Resoconto della seduta n.113 del 11/04/2013
SEDUTA N. 113 DELL'11 APRILE 2013

La seduta inizia alle ore 12,45

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 113 dell'11 aprile 2013. Do per letto il processo verbale della seduta n. 112 del 26 marzo 2013, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che
sono state presentate le seguenti proposte di legge:
n. 298 in data 3 aprile, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disposizioni di semplificazione e adeguamento della normativa regionale”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente e alla II Commissione assembleare per l’espressione del parere di cui all’art. 69 del Regolamento interno;
n. 299 in data 3 aprile, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 Riordino del sistema regionale delle politiche abitative, e alla legge regionale 17 maggio 1999, n. 10 Riordino delle funzioni amministrative della Regione e degli Enti locali nei settori dello sviluppo economico ed attività produttive, del territorio, ambiente e infrastrutture, dei servizi alla persona e alla comunità, nonché dell'ordinamento ed organizzazione amministrativa”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente;
n. 300 in data 4 aprile, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 - Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente;
n. 301 in data 4 aprile, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Modifiche alla legge regionale 27 dicembre 2012, n. 45 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013/2015 della Regione (legge finanziaria 2013)” assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente e trasmessa per conoscenza al Consiglio delle Autonomie Locali;
n. 302 in data 4 aprile, ad iniziativa dei Consiglieri Ricci, Carloni, concernente: “Modifica alla legge regionale 23 novembre 2011, n. 22 ‘Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico’ e modifiche alle leggi regionali 5 agosto 1992, n. 34 ‘Norme in materia urbanistica, paesaggistica e di assetto del territorio’ e 8 ottobre 2009, n. 22 ‘Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile’", assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente e trasmessa per conoscenza al Consiglio delle Autonomie Locali e al Consiglio dell'Economia e del Lavoro;
n. 303 in data 3 aprile, ad iniziativa dei Consiglieri Cardogna, Malaspina, Latini, Eusebi, Ricci, Pieroni, concernente: “Sistema regionale per la difesa dall'inquinamento di idrocarburi o altre sostanze nocive causate da incidenti marini”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per l’espressione del parere di cui all’art. 69 del regolamento interno, al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere ai sensi dell'articolo 11, comma 2, lettera b) della l.r. 4/2007;
n. 304 in data 29 marzo, ad iniziativa del Consigliere Pieroni, concernente: “Agevolazioni fiscali per favorire e sostenere lo sport e valorizzare la cultura ed il paesaggio nelle Marche”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e alla II Commissione assembleare per l’espressione del parere di cui all’art. 69 del Regolamento interno;
n. 305 in data 29 marzo, ad iniziativa del Consigliere Sciapichetti, concernente: “Promozione della viabilità minore, dell'escursionismo, del turismo a piedi e di meditazione nelle Marche”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per l’espressione del parere di cui all’art. 69 del Regolamento interno, al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere ai sensi dell'articolo 11, comma 2, lettera b) della l.r. 4/2007 e trasmessa ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno alla II e III Commissione assembleare;
n. 306 in data 4 aprile, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Diffusione e incremento dell'arte e della cultura musicale nella Regione Marche”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e alla II Commissione assembleare per l’espressione del parere di cui all’art. 69 del regolamento interno.
E' stata presentata la seguente proposta di regolamento interno:
n. 7 in data 25 marzo, ad iniziativa della Consigliera Giorgi, concernente: “Modifica del Regolamento interno del Consiglio regionale”, assegnata all'Ufficio di Presidenza ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 10 del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 469 del Consigliere Latini “Extrabudget del Centro Lega del Filo d'Oro”;
n. 470 del Consigliere Latini “Salvaguardia dell'Ospedale di San Benedetto del Tronto "Madonna del Soccorso" da qualsiasi ipotesi di declassamento, riduzione dei servizi sanitari e del personale medico”;
n. 471 del Consigliere Latini “Salvaguardia delle Sezioni distaccate dei Tribunali a seguito della sospensiva cautelativa disposta dal Consiglio di Stato verso il Tribunale di Milano”;
n. 472 del Consigliere Latini “Sversamento della centrale biogas di Porto Potenza”;
n. 473 del Consigliere Acquaroli “Piano casa”;
n. 474 del Consigliere Latini “Richiesta riduzione Commissioni consiliari”;
n. 475 dei Consiglieri Busilacchi, Ricci, Bucciarelli, Binci “Valutazione di efficacia ed equità degli strumenti di contrasto alla povertà”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la seguente legge:
n. 5 in data 3 aprile 2013 “Norme in materia di raccolta e coltivazione dei tartufi e di valorizzazione del patrimonio tartufigeno”.
Comunico, che, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 80 del Regolamento interno, il Consigliere Carloni ha chiesto, con nota n. 2751 del 3 aprile, che venga dichiarata l’urgenza sulla proposta di legge n. 43 del 6 ottobre 2010 “Modifiche alla legge regionale 20 febbraio 1995, n.17 – Interventi e indennizzi per danni causati al patrimonio zootecnico da specie animali di notevole interesse scientifico e da cani randagi”, proponendo che il termine per l’esame in sede referente sia stabilito per il giorno 18 aprile 2013.
Comunico inoltre che l'Ufficio di Presidenza:
nella seduta n. 117 del 20 marzo 2013 ha preso atto della costituzione del Gruppo “Centro Destra Marche” da parte dei consiglieri regionali Natali, Acquaroli, Romagnoli;
nella seduta n. 118 del 28 marzo 2013 ha preso atto dell'adesione della Consigliera Bellabarba al gruppo “Partito Democratico”, dell'adesione del Consigliere Silvetti al gruppo “Centro Destra Marche”, del conseguente scioglimento del gruppo “Futuro e Libertà per l'Italia” e ha disposto lo scioglimento del gruppo consiliare “Popolo e territorio – libertà e autonomia” assegnando il consigliere Marangoni al gruppo Misto.
Ha chiesto congedo il Consigliere D'Anna.

Commemorazione Mario Umberto Fabbri

Direi di dare inizio alla trattazione dell'ordine del giorno non prima, credendo di interpretare il sentimento dell'intera Assemblea legislativa, di ricordare che qualche giorno fa, il 29 marzo, se non vado errato, è deceduto Mario Umberto Fabbri.
Mario Umberto Fabbri credo che sia una persona conosciuta da tutti i presenti. Ha svolto ruoli politici ed amministrativi di primaria importanza, è stato Segretario provinciale del Partito Comunista Italiano, Consigliere comunale di Pesaro per dieci anni, Consigliere regionale delle Marche dal 1975 al 1985, peraltro in questi mandati ha ricoperto anche l'incarico di Vice Presidente del Consiglio regionale precisamente negli anni dal 1980 al 1985. E' stato Consigliere provinciale, Vice Presidente della Provincia di Pesaro Urbino.
Senza nessuna retorica di circostanza Mario Umberto Fabbri, che conoscevo anche personalmente, è stata una persona con una grande passione politica, una persona per bene animata dal senso delle istituzioni, dal senso della democrazia. E’ stata una persona estremamente equilibrata, anche un innovatore, perché fra tutti gli incarichi politici e amministrativi che ha ricoperto, ne ha ricoperti due in cui ha dato un segno preciso rispetto ad argomenti che affrontava qualche anno fa che noi stiamo affrontando in modo più forte oggi. E’ stato Presidente del Cosmob, Consorzio del mobile, Presidente del Comit, Consorzio marchigiano per l'innovazione tecnologica, un assertore da sempre della necessità di investire sulla ricerca, sulla internazionalizzazione delle imprese.
Io, il Presidente Spacca, altri Consiglieri e il Direttore Generale della nostra Assemblea abbiamo partecipato ai suoi funerali, però, mi pare che un ricordo sia importante da parte di questa Assemblea.

Commemmorazione Romeo Dionisi, Annamaria Sopranzi, Giuseppe Sopranzi.

Situazione completamente diversa ma anche questa assolutamente opportuna da ricordare, entrambe poi le accomuneremo in un minuto di silenzio, la recente morte di tre nostri corregionali, Romeo Dionisi, Annamaria Sopranzi, Giuseppe Sopranzi.
E' un dramma che conoscete tutti, è il dramma di una famiglia segnata dalle difficoltà, purtroppo non è un caso singolo, non è un caso isolato, viviamo, in questo nostro Paese, un momento di grandi difficoltà economiche, finanziarie. Molti quotidianamente hanno la forza di reggere, nonostante tutto, di andare avanti, ma qualcuno non ce la fa, qualcuno si arrende.
Credo che usare parole o approfondire drammi che riguardano la persona, forse, non sia nemmeno opportuno, però, come Istituzione credo che dobbiamo essere consapevoli di quanto, in un momento come questo, i cittadini devono sentire le istituzioni vicine. Nessuno è in grado di fare miracoli, la congiuntura economica sfavorevole ci impedisce di fare più che in altri momenti, però ribadire, da parte delle istituzioni, di tutte le istituzioni, al di la dei formalismi, al di la della partecipazione ad un funerale, al di la dell'invio di un telegramma, di quanto in questo momento il Paese abbia bisogno di serietà, di concretezza, di superare gli ostacoli che spesso si frappongono per questioni di appartenenze ad un grande impegno per cercare di lavorare il più unitamente possibile e portare fuori dalle secche di questa gravissima crisi economica il nostro Paese.
Lo dico consapevole del fatto che le appartenenze sono il sale della democrazia, anche le differenze sono il sale della democrazia ma c'è un momento in cui le emergenze richiedono a tutti di spogliarsi un po', come dire, di convincimenti e lavorare con la mente aperta su progetti condivisi che possono dare un contributo alla ricrescita economica della nostra economia e far si che questa strada, che ormai conta troppi suicidi per ragioni economiche debba finire, debba concludersi.
Detto questo chiedo di osservare, sono casi diversi però li accomuno, un minuto di silenzio da parte dell'Assemblea legislativa delle Marche.

(L'Assemblea legislativa osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE. Tra le comunicazioni c'era la richiesta da parte del Consigliere Carloni di dichiarare l'urgenza sulla proposta di legge n. 43 del 6 ottobre 2010 “Modifiche alla legge regionale 20 febbraio 1995, n. 17 – Interventi e indennizzi per danni causati al patrimonio zootecnico da specie animali di notevole interesse scientifico e da cani randagi” proponendo che il termine per l'esame in sede referente sia stabilito per il giorno 18 aprile 2013.
Sono costretto a metterla al voto, in questo caso sono previste una dichiarazione di voto a favore ed una contraria, altrimenti, se non ci sono richieste di intervento, la metto in votazione. La proposta di legge riguarda le modifiche alla legge regionale 20 febbraio 1995 il cui titolo è “Interventi e indennizzi per danni causati al patrimonio zootecnico da specie animali di notevole interesse scientifico e da cani randagi”.
Sostanzialmente il Consigliere Carloni propone che l'esame - questa legge è assegnata alla III Commissione - in sede referente si esaurisca entro il 18 aprile 2013. Questa è la sostanza della richiesta. Se siete d'accordo votate si, se non siete d'accordo votate no, se il Consigliere Carloni vuol cambiare la data può cambiarla, se si trova un accordo, se no andiamo avanti.
E' previsto un intervento a favore ed un intervento contro a norma del Regolamento.
Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Siamo arrivati a questa richiesta perché sono tre anni che questa proposta di legge aspetta di essere discussa in Aula.
Sinceramente non va bene vedere passare ingiustificatamente tanto tempo di fronte a danni che quotidianamente tanti agricoltori e tanti allevatori hanno, che denunciano, ognuno nelle proprie sedi competenti, ma che rimangono inascoltati dalla Regione.
Chiedo di porre un termine d'urgenza perché i danni che oggi hanno gli allevatori, in modo particolare quelli della provincia di Pesaro, sono veramente gravi. Spero che quest'Aula possa discutere la proposta di legge entro i tempi che lei ha detto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Se questa è una proposta di legge assegnata alla III Commissione, io onestamente non l'ho vista. Se è vero che c'è da tre anni, vuol dire che c'è dall'inizio della legislatura ed io non l'ho vista, mi prendo l'impegno di discuterla il prima possibile, però dare il termine del 18 aprile mi sembra una cosa insensata, è martedì prossimo.

PRESIDENTE. Comunque Consigliere Badiali non può essere della scorsa legislatura perché tutte le proposte …

Fabio BADIALI. No, no ho detto dall'inizio di questa legislatura.

PRESIDENTE. Va bene, allora mettiamo in votazione la proposta del Consigliere Carloni.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Comunicazioni ai sensi dell’art. 35, sesto comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Intervengo sull'ordine del giorno Presidente, perché devo protestare e pretendo, pretendo è un verbo sbagliato, vorrei tanto che si facesse latore lei di questa protesta, posso parlare?

PRESIDENTE. Colleghi per favore.

Giulio NATALI. Io faccio parte della V Commissione Sanità, il Presidente è Comi, abbiamo fatto una riunione giovedì scorso con delle audizioni, ne abbiamo fatta un'altra lunedì alla presenza dell'Assessore, che non vedo, del Direttore generale e di altri funzionari, tutta basata, Presidente, sulla concertazione di quello che deve avvenire. Tutto deve passare in Commissione Sanità.
Nelle more fra queste due assemblee, non so se il Presidente Comi se ne è accorto, mi auguro, anzi, sono sicuro che se ne è accorto, ma la ragione di Stato, la ragione politica forse gli lega le mani, è stata presentata, addirittura, una proposta di legge, la delibera n. 474 del 3 aprile 2013, in cui, caro Consigliere Comi, si pretende che il lavoro della Commissione Sanità, il passaggio delle proposte in Commissione Sanità, da noi deliberato, da noi richiesto, da tutti, io parlo ai Consiglieri di maggioranza perché noi non contiamo niente, parlo a loro, non debba più avvenire.
E' vero che questo anno l’Asur compie dieci anni, come mi ricordava la Consigliera Romagnoli, quindi la verticalizzazione della monarchia ha raggiunto il diapason, però che la Giunta continui, che poi sia la Giunta o siano altri, noi non lo sappiamo, a comportarsi in questo modo, passando sopra la testa dei Consiglieri regionali, non solo dei Consiglieri regionali in genere che potrebbero non essere interessati, ma non lo credo, ma soprattutto di quelli che fanno parte della Commissione Sanità, mi sembra oltremodo squallido perché l'unico aggettivo che mi viene in mente è questo.
Vorrei tanto, quindi, che al di la delle appartenenze di maggioranza, di minoranza, Presidente Comi a nome di tutti e lei a nome del Consiglio vi facciate latori di questa proposta. Non può venire il Direttore generale dell'Asur con l'Assessore lunedì in Commissione e dirci che è tutto in itinere, quando gli è stato messo davanti che il piano socio sanitario era stato pubblicato sui giornali, la riforma che era in atto era stata pubblicata sui giornali, e che la Giunta due giorni prima aveva deliberato sulle ipotesi, sui presidi e soprattutto una proposta di legge che prevede che la V Commissione non debba esprimere parere su tutte le norme proposte dalla Giunta.
Vorrei sapere chi di voi è favorevole a tutto questo, penso che anche la logica di appartenenza, di maggioranza, debba finire davanti a queste cose, se voi, poi, non siete neanche in grado di protestare contro un signore che non è eletto da nessuno, che viene qui e che da gli ordini a tutti, sono problemi vostri, purtroppo sono problemi anche per i nostri cittadini.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente, anche a seguito dei drammatici fatti di Civitanova, che lei giustamente prima ha ricordato e che hanno toccato la nostra comunità regionale in modo molto significativo, e come è stato comunicato questa mattina alla Conferenza dei Capigruppo, come primo firmatario della mozione n. 475 chiedo la sua iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno odierno con l'impegno, visto che oggi è una giornata ricca di altre votazioni, di affrontarla, magari, come primo punto alla prossima seduta.

PRESIDENTE. Va bene, il tavolo tecnico ha recepito?
Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Chiedo se c'è la possibilità di anticipare la mozione n. 452, punto numero nove dell’ordine del giorno, sulla crisi dell'edilizia. L’ho chiesto alcune volte, se c’è oggi la possibilità di anticiparla, ovviamente, dopo i punti ritenuti urgentissimi da parte dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Sarebbe la seconda mozione vero? E' iscritta …, va bene, … quale è la proposta? Di inserirla dove? Anche perché farò la proposta di superare oggi la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze e di passare direttamente al punto n. 3. Non so, qual è la proposta? Dove la vogliamo inserire questa mozione? (…) La possiamo mettere al punto sette bis.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Mi accingo tra poco a votarla e vorrei, per lo meno, un suo parere su quello che ho detto, vorrei che mi rispondesse su quello che ho detto, se è vero o non è vero, perché lei potrebbe anche mettere in dubbio quello che io ho detto, visto che i Consiglieri, che fanno parte di questa Commissione, non se ne sono accorti o fanno finta di non essersene accorti. Lei è il Presidente di tutti i Consiglieri regionali e non dice una parola?

PRESIDENTE. Guardi Consigliere le dico sinceramente che questa proposta è sul mio tavolo e la sto studiando in questi giorni, non intendo per correttezza dire di più, anche se conoscendo come la penso su queste cose lei intuirà, però è ferma sul mio tavolo questa proposta. Ferma sul mio tavolo per capirci, comunque la terrò aggiornata.
Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Presidente chiedo l'iscrizione all'ordine del giorno di una relazione della VI Commissione su una comunicazione della Commissione europea che riguarda il commercio al dettaglio. Chiedo l'iscrizione d’urgenza perché in questi giorni scade il tempo utile per l'invio alla Commissione della Camera.

PRESIDENTE. Va bene è stato già oggetto di confronto nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi e mi pare che sia condiviso da tutti, tant'è che io ho proposto di inserirla al punto sei bis. Se non ci sono obiezioni, credo che l'ordine del giorno possa essere modificato in questo modo, accogliendo la proposta del Consigliere Cardogna e quindi sei, sei bis, sette e poi sette bis con la mozione n. 452 del Consigliere Latini.

Designazione di tre Consiglieri regionali che partecipano all'elezione del Presidente della Repubblica
(Articolo 83, secondo comma, della Costituzione e articolo 49, terzo comma, del Regolamento interno) – Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi io passerei alla trattazione del punto all'ordine del giorno numero tre: designazione di tre Consiglieri regionali che partecipano all'elezione del Presidente della Repubblica - Articolo 83, secondo comma, della Costituzione e articolo 49, terzo comma, del Regolamento interno.
Do soltanto alcune informazioni, c'è la possibilità di esprimere per ogni Consigliere una sola preferenza e naturalmente deve essere garantita, nella terna che parteciperà, con le Camere in seduta comune, all’elezione del Presidente della Repubblica, la minoranza. Questa è la interpretazione, garantire la minoranza vuol dire che se i primi tre che conseguono il maggior numero di voti, fossero tutti e tre espressione della maggioranza, si passerebbe per il terzo posto al primo più votato appartenente ad un gruppo di minoranza, naturalmente quello che è stato votato e che ha riportato voti, oltre questo non debbo aggiungere nulla.
Se non ci sono richieste di intervento passerei (…) Ha la parola il Consigliere Comi.

Francesco COMI. Grazie Presidente io volevo fare una richiesta alla Presidenza ed all'Assemblea sulla modalità di voto.
L'articolo 83 della Costituzione è chiarissimo rispetto a un principio che è quello della garanzia della presenza, tra i tre delegati dell'Assemblea legislativa, di un rappresentante della minoranza. Il nostro Regolamento, al quale sono delegate le norme per disciplinare le modalità di selezione e di individuazione delle candidature, non è sufficientemente chiaro rispetto alle modalità di voto, perché si limita ad indicare il principio dell'indicazione dell'unica preferenza da parte di ciascuno dei componenti dell'Assemblea legislativa.
Ora questa norma così generale ci costringerà ad adottare un qualche criterio, se mai tra i primi tre non ci fosse un rappresentate della minoranza, per individuare una qualche forma di garanzia.
Ora, siccome credo l'Assemblea legislativa sia sovrana e possa dettare una norma di interpretazione autentica rispetto all'articolo del Regolamento sulle modalità di voto, suggerisco all'Aula la modalità del voto separato.
Io suggerisco …

PRESIDENTE. … no colleghi per favore lasciamo finire il Consigliere Comi.

Francesco COMI. Il voto separato è una modalità di voto che avviene separando le votazioni o separando le urne o distinguendo le schede. Questa modalità di voto è esclusa dal testo unico degli enti locali per Comuni, per Province, per Comunità montane, ma non c'è alcuna limitazione rispetto all’autonomia regolamentare delle Regioni.
Per cui io suggerisco questa modalità di voto, è chiaro che questa modalità di interpretazione va condivisa e se la minoranza, le minoranze, il Consiglio non la condividono, sceglieremo una formula alternativa, quella che riterrete più opportuna.

PRESIDENTE. Consigliere Comi..., scusate un attimo, io debbo soltanto precisare, per quanto di mia competenza, che non è con la votazione della Assemblea legislativa che possiamo cambiare il Regolamento. Non è possibile anche perché, fra l'altro, se c'è un problema di interpretazione del Regolamento, a norma del Regolamento stesso, la competenza è dell'Ufficio di Presidenza e l'Ufficio di Presidenza si è attenuto nell'interpretazione del Regolamento alla applicazione del dettato costituzionale. Peraltro Consigliere Comi l'interpretazione di minoranza non è una qualsiasi minoranza, è un Consigliere appartenente a un gruppo delle minoranze, perché la minoranza, come in questo caso, non è una, ce n'è più d'una, quindi, non è possibile fare quello che lei chiede Consigliere Comi, a norma di regolamento.

(Interruzione del Consigliere Comi)

PRESIDENTE. … assolutamente anzi se la mettiamo ..., io chiedo, se necessario, anche il supporto del Direttore generale, ma può essere tranquillamente, quanto dichiarato da me, riportato integralmente nel verbale perché mi assumo tutte le responsabilità del caso come ognuno di noi quando interviene.
Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. La ringrazio Presidente, intervengo per dire due cose. Non volevo parlare dopo il Consigliere Comi, perché è evidente che dopo la fanta sanità cameliana adesso assistiamo alla fanta politica del renzicidio, cioè, questi la mettono sempre a porchetta. Cosa significa questo Presidente?
Dopo un vulnus, ancora un altro vulnus, perché per loro la Costituzione è qualche cosa come una foglia di fico o come una coperta sempre troppo corta che tirano sempre.
Il corretto principio istituzionale era Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, Vicepresidente del Consiglio. Io aggiungo una cosa di più, visto che si fa una questione costituzionale perché Consigliere Comi non parla della elezione tra i due membri della maggioranza di una donna? Voi che siete sempre per l'apertura, ma di che? Voi siete per le porchette. Allora Presidente …

PRESIDENTE. No la prego ….

Umberto TRENTA. No, Presidente stiamo parlando del Capo dello Stato, di una elezione che se oggi non esce fuori con i tre nomi in Consiglio andremo a fare ricorso su qualche cosa che poi andrà dopo, di che parla Presidente? E' giusto che lei faccia il Presidente super partes, ma cerchi di camminare con i piedi per terra perché da quello che ho già letto sui giornali - che avrà letto anche lei, e che non le sarà sfuggito perché è un uomo arguto, quindi caro Presidente dica al Consigliere Comi – le elezioni sono state già fatte. Allora noi non saremo il collante di una maggioranza sganassata, sconquassata, quindi caro Consigliere Comi di che cosa parla? Di che parla? Se vuole fare il costituzionalista resti e si attenga al discorso istituzionale, noi non potremo dire più niente, noi voteremo il nostro, voi voterete i vostri istituzionali ed il discorso è finito.
Se no c'è qualche altra cosa, gruppi, appartenenza, ha ragione il Presidente siamo 40, in Aula oggi siamo a conti fatti 41, meno due che, i grandi Consiglieri Binci e Bucciarelli, me lo consentano, politicamente hanno riflessioni molto argute, i conti sono 24, 27 meno 2, andiamo a 25, 3 candidati siete, mi pare, sulla carta, se no tutte queste porchette non sarebbero servite, si sarebbe votato a schede separate. No io voglio votare e voglio votare in maniera palese. Voi siete capaci di votare in maniera palese, di dire votiamo questo candidato e allora? (…) Sono d'accordo con lei, trovi una donna nella maggioranza, 3-2, visto che è così bravo, così arguto, trovi una donna, anzi la propongo io, Rosalba Ortenzi, e la voterò per primo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Credo, colleghi Consiglieri, che questa elezione da parte del Consiglio regionale delle Marche, che fra l'altro ha trovato spazio oggi anche sulla stampa nazionale, si sia arricchita un po' troppo di contenuti che sottintendono altri problemi e non quello che siamo chiamati ad affrontare.
La Costituzione dice che all'elezione del Presidente della Repubblica partecipano tre delegati per ogni Regione, eletti dai Consigli regionali assicurando la presenza delle minoranze, non di chi è votato dalla minoranza.

PRESIDENTE. Delle minoranze, Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. La proposta che io ho ascoltato - chiedo ai colleghi della maggioranza e del PD, non vorrei esagerare, un po' più di rispetto delle istituzioni perché la politica possiamo pensarla come vogliamo, ma almeno sforziamoci di fare emergere, di fare uscire da questa sala, da questa Assemblea, che è il luogo della democrazia, una espressione quanto meno di unità in un momento difficile come questo per il Paese – è una proposta che produce una cesura, un taglio, non unisce, voi di la e noi di qua. Mi si impedisce, a me Consigliere regionale eletto senza vincolo di mandato, di eleggere uno di maggioranza, di votare uno di maggioranza, così come mi si obbliga a votare uno di minoranza, e dove sta scritto? E dov’è la libertà di voto garantita dalla Costituzione? Siamo all'assurdo. Vi prego colleghi di ritirare questa proposta, di ricercare invece le motivazioni nobili della politica che ci portino ad una soluzione unitaria.
Io ho letto, ho ascoltato, ho sentito e sono stato contattato da innumerevoli telefonate e oggi alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari ho chiesto che si discutesse qui, perché le proposte vanno fatte in questa Aula, alla luce del sole affinché tutti sappiano tutto.
Ora cosa avviene, c'è una prassi, c'è un accordo tra i Presidenti dei Consigli regionali di Italia, delle Giunta, che non è sicuramente legge, non è sicuramente vincolante, però dal giorno dell'insediamento di questo Consiglio regionale, io ho un Presidente del Consiglio regionale che mi rappresenta, sul piano istituzionale mi rappresenta, quando parla a nome dell'Assemblea parla anche a nome mio, parla a nome di tutti. Il Consiglio è sovrano, i Consigli regionali sono sovrani, il Consiglio può eleggere un'altra persona, ma si interrompe questo piccolo diaframma di unità del Consiglio, della rappresentanza, per ricomporre il quale ci vuole una proposta unitaria, altrimenti, perché dovrei votare il Presidente di un gruppo consiliare di maggioranza sulla base, tra l'altro, della storia del passato e di quanto è avvenuto in questa Aula? Perché dovrei essere invitato a votare questo?
Io sono una persona libera, lo ripeto, siamo eletti senza vincolo di mandato, è la Costituzione che lo dice, allora io mi sono permesso - guardate che questo modo di fare, una politica che taglia anziché unire, anziché cucire, a brodo di cultura di Grillo, non mi appartiene, se appartiene a voi, se appartiene a chi cerca di piegare i regolamenti per risolvere problemi interni di gruppo, di partito o di maggioranza, io dico che siete sulla strada sbagliata, cambiate, non rendete un bel servizio al Paese, non lo rendete alla Regione, i regolamenti e le leggi ci sono, sono chiari e vanno rispettati - mentre a Roma si parla, finalmente si parla sempre di più di una donna a Capo dello Stato, di fare la proposta, ripeto, che ho fatto alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, chiedo al gruppo di maggioranza relativa, al gruppo più grande della maggioranza ed al gruppo più grande della minoranza di indicare due donne, una della maggioranza ed una della minoranza, che insieme al Presidente Spacca rappresenteranno la Regione. Sarebbe un segnale bellissimo, perché abbiamo tra le Consigliere regionali più giovani d'Italia, sarebbe un segnale bello perché è una vergogna che tra i 58 Consiglieri regionali mandati a Roma per eleggere il Presidente della Repubblica ci siano solo 5 donne. Noi al punto sei dell'ordine del giorno abbiamo un provvedimento contro la discriminazione di genere, contro la violenza di genere, eccetera, queste sono le prime discriminazioni, allora io ripeto e credo, scusate l'enfasi ma lo credo veramente, che dobbiamo recuperare credibilità della politica e delle istituzioni e credo che questa possa essere la proposta che ci vede uniti. Uniti, perché no, tanto sappiamo che generalmente anche se non c'è vincolo di mandato i grandi elettori voteranno secondo le indicazioni dei rispettivi Capigruppo, secondo un accordo che probabilmente sta maturando e allora perché impedire di decidere tutti insieme, votando in accordo una componente, sarebbe l'unica Regione in Italia, ad avere due donne e il Presidente del Governo regionale, il Presidente della Giunta.
Spero che ritirerete la proposta di fare votazioni separate o addirittura imporle per maggioranza perché credo che sia anticostituzionale e comunque sarebbe una lesione gravissima nei rapporti istituzionali all'interno dell'Aula. Questo sarebbe gravissimo. Voi vi votate i vostri, anche il manuale Cencelli, della peggior specie, arrossirebbe di fronte ad una proposta del genere, arrossirebbe, credetemi, è l'umiliazione delle istituzioni, quindi io voterò comunque una donna, perché il voto è limitato ad uno, così dice il regolamento, voterò una donna e chiedo anche a voi Consiglieri, di farlo. Cambiamo questa logica rigida per cui ci vado io, non ci va lui, tutte cose che si capiscono, ma io non posso più comprenderle e non le comprende la maggior parte del popolo italiano che vota Grillo.
Ecco la proposta che faccio sulla quale chiedo che i Consiglieri si esprimano.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Signor Presidente lei è notaio, ma anche giocatore in questa vicenda. In questi giorni chi ha seguito la cronaca politica sa che intorno a questo principio costituzionale della partecipazione dei rappresentanti delle Regioni c'è stata una discussione innovativa, perché per consuetudine, quasi sempre, ma già nelle Marche ci sono state delle eccezioni, i rappresentanti regionali sono il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio e il Vicepresidente del Consiglio, racchiudendo, in questo modo, le forze politiche più rappresentative.
Nelle Marche abbiamo già fatto delle eccezioni in passato, in una precedente elezione, l'allora Assessore Mascioni partecipò alle votazioni in sostituzione di qualcun altro, era Assessore e non era né Presidente di Giunta, né Presidente del Consiglio, né Vicepreside, quindi abbiamo già derogato, ma la discussione, guardo alla dottoressa Santoncini, importante e interessante è quella che si è svolta nella Toscana, non per similitudine politica con il nostro Presidente, ma perché si è ritenuto che potesse essere eletto dal Consiglio regionale della Toscana, a grande elettore, il Sindaco di Firenze, Renzi, che chiaramente è un esponente del Partito Democratico, ma non riconoscibile all'interno della dialettica maggioranza e minoranza della Regione Toscana. E’ vero? E’ stato ritenuto ammissibile ma non è stato votato.
Il nostro regolamento è carente, quando, pensando ad un periodo in cui la politica era anche eleganza, era rispetto, riconoscibilità, trasparenza delle posizioni politiche, il voto limitato a uno era per garantire la minoranza, le minoranze, no, la minoranza più numerosa, perché per chi ha come me, purtroppo, lunga esperienza, spesso la maggioranza tende a scegliersi la minoranza, nel caso nostro, invece, per dirla papale, perché se no non si capisce di cosa stiamo a discutere, è una parte della minoranza che vorrebbe scegliersi qualcuno della maggioranza. E adesso lo diciamo! Secondo me, in una situazione di questo tipo, la garanzia totale che la maggioranza sia rappresentata e la minoranza sia rappresentata, la si ha solo con il voto separato, non con il voto limitato a uno, quindi, chiedo che la proposta fatta dal Consigliere Comi, venga messa ai voti, perché non mi convince, non condivido la posizione assunta dal Consiglio, dall'Ufficio di Presidenza. Poi, credo che, mi pare, …

(Interrompe la Consigliera Romagnoli)

Paolo PERAZZOLI ... no, no il regolamento, cara Vicepresidente parla di voto limitato a uno, non che si votano tutti insieme, è chiaro?
Se l'obiettivo è garantire la minoranza con il voto separato abbiamo la certezza, perché se no potremmo pure noi decidere di sceglierci la minoranza, se dobbiamo giocare, si può scegliere la minoranza, potremmo farlo, perché qui c'è un gioco - lo capisco perché ognuno di noi ha fatto maggioranza e minoranza - per mettere in difficoltà il Partito Democratico, sapendo delle divisioni e dell'anomalia che c'è in questa Regione, perché quando si riuniscono i Presidenti, il Presidente della Toscana fa parte del gruppo del PD, il Presidente del Consiglio della Toscana fa parte del gruppo del PD, ma qua nelle Marche abbiamo questa anomalia del Presidente alla Giunta regionale che fa parte di un gruppo a cui ha aderito l'attuale Presidente del Consiglio regionale, avremmo l'anomalia di un gruppo di due Consiglieri che eleggono, allora dire di votare tutti meno che quello che indica il gruppo più numeroso, che è quello del PD, significa volerlo mettere in difficoltà.
Ci sta, però diciamo quello che è, perché si dice che bisognerebbe votare il Presidente del Consiglio, ma se non si vota il Presidente del Consiglio, una donna ... allora è chiara la strumentalità di queste posizioni.
Io credo che vada posto ai voti, poi, il Consiglio deciderà se si debba votare congiuntamente. Chiedo che questa proposta venga messo ai voti e chiedo il voto per appello nominale, dopo vediamo, se non si mette ai voti, comunque rimane agli atti questa cosa e vedremo se la mia posizione è campata per aria o se invece è campato per aria quello che ha deciso l'Ufficio di Presidenza, con tutto il rispetto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Ho condiviso con il collega Comi, quasi un decennio, se non quindici anni di Consiglio comunale, ricorderà che, purtroppo, inascoltato, anche li ero minoranza, Consigliere Comi, un po' un destino.Per lustri ho chiesto che in tutte le votazioni di competenza del Comune (componenti delle comunità montane, degli ATO, delle municipalizzate), fosse garantita la minoranza, con votazione per urne separate. E' vero il Testo unico delle leggi comunali e provinciali dice che va garantita la minoranza, ma quanti blitz abbiamo avuto nei nostri Comuni che hanno fatto fuori la minoranza.
Oggi sono commosso perché la Costituzione ha pensato a noi, collega Bugaro e colleghi del centro destra, essere protetti dalla Costituzione è una cosa bellissima, se no sono sicuro che il centro-sinistra i tre componenti democraticamente se li sarebbe presi tranquillamente.
Cari colleghi, il riferimento era al Consigliere Comi per le nostre vicende comunali, però devo rivolgermi anche a tutti voi e ricordarvi come nella votazione per il Consiglio dell'Inrca avete fatto un altro blitz, avete fatto fuori anche quello che per Statuto doveva essere garantito alla minoranza.
Ricordo solo questo, credo di dirlo all'inizio di ogni legislatura, abbiate rispetto della minoranza e sempre avrete dalla minoranza il rispetto istituzionale nel rapporto maggioranza e minoranza. La richiesta delle urne separate, collega Comi e collega Perazzoli, mi tocca il cuore, fra l'altro come Segretario comunale, nei Comuni dove ho svolto questa funzione, anche lì per qualche lustro, ho sempre chiesto ai Sindaci ed ai Consiglieri di agire per urne separate. Credo, però, che ora l'interpretazione spetti all'Ufficio di Presidenza, a me la cosa non mi trova pregiudizialmente contrario, però permettetemi di sottolineare questa contraddizione, che voi qui dentro avete dimostrato, quando era necessario, quando per urne separate non avete voluto garantire la minoranza.
Passo alla seconda fase, voglio dire al collega Perazzoli, non credo che oggi ci sia bisogno di alcun artificio, di nessuna magia della minoranza per dimostrare al milione e mezzo di marchigiani che il centro-sinistra nelle Marche è polverizzato, non diviso! Non c'è bisogno di essere bravi a far vedere, guardate che con un voto in uscita dal centro-destra verso il centro-sinistra, il centro sinistra è separato, no, i latini avrebbero detto in re ipsa, la cosa è davanti a tutti. Siete tutti separati in casa, ma vi posso dire che potrei esprimere il sorriso dell'uomo dell'opposizione ma non lo faccio, non mi interessa, il problema vero lo abbiamo visto negli ultimi tempi, questa non è l'occasione per la discussione su questo, ma cosa dobbiamo dimostrare? Cari colleghi del centro-sinistra, la vostra divisione su energia, biogas, biomasse, eccetera, è apparsa di fronte a tutti i cittadini marchigiani, la vostra divisione, le vostre divisioni territoriali, di leadership, di carisma, mettetela come vi pare, sulla sanità sono devastanti, perché i tecnici non capiscono, i cittadini meno che meno, le categorie non ne parliamo, e oggi vediamo un atto, di lunedì scorso, con cui la Giunta chiede carta bianca, saltando Consiglio, Commissione, su tutte le decisioni, sulle discussioni che riguardano la programmazione della sanità.
Mi dispiace utilizzare adesso questo argomento, durante una discussione che non ci doveva neanche essere, per l'elezione dei tre rappresenti, noi non dobbiamo fare alcuno sforzo per dimostrare che il centro-sinistra è diviso. Capisco tutte le motivazioni, dico sempre siamo tutti peccatori, siamo sulla terra, capisco benissimo quello che dice il PD, le vicende interne, primarie, poste primarie, congresso, designazione, bersaniani, renziani, lo sappiamo bene, le comprendiamo tutte, ma voglio solo far notare che la linea del centro-destra - è stata del PdL prima, ma poi condivisa anche da tutti i colleghi degli altri gruppi del centro-destra - è una linea di razionalità, quella dell'elezione della triade istituzionale. Questo non per mettere bocca su quelle che sono le vicende del centro-sinistra, assolutamente, mi sono permesso delle battute polemiche normali, capirete anche questo tipo di polemica, ma per dire che per quanto ci riguarda la posizione del Vicepresidente Bugaro è una posizione ortodossa, limpida, all'interno del PdL, per cui, per quanto ci riguarda, il metodo seguito in passato e anche da altre Regioni per noi è confortante, nel senso che non abbiamo assolutamente alcun problema, anzi c'è un rapporto di stima all'interno del partito, all'interno del gruppo che ci consente oggi compatti di votare il collega Bugaro senza problemi. Le altre cose, però, le capisco. Non voglio mettervi il bavaglio, assolutamente, ma non pensiate che il centro-destra oggi sia qui a fare dei giochini, per mettere il dito nella piaga delle divisioni del centro-sinistra, non era oggi l'occasione per dimostrarlo. Per quanto ci riguarda, purtroppo, si è dimostrato altre volte, e anche queste sono cose che si capiscono, non sto a gridare allo scandalo per le divisioni, ma quello che mi preoccupa, e lo dico con la stessa responsabilità con cui il PdL agisce a livello nazionale, quando dice ai propri elettori di accettare un governo Bersani appoggiato al PdL, lo dice anche qui, è quello di ritrovare, per quanto potete, un'unità razionale almeno sulle linee amministrative, perché la situazione che stiamo affrontando è veramente drammatica.
Vi lancio quest'appello, pensate dal centro-destra, non ci interessano i giochini strani, siamo qui a sancire, per quanto ci riguarda, un voto che preannuncio per il collega Bugaro, dicendo alla maggioranza in bocca al lupo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Riprendendo il Consigliere Massi che dice in re ipsa di una determinata situazione, io inizio dicendo hic Rhodus hic saltus, lei rischia nel suo discorso, dicendo quello che succedeva al Comune di Tolentino o sull'Inrca. Noi abbiamo di fronte persone che sono pronte a dirci che avevano ragione, quindi da oggi si fa in questo modo, sono tutti prontissimi, per un votarello di oggi, per una modalità di voto oggi. Che problema hanno questi? Non ne hanno mai avuti.
Per me che sono arrivato tardi alla democrazia, per gli altri insieme alla Consigliera Romagnoli, per il mondo che avevamo intorno, noi siamo diventati democratici molto tardi ed oggi impariamo delle cose fantastiche.
Nelson Mandela in Sudafrica c'è stato invano, oggi si parla di voto palese, Benedetto Croce non diceva solo voto palese, diceva voto pubblico e differenziato. Potremmo anche qui, Presidente, se lei vuole, a seconda della laurea, dell'altezza, del colore dei capelli, del curriculum, fare il voto ponderato. Perché non ci avete pensato? Consigliere Comi perché non mi ascolta, io le voglio così bene, che avrei voluto sentire la sua voce nel dire quello che pensava dell'atteggiamento di Ciccarelli e dell'Assessore Mezzolani, la sento invece venti minuti dopo, fuori tempo massimo, parlare di cose che da un avvocato, le giuro, non mi sarei mai aspettato di sentire. Non da un politico, da un avvocato, da uno che la legge la conosce, ma di cosa stiamo parlando? Voto palese, dottoressa Santoncini, dica qualche cosa lei, voto palese ed ha parlato anche (...) quindi lei è d'accordo con il Consigliere Trenta, dopo il Consigliere Trenta le dirà anche chi votare, però vediamo se è d'accordo fifty-fifty o è d'accordo integralmente.
Oggi caro Presidente, anzi caro PD, si consuma il rovescio della medaglia, tante volte parlando con l'amico Consigliere Giancarli ho evidenziato che la sinistra, nella Regione Marche, per governare ha avuto bisogno di un giudice, c'è stata una Commissione qualche tempo fa di cui noi abbiamo parlato ed abbiamo visto anche i precedenti che hanno portato a quella elezione e a quella dell'attuale governatore.
Si è fatta passare questa vicenda come un grande laboratorio politico, il laboratorio Marche, oggi il laboratorio Marche, caro Consigliere Comi, mostra la parte meno nobile, voi avete eletto un Presidente della Giunta e un Presidente del Consiglio per motivazioni vostre, perché dovevano riportare determinate situazioni, nella figura di due persone che forse non sono ortodosse al PD, non lo so, ma questi sono problemi vostri.
Oggi hic Rhodus hic salus, oggi vi trovate di fronte a questa situazione. Il modello Marche implode. Centro-destra e centro-sinistra sono due simulacri, ce lo vogliamo dire? Si, ce lo possiamo dire tranquillamente, tutto quello che succede a livello nazionale, a livello regionale, non è affrontare il problema e quello che succede, oggi, abbiamo appena sentito il territorio del pesarese protestare per la chiusura di quegli ospedali, giusto o sbagliato, e neanche noi ne eravamo al corrente. Grillo? Questo è Grillo! La gente vota Grillo per questo motivo, non se la prende con il Presidente della Commissione Sanità o con me, su sponde diverse, se la prende con un metodo, per cui qualcuno può fare quello che vuole. Voi pensate di venire qui e di sanare le vostre ferite, i vostri accordi, tutto quello che volete, in nome di che cosa, chiedendo aiuto alla minoranza? Ma non scherzate, noi abbiamo un candidato, è stato definito, identificato dal capogruppo del PdL, che è il partito di maggioranza della minoranza di centro destra, ma ogni elettore, e lo ribadisco a tutti, ogni Consigliere non ha vincolo, sia chiaro questo, lo dico a tutti, non ha vincolo. Non pensate che noi abbiamo, vista la vostra disponibilità di sempre, visto come si comporta questa Giunta, visto che abbiamo di fronte una Giunta, e il Presidente della Commissione non protesta, che delibera per far si che la Commissione Sanità - non protesta pubblicamente, Presidente Comi. Presidente Comi protestare negli uffici o nelle segrete stanze non ci basta più, lei deve protestare a nome dei Consiglieri della V Commissione, mentre noi chiacchieriamo, caro Presidente Solazzi, qualcuno dice che in Commissione non deve passare più niente, facciamo noi, questi fenomeni, siccome abbiamo grandi fenomeni, che conoscono il territorio a tal punto, diamogli in mano oltre allo stipendio tutte le carte per fare tutto questo.
E' il modello Marche, cari Consiglieri del PD, il modello Marche vi fa vincere, mette insieme l'IdV, l'UdC, mette insieme tutto. Oggi il modello Marche diventa una di quelle cose che invece vi procura dei danni, però, penso, che sia un pegno che potete ben pagare, non sarà la prima sconfitta che avrete, sarà forse una delle prime, più salata (...) che è successo Presidente?

(Interruzione del Consigliere Comi)

Giulio NATALI. Ma se lei partorisce una cosa, come l'ha partorita qui, ci vorrebbe la scuola di colposcopia del Prof. Perone di Ascoli. Su una cosa del genere ci potrebbe istruire e dire dove è uscito fuori, come è stato generato questo mostro?
La sanità funziona ad Ascoli, infatti Perone è un privato, la fa privatamente, proprio per questo motivo, perché sta in pensione, come dice giustamente la Consigliere Malaspina, quindi io rispedisco al mittente questa situazione, ve la dovete risolvere con la vostra maggioranza, non sperate nell'aiuto della minoranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Presidente. Avrei fatto volentieri a meno di portare il mio contributo questa mattina, perché non erano questi gli accordi, perché ne avrei fatto volentieri a meno, non avevo argomenti da dire, da obiettare, ma sono stato tirato dalla giacca, dall'orgoglio. Orgoglio di appartenenza, appartenenza a una specie rara, la minoranza, brutta, piccola, cattiva che grazie a Dio è salvaguardata, Consigliere Comi mi ha dato questa garanzia, ho fatto un sospiro di sollievo, la Costituzione salvaguarda la specie della minoranza in via di estinzione o perlomeno sembra tale.
Io credo che questa mattina non facciamo una bellissima figura, una mattina difficile, con i capogruppo, con il comitato degli elettrodotti, con il problema della sanità nell'alto pesarese, una mattina in cui si respira un'aria pesante su un argomento, sicuramente rilevante, di tre persone che andranno a votare il Presidente della Repubblica.
L'ultima Regione che deve votare, sono le Marche. Tutto questo problema ha impegnato la mattinata, le varie persone, i vari gruppi, i vari incontri, le trasversalità, le supposizioni, le grandi proposte che abbiamo sentito qui in Aula, non pensando a una banalità, non voglio essere un grillino, un demagogico, ma voi pensate che domani mattina a chi leggerà i giornali e vedrà che Tizio, Caio e Sempronio andranno a Roma, scelti dall'Assemblea legislativa, interesserà qualcosa? O si preoccuperà della situazione economica, della situazione della nostra regione, purtroppo, entrata nell'orbita a livello internazionale per i morti di Civitanova. Pensate che all'esodato, a chi non ha possibilità di arrivare alla fine del mese, interessi che i Presidenti Spacca e Solazzi e i Consiglieri Ricci e Bugaro vadano a Roma? Ma vadano dove vogliono. Voi credete che sia possibile continuare a pensare ad un cambiamento con questo modo di fare politica? Proporre un ordine del giorno di cinque facciate e stare a parlare dell'aria fritta? La colpa è del Presidente Solazzi, se lei non fosse uscito dal PD, a livello regionale e, soprattutto se non fosse stato renziano, tutta questa discussione non ci sarebbe stata, quindi, molto probabilmente per questa colpa, per questo peccato, che non è un peccato veniale - Presidente bisogna che ogni tanto una bacchettata se la prenda - doveva un attimino astenersi in previsione di queste votazioni. E' chiaro che la mia è una battuta, ma è chiaro che la maggioranza non può pretendere dalla minoranza una stampella o come dice l'amico Consigliere Perazzoli, noi vogliamo intervenire sulle cose della maggioranza. A noi non interessa niente, facciamo presente che questa massima assise a livello regionale deve deliberare, deve intervenire, deve far vedere che questa regione ha possibilità di ripresa, una regione dove i distretti sono falliti, dove c'è gente che si toglie la vita e noi pensiamo a Tizio, Caio e Sempronio.
Io non voglio fare demagogia semplice, faccio questo appunto e questo motivo di riflessione che lascio a voi.
Credo che ognuno debba votare i propri candidati, c'è un Presidente del Consiglio, c'è un Presidente della Giunta, abbiamo identificato nel Consigliere Bugaro il nostro rappresentante, mandiamoli serenamente a Roma, poi se la Costituzione non lo prevede, se il PD vuole un Presidente del Consiglio che sia PD, tutto questo teatrino fatelo prima, fatelo a casa vostra, fatelo nelle vostre sedi.
Andiamo a votare perché qui siamo stanchi.
Vorrei qui stamattina la presenza di esodati, di persone che non hanno lavoro, a sentire queste discussioni e queste trasversalità, un momento di riflessione, per me per primo, ma per tutti voi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Vedo che adesso c'è fretta di votare, prima si fanno interpretazioni staliniste sulle modalità del voto e adesso è arrivata la fretta, guarda caso!
Penso anch'io, come diceva il collega Marinelli, che stiamo dando una pessima immagine, una pessima figura. Credo che questa cosa avremmo dovuto risolverla in cinque minuti e il voto dovremmo farlo come prevede la Costituzione della Repubblica italiana, ma vedo che le interpretazioni staliniste vogliono abolire anche quella. Credo che il voto dovrebbe essere fatto come prevede il Regolamento, come Consigliere chiedo di votare come prevede la Costituzione ed il Regolamento, il voto deve essere: 1) libero, 2) segreto, 3) unico.
Quali urne separate, ma stiamo scherzando? Volete perfino violare la legge, la Costituzione? Poi, se permette caro amico Consigliere Bucciarelli, perché mi vuole privare della libertà di votare un uomo o una donna? Voterò chi mi pare, voterò per un marchigiano o una marchigiana, tra l'altro potrebbe anche non essere un Consigliere regionale, perché la legge non lo prevede, che stimo, che ritengo valido, ma che discorso è?
A questo punto invito il Consigliere Comi e qualche altro collega che gli fa eco, a distribuire le schede già le compilate e metterle anche nell'urna, così ci evita interpretazioni assurde che violano la libertà dei Consiglieri di fare un voto unico e non per urne separate maggioranza e minoranza, un voto non palese e segreto perché così deve essere, un voto libero.
Volete costringerci anche la mano e scrivere il voto, la persona che vi aggrada, io chiedo il rispetto della democrazia in questa Aula, almeno questo, visto che i problemi veri non li volete affrontare.

PRESIDENTE. Direi di distribuire le schede, anzi no, non si distribuiscono, il Consigliere Segretario chiamerà per ordine alfabetico, i Consiglieri con la scheda andranno a votare dietro e poi la depositeranno nell'urna.
Sulla destra c'è il commesso con le schede, si ritira la scheda, si vota dietro e si deposita la scheda nell'urna alla mia sinistra.
Cominciamo Consigliere Segretario con l'appello, anzi come dicono in Parlamento con la chiama.

Moreno PIERONI. Consigliere Acacia Scarpetti, non è presente? Dopo lo richiamo. Acquaroli Francesco. Chiaramente il Consigliere successivo sarà chiamato dopo che la scheda è stata depositata nell'urna, quindi acceleriamo i tempi. Badiali Fabio, Bellabarba Letizia, Binci Massimo, Bucciarelli Raffaele, Bugaro Giacomo, Busilacchi Gianluca, Camela Valeriano, Canzian Antonio, Cardogna Adriano, Carloni Mirco, Ciriaci Graziella, Comi Francesco, D'Anna Giancarlo non c'è, Donati Sandro, Eusebi Paolo, Foschi Elisabetta, Giancarli Enzo, Giannini Sara, Giorgi Paola, Latini Dino, Luchetti Marco, Malaspina Maura, Marangoni Enzo, Marconi Luca, Marinelli Erminio, Massi Francesco.

Franca ROMAGNOLI. Mezzolani Almerino, Natali Giulio, Ortenzi Rosalba, Perazzoli Paolo, Pieroni Moreno, Ricci Mirco.

Moreno PIERONI. Romagnoli Franca, Sciapichetti Angelo, Silvetti Daniele, Solazzi Vittoriano, Spacca Gian Mario è assente, Traversini Gino, Trenta Umberto, Zaffini Roberto, Zinni Giovanni. Un'ulteriore chiamata per il Consigliere Acacia Scarpetti che avevo visto prima in Aula, ma che adesso non c'è. Non c'è, assente. Abbiamo concluso le votazioni.

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Do l'esito della votazione:
Votanti 40,
Schede bianche 0,
Schede nulle 0,
Schede valide 40.

Hanno ricevuto voti
Sollazzi Vittoriano n. 11.
Spacca Gian Mario n. 7,
Bugaro Giacomo n. 8,
Ricci Mirco n. 13,
Bellabarba Letizia n. 1.

Proclamo eletti delegati del Consiglio regionale delle Marche per l'elezione del Presidente della Repubblica i Consiglieri Ricci, Solazzi e Bugaro.

(Pluralità di voti fuori microfono)

Proposta di legge regionale n. 291
ad iniziativa della Giunta regionale
“Costituzione di una società pubblica di progetto per la realizzazione della strada di grande comunicazione Fano-Grosseto"

PRESIDENTE. Andiamo avanti con l'ordine del giorno, punto numero quattro proposta di legge regionale n. 291 ad iniziativa della Giunta regionale “Costituzione di una società pubblica di progetto per la realizzazione della strada di grande comunicazione Fano-Grosseto", la parola al relatore di maggioranza Consigliere Ricci.
Consigliere Ricci stiamo proseguendo con l'ordine del giorno, è il relatore di maggioranza della proposta di legge n. 291. (...) C'è una seduta aperta, c'è un ordine del giorno, proseguiamo.
Stiamo lavorando ragazzi, c'è un ordine del giorno e lo proseguiamo. C'è un Consiglio convocato con un ordine del giorno e lo proseguiamo!
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Direi di mettere ai voti la sospensione del Consiglio.

PRESIDENTE. E' arrivata una proposta, Consigliere Giancarli chiede di chiudere la seduta o di sospendere? (...) Qualcuno vuole intervenire a favore o contro? … No, metto ai voti la richiesta di sospensione del Consigliere Giancarli.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è sospesa alle ore 14,20

La seduta riprende alle ore 14,50

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Direi di riprendere i lavori, ma prima dichiaro all'Aula che in base all'andamento della votazione il sottoscritto rinuncia alla propria elezione.
Rinuncio all'elezione perché mi sembra disdicevole che il Presidente della Giunta regionale non rappresenti, nel voto per il Presidente della Repubblica, la Regione Marche, (...) io non devo fare nient'altro che dichiarare questo: rinuncio all'elezione.
Adesso non so qual è la procedura da adottare, chiedo lumi da un punto di vista tecnico, quindi andiamo avanti e sentiamo la dottoressa Santoncini qual è il sistema da adottare in caso di rinuncia.

Paola SANTONCINI. A mio parere, essendo ormai chiusa la nomina, in caso di rinuncia bisogna procedere all'elezione del candidato, cioè del posto che risulta vacante, quindi praticamente c'è da ripetere il voto per un delegato che parteciperà all'elezione del Presidente della Repubblica.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Presidente le dico, empaticamente che le fa onore il gesto che ha fatto, (...) sono intervenuto per chiedere una cosa tecnica, ho detto una battuta politica, me ne scuso. Volevo dire una cosa tecnica, secondo me è una graduatoria non c'è bisogno di tornare a votare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Grazie. E' una situazione veramente imbarazzante che può avere risvolti politici non del tutto controllabili in questo momento.
Il mio partito, il mio gruppo, aveva scelto una strada che stamattina è stata detta ai Capigruppo, alla maggioranza. La priorità era, per quel che riguarda noi, Spacca e Ricci, la scaletta era questa. Non inversa. Per mantenere questa scaletta io mi ritiro da questa nomina. L'ho già dichiarato, l'ho anticipato all'Ansa, la nostra scaletta era la tutela del Presidente Spacca e del capogruppo del PD, questa scaletta si è rovesciata, non ha senso che io rimanga delegato per votare il Capo dello Stato, quindi (...) troviamo un'altra soluzione o rivotiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Oramai qui mi pare che stiamo giocando ed hanno ragione i grillini a questo punto. Ricordo che prima della sospensione l'ordine del giorno è stato chiuso, si stava passando ad un altro argomento, presiedeva in quel momento la Vicepresidente Giorgi, il tema è chiuso non se ne parla più.
(...) la sospensione è stata chiesta, sospensione dell'ordine del giorno ma l'elezione è stata chiusa, se due eletti rinunciano, questa non è una graduatoria di assunzione al Comune Vattelapesca, l'unico che va a Roma è il Consigliere Bugaro, a mio parere, la cosa è chiarissima e finisce qui. Non si vota niente perché alcuni Consiglieri sono andati via, perché il tema è stato chiuso, va soltanto il Consigliere Bugaro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Diciamo le cose come sono, la votazione era finita, ne prendiamo atto, si era passati ad un altro punto dell'ordine del giorno, la Presidente Giorgi visto la confusione che si era creata, su richiesta del Consigliere Giancarli, ha sospeso i lavori sul punto successivo.
Ora a chi dice che scorre la graduatoria, onestamente penso che de Comi condendo, cioè nel momento in cui abbiamo parlato di voto differenziato, di voto palese, di voto separato, ci stia pure questo, ormai, qua dentro, ma siccome non può essere, io vi consiglio, ma il mio è un consiglio spassionato - ormai il fallimento politico è conclamato, c'è il notaio, non manca niente – di riconvocare un Consiglio regionale d'urgenza con questo punto all'ordine del giorno perché se voi parlate di pratiche, di comodità di ognuno di noi, ognuno se la accomoda come vuole, ma se lei oggi rimette all'ordine del giorno la votazione per il Consigliere Ricci o per chi vuole, usciamo dal problema politico e chiunque lo può impugnare, chiunque ok!
Allora faremo un'altra bella figura, però la faremo tutti a questo punto, finora l'avete fatta solo voi, per cui io consiglio il Presidente, se posso Presidente, di dar corso ad una convocazione d’urgenza del Consiglio regionale con questo punto all'ordine del giorno per domani mattina. Quale è il problema?
Ci sono dei Consiglieri regionali che sono andati via perché era stato sospeso (…) l'ordine del giorno era andato avanti, vogliamo riparlare del voto pubblico? Voto palese? Vogliamo ritornare su questo? Non mi sembra che vi sto dando contro, sto facendo un ragionamento diverso, chiunque lo potrebbe impugnare, se volete correre anche il rischio, non solo di non avere eletto il Presidente della Giunta, ma anche di vedervi impugnata la nuova votazione, fate come vi pare, io non voto e non partecipo alla votazione. Invito chi di dovere a non partecipare a questa votazione, e consiglio il Presidente di riconvocare il Consiglio per domani mattina alle nove.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Colleghi, scusate, volevo esprimere un mio parere rispetto a questa vicenda, quindi se mi è consentito lo faccio.
Penso che nella vita è bello vincere ma andare oltre a volte diventa pericoloso.
Oggi si è consumata in quest'Aula una delle pagine più tragiche dal punto di vista della gestione politica, (…) fatemi esprimere il mio parere, se volete mettermi in bocca le vostre parole mi sembra un atto di arroganza, una delle pagine, dal punto di vista politico, più drammatiche che abbia mai vissuto da quando faccio il Consigliere regionale.
Io oggi ho visto una maggioranza confusa, una maggioranza in difficoltà, ma ritengo che il limite sia stato già raggiunto, invito quest'Aula, anche per il significato di quello che i delegati andranno a fare, a recuperare un minimo di serenità, un minimo di serenità e di compostezza.
Perché oggi il Partito Democratico ha ricevuto un ceffone in bocca, Consigliere Ricci, è evidente, ve lo siete andati a cercare. Questa è una storia, ve lo ricordo a microfono acceso, Assessore Mezzolani, che parte da lontano, quando avete, dove è l'amico Consigliere Perazzoli che prima è intervenuto su questo punto, con un atto di arroganza, da parte vostra, provveduto alla nomina del Consiglio d'amministrazione dell'Inrca nell'ottobre scorso, complice l'assenza del Consigliere Massi, del sottoscritto e mi sembra anche della collega Foschi che eravamo impegnati, cosa che voi sapevate, che il Consigliere Ricci aveva preso in carico, sapevate che noi avevamo chiesto il rinvio del punto e voi avete forzato (…) – ricordo le sue parole - noi avevamo chiesto, anche con atto formale scritto dal capogruppo Consigliere Massi il rinvio del punto, voi l'avete portato in Aula e furbescamente vi siete fatti gli affari vostri, cinque membri su cinque, non garantendo la rappresentanza della minoranza. Oggi voi avete la faccia di venire in quest'Aula a insegnarci la politica, la compostezza, la correttezza? Noi siamo l'opposizione, abbiamo gli strumenti, limitatissimi per fare opposizione, volete impedirci anche questi strumenti?
Allora chi di spada ferisce, di spada perisce in politica, me lo insegnate voi, questa è la legge del contrappasso che avete inaugurato con un atteggiamento scellerato e anche poco democratico, visto che ci fate sempre la morale su come si gestisce la democrazia in questo Paese e viva Dio che ho letto l'intervista di Franceschini sul Corriere della Sera di domenica, nella quale la supposta, che non è la supposta, la supposta superiorità morale da parte vostra, etica, politica, culturale, mi sembra, almeno per alcuni, essere stata messa da una parte.
Mi sembra che oggi la supposta superiorità politica in quest'Aula non si sia, (…) bravo mi ha tolto le parole di bocca - eventualmente la supposta si è invertita da quella enunciata a quella materiale, ma lasciamo, esatto non scado in questi aspetti.
Presidente, io apprezzo il suo gesto, perché c'è una differenza fra il gesto del Presidente del Consiglio regionale e quello del capogruppo e spiego il perché, lo motivo, se mi è consentito.
Il Consigliere Massi è meno meritevole del sottoscritto - forse il Consigliere Massi è più meritevole del sottoscritto perché gli ascrivo una capacità politica superiore alla mia - è meno meritevole di andare in Parlamento a votare chi si deciderà di votare? No! E' che noi abbiamo seguito una linea, l'abbiamo fatto coerentemente in tutte le Regioni d'Italia, ed anche questa Regione doveva attenersi, la capacità politica della sintesi sta, Consigliere Ricci, nel capire i momenti in cui forzare e quelli in cui bisogna sapersi fare convessi per cercare di buttare la palla al di la dell'ostacolo. Voi questa sensibilità non l'avete avuta in questa Regione e oggi avete sacrificato, in qualche modo, la figura del vostro, del nostro, perché è di tutti quanti, ma politicamente il vostro, Presidente della Giunta regionale e per questo apprezzo la sensibilità - Consigliere Comi ha già preso un ceffone a Tolentino, ne ha preso un altro oggi taccia per favore, politicamente parlando, sa che le voglio bene – del Presidente Solazzi che sarebbe l’unico Presidente del Consiglio regionale a non andare, con la sua rinuncia, a votare il Presidente della Repubblica e questa è un'ennesima dimostrazione, non solo della sua sensibilità, ma la dimostrazione del vostro errore, è l'ennesima umiliazione che vi viene inferta oggi in questa Aula.
Io non ho molto altro da dire, adesso non so se tecnicamente bisognerà rivotare o scorrere la graduatoria, non lo so, bisognerà rivotare, bisognerà riconvocare d'urgenza ed iscrivere il punto all'ordine del giorno, questi sono aspetti tecnici, però Consigliere Ricci, se la legislatura andrà avanti, valga questa giornata per farvi riflettere su un diverso atteggiamento nei nostri confronti. Non penso che una legislatura per un voto, che voi avete caricato di questo significato politico, se no era una banalità, possa essere buttata per aria, (…) io questo non lo so, se lei Consigliera Ortenzi ha queste sicurezze evidentemente ha notizie diverse dalle mie.
Concludo dicendo che se la legislatura andrà avanti, imparate dalla giornata odierna un diverso approccio con questa parte dell'emiciclo perché non siete, e oggi ne avete avuto dimostrazione, i padroni delle Marche, siete i cogestori con noi, in maggioranza, delle Marche e mi auguro, Assessore Mezzolani che non vedo qui in Aula, che anche quella ferita come quella di oggi sia sanata.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Preferisco la definizione che danno di me, ogni tanto, i Consiglieri Bugaro o Massi, perché mi si attaglia di più, di persona libera, penso di averlo dimostrato, dicendo quello che penso anche quando è scomodo.
Mi si attaglia di meno quella di essere uno stalinista, proprio non esiste, forse un po' prepotente nella discussione, però, se c'è qualcuno da santificare, e non credo sia da santificare, sicuramente non sta dentro quest'Aula.
Credo che sia stata caricata una trappola per prendere un animale politico, quella trappola ne ha colpito un altro, questa è la verità. Pensare che quando votano soggetti politici non ci siano valori politici è, mi scusi Consigliera Romagnoli, retorica. Certo che è una scelta politica e io torno a dire che il problema di fondo di questa maggioranza, che è vero che è in difficoltà, e non siamo cogestori temporanei, non siamo i padroni, nessuno lo è, è la mancanza di chiarezza, perché noi ci siamo candidati in un partito, con una lista di partito; i Presidenti delle Giunte Errani, Rossi, Zingaretti, ognuno fa capo a un gruppo politico.
Nelle Marche, torno a dirlo, qualcuno dei miei mi dice di non dirlo, ma io lo dico, non posso non dirlo, l'anomalia è che il Presidente della Giunta regionale ha un gruppo autonomo a cui ha aderito il Presidente del Consiglio, questa cosa oggi ha portato ad eleggere, questa trappola caricata, due dello stesso gruppo, gruppo che ha solo due componenti, ed il gruppo che esprime cogestori, ma il maggior numero di cogestori, è assente. Questa è l'anomalia, adesso ce ne siamo accorti, ed io penso che i rimorsi di coscienza ce li dovrebbe avere chi non ha rispettato le scelte dette in modo trasparente nelle riunioni, chi ha il coraggio delle proprie posizioni. Noi avevamo chiesto al Presidente di ritirare la sua candidatura, non l'ha ritirata, adesso fa un gesto che ripara al danno così come giustamente rinuncia il Presidente del gruppo.
Io spero che questo non convinca il Presidente Spacca a dare un giudizio di lesa maestà, che pur ci sarebbe – è un errore grave che ha commesso questo Consiglio, chiaramente responsabili, in primo luogo, siamo noi della maggioranza - ma prenda il toro per le corna, per rivedere gli equilibri istituzionali e politici dentro questa maggioranza, per rimetterla in sesto lavorando di cacciavite, perché in questi ultimi due anni di legislatura si riesca a procedere con più serietà.
Per concludere, siccome si sono dimessi i due rappresentanti della maggioranza, io credo che il Consiglio possa decidere a maggioranza di rivotare i due componenti della maggioranza chiedendo alla minoranza di astenersi rispetto a questo e di non intromettersi in un dibattito su chi eleggere.
E' una cortesia che vi chiediamo, poi ognuno farà quello che vuole, come abbiamo visto, nel segreto dell'urna.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Credo che quello che è accaduto non possa portare soddisfazione a nessuno di noi, tanto meno dobbiamo caratterizzare questo dibattito con un desiderio di giudizio, un desiderio di rivincite, non serve e non ci porterebbe lontano.
L’immagine di questa Regione - scusi Consigliere Perazzoli se disturbo il suo colloquio – è un’immagine macchiata, perché ovviamente gli organi di informazione, i mass media faranno conoscere, e sicuramente non facciamo una bella figura, che l'ultima Regione che doveva eleggere i propri rappresentanti, è l'unica Regione che non elegge il Presidente della Regione.
Questa è una ferita per tutti noi, io la vivo come una ferita pur essendo, (…) ma che ipocrita, certo che non lo voto ci mancherebbe altro! Non lo voto perché sono in minoranza, ma so che se le Marche vanno a Roma, mutilata degli apici istituzionali, una bella figura non la fanno, non la fa questa Regione, quindi anch'io, per questo non c'è ipocrisia. Certo che non voto Spacca, è uno degli ideatori del laboratorio che porta a questi risultati, ma scusate il laboratorio che doveva essere …, pensate se posso votarlo? Però questo non mi impedisce di vedere il danno fatto all’immagine della Regione.
Ecco perché non ho soddisfazione, né voglio giudicare. Io credo che la politica debba essere ascolto, capacità di ascolto di chi pensa diversamente da noi, altrimenti sarebbe tutto molto semplice, mettersi ad ascoltare un altro significa capire altri punti di vista e alla fine arrivare alla soluzione del possibile. Questa è la politica che cerca di unire, guardate io l'avevo detto prima non solo il metodo ma anche le proposte erano proposte che dividevano e avevano un retroterra culturale, storico e politico, se volete, di divisione, perché sappiamo, lo diceva prima il Consigliere Perazzoli, che in maggioranza c’è una fibrillazione per problemi che non sono stati risolti.
Io, però, vi dico risolveteli nelle sedi dovute, non fate pagare alle istituzioni, all'immagine della Regione Marche, un prezzo che deriva solo da divisioni vostre, il gruppo Spacca-Solazzi o il PD sono problemi vostri, della maggioranza, risolveteli e poi discutiamo.
Sulla base di queste considerazioni, credo che, per limitare il danno, dovremmo decidere oggi, c'è una sovranità del Consiglio, questa è la responsabilità istituzionale di chi rappresenta, è la cultura di governo. Secondo me dovremmo limitare al minimo i danni e decidere oggi, affinché la stampa possa dire che è stata una seduta movimentata, un incidente, però, per un minimo di pudore, non si chieda, un minimo di pudore di chi lo chiede e di rispetto per me, di non intromettermi in un gioco che riguarda la Regione.
I Consiglieri rappresentano la Regione, quindi io mi intrometto perché è un mio diritto-dovere. Voterete, voteremo due membri di questo Consiglio che rappresenteranno la Regione e io dirò la mia, che non è altro che riproporre quello che ho fatto prima, perché è vero che non si può votare una donna in quanto donna ma perché gli uomini in quanto uomini possono essere votati?
Incredibile, quindi, se il voto è limitato ad uno vi garantisco che voterò una donna, rivoterò, e mi auguro che una donna dal Consiglio regionale delle Marche vada a Roma.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Grazie Presidente. A volte vorrei avere il timbro, le caratteristiche di alcuni miei colleghi, come il Consigliere Perazzoli, essere franco fino in fondo, ma molte volte, per ruolo, cerco più l'aspetto della moderazione, della mediazione. Mi piacerebbe stare in ruoli più defilati e poter utilizzare le parole adeguate ad ogni passaggio, però cerco sempre di dare il mio contributo.
Noi in verità, lo voglio dire al Consigliere Bugaro che parla di ceffoni ricevuti dal PD, abbiamo cercato in questi tre, quattro anni di legislatura di mantenere dentro la maggioranza un atteggiamento leale, lo abbiamo fatto con i colleghi, abbiamo cercato sempre, con qualche defezione o qualche opportunismo, ognuno poi se la gioca, ogni tanto, sulle proprie opportunità, di avere un atteggiamento leale.
Questa mattina, noi abbiamo convocato la maggioranza, abbiamo cercato di capire come era possibile far votare in Aula, alla maggioranza stessa, un orientamento che il mio partito, il mio gruppo aveva proposto, una figura istituzionale, rappresentata dal Presidente Spacca, e una rappresentanza politica del gruppo di maggioranza relativa.
Il capogruppo del PD ha preso 13 voti, fra l'altro, uno o due in più di quelli previsti, la maggioranza questa mattina contava 24 presenze, abbiamo cercato di dividere i voti in 12 e 12, Ricci partiva da una base di 11 voti ed è arrivato a 13, uno più uno meno, cambia poco. Il Capogruppo ha preso esattamente i voti che il suo gruppo gli aveva garantito. La trattativa ha garantito 13 voti rispetto agli 11 di partenza, per cui Consigliere amico Bugaro non c'è nessun ceffone, ho preso due voti in più di quelli previsti, ma il gruppo PD è responsabile fino in fondo, e per quello che ha fatto, ne do atto, anche il Presidente Solazzi che si è dimesso. Non avremmo potuto fare altrimenti, perché lo ripeto, la nostra proposta era Presidente Spacca e il capogruppo del PD, non vogliamo che si rovesci questa classifica e per questo ho rinunciato all'incarico di essere un delegato.
Sono, poi, d'accordo con il Consigliere Bucciarelli forse è opportuno chiudere qui, stasera, con serenità, recuperandone un po' di quella necessaria.
Io non so il Presidente Spacca, a prescindere da quello che faremo fra qualche minuto, fra qualche ora, quale conseguenza ne trarrà. Se trarrà la conseguenza estrema oppure no. Io confido di no, perché dovremo cercare di recuperare, ma è certo che anche nelle situazioni più drammatiche, come diceva il Consigliere Bugaro, più critiche, un elemento di utilità la possiamo trovare, almeno noi della maggioranza, perché sicuramente c’è la necessità di fare chiarezza. Questo è l'elemento macroscopico rispetto a un dibattito che viene avanti da alcuni anni, ma credo che bisogni, per quello che riguarda noi, trovare un punto in cui la maggioranza ritrovi la coesione necessaria.
Un conto è scivolare su una mozione, un emendamento, il biogas, l'edilizia scolastica, altra cosa è, anche sul piano simbolico, che il Presidente della Giunta arrivi terzo in una votazione di questo tipo, quarto addirittura dopo il Consigliere Bugaro.
Anche il Consigliere Bugaro che utilizza un lessico molte volte colorito, io non sono di quello stampo - Consigliere Bugaro, lei sa bene che non sono né un provocatore, né un arrogante, né uno che vuole mettere la propria persona di fronte a tutte le questioni – sa che quando si parla si perde la causa, quando si esagera, come ha fatto lei nell'argomentare, si perde la causa, perché se io devo fare la verifica dei voti, 1 × 1, la saprei fare, potrei tranquillamente dire da dove sono mancati, da dove sono arrivati, ma non mi interessa, lo stato è questo, non mi interessa, lasciamo perdere, Consigliere Bugaro, lasciamo stare, so che principalmente c'è un problema di maggioranza, ma so anche che c'è qualcosa che va al di là della maggioranza. E’ chiaro?!
Credo che questa situazione possa essere risolta, adesso, ci sono le condizioni per poterlo fare, perché se il Presidente Solazzi ha fatto il gesto che ha fatto, e ripeto l'ho apprezzato molto, lo ha fatto anche il sottoscritto, e questo vuol dire che il punto di sintesi sarà semplice da trovare, per cui ci basterà anche poco per arrivare a una sintesi ed inviare a Roma in maniera chiara, netta e trasparente i delegati della maggioranza del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente. Nel corso della mattinata non sono intervenuto perché avevamo una linea di gruppo molto chiara e molto netta, però, francamente, non perché voglia salire in cattedra o fare il maestrino, questo è uno spettacolo indecente e mi sento di lasciare a verbale il fatto di prender le distanze da questo tipo di dibattito. Ci è sfuggito, forse, che non stavamo nominando il Consiglio di Amministrazione dell'Inrca o un direttore dell'Asur, ma stavamo nominando quelli che avrebbero dovuto rappresentare la Regione Marche, nella sua interezza, all'elezione del Presidente della Repubblica. Vorrei ricordare, non è esercizio di retorica e capisco che a molti non interessa che si rimarchi questo, che il Presidente della Repubblica sarà eletto in seduta comune con l'auspicio e la speranza di eleggere una persona che unisca e rappresenti gli italiani.
I cittadini delle Marche di fronte a questo incidente avranno qualcosa di più di un semplice imbarazzo, avranno l'organo rappresentativo che non ha avuto la capacità di portare in maniera chiara, netta e unita, non unitaria, unita come istituzione, tre persone in Parlamento che eleggeranno, si spera con il più ampio consenso possibile, un Presidente della Repubblica che rappresenti tutti gli italiani.
Per me tutto questo non è il vestito e l'occasione per fare conte e contarelle, per me questa era l'occasione di far vedere, non solo ai miei elettori, ma anche a quelli che non mi votano, che come Consigliere regionale sono una persona seria e questa occasione noi oggi l'abbiamo perduta incredibilmente, non solo per l'ingordigia politica del Partito Democratico, di piazzare un uomo sicuro di Bersani, piuttosto che un uomo un po' più integro e libero politicamente come il Presidente Solazzi, ma anche perchè il Governatore della Regione, in un'elezione come questa, a mio avviso, importante, è fuori dal Consiglio, non è presente, è stato fatto con la condanna a morte in contumacia dello stesso, per ingordigia partitica. Oggi, poi, alla fine, ci si viene a dire che dobbiamo rivotare per doppia dimissione.
A questo punto mi chiedo e chiedo ai dirigenti della Regione, al direttore dott.ssa Santoncini e quant'altro, perché io ho i miei dubbi se partecipare ad una votazione pagliacciata, se, in queste condizioni, chi si è dimesso è rieleggibile. Vorrei sapere se votando due persone cambia il quorum dei votanti, perché prima abbiamo votato 43 per 3 adesso voteremo 43 per 2, non lo so.
Di fronte ad una schizofrenia del genere, chiedo innanzitutto che venga messa a verbale la responsabilità di chi dice di votare in un certo modo, perché io non me la prendo, perché ho espresso un voto e l'ho fatto politicamente, votando un nome delle rappresentanze istituzionali. Quello che dice il Consigliere Perazzoli, che sono scelte politiche, è vero, ma poi si presuppone che debba essere il portavoce istituzionale a portare il risultato politico di un dibattito. Sta alla coscienza del Presidente Solazzi rappresentare la sua maggioranza non la mia, visto che il Consigliere Bugaro rappresenterà adeguatamente le minoranze o parte di esse.
Io, Presidente, mi sento di lasciare a verbale tutta la mia perplessità tecnica su quello che stiamo facendo nella seconda fase, non nella prima, e mi sento di lasciar detto politicamente che è stato uno spettacolo indecoroso, che ha fatto fare una figuraccia alla Regione Marche, che piaccia o meno al Consigliere Ricci.
I vostri giochetti oggi hanno prodotto una mozione di sfiducia politica nei confronti del Governatore Spacca e voi dovrete rispondere ai cittadini delle Marche, nei prossimi giorni, di questa mozione di sfiducia. Non è contemplabile che sia un errore tecnico per cui il povero Presidente Solazzi va a Roma a votare al posto del Consigliere Ricci. Voi avete prodotto una sfiducia politica e la responsabilità è vostra. Io lascio a verbale questo perché pubblicamente l'opposizione è stata leale, ha fatto la sua scelta in un'unica votazione, come dice la legge, e pertanto non è imputabile a noi questa figuraccia. E' tutta roba vostra.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaspina.

Maura MALASPINA. Prima era stato detto votanti 39 con le preferenze …

PRESIDENTE. No, errore, i votanti erano 40. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Il Consigliere Perazzoli ha detto che è stato un problema tra cacciatori, hanno messo una determinata gabbia e, invece, di prendere la bestiola più piccola hanno preso la bestiola più grossa. Trappola.
Io non rientro nel discorso politico non mi interessa più, ritorno al discorso di prima.
Sono state elette tre persone con la presenza di un quorum di X Consiglieri regionali. Dovevano eleggere tre persone, tre Consiglieri.
Adesso voi avreste in mente di eleggere due persone con lo stesso quorum, voglio capire come funzionano le proporzioni, dottoressa Santoncini parlo con lei.
Il mio problema, ...

(Interrompe l'Assessore Giannini)

Giulio NATALI. Si fa il voto separato, per me sempre, pubblico e differenziato, potremmo sempre farlo. Diventa ancora più essenziale, visto che Consigliere Bugaro non si dimette, sapere la fine che fanno il Presidente Solazzi ed il Presidente Ricci, che stanno ognuno nei rispettivi ruoli, e che non sono rivotabili, perché tutto questo non è venuto fuori dalla discussione, io ho sentito il Consigliere Ricci dire “Io rinuncio” a Satana ed il Presidente Solazzi dirlo informalmente poi, ma non ho sentito dire che non sono rivotabili, non ho sentito dire questo.

PRESIDENTE. No, scusi, lo chiarisco, sono tutti rivotabili, per quanto mi riguarda io non presento la mia candidatura, sono tutti rivotabili.

Giulio NATALI. Se sono tutti rivotabili significa che voi vorreste fare un patto tra gentiluomini, pretendendo che non dovremmo renderci conto di quello che è successo, rimanendo qui dentro, per mettere a posto i vostri problemi.
Non è così, non può essere così, e non perché la minoranza vuole eleggere ancora persone o vuole ancora ragionare in questo modo, per questo io vi invito a riconvocare d'urgenza un Consiglio regionale, che è una cosa diversa, perché la regolarità formale la rispetta. So che per voi la regolarità formale è come quella famosa pelle, di quella famosa parte del corpo che si stende a seconda del bisogno, però, Presidente Solazzi che lei non ripresenti la sua candidatura è un discorso politico, formalmente chi rinuncia, non si ricandida, chiaro? Questo è il primo chiarimento che noi dovremmo avere, e non è solo il suo, voi siete in due, allora io rientro nel discorso politico per un secondo soltanto, invitando il PD a fare il regolamento dei conti in una fase successiva consentendo - Presidente Giancarli parlo con lei - in questo momento alla Regione di mandare i propri rappresentanti istituzionali che sono il Presidente Spacca, il Presidente Solazzi ed il Vicepresidente Bugaro, all'elezione del Presidente della Repubblica. Avrete, poi, tutti i modi, le possibilità, i mezzi per fare tutti i chiarimenti che avreste dovuto fare, avreste dovuto in precedenza e che non avete fatto, ma continuare a intaccare un discorso di regolarità e di legittimità mi sembra davvero troppo.

PRESIDENTE. Facciamo questo chiarimento tecnico. Praticamente il Regolamento prevede questi casi, cioè prevede che essendo aperta la seduta, pur essendo passati ad un punto successivo, c'è la possibilità per accadimenti nuovi ed urgenti, recita il Regolamento, che qualcuno chieda l'iscrizione d'urgenza di un punto.
Questa iscrizione d'urgenza deve passare a maggioranza di due terzi dei votanti, l'urgenza è rappresentata dal fatto che dobbiamo comunicare questi nomi alla Presidenza della Camera che ci ha già scritto. L'urgenza è questa.
L'altra strada che poteva essere percorribile, come diceva il Consigliere Natali, non è possibile perché questa ci porta ancora più oltre. E' possibile un'iscrizione d'urgenza in un Consiglio in corso, non è possibile, non prima di 48 ore, una convocazione d'urgenza, la trasmissione di questi nomi alla Camera dei Deputati non è urgente ma è urgentissima.
Questo è il tema, ma ripeto dipende se c'è una richiesta e se ha l'approvazione a maggioranza di due terzi dei votanti. Questo è. Ripeto ci deve essere una richiesta e ci deve essere un voto altrimenti non è possibile fare niente.
Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Brevemente Presidente. Credo che questo passaggio, dove noi, le Marche, dovevamo votare i grandi elettori per la Presidenza della Repubblica, per il nuovo Capo dello Stato, non è stato un passaggio molto bello. Questo dobbiamo dircelo, al di là delle varie posizioni politiche che ognuno di noi rappresenta. Ho sentito una serie di riflessioni sui voti che erano già predisposti, 13, 12, 11, 10, ma la sostanza, questo dobbiamo dircelo anche con grande franchezza, è che le ripercussioni interne alla stessa maggioranza, anche supportate, questo Consigliere Natali me lo deve permettere, da quei sei voti che sono venuti alla maggioranza, ai candidati della maggioranza, si sono accentuate ancora di più.
Credo che oggi noi dovremmo riprendere e recuperare questa posizione perché è impensabile che, al di là di tutte le nostre idee, di come noi possiamo vedere e interpretare questo voto, il Presidente della Giunta delle Marche, cioè il Governatore rappresentante delle Marche in Italia, non sia presente a una votazione così importante.
Credo che, in questo momento, dobbiamo mettere da parte i formalismi, anche se è giusto evidenziarli, come lei ha fatto, spero che i gruppi che fanno riferimento all'opposizione rimangono in Aula per dare un loro contributo. Un contributo legato alla rappresentanza delle Marche, alla figura del nostro Presidente, questo permetterebbe alle Marche e a questo Consiglio regionale di uscire fuori, da un'empasse che sicuramente non è né bello, né piacevole per nessuno.
Dico questo perché sono rimasto veramente amareggiato nel vedere che il nostro Presidente, al di là delle varie posizioni di maggioranza e di opposizione, non abbia avuto il riconoscimento che merita perché, al di la di tutto, tutto si può dire ma no che non sia un Presidente che rappresenti con grande importanza la nostra Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Penso che la giornata di oggi, per il Consiglio, sia una delle più brutte, forse la più brutta in assoluto, di questa legislatura. Forse non abbiamo capito quello che sta succedendo fuori, perché per l'intera giornata, a causa delle liti interne del Partito Democratico, di questo stiamo parlando, abbiamo dato, avete dato, ripeto, a causa vostra, a causa delle liti interne al vostro partito di maggioranza, il PD, un'immagine pessima dell'intero Consiglio delle Marche. Il Consiglio regionale ha dato una pessima immagine.
Abbiamo votato, le liti interne sono emerse nei voti, qui secondo me il tema è chiuso. E' chiuso non c'è più da parlarne, perché siamo passati ad un altro punto all'ordine del giorno. Questa è la verità, l'ha detto anche lei, Presidente Solazzi, lo possiamo verificare tutti dalla registrazione, noi abbiamo sospeso i lavori quando avevamo da 20 secondi iniziato un altro punto, quindi, la cosa, a mio avviso, finisce qui.
Il Consigliere Bugaro va a Roma, lui rappresenterà tutti, se volete rivotare convocate d'urgenza, fate un'altra violenza ma la potete fare, un nuovo Consiglio.
Qui non si tratta di formalismi, come ho sentito, qui si tratta di aspetti sostanziali, gli aspetti sostanziali quali sono? Non sono quelli politici delle liti interne, intestine al vostro partito, che non riuscite a districare fuori dall'Aula, tra bersaniani e renziani, gli aspetti sostanziali sono la povertà estrema che abbiamo ricordato all'inizio di questa seduta, per cui ben tre persone si sono suicidate a Civitanova, in quella che fino a pochi anni fa era la città più ricca delle Marche. Colgo l'occasione, non ho potuto farlo all'inizio perché, giustamente, abbiamo osservato un minuto di silenzio, che avrei chiesto, ma mi ha anticipato il Presidente Solazzi, per ricordare un altro suicidio avvenuto nella mia città, a Recanati, tre settimane fa, per lo stesso motivo, una giovane donna si è tolta la vita, laureata, non trovava lavoro da anni, si è tolta la vita. Noi, in quest'Aula, dovremmo occuparci di queste cose, è da stamattina che stiamo dando il peggio di noi stessi a causa dei vostri litigi interni che non siete capaci di risolvere e di affrontare prima di venire in Aula.
Personalmente non sono disposto a fare un'altra votazione, per me la cosa è finita qui, vi assumete voi, come Partito Democratico e come maggioranza, tutte le responsabilità politiche e, soprattutto, vi assumete la responsabilità nei confronti delle persone che soffrono, che non arrivano alla fine del mese, e del disastro economico che viviamo.
Buon lavoro, me ne vado!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Io non voglio fare un intervento vista l'ora, viste le tante considerazioni e anche le non belle figure che sono state fatte, quindi, chiedo di chiudere quanto prima questa partita e, quindi, di iscrivere con urgenza all'ordine del giorno questo punto dell'elezione dei rappresentanti per l'elezione del Presidente della Repubblica.

PRESIDENTE. A me non è pervenuta nessuna richiesta di iscrizione d'urgenza.

Enzo GIANCARLI. Forse mi sono espresso male, ho chiesto l'iscrizione d'urgenza dell'elezione dei rappresentanti, questa è la richiesta che ho fatto.

PRESIDENTE. Va bene, metterei ai voti la proposta di iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno dell'elezione di due delegati di maggioranza per l'elezione del Presidente della Repubblica, avendo declinato l'elezione, quindi rinunciato all'elezione i Consiglieri Solazzi e Ricci. Metto ai voti la proposta di iscrizione d'urgenza da parte del Consigliere Giancarli.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Per favore Consigliere Perazzoli. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Presidente, le volevo dire, come gruppo del centro destra, dell'intenzione di chiedere cinque minuti di sospensione, però attendo perchè vorrei sentire, se è possibile, anche altri colleghi.
Voglio capire dalla maggioranza e voglio richiamare l'attenzione sul fatto che siamo di fronte a una votazione stralcio, di fatto è, se andiamo a votare per urne separate. Cosa di cui abbiamo disquisito abbondantemente prima.
Sottolineo un po' l'anomalia della procedura, ma non è nostra intenzione ricorrere a qualcuno, tranquilli non è nostra intenzione tentare di invalidare la procedura, sottolineo solo che è una procedura anomala e si vota per urne separate, una è già avvenuta, ora tocca all'altra.
E' chiaro che di fronte a questa situazione il gentlemen's agreement ci impone un'astensione, cioè non prendiamo la scheda, però voglio capire una cosa, credo che abbiamo diritto, Presidente …

PRESIDENTE. Noi facciamo più problemi di quelli sono, perché quelli da eleggere sono due Consiglieri di maggioranza, nel senso che …

Francesco MASSI. Contestualmente alla richiesta di sospensione possiamo sapere chi voterà la maggioranza?

PRESIDENTE. Allora c'è questa richiesta di sospensione?

Francesco MASS. Ce lo dirà dopo?

PRESIDENTE. Io non lo so, l'ho già detto. Se chiede la sospensione, dico va bene.

La seduta è sospesa alle ore 15,45

La seduta riprende alle ore 16,45

Presidenza del
Presidente Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Designazione di due Consiglieri regionali che partecipano all'elezione del Presidente della Repubblica in sostituzione dei Consiglieri Solazzi e Ricci.
(Articolo 83, secondo comma, della Costituzione e articolo 49, commi terzo e primo Regolamento interno) – Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. La procedura è la stessa di questa stamattina, quindi il Consigliere segretario dell'Ufficio di Presidenza chiamerà in ordine alfabetico i Consiglieri, verrà consegnata la scheda, si voterà e si metterà nell'urna.
Come stamattina il voto è limitato ad uno, dobbiamo eleggere due delegati di maggioranza, è tutto chiaro?
Ha la parola il Consigliere segretario Pieroni.

Moreno PIERONI. Diamo inizio alle votazioni: Acacia Scarpetti Luca, Acquaroli Francesco, Badiali Fabio, Bellabarba, Letizia, Binci Massimo non è presente, Bucciarelli Raffaele, Bugaro Giacomo, Busilacchi Gianluca, Camela Valeriano, Canzian Antonio, Cardogna Adriano, Carloni Mirco, Ciriaci Graziella, Comi Francesco, D'Anna Giancarlo è assente, Donati Sandro, Eusebi Paolo, Foschi Elisabetta, Giancarli Enzo, Giannini Sara, Giorgi Paola, Latini Dino non è presente, Luchetti Marco, Malaspina Maura, Marangoni Enzo, Marconi Luca, Marinelli Erminio non è presente, Massi Francesco, Mezzolani Almerino, Natali Giulio.

Franca ROMAGNOLI. Ortenzi Rosalba, Perazzoli Paolo, Pieroni Moreno, Ricci Mirco.

Moreno PIERONI. Romagnoli Franca, Sciapichetti Angelo, Silvetti Daniele, Solazzi Vittoriano, Spacca Gian Mario è assente non è presente, Traversini Gino, Trenta Umberto non è presente, Zaffini Roberto, Zinni Giovanni.

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 37,
Schede bianche n. 2,
Schede nulle n. 0,
Schede valide n. 35.

Hanno ricevuto voti:
Spacca Gian Mario n. 23,
Solazzi Vittoriano n. 10,
Bellabarba Letizia n. 2

Nomino delegati i Presidenti Spacca e Solazzi.
Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Credo che tutta la gestione sia, mi scusi dottoressa, tecnicamente impropria e chiedo che il Presidente Solazzi, coerentemente con quello che ha dichiarato in merito alle sue dimissioni, riconfermi di non accettare l'indicazione …

(Pluralità di voci fuori microfono)

PRESIDENTE. La seduta è tolta, non siete civili, state urlando tutti. Se volete continuare la seduta, state seduti e chiedete la parola. (...) Stia seduto e chieda la parola e gliela darò come l'ho data al Consigliere Perazzoli, ma non l'arena!!

Paolo PERAZZOLI. Chiedo, e lo ribadisco, un atto di coerenza del Presidente che ha dichiarato di non essere candidato e, per quanto riguarda la mia parte politica, credo che abbiamo dimostrato sufficiente dilettantismo e bisognerà trarne le conseguenze.

PRESIDENTE. Qualcun altro vuole intervenire? La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,00.