Resoconto della seduta n.118 del 20/12/2018
SEDUTA N. 118 DEL 20 DICEMBRE 2018

La seduta inizia alle ore 10,40

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 118 del 20 dicembre 2018. Comunico che il processo verbale della seduta n. 117 del 18 dicembre 2018, sarà distribuito ai Consiglieri assieme a quello della seduta odierna ed entrambi saranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea legislativa nella prima seduta del nuovo anno. Non ci sono altre comunicazioni.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Come concordato nella Conferenza dei capigruppo dobbiamo inserire all’ordine del giorno odierno la proposta di atto amministrativo n. 59/2018 ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza “Bilancio di previsione finanziario 2019/2021 del Consiglio - Programma annuale e triennale di attività di gestione 2019/2021 e documento tecnico di accompagnamento”.
Iscrizione all’ordine del giorno della proposta di atto amministrativo n. 59. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Proposta di legge n. 207 (testo base)
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Giancarli, Giacinti, Micucci
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 ‘Riordino del sistema regionale delle politiche abitative’ e alla legge regionale 27 dicembre 2006, n. 22 ‘Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 - Riordino del sistema regionale delle politiche abitative’”

Proposta di legge n. 28
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 ‘Riordino del sistema regionale delle politiche abitative’”

Proposta di legge n. 38
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Diritto dei marchigiani alle case di edilizia residenziale pubblica. Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 ‘Riordino del sistema regionale delle politiche abitative’ e alla legge regionale 26 maggio 2009, n. 13 ‘Disposizioni a sostegno dei diritti e dell’integrazione dei cittadini stranieri immigrati’”

Proposta di legge n. 43
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
“Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 ‘Riordino del sistema regionale delle politiche abitative’ e alla legge regionale 27 dicembre 2006, n. 22 ‘Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 ‘Riordino del sistema regionale delle politiche abitative’”

Proposta di legge n. 64
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
“Soppressione dell’Ente regionale per l’abitazione pubblica delle Marche (Erap)”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge n. 207 dei Consiglieri Biancani, Giancarli, Giacinti, Micucci, n. 28 del Consigliere Rapa, n. 38 della Consigliera Leonardi, n. 43 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia e n. 64 dei Consiglieri Zaffiri. Zura Puntaroni, Malaigia, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Questa è una proposta di legge importante che porta modifiche sostanziali alla legge regionale n. 36 del 2005, relativa al riordino del sistema regionale delle politiche abitative.
In Commissione, sin dal mese di luglio, si è fatto un gran lavoro, abbiamo ascoltato le varie associazioni che rappresentano gli inquilini, abbiamo audito tutti quelli che in qualche modo erano direttamente interessati.
Vorrei ringraziare i servizi, in primis la dott.ssa Ilaria Buglioni e il dott. Sciulli per il sostegno e la competenza che hanno messo a nostra disposizione, mettendoci nelle condizioni di portare oggi in Aula questo testo.
La proposta di legge n. 207 presenta da me e dai Consiglieri Giancarli, Giacinti e Micucci, è il testo base. In precedenza erano state presentate altre quattro proposte di legge che sono state abbinate.
Alcune delle modifiche sono di carattere squisitamente tecnico in quanto costituiscono un mero adeguamento della legge regionale alle normative statali che nel frattempo sono state emanate, principalmente in materia di Isee, cioè la modalità con cui bisogna dimostrare il reddito, altre derivano da osservazioni fatte dall'Erap (abbiamo sentito il Direttore regionale ed anche i Direttori dei vari presidi), che abbiamo accettato, alcune osservazioni sono anche pervenute dalle organizzazioni sindacali regionali, in particolare dal Sunia, dal Sise, dall’Uniat, l’Unione inquilini, e l’Assocasa che abbiamo ascoltato durante il lavoro di Commissione.
Dei vari articoli che compongono la legge evidenzierò quelli che reputo più importanti.
Partiamo dall’articolo 3, che è una proposta fatta direttamente dall'Erap per modificare l'articolo 6 bis, che definisce la destinazione dei proventi delle alienazioni. Con questa modifica, al comma 2 della lettera c) prevediamo che una parte dei proventi delle alienazioni venga utilizzata per finanziare interventi di manutenzione straordinaria, per la messa in sicurezza e per le barriere architettoniche.
Abbiamo anche aggiunto il comma 3 che stabilisce che i proventi delle alienazioni vengano investiti all'interno dello stesso presidio in cui è stata fatta la vendita.
Altra modifica che reputo importante è contenuta nell’articolo 4, con il quale si modifica l’articolo 11 della legge regionale 36, qui si parla di contributi di edilizia agevolata ed abbiamo definito in maniera chiara il fatto che la Regione può concedere contributi per acquistare gli alloggi, non solo quelli di nuova costruzione, ma anche alloggi che devono essere terminati, nella logica, sia dell'Erap che della Regione Marche, di non realizzare nuovi fabbricati, ma di acquistare quelli già fatti.
Altra cosa importante nell’articolo 4 è il comma 2 nel quale abbiamo previsto che gli alloggi di edilizia agevolata possono essere destinati anche ai soggetti prossimi alla decadenza, prima era possibile solo per i soggetti che avevano perso i requisiti per il provvedimento di decadenza, legati al reddito, ora abbiamo inserito la possibilità che vengano considerati anche quelli che si trovano in aree di decadenza.
L'articolo 7 modifica l'articolo 14, che si occupava di alloggi per particolari categorie sociali. La legge precedente definiva le particolari categorie sociali, con questa modifica abbiamo scelto di prevedere la possibilità di individuare particolari categorie sociali, senza definire quali sono, andranno stabilite poi nel piano regionale dell'edilizia residenziale che approverà il Consiglio regionale. Questo per poter aprire a nuove categorie speciali, come potrebbero essere, ad esempio, le donne vittime di violenza, visto che l'ultimo Consiglio abbiamo parlato proprio di questo tema, o i padri separati, o altre categorie che non sono considerate, perché nel momento in cui si prevedono se ne esclude sempre una, quindi abbiamo deciso che sia l'Aula a definirle anche in base al momento storico che viviamo.
L'articolo 7 bis, che va a modificare l’articolo 16, riguarda la sperimentazione, questa è una aggiunta che abbiamo voluto fare perché consente l'autogestione dei condomini da parte degli inquilini beneficiari, questo anche per ridurre le spese di gestione, qualora ci siano delle persone che sono preparate e possono gestire direttamente l'amministrazione del condominio.
L'altra modifica molto importante concerne l'articolo 18 della legge regionale 36 ed è prevista all'articolo 8, riguarda i requisiti soggettivi per l'edilizia agevolata.
Vorrei ricordare che dal 2007 ad oggi a livello regionale si è avuto un notevole aumento delle domande, sia per l’edilizia agevolata che per l’edilizia sovvenzionata. L'incremento di nuove categorie sociali, che in qualche modo aspirano ad una nuova casa pubblica, ha reso necessario modificare questo articolo, al fine di permettere ai nuclei familiare, stabilmente legati al territorio, di accedere agli alloggi se in possesso di tutti i requisiti. L'obiettivo è quello di far sì che le persone che possono essere beneficiarie di un alloggio popolare siano radicate dal punto di vista lavorativo o residenziale nel nostro territorio.
A questo proposito voglio far riferimento ad una sentenza della Corte Costituzionale secondo la quale le politiche sociali delle Regioni, legate al soddisfacimento dei bisogni abitativi possono prendere in considerazione un radicamento territoriale ulteriore rispetto alla sola residenza, quindi l'accesso a un bene di primaria importanza e un godimento duraturo può considerarsi una garanzia. Quindi all’articolo 8, comma 1, lettera b) viene richiesta la residenza o di prestare attività lavorativa nell'ambito del territorio regionale, da almeno 5 anni consecutivi.
Abbiamo poi inserito un altro aspetto che è emerso in Commissione, ad esempio nei piccoli Comuni o nelle aree interne, paradossalmente, potrebbero non esserci dei soggetti che hanno i requisiti, per cui è possibile ridurre questo tempo da 5 a 3 anni. I servizi ci hanno detto che è improbabile che questo caso si verifichi comunque abbiamo previsto anche questa possibilità. Quindi per poter partecipare, occorre avere 5 anni di attività lavorativa o la residenza in ambito regionale.
La lettera c) prevede di non essere titolari di una quota superiore al 50% di diritto di proprietà di una abitazione ovunque ubicata, questo sta a significare che chi vuole partecipare, italiano o no, non può avere nessun bene, non può essere proprietario di un fabbricato ad uso abitativo, nemmeno all’estero.
Per la definizione dei criteri per l'individuazione dei requisiti abbiamo fatto rimando all'articolo 17, comma 3, della legge regionale 36, che stabilisce che i criteri siano definiti dalla Giunta regionale.
Ricordo che ad oggi la Giunta regionale ha già fatto una delibera per definire tutti gli altri criteri, la delibera n. 492 del 2008 che recita: “Determinazione criteri per disciplinare le modalità di assegnazione degli alloggi di Erap sovvenzionati”.
Un'altra modifica è legata all'articolo 9, che varia i requisiti di accesso per l'edilizia sovvenzionata. In pratica riprende quelli dell'articolo 8, quello per l’edilizia agevolata, in più possiamo sottolineare il fatto che per accedere all'edilizia sovvenzionata, oltre ad avere 5 anni di residenza o di attività lavorativa a livello regionale, occorre avere la residenza o l’attività lavorativa nel comune in cui si fa domanda. Ovviamente c'è anche la possibilità per i comuni di associarsi, mi riferisco in particolar modo all'esigenza che può venire dalle aree interne, dove magari piccoli comuni possono mettersi insieme per fare un bando, in questo caso le persone devono essere residenti in uno dei comuni che hanno deciso di presentare un bando insieme.
L'articolo 8 ter modifica l'articolo 20 ter, che parlava della diversa destinazione degli alloggi. Questa modifica è stata presentata dal Consigliere Giancarli in Commissione, l'abbiamo accolta, e prevede che il Comune può destinare all'edilizia agevolata gli alloggi di edilizia sovvenzionata, che abbiano una superficie minore di 45 metri quadri e che non sono stati assegnati da almeno due anni.
L'articolo 10, modifica l'articolo 20 quinques che disciplina le assegnazioni e la durata del contratto, ed è importante perché inserisce la possibilità di valutare, tra Erap e i comuni, la possibilità di portare avanti dei progetti innovativi, ad esempio, progetti di coabitazione e di cohousing. Questo è rilevante perché ci possono essere delle fasce sociali più deboli, ad esempio gli anziani, che possono avere i requisiti per poter partecipare ai bandi, però non sono autonomi e non riescono a vivere da soli. Consentire ai più anziani di vivere nello stesso alloggio condividendo magari la cucina, potrebbe essere una sperimentazione positiva da considerare e portare avanti come Regione Marche.
L’altro inserimento è la lettera f), richiesta dal Consigliere Giorgini, che chiede di valutare nell'assegnazione degli alloggi l'incidenza delle spese condominiali, perché è inutile che noi chiediamo un affitto di 30, 40 euro, quando magari ci sono 300 euro di spese condominiali, dobbiamo anche considerare, quando mandiamo una persona all’interno di uno dei nostri alloggi, le spese legate alla gestione del condominio.
L'articolo 11, che modifica l'articolo 20 della legge regionale 36, si occupa di subentro e ampliamento stabile all'interno degli alloggi. Su questo abbiamo fatto una modifica sostanziale rispetto a prima, abbiamo inserito che l'ampliamento stabile del nucleo familiare, ovviamente diverso rispetto da quello che può essere legato a un eventuale matrimonio, alla nascita di un figlio o ad adozioni o tutela e affidamento, viene utilizzato solamente per le persone legate ai componenti del nucleo familiare da un vincolo di parentela in linea retta sino al secondo grado. Fino a oggi era possibile che un amico entrasse e chiedesse poi il subentro e l’ampliamento stabile nel momento in cui veniva meno la persona assegnataria, poteva quindi diventare beneficiario dell’alloggio, ora questo non è più possibile, è previsto solo per i parenti fino al secondo grado.
Un’altra modifica che riguarda l'ampliamento stabile del nucleo familiare è che prima al nuovo componente veniva riconosciuto il diritto al subentro dopo un anno dall'autorizzazione, ora è possibile dopo due anni. Questo è un articolo che ha l'obiettivo di implementare il turn over degli alloggi, non vuole togliere niente a nessuno, ma vuole fare in modo che gli alloggi siano, per quanto possibile, rimessi a disposizione delle persone che ne hanno bisogno.
L'articolo 12, che modifica all'articolo 20 decies, prevede la soppressione del comma 4, la lettera c), nel senso che nella determinazione della capacità economica del nucleo familiare non concorrono i figli fino al trentesimo anno di età, questo è già previsto nella lettera a), mentre la lettera b) prevedeva persone anziane ultrasessantacinquenni e la lettera c) stabiliva che il reddito delle persone che entravano per ampliamento stabile non veniva conteggiato. Questa lettera è stata soppressa perché riteniamo che anche il reddito di chi subentra in maniera stabile debba essere considerato.
L'articolo 13, che modifica l'articolo 20 undecies, si occupa di morosità. E' un articolo molto importante, abbiamo discusso molto in Commissione ed abbiamo inserito il comma 4 che prevede che in caso di incolpevole morosità documentata dall’assegnatario, non si procede alla decadenza. I casi di morosità incolpevole, ricordo, possono riguardare la perdita del lavoro o una malattia grave, per cui la persona non è più in grado di avere un reddito per pagare il canone. Sarebbe assurdo fare un provvedimento e procedere alla risoluzione del contratto anche perché la persona non sarebbe in grado di trovare nessun altro tipo di sistemazione, nel momento in cui avrà un reddito dovrà rimborsare all'ente quanto non pagato.
L'articolo 16 sostituisce integralmente la governance dell’ente. Ricordo che l’intervento legislativo era intervenuto in maniera sostanziale sull’organizzazione dell’Erap, infatti con la legge regionale 18 del 2012 si è passati dai 5 Erap operanti, uno per ciascuna provincia, ognuno dotato del Consiglio di amministrazione, di un Presidente e dei revisori dei conti, ad un unico Erap regionale gestito da un unico Direttore nominato dalla Giunta, con articolazioni nei vari presidi e con direttori e dirigenti sempre nominati dalla Giunta. Questa modifica aveva nel tempo pregiudicato lo stretto raccordo tra l’Erap e la Giunta regionale, ma soprattutto tra l'Erap e le amministrazioni locali. Con questa modifica normativa abbiamo pensato che il Consiglio d'amministrazione può svolgere un ruolo importante di collegamento e di raccordo tra la Giunta regionale, le varie amministrazioni locali e le varie associazioni presenti sul territorio.
I nuovi organi sono: il Consiglio di amministrazione; il Presidente; il Revisori dei conti.
Il Consiglio d'amministrazione resterà in carica per la durata della legislatura regionale, sarà costituito da 7 membri che verranno eletti direttamente dall’Assemblea regionale con un'unica votazione, a tal fine ogni Consigliere può votare fino a 5 nomi e risulteranno eletti i candidati che avranno avuto il maggior numero di voti. 2 dei 7 componenti dovranno essere della minoranza, e a tutela di questa volontà se il sesto è presentato dalla maggioranza, non sarà eletto, ma verrà eletto il primo dell’opposizione per garantire la presenza di due componenti.
Altro aspetto importante è che queste persone, che verranno individuate, dovranno rappresentare ciascun presidio dell’Erap Marche, questo nell’ottica che ci siamo dati, quella che questo nuovo organismo deve avere un ruolo di coordinamento e di raccordo con i territori.
La legge prevede che il Presidente venga individuato direttamente dalla Giunta.
L’articolo 23 bis definisce i compiti del Consiglio di amministrazione e mi preme sottolineare che, oltre a quello di controllo e di approvazione del bilancio, il comma 1, lettera d) prevede funzioni di raccordo tra le politiche regionali e le esigenze territoriali degli enti locali in materia di edilizia residenziale pubblica, cioè quello che ho detto prima.
La nomina del Segretario dell’Erap Marche e dei Responsabili dei presidi avviene su designazione della Giunta.
Altro aspetto importante, previsto dal comma 5, è quello che ai componenti del Consiglio d'amministrazione spetta unicamente il rimborso spese sostenute.
La carica di Presidente del consiglio di amministrazione può essere rivestita al massimo per due mandati e compete una indennità di carica che verrà determinata dalla Giunta regionale.
L'articolo 23 quater parla del Segretario che verrà nominato, su designazione della Giunta, tra i dirigenti in servizio presso l’Erap, presso la Giunta regionale, o presso gli enti dipendenti dalla Regione Marche, la sua funzione principale sarà quella di prestare assistenza e consulenza giuridica-amministrativa al Consiglio d’amministrazione.
I presidi restano invariati ed i responsabili preposti saranno nominati tra i dirigenti in servizio presso l’Erap Marche, presso le strutture organizzative della Giunta, oppure presso altri enti di competenza diretta della Giunta. Al Dirigente di un presidio può essere attribuita la responsabilità di più presidi.
Infine abbiamo modificato anche l'allegato A della legge regionale 22/2006, che definisce i punteggi. Alcuni punteggi sono stati sostituiti in quanto legati a delle condizioni soggettive, in particolare quelli del punto 4, dove abbiamo implementato il punteggio per le persone portatrici di handicap, prima il punteggio era da 2 a 4 ora va da 2 a 5.
Abbiamo anche modificato il punteggio relativo alla presenza di minori, prima prevedeva la presenza di minori fino al decimo anno di età, ora “non superiore al quattordicesimo anno di età”, il punteggio prima era da 0,5 a 2, ora va da 0,5 a 3.
L'altra modifica è relativa al punto 10 e riguarda la residenza nel Comune, prima la residenza era valutata fino al decimo anno, adesso vengono considerati 0,25 punti per ogni anno superiore al decimo e sino al ventesimo anno, anche per rafforzare il radicamento nel territorio della persona che vuole partecipare all'acquisizione di un alloggio pubblico.
Nell'articolo 22 (Norme transitorie e finali) abbiamo previsto che la nomina del Consiglio d’amministrazione deve avvenire entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge ed abbiamo previsto 60 giorni per la definizione, da parte della Giunta, dei requisiti per partecipare all’assegnazione degli alloggi.
Penso di aver elencato tutte le questioni principali che questa legge tratta.
Ringrazio nuovamente tutti i Consiglieri che hanno dato un contributo fattivo alla stesura di questo testo, che è partito in un modo e nel corso del lavoro svolto in Commissione si è modificato più volte. Questo perché abbiamo voluto portare avanti il lavoro con grande attenzione, perché ci siamo resi conto che era importante modificare le norme che si occupano di edilizia residenziale, ma era rilevante farlo bene e con grande attenzione per poter dare una risposta importante a tutti i cittadini del nostro territorio regionale. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Prima di iniziare la spiegazione, anche se è stato abbastanza esaustivo il Presidente, leggo una nota politica: “I partiti non fanno più politica, ma affari. La passione è finita, la stima reciproca è caduta. I partiti oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela, scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente soprattutto. Idee, ideali, programmi pochi o vaghi. Sentimenti e passione civile praticamente zero. Gestiscono interessi i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune” (Enrico Berlinguer, 28 luglio 1981).
Altri uomini, certamente, altri ideali, altro modo di fare politica, quella con la P maiuscola, quella grande.
In realtà lo statista aveva visto bene 35 anni fa, in realtà oggi i partiti sono più dei “Comitati di affari”, come diceva Berlinguer, che partiti politici, e su questa legge dell’Erap ne vediamo un piccolissimo significato.
Adesso passiamo alla legge.
Come ho detto prima il Presidente è stato abbastanza esaustivo, io sarò veloce, mi fermerò sui punti che intendo contestare politicamente ed anche amministrativamente, mentre sugli altri sarò più veloce.
Parto dall’articolo 3, come ha iniziato giustamente il Presidente, che riguarda la destinazione delle risorse, la manutenzione straordinaria urgente, la messa in sicurezza e l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Premetto che questa sarebbe stata un’ottima legge, come sempre abbiamo fatto in Commissione con le altre, se non ci fosse stato il tentacolo della Giunta, che ha voluto metterlo anche su questo atto.
Inoltre nell’articolo 3 si è voluto specificare che i proventi delle alienazioni degli alloggi saranno reinvestiti nel territorio di provenienza.
Sull'articolo 3 bis ho contestato moltissimo perché la soppressione, che poi è stata tolta, avrebbe dato un problema. In realtà l’acquisto degli alloggi e la rendita da parte dei Comuni potrebbe creare dei problemi all’Erap perché questi immobili avrebbero bisogno di molta manutenzione, quindi sarebbe problematico acquistare dai Comuni degli immobili che potrebbero essere costosi sia per il recupero che per la realizzazione, quando questi soldi potrebbero essere investiti in alloggi nuovi.
L’articolo 4 riguarda l'edilizia agevolata, edilizia residenziale pubblica realizzata con concessione di contributi regionali agli Erap o agli operatori privati. Qui si specifica meglio la possibilità di acquistare alloggi esistenti da recuperare per destinare a locazione per almeno 10 anni.
Gli alloggi di edilizia agevolata sono destinati in via prioritaria agli inquilini degli alloggi Erp sovvenzionata che perdono il requisito soggettivo per rimanere assegnatari dell'alloggio popolare.
L’articolo 7 riguarda gli alloggi per particolari categorie sociali. Questo articolo prevedeva già la possibilità da parte della Regione di riservare una parte degli alloggi per categorie sociali particolari, come anziani, disabili, giovani coppie, però abbiamo cambiato il punteggio per queste categorie. Abbiamo inserito “particolari categorie sociali” per ampliare la possibilità, ove necessario, a nuove categorie non previste nella vecchia normativa, come ad esempio le coppie di fatto o donne che lasciano la propria abitazione perché hanno subìto violenza. Abbiamo voluto ampliare lo spettro delle categorie.
L’articolo 7 bis favorisce ogni forma di autogestione del patrimonio abitativo anche attraverso la realizzazione di percorsi di formazione degli inquilini necessaria per una migliore gestione economico-manutentiva degli alloggi.
L’articolo 8 riguarda i “Requisiti soggettivi dei beneficiari”, ovvero avere la residenza o prestare attività lavorativa nell'ambito del territorio regionale per almeno 5 anni consecutivi. Abbiamo ritenuto non congruo il fatto che una persona che ha 5 figli e che risiede da pochi anni nel territorio abbia più diritti di un altro cittadino che magari ha meno figli, ha meno punteggio, pur risiedendo nel territorio da sempre o da 20 anni.
Inoltre chi fa la richiesta di assegnazione dell'alloggio non dovrà possedere una quota superiore al 50% di un immobile ubicato non solo in tutto il territorio nazionale, ma anche all'estero.
L’articolo 8 ter concerne la diversa destinazione degli alloggi. E' un articolo importante perché ci sono molti alloggi dell’Erap di piccole metrature, che sono fermi da anni e che non vengono dati perché richiesti in maniera minore dato che le famiglie solitamente hanno bisogno di appartamenti più grandi, questa norma ha lo scopo di soddisfare anche nuove esigenze abitative, come quelle di persone che non hanno i requisiti per poter accedere all'edilizia sovvenzionata e che non riescono ad accedere neanche all’edilizia privata (ad esempio persone separate e/o divorziate che lavorano ma sostengono assegni di mantenimento). Questo è un articolo che va a coprire questa mancanza. In Commissione ci è stato riferito che tra i quasi 11.000 appartamenti Erap, ci è stato detto che sono tanti, ma non c’è un censimento, ci sono alloggi di piccole metrature che sono sfitti da anni e che non vengono usati proprio per questo motivo, quindi crediamo che questo articolo possa essere d’aiuto a quelle persone che magari sono divorziate, separate o altro.
L’articolo 10 riguarda la disciplina delle assegnazioni e la durata del contratto di locazione. Dà la possibilità ai Comuni di tenere conto in fase di assegnazione dell'incidenza delle spese condominiali dell'alloggio. Quasi il 40% delle famiglie che oggi richiede un’abitazione ha un reddito pari a 0, quindi è chiaro che se le si assegna un'abitazione a 30 euro al mese, ma poi deve pagare 300 euro di condominio, sarà subito insolvente, quindi l'articolo norma questa problematica.
L’articolo 11 parla dell’ampliamento del nucleo familiare a favore di persone legate ai componenti del nucleo familiare, fino al secondo grado di parentela in linea retta. Il nuovo componente ha diritto di subentro all'assegnazione, se richiesta dall'assegnatario, dopo due anni di permanenza. Qui si è voluto considerare il caso, ad esempio, di un nipote che può trasferirsi dal nonno anziano per assisterlo - visto l’invecchiamento della nostra popolazione, questo è un fatto che abbiamo considerato e che dà nobiltà a questa legge, se non ci fosse quello che poi vedremo - può anche richiedere l’ospitalità temporanea.
L’articolo 13 riguarda la morosità, anche qui è stato fatto un buon lavoro perché si è reso necessario introdurre il concetto di morosità incolpevole, in linea con quanto previsto dalla legge 124/2013. Attualmente la morosità nel pagamento del canone locativo superiore a tre mesi, genera la risoluzione del contratto e la conseguente decadenza dell'assegnazione dell'alloggio, senza prendere in considerazione le motivazioni di tale inadempienza. Nel caso in cui sia comprovata la morosità incolpevole da parte dell'assegnatario non si avvia più la procedura di decadenza dell'assegnazione dell'alloggio, ma il Comune ha la possibilità di attivare interventi di sostegno sociale ed economico anche accedendo al fondo per la morosità incolpevole introdotto dalla legge 124/2013 (da 12.000 euro è stato portato a 8.000 euro), fermo restando il recupero da parte dell'Erap, anche in forma rateale, delle somme non riscosse.
L’articolo 14 bis riguarda l’aggiornamento del canone locativo e per non gravare su coloro che possono per qualche motivo ritardare la consegna dell'Isee (come ad esempio gli anziani per dimenticanza o altro impedimento) si applica al canone locativo la fascia immediatamente superiore e non quella più alta.
Veniamo al doloso articolo 17, nel quale si afferma che la Giunta regionale con proprio atto costituisce il Consiglio di amministrazione, in realtà fin qui è tutto giusto perché il Consiglio di amministrazione è nominato dall’Assemblea legislativa - che è democraticamente eletta e quindi ha un valore istituzionale, democratico, in quanto rappresenta tutte le forze della regione - ed individua tra i componenti il Presidente.
Ricordo a tutti che il Consiglio di amministrazione dell’Erap è un organo di indirizzo politico e amministrativo. Tutti in Commissione hanno messo in dubbio questo fatto, ma esiste una legge che lo afferma. Nel penultimo atto dell’11 dicembre, l’articolo 23 bis, comma 1, prevedeva che il Consiglio di amministrazione era l’organo di indirizzo politico perché lo diceva la legge. Non si può nascondere, questo comma 1 sulla proposta definitiva è sparito, non c’è più, è stato soppresso, tolto.
Allora la domanda che mi pongo è: questo organo di indirizzo politico, che ha pieni poteri di indirizzo, esecutività, rappresentanza e controllo, conseguentemente deve avere la possibilità di scegliere autonomamente i vertici della struttura amministrativa dell'Ente del cui andamento è responsabile? Non è possibile che un organo di indirizzo politico sia controllato da un altro organo, che è la Giunta, ma dove sta scritto questo?
Questo non succedeva nemmeno nel Soviet Supremo russo che controllava tutta la Costituzione, questo succede nella Regione Marche perché evidentemente la Giunta non si fida dei cinque componenti che nomina e che hanno la maggioranza del Consiglio di amministrazione. Questo è un atto vergognoso, politicamente scorretto, democraticamente scorretto da parte della Giunta che come un polipo vuole mettere le mani su tutti gli enti, come sappiamo, vedendo dal Consorzio di Bonifica ad altri, vuole controllare tutto, ma in realtà non controlla niente.
L’articolo 23 bis e 23 quater riguardano la stessa cosa: un Consiglio di amministrazione ha il diritto di eleggere democraticamente il proprio Segretario? Si! Perché oltre al diritto ne ha il dovere e la responsabilità. La scelta del Segretario da parte del Consiglio di amministrazione deve discendere da un trasparente procedimento selettivo finalizzato ad individuare il soggetto maggiormente idoneo, se parliamo di democrazia, premiando chi è in possesso dei migliori requisiti, e non da una mera designazione politica. Voglio dire che, se il Presidente dice che queste cose non vanno bene, noi per correttezza politica, magari con i nostri tanti errori dovuti all’inesperienza, abbiamo eletto un Presidente del Consiglio che nella sua storia ha votato sempre il Partito Democratico, quindi non abbiamo preso le persone perché ci fanno comodo, ma probabilmente c’è qualcuno che è uscito dalla porta e deve rientrare dalla finestra e allora si fa questo atto che contiene gli articoli 17, 23 bis e 23 quater.
L’articolo 18 prevede che a ciascun presidio sia preposto un responsabile nominato dal Consiglio di amministrazione previa selezione tra i dirigenti dell'Erap Marche. Il comma 2 bis stabilisce che in caso di accertata carenza organica il Consiglio di amministrazione, previa selezione, può nominare il responsabile del presidio perché se la Giunta nomina anche il Segretario e il dirigente in pratica il Consiglio di amministrazione non ha nessun valore e fa le cose che dice la Giunta.
Poi abbiamo l’articolo 20 che riguarda i punteggi e nelle condizioni soggettive si introducono: un ulteriore aumento del 50% del punteggio relativo al reddito per tutti coloro che sono già in possesso dei requisiti per beneficiare del contributo; si aumenta il punteggio in presenza di portatori di handicap fino a 5 punti (prima era 4 punti); si aumenta il punteggio per i minori a carico portandolo a 3 (prima era 2), quindi abbiamo pensato anche ai minori, e si aumenta anche l’età dei minori considerati a carico fino a 14 anni (prima era 10 anni); si attribuisce un punteggio da 0,25 per ogni anno di residenza nel Comune superiore al decimo fino al ventesimo.
Concludo dicendo che, questa Giunta ne ha facoltà perché è stata eletta democraticamente, quindi ha facoltà di fare quello che ha fatto su questa legge, sinceramente, politicamente questa legge è stata sporcata, macchiata da questo fatto e secondo me, anche per una forma di intelligenza politica, non ce n’era bisogno, perché la Giunta che è un organo politico controlla i 5 componenti del Consiglio di amministrazione, non vedo per quale motivo deve nominare il Presidente e il Segretario.
Credo che sia stato poco furbo politicamente, poi magari verrò smentito sul fatto che la Giunta non si fida dei 5 componenti che verranno eletti e che rappresenteranno i cinque dipartimenti delle Marche, probabilmente il motivo è questo. La Giunta non si fida delle persone che saranno nominate al momento della votazione in Aula e quindi vuole avere il controllo. E' un vero peccato, io sono rammaricato per il grande lavoro che abbiamo fatto in Commissione, in 6 mesi abbiamo modificato, riordinato una legge, quella precedente, che non aveva né capo né coda, e sono rammaricato che sia stata macchiata da questi due articoli e secondo me, politicamente non sono diventato un fenomeno di politica tutto di un botto, non ci vuole un laureato in filosofia per capire che questo è un grande errore politico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Mi dispiace molto che questa legge contenga due articoli, di cui adesso parlerò, che secondo me rovinano completamente tutto il lavoro fatto in Commissione. Preannuncio già che voterò contro questa legge proprio per la loro presenza.
La legge ha introdotto una novità, all'articolo 8 e all’articolo 9, che è quella di richiedere come requisito di accesso all'edilizia popolare la dimostrazione dell'impossidenza planetaria. Che cos'è questo concetto dell’impossidenza planetaria? Chi fa domanda deve dimostrare di non possedere nel mondo, in tutto il mondo, una abitazione, almeno al 50%, quindi in nessuna parte del mondo deve avere un'abitazione.
Questa richiesta è stata fatta dalla Lega ed appoggiata dal Consigliere Giorgini, quindi è stato introdotto questo concetto che in prima battuta potrebbe sembrare logico, corretto, se hai una casa all'estero non è giusto che io ti dia un alloggio di edilizia popolare, in realtà non solo è inutile, sia per concetto che nella modalità in cui verrà esplicitato, ma è profondamente discriminatorio, e adesso spiego perché.
E’ inutile perché quando si fa la domanda si deve presentare l'Isee, il reddito è un requisito di accesso, e nel reddito sono comprese le proprietà, quindi una proprietà all'estero fa aumentare l'Isee e automaticamente si scarta quella persona che ha un reddito alto. Questa norma è già contenuta, la presentazione dell’Isee è obbligatoria e nella sua compilazione bisogna indicare le varie proprietà, che fanno aumentare il reddito, e avere un reddito basso è un requisito essenziale per accedere, quindi è chiaro che la proprietà è già contenuta nell’Isee e nel concetto di reddito. Per questo è prima di tutto inutile. Perché è discriminatoria? Come si traduce nei fatti questa norma? Si traduce in una impossibilità per i cittadini extracomunitari di dimostrare l'impossidenza planetaria. C'è una legge giusta, tra parentesi, che è il d.p.r. 445 del 2000 che prevede le autocertificazioni ed all'articolo 3 stabilisce che: “Comma 2 - i cittadini di Stati non appartenenti all'Unione, regolarmente soggiornanti in Italia, possono utilizzare le dichiarazioni sostitutive, cioè l'autocertificazione, limitatamente agli Stati, alle qualità personali e ai fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani”. Giustamente dice che non si può fare l'autocertificazione se lo Stato italiano non ha la possibilità di fare un controllo, di verificare se quello che tu certifichi sia vero, quindi, in tutti quei casi in cui lo Stato italiano non ha questa possibilità, il soggetto non può avvalersi dello strumento dell'autocertificazione. “Comma 4 - in questi casi le qualità personali e i fatti sono documentati mediante certificati o attestati rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero, corredati di traduzione in lingua italiana, autenticata dall'autorità consolare che ne attesta la conformità all'originale”. Se non posso fare l'autocertificazione, dovrei recarmi nel mio Stato estero, farmi fare un certificato e poi, non basta, andare al Consolato italiano per fare la traduzione certificata che quello che sta scritto in quel certificato corrisponde al vero.
Voi capite che questo è impossibile, soprattutto in molti Stati dove ad esempio il catasto nemmeno esiste. Ci sono Stati in cui il catasto non esiste, quindi fare una certificazione all'estero di questo tipo è impossibile, oltre che costoso per chi tenta. C'è stato un caso a Lodi, salito alla ribalta nazionali, la Sindaca, eletta tra le file della Lega, ha introdotto nel regolamento delle mense scolastiche e dello scuolabus questo concetto, cioè chi possiede delle proprietà all'estero non ha le agevolazioni per la mensa scolastica e per lo scuolabus, cosa è successo? E’ successo che alcune famiglie hanno tentato di dimostrare l'impossidenza planetaria, c’è il caso di una signora marocchina che è andata in Marocco a chiedere il certificato, non le è stato rilasciato, è tornata in Italia, ovviamente a spese proprie, anche con la difficoltà della traduzione al Consolato.
Risultato di tutta questa operazione è che a Lodi i genitori dei bambini che non potevano permettersi la retta a pieno costo, sono stati costretti ad accompagnarli con le proprie auto o a piedi e a riprenderli all’ora di pranzo; ed alcune scuole, diciamo che si sono messe la mano sulla coscienza, hanno detto: “Va bene, accettiamo il fatto che questi bambini possono almeno portarsi il pranzo da casa”, però qui sono entrate in ballo le norme igienico-sanitarie, per cui i bambini che hanno portato il pranzo da casa sono stati costretti a mangiare in una stanza separata ed il risultato di tutta questa operazione è stato che i bambini italiani mangiavano in una stanza e bambini stranieri in un’altra.
Ecco perché dico che la norma è profondamente discriminatoria e per certi versi anche razzista. Tutte queste obiezioni le ho fatte in Commissione e mi è stato ribadito: noi non diciamo che per dimostrare l'impossidenza planetaria occorre fare questa cosa, ma lo prevede la legge, caro Consigliere Biancani, ma rimandiamo alla Giunta il compito di fare un regolamento che stabilisca come dimostrare l’impossidenza planetaria che noi non vogliamo avvenga secondo queste modalità.
Il Presidente e chi sostiene questa assurda norma dicono che noi andremo, come ha fatto l'Emilia-Romagna, tramite la dimostrazione e tramite Isee, allora faccio un esempio, supponiamo che una persona italiana, magari un elettore della Lega, presenti la domanda per la casa popolare, viene scavalcato da una persona extracomunitaria, che ha fatto la dichiarazione dell'impossidenza planetaria tramite l’Isee, fa quindi ricorso perché il documento va contro la legge italiana, va contro lo Stato italiano, va contro il d.p.r. 445 e secondo me lo vince di sicuro. C'è una recente sentenza del 12 dicembre 2018, che condanna il Comune di Lodi per condotta discriminatoria e dice, questo è solo un primo passo, che può esserci un ricorso a questa norma, poi ci sarà la Cassazione e poi vedremo. Questo è il Tribunale di Milano che ha condannato il Comune di Lodi per condotta discriminatoria.
Quello che dico è questo, al di là di tutto sinceramente non capisco l'utilità di introdurre questa norma, non la capisco perché c'è già l’Isee, aumentando il reddito scatta automaticamente l'esclusione.
Questa norma è stata voluta da un partito che ha delle posizioni che non condivido, di estrema destra, discriminatorie, posso capire la Lega che propone una norma del genere, quello che sinceramente non riesco a capire è perché una forza politica di sinistra rincorra posizioni di estrema destra, questo non lo capisco, è una norma che non serve, c'è già l’Isee! Allora mi domando: a cosa serve rincorrere posizioni di estrema destra? A cosa serve? Serve a prendere qualche voto? No, così i voti li perderete, non ne guadagnerete nemmeno uno.
Faccio un appello che so cadrà nel vuoto, ma ci provo, a tutte le coscienze delle singole persone, perché qui non c'è disciplina di partito che tenga, non c'è una disciplina di partito che giustifica il voto a questa norma vergognosa e chi la voterà, a mio giudizio, ce l'avrà sulla coscienza, come i nostri nonni che votarono le leggi razziali, alla stessa stregua. Io la penso così, quindi faccio appello alla vostra coscienza affinché su questa norma non esista disciplina di partito e si voti secondo coscienza per eliminarla.
Io ho presentato due emendamenti, uno all'articolo 8 e uno all'articolo 9, che abrogano questa norma, se passeranno sarò felicissimo di votare la legge, se non passeranno io non la voterò perché la mia coscienza deve rimanere pulita. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere il Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, due giorni fa in quest'Aula ebbi a dire che si stavano radicalizzando le posizioni rispetto all'attività venatoria, credo oggi di poter dire che le posizioni si stanno radicalizzando rispetto alla convivenza civile perché non è possibile, Consiglierei Bisonni, che lei si rivolga a noi parlando delle leggi razziali. Cautela, responsabilità, rispetto anche per lei, perché a nessuno è consentito questo modo di dire e questo modo di fare.
Consigliere Giorgini, anche lei può permettersi tutto, e non voglio fare lo storico perché ormai appartiene alla storia questo giudizio, ma credo che Enrico Berlinguer sia quanto di più lontano politicamente ci possa essere dal Movimento 5 Stelle, soprattutto da voi non da noi. Caro Consigliere Maggi, noi pensiamo di essere gli eredi della migliore tradizione della sinistra italiana.
Ho fatto queste due affermazioni in merito alle leggi razziali e ad Enrico Berlinguer perché le considero doverose rispetto ad una responsabilità democratica e alle prerogative di chi è eletto democraticamente, come siamo noi, poi so anche, e mi posso permettere questo, di poter confidare in un Presidente democratico dell'Assemblea e so che questo tempo non mi verrà sottratto.
Vengo alla legge. Normalmente quando parliamo di politiche abitative, di edilizia residenziale pubblica, dobbiamo fare i conti con grandi questioni.
C’è stata una bellissima relazione del Presidente della Commissione, quindi non mi soffermo su alcuni aspetti, però, ripeto, quando parliamo di queste tematiche dobbiamo fare i conti con alcune situazioni che sono presenti, di meno, nelle Marche, penso alla morosità che è un fenomeno gestibile, dobbiamo avere la capacità e l’efficienza di applicare con coerenza e con determinazione la legge.
Un altro degli aspetti preoccupanti dovuti a situazioni sociali drammatiche è quello dell'occupazione degli alloggi, in questa regione il fenomeno è limitatissimo, invece c'è un tema che accomuna, a mio avviso, l'Italia e le Marche ed è quello della scarsa mobilità negli alloggi pubblici, sono poche le persone, molte perché nelle Marche parliamo di migliaia di persone, ma poche rispetto ai bisogni e alle esigenze, che possono usufruire di un alloggio pubblico, non soltanto perché non ci sono le risorse a sufficienza, ma perché di fatto si costituisce e si realizza un blocco.
Credo che oggi facciamo bene a fare questo tipo di legge, perché è un passo avanti e chi ha ascoltato il Consigliere Biancani ed il Consigliere Giorgini ha potuto cogliere i miglioramenti, le precisazioni, i perfezionamenti che vengono fatti anche grazie alle esperienze realizzate nel corso degli anni.
Detto questo, credo che una volta applicata questa legge e gestita per alcuni anni, il compito della futura legislatura, lo dico quindi con la consapevolezza che è un compito che affido ad altri, sarà quello di stabilire che l'alloggio popolare venga concesso per un tempo definito. Questo credo che sia il salto di qualità di chi vuole pensare e di chi pensa a un welfare moderno, a un welfare dinamico, a un welfare rispondente ad una società in evoluzione, come è quella del nostro Paese. Credo che l'assegnazione con un tempo definito, certo congruo, ma definito, sia il salto di qualità di una legge sull'edilizia pubblica.
Vengo alla governance, il Consigliere Zaffiri, in una dichiarazione alla stampa locale lamentava il fatto che in Consiglio regionale le minoranze non venivano rappresentate, non erano protagoniste in questa legge, sono stato chiamato dalla giornalista e ho dato questa risposta, ho detto che le preoccupazioni del Consigliere Zaffiri avrebbero trovato risposta nella discussione che avremmo fatto prima in Commissione e poi in Aula, quindi i due punti fondamentali ci sono e non possono essere ignorati.
Uno è quello che il Consiglio di amministrazione viene eletto dal Consiglio, l'altro è che è un Consiglio plurale perché, lo ha spiegato bene il Consigliere Biancani prima, il meccanismo è tale per cui c'è una rappresentanza plurale, quindi è il Consiglio che elegge e c’è la pluralità della presenza politica.
Semmai dovremmo riflettere sul perché andiamo alla nomina di un Consiglio di amministrazione. Alcuni anni fa, nel momento del riordino, quando si discuteva sull'amministratore unico - in una fase c'è stato anche un Commissario amministratore unico - si è deciso, forse era il momento più alto in cui la sensibilità o la presa di coscienza o la volontà era quella di superare tutti i Consigli di amministrazione, di andare verso un direttore tecnico anziché un Consiglio d'amministrazione. Oggi si decide di arrivare, e spero che ci si arrivi prestissimo, non soltanto con l'approvazione della legge, ma anche con gli atti burocratici, che non ci sia transitorietà, che sia ridotta al minimo, ad una governance democratica, elettiva in qualche modo, perché il Consiglio rappresentante dei marchigiani elegge un Consiglio di amministrazione.
Questo è un punto importante, non è presente la Vicepresidente Casini, ma ho avuto modo di parlarne altre volte, su questo occorre coerenza in tutta la Regione, non ci possono essere, e la Vicepresidente concorda, momenti in cui la governance dell'edilizia pubblica e popolare non sia del Consiglio regionale, della Giunta, del Consiglio di amministrazione, ognuno per le proprie competenze, non ci possono essere altri momenti, perché questo creerebbe opacità e dal mio punto vista anche scarsa efficienza.
Il Consigliere Biancani metteva in evidenza anche i proventi delle alienazioni, in questi anni le alienazioni sono andate molto a rilento, mi riferisco soltanto al triennio di questa legislatura, sono state inviate circa 4 mila lettere per la vendita, sono stati venduti meno di 200 alloggi. Quindi c'è una necessità, ed è importante, di una governance democratica, di un Consiglio di amministrazione perché c'è anche questo obiettivo, perché se è vero che il punto principale è quello della scarsa mobilità, questo aspetto influisce in maniera determinante.
Vengo ad un altro punto politico. Conosco, noi conosciamo, la sentenza del Tribunale civile di Milano, anzi la salutiamo con soddisfazione perché il Tribunale civile di Milano ha condannato il Comune di Lodi, ma non lo salutiamo con soddisfazione per questo, ed ha riconosciuto un diritto accogliendo il ricorso di alcune associazioni che difendevano le famiglie straniere. Noi salutiamo con soddisfazione questa sentenza perché queste famiglie sono state sostanzialmente escluse dai servizi scolastici principali, penso al trasporto ed alla mensa. Era stato chiesto ai genitori degli alunni immigrati, che chiedevano tariffe agevolate, di produrre certificazioni catastali dai Paesi d'origine e chiedo al Consigliere Bisonni dove vede nella nostra legge questa richiesta. Lei ha parlato un quarto d'ora per dire una cosa che non è scritta nella legge, Consigliere, ha capito! Quella di Lodi, che era nata come una brutta vicenda locale, è diventata un caso simbolo delle politiche contro i migranti, è nato un movimento in tutto il Paese, in tutta Italia, molti di noi hanno dato l'adesione a quel movimento di Lodi e sono state raccolte tantissime risorse per il pagamento delle mense e del trasporto a quei ragazzi. Noi siamo quelli che hanno sottoscritto quella petizione.
Il Tribunale di Milano ha stabilito che l'accesso alle prestazioni sociali agevolate dei cittadini non appartenenti all'Unione europea avviene mediante la presentazione dell'Isee, alle stesse condizioni previste per i cittadini italiani, non ci possono essere diverse modalità di accesso.
Nella legge è scritto chiaramente, i criteri per l'individuazione delle modalità di attestazioni di tale requisito sono definiti dalla Giunta regionale con l'atto previsto dal comma 2, dell'articolo 20 quinques, quindi Consigliere Bisonni il suo ragionamento sta in piedi se lei ha concordato con il Presidente Ceriscioli e con la Giunta regionale che l'Isee non sarà chiesto nelle Marche per accedere ad un alloggio, come previsto per gli italiani e stranieri che devono seguire le medesime procedure per accedere alle prestazioni sociali, che sono fissate dalle norme Isee, ovvero indicatore della situazione economica equivalente. Il suo ragionamento sta in piedi, ripeto, se ha concordato con la Giunta che non sarà seguita la procedura prevista dalle norme del 2013.
Abbiamo fiducia nella Giunta, nel Presidente e siamo certi che andranno ad un'applicazione rigorosa perché quella nostra è una maggioranza progressista e solidale e quindi è per una applicazione rigorosa della legge, così prevista dalle norme Isee, non solo votiamo con soddisfazione la legge, ma respingiamo con forza le sue insinuazioni e soprattutto l'offesa che ha rivolto nei nostri confronti di Consiglieri Democratici.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Oggi non è una buona giornata per il sottoscritto, però ci provo a dire qualcosa.
Poc'anzi ho ascoltato delle affermazioni gratuite, non capisco da che pulpito vengono, probabilmente da chi non ha cognizione di causa delle persone che stanno dentro quest'Aula, della loro cultura, della loro storia e di quello che hanno fatto, che non hanno niente a che vedere con la cultura e la storia del Consigliere Bisonni. Questo è il dato di fatto, ci sono persone che per quarant'anni, cinquant'anni, hanno manifestato e hanno difeso i più deboli, mentre il Consigliere Bisonni non so dove stava. Per quanto mi riguarda il suo intervento è fuori luogo, inadempiente, e dovrebbe chiedere scusa a quest’Aula che è l'organo sovrano del popolo marchigiano, un milione e mezzo di marchigiani ci hanno eletti.
Detto questo vengo alla legge. Ho ascoltato con attenzione il Consigliere Giancarli, è vero, qualche piccolo passo in avanti nella stesura definitiva della legge è stato fatto. La proposta di legge era uscita in una situazione drammatica in termini di legge, è vero che c'è stata una discussione, come ha detto il Presidente Biancani, ma purtroppo questa legge soffre di una cosa molto importante, secondo me, di fatto collega l'esecutivo con il Consiglio di amministrazione e con quello che vorrà fare il Consiglio di amministrazione.
Sotto questo aspetto, Presidente, la legge è debole, politicamente debole, perché non c'è l'elezione, per esempio, del Presidente del Consiglio di amministrazione da parte di quest'Aula, com'è avvenuto con l’Erdis. A me era stato detto che era uguale all’Erdis e in quel momento sono stato preso alla sprovvista, poi sono andato a vedere ed è un’altra cosa.
Se è possibile, chiedo di fare una correzione in modo che il Presidente del Consiglio di amministrazione venga eletto da quest'Aula. Perchè deve essere su indicazione della Giunta? E' un organismo che nasce dentro quest'Aula, c’è una maggioranza (ce ne sono 5), c’è una minoranza. Il Consigliere Giancarli è uscito, prendo atto che, rispetto al comunicato che avevo fatto tempo fa, questo aspetto nella prima stesura della legge non era previsto ed adesso è stato recepito.
C'è poi il problema del Direttore che viene nominato ugualmente dalla Giunta. Ragazzi, quando faccio riflettere dico ragazzi, stiamo attenti, se su indicazione del Consiglio la Giunta indica Zaffiri ed i cinque componenti indicano Rossi Mario, se la Giunta ribadisce Zaffiri, il Consiglio deve prendere Zaffiri, perché è parte di uno dei cinque. Vi dite che non succede, ma può succedere.
Non vorrei dire che tutta questa legge sia costruita con uno scopo, ma ho la sensazione che tutto sia un po’ predefinito. Non voglio fare il cattivo profeta, come molte volte faccio, però facendolo ho indovinato. Non lo vorrei fare anche questa volta, però mi sembrano strani tutti questi passaggi. Perché non si può venire in Consiglio? Perché nella stessa giornata una volta eletti i componenti non si può eleggere il Presidente? Perché il Direttore non viene indicato dal Consiglio di amministrazione?
Questi sono i passaggi importanti, altrimenti la Giunta ha uno strumento operativo che è il Consiglio di amministrazione e in più ha il Direttore. Cosa è cambiato? Non è cambiato niente, vuol dire che l'Assessore competente alle case popolari invece di far lavorare direttamente l'apparato dell'Assessorato, lavora tramite un altro apparato, che è quello del Consiglio d'amministrazione e del Direttore.
Ciò succede con questa legge, che contiene queste cose, è scritto! Credo che ci siano degli emendamenti presentati, spero che il buonsenso aiuti a ragionare attorno ad una leggera modifica del meccanismo elettorale, non dei contenuti, auspico che si possa apportare una modifica alla legge, soprattutto alla struttura del direttore. Il Consiglio di amministrazione viene costituito dalla Giunta che di fatto nomina il direttore, in sostanza, ci può essere un direttore che può essere valutato in termini diversi dal Consiglio d'amministrazione, ma se dietro questa legge, come io ipotizzo, c'è una filosofia che sta in piedi perché magari qualcuno deve essere recuperato e messo a presiedere l’Erap, allora la legge deve essere fatta in questo modo.
Il secondo aspetto che vorrei affrontare riguarda l'Isee. Ho ascoltato delle discussioni inopportune perché tutti facciamo finta di conoscere questo problema, ma un conto è far finta, un conto è sapere come funziona. Tutti qui dentro sanno come funziona, sanno che di là dell’Adriatico c’è il macedone che ha la villa e qui ha la casa popolare, poi se non lavora e va in mobilità, pur avendo una casa al di là dell’Adriatico, in Italia percepisce dei benefici sulla casa popolare perché non può pagare più l'affitto, però a 150 o a 200 chilometri di distanza ha una casa che magari vale un po' di più di dove abita. Questo succede quotidianamente, nella gestione delle case popolari succede questo.
Se vogliamo far finta di mettere la testa sotto la sabbia, fatelo, mettetecela, il Consigliere Zaffiri però non ce la mette, è un problema molto serio che riguarda quello che uno possiede nel proprio Paese d’origine. Le persone che hanno diritto alla casa popolare non vengono solo dall’Africa, ci sono anche quelle che vengono dall’est, noi non sappiano cosa hanno ed accettiamo che presentino un pezzo di carta, mentre la fanno quello che vogliono.
Questo è un meccanismo da correggere, spero che le indicazioni della Giunta possano contenere queste situazioni, lo spero anche se ho dei dubbi, se non le contengono fate quello che volete, maggioranza, però penso che il popolo italiano non voglia questo, e voi lo sapete. Quello che vi faccio è un invito perché queste cose accadono e voi le sapete.
Gli emendamenti che ho presentato vanno in questo senso, ne ho visti diversi di altri Consiglieri che vanno nella direzione che sto tentando di spiegare, spero che la maggioranza recepisca queste osservazioni politiche che ho fatto ora, poi ci sono dei pezzi di carta che potrebbero integrare questa legge, caro Presidente. Le chiedo di metterci del buon senso per completare l'impalcatura del provvedimento, potrebbe essere recepito senza nessun cambiamento e nella sostanza la legge rimane la stessa. E' una modalità diversa che tocca soltanto il meccanismo elettorale nel quale c'è il problema legato alla nomina del Direttore che passa al Consiglio d'amministrazione e siccome nel Consiglio d'amministrazione ci sono 5 membri di maggioranza è certo che voteranno per Rossi Mario, non voteranno Francesco, però l'impalcatura della legge sarebbe diversa rispetto a quella che abbiamo sotto le mani e che sto leggendo. Questo è un invito che faccio alla maggioranza affinché queste osservazioni vengano recepite. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. E’ abbastanza singolare che una proposta di legge, diventata poi testo base con tante altre proposte, che è stata oggetto per quasi un anno di approfondimenti, di clamorosi capovolgimenti, possa essere giudicata da alcuni colleghi in quest'Aula nel modo in cui è stato fatto.
Presidente Biancani, qui mi perdo perché so del suo rigore, so di quanto ha sofferto un necessario confronto anche all'interno della maggioranza e quante volte all’interno della maggioranza ci ha edotto delle cose che diceva la minoranza, sottolineando che su una cosa si poteva trovare un accordo, su un'altra il consenso, su un'altra ancora l'unanimità, e noi l’abbiamo seguita amorevolmente, fidandoci di quello che ci diceva. Purtroppo, e non è certamente colpa sua, in questo modo di procedere stato tradito, quindi invito calorosamente i Presidenti delle Commissioni e anche i relatori di maggioranza delle varie proposte di legge e degli atti amministrativi che vengono in Consiglio regionale ad essere un po’ più attenti in questa sorta di condivisione e trattativa. Lo dico per primo al mio Presidente di Commissione, non è possibile che si discuta per mesi e si stravolga l'indicazione della Giunta, che a me poteva andare bene, adesso faccio un’altra di proposta per evitare tutto questo casino, per cui rinviamo l'atto, andiamo a gennaio e ritorniamo alla proposta originale, cioè la Giunta nomina l'intero Consiglio d’amministrazione, così si risolve un problema.
Qui le cose vanno fatte sul piano politico, come qualcuno dice spesso in quest’Aula, non è possibile che si apra una trattativa, si discuta con la minoranza, che poi quando viene in Aula rinnega tutto quello che è stato fatto e, dopo aver ottenuto il 95% in questa condivisione, punti il dito su un ventesimo e dica: “No, questa cosa non mi va bene”, anche se da una parte ha ottenuto tutto quello che voleva. Lo dico qui, da fessi ci si può passare tante volte, ma io sono un provocatore, Consigliere Giorgini lo sa, e mi diverto perché le contraddizioni dentro questa legge sono tante, Adesso ne vedremo due sugli argomenti più dirimenti, questa è una questione di metodo ed io dico che il metodo deve essere: se c'è condivisione c'è condivisione fino alla fine.
Personalmente ho portato in Aula cinque, sei, sette proposte di legge, qualcuna forse era meglio non averla approvata all’unanimità, forse, però le abbiamo approvate tutte all'unanimità in Aula. Dopo che abbiamo condiviso in Commissione e si è detto che tutto andava bene, si va a cercare il distinguo perché si avvicinano le elezioni europee o perché su una questione come questa c'è il dato sensibile dell'immigrazione. Così non funziona, non può funzionare e lo dico qui, non lo dico in riunione di maggioranza, non lo dico al Presidente Ceriscioli, non lo dico a nessuno, lo dico qui a tutti noi. Questo per quello che mi riguarda e naturalmente non voglio impegnare nessuno.
Un'altra questione sulla nomina. Ragazzi, penso che la schizofrenia sia diventata una malattia diffusa, non riesco a capire, Consigliere Volpini, perché su una questione come questa si scateni l'orgia e l'orgasmo democratico, tutti vogliono la democrazia sull’Erap. C'è un orgasmo che ci ha devastato tutti, il Governo da sei mesi in carica sta litigando su tutto, su tutti i provvedimenti possibili e immaginabili, compresa la finanziaria - alla fine è stata risolta dal Ministro dell'economia italiana Moscovici, ha risolto lui tutto, ha messo tutto a posto, ha detto quello che dovevamo fare rispetto a questa situazione e l’ha comunicato al sottosegretario Tria e al Viceministro Conte - su una cosa va d'accordo, a onore dei 5 Stelle, sulle 600 nomine che devono essere fatte da qui a un anno, poi dopo un anno la Lega, intelligentemente e brillantemente, potrà anche scaricarli perché ormai quello che doveva incassare l’ha incassato e non deve neanche confrontarsi con altri.
Detto ciò, questo fa scandalo, allora cambiamo le leggi! Ritorniamo, caro Consigliere Giancarli, all'antico, quando le Assemblee legislative, i Consigli comunali, i Consigli provinciali, le Commissioni parlamentari di Camera e Senato decidevano tutte le nomine. Anche la Giunta ne fa una valanga allora perché deve essere in teoria scandaloso che ci sia questa cosa? Abbiamo aderito a questo principio, abbiamo fatto un’eccezione rispetto alla regola, abbiamo detto che c’è una rilevanza sociale particolare, c'è una sensibilità, amici miei, ma di cosa stiamo parlando nella sostanza? Voglio vedere questa valanga di case, queste decine di migliaia di case che saranno costruite nei prossimi anni, che copriranno la regione, stiamo parlando di un palazzetto a Macerata, un palazzetto in Ancona, qualche robbetta in giro, la grande valanga di case le farà, se riusciremo a farle, il piano per i terremotati, per il resto l’Erap va avanti con gocce di finanziamento rispetto ai piani casa degli anni ‘50 e ‘60 anni. Quindi stiamo parlando di nulla e rispetto a questo è un grande scandalo se alla fine riusciamo a raggiungere un equilibrio. Si chiama compromesso, la politica ne è piena e gli esponenti di maggioranza a livello nazionale e di minoranza in quest'Aula ne sono gli artefici quotidiani, perché quotidianamente assistiamo a compromessi su cose ben più grandi di queste, qui diventa uno scandalo. E' uno scandalo il fatto che alla fine si sia raggiunto un compromesso relativamente al fatto che il Segretario, com'è logico, venga dall'esecutivo, anche per evitare un piccolo problema, cari colleghi della minoranza che forse non l’avete capito: quando si nomina un Consiglio d'amministrazione a spicchi, come abbiamo fatto noi per avere la rappresentanza territoriale, prendersi anche la responsabilità finale di chi fa il Presidente è un piccolo problema, perché deve essere di Ancona piuttosto che di un’altra città.
Almeno sul piano della qualifica, delle capacità di mediazione, delle capacità di direzione di un Consiglio d’amministrazione lasciamo a organo terzo, rispetto a quello che fa la nomina, la possibilità di scegliere, è una cosa un po' contorta, ma un minimo di logica dentro tutto questo ci sta.
La seconda cosa, e vado a conclusione, quindi una volta tanto starò dentro i termini, riguarda gli immobili. Mi permetto di ricordare ai gentili colleghi di quest’Aula, che circa un anno fa proposi una mozione, non so se è stata votata da tutti, nella quale chiedevo che ai fini Isee venisse introdotto il criterio per gli immigrati di conoscere il più possibile del loro stato patrimoniale all'estero. Questa mozione l’abbiamo approvata, ho verificato la sua fattibilità, in realtà è un grossissimo problema, è una grossissima difficoltà anche per le cose dette dai vari esponenti della minoranza, è un dato di fatto, è difficile a volte riuscire rispetto a certi Paesi esteri avere con certezza il titolo di studio ed il valore del titolo di studio per l'ammissione all'Università, cosa che ho fatto per anni quando lavoravo all’Università di Macerata, è una cosa difficilissima, ma riusciamo a farla attraverso i nostri consolati che ci danno garanzia di questo. Per avere una certezza assoluta riguardo a questo atto non so cosa dovremmo inventarci, una certezza assoluta può darcela il fatto che non diamo più le case agli extracomunitari. Vogliamo la certezza assoluta? Non diamogliene più, quindi il problema è risolto, perché la certezza in quell’altro senso non ce l'avremo mai, avremo il macedone che ha la villa con piscina a Scopje. Anche qui un tentativo di buonsenso, di ragionevolezza - ci si straccia le vesti, abbiamo sbagliato tutto, dovete capire, non abbiamo capito - lasciamo alla Giunta di individuare insieme alle altre Regioni, insieme al Governo, con l'intelligenza e la pazienza di chi fa l'amministrazione e non fa le marchette elettorali, una soluzione, perché c'è un dato di giustizia, non c’è dubbio che c'è un dato di giustizia. Anzi, qui ce ne sono due, da una parte lo straniero che vive da noi, residente da 10/15 anni, che non ha la cittadinanza, che lavora con noi, al quale abbiamo riconosciuto, in linea generica tutti, Lega compresa, il diritto di avere una casa popolare, dall’altra il diritto degli italiani che non debbono vedersi scavalcati da chi magari ha altre proprietà all’estero. E' difficile conciliare queste due cose quando i dati non sono nettamente in nostro possesso, ma di difficoltà ne abbiamo avuto, per esempio, nella stagione felice delle case cooperative. L’Assessore Sciapichetti se lo ricorderà perché abbiamo avuto esperienze interessanti anche nella provincia di Macerata, avevamo scoperto che le case in cooperativa venivano date o assegnate a persone che in maniera subdola riuscivano a mascherare appartamenti a Milano o a Bergamo, mi è capitato a me perché gliel’ho comprata. Queste cose sono all'ordine delle cose, quindi la legge è una cosa, l'amministrazione un’altra, l'attuazione un'altra ancora, ma un tentativo, perché si possa avere un'idea di questa proprietà penso che sia ragionevole farlo.
Certo, se la persona che arriva qui da noi è un profugo, della quale sappiamo a malapena il nome, viene stabilizzata ed entra nel circuito lavorativo, c'è un'oggettiva difficoltà a raggiungere tutti i gradi catastali che si vogliono, ma è un tentativo ed anche su questo, ripeto, stracciarsi le vesti in un senso lato o in un altro mi sembra perlomeno ridicolo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Penso che sia stato fatto un grande passo avanti rispetto alla normativa sugli alloggi per i più bisognosi.
Secondo me siamo passati da una situazione che prevedeva una grande apertura per chi arrivava in Italia dalla sera prima, ad un maggiore equilibrio. Gli anni hanno portato ad una situazione di equilibrio, a una cosa più giusta, ad un rispetto maggiore per un milione e mezzo di cittadini delle Marche. Ugualmente hanno fatto in qualche altra Regione.
Sono sempre dell'avviso che chi risiede in queste nostre terre, da decenni, da un secolo, due secoli, chi ha contribuito alla crescita culturale, economica, morale, della regione, della nazione, chi ha dato sangue, ha dato soldi, venga prima in ogni caso di chi arriva dopo in questa nostra regione ospitale e questo vale per sempre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Questa legge arriva alla discussione dell'Aula dopo quasi tre anni dalla presentazione delle diverse proposte di legge per riformare e riordinare la normativa.
In più occasioni ho bonariamente stolkerizzato il Presidente della Commissione perché la mia proposta fosse portata in Aula o comunque fosse discussa all'interno della Commissione, segno che questi 3 anni, alla base di questa lunga trattazione o comunque lunga sedimentazione prima della trattazione, ci fosse una certa difficoltà a metter mano ad una materia che è complessa e indubbiamente va reso merito al Presidente e a tutta la Commissione del lavoro svolto da luglio ad oggi, rispetto ad un tema difficile.
Sicuramente nella proposta ci sono diverse posizioni e diverse proposte condivisibili, per quanto mi riguarda, come ad esempio le risorse destinate all'eliminazione delle barriere architettoniche e gli investimenti per la messa in sicurezza di immobili che spesso sono datati e quindi necessitano di manutenzioni, l'abbiamo visto purtroppo le situazioni ingenerate dal sisma, in diversi casi le abitazioni non erano, già prima dell'evento, in condizioni ottimali.
Altre posizioni positive per quanto mi riguarda, riguardano ad esempio il principio di destinare prioritariamente, è stato inserito il principio dei 5 anni di residenza per l’assegnazione degli alloggi di case popolari. La mia proposta, il mio auspicio, era che fossero anche di più, nella proposta avevo inserito 10, proprio per quel principio di sussidiarietà che è stato in parte detto prima, chi ha avuto per, non solo la propria vita ma anche quella dei propri avi la possibilità e il dovere di adempiere a quelli che sono gli obblighi della comunità e quindi ha versato le tasse, ha contribuito con il proprio lavoro alla crescita economica, oltre che sociale di una comunità, credo che a quel dovere adempiuto debba corrispondere anche un riconoscimento rispetto a quelle che invece sono poi le cose che lo Stato offre. Quindi bene il principio ma poteva essere più marcato.
Bene anche in questo senso il fatto che per il punteggio siano stati attribuiti dei punteggi aggiuntivi rispetto a chi risiede, dai 10 ai 20 anni, quindi va sempre in quella direzione, quindi lo reputo sicuramente positivo, come il recupero di quegli immobili di piccole metratura (45 metri quadrati) che forse perché spesso le esigenze vanno prioritariamente alle famiglie più numerose con bambini, quindi non sono idonei ad essere allocati per queste categorie che sono sempre ovviamente prioritarie nelle graduatorie, avrei per questo magari preferito le prime modifiche che avevate inserito, cioè quelle che davano un punteggio prioritario alla disabilità e agli over 65, proprio perché andavano in quelle categorie e si sposavano bene con questi appartamenti più piccoli che potevano essere e trovare sicuramente allocazione rispetto a queste figure.
Bene anche la possibilità di progetti particolari, si includeranno proprio queste categorie, ad esempio le fragilità dei padri separati, o delle donne maltrattate, quindi in questo senso vedo degli sforzi positivi.
Anche quello di aver introdotto una cautela rispetto alla morosità incolpevole, cosa che non era specificato e che, purtroppo, in un periodo di crisi come quello che, ormai da diversi anni, sta attraversando il nostro Paese, e la nostra regione, bene questa cautela, perché va a sanare forse un piccolo vuoto normativo.
Bene anche il fatto di aver posto una data certa, in tutti gli anni il 31 ottobre, per la presentazione delle documentazioni in modo da fare le dovute verifiche e i dovuti accertamenti rispetto al possesso e al mantenimento dei requisiti che sono stati alla base dell'assegnazione.
Rispetto a delle norme positive, ci sono purtroppo anche delle note dolenti che vanno sottolineate e abbiamo visto in questi 3 anni il vizio di mettere molto, troppo, forse, nelle mani della Giunta ed anche in questa occasione questo vizio non lo avete perso. Infatti vediamo, è stato ribadito negli interventi dei miei colleghi di minoranza, anche in precedenza, come venga contestata la scelta di assegnare, attraverso l’articolo 17, alla Giunta la nomina della Presidente del Consiglio di amministrazione dell’Erap, ma non solo, oltre al Presidente alla Giunta viene data la designazione anche del Segretario dell’Erap.
Noi pensiamo che la governance dovrebbe essere diversa dalla parte politica, la parte tecnica che deve andare a gestire materialmente le risorse, gli appalti, gli investimenti, oltre che le assegnazioni, dovrebbe essere più libera rispetto all'organo politico della Giunta.
Sempre nelle mani della Giunta, e qui su questa critica visto che sulle altre molti emendamenti sono già stati fatti, ho fatto dei subemendamenti, c’è la possibilità introdotta dall'articolo 7 ter, per cui la Giunta stabilisce i criteri per l'individuazione delle modalità di attestazione dei requisiti, anche qui si è secondo me spostato un problema che abbiamo sentito qui ha scatenato anche un po' di animi un po’ agitati rispetto a questi criteri, si è spostato nelle mani della Giunta, si è tolta la facoltà, attraverso la legge, di farlo decidere all'Aula, e poiché io dubito che la formulazione prevista, ad esempio, per quanto riguarda i beni posseduti all'estero, implichi necessariamente che la Giunta introduca la richiesta delle attestazioni e delle certificazioni da parte delle Ambasciate, ho voluto con questi emendamenti poterlo provare ad inserire e spiego perché.
A differenza di quello che ha detto il Consigliere Bisonni qui non si tratta di fare una discriminazione, anzi, si tratta di sanare una discriminazione, la discriminazione va fatta fra i furbetti e le persone serie, il furbetto c'è, sia italiano che straniero. Se in Italia si ha la possibilità di verificare il possesso di beni all'interno non solo della regione o del comune in cui si chiede la casa popolare, ma anche in tutto il territorio italiano, diverso è se ad un cittadino straniero si chiede unicamente di fare un'autocertificazione.
Per alcuni Paesi ci possono anche essere delle difficoltà ad averli dall'Ambasciata, allora mi chiedo, perché non si fa una norma di buonsenso che stabilisca che per quei Paesi, unicamente per quei Paesi, in cui è stato citato non esiste un catasto, oppure nei Paesi in cui è l'Ambasciata a certificare l'impossibilità, proprio perché non esiste un catasto, di certificare il possesso o il non possesso, solo in quell'occasione si può ricorrere all'autocertificazione, ma non tout-court, altrimenti si crea una evidente disparità fra chi è chiamato a presentare tutta una serie di documentazioni e chi no. Questa difficoltà e questo problema, a parer mio, viene certificato anche dalla raccomandazione del Cal che dando parere favorevole alla proposta di legge, dice al punto 2 “di approvare e presentare all’Assemblea legislativa regionale la seguente osservazione, si chiede di valutare la possibilità di definire criteri più rigorosi, riguardanti la documentazione da produrre in sede di domanda di alloggi popolari”. E' evidente che, le difficoltà di chi poi deve operare, il comune, la difficile gestione delle graduatorie rispetto alla presentazione e la verifica dei requisiti richiesti, richiede ci sia un rigore a monte e non si tratta certo di discriminazione, respingo, anch'io come ha fatto la maggioranza, chi vuole introdurre questi principi, un discorso discriminatorio, anzi si vuole l'abbattimento di una discriminazione.
Purtroppo l'autocertificazione ha presentato e presenta in tanti settori moltissimi limiti, l'abbiamo visto anche per l'esenzione dei ticket, riguardo la perdita del lavoro, la disoccupazione, basta parlare con chi se ne occupa negli sportelli e si capisce bene se si vanno a fare le verifiche che andrebbero fatte in maniera molto rigorosa, come i limiti dell'autocertificazione siano lasciati purtroppo alla serietà di chi li presenta e purtroppo non sempre abbiamo visto che questa serietà c'è.
Quindi io auspico che il buonsenso, auspico che si possa arrivare attraverso l'approvazione di correttivi, sia riguardo la nomina del Presidente e del Segretario dell'Erap, riequilibrando e dando questa divisione dei poteri, rispetto ad un accentramento del potere nelle mani della Giunta, e chiedo anche che per riequilibrare la possibilità di accedere a chi ha più bisogno e viene purtroppo molto spesso scavalcato, la richiesta rigorosa dei requisiti e la presentazione dei documenti attestanti il possesso dei requisiti necessari, venga presa in considerazione da questa Aula, approvando positivamente gli emendamenti presentati. Grazie.

PRESIDENTE. Prima dell’ultimo intervento, vorrei dire ai Consiglieri che chi è interessato ad avere una copia del bilancio del Consiglio di comunicarcelo, è in rete, però se servono delle copie cartacee, per favore, fatecelo sapere.
Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Devo intervenire sui Consiglieri Bisonni, Marconi e Giancarli.
Inizio con il Consigliere Bisonni che ha la fortuna di non dover rendere conto a nessun partito, però concentrarsi su un cavillo di una legge su cui abbiamo lavorato tantissimo …Rispetto le posizioni e le idee politiche di tutti, rispetto anche la sua, non la contesto, ma dico la mia, questo è fare politica. Aristotele ce lo insegnava 2 mila anni fa.
Il cavillo dell’impossidenza planetaria, dico questo perché ha visto il dito, ma non ha visto la luna, lei dice che se non c’è quello vota la legge, però non vede il fatto più importante e cioè che un organo di indirizzo politico, che dovrebbe essere indipendente, viene controllato dalla Giunta, questo è gravissimo. Questa è una cosa sua e ne risponde politicamente, lei sa che abbiamo ragionato tanto sul fatto dell’impossidenza planetaria, però è una questione di equità e non capisco perché debba valere per gli italiani e per i comunitari e non debba valere per gli extracomunitari, per quale motivo? C’è un’autocertificazione, se un extracomunitario che viene dall'Uganda, Burundi certifica che non ha abitazioni, per quale motivo non gli si deve credere! Non capisco dov’è il problema! Anzi il rischio, come dice lei, sarebbe stato emarginarli, calcolarli come nulla, come niente, come indifferenti, sono dei poveracci, quindi non gli diamo nemmeno la possibilità di avere un diritto, che è un dovere, cioè l'impossidenza planetaria.
Quello sarebbe stato grave, sarebbe stato grave scartarli, sarebbe stato un vulnus grave, invece in questo modo, poi naturalmente il regolamento deciderà i modi e i tempi, è stato valutato che l'equità sociale riguarda l'italiano ed il comunitario che devono presentare l'autocertificazione, il comunitario deve presentare la certificazione ed è giusto che la presenti e, come cittadino del mondo, pure l'extracomunitario.
Ricordo che questa equità di applica a 55 mila famiglie che non hanno l’abitazione, quindi l'equità dovrebbe essere riportata a queste 55 mila famiglie.
Caro Consigliere Giancarli, sa la stima che ho per lei, che ha ancora il DNA puro, questi signori l’hanno perso, come dirò adesso , ormai non hanno più niente della sinistra, lei come me ancora ha qualcosa dentro che scorre nel DNA. Capisco che quando uno in politica dice la verità fa male, questo non lo dico io, lo dice il Paese, lo dicono i cittadini, lo dice la storia, questo Partito Democratico di sinistra non ha più niente, non è che lo dico io, io sono un poveraccio, faccio politica, ma non ho l'arroganza di dire che capisco tutto.
Certamente i geni di Berlinguer erano altra cosa, caro Consigliere Giancarli, il partito del popolo, dei cittadini, della gente povera, è diventato difensore dei ricchi, a livello regionale, comunale e nazionale, quindi di cosa parliamo!
Sull'intervento che ha fatto, accurato e rispettabile, ha difeso la legge, in Commissione, Consigliere Giancarli, non ha detto queste cose. E' vero che ha detto che la coerenza politica non c'è, però, a un certo punto, nemmeno bisogna accusare, al momento della votazione ha detto queste parole: “Per votare a favore occorrono ragioni politiche e personali, per rispetto del Presidente Biancani e della Commissione esigo rispetto nel piano personale e politico” Dopo queste parole pensavo che votasse no, invece ha detto: “Per coerenza politica voto si”, queste sono le parole che ha detto, anche lei deve avere questa coscienza politica se nel DNA ha ancora quello di cui ho parlato, quindi deve dire che su questa legge, per i motivi che ho espresso prima, qualche dubbio ce l’aveva anche lei e questo le fa onore, non le fa disprezzo, non è che io sono d'accordo su tutto quello che fa Di Maio o un altro, io ho la mia idea e ragiono, ho una coerenza politica e lavoro per i cittadini, quindi, se fa una cosa sbagliata, io glielo dico, non mi vergogno e non gli manda a dire: “Si, avete ragione su tutto”. Questo fa onore e, come diceva Aristotele, fa parte della politica, la politica è discussione, contrattazione.
Queste sono state le sue parole testuali, io le ho scritte, non le ho registrate perché sono una persona corretta, mi sarei aspettato che lei votasse no alla legge e invece con le ultime parole ha detto: “Per coerenza politica voto si”. Questi discorsi vanno politicamente chiariti.
Consigliere Marconi, sono scomparsi tutti i discepoli di Gava, Piccoli, Rumor, Forlani, Moro, Andreotti, e lei resiste, qualche valore deve avere, bisogna dirlo. Sono scomparsi tutti e lei è come l'ultimo highlander, è rimasto solo lei! Le sto facendo delle lodi, la sto lodando, dei valori li deve avere per forza di cose, perché tutti si sono estinti, è rimasto solo l ei, quindi qualche valore lo deve avere.
Caro Consigliere Marconi, della legge lei non ha capito nulla, mi permetto. Non ha capito che tenere sotto controllo il Consiglio di amministrazione di un ente, come l’Erap, dove gira denaro, oggi è importante. Politicamente questo da vecchio democristiano lo capisce, lei la vuole offuscare ma la realtà è questa, ma io la rispetto.
Io faccio il mio lavoro politico, non so se al posto del Presidente Ceriscioli avrei fatto allo stesso modo, non glielo so dire perché non ho governato mai, però è rispettabile quello che si fa, è contestabile ma rispettabile, perché se uno è stato eletto dal popolo, fino a prova contraria, fa quello per cui il popolo che gli ha dato il mandato, però, è chiaro, io faccio opposizione e non posso certamente adeguarmi a quello che fa la Giunta.
Consigliere Marconi, lei ha fatto un intervento non conoscendo assolutamente la legge, non è importante leggere, ma capire quello che si legge e quindi mi scuso … Non la mettiamo sul piano nazionale, siamo nell'Assemblea legislativa delle Marche e parliamo delle Marche, lasci perdere il Governo. Questo significa sviare, buttare la palla in fallo laterale, capisce?
Lei la legge non la conosce, non sa quello che c'è e se la conosce la vuole bypassare, allora è in malafede pur essendo l'ultimo highlander democristiano rimasto. E' chiaro che lei segue la linea democristiana che ha seguito sempre per quarant'anni, dal 1945, dalla nascita della Democrazia Cristiana, fino a oggi, e questo le fa onore, per carità di Dio, perché almeno non ha fatto il saltimbanco nella politica degli ultimi sessant'anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Credo molto del valore e nella funzione che ha l'istituto che presiede a tutte le attività del servizio sulle case popolari.
Chi ha fatto esperienza amministrativa, il Consigliere Marconi è stato Sindaco, lo può testimoniare, la casa è un bene importantissimo in termini di strumento di promozione sociale. Ho visto famiglie in gravi difficoltà che grazie all'ottenimento di un alloggio popolare sono riuscite negli anni a trovare un vero e proprio percorso di promozione ed a trovare quegli spazi: il lavoro, l'inserimento sociale, la capacità di poter stare in una comunità con piena dignità, uscire da una condizione di difficoltà e di povertà, per trovarsi in una situazione di normalità, perché l'abitazione è un bene di grandissimo valore e permette di poter sviluppare una vita e un percorso di crescita ordinato.
Sono convinto anche del valore più generale delle politiche sociali, l'anno che stiamo completando è stato un anno record sui fondi che nella nostra Regione sono andati complessivamente al sociale. Abbiamo stimato circa 90 milioni di euro, tradizionalmente nelle Marche i soldi che transitavano in Regione, che andavano ai Comuni, o direttamente dallo Stato ai Comuni, in tempi ordinari erano circa 60 milioni di euro che finanziavano, dallo Stato o dalla Regione, le politiche sociali, questo anno 90 milioni, si sono aggiunte misure straordinarie sulla povertà, forti investimenti sul dopo di noi, sulla non autosufficienza e altro.
A luglio ho lanciato, ed ho scritto a tutti i Consiglieri, un segno preoccupato perché eravamo un po’ in ritardo con i trasferimenti, devo dire che, recuperando gli ultimi a fine anno, il nuovo Governo, nei 6 mesi che ha governato, ha mantenuto quelle poste e ci permettono di celebrare un anno importante sotto il profilo di questo sostegno.
Mi è capitato di viaggiare in Paesi dove non esiste un modello di welfare paragonabile al nostro, non gestire e non dare una risposta a quella parte della comunità che ha problemi e ha difficoltà ad arrivare non alla fine del mese ma a metà mese, significa il più delle volte trovarsi in società disgregate, in società violente, in realtà a forte tasso di criminalità, dove anche chi sta bene, dico io, vive male perché è costretto a vivere blindato, una vita appartata, aree vacanze con le torrette, con i vigilantes ed il filo spinato per proteggersi da una massa di persone che, non avendo nulla da perdere, trova spesso nella criminalità e in altri percorsi la soluzione ai propri problemi.
Noi abbiamo il privilegio di vivere in una realtà che ha coltivato in lunghissimi anni di democrazia importanti e validi strumenti di welfare e la casa si inserisce appieno dentro questo contesto, dentro queste opportunità. Quindi offrire l'opportunità di una casa a chi deve costruire il proprio percorso in termini di famiglia, di persona, nel riuscire a risolvere le difficoltà, i problemi, per ritrovare una propria autonomia ed autosufficienza, è una scelta importantissima, delicatissima.
Non c’è ideologia che tenga, che blocchi e riorienti queste risorse togliendo dentro un sano percorso di contributo a sostegno della comunità, chi crede in determinati valori crede in questo e sono convinto che le scelte e gli indirizzi che la modifica della legge vuole dare sono per garantire, dentro questi percorsi, maggiore trasparenza, maggiore giustizia, nell'offrire questo contributo e questo sostegno, perché lavorare per togliere quella costruzione fatta di notizie sempre un può a mezz’aria - un po' come nei bar - che non capisci se sono vere, se non sono vere, grazie ai moderni modi di comunicare diventano virali e pervasive, l'idea di uno spazio dove ci sono quelli che si approfittano della situazione a scapito di altri non aiuta la comunità ad essere coesa, a trovare le proprie ragioni, a dare il senso anche dell'aiuto che si dà a chi ha più bisogno.
Ho letto questo nell'impegno e nello sforzo che la Commissione ha fatto nel riformulare la legge, nel non voler togliere un presidio di grande importanza a chi ne ha bisogno, vedendolo come uno strumento fondamentale di promozione di vita e, dall'altra parte, non alimentando l'idea che ci sia chi si approfitta a mani basse di questo strumento, a scapito di chi ha bisogno.
Questo è un tema importante che viene chiarito, che viene affrontato con determinazione e permetterà, secondo me, di conciliare i due termini di cui ho parlato prima.
Il secondo aspetto, enti con o senza Consiglio d'amministrazione, l'idea della politica che occupa spazi di gestione. Credo che, prima l'ha fatto notare in modo particolare il Consigliere Giorgini citando gli anni ’80, dal 1981 ad oggi un po’ di cose sono accadute, tante sono cambiate, quella che era l’organizzazione dei partiti negli anni ’80 oggi è l’ombra dell’ombra, se l’ombra di un partito di allora facesse un'altra ombra quella sarebbe i partiti di oggi, fare questo parallelo è quanto mai azzardato, non guarda la realtà, fa un discorso puramente ideologico.
Quello che invece abbiamo osservato è che togliendo anche un presidio di natura più politica ..., ma non tanto per decidere dove indirizzare le risorse o fare gli affari, ma quanto per presidiare che l'azione dell'ente strumentale sia determinata e rapidamente rivolta al raggiungimento degli obiettivi, fare in modo che quei fondi che vengono assegnati dal bilancio, come faremo da qui a poche ore, entro l'anno vengano investiti e utilizzati e quel pungolo di natura comunitaria, di chi vive le esigenze, le necessità della popolazione, controlla che le risorse messe a disposizione siano trasformate in presidi di socialità, di crescita economica e di rafforzamento, cemento sociale all’interno delle nostre comunità. Un ruolo molto importante perché permetterà di non mandare a residuo tante risorse, ma di vederle trasformate in alloggi.
L’Erap di suo ha dimostrato una buona capacità operativa quando viene compulsato, non andandogli a dire quale cosa deve fare, ma verso l'obiettivo.
Recentemente ad esempio il tema dell'acquisto dell'invenduto dentro il sisma, gestito da Erap. Una cosa è la compravendita immobiliare tra privati, è un mondo, ma farla dentro i parametri pubblici, con i vincoli dati dalle ordinanze, con gli atti necessari e le verifiche necessarie per un passaggio come questo ..., devo dire che la competenza dell'Erap è stata preziosa perché se anche i suoi tempi, tra virgolette, ci possono sembrare lunghi, in mano a qualcun altro non so quando si sarebbe arrivati fino in fondo, anche con quella qualità e quella precisione. Anche in questo caso non andando a scegliere l'impresa con la quale collaborare, anzi andando proprio a determinare percorsi trasparenti, bandi, risposte, assegnazioni che hanno contribuito e contribuiranno a dare una risposta importante e ad arricchire notevolmente il patrimonio di alloggi Erap per la nostra regione. Parliamo complessivamente di circa 30 milioni di euro di alloggi che con questa procedura vengono acquisiti grazie ad Erap.
L'Erap ha dimostrato di essere un valido strumento nel momento in cui nel rapporto con l'amministrazione si lega in maniera stretta sugli obiettivi, quindi il secondo punto è fare in modo che le risorse, che sono messe a disposizione di Erap, possano essere utilmente investite, utilizzate per dare quella risposta fondamentale di cui dicevo prima.
Dentro questo campo di conciliazione secondo me c’è un passo in avanti importante e significativo e non era possibile lasciare le cose come le avevamo fino ad oggi perché abbiamo potuto misurare concretamente gli esiti.
Speriamo che come per Erdis, dove tra parentesi vorrei fare una proposta di modifica del Consiglio di amministrazione, troveremo un momento per ragionare assieme, si è verificato che la riforma, la strutturazione che si è data, ha reso estremamente efficace il modo di lavorare del soggetto che presidia il diritto allo studio e noi possiamo vantarci tranquillamente di essere fra le Regioni che più di ogni altra dà risposte importanti agli studenti, in termini di servizi. Siamo la Regione che dà la risposta a tutte le domande di chi ha titolo e diritto e sono pochissime quelle in Italia che lo possono fare, perché investiamo tanto come Regione in integrazione delle risorse statali che vengono messe a disposizione in questo settore. Lo vogliamo fare sempre con maggiore rigore cercando di rispecchiare quegli obiettivi perché il beneficio, benché lo diamo a tutti, quindi nessuno rimane privato, lo riceva chi ha realmente diritto a quelle risorse.
Si tratta di fare un cammino analogo nel caso specifico dell'Erap, quindi creare delle condizioni simili, oggi che l'ente è regionalizzato, per avere come obiettivo la stessa qualità, la stessa risposta, la stessa efficacia che Erdis sta dando oggi sul diritto allo studio. Quindi andiamo sulla scia di un percorso che si è dimostrato efficace.
Sulla nomina del Consiglio d’amministrazione, la fa il Consiglio, lo fa la Giunta, non credo sia questo il problema, la cosa interessante della modifica fatta al Consiglio a mio giudizio è che prevede che dentro quel Consiglio d'amministrazione sia rappresentato l'intero consesso, non solo chi sta in maggioranza, ma anche di chi sta all'opposizione, proprio per verificare che quegli obiettivi di correttezza nell'uso delle risorse sia rispettato, a tutela di tutti, segnando una presenza all'interno dell'ente. Per questo non riesco bene a comprendere le contrarietà alle modifiche, non riesco a comprenderle di fronte ad una apertura così importante, che permetterà dentro quel Consiglio d'amministrazione di verificare che la correttezza e gli obiettivi che ci siamo dati vengano rispettati. Non riesco a capire l'opposizione di una parte di quest'Aula, che ha invece la possibilità piena di partecipare ed avere anche all'interno di questo consesso una funzione. Avrei capito di più l’opposizione alla proposta della Giunta, quella che abbiamo avanzato in cui si diceva: “La Giunta nomina”, quindi facendolo un pezzo dell'esecutivo sostanzialmente, rispetto a quello che avviene in Aula, dove grazie alla dinamica consiliare, al dibattito che c'è stato in Commissione, si è trovato questo equilibrio e questo spazio che permetteranno non in astratto, ma nel lavoro concreto all'interno dell'ente, di poter verificare che quelle attenzioni, quegli obiettivi che ho sentito esprimere dentro quest'Aula siano puntualmente verificati.
Sono convinto, lo dico a merito del lavoro fatto dalla Commissione, di aver dato l'opportunità di grandissimo valore in settimane in cui non c'è un'analoga tensione in qualunque altro luogo del nostro Paese.
Ho avuto una strana esperienza con il Presidente di Anas, che mi ha chiamato il mattino di un bel giorno per concordare su alcuni problemi che c'erano rispetto ad un investimento e nel pomeriggio vengo a sapere che si è dimesso dal proprio ruolo e che l'ha lasciato anticipatamente rispetto alla scadenza naturale. Evidentemente qualcuno gli aveva chiesto, dalla mattina al pomeriggio, di lasciare quella poltrona e giustamente, io dico, ha fatto bene a dimettersi perché non si sta lì a dispetto dell'esecutivo che ti ha nominato.
Vedendo quindi tensioni ben diverse, prenderei con grande apprezzamento questa impostazione che si dà alla legge, permettendo a tutti di svolgere al meglio il proprio ruolo, dando un contributo all’interno di quel Consiglio d’amministrazione perché Erap possa sempre meglio, più rapidamente traguardare quegli obiettivi di crescita in risposta ad un problema così significativo e così importante, che crea una società più coesa e che ci fa stare tutti quanti meglio perché ad ognuno viene data una prospettiva di trovare il proprio cammino, di poter affrontare al meglio e di rimuovere quegli ostacoli che impediscono alle persone di poter realizzare appieno la loro esistenza, quindi poterlo fare tutti assieme penso sia un valore aggiunto e la legge lo rappresenta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Vorrei chiederle, Presidente, se è possibile, siccome ha parlato di 90 milioni che vengono dati al sociale, se ci fa avere una distinta.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Soppresso.

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8.
Sub emendamento 8/1/1 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Non trovo l’emendamento, però lo illustro lo stesso. L'avevo già più o meno enunciato prima, è per sottolineare rispetto alla dicitura “ovunque ubicata” che ci sia la definizione del requisito delle verifiche per i beni posseduti all’estero.

PRESIDENTE. Sub emendamento 8/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 8/1 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Prima di dire perché bisognerebbe votare questi due emendamenti, vorrei rispondere a diverse cose.
La prima, il Consigliere Giancarli mi ha fatto una domanda ed io rispondo e cortesemente vorrei che poi rispondesse alla mia domanda.
La domanda che mi ha fatto era: “Dove vede la richiesta della certificazione estera?” La risposta è la seguente: nel decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000 perché la legge regionale è giuridicamente subordinata a qualsiasi norma nazionale.
Il Consigliere Zaffiri, coerentemente con le sue posizioni, e di questo gli devo dare atto perché l'ha dimostrata, posizioni che io non condivido, parlando del pericolo degli africani ricchi che vengono a togliere gli alloggi agli italiani, ha spiegato molto bene quali sono le sue finalità e questo dovrebbe farvi capire perché state sbagliando a non votare questi emendamenti.
Anche la soddisfazione del Consigliere Zura Puntaroni vi dovrebbe far capire che state sbagliando; anche la posizione della Consigliera Leonardi, che rappresenta un partito di destra in maniera coerente e lecita, che riconosce la non applicabilità dell’autocertificazione e che chiedeva con quegli emendamenti la certificazione estera, vi dovrebbe far capire che state sbagliando. Siete su posizioni di estrema destra! “Il negretto dove lo metto” dice il Consigliere Zura Puntaroni, questo vi fa capire il tono della proposta avanzata dal Consigliere Zura Puntaroni in Commissione.
Al Consigliere Giorgini voglio solo dire questo, la mia battaglia è per eliminare una norma discriminatoria, a mio avviso, e rendere la vita più semplice agli ultimi, non ho mai detto di volerli “scartare”, come ha detto lei con una parola che io non condivido “scartare”, ma io sto dicendo l’esatto opposto.
Dico adesso quali sono i motivi per cui si dovrebbero votare questi emendamenti, parto dal primo, la sentenza, che è stata citata dal Consigliere Giancarli, del Tribunale di Milano che condanna il Comune di Lodi per accertata condotta discriminatoria. E' una sentenza di primo grado che dice che vale l’Isee, però, caro Consigliere, è una sentenza di primo grado e non è la prima volta in Italia che le sentenze di primo grado vengono ribaltate, potrebbe accadere benissimo. Se questo primo step, che avrà un percorso perché ci saranno ricorsi, Cassazione, eccetera, vi serve per tacitare la vostra coscienza, fate voi, a me non basta.
Secondo motivo, la proprietà all’estero che viene dichiarata sull’Isee fa aumentare il reddito e questo provoca l’automatica esclusione dal beneficio, c’è già, quindi non serve.
Terzo, se un extracomunitario proviene da uno Stato in cui non esiste il catasto, e ce ne sono diversi, è chiaro che quanto viene dichiarato nell’Isee non è verificabile, e giustamente la Consigliera Leonardi chiedeva la certificazione estera, ma se non è verificabile non è nemmeno punibile e se non è punibile è inutile e questa norma che voi volete mettere serve solo ad ingannare gli italiani e i marchigiani che avete introdotto una norma a difesa di chi sa quali furbetti.
Quarto, con questa norma si vorrebbero bloccare i cosiddetti furbetti, ma penso che siete d’accordo almeno su una cosa, non esiste e non può esistere mai nessuna norma che possa impedire a qualcuno di fare il furbo, perché se uno vuole imbrogliare imbroglia comunque.
Alla luce di tutte queste considerazioni faccio una domanda al Consigliere Giancarli e vorrei una risposta, ma la faccio a tutti, ed è questa: qual è l’utilità dal vostro punto di vista di introdurre una norma che parte da finalità discriminatorie, che si presta a facili contenziosi perché esiste un d.p.r., una legge nazionale, che stabilisce come vanno fatte le certificazioni, che insegue proposte appartenenti a partiti di estrema destra, che sono palesemente inefficaci ed inutili? Vorrei una risposta, qual è l’utilità, perché volete introdurre questa cosa?

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. E’ vero che in quest’Aula ci troviamo spesso a parlare di cose che non esistono ed ormai il Consigliere Bisonni si è abituato talmente tanto che vuole proseguire su questa strada.
Consigliere Bisonni, se voleva farsi vedere per avere un po’ di visibilità poteva utilizzare dei metodi differenti, perché ha parlato un’ora di una cosa che non è all’interno della norma, dentro la norma non c'è quello di cui stai parlando non c’è, né nella norma né nell’intenzione della maggioranza.
Questa legge viene portata avanti dalla maggioranza, mi auguro che venga sostenuta dall’Aula intera e lei ha parlato di una cosa che non è qua dentro. Chiaro? Partiamo da qui, dopodiché non vale per gli extracomunitari, ti piacerebbe valesse per gli extracomunitari, ma vale per tutti! Quali sono i motivi per cui l’abbiamo fatta? Perché secondo me se un cittadino italiano ha la casa a Portofino o a Parigi la deve vendere, non è giusto che partecipi ad una casa di edilizia popolare, vale per tutti, magari lei la vuole appiattire agli extracomunitari perché le dà più visibilità, più possibilità di andare contro la maggioranza, che è tutto tranne che razzista!
Questa non è una norma per gli extracomunitari, viene applicata a tutti i cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari, è un segnale di equità. La casa a tutti non la possiamo dare, la dobbiamo dare alle persone che hanno diritto, alle persone che hanno veramente bisogno e non a chi altre proprietà all’estero. (…) Lei si può risparmiare un atteggiamento di questo tipo perché sa benissimo qual è la logica che ci ha guidato nel portare in Aula un provvedimento di questo tipo!
Per quanto riguarda la condivisione con l’opposizione, noi siamo dell’idea che quando dall’opposizione arriva un contributo positivo la norma può essere modificata, tanto che ci abbiamo lavorato sei mesi e abbiamo accolto le osservazioni che sono pervenute sia dal Movimento 5 Stelle che dalla Lega e da tutte le altre forze politiche che sono all’interno della maggioranza, questo è un modo per fare una legge che sia in grado di rispondere realmente all’esigenza dei cittadini.
In questa Aula sono rappresentate tutte le forze politiche, noi abbiamo preso il buono da tutte le forze politiche, è una legge di cui dobbiamo andare orgogliosi perché dopo 12 anni le condizioni socio-economiche della nostra regione sono completamente modificate, dobbiamo dare delle risposte, abbiamo inserito la morosità incolpevole, la riqualificazione degli alloggi, abbiamo inserito una serie di attività di cui dobbiamo andare orgogliosi e mi devo andare a smistare una votazione contraria sua o di altri …
L’ho già detto prima, per un segno di equità rispetto alle proprietà di tutti, sia italiani che extracomunitari, se poi non sente è un problema suo. Penso di averle risposto, se non l'ho fatto mi aggancio e condivido tutte le parole del Consigliere Giancarli che le ha risposto in maniera egregia, probabilmente anche meglio di me, per farle capire che se lei vuole andare in una direzione, che è quella di essere faziosi rispetto ad un provvedimento che vuole andare completamente in un’altra direzione, peggio per lei!

PRESIDENTE. Emendamento 8/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 8/2 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9.
Sub emendamento 9/1/1 a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Molto brevemente perché è una riscrittura dell’articolo che rimane invariato salvo aggiungere alla fine un ultimo paragrafo, che dice: “I criteri per l’individuazione delle modalità di attestazione di tale requisito - parliamo dei requisiti per l’assegnazione - sono definiti dalla Giunta regionale con l’atto previsto dal comma 2 dell’articolo 20 quinques”, la seguente frase: “comprensivi delle modalità di accertamento dello stato patrimoniale all’estero dei soggetti extracomunitari”, in modo che la Giunta l’inserisca a sua volta in questo suo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Sub emendamento 9/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 9/1 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 14 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 17.
Emendamento 17/1 a firma del Consigliere Zaffiri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro ZAFFIRI. So che fine faranno questi due emendamenti, ma penso che ci sarà anche un domani e chi fa politica guarda anche al domani.
Gli emendamenti che vado ad illustrare hanno una logica perché personalmente sono matematicamente convinto del ruolo del Consiglio di amministrazione, che è un organo operativo, che viene indicato ed eletto dal popolo, che su linee guida e su indirizzi della Giunta opera. Queste sono le regole di un Consiglio di amministrazione, di qualsiasi ente, di qualsiasi azienda. Non è che i Consigli di amministrazione non funzionano in questo modo, se funzionano in maniera diversa da come dico trovateli in qualche azienda o dove vi pare. Noi pensiamo di nominare nel Consiglio di amministrazione il Presidente ed il Vicepresidente, seconda cosa, il Presidente e il Vicepresidente sono eletti dal Consiglio che elegge i 7 componenti, quindi che anche questa espressione sia sua.
Tra i due emendamenti c’è una conseguenzialità, secondo me, che è quella quotidiana, che regola qualsiasi modo di operare, qualsiasi azienda, qualsiasi proprietà, qualsiasi ente.
L’esecutivo di una azienda, il proprietario, quello che volete, se ci sono delle indicazioni queste vengono tracciate, quello che sostanzialmente non è mai avvenuto, apro e chiudo una parentesi, per l’Aerdorica perché se ci fossero state delle indicazioni della proprietà, che aveva stabilito linee guida, gli amministratori avrebbero dovute seguirle perché queste sono le regole.
Qui si va a costituire un Consiglio d’amministrazione e chiedo di percorrere questa strada. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 17/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 17/2 a firma del Consigliere Zaffiri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Sub emendamento 17/3/1 a firma del Consigliere Busilacchi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Intervengo anche sui successivi miei sub emendamenti, quindi mi consentirete di avere qualche secondo di più.
Non sono intervenuto nella discussione generale vista la giornata ricca; essendo completamente rappresentato dagli interventi dei Consiglieri Giancarli e Biancani non ho ritenuto di aggiungere nulla, però mi prendo pochi secondi per dire che questa non è solo una buona ma è un’ottima legge e chi parla di una legge poco equa probabilmente non ha mai letto Don Milani che diceva che non c’è niente di più sbagliato che fare parti uguali tra diseguali. Quindi cittadini che sono diseguali non possono essere trattati ugualmente.
Non solo è una legge di sinistra, ma il principio di equità è un principio di sinistra e quindi credo che sia giusto respingere al mittente non solamente le accuse di chi viene da destra, ma anche da chi non si capisce se viene da sinistra o da destra e molto spesso credo che le forze che si professano né di sinistra né di destra in realtà sono sia di sinistra che di destra, come il Movimento 5 Stelle.
Detto questo, sono molto favorevole all’idea del Consiglio di amministrazione, che è presente nella stragrande maggioranza delle leggi di tutte le Regioni. In parte mi trova d’accordo l’emendamento del Consigliere Giorgini, però ho presentato questo sub emendamento perché nel passato, quando esisteva, il Consiglio di amministrazione nominava i dirigenti su proposta del Presidente, è così in tutte le altre Regioni (Umbria, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte) che hanno dei Consigli di amministrazione che sono eletti dal Consiglio, ma nelle Regioni in cui i Consigli di amministrazione sono eletti dal Consiglio, i Consigli d’amministrazione nominano il dirigente. Quindi mi convince l’emendamento del Consigliere Giorgini, però va fatto un sub emendamento perché almeno vada sentita la Giunta perché nel momento in cui il Consiglio d’amministrazione è nominato dal Consiglio e i dirigenti sono nominati dal Consiglio d’amministrazione almeno la Giunta deve essere sentita, questo è il senso del sub emendamento.

PRESIDENTE. Sub emendamento 17/3/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 17/3 a firma del Consigliere Giorgini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Peppino GIORGINI. Gli emendamenti sono cinque, hanno tutti lo stesso senso, prima ho spiegato il motivo che è quello che ripeto e ripeterò. Il fatto che su designazione …, caro Consigliere Busilacchi, che significa “sentita la Giunta”? Il Consiglio d’amministrazione di un ente pubblico, lo dice la legge …, leggete le cose prima di parlare.
Questa è politica mica siamo al mercato, non cambio idea perché uno mi dice una cosa, “sentita la Giunta” e “designato dalla Giunta” sono due concetti, lei fa il professore, io ho fatto la III media sfortunatamente non ho la sua cultura scolastica, completamente diversi.
Il Presidente Ceriscioli ha detto che non ha importanza chi nomina il Consiglio di amministrazione, se il Consiglio o la Giunta, forse il Presidente venendo da Villa Fastiggi si è perso qualcosa - io avevo tredici anni quando sentivo parlare di Villa Fastiggi - ma capisco il motivo, l’ho detto prima, perché c’è questa designazione della Giunta, perché i cavalli del Consiglio d’amministrazione non rispondono poi al padrone, questa è la realtà.
Sono 5 emendamenti che si basano tutti sullo stesso concetto ed hanno tutti lo stesso fine, questo mio intervento vale per tutti e 5, togliere la mano della Giunta su un Consiglio di amministrazione che dovrebbe fare il suo lavoro democraticamente perché eletto da un’Assemblea legislativa democratica, questo è il senso dei miei emendamenti e lo ripeterò fino alla morte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Per chiarire al Consigliere Giorgini che anch’io sono favorevole che la nomina dei dirigenti sia fatta dal Consiglio d’amministrazione, altrimenti viene esautorato del suo ruolo, ma sentita la Giunta.
Noi abbiamo almeno un centinaio di leggi che sono fatte così, sono frutto della condivisione, in cui abbiamo un organismo che sente un altro organismo per fare una scelta.
Le scelte dell’Erap ricadono in modo esecutivo sui cittadini marchigiani, quindi mi pare del tutto evidente che vadano condivise con la Giunta, ma assunte dal Consiglio di amministrazione. Questo è il senso dell’emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 17/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Sub emendamento 17/4/1 a firma del Consigliere Busilacchi. Decaduto.

Emendamento 17/4 a firma del Consigliere Carloni. Decaduto.

Emendamento 17/5 a firma del Consigliere Zaffiri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 17/6 a firma del Consigliere Zaffiri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 17/7 a firma del Consigliere Zaffiri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Sub emendamento 17/8/1 a firma del Consigliere Busilacchi. Decaduto.

Emendamento 17/8 a firma del Consigliere Giorgini. Decaduto.

Sub emendamento 17/9/1 a firma del Consigliere Busilacchi. Decaduto.

Emendamento 17/9 a firma del Consigliere Carloni. Decaduto.

Emendamento 17/10 a firma del Consigliere Giorgini, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Qui si parla della nomina del dirigente, invece di essere nominato dalla Giunta si chiede di selezionarlo mediante apposito interpello, tutto qui.

PRESIDENTE. Emendamento 17/10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 17, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 18.
Sub emendamento 18/1/1 a firma del Consigliere Busilacchi. Decaduto.

Emendamento 18/1 a firma del Consigliere Carloni. Decaduto.

Emendamento 18/2 a firma del Consigliere Giorgini. Decaduto.

Sub emendamento 18/3/1 a firma del Consigliere Busilacchi. Decaduto.

Emendamento 18/3 a firma del Consigliere Carloni. Decaduto.

Emendamento 18/4 a firma del Consigliere Giorgini. Decaduto.

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 19. Soppresso.

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 22.
Emendamento 22/1 a firma del Consigliere Giancarli, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Ritiro l'emendamento che, l'avete visto, si propone di sostituire 90 con 60. Era soltanto una sollecitazione di carattere politico, ma la volontà è chiarissima, tra l’altro il Presidente ha sottolineato nel suo intervento di voler attuare subito la legge, ecco cosa significava la sostituzione di 90 con 60. Lo ritiro perché so che i tempi saranno strettissimi sia per quello che riguarda la nomina del Consiglio d’amministrazione che per la fase di transizione nel suo insieme, in quanto dobbiamo subito mettere a sistema la nuova governance dell’ente.
Ora intervengo, per questo non me ne voglia il Consigliere Bisonni, credo di avere già risposto, ma lo farò in dichiarazione di voto perché mi sembra che lui cortesemente chiedeva una mia risposta. Quindi mi sembra doveroso darla, come pure debbo chiarire, ma non per il Consigliere Giorgini a cui va tutto il mio rispetto, per i colleghi del Consiglio che non hanno capito dalle dichiarazioni che lei ha riportato fedelmente qual è il mio atteggiamento, devo chiarirlo, ma lo farò in sede di dichiarazione di voto. Grazie.

Emendamento 22/1. Ritirato.

Emendamento 22/2 a firma del Consigliere Zaffiri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro ZAFFIRI. So che la discussione della Commissione ha riguardato anche questo argomento e proprio perché ne ha tenuto conto che presento questo emendamento che impegna la Giunta, quando emanerà le disposizioni o i regolamenti, a valutare la chiusura delle società costruite dai vari Consigli di amministrazione dell'Erap negli anni trascorsi.
L'emendamento impegna la Giunta a verificare se è possibile chiudere queste società che hanno dato dei miseri risultati, credo che questo, per quanto mi riguarda, serva per chiudere queste realtà territoriali.

PRESIDENTE. Emendamento 22/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Non faccio la dichiarazione di voto sulla legge perché ovviamente la farà il nostro capogruppo Urbinati.
Intervengo brevemente perché il Consigliere Bisonni vuole da me una risposta, anche se credo di averla già data, sia io che in modo chiaro il Consigliere Biancani.
Il combinato disposto dell'articolo 9, lettera c) della presente legge, che dice che i criteri per l'individuazione delle modalità di attestazioni di tale requisito sono definiti dalla Giunta regionale con l'atto previsto, del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, del decreto del Presidente Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, manifesta la volontà politica della Regione.
Non credo che ci possa essere una sottomissione a chissà quale altro contesto giuridico-normativo, anche perché le nostre leggi, e il Consigliere Bisonni lo sa meglio di me, possono essere impugnate e proprio perché esiste l'istituto dell'impugnazione si rafforza il concetto di autonomia e quando c'è un conflitto si va all'impugnazione. La risposta mi permetto di darla dal punto vista tecnico-politico, non voglio dire di più.
Detto questo, Consigliere Giorgini, la dichiarazione in cui ho detto: “Non voterei mai contro il Presidente Biancani, non voterei mai contro in Commissione, non voglio ostacolare la legge”, perché poi il momento politico della legge è l'Aula, non significava che i miei dubbi erano sulle questioni che qui sono state sollevate, lo dico chiaramente, perché oltre alla coerenza ci deve essere trasparenza. Il Presidente Biancani sa bene che era riferita all'emendamento presentato qui oggi dal Consigliere Zaffiri, anche nel intervento di prima ho detto: “Nel momento in cui si sceglie la governance democratica questa deve interessare l'intera organizzazione dell'Erap”, non ci possono essere momenti separati perché questo significherebbe opacità, ed era riferito alla biocasa.
Ci tengo a chiarire e rispetto a questo ho scritto un emendamento, l'ho portato alla Vicepresidente Casini, che mi ha detto che ne condivide pienamente la filosofia, troveremo il modo e la forma di tradurlo concretamente in legge, ma non volevo ostacolare o in qualche modo ritardare l'approvazione di questa legge perché, come ci diceva la Consigliera Leonardi questa mattina, le prime proposte sono di tre anni fa e dovevamo chiudere per forza nel 2018. Questa modifica magari la faremo entro gennaio 2019.

PRESIDENTE. Visto che può intervenire un solo rappresentante per gruppo diamo per buona la dichiarazione di voto del Consiglio Giancarli per tutto il gruppo del Partito Democratico.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Sarò brevissimo per esprimere il voto positivo del gruppo di Forza Italia su questa proposta di legge.
I motivi sono semplicissimi, il Consigliere Busilacchi ha definito un'ottima legge, io sono convinto che sia una buona legge, non è proprio il massimo, però è una buona legge. Penso che soprattutto ci sia la necessità di velocizzare il più possibile l'attuazione di questa legge, si è perso un po' di tempo, ma ne è valsa la pena perché si sono approfonditi grandissimi temi, tantissimi aspetti, ma ora occorre velocizzarne l'attuazione per dare stabilità al sistema in periferia perché noi abbiamo la necessità di interfacciarci con persone che hanno la piena capacità di decidere, i responsabili dei presidi, al di là di quello che potrò essere la composizione del Consiglio d'amministrazione.
Perché era necessario e doveroso aggiustare questa legge? L'ha detto bene il Presidente Biancani, sono mutate in questi anni, e abbiamo fatto trascorrere troppo tempo, troppe condizioni, troppe situazioni socio-economiche, per cui le risposte che gli Erap davano sui territori non erano congrue con quelle le aspettative dei nostri cittadini ed anche di coloro che sono giunti in Italia qualche anno fa, hanno fatto un percorso di integrazione, hanno la cittadinanza, hanno la residenza e sono da 5 anni su questo nostro territorio. Qualche risposta in termini di civiltà dovevamo darla nel rispetto di quelle che erano le prerogative anche dei nostri connazionali.
Mi auguro che questa legge sia dinamicamente aggiornata in futuro, non è detto che non si debba modificare per altri 10 anni, ma nei prossimi anni, se cambiano le condizioni socio-economiche, se cambiano le normative nazionali, dobbiamo adeguarla. Spero anche che venga fatto effettivamente un piano strategico di edilizia residenziale pubblica, dismettendo tutti quei vecchi fabbricati degli anni '50 e '60, che non hanno più ragione di essere, attraverso la riqualificazione di comparti di popolazione urbanistica, di interi quartieri, e procedere alla realizzazione di nuovi alloggi da destinare a chi è in difficoltà affinché che gli edifici abbiano i requisiti di civile abitazione, perché taluni attualmente non li hanno te proprio. Quindi confermo il voto favorevole del gruppo a questa norma.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Sarò molto breve per dichiarare il voto favorevole a questa proposta di legge che ritengo ottima.
Colgo anche l'occasione per ringraziare i colleghi della Commissione, ma soprattutto il Presidente Biancani perché ha svolto un lavoro approfondito ed ha cercato di condividere un percorso, per cui lo ringrazio e voteremo a favore di questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Restano purtroppo le criticità visto che gli emendamenti presentati da diversi gruppi delle minoranze non sono passati, ciononostante la legge presenta diversi punti positivi che non sto ad elencare perché li ho detti nel mio intervento illustrativo, pertanto il mio voto sarà di astensione proprio perché non voglio penalizzare la parte positiva della legge, né ovviamente avallare quelle criticità di cui abbiamo parlato prima.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Solo per ringraziare il Consigliere Giorgini per il tributo che mi ha riservato come highlander democratico cristiano, ma anche per dire che questa norma alla fine è arrivata, a parte qualche nota polemica, con il contributo di molti.
Mi permetto solo di sottolineare che l'intervento del Presidente Ceriscioli ci ha aperto una finestra relativamente alla necessità per cui stiamo facendo questa legge. Io la voto su questa prospettiva e anche sull'intelligenza politica che la Giunta ha dimostrato rinunciando alla sua proposta originaria.
Qual è l'ispirazione di fondo? E' che stiamo facendo una cosa utile, non stiamo preoccupandoci di un Consiglio d'amministrazione nominato da qualcuno piuttosto che da qualcun altro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Credo che questa legge sia buona, sono stato molto contrastato e sono anche dispiaciuto, devo dire, sul fatto che questa legge sia stata ombrata da questo fatto. Ricordo che all'origine abbiamo modificato continuamente questa legge, all'inizio prevedeva 5 componenti della maggioranza e non i 2 della minoranza, quindi è stata molto combattuta e deve dire che noi abbiamo fatto opposizione come dove essere fatta, un'opposizione democratica e costruttiva, è questo il senso del mio lavoro, perché sono stato tutte le notti a leggermi le modifiche e non è stato semplice.
Il mio contrasto interiore non mi dà la possibilità di votare no perché sopra ci abbiamo lavorato troppo, ma un fatto politico così importante come quello della Giunta non può farmi dimenticare tutte le cose buone che abbiamo costruito insieme al Presidente, d'altronde non posso votare sì per il semplice fatto politico, altrimenti sarebbe un'ingiuria a quello che ho detto precedentemente, per cui mi astengo, ci asteniamo, perché credo che questa insoddisfazione debba essere dimostrata. Questa nostra opposizione al fatto che la Giunta nomini il Presidente non è rivolta solo all'attuale Giunta, perché probabilmente, non voglio fare l'uccello del malaugurio, nel 2020 ce ne sarà un'altra, non sappiamo chi ci sarà, ma noi siamo dell'idea che un Consiglio d'amministrazione debba essere sovrano.
Questa è la mia posizione e la decisione è stata molto contrastata, non mi sento di votare no, non mi sento di votare sì, per cui, pur ribadendo che questo è un riordino della vecchia legge, ma gli articoli non hanno nulla a che fare con la nuova che darà respiro e soddisfazione a chi è in attesa di una casa, alle 55 mila famiglie, come diceva il Consigliere Giancarli, per coerenza politica, mi devo astenere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Tra le tante cose inesatte che ho sentito, le arrampicate varie sugli specchi e persino gli attacchi personali ... Consigliere Biancani io ho espresso una mia opinione dicendo cose anche pesanti, ma sempre dentro un ragionamento, non ho mai fatto attacchi personali a nessuno di voi, lei l'ha fatto dicendo che io cerco visibilità, cosa tra l'altro non vera perché al momento non ho la sua stessa esigenza di ricandidarmi, lei si deve ricandidare ed ha bisogno di visibilità, io al momento questa esigenza non la sento, quindi non ho bisogno di visibilità.
L'attacco personale, caro Consigliere Biancani, di sicuro non squalifica chi lo riceve, ma chi lo fa, semplicemente per il fatto che ha dimostrato di non avere argomenti validi a supporto del proprio ragionamento.
Detto questo, mi sento di condividere una cosa giusta sentita in Aula e l'ho sentita dire dal Consigliere Giorgini quando ricordava la mia condizione di indipendenza. Io non voglio offendere nessuno, quindi rispondo anche alla richiesta di scuse del Consigliere Giancarli che non ho bisogno di farle, perché non era mia intenzione offendere nessuno, mi esprimo meglio, dico che secondo la mia coscienza votare questa legge sarebbe vergognoso e rappresenterebbe una macchia indelebile, al pari della vergogna che avrebbero dovuto provare i nostri nonni quando hanno votato le leggi razziali, questo è un mio pensiero, che vale per me, che risponde alla mia coscienza. Votare questa legge significherebbe macchiarmi di una gravissima vergogna e considerato che non lo voglio fare e che la mia condizioni di indipendenza, che mi slega a logiche di partito e anche a discipline di partito, mi permette prioritariamente di rispondere alla mia coscienza, non voterò questa legge, ovviamente per tutti i motivi che ho detto.
Rinnovo l'invito a fare altrettanto anche agli altri Consiglieri.

Proposta di legge n. 207 (testo base), così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE Ora come concordato c'è una pausa di 45 minuti ed è convocata nella sala attigua la I Commissione.

La seduta è sospesa alle ore 13,55

La seduta riprende alle ore 15,00

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Proposta di legge n. 254
ad iniziativa del Consigliere Talè
“Disposizioni urgenti in materia di politiche sociali. Modifica della legge regionale 4 giugno 2012, n. 19: 'Modifiche alla legge regionale 20 giugno 2003, n. 13 'Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale' e del Regolamento regionale 8 marzo 2004, n. 1 'Disciplina in materia di autorizzazione delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresindenziale'”
(Nuova titolazione) “Disposizioni urgenti in materia di politiche sociali e sanitarie”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 254 del Consigliere Talè.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.

Federico TALE'. Grazie Presidente. La proposta di legge n. 254 si divide in tre situazioni, due prettamente tecniche, quindi le ha inserite l'ufficio, la prima è quella relativa all'ambito di Comunanza-Amandola, questo ambito sociale territoriale ricade tra due aree vaste, quindi tra due distretti, mentre noi abbiamo la legge regionale n. 13 del 2003 che dice che un ambito sociale deve stare in un solo distretto e in un'area vasta. Dal 2003 ad oggi è stata fatta una serie di rinvii della modifica della legge, perché nell'ambito di Amandola ci sono 11 comuni, 6 ricadono nell'area vasta di Fermo, 5 ricadono nell'area vasta di Ascoli. Per mantenere questa situazione sono stati emanati vari provvedimenti, noi andiamo a farne un altro che proroga questo stato fino al 31 dicembre 2019. Questo è il primo provvedimento tecnico.
Il secondo è quello che riguarda l'articolo 2 bis di questa proposta di legge, è una modifica tecnica alla tabella C della legge di assestamento di bilancio 2018-2020, n. 43 del 24 ottobre 2018, che rende possibile l'assegnazione dei contributi in tabella al Centro servizi di volontariato (CSV) per le proprie attività alla stregua di una associazione.
La legge prevede che per dare dei contributi al CSV, 20 mila euro che abbiamo messo nella tabella C, si deve fare una convenzione, quindi allungare il percorso, addirittura fare una gara, l'ufficio, e questa è la seconda norma tecnica, propone una variazione tecnica alla legge per dare al Centro servizi del volontariato questo contributo.
La proposta di legge n. 254 era nata per un altro scopo, era nata per questa benedetta modifica alla delibera n. 1331, quindi per me oggi è una giornata storica, non per il bilancio, ma per questa legge, perché è da quando sono qui che presento interrogazioni, mozioni, per modificare questa benedetta delibera del Governo Spacca, oggi con una legge riusciamo a farlo.
In che cosa consiste questa modifica? La delibera n. 1331 aveva istituito un regime non comprensibile, cioè che in ogni centro diurno per disabili non era possibile avere più di dieci disabili gravi, quindi su un massimo di venticinque disabili dieci gravi quindici non gravi e se un centro aveva quindici disabili gravi la Regione ne pagava soltanto dieci. Questa delibera ha messo in grosse difficoltà tutti coloro (società, cooperative, comuni, enti) che gestiscono i centri diurni e non diurni per disabili.
La delibera n. 1331 non regola soltanto questo tipo di discorso, ma disciplina tanti altri aspetti che bisognerebbe rivedere, però l'emergenza, quello che ha messo veramente in ginocchio questi centri, riguarda la norma che prevedeva soltanto la copertura di dieci disabili gravi. Questo vuol dire che per il disabile grave la Regione dà un finanziamento di 43 euro al giorno, per il meno grave un finanziamento di 15 euro al giorno, voi capite che se al Centro che ha quindici pazienti se ne pagano solo dieci le difficoltà per chi gestisce sono sempre maggiori. Noi modifichiamo il numero, prevediamo un massimo di quindici disabili gravi, cinque in più rispetto a prima, questo non vuol dire che se uno ha quindici disabili, tutti potranno essere gravi. E' l'Umea che decide se il disabile è grave o meno, fino a quindici paghiamo 43 euro, dopo non li paghiamo.
Questa è il la modifica della legge, che tutti coloro che gestiscono questi centri si aspettavano già da tempo. Quando il Presidente mi ha dato le deleghe una delle prime cose che ho detto è stata la modifica della delibera n. 1331 per quanto riguarda la gestione dei CSV, ci siamo arrivati, siamo arrivati alla fine dell'anno e questa modifica la sottoponiamo all'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. La proposta di legge che va in discussione è stata relazionata bene da chi mi ha preceduto, si compone fondamentalmente di tre modifiche, alcune d'ufficio, come è stato spiegato, c'è appunto un rinvio per consentire di non essere fuori norma all'Ats del Comune di Amandola. Su questo mi premeva fare un piccolo inciso, una riflessione che riguarda in generale la normativa legata agli Ats che dovrebbero coincidere, ove possibile, con i distretti sanitari.
Da circa tre anni stiamo affrontando questo tema, da quando siamo qui, ormai la distinzione netta che c'era fra l'ambito sanitario e l'ambito sociale è caduta, sia per le direttive nazionali che per le politiche anche finanziarie ed economiche che hanno interessato questo versante. Per questo pongo all'attenzione dell'Aula questo tema - sono venuti anche alcuni rappresentanti degli Ats in Commissione a denunciare le difficoltà degli ambiti territoriali a porre in essere le politiche dopo che è stato abolito il fondo unico - e mi chiedo se non è il caso di aprire una discussione più completa, perché se la norma sollecita che le due rappresentanze territoriali (distretti sanitari e ambiti territoriali sociali) debbono ove più possibile coincidere, credo che questo debba essere oggetto di una riforma o comunque di un'attenzione reale, superando le difficoltà territoriali o le resistenze territoriali, ragionando di una politica non di tagli a questi importanti settori, ma di migliore gestione che magari un accorpamento potrebbe favorire.
La modifica relativa alla possibilità dei centri di poter accogliere quindici disabili gravi rispetto ai dieci che erano riconosciuti in precedenza consente di avere un riconoscimento effettivo dei costi per seguire questa disabilità e non vedersi costretti a mandarli fuori o a non riuscire con le risorse che vengono girate per un disabile meno grave. Solletico anche qui un momento di riflessione. Questa scelta aiuta l'accoglienza e aiuta a venire incontro ai bisogni, soprattutto di chi ha più necessità di non vedersi rifiutato o respinto e magari dover andare in altre strutture.
Ho posto questa domanda anche in Commissione sanità, ma non mi è stato risposto, la norma è a costo zero, ma ci è stato spiegato che in realtà questa differenza avrà un costo di circa 1,3 milioni circa, quindi chiedo, siccome rientra in un saldo invariato, perché i fondi verranno tolti da una parte e spostati su questo settore, una scelta che nel merito può essere vista in maniera anche condivisa, da quali servizi si spostano le risorse per dare questo tipo di risposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa è una modifica alla delibera n. 1331, nata per aiutare e dare dei contributi seri a persone che si trovavano in difficoltà, dopo la legge Basaglia, persone meno fortunate di noi che vengono ospitate in queste case.
La proposta del Consigliere Talè stravolge la delibera n. 1331, non risolve i problemi di questa comunità molto fragile perché la 1331 aiutava le famiglie. Aveva ragione Spacca ed ha fatto bene, un'ottima legge, lo dice il Consigliere Zaffiri che non ha niente da spartire con Spacca, adesso si interviene su una parte della delibera n. 1331 per andare, giustamente voi dite, ad aiutare chi ricovera queste persone, ma di fatto viene stravolta la legge, che alla fine costa uguale, mettete 1,3 milioni di euro per i centri facendo questa operazione che a Sandro Zaffiri puzza di bruciato, quando dico che mi puzza di bruciato non voglio andare più in là, Consigliere Talè, perché lei ha capito perfettamente a cosa mi riferisco, perché si doveva intervenire sulla delibera n. 1331. Questa è la situazione checché ne dite.
Dalla delibera n. 1331 avete estrapolato quello che vi interessava per il territorio o per altre cose, questa è la sostanza della legge, ma bisogna dire ai marchigiani che è così, no che va bene, questa modifica non va bene perché non interviene su tutto un settore che è estremamente importante e molto delicato.
Sono state fatte decine di riunioni con tutte le associazioni che proteggono le famiglie che sono in difficoltà ed invece di aiutare le famiglie si va ad intervenire su una parte, giustamente dico io, ma allora perché non interveniamo su tutto? Se la proposta era coraggiosa, seria e riformista dovevate modificare la delibera n. 1331. Non l'avete fatto, avete ancora una volta preso un pezzo della legge che vi interessa per qualche territorio, per avere dei riscontri nei momenti opportuni, questa è la solita filippica che si sente dentro questo Consiglio. Dovevo essere il relatore di minoranza, ho rifiutato per questo motivo e la relatrice è diventata la Consigliera Leonardi. Non ho voluto fare il relatore di questa legge aborto che state facendo, è una cosa vergognosa, è inutile che fa quella faccia, Consigliere Talè, lei ha la delega dall'Assessore e doveva portare una modifica alla delibera n. 1331 (…) Voterò contro, io non prendo i voti dai centri, qualcuno ce li prende e lei lo sa, glielo ha promesso durante la campagna elettorale e adesso è arrivata l'occasione, questo è successo!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Intervengo solo sull'aspetto, anche se me l'ha bruciato la Vicepresidente della Commissione, che riguarda gli ambiti e i distretti.
C'è il Presidente che è anche l'Assessore ed io approfitto di questa legge per chiedere con forza di andare avanti rispetto alla politica che faccia coincidere gli ambiti con i distretti perché solo così quella sinergia tra il sociale e il sanitario può essere realizzata.
Noi abbiamo fatto, come capita sovente all'interno di questa amministrazione, le delibere nn. 110 e 111 nel febbraio 2015 in cui abbiamo costruito un acronimo terribile, le UOSeS, le unità operative sociali e sanitarie che dovevano raggruppare le due competenze, quella del direttore del distretto e quello dell'ambito, sono rimaste lì.
Capisco, Presidente, che ci sono delle difficoltà, ci sono delle gelosie nei territori da parte dei sindaci, ma se non arriviamo alla creazione di questa coincidenza tra ambiti e distretti avremo sempre delle politiche scollegate, delle politiche meno efficaci.
Vanno bene le altre due questioni che riguardano questa proposta di legge, ma ne approfitto per chiedere che si vada avanti senza esitazioni e superando le resistenze che nei territori e non solo vengono avanti per far coincidere ambiti e distretti, laddove questa cosa è stata possibile, penso al mio territorio, dove da sempre l'ambito territoriale coincide con il distretto, una serie di sinergie tra i due settori avvengono a vantaggio dell'efficacia dell'azione socio-sanitaria. Quindi ne approfitto per ribadire questa necessità che secondo me è improrogabile, capisco tutto, i sindaci, i coordinatori, però anche qui bisognerebbe avere un po' di coraggio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Tocco subito l'argomento che non è all'ordine del giorno di questo punto, cioè quello a cui facevano riferimento i Consiglieri Volpini e Leonardi, agganciandomi alla questione di Amandola che ormai si trascina da più di 10 anni.
Quello che non capisco, rifaccio la domanda che ha fatto il Consigliere Volpini, è perché i tre ambiti territoriali sociali della provincia di Macerata, che hanno un'estensione territoriale imponente, pari o uguale a quella di Pesaro-Urbino, sono disposti a diventare un unico ambito ed un unico distretto e questo non è possibile farlo a Pesaro, ad Ancona, a Fermo e ad Ascoli. Tra le altre cose parliamo per la provincia di Macerata di una popolazione di quasi centomila abitanti, lì è possibile farlo e a Pesaro-Urbino no.
Gli amministratori, amici, compagni, camerati di tutti i colori della provincia di Pesaro-Urbino non possono addurre a motivazione “Non ce la possiamo fare perché il territorio è troppo esteso” perché o sono matti quelli di Macerata, che sono disposti a fare una cosa che va da Esanatoglia fino ad Amandola, oppure loro hanno delle resistenze che non si giustificano.
Capisco che i territori sono diversi, capisco la complessità del Montefeltro, però penso che alla fine, Consigliere Volpini, l'ultima e unica resistenza sia dovuta soprattutto a questo tipo di area, perché nelle aree collinari e soprattutto nell'area costiera la certificazione di questo dato arriva.
Per quanto riguarda invece il provvedimento sinceramente non capisco le obiezioni, capisco quelle di carattere generale, si può fare di più, è uno slogan natalizio molto bello, adesso non ricordo il prodotto, sempre si può fare di più, ma quello che ci ha proposto il Consigliere Talè è sostanzialmente una cosa molto semplice, è vero che è parziale, è vero che è focalizzata, ma è anche vero che è un dato. Dovremmo fare 4 conti per capire se un centro diurno può contenere un certo numero di utenti gravi, è chiaro che gli utenti gravi accolti in più rispetto a quello che il centro ha come accreditamento determinano un costo enorme, quindi con questa operazione andiamo incontro a questi costi e andremo a fare qualcosa, come ha chiesto la Consigliera Leonardi, anche in Commissione. Il Presidente poi ci potrà dire dove trova le risorse per 1,3 milioni di euro, ma non credo che sia difficile dentro il bilancio della sanità, avrà già previsto di trovare 1,3 milioni, forse avremo un po' meno avanzo, ma facciamo spazio e diamo respiro economico a questi centri. Mi sembra di una banalità unica che poi ci sia un elenco di tante altre cose che possono essere fatte, io questo non lo so, questo tipo di operazione va a riscontrare, non un regalo, chi assiste quindici e viene pagato per dieci. Questa è la sostanza, viene pagato con una tariffazione inferiore come se assistesse una persona con disabilità generica, invece ha una persona con disabilità grave.
Credo che il provvedimento sia più che adeguato, poi, per carità, Consigliere Talè, disponibile a tutti i ragionamenti su quello che potrà avvenire, però intanto mettere un punto fermo su questo aspetto penso che sia una cosa dovuta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Sull'accorpamento degli ambiti già è stato detto ampiamente ed anch'io non riesco a comprendere perché fortunatamente nella realtà dalla quale provengo il distretto sanitario corrisponde con l'ambito sociale e nella zona della montagna, come giustamente ha fatto riferimento il Consigliere Marconi, non dico che c'è una volontà, ma una disponibilità già dimostrata con la nomina di un unico coordinatore per i tre ambiti. Non so come mai questo non sia possibile in altre zone. Non conosco tutto il territorio, ma mi auguro che questo possa succedere anche perché rischiamo di aver fatto una battaglia, poi persa per l'abolizione delle province, poi Ato, Ata, Ats, per dire che rischiamo di guardare, come si dice, la pagliuzza e dall'altra parte prolificano altri enti che sostanzialmente fanno cose, per non dire uguali, molto simili o che almeno andrebbero coordinate tra di loro.
È chiaro che un coordinamento si fa meglio quando gli ambiti coincidono con il territorio ed è anche meglio se le figure di responsabilità coincidono. Mi viene una battuta, Consigliere Marconi, vorrà dire che laddove questo accorpamento avviene ci saranno più risorse per gli ospedali, dove questo non avviene ce ne saranno meno.
L'aspetto che ha giustamente evidenziato il Consigliere Talè nella relazione è quello che un po' ha stimolato questa normativa. Francamente, Consigliere Zaffiri, comprendo poco l'intervento di chi dell'opera sindacale ha fatto la propria bandiera, quindi non capisco perché fare sindacato nei confronti di alcune categorie è corretto e fare sindacato nei confronti di cooperative sociali o di soggetti che accudiscono persone in difficoltà, e lo fanno francamente senza un lucro che può giustificare chissà quali sospetti, non lo è, sinceramente faccio difficoltà a comprenderlo.
Il problema è che questi centri non avranno adesso la possibilità di inserire più disabili gravi, ce li hanno sempre avuti, ma non c'era nessuno che glieli riconosceva economicamente.
Questo è il dramma, e non faccio una critica alla delibera n. 1331 che dal mio punto di vista ha notevoli aspetti positivi, perché ha reso omogenea una normativa che fino al 2014 era a macchia di leopardo, alcune Asur pagavano X, altre Y, altre ancora Z per lo stesso servizio sul territorio marchigiano, era una cosa incomprensibile, finalmente la delibera n. 1331 ha reso omogeneo questo servizio.
Poi è chiaro, di fronte ad una normativa che ha avuto un livello molto alto alcune cose si sono perse per strada, quella che oggi andiamo a sistemare era una di quelle cose che forse nella normativa complessiva si era persa. Queste comunità avevano sempre avuto in pancia questi soggetti gravi e nessuno glieli riconosceva, perché l'Asur si giustificava dietro al fatto che più di dieci non ne poteva pagare, i Comuni dicevano: “Questi sono soggetti gravissimi, non è roba mia, io seguo solo il sociale” e pagavano solo la quota, quindi questi soggetti rimanevano appesi, passatemi il termine un po' brutale, come figli di nessuno.
Da un'amministrazione pubblica mi sembra un atteggiamento non corretto, tra l'altro da una parte era l'Asur a certificare la gravità di questi soggetti e dall'altra non li poteva pagare, non per la cattiveria di qualche direttore, ma perché la legge prevedeva che doveva certificarli, ma non poteva pagarli.
Penso che ognuno di noi comprenda che è un'anomalia, mi sembra che su questo rimettiamo le cose in sesto, se poi ci sono altri punti da sistemare, alcuni li abbiamo valutati in Commissione, altri non so se verranno fuori, mi sembra che ci sia la volontà, chiaramente avendone le risorse, per ottemperare a questo.
La domanda che ha fatto la Consigliera Leonardi, che è legittima, anche a me ha fatto sorridere quando ho letto nella legge “a parità di risorse”, è chiaro che non è a parità di risorse, perché se li devo pagare come gravissimi, non li pago come gravi. Credo che sia una vicenda tecnica che non rientra nel bilancio della Regione, ma rientra nel bilancio sanitario. Per questo per la Regione è a impatto zero, ma queste risorse devono emergere da qualche altra parte e quindi non possiamo farci altre cose, questo è un tema del bilancio complessivo. Quando si chiede a tamburo battente che dobbiamo fare i pronto soccorso dappertutto, gli ospedali dappertutto, le cose dappertutto, il tema è esattamente lo stesso, a parità di risorse non si può avere tutto, è chiaro che per fare questa normativa probabilmente si cerca di razionalizzare, adesso non conosco nel dettaglio le voci del bilancio dell'Asur, ma è chiaro che queste risorse vanno a fattor comune dell'intero bilancio di Asur.
Credo che una politica razionale sia stata fatta ed abbia permesso di trovare queste risorse che non sono eccessive, ma dal mio punto di vista assolutamente giuste e corrette.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Talè.

Federico TALE'. Grazie Presidente. Per precisare, alla Consigliera Leonardi ha già risposto in qualche modo il Consigliere Micucci, abbiamo preventivato con gli uffici una spesa di circa di 1.670.000 euro che naturalmente prenderemo nel fondo sanitario di più di 3 miliardi. Quindi la Dirigente sarà deputata a vedere dove prendere questi soldi, questi soldi ci sono e sono da prendere dal fondo sanitario.
Una precisazione al Consigliere Marconi, il Consigliere Micucci ha chiarito, non andiamo ad accogliere più persone dentro questi centri, che spesso sono già pieni, ma sono già all'interno. Abbiamo delle situazioni in cui sono presenti più di dieci i disabili gravi, ma, ahimè, noi ne finanziamo soltanto dieci, quindi adesso diamo respiro a questi centri, naturalmente ne va non soltanto della cooperativa o dell'amministrazione che gestisce, ma della qualità del servizio stesso all'interno del centro.
I fondi vanno per le persone disabili non per altro, non vanno alle cooperative, vanno per il servizio alle persone disabili, fra l'altro il mondo sindacale ci chiede questo. Abbiamo raggiunto un accordo proprio la settimana scorsa con il sindacato sul fondo di solidarietà proprio perché la delibera n. 1331 - anche questa è una cosa storica, perché non l'avevamo mai raggiunto prima - aveva messo in difficoltà non soltanto i CSV, pur avendo uniformato un po' il settore, ha anche il settore degli psichiatrici, però lì con altri fondi, con il fondo di solidarietà, abbiamo messo 2 milioni per il 2017, 2 milioni per il 2018 e 2 milioni nel 2019, quindi abbiamo tamponato in questo modo, non solo, in quell'accordo sono venute fuori altre esigenze, da parte di CGIL, CISL e UIL Uniti, e quindi metteremo un milione in più sia per gli anziani che per i disabili e ci hanno riconosciuto, tutte e tre le sigle sindacali, questo sforzo sulla delibera n. 1331 per quanto riguarda le disabilità.
Per rispondere al Consigliere Zaffiri, non so se la Lega a livello regionale avrà lo stesso risultato che ha a livello nazionale, ma sono contentissimo se oggi la Lega vota contro perché, come ha detto il Consigliere Zaffiri, lo “faremo sapere ai marchigiani”, poi, attenzione, non si arrabbi, se l'Assessore Pieroni fa sapere ai marchigiani come avete votate all'interno dell'Assemblea legislativa, anch'io dirò che per le disabilità la Lega ha votato contro, se così sarà.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Quando si tratta di disabilità va fatta chiarezza e va mantenuto un comportamento serio.
La norma che andiamo ad approvare oggi il Movimento 5 Stelle non la voterà, seppur riconoscendo le difficoltà di chi gestisce le strutture, perché questi soldi non andranno direttamente alle disabilità.
Le domande e le criticità poste oggi hanno evidenziato il fatto che alcuni gravissimi sono inseriti in strutture che hanno un organico previsto per meno gravissimi e alcuni gravi, quindi la criticità è proprio sull'organico. Sappiamo benissimo che ci sono delle convenzioni in essere, non è chiaro se la Regione pagherà e la cooperativa o le associazioni che gestiscono le strutture implementeranno gli organici, soprattutto non è corretto fare confusione sulla compartecipazione alla spesa, prevista dalla delibera n. 1331, del fondo di solidarietà con questo argomento.
Sul discorso degli psichiatrici sappiamo benissimo che alcune fatture addirittura pervenute ai loro familiari erano illegittime, e questo ce l'ha anche affermato la Dirigente in Commissione, sicuramente è un argomento che dovrà essere sviluppato maggiormente anche in Commissione, soprattutto quando si discuterà il piano socio-sanitario perché qui è una questione di organico. Se si vuole fare il bene dei disabili bisogna prevedere un organico adeguato alla gravità delle persone che stanno dentro le strutture.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Sarò brevissima, anche perché la Consigliera Pergolesi ha anticipato parte di quello che sto per dire, cioè questo intervento è della serie: piuttosto che niente, è meglio piuttosto. E' qualcosa di incompleto che non tiene conto degli incontri che sono stati fatti con le famiglie dei disabili.
Ora, a questo punto, posso comprendere anche quello che sta cercando di fare la Giunta, ma io voglio evidenziare che le famiglie che tengono il disabile a casa, con il frutto del loro sacrificio, non vengono assolutamente tenute in considerazione, in nessun modo, quindi ribalto un po' quello che ha detto il Consigliere Talè: questi interventi sono per i disabili, no, questi interventi sono per le strutture che tengono i disabili, è diverso, e chi ha un disabile gravissimo a casa, a volte fa questa scelta per questioni logistiche, per questioni affettive, per qualsiasi altro motivo, non ha da questo intervento alcun beneficio.
Addirittura ci sono disabili che hanno scelto di rimanere a casa e non vengono in alcun modo tutelati, non vengono in alcun modo aiutati, né nella gestione quotidiana dei loro bisogni né in nessuno altro modo, per cui a qualcuno è stato detto: “Se vai nella struttura avrai assistenza, avrai tutto, se stai a casa no”. Questi sono i fatti.
I disabili che sono venuti a incontrarci più e più volte hanno presentato situazioni reali, situazioni quotidiane, alle quali questo intervento non dà una risposta. E' inutile fare un'azione di questo genere perché è, come tante altre di questo Governo regionale, molto, ma molto incompleta e a favore di chi? Non diciamo che è a favore dei disabili, perché questo non è, poi lo chiederemo e se la Lega voterà, come voterà, contro, a favore, sarà contro sicuramente, sarà per un certo motivo. L'altra volta è stata votata l'astensione, lo dico e mi dispiace che l'Assessore Pieroni non ci sia, ma non era per disinteresse, era per il metodo, non si può essere d'accordo, assolutamente, non possiamo essere d'accordo con questa metodologia, tutto qui.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Talè, Biancani e Urbinati.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini.
Contrari: Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Leonardi.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2 bis. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Talè, Biancani e Urbinati.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giancarli, Marconi, Marcozzi, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Leonardi.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Talè, Biancani e Urbinati.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Leonardi.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Talè, Biancani e Urbinati.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Leonardi.

(L'Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 254. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Talè, Biancani e Urbinati.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Busilacchi, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Leonardi.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 59
ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza
“Bilancio di previsione finanziario 2019/2021 del Consiglio-Assemblea legislativa regionale. Programma annuale e triennale di attività e di gestione 2019/2021 e documento tecnico di accompagnamento”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 59 dell'Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Andiamo con questo atto ad approvare il bilancio del Consiglio regionale, che è un di cui del bilancio della Regione Marche che poi andremo a votare.
Il bilancio del Consiglio regionale assicura un corretto e indipendente funzionamento dell'organo legislativo, nel senso che con il proprio bilancio, anche se è un di cui, il Consiglio regionale è un soggetto indipendente e autonomo.
Con il bilancio il Consiglio individua annualmente le risorse necessarie al funzionamento complessivo dell'organo per la gestione amministrativa, contabile e anche degli organismi di garanzia. La previsione per l'anno 2019 è stata accuratamente programmata, tenendo conto dei principi generali contenuti nel decreto legislativo 118 del 2011.
Il fabbisogno del Consiglio regionale è articolato in missioni che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dall'amministrazione, utilizzando le risorse finanziarie, umane e strumentali ad essi destinati.
Il bilancio del Consiglio regionale prevede nel triennio un fabbisogno per il 2019 di 13,8 milioni, per il 2020 di 15,100 milioni, per il 2021 di 14,260 milioni, l'aumento nel 2020 è ovviamente legato all'appuntamento elettorale, alla scadenza elettorale del nostro mandato, della X legislatura.
Il bilancio che andiamo a discutere e ad approvare tiene conto del rispetto del d.l. 78 del 2010 e prevede, sulla base del 2009, una serie di contrazioni importanti relative agli studi ed incarichi di consulenza, riduzione dell'80%, alle relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e spese di rappresentanza, riduzione dell'80%, alle spese per missioni, riduzione del 50% e alle spese per le auto a noleggio e all'utilizzo delle autovetture, riduzione del 70%.
Il nostro bilancio tiene conto delle prescrizioni che vengono date agli enti dal d.l. 78.
È importante ricordare in questa sede che il bilancio del 2018, che si sta per concludere in questi giorni, in sede di assestamento, che abbiamo votato un mese e mezzo fa, ha ridotto il proprio fabbisogno di 350 mila euro che sono state ridestinate al bilancio generale della Regione e quindi utilizzate per la nostra comunità marchigiana, per dare prevalentemente dei servizi.
Il bilancio del 2019 è in linea con la spesa del 2018, peraltro contiamo che quando chiuderemo il bilancio del 2018, che si andrà a chiudere al 31 dicembre, ipotizziamo un avanzo presunto di circa 700 mila euro.
Per effetto della legge n. 30 del 2016 il bilancio prevede anche gli stanziamenti legati al fabbisogno degli organismi di garanzia per un totale di 308.495 euro. Pertanto il bilancio consiliare ammonta complessivamente per il 2019 a 14.067.000 euro, poi su questo farò una precisazione, nella relazione questa cifra viene aumentata di circa 4 milioni per una questione legata ad una partita di giro con la Giunta regionale legata al personale.
Nel bilancio di previsione è stata stabilita la costituzione del Comitato per la legislazione, che è stato votato martedì scorso, e una spesa per il funzionamento del Comitato di valutazione delle politiche, che era stata sollecitata dal Comitato stesso, quindi a bilancio ci sono le risorse necessarie per il funzionamento del Comitato.
Nel contempo il Consiglio regionale ribadisce, attraverso l'Ufficio di Presidenza, gli appuntamenti che si sono consolidati ormai negli anni, che sono anche per il 2019: “La giornata della pace”, “Il giorno della memoria”, “Il giorno del ricordo”, “La giornata dell'infanzia e dell'adolescenza”, “La giornata del ricordo delle vittime innocenti delle mafie per la promozione della cittadinanza responsabile”, “La giornata contro la violenza sulla donna”, la “Fiera del libro” di Torino che è un appuntamento importante al quale il Consiglio partecipa ogni anno, sapete che siamo l'editore più importante delle Marche attraverso i quaderni del Consiglio.
Vorrei ricordare anche lo stanziamento destinato ai quattro Atenei marchigiani che fino ad ora ci dato la possibilità, grazie a questa collaborazione, di costruire insieme alla Giunta regionale tutto il percorso che è stato deliberato - martedì abbiamo votato e discusso la mozione – e che è legato al Patto dello sviluppo. La collaborazione con i quattro Atenei ci ha dato la possibilità di sentire tutti i sindaci, tutti gli amministratori del territorio colpito dal sisma e capire tramite loro quali erano le priorità, le esigenze e le istanze prevalenti da sviluppare attraverso il Patto per lo sviluppo che, dicevo, è stato deliberato dalla Giunta e su cui martedì scorso, grazie ad una mozione, abbiamo fatto una discussione.
Il bilancio tiene conto anche degli stanziamenti legati agli organismi di garanzia, il Comitato regionale per le comunicazioni, l'Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti e degli adulti e dei bambini che oggi si chiama, grazie alla legge che abbiamo approvato, Garante dei diritti della persona, la Commissione per le pari opportunità, per i quali si prevedono per il 2019 uno stanziamento di 308.000 euro. Tra gli organismi di garanzia il Corecom ha due stanziamenti separati, ovvero iscrive stanziamenti per l'esercizio di funzioni proprie, mentre le funzioni delegate vengono finanziate direttamente dall'Agcom.
Per quello che riguarda l'Autorità di garanzia degli adulti e dei bambini, oggi denominato Garante dei diritti alla persona, lo stanziamento per il 2019 ammonta a 65.000 euro e non ha variazioni rispetto al 2018.
Lo stanziamento per il 2019 della Commissione, regionale pari opportunità, è di 51.000 euro e le cifre del Corecom ve le ho appena dette.
Il programma risorse umane nell'ambito della cifra complessiva, di cui ho parlato in apertura, prevede uno stanziamento di 2.157.000 euro, su questo dobbiamo votare un emendamento in quanto lo scorso anno, in sede di approvazione del bilancio, il Collegio dei Sindaci revisori ha rilevato come non fosse opportuno che le spese del personale del Consiglio fossero complessivamente a carico della Giunta regionale, che si faceva carico dei cedolini, degli stipendi, dei pagamenti e altro, mentre nel bilancio del Consiglio c'erano soltanto il salario accessorio del personale più le indennità di posizione e di risultato della dirigenza. Il Collegio dei Sindaci revisori aveva rilevato che, anche per una questione di carattere fiscale, il costo del personale doveva stare nel bilancio del Consiglio, altrimenti tutta la parte contributiva e previdenziale veniva pagata e versata con un codice fiscale diverso da quello del Consiglio regionale.
A seguito di queste osservazioni c'è stata una serie di approfondimenti e di incontri che hanno portato ad un emendamento che oggi dovremo votare, è stato sottoscritto da tutto l'Ufficio di Presidenza e prevede lo stanziamento del costo delle risorse umane, che come ho detto prima è di 2.157.000, a questa cifra si aggiungano 4.024.000 che vengono meno dal bilancio della Giunta e vengono iscritte automaticamente nel bilancio del Consiglio, in modo tale che dal 2019 il personale sarà completamente e complessivamente a carico del bilancio del Consiglio regionale che ha, come dicevo prima, anche una propria autonomia.
Altre questioni importanti credo che non ce ne siano, i progetti di cui ho parlato sono importanti e sono il consolidamento di un percorso che abbiamo portato avanti sin qui: la partita del personale, le Autorità indipendenti, i soggetti garanzia.
L'ultima cosa che vorrei dire sul personale è questa: sicuramente i capigruppo ricorderanno che abbiamo avuto occasione di parlare in sede di Conferenza dei Presidenti dell'applicazione del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro al personale dei gruppi. Il personale dipendente del Consiglio ha già avuto l'applicazione del contratto e la liquidazione delle risorse, mentre per il personale dei gruppi l'Ufficio di Presidenza ha preso la decisione di applicare il contratto collettivo nazionale di lavoro e la liquidazione degli arretrati, che vanno dal 2016 fino al 2018, con la busta paga del mese di gennaio. Questa è una notizia che riguarda prevalentemente i dipendenti assegnati ai gruppi consiliari.
Non è previsto indebitamento, mentre è stato previsto un fondo di riserva che in passato non c'era di 100 mila euro. Rispetto alle cose più importanti credo di non dover aggiungere altro, se c'è la richiesta di chiarimenti siamo pronti a darli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Breve e conciso. Noi abbiamo ricevuto questo bilancio stamattina, ovviamente facciamo un atto di fiducia perché in questi tre anni di consigliatura non abbiamo mai votato contro il bilancio e ci siamo sempre astenuti.
Ci sono alcune raccomandazioni che a nome mio personale e del gruppo faccio, una l'ha già espressa il Vicepresidente Minardi, dicendo che il personale del gruppo verrà contrattualizzato e gli arretrati verranno pagati a gennaio 2019. Ci aspettavamo che venissero pagati a dicembre per permettere loro di godere le feste natalizie, invece verranno posticipati.
Nella Giunta del regolamento si è accennato al fatto che i Consiglieri potrebbero partecipare all'Ufficio di Presidenza. Questa non è una mancanza di fiducia, già nelle Commissioni qualunque Consigliere, che non è Commissario, può partecipare. Sarebbe una partecipazione per essere aggiornati in tempo reale, non per controllare, per carità, ci fidiamo completamente, parola di Pinocchio, di questo Ufficio di Presidenza, però si sta discutendo di questa possibilità, non per avere un controllo, ma una partecipazione.
Questo lo dico anche perché ci sono dei contributi che non solo gli esimi Presidenti, Vicepresidenti e Segretari possono dare, ma nello specifico alcuni Consiglieri possono dare il loro apporto di conoscenza e professionalità, ad esempio, nella scelta dei quaderni del Consiglio che è un po' a senso unico, sugli ultimi sei quaderni cinque parlavano di questioni legate alla religione clerical-cattolica, mentre uno era laico. Il Consigliere Marconi non fa parte dell'Ufficio di Presidenza, ma forse ha un'influenza particolare, telepatica, nella scelta soprattutto dei quaderni del Consiglio tra santi e pensieri mistici che vengono da impiegati in pensione dei vari comuni. Si potrebbe fare una maggiore perequazione e dare uno spazio, visto che i quaderni del Consiglio devono essere una testimonianza reale e laica della marchigianità, più equilibrato a modi di sentire e sensibilità diverse, non solo quelle religiose.
Un'ultima considerazione. Per quanto riguarda il Corecom, l'Ombudsman, la Commissione pari opportunità - io sono sensibile, l'ho già detto in quest'Aula ed anche parlando con colleghi, ai diritti civili che sono rappresentati dal Garante dei minori e degli altri cittadini - a me sembra molto sperequato questo stanziamento, così basso per funzioni così importanti, nel senso che 65.000 euro per un anno, per esempio, al Garante dei minori e degli altri diritti, rispetto a … Comunque è una struttura piuttosto corposa, che potrebbe produrre un risultato ancora maggiore se avesse maggiori stanziamenti, sicuramente avrebbe un impegno migliore, e parlo di tutto, dico il Garante perché è una cosa che sento particolarmente, ma mi sembra che le cifre che vengono stanziate per queste funzioni molto importanti siano veramente esigue rispetto alla consistenza della struttura ed alle potenzialità che potrebbe avere.
Queste sono dichiarazioni che faccio sulla illustrazione peraltro esaustiva del Vicepresidente Minardi.
Mi auguro che ci sia anche nell'Ufficio di Presidenza una maggiore partecipazione di tutto il Consiglio, ripeto, non per il controllo, lo dico tranquillamente, perché non abbiamo mai votato contro il bilancio del Consiglio, ma per avere un contributo migliore ed aiutare il funzionamento di questo organismo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Alcune precisazioni, certo, forse il mio è un compito che ha un minimo di conflitto di interesse, come se fossi l'oste che non può parlare male del suo vino, questo è chiaro, ma al di là della battuta faccio volentieri questo intervento anche per dare alcune spiegazioni e alcune risposte a domande che sono state fatte anche dal Consigliere Maggi.
Primo, sgombro questa Aula da influssi divini, nel senso che il Consigliere Marconi non ha influito fino adesso sulla pubblicazione dei quaderni, non è arrivato alcun influsso divino da questo punto di vista. Il fatto è che noi non abbiamo mai detto di no ad alcuno, perlomeno in quest'anno che io ho trascorso nell'Ufficio di Presidenza. Devo ringraziare sia il Presidente che gli altri componenti perché non abbiamo mai detto no ad alcuno, se non verificare se avevamo le somme a disposizione per poter onorare questi impegni. A qualsiasi cosa arrivata che riguardasse eventi significativi o approfondimenti su tematiche che riguardano la regione Marche abbiamo sempre detto di si, facendo delle belle istruttorie, dando poi questi quaderni a tutte le biblioteche della regione che hanno apprezzato e stanno apprezzando moltissimo. Per cui se arriverà anche qualche rilettura laica di personaggi o cose varie, Consigliere Maggi, non ci saranno problemi da questo punto di vista, assolutamente.
L'altro aspetto che voglio precisare riguarda il personale e come non mai ci siamo impegnati per risolvere almeno due questioni annose che avevamo. La prima riguarda l'adeguamento contrattuale che era bloccato da una nostra legge che parametrava al valore del D6, quello che era l'importo, il budget assegnato ai gruppi. L'abbiamo in qualche modo superato, ci siamo impegnati in una riunione sindacale - ci siamo confrontati con tutte le sigle sindacali della RSU interna - ed abbiamo preso l'impegno di soddisfare il tutto entro il mese di gennaio, non sto qui a dire perché a gennaio, però l'abbiamo fatto anche nell'interesse e nella tutela del personale, perché c'è un aspetto tecnico-giuridico che si doveva superare dato c'è una scadenza a fine mese, quindi abbiamo detto, per la tranquillità di tutti, paghiamo e devo dire che non c'è stato alcun dissenso da parte sia delle sigle sindacali della RSU che del personale con il quale ovviamente abbiamo un confronto quotidiano. I nostri collaboratori, non li chiamo “personale” o “dipendenti”, li incrociamo quotidianamente nei corridoi, quindi in tempo reale hanno le informazioni, a volte prima di noi, perché sono molto attenti alle norme che arrivano, alle disposizioni, alle sentenze della Corte costituzionale, sanno tutto, giustamente, quindi vanno ringraziati perché sono preparatissimi e noi diamo risposte anche in questo senso. Devono stare tranquilli, perché questo impegno c'è.
L'altro è un discorso di carattere generale, ogni volta che in questi anni il Vicepresidente Minardi ha illustrato il bilancio Consiglio ha detto: “Con risparmio del ...”, questa è una cosa bellissima, però noi questa virtuosità la stiamo pagando perché succede che tutte le norme centrali fanno riferimento, in pratica, ai vecchi bilanci, quindi prevedono di “ridurre del 10% rispetto all'anno x”, per cui chi è stato virtuoso nel cammino di questi anni è penalizzato, non c'è un indice di virtuosità che poi ti ripaga attraverso trasferimenti particolari, attraverso prebende che ti vengono date per progetti speciali, oltre al risparmio anche il taglio, oltre al danno anche la beffa. Quindi, tutte le Regioni che hanno avuto dei Consigli spendaccioni, non sta a me indicarle, senza fare nomi, sta più a sud di noi, con sole due province, hanno un bilancio che è il doppio se non il triplo del nostro, hanno un personale che è due volte e mezzo quello che noi abbiamo, mentre noi abbiamo grosse difficoltà in questo senso, là invece navigano ancora nell'oro, quindi vedete la grande virtuosità di questo Consiglio.
I progetti che sono stati predisposti per il prossimo anno sono quelli di sempre, però devo dire anche che questo anno noi abbiamo individuato delle risorse per far meglio funzionare ad esempio le Commissioni, soprattutto per quanto riguarda la Commissione per la valutazione delle politiche della Regione, ci sarà una struttura, ci sono le risorse per nominare anche dei consulenti, per vedere, per verificare, per controllare che quello che facciamo produce un effetto positivo sui terreni amministrati.
Dal punto di visto del bilancio è un Consiglio che si muove veramente molto bene e l'Ufficio di Presidenza è aperto al recepimento di tutte le osservazioni e le considerazioni. Lo stesso dicasi per quanto riguarda il patrocinio e qualche piccolo contributo che diamo alle iniziative che si fanno sui territori laddove l'Assessorato non arriva, ovviamente non può seguire tutti, in qualche modo siamo presenti e soprattutto riscontriamo che sono presenti i Consiglieri dei territori e questo credo che leghi sempre di più il Consiglio ai territori, questo è l'aspetto più significativo a cui il Presidente tiene ed io sono fermamente convinto che quell'azione sia meritevole perché accorcia la distanza dell'ente Regione con i territori e con i nostri amministrati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Brevemente, Presidente, per dire che siamo alla fine dell'anno e siamo alla votazione finale del bilancio su cui non possiamo che esprimere un'astensione anche perché, come ho sentito, si chiude con un più, Presidente e Vicepresidenti.
In questo Consiglio abbiamo diversi problemi, uno mi sembra che sia stato affrontato e va verso una soluzione e riguarda l'organico del Comitato di valutazione. C'è un altro aspetto, però, Presidente, glielo dico con la considerazione di esprimere una riflessione politica, il Consiglio deve mettere i Consiglieri nelle condizioni di poter presentare le leggi, anche quelle che hanno un costo, valutando a quali finanziamenti si può attingere per presentarle perché se non recuperiamo questo gap tra la Giunta e il Consiglio abbiamo un handicap fortissimo in quanto non abbiamo gli strumenti di accesso al bilancio regionale.
Questa è una considerazione importante che l'Ufficio deve recepire perché ci sono le condizioni economiche per affrontare questo problema.
È vero, mi direte che ci sono le leggi nazionali, ma questo Consiglio è uno dei più piccoli, quello più produttivo, uno dei più produttivi d'Italia.
Questa è la considerazione, noi dobbiamo recuperare questa cosa perché i Consiglieri non devono accedere o chiedere se hanno l'amico o il conoscente nell'apparato dell'amministrazione della Regione, perché il Consigliere dell'opposizione deve essere messo sullo stesso piano del Consigliere di maggioranza, questo purtroppo non accade ed è una cosa naturale che sia così. Questo è un problema da risolvere, cara dottoressa Zampa, lei è la collaboratrice di questo Consiglio, bisogna risolvere questo problema perché la struttura deve avere pari dignità politica e deve avere gli stessi strumenti che ha la Giunta per quanto riguarda il bilancio.
I Consiglieri devono essere messi sullo stesso piano, non possono andare in giro a chiedere la carità per sapere dove possono trovare 10 mila euro per finanziare una legge o da dove stornare 10.000 euro, ci deve essere un ufficio al quale il Consigliere si può rivolgere per avere tutte le risposte.
Se facciamo questo ulteriore passo, Presidente, credo che potremmo cominciare a stare ..., come si dice.
L'altro passaggio riguarda una cosa che non ho fatto in tempo a vedere, quanto è stato dato, se è stato dato, al mondo universitario per le convenzioni che abbiamo stipulato? C'è stato un costo oppure le cose sono state fatte volontariamente dal mondo accademico?
Credo che il problema sia che manca ancora questa struttura ed io ve lo evidenzierò fino a che non viene istituita perché lo ritengo un passaggio estremamente importante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. E' già tardi, ma questa riflessione sull'attività del Consiglio merita qualche parola e questo ultimo argomento a cui accennava il Consigliere Zaffiri mi sembra importante anche se la legislatura perlopiù è andata.
Credo che il problema del finanziamento delle leggi l'abbiamo risolto con una modalità che è stata individuata dalla Segreteria generale del Consiglio, che adesso non rammento, ma può essere una soluzione che bypassa i vincoli che la Corte dei Conti impone.
Per quanto riguarda il livello di assistenza sono d'accordo con il Consigliere Zaffiri dovremmo produrre una maggiore attenzione nella predisposizione dei testi, soprattutto quando decidiamo che vengano esaminati, perché finché non vengono esaminati sono poco più che una letteratura del Consigliere proponente e possono anche andare bene, vengono presentati e lì giacciono, ma quando vengono risvegliati dal sonno dovrebbero avere questo tipo di imprimatur.
Un'altra cosa, Presidente, mi permetto di ricordare al Presidente Busilacchi, anche se non è in Aula, che questo benedetto monitoraggio, abbiamo detto nella Conferenza dei capigruppo, andrebbe iniziato. Capisco che è una cosa noiosa, poco esaltante e politicamente non rilevante, però è una delle cose più interessanti che potremmo fare per vedere tutte le leggi che non sono state applicate negli ultimi trent'anni, penso che siano tantissime, andrebbero riprese in mano ed eventualmente cancellate definitivamente, modificate o accorpate con testi unici, insieme ad altre che nel frattempo sono sopravvenute, una riordinatina, una spolveratina del potente archivio legislativo delle Marche dovrebbe essere fatta.
Detto questo, riguardo al bilancio credo che la Presidenza Mastrovincenzo passerà alla storia come la più risparmiatrice che ci sia mai stata nella storia, in linea con il clima, però ho sentito anche da qualche collega della minoranza ..., non esageriamo perché sull'indennità eravamo quart'ultimi o quint'ultimi, penso che adesso siamo pure sotto all'Umbria, meno di San Francesco, quindi il nostro pauperismo avrà soddisfatto tutti, anche i colleghi del Movimento 5 Stelle.
Sui vitalizi ci sono delle proposte di legge ed anche lì, Consigliere Maggi, andremo a risparmiare una cifra più grossa, perché non l'abbiamo ricordato, ma la cifra più grossa la spendiamo lì e nel momento in cui verranno modificati i vitalizi e portati dentro al sistema contributivo il risparmio sarà enorme, però prevediamo 1,5 milioni, 2 milioni, per tutti quelli che eventualmente chiederanno di non utilizzare il vitalizio, non chi già lo prende, ma chi lo deve ancora prendere ha diritto alla rinuncia e quindi alla restituzione delle quote versate. Qualcuno già l'ha preso, io ci ho già rinunciato, quindi sono a posto perché avevo capito che l'aria era quella, detto ciò mettiamo anche in conto questo, ma anche considerando tutto questo, Presidente, spendiamo qualche cosa. Io non debbo sollecitare il fatto che so di macchinari del centro stampa che avrebbero bisogno di un aggiornamento, di una rivisitazione, facciamolo, oltretutto abbiamo il personale tecnico qualificato per fare questo tipo di attività e le macchine sono una spesa una tantum e può essere fatta in maniera estremamente tranquilla.
Apprendo con grande soddisfazione dal Vicepresidente Minardi la notizia che siamo la prima o quasi casa editrice delle Marche, è vero che nelle Marche non esistono grandi case editrici, quindi il confronto non è fra giganti, ed il fatto che siamo fra i più interessanti produttori laici, religiosi, conventuali, questo ha poca importanza, cioè ha importanza, ma l'importante è che ci sia una promozione dello scritto. In questo senso, l'ho già confidato al Consigliere Maggi, denuncio il fatto che non so se io rientrerò fra i casi laici e religiosi, è un caso laico, il testo è laico, ma circa un anno e mezzo fa ho dovuto rispolverare la mia vecchia tesi di laurea perché gli uffici del Difensore Civico hanno scoperto che esiste, forse unica in tutta la regione, una tesi di laurea sul Difensore Civico delle Marche, ahimè, l'ho scritta io nel 1982, nel rileggerla per offrirla all'Ufficio di Presidenza ho scoperto una cosa incredibile, si parla del Difensore Civico, oggi Garante, ed era nel contesto della applicazione della legge e della legalità, ma intesa in senso culturale, non in senso penale, ho messo in conto i casi e ho scoperto che siamo rispetto al 1982, l'anno in cui ho steso la tesi, ad un'applicazione di circa il 10-20% in più, cioè l'80% delle cose che si dicevano che il Difensore Civico delle Marche avrebbe dovuto verificare ancora non ci sono. Quindi la cultura della cittadinanza, della legalità, della partecipazione, del rispetto della legge, purtroppo è quasi ferma a quella data e questo è un dato estremamente interessante su cui poter riflettere per cui ho fatto ammenda anche di questo, Presidente. Diciamo che non c'è interesse privato, perché ormai la mia carriera, ahimè, anche amministrativa s'è conclusa, quindi non mi serve una pubblicazione per avere accesso a qualche concorso arrivato ormai a 60 anni … Era secondo il tempo molto particolare perché c'era l'esplosione degli Ombudsman in tutta Europa, infatti è una tesi comparata, però siamo fermi lì, pensate che allora c'era anche in Unione Sovietica, in Unione Sovietica ed in Polonia, la figura tipo l'Ombudsman, certo molto limitata, ma esisteva, quindi l'idea del controllo sulla legge c'era, però da quel tempo ad oggi di passi ne abbiamo fatti veramente pochi, quindi sarebbe anche una bella occasione di riflessione in questo senso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Due brevissime riflessioni che mi hanno stimolato i colleghi, quello che dice il Consigliere Zaffiri secondo me è assolutamente condivisibile, non è possibile limitare l'autonomia di un Consigliere che vuole proporre una normativa perché non ci sono i fondi. Credo che la cosa sia facilmente risolvibile, nel senso che c'è un bilancio approvato, ogni capitolo ha il suo fondo postato, io posso presentare la norma dicendo che prendo delle somme X da quel fondo, poi il Consiglio è libero di bocciare quella proposta e quindi il fondo rimane così, o nel caso in cui venga approvata sarà compito del dirigente del settore sapere che parte del monte finanziario che aveva postato in quel capitolo sarà dedicata a quella legge, come il Consiglio regionale, che è organo supremo da questo punto di vista, ha deciso e con il resto ci dovrà fare i servizi a meno che nella variazione di bilancio successiva non si vogliano rimpostare le somma originarie. Non mi sono mai trovato in questa situazione, però credo che non ci sia la possibilità da parte degli uffici di bloccare una normativa, perché i fondi sono previsti in bilancio ed una variazione di bilancio nella normativa penso che sia possibile prevederla.
L'altra preoccupazione, a cui ha fatto cenno il Consigliere Celani, riguarda il fatto che dei Consigli regionali, ma in generale gli enti pubblici che puntano al risparmio poi vengono “penalizzati”. E' un po' quello che succedeva anni fa col patto di stabilità, però era una preoccupazione che andava bene l'anno scorso, Consigliere Celani, questo anno, per adesso, abbiamo cancellato la povertà, fra qualche settimana le mafie e poi sicuramente si risolverà anche questo problema.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Solo per dare alcune precisazioni e qualche piccolo chiarimento in più.
E' chiaro che l'adeguamento contrattuale ai collaboratori, riprendo quello che diceva anche il Consigliere Celani, è stato un tema che ci ha visto direttamente tutti coinvolti, tutti impegnati e tutti convinti nonostante le difficoltà di carattere giuridico per l'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro. Dopodiché, se ricordate, abbiamo fatto un emendamento, se non vado errato, all'assestamento proprio per dare una copertura dal punto di vista giuridico all'applicazione di questa norma contrattuale, cosa che stava a cuore a tutti quanti. Un emendamento che è stato firmato da tutti i capigruppo e gli emolumenti, come è stato detto, verranno liquidati nel mese di gennaio, semplicemente per svalicare il termine dell'impugnativa di questa norma da parte del Governo, per evitare di liquidare le risorse e poi doverle andare a recuperare direttamente dai dipendenti. Un disagio onestamente che abbiamo voluto evitare di far correre ai collaboratori per dare loro una maggiore garanzia, una maggior certezza, un mese dopo, ma una certezza in più.
L'altro tema è quello della virtuosità, certamente la nostra Regione ha lavorato sempre in modo serio, rigoroso, sobrio, io l'ho detto anche quando abbiamo presentato i bilanci degli scorsi anni, rigore e sobrietà, perché ogni euro che spendiamo sono soldi della nostra comunità marchigiana ed alla nostra comunità dobbiamo rispondere in ogni momento.
Con il decreto legislativo 78 al 2009, le Regioni che nel 2009 avevano mani larghe e spendevano in modo ben più largo e ben più ampio di quello che faceva la Regione Marche, hanno visto le decurtazioni sulla base di quella fotografia. La nostra Regione rigorosa e sobria lo è sempre stata, anche nel passato e le decurtazioni in percentuali uguali non hanno agevolato perché tagliando dal poco si ha una riduzione enorme, mentre dal molto rimane una cifra maggiore.
Il merito alla richiesta del Consigliere Zaffiri, sono stati spesi 40 mila euro per i quattro atenei delle Marche (10 mila ciascuno) e, come ho detto, sono stati sicuramente utili in questi due anni per costruire il percorso che ha portato alla predisposizione del Patto per lo sviluppo. Con gli Atenei si sta cercando di mettere in campo delle collaborazioni ulteriori per avere ricercatori, dottorandi per fare approfondimenti rispetto alle materie che stanno a cuore a tutta l'Aula e a tutti i gruppi consiliari.
Il finanziamento delle leggi è un tema aperto, ne siamo tutti consapevoli, è vero, esiste questo problema, però non c'è una soluzione automatica perché a quanto dovrebbe ammontare un fondo per dare la possibilità ai Consiglieri di finanziare le proposte di legge?

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Renato Claudio MINARDI. Una struttura che si occupi soltanto della parte contabile-finanziaria?

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Renato Claudio MINARDI. Avevo capito in un altro modo, però vale per tutti, ma su questo bisogna essere chiari e preso atto della precisazione del Consigliere Zaffiri c'è comunque la I Commissione che è deputata ad affrontare ed eventualmente a risolvere queste questioni.
Secondo tema, il fondo. Ammesso che si voglia stabilire un fondo, certo che si può fare, potrebbe esserci ad esempio una legge sul sociale che potrebbe avere bisogno di 1 milione, 2 milioni, 3 milioni, magari una legge su una cosa altrettanto importante è meno impattante dal punto di vista finanziario ed economico e potrebbe avere bisogno di molte meno risorse, ma il tema è: una volta previsto il il fondo chi ci attinge? Chi arriva prima e chi arriva dopo rischia di rimanere in attesa, oppure di non avere le risorse?
Questo non è un tema semplice da affrontare e da risolvere. Una cosa è vera, noi siamo Consiglieri regionali, il bilancio lo vota il Consiglio regionale e laddove c'è una legge che deve essere presentata dai Consiglieri e approvata dall'Aula si può modificare qualsiasi posta di bilancio, anche dopo l'approvazione del bilancio stesso, perché l'Aula sul bilancio è assolutamente sovrana. Se c'è una voce, una posta di bilancio che vogliamo modificare, perché l'Aula lo decide, lo possiamo fare in qualsiasi momento. Ricordo le parole dell'Assessore Cesetti in Conferenza dei capigruppo: “Questa è la proposta di bilancio che io porto all'attenzione dell'Aula, l'Aula è sovrana e può decidere di fare quello che ritiene più opportuno”.
Fermo restando, giusto per fare una precisazione al Consigliere Zaffiri, che è stato attivato il servizio di accesso al bilancio da parte di tutti i capigruppo, è un servizio che è attivo, magari dobbiamo cercare di implementarlo, di far capire meglio come funziona, eventualmente si può fare, anche con il Servizio bilancio, qualche ora di formazione per noi Consiglieri o eventualmente per i nostri collaboratori.
Ultime due cose. Il Comitato per la valutazione delle politiche è già partito, non è che non è partito, c'è già un lavoro che viene portato avanti e le risorse che mettiamo a bilancio, nel bilancio 2019, serviranno per avere una struttura adeguata a fare dei monitoraggi rispetto alle leggi che si vogliono approfondire e a dare un impulso maggiore al lavoro stesso, perché il Comitato avrà una struttura a fianco che le darà una mano.
Per la stampa dei Quaderni del Consiglio, come ho detto prima, siamo i primi editori delle Marche, vorrei ricordare che i libri che vengono stampati sono proposti e valutati da un comitato di redazione, che è composto da tutto l'ufficio stampa, da tutti i giornalisti del Consiglio regionale, che fa una selezione delle proposte. La selezione fatta è vagliata dall'Ufficio di Presidenza che prende la decisione finale e dà l'ultimo parere per l'ok alla stampa. Vorrei precisare che la scelta delle possibilità, insomma, senza fare grande selezione, viene fatta sulla base di persone marchigiane che scrivono poesie, piuttosto che ricerche, studi, tesi o altro, quindi cittadini marchigiani o argomenti che riguardano le Marche. Questa è un'occasione per gli studenti e per le scuole di avere della documentazione che riguarda la nostra regione.
Ringrazio e credo di non dover aggiungere altro.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 1 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Minardi, Celani, Rapa. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 59, così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 255
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio 2019/2021 della Regione Marche (legge finanziaria 2019)”

Proposta di legge n. 256
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio di previsione 2019/2021”
(Discussione generale congiunta e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le proposte di legge n. 255 e n. 256 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Farò una relazione congiunta su entrambe le proposte di legge, sia sulla legge di stabilità che sulla proposta del bilancio di previsione, una relazione con la quale toccherò entrambe le proposte perché ovviamente il tema è unico, e chiamerei manovra l'insieme delle due proposte di legge.
Parto con un incipit che è doveroso per il rispetto del lavoro di tutti gli attori, parlo per noi Consiglieri, ma soprattutto per gli uffici sia della Giunta che del Consiglio, che per elaborare tutti gli atti relativi alla manovra sono stati sottoposti a pressioni e quest'anno per la compressione dei tempi, peraltro stabilita in Conferenza dei capigruppo, questa fatica si è sentita di più. Lo dico ad onore e nel rispetto del lavoro, soprattutto degli attori, quindi indistintamente per il personale della Giunta, dei rispettivi servizi finanziari e bilancio, e della Commissione che ho l'onore di presiedere, che è stato molto solerte e collaborativo nell'elaborare entrambi questi atti che sono molto corposi. Lo sappiamo bene, basta pensare alle varie tabelle che compongono gli atti e alle varie interazioni che emergono dalla singola variazione che da un giorno all'altro può riguardare il bilancio. Toccando una cosa di conseguenza si modificano innumerevoli altre questioni.
In questo contesto socio-economico in cui la Giunta presenta queste due proposte di legge, va detto che, ad onor del vero e anche a sostegno di una situazione che va raffrontata al contesto di riferimento, acquista ancora più valore non aver aumentato la pressione fiscale, anzi già da novembre abbiamo assistito, con la variazione, all'eliminazione dell'accisa sui carburanti. Non c'è l'Irap per le nuove imprese, c'è l'esenzione del bollo per le auto ibride e anche per i mezzi della protezione civile, quindi, non certo un inasprimento della pressione fiscale, tutt'altro, in un contesto di manovra di finanza pubblica che ancora non ha preso definitivamente le mosse, in quanto è in discussione oggi al Senato un maxiemendamento sulla manovra di governo. Va detto che questa incertezza rende ancor più difficile il lavoro che dobbiamo svolgere, perché ci troviamo al 20 dicembre ed ancora le linee essenziali della manovra di Governo non sono determinate con certezza, chiaramente anche la manovra regionale ne risente e lavorare in queste condizioni diventa complesso.
Spesso e volentieri ci viene rimproverato, diciamolo francamente, la compressione dei tempi e anche le variazioni che arrivano alla fine, ma siamo in un contesto, ricordiamolo, in cui anche le linee di finanza pubblica non sono ancora definite.
Prendo ad esempio la relazione del Collegio dei revisori che esprime il proprio parere favorevole, però, avrei fatto anch'io la stessa cosa e leggo testualmente, dice: “Va tuttavia tenuto conto che il bilancio regionale 2019/2021 recepisce alcune disposizioni normative inserite nel disegno di bilancio 2019, in corso di approvazione parlamentare, si invita pertanto l'ente ad apportare le dovute modifiche al bilancio di previsione, nel caso in cui il testo definitivo della legge di bilancio apportasse modifiche agli articoli di interesse regionale”, giusto per dire che a volte l'incertezza fa si che anche i provvedimenti conseguenti sono un po' sotto la spada di Damocle.
Non solo mi volevo riferire a questo, ma anche ad ulteriori questioni. C'è tutto un capitolo molto importante relativo alla ristrutturazione del debito e se dovessero essere approvati degli emendamenti, perché è una questione che grazie all'Assessore Cesetti e all'ufficio di riferimento seguo da tempo, se avranno il conforto della approvazione normativa, potrebbero contribuire a rendere disponibili ulteriori risorse importanti per tutto il bilancio regionale e tutta la sua politica.
Questo però non siamo in grado di dirlo oggi che stiamo discutendo di queste proposte. Auspico che questa possibilità diventi concreta nel rispetto del principio generale, su cui si possono basare queste norme, che è quello dell'attualizzazione del debito, perché le mosse per apportare azioni nella direzione della ristrutturazione del debito non devono essere artefici contabili, dispiacerebbe a tutti, e lo dico da cittadino prima che da Consigliere regionale, ma laddove il bilancio lo possa consentire, credo che siano provvedimenti da tenere nella debita considerazione per il riversamento di risorse a vantaggio di tutta la comunità.
Un aspetto saliente che mi sento di sottolineare e che abbiamo avuto modo di discutere martedì scorso, nella seduta di Consiglio precedente, è quello secondo la quale la filosofia del Patto per lo sviluppo e la ricostruzione si intravede e permea un po' questo bilancio. Abbiamo visto, e ne abbiamo parlato ripetutamente e compiutamente nella seduta di martedì scorso, questa ispirazione, questa filosofia, questa progettualità che ha ispirato il Patto per lo sviluppo e la ricostruzione, che confluisce nel bilancio attraverso una spinta verso gli investimenti.
Il dato saliente che mi sento di evidenziare con più enfasi è quello per il quale sono previsti investimenti nel triennio pari a 113 milioni di euro. L'Assessore Cesetti quando è venuto in Commissione ci ha fatto presente, lo faremo poi più avanti per compiutezza dell'esposizione, della peculiarità di questa manovra che nel triennio 2019-2021 prevede 113 milioni di investimento, ripartiti nella maniera seguente: 45 milioni nel 2019, 31,2 milioni nel 2020 e 35,9 nel 2021, per un totale di 113 milioni.
Da dove vengono questi 113 milioni? E' questo è un po' il succo della questione, 5 milioni provengono dall'avanzo vincolato disponibile, 17,6 milioni dall'avanzo vincolato per spese d'investimento e circa 90 milioni dal Danc, è un acronimo, non è un'inflessione delle Marche del sud per dire dei carri armati britannici, il debito autorizzato e non contratto. Che cosa è questa posta ideale di bilancio? Nel decreto 118 era prevista la possibilità di utilizzare il debito autorizzato non contratto per poter finanziare le spese di investimento che risultassero nel bilancio di previsione. Con gli emendamenti e la manovra in corso, ecco la raccomandazione dei Revisori ed anche l'auspicio che tutto si possa concludere secondo queste premesse, nel bilancio di questo esercizio è stato possibile finanziare spese di investimento senza che si ricorresse alla stipulazione dei mutui relativi, ma rinviare la loro stipula al momento della successiva esigenza di cassa, è questo il dato saliente.
Sappiamo che una spesa d'investimento è legata alla stipulazione del mutuo, siamo stati tutti amministratori in varie epoche, questa volta l'elemento di novità saliente e che ha reso possibile questa grande spinta verso l'investimento è la possibilità di andare a prevedere nel bilancio di previsione, nella parte delle entrate, poste relative al debito autorizzato e non contratto e nella parte di spesa gli investimenti relativi.
C'è stata un'evoluzione su questo tema del Danc ed ho avuto il piacere di averne notizia durante l'iter, che ha avuto una sua evoluzione, perché ad un certo momento la Corte Costituzionale, poiché era invalsa la pratica di utilizzare il Danc per finanziare spese correnti, e questo non era molto corretto, ha fatto un'impugnativa in questa direzione, è stato istituito un tavolo al Mef - devo dire con onestà intellettuale che la Regione Marche ha partecipato da protagonista, attraverso i suoi esponenti - e la partecipazione attiva ha fatto giungere ad una determinazione, che è quella ricordata, di poter finanziare gli investimenti ricorrendo al debito autorizzato e non contratto, ma soprattutto rinviando al sorgere delle effettive esigenze finanziarie la stipulazione dei mutui, una cosa che è la prima volta che avviene nella storia dei bilanci finanziari degli enti locali.
A questo punto passerei ad un'elencazione, che è anche la connotazione più spicciola del bilancio, dove si può vedere quello che ho cercato di dire seppur sinteticamente. Mi rifaccio un po' all'elencazione che l'Assessore ci ha fatto in I Commissione e che prevede: 45 milioni di investimenti nel 2019, 31 nel 2020 e 36 (arrotondo per centinaia) nel 2021, per un totale di 113 milioni.
Dove sono rivolti questi investimenti? 32 milioni per la manutenzione straordinaria delle strade, 10,6 milioni per le infrastrutture viarie, mentre li elenco capite quale sia l'indirizzo e il tema che sta molto a cuore alla comunità, visto anche che in questi anni gli organi preposti, mi riferisco alle province, sono stati depotenziati con tutto l'iter che ben conosciamo, di cui la Regione si è dovuta far carico. Continuo: 5,1 milioni per l'acquisto di materiale rotabile ferroviario e automobilistico, 6,2 milioni per il miglioramento sismico degli immobili pubblici, 7 milioni per l'integrazione del finanziamento del nuovo Inrca, 2,7 milioni per le fermate ferroviarie, sono lavori che rendono più sicuro e più agevole l'utilizzo delle fermate delle tratte ferroviarie regionali, 4,3 milioni per il miglioramento sismico di contenitori culturali (teatri, biblioteche, musei), 3 milioni per gli alloggi degli studenti universitari, e questa mattina ho sentito con piacere le parole del Presidente Ceriscioli che ha detto che la riforma dell'Erdis ha portato a risultati concreti, una riforma che ho seguito molto da vicino, di cui mi fa piacere sentire questo giudizio positivo, non tanto il giudizio positivo del Presidente, che ovviamente mi fa piacere, ma il giudizio positivo degli studenti, abbiamo sentito della totalità dell'evasione delle loro richieste per le borse di studio, è un dato veramente centrato, nonostante lo scetticismo che ha accompagnato quella riforma all'inizio ed anche nel percorso per portare a termine quei lavori.
Proseguo: 2,5 milioni per gli investimenti in materia energetica, 4,1 milioni per la gestione dei rifiuti, 3 milioni per gli impianti a fune, 0,7 milioni per la prevenzione del rischio sismico per le province, 1,2 milioni per il bike park del Montefeltro, 3,6 milioni per il miglioramento della mobilità dell'infrastruttura del trasporto pubblico locale, 4,4 milioni per le acque, la difesa del suolo, 1 milione per l'acquisto da parte dei comuni di mezzi di trasporto elettrici, anche questo un provvedimento che è in linea con un comune sentire verso il trasporto elettrico. Questi sono i 90 milioni del Danc, del debito autorizzato e non contratto.
Gli altri 17,6 milioni riguardano: 9 milioni per le politiche abitative, compresi i contributi in conto capitale per i buoni casa, 1,4 milioni per contributi per l'acquisto di immobili pubblici, 5 milioni per la viabilità stradale, 1,2 milioni per le tecnologie di controllo del trasporto pubblico locale, 0,8 milioni per la mobilità ciclistica e 0,2 milioni per la riduzione dei gas di scarico degli autobus.
Ecco molto rapidamente il corpo di questa parte, dell'ammontare delle risorse, ripeto, 113 milioni verso gli investimenti, il tema più caratterizzante, ma il bilancio regionale è fatto anche di fondi propri, seppure in questi anni sempre più ridotti in virtù delle manovre di finanza pubblica, a cui, come sappiamo bene, tutti dobbiamo sottostare e troviamo molte risorse che riguardano i temi centrali di questa nota di aggiornamento che dà il là a questo bilancio: 86,6 milioni per il cofinanziamento, il mantenimento e la garanzia del cofinanziamento dei programmi comunitari, 7,3 milioni per il fondo di solidarietà, 300 mila euro per interventi di contrasto alla povertà, 5,2 milioni per la vita indipendente, qui devo aggiungere che ci sono degli emendamenti che vedremo quando voteremo le proposte di legge, che accrescono questa cifra, e qui mi sento di fare, perché abbiamo partecipato a delle riunioni e siamo stati coinvolti direttamente, un ringraziamento al Presidente Ceriscioli e all'Assessore Cesetti, per l'accrescimento dei fondi per questo tema, ed anche all'Assessore Bora che ha partecipato prestando parte dei fondi di sua competenza a questo obiettivo. Sono soddisfatto perché denota e dimostra un'attenzione vera, che è quella di mettere delle risorse, sacrificando altri obiettivi, rispetto alla sbandierata di toccare certi temi, ma un conto è toccarli solo con le parole, un conto è stare vicino con le risorse adeguate, che non sono mai adeguate per raggiungere gli obiettivi al 100%, però va apprezzato l'impegno e lo sforzo in questa direzione.
Continuo restando in tema con i 700 mila euro per le misure in materia di disturbi dello spettro autistico, un'altra tematica che ci ha riguardato da vicino in quanto abbiamo incontrato le associazioni dei genitori di persone affette da questa patologia, 5,1 milioni per la non autosufficienza, 1,6 milioni per altri interventi in ambito sociale, 7,3 milioni per lo sport, 31,6 milioni per le borse di studio, e torno al tema che abbiamo già sfiorato, 33 milioni per le spese di funzionamento e manutenzione straordinaria degli immobili dell'Erdis. 33 milioni per le spese di funzionamento e di manutenzione straordinaria degli mobili dell'Erdis non sono risorse di poco conto.
Veniamo all'aspetto legato all'ambiente: 5,7 milioni per le aree protette, 2,2 milioni per le opere di pronto intervento, frane, esondazioni fiumi, che è un tema che ci riguarda purtroppo spesso, ad ogni temporale abbiamo qualche problema di questa natura, 17,8 milioni per la manutenzione idraulico forestale, 1 milione per le spese di funzionamento delle Unioni montane, anche qui mi sembra che ci siano degli emendamenti in arrivo che vedremo dopo. Queste cifre non sono così precise, si rifanno alla proposta iniziale, ma gli emendamenti un po' andranno a cambiarle.
Ancora: 200 mila euro per le unioni e le fusioni dei comuni, un tema che ci ha visto impegnati in questa direzione, 9,8 milioni per i beni e le attività culturali, 9,7 milioni per il cofinanziamento del fondo unico dello spettacolo, 17,2 milioni per l'informatica, 18 milioni per la protezione civile, 4 milioni per la difesa della costa, 9,3 milioni per la circolazione agevolata, 56,8 milioni per il trasporto pubblico locale, anche qui c'è un emendamento corposo di cui dopo diremo, 4,7 milioni per il commercio, 1 milione per il commercio estero, 12,9 milioni per l'industria e l'artigianato e 2,4 milioni per l'industria 4.0.
In questa seconda parte le linee principali dei fondi regionali propri, le altre le abbiamo bene elencate prima.
Dal mio punto di vista vorrei far presente una questione, perché immagino che nel dibattito sarà un tema che ricorrerà spesso, e dal mio punto di osservazione mi sento di fare un apprezzamento per la composizione della quota di fondi vincolati che questo bilancio accoglie. Nello specifico mi riferisco alle quote accantonate, relativamente a: fondo crediti di dubbia esigibilità, 85 milioni; fondo rischi passività del contenzioso, un leit motiv che ricorre spesso, 38 milioni, più 10 milioni nel 2019, 2,6 milioni 2020 e 2 milioni nel 2021, per complessivi 52 milioni di euro; quota del risultato di amministrazione presunto accantonata per la copertura dei fondi dei residui perenti, 113 milioni, che porta la percentuale di copertura quasi all'82%, quando la legge prevede importi ben inferiori, essendo i residui perenti complessivi pari a 139 milioni; quota accantonata al fondo ripiano perdite società partecipate, 28 milioni di euro, perché sappiamo bene quello che ci potrebbe toccare, speriamo di no, speriamo che sia sufficiente e bastevole, del resto l'allusione ad Aerdorica non l'abbiamo fatta per nulla.
In attuazione di tutti i principi contabili tutti questi accantonamenti, compreso il fondo passività potenziali per quasi 8 milioni di euro, il fondo copertura degli effetti derivanti dalla revisione della manovra fiscale. Vorrei richiamare l'attenzione, ci sono 30 milioni accantonati per gli eventuali effetti derivanti dalla revisione della manovra di finanza pubblica, ci sono anche 25 milioni per il fondo di copertura degli effetti derivanti dall'articolo 1 della legge 296.
La sommatoria di tutti questi accantonamenti, pari ad oltre 300 milioni di euro, non può non essere tenuta nella debita considerazione ai fini della redazione di un bilancio che guarda alla solidità, alla veridicità e anche a una pragmaticità, mi sento di dire, più da operatore del settore che da Consigliere regionalie, che tiene conto di una redazione del bilancio prudenziale e con i piedi per terra, che di questi periodi è una cosa da salutare con favore, questo la dice lunga sulla modalità con cui si vanno ad approntare manovre di questo tipo in un impianto del bilancio così come strutturato.
Io mi fermerei qui, per non andare oltre e toccare chissà che cosa nello specifico, se ci sono domande darò risposte, ma immagino che l'Assessore seguirà il mio intervento. Riprenderemo gli emendamenti quando andremo ad analizzare le singole proposte di legge per poi votarli. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Prima di iniziare vorrei chiedere al Vicepresidente Minardi se in questa Assemblea legislativa c'è un regolamento?

PRESIDENTE. Si, perché?

Jessica MARCOZZI. Allora cerchiamo di farlo rispettare perché ancora una volta, quando parla un Consigliere, sia esso del PD oppure il Consigliere Busilacchi, interviene il Consigliere Maggi, come ha fatto oggi e l'altra volta. Mi dispiace, non l'ho detto subito, avrei dovuto dirlo quando si trattava il primo punto all'ordine del giorno. Tra l'altro il Consigliere Maggi mi è anche simpatico, però quando un Consigliere parla, interviene per insultare e altro. Non deve mettere in mezzo altre persone con il patto del Nazareno e Forza Italia, perché non è un modo educato.
Gliel'ho già detto martedì scorso e glielo ripeto ancora una volta: rispettiamo il regolamento che prevede che quando un Consigliere prende la parola, anche se dice cose sbagliate, un altro non può intervenire, potrà farlo poi chiedendo la parola, soprattutto non mettendo in mezzo altre persone.
Consigliere Maggi, ripeto, l'ha fatto altre volte e continua a farlo, gliel'ho detto anche martedì scorso. Una volta Berlusconi, una volta il Patto del Nazzareno, una volta Forza Italia, basta, se deve dire qualcosa lo dica, ma prenda la parola quando è giusto prenderla.
Visto e considerato che voi siete i più bravi, i più buoni, siete il top, dimostratelo anche in questa sede.
Il bilancio di previsione per l'anno 2019/2021 è lo strumento portante delle politiche regionali. Quest'anno c'è una grande novità perché confluisce nel bilancio di previsione il Patto per la ricostruzione e lo sviluppo della Regione Marche, che è stato predisposto dalla Regione Marche, in collaborazione con l'Istao, con altre associazioni, con i comuni, con le associazioni di categoria, Patto già trasmesso in Consiglio, l'abbiamo discusso martedì.
Su questo Patto, naturalmente, ci sono tante risorse comunitarie e regionali, riguarda tutta la regione non soltanto i comuni del cratere, riguarda tutta la regione Marche e quando l'Assessore Cesetti è venuto in Commissione il 6 dicembre, tra l'altro l'avevo anche registrato, ha detto che avevamo investimenti per 113 milioni di euro, spalmati naturalmente in 3 anni, 45 milioni nel 2019, 32 milioni nel 2020 e 35,9 milioni nel 2021, sono investimenti importanti perché da una catastrofe, come quella che abbiamo avuto nel 2016, quella del terremoto, le Marche si riscattano.
Gli investimenti più rilevanti, lo ha già detto il Consigliere Giacinti, sono: 32 milioni per la manutenzione straordinaria delle strade, 10,6 milioni per le infrastrutture viarie, 5,1 milioni per l'acquisto di materiale rotabile ferroviario, 6,2 milioni per il miglioramento sismico, 7 milioni per l'integrazione del finanziamento dell'Inrca, 2,7 milioni per le fermate ferroviarie, sembra che ci sia un po' tutto, 4 milioni per la manutenzione straordinaria di opere idrauliche, 4,3 milioni per il miglioramento sismico dei contenitori culturali, quindi musei, teatri, biblioteche, 3 milioni per gli alloggi per gli studenti universitari, 2,5 milioni per investimenti in materia energetica, 4,1 per la gestione dei rifiuti, 3 milioni per gli impianti a fune, 700 milioni per la prevenzione del rischio sismico per le province, 3,6 milioni per il miglioramento della mobilità, 4,4 milioni per le acque, la difesa del suolo, 1 milione per l'acquisto da parte dei Comuni dei mezzi di trasporto elettrico, 9 milioni per le politiche abitative, 1,4 milioni per contributi per l'acquisto di immobili pubblici. Poi i più importanti sono quelli per il cofinanziamento dei programmi comunitari, 86 milioni, 7,3 per il fondo di solidarietà, 300 mila euro per interventi di contrasto alla povertà, tanto la povertà l'ha già risolta il Governo nazionale, quindi se l'Assessore destinava questi 300 mila euro a qualcun altro faceva molto bene, 5,2 milioni per la vita indipendente, 700 mila euro per misure in materia di disturbi dello spettro autistico, 5,1 milioni per la non autosufficienza, 1,6 milioni per altri interventi in ambito sociale, 7,3 milioni per lo sport, 31 milioni per le borse di studio, 33 milioni per le spese di funzionamento e manutenzione straordinaria immobili Erdis, 5,7 milioni per le aree protette, 4,3 milioni per la difesa della costa, per il commercio e industria, 4.0.
Bene, sono interventi importantissimi per la nostra regione, il problema è che gli investimenti dovrebbero essere concordati anche con la minoranza perché vanno oltre il mandato, vanno oltre il 2020. Questi investimenti sono stati decisi direttamente dalla Giunta, mentre era giusto condividerli con il Consiglio e anche con la minoranza, un metodo che non è trasparente né democratico, questo lo dobbiamo dire.
Ho elencato tutti gli investimenti e li ho ripetuti, perché? Perché in questi investimenti, 113 milioni di euro, c'è poco per il lavoro, per la ricerca, ma soprattutto per l'accesso al credito. Dico questo perché nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, c'è la relazione della Banca d'Italia che dimostra, con dati alla mano, che le Marche sono in recessione, la crescita dell'industria e le esportazioni si sono ridotte, i piani di investimento delle imprese sono fermi e la cosa più grave è la riduzione del credito alle piccole e medie imprese, mentre cresce quello per le grandi, ma noi sappiamo che nelle Marche la maggior parte delle aziende sono di piccole e medie dimensioni.
Ho voluto riprendere quegli investimenti perché non c'è niente per l'accesso al credito, visto e considerato che c'è una relazione della Banca d'Italia in cui si evince che c'è una riduzione del credito alle piccole e medie imprese, io qui non lo leggo, ed anche per quanto riguarda il lavoro, tanto si dice del lavoro, c'è ben poco.
Questo è quello che ho potuto riscontrare nel piano di investimenti di 113 milioni di euro.
Visto e considerato che c'era già una relazione mi sarei aspettata che per il lavoro, la ricerca, centri di ricerca, qualcosa ci poteva essere, invece c'è pochissimo.
Inoltre, in questo bilancio viene riproposta ancora la ristrutturazione del Bramante Bond quando nell'anno in corso nulla è stato fatto e la cosa più grave è che non c'è alcuna certezza che nella prossima legge di bilancio nazionale siano riproposte le coperture finanziarie destinate a tali operazioni, che sono servite a creare degli spazi finanziari soltanto negli ultimi 3 anni, a scapito però dei prossimi decenni. Già dal 2019 ci troveremmo ad accantonare le quote ordinarie destinate al rimborso a scadenza del prestito obbligazionario e a pagare in aggiunta le rate dei mutui con lo Stato per le operazioni di ristrutturazione già effettuate. Allora mi chiedo se questo può definirsi risparmio.
Condivido quanto ha detto nella relazione il Presidente Giacinti, che noi viviamo in uno stato di incertezza e proprio nella relazione dei Revisori dei Conti, all'ultima pagina, si recepisce quanto segue: “Va tenuto conto che il bilancio regionale 2019/2021 recepisce alcune disposizioni normative inserite nel disegno di legge del bilancio 2019, in corso di approvazione parlamentare, si invita pertanto l'ente ad apportare le dovute modifiche al bilancio di previsione 2019/2021”, questo perché a livello nazionale viviamo ancora nell'incertezza, non ci sono ancora le linee guida.
Alcune note tecniche, che ho potuto rilevare dalla relazione dei Revisori, riguardano gli accantonamenti, loro prendono atto che nel risultato di amministrazione sono stati fatti gli accantonamenti, però si riservano di valutarne la congruità, per cui non certificano che questi accantonamenti sono sufficienti. In questo bilancio di previsione, che recepisce il Patto per la ricostruzione e lo sviluppo, nel quale ci sono 113 milioni di investimenti, mancano, a mio avviso, cose importanti per far riprendere l'economia marchigiana.
Non pensiamo, Assessore, che l'economia marchigiana possa riprendere attraverso le linee politiche del Governo nazionale, perché abbiamo visto che in sei mesi ha portato l'Italia verso la recessione. Siete voi che vi dovete fare promotori di una ripresa economica: lavoro, centri di ricerca, accesso al credito, soprattutto per le piccole e medie imprese, proprio perché, ripeto, ci sono i dati della Banca d'Italia che certificano tutto questo, quindi bene gli investimenti, però secondo me bisognava indirizzarli verso la ripresa dell'economia marchigiana.
La ristrutturazione del Bramante Bond ho detto che secondo me è un bluff e poi non si sa se verrà riproposta a livello nazionale. Quindi, come gruppo di Forza Italia votiamo contro il bilancio di previsione 2019/2021.

PRESIDENTE. Ha la parola la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Rispetto agli altri anni intervengo dopo i relatori di maggioranza e di minoranza perché è giusto così, in quanto diamo un contributo rispetto a quello che già è stato detto, una visione della Giunta che il bilancio ha presentato.
Cercherò di contenere il più possibile il tempo del mio intervento perché ho avuto modo di esporre nella Commissione competente le linee programmatiche ed anche numeriche del bilancio di previsione 2019-2021.
C'è stato inoltre un proficuo ed approfondito confronto con il Cal ed il Crel dei quali ho visto adesso i pareri, che sono ampiamente e motivatamente positivi; c'è stato anche un confronto molto importante con le parti sociali, con le organizzazioni sindacali e con la Confindustria, le quali mi hanno manifestato il loro apprezzamento per un bilancio che se vogliamo, forse anche per la prima volta, contiene misure importanti oltre a quelle ordinarie.
In tutte queste occasioni ho avuto modo di evidenziare come il bilancio di previsione non sia un atto a sé stante, ma deve essere valutato nel percorso che porta alla sua formazione ed in necessaria continuità con quelle che sono state le manovre finanziarie adottate nel corso del 2018 (Rendiconto 2017 approvato nella seduta del 18 settembre; Variazione di bilancio approvata il 2 ottobre) e, su tutte, l'Assestamento approvato nella seduta del 22 ottobre.
Questo perché dobbiamo essere consapevoli che, pur nelle difficoltà di bilancio di tutte le Regioni italiane, noi abbiamo dato risorse importanti alla nostra comunità e questo lo abbiamo potuto fare grazie ad un bilancio sano e ad operazioni virtuose che queste risorse hanno liberato.
Nel corso della discussione dello scorso anno, lo ricordavo anche nella scorsa seduta, ebbi modo di definire quel bilancio, quello del 2018/2020, come l'occasione per la Regione Marche di avviarsi verso il Patto per la ricostruzione e lo sviluppo per il rilancio dell'economia regionale.
L'impegno che in quella sede abbiamo assunto è stato pienamente assolto, tanto è vero che in questo bilancio di previsione, come è stato ricordato, confluisce il "Patto per la ricostruzione e lo sviluppo della Regione Marche" che, elaborato con l'Istao di Ancona, sollecitato e concertato con le parti sociali e con i soggetti che interpretano le anime del territorio, costituisce una vera ed efficace strategia operativa in grado di trasformare il sisma del 2016/2017 da quella devastazione che è stata ad una opportunità di rilancio, per un nuovo modello di sviluppo che non può non guardare a tutta la regione, oltre i territori danneggiati e le comunità ferite.
E questo perché, lo abbiamo detto più volte, la ricostruzione materiale delle infrastrutture pubbliche, degli edifici pubblici e di quelli privati lesionati non può prescindere dalla ricostituzione del tessuto produttivo, occupazionale e infrastrutturale delle zone colpite dal sisma, compresi i servizi ai cittadini, per evitare che lo spopolamento drammaticamente aggravato dal sisma che, oltre a distruggere beni, ha separato le comunità per le quali appunto dobbiamo costruire tutte quelle opportunità e sicurezze affinché le stesse possano ritrovarsi guardando con più fiducia al loro futuro.
Il merito di questa strategia, che guarda ed abbraccia l'intera regione oltre l'area interessata dal sisma, è stato innanzitutto quello di aver messo insieme un'intera comunità per una comune assunzione di responsabilità; e l'ampio consenso registrato intorno ad essa è la prova della giusta visione.
Il Patto, è stato ricordato più volte, è stato sottoscritto da tutti i rappresentanti delle Associazioni di categoria, delle Organizzazioni sindacali, delle Associazioni degli Enti Locali, delle Università marchigiane, persino della Conferenza Episcopale marchigiana e del Parco dei Monti Sibillini. E' stato approvato dalla Giunta regionale con atto n. 1681 del 10 dicembre 2018 e nella seduta assembleare di martedì scorso con la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale 2019/2021 la Giunta ha assunto la visione strategica del Patto per la ricostruzione e lo sviluppo quale criterio orientatore di tutte le azioni che il Governo regionale porrà in essere fino al termine della legislatura e, se mi è consentito, anche oltre essa.
Quindi un atto di responsabilità collettiva, di un'intera comunità e delle istituzioni, per un cambiamento strategico orientato alla ricostruzione e allo sviluppo del territorio puntando sulla sostenibilità ambientale, sociale e culturale nella consapevolezza che nessuna ricostruzione materiale può avere senso se non si creano prima e contestualmente le premesse per una crescita economica e di sviluppo.
Un modello sostenibile che conta sulle risorse che la Regione Marche si è vista assegnare per i progetti da attuare con una sapiente operazione di utilizzazione delle risorse europee da destinare a tutto il territorio regionale, anche attraverso necessarie rimodulazioni e ricollocazioni sia delle risorse "dedicate" al sisma e sia di quelle ordinarie.
Le risorse coinvolte, orientate secondo le finalità del Patto, sono quelle nazionali, europee destinate alla ricostruzione, quelle della nuova programmazione europea 2021/2027 e quelle nazionali aggiuntive.
I settori operativi individuati sono 8: servizi sociali e sanitari, competitività e innovazione, green economy, sicurezza del territorio, valorizzazione del patrimonio (ambientale, storico, culturale), mobilità, ricerca e nuove competenze, riduzione del divario digitale.
Vengono stimati investimenti per 2 miliardi di euro ed una ricaduta occupazionale di 9.500 unità per un progetto che, come dicevo l'altra volta, "ci dovrà sopravvivere" - questa è la sfida - perché guarda ad un arco temporale di almeno dieci anni, come tutti gli atti di straordinaria programmazione.
Su questo il bilancio di previsione 2019/2021 potrà e dovrà svolgere un ruolo determinante anche di sostegno e di coordinamento delle ulteriori diverse misure che andranno a finanziare il Patto stesso. E questo il bilancio intende farlo da subito visto che con questa manovra, oltre a mantenere invariato il bilancio precedente, si aggiungono rilevanti risorse per investimenti che danno una risposta concreta ai territori, per la loro crescita e sviluppo a sostegno della ricostruzione sia morale che materiale.
Quegli obiettivi che ho prima declinato nel Patto e che ricordavo già da subito con queste risorse noi vogliamo iniziare a conseguirli, infatti il piano di investimenti finanziato vale 113 milioni di euro, come è stato ricordato, sul triennio 2019/2021; 45,5 milioni nel 2019, 31,6 milioni nel 2020 e 35,9 milioni nel 2021.
Risorse preziose spalmate in un arco temporale di tre anni; un tempo necessario che costituisce di per sé una grande opportunità ed un esercizio virtuoso perché è così possibile progettare interventi in anticipo e mettere in campo attività che richiedono una programmazione temporale.
Gli investimenti più rilevanti sono stati ricordati dal Presidente Giacinti, mi permetto solo di segnalare che attraverso gli emendamenti che abbiamo presentato ci sono state delle rimodulazioni non molto rilevanti, però evito di ripeterli per brevità espositiva e poi consegno questo testo perché resti agli atti.
Ci sono poi gli investimenti che ricadono tutti nel 2019 quelli derivanti dall'applicazione dell'avanzo negli investimenti, dove ci sono i 9 milioni per le politiche abitative (compresi i contributi in conto capitale per i buoni casa che valgono circa 2 milioni di euro), 1,4 milioni per l'acquisto di immobili pubblici, 5 milioni per la viabilità stradale, 1,2 milioni per le tecnologie di controllo del trasporto pubblico, e via dicendo.
Le due misure, quindi, finanziano maggiori investimenti per un ammontare complessivo, nel triennio, di 113 milioni di euro e questa è la grande novità di questo bilancio resa possibile anche a seguito dell'accordo tra Regioni e Governo. Una novità tra l'altro apprezzata ho visto anche in modo significativo dal Crel. Una misura impostata sulla base delle disposizioni normative del provvedimento di bilancio dello Stato 2019, e bene ha fatto il Collegio dei Revisori a ricordarci questo particolare, ma noi ne siamo ben consapevoli come siamo consapevoli che questa intesa è stata sancita e quindi siamo sicuri che il Parlamento non intenderà intaccarla. Opere, quelle che sono state ricordate, legate al governo del territorio, al dissesto idrogeologico, alla viabilità, all'edilizia sanitaria, alla mobilità, all'ambiente e alla cultura. Ed è evidente, lo voglio ricordare alla Consigliera Marcozzi, che questa mole di investimenti permetterà di sostenere il sistema economico e, soprattutto, un settore come quello dell'edilizia che è stato fortemente penalizzato in questi anni.
E' anche una risposta significativa per aggredire criticità che sul territorio abbiamo, come la manutenzione straordinaria della viabilità e quella del dissesto idrogeologico e della prevenzione in questo ambito.
Sappiamo bene quali siano le condizioni del nostro territorio anche all'esito di quella sbagliata riforma delle province. Oggi con quasi 40 milioni di euro complessivamente, per quanto riguarda la viabilità, credo che diamo una risposta importante perché tra l'altro queste iniziative le possiamo mettere in campo da subito, quindi sono investimenti, come ricordavo prima, immediatamente programmabili, anche quelle misure che vanno a ricadere nel triennio.
Per quanto riguarda, invece, i principali interventi finanziati con i fondi regionali propri, nel triennio 2019/2021, risultano stanziate risorse importanti che di fatto lasciano inalterato il bilancio precedente e questo è molto importante perché se noi non avessimo potuto mettere in campo queste politiche per investimenti è evidente che avremmo ingessato il cosiddetto bilancio corrente o bilancio ordinario perché sui fiumi bisogna intervenire, sulle strade bisogna intervenire, allora, ricordo bene quando, ad esempio, lo scorso anno abbiamo dato risorse alle province per la manutenzione delle strade, o per il rischio sismico nelle scuole, o il miglioramento nelle scuole, oggi lo facciamo direttamente, queste risorse le mettiamo noi, se avessimo dovute prenderle nel bilancio ordinario avremmo fatto non so che cosa.
Quindi ripeto ci sono comunque risorse importanti, 87 milioni per il cofinanziamento dei programmi comunitari, 6,8 milioni per il fondo di solidarietà, ma mi risulta che ieri sia stato concluso un accordo tra il Consigliere delegato alla sanità e ai problemi sociali con le organizzazioni sindacali, dove si è convenuto che il fondo di solidarietà istituito da noi per la prima volta l’anno scorso, verrà potenziato e le misure saranno di 9 milioni sul triennio e questo credo che sia un fatto importante, 300 mila euro per interventi di contrasto alla povertà, 6,2 milioni di euro per la vita indipendente, guardo il Presidente Volpini e penso a quando incontrammo i rappresentanti della vita indipendente insieme al Consigliere Giacinti e ai capigruppo nell’aula qui a fianco, a quel tempo la Regione Marche dava 600 mila euro con l’anno, ad oggi ci siamo impegnati anche con il Presidente ed abbiamo triplicato questo importi perché siamo arrivati quasi alla cifra di 1,8 milioni; voglio aggiungere che in qualità di Assessore al bilancio ovviamente non solo di concerto ma stimolato dal Presidente, laddove si dovessero aprire ulteriori possibilità nel corso dell'anno, come dopo dirò, per manovre successive, faremo qualcosa di ancora più rilevante in questa direzione perché siamo convinti che questo sia un progetto di civiltà innanzitutto, 750 mila euro per misure in materia di disturbi dello spettro autistico, 5,1 milioni per la non autosufficienza, 1,5 milioni per altri interventi in ambito sociale, 7,3 milioni per lo sport, e sappiamo quanto lo sport sia importante anche sotto l’aspetto della prevenzione, 31,6 milioni per le borse di studio, 33 milioni per le spese di funzionamento e manutenzione straordinaria immobili Erdis, 5,8 milioni per le aree protette, lo voglio dire perché l’anno scorso, purtroppo questa è la dimostrazione di come la politica degli investimenti, se vogliamo, ha liberato il bilancio, a bilancio iniziale non c’era nulla per le aree protette, oggi ci sono 5,8 milioni di cui 1,7 milioni va a cadere nell’esercizio 2019, 2,2 milioni per opere di pronto intervento (frane, esondazione fiumi), pronto intervento che ovviamente non può essere finanziato con le spese di investimento, 17,5 milioni per la manutenzione idraulico-forestale e sappiamo quanto sia importante questa misura per la sicurezza del territorio di cui 4,8 milioni a favore delle Unioni montane, 1,2 milioni per le spese di funzionamento delle Unioni montane e anche qui lo scorso anno c’erano appena 400 mila euro, 250 mila per le unioni e fusioni di Comuni, 9,8 milioni per i beni e le attività culturali, 9,7 milioni per il cofinanziamento del fondo unico spettacolo, 17,2 milioni per l'informatica, 18,4 milioni per la protezione civile, lo voglio dire al Presidente, rispetto all’ipotesi iniziale uscita dalla Giunta abbiamo aggiunto 400 mila euro, 40 milioni come anticipazioni sisma, 4,35 milioni per la difesa della costa, 14,9 milioni per la circolazione agevolata ed anche qui c’è un emendamento mio con cui abbiamo messo 5 milioni in più sulla circolazione agevolata lasciando pressoché inalterato il contributo per il Tpl che è di 56,2 milioni, 4,7 milioni per il commercio, quasi 1 milione per il commercio estero, 12,4 milioni per l'industria e l'artigianato, 2,4 milioni per l'industria 4.0.
Siamo consapevoli che sarà necessario fare ancora di più in alcuni settori come il sociale, misure ancora maggiori per il contrasto alla povertà ed a favore dei morosi incolpevoli, le università, i trasporti; gli Enti locali, in particolare con ulteriori risorse per le Unioni montane e per il loro funzionamento e per le fusioni e le unioni dei Comuni.
Questo potremo fare, e faremo, nel corso dell'anno che verrà quando potremo disporre di ulteriori risorse proprio grazie alla virtuosità del bilancio regionale ed all'esito di provvedimenti normativi che, grazie anche al positivo percorso intrapreso con il Governo nazionale, si auspica vengano approvati dal Parlamento. Percorso positivo anche grazie a qualche componente di quest’Aula che non voglio citare perché sono scaramantico, perché alcuni provvedimenti devono essere adottati, però voglio ringraziarli.
Vi sono, inoltre, le assegnazioni statali finalizzate (vincolate), tra le quali, per citarne le principali (nel triennio), sono risorse di cui comunque dispone la comunità regionale:
- investimenti e infrastrutture viarie e rinnovo parchi automobilistici: 66 milioni;
- assegnazione fondo nazionale trasporti: 321 milioni;
- assegnazioni statali per progetti recupero luoghi della cultura: 11,4 milioni;
- assegnazioni statali per personale centri impiego: 37,8 milioni, lo cito perché sappiamo quanto sia importante l’organizzazione che abbiamo cercato di mettere in campo al meglio anche con le stabilizzazioni che abbiamo disposto come Giunta e che sono in corso di attuazione, sono stati emessi i decreti, 74 persone che abbiamo stabilizzato, dopo aver trasferito alla Regione 340 unità del personale dei Centri per l’impiego e dopo aver riorganizzato quegli uffici fornendo ad esempio 250 computer nuovi ed organizzandoli anche in rete;
- fondo sanitario: 9 miliardi di euro in tre anni.
Infine, le assegnazioni comunitarie della programmazione 2014-2020, anche per rispondere alla Consigliera Marcozzi, sono risorse di cui disponiamo, che sono in corso di attività di programmazione, pensiamo alle risorse del Por-Fesr sia ordinario che delle risorse aggiuntive. Questi sono interventi a favore dell’innovazione, delle tecnologie dell’informazione, compresi gli interventi a favore della internazionalizzazione, del miglioramento delle condizioni ambientali, della prevenzione dei rischi e della cultura e del turismo, pensiamo ai bandi sull’ammodernamento delle strutture ricettive e turistiche che tra l’altro hanno avuto un grande successo, segno di una grande domanda perché c’è evidente questa necessità e sappiamo quanto sia importante per gestire l’accoglienza per il turismo che è uno dei settori trainanti della nostra regione. Ulteriori 248 milioni di risorse aggiuntive del sisma che non necessitano di finanziamenti, risorse a sostegno e rilancio delle imprese mediante progetti di potenziamento e innovazione, penso ai 100 milioni su tutta l’area del cratere ed oltre che hanno un effetto estensivo e diffusivo perché quando noi andiamo a finanziare, con quei 100 milioni, progetti per le imprese, non finanziamo soltanto le imprese all’interno del cratere sismico ma finanziando i sistemi locali del lavoro, ovviamente c’è un effetto diffusivo. Inoltre interventi su patrimonio pubblico per adeguamento sismico ed efficientamento energetico, interventi nel settore del turismo, della cultura e della mobilità sostenibile.
Che dire dei 288 milioni del Por-Fse destinati ad interventi a favore dell'occupazione, della coesione sociale, della istruzione e formazione, del miglioramento della capacità amministrativa.
Mi forniva il Presidente una slide: politiche regionali occupazione e sviluppo, risorse in campo Fesr-Fse 800 milioni di euro, elencarli ci vorrebbe tanto, ma sono 100 milioni per investimenti per l’impresa, 19 milioni per la cultura, 70 milioni per le aree di crisi, 23 milioni per i tirocini e borse lavoro, 6,4 milioni incentivi alle assunzioni e stabilizzazioni, 249 milioni fondi straordinari sisma per l’occupazione, 1,3 milioni per il commercio, 274 milioni per l’occupazione in agricoltura, 28 milioni per le politiche sociali, 29,6 milioni per la formazione professionale, tutto questo c’è e dietro a questo ci sono i progetti, progetti non solo della Regione, ma delle imprese, degli operatori perché stimola questa progettualità, altrimenti sarebbe preclusa l’accessibilità a queste risorse.
E la Regione Marche ha anche dimostrato di saper cogliere le opportunità derivanti dalla assegnazione delle risorse comunitarie e dalla necessaria e conseguente programmazione, privilegiando innanzitutto i cofinanziamenti a suo carico, consapevole dell'effetto moltiplicatore degli stessi (1 a 7) e dimostrando di saper programmare e spendere se è vero, come è vero, che è stato raggiunto l'obiettivo finanziario stabilito dai regolamenti comunitari in anticipo sulla data del 31 dicembre 2018 e questo nonostante i comprensibili ritardi conseguenza del terremoto che hanno impegnato le strutture regionali e che hanno impegnato anche coloro che accedono a queste misure, ma questi sono i dati.
E dietro a questa capacità di spesa vi è appunto una progettualità corposa, diffusa ed integrata che guarda a tutto il sistema regionale, pena l'indisponibilità stessa delle risorse.
Vi sono, inoltre, le risorse per gli interventi infrastrutturali; su tutti il progetto per la banda ultra larga con un investimento di oltre 105 milioni di euro.
Dicevo l’anno scorso, sempre in occasione del bilancio di previsione, anche qui incalzato dal Presidente su questo punto, che l’anno 2018 sarebbe stato l’anno della banda ultra larga, ed è stato così perché abbiamo aperto 40 cantieri dispiegati su tutte e cinque le province marchigiane, di questi alcuni sono in via di ultimazione, verranno ultimati all’inizio del prossimo anno, sono stai approvati tutti i progetti che riguardano la prima fase e ad oggi sono stati spesi 25 milioni di euro dei 105. Certo, possiamo e vogliamo fare ancora di più, tra l’altro ho la responsabilità della delega sul punto e mi impegno a fare di più, ma credo che in questo anno sia stato fatto veramente molto per dotare il nostro territorio marchigiano di questa importante infrastruttura che guarda e ci proietta al futuro.
Il Cipe ha approvato, con le delibere del dicembre 2017 e febbraio 2018, un Piano di finanziamenti del Fondo di sviluppo e coesione per la Regione Marche per finanziare opere infrastrutturali quali: piste ciclabili, infrastrutture stradali, dragaggi dei porti di competenza regionale e infrastrutture di tipo ambientale; per un valore di 134 milioni di euro, ma queste non sono cose così astratte, ma finanziamenti reali perché le piste ciclabili e la ciclovia adriatica le abbiamo presentate insieme alla Vicepresidente in tutte le province e voglio dire di più sono in corso di sottoscrizione le convenzioni, anzi la Giunta lunedì scorso ha approvato due convenzioni per l’utilizzo della somma di 29,2 milioni per la realizzazione delle ciclovie, quindi sono risorse disponibili, queste sono cose reali, sono fatti, argomenti testardi come li chiamo io.
Sono stati messi in campo importanti progetti strategici per dare risposte alle tante crisi dei distretti produttivi che ci siamo trovati ad affrontare.
Posso anche smettere, voglio dare soltanto un contributo. Consigliere Zaffiri, ho avuto la sensibilità di scriverlo, sapete che parlo a braccio e mi viene anche meglio, perché credo che i dati debbano essere precisi, quando dico dei 29 milioni della Convenzione che è stata approvata dalla Giunta, lo metto per iscritto perché così è, vi consegno il mio scritto e potrete utilizzarlo.
Pensiamo a tutta la strategia delle aree interne che abbiamo avviato dalla zona di Pesaro-Urbino fino all'alto fermano quando in questa strategia tutto l’Appennino marchigiano, che dovrebbe essere guardato nella sua interezza e totalità, inopinatamente era stato “bucato” perché ad esempio il fermano era stato lasciato completamente fuori. Noi abbiamo posto rimedio a questo vulnus perché non è possibile fare una politica di rilancio delle aree interne che non guardi a tutto l’Appennino marchigiano, e questo noi l’abbiamo fatto, non abbiamo fatto le chiacchiere perché la Vicepresidente lo sa, nella Giunta del 10 dicembre abbiamo assegnato importanti risorse, circa 9 milioni, all’area interna del Piceno, queste cose bisogna dirle, noi purtroppo abbiamo un limite, me lo dicevano al Cal e me lo diceva il Presidente della Provincia di Ascoli ed anche un sindaco: “Voi queste cose perché non le raccontate? Non si sanno!” Noi queste cose dobbiamo dirle, credo che sia nell’interesse di tutti perché questo è.
Come pure la strategia delle aree di crisi complessa del Piceno-Val Vibrata, con i 17 milioni di risorse assegnate, con l’inserimento degli 8 Comuni del fermano lasciati inopinatamente fuori dalla programmazione precedente, e che dire di quella del fabrianese e, da ultimo, quella del Distretto "Pelli-Calzature" del fermano-maceratese inoltrata il 25 maggio, e do la notizia adesso, che è stata firmata dal Ministro Di Maio, finalmente, e lo voglio ringraziare, il 12 dicembre ed il decreto è in corso di pubblicazione sul sito del Ministero, però la notizia è di oggi, l’ho appresa in questo momento tant’è che ho dovuto cambiare il testo della parte scritta. Il Ministro Di Maio ha firmato ed ha riconosciuto l’istanza di area di crisi complessa presentata da questa Giunta regionale a maggio, presentata ed istruita da questa Giunta regionale, e lo voglio dire per quelli che si volevano accaparrare impropriamente i meriti di questo. (…) Esatto! Quando sono andati a Roma sembravano che avevano fatto tutto loro, invece l’istanza dell’area di crisi complessa è di questa Giunta regionale e l’amico Lucentini ha fatto un viaggio a Roma, beato lui, però non ha fatto altro, il resto l'abbiamo fatto tutto noi e adesso Di Maio che ha messo la firma. E' auspicabile che nel tempo intercorrente per l'avvio del percorso di costruzione del progetto di riconversione e riqualificazione industriale (PRRI), in accordo con Ministero, Invitalia e Amministrazioni provinciali interessate, si adottino anche le rimodulazioni dell'impianto normativo della legge 181, e mi rivolgo proprio agli amici del Movimento 5 Stelle perché intervengano sul Ministro perché la Giunta regionale ha chiesto, e questo è veramente molto importante, non solo l’area di crisi del distretto “Pelli-Calzature”, ma ha chiesto una rimodulazione dell’impianto normativo della 181 che abbassi la soglia del 1,5 milioni previsti perché in quel distretto abbiamo una miriade di piccole e medie imprese che mai potranno accedere a quelle misure, noi l'abbiamo visto con la zona di Ascoli-Val Vibrata gli 8 Comuni del fermano …

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Fabrizio CESETTI. Esatto. Non era una critica, è una esortazione, un invito, l’impianto normativo mica l’ha fatto Di Maio, chiediamo a Di Maio di rivedere questo. Avevano concordato con il Viceministro Bellanova, consapevole che quella misura, come gli abbiamo spiegato, fosse inefficace in quel territorio, una possibilità di rimodulazione di questo impianto normativo per abbassare la soglia, ma non solo, estendere quella misura alle aggregazioni, alle reti di impresa per i piccoli e medi imprenditori che si mettono insieme e possono accedere a quella misura e questo tra l’altro consentirebbe uno scatto culturale anche dei nostri imprenditori.
Sto dicendo cose che non so se siano interessanti o meno, sono vere e questa è anche l’occasione per affrontare questioni come questa. Queste sono politiche di bilancio perché poi noi sull’area di crisi ci mettiamo risorse, mica ci mettiamo chiacchiere, quindi sono politiche di bilancio, sennò di che parliamo?
E che dire, infine, del riconoscimento e finanziamento per oltre 30 milioni di euro della strategia per il rilancio e la riqualificazione delle aree urbane sottesa ai 5 ITI Urbani delle città capoluogo di provincia.
Voglio dire un’ultima cosa, questi obiettivi noi li abbiamo conseguiti nonostante i tagli diretti ed indiretti, pensiamo ai tagli delle province che poi si sono riversati su di noi, e nonostante questo debbo dire grazie a quel percorso positivo con il Governo che ha portato all’intesa tra Regioni e Governo il 15 ottobre di quest’anno che ha consentito quella politica degli investimenti. Li abbiamo conseguiti nonostante una riduzione sul fronte delle entrate di 4 milioni che deriva dalla conferma dell’eliminazione dell’accise sulla benzina, una misura che vale 4 milioni, ed altro aspetto qualificante di questa manovra di bilancio è che non aumenta la pressione fiscale, anzi vengono confermate tutte le agevolazioni fiscali: zero maggiorazione dell'addizionale regionale Irpef per i redditi fino 15 mila euro; zero Irap regionale per le imprese di nuova costituzione, che vale 5 milioni di euro; esenzione del bollo per le auto ibride, dopo che abbiamo adottato questa misura le immatricolazioni sono passate da 400 a 1.000 - sarà stato un caso? Noi pensiamo che sia anche merito di questa misura -; la conferma dell'esenzione del bollo per gli autoveicoli adibiti a protezione civile di proprietà delle Associazioni di volontariato. Questo conferma il dato che è nazionale, una regione dove il fisco pesa di meno (-15,2% sulla media nazionale), con una addizionale Irpef pro-capite (dati del Mise 2017 riferibile all'Irpef 2016) di 320 euro contro i 410 euro della media nazionale. Questo è un dato, nonostante questo dato la Regione Marche è al top nel rapporto tra tassazione e servizi offerti ai cittadini per quanto riguarda diversi settori.
Le Agenzie di rating dicono “l’amministrazione regionale delle Marche è impegnata a controllare la spesa ed a porre in essere politiche di bilancio prudenti offrendo al tempo stesso un buon livello dei servizi pubblici, nonostante i vincoli di spesa, la gestione efficiente delle finanze regionali è confermata anche dalla capacità delle Marche di concedere sgravi fiscali alle piccole e medie imprese per stimolare l’economia locale”. Tutto questo credo che abbia inciso sul fronte dell’occupazione se è vero come è vero che in questa nostra regione i dati Istat del secondo trimestre 2018 ci dicono che il tasso di disoccupazione è del 7,7 e i dati Istat del terzo trimestre 2018 ci dicono che è ulteriormente sceso al 7,2, questo ci posiziona di molto al di sotto della media nazionale al ridosso delle Regioni del nord e molto distanti dalle Regioni del sud. Credo che questo sia un dato importante perché una volta poteva essere un caso, due volte non credo che possa essere un caso, ma è la conferma di un trend positivo e questo è un risultato eccezionale, ma è soprattutto un segno tangibile di ripresa che riguarda il sistema produttivo e il lavoro nella nostra regione.
Le ulteriori azioni da mettere in campo per il loro rafforzamento costituiranno la cifra del nostro impegno consapevoli che il lavoro è innanzitutto un diritto per le donne e gli uomini e, soprattutto, per i giovani intorno al quale si dispiegano e si affermano tutti gli ulteriori diritti e attraverso il quale una comunità intera può progettare il suo futuro.
Di questo siamo consapevoli e con questo impegno noi andremo avanti.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Ovviamente se l’Assessore Cesetti ha parlato 40 minuti almeno un’ora spetta a me, ma al contrario sarò molto rapido perché l’Assessore Cesetti è stato più che esaustivo ed in parte ha risposto anche ai dubbi della relatrice Consigliera Marcozzi quando diceva dove sono i fondi per lo sviluppo. E' chiaro che gli 86 milioni di cofinanziamento non hanno come obiettivo il cofinanziamento, che non è l’oggetto, ma accompagnano tutte le risorse europee che poi si traducono in lavoro, occupazione, sviluppo, investimento e via dicendo.
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato ad oggi per la stesura, per la rielaborazione, per l’approfondimento di questo documento. Non è facile fare bilanci di questi tempi, le risorse sono ristrette, i bisogni tanti e c’è stata una buona capacità nell’incrociare gli obiettivi di crescita e sviluppo e le risposte ai servizi con le risorse disponibili.
Ci sono due aspetti fondamentali che vengono rispettati e che sono i più veloci, perché il Consigliere Zaffiri si preoccupava della velocità, tenere le tasse basse è il modo più veloce per lasciare i soldi nelle tasche dei marchigiani ed è la misura più immediata in termini di risposta a un sistema, poi sul resto bisogna invece muoversi per tradurre quelle risorse in realizzazioni.
Non è banale anche il lavoro che sta facendo a livello nazionale il Governo perché credo che saggiamente abbia riportato i conti in una compatibilità di tipo europeo e non è banale far riquadrare tutto in poche ore, sono le difficoltà che noi viviamo moltiplicate per un percorso estremamente complesso.
Prima l’Assessore Cesetti lo ha detto in maniera rapida e non so se nei 40 minuti avete colto la frase, io invece vorrei dirlo in maniera molto precisa, voglio ringraziare, non per il risultato che vedremo se arriverà, la Consigliera Pergolesi perché si è impegnata fortemente in queste ore a favore della sua comunità regionale, perché quello è l’obiettivo, cercando di salvaguardare 52 milioni di euro di risorse che vanno alla sanità dei marchigiani.
Voglio ringraziarla per l’impegno, poi il risultato lo vedremo perché non dipende ovviamente solo da lei, ma da quello che farà il Governo, ma secondo me ha segnato un impegno chiaro e trasparente. È una cosa che avevo chiesto qualche mese fa dicendo quest’anno faremo un bilancio con un Governo diverso, un altro Parlamento e altri interlocutori ed avremo sempre bisogno di tenere alto il rapporto per mille ragioni non ultima quella che ho detto adesso.
Trovo questo un modo limpido di lavorare all’interno di un consesso in cui ognuno difende le idee della propria parte, ma non fa mancare l’impegno per un obiettivo comune perché credo che le risorse che poi destiniamo alla salute dei marchigiani siano nell’interesse di tutti, insomma quel modo di lavorare che auspicavo per cui voglio ringraziare perché ho trovato impegno ed aggiungerei anche passione, almeno per come mi hanno raccontato, nel cercare di traguardare l’obiettivo.
Spero che il suo impegno venga premiato perché poi va a vantaggio di tutti noi, ma ci tenevo che l’Aula fosse consapevole di questo perché per me è un segno di qualità del lavoro che tutti noi facciamo all’interno di questo consesso, quindi ci tengo a ringraziare.

PRESIDENTE. Doveroso ringraziamento alla Consigliera Pergolesi. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Questo clima recupera lo spirito del Natale rispetto all'inizio di questa seduta, quando ci siamo azzannati sul misero Consiglio d'amministrazione dell'Erap, invece ora sul bilancio non ho sentito altro che complimenti da parte di chi ha parlato anche confronti del Movimento 5 Stelle, addirittura l'Assessore ha ringraziato Di Maio per un atto dovuto.
Bene, naturalmente plaudo a tutta l’esposizione che non è l’esposizione di una propaganda, ma di una aderente sostanza e l’Assessore Cesetti questa aderenza e sostanza ce l’ha dimostrata proponendo un atto scritto che non solo rimane ed è facilmente consultabile, ma è naturalmente un atto meditato, zeppo di cifre che possono non far che piacere. Credo che nessuno, neanche la minoranza, possa dire di non essere contento di questa ampia platea di interventi che mettono in conto una necessità primaria.
Nell'intervento dell'Assessore Cesetti la parola investimento credo che sia ricorsa una quindicina di volte, perché stava a sottolineare varie forme di investimento che vengono messe in conto in una gamma di settori molto ampia e direi, potremmo citare la banda larga per tutte, non solo nei settori tradizionali del mattone e dell'asfalto, ma anche in quelle situazioni più immateriali che poi debbono tradursi in sviluppo.
Non riprendo i discorsi già fatti martedì sul Patto per lo sviluppo che mette in conto, mi auguro oltre alle risorse pubbliche, anche delle risorse private, mi auguro, Assessore, non lo abbiamo detto mai, che tutti quei soggetti che hanno firmato il Patto per lo sviluppo mettano in conto una loro forma di partecipazione, perché se tutti dobbiamo fare un sacrificio nei bilanci pubblici per le iniziative dei privati questo sia veramente nel concorso di tutti, poi ognuno mette quello che può, ma ci sia da parte di tutti questa chiara intenzione. Nel sistema dei comuni, per esempio - ripeto la battuta che ho fatto tante volte - qualche festa di meno e qualche soldo in più in compartecipazione con la Regione e lo Stato, e attraverso lo Stato, la Regioni e l'Unione europea, per esempio, il risanamento idro-geologico che è una delle più gravi e pesanti priorità che la nostra Regione ha a cuore.
A questo riguardo non anticipo, ma accenno a un ordine del giorno che mi è stato sottoposto dal capogruppo Uniti per le Marche, Consigliere Rapa, che riguarda proprio questa cosa, una piccola cosa, però sono quelle che potrebbero aiutarci ad andare in questa direzione, quindi molta virtù nella direzione che tutti auspichiamo da tempo. Questo rispetto a un bilancio che strutturalmente, non avendo a disposizione da 3 anni aumenti di imposta, non avendo a disposizione da 3 anni aumento dei trasferimenti da parte dello Stato, avendo registrato in sede di conto consuntivo sempre un piccolo ma significativo livellamento al ribasso dell'indebitamento complessivo, segna un dato, cioè le risorse che vengono messe in conto vanno nella direzione dell'investimento sottratte a quella della partita corrente, se la partita corrente significa in alcuni casi, non sempre, una spesa che va nella direzione più politicamente orientata in senso partigiano, l'investimento invece non si vede subito, ma realizza nella prospettiva cose importanti per cui non sarà neanche questa amministrazione a tagliare i nastri di questi investimenti, ma le amministrazioni future. Questo va sottolineato con grande orgoglio da parte della Giunta ed anche da parte della maggioranza che si appresta a votare questo bilancio, perché è un bilancio per le Marche, non della maggioranza. Ciò è riscontrabile attraverso tanti aspetti, io ho riletto con attenzione gli atti delle proposte di legge nn. 255 e 256, tra le altre cose neanche così ponderosi, che segnano proprio questa dimensione.
Vado rapidamente alla conclusione. Assessore, mettendo in conto quello che non c'è, e per quello che non c’è attendo la prima variazione di bilancio, è un ragionamento che secondo me andrebbe aperto, cito l’Istat: nell'anno 2017 abbiamo avuto 458 mila nuovi nati, di questi addirittura 245 mila primi figli, primi e spesso unici, i figli per donna sono scesi a 1,32, l'età media al primo figlio è 31,1, donne senza figli nate nel ‘77, quindi quarant'anni fa, sono il 22%, nel 1950 erano la metà, l’11%.
Questo è un Paese che va drammaticamente a spegnersi e su questo versante, manca una strategia di investimento complessivo. Dico questo, mentre mi giunge comunicazione da parte di alcuni componenti del mondo cattolico nazionale, che hanno fortemente sostenuto il centrodestra e la Lega, in modo particolare in queste ultime elezioni, che lamentano con forza un provvedimento attualmente preso in direzione opposta dalla Regione Lombardia, che è tradizionalmente la Regione capostipite di questa coalizione. Ci pensano loro ed hanno pensato bene di attuare politiche abortive e politiche antifamiglia, questi sono atti ufficiali e quindi rimangono lì.
Voglio dire che rispetto a questa dimensione un investimento nei confronti della vita, che è il dato fondamentale che dovrebbe riguardare ogni comunità, è praticamente assente, sia nella dimensione del tradizionale centrosinistra sia nella dimensione del nuovo centrodestra, i 5 Stelle non li ho sentiti quasi mai fare un ragionamento su questa cosa.
Richiamo questa attenzione non perché voglio fare l’isolato a tutti i costi, forse alla fine qualcuno mi intervisterà, ma bisognerebbe che non votassi il bilancio, quindi dovrei diventare qualcosa di particolare perché il Consigliere Bisonni prima è stato l’unico oppositore ad un provvedimento su cui eravamo tutti d'accordo, forse per attirare l'attenzione bisogna fare così, ma io non lo farò, voterò convintamente questo bilancio per le cose che ho detto prima, ma al tempo stesso segnalo quello che manca nella cultura politica di questo nostro Paese. Lo farò con grande pazienza, con grande tenacia, con grande determinazione, anche perché mi diverto a farlo richiamando questo fatto che è evidente.
Assessore Cesetti, in altri Paesi, penso agli Stati Uniti d'America, in parte anche alla Russia, alla Germania, alla Francia, quindi Paesi anche con maggioranze e culture diverse, l'investimento per la vita, cioè per le nuove generazioni, sta diventando prevalente perché si rendono conto tutti che rispetto ai Paesi che noi nominiamo come concorrenti (India, Cina, Brasile) noi siamo un passo indietro per questo semplice motivo. L'India esporta 20 mila informatici e matematici all'anno in tutto il mondo, noi non riusciamo più neanche ad avere i medici, non abbiamo più i ragazzi che fanno i medici, perché la piramide rovesciata, Assessore, ha prodotto 4 nonni con pensioni discrete - perché oggi la media delle pensioni non è quella bassa di mia nonna che era nata nel 1907 - due genitori e un figlio, questa si chiama piramide rovesciata, quindi questo unico figlio si fa una domanda molto semplice: ognuna delle coppie sopra di me ha almeno una casa di proprietà se non due, ho sei stipendi che mi possono mantenere, mi fate capire perché a 30 anni devo lavorare? Non ha nemmeno bisogno del reddito di cittadinanza, non lo prenderà mai perché è talmente ricco che non ne ha bisogno. Questa chiaramente non è la condizione della maggioranza della popolazione, ma di una parte significativa, che fa sì che abbiamo un numero sempre crescente di giovani che non fa niente e questa risorsa sta venendo tragicamente meno.
Aggiungo a questa notizia un’altra significativa, che citava il Presidente Ceriscioli, relativamente all'intervento personale della Consigliera Pergolesi, ma credo politico del Movimento 5 Stelle, nei confronti del Ministro alla sanità relativamente ai 50 milioni e mi faccio una domanda: se in Europa alla miserabile cifra di 2,04% di sfondamento, che non era nemmeno una tragedia il 2,4, secondo me, opinione personalissima naturalmente perché su questo tutti hanno urlato, tutti però hanno accettato e aggiunto l'ipotesi degli investimenti, noi dovremmo cominciare a mettere in conto anche in campo sanitario, Presidente, che l'investimento vita con tutte le sue articolazioni è un investimento economico, i signori dell’Istao l'hanno capito, perché quello che ho sentito ieri, con il Presidente dell'Istao ce lo raccontavamo 7 anni fa, e se non comincia a diventare realmente politica, noi fra un po' non avremo più nulla di cui parlare, perché avremo le tasse non sulle attività produttive, non sui redditi da lavoro, avremo le tasse sulle pensioni, cioè tasseremo le cose che lo Stato dà, entreremo in una sorta di circuito non virtuoso, circuito vizioso, nel quale non facciamo altro che attingere risorse che abbiamo redistribuito, oltre un certo limite, io non lo so spiegare, gli economisti macroeconomici dicono che scatta una sorta di black out, non vai più avanti, perché non c'è più quella capacità di produrre risorse aggiuntive rispetto a quelle che stai consumando. Se tutto questo è vero, questa politica bisogna cominciare a metterla seriamente in conto come, ripeto, investimento, alla stessa stregua di come facciamo gli investimenti per le strade, perché, se l'investimento per le strade è un investimento per gli automobilisti e per il commercio, questo commercio e questi automobilisti nel giro di vent'anni diminuiranno di un altro 20%, perché molti di noi saranno oltre gli 80 anni, l'automobile la porteremo sempre di meno, consumeremo sempre di meno, e questi investimenti non serviranno se nel frattempo non saranno arrivati, a fronte degli oltre 200/300 mila marchigiani che avranno superato quella soglia di età, altri 200/300 mila giovani.
Sapete cosa sta facendo in questi giorni il Governo ungherese? Cito Orban che, ahimè, fa parte dello stesso gruppo del Partito Popolare europeo, Consigliere Celani, di cui noi facciamo parte, manca Salvini e Le Pen e siamo tutti. Orban sta facendo questo per non avere gli immigrati, perché ci sono due politiche, una che non vuole la vita, e mi sembra che questa sia sostanzialmente maggioritaria e trasversale, ed un'altra che non vuole gli immigrati, perché l’alternativa è semplice: i figli o li produci o li compri, li fai entrare, li compri attraverso l'immigrazione, che è a tutti gli effetti un acquisto ed è una cosa drammatica perché li fai arrivare in cambio di un contratto che spesso non sei in condizioni di dare soprattutto in Italia, ma nei Paesi ricchi d’Europa questo contratto c'è, si entra già con un contratto in mano. Mio figlio è andato a lavorare a Monaco di Baviera, prima ancora di essere laureato, con un contratto già sottoscritto e firmato da un corrispondente cinese di una società assicurativa.
Orban ha portato per legge il limite delle ore di straordinario da 250 a 400 ore all'anno, ciò significa che ha stabilito per legge che ogni lavoratore in Ungheria lavori più di un'ora e mezzo al giorno, ma con un piccolo particolare, pagata entro i 3 anni successivi, sia azienda privata che azienda pubblica. Quindi un lavoratore che si fa un centinaio di ore di straordinario, un’ora e mezzo in più, da 8 a 9 ore e mezzo al giorno di lavoro per una azienda che magari tre anni dopo fallisce, oppure cambia ragione sociale e nel frattempo dice: “Ragazzi, io compro l'azienda, però leviamo tutte le ore di straordinario”, questo per non avere gli immigrati. Qui siamo veramente alla follia, andiamo dietro a regole ideologiche, tutte buone, tutti spendibili, ma tenete conto qual è il risultato e senza un investimento, ripeto, sulla vita e sui giovani l’Europa è destinata a morire.
Non so che cosa potremmo recuperare. Presenterò, Assessore Cesetti, a lei ed al Presidente, alcune cose che potremo recuperare in sede di variazione di bilancio, alcune, le segnalo, le abbiamo fatte, autorevoli quotidiani che sostengono questa linea, per esempio, citano la valutazione di impatto familiare come uno dei primi aspetti che dovrebbero essere messi in conto dalle Amministrazioni e dai corpi legislativi per la valutazione delle proprie leggi. La Regione Marche insieme alla Lombardia e a pochissime altre è una delle poche che ha questo tipo di valutazione, quindi a nostro merito questa noi ce l'abbiamo e l’abbiamo anche votata all'unanimità in quest'Aula, quindi quando vogliamo fare qualcosa di significativo, ripeto, in questa direzione, riusciamo farla e speriamo di farne altre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie. Presidente. Come ho detto prima purtroppo questa discussione è capitata in un giorno non dei migliori per me, però tento di fare qualcosa perché dopo aver ascoltato l’Assessore ed il Presidente credo che si delinei una strategia per il prossimo anno e mezzo di questa Regione.
Siamo al quarto bilancio, siamo al penultimo bilancio, qualcosa va detto, secondo noi, anche in riferimento all’intervento che il Presidente ha fatto quando si è insediato in questa legislatura partendo proprio dalla considerazione di questo penultimo bilancio.
L’intervento che faccio racchiude in sintesi la considerazione politica del gruppo della Lega.
L’intervento che mi accingo a leggere, ho preferito scriverlo non essendo in perfetta forma, si propone di essere più che una pignola ricostruzione di voci di bilancio, una sorta di verifica tra il detto, quello che lei Presidente ha annunciato in quest’Aula qualche tempo fa, e i fatti. Tra le promesse e le affermazioni non vere di questi 3 anni e mezzo di gestione del Presidente Ceriscioli.
Al di là dei comunicati trionfalistici dell’Assessore Cesetti, che parla di una montagna di risorse per gli investimenti, è necessario guardare alla nuda e cruda verità di una Regione che arretra, non cresce neanche come Pil, e non lo diciamo noi, lo dice la relazione della Banca d’Italia, una regione dove calano i disoccupati, è vero, ma anche gli occupati (meno 17 mila rispetto all'anno precedente) quindi non ci sono stati incrementi di posti di lavoro rispetto all’anno precedente.
Secondo me lei ha una parentela molto stretta con un Presidente del Consiglio, questo glielo dico in modo molto franco, che raccontava cose e quando gli italiani mettevano le mani in tasca non le trovava, questo è successo.
Una regione con un terzo di Comuni sinistrati dal sisma e migliaia di persone allo sbando per una ricostruzione lenta, impostata male, stiamo recuperando, ma non è facile recuperare posizioni su questo dramma che in questi ultimi giorni sta dimostrando una situazione difficile.
Sulla sanità oggi abbiamo letto sul giornale: “Sono il più bravo”, quando la prenotazione di un esame va a finire a marzo 2020. Questa mattina ho letto su un giornale “Sono il migliore”, ma scherziamo? Questa mattina sfogliando il giornale mi sembrava di essere su Scherzi a parte! C’è una sanità mal gestita, per la quale addirittura si parla di probabili licenziamenti, e lei lo sa, forse anche a Torrette, 57 licenziamenti nel 2019 perché ci sono cose che non vanno, ci sono cose che non funzionano sugli stipendi di 2.700 lavoratori, la gente scappa, è di pochi minuti fa la notizia che anche gli amministrativi vogliono uscire da Torrette perché percepiscono uno stipendio minore rispetto ai lavoratori delle Aree vaste.
Allora qual è la sanità gestita bene? Le liste d’attesa non vanno bene, c’è troppo tempo, lei aveva detto: “Ridurremo le liste d’attesa”, sono passati quasi quattro anni e le liste d’attesa sono rimaste lì, addirittura sono peggiorate.
E’ chiaro che noi qui valutiamo di più quello che succede rispetto a quello che ascoltiamo, cosa dovremmo fare?
Una Regione che ha accumulato ritardi nella gestione di bandi, istruttorie, graduatorie, assegnazioni di contributi, esami di rendicontazioni e di liquidazione di contributi e che ha rischiato e rischia di restituire i fondi alla UE per incapacità di spesa. Nei primi giorni di dicembre è stata fatta la variazione di una spesa di un fondo europeo per fare entro 15 o 20 giorni un bando, altrimenti i fondi tornavano in Europa, probabilmente il suo staff, i suoi uffici, non glielo hanno comunicato, lei Assessore Bora rida …, dopo voglio vedere quanti soldi ha speso lei che ride!
Una Regione che ha dimenticato totalmente oltre 75 mila micro e piccole imprese commerciali, dell'artigianato e dei servizi.
Una Regione che visita le eccellenze imprenditoriali delle Marche e poi lascia sole aziende come quella di Arquata del Tronto che è andata in TV per farsi ascoltare, denunciando il totale abbandono delle nostre istituzioni locali.
Una Regione che ha speso una montagna di quattrini per salvare un aeroporto in declino, che ha fatto diventare un archivio l'Interporto e non ha nessun vero progetto infrastrutturale avendo archiviato nei fatti anche l'idea della Macroregione Adriatico-Ionica.
Le infrastrutture le abbiamo abbandonate, della Macroregione lei non si accorto nemmeno che c’è …, solo che l’Emilia-Romagna prende soldi e finanziamenti, il Veneto li sta prendendo, dall’altra parte dell’Adriatico li stanno prendendo, queste è la realtà e noi forse ci siamo dimenticati della Regione ionico adriatica.
Una Regione che ad ogni classifica scende di posizione, questo non lo potete smentire perché i dati sono questi, che magari ha pubblicato un anno fa un bando tanto atteso per il turismo, Assessore Pieroni, e dopo un anno, con oltre 300 domande di contributo presentate da albergatori, che si proponevano di investire nell'innovazione della propria struttura ricettiva, ancora non vede la luce e per il quale non basteranno i 10 milioni di euro di integrazione dello stanziamento per fare un intervento efficace a sostegno del turismo delle Marche, come non basta il RisorgiMarche che dura il lampo di brevi apparizioni di volenterosi artisti.
Questa Presidente Ceriscioli è la Regione promessa? Penso di no, lei non aveva promesso queste cose, lei aveva parlato di "Marche al centro dell'Italia che cambia", l'Italia è cambiata, ma le Marche dal centro sono scese di classifica ogni anno.
"Un Sindaco Presidente" si era definito nel momento dell’insediamento e lo è rimasto avendo in molte circostanze dimostrato di avere a cuore solo Pesaro.
Prometteva di riconquistare la fiducia nei cittadini, provi ora, Presidente, a chiedere ai marchigiani se hanno fiducia in lei!
Aveva promesso di rinnovare la macchina organizzativa e le sono scappati tanti dirigenti insoddisfatti ed abbiamo una struttura regionale accartocciata nelle pratiche, peraltro mal distribuite e con un numero di risorse inadeguate a gestirle.
Aveva promesso lavoro, ma l'unica cosa tangibile è l'aver stabilizzato 80 dipendenti precari dei Centri per l'impiego, grazie alla legge Madia.
Giurava di sbloccare gli investimenti per le strutture ospedaliere, noi abbiamo ancora davanti gli occhi il nuovo lnrca che è ancora fermo, al palo, non si sa che fine farà tra ricorsi contro ricorsi.
Parlava di superamento delle Province ed invece le Province sono ancora lì con il personale sballottato qua e là, roba vostra, non è roba nostra!
Prometteva meno burocrazia e carta e più programmazione invece siamo ancora sommersi dalla carta e schiacciati da una burocrazia, che in ogni decreto che produce deve citare 4 pagine di delibere e decreti di riferimento.
Parlava di Marche unite nel cambiamento e lei, non solo non ha cambiato nulla, ma è riuscito a dividere in due anche politicamente il suo stesso partito.
In questi tre anni e mezzo la cultura, l'internazionalizzazione, i servizi digitali, la cooperazione sono scomparsi dai radar?
Lei parlava di premiare i meriti: neanche l'ombra. Professava la parità di genere e l'Assessore Bora vicino a lei ha una legge, ma lei non gliela porta.
Prometteva infine nuove politiche per l'immigrazione: quali sig. Presidente, quelle che si rifanno al modello Riace? Gli Sprar che si sono rivelati solo fonte di business per chi accoglieva?
Lei Presidente Ceriscioli nel suo programma affermava che per "costruire il futuro delle Marche su basi solide, occorreva aver chiaro da dove partire e con chi si intraprendeva il viaggio”, ecco, non avendo capito da dove è partito non sa più ora dove andare. Quanto al "con chi fare il viaggio" lei ha preferito fare da solo. E noi, come molti marchigiani, siamo preoccupati di dove ci sta portando.
Il bilancio in esame ne è la riprova. Noi oggi siamo chiamati ad approvare un documento di previsione che come i precedenti durante l'anno e prima dell'assestamento subirà decine e decine di variazioni per cui ciò che oggi viene detto domani già cambia, quindi noi preferiamo guardare ai risultati e il risultato è che nel confronto tra le cose dette e quelle fatte non c'è di mezzo il mare ma un oceano e non basta curare la comunicazione e l'apparenza perché i marchigiani sono un popolo concreto, che misura le persone per quello che fanno e non per quello che dicono. Ecco perché prima l’ho paragonata ad un suo “amico” che raccontava delle cose non vere.
E' dunque proprio sulla base di queste considerazioni squisitamente politiche che il gruppo della Lega voterà contro un bilancio previsionale molto ordinario, in continuità con i precedenti, ancora poco trasparente sotto il profilo del contenzioso pendente, sui risultati delle agevolazioni Irap per le neo imprese, sulla montagna di residui che si trascina. Avremmo tanto voluto proporre emendamenti, modifiche, integrazioni, miglioramenti ma, Signor Presidente, l'idea delle Marche che la Lega ha è totalmente diversa da quella che lei persegue.
Per concludere noi abbiamo voluto affrontare, Presidente - non mi sono espresso molto bene perché non sono nelle migliori condizioni, per questo chiedo scusa all’Aula - i provvedimenti che in questo periodo sono venuti avanti. Riscontriamo, in sintesi, è vero, come ha detto l’Assessore Cesetti, che i disoccupati sono diminuiti, ma sono diminuiti anche gli occupati, questa è la situazione, non c’è crescita, lo dicono i dati, dov’è lo sviluppo? Più volte abbiamo avanzato la richiesta che quest’Aula fosse coinvolta nel futuro di questa regione. Che tipo di regione, dopo questa trauma, questa catastrofe che c’è stata, vogliamo ricostruire?
Noi siamo stati esclusi da tutto questo, nonostante che all’ultimo secondo ci venga presentato un documento, questo metodo, lei l’ha capito, noi non lo accettiamo, anche l’altro giorno all’ultimo momento …, è vero quello che è stato detto e lo ripeto perché è l'argomento più importante che sia stato discusso in questa Regione scaturito da delle consultazioni, ma quelle consultazioni ..., lo dico in modo dialettale per sdrammatizzare un po’ la situazione, ve la siete cantata e ve la siete suonata, questa è la sintesi del documento.
E’ vero che ci sono le Università e prima ho chiesto quanti soldi sono stati dati loro, ma si poteva dare una voce alla minoranza, o due o tre, per dire: “Cosa facciamo su questa cosa?” Ripeto quello che ho detto l’altro giorno, c’è un relatore, c’è qualcuno che nel mondo accademico non nasce attorno all’attuale rettore, che sia un po’ più distante dall’attuale rettore? Chi vuole capire capisca queste cose! Non ci avete mai coinvolto!
Mi chiedo: siete in grado di costruire il modello di regione che volete ricostruire? I fatti purtroppo sono questi e lei ai marchigiani li vende in un altro modo. Siamo in una situazione preoccupante perché le aziende partecipate sono in difficoltà, le infrastrutture rischiamo di perderle perché non c’è un progetto, siamo rimasti fuori, Presidente e lei lo quanto me e meglio di me, dalla dorsale adriatica, perché la Puglia con l’alta velocità è stata collegata a Napoli, rimangono fuori le Marche e l’Abruzzo, perché da Bologna a Bari non arriva l’alta velocità, siamo rimasti fuori dai piani nazionali perché da noi arriva la velocizzazione che è un’altra cosa, non è l'alta velocità! Bari verrà collegata e noi probabilmente abbiamo perso anche il corridoio che da Barcellona poteva attraversare l’Italia centrale. Queste sono le cose che fanno crescere!
Detto questo, credo che non siamo sulla strada giusta. Presidente veda quello che può fare, se non fa niente noi siamo contenti ugualmente, anzi è meglio.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Non vorrei parlare del bilancio e non ne parlerò, però voglio rispondere alla provocazione del Consigliere Marconi, visto che in Aula oggi è la seconda volta che si sostiene che ho preso quella posizione per visibilità.
Forse i Consiglieri Marconi e Biancani non sono abituati a parlare se si crede che una cosa sia giusta, e non per ottenere un risultato, forse non riescono a capire che uno può parlare senza secondi fini, ma semplicemente perché ritiene che una cosa sia giusta o sbagliata.
Sulla visibilità, non sto mai sui giornali, quindi, se ci fossi una volta non sarebbe un danno e non credo nemmeno che domani ci sarò tanto per dirla tutta. Probabilmente quello del Consigliere Biancani e quello del Consigliere Marconi è un tentativo per sviare l'attenzione da quel sentimento di vergogna che spero abbiate provato. Buon Natale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Cercherò di essere breve visto che quando lavoravo mi dicevano che dopo 20 minuti l'attenzione scende del 30%, dopo 9 ore, io sono qui dalle 9,00, c'è sicuramente un'attenzione molto bassa.
C’è stato un sussulto dopo l’intervento dell’Assessore Cesetti per cui ci sono stati dei post di gente che voleva venire ad abitare nelle Marche perché lei Assessore, mi meraviglio ogni volta e non dovrei meravigliarmi, ha fatto un quadro così bello che anche quelli della Lombardia vorrebbero venire nelle Marche, vorrebbero abitare in questa regione che è una favola.
Noi siamo ormai consapevoli - il Consigliere Zaffiri ha detto le cose che non vanno, le diciamo da tanto tempo - e noi siamo qui per cercare di limitare i danni, perché errare è umano, perseverare è diabolico e vista la diabolicità di questa maggioranza cerchiamo di limitare al massimo i danni, entrando nelle leggi, anche in quelle che non approviamo, per cercare di migliorarle perché quando domani cambierà la musica non ci troveremo una Regione ridotta malissimo, quindi cerchiamo di salvare il salvabile.
Questo bilancio di previsione 2019/2021 è riuscito ad andare anche avanti nella competizione con il Governo, perché ancora la manovra nazionale non c'è e probabilmente sarà anche modificata, ci sono risorse di investimento, che l'Assessore Cesetti ha definito, mi sembra in un articolo di giornale, una montagna, che valgono 113 milioni, tra l'altro devo dargli atto che ha riconosciuto il percorso positivo con il Governo.
Va spiegato anche che ci sono state delle sentenze della Corte Costituzionale che hanno aperto molti spiragli di manovra sui bilanci regionali, le sentenze sono la n. 247 del 2017 e la n. 101 del 2018 sull’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, e la n. 103 del 2018 sull’illegittimità della proroga all’anno 2020 della manovra finanziaria pubblica.
Un piccolo inciso, questa manovra finanziaria pubblica è prevista nella legge n. 232 dell'11 dicembre 2016, il giorno prima della fine del Governo Renzi, a pensar male si fa peccato ma, l’onorevole Belzebù diceva, a volte ci si azzecca.
E’ stato ridotto il contributo di finanza pubblica che viene richiesto dallo Stato alle Regioni per 750 milioni per il 2020, quindi per la Regione Marche si traduce in una disponibilità di 26 milioni in più. Ecco perché troviamo un po’ più corposo questo bilancio nel 2020, quando di solito eravamo abituati a ragionare e a discutere su bilanci un po' più striminziti.
Oltre a questo c'è l'accordo con la Conferenza Stato Regioni, che ha stabilito che le Regioni effettuano investimenti mirati alla messa in sicurezza degli edifici con il miglioramento sismico, quindi prevenzione del rischio idrogeologico, tutela ambientale, interventi sulla viabilità e trasporti, edilizia sanitaria pubblica residenziale a favore delle imprese, ma, come diceva il Presidente della I Commissione Giacinti, i 113 milioni nel triennio vengono coperti con l'avanzo di amministrazione per circa 22,5 milioni e in parte con il Danc che non è il carro armato inglese, ma è il debito autorizzato e non contratto. Qui l'Assessore Cesetti ci ha spiegato che debito autorizzato e non contratto non è tale finché non è terminato l'anno a cui si riferisce, infatti i 90 milioni dei 113 disponibili vengono oggi finanziati con l'autorizzazione all'indebitamento, cioè il bilancio autorizza a contrarre debito per coprire gli investimenti per 90 milioni. Poi alla fine del 2019, si vedrà se c'è stato bisogno di contrarre o meno il debito, quindi, potrebbe diventare Danc ma per il momento siamo autorizzati soltanto a contrarre il debito.
Ci sono poi alcuni dettagli negli stanziamenti, notiamo che nei fondi Por-Fse sono stati valorizzati tutti gli anni, 2019/2020/2021, quando invece nel bilancio di previsione per il 2020, che era un bilancio tecnico con l'anima, c'era 0.
Poi ci saltano agli occhi alcuni stanziamenti come il milione tondo per il 2020 per la provincia di Macerata, e non abbiamo avuto modo di domandare a cosa serve questo contributo straordinario, se vuole risponda oppure potremmo avere risposte anche in seguito.
Va rilevato che l'aumento del fondo perdite società partecipate è sempre costante e corposo e questo è dovuto soprattutto all'appostamento dei 25 milioni per la ricapitalizzazione di Aerdorica, oltre al fatto che per l'anno 2021 lo stanziamento è un po' anonimo, mentre per gli anni 2019/2020 è di 5,8 milioni e 6,7 milioni, nel 2021 abbiamo ben 12,5 milioni. Insomma, la ricapitalizzazione delle società partecipate è veramente un macigno molto pesante che toglie risorse che sarebbero utili a cause molto più degne.
Ci sono alcuni contributi per il solo anno 2019, non c'erano nel 2018, e non sono previsti per il 2020 e il 2021, sono contributi spot, non si capisce bene perché vengono saltati degli anni e le risorse vengono inserite in un solo anno.
Vedo le spese per la promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli, trasferimenti ad altri soggetti 7 mila euro, sono cose piccole, fondo unico regionale per incentivi alle imprese 140 mila euro, lo stesso per i contributi per le spese artigiane.
Vista l'ora e visto il clima natalizio, stendo un velo pietoso sulla tabella C, quindi non la citerò, dico solo che nella tabella C noi non abbiamo inserito niente, abbiamo rifinanziato una legge nella tabella A, e spero che il senso politico si riesca a comprendere, se non lo comprendete, lo comprendiamo noi e questo ci basta.
Comparando gli importi delle missioni e programmi rispetto al bilancio dell'anno scorso, ci spiace che in questa distribuzione non siano stanziati i fondi per dare il giusto spazio alla formazione professionale, anzi c'è una diminuzione rispetto al triennio scorso. Crediamo infatti che per l'inversione di tendenza riguardo alla crescita e per il rilancio della competitività si debba guardare anche alla formazione di un personale specializzato, diversamente specializzato riguardo alle professionalità odierne. Quando si parla di industria 4.0 bisogna pensare alla politica di investimento in questo modo, è un cambiamento di cultura anche nella formazione.
Il rapporto della Banca d'Italia, lo citava il Consigliere Zaffiri, dice che le esportazioni continuano a diminuire ed anche la nostra produzione, non tanto come consumi interni, che sono molto scesi.
Le esportazioni soprattutto hanno bisogno di investimenti in nuove professionalità, di adeguare il prodotto alle nuove esigenze che, in una società in rapida evoluzione, soprattutto nelle esportazioni all’estero, stanno cambiando, quindi investimento in formazione, in marketing digitale, nella ricerca, nelle nuove tecnologie, e in questo bilancio non c'è quasi niente, c'è pochissimo in questo senso. Proprio nel momento in cui c'è una diminuzione di produzione, nel momento in cui si parla sempre più spesso di intelligenza artificiale, quindi si sta andando avanti, la politica non deve rimanere a rimorchio oppure completamente indietro. La nostra Regione è pronta ad una rivoluzione di questo genere? Da questo bilancio non si evince, ma noi speriamo, al di là di tutto, al di là della critica che facciamo a questa programmazione, che ci sia un adeguamento ed anche un ripensamento in questo senso.
Poche settimane fa l'Unioncamere e l'Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro dicevano che i lavori più richiesti nei prossimi anni riguarderanno le competenze digitali, quindi rimanere indietro significa aggravare ancora una situazione che è già pesante.
Vorrei rispondere al Consigliere Marconi, mi auguro che l’Ufficio di Presidenza pubblichi la sua tesi, che è molto interessante, come pubblichi nei Quaderni del Consiglio le tesi interessanti dei giovani marchigiani che fanno ricerche in campi dove nessuno mette un soldo ed impegnano le proprie energie e i pochi soldi che hanno in argomenti che sono di nicchia, ma molto interessanti, spesso.
Diceva il Consigliere Marconi che le famiglie stanno calando sempre di più, pensate ad una coppia dove nessuno dei due trova lavoro, se lo trovano è precario, non hanno finanziamenti per comprare una casa, quando mettono al mondo figli non hanno gli asili nido per poter andare a lavorare e farli gestire da persone competenti, quindi si capisce molto bene perché questo modello sociale che sta cambiando dipende proprio dalle scelte politiche.
Negli anni e negli atti di questa Giunta non si guarda avanti, non si precorrono i tempi e noi in questo anno e mezzo che manca alla fine di questa legislazione, cercheremo di dare il nostro contributo, oltre che di critica anche di fattiva collaborazione.
Noi abbiamo approvato alcuni emendamenti che sono nel bilancio, che andremo ad approvare, e che ci sembravano meritevoli, quindi la nostra opposizione non è preconcetta, ma è un'opposizione responsabile e nell'annunciare il voto contrario a questo bilancio, noi diciamo qual è il criterio che sta ispirando il Movimento 5 Stelle in questa X^ legislatura. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Rubo solo un minuto, tra pochi giorni è Natale, quindi voglio mettere una letterina sotto l'albero per chiedere a Babbo Natale cosa devo fare per avere la copertura finanziaria della mia legge, che è ferma da tempo, che riguarda le bonifiche delle piccole e grandi quantità di amianto.
Sarebbe un regalo graditissimo da tutti i cittadini marchigiani, visto che la regione Marche è la peggiore d’Italia. Quindi, caro Babbo Natale, io metto questa letterina, abbiamo dato soldi a destra e a manca, ma forse la salute dei cittadini, compresi quelli presenti in quest'Aula, ha poca importanza perché tutti vicino casa abbiamo una baracca con l'amianto sopra, ma evidentemente Babbo Natale fino adesso non ci ha sentiti, io spero, sono sempre fiducioso, che questa volta mi possa ascoltare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. A questo punto della lezione, come diceva chi mi ha preceduto, credo che chi ha fatto e fa ancora l’insegnante lo sa, gli alunni sono tutti con la cartella in mano, pronti, ad aspettare la campanella per uscire e l'unica cosa che può trattenerli è che il giorno dopo si farà vacanza, mi auguro che valga anche per questa sera.
Riparto da quanto ci ha spiegato l’Assessore Cesetti nella sua esaustiva relazione, che fortunatamente ha letto, perché, conoscendolo bene, se andava a braccio ancora stavamo qui per non so quanto tempo, perché da bravissimo professionista qual è il concetto lo rimpasta, lo riprende dalla fine e lo riporta a galla, ti sembra nuovo, ma è quello di prima e va avanti, ma è un merito.
Riparto da quanto ci ha detto: il bilancio di previsione, testuali parole, non va valutato nell'atto finale, ma nel percorso che è stato fatto per giungere a questo documento, cercando di capire quanti sforzi sono stati fatti per raggiungere gli obiettivi che oggi sono stati presentati.
Giustamente lui è partito da lontano, ricordandoci che dal punto vista finanziario è un bilancio corretto, ci ha ricordato che il 27 luglio è stato parificato e che la Corte dei Conti ha dato un giudizio positivo alla situazione finanziaria dell'ente, mettendo in evidenza che si sono proseguite le politiche finalizzate alla riduzione del debito, e quindi al rispetto del pareggio di bilancio.
In questo ambito devo dire che, ad esempio, ho un concetto un po' diverso, per quando riguarda i Bramante bond, un’operazione chiusa, che è stata valutata positivamente dalla Corte dei Conti, naturalmente anche dal MEF, quindi per certi versi è stata un'operazione virtuosa, che ha permesso di ridurre il debito e di liberare delle risorse da dare ai debitori. Ovviamente questa è la condizione sine qua non per avere un bilancio corretto. Quando uno dice che un amministratore è una brava persona, essere una brava persona è la base per poter operare su quelli che sono gli aspetti prettamente tecnici dell'amministratore.
Qual è stato il percorso che ci ha raccontato l'amministrazione regionale, in modo particolare l’Assessore Cesetti? Ci ha raccontato che il percorso si compone di due grossi capisaldi: gli investimenti e il Patto per la costruzione che è arrivato buon ultimo, in quanto l’abbiamo approvato recentemente, però su questi due aspetti c'è da dire molto. Innanzitutto su questi 113 milioni di investimenti. 45 milioni sono indicati nel 2019 e 43 milioni sono per le manutenzioni stradali, che non producono ricchezza se non nell'immediato perché nel momento in cui si fanno questi investimenti per le manutenzioni c'è un attimo di ricchezza in quanto le imprese lavorano, ma non è un investimento di ricchezza strutturale, in quanto non continueranno nel tempo a produrre ricchezza.
Lo stesso dicasi per quanto riguarda il Patto per lo sviluppo, non possiamo vendere il Patto per lo sviluppo e la ricostruzione come l'elemento dirimente di questo bilancio, perché il Patto per la ricostruzione e lo sviluppo riguarda principalmente un determinato territorio della regione, per un determinato evento, purtroppo catastrofico e luttuoso che si è avuto, il terremoto. I sentieri di sviluppo, che sono stati individuati attraverso lo studio delle Università e dell'Istao, riguardano prevalentemente l'arte, l'ambiente, la cultura e le attività agro silvi pastorali delle aree interne, sono i sentieri che abbiamo messo dentro e che abbiamo condiviso con i territori, con i Sindaci, perché per quelle aree è questo il discorso che va portato avanti. E' come mettere un abito buono su qualcosa che riteniamo lo possa sostenere e l'abito buono è costituito dal tessuto economico produttivo delle Marche, che noi non abbiamo assolutamente toccato con questo bilancio. E' come mettere la ciliegina sulla torta, ma non abbiamo ancora l'idea di quale torta fare. Abbiamo fatto un bellissimo tetto, un manto di copertura bellissimo, ma non sappiamo ancora come fare l'edificio sotto, perché, ripeto, la cultura, l'ambiente, il turismo e altro non sono economie strutturali, sono economie che si devono fondare su qualcosa di forte, altrimenti da sole non ce la fanno a reggere l'economia di un milione e mezzo di marchigiani. Questo è assodato, lo dicono tutti gli economisti, quindi non possiamo vendere il Patto per lo sviluppo come l’elemento dirimente che potrà far ripartire l'economia delle Marche, l'economia di quei territori potrà ripartire se siamo in grado di portare sui territori delle attività economiche e produttive. Questo è un aspetto molto importante.
Le opere di manutenzione, come ho detto, producono ricchezza nell'immediato, ma non sono investimenti che rendono competitivi ed attrattivi i territori, cioè lustriamo quello che abbiamo.
Lo stesso dicasi per quanto riguarda il sociale. Ad esempio, tutti gli investimenti, tutto quello che è stato detto, le risorse che sono state messe a disposizione, sono azioni giuste, doverose, se vogliamo, ma sono poche rispetto alle esigenze del territorio, sono una pura e semplice azione di ridistribuzione di risorse e di diritti sui territori. Non c'è nulla di innovativo da questo punto di vista, risorse che magari non c'erano in tempo passato le abbiamo rimesse per soddisfare dei diritti che i territori avevano, non abbiamo dato qualcosa in più, quindi non c’è qualcosa in più dal punto di vista socio-economico.
Questo ora ci porta ad una riflessione molto amara, perché il cuore del sistema economico delle Marche è fatto di imprese e soprattutto di lavoratori dipendenti. E' evidente che in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo ci si aspetta di capire come questo cuore possa essere aiutato, come possiamo aiutare le imprese e come possiamo aiutare quella gran massa di lavoratori dipendenti che operano in questo settore e non li possiamo aiutare soltanto ripetendo, per il secondo anno consecutivo, che abbiamo abbassato l'accisa sulla benzina, un po’ poco, a livello centrale si era pensato alla flat tax ma è scomparsa, quella sarebbe stato un elemento dirimente.
Cosa c'è in questo bilancio? Qual è idea della Regione per rendere più attrattivo e competitivo questo territorio? Quali sono i progetti, al di là dello spendere delle risorse che sono allocate da anni, dal 2014, sul Sul Por-Fesr? Quali sono le idee nuove di questa Regione?
Vado nel mio territorio, ad esempio, qual è l'idea per una nuova industrializzazione della Valle del Tronto che soffre da tantissimi anni, per il recupero di tutti quei grandi capannoni, aree industrializzate che ci sono, che stanno lì, che stanno morendo? Come possiamo rendere attrattivo e competitivo quel territorio? Come possiamo invogliare le aziende multinazionali? Queste devono tornare ad investire per poi sviluppare le PMI che fanno, diciamo, degli spin-off, perché le imprese che noi abbiamo sul territorio, ma non soltanto sul nostro territorio, credo anche nel maceratese, come nel pesarese, sono nate come spin-off delle grandi aziende multinazionali, sono cresciute, sono diventate aziende, hanno investito, hanno continuato e hanno prodotto reddito. Qual è l’idea, al di là delle risorse che sono sui fondi delle aree di crisi complessa? Qual è l'idea? Che cosa ne dobbiamo fare, come li dobbiamo trasformare? Questo manifatturiero come lo dobbiamo trasformare? Dobbiamo puntare ancora sui distretti, oppure sono superati, come possiamo aiutare ad esempio un distretto, un settore che sta in crisi che è il settore calzaturiero? Come possiamo superare quelle maledette sanzioni che sono state fatte per l'est, in modo particolare per la Russia, che ha messo in ginocchio tutto il sistema dell'esportazione della produzione del fermano, quello calzaturiero in modo particolare? Che cosa facciamo? Quali sono i rapporti e i progetti che devono essere messi in campo a partire dal 2019, ad esempio, con la nuova Camera di Commercio Unica? Come facciamo, quali sono e qual è l'idea?
L’idea è quella di stanziare 43 milioni per le manutenzioni, ben vengano, sono anni non si fanno manutenzioni, dobbiamo farle, le buche le dobbiamo tappare in qualche modo, qualche scarpata la dobbiamo consolidare, Consigliere Fabbri, qualche argine di fiume dobbiamo metterlo a posto perché è doveroso farlo, qualche sponda ripariale dobbiamo sistemarla, qualche canale …, però non è quello il problema del territorio, questo è un intervento per metterlo in sicurezza, ma da lì dobbiamo ripartire per capire come far produrre ricchezza a tutto il resto che abbiamo e andiamo a mettere sopra.
Faccio un altro esempio banalissimo, perché qui leggo e ci è stato detto con enfasi che sono stati stanziati diversi milioni per l’Erdis, 33 milioni, ma sono, ancora una volta, per le manutenzione degli edifici e degli immobili esistenti, non sono per lo sviluppo del sistema universitario. Cosa pensiamo di fare per il sistema universitario marchigiano che è in crisi di iscrizione? (…) Sono in crescita con i numeri precedenti, guardateli bene, dipende quali sono i dati che mettete a confronto, se confrontate con l'anno precedente non è un problema, dobbiamo guardarli nel complesso. Se ad esempio investiamo 33 milioni per gli immobili degli studentati, principalmente ad Urbino, lì mi sembra che l'Erdis abbia proprietà molto grosse, però se vogliamo aiutare un territorio disastrato come quello nostro, quello piceno, perché non pensiamo di investire con l’Erdis anche in questo territorio? Investire in questo territorio significa fare uno studentato, significa renderlo competitivo, renderlo attrattivo, avere maggiori studenti e quindi implementare l'economia, quello è un reddito, quella è un’economia strutturale che si consolida, se vogliamo pensare all'Università, così per altri settori.
Tutto questo non mi sembra che ci sia in questo bilancio, per cui ancora una volta questa visione strategica di crescita e di sviluppo della Regione Marche è demandata alla spicciolata e ad opere di manutenzione e al riequilibro di alcuni diritti dal punto di vista sociale, che necessitano di essere riequilibrati, quindi ancora una volta sono costretto a votare no a questo bilancio di previsione.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di legge n. 255.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma dell’Assessore Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/2 a firma dell’Assessore Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/3 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Sono puntuali modifiche che abbiamo accolto ieri in Commissione che erano rimaste indietro rispetto alla precedente stesura.

PRESIDENTE. Emendamento 2/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/4 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/5 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/6 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sub emendamento 2/7/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Riguarda la tabella A è una migliore specificazione di dove vengono allocate queste risorse.

PRESIDENTE. Sub emendamento 2/7/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/7 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sub emendamento 2/8/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Stesso discorso di prima, una specificazione perché anche questo si riferisce alla legge n. 20 del 2003 che sta nella tabella A anziché altrove.

PRESIDENTE. Sub emendamento 2/8/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/8 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/9 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Trattasi di somme che sono state riallocate - erano somme ex Anas, probabilmente è venuto meno quell’impegno, non lo so con precisione - per la realizzazione della strada delle Barche e per strada in località Muraglia.

PRESIDENTE. Emendamento 2/9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/10 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Ne ho già parlato, sono somme che vanno in aggiunta al progetto di “Vita indipendente” prendendole dai fondi per l’industria, come avevamo detto nella relazione. Sono 154 mila euro nel 2019, 376 mila nel 2020 e 468 mila nel 2021 per un totale di 1 milione di risorse aggiuntive nel triennio.

PRESIDENTE. Emendamento 2/10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/11 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Questa è una riallocazione che ci è stata chiesta dal Servizio che ha a che fare con l’annualità 2021 per una suddivisione più puntuale degli obiettivi di fondi comunitari. E' uno spostamento di somme dell’annualità 2021 da un obiettivo ad un altro, cofinanziamenti per 400 mila euro.

PRESIDENTE. Emendamento 2/11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 2 bis/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Questo emendamento si è reso necessario per accogliere le richieste di un debito fuori bilancio conseguente ad una sentenza per un sinistro causato dalla fauna selvatica.

PRESIDENTE. Emendamento 2 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Prima della votazione finale dell’atto, passiamo alla votazione della proposta di legge n. 256, il bilancio.

Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. E’ un emendamento che si è reso necessario per raccogliere le indicazioni del Collegio dei Revisori che nel totale complessivo delle somme relative alle spese ha preferito la linea di pensiero del pareggio di bilancio e quindi ha ricompreso nelle somme complessive anche quelle precedentemente impegnate. E' una questione tecnica di raffigurazione, passatemi la parola, del totale dello schema di bilancio.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Sub emendamento 2/1/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Questo sub emendamento, come gli altri due analoghi, serve per chiarire meglio la dicitura dell’emendamento poiché anche qui ci riferiamo alla legge 20 che è nella tabella A, legge 20 su industria e artigianato da dove abbiamo preso le risorse per questo emendamento.

PRESIDENTE. Sub emendamento 2/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Un emendamento per incrementare le risorse relative alla legge 24 del 1985, ovvero il funzionamento di organi e strutture delle associazioni che perseguono la tutela e la promozione dei cittadini invalidi, mutilati e disabili.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/2 a firma dell’Assessore Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/3 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Emendamento di coordinamento tecnico /1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Rapa, Giancarli, Urbinati, Marconi, Traversini. Ha la parola per illustrarlo il Consigliere Rapa.


Boris RAPA. Grazie Presidente. Vista l'ora, sarò velocissimo. Ringrazio anche i colleghi che hanno firmato questa proposta di ordine del giorno al fine di sollecitare l'attuazione della legge regionale n. 6 del 2005, che prevede di avviare la procedura volta a destinare le risorse economiche incassate per le compensazioni ambientali al finanziamento del progetto Appennino, ovvero allo sviluppo socio-economico delle aree interne che oggi scontano particolari difficoltà. Si chiede pertanto di porre in essere nel più breve tempo possibile tutti i necessari adempimenti amministrativi affinché i finanziamenti siano destinati alle finalità proprie del progetto Appennino. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Vorrei capire meglio cosa significa questa proposta di ordine del giorno, letto l'ho letto, pensavo venisse spiegato in forma diversa, sennò io chiedo pane al pane e vino al vino.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Intervengo come firmatario, credo che il Consigliere Rapa l’abbia illustrato, e se volete lo “lustro”, nel senso che cerchiamo “li sordi”, direbbero a Macerata, sul Progetto Appennino nell'intento in futuro … Il Progetto Appennino è stato un progetto sviluppato negli anni, qualcuno lo ricorda bene come il Consigliere Giancarli che era Presidente della Commissione, abbiamo fatto una legge sui boschi per pulirli … Allora aggiungiamo all’emendamento “solo alle cooperative rosse” questo è quello che vuole il Consigliere Zaffiri, solo quelle rosse, rosse verdi, verdi bianche, gialle verde. Io cooperative non ne ho, però credo che il Progetto Appennino possa andare avanti, se poi non deve andare avanti qualcuno dirà “cancelliamo il Progetto Appennino”, ma è un altro tipo di decisione.
Adesso è solo una raccomandazione a che questo progetto trovi un po’ di finanziamenti, è un ordine del giorno, non è nemmeno un emendamento e la Giunta se ne può tranquillamente fregare.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 255. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Sarò velocissima, semplicemente per spiegare che come Movimento 5 Stelle abbiamo sostenuto un paio di emendamenti per il l rifinanziamento di due proposte di legge, la 18/96 e la 24/85, che sono a favore dei disabili, e vorrei specificare un paio di cose che forse nel corso della discussione non sono emerse in maniera corretta.
L’operazione di ristrutturazione della Bramante Bond è stata autorizzata e concertata con il Mef, ed inoltre ha avuto l’approvazione da parte degli organi di controllo, ad esempio della Corte dei Conti, qualcosa aveva già accennato il Consigliere Celani, ma quello che forse non sapete è che il Consigliere Maggi è andato a parlare con il funzionario di riferimento, si è fatto spiegare per bene l’operazione ed ha apprezzato quelli che sono stati i risultati. Quindi non è stata una piccola operazione, è stata una bella ristrutturazione che ha consentito alla Regione Marche di ottenere cospicui risparmi ed ha permesso di liberare risorse per altri temi.
Per quanto riguarda la mancanza nell’ambito del piano degli investimenti di interventi finalizzati a promuovere il credito e le imprese, si precisa che sia il disegno di legge del bilancio dello Stato, in corso di approvazione, che la normativa sul debito, non consentono di includere tale intervento tra gli investimenti finanziabili con il suddetto piano investimenti, sarà quindi nostra premura cercare di intervenire anche a livello nazionale.
Ringrazio l’Assessore Cesetti e il Presidente Ceriscioli, sono un po’ sorpresa, domani verrò lapidata dai miei del Movimento 5 Stelle, per questi ringraziamenti pubblici, però i ringraziamenti vanno più che altro al Commissario straordinario per la ricostruzione, Farabollini, alla Senatrice Accotto, alla Commissione Bilancio, Ministro Grillo e sottosegretario Castelli, e a tutti quelli che si sono spesi perché quando si tratta di temi importanti come questi la sensibilità e il sostegno sono trasversali, quindi speriamo che in corso di votazione tra oggi e domani venga approvato questo emendamento, come gli altri, a favore delle popolazioni terremotate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Solo perché a verbale ci sia una presa d’atto del silenzio assenso dell’Assessore Cesetti che, sollecitato da me martedì ed oggi relativamente alla legge 30, non ci ha dato risposte. Applichiamo quindi il principio del silenzio assenso. Sia la legge 30 che altre cose, che dovrebbero accompagnare quello che abbiamo votato in quest’Aula, come il pacchetto vita ed il pacchetto famiglia all’unanimità, possono essere prese in considerazione dalla Giunta. Però, Assessore, forse una parola sarebbe stata gradita, ripeto, per questo scherzando dico che il silenzio assenso l’ha ecumenicamente compresa e nello spirito natalizio facciamo finta che la risposta ci sia stata, ma mi permetto di sottolineare che abbiamo trovato anche fondi nostri per tante cose nuove e quello nel 2018 è stato cancellato.
Siccome quello che viene cancellato può essere recuperato, mi auguro che questo recupero ci sia e intendo, sia da parte sua che da parte del Presidente, il silenzio come un assenso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Telegraficamente per dire che il Consigliere Marconi ha interpretato bene il silenzio assenso, quindi nel corso dell’anno 2019, grazie anche a questi interventi che noi abbiamo “positivamente provocato” a livello nazionale, potremmo disporre di ulteriori risorse e c’è l’impegno di recuperare questi finanziamenti.
Con l’occasione telegraficamente rispondo, visto che ho preso la parola, ad alcune obiezioni di prima. Per quanto riguarda gli investimenti, questi sono stati individuati sulla base delle proposte delle strutture competenti e della maturità dei progetti, perché, come ho detto prima, la programmazione è triennale, ma ad esempio l’applicazione dell’avanzo negli investimenti, per 17,6 milioni di euro, è riferibile all’anno 2019, quindi è evidente che ci vuole la maturità della progettazione, altrimenti rischieremo di fare un buco nell’acqua.
Per quanto riguarda gli accantonamenti, i Revisori ne hanno giudicato la congruità e quindi hanno certificato la loro idoneità.
Sul Bramante Bond ha detto già la Consigliera Pergolesi, sulla ristrutturazione c’è stato l’ok della Corte dei Conti e i dati sono stati tutti rendicontati.
Inoltre è in itinere un emendamento da inserire nelle leggi a livello nazionale, non sappiamo se confluirà adesso nella legge di stabilità oppure successivamente, pensiamo al milleproroghe ed anche a provvedimenti successivi, segno evidente che l’operazione, Consigliera Marcozzi, è sostenuta a livello centrale.
L’ultima cosa, il Consigliere Maggi mi chiedeva lumi sul milione per la provincia di Macerata nel 2020, si tratta di un intervento per investimento ed era già previsto nel bilancio iniziale 2018/2020, quindi l’abbiamo trascinato in questa fase e immagino che sia la coda di quei provvedimenti che a suo tempo prendemmo nei confronti di tutte le Province.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di legge n. 255, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 256. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Noi voteremo contro, però voglio cogliere l’occasione a nome del gruppo per fare gli auguri a tutti di tante cose belle per il nuovo anno e personalmente voglio fare gli auguri a coloro che ho attaccato in quest’Aula con impeto e a volte oltre le righe, magari provocando disagio, io non voglio provocare disagio alle persone, ma quello che ho fatto lo rifarei, ma sul piano umano faccio degli auguri particolari a queste persone.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Mi unisco alle bellissime parole espresse dal Consigliere Maggi, si è un clima natalizio, però questo non mi toglie il dovere ed anche il diritto di fare alcune affermazioni.
In primis di ringraziare oltre all’Assessore, ma questo lo facciamo spesso, gli uffici e i dirigenti che hanno lavorato a questo atto ed io vorrei che non smettessimo mai di tenere presente le difficoltà che questa Regione ha avuto in questo mandato, in questi tre anni e mezzo.
Vorrei sottolineare che questo bilancio, come il precedente, è stato approvato e portato in Aula con la legge di stabilità nazionale ancora non approvata, questo sottolinea da parte dei nostri uffici l’impegno e la conoscenza di determinate dinamiche per arrivare a fare delle scelte su delle previsioni perché lì bisogna calcolare quello che ci sarà nella legge di stabilità.
Vorrei anche evidenziare la nostra gestione del debito e parlo di aspetti del bilancio certificati da enti esterni, tipo la Corte dei Conti che lo ha più volte certificato, lo stesso l’equilibrio di bilancio anch’esso certificato dal Governo che ha portato tanti benefici nel corso dell’anno e nell’anno precedente. Questo un po’ un imprimatur che noi abbiamo avuto sin dall’inizio e che vogliamo per questo anno, che per la maggioranza e per la minoranza sarà fondamentale.
Vorrei ringraziare tutti i miei colleghi e tutto il gruppo del Partito.
Ovviamente il voto su questo atto sarà favorevole, però vorrei chiedere un impegno in più alla minoranza, soprattutto a quella minoranza che ci governa, perché ho sentito parlare del Commissario Farabollini, non vorrei rovinare il clima natalizio, però in questi giorni nei territori, soprattutto io e l’Assessore Casini, coloro che sono del sud delle Marche, stiamo partecipando a parecchi incontri, cene di associazioni nelle zone del cratere, e insomma …, ci vorrebbe un po’ più di impegno da parte di questo Governo e ci vorrebbe un po’ più di impegno da parte del Commissario. Avevamo dei dubbi quando nel contratto di Governo non c’era una riga da dedicare al terremoto, ora abbiamo paura che non ci sia nemmeno l’intenzione oltre la riga.
Questo lo dico al Consigliere Maggi, lo dico alla Lega, lo dico alle forze di Governo in particolare, non c’è la volontà di rovinare il clima natalizio, però dateci una mano per far sì che in quelle zone ci possa essere una maggiore attenzione, almeno pari a quella, anche se poi non bastava, questo io non lo so, che avevamo messo noi quando eravamo al Governo.
Questo è quello che mi auguro per il nuovo anno, quindi faccio un augurio a tutti e soprattutto lo vorrei dire ancora ringrazio il personale della I Commissione, il Presidente Giacinti e tutto il personale del settore bilancio, lo faccio davvero di cuore a nome del gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire, ma i Consiglieri Maggi ed Urbinati hanno creato le circostanze.
Faccio gli auguri a tutti i Consiglieri, ai loro cari, ma soprattutto al personale che collabora con il gruppo ed a tutte le persone che hanno collaborato in questo anno allo svolgimento di questa Assemblea, che personalmente ritengo molto importante, l’ho detto altre volte, lo ripeto anche adesso, perché è l’organo sovrano più democratico che c’è nella nostra regione, il massimo livello di democrazia, per il quale tutti noi siamo stati eletti dal popolo, dai nostri concittadini e ci rapportiamo ai loro consensi.
Per quanto mi riguarda personalmente ho cercato, ma anche i miei colleghi della Lega ne sono la riprova ..., una cosa è il confronto politico, un'altra sono i rapporti personali che ho cercato sempre, così come i miei colleghi, di dividere.
Se abbiamo manifestato qualche volta delle parole forti probabilmente secondo me ci stavano, ci saranno anche in altre circostanze e quando vedremo che le cose dette dal Presidente troveranno riscontro sul territorio saremo i primi a dire che ha fatto bene. Non vorrei dire la battuta che ho fatto prima: gli italiani hanno messo le mani in tasca e non hanno trovato niente. Oggi ho visto questo annuncio sul giornale, glielo dico con tutto il cuore Presidente, stia un po’ più calmo, nel senso di dire sono bravo e venite a lezione da me, perché il confronto si fa con chi non trova una risposta a quello che chiede e magari viene rinviata di un anno. E' lì il confronto, quando si supereranno queste situazioni, Presidente, probabilmente quello che ha detto questa mattina sarà vero e senz’altro ci sarà un “bravo”, ma adesso purtroppo verifichiamo che le cose non sono da 7+, come lei ha detto.
Chiusa questa parentesi, esprimo di nuovo tanti auguri a tutti a nome mio e dei miei colleghi, Zura Puntaroni e Malaigia, a tutti voi. Consigliere Zura Puntaroni mi allargo perché l’altro giorno ha fatto trascorrere un momento conviviale a tutti, e le va riconosciuto, perciò questa non è che una battuta.
Auguri a tutti e spero che questo 2019 sia un anno di preparazione per voi che cercherete di fare le vostre valutazioni, visto che siamo alla fine, per vedere come affrontare la fine di questo quinquennio. Credo però, Presidente, che si possano creare le condizioni favorevoli in termini politici affinché questa regione cresca.
Dopo aver ascoltato l’intervento del Consigliere Urbinati, che faccio mio, con il Consigliere Maggi vedremo se possiamo dare un contributo e verificheremo come stanno le cose. Auguri di nuovo a tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Solo per fare gli auguri a tutti voi, a tutto il personale della Giunta regionale e del Consiglio regionale.
Fare un bilancio è un esercizio complesso, faticoso, lungo, che ci abbraccia tutto l’arco dell’anno. E’ stato possibile anche questa volta, è stata una gran fatica, ma debbo ringraziare il Presidente della Giunta regionale e tutti i miei colleghi di Giunta perché è stato possibile arrivare a questo bilancio, che questo anno tra l’altro è anche, secondo me, abbastanza corposo. Tutti i colleghi di Giunta, in particolare il Presidente, hanno avuto una visione di insieme, mai si sono schiacciati sugli egoismi che ci possono essere in questa occasione, ma l’hanno visto in una visione di insieme, quindi mi hanno facilitato molto il compito, per questo li voglio ringraziare. E’ anche il segno di un impegno che va oltre le deleghe e gli assessorati di competenza.
Voglio ringraziare il Servizio bilancio, la dott.ssa Di Bonaventura, in particolare la dott.ssa Moretti che questo anno più delle altre volte ci ha messo, anche questa è necessaria, la passione. Dico sempre loro che qualche volta nell’esercizio del bilancio bisogna avere la capacità e la passione di far sognare i numeri. Non mi danno retta, ma questa volta si, perché anche i numeri possono sognare e credo che un po’ ci siamo riusciti.
Grazie a tutti, grazie al personale del Consiglio regionale, al Presidente del Consiglio regionale, all’Ufficio di Presidenza, a tutti voi e in particolare al Presidente Giacinti che con molta competenza e molta passione dirige la Commissione bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. L’Assessore Cesetti si è dimenticato di fare la dichiarazione di voto!
Anch’io voglio fare gli auguri a tutti quanti, ho già ringraziato per il lavoro e vorrei, soprattutto partendo dal fatto che tutti noi facciamo “un lavoro” un po’ particolare, che non ha sabato, non ha domenica, non ha orari, non ha regole - dietro di noi, intendo noi dell’Aula, chi lavora qui, ma anche i rapporti personali, gli affetti, le amicizie, che chi fa questo mestiere necessariamente deve trascurare - fare un grande augurio a tutti quelli che ci sono vicini, che insieme a noi portano avanti questo difficile cammino, ognuno ha il proprio compito, ognuno ha il proprio ruolo ed è giusto augurare a tutti loro almeno qualche giornata di serenità da vivere insieme.

PRESIDENTE. Anche da parte mia ed a nome dell’Ufficio di Presidenza auguri a tutti voi ed a tutti coloro che collaborano con noi e con voi quotidianamente per il loro apporto fondamentale. Grazie ancora.

Proposta di legge n. 256, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 20.05