbarossa. Non possiamo celebrare gli invasori, è una battuta, però credo che ci sia questo. Stamira, Giovanni Di Dio, il popolo anconetano si opposero alle mire espansionistiche degli Svevi, in modo nettissimo, schierandosi con il Papa, anche negli anni del regno di Federico II che cercò a più riprese, facendo leva sulle città ghibelline guidate da Jesi (Senigallia e Matelica) di isolare e conquistare Ancona. Nel 1248 in particolare si svolge una battaglia prima ad Osimo e poi nelle vicinanze di Civitanova nelle quali l'esercito imperiale tenta di conquistare Ancona, che era il più importante centro guelfo del centro Italia e ospitava il legato papale. Il vescovo di Ancona Marcellino fu catturato e consegnato al vicario di Federico II Roberto di Castiglione. Solo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, pose fine a questo processo che avrebbe probabilmente portato a piegare la resistenza di Ancona da parte dei ghibellini.
Di fronte a questa storia mi chiedo per quale motivo Ancona abbia lo stesso peso di Jesi nel comitato, per questo spero che venga accolto l'emendamento che noi abbiamo presentato.
D'accordo con il mio gruppo in qualità di relatore nella circostanza anticipo il voto favorevole, come concordato, in particolar modo su indicazione dei Consiglieri eletti nella provincia di Ancona, anche raccogliendo in questo senso, penso, gli inviti del Sindaco di Jesi in questa direzione, che immagino auspichi l'approvazione di questa legge, come credo auspichi anche quelle piccole correzioni che noi abbiamo poc'anzi indicato perché la sovraesposizione della città di Ancona rispetto a Jesi non si giustifica, e su questo può convenire anche il Consigliere Ciccioli.
Il parere del relatore di minoranza è favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Elezi.
Lindita ELEZI. Grazie, Presidente. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ho condiviso con entusiasmo e impegno da Consigliera regionale e da jesina la legge per la valorizzazione della figura di Federico II perché risponde pienamente all'obiettivo di legislatura di rilanciare il territorio e il brand Marche attraverso l'asse della cultura e perché sono convinta che Federico II il 26 novembre del 1194 non sia nato a Jesi per caso, ma per un disegno del destino. E’ lo stesso destino che ha fatto nascere marchigiani Raffaello, Bramante, Leopardi, Rossini e tutti gli uomini grandi di quelli ingegno e quel talento che le Marche hanno nel DNA e che si respira fin dal primo istante di vita.
Federico II viene chiamato Stupor mundi per la curiosità intellettuale, che ne ha fatto un precursore in ogni ambito culturale, scientifico, politico e organizzativo.
E’ destino che sia nato a Jesi nel cuore nelle Marche e che attraverso la sua nascita il mondo conosca le Marche che hanno la grandezza dell'ingegno di Federico II nel cuore.
Una grandezza che rende le Marche uniche al mondo e si esprime nei gesti quotidiani, nella cultura millenaria, nella qualità delle università, come nella maestria degli artigiani, nella visione dei imprenditori, come nella grandezza delle arti.
Consapevole di questa grandezza ho lavorato come amministratore comunale e con la Fondazione per portare avanti progetti di valorizzazione.
A questa grandezza ora guardiamo tutti insieme per posizionare il brand Marche a livello internazionale, come previsto dalle leggi sui borghi su Marche terra del benessere, dagli investimenti in infrastrutture e in promozione turistica.
La Regione non poteva e non doveva perdere l'occasione l'unica della risonanza mondiale degli 800 anni dalla fondazione dell'università Federico II per far parte di un grande progetto nel nome dell'imperatore marchigiano.
Un'occasione che il Consigliere Ciccioli ha colto con consueta sensibilità nei confronti delle sinergie di territorio, della quale lo ringrazio.
Con questa legge ci muoviamo con quella visione di prospettiva e di largo respiro che i marchigiani hanno in comune con l'imperatore Federico II. lo racconteremo attraverso la sua eredità fatta di tracce immateriali che, dopo alcune iniziative estemporanee, emergono definitivamente dal silenzio per raccontare l'uomo e l'imperatore che, come le Marche, è di una modernità senza uguali, datata quasi 1000 anni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Per manifestare insieme all’Assessore Brandoni il parere positivo e favorevole da parte della Giunta su questa iniziativa legislativa perché, come ricordato dagli interventi dei Consiglieri Ciccioli, Cesetti ed Elezi, è una figura che merita di essere celebrata per la forza evocativa che rappresenta, anche a livello di collegamento, di immagine, una figura così importante col territorio marchigiano.
Se permettete un paio di riferimenti, una battuta anche al Consigliere Cesetti, che però vedo che è andato via – eccolo - tra tutte le sue illustrazioni legate alla terra marchigiana Federico II fu quello che fece scoppiare la guerra tra Ascoli e Fermo perché autorizzò il porto di Ascoli, famoso Porto d'Ascoli, che adesso è frazione di San Benedetto del Tronto, ma era il porto di Ascoli e concesse la costruzione come risarcimento ad Ascoli dopo che aveva distrutto buona parte della città. Questa cosa indispettì i fermani che avevano il controllo sul mare, su quella fascia del mare Adriatico, e da lì scoppiò la guerra tra Ascoli e Fermo in epoca medievale, che durò per tantissimo tempo con distruzioni reciproche. La causa scatenante fu l'autorizzazione di Federico II alla costruzione del porto di Ascoli agli ascolani, facendo incavolare i fermani che poi distrussero il porto, è rimasta solamente la torre della famiglia Laureati.
Anche sui collegamenti importanti tra la Regione Marche, Federico II e la Germania, a cui ha fatto riferimento il Consigliere Ciccioli, oltre alla famiglia di Hohenstaufen in Turingia, c'è un riferimento storico che pochi sanno: quando Federico II stava assalendo Ascoli concesse alla città di Francoforte la possibilità di istituire la famosa fiera di Francoforte, la Messe Frankfurt, una tra le fiere più rilevanti al mondo, e qui intervengo e ritorno al mio ruolo di Assessore alle attività produttive, una fiera fondamentale. Mentre c'era l’assalto alla città di Ascoli lui firmò l’autorizzazione al libero mercato, allo scambio di merci all'interno della fiera di Francoforte tant'è che il club esclusivo all'interno della Mess Frankfurt si chiama Club Ascoli, che raccoglie tutti i grandi investitori, un club privato all'interno della Frankfurt Mess.
Per questo ed altri motivi va benissimo questa proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. In fondo pur tra qualche critica, ma ci sta bene, se fosse tutto perfetto le cose non andrebbero bene, sono soddisfatto della posizione e del gruppo di minoranza, che pur con qualche rilievo storico un po' forzoso, Federico Barbarossa assediò Ancona nel 1167, quasi 30 anni prima della nascita di Federico II di Svevia. Il Barbarossa si voleva aprire una strada in Italia, passò per Ancona, che fu proclamata Marca e riconobbe dignità ad Ancona. Nella Marca di Ancona era compresa la città di Jesi, che allora era meno importante, mentre Ancona era già un porto fondamentale, c'erano partite due crociate.
Rientra tutto in quella che è la storia, 800 anni dopo credo che le passioni e le interpretazioni debbano cedere il passo alle ricostruzioni e nessun problema se c'è qualche rilievo avverso.
Bene per il passaggio ai voti in Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Quando il Consigliere Ciccioli fa cose giuste …, gli capita poche volte, però nessuna difficoltà, potrebbe migliorarsi se accettasse quell'emendamento che noi abbiamo presentato.
Della ricostruzione storica voglio ringraziare i nostri collaboratori perché, come avete visto, a me non capita mai, in questo caso ho letto.
Voglio ringraziare anche l’Assessore Antonini che mi consegna un motivo in più per votare a favore perché se 800 anni fa Federico II fece scoppiare la guerra tra Ascoli e Fermo, in epoca medievale e mi pare che si concluse con la vittoria di Fermo, 800 anni di una tensione anche post bellica, fino a quando nel 1861 Fermo venne riconquistata da Ascoli e quindi annessa , ma nel 2009, quindi 800 anni dopo, arrivò Cesetti I che conquistò la libertà e l'autonomia di Fermo rispetto ad Ascoli.
E’ un motivo in più per dire che anche sotto questo aspetto sono un mezzo erede di Barbarossa, di Federico II di Svevia. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3
Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Casini, Bora, Biancani, Carancini, Vitri, Mastrovincenzo.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento, l’ho detto al Consigliere Ciccioli prima, relatore di maggioranza, noi proponiamo di eliminare la rappresentanza di Ancona nel comitato. Nulla contro Ancona, al contrario, è sicuramente un fatto positivo che il capoluogo sia coinvolto nelle iniziative per valorizzare Federico II, tuttavia crediamo che dobbiamo darci un criterio, altrimenti in questo tipo di leggi ogni Consigliere può mettere i Comuni che crede, non mi pare che vada bene. C'è una proposta di legge su Sergio Anselmi, a prima firma del capogruppo Mangialardi, che non ha messo alcun rappresentante del Comune di Ancona nel comitato delle celebrazioni, non certo perché in quel caso aveva qualcosa contro Ancona, ma siccome Sergio Anselmi è nato a Senigallia ha ritenuto giusto e necessario che Senigallia avesse voce in quel capitolo e Senigallia è governata dal centro-destra, come noi sappiamo. Se avesse dovuto guardare i colori politici dell'amministrazione magari si sarebbe inventato delle formule per coinvolgere la minoranza del Comune di Senigallia.
Penso che in questo caso l'approvazione di questo emendamento dia maggiore forza a questa legge perché dice che per l'attuazione di interventi previsti nell'articolo 2 è costituito un comitato composto da tre membri nominati della Regione, un membro nominato dal Comune di Jesi, un membro nominato dal Comune di Ancona.
Lo dico al Consigliere Ciccioli, mettere sullo stesso piano, fermo restando che vanno bene i tre membri nominati dalla Regione, un membro nominato dal Comune di Jesi ed uno nominato dal Comune di Ancona sembra un’ulteriore annessione di Jesi ad Ancona.
Togliere con questo emendamento la lettera C e lasciare solo Jesi credo che sia in questo caso anche un fatto di tecnica legislativa che va a valorizzare il dettato normativo. Tra l'altro un rappresentante di Ancona potrebbe essere inserito tra i membri nominati dalla Regione, magari una lettera al Sindaco di Ancona, che in attuazione di questa legge ci indichi un nominativo, per poterlo recuperare in quel modo.
Lasciare solo Jesi nel comitato è coerente con l'impostazione stessa della legge: interventi per valorizzare la figura di Federico II di Svevia come testimonianza illustra delle Marche, è nato a Jesi, da qui nasce l'obiettivo finale della legge.
La prego di fare una riflessione su questo, lo si può recuperare all'interno dei tre rappresentanti della Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Tutti gli emendamenti hanno pari dignità, quindi anche questo, però a me sembra piccolo piccolo l’emendamento, della serie il borghese piccolo piccolo, perché Ancona? Perché si è deciso in sede di estensione della legge cinque componenti, di cui tre della Regione e due dei Comuni che sono maggiormente coinvolti, uno è Ancona, perché era la capitale della Marca in cui insisteva la città di Jesi, che non aveva un'autonomia, ma era Marca di Ancona. Secondo, perché Federico II ha utilizzato più volte il porto di Ancona, che era l'unico porto in realtà dell'Adriatico, era un porto Traianeo dell'impero Romano. Il primo molo artificiale fu costruito dall'imperatore Traiano negli anni 70 d.C., l'arco è dopo la sua morte, quello che ancora ammiriamo è del 79 dopo d.C., tra l'altro credo che la spedizione di pace in Medio Oriente sia partita da Ancona, ma di questo non ho notizia certa.
Ancona rappresenta il polo, è la capitale delle Marche e la capitale in questo momento dei porti adriatici, ci sono mille motivi per valorizzare Federico II, a Jesi dove è nato, quindi il primato, e ad Ancona dove insisteva tutta l'area. Che ci fosse stata una guerra 30 anni prima, con l'assedio del Barbarossa, il quale dette dignità ad Ancona tanto da trasformarla in Marca, cioè Marca autonoma …, adesso queste sottigliezze. Ritengo che su cinque, i due Comuni più importanti per il passaggio di Federico II di Svevia, nonché i tre rappresentanti regionali che finanziano la legge ...
Vorrei sottolineare che questa legge, siccome non eravamo nei tempi per l'approvazione, ha avuto nell'assestamento di bilancio la cifra di 80.000 euro per procedere ai convegni che si svolgeranno: uno ad Ancona ed uno a Jesi, uno ad aprile ed uno a maggio, poi 50.000 euro per il Comune di Jesi per la Fondazione, credo anche per il museo, così avevamo detto nell'emendamento, poi su questa legge che completa per arrivare fino al dicembre 2024, che è Santo Stefano, e dovrebbe essere la conclusione delle celebrazioni.
Mi sembra che ci sia anche uno sforzo finanziario in questa occasione. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Non ha votato il Consigliere Bilò, un voto in più.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 233. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva all’unanimità)
Proposta di legge n. 234
a iniziativa della Giunta regionale
“Promozione e valorizzazione delle ricette e dei menù della cucina marchigiana”.
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 234 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Gentili Consiglieri e Consigliere, con questa proposta di legge intendiamo sostenere il patrimonio enogastronomico marchigiano attraverso la promozione delle ricette e dei menù della tradizione regionale.
La cucina buona, sana, che valorizza le produzioni locali, crea infatti legami forti con i territori, anche in chiave culturale, turistica e sociale.
Questi obiettivi sono declinati in modo specifico all'articolo 1 della proposta, nel quale si sottolinea come la Regione intenda: sostenere e tutelare l'arte culinaria locale, supportando lo sviluppo della ristorazione di qualità e valorizzando i caratteri di unicità distintività e autenticità; favorire la valorizzazione delle peculiarità culinarie ai fini della promozione del territorio, le sue produzioni e il potenziamento dell'offerta di accoglienza turistico recettiva, garantendo la tutela qualitativa del consumatore; promuovere iniziative economiche scientifiche e culturali per la valorizzazione dell'identità regionale, delle realtà associative enogastronomiche operanti sul territorio e garanzia della qualità dell'offerta specifica dei singoli territori.
La II Commissione, che ringrazio, ha svolto un attentissimo esame del testo proposto dalla Giunta, dall'Assessore Antonini, ed anche attraverso le sollecitazioni pervenute da un ampio partenariato ha portato alcune modifiche finalizzate a puntualizzare ulteriormente le finalità dell'intervento normativo.
In particolare abbiamo ritenuto utile precisare che i menù e le ricette della cucina marchigiana saranno presenti anche all'interno della ristorazione effettuata negli agriturismi e abbiamo specificato che per menù della cucina marchigiana si intende una proposta di cibi e bevande formata da almeno tre piatti compresi nel registro previsto dalla proposta stessa.
In questo registro, disciplinato dall'articolo 3, saranno censiti i piatti e le ricette che poi andremo a proporre nei ristoranti marchigiani. L'indicazione dei piatti e delle ricette sarà data da una Commissione di valutazione istituita dalla Giunta regionale ai sensi dell'articolo 5, e spetta sempre alla Giunta regionale individuare i requisiti dei piatti e delle ricette medesime.
L'articolo 4 prevede la creazione di un logo che sarà associato alle ricette ed ai menù iscritti nel registro regionale, oltre l'istituzione di apposite giornate della cugina marchigiana nell'ambito di iniziative, eventi, fiere e mercati di prodotti tipici volti alla valorizzazione delle eccellenze e del territorio regionale.
L'articolo 6 disciplina i contenuti del programma di interventi che la Regione proporrà annualmente al fine di realizzare e promuovere azioni volte alla conoscenza e all'utilizzo delle ricette e dei menù della cucina marchigiana. La predisposizione del programma sarà il frutto del confronto costante con le Pro Loco, le università marchigiane, le associazioni di operatori del settore enogastronomico, agricolo, turistico e della ristorazione, nonché con gli istituti alberghieri, in generale con le realtà associative enogastronomiche e sarà adottato previo parere della II Commissione.
Entrando brevemente nel merito di questi contenuti, l’articolo 6 precisa che il programma ha lo scopo di: stimolare e sostenere specifici progetti finalizzati alla crescita della rete locale di attività di promozione delle ricette della cucina marchigiana; garantire la qualità dell'offerta, puntando alla massima tutela del consumatore, anche attraverso la piena collaborazione con gli organismi e le associazioni di tutela e valorizzazione dei prodotti agroalimentari.
Il medesimo articolo 6 specifica che il programma intende contribuire all'individuazione di produzioni agroalimentari peculiari e caratteristiche che saranno recuperate e diffuse attraverso l'inserimento nel registro regionale. Le attività previste nel programma saranno realizzate anche in collaborazione con le agenzie regionali e gli enti strumentali della Regione Marche e si inseriranno nel più ampio contesto delle iniziative di promozione turistica.
Con i contenuti dell'articolo 9, che introduce la clausola valutativa, il nostro Consiglio regionale controllerà l'attuazione degli interventi e i risultati ottenuti. È infatti previsto che la Giunta predisponga una relazione, con cadenza biennale, contenente la descrizione degli interventi attivati, l'indicazione dei contributi concessi e dell'impatto delle azioni sul territorio regionale, con particolare riferimento agli aspetti turistici e culturali.
Venendo poi alle risorse, l'articolo 10 stanzia per questa proposta e per raggiungimento di queste finalità 100.000 euro nel 2024, ulteriori 100.000 euro nel 2025 e 5.000 euro nel 2026, si tratta di risorse significative che andranno a supporto del programma annuale.
L'articolo 11 contiene le disposizioni finali e precisa che le strutture della Giunta regionale hanno 6 mesi di tempo, 180 giorni, per porre e presentare il programma degli interventi e adottare i provvedimenti previsti dall'articolo 7.
Per chiudere, si tratta di una proposta che, seppur di nicchia, potrà contribuire in modo fattivo alle scelte di valorizzazione e di sostegno del made in Marche, che costituisce uno dei temi più sentiti da questa amministrazione regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Con questa proposta di legge dal titolo: “Promozione e valorizzazione delle ricette e dei menù della cucina marchigiana”, ci si propone di valorizzare un'attività che affonda le radici nelle nostre tradizioni enogastronomiche e culinarie popolari. Un intento condivisibile perché crediamo che le Marche possano vantare numerose eccellenze da promuovere al di fuori dei confini regionali e all'estero.
Basta pensare che da un recente sondaggio sui turisti nel nostro territorio regionale, nessuno sceglie di venire in vacanza nelle Marche per il suo buon cibo e per i suoi prodotti tipici, i motivi sono principalmente il mare, il patrimonio artistico, le bellezze paesaggistiche, risulta però che al secondo sondaggio oltre il 50%, almeno una persona su due che è già stata nelle Marche, ritorna per la seconda volta proprio grazie a ciò che ha assaggiato, degustato e potuto bere nella nostra regione.
Occorre quindi rendersi conto che è necessario un lavoro di ulteriore promozione delle nostre ricette e dei nostri prodotti tipici. Possiamo pensare ad esempio a prodotti come il brodetto, la moretta fanese, il crostolo di Urbania, fino a scendere lungo la regione con altri prodotti tipici per arrivare al sud, alle olive all’ascolana.
Con questa legge si punta a definire menù e ricette della cucina marchigiana che mettano in rete anche tutte le eccellenze naturalistiche e culturali, artigianali e industriali dell'intero territorio, attività e azioni di comunicazione per la promozione e la conoscenza di queste realtà in Italia e all'estero, valorizzando anche le aree interne ed i piccoli borghi. Un progetto ambizioso se si considera che in questa legge ci sono solo 100.000 euro l'anno.
Ad ogni modo non mancano le perplessità su come si darà seguito ai tanti buoni propositi che condividiamo.
L'articolo 1 individua le finalità generali Tra queste: la Regione in particolare dovrà sostenere e tutelare l'arte culinaria locale supportando lo sviluppo della ristorazione di qualità, favorire la valorizzazione delle peculiarità culinarie ai fini della promozione del territorio, promuovere iniziative economiche, scientifiche e culturali per la valorizzazione dell'identità regionale.
L'articolo 2 stabilisce le definizioni per cui ai fini di questa legge per menù della cucina marchigiana si intende un menù composto da almeno tre piatti offerti nello stesso esercizio e compresi nel registro previsto da questa stessa legge. Inizialmente i piatti dovevano essere cinque, nella originaria stesura della legge, poi in Commissione abbiamo ritenuto opportuno ridurre a tre, come richiesto dalle associazioni di categoria ascoltate in audizione.
L'articolo 3 istituisce il registro delle ricette della cucina marchigiana, una disposizione ordinamentale che non dovrebbe comportare oneri.
L'articolo 4 prevede l'istituzione del logo e delle giornate enogastronomiche delle Marche. A questo proposito l'auspicio è che queste attività vengano organizzate in piena collaborazione con tutti gli enti locali, le associazioni di categoria, oltre agli istituti alberghieri ed alle associazioni di cuochi e sommelier, su questo purtroppo nella legge non c'è un'adeguata rassicurazione messa nero su bianco.
L'articolo 5 prevede una Commissione di valutazione per il riconoscimento delle specialità culinarie e delle ricette della cucina marchigiana con la conseguente iscrizione nel registro di cui all'articolo 3.
La stessa Commissione avrà un ruolo di particolare responsabilità perché comprensibilmente solo le ricette iscritte nel registro rientreranno nei menù che consentiranno alle attività di ristorazione alberghiere e agrituristiche di accedere ai contributi regionali previsti da questa legge. Quindi, mi pare fondamentale richiamare l’articolo 5 che, pur essendo uno dei più importanti di questa legge, viene ridotto a quattro righe: “Con delibera di Giunta regionale è costituita la Commissione di valutazione per il riconoscimento delle specialità culinarie e delle ricette della cucina marchigiana e l'iscrizione al registro di cui all'articolo 3”. Lo ribadisco, con delibera di Giunta, della Giunta Acquaroli, in questo momento storico viene costituita una Commissione che sceglie quali ricette fanno parte del registro, pur essendo uno degli articoli più significativi .., questo non dà nessuna garanzia di rappresentatività all'intero territorio provinciale, alle associazioni che lavorano nel settore dell'enogastronomia. Ci pare che, come ho evidenziato in Commissione, potesse essere esplicitato meglio, mettendolo nero su bianco. A tal proposito ho apprezzato la disponibilità del relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli, che mi aveva detto di essere d'accordo nell’esplicitare meglio questa parte in base alle mie proposte fatte in Commissione. La stesura definitiva, però, è arrivata così, e noi la stiamo analizzando per quella che è, senza dare nessuna garanzia di adeguata rappresentatività a tutti gli stakeholders, a tutti attori, a tutti coloro che hanno un interesse nella promozione di questa legge, adeguata nella Commissione di valutazione.
Andando avanti, l'articolo 6 individua gli interventi regionali finalizzati alla promozione e diffusione nel mercato dei brand legati alle stesse ricette della cucina marchigiana.
L'articolo 7 assegna alla Giunta regionale i compiti per l'attuazione di questa legge. In Commissione sono apparse alcune perplessità, specie da parte mia riguardo ai diversi loghi che si stanno producendo e che rischiano di creare anche confusione tra i consumatori: logo delle ricette tipiche nei menù, logo dei prodotti tipici e altri che rischiano di offuscare quelli distintivi a livello nazionale, come dop, doc, igp, che dovrebbero essere messi in evidenza senza altri loghi che ne possano offuscare il valore.
Infine l'articolo 9 prevede la clausola valutativa per il controllo da parte del Consiglio dell'attuazione di quanto previsto dalla norma.
L'articolo 10 autorizza la spesa sul bilancio di previsione 2024-2026 di 100.000 euro per ciascuna annualità 2024-2025 più 5.000 euro per il 2026.
In conclusione, ci pare che si tratti di una legge dai propositi condivisibili perché, come ho evidenziato, il nostro patrimonio culinario ed enogastronomico è un'eccellenza da valorizzare e da continuare a promuovere anche ai fini turistici. Tuttavia crediamo che questa legge potrebbe e avrebbe potuto offrire gli strumenti in maniera più adeguata e pertinente.
Ringrazio comunque il Consigliere di maggioranza Marinangeli per l'attenzione, la collaborazione e l'apertura che ha avuto in Commissione perché c’è stato sempre un confronto proficuo e leale. Abbiamo ascoltato le audizioni di tutte le associazioni di categoria, abbiamo cercato di riportare tutte le osservazioni in questa legge, per questo lo ringrazio. Sono rimasti, però, come ho messo in evidenza, purtroppo, dei punti oscuri o poco chiari che nell'applicazione della legge potrebbero creare delle difficoltà a chi lavora in questo settore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Grazie Consiglieri, ringrazio i due relatori di maggioranza e minoranza.
Approfittiamo un po' per spiegare anche la ratio di questa proposta, che vuole tutelare la tradizione storica dei ricettari, delle ricette e dei piatti che nella nostra tradizione culinaria marchigiana si susseguono da diverso tempo, li abbiamo nelle nostre case e nei nostri ristoranti, quindi, mettere un punto fermo.
Tra l'altro una legge simile è prevista solamente in un'altra Regione, il Veneto, però in maniera meno completa.
Fare un registro dove raccogliere tutte le ricette ed i piatti nasce dall’esigenza di voler includere il più possibile i nostri piatti.
Parto da un principio che non mi vede d'accordo rispetto a quanto ha detto la Consigliera Vitri, sentire parlare di lati oscuri o altro, qui siamo totalmente all'opposto, è una legge solare, trasparente, aperta a tutti i contributi e proprio il fatto, tra l'altro, di non voler includere in maniera specifica le associazioni, più o meno dirette, che potranno collaborare a questo progetto serve per non escludere nessuno. E’ il concetto opposto. Magari indicare non so 3, 4, 6 associazioni poteva significare escluderne altre, invece il fatto di non indicarne nessuna è perché noi vogliamo accoglierle tutte. E’ esattamente il contrario. La volontà è di non fare una scelta, una selezione, una gara, noi andiamo a cercare ovunque, chiunque, anche un semplice cittadino può dare un proprio contributo rispetto a una tradizione locale che magari nel tempo si è persa, sfumata nelle tradizioni locali, e recuperarla.
La volontà di aprire questa possibilità a tutti coloro che possono dare il proprio contributo, da un lato c'è una missione di tutela storica, della memoria, della conservazione di questo patrimonio ricettario, che è un patrimonio culturale, soprattutto legato alla nostra tradizione, dall’altro c'è l'aspetto di cui hanno detto bene entrambi, sia il Consigliere Marinangeli che la Consigliera Vitri, di strumento attrattivo turistico, che soprattutto, voglio significare, è a disposizione della ristorazione.
Di questa legge se ne sta discutendo da diversi mesi, è uscita già in alcune pagine dei giornali come anteprima, abbiamo avuto diversi ristoratori, chef, che hanno dato la loro adesione, tra cui XY, tanto per fare un nome, sia cuochi della nuova tradizione culinaria che cuochi legati a tradizioni del passato, questo proprio per unire tradizione e innovazione. Da una parte conservazione e tutela, dall'altra apertura anche all'innovazione.
Il logo non vuole rappresentare le Marche nel mondo, non bisogna fare confusione con i loghi. Un logo sarà a disposizione di quei ristoranti che potranno e vorranno usufruire del registro delle ricette per comporre dei menù tipici marchigiani, che sono separati da quelli della cucina internazionale o nazionale. Si crea, questo è l'altro grande obiettivo, un'identità regionale marchigiana anche attraverso la gastronomia e l'arte culinaria perché noi abbiamo come missione quella di identificare sempre di più la nostra regione attraverso degli strumenti trainanti e la cucina potrebbe essere uno di questi.
Creare un'unica identità dove da Urbino puoi trovare nella carta del menù di un ristorante le olive all'ascolana e magari a San Benedetto del Tronto puoi trovare il brodetto di Fano e viceversa.
Da questi strumenti, da queste possibilità, si crea una identità di cucina regionale che diventa un punto di forza da esportare a livello promozionale.
Le risorse verranno utilizzate soprattutto per promuovere questa legge nei ristoranti che aderiranno all’iniziativa. Nello specifico vi do un paio curiosità, che è quello che vorremo fare nell'applicazione pratica, però è interessante, quando un turista, un commensale si siederà ad un tavolo di un ristorante marchigiano avrà la possibilità di avere un altro menù con dei piatti, minimo 3 - come è stato detto cinque erano forse un po' troppo impegnativi, ha fatto bene la Commissione a ridurre da 5 a 3 - e con ogni piatto avrà un QR Code dove aprendo il link ci saranno i video di come viene preparato, ci sarà la ricetta scaricabile, i riferimenti dei luoghi, dove è nato il piatto. Sapete meglio di me che ogni piatto, quasi tutti, la stragrandissima maggioranza, nasce dai luoghi, tant'è che spesso hanno il nome legato al luogo di provenienza: brodetto alla fanese, alla sambenedettese, olive all'ascolana.
Tutela di una tradizione, strumento per valorizzare ancora di più la ristorazione marchigiana, elemento di identità marchigiana attraverso la cucina, attrattore turistico perché possiamo avere degli strumenti in più per raccontare le nostre Marche e promuoverle attraverso questa iniziativa, questa legge, attraverso la possibilità che nei ristoranti che aderiranno … Già ce ne sono diversi che senza neanche conoscere perfettamente la legge, che ancora deve essere approvata, hanno già preventivamente aderito, anche attraverso la collaborazione delle associazioni di categoria, che ringrazio anch’io perché, non solo la Commissione, anche nella stesura della prima parte della legge hanno contribuito a dare le loro riflessioni ed osservazioni opportune.
Questo è un po' lo spirito della legge, i tempi dovrebbero essere il più possibile brevi.
Finisco con la settimana, con le giornate dedicate alla cucina marchigiana, sarà un'occasione ulteriore di promozione del territorio attraverso l'enogastronomia, la ristorazione, tutto ciò che va a completarsi con le altre iniziative che il Governo Acquaroli ha messo in campo con l'enoturismo, l'olio-turismo, tutto ciò che serve per valorizzare e promuovere il più possibile la nostra regione attraverso l'enogastronomia.
E’ vero, è poco conosciuta, ma perché fino ad oggi non è stato fatto nulla da questo punto di vista, non esisteva un sistema, una rete normativa che unisse la parte turistica promozionale al cibo o alle bevande. Noi in 2-3 anni abbiamo già fatto tre leggi che vanno in tal senso.
Sappiamo che la legge è lo strumento attraverso il cui una Regione parla e si esprime, oltre le chiacchiere che possiamo fare autonomamente come Assessori amministratori, però poi il linguaggio ufficiale è quello degli atti amministrativi, delle leggi, un sistema normativo nel quale ci stiamo muovendo, esprimiamo la nostra visione della regione Marche anche attraverso la gastronomia. Grazie.
PRESIDENTE. Conclusa la discussione, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Per formalizzare i ringraziamenti del lavoro fatto che vanno alla Giunta, in particolare all'Assessore Antonini, che ha lavorato molto su questa proposta, sulla volontà di procedere in questa direzione, alla II Commissione tutta, e quando dico tutta intendo anche e soprattutto i Consiglieri di opposizione con i quali ci siamo confrontati, sono emerse delle sollecitazioni che abbiamo puntualmente raccolto, anche dalle associazioni, che ci hanno aiutato a produrre un testo molto più preciso, e quanti oggi sosterranno questa proposta di legge.
Ci tengo a puntualizzare alcune cose, l'Assessore l'ha già ribadito, questa proposta di legge nasce dalla bontà e dalla storia della nostra tradizione culinaria, dalla volontà di conservare le nostre radici, tradizioni, cultura, ma arriva anche dal dinamismo di un settore, quello dell'enogastronomia, molto attivo, molto forte e molto ben radicato, un settore che sta crescendo molto. La Consigliera Vitri ha parlato di alcuni sondaggi e statistiche che parlano di turisti che arrivano alle Marche e poi tornano per una percentuale significativa per motivi legati all'enogastronomia, questo a conferma della bontà dei nostri prodotti e delle lavorazioni che poi i ristoratori, i cuochi, gli chef fanno giornalmente.
La nostra è la volontà di aumentare anche la visibilità degli operatori, di renderli degli attori importanti, quindi l'aspetto che mi preme sottolineare è che stiamo parlando di un settore, l'enogastronomia, l'agroalimentare, a cui dobbiamo pensare in maniera connessa, integrata rispetto ad altri settori, che sono la cultura, lo sport, che vanno nella direzione unica di favorire il processo della crescita turistica.
I numeri in questo senso ci stanno aiutando, significa che stiamo facendo un'efficace azione, non solo legislativa, ma anche di scelte attuative e di promozione della nostra regione, tanto che abbiamo dei numeri che confermano dei dati molto interessanti: il 2022 è stato l'anno record delle presenze, il 2023 ha registrato una percentuale rilevante di crescita del turismo proveniente dall'estero del 10,4%, siamo sulla strada giusta, dobbiamo farlo in maniera sinergica, compatta ed è quello che stiamo cercando di fare. Quindi, centrare insieme degli obiettivi che sono: sostenere e tutelare la tradizione, come abbiamo detto, sviluppare una ristorazione di qualità con caratteristiche uniche, indistinguibili perché provenienti da una tradizione, tutelare anche il consumatore, sviluppare la mentalità di un'alimentazione sana - mangiare sano - e utilizzare l'effetto di traino verso il turismo.
Come raggiungiamo gli obiettivi? Qui veniamo al nostro ruolo, il motivo per cui oggi siamo qui e partoriamo questa legge, è quello di una Regione che deve svolgere un'attività di coordinamento, sollecitazione, ma soprattutto un'attività di promozione nei giusti canali per far conoscere, tra le varie cose, anche questa parte di attività che rende le Marche uniche. Lo facciamo monitorando le attività svolte, l'articolo 9 lo prevede, ma lo facciamo soprattutto con le categorie, lo facciamo con tutti gli attori.
Per rispondere anche alla Consigliera Vitri in merito alla richiesta che è stata fatta con un emendamento presentato in Commissione, che abbiamo respinto, ma l'abbiamo motivato e lo ribadiamo in questo contesto, laddove si chiedeva in maniera abbastanza dettagliata e precisa i componenti della Commissione, per giustificare il no a quell'emendamento, per quale motivo? L’ha spiegato anche l'Assessore, vogliamo che sia aperta più possibile questa Commissione, inserire delle figure potrebbe un domani pregiudicare l'ingresso di altre e magari far tornare in Consiglio regionale la legge per una modifica. Riteniamo invece di delegare la Giunta a questo e lo facciamo, abbiamo un emendamento, ne ha parlato la Consigliera Vitri, che abbiamo presentato a firma del Presidente di Commissione Putzu, raccogliendo un suggerimento emerso in Commissione e che ha ribadito in sede di dichiarazione la Consigliera Vitri, che è quello di garantire all'interno della Commissione valutativa la rappresentanza di ogni provincia. Votiamo anche questo emendamento della Commissione, ma ci tengo a ribadire che la proposta è arrivata in Commissione, tra l'altro anche condivisa, poi non l'abbiamo formalizzata, lo facciamo qui, in questa sede, pubblicamente quindi. Di nuovo grazie per il risultato ottenuto e andiamo avanti su questa strada. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Solo per ringraziare per questa attenzione verso tutti i territori della nostra regione. Ci sembrava che ci fosse un vulnus in questa legge visto che la Giunta avrà piena discrezionalità nella delibera con la quale nominerà la Commissione di valutazione, chiedere e imporre di dare un'adeguata rappresentanza a tutto il territorio regionale ci sembra il minimo.
Grazie al Consigliere Marinangeli e al Consigliere Putzu per questa attenzione. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7
Emendamento 7/1 a firma della II Commissione: “Alla lettera f) del comma 1 dell’articolo 7 dopo le parole ‘Commissione di valutazione’ sono aggiunte le parole ‘, garantendo la rappresentatività di ogni Provincia’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Solo per dichiarare che voterò, come chiede il mio gruppo, l'astensione, ma vorrei che rimanesse agli atti: l'ennesima legge che questo Consiglio regionale porta in Aula e che non verrà mai più finanziata. 100.000 euro buttati via, nell'immondizia, perché si spenderanno 100.000 euro in un anno e gli anni successivi non verrà finanziata, come tutte le altre norme. Se non si dà continuità i soldi spesi prima non servono a niente.
Forse questa potrebbe anche essere finanziata, visto la debolezza rispetto ad alcune associazioni di categoria, che magari richiederanno un po' di soldi. Questa legge consentirà forse di dare un po' di soldi a qualcuno ma, ripeto, sarà una delle tante che non vengono finanziate, decine di leggi che approvate in questa consigliatura non vengono rifinanziate l'anno dopo, quelle fatte prima neanche a parlarne.
Secondo me questo Consiglio regionale non sta svolgendo un buon servizio ai cittadini perché continua a licenziare leggi che sono destinate a morire prima di nascere e dal mio punto di vista è deprimente vedere che continuano a venire in Aula leggi di questo tipo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Antonini.
Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Secondo me il Consigliere Biancani è un po' distratto, non ha letto bene, è una legge finanziata su 3 anni, già solo questo garantisce minimo 3 anni. Poi non c'è scritto da nessuna parte che foraggia le associazione di categoria, anzi la vedo anche un po' offensiva questa affermazione se fossi un rappresentante di un'associazione di categoria, sentirsi in qualche modo prezzolato rispetto a dei contributi che la Regione può dare. Non è previsto il contributo alle associazioni categoria.
Invito il Consigliere Biancani magari a studiare un po' di più dato che lo conosco come una persona preparata, forse è distratto da questioni locali. Lo invito, fino a che è Consigliere regionale, a concentrarsi un po' di più nel ruolo per il quale attualmente è stato votato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Per dire al Consigliere Biancani che chiaramente non ha approfondito, il suo è un giudizio superficiale e direi anche ingeneroso perché la legge è finanziata su 3 anni. Quando mettiamo pochi soldi o non li mettiamo, dite che facciamo le leggi senza le risorse, quando li mettiamo dite che non vanno bene, mettiamoci d'accordo, troviamo una linea e poi seguiamo quella strada, fermo restando che se il Consigliere Biancani deve avere una preoccupazione è quella di sapere eventualmente come queste risorse importanti verranno gestite. Ritengo che sia il giusto atteggiamento e non parlare di svolgere un servizio inadeguato verso i cittadini o deprimente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Vorrei difendere il Consigliere Biancani forse perché è molto concentrato sulla campagna elettorale di Pesaro e poco sulla sua attività di Consigliere regionale.
A prescindere da questo, il lavoro che abbiamo fatto in Commissione …, voglio ringraziare sia l'Assessorato, l'Assessore Antonini, gli uffici, i due relatori di maggioranza e di minoranza.
Speravo si andasse all’unanimità perché ci siamo riuniti al volo come Commissione ed abbiamo fatto un emendamento in più, l'ho firmato io proprio per dare un supporto alla proposta che aveva fatto la Consigliera Vitri dato che credo su questo tema sia importante trovare delle soluzioni univoche.
Ritengo che la promozione, la valorizzazione, le ricette ed i menù della cucina marchigiana non abbiano un colore politico, su questo ringrazio di cuore l'Assessore che ha voluto farlo.
Dispiace che il Consigliere Biancani ne faccia una specie di battaglia politica, lui è stato Consigliere per tanti anni, 5 anni fa la poteva fare lui, magari non è riuscito a farla.
Quello che dico al Consigliere Biancani la prossima volta, a prescindere da studiare …, capisco delegare la Consigliera Vitri perché conosce a memoria la legge, è una persona preparata, l'ha studiata, ha fatto anche una proposta che abbiamo approvato, tanto che mi piacerebbe - siccome c'è stato un lavoro da parte di maggioranza e minoranza all'interno della Commissione, non solo con l'emendamento ma anche con la discussione - faccio l'appello a tutte le forze politiche, approvare la legge all’unanimità per il semplice motivo che proposta è stata approvata …, non ho visti altri emendamenti in Aula che significa che …
E’ vero che c'è stata un'astensione tecnica, giusta, ci mancherebbe, quando si è all'opposizione a volte si va contro, a volte ci si astiene per studiare di più e approfondire. Siamo arrivati in Aula, non sono stati fatti emendamenti in più, l'unico emendamento l'abbiamo fatto come Commissione ed è stato approvato, quindi, auspico e mi auguro che si possa andare nella direzione di un’unanimità su questo tema perché è importante raccontare, ma soprattutto valorizzare le ricette della nostra cucina marchigiana, utili anche all'aspetto legato all'enogastronomia, ai nostri prodotti tipici locali ed al turismo. Su questo ci possiamo unire. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Ringrazio chi ha lavorato su questa proposta di legge, in primis l'Assessore Antonini, lo ringrazio davvero non solo per il testo, che poi è stato anche valutato dalla Commissione, ma per l'impegno che mette su cose che secondo me sono fondamentali.
Un ringraziamento alla II Commissione, al Presidente Putzu, ai relatori e a tutti quelli che hanno comunque contribuito alla relazione di questa norma.
La dichiarazione è di un voto favorevole da parte del gruppo di Fratelli d'Italia.
Credo che questa sia un'ottima legge, è un primo passo importantissimo per quanto concerne la valorizzazione dei nostri prodotti tipici, delle nostre ricette e di tutto quello che riguarda l'enogastronomia ed è vero, è stato detto anche questo, che ancora oggi non costituisce in percentuale un motivo ampio per l'attrazione dei turisti. L’ha detto la Consigliera Vitri prima, i turisti quando vengono nelle Marche spesso e volentieri ritornano con grande piacere perché assaggiano i nostri prodotti, oltre al fatto che è una terra dove si vive splendidamente, dove abbiamo dei paesaggi incredibili e borghi davvero straordinari, anche l'enogastronomia fa la sua parte.
Interessante anche l'adesione che già c'è stata in linea di massima da parte dei ristoratori e degli chef della nostra regione, che hanno sposato l'idea di questa legge.
E’ altrettanto significativo avere un logo che possa contraddistinguere i nostri menù locali rispetto ad altri tipi di cucina.
Secondo me questa proposta va nella direzione giusta e mi auguro possa essere votata all'unanimità perché non credo che quando parliamo di valorizzare le ricette ed i nostri prodotti ci possa essere una maggioranza o colore politico.
Ritengo che sia una cosa importante, importantissima, anche realizzare queste giornate dell'enogastronomia che servono per dare risalto a questa legge.
Nel frattempo, Consigliere Biancani, come è stato già detto, abbiamo messo 100.000 euro per 3 anni, quindi crediamo che questa legge possa tranquillamente andare avanti e sono sicuro che rappresenterà una cosa molto positiva per la nostra regione.
Voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Il gruppo Lega è favorevole e vuole anche esprimere soddisfazione e ringraziamento per questa legge all'Assessore Antonini, a tutta la Giunta, in modo particolare ai relatori e alla II Commissione con il Presidente Putzu.
Abbiamo lavorato in sinergia, coinvolgendo tutte le associazioni, tutti gli attori di questo mondo, un mondo straordinario che credo ci invidino a livello mondiale, le Marche, la sua gastronomia, le sue bellezze naturali e questa filiera.
Il Presidente Acquaroli si è tenuto questa delega, ognuno concorre per promuovere il turismo e l'enogastronomia, ritengo che sia uno dei fattori trainanti che mantiene le tradizioni e anche le sue specificità.
Voglio ricordare che approvando questa legge andiamo a sostenere e tutelare le tradizioni e l'arte culinaria locale, a supportare una ristorazione di qualità con caratteristiche di unicità, a tutelare il consumatore nel mangiare sano, ad utilizzare, come ho detto prima, questo effetto traino per il turismo non solo degli italiani, ma soprattutto degli stranieri che vanno pazzi per la nostra cucina.
Un invito all'opposizione, visto che si è fatto un buon lavoro in Commissione, a votare all'unanimità. Questo è il mio augurio e del gruppo Lega. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ribadisco di aver apprezzato il confronto aperto in Commissione, anche la disponibilità ad accogliere alcune delle mie osservazioni. Ad ogni modo, come ho evidenziato nella relazione, ritengo che questa legge non sia uno strumento chiaro e pertinente per consentire di promuovere le ricette e i menù della cucina marchigiana nel modo adeguato, anzi credo che possa anche creare in alcuni territori delle problematiche. Pensate ad esempio cosa dovrà fare un ristorante per ottenere un contributo dalla Regione, dovrà mettere nel proprio menù almeno tre piatti tipici iscritti nel registro e se questi tre piatti non avranno la ricetta originale, che viene considerata tipica del nostro territorio, quanti problemi potrebbero sorgere? Ricordo che ci sono state migliaia di diatribe sul disciplinare, in cui viene messo nero su bianco per ogni tipo di prodotto tipico.
Penso che la norma poteva essere più esplicita in alcuni punti per garantire a chi dovrà applicarla di non avere problemi, in particolare, come ho detto nella relazione, l'articolo 5 che è ridotto a sole tre righe, lasciando ampia discrezionalità a tutta la Giunta regionale. Questo purtroppo mi lascia molto perplessa perché non può essere la Giunta regionale, senza nessun vincolo, senza nessuna indicazione precisa, a scegliere chi starà in questa Commissione di valutazione. Avremmo potuto, l'ho già detto in Commissione, probabilmente esplicitare meglio alcuni passaggi.
Ad ogni modo non siamo contrari perché l'intento è condivisibile ed è per questo che non voteremo contrariamente alla legge. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 234. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Dal momento che avevamo detto di chiudere intorno alle 15,30, se affacciamo il punto a seguire sicuramente andrà molto più alla lunga, magari potremmo anticipare la legge su Filottrano, che in breve tempo potremo chiudere, in modo di partire la prossima volta dall'altra, questa è la proposta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono relatore di minoranza di tutte le proposte, non c'è motivo di anticipare quella di Filottrano, non è urgente, posso capire quella del Consigliere Ciccioli perché doveva andare via, però quella di Filottrano credo che possa aspettare, come ha aspettato tanto, ad esempio, quella sui termini processuali, allora direi di fare quella che è più urgente e la prossima volta quella di Filottrano, che non è urgente. Grazie.
PRESIDENTE. I relatori, il Consigliere Assenti e il Consigliere Cesetti, sono pronti? Chiedo a voi. Consigliere Assenti è pronto?
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Prontissimi, Consigliere è una legge abbastanza tecnica e dovrebbe essere anche veloce. Facciamo velocissimi, è solo per l'articolato che è di 17 articoli. La facciamo veloce veloce. Grazie.
PRESIDENTE. Consigliere Cesetti lei è pronto? Cesetti I.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Cesetti I di Svevia.
Proposta di legge n. 161
a iniziativa del Consigliere Latini
“Modifiche alle leggi regionali 13 marzo 1995 n. 23 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) e modifiche alla legge regionale 30 giugno 2003 n. 14 (Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale) e abrogazione della legge regionale 28 dicembre 2010 n. 22 (Disposizioni regionali in materia di organizzazione e valutazione del personale, in adeguamento al decreto legislativo 27 ottobre 2009 n. 150 sull'ottimizzazione della produttività, l'efficienza e la trasparenza della pubblica amministrazione)”
Proposta di legge n. 194
a iniziativa del Consigliere Latini
“Modifiche alla legge regionale 30 giugno 2003, n. 14 (Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale)”
(abbinate)
Testo unificato: “Modifiche alla legge regionale 30 giugno 2003, n. 14 (Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale) e abrogazione della legge regionale 28 dicembre 2010, n. 22 (Disposizioni regionali in materia di organizzazione e valutazione del personale, in adeguamento al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sull'ottimizzazione della produttività, l'efficienza e la trasparenza della pubblica amministrazione)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge nn. 161 e 194 entrambe del Consigliere Latini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Proposte di legge molto tecniche, affrontate più e più volte in Commissione, il testo sostanzialmente l'ha già letto, riguarda la modifica alla legge n. 14 del 2003 “Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale” e l'abrogazione della legge n. 22/2010 “Disposizioni regionali in materia di organizzazione e valutazione del personale”, la n. 161 e la n. 194, entrambe proposte dal Consigliere Latini.
La proposta di legge rientra nella competenza residuale della Regione nell'ambito della propria attività istituzionale, senza incidere sulle competenze attribuite alla legislazione statale.
L'intervento normativo si pone in armonia con l'articolo 123 della Costituzione, il quale prevede che ciascuna Regione debba dotarsi di uno Statuto che, in armonia con la Costituzione, ne determina la forma di governo, i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento.
La Regione Marche si è dotata del proprio Statuto con la legge regionale 8/2005, do per letta la relazione degli uffici: la proposta interviene su alcuni aspetti di organizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale innanzitutto per adeguarsi al decreto 80/2021, questa forse la parte più importante ed urgente, “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l'efficienza della giustizia” convertito poi in legge.
In attuazione della citata normativa il programma annuale e triennale di attività e di gestione viene sostituito dal piano integrato di attività e organizzazione (Piao) previsto dall’articolo 6 del decreto legge 80/2021.
La proposta di legge, sempre nel rispetto delle normative nazionali vigenti, modifica altresì l'organizzazione del Gabinetto del Presidente del Consiglio regionale di cui l'articolo 17 della legge regionale 14/2003 per assicurare il recepimento delle osservazioni effettuate dalla Corte dei Conti in sede di parifica.
Abbiamo detto tutto, non darei neanche una breve lettura del singolo articolato perché entriamo sulla modifica del Gabinetto del Presidente e sulla definizione di Piao, inseriti in sede di parifica anche dalla Corte dei Conti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi riporto alla relazione del relatore di maggioranza molto precisa, seppur breve.
Dico subito che dopo essermi confrontato con il mio gruppo ed anche con la capogruppo del Movimento 5 Stelle, la mia relazione sarà favorevole.
In Commissione ho prodotto un'astensione tecnica solo per lasciare impregiudicata la decisione del gruppo perché, come ho detto allora e com’è a verbale, di fatto sono state raccolte tutte le richieste di modifiche suggerite dal gruppo del Partito Democratico e dal gruppo del Movimento 5 Stelle.
Queste due proposte di legge che sono state unificate in unico testo sono state epurate di quelle norme che comunque avrebbero comportato, non tanto nella sostanza, ma nella forma, un aumento immediato dell'indennità, che in questo momento crediamo non faccia bene alla politica e non sarebbe neanche giusto in una realtà di crisi per le nostre comunità.
Il testo è stato epurato anche per quanto riguarda il Gabinetto del Presidente, anche qui sono state accolte le nostre osservazioni, ed è stato uniformato alle vigenti disposizioni legislative e normative. L’abbiamo reso anche coerente con una maggiore professionalità che si richiede per svolgere così delicate funzioni, che poi riguardano anche l'Assemblea perché è l'Ufficio di Presidenza.
Come ha ricordato il relatore di maggioranza Consigliere Assenti, il testo non fa altro che uniformarsi e accoglie la legislazione regionale, uniformare a quelle che da una parte sono le disposizioni nazionali e dall'altra le osservazioni della Corte dei Conti in sede di parifica, cosa che tante volte facevo quando ero Assessore al bilancio e sedevo sui banchi della maggioranza.
Il testo è dovuto, coerente, tra l'altro le nostre osservazioni sono state raccolte senza grandi resistenze, anzi con molta collaborazione e buon senso da parte del relatore di maggioranza e della maggioranza stessa.
Il mio parere è favorevole su tutto l'articolato e sui singoli articoli; c'è solo un mio emendamento con il quale ho raccolto le preoccupazioni del Consigliere Mastrovincenzo e del gruppo e si interviene al comma 1 dell'articolo 12 e si prevede: “Si procede a seguito del rinnovo dell'Ufficio di Presidenza nel corso della legislatura, ai sensi delle disposizioni dello Statuto e del Regolamento interno, essendo in questo caso il termine ridotto a 45 giorni dalle elezioni”.
E’ un emendamento che non sarebbe necessario, esplicita ancora di più il dettato normativo, tra l'altro l'ho fatto redigere dalla dirigente, che ringrazio.
Di fatto è un emendamento, se vogliamo, interpretativo, credo che possa essere accolto. Grazie.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11
Emendamento 11/1 a firma del Consigliere Cesetti: “Dopo il comma 1 all’articolo 12 è aggiunto il seguente: ‘1 bis. Analogamente si procede a seguito del rinnovo dell’Ufficio di Presidenza nel corso della legislatura, ai sensi delle disposizioni dello Statuto e del Regolamento interno, essendo in questo caso il termine ridotto a quarantacinque giorni dall’elezione’’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 16. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 17. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Come ho detto il nostro voto sarà favorevole, anche a nome della Consigliera del gruppo del Movimento 5 Stelle.
Questo lo dico ai colleghi della maggioranza, è la dimostrazione che quando ci date retta fate le cose presto e bene. Vedete che siamo molto collaborativi quando ci date retta, quando non lo fate ci fate arrabbiare. Quando ci date retta, mica quando fate quello che diciamo noi, vale anche per lei, Consigliere Ciccioli.
Voto favorevole, Presidente.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. E’ stato un argomento molto discusso in Commissione, quindi oggi l'abbiamo affrontato in modo veloce, per dire che erano argomenti importanti che andavano sviscerati e siamo riusciti a trovare una soluzione che accontenta tutti. Ci siamo riusciti altre volte, Consigliere Cesetti, quando non è collaborativo non lo possiamo fare.
Grazie per questa volta, le altre volte forse è stato un po' meno collaborativo.
Il voto è favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Il voto è favorevole, i buoni consigli sono anche dettati soprattutto dalla legge e dal riferimento della Corte dei Conti, quindi, abbiamo seguito tutti un canovaccio legislativo. La voluntas legis, come lei la definisce, l’abbiamo seguita, sicuramente non vi siete messi di traverso, quindi abbiamo epurato con la proposta di legge n. 161 gran parte di quello spirito di iniziativa che dovrebbe albergare in ognuno di noi, anche e soprattutto in ciascuno di voi. Grazie.
PRESIDENTE. Testo unificato delle proposta di legge n. 161 e n. 194, cosi come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Non è proprio urgente, Presidente, sono relatore di minoranza, ho il Consiglio comunale a Monte Giorgio sul bilancio, quindi devo andare via, come prima il Consigliere Ciccioli ha anticipato l'argomento perché doveva andare via.
PRESIDENTE. Lo facciamo la prossima volta.
Fabrizio CESETTI. Anticipo che la mia sarà una relazione, anche in questo caso, anche se ho le mie idee su queste cose, molto collaborativa, non ci saranno … Possiamo farla la prossima volta. Grazie.
PRESIDENTE. Considerato le assenze giustificate di alcuni Consiglieri propongo che l'attività del Consiglio regionale di oggi si concluda qua.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14,40.