Resoconto della seduta n.108 del 19/04/2023
SEDUTA N. 108 DEL 19 APRILE 2023
La seduta inizia alle ore 11,30
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 108 del 19 aprile 2023. Do per letti i processi verbali delle sedute n. 106 e n. 107 rispettivamente del 27 marzo e del 4 aprile 2023, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Nomine
Elezione del Presidente dell’Assemblea legislativa regionale
(articolo 13 dello Statuto regionale, articoli 8 e 9 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina del Presidente dell’Assemblea legislativa regionale. Ricordo che la materia è disciplinata dai commi 2 e 4 dell’articolo 13 dello Statuto regionale, dal comma 4 dell’articolo 8, dai commi 1, 2, 3 dell’articolo 9 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche. In base alla normativa citata si procede a scrutinio segreto. scrivendo il nome e cognome o solo il cognome del prescelto sull’apposita scheda che sarà distribuita a ciascun Consigliere. Aggiungo che verrà chiamato dai Segretari ciascun Consigliere secondo l’ordine disposto per la votazione. Non sono previste dichiarazioni di voto, come non sono previste discussioni essendo l’Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale. Possono invece essere presentate candidature alla carica di Presidente.
Ricordo inoltre che ai sensi dell’articolo 66, comma 3 bis, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, la votazione a scrutinio segreto è valida se il numero dei partecipanti al voto non è inferiore alla metà più uno dei componenti assegnati all’Assemblea stessa, cioè 17 schede; ai sensi dell’articolo 13, comma 2, dello Statuto regionale e dell’articolo 9, comma 1 e 3 del medesimo Regolamento, per l’elezione del Presidente, nelle prime due votazioni è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti assegnati all’Assemblea stessa, cioè 16 voti, mentre dalla terza votazione è sufficiente la maggioranza dei voti validi espressi. Non costituiscono voti validamente espressi le schede bianche e le schede nulle. In caso di parità si procede ad ulteriori scrutini.
Per garantire una maggior riservatezza e regolarità nell’operazione di voto sono state previste le modalità che seguono: un Consigliere Segretario effettuerà la chiamata dei Consiglieri secondo l’ordine alfabetico, ciascun Consigliere chiamato ritirerà la scheda di voto dal commesso posto alla sinistra del tavolo della Presidenza, si recherà nella zona retrostante dove è stato allestito un seggio per esprimere il proprio voto, successivamente deporrà la scheda nell’urna sistemata nella parte destra del tavolo della Presidenza.
Invito pertanto la Consigliera Segretario Vitri a spostarsi accanto al Consigliere Marinangeli al fine di vigilare entrambi sulla regolarità delle operazioni di voto.
A questo punto se vi sono colleghi Consiglieri che vogliono presentare delle candidature possono prenotarsi ed effettuare la presentazione della candidatura stessa.
Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Un saluto ai colleghi Consiglieri.
Oggi ci troviamo a metà mandato a rinnovare l’Ufficio di Presidenza, vorrei fare, Presidente, qualche considerazione prima di dare il nominativo che vogliamo esprimere.
Stamattina ho letto sui giornali che dovevamo andare alla conta, penso che non sia questa la nostra volontà, non è quello che vogliamo, ma vogliamo che l’Ufficio di Presidenza sia eletto nella maniera più pulita possibile, dando la possibilità a tutti di esprimersi e di andare su una situazione condivisa.
Noi come gruppo Lega fino ad oggi siamo stati sempre responsabili, abbiamo cercato di essere coloro che danno equilibrio a questa maggioranza, a questa assise, e vogliamo in questa occasione, pur essendo il gruppo di maggioranza più numeroso, a seguito di accordi, rinunciare ad un posto nell’Ufficio di Presidenza, quindi, da parte nostra c’è una grande responsabilità, una grande volontà di andare avanti uniti e fare un gioco di squadra per il bene della nostra comunità e dei cittadini marchigiani.
Parto da questo per dire che come gruppo cerchiamo di essere responsabili e di metterci a disposizione di tutti. Vorrei è che ci fosse la volontà condivisa da tutti di confermare come Presidente Dino Latini in quanto mi sembra, penso che questa visione la possiamo avere tutti, che in questi due anni e mezzo sia stato un garante, ossia colui che ha dato la possibilità a tutti di esprimersi nel rispetto delle leggi e del Regolamento, quindi credo che sia scontato. Ho visto anche che la volontà mi sembra questa.
Vorrei aggiungere che come gruppo rinunciamo a questo, ma vogliamo che ci sia un’unità di intenti, un’unità che adesso si esprime sul Presidente, che poi si esprimerà sui Vicepresidenti e sui Segretari in modo di addivenire ad un Ufficio di Presidenza che possa essere garante per tutti noi.
Ringrazio il Presidente Dino Latini per quello che ha fatto fino ad ora e se verrà eletto gli auguro un proficuo lavoro per gli interessi dei cittadini marchigiani. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Accogliendo l’appello del Presidente Acquaroli e gli auspici di tutti i gruppi presenti alla Conferenza dei capigruppo, credo che questa mattina dobbiamo esprimerci per l’organo di garanzia che è l’Ufficio di Presidenza, secondo quella che è la prassi istituzionale, quindi, la maggioranza indicherà la sua rappresentanza ed in questo senso confermiamo la nostra fiducia e il nostro sostegno alla candidatura del Presidente Latini, così come agli altri candidati espressi dai gruppi di maggioranza, con assoluto rispetto dell’elezione e del ruolo che è tipico dell’Ufficio di Presidenza e delle forze di minoranza che esprimeranno i loro candidati, le loro candidature. Tutto questo nel rispetto dell’equilibrio fra i gruppi, nel senso che correttamente e giustamente ogni gruppo deve essere rappresentato secondo gli accordi di maggioranza che ci sono stati ad inizio legislatura.
Sono soddisfatto dell’intervento del Presidente del gruppo Lega Consigliere Marinelli, ma anche degli intendimenti che ci sono stati nei giorni scorsi.
Quindi, penso che a garanzia del buon andamento dei lavori di quest’Aula queste votazioni siano assolutamente trasparenti e serene.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Semplicemente per ribadire quello che ha già detto chi mi ha preceduto. Credo che l’Ufficio di Presidenza sia stato in questi due anni e mezzo un organo di garanzia, sia per la minoranza che per la maggioranza, quindi auspico che per quanto riguarda il Presidente sia nominato all’unanimità. Noi siamo naturalmente favorevoli a Dino Latini, persona che è stata ‘super partes’, garante sia della minoranza che della maggioranza, poi per quanto riguarda il Vicepresidente e il Consigliere Segretario ogni gruppo avrà fatto le proprie considerazioni, cioè minoranza e maggioranza.
Ripeto, devo fare i complimenti all’Ufficio di Presidenza per il lavoro lodevole che ha fatto in questi due anni e mezzo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Siamo a metà mandato e siamo chiamati a rinnovare l’Ufficio di Presidenza poi, a seguire, l’assetto complessivo istituzionale che ci vedrà nella prossima settimana a votare anche la ricomposizione delle Commissioni, la Presidenza e la Vicepresidenza delle stesse.
Presidente Acquaroli, noi non presentiamo oggi un candidato alternativo, non perché non abbiamo la forza dei numeri, quella non ci ha mai spaventato, ma perché riteniamo che questa sia un’occasione per recuperare un rapporto adeguato sul piano istituzionale che ci vede nel rispetto reciproco delle nostre appartenenze, quindi una maggioranza che propone ed un’opposizione che può condividere i percorsi se ci sono le valutazioni di carattere complessivo.
Devo dire, Presidente, che forse non ho sentito, ho aspettato che i colleghi oltre ad avanzare la proposta ci mettessero a disposizione anche l’assetto complessivo garantito ed io, siccome ho avuto delle interlocuzioni sia con il Presidente Acquaroli che con il Presidente Latini, auspico che l’appello che è venuto dalla maggioranza sia sostanziato, però non limitatamente all’Ufficio di Presidenza, mi sembra abbastanza scontato se non fossero solo i numeri a certificarlo, ma un assetto complessivo che riguardi non solo un pezzo perché il metà mandato riguarda tutta la costellazione istituzionale.
C’è da parte nostra la disponibilità a ragionare su quel tipo di percorso che deve vedere il riconoscimento dell’opposizione, ahimè, lo dico, guardatemi, mi conoscete, non sono uno che richiama per forza i passaggi non ortodossi del passato, ed evitare che si possa incappare in un avvio di stagione istituzionale, come è accaduto 30 mesi fa. Ci deve essere la piena disponibilità a rispettare la proposta che mi perviene dalla minoranza, tra l’altro, anche numericamente molto significativa, non solo rispetto alla percentuale, ma anche alla competenza che questa istituzione esprime.
Quindi, Presidente, dagli interventi, soprattutto del capogruppo di Fratelli d’Italia che dice che ci limitiamo all’assetto relativo o non ho ben capito e quindi chiedo magari di puntualizzarlo nuovamente, altrimenti quell’auspicato percorso sul quale avevamo trovato una sintesi fa difficoltà ad essere concretizzato e lo dico anche per il candidato Presidente, perché vi assicuro che da parte nostra, poi interverrà anche la capogruppo del Movimento 5 Stelle, c’è la piena disponibilità ad avviare questa seconda fase con i crismi di rispetto e di reciproco riconoscimento sul piano istituzionale, che ci sono stati assegnati e che verranno comunque sempre esercitati nel pieno delle nostre competenze e delle nostre capacità.
Ritengo tuttavia che ci debba essere una garanzia sul percorso e sull’assetto complessivo istituzionale rispetto al quale si potrebbe arrivare non solo alla presentazione di una nostra candidatura, ma ad una convergenza sulla proposta che è stata avanzata.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Come Movimento 5 Stelle vorrei dire che sarei anche disponibile ad appoggiare il Presidente Latini, se questa è la scelta della maggioranza, anche se devo dire che in passato ci sono stati dei momenti in cui forse l’Aula si sarebbe dovuta gestire in maniera un po’ più energica.
Detto questo, la fiducia ci potrebbe essere e sinceramente avrei gradito parole più chiare da parte dei capigruppo di maggioranza che sono intervenuti, perché se viene garantito il ruolo dell’opposizione in tutte le elezioni che da oggi in avanti verranno fatte, questo può dare anche a noi dell’opposizione una spinta maggiore ad appoggiare il Presidente, che in questo caso si farebbe garante del buon funzionamento delle Commissioni, dell’Aula e dell’Ufficio di Presidenza.
Mi auguro che il mio non sia l’ultimo intervento, anzi, mi auguro che ci sia anche quello, se possibile, del Presidente Acquaroli per chiarire se questa garanzia ci verrà data o meno perché questo è un momento molto importante, un momento di passaggio, di metà mandato, ci dobbiamo avvicinare alle prossime elezioni, di questo si tratta, le elezioni di oggi metteranno in carica i ruoli di garanzia delle persone che ci accompagneranno alla fine del mandato, quindi è indispensabile che siano garanti, competenti e che facciano un buon lavoro sopra le parti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Credevo di essere stato chiaro, nel senso che in questa occasione le due forze più significative dell’opposizione, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, mi sembra, hanno un assetto che nel passato abbiamo invece dovuto garantire noi come maggioranza. Questo ci dà fiducia sul fatto che le votazioni saranno serene.
Se non mi sono spiegato bene sottolineo ancora che c’è l’atteggiamento da parte della maggioranza di votare solo le sue candidature e da parte della minoranza di esprimere la rappresentanza che spetta, sperando che sia rappresentativa di tutti i gruppi di minoranza.
Detto questo, la maggioranza è assolutamente autosufficiente quindi, mentre sono assolutamente graditi i voti di fiducia, espressione anche di valore dell’opposizione sul candidato Presidente, è un riconoscimento del ruolo. La maggioranza è autosufficiente sugli spazi istituzionali che ha diritto e si esprime, mentre la minoranza ha diritto ai suoi spazi.
Riconfermo ufficialmente a nome del mio gruppo e credo a nome di tutta la maggioranza che tali spazi saranno rispettati.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Abbiamo ascoltato gli interventi sia del Consigliere Marinelli, che peraltro mi pare segua… Quello che non è chiaro in merito alle puntuali parole del capogruppo del Partito Democratico Consigliere Mangialardi, è che non vi è chiarezza, che invece dobbiamo non solo a noi stessi, ma anche a chi ci ascolta in relazione al quadro complessivo.
Il quadro complessivo democratico non è composto esclusivamente dall’Assemblea legislativa e quindi dall’Ufficio di Presidenza, ma altresì dalla composizione e dai ruoli di responsabilità nelle varie Commissioni consiliari.
Io sono meno elegante del Consigliere Mangialardi, è evidente che nel primo passaggio c’è stato un intervento da parte della maggioranza rispetto ai ruoli dell’opposizione.
Ora credo che qui oggi non solo si debba dire – legittimamente da parte del Consigliere Ciccioli - che non si interverrà rispetto al Vicepresidente dell’opposizione, all’Ufficio di Presidenza ed alla Segreteria dell’Ufficio di Presidenza dell’opposizione, noi chiediamo chiaramente cosa intendete fare nelle Commissioni, se verrà ripetuto, replicato l’intervento inquinante e malato della maggioranza sui ruoli di responsabilità dell’opposizione oppure no …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Io non ho candidature. Non l’ho detto all’inizio.
PRESIDENTE. Se non c’è candidatura non può intervenire.
Romano CARANCINI. No, posso dire che non candido nessuno, potrei candidare qualcuno? Si, ma non candido nessuno, però faccio un ragionamento come credo abbia diritto ogni Consigliere, l’ha fatto il Consigliere Ciccioli!
Ritengo che ci siamo capiti e deve essere chiaro questo, non è che noi chiediamo …, voi dovete dirci esattamente se il quadro è composto complessivamente, se il quadro è composto solo in questo passaggio lo dovete dire chiaramente. Non c’è nessun tipo di problema, ne prendiamo atto.
Questa è l’ambiguità che restava sul campo e voglio dire che questa è una ambiguità che entra nel rispetto democratico, noi non interveniamo ad inquinare l’elezione dei ruoli di responsabilità di maggioranza, gradiremo invece, come non è stato fatto nel passato, che sia osservato il principio del rispetto tra maggioranza e opposizione.
PRESIDENTE. Prima di dare la parola agli altri vi ricordo che siamo in sede di seggio elettorale, si può dare solo l’indicazione di una candidatura con la premessa del perché si candida, si può anche dire il nome e il cognome secco, ma non si può fare argomentazione perché siamo in sede di seggio elettorale ed inquinerebbe la situazione.
L’unico chiarimento richiesto è quello di una specifica interpretazione della posizione del Consigliere Ciccioli, che è stata dallo stesso a mio avviso chiaramente ribadita, quindi, prego i Consiglieri che si sono prenotati, il Consigliere Marinelli, che ha già parlato, e il Consigliere Rossi che non è mai intervenuto, di intervenire solo sulla puntualità della situazione, sulla candidatura e di rimanere nell’ambito della previsione del seggio elettorale.
Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Gli altri hanno avuto la possibilità di argomentare e vorrei farlo anch’io. Sarò breve.
Invito piuttosto ad una riflessione, ho sentito parlare di organi di garanzia, di garantismo, di ridistribuzione delle cariche e che ogni gruppo deve essere rappresentato, ecco vorrei far notare, cari colleghi sia della maggioranza che dell’opposizione, che il gruppo consiliare Civici Marche, che è rappresentato dal sottoscritto, non rientra in nessuna di queste redistribuzioni istituzionali, le chiacchiere stanno a zero, la realtà è diversa, evidentemente alcune logiche esterne condizionano anche le scelte politiche di questo Consiglio.
Io sono qua a rappresentare quasi 13.000 cittadini che ci hanno votato, forse ora con il Progetto Civici Marche anche qualcuno in più, e nessun incarico consiliare o di Commissione è in capo al nostro gruppo. Non ce ne importa, noi guardiamo avanti, abbiamo molto da lavorare, quindi non scendiamo in queste diatribe, andiamo avanti.
Il mio voto sarà comunque favorevole nei confronti del Presidente Dino Latini al quale come gruppo rinnoviamo la nostra fiducia, anche all’Ufficio di Presidenza, che è stato in carica fino ad ora ed ha operato, poi mi rimetterò alle decisioni di eventuali modifiche che verranno fatte in capo alla maggioranza, in quanto appartengo alla maggioranza, però era mia premura farlo presente, perché da una parte si predica bene, dall’altra si razzola male. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Sono stato chiamato in causa, ma da parte del gruppo Lega c’è stata sempre una correttezza istituzionale e verrà mantenuta sia qui che nelle Commissioni. Su questo possiamo garantire la nostra disponibilità affinché i Regolamenti …, anche se non scritti nel modo migliore, forse vanno migliorati per evitare queste situazioni.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Semplicemente per replicare al Consigliere Carancini, nessuna ambiguità da parte del gruppo regionale di Forza Italia, non lo abbiamo fatto all’inizio del mandato, non lo faremo sicuramente adesso.
Per quanto riguarda le Commissioni, non lo abbiamo mai fatto, Consigliere, e con la Consigliera Casini siamo d’accordo anche sulla percentuale della Commissione, quindi per noi nessuna ambiguità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Presidente, siccome il gruppo di minoranza si vuole esprimere, chiediamo 5 minuti di sospensione prima di iniziare la votazione.
La seduta è sospesa alle ore 12.00
La seduta riprende alle ore 12,05
Presiede il Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Riprendiamo posto in Aula. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Anche se in modo irrituale, dopo l’incontro dei gruppi di minoranza, devo dare una interpretazione autentica per tutti in merito alle dichiarazioni che ci sono state.
Noi abbiamo capito che c’è un patto, e mi voglio fidare del Presidente Acquaroli, che ha dato la sua parola, ed anche dei capigruppo che sono intervenuti, Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Rossi e Marcozzi che hanno garantito il rispetto dei ruoli, e per me questo è un fatto nuovo ed importante. Lo leggo così. Capisco pure le difficoltà nell’esprimersi perché qualcuno è stato più palese, qualcun altro un po’ più da interpretare, però penso che si apra sul piano istituzionale una nuova stagione. Significa che il patto che sanciamo in questo momento in quest’Aula può e deve essere poi reinterpretato ed attuato anche nell’assetto delle Commissioni.
Per questo motivo, Presidente, il gruppo del Partito Democratico, parlo su delega anche del Movimento 5 Stelle e del gruppo Misto, aderirà sulla proposta di Dino Latini come Presidente di questa Assemblea.
PRESIDENTE. Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Vitri effettua la chiamata)
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 31
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 29
Hanno ricevuto voti:
Latini Dino n. 29.
Proclamo eletto Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Marche Dino Latini.
Grazie.
(Applausi)
Vi rubo solo un minuto per esprimere il mio sentimento nei vostri confronti e in particolare per avermi rieletto di nuovo Presidente del Consiglio, una rielezione che non era né scontata, né dovuta come sempre per coloro che svolgono il proprio impegno nell’attività amministrativa istituzionale.
Credo che i vostri voti, così li interpreto, hanno legittimato il primato della politica che si assume l’onere della scelta senza deflettere ad insidie più o meno dirette di ogni altra situazione e di ogni altro potere, ivi compreso quello che tende a cullarsi su se stesso. Invece c’è la necessità, come la vostra spinta in questa Assemblea da parte di tutti, del rispetto di ciascun ruolo e di ciascun schieramento oltre a quello di fare esplodere il nostro e il vostro impegno e rendere la nostra comunità migliore.
Per quanto mi riguarda cercherò di fare meglio, molto meglio di quanto finora ho ritenuto con tutte le mie forze di servire la funzione ed il ruolo ricoperto, certo che sarò aiutato da voi più con le critiche che con gli elogi.
Del programma citato da me il 20 ottobre 2020 non tutto è stato fatto, bisogna riconoscerlo, anche qui i segni evidenti di una preclusione forse atavica ad una sorta di modernizzazione del nostro impianto che andrebbe però a danno dei cittadini e di coloro che vivono all’interno della nostra pubblica amministrazione. Bisogna prendere atto di questo e far sì che in questo scorcio finale di consiliatura il lavoro, la chiarezza, la trasparenza e il rispetto dei ruoli diano la possibilità a tutti di migliorare, di consolidarsi e di fare un grande passo avanti.
In ogni caso il mio impegno sarà in questo senso, ognuno con il suo ruolo, con il suo compito, senza sovrapposizioni, rivendicazioni, né tagliole, ma uniti, ciascuno per la propria posizione, la rappresentanza dei propri interessi legittimi ed i diritti a dare la migliore funzionalità possibile all’Assemblea. Dobbiamo, quindi, non solo dare risposte ai marchigiani, ma far sì che essi siano al nostro interno come un motore pulsante affinché i percorsi amministrativi e legislativi siano da loro sentiti, quali protagonisti. Grazie.
Elezione dei due Vicepresidenti dell’Assemblea legislativa regionale
(articolo 13 dello Statuto regionale e articoli 8 e 10 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di due Vicepresidenti dell’Assemblea legislativa regionale.
In questo caso ricordo che l'elezione dei Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa è disciplinata dai commi 4 e 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale, dal comma 4 dell’articolo 8 e dal comma 1 dell'articolo 10 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche.
In base alla normativa citata, alla votazione si procede a scrutinio segreto con voto limitato a uno. La scheda di voto che verrà distribuita è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome.
Non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista alcuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale. E’ invece possibile l'annuncio delle candidature alla carica di Vicepresidente, come è avvenuto per la carica dell’elezione del Presidente.
La procedura di voto che seguiremo sarà la stessa avvenuta nella precedente elezione.
Ricordo, inoltre, che ai sensi del comma 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e del comma 1 dell'articolo 10 del Regolamento interno, risulteranno eletti Vicepresidenti il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti. In caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i Consiglieri più anziani di età.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Innanzitutto voglio fare a lei i complimenti per la sua rielezione e noi come gruppo di maggioranza presentiamo alla carica di Vicepresidente Gianluca Pasqui, in questi due anni e mezzo è stata una persona, un Consigliere, un Vicepresidente garante sia della maggioranza che della minoranza, quindi lo riproponiamo per il buon lavoro che ha fatto in questo periodo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intanto in bocca al lupo e buon lavoro, ne abbiamo bisogno e sono certo che anche lei sarà il garante del rispetto istituzionale e dei lavori svolti in modo armonico con i ruoli ben identificati, anche rispettosi delle opinioni e del confronto.
l gruppi del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e Misto mettono a disposizione di quest’Aula per l’Ufficio di Presidenza, il Consigliere Biancani, che non ha bisogno di alcuna presentazione perché conosciamo la sua storia, la sua competenza e sappiamo bene la capacità che ha di ricoprire quel ruolo. Un uomo di mediazione, qualche volta anche troppa, un uomo di confronto, un politico fine e grande conoscitore del nostro territorio, soprattutto del funzionamento della macchina istituzionale. Per il Presidente penso che non ci sia, senza togliere niente a nessuno, un collaboratore così importante per l’assetto istituzionale di questo ente, quindi chiediamo il voto e ci esprimeremo sul Consigliere Biancani.
PRESIDENTE. Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Marinangeli effettua la chiamata)
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 31
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 31
Hanno ricevuto voti:
Pasqui Gianluca n. 21,
Biancani Andrea n. 10.
Proclamo eletti Vicepresidenti dell’Assemblea legislativa regionale Pasqui Gianluca e Biancani Andrea.
(Applausi)
Ha la parola il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. In maniera veloce due parole che sento dal profondo del cuore. Voglio ringraziare quest’Aula per questa rielezione che dedico naturalmente al popolo marchigiano e mi metto a disposizione di questa splendida regione per continuare un lavoro importante per il futuro dei nostri figli.
Vi ringrazio per la fiducia che mi avete accordato e ce la metterò tutta per essere all’altezza della situazione e per continuare un percorso rilevante già iniziato. Mi complimento con il Consigliere Biancani per continuare insieme nell’Ufficio di Presidenza, naturalmente con quella che è stata la garanzia di questo percorso, il Presidente appena rieletto Dino Latini, al quale vanno maggiormente le mie sentite congratulazioni per la continuazione di una guida attenta e precisa come è stata sino ad oggi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non ho preparato nessun intervento, ma ho deciso comunque di intervenire.
Innanzitutto faccio i complimenti al Presidente Latini, ma soprattutto all’Aula per essere riuscita a trovare la sintesi, non solo per oggi, ma per tutte le altre votazioni.
Io vivo questo ruolo con grande responsabilità anche perché è un ruolo istituzionale molto importante, ho cercato in questi due anni e mezzo di svolgerlo al meglio, cercando di essere equilibrato e di portare avanti anche quelle che sono le esigenze, in particolar modo della minoranza essendo stato eletto dalla minoranza.
Ringrazio ovviamente il gruppo del Partito Democratico ed anche il Movimento 5 Stelle ed il gruppo Misto per avermi dato la fiducia, tutta la minoranza si è espressa e si è espressa sul mio nome e questo è sicuramente un bel segnale di unità.
Cercherò di essere, come lo sono stato in questi anni, un riferimento cercando di svolgere al meglio l’incarico che mi avete assegnato, ovviamente un ringraziamento a tutta l’Aula.
Elezione dei due Consiglieri segretari dell’Assemblea legislativa regionale (articolo 13 dello Statuto regionale, articoli 8 e 10 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di due Consiglieri segretari dell’Assemblea legislativa regionale. In questo caso ricordo che anche l'elezione dei Consiglieri segretari dell'Assemblea legislativa è disciplinata dai commi 4 e 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale, dal comma 4 dell’articolo 8 e dal comma 1 dell'articolo 10 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche.
In base alla normativa citata si procede a scrutinio segreto con voto limitato ad uno. La scheda di voto, che verrà distribuita, è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome.
Non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista alcuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale. E’ invece possibile l'annuncio delle candidature alla carica di Consigliere segretario.
La procedura di voto che seguiremo sarà la stessa con cui sono avvenute le precedenti due elezioni.
Ricordo, inoltre, che ai sensi del comma 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e del comma 1 dell'articolo 10 del Regolamento interno, risulteranno eletti Consiglieri segretari il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti e, diversamente da quanto stabilito per la precedente votazione, in caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i Consiglieri più giovani di età.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Per la maggioranza presento il Consigliere Borroni.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. A nome del gruppo del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e del gruppo Misto presentiamo la candidatura per la carica di Consigliere segretario della Consigliera Vitri, che conoscete. E’ arrivata in questa legislatura ma è particolarmente attiva, entusiasta e competente, una cosa che può essere molto utile all’Ufficio di Presidenza, quindi per questo motivo l’intera opposizione riconferma la candidatura della Consigliera Vitri.
PRESIDENTE. Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Vitri effettua la chiamata)
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 31
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 31
Hanno ricevuto voti:
Borroni Pierpaolo n. 20,
Vitri Micaela n. 10,
Santarelli Luca n. 1.
Proclamo eletti Consiglieri segretari dell’Assemblea legislativa regionale i Consiglieri Borroni Pierpaolo e Vitri Micaela.
(Applausi)
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Per ringraziare i colleghi con i quali ho trascorso questi quattro mesi, esperienza sicuramente formativa ed interessante in uno spirito di collaborazione, al di là delle casacche partitiche.
Ringrazio sia la parte politica, dal Presidente Latini, ai Vicepresidenti Pasqui e Biancani ed alla Consigliera segretaria Vitri, che la parte tecnica, a cominciare dal Segretario generale e dagli altri tecnici che hanno lavorato attivamente, proficuamente nell’Ufficio di Presidenza.
E’ anche l’occasione per fare a tutti gli auguri di un ottimo lavoro nell’ottica della continuità e con l’obiettivo di fare sempre di più e meglio.
Do il benvenuto e cedo il posto all’amico Consigliere Borroni, al quale faccio un in bocca al lupo.
Consentitemi di dire che questo avvicendamento è stato, per rispondere a qualche polemica apparsa sui giornali in maniera ingiustificata, il frutto di un accordo di inizio legislatura, quindi nessuna spaccatura, anzi, i numeri dicono il contrario perché questa amministrazione tiene in maniera assoluta e prioritaria ad un aspetto, quello di garantire responsabilità ed equilibrio perché si possa portare avanti una progettualità, un progetto politico che dia concretamente risposte nell’interesse dei marchigiani, che è l’unico aspetto a cui teniamo. Quindi grazie di tutto e buon lavoro.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Innanzitutto faccio le mie congratulazioni complessive a tutti i neo nominati dell’Ufficio di Presidenza, molti riconfermati, e al neo eletto Consigliere Borroni.
Rimarco quello che è stato detto prima delle votazioni, durante la presentazione dei candidati, che ogni gruppo della maggioranza e dell’opposizione avrebbe visto rispettato il proprio ruolo in questa intesa che è di tipo istituzionale, e questo è stato mantenuto anche nei voti.
Complimenti a tutti, ringrazio anch’io il Segretario uscente Consigliere Marinangeli che aveva sostituito qualche mese fa il Consigliere Serfilippi, che era andato a ricoprire un altro ruolo.
Nel criterio delle rotazioni e degli accordi politici c’è un nuovo Ufficio di Presidenza, largamente riconfermato con un componente rinnovato, penso che saprà esprimere massimo equilibrio e massima presenza in questa fase che sarà delicata perché poi è soprattutto nella seconda parte della legislatura che vengono completate le leggi di grande rilievo che sono state impostate nel precedente periodo, che è stato in qualche modo “inquinato” dalle vicende del Covid.
Mi auguro un ottimo proseguimento dei lavori per tutta l’Assemblea, ciascuno nel rispettivo ruolo.
Oggi è stata una buona pagina del Consiglio regionale e ci tengo a sottolinearla a nome di tutti.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Mi sento anch’io in dovere di ringraziare sentitamente tutto il gruppo del PD innanzitutto per avermi confermato la fiducia dato che quando ho iniziato il mio mandato era una scommessa, non solo per il mio ruolo di Consigliera regionale, in più anche per questo mio ruolo nell’Ufficio di Presidenza, quindi ringrazio tutto il mio gruppo PD e sentitamente anche il Movimento 5 Stelle e il gruppo Misto che mi hanno dato fiducia.
Vorrei cogliere l’occasione per garantire che anche nei prossimi due anni e mezzo di mandato mi impegnerò per fare in modo che tutte le minoranze siano tutelate. Il nostro è un ruolo di garanzia, oggi voglio ribadirlo pubblicamente, quindi sarà il modo per ricambiare la fiducia che mi è stata data da tutti i miei colleghi e dalle mie colleghe.
Grazie a tutti voi, confermo che finalmente è arrivato un esempio di democrazia in questo Consiglio regionale perché, al di là delle discussioni sui temi che affronteremo, i ruoli sono stati garantiti nel pieno rispetto della rappresentanza, che anche la minoranza deve avere alla luce di tutti i consensi che ha portato e per i cittadini che rappresenta in questo Consiglio regionale- Quindi, grazie a tutti e a tutte per questa fiducia.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.
Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Un brevissimo ringraziamento a tutto il Consiglio regionale, in particolare al mio gruppo che mi ha sostenuto nella candidatura e a tutti i capigruppo di maggioranza che sono stati unanimi nell’indicare la mia candidatura in questo ruolo istituzionale, che ritengo molto importante.
Ho già svolto altri ruoli istituzionali, nella mia città Civitanova Marche per ben cinque anni come Presidente del Consiglio comunale. Ritengo che questo sia un ruolo estremamente delicato e fondamentale che deve essere di rispetto per tutti i Consiglieri presenti in Aula, maggioranza e opposizione, per cui voglio ringraziarvi tutti.
Interrogazione n. 736
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione comunitaria Fesr e Fse+ 2021/2027 - Bandi approvati e pubblicati”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 736 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. In contemporanea all’approvazione dei programmi regionali da parte dell’Assemblea legislativa avvenuta l’8 novembre 2022 per il programma Fse+ 2021/2027 e il 24 gennaio 2023 per il programma Fesr 2021/2027, la Regione aveva proceduto a istituire i Comitati di sorveglianza dei due programmi, il 30 novembre per l’Fse+ e il 14 dicembre per il Fesr, che come primo atto avevano approvato i rispettivi criteri di selezione degli interventi necessari per l’avvio della programmazione.
Nello stesso periodo sono stati definiti, sempre tramite un percorso concertativo con le parti economiche e sociali, i documenti attuativi dei due programmi contenenti le schede di intervento delle misure da adottare, le cosiddette schede Mapo, documenti che sono stati approvati in Giunta il 22 febbraio di quest'anno.
Si evidenzia pertanto che, in un periodo di circa tre mesi dall’approvazione dei programmi, la Giunta regionale ha messo in condizione le strutture di avviare i primi bandi della nuova programmazione comprimendo al massimo le tempistiche e consentendo di recuperare, in parte, il ritardato avvio della programmazione comunitaria 2021-2027, dovuto ad un negoziato particolarmente lungo e complesso tra la Commissione europea e l'Italia, che ha condotto alla sottoscrizione dell'Accordo di Partenariato solo a luglio 2022.
Ulteriore elemento di accelerazione dell'avvio della nuova programmazione è rappresentato dall'immediata e integrale messa a disposizione delle necessarie risorse per il cofinanziamento regionale, avvenuta con il bilancio di previsione 2023-2025, elemento che ha garantito la possibilità di avviare da subito bandi e avvisi della programmazione 2021-2027.
Per quanto riguarda i bandi da attivare entro aprile 2023 si evidenzia che per il Fse+ risultano già approvate dalla Giunta le linee guida (propedeutiche alla emanazione del successivo avviso) relative a:
- percorsi integrativi per operatori socio-sanitari 739.200 euro;
- sostegno alla creazione di impresa innovativa 5 milioni di euro;
- borse di ricerca 8 milioni di euro;
- borse tematiche per le Botteghe Scuola 504.576 euro;
- formazione ad occupazione garantita 2,5 milioni di euro;
- sostegno alla creazione di nuove imprese 7 milioni di euro;
- voucher per master universitari/corsi di perfezionamento 2 milioni di euro;
- percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore 2,560 milioni di euro;
- borse lavoro per 13,4 milioni di euro.
A seguito dell'approvazione delle linee guida di cui al punto precedente, sono già stati pubblicati gli avvisi relativi a percorsi integrativi per operatori socio-sanitari e la formazione ad occupazione garantita.
Gli altri avvisi Fse+ sono in avanzata fase di predisposizione ed è possibile prevedere che quelli relativi alla concessione di borse di ricerca e al sostegno alla creazione di imprese (sia tradizionali sia innovative) possano essere pubblicati entro la fine del mese di aprile.
Per quanto riguarda il Fesr e la previsione dei bandi da emanare entro aprile 2023, si evidenzia che è già stata avviata la procedura di gara per l'affidamento del servizio di gestione di un Fondo di partecipazione per l'attuazione degli interventi 2021-2027, Intervento 1.3.5 del programma.
Il bando di gara è stato pubblicato il 20 marzo 2023 con scadenza al 5 maggio e il fondo di partecipazione, che verrà gestito dal soggetto individuato a seguito della citata gara, ammonta a circa 91 milioni di euro, di cui circa 49,3 milioni di euro a valere sulle risorse Fesr.
Ulteriore bando, per il quale si prevede l'avvio entro aprile, è quello degli incentivi alle imprese per attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale negli ambiti della Strategia regionale per la specializzazione intelligente, bando a sportello da 45 milioni di euro che ha attivato l'intera dotazione dell'Intervento 1.1.1, con presentazione delle domande a maggio 2023.
Relativamente alla richiesta sui bandi approvati prima del 28 febbraio, si evidenzia che l'approvazione definitiva del programma Fesr da parte dell'Assemblea legislativa è avvenuta il 24 gennaio 2023 e la Giunta ha approvato le schede attuative immediatamente dopo, il 22 febbraio, consentendo, a partire da quella data, la definizione dei primi bandi della nuova programmazione.
Percorso differente è stato seguito sul versante Fesr per l'adesione all'avviso emanato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy che prevedeva l'adesione agli Accordi di innovazione, cofinanziati in parti uguali da Ministero e Regione Marche, con 4 milioni di euro ciascuno.
Tale bando a sportello, che ha attivato la dotazione dell'intervento 1.1.5 del Por Fesr Marche, è stato avviato in anticipo con il decreto direttoriale 14 novembre 2022; prevedeva la presentazione delle domande di agevolazione a partire dal 31 gennaio 2023 ed è stato chiuso in poche ore per l'esaurimento della dotazione finanziaria, che per la Regione Marche era di 8 milioni di euro. Con decreto direttoriale del 17 febbraio 2023 è stata approvata la graduatoria, quindi le ricordo che è un bando del Ministero.
Si evidenzia infine che è già stato pubblicato sul sito della nuova programmazione il calendario dei bandi in uscita, pianificati sia per il Por Fse+ che per il Por Fesr, se vuole le posso dare il portale del calendario dell’uscita dei bandi e le darò anche gli avvisi uscita.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta, che ovviamente mi lascia completamente insoddisfatta perché in realtà non è stato in grado di fornire riscontro ai quesiti che abbiamo posto.
Non è stato in grado di dirci quali sono i bandi pubblicati perché di fatto non ce ne sono o comunque sono sicuramente marginali rispetto a quelli che dovrebbero essere gli interventi efficaci a determinare la ripresa delle nostre comunità.
E questo nonostante il Presidente Acquaroli abbia dichiarato, anzi promesso, sui giornali, sulla stampa, in ogni sede, che i bandi della nuova programmazione sarebbero usciti a febbraio e nonostante voi stessi abbiate previsto nei documenti attuativi le famose schede Mapo. Se lei le ha lette vedrà che 8 di questi bandi avevano come uscita marzo 2023 per il Fesr e 5 per l’Fse+, senza considerare quelli previsti per aprile, che sono rispettivamente 2 e 5.
Ancora una volta state dimostrando la vostra scarsissima capacità politica e di programmazione e la vostra inadeguatezza su questioni importantissime che richiedono la massima attenzione.
Siamo, lo dico per l’ennesima volta, come Partito Democratico seriamente preoccupati del rischio di vedere andare in fumo milioni di risorse e di investimenti e per questo stiamo verificando e verificheremo costantemente il vostro operato.
Lei, Assessore Brandoni, poco tempo fa, ha anticipato un mix di interventi con erogazione di prestiti a tasso zero, abbattimento dei costi di interesse, garanzie su finanziamenti bancari; anche l'Assessore Antonini ha annunciato per il 2023 bandi per 236 milioni di euro che - cito - “sapranno dare risposte concrete ai marchigiani”, alcuni erano previsti per aprile per un importo di 57 milioni + 27,5 milioni. Noi non li abbiamo trovati, dove sono?
L'Assessore Aguzzi, a Vallefoglia, presentando gli interventi dedicati alle politiche attive sul lavoro e alla formazione ha soltanto parlato di “prossime pubblicazioni e prossimi bandi” e di un solo bando già pubblicato per la formazione ad occupazione garantita.
Per il Fesr sembra che ad oggi gli unici bandi pubblicati siano uno scorrimento di graduatorie di bandi usciti a maggio 2022 e afferenti la vecchia programmazione 2014/2020, da voi tanto criticata, e un bando pubblicato a giugno 2022, finanziato con risorse disponibili sulla programmazione 2021/2027.
Cosa state aspettando? Perché non rispettate le tempistiche da voi approvate a febbraio?
Fate attenzione, se prima le responsabilità potevano essere ricondotte ai ritardi nell'approvazione dell'accordo di partenariato, eppure molte altre Regioni d’Italia hanno anticipato di molto i tempi, ora non ci sono più scusanti, le responsabilità saranno soltanto vostre.
Sarebbe certamente scorretto imputare eventuali responsabilità ai beneficiari perché magari non riescono a rendicontare, come ha fatto lei, Assessore Brandoni, in un recente incontro.
Basta con la propaganda e gli annunci sulla stampa, oggi lei non ha fatto altro che leggere linee guida e bandi in avanzata fase di predisposizione, questo è quello che lei oggi è stato capace di dire, l’iter di approvazione delle schede Mapo, glielo ricordo io, faceva acqua da tutte le parti perché ho fatto più richieste di accesso agli atti ed all’inizio di gennaio non c’era nulla, se non solo due schede Mapo.
E' tempo di passare ai fatti, di mostrare a tutti ciò che realmente siete in grado di fare, o meglio di non fare, a partire dalla semplificazione delle procedure, dal non dare più risorse a pioggia, lei ha parlato di bandi a sportello, non c’è niente di più sgradevole ...
Interrogazione n. 717
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Adeguamento dell’indennità per l’assistenza domiciliare programmata”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 717 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In risposta a questa interrogazione c’è da tener conto che l’accordo collettivo stipulato con i sindacati dei medici di medicina generale del 28 aprile 2022 prevede all’articolo 5 dell'allegato 8 la corresponsione di un emolumento omnicomprensivo dell'ammontare di 18,90 euro per accesso per i medici di medicina generale. Non è prevista alcuna deroga nella possibilità che la contrattazione in ambito regionale possa modificare questo tipo di indennità.
Tuttavia devo sottolineare come il Governo con il decreto 34, approvato il 30 marzo scorso, sia intervenuto (articoli 10 e 15 in materia sanitaria) prevedendo tutta una serie di trattamenti aggiuntivi per il personale della sanità, in particolare prevede che per le prestazioni aggiuntive dei medici del pronto soccorso e dei medici d'urgenza il trattamento sia di 100 euro all’ora. Oltre a questo il Governo ha stanziato ulteriori risorse per il potenziamento di alcuni servizi della medicina territoriale, quindi in sede di conversione in legge gli Assessori regionali alla sanità, quindi anch’io, contano che si possa intervenire anche su questa materia.
Sulla base del iure condito, quindi del diritto esistente, non è possibile introdurre delle modifiche ai trattamenti in parola, questo potrà avvenire de iure condendo in sede di conversione del decreto legge 34/2023 all’esame del Parlamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Assessore Saltamartini, come avrà capito la mia interrogazione ha un intento propositivo visto che siete nella fase di elaborazione del nuovo Piano socio sanitario, a cui noi ancora non abbiamo potuto dare in nessun modo un contributo. Mi permetto di farlo in Aula ponendo alla sua attenzione un tema importantissimo, che è strettamente legato alla carenza dei medici di medicina generale. Abbiamo già visto cos’è accaduto con i medici di continuità assistenziale, con i medici del 118 e anche del pronto soccorso. Nel momento in cui le indennità non vengono valorizzate come dovuto, come i medici si aspettano, in breve tempo ci ritroviamo senza medici e questo è accaduto in particolare nelle Marche e direi in modo ancora più accentuato al confine con l’Emilia-Romagna dove molti medici hanno scelto la regione vicina o addirittura in alcuni casi anche i privati.
Per ciò che riguarda i medici di medicina generale il problema non è solo la fuga dei medici verso i privati, la fuga dei medici verso altre professioni, oppure il pensionamento, ma è dovuto anche alle condizioni di lavoro.
Oggi mi sono permessa di portare alla sua attenzione un argomento rilevante di cui non abbiamo mai parlato, quindi la sua risposta mi soddisfa fino ad un certo punto perché lei ha detto che potrete contare su risorse in arrivo dal Governo, risorse per la medicina territoriale che arriveranno con la conversione del nuovo decreto legge.
Voglio prendere queste sue parole non solo come un auspicio, ma come un dato su cui contare realmente perché mi sono confrontata con alcuni medici in questi ultimi giorni e devo dire che l’assistenza domiciliare programmata è seriamente un problema di cui non si è mai parlato. L’attività medica dell’assistenza domiciliare programmata, ricordo, è finalizzata a monitorare lo stato di salute di un assistito che non può recarsi nello studio, può essere un disabile, un anziano che non riesce a deambulare, una persona bloccata nel proprio domicilio per una grave patologia, quindi si tratta di una assistenza indispensabile e per questo tipo di assistenza un medico percepisce solo 18,70 euro lordi e a proprie spese deve pagare la benzina, arrivare in un domicilio che probabilmente è a diversi chilometri di distanza, a volte è necessaria un’ora per assistere un malato per 18,70 euro lordi.
Vi chiedo di intervenire al più presto sull’accordo integrativo regionale per fare in modo che non si perdano anche i pochi medici di medicina generale che attualmente abbiamo nel nostro territorio. Grazie.
Interrogazione n. 749
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Casini, Cesetti, Vitri
“Danneggiamento del sistema telematico del servizio sanitario regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 749 dei Consiglieri Carancini, Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come ho avuto modo di intervenire rispondendo ad una precedente interrogazione, il 20 gennaio di quest'anno un operaio di una ditta addetta alla manutenzione in sede di sostituzione delle batterie compiva una manovra errata che provocava l'allagamento della struttura dove erano custoditi i data base del sistema sanitario regionale.
La Regione Marche ha un contratto al riguardo con Telecom Italia, che si avvale di un sistema informatico della IBM e di Oracle.
L'attività partita immediatamente a seguito di questo danneggiamento ha visto operare per il ripristino dei dati la stessa Telecom, IBM e Oracle e tutte le strutture regionali che si occupano della materia.
Attualmente si sta recuperando circa il 2% dei dati del data base Sirte, recuperati quindi fino al 98%, tuttavia questo danno, questo 2% di dati che devono essere ancora recuperati, impedisce l’accesso ad alcuni elementi elettronici relativamente all’assistenza domiciliare integrata, … presso le RSA residenze protette, la protesica e l’assistenza integrativa.
Devo dire che sia Telecom che IBM hanno messo a disposizione le migliori professionalità, sono venuti degli scienziati anche dall’estero e sono stato informato, anche stamattina per l’aggiornamento su questa interrogazione, che si conta di recuperare tutti i dati che sono necessari al funzionamento del sistema sanitario nelle prossime settimane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. E’ una risposta che tende a rassicurare, Assessore Saltamartini, in base alle sue ultime parole. Su questo qualche dubbio c’è perché è evidente che la perdita di quei dati allo stato sembra più grave e a questo momento ancora nulla recuperato.
Voglio ricordare a chi ci ascolta che la perdita dei dati della pubblica amministrazione, soprattutto sul piano sanitario, è un fatto gravissimo, ma la cosa più grave, purtroppo, è che l’Assessore non ci ha spiegato - il sistema di business continuity è la possibilità che in continuità vengano garantiti i dati pubblici, in questo caso sanitari, che eventualmente possono essere persi in un sito - come sia possibile che ciò sia accaduto, considerando che il sistema stesso è articolato attraverso la garanzia di tre cluster, tre luoghi immateriali che tendono a salvaguardare i dati stessi qualora vengano persi da uno dei tre siti.
Immaginare che a seguito di una manutenzione fatta abbiamo perso un Datacentre mi fa sinceramente preoccupare, un fatto così grave che fa perdere tutti i dati sanitari ovviamente fa immaginare, Assessore, che vi sia stata un'assoluta incapacità di aggiornare o comunque proteggere in modo adeguato i dati stessi.
Credo che siamo di fronte ad un vero e proprio sfascio generale, questo è uno degli esempi, Assessore Saltamartini, come ce ne sono altri, come quello per esempio della nomina del direttore generale di Torrette a Commissario a Macerata. Un altro scandalo che sta avvenendo in questa regione, in sanità.
Le voglio dire che rispetto alla questione dei dati torneremo ad effettuare ulteriori attività ispettive, anzi, ringrazio la Consigliera Bora che ha avviato questa indagine, con la quale cercherò di capire cosa è accaduto.
Interrogazione n. 754
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Vitri
“Nomina e composizione della Commissione regionale per la valutazione dei candidati all’incarico di Direttore generale delle Aziende Sanitarie Territoriali delle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 754 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Così come contenuto nell’interrogazione, per la nomina delle Commissioni di esame dei concorsi per il personale della sanità si fa riferimento all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 171 del 4 agosto 2016. Questa norma stabilisce che la Commissione sia nominata dal Presidente della Regione, secondo modalità e criteri definiti dalle Regioni stesse, e che sia composta da esperti indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti che non si trovano in situazioni di conflitto di interessi, di cui uno designato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari e uno dalla Regione.
Parallelamente a questa delega della legge nazionale, con la riforma che abbiamo approvato lo scorso anno del servizio sanitario regionale, legge 19/2022, si è attribuito questo potere (comma 2 articolo 26) alla Giunta regionale, quindi, nell’ambito di questa autonomia riconosciuta dalla legge statale e dalla legge regionale, la Giunta con la delibera n. 230 del 27 febbraio 2023 ha avviato il percorso per la nomina del Presidente di questa Commissione.
Successivamente c’è stata la rinuncia del componente designato da Agenas, quindi si è tornati a riformare il provvedimento precedente.
Attualmente la delibera che tratta della materia è la n. 230/2023 e il Presidente della Giunta regionale con delibera di Giunta ha designato il dr. XY che si ritiene sia un professionista qualificato, sia come esperienza che come caratura professionale nell’ambito del servizio sanitario pubblico, così come si deduce dal curriculum che lo stesso ha presentato.
In ordine ad eventuali profili di incompatibilità, si deve tener conto che prima dell’insediamento della Commissione il precitato dr. XY ha rassegnato le dimissioni perché aveva un incarico di collaborazione con l’Azienda, quindi la Commissione è entrata in funzione senza che questa incompatibilità avesse avuto efficacia ed effetti.
Concludendo, si ritiene che il dr. XY sia una persona che abbia tutti i requisiti previsti e sia immune da eventuali profili di incompatibilità, così come previsto dalla legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatto della risposta, Assessore. E’ vero che il dr. XY si è dimesso dall’incarico, fra l’altro non c’è nulla di personale nei suoi confronti, ma è altrettanto vero che era stato nominato e si è dimesso solo dopo la presentazione dell’interrogazione. E’ evidente che abbiamo colto nel segno, non certo per errore del dr. XY, ma probabilmente per errore di chi l’ha nominato.
Da questo punto di vista ricordo che richiamo nell’interrogazione il decreto legislativo 171 del 2016, che sottolinea come le persone nominate nella Commissione devono essere indicate da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti, in particolar modo per la valutazione dei candidati all’incarico di Direttore generale delle Aziende sanitarie territoriali, quindi gli esperti devono avere questo tipo di caratteristica.
Non mi sembra che nella sua risposta, Assessore, abbia toccato questo punto, perché le mie domande erano due: la critica sul conflitto eventuale di interesse e sul fatto che non c’era una indicazione specifica, se non della Giunta, da parte di qualificate istituzioni scientifiche indipendenti, e questo continua a mancare.
Ora il dr. XY comunque rimane Presidente della Commissione ed ha tutta la nostra stima, ma nello stesso tempo preciso e ribadisco che non sono stati rispettati i requisiti previsti dalla normativa.
PRESIDENTE. Io ho questa situazione, l’interrogazione n. 758 della Consigliera Acciarri è stata ritirata dalla proponente, mentre le interrogazioni nn. 760 e 784 (abbinate) sono rinviate, come richiesto dal Consigliere Mangialardi in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Interrogazione n. 761
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Aggiornamento tariffe per le Comunità educative per i minorenni (CEM)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 761 della Consigliera Lupini. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta è articolata e abbastanza lunga per cui do lettura del documento che mi è stato predisposto, altrimenti non riuscirei a compendiarlo.
La delibera di Giunta regionale 865/2012 ha individuato le tariffe di riferimento per gli interventi regionali di parziale rimborso delle spese sostenute dai Comuni per le rette dei minorenni temporaneamente allontanati dalle loro famiglie d'origine e affidati a comunità, di cui alla legge regionale 7/94.
Tali rette rappresentano un costo gravoso per tutti i Comuni della regione Marche, in particolar modo per i Comuni di piccole dimensioni, che talvolta si trovano a dover sostenere rette di ospitalità per più minori contemporaneamente a fronte di esigue risorse finanziarie disponibili, incorrendo in tal modo in problemi di sostenibilità della spesa e di equilibri degli enti stessi.
La Regione finanzia tali contributi a valere sul Fondo nazionale politiche sociali e su fondi propri regionali.
Sulla base delle nuove esigenze economiche conseguenti agli aumenti degli ultimi anni, con particolare riferimento all'inflazione e ai costi di energia e gas e alle nuove condizioni per l'accoglienza di cui alla legge regionale 21/2016, che ha ridefinito i requisiti di autorizzazione e di accreditamento delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici e privati, ivi comprese anche le strutture di accoglienza per minori, è emersa l'esigenza di avviare un ragionamento sull'aggiornamento delle tariffe, in modo tale da consentire una adeguata gestione da parte degli enti gestori a garanzia della qualità dello standard delle prestazioni offerte.
Tale riflessione va fatta tenendo in considerazione che, per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnanti, il costo della retta viene rimborsato direttamente ai Comuni da parte dello Stato (Ministero dell’interno). Dallo scorso mese di gennaio i Comuni possono richiedere un rimborso fino a 100 euro giornalieri per ogni minore straniero inserito in tali strutture. Negli anni precedenti, quando la quota di rimborso statale si attestava fino ad un massimo di 60 euro, la Regione provvedeva a garantire un rimborso proporzionale alla differenza del costo complessivo della retta.
In data 20 marzo u.s. ha avuto luogo un incontro con una rappresentanza degli enti gestori di strutture sociali, che avevano presentato la richiesta di adozione di un sistema tariffario aggiornato.
Nello specifico, gli enti gestori delle strutture residenziali e semiresidenziali per minorenni, alla luce delle vigenti tariffe individuate con la delibera di Giunta regionale n. 865 del 2012, hanno proposto un adeguamento di tali rette e a seguito di questa richiesta si è proceduto ad un incremento di tali tariffe.
L'aumento della somma regionale stanziata per il 2023 a favore degli interventi per i minori collocati in strutture residenziali e semiresidenziali, 1 milione di euro a fronte dei 600 mila euro del 2022, potrà rendere possibile un aumento delle tariffe commisurato all'aggiornamento in relazione al tasso di inflazione Istat.
Si potrà altresì prevedere di contribuire anche alle rette delle strutture semiresidenziali. di cui alla legge regionale 21/2016, fino ad oggi escluse dall'intervento regionale, per le quali si sono ricevute richieste.
Quindi, abbiamo aumentato l’appostamento di spese regionali e questo è un primo importante passo avanti, anche se ci rendiamo conto che non è esaustivo delle esigenze delle strutture comunali, soprattutto del bisogno e della necessità di salvaguardare i bisogni dei Comuni, specialmente dei più piccoli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, della risposta che poi magari potrò leggere nel dettaglio.
L'argomento delle comunità educative dei minori temporaneamente allontanati dalle famiglie è un mare magnum di aspetti molto complicati che coinvolgono tanti stakeholders, in primis, come ha detto lei, i Comuni, gli ambiti territoriali, il servizio socio-sanitario perché sempre più le fragilità dei minori presi in carico sono complicate e richiedono interventi specialistici, che comunque hanno dei costi, che né le famiglie, abbiamo sempre più situazioni di povertà educativa ed anche socio-economica, né la comunità possono farsene carico.
Sappiamo benissimo che il servizio sanitario nazionale è in condizioni di ammanco di professionisti, non ha la possibilità di prendere in carico i minori allontanati e sistemati presso le comunità. Capiamo che c’è la crisi generale di un sistema economico e sociale che coinvolge fortemente le realtà delle comunità, che hanno sempre fatto dei grandi sforzi, soprattutto nell'epoca del lockdown e della pandemia, che vanno accolte e ascoltate.
Mi sembra che ci sia l'intenzione di aggiornare la forbice delle tariffe anche perché i costi per tutti sono aumentati, quindi l'energia, le bollette, qualunque tipo di materiale è cresciuto a livello di spesa, ed anche le comunità vanno prese in considerazione in questo ricalcolo.
La compartecipazione delle famiglie, come ho detto, è sempre più complessa dal punto di vista economico. Dobbiamo considerare che il costo maggiore di queste comunità, cioè l’80%, è rappresentato dal costo del personale, che non deve mai vedere un risparmio perché abbiamo bisogno di personale altamente qualificato, quindi è giusto che questa spesa venga implementata o quantomeno mantenuta.
Spero di avere presto delle notizie su questo aggiornamento e mi prendo l'impegno a nome di tutto il sistema sociale e socio-sanitario di seguire attentamente la questione con uno spirito di collaborazione. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di passare agli altri punti all’ordine del giorno dobbiamo iscrivere, dopo il punto 4, la proposta di legge n. 183 (punto 4 bis), che scade il 30 aprile.
Ci sono dichiarazioni contrarie a questa proposta? Nessuna.
Iscrizione della proposta di legge n. 183. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ora vi chiedo di anticipare la proposta di legge n. 135 (punto 4) al punto 3 e di svolgerla prima delle nomine.
Anticipazione della proposta di legge n. 135. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 135
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Modifica alla legge regionale 20 aprile 2015, n. 17 (Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia di edilizia)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 135 del Consigliere Latini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Intanto vorrei ringraziare anche il Presidente della III Commissione Consigliere Serfilippi, per avermi nominato relatore di maggioranza di questa proposta di legge, ovviamente il ringraziamento lo faccio anche a tutti i componenti della III Commissione in cui, non solo su questa proposta, ma in generale, c'è sempre una discussione molto pacata, molto serena e ci si confronta con grandissimo rispetto anche se qualche volta con opinioni diverse.
La III Commissione ha condiviso in questo caso l'esigenza del proponente della proposta di legge di modificare la legge 17/2015, anzi, a dire il vero, nello specifico, l’articolo 15 della legge 17/2017, cioè il riordino e la semplificazione della normativa regionale in materia edilizia.
In merito al testo originario la Commissione ha adottato alcune modifiche, nella fattispecie questa proposta di legge prevede una deroga ai limiti di altezza previsti dalla normativa statale vigente, finalizzata a rivitalizzare tutti quei territori, parliamo di centri storici, denominati zone omogenee A, secondo il decreto ministeriale 1444/1968. Ho detto rivitalizzare tutte quelle porzioni di territorio marchigiano che in questo momento a causa delle normative vigenti in materia urbanistica hanno delle ovvie difficoltà.
Questa norma non tocca tutti gli edifici, ma riguarda quelli che, come ho detto, si trovano nelle condizioni urbanistiche ad essere inseriti nei centri storici, edifici che hanno più di 70 anni con una destinazione ben precisa: commerciale, artigianale o comunque produttiva.
Sotto questo punto di vista credo che il principio sia assolutamente giusto e che questa sia una norma di assoluto buonsenso.
Chiaro è che la deroga all’altezza, che si propone con la proposta di legge n. 135, non deve in alcun modo andare ad impattare negativamente rispetto ai requisiti di sicurezza e ai requisiti igienico sanitari previsti dal decreto legislativo 81/2008, il testo unico sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Questo lo voglio sottolineare, è chiaro che questa norma non può, una volta approvata dal Consiglio, cosa che auspico, in alcun modo andare in deroga ai requisiti del decreto legislativo 81/2008, requisiti di sicurezza ed igienico sanitari.
La III Commissione con la rielaborazione di questo testo vuole in qualche modo superare gli impedimenti derivanti dalle dimensioni preesistenti. I locali per essere riqualificati, come ho detto, devono avere almeno settant'anni, trovarsi nei centri storici e contenere attività produttive, artigianali o commerciali.
Mi sembra giusto ribadirlo, queste deroghe possono andare in funzione solo nel momento in cui i requisiti, di cui ho parlato sopra, quelli del decreto legislativo 81/2008 siano rispettati. Aggiungo pure, è ovvio, che rispettare questi requisiti significa anche, in base all'articolo 63 del decreto legislativo già citato, rispettare gli standard su cui non si può derogare, mi riferisco per esempio ai 10 metri cubi per ogni addetto, ai 2 metri quadri lineari per ogni addetto, ad una altezza minima che non deve superare i 2,40 metri. Ovviamente in queste attività non possono esserci più di cinque dipendenti.
Questi sono i requisiti previsti dall'articolo 63 del decreto legislativo 81, su questo non ci piove.
Ritengo che questa norma sia di buonsenso perché dà la possibilità di riqualificare quei locali che altrimenti, nella maggior parte dei casi, sarebbero in disuso, e rivitalizzare quelle zone a cui noi teniamo moltissimo. Ogni piccolo paese di questa regione ha un centro storico molto bello, per cui credo che la possibilità da parte del legislatore regionale di ridare vita e far rifiorire questi territori, che sono appunto i centri storici, sia un atto lodevole.
E’ chiaro, lo voglio ribadire, è ovvio, che sono stati messi dei criteri che vanno rispettati e sui quali non si può derogare, però ritengo che questa proposta di legge vada nella direzione giusta.
Concludo leggendo il testo licenziato dalla III Commissione: “Articolo 1 (Modifica all'articolo 15 della l.r. 17/2015). Dopo il comma 5 dell'articolo 15 della regionale 20 aprile 2015 n. 17 (Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia edilizia) è aggiunto il seguente “5 bis. Al fine di contenere il consumo di suolo mediante un più efficace riutilizzo dei volumi esistenti e la valorizzazione del patrimonio edilizio, nella zona territoriale omogenea A, di cui al d.m. 2 aprile 68 n. 1444, anche se altrimenti denominata, è consentito, limitatamente ai locali con destinazione produttiva, commerciale e artigianale da almeno settant'anni, il mantenimento delle altezze interne esistenti in deroga ai limiti di altezza previsto dalla normativa statale vigente in materia e dal regolamento edilizio comunale, a condizione che le misure progettuali adottate non contrastino con il livello di sicurezza ed igienico sanitario previsto dal d.l. 9 aprile 2008 n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro). Articolo 1 bis (Invarianza finanziaria). Dall'applicazione di questa legge non derivano né possono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale. Alla sua attuazione si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste dalla legislazione vigente”.
Questo è il testo licenziato dalla III Commissione e l’invito che faccio a tutto il Consiglio è di votare questo atto perché, come ho detto prima, è una proposta di buon senso e tra l'altro, come specificato anche nell’articolo 1, va anche a contenere il consumo di suolo mediante un suo più efficace utilizzo, in piccola parte, adesso, questo ovviamente non spetta a me dirlo, poi questo lo andremo a vedere nella pratica.
Ripeto, secondo me, secondo noi, secondo la maggioranza, questa è una proposta di legge che va nella direzione giusta, quindi rinnovo l’invito di votarla favorevolmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. L’intervento che ha fatto il Consigliere Livi è ampiamente soddisfacente, quindi mi rimetto al suo intervento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ho visto che il relatore di maggioranza ed anche il relatore di minoranza hanno citato molto spesso il decreto 81, il decreto nazionale che definisce e stabilisce quali sono i criteri di conformità per gli immobili che devono essere destinati a commercio in tutte le zone omogenee territoriali, quindi in tutte le zone del d.m. 1444. C’è anche una possibilità di deroga prevista dal decreto purché l'organo competente verifichi che ci siano i requisiti di salubrità per il personale, soprattutto nei casi in cui si sia sotto i 5 addetti, come ha detto giustamente il Consigliere Livi.
Ora i requisiti sono quelli standard: l’altezza non deve essere inferiore a 3 metri, un totale a metro quadro lineare in relazione al numero degli addetti, però va da sé che questa norma non si applica, tanto è vero che se facciamo un giro banalmente nei centri storici troviamo dei pub, dei ristoranti, degli esercizi commerciali che hanno delle altezze inferiori ai 3 metri o ai 2,70 metri (anche perché 2,70 metri è soltanto per il residenziale), troviamo delle attività che non hanno i requisiti che dovrebbero avere qualora fossero costruiti ex novo.
Questo perché c’è già la possibilità di deroga consentita dalla legge, quindi diventa una norma diciamo pure discriminante dato che introduce i settant'anni, mischiando un po’ quello che è il decreto 42/2004, che viene ficcato in ogni dove, tanto non fa male a nessuno, che non ha nessun tipo di attinenza rispetto alla fattispecie che stiamo esaminando, tant’è vero che è tutto rimandato all'organo di vigilanza, che è il servizio sanitario, il quale deve stabilire se i locali hanno o no le caratteristiche. Quindi, mi chiedo e vi chiedo: a cosa serve questa norma? Se questa norma esiste o non esiste, non cambia assolutamente nulla, è soltanto un “impiccio” per chi deve presentare un progetto di ristrutturazione o di cambio di destinazione d'uso perché, oltre a verificare il decreto 81/2008, quindi a richiedere le autorizzazioni previste nel decreto per realizzare e redigere un progetto che sia conforme a quelle normative ed a chiedere la deroga, si si è pure impicciati dal fatto se la struttura ha o non ha 70 anni. Tanto è vero che, se non vogliamo considerare il Cal che ha dato parere favorevole, il Crel ha dato un parere contrario molto articolato, che credo che dovremo guardare, qualora non ci interessasse sentire il Crel e il Cal, il parere che hanno dato gli uffici. Invito i colleghi Consiglieri a guardare il parere che è stato dato, cioè l’analisi tecnico normativa che non è favorevole, ovviamente, perché dice che il comma 5 dell'articolo 63 prevede la cosiddetta autorizzazione in deroga dall'organo di vigilanza territorialmente competente, oggi Dipartimento di prevenzione delle Aziende sanitarie territoriali, quindi già esiste, non c’è bisogno di farlo, dopodiché si fa tramite il Suap, quindi c'è anche una procedura. In maniera un po' blanda l'ufficio dice che l'intervento normativo in esame non appare pienamente in linea con la normativa statale perché si introduce un vincolo che è di competenza statale, cioè dire se ha o non ha 70 anni è un requisito che riguarda la posizione degli immobili di valore storico culturale, non c'entra niente con la fattispecie della destinazione al commercio, sono due cose completamente diverse che possono accadere insieme, ma non è detto che accadano. Si crea una disparità di trattamento, dicono gli uffici, che non trova riferimento alcuno nella normativa sovraordinata, questo lo dicono gli uffici della Regione Marche, non io, e non prevede almeno in modo espresso la necessità di ottenere caso per caso l'autorizzazione dell’organo di vigilanza.
L’ufficio dice non solo che non si tiene conto del fatto che esiste già una normativa e che si crea un vincolo ulteriore per quegli edifici che hanno più di 70 anni, ma non si ricorda neanche nella legge che bisogna comunque ed obbligatoriamente ottenere l'autorizzazione igienico sanitaria. Questo può indurre anche in errore il progettista o il proprietario di un immobile che guarda la legge regionale e non se ne rende conto perché la norma non lo richiama in maniera specifica, ma dice che c'è una deroga, introduce una deroga che non è di sua competenza, ma è di competenza statale e non cita neanche il dovere di acquisire l'autorizzazione igienico sanitaria dell'organismo competente.
Credo che il Partito Democratico voterà contro questa proposta di legge perché non ne condivide gli obiettivi.
Il Consigliere Livi ha ricordato bene che l’abbiamo discussa molto in Commissione ed abbiamo anche acquisito dei pareri tecnici e quello che io dico è confermato anche dal parere espresso dall'ufficio, è cosa nota, l’ho già detto in Commissione, quindi il parere è contrario perché non solo la norma non introduce alcuna agevolazione per quegli immobili, ma rischia di complicare la normativa vigente e di creare dei fraintendimenti che potrebbero indurre all’errore progettisti e proprietari.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Livi.
Simone LIVI. Solo per ribadire il concetto che ho esposto prima perché non credo che questa norma possa andare a contrastare con altri tipi di iniziative in quanto, come ha ricordato la Consigliera Casini, c’è una normativa sovraordinata, per cui non si va a creare un danno, ma lo spirito è quello di ridare vitalità alle zone del centro storico che oggi come oggi molto spesso sono abbandonate.
Ribadisco il fatto che questo non deve andare a contrastare con la normativa vigente, con il decreto 81, di cui parlavamo prima, per quanto riguarda gli edifici che non hanno 70 anni. E’ ovvio che si presuppone che queste criticità non ci siano se gli edifici sono più recenti e corrispondono ai parametri della normativa vigente. Quindi, ribadisco la volontà di questa maggioranza di votare la proposta di legge n. 135. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Rispetto a quello che abbiamo visto, la disposizione portata avanti non è chiara, non si comprende se le misure progettuali adottate sono da riferire ai parametri del 2008 diversi dalle altezze interne, quindi se quello che è stato previsto da questa deroga sia riferito alle altezze e in questo caso non si comprenderebbe la deroga ai limiti statali, che sono da ricondurre ad essi, quindi la necessità da chiarire è che questo aspetto sia funzionale, ovvero la possibilità di valutare gli aspetti ed i profili di possibili di illegittimità costituzionale della norma, per questo motivo, il gruppo Rinasci Marche si asterrà dal voto.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Livi, penso che sia la prima proposta che porta come relatore di maggioranza.
Ricordo che abbiamo modificato il testo iniziale del Consigliere Latini; abbiamo discusso diverse volte in Commissione questa piccola proposta legge perché comunque rientra all’interno della nuova legge urbanistica, che speriamo presto giunga in Commissione per poter essere esaminata.
Credo che il Consigliere Latini abbia recepito una esigenza del territorio e attraverso questa formula normativa cerchiamo di dare una risposta.
La Lega condivide nel merito la proposta che oggi arriva in Aula perché va incontro a delle esigenze che diversi territori e diversi centri abitati hanno nella nostra regione e dico anche che, sconfinando un po’ dalla proposta di legge, alcuni limiti che abbiamo nei centri storici con la nuova legge urbanistica dovremmo toglierli. Faccio un esempio per tutti: i pannelli fotovoltaici che non possono essere messi sui tetti dei centri abitati o devono essere di colore rosso, in un momento di difficoltà come questo per le tante famiglie della nostra regione, credo che senza liberalizzare troppo, penso ad esempio alle piazze principali delle città che vogliamo mantenere intatte, vada fatta una revisione ad alcune norme stringenti all’interno dei centri abitati.
Detto questo, tornando nel merito, ritengo che occorra un chiarimento normativo e che la Regione, mi auguro, possa andare incontro alle esigenze dei vari territori che le hanno segnalate.
Ringrazio anche il relatore di minoranza Consigliere Santarelli, il proponente Latini e la Consigliera Casini che comunque, nell’esercizio del ruolo di consigliera esperta del settore, ha detto la sua, poi vedremo chi avrà ragione e se qualcuno impugnerà eventualmente la legge.
Grazie a tutti e buon lavoro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intanto a me piacciono poco gli articoli di legge che cominciano con “al fine di contenere, al fine di fare”, la legge ha un articolo nel quale ci sono gli obiettivi e a quelli bisogna attenersi, quindi le norme devono essere tali sennò diventano una parte di relazione tecnica, quindi, “al fine di contenere il consumo di suolo mediante un più efficace utilizzo dei volumi esistenti e la valorizzazione del patrimonio edilizio, nella zona territoriale A”, non c'è bisogno di una legge per questo, non c’è bisogno di un articolo ed è un po’ semplicistico che si voglia ridurre il consumo di suolo con un comma di un articolo, si girano nella tomba tutti quelli che hanno progettato e pianificato i Piani di recupero dei centri storici negli ultimi quarant'anni.
Detto questo e andando avanti perché la legge è sempre la stessa, il decreto ministeriale è sempre lo stesso, è del ’68, ribadisco che mantenere le altezze interne per gli edifici che hanno meno o più di settant'anni oggi è possibile, quindi perché mettere un limite per quelli che hanno più di settant'anni o meno di settant’anni? Oggi si può, che cosa deve acquisire? Il parere igienico sanitario. Poi chiedo al Consigliere Livi, perché soltanto l’altezza e perché non i requisiti illuminotecnici, per esempio, che sono quelli più richiesti, per intenderci, rapporto tra superficie di calpestio con le finestre, perché soltanto questo requisito e non anche l’altro?
Ci sono tanti requisiti che oggi vengono controllati, tanto è vero che, e sono d’accordo con lei Consigliere Livi, si devono recuperare i centri storici. Credo che in quest’ Aula siamo tutti perfettamente d'accordo e penso che lavoreremo sempre insieme per questo obiettivo, ma le chiedo: perché in tutte le nostre piccole frazioni ci sono osterie, pub, piccoli laboratori, piccole sartorie, degustazioni di vini senza aperture, quindi senza il rispetto di una superficie coperta o senza il rispetto dell’altezza? Perché oggi in Italia si può fare, non vi è un divieto. Introdurre un limite o una norma che non serve, a quale scopo?
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Semplicemente per dichiarazione di voto. Sorrido in modo buono alla Consigliera Casini perché è andata a vedere proprio il cavillo su come è formulato l’articolo 1.
Voglio anche ricordare, in merito a quello che ha sollevato prima il Consigliere Santarelli, che la deroga è sui requisiti dell’altezza e non su quelli di sicurezza ed igienico sanitari. lo ribadisco rispetto ha quanto detto prima dal Consigliere.
Ripeto, per me questa è una norma di buon senso e come gruppo Fratelli d'Italia invitiamo a votare a favore. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Faccio la mia dichiarazione di voto, che ovviamente è positiva.
Aggiungo a quanto è stato detto dal Consigliere Livi un’ulteriore puntualizzazione. La proposta, tenendo conto di quanto hanno ben spiegato dai relatori e dal Presidente della Commissione, è stata elaborata tenendo conto del decreto legislativo 81/2008 e della irretroattività delle norme sopraggiunte dopo l’autorizzazione dell’attività in analogia a quanto stabilito dall’articolo 10 del decreto legge 76/2020, poi trasformato in legge 120.
Inoltre, la Cassazione ha di recente confermato con due sentenze che le norme sopraggiunte ad una situazione in essere non possono essere retroattive, requisiti di agibilità dal ‘75 per gli edifici residenziali, quindi, la norma nella sua finalità è quella di non declassare e rendere inutilizzabili i locali interni ai centri storici annessi alle porzioni immobiliari destinati alle attività commerciali o produttive e nasce da una serie di casi che si stanno via via rappresentando, oggi più che mai, in funzione dell’applicazione delle norme del Pnrr sull’agibilità di tutti gli edifici del centro storico, quindi la mia posizione di voto è positiva.
Proposta di legge n. 135. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 183 (testo base)
dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi
“Modifica alla legge regionale 3 maggio 2018, n. 8 - Recepimento dello schema di regolamento edilizio tipo (RET) in attuazione dell'intesa di cui all'articolo 4, comma 1 sexies, del d.p.r. 6 giugno 2001, n. 380 ''Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Modifiche alle leggi regionali 20 aprile 2015, n. 17 ''Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia di edilizia'', 8 ottobre 2009, n. 22 e 23 novembre 2011, n. 22”
Proposta di legge n. 164
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Bora, Vitri
“Proroga dei termini dell’adeguamento dei regolamenti edilizi allo schema di RET per i comuni del cratere sismico 2016”.
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 183 (testo base) dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi e la proposta di legge n. 164 dei Consiglieri Casini, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Bora, Vitri
La discussione è aperta, il relatore di maggioranza Consigliere Pasqui ha dovuto lasciare d’urgenza l’Aula, quindi, se siete d’accordo, do la parola alla relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Anna CASINI. Cinque anni fa, il 5 maggio, fu approvato, dopo un lungo percorso a livello nazionale nelle Commissioni, anche di concertazione a livello regionale con l’Upi, Anci ed Uncem, lo schema del nuovo Regolamento edilizio tipo regionale. Tutti voi sapete che il Regolamento edilizio regionale tipo è quello che viene applicato dal 1989, perché il vecchio Regolamento è del 1989, anche se ha avuto delle modifiche nel corso degli anni, ed è quello che stabilisce indici e parametri per l'edilizia. Faccio un esempio: stabilisce come si misurano le altezze, ovvero se una loggia o un balcone fanno o non fanno volume, sembra una sciocchezza, ma in realtà sono parametri molto importanti che determinano un conteggio volumetrico di un manufatto diverso. Può accadere, se si calcola con il vecchio Regolamento edilizio il volume di un edificio, che risulti maggiore o minore del calcolo effettuato con il nuovo Regolamento edilizio.
Si decise all'epoca di sospendere e di congelare questa norma per le zone terremotate, laddove c'era la necessità della conformità, ovvero di raggiungere anche la conformità mediante le sanatorie perché nelle zone terremotate spesso ci sono degli abusi di pochissimo valore, ma che non sarebbero finanziabili e non sarebbero autorizzabili, però sono stati valutati nelle aree terremotate in base al Regolamento edilizio esistente oggi, per cui si stabilì che l'entrata in vigore fosse il prossimo 5 maggio.
Ora stiamo esaminando il testo base, che è quello dei Consiglieri Pasqui e Marcozzi, ma io, oltre ad aver sollevato il problema qui in Aula in più occasioni, ho posto il problema anche in III Commissione, tant’è vero che il 2 febbraio ho presentato una proposta di legge.
La proposta di legge che è arrivata successivamente, quella dei colleghi, secondo me contiene una norma di buon senso perché mentre nella mia proposta c'è la proroga di due anni, nella proposta dei Consiglieri Marcozzi e Pasqui l’entrata in vigore è stata prorogata fino al perdurare dello stato di emergenza disposto con legge dello Stato. Trovo che questa sia una norma di buon senso perché comunque ci mette al sicuro e ci evita di continuare a prorogare senza sapere quando e come servirà.
Stiamo prorogando – voglio fare una chiosa su questa cosa – in quanto c’è la possibilità di prorogare soprattutto all'interno delle zone A, laddove non si è potuto ricostruire, perché la ricostruzione è vero che è già iniziata, ma ci sono delle zone in cui non è iniziata dato che quei luoghi necessitavano di interventi edilizi diretti e di piani attuativi brevi. I piani attuativi hanno avuto dei percorsi piuttosto lunghi, voi sapete che per fare dei piani urbanistici ci vuole molto tempo, ed in quelle zone, laddove non c'era più il tessuto urbanistico ed urbano, era difficile.
Mettere oggi questo capestro ulteriore su quelle zone significa creare soltanto dei problemi, quindi il Partito Democratico voterà a favore di questa norma perché non solo è di buon senso, ma di aiuto a quei luoghi. Non crea nessun vantaggio particolare o nessuna deroga particolare, ma se quello che è stato calcolato, per esempio, nei progetti già redatti, come volume, dovrebbe essere ricalcolato oggi sarebbe veramente una gran cattiveria.
Ringrazio anche la Commissione perché abbiamo lavorato ed abbiamo deciso comunque di portarla avanti, io ho detto di portarla avanti e di mettere come testo base la proposta dei Consiglieri Marcozzi e Pasqui.
Voteremo a favore di questa norma che è quanto mai utile, soprattutto dobbiamo farla in maniera tempestiva perché, ripeto, il 5 maggio, se non approviamo la proroga, entrerà in vigore il nuovo Regolamento.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. . Grazie Presidente. Come ha già detto la relatrice di minoranza questa è una norma utile, di aiuto per le zone terremotate, è importante e trova anche l’assenso della minoranza, va a modificare il comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 3 maggio 2018 n. 8 “Recepimento dello schema di Regolamento edilizio tipo (RET) in attuazione dell’intesa di cui all’articolo 4, comma 1 sexies, del DPR 6 giugno 2001, n. 380 “Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”. Modifiche alle leggi regionali 20 aprile 1995 n. 17 “Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia edilizia”, 8 ottobre 2009, n. 22 e 23 del novembre 2011 n. 22”, anche al fine di sopperire ad eventuali sovraccarichi di lavoro nelle strutture comunali impegnate nella gestione delle istanze che pervengono nei territori dei Comuni di cui al comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge 17 ottobre 2016 n. 189 (Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite da eventi sismici del 2016) convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016 n. 229.
In particolare, la Regione al fine di recepire lo schema di regolamento edilizio di tipo (RET) in attuazione dell’intesa del 20 ottobre 2016, di cui all'articolo 4, comma 1 sexies, del d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380, ha dovuto apportare modifiche legislative al proprio quadro normativo ed ha approvato la legge regionale del 3 maggio 2018 n. 8.
La legge regionale del 3 maggio 2018, n. 8 all'articolo 9, comma 1, ha modificato il comma 4 dell'articolo 19 della legge regionale 17/2015, stabilendo che “Le disposizioni del Regolamento regionale n. 23 del 14 settembre 1989, abrogato dalla lettera d) del comma 3, dell’articolo 20 della legge 17/2015, continuano ad applicarsi ad eccezione dell'articolo 13 in quanto compatibili sino all'adeguamento da parte dei Comuni dei propri Regolamenti edilizi allo schema di RET e relativi allegati previsti nell'intesa del 20 ottobre 2016”.
Ancora, la predetta legge regionale all'articolo 3 ha stabilito che i Comuni adeguino i propri Regolamenti edilizi allo schema di RET e relativi allegati, entro il termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge stessa e che nei Comuni di cui al comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge legge 17 ottobre 2016 n. 189 (Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016) convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016 n. 229, tale termine è di cinque anni, come ha affermato la relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Decorsi inutilmente entrambi i termini indicati, le definizioni uniformi e le disposizioni sovraordinati in materia edilizia, trovano diretta applicazione, prevalendo sulle disposizioni comunali con esse incompatibili.
Con delibera di Giunta regionale n. 873 del luglio 2021 “Legge regionale 3 maggio 2018, n. 8 “Recepimento dello schema di regolamento edilizio tipo (RET) in attuazione dell’intesa di cui all’articolo 4, comma 1 del d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”. Modifiche alle leggi regionali 20 aprile 2015 n. 17 “Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia di edilizia”, 8 ottobre 2009 n. 22 e 23 novembre 2011 n. 22, è stato approvato l'atto di indirizzo denominato “Schema di regolamento edilizio tipo Ret ed i relativi allegati A e B e l’allegato 1”.
Posto che ad oggi è in via di predisposizione uno strumento che consenta di monitorare, da parte della Giunta regionale, il recepimento da parte dei Comuni dello schema di RET, come previsto dalla legge regionale 8/2018, si ritiene necessario prorogare il termine di quell’articolo 3, comma 2 della legge in esame, per i Comuni di cui al comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge 189/2016, cioè i Comuni colpiti dagli eventi sismici.
In questi Comuni, la cui la ricostruzione comincia solo adesso ad assumere una dimensione significativa, l’introduzione del nuovo regime normativo rischierebbe di bloccare tutti quei progetti oggi in corso, ma elaborati sulla base della vecchia normativa, con la conseguenza di doverci ricominciare le progettazioni sulla scorta delle nuove previsioni. Oltre naturalmente, a costringere i Comuni stessi ad affrontare una fase di duplice regime normativo per le pratiche vecchie e nuove, aggravando così, le difficoltà di gestione dell'attività edilizia.
E’ dunque evidente, in assenza di una proroga, il rischio di un ulteriore e gravissimo rallentamento nella presentazione delle pratiche.
Per quanto sopra, la proposta in questione si compone quindi di 3 articoli, uno volto a modificare l’articolo 3, comma 2, della legge regionale 8/2018 nel quale le parole: “il termine di cui al comma 1 è di cinque anni”, sono sostituite dalle seguenti: “il termine di cui al comma 1 è prorogato – come ha detto la Consigliera Casini - fino al perdurare dello stato di emergenza disposto con legge dello Stato”.
Questa è una legge importante, utile, che va nella direzione di aiutare le zone terremotate. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Il mio intervento sarà brevissimo.
Ringrazio la Consigliera Casini, anche per l’onestà intellettuale con la quale ha raccontato quello che è successo perché la sua proposta era in giacenza da mesi in Commissione, poi è arrivata la proposta di legge dei Consiglieri Pasqui e Marcozzi, che comunque era migliorativa rispetto alla sua proposta iniziale.
In Commissione abbiamo deciso all'unanimità di utilizzare come testo base la proposta di legge dei Consiglieri Pasqui e Marcozzi, una proposta molto utile e personalmente auspicavo che la Giunta intervenisse nel merito, però, alla fine, questa probabilmente è la formula più veloce per arrivare all’approvazione, quindi, ringrazio tutto il Consiglio regionale per questo voto favorevole ed unanime su questa norma di buon senso.
Il voto del gruppo Lega sarà favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Grazie al capogruppo Consigliere Ciccioli per questa possibilità, dichiaro il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia su questa proposta di legge, la quale prevede la proroga a carattere funzionale per tutti i Comuni del cratere sismico.
Vorrei esprimere un plauso positivo per il lavoro svolto in Commissione, sempre molto attento, accurato, soprattutto su determinate materie, come in questo caso.
Non è la prima proroga che votiamo, ma diciamo che l’istituto della proroga in questi casi, soprattutto per i Comuni sismici, diventa essenziale e fondamentale.
Voglio ribadire il carattere della funzionalità di questa proposta di legge che ci accingiamo a votare ed esprimo il voto favorevole ed un plauso per l'unanimità del consenso.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 183. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Nomine
Elezione di un componente effettivo del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche.
(articolo 7 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 2 e articolo 15 dello Statuto dell’ente) (voto limitato a uno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente effettivo del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche. Voto limitato ad uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare prende atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.
(La Consigliera Segretaria Vitri effettua la chiamata)
Presiede il Vicepresidente
Andrea Biancani
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 26
Schede Bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 26
Hanno ricevuto voti:
Mazza Francesca n. 16,
Giangrisostomi Marta n. 10.
Proclamo eletta componente effettivo del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche Mazza Francesca.
Elezione di un componente supplente del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche.
(articolo 7 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 2 e articolo 15 dello Statuto dell’ente) (voto limitato a uno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente supplente del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche. Voto limitato ad uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare prende atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Borroni effettua la chiamata)
Presiede il Presidente
Dino Latini
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 24
Schede Bianche n. 8
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 16
Ha ricevuto voti:
Frattani Federica n. 16.
Proclamo eletta componente supplente del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche Frattani Federica.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15:10.
La seduta inizia alle ore 11,30
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 108 del 19 aprile 2023. Do per letti i processi verbali delle sedute n. 106 e n. 107 rispettivamente del 27 marzo e del 4 aprile 2023, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Nomine
Elezione del Presidente dell’Assemblea legislativa regionale
(articolo 13 dello Statuto regionale, articoli 8 e 9 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina del Presidente dell’Assemblea legislativa regionale. Ricordo che la materia è disciplinata dai commi 2 e 4 dell’articolo 13 dello Statuto regionale, dal comma 4 dell’articolo 8, dai commi 1, 2, 3 dell’articolo 9 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche. In base alla normativa citata si procede a scrutinio segreto. scrivendo il nome e cognome o solo il cognome del prescelto sull’apposita scheda che sarà distribuita a ciascun Consigliere. Aggiungo che verrà chiamato dai Segretari ciascun Consigliere secondo l’ordine disposto per la votazione. Non sono previste dichiarazioni di voto, come non sono previste discussioni essendo l’Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale. Possono invece essere presentate candidature alla carica di Presidente.
Ricordo inoltre che ai sensi dell’articolo 66, comma 3 bis, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, la votazione a scrutinio segreto è valida se il numero dei partecipanti al voto non è inferiore alla metà più uno dei componenti assegnati all’Assemblea stessa, cioè 17 schede; ai sensi dell’articolo 13, comma 2, dello Statuto regionale e dell’articolo 9, comma 1 e 3 del medesimo Regolamento, per l’elezione del Presidente, nelle prime due votazioni è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti assegnati all’Assemblea stessa, cioè 16 voti, mentre dalla terza votazione è sufficiente la maggioranza dei voti validi espressi. Non costituiscono voti validamente espressi le schede bianche e le schede nulle. In caso di parità si procede ad ulteriori scrutini.
Per garantire una maggior riservatezza e regolarità nell’operazione di voto sono state previste le modalità che seguono: un Consigliere Segretario effettuerà la chiamata dei Consiglieri secondo l’ordine alfabetico, ciascun Consigliere chiamato ritirerà la scheda di voto dal commesso posto alla sinistra del tavolo della Presidenza, si recherà nella zona retrostante dove è stato allestito un seggio per esprimere il proprio voto, successivamente deporrà la scheda nell’urna sistemata nella parte destra del tavolo della Presidenza.
Invito pertanto la Consigliera Segretario Vitri a spostarsi accanto al Consigliere Marinangeli al fine di vigilare entrambi sulla regolarità delle operazioni di voto.
A questo punto se vi sono colleghi Consiglieri che vogliono presentare delle candidature possono prenotarsi ed effettuare la presentazione della candidatura stessa.
Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Un saluto ai colleghi Consiglieri.
Oggi ci troviamo a metà mandato a rinnovare l’Ufficio di Presidenza, vorrei fare, Presidente, qualche considerazione prima di dare il nominativo che vogliamo esprimere.
Stamattina ho letto sui giornali che dovevamo andare alla conta, penso che non sia questa la nostra volontà, non è quello che vogliamo, ma vogliamo che l’Ufficio di Presidenza sia eletto nella maniera più pulita possibile, dando la possibilità a tutti di esprimersi e di andare su una situazione condivisa.
Noi come gruppo Lega fino ad oggi siamo stati sempre responsabili, abbiamo cercato di essere coloro che danno equilibrio a questa maggioranza, a questa assise, e vogliamo in questa occasione, pur essendo il gruppo di maggioranza più numeroso, a seguito di accordi, rinunciare ad un posto nell’Ufficio di Presidenza, quindi, da parte nostra c’è una grande responsabilità, una grande volontà di andare avanti uniti e fare un gioco di squadra per il bene della nostra comunità e dei cittadini marchigiani.
Parto da questo per dire che come gruppo cerchiamo di essere responsabili e di metterci a disposizione di tutti. Vorrei è che ci fosse la volontà condivisa da tutti di confermare come Presidente Dino Latini in quanto mi sembra, penso che questa visione la possiamo avere tutti, che in questi due anni e mezzo sia stato un garante, ossia colui che ha dato la possibilità a tutti di esprimersi nel rispetto delle leggi e del Regolamento, quindi credo che sia scontato. Ho visto anche che la volontà mi sembra questa.
Vorrei aggiungere che come gruppo rinunciamo a questo, ma vogliamo che ci sia un’unità di intenti, un’unità che adesso si esprime sul Presidente, che poi si esprimerà sui Vicepresidenti e sui Segretari in modo di addivenire ad un Ufficio di Presidenza che possa essere garante per tutti noi.
Ringrazio il Presidente Dino Latini per quello che ha fatto fino ad ora e se verrà eletto gli auguro un proficuo lavoro per gli interessi dei cittadini marchigiani. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Accogliendo l’appello del Presidente Acquaroli e gli auspici di tutti i gruppi presenti alla Conferenza dei capigruppo, credo che questa mattina dobbiamo esprimerci per l’organo di garanzia che è l’Ufficio di Presidenza, secondo quella che è la prassi istituzionale, quindi, la maggioranza indicherà la sua rappresentanza ed in questo senso confermiamo la nostra fiducia e il nostro sostegno alla candidatura del Presidente Latini, così come agli altri candidati espressi dai gruppi di maggioranza, con assoluto rispetto dell’elezione e del ruolo che è tipico dell’Ufficio di Presidenza e delle forze di minoranza che esprimeranno i loro candidati, le loro candidature. Tutto questo nel rispetto dell’equilibrio fra i gruppi, nel senso che correttamente e giustamente ogni gruppo deve essere rappresentato secondo gli accordi di maggioranza che ci sono stati ad inizio legislatura.
Sono soddisfatto dell’intervento del Presidente del gruppo Lega Consigliere Marinelli, ma anche degli intendimenti che ci sono stati nei giorni scorsi.
Quindi, penso che a garanzia del buon andamento dei lavori di quest’Aula queste votazioni siano assolutamente trasparenti e serene.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Semplicemente per ribadire quello che ha già detto chi mi ha preceduto. Credo che l’Ufficio di Presidenza sia stato in questi due anni e mezzo un organo di garanzia, sia per la minoranza che per la maggioranza, quindi auspico che per quanto riguarda il Presidente sia nominato all’unanimità. Noi siamo naturalmente favorevoli a Dino Latini, persona che è stata ‘super partes’, garante sia della minoranza che della maggioranza, poi per quanto riguarda il Vicepresidente e il Consigliere Segretario ogni gruppo avrà fatto le proprie considerazioni, cioè minoranza e maggioranza.
Ripeto, devo fare i complimenti all’Ufficio di Presidenza per il lavoro lodevole che ha fatto in questi due anni e mezzo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Siamo a metà mandato e siamo chiamati a rinnovare l’Ufficio di Presidenza poi, a seguire, l’assetto complessivo istituzionale che ci vedrà nella prossima settimana a votare anche la ricomposizione delle Commissioni, la Presidenza e la Vicepresidenza delle stesse.
Presidente Acquaroli, noi non presentiamo oggi un candidato alternativo, non perché non abbiamo la forza dei numeri, quella non ci ha mai spaventato, ma perché riteniamo che questa sia un’occasione per recuperare un rapporto adeguato sul piano istituzionale che ci vede nel rispetto reciproco delle nostre appartenenze, quindi una maggioranza che propone ed un’opposizione che può condividere i percorsi se ci sono le valutazioni di carattere complessivo.
Devo dire, Presidente, che forse non ho sentito, ho aspettato che i colleghi oltre ad avanzare la proposta ci mettessero a disposizione anche l’assetto complessivo garantito ed io, siccome ho avuto delle interlocuzioni sia con il Presidente Acquaroli che con il Presidente Latini, auspico che l’appello che è venuto dalla maggioranza sia sostanziato, però non limitatamente all’Ufficio di Presidenza, mi sembra abbastanza scontato se non fossero solo i numeri a certificarlo, ma un assetto complessivo che riguardi non solo un pezzo perché il metà mandato riguarda tutta la costellazione istituzionale.
C’è da parte nostra la disponibilità a ragionare su quel tipo di percorso che deve vedere il riconoscimento dell’opposizione, ahimè, lo dico, guardatemi, mi conoscete, non sono uno che richiama per forza i passaggi non ortodossi del passato, ed evitare che si possa incappare in un avvio di stagione istituzionale, come è accaduto 30 mesi fa. Ci deve essere la piena disponibilità a rispettare la proposta che mi perviene dalla minoranza, tra l’altro, anche numericamente molto significativa, non solo rispetto alla percentuale, ma anche alla competenza che questa istituzione esprime.
Quindi, Presidente, dagli interventi, soprattutto del capogruppo di Fratelli d’Italia che dice che ci limitiamo all’assetto relativo o non ho ben capito e quindi chiedo magari di puntualizzarlo nuovamente, altrimenti quell’auspicato percorso sul quale avevamo trovato una sintesi fa difficoltà ad essere concretizzato e lo dico anche per il candidato Presidente, perché vi assicuro che da parte nostra, poi interverrà anche la capogruppo del Movimento 5 Stelle, c’è la piena disponibilità ad avviare questa seconda fase con i crismi di rispetto e di reciproco riconoscimento sul piano istituzionale, che ci sono stati assegnati e che verranno comunque sempre esercitati nel pieno delle nostre competenze e delle nostre capacità.
Ritengo tuttavia che ci debba essere una garanzia sul percorso e sull’assetto complessivo istituzionale rispetto al quale si potrebbe arrivare non solo alla presentazione di una nostra candidatura, ma ad una convergenza sulla proposta che è stata avanzata.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Come Movimento 5 Stelle vorrei dire che sarei anche disponibile ad appoggiare il Presidente Latini, se questa è la scelta della maggioranza, anche se devo dire che in passato ci sono stati dei momenti in cui forse l’Aula si sarebbe dovuta gestire in maniera un po’ più energica.
Detto questo, la fiducia ci potrebbe essere e sinceramente avrei gradito parole più chiare da parte dei capigruppo di maggioranza che sono intervenuti, perché se viene garantito il ruolo dell’opposizione in tutte le elezioni che da oggi in avanti verranno fatte, questo può dare anche a noi dell’opposizione una spinta maggiore ad appoggiare il Presidente, che in questo caso si farebbe garante del buon funzionamento delle Commissioni, dell’Aula e dell’Ufficio di Presidenza.
Mi auguro che il mio non sia l’ultimo intervento, anzi, mi auguro che ci sia anche quello, se possibile, del Presidente Acquaroli per chiarire se questa garanzia ci verrà data o meno perché questo è un momento molto importante, un momento di passaggio, di metà mandato, ci dobbiamo avvicinare alle prossime elezioni, di questo si tratta, le elezioni di oggi metteranno in carica i ruoli di garanzia delle persone che ci accompagneranno alla fine del mandato, quindi è indispensabile che siano garanti, competenti e che facciano un buon lavoro sopra le parti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Credevo di essere stato chiaro, nel senso che in questa occasione le due forze più significative dell’opposizione, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, mi sembra, hanno un assetto che nel passato abbiamo invece dovuto garantire noi come maggioranza. Questo ci dà fiducia sul fatto che le votazioni saranno serene.
Se non mi sono spiegato bene sottolineo ancora che c’è l’atteggiamento da parte della maggioranza di votare solo le sue candidature e da parte della minoranza di esprimere la rappresentanza che spetta, sperando che sia rappresentativa di tutti i gruppi di minoranza.
Detto questo, la maggioranza è assolutamente autosufficiente quindi, mentre sono assolutamente graditi i voti di fiducia, espressione anche di valore dell’opposizione sul candidato Presidente, è un riconoscimento del ruolo. La maggioranza è autosufficiente sugli spazi istituzionali che ha diritto e si esprime, mentre la minoranza ha diritto ai suoi spazi.
Riconfermo ufficialmente a nome del mio gruppo e credo a nome di tutta la maggioranza che tali spazi saranno rispettati.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Abbiamo ascoltato gli interventi sia del Consigliere Marinelli, che peraltro mi pare segua… Quello che non è chiaro in merito alle puntuali parole del capogruppo del Partito Democratico Consigliere Mangialardi, è che non vi è chiarezza, che invece dobbiamo non solo a noi stessi, ma anche a chi ci ascolta in relazione al quadro complessivo.
Il quadro complessivo democratico non è composto esclusivamente dall’Assemblea legislativa e quindi dall’Ufficio di Presidenza, ma altresì dalla composizione e dai ruoli di responsabilità nelle varie Commissioni consiliari.
Io sono meno elegante del Consigliere Mangialardi, è evidente che nel primo passaggio c’è stato un intervento da parte della maggioranza rispetto ai ruoli dell’opposizione.
Ora credo che qui oggi non solo si debba dire – legittimamente da parte del Consigliere Ciccioli - che non si interverrà rispetto al Vicepresidente dell’opposizione, all’Ufficio di Presidenza ed alla Segreteria dell’Ufficio di Presidenza dell’opposizione, noi chiediamo chiaramente cosa intendete fare nelle Commissioni, se verrà ripetuto, replicato l’intervento inquinante e malato della maggioranza sui ruoli di responsabilità dell’opposizione oppure no …
(interventi fuori microfono)
Romano CARANCINI. Io non ho candidature. Non l’ho detto all’inizio.
PRESIDENTE. Se non c’è candidatura non può intervenire.
Romano CARANCINI. No, posso dire che non candido nessuno, potrei candidare qualcuno? Si, ma non candido nessuno, però faccio un ragionamento come credo abbia diritto ogni Consigliere, l’ha fatto il Consigliere Ciccioli!
Ritengo che ci siamo capiti e deve essere chiaro questo, non è che noi chiediamo …, voi dovete dirci esattamente se il quadro è composto complessivamente, se il quadro è composto solo in questo passaggio lo dovete dire chiaramente. Non c’è nessun tipo di problema, ne prendiamo atto.
Questa è l’ambiguità che restava sul campo e voglio dire che questa è una ambiguità che entra nel rispetto democratico, noi non interveniamo ad inquinare l’elezione dei ruoli di responsabilità di maggioranza, gradiremo invece, come non è stato fatto nel passato, che sia osservato il principio del rispetto tra maggioranza e opposizione.
PRESIDENTE. Prima di dare la parola agli altri vi ricordo che siamo in sede di seggio elettorale, si può dare solo l’indicazione di una candidatura con la premessa del perché si candida, si può anche dire il nome e il cognome secco, ma non si può fare argomentazione perché siamo in sede di seggio elettorale ed inquinerebbe la situazione.
L’unico chiarimento richiesto è quello di una specifica interpretazione della posizione del Consigliere Ciccioli, che è stata dallo stesso a mio avviso chiaramente ribadita, quindi, prego i Consiglieri che si sono prenotati, il Consigliere Marinelli, che ha già parlato, e il Consigliere Rossi che non è mai intervenuto, di intervenire solo sulla puntualità della situazione, sulla candidatura e di rimanere nell’ambito della previsione del seggio elettorale.
Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Gli altri hanno avuto la possibilità di argomentare e vorrei farlo anch’io. Sarò breve.
Invito piuttosto ad una riflessione, ho sentito parlare di organi di garanzia, di garantismo, di ridistribuzione delle cariche e che ogni gruppo deve essere rappresentato, ecco vorrei far notare, cari colleghi sia della maggioranza che dell’opposizione, che il gruppo consiliare Civici Marche, che è rappresentato dal sottoscritto, non rientra in nessuna di queste redistribuzioni istituzionali, le chiacchiere stanno a zero, la realtà è diversa, evidentemente alcune logiche esterne condizionano anche le scelte politiche di questo Consiglio.
Io sono qua a rappresentare quasi 13.000 cittadini che ci hanno votato, forse ora con il Progetto Civici Marche anche qualcuno in più, e nessun incarico consiliare o di Commissione è in capo al nostro gruppo. Non ce ne importa, noi guardiamo avanti, abbiamo molto da lavorare, quindi non scendiamo in queste diatribe, andiamo avanti.
Il mio voto sarà comunque favorevole nei confronti del Presidente Dino Latini al quale come gruppo rinnoviamo la nostra fiducia, anche all’Ufficio di Presidenza, che è stato in carica fino ad ora ed ha operato, poi mi rimetterò alle decisioni di eventuali modifiche che verranno fatte in capo alla maggioranza, in quanto appartengo alla maggioranza, però era mia premura farlo presente, perché da una parte si predica bene, dall’altra si razzola male. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Sono stato chiamato in causa, ma da parte del gruppo Lega c’è stata sempre una correttezza istituzionale e verrà mantenuta sia qui che nelle Commissioni. Su questo possiamo garantire la nostra disponibilità affinché i Regolamenti …, anche se non scritti nel modo migliore, forse vanno migliorati per evitare queste situazioni.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Semplicemente per replicare al Consigliere Carancini, nessuna ambiguità da parte del gruppo regionale di Forza Italia, non lo abbiamo fatto all’inizio del mandato, non lo faremo sicuramente adesso.
Per quanto riguarda le Commissioni, non lo abbiamo mai fatto, Consigliere, e con la Consigliera Casini siamo d’accordo anche sulla percentuale della Commissione, quindi per noi nessuna ambiguità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Presidente, siccome il gruppo di minoranza si vuole esprimere, chiediamo 5 minuti di sospensione prima di iniziare la votazione.
La seduta è sospesa alle ore 12.00
La seduta riprende alle ore 12,05
Presiede il Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Riprendiamo posto in Aula. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Anche se in modo irrituale, dopo l’incontro dei gruppi di minoranza, devo dare una interpretazione autentica per tutti in merito alle dichiarazioni che ci sono state.
Noi abbiamo capito che c’è un patto, e mi voglio fidare del Presidente Acquaroli, che ha dato la sua parola, ed anche dei capigruppo che sono intervenuti, Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Rossi e Marcozzi che hanno garantito il rispetto dei ruoli, e per me questo è un fatto nuovo ed importante. Lo leggo così. Capisco pure le difficoltà nell’esprimersi perché qualcuno è stato più palese, qualcun altro un po’ più da interpretare, però penso che si apra sul piano istituzionale una nuova stagione. Significa che il patto che sanciamo in questo momento in quest’Aula può e deve essere poi reinterpretato ed attuato anche nell’assetto delle Commissioni.
Per questo motivo, Presidente, il gruppo del Partito Democratico, parlo su delega anche del Movimento 5 Stelle e del gruppo Misto, aderirà sulla proposta di Dino Latini come Presidente di questa Assemblea.
PRESIDENTE. Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Vitri effettua la chiamata)
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 31
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 29
Hanno ricevuto voti:
Latini Dino n. 29.
Proclamo eletto Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Marche Dino Latini.
Grazie.
(Applausi)
Vi rubo solo un minuto per esprimere il mio sentimento nei vostri confronti e in particolare per avermi rieletto di nuovo Presidente del Consiglio, una rielezione che non era né scontata, né dovuta come sempre per coloro che svolgono il proprio impegno nell’attività amministrativa istituzionale.
Credo che i vostri voti, così li interpreto, hanno legittimato il primato della politica che si assume l’onere della scelta senza deflettere ad insidie più o meno dirette di ogni altra situazione e di ogni altro potere, ivi compreso quello che tende a cullarsi su se stesso. Invece c’è la necessità, come la vostra spinta in questa Assemblea da parte di tutti, del rispetto di ciascun ruolo e di ciascun schieramento oltre a quello di fare esplodere il nostro e il vostro impegno e rendere la nostra comunità migliore.
Per quanto mi riguarda cercherò di fare meglio, molto meglio di quanto finora ho ritenuto con tutte le mie forze di servire la funzione ed il ruolo ricoperto, certo che sarò aiutato da voi più con le critiche che con gli elogi.
Del programma citato da me il 20 ottobre 2020 non tutto è stato fatto, bisogna riconoscerlo, anche qui i segni evidenti di una preclusione forse atavica ad una sorta di modernizzazione del nostro impianto che andrebbe però a danno dei cittadini e di coloro che vivono all’interno della nostra pubblica amministrazione. Bisogna prendere atto di questo e far sì che in questo scorcio finale di consiliatura il lavoro, la chiarezza, la trasparenza e il rispetto dei ruoli diano la possibilità a tutti di migliorare, di consolidarsi e di fare un grande passo avanti.
In ogni caso il mio impegno sarà in questo senso, ognuno con il suo ruolo, con il suo compito, senza sovrapposizioni, rivendicazioni, né tagliole, ma uniti, ciascuno per la propria posizione, la rappresentanza dei propri interessi legittimi ed i diritti a dare la migliore funzionalità possibile all’Assemblea. Dobbiamo, quindi, non solo dare risposte ai marchigiani, ma far sì che essi siano al nostro interno come un motore pulsante affinché i percorsi amministrativi e legislativi siano da loro sentiti, quali protagonisti. Grazie.
Elezione dei due Vicepresidenti dell’Assemblea legislativa regionale
(articolo 13 dello Statuto regionale e articoli 8 e 10 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di due Vicepresidenti dell’Assemblea legislativa regionale.
In questo caso ricordo che l'elezione dei Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa è disciplinata dai commi 4 e 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale, dal comma 4 dell’articolo 8 e dal comma 1 dell'articolo 10 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche.
In base alla normativa citata, alla votazione si procede a scrutinio segreto con voto limitato a uno. La scheda di voto che verrà distribuita è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome.
Non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista alcuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale. E’ invece possibile l'annuncio delle candidature alla carica di Vicepresidente, come è avvenuto per la carica dell’elezione del Presidente.
La procedura di voto che seguiremo sarà la stessa avvenuta nella precedente elezione.
Ricordo, inoltre, che ai sensi del comma 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e del comma 1 dell'articolo 10 del Regolamento interno, risulteranno eletti Vicepresidenti il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti. In caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i Consiglieri più anziani di età.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Innanzitutto voglio fare a lei i complimenti per la sua rielezione e noi come gruppo di maggioranza presentiamo alla carica di Vicepresidente Gianluca Pasqui, in questi due anni e mezzo è stata una persona, un Consigliere, un Vicepresidente garante sia della maggioranza che della minoranza, quindi lo riproponiamo per il buon lavoro che ha fatto in questo periodo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intanto in bocca al lupo e buon lavoro, ne abbiamo bisogno e sono certo che anche lei sarà il garante del rispetto istituzionale e dei lavori svolti in modo armonico con i ruoli ben identificati, anche rispettosi delle opinioni e del confronto.
l gruppi del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e Misto mettono a disposizione di quest’Aula per l’Ufficio di Presidenza, il Consigliere Biancani, che non ha bisogno di alcuna presentazione perché conosciamo la sua storia, la sua competenza e sappiamo bene la capacità che ha di ricoprire quel ruolo. Un uomo di mediazione, qualche volta anche troppa, un uomo di confronto, un politico fine e grande conoscitore del nostro territorio, soprattutto del funzionamento della macchina istituzionale. Per il Presidente penso che non ci sia, senza togliere niente a nessuno, un collaboratore così importante per l’assetto istituzionale di questo ente, quindi chiediamo il voto e ci esprimeremo sul Consigliere Biancani.
PRESIDENTE. Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Marinangeli effettua la chiamata)
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 31
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 31
Hanno ricevuto voti:
Pasqui Gianluca n. 21,
Biancani Andrea n. 10.
Proclamo eletti Vicepresidenti dell’Assemblea legislativa regionale Pasqui Gianluca e Biancani Andrea.
(Applausi)
Ha la parola il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. In maniera veloce due parole che sento dal profondo del cuore. Voglio ringraziare quest’Aula per questa rielezione che dedico naturalmente al popolo marchigiano e mi metto a disposizione di questa splendida regione per continuare un lavoro importante per il futuro dei nostri figli.
Vi ringrazio per la fiducia che mi avete accordato e ce la metterò tutta per essere all’altezza della situazione e per continuare un percorso rilevante già iniziato. Mi complimento con il Consigliere Biancani per continuare insieme nell’Ufficio di Presidenza, naturalmente con quella che è stata la garanzia di questo percorso, il Presidente appena rieletto Dino Latini, al quale vanno maggiormente le mie sentite congratulazioni per la continuazione di una guida attenta e precisa come è stata sino ad oggi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non ho preparato nessun intervento, ma ho deciso comunque di intervenire.
Innanzitutto faccio i complimenti al Presidente Latini, ma soprattutto all’Aula per essere riuscita a trovare la sintesi, non solo per oggi, ma per tutte le altre votazioni.
Io vivo questo ruolo con grande responsabilità anche perché è un ruolo istituzionale molto importante, ho cercato in questi due anni e mezzo di svolgerlo al meglio, cercando di essere equilibrato e di portare avanti anche quelle che sono le esigenze, in particolar modo della minoranza essendo stato eletto dalla minoranza.
Ringrazio ovviamente il gruppo del Partito Democratico ed anche il Movimento 5 Stelle ed il gruppo Misto per avermi dato la fiducia, tutta la minoranza si è espressa e si è espressa sul mio nome e questo è sicuramente un bel segnale di unità.
Cercherò di essere, come lo sono stato in questi anni, un riferimento cercando di svolgere al meglio l’incarico che mi avete assegnato, ovviamente un ringraziamento a tutta l’Aula.
Elezione dei due Consiglieri segretari dell’Assemblea legislativa regionale (articolo 13 dello Statuto regionale, articoli 8 e 10 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di due Consiglieri segretari dell’Assemblea legislativa regionale. In questo caso ricordo che anche l'elezione dei Consiglieri segretari dell'Assemblea legislativa è disciplinata dai commi 4 e 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale, dal comma 4 dell’articolo 8 e dal comma 1 dell'articolo 10 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche.
In base alla normativa citata si procede a scrutinio segreto con voto limitato ad uno. La scheda di voto, che verrà distribuita, è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome.
Non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista alcuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale. E’ invece possibile l'annuncio delle candidature alla carica di Consigliere segretario.
La procedura di voto che seguiremo sarà la stessa con cui sono avvenute le precedenti due elezioni.
Ricordo, inoltre, che ai sensi del comma 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e del comma 1 dell'articolo 10 del Regolamento interno, risulteranno eletti Consiglieri segretari il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti e, diversamente da quanto stabilito per la precedente votazione, in caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i Consiglieri più giovani di età.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Per la maggioranza presento il Consigliere Borroni.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. A nome del gruppo del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e del gruppo Misto presentiamo la candidatura per la carica di Consigliere segretario della Consigliera Vitri, che conoscete. E’ arrivata in questa legislatura ma è particolarmente attiva, entusiasta e competente, una cosa che può essere molto utile all’Ufficio di Presidenza, quindi per questo motivo l’intera opposizione riconferma la candidatura della Consigliera Vitri.
PRESIDENTE. Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Vitri effettua la chiamata)
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 31
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 31
Hanno ricevuto voti:
Borroni Pierpaolo n. 20,
Vitri Micaela n. 10,
Santarelli Luca n. 1.
Proclamo eletti Consiglieri segretari dell’Assemblea legislativa regionale i Consiglieri Borroni Pierpaolo e Vitri Micaela.
(Applausi)
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Per ringraziare i colleghi con i quali ho trascorso questi quattro mesi, esperienza sicuramente formativa ed interessante in uno spirito di collaborazione, al di là delle casacche partitiche.
Ringrazio sia la parte politica, dal Presidente Latini, ai Vicepresidenti Pasqui e Biancani ed alla Consigliera segretaria Vitri, che la parte tecnica, a cominciare dal Segretario generale e dagli altri tecnici che hanno lavorato attivamente, proficuamente nell’Ufficio di Presidenza.
E’ anche l’occasione per fare a tutti gli auguri di un ottimo lavoro nell’ottica della continuità e con l’obiettivo di fare sempre di più e meglio.
Do il benvenuto e cedo il posto all’amico Consigliere Borroni, al quale faccio un in bocca al lupo.
Consentitemi di dire che questo avvicendamento è stato, per rispondere a qualche polemica apparsa sui giornali in maniera ingiustificata, il frutto di un accordo di inizio legislatura, quindi nessuna spaccatura, anzi, i numeri dicono il contrario perché questa amministrazione tiene in maniera assoluta e prioritaria ad un aspetto, quello di garantire responsabilità ed equilibrio perché si possa portare avanti una progettualità, un progetto politico che dia concretamente risposte nell’interesse dei marchigiani, che è l’unico aspetto a cui teniamo. Quindi grazie di tutto e buon lavoro.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Innanzitutto faccio le mie congratulazioni complessive a tutti i neo nominati dell’Ufficio di Presidenza, molti riconfermati, e al neo eletto Consigliere Borroni.
Rimarco quello che è stato detto prima delle votazioni, durante la presentazione dei candidati, che ogni gruppo della maggioranza e dell’opposizione avrebbe visto rispettato il proprio ruolo in questa intesa che è di tipo istituzionale, e questo è stato mantenuto anche nei voti.
Complimenti a tutti, ringrazio anch’io il Segretario uscente Consigliere Marinangeli che aveva sostituito qualche mese fa il Consigliere Serfilippi, che era andato a ricoprire un altro ruolo.
Nel criterio delle rotazioni e degli accordi politici c’è un nuovo Ufficio di Presidenza, largamente riconfermato con un componente rinnovato, penso che saprà esprimere massimo equilibrio e massima presenza in questa fase che sarà delicata perché poi è soprattutto nella seconda parte della legislatura che vengono completate le leggi di grande rilievo che sono state impostate nel precedente periodo, che è stato in qualche modo “inquinato” dalle vicende del Covid.
Mi auguro un ottimo proseguimento dei lavori per tutta l’Assemblea, ciascuno nel rispettivo ruolo.
Oggi è stata una buona pagina del Consiglio regionale e ci tengo a sottolinearla a nome di tutti.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Mi sento anch’io in dovere di ringraziare sentitamente tutto il gruppo del PD innanzitutto per avermi confermato la fiducia dato che quando ho iniziato il mio mandato era una scommessa, non solo per il mio ruolo di Consigliera regionale, in più anche per questo mio ruolo nell’Ufficio di Presidenza, quindi ringrazio tutto il mio gruppo PD e sentitamente anche il Movimento 5 Stelle e il gruppo Misto che mi hanno dato fiducia.
Vorrei cogliere l’occasione per garantire che anche nei prossimi due anni e mezzo di mandato mi impegnerò per fare in modo che tutte le minoranze siano tutelate. Il nostro è un ruolo di garanzia, oggi voglio ribadirlo pubblicamente, quindi sarà il modo per ricambiare la fiducia che mi è stata data da tutti i miei colleghi e dalle mie colleghe.
Grazie a tutti voi, confermo che finalmente è arrivato un esempio di democrazia in questo Consiglio regionale perché, al di là delle discussioni sui temi che affronteremo, i ruoli sono stati garantiti nel pieno rispetto della rappresentanza, che anche la minoranza deve avere alla luce di tutti i consensi che ha portato e per i cittadini che rappresenta in questo Consiglio regionale- Quindi, grazie a tutti e a tutte per questa fiducia.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.
Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Un brevissimo ringraziamento a tutto il Consiglio regionale, in particolare al mio gruppo che mi ha sostenuto nella candidatura e a tutti i capigruppo di maggioranza che sono stati unanimi nell’indicare la mia candidatura in questo ruolo istituzionale, che ritengo molto importante.
Ho già svolto altri ruoli istituzionali, nella mia città Civitanova Marche per ben cinque anni come Presidente del Consiglio comunale. Ritengo che questo sia un ruolo estremamente delicato e fondamentale che deve essere di rispetto per tutti i Consiglieri presenti in Aula, maggioranza e opposizione, per cui voglio ringraziarvi tutti.
Interrogazione n. 736
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione comunitaria Fesr e Fse+ 2021/2027 - Bandi approvati e pubblicati”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 736 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. In contemporanea all’approvazione dei programmi regionali da parte dell’Assemblea legislativa avvenuta l’8 novembre 2022 per il programma Fse+ 2021/2027 e il 24 gennaio 2023 per il programma Fesr 2021/2027, la Regione aveva proceduto a istituire i Comitati di sorveglianza dei due programmi, il 30 novembre per l’Fse+ e il 14 dicembre per il Fesr, che come primo atto avevano approvato i rispettivi criteri di selezione degli interventi necessari per l’avvio della programmazione.
Nello stesso periodo sono stati definiti, sempre tramite un percorso concertativo con le parti economiche e sociali, i documenti attuativi dei due programmi contenenti le schede di intervento delle misure da adottare, le cosiddette schede Mapo, documenti che sono stati approvati in Giunta il 22 febbraio di quest'anno.
Si evidenzia pertanto che, in un periodo di circa tre mesi dall’approvazione dei programmi, la Giunta regionale ha messo in condizione le strutture di avviare i primi bandi della nuova programmazione comprimendo al massimo le tempistiche e consentendo di recuperare, in parte, il ritardato avvio della programmazione comunitaria 2021-2027, dovuto ad un negoziato particolarmente lungo e complesso tra la Commissione europea e l'Italia, che ha condotto alla sottoscrizione dell'Accordo di Partenariato solo a luglio 2022.
Ulteriore elemento di accelerazione dell'avvio della nuova programmazione è rappresentato dall'immediata e integrale messa a disposizione delle necessarie risorse per il cofinanziamento regionale, avvenuta con il bilancio di previsione 2023-2025, elemento che ha garantito la possibilità di avviare da subito bandi e avvisi della programmazione 2021-2027.
Per quanto riguarda i bandi da attivare entro aprile 2023 si evidenzia che per il Fse+ risultano già approvate dalla Giunta le linee guida (propedeutiche alla emanazione del successivo avviso) relative a:
- percorsi integrativi per operatori socio-sanitari 739.200 euro;
- sostegno alla creazione di impresa innovativa 5 milioni di euro;
- borse di ricerca 8 milioni di euro;
- borse tematiche per le Botteghe Scuola 504.576 euro;
- formazione ad occupazione garantita 2,5 milioni di euro;
- sostegno alla creazione di nuove imprese 7 milioni di euro;
- voucher per master universitari/corsi di perfezionamento 2 milioni di euro;
- percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore 2,560 milioni di euro;
- borse lavoro per 13,4 milioni di euro.
A seguito dell'approvazione delle linee guida di cui al punto precedente, sono già stati pubblicati gli avvisi relativi a percorsi integrativi per operatori socio-sanitari e la formazione ad occupazione garantita.
Gli altri avvisi Fse+ sono in avanzata fase di predisposizione ed è possibile prevedere che quelli relativi alla concessione di borse di ricerca e al sostegno alla creazione di imprese (sia tradizionali sia innovative) possano essere pubblicati entro la fine del mese di aprile.
Per quanto riguarda il Fesr e la previsione dei bandi da emanare entro aprile 2023, si evidenzia che è già stata avviata la procedura di gara per l'affidamento del servizio di gestione di un Fondo di partecipazione per l'attuazione degli interventi 2021-2027, Intervento 1.3.5 del programma.
Il bando di gara è stato pubblicato il 20 marzo 2023 con scadenza al 5 maggio e il fondo di partecipazione, che verrà gestito dal soggetto individuato a seguito della citata gara, ammonta a circa 91 milioni di euro, di cui circa 49,3 milioni di euro a valere sulle risorse Fesr.
Ulteriore bando, per il quale si prevede l'avvio entro aprile, è quello degli incentivi alle imprese per attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale negli ambiti della Strategia regionale per la specializzazione intelligente, bando a sportello da 45 milioni di euro che ha attivato l'intera dotazione dell'Intervento 1.1.1, con presentazione delle domande a maggio 2023.
Relativamente alla richiesta sui bandi approvati prima del 28 febbraio, si evidenzia che l'approvazione definitiva del programma Fesr da parte dell'Assemblea legislativa è avvenuta il 24 gennaio 2023 e la Giunta ha approvato le schede attuative immediatamente dopo, il 22 febbraio, consentendo, a partire da quella data, la definizione dei primi bandi della nuova programmazione.
Percorso differente è stato seguito sul versante Fesr per l'adesione all'avviso emanato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy che prevedeva l'adesione agli Accordi di innovazione, cofinanziati in parti uguali da Ministero e Regione Marche, con 4 milioni di euro ciascuno.
Tale bando a sportello, che ha attivato la dotazione dell'intervento 1.1.5 del Por Fesr Marche, è stato avviato in anticipo con il decreto direttoriale 14 novembre 2022; prevedeva la presentazione delle domande di agevolazione a partire dal 31 gennaio 2023 ed è stato chiuso in poche ore per l'esaurimento della dotazione finanziaria, che per la Regione Marche era di 8 milioni di euro. Con decreto direttoriale del 17 febbraio 2023 è stata approvata la graduatoria, quindi le ricordo che è un bando del Ministero.
Si evidenzia infine che è già stato pubblicato sul sito della nuova programmazione il calendario dei bandi in uscita, pianificati sia per il Por Fse+ che per il Por Fesr, se vuole le posso dare il portale del calendario dell’uscita dei bandi e le darò anche gli avvisi uscita.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta, che ovviamente mi lascia completamente insoddisfatta perché in realtà non è stato in grado di fornire riscontro ai quesiti che abbiamo posto.
Non è stato in grado di dirci quali sono i bandi pubblicati perché di fatto non ce ne sono o comunque sono sicuramente marginali rispetto a quelli che dovrebbero essere gli interventi efficaci a determinare la ripresa delle nostre comunità.
E questo nonostante il Presidente Acquaroli abbia dichiarato, anzi promesso, sui giornali, sulla stampa, in ogni sede, che i bandi della nuova programmazione sarebbero usciti a febbraio e nonostante voi stessi abbiate previsto nei documenti attuativi le famose schede Mapo. Se lei le ha lette vedrà che 8 di questi bandi avevano come uscita marzo 2023 per il Fesr e 5 per l’Fse+, senza considerare quelli previsti per aprile, che sono rispettivamente 2 e 5.
Ancora una volta state dimostrando la vostra scarsissima capacità politica e di programmazione e la vostra inadeguatezza su questioni importantissime che richiedono la massima attenzione.
Siamo, lo dico per l’ennesima volta, come Partito Democratico seriamente preoccupati del rischio di vedere andare in fumo milioni di risorse e di investimenti e per questo stiamo verificando e verificheremo costantemente il vostro operato.
Lei, Assessore Brandoni, poco tempo fa, ha anticipato un mix di interventi con erogazione di prestiti a tasso zero, abbattimento dei costi di interesse, garanzie su finanziamenti bancari; anche l'Assessore Antonini ha annunciato per il 2023 bandi per 236 milioni di euro che - cito - “sapranno dare risposte concrete ai marchigiani”, alcuni erano previsti per aprile per un importo di 57 milioni + 27,5 milioni. Noi non li abbiamo trovati, dove sono?
L'Assessore Aguzzi, a Vallefoglia, presentando gli interventi dedicati alle politiche attive sul lavoro e alla formazione ha soltanto parlato di “prossime pubblicazioni e prossimi bandi” e di un solo bando già pubblicato per la formazione ad occupazione garantita.
Per il Fesr sembra che ad oggi gli unici bandi pubblicati siano uno scorrimento di graduatorie di bandi usciti a maggio 2022 e afferenti la vecchia programmazione 2014/2020, da voi tanto criticata, e un bando pubblicato a giugno 2022, finanziato con risorse disponibili sulla programmazione 2021/2027.
Cosa state aspettando? Perché non rispettate le tempistiche da voi approvate a febbraio?
Fate attenzione, se prima le responsabilità potevano essere ricondotte ai ritardi nell'approvazione dell'accordo di partenariato, eppure molte altre Regioni d’Italia hanno anticipato di molto i tempi, ora non ci sono più scusanti, le responsabilità saranno soltanto vostre.
Sarebbe certamente scorretto imputare eventuali responsabilità ai beneficiari perché magari non riescono a rendicontare, come ha fatto lei, Assessore Brandoni, in un recente incontro.
Basta con la propaganda e gli annunci sulla stampa, oggi lei non ha fatto altro che leggere linee guida e bandi in avanzata fase di predisposizione, questo è quello che lei oggi è stato capace di dire, l’iter di approvazione delle schede Mapo, glielo ricordo io, faceva acqua da tutte le parti perché ho fatto più richieste di accesso agli atti ed all’inizio di gennaio non c’era nulla, se non solo due schede Mapo.
E' tempo di passare ai fatti, di mostrare a tutti ciò che realmente siete in grado di fare, o meglio di non fare, a partire dalla semplificazione delle procedure, dal non dare più risorse a pioggia, lei ha parlato di bandi a sportello, non c’è niente di più sgradevole ...
Interrogazione n. 717
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Adeguamento dell’indennità per l’assistenza domiciliare programmata”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 717 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In risposta a questa interrogazione c’è da tener conto che l’accordo collettivo stipulato con i sindacati dei medici di medicina generale del 28 aprile 2022 prevede all’articolo 5 dell'allegato 8 la corresponsione di un emolumento omnicomprensivo dell'ammontare di 18,90 euro per accesso per i medici di medicina generale. Non è prevista alcuna deroga nella possibilità che la contrattazione in ambito regionale possa modificare questo tipo di indennità.
Tuttavia devo sottolineare come il Governo con il decreto 34, approvato il 30 marzo scorso, sia intervenuto (articoli 10 e 15 in materia sanitaria) prevedendo tutta una serie di trattamenti aggiuntivi per il personale della sanità, in particolare prevede che per le prestazioni aggiuntive dei medici del pronto soccorso e dei medici d'urgenza il trattamento sia di 100 euro all’ora. Oltre a questo il Governo ha stanziato ulteriori risorse per il potenziamento di alcuni servizi della medicina territoriale, quindi in sede di conversione in legge gli Assessori regionali alla sanità, quindi anch’io, contano che si possa intervenire anche su questa materia.
Sulla base del iure condito, quindi del diritto esistente, non è possibile introdurre delle modifiche ai trattamenti in parola, questo potrà avvenire de iure condendo in sede di conversione del decreto legge 34/2023 all’esame del Parlamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Assessore Saltamartini, come avrà capito la mia interrogazione ha un intento propositivo visto che siete nella fase di elaborazione del nuovo Piano socio sanitario, a cui noi ancora non abbiamo potuto dare in nessun modo un contributo. Mi permetto di farlo in Aula ponendo alla sua attenzione un tema importantissimo, che è strettamente legato alla carenza dei medici di medicina generale. Abbiamo già visto cos’è accaduto con i medici di continuità assistenziale, con i medici del 118 e anche del pronto soccorso. Nel momento in cui le indennità non vengono valorizzate come dovuto, come i medici si aspettano, in breve tempo ci ritroviamo senza medici e questo è accaduto in particolare nelle Marche e direi in modo ancora più accentuato al confine con l’Emilia-Romagna dove molti medici hanno scelto la regione vicina o addirittura in alcuni casi anche i privati.
Per ciò che riguarda i medici di medicina generale il problema non è solo la fuga dei medici verso i privati, la fuga dei medici verso altre professioni, oppure il pensionamento, ma è dovuto anche alle condizioni di lavoro.
Oggi mi sono permessa di portare alla sua attenzione un argomento rilevante di cui non abbiamo mai parlato, quindi la sua risposta mi soddisfa fino ad un certo punto perché lei ha detto che potrete contare su risorse in arrivo dal Governo, risorse per la medicina territoriale che arriveranno con la conversione del nuovo decreto legge.
Voglio prendere queste sue parole non solo come un auspicio, ma come un dato su cui contare realmente perché mi sono confrontata con alcuni medici in questi ultimi giorni e devo dire che l’assistenza domiciliare programmata è seriamente un problema di cui non si è mai parlato. L’attività medica dell’assistenza domiciliare programmata, ricordo, è finalizzata a monitorare lo stato di salute di un assistito che non può recarsi nello studio, può essere un disabile, un anziano che non riesce a deambulare, una persona bloccata nel proprio domicilio per una grave patologia, quindi si tratta di una assistenza indispensabile e per questo tipo di assistenza un medico percepisce solo 18,70 euro lordi e a proprie spese deve pagare la benzina, arrivare in un domicilio che probabilmente è a diversi chilometri di distanza, a volte è necessaria un’ora per assistere un malato per 18,70 euro lordi.
Vi chiedo di intervenire al più presto sull’accordo integrativo regionale per fare in modo che non si perdano anche i pochi medici di medicina generale che attualmente abbiamo nel nostro territorio. Grazie.
Interrogazione n. 749
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Casini, Cesetti, Vitri
“Danneggiamento del sistema telematico del servizio sanitario regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 749 dei Consiglieri Carancini, Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come ho avuto modo di intervenire rispondendo ad una precedente interrogazione, il 20 gennaio di quest'anno un operaio di una ditta addetta alla manutenzione in sede di sostituzione delle batterie compiva una manovra errata che provocava l'allagamento della struttura dove erano custoditi i data base del sistema sanitario regionale.
La Regione Marche ha un contratto al riguardo con Telecom Italia, che si avvale di un sistema informatico della IBM e di Oracle.
L'attività partita immediatamente a seguito di questo danneggiamento ha visto operare per il ripristino dei dati la stessa Telecom, IBM e Oracle e tutte le strutture regionali che si occupano della materia.
Attualmente si sta recuperando circa il 2% dei dati del data base Sirte, recuperati quindi fino al 98%, tuttavia questo danno, questo 2% di dati che devono essere ancora recuperati, impedisce l’accesso ad alcuni elementi elettronici relativamente all’assistenza domiciliare integrata, … presso le RSA residenze protette, la protesica e l’assistenza integrativa.
Devo dire che sia Telecom che IBM hanno messo a disposizione le migliori professionalità, sono venuti degli scienziati anche dall’estero e sono stato informato, anche stamattina per l’aggiornamento su questa interrogazione, che si conta di recuperare tutti i dati che sono necessari al funzionamento del sistema sanitario nelle prossime settimane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. E’ una risposta che tende a rassicurare, Assessore Saltamartini, in base alle sue ultime parole. Su questo qualche dubbio c’è perché è evidente che la perdita di quei dati allo stato sembra più grave e a questo momento ancora nulla recuperato.
Voglio ricordare a chi ci ascolta che la perdita dei dati della pubblica amministrazione, soprattutto sul piano sanitario, è un fatto gravissimo, ma la cosa più grave, purtroppo, è che l’Assessore non ci ha spiegato - il sistema di business continuity è la possibilità che in continuità vengano garantiti i dati pubblici, in questo caso sanitari, che eventualmente possono essere persi in un sito - come sia possibile che ciò sia accaduto, considerando che il sistema stesso è articolato attraverso la garanzia di tre cluster, tre luoghi immateriali che tendono a salvaguardare i dati stessi qualora vengano persi da uno dei tre siti.
Immaginare che a seguito di una manutenzione fatta abbiamo perso un Datacentre mi fa sinceramente preoccupare, un fatto così grave che fa perdere tutti i dati sanitari ovviamente fa immaginare, Assessore, che vi sia stata un'assoluta incapacità di aggiornare o comunque proteggere in modo adeguato i dati stessi.
Credo che siamo di fronte ad un vero e proprio sfascio generale, questo è uno degli esempi, Assessore Saltamartini, come ce ne sono altri, come quello per esempio della nomina del direttore generale di Torrette a Commissario a Macerata. Un altro scandalo che sta avvenendo in questa regione, in sanità.
Le voglio dire che rispetto alla questione dei dati torneremo ad effettuare ulteriori attività ispettive, anzi, ringrazio la Consigliera Bora che ha avviato questa indagine, con la quale cercherò di capire cosa è accaduto.
Interrogazione n. 754
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Vitri
“Nomina e composizione della Commissione regionale per la valutazione dei candidati all’incarico di Direttore generale delle Aziende Sanitarie Territoriali delle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 754 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Casini e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Così come contenuto nell’interrogazione, per la nomina delle Commissioni di esame dei concorsi per il personale della sanità si fa riferimento all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 171 del 4 agosto 2016. Questa norma stabilisce che la Commissione sia nominata dal Presidente della Regione, secondo modalità e criteri definiti dalle Regioni stesse, e che sia composta da esperti indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti che non si trovano in situazioni di conflitto di interessi, di cui uno designato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari e uno dalla Regione.
Parallelamente a questa delega della legge nazionale, con la riforma che abbiamo approvato lo scorso anno del servizio sanitario regionale, legge 19/2022, si è attribuito questo potere (comma 2 articolo 26) alla Giunta regionale, quindi, nell’ambito di questa autonomia riconosciuta dalla legge statale e dalla legge regionale, la Giunta con la delibera n. 230 del 27 febbraio 2023 ha avviato il percorso per la nomina del Presidente di questa Commissione.
Successivamente c’è stata la rinuncia del componente designato da Agenas, quindi si è tornati a riformare il provvedimento precedente.
Attualmente la delibera che tratta della materia è la n. 230/2023 e il Presidente della Giunta regionale con delibera di Giunta ha designato il dr. XY che si ritiene sia un professionista qualificato, sia come esperienza che come caratura professionale nell’ambito del servizio sanitario pubblico, così come si deduce dal curriculum che lo stesso ha presentato.
In ordine ad eventuali profili di incompatibilità, si deve tener conto che prima dell’insediamento della Commissione il precitato dr. XY ha rassegnato le dimissioni perché aveva un incarico di collaborazione con l’Azienda, quindi la Commissione è entrata in funzione senza che questa incompatibilità avesse avuto efficacia ed effetti.
Concludendo, si ritiene che il dr. XY sia una persona che abbia tutti i requisiti previsti e sia immune da eventuali profili di incompatibilità, così come previsto dalla legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatto della risposta, Assessore. E’ vero che il dr. XY si è dimesso dall’incarico, fra l’altro non c’è nulla di personale nei suoi confronti, ma è altrettanto vero che era stato nominato e si è dimesso solo dopo la presentazione dell’interrogazione. E’ evidente che abbiamo colto nel segno, non certo per errore del dr. XY, ma probabilmente per errore di chi l’ha nominato.
Da questo punto di vista ricordo che richiamo nell’interrogazione il decreto legislativo 171 del 2016, che sottolinea come le persone nominate nella Commissione devono essere indicate da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti, in particolar modo per la valutazione dei candidati all’incarico di Direttore generale delle Aziende sanitarie territoriali, quindi gli esperti devono avere questo tipo di caratteristica.
Non mi sembra che nella sua risposta, Assessore, abbia toccato questo punto, perché le mie domande erano due: la critica sul conflitto eventuale di interesse e sul fatto che non c’era una indicazione specifica, se non della Giunta, da parte di qualificate istituzioni scientifiche indipendenti, e questo continua a mancare.
Ora il dr. XY comunque rimane Presidente della Commissione ed ha tutta la nostra stima, ma nello stesso tempo preciso e ribadisco che non sono stati rispettati i requisiti previsti dalla normativa.
PRESIDENTE. Io ho questa situazione, l’interrogazione n. 758 della Consigliera Acciarri è stata ritirata dalla proponente, mentre le interrogazioni nn. 760 e 784 (abbinate) sono rinviate, come richiesto dal Consigliere Mangialardi in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Interrogazione n. 761
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Aggiornamento tariffe per le Comunità educative per i minorenni (CEM)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 761 della Consigliera Lupini. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta è articolata e abbastanza lunga per cui do lettura del documento che mi è stato predisposto, altrimenti non riuscirei a compendiarlo.
La delibera di Giunta regionale 865/2012 ha individuato le tariffe di riferimento per gli interventi regionali di parziale rimborso delle spese sostenute dai Comuni per le rette dei minorenni temporaneamente allontanati dalle loro famiglie d'origine e affidati a comunità, di cui alla legge regionale 7/94.
Tali rette rappresentano un costo gravoso per tutti i Comuni della regione Marche, in particolar modo per i Comuni di piccole dimensioni, che talvolta si trovano a dover sostenere rette di ospitalità per più minori contemporaneamente a fronte di esigue risorse finanziarie disponibili, incorrendo in tal modo in problemi di sostenibilità della spesa e di equilibri degli enti stessi.
La Regione finanzia tali contributi a valere sul Fondo nazionale politiche sociali e su fondi propri regionali.
Sulla base delle nuove esigenze economiche conseguenti agli aumenti degli ultimi anni, con particolare riferimento all'inflazione e ai costi di energia e gas e alle nuove condizioni per l'accoglienza di cui alla legge regionale 21/2016, che ha ridefinito i requisiti di autorizzazione e di accreditamento delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici e privati, ivi comprese anche le strutture di accoglienza per minori, è emersa l'esigenza di avviare un ragionamento sull'aggiornamento delle tariffe, in modo tale da consentire una adeguata gestione da parte degli enti gestori a garanzia della qualità dello standard delle prestazioni offerte.
Tale riflessione va fatta tenendo in considerazione che, per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnanti, il costo della retta viene rimborsato direttamente ai Comuni da parte dello Stato (Ministero dell’interno). Dallo scorso mese di gennaio i Comuni possono richiedere un rimborso fino a 100 euro giornalieri per ogni minore straniero inserito in tali strutture. Negli anni precedenti, quando la quota di rimborso statale si attestava fino ad un massimo di 60 euro, la Regione provvedeva a garantire un rimborso proporzionale alla differenza del costo complessivo della retta.
In data 20 marzo u.s. ha avuto luogo un incontro con una rappresentanza degli enti gestori di strutture sociali, che avevano presentato la richiesta di adozione di un sistema tariffario aggiornato.
Nello specifico, gli enti gestori delle strutture residenziali e semiresidenziali per minorenni, alla luce delle vigenti tariffe individuate con la delibera di Giunta regionale n. 865 del 2012, hanno proposto un adeguamento di tali rette e a seguito di questa richiesta si è proceduto ad un incremento di tali tariffe.
L'aumento della somma regionale stanziata per il 2023 a favore degli interventi per i minori collocati in strutture residenziali e semiresidenziali, 1 milione di euro a fronte dei 600 mila euro del 2022, potrà rendere possibile un aumento delle tariffe commisurato all'aggiornamento in relazione al tasso di inflazione Istat.
Si potrà altresì prevedere di contribuire anche alle rette delle strutture semiresidenziali. di cui alla legge regionale 21/2016, fino ad oggi escluse dall'intervento regionale, per le quali si sono ricevute richieste.
Quindi, abbiamo aumentato l’appostamento di spese regionali e questo è un primo importante passo avanti, anche se ci rendiamo conto che non è esaustivo delle esigenze delle strutture comunali, soprattutto del bisogno e della necessità di salvaguardare i bisogni dei Comuni, specialmente dei più piccoli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, della risposta che poi magari potrò leggere nel dettaglio.
L'argomento delle comunità educative dei minori temporaneamente allontanati dalle famiglie è un mare magnum di aspetti molto complicati che coinvolgono tanti stakeholders, in primis, come ha detto lei, i Comuni, gli ambiti territoriali, il servizio socio-sanitario perché sempre più le fragilità dei minori presi in carico sono complicate e richiedono interventi specialistici, che comunque hanno dei costi, che né le famiglie, abbiamo sempre più situazioni di povertà educativa ed anche socio-economica, né la comunità possono farsene carico.
Sappiamo benissimo che il servizio sanitario nazionale è in condizioni di ammanco di professionisti, non ha la possibilità di prendere in carico i minori allontanati e sistemati presso le comunità. Capiamo che c’è la crisi generale di un sistema economico e sociale che coinvolge fortemente le realtà delle comunità, che hanno sempre fatto dei grandi sforzi, soprattutto nell'epoca del lockdown e della pandemia, che vanno accolte e ascoltate.
Mi sembra che ci sia l'intenzione di aggiornare la forbice delle tariffe anche perché i costi per tutti sono aumentati, quindi l'energia, le bollette, qualunque tipo di materiale è cresciuto a livello di spesa, ed anche le comunità vanno prese in considerazione in questo ricalcolo.
La compartecipazione delle famiglie, come ho detto, è sempre più complessa dal punto di vista economico. Dobbiamo considerare che il costo maggiore di queste comunità, cioè l’80%, è rappresentato dal costo del personale, che non deve mai vedere un risparmio perché abbiamo bisogno di personale altamente qualificato, quindi è giusto che questa spesa venga implementata o quantomeno mantenuta.
Spero di avere presto delle notizie su questo aggiornamento e mi prendo l'impegno a nome di tutto il sistema sociale e socio-sanitario di seguire attentamente la questione con uno spirito di collaborazione. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di passare agli altri punti all’ordine del giorno dobbiamo iscrivere, dopo il punto 4, la proposta di legge n. 183 (punto 4 bis), che scade il 30 aprile.
Ci sono dichiarazioni contrarie a questa proposta? Nessuna.
Iscrizione della proposta di legge n. 183. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ora vi chiedo di anticipare la proposta di legge n. 135 (punto 4) al punto 3 e di svolgerla prima delle nomine.
Anticipazione della proposta di legge n. 135. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 135
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Modifica alla legge regionale 20 aprile 2015, n. 17 (Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia di edilizia)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 135 del Consigliere Latini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Intanto vorrei ringraziare anche il Presidente della III Commissione Consigliere Serfilippi, per avermi nominato relatore di maggioranza di questa proposta di legge, ovviamente il ringraziamento lo faccio anche a tutti i componenti della III Commissione in cui, non solo su questa proposta, ma in generale, c'è sempre una discussione molto pacata, molto serena e ci si confronta con grandissimo rispetto anche se qualche volta con opinioni diverse.
La III Commissione ha condiviso in questo caso l'esigenza del proponente della proposta di legge di modificare la legge 17/2015, anzi, a dire il vero, nello specifico, l’articolo 15 della legge 17/2017, cioè il riordino e la semplificazione della normativa regionale in materia edilizia.
In merito al testo originario la Commissione ha adottato alcune modifiche, nella fattispecie questa proposta di legge prevede una deroga ai limiti di altezza previsti dalla normativa statale vigente, finalizzata a rivitalizzare tutti quei territori, parliamo di centri storici, denominati zone omogenee A, secondo il decreto ministeriale 1444/1968. Ho detto rivitalizzare tutte quelle porzioni di territorio marchigiano che in questo momento a causa delle normative vigenti in materia urbanistica hanno delle ovvie difficoltà.
Questa norma non tocca tutti gli edifici, ma riguarda quelli che, come ho detto, si trovano nelle condizioni urbanistiche ad essere inseriti nei centri storici, edifici che hanno più di 70 anni con una destinazione ben precisa: commerciale, artigianale o comunque produttiva.
Sotto questo punto di vista credo che il principio sia assolutamente giusto e che questa sia una norma di assoluto buonsenso.
Chiaro è che la deroga all’altezza, che si propone con la proposta di legge n. 135, non deve in alcun modo andare ad impattare negativamente rispetto ai requisiti di sicurezza e ai requisiti igienico sanitari previsti dal decreto legislativo 81/2008, il testo unico sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Questo lo voglio sottolineare, è chiaro che questa norma non può, una volta approvata dal Consiglio, cosa che auspico, in alcun modo andare in deroga ai requisiti del decreto legislativo 81/2008, requisiti di sicurezza ed igienico sanitari.
La III Commissione con la rielaborazione di questo testo vuole in qualche modo superare gli impedimenti derivanti dalle dimensioni preesistenti. I locali per essere riqualificati, come ho detto, devono avere almeno settant'anni, trovarsi nei centri storici e contenere attività produttive, artigianali o commerciali.
Mi sembra giusto ribadirlo, queste deroghe possono andare in funzione solo nel momento in cui i requisiti, di cui ho parlato sopra, quelli del decreto legislativo 81/2008 siano rispettati. Aggiungo pure, è ovvio, che rispettare questi requisiti significa anche, in base all'articolo 63 del decreto legislativo già citato, rispettare gli standard su cui non si può derogare, mi riferisco per esempio ai 10 metri cubi per ogni addetto, ai 2 metri quadri lineari per ogni addetto, ad una altezza minima che non deve superare i 2,40 metri. Ovviamente in queste attività non possono esserci più di cinque dipendenti.
Questi sono i requisiti previsti dall'articolo 63 del decreto legislativo 81, su questo non ci piove.
Ritengo che questa norma sia di buonsenso perché dà la possibilità di riqualificare quei locali che altrimenti, nella maggior parte dei casi, sarebbero in disuso, e rivitalizzare quelle zone a cui noi teniamo moltissimo. Ogni piccolo paese di questa regione ha un centro storico molto bello, per cui credo che la possibilità da parte del legislatore regionale di ridare vita e far rifiorire questi territori, che sono appunto i centri storici, sia un atto lodevole.
E’ chiaro, lo voglio ribadire, è ovvio, che sono stati messi dei criteri che vanno rispettati e sui quali non si può derogare, però ritengo che questa proposta di legge vada nella direzione giusta.
Concludo leggendo il testo licenziato dalla III Commissione: “Articolo 1 (Modifica all'articolo 15 della l.r. 17/2015). Dopo il comma 5 dell'articolo 15 della regionale 20 aprile 2015 n. 17 (Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia edilizia) è aggiunto il seguente “5 bis. Al fine di contenere il consumo di suolo mediante un più efficace riutilizzo dei volumi esistenti e la valorizzazione del patrimonio edilizio, nella zona territoriale omogenea A, di cui al d.m. 2 aprile 68 n. 1444, anche se altrimenti denominata, è consentito, limitatamente ai locali con destinazione produttiva, commerciale e artigianale da almeno settant'anni, il mantenimento delle altezze interne esistenti in deroga ai limiti di altezza previsto dalla normativa statale vigente in materia e dal regolamento edilizio comunale, a condizione che le misure progettuali adottate non contrastino con il livello di sicurezza ed igienico sanitario previsto dal d.l. 9 aprile 2008 n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro). Articolo 1 bis (Invarianza finanziaria). Dall'applicazione di questa legge non derivano né possono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale. Alla sua attuazione si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste dalla legislazione vigente”.
Questo è il testo licenziato dalla III Commissione e l’invito che faccio a tutto il Consiglio è di votare questo atto perché, come ho detto prima, è una proposta di buon senso e tra l'altro, come specificato anche nell’articolo 1, va anche a contenere il consumo di suolo mediante un suo più efficace utilizzo, in piccola parte, adesso, questo ovviamente non spetta a me dirlo, poi questo lo andremo a vedere nella pratica.
Ripeto, secondo me, secondo noi, secondo la maggioranza, questa è una proposta di legge che va nella direzione giusta, quindi rinnovo l’invito di votarla favorevolmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. L’intervento che ha fatto il Consigliere Livi è ampiamente soddisfacente, quindi mi rimetto al suo intervento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ho visto che il relatore di maggioranza ed anche il relatore di minoranza hanno citato molto spesso il decreto 81, il decreto nazionale che definisce e stabilisce quali sono i criteri di conformità per gli immobili che devono essere destinati a commercio in tutte le zone omogenee territoriali, quindi in tutte le zone del d.m. 1444. C’è anche una possibilità di deroga prevista dal decreto purché l'organo competente verifichi che ci siano i requisiti di salubrità per il personale, soprattutto nei casi in cui si sia sotto i 5 addetti, come ha detto giustamente il Consigliere Livi.
Ora i requisiti sono quelli standard: l’altezza non deve essere inferiore a 3 metri, un totale a metro quadro lineare in relazione al numero degli addetti, però va da sé che questa norma non si applica, tanto è vero che se facciamo un giro banalmente nei centri storici troviamo dei pub, dei ristoranti, degli esercizi commerciali che hanno delle altezze inferiori ai 3 metri o ai 2,70 metri (anche perché 2,70 metri è soltanto per il residenziale), troviamo delle attività che non hanno i requisiti che dovrebbero avere qualora fossero costruiti ex novo.
Questo perché c’è già la possibilità di deroga consentita dalla legge, quindi diventa una norma diciamo pure discriminante dato che introduce i settant'anni, mischiando un po’ quello che è il decreto 42/2004, che viene ficcato in ogni dove, tanto non fa male a nessuno, che non ha nessun tipo di attinenza rispetto alla fattispecie che stiamo esaminando, tant’è vero che è tutto rimandato all'organo di vigilanza, che è il servizio sanitario, il quale deve stabilire se i locali hanno o no le caratteristiche. Quindi, mi chiedo e vi chiedo: a cosa serve questa norma? Se questa norma esiste o non esiste, non cambia assolutamente nulla, è soltanto un “impiccio” per chi deve presentare un progetto di ristrutturazione o di cambio di destinazione d'uso perché, oltre a verificare il decreto 81/2008, quindi a richiedere le autorizzazioni previste nel decreto per realizzare e redigere un progetto che sia conforme a quelle normative ed a chiedere la deroga, si si è pure impicciati dal fatto se la struttura ha o non ha 70 anni. Tanto è vero che, se non vogliamo considerare il Cal che ha dato parere favorevole, il Crel ha dato un parere contrario molto articolato, che credo che dovremo guardare, qualora non ci interessasse sentire il Crel e il Cal, il parere che hanno dato gli uffici. Invito i colleghi Consiglieri a guardare il parere che è stato dato, cioè l’analisi tecnico normativa che non è favorevole, ovviamente, perché dice che il comma 5 dell'articolo 63 prevede la cosiddetta autorizzazione in deroga dall'organo di vigilanza territorialmente competente, oggi Dipartimento di prevenzione delle Aziende sanitarie territoriali, quindi già esiste, non c’è bisogno di farlo, dopodiché si fa tramite il Suap, quindi c'è anche una procedura. In maniera un po' blanda l'ufficio dice che l'intervento normativo in esame non appare pienamente in linea con la normativa statale perché si introduce un vincolo che è di competenza statale, cioè dire se ha o non ha 70 anni è un requisito che riguarda la posizione degli immobili di valore storico culturale, non c'entra niente con la fattispecie della destinazione al commercio, sono due cose completamente diverse che possono accadere insieme, ma non è detto che accadano. Si crea una disparità di trattamento, dicono gli uffici, che non trova riferimento alcuno nella normativa sovraordinata, questo lo dicono gli uffici della Regione Marche, non io, e non prevede almeno in modo espresso la necessità di ottenere caso per caso l'autorizzazione dell’organo di vigilanza.
L’ufficio dice non solo che non si tiene conto del fatto che esiste già una normativa e che si crea un vincolo ulteriore per quegli edifici che hanno più di 70 anni, ma non si ricorda neanche nella legge che bisogna comunque ed obbligatoriamente ottenere l'autorizzazione igienico sanitaria. Questo può indurre anche in errore il progettista o il proprietario di un immobile che guarda la legge regionale e non se ne rende conto perché la norma non lo richiama in maniera specifica, ma dice che c'è una deroga, introduce una deroga che non è di sua competenza, ma è di competenza statale e non cita neanche il dovere di acquisire l'autorizzazione igienico sanitaria dell'organismo competente.
Credo che il Partito Democratico voterà contro questa proposta di legge perché non ne condivide gli obiettivi.
Il Consigliere Livi ha ricordato bene che l’abbiamo discussa molto in Commissione ed abbiamo anche acquisito dei pareri tecnici e quello che io dico è confermato anche dal parere espresso dall'ufficio, è cosa nota, l’ho già detto in Commissione, quindi il parere è contrario perché non solo la norma non introduce alcuna agevolazione per quegli immobili, ma rischia di complicare la normativa vigente e di creare dei fraintendimenti che potrebbero indurre all’errore progettisti e proprietari.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Livi.
Simone LIVI. Solo per ribadire il concetto che ho esposto prima perché non credo che questa norma possa andare a contrastare con altri tipi di iniziative in quanto, come ha ricordato la Consigliera Casini, c’è una normativa sovraordinata, per cui non si va a creare un danno, ma lo spirito è quello di ridare vitalità alle zone del centro storico che oggi come oggi molto spesso sono abbandonate.
Ribadisco il fatto che questo non deve andare a contrastare con la normativa vigente, con il decreto 81, di cui parlavamo prima, per quanto riguarda gli edifici che non hanno 70 anni. E’ ovvio che si presuppone che queste criticità non ci siano se gli edifici sono più recenti e corrispondono ai parametri della normativa vigente. Quindi, ribadisco la volontà di questa maggioranza di votare la proposta di legge n. 135. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Rispetto a quello che abbiamo visto, la disposizione portata avanti non è chiara, non si comprende se le misure progettuali adottate sono da riferire ai parametri del 2008 diversi dalle altezze interne, quindi se quello che è stato previsto da questa deroga sia riferito alle altezze e in questo caso non si comprenderebbe la deroga ai limiti statali, che sono da ricondurre ad essi, quindi la necessità da chiarire è che questo aspetto sia funzionale, ovvero la possibilità di valutare gli aspetti ed i profili di possibili di illegittimità costituzionale della norma, per questo motivo, il gruppo Rinasci Marche si asterrà dal voto.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Livi, penso che sia la prima proposta che porta come relatore di maggioranza.
Ricordo che abbiamo modificato il testo iniziale del Consigliere Latini; abbiamo discusso diverse volte in Commissione questa piccola proposta legge perché comunque rientra all’interno della nuova legge urbanistica, che speriamo presto giunga in Commissione per poter essere esaminata.
Credo che il Consigliere Latini abbia recepito una esigenza del territorio e attraverso questa formula normativa cerchiamo di dare una risposta.
La Lega condivide nel merito la proposta che oggi arriva in Aula perché va incontro a delle esigenze che diversi territori e diversi centri abitati hanno nella nostra regione e dico anche che, sconfinando un po’ dalla proposta di legge, alcuni limiti che abbiamo nei centri storici con la nuova legge urbanistica dovremmo toglierli. Faccio un esempio per tutti: i pannelli fotovoltaici che non possono essere messi sui tetti dei centri abitati o devono essere di colore rosso, in un momento di difficoltà come questo per le tante famiglie della nostra regione, credo che senza liberalizzare troppo, penso ad esempio alle piazze principali delle città che vogliamo mantenere intatte, vada fatta una revisione ad alcune norme stringenti all’interno dei centri abitati.
Detto questo, tornando nel merito, ritengo che occorra un chiarimento normativo e che la Regione, mi auguro, possa andare incontro alle esigenze dei vari territori che le hanno segnalate.
Ringrazio anche il relatore di minoranza Consigliere Santarelli, il proponente Latini e la Consigliera Casini che comunque, nell’esercizio del ruolo di consigliera esperta del settore, ha detto la sua, poi vedremo chi avrà ragione e se qualcuno impugnerà eventualmente la legge.
Grazie a tutti e buon lavoro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intanto a me piacciono poco gli articoli di legge che cominciano con “al fine di contenere, al fine di fare”, la legge ha un articolo nel quale ci sono gli obiettivi e a quelli bisogna attenersi, quindi le norme devono essere tali sennò diventano una parte di relazione tecnica, quindi, “al fine di contenere il consumo di suolo mediante un più efficace utilizzo dei volumi esistenti e la valorizzazione del patrimonio edilizio, nella zona territoriale A”, non c'è bisogno di una legge per questo, non c’è bisogno di un articolo ed è un po’ semplicistico che si voglia ridurre il consumo di suolo con un comma di un articolo, si girano nella tomba tutti quelli che hanno progettato e pianificato i Piani di recupero dei centri storici negli ultimi quarant'anni.
Detto questo e andando avanti perché la legge è sempre la stessa, il decreto ministeriale è sempre lo stesso, è del ’68, ribadisco che mantenere le altezze interne per gli edifici che hanno meno o più di settant'anni oggi è possibile, quindi perché mettere un limite per quelli che hanno più di settant'anni o meno di settant’anni? Oggi si può, che cosa deve acquisire? Il parere igienico sanitario. Poi chiedo al Consigliere Livi, perché soltanto l’altezza e perché non i requisiti illuminotecnici, per esempio, che sono quelli più richiesti, per intenderci, rapporto tra superficie di calpestio con le finestre, perché soltanto questo requisito e non anche l’altro?
Ci sono tanti requisiti che oggi vengono controllati, tanto è vero che, e sono d’accordo con lei Consigliere Livi, si devono recuperare i centri storici. Credo che in quest’ Aula siamo tutti perfettamente d'accordo e penso che lavoreremo sempre insieme per questo obiettivo, ma le chiedo: perché in tutte le nostre piccole frazioni ci sono osterie, pub, piccoli laboratori, piccole sartorie, degustazioni di vini senza aperture, quindi senza il rispetto di una superficie coperta o senza il rispetto dell’altezza? Perché oggi in Italia si può fare, non vi è un divieto. Introdurre un limite o una norma che non serve, a quale scopo?
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Semplicemente per dichiarazione di voto. Sorrido in modo buono alla Consigliera Casini perché è andata a vedere proprio il cavillo su come è formulato l’articolo 1.
Voglio anche ricordare, in merito a quello che ha sollevato prima il Consigliere Santarelli, che la deroga è sui requisiti dell’altezza e non su quelli di sicurezza ed igienico sanitari. lo ribadisco rispetto ha quanto detto prima dal Consigliere.
Ripeto, per me questa è una norma di buon senso e come gruppo Fratelli d'Italia invitiamo a votare a favore. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Faccio la mia dichiarazione di voto, che ovviamente è positiva.
Aggiungo a quanto è stato detto dal Consigliere Livi un’ulteriore puntualizzazione. La proposta, tenendo conto di quanto hanno ben spiegato dai relatori e dal Presidente della Commissione, è stata elaborata tenendo conto del decreto legislativo 81/2008 e della irretroattività delle norme sopraggiunte dopo l’autorizzazione dell’attività in analogia a quanto stabilito dall’articolo 10 del decreto legge 76/2020, poi trasformato in legge 120.
Inoltre, la Cassazione ha di recente confermato con due sentenze che le norme sopraggiunte ad una situazione in essere non possono essere retroattive, requisiti di agibilità dal ‘75 per gli edifici residenziali, quindi, la norma nella sua finalità è quella di non declassare e rendere inutilizzabili i locali interni ai centri storici annessi alle porzioni immobiliari destinati alle attività commerciali o produttive e nasce da una serie di casi che si stanno via via rappresentando, oggi più che mai, in funzione dell’applicazione delle norme del Pnrr sull’agibilità di tutti gli edifici del centro storico, quindi la mia posizione di voto è positiva.
Proposta di legge n. 135. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 183 (testo base)
dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi
“Modifica alla legge regionale 3 maggio 2018, n. 8 - Recepimento dello schema di regolamento edilizio tipo (RET) in attuazione dell'intesa di cui all'articolo 4, comma 1 sexies, del d.p.r. 6 giugno 2001, n. 380 ''Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Modifiche alle leggi regionali 20 aprile 2015, n. 17 ''Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia di edilizia'', 8 ottobre 2009, n. 22 e 23 novembre 2011, n. 22”
Proposta di legge n. 164
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Bora, Vitri
“Proroga dei termini dell’adeguamento dei regolamenti edilizi allo schema di RET per i comuni del cratere sismico 2016”.
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 183 (testo base) dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi e la proposta di legge n. 164 dei Consiglieri Casini, Biancani, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Bora, Vitri
La discussione è aperta, il relatore di maggioranza Consigliere Pasqui ha dovuto lasciare d’urgenza l’Aula, quindi, se siete d’accordo, do la parola alla relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Anna CASINI. Cinque anni fa, il 5 maggio, fu approvato, dopo un lungo percorso a livello nazionale nelle Commissioni, anche di concertazione a livello regionale con l’Upi, Anci ed Uncem, lo schema del nuovo Regolamento edilizio tipo regionale. Tutti voi sapete che il Regolamento edilizio regionale tipo è quello che viene applicato dal 1989, perché il vecchio Regolamento è del 1989, anche se ha avuto delle modifiche nel corso degli anni, ed è quello che stabilisce indici e parametri per l'edilizia. Faccio un esempio: stabilisce come si misurano le altezze, ovvero se una loggia o un balcone fanno o non fanno volume, sembra una sciocchezza, ma in realtà sono parametri molto importanti che determinano un conteggio volumetrico di un manufatto diverso. Può accadere, se si calcola con il vecchio Regolamento edilizio il volume di un edificio, che risulti maggiore o minore del calcolo effettuato con il nuovo Regolamento edilizio.
Si decise all'epoca di sospendere e di congelare questa norma per le zone terremotate, laddove c'era la necessità della conformità, ovvero di raggiungere anche la conformità mediante le sanatorie perché nelle zone terremotate spesso ci sono degli abusi di pochissimo valore, ma che non sarebbero finanziabili e non sarebbero autorizzabili, però sono stati valutati nelle aree terremotate in base al Regolamento edilizio esistente oggi, per cui si stabilì che l'entrata in vigore fosse il prossimo 5 maggio.
Ora stiamo esaminando il testo base, che è quello dei Consiglieri Pasqui e Marcozzi, ma io, oltre ad aver sollevato il problema qui in Aula in più occasioni, ho posto il problema anche in III Commissione, tant’è vero che il 2 febbraio ho presentato una proposta di legge.
La proposta di legge che è arrivata successivamente, quella dei colleghi, secondo me contiene una norma di buon senso perché mentre nella mia proposta c'è la proroga di due anni, nella proposta dei Consiglieri Marcozzi e Pasqui l’entrata in vigore è stata prorogata fino al perdurare dello stato di emergenza disposto con legge dello Stato. Trovo che questa sia una norma di buon senso perché comunque ci mette al sicuro e ci evita di continuare a prorogare senza sapere quando e come servirà.
Stiamo prorogando – voglio fare una chiosa su questa cosa – in quanto c’è la possibilità di prorogare soprattutto all'interno delle zone A, laddove non si è potuto ricostruire, perché la ricostruzione è vero che è già iniziata, ma ci sono delle zone in cui non è iniziata dato che quei luoghi necessitavano di interventi edilizi diretti e di piani attuativi brevi. I piani attuativi hanno avuto dei percorsi piuttosto lunghi, voi sapete che per fare dei piani urbanistici ci vuole molto tempo, ed in quelle zone, laddove non c'era più il tessuto urbanistico ed urbano, era difficile.
Mettere oggi questo capestro ulteriore su quelle zone significa creare soltanto dei problemi, quindi il Partito Democratico voterà a favore di questa norma perché non solo è di buon senso, ma di aiuto a quei luoghi. Non crea nessun vantaggio particolare o nessuna deroga particolare, ma se quello che è stato calcolato, per esempio, nei progetti già redatti, come volume, dovrebbe essere ricalcolato oggi sarebbe veramente una gran cattiveria.
Ringrazio anche la Commissione perché abbiamo lavorato ed abbiamo deciso comunque di portarla avanti, io ho detto di portarla avanti e di mettere come testo base la proposta dei Consiglieri Marcozzi e Pasqui.
Voteremo a favore di questa norma che è quanto mai utile, soprattutto dobbiamo farla in maniera tempestiva perché, ripeto, il 5 maggio, se non approviamo la proroga, entrerà in vigore il nuovo Regolamento.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. . Grazie Presidente. Come ha già detto la relatrice di minoranza questa è una norma utile, di aiuto per le zone terremotate, è importante e trova anche l’assenso della minoranza, va a modificare il comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 3 maggio 2018 n. 8 “Recepimento dello schema di Regolamento edilizio tipo (RET) in attuazione dell’intesa di cui all’articolo 4, comma 1 sexies, del DPR 6 giugno 2001, n. 380 “Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”. Modifiche alle leggi regionali 20 aprile 1995 n. 17 “Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia edilizia”, 8 ottobre 2009, n. 22 e 23 del novembre 2011 n. 22”, anche al fine di sopperire ad eventuali sovraccarichi di lavoro nelle strutture comunali impegnate nella gestione delle istanze che pervengono nei territori dei Comuni di cui al comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge 17 ottobre 2016 n. 189 (Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite da eventi sismici del 2016) convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016 n. 229.
In particolare, la Regione al fine di recepire lo schema di regolamento edilizio di tipo (RET) in attuazione dell’intesa del 20 ottobre 2016, di cui all'articolo 4, comma 1 sexies, del d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380, ha dovuto apportare modifiche legislative al proprio quadro normativo ed ha approvato la legge regionale del 3 maggio 2018 n. 8.
La legge regionale del 3 maggio 2018, n. 8 all'articolo 9, comma 1, ha modificato il comma 4 dell'articolo 19 della legge regionale 17/2015, stabilendo che “Le disposizioni del Regolamento regionale n. 23 del 14 settembre 1989, abrogato dalla lettera d) del comma 3, dell’articolo 20 della legge 17/2015, continuano ad applicarsi ad eccezione dell'articolo 13 in quanto compatibili sino all'adeguamento da parte dei Comuni dei propri Regolamenti edilizi allo schema di RET e relativi allegati previsti nell'intesa del 20 ottobre 2016”.
Ancora, la predetta legge regionale all'articolo 3 ha stabilito che i Comuni adeguino i propri Regolamenti edilizi allo schema di RET e relativi allegati, entro il termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge stessa e che nei Comuni di cui al comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge legge 17 ottobre 2016 n. 189 (Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016) convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016 n. 229, tale termine è di cinque anni, come ha affermato la relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Decorsi inutilmente entrambi i termini indicati, le definizioni uniformi e le disposizioni sovraordinati in materia edilizia, trovano diretta applicazione, prevalendo sulle disposizioni comunali con esse incompatibili.
Con delibera di Giunta regionale n. 873 del luglio 2021 “Legge regionale 3 maggio 2018, n. 8 “Recepimento dello schema di regolamento edilizio tipo (RET) in attuazione dell’intesa di cui all’articolo 4, comma 1 del d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”. Modifiche alle leggi regionali 20 aprile 2015 n. 17 “Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia di edilizia”, 8 ottobre 2009 n. 22 e 23 novembre 2011 n. 22, è stato approvato l'atto di indirizzo denominato “Schema di regolamento edilizio tipo Ret ed i relativi allegati A e B e l’allegato 1”.
Posto che ad oggi è in via di predisposizione uno strumento che consenta di monitorare, da parte della Giunta regionale, il recepimento da parte dei Comuni dello schema di RET, come previsto dalla legge regionale 8/2018, si ritiene necessario prorogare il termine di quell’articolo 3, comma 2 della legge in esame, per i Comuni di cui al comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge 189/2016, cioè i Comuni colpiti dagli eventi sismici.
In questi Comuni, la cui la ricostruzione comincia solo adesso ad assumere una dimensione significativa, l’introduzione del nuovo regime normativo rischierebbe di bloccare tutti quei progetti oggi in corso, ma elaborati sulla base della vecchia normativa, con la conseguenza di doverci ricominciare le progettazioni sulla scorta delle nuove previsioni. Oltre naturalmente, a costringere i Comuni stessi ad affrontare una fase di duplice regime normativo per le pratiche vecchie e nuove, aggravando così, le difficoltà di gestione dell'attività edilizia.
E’ dunque evidente, in assenza di una proroga, il rischio di un ulteriore e gravissimo rallentamento nella presentazione delle pratiche.
Per quanto sopra, la proposta in questione si compone quindi di 3 articoli, uno volto a modificare l’articolo 3, comma 2, della legge regionale 8/2018 nel quale le parole: “il termine di cui al comma 1 è di cinque anni”, sono sostituite dalle seguenti: “il termine di cui al comma 1 è prorogato – come ha detto la Consigliera Casini - fino al perdurare dello stato di emergenza disposto con legge dello Stato”.
Questa è una legge importante, utile, che va nella direzione di aiutare le zone terremotate. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Il mio intervento sarà brevissimo.
Ringrazio la Consigliera Casini, anche per l’onestà intellettuale con la quale ha raccontato quello che è successo perché la sua proposta era in giacenza da mesi in Commissione, poi è arrivata la proposta di legge dei Consiglieri Pasqui e Marcozzi, che comunque era migliorativa rispetto alla sua proposta iniziale.
In Commissione abbiamo deciso all'unanimità di utilizzare come testo base la proposta di legge dei Consiglieri Pasqui e Marcozzi, una proposta molto utile e personalmente auspicavo che la Giunta intervenisse nel merito, però, alla fine, questa probabilmente è la formula più veloce per arrivare all’approvazione, quindi, ringrazio tutto il Consiglio regionale per questo voto favorevole ed unanime su questa norma di buon senso.
Il voto del gruppo Lega sarà favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Grazie al capogruppo Consigliere Ciccioli per questa possibilità, dichiaro il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia su questa proposta di legge, la quale prevede la proroga a carattere funzionale per tutti i Comuni del cratere sismico.
Vorrei esprimere un plauso positivo per il lavoro svolto in Commissione, sempre molto attento, accurato, soprattutto su determinate materie, come in questo caso.
Non è la prima proroga che votiamo, ma diciamo che l’istituto della proroga in questi casi, soprattutto per i Comuni sismici, diventa essenziale e fondamentale.
Voglio ribadire il carattere della funzionalità di questa proposta di legge che ci accingiamo a votare ed esprimo il voto favorevole ed un plauso per l'unanimità del consenso.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 183. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Nomine
Elezione di un componente effettivo del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche.
(articolo 7 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 2 e articolo 15 dello Statuto dell’ente) (voto limitato a uno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente effettivo del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche. Voto limitato ad uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare prende atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.
(La Consigliera Segretaria Vitri effettua la chiamata)
Presiede il Vicepresidente
Andrea Biancani
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 26
Schede Bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 26
Hanno ricevuto voti:
Mazza Francesca n. 16,
Giangrisostomi Marta n. 10.
Proclamo eletta componente effettivo del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche Mazza Francesca.
Elezione di un componente supplente del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche.
(articolo 7 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 2 e articolo 15 dello Statuto dell’ente) (voto limitato a uno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente supplente del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche. Voto limitato ad uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare prende atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Borroni effettua la chiamata)
Presiede il Presidente
Dino Latini
Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 24
Schede Bianche n. 8
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 16
Ha ricevuto voti:
Frattani Federica n. 16.
Proclamo eletta componente supplente del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche Frattani Federica.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15:10.