Resoconto della seduta n.101 del 21/02/2023
SEDUTA N. 101 DEL 21 FEBBRAO 2023

La seduta inizia alle ore 12,05

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 101 del 21 febbraio 2023. Do per letto il processo verbale della seduta n. 100 del 7 febbraio 2023, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Interrogazione n. 623
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Interventi urgenti per la messa in sicurezza del torrente Arzilla”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 623 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Su questa cosa del torrente Arzilla ho già risposto ad un’altra interrogazione un po' di tempo fa.
Il torrente Arzilla ricade nei corsi d’acqua che non presentano opere idrauliche classificate, uno di quei corsi d’acqua che risponde di fatto non tanto alle attività legate al Genio civile, ma bensì, per quel che riguarda il tratto urbano, al Comune interessato dal passaggio, in questo caso il Comune di Fano,.
I tratti fuori dai centri abitati ricadrebbero tra le competenze dei frontisti ed in qualche caso del Consorzio di bonifica, laddove in qualche modo abbia portato avanti degli accordi con i Comuni interessati e con i frontisti.
La situazione del torrente Arzilla è un po’ ibrida perché di fatto un accordo vero e proprio non c'è stato mai, però il Consorzio di bonifica in più occasioni è intervenuto, anche in passato e ultimamente.
Per quel che riguarda l’Arzilla, il Consorzio di bonifica ha portato avanti due interventi di pulizia dell'alveo da vecchi tronchi caduti, eccetera, appena fuori dal centro abitato di Fano, quindi in quei terreni che ricadrebbero nelle sue competenze ha portato avanti questi lavori di pulizia, credo fino a pochi giorni fa.
Nei giorni scorsi c'è stato un incontro nel Comune di Fano, al quale ho partecipato anch’io, dove il Consorzio di bonifica, io come Assessore ed anche la dirigente del Genio civile abbiamo riportato al Comune di Fano queste situazioni, dicendo che dentro il centro abitato è lui il responsabile, non siamo noi.
Di conseguenza abbiamo rimesso un po' in chiaro tutta la partita ed il Consorzio di bonifica in quella mattinata si è preso l’impegno, insieme al Comune di Fano, di fare delle verifiche anche attraverso droni e visite fisiche sul posto per verificare la situazione di alcuni punti in cui potrebbero intervenire.
C’è questo working in progress che ha messo in chiaro che all'interno del centro abitato è il Comune che deve intervenire, non altri enti, al di fuori del centro abitato, anche se non c'è un accordo vero e proprio, il Consorzio di bonifica si è preso l’onere di verificare la possibilità di ulteriori interventi di prospettiva, sempre in accordo con il Comune di Fano.
Faccio presente che nel tratto urbano, che di fatto sarebbe di competenza del Comune di Fano, noi come Genio civile stiamo finendo dei lavori di innalzamento degli argini, che hanno portato anche ad una pulizia degli stessi, tra il ponte della ferrovia e il ponte della statale Adriatica. C'è un'attenzione, anche se di fatto abbiamo chiarito in quell'incontro che la responsabilità diretta non è del Genio civile, ma è del Comune di Fano nel tratto urbano.
Questa situazione un po' ibrida prevederebbe l'intervento dei frontisti su tutto il resto del percorso, capiamo che questo non è di facile soluzione perché l’Arzilla è un corso d’acqua importante, di conseguenza il Consorzio di bonifica si è preso l'onere, così come ha fatto anche in passato, di fare degli interventi e di verificarli insieme al Comune.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Assessore. In realtà anche lei ha evidenziato il problema, cioè la competenza sul tratto dell’Arzilla, non solo alla foce nel Comune di Fano, ma lungo tutto il corso del fiume che, come hanno messo più volte in evidenza i residenti, va messo in sicurezza non solo nella parte in cui sfocia in mare, ma anche a monte.
L’intervento da 180 mila euro a cui anche lei ha fatto riferimento, avvenuto negli ultimi mesi per innalzare un po’ l’argine sinistro dell’Arzilla, non è sufficiente, purtroppo, ed è evidente che il Comune di Fano non può intervenire autonomamente per mettere in sicurezza tutta la parte restante del fiume, che è di competenza anche del Comune di Mombaroccio, della Provincia, oltre che in parte del Genio civile, anche se lei mi sta dicendo che nell’incontro a cui ha partecipato, poche settimane fa, purtroppo il Genio civile non è stato interessato direttamente da ulteriori interventi.
I residenti che si sono riuniti anche in un comitato a difesa dell'Arzilla, presieduto da XX, sono intervenuti più volte anche sui media cercando di chiedere di evitare il rimpallo delle responsabilità, quindi mi auguro che da adesso in poi non avvenga ulteriormente uno scarica barile da parte sia della Regione, sui Comuni, che di altri enti interessati dal torrente.
Dopo questo primo intervento di innalzamento dell'argine del fiume mi ha detto che state aspettando i rilievi che ha effettuato con dei droni il Genio civile, spero che arrivino prima possibile i risultati ed i riscontri di quelle, che poi mi sembrano già abbastanza evidente, che sono le esigenze.
Tutto il corso del fiume va messo in sicurezza, quindi è necessario che la Regione preveda delle risorse aggiuntive per dare un aiuto concreto sia al Comune di Fano che al Comune di Mombaroccio che sono interessati dal passaggio del torrente Arzilla.
Per ora la ringrazio e mi auguro, Assessore, che la problematica non si chiuda con l'incontro che ha già avuto in Comune a Fano, ma che possa ora interessarla direttamente anche per un impegno con ulteriori risorse per l'intervento su tutto l’Arzilla. Grazie.

Interrogazione n. 654
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo
“Riapertura Ambulatorio Piazza Redi - Via Comandino a Pesaro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 654 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogante chiede spiegazioni sulla struttura di Via Comandino Piazza Redi a Pesaro.
La struttura era deputata prima del 2020 a punto prelievi, poi a marzo 2020 in occasione dell'insorgenza pandemica è diventata la sede del servizio Usca, il servizio di emergenza Covid per le visite domiciliari.
Questa struttura è stata utilizzata fino a dicembre 2022 per questa finalità, dopodiché il plesso è stato caratterizzato da un’infiltrazione d'acqua per cui sono in corso dei lavori di risistemazione, di tinteggiatura e così via.
La riapertura di Via Comandino per il punto prelievi avverrà il 13 marzo prossimo venturo, quindi fra qualche settimana.
Ringrazio l’interrogante per aver sollecitato questa risposta, il centro di Via Comandino è un punto molto importante per le caratteristiche della zona, nel centro urbano di Pesaro, quindi penso che a questo punto si ripristini un servizio fondamentale per tante persone che non hanno la possibilità di spostarsi in altri centri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la risposta.
Questo è un centro prelievi rilevante, aperto da decenni, purtroppo durante la pandemia è stato chiuso a causa della necessità di individuare uno spazio utile per poterci inserire l’Usca, dato che in quel momento, nel 2020, eravamo in piena pandemia ed era necessario trovare uno spazio isolato perché da lì partivano i medici ed il personale sanitario che andavano nelle abitazioni ad assistere le persone colpite dal Covid.
La ringrazio per la risposta perché, ripeto, questo è un punto fondamentale, è un riferimento non solo per gli abitanti del quartiere, ma per tante persone che provengono dall’intera città. Grazie.

Interrogazione n. 687
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Vitri
“Situazione Reparto Odontostomatologia Ospedale di Torrette”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 687 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione è stata presentata dal Consigliere Mastrovincenzo ed è afferente al servizio di odontostomatologia dell'Ospedale universitario di Torrette.
C’è da tener conto che il servizio che disimpegna Torrette sulla specializzazione in argomento è molto importante per tutta una serie di persone, in particolare per soggetti disabili e per minori, quindi la struttura, che all’atto del nostro insediamento in Regione era già sottostimata come organico, è molto carente.
Vediamo quali sono le misure in adozione per aumentare questo servizio molto speciale e per quanto riguarda la tabella organica.
Una determina dell’Azienda del 30 dicembre 2021 aveva previsto un dirigente medico in più per l’adempimento di questo particolare servizio, ma il concorso non è stato bandito per l'impossibilità di reperire sul mercato queste figure specialistiche; tuttavia sono stati attivati due contratti in surrogazione per due liberi professionisti, che andranno a svolgere questa fondamentale attività per 12 ore e per tre accessi settimanali a Torrette.
Cionondimeno Torrette non rappresenta l'unico centro nella nostra regione per questo servizio, nell'ambito dello scorso anno abbiamo attivato esattamente quattro servizi aggiuntivi: Jesi, Fabriano, Loreto e Senigallia e abbiamo configurato nell’Azienda sanitaria territoriale una rete di servizi che tendono a garantire questo tipo di prestazioni per disabili, oncologici, diabetici e minori.
La struttura della rete è strutturata con un direttore, più quattro medici che svolgono questo tipo di attività, poi c’è tutta una serie di interventi e di ricoveri. Naturalmente non mi esimo dal ritenere che questo sia solo l’avvio di un percorso nei riguardi di queste persone, che hanno tanto bisogno dei servizi odontostomatologici.
Nel nuovo Piano socio-sanitario che porterò presto in quest’Aula dobbiamo prevedere un potenziamento di questo servizio, ritengo che se non arriviamo a garantire, non dico la totalità, ma approssimandoci alla totalità della domanda di prestazioni, si leda il diritto al principio di uguaglianza, di universalità del servizio, proprio nei riguardi di persone che hanno avuto dalla vita di meno di molti normodotati. Presumo che il servizio sanitario regionale della nostra Regione si debba caratterizzare per garantire a queste persone delle prestazioni indispensabili per un principio di riconoscimento della dignità della vita, dell’esistenza e per il diritto alle cure sanitarie necessarie per garantire una qualità della vita che finora probabilmente non hanno avuto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, al Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Assessore, lei stesso riconosce l'importanza di questo servizio che viene destinato in particolar modo alle persone disabili, come ha sottolineato lei in apertura della sua risposta, ai minori, ed è vero che era sottostimato da tempo, però è anche vero che dalle sue promesse finali, dalle sue assicurazioni finali, prendiamo atto che, mi auguro, da questo punto di vista nel prossimo Piano socio-sanitario sarà previsto un potenziamento del servizio e nello stesso tempo anche il passaggio della restituzione dello status di struttura complessa, che aveva avuto in passato e che ora non ha più.
Va bene la rete dei servizi sul territorio, però è evidente che questo è un fiore all’occhiello per tutta la regione e va potenziato, come ha riconosciuto anche lei, proprio nell’ottica di dare risposte alle tante famiglie che mi hanno sollecitato questa interrogazione, che attendono un potenziamento che non può essere solo basato su l’aiuto di due liberi professionisti tre volte a settimana per qualche ora, credo, invece, che si debba rafforzare per dare la giusta legittimazione, la giusta valorizzazione a questo reparto così importante per la nostra sanità. Grazie.

Interrogazione n. 692
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Fondo di riequilibrio sanitario ex articolo 45 Legge Regionale n. 19/2022”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 692 dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogante, il Consigliere Carancini, chiede una serie di spiegazioni e di delucidazioni segnatamente al fondo di riequilibrio delle Aziende sanitarie previsto all’articolo 26 della legge 13/2003, come riformulato nella riforma della legge regionale sulla sanità 19/2022.
Innanzitutto devo rilevare che la sua sottolineatura al riferimento improprio nel bilancio preventivo della Regione Marche alla legge 13/2003 è fondata, si tratta di un refuso poiché la legge di riferimento è la legge 19/2022 ed ho chiesto agli uffici la correzione, si tratta di un lapsus calami, un refuso di stampa.
Per quanto riguarda le altre domande che sono state formulate, c'è da rilevare che il fondo sanitario regionale viene redistribuito alle Aziende sulla base del dato storico, quindi sulla base del dato storico è stata riformulata la redistribuzione all’Inrca e all’Azienda sanitaria ospedaliera e la restante quota dell’8% è stata individuata nel bilancio della Regione a favore delle cinque Ast in modo cumulativo.
Ora, l’8% del fondo di riequilibrio non è un tesoretto che può essere utilizzato all’occasione, ma serve quando nell'anno successivo, ad aprile, vengono approvati i bilanci di esercizio delle Aziende, degli enti, e non quindi della Regione. Quel fondo serve per risistemare i bilanci delle Aziende in relazione alla mobilità ed agli investimenti che ci sono stati.
La riforma che abbiamo approvato ad agosto dello scorso anno induce un aspetto fondamentale, noi abbiamo detto che la destrutturazione dell'Asur e la sua sostituzione con le 5 Aziende sanitarie territoriali dovrà comportare la riscrittura del Piano aziendale, che dovrà essere riscritto in base al principio della domanda e alla necessità che i servizi prodotti nei singoli ambiti e nelle singole Aziende territoriali siano corrispondenti alla domanda.
Quindi, per il momento questo fondo dell’8% giace in attesa della sua redistribuzione in base ai rapporti tra le Aziende, dopodiché nel corso dei prossimi mesi dobbiamo rivedere, sia con il Piano socio-sanitario sia con la riscrittura e la revisione degli atti aziendali, come queste somme, questo 8%, potrà essere redistribuito nel senso proprio della parola per il riequilibrio tra le Aziende, in relazione alle esigenze che ciascun territorio registra.
Come è evidente la redistribuzione delle risorse del fondo sanitario nazionale sul dato storico non tiene conto di un principio oggettivo, che è quello del fabbisogno delle singole aree, dei singoli territori e dei singoli cittadini.
Ritengo che questo 8% del fondo di riequilibrio …, precedentemente era del 5% poi è stato aumentato all’8% per far sì che possono essere riequilibrate le Aziende in relazione ai diversi fabbisogni che finora non sono stati soddisfatti. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Assessore Saltamartini, sono davvero deluso delle sue parole, le spiego anche per quali ragioni. Ha messo insieme una serie di considerazioni che nulla centrano, ma che soprattutto non danno risposte. Gliele elenco cercando di essere puntuale: la legge 19/2022, stabilendo l'8% del fondo di riequilibrio, accentua la diversità fra i territori. Se lei va a dividere quanto avete previsto per le cinque Aziende e quanto per gli Ospedali Riuniti e Inrca …, per il sistema sanitario di Ancona avete previsto oltre 140 milioni, per ogni Azienda territoriale avete previsto 29 milioni, sostanzialmente il sistema provinciale di Ancona beneficia di una eccessiva e incomprensibile destinazione, accentuando già le differenze che avevamo denunciato rispetto al personale e a tutto quanto.
In realtà siamo differenti, tutte le altre Aziende provinciali sono figlie di un Dio minore, questo afferma lei.
Certo, probabilmente sarebbe utile che qualche risorsa, Assessore, la destinasse anche alle altre. Cito Macerata, voi mandate in giro i nostri sanitari con il teledrin, nel 2023 i sanitari dell'Ospedale di Macerata utilizzano il teledrin, una roba da vergognarsi, negli anni ’80 c’era!
Secondo elemento, Assessore, voi avete aumentato di 100 milioni in termini assoluti il fondo di riequilibrio della legge 19, cioè destinate 220 milioni rispetto ai 125 milioni che erano previsti nel passato, cioè le tre Aziende che c’erano nel passato: Asur, Ospedali Riuniti e Pesaro, avevano in dotazione il fondo di riequilibrio di 120 milioni, voi lo avete aumentato a 220 milioni, lo sa che cosa significa? Che è un fondo di accantonamento e che voi lo utilizzate a seconda delle vostre convenienze.
Attenzione, andate contro la Corte dei conti perché significa sottrarre all'utilizzo del sistema sanitario 100 milioni di euro, non so se questo lo comprende, ovviamente è una previsione di consenso organizzato, dove serve voi lo mandate.
Terzo elemento, Assessore, non c'è un criterio sul fondo di riequilibrio, perché voi dite …, addirittura lei stamattina ci viene a dire che sono i soldi che servono a coprire gli eventuali problemi delle varie Aziende. Guardi, è una cosa grave quello che lei afferma, occorre che questa previsione del fondo di riequilibrio abbia un protocollo che indichi a che cosa servano. Voi questo non lo fate, significa che per le nostre convenienze li utilizzerete, come si fa ad essere così opachi, Assessore? 220 milioni invece di 120, guardi che è una cosa grave e lei lo sa.
Aggiungo, con una denuncia alla Corte dei conti, che voi li togliete alla gestione, voi togliete i soldi alla gestione delle varie Aziende e li tenete nel vostro sacchetto, nelle vostre tasche, per utilizzarli secondo i vostri comodi. Li togliete alla spesa corrente, andando a cercare all’esterno i medici per il pronto soccorso li pagate tre volte di più, e le risorse le togliete ai medici che lavorano dentro al sistema pubblico. Assessore è uno scandalo!

PRESIDENTE. Ricordo che le interrogazioni nn. 664 e 700 sono rinviate perché mancano sia il Consigliere Cesetti, che la Consigliera Lupini, che sono i primi firmatari.

Interrogazione n. 679
Ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Ulteriore proroga della nomina del Segretario Generale e dei Responsabili Provinciali dell’Erap Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 679 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Il Consiglio di amministrazione dell’Erap, con deliberazione 276/2022, preso atto della deliberazione della Giunta regionale 1456/2022 inerente la revoca della delibera di Giunta regionale 961/2022, ha ritenuto superate le criticità di cui alla deliberazione consiliare n. 197 del 3 agosto 2022 e di conseguenza ha ritirato la relazione correlata alla deliberazione consiliare 197/2022, come già anticipato nella risposta all’interrogazione 632 dello scorso anno.
L’articolo 23 bis, comma 1, della legge regionale 36/2005, disciplina i compiti del Consiglio di amministrazione dell’Erap, nello specifico alla lettera h) prevede che lo stesso nomini il Segretario dell’Erap Marche ed i responsabili dei presidi su designazione della Giunta regionale, secondo le modalità di cui agli articoli 23 quater e 25.
In data 13 dicembre 2022 la Giunta regionale con proprio atto n. 1700 ha proceduto alla proroga degli incarichi in essere di Segretario generale e dei responsabili di presidio dell’Erap già designati con le deliberazioni di Giunta regionale precedenti n. 470/2019 e 702/2019 fino a quella del 31 marzo 2023.
Pertanto, non si è proceduto alla designazione del Segretario e dei responsabili di presidio entro il 16 dicembre 2022, essendo venuto meno tale termine, il Consiglio di Amministrazione dell’Erap con delibera 26 del 30 gennaio 2023, quindi poche settimane fa, ha prorogato gli incarichi di Segretario generale e dei responsabili di presidio dell’Erap fino al 31 marzo 2023 in perfetta aderenza al termine di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1700 del 13 dicembre 2022, precitata, ne consegue che la Giunta regionale provvederà alla designazione del Segretario e dei responsabili di presidio del’Erap Marche entro il 31 marzo 2023, senza ricorrere a ulteriori proroghe degli incarichi in essere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta, però vorrei sottolineare alcuni passaggi, innanzitutto partendo dalle domande che ho rivolto anche questa volta all'Assessore.
La prima chiede conto della risposta che non ho avuto nella scorsa interrogazione di dicembre nella quale avevo chiesto quali fossero le criticità rilevate dal Consiglio di amministrazione dell’Erap nelle designazioni fatte dalla Giunta regionale. Ricordo perfettamente che il giorno della discussione di quell’interrogazione qui in Aula, alla mattina, sul Corriere Adriatico era uscito un bell'articolo in cui si spiegavano, tramite un documento, che però io ad oggi pur essendo Consigliera regionale non ho avuto, quali erano queste criticità. Vorrei dire che questo non è possibile perché ho fatto un accesso agli atti, ho fatto un sollecito all'accesso agli atti, ho inviato anche nei giorni scorsi un altro accesso agli atti, ma io questo documento non l’ho letto, l’ho visto solo sulla stampa e non credo che sia un buon modo di metterci nelle condizioni di lavorare come Consiglieri che devono verificare anche e soprattutto che cosa fa la Giunta.
Il secondo punto riguarda la richiesta di chi siano le competenze per dare proroghe, se dell'esecutivo regionale o del Consiglio di amministrazione dell’Erap, a me sembra così di poter affermare che, visto che uno deve disporre e l'altro deve nominare, ci siano state quanto meno delle interferenze da parte dell'organo esecutivo, delle intromissioni che forse non erano tanto lecite.
La terza domanda chiede perché, Assessore, lei è stato smentito rispetto a quanto ha detto in questa Aula il 16 dicembre 2022, infatti poche settimane dopo la Giunta ha decretato una ennesima proroga. Lei ha smentito se stesso in quanto in Aula aveva detto tutt'altro, aveva detto: “la Giunta regionale provvederà ad una nuova designazione del Segretario e dei responsabili dei presidi provinciali entro il 16 dicembre 2022”, ha detto la stessa formula di poco fa cambiando data, quindi, io le vorrei anche credere, però capisce che i precedenti non vengono in suo favore, tra l'altro la mia interrogazione era un po' vecchiotta, quindi c'è stato nel frattempo una ennesima proroga, siamo arrivati ad avere, in soli sette mesi, quattro proroghe.
Uso i pochi secondi che ho a disposizione per chiarire ai colleghi come è andata la cosa: la prima proroga è andata dal 13 agosto al 31 ottobre, la seconda dal 31 ottobre al 16 dicembre, e lì lei mi ha risposto di stare tranquilla perché tutto sarebbe andato a posto, poi abbiamo avuto l'ennesima proroga dal 16 dicembre al 31 gennaio e l’ultima dal 31 gennaio al 31 marzo.
Fatto sta che l’Erap è sotto scacco di un esecutivo che per problemi politici interni non riesce a sbloccare le nomine, tutto ciò va a discapito dei cittadini, soprattutto, torno a ripetere, di quelli più fragili che avrebbero invece bisogno di un esecutivo e delle nomine che portino avanti i loro diritti.
Mi fermo qui, Assessore, spero di non dover fare la terza interrogazione. Grazie.

Interrogazione n. 698
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Danneggiamento server Sanzio Regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 698 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Bora chiede una serie di informazioni relativamente all'evento dannoso che è avvenuto circa un mese fa sui servizi telematici sanitari della Regione Marche. Evento verificatosi durante la sostituzione delle batterie tampone da parte della ditta che era stata incaricata dell'esecuzione della manutenzione preventiva degli impianti antincendio. L’allagamento della sede ha determinato tutta una serie di disfunzionamenti sul sistema telematico della nostra Regione.
Innanzitutto c’è da tener conto che questo evento non si ascrive ad un atto ostile o comunque ad un intervento esterno da parte di persone che si sono infiltrate nel sistema telematico della nostra Regione, si tratta di un avvenimento probabilmente accidentale derivante dall'incauta manovra di uno degli operatori della ditta che era stata incaricata dell’esecuzione della manutenzione degli impianti antincendio.
Per questa ragione alcune delle domande contenute nell’interrogazione non trovano evidentemente una risposta.
Segnatamente agli altri capitoli di domanda con cui si svolge l'interrogazione, in particolare “l’attuale strategia di backup e se questa segue la buona prassi del settore …”, la risposta è che si sta seguendo esattamente quanto è stabilito nel capitolato delle linee guida dell’Agid, Agenzia governativa sulla digitalizzazione, che sono ritenute molto più rigorose della prassi citata nell'interrogazione.
La seconda domanda: “come si intende concretamente provvedere all’attuale palese carenza di sicurezza e fallimento del piano di backup e quali e quante risorse sono state destinate a tale scopo,” la risposta è che tutte le strutture regionali sono preposte a rimediare a questo incidente, a ciò che si è verificato a seguito di questo incidente. Queste strutture regionali si stanno avvalendo di tutta una serie di professionalità che le società, che hanno concorso a garantire il servizio, hanno messo a disposizione, si tratta di professionalità nazionali di elevatissima caratura.
Si sta anche provvedendo a definire un piano di potenziamento per aumentare la resilienza dell’infrastruttura tecnologica, che comprenderà anche ulteriori strumenti di difesa perimetrale.
Naturalmente trattandosi di un evento determinato da una ditta che aveva il compito di garantire la manutenzione della struttura, si farà una attenta indagine ed una attenta istruttoria per verificare le conseguenze risarcitorie che derivano da tale incauta condotta.
Per quanto riguarda la data entro cui potranno essere nuovamente garantiti la disponibilità all’accesso ed alla gestione dei dati storici sanitari, devo riferire che le attività finora svolte hanno visto il coinvolgimento delle maggiori professionalità e il loro impiego hanno permesso di garantire il progressivo ripristino funzionale degli applicativi socio-sanitari. Non sono in grado adesso di garantire i tempi in cui tutto il sistema verrà ripristinato, ma di certo tutte le migliori tecnologie e tutti i migliori professionisti sono costantemente impiegati con aziende partner e leader a livello nazionale, come per esempio la Tim.
Ovviamente c’è un interesse strategico a garantire il ripristino di tutti i servizi e certamente vale la pena sottolineare come questo problema sia sorto da una incauta azione dei manutentori che nell’attivare e nell’andare a manutenere il servizio antincendio hanno provocato esattamente il contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta che, è inutile dirlo, mi lascia completamente insoddisfatta.
A prescindere da ogni giustificazione, motivazioni e più o meno velata rassicurazione, di fatto ad oggi i dati storici contenuti nel sistema operativo Sirte non sono stati ancora ripristinati, essendo trascorso oltre un mese dall'evento disastroso. Oggi ne abbiamo anche scoperto la natura, pensate un po' per la sostituzione delle batterie, mi viene tristemente da pensare che probabilmente questi dati non verranno più ripristinati.
In realtà non oso nemmeno pensare ad una simile eventualità perché stiamo parlando di dati storici che fanno riferimento alla delicatissima attività di Rsa, delle residenze protette e dei centri diurni, strutture che ospitano anziani e pazienti estremamente fragili e che non si ritrovano più in piattaforma informazioni storiche.
Stiamo parlando di dati relativi non soltanto ai ricoveri, ma anche a prestazioni sanitarie rese a pazienti presi in carico dal sistema sanitario nazionale ed ora non più visibili, di cui non si trovano più in piattaforma informazioni di precedenti visite, terapie somministrate. Si tratta di una situazione di una gravità assoluta.
Mi chiedo che cosa verrà risposto ai pazienti ed ai loro familiari quando legittimamente verranno a richiedere le loro cartelle cliniche o gli esiti di esami passati e verranno loro negate, e come potranno i medici e tutte le operatrici e gli operatori sanitari gestire al meglio la loro attività visto che non hanno più la possibilità di verificare il percorso medico-sanitario dei propri pazienti presi in carico mesi se non anni fa.
E’ gravissimo anche constatare quanto il livello di adeguatezza e sicurezza del server Sanzio sia del tutto insufficiente, così come inadeguato risulta essere il sistema di backup. Ma non era il Datacenter della Regione Marche, costituito appunto dalle Server farm di “Tiziano” e Sanzio, riconosciuto candidabile a Polo strategico nazionale dal censimento del patrimonio ICT delle pubbliche amministrazioni dell’Agenzia per l’Italia digitale? Non erano le due Server Farm Tiziano e Sanzio classificate dall'Agenzia per l’Italia digitale al più alto livello, al centro di azioni orientate al mantenimento dei più elevati standard qualitativi nell'erogazione dei servizi infrastrutturali e abilitanti alla comunità marchigiana? Non era stato, forse, l'ex Assessore alla digitalizzazione a dichiarare in un comunicato del 22 marzo 2022 che. “La Regione Marche intende valorizzare i propri Datacenter, certificati e qualificati quali nodi del Polo strategico nazionale per erogare servizi digitali che il Pnrr prevede di far dispiegare dagli enti locali nei territori, anche attraverso una sinergia pubblico-privato in grado di rilanciare il settore economico dell’ICT”? Bene, se veramente l'intenzione della Regione Marche è quella di andare in questa direzione, mi auguro vivamente che venga posta maggiore attenzione alla questione della tutela dei dati, specie se sensibili, perché al momento non mi sembra che ci siano i presupposti per dare garanzia che ciò avvenga.
Ricordo tra l'altro che a giugno del 2022 presentai un’altra interrogazione relativa ad un attacco informatico con ransomware subìto dall’Arpam che riuscì ad aprire un varco nel sistema informatico dell'Agenzia mettendo alla mercé importanti dati, che rientrano nel contesto dell'informazione e dei dati sensibili.
Insomma, mi sembra che più di un sistema informatico all'avanguardia siamo di fronte ad una situazione del tutto fuori controllo e sinceramente poco rassicurante nonostante le risposte fornite dall'Assessore.
Ribadisco, quindi, la mia massima insoddisfazione e mi riservo di qui a breve di verificare se e quando i dati verranno ripristinati e lei su questo, Assessore, non ha dato nessuna risposta, non solo, quale atto dovuto nei confronti dell'utenza, ma anche e soprattutto nei confronti del personale medico che ad oggi sta vedendo seriamente compromessa l'efficacia del suo operato. Grazie.

PRESIDENTE. Come ho annunciato con il rinvio delle interrogazioni n. 664 e la n. 700 abbiamo concluso gli atti ispettivi, procediamo con gli altri punti all’ordine del giorno.
Nella Conferenza dei capigruppo in maniera unanime si è votato il rinvio alla prossima seduta del punto 3) a causa dell’assenza del Consigliere Cesetti, ma è comunque necessario votare in Aula il rinvio.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Credo che per prassi istituzionale, essendo assente il relatore di minoranza, sia corretto il rinvio alla prossima settimana, che di fatto non cambia nulla. Viceversa mi sento di dire che non può slittare all’infinito, la prossima settimana va al voto.

PRESIDENTE. Proposta di deliberazione statutaria. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 159
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2022, n. 18 (Disciplina per la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei spontanei)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 159 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Sarò telegrafico perché questa è una piccola modifica alla legge regionale, quindi la proposta di legge ad iniziativa della Giunta regionale si è resa necessaria a seguito di alcune osservazioni governative alla legge regionale 18/2022.
E’ stata rilevata una mancata copertura finanziaria dei corsi di formazione, pertanto in linea con molte altre Regioni viene introdotto un colloquio abilitativo finalizzato all'accertamento della conoscenza dei funghi, il cui superamento è condizione per il rilascio del titolo di raccolta.
I componenti di queste Commissioni d'esame sono nominati dagli enti competenti e partecipano a titolo gratuito, rimane per i soggetti pubblici e privati la possibilità di organizzare in autonomia corsi che preparino al colloquio abilitativo.
E’ stata sostituita l'autorizzazione alla commercializzazione di cui al d.p.r. 376/1995 con la Scia e viene incaricata la Giunta regionale di stilare un elenco delle specie di funghi spontanei e coltivati commerciabili ai sensi del citato d.p.r..
Gli altri rilievi riguardano il coordinamento normativo alle novità introdotte a seguito delle osservazioni governative, che sono relative alla specifica di chi può esercitare l'esercizio di raccolta e alle modalità di raccolta. E’ una questione che tra l’altro abbiamo dibattuto anche in Commissione, sono delle leggere modifiche alla normativa a seguito delle osservazioni governative. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Come ha detto il Consigliere Rossi di fatto questa legge recepisce diversi rilievi governativi e ci costringe ad intervenire in tempi rapidi in adeguamento alla legislazione statale vigente.
Devo sottolineare come ormai siamo alla quinta o sesta volta in cui il Governo interviene per eccepire alcuni articoli contenuti nelle leggi che approviamo in quest’Aula, in questo caso il gruppo del Partito Democratico si era astenuto sottolineando alcune criticità, e ora dobbiamo reintervenire normativamente su questa legge.
Ha detto il Consigliere Rossi quali erano le ragioni principali per cui il Governo è intervenuto con delle osservazioni.
Nel merito, la proposta che oggi andiamo ad approvare si compone di 8 articoli, tra questo c’è l’articolo 1 che modifica l'articolo 4 della legge regionale 18/2022 chiarendo chi sono i soggetti che possono esercitare la raccolta dei funghi e coloro che invece sono esonerati dal possesso del rilascio dell’abilitazione alla raccolta stessa.
L'articolo 2 sostituisce l'articolo 5 rinominandolo “Abilitazione alla raccolta”; viene inoltre specificato l’ente soggetto al rilascio dell’abilitazione alla raccolta dei funghi e le modalità per ottenere l’abilitazione alla raccolta stessa.
L’articolo 3 sostituisce il comma 1 dell’articolo 7 della legge 18/2022, definendo la tipologia di documentazione da possedere durante la raccolta dei funghi.
L’articolo 4 modifica l'articolo 12 in materia di commercializzazione dei funghi freschi spontanei prevedendo il possesso della Scia da presentare al Suap competente per territorio.
L’articolo 6 sostituisce il comma 2 dell’articolo 15 nel quale vengono elencate solamente le specie di funghi spontanei coltivati dei quali è consentita la commercializzazione.
L'articolo 7 introduce l’articolo sull’invarianza finanziaria, quindi specifica che all’attuazione di questa legge si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
L’articolo 8 prevede la dichiarazione d’urgenza.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Solamente per dire che è tutto condiviso anche dalla Giunta, quindi la proposta di legge in oggetto segue un percorso, ripeto, condiviso e approvato dalla Giunta.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Solo per confermare il voto che il relatore di minoranza, il Consigliere Mastrovincenzo, ha già anticipato e che è verificabile anche in tutti gli articoli.
Solo un passaggio, mi corre d'obbligo in quanto i rilievi del Governo erano quelli che in Commissione avevamo evidenziato come gruppo e che non erano stati particolarmente attenzionati, ed oggi ritorniamo qui con la correzione.
E’ di prassi, oggi parliamo di funghi epigei, quando abbiamo parlato di sanità il peso specifico era completamente diverso, ma le modalità vi dovrebbero far riflettere, comunque confermiamo il voto favorevole.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 159. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 44
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Elezione di una componente della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna in sostituzione della componente dimissionaria”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 44 dell’Ufficio di Presidenza. La discussione è aperta.
Il Consiglio con la deliberazione n. 8 approvata nella seduta n. 14 del 16 febbraio 2021 ha eletto le 21 componenti della Commissione pari opportunità prevista dalla legge regionale 18 aprile 1986 n. 9.
La composizione della Commissione pari opportunità è stata modificata dal Consiglio con la deliberazione n. 40 del 4 ottobre 2022.
Una componente il 26 gennaio 2023 ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico di componente della Commissione pari opportunità.
L'articolo 10 del Regolamento interno della Commissione pari opportunità, adottato i sensi dell'articolo 5 della medesima legge, istitutiva, dispone che l'Ufficio di Presidenza provveda alla surroga della componente cessata dalla carica.
L'Ufficio di Presidenza nella seduta n. 748 del 31 gennaio 2023 ha deciso di proporre al Consiglio regionale, in sostituzione della dimissionaria, il nominativo di Terré Stefania che possiede i requisiti richiesti per l'assunzione dell'incarico, la cui candidatura è stata presentata nei tempi e con le modalità indicate nell'avviso.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non c’è nessun tipo di preclusione rispetto al nome, ma per una questione di metodo il nostro voto non sarà favorevole, anche perché sono successi fatti e i fatti ce li ricordiamo.
L’ultima dimissionaria all’interno della Commissione pari opportunità, che era in quota all’opposizione, è stata sostituita con il voto muscolare in Aula, con una proposta che è venuta dai banchi della maggioranza, e noi l’abbiamo ritenuto un fatto scorretto, però siamo abituati a queste modalità.
Quindi, rispetto a questa sostituzione, assolutamente legittima nelle modalità che sono riconducibili ai rapporti maggioranza e opposizione di assoluta correttezza, non ci sarebbe stato nessun tipo di problema ad aderire alla proposta, ma siccome esiste un precedente che abbiamo ritenuto grave, che non è stato nemmeno discusso, ma solo votato dalla maggioranza, votatevi anche questa.
C’è il voto contrario del gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 44. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di deliberazione n. 6
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Marinelli, Rossi, Marcozzi, Ruggeri, Ciccioli, Mangialardi, Santarelli
“Proposta di legge alle Camere, concernente: ‘Disposizioni per il divertimento in sicurezza relativo ai locali di intrattenimento, alle sale da ballo, alle discoteche e agli altri locali assimilati’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 6 dei Consiglieri Latini, Marinelli, Rossi, Marcozzi, Ruggeri, Ciccioli, Mangialardi, Santarelli.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Questa è una proposta di legge alle Camere e riguarda il divertimento in sicurezza, relativo alle discoteche, ai locali di intrattenimento, alle sale da ballo ed altri locali assimilati.
Perché questa proposta di legge alle Camere? Dobbiamo ricordare la drammatica tragedia dell'8 dicembre 2018 quando in un locale di Corinaldo cinque minorenni e una donna di 39 anni sono morti ed altri 100 sono rimasti feriti per la calca causatasi durante una serata in cui era in programma un concerto.
Voglio ricordare a questa Assise che nel 2021, precisamente il 3 agosto, con legge regionale n. 20 è stata istituita la Giornata regionale per il diritto al divertimento in sicurezza, approvata in Aula all'unanimità.
Successivamente l'8 dicembre 2022 è stata celebrata nelle città di Fano e di Senigallia la prima Giornata, secondo quanto previsto dalla legge n. 20/2021.
Successivamente è accaduto che abbiamo avuto incontri con il Cogeu e da lì siamo arrivati a fare una proposta di legge alle Camere, il cui testo mira ad introdurre due novità nel campo del divertimento in sicurezza, la prima riguarda l'obbligo della stipula da parte dei gestori delle discoteche, delle sale da ballo e di altri locali assimilati di un contratto di assicurazione per responsabilità civile. L'obiettivo della stipula del contratto di assicurazione è quello di far sì che i gestori assumino tutte le iniziative atte a prevenire qualsiasi incidente oltre le normali procedure già previste.
L'articolo 2 introduce l’istituzione della Giornata per il diritto al divertimento in sicurezza da celebrare l'8 dicembre, così com’è stato stabilito con legge regionale n. 20/2021.
La proposta di legge da presentare alle Camere consta di tre articoli, nel primo articolo al comma 1 è prevista la stipula di un contratto di assicurazione per la responsabilità civile, al comma 2, l'oggetto del contratto deve consistere nella garanzia per responsabilità per danni cagionati all'interno dei locali e delle loro pertinenze.
L'articolo 2 istituisce la Giornata nazionale per il diritto al divertimento in sicurezza. La giornata è celebrata l'8 dicembre di ogni anno.
L'articolo 3 è l’invarianza finanziaria, dall'applicazione di questa legge non derivano e non possono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche la relatrice di maggioranza perché ha già disposto un quadro molto chiaro di questo disegno di legge alle Camere.
Vorrei ricordare che come la prima legge regionale anche questa è stata sottoscritta da tutti i capigruppo del Consiglio regionale ed immagino che come l'altra anche questa sarà approvata all'unanimità.
Nasce all'indomani della tragedia, che purtroppo ha toccato la nostra regione in cui hanno perso la vita Eleonora, Emma, Asia, Benedetta, Mattia e Daniele, quindi una giovane mamma e cinque adolescenti. Noi come decisori politici dobbiamo fare di tutto perché questo non accada mai più e non deve e non può essere solo vuota retorica.
Penso che come Consiglio regionale delle Marche abbiamo fatto tutto il possibile perché dopo la legge regionale oggi stiamo per varare una legge indirizzata alle Camere che prevede appunto tre articoli. Oltre all’invarianza finanziaria, il primo riguarda l'assicurazione obbligatoria ed il secondo l’istituzione della Giornata nazionale, non più solo regionale, del divertimento in sicurezza.
Da quando è stata istituita la legge regionale ho sempre partecipato a Fano, nella mia città, la mattina dell'8 dicembre, all'iniziativa “Lotto per il futuro”, un momento di riflessione istituzionale e la trovo una cosa da esportare in tutto il nostro Paese, soprattutto ritengo indispensabile che ci siano momenti di riflessione all'interno delle scuole, cosa che si sta facendo a livello regionale e andrà fatta anche a livello nazionale perché la sicurezza nei luoghi di divertimento per i nostri giovani è ciò che dobbiamo assicurare ed è ciò che loro devono tra l'altro pretendere.
Quindi, ringrazio l'associazione Cogeu, nella persona della sua Presidente, che tanto si sta dando da fare perché anche le istituzioni rispondano in maniera rapida all’esigenza che ha sottoposto anche a noi per cui oggi torniamo in questa Aula ad esprimere il secondo voto su un tema così importante.
Voglio anche ricordare ai colleghi che lunedì 23 gennaio 2023 sono stata al Senato ed ho partecipato alla conferenza stampa su un'iniziativa analoga che è stata presentata in Senato, il primo sottoscrittore è un Senatore del Movimento 5 Stelle, sottoscritta poi anche da altri Senatori, tra cui il nostro ex Assessore al bilancio. Quindi c'è anche un'iniziativa molto simile a questa che andrà avanti per un altro canale, comunque sia penso che quella che noi oggi mettiamo in campo potrà essere da stimolo affinché si porti a casa il risultato, che tanto ci sta a cuore in modo trasversale, in modo rapido.
Naturalmente a quella iniziativa hanno partecipato non solo politici, ma anche per esempio il Presidente nazionale del sindacato dei pubblici esercizi, il Direttore artistico del concerto del primo maggio, anche un esponente di ScuolaZoo che collabora per l'organizzazione di “Lotto per il futuro” e per le importantissime assemblee che si svolgono all’interno della scuola. Come vedete, non sono solo le istituzioni che si stanno muovendo, ma anche tutto il mondo che ruota intorno alla sicurezza nei luoghi del divertimento, anche all'organizzazione in sicurezza di eventi importantissimi che attirano tanta gente, come quella del concerto del primo maggio.
Quindi, facendo seguito a tutta questa sensibilità che si sta dimostrando, invito tutta l’Aula ad esprimere un voto positivo nei confronti di questa proposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Brevemente, per esprimere soddisfazione rispetto a questa proposta di legge che oggi andiamo ad approvare sicuramente all'unanimità.
L'8 dicembre 2018 è stata una data che ha segnato profondamente la nostra comunità, da allora tante le personalità che hanno voluto far sentire la vicinanza ai parenti delle vittime, ricordo la visita ad Ancona del Presidente della Repubblica, dell’allora Ministro degli interni, l’incontro di Papa Francesco con i familiari in Vaticano.
Tante le iniziative messe in campo, soprattutto grazie, l’ha ricordato bene la Consigliera Ruggeri, all’importantissimo lavoro svolto dal Cogeu e dalla sua Presidente in questi anni, a cui non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto.
Quando approvammo la legge regionale su questa materia, nel mio intervento lanciai alcuni propositi a cui dovevamo dar seguito negli anni a seguire, cioè dare piena attuazione a tutte quelle leggi che riguardavano i giovani nella nostra regione, a partire dalla legge sul cyberbullismo, ma non solo. Uno dei propositi era proprio quello di approvare in questa Aula una proposta di legge alle Camere per far sì che l’8 dicembre diventasse davvero la Giornata nazionale per il diritto al divertimento sicuro, ci siamo riusciti, oggi è una bella data da questo punto di vista e credo che davvero il Consiglio regionale abbia fatto il massimo su questo tema così rilevante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Per sottolineare che purtroppo l’8 dicembre 2018 da una data che doveva essere di festa, è una festa religiosa, quindi un momento di svago, di allegria, si è trasformata in una tragedia e quella tragedia non sarebbe dovuta succedere perché in realtà le norme esistono, in quanto noi siamo un Paese dove le norme ci sono, ma molto spesso non vengono rispettate, nella prassi le cose vanno diversamente. C'è un atteggiamento di tolleranza verso le situazioni in essere e via di seguito.
Purtroppo quello che doveva essere semplicemente un atteggiamento di tolleranza, di leggerezza, è diventato una tragedia e questo non può accadere.
Anche in passato ci sono state tragedie in locali di divertimento, ma questa è stata una cosa terribile, che ha superato ogni evento precedente, ragazzini giovanissimi, una mamma, una cosa che ha lasciato il segno non solo nella nostra comunità provinciale e regionale, ma è stato un momento di imprevedibile e grande disagio per tutti.
Questa iniziativa è condivisa da tutti, relatori di maggioranza e di minoranza. Gruppi consiliari sia di governo che di opposizione sono d'accordo su questa iniziativa che vuole essere un appello al livello nazionale delle leggi.
Noi abbiamo già istituito questa Giornata che deve ricordarci quello che è accaduto per non abbassare mai la guardia. Deve diventare un tema che non è legato solo alla ferita che c’è stata, soprattutto nella nostra comunità locale, ma deve avere un senso anche a livello nazionale.
Sulla proposta abbiamo discusso, è stata anche aggiustata in qualche modo, non ci sono problemi di nessun tipo, il gruppo di Fratelli d’Italia esprimere il voto favorevole, speriamo che poi questa proposta faccia il suo corso con una legge dello Stato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buon giorno a tutti, un saluto alla Giunta, ai colleghi Consiglieri e allo staff del Segretario generale.
Con queste disposizioni sul divertimento in sicurezza nei locali di intrattenimento, nelle sale da ballo, nelle discoteche ed in altri locali assimilati, ci accingiamo a chiedere oggi una proposta di legge alle Camere.
Sono stato toccato profondamente e anche personalmente dai fatti accaduti perché in quella notte, in quei giorni, per una casualità, forse anche il Padre Eterno aiuta noi genitori, i miei figli non c’erano, ma per una casualità, invece c’erano tanti dei nostri ragazzi, perché sono i nostri, una delle vittime è transitata, come tutti gli amici dei miei figli, nella mia casa per anni e quella serata lì …, come in tutte le serate che i ragazzi in Italia svolgono per divertirsi, o per fare delle cose quando hanno terminato gli studi, o quando hanno terminato il lavoro, perché ci sono anche ragazzi che a 16 anni vanno a lavorare, hanno il diritto di frequentare dei luoghi, luoghi sicuri.
In merito alla proposta mi sento di sottolineare, ci sentiamo come gruppo Rinasci Marche, oltre all'importanza delle norme assicurative e dell'istituzione di questa Giornata per il divertimento in sicurezza, l'importanza di educare i nostri giovani soprattutto alla cultura della sicurezza.
L'educazione deve venire dalle istituzioni, da noi che rappresentiamo i territori, dobbiamo proporre sui nostri territori tutte quelle azioni con delle testimonianze vere, con delle azioni concrete, non solo con dei messaggi scritti perché i nostri giovani fanno fatica a leggere i nostri messaggi, invece non hanno fatica a vedere le azioni vere e concrete che ci portano in prima linea e ci vedono concretamente fare le cose. Loro mica sapevano delle normative, sapevano di andare a divertirsi in quel luogo maledetto, come chi mi ha preceduto ha sottolineato, c’era una mamma che aveva portato i propri figli, c’erano gli adolescenti, c’erano i minorenni, c'erano anche dei maggiorenni.
Penso vivamente che i nostri ragazzi abbiano il diritto al divertimento, allo svago nelle sale da ballo, ma lontano da sostanze alcoliche e in piena sicurezza, quella sicurezza che noi dobbiamo in un certo senso assicurare anche attraverso le azioni che facciamo.
I dati dimostrano chiaramente che quanto accaduto e le disgrazie delle discoteche spesso si possono evitare con maggiori controlli sui sistemi di sicurezza, legati all'antincendio, alle vie d’uscita. Questo, badate bene, ha comportato la cosa peggiore che poteva capitare in quel luogo del nostro territorio, sono deceduti diversi ragazzi minorenni e una povera mamma.
Oggi non è più concepibile frequentare locali di intrattenimento così affollati, senza il rispetto delle norme, delle uscite di sicurezza a volte ostacolate o addirittura chiuse a chiave.
Questo è l’esempio che dobbiamo dare ai nostri giovani, l’esempio di noi amministratori attenti e vigili in maniera capillare in qualsiasi luogo.
Abbiamo il compito di diffondere la cultura della sicurezza nei nostri giovani che li spinga ad apprendere quanto sia importante frequentare luoghi sicuri, lontano dai pericoli, che molto spesso si possono individuare con la prevenzione. Troppe volte in ospedale ho sollevato la questione delle uscite di sicurezza che per noncuranza di qualche collega addirittura erano ostacolate da materiali che ne ostruivano il passaggio in caso di emergenza.
Basta poco per evitare incidenti, torno a ripetere che dipende da noi educare i giovani a scegliere i luoghi sicuri per il loro svago.
Ringrazio di nuovo i colleghi che hanno contribuito a scrivere questo disegno di legge che andrà alle Camere e ricordo di proseguire con maggiore attenzione perché i nostri giovani sono il nostro futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Relazione illustrativa. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Relazione tecnico-finanziaria. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Si esce senza voce e non si esce senza vita! E’ stato un episodio che ha segnato molto la nostra comunità per le ragioni che i relatori e gli interventi hanno ricordato. Forse oggi, come nella legge regionale che abbiamo votato, diamo dimostrazione di essere una comunità politica responsabile perché quell'episodio così marcante, così segnante, non comparabile a nulla …
Ci sono stati tanti eventi nel nostro territorio, compresi gli ultimi tragici, ma quello è stato trasversale perché ha colpito genitori, ragazzi, ragazzi che forse per la prima volta andavano in discoteca, con tutte le preoccupazioni, con tutte le tutele, con tutto l’entusiasmo e la voglia, poi invece quella notte e i giorni seguenti le stanze dell’ospedale di Senigallia erano piene di strazio, di dolore e di sconcerto.
E’ una di quelle poche volte in cui un evento riesce a segnare e a dare continuità all'azione perché ricordo che il Presidente di allora di questa Assemblea si attivò immediatamente con il Comitato spontaneo dei giovani prima e poi dei genitori, che diventò il Cogeu.
Avete fatto bene a ricordare la Presidente che con grande determinazione, tenendo insieme tutte le necessità di prospettiva e non solo quelle speculative ed anche legittime dei processi penali,. No, lì si è cercato di capire come se ne potesse venir fuori e oggi segniamo un altro importante tassello, la legge regionale.
Siccome quella comunità è stata oggetto per tutti, l’hanno ricordato sia la relatrice di maggioranza che di minoranza, l’evento può rappresentare un momento di riflessione, ma soprattutto un percorso, un tracciante per cogliere aspetti, migliorare e mettere in tutela. Ecco la legge regionale lo ha segnato, penso che la proposta a firma di tutti i capigruppo, che viene votata oggi all’unanimità, sia un bel segno per l’intera nazione.
Il motivo sono gli eventi dell’8 dicembre, quelli ai quali abbiamo partecipato tutti e continuiamo a farlo perché sono sempre una possibilità per riflettere, soprattutto dei contributi che arrivano e servono per l’intera nazione, quindi, un voto di questa assise all’unanimità è ancora una volta in questo caso un bel segno e non solo un passaggio di ricordo.

PRESIDENTE. Proposta di deliberazione n. 6. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Rinvio delle mozioni n. 314 e n. 315, abbinate (punto 7), n. 142 (punto 8) e n. 140 e n. 320 , abbinate, (punto 9). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 292
ad iniziativa dei Consiglieri Bilò, Marinangeli, Marinelli, Cancellieri, Elezi, Menghi, Serfilippi
“Sostegno alle iniziative contro il cibo sintetico”

Mozione n. 300
ad iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Borroni, Baiocchi, Assenti, Putzu, Livi, Ausili
“Cibo sintetico e Nutriscore”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 292 dei Consiglieri Bilò, Marinangeli, Marinelli, Cancellieri, Elezi, Menghi, Serfilippi e la mozione n. 300 dei Consiglieri Ciccioli, Borroni, Baiocchi, Assenti, Putzu, Livi, Ausili, abbinate.
E’ stata presentata una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Bilò, Ciccioli, Baiocchi, Rossi, Marinelli, Acciarri, Cancellieri, Borroni, Livi, Serfilippi, Marcozzi, Ausili, Assenti, Elezi, Menghi, Marinangeli, Santarelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Bilò.

Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Questa è una risoluzione che abbiamo condiviso e ci auguriamo che possa essere approvata all'unanimità, riguarda iniziative contro il cibo sintetico, etichettatura Nutriscore.
Questa risoluzione è a tutela dell’alimentazione italiana, Made in Italy, che non vuole sopportare altre situazioni che in questo momento anche associazioni importanti come la Coldiretti, ma non solo, stanno promuovendo a livello nazionale. Quindi da parte nostra e da parte mia, che sono primo firmatario della mozione, siamo favorevoli.
Non la voglio portare per le lunghe, sono d'accordo con il Consigliere Ciccioli a portare avanti questa risoluzione e mi auguro che possa essere accolta dall’Assemblea e votata all'unanimità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Faccio seguito all’intervento del Consigliere Bilò, che ovviamente condivido totalmente, e mi permetto di dire qualcosa di più, nel senso che questa in realtà è un documento molto più politico ed ideologico di quello che appare in superficie. In superficie si cerca di mantenere una linea legata ai prodotti alimentari delle ordinarie coltivazioni, coltivazioni che spesso hanno storie millenarie, legate profondamente alle caratteristiche di quel territorio, alle caratteristiche del suolo, dell'irrigazione, della diffusione di alcune specie arboree, di alcune specie vegetali o di allevamenti tradizionali rispetto ad altri.
In realtà c’è qualcosa di più in queste due mozioni: il discorso di perseguire l’ideologia della natura, cioè l’uomo nel pensiero scientista può manipolare tutto, può fare tutto, può non aver rispetto dell’ambiente, anzi l’ambiente è un limite, una zavorra che uno si porta dietro, le cose non stanno così, il principio della natura, di ciò che è naturale, è un principio base della storia dell'uomo.
Oggi è possibile tutto, ovviamente la scienza, la ricerca, la tecnologica devono aiutare l'uomo a uscire dalla sua condizione di subalternità, ma per questo non bisogna disconoscere la natura.
I cibi prodotti naturalmente hanno un'intelligenza propria rispetto alle manipolazioni, per esempio in termini di natura e vegetazione sono possibili gli innesti. L’uomo tante volte ha cercato di andare avanti, ma questo non significa che deve essere abbandonato o addirittura passare in seconda serie, in una fascia residuale ciò che è naturale.
Ciò che la natura fa è la prima scelta, questo in termine di cibo e di comportamenti umani, in termine di procreazione, in termine di tutto. E’ la prima scelta, poi c’è la possibilità di vantaggi particolari, per esempio evitare contaminazioni di specie che sono parassitarie o altre cose, è possibile ovviamente utilizzare questi sistemi, ma il sistema di etichettatura dei prodotti alimentari del tutto abusivo va a privilegiare alcuni aspetti di impresa, di industria rispetto alla produzione naturale. E’ una cosa inaccettabile, è fuorviante perché sanziona cibi assolutamente naturali che hanno una storia, una produzione, un'intelligenza naturale, non artificiale, rispetto a ciò che viene inventato a tavolino attraverso manipolazioni genetiche, energetiche, il consumo di acqua e via di seguito.
Non possiamo cedere, è un fatto questo che mette in discussione la natura di tutte le specie vegetali, specie animali e specie umana, e su questo siamo profondamente contrari, quindi siamo politicamente d'accordo, siamo d’accordo con la Coldiretti, ma anche con tutte le altre associazioni agricole di altra area politica, culturale più che politica. Oggi tutte le associazioni economiche di categoria e via di seguito sempre più si allontanano dall’aspetto di matrice politica per avere una visione culturale, questo in agricoltura in cui anche le associazioni hanno una loro tendenza politica, ma su alcuni temi centrali si trovano tutte unitariamente d’accordo.
Le politiche europee non ci convincono, abbiamo un grande sogno, come abbiamo avuto il grande sogno, lo dico per appartenenza alla mia area politica, di governare questa regione e lo abbiamo realizzato, di governare questa nazione, l’Italia, lo Stato, e lo abbiamo fatto, abbiamo il grande sogno nelle elezioni europee del 2024 di realizzare una nuova maggioranza in Europa, e ci sono le condizioni, per modificare anche ciò che l’Unione europea, purtroppo, negli ultimi anni … Perché non è nata così la Comunità europea all’inizio, prima di diventare Unione e via seguito, dalla CEE, la Comunità europea carbone e acciaio e via di seguito … Le prime organizzazioni avevano altra natura, poi qualcosa è successo negli ultimi decenni, c’è stata una mutazione, questa sì, della natura dell'istituzione europea, dobbiamo riportare l'istituzione europea …, ci sentiamo europei, quindi nessun contrasto verso l’Europa. L’Europa siamo noi, ma come deve essere l’Unione europea? Speriamo che dal 2024 sia diversa perché le condizioni ci sono, ci sarà un nuovo Parlamento europeo, che uscirà dalla volontà dei popoli che eleggeranno una nuova Presidenza al Parlamento europeo, che darà vita ad una nuova Commissione europea. Questo è l’obiettivo, noi ci crediamo, per adesso dobbiamo - uso le parole di un noto magistrato - “resistere, resistere, resistere”, dobbiamo resistere ancora per poco, quindi, con grande soddisfazione, di comune accordo con il primo firmatario Consigliere Bilò, il sottoscritto e tutti i Consiglieri regionali, questa maggioranza voterà un documento condiviso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Questa risoluzione rafforza la strada già tracciata dalla Giunta regionale, voglio ringraziare per questo l'Assessore Antonini che con la delibera n. 49 del 23 gennaio ha ribadito con forza e decisione la volontà della Giunta di sostenere tutte le iniziative finalizzate a promuovere una legge che vieti la produzione, l'uso e la commercializzazione di cibo prodotto in laboratorio, nonché di tutelare e difendere le filiere agroalimentari marchigiane minacciate dalla possibile diffusione del cibo sintetico, anche in sede di conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. L'impegno della Giunta sottolinea anche l'importanza a favorire studi e ricerche volti a valutare possibili rischi alimentari e per la salute. è per questo che il gruppo Lega è favorevole e voterà in maniera positiva.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 294
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Aggiornamento PRGR in particolare riguardo gli impianti per recupero e smaltimento rifiuti)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 294 della Consigliera Ruggeri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio sapere, visto che non è in Aula l'Assessore Aguzzi, se è il caso che discuta questa mozione, che chiede un aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti sulle discariche, mi farebbe molto piacere che l’Assessore fosse in Aula, non so se vale la pena che io inizi a discuterla. Aspetterei l’Assessore, magari facciamo un altro punto.

PRESIDENTE. In attesa dell’arrivo dell’Assessore sospendiamo la seduta

La seduta è sospesa alle ore 13,50

La seduta riprende alle ore 13,55

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prendete posto.
Ha la parola, per l’illustrazione della mozione n. 294, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per essere arrivato in Aula subito.
Questa mozione muove dalle considerazioni che ormai in tutta la nostra regione le discariche autorizzate stanno esaurendo la loro capacità di abbancamento dei rifiuti, non tanto a causa del conferimento dei rifiuti solidi urbani, che anzi sono diminuiti grazie alla raccolta differenziata, ma per smaltire rifiuti derivanti dalle attività produttive classificati come rifiuti speciali non pericolosi.
Questo è un problema che riguarda tutte le Marche, che è salito agli onori della cronaca nelle ultime settimane, in particolare nella provincia di Pesaro, dove la pratica di smaltire nelle discariche provinciali, considerate strategiche, una quantità di rifiuti speciali in misura ben superiore a quella consentita dal Piano regionale di gestione dei rifiuti e provenienti anche da fuori regione ha comportato la bocciatura del Piano d'ambito provinciale da parte degli uffici regionali competenti.
Una violazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti che noi come movimento politico abbiamo denunciato fin dal 2017, quand'è stato approvato e recepito dall'Assemblea territoriale d'ambito l'accordo di programma del 31 marzo 2017 sulla gestione, trattamento e smaltimento dei rifiuti tra Ata 1, Provincia di Pesaro Urbino, Unione montana alta Valle del Metauro, Comune di Tavullia, Comune di Urbino ed il gestore Marche Multiservizi Spa.
Per cinque anni e mezzo gli Assessori regionali competenti hanno tollerato questa gestione provinciale delle discariche non conforme, volta al loro sfruttamento intensivo per meri interessi economici, schermandosi dietro al fatto che non c'era un Piano d'ambito approvato.
C’è voluta la minaccia d'infrazione europea per muovere l'Assessore Aguzzi dopo la bocciatura della nostra mozione che sollecitava l'approvazione dei Piani d'ambito e l'adozione di provvedimenti concreti fino al commissariamento nei confronti delle Assemblee territoriali d'ambito, che non provvedevano.
Si chiudono le stalle dopo che i buoi sono scappati, una gestione ben poco lungimirante, basata sul presupposto che una volta esaurita la capacità di abbancamento delle discariche, si potessero tranquillamente ampliare quelle esistenti e farne delle nuove. Ed ecco che il momento è arrivato, già fioccano richieste di autorizzazione per ampliamenti e per nuovi impianti di discariche di rifiuti speciali. Prima si tollera il riempimento delle nostre discariche con rifiuti speciali provenienti da fuori regione e poi si vorrebbero autorizzare con eccessiva disinvoltura gli stessi gestori ad aprire nuove discariche, in quanto necessarie ad accogliere il conferimento dei rifiuti prodotti dalle aziende locali. C'è qualcosa che sinceramente non torna.
Non mi soffermo in questa sede sui casi singoli come quello del progetto presentato presso i competenti uffici provinciali di una discarica da realizzarsi nel Comune di Petriano, in località Riceci, dato che al momento non si conosce l'esatta tipologia di rifiuti speciali per i quali il promotore privato intende chiedere l'autorizzazione all'abbancamento, quindi la sussistenza o meno dei presupposti su cui sarebbe basata la richiesta. Non mi associo però alle frettolose rassicurazioni che sono state date pubblicamente dall'Assessore Aguzzi e dal Presidente della Provincia ai giustamente preoccupati cittadini. Rassicurazioni che rischiano di essere smentite dai fatti.
Piuttosto, l’acceso dibattito pubblico, che è seguito a queste e ad altre richieste, deve fare riflettere sulla necessità e l’urgenza di una revisione delle prescrizioni del Piano regionale per quanto riguarda la localizzazione delle discariche di rifiuti derivanti dalle attività produttive, una revisione che vada non nel di senso di allargare le maglie, come qualche gestore del servizio potrebbe sperare, ma nel senso opposto, ovvero di restringere l'eccessiva discrezionalità delle Province nel dare autorizzazioni alle discariche di rifiuti speciali e nell’interpretare il regolamento regionale in merito alle distanza dai centri abitati e la loro localizzazione, tutelando maggiormente le aree agricole non compromesse ed il paesaggio.
Serve una gestione dei rifiuti ispirata ai principi dell'economia circolare e declinata dalle direttive europee, ovvero la riduzione della produzione dei rifiuti, l’investimento nell'attività di raccolta differenziata, recupero e riciclo, la forte riduzione attraverso le suddette attività dello smaltimento dei rifiuti in discarica e l'esclusione della loro combustione per evitare emissioni nocive e clima alteranti.
Andando al dispositivo della mozione, questo impegna la Giunta a procedere con urgenza alla revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti procedendo nel senso di aumentare, non di diminuire, la fascia di rispetto dei centri abitati dei nuovi insediamenti di discariche e/o depositi di rifiuti speciali, circoscrivendo le aree idonee alla localizzazione dei suddetti impianti a luoghi già compromessi da insediamenti analoghi in aree industriali, evitando il nuovo consumo di suolo agricolo non già compromesso da precedenti insediamenti.
Si tratta di una presa di posizione responsabile a tutela degli ambienti naturali che sono a rischio di compromissione e che il Movimento 5 Stelle da sempre sostiene in quanto coerenti con i suoi principi fondanti.
Naturalmente mi auguro che questa mozione trovi accoglienza positiva perché, ripeto, mi sembra essere di buon senso e potrebbe andare nell'ottica di rassicurare tutti quei cittadini che vivono con lo spauracchio che a troppi pochi metri da casa venga costruita una discarica, compromettendo non sono la qualità della vita, ma anche quella dell'ambiente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Mi aspettavo un minimo di dibattito per capire come erano orientati i vari gruppi consiliari perché non mi permetto di dare loro indicazioni in quanto sono autonomi e fanno il proprio lavoro.
Io dico le situazioni così come sono e rifaccio una battuta alla Consigliera Ruggeri perché quanto dice che non avrei rassicurato i cittadini rispetto a questa questione, sinceramente non so bene cosa intende perché ho partecipato ad una Assemblea invitato dal Sindaco di Petriano, non invitato da un comitato, io non partecipo alle riunioni dei comitati, ma vado solo quando mi invitano i Sindaci e in quella sede ho detto semplicemente che c'è una legge regionale che consente l'installazione di nuovi siti per discariche di rifiuti speciali non pericolosi nella nostra regione purché siano almeno a 2000 metri dai centri abitati.
Questa è l'attuale situazione e io l’ho ribadita, se poi il Consiglio regionale la vorrà cambiare lo deciderà, per quel che mi riguarda non c'è motivo di andare oggi a modificare questa normativa anche perché stiamo rivisitando il Piano regionale dei rifiuti, quindi ci saranno indubbiamente novità da qui ai prossimi mesi.
C'è già una prima bozza che sta arrivando e ne discuterò con i gruppi consiliari da qui alle prossime settimane per un primo approccio, un primo confronto, anche perché si parlerà anche di quanti Ambiti, se rimarranno cinque, se andare ad Ambiti unici o qualcosa di questo genere. Dovremo discutere in maggioranza ed ovviamente poi in Consiglio regionale, coinvolgendo più aspetti possibili nella discussione.
Detto questo, ho semplicemente riportato quello che la legge oggi prevede e quello che è il mio impegno per non modificarla attualmente, quindi ho portato le rassicurazioni, non so se era quello che volevano sentirsi dire, io ho riportato la realtà, né parteggiando né andando contro o a favore di qualcuno. Quello che posso dire in queste ore è che sul giudizio negativo che la Regione Marche ha espresso ufficialmente in queste ultime settimane sul Piano provinciale dei rifiuti, che ha approvato l’Ata e che ce lo ha inviato come Regione, i Sindaci della provincia di Pesaro Urbino componenti dall'Ata si sono riuniti ed in un primo momento hanno deciso di porre un ricorso al Tar alla nostra decisione. Io ho partecipato ad una di quelle assemblee, ho fatto presente che secondo me i rapporti vanno mantenuti non con i ricorsi al Tar e cose di questo genere, ma eventualmente con qualche manovra di possibile avvicinamento su quelle che sono le questioni, eccetera. Sono stato assicurato in questo senso, tant’è che anche la stampa ha riportato qualche giorno fa: “E’ scoppiata la pace” perché ci saremmo incontrati noi e l’Ata di Pesaro, ma questo sarebbe ed è molto positivo qualora fosse reale, il punto è che notizie di questa mattina informali …, quindi non ho fatto verifiche, è che informalmente i Sindaci del PD della provincia di Pesaro Urbino si sono riuniti e hanno deciso di ricorrere al Tar contro le decisioni della Regione Marche. Io ho chiamato prima il Presidente, lui mi ha detto: “Ma no, quella è una estrema ratio, adesso vediamo una proposta e ve la mandiamo” ed io ho risposto: “Va bene, mandatemi una proposta e vediamo se è diversa da quella che ci avete già inviato, se sarà uguale avrete un altro parere negativo sicuramente”.
Su questo loro minacciano il ricorso al Tar, vedremo, sarebbe la prima volta in maniera molto inedita che c'è una legge regionale che dà degli indirizzi, c'è una autorizzazione provinciale …, attenzione, Consigliera, lei sa benissimo, è chiaro che lo devono sapere bene tutti i Consiglieri regionali presenti in Aula, che l’arrivo di rifiuti nelle discariche di Pesaro Urbino da fuori regione non è un qualcosa che viene fatto illegalmente perché c'è una autorizzazione della Provincia di Pesaro Urbino che risale al 2017, cioè sono stati autorizzati a farlo dalla Provincia, però non rispecchia il Piano regionale dei rifiuti, che dice che nelle discariche delle Marche si possono abbancare i rifiuti urbani dell'ambito nel quale orbita la discarica ed in base a questo altrettanti 50% di rifiuti speciali, qualora si volessero prendere, sono a libero mercato, come dire se in una discarica vengono abbancate ad esempio 100.000 tonnellate, il gestore può autonomamente decidere di abbancarne anche 50.000 di rifiuti speciali non pericolosi a libero mercato, se trovano chi paga li possono abbancare.
Quello che è avvenuto a Pesaro dal 2016/2017 in poi è che hanno abbancato più di quel limite, noi abbiamo fatto presente questo ormai da un anno e mezzo a questa parte, più volte, loro più volte hanno riverificato, riproposto, delle soluzioni dal loro punto di vista, diverse dalle precedenti, ma di fatto non rispettano ancora i parametri in vigore del Piano regionale dei rifiuti.
Nell’ultima proposta arrivata ufficialmente dalla Provincia di Pesaro Urbino si evidenziava ancora che non veniva rispettato questo limite, abbiamo dato un parere negativo come Regione Marche e loro su questa prerogativa oggi ci dicono che ricorreranno al Tar, non ho capito bene con quale metodo, in quale modo, non so neanche se sia previsto da qualche normativa, non ne ho la minima idea. Stamattina, informalmente da questa Aula, avendo saputo questa novità: pare che vogliono ancora ricorrere a questo metodo, ho chiamato il Presidente dicendogli che secondo me è un metodo che non possiamo condividere, ha detto che ci avrebbe mandato una ulteriore proposta, vediamo cosa arriva nelle prossime ore.
Tornando a questa questione, visto che stiamo ragionando sul nuovo Piano regionale dei rifiuti e che oggi c’è la normativa che prevede 2000 metri dai centri abitati, sinceramente in tutte le regioni qui intorno: Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna il limite è di 500 metri, allora capiamoci, io non sto perorando il fatto di portare a 500 metri, però sinceramente mi sembra un po’ fuori luogo votare una norma, in questo caso una mozione, che ci impegna ad allontanarli ulteriormente. Secondo me è un po’ fuori luogo perché siamo in una fase di discussione per rivisitare complessivamente il Piano regionale dei rifiuti, c’è una legge che dice 2000 metri e che oltretutto impedisce ad oggi l’insediamento della nuova discarica che è stata chiesta, in quanto è più vicina di 2000 metri dal centro abitato. Quindi quella norma c’è, rimane, non vedo perché dovremmo cambiarla allontanando ancora di più dai centri abitati questa situazione. Già questo è un limite molto forte, è inedito anche rispetto ad altre Regioni, andando ad ampliarlo ulteriormente mi sembra fuori luogo, poi ovviamente il Consiglio discute e delibera come meglio crede.
Capisco lo spirito di questa mozione, diciamo che lo condivido anche idealmente, andare ad ampliare ulteriormente, un conto è dire che lo andiamo a ridurre, che non è all'ordine del giorno, quindi io direi di non andare ad ampliarlo perché è una discussione che dovremo fare più compiutamente sul nuovo Piano regionale dei rifiuti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico voterà a favore di questa mozione perché è vero quello che dice l'Assessore, probabilmente è limitante il fatto di dover decidere sulla distanza di 2000 metri piuttosto che di 500 metri e che si dovrebbe ragionare sul Piano dei rifiuti, però, Assessore, quando lei si è insediato ha sbandierato due cose: rivedremo il Piano dei rifiuti e cercheremo di risolvere la questione delle Ata perché faremo una Ata unica, oppure rivedremo le Ata perché 5 non funzionano.
Benissimo, sono passati due anni e mezzo, lei ci dice che discuteremo e parleremo, non parla di nulla che sia stato adottato in Giunta o visto dalle Commissioni, quindi noi in questo momento abbiamo le Ata che stanno funzionando, in questo senso ha ragione, non bene, potrebbero funzionare meglio, abbiamo dei piani d'ambito che sono, quando va bene, sospesi o con ricorsi al Tar e non sappiamo come si possa pianificare nei territori perché effettivamente le Ata non stanno funzionando. Quindi credo che questa mozione sia sacrosanta, lei non può rispondere a questo atto con delle questioni tecniche, lei non è un tecnico, lei è un Assessore, quindi lei ci deve rispondere in maniera politico-programmatica, ci deve dire cosa intende fare per rivedere tutto il sistema degli Ambiti nella regione Marche dal punto di vista sia dell'organizzazione istituzionale che delle regole, quindi anche delle localizzazioni e di tutto quello che riguarda la tematica dei rifiuti, depositi, discariche, pericolosi, non pericolosi, sappiamo che ci sono comunque procedure diverse che li gestiscono.
Penso che sia necessaria, come chiede la collega, che ci sia questa revisione e l'impegno che viene chiesto non è un impegno così assurdo, “rimarranno 2000 metri”, così perentorio, in base a quale criterio non si sa, un criterio che era stato scelto e che oggi potrebbe essere superato perché c’è una sensibilità diversa, c’è una condizione diversa essendo passati molti anni.
Visto che lei ha detto che voleva rivedere il sistema delle Ata e che voleva anche rivedere il Piano, noi ci aspettiamo che lei ci risponda con questo, anche con l’impegno da parte sua e del Presidente a far altro che procedere con urgenza alla revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, ridefinendo i criteri per le localizzazioni - sacrosanto – e per rassicurare anche i cittadini e per tutelare anche, ripeto, il nostro tesoretto che è il paesaggio e per parlare finalmente di ambiente.
L'ambiente non è il paesaggio, l'ambiente è anche i rifiuti, soprattutto i rifiuti, poi assicurare - e questo è giusto - un pronto recepimento da parte degli Ambiti territoriali di quello che verrà stabilito nel Piano generale dei rifiuti, che è il minimo che si possa chiedere a chi sbandiera da due anni e mezzo il fatto che noi siamo andati a casa perché incapaci. Se da due anni e mezzo abbiamo qui tanta gente capace cominciamo a fare un po’ di pianificazione perché a me la pianificazione non mi pare di vederla, ne ho vista una che non mi piace per niente, che è la legge 19, però, comunque, l’Assessore alla sanità una legge l’ha portata, che a me non piace, ripeto, assolutamente, però un minimo di pianificazione l’ha fatta.
Tutti quelli che dovrebbero pianificare dicono che vanno bene le norme attuali oppure tentano col grimaldello di cambiare norme degli anni ’70, come quello che è successo oggi in III Commissione, allora io credo che sarebbe opportuno rivedere le regole in forma generale e vedere quanto siete bravi dal punto di vista strategico a pianificare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio sia la Consigliera Ruggeri per questa mozione che l’Assessore Aguzzi per aver fatto chiarezza su quello che si sta facendo e su quello che sta succedendo sui territori perché noi della provincia di Pesaro Urbino assistiamo a un teatro che va avanti probabilmente da troppo tempo e l’Assessore Aguzzi è stato, secondo me, anche troppo buono ed ha fatto benissimo il suo dovere da Assessore, da amministratore regionale, cercando di parlare, di dialogare con i territori sapendo benissimo come ha funzionato in tutti questi anni.
Consigliera Casini, probabilmente qualche gestore veniva spesso al settimo piano della Regione Marche ed ha indirizzato anche i Piani regionali passati.
Noi non abbiamo preclusioni verso nessuno, e lo dice uno che sul territorio ha fatto tante battaglie e continua a farle, perlomeno su quello fanese, che è sempre stato bistrattato da un’altra parte del territorio.
Per quello che sta avvenendo in queste settimane faccio i complimenti all’Assessore Aguzzi per come sta gestendo questa difficile situazione, che abbiamo di certo ereditato, ma se la notizia di un ricorso al Tar da parte della Provincia e dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ata verrà confermata credo che sia un fatto gravissimo, ma veramente molto grave perché la programmazione rimane in capo alla Regione Marche e il Piano regionale dei rifiuti vigente è attuale, non abbiamo cambiato qualcosa e quindi qualcuno si può mettere di traverso.
C’è un Piano vigente che doveva essere rispettato, che in questi anni, diciamo così, è stato rispettato, ma con delle deroghe, come ha detto l’Assessore, e le autorizzazioni da parte della Provincia, però un conto è un anno, due anni in maniera transitoria, un conto sono sei, sette anni che sta andando avanti così. Quindi, è una situazione …, visto che le discariche hanno un tempo limitato sappiamo benissimo quello che sta vivendo ad esempio anche il sud delle Marche.
Da noi nella nostra provincia a furia di imbarcare rifiuti speciali non pericolosi, anche da fuori regione, abbiamo chiuso i bilanci dei Comuni, hanno fatto gli utili alcune ditte pubblico/private, chiamiamole come ci pare, di fatto i gestori di questo discariche hanno fatto profitti e oggi ci troviamo con una discarica chiusa, quella di Urbino, e due discariche in fase di completamento, per cui la provincia di Pesaro Urbino ha un problema, come ce l’hanno anche altre province della nostra regione Marche.
Ritengo che la riforma degli Ata non possiamo più rinviarla e come Presidente di Commissione annuncio tranquillamente. in quanto ne ho parlato stamattina con la segretaria, di prendere in esame anche la proposta della Consigliera Ruggeri per quanto riguarda gli Ambiti sull’acqua, che è giacente da molto tempo, ma di pari livello credo che debba essere fatta anche una riformulazione dei rifiuti e degli Ata. Questo a grandi sistemi come penso di muovermi come Commissione.
Nel merito della mozione penso che le parole dell'Assessore Aguzzi siamo state chiare e le condivido in pieno, quindi, visto che c’è in corso la redazione del Piano regionale dei rifiuti, è bene non mettere dei paletti in questo momento, ma aspettare di vedere lo scenario generale della nostra Regione Marche, anche includere nella revisione del Piano regionale dei rifiuti un’eventuale riformulazione degli Ata.
Non mi esprimo sul pensiero che ho perché poi dovrà esserci una condivisione da parte della maggioranza e della Giunta, però credo che lo spacchettamento a cui abbiamo assistito non abbia funzionato in tutti questi anni.
L’unica cosa che mi fa sorridere e chiedo, visto che potranno reintervenire, visto che non vogliamo ampliare la distanza dai centri abitati, chi vuole una discarica, se andiamo in giro nessuno vuole le discariche, però un problema esiste, dove vogliamo portare questi rifiuti? Va bene, aumentiamo la raccolta differenziata, aumentiamo tutte le industrie che possono riciclare il rifiuto, però una parte del rifiuto secco non riciclabile deve andare in discarica o nei termovalorizzatori, quindi chiedo all’opposizione, visto che è facile dire che non vogliamo le discariche, facciamole a 5 chilometri, ma secondo voi dove dovremmo mettere le eventuali discariche o gli eventuali inceneritori? Sennò sappiamo benissimo che continueremo a spendere, come già in parte avviene, non so quanti euro che poi vengono ricaricati sulle bollette dei cittadini, per portare i rifiuti in Germania. Questo è quello che sta avvenendo, quindi, se vogliamo fare una discussione seria presumo che vada fatta una panoramica a livello regionale, vedere quali sono le discariche presenti, quanta funzionalità hanno con i rifiuti della nostra regione e successivamente vedere quale sviluppo vogliamo dare alle strutture presenti, alle discariche o ad eventuali altri tipi d'impianto che, se non vogliamo le discariche, dovranno nascere in questa regione.
Il nostro parere come gruppo Lega sulla mozione è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Vede, Consigliere Serfilippi, se i Comuni del pesarese almeno riescono a fare cassa importando i rifiuti delle altre province oppure extra regione, i Comuni del piceno non riescono proprio a chiudere i bilanci perché siamo costretti ad esportare in altre province o in altre regioni i nostri rifiuti non essendo dotati, purtroppo, di capacità gestionale, quindi i bilanci dei nostri 33 Comuni si fa fatica a chiuderli perché le cifre sono realmente elevate e purtroppo questo stato di indecisione o di incapacità decisionale dura ormai da 8 anni, dalla vecchia bozza del 2015.
Sulle Ata al momento la considerazione che facciamo tutti, bipartisan, è di incapacità totale, non c'è un’Ata che sia stata in grado di mettersi seduta e lavorare per la chiusura generale di quelli sono i Piani d’Ambito, non c’è un Piano d’Ambito. La vecchia impostazione a livello generale, teorica, era lo spacchettamento su due: Marche Nord e Marche Sud, ma il fallimento della posizione politica del passato ha portato purtroppo ad una indecisione totale di oggi. Il problema però qual è? E’ che noi dobbiamo arrivare con una certa celerità e siamo noi i primi a dirlo e in questi primi due anni è diventato realmente difficile andare a modificare il Piano regionale, soprattutto sulla parte normativa, quella che interessa di più, i rifiuti pericolosi e non pericolosi, perché tanto alla fine di quello parliamo, però ci si arriva.
Il discorso qual è? L'amministrazione regionale, con a capo il suo Assessore Aguzzi in materia, è stata chiarissima, vediamo di ragionare per quello che possiamo fare il prima e meglio possibile. Ha cercato anche di dare una responsabilità all'Ata, ahinoi, ci ricordiamo il 31 dicembre quando tutti aspettavamo i Piani d’Ambito e di gestione, che purtroppo non sono arrivati. Sui Piani d’Ambito e di gestione le Ata fanno fatica. Fanno fatica le Ata, fanno fatica i Sindaci, non si chiudono i bilanci, fanno fatica i Direttori che li devono sistemare, nel frattempo c’è la possibilità per i Comuni di muoversi per cercare di fare, di dare un’implementazione, un pensiero, un’idea. C’è una sorta di stallo che va rimosso sicuramente. Io spero di farlo nel minor tempo possibile.
Una volta in questa Aula l’Assessore ha giustamente richiamato la norma di legge che prevede i poteri sostitutivi della Regione nel caso in cui le Ata non riescano a mettersi d’accordo, penso che questo arrivi come un monito centrale alle Ata stesse, perché? E’ corretto ricordarlo, perché arrivati ad un certo punto non possiamo più soprassedere, penso che sia un discorso chiaro.
Per quanto riguarda nello specifico la mozione della Consigliera Ruggeri, mi trovo d'accordo con l’Assessore, nel senso che noi andiamo ulteriormente a …, anche perché la mozione chiede di aumentare la distanza sopra i 2000 metri, secondo me potrebbe anche risultare anacronistico e un po’ fuori dai tempi odierni, quindi sul punto specifico non siamo d’accordo e voteremo in maniera contraria, per il resto bisogna arrivare, Assessore, ad una definizione e troverà tutto l’appoggio possibile da parte del gruppo Fratelli d’Italia.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Intanto ringrazio la Consigliera Ruggeri che mi ha fatto intervenire prima di lei, ma solo per una precisazione, non voglio entrare nel merito del dibattito, per identificare meglio l’attuale situazione delle Ata, che il Consigliere Assenti ha citato.
Qualche passo avanti, seppur indubbiamente insufficiente, per il rapporto con le Ata e l’approvazione dei Piani c’è stato, nel senso che noi siamo arrivati ad approvare per primo quello dell’Ata di Ancona, che ha portato una proposta che in un primo momento abbiamo ridiscusso ed in un secondo momento, secondo me e secondo i nostri uffici ben definito, è stato approvato; è stato approvato anche il Piano dell’Ata di Fermo, due Piani su cinque sono approvati attualmente. Ieri ho avuto un incontro proficuo, ma non mi fate entrare nei particolari, perché finché non lo presenteranno non sta a me anticipare le situazioni, con l’Ata di Macerata e mi pare che anche lì si stia intraprendendo un percorso, credo, virtuoso e se quello sarà potrebbe essere accettabile. Ripeto, non fatemi anticipare cose che ufficialmente non sono arrivate. Invece abbiamo dato un diniego sia all’Ambito di Ascoli Piceno che all'Ambito di Pesaro Urbino, in questo caso abbiamo anche preannunciato un'ipotesi, che lei stava definendo con parole sue, ha fatto capire bene il senso poco fa, Consigliere Serfilippi.
Sulla provincia di Pesaro Urbino a quel nostro diniego e a quella nostra non minaccia, di dire si può proseguire anche assumendoci la responsabilità di un commissariamento dell’Ata e loro su quello annunciano il ricorso al Tar. Io ho cercato di evitarlo dicendo: “Fatemi una proposta, aggiustatela” in un primo momento, a parole, hanno detto che l’avrebbero fatto, stamattina mi risulta che siano ritornati all’origine, però non lo so, aspettiamo in queste ore perché il Presidente della Provincia, Presidente dell’Ata, “verbalmente”, poco fa, mi ha rassicurato dicendo che porteranno comunque una proposta.
Su quello di Ascoli Piceno invece dovremo ragionare, effettivamente ho sentito anche il Sindaco di Ascoli Piceno pochi giorni fa: “O arriva questa proposta, o avete la forza di farla e noi poi la giudichiamo, altrimenti siamo costretti a fare altro”, se non altro non rispondono, non tanto perché rispondono magari in maniera insufficiente, ma non rispondono.
Questa è la situazione, volevo fare questa precisazione per dire che qualche passo un avanti c’è stato, però occorre a questo punto definirlo complessivamente.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Io dico ai colleghi del centro-destra che secondo me stanno facendo un grave errore, motivato anche dal fatto che neanche si sono presi la briga di leggere l'impegno, non dico tutte le premesse della mozione lunga, ma l’impegno. Questo lo posso affermare senza possibilità di essere smentita ed il Presidente della III Commissione mi ha fatto una domanda che ritengo retorica, mi ha detto: “Ma l'opposizione dove pensa di mettere gli impianti?” C'è scritto nell'impegno Presidente, nell’impegno c'è scritto, chiedo che nella revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti si circoscrivano le aree idonee alla localizzazione degli impianti a luoghi compromessi da insediamenti analoghi o aree industriali, quindi non è che nella mia mozione dico: “Non vanno fatti gli impianti o non vanno fatte le discariche”, cosa che sembrava mi voleste mettere in bocca. Io non ho detto questo.
Tra l'altro, vorrei ricordare a chi è del mio territorio che io ho perso le elezioni amministrative perché sono stata l'unica tra centro-destra e del centro-sinistra, che facevano finta che il problema non esistesse, a dire che a Fano avrei voluto un biodigestore, quindi non venite qui a fare la morale perché i 5 Stelle non vogliono gli impianti, i 5 Stelle li vogliono gli impianti. Anche in questa Aula il Movimento vi dice che siete ipocriti quando portate gli atti contro l’agri-voltaico, che deve essere lontano dai centri abitati, ma poi non siete in grado, solo perché presentato da me, di votare un atto che chiede che le discariche siano debitamente lontane dai centri abitati. Quindi siete politicamente degli ipocriti.
Detto questo, secondo me state sbagliando non perché non votate un atto preparato da me, ma state sbagliando perché poi andate in quei territori a dire cose che non sono vere, e noi faremo contro informazione.
Io non ho detto che l'Assessore non ha rassicurato, ho detto che ha rassicurato i cittadini dicendo cose che non corrispondono al vero, tant’è che ora voi vi apprestate a votare una mozione che chiede questioni di buon senso. Adesso si deve approvare una mozione così perché adesso stiamo mettendo mano alla revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti. Quando lo dobbiamo dire dove vogliamo mettere le discariche? Qui c’è scritto, Presidente Serfilippi, in aree già compromesse, senza compromettere aree agricole, possibilmente più lontano possibile dai centri abitati, per voi non va bene? Me ne dispiaccio, quando ci sarà il Piano regionale presenterò un emendamento, però quando andate alle Assemblee pubbliche state attenti a quello che dite perché quello che è stato detto in Aula è registrato, sarà verbalizzato, quindi di queste cose andrete a rendere conto ai cittadini, proprio di queste cose.
Poi permettetemi, ad inizio legislatura ho presentato una mozione che chiedeva che le Ata inadempimenti fossero commissariate come ultima ipotesi, non come prima, chiedeva che si facesse pressione sulle Ata perché approvassero i Piani d’Ambito, vi ricordate cosa è successo? Lo stesso teatrino! Avete bocciato quella mozione, salvo a distanza di pochi giorni, non mesi, vedere i post del Consigliere Serfilippi che diceva: “Le Ata inadempienti devono essere commissariate!”, articoloni dell’Assessore Aguzzi che dicevano: “Se l’Ata non approva il Piano d’Ambito va commissariata”, allora siete non solo ipocriti, ma anche ridicoli, quindi, se questo è il clima che volete in quest’Aula per me non c'è problema.
Io sono convinta che questa sia una proposta di buon senso, non è strumentale, era per fare, speravo, un bel confronto, non viziato da posizionamenti politici che sinceramente su questi temi fanno ridere.
Soprattutto vi prego di venire in Aula almeno dopo aver letto gli atti, almeno leggete cosa andate ad approvare, non lo sapete neanche, votate contro, va bene, per carità, poi fate il post per dire le stesse cose che chiedo qui e lo fate come se fosse una vostra proposta. Lo diremo che invece la proposta era della Consigliera Ruggeri del Movimento 5 Stelle, proposta respinta.,
Ultima cosa, dove vogliamo fare il termovalorizzatore? Ecco, quello cerchiamo di non farlo assolutamente, visto che anche l'Assessore a domanda precisa in Aula ha risposto che le Marche ad oggi non hanno questa esigenza. Quindi, dando per scontato che l'Assessore parli per cognizione di causa, direi che dal nostro dizionario politico dovremo espungere la parola termovalorizzatore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Purtroppo è stato talmente fulmineo dal punto di vista del tempo che non ci ha lasciato lo spazio, ma va bene lo stesso.
Intervengo in dissenso tecnico, ma sostanzialmente condivido moltissime delle ragioni che ha individuato la Consigliera Casini per votare contro.
Assessore, lei è una persona che ha garbo ed io ho stima di lei, però francamente dal suo intervento si ha davvero l'idea dell'approssimazione, le spiego per quale ragione.
Lei stamattina ci riferisce che ieri o oggi ha parlato con i Sindaci, pochi giorni fa ha parlato con altri Sindaci, come se rincorresse gli atti presentati in questo caso dalla Consigliera Ruggeri, che è un po' quello che viene imputato anche agli altri Consiglieri.
Ricordo bene, come ha riferito la Consigliera Ruggeri, quel suo intervento durissimo in Consiglio regionale due anni e mezzo fa, nel quale con determinazione e anche con coraggio disse: “Noi saremo inflessibili, saremo assolutamente attenti al rispetto di quelli che sono i tempi”. Siamo a due anni e mezzo dal vostro insediamento, ad oggi non c'è stata una discussione su un tema centrale.
Consigliere Serfilippi, lo dico a lei perché è un giovane politico, non è che diventando politicanti come molti di noi, purtroppo, si conquistano i consensi, lei dovrebbe a mio modesto parere, accetti questo consiglio, avere il coraggio di dire e di costringere chi ha responsabilità politiche a trattare il tema dei rifiuti, del ciclo e di tutto ciò che contempla il sistema dei rifiuti stessi.
Una approssimazione, ora stamattina l’Assessore ci dice: “Lo faremo a breve”, ce lo conferma il Consigliere Serfilippi, vedremo quando discuteremo questo argomento.
Il tema è la deresponsabilizzazione, Consigliere Assenti, non c'è un tema di bilancio nelle Ata perché le Ata non hanno bilanci, sono i gestori non le Ata che hanno problemi di bilancio, le Ata fanno indirizzo politico, non hanno problemi di bilancio, sono i gestori che hanno temi riguardanti la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Quindi, è una giustificazione che francamente non tiene.
Io speravo questo, è un tema che credo debba coinvolgerci tutti perché su come smaltire, su quali sono i nuovi orizzonti, penso che siamo tutti misurati, anche laicamente senza pregiudizi.
Francamente mi sarei aspettato che la maggioranza chiedesse alla Consigliera Ruggeri, che presumo non avrebbe accolto, di andare verso una soluzione condivisa, che dalla parte dispositiva fosse espunto quel passaggio che si riferisce all'aumento delle distanze, solamente facendo restare nella parte dispositiva l'impegno a portare in Consiglio regionale quanto prima, immediatamente, come peraltro ci racconta l'Assessore, la discussione su questo tema.
Saremo usciti come Consiglio regionale con un impegno puntuale a discutere, diciamo a breve, di un argomento che ci coinvolge, nel quale ci saremo tutti misurati e avremmo espresso le nostre indicazioni, ritengo, a favore dei cittadini.
Su Macerata, Assessore, siamo in ritardo di due, tre anni, quindi l’affidabilità di chi guida purtroppo è quella che è, però, diciamo, che la speranza è l'ultima a morire.
Penso che, ripeto, se ancora c’è uno spazio, ma mi pare di no, per un impegno comune su questa mozione, espungendo, ribadisco, il tema di merito della distanza, perché significherebbe anticipare una discussione più ampia che riguarderebbe diversi profili, oggi il Consiglio regionale uscirebbe con una intensa corale, che di fronte ai cittadini intende assumersi la responsabilità di parlare subito e approfonditamente di quello che è il sistema complessivo dei rifiuti, ma soprattutto, Consigliere Assenti, degli indirizzi, cioè delle Ata, rispetto alle quali poi vanno individuate tutte le altre problematiche.
Come si dice la speranza è l’ultima a morire e la lancio lì per tutti i colleghi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Non sono solito, però devo intervenire per fatto personale, visto che sono stato definito, dal Consigliere Carancini, ipocrita politicamente, ridicolo e politicante, penso che ci siano tutti i presupposti …

(interventi fuori microfono)

Luca SERFILIPPI. Respingo le accuse al mittente perché definire in questa Aula politicante una persona non è bellissimo, non è un gran costume da parte vostra che comunque, non direttamente, avete amministrato questa regione per trent'anni, parlo naturalmente del Partito Democratico. Se adesso noi siamo diventati i peggiori del mondo, direi di darci almeno il tempo di fare quello che dobbiamo fare.
Ho detto che come Presidente l'argomento verrà in Commissione e a lei Consigliera Ruggeri …

PRESIDENTE. Scusate, il fatto personale deve essere ovviamente un fatto personale, quindi parliamo del fatto personale.

Luca SERFILIPPI. Allora, siccome non ho voglia di alimentare il dibattito, rinuncio al fatto personale, però mi permetta di dire alla Consigliera Ruggeri, siccome afferma che non ho letto il documento, di andare a dire ai cittadini di Monteschiantello e di San Costanzo che voi volete l’ampliamento della discarica e dite ai cittadini …

(interventi fuori microfono)

Luca SERFILIPPI. Compresa quella di Bellocchio.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Vorrei dire al Consigliere Serfilippi che Marta Ruggeri queste cose le ha sempre scritte nero su bianco, Ho fatto 147 pagine di programma elettorale dove c’è scritto esattamente che siamo contrari, come Movimento ed anche personalmente, all’ampliamento delle discariche. E’ il centrodestra che non ha mai appoggiato le nostre mozioni in Aula e ci sono tutti i verbali con i voti a dimostrarlo, oltre al mio programma, perché a differenza vostra, che avete scritto 10 punti campati per aria, io ho disegnato un’idea di città e se la può anche andare a rileggere.
Non dica fesserie perché queste sono inesattezze che non le permetto in quest’Aula, quindi a Monteschiantello ci vado sì a parlare perché loro sanno perfettamente qual è la nostra posizione, che è contraria all’ampliamento della discarica, a differenza vostra. Voglio vedere, adesso che avete permesso che fossero riempite tutte le discariche provinciali, dove li andate a mettere i rifiuti. A Monteschiantello, sarà con il suo voto, non con il mio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Solo per dire, siccome ha attribuito alla parola “politicante” il fatto personale, mi lasci dire che il Consigliere Serfilippi che non ha ascoltato, addirittura ho fatto autocritica, però alla luce di quello che dice in realtà si dimostra un politicante. Questa è la realtà, perché quando fa un attacco di questo tipo …, e lei due anni fa ha detto che ci sarebbe stato immediatamente un atteggiamento diretto, forte, determinato dentro una politica di responsabilità, siamo a due anni mezzi, non a due giorni e mezzo e neanche a due mesi e mezzo, quindi da questo punto di vista, questo modo …
Ho già detto che molto spesso siamo complessivamente politicanti in quanto non siamo coerenti con quello che diciamo, per questo vanno a votare il 30% delle persone o il 40%, perché ne hanno le scatole piene, questa è la realtà.
Allora, in un atteggiamento serio da questo punto di vista, non dovrebbe, come ha fatto lei, non gliel’ho neanche rimproverato, nel suo intervento fare un'affermazione secondo cui alcuni operatori andavano al settimo piano, a fare che cosa? La sfido a dire cosa andavano a fare, insinuando che qualcuno andasse a fare cose irregolari. Siccome lo ha dichiarato, non è serio o dice cosa andavano a fare di illegale e di illecito oppure sta zitto. Questo è un modo insinuante, ecco perché ho fatto riferimento al politicante, caro Consigliere Serfilippi, non c'era evidentemente nei suoi confronti …, politicante non è un fatto personale.
Oltretutto ribadisco che lo abbiamo detto su noi, quindi quello che resta è che sono passati due anni e mezzo e sostanzialmente siete rimasti fermi, tutto qua.

PRESIDENTE. Mozione n. 294. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14,45