Resoconto della seduta n.105 del 29/01/2013
Commemorazione Giornata della Memoria

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi Consiglieri, come si evince dall'ordine del giorno che vi è stato inviato, la nostra seduta non si apre con l'immediata trattazione dell'ordine del giorno ma, come Ufficio di Presidenza, credendo di interpretare anche il sentimento dell'intera Assemblea legislativa, abbiamo voluto inserire uno spazio di commemorazione, di ricordo, della giornata della memoria che, come tutti sapete, è il 27 gennaio.
Questo è il primo di Consiglio immediatamente successivo a questa data, questa data è diventata un simbolo, è la data dell'abbattimento del cancello del campo di sterminio ad Auschwitz che ha aperto, ha squarciato un velo su una vicenda tremenda, terrificante, sull'uccisione, sullo sterminio di milioni di persone, di milioni di ebrei.
Lo abbiamo messo per iscritto anche sul manifesto che ricorda questa data, che abbiamo voluto come Assemblea legislativa delle Marche, questa data simbolo, questa data del 27 gennaio, non può essere qualche cosa che accade una volta all'anno e, una volta all'anno, si ha memoria di una pagina così buia e tragica della storia.
Io credo che l'impegno di tutti noi e, quando dico tutti noi, intendo tutti noi rappresentanti di una istituzione che rappresenta, al di la delle appartenenze, l'intera comunità marchigiana, nella sua unità, e il nostro compito, per quanto possibile, è sempre quello di ricordare pagine buie, sconvolgenti della nostra storia, non come un esercizio rituale o retorico, ma perché fermamente convinti, assolutamente convinti del fatto che siano stati momenti in cui l'uomo ha perso le sue caratteristiche, ciò che distingue l'uomo da qualsiasi altro essere vivente, l'uso della ragione, della razionalità.
Ci sono stati momenti della storia dell'umanità in cui gli uomini hanno perso qualsiasi aggancio con questo elemento fondamentale che è la razionalità, il sentimento e questo non può essere sottaciuto, deve essere ricordato, perché sono assolutamente convinto che pagine molto tristi della storia dell'umanità, più vicine a noi di quanto non siamo talvolta disposti a credere, perché in fondo 50, 60, 70 anni sono un percorso breve, non le possiamo relegare ad un fatto del passato, alla storia, perché il pericolo, il rischio di scrivere ancora pagine buie, è presente in questa nostra società, in questo nostro mondo contemporaneo.
Ci sono conflitti mentre noi siamo qui. In molte parti del mondo c'è la negazione di libertà individuali e collettive, in questo momento, in molte parti del mondo c'è il calpestare i diritti di molti, in questo momento, in molte parti del mondo c'è di più, c'è che scriviamo una pagina buia e triste della nostra storia quando nella nostra società, anche nella nostra, quella nella quale conviviamo tutti i giorni, calpestiamo il diritto di un altro, nel momento in cui siamo insensibili al grido di dolore di soggetti che soffrono, nel momento in cui avvertiamo intolleranze, nel momento in cui accertiamo discriminazioni, nel momento in cui i più deboli soccombono, nel momento in cui le regole sembrano determinate e le scelte non sono quelle del rispetto della persona ma quelle della violazione della persona e, ripeto, soprattutto dei soggetti più deboli, più disarmati.
Per quanto possiamo considerare lontano un evento come quello della shoah, dello sterminio degli ebrei, delle dittature atroci, queste ricorrenze devono essere considerate un momento per ricordare una storia, per esprimere gratitudine a quanti di provenienze diverse, di culture diverse, di fedi politiche diverse, si sono impegnati per contrastare quei fenomeni e per vincerli. Ma non c'è solo questo, c'è la necessità di lavorare, soprattutto nelle famiglie, nelle scuole, nelle istituzioni, perché la cultura della democrazia, del rispetto delle libertà, la cultura della tolleranza, della non violenza, sia l'impasto del nostro vivere quotidiano e se c'è una negazione di questi valori, non solo nelle grandi cosi, non solo nei grandi eventi ma anche nelle piccole cose, nei piccoli soprusi quotidiani, nelle piccole intolleranze quotidiane, nelle piccole o grandi disattenzioni quotidiane, allora credo, se non vogliamo riportare tutto in questa società, così presa dal quotidiano, dal presente, e che ha una così scarsa capacità di guardare al futuro, che non va quasi mai al di la del quotidiano, che l'operazione che dobbiamo fare è proprio quella di riacquisire la memoria.
Viviamo in una società che vive la fretta del presente, siamo tutti talmente di corsa che rischiamo di essere smemorati e superficiali. Viviamo un presente affannoso e il combinato disposto della vita di un presente in affanno, sempre di corsa, con la scarsa capacità di guardare al futuro, non in una prospettiva non ci dà la possibilità di tracciare traiettorie che vanno al di là del quotidiano. Questo è alla base, a mio avviso, di grandi distorsioni della cultura del nostro tempo, cioè quello di non mettere più al centro la persona ed il rispetto della persona. E' una caratteristica, ci accomuna tutti, non ci sono nè ideologie, nè appartenenze politiche. La fretta del vivere quotidiano e l'incapacità di guardare al futuro, in una logica che non è l'immediato futuro, e cioè il domani, disorienta culturalmente intere comunità.
Ecco allora che giornate come questa che ricordiamo, vanno anche al di là perché ci danno la possibilità di un approfondimento e, soprattutto, di acquisire la convinzione che la cultura, con la “C” maiuscola, nella accezione più alta del termine, sia l'elemento sul quale lavorare per costruire le condizioni affinché non si debbano più ripetere pagine buie, tristi, drammatiche come quelle che le nostre comunità hanno vissuto ma soprattutto per guardare al futuro.
Per costruire davvero generazioni di uomini e di donne che sappiano, al di là di tutto, che il rispetto della persona e dei valori, che caratterizzano tutti, deve essere ciò che imposta una prospettiva di benessere, di crescita, per una comunità migliore.
Per quanto è cresciuta la condizione economica di questi nostri paesi, per quanto è cresciuto il grado di scolarizzazione, per quanti strumenti abbiamo a disposizione anche per acquisire maggiori conoscenze, non possiamo non dire che viviamo un declino culturale che è estremamente pericoloso, rispetto, soprattutto, all'imperativo che ognuno di noi dovrebbe avere che è quello della centralità e del rispetto della persona che deve, come dire, caratterizzare tutti, chi ha una convinzione religiosa e chi non ce l'ha.
La persona deve essere al centro dell'attenzione e questo va detto, soprattutto per le istituzioni.
Interpretando il sentimento dell'intera Assemblea legislativa, abbiamo voluto avere, non soltanto per dare il significato di una testimonianza, e lo ringraziamo di avere accolto il nostro invito, la presenza di Bruno Coen. E' qui vicino a me, ho avuto modo di conoscerlo all'inizio del mio mandato, abbiamo creato un'occasione di confronto ed ho chiesto a Bruno Coen, che è il Presidente della Comunità ebraica di Ancona, di intrattenerci per qualche minuto con le sue considerazioni. Coen non è solo il rappresentante della Comunità ebraica di Ancona, è un uomo che non ha appreso quello che è accaduto da un racconto o da qualche pagina di storia, sia pur giovanissimo, lo ha vissuto, basta solo un dato, 17 suoi familiari, parenti in modo diverso, hanno perso la vita in diversi campi di sterminio, capite, quindi, che non è la rappresentazione di una valutazione sul periodo ma la testimonianza di chi ha vissuto sulla propria pelle questa pagina.
Lo ringrazio di nuovo anche a nome dell'intera Assemblea per aver accolto il nostro invito e gli passerei subito la parola.

Bruno COEN. Grazie per le bellissime parole che ha pronunciato, ringrazio l'Assemblea legislativa e l'amico Solazzi posso chiamarlo amico, penso, perché come diceva, abbiamo avuto modo di conoscerci un paio di anni fa all'inizio del suo mandato.
Il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli del lager di Auschwitz, le immagini che apparivano agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo sono nella nostra memoria. Ad Auschwitz come, purtroppo, negli innumerevoli campi di sterminio creati dalla Germania nazista, furono commessi crimini di incredibile efferatezza.
Ricordare la shoah, le leggi razziali, le persecuzioni di cittadini ebrei italiani che hanno subìto la deportazione nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e che a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Così recita la legge dello Stato n. 211 dell'anno 2000, che ha istituito il 27 gennaio la giornata della memoria. Sono dovuti passare 55 lunghi anni e potrebbe sembrare che per ricordare una delle pagine più tragiche, che abbia mai sofferto l'umanità, fosse stato necessario emanare una legge dello Stato, ma per molti di noi ebrei, che abbiamo vissuto in prima persona le amare vicissitudini di quegli anni oscuri quella legge così fredda ma puntuale è risultata di grande valenza.
Per troppi anni ci eravamo chiusi a riccio nei nostri amari ricordi, nel ricordo dei nostri parenti ed amici massacrati nei lager nazisti. Nel ricordo di chi si è salvato dalle deportazioni, come la mia famiglia in Ancona grazie al coraggio di tanti che, se pur consapevoli del rischio che correvano, non hanno esitato a proteggerci e nasconderci nei luoghi più reconditi. Abbiamo subìto e salvato le nostre vite, abbiamo dovuto subìre giorno dopo giorno le restrizioni della nostra libertà, le inique leggi fasciste, dal 1938, ci hanno privato della nostra personalità e soprattutto della nostra dignità di uomini.
Da un giorno all'altro non eravamo più cittadini italiani, anzi, eravamo considerati nemici da combattere, emarginati, privati del sacrosanto diritto di vivere la nostra gioventù, allontanati dalla maggior parte delle persone, siamo stati espulsi da tutte le scuole del Regno, dico del Regno perché quella volta ancora c'era il Regno di Italia.
Noi in Ancona a questo proposito ci siamo organizzati e sapete chi ha organizzato le scuole ebraiche? Tutti i professori e tutti gli studenti sono stati espulsi in quell'anno, nel 1938, questa espulsione è stata la prima legge dello Stato fascista. Professori ce ne erano tanti quella volta Ancona, la città contava circa 500 ebrei e di questi una buona parte erano insegnanti delle varie scuole, espulsi sono riusciti ad organizzare le scuole ebraiche. Indovinate da chi? Addirittura da Raul Toaff; Toaff è l'attuale ultracentenario rabbino emerito di Roma, non so se lo sapete, ha cominciato la sua carriera rabbinica proprio qui in Ancona e la moglie era insegnante di letteratura italiana ed è riuscito insieme a lei ad organizzare questa scuola ebraica, vi dico è stata una cosa io me lo ricordo come fosse … nella mia memoria ce l'ho proprio impressa, Ancona voi la conoscete tutti, i vari quartieri di Ancona, pensate che noi dovevamo andare a lezione di matematica in Corso Amendola, piuttosto che a lezione di scienze alle Grazie dal famoso Professor Beer, che dopo è stato anche candidato al premio oscar per i suoi scritti. E' stato un calvario, io sono stato espulso quando frequentavo la quinta elementare, sarei dovuto passare in prima media, prima media che, appunto, ho fatto in queste scuole ebraiche, peregrinando da un quartiere all'altro per prendere lezioni di vario tipo.
Nella mia classe eravamo in tre, potete immaginare che tipo di lezioni avevamo, interrogazioni giornaliere, dovevamo veramente studiare a fondo le materie anche perché alla fine dell'anno dovevamo fare gli esami da privatisti e pensate che noi, poveri ebrei, diciamo poveri fra parentesi, dovevamo presentarci di fronte alla Commissione ed il 90% delle volte trovavamo gente in divisa fascista. Immaginate con che paura, con che ansia, noi dovevamo presentarci di fronte a queste Commissioni, eppure eravamo talmente ben preparati perché, ripeto tutti i giorni erano interrogazioni, uno stimolo a studiare continuamente, che superavamo brillantemente questi esami che avevamo alla fine dell'anno.
Questo per dirvi che quando vengono le scuole, ne son venute tante, pensate che a visitare la Sinagoga, l'anno scorso sono venuti circa 3.000 ragazzi di Ancona e di tutta la provincia, persino da Ascoli Piceno e da Fermo, io racconto a questi ragazzi, specialmente quando vengono i ragazzi delle scuole medie, e raccomando sempre di studiare bene come abbiamo studiato noi, noi purtroppo forzatamente, perché la base delle scuole medie c'è stata molto utile poi per proseguire i nostri studi. Io ho fatto ragioneria e con la base solida delle scuole medie non ho avuto alcuna difficoltà a superare tutti i cinque anni.
Questo per raccontarvi un fatto, purtroppo, che abbiamo dovuto subìre.
Nei famigerati lager si consumava il genocidio, i 6 milioni di … non solo, ma anche centinaia di migliaia di zingari, di omosessuali, di handicappati, di testimoni di Jeova. La nostra salvezza nelle Marche è dovuta ad un bombardamento alleato che nel 1943 colpì l'ufficio anagrafe del Comune di Ancona, non so se sapete questo aneddoto, distruggendo l'archivio e gli indirizzi di tutti gli ebrei anconetani. Bomba che io chiamo benedetta che ha permesso a tutti noi di metterci in salvo nelle campagne, con la compiacente ospitalità dei contadini e delle parrocchie. La mia famiglia deve la salvezza ad un parroco di Rustico, una piccola frazione di Polverigi, che non solo riuscì a falsificare la nostra carta di identità, trasformando il nome Coen, che è notoriamente un cognome ebraico, in Conti, noi non ci chiamavamo più Coen bensì Conti, ma ci avvertiva ogni qual volta veniva a conoscenza di un probabile rastrellamento fascista. Se questo sacerdote fosse stato tuttora in vita l'avrei senz'altro proposto quale Giusto tra le nazioni, per tante notti nascosti …
E' impossibile spiegare come sia stato possibile che tutto ciò sia avvenuto, nella mia immaginazione, da sempre, ho una visione di un tavolo rotondo con tutti i gerarchi nazisti che, all'unanimità, condotti da Adolf Hitler, decidono solo per il fatto di non appartenere ad una fantomatica razza ariana, alta, bionda, con gli occhi azzurri, che decine di milioni di innocenti fossero massacrati ed eliminati, perché non degni di vivere essendo di razza inferiore.
Ma la storia tremenda di quegli anni non ha insegnato nulla all'umanità, continuano in tutto il mondo i genocidi, le sopraffazioni, le intolleranze religiose, purtroppo, con grande mio sconforto mi accorgo che il dialogo, santa parola, è sempre più disattesa.
Il dialogo vero, non solo proclamato ma praticato, non è più di moda, ma ci rendiamo conto che talvolta senza neanche accorgercene si è tutti contro tutti. Non ci sono più fra le persone diversità di opinioni discutibili, si dimentica il rispetto per il prossimo, chiunque non la pensi come noi diventa un potenziale nemico anziché un interlocutore con cui discutere e dialogare.
Le nostre speranze di pace nel mondo, che potrebbe veramente essere il paradiso, vengono sempre più deluse, le violenze non accennano a diminuire, tutto il pianeta sembra essere impazzito e ogni giorno che passa è intriso dal sangue di migliaia di innocenti che muoiono spesso senza neanche sapere il perché.
E pensare che viviamo un periodo storico in cui ognuno di noi avrebbe bisogno dell'aiuto di tutti, ma non voglio desistere dal mio desiderio di dialogo collettivo perché sono convinto, nonostante tutto, che senza una pacifica e civile convivenza, nel rispetto reciproco di diverse opinioni e religioni, non ci sarà possibilità di rendere questo nostro mondo più vivibile ed in pace.
E' questa la speranza nella quale voglio ancora credere, affinché sei milioni di vittime innocenti della shoah e di tutte le persecuzioni del passato e del presente non siano morte invano.
Che il loro ricordo sia di benedizione. Shalom.
Propongo un minuto di silenzio in onore delle vittime di tutte le sopraffazioni del nazifascismo.
(L'Assemblea osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE. Grazie a Bruno Coen per il suo intervento, per la sua testimonianza e attraverso lui ringraziamo l'intera Comunità ebraica, non solo anconetana, ma marchigiana.
Come abbiamo previsto passo la parola alla Vicepresidente Paola Giorgi.

Paola GIORGI. Se questo è un uomo.
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici,
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per mezzo pane,
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome,
senza più forza di ricordare,
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
andando in casa stando per via,
coricandovi alzandovi,
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi. (Primo Levi)

PRESIDENTE. Grazie. Abbiamo ritenuto che la Consigliera Giorgi con la capacità che la contraddistingue, dovesse recitare una poesia davvero straordinaria, la ringrazio per averlo fatto.
Si conclude qui la parte dedicata a questa data, alla giornata della memoria, io ringrazio e saluto Bruno Coen.

Bruno COEN. Vi auguro buon proseguimento.


SEDUTA N. 105 DEL 29 GENNAIO 2013

La seduta inizia alle ore 10,55

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 105 del 29 gennaio 2013. Do per letto il processo verbale della seduta n. 104 del 22 gennaio 2013, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che
è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 284 in data 28 gennaio, ad iniziativa della Consigliera Ortenzi, concernente: “Modifiche alla legge regionale 3 dicembre 2012, n. 40 “Istituzione del Collegio dei Revisori dei conti della Regione Marche”, assegnata alla I Commissione in sede referente;
sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 444 del Consigliere Marinelli “Iniziative volte alla sicurezza e alla sopravvivenza dei bambini e dei lattanti”;
n. 445 del Consigliere Massi “Nuovo elettrodotto Fano-Teramo della società Terna: Comuni dell'entroterra maceratese – preoccupazione dei residenti per gli effetti sulla salute, sull'ambiente e sul turismo per la sottostazione ed il passaggio della linea dell'alta tensione con relativi tralicci. Iniziativa della Regione Marche per la individuazione di percorsi alternativi”.
Ha chiesto congedo la Consigliera Ortenzi.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Ieri ho presentato una mozione, la n. 445, riguardante il passaggio del nuovo elettrodotto Fano-Teramo della società Terna. C'è una preoccupazione notevole nei territori interessati da questo passaggio, la Regione tempo fa ha praticamente autorizzato quest'opera, sulla quale non discutiamo per l'utilità, ma sul tracciato bisogna assolutamente intervenire. Con questa mozione si chiede alla Regione di prendere in mano la trattativa, perché, potete capire, di fronte alla Società Terna non possono essere pochi Comuni o una o due Comunità montane ad avere una voce autorevole o almeno sufficiente.
Chiedo, se possibile, di trattare oggi questa mozione.

PRESIDENTE. Non posso fare altro che mettere in votazione la proposta del Consigliere Massi. La mozione n. 445 l'ho comunicata in apertura di seduta, quindi volendo la si può mettere al voto, la si può discutere se, naturalmente, l'Aula è d'accordo. Siccome non siamo tutti d'accordo metterei al voto la proposta del Consigliere Massi.
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Chiedo al Consigliere Massi se è disponibile a discuterla la prossima volta. Manca ancora la posizione della Giunta, l'argomento è delicato, io sinceramente lo conosco poco, come me molti miei Consiglieri.
Non si tratta di respingere una legittima richiesta del Consigliere Massi, su un tema molto delicato, chiedo che possa essere discussa nel prossimo Consiglio, ci aiuterà a capire meglio, aspettando dalla Giunta una posizione più chiara.

PRESIDENTE. Va bene Consigliere Massi? (...) D'accordo.

Proposta di atto amministrativo n. 49
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale per le politiche giovanili. Legge regionale 5 dicembre 2011, n. 24, articolo 4”
(Votazione)

Come d'accordo con i Presidenti dei Gruppi, passiamo direttamente al punto tre dell'ordine del giorno. Vorrei ricordare che le relazioni di maggioranza e di minoranza sulla proposta di atto amministrativo n. 49 sono state fatte, così come il dibattito. C'è stata la richiesta della verifica del numero legale nel momento in cui io mi apprestavo a mettere ai voti la proposta di atto amministrativo, quindi, è evidente che riprendiamo da lì. Prima di mettere in votazione la proposta di atto amministrativo ci sono due emendamenti, c'erano già l'altra volta, entrambi sono a firma del Consigliere Eusebi.

Emendamento n. 1 del Consigliere Eusebi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Illustro velocemente i due emendamenti perché, se condivisi, sono di semplice comprensione. Uno è per elevare dal 20% al 30% la quota di cofinanziamento. Per la prima volta, ed è una novità di questo piano, bene illustrato dalle due relatrici di maggioranza ed opposizione, sono previsti come cofinanziamento anche i beni in natura e il lavoro.
Questo nella visione del mio emendamento vuole essere uno strumento che dà la possibilità ai giovani, che hanno come unica risorsa la loro voglia di essere protagonisti, di poter presentare progetti, soprattutto, nel recupero urbano degradato. Penso ad alcuni gruppi di giovani, ad un gruppo scout o ad un centro sociale, che vogliono restaurare un edificio che magari il Comune o un privato ha messo a disposizione ma non hanno fondi, siccome è previsto il cofinanziamento, chiedo che tutto il 30%, per questo tipo di interventi, sia possibile darlo in natura, in lavoro, il lavoro dei genitori. Questo è il primo emendamento.
Il secondo emendamento propone la soppressione del punto 2.5.3 - pur capendo profondamente il motivo e la presenza di questo paragrafo, per esempio per quanto riguarda gli interventi sul lavoro, come quelli che sta studiando e sui quali sta lavorando l'Assessore Luchetti - che impedisce alle politiche giovanili, con i pochi fondi che ha, di intervenire a supporto, per esempio, di borse lavoro e quant'altro. Ne propongo, ripeto, pur capendo il motivo dell'inserimento di questo paragrafo, la soppressione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Giorgi.

Paola GIORGI. Solo per esprimere il parere della Commissione: favorevole su tutti e due gli emendamenti.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 2 del Consigliere Eusebi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 49, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 225
ad iniziativa della Giunta regionale
“Norme in materia ambientale e di tutela del paesaggio”

(nuova titolazione) “Norme in materia di rete ecologica delle Marche e di tutela del paesaggio e modifiche alla legge regionale 15 novembre 2010, n. 16 “Assestamento del Bilancio 2010”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 225 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Acacia Scarpetti.

Luca ACACIA SCARPETTI. Grazie Presidente. La Regione Marche è stata la prima in Italia a dotarsi di un regolamento per limitare l'impatto al paesaggio ed all'ambiente in genere, per quanto riguarda la normativa sugli impianti a pannelli solari. Sostanzialmente con questa legge si vuole estendere questa norma di tutela anche a tutti gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili.
E' un passo importante, è stata una materia molto dibattuta sul territorio, anche in questa Aula e, non come qualcuno vuole far credere, non c'è ritardo. Stiamo allargando queste norme di tutela anche agli impianti che producono energia da fonti rinnovabili.
E' una legge molto breve, che vuole sposare questa filosofia di tutela del paesaggio, grande risorsa per la regione, ed allo stesso modo amplia i vincoli di fattibilità di questi impianti anche ad una serie di zone, a forte tutela e vocazione ambientale, che sono rimaste scoperte.
Non tragga in inganno il parere contrario del CAL, che è stato sviscerato e ampiamente dibattuto dagli uffici, sulla bontà di questa norma.
La norma contiene delle misure, delle indicazioni tra l'altro già finanziate, già coperte, già previste dal PSR regionale in tema di ambienti agro-ambientale per la tutela della biodiversità.
E' un atto allineato alle più forti e più moderne linee di tutela che, finalmente, viene in Aula per una maggiore tutela del paesaggio ambientale della Regione Marche.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Binci.

Massimo BINCI. In Commissione abbiamo approvato all'unanimità questo testo, che in parte diminuisce gli impatti negativi sull'ambiente e sul paesaggio degli impianti fotovoltaici, con moduli collocati a terra, e mette delle prescrizioni a quelli che dovranno essere realizzati ma anche a quelli che sono stati già realizzati. E' un'ulteriore tutela del paesaggio ed essendo stata istituita successivamente, deve essere applicata anche alle situazioni precedenti. E' una norma che va a limitare quello che è l'impatto sul paesaggio anche dei primi impianti fotovoltaici, che sono stati un po' selvaggiamente distribuiti sul territorio marchigiano.
La seconda parte è l'istituzione della rete ecologica delle Marche, al fine di incentivare la salvaguardia della biodiversità, riducendo e, quindi, legando gli habitat naturali e semi naturali delle Marche, favorendo la funzionalità ecologica e la valorizzazione del paesaggio.
Tutto il lavoro fatto dagli uffici riguardo alla definizione, alla mappatura della rete ecologica marchigiana non è un altro vincolo ma è semplicemente la presa d'atto dei corridoi ecologici che gli animali selvatici utilizzano all'interno di quella che è la connotazione ed il territorio già esistente. Non è un ulteriore vincolo urbanistico, è uno strumento di valorizzazione, tutela e salvaguardia della fauna selvatica e della biodiversità nelle Marche, è uno strumento per la valorizzazione, anche turistica ed economica, del turismo, dell'agricoltura e del paesaggio della nostra regione, quindi, uno strumento importante.
Questa legge abbina due aspetti di tutela e valorizzazione del paesaggio che sono: l'applicazione ai campi fotovoltaici della riduzione dell'impatto con il paesaggio e la definizione della rete ecologica marchigiana, come strumento per la valorizzazione della biodiversità e della fauna selvatica nelle Marche.
Due interventi importanti che, come minoranza all'interno del Consiglio e rispetto all'amministrazione e come rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà, condivido pienamente.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente, Intervengo molto rapidamente sulla proposta di legge 225 per aggiungere una breve considerazione, per lo meno per quanto mi riguarda, agli interventi dei due relatori, su due significative intersecazioni che l'atto di legge pone alla nostra attenzione.
Il primo è la tematica, riprendendo l'ultimo spunto del Consigliere Binci, che in qualche modo questo atto pone come sollecitazione all'attività di una promozione turistica del nostro territorio, anche attraverso una rete ecologica adeguata alla proposta turistica, paesaggistica ed in generale del nostro territorio, perlomeno, nella parte fondamentale, quella che, appena uscita dalla costa, introduce nel vero panorama marchigiano, quello che attrae buona parte della nuova vocazione turistica mondiale o, comunque, internazionale, che si pone rispetto alle Marche.
Questo aspetto si deve connaturare, per un verso, con le esigenze organizzative della conservazione di questa rete e, quindi, delle risorse, e per un altro con i mezzi e gli strumenti, quindi, con i soggetti destinati a mantenere in piedi la rete ecologica che, appunto, con la legge approviamo o, comunque, confermiamo.
Credo che sia un passaggio determinante, in questo senso, la valorizzazione dei Comuni competenti per territorio, non solo per le verifiche ma anche per le attività inerenti l'attuazione completa della tematica dell'ambiente, del territorio e dell’agricoltura che la legge, nell'ambito della sua attuazione, deve completare con atti amministrativi veri e significativi, non solo dal punto di vista delle funzioni ma anche dal punto di vista delle risorse economiche.
L'altro punto che va a tutela della rete ecologica è il rapporto che c'è con l'agricoltura e, quindi, il divieto di utilizzare prodotti tossici e diserbanti, l'obbligo della piantumazione arborea nel perimetro degli impianti, l'obbligo di garantire l'accesso alla fauna e, in questo senso, anche la tematica dell'abbattimento e radicazione, come si dice più specificamente, dei cinghiali che costituiscono una minaccia, riguarda l'attuazione completa di questa rete.
Il rovescio della medaglia di questa situazione, che si deve intersecare con la proposta di legge, è un impegno più deciso, dal punto di vista legislativo ed anche amministrativo della Regione e degli altri enti, per superare il problema dell’eccessiva presenza degli ungolati.
Ultimo aspetto è la lettura di questa proposta di legge che va, in qualche modo, a dover essere rivista con la possibile approvazione, in tempi rapidi, della nuova legge urbanistica, perché se è vero che costituisce uno strumento ulteriore di attuazione, rispetto a quelli già esistenti: PPR, PRG o SIC è anche vero che ha avuto un parere contrario da parte del CAL. E' anche vero che la lettura adeguata a quello che è un piano di sviluppo concertato di riqualificazione del territorio, che la proposta di legge urbanistica depositata dalla Giunta sembra in qualche modo indirizzare, sta a significare che l'interpretazione autentica della rete ecologica delle Marche può rappresentare uno strumento molto avanzato per l'attuazione degli ecosistemi della regione da mettere a disposizione per una politica non solo del Governo del territorio ma anche della valorizzazione dei settori produttivi con la compatibilità ambientale.
Con queste due sollecitazioni una positiva e una di attenzione per un buco che riguarda gli ungolati, esprimo il mio parere favorevole all’approvazione della legge.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1
Emendamento 1/1 del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Io ho presentato su questa proposta di legge alcuni emendamenti migliorativi, in un'ottica di collaborazione. Ritengo questo atto positivo, anche se molto tardivo, non tardivo come ha detto il relatore di maggioranza, ma molto tardivo, comunque, lo ritengo positivo e in questa ottica di collaborazione presento alcuni emendamenti.
L’emendamento 1/1 ha questo obiettivo: rispetto alla dicitura, che vuole abrogare la dicitura precedente, si vuole essere un po' più chiari, perché le strutture pubbliche che dovrebbero avere la priorità, secondo chi parla, dovrebbero essere gli ospedali, le case di cura, le scuole, eccetera, poi, in secondo luogo prevedere interventi pubblici o finanziati dal settore pubblico di altre tipologie, quindi, l'obiettivo è quello che ho detto.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3
Emendamento 3/1 del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Anche questo emendamento è nell'ottica di collaborazione per migliorare questa legge che, comunque, è positiva.
Gli articoli 4 e 6, quelli inerenti la rete ecologica marchigiana e la sua applicazione tramite gli strumenti di … territoriale, nell'attuale formulazione, se non viene approvato il mio emendamento, non prevedono il finanziamento per le finalità istitutive della rete ecologica stessa. Questo è il limite degli articoli 4 e 6 nella formulazione della proposta di legge, quindi, questi due articoli, poiché non prevedono un finanziamento, sembrano destinati a rimanere carta straccia, inapplicabili.
Questo emendamento prevede in pratica il reperimento dei fondi necessari anche dalle sanzioni di cui all'articolo 3, è un modo per finanziare la rete economica, altrimenti rimane lettera morta, non ci sono i soldi!

PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5
Emendamento 5/1 del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. E' inutile che lo esponga, il capogruppo del PD ha già detto “rosso”, quindi, va bene. L’altra volta mi ha minacciato, questa volta dice rosso prima che parli, di bene in meglio compagno Ricci! Tanto per scherzare un po'.
Questo emendamento, e lo dico a beneficio del Consigliere Ricci & C., è finalizzato a definire tempi certi, che io indico in trecento giorni, che non sono neanche pochi, anziché tempi assolutamente indefiniti, previsti attualmente dall'articolo 5 comma 1. Questo perché in realtà gli uffici competenti della Regione Marche hanno già adottato uno schema di rete ecologica e per essa hanno già definito le criticità e gli obiettivi gestionali. Questi tempi sembrano attualmente sospettosamente lunghi e denotano una scarsa volontà di applicazione rispetto ai buoni principi, comunque, dettati da queste norme, quindi, dico di mettere un termine di trecento giorni. Questo è l'obiettivo.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6
Emendamento 6/1 del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. La motivazione è la medesima dell'emendamento precedente: dare un termine di tre mesi. Se non diamo un termine tutto è lasciato alla buona volontà. Articolo 6 punto 1, ridurre a tre mesi, un anno è troppo!

PRESIDENTE. Emendamento 6/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 6 bis/1, articolo aggiuntivo, del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Questo emendamento introduce l'articolo 6 bis e prevede una cosa assolutamente nuova, non prevista nelle Marche, la rete ecologica comunale, non solo quella regionale, ma comunale e possiamo imitare realtà …

PRESIDENTE. Collega, le chiedo una cortesia: siccome gli emendamenti sono tutti suoi ed introduttivi di un nuovo articolo, li illustri tutti di seguito così li votiamo senza bisogno di interrompere ogni volta.

Enzo MARANGONI. Guardi Presidente, è vero che riguardano il 6 bis, ma è solo un fatto formale, in realtà i contenuti sono completamente diversi, quindi, se lei è d'accordo preferirei motivarli uno per uno.
Allora questo introduce un istituto assolutamente nuovo per le Marche ma già applicato in altre Regioni d'Italia e cioè la rete ecologica comunale. Cosa significa? Significa, ad esempio, che molti Comuni, in particolare del nord, hanno già istituito la rete ecologica comunale, soprattutto, in Lombardia, in Veneto, ci sono molti Comuni, Pavia, Padova, Bagnolo e tanti altri. Già nel 2009 la Regione Lombardia ha istituito la rete ecologica regionale con indirizzi per la costituzione delle reti ecologiche comunali, addirittura, nella provincia di Roma c'è la rete ecologica provinciale, in Emilia Romagna esistono esempi di reti ecologiche intercomunali, per esempio Ferrara e Budrio, e anche in Veneto.
La finalità di questo emendamento è quella di dare dignità alle emergenze paesaggistiche e naturalistiche comunali prevedendo nel contempo opportuni interventi contributivi a favore di progetti o attività economiche compatibili.
E' un miglioramento della legge in termini anche comunali o almeno sovracomunali, intercomunali; questo è l'obiettivo.

PRESIDENTE. Emendamento 6 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 6 bis/2, articolo aggiuntivo, del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Questo emendamento introduce delle misure di salvaguardia. Se la Regione, con questa legge, definisce la REM così importante, ed io sono d'accordo che la REM è importante, rete ecologica marchigiana regionale, poi, non può lasciare una cornice vuota senza tutelare la REM, sin dal momento in cui si approva questa legge.
Con questo emendamento invito i Consiglieri a correre ai ripari ed a tutelare, con le opportune misure di salvaguardia, le aree all'interno della rete ecologica marchigiana. Questo è l'obiettivo dell'emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 6 bis/2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 6 bis/3, articolo aggiuntivo, del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. L’emendamento 6 bis/3 è finalizzato a dare alla REM pari valore giuridico rispetto ai piani urbanistici e territoriali già esistenti, se lo facciamo occorre anche tenerne conto all'atto della valutazione di progetti, di impianti, di industrie insalubri, eccetera. Occorre che le relative valutazioni di incidenza ambientale strategica, eccetera, ne tengano conto. Questo è l'obiettivo di questo emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 6 bis/3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 6 bis/4, articolo aggiuntivo, del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. L’emendamento 6 bis/4 prevede dei contributi regionali a valere sull'annualità 2014, parliamo dell'anno prossimo, perché se noi istituiamo un regime di tutele e di salvaguardie, e va benissimo farlo, occorre considerare anche le attività economiche che vi ricadono ed occorre prevedere anche un adeguato sostegno finanziario.
In questo emendamento ho tenuto conto, ovviamente, della crisi attuale economico-finanziaria, dei tempi di adeguamento e degli strumenti di pianificazione, quindi, invito l'Assemblea a prevedere un’apposita UPB nel bilancio regionale per l'annualità 2014, quando la REM entrerà a regime, entrerà in vigore.

PRESIDENTE. Emendamento 6 bis/4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 7 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 225, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 224
dei Consiglieri Marinelli, D'Anna, Natali, Comi
“Interventi regionali per il recupero, la restituzione e la donazione ai fini del riutilizzo di medicinali in corso di validità”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 224 dei Consiglieri Marinelli, D'Anna, Natali, Comi. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Comi.

Francesco COMI. La presente proposta di legge è, come è stato già fatto notare del Presidente citandola, ad iniziativa di più Consiglieri regionali, di maggioranza e di minoranza, ed ha avuto il voto favorevole della Commissione Sanità, nonchè della II Commissione, che nel merito della compatibilità economico finanziaria, ha espresso un parere condividendo anche la proposta di legge. Possiamo dire che sulla pdl, di cui tenterò brevissimamente di tracciare i contenuti, c'è una larghissima condivisione.
La proposta di legge si ispira ad un principio di solidarietà sociale ma anche di rigorosa, efficiente gestione delle risorse pubbliche, con l'obiettivo del contenimento della spesa e di evitare il rischio di sperperi di risorse pubbliche.
La proposta serve a incentivare, attraverso qualunque iniziativa, anche di comunicazione, il riutilizzo e la ridistribuzione di farmaci non scaduti e inutilizzati. Garantendo al contempo tutte le necessarie garanzie di sicurezza per la salute dei cittadini, quindi, l'obiettivo della legge, che è anche coerente con la legge finanziaria del 2008, in particolare con l'articolo 2 della medesima legge, è finalizzato a recuperare e riutilizzare tutte le confezioni di medicinali in corso di validità, ancora integre e correttamente conservate.
Questo serve non solo per riutilizzare farmaci non scaduti ma anche, per esempio, ad aiutare il contenimento della spesa attraverso la riduzione dei costi relativi allo smaltimento dei farmaci inutilizzati che hanno procedure e costi specifici.
Sembra un caso limite, marginale, invece rappresenta un caso molto diffuso, diffusissimi sono i medicinali inutilizzati, sprecati. Vi faccio un esempio, quando un paziente si rivolge al proprio medico per chiedere il cambiamento di una terapia, perché quella che aveva si è dimostrata inadeguata e va variata, perché è mutata la diagnosi del paziente o ci sono effetti collaterali, in questi casi ci si rivolge al medico per il cambiamento di terapia, ci si rivolge al medico anche riferendo rispetto ai medicinali in dotazione presso il proprio domicilio e non più utilizzati.
Tutti questi medicinali vengono sprecati e considerato che nel futuro, nell'imminente attuale futuro, non in un prossimo futuro, con l'attuale assetto socio-demografico, che prevede un costante progressivo aumento dell'invecchiamento della popolazione, con una incidenza sempre maggiore dei tumori, con un aumento progressivo dei farmaci e delle terapie farmacologiche per la terapia, di tutte le patologie che riguardano i concittadini marchigiani, ci sarà un aumento significativo del costo dei farmaci. Nella spesa farmaceutica questa è una componente non di scarso ma di significativo rilievo.
Allora per contenere la spesa pubblica, per razionalizzare i costi, per dare un esempio di serietà e di rigore da parte del sistema sanitario, per tutti le confezioni di medicinali in corso di validità, ancora integre, correttamente conservate, noi vogliamo disciplinare il loro reimpiego, il loro riutilizzo. Ciò avverrà in particolare da parte della Giunta regionale, sentita l'Asur, con uno specifico regolamento che dovrà definire le modalità di recupero, di donazione, di riutilizzo dei medicinali, le caratteristiche della confezione dei medicinali, le condizioni e gli ambiti per il riutilizzo, le verifiche obbligatorie dopo la presa in carico, le modalità per la registrazione e per la custodia, eccetera. Con uno specifico regolamento, che la Giunta dovrà proporre, con il parere della Commissione, sentita l'Asur, andremo a disciplinare questa materia.
Credo che questa legge sia un esempio di buona amministrazione, di efficienza e credo che non sia da trascurare il fatto che sia nata dall'iniziativa dei Consiglieri della minoranza e della maggioranza e, quindi, abbia avuto il consenso di tutti.

PRESIDENTE. Non c'è il relatore di minoranza Consigliere Natali, se rientra, poi, lo sentiamo.
La discussione è aperta, ha la parola il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Certamente non sostituisco il relatore di minoranza Consigliere Natali anche lui firmatario insieme ai Consiglieri Comi, D'Anna ed al sottoscritto.
Il relatore di maggioranza, nonché Presidente della V Commissione, ha illustrato in maniera precisa questa proposta di legge, il significato.
Vorrei in maniera molto succinta, fare alcune considerazioni, soprattutto, lo spirito per cui sono stato invogliato a presentare questo atto. Intanto il mio ruolo di medico mi permette di capire che c'è un uso improprio del farmaco. Il farmaco viene utilizzato in maniera eccessiva, nelle nostre case, gli armadietti sono troppo pieni di medicine, c'è una spesa non indifferente perché determinati farmaci vengono utilizzati in parte e rimangono lì.
Questa possibilità di recupero si rivolge ai farmaci in corso di validità, a confezioni integre e ben conservate. Non può essere diversamente. C'è una educazione sanitaria carente, che si sta chiaramente consumando da anni e che in parte viene adesso recuperata con una maggiore attenzione che passa attraverso le scuole, i ragazzi, attraverso una educazione sanitaria sulla necessità di evitare uno sperpero che non ce lo possiamo più permettere.
Il significato di questa legge è quello cercare di far capire l'importanza di utilizzare il farmaco nella giusta maniera, non sprecarlo e, soprattutto, ridurre in questo modo le spese, in una fase in cui le risorse economiche cominciano a mancare.
In questo modo, recupero delle spese, significa anche ridurre le spese per lo smaltimento dei farmaci, che hanno un costo onerosissimo. In una situazione del genere ho pensato che con l'invecchiamento della persona e, quindi, con i farmaci sempre utilizzati in maniera forse anche eccessiva: con il cambio di terapie, con l'intolleranza a farmaci, con patologia tumorale che richiede l'ausilio di farmaci collaterali, c'è un proliferare dell'uso del farmaco e, quindi, c'è la necessità di recuperare quelli che sono integri, ben conservati e chiaramente validi.
Per questo è nata questa legge, che è stata sottoscritta dalla maggioranza e dalla minoranza, che ha trovato un iter anche abbastanza agevole in Commissione sanità, non poteva essere diversamente, perché, secondo me, facciamo un bel regalo alla nostra regione, risparmiamo sia perché utilizziamo i farmaci fino alla fine sia perché non spendiamo per lo smaltimento. Vedremo quando riusciremo a recuperare! Chiaro che adesso l'Asur, attraverso la Giunta, deve fare un regolamento, un regolamento che deve indicare i soggetti incaricati nel raccogliere questi farmaci, i punti di raccolta, una adeguata campagna informazione e verifiche sull'effettivo iter di quello che ho detto ma, soprattutto, verificare il risparmio. Questo è una risposta adeguata all'esigenza di un territorio, in cui vediamo che quotidianamente c'è sempre un gridare all'utilizzo improprio del farmaco ed alla spesa eccessiva, in questo modo mi auguro ci possa essere una controtendenza.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Soppresso.

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 224. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Relazione n. 18/13
della VI Commissione
“Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati - COM 2012 - 628 final del 26 ottobre 2012”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la Relazione n. 18/13 della VI Commissione. Ha la parola il relatore Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Grazie Presidente, come sempre prenderò poco tempo, visto che sono a vostra disposizione sia la risoluzione che la relazione su questo atto che come VI Commissione abbiamo preso in considerazione.
La proposta di direttiva, di cui ci occupiamo oggi, riguarda alcune modifiche alla disciplina europea in materia di impatto ambientale VIA, la direttiva 92 del 2011.
Ci siamo occupati principalmente di questa proposta di direttiva dopo la discussione che questo Consiglio ha affrontato relativamente alle mozioni riguardanti la realizzazione delle centrali a biogas. Abbiamo ritenuto fosse un tema molto attuale e con questo atto abbiamo voluto dimostrare l'attenzione dell'Assemblea legislativa al percorso di costruzione degli atti comunitari nella loro fase ascendente.
Questa proposta fa parte del percorso iniziato con la strategia Europa 20 e 20, in particolare, rispetto alla necessità di dare priorità alla crescita sostenibile. Ho detto prima il perché dell'interesse che, come Commissione, ci ha legato alla discussione di questa proposta di direttiva, soprattutto, tenendo presente che la discussione intorno alle centrali a biogas, è avvenuta in presenza di una legge nazionale, in procedura di infrazione da parte della stessa Comunità, e di una legge regionale impugnata dal Governo, sotto il doppio profilo, sia per la coerenza con le disposizioni comunitarie, sia in coerenza con le disposizioni nazionali.
La relazione e la risoluzione, che oggi presentiamo, sostengono i contenuti della nuova direttiva comunitaria ispirati a due principi: quello del legiferare meglio, quindi, la semplificazione e la uniformità delle norme su tutto il territorio dell'Unione e quello di affrontare le nuove sfide non più eludibili, come la biodiversità, i cambiamenti climatici, i rischi di calamità, la disponibilità delle risorse naturali, la salute ed il benessere dei cittadini. Tutti temi che abbiamo lungamente dibattuto, almeno in due Consigli regionali, a proposito sia del fotovoltaico che delle centrali a biogas.
Sinteticamente la Commissione propone di modificare quattro aspetti della vecchia legislazione, in vigore da circa 25 anni, sommariamente così descritti: si chiarisce la procedura di screening, attraverso la modifica dei criteri dell'allegato 3, che erano quei criteri che abbiamo preso in considerazione quando abbiamo ragionato sul fatto che, per autorizzare le centrali a biogas, non bastavano soltanto gli elementi dimensionali ma occorreva prendere in considerazione tutta un'altra serie di parametri che l'allegato stesso indicava. In questo senso l'indicazione comunitaria va parallelamente al nostro desiderio.
La seconda questione mira a procedimenti di VIA che vengano riconosciuti dagli screening per quei progetti che effettivamente hanno un impatto significativo sull'ambiente.
La terza questione, su cui si sofferma la nuova direttiva, è quella di dare contenuto all'ambito delle questioni da prendere in considerazione, il cosiddetto scoping, per quando si realizza la valutazione di incidenza e, soprattutto, quella di creare una sorta di sportello unico, in modo tale che tutte le procedure derivanti da questa direttiva, da altre direttive o da altre leggi nazionali, possono essere svolte, nello stesso momento, all'interno di un unico sportello che possa rilasciare le autorizzazioni.
Detto questo, come sempre ringrazio del lavoro i Commissari, il Vice Presidente, la struttura qualificata della Commissione e, anche in questo caso, come spesso accade, ringrazio per la collaborazione che abbiamo avuto i servizi competenti della Giunta.
A nome mio e della Commissione vi invito ad un voto unanime su questa proposta di risoluzione.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Grazie Consigliere Cardogna, metto in votazione la proposta risoluzione n. 70/13. Dichiaro aperta la votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Nomine

Elezione di tre Consiglieri regionali Revisori del conto dell'Assemblea legislativa regionale
(articolo 12 del R.I.) - voto limitato a uno.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di tre Consiglieri regionali Revisori del conto dell'Assemblea legislativa regionale.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Romagnoli effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione.

Votanti n. 33
Schede bianche n. 1,
Schede nulle n. 0,
Schede valide n. 32.

Hanno ricevuto voti:
Ricci n. 11,
Zinni n. 7,
Latini n. 7,
Carloni n. 7,

PRESIDENTE. Il Consigliere Ricci ha conseguito 11 voti e, quindi, di diritto viene nominato Sindaco revisore, gli altri tre vanno al ballottaggio, passeranno i primi due che otterranno il maggior numero di voti, in caso di ulteriore parità passeranno i più anziani.
Risulta eletto, perché ha conseguito 11 voti, il Consigliere Ricci, adesso, c'è il ballottaggio fra coloro che hanno avuto un uguale numero di voti: Zinni, Latini e Carloni, passano i due che avranno il maggior numero di voti.
Si può esprimere una sola preferenza.

(Il Consigliere segretario Romagnoli effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione.

Votanti n. 31,
Schede bianche n. 2,
Schede nulle n. 0,
Schede valide n. 29.

Hanno ricevuto voti:
Zinni 4,
Carloni 9,
Latini 16.

Proclamo eletti Revisori del conto dell'Assemblea legislativa regionale i Consiglieri Mirco Ricci, Dino Latini, Mirco Carloni.

Elezione di tre Consiglieri regionali nella Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa regionale
(articolo 13 del R.I.) - voto limitato a uno.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di tre Consiglieri regionali nella Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa regionale.
I Consiglieri uscenti sono Busilacchi, Malaspina, Zinni.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Romagnoli effettua la chiamata)

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione.

Votanti n. 29,
Schede bianche n. 1,
Schede nulle n. 0,
Schede valide n. 28.

Hanno ricevuto voti:
Busilacchi 10,
Zinni 9,
Malaspina 8,
Perazzoli 1.

Proclamo eletti nella Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa regionale i Consiglieri Gianluca Busilacchi, Giovanni Zinni, Maura Malaspina.


La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 12,20.