Resoconto della seduta n.115 del 27/11/2018
SEDUTA N. 115 DEL 27 NOVEMBRE 2018

La seduta inizia alle ore 11,25

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 115 del 27 novembre 2018. Do per letto il processo verbale della seduta n. 114 del 20 novembre 2018, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Interrogazione n. 738 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Malato terminale dimesso dall’Ospedale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 738 - a risposta immediata - del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Per conto del Presidente Ceriscioli la risposta è la seguente.
Non risultano comportamenti discriminanti nei confronti del paziente oggetto dell'interrogazione.
Dalla ricostruzione dell'accaduto, inviata dalla AOU "Ospedali Riuniti" di Ancona con nota prot. n. 80285 del 26 novembre 2018, risulta che il paziente è stato dimesso il 5 ottobre in condizioni cliniche che consentivano l'alimentazione per os (la nutrizione parenterale era di supporto e pertanto poteva essere sospesa). In fase di dimissione, allertata l'Unità di Valutazione Integrata per le dimissioni protette, al paziente è stata programmata una visita di radioterapia e, su indicazione dell'assistente sociale, prenotato il primo posto utile per il centro di pronta accoglienza "Un tetto per Tutti".
Si segnala che il paziente, a riprova dello scarso livello di collaborazione alla presa in carico sanitaria durante il ricovero, si era più volte allontanato autonomamente dal nosocomio.
In data 18 ottobre u.s., il paziente, ricoverato nuovamente qualche giorno prima, si era allontanato dalla SOD di Gastroenterologia dell'AOU "Ospedali Riuniti" di Ancona, strappandosi l'accesso venoso centrale. Il responsabile del reparto, avvertite le forze dell'ordine, ha comunicato alla DMO che il paziente non era gestibile in un comune reparto ospedaliero, per via dei disturbi comportamentali di cui soffriva, aggravati da una storia di abuso cronico. Per tale motivo, il giorno stesso, il paziente è stato trasferito al Centro Dipendenze Ospedaliero - Sert e attualmente risulta ricoverato presso un Hospice. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, che dà senza dubbio una notizia diversa da quella riportata dalla stampa, da cui avevo motivato la mia interrogazione, perché inizialmente sembrava che questa persona fosse stata forzosamente dimessa dall’ospedale per ragioni legate al suo stato giuridico, essendo un immigrato irregolare.
Ricordo che la nostra Costituzione prevede che il diritto alla salute sia indipendente dallo stato giuridico di cittadinanza e c’è tutta una letteratura su questo tema.
Quindi la mia interrogazione era volta ad indagare sulla corretta applicazione della Costituzione e delle leggi del nostro Stato, che da quello che sembrava non erano state applicate.
Dalla risposta invece imparo che la vicenda si è svolta diversamente, quindi non posso che essere contento del fatto che i nostri dirigenti della sanità applicano le leggi e la Costituzione correttamente anche con chi non è cittadino italiano.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Come è stato largamente condiviso poco fa in Conferenza dei capigruppo, chiedo l’iscrizione della mozione n. 425 che riguarda il trasferimento delle fermate degli autobus dalla stazione Tiburtina di Roma alla stazione Anagnina. Grazie.

PRESIDENTE. Iscrizione all’ordine del giorno della mozione n. 425. La pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Chiedo, come già annunciato in Conferenza dei capigruppo, il rinvio dei punti 5) e 6) alla prossima seduta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Come ho già detto alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi è da stigmatizzare il comportamento del Presidente della Giunta perché quando c’è si assenta per periodi abbastanza lunghi e quando si trattano degli argomenti importanti non c’è.
Il Consiglio di oggi, con tutto il rispetto per i firmatari delle mozioni, me compreso, sta diventando come la briscola in osteria con il quartino di vino, perché gli argomenti sono inconsistenti.
Noi c’eravamo preparati sulle mozioni riguardanti la sanità ed oggi viene richiesto di rinviarle, anche se condivido la richiesta del Consigliere Urbinati che ha detto che se non c’è il Presidente Ceriscioli, nonché Assessore alla sanità, perde di funzione un argomento così importante.
Ancora una volta ci viene sbattuto in faccia quanto poca e scarsa sia considerazione del Consiglio, dei Consiglieri, della funzione istituzionale, anche nei confronti marchigiani e della regione Marche.
L’unica differenza tra questa seduta dell’Assemblea legislativa è che la briscola con il quartino di vino si fa tra amici, qui invece la dobbiamo fare non tra amici, ma tra Consiglieri di fazioni opposte.
Condividiamo e capiamo le ragioni del Consigliere Urbinati, ma votiamo contro il rinvio delle mozioni che sicuramente non possono aspettare i comodi del Presidente.

PRESIDENTE. Rinvio delle mozioni nn. 381, 389, 422, 424, 426, abbinate (punto 5). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 383 (punto 6). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 667
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Articolo 14 del d.l. 8/2017 - Ritardi nell’acquisto di alloggi ad uso abitativo da utilizzare per le popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 667 del Consigliere Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. La risposta è abbastanza articolata, quindi richiede del tempo, la leggo per intero perché almeno rimanga agli atti tutta la procedura.
Punto 1) Con decreto l'articolo 14 della legge 9 febbraio 2017 n. 8, emanato dal Governo al fine di fronteggiare l'emergenza abitativa conseguente al sisma che ha colpito anche le Marche nel 2016 è stata prevista la possibilità per le Regioni coinvolte nel terremoto di acquistare alloggi sul libero mercato da utilizzare prioritariamente per le famiglie che hanno avuto l'alloggio reso inagibile con livello di danno E o F delle schede AeDES oppure ubicato nelle cosiddette aree rosse.
A tal fine la Regione Marche, con propria delibera di Giunta n. 158 del 24 febbraio 2017, ha approvato un programma di acquisto di nuovi alloggi da acquisire al patrimonio dell'edilizia residenziale pubblica dell'Erap Marche o dei Comuni agibili e realizzati in conformità alle vigenti disposizioni in materia edilizia e alle norme tecniche per la costruzione in zone sismiche, da destinare temporaneamente ai nuclei familiari quale misura alternativa al percepimento del contributo per l'autonoma sistemazione, ovvero all'assegnazione delle strutture abitative di emergenza (SAE); quanto sopra anche in considerazione degli obiettivi di contenimento dell'uso del suolo e riduzione delle aree da destinare ad insediamenti temporanei.
Con la medesima delibera la Regione Marche ha incaricato I'Erap Marche, in raccordo con il Servizio della protezione civile regionale, di predisporre l'avviso pubblico, la selezione delle offerte pervenute, la formazione della graduatoria degli alloggi da acquistare distinta per Comuni e la valutazione di congruità del prezzo, stabilendo che gli alloggi una volta ultimato l'utilizzo temporaneo per le finalità in oggetto, saranno riutilizzati come alloggi di edilizia residenziale pubblica da parte dell'Erap Marche o dei comuni nei quali sono ubicati.
A tal fine l'Erap Marche ha pubblicato in data 3 marzo 2017 con scadenza 3 aprile 2017 un primo avviso pubblico alla scadenza del quale sono pervenute n. 161 proposte di vendita per complessivi n. 1.056 alloggi.
Nel frattempo è intervenuta la legge di conversione del decreto legge del 7 aprile 2017 n. 45. Questa ha in parte modificato i requisiti che dovevano possedere gli alloggi da acquistare, in particolare in merito alle norme sismiche con le quali sono stati realizzati, prevedendo la possibilità che fossero stati realizzati anche ai sensi del decreto ministeriale lavori pubblici 16 gennaio 1996 o dei decreti successivi.
Pertanto di concerto con la Regione Marche, si è convenuto di pubblicare un secondo avviso che contenesse tali variazioni, consentendo di ampliare la platea dei possibili offerenti.
Con decreto n. 145 del 2 maggio 2017 è stato approvato il 2° avviso pubblicato il 2 maggio 2017 con scadenza il 18 maggio 2017.
Per effetto del nuovo avviso sono pervenute n. 72 proposte per complessivi n. 540 alloggi che ha portato il totale delle proposte a 233 e il numero degli alloggi a 1.596.
A seguito di quanto previsto nel 2° avviso, al fine di agevolare coloro che avevano formulato le proposte e rendere più veloce la procedura, sono state trasferite d'ufficio a questo tutte quelle proposte avanzate con il 1° avviso che non possedevano i requisiti richiesti.
Questo ha interessato n. 69 proposte per complessivi n. 189 alloggi, che ha portato a n. 141 le proposte e a n. 729 gli alloggi relativi al 2° avviso.
Nel frattempo sono state redatte le graduatorie provvisorie ed a seguito degli esiti dei sopralluoghi, le due Commissioni hanno redatto le graduatorie definitive che di volta in volta sono state pubblicate dall'Erap Marche al fine di accelerare le procedure che avrebbero dovuto mettere in atto i Comuni interessati e la Regione Marche.
Le graduatorie definitive dei singoli comuni sono state approvate dalle Commissioni incaricate con i verbali a partire dal 16 maggio per terminare il 3 agosto 2018.
La graduatoria definitiva di tutti i Comuni è stata definitivamente approvata con decreto del Direttore n. 259 del 4 agosto 2017 dalla quale risultano individuati n. 951 alloggi per un valore complessivo di 121.828.599 euro oltre all'IVA di legge in complessivi n.70 comuni cosi distinti: n. 9 comuni in provincia di Ancona; n. 17 comuni in provincia di Ascoli Piceno; n. 12 comuni in Provincia di Fermo e n. 32 comuni in Provincia di Macerata, non sono stati ritenuti idonei 645 alloggi dei 1596 proposti per mancanza dei requisiti previsti dai due avvisi pubblici.
Tutte le attività predette sono state svolte dall'Erap Marche a partire dal 3 marzo, data di pubblicazione dell'avviso e si sono concluse il 4 agosto con il decreto di approvazione di tutte le graduatorie definitive.
Se si considera che i due avvisi sono stati pubblicati 30 giorni ciascuno, l'intera attività relativa alla verifica degli alloggi proposti sia del primo che del secondo avviso si è sviluppata in circa 3 mesi.
La Regione Marche a sua volta il 22 settembre 2017 ha approvato le graduatorie predisposte dall'Erap Marche ed ha stabilito il termine del 22 ottobre, poi prorogato al 30 ottobre, affinché i Comuni procedessero all'abbinamento tra gli alloggi e i nuclei familiari aventi titolo.
Con decreto del 14 novembre 2017 è stata approvata la prima ricognizione del fabbisogno degli immobili ad uso abitativo da acquisire a titolo oneroso al patrimonio dell'Erap della Regione Marche per l'assistenza alla popolazione colpita dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016, trasmesso al Capo dipartimento protezione civile il 20 novembre per l'assegnazione delle risorse economiche necessarie all'acquisto degli alloggi.
A seguito di modifiche richieste dal Dipartimento protezione civile è stato predisposte il decreto SAS 5 del 4 gennaio 2018 che ha aggiornato il precedente decreto e individuato il fabbisogno definitivo di n. 364 alloggi (quelli assegnati dai comuni nel termine del 30 novembre) per un valore complessivo di 55.976.635 euro.
Con ordinanza del Capo dipartimento della protezione civile n. 510 del 27 febbraio 2017 è stata approvata la proposta di acquisto della Regione Marche e assegnate le risorse corrispondenti e con decreto del SAS 437/SAS2016 dell'8 marzo 2018 la Regione Marche ha preso atto della concessione del finanziamento e incaricato I'Erap Marche di procedere all'acquisto degli alloggi indicati nell'ordinanza predetta.
Le procedure di acquisizione hanno avuto inizio il 22 marzo 2018, notificando ai proponenti le vendite l'avvio del procedimento e le condizioni per poter procedere all'acquisto degli alloggi selezionati, a seconda che questi appartenessero al 1° o al 2° avviso.
Nel caso del 1° avviso pubblico, entro 90 giorni successivi dal ricevimento della comunicazione di cui sopra, doveva essere stipulato l'atto di compravendita, previa agibilità delle unità immobiliari e previo ricevimento della documentazione richiesta nei termini indicati. Nell'ipotesi di ritardata consegna degli alloggi rispetto ai tempi indicati, I'Erap può applicare una penale nella misura dell’1 per mille dell'importo per ogni 15 giorni di ritardo e per un periodo massimo di 90 giorni, oltre i quali ha la facoltà di risolvere il contratto, tali termini sono perentori per il venditore, mentre I'Erap Marche potrà intervenire alla stipula dell'atto di acquisto solo a seguito della effettiva disponibilità finanziaria da parte della Regione Marche come previsto dal decreto SAS 2016 n. 437 del 8 marzo 2018 ed effettuate tutte le verifiche tecniche amministrative previste dall'avviso e dalle vigenti normative. (Verifiche che richiedono certificati di molteplici uffici e che possono essere ottenuti solo previa specifica richiesta da parte dell'Ente).
Nel caso del 2° avviso pubblico, entro 90 giorni successivi dal ricevimento della comunicazione dell'Ente dovevano essere stipulati i preliminari di vendita, pena l'annullamento della proposta di acquisto da parte dell'Erap Marche. Nei successivi 60 giorni deve essere stipulato l'atto di vendita, previa agibilità delle unità immobiliari e previo ricevimento della documentazione richiesta nei termini indicati. Nell'ipotesi di ritardata consegna degli alloggi rispetto ai tempi indicati, non si procede alla sottoscrizione del contratto di acquisto e il contratto preliminare di vendita è risolto di diritto.
Mentre tali termini sono perentori per il venditore, I'Erap Marche potrà intervenire alla stipula dell'atto di acquisto solo a seguito della effettiva disponibilità finanziaria da parte della Regione Marche.
Punto 2) Gli alloggi selezionati avevano una tempistica presunta di ultimazione dei lavori congrua con i tempi di consegna previsti dagli avvisi.
Eventuali ritardi sono semmai dovuti al fatto che in alcuni casi i lavori sono iniziati con ritardo rispetto alla comunicazione di avvio del procedimento di acquisizione.
II fatto che in alcuni casi vengano richiesti solo alcuni degli alloggi proposti deriva dal fatto che gli altri non sono stati assegnati dai Comuni e pertanto non potevano essere oggetto di acquisto non essendo stata individuata la famiglia che li avrebbe occupati.
In alcuni casi le proposte sono state formulate dai liquidatori delle società. Questo non costituisce ostacolo purché vengano rispettati tutti i requisiti degli avvisi pubblici.
Punto 3) Ad oggi sono stati esaminati, ritenuti idonei e assegnati, come precedentemente indicato, n. 364 alloggi per complessivi 55.947.635 euro, per i quali sono in corso le verifiche amministrative predette.
Sarà possibile stabilire l'esatto numero degli alloggi che si acquisteranno solo al termine dell'intera procedura dì verifica dei requisiti sia tecnici che amministrativi previsti dai due avvisi pubblici e dalla normativa nazionale.
Si evidenzia, a tale riguardo, che, ad oggi, sono già stati acquistati dall'Erap Marche n. 89 alloggi di cui: n. 28 alloggi in Provincia di Macerata, n. 17 in Provincia di Fermo, n. 36 in Provincia di Ascoli Piceno e n. 8 in Provincia di Ancona, per un valore complessivo di 14.263.100 euro.
Inoltre, sono già stati predisposti i decreti per la stipula di n. 17 contratti relativi all’acquisto di ulteriori 51 alloggi per complessivi 7.561.505 euro; infine, si è in procinto di adottare altri 18 decreti, per complessivi ulteriori 91 alloggi, per le cui pratiche è già stata definita l'istruttoria sia tecnica che amministrativa per un importo complessivo di 12.240.818 euro.
Punto 4) Il decreto SAS 5 del 4 gennaio 2018 prevede a favore dell'Erap per le spese che deve sostenere per tutta l'attività svolta una quota pari all'1% del costo di acquisizione dei 364 alloggi di cui all’ordinanza di cui sopra, pari ad 481.339 euro, cifra questa ricompresa nelle somme previste dall'ordinanza predetta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Assessore per la risposta.
Credo che la situazione, oltre a quello che lei ha letto, sia ad un punto drammatico, soprattutto per quello che riguarda il comune di Tolentino, perché se inizialmente l’idea era condivisibile, quella di sostituire le SAE con gli appartamenti, poi abbiamo capito che era una spada di Damocle che cadeva in testa a tutti i terremotati per colpa della staticità della Regione Marche e dell’Erap.
Non è possibile che, come ha detto lei, dopo un secondo bando ed un terzo, fatto il 15 gennaio 2018, a distanza di 11 mesi, ancora non ci sia una graduatoria, che siano stati acquistati solo 89 appartamenti su 350 finanziati.
Per il terzo bando non c’è ancora la graduatoria, si informi bene prima di rispondere Assessore, io quando parlo so quel che dico, lei non lo so, stiamo parlando di una situazione drammatica.
Sono stato al Consiglio comunale aperto di Tolentino dove ho visto decine di persone terremotate ormai rassegnate perché dei 220 appartamenti che erano stati promessi, e come sapete non ci sono le SAE, non ce n’è pronto nemmeno uno e gli altri che dovrebbero essere pronti non lo saranno prima di un anno, un anno e mezzo, anche due, addirittura in certe aree ancora si deve fare l’approvazione dei piani urbanistici, quindi in linea generale è una situazione drammatica.
Quello che sta succedendo e che questa doveva essere un’emergenza, una scelta emergenziale, e si sta rilevando l’esatto contrario perché ad oggi, come sapete, dicembre 2018, in certi comuni, come appunto quello di Tolentino di cui parlavo prima, non c’è ancora una abitazione e molte persone stanno dentro i container.
Le colpe non sono le nostre, ma di chi gestisce la Regione e su tutto questo, caro Assessore, che cosa succederà adesso? Cadrà una mannaia di quelle pesanti perché chi ancora non ha iniziato la realizzazione dei nuovi alloggi, non da perfezionare, ma da costruire …, perché l’errore dell’Erap è stato che ha preso appartamenti da completare, che erano giacenti non so da quanto tempo e che ancora devono essere terminati, oltretutto poi occorre arredarli con mobilio, quindi se va bene andiamo a finire al 2019/2020 e i terremotati stanno dentro i container.
Qual è la mannaia che potrebbe cadere? L’ordinanza della protezione civile n. 553 del 31 ottobre 2018 al punto 4 cosa dice? Glielo leggo, caro Assessore, casomai lo può riferire ai suoi tecnici: l’articolo 4, comma 3, prevede. “Le strutture abitative realizzate in luogo delle SAE dovranno essere realizzate entro e non oltre 8 mesi decorrenti dalla pubblicazione della presente ordinanza. In caso di ritardata o mancata realizzazione degli interventi entro tale termine, i Comuni interessati provvederanno con oneri a carico dei propri bilanci all’erogazione del contributo di autonoma sistemazione nonché delle spese per alloggi alternativi ed altri oneri connessi in favore degli aventi diritto, che avrebbero beneficiato della realizzazione degli immobili di cui al presente articolo”. 8 mesi! Credo che costruire in 8 mesi tutti gli appartamenti, faccio riferimento a Tolentino con 178 alloggi, sia un’operazione quasi impossibile, quindi prego lei Assessore di valutare bene questa situazione, soprattutto quella importante di Tolentino, perché in base all’ordinanza n. 553, potrebbe succedere quello che le ho detto, cioè che il Comune di Tolentino deve pagare tutto, anche perché questo problema ha comportato che il costo degli appartamenti per l’allungamento del Cas è arrivato a circa 200.000 euro l’uno, quindi il costo della SAE più il costo dell’appartamento.
Giustamente abbiamo cercato di evitare gli oneri di urbanizzazione, il consumo di suolo, la distruzione del territorio, però abbiamo trovato in questo percorso delle sabbie mobili e non voglio dire di chi è la colpa, ma in questo momento la situazione è drammatica, quindi la prego, visto che lei governa, di trovare una soluzione perché non credo che in 8 mesi si riusciranno a fare tutte queste cose e le assicuro che i terremotati che ho visto, la metà di loro, vanno avanti con il benziodiazepine. Questa è la raccomandazione che le faccio, grazie.

Interrogazione n. 681
ad iniziativa del Consigliere Maggi
“Liquidazione risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali in particolare per gli interventi in favore dei detenuti, ex detenuti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 681 del Consigliere Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In riferimento all'interrogazione in oggetto si comunica quanto segue:
1. con delibera di Giunta regionale 1626 del 28 dicembre 2017 sono stati definite le aree d' intervento ed i criteri di ripartizione del Fondo nazionale politiche sociali 2017;
2. tra le aree d'intervento la delibera di Giunta regionale individua quella a favore di detenuti ed ex detenuti (legge regionale 28/2008) con uno stanziamento complessivo di 450.000 euro;
3. le risorse stanziate per l'attuazione della delibera di Giunta regionale 1626/2017 non sono state impegnate nel 2018 in quanto non sono state reiscritte nel bilancio 2018-2020 annualità 2018;
4. con legge regionale 43/2018 (Assestamento del bilancio 2018/2020) le risorse destinate agli interventi previsti dal presente atto con delibera di Giunta regionale 1626/2017 (450.000 euro) sono state ridotte a 220.000 euro;
5. dopo aver informato del ridotto stanziamento i potenziali beneficiari del fondo, con decreto 229 del 20 novembre 2018 sono state ripartite le risorse finanziarie ed assunte le prenotazioni d'impegno di spesa, che saranno perfezionate dopo l'approvazione dei progetti che gli Ambiti territoriali sociali devono presentare entro il 30 novembre 2018;
6. l'importo assegnato con successivo atto a ciascun beneficiario verrà liquidato successivamente all'attivazione del Fondo pluriennale vincolato come segue:
a) l'80% entro la fine di aprile 2019;
b) il saldo entro la fine di aprile 2020 a seguito della ricezione e verifica del rendiconto;
7. infine, il Servizio politiche sociali e sport ha chiesto formalmente l'iscrizione di ulteriori 230.000 euro nel bilancio 2019/2021 al fine di ripristinare il fondo complessivo di 450.000 euro previsto nella delibera di Giunta regionale 1626/2017, interamente spendibile nel 2019.
Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Capisco che i detenuti non votano, o almeno non votano nelle Marche perché vengono soprattutto da fuori, quindi l’attenzione verso di loro è minima, però direi che è disatteso il principio di reinserimento che la Costituzione prevede per quanto riguarda i diritti dei detenuti.
C’è anche da dire, se non vogliamo essere etici e concettuali in questa affermazione, che il reinserimento del detenuto passa per le attività che vengono svolte in carcere e se quando esce ha una recidiva costa allo Stato, costa denaro pubblico dei contribuenti.
Apprendo con stupore che questi 450.000 euro, che dovevano essere stanziati per il 2018, non sono stati inseriti in bilancio, quindi non c’è nulla, poi lo stanziamento è stato ridotto a 250.000 euro, evidentemente non siete mai stati in visita ai carceri marchigiani dove per la mancanza di fondi non ci sono attività alternative ed i detenuti stanno nelle loro celle, buttati nei loro letti. Le attività alternative e l’insegnamento di un mestiere, delle professionalità, o delle conoscenze, non vengono affatto gestiti in questo senso.
Ripeto, questa cosa è veramente incredibile, indegna, per un Paese civile. Non c’è sensibilità per queste cose, non c’è attenzione per quanto previsto dalla nostra Costituzione ed il mancato reinserimento dei detenuti costa allo Stato delle cifre molto importanti. Neanche il risparmio di fondi pubblici convince questa maggioranza ad intervenire in questo settore ed a ripristinare i fondi che erano già stati stanziati con una legge regionale.
Sono ovviamente stupefatto di questo, continuo a meravigliarmi per la poca attenzione che viene data alle questioni politiche in questa regione, mancanza di attenzione che è reiterata in questi anni.

Interrogazione n. 683
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Stato dell’edilizia sanitaria regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 683 del Consigliere Marconi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Questa è una risposta molto articolata, con i dati che non si conoscono nel dettaglio.
Nella risposta all’interrogazione del Consigliere Marconi, che gli uffici hanno preparato, sono contenute date, scadenze e cifre, quindi la vado a leggere.
1) A che punto è lo stato di progettazione per l’Azienda ospedaliera Marche nord.
La Giunta Regionale, con deliberazione n. 1389 del 20 ottobre 2008 ha approvato l'Accordo di Programma tra Regione Marche, Ministero della salute e Ministero dell'economia e delle finanze che prevede tra gli obiettivi specifici di cui al punto IV.3.1, nell'ambito dell'Area vasta 1, la realizzazione di un nuovo complesso di eccellenza dell'Area nord regionale. L'Accordo, che riguarda il settore degli investimenti sanitari, è stato sottoscritto tra Stato e Regione il 18 marzo 2009.
Con delibera di Giunta regionale 141 del 22 febbraio 2016 è stato approvato lo schema di accordo tra la Regione Marche e l'Azienda ospedaliera "Ospedali riuniti Marche nord" che prevede, tra l'altro, l'affidamento alla Regione Marche delle funzioni di centrale di committenza per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera di rete.
La scelta localizzativa di Fosso Sejore si è rivelata problematica ed infine impraticabile per una serie di questioni.
Con delibera di Giunta regionale n. 350 del 10 aprile 2017 la Giunta Regionale ha modificato la localizzazione e la individuazione del sito per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera a servizio dell'Azienda ospedaliera "Ospedali riuniti Marche nord" ed ha stabilito nella località Muraglia del Comune di Pesaro il sito ove edificare il nuovo nosocomio.
In data 12 gennaio 2017 è pervenuta una Proposta di iniziativa privata ai sensi dell'articolo 183, comma 15 del D.Igs. 18 aprile 2016 n. 50, per l'affidamento del contratto di concessione relativa alla progettazione definitiva ed esecutiva, all'esecuzione dei lavori di nuova costruzione, ed alla gestione di alcuni servizi non sanitari e commerciali dell'Ospedale "Marche nord".
In data 21 marzo 2017, è stata richiesta assistenza economica, finanziaria e giuridica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la programmazione economica ai fini della valutazione della fattibilità della proposta di partenariato pubblico privato in quanto il Partenariato pubblico privato per la realizzazione di opere, programmi e interventi pubblici è una competenza trasferita al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In data 6 novembre 2017 è pervenuta una manifestazione di interesse in merito alla Proposta ad iniziativa privata per l'affidamento del contratto di Concessione relativa alla progettazione definitiva ed esecutiva, all'esecuzione dei lavori di nuova costruzione, ed alla gestione di alcuni servizi non sanitari e commerciali dell'Ospedale "Marche nord" formulata dal costituendo R.T.I. Renco S.p.A., Siram S.p.A. e Papalini S.p.A..
Entrambe le proposte prevedono, secondo quanto stabilito dalla delibera di Giunta regionale n. 350/2017, la localizzazione del nuovo complesso ospedaliero in località Muraglia di Pesaro e precisamente nella stessa area dove sorge l'attuale ospedale.
Si tratta di un'area già di proprietà pubblica, senza la necessità di espropri e urbanisticamente con destinazione sanitaria; con evidenti vantaggi sia di tipo economico sia procedurale/autorizzativo e quindi con una drastica riduzione dei tempi amministrativi.
Con decreto del dirigente della Posizione di funzione edilizia sanitaria ed ospedaliera della Regione Marche n. 71 del 17 luglio 2018 è stata nominata la Commissione con il compito di individuare la migliore proposta pervenuta e valutare la candidatura più aderente al piano sanitario regionale, verificandone la fattibilità tecnica ed economica.
I lavori della suddetta Commissione si sono conclusi in data 26 luglio 2018, come da allegato verbale, i cui esiti sono condivisi sia dal Responsabile del procedimento sia dal Dirigente della posizione di funzione edilizia sanitaria ed ospedaliera della Regione Marche.
La costituenda ATI con a capogruppo Renco S.p.A. è stata individuata come quella maggiormente aderente alle necessità e alle aspettative dell'amministrazione, anche in riferimento al piano sanitario regionale, alla fattibilità tecnico/economica, ai servizi offerti e alle normative di settore.
Lo scorso 30 agosto 2018 è stata richiesta la prestazione di servizi di assistenza economica, finanziaria e giuridica al Dipartimento per la programmazione economica ai fini della valutazione della fattibilità di partenariato pubblico privato relativamente alla proposta della costituenda ATI con a capogruppo Renco S.p.A..
Si prevede di terminare questa fase entro il mese di novembre, per pubblicare il bando entro il corrente anno.
2) Lo stato dei lavori del nuovo Inrca e ospedale di rete zona sud Ancona.
Importo totale investimento finanziario 79.500.000 euro (lo Stato 39.056.000 euro, la Regione 40.443.236 euro). Importo totale lavori originario 52.800.000,00 euro. Numero posti letto: 250.
L'appalto ha subìto numerosi avvicendamenti degli appaltatori a seguito di vicissitudini legate sia al fallimento di impresa sia a decisioni giudiziarie, da ultimo la sentenza 13 gennaio 2016 del Consiglio di Stato n. 00076/2016 con la quale è stato accolto il ricorso proposto dalla C.M.C. di Ravenna in qualità di mandataria del R.T.I. del quale fanno parte anche la Arco Lavori Soc. Cooperativa consortile (mandante), la Cons.Coop Società Cooperativa (mandante) e la Ubaldi S.p.A. (mandante), disponendo l'annullamento dell'affidamento dell'appalto al R.T.I. di cui la S.A.L.C. S.p.A. è mandataria, dichiarando inefficace il relativo contratto e ordinando il subentro del R.T.I. di cui la C.M.C. è mandataria nel relativo rapporto.
La consegna lavori al nuovo aggiudicatario è stata fatta il 20 ottobre 2017.
Si sono conclusi i lavori, di ripristino della paratia di valle propedeutici all'effettivo avvio delle attività in capo al nuovo contraente: Raggruppamento Temporaneo d'Imprese CMC.
Dal mese di settembre si sono riprese a regime le lavorazioni afferenti la costruzione del nuovo ospedale. Fine lavori prevista: 15 maggio 2021.
3) Il livello di progettazione per il nuovo ospedale dell'Area vasta 3 e gli eventuali interventi relativi per il collegamento viario.
E’ stata individuata dalla conferenza dei sindaci la localizzazione del nuovo ospedale dell'Area vasta 3 in Contrada della Pieve a Macerata.
Sono già stati eseguiti i primi sopralluoghi tecnici relativi agli approfondimenti idrogeologici, seguiti da una campagna di indagine geologica.
Le analisi hanno evidenziato un inquinamento superficiale nel terreno di proprietà del Comune di Macerata e la presenza di inquinamento nella falda acquifera sottostante al terreno di proprietà sia del Comune che del privato. Ad oggi si rappresenta che il Comune di Macerata ha provveduto alla realizzazione di un piano di caratterizzazione ambientale in località Pieve di Macerata.
L'Asur Marche, Area vasta 3, in collaborazione con il Comune di Macerata, ha già predisposto una estensione della campagna di indagine nelle aree limitrofe per verificare se la presenza di tali inquinanti sia circoscritta o meno al sito precedentemente indagato.
In base all'esito delle suddette analisi e della delibera di indirizzo da parte del Comune di Macerata, si avranno gli elementi per procedere alla conferma o meno della scelta, ai fini della bonifica, dell'area.
Per il collegamento del nuovo ospedale sono già previsti importanti interventi infrastrutturali già finanziati, quali il completamento dell'Intervalliva di Macerata, il completamento della Pedemontana tratto Fabriano-Mucca/Sfercia, l'allaccio SS77/SS16 a Civitanova Marche. È stato inoltre stipulato un Protocollo d'intesa per la progettazione e la realizzazione dell'Intervalliva Tolentino-San Severino Marche, tra Regione Marche, Provincia di Macerata e i Comuni interessati.
Anche per quanto attiene la linea ferroviaria Civitanova Marche/Fabriano sono previsti significativi investimenti per l'ammodernamento dell'intera tratta, 40 milioni sull’intera tratta propedeutici alla elettrificazione di tutto il tratto.
4) A che punto è la procedura per l'ospedale di Fermo.
L’importo totale investimento finanziario è di 70.000.000 euro (Stato 39.056.763 euro - Regione Marche 30.943.236 euro). Importo totale lavori 56.755.503 euro.
Posti letto per acuti inizialmente previsti (delibera di Giunta regionale Marche 735/2013) n. 312.
Posti letto per acuti, in seguito alla richiesta della Direzione generale dell'Inrca di trasferire i 20 posti letto per acuti di geriatria, assegnati con D.M. 70/2015, n. 332.
Posti letto finali, in seguito alla delibera di Giunta regionale Marche n. 2/2018: 362. Attività svolte dalla consegna dei lavori: firma contratto progettazione esecutiva e lavori: 29 giugno 2016, sospensione contratto 11 luglio 2016.
Approvazione 1^ perizia di variante per la realizzazione delle opere complementari e propedeutiche ai lavori di realizzazione della nuova struttura ospedaliera: 10 novembre 2017.
Verbale di ripresa prestazioni contrattuali e inizio lavori propedeutici e complementari in data 6 dicembre 2017. Ultimazione dei lavori propedeutici e complementari 29 giugno 2018.
E' stata completamente eseguita la risoluzione delle interferenze delle reti telefoniche, elettriche, delle opere per lo spostamento della rete idrica insistente sul lotto, della bonifica preventiva ordigni bellici e la realizzazione della viabilità alternativa e provvisoria per i residente. E' ancora in corso la verifica archeologica preventiva, oramai in fase di completamento.
Nel corso di esecuzione delle opere propedeutiche alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera, sono emerse sepolture e frammenti di strutture murarie di epoca romana nell'ambito delle aree destinate a parcheggi e viabilità.
In merito alla conservazione di tali reperti la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio delle Marche ha impartito prescrizioni operative di messa in sicurezza in base alla caratterizzazione archeologica emersa dalla campagna di trincee esplorative e scavi condotta area di cantiere.
II progetto ha ricevuto tutti i necessari pareri e, con nota del Comune di Fermo, è stato comunicato il rilascio del permesso a costruire.
E' stata affidata la verifica del progetto esecutivo alla Rina Check di Genova, relativamente al progetto esecutivo.
In data 18 ottobre 2018 è stato emesso dal RUP l'ordine di servizio n. 1 per la ripresa delle attività di progettazione, sospese in data 11 luglio 2016, secondo le nuove esigenze scaturite a seguito degli aggiornamenti normativi e a nuove esigenze riscontrate anche alla luce delle modifiche in termini di assegnazione nuovi posti letto. La consegna del progetto esecutivo e la conseguente validazione è prevista per inizio 2019, di seguito l'inizio dei lavori la cui esecuzione e prevista in circa 2 anni.
5) Il livello di accordo delle comunità locali per la collocazione del nuovo ospedale che riunisce quelli di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.
E’ stata individuata dalla conferenza dei sindaci la localizzazione del nuovo ospedale del Piceno, Area vasta 5, a Pagliare del Tronto, in una posizione baricentrica.
Andranno eseguiti i primi sopralluoghi tecnici relativi agli approfondimenti idrogeologici, seguirà una campagna di indagine geologica che si prevede di concludere entro i prossimi mesi.
Una volta definita la compatibilità del luogo individuato si procederà con le procedure di acquisizione delle aree.
6) Il quadro delle procedure in atto per la realizzazione della nuova struttura del "Salesi".
E’ previsto un importo totale investimento finanziario 56.855.567 euro.
Numero posti letto: 112.
E' stata affidata la verifica del progetto definitivo ed esecutivo alla Rina Check di Genova. La fase di verifica ha avuto esito positivo e la Regione Marche lo scorso 24 agosto ha approvato il progetto esecutivo.
In data 24 agosto 2018, Rina Check ha trasmesso il "Rapporto finale di verifica" del progetto esecutivo, da cui si evince che il processo di verifica del progetto esecutivo in oggetto si è concluso con esito positivo.
In data 24 agosto 2018 il Dirigente del Servizio tutela, gestione e. assetto del territorio della Regione Marche, in qualità di RUP, ha provveduto alla validazione del progetto esecutivo, giusto verbale di validazione firmato in pari data.
Con decreto n. 84 del 24 agosto 2018 si è quindi proceduto all'approvazione del progetto esecutivo relativo alla realizzazione della nuova struttura materno/infantile ad alta specializzazione "Salesi", nonché all'approvazione del nuovo Quadro tecnico economico del progetto che prevede un importo complessivo di 56.855.567 euro, di cui 46.392.328 euro quale importo totale dei lavori da appaltare e 10.457.671 euro quali somme a disposizione dell'amministrazione.
Con decreto del dirigente della P.F. edilizia sanitaria ed ospedaliera n. 89 del 17 settembre 2018 è stato, tra l'altro, dato mandato alla SUAM regionale di procedere all'appalto delle opere in argomento mediante gara europea, con procedura telematica e aperta, ai sensi dell'articolo 60 del D.Igs. 50/2016, nonché con il criterio di aggiudicazione di cui all'articolo 95, comma 2, del medesimo decreto, e cioè mediante offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, da valutarsi in base agli elementi indicati nel disciplinare di gara a contrarre per indizione gara lavori.
La gara di appalto è stata pubblicata in data 20 settembre 2018, e il termine per la presentazione delle offerte è scaduto lo scorso 31 ottobre 2018. Entro tale data sono pervenute quattro offerte.
È attualmente in corso lo svolgimento della procedura di gara che si prevede di concludere entro il corrente anno, per riuscire ad aggiudicare a gennaio 2019.
La stipula del contratto e la consegna dei lavori è prevista per febbraio 2019. Durata lavori prevista: 30 mesi salvo riduzioni in fase di gara.
7) Se ci sono ipotesi di razionalizzazione o concentrazione anche per l'area vasta 2 o se, invece, si ritiene più opportuno continuare a mantenere l'attuale assetto organizzativo in considerazione di una maggiore regionalizzazione dei ricoveri nell'Azienda ospedaliera di Torrette.
In merito alla razionalizzazione o concentrazione anche per l'Area vasta 2 si fa presente che l'ipotesi è in fase di valutazione anche nell'ambito di una serie di considerazioni programmatorie che verranno incluse nel Piano socio sanitario 2018/2020.
La risposta è stata molto lunga, però credo possa essere utile a fugare molti dubbi e molte imprecisioni.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Assessore. L’interrogazione aveva proprio questo scopo, l’ho presentata un paio di mesi fa, ma nel frattempo in IV Commissione sono stati invitati dal Presidente Volpini i tecnici che sovrintendono a tutte le fasi di lavoro, quindi la relazione che in parte già avevo acquisito, è stata largamente ampliata con ben quattro pagine di contenuti.
Mi dichiaro, come di rito, molto soddisfatto della risposta, sia perché articolata in ogni suo aspetto e zeppa di numeri, perché i numeri non si discutono, sia perché lo stato delle cose, così come stanno andando avanti, fa affermare ai dirigenti: “Mai avuto un avanzamento di lavori come in questo quinquennio”, in realtà in tre anni e mezzo. Un’affermazione che noi non avevamo chiesto in Commissione, ma che loro hanno voluto spontaneamente dare, e credo che sia difficilmente discutibile, cioè che in questo periodo, in questo arco temporale di tre anni e mezzo, l’edilizia sanitaria in questa regione (da 25 anni non c’era) ha avuto un’accelerazione, un avanzamento dei lavori così imponente che tocca tutte le Aree vaste con previsione di nuovi ospedali e di ospedali già progettati che vengono realizzati.
Abbiamo anche scoperto che la fase di progettazione e di realizzazione fino al cantieramento è quella più lunga, quando si pensa ai lavori pubblici si pensa sempre all’esecuzione del lavoro, che già è lungo tre anni, e dentro la testa di noi amministratori più vecchi il tempo della progettazione è di un anno, un anno e mezzo, in realtà qui abbiamo 8, 7, 9 anni di progettazione fino all’esecuzione, perché ho scoperto che fra le tante bonifiche c’è anche quella archeologica ed i resti romani scappano fuori dappertutto, non c’è un posto dove non abbiamo piceni, romani, ci mancano solo gli etruschi e i dalmati, perché fra un po’ troveremo anche tombe dalmate o etrusche. Non ci manca niente! C’è la bonifica anche delle bombe, è una cosa pazzesca, tutte cose belle per carità, ma è chiaro che se fai un ospedale devi essere sicuro che non ci sia niente sotto.
Bene ha fatto l’amministrazione regionale ad avviare adesso, e dirò qualcosa anche su questo, anche il discorso di Macerata e di Ascoli, perché forse fra tre legislature, questa, la prossima e un’altra ancora, vedremo l’ospedale, dato che i tempi sono quelli, non se ne esce. Se poi non hai delle complicazioni spaventose, come ci sono state con l’Inrca/Osimo, problemi che segnano una sfortuna in capo all’amministrazione regionale che miracolosamente sono state risolti. In Commissione i tecnici ci hanno spiegato nel dettaglio, e l’Assessore lo ha riferito anche nella relazione, come quelle soluzioni siano state quasi miracolose perché riuscire a mettere d’accordo due ditte che erano tutte e due in contenzioso con la Regione, cercare di combinare i loro interessi con l’interesse prevalente, che era quello di far ripartire i lavori, è stata un’opera più giuridica che tecnica veramente eccellente.
Preso atto di questa enorme soddisfazione, esprimo invece un’altra grandissima insoddisfazione, Assessori vi prego ognuno per conto vostro di riferire al Presidente Ceriscioli, perché queste cose, lo dico da componente di questa maggioranza, sono fantastiche, sono dati, non sono chiacchiere, sono pesanti rispetto alla mancanza di un infermiere in un poliambulatorio. In tre anni e mezzo abbiamo dovuto sentire, giustamente, da parte della minoranza attacchi sulla mancanza dell’infermiere, sulla insufficienza dei cateteri, sulla carenza dei pannoloni, cose che vanno in capo a poche migliaia di euro, poi mettiamo in moto investimenti per centinaia di milioni e non si sa nulla.
Questa è una protesta tutta mia, tutta personale, quindi prego l’Assessore Sciapichetti di fornire la copia di questa risposta a me ed anche ad altri Consiglieri che chiedono di averla perché è giusto che si rifletta ampiamente su questo.
Vado nel merito ed anche se non fa parte della mia interrogazione è un’informazione alla quale mi rispondo da solo, mi sembra di aver capito che abbiamo investimenti in corso, già attivati, 18 milioni per Amandola, 14 milioni per Tolentino e 10 milioni per Fabriano, pillole rispetto alle decine di milioni che sono in moto sugli altri.
Ci tengo anche a dire, Assessore, e nella risposta non c’è, che va spiegato che gli investimenti in conto capitale, fossero anche di 120 milioni, non sono un problema, non lo sono per lo Stato e nemmeno per la Regione, il problema è la parte corrente della spesa, perché se fai un investimento in conto capitale a volte succede che nel giro di pochi anni quell’investimento, penso alla struttura di Fermo che è diseconomia sotto moltissimi punti di vista, risolve un sacco di problemi e l’articolazione dei posti letto nei reparti, gli orari che devi applicare, il maggior quantitativo di personale che devi utilizzare, il cattivo utilizzo del personale, a volte sono legati al tipo di struttura, perché quando tu ripensi una struttura moderna, efficiente, tutto funziona meglio, tutto diventa più semplice, anche gli eccessi di cui ha parlato, perché già il fatto di metterci un’eternità per arrivare a Torrette o per arrivare al San Salvatore, fa perdere tempo a chi ci lavora che magari è costretto ad alzarsi mezz’ora prima, lavora peggio perché è più stanco. Sono piccole cose, ma messe tutte insieme danno questo risultato.
Quindi ben venga l’investimento, anche perché sono soldi che girano, sono attività che vengono messe in moto, sono investimenti che danno lavoro.
I posti letto li avete messi tutti in fila.
Rispetto a questo quadro una considerazione politica fatemela dire: Pesaro è uno scandalo da questo punto di vista, perché non capisco come sia stato così facile arrivare alla soluzione per Macerata e per Ascoli e come sia stato possibile che a Pesaro ci abbiano messo tutto questo tempo. Propongo come provocazione che venga tolta l’Azienda ospedaliera a Pesaro e venga data a Macerata, ad Ascoli perché chi si è beccato l’Azienda ospedaliera anni fa, nella prospettiva di fare immediatamente una struttura unitaria, e ci ha messo 15 anni per farla, non merita di tenerla.
Va bene, lasciamo anche l’Azienda a Pesaro però facciamole anche dalle altre parti, questa è una previsione che possiamo mettere nel piano socio-sanitario perché è un tipo di scelta sulla quale poi rifletteremo.
Per quanto riguarda le decisioni prese, mi hanno riferito che in un’assemblea dei sindaci di Macerata dell’Area vasta 3, di cui ho i verbali, ha deliberato a larghissima maggioranza, salvo i ripensamenti del PD in qualche area contro il suo Presidente, però a larghissima maggioranza ha deciso, io non ero per quella soluzione, l’avrei fatta in Val Potenza, ma mi piego alle decisioni della maggioranza.
In provincia di Macerata il problema è stato valle nord/valle sud, in provincia di Ascoli è stato più a est/più a ovest, alla fine si è messo in posizione baricentrica, ma anche qui c’è stata una decisione assunta dall’assemblea dei sindaci che mi permetto di ricordare esprime solo un parere, non ha potere decisionale, la decisione ultima la deve prendere e assumere la Giunta regionale ed il Consiglio regionale.
La decisione su Ascoli, meno quella su Macerata, è ancora oggetto di forti contrasti, anche perché sento che i Sindaci di Ascoli Piceno e di San Benedetto sono contrari, non ricordo cosa abbiano votato in quella sede, ma se tutti e due erano contrari mi sembra molto difficile che quella decisione potesse essere presa, quindi sarebbe bello chiarire che cosa hanno votato in quella circostanza e capire perché successivamente dicono che quella decisione non è corretta, perché se questo fosse, un ripensamento andrebbe misurato anche in quell’ottica.
Dico questo, Assessore, perché la situazione di Pesaro, come la situazione di Macerata per molti aspetti simili, non è come quella di Ascoli, che ha oggettivamente una situazione da un punto di vista della struttura più povera ed immaginare che le due uniche strutture esistenti, che sono Ascoli e San Benedetto, diventino una, senza precisare che cosa rimarrà ad Ascoli e cosa rimarrà a San Benedetto, per quelle popolazioni è un problema, perché a Pesaro, nonostante lo scandalo dei 15 anni per mettere insieme tre ospedali, rimarrebbero due strutture per acuti, Urbino e Pergola, e altri ospedali di comunità, come anche a Macerata, ma ad Ascoli Piceno e San Benedetto non sarà così, anche se è molto suggestivo il fatto di dire che ci sarà un ospedale più grande e messo meglio. In una situazione paradossale sembra che la struttura di Ascoli sia quella che da un punto di vista strutturale ha problemi, mentre quella di San Benedetto, che problemi strutturali, va a mille, soprattutto per quanto riguarda il Pronto soccorso.
Chiudo, anche se su questi argomenti c’è voglia di parlare, abbiamo perlomeno dati certi, il resto sono opinioni tutte rispettabili.
Un’altra bella provocazione l’ho messa al punto 7 e sapevo perfettamente che il Presidente non poteva rispondere, perché non è un’interrogazione, è un’interpellanza, cioè capire, numeri alla mano, come si riorganizza l’Area vasta 2 perché qui andiamo a concentrare dappertutto, però ad Ancona non si concentra niente, anzi ad Ancona i numeri crescono, perché Osimo non chiude ma diventa Inrca, Torrette, Fabriano, Senigallia, Jesi, più i vecchi ospedali di comunità, quindi noi avremmo una realtà, come quella del maceratese e del sud delle Marche, dove c’è un ospedale a Fermo, uno ad Ascoli e due a Macerata, in totale quattro ospedali per acuti, ad Ancona da sola cinque ospedali per acuti, qualche cosa su questi numeri non torna.
L’unica realtà che rimarrebbe in equilibrio è quella di Pesaro che avrebbe due ospedali per acuti di cui uno azienda. Grazie.

Interrogazione n. 679
ad iniziativa del Consigliere Urbinati
“Campeggio libero in località Piano della Gardosa (Foce di Montemonaco) e sostegno al turismo ecocompatibile”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 679 del Consigliere Urbinati.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Questa interrogazione nasce per l’esigenza di una località e di una realtà ben definita. Credo che sia giusto il messaggio che passa da questa interrogazione e cioè che la Regione Marche, in un momento in cui le aree del cratere hanno una criticità per la ricettività privata, tante strutture sono state lesionate e tante distrutte, sta definendo un progetto fondamentale e strategico per mantenere alta l’attenzione sull’accoglienza anche in assenza di strutture ricettive importanti. Quindi i campeggi che devono essere strutturati diventano una realtà forte, importante e determinante per ripartire in maniera veloce e concreta.
In riferimento alla interrogazione in oggetto si comunica che, rispetto al primo punto, l'attività di campeggio libero nelle aree protette è disciplinata dall'articolo 37 della legge regionale 9/2006 che stabilisce che le attività di campeggio all'interno del territorio delle aree protette si svolgono secondo le disposizioni del regolamento di ciascun ente gestore.
Risulta infatti che attualmente il campeggio libero sui prati della Gardosa venga normalmente praticato sulla base di un regolamento preciso, stabilito e sottoscritto in accordo tra il Parco e il Comune di Montemonaco.
In merito al secondo punto dell'interrogazione si sottolinea, oltre alla considerevole promozione del turismo attivo all'aria aperta, che il Servizio promozione sta mettendo in campo con particolare riguardo delle aree colpite dal sisma, la particolare attenzione dell'Assessorato al turismo regionale per il turismo plein air, che consente un turismo sostenibile ed ecocompatibile, favorendo l'escursionismo anche in zone non sempre facilmente raggiungibili.
In particolare l'Assessorato intende incentivare la realizzazione di nuove aree di sosta camper e la ristrutturazione di quelle esistenti ma non operanti al fine di costituire una rete su tutto il territorio regionale, in particolar modo nelle aree del cratere, incentivando gli arrivi di turisti plein air. A tal fine è stato richiesto apposito stanziamento nel bilancio 2019.
Si segnala che in questa logica è stata appena realizzata un'area di sosta in località Valle Fiume di Montemonaco che è in corso di attivazione in questi giorni e che consentirà di attirare un importante flusso di turisti escursionisti.
Credo che, come ho detto in premessa, l’interrogante colga l’importanza nelle aree del cratere, ma in tutte le aree interne in generale, che questi campeggi avranno in futuro.
Apro una piccola parentesi ed approfitto per stimolare l’attenzione di tutti i Consiglieri in merito al nostro bando destinato all’accoglienza turistica, per la ricettività privata, che ha raccolto più di 300 richieste. Il bando conosciuto ormai da tutti voi e da tutto il sistema dell’associazionismo privato della recettività è una bella risposta e dà soddisfazione all’amministrazione regionale perché ci sono state 60 domande da parte di coloro che vogliono ripartire all’interno dell’area del cratere colpita dal sisma. 60 richieste per circa 7 milioni di euro che saranno completamente finanziati per quota parte dalla Regione con i fondi europei aggiuntivi all’interno delle aree del cratere. Credo che questa sia una rilevante risposta che come Regione Marche abbiamo voluto dare a coloro che credono sia importante mantenere alta l’asticella dell’accoglienza turistica e della promozione turistica all’interno delle aree del cratere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Grazie Assessore Pieroni per la risposta di cui apprezzo anche l’organicità, per come è stata preparata, dalla quale si evince qual è oggi il problema.
Sappiamo che, c’è scritto molto bene sul testo dell’interrogazione, il Piano della Gardosa, più conosciuto come la Valle di Foce di Montemonaco per quelli della mia generazione, rappresenta non solo un punto di riferimento importante, soprattutto per la costa della Riviera delle Palme, comune di Ascoli e zone limitrofe. E’ un luogo che nelle estati degli anni ‘80/’90 è stato un punto di riferimento, un punto di incontro dove era quasi una consuetudine recarsi, soprattutto la notte di San Lorenzo, nel periodo di agosto, oppure i week end partendo dal mese di maggio fino a settembre. E’ stato un luogo di incontro della comunità oltre a richiamare l’attenzione di turisti che venivano anche da fuori regione e c’era un circuito virtuoso che interessava anche le attività produttive del luogo, tanto che molti esercizi sono nati proprio in quel periodo per dare dei servizi ai giovani che si recavano in maniera molto libera a campeggiare in questa bellissima valle che, come ha ben detto lei, è stato uno dei punti più colpiti dalle scosse sismiche del 2016 e del 2017.
Come ha evidenziato anche nella risposta, il Comune di Montemonaco con la gestione del parco ha messo delle restrizioni, alcune le condivido perché il campeggio in quell’area, era talmente richiesto, era talmente inflazionato, che bisognava mettere alcune regole fondamentali per gestire il flusso, ma soprattutto per far si che non venisse intaccato il bellissimo spettacolo naturale che abbiamo in quelle zone, sapendo che è anche una delle vie più caratteristiche per raggiungere la cima del Monte Vettore. Credo però che le restrizioni siano state un po’ eccessive, tant’è che il campeggio in quell’area è stato ridotto in maniera molto significativa tanto da mettere in crisi, purtroppo, anche prima del terremoto, quell’afflusso virtuoso che si era creato e molte imprese che insistevano in quell’area. Alcune attività hanno chiuso perché si è passati da un campeggio di massa, e lo ammetto, spesso senza regole, all’opposto, ad un campeggio di nicchia, selezionato, che non fa esprimere le grandi potenzialità di quell’area. Ricordo che in questa zona insistono anche allevamenti di trote, ne ho parlato tante volte anche con il Presidente della II Commissione, Consigliere Traversini, la famosa trota marchigiana, la trota fario, e quella zona per un periodo era molto frequentata anche dai pescatori, per cui si andava anche oltre la stagione estiva.
Assessore, credo che possano esserci le condizioni per aprire una discussione tra la Regione, il Comune di Montemonaco e la Direzione del Parco per fare un progetto affinché quelle aree tornino ad essere visitate. Io le ho frequentate negli ultimi anni e per questo motivo ho contattato anche diversi gestori di attività, per cui penso che qualcosa debba essere rivisto perché quando passiamo a delle restrizioni, nel vero senso della parola, togliamo il fascino che quell’area ha, una delle migliori delle Marche per poter osservare le stelle, il cielo nelle notti d’agosto e vi assicuro, io che l’ho frequentata per tanti anni da ragazzo, che è veramente molto suggestiva.
Siamo tutti d’accordo nel ripopolare e nel portare il turismo in quelle aree, colgo quindi molto positivamente la risposta dell’Assessore Pieroni e magari ci organizziamo, proponiamo un incontro con il Comune di Montemonaco e con l’organizzazione del parco per cercare di trovare una soluzione che contempli le necessità di mantenimento della natura di quel luogo, di quello splendido spazio, e allo stesso tempo la possibilità di sfruttare quella che è una grandissima potenzialità da un punto di vista turistico, e questo lo ritengo molto positivo, soprattutto per i giovani. Grazie.

Interrogazione n. 690
ad iniziativa dei Consiglieri Rapa, Giancarli
“Stato attuazione collocamento obbligatorio disabili nelle P.A. della Regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 690 dei Consiglieri Rapa, Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Relativamente all’inadempienze agli obblighi di assunzione di lavoratori disabili da parte di enti pubblici, si rappresenta che sono in corso le necessarie verifiche e riscontri dal momento che una recente circolare del Dipartimento della funzione pubblica, Ministero del lavoro e delle politiche sociali Anpal, ha procrastinato al 15 settembre la scadenza per la trasmissione del Prospetto informativo e della comunicazione dovuta ai sensi dell'articolo 39 quater D.lgs 165/2001.
Pertanto, alla data odierna, si può anticipare quanto segue:
• la Regione Marche, al netto del personale dei Centri Impiego trasferito dalle Province a far data dal 1 maggio 2018, risulta in linea con gli obblighi assunzionali e gli uffici competenti stanno procedendo alla ricognizione per verificare il mantenimento di tale condizione;
• con l'Asur Marche, su iniziativa del Presidente della Giunta, sono stati avviati dei contatti per addivenire alla stipula di una convenzione, di cui alla legge 68/99, che andrà a riassorbire anche gli impegni che in precedenza sono stati assunti dalle diverse aree vaste. Sono a questo proposito state fornite anche indicazioni e suggerimenti per procedere ad una ricognizione generale finalizzata ad accertare sia i tirocini in essere che le eventuali computabilità dei lavoratori nella quota di riserva dell'articolo 4, ciò al fine anche di addivenire in tempi brevi all'adeguamento alla norma da parte dell'Azienda, e su queste convenzioni ci abbiamo lavorato abbastanza;
• analoghi rapporti sono stati attivati anche con Marche nord e con gli Ospedali riuniti di Ancona con cui si è prossimi alla stipula della convenzione.
Il collocamento mirato dei disabili è stata una delle priorità alle quali l'amministrazione regionale si è dedicata assumendo, in compiutezza, le competenze in materia di politiche del lavoro e dei Centri impiego.
Si è provveduto, infatti, a:
1. attivare tutte le opportunità che potessero favorire l'inserimento lavorativo dei disabili, gli schemi di convenzione che consentono ai datori di lavoro privati di assolvere all'obbligo di assunzione dei disabili, di cui alla legge 68/1999, anche attraverso le cooperative sociali;
2. estendere, con la delibera di Giunta regionale n. 737/2018, le possibilità occupazionali prevedendo, per posti di lavoro messi a disposizione da datori di lavoro pubblici, con più di una sede nel territorio regionale, la proposta di candidatura da parte dei lavoratori interessati, in maniera indipendente dalla sede di residenza e da quella della sede operativa per cui viene messo a disposizione il posto di lavoro. In altri termini, si è superata la formula dell'avviamento numerico, che prevedeva la segnalazione del lavoratore scorrendo le graduatorie provinciali con riferimento all'ubicazione della sede operativa, a prescindere dalla volontà dello stesso e dalle sue competenze, favorendo l'Avviso pubblico e la raccolta, su presenza o a mezzo di richiesta inoltrata, delle candidature di quanti interessati al posto di lavoro segnalato. Con la suddetta modalità, con il coinvolgimento di tutti i 13 Centri impiego regionali a cui gli iscritti della legge 68/99 possono presentare le proprie candidature, sono state avviate già due procedure: presso l'Arpam, sede di Macerata e presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche, sede di Tolentino;
3. armonizzare, sempre con la citata delibera di Giunta regionale n. 737/2018, le procedure per la gestione del collocamento mirato sull'intero territorio regionale, superando il modello organizzativo che ciascun Centro impiego ha adottato in precedenza. Questo determina una certezza di riferimento ed una trasparenza operativa, anche per i datori di lavoro, che dovrebbe favorire l'inserimento lavorativo di un maggior numero di lavoratori.
Oltre a questi tre punti si è chiarita ed uniformata anche la procedura per l'attribuzione delle qualifiche professionali ai lavoratori interessati, che sono anche alla base delle richieste di avviamento a selezione avanzate dai datori di lavoro assoggettati agli obblighi di cui alla legge 68/99. Così, nel caso in cui il datore di lavoro richiede una specifica professionalità (compatibile con la norma di che trattasi), il riferimento ufficiale deve sempre essere alla classificazione Istat delle professioni 2011, con una lettura di aggregazione corrispondente al 3° "Digit" (livello di aggregazione dei profili). Nei casi di richieste di professionalità generiche il riferimento dovrà essere al 1° Digit. Sono piuttosto evidenti le maggiori garanzie di obiettività e trasparenza che questa procedura garantisce.
La legge n. 68/99, all'articolo 11, prevede la possibilità di stipulare delle convenzioni per programmare e pianificare la copertura dei posti di lavoro da riservare al collocamento mirato da parte di datori di lavoro che hanno più di una scopertura che ora vengono previste a livello regionale per soggetti pubblici e privati con più sedi operative a livello regionale.
Questo consente di semplificare le procedure per i soggetti interessati, si pensi ad esempio alla grande distribuzione organizzata, ma, al tempo stesso, permette un controllo puntuale degli impegni assunti e la possibilità, in relazione ai lavoratori presenti sull'intero territorio regionale, di individuare possibili compensazioni tra le diverse sedi.
Sul piano operativo la gestione del collocamento mirato avviene attraverso:
• il coordinamento regionale dei Centri Impiego, che ha la funzione di indirizzo e di aggiornamento degli operatori impegnati sul territorio, gestisce gli avvisi di valenza regionale, nonché sottoscrive e vigila sul puntuale avanzamento delle convenzioni;
• i 13 Centri impiego, presso cui sono stati presentati degli operatori dedicati al collocamento mirato, quindi ogni centro impiego ha delle persone addette, come voi sapete benissimo, a questa specifica problematica.
Da una recente indagine nazionale, operata da Anpal servizi, risulta che il sistema del mercato del lavoro delle Marche ed il relativo coordinamento regionale, considerando solamente i tre servizi essenziali, di base, è deficitario di 164 unità e la maggior carenza è relativa agli orientatori, quindi con l’opera di potenziamento dei Centri impiego una particolare attenzione verrà data al collocamento mirato e agli operatori di questo.
L'obiettivo è quello di rafforzare le strutture operative presenti sul territorio attraverso la formazione degli operatori presenti e la stabilizzazione dei dipendenti e anche tante altre cose che però mi rendo conto vanno oltre la vostra richiesta.
Quello che vorrei aggiungere è che noi siamo partiti con un avviso rivolto al collocamento mirato che non ha funzionato molto, quindi personalmente sono andata abbastanza in crisi e abbiamo iniziato un lavoro di reclutamento e di attenzione diverso sul discorso della disabilità, abbiamo visto che non siamo messi male, assolutamente, le uniche scoperture sono nell’ambito sanitario, però i responsabili hanno fatto un progetto e in tre anni si arriverà a quota zero.
Questa in soldoni è la risposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Assessore. Credo che, come ha detto lei, la risposta sia lunga, articolata, complessa, quindi la leggeremo attentamente e poi interverrà dopo di me anche il Consigliere Rapa.
Innanzitutto credo di poter dire che ho registrato la sua sensibilità riguardo al tema, e non è cosa da poco, perché noi qui stiamo parlando di garantire alle persone con disabilità un diritto fondamentale, forse il diritto fondamentale, il diritto al lavoro, così come previsto dall’articolo 1 della Costituzione che recita che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
La possibilità di garantire un lavoro a queste persone che vivono alcuni disagi è una ragione non soltanto di civiltà, ma anche di giustizia, direi anche di giustizia sociale.
Lei ha elencato una serie di misure, di provvedimenti, lei stessa nella risposta ha detto: “Potrei andare oltre alle richieste” e questo mi fa piacere perché noi dobbiamo andare oltre nel senso che chi ha una responsabilità come la nostra, deve cercare di fare sempre più, sempre meglio.
Lei ha parlato dell’obiettivo dei tre anni, siamo in una fase di riorganizzazione dei Centri per l’impiego e spero che non siano destinati a forme moderne di assistenza, ma a questi servizi che sono fondamentali, perché sulle forme di assistenza abbiamo tanti istituti a partire dalle pensioni di invalidità, mentre credo che su questi temi dobbiamo essere fortemente impegnati.
I Centri per l’impiego, l’articolazione organizzativa, ma anche le possibilità nel pubblico, e lei ha fatto presente le convenzioni che dovrebbero essere fatte con l’Asur, con le Aziende ospedaliere, che per essere autorevole nei confronti del privato deve essere non soltanto in regola, ma nelle condizioni di dare l’esempio.
Quindi un’attenzione al pubblico e al tempo stesso un monitoraggio e se necessario anche qualche sanzione perché chi è tenuto anche nel privato a rispettare la legge, lo deve fare.
Assessore, per quanto mi riguarda la ringrazio, è importante, non avevo dubbi e la colgo con soddisfazione, la sua sensibilità. Dobbiamo fare in modo che ci sia un’applicazione forte, continua e coerente della legge, delle convenzioni, dei provvedimenti che nel corso degli anni anche a fatica sono stati approvati.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Anch’io voglio ringraziare l’Assessore Bravi per la risposta, ma soprattutto per l’impegno e l’attenzione che dedica ad una tematica così importante.
Condivido le parole del Consigliere Giancarli che ha già espresso dei concetti fondamentali, voglio altresì sottolineare la necessità di continuare a lavorare in modo importante su questa tematica perché penso che dare delle risposte al collocamento lavorativo delle persone disabili sia rilevante, soprattutto un’attenzione che queste persone meritano perché possono davvero dare tanto, per cui ringrazio di nuovo l’Assessore.

Interrogazione n. 686
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Crollo di un controsoffitto ed emergenza idrica all’Ospedale di Macerata, interventi urgenti e piano manutenzione”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 686 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In relazione alla interrogazione in oggetto, si precisa quanto segue.
Le analisi hanno evidenziato un inquinamento superficiale nel terreno di proprietà del Comune di Macerata e la presenza di inquinamento nella falda acquifera sottostante al terreno di proprietà sia del Comune che del privato. Il Comune di Macerata ha provveduto alla realizzazione di un Piano di caratterizzazione ambientale dell'area, per ricostruire i fenomeni di contaminazione a carico delle matrici ambientali e mettere in sicurezza o bonificare il sito.
Per quanto riguarda l'impianto idrico dell'Ospedale di Macerata, sono stati eseguiti lavori di manutenzione straordinaria ma la vetustà dell'impianto ha reso necessario: l'ammodernamento dei serbatoi di accumulo, la sostituzione delle tubazioni di collegamento tra serbatoi e collettori di distribuzione e la potabilizzazione dell'acqua erogata ai reparti con il posizionamento di filtri ad elevata efficacia.
Dopo l'esecuzione dei lavori, gli esiti dei prelievi eseguiti sui campioni di acqua dei serbatoi idrici dell'Ospedale di Macerata hanno evidenziato che i valori dei parametri chimico-fisici e batteriologici delle acque rientrano nei limiti previsti dalle norme vigenti sulle acque destinate al consumo umano.
La Direzione medica dell'ospedale ha certificato la potabilità dell'acqua e il pieno ripristino dell'impianto idrico, con la progressiva eliminazione dei filtri utilizzati in questo periodo, che hanno consentito il normale utilizzo dell'acqua garantendone la potabilità (alla loro scadenza di efficacia, 30 giorni).

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta anche se devo dire che è veramente parziale rispetto agli interrogativi che avevo posto, quindi non posso che essere solo in minima parte soddisfatta rispetto a quanto è stato detto.
Riguardo all’Ospedale unico della Pieve, l’Assessore ci ha riferito l’iter che è stato avviato dal Comune di Macerata, quindi il piano di caratterizzazione, ma non ha risposto alla domanda che intendeva avere contezza di come intende agire la Regione alla luce di tali esiti in merito alla realizzazione dell’Ospedale unico della provincia di Macerata, e questa è una parte, perché l’interrogazione verteva fondamentalmente su due aspetti partendo da due episodi anche abbastanza gravi avvenuti all’Ospedale di Macerata, uno, quello relativo ai problemi della potabilità dell’acqua dovuti certamente al cambio della cisterna (c’era stato anche un blocco totale ed una parziale evacuazione dell’ospedale nel week end in cui avevano cambiato una delle cisterne), tanto che a seguito di questo cambio si era riscontrato il perdurare della non potabilità dell’acqua, e qui rientra una parziale risposta dell’Assessore; l’altro è che si è verificato il crollo di un controsoffitto e da quello che era emerso dalle risposte fornite alla stampa era dovuto alla vetustà dell’impianto.
Non mi è stato risposto al quesito: “quali tipi di interventi preveda il piano di manutenzione ordinaria e straordinaria previsto per l’Ospedale di Macerata e i relativi tempi di realizzazione”. Se quel controsoffitto è crollato per la vetustà è possibile prevedere che anche altre parti possano subire la stessa sorte e poiché l’ospedale è realizzato in una struttura che ha una certa età, credo che sia essenziale capire qual è il piano messo in essere o comunque le previsioni di intervento per la sicurezza all’interno dell’istituto.
Inoltre chiedevo, ed anche qui non c’è stato il minimo cenno di risposta, quali sono gli investimenti programmati in termini di personale, macchinari ed attrezzature per garantire la piena funzionalità sino alla realizzazione del nuovo ospedale unico provinciale, e le relative risorse previste. La vetustà dell’uno e le previsioni dell’altro è ovvio che siano collegate, devo dire che la risposta ha lasciato a parer mio gravissime lacune anche in termini programmatori rispetto a quella che è la sanità della provincia di Macerata.
Sinceramente non posso essere soddisfatta perché la sicurezza non mi sembra che sia stata messa al primo punto, non mi sembra che ci siano delle certezze in tali termini, né per quanto riguarda l’immobile né per quanto riguarda gli investimenti in personale e in macchinari per garantire la funzionalità piena.
I cittadini maceratesi e non solo che si rivolgono a questa struttura hanno il diritto ad avere un riscontro, sinceramente non so se ripresenterò le domande per avere delle nuove risposte.
In altre occasioni mi è stato detto: “Non è di nostra competenza”, in questo caso c’è stato uno zero assoluto e sinceramente non riesco a capirne le motivazioni.

Interrogazione n. 695
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Progetto per la realizzazione di un impianto di cremazione nel comune di Loreto”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 695 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In relazione alla interrogazione in oggetto si precisa quanto segue.
La PF Prevenzione e promozione della salute dell'Ars, competente per l'Area della polizia mortuaria, non è a conoscenza dell'intenzione del Comune di Loreto di realizzare un impianto di cremazione.
Si chiede: se è stato elaborato il piano di coordinamento per la realizzazione di impianti crematori da parte dei Comuni e, in caso contrario, i motivi della mancata elaborazione.
Si precisa che allo stato attuale il piano di coordinamento non è stato elaborato dalla Regione Marche in quanto sono operanti due impianti di cremazione regionali (San Benedetto del Tronto e Fano) che sembrano rispondere al fabbisogno regionale non essendo mai pervenute segnalazioni relative a carenze e/o liste d'attesa.
Stiamo comunque predisponendo il piano che verrà definito in tempi brevi.
In merito a quanto sopra ed al fine di rispondere alle preoccupazioni espresse in tale interrogazione, si ricorda che la normativa in vigore - articolo 78 del DPR 285/90 - demanda a chi costruisce l'impianto di cremazione l'onere di produrre la documentazione di regolarità delle emissioni in atmosfera e affida al Consiglio comunale la competenza a deliberare i progetti di costruzione degli stessi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie Assessore, credo che questa risposta relativa al problema del piano regionale, con la precisazione che le attuali due strutture sono sufficienti, non dia possibilità di rivederlo, e noi siamo pienamente d’accordo perché realizzare questa opera a Loreto, zona dove sono state realizzate strutture ricettive per migliaia di persone, potrebbe creare problemi.
Noi siamo convinti che è una proposta che esiste e che è nascosta sotto la sabbia. Credo che non debba essere nascosta sotto la sabbia perché non si prevede l’ampliamento del piano regionale - ed un messaggio che mando all’amministrazione comunale di Loreto - per la realizzazione di un impianto di cremazione. Grazie.

Interrogazione n. 693
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Rispetto del benessere degli animali”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 693 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. La tutela del benessere degli animali e di quelli da reddito in particolare è sancita tra i principi fondamentali della nostra società. Da oltre un decennio, la normativa europea e nazionale, specifica di settore, persegue obiettivi di tutela degli animali da reddito in allevamento promuovendo il miglioramento delle caratteristiche strutturali e gestionali degli impianti utilizzati nelle diverse fasi di allevamento degli animali con ricadute positive anche sulla qualità igienico sanitaria dei relativi prodotti e di tutela dell'ambiente.
Gli allevamenti dei suini sono assoggettati ad un articolato sistema di controlli di filiera che, per la parte sanitaria, sono definiti nell'ambito del "Piano nazionale benessere animale). Questo Piano è definito dal Ministero della salute ed è nato per uniformare le modalità di esecuzione e la programmazione dei controlli ufficiali le cui frequenze minime sono state individuate con la collaborazione tecnico-scientifica del Centro referenza nazionale benessere animale sulla base di specifici criteri di rischio.
Risposte ai quesiti:
1) i Servizi veterinari di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche sono le Autorità competenti locali in area vasta per i controlli ufficiali relativi al benessere degli animali in allevamento. Nell'anno precedente, le ispezioni negli allevamenti di suini sono state espletate con regolarità rispettando la frequenza dei controlli minimi previsti dal Piano nazionale del benessere animale e gli standard procedurali specifici di settore;
2) nella fattispecie negli allevamenti suini, i controlli sul benessere animale condotti sulla base del Piano nazionale benessere animale prevedono la verifica annuale del 10% degli allevamenti con più di 6 scrofe e/o più di 40 suini all'ingrasso;
3) per quanto riguarda il 2017 sono stati controllati 25 allevamenti di suini sui 164 da verificare (con più di 6 scrofe e/o più di 40 suini all'ingrasso) con una copertura del 15,2%. E' stata riscontrata una irregolarità (in area vasta 3) ed è stata irrogata una sanzione (in area vasta 1). Per quanto riguarda il 2018, nel periodo gennaio-settembre sono stati controllati 21 allevamenti di suini sui 163 da verificare (con più di 6 scrofe e/o più di 40 suini all'ingrasso) con una copertura del 12,9%. Sono state riscontrate 8 irregolarità (6 in area vasta 2 e 2 in area vasta 5) e sono state irrogate 2 sanzioni (in area vasta 2).
Poi qui c’è una tabella che allego alla risposta, di cui il Consigliere Busilacchi può prenderne visione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Assessore per la risposta ed anche per i dati, per i numeri così precisi.
In realtà, brevemente, come lei ha ricordato, il tema del benessere degli animali è un principio fondante della nostra società ed è anche dal punto di vista istituzionale ripreso da molte leggi, persino dal trattato di Lisbona, ma vengo ad una questione meno ideologica e molto più concreta.
Nel caso del maltrattamento dei suini, c’è anche un problema che riguarda i consumatori e l’immagine degli allevatori, perché è dimostrato che laddove ci sono scarse condizioni igieniche negli allevamenti, come in questo caso, o anche maltrattamenti, ci sono anche delle implicazioni legate alle produzioni ed alla qualità delle carni ed anche noi, consumatori ed utilizzatori finali, siamo quello che mangiamo, rischiamo di avere una ricaduta pesante dalle modalità con cui gli allevamenti vengono organizzati e vengono mantenuti.
E’ una cosa molto concreta. Anche l’immagine di tantissimi allevatori marchigiani, la stragrande maggioranza che fa un lavoro di alta qualità ed è attenta a tutti gli aspetti igienico sanitari e di tutela del benessere degli animali, rischia di avere delle conseguenze negative.
La ringrazio ancora ed auspico che questi controlli continuino perché sono una cosa molto importante sia per l’immagine della Regione, dei suoi sistemi di controllo, ed anche della qualità del cibo, che poi riguarda tutti i marchigiani e in particolare le generazioni future.

Interrogazione n. 712
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Terremotati due volte: la vicenda delle SAE inagibili”

Interrogazione n. 726
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Stato delle Soluzioni abitative di emergenza (SAE) del Comune di Muccia, preoccupazione per la salute dei terremotati”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 712 della Consigliera Leonardi e l’interrogazione n. 726 della Consigliera Pergolesi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Relativamente alle problematiche evidenziatesi in questi ultimi giorni, che riguardano due ditte fornitrici, entrambi i soggetti, previo accordo con le amministrazioni pubbliche, hanno dato corso alle attività di ripristino in garanzia, a loro cura e spese, con loro personale adeguatamente qualificato, che sta procedendo sempre a loro cura e spese, in un puntuale programma di interventi che a stretto giro consentirà di superare le criticità rilevate, criticità che sono inaccettabili e incomprensibili e vanno perseguite in tutti i modi.
Ad oggi l'esame delle SAE compromesse e l'estensione delle problematiche hanno evidenziato che si tratta di forniture messe in opera nel gennaio-febbraio 2018 nelle quali si è fatto uso di materiale abbancato in cantiere non adeguatamente protetto dalle intemperie e posto in opera con un elevato grado di umidità.
In occasione dei sopralluoghi propedeutici alle consegne non sono emerse problematiche legate a tali circostanze tanto che in entrambi i casi le segnalazioni risalgono ad oltre 7/8 mesi dall'insediamento delle famiglie. Si tratta quindi di fatto di vizi occulti ai quali le ditte fornitrici stanno dando risposta secondo le norme contrattuali (garanzia) e di Codice Civile (articoli 1667 e 1669).
In un caso si è trattato dei pannelli di copertura lignei e della coibentazione che hanno rilasciato lentamente umidità all'interno essendo stati stoccati senza riparo. La ditta sta risolvendo la problematica con interventi che comportano la sostituzione dell'intradosso e della coibentazione della copertura e quanto altro necessario; durante le operazioni di ripristino gli assegnatari verranno ospitati, laddove necessario che si debbano sgombrare le abitazioni, in strutture alberghiere a cura e spese della ditta stessa. Si tratta complessivamente ad oggi di n. 53 SAE localizzate nel comune di Visso su una fornitura complessiva di circa 1600 SAE.
Nel caso dell’altra ditta fornitrice si è trattato della pavimentazione in materiale ligneo che è stato direttamente abbancato su terra e successivamente posto in opera. Trattandosi di una struttura prefabbricata e trasportata chiusa a libro le parti direttamente a contatto con il terreno sono risultate quelle centrali della pavimentazione. La società sta risolvendo la problematica con interventi che comportano la sostituzione del pacchetto della pavimentazione rovinato e quanto altro necessario; durante le operazioni di ripristino lo spostamento degli arredi e l'ospitalità degli assegnatari in strutture alberghiere, quando necessario, sono a cura e spese del consorzio stesso. Si tratta di circa 36 SAE su una fornitura complessiva di 350 SAE.
Ragionevolmente si pensa che le azioni messe in campo dai fornitori siano risolutive delle problematiche emerse.
Riguardo ai controlli Asur, il Servizio di igiene e sanità pubblica - igiene e sicurezza ambienti confinati dell'Area vasta 3 ha provveduto a fare dei sopralluoghi, sulla SAE del Comune di Muccia in cui si segnalavano problemi di umidità e di muffe negli ambienti di vita.
Si è accertato che le muffe erano state rimosse dagli occupanti ed erano in previsione, a breve, l'esecuzione di lavori di riparazione.
Gli ambienti di vita e di lavoro devono essere sempre liberi da ogni forma di umidità e di muffe che sono segno di insalubrità degli stessi e come tali vanno emendati attraverso soluzioni tecniche idonee ad eliminare le cause accertate dai professionisti specializzati.
Riguardo agli atti formali per l'esclusione di possibili rischi per la salute, il Servizio di igiene e sanità pubblica - igiene e sicurezza ambienti confinati dell'Area vasta 3 ha fornito il parere, in sede preliminare, per la scelta delle aree da destinare alle SAE.
Il decreto legislativo 222 del 2016, tra le varie modifiche apportate, per quanto attiene l'edilizia, ha abolito il parere igienico sanitario ed il certificato di agibilità. Con la Segnalazione certificata di agibilità il direttore dei lavori, o il professionista abilitato, assevera la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati, nonché la conformità dell'opera al progetto presentato.
Nel caso specifico, essendo stato l'intervento di ripristino delle parti danneggiate contestuale al sopralluogo non si è ritenuto di dover intraprendere altre azioni.
Il Servizio di igiene e sanità pubblica - igiene e sicurezza ambienti confinati dell'Area vasta 3 rimane a disposizione per seguire eventuali casi segnalati, al fine di monitorare situazioni emergenti che possono creare rischi per la salute delle persone ospitate nelle SAE.
Voglio precisare che ad ogni modo, per quanto riguarda la parte di cui molto si interessa, giustamente, la Consigliera Leonardi, abbiamo dato mandato ai nostri legali per agire in sede giudiziale per il risarcimento del danno all'immagine della Regione Marche, dovuto ai ritardi, ai disagi creati ai terremotati in questa fase. Preciso che dopo i terremotati, dopo i diretti interessati, la prima ad essere danneggiata è la Regione Marche, quindi abbiamo dato mandato di procedere da tanto tempo, ma non abbiamo proceduto prima perché volevamo e ci interessava che fossero consegnate tutte le SAE, per poi procedere come in questi giorni stiamo facendo. Gli uffici in questi giorni, in queste ore, stanno predisponendo tutti gli atti per procedere. Si sta facendo anche l’inventario dei danni, quindi saranno milioni che noi chiederemo alle ditte fornitrici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Devo dire che anche in questo caso sono parzialmente soddisfatta della risposta. Ha lasciato il primo interrogativo forse come dulcis in fundo anche se di fatto nella risposta di oggi l’atto concreto non c’è, non c’è una denuncia …

(interrompe l’Assessore Sciapichetti)

Elena LEONARDI. Prego il Presidente di interrompere il tempo e di farmi utilizzare poi quello a mia disposizione, perché io non interrompo, a differenza dell’Assessore Sciapichetti che, in questi tre anni l’abbiamo capito, quando è in difficoltà interviene e cerca di tacitare l’altro, come adesso, e questa è la conferma di quello che dico, anche se capisco le difficoltà.
La difficoltà è dei terremotati. Qui si pongono delle domande rispetto a delle dichiarazioni, le ultime sono del 18 ottobre nelle quali ha detto: “Faremo una denuncia alla Procura competente”, “Vedremo se Ancona o Macerata”, “Stiamo preparando il necessario con l’ufficio legale” che sono le stesse che lei aveva fatto lo scorso anno quando ci eravamo trovati a discutere dei ritardi delle consegne …

(interrompe l’Assessore Sciapichetti)

Elena LEONARDI. Assessore, le chiedo cortesemente il rispetto dell’altro, siamo le minoranze, non vi importa niente di quello che diciamo, ma cortesemente il rispetto per l’altra persona lei lo deve garantire.
Presidente Mastrovincenzo, chiamo in causa lei!

PRESIDENTE. Per favore, Assessore, lasci concludere l’intervento.

Elena LEONARDI. Chiedo il rispetto, poi a lei non va bene quello che le dico? Me lo contesta, io l’ho rispettata e l’ho fatta parlare e lei lo sa benissimo che io sono rispettosa dei ruoli, delle persone e degli incarichi, ma questo non vuol dire … Lei a volte dice anche delle cose non vere nei miei confronti, ma lei sa benissimo che io sono corretta perché rispetto i ruoli e lei ha un ruolo ed ha un onere ed un onore, quindi le risposte le deve dare lei, perché è lei l’Assessore, e le domande le fa la gente e le facciamo noi che siamo stati eletti per questo ruolo di controllo. Eventualmente si vada a rileggere qual è il ruolo dell’uno e dell’altro se le dà fastidio che facciamo le domande e siccome lei ha risposto, mi consenta di nuovo cortesemente …, tanto già lo so che poi avrà l’ultima parola anche se nel regolamento non è previsto, perché fa sempre così, finirò la mia interlocuzione, dicendo quello che devo dire, interrotta venti volte, poi lei non contento dovrà avere l’ultima parola, siccome sarà così, si prenda quello spazio che le viene sempre dato a dispetto del regolamento, e nessuno, almeno per quanto mi riguarda, le ha mai impedito di ritornare sull’argomento ed avere l’ultima parola. Vuole questo, lo faccia, ma non mi interrompa, perché non è corretto e mi fa perdere il filo del discorso.
Parto dall’evidenza che oggi un atto non c’è e siamo agli annunci fatti sull’ultima questione che riguardava lo scandalo delle casette danneggiate e, come ha ribadito lei, non solo di una ditta fornitrice, che presentano delle situazioni vergognose. Sue esternazioni rispetto a interventi della Regione nei confronti di chi ha costruito queste casette. Già l’anno scorso, quando c’erano stati dei ritardi nelle consegne, lei si era premunito di fare dichiarazioni analoghe, anche quando erano successi ulteriori disservizi, chiamiamoli così, come i boiler esplosi alla prima nevicata, i problemi legati alle fognature, con cattivi odori, le segnalazioni di disservizio, che certamente sono arrivate a lei prima che a me, prima a lei che probabilmente alle trasmissioni televisive.
Non dobbiamo nascondere la testa sotto la sabbia, ma dobbiamo affrontare i problemi e come Regione chiedere, io sono d’accordo con lei che la Regione è parte offesa, e qui apriamo un’altra parentesi, ma è anche parte in causa, perché se oggi il nostro Presidente e lei fate le barricate nei confronti dell’esclusione della Regione, come soggetto che ha voce in capitolo e contro il nuovo approccio del nuovo Governo, io sono d’accordo perché la Regione deve avere un ruolo, l’abbiamo detto dall’inizio, almeno come Fratelli d’Italia, che bisognava dare più potere ai Sindaci e quindi al territorio ed anche la Regione. Sono d’accordo, che abbia un ruolo di questo tipo, ma allora bisogna anche dire che fino adesso la Regione questo ruolo ce l’ha avuto, le decisioni prese le ha prese insieme allo Stato, le ha prese insieme al PD che governava questa Regione e il Governo nazionale …
No, Assessore, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ora è cambiato il Governo, vi mettono da una parte, ed io non sono d’accordo, e voi protestate perché le Regioni devono avere un ruolo di primo piano, ma le decisioni prese fino adesso, lei e la maggioranza regionale, il subcommissario Luca Ceriscioli, le avete prese in accordo o se non altro stando zitti rispetto a cose che non andavano bene e che oggi vediamo benissimo. La scelta la fa la Regione, reputo che un ruolo della Regione che ha subìto il terremoto ci debba essere, però non ci può essere solo quando deve recriminare qualche cosa e quando ce l’aveva è stata zitta rispetto a delle scelte che oggi vediamo sono degli scempi anche per il nostro territorio, oltre che per la nostra popolazione.
Attendiamo questi atti, Assessore, perché fino ad oggi abbiamo sentito solo proclami.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Esprimo la mia solidarietà alla Consigliera Leonardi perché in quest’Aula viene spesso prevaricato il ruolo del Consigliere d’opposizione, specialmente se il Consigliere in questione è donna. Capisco, Assessore, anche il suo atteggiamento e la sua difficoltà nel giustificare delle inadempienze o comunque dei ritardi da parte della Regione.
Entro nel merito della risposta alla mia interrogazione, non posso ritenermi soddisfatta anche perché mancano ancora le risposte ad alcuni quesiti.
Parto dal primo, chiedevo se la Regione era a conoscenza dei fatti. Evidentemente si perché poi sono finiti su tutti i giornali e lei Assessore è stato anche intervistato da un noto programma televisivo, però non ho capito che tipo di provvedimenti la Regione abbia adottato per la questione specifica delle muffe trovate all’interno delle SAE.
Al secondo quesito mi si risponde che l’Asur ha fatto dei sopralluoghi a Muccia ed ha trovato la muffa rimossa dagli occupanti, per quanto ne so, non mi risulta vero, e la domanda poneva anche il quesito se l’Asur aveva provveduto a verificare le altre SAE, non solo quelle di chi aveva segnalato la problematica.
Successivamente mi viene detto che non esiste nessuna segnalazione a parere del Servizio prevenzione dell’Area vasta 3, che comunque rimane a disposizione. Sicuramente le segnalazioni sono arrivate e ci si sarebbe aspettato da parte di un ente pubblico, che ha come ruolo e compito quello di tutelare la salute, una maggiore iniziativa. Quindi mi aspetto che prima o poi esca con dei provvedimenti che escludano possibili rischi alla salute.
Per quanto riguarda le domande alle quali non mi è stato risposto, chiedevo se - spero che nell’interrogazione a risposta scritta predisposta dagli uffici competenti, sia stato dato riscontro ai miei quesiti - l’Arpam, che era stata interpellata da alcuni cittadini, era stata anche interpellata dalle autorità competenti e se questa aveva l’obbligo di dare seguito alle richieste dei cittadini, soprattutto chiedevo quali ulteriori organismi competenti si erano attivati in merito e quali azioni avessero messo in campo.
La questione della muffa all’interno delle SAE è uno degli ultimi pietosi capitoli di come è gestito il terremoto in questa Regione e fanno benissimo l’Assessore e la Regione a chiedere i danni, quello che però andrebbe fatto sarebbe verificare se gli organismi interni alla Regione abbiano delle colpe o ci siano state delle negligenze.
Se i Consiglieri di minoranza pongono delle domande è perché hanno a cuore la salute e la vita dei propri corregionali che purtroppo oltre ad aver subìto un terremoto si vedono continuamente messi in difficoltà nella loro stabilità sia economica che sociale.
Assessore, mi auguro che in futuro, anche nei prossimi comunicati stampa predisposti dai suoi addetti stampa, ci sia una maggiore informazione sugli organi competenti, sui ruoli dei vari organismi, perché ancora è poco chiaro chi fa cosa. Addirittura noi Consiglieri regionali fatichiamo ad ottenere delle risposte anche attraverso l’accesso agli atti, quindi sempre con uno spirito costruttivo e con la volontà di migliorare l’azione della Regione, le chiedo di farsi portavoce di questa nostra richiesta e di fare attivare con più puntualità gli uffici della Regione Marche e se possibile di avere anche le risposte ai quesiti della mia interrogazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Per chiarire un passaggio, quello che è accaduto nelle casette, l’ho detto anch’io e condivido quello che hanno detto le due interroganti, è inaccettabile, quindi la Regione produrrà tutti gli atti necessari che in questi giorni sta predisponendo. Solo in ordine di tempo, ho detto che non sono stati ancora presentati perché come Regione, tutto è opinabile e tutto è discutibile, avevamo prioritariamente la necessità che venisse consegnato agli assegnatari fino all'ultimo edificio, fino all’ultima casetta, quindi non volevamo creare ulteriori contenziosi.
Siccome non sono scaduti i tempi, stiamo producendo tutti gli atti, così come ho detto da un anno a questa parte, è vero, e quando saranno pronti anche la Consigliera Leonardi potrà prenderne atto, potranno prenderne atto tutti. E’ quello che stiamo facendo, non abbiamo cambiato posizione, siamo l'unica Regione tra le quattro che ha detto che chiederà i danni alle ditte fornitrici, faremo quindi tutti gli atti necessari. Se ancora non sono stati prodotti, non è per quello che dice la Consigliera Leonardi, ma perché abbiamo fatto, cosa opinabile quanto volete, per carità, la scelta di far consegnare tutte le casette prima possibile, e questo è quanto.
Sulle casette, vorrei ripetere che, ancora una volta, a voce alta, la Regione Marche, così come le altre Regioni, nulla c’entra, perché la qualità delle SAE, come dovevano essere fatte, chi doveva realizzarle, non è stata una scelta che ha potuto fare la Regione Marche, che su questo non ha potuto dire “a”. Come ben sapete, come sappiamo tutti, addirittura prima del terremoto del 24 agosto, la Protezione civile nazionale aveva già fatto un appalto in cui era stato deciso e scelto quali dovevano essere le ditte, qual era il bando di gara e come dovevano essere fatte le casette. Su questo la Regione Marche non ha nessuna responsabilità ed è intervenuta sulle opere di urbanizzazione che ha fatto fare alle aziende residenti nella Regione, ma un conto sono le opere di urbanizzazione, un conto è la realizzazione delle SAE, sulla quale, lo dico per l'ennesima volta, checché se ne dica, checché se ne voglia dire, nulla c'entra e non ha detto la sua, perché la scelta era già stata fatta a monte dalla Protezione civile nazionale prima ancora del terremoto del 24 agosto, questa è la verità che può essere riscontrata e certificata in ogni sito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Solo per chiarire una cosa, se prima di partire con la controffensiva l’Assessore Sciapichetti mi avesse ascoltato.
Non ho ribadito alla sua risposta che diceva che avreste fatto, ho solo preso atto che questo atto ancora non c’è, e la risposta lei l’ha data, non ho insinuato o detto un’altra motivazione, quella a cui lei in questo momento fa riferimento. Se lei invece di partire …

(interrompe il Consigliere Sciapichetti)

Elena LEONARDI. Sulla stampa che cosa ho detto? Ho semplicemente chiesto quello che c’era nell'interrogazione, ho chiesto atto di che cosa era stato fatto, dopo aver letto sulla stampa i suoi annunci.
Ho fatto un accesso agli atti al quale non mi è stato risposto, è passato il tempo e non mi è stato risposto, sono stata costretta a fare un'interrogazione e ricordo che un altro Assessore con il quale mi sono alterata, si irritò perché invece di chiedere agli uffici feci un'interrogazione. In questo caso ho pensato di fare prima un accesso agli atti, di chiedere agli uffici, ma sono passati dei mesi, non mi hanno risposto per cui ho presentato l'interrogazione.
Se un Consigliere di minoranza non può chiedere agli uffici, né fare interrogazioni all'Assessore, mi dica lei cosa deve fare.

Interrogazione n. 716
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Nuova stima economica dell’ex ospedale psichiatrico San Benedetto”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 716 del Consigliere Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. In riferimento all'interrogazione n. 716 ad iniziativa del Consigliere Biancani, a seguito delle informazioni assunte da Asur, si rappresenta quanto segue.
La perizia di stima, come da richiesta pervenuta, è stata ultimata e verrà consegnata entro la prossima settimana ad Asur.
Punto 1) Considerato che:
- nel precedente Piano di recupero una porzione cospicua dell'immobile, individuata come ex ospedale/cortili 1-2, risultava destinata a sede del distretto sanitario;
- attualmente, per scelte dell'Area vasta 1, le superfici con destinazione Servizi ospedalieri e sanitari (Sh) devono essere destinate ad altro uso;
- le norme tecniche di attuazione in vigore, all'articolo 4.2.4.4, prevedono le destinazioni d'uso del sub-sistema L1 luoghi centrali del centro antico con l'unica limitazione relativa alle Residenze che non possono trovare collocazione ai piani terra,
ai soli fini estimativi, tenuto conto delle destinazioni d'uso già previste nel Piano di recupero e delle relative quantità, dei valori unitari correnti e dell'appetibilità commerciale in rapporto al contesto urbano, si sono ipotizzate le seguenti destinazioni d'uso:
- residenziale 50%,
- attività terziarie 30%,
- servizi e attrezzature 20%.
Tale ipotesi lavorativa potrà essere comunque rivalutata in fase di elaborazione della variante al Piano di recupero.
Punto 2) L'Amministrazione regionale intende attuare un percorso condiviso con il Comune di Pesaro al fine di rendere quanto più flessibile la destinazione d'uso in coerenza con quanto indicato dal Piano regolatore comunale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Assessore, per la risposta. Mi ritengo soddisfatto, perché l'obiettivo era quello di fare in modo che la Regione Marche procedesse ad un'ulteriore stima rispetto a quella che era stata fatta nel 2007 e che oggi non poteva essere più considerata attuale in quanto in questi oltre 10 anni i valori di mercato si sono completamente stravolti.
L'altra cosa importante che mi ha detto, di cui sono molto soddisfatto, è che, come Regione Marche assieme al Comune, avvieremo un nuovo progetto, un nuovo piano di recupero che andrà ad individuare le destinazioni future di questo edificio. Quindi grazie per la risposta.

Interrogazione n. 673
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Prestiti bancari al settore produttivo marchigiano da parte dei cinque maggiori gruppi presenti nelle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 673 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bora.

Manuela BORA. Grazie Presidente. La risposta che abbiamo fornito al Consigliere Giancarli prevede oltre 5 pagine, quindi vista l’ora cercherò di essere più breve poi comunque gli consegnerò la risposta integrale predisposta dagli uffici, che ringrazio.
Piccola premessa, la Giunta ha sempre inteso dare una priorità al credito in tutte le attività che abbiamo provato a portare avanti, sia per le risorse ordinarie che per quelle straordinarie che derivano dal sisma.
II collegamento tra le aziende e più in generale le attività economiche e il mercato del credito è una necessità primaria per garantire il pieno sviluppo di una regione e di un territorio.
Negli ultimi anni è risaputo che sia il mondo delle aziende legate al comparto delle attività economiche che le realtà operanti nel settore del credito hanno subito e stanno subendo mutamenti "epocali".
Gli equilibri che per un lungo periodo hanno accompagnato lo sviluppo dell'Italia e della nostra regione si stanno modificando obbligando tutti gli attori interessati a rivedere e ridefinire i propri compiti e le proprie strategie.
Entrando nel merito del mercato del credito delle Marche si vuole sottolineare come, in pochi anni, il settore ha subito e sta subendo significativi cambiamenti:
- riduzione del numero di banche operanti nella nostra regione;
- riorganizzazione della rete territoriale degli sportelli bancari;
- ampliamento dei canali distributivi digitali per l'accesso ai servizi bancari;
- riassetto del sistema Confidi.
Nonostante i diversi cambiamenti evidenziati ci conforta che secondo l'indagine condotta dalla Banca d'Italia nel 2017 "la dinamica della domanda di credito da parte delle imprese è stata leggermente positiva."
E' da evidenziare che andando a disaggregare la dinamica del credito concesso si riscontra che si è indebolita quello proveniente dai primi cinque gruppi bancari mentre si è rafforzata invece per le altre banche.
Le considerazioni riportate finora evidenziano un quadro del mercato del credito nella regione Marche fortemente dinamico e alla ricerca di nuovi equilibri.
La concentrazione delle attività del mercato del credito in istituti bancari e in intermediari di grosse dimensioni, che hanno i loro centri di decisione fuori dalla nostra regione, determina, in molti casi, una minore capacità di contrattazione da parte dei nostri operatori economici.
Condizione di difficoltà di rapporti che va a coincidere, spesso, con la complessità della attuale fase in cui molti sportelli si trovano, in una situazione particolarmente delicata, stretti tra l'esigenza di continuare a sostenere finanziariamente le imprese e i loro progetti di sviluppo e la necessità di mantenere la qualità del proprio portafoglio crediti, in un quadro economico difficile e a seguito dei nuovi assetti di proprietà e di gestione che spesso impongono delle regole nazionali di riferimento.
La Regione Marche in questi anni ha attivato diverse iniziative e linee di intervento per migliorare l'accesso al credito alle imprese che hanno trovato la propria espressione più significativa nell'indirizzo di favorire l'aggregazione dei vari confidi operanti nel territorio regionale con l'obiettivo di varare un Confidi unico regionale.
Un Confidi unico è uno strumento importante per contrattare, con i gruppi bancari operanti nelle Marche, una più ampia concessione di prestito bancario al sistema produttivo marchigiano con particolare riferimento alle situazioni meno tutelate: piccole e medie imprese e imprese artigiane.
La Regione Marche, nell'ambito dei fondi provenienti dalla programmazione europea, ha dedicato risorse importanti per favorire gli investimenti e i processi di innovazione delle imprese.
Salto tutta la parte relativa ai risultati dei bandi e dell’attività di moral suasion, che abbiamo espletato e che troverà nella risposta, così come tutte le iniziative riepilogate e portate avanti dalla Regione nel settore del credito e che hanno attivato un settore moltiplicativo nel tessuto produttivo marchigiano.
Vale la pena soffermarsi brevemente sull’ultima che era tanto attesa dalle imprese, cioè l’iniziativa che va a sostenere il microcredito di impresa, che ha un ruolo fondamentale nel favorire la nascita e lo sviluppo della microimprenditoria e del lavoro autonomo, caratteristica della nostra regione, con particolare riferimento alle iniziative promosse dai giovani e da altri soggetti caratterizzati, nell'accesso al credito, da naturali difficoltà di avviamento. Siamo quindi riusciti a dare una risposta anche a loro.
Il microcredito d'impresa ha le seguenti caratteristiche: un ammontare non superiore a 25.000 euro e assenza di garanzie reali, che può essere aumentato fino a 35.000 euro in presenza di buona performance progettuale e dei pagamenti.
Riepilogo: i vecchi parametri che erano stati adottati da chi ci ha preceduto sicuramente non hanno aiutato questo tipo di investimenti, poi troverà un ultimo passaggio molto importante che riguarda il fondo idrocarburi che questa Regione è riuscita a portare a casa da Roma recentemente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Ringrazio l’Assessore Bora per questa risposta.
L'interrogazione non voleva mettere in evidenza, perché la conosco, o tantomeno denunciare le carenze della nostra Regione, perché sappiamo qual è la sua attività. Basta citare, come ha fatto l'Assessore, il Confidi unico regionale.
L'interrogazione voleva dare un messaggio ai 5 grandi e importanti gruppi bancari ed anche se sono grandi, se sono importanti, se sono potenti, il contenuto deve essere chiaro perché anche questi gruppi devono facilitare il lavoro della piccola impresa, dell'artigianato, devono facilitare l'economia marchigiana, devono rispettare la capacità di intrapresa dei marchigiani.

PRESIDENTE. A questo punto due precisazioni, una, è stato richiesto il rinvio da parte dei proponenti, Consiglieri Volpini, Giancarli, Giacinti, Mastrovincenzo, della mozione 385, quindi, se non ci sono obiezioni da parte dell’Aula, lo do per approvato.
L'altra precisazione è che al termine dei lavori, ci sarà la riunione dei Presidenti dei gruppi per decidere la prossima data del Consiglio, alla Conferenza dei Capigruppo si è parlato di questo.
Sospendiamo, come deciso i lavori che riprenderanno alle 14,30. Grazie.

La seduta è sospesa alle ore 13,45

La seduta riprende alle ore 15,00

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Mozione n. 377
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Utilizzo di veicoli ibridi ed elettrici ad uso della Regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 377 del Consigliere Rapa.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Favorire e promuovere l'introduzione e la diffusione di comportamenti e stili di vita improntati sulla sostenibilità ed il rispetto dell'ambiente sono attività per cui la Regione Marche si sta già prodigando, sia verso i cittadini che le imprese.
A tal motivo, come Gruppo consiliare Uniti per le Marche ho presentato una mozione con la quale si chiede di impegnare la Giunta ad attivarsi affinché nelle procedure di rinnovo e nuova acquisizione di automezzi ad uso dei servizi regionali, venga valutata l'adozione e l'utilizzo di veicoli a propulsione ibrida o, laddove possibile, elettrica proprio al fine di contribuire all'abbattimento delle emissioni nocive in atmosfera, dando autorevole e tangibile esempio dell'impegno per la sostenibilità ambientale e la diminuzione dell'inquinamento.
Visto che qualche mese in quest’Aula abbiamo approvato il piano regionale per lo sviluppo della mobilità elettrica, ritengo opportuno dare per primi il buon esempio affinché poi queste buone pratiche di civiltà e rispetto per l'ambiente possano essere a poco a poco condivise nel territorio da altre istituzioni e infine da tutti i cittadini.
Penso che sia opportuno partire da quest’Aula e da questo ente per dare il buon esempio verso i nostri territori.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Velocemente per dire che ovviamente voterò questa mozione, in onestà devo dire che la trovo un po’ ridondante nel senso che fare un atto di indirizzo politico su un obiettivo che già da anni la Giunta persegue, è rimarcare una volontà già espressa, perché sia nel piano energetico ambientale regionale (Pear) che con l'adozione del piano per la mobilità elettrica, più volte questa Regione ha espresso la volontà di andare in questa direzione. Quindi è un ribadire concetti ed un indirizzo politico su cui la Regioni si è già incamminata, però va bene, ovviamente sono favorevole e voterò la mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. La Giunta è favorevole all’approvazione di questa mozione che costituisce un invito, nella consapevolezza che interviene in ipotesi contrattuali già perfezionate e che sono in essere.
Come è noto, in base al D.Lgs. 95 del 6 luglio 2012, la Regione, a decorre dal 2013, non può effettuare spese di ammontare superiore al 50% della spesa sostenuta nel 2011. Con questa limitazione abbiamo provveduto all'acquisizione di nuove auto tramite la convenzione Consip, autoveicoli a noleggio n. 12, quindi è stato necessario procedere ad un calcolo puntuale del costo di noleggio, nel fare questo si è tenuto conto anche del fattore ambientale, tant'è vero che sono state prese a noleggio autovetture con doppia alimentazione, benzina e GPL.
Questi contratti sono in essere, perché stipulati nel mese di maggio 2017, con una durata di 48 mesi e, pertanto, la scadenza è nel 2021.
È evidente che questa scadenza noi la dobbiamo rispettare e all’esito si cercherà di dare corso a questa mozione, nella consapevolezza, comunque, che il noleggio delle auto ibride è notevolmente superiore a quello delle auto normali, ma non per questo l'obiettivo non deve essere perseguito. Quindi ci dichiariamo favorevoli all'approvazione di questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. A proposito di costi, vorrei sapere, se l’Assessore Cesetti ce l’ha sottomano, quanto è maggiore il costo tra un noleggio classico, come media mensile, e il noleggio di un’auto ibrida.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Rispondo volentieri, Presidente. L'ufficio puntualmente mi ha consegnato i dati, considerate le caratteristiche dei canoni dei modelli noleggiati dalla Regione Marche, i costi sono i seguenti: FIAT Panda GPL/benzina periodo contrattuale 48 mesi km 100.000, canone mensile, IVA inclusa, 255,87 euro, la corrispondente Toyota Yaris 1.500 ibrida, 48 mesi km 100.000, canone mensile 359,36 euro, FIAT punto GPL/benzina 48 mesi km 100,000, canone mensile, IVA inclusa, 282,37 euro, la corrispondente Citroën C Zero elettrica, 48 mesi, km. 40.000, canone 440 euro, quindi il prezzo è più elevato.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 377. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 380
ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Urbinati
“Istallazione urgente ed improrogabile di una centralina di rilevamento della matrice aria nella zona Agraria, quartiere sud di San Benedetto del Tronto”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 380 dei Consiglieri Giorgini, Urbinati.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Parliamo di un problema importante che riguarda una delle zone più importanti della regione Marche, turisticamente parlando, che è la zona di San Benedetto del Tronto, dove tuttora è installata una centralina che è stata messa sotto una pianta, un po’ nascosta, che fa un rilevamento che dà boccioli di rosa. Crediamo quindi che il problema che si pone sia strutturale per via delle infrastrutture che attraversano Porto d'Ascoli, la zona sud di San Benedetto del Tronto (dove c’è lo svincolo autostradale della A14), la superstrada Ascoli mare, l'Adriatica (dove all'incirca transitano 200 mila veicoli al giorno), tra l’altro la zona, in particolare, ha varie zone artigianali e semi-industriali dove c’è il trattamento dei rifiuti, di inerti, discariche a cielo aperto.
La direttiva europea 2008/50/CE, ripresa dal decreto legislativo 150/2010, prevede che le informazioni sulla qualità dell'aria siano utilizzate come base per individuare misure da adottare per contrastare l'inquinamento e gli effetti nocivi dell'inquinamento sulla salute umana e sull'ambiente.
Non ci sono dati perché non abbiamo un registro tumori, però vi posso assicurare che nella zona sud di Porto d’Ascoli, quindi nella zona circoscritta del quartiere Agraria, si evidenzia una particolare situazione di malattie e di tumori, che crediamo sia eccessiva. I dati li abbiamo per conoscenza e per informazione, purtroppo non abbiamo un registro tumori, ma queste cose che dico sono confortate dai dati che adesso dirò.
La Regione Marche, purtroppo, l’ho ripetuto varie volte, non si sta occupando di questo problema, che è gravissimo, che in Italia comporta 100 mila morti l'anno i cui costi sanitari sono elevatissimi. La Regione Marche non se ne è mai occupata, considerando tale problema come secondario, anche se in realtà c’è.
Voglio dare a questa Assemblea un'informazione, perché qui non si parla solo di problemi dei cittadini, ma la Regione risponde in solido di quello che non fa, difatti, nell'elenco delle cause pendenti nei confronti della Regione Marche, badate bene, c'è una richiesta di risarcimento del 2014, di euro 2.036.000 euro, per danni ex articolo 30 del decreto legislativo 104/2010, inquinamento da polveri sottili. Questo potrebbe essere un inizio, perché tutti i cittadini potrebbero fare questa contestazione alla Regione Marche e, quindi, potrebbe diventare una costante la richiesta di danni, visto che, purtroppo, in certe zone le centraline mancano o i dati non sono attendibili.
Il decreto legislativo 104/2019 all'articolo 30 comma 2 testualmente dice: “Può essere chiesta la condanna al risarcimento del danno ingiusto derivante dall'illegittimo esercizio dell'attività amministrativa o dal mancato esercizio di quella obbligatoria”, cioè se un Governo non mette in moto un sistema per misurare la qualità dell'aria può essere condannato al risarcimento dei danni. Questo è un problema del quale il Governo regionale deve tener conto.
Il problema della zona sud di Porto d’Ascoli è sempre stato bypassato. Ho dei dati dell’Arpam relativi ai rilevamenti fatti dall’11 giugno al 18 luglio 2018, centraline dell'Arpam. E’ questo un dato molto importante da seguire, su 26 giorni ci sono stati 10 forti sforamenti che non sono stati rilevati dalla centralina di San Benedetto del Tronto, ad esempio il 12 giugno, l'Arpam rileva, come PM10, 72 microgrammi metro cubo, la centralina di San Benedetto ne rileva 22, quindi la centralina di San Benedetto sforna boccioli di rosa, è praticamente incubata e non si capisce cosa ci stia a fare lì. Lo stesso 3 giorni dopo, il 15 giugno 2018, 72 microgrammi metro cubo, a San benedetto risultano 25 microgrammi, il 13 luglio, 82,1 microgrammi metro cubo, ma a San Benedetto 32 microgrammi, e così via.
Le centraline dell'Arpam in 26 giorni hanno rilevato, con una postazione fissa messa in Via Tiberina, 10 sforamenti, la stessa cosa ha fatto la provincia di Ascoli Piceno, perché questa è una situazione che è nota a tutti, fino adesso non si era mosso nessuno, finché non ci sono state 7 denuncia alla Procura, 5 fatte dalle Associazioni, 2 dal sottoscritto, e finalmente le rilevazioni sono state fatte.
Prima ho parlato dell'Arpam, adesso parlo della provincia di Ascoli Piceno, su 10 giorni ci sono stati 4 sforamenti con la stessa percentuale. Il fatto strano è che la centralina di San Benedetto non rileva questi sforamenti, quindi, noi dobbiamo capire, sapendo benissimo che San Benedetto ha le stesse problematiche ed è quindi necessario per curare il malato misurargli la febbre, ma se noi non abbiamo i dati, come facciamo a sapere di che morte dobbiamo morire?
Credo che sia opportuno che venga messa ed impiantata una centralina per sapere che cosa respiriamo e che cosa dobbiamo fare per migliorare la qualità della matrice aria.
Questo è il senso della mozione, che gentilmente è stata appoggiata dal Consigliere Urbinati, che essendo di San Benedetto conosce benissimo le problematiche della nostra zona.
Ricordo che il nostro territorio può essere paragonabile come inquinamento a Falconara, solo che la differenza sostanziale è che noi facciamo 1.800.000 presenze turistiche l'anno e non ci possiamo permettere di avere la paura per l’inquinamento della matrice aria, dobbiamo risolvere questa problematica e dobbiamo avere i dati e sapere quali misure adottare per migliorare la situazione.
Spero che questa Assemblea accolga questa mozione nel miglior modo possibile, perché credo che il Comune di San Benedetto del Tronto con il turismo, ed è il primo o il secondo nelle Marche, dà un importante contributo sia alla Regione che a chi la governa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Brevemente, solo per una precisazione che penso che possa essere utile a tutti, chiaramente voterò la mozione.
Il Consigliere Giorgini in un passaggio del suo intervento ha detto che non esiste in questa Regione il Registro dei tumori, che invece è funzionante ed ha analizzato il primo triennio, dal 2010 al 2012, e il report completo di questi te anni verrà pubblicato verso marzo 2019, si è partiti dal nord delle Marche per poi arrivare al sud.
E’ stata una lunga gestazione l’avvio del Registro tumori, legata ad una serie di problematiche, una su tutte - a parte il reperimento delle fonti perché si agisce sulle schede ISTAT, si agisce sulle SDO degli ospedali - la privacy, infatti ci sono state una serie di interpellanze, di scambi di notizie, di lettere e di conflitti che riguardavano prevalentemente questo ambito.
Esiste anche nelle Marche, ma qui non ho il dato sicuro, un altro registro dei tumori dei bambini e degli adolescenti, che è in capo all'Università di Camerino, quindi, si tratta di capire se rispetto alla zona presa in considerazione dalla mozione, si può eventualmente far riferimento a questo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Come ampiamente illustrato dal Consigliere Giorgini, condivido questo percorso e un più approfondito monitoraggio della qualità dell'aria nella città di San Benedetto, anche se credo che vada messa l'attenzione in tutta la Regione, in particolare nella riviera delle palme.
Nelle settimane passate, nell'ultimo mese, abbiamo un po' approfondito la questione e cercato di capire come possiamo ovviare a questo problema, effettivamente, quello che dice il Consigliere Giorgini ha un senso perché noi abbiamo una centralina che è adiacente al Comune, è sotto alcune piante, fu messa lì perché quel tratto di strada, che è Via Asiago, per chi conosce la città, che costeggia il Comune nel lato sud, era particolarmente interessata dal traffico questo fino a qualche tempo fa, perché poi, esattamente 3 anni fa, fu realizzata una rotatoria tra Viale De Gasperi, che è la principale arteria insieme al Lungomare nord/sud, e Via Asiago che ha sensibilmente cambiato il traffico, ma non lo ha risolto, ma lo ha spostato da un'altra parte.
Credo che in passato questa centralina parte del suo lavoro lo abbia fatto, ha dato dei dati, ma, come diceva bene il Consigliere Giorgini, anch'io credo che debbano essere monitorate altre parti della città anche perché poi le presenze turistiche parlano chiaro e la città di San Benedetto attualmente vive principalmente di turismo ed ha superato l'attività della pesca.
Ho avuto anche un colloquio molto cortese con il nuovo Direttore dell'Arpam, che sta prendendo di petto questa situazione per l’installazione di una nuova centralina, un mese fa mi ha detto che l’iter era stato avviato, lo verificheremo, perché poi le centraline devono essere autorizzate e monitorati del Ministero. Questo è quello che mi ha detto, il percorso è partito, però nel frattempo possiamo spostare questa centralina che attualmente, come diceva molto bene il collega, non serve molto in quel luogo.
Spero che a breve ci possa essere lo spostamento in un quartiere molto problematico, in quartiere Agraria, che è stato anche interessato dalla questione dello smaltimento delle macerie.
Fare un monitoraggio approfondito dell'area credo che sia una buona pratica che mi auguro, ringrazio per la sensibilità su questo tema l'Assessore Sciapichetti, possa essere esportata in tutta la Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Solo per una precisazione, sapevo che il Registro dei tumori non è pubblicato, quindi i dati ufficiali non li abbiamo, sappiamo che nel reparto oncologico di San Benedetto del Tronto ci sono 14 mila persone che si curano per tumori. Questi sono i dati che ci hanno fornito e, per la cronaca, io ho perso di tumore una sorella di 42 anni ed io stesso ne ho avuti due. Abito in quella zona, conosco quello che sta succedendo, è chiaro che non abbiamo dei dati, però credo che la situazione sia giunta ad un livello non accettabile, magari i dati che arriveranno dall’Università di Camerino lo confermeranno, però, è chiaro, che non possiamo curare un malato se non sappiamo che malattia ha, quindi questa centralina potrà perlomeno farci capire in che situazione siamo. Ringrazio tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire nel merito della mozione, che condivido e che tocca un tema specifico, ma sono stato colpito dagli ultimi interventi che hanno anche spostato la discussione su un tema di carattere più generale.
Intanto ringrazio il Presidente Volpini, perché mi pare giusto continuare a seguire e monitorare il tema del registro tumori che esiste da molti anni in seguito ad una legge, che ha avuto una serie di problematiche nella sua partenza. Tra l'altro ricordo che il registro tumori di Camerino dovrebbe collaborare e essere inserito in questo registro più generale, che è quello della Regione Marche.
A questo proposito ricordo un paio di questioni, proprio ieri il Corriere della Sera ha pubblicato un interessantissimo report sui siti ambientali a rischio, cioè sui siti più inquinati d’Italia e tra di essi c'è Falconara, dove domani sera si svolgerà un'importante iniziativa. Competente della bonifica per il sito di Falconara è il Ministero dell'ambiente, è invece competenza della Regione il basso bacino del fiume Chienti, che rientra tra i 58 siti di interesse nazionale che sono stati giudicati a rischio dal Ministero dell'ambiente. Quindi, credo che ci dovremmo impegnare. Ricordo che il Presidente Mastrovincenzo si era subito attivato, non ricordo quanti mesi fa, quando ci fu la questione di Falconara.
Anticipo un tema, credo che sarebbe opportuno trattare come Consiglio regionale il rinnovo della concessione alla raffineria dell'API, la scadenza è nel 2020 (anno elettorale), non so in che mese. Mi scuso con i presentatori, non tocca questa mozione, ma è un argomento più generale ed anche se la concessione dell’Api scadesse oltre il nostro appuntamento elettorale, credo che sarebbe importante che questo Consiglio regionale esprima una linea di indirizzo, perché è una vicenda che tocca nel profondo il rapporto tra sviluppo sostenibile, lavoro e soprattutto tutela della salute in una delle aree più inquinate, più a rischio della regione Marche. Faremo bene ad affrontare questa tematica, magari in una seduta consiliare aperta.
Ringrazio i presentatori di questa mozione perché ci hanno dato l'occasione di affrontare una questione molto importante e molto sentita dalla comunità marchigiana.

PERESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 380. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 387
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Riorganizzazione Gruppo Enel SpA - Conseguenze negative per la Regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 387 del Consigliere Zaffiri. La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Ho presentato questa mozione sulla riorganizzazione del Gruppo Enel il 3 agosto 2018, non solo perché la stampa confermava l’ipotesi di ristrutturazione del gruppo Enel, spostando la Direzione da Bologna (riferimento per la regione Marche) a Bari, ed il superamento di diverse zone della regione Marche, ma soprattutto nella primavera del 2018 ci sono state delle difficoltà, ci sono stati dei guasti, e non so chi si è accorto di questo problema, e sono intervenute delle ditte da fuori regione per manutentare gli impianti dell’Enel. Questo perché c'era e c'è una ristrutturazione.
La mia mozione impegna la Giunta a seguire con attenzione la ristrutturazione del gruppo Enel, come è avvenuto di recente, qualche ora fa, per esempio, per la ristrutturazione delle Poste. Lì c'è stato un incontro tra la Direzione delle Poste e i Sindaci dei comuni e si è concordato di mantenere il servizio.
Qualcuno potrà ridere e non prendere sul serio questo problema dell’Enel, ma se il centro dell'operatività non è più nella regione Marche, significa che gli interventi per la manutenzione e per i guasti verranno da fuori regione, pertanto nella regione Marche avremo una criticità nel servizio Enel.
Questo è un passaggio estremamente importante e ricordo che in questa regione abbiamo perso le Poste, abbiamo perso la Telecom, abbiamo perso le Ferrovie, che hanno fatto il centro operativo a Bari, alla fine del tratto ferroviario. Tutte cose che hanno creato dei disservizi a questa regione, ma tutto è passato inosservato e qualcuno ha taciuto sugli aspetti di questa ristrutturazione.
Molte volte ci è stato detto: “Fanno la ristrutturazione e sono società private”, questa cosa non è più possibile, noi dobbiamo rivendicare un ruolo, quindi chiedo all'esecutivo di aprire un confronto, di fare un incontro con l'Enel, per capire effettivamente come sta questa ristrutturazione, se ha già proceduto agli accorpamenti delle zone per il superamento della zona di Pesaro, di Macerata, di Senigallia, di Jesi/Fabriano ed anche di Civitanova. Se questo fosse avvenuto o se fosse in procinto di avvenire creerebbe dei grossi problemi al territorio.
Chi conosce un po’ come funziona questo ambiente, si rende conto che, non essendoci più nessuno ad Ancona o di fatto avendo ridotto il gruppo di intervento, il gruppo tecnico di intervento presente nella nostra regione, che viene smembrato con la conseguente riduzione degli organici, si creeranno dei problemi alle imprese, alle aziende, non solo alle abitazioni ed al fabbisogno delle famiglie. Sappiamo che nelle Marche c’è una polverizzazione di piccole aziende e l'energia è un passaggio indispensabile, infatti l’Enel prevedeva una ristrutturazione del 30% delle unità operative sul territorio. Credo che questo sia stata affrontato nella trattativa con le organizzazioni sindacali, che hanno lanciato questo grido d'allarme e fino ad oggi non mi sembra che la politica sia andata in supporto a questa vertenza.
Questo è il senso della mozione che noi abbiamo presentato per andare in supporto non solo del territorio, non solo delle organizzazioni sindacali, ma soprattutto per mantenere nella nostra regione un servizio relativo all'energia elettrica di alto livello. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Consigliere Zaffiri, il capogruppo mi ha chiesto di intervenire e mi ha anche detto che non possiamo non condividere questa mozione, ne siamo convinti ovviamente.
Rimaniamo al tema “energia” anche se il Consigliere Zaffiri ha fatto riferimenti anche ad altri gruppi.
Condividiamo la necessità di un forte ruolo delle Regioni, anche in una nuova forma di organizzazione, non a caso abbiamo votato quell’atto, che andava sotto il nome di “autonomia differenziata”, in uno stretto rapporto con l'Umbria, quindi le decisioni per quello che riguarda il territorio devono riguardare un quadro unitario, siamo in una dimensione mondiale, ma, ripeto, le decisioni devono essere costruite con il territorio e laddove la dimensione è ottimale, decise nel territorio.
Quindi non possiamo che condividere, e questo fatto dell'energia tra l’altro è significativo, direi che è un bene primario per le nostre aziende. Le interruzioni di energia sono più che dannose che nel passato con i sistemi informatici, con l'industria 4.0. L'interruzione di energia crea maggiori difficoltà rispetto ad una perdita secca di lavoro, come poteva avvenire un tempo. Quindi abbiamo bisogno di direzione, ma abbiamo bisogno di servizi.
Questa mozione la votiamo tranquillamente, non vorrei però, questo ce lo dovete dire voi, che nel contratto di Governo ci sia scritto che ci deve essere lo spostamento, allora sarebbe inutile votare e chiedere al Presidente di impegnarsi, perché noi siamo certi che il Presidente Ceriscioli darà seguito a questa mozione, farà presente i problemi che la soppressione o una riorganizzazione di questo tipo possono creare alle Marche.
Vorremmo evidenziare la sensibilità che il Presidente, che questa maggioranza dimostrano accogliendo questa proposta che viene dalla minoranza, poi magari non troveremo la giusta attenzione su Roma, comunque ci proviamo e votiamo la mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie al gruppo del Partito Democratico che ha recepito questa nostra mozione perché credo che sia un aspetto estremamente costruttivo che riguarda il territorio.
Sono pienamente d'accordo con il Consigliere Giancarli in merito al patto che in questi giorni si sta discutendo. Non credo che la riduzione del fabbisogno dell'organico sia stata sottoscritta. Penso invece che facciamo un servizio ai marchigiani perché l’aspetto dell’energia è molto importante, ripeto, è una cosa molto seria. Non può essere che la regia del comando sia molto distante e sappiamo che la regia, il comando, sarà a Bari.
Cito una cosa che ho seguito, vi voglio un attimo distrarre da questo problema, il tronco autostradale è andato a finire a Pescara ed è stato governato in modo diverso anche perché al centro del problema dell'occupazione e delle forze lavoro c’erano altre cose.
Credo che questa cosa sia molto importante, grazie per la collaborazione e per il voto del gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 387. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 391
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Predisposizione di un bando straordinario per la messa in sicurezza, la ristrutturazione e/o la ricostruzione di infrastrutture a rischio per la pubblica incolumità situate nel territorio della Regione Marche”

Mozione n. 423
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Fabbri
“Predisposizione di un bando straordinario per la messa in sicurezza, la ristrutturazione e/o la ricostruzione di infrastrutture a rischio per la pubblica incolumità situate nel territorio della Regione Marche”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 391 della Consigliera Pergolesi e la mozione n. 423 dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Fabbri, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Non solo il titolo sembra uguale, ma anche le mozioni sono identiche, solo che d’accordo con gli uffici ho presentato la mozione n. 423, visto che la prima era stata presentata ad agosto e prevedeva delle scadenze a dicembre 2018, quindi ho deciso di posticipare le date previste nel dispositivo per dar modo agli uffici, in seguito ad un'eventuale approvazione, di dar seguito all’atto.
Tutti noi ricordiamo le immagini drammatiche della tragedia del Ponte Morandi di Genova, avvenuta lo scorso 14 agosto, decine di vittime, centinaia di feriti e sfollati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni, di conseguenza si è riacceso in modo brutale il dibattito sullo stato di ponti, strade, infrastrutture nel nostro Paese.
Le mancate manutenzioni, le infrastrutture obsolete, la necessità di investimenti consistenti per ricostruzioni o profonde ristrutturazioni, secondo quanto affermato e raccomandato da numerosi esperti, presentano un quadro molto preoccupante e una situazione critica generalizzata in tutto il Paese.
Il Ministro delle infrastrutture ha dichiarato pubblicamente la necessità, ormai non più rinviabile, di una sorta di piano Marshall, che preveda una ricognizione generale e l'avvio delle procedure necessarie per una messa in sicurezza delle infrastrutture più obsolete, più a rischio per la pubblica incolumità.
Anche nella nostra regione vi sono situazioni che richiedono quanto meno necessità di monitoraggio e di messa in sicurezza o addirittura di completa ristrutturazione, al fine di garantire l'incolumità dei cittadini e la sicurezza dei collegamenti, tenuto anche conto del sisma che ha colpito la nostra regione. Senza considerare poi che la manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché le opere di ristrutturazione e ricostruzione di infrastrutture, in situazioni anche di grave contingente rischio, fanno spesso capo ad enti locali, impossibilitati a sostenere i costi per gli interventi necessari. Ne abbiamo un esempio noi rappresentanti della Regione che abitiamo ad Jesi.
Reputo che gli interventi volti a garantire la pubblica incolumità debbano costituire un’assoluta priorità per la Regione Marche.
La Regione, infatti, può e deve intervenire, in autonomia, e sulla base di scelte e indirizzi propri, stanziando le dovute risorse nel bilancio regionale, al fine di finanziare o cofinanziare progetti di messa in sicurezza, manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazioni e ricostruzioni che siano significativi per la sicurezza e l'incolumità.
Questa mozione è stata presentata con l'obiettivo di stimolare la Regione ad azioni propositive, chiediamo, quindi, alla Giunta regionale: di avviare una ricognizione e mappatura delle infrastrutture più a rischio, da presentare entro marzo 2019; di predisporre un bando straordinario per l'individuazione dei progetti da finanziare e/o cofinanziare scelti sulla base di principi di equità, trasparenza, per le effettive emergenze.
Chiediamo, inoltre, lo stanziamento delle opportune e necessarie risorse e naturalmente di attivarsi presso le istituzioni sovraregionali per ulteriori finanziamenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Ringrazio i Consiglieri perché questo atto ci permette di dire che la ricognizione è stata già effettuata dalla Regione Marche su tutte le opere di competenza regionale, anche perché il Ministero aveva richiesto a tutti gli altri enti, quindi a comuni e province, di provvedere alle opere di propria competenza.
Noi abbiamo già redatto, io ce l'ho qui e volendo fate una richiesta di accesso agli atti, un elenco di tutte le infrastrutture e lo abbiamo inviato il 31 agosto 2018 al Provveditore interregionale per le opere pubbliche di Toscana, Marche e Umbria. Ci sono tutte le opere, con tutti i finanziamenti ricevuti e con tutte gli interventi che si stavano facendo.
All'epoca noi avevamo circa 800 chilometri di strade ex Anas, quindi abbiamo predisposto anche di concerto con l'Anas l'elenco delle opere che necessitano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
La settimana scorsa - il Presidente Ceriscioli ed io più volte abbiamo chiesto un incontro con il Ministro Toninelli, che non c'è stato mai concesso e questo da quando si è insediato - abbiamo incontrato al Parlamentino del Mit il Ministro Toninelli, insieme a tutti gli altri rappresentanti delle Regioni e la richiesta delle Regioni che hanno subìto il terremoto, ma non solo, di tutte le Regioni alle quali è stato chiesto questo elenco è stata: che ci facciamo con questo elenco di criticità? Quando ci incontra per stabilire quali sono i finanziamenti che ci verranno erogati?
Ad ogni buon conto, la Regione Marche provvede con fondi propri alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade di competenza e individua, generalmente con Anas Spa, che è il gestore, le criticità e gli interventi necessari per la messa in sicurezza, quindi il MIT è assolutamente a conoscenza delle criticità e della situazione della regione Marche al 31 agosto 2018.
Quindi credo che questa mozione sia fuori luogo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Mi sorprende un po’ la dichiarazione dell’Assessore Casini, è vero che l’elenco è stato richiesto e presentato il 31 agosto, ma io la mozione l’ho presentata 10 giorni prima, evidentemente sia io che il Ministro abbiamo avuto lo stesso pensiero, cioè quello di redigere, finalmente, dopo diversi anni, l'elenco delle strutture e infrastrutture che richiedono una manutenzione ordinaria e straordinaria. Se l'Assessore Casini è così gentile da farci avere l’elenco, faccio una richiesta agli atti istantanea. Alcune infrastrutture erano già inserite in alcuni articoli di giornale, sarebbe stato carino ed opportuno inviare l’elenco direttamente anche ai Consiglieri regionali.
Detto questo, se non ho capito male, la Regione provvede alla manutenzione delle strade e delle infrastrutture di propria competenza, mentre la mozione, alla quale chiedo di votare favorevolmente, richiede ben altro, richiede un bando di supporto a quegli enti locali che purtroppo non godono delle risorse necessarie, per vedere anche se ci sono dei casi specifici per i quali si possa intervenire con un piccolo finanziamento sia da parte della Regione che da parte degli enti locali e sicuramente del Ministero.
Mi spiace che il Ministro Toninelli non vi abbia ricevuto, se vuole possiamo attivarci noi attraverso i nostri canali, in genere i canali istituzionali funzionano benissimo, però se serve per incentivare l'incontro, ben volentieri.
Ringrazio la segreteria dell’Assemblea e ritiro la mozione n. 391 perché identica alla 423, cambiano solo le date. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Mi sorprende un po' questo percorso, questi canali a cui faceva riferimento la Consigliera Pergolesi, anche se apprezzo la disponibilità a collaborare con la Regione Marche. Sono sorpreso, apprezzo e rimango su questa linea.
Detto questo, sono intervenuto perché sia la Vicepresidente Casini che l'Assessore Sciapichetti si sono più volte interessati del Ponte San Carlo di Jesi. Ci tenevo a dirlo perché giustamente la Consigliera Pergolesi faceva riferimento a quella situazione difficile e, tra l'altro, anomala, perché quello è un ponte ed una strada in carico al Comune di Jesi, anche perché - per rimanere sul fiume Esino, ma potrei parlare anche di altri fiumi, di altri corsi d'acqua, di altre realtà - prima che i ponti fossero pericolanti erano sempre rifatti, quello invece vive in quella situazione.
Sia la Vicepresidente che l'Assessore si sono interessati, si stanno interessando, però noi dobbiamo fare in modo e dobbiamo essere consapevoli che la Regione può venire un aiuto, ma è chiaro che non si può sostituire al Comune o in altri casi allo Stato.
Quindi per quanto riguarda il ponte San Carlo, non soltanto da parte mia, ma lo ribadirà, visto che interverrà di nuovo, la Vicepresidente e l'Assessore Sciapichetti, che l’ha fatto anche questa mattina, continueranno ad interessarsene ed a costruire con altre istituzioni, possibilmente, una sinergia positiva, ma, ripeto, la situazione non è di stretta competenza di questa istituzione, anche se l'aiuto per noi è fondamentale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Non esistono cose carine da fare o meno carine, esistono atti istituzionali.
L'elenco delle strade, con tutti gli interventi effettuati, diviso per chilometro, perché sapete che le strade si nominano a chilometri, è agli atti degli uffici e la cosa che voglio dire, magari non avete seguito bene, è che questo Consiglio ha approvato il piano di sviluppo rurale che prevede una misura, finanziata per 18 milioni di euro, per le strade interpoderali e vicinali di competenza comunale ed è finalizzata alla sistemazione ed alla messa in sicurezza di strade che vengono scelte dai comuni, ovviamente devono essere connesse con le aziende agricole. Questo è un modo per aiutare i comuni, perché le province hanno altri canali di finanziamento, come l'Anas.
Le strade di competenza regionale sono circa 300 chilometri, hanno dei finanziamenti ad hoc che abbiamo previsto e prevederemo in bilancio, per aiutare la parte che è più disagiata, che è quella delle strade inferiori come livello di importanza alle strade comunali.
Il bando di 18 milioni di euro dovrebbe uscire, credo, entro il mese di dicembre, questo per aggiungere elementi di giudizio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Vorrei chiedere qualche spiegazione a proposito del punto 3 del dispositivo di questa mozione.
Ora, nulla quaestio relativamente al discorso di carattere generale, che necessita una ricognizione delle infrastrutture che abbiamo sul territorio. Immagino che siamo tutti d'accordo, ovviamente lo siamo non perché è successa questa tragedia, quello è doveroso che si debba fare sempre e comunque, tanto è vero che nelle nuove normative tecniche che sono state emanate, non nel 2018, ma qualche anno prima, ad esempio, ogni volta che si fa un progetto di un'opera pubblica occorre predisporre un piano di manutenzione al quale ci si deve riferire negli anni successivi ed ovviamente fa capo all'ente proprietario dell'infrastruttura.
Detto questo, i primi due punti sono superati, nel senso che l'Assessore Casini ci ha detto che la ricognizione è stata fatta, lo studio sul territorio è stato fatto, soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture che fanno capo alla Regione, non certamente per le altre infrastrutture.
Io sono un po' preoccupato, qualcuno me lo deve chiarire, può darsi che non abbia capito bene, in merito alla “predisposizione entro giugno 2019 di un apposito bando straordinario per l'individuazione dei progetti da finanziare e cofinanziare secondo i criteri recentemente esposti - non si capisce quali siano - e discussi in sede di competente Commissione consiliare, basati su principi di equità, trasparenza e sulle effettive emergenze o contingenze delle situazione”, cioè io faccio un bando in modo che chiunque possa segnalarmi, qualsiasi ente proprietario di una strada, ma non solo, strutture pubbliche sensibili che devono essere oggetto di rivisitazione e ristrutturazione, adeguamento e altro, dopodiché escono fuori problematiche di urgenza, chi le finanzia? Come si fa?
Nel momento in cui io faccio un bando straordinario, che non si capisce come e perché, questa cosa è molto complicata, entra in gioco pure la Commissione consiliare, in cui invito tutti a segnalare le criticità che ci sono sul territorio regionale, si apre ovviamente una partita i cui risvolti non so dove potrebbero andare a finire, perché Comuni, Province, Consorzi industriali, Consorzi di bonifica e altro possono presentare all'attenzione della Regione il fatto che ci sono delle infrastrutture oggetto di manutenzione, con un grado di deficienza più o meno alto. A quel punto che abbiamo fatto? Non abbiamo fatto nulla, perché le risorse non ci sono, la Regione non ce l’ha, non può finanziare tutto.
Sappiamo che ci sono delle criticità grossissime, allora dovremmo chiudere strade, ospedali, scuole, chiudere tutto. Credo che questo bando di ricognizione dia la stura a delle problematiche assurde, dalle quali naturalmente non ne verremo fuori, tanto più che andremo a fare un bando per tutte le infrastrutture, su delle cose che non sono nemmeno di nostra competenza. Noi possiamo lavorare sulle strade ex Anas, possiamo lavorare sugli ospedali, che sono di nostra competenza, possiamo lavorare su determinate scuole, la competenza sull’edilizia scolastica ce l’hanno le Province, che in questo momento sono in difficoltà, dopodiché con questa lista della spesa l'Assessore Casini dovrebbe prendere la macchina e mettersi sotto la casa del Ministro o del Presidente del Consiglio e tornare con la borsa piena di risorse. Non si discute, è così, perché il giorno dopo, l’amministrazione che ha fatto questo bando, dato che ha preso coscienza che qualcosa non funziona, deve dargli atto.
Non ho capito come è articolato questo bando. Che centrano poi le Commissioni consiliari? Non possono fare nulla, se non prendere atto di quanto dice una Commissione tecnica, ad esempio che nel comune di Cingoli quell'infrastruttura necessita di manutenzione, punto e basta. La Commissione consiliare mica è un organo tecnico.
Lo stesso dicasi se il Comune di Montegallo, che ha un ponte sul Tronto, una passerella, ma qualsiasi infrastruttura, ha necessità di manutenzione straordinaria, di ristrutturazione o di restauro, non lo so, quello che è, ma qui apriamo un qualcosa che ci porterebbe inevitabilmente a prendere delle decisioni che potrebbero riversarsi sulla collettività in modo negativo, dando adito anche a delle preoccupazioni nella collettività.
Non dico di allarmi eccessivi, di procurare panico perché quella struttura ha necessità di manutenzione e potrebbe crollare, ma ovviamente avremo delle ripercussioni non certamente piacevoli.
Sul punto 3 non sono assolutamente d'accordo se così come è scritto deve essere approvato. Sui punti 1 e 2, abbiamo detto che il problema è risolto, mentre i punti 4 e 5 sono quelli relative alle risorse economiche e per questo non c'è bando che tenga, i fondi vanno presi dal bilancio in funzione delle risorse disponibili oppure da finanziamenti che vengono dallo Stato centrale.
La mozione non mi trova d'accordo, perché non vedo l'utilità del punto 3.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Prendo la parola per una semplice dichiarazione di voto, perché sia l’intervento dell'Assessore che quello del Consigliere Celani, che mi ha convinto, spiegano in maniera molto chiara le motivazioni del no, del voto contrario del Partito Democratico.
Come maggioranza consideriamo le mozioni come un motivo di confronto, non come una polemica o per rimarcare qualcosa che non va, anche se poi quello dovrebbe essere il fine di una mozione, quindi noi ringraziamo il Movimento 5 Stelle per averci dato l’opportunità di chiarire esattamente come stanno le cose e soprattutto di rimarcare che già da mesi, se non dal nostro insediamento, su questo fronte la Giunta si è mossa con molta puntualità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Giusto per chiarire, Consigliere Celani, mi sorprende che da lei vengano queste dichiarazioni, di dare preoccupazioni alla comunità, quando la mozione è stata presentata a seguito del crollo di un ponte per mancata manutenzione.
È vero che esistono dei piani di manutenzione ordinari ed esistono anche quelli straordinari, per questo noi chiediamo un bando straordinario, un extra rispetto a quello che la Regione fa e sarebbe stato carino da parte di questo Consiglio di essere promotore di questo extra.
Il riferimento alla competente Commissione consiliare era per accendere il dibattito in quella sede, nella quale sicuramente già si affrontano tematiche di questo tipo, era un porre l'attenzione sui criteri di equità e sulla rilevanza ed importanza delle infrastrutture da finanziare. E’ un modo propositivo di consentire al Consiglio di chiedere alla Giunta un maggiore impegno per le manutenzioni straordinarie o per i progetti straordinari da cofinanziare insieme ad altri enti pubblici. Infrastrutture che secondo il territorio, i singoli territori, sono importanti portare avanti. Era un modo per accendere un faro sulla questione. Mi dispiace sinceramente perché preferirei sapere che un ponte è poco sicuro, piuttosto che pensare che il ponte è sicuro e poi ritrovarmici sotto perché magari è crollato.
Mi spiace molto aver sentito da lei queste dichiarazioni, comunque, ripeto, il mio approccio, forse perché si sta avvicinando Natale, sta diventando sempre più sereno e pacato, però non fatemi …, se siete a favore, va bene, votatela, altrimenti continuate a fare l’opposizione da maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Solo una precisazione, ho visto gli occhi sbarrati del Consigliere Celani, non capisco cosa ci sia di strano nel fatto che il Governo dica che vuole una mappatura di tutte le infrastrutture che potrebbero avere problemi di tenuta oppure che dovrebbero essere adeguate simicamente o che potrebbero avere bisogno di manutenzione.
Non capisco dove sta il problema. Che questa mappatura venga affidata agli enti competenti? Non capisco, magari Forza Italia non è abituata a questa cosa qui, prevedere e non curare dopo, non capisco il problema.
Oltretutto questi lavori saranno finanziati fuori dai vincoli UE, non saranno finanziati con soldi che dovranno essere documentati alla Comunità europea e verranno inseriti, penso, nella prossima legge di bilancio e tutte quelle segnalazioni di somma urgenza verranno prese in considerazione dal nuovo staff tecnico. Capisco che non ci siete abituati, un nuovo staff tecnico, 245 nuove assunzioni di ingegneri ed architetti, che si occuperà della sicurezza delle infrastrutture italiane, cosa che dalla storia dalla seconda guerra mondiale in poi, nessun altro partito ha mai fatto.
Capisco che ormai siete al collasso totale e capisco che tutte queste cose nuove non riuscite a capirle, non solo a capirle, ma non riuscite nemmeno a comprenderle perché non è nella vostra visione, per cui una mozione così semplice e banale vi sembra un'opera di Archimede.
Non c’è niente, occorre una mappatura delle problematiche che abbiamo, semplicemente, e la mozione dice in pratica questo, quando c'è da dare una botta alla botte, la diamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Intervengo per dire che non è malvagia l’idea di avere la situazione di 10/15 strutture più critiche - io le chiamo tipo “Ponte Morandi” - anziché codificare 30.000 segnalazioni.
La proposta a me non fa schifo, perché io faccio tanti chilometri l'anno, faccio il rappresentante e adesso ogni volta che passo sotto un ponte …, è così, non mi angoscia il crollo, ma passare sotto, perché nel crollo possono pensare di essere fortunato, di scivolare giù con la macchina e di salvarmi, passare sotto è più inquietante.
Sapere se non altro, dove devo passare velocemente per me non è una cosa cattiva.

PRESIDENTE. Ha la parola, per un chiarimento, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Un chiarimento, sempre con il rispetto che ho nei confronti della persona del Consigliere Giorgini, quindi, non solo della persona, ma anche del Consigliere regionale, perché ha fatto riferimento ai fondi europei. Ho capito male?

(voci fuori microfono)

Enzo GIANCARLI. Ho capito male, quindi mi fermo qui.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Mi spiego, perché vorrei dire ai Consiglieri del Movimento 5 Stelle che fino adesso non ho fatto il farmacista, quindi, forse, non mi sono spiegato prima.
Ho fatto e faccio da tanti anni una certa professione, vi spiego meglio anche a chi ovviamente in 4 mesi, in 8 mesi, voleva ricostruire il tempio, anzi in una notte voleva ricostruire il tempio, la notte scade a Pasqua del prossimo anno ed io sarò a Genova per passare sul Ponte Morandi, quella era una dichiarazione da farmacista, con tutto il rispetto che ho per i farmacisti.
Il punto 3 della mozione non ha senso perché la ricognizione è stata fatta da tutti gli enti locali proprietari delle strade (Comuni, Province, Anas, Regione), ognuno l’ha fatta perché l’ha chiesta il vostro Governo,

(interrompe la Consigliera Pergolesi)

PRESIDENTE. Consigliera Pergolesi, la prego di non interrompere!

Piero CELANI. Allora la ritiri! Non vuol farlo? Voto contro, perché il punto 3 non ha senso, non ha senso fare un bando per individuare le opere da finanziare. Tutti diranno che la loro opera è la più importante da finanziare. Questo è il mestiere del tecnico, tutti arriveranno con gli uffici tecnici e cose varie a presentare i loro progetti per strutture che stanno cadendo e noi che facciamo? Che c’entra il punto 3? La ricognizione la Regione l’ha fatta, l'Anas l’ha fatta, i Comuni l’hanno fatta, i Consorzi di bonifica l’hanno fatta, le Province l’hanno fatta, esiste ed è stata mandata. Voglio vedere i 100 miliardi di euro che il Governo tirerà fuori per mettere in sicurezza tutte queste strutture. Tutte, dalla prima all'ultima, così il Consigliere Zura Puntaroni potrà passarci sotto tranquillamente.
Tutte le deve finanziare, non la prima perché è quella di Pomigliano d'Arco oppure della Sicilia, le deve finanziare tutte e ci vogliono 100 miliardi perché il danno lo provoca anche il calcinaccio che cade sul parabrezza da un’altezza di 5 meri e ammazza una persona. Quindi, tutte le manutenzioni devono essere fatte.
Se noi facciamo questo bando che risposte daremo? Che faremo? Cosa cambia dopo questo bando? Ripeto che non faccio il farmacista, passa sempre la nota vicenda che gli ingegneri non sanno scrivere, però sanno leggere ed il punto 3 della mozione prevede di predisporre apposito bando straordinario per l’individuazione dei progetti da finanziare e/o cofinanziare, secondo criteri comunque precedentemente esposti e discussi in sede di competente Commissione consiliare”, ma che c’entra la Commissione consiliare che discute e che dice quello che deve essere finanziato? Lì c’è una Commissione tecnica che dice “questo è messo male, ha un grado di vulnerabilità di un certo tipo, quindi va in qualche modo, ristrutturato”, ma non la Commissione consiliare, che c’entra la Commissione consiliare, fa il tecnico la Commissione consiliare? L’avete scritto voi e proprio per questo motivo volevo quasi disinteressarmi di questa mozione, ma adesso mi avete convinto a votare due volte contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Se per natura ho l’angoscia a passare sotto i ponti, mi volete ammazzare? Uno è curioso di sapere se in regione ci stanno 5/6 ponti un po’ sfortunati, almeno tutti lo sanno e ci passano sotto velocemente. Che sia di Società Autostrade, che sia di una provincia, o di chi sia, per me è una curiosità femminile sapere qual è il ponte sfortunato sotto al quale devo passare velocemente. Niente di più, è una curiosità!
Tante persone si fermano quando sono in macchina se attraversa la strada un gatto nero, in questo caso io sono insensibile, non mi fermo, anzi lo prendo sotto, il ponte però è di cemento armato, se ti cade sulla testa …
Questa è la mia osservazione, non perché è giusto censire, avere centomila domande di gente che vuole i soldi, ma è per sapere se quando passo sotto quel ponte mi devo sbrigare. Come quando da bambini si usciva la sera, si passava in un posto buio senza luce e si pensava di sbrigarsi. E’ passata una vita, sono grande, però quando passo sotto un ponte la cosa mi angoscia e mi sbrigo, tutto qua.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Solo una piccola precisazione al Consigliere Giancarli, io ho detto che questi finanziamenti non rientrano nei vincoli - lei sa benissimo che il rapporto deficit PIL è al 3% - sono illimitati per la messa in sicurezza di somma urgenza di tutte le infrastrutture italiane. Ho detto semplicemente questo. Grazie.

PRESIDENTE. La mozione n. 391 è ritirata.
Passiamo alla votazione.
Mozione n. 423. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Giorgini.
Favorevoli: Fabbri, Giorgini, Maggi, Pergolesi.
Contrari: Biancani, Casini, Celani, Cesetti, Giacinti, Marconi, Marcozzi, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Traversini, Urbinati, Volpini, Zaffiri.
Astenuti: Zura Puntaroni.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 394
ad iniziativa dei Consiglieri Urbinati, Giancarli,
“Nomina del Dirigente dell’Istituto scolastico comprensivo di Acquasanta e Arquata del Tronto e dell’Itt Fermi di Ascoli”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 394 dei Consiglieri Urbinati e Giancarli.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Come ho detto prima alla Consigliera Pergolesi le mozioni portano in Consiglio degli spunti, dei temi di attualità, ma soprattutto portano in Aula problemi che riguardano i cittadini, ovvero coloro che noi rappresentiamo in questa Assemblea legislativa.
Parliamo della dirigenza scolastica di quel Comune che il 24 di agosto fu colpito dalla prima scossa di terremoto di quella serie interminabile che tutti in quest'Aula conosciamo bene.
Non era ancora arrivata la scossa del 30 di ottobre, qui c'è l'Assessore alla scuola sa benissimo quali furono le nostre prime preoccupazioni, perché quel terremoto, oltre alla tragedia dei morti intervenne nell'imminenza dell'apertura dell'anno scolastico, sin dal primo momento ci fu una grande mobilitazione da parte di tutte le istituzioni, del dirigente scolastico, degli insegnanti della regione e subito dopo il 24 agosto una delle prime emergenze che noi trattammo e alla quale riuscimmo a dare seguito, e di questo siamo stati tutti orgogliosi, fu quella dell'offerta scolastica. Abbiamo sempre detto che per far ripartire quei territori si doveva iniziare dalla scuola e dal lavoro, quindi per noi la scuola era, è stata e sarà una grandissima priorità.
Per quanto riguarda l'Istituto comprensivo di Arquata del Tronto e di Acquasanta, insieme alla Dirigente scolastica, riuscimmo non solo a garantire l'inizio dell'anno scolastico e la prosecuzione, ma ad avere anche una scuola pronta per i primi di novembre, donata, come sappiamo, dalla Fondazione Rava di Milano, mentre la Fondazione Specchio dei Tempi ha fatto la scuola nuova dopo la scossa del 30 ottobre. Riuscimmo quindi a garantire non solo l’offerta scolastica, ma anche i laboratori didattici. I bambini si trovavano in una tenda del Ministero dell'interno, con all'interno altre piccole tende, sembravano le tende caratteristiche dei film degli indiani. Ricordo la visita che feci in quella scuola insieme al Garante dei minori della Regione Marche, fu una giornata bellissima, i bambini sentirono poco quel cambiamento, era rimasta la paura, la tragedia del terremoto, ma a scuola ritrovavano quella tranquillità.
Noi fummo i primi, insieme all'Assessore e al Garante dell'infanzia a congratularci con gli insegnanti e con i dirigenti che erano riusciti a tranquillizzare le famiglie, ma soprattutto erano riusciti a tranquillizzare i bambini.
Arrivò la terribile scossa del 30 ottobre e lì fu dichiarato inagibile tutto il territorio comunale di Arquata del Tronto e la scuola della Fondazione Rava, che era pronta, dove oggi c’è la sede del Comune, non era più utilizzabile per l’inagibilità di tutto il territorio comunale.
Grazie alla collaborazione con la dirigente, grazie alla collaborazione con gli insegnanti, la Regione Marche si fece parte attiva, e grazie anche al Comune di San Benedetto del Tronto, in 48 ore - non sto esagerando perché sono testimone dello spostamento che c'è stato - riuscimmo a garantire la continuità scolastica, spostando tutti i bambini nell'ex plesso della scuola Curzi di San Benedetto del Tronto, che un anno prima si era trasferita nel nuovo plesso di Viale De Gasperi.
Questo è stato un lavoro molto capillare che ha permesso di garantire l'anno scolastico, una situazione molto difficile nella quale tutti ci siamo impegnati.
Come ho detto la mozione porta le problematiche dei cittadini, purtroppo c'è stata la sostituzione della dirigenza scolastica, un avvicendamento su cui noi non sindachiamo, data la validità della nuova Dirigente, di cui mi hanno parlato benissimo, che sta portando avanti molto bene, mi dicono, il lavoro.
Questa mozione che è stata presentata qualche mese fa, ma io ho ritenuto opportuno, e ringrazio il Consigliere Giancarli che ha condiviso questo punto con me, di discuterla oggi perché la tranquillità che noi avevamo dato alle famiglie, con questo cambiamento è stata un po' alterata. C'è stato anche un intervento di tutte le amministrazioni comunali coinvolte che hanno chiesto anche un incontro con il Dirigente regionale, un incontro che quando c'è stata la sostituzione è stato addirittura negato ai rappresentanti dei Comuni, parlo dei Sindaci che si erano schierati.
Il lavoro fatto dalla Dirigente è stato riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica, quindi non solo da noi o dai Comuni di riferimento. A febbraio di quest'anno la Dirigente ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il titolo di “Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana” per l'impegno profuso per la continuità scolastica nelle zone terremotate.
Quindi noi chiediamo che venga verificato se c’è stata una continuità, anche con quei progetti che sono stati messi in campo in quel periodo. Se c'è un aspetto su cui ci sono state pochissime speculazione, da parte dell’opposizione, perché chi governa oggi durante il terremoto era in minoranza, si è speculato un po' su tutto, oggi l’abbiamo visto anche sulle casette, a torto o a ragione, non sto dicendo sempre a torto, ma la Regione è orgogliosissima del lavoro che ha fatto su degli aspetti fondamentali, come l'assistenza sanitaria per le popolazioni terremotate, la continuità scolastica, i nuovi edifici e la messa a norma.
Quindi ho ritenuto opportuno presentare questa mozione e ringrazio di nuovo il Consigliere Giancarli che l’ha fatta con me, i Sindaci che mi hanno contattato, i genitori che mi hanno spinto a fare questa azione. Noi vogliamo che lì ci sia una grande attenzione, perché quello che non dobbiamo fare, laddove siamo riusciti a portare tranquillità, è cercare di minarla.
Non so adesso com’è la situazione, credo che ci sia una certa normalità, però chiedo alla Regione, attraverso l'Ufficio scolastico regionale, di monitorarla perché la continuità e l'offerta scolastica in quei territori sono sicuramente un presupposto importantissimo per tornare ad abitarli.
Ringrazio pubblicamente la Dirigente scolastica per il lavoro che ha fatto per le zone terremotate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Pochi secondi. Più volte il Consigliere Urbinati mi ha chiamato in causa, ringraziandomi, voglio invece testimoniare pubblicamente che sono onorato di aver potuto apporre la firma alla mozione, perché è a favore delle popolazioni colpite dal sisma, è a favore di una Dirigente dello Stato che, come ha ricordato il Consigliere Urbinati, ha fatto benissimo il proprio lavoro, quindi la situazione che si è verificata dal mio punto di vista è incomprensibile e l'Ufficio scolastico regionale, come ha detto il Capogruppo, dovrebbe porre rimedio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Il mio è un intervento velocissimo perché il senso di questa mozione non è rivolto alle persone, questo dobbiamo capirlo, qui non è in discussione una dirigente o l’altra, noi che veniamo dal territorio le conosciamo entrambe e sono validissime professioniste, per non dire eccellenti, che hanno dato e stanno dando il massimo, il cuore, nella loro funzione scolastica, come educatrici e organizzatrici.
Oggi è veramente problematico gestire la scuola, forse più di una vera e propria azienda, perché si lavora con un’utenza delicatissima, i bambini, soprattutto quelli della primaria, per cui potete immaginare quali sono le difficoltà.
Non si parla di una diatriba, oppure di mettere in contrapposizione uno con l’altro, credo che il senso di questa mozione, che è prettamente politico, sia che, laddove esistono delle situazioni e delle progettualità che hanno dato e che stanno dando dei risultati, non è il caso di stravolgerle, non dico ripartendo da zero, ma magari rallentando il processo.
Sono fermamente convinto, conoscendo quell'area, conoscendo le dirigenti, conoscendo quei territori dove vado molto spesso, che nulla si sia fermato, tutto sta andando avanti nel migliore dei modi perché abbiamo avuto continuità logica, si è avvicendata ad una grande dirigente una bravissima dirigente, però il messaggio è politico.
Ha fatto la cronistoria il Consigliere Urbinati ed ha ricordato il grande impegno da parte delle istituzioni, delle Fondazioni, della stampa, e non solo, anche di tanti privati che hanno dato un contributo per ricostruire l'elemento fondante di un territorio disastrato, la scuola, perché intorno alla scuola ci sono tante aggregazioni che vanno dagli insegnanti, ai genitori, alle famiglie.
Se si vuole ripartire in quei territori la prima cosa è la scuola, diamogli una ragione per esserci, il servizio primario è la scuola, dopodiché ci sono il lavoro, la fabbrica e altro, ma se non ho la scuola dove mandare un bambino, se lo devo portare con tutto il bene che ha fatto San Benedetto …, una cosa è stare ad Arquata, una cosa è avere la famiglia a San Benedetto e i bambini a San Benedetto.
Stiamo attenti quando ci sono queste cose, diamo la voce prioritariamente alle istituzioni locali che in qualche modo sono le sentinelle perché respirano i problemi della gente, i problemi dei territori, ascoltiamole e ovviamente facciamo sintesi nel modo migliore.
Ci tengo a dire questo perché molto spesso potrebbero nascere delle contrapposizione, non è questo il caso, perché parliamo di grandi professioniste, persone che conosco fin da quando ero Sindaco. Per fortuna il territorio ha persone di questo tipo che di dedicano tutti i giorni alla scuola, però, ripeto, un coinvolgimento dei territori in queste scelte sarebbe opportuno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Prima di rispondere a questa mozione, vorrei dire due cose. La prima è che sulle scuole del sisma abbiamo monitorato pedissequamente l'operato dell'Ufficio scolastico regionale, non la faccio lunga perché questo è sotto gli occhi di tutti, sono uscita sulla stampa ripetutamente, smascherando volta per volta ciò che non andava e chiedendo ciò che necessitava.
Per il primo anno abbiamo avuto la copertura totale, per il secondo, ad oggi, un'ora fa, le ultime richieste sono di Val Fornace e di Pieve Torina, tanto per essere chiari, che mi dicono di non avere ancora l'organico necessario. Domani mattina interverrò con l'Ufficio scolastico regionale, a seconda di ciò che i Sindaci mi chiedono, questo lo dico a testimonianza del modus operandi, che è questo. Per questo anno, per il prossimo e per i successivi 5 anni, noi abbiamo chiesto al Ministero di tenere alta la bandiera sulla sicurezza, perché abbiamo i plessi dislocati.
Questo è il primo tema, il secondo riguarda il fatto che il Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale in linea di massima ha tenuto conto delle istanze che sono emerse, io sono abituata a dare a Cesare quel che è di Cesare e quindi mi arrabbio, mi arrabbio, quando invece le cose vengono portate avanti sono la prima a riconoscerlo.
Chiaramente c'è una vigilanza continua perché questi due Sindaci mi chiedono e mi dicono che ci sono stati due pesi e due misure e alcune zone con meno bambini hanno avuto più organico. Questo per me è motivo di vigilanza, e per vedere come funziona questa cosa ho già scritto una lettera.
Venendo alla questione della mozione, vi vorrei dare la risposta che mi ha fornito il Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, al quale ho scritto, dicendo che in Consiglio era prevista la discussione di questa mozione, dando chiaramente un valore politico alla scelta che è didattica e che non concerne la Regione perché ancora c'è la confusione tra ciò che fa la Regione e ciò che l'Ufficio scolastico regionale fa. Forse è ora di smetterla su questo, perché io sto veramente lottando per avere tutto ciò che l'Ufficio scolastico ci concede con fatica, capisco il discorso dell'organico, ma capisco anche che le Marche non sono una regione spaccata e offesa che non possono chiedere niente perché non sono la Lombardia, a me questa cosa non va bene. Ci tengo a precisare questo.
Leggo quanto ricevuto.
Poiché la nomina del Dirigente Scolastico è competenza del Direttore dell'Ufficio scolastico, le informazioni che do sono le seguenti.
1. la decisione di sostituire il Dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo, alla scadenza dell'incarico, discenderebbe dall'indisponibilità della Dirigente ad assumere la titolarità dell'Istituto Comprensivo del Tronto e Valfluvione, preferendo conservare la titolarità di altro Istituto scolastico in Ascoli;
2. l'Ufficio scolastico regionale ha provveduto all'individuazione del dirigente reggente del Comprensivo del Tronto Valfluvione, attraverso un avviso pubblico, emanato il 25 luglio 2018;
3. il Direttore dell'Ufficio scolastico regionale ha incontrato i Sindaci dei Comuni interessati in data 8 agosto, lo stesso ha convocato un nuovo incontro per il 24 agosto, spostato al 30 agosto alle ore 11, presso la sede legale l'IC del Tronto, e Valfluvione;
4. il Direttore dell'Ufficio scolastico regionale portava a conoscenza dei Sindaci assenti agli incontri - lui ha ribadito molto questa assenza dei Sindaci, quindi io vi dico quello che mi ha comunicato - di cui ai punti precedenti quanto definito nelle predette occasioni, trasmettendo i relativi verbali, ribadendo la disponibilità ad approfondire ulteriormente le tematiche in parola, laddove ritenuto utile.
Il Direttore dell'Ufficio scolastico regionale riferisce anche:
1. che l'IC del Tronto e Valfluvione ha regolarmente avviato la propria attività per il corrente anno scolastico, ponendo, tra l'altro in essere già nelle prime settimane, in continuità con la pregressa programmazione, diverse iniziative di rilievo;
2. che il Dirigente scolastico, reggente nel compare nel contempo ai incontrati i rappresentanti delle Amministrazioni locali di riferimento nonché le componenti della scuola ed intrapreso tutte le iniziative, secondo prassi;
3. non risultano situazioni di criticità connesse all'avvenuto ordinario avvicendamento dell'incarico di reggenza.
Questa è la risposta del Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale che mettiamo agli atti.
Aggiungo solo che in questi anni anch’io ho avuto modo, come ha detto il Consigliere Urbinati e lo ringrazio di averlo ricordato, di andare nei luoghi, di vedere l'operato della Dirigente, di avere anche un altro tipo di relazione, perché sta lavorando anche sui CPA, quindi sulla formazione degli adulti, degli stranieri, è estremamente impegnata, però mi sento di dire, come ha affermato il Consigliere Celani, che noi dobbiamo ribadire la continuità didattica e la tutela di tutti i nostri territori e delle nostre scuole, ma non possiamo entrare nel merito dello spostamento di un dirigente, perché non ci compete. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Grazie per avermi dato la possibilità di fare questo intervento, anche se non volevo intervenire nuovamente.
Riparto un attimino da quello che ha detto il Consigliere Celani, noi poniamo una questione politica, una questione di merito, in un'area che è stata duramente colpita dal terremoto. Confermo anche quello che ha detto il Consigliere Celani, che ho detto io, che ha detto il Consigliere Giancarli e tutti quelli che sono intervenuti, in merito alla validità, serietà e professionalità dei dirigenti di cui abbiamo parlato e che riguardano questa mozione, in particolare delle due Dirigenti.
Io sono sconcertato, vista anche la serietà e l'affidabilità dei dirigenti scolastici, non oso usare altro termine, dalla risposta fornita dal Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, perché mette in fila una serie di situazioni che risalgono a prima del terremoto e situazioni che sono recenti e che io ritengo intollerabili, lo dico da cittadino, perché riguardano la scuola che frequenta mio figlio. Una prima media, una secondaria della scuola dell'obbligo, insiste in un quartiere di tremila abitanti, uno dei quartieri più grandi a San Benedetto nord, una scuola che la Regione ha recentemente finanziato per 1,5 milioni, specifico Regione, perché qualche Sindaco ha detto che sono fondi statali, che non sono nostri, molto probabilmente gli manderò un manuale di funzionamento delle istituzioni. Questa scuola ha sempre avuto, anche nei momenti più difficili e di più basse iscrizioni, 3 classi di prima media, una situazione di continuità per gli alunni della primaria e della secondaria, ebbene, il dirigente scolastico ad inizio anno ha chiesto, e l'Assessore lo ricorda benissimo, l'introduzione del tempo pieno, c’era la possibilità di farlo, perché i numeri c'erano, fino all'ultimo giorno non è stata fornita nessuna risposta ed il diniego è arrivato l'ultimo giorno tant’è che quell'istituto oggi ha una sola prima media, e la beffa è arrivata qualche giorno fa, ma lo verificherò perché non ho ancora la conferma, sembra che sia stato concesso il tempo pieno a quella scuola, qualche giorno fa, creando disagio alle famiglie che avendo necessità del tempo pieno hanno già iscritto i bambini in altri istituti, creando un disagio in un quartiere che è uno dei più grandi della città.
Tutte queste questioni sono in fila, ringrazio l'Assessore che ha chiesto e lo chiedo anch'io di mettere agli atti la risposta del Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, che io prenderò e verificherò, compresi gli incontri con i Sindaci, parola per parola perché, come abbiamo parlato della serietà e dell'affidabilità degli uomini dello Stato, come le Dirigenti, vorrei dire altrettanto del Direttore generale, mi assumo tutta la responsabilità di quello che dico in quest'Aula e su questo microfono. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 394. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 420
ad iniziativa del Consigliere Micucci
“Sostegno a salvaguardia del progetto Polo scolastico di San Ginesio, cosi come rimodulato e presentato in data 7 agosto 2018 dal Comune e dalla Struttura commissariale, finanziato da ordinanza n. 14/2017 del Commissario per la ricostruzione”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 420 del Consigliere Micucci.
La discussione è aperta, la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Parliamo sempre di scuole e sempre di terremoto, questa volta di struttura, nel senso che il Comune di San Ginesio fu uno dei primi, dopo le scosse del 2016 e del gennaio 1207, a presentare un progetto, la cosiddetta scuola del Commissario, con il quale si prevedeva l'accorpamento di tutte le sedi scolastiche presenti nel comune all'interno delle mura cittadine, proprio per dare un rilancio all'economia e alla socialità, quindi senza prevedere un dislocamento esterno.
Questo progetto seguì tutto l'iter, tutte le fasi di concertazione con l'allora Commissario e con la Sovrintendenza, arrivato a fine corsa e pronto per essere cantierato si scoprì con ritardo il problema di vincolo paesaggistico, da lì sono iniziate una serie di interlocuzioni con la Sovrintendenza, con la Regione, nel frattempo sono cambiati il Commissario e l'amministrazione del comune di San Ginesio e si è costituito un comitato cittadino anche piuttosto folto e numeroso a sostegno della prosecuzione e della progettazione di questa scuola unica.
È notizia di pochi giorni fa che il Consiglio comunale di San Ginesio, pur avendo cambiato l'amministrazione e avendo cambiato anche colore politico, ha di fatto votato all'unanimità una mozione a sostegno della prosecuzione del progetto.
Chiaramente non è una competenza esclusiva del Comune e non lo è della Regione, però questo progetto viene fuori da una concertazione di diversi enti, quindi ci è sembrato opportuno, come Regione Marche e come Consiglio regionale, vista anche l'unanimità del voto espresso dal Comune di San Ginesio, sostenere la prosecuzione di questo progetto che, ripeto, punta non solo a dare una risposta ai cittadini ed ai ragazzi che hanno bisogno di tornare a frequentare una scuola con tutti i crismi, ma anche a strutturare l'interno del comune nel rispetto di tutti i vincoli, sistemandoli o rivendendo il progetto. So già che gli enti competenti si sono mossi e si stanno muovendo in tal senso, proprio per ridare la forza per ripartire a quella comunità.
Quindi, l'impegno che si chiede oggi alla Giunta, attraverso questa mozione, è quello di sostenere, chiaramente con le armi che si hanno a disposizione, soprattutto con la concertazione degli enti interessati, questa progettazione e nel giro di breve tempo vederla ripartire perché è vitale per la città di San Ginesio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. E’ bene votare questa mozione e ringraziare il Consigliere Micucci per avercela sottoposta. Rafforziamo qualcosa che è nell’intenzione di tutti, quindi non avremo difficoltà ad avere il voto unanime dell'Aula.
Un minuto per portare la mia personale testimonianza, essendo stato presente con la precedente amministrazione, alla presentazione del progetto relativo a questo polo, tre ore di presentazione nel dettaglio.
Io non sono un esperto di urbanistica, né di edilizia civile, come il Consigliere Celani, ma ritengo che questo progetto e l'area nella quale va ad insistere ..., tra le altre cose in mezzo ad un'area già edificata, quindi Consigliere Micucci proprio non riesco a capire come diavolo abbiano fatto a trovare un vincolo di natura paesaggistica in un lato della città che è basso, che non tocca la parte visibile verso i Sibillini, che è già edificata, dove esistono i famosi campi da tennis che vengono ovviamente poco utilizzati, tanto più in questo periodo, in questo tempo, in cui la città di San Ginesio non è neanche in condizione di organizzare una seria ricettività per eventuali tornei internazionali, come faceva in un glorioso passato. Per giunta la scuola è quasi tutta in piano, avendola immaginata antisismica la fanno quasi tutta in piano, quindi si consuma molto suolo, è al limite della parte in discesa, della parte scoscesa della città, ma è una zona largamente pianeggiante, perché, ripeto, insistono su questa area ben 8 campi da tennis. Non dico che sia matto quello che ha immaginato di mettere uno stop a questo progetto, ma, viva Dio, un po' di elasticità potrebbe servire in presenza di situazioni di questo tipo.
Questa è una città che è sempre vissuta quasi esclusivamente di scuola, soprattutto negli ultimi anni, togliere il polo significa ammazzarla definitivamente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Anch'io intervengo per esprimere il mio voto favorevole a questa mozione. Chi conosce San Ginesio sa benissimo che è una città che quasi si identifica con la scuola, quindi il polo scolastico è di fondamentale importanza per la comunità e per la sopravvivenza di quel paese, un'attività che dopo il terremoto possa far ritornare il paese alla vita, non dico normale, ma quasi.
Probabilmente si poteva trovare un posto migliore, lontano dalle mura, però è vero, com'è stato già detto, che non è un luogo in cui non insistono altre costruzioni o non c'è nulla attorno, è un luogo che il Comune ha individuato perché c'erano già altre strutture ed è comodo anche per i trasporti, perché gli autobus si fermano proprio in prossimità, quindi è, secondo me, idoneo per un polo scolastico del genere. Ci sono le mura vicino, è vero, ma non credo che la loro vicinanza possa compromettere alcunché.
Dall’altra parte abbiamo invece, al contrario, la necessità di correre, di fare in fretta, penso che si debba applicare quello che comunemente si chiama buonsenso e che si debbano superare questi vincoli, perché è giusto ridare al più presto alla città l'attività scolastica che, ripeto, per il paese di San Ginesio è essenziale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Anch'io vorrei dire qualcosa. Preannuncio che ovviamente conosco San Ginesio da tanto tempo, cittadina bellissima ed operosa e siccome, ripeto, non faccio il farmacista, ma il tecnico, ricordo una bellissima fornace, Ginesina, non so se lo fa ancora, ma fino a qualche tempo fa produceva manufatti in laterizio, prodotti a mano, artigianalmente.
La scuola è fondamentale per questa bellissima cittadina.
Il discorso che voglio fare, e che questa mozione a cui sono favorevole ripropone, riguarda due aspetti. Il primo è che le Sovrintendenze vanno riviste, alcune competenze vanno ridate ai territori, non possiamo avere delle sovrastrutture nazionali che si interessano del Paese Pincopallo che conoscono appena, perché tanti anni fa, nel 1940, è stato fatto un cerchietto a tutela di qualcosa, che poi non viene mai fatta, perché se è da tutelare bisogna prendersi la briga di farlo veramente, di ripristinare, di pulirle e questo le Sovrintendenze non lo fanno. Lo chiamo uno Stato nello Stato, un retaggio di stampo borbonico, sarebbero da riportare sui territori, con tutte le competenze che hanno e gli uffici, vedere quello che succede e rivisitare in modo dinamico questi vincoli, non è che un vincolo una volta messo deve essere perenne, va rivisitato dinamicamente in base al variare dei paesaggi, per cui anche i vincoli possono essere aggiustati e rivisitati e io sarei molto più propenso a mettere dei vincoli sul costruito che sul paesaggio, su quello che tu vai ad inserire all’interno del paesaggio.
Vi dico una cosa banale, anni fa ho fatto un viaggio in Corsica, mi sono meravigliato del fatto che lì hanno costruito delle villette, quasi sulla battigia, la Corsica a differenza della Sardegna ha un paesaggio lussureggiante incredibile perché dotata di una grande falda acquifera, ma, francamente, quelle case non le vedi, sono bellissime dal punto di vista turistico. La case, le ville, i residence a 20 metri dalla spiaggia, bellissimi, sono inseriti in un paesaggio e sembrano quasi che sono lì da sempre. Quindi mettere dei vincoli sul costruito è molto più interessante che non mettere genericamente un vincolo sul paesaggio.
L’altra riflessione riguarda la ricostruzione, non si può ricostruire con le leggi ordinarie, occorre introdurre qualcosa di straordinario, dando le responsabilità ai Comuni, dando le responsabile agli enti locali. Non possiamo andare avanti nella ricostruzione con le leggi ordinarie, questo è il tema che noi abbiamo messo sul tavolo fin dal terremoto, ma su questo orecchio nessun Governo ci ha sentito, però credo che ci debba sentire a questo punto, è necessario introdurre qualcosa di straordinario che vada verificato, controllato, così non si può andare avanti.
Un esempio, in questo momento ne fa le spese il polo scolastico di San Ginesio, per queste due motivazioni soprattutto per la seconda.
Sono favorevole alla mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Un secondo per ringraziare il Consigliere Micucci per quel che mi riguarda, io parlo della parte didattica, non entro dentro l'edilizia, però vorrei portare alla vostra attenzione tre flash, il primo è che San Ginesio vive sulla scuola, come ha detto il Consigliere Bisonni, e per il legno/mobile è un centro estremamente importante, noi ci vantiamo di avere questa filiera del legno/mobile, eppure guardate le scuole sono pochissime, abbiamo qualcosa ad Ascoli, abbiamo San Ginesio ed abbiamo qualcosa a Pesaro, ma molto poco rispetto alla patria del mobile.
Mi sembra molto importante da un punto di vista progettuale, formativo, mettere in evidenza che quella scuola è un'eccellenza per la filiera del legno/mobile.
Secondo, loro hanno avviato e sono rimasti a mezz'asta, purtroppo, progetti di apprendistato sui quali siamo veramente indietro. Pensate che ci sono due province marchigiane in cui l'apprendistato è quasi zero, non è questa la sede per parlarne, ma alcune esperienze sono solo in tre province, nelle altre due non c’è l’apprendistato, se ne vogliamo parlare, e cercano di avviare i ragazzi al lavoro e l'apprendistato è il modello tedesco del duale, di cui noi parliamo, ma non abbiamo idea di che cosa sia e invece questi professori hanno provato a farlo.
Terzo, una delle caratteristiche principali di questo Assessorato è stata la tutela delle scuole nelle aree interne e su questo non dobbiamo cedere, però quando andiamo sui tavoli, io ho ereditato una criticità, non faccio colpa a nessuno, non voglio parlare, che è stato investito poco sulla formazione, sulla scuola e avere ceduto molte presidenze e molte autonomie, quindi partiamo veramente svantaggiati.
Quando si dice delle volte: ridotti al sud, non è vero perché noi prendiamo molto di più, però è una gara molto dura, perché non abbiamo chiesto sulla scuola. Ecco perché insisto sull'aspetto formativo che possa ridare vita all'educazione al lavoro.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 420. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 421
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Sostegno iniziativa villaggio di Natale ad Ussita”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 421 del Consigliere Rapa. La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Questa mozione riguarda l'iniziativa del villaggio di Natale ad Ussita proprio perché la Regione persegue costantemente la tutela e la valorizzazione delle aree montane, sostenendole sempre con iniziative anche di accoglienza e di animazione turistica nei territori.
Ho avuto notizia di questa iniziativa da parte della pro loco e dei commercianti che ci tengono particolarmente, purtroppo l'amministrazione comunale non riesce a sostenere visti i costi, penso quindi che sia più opportuno che l'Assessorato dia un contributo per questa iniziativa, magari in compartecipazione con il Comune. Essendo un'iniziativa a ridosso delle feste natalizie, occorre anche una certa urgenza, una compartecipazione da parte dell'Assessorato per cercare insieme al Comune di portare a termine questa realizzazione e dare anche un forte contributo ai commercianti del luogo in vista delle festività natalizie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 421. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 425
ad iniziativa del Consigliere Urbinati
“Trasferimento Stazione autobus da Roma Tiburtina ad Anagnina”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 425 del Consigliere Urbinati.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Questo è quello che noi chiediamo all’Aula e chiediamo al Sindaco di Roma con grandissima fiducia, forse questo spostamento è stato fatto … Capisco che, avendo fatto l'amministratore comunale per più anni di quelli passati in Regione, spesso è difficile amministrare un piccolo comune, un comune medio, non oso pensare le difficoltà nell'amministrare una città come Roma, in un momento storico così vario. Se vuole, Consigliere Maggi, allungo il discorso, magari ci arriva una telefonata in diretta, cosa che non mi dispiacerebbe, non oso pensare come sia amministrare il Comune di Roma.
Questo è un problema che in questa Aula abbiamo discusso già altre volte, questa è un’iniziativa che facciamo per portare a conoscenza dell'amministrazione comunale di Roma, i disagi che si creerebbero con l'eventuale spostamento delle fermate, un tempo erano le famose fermate di Castro Pretorio, poi spostate in via Palestro, a due passi dalla stazione Termini. Lì eravamo in pieno centro abitato, ma le fermate dei pullman causavano effettivamente dei problemi, sotto la Giunta Alemanno, se non ricordo male, furono spostate alla stazione Tiburtina, che non è la stazione Termini, ma ATAC permettendo è ben collegata con la mobilità della capitale.
Per quanto riguarda la provincia di Ascoli, la provincia di Fermo ed anche quella di Teramo, il trasporto su gomma è l'unico che ci permette di raggiungere la capitale, questo soprattutto per quanto riguarda gli studenti, i pendolari. Devo dire che le società che operano nel territorio, società partecipate anche dai Comuni, qualcuna anche dalle Province e dalla Regione Marche, hanno attivato in questi anni dei servizi molto efficaci, infatti vanno molto bene i servizi per gli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, e vanno anche molto bene i trasporti per la stazione Tiburtina di Roma.
Noi abbiamo avuto da parte dei Sindaci, ma anche dall'utenza in particolare, io che vengo da San Benedetto ne ho ricevuti, dei feedback molto negativi sulle problematiche che si verrebbero a creare con lo spostamento della fermata dei pullman alla stazione Anagnina.
Quindi, noi chiediamo un intervento. Questa mozione, quando saranno convocati i Consigli comunali, sarà presentata in vari Consigli comunali delle Marche, in particolare dell’ascolano e del fermano, per far si che la Sindaco Virginia Raggi innanzitutto venga a conoscenza di questa problematica e nel prendere una decisione si renda conto del disagio che si creerebbe agli utenti che per motivi di studio, di lavoro o di turismo si recano nella capitale. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 425. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. A questo punto nella sala Europa è convocata la Conferenza dei Presidenti per l'aggiornamento della seduta di martedì prossimo.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,15