Resoconto della seduta n.106 del 27/03/2023
SEDUTA N. 106 DEL 27 MARZO 2023
La seduta inizia alle ore 11,25
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 106 del 27 marzo 2023. Comunico che il processo verbale della seduta n. 105 del 21 marzo 2023 sarà distribuito insieme a quello odierno ed entrambi saranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea legislativa regionale nella prossima seduta assembleare. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dell’articolo 53 del Regolamento interno, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni a loro distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Prima di iniziare, sottopongo alla vostra attenzione l’iscrizione, al punto 2 bis, della proposta di legge n. 172 (scadenza per la presentazione degli emendamenti alle ore 12:00). Chiedo se ci sono interventi contrari a questa proposta, che è stata anche discussa nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi sia martedì scorso che questa mattina.
Iscrizione della proposta di legge n. 172. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
Interrogazione n. 710
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo
“Fabbisogno e domanda reale di posti nelle strutture residenziali e semiresidenziali socio-sanitarie per adulti con disabilità e con patologie connesse alla salute mentale nella provincia di Pesaro e Urbino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 710 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione, che pone tutta una serie di acquisizioni di dati, è molto articolata e peraltro molto complessa, quindi ha richiesto un lunghissimo lavoro da parte dei funzionari chiamati ad esprimere questi dati. Anche nella formulazione della stessa interrogazione non si riesce ad evincere il petitum di alcune questioni. Mi limiterò a dare lettura di alcuni punti, tenendo conto del fatto che queste interrogazioni così generali e generiche creano dei problemi per l'acquisizione dei dati.
Ciò detto, la domanda: per quanti giovani diventati maggiorenni è stata valutata la necessità di inserimento in tali strutture? La risposta è che c'è stato un solo caso nel triennio con passaggio da struttura convenzionata per minori al Servizio sanitario regionale a gestione diretta.
“Quante domande sono state presentate, quanti giovani sono stati accolti e quanti invece sono in lista di attesa?” La risposta è che, ad eccezione del caso sopra menzionato, il passaggio dalla neuropsichiatria infantile alla salute mentale adulti non ha reso necessari insediamenti, strutture residenziali o semiresidenziali, bensì si è attuato un percorso di presa in carico territoriale.
Per quanto riguarda la disabilità, il passaggio dalla presa in carico da UMEE ad UMEA non ha evidenziato situazioni dimensionali di doppia diagnosi con la salute mentale, doppia diagnosi che avrebbe potuto richiedere inserimenti in struttura psichiatrica a compimento della maggiore età.
Alla domanda: “Quanti adulti in base all'evoluzione dei bisogni assistenziali della situazione familiare sono stati inseriti nella medesima struttura e quanti hanno presentato domanda ma sono in attesa di entrare per carenza di posti disponibili?” La risposta è che non vi sono stati utenti in lista d'attesa per quanto riguarda le strutture residenziali nel triennio in analisi, il numero degli inserimenti e dimissioni per anno non evidenzia differenze significative tra il biennio pandemico 2020, 2221 e il 2022.
Alla domanda: “Per quanti giovani diventati maggiorenni è stata valutata la necessità di inserimento in tale struttura?” La risposta è che nel 2022 il numero dei progetti semiresidenziali, con l'acronimo di XR, varati dalle equipe UMEA e UMEE della provincia di Pesaro e Urbino, hanno rappresentato il 48% delle richieste.
In ordine alla domanda: “Quanti adulti che, in base all'evoluzione dei bisogni assistenziali della situazione familiare, sono stati inseriti nella medesima struttura e quanti hanno presentato domanda, ma sono in attesa di entrare per carenza di posti disponibili?” La risposta è che nel biennio 2020-2021, periodo pandemico, le presenze nelle strutture semiresidenziali sono state fortemente ridotte, al 10 marzo 2022 erano presenti posti disponibili negli XR semiresidenziali, in particolare, segnatamente nel distretto di Pesaro 7 posti a fronte di 8 utenti in attesa, nel distretto di Fano 29 posti a fronte di 4 utenti in attesa, nel distretto di Urbino 9 posti a fronte di 3 utenti in attesa.
Conclusivamente pregherei il Consigliere Biancani, che è sempre molto attento e sensibile su questi temi, di formulare le interrogazioni in termini più precisi perché gli uffici hanno segnalato la difficoltà di dare una risposta omogenea ai quesiti posti, che anche io riscontro nel sintetizzare una risposta che possa essere congruente con le esigenze di informazione che il Vicepresidente Biancani ha esplicitato con l'interrogazione in argomento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro, nel senso che l’interrogazione aveva l'obiettivo di capire, siccome si tratta di servizi socio-sanitari e di prestazioni che rientrano nei livelli essenziali di assistenza giovani che avevano lasciato la scuola e che avevano la necessità di entrare all'interno di strutture residenziali e semiresidenziali, quanti non riuscivano a trovare il posto. Anche perché mi risulta che nella provincia di Pesaro e Urbino, in particolar modo a Pesaro, sono diversi giovani, diventati adulti, che non hanno la possibilità di entrare all'interno dei servizi; dall'altra parte ci sono anche degli adulti, persone che hanno un’età di 30-40 anni che magari per le mutate caratteristiche o capacità della famiglia di potersene fare carico hanno la necessità di entrare all'interno dei servizi.
Volevo capire a quanti giovani, diventati maggiorenni, è stata valutata la necessità di inserimento in tali strutture, quante domande sono state presentate e quanti giovani sono stati accolti, bastava fare la differenza tra le domande fatte e i posti disponibili. Per quanto riguarda gli adulti, in base anche all'evoluzione dei bisogni assistenziali e alla situazione familiare, quanti hanno fatto domanda e quante ne sono state accolte.
Poi ci sono quegli adulti che sono soggetti ad una rivalutazione in base all’appropriatezza del proprio setting assistenziale, che ogni tanto vengono esaminati e devono lasciare i servizi residenziali per andare in altre strutture, capire quanti posti si vengono a creare per le persone nuove che devono entrare.
Le chiedo se cortesemente mi fa avere quello che le ha scritto il servizio, così in base delle domande che ho fatto e alle risposte che lei ha ricevuto, riuscire ad avere dei numeri in maniera tale da capire se c'è o meno questa esigenza. Mi risulta che l'esigenza ci sia, solo per quest'anno mi dicono che sono 8 i ragazzi (4 a Pesaro e 4 a Vallefoglia), che non trovano posto all'interno delle strutture.
La mia interrogazione era per sollecitare la creazione di nuovi posti. Grazie.
Interrogazione n. 668
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Casini
“Allarme carenza medici della rete dell'emergenza-urgenza e territoriale”
Interrogazione n. 740
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Vitri
“Carenza di organico del sistema di emergenza/urgenza”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 668 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Casini e l’interrogazione n. 740 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ritorna con questa interrogazione la domanda sugli organici carenti del personale della sanità e in particolare su tutte le misure che la Regione ha la possibilità di adottare per garantire la funzionalità del sistema e coprire le lacune.
In via generale dobbiamo ripetere in quest’Aula che il problema degli organici del personale della sanità dipende dalle norme di diritto internazionale, in particolare dai trattati, specificamente dal trattato dell'Unione europea che limita la spesa pubblica del nostro Paese a tre parametri fondamentali, sono gli stessi parametri del trattato di Maastricht: l'obbligo di tenere il debito al 60% rispetto al Pil, l'obbligo di garantire che l'inflazione non sia superiore all'1,5% e l'obbligo in caso di deficit è che non ci sia uno sforamento superiore al 3%. Queste norme, che sono contenute nel trattato dell’Unione europea, vincolano il nostro Paese dal punto di vista della spesa pubblica e impediscono che il Servizio sanitario regionale e nazionale, come tutte le pubbliche amministrazioni, possano assumere ad libitum il personale. C'è un tetto di spesa per il personale sanitario che è fissato all'anno 2004 meno l'1,4% e a questo tetto sono stati aggiunti un 5% della legge Madia e un 5% dalle ultime disposizioni della legge di bilancio. Tutto l'ammontare complessivo finanziario della nostra Regione è esaurito, lo voglio confermare anche rispetto ad alcune dichiarazioni che sono state rappresentate sugli organi di stampa, abbiamo completamente consumato … il personale che serve alla nostra Regione, il vincolo non può essere superato altrimenti violiamo norme di diritto internazionale.
Ciò premesso, il problema che viene evocato anche in questa interrogazione è caratterizzato dalla mancata programmazione dello Stato sulla formazione di medici, anche nella nostra Regione.
La nostra Regione negli anni 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019 finanziava solo cinque borse di specializzazione l’anno, solamente dallo scorso anno la Regione Marche è arrivata a finanziare 160 borse di specializzazione e con queste abbiamo cercato di dare copertura alla domanda di personale sanitario per garantire che il turn over fosse positivo, più numerosi i medici che entrano in servizio rispetto a quelli che vanno in pensione.
Dal punto di vista generale, siccome questa è un'Assemblea legislativa e dobbiamo anche rendere intellegibili le dichiarazioni e gli atti che vengono resi in quest'Aula, c'è da tener conto che la spesa sanitaria del nostro Paese di 126 miliardi di euro non risulta idonea a garantire la funzionalità piena del sistema e sono anni che questa spesa è bloccata. C'è da augurarsi che nel processo di modifica delle norme del patto di stabilità, quelle di cui ho parlato, che sono contenute nel trattato dell’Unione europea che è in via di revisione, l'Italia possa associarsi alla Francia e alla Spagna che hanno chiesto all'Unione europea di aumentare la possibilità di spesa pubblica nel Paese e spero che questo risultato possa essere raggiunto per assicurarci le risorse necessarie per assumere medici, infermieri ed operatori delle professioni sanitarie, capaci di garantire la domanda sanitaria.
Fatta questa premessa, intendo dare alcune risposte specifiche all'interrogazione.
Quanto personale è stato assunto con contratti di tipo interinale? Nella nostra Regione abbiamo cinque contratti di lavoro interinale, di cui cinque infermieri all’Inrca ed un logopedista, non ci sono altri contratti di tipo interinale, si fa invece ricorso alle cooperative, a rapporti di lavoro autonomo. Voglio sottolineare si ricorre alle cooperative dal 2018, non è un'invenzione che abbiamo assunto noi qui e sembra strano che quando si formulano le critiche, le osservazioni, l’acredine sulle cooperative si dimentica che sono state introdotte nella nostra Regione ben prima del Covid.
Le cooperative assolvono a questo tipo di servizi: al pronto soccorso di Pesaro garantiscono 63 turni mensili da 12 ore, a Urbino 63 turni, a Fano 50 turni da 12 ore; nell’Azienda sanitaria territoriale di Ancona ci sono 6 medici che sono impiegati al pronto soccorso di Senigallia, 5 a Jesi; nell’Azienda sanitaria territoriale di Macerata sono 5 i medici che lavorano a Camerino, 3 a Civitanova Marche, 4 a Macerata, a Fermo ci sono 4 medici tratti dalle cooperative, mentre a San Benedetto del Tronto ce ne sono 5. Nessun sanitario che appartiene alle cooperative, che ha un contratto autonomo, svolge servizio a Torrette.
Tutto questo premesso, voglio anche sottolineare che l'amministrazione regionale ed io stesso condividiamo che non sia possibile la presenza di queste sperequazioni retributive all'interno del sistema dove a parità di prestazione gli emolumenti sono diametralmente opposti. Spero che da parte del Governo ci sia un intervento capace di rimettere insieme il sistema e devo sottolineare come il Ministro della salute abbia reso una dichiarazione in Parlamento, in forza della quale nei prossimi mesi il Governo ha preannunciato un provvedimento tendente a riequilibrare il trattamento dei medici di medicina generale, dei pronti soccorsi e di tutto ciò che serve per l’andamento e la funzionalità del sistema di emergenza-urgenza, per garantire un aumento di questi trattamenti. Com’è noto noi gli abbiamo richiesti sin dal nostro insediamento, è una misura auspicabile, tanto più…
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sono insoddisfatto della risposta dell'Assessore perché le premesse sono assolutamente non vere.
Assessore, fa riferimento a trattati e normative del 2004, quando sappiamo bene che c'è stato in Italia il decreto n. 35 del 2019, che è stato convertito in legge n. 60 del 2019, che recita proprio questo: “A decorrere dal 2019, la spesa per il personale del servizio sanitario delle Regioni non può superare il valore della spesa sostenuta nell'anno 2018. I predetti valori sono incrementati annualmente a livello regionale di un importo pari al 10% dell'incremento sanitario regionale rispetto all'esercizio precedente”. Ad avvalorare questa normativa ci sono poi le delibere anche della Giunta regionale Acquaroli, di cui spero sia a conoscenza, l'ultima dell’8 agosto 2022, la n. 1045, che ha come oggetto la rideterminazione del tetto di spesa del personale degli enti del Servizio sanitario regionale.
Fra l'altro il bilancio consuntivo del 2021 aveva 11 milioni di euro in avanzo sulla sanità, certificati anche dalla Corte dei Conti, risorse che si sarebbero potute spendere, utilizzare per incrementare la dotazione organica del personale nei vari settori della sanità in cui ci sono carenze gravi. Uno di questi è il sistema di emergenza-urgenza.
Ricordo che le domande alla mia interrogazione vertevano anche sul fatto di come la Giunta intendesse sopperire alle carenze di organico, in che modo pensasse di riorganizzare il servizio di emergenza-urgenza e quando sarà riunito il tavolo tecnico insediatosi a dicembre scorso, ma non operativo. A tutte queste domande non c'è stata risposta, mentre rimaniamo con il grosso problema che nelle Marche c'è il 30% in meno di medici che possono essere utilizzati nelle ambulanze, questo provoca una mancata copertura dei turni, la demedicalizzazione delle ambulanze e, è evidente, danni gravi nei confronti della nostra comunità.
Mi rivolgo al Presidente, se una interrogazione ha tre domande e a nessuna delle tre viene data risposta c'è un problema di metodo e di merito. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini, su una delle mie domande la risposta è stata puntuale, sull’altra invece non c’è stata nessuna risposta. Chiedevo esattamente quanti fossero i medici e gli infermieri esterni attualmente impegnati tramite contratti interinali e in quale tipologie di servizi sanitari, soprattutto chiedevo quali azioni urgenti intende mettere in atto per affrontare questa situazione drammatica di carenza di medici. Su questo ancora una volta ha fatto riferimento al trattato dell’Unione europea che limita il tetto di spesa, trattato che avete tentato di aggirare stanziando risorse ingenti in un altro ambito, quello per i beni e servizi, invece che per la spesa del personale, con il risultato che l’allora Azienda ospedaliera Marche Nord a settembre aveva fatto una gara da 13 milioni di euro per le cooperative, continuando in questo modo ad assumere personale sanitario esterno.
Ad oggi non mi dà nessuna soluzione ed invece di continuare a fare gare per assumere esterni forse dovreste impegnarvi di più per incentivare l’assunzione degli interni, per attingere alle graduatorie già aperte, in corso, aumentando i compensi e le indennità al personale sanitario che già è attivo.
Gli articoli di stampa che sono usciti rendono l’idea di quanto sia allarmante la situazione.
Voglio riportare nel dettaglio quella che è ora la realtà di Pesaro e Urbino per ciò che riguarda la rete di emergenza-urgenza territoriale: nel pronto soccorso di Urbino mancano 6 medici mentre in quelli di Fano e Pesaro 11.
Per ciò che riguarda i medici di medicina generale la situazione è gravissima in tutto il territorio regionale, ma in particolare, nei dati che avevo dell’allora Area vasta 1, ne mancano 31, quindi in tutta la zona dell’entroterra, esclusi Pesaro e Fano, mancavano 31 medici di medicina generale, a Pesaro e Fano 7.
Gravissima anche la situazione del 118 per carenze che sono legate soprattutto alla mancanza di tutele adeguate per chi decide di intraprendere questo percorso professionale, il trattamento economico e le tutele come maternità e malattia per i medici del 118 risultano ad oggi totalmente inadeguati, soprattutto c’è un grave divario a seconda dell’inquadramento tra medici, dipendenti ed altri convenzionati e la differenza di trattamento tra dipendenti e…
Interrogazione n. 711
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo
“Medici a “gettone” nei Pronto Soccorso della regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 711 ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione è speculare a quelle precedenti, mi limiterò a rispondere sulla base delle stesse risposte che ho già esplicitato nei precedenti atti.
E’ necessario, tuttavia, quando si tratta del tema degli organici e del personale in servizio a gettone nella nostra Regione, ricordare che i vincoli di bilancio sono inderogabili ed il legislatore regionale e nazionale non può superare i limiti previsti dagli articoli 11 e 117 della Costituzione, sono vincoli di rango costituzionale. Soprattutto la ripartizione delle materie tra Stato e Regioni impedisce a quest’ultime di invadere la sfera di attribuzione dello Stato, al quale spettano: le norme sul bilancio, sui trattamenti del personale, sul vincolo di stabilità. Dobbiamo ripeterlo perché in quest'Aula sono due anni che ripetiamo delle cose che non hanno nessun tipo di attinenza con il potere legislativo e amministrativo, che per costituzione è assegnato alle Regioni.
L'assunzione, il ricorso alle prestazioni delle cooperative nella Regione Marche è stato un percorso avviato ben prima della nostra assunzione della responsabilità di governo della Regione, si è avviato perché l'acquisto di queste prestazioni sul mercato non va a toccare il tetto di spesa, sono prestazioni aggiuntive rispetto all'ammontare complessivo della spesa per il personale interno.
Ripeto quello che ho già detto prima, ci sono 5 contratti interinali all'INRCA, 5 infermieri e 1 logopedista, si acquistano 63 turni a Urbino, 52 a Pesaro da 12 ore, 50 turni a Fano sempre da 12 ore, 6 medici a Senigallia, 5 a Jesi, 5 a Camerino, 3 a Civitanova Marche, 4 a Macerata, 4 medici a Fermo e 5 a San Benedetto del Tronto.
Ritengo di ripetere quello che ho detto testé, che la sperequazione sui trattamenti per le prestazioni interne e per le prestazioni che sono acquistate sul mercato, con le cosiddette cooperative, lede il parametro dell'articolo 36 della Costituzione, che prescrive che i trattamenti devono essere proporzionali alla quantità e qualità del lavoro prestato. Spero che ci sia un intervento normativo al riguardo e spero anche che nella contrattazione collettiva nazionale di lavoro, che viene svolta a livello centrale, non a livello regionale, il trattamento dei medici dei pronti soccorso, il trattamento di medici del 118, il trattamento di tutto il personale che opera nel sistema di emergenza-urgenza, comprese le prestazioni degli infermieri, degli OSS e di tutte le altre professioni sanitarie sia adeguato, appunto, alla qualità e quantità del lavoro che si presta. Non vi può essere sperequazione di trattamento tra i servizi acquistati all'esterno e i servizi acquistati all'interno.
Voglio anche aggiungere che la Regione non ha nessun potere in materia, le Regioni, non solo le Marche, per il riparto di competenze previsto dall’articolo 117 della Costituzione, per i vincoli dei trattati internazionali che hanno la prevalenza sull'ordinamento interno (prima comma articolo 117 della Costituzione), non hanno competenza in materia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Assessore Saltamartini, mi scusi, ma non sono per nulla soddisfatta della risposta, rispetto alla interrogazione precedente questa era molto più puntuale e le ponevo nel dettaglio quattro quesiti, chiedevo se intendesse come Giunta regionale promuovere nella Conferenza Stato-Regioni un'azione forte e lei mi dice che la Regione non ha competenze.
In realtà il Presidente Acquaroli, che fa parte dello stesso schieramento politico della Premier, dovrebbe subito impegnarsi con un’azione forte per portare avanti attività precise, che sollecito nella mia interrogazione: la necessità di riconoscere la dignità lavorativa del personale medico dipendente attraverso l'innalzamento dei compensi, prevedere nel caso specifico dei pronto soccorso un'indennità supplementare non inferiore a 1.000 euro più 150 euro lordi all’ora per prestazioni aggiuntive. Dovrebbe impegnarsi e chiedere al Governo Meloni anche di intervenire sulla fissazione di un tetto al compenso orario da riconoscere alle cooperative e ai liberi professionisti per la copertura dei turni nel pronto soccorso pubblico, e lo ribadiscono visto che ancora in questi giorni è stato messo in evidenza, riportato anche da un medico che è voluto rimanere anonimo per non subire eventuali provvedimenti dai dirigenti sanitari per aver parlato, come sia divento impossibile lavorare nei nostri ospedali in questi ultimi mesi in cui la Regione ha speso 86 milioni di euro per le cooperative, in cui un medico di una cooperativa guadagna 120 euro lordi l’ora, arrivando a 9.000 euro al mese, mentre un medico dipendente arriva al massimo a 3.000 euro al mese, non solo, guadagna 3.000 euro lordi al mese e deve rispondere alle richieste del dirigente coprendo tutti i turni di notte e nel weekend, mentre il medico della cooperativa ha il weekend libero perché non deve rispondere al dirigente, non è obbligato a rispettare orari e altre richieste.
Avete la responsabilità e il dovere di impegnarvi e la invito a rileggere la mia interrogazione riguardando non solo il tetto ai compensi dei medici delle cooperative e l’innalzamento di quello ai dipendenti perché così andremmo sempre di più verso la sanità privata. La definizione di criteri di accreditamento dei fornitori di questi servizi, chi li controlla? Nessuno. In pediatria c’era un medico di una cooperativa in una notte terribile in cui è venuto a mancare un bambino, chi ha controllato? Al pronto soccorso di Urbino c’era un medico di 83 anni che non aveva la formazione adeguata secondo quanto riferito da altri medici. Perché non si è proceduto nei mesi scorsi a stabilizzare il personale?
Interrogazione n. 731
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Dotazioni Covid Hospital di Civitanova Marche (Mc)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 731 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La struttura del Covid hospital di Civitanova Marche, come è noto, fu introdotta a metà del 2020 per la carenza di posti letto di terapia intensiva nella nostra Regione e per garantire il ricorso all’estrema ratio, che in quel momento era costituita dalla terapia intensiva per l’evento di Covid19.
Prima del nostro insediamento, il 15 ottobre 2020, nella nostra Regione, sono dati ministeriali, erano presenti solo 105 posti letto di terapia intensiva e successivamente all'assunzione di responsabilità al governo della sanità della nostra Regione furono realizzati altri 136 posti letto di terapia intensiva, che si aggiungessero al Covid hospital di Civitanova Marche.
Relativamente alle domande poste dal Consigliere Carancini sulla situazione attuale della struttura, devo rispondere che in questo momento siamo relativamente tranquilli sul fatto che la pandemia sta volgendo verso la sua esplicazione naturale, si è avviato il percorso di smantellamento del Covid hospital e le strumentazioni che erano presenti possono essere utilizzate negli ospedali di Civitanova Marche e di Macerata, sono: aspiratori, defibrillatori, elettrocardiografi, monitor, parametri vitali, ventilatori polmonari, pompe, letti, ecografi portatili di radiografia ed elettrobisturi. Queste attrezzature sono state avviate, mano a mano e secondo le esigenze, ad un percorso di riallocazione presso l'ospedale di Civitanova Marche, la tac invece è in attesa di riallocazione, tenendo conto di due elementi fondamentali, che con gli investimenti PNRR molte strumentazioni pesanti, queste sono cosiddette macchine pesanti, sono già state individuate per essere collocate nel presidio di Area vasta, che è costituito, come sappiamo, da tre ospedali: Civitanova Marche, Macerata e Camerino. Segnatamente alla tac si sta considerando dove riallocarla avendo cura di considerare che il percorso che porterà alla realizzazione del nuovo ospedale di Macerata prevede nello stesso la collocazione di nuove macchine, dovremmo acquistare tutte le macchine elettromedicali per questo nosocomio, bisogna, quindi, fare una valutazione di interesse pubblico per la collocazione nell’ospedale di Civitanova Marche rispetto a quello di Macerata.
Segnatamente e limitatamente ai letti donati dalla Fondazione Carima, su cui l'interrogante ha chiesto specificamente una risposta, e tre sollevatori, i 42 letti sono stati allocati presso l'ospedale di Macerata perché è emersa l’impellente necessità di sostituirli in quanto molto vecchi.
Il sistema del Covid Center sta perdendo la sua configurazione e tutte le strumentazioni sono indirizzate verso gli ospedali di Civitanova Marche e di Macerata.
Per quanto riguarda le spese, anche questa domanda formulata dall'interrogante, la risposta è che per gli impianti gas medicali e il noleggio di due container il costo di 8.000 euro circa è cessato nel corrente anno, mentre risultano attivi fino alla loro destrutturazione il sistema di telesorveglianza, che costa 128 euro Iva inclusa e, abbastanza costoso, il servizio termico e antincendio, con l'abbassarsi delle temperature dovevamo garantire che le attrezzature non subissero dei danni, che è di 14.850 euro Iva inclusa, stima importo mensile medio. Anche l'energia elettrica era …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anche se non ha completato in linea di massima l'ho ascoltata e direi che è stato chiaro nella sua risposta.
La prima riflessione è questa, Assessore, c'era solamente la volontà di capire come stavano le cose rispetto ai macchinari, alle varie strutture mobili che il sistema sanitario aveva messo in campo nel periodo del Covid. La cosa strana e che davvero mi lascia perplesso, non c’è nessuna voglia di polemica, è che lo Stato ha chiuso l'emergenza Covid esattamente un anno fa e allora mi sembra strano che …, faccio riferimento ad alcune tecnologie, lei richiama la tac che sta lì dentro a distanza di un anno, quando ci sono luoghi che hanno fame di tecnologia in maniera folle, ancora sta lì dentro.
Ho letto un articolo secondo il quale, pochi giorni fa, all'ospedale di Macerata ha detto che le strutture che stavano dentro al Covid hospital ancora stanno lì, stamattina ci dice che i letti sono a Macerata, non so quale sia la versione più corretta o il giornale ha riportato male le sue parole, ne prendo atto, oppure c'è una contraddizione.
Credo, Assessore, che a distanza di un anno dalla cessazione dell'emergenza, con il provvedimento dello Stato, lasciare quelle strutture all'interno del Covid sia davvero uno spreco di energie, saprà meglio di me quanta necessità c’è in alcuni ospedali per alcune esigenze, faccio riferimento ai letti donati dalla Fondazione Carima ed anche ad altre strutture.
La invito su questo ad essere chiaro nel racconto, non come ha fatto poco fa, cercando di farci credere …, ma come si fa a dire che il tetto del personale è legato a una norma del 2004 quando sanno tutti che quella norma è stata superata da una legge del 2019, delle due l'una, o voi non vi siete accorti che c'è quella norma che vi consente di poter ancora investire soldi oppure ci racconta una sciocchezza e non è accettabile. Grazie.
Interrogazione n. 733
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Struttura Residenza (Anni Azzurri) Valdaso di Campofilone (FM)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 733 ad iniziativa del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In risposta all'interrogazione del Consigliere Cesetti vorrei dire che nella residenza di Anni Azzurri di Valdaso, in quanto struttura accreditata, è consentita l'erogazione di prestazioni in nome e per conto del servizio sanitario regionale. Pertanto voglio sottolineare come la stessa sia già inclusa tra gli erogatori regionali di prestazioni riabilitative extraospedaliere.
Con la delibera di Giunta regionale n. 1851 del 2022 è stato assegnato il budget provvisorio per l'anno 2023 all'Azienda sanitaria territoriale di Fermo, comprensivo di costi per l'acquisto di prestazioni dai privati accreditati. In questo momento non si rilevano motivi ostativi all'acquisto da parte dell'Azienda sanitaria territoriale di Fermo, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, per garantire i servizi necessari alla popolazione. Questo è previsto, come sappiamo, dall'articolo 8 quinques del decreto legislativo n. 502 del 1992, che è la legge quadro, ed anche dall'articolo 20 della legge regionale n. 21 del 2016. Queste prestazioni possono essere perfettamente acquistate se l'Azienda le ritiene necessarie e utili a garantire la funzionalità del servizio sanitario regionale.
Per quanto concerne il rinnovo dell'accordo regionale con strutture assistenziali dell'Aris devo precisare che l'accordo tra Aris e Regione è in fase di ultimazione, ci sono stati un numero indefinito di incontri, la trattativa con le associazioni rappresentative è in piedi da diverso tempo. Come è evidente queste trattative risentono del completamento dei percorsi dell'iter per l'approvazione del bilancio, senza sottacere tutto il tema del bilancio regionale che dovrà essere approvato con i rendiconti nei prossimi mesi.
Anche l’assenza di un accordo quadro in questo momento non preclude alle Aziende la possibilità di stipulare convenzioni, di acquistare servizi, proprio per quello che dicevamo prima, per l'autonomia che le Aziende sanitarie territoriali hanno in forza dell'articolo 8 quinques del decreto legislativo n. 502 del 1992. Con ciò credo di aver risposto, spero, esaustivamente all’interrogazione del Consigliere Cesetti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la tempestività con la quale risponde alle mie interrogazioni, segno evidente, comunque, di un'attenzione, però non lo posso ringraziare per la risposta nel merito perché ancora una volta è alquanto elusiva sia del tema che del problema.
Premetto, Assessore Saltamartini e Vicepresidente, che ho redatto questa interrogazione sollecitato dalla Conferenza dei Sindaci dell'ex Area vasta 4, in particolare dai Sindaci della Valdaso, tra i quali quello di Campofilone, ove è ubicata la struttura, e mi risulta che dovrebbe aver chiesto sul punto anche una Conferenza dei Sindaci.
L’Assessore Saltamartini dice che non è precluso alle Aziende nell'esercizio della loro autonomia di ricorrere al privato, però qui c'è il punto, Assessore, che l'autonomia è cosa vuota se non può essere esercitata perché lei parla di budget provvisorio, e questo è già tutto dire, ma c'è di più perché risulta da atti formali che il direttore dell'Area vasta 4, oggi Commissario, perché questo il tema, ha comunicato alle strutture distrettuali e ospedaliere dell’ex Area vasta 4 di Fermo la preclusione al ricorso della struttura residenza Valdaso di Campofilone per scopi riabilitativi ed ha comunicato addirittura che, non avendo la Regione Marche fornito indicazioni, definito rapporti contrattuali con essa e non essendo stato assegnato un budget per la copertura delle prestazioni erogate dalla struttura per tali attività, non si poteva far ricorso ad essa.
Mettetevi d'accordo, da una parte l'Assessore dice che l'Azienda lo può fare nella sua autonomia, dall'altra l'Azienda dice che non ha le risorse per farlo, addirittura ha delle disposizioni contrarie. Bisogna mettersi d'accordo perché il ricorso a questa struttura è di fondamentale importanza anche per alleggerire unità operative ospedaliere come la chirurgia e l'ortopedia.
Interrogazione n. 737
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti
“Situazione ERAP Marche nella provincia di Pesaro e Urbino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 737 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ci tengo a dire come premessa che dal 2018 vengono evidenziate alcune questioni che riguardano l'Erap della provincia di Pesaro e Urbino, dal 2018 al 2020 in quella provincia e in quell'organizzazione sono venute a mancare quattro unità del settore tecnico, non rimpiazzate, se non solo nel 2022, ne sono arrivate due, un ingegnere e un architetto e più recentemente anche due geometri.
Per quel che riguarda le varie questioni poste, in merito a San Lorenzo in Campo la situazione è superata dal 12 gennaio 2023, ove questi nove alloggi sono stati consegnati dalla ditta che ha portato avanti gli interventi, con un po' di ritardo sinceramente, oggi sono nella disponibilità del Comune di San Lorenzo in Campo. E’ un problema superato.
Per quel che riguarda il punto 2), è un condominio in zona Bellocchi del Comune di Fano, vicino casa, conosco personalmente anche diversi condomini, su 26 alloggi circa la metà, forse qualcuno di più, paga con grande irregolarità o addirittura non paga da molti anni, ci sono anche dei contenziosi in piedi che mirano allo sfratto, anche se lungi a venire tra tutte le varie burocrazie e altro.
Per due volte negli ultimi mesi l’Aset, che è l'Azienda di servizi che fornisce l'acqua in quei condomini, ha staccato l'acqua perché da troppo tempo c'erano delle irregolarità nei versamenti. Me ne sono occupato anche perché conosco fisicamente diverse persone che lì vi abitano, sono intervenuto personalmente sia col Comune di Fano, che sollecitasse l’Aset, che sulla nostra organizzazione Erap. In un primo momento è stata riallacciata con un accordo di rientro, rientro che non è avvenuto, hanno di nuovo staccato un paio di settimane e a questo punto hanno riallacciato qualche giorno fa con un intervento da parte di Erap che ha pagato una parte del contenzioso, però io dico impropriamente perché sono anni che questa storia va avanti, adesso c'è una bozza d'accordo, ammesso che si porterà avanti tra Erap e Aset, che è la società di servizi, per collegare in maniera non centralizzata, ma autonoma tutti condomini. Ma sono 26 appartamenti e sono circa 150.000 euro di spesa per fare questo tipo di lavoro e non è semplice. L’Aset si dice disponibile a mettere una bella fetta di finanziamenti se anche l’Erap interviene, siamo in questa fase, adesso l'acqua è riallacciata.
Per quel che riguarda il punto 3) vi leggo quanto mi hanno scritto sul quesito: “Si comunica che, come è noto, molti Comuni non riconoscono all'Erap Marche, così come agli altri ex IACP esistenti sul nostro territorio nazionale, l'esenzione fiscale sull’IMU - non tutti i Comuni si comportano in questa regione nello stesso modo - l’Erap Marche, attraverso la propria Avvocatura interna, sta impugnando tutte le richieste che pervengono in tal senso dai Comuni del territorio regionale. Nel merito del contenzioso che si è generato è stato richiesto un diverso atteggiamento della Corte di Giustizia tributaria di I grado, in particolare quella di Ascoli Piceno, che opera per le provincie di Ascoli Piceno e Fermo, ha assunto ordinariamente una posizione aderente alle tesi sostenute dall’Erap Marche, riconoscendo l'esenzione, diverso atteggiamento hanno assunto le Corti di Giustizia tributaria di I grado di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino. Trattasi di un fenomeno nazionale purtroppo non limitato alla sola provincia di Pesaro e Urbino, nella quale i Comuni che non riconoscono dette agevolazioni sono un numero consistente rispetto alle altre province, soprattutto dato dal fatto che né Fano né Pesaro si oppongono a questa situazione. Sono le due città più importanti, quindi, fanno evidenziare in maniera particolare il fatto che sulla Provincia di Pesaro-Urbino pesi particolarmente, soprattutto a causa di queste due città”. E’ una visione alla quale noi in qualche modo stiamo facendo seguito, siamo in questa situazione, quando ci sono dei ricorsi non sempre riusciamo a farvi fronte, così come invece avviene nel sud delle Marche.
Per quel che riguarda il punto 4): “Quali sono le cause della mancata assegnazione dei 315 alloggi ubicati in Provincia di Pesaro-Urbino”, ad oggi ne rimangono 280 perché 45, fra cui i 9 che dicevo prima di San …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Assessore, lei mi risponde un po' dicendo che è colpa di chi c'era prima se nel 2020 ha trovato una carenza di personale, siamo nel 2023 ha fatto bene a sanarla, come abbiamo fatto noi quando abbiamo trovato problemi e carenze che non ci sono solo in sanità. E’ facile menare sulla sanità e poi non guardare gli altri.
La cosa che mi lascia stupita, forse lei non lo saprà, è che la figura del mediatore sociale nella Provincia di Pesaro-Urbino non è mai stata attivata, come in altre province, e lo dico perché tra questi morosi, a cui lei guarda tanto con sdegno e dice che verranno anche sfrattati, ci sono diversi casi che non si possono permettere di pagare perché guadagnano soltanto 500 euro al mese di pensione e c'è una misura nazionale, che viene data alle Regioni, che si chiama finanziamento per morosità incolpevole, significa che se qualcuno non può pagare, l’Erap avrebbe dovuto fare una cernita, com'è stato fatto in altre zone, come viene fatto in tutta Italia, e non arrivare al punto di far staccare le utenze perché è una cosa vergognosa, avrebbe dovuto dire: “Tizio deve pagare le utenze perché ha un reddito che glielo consente, oppure non le paga e gli stacco, metto un contatore”.
150.000 euro, Assessore, non mi pare una cifra alta rispetto al danno che si fa ad una famiglia in pieno inverno quando si stacca il gas - poi facciamo i bravi – perché c'è chi non ha potuto pagare e c’è chi, poveretto, ha pagato, al quale voi avete staccato le utente. Avete lasciato che si staccassero le utenze pure a quelli virtuosi, non lei, mi riferisco alla struttura. La struttura avrebbe dovuto dire di cambiare i contatori prima che si verificasse la questione, avrebbe dovuto versare le somme alla società che eroga l'acqua e poi fare dei decreti ingiuntivi per recuperarle. Ma come vi viene in mente di staccare luce e acqua nel 2022/2023? E’ una cosa grave.
Della scarsa manutenzione ne abbiamo una prova proprio nell'edificio della sede dell’Erap perché è su tutti i giornali che cadono i cornicioni. Per il resto lei non può dire che nelle altre Regioni si fa peggio perché mai essere più bravi dei somari. Grazie.
Interrogazione n. 739
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Vitri
“Salute mentale nelle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 739 dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione a prima firma del Consigliere Mastrovincenzo si chiedono informazioni in merito agli interventi sulla salute mentale nella Regione Marche.
La prima domanda riguarda la convocazione da parte della Giunta regionale, degli uffici regionali, della Consulta regionale.
Al riguardo devo informare gli interroganti che dopo quattro anni in cui la Consulta non è mai stata convocata finalmente il 9 novembre 2022 è stata convocata ed un'ulteriore convocazione è stata fatta il 9 febbraio 2023. In questo caso sono stati convocati presso la Regione i Direttori dei Dipartimenti di salute mentale delle Aree vaste al fine di far emergere le criticità del sistema.
Con decreto del Presidente della Regione n. 152 del 2022 è stata rinnovata e modificata la composizione della Consulta regionale della salute mentale, che è stata integrata con i cinque Direttori del Dipartimento salute mentale delle ex Aree vaste, a cui si è data una cadenza di convocazione almeno semestrale.
La Consulta, come è noto, è aperta a tutte le realtà audite rispetto alle tematiche di volta in volta trattate.
Per quanto riguarda l'impegno finanziario della Regione Marche c'è da tener conto che rispetto al passato negli anni 2021-2022 l'investimento finanziario si è rafforzato. La spesa pro capite regionale rispetto a quella nazionale è passata da un -26% degli anni precedenti al 2020, al nostro insediamento ad un -4%. Questi dati sono tratti dal rapporto della salute mentale del Ministro della salute dal 2017 al 2021. Inoltre, secondo e il rapporto salute varato dal Ministero nell'anno 2021, la spesa destinata alla salute mentale è risultata nelle Marche pari al livello nazionale, 3% il fondo sanitario nazionale, 2,9% nelle Marche. Si sottolinea comunque che è intenzione della Giunta, della maggioranza, dell'Assessorato portare questi investimenti in modo tale da garantire un miglior perseguimento di obiettivi della salute mentale nei prossimi anni.
Per quanto riguarda altri interventi, richiamo la delibera della Giunta regionale 1331 del 2014, che prevedeva degli standard di personale inderogabili per l'operatività dei centri residenziali e semiresidenziali accreditati e convenzionati. Spero che tutto questo possa essere riconosciuto nel Piano socio-sanitario che porteremo in approvazione prima dell'estate in quest'Aula, tenendo conto del fatto che tutte le riforme che abbiamo messo in campo, dalla riforma con la legge 19 e il nuovo Piano socio-sanitario, ruoteranno intorno al principio della domanda e dell’offerta delle prestazioni pubbliche, anche il tema delle risorse umane, strumentali e farmaceutiche dovrà tener conto del principio di soddisfazione integrale della domanda di questo particolare servizio sanitario. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Assessore, il suo non è un errore quando ha citato giustamente il Consigliere Mastrovincenzo come quale primo firmatario perché non a caso qualche seduta fa aveva proposto una interrogazione analoga e lei oggi ci rimette a disposizione la stessa identica risposta.
Lo dico per tutti noi, visto che questo atto nasce non semplicemente per avere le identiche risposte di due o tre sedute fa, ma per analizzare un impegno che in maniera molto convinta c'eravamo assunti il 21 dicembre 2021 con una risoluzione, che era stata sollecitata da una nostra mozione e da una successiva mozione presentata a prima firma dal Consigliere Ciccioli, che impegnava in maniera chiara l'azione di Governo. Lo dico per noi tutti, o quello che noi facciamo qui dentro non ha una logica conseguenza nelle decisioni che la Giunta assume, oppure bisogna cercare di provvedere nelle modalità che non sono state decise da noi, l'abbiamo solo sintetizzate convintamente.
Ricordo pure l'impegno, lo dico, con qualche riluttante dubbio dell'Assessore rispetto all’indicazione che arrivava dall'Aula perché ci mise in guardia sulle solite raccomandazione dei tetti di spesa, delle risorse, del personale, delle scelte del passato e del futuro che dovranno venire.
Oggi, Assessore, non possiamo essere soddisfatti, l’abbiamo sentito con il Consigliere Carancini ed altri, anche perché la settimana scorsa abbiamo incontrato l'associazione con il suo Vicepresidente e rivendicava con forza gli impegni che c'eravamo assunti e che erano stati totalmente disattesi. Se rileggiamo insieme all’interrogazione del nostro gruppo …
Interrogazione n. 741
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Installazione di un mammografo presso la Casa della salute di Castelfidardo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 741 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Prima di rispondere nel merito a questa interrogazione occorre tener conto che nell'area delineata Castelfidardo-Loreto sono oltre 20.000 gli esami di screening clinica senologica effettuati ogni anno. Screening presso la sede di Loreto e presso il Poliambulatorio 2000 di Castelfidardo.
In questo momento sono presenti tre mammografi digitali con una capacità produttiva complessiva che sta garantendo l'erogazione di prestazioni senza criticità. Tuttavia, ritenendo che sia necessario garantire un livello adeguato di prestazioni in relazione al bisogno di aumentare i processi di prevenzione, in particolare senologica nei riguardi delle donne, stamattina, prima di venire qui, c’è stata una riunione con i dirigenti a cui ho raccomandato di presentare una delibera di Giunta per aumentare gli screening di prevenzione, quindi le vaccinazioni, lo screening senologico. E’ stato chiesto all'Azienda sanitaria territoriale di Ancona di prevedere per Castelfidardo l'acquisizione di questo mammografo, la cui gara è stata indetta per tutta l'Area vasta con la determina n. 898 del 15 dicembre. Con questa determina è stata indetta una gara, in accordo quadro, per la fornitura di mammografi per tutte le Aziende sanitarie territoriali. In questo momento è in fase di adozione la determina per la nomina della Commissione giudicatrice per la procedura di valutazione delle offerte tecniche ed economiche.
L’impegno è quello dell'Assessorato, della Giunta e della maggioranza, che entro la fine dell'anno si possa dare una risposta positiva alle esigenze di Castelfidardo, a quanto è stato prospettato nell'interrogazione della collega. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Posso dire essere parzialmente soddisfatta perché questo stesso impegno l'aveva assunto in Aula circa un anno fa, mi spiace che ci sia questo ulteriore ritardo, però positivamente accolgo l'intenzione della Giunta e del suo Assessorato, in particolare, a fare in modo che entro l'anno ci sia il mammografo in funzione nella Casa della salute di Castelfidardo. A questo proposito, Assessore, le dico che se entro il 31 dicembre non sarà installato, tornerò a riproporre il tema in Aula con l'ennesima interrogazione. Grazie.
Proposta di legge n. 172
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifica alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 (Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 172 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Torniamo sulla materia, visto che era già stata deliberata pochi mesi fa, previa un’osservazione formulata dal Ministero della cultura per il tramite del Dipartimento per gli affari regionali, le autonomie ci impongono, o meglio ci richiedono una sostanziale modifica del termine di scadenza del Piano casa. Inizialmente avevamo legiferato come scadenza ultima improrogabile il 31 dicembre 2024, oggi invece veniamo in Aula con questa proposta di legge per la riduzione del termine, così come consigliato, entro il 31 dicembre 2023.
Questo ci fa capire, comprendere, che l'istituto della proroga di due anni per due anni viene vista in un certo qual modo in maniera più limitata dal Ministero, quindi chiediamo questa riduzione per l'esecuzione pratica entro 31 dicembre 2023 e lo chiediamo con urgenza e ad invarianza finanziaria.
La relazione è stata portata in Commissione anche in maniera molto veloce con i pareri Cal e Crel, penso che anche la Consigliera di minoranza Casini non abbia da …, ascolteremo la sua relazione che è stata ampiamente discussa in sede di Commissione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. La premessa narrativa l’ha fatta il Consigliere Assenti, c'è stata questa interlocuzione del Ministero, che può essere da un lato comprensibile perché una norma che dovrebbe essere puntuale diventa strutturale effettivamente crea qualche problema.
Dobbiamo ricordare che abbiamo 2/3 del territorio coinvolto nel cratere sismico, con danni più o meno gravi e questa norma è importantissima non soltanto per l'aumento percentuale concesso in deroga dagli strumenti urbanistici, ma è rilevante perché consente nelle aree terremotate l’applicazione dell'articolo 36 del DPR 380 del 2001.
Mi spiego meglio, per dire che gli eventuali abusi nelle nostre zone montane sono di alcun valore, ma endemici perché tutti hanno un piccolo abuso, basta andare a vedere le SAE per rendersi conto che tutti hanno chiuso la loggetta, che è un volume ulteriore, e in un'area tra l’altro quasi sempre sottoposta a vincolo paesaggistico sarebbe un reato penale. E’ ovvio che è un reato, è una volumetria e non ha alcun valore il costo di costruzione, che in genere è maggiore del valore che ha l'edificio.
E’ fondamentale questa norma e siamo molto dispiaciuti che ci sia stata la possibilità di prorogare soltanto per un anno perché ancora ci sono i piani di recupero e ci sono le zone rosse da recuperare nelle aree terremotate, malgrado l'edilizia libera sia andata molto avanti. Quindi la possibilità di non applicare questa volumetria che sarebbe stata ammissibile per la dichiarazione di conformità, in buona sostanza, se ho commesso un abuso realizzando una volumetria, che è riconosciuta all'interno delle mie possibilità, applicando il Piano casa, quella volumetria si può considerare sanabile in virtù della modifica della legge regionale. Questo ci pone dei seri problemi nelle aree terremotate, soprattutto laddove ci sono stati i danni più gravi, dove i danni sono stati meno gravi è chiaro che la ricostruzione è già avviata, laddove ci sono danni più gravi invece, purtroppo, il problema si crea. Un anno è poco, ma il mio parere è favorevole, non so quello che farà il mio gruppo.
Mi sento di votare favorevolmente, chiedendo all’Assessore e al Presidente della Commissione di interloquire con il Ministero per far capire che questa proroga è necessaria in quelle zone.
Colgo l'occasione per ricordare, l'ho fatto con l'Assessore e con il Presidente, che il 5 maggio entra in vigore il nuovo regolamento edilizio tipo, approvato cinque anni fa. Perché scade dopo cinque anni? Perché ci rendemmo conto che l'entrata in vigore avrebbe completamente stravolto indici, parametri e definizioni del regolamento edilizio, comportando dei problemi seri, soprattutto nelle aree della ricostruzione perché quella che era una loggia potrebbe non esserlo più, essere considerata un volume, le altezze si misurano in maniera diversa, gli sporti si useranno in maniera diversa. Ci sono definizioni che sconvolgono l’attuale dichiarazione di conformità, se oggi un edificio è conforme al regolamento edilizio attuale, domani potrebbe non esserlo e non avendo più neanche il paracadute della legge 22 la ricostruzione diventa complessa e difficile.
Ho presentato una proposta di legge che contiene la proroga di due anni. perché poi possiamo vedere quello che succede con la ricostruzione, dell’entrata in vigore del nuovo regolamento edilizio tipo. Mi auguro che questa richiesta possa essere presa in considerazione, non tanto perché è una mia proposta di legge, di questo mi interessa ben poco, ma perché il combinato disposto di queste due norme se non fosse mantenuto in vigore sarebbe veramente disastroso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ringrazio i due relatori per aver introdotto questo tema, dando parere positivo sulla delibera, che ritengo più che mai necessaria perché qui non si tratta tanto di convincere il Ministero, che ci ha scritto ufficialmente dicendo che non avrebbe accolto la proposta di legge che noi avevamo votato alla fine dello scorso anno. Abbiamo approvato questa delibera lo scorso anno e prevedeva due anni di proroga, così come li aveva previsti per gli anni precedenti. Il Ministero ci scrive dicendo che dopo 14 anni non possiamo più parlare di proroga, non è una proroga dopo 14 anni, di conseguenza ce l’ha bocciata e ci ha detto che non c'è più nessuna proroga. Vado al Ministero, attraverso il Sottosegretario, incontro direttamente i dirigenti del Ministero della cultura, che ci ha posto questo problema, e li convinco, li ringrazio della loro massima attenzione, della bontà del nostro operare perché le questioni che oggi sono legate a questa delibera saranno comunque inserite all'interno della nuova legge urbanistica, saranno riprese, affrontate, magari con qualche situazione diversa, però saranno affrontate in maniera da poter continuare a essere gestiti in continuità, così come abbia fatto fino ad oggi, perlomeno in molte delle sue parti, poi vedremo come la legge urbanistica ingloberà o meno tutta la vicenda. Non saranno abbandonate, non terminerà alla fine di quest'anno, ma saranno intraprese in una veste nuova all'interno della legge urbanistica.
Spiegato questo al Ministero, gli organi competenti hanno capito la bontà della nostra volontà di proseguire, dicendo che tanto entro quest'anno avremmo approvato la legge urbanistica, così come sarà sicuramente, quindi, chiedeteci una proroga di un anno e su questo non porremo problemi.
La legge che noi oggi approviamo è la proroga di un anno concertata col Ministero in modo da poter avere un parere positivo per proseguire in questo anno le attività da portare avanti, dal prossimo ci sarà una legislazione rinnovata. Non è una proposta che noi facciamo al Ministero, è un diniego che abbiamo avuto dallo stesso, al quale ripariamo con questo atto, per il quale ringrazio e spero in un voto unanime. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatto di questo risultato, innanzitutto ricordo che lo stesso Governo, che ha impugnato questa norma, ha tolto il bonus del 110, che in qualche modo aveva rilanciato l'edilizia e alla prima domanda di una Regione che va a chiedere la possibilità di rinnovare …, è vero che è dopo 14 anni, però sappiamo tutti quello che vuol dire un Piano casa, costruire sul ricostruito, ampliare gli edifici esistenti in orizzontale o in verticale.
È vero che sono 14 anni, ma lo Stato - il Ministero fa parte dell'attuale Governo - oltre ad aver detto no al bonus, sapendo tutto quello che comporta come motivi economici, addirittura boccia la possibilità della Regione Marche di continuare ad applicare il Piano casa.
Ritengo che sia un colpo rilevante al mondo dell'edilizia, ma soprattutto al mondo dei tecnici che sono già tutti molto preoccupati perché sanno benissimo che la nuova legge urbanistica, annunciata nei primi giorni dell’insediamento di questo Governo regionale, poteva in qualche modo risolvere e se al suo interno fosse stata inserita anche questa parte avremo risolto, senza più la necessità di proroghe, avremmo inserito nella parte della nuova legge urbanistica quello che oggi si può fare con il Piano casa.
Non penso che saremo in grado in pochi mesi di approvare la nuova legge urbanistica, anche perché si tratta di una legge seria, rilevante, che ha bisogno di una fase di interlocuzione.
Ritengo che il Governo regionale dovesse fare di più, anche perché si tratta di un Governo che ha lo stesso colore politico ed è importante fare in modo di consentire la proroga. Ricordo che al momento ancora non abbiamo definito cosa si può fare dei sottotetti, ad oggi non è stato convocato il tavolo, ho fatto un’interrogazione con la quale chiedevo di capire la reale interpretazione dei sottotetti, se si può fare il sottotetto a 2,20 o a 2,40. Non è stato convocato neanche quel tavolo.
Una legge regionale che avevamo fatto per agevolare la possibilità di recuperare degli immobili è rimasta nel limbo e nessun Comune la sta applicando alla luce di tutte queste considerazioni.
Mi viene da dire che questo è l’ennesimo schiaffo al mondo dell'edilizia, non sono uno a cui piace costruire dappertutto, anzi ogni anno riporto la legge per non consentire nuove varianti nei terreni agricoli se non si è raggiunto il 75% della capacità edificatoria, ma di costruire sul costruito, com’è l’obiettivo del Piano casa. Secondo me quello dobbiamo agevolarlo.
Ci ritroveremo che non ci sarà più il bonus, non si potrà recuperare i sottotetti e non si potrà neanche applicare il Piano casa, per quanto mi riguarda annuncio il voto contrario. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 (dichiarazione d’urgenza). La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo Marinelli per avermi delegato ad esprimere il voto favorevole del gruppo Lega su questa proroga del Piano casa. Un atto importante, la Giunta aveva proposto il 31 dicembre 2024 e a causa, come spiegato dall'Assessore Aguzzi, di rimostranze del Ministero della cultura vede la legge modificarsi al 31 dicembre 2023.
Accolgo con molto favore l'annuncio dell'Assessore Aguzzi che entro l'anno verrà approvata la nuova legge urbanistica, in cui all'interno ci sarà anche il Piano casa e mi spiace tanto sentire le affermazioni del Consigliere Biancani e il voto contrario sulla proroga del Piano casa al 31 dicembre 2023. Visto che lui si fa paladino di tutto il settore edilizio e delle attività economiche che ruotano intorno a questo significativo settore della nostra economia, al di là delle affermazioni sul 110, votare contro la proroga del Piano casa va contro le intenzioni che cita il collega. Apprezzo invece molto di più la serietà e l'onestà intellettuale della relatrice di minoranza Consigliera Casini visto che comunque è una cosa utile che ci chiedevano le ditte, le aziende che ruotano intorno al mondo edilizio.
La Giunta aveva approvato la proroga al 31 dicembre 2024, che ora è anticipata al 31 dicembre 2023, ma mi auguro che con la nuova legge urbanistica si rimetta mano a tutto l'ordinamento in materia urbanistica, una legge che i Comuni, gli enti locali, le aziende, i geometri, gli ingegneri, gli architetti, tutto il mondo che lavora intorno al settore edilizio attendono da oltre 10 anni.
E’ un lavoro rilevante che sicuramente vedrà anche la nostra Commissione, di cui per ora sono ancora Presidente, poi vedremo cosa succederà tra un mese, la quale dovrà fare un grande lavoro per ascoltare i vari mondi che rappresentano una filiera molto importante della nostra economia. Cito la Consigliera Casini con la proposta di legge di proroga del RET, che credo sia da approvare, se la Giunta non l’approverà nel breve tempo dovremmo farla noi come Commissione perché è utile per tutte le attività e i settori dell'economia del centro-sud delle Marche che è stato colpito dal terremoto.
Ringrazio la Giunta per questa mediazione che ha trovato con il Ministero della cultura, il relatore di maggioranza Consigliere Assenti e la relatrice di minoranza Consigliera Casini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangilardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per anticipare, come ha avuto modo di sottolineare la relatrice di minoranza, che ringrazio, il voto favorevole del gruppo con il dissenso concordato, come già dichiarato, del Consigliere Biancani, che pone temi che sono veri perché siete voi che brandite ogni volta le relazioni importanti con il Governo, che siete quindi in grado di, siete omogenei sul fronte, un asse inscindibile, e lo rivendicate ogni volta che vi trovate davanti ad un tema, ma forse erano più bravi quelli di prima che invece nell’approccio omogeneo ottenevano un risultato.
Sono molto preoccupato per il provvedimento previsto alla fine dell'anno perché sono convinto che non saremmo in grado di arrivare con la legge urbanistica nei tempi che abbiamo stabilito, visto che siamo a metà mandato, che c’è il passaggio e ci sarà comunque uno stallo fisiologico. Mettere mano a una norma che è in discussione da diversi mesi, forse da anni, ricordo che la prima proposta è addirittura del primo semestre del 2021, è complicato oggettivamente anche in virtù dei tanti mutamenti che ci sono stati, delle tante scelte che dovremmo fare con visione e prospettiva, non avere uno strumento … Vedrete dovremmo ritornare in Aula con un’ulteriore proroga.
E’ uno strumento che ha una sua consuetudine, vero che sono 11 anni che siamo in proroga, ma penso al mille proroghe che ha quel tipo di impronta e analoga efficacia.
Il nostro voto è favorevole per le motivazioni che sono state espresse sia dal Consigliere Biancani che dalla relatrice di minoranza Consigliera Casini, con le perplessità che con maggiore dovizia di dettagli i Consiglieri Biancani e Vitri, in dissenso perché si sono già prenotati, andranno a perfezionare con il loro voto negativo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Per esprimere, ringrazio il capogruppo Ciccioli per avermi dato la facoltà, il voto favorevole di Fratelli d'Italia, pur notando una sensibilità politica diversa all'interno del Partito Democratico, soprattutto per zone territoriali, perché vediamo che il nord della regione ha un orientamento politico più sfavorevole nei confronti di una proroga, molto critico, a differenza del centro-sud marchigiano che verificando sul campo ictu oculi i problemi che attanagliano determinati territori e Comuni, soprattutto per la ricostruzione, ha una sensibilità notevolmente diversa, che viene sposata in pieno da questa maggioranza.
Il Consigliere Biancani ha buttato la palla sul campo della politica rinviando, sappiamo tutti che - 14 anni di proroga - non c'è niente di più definitivo del temporaneo, continua a caldeggiare questa ipotesi che però il Ministero ha di netto tagliato con un'impostazione diametralmente opposta e diversa.
Speriamo di fare quello che in trent'anni purtroppo questo consesso regionale non è riuscito a fare, sono trent'anni che manca la nuova legge urbanistica e di assetto del territorio. Ampia fiducia a questa maggioranza e all'Assessore che la porterà entro l’anno, garantendo i frutti del Piano casa all'interno di detta legge per non pregiudicare troppo o forse troppo male i diritti di quelle persone che purtroppo non riusciranno ad esaudire il Piano casa entro il 31 dicembre 2023. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei motivare il mio voto di astensione e come ho fatto in Commissione lo farò anche oggi. Sono favorevolissima al Piano casa, non corrisponde a realtà quanto dichiarato poco fa dal Consigliere Assenti, siamo favorevoli alla proroga, assolutamente, tanto che negli anni scorsi a chiederla era stato proprio il Consigliere Biancani. Sono favorevole per le motivazioni che ha già detto la Consigliera Casini.
Il problema semmai è il periodo per cui avete richiesto e ottenuto la proroga, per la prima volta la Regione a guida Fratelli d'Italia, così come il Governo nazionale, ha avuto la proroga solo per un anno, in passato si è sempre avuta per due e improvvisamente arrivate voi con un anno soltanto. Lo scorso anno l’aveva richiesta il Consigliere Biancani e ottenuta per due anni, l’anno precedente ottenuta per due anni, per la prima volta si è rotto qualcosa, la proroga è solo per un anno. Capisco che non si possono avere in eterno e su questo sono d’accordo, però guarda caso proprio quest'anno che la proroga è stata chiesta dal gruppo di Fratelli d’Italia per un provvedimento fondamentale, tra l’altro in un periodo in cui è a maggior ragione necessario prorogarlo per più di due anni dato che siamo in una fase in cui c'è una congiuntura economica difficilissima per tutto il mondo dell'edilizia, per merito del bonus 110 e a causa del caro materie prime. In questo momento dovevate chiederla per tre anni, non per due e l’avete ottenuta per un anno soltanto.
Sono favorevole alla proroga, ma non posso dire benissimo, va bene così, per cui decido di astenermi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Oggi sono stato oggetto di diversi interventi, ma il problema è nelle parole, Consigliere Serfilippi, Consigliere Assenti, la proroga per un anno.
Questa non è una legge di proroga, ma un atto con cui si torna indietro. La proroga l’avevamo votata l’1 dicembre 2022 ed era per altri due anni. Questa non è una proroga, è una riduzione dei tempi previsti, chiamiamo le cose come stanno. Se questa la chiamiamo proroga, le altre cose come le chiamiamo?
Voto contrario perché questa non è una proroga, è tornare indietro rispetto alla proroga che avevamo già votato a dicembre 2022. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Voglio riprendere quest'ultimo passaggio, secondo come lo si vuol leggere, la proroga l’abbiamo portata alla fine dello scorso anno, quando scadeva la precedente che era stata di due anni per la quinta volta. Era oltre 10 anni che veniva prorogata ogni due anni.
È vero che per la prima volta il Ministero l’ha impugnata, ma oggi non torniamo indietro, ma proponiamo qualcosa che è stato bocciato dal Ministero, perché l’ha bocciato? Perché il Ministero dice che dopo 14 anni non regge più il fatto di una proroga, chiediamoci perché l'avete prorogata per 14 anni senza mai approvare qualcosa di definitivo prima di noi. Adesso andiamo a fare qualcosa di definitivo entro il termine di questo anno per il quale oggi proponiamo l'ultima proroga. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 172. La pongo in votazione (per appello nominale ai sensi del combinato disposto dell’art. 69, comma 1, e dell’art. 66, comma 2, lett. c) del Regolamento interno).
Favorevoli: Acciarri, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bora, Borroni, Cancellieri, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Livi, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Rossi, Santarelli, Serfilippi.
Contrari: Biancani.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Vitri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Voto favorevole del Consigliere Carancini.
Mozione n. 325
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Guerra in Ucraina. iniziativa nei confronti del governo italiano per la cessazione delle attività belliche e l’avvio di una soluzione diplomatica. Adesione alla campagna ‘Italia. Ripensaci!’”
(Votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 325 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, che è stata oggetto di discussione la seduta scorsa.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Non è stato assemblato un documento comune, se c’è la volontà del Partito Democratico di ribadire quel testo votiamo contro e la storia finisce lì, se invece c'è la volontà di arrivare ad un testo comune, direi di andare avanti sui punti successivi e nel frattempo, entro la seduta odierna, non oltre, assemblare un testo comune. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Richiamo lei perché abbiamo deciso un percorso che era quello degli eventuali emendamenti da presentare per consentire di uscire con un testo che fosse votabile da parte di tutti.
Da parte nostra emendamenti non ce ne sono perché il testo va bene così come è stato presentato. Da chi ha posto perplessità o necessarie correzioni non è pervenuto niente.
Presidente, a questo punto andrei a votarlo così com’è, con il rammarico, magari anche bocciandolo, di aver perso un'occasione. Grazie.
PRESIDENTE. Prendo atto, farei un ultimo tentativo se è possibile, dare il termine a coloro che vogliono presentare emendamenti entro le 13:20, dopodiché riportiamo la votazione finale, in un modo o nell'altro.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Chiedo se per le ore 14:00 riusciamo a fare un testo comune. Grazie.
PRESIDENTE. Alle 14:00, ma deve essere in forma di emendamento rispetto alla mozione, a meno che non ci sia una visione su un testo modificato.
E’ chiara la posizione dei proponenti della mozione, che è quella di dire se si fanno emendamenti va bene, altrimenti mettiamo al voto la nostra mozione originaria. Va operato in questa direzione, ma non vuole essere una indicazione prescrittiva, soltanto per cercare di raggiungere una sintesi la più unitaria possibile.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Nel merito sono intervenuta la volta scorsa, solo per suggerire, se possibile, ai Consiglieri di non annacquare questa mozione perché il gruppo Movimento 5 Stelle ha già annunciato un voto favorevole su questo testo.
Se su un tema del genere dovessimo andare al ribasso e per accontentare tutti fare un testo neutro, quando sappiamo perfettamente che qui ci sono i rappresentati dei partiti che sul tema, soprattutto del riarmo, hanno posizioni completamente diverse, mi riservo di ritrattare la votazione che ho annunciato la volta scorsa. Se gli emendamenti che arriveranno saranno soppressivi di passaggi importanti il voto del gruppo Movimento 5 Stelle non potrà essere a favore. Grazie.
PRESIDENTE. Alle ore14:00 termine ultimo per quanto riguarda questo tentativo.
Ringrazio il gruppo del Partito Democratico che nel silenzio ha aderito a questa ultima posizione di ricerca di sintesi.
Mozione n. 140
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Realizzazione di interventi infrastrutturali considerati prioritari per l’area di crisi industriale complessa del Distretto pelli-calzature Fermano-Maceratese, per il potenziamento viario della Provincia di Fermo, e per il collegamento con il nuovo Ospedale del Fermano”;
Mozione n. 320
ad iniziativa dei Consiglieri Putzu, Marinangeli, Livi, Borroni, Ciccioli, Serfilippi, Acciarri, Bilò, Menghi, Elezi, Cancellieri, Marinelli
“Potenziamento dei collegamenti stradali intervallivi nelle province di Fermo e Macerata”.
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Vi chiedo di rinviarle per l’assenza giustificata del Consigliere Putzu, per malattia, in quanto è il primo firmatario della mozione n. 320, che riguarda i potenziamenti stradali intervallivi, mentre quella del Consigliere Cesetti ed altri riguarda la realizzazione di interventi infrastrutturali.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono d’accordo anche perché insieme al Consigliere Putzu ed al Consigliere Marinangeli contiamo di addivenire ad una risoluzione unitaria.
Mozione n. 328
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Tutela dei paesaggi rurali e del suolo agricolo dall’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e contrarietà alla realizzazione di un impianto agrofotovoltaico in località Colle Ete ai confini fra il Comune di Belmonte Piceno e Servigliano”
Mozione n. 342
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Realizzazione di un impianto agrovoltaico a Tavoleto e nella nostra regione”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 328 del Consigliere Cesetti e n. 342 del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso siamo addivenuti alla decisione di presentare una risoluzione sia sulla mia mozione che su quella del Consigliere Rossi, che raccoglie la parte dispositiva della mia mozione, ad eccezione, d'accordo con l'Assessore Aguzzi, del punto 5, laddove dice: “di favorire l'approvazione della legge regionale” perché, come giustamente ha detto l’Assessore Aguzzi, la Giunta non deve essere impegnata a favorire, siete voi i legislatori, non c'è alcuna difficoltà. Raccoglie le parti dispositive della mia mozione e della mozione del Consigliere Rossi.
Questa risoluzione, tra l'altro sottoscritta da me e dal Consigliere Rossi, quali unici firmatari delle rispettive mozioni, è stata sottoscritta anche dal Consigliere Marinangeli, che ringrazio perché anche attraverso questa sottoscrizione se ne favorisce l'auspicabile approvazione.
È una risoluzione significativa, coerente tra l'altro con una precedente risoluzione approvata in quest'Aula, sempre su iniziativa, immagino, del Consigliere Rossi e del Consigliere Biancani. La scorsa volta venne favorito, attraverso quel dibattito, l'approvazione di un documento unitario di assoluta importanza.
In questo caso la risoluzione riguarda la contrarietà all'impianto agrofotovoltaico in località Colle Ete ai confini tra il Comune di Belmonte Piceno e Servigliano e all'impianto agrovoltaico a Tavoleto.
Per cercare di sintetizzare, con questa risoluzione si impegna il Presidente della Giunta regionale a manifestare la propria contrarietà alla realizzazione di detti impianti, a mettere in atto tutte le azioni necessarie possibili per scongiurare la realizzazione di questi mega impianti, tutti e due, ad escludere dalle aree idonee quelle utilizzabili direttamente per l'attività di coltivazione, evitando il consumo di suolo agricolo.
Voglio dire una cosa su tutte: perché è importante l'approvazione unitaria di questa risoluzione? Perché all'attenzione della Commissione del Presidente Serfilippi giacciono depositate e per fortuna non dormienti delle proposte di legge presentate dai gruppi Forza Italia, Lega e Partito Democratico, sull'ultima che abbiamo depositato dalla Commissione competente sono stato nominato relatore insieme al Consigliere Rossi.
Sono delle proposte di legge che, secondo me, possono essere esaminate ed approvate senza avere la preoccupazione di aspettare l'emanazione dei decreti da parte del Governo perché non può la Regione Marche, come le altre, aspettare le inadempienze del Governo e di tutti i Governi. Non è una critica specifica a questo Governo perché neanche quello precedente aveva emanato nei 180 giorni i decreti previsti in attuazione degli obiettivi comunitari per quanto riguarda le energie rinnovabili, perché dopo l'emanazione di questi decreti le Regioni devono individuare le aree non idonee ed idonee, però nel frattempo se non ci sono i decreti e ci sono le istanze delle società, queste ultime abilmente si insinuano all'interno delle piaghe delle omissioni legislative.
Credo che la Regione Marche possa e debba legiferare perché se è vero che la tutela dell'ambiente è una competenza esclusiva dello Stato, quella della valorizzazione dei beni ambientali e culturali è una competenza regionale. Lo diciamo in questa mozione, è richiamato anche nella risoluzione che noi abbiamo non il diritto, ma il dovere di legiferare in questa materia. Ad esempio c’è la nostra proposta di legge “Norme per la valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici e rurali della Regione Marche in attuazione dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione e per la disciplina e realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra “perché la Regione Marche può e deve individuare aree con indicatori di presuntiva non idoneità, nonché, proprio in applicazione del legislativo n. 199 del 2021, emanato in attuazione della direttiva UE sulla promozione dell’uso delle energie rinnovabili, aree con indicatori di idoneità alla realizzazione di impianti fotovoltaici.
Questo lo dobbiamo fare perché è una competenza specifica della Regione in generale e della Regione Marche in particolare. Voglio ribadire che la Regione Veneto ha legiferato in questa direzione e reputo che sia auspicabile che questo Consiglio il prima possibile si occupi di queste proposte di legge per auspicabilmente approvarle.
Nel frattempo credo che sia importante l'approvazione di questa risoluzione, che è coerente con quelle proposte di legge, ma soprattutto è coerente con quanto già deciso in precedenza da questo Consiglio regionale, soprattutto con la necessità di tutelare i nostri territori, l'ambiente, il paesaggio, i prodotti dell'agroalimentare .
Il tempo è finito e poi mi riservo di prendere la parola in dichiarazione di voto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Insieme al Consigliere Cesetti abbiamo unito le nostre due mozioni in questa risoluzione, chiediamo le stesse cose per territori diversi.
Sono intervenuto nello specifico per il Comune di Tavoleto dove un altro impianto, che si chiama agrovoltaico, è alle porte e la comunità si è subito schierata contrariamente, non tanto perché non vuole l'energia pulita, però la vorrebbe in posti adeguati, che non contrastino anche con lo sviluppo territoriale, turistico e paesaggistico della zona. Siamo nel Montefeltro una delle zone più belle della nostra regione, anche qui ci appelliamo ancora una volta al Governo affinché faccia questi decreti.
Richiamo l'attenzione dei partiti, quando siete qui vi lamentate tutti, ma avete dei riferimenti governativi, li avete avuti e li avete anche ora, i partiti marchigiani e i Parlamentari marchigiani si facciano sentire perché se questo far west continua è perché il peso politico non si fa sentire. Sarebbe auspicabile che i rappresentanti dei partiti del Governo di turno si facciano sentire. Questo pare un tabù, un dogma.
E’ dal 2001 che si devono fare questi decreti, speriamo con questo suo intervento si riesca ad intervenire, però le Regioni, i Comuni e le comunità locali non possono essere lasciati soli di fronte a questo far west.
Votiamo a favore di questa risoluzione che porta la firma mia e dei Consiglieri Cesetti e Marinangeli in quanto si parla anche di località del fermano.
Rinnovo ancora l'appello ai partiti, bisogna che tiriate fuori questi decreti attuativi, governativi perché non possiamo continuare a violentare il nostro territorio. Siamo tutti a favore dell'energia pulita, dell'energia green, ma che sia fatta in spazi adeguati. Basta usare tutte queste parole che poi alla fine sono contraddittorie, voglio vedere come fanno a fare agricoltura sotto i pannelli fotovoltaici, questa ancora non l'ho capita, vengo da una famiglia di agricoltori, qualcosa ne so, non ho mai visto coltivare sotto una tettoia, sotto un pannello, non so che tipo di coltivazione ci vogliono fare. Sono prese in giro.
Questi sono a tutti gli effetti degli impianti energetici industriali, si devono chiamare con il proprio nome, tanto più quando, come nel caso ad esempio di Sant'Angelo in Vado, ci siamo espressi contrariamente come Regione e come in molti altri casi anche qui citati.
Questi impianti vanno ad occupare ettari ed ettari di terreno, tante volte commissionati da società nord europee, li facessero lassù visto che hanno dei territori osceni, ce ne saranno meno, ma siccome sono società olandesi e finlandesi che in molti casi provengono da località paesaggisticamente oscene facessero lassù questi impianti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei anch'io esprimere il mio favore per questa risoluzione e ringraziare il collega Cesetti e anche il Consigliere Rossi che hanno portato in Aula questo atto che riprende in maniera similare gli stessi atti che abbiamo già presentato per le richieste di impianti fotovoltaici nei Comuni di Sant'Angelo in Vado e di Montecalvo in Foglia, di cui ero prima firmataria. Come abbiamo già fatto in quell'occasione diremo no anche a queste due richieste, in particolare Tavoleto che è nel mio territorio provinciale. Ho avuto modo di confrontarmi con alcuni rappresentanti dell'amministrazione comunale che l'8 marzo in Consiglio comunale hanno votato una mozione per esprimere il proprio diniego a qualunque eventuale richiesta di installazione di impianti di agrivoltaico in quella zona del proprio territorio.
Dobbiamo dire che ad oggi non c'è una vera e propria richiesta ufficiale agli atti nel Comune di Tavoleto, ma l’allarme si è creato per l'acquisto di un terreno ad un prezzo fuori mercato che lasciava intendere che questa fosse l'intenzione, quella di installare i pannelli fotovoltaici.
Il tema è sempre lo stesso, non possiamo permettere, come è avvenuto in precedenza, che tutti i nostri terreni più belli in collina e non solo siano invasi da pannelli fotovoltaici quando invece la priorità deve essere nelle zone industriali, nei tetti delle abitazioni, nei parcheggi, e su questo siamo tutti d'accordo.
Diremo ancora una volta no all’eventuale richiesta nel Comune di Tavoleto, come ho già fatto la volta scorsa per Montecalvo in Foglia, lo farò anche oggi.
Voglio ribadire l’appello a questa Giunta regionale e vi chiedo di impegnarvi in maniera decisiva e anche più pressante nei confronti dell'attuale Governo Meloni per avere le linee guida che sono scadute nel mese di luglio, sono sette mesi che le aspettiamo. Nel 2001 è iniziato il termine, ma sono scaduti a luglio di quest'anno i termini per presentare le linee guida e proprio questa scadenza ha messo in grave difficoltà anche la III Commissione ambiente che ancora ha delle proposte di legge in sospeso e non può decidere quali sono o meno le aree idonee e non idonee.
Questa è la realtà dei fatti, ne stiamo discutendo da tre mesi, i Comuni sono abbandonati a loro stessi, c'è un clima anche di collaborazione positivo nella III Commissione, ma non possiamo andare avanti se il Governo continua a mantenerla bloccata, senza esprimersi e senza emanare le linee guida, per cui ciò che chiediamo di fare alla Giunta Acquaroli è una telefonata al Ministero dell'ambiente per stabilire quali sono o meno le aree idonee e non idonee perché ad oggi nella legge vengono autorizzate tutte le aree, comprese le zone protette, campi, prati, qualunque zona anche nelle nostre colline in cui invece sarebbe possibile coltivare.
Con la mozione che abbiamo già approvato il 7 febbraio su Montecalvo in Foglia e Sant'Angelo in Vado si dava atto che a livello nazionale la normativa non era chiara e univoca, mancavano i decreti attuativi del decreto legislativo n. 199 del 2021. Ribadisco il decreto era del 2021, il termine per i decreti è scaduto questo luglio, siamo fuori termine, sollecito questi decreti per fare in modo che anche la Regione possa applicarli senza lasciare Comuni, come Tavoleto, Montecalvo in Foglia, Sant'Angelo in Vado, il Comune del fermano, abbandonati totalmente a loro stessi, con il rischio che i campi possano essere invasi da pannelli fotovoltaici e magari i tetti delle aziende o dei parcheggi rimangono così, senza incentivi per poterli installare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Stiamo parlando di richieste di privati operanti nel settore, nel campo delle energie rinnovabili, che hanno presentato proposte, come nel caso degli impianti agrifotovoltaici nei Comuni tra Belmonte Piceno e Servigliano, che vanno ad occupare una superficie di 40 ettari.
Vorrei fare una mia analisi e dare un mio giudizio su quello che è l’agrifotovoltaico e le norme attuali. Ne ha parlato benissimo il Consigliere Rossi, è evidente che noi abbiamo la necessità, e la condividiamo in pieno, di favorire la produzione di energie rinnovabili, ma l’agrifotovoltaico, di fatto, che cos'è? E’ la possibilità di produrre energia rinnovabile attraverso l'installazione di pannelli solari, ma senza sottrarre spazio ai terreni produttivi, all'agricoltura, all’allevamento. Ma delle forti perplessità mi vengono, cosa siamo in grado di coltivare sotto un pannello solare? Qualche dubbio è più che legittimo, ma credo che al contrario sia un modo per superare quel giusto e condiviso vincolo che vieta l'installazione di pannelli solari in aree che andrebbero in qualche modo e misura tutelate e difese; un modo, un sistema per bypassare i vecchi vincoli sul fotovoltaico.
Qualche dubbio onestamente lo nutro anche sulla legge fatta dal Governo Draghi. Purtroppo le amministrazioni locali si trovano con margini di operatività, di manovra, molto ridotti per poter difendere i propri territori, le proprie bellezze naturali da quelli che possiamo definire candidamente degli scempi, magari molto spesso motivati da principi naturalistici, di difesa dell'ambiente. Presumo che in questi casi si tratti di cose ben diverse e la nostra idea sul fotovoltaico è che siamo favorevoli, sosteniamo il fatto che si possa svolgere un'attività che possa produrre nuove fonti di energia, ma queste devono essere sempre compatibili con l'ambiente in cui vengono insediate, preservando gli ambienti naturali, paesaggisti, prima di aggredire le aree agricole ci sono altre possibilità e sono quelle che dobbiamo incentivare: l'installazione di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici, privati, capannoni industriali, questo dobbiamo cercare di fare.
Tornando alla proposta, e parlo pure dell'area fermana che conosco meglio rispetto a Tavoleto, è inaccettabile, le motivazioni sono solo diverse, ci sono motivi non solo ambientali, ma di carattere archeologico perché lì c'è la necropoli di Belmonte Piceno che risale al VI secolo avanti Cristo, vicino anche al parco archeologico di Falerone. Ci sono motivi ambientali e paesaggistici, ma anche motivi di carattere turistico. La nostra volontà di valorizzare i borghi va in contrasto con questo tipo di scelte.
Favorevoli alla rivoluzione green, ma non in questi termini, la transizione energetica deve tener conto delle caratteristiche, delle peculiarità dei territori rispettandone le loro caratteristiche, preservando la bellezza dei nostri paesaggi, come in questo caso è la media Valle del Tenna. Sono stupendamente belli i nostri paesi, in questo caso parliamo di Tavoleto, ma parliamo anche di Belmonte Piceno e Servigliano.
Sarà importante prendersi carico e lavorare su una proposta di legge che possa definire quali sono i margini e il perimetro dove poter fare scelte, sarà un nostro impegno.
Ringrazio i Consiglieri Cesetti e Rossi che hanno avuto l'intuizione e recepito la sollecitazione dei territori e si sono fatti portavoce di questa esigenza attraverso una mozione, io ho con entusiasmo firmato la risoluzione, li ringrazio per avermi dato anche questa possibilità.
Oggi trovo oltre che giusto anche molto responsabile e straordinario che la difesa del territorio la facciamo tutti insieme, all'unanimità, compatti nel difendere le bellezze delle nostre incantevoli colline che sono un patrimonio da tutelare sempre. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio i due proponenti e anche il Consigliere Marinangeli che ha sottoscritto la risoluzione sulle due mozioni, la n. 328 e la n. 342.
Torniamo a parlare di un argomento che ci ha visto come Assemblea legislativa discuterne forse un mese fa, non di più, per quanto riguarda il tema dell’agrivoltaico e del fotovoltaico a terra.
Condivido una parte dell'intervento della collega Vitri, il discorso sui decreti attuativi che tutti quanti ci attendiamo da agosto dello scorso anno. Ricordo che la legge sugli agrivoltaici è del 2021 ed entro agosto 2022 doveva arrivare il decreto attuativo, che ancora non è stato fatto, con il quale il Governo doveva indicare in maniera un po' più specifica, dato che già nel decreto ci sono scritte in generale, le aree idonee a ospitare questi tipi di impianto, come ad esempio le ex cave. Quindi aspettiamo i decreti attutativi per far luce, chiarezza.
Abbiamo presentato diverse proposte di legge: della Lega, del gruppo di Forza Italia e del Consigliere Cesetti. In Commissione abbiamo definito un testo definitivo, lo stavamo per approvare, lo abbiamo mandato per il parere al Cal e al Crel ed il Cal in particolar modo ci ha chiesto di sopprimere la proposta di legge in quanto c’era notizia di una prossima emanazione dei decreti attuativi. Come Commissione abbiamo deciso di fare un'audizione con il Cal, il Crel, le associazioni di categoria e tutte quante, anche l’ANCI, ci hanno chiesto di rinviare l'approvazione della proposta di legge che sarebbe decaduta con l'approvazione dei decreti attuativi da parte del Ministero. Quindi, abbiamo bloccato l'iter in Commissione, la proposta di legge è lì, adesso abbiamo nominato i relatori della proposta di legge del Consigliere Cesetti, ma è notizia recente, anche sul Sole 24 ore, che a giorni, settimane, dovrebbe esserci l'approvazione a livello ministeriale dei decreti attuativi e se le bozze che stanno circolando verranno confermate vanno contro tutte le mozioni che stiamo approvando in Consiglio regionale, nel senso che il legislatore a livello nazionale sta dando un via libera generalizzato a questi tipi di impianti, addirittura semplificando in maniera netta anche le richieste di autorizzazione da parte dei proponenti. Come sempre avviene in questi casi c’è chi vive il territorio, come i Sindaci, come noi Consiglieri regionali, e cerca di tutelare dell'ambiente in cui vive e c’è il legislatore nazionale che, sia per le direttive europee sia per il problema che stiamo vedendo, soprattutto con la guerra russo-ucraina, di approvvigionamento di materie prime, vuole liberalizzare il più possibile.
Mi auguro, visto che anche l'Assessore è emanazione dello stesso partito del Ministro, che ci sia un intervento politico - ho paura che i tecnici vadano diritti in questa direzione - l’unico che può fermare questo sciacallaggio, che potrebbe avvenire e in parte sta già avvenendo sul territorio con l'approvazione di questi mega impianti che purtroppo vanno a snaturare un territorio. Pensiamo alle Marche che sono una regione delle Dop, delle IGP, delle materie agroalimentari, delle coltivazioni che cerchiamo di tutelare il più possibile, che rischiano di essere rovinate definitivamente da questi imprenditori. Io sono stato quasi denunciato da qualcuno perché li ho chiamati “affaristi”, di fatto prendono i terreni in comodato d'uso, oppure li acquistano, dopo l'approvazione di questi mega impianti.
Confermo la mia disponibilità come Presidente di Commissione a rimettere mano alla legge fondata di fatto sul modello Veneto, citato dal Consigliere Cesetti, ma entrambe decadrebbero con l'approvazione dei decreti attuativi, che diverse fonti ci dicono che sono di prossima emanazione.
Ultima cosa importante della quale voglio rendere edotta l'Aula: tutte le associazioni di categoria, anche il Cal, erano contrarie all'approvazione di questa proposta di legge che vedeva unanimi noi Consiglieri regionali. Di fatto vedeva contrarie quasi tutte, se non tutte, le associazioni di categoria che abbiamo audito in Commissione.
Mi auguro che ben presto ci siano i decreti attuativi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. C’è fame di energia pulita e siccome ci sono diversi piani di competenze siamo tutti d'accordo su mozioni di questo tipo, tant'è che queste due arrivano dopo che ne abbiamo approvate altre due all'unanimità.
Vorrei ricordare che per ovviare alla fame di energia pulita, che abbiamo anche nella nostra regione, all'unanimità, con l'astensione del Movimento 5 Stelle per questioni tecniche, abbiamo votato la legge sulle comunità energetiche. Se dobbiamo dare alternative, ed eravamo d'accordo sull'alternativa, mi chiedo perché non ci abbiamo creduto fino in fondo.
Vorrei ricordare che la legge sulle comunità energetiche non è stata finanziata nel bilancio di previsione del dicembre scorso e vorrei ricordare che avevo fatto un emendamento per finanziarla ed è stato bocciato. Se non vogliamo dire a tutto no, soprattutto alle cose indispensabili, bisogna che creiamo un’alternativa, l'avevano creata, vogliamo crederci fino in fondo? Vi invito in assestamento a ripensare al finanziamento di quella legge importante, tra l'altro voluta dal Presidente della III Commissione e attualmente Assessore a queste tematiche. Se siete voi a non crederci mi chiedo perché continuare a chiedere al Governo di fare questo, quel altro. Se siamo noi i primi a non fare ciò che abbiamo deciso, stranamente tutti insieme, di voler fare. C'è un problema, come lo vogliamo risolvere? Vi invito a scegliere una formula che accontenti un po’ tutti, andiamo fino in fondo, quanto meno con le comunità energetiche.
Dagli interventi che ho sentito mi sembra che siamo tutti d'accordo, ancora oggi. Vi pregherei di tenere in considerazione queste riflessioni per il prossimo assestamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Questo è un argomento che abbiamo dibattuto anche in altre occasioni in maniera più o meno similare. Mi trovo d'accordo a proporre questa mozione, tanto meglio se di gruppi diversi e se passerà all'unanimità, come spero.
Sono molto netto su queste questioni, so bene il contesto di cui stiamo parlando, sono anche un po' arrabbiato, proporrei una rogatoria internazionale per perseguire, individuare, far pagare i danni a chi ha fatto saltare il nord stream, che ci portava gas a basso prezzo e senza alcun impatto ambientale nel cuore del nostro continente. Questo è come la penso io su questa questione. Il mercato è drogato a causa della guerra e sappiamo benissimo che ha intorno a sé tremila fattori di altro tipo, più che altro economici, governati tendenzialmente dagli Stati Uniti, che propongono tutte queste problematiche. Sono molto estremista su questo.
Torniamo alla mozione di oggi perché la vicenda dell’energia pulita, guerra o non guerra, è chiaro che è qualcosa di opportuno, ma non deve diventare speculazione ed in questo caso lo sta diventando con la motivazione della guerra che non c'entra nulla perché un conto è la ricerca di energia pulita, attraverso il fotovoltaico e altri fonti di risparmio energetico, non ultima anche la questione che ha proposto poco fa la Consigliera Ruggeri che va in incentivata, un conto è portare avanti delle speculazioni e su questo purtroppo devo dire che la legge sul agrifotovoltaico voluta dall’allora Governo Draghi e mai portata avanti nei mesi successivi …, ancora oggi non ripresa neanche dall'attuale Governo, che spero lo vorrà fare e non nel modo in cui temo, forse lo farà non tanto per rimediare a questa questione quanto per incentivarla, da quello che si legge sul Sole 24 Ore.
I ritardi, secondo me, nell'emanare le normative chiare in questo senso sono voluti appositamente dai livelli nazionali perché dare delle indicazioni più precise potrebbe mettere in qualche caso in difficoltà, magari dicendo dove si può fare e dove non si può fare, chi vuole incentivare questo tipo di mercato perché in questa vacatio in teoria si può far dappertutto, poi in pratica a volte è più difficile, però di fatto è una speculazione voluta.
Sappiamo benissimo, Consiglieri, che gli impianti sotto i 10 MW sono portati avanti con la valutazione di impatto ambientale dalle Province e sono in mano ai Comuni direttamente interessati, gli impianti più piccoli, quelli sopra ai 10 MW sono portati avanti direttamente dal Ministero e la valutazione di impatto ambientale viene portata avanti dalle Province. Questo non vuol dire che la Regione non è per nulla responsabile, per quel che riguarda quelli sopra i 10 MW viene chiamata al tavolo tecnico a dare il proprio parere e su questo noi stiamo intervenendo in qualche modo, anche se temo che una mozione di questo genere servirà poco, tecnicamente parlando. Ad esempio su quello di Servigliano, qui richiamato, il parere tecnico della Regione Marche è stato negativo per alcuni motivi legati, credo, a qualche area di pregio che fa parte di quei territori, così come è stato dato un parere negativo per Cartoceto in provincia di Pesaro-Urbino, che ha le stesse caratteristiche più o meno similari, proponendo questioni che riguardano la Dop legata all'olio di Cartoceto, un territorio di pregio. I nostri uffici fanno seriamente il loro lavoro, cercando di limitare, per quanto possibile, l'autorizzazione a questi impianti, ma temo che non sia una questione così semplice.
Venendo alle considerazioni sul agrofotovoltaico è un palliativo, il fotovoltaico a terra era stato limitato da una normativa regionale risalente al 2010, non consentiva di farlo dappertutto, si è pensato all’ agrifotovoltaico, portando in giro tutti quanti noi, dicendo che non ha un impatto sul territorio agricolo perché sotto ci può coltivare, sotto i pannelli solari alti 4 metri in teoria si può operare con i mezzi. Chi di voi fa l'agricoltore? Ho avuto modo di dirlo anche in un’altra occasione su una questione simile, come si può passare con i trattori e i mezzi agricoli in mezzo a una miriade di pali piantati per terra per portare avanti le culture? Se torniamo ai vecchi metodi della falce a mano possiamo anche piantarci qualcosa, ma non ci si va con i mezzi, poi c’è l'ombra del pannello, non funziona e quant’altro.
E’ un palliativo, non è consentito il fotovoltaico? Vi portiamo in giro parlando di agrofotovoltaico, è la stessa cosa, però peggiorativa perché è molto più impattante in quanto i pannelli alti 4 metri sono molto più visibili da lontano più che quelli 1,5 o 2 metri. E’ peggiorativo.
Sono contento del voto che esprimiamo su questa mozione, temo che politicamente inciderà poco, tecnicamente continueremo a fare il nostro lavoro, però vi inviterei anche a riflettere su questo, l'ho già detto anche al Presidente della Commissione, magari di queste tre proposte - mi pare una di Forza Italia, una del Consigliere Cesetti e un’altra della Lega - provate a portare avanti una iniziativa come Commissione da proporre al Consiglio, anche se, questo è vero, verrebbe probabilmente scavalcata da un futuro decreto, future indicazioni normative da parte del Governo, ma potrebbe fungere anche da stimolo al Governo che dovrebbe impugnarla qualora noi la portassimo avanti. Vi inviterei a portarla in Aula e anche in approvazione.
Quando dite che il Cal è contrario, non so perché il Cal è contrario, non lo so…
PRESIDENTE. E’ terminato il tempo, grazie, Assessore, la posizione è molto è chiara.
E’ stata presentata una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Cesetti, Rossi e Marinangeli, che recita in questo modo: “Impegna il Presidente e la Giunta regionale a manifestare la propria contrarietà alla realizzazione dell’impianto agrifotovoltaico in località Colle d’Ete, ai confini fra il Comune di Belmonte Piceno e Servigliano, e dell’impianto agrovoltaico a Tavoleto; a mettere in atto tutte le azioni necessarie e possibili per scongiurare la realizzazione di questo mega impianto, tutelando le comunità interessate, preservando il territorio, l’ecosistema agro-ambientale ed il valore agrituristico della zona; a mettere in atto tutte le azioni necessarie ed adottare tutti i provvedimenti di competenza rispetto e l’attuazione da parte delle strutture organizzative regionali delle disposizioni legislative della legge regionale n. 14 del 2018, con particolare riferimento al dettato normativo di cui all'articolo 3, comma 1, della legge medesima; conseguentemente, per quanto di competenza, in attuazione della legislazione regionale, ad escludere dalle aree idonee, quelle utilizzabili direttamente per l'attività di coltivazione, evitando il consumo di suolo agricolo per preservare e potenziare quell’agricoltura di qualità, quel patrimonio enogastronomico protagonista di una filiera integrata con le attività di trasformazione, commercializzazione e distribuzione che dà valore aggiunto anche alla nostra offerta turistica gastronomica; mettere in atto tutte le azioni necessarie nei tavoli nazionali affinché i decreti attuativi, che devono mettere in condizione le Regioni di legiferare in materia di aree idonee e non idonee all’istallazione di tali impianti, vengano celermente emanati al fine di evitare il depauperamento dei nostri territori interni e la mera speculazione sopra di essi.”
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L'ho detto già l'altra volta quando affrontammo la mozione dei Consiglieri Rossi e Biancani, su un punto, ma solo sul punto, Assessore Aguzzi, concordo integralmente con la sua posizione. Credo sia un bene votare all’unanimità, sa qual è il grande significato politico, Assessore? Che la volontà unanime di un Consiglio regionale non guasta, anche ai fini dell'approvazione della legge.
Concordo totalmente anche sulle ultime parole, mi rivolgo al Consigliere Serfilippi, che pure ha riavviato l'attività della Commissione, facendo nominare me ed il Consigliere Rossi relatori. Dobbiamo venire in quest'Aula e non è vero che dobbiamo aspettare i testi del Governo perché il decreto 199 del 2021 prevede che con uno o più decreti il Ministero della transizione ecologica di concerto con il Ministero della cultura ed il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - non potrebbe essere diversamente - previa intesa in sede di Conferenza unificata (dove ci sono anche le Regioni) adotta entro 180 giorni i decreti per l'individuazione dei criteri omogenei per l'individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti.
Poi questo testo dice che le Regioni individuano con legge regionale i siti di fatto idonei e non idonei, pur rispettando …, è così Consigliere Serfilippi, e spiego perché. L'ho scritto bene nella relazione alla mia proposta di legge. Perché il Ministro della transizione ecologica deve emanare i decreti di concerto con il Ministro della cultura e il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali? Mentre la competenza dell'ambiente è esclusiva dello Stato, la valorizzazione dei beni ambientali, culturali, le risorse agricole forestali è una competenza concorrente, che consente, quindi, alla Regione di poter legiferare, tant'è vero che il decreto 199 dice che la Regione individua questi siti con legge. Allora, noi la possiamo fare oggi perché se il Governo non emana i decreti …, e questa omissione è responsabilità anche del mio Governo, di questo e di quello che l'ha preceduto, non è che la Regione nell'esercito delle sue prerogative costituzionali aspetta i comodi del Governo, che magari vuole fare i comodi di tutte queste multinazionali. Questa la verità.
I decreti attuativi nel momento in cui verranno emanati dal Governo …, lei dice che saranno molto restrittivi per le Regioni, ma noi facciamo la nostra legge e poi vediamo alla lunga chi la spunta anche perché i decreti attuativi devono lasciare autonomia alla Regione e alla legislazione regionale, lo dice il 199. Non è il cane che si morde la coda, qui c'è un tema di competenze, tant'è vero che la Regione Veneto ha adottato una legge di questo tipo, quindi io dico di fare questa legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Vorrei rispondere alla Consigliera Ruggeri che cerca in qualche maniera sempre di politicizzare tutto. E’ giusto finanziare le comunità energetiche con le risorse regionale, ma crede davvero che qualora si finanziassero con centinaia di milioni le comunità energetiche una ditta dalla Germania non verrebbe qua a fare questa speculazione? Queste sono speculazioni energetiche industriali legate ai certificati verdi, che noi facciamo o meno le comunità energetiche a loro non interessa, a loro interessa venire qua, prendere il nostro sole, mettere gli impianti dove c'è più sole, indipendentemente dal valore paesaggistico e stop, quindi la connessione tra speculazione e comunità energetiche non capisco che cosa c'entri in questo caso.
Se finanziassimo con 200 milioni le comunità energetiche, dalla Finlandia o dalla Germania non verrebbero qua a speculare?
E’ bene che il Governo metta dei paletti, delle regole e faccia i decreti attuativi e quando li fa, anche qui, deve esserci forte il peso dei partiti di maggioranza ed opposizione. Mi pare che anche quando era al Governo il Movimento 5 Stelle non è che sulla questione sia stato fatto chissà cosa, o di là o di qua è stato al governo con tutti. Se andiamo a vedere le responsabilità ce l’hanno tutti.
Quando diciamo no a determinati criteri di abuso del nostro territorio, potremo anche sui decreti attuativi del Governo in qualche maniera politicamente incidere, se invece continuiamo a guardare il passato o a buttarla sempre in caciara politica non si va mai avanti. Cosa c'entrano le CER con questa cosa, con una speculazione legata ai certificati verdi e al sole, non capisco il nesso.
Concentriamoci a portare avanti una politica propositiva che in qualche maniera vada a dare delle maglie più stringenti a queste speculazioni, a questi abusi nel nostro territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Grazie al Consigliere Marinelli che mi concede la dichiarazione di voto, abbiamo già esposto, detto cose e chiarite altrettante.
Dalla discussione è emersa una visione tutto sommato condivisa, ma soprattutto delle forti perplessità su quelli che sono gli impianti agrifotovoltaici, sono anche quelli emersi in maniera chiara, ma altrettanto importante è stata ed è l'unità di intenti con la quale tendiamo a difendere le bellezze e le risorse che i nostri territori ci possono dare.
Questa compattezza oggi è un elemento rilevante, fondamentale e sarà sicuramente determinante per consentirci, e questo è un impegno che ci prendiamo tutti, di lavorare e sviscerare le scelte più opportune su una proposta di legge che poi andremo a presentare in Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questo è un tema conflittuale perché sono due aspetti che entrambi sono nella direzione dell'ambiente.
Uno è quello dell'energia pulita, della produzione di energia pulita, che è un obiettivo di tutti, chiunque ha buon senso ritiene che questo pianeta sia sottoposto a stress troppo importante per reggere nel tempo, che non significa nei prossimi anni, ma nei decenni e nei secoli, quindi, la conversione in energia pulita è un atto fondamentale.
L’altro è la conservazione del territorio e del suolo, che è un aspetto ugualmente fondamentale. C'è bisogno di armonizzare queste due parti, entrambe ecologiche ed ambientaliste.
Da questo punto di vista, in questa fase, credo che la conservazione del territorio sia rilevante, ci sono già alcune zone in cui è stata dismessa l’attività di produzione di energia pulita (pannelli solari), ma il territorio che per anni ha avuto la presenza di impianti fotovoltaici è fortemente degradato rispetto all’obiettivo della produzione agricola. Mettere del suolo fuori del suo ciclo biologico naturale rappresenta un problema.
Tutte le problematiche in genere sono risolvibili, però c'è anche il problema paesaggistico, estetico, su questo punto ritengo che bisogna andare, come ha detto l'Assessore, ad una legge organica che presenti questi aspetti, che sono tra loro apparentemente, perlomeno, contraddittori.
Detto questo, sul piano personale rispetto a questa risoluzione sulle mozione n. 328 e n. 342 sono favorevole. Penso che bisogna proteggere e poi trovare la soluzione.
Su questo a titolo personale esprimo un parere favore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di queste mozioni, così come ho fatto negli scorsi Consigli regionali in relazione alle altre.
Non avevo nessuna intenzione di fare caciara perché non è nel mio stile, figuriamoci su un tema così importante. Sono Consigliera regionale e mi sento di dare consigli sulla politica regionale e non stare qui a dire sempre cosa devono fare le altre istituzioni, dall'Europa fino al Parlamento e al Governo, perché noi siamo seduti qui a dire agli altri come devono fare politica, quando noi non la facciamo al livello in cui siamo.
Abbiamo fatto insieme, all’unanimità, una legge regionale che potrebbe in parte, se non del tutto, risolvere questa fame di energia, probabilmente il Consigliere che ha parlato prima di me non sa come funzionano le comunità energetiche e siccome ci sono convegni in continuazione l'invito ad andare ad assistere, a sentire qualcuno che ne sa, si può informare e capire che, visto che il nostro territorio è fortemente urbanizzato, abbiamo case, palazzi, capannoni su cui si possono mettere gli impianti fotovoltaici invece che utilizzare il suolo. E su questo siamo tutti d'accordo.
Tra l'altro l'autoproduzione di energia elettrica, così come l'abbiamo pensata anche in quest’Aula. ma ripeto, la legge è sì del gruppo del Movimento 5 Stelle, anche se magari al Consigliere Rossi non fa piacere, fortemente voluta dal gruppo del Movimento 5 Stelle, ma dipende da una direttiva europea e a differenza di quanto avete fatto con il super bonus quella non la potrete smantellare perché è il rispetto di una legge europea.
Visto che vogliamo dirla tutta, avete fatto la scelta politica di polverizzare le risorse regionali, marchette per rifare i campetti da calcio e altre stupidaggini, a mio parere le dovevate utilizzare per finanziare leggi regionali come questa. Allora sì che avrebbe avuto senso il discorso che fa il Consigliere Rossi, altrimenti a mio parere no.
Mi auguro, uscendo dalla polemica, che sia presa in considerazione l’idea di promuovere le CER e se alcuni Consiglieri regionali neanche sanno come funzionano, pensiamo ai cittadini come fanno a saperlo, bisognerebbe fare eventi di promozione che non si possono fare come istituzione regionale perché avete scelto di non finanziare quella legge. E’ in contrasto con questa? No, è un aiuto con la richiesta che facciamo oggi tutti insieme, all'unanimità, quindi tutto questo sbattere da parte del Consigliere, che continua a parlarmi sopra e a far polemica - chiederei anche al Presidente ogni tanto di intervenire - è inutile perché siamo d'accordo, voto a favore ma nel suo tempo invito …
Non rompere i …, è ammissibile, Presidente, in quest’Aula? Scusi, è una cosa indecente, io ho rispetto sempre di tutti …
PRESIDENTE. Calma, certamente
Marta RUGGERI. Non mi sento di sopportare un atteggiamento. Sa perché siamo arrivati a questo punto, perché lei non l’ha fermato prima, cinque minuti fa doveva fermarlo. Ho parlato con un borbottamento sotto che non era sostenibile.
PRESIDENTE. Sono costretto prima di tutti, purtroppo, a riprendere lei per il tono, le chiedo di rientrare nella considerazione; due, non sono un robot che sente a distanza immensa, non ho sentito che cosa ha detto il Consigliere Rossi altrimenti …
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. La prego di farmi fare la mia parte, non ho sentito che cosa ha detto il Consigliere Rossi. Questa è l'indicazione che lei mi dà della provenienza delle parole nei suoi confronti, di natura offensiva. Stavo cercando di richiamare al silenzio per farle completare il suo intervento, questo è quello che posso fare, non avendo la certezza di aver udito le parole che le ritiene giustamente d'aver ascoltato e per le quali richiamo tutti i Consiglieri, a cominciare dal Consigliere Rossi, ad evitarle in maniera assoluta.
L'affronto peggiore che si fa è di metterla su un piano che non è degno di quest’Aula e del lavoro che sta svolgendo ciascuno di noi.
Ho dei limiti nelle mie possibilità anche di natura umana di riuscire a capire che cosa sta succedendo, di interpretare le parole che si dicono, sono certo che è avvenuto, come dice lei, quindi richiamo e ammoniscono il Consigliere Rossi e tutti gli altri a non esprimersi in toni offensivi. L'ho già detto la volta scorsa, non vorrei arrivare a delle decisioni, come è avvenuto per l'interruzione automatica del microfono, però alla fine se questo è l'indirizzo sarò costretto a farlo.
Detto questo, Consigliere Biancani e il suo gruppo, non entrerei sull’ordine, mi fermerei qua, altrimenti apriamo un tema che non merita di chiudere questa importante discussione sulle energie rinnovabili e tutela del nostro territorio.
Per quanto riguarda la votazione del gruppo Partito Democratico è intervenuto il Consigliere Cesetti, per il gruppo Fratelli d’Italia il Consigliere Ciccioli.
Non entrerei sul tema, vi chiedo e vi invito nel rispetto del mio ruolo …, se il Consigliere Biancani ha sentito le parole del Consigliere Rossi è perché ha più udito di me, ho già detto che l’ho ammonisco in maniera piena.
Vi prego di non rientrare su questa tematica in quanto apriremo una discussione che fa abbassare il livello, cosa che non voglio avvenga. Quindi, richiamo tutti e ammoniscono coloro che hanno usato parole offensive nei confronti di altri colleghi, tutti, per quello che riesco a sentire. Adesso la state mettendo su un piano che non fa onore al vostro ruolo con frasi sibilline e interpretazioni dell'una e dell'altra parola a proprio parziale intendimento.
Sulle parole offensive del Consigliere Rossi mi sono già espresso e vi prego di attenerci tutti al potere dell'Aula in capo al Presidente e di procedere, se non ci sono altri interventi, alla votazione.
(La Consigliera regionale Ruggeri abbandona l’Aula)
Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva all’unanimità)
Sull’ordine dei lavori
Sono scaduti i termini sulla mozione n. 325 del Partito Democratico.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Sempre per fatto procedurale, Presidente, possiamo procedere con l'altra mozione per avere qualche elemento in più per tentare di arrivare ad una soluzione che potrebbe essere anche una risoluzione e non un emendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Va benissimo.
Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Voglio chiedere scusa alla Consigliera Ruggeri.
PRESIDENTE. Glielo ha già detto, perfetto, va benissimo.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Vorrei chiedere scusa alla Consigliera Ruggeri perché ho detto esattamente le parole che lei ha riferito, ho detto quello che ho detto e chiedo scusa. Grazie.
PRESIDENTE. Adesso la Consigliera Ruggeri non è in Aula, ma credo che sia il modo migliore, più diretto e più vero che in qualche modo fa recuperare l'intera situazione.
Mozione n. 166
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Piantumazione di alberi per combattere il riscaldamento globale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 166 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Paradossalmente, Presidente, questa è una di quelle mozioni tra le più vecchie, ma oggi in maniera inversamente proporzionale è una mozione attualissima perché riguarda in particolare il tema del riscaldamento atmosferico, che ci pone di fronte, come Consiglio regionale e come comunità, ad una tematica i cui effetti li possiamo constatare direi quotidianamente. Basta ascoltare un telegiornale e vedere cosa sta accadendo nel nostro Paese, gli effetti negativi della presenza di biossido di carbonio in atmosfera.
Nella mozione si fa riferimento un po' al quadro internazionale, cioè al fatto che tra il 1990 il 2000 nell'atmosfera è cresciuto il biossido di carbonio, in media pari a 1,5 parti per milione, nei 10 anni successivi è aumentato a 2 parti per milione e tra il 2010 e il 2020 questa percentuale è ancora aumentata fino a 2,5 parti per milione. C'è un aumento esponenziale del biossido di carbonio ed è certamente uno dei temi centrali che possono riguardare questo Paese, direi l'intero mondo.
Per poter affrontare questo tema, lo reclama in maniera ripetuta XY, uno dei maggiori scienziati che esistono al mondo, due sono le strade possibili, quella di ridurre la presenza di biossido di carbonio in atmosfera attraverso una serie di azioni di carattere politico industriale, che sarebbero funzionali al miglioramento.
Un'altra strada molto semplice, direi determinante, paradossalmente, che potrebbe abbattere le emissioni di CO2, secondo il rapporto della Commissione europea per arrivare a ridurre entro il 2050 di 1,5 gradi il surriscaldamento si avrebbe bisogno di realizzare circa 1 miliardo di ettari di foreste, cioè il senso centrale dell'azione principale sarebbe quello di avviare una riforestazione dell'intero pianeta. Da questo punto di vista alcuni studi raccontano e precisano che se questo avvenisse si ridurrebbe di 2 miliardi di tonnellate di carbonio, praticamente i 2/3 delle emissioni prodotte dalle attività umane, quindi gli alberi diventano uno strumento determinante, paradossalmente, il più semplice per potere risolvere il problema principale del pianeta.
Secondo una valutazione fatta da studiosi occorrerebbe impiantare nell'intero pianeta 3 miliardi di fusti entro il 2030 e secondo la stessa quantificazione in Italia sarebbero necessari 2 miliardi di alberi.
La mozione ha un obiettivo molto semplice, che è quello di rendere consapevole la politica, il decisore politico, i cittadini affinché si prenda consapevolezza che con la piantumazione di alberi questo tema, in un'ottica graduale, seria e organica, può essere certamente abbattuto.
La mozione, attraverso queste premesse, chiede l'impegno della Regione Marche ad investire nel proprio bilancio alcuni somme che possono incidere su questa tematica.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani.
PRESIDENTE. Chiedo di fare silenzio per cortesia, chi non è interessato ...
Romano CARANCINI. Grazie Presidente. Per dare conto del fatto che le mie non sono certamente …, è quasi la scoperta dell'acqua calda.
Voglio ricordare a tutti che il Piano nazionale di ripresa e resilienza sui temi ambientali mette a disposizione del Paese circa 300 milioni, che una cifra non grandiosa, ma certamente significativa. Ci sono anche esperienze che possiamo prendere, ad esempio la Regione Emilia-Romagna, la Regione Toscana ed anche la Regione Veneto stanno lavorando affinché le Regioni, che sono dal punto di vista istituzionale un interlocutore credibile, affidabile e direi di coordinamento rispetto alle attività e alle azioni dei Comuni, possano svolgere un ruolo importante.
Mi piace ricordare dal punto di vista numerico, quantitativo, per informazione, che alla considerazione che facevo prima, cioè che in Italia per potere fare la propria parte, in relazione ai contenuti di un'azione globale, sarebbero necessari 2 miliardi di alberi, ebbene se mettessimo a dimora gli alberi nelle aree abbandonate dall'agricoltura dal 1990 avremmo a disposizione e potremmo coprire addirittura 6 miliardi di alberi - se nelle terre abbandonate si mettessero a dimora 6 miliardi di alberi - questo vuol dire che, dimensioni ridotte rispetto a ciò, si avrebbe un'azione particolarmente rilevante.
Confesso che è la terza volta che presento un atto di questo tipo, nelle altre occasioni sono stati sempre rigettati. Credo che sia un'azione di civiltà, che non appartiene alla destra né alla sinistra, ma è un'azione di grande sensibilità rispetto a questo tema, che peraltro potrebbe andare di pari passo anche con il coinvolgimento delle aziende, che potrebbero avere un interesse dentro una programmazione di defiscalizzazione, anche a livello regionale, e contribuire in maniera virtuosa ad un'azione di questo tipo.
Per queste ragioni chiedo che il Consiglio regionale possa programmare, leggo la parte dispositiva, che non è particolarmente impegnativa, ma dà un'impronta di indirizzo secondo noi importante.
L'impegno è. “ a programmare da oggi al 2025 l'incremento della piantumazione di alberi per combattere il riscaldamento globale - ho provato a dare alcune cifre e a prevederlo – attraverso lo stanziamento di fondi regionali nel prossimo bilancio di previsione, mediante un percorso di partecipazione con gli enti locali”, immaginare di investire, indico una cifra, 500.000 euro dentro al nostro bilancio, che non è certamente una cifra particolarmente rilevante e si potrebbero promuovere azioni volontarie di piantumazione da parte di privati, aziende o stessi cittadini, individuando nell'ambito del prelievo fiscale regionale possibili leve di incentivazione.
Ritengo che questa questione possa davvero qualificare il Consiglio regionale e segnare la differenza fra chi ha a cuore le sorti del pianeta, dei nostri figli, dei nostri nipoti, e chi guarda purtroppo solo all'attualità. Grazie.
(La Consigliera Ruggeri rientra in Aula)
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non posso rilevare innanzitutto che dal deposito di questa mozione alla sua odierna calendarizzazione è trascorso un anno e mezzo, segno evidente di quanto poco interesse suscitino nella maggioranza le tematiche a tutela dell'ambiente, di mitigazione e contrasto al riscaldamento globale, più in generale la lotta ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico.
Il tema proposto è di assoluto interesse, ringrazio il Consigliere Carancini per aver presentato questa mozione, e l'accoglimento della proposta del Partito Democratico rappresenterebbe infatti un primo passo nella giusta direzione.
Sappiamo bene che il cambiamento climatico rappresenta la più grande sfida contemporanea, inserito nelle Agende mondiali ed il suo contrasto rappresenta infatti uno dei 17 obiettivi dell'Agenda ONU 2030. In questo contesto piantare alberi nelle città e curare quelli già in vita sono azioni determinanti che garantiscono significativi benefici per l’ambiente. Gli alberi infatti contribuiscono alla riduzione di CO2, di polveri sottili e proteggono il suolo, riparano dai rumori e mitigano le temperature, restituendo ossigeno all’ambiente.
Siamo altresì consapevoli che procedere con nuove piantumazioni non sia di per sé una strategia sufficiente ed efficace, sappiamo infatti che occorre parallelamente un’adeguata pianificazione degli spazi verdi, più in generale un cambio negli stili di vita, che rifiuti il consumismo e promuova il riuso.
Sarebbe auspicabile la promozione di un confronto su questi temi con le associazioni agricole, più in generale con le associazioni impegnate ogni giorno nella difesa dell’ambiente e della biodiversità, che vi sia un segno evidente che ad oggi manca nella politica di coesione 2021/2027.
Mi sarei aspettata riguardo alle risorse destinate alle innovazioni di prevedere l'utilizzo spinto delle innovazioni tecnologiche per la gestione urbana, sia per quanto riguarda la mobilità efficiente e sostenibile che per il riciclo dei rifiuti, per le energie rinnovabili, la sicurezza urbana e la gestione delle emergenze.
Questo è il tempo di politiche che puntino alla riduzione del consumo del suolo, che favoriscano la riqualificazione di edifici esistenti, l’adeguamento sismico degli immobili e posizionamenti netti contro la cementificazione selvaggia.
Detto ciò, ci auguriamo che questa maggioranza sappia cogliere l'opportunità e l'urgenza di condividere una proposta così qualificante per la nostra Regione, per l'ambiente, più in generale per migliorare la qualità della vita dei marchigiani tutti. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ci tengo a dire la mia al di là della dichiarazione di voto come Giunta alla fine del dibattito.
Inviterei i Consiglieri a portare avanti questa iniziativa, spero all'unanimità, perché i dati che di fatto prima sono stati espressi da chi ha presentato questa mozione, sono veri.
Al di là della scientificità, dell'approfondimento che è stato fatto nel redigere questa mozione, nel proporla all'Aula, sappiamo benissimo che dobbiamo cercare di riparare in ogni modo i danni provocati all'ambiente nel secolo scorso, in un secolo abbiamo consumato risorse naturali che si erano create in 5 milioni di anni e difficilmente si riuscirà a sanare questa situazione. Dobbiamo perlomeno dare una mano e, al di là di recuperare qualche danno, anche cercare di evitare nel miglior modo possibile i danni per il futuro. Di conseguenza portare avanti e intimare una piantumazione complessiva è qualcosa più che mai opportuno, secondo me.
Adesso parliamo dei nostri territori e parliamo anche di Italia perché, sappiamo benissimo, fortunatamente, che negli ultimi anni c'è stato un 20% in più di crescita di bosco a livello naturale e questo è positivo. Si portano avanti molte iniziative da parte di Comuni ed enti locali. Quando ero sindaco a Fano c’era anche il Consigliere Serfilippi che era il mio Assessore all’ambiente, credo, abbiamo istituito la giornata degli alberi ed abbiamo piantumato 1.600 alberi in cinque anni: 500 al campo di aviazione, 400 nella zona di Bellocchio, 300 a Tre Ponti, 400 a Fenile, ho fatto i conti adesso un po’ a memoria, non so se mi sfugge qualcosa. Ho riportato questa iniziativa anche quando sono diventato Sindaco a Colli al Metauro anche lì ho istituito le giornate degli alberi. Si sta facendo non solo nella mia città, ma a livello generale perché questo è qualcosa per la quale tutti siamo sensibili, quindi anche questa iniziativa può essere accolta da tutti, lo voglio auspicare.
Per il resto, l'idea anche di mettere magari nel prossimo bilancio qualche soldo …, non indicherei una cifra, qualche soldo, usiamo questo termine, - magari i Consiglieri daranno una mano su questa proposta - da elargire agli enti locali, attraverso un bando, su presentazione di progetti di piantumazione, più che altro direi di incentivare la piantumazione urbana e suburbana. Ricordavo prima che in questi anni la superficie boscata nel territorio è aumentata, e non possiamo lamentarci come Regione e come Stato italiano della mancanza di boschi, anzi, vi dirò di più, in montagna il proliferare del bosco ha creato qualche danno ai prati perché di fatto i prati di montagna sono molto più utili per drenare l'acqua o la neve che si scioglie, questo me l'hanno spiegato in diversi, adesso non voglio buttare qui qualcosa di avventato, ma c'è una crescita del bosco e questo è positivo.
Possiamo incentivare la piantumazione nelle aree più urbanizzate, più compromesse, vicino alle autostrade, alle strade, ai parchi, questo può essere positivo, magari mettere una cifra anche non particolarmente alta, quanto sarà possibile, per creare dei bandi progettuali volti ai Comuni della nostra Regione. Questo può essere utile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, mi aspettavo che rispondesse l’Assessore alla forestazione. E’ lei?
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. Prego, Consigliera.
Anna CASINI. Prego, Consigliera, quando ho il mio tempo parlo come e quando voglio con tutte le interruzioni …
PRESIDENTE. Guardi, devo riprendere anche a lei, non può fare una domanda e attendere la risposta e proseguire. Lei fa il suo intervento anche a mo’ interrogativo, questo senza dubbio
Anna CASINI. Allora la faccio a lei.
PRESIDENTE. Se lei si mette su questo piano è un piano che è fuori dalla posizione del suo intervento, glielo dico. Se lei ritiene così, non condivido e le assicuro che non è in questo il modo. Lei può fare nel suo intervento tutte le domande che vuole, senza soluzione di continuità, senza attendere che la controparte risponda perché questo è un discorso che si fa sul piano politico, non in un'Aula, soprattutto nell’Aula del Consiglio regionale. Adesso può continuare.
Anna CASINI. Presidente, lei è prevenuto e spero che mi rimetta il tempo dall’inizio.
Mi sono meravigliata perché in questa Regione fino all’altro ieri e da circa 50 anni c’è un ufficio forestazione, c’è un Assessore alla forestazione e c’è una legge sulla forestazione, che è datata, non mi ricordo, 1995. In questa Regione la forestazione ha un suo staff e mi sono meravigliata, secondo me si dovrebbero meravigliare tutti, che abbia risposto, e lo ringrazio, l’Assessore Aguzzi, ma non è una sua materia perché è in capo all’Assessorato agricoltura, e questa era la mia domanda perché sono rimasta, infatti ha detto delle cose che passano attraverso i servizi dell’agricoltura, attraverso i bandi - che l’Assessore non può conoscere perché non è di sua competenza - che vengono fatti per le piantumazioni, per esempio nelle zone urbanizzate. L’Assessore non può conoscerli, come non può sapere che vengono finanziate tutte quelle azioni che servono a ripulire i boschi, in particolare i castagneti, proprio per evitare l’aumento dei tempi di corrivazione che sono determinati dal fatto che il sottobosco si infittisce e diventa impermeabile.
L’Assessore ha detto una cosa significativa, innanzitutto questa mozione è condivisibile perché è uno degli obiettivi stabiliti dalla strategia europea 2030, è importante anche perché ci vogliono delle compensazioni in alcune aree in quanto, come ha detto bene prima il Consigliere Carancini, è una questione anche di surriscaldamento, che non abbiamo nelle aree montane abbandonate, laddove serve coltivare e pulire il bosco, invece serve piantare in particolare delle specie possibilmente, anzi necessariamente autoctone nelle zone urbanizzate, in cui ci si è dimenticati di lasciare – magari per la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione nelle zone di espansione - il verde pubblico attrezzato, oppure c’è chi non può neanche pensare lontanamente che esistano i boschi urbani.
Tutto questo è determinante, deve essere fatto con una strategia che non può essere scritta dalla mozione, che è un pungolo, uno stimolo, un obiettivo che viene dato, ed è evidente che il servizio forestazione già molto ha fatto perché noi siamo stati capofila di numerosi progetti, insieme ad altre Regioni, finalizzati ad implementare le percentuali del verde urbano sia in quantità che in qualità. Pensiamo per esempio che nel Comune di Senigallia ci sono stati 12 ettari di bosco piantati a compensazione della terza corsia dell’autostrada. Esistono anche dal punto di vista ambientale, nelle valutazioni di impatto ambientale, nelle Vas, delle compensazioni, che cosa significa? Che devo comunque realizzare quest’opera, non la posso limitare nell’impatto ambientale perché comunque impatta dal punto di vista ambientale, però programmo delle compensazioni che spesso sono ambientali.
Piantare e piantumare nelle aree montane è un errore anche perché c’è una riduzione del prato a pascolo e una riduzione dei terreni a seminativo e questo comporta oltre che un problema di impermeabilizzazione anche un problema per i giovani agricoltori che si vogliono insediare perché quando vanno al catasto trovano seminativo mentre la forestale quando fa il sopralluogo vede che è bosco. E come voi saprete dove c’è il bosco e dove c’è la paesaggistica c’è la tutela integrale, non si può toccare una foglia e questo è un danno grande anche all’agricoltura delle aree interne, sembra una sciocchezza ma nel nostro Appennino il problema è serio, e prima l’Assessore l’ha ricordato.
Presidente, prima di alzare la voce perché ho fatto una domanda, si chieda se la domanda aveva un senso, posto che mi trovo un Assessore che ha altre competenze rispetto a quello che avrebbe dovuto rispondere e questo è un problema di organizzazione del Consiglio, non è certo mio che sono l’ultimo dei Consiglieri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. La mozione è interessante anche se la vedo un po' semplice perché poi il problema della piantumazione … Come ha detto anche la Consigliera Casini, che mi ha preceduto, c'è bisogno di coloro che coordinano, che sanno quello che dobbiamo fare perché spesso mettiamo le piante per i nati e magari dopo due anni sono tutte secche perché non vengono messe nei posti adeguati oppure non sono adatte per il territorio.
Le difficoltà ci sono, si parlava anche di compensazioni ambientali, nel mio Comune e in altri dovevamo mettere delle piante per la compensazione ambientale, non abbiamo avuto la possibilità di metterle perché non c'erano terreni adatti.
Più che mettere fondi o risorse su questa mozione direi di fare un'opera di sensibilizzazione, soprattutto agli enti locali, ai Comuni, affinché vengano fatti degli interventi caso per caso, magari con la consultazione degli uffici regionali, che possono dare le informazioni, o con la forestale, che è un buon riferimento per sapere quali piante mettere a seconda dei luoghi, altrimenti si rischia di fare più danni che utilità per il territorio. Il nostro non può dar luogo a grandi piantumazione, parliamo della Toscana, dell'Emilia-Romagna, ma lì abbiamo grosse piantumazione lungo i grandi fiumi, cosa che non possiamo fare da noi, anzi forse bisogna diradarli per evitare alluvioni od altro. In linea di principio siamo favorevoli, direi che forse è più opportuna una sensibilizzazione verso le scuole e gli enti locali per far capire l'importanza di avere più piante, piuttosto che mettere 100.000 euro che poi non servono quasi a nulla. Vengono fatti tre bandi, due partecipano, mettono le piante e poi, siccome non hanno speso i soldi propri ,le fanno seccare un anno dopo. Deve essere una scelta fatta da chi ci crede e che deve essere portata avanti, siamo favorevoli, ma su una sensibilità piuttosto che su risorse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sulla festa degli alberi c'è una storia che ci appartiene, fu istituita alla fine dell'800, poi fu rilanciata nella prima metà del 900. L'albero dà l'idea di speranza, sono le radici, è il un tronco che cresce, ci sono le foglie, c'è un aspetto simbolico molto forte, un aspetto anche oggettivo, gli alberi trattengono le frane, quando sono ben curati riescono a contenere la furia della natura, quando invece vengono abbandonati, come è successo nella triste vicenda del fiume Misa, vanno a formare delle dighe inestricabili e fanno esondare i fiumi.
Tutto ciò che va in questa direzione, l'albero fa parte del ciclo della natura, c’è un ricco assorbimento di anidrite carbonica e la costituzione della clorofilla, elemento essenziale della vita. Ci sono 1001 ragioni per dire sì alla piantumazione degli alberi.
Prima il capogruppo della Lega Marinelli ci ha ricordato che bisogna fare le cose non tanto per farle, ma per buon senso. Una volta si chiamava polizia forestale, oggi carabinieri forestali, hanno una tradizione, una storia, non solo di controllo, ma anche di tutela, non solo il controllo del rispetto delle norme, ma la tutela complessiva dell'ambiente naturale, occorre in qualche modo andare in questa direzione.
Mi sento di condividere nello spirito ciò che è stato scritto, ho ascoltato l'intervento della Consigliera Casini, di cui in gran parte ne condivido le motivazioni di fondo. Non deve essere un argomento di polemica politica, credo che non ci possa essere sull'albero un motivo di scontro politico. Ho ricordato prima che la festa degli alberi era diventata per le scuole una cosa importante. Molti di noi alle scuole elementari e medie abbiamo partecipato a questi eventi che erano una festa, ma anche un modo per formare ed educare alla natura.
La mozione prevede di programmare l'incremento della piantumazione, aumentare gli alberi, che tra l'altro vengono lasciati seccare, abbandonati, ci deve essere anche un naturale ricambio.
Abbiamo vissuto nella seconda metà del 900, del secolo scorso, un grande cambiamento in agricoltura, dove la forza dell’uomo è stata sostituita quasi totalmente dalla forza delle macchine, che non prevedono nei campi ostacoli, quindi siepi ed alberi che, tra altro, sono stati sradicati per far posto alla forza della macchina, che moltiplicava il reddito produttivo, la possibilità dell'estensione della superficie agricola. In questo obiettivo positivo c’è l'obiettivo negativo di ridurre lo spazio per gli alberi, una volta i paesaggi erano dipinti, se si guardano gli autori del 700 e dell'800 si vedono delle alberature in qualsiasi paesaggio, oggi ci sono le cosiddette rasature, la terra coltivata viene rasata, il termine spiega bene come stanno le cose, e nei terreni vengono tolti alberi, siepi, tutto quello che ostacola - le superfici agricole ormai sembrano levigate – e questo comporta da una parte di togliere l'habitat agli animali selvaggi, che sono stati spinti sempre di più fuori da quello che era il loro ambiente naturale, dall'altra la scomparsa degli alberi.
Ultimamente c’è stata una frana importante in Alto Adige, l'amministratore locale mi diceva che purtroppo il territorio era stato completamente disboscato, un territorio che veniva saldamente presidiato dalle radici degli alberi. Qualche anno abbiamo avuto la frana, grazie a Dio senza vittime, però ha distrutto edifici, spazzato quasi via una strada con tutte le conseguenze, sia in termini economici che, soprattutto, in termini di rispetto al territorio.
Con questo spirito apprezzo non solo il documento che è stato presentato, ma l'idea che si arrivi ad una risoluzione conclusiva, ampiamente condivisa da tutti, che possa passare dalla dichiarazione di principio ai fatti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla discussione, potrebbe apparire una sciocchezza, ma credo che chi svolge oggi il ruolo di politico, soprattutto all'interno dei consessi decisori in materia legislativa, debba sentirsi questo dovere.
Voglio ringraziare l’Assessore Aguzzi in particolare per aver in qualche maniera veicolato la condivisione di questa mozione. Le parole dei Consiglieri Marinelli e Ciccioli danno il via libera di massima, senza la capacità di comprendere cosa questa mozione provava a dire. Non che cosa è la festa degli alberi. gli alberi a cosa servono. Questo lo sappiamo tutti, avremmo potuto cantare la canzone di Sergio Endrigo, che per fare un albero ci vuole un fiore, avremmo potuto dire tutti.
Il tentativo era di condividere con l'Assemblea legislativa il tema, la criticità di cui noi non ci accorgiamo o rispetto alla quale restiamo indifferenti, ma c'è una programmazione, c’è una visione mondiale su questo tema. Ribadisco, non la inventa né il Consigliere Carancini né il Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, piuttosto che del Veneto o della Toscana.
C'è un tema di grande rilevanza e quello che si chiede in questa mozione non è di piantare l'albero per valorizzarlo nelle scuole, attraverso questa mozione si chiede di investire. Io ho anticipato la posizione dell'Assessore Aguzzi lasciando aperta la mozione, era già stata presentata nello scorso bilancio con risorse anche limitate, l’ho lasciata aperta perché prendere un impegno di questo tipo a noi sembra una cosa rilevante che, ribadisco, non appartiene né alla sinistra né alla destra. E’ la presa di coscienza di un tema importante. E quando si dice programmare significa che nel prossimo bilancio, a scanso di equivoci, la Regione Marche, nelle possibilità condivise, investe, stanzia risorse e ne cura l'attenzione.
Come si fa a dire che se mettiamo gli alberi poi si seccano, certo che si seccano, evidentemente se non si mettono le specie giuste, non si mettono nel modo corretto, giustificare il non stanziamento con “poi si seccano” non mi pare un'argomentazione da Consiglio regionale, sarebbe forse meno ipocrita dire: guardate, non ci interessa.
Continuo a coltivare la speranza che su questo vi sia un'attenzione che qualifichi l'azione legislativa della Regione, che sarebbe coerente col Piano nazionale di riprese resilienza, con una legge del 2019 che aveva stanziato risorse per la riforestazione.
Lo dico ai Consiglieri: non votatela, ma è un impegno che la Regione, il Governo regionale, senza alcuna polemica, assume avendo un'attenzione all'ambiente, lo è in realtà rispetto alla coerenza di quello che facciamo.
Questa è un'azione che contribuisce in maniera corale dentro un tema complessivo, in un sistema che non riguarda neppure solo il paese Italia, non solo la Regione Marche. Ecco perché penso che l'approvazione della mozione avrebbe un significato fondamentale per tutti quanti noi, ricettivi rispetto al tema ambiente.
Questa è una delle vere questioni centrali di tutti noi, delle nostre comunità, vi invito a leggere testi, contributi, saggi che riguardano, certo, forse non noi, i nostri figli, i nipoti, non possiamo essere indifferenti, non possiamo fregarcene di un tema centrale di cui abbiamo il dovere di occuparci.
Questa è una mozione del 2021, all'epoca questo tipo di sensibilità forse non era massima, ora invece, lo ribadisco, l’ultima delle azioni fondanti dell’Europa, cioè il Piano nazionale di ripresa e resilienza, su questo la dice lunga.
Voglio ringraziare gli interventi in particolare delle Consigliere Casini e Bora su questa questione, cercando davvero di porgere alla maggioranza da un lato l'opportunità di condividere un tema centrale con l’impegno chiaro …, uscire da questa mozione dicendo la voto, ma sappiate che nel bilancio non metteremo una lira, non sarebbe davvero una cosa seria. Vi chiedo su questo l'approvazione nel significato che viene indicato dalla mozione stessa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voterò favorevolmente questa mozione, anzi, sottolineo che sono rientrata in Aula proprio per esprimere voto favorevole, così come ho fatto con l'emendamento che il Consigliere Carancini e il Gruppo PD avevano presentato al bilancio.
Sono rientrata in Aula perché mi sono arrivate le scuse sia pubbliche che private del Consigliere Rossi, che ho apprezzato.
Nello stesso tempo vorrei dire che se ho alzato i toni nel mio intervento, nei confronti del Presidente, mi scuso anch'io. Tutto ciò è avvenuto perché ciò che io sentivo e voi no ha turbato tutto il tempo dell’intervento fino alla caduta finale. Adesso abbiamo risolto e spero definitivamente, non solo temporaneamente.
Il voto del gruppo Movimento 5 Stelle sarà favorevole in quanto la proposta è in linea con la sensibilità del partito a cui appartengo, anche con me e con i miei pensieri personali. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non solo un voto favorevole, ma una piena condivisione del gruppo rispetto alla proposta. Ringrazio il Consigliere Carancini per averla messa a disposizione dell'Aula.
Penso che sia un'occasione importante, lo è stata per le riflessioni che sono state oggetto di un bel contributo e ritengo pure di dire che ho apprezzato, anche se forse in maniera inconsapevole, anche se l'Assessore Aguzzi non ha la delega come nel passato, il suo sollecito rispetto alle risorse da mettere a bilancio. Ha fatto bene a ricordarlo, evitiamo di votare mozioni che ci permettono il respiro di un comunicato e quando siamo nella logica dell’azione conseguente, significa trovare le risorse per sostenerle, non lo facciamo. Qualche volta disattendiamo le leggi che approviamo.
Qui ci sono le testimonianze di scelte, l’ha detto la Consigliera Casini, e di operazioni di grande respiro, di lungimiranza messa in campo dagli enti locali, anche se ha ricordato che non sempre si riescono a reperire aree, ma quando c'è la volontà significa fare ricognizioni, accordi per permettere di recuperare. Lo facemmo con un’altra veste, come ANCI, c'è stata la volontà di far sottoscrivere a Società autostrade insieme alla Regione un percorso di boschi urbani di compensazione, molto importante, che si doveva poi articolare con l'intervento della terza corsia ... Quello non è accaduto, tra l’altro con tutte le opere accessorie che hanno determinato un approccio completamente diverso e innovativo, tant’è che molti amministrazioni non volevano il bosco di compensazione, ma volevano il giardino, il parco. Un tema, per come è stato posto, completamente diverso e alcune realtà in questo momento, forse due nella Regione Marche …, una partita, appena sottoscritto il protocollo, adottato in via sperimentale, determinò 12 ettari di bosco addossato al centro storico, che è una cosa anche difficile, tant'è che le amministrazioni successive lo misero anche in discussione, dicendo che un bosco non serviva, ma serviva il giardino, che vuol dire non aver letto l'intento della mozione attuale.
Siamo favorevoli, chiediamo, spero che ci sia, il voto unanime su questo atto, poi la Giunta in occasione del bilancio potrà indirizzare le risorse in grado di sostenere le amministrazioni perché qualche volta hanno difficoltà a dar seguito a quegli impegni in quanto non sono dotate di un sostegno finanziario adeguato. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 166. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Volevo ringraziare la Consigliera Ruggeri per aver accettato le scuse del Consigliere Rossi, per quanto mi riguarda la sua precisazione nei miei confronti, la ringrazio, non era dovuta.
Preciso invece nei confronti della Consigliera Casini che il mio intervento spronava a proseguire la sua dichiarazione con tutte le domande che voleva, senza che altri potessero rispondere in modo tale da consentirle di avere il pieno diritto di esprimere il proprio pensiero. Questo è il senso del mio intervento, se non è stato chiaro prima lo è adesso, spero di aver chiarito la questione.
Mozione n. 325
E’ stata presentata una risoluzione a firma dei Consiglieri Mangialardi, Ciccioli, Santarelli, Lupini, Pasqui, Marinelli, Latini, Rossi, Vitri, Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Carancini, Casini, Biancani, Borroni, meno la Consigliera Ruggeri del gruppo Movimento 5 Stelle.
Ha la parola, per l’illustrazione il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non nascondo la soddisfazione per essere arrivati ad una risoluzione condivisa, anche se in prima istanza non c'era la disponibilità del nostro gruppo rispetto alle modifiche che erano state richieste, poi invece abbiamo approfondito e con il primo firmatario della maggioranza, il Consigliere Ciccioli, si è arrivati ad un atto che ritengo sia in questo momento unico in Italia perché se dovesse essere votato - auspico e chiedo anche alla Consigliera Ruggeri di approfondirlo rispetto anche alle parole che abbiamo utilizzato. Se dovessimo arrivare alla votazione unanime, presumo che sia il primo atto in Italia che rimette in fila alcuni temi.
Abbiamo tolto l'adesione al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, perché, guardo il Consigliere Mastrovincenzo, forse non aveva richiamato alla memoria, nel 2017 quest'Aula votò all’unanimità l'adesione. Quindi abbiamo richiamato, concordando con tutti, quell'atto che abbiamo inserito. L'elemento che ci ha caratterizzati, anche la sensibilità particolare di questo territorio rispetto al tema della pace, credo che sia quanto mai importante e fa parte della storia.
Penso che questo sia un atto di grande responsabilità e di apertura perché ci emozioniamo e apriamo delle riflessioni quando vediamo le mamme e le mogli che piangono i loro morti in un territorio che non avremmo mai pensato perché abbiamo sempre difeso il grande obiettivo di quella bandiera, che è l’interno di quest'Aula, di oltre settant'anni di pace. Era il grande obiettivo dell’Europa, invece oggi ci accorgiamo che siamo dentro le porte, ma non solo, siamo dentro casa nostra e anche il tema che si ferma con la nostra commozione, la nostra emozione davanti a quella situazione, si finisce per essere assuefatti e un po' condizionati dalle nostre liturgie, anche sul piano del nostro linguaggio, e continuiamo a dire che è vero che esiste un aggressore ed un aggredito, quasi come se non si possa fare niente di più. Ci fermiamo a quello e continuiamo a rimanere dentro quel binario e le nostre azioni rischiano di essere anche fortemente condizionate da quella che è l'informazione – l’ha detto il Consigliere Rossi l'altra volta - quasi da propaganda bellica e ognuno di noi è tentato di giustificare e di non di preoccupaci molto anche delle scelte che mettiamo in campo e soprattutto di come giustifichiamo le nostre azioni locali, che devono essere in assoluta armonia rispetto a quello che decidono i nostri partiti e i nostri Governi, senza mai richiamare nulla della nostra coscienza. Guardate, lo dico per me perché andrei molto oltre, ma appartengono ad una comunità e cerco sempre di costruire ponti invece che tensioni, però questo atteggiamento spesso viene anche sottolineato …
PRESIDENTE. Riprenda la parola, le concedo due minuti per concludere. Grazie.
Maurizio MANGIALARDI. Il tema vero era partecipare alla marcia della pace lo scorso anno che veniva sottolineato come un fatto non allineato, io c'ero, presentare anche una mozione nel congresso del mio del partito forse era un problema e anche oggi presentare una mozione, guardate come è uscita sulla stampa, ha significato il richiamo di quello e di quell'altro partito per dire che forse quei temi non sono omogenei al nostro atteggiamento. E qual è il nostro atteggiamento? Quello che impedisce di parlare di pace, di tregua necessaria, di obbligo della prevalenza della diplomazia rispetto all'invio delle armi. Ecco, penso che qui non dobbiamo avere dubbi perché noi in questi 15 mesi su quel tema non abbiamo fatto nulla, quindi l'impegno di sollecitare l'Europa perché rimetta al centro un ruolo, che è sempre stato l'elemento guida della nostra azione, quello di non giustificare, di stare dalla parte giusta fino alla fine. Ma qual è la parte giusta se ogni volta non guardiamo e non ci domandiamo perché muoiono migliaia di giovani, migliaia di donne e di uomini in quel territorio, cos’è che dobbiamo fare di giusto fino alla fine. Ritengo che sia giusto rimettere insieme quello che a qualcuno piace ricordare, ascoltare la voce…
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Mi sento anch'io di ringraziare la disponibilità del Capogruppo del PD Mangialardi a trovare un punto di vista condiviso perché a me non sembrava molto lungimirante l'idea di farsi bocciare una mozione, quando ci si può ritrovare su una linea comune.
Ho i miei convincimenti, in parte vengono dalla mia area politica, in parte sono personali, questa è una guerra, secondo me, soprattutto contro l'Europa, in cui ci sono più interessi contrapposti che la vogliono tenere in piedi e non fa piacere agli europei, innanzitutto per le ricadute, che se vogliamo sono più terra terra, più egoistiche, come il costo dell'energia, la diminuzione del commercio internazionale, una situazione di tensione che sta raffreddando tutte le economie europee, la diminuzione delle risorse per dare benessere ai cittadini. Questi sono problemi più parziali, egoistici, ma ci sono da entrambe le parti in conflitto migliaia di morti, si parla di 200 mila morti, iniziamo ad andare verso le cifre delle guerre mondiali, morti ucraini, giovani russi, la generazione giovane sta pagando un prezzo altissimo per cui a nostro parere l'idea che in Europa si trovi una visione condivisa e nobile tra le parti è una cosa giusta.
Una volta l'Europa fu tagliata in due dal muro di Berlino, che poi finalmente, se non sbaglio, l’11 novembre 1989 fu abbattuto, adesso la prospettiva è un altro muro, che non sarà quello di Berlino, ma sarà il muro del Donbass o delle Regioni dell’Ucraina dell'est, sempre una frattura tra popoli con più o meno le stesse radici e cultura. Se pensiamo che San Pietroburgo è stata interamente progettata e costruita da un architetto e da ingegneri italiani e che in Ucraina c'era una comunità italiana molto forte, tutto questo fa pensare che c'è una storia condivisa, comune e che ci debba essere la volontà … Le prime righe della mozione sono significative nel ribadire la ferma condanna all'aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa, però bisogna riflettere, studiare la pace, non si può essere solo tifosi da una parte. Il nostro impegno internazionale, l'appartenenza all'alleanza, all'Unione europea, è chiara la parte in cui dobbiamo stare, qui non ci sono dubbi, ma l'idea che possa nascere una prospettiva di pace è una cosa importante per tutti.
Su questo mi sento di essere totalmente d'accordo, con lo spirito che credo ci sia in questo documento, che limato e corretto per essere il più terzo possibile ha trovato la firma dell'intero Consiglio regionale, a parte la Consigliera del gruppo Movimento 5 Stelle, comunque a larghissima maggioranza.
L’'impegno della Giunta è cercare di promuovere una prospettiva di pace, è chiaro che non è la Regione Marche o non siamo noi a poterla promuovere, però possiamo esprimere un parere che possa pesare sui governi europei per trovare questa prospettiva.
L'idea che non ci sia possibilità di intesa è pericolosa. E’ pericolosa perché trascina una parte dell'Europa, la Federazione Russa, gli Stati russofoni, che sono parte della carne e dello spirito europeo, verso l'Asia. Abbiamo una sorta di prospettiva geopolitica di Eurasia contro i 2/3 dell’Europa e dell'America del Nord. Non è una bella prospettiva, mi sento di dirlo con il cuore. Sono sempre stato impegnato politicamente sulle cose in cui credevo e per questo spesso ho pagato un prezzo, anche nelle mie prospettive politiche, però le cose in cui credo sono quelle in cui credo e sento che la prospettiva di chiudere questa ferita aperta, che sanguina, al centro dell’Europa sia l'unica percorribile. Per questo convintamente ho firmato, mi sono dato da fare per trovare l'intesa, l'avete sentito, ed ho firmato prendendomi anche la responsabilità di questa risoluzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Non ho sottoscritto questa risoluzione perché ho preso in parola quello che ha chiesto il capogruppo del PD Consigliere Mangialardi, cioè di leggere e dare valore ad ogni singola parola espressa da questa risoluzione, che mi è stata fornita poco fa.
L’ho letta con grande attenzione, sarei contenta anche di votarla a favore, però chiedo ai sottoscrittori di aggiungere un aggettivo, che è quello di “umanitari” dopo la parolina “aiuti” perché la frase: “perseguire negli aiuti al popolo ucraino”, capite bene che può essere ambigua e su un tema come quello della pace per me non ci devono essere ambiguità.
Mi riconosco in tutti i discorsi che avete fatto perché sono di buonsenso e anche coraggiosi mossi da alcuni partiti politici e sarei contenta di poterla votare a favore, però nello stesso tempo vi chiedo di sgomberare il campo da ambiguità e chiarire che in questo caso non stiamo parlando di invio incondizionato di armi. Se siete disponibili ad aggiungere l’aggettivo “umanitari” dopo la parola “aiuti” la voterò favorevolmente, altrimenti mi asterrò. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per trovare un testo condiviso abbiamo dovuto lavorare e cercare di togliere qualcosa, è evidente che c'è una posizione del Governo italiano precisa che è quella di inviare aiuti umanitari, e questi ci sono stati e spero che cresceranno, ed anche armi difensive al Governo ucraino.
Parliamo di aiuti globali e questo crea una difficoltà oggettiva evidente, però gli aiuti in armi li inviò il Governo Conte, preceduto da un Conte PD, preceduto dal leader di partito del gruppo del Movimento 5 Stelle e proseguito con il Governo Draghi. Capisco che la verginità è una cosa che si può ritrovare, però io ho qualche perplessità, lo dico con affetto e non in termini offensivi. Grazie.
PRESIDENTE. Il dispositivo della risoluzione è il seguente: “Impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo italiano di perseguire negli aiuti al popolo ucraino e, contemporaneamente, di concerto con l'Unione Europea, non lasciare nulla di intentato per perseguire una soluzione diplomatica che preveda l'immediata cessazione di ogni attività bellica e l'avvio, sotto il coordinamento della stessa Unione, di un tavolo nel negoziale tra Russia e Ucraina con lo scopo di perseguire una pace stabile e duratura nell'interra area interessata dal conflitto”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Lo dico non per far cambiare idea, ma per dare un elemento in più, c'era scritto “aiuto” ho messo “aiuti” perché per me l'aiuto è umanitario. Siccome ci sono atti e fatti in itinere, anch’io sono per non rimanere nel tempo attuale perché se rimandiamo ci sono risoluzioni che sono state prese in Parlamento che vanno in un'altra direzione.
Oggi stiamo andando in un altro percorso, ho apprezzato anche l'intervento faticoso del Consigliere Ciccioli perché non è in assoluta linearità con il partito nazionale, come non lo è per me, non ho paura a dirlo, non ho paura di essere richiamato per l'ennesima volta, almeno così mi chiedono le dimissioni per qualcosa di diverso dalla partecipazione alla marcia della pace. Così ci capiamo.
Ecco perché è molto importante arrivare ad una risoluzione votata all'unanimità, perché oggi dobbiamo chiederci perché muoiono centinaia di migliaia di persone in quel territorio, nel cuore dell'Europa. Se non ci facciamo questa domanda: per chi?
In questa Assise ce lo possiamo concedere perché siamo una democrazia occidentale liberale, ci possiamo permettere di dire cose, differentemente da quello che succede in Russia, lì non lo possono fare perché c’è un regime dispotico. Ma ni possiamo anche dire che l'Europa non è stata sufficiente, che anche l'Italia non è stata sufficiente rispetto all'azione diplomatica, e quel tempo per me è finito, per noi quel tempo si è concluso con delle code inevitabili, ma si è concluso.
Che la Russia non possa vincere la guerra è un dato, che è anche auspicato, ma nemmeno l’Ucraina lo potrà fare anche se aiutata in quell'altro modo perché quello non è un aiuto perché non aiutiamo, oggi noi mandiamo le armi con l'uranio impoverito, gli aerei. Ricordo a tutti che siamo partiti che tiravano le bottiglie con la vodka, come bombe molotov, e arriviamo ad oggi, perché no, non possiamo mandare i tattici o i soldati perché siamo arrivati a questo punto, quindi quello che noi non possiamo dire è che Putin non abbia nessun interesse ad aprire una trattativa.
L'Europa ha parlato con i più grandi dittatori pur di risolvere questioni, magari più di carattere economico che di tipo sociale o bellico. Dobbiamo optare per quel tipo di soluzione e ritengo che la risoluzione che andremo a votare ha quel tipo di indirizzo e vi invito tutti a confrontarvi con i nostri rappresentati nelle varie Regioni, nessuno, e questo lo dobbiamo ad un'azione che abbiamo voluto anche molto faticosa, ha avuto il coraggio di sollecitare il Governo in questi termini.
Presumo che sia un grande gesto e lo dobbiamo a quel popolo che sta morendo e finora rispetto allo schierarsi da una parte e la propaganda dall'altra il popolo muore e noi non lo possiamo permettere. Ci sarà il voto del nostro gruppo e spero veramente …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Avremmo dovuto avere più coraggio e chiedere lo stop dell'invio degli armamenti, sapete come la penso sulla questione, però già questo piccolo passo in avanti è una presa di consapevolezza, continuare su questo piano significa rischiare di mettere a repentaglio alla fine la nostra stabilità perché non sappiamo come saranno le prossime reazioni della Federazione Russa. Continuare a scherzare con il fuoco e a scherzare sotto diktat di imposizioni militari e geopolitiche oramai desuete e sorpassate in un mondo postbellico oramai da ottant'anni … Ancora noi crediamo che dobbiamo affrontare le questioni mondiali con la conferenza di Yalta, ma 7,5 miliardi di persone e 3 miliardi di persone, che appartengono a due nazioni, a Yalta non c'erano, me l'ha ricordato ieri l’ex Ministro della Difesa.
Ribadisco ancora una volta le parole dei Capi di Stato Maggiore della Difesa sia italiana che americana che dicono che non ci sono soluzioni militari a questa situazione. Se non ci sono soluzioni militari, lo dicono loro, non lo dice il Consigliere Rossi o qualche altro Consigliere regionale, probabilmente dovremmo ascoltarli, cercare di non subire in maniera così supina le indicazioni e i diktat che vengono da oltre oceano, che fanno l’interesse esclusivo di altre nazioni.
Come ho detto l'altra volta, tengo a precisare che questa situazione geopolitica ci sta costando in termini di caro energia, economia, ci sono fette importanti della nostra economia che hanno perso mercato a fronte di questa guerra, fette di mercato conquistate dai paesi asiatici, addirittura dai paesi africani. Dovremmo riflettere, come si fa con questa risoluzione, perorare e chiedere ai nostri rappresentanti politici che sia in qualche maniera seguita una soluzione diplomatica.
Sul Piano europeo credo che abbiamo due nazioni europee faro, come l'Ungheria e l'Austria, che in questa situazione, nonostante anche loro abbiano condannato l'attacco della Federazione Russa, come è stato condannato anche da questa Regione in questa Assise, hanno cercato sempre di perseguire gli interessi nazionali, che alla fine sono gli interessi di pace europea.
Voterò a favore di questa risoluzione e aggiungerei un'altra dicitura: stop deciso all'invio di armi, però capisco che la sensibilità dei partiti qui presenti è altra, però già questo è un piccolo passo in avanti che spero possa far riflettere il nostro Governo e non solo perché la parte armaiola e bellicista del Senato e della Camera dei Deputati è un po' trasversale. Tranne qualche piccola sacca di indipendenza e di ragionevolezza i maggiori partiti si sono schierati sempre a favore dell'invio di armi. Abbiamo visto che l'invio di armi non ha portato a niente, Libia, Iraq, Afghanistan non hanno portato a niente, dovremmo rivedere la nostra posizione, la Nato in una posizione difensiva piuttosto che offensiva, tanto più quanto proprio in questi giorni ricorre l'assurdo attacco della Nato e dell'Italia alla nazione…
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Alla fine mi asterrò, visto anche il chiarimento del Consigliere Ciccioli, che non ha fatto che avvalorare i miei dubbi.
Sono d'accordo con il Consigliere Rossi che forse avremmo dovuto essere più coraggiosi, inserendo un punto sull’esigenza di cessare l'invio incondizionato di armamenti, anche perché rispetto a quando è stato votato il primo invio di armi è passato un anno e l'esperienza ci ha dimostrato che stato inutile. Se abbiamo sbagliato un anno fa era perché non avevamo idea dato che la guerra era appena cominciata, adesso un'idea ce l'abbiamo in base all'esperienza.
Riconosco che questa Assemblea fa un passo in avanti rispetto alle posizioni che si sono andate a declinare nel recente passato in Parlamento, riconosco che c'è un passo avanti però nello stesso tempo l’ambiguità di questo testo nella sua formulazione non mi permette di esprimere un voto positivo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per ribadire il valore di questa risoluzione che ha le firme di tutti i gruppi in Consiglio regionale.
La differenziazione che ha ribadito anche adesso la capogruppo del gruppo Movimento 5 Stelle Consigliera Ruggeri è una dichiarazione di intenti, di principi.
Voglio essere chiaro, non ci possono essere ambiguità ed interpretazioni. Leggo le righe: “nel ribadire la propria ferma condanna dell'aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa, prende atto che, a oltre un anno dall'inizio del conflitto, lo spettro di una guerra prolungata nel mezzo dell’Europa è diventata una realtà”,. Questo è l'aspetto più grave, in questo momento sanguinano l'Ucraina e anche la Federazione Russa con i loro 100.000 morti, ma sanguina tutta l'Europa. Questo è il senso che vogliamo dare, per cui cos'è che diciamo: si cambia fronte? Sono stupito perché se andiamo a rileggere le cronache dei precedenti anni uno degli appelli più forti all’interventismo per l'Ucraina fu fatto dal nostro Commissario europeo, ex Presidente del Consiglio del Partito Democratico, che ribadisce ogni volta questo pensiero. Il gruppo del Movimento 5 Stelle, avendo anche il Ministro degli Esteri all'epoca del Governo Draghi non ha fatto lingue di fuoco per cercare di andare ad una soluzione negoziata. Tutti si stanno rendendo conto che l'Ucraina non può vincere, che la Russia non può perdere e che se non si arriva a un qualche tipo di sgelamento il conflitto nucleare è dietro l'angolo, questo deve essere chiaro.
Questa in punta di piedi è una presa d'atto, non ci può essere altra via che non sia di negoziazione. Come saranno i negoziati, quali saranno, su questo non è nella nostra possibilità capirlo, ma l'idea che ci deve essere è di una forte iniziativa diplomatica. Questa è una cosa che ormai è sulla bocca di quasi tutti, meno di quelli che non vogliono vedere.
Poi ci sono le alleanze internazionali, i trattati europei e tante altre cose. A mio parere, in troppi sulla vicenda ucraina, neanche da quando è scoppiato il conflitto, nel decennio precedente, hanno pensato di mettere una loro posta e questo ha portato le conseguenze che ci sono state negli anni successivi, come il finanziamento di certe campagne elettorali, lo sforzo di creare motivi di contrapposizione piuttosto che motivi di inclusione, sono tutte cose che solo chi è miope o chi non vuol vedere o chi è tifoso da una parte sola non può vedere, questo nell'ambito di una chiara scelta di campo. Lo voglio ribadire con forza, la scelta di campo c'è, non c'è dubbio, la volontà di una persona lungimirante, di un Capo di Governo lungimirante, di un Ministro degli esteri, di tutti i Paesi occidentali è quella di vedere al di là, dall'altra parte del campo, una partita la vincono tutti quando si ha un occhio attento a quello che succede all'altro capo e capiscono anche le ragioni degli altri, perché come in tutti gli scontri ed i conflitti ci sono le responsabilità, ma ognuno ha qualche pezzo di ragione e quando le cose vanno a finire male è perché tutti hanno un po' di ragione.
Non è quest’Assemblea che deciderà niente, però può dare un piccolo punto di partenza a questa visione che secondo me tutta l'Europa deve far sua, tutta l'Europa deve rendersi conto che questa è una guerra intra europea che…
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15:30.
La seduta inizia alle ore 11,25
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 106 del 27 marzo 2023. Comunico che il processo verbale della seduta n. 105 del 21 marzo 2023 sarà distribuito insieme a quello odierno ed entrambi saranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea legislativa regionale nella prossima seduta assembleare. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dell’articolo 53 del Regolamento interno, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni a loro distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Prima di iniziare, sottopongo alla vostra attenzione l’iscrizione, al punto 2 bis, della proposta di legge n. 172 (scadenza per la presentazione degli emendamenti alle ore 12:00). Chiedo se ci sono interventi contrari a questa proposta, che è stata anche discussa nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi sia martedì scorso che questa mattina.
Iscrizione della proposta di legge n. 172. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
Interrogazione n. 710
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo
“Fabbisogno e domanda reale di posti nelle strutture residenziali e semiresidenziali socio-sanitarie per adulti con disabilità e con patologie connesse alla salute mentale nella provincia di Pesaro e Urbino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 710 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione, che pone tutta una serie di acquisizioni di dati, è molto articolata e peraltro molto complessa, quindi ha richiesto un lunghissimo lavoro da parte dei funzionari chiamati ad esprimere questi dati. Anche nella formulazione della stessa interrogazione non si riesce ad evincere il petitum di alcune questioni. Mi limiterò a dare lettura di alcuni punti, tenendo conto del fatto che queste interrogazioni così generali e generiche creano dei problemi per l'acquisizione dei dati.
Ciò detto, la domanda: per quanti giovani diventati maggiorenni è stata valutata la necessità di inserimento in tali strutture? La risposta è che c'è stato un solo caso nel triennio con passaggio da struttura convenzionata per minori al Servizio sanitario regionale a gestione diretta.
“Quante domande sono state presentate, quanti giovani sono stati accolti e quanti invece sono in lista di attesa?” La risposta è che, ad eccezione del caso sopra menzionato, il passaggio dalla neuropsichiatria infantile alla salute mentale adulti non ha reso necessari insediamenti, strutture residenziali o semiresidenziali, bensì si è attuato un percorso di presa in carico territoriale.
Per quanto riguarda la disabilità, il passaggio dalla presa in carico da UMEE ad UMEA non ha evidenziato situazioni dimensionali di doppia diagnosi con la salute mentale, doppia diagnosi che avrebbe potuto richiedere inserimenti in struttura psichiatrica a compimento della maggiore età.
Alla domanda: “Quanti adulti in base all'evoluzione dei bisogni assistenziali della situazione familiare sono stati inseriti nella medesima struttura e quanti hanno presentato domanda ma sono in attesa di entrare per carenza di posti disponibili?” La risposta è che non vi sono stati utenti in lista d'attesa per quanto riguarda le strutture residenziali nel triennio in analisi, il numero degli inserimenti e dimissioni per anno non evidenzia differenze significative tra il biennio pandemico 2020, 2221 e il 2022.
Alla domanda: “Per quanti giovani diventati maggiorenni è stata valutata la necessità di inserimento in tale struttura?” La risposta è che nel 2022 il numero dei progetti semiresidenziali, con l'acronimo di XR, varati dalle equipe UMEA e UMEE della provincia di Pesaro e Urbino, hanno rappresentato il 48% delle richieste.
In ordine alla domanda: “Quanti adulti che, in base all'evoluzione dei bisogni assistenziali della situazione familiare, sono stati inseriti nella medesima struttura e quanti hanno presentato domanda, ma sono in attesa di entrare per carenza di posti disponibili?” La risposta è che nel biennio 2020-2021, periodo pandemico, le presenze nelle strutture semiresidenziali sono state fortemente ridotte, al 10 marzo 2022 erano presenti posti disponibili negli XR semiresidenziali, in particolare, segnatamente nel distretto di Pesaro 7 posti a fronte di 8 utenti in attesa, nel distretto di Fano 29 posti a fronte di 4 utenti in attesa, nel distretto di Urbino 9 posti a fronte di 3 utenti in attesa.
Conclusivamente pregherei il Consigliere Biancani, che è sempre molto attento e sensibile su questi temi, di formulare le interrogazioni in termini più precisi perché gli uffici hanno segnalato la difficoltà di dare una risposta omogenea ai quesiti posti, che anche io riscontro nel sintetizzare una risposta che possa essere congruente con le esigenze di informazione che il Vicepresidente Biancani ha esplicitato con l'interrogazione in argomento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro, nel senso che l’interrogazione aveva l'obiettivo di capire, siccome si tratta di servizi socio-sanitari e di prestazioni che rientrano nei livelli essenziali di assistenza giovani che avevano lasciato la scuola e che avevano la necessità di entrare all'interno di strutture residenziali e semiresidenziali, quanti non riuscivano a trovare il posto. Anche perché mi risulta che nella provincia di Pesaro e Urbino, in particolar modo a Pesaro, sono diversi giovani, diventati adulti, che non hanno la possibilità di entrare all'interno dei servizi; dall'altra parte ci sono anche degli adulti, persone che hanno un’età di 30-40 anni che magari per le mutate caratteristiche o capacità della famiglia di potersene fare carico hanno la necessità di entrare all'interno dei servizi.
Volevo capire a quanti giovani, diventati maggiorenni, è stata valutata la necessità di inserimento in tali strutture, quante domande sono state presentate e quanti giovani sono stati accolti, bastava fare la differenza tra le domande fatte e i posti disponibili. Per quanto riguarda gli adulti, in base anche all'evoluzione dei bisogni assistenziali e alla situazione familiare, quanti hanno fatto domanda e quante ne sono state accolte.
Poi ci sono quegli adulti che sono soggetti ad una rivalutazione in base all’appropriatezza del proprio setting assistenziale, che ogni tanto vengono esaminati e devono lasciare i servizi residenziali per andare in altre strutture, capire quanti posti si vengono a creare per le persone nuove che devono entrare.
Le chiedo se cortesemente mi fa avere quello che le ha scritto il servizio, così in base delle domande che ho fatto e alle risposte che lei ha ricevuto, riuscire ad avere dei numeri in maniera tale da capire se c'è o meno questa esigenza. Mi risulta che l'esigenza ci sia, solo per quest'anno mi dicono che sono 8 i ragazzi (4 a Pesaro e 4 a Vallefoglia), che non trovano posto all'interno delle strutture.
La mia interrogazione era per sollecitare la creazione di nuovi posti. Grazie.
Interrogazione n. 668
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Casini
“Allarme carenza medici della rete dell'emergenza-urgenza e territoriale”
Interrogazione n. 740
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Vitri
“Carenza di organico del sistema di emergenza/urgenza”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 668 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Casini e l’interrogazione n. 740 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ritorna con questa interrogazione la domanda sugli organici carenti del personale della sanità e in particolare su tutte le misure che la Regione ha la possibilità di adottare per garantire la funzionalità del sistema e coprire le lacune.
In via generale dobbiamo ripetere in quest’Aula che il problema degli organici del personale della sanità dipende dalle norme di diritto internazionale, in particolare dai trattati, specificamente dal trattato dell'Unione europea che limita la spesa pubblica del nostro Paese a tre parametri fondamentali, sono gli stessi parametri del trattato di Maastricht: l'obbligo di tenere il debito al 60% rispetto al Pil, l'obbligo di garantire che l'inflazione non sia superiore all'1,5% e l'obbligo in caso di deficit è che non ci sia uno sforamento superiore al 3%. Queste norme, che sono contenute nel trattato dell’Unione europea, vincolano il nostro Paese dal punto di vista della spesa pubblica e impediscono che il Servizio sanitario regionale e nazionale, come tutte le pubbliche amministrazioni, possano assumere ad libitum il personale. C'è un tetto di spesa per il personale sanitario che è fissato all'anno 2004 meno l'1,4% e a questo tetto sono stati aggiunti un 5% della legge Madia e un 5% dalle ultime disposizioni della legge di bilancio. Tutto l'ammontare complessivo finanziario della nostra Regione è esaurito, lo voglio confermare anche rispetto ad alcune dichiarazioni che sono state rappresentate sugli organi di stampa, abbiamo completamente consumato … il personale che serve alla nostra Regione, il vincolo non può essere superato altrimenti violiamo norme di diritto internazionale.
Ciò premesso, il problema che viene evocato anche in questa interrogazione è caratterizzato dalla mancata programmazione dello Stato sulla formazione di medici, anche nella nostra Regione.
La nostra Regione negli anni 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019 finanziava solo cinque borse di specializzazione l’anno, solamente dallo scorso anno la Regione Marche è arrivata a finanziare 160 borse di specializzazione e con queste abbiamo cercato di dare copertura alla domanda di personale sanitario per garantire che il turn over fosse positivo, più numerosi i medici che entrano in servizio rispetto a quelli che vanno in pensione.
Dal punto di vista generale, siccome questa è un'Assemblea legislativa e dobbiamo anche rendere intellegibili le dichiarazioni e gli atti che vengono resi in quest'Aula, c'è da tener conto che la spesa sanitaria del nostro Paese di 126 miliardi di euro non risulta idonea a garantire la funzionalità piena del sistema e sono anni che questa spesa è bloccata. C'è da augurarsi che nel processo di modifica delle norme del patto di stabilità, quelle di cui ho parlato, che sono contenute nel trattato dell’Unione europea che è in via di revisione, l'Italia possa associarsi alla Francia e alla Spagna che hanno chiesto all'Unione europea di aumentare la possibilità di spesa pubblica nel Paese e spero che questo risultato possa essere raggiunto per assicurarci le risorse necessarie per assumere medici, infermieri ed operatori delle professioni sanitarie, capaci di garantire la domanda sanitaria.
Fatta questa premessa, intendo dare alcune risposte specifiche all'interrogazione.
Quanto personale è stato assunto con contratti di tipo interinale? Nella nostra Regione abbiamo cinque contratti di lavoro interinale, di cui cinque infermieri all’Inrca ed un logopedista, non ci sono altri contratti di tipo interinale, si fa invece ricorso alle cooperative, a rapporti di lavoro autonomo. Voglio sottolineare si ricorre alle cooperative dal 2018, non è un'invenzione che abbiamo assunto noi qui e sembra strano che quando si formulano le critiche, le osservazioni, l’acredine sulle cooperative si dimentica che sono state introdotte nella nostra Regione ben prima del Covid.
Le cooperative assolvono a questo tipo di servizi: al pronto soccorso di Pesaro garantiscono 63 turni mensili da 12 ore, a Urbino 63 turni, a Fano 50 turni da 12 ore; nell’Azienda sanitaria territoriale di Ancona ci sono 6 medici che sono impiegati al pronto soccorso di Senigallia, 5 a Jesi; nell’Azienda sanitaria territoriale di Macerata sono 5 i medici che lavorano a Camerino, 3 a Civitanova Marche, 4 a Macerata, a Fermo ci sono 4 medici tratti dalle cooperative, mentre a San Benedetto del Tronto ce ne sono 5. Nessun sanitario che appartiene alle cooperative, che ha un contratto autonomo, svolge servizio a Torrette.
Tutto questo premesso, voglio anche sottolineare che l'amministrazione regionale ed io stesso condividiamo che non sia possibile la presenza di queste sperequazioni retributive all'interno del sistema dove a parità di prestazione gli emolumenti sono diametralmente opposti. Spero che da parte del Governo ci sia un intervento capace di rimettere insieme il sistema e devo sottolineare come il Ministro della salute abbia reso una dichiarazione in Parlamento, in forza della quale nei prossimi mesi il Governo ha preannunciato un provvedimento tendente a riequilibrare il trattamento dei medici di medicina generale, dei pronti soccorsi e di tutto ciò che serve per l’andamento e la funzionalità del sistema di emergenza-urgenza, per garantire un aumento di questi trattamenti. Com’è noto noi gli abbiamo richiesti sin dal nostro insediamento, è una misura auspicabile, tanto più…
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sono insoddisfatto della risposta dell'Assessore perché le premesse sono assolutamente non vere.
Assessore, fa riferimento a trattati e normative del 2004, quando sappiamo bene che c'è stato in Italia il decreto n. 35 del 2019, che è stato convertito in legge n. 60 del 2019, che recita proprio questo: “A decorrere dal 2019, la spesa per il personale del servizio sanitario delle Regioni non può superare il valore della spesa sostenuta nell'anno 2018. I predetti valori sono incrementati annualmente a livello regionale di un importo pari al 10% dell'incremento sanitario regionale rispetto all'esercizio precedente”. Ad avvalorare questa normativa ci sono poi le delibere anche della Giunta regionale Acquaroli, di cui spero sia a conoscenza, l'ultima dell’8 agosto 2022, la n. 1045, che ha come oggetto la rideterminazione del tetto di spesa del personale degli enti del Servizio sanitario regionale.
Fra l'altro il bilancio consuntivo del 2021 aveva 11 milioni di euro in avanzo sulla sanità, certificati anche dalla Corte dei Conti, risorse che si sarebbero potute spendere, utilizzare per incrementare la dotazione organica del personale nei vari settori della sanità in cui ci sono carenze gravi. Uno di questi è il sistema di emergenza-urgenza.
Ricordo che le domande alla mia interrogazione vertevano anche sul fatto di come la Giunta intendesse sopperire alle carenze di organico, in che modo pensasse di riorganizzare il servizio di emergenza-urgenza e quando sarà riunito il tavolo tecnico insediatosi a dicembre scorso, ma non operativo. A tutte queste domande non c'è stata risposta, mentre rimaniamo con il grosso problema che nelle Marche c'è il 30% in meno di medici che possono essere utilizzati nelle ambulanze, questo provoca una mancata copertura dei turni, la demedicalizzazione delle ambulanze e, è evidente, danni gravi nei confronti della nostra comunità.
Mi rivolgo al Presidente, se una interrogazione ha tre domande e a nessuna delle tre viene data risposta c'è un problema di metodo e di merito. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini, su una delle mie domande la risposta è stata puntuale, sull’altra invece non c’è stata nessuna risposta. Chiedevo esattamente quanti fossero i medici e gli infermieri esterni attualmente impegnati tramite contratti interinali e in quale tipologie di servizi sanitari, soprattutto chiedevo quali azioni urgenti intende mettere in atto per affrontare questa situazione drammatica di carenza di medici. Su questo ancora una volta ha fatto riferimento al trattato dell’Unione europea che limita il tetto di spesa, trattato che avete tentato di aggirare stanziando risorse ingenti in un altro ambito, quello per i beni e servizi, invece che per la spesa del personale, con il risultato che l’allora Azienda ospedaliera Marche Nord a settembre aveva fatto una gara da 13 milioni di euro per le cooperative, continuando in questo modo ad assumere personale sanitario esterno.
Ad oggi non mi dà nessuna soluzione ed invece di continuare a fare gare per assumere esterni forse dovreste impegnarvi di più per incentivare l’assunzione degli interni, per attingere alle graduatorie già aperte, in corso, aumentando i compensi e le indennità al personale sanitario che già è attivo.
Gli articoli di stampa che sono usciti rendono l’idea di quanto sia allarmante la situazione.
Voglio riportare nel dettaglio quella che è ora la realtà di Pesaro e Urbino per ciò che riguarda la rete di emergenza-urgenza territoriale: nel pronto soccorso di Urbino mancano 6 medici mentre in quelli di Fano e Pesaro 11.
Per ciò che riguarda i medici di medicina generale la situazione è gravissima in tutto il territorio regionale, ma in particolare, nei dati che avevo dell’allora Area vasta 1, ne mancano 31, quindi in tutta la zona dell’entroterra, esclusi Pesaro e Fano, mancavano 31 medici di medicina generale, a Pesaro e Fano 7.
Gravissima anche la situazione del 118 per carenze che sono legate soprattutto alla mancanza di tutele adeguate per chi decide di intraprendere questo percorso professionale, il trattamento economico e le tutele come maternità e malattia per i medici del 118 risultano ad oggi totalmente inadeguati, soprattutto c’è un grave divario a seconda dell’inquadramento tra medici, dipendenti ed altri convenzionati e la differenza di trattamento tra dipendenti e…
Interrogazione n. 711
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo
“Medici a “gettone” nei Pronto Soccorso della regione Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 711 ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione è speculare a quelle precedenti, mi limiterò a rispondere sulla base delle stesse risposte che ho già esplicitato nei precedenti atti.
E’ necessario, tuttavia, quando si tratta del tema degli organici e del personale in servizio a gettone nella nostra Regione, ricordare che i vincoli di bilancio sono inderogabili ed il legislatore regionale e nazionale non può superare i limiti previsti dagli articoli 11 e 117 della Costituzione, sono vincoli di rango costituzionale. Soprattutto la ripartizione delle materie tra Stato e Regioni impedisce a quest’ultime di invadere la sfera di attribuzione dello Stato, al quale spettano: le norme sul bilancio, sui trattamenti del personale, sul vincolo di stabilità. Dobbiamo ripeterlo perché in quest'Aula sono due anni che ripetiamo delle cose che non hanno nessun tipo di attinenza con il potere legislativo e amministrativo, che per costituzione è assegnato alle Regioni.
L'assunzione, il ricorso alle prestazioni delle cooperative nella Regione Marche è stato un percorso avviato ben prima della nostra assunzione della responsabilità di governo della Regione, si è avviato perché l'acquisto di queste prestazioni sul mercato non va a toccare il tetto di spesa, sono prestazioni aggiuntive rispetto all'ammontare complessivo della spesa per il personale interno.
Ripeto quello che ho già detto prima, ci sono 5 contratti interinali all'INRCA, 5 infermieri e 1 logopedista, si acquistano 63 turni a Urbino, 52 a Pesaro da 12 ore, 50 turni a Fano sempre da 12 ore, 6 medici a Senigallia, 5 a Jesi, 5 a Camerino, 3 a Civitanova Marche, 4 a Macerata, 4 medici a Fermo e 5 a San Benedetto del Tronto.
Ritengo di ripetere quello che ho detto testé, che la sperequazione sui trattamenti per le prestazioni interne e per le prestazioni che sono acquistate sul mercato, con le cosiddette cooperative, lede il parametro dell'articolo 36 della Costituzione, che prescrive che i trattamenti devono essere proporzionali alla quantità e qualità del lavoro prestato. Spero che ci sia un intervento normativo al riguardo e spero anche che nella contrattazione collettiva nazionale di lavoro, che viene svolta a livello centrale, non a livello regionale, il trattamento dei medici dei pronti soccorso, il trattamento di medici del 118, il trattamento di tutto il personale che opera nel sistema di emergenza-urgenza, comprese le prestazioni degli infermieri, degli OSS e di tutte le altre professioni sanitarie sia adeguato, appunto, alla qualità e quantità del lavoro che si presta. Non vi può essere sperequazione di trattamento tra i servizi acquistati all'esterno e i servizi acquistati all'interno.
Voglio anche aggiungere che la Regione non ha nessun potere in materia, le Regioni, non solo le Marche, per il riparto di competenze previsto dall’articolo 117 della Costituzione, per i vincoli dei trattati internazionali che hanno la prevalenza sull'ordinamento interno (prima comma articolo 117 della Costituzione), non hanno competenza in materia. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Assessore Saltamartini, mi scusi, ma non sono per nulla soddisfatta della risposta, rispetto alla interrogazione precedente questa era molto più puntuale e le ponevo nel dettaglio quattro quesiti, chiedevo se intendesse come Giunta regionale promuovere nella Conferenza Stato-Regioni un'azione forte e lei mi dice che la Regione non ha competenze.
In realtà il Presidente Acquaroli, che fa parte dello stesso schieramento politico della Premier, dovrebbe subito impegnarsi con un’azione forte per portare avanti attività precise, che sollecito nella mia interrogazione: la necessità di riconoscere la dignità lavorativa del personale medico dipendente attraverso l'innalzamento dei compensi, prevedere nel caso specifico dei pronto soccorso un'indennità supplementare non inferiore a 1.000 euro più 150 euro lordi all’ora per prestazioni aggiuntive. Dovrebbe impegnarsi e chiedere al Governo Meloni anche di intervenire sulla fissazione di un tetto al compenso orario da riconoscere alle cooperative e ai liberi professionisti per la copertura dei turni nel pronto soccorso pubblico, e lo ribadiscono visto che ancora in questi giorni è stato messo in evidenza, riportato anche da un medico che è voluto rimanere anonimo per non subire eventuali provvedimenti dai dirigenti sanitari per aver parlato, come sia divento impossibile lavorare nei nostri ospedali in questi ultimi mesi in cui la Regione ha speso 86 milioni di euro per le cooperative, in cui un medico di una cooperativa guadagna 120 euro lordi l’ora, arrivando a 9.000 euro al mese, mentre un medico dipendente arriva al massimo a 3.000 euro al mese, non solo, guadagna 3.000 euro lordi al mese e deve rispondere alle richieste del dirigente coprendo tutti i turni di notte e nel weekend, mentre il medico della cooperativa ha il weekend libero perché non deve rispondere al dirigente, non è obbligato a rispettare orari e altre richieste.
Avete la responsabilità e il dovere di impegnarvi e la invito a rileggere la mia interrogazione riguardando non solo il tetto ai compensi dei medici delle cooperative e l’innalzamento di quello ai dipendenti perché così andremmo sempre di più verso la sanità privata. La definizione di criteri di accreditamento dei fornitori di questi servizi, chi li controlla? Nessuno. In pediatria c’era un medico di una cooperativa in una notte terribile in cui è venuto a mancare un bambino, chi ha controllato? Al pronto soccorso di Urbino c’era un medico di 83 anni che non aveva la formazione adeguata secondo quanto riferito da altri medici. Perché non si è proceduto nei mesi scorsi a stabilizzare il personale?
Interrogazione n. 731
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Dotazioni Covid Hospital di Civitanova Marche (Mc)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 731 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La struttura del Covid hospital di Civitanova Marche, come è noto, fu introdotta a metà del 2020 per la carenza di posti letto di terapia intensiva nella nostra Regione e per garantire il ricorso all’estrema ratio, che in quel momento era costituita dalla terapia intensiva per l’evento di Covid19.
Prima del nostro insediamento, il 15 ottobre 2020, nella nostra Regione, sono dati ministeriali, erano presenti solo 105 posti letto di terapia intensiva e successivamente all'assunzione di responsabilità al governo della sanità della nostra Regione furono realizzati altri 136 posti letto di terapia intensiva, che si aggiungessero al Covid hospital di Civitanova Marche.
Relativamente alle domande poste dal Consigliere Carancini sulla situazione attuale della struttura, devo rispondere che in questo momento siamo relativamente tranquilli sul fatto che la pandemia sta volgendo verso la sua esplicazione naturale, si è avviato il percorso di smantellamento del Covid hospital e le strumentazioni che erano presenti possono essere utilizzate negli ospedali di Civitanova Marche e di Macerata, sono: aspiratori, defibrillatori, elettrocardiografi, monitor, parametri vitali, ventilatori polmonari, pompe, letti, ecografi portatili di radiografia ed elettrobisturi. Queste attrezzature sono state avviate, mano a mano e secondo le esigenze, ad un percorso di riallocazione presso l'ospedale di Civitanova Marche, la tac invece è in attesa di riallocazione, tenendo conto di due elementi fondamentali, che con gli investimenti PNRR molte strumentazioni pesanti, queste sono cosiddette macchine pesanti, sono già state individuate per essere collocate nel presidio di Area vasta, che è costituito, come sappiamo, da tre ospedali: Civitanova Marche, Macerata e Camerino. Segnatamente alla tac si sta considerando dove riallocarla avendo cura di considerare che il percorso che porterà alla realizzazione del nuovo ospedale di Macerata prevede nello stesso la collocazione di nuove macchine, dovremmo acquistare tutte le macchine elettromedicali per questo nosocomio, bisogna, quindi, fare una valutazione di interesse pubblico per la collocazione nell’ospedale di Civitanova Marche rispetto a quello di Macerata.
Segnatamente e limitatamente ai letti donati dalla Fondazione Carima, su cui l'interrogante ha chiesto specificamente una risposta, e tre sollevatori, i 42 letti sono stati allocati presso l'ospedale di Macerata perché è emersa l’impellente necessità di sostituirli in quanto molto vecchi.
Il sistema del Covid Center sta perdendo la sua configurazione e tutte le strumentazioni sono indirizzate verso gli ospedali di Civitanova Marche e di Macerata.
Per quanto riguarda le spese, anche questa domanda formulata dall'interrogante, la risposta è che per gli impianti gas medicali e il noleggio di due container il costo di 8.000 euro circa è cessato nel corrente anno, mentre risultano attivi fino alla loro destrutturazione il sistema di telesorveglianza, che costa 128 euro Iva inclusa e, abbastanza costoso, il servizio termico e antincendio, con l'abbassarsi delle temperature dovevamo garantire che le attrezzature non subissero dei danni, che è di 14.850 euro Iva inclusa, stima importo mensile medio. Anche l'energia elettrica era …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Anche se non ha completato in linea di massima l'ho ascoltata e direi che è stato chiaro nella sua risposta.
La prima riflessione è questa, Assessore, c'era solamente la volontà di capire come stavano le cose rispetto ai macchinari, alle varie strutture mobili che il sistema sanitario aveva messo in campo nel periodo del Covid. La cosa strana e che davvero mi lascia perplesso, non c’è nessuna voglia di polemica, è che lo Stato ha chiuso l'emergenza Covid esattamente un anno fa e allora mi sembra strano che …, faccio riferimento ad alcune tecnologie, lei richiama la tac che sta lì dentro a distanza di un anno, quando ci sono luoghi che hanno fame di tecnologia in maniera folle, ancora sta lì dentro.
Ho letto un articolo secondo il quale, pochi giorni fa, all'ospedale di Macerata ha detto che le strutture che stavano dentro al Covid hospital ancora stanno lì, stamattina ci dice che i letti sono a Macerata, non so quale sia la versione più corretta o il giornale ha riportato male le sue parole, ne prendo atto, oppure c'è una contraddizione.
Credo, Assessore, che a distanza di un anno dalla cessazione dell'emergenza, con il provvedimento dello Stato, lasciare quelle strutture all'interno del Covid sia davvero uno spreco di energie, saprà meglio di me quanta necessità c’è in alcuni ospedali per alcune esigenze, faccio riferimento ai letti donati dalla Fondazione Carima ed anche ad altre strutture.
La invito su questo ad essere chiaro nel racconto, non come ha fatto poco fa, cercando di farci credere …, ma come si fa a dire che il tetto del personale è legato a una norma del 2004 quando sanno tutti che quella norma è stata superata da una legge del 2019, delle due l'una, o voi non vi siete accorti che c'è quella norma che vi consente di poter ancora investire soldi oppure ci racconta una sciocchezza e non è accettabile. Grazie.
Interrogazione n. 733
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Struttura Residenza (Anni Azzurri) Valdaso di Campofilone (FM)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 733 ad iniziativa del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In risposta all'interrogazione del Consigliere Cesetti vorrei dire che nella residenza di Anni Azzurri di Valdaso, in quanto struttura accreditata, è consentita l'erogazione di prestazioni in nome e per conto del servizio sanitario regionale. Pertanto voglio sottolineare come la stessa sia già inclusa tra gli erogatori regionali di prestazioni riabilitative extraospedaliere.
Con la delibera di Giunta regionale n. 1851 del 2022 è stato assegnato il budget provvisorio per l'anno 2023 all'Azienda sanitaria territoriale di Fermo, comprensivo di costi per l'acquisto di prestazioni dai privati accreditati. In questo momento non si rilevano motivi ostativi all'acquisto da parte dell'Azienda sanitaria territoriale di Fermo, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, per garantire i servizi necessari alla popolazione. Questo è previsto, come sappiamo, dall'articolo 8 quinques del decreto legislativo n. 502 del 1992, che è la legge quadro, ed anche dall'articolo 20 della legge regionale n. 21 del 2016. Queste prestazioni possono essere perfettamente acquistate se l'Azienda le ritiene necessarie e utili a garantire la funzionalità del servizio sanitario regionale.
Per quanto concerne il rinnovo dell'accordo regionale con strutture assistenziali dell'Aris devo precisare che l'accordo tra Aris e Regione è in fase di ultimazione, ci sono stati un numero indefinito di incontri, la trattativa con le associazioni rappresentative è in piedi da diverso tempo. Come è evidente queste trattative risentono del completamento dei percorsi dell'iter per l'approvazione del bilancio, senza sottacere tutto il tema del bilancio regionale che dovrà essere approvato con i rendiconti nei prossimi mesi.
Anche l’assenza di un accordo quadro in questo momento non preclude alle Aziende la possibilità di stipulare convenzioni, di acquistare servizi, proprio per quello che dicevamo prima, per l'autonomia che le Aziende sanitarie territoriali hanno in forza dell'articolo 8 quinques del decreto legislativo n. 502 del 1992. Con ciò credo di aver risposto, spero, esaustivamente all’interrogazione del Consigliere Cesetti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la tempestività con la quale risponde alle mie interrogazioni, segno evidente, comunque, di un'attenzione, però non lo posso ringraziare per la risposta nel merito perché ancora una volta è alquanto elusiva sia del tema che del problema.
Premetto, Assessore Saltamartini e Vicepresidente, che ho redatto questa interrogazione sollecitato dalla Conferenza dei Sindaci dell'ex Area vasta 4, in particolare dai Sindaci della Valdaso, tra i quali quello di Campofilone, ove è ubicata la struttura, e mi risulta che dovrebbe aver chiesto sul punto anche una Conferenza dei Sindaci.
L’Assessore Saltamartini dice che non è precluso alle Aziende nell'esercizio della loro autonomia di ricorrere al privato, però qui c'è il punto, Assessore, che l'autonomia è cosa vuota se non può essere esercitata perché lei parla di budget provvisorio, e questo è già tutto dire, ma c'è di più perché risulta da atti formali che il direttore dell'Area vasta 4, oggi Commissario, perché questo il tema, ha comunicato alle strutture distrettuali e ospedaliere dell’ex Area vasta 4 di Fermo la preclusione al ricorso della struttura residenza Valdaso di Campofilone per scopi riabilitativi ed ha comunicato addirittura che, non avendo la Regione Marche fornito indicazioni, definito rapporti contrattuali con essa e non essendo stato assegnato un budget per la copertura delle prestazioni erogate dalla struttura per tali attività, non si poteva far ricorso ad essa.
Mettetevi d'accordo, da una parte l'Assessore dice che l'Azienda lo può fare nella sua autonomia, dall'altra l'Azienda dice che non ha le risorse per farlo, addirittura ha delle disposizioni contrarie. Bisogna mettersi d'accordo perché il ricorso a questa struttura è di fondamentale importanza anche per alleggerire unità operative ospedaliere come la chirurgia e l'ortopedia.
Interrogazione n. 737
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti
“Situazione ERAP Marche nella provincia di Pesaro e Urbino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 737 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ci tengo a dire come premessa che dal 2018 vengono evidenziate alcune questioni che riguardano l'Erap della provincia di Pesaro e Urbino, dal 2018 al 2020 in quella provincia e in quell'organizzazione sono venute a mancare quattro unità del settore tecnico, non rimpiazzate, se non solo nel 2022, ne sono arrivate due, un ingegnere e un architetto e più recentemente anche due geometri.
Per quel che riguarda le varie questioni poste, in merito a San Lorenzo in Campo la situazione è superata dal 12 gennaio 2023, ove questi nove alloggi sono stati consegnati dalla ditta che ha portato avanti gli interventi, con un po' di ritardo sinceramente, oggi sono nella disponibilità del Comune di San Lorenzo in Campo. E’ un problema superato.
Per quel che riguarda il punto 2), è un condominio in zona Bellocchi del Comune di Fano, vicino casa, conosco personalmente anche diversi condomini, su 26 alloggi circa la metà, forse qualcuno di più, paga con grande irregolarità o addirittura non paga da molti anni, ci sono anche dei contenziosi in piedi che mirano allo sfratto, anche se lungi a venire tra tutte le varie burocrazie e altro.
Per due volte negli ultimi mesi l’Aset, che è l'Azienda di servizi che fornisce l'acqua in quei condomini, ha staccato l'acqua perché da troppo tempo c'erano delle irregolarità nei versamenti. Me ne sono occupato anche perché conosco fisicamente diverse persone che lì vi abitano, sono intervenuto personalmente sia col Comune di Fano, che sollecitasse l’Aset, che sulla nostra organizzazione Erap. In un primo momento è stata riallacciata con un accordo di rientro, rientro che non è avvenuto, hanno di nuovo staccato un paio di settimane e a questo punto hanno riallacciato qualche giorno fa con un intervento da parte di Erap che ha pagato una parte del contenzioso, però io dico impropriamente perché sono anni che questa storia va avanti, adesso c'è una bozza d'accordo, ammesso che si porterà avanti tra Erap e Aset, che è la società di servizi, per collegare in maniera non centralizzata, ma autonoma tutti condomini. Ma sono 26 appartamenti e sono circa 150.000 euro di spesa per fare questo tipo di lavoro e non è semplice. L’Aset si dice disponibile a mettere una bella fetta di finanziamenti se anche l’Erap interviene, siamo in questa fase, adesso l'acqua è riallacciata.
Per quel che riguarda il punto 3) vi leggo quanto mi hanno scritto sul quesito: “Si comunica che, come è noto, molti Comuni non riconoscono all'Erap Marche, così come agli altri ex IACP esistenti sul nostro territorio nazionale, l'esenzione fiscale sull’IMU - non tutti i Comuni si comportano in questa regione nello stesso modo - l’Erap Marche, attraverso la propria Avvocatura interna, sta impugnando tutte le richieste che pervengono in tal senso dai Comuni del territorio regionale. Nel merito del contenzioso che si è generato è stato richiesto un diverso atteggiamento della Corte di Giustizia tributaria di I grado, in particolare quella di Ascoli Piceno, che opera per le provincie di Ascoli Piceno e Fermo, ha assunto ordinariamente una posizione aderente alle tesi sostenute dall’Erap Marche, riconoscendo l'esenzione, diverso atteggiamento hanno assunto le Corti di Giustizia tributaria di I grado di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino. Trattasi di un fenomeno nazionale purtroppo non limitato alla sola provincia di Pesaro e Urbino, nella quale i Comuni che non riconoscono dette agevolazioni sono un numero consistente rispetto alle altre province, soprattutto dato dal fatto che né Fano né Pesaro si oppongono a questa situazione. Sono le due città più importanti, quindi, fanno evidenziare in maniera particolare il fatto che sulla Provincia di Pesaro-Urbino pesi particolarmente, soprattutto a causa di queste due città”. E’ una visione alla quale noi in qualche modo stiamo facendo seguito, siamo in questa situazione, quando ci sono dei ricorsi non sempre riusciamo a farvi fronte, così come invece avviene nel sud delle Marche.
Per quel che riguarda il punto 4): “Quali sono le cause della mancata assegnazione dei 315 alloggi ubicati in Provincia di Pesaro-Urbino”, ad oggi ne rimangono 280 perché 45, fra cui i 9 che dicevo prima di San …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Assessore, lei mi risponde un po' dicendo che è colpa di chi c'era prima se nel 2020 ha trovato una carenza di personale, siamo nel 2023 ha fatto bene a sanarla, come abbiamo fatto noi quando abbiamo trovato problemi e carenze che non ci sono solo in sanità. E’ facile menare sulla sanità e poi non guardare gli altri.
La cosa che mi lascia stupita, forse lei non lo saprà, è che la figura del mediatore sociale nella Provincia di Pesaro-Urbino non è mai stata attivata, come in altre province, e lo dico perché tra questi morosi, a cui lei guarda tanto con sdegno e dice che verranno anche sfrattati, ci sono diversi casi che non si possono permettere di pagare perché guadagnano soltanto 500 euro al mese di pensione e c'è una misura nazionale, che viene data alle Regioni, che si chiama finanziamento per morosità incolpevole, significa che se qualcuno non può pagare, l’Erap avrebbe dovuto fare una cernita, com'è stato fatto in altre zone, come viene fatto in tutta Italia, e non arrivare al punto di far staccare le utenze perché è una cosa vergognosa, avrebbe dovuto dire: “Tizio deve pagare le utenze perché ha un reddito che glielo consente, oppure non le paga e gli stacco, metto un contatore”.
150.000 euro, Assessore, non mi pare una cifra alta rispetto al danno che si fa ad una famiglia in pieno inverno quando si stacca il gas - poi facciamo i bravi – perché c'è chi non ha potuto pagare e c’è chi, poveretto, ha pagato, al quale voi avete staccato le utente. Avete lasciato che si staccassero le utenze pure a quelli virtuosi, non lei, mi riferisco alla struttura. La struttura avrebbe dovuto dire di cambiare i contatori prima che si verificasse la questione, avrebbe dovuto versare le somme alla società che eroga l'acqua e poi fare dei decreti ingiuntivi per recuperarle. Ma come vi viene in mente di staccare luce e acqua nel 2022/2023? E’ una cosa grave.
Della scarsa manutenzione ne abbiamo una prova proprio nell'edificio della sede dell’Erap perché è su tutti i giornali che cadono i cornicioni. Per il resto lei non può dire che nelle altre Regioni si fa peggio perché mai essere più bravi dei somari. Grazie.
Interrogazione n. 739
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Vitri
“Salute mentale nelle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 739 dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione a prima firma del Consigliere Mastrovincenzo si chiedono informazioni in merito agli interventi sulla salute mentale nella Regione Marche.
La prima domanda riguarda la convocazione da parte della Giunta regionale, degli uffici regionali, della Consulta regionale.
Al riguardo devo informare gli interroganti che dopo quattro anni in cui la Consulta non è mai stata convocata finalmente il 9 novembre 2022 è stata convocata ed un'ulteriore convocazione è stata fatta il 9 febbraio 2023. In questo caso sono stati convocati presso la Regione i Direttori dei Dipartimenti di salute mentale delle Aree vaste al fine di far emergere le criticità del sistema.
Con decreto del Presidente della Regione n. 152 del 2022 è stata rinnovata e modificata la composizione della Consulta regionale della salute mentale, che è stata integrata con i cinque Direttori del Dipartimento salute mentale delle ex Aree vaste, a cui si è data una cadenza di convocazione almeno semestrale.
La Consulta, come è noto, è aperta a tutte le realtà audite rispetto alle tematiche di volta in volta trattate.
Per quanto riguarda l'impegno finanziario della Regione Marche c'è da tener conto che rispetto al passato negli anni 2021-2022 l'investimento finanziario si è rafforzato. La spesa pro capite regionale rispetto a quella nazionale è passata da un -26% degli anni precedenti al 2020, al nostro insediamento ad un -4%. Questi dati sono tratti dal rapporto della salute mentale del Ministro della salute dal 2017 al 2021. Inoltre, secondo e il rapporto salute varato dal Ministero nell'anno 2021, la spesa destinata alla salute mentale è risultata nelle Marche pari al livello nazionale, 3% il fondo sanitario nazionale, 2,9% nelle Marche. Si sottolinea comunque che è intenzione della Giunta, della maggioranza, dell'Assessorato portare questi investimenti in modo tale da garantire un miglior perseguimento di obiettivi della salute mentale nei prossimi anni.
Per quanto riguarda altri interventi, richiamo la delibera della Giunta regionale 1331 del 2014, che prevedeva degli standard di personale inderogabili per l'operatività dei centri residenziali e semiresidenziali accreditati e convenzionati. Spero che tutto questo possa essere riconosciuto nel Piano socio-sanitario che porteremo in approvazione prima dell'estate in quest'Aula, tenendo conto del fatto che tutte le riforme che abbiamo messo in campo, dalla riforma con la legge 19 e il nuovo Piano socio-sanitario, ruoteranno intorno al principio della domanda e dell’offerta delle prestazioni pubbliche, anche il tema delle risorse umane, strumentali e farmaceutiche dovrà tener conto del principio di soddisfazione integrale della domanda di questo particolare servizio sanitario. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Assessore, il suo non è un errore quando ha citato giustamente il Consigliere Mastrovincenzo come quale primo firmatario perché non a caso qualche seduta fa aveva proposto una interrogazione analoga e lei oggi ci rimette a disposizione la stessa identica risposta.
Lo dico per tutti noi, visto che questo atto nasce non semplicemente per avere le identiche risposte di due o tre sedute fa, ma per analizzare un impegno che in maniera molto convinta c'eravamo assunti il 21 dicembre 2021 con una risoluzione, che era stata sollecitata da una nostra mozione e da una successiva mozione presentata a prima firma dal Consigliere Ciccioli, che impegnava in maniera chiara l'azione di Governo. Lo dico per noi tutti, o quello che noi facciamo qui dentro non ha una logica conseguenza nelle decisioni che la Giunta assume, oppure bisogna cercare di provvedere nelle modalità che non sono state decise da noi, l'abbiamo solo sintetizzate convintamente.
Ricordo pure l'impegno, lo dico, con qualche riluttante dubbio dell'Assessore rispetto all’indicazione che arrivava dall'Aula perché ci mise in guardia sulle solite raccomandazione dei tetti di spesa, delle risorse, del personale, delle scelte del passato e del futuro che dovranno venire.
Oggi, Assessore, non possiamo essere soddisfatti, l’abbiamo sentito con il Consigliere Carancini ed altri, anche perché la settimana scorsa abbiamo incontrato l'associazione con il suo Vicepresidente e rivendicava con forza gli impegni che c'eravamo assunti e che erano stati totalmente disattesi. Se rileggiamo insieme all’interrogazione del nostro gruppo …
Interrogazione n. 741
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Installazione di un mammografo presso la Casa della salute di Castelfidardo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 741 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Prima di rispondere nel merito a questa interrogazione occorre tener conto che nell'area delineata Castelfidardo-Loreto sono oltre 20.000 gli esami di screening clinica senologica effettuati ogni anno. Screening presso la sede di Loreto e presso il Poliambulatorio 2000 di Castelfidardo.
In questo momento sono presenti tre mammografi digitali con una capacità produttiva complessiva che sta garantendo l'erogazione di prestazioni senza criticità. Tuttavia, ritenendo che sia necessario garantire un livello adeguato di prestazioni in relazione al bisogno di aumentare i processi di prevenzione, in particolare senologica nei riguardi delle donne, stamattina, prima di venire qui, c’è stata una riunione con i dirigenti a cui ho raccomandato di presentare una delibera di Giunta per aumentare gli screening di prevenzione, quindi le vaccinazioni, lo screening senologico. E’ stato chiesto all'Azienda sanitaria territoriale di Ancona di prevedere per Castelfidardo l'acquisizione di questo mammografo, la cui gara è stata indetta per tutta l'Area vasta con la determina n. 898 del 15 dicembre. Con questa determina è stata indetta una gara, in accordo quadro, per la fornitura di mammografi per tutte le Aziende sanitarie territoriali. In questo momento è in fase di adozione la determina per la nomina della Commissione giudicatrice per la procedura di valutazione delle offerte tecniche ed economiche.
L’impegno è quello dell'Assessorato, della Giunta e della maggioranza, che entro la fine dell'anno si possa dare una risposta positiva alle esigenze di Castelfidardo, a quanto è stato prospettato nell'interrogazione della collega. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Posso dire essere parzialmente soddisfatta perché questo stesso impegno l'aveva assunto in Aula circa un anno fa, mi spiace che ci sia questo ulteriore ritardo, però positivamente accolgo l'intenzione della Giunta e del suo Assessorato, in particolare, a fare in modo che entro l'anno ci sia il mammografo in funzione nella Casa della salute di Castelfidardo. A questo proposito, Assessore, le dico che se entro il 31 dicembre non sarà installato, tornerò a riproporre il tema in Aula con l'ennesima interrogazione. Grazie.
Proposta di legge n. 172
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifica alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 (Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 172 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Torniamo sulla materia, visto che era già stata deliberata pochi mesi fa, previa un’osservazione formulata dal Ministero della cultura per il tramite del Dipartimento per gli affari regionali, le autonomie ci impongono, o meglio ci richiedono una sostanziale modifica del termine di scadenza del Piano casa. Inizialmente avevamo legiferato come scadenza ultima improrogabile il 31 dicembre 2024, oggi invece veniamo in Aula con questa proposta di legge per la riduzione del termine, così come consigliato, entro il 31 dicembre 2023.
Questo ci fa capire, comprendere, che l'istituto della proroga di due anni per due anni viene vista in un certo qual modo in maniera più limitata dal Ministero, quindi chiediamo questa riduzione per l'esecuzione pratica entro 31 dicembre 2023 e lo chiediamo con urgenza e ad invarianza finanziaria.
La relazione è stata portata in Commissione anche in maniera molto veloce con i pareri Cal e Crel, penso che anche la Consigliera di minoranza Casini non abbia da …, ascolteremo la sua relazione che è stata ampiamente discussa in sede di Commissione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. La premessa narrativa l’ha fatta il Consigliere Assenti, c'è stata questa interlocuzione del Ministero, che può essere da un lato comprensibile perché una norma che dovrebbe essere puntuale diventa strutturale effettivamente crea qualche problema.
Dobbiamo ricordare che abbiamo 2/3 del territorio coinvolto nel cratere sismico, con danni più o meno gravi e questa norma è importantissima non soltanto per l'aumento percentuale concesso in deroga dagli strumenti urbanistici, ma è rilevante perché consente nelle aree terremotate l’applicazione dell'articolo 36 del DPR 380 del 2001.
Mi spiego meglio, per dire che gli eventuali abusi nelle nostre zone montane sono di alcun valore, ma endemici perché tutti hanno un piccolo abuso, basta andare a vedere le SAE per rendersi conto che tutti hanno chiuso la loggetta, che è un volume ulteriore, e in un'area tra l’altro quasi sempre sottoposta a vincolo paesaggistico sarebbe un reato penale. E’ ovvio che è un reato, è una volumetria e non ha alcun valore il costo di costruzione, che in genere è maggiore del valore che ha l'edificio.
E’ fondamentale questa norma e siamo molto dispiaciuti che ci sia stata la possibilità di prorogare soltanto per un anno perché ancora ci sono i piani di recupero e ci sono le zone rosse da recuperare nelle aree terremotate, malgrado l'edilizia libera sia andata molto avanti. Quindi la possibilità di non applicare questa volumetria che sarebbe stata ammissibile per la dichiarazione di conformità, in buona sostanza, se ho commesso un abuso realizzando una volumetria, che è riconosciuta all'interno delle mie possibilità, applicando il Piano casa, quella volumetria si può considerare sanabile in virtù della modifica della legge regionale. Questo ci pone dei seri problemi nelle aree terremotate, soprattutto laddove ci sono stati i danni più gravi, dove i danni sono stati meno gravi è chiaro che la ricostruzione è già avviata, laddove ci sono danni più gravi invece, purtroppo, il problema si crea. Un anno è poco, ma il mio parere è favorevole, non so quello che farà il mio gruppo.
Mi sento di votare favorevolmente, chiedendo all’Assessore e al Presidente della Commissione di interloquire con il Ministero per far capire che questa proroga è necessaria in quelle zone.
Colgo l'occasione per ricordare, l'ho fatto con l'Assessore e con il Presidente, che il 5 maggio entra in vigore il nuovo regolamento edilizio tipo, approvato cinque anni fa. Perché scade dopo cinque anni? Perché ci rendemmo conto che l'entrata in vigore avrebbe completamente stravolto indici, parametri e definizioni del regolamento edilizio, comportando dei problemi seri, soprattutto nelle aree della ricostruzione perché quella che era una loggia potrebbe non esserlo più, essere considerata un volume, le altezze si misurano in maniera diversa, gli sporti si useranno in maniera diversa. Ci sono definizioni che sconvolgono l’attuale dichiarazione di conformità, se oggi un edificio è conforme al regolamento edilizio attuale, domani potrebbe non esserlo e non avendo più neanche il paracadute della legge 22 la ricostruzione diventa complessa e difficile.
Ho presentato una proposta di legge che contiene la proroga di due anni. perché poi possiamo vedere quello che succede con la ricostruzione, dell’entrata in vigore del nuovo regolamento edilizio tipo. Mi auguro che questa richiesta possa essere presa in considerazione, non tanto perché è una mia proposta di legge, di questo mi interessa ben poco, ma perché il combinato disposto di queste due norme se non fosse mantenuto in vigore sarebbe veramente disastroso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ringrazio i due relatori per aver introdotto questo tema, dando parere positivo sulla delibera, che ritengo più che mai necessaria perché qui non si tratta tanto di convincere il Ministero, che ci ha scritto ufficialmente dicendo che non avrebbe accolto la proposta di legge che noi avevamo votato alla fine dello scorso anno. Abbiamo approvato questa delibera lo scorso anno e prevedeva due anni di proroga, così come li aveva previsti per gli anni precedenti. Il Ministero ci scrive dicendo che dopo 14 anni non possiamo più parlare di proroga, non è una proroga dopo 14 anni, di conseguenza ce l’ha bocciata e ci ha detto che non c'è più nessuna proroga. Vado al Ministero, attraverso il Sottosegretario, incontro direttamente i dirigenti del Ministero della cultura, che ci ha posto questo problema, e li convinco, li ringrazio della loro massima attenzione, della bontà del nostro operare perché le questioni che oggi sono legate a questa delibera saranno comunque inserite all'interno della nuova legge urbanistica, saranno riprese, affrontate, magari con qualche situazione diversa, però saranno affrontate in maniera da poter continuare a essere gestiti in continuità, così come abbia fatto fino ad oggi, perlomeno in molte delle sue parti, poi vedremo come la legge urbanistica ingloberà o meno tutta la vicenda. Non saranno abbandonate, non terminerà alla fine di quest'anno, ma saranno intraprese in una veste nuova all'interno della legge urbanistica.
Spiegato questo al Ministero, gli organi competenti hanno capito la bontà della nostra volontà di proseguire, dicendo che tanto entro quest'anno avremmo approvato la legge urbanistica, così come sarà sicuramente, quindi, chiedeteci una proroga di un anno e su questo non porremo problemi.
La legge che noi oggi approviamo è la proroga di un anno concertata col Ministero in modo da poter avere un parere positivo per proseguire in questo anno le attività da portare avanti, dal prossimo ci sarà una legislazione rinnovata. Non è una proposta che noi facciamo al Ministero, è un diniego che abbiamo avuto dallo stesso, al quale ripariamo con questo atto, per il quale ringrazio e spero in un voto unanime. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatto di questo risultato, innanzitutto ricordo che lo stesso Governo, che ha impugnato questa norma, ha tolto il bonus del 110, che in qualche modo aveva rilanciato l'edilizia e alla prima domanda di una Regione che va a chiedere la possibilità di rinnovare …, è vero che è dopo 14 anni, però sappiamo tutti quello che vuol dire un Piano casa, costruire sul ricostruito, ampliare gli edifici esistenti in orizzontale o in verticale.
È vero che sono 14 anni, ma lo Stato - il Ministero fa parte dell'attuale Governo - oltre ad aver detto no al bonus, sapendo tutto quello che comporta come motivi economici, addirittura boccia la possibilità della Regione Marche di continuare ad applicare il Piano casa.
Ritengo che sia un colpo rilevante al mondo dell'edilizia, ma soprattutto al mondo dei tecnici che sono già tutti molto preoccupati perché sanno benissimo che la nuova legge urbanistica, annunciata nei primi giorni dell’insediamento di questo Governo regionale, poteva in qualche modo risolvere e se al suo interno fosse stata inserita anche questa parte avremo risolto, senza più la necessità di proroghe, avremmo inserito nella parte della nuova legge urbanistica quello che oggi si può fare con il Piano casa.
Non penso che saremo in grado in pochi mesi di approvare la nuova legge urbanistica, anche perché si tratta di una legge seria, rilevante, che ha bisogno di una fase di interlocuzione.
Ritengo che il Governo regionale dovesse fare di più, anche perché si tratta di un Governo che ha lo stesso colore politico ed è importante fare in modo di consentire la proroga. Ricordo che al momento ancora non abbiamo definito cosa si può fare dei sottotetti, ad oggi non è stato convocato il tavolo, ho fatto un’interrogazione con la quale chiedevo di capire la reale interpretazione dei sottotetti, se si può fare il sottotetto a 2,20 o a 2,40. Non è stato convocato neanche quel tavolo.
Una legge regionale che avevamo fatto per agevolare la possibilità di recuperare degli immobili è rimasta nel limbo e nessun Comune la sta applicando alla luce di tutte queste considerazioni.
Mi viene da dire che questo è l’ennesimo schiaffo al mondo dell'edilizia, non sono uno a cui piace costruire dappertutto, anzi ogni anno riporto la legge per non consentire nuove varianti nei terreni agricoli se non si è raggiunto il 75% della capacità edificatoria, ma di costruire sul costruito, com’è l’obiettivo del Piano casa. Secondo me quello dobbiamo agevolarlo.
Ci ritroveremo che non ci sarà più il bonus, non si potrà recuperare i sottotetti e non si potrà neanche applicare il Piano casa, per quanto mi riguarda annuncio il voto contrario. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 (dichiarazione d’urgenza). La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo Marinelli per avermi delegato ad esprimere il voto favorevole del gruppo Lega su questa proroga del Piano casa. Un atto importante, la Giunta aveva proposto il 31 dicembre 2024 e a causa, come spiegato dall'Assessore Aguzzi, di rimostranze del Ministero della cultura vede la legge modificarsi al 31 dicembre 2023.
Accolgo con molto favore l'annuncio dell'Assessore Aguzzi che entro l'anno verrà approvata la nuova legge urbanistica, in cui all'interno ci sarà anche il Piano casa e mi spiace tanto sentire le affermazioni del Consigliere Biancani e il voto contrario sulla proroga del Piano casa al 31 dicembre 2023. Visto che lui si fa paladino di tutto il settore edilizio e delle attività economiche che ruotano intorno a questo significativo settore della nostra economia, al di là delle affermazioni sul 110, votare contro la proroga del Piano casa va contro le intenzioni che cita il collega. Apprezzo invece molto di più la serietà e l'onestà intellettuale della relatrice di minoranza Consigliera Casini visto che comunque è una cosa utile che ci chiedevano le ditte, le aziende che ruotano intorno al mondo edilizio.
La Giunta aveva approvato la proroga al 31 dicembre 2024, che ora è anticipata al 31 dicembre 2023, ma mi auguro che con la nuova legge urbanistica si rimetta mano a tutto l'ordinamento in materia urbanistica, una legge che i Comuni, gli enti locali, le aziende, i geometri, gli ingegneri, gli architetti, tutto il mondo che lavora intorno al settore edilizio attendono da oltre 10 anni.
E’ un lavoro rilevante che sicuramente vedrà anche la nostra Commissione, di cui per ora sono ancora Presidente, poi vedremo cosa succederà tra un mese, la quale dovrà fare un grande lavoro per ascoltare i vari mondi che rappresentano una filiera molto importante della nostra economia. Cito la Consigliera Casini con la proposta di legge di proroga del RET, che credo sia da approvare, se la Giunta non l’approverà nel breve tempo dovremmo farla noi come Commissione perché è utile per tutte le attività e i settori dell'economia del centro-sud delle Marche che è stato colpito dal terremoto.
Ringrazio la Giunta per questa mediazione che ha trovato con il Ministero della cultura, il relatore di maggioranza Consigliere Assenti e la relatrice di minoranza Consigliera Casini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangilardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per anticipare, come ha avuto modo di sottolineare la relatrice di minoranza, che ringrazio, il voto favorevole del gruppo con il dissenso concordato, come già dichiarato, del Consigliere Biancani, che pone temi che sono veri perché siete voi che brandite ogni volta le relazioni importanti con il Governo, che siete quindi in grado di, siete omogenei sul fronte, un asse inscindibile, e lo rivendicate ogni volta che vi trovate davanti ad un tema, ma forse erano più bravi quelli di prima che invece nell’approccio omogeneo ottenevano un risultato.
Sono molto preoccupato per il provvedimento previsto alla fine dell'anno perché sono convinto che non saremmo in grado di arrivare con la legge urbanistica nei tempi che abbiamo stabilito, visto che siamo a metà mandato, che c’è il passaggio e ci sarà comunque uno stallo fisiologico. Mettere mano a una norma che è in discussione da diversi mesi, forse da anni, ricordo che la prima proposta è addirittura del primo semestre del 2021, è complicato oggettivamente anche in virtù dei tanti mutamenti che ci sono stati, delle tante scelte che dovremmo fare con visione e prospettiva, non avere uno strumento … Vedrete dovremmo ritornare in Aula con un’ulteriore proroga.
E’ uno strumento che ha una sua consuetudine, vero che sono 11 anni che siamo in proroga, ma penso al mille proroghe che ha quel tipo di impronta e analoga efficacia.
Il nostro voto è favorevole per le motivazioni che sono state espresse sia dal Consigliere Biancani che dalla relatrice di minoranza Consigliera Casini, con le perplessità che con maggiore dovizia di dettagli i Consiglieri Biancani e Vitri, in dissenso perché si sono già prenotati, andranno a perfezionare con il loro voto negativo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Per esprimere, ringrazio il capogruppo Ciccioli per avermi dato la facoltà, il voto favorevole di Fratelli d'Italia, pur notando una sensibilità politica diversa all'interno del Partito Democratico, soprattutto per zone territoriali, perché vediamo che il nord della regione ha un orientamento politico più sfavorevole nei confronti di una proroga, molto critico, a differenza del centro-sud marchigiano che verificando sul campo ictu oculi i problemi che attanagliano determinati territori e Comuni, soprattutto per la ricostruzione, ha una sensibilità notevolmente diversa, che viene sposata in pieno da questa maggioranza.
Il Consigliere Biancani ha buttato la palla sul campo della politica rinviando, sappiamo tutti che - 14 anni di proroga - non c'è niente di più definitivo del temporaneo, continua a caldeggiare questa ipotesi che però il Ministero ha di netto tagliato con un'impostazione diametralmente opposta e diversa.
Speriamo di fare quello che in trent'anni purtroppo questo consesso regionale non è riuscito a fare, sono trent'anni che manca la nuova legge urbanistica e di assetto del territorio. Ampia fiducia a questa maggioranza e all'Assessore che la porterà entro l’anno, garantendo i frutti del Piano casa all'interno di detta legge per non pregiudicare troppo o forse troppo male i diritti di quelle persone che purtroppo non riusciranno ad esaudire il Piano casa entro il 31 dicembre 2023. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei motivare il mio voto di astensione e come ho fatto in Commissione lo farò anche oggi. Sono favorevolissima al Piano casa, non corrisponde a realtà quanto dichiarato poco fa dal Consigliere Assenti, siamo favorevoli alla proroga, assolutamente, tanto che negli anni scorsi a chiederla era stato proprio il Consigliere Biancani. Sono favorevole per le motivazioni che ha già detto la Consigliera Casini.
Il problema semmai è il periodo per cui avete richiesto e ottenuto la proroga, per la prima volta la Regione a guida Fratelli d'Italia, così come il Governo nazionale, ha avuto la proroga solo per un anno, in passato si è sempre avuta per due e improvvisamente arrivate voi con un anno soltanto. Lo scorso anno l’aveva richiesta il Consigliere Biancani e ottenuta per due anni, l’anno precedente ottenuta per due anni, per la prima volta si è rotto qualcosa, la proroga è solo per un anno. Capisco che non si possono avere in eterno e su questo sono d’accordo, però guarda caso proprio quest'anno che la proroga è stata chiesta dal gruppo di Fratelli d’Italia per un provvedimento fondamentale, tra l’altro in un periodo in cui è a maggior ragione necessario prorogarlo per più di due anni dato che siamo in una fase in cui c'è una congiuntura economica difficilissima per tutto il mondo dell'edilizia, per merito del bonus 110 e a causa del caro materie prime. In questo momento dovevate chiederla per tre anni, non per due e l’avete ottenuta per un anno soltanto.
Sono favorevole alla proroga, ma non posso dire benissimo, va bene così, per cui decido di astenermi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Oggi sono stato oggetto di diversi interventi, ma il problema è nelle parole, Consigliere Serfilippi, Consigliere Assenti, la proroga per un anno.
Questa non è una legge di proroga, ma un atto con cui si torna indietro. La proroga l’avevamo votata l’1 dicembre 2022 ed era per altri due anni. Questa non è una proroga, è una riduzione dei tempi previsti, chiamiamo le cose come stanno. Se questa la chiamiamo proroga, le altre cose come le chiamiamo?
Voto contrario perché questa non è una proroga, è tornare indietro rispetto alla proroga che avevamo già votato a dicembre 2022. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Voglio riprendere quest'ultimo passaggio, secondo come lo si vuol leggere, la proroga l’abbiamo portata alla fine dello scorso anno, quando scadeva la precedente che era stata di due anni per la quinta volta. Era oltre 10 anni che veniva prorogata ogni due anni.
È vero che per la prima volta il Ministero l’ha impugnata, ma oggi non torniamo indietro, ma proponiamo qualcosa che è stato bocciato dal Ministero, perché l’ha bocciato? Perché il Ministero dice che dopo 14 anni non regge più il fatto di una proroga, chiediamoci perché l'avete prorogata per 14 anni senza mai approvare qualcosa di definitivo prima di noi. Adesso andiamo a fare qualcosa di definitivo entro il termine di questo anno per il quale oggi proponiamo l'ultima proroga. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 172. La pongo in votazione (per appello nominale ai sensi del combinato disposto dell’art. 69, comma 1, e dell’art. 66, comma 2, lett. c) del Regolamento interno).
Favorevoli: Acciarri, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bora, Borroni, Cancellieri, Casini, Cesetti, Ciccioli, Latini, Livi, Mangialardi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Rossi, Santarelli, Serfilippi.
Contrari: Biancani.
Astenuti: Lupini, Ruggeri, Vitri.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Voto favorevole del Consigliere Carancini.
Mozione n. 325
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Guerra in Ucraina. iniziativa nei confronti del governo italiano per la cessazione delle attività belliche e l’avvio di una soluzione diplomatica. Adesione alla campagna ‘Italia. Ripensaci!’”
(Votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 325 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, che è stata oggetto di discussione la seduta scorsa.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Non è stato assemblato un documento comune, se c’è la volontà del Partito Democratico di ribadire quel testo votiamo contro e la storia finisce lì, se invece c'è la volontà di arrivare ad un testo comune, direi di andare avanti sui punti successivi e nel frattempo, entro la seduta odierna, non oltre, assemblare un testo comune. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Richiamo lei perché abbiamo deciso un percorso che era quello degli eventuali emendamenti da presentare per consentire di uscire con un testo che fosse votabile da parte di tutti.
Da parte nostra emendamenti non ce ne sono perché il testo va bene così come è stato presentato. Da chi ha posto perplessità o necessarie correzioni non è pervenuto niente.
Presidente, a questo punto andrei a votarlo così com’è, con il rammarico, magari anche bocciandolo, di aver perso un'occasione. Grazie.
PRESIDENTE. Prendo atto, farei un ultimo tentativo se è possibile, dare il termine a coloro che vogliono presentare emendamenti entro le 13:20, dopodiché riportiamo la votazione finale, in un modo o nell'altro.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Chiedo se per le ore 14:00 riusciamo a fare un testo comune. Grazie.
PRESIDENTE. Alle 14:00, ma deve essere in forma di emendamento rispetto alla mozione, a meno che non ci sia una visione su un testo modificato.
E’ chiara la posizione dei proponenti della mozione, che è quella di dire se si fanno emendamenti va bene, altrimenti mettiamo al voto la nostra mozione originaria. Va operato in questa direzione, ma non vuole essere una indicazione prescrittiva, soltanto per cercare di raggiungere una sintesi la più unitaria possibile.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Nel merito sono intervenuta la volta scorsa, solo per suggerire, se possibile, ai Consiglieri di non annacquare questa mozione perché il gruppo Movimento 5 Stelle ha già annunciato un voto favorevole su questo testo.
Se su un tema del genere dovessimo andare al ribasso e per accontentare tutti fare un testo neutro, quando sappiamo perfettamente che qui ci sono i rappresentati dei partiti che sul tema, soprattutto del riarmo, hanno posizioni completamente diverse, mi riservo di ritrattare la votazione che ho annunciato la volta scorsa. Se gli emendamenti che arriveranno saranno soppressivi di passaggi importanti il voto del gruppo Movimento 5 Stelle non potrà essere a favore. Grazie.
PRESIDENTE. Alle ore14:00 termine ultimo per quanto riguarda questo tentativo.
Ringrazio il gruppo del Partito Democratico che nel silenzio ha aderito a questa ultima posizione di ricerca di sintesi.
Mozione n. 140
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Realizzazione di interventi infrastrutturali considerati prioritari per l’area di crisi industriale complessa del Distretto pelli-calzature Fermano-Maceratese, per il potenziamento viario della Provincia di Fermo, e per il collegamento con il nuovo Ospedale del Fermano”;
Mozione n. 320
ad iniziativa dei Consiglieri Putzu, Marinangeli, Livi, Borroni, Ciccioli, Serfilippi, Acciarri, Bilò, Menghi, Elezi, Cancellieri, Marinelli
“Potenziamento dei collegamenti stradali intervallivi nelle province di Fermo e Macerata”.
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Vi chiedo di rinviarle per l’assenza giustificata del Consigliere Putzu, per malattia, in quanto è il primo firmatario della mozione n. 320, che riguarda i potenziamenti stradali intervallivi, mentre quella del Consigliere Cesetti ed altri riguarda la realizzazione di interventi infrastrutturali.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono d’accordo anche perché insieme al Consigliere Putzu ed al Consigliere Marinangeli contiamo di addivenire ad una risoluzione unitaria.
Mozione n. 328
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Tutela dei paesaggi rurali e del suolo agricolo dall’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e contrarietà alla realizzazione di un impianto agrofotovoltaico in località Colle Ete ai confini fra il Comune di Belmonte Piceno e Servigliano”
Mozione n. 342
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Realizzazione di un impianto agrovoltaico a Tavoleto e nella nostra regione”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 328 del Consigliere Cesetti e n. 342 del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Anche in questo caso siamo addivenuti alla decisione di presentare una risoluzione sia sulla mia mozione che su quella del Consigliere Rossi, che raccoglie la parte dispositiva della mia mozione, ad eccezione, d'accordo con l'Assessore Aguzzi, del punto 5, laddove dice: “di favorire l'approvazione della legge regionale” perché, come giustamente ha detto l’Assessore Aguzzi, la Giunta non deve essere impegnata a favorire, siete voi i legislatori, non c'è alcuna difficoltà. Raccoglie le parti dispositive della mia mozione e della mozione del Consigliere Rossi.
Questa risoluzione, tra l'altro sottoscritta da me e dal Consigliere Rossi, quali unici firmatari delle rispettive mozioni, è stata sottoscritta anche dal Consigliere Marinangeli, che ringrazio perché anche attraverso questa sottoscrizione se ne favorisce l'auspicabile approvazione.
È una risoluzione significativa, coerente tra l'altro con una precedente risoluzione approvata in quest'Aula, sempre su iniziativa, immagino, del Consigliere Rossi e del Consigliere Biancani. La scorsa volta venne favorito, attraverso quel dibattito, l'approvazione di un documento unitario di assoluta importanza.
In questo caso la risoluzione riguarda la contrarietà all'impianto agrofotovoltaico in località Colle Ete ai confini tra il Comune di Belmonte Piceno e Servigliano e all'impianto agrovoltaico a Tavoleto.
Per cercare di sintetizzare, con questa risoluzione si impegna il Presidente della Giunta regionale a manifestare la propria contrarietà alla realizzazione di detti impianti, a mettere in atto tutte le azioni necessarie possibili per scongiurare la realizzazione di questi mega impianti, tutti e due, ad escludere dalle aree idonee quelle utilizzabili direttamente per l'attività di coltivazione, evitando il consumo di suolo agricolo.
Voglio dire una cosa su tutte: perché è importante l'approvazione unitaria di questa risoluzione? Perché all'attenzione della Commissione del Presidente Serfilippi giacciono depositate e per fortuna non dormienti delle proposte di legge presentate dai gruppi Forza Italia, Lega e Partito Democratico, sull'ultima che abbiamo depositato dalla Commissione competente sono stato nominato relatore insieme al Consigliere Rossi.
Sono delle proposte di legge che, secondo me, possono essere esaminate ed approvate senza avere la preoccupazione di aspettare l'emanazione dei decreti da parte del Governo perché non può la Regione Marche, come le altre, aspettare le inadempienze del Governo e di tutti i Governi. Non è una critica specifica a questo Governo perché neanche quello precedente aveva emanato nei 180 giorni i decreti previsti in attuazione degli obiettivi comunitari per quanto riguarda le energie rinnovabili, perché dopo l'emanazione di questi decreti le Regioni devono individuare le aree non idonee ed idonee, però nel frattempo se non ci sono i decreti e ci sono le istanze delle società, queste ultime abilmente si insinuano all'interno delle piaghe delle omissioni legislative.
Credo che la Regione Marche possa e debba legiferare perché se è vero che la tutela dell'ambiente è una competenza esclusiva dello Stato, quella della valorizzazione dei beni ambientali e culturali è una competenza regionale. Lo diciamo in questa mozione, è richiamato anche nella risoluzione che noi abbiamo non il diritto, ma il dovere di legiferare in questa materia. Ad esempio c’è la nostra proposta di legge “Norme per la valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici e rurali della Regione Marche in attuazione dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione e per la disciplina e realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra “perché la Regione Marche può e deve individuare aree con indicatori di presuntiva non idoneità, nonché, proprio in applicazione del legislativo n. 199 del 2021, emanato in attuazione della direttiva UE sulla promozione dell’uso delle energie rinnovabili, aree con indicatori di idoneità alla realizzazione di impianti fotovoltaici.
Questo lo dobbiamo fare perché è una competenza specifica della Regione in generale e della Regione Marche in particolare. Voglio ribadire che la Regione Veneto ha legiferato in questa direzione e reputo che sia auspicabile che questo Consiglio il prima possibile si occupi di queste proposte di legge per auspicabilmente approvarle.
Nel frattempo credo che sia importante l'approvazione di questa risoluzione, che è coerente con quelle proposte di legge, ma soprattutto è coerente con quanto già deciso in precedenza da questo Consiglio regionale, soprattutto con la necessità di tutelare i nostri territori, l'ambiente, il paesaggio, i prodotti dell'agroalimentare .
Il tempo è finito e poi mi riservo di prendere la parola in dichiarazione di voto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Insieme al Consigliere Cesetti abbiamo unito le nostre due mozioni in questa risoluzione, chiediamo le stesse cose per territori diversi.
Sono intervenuto nello specifico per il Comune di Tavoleto dove un altro impianto, che si chiama agrovoltaico, è alle porte e la comunità si è subito schierata contrariamente, non tanto perché non vuole l'energia pulita, però la vorrebbe in posti adeguati, che non contrastino anche con lo sviluppo territoriale, turistico e paesaggistico della zona. Siamo nel Montefeltro una delle zone più belle della nostra regione, anche qui ci appelliamo ancora una volta al Governo affinché faccia questi decreti.
Richiamo l'attenzione dei partiti, quando siete qui vi lamentate tutti, ma avete dei riferimenti governativi, li avete avuti e li avete anche ora, i partiti marchigiani e i Parlamentari marchigiani si facciano sentire perché se questo far west continua è perché il peso politico non si fa sentire. Sarebbe auspicabile che i rappresentanti dei partiti del Governo di turno si facciano sentire. Questo pare un tabù, un dogma.
E’ dal 2001 che si devono fare questi decreti, speriamo con questo suo intervento si riesca ad intervenire, però le Regioni, i Comuni e le comunità locali non possono essere lasciati soli di fronte a questo far west.
Votiamo a favore di questa risoluzione che porta la firma mia e dei Consiglieri Cesetti e Marinangeli in quanto si parla anche di località del fermano.
Rinnovo ancora l'appello ai partiti, bisogna che tiriate fuori questi decreti attuativi, governativi perché non possiamo continuare a violentare il nostro territorio. Siamo tutti a favore dell'energia pulita, dell'energia green, ma che sia fatta in spazi adeguati. Basta usare tutte queste parole che poi alla fine sono contraddittorie, voglio vedere come fanno a fare agricoltura sotto i pannelli fotovoltaici, questa ancora non l'ho capita, vengo da una famiglia di agricoltori, qualcosa ne so, non ho mai visto coltivare sotto una tettoia, sotto un pannello, non so che tipo di coltivazione ci vogliono fare. Sono prese in giro.
Questi sono a tutti gli effetti degli impianti energetici industriali, si devono chiamare con il proprio nome, tanto più quando, come nel caso ad esempio di Sant'Angelo in Vado, ci siamo espressi contrariamente come Regione e come in molti altri casi anche qui citati.
Questi impianti vanno ad occupare ettari ed ettari di terreno, tante volte commissionati da società nord europee, li facessero lassù visto che hanno dei territori osceni, ce ne saranno meno, ma siccome sono società olandesi e finlandesi che in molti casi provengono da località paesaggisticamente oscene facessero lassù questi impianti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei anch'io esprimere il mio favore per questa risoluzione e ringraziare il collega Cesetti e anche il Consigliere Rossi che hanno portato in Aula questo atto che riprende in maniera similare gli stessi atti che abbiamo già presentato per le richieste di impianti fotovoltaici nei Comuni di Sant'Angelo in Vado e di Montecalvo in Foglia, di cui ero prima firmataria. Come abbiamo già fatto in quell'occasione diremo no anche a queste due richieste, in particolare Tavoleto che è nel mio territorio provinciale. Ho avuto modo di confrontarmi con alcuni rappresentanti dell'amministrazione comunale che l'8 marzo in Consiglio comunale hanno votato una mozione per esprimere il proprio diniego a qualunque eventuale richiesta di installazione di impianti di agrivoltaico in quella zona del proprio territorio.
Dobbiamo dire che ad oggi non c'è una vera e propria richiesta ufficiale agli atti nel Comune di Tavoleto, ma l’allarme si è creato per l'acquisto di un terreno ad un prezzo fuori mercato che lasciava intendere che questa fosse l'intenzione, quella di installare i pannelli fotovoltaici.
Il tema è sempre lo stesso, non possiamo permettere, come è avvenuto in precedenza, che tutti i nostri terreni più belli in collina e non solo siano invasi da pannelli fotovoltaici quando invece la priorità deve essere nelle zone industriali, nei tetti delle abitazioni, nei parcheggi, e su questo siamo tutti d'accordo.
Diremo ancora una volta no all’eventuale richiesta nel Comune di Tavoleto, come ho già fatto la volta scorsa per Montecalvo in Foglia, lo farò anche oggi.
Voglio ribadire l’appello a questa Giunta regionale e vi chiedo di impegnarvi in maniera decisiva e anche più pressante nei confronti dell'attuale Governo Meloni per avere le linee guida che sono scadute nel mese di luglio, sono sette mesi che le aspettiamo. Nel 2001 è iniziato il termine, ma sono scaduti a luglio di quest'anno i termini per presentare le linee guida e proprio questa scadenza ha messo in grave difficoltà anche la III Commissione ambiente che ancora ha delle proposte di legge in sospeso e non può decidere quali sono o meno le aree idonee e non idonee.
Questa è la realtà dei fatti, ne stiamo discutendo da tre mesi, i Comuni sono abbandonati a loro stessi, c'è un clima anche di collaborazione positivo nella III Commissione, ma non possiamo andare avanti se il Governo continua a mantenerla bloccata, senza esprimersi e senza emanare le linee guida, per cui ciò che chiediamo di fare alla Giunta Acquaroli è una telefonata al Ministero dell'ambiente per stabilire quali sono o meno le aree idonee e non idonee perché ad oggi nella legge vengono autorizzate tutte le aree, comprese le zone protette, campi, prati, qualunque zona anche nelle nostre colline in cui invece sarebbe possibile coltivare.
Con la mozione che abbiamo già approvato il 7 febbraio su Montecalvo in Foglia e Sant'Angelo in Vado si dava atto che a livello nazionale la normativa non era chiara e univoca, mancavano i decreti attuativi del decreto legislativo n. 199 del 2021. Ribadisco il decreto era del 2021, il termine per i decreti è scaduto questo luglio, siamo fuori termine, sollecito questi decreti per fare in modo che anche la Regione possa applicarli senza lasciare Comuni, come Tavoleto, Montecalvo in Foglia, Sant'Angelo in Vado, il Comune del fermano, abbandonati totalmente a loro stessi, con il rischio che i campi possano essere invasi da pannelli fotovoltaici e magari i tetti delle aziende o dei parcheggi rimangono così, senza incentivi per poterli installare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Stiamo parlando di richieste di privati operanti nel settore, nel campo delle energie rinnovabili, che hanno presentato proposte, come nel caso degli impianti agrifotovoltaici nei Comuni tra Belmonte Piceno e Servigliano, che vanno ad occupare una superficie di 40 ettari.
Vorrei fare una mia analisi e dare un mio giudizio su quello che è l’agrifotovoltaico e le norme attuali. Ne ha parlato benissimo il Consigliere Rossi, è evidente che noi abbiamo la necessità, e la condividiamo in pieno, di favorire la produzione di energie rinnovabili, ma l’agrifotovoltaico, di fatto, che cos'è? E’ la possibilità di produrre energia rinnovabile attraverso l'installazione di pannelli solari, ma senza sottrarre spazio ai terreni produttivi, all'agricoltura, all’allevamento. Ma delle forti perplessità mi vengono, cosa siamo in grado di coltivare sotto un pannello solare? Qualche dubbio è più che legittimo, ma credo che al contrario sia un modo per superare quel giusto e condiviso vincolo che vieta l'installazione di pannelli solari in aree che andrebbero in qualche modo e misura tutelate e difese; un modo, un sistema per bypassare i vecchi vincoli sul fotovoltaico.
Qualche dubbio onestamente lo nutro anche sulla legge fatta dal Governo Draghi. Purtroppo le amministrazioni locali si trovano con margini di operatività, di manovra, molto ridotti per poter difendere i propri territori, le proprie bellezze naturali da quelli che possiamo definire candidamente degli scempi, magari molto spesso motivati da principi naturalistici, di difesa dell'ambiente. Presumo che in questi casi si tratti di cose ben diverse e la nostra idea sul fotovoltaico è che siamo favorevoli, sosteniamo il fatto che si possa svolgere un'attività che possa produrre nuove fonti di energia, ma queste devono essere sempre compatibili con l'ambiente in cui vengono insediate, preservando gli ambienti naturali, paesaggisti, prima di aggredire le aree agricole ci sono altre possibilità e sono quelle che dobbiamo incentivare: l'installazione di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici, privati, capannoni industriali, questo dobbiamo cercare di fare.
Tornando alla proposta, e parlo pure dell'area fermana che conosco meglio rispetto a Tavoleto, è inaccettabile, le motivazioni sono solo diverse, ci sono motivi non solo ambientali, ma di carattere archeologico perché lì c'è la necropoli di Belmonte Piceno che risale al VI secolo avanti Cristo, vicino anche al parco archeologico di Falerone. Ci sono motivi ambientali e paesaggistici, ma anche motivi di carattere turistico. La nostra volontà di valorizzare i borghi va in contrasto con questo tipo di scelte.
Favorevoli alla rivoluzione green, ma non in questi termini, la transizione energetica deve tener conto delle caratteristiche, delle peculiarità dei territori rispettandone le loro caratteristiche, preservando la bellezza dei nostri paesaggi, come in questo caso è la media Valle del Tenna. Sono stupendamente belli i nostri paesi, in questo caso parliamo di Tavoleto, ma parliamo anche di Belmonte Piceno e Servigliano.
Sarà importante prendersi carico e lavorare su una proposta di legge che possa definire quali sono i margini e il perimetro dove poter fare scelte, sarà un nostro impegno.
Ringrazio i Consiglieri Cesetti e Rossi che hanno avuto l'intuizione e recepito la sollecitazione dei territori e si sono fatti portavoce di questa esigenza attraverso una mozione, io ho con entusiasmo firmato la risoluzione, li ringrazio per avermi dato anche questa possibilità.
Oggi trovo oltre che giusto anche molto responsabile e straordinario che la difesa del territorio la facciamo tutti insieme, all'unanimità, compatti nel difendere le bellezze delle nostre incantevoli colline che sono un patrimonio da tutelare sempre. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio i due proponenti e anche il Consigliere Marinangeli che ha sottoscritto la risoluzione sulle due mozioni, la n. 328 e la n. 342.
Torniamo a parlare di un argomento che ci ha visto come Assemblea legislativa discuterne forse un mese fa, non di più, per quanto riguarda il tema dell’agrivoltaico e del fotovoltaico a terra.
Condivido una parte dell'intervento della collega Vitri, il discorso sui decreti attuativi che tutti quanti ci attendiamo da agosto dello scorso anno. Ricordo che la legge sugli agrivoltaici è del 2021 ed entro agosto 2022 doveva arrivare il decreto attuativo, che ancora non è stato fatto, con il quale il Governo doveva indicare in maniera un po' più specifica, dato che già nel decreto ci sono scritte in generale, le aree idonee a ospitare questi tipi di impianto, come ad esempio le ex cave. Quindi aspettiamo i decreti attutativi per far luce, chiarezza.
Abbiamo presentato diverse proposte di legge: della Lega, del gruppo di Forza Italia e del Consigliere Cesetti. In Commissione abbiamo definito un testo definitivo, lo stavamo per approvare, lo abbiamo mandato per il parere al Cal e al Crel ed il Cal in particolar modo ci ha chiesto di sopprimere la proposta di legge in quanto c’era notizia di una prossima emanazione dei decreti attuativi. Come Commissione abbiamo deciso di fare un'audizione con il Cal, il Crel, le associazioni di categoria e tutte quante, anche l’ANCI, ci hanno chiesto di rinviare l'approvazione della proposta di legge che sarebbe decaduta con l'approvazione dei decreti attuativi da parte del Ministero. Quindi, abbiamo bloccato l'iter in Commissione, la proposta di legge è lì, adesso abbiamo nominato i relatori della proposta di legge del Consigliere Cesetti, ma è notizia recente, anche sul Sole 24 ore, che a giorni, settimane, dovrebbe esserci l'approvazione a livello ministeriale dei decreti attuativi e se le bozze che stanno circolando verranno confermate vanno contro tutte le mozioni che stiamo approvando in Consiglio regionale, nel senso che il legislatore a livello nazionale sta dando un via libera generalizzato a questi tipi di impianti, addirittura semplificando in maniera netta anche le richieste di autorizzazione da parte dei proponenti. Come sempre avviene in questi casi c’è chi vive il territorio, come i Sindaci, come noi Consiglieri regionali, e cerca di tutelare dell'ambiente in cui vive e c’è il legislatore nazionale che, sia per le direttive europee sia per il problema che stiamo vedendo, soprattutto con la guerra russo-ucraina, di approvvigionamento di materie prime, vuole liberalizzare il più possibile.
Mi auguro, visto che anche l'Assessore è emanazione dello stesso partito del Ministro, che ci sia un intervento politico - ho paura che i tecnici vadano diritti in questa direzione - l’unico che può fermare questo sciacallaggio, che potrebbe avvenire e in parte sta già avvenendo sul territorio con l'approvazione di questi mega impianti che purtroppo vanno a snaturare un territorio. Pensiamo alle Marche che sono una regione delle Dop, delle IGP, delle materie agroalimentari, delle coltivazioni che cerchiamo di tutelare il più possibile, che rischiano di essere rovinate definitivamente da questi imprenditori. Io sono stato quasi denunciato da qualcuno perché li ho chiamati “affaristi”, di fatto prendono i terreni in comodato d'uso, oppure li acquistano, dopo l'approvazione di questi mega impianti.
Confermo la mia disponibilità come Presidente di Commissione a rimettere mano alla legge fondata di fatto sul modello Veneto, citato dal Consigliere Cesetti, ma entrambe decadrebbero con l'approvazione dei decreti attuativi, che diverse fonti ci dicono che sono di prossima emanazione.
Ultima cosa importante della quale voglio rendere edotta l'Aula: tutte le associazioni di categoria, anche il Cal, erano contrarie all'approvazione di questa proposta di legge che vedeva unanimi noi Consiglieri regionali. Di fatto vedeva contrarie quasi tutte, se non tutte, le associazioni di categoria che abbiamo audito in Commissione.
Mi auguro che ben presto ci siano i decreti attuativi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. C’è fame di energia pulita e siccome ci sono diversi piani di competenze siamo tutti d'accordo su mozioni di questo tipo, tant'è che queste due arrivano dopo che ne abbiamo approvate altre due all'unanimità.
Vorrei ricordare che per ovviare alla fame di energia pulita, che abbiamo anche nella nostra regione, all'unanimità, con l'astensione del Movimento 5 Stelle per questioni tecniche, abbiamo votato la legge sulle comunità energetiche. Se dobbiamo dare alternative, ed eravamo d'accordo sull'alternativa, mi chiedo perché non ci abbiamo creduto fino in fondo.
Vorrei ricordare che la legge sulle comunità energetiche non è stata finanziata nel bilancio di previsione del dicembre scorso e vorrei ricordare che avevo fatto un emendamento per finanziarla ed è stato bocciato. Se non vogliamo dire a tutto no, soprattutto alle cose indispensabili, bisogna che creiamo un’alternativa, l'avevano creata, vogliamo crederci fino in fondo? Vi invito in assestamento a ripensare al finanziamento di quella legge importante, tra l'altro voluta dal Presidente della III Commissione e attualmente Assessore a queste tematiche. Se siete voi a non crederci mi chiedo perché continuare a chiedere al Governo di fare questo, quel altro. Se siamo noi i primi a non fare ciò che abbiamo deciso, stranamente tutti insieme, di voler fare. C'è un problema, come lo vogliamo risolvere? Vi invito a scegliere una formula che accontenti un po’ tutti, andiamo fino in fondo, quanto meno con le comunità energetiche.
Dagli interventi che ho sentito mi sembra che siamo tutti d'accordo, ancora oggi. Vi pregherei di tenere in considerazione queste riflessioni per il prossimo assestamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Questo è un argomento che abbiamo dibattuto anche in altre occasioni in maniera più o meno similare. Mi trovo d'accordo a proporre questa mozione, tanto meglio se di gruppi diversi e se passerà all'unanimità, come spero.
Sono molto netto su queste questioni, so bene il contesto di cui stiamo parlando, sono anche un po' arrabbiato, proporrei una rogatoria internazionale per perseguire, individuare, far pagare i danni a chi ha fatto saltare il nord stream, che ci portava gas a basso prezzo e senza alcun impatto ambientale nel cuore del nostro continente. Questo è come la penso io su questa questione. Il mercato è drogato a causa della guerra e sappiamo benissimo che ha intorno a sé tremila fattori di altro tipo, più che altro economici, governati tendenzialmente dagli Stati Uniti, che propongono tutte queste problematiche. Sono molto estremista su questo.
Torniamo alla mozione di oggi perché la vicenda dell’energia pulita, guerra o non guerra, è chiaro che è qualcosa di opportuno, ma non deve diventare speculazione ed in questo caso lo sta diventando con la motivazione della guerra che non c'entra nulla perché un conto è la ricerca di energia pulita, attraverso il fotovoltaico e altri fonti di risparmio energetico, non ultima anche la questione che ha proposto poco fa la Consigliera Ruggeri che va in incentivata, un conto è portare avanti delle speculazioni e su questo purtroppo devo dire che la legge sul agrifotovoltaico voluta dall’allora Governo Draghi e mai portata avanti nei mesi successivi …, ancora oggi non ripresa neanche dall'attuale Governo, che spero lo vorrà fare e non nel modo in cui temo, forse lo farà non tanto per rimediare a questa questione quanto per incentivarla, da quello che si legge sul Sole 24 Ore.
I ritardi, secondo me, nell'emanare le normative chiare in questo senso sono voluti appositamente dai livelli nazionali perché dare delle indicazioni più precise potrebbe mettere in qualche caso in difficoltà, magari dicendo dove si può fare e dove non si può fare, chi vuole incentivare questo tipo di mercato perché in questa vacatio in teoria si può far dappertutto, poi in pratica a volte è più difficile, però di fatto è una speculazione voluta.
Sappiamo benissimo, Consiglieri, che gli impianti sotto i 10 MW sono portati avanti con la valutazione di impatto ambientale dalle Province e sono in mano ai Comuni direttamente interessati, gli impianti più piccoli, quelli sopra ai 10 MW sono portati avanti direttamente dal Ministero e la valutazione di impatto ambientale viene portata avanti dalle Province. Questo non vuol dire che la Regione non è per nulla responsabile, per quel che riguarda quelli sopra i 10 MW viene chiamata al tavolo tecnico a dare il proprio parere e su questo noi stiamo intervenendo in qualche modo, anche se temo che una mozione di questo genere servirà poco, tecnicamente parlando. Ad esempio su quello di Servigliano, qui richiamato, il parere tecnico della Regione Marche è stato negativo per alcuni motivi legati, credo, a qualche area di pregio che fa parte di quei territori, così come è stato dato un parere negativo per Cartoceto in provincia di Pesaro-Urbino, che ha le stesse caratteristiche più o meno similari, proponendo questioni che riguardano la Dop legata all'olio di Cartoceto, un territorio di pregio. I nostri uffici fanno seriamente il loro lavoro, cercando di limitare, per quanto possibile, l'autorizzazione a questi impianti, ma temo che non sia una questione così semplice.
Venendo alle considerazioni sul agrofotovoltaico è un palliativo, il fotovoltaico a terra era stato limitato da una normativa regionale risalente al 2010, non consentiva di farlo dappertutto, si è pensato all’ agrifotovoltaico, portando in giro tutti quanti noi, dicendo che non ha un impatto sul territorio agricolo perché sotto ci può coltivare, sotto i pannelli solari alti 4 metri in teoria si può operare con i mezzi. Chi di voi fa l'agricoltore? Ho avuto modo di dirlo anche in un’altra occasione su una questione simile, come si può passare con i trattori e i mezzi agricoli in mezzo a una miriade di pali piantati per terra per portare avanti le culture? Se torniamo ai vecchi metodi della falce a mano possiamo anche piantarci qualcosa, ma non ci si va con i mezzi, poi c’è l'ombra del pannello, non funziona e quant’altro.
E’ un palliativo, non è consentito il fotovoltaico? Vi portiamo in giro parlando di agrofotovoltaico, è la stessa cosa, però peggiorativa perché è molto più impattante in quanto i pannelli alti 4 metri sono molto più visibili da lontano più che quelli 1,5 o 2 metri. E’ peggiorativo.
Sono contento del voto che esprimiamo su questa mozione, temo che politicamente inciderà poco, tecnicamente continueremo a fare il nostro lavoro, però vi inviterei anche a riflettere su questo, l'ho già detto anche al Presidente della Commissione, magari di queste tre proposte - mi pare una di Forza Italia, una del Consigliere Cesetti e un’altra della Lega - provate a portare avanti una iniziativa come Commissione da proporre al Consiglio, anche se, questo è vero, verrebbe probabilmente scavalcata da un futuro decreto, future indicazioni normative da parte del Governo, ma potrebbe fungere anche da stimolo al Governo che dovrebbe impugnarla qualora noi la portassimo avanti. Vi inviterei a portarla in Aula e anche in approvazione.
Quando dite che il Cal è contrario, non so perché il Cal è contrario, non lo so…
PRESIDENTE. E’ terminato il tempo, grazie, Assessore, la posizione è molto è chiara.
E’ stata presentata una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Cesetti, Rossi e Marinangeli, che recita in questo modo: “Impegna il Presidente e la Giunta regionale a manifestare la propria contrarietà alla realizzazione dell’impianto agrifotovoltaico in località Colle d’Ete, ai confini fra il Comune di Belmonte Piceno e Servigliano, e dell’impianto agrovoltaico a Tavoleto; a mettere in atto tutte le azioni necessarie e possibili per scongiurare la realizzazione di questo mega impianto, tutelando le comunità interessate, preservando il territorio, l’ecosistema agro-ambientale ed il valore agrituristico della zona; a mettere in atto tutte le azioni necessarie ed adottare tutti i provvedimenti di competenza rispetto e l’attuazione da parte delle strutture organizzative regionali delle disposizioni legislative della legge regionale n. 14 del 2018, con particolare riferimento al dettato normativo di cui all'articolo 3, comma 1, della legge medesima; conseguentemente, per quanto di competenza, in attuazione della legislazione regionale, ad escludere dalle aree idonee, quelle utilizzabili direttamente per l'attività di coltivazione, evitando il consumo di suolo agricolo per preservare e potenziare quell’agricoltura di qualità, quel patrimonio enogastronomico protagonista di una filiera integrata con le attività di trasformazione, commercializzazione e distribuzione che dà valore aggiunto anche alla nostra offerta turistica gastronomica; mettere in atto tutte le azioni necessarie nei tavoli nazionali affinché i decreti attuativi, che devono mettere in condizione le Regioni di legiferare in materia di aree idonee e non idonee all’istallazione di tali impianti, vengano celermente emanati al fine di evitare il depauperamento dei nostri territori interni e la mera speculazione sopra di essi.”
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L'ho detto già l'altra volta quando affrontammo la mozione dei Consiglieri Rossi e Biancani, su un punto, ma solo sul punto, Assessore Aguzzi, concordo integralmente con la sua posizione. Credo sia un bene votare all’unanimità, sa qual è il grande significato politico, Assessore? Che la volontà unanime di un Consiglio regionale non guasta, anche ai fini dell'approvazione della legge.
Concordo totalmente anche sulle ultime parole, mi rivolgo al Consigliere Serfilippi, che pure ha riavviato l'attività della Commissione, facendo nominare me ed il Consigliere Rossi relatori. Dobbiamo venire in quest'Aula e non è vero che dobbiamo aspettare i testi del Governo perché il decreto 199 del 2021 prevede che con uno o più decreti il Ministero della transizione ecologica di concerto con il Ministero della cultura ed il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - non potrebbe essere diversamente - previa intesa in sede di Conferenza unificata (dove ci sono anche le Regioni) adotta entro 180 giorni i decreti per l'individuazione dei criteri omogenei per l'individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti.
Poi questo testo dice che le Regioni individuano con legge regionale i siti di fatto idonei e non idonei, pur rispettando …, è così Consigliere Serfilippi, e spiego perché. L'ho scritto bene nella relazione alla mia proposta di legge. Perché il Ministro della transizione ecologica deve emanare i decreti di concerto con il Ministro della cultura e il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali? Mentre la competenza dell'ambiente è esclusiva dello Stato, la valorizzazione dei beni ambientali, culturali, le risorse agricole forestali è una competenza concorrente, che consente, quindi, alla Regione di poter legiferare, tant'è vero che il decreto 199 dice che la Regione individua questi siti con legge. Allora, noi la possiamo fare oggi perché se il Governo non emana i decreti …, e questa omissione è responsabilità anche del mio Governo, di questo e di quello che l'ha preceduto, non è che la Regione nell'esercito delle sue prerogative costituzionali aspetta i comodi del Governo, che magari vuole fare i comodi di tutte queste multinazionali. Questa la verità.
I decreti attuativi nel momento in cui verranno emanati dal Governo …, lei dice che saranno molto restrittivi per le Regioni, ma noi facciamo la nostra legge e poi vediamo alla lunga chi la spunta anche perché i decreti attuativi devono lasciare autonomia alla Regione e alla legislazione regionale, lo dice il 199. Non è il cane che si morde la coda, qui c'è un tema di competenze, tant'è vero che la Regione Veneto ha adottato una legge di questo tipo, quindi io dico di fare questa legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Vorrei rispondere alla Consigliera Ruggeri che cerca in qualche maniera sempre di politicizzare tutto. E’ giusto finanziare le comunità energetiche con le risorse regionale, ma crede davvero che qualora si finanziassero con centinaia di milioni le comunità energetiche una ditta dalla Germania non verrebbe qua a fare questa speculazione? Queste sono speculazioni energetiche industriali legate ai certificati verdi, che noi facciamo o meno le comunità energetiche a loro non interessa, a loro interessa venire qua, prendere il nostro sole, mettere gli impianti dove c'è più sole, indipendentemente dal valore paesaggistico e stop, quindi la connessione tra speculazione e comunità energetiche non capisco che cosa c'entri in questo caso.
Se finanziassimo con 200 milioni le comunità energetiche, dalla Finlandia o dalla Germania non verrebbero qua a speculare?
E’ bene che il Governo metta dei paletti, delle regole e faccia i decreti attuativi e quando li fa, anche qui, deve esserci forte il peso dei partiti di maggioranza ed opposizione. Mi pare che anche quando era al Governo il Movimento 5 Stelle non è che sulla questione sia stato fatto chissà cosa, o di là o di qua è stato al governo con tutti. Se andiamo a vedere le responsabilità ce l’hanno tutti.
Quando diciamo no a determinati criteri di abuso del nostro territorio, potremo anche sui decreti attuativi del Governo in qualche maniera politicamente incidere, se invece continuiamo a guardare il passato o a buttarla sempre in caciara politica non si va mai avanti. Cosa c'entrano le CER con questa cosa, con una speculazione legata ai certificati verdi e al sole, non capisco il nesso.
Concentriamoci a portare avanti una politica propositiva che in qualche maniera vada a dare delle maglie più stringenti a queste speculazioni, a questi abusi nel nostro territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Grazie al Consigliere Marinelli che mi concede la dichiarazione di voto, abbiamo già esposto, detto cose e chiarite altrettante.
Dalla discussione è emersa una visione tutto sommato condivisa, ma soprattutto delle forti perplessità su quelli che sono gli impianti agrifotovoltaici, sono anche quelli emersi in maniera chiara, ma altrettanto importante è stata ed è l'unità di intenti con la quale tendiamo a difendere le bellezze e le risorse che i nostri territori ci possono dare.
Questa compattezza oggi è un elemento rilevante, fondamentale e sarà sicuramente determinante per consentirci, e questo è un impegno che ci prendiamo tutti, di lavorare e sviscerare le scelte più opportune su una proposta di legge che poi andremo a presentare in Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questo è un tema conflittuale perché sono due aspetti che entrambi sono nella direzione dell'ambiente.
Uno è quello dell'energia pulita, della produzione di energia pulita, che è un obiettivo di tutti, chiunque ha buon senso ritiene che questo pianeta sia sottoposto a stress troppo importante per reggere nel tempo, che non significa nei prossimi anni, ma nei decenni e nei secoli, quindi, la conversione in energia pulita è un atto fondamentale.
L’altro è la conservazione del territorio e del suolo, che è un aspetto ugualmente fondamentale. C'è bisogno di armonizzare queste due parti, entrambe ecologiche ed ambientaliste.
Da questo punto di vista, in questa fase, credo che la conservazione del territorio sia rilevante, ci sono già alcune zone in cui è stata dismessa l’attività di produzione di energia pulita (pannelli solari), ma il territorio che per anni ha avuto la presenza di impianti fotovoltaici è fortemente degradato rispetto all’obiettivo della produzione agricola. Mettere del suolo fuori del suo ciclo biologico naturale rappresenta un problema.
Tutte le problematiche in genere sono risolvibili, però c'è anche il problema paesaggistico, estetico, su questo punto ritengo che bisogna andare, come ha detto l'Assessore, ad una legge organica che presenti questi aspetti, che sono tra loro apparentemente, perlomeno, contraddittori.
Detto questo, sul piano personale rispetto a questa risoluzione sulle mozione n. 328 e n. 342 sono favorevole. Penso che bisogna proteggere e poi trovare la soluzione.
Su questo a titolo personale esprimo un parere favore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di queste mozioni, così come ho fatto negli scorsi Consigli regionali in relazione alle altre.
Non avevo nessuna intenzione di fare caciara perché non è nel mio stile, figuriamoci su un tema così importante. Sono Consigliera regionale e mi sento di dare consigli sulla politica regionale e non stare qui a dire sempre cosa devono fare le altre istituzioni, dall'Europa fino al Parlamento e al Governo, perché noi siamo seduti qui a dire agli altri come devono fare politica, quando noi non la facciamo al livello in cui siamo.
Abbiamo fatto insieme, all’unanimità, una legge regionale che potrebbe in parte, se non del tutto, risolvere questa fame di energia, probabilmente il Consigliere che ha parlato prima di me non sa come funzionano le comunità energetiche e siccome ci sono convegni in continuazione l'invito ad andare ad assistere, a sentire qualcuno che ne sa, si può informare e capire che, visto che il nostro territorio è fortemente urbanizzato, abbiamo case, palazzi, capannoni su cui si possono mettere gli impianti fotovoltaici invece che utilizzare il suolo. E su questo siamo tutti d'accordo.
Tra l'altro l'autoproduzione di energia elettrica, così come l'abbiamo pensata anche in quest’Aula. ma ripeto, la legge è sì del gruppo del Movimento 5 Stelle, anche se magari al Consigliere Rossi non fa piacere, fortemente voluta dal gruppo del Movimento 5 Stelle, ma dipende da una direttiva europea e a differenza di quanto avete fatto con il super bonus quella non la potrete smantellare perché è il rispetto di una legge europea.
Visto che vogliamo dirla tutta, avete fatto la scelta politica di polverizzare le risorse regionali, marchette per rifare i campetti da calcio e altre stupidaggini, a mio parere le dovevate utilizzare per finanziare leggi regionali come questa. Allora sì che avrebbe avuto senso il discorso che fa il Consigliere Rossi, altrimenti a mio parere no.
Mi auguro, uscendo dalla polemica, che sia presa in considerazione l’idea di promuovere le CER e se alcuni Consiglieri regionali neanche sanno come funzionano, pensiamo ai cittadini come fanno a saperlo, bisognerebbe fare eventi di promozione che non si possono fare come istituzione regionale perché avete scelto di non finanziare quella legge. E’ in contrasto con questa? No, è un aiuto con la richiesta che facciamo oggi tutti insieme, all'unanimità, quindi tutto questo sbattere da parte del Consigliere, che continua a parlarmi sopra e a far polemica - chiederei anche al Presidente ogni tanto di intervenire - è inutile perché siamo d'accordo, voto a favore ma nel suo tempo invito …
Non rompere i …, è ammissibile, Presidente, in quest’Aula? Scusi, è una cosa indecente, io ho rispetto sempre di tutti …
PRESIDENTE. Calma, certamente
Marta RUGGERI. Non mi sento di sopportare un atteggiamento. Sa perché siamo arrivati a questo punto, perché lei non l’ha fermato prima, cinque minuti fa doveva fermarlo. Ho parlato con un borbottamento sotto che non era sostenibile.
PRESIDENTE. Sono costretto prima di tutti, purtroppo, a riprendere lei per il tono, le chiedo di rientrare nella considerazione; due, non sono un robot che sente a distanza immensa, non ho sentito che cosa ha detto il Consigliere Rossi altrimenti …
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. La prego di farmi fare la mia parte, non ho sentito che cosa ha detto il Consigliere Rossi. Questa è l'indicazione che lei mi dà della provenienza delle parole nei suoi confronti, di natura offensiva. Stavo cercando di richiamare al silenzio per farle completare il suo intervento, questo è quello che posso fare, non avendo la certezza di aver udito le parole che le ritiene giustamente d'aver ascoltato e per le quali richiamo tutti i Consiglieri, a cominciare dal Consigliere Rossi, ad evitarle in maniera assoluta.
L'affronto peggiore che si fa è di metterla su un piano che non è degno di quest’Aula e del lavoro che sta svolgendo ciascuno di noi.
Ho dei limiti nelle mie possibilità anche di natura umana di riuscire a capire che cosa sta succedendo, di interpretare le parole che si dicono, sono certo che è avvenuto, come dice lei, quindi richiamo e ammoniscono il Consigliere Rossi e tutti gli altri a non esprimersi in toni offensivi. L'ho già detto la volta scorsa, non vorrei arrivare a delle decisioni, come è avvenuto per l'interruzione automatica del microfono, però alla fine se questo è l'indirizzo sarò costretto a farlo.
Detto questo, Consigliere Biancani e il suo gruppo, non entrerei sull’ordine, mi fermerei qua, altrimenti apriamo un tema che non merita di chiudere questa importante discussione sulle energie rinnovabili e tutela del nostro territorio.
Per quanto riguarda la votazione del gruppo Partito Democratico è intervenuto il Consigliere Cesetti, per il gruppo Fratelli d’Italia il Consigliere Ciccioli.
Non entrerei sul tema, vi chiedo e vi invito nel rispetto del mio ruolo …, se il Consigliere Biancani ha sentito le parole del Consigliere Rossi è perché ha più udito di me, ho già detto che l’ho ammonisco in maniera piena.
Vi prego di non rientrare su questa tematica in quanto apriremo una discussione che fa abbassare il livello, cosa che non voglio avvenga. Quindi, richiamo tutti e ammoniscono coloro che hanno usato parole offensive nei confronti di altri colleghi, tutti, per quello che riesco a sentire. Adesso la state mettendo su un piano che non fa onore al vostro ruolo con frasi sibilline e interpretazioni dell'una e dell'altra parola a proprio parziale intendimento.
Sulle parole offensive del Consigliere Rossi mi sono già espresso e vi prego di attenerci tutti al potere dell'Aula in capo al Presidente e di procedere, se non ci sono altri interventi, alla votazione.
(La Consigliera regionale Ruggeri abbandona l’Aula)
Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva all’unanimità)
Sull’ordine dei lavori
Sono scaduti i termini sulla mozione n. 325 del Partito Democratico.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Sempre per fatto procedurale, Presidente, possiamo procedere con l'altra mozione per avere qualche elemento in più per tentare di arrivare ad una soluzione che potrebbe essere anche una risoluzione e non un emendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Va benissimo.
Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Voglio chiedere scusa alla Consigliera Ruggeri.
PRESIDENTE. Glielo ha già detto, perfetto, va benissimo.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Vorrei chiedere scusa alla Consigliera Ruggeri perché ho detto esattamente le parole che lei ha riferito, ho detto quello che ho detto e chiedo scusa. Grazie.
PRESIDENTE. Adesso la Consigliera Ruggeri non è in Aula, ma credo che sia il modo migliore, più diretto e più vero che in qualche modo fa recuperare l'intera situazione.
Mozione n. 166
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Piantumazione di alberi per combattere il riscaldamento globale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 166 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Paradossalmente, Presidente, questa è una di quelle mozioni tra le più vecchie, ma oggi in maniera inversamente proporzionale è una mozione attualissima perché riguarda in particolare il tema del riscaldamento atmosferico, che ci pone di fronte, come Consiglio regionale e come comunità, ad una tematica i cui effetti li possiamo constatare direi quotidianamente. Basta ascoltare un telegiornale e vedere cosa sta accadendo nel nostro Paese, gli effetti negativi della presenza di biossido di carbonio in atmosfera.
Nella mozione si fa riferimento un po' al quadro internazionale, cioè al fatto che tra il 1990 il 2000 nell'atmosfera è cresciuto il biossido di carbonio, in media pari a 1,5 parti per milione, nei 10 anni successivi è aumentato a 2 parti per milione e tra il 2010 e il 2020 questa percentuale è ancora aumentata fino a 2,5 parti per milione. C'è un aumento esponenziale del biossido di carbonio ed è certamente uno dei temi centrali che possono riguardare questo Paese, direi l'intero mondo.
Per poter affrontare questo tema, lo reclama in maniera ripetuta XY, uno dei maggiori scienziati che esistono al mondo, due sono le strade possibili, quella di ridurre la presenza di biossido di carbonio in atmosfera attraverso una serie di azioni di carattere politico industriale, che sarebbero funzionali al miglioramento.
Un'altra strada molto semplice, direi determinante, paradossalmente, che potrebbe abbattere le emissioni di CO2, secondo il rapporto della Commissione europea per arrivare a ridurre entro il 2050 di 1,5 gradi il surriscaldamento si avrebbe bisogno di realizzare circa 1 miliardo di ettari di foreste, cioè il senso centrale dell'azione principale sarebbe quello di avviare una riforestazione dell'intero pianeta. Da questo punto di vista alcuni studi raccontano e precisano che se questo avvenisse si ridurrebbe di 2 miliardi di tonnellate di carbonio, praticamente i 2/3 delle emissioni prodotte dalle attività umane, quindi gli alberi diventano uno strumento determinante, paradossalmente, il più semplice per potere risolvere il problema principale del pianeta.
Secondo una valutazione fatta da studiosi occorrerebbe impiantare nell'intero pianeta 3 miliardi di fusti entro il 2030 e secondo la stessa quantificazione in Italia sarebbero necessari 2 miliardi di alberi.
La mozione ha un obiettivo molto semplice, che è quello di rendere consapevole la politica, il decisore politico, i cittadini affinché si prenda consapevolezza che con la piantumazione di alberi questo tema, in un'ottica graduale, seria e organica, può essere certamente abbattuto.
La mozione, attraverso queste premesse, chiede l'impegno della Regione Marche ad investire nel proprio bilancio alcuni somme che possono incidere su questa tematica.
Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani.
PRESIDENTE. Chiedo di fare silenzio per cortesia, chi non è interessato ...
Romano CARANCINI. Grazie Presidente. Per dare conto del fatto che le mie non sono certamente …, è quasi la scoperta dell'acqua calda.
Voglio ricordare a tutti che il Piano nazionale di ripresa e resilienza sui temi ambientali mette a disposizione del Paese circa 300 milioni, che una cifra non grandiosa, ma certamente significativa. Ci sono anche esperienze che possiamo prendere, ad esempio la Regione Emilia-Romagna, la Regione Toscana ed anche la Regione Veneto stanno lavorando affinché le Regioni, che sono dal punto di vista istituzionale un interlocutore credibile, affidabile e direi di coordinamento rispetto alle attività e alle azioni dei Comuni, possano svolgere un ruolo importante.
Mi piace ricordare dal punto di vista numerico, quantitativo, per informazione, che alla considerazione che facevo prima, cioè che in Italia per potere fare la propria parte, in relazione ai contenuti di un'azione globale, sarebbero necessari 2 miliardi di alberi, ebbene se mettessimo a dimora gli alberi nelle aree abbandonate dall'agricoltura dal 1990 avremmo a disposizione e potremmo coprire addirittura 6 miliardi di alberi - se nelle terre abbandonate si mettessero a dimora 6 miliardi di alberi - questo vuol dire che, dimensioni ridotte rispetto a ciò, si avrebbe un'azione particolarmente rilevante.
Confesso che è la terza volta che presento un atto di questo tipo, nelle altre occasioni sono stati sempre rigettati. Credo che sia un'azione di civiltà, che non appartiene alla destra né alla sinistra, ma è un'azione di grande sensibilità rispetto a questo tema, che peraltro potrebbe andare di pari passo anche con il coinvolgimento delle aziende, che potrebbero avere un interesse dentro una programmazione di defiscalizzazione, anche a livello regionale, e contribuire in maniera virtuosa ad un'azione di questo tipo.
Per queste ragioni chiedo che il Consiglio regionale possa programmare, leggo la parte dispositiva, che non è particolarmente impegnativa, ma dà un'impronta di indirizzo secondo noi importante.
L'impegno è. “ a programmare da oggi al 2025 l'incremento della piantumazione di alberi per combattere il riscaldamento globale - ho provato a dare alcune cifre e a prevederlo – attraverso lo stanziamento di fondi regionali nel prossimo bilancio di previsione, mediante un percorso di partecipazione con gli enti locali”, immaginare di investire, indico una cifra, 500.000 euro dentro al nostro bilancio, che non è certamente una cifra particolarmente rilevante e si potrebbero promuovere azioni volontarie di piantumazione da parte di privati, aziende o stessi cittadini, individuando nell'ambito del prelievo fiscale regionale possibili leve di incentivazione.
Ritengo che questa questione possa davvero qualificare il Consiglio regionale e segnare la differenza fra chi ha a cuore le sorti del pianeta, dei nostri figli, dei nostri nipoti, e chi guarda purtroppo solo all'attualità. Grazie.
(La Consigliera Ruggeri rientra in Aula)
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non posso rilevare innanzitutto che dal deposito di questa mozione alla sua odierna calendarizzazione è trascorso un anno e mezzo, segno evidente di quanto poco interesse suscitino nella maggioranza le tematiche a tutela dell'ambiente, di mitigazione e contrasto al riscaldamento globale, più in generale la lotta ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico.
Il tema proposto è di assoluto interesse, ringrazio il Consigliere Carancini per aver presentato questa mozione, e l'accoglimento della proposta del Partito Democratico rappresenterebbe infatti un primo passo nella giusta direzione.
Sappiamo bene che il cambiamento climatico rappresenta la più grande sfida contemporanea, inserito nelle Agende mondiali ed il suo contrasto rappresenta infatti uno dei 17 obiettivi dell'Agenda ONU 2030. In questo contesto piantare alberi nelle città e curare quelli già in vita sono azioni determinanti che garantiscono significativi benefici per l’ambiente. Gli alberi infatti contribuiscono alla riduzione di CO2, di polveri sottili e proteggono il suolo, riparano dai rumori e mitigano le temperature, restituendo ossigeno all’ambiente.
Siamo altresì consapevoli che procedere con nuove piantumazioni non sia di per sé una strategia sufficiente ed efficace, sappiamo infatti che occorre parallelamente un’adeguata pianificazione degli spazi verdi, più in generale un cambio negli stili di vita, che rifiuti il consumismo e promuova il riuso.
Sarebbe auspicabile la promozione di un confronto su questi temi con le associazioni agricole, più in generale con le associazioni impegnate ogni giorno nella difesa dell’ambiente e della biodiversità, che vi sia un segno evidente che ad oggi manca nella politica di coesione 2021/2027.
Mi sarei aspettata riguardo alle risorse destinate alle innovazioni di prevedere l'utilizzo spinto delle innovazioni tecnologiche per la gestione urbana, sia per quanto riguarda la mobilità efficiente e sostenibile che per il riciclo dei rifiuti, per le energie rinnovabili, la sicurezza urbana e la gestione delle emergenze.
Questo è il tempo di politiche che puntino alla riduzione del consumo del suolo, che favoriscano la riqualificazione di edifici esistenti, l’adeguamento sismico degli immobili e posizionamenti netti contro la cementificazione selvaggia.
Detto ciò, ci auguriamo che questa maggioranza sappia cogliere l'opportunità e l'urgenza di condividere una proposta così qualificante per la nostra Regione, per l'ambiente, più in generale per migliorare la qualità della vita dei marchigiani tutti. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ci tengo a dire la mia al di là della dichiarazione di voto come Giunta alla fine del dibattito.
Inviterei i Consiglieri a portare avanti questa iniziativa, spero all'unanimità, perché i dati che di fatto prima sono stati espressi da chi ha presentato questa mozione, sono veri.
Al di là della scientificità, dell'approfondimento che è stato fatto nel redigere questa mozione, nel proporla all'Aula, sappiamo benissimo che dobbiamo cercare di riparare in ogni modo i danni provocati all'ambiente nel secolo scorso, in un secolo abbiamo consumato risorse naturali che si erano create in 5 milioni di anni e difficilmente si riuscirà a sanare questa situazione. Dobbiamo perlomeno dare una mano e, al di là di recuperare qualche danno, anche cercare di evitare nel miglior modo possibile i danni per il futuro. Di conseguenza portare avanti e intimare una piantumazione complessiva è qualcosa più che mai opportuno, secondo me.
Adesso parliamo dei nostri territori e parliamo anche di Italia perché, sappiamo benissimo, fortunatamente, che negli ultimi anni c'è stato un 20% in più di crescita di bosco a livello naturale e questo è positivo. Si portano avanti molte iniziative da parte di Comuni ed enti locali. Quando ero sindaco a Fano c’era anche il Consigliere Serfilippi che era il mio Assessore all’ambiente, credo, abbiamo istituito la giornata degli alberi ed abbiamo piantumato 1.600 alberi in cinque anni: 500 al campo di aviazione, 400 nella zona di Bellocchio, 300 a Tre Ponti, 400 a Fenile, ho fatto i conti adesso un po’ a memoria, non so se mi sfugge qualcosa. Ho riportato questa iniziativa anche quando sono diventato Sindaco a Colli al Metauro anche lì ho istituito le giornate degli alberi. Si sta facendo non solo nella mia città, ma a livello generale perché questo è qualcosa per la quale tutti siamo sensibili, quindi anche questa iniziativa può essere accolta da tutti, lo voglio auspicare.
Per il resto, l'idea anche di mettere magari nel prossimo bilancio qualche soldo …, non indicherei una cifra, qualche soldo, usiamo questo termine, - magari i Consiglieri daranno una mano su questa proposta - da elargire agli enti locali, attraverso un bando, su presentazione di progetti di piantumazione, più che altro direi di incentivare la piantumazione urbana e suburbana. Ricordavo prima che in questi anni la superficie boscata nel territorio è aumentata, e non possiamo lamentarci come Regione e come Stato italiano della mancanza di boschi, anzi, vi dirò di più, in montagna il proliferare del bosco ha creato qualche danno ai prati perché di fatto i prati di montagna sono molto più utili per drenare l'acqua o la neve che si scioglie, questo me l'hanno spiegato in diversi, adesso non voglio buttare qui qualcosa di avventato, ma c'è una crescita del bosco e questo è positivo.
Possiamo incentivare la piantumazione nelle aree più urbanizzate, più compromesse, vicino alle autostrade, alle strade, ai parchi, questo può essere positivo, magari mettere una cifra anche non particolarmente alta, quanto sarà possibile, per creare dei bandi progettuali volti ai Comuni della nostra Regione. Questo può essere utile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, mi aspettavo che rispondesse l’Assessore alla forestazione. E’ lei?
(intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. Prego, Consigliera.
Anna CASINI. Prego, Consigliera, quando ho il mio tempo parlo come e quando voglio con tutte le interruzioni …
PRESIDENTE. Guardi, devo riprendere anche a lei, non può fare una domanda e attendere la risposta e proseguire. Lei fa il suo intervento anche a mo’ interrogativo, questo senza dubbio
Anna CASINI. Allora la faccio a lei.
PRESIDENTE. Se lei si mette su questo piano è un piano che è fuori dalla posizione del suo intervento, glielo dico. Se lei ritiene così, non condivido e le assicuro che non è in questo il modo. Lei può fare nel suo intervento tutte le domande che vuole, senza soluzione di continuità, senza attendere che la controparte risponda perché questo è un discorso che si fa sul piano politico, non in un'Aula, soprattutto nell’Aula del Consiglio regionale. Adesso può continuare.
Anna CASINI. Presidente, lei è prevenuto e spero che mi rimetta il tempo dall’inizio.
Mi sono meravigliata perché in questa Regione fino all’altro ieri e da circa 50 anni c’è un ufficio forestazione, c’è un Assessore alla forestazione e c’è una legge sulla forestazione, che è datata, non mi ricordo, 1995. In questa Regione la forestazione ha un suo staff e mi sono meravigliata, secondo me si dovrebbero meravigliare tutti, che abbia risposto, e lo ringrazio, l’Assessore Aguzzi, ma non è una sua materia perché è in capo all’Assessorato agricoltura, e questa era la mia domanda perché sono rimasta, infatti ha detto delle cose che passano attraverso i servizi dell’agricoltura, attraverso i bandi - che l’Assessore non può conoscere perché non è di sua competenza - che vengono fatti per le piantumazioni, per esempio nelle zone urbanizzate. L’Assessore non può conoscerli, come non può sapere che vengono finanziate tutte quelle azioni che servono a ripulire i boschi, in particolare i castagneti, proprio per evitare l’aumento dei tempi di corrivazione che sono determinati dal fatto che il sottobosco si infittisce e diventa impermeabile.
L’Assessore ha detto una cosa significativa, innanzitutto questa mozione è condivisibile perché è uno degli obiettivi stabiliti dalla strategia europea 2030, è importante anche perché ci vogliono delle compensazioni in alcune aree in quanto, come ha detto bene prima il Consigliere Carancini, è una questione anche di surriscaldamento, che non abbiamo nelle aree montane abbandonate, laddove serve coltivare e pulire il bosco, invece serve piantare in particolare delle specie possibilmente, anzi necessariamente autoctone nelle zone urbanizzate, in cui ci si è dimenticati di lasciare – magari per la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione nelle zone di espansione - il verde pubblico attrezzato, oppure c’è chi non può neanche pensare lontanamente che esistano i boschi urbani.
Tutto questo è determinante, deve essere fatto con una strategia che non può essere scritta dalla mozione, che è un pungolo, uno stimolo, un obiettivo che viene dato, ed è evidente che il servizio forestazione già molto ha fatto perché noi siamo stati capofila di numerosi progetti, insieme ad altre Regioni, finalizzati ad implementare le percentuali del verde urbano sia in quantità che in qualità. Pensiamo per esempio che nel Comune di Senigallia ci sono stati 12 ettari di bosco piantati a compensazione della terza corsia dell’autostrada. Esistono anche dal punto di vista ambientale, nelle valutazioni di impatto ambientale, nelle Vas, delle compensazioni, che cosa significa? Che devo comunque realizzare quest’opera, non la posso limitare nell’impatto ambientale perché comunque impatta dal punto di vista ambientale, però programmo delle compensazioni che spesso sono ambientali.
Piantare e piantumare nelle aree montane è un errore anche perché c’è una riduzione del prato a pascolo e una riduzione dei terreni a seminativo e questo comporta oltre che un problema di impermeabilizzazione anche un problema per i giovani agricoltori che si vogliono insediare perché quando vanno al catasto trovano seminativo mentre la forestale quando fa il sopralluogo vede che è bosco. E come voi saprete dove c’è il bosco e dove c’è la paesaggistica c’è la tutela integrale, non si può toccare una foglia e questo è un danno grande anche all’agricoltura delle aree interne, sembra una sciocchezza ma nel nostro Appennino il problema è serio, e prima l’Assessore l’ha ricordato.
Presidente, prima di alzare la voce perché ho fatto una domanda, si chieda se la domanda aveva un senso, posto che mi trovo un Assessore che ha altre competenze rispetto a quello che avrebbe dovuto rispondere e questo è un problema di organizzazione del Consiglio, non è certo mio che sono l’ultimo dei Consiglieri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. La mozione è interessante anche se la vedo un po' semplice perché poi il problema della piantumazione … Come ha detto anche la Consigliera Casini, che mi ha preceduto, c'è bisogno di coloro che coordinano, che sanno quello che dobbiamo fare perché spesso mettiamo le piante per i nati e magari dopo due anni sono tutte secche perché non vengono messe nei posti adeguati oppure non sono adatte per il territorio.
Le difficoltà ci sono, si parlava anche di compensazioni ambientali, nel mio Comune e in altri dovevamo mettere delle piante per la compensazione ambientale, non abbiamo avuto la possibilità di metterle perché non c'erano terreni adatti.
Più che mettere fondi o risorse su questa mozione direi di fare un'opera di sensibilizzazione, soprattutto agli enti locali, ai Comuni, affinché vengano fatti degli interventi caso per caso, magari con la consultazione degli uffici regionali, che possono dare le informazioni, o con la forestale, che è un buon riferimento per sapere quali piante mettere a seconda dei luoghi, altrimenti si rischia di fare più danni che utilità per il territorio. Il nostro non può dar luogo a grandi piantumazione, parliamo della Toscana, dell'Emilia-Romagna, ma lì abbiamo grosse piantumazione lungo i grandi fiumi, cosa che non possiamo fare da noi, anzi forse bisogna diradarli per evitare alluvioni od altro. In linea di principio siamo favorevoli, direi che forse è più opportuna una sensibilizzazione verso le scuole e gli enti locali per far capire l'importanza di avere più piante, piuttosto che mettere 100.000 euro che poi non servono quasi a nulla. Vengono fatti tre bandi, due partecipano, mettono le piante e poi, siccome non hanno speso i soldi propri ,le fanno seccare un anno dopo. Deve essere una scelta fatta da chi ci crede e che deve essere portata avanti, siamo favorevoli, ma su una sensibilità piuttosto che su risorse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sulla festa degli alberi c'è una storia che ci appartiene, fu istituita alla fine dell'800, poi fu rilanciata nella prima metà del 900. L'albero dà l'idea di speranza, sono le radici, è il un tronco che cresce, ci sono le foglie, c'è un aspetto simbolico molto forte, un aspetto anche oggettivo, gli alberi trattengono le frane, quando sono ben curati riescono a contenere la furia della natura, quando invece vengono abbandonati, come è successo nella triste vicenda del fiume Misa, vanno a formare delle dighe inestricabili e fanno esondare i fiumi.
Tutto ciò che va in questa direzione, l'albero fa parte del ciclo della natura, c’è un ricco assorbimento di anidrite carbonica e la costituzione della clorofilla, elemento essenziale della vita. Ci sono 1001 ragioni per dire sì alla piantumazione degli alberi.
Prima il capogruppo della Lega Marinelli ci ha ricordato che bisogna fare le cose non tanto per farle, ma per buon senso. Una volta si chiamava polizia forestale, oggi carabinieri forestali, hanno una tradizione, una storia, non solo di controllo, ma anche di tutela, non solo il controllo del rispetto delle norme, ma la tutela complessiva dell'ambiente naturale, occorre in qualche modo andare in questa direzione.
Mi sento di condividere nello spirito ciò che è stato scritto, ho ascoltato l'intervento della Consigliera Casini, di cui in gran parte ne condivido le motivazioni di fondo. Non deve essere un argomento di polemica politica, credo che non ci possa essere sull'albero un motivo di scontro politico. Ho ricordato prima che la festa degli alberi era diventata per le scuole una cosa importante. Molti di noi alle scuole elementari e medie abbiamo partecipato a questi eventi che erano una festa, ma anche un modo per formare ed educare alla natura.
La mozione prevede di programmare l'incremento della piantumazione, aumentare gli alberi, che tra l'altro vengono lasciati seccare, abbandonati, ci deve essere anche un naturale ricambio.
Abbiamo vissuto nella seconda metà del 900, del secolo scorso, un grande cambiamento in agricoltura, dove la forza dell’uomo è stata sostituita quasi totalmente dalla forza delle macchine, che non prevedono nei campi ostacoli, quindi siepi ed alberi che, tra altro, sono stati sradicati per far posto alla forza della macchina, che moltiplicava il reddito produttivo, la possibilità dell'estensione della superficie agricola. In questo obiettivo positivo c’è l'obiettivo negativo di ridurre lo spazio per gli alberi, una volta i paesaggi erano dipinti, se si guardano gli autori del 700 e dell'800 si vedono delle alberature in qualsiasi paesaggio, oggi ci sono le cosiddette rasature, la terra coltivata viene rasata, il termine spiega bene come stanno le cose, e nei terreni vengono tolti alberi, siepi, tutto quello che ostacola - le superfici agricole ormai sembrano levigate – e questo comporta da una parte di togliere l'habitat agli animali selvaggi, che sono stati spinti sempre di più fuori da quello che era il loro ambiente naturale, dall'altra la scomparsa degli alberi.
Ultimamente c’è stata una frana importante in Alto Adige, l'amministratore locale mi diceva che purtroppo il territorio era stato completamente disboscato, un territorio che veniva saldamente presidiato dalle radici degli alberi. Qualche anno abbiamo avuto la frana, grazie a Dio senza vittime, però ha distrutto edifici, spazzato quasi via una strada con tutte le conseguenze, sia in termini economici che, soprattutto, in termini di rispetto al territorio.
Con questo spirito apprezzo non solo il documento che è stato presentato, ma l'idea che si arrivi ad una risoluzione conclusiva, ampiamente condivisa da tutti, che possa passare dalla dichiarazione di principio ai fatti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla discussione, potrebbe apparire una sciocchezza, ma credo che chi svolge oggi il ruolo di politico, soprattutto all'interno dei consessi decisori in materia legislativa, debba sentirsi questo dovere.
Voglio ringraziare l’Assessore Aguzzi in particolare per aver in qualche maniera veicolato la condivisione di questa mozione. Le parole dei Consiglieri Marinelli e Ciccioli danno il via libera di massima, senza la capacità di comprendere cosa questa mozione provava a dire. Non che cosa è la festa degli alberi. gli alberi a cosa servono. Questo lo sappiamo tutti, avremmo potuto cantare la canzone di Sergio Endrigo, che per fare un albero ci vuole un fiore, avremmo potuto dire tutti.
Il tentativo era di condividere con l'Assemblea legislativa il tema, la criticità di cui noi non ci accorgiamo o rispetto alla quale restiamo indifferenti, ma c'è una programmazione, c’è una visione mondiale su questo tema. Ribadisco, non la inventa né il Consigliere Carancini né il Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, piuttosto che del Veneto o della Toscana.
C'è un tema di grande rilevanza e quello che si chiede in questa mozione non è di piantare l'albero per valorizzarlo nelle scuole, attraverso questa mozione si chiede di investire. Io ho anticipato la posizione dell'Assessore Aguzzi lasciando aperta la mozione, era già stata presentata nello scorso bilancio con risorse anche limitate, l’ho lasciata aperta perché prendere un impegno di questo tipo a noi sembra una cosa rilevante che, ribadisco, non appartiene né alla sinistra né alla destra. E’ la presa di coscienza di un tema importante. E quando si dice programmare significa che nel prossimo bilancio, a scanso di equivoci, la Regione Marche, nelle possibilità condivise, investe, stanzia risorse e ne cura l'attenzione.
Come si fa a dire che se mettiamo gli alberi poi si seccano, certo che si seccano, evidentemente se non si mettono le specie giuste, non si mettono nel modo corretto, giustificare il non stanziamento con “poi si seccano” non mi pare un'argomentazione da Consiglio regionale, sarebbe forse meno ipocrita dire: guardate, non ci interessa.
Continuo a coltivare la speranza che su questo vi sia un'attenzione che qualifichi l'azione legislativa della Regione, che sarebbe coerente col Piano nazionale di riprese resilienza, con una legge del 2019 che aveva stanziato risorse per la riforestazione.
Lo dico ai Consiglieri: non votatela, ma è un impegno che la Regione, il Governo regionale, senza alcuna polemica, assume avendo un'attenzione all'ambiente, lo è in realtà rispetto alla coerenza di quello che facciamo.
Questa è un'azione che contribuisce in maniera corale dentro un tema complessivo, in un sistema che non riguarda neppure solo il paese Italia, non solo la Regione Marche. Ecco perché penso che l'approvazione della mozione avrebbe un significato fondamentale per tutti quanti noi, ricettivi rispetto al tema ambiente.
Questa è una delle vere questioni centrali di tutti noi, delle nostre comunità, vi invito a leggere testi, contributi, saggi che riguardano, certo, forse non noi, i nostri figli, i nipoti, non possiamo essere indifferenti, non possiamo fregarcene di un tema centrale di cui abbiamo il dovere di occuparci.
Questa è una mozione del 2021, all'epoca questo tipo di sensibilità forse non era massima, ora invece, lo ribadisco, l’ultima delle azioni fondanti dell’Europa, cioè il Piano nazionale di ripresa e resilienza, su questo la dice lunga.
Voglio ringraziare gli interventi in particolare delle Consigliere Casini e Bora su questa questione, cercando davvero di porgere alla maggioranza da un lato l'opportunità di condividere un tema centrale con l’impegno chiaro …, uscire da questa mozione dicendo la voto, ma sappiate che nel bilancio non metteremo una lira, non sarebbe davvero una cosa seria. Vi chiedo su questo l'approvazione nel significato che viene indicato dalla mozione stessa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voterò favorevolmente questa mozione, anzi, sottolineo che sono rientrata in Aula proprio per esprimere voto favorevole, così come ho fatto con l'emendamento che il Consigliere Carancini e il Gruppo PD avevano presentato al bilancio.
Sono rientrata in Aula perché mi sono arrivate le scuse sia pubbliche che private del Consigliere Rossi, che ho apprezzato.
Nello stesso tempo vorrei dire che se ho alzato i toni nel mio intervento, nei confronti del Presidente, mi scuso anch'io. Tutto ciò è avvenuto perché ciò che io sentivo e voi no ha turbato tutto il tempo dell’intervento fino alla caduta finale. Adesso abbiamo risolto e spero definitivamente, non solo temporaneamente.
Il voto del gruppo Movimento 5 Stelle sarà favorevole in quanto la proposta è in linea con la sensibilità del partito a cui appartengo, anche con me e con i miei pensieri personali. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non solo un voto favorevole, ma una piena condivisione del gruppo rispetto alla proposta. Ringrazio il Consigliere Carancini per averla messa a disposizione dell'Aula.
Penso che sia un'occasione importante, lo è stata per le riflessioni che sono state oggetto di un bel contributo e ritengo pure di dire che ho apprezzato, anche se forse in maniera inconsapevole, anche se l'Assessore Aguzzi non ha la delega come nel passato, il suo sollecito rispetto alle risorse da mettere a bilancio. Ha fatto bene a ricordarlo, evitiamo di votare mozioni che ci permettono il respiro di un comunicato e quando siamo nella logica dell’azione conseguente, significa trovare le risorse per sostenerle, non lo facciamo. Qualche volta disattendiamo le leggi che approviamo.
Qui ci sono le testimonianze di scelte, l’ha detto la Consigliera Casini, e di operazioni di grande respiro, di lungimiranza messa in campo dagli enti locali, anche se ha ricordato che non sempre si riescono a reperire aree, ma quando c'è la volontà significa fare ricognizioni, accordi per permettere di recuperare. Lo facemmo con un’altra veste, come ANCI, c'è stata la volontà di far sottoscrivere a Società autostrade insieme alla Regione un percorso di boschi urbani di compensazione, molto importante, che si doveva poi articolare con l'intervento della terza corsia ... Quello non è accaduto, tra l’altro con tutte le opere accessorie che hanno determinato un approccio completamente diverso e innovativo, tant’è che molti amministrazioni non volevano il bosco di compensazione, ma volevano il giardino, il parco. Un tema, per come è stato posto, completamente diverso e alcune realtà in questo momento, forse due nella Regione Marche …, una partita, appena sottoscritto il protocollo, adottato in via sperimentale, determinò 12 ettari di bosco addossato al centro storico, che è una cosa anche difficile, tant'è che le amministrazioni successive lo misero anche in discussione, dicendo che un bosco non serviva, ma serviva il giardino, che vuol dire non aver letto l'intento della mozione attuale.
Siamo favorevoli, chiediamo, spero che ci sia, il voto unanime su questo atto, poi la Giunta in occasione del bilancio potrà indirizzare le risorse in grado di sostenere le amministrazioni perché qualche volta hanno difficoltà a dar seguito a quegli impegni in quanto non sono dotate di un sostegno finanziario adeguato. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 166. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Volevo ringraziare la Consigliera Ruggeri per aver accettato le scuse del Consigliere Rossi, per quanto mi riguarda la sua precisazione nei miei confronti, la ringrazio, non era dovuta.
Preciso invece nei confronti della Consigliera Casini che il mio intervento spronava a proseguire la sua dichiarazione con tutte le domande che voleva, senza che altri potessero rispondere in modo tale da consentirle di avere il pieno diritto di esprimere il proprio pensiero. Questo è il senso del mio intervento, se non è stato chiaro prima lo è adesso, spero di aver chiarito la questione.
Mozione n. 325
E’ stata presentata una risoluzione a firma dei Consiglieri Mangialardi, Ciccioli, Santarelli, Lupini, Pasqui, Marinelli, Latini, Rossi, Vitri, Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Carancini, Casini, Biancani, Borroni, meno la Consigliera Ruggeri del gruppo Movimento 5 Stelle.
Ha la parola, per l’illustrazione il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non nascondo la soddisfazione per essere arrivati ad una risoluzione condivisa, anche se in prima istanza non c'era la disponibilità del nostro gruppo rispetto alle modifiche che erano state richieste, poi invece abbiamo approfondito e con il primo firmatario della maggioranza, il Consigliere Ciccioli, si è arrivati ad un atto che ritengo sia in questo momento unico in Italia perché se dovesse essere votato - auspico e chiedo anche alla Consigliera Ruggeri di approfondirlo rispetto anche alle parole che abbiamo utilizzato. Se dovessimo arrivare alla votazione unanime, presumo che sia il primo atto in Italia che rimette in fila alcuni temi.
Abbiamo tolto l'adesione al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, perché, guardo il Consigliere Mastrovincenzo, forse non aveva richiamato alla memoria, nel 2017 quest'Aula votò all’unanimità l'adesione. Quindi abbiamo richiamato, concordando con tutti, quell'atto che abbiamo inserito. L'elemento che ci ha caratterizzati, anche la sensibilità particolare di questo territorio rispetto al tema della pace, credo che sia quanto mai importante e fa parte della storia.
Penso che questo sia un atto di grande responsabilità e di apertura perché ci emozioniamo e apriamo delle riflessioni quando vediamo le mamme e le mogli che piangono i loro morti in un territorio che non avremmo mai pensato perché abbiamo sempre difeso il grande obiettivo di quella bandiera, che è l’interno di quest'Aula, di oltre settant'anni di pace. Era il grande obiettivo dell’Europa, invece oggi ci accorgiamo che siamo dentro le porte, ma non solo, siamo dentro casa nostra e anche il tema che si ferma con la nostra commozione, la nostra emozione davanti a quella situazione, si finisce per essere assuefatti e un po' condizionati dalle nostre liturgie, anche sul piano del nostro linguaggio, e continuiamo a dire che è vero che esiste un aggressore ed un aggredito, quasi come se non si possa fare niente di più. Ci fermiamo a quello e continuiamo a rimanere dentro quel binario e le nostre azioni rischiano di essere anche fortemente condizionate da quella che è l'informazione – l’ha detto il Consigliere Rossi l'altra volta - quasi da propaganda bellica e ognuno di noi è tentato di giustificare e di non di preoccupaci molto anche delle scelte che mettiamo in campo e soprattutto di come giustifichiamo le nostre azioni locali, che devono essere in assoluta armonia rispetto a quello che decidono i nostri partiti e i nostri Governi, senza mai richiamare nulla della nostra coscienza. Guardate, lo dico per me perché andrei molto oltre, ma appartengono ad una comunità e cerco sempre di costruire ponti invece che tensioni, però questo atteggiamento spesso viene anche sottolineato …
PRESIDENTE. Riprenda la parola, le concedo due minuti per concludere. Grazie.
Maurizio MANGIALARDI. Il tema vero era partecipare alla marcia della pace lo scorso anno che veniva sottolineato come un fatto non allineato, io c'ero, presentare anche una mozione nel congresso del mio del partito forse era un problema e anche oggi presentare una mozione, guardate come è uscita sulla stampa, ha significato il richiamo di quello e di quell'altro partito per dire che forse quei temi non sono omogenei al nostro atteggiamento. E qual è il nostro atteggiamento? Quello che impedisce di parlare di pace, di tregua necessaria, di obbligo della prevalenza della diplomazia rispetto all'invio delle armi. Ecco, penso che qui non dobbiamo avere dubbi perché noi in questi 15 mesi su quel tema non abbiamo fatto nulla, quindi l'impegno di sollecitare l'Europa perché rimetta al centro un ruolo, che è sempre stato l'elemento guida della nostra azione, quello di non giustificare, di stare dalla parte giusta fino alla fine. Ma qual è la parte giusta se ogni volta non guardiamo e non ci domandiamo perché muoiono migliaia di giovani, migliaia di donne e di uomini in quel territorio, cos’è che dobbiamo fare di giusto fino alla fine. Ritengo che sia giusto rimettere insieme quello che a qualcuno piace ricordare, ascoltare la voce…
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Mi sento anch'io di ringraziare la disponibilità del Capogruppo del PD Mangialardi a trovare un punto di vista condiviso perché a me non sembrava molto lungimirante l'idea di farsi bocciare una mozione, quando ci si può ritrovare su una linea comune.
Ho i miei convincimenti, in parte vengono dalla mia area politica, in parte sono personali, questa è una guerra, secondo me, soprattutto contro l'Europa, in cui ci sono più interessi contrapposti che la vogliono tenere in piedi e non fa piacere agli europei, innanzitutto per le ricadute, che se vogliamo sono più terra terra, più egoistiche, come il costo dell'energia, la diminuzione del commercio internazionale, una situazione di tensione che sta raffreddando tutte le economie europee, la diminuzione delle risorse per dare benessere ai cittadini. Questi sono problemi più parziali, egoistici, ma ci sono da entrambe le parti in conflitto migliaia di morti, si parla di 200 mila morti, iniziamo ad andare verso le cifre delle guerre mondiali, morti ucraini, giovani russi, la generazione giovane sta pagando un prezzo altissimo per cui a nostro parere l'idea che in Europa si trovi una visione condivisa e nobile tra le parti è una cosa giusta.
Una volta l'Europa fu tagliata in due dal muro di Berlino, che poi finalmente, se non sbaglio, l’11 novembre 1989 fu abbattuto, adesso la prospettiva è un altro muro, che non sarà quello di Berlino, ma sarà il muro del Donbass o delle Regioni dell’Ucraina dell'est, sempre una frattura tra popoli con più o meno le stesse radici e cultura. Se pensiamo che San Pietroburgo è stata interamente progettata e costruita da un architetto e da ingegneri italiani e che in Ucraina c'era una comunità italiana molto forte, tutto questo fa pensare che c'è una storia condivisa, comune e che ci debba essere la volontà … Le prime righe della mozione sono significative nel ribadire la ferma condanna all'aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa, però bisogna riflettere, studiare la pace, non si può essere solo tifosi da una parte. Il nostro impegno internazionale, l'appartenenza all'alleanza, all'Unione europea, è chiara la parte in cui dobbiamo stare, qui non ci sono dubbi, ma l'idea che possa nascere una prospettiva di pace è una cosa importante per tutti.
Su questo mi sento di essere totalmente d'accordo, con lo spirito che credo ci sia in questo documento, che limato e corretto per essere il più terzo possibile ha trovato la firma dell'intero Consiglio regionale, a parte la Consigliera del gruppo Movimento 5 Stelle, comunque a larghissima maggioranza.
L’'impegno della Giunta è cercare di promuovere una prospettiva di pace, è chiaro che non è la Regione Marche o non siamo noi a poterla promuovere, però possiamo esprimere un parere che possa pesare sui governi europei per trovare questa prospettiva.
L'idea che non ci sia possibilità di intesa è pericolosa. E’ pericolosa perché trascina una parte dell'Europa, la Federazione Russa, gli Stati russofoni, che sono parte della carne e dello spirito europeo, verso l'Asia. Abbiamo una sorta di prospettiva geopolitica di Eurasia contro i 2/3 dell’Europa e dell'America del Nord. Non è una bella prospettiva, mi sento di dirlo con il cuore. Sono sempre stato impegnato politicamente sulle cose in cui credevo e per questo spesso ho pagato un prezzo, anche nelle mie prospettive politiche, però le cose in cui credo sono quelle in cui credo e sento che la prospettiva di chiudere questa ferita aperta, che sanguina, al centro dell’Europa sia l'unica percorribile. Per questo convintamente ho firmato, mi sono dato da fare per trovare l'intesa, l'avete sentito, ed ho firmato prendendomi anche la responsabilità di questa risoluzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Non ho sottoscritto questa risoluzione perché ho preso in parola quello che ha chiesto il capogruppo del PD Consigliere Mangialardi, cioè di leggere e dare valore ad ogni singola parola espressa da questa risoluzione, che mi è stata fornita poco fa.
L’ho letta con grande attenzione, sarei contenta anche di votarla a favore, però chiedo ai sottoscrittori di aggiungere un aggettivo, che è quello di “umanitari” dopo la parolina “aiuti” perché la frase: “perseguire negli aiuti al popolo ucraino”, capite bene che può essere ambigua e su un tema come quello della pace per me non ci devono essere ambiguità.
Mi riconosco in tutti i discorsi che avete fatto perché sono di buonsenso e anche coraggiosi mossi da alcuni partiti politici e sarei contenta di poterla votare a favore, però nello stesso tempo vi chiedo di sgomberare il campo da ambiguità e chiarire che in questo caso non stiamo parlando di invio incondizionato di armi. Se siete disponibili ad aggiungere l’aggettivo “umanitari” dopo la parola “aiuti” la voterò favorevolmente, altrimenti mi asterrò. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per trovare un testo condiviso abbiamo dovuto lavorare e cercare di togliere qualcosa, è evidente che c'è una posizione del Governo italiano precisa che è quella di inviare aiuti umanitari, e questi ci sono stati e spero che cresceranno, ed anche armi difensive al Governo ucraino.
Parliamo di aiuti globali e questo crea una difficoltà oggettiva evidente, però gli aiuti in armi li inviò il Governo Conte, preceduto da un Conte PD, preceduto dal leader di partito del gruppo del Movimento 5 Stelle e proseguito con il Governo Draghi. Capisco che la verginità è una cosa che si può ritrovare, però io ho qualche perplessità, lo dico con affetto e non in termini offensivi. Grazie.
PRESIDENTE. Il dispositivo della risoluzione è il seguente: “Impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo italiano di perseguire negli aiuti al popolo ucraino e, contemporaneamente, di concerto con l'Unione Europea, non lasciare nulla di intentato per perseguire una soluzione diplomatica che preveda l'immediata cessazione di ogni attività bellica e l'avvio, sotto il coordinamento della stessa Unione, di un tavolo nel negoziale tra Russia e Ucraina con lo scopo di perseguire una pace stabile e duratura nell'interra area interessata dal conflitto”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Lo dico non per far cambiare idea, ma per dare un elemento in più, c'era scritto “aiuto” ho messo “aiuti” perché per me l'aiuto è umanitario. Siccome ci sono atti e fatti in itinere, anch’io sono per non rimanere nel tempo attuale perché se rimandiamo ci sono risoluzioni che sono state prese in Parlamento che vanno in un'altra direzione.
Oggi stiamo andando in un altro percorso, ho apprezzato anche l'intervento faticoso del Consigliere Ciccioli perché non è in assoluta linearità con il partito nazionale, come non lo è per me, non ho paura a dirlo, non ho paura di essere richiamato per l'ennesima volta, almeno così mi chiedono le dimissioni per qualcosa di diverso dalla partecipazione alla marcia della pace. Così ci capiamo.
Ecco perché è molto importante arrivare ad una risoluzione votata all'unanimità, perché oggi dobbiamo chiederci perché muoiono centinaia di migliaia di persone in quel territorio, nel cuore dell'Europa. Se non ci facciamo questa domanda: per chi?
In questa Assise ce lo possiamo concedere perché siamo una democrazia occidentale liberale, ci possiamo permettere di dire cose, differentemente da quello che succede in Russia, lì non lo possono fare perché c’è un regime dispotico. Ma ni possiamo anche dire che l'Europa non è stata sufficiente, che anche l'Italia non è stata sufficiente rispetto all'azione diplomatica, e quel tempo per me è finito, per noi quel tempo si è concluso con delle code inevitabili, ma si è concluso.
Che la Russia non possa vincere la guerra è un dato, che è anche auspicato, ma nemmeno l’Ucraina lo potrà fare anche se aiutata in quell'altro modo perché quello non è un aiuto perché non aiutiamo, oggi noi mandiamo le armi con l'uranio impoverito, gli aerei. Ricordo a tutti che siamo partiti che tiravano le bottiglie con la vodka, come bombe molotov, e arriviamo ad oggi, perché no, non possiamo mandare i tattici o i soldati perché siamo arrivati a questo punto, quindi quello che noi non possiamo dire è che Putin non abbia nessun interesse ad aprire una trattativa.
L'Europa ha parlato con i più grandi dittatori pur di risolvere questioni, magari più di carattere economico che di tipo sociale o bellico. Dobbiamo optare per quel tipo di soluzione e ritengo che la risoluzione che andremo a votare ha quel tipo di indirizzo e vi invito tutti a confrontarvi con i nostri rappresentati nelle varie Regioni, nessuno, e questo lo dobbiamo ad un'azione che abbiamo voluto anche molto faticosa, ha avuto il coraggio di sollecitare il Governo in questi termini.
Presumo che sia un grande gesto e lo dobbiamo a quel popolo che sta morendo e finora rispetto allo schierarsi da una parte e la propaganda dall'altra il popolo muore e noi non lo possiamo permettere. Ci sarà il voto del nostro gruppo e spero veramente …
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Avremmo dovuto avere più coraggio e chiedere lo stop dell'invio degli armamenti, sapete come la penso sulla questione, però già questo piccolo passo in avanti è una presa di consapevolezza, continuare su questo piano significa rischiare di mettere a repentaglio alla fine la nostra stabilità perché non sappiamo come saranno le prossime reazioni della Federazione Russa. Continuare a scherzare con il fuoco e a scherzare sotto diktat di imposizioni militari e geopolitiche oramai desuete e sorpassate in un mondo postbellico oramai da ottant'anni … Ancora noi crediamo che dobbiamo affrontare le questioni mondiali con la conferenza di Yalta, ma 7,5 miliardi di persone e 3 miliardi di persone, che appartengono a due nazioni, a Yalta non c'erano, me l'ha ricordato ieri l’ex Ministro della Difesa.
Ribadisco ancora una volta le parole dei Capi di Stato Maggiore della Difesa sia italiana che americana che dicono che non ci sono soluzioni militari a questa situazione. Se non ci sono soluzioni militari, lo dicono loro, non lo dice il Consigliere Rossi o qualche altro Consigliere regionale, probabilmente dovremmo ascoltarli, cercare di non subire in maniera così supina le indicazioni e i diktat che vengono da oltre oceano, che fanno l’interesse esclusivo di altre nazioni.
Come ho detto l'altra volta, tengo a precisare che questa situazione geopolitica ci sta costando in termini di caro energia, economia, ci sono fette importanti della nostra economia che hanno perso mercato a fronte di questa guerra, fette di mercato conquistate dai paesi asiatici, addirittura dai paesi africani. Dovremmo riflettere, come si fa con questa risoluzione, perorare e chiedere ai nostri rappresentanti politici che sia in qualche maniera seguita una soluzione diplomatica.
Sul Piano europeo credo che abbiamo due nazioni europee faro, come l'Ungheria e l'Austria, che in questa situazione, nonostante anche loro abbiano condannato l'attacco della Federazione Russa, come è stato condannato anche da questa Regione in questa Assise, hanno cercato sempre di perseguire gli interessi nazionali, che alla fine sono gli interessi di pace europea.
Voterò a favore di questa risoluzione e aggiungerei un'altra dicitura: stop deciso all'invio di armi, però capisco che la sensibilità dei partiti qui presenti è altra, però già questo è un piccolo passo in avanti che spero possa far riflettere il nostro Governo e non solo perché la parte armaiola e bellicista del Senato e della Camera dei Deputati è un po' trasversale. Tranne qualche piccola sacca di indipendenza e di ragionevolezza i maggiori partiti si sono schierati sempre a favore dell'invio di armi. Abbiamo visto che l'invio di armi non ha portato a niente, Libia, Iraq, Afghanistan non hanno portato a niente, dovremmo rivedere la nostra posizione, la Nato in una posizione difensiva piuttosto che offensiva, tanto più quanto proprio in questi giorni ricorre l'assurdo attacco della Nato e dell'Italia alla nazione…
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Alla fine mi asterrò, visto anche il chiarimento del Consigliere Ciccioli, che non ha fatto che avvalorare i miei dubbi.
Sono d'accordo con il Consigliere Rossi che forse avremmo dovuto essere più coraggiosi, inserendo un punto sull’esigenza di cessare l'invio incondizionato di armamenti, anche perché rispetto a quando è stato votato il primo invio di armi è passato un anno e l'esperienza ci ha dimostrato che stato inutile. Se abbiamo sbagliato un anno fa era perché non avevamo idea dato che la guerra era appena cominciata, adesso un'idea ce l'abbiamo in base all'esperienza.
Riconosco che questa Assemblea fa un passo in avanti rispetto alle posizioni che si sono andate a declinare nel recente passato in Parlamento, riconosco che c'è un passo avanti però nello stesso tempo l’ambiguità di questo testo nella sua formulazione non mi permette di esprimere un voto positivo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per ribadire il valore di questa risoluzione che ha le firme di tutti i gruppi in Consiglio regionale.
La differenziazione che ha ribadito anche adesso la capogruppo del gruppo Movimento 5 Stelle Consigliera Ruggeri è una dichiarazione di intenti, di principi.
Voglio essere chiaro, non ci possono essere ambiguità ed interpretazioni. Leggo le righe: “nel ribadire la propria ferma condanna dell'aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa, prende atto che, a oltre un anno dall'inizio del conflitto, lo spettro di una guerra prolungata nel mezzo dell’Europa è diventata una realtà”,. Questo è l'aspetto più grave, in questo momento sanguinano l'Ucraina e anche la Federazione Russa con i loro 100.000 morti, ma sanguina tutta l'Europa. Questo è il senso che vogliamo dare, per cui cos'è che diciamo: si cambia fronte? Sono stupito perché se andiamo a rileggere le cronache dei precedenti anni uno degli appelli più forti all’interventismo per l'Ucraina fu fatto dal nostro Commissario europeo, ex Presidente del Consiglio del Partito Democratico, che ribadisce ogni volta questo pensiero. Il gruppo del Movimento 5 Stelle, avendo anche il Ministro degli Esteri all'epoca del Governo Draghi non ha fatto lingue di fuoco per cercare di andare ad una soluzione negoziata. Tutti si stanno rendendo conto che l'Ucraina non può vincere, che la Russia non può perdere e che se non si arriva a un qualche tipo di sgelamento il conflitto nucleare è dietro l'angolo, questo deve essere chiaro.
Questa in punta di piedi è una presa d'atto, non ci può essere altra via che non sia di negoziazione. Come saranno i negoziati, quali saranno, su questo non è nella nostra possibilità capirlo, ma l'idea che ci deve essere è di una forte iniziativa diplomatica. Questa è una cosa che ormai è sulla bocca di quasi tutti, meno di quelli che non vogliono vedere.
Poi ci sono le alleanze internazionali, i trattati europei e tante altre cose. A mio parere, in troppi sulla vicenda ucraina, neanche da quando è scoppiato il conflitto, nel decennio precedente, hanno pensato di mettere una loro posta e questo ha portato le conseguenze che ci sono state negli anni successivi, come il finanziamento di certe campagne elettorali, lo sforzo di creare motivi di contrapposizione piuttosto che motivi di inclusione, sono tutte cose che solo chi è miope o chi non vuol vedere o chi è tifoso da una parte sola non può vedere, questo nell'ambito di una chiara scelta di campo. Lo voglio ribadire con forza, la scelta di campo c'è, non c'è dubbio, la volontà di una persona lungimirante, di un Capo di Governo lungimirante, di un Ministro degli esteri, di tutti i Paesi occidentali è quella di vedere al di là, dall'altra parte del campo, una partita la vincono tutti quando si ha un occhio attento a quello che succede all'altro capo e capiscono anche le ragioni degli altri, perché come in tutti gli scontri ed i conflitti ci sono le responsabilità, ma ognuno ha qualche pezzo di ragione e quando le cose vanno a finire male è perché tutti hanno un po' di ragione.
Non è quest’Assemblea che deciderà niente, però può dare un piccolo punto di partenza a questa visione che secondo me tutta l'Europa deve far sua, tutta l'Europa deve rendersi conto che questa è una guerra intra europea che…
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15:30.