Resoconto della seduta n.121 del 29/01/2019
SEDUTA N. 121 DEL 29 GENNAIO 2019
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 121 del 29 gennaio 2019. Do per letto il processo verbale della seduta 120 del 24 gennaio 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Saluto alle scuole
PRESIDENTE. Saluto i 23 studenti della classe V della Scuola primaria paritaria Sant’Anna di Castelfidardo presenti in Aula in visita formativa per il progetto “Conoscere il Consiglio”, benvenuti ragazzi.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Al primo punto c’è la mozione sulla salute mentale, è datata, presentata lo scorso luglio, che consta di una serie di contenuti che sono superati, mentre credo che sia più opportuno un dibattito su tutta la problematica della salute mentale, magari da fare nelle prossime settimane oppure nella discussione del Piano socio-sanitario.
Da rilievi fatti dalla Società italiana di epidemiologia psichiatrica la situazione della politica della salute mentale nella nostra regione non è assolutamente rosea, né per quanto riguarda i finanziamenti, né per quanto riguarda il personale delle strutture. Siamo diventati il fanalino di coda, per cui credo che ci sia bisogno e necessità di fare una riflessione più approfondita, più seria, l’occasione sarà il Piano socio-sanitario oppure presenteremo una mozione più dettagliata e più precisa grazie.
Ho parlato naturalmente con tutti i presentatori, che sono tutti d’accordo nel ritirarla.
PRESIDENTE. La mozione n. 385 è ritirata, passiamo al secondo punto.
Mozione n. 403
ad iniziativa dei Consiglieri Minardi, Mastrovincenzo, Celani, Giacinti, Rapa, Micucci, Giancarli
“Piena accessibilità comunicativa delle persone non udenti alla vita collettiva, riconoscimento e utilizzo della LIS nelle sedute dell’Assemblea legislativa e nelle iniziative pubbliche di maggiore rilievo della Regione Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 403 dei Consiglieri Minardi, Mastrovincenzo, Celani, Giacinti, Rapa, Micucci, Giancarli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Inizio l’illustrazione di questa mozione ringraziando i colleghi che l’hanno sottoscritta, il Presidente Mastrovincenzo, il Vicepresidente Celani, il Presidente Giacinti, i Consiglieri Rapa, Micucci e Giancarli, perché credo che affrontare un tema come questo sia importante per il Consiglio regionale.
Voglio partire dall’articolo 3 della Costituzione che al primo comma dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizioni personali.
Quindi è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Parto dall’articolo 3 della Costituzione perché la presenza dei disabili non udenti nel nostro Paese, ma anche nel pianeta, è importante; sappiamo che le persone che hanno problemi di sordità sono circa il 5% della popolazione mondiale.
In Italia sono presenti circa 877 mila persone con problemi di udito, più o meno gravi, e 92 mila sono i sordi perlinguali, ovvero i sordomuti.
E’ chiaro che dobbiamo avere la consapevolezza piena che coloro che non sono udenti hanno una disabilità, sono persone che fanno molta fatica soprattutto nelle relazioni sociali, nel lavoro quotidiano, ed hanno difficoltà di inserimento nella società e nello svolgere le azioni abituali.
Questo purtroppo comporta che queste persone a volte possano sentirsi emarginate, cosa che dobbiamo assolutamente evitare se siamo rappresentanti delle istituzioni, quindi dobbiamo creare tutte le condizioni affinché, in questo caso sto parlando della sordità, ma questo principio vale per tutte le disabilità, le diversità siano eliminate, siano limitate le barriere utilizzando e sviluppando le risorse delle persone.
Le barriere sono da rimuovere, non solo quelle architettoniche, ma anche quelle sensoriali e comunicative, in questo caso le barriere sensoriali e comunicative.
Dobbiamo avere anche la consapevolezza che la sordità è una barriera invisibile, nel senso che la persona non udente non è visibile nel suo handicap e nella sua difficoltà, ma lo si vede soltanto nel momento delle relazioni ed ovviamente la consapevolezza è che la sordità impedisce al disabile di partecipare pienamente alla vita della propria comunità e rappresenta una barriera al pieno diritto di cittadinanza.
Noi sappiamo che la lingua dei segni è uno strumento di comunicazione utilizzato dalle persone affette da sordità, diffuso in tutto il mondo, con caratteristiche diverse a seconda della nazionalità dei segnanti.
La LIS nel nostro Paese non ha ancora avuto definitivamente il riconoscimento; nella passata legislatura si era arrivati all’approvazione della legge in una delle due Camere, ma poi non ha avuto l’approvazione con il riconoscimento finale.
Noi crediamo e siamo consapevoli che la Regione Marche, per quello che è scritto nella mozione, deve essere attenta alla promozione delle pari opportunità per tutti i cittadini e cittadine attraverso l’individuazione di politiche dedicate affinché il problema dei non udenti sia risolto.
Vorrei fare soltanto una precisazione, i bambini che vanno a scuola e sono non udenti hanno l’insegnante di sostegno, che non è in grado di comunicare con loro perché nella stragrande maggioranza dei casi non ha, salvo eccezioni, la conoscenza della lingua dei segni, quindi il sostegno c’è, ma di fatto non risolve il problema fondamentale per cui il bambino ha il sostegno, che quindi ha un problema di comunicazione e di apprendimento di quello che viene detto in aula.
E’ chiaro che dobbiamo lavorare affinché questi ostacoli vengano rimossi, non solo nella scuola, ma anche nei servizi pubblici. Se da una parte ci impegniamo per l’abbattimento delle barriere architettoniche …, ricorderete che un anno e mezzo fa abbiamo votato una mozione, anzi se non ricordo male erano due, per chiedere al Governo di rifinanziare il fondo per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni private. Quella mozione fu approvata e successivamente il Governo Gentiloni assegnò alla Regione Marche, alla fine del 2017, 11 milioni di euro, finanziando tutte le richieste, o quasi, che erano pervenute a partire dal 2004, se non vado errato, e che non erano state finanziate.
Con l’impegno che ha preso questo Consiglio regionale, con il finanziamento del Governo, abbiamo dato una risposta ad un numero importante di famiglie marchigiane che avevano fatto degli investimenti nelle loro abitazioni per realizzare l’abbattimento delle barriere architettoniche e che per anni non avevano avuto risposta.
E’ chiaro che la sordità è un'altra barriera, è una barriera sensoriale, non è una barriera fisica, una barriera sensoriale e comunicativa che in qualche modo deve essere affrontata e deve essere risolta.
Su questo c’è un impegno importante, anche nella città di Fermo si sta lavorando per creare un corso universitario per l’insegnamento della lingua dei segni. La città di Fermo è già stata riconosciuta da parte dell’Unesco come città amica delle persone che hanno problemi di udito “Deaf Frendly”.
Credo che su questo il Consiglio regionale possa fare non tutto, ma possa dare un segnale importante. Ci sono due temi sul tavolo, uno è una proposta di legge su cui sono certo parlerà il Consigliere Celani, di cui anch’io sono firmatario, che nel merito vuole affrontare la problematica dell’interpretariato della LIS, di come coinvolgere le emittenti locali, di come finanziare iniziative, di come sostenere le azioni nelle scuole e nelle attività pubbliche. La legge deve essere discussa in Commissione, poi farà il suo corso ed arriverà in Aula.
La mozione invece ha un altro scopo, che è quello di arrivare a dare mandato all’Ufficio di Presidenza di istituire il servizio di interpretariato LIS nelle sedute assembleari, nelle nostre sedute del Consiglio regionale - c’è già una Regione che lo sta facendo - credo che sia una dimostrazione forte nei confronti dei disabili sensoriali e se volte anche simbolica e significativa, di promuovere nel contempo il diritto d’accesso delle persone sorde e delle loro famiglie a tutte le iniziative importanti, quelle più rilevanti, che vengono organizzate dalla Regione Marche, che avranno l’interpretariato con la lingua dei segni.
Spero che le iniziative, non dico tutte, quelle che si svolgono tutti i giorni, ma quelle prevalenti, rilevanti (convegni, iniziative, incontri pubblici), che vengono organizzate dalla Regione Marche, possano avere la lingua dei segni.
Questo è l’impegno che con questa mozione chiediamo di attuare, nel contempo coinvolgere anche gli altri organismi, come ad esempio l’Anci, gli organismi di garanzia, affinché ci sia una diffusione sempre più larga e che i Comuni, le Unioni montane, gli enti pubblici, possano nelle loro iniziative più importanti e prevalenti utilizzare l’interpretariato nella lingua dei segni.
Voglio ringraziare anche per un’altra mozione che era stata approvata tempo addietro, non ricordo la data, mi pare nel 2016, a firma del Consigliere Micucci che affrontava questo tema e in qualche modo impegnava il Consiglio regionale.
Concludo, chiedendo che con questa mozione l’Aula si doti del servizio dell’interpretariato nella lingua dei segni, che la Regione nelle sue iniziative prevalenti utilizzi la lingua dei segni, come servizio per coloro che hanno questa forma di disabilità, chiedo altresì di aprire dei tavoli di concertazione, soprattutto con gli enti pubblici, a partire dall’Anci, perché questo avvenga anche nelle altre istituzioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Credo di avere poco da aggiungere a quanto ha specificato il Consigliere Minardi perché abbiamo condiviso questa mozione ed anche la proposta di legge, tra l’altro firmata anche dal Consigliere Micucci e dal Presidente della Commissione sanità, Consigliere Volpini.
Perché tutto questo? Perché credo che noi dobbiamo dare un forte impulso all’integrazione, soprattutto per quanto riguarda l’ambito scolastico e formativo, oltre a facilitare l’accesso all’informazione attraverso gli strumenti della comunicazione, quindi i media in generale, quelli televisivi, procedendo ad un servizio di interpretariato, ad esempio fruibile anche da remoto, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Non è detto che si deve fare tutto attraverso i metodi tradizionali, noi vogliamo arrivare anche con le nuove tecnologie ad un interpretariato da remoto, in modo tale che il non udente possa in ogni momento della vita sociale accedere a questa comunicazione, quindi integrarsi nel modo migliore.
Fino adesso in Italia non c’è stata una grandissima attenzione, tanto è vero che la lingua italiana dei segni è stata riconosciuta fino ad oggi soltanto in tre Regioni, la prima è stata la Regione Lazio nel 2015, poi la Regione Lombardia nel 2016 e la Regione Veneto nel 2018, sono tutte leggi che recano disposizioni per l’inclusione sociale e la rimozione delle barriere nella comunicazione.
E’ chiaro che anche nel mondo della comunicazione, della LIS, del comunicare con i sordi, c’è un’evoluzione molto importante, ad esempio c’è la lingua italiana dei segni tattili, c’è l’interpretazione attraverso il labiale, che è un senso avanzato, però intanto cominciamo con quello su cui possiamo lavorare, poi quando discuteremo la legge potremmo integrarla parlando anche della lingua italiana dei segni tattili, del discorso del labiale, potremmo introdurre tantissime cose quando se ne parlerà in Commissione, ognuno potrà portare il proprio contributo, però questo credo che sia un segnale molto importante.
La mozione secondo me va approvata così com’è, in modo tale che l’Ufficio di Presidenza possa adoperarsi in determinate occasioni per avere un interprete in Aula, soprattutto quando lavoriamo su temi di carattere sociale.
Ci prepariamo a dare un segno di civiltà anche alla nostra regione cercando un’inclusione vera attraverso una legge che riconosca la lingua italiana a tutti gli effetti perché è una lingua che ha una sua grammatica, una sua sintassi, una sua struttura morfologica, non è qualcosa di astratto, è qualcosa di fortemente concreto e siccome i sordi nelle Marche sono circa il 2% della popolazione è chiaro che una risposta va data per non trattarli come una minoranza, parliamo sempre di tutela quindi credo che questo sia un segnale molto importante che noi possiamo dare per gli amici che sono un po’ più sfortunati di noi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. A nome del gruppo della Lega dichiaro il nostro voto favorevole.
La lingua dei segni in tutte le iniziative della Lega l’abbiamo sempre utilizzata; in tutte le iniziative pubbliche c’è sempre un traduttore o una traduttrice che comunica quanto viene detto, quindi siamo a favore di tutte le iniziative volte ad eliminare ogni tipo di barriera che possa impedire la libera fruizione all’informazione, alla formazione e anche alla partecipazione, una barriera che deve essere eliminata, quindi siamo d’accordo.
Un plauso particolare all’iniziativa di Fermo volta all’insegnamento della lingua dei segni e mi auguro che presto anche in quest’Aula venga predisposto tecnicamente questo supporto per fare partecipare e informare i non udenti anche grazie al nuovo software, Concilium, che a quanto so dovrebbe prevedere anche i sottotitoli quando un Consigliere o un Assessore parla. Quindi il nostro voto sarà positivo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Siamo favorevoli a questa mozione, con una punto di orgoglio, posso dire che più di 10 anni fa, prima ancora che il Movimento 5 Stelle entrasse nelle istituzioni, ai “Vaffaday” di Grillo c’era sempre un traduttore nel linguaggio dei segni, siamo stati i precursori in questo. Questa è storia perché sul palco c’era anche la persona che usava il linguaggio dei segni, quindi siamo d’accordo.
Auspico che questa mozione non si tramuti in uno spot elettorale e basta e che seguano degli atti con ponderazione. Inserire la lingua dei segni nei Consigli regionali va fatto con l’adeguata pubblicizzazione. Leggo che adesso ci sono 13 persone in tutta la Regione Marche che stanno guardando il Consiglio regionale, questo l’ho visto anche nelle altre sedute, che in genere vengono seguite dalle 8 alle 15 persone, ci sono picchi un po’ più alti quando si trattano degli atti che riguardano categorie particolari di persone, ma il seguito che ha questo Consiglio regionale, in streaming, è veramente non basso, bassissimo.
Eventuali risorse nei confronti di queste persone che hanno un disagio vanno utilizzate per una finalità che abbia degli effetti pratici, quindi siamo favorevoli a questa mozione, ovviamente, e controlleremo e vigileremo perché a questa seguano degli atti che abbiano degli effetti concretamente positivi nei confronti delle persone e che non siano soltanto atti spot con cui appropriarsi della paternità senza che ci sia un seguito reale.
Voteremo favorevolmente e convintamente questa mozione che riguarda delle persone a cui noi abbiamo sempre guardato con molto interesse e di cui abbiamo condiviso le esigenze.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Solo per esprimere un plauso all’iniziativa e annunciare il mio voto favorevole.
Mi auguro soprattutto che ci siano delle ripercussioni pratiche, oggettive per un principio che certamente è condiviso. Lancio un input all’Assessore al turismo magari un aiuto alle realtà di accoglienza, dalla ristorazione agli alberghi, per predisporre le loro carte ed i loro listini con il linguaggio dei segni. Cercare soprattutto delle applicazioni pratiche che possono cambiare ed aiutare a superare un divario che oggi c’è, ma che attraverso la tecnologia, attraverso la condivisione, attraverso un impegno regionale, potrebbe essere abbattuto.
Quindi un voto favorevole a questa mozione, auspicando di vedere presto degli effetti pratici e positivi rispetto ad un principio certamente più che condivisibile.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Anch’io do pieno sostegno ad una mozione che tra l’altro ho sottoscritto su un tema a cui sono e siamo particolarmente sensibili, vista l’unanimità con la quale si sta esprimendo l’Aula a sostegno di questo atto.
Mi fa piacere sottolineare due aspetti, uno è il fatto che questo tema, purtroppo o per fortuna, coinvolge poche persone, però credo che sia altrettanto corretto, come stiamo facendo, che un Consiglio regionale si muova a tutela di alcune minoranze e mi auguro che questa sensibilità si estenda a tutte le altre minoranze che all’interno della regione ci sono. Quindi penso che sia corretto che un ente pubblico, come il Consiglio regionale, come la Regione Marche, sia particolarmente attento alla tutela di queste minoranze perché quando si tutela una minoranza si tutela la democrazia.
L’altro aspetto, adesso non vorrei fare una battaglia di primogeniture, però mi piace sottolineare che in tempi non sospetti anche una amministrazione pubblica, di cui ero onorato di far parte, si era attivata non in ambiti privati, ma in ambiti pubblici, manifestazioni sostenute da amministrazioni comunali a sostegno di queste persone, di queste categorie, per far fruire i servizi pubblici.
Purtroppo l’amministrazione che è succeduta nel mio Comune non ha altrettanta sensibilità e questo servizio sta scadendo. Ce ne siamo fatti carico come gruppo consiliare del Partito Democratico e, quindi, nelle iniziative che il Partito Democratico organizza nel territorio, che facciano riferimento a Civitanova, questo servizio si continua ad offrire, sapendo che non porterà migliaia di voti perché, come dicevo, è un servizio per poche persone.
Credo che sia una cosa di cui tutti noi dobbiamo farci carico e quindi colgo l’appello che in diversi hanno fatto e cioè che a questa mozione ed alla proposta di legge, che ha presentato il Consigliere Celani e che anch’io ho sottoscritto, si possa dare una conseguenza pratica, che non sia solo una medaglietta che alcuni di noi o tutti si possono appendere, ma che effettivamente da queste attività consiliari poi possa discendere un vero servizio, un vero beneficio per queste persone. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Mi unisco alle persone che hanno espresso il loro voto favorevole a questa mozione, la ritengo un atto di civiltà e auspico anch’io che abbia un seguito, che non venga annunciata oggi, magari riceve qualche riga sulla stampa, e poi muoia lì.
E’ una mozione che deve trovare un seguito e anche se mi rendo conto che può essere un costo per la Regione, ritengo che sia un costo giusto, un costo per la democrazia, perché non ci possono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B, quindi è giusto che ci sia anche questa possibilità per coinvolgere il più possibile e rendere partecipi dei cittadini che hanno questo tipo di difficoltà.
Una mozione che accolgo favorevolmente e che, ripeto, auspico venga poi tradotta concretamente perché se dovesse finire questa mattina, servirebbe a ben poco. Quindi la voterò convintamente e mi auguro che non solo venga applicata, ma che venga applicata in fretta, il prima possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. E’ solo per contestare una cifra presente in questa mozione relativamente al quinto punto della premessa nel quale si dice che la sordità e i problemi di udito riguardano il 5% della popolazione mondiale. In realtà questo 5% tende drammaticamente ad allargarsi perché noi consideriamo in questa tipologia di invalidità, sempre ed esclusivamente, lo facciamo in tutte le tipologie di invalidità, relative alla deambulazione, alla cecità, gli under 65 e consideriamo quelli che fin dalla nascita o nel corso della vita giovanile/adulta sono incorsi in questo tipo di disabilità, nella realtà abbiamo una platea estesa, soprattutto per quanto riguarda la sordità e parlo anche di me stesso, di ultrasessantacinquenni che invece incorrono in questo tipo di cosa, quindi ben venga la mozione, l’approvo volentieri.
Aggiungerei per quello che riguarda il servizio sanitario regionale, a cui il Consigliere Volpini ha fatto riferimento, anche la necessità che questo tipo di educazione, soprattutto il linguaggio dei segni, sia estesa come cura, come prevenzione a tanta gente, perché le protesi acustiche che dovrebbero rimediare, in realtà funzionano una volta si e sette no, quindi c’è la necessità di avviare una cultura in questo senso.
Direi, per quello che possibile, che questa mozione sia esaminata nel corso di una seduta della IV Commissione per mettere in conto anche la necessità degli ultrasessantacinquenni con questa forma di disabilità, che non sia più semplicemente la non autosufficienza, ma si preveda un intervento più ampio in sede preventiva. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Voto favorevolmente la mozione, però mi preme sottolineare un aspetto. Il mondo della sordità sta cambiando dal punto di vista epidemiologico e anche terapeutico perché oggi mi dicono che le persone giovani che hanno problemi di sordità riescono ad ovviare a questa disabilità attraverso il labiale e anche attraverso gli impianti cocleari che oggi vengono fatti con maggiore routine. Quindi ben vengano i contenuti della mozione e della legge, però che ci sia consapevolezza che il mondo della sordità si sta modificando perché sono cambiati gli interventi terapeutici, le tecnologie ed anche la prevenzione.
Un grosso contributo alla sordità delle nostre persone anziane è dato dalla rosolia in gravidanza, cosa che oggi grazie alle vaccinazioni non si vede più, quindi la trasformazione epidemiologica di un problema comunque serio e importante.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie ai colleghi per la discussione che c’è stata, credo di poterlo dire da parte di tutti i firmatari.
E’ chiaro che questa mozione deve avere una risposta ed avere nel più breve tempo possibile una concretezza.
Dico al Consigliere Bisonni che non c’è alcuna voglia di andare sulla stampa, c’è la volontà di dare delle risposte a delle persone che hanno una disabilità, che hanno dei problemi e che fanno fatica a svolgere quotidianamente la propria vita sociale.
Ho incontrato recentemente l’Associazione regionale che li rappresenta e mi ha raccontato che la loro associazione, che raggruppa i sordi nelle Marche, è diventata una specie di patronato, nel senso che la persona che non ha udito quando si deve relazionare con gli uffici pubblici, con i servizi, per fare una pratica, per fare qualsiasi operazione che la riguardi, compreso il cambio di contratto con una azienda che eroga i servizi ai cittadini, ha difficoltà e quindi ha bisogno di essere accompagnata da qualcuno che traduce loro quello che viene detto.
Quindi l’obiettivo è quello di fare in fretta, di risolvere questi problemi e cercare di fare in modo, questo lo dico alla segreteria dell’Aula, che questa mozione una volta approvata venga inviata alla Giunta affinché la inoltri a tutti i servizi che giornalmente, quotidianamente, nella loro attività svolgono ed organizzano iniziative di carattere pubblico nelle quali doverosamente dovrà essere inserita la lingua dei segni per i non udenti, proprio per fare in modo che venga avviata una cultura di comprensione rispetto a questa disabilità e che questo servizio possa essere un’opportunità per coloro che ne hanno bisogno.
Concludo con le parole di Papa Francesco che nella 60^ giornata mondiale del sordo ha scritto: “Siamo chiamati insieme ad andare contro corrente, lottando anzitutto, perché sia sempre tutelato il diritto di ogni uomo ed ogni donna ad una vita dignitosa”.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Prendo la parola per raccogliere quanto è stato detto nel dibattito, soprattutto le preoccupazioni di tanti colleghi che hanno affermato di dare un impegno forte a questa mozione, con una attuazione abbastanza rapida.
Credo che possiamo prendere l’impegno, se siamo tutti d’accordo, di accelerare il percorso in Commissione della proposta di legge.
Sono sicuro che questa mozione avrà un’attuazione rapidissima perché nella proposta di legge sono state individuate delle risorse per poter fare quelle attività di cui abbiamo detto. Parlerò con il Presidente Volpini e, se ci sono le condizioni e la volontà di questa assise, soprattutto dei membri della IV Commissione, potremmo iniziare subito il percorso e potremo integrare la proposta di legge introducendo anche il discorso relativo alla lingua italiana dei segni tattile ed introdurre il concetto della comunicazione attraverso il labiale, quindi fare una proposta di legge che sia effettivamente al passo con i tempi.
Chiudo dicendo una cosa molto importante, in questo momento la prima lingua per i sordi non è l’italiano, è la lingua dei segni, tutte le comunità la condividono, quindi dobbiamo accelerare e non possiamo non prendere in considerazione quanto l’evoluzione scientifica, tecnologica e sanitaria hanno prodotto in questi ultimi decenni: l’introduzione di tecniche terapeutiche diverse e il labiale.
Chiudo con una cosa particolare che mi è stata segnalata proprio ieri da parte di una associazione dei sordi. Ogni anno accedono attraverso una domanda ai fondi regionali per lo sport, per le politiche giovanili, attraverso un bando che viene fatto in attuazione della legge regionale 5/2012. Tutte le associazioni regionali negli anni sono state finanziate, e questo è un titolo di merito per la Regione Marche, quest’anno è successa una cosa incredibile, paradossale, speriamo che vi si possa porre rimedio, non vedo adesso l’Assessore Pieroni e il Presidente Ceriscioli, però credo che mi ascoltino. Negli anni passati il Servizio scriveva a queste associazioni dicendo che il loro progetto era stato ammesso a finanziamento, veniva specificata la somma e si chiedeva di procedere alla rendicontazione, per circa 10/12 anni è successo in questo modo, quest’anno è accaduto che nella comunicazione del finanziamento si chiedeva che l’accettazione e la dichiarazione venissero fatte tramite PEC, entro 10 giorni. Le associazioni non hanno letto fino in fondo la nota e sono rimaste in qualche modo “bugerate”, nel senso che non hanno risposto entro i 10 giorni, quindi sono tutte in fibrillazione pensando che non potranno avere gli 8/10/12 mila euro per fare l’attività sportiva per i sordi. Sarebbe un disastro, mi auguro che l’Assessore Pieroni che ha ascoltato, sensibile a queste tematiche, dato che i fondi ci sono, possa rimediare a questa svista conseguente al cambiamento che il Servizio ha fatto, certamente avrà avuto le sue ragioni, anche se si è proceduto per 10 anni sempre allo stesso modo. Le associazioni si sono preoccupate nel momento in cui la Regione non ha mandato i moduli per la rendicontazione, visto che inconsapevolmente non avevano accettato il contributo.
Mi auguro che a questo inconveniente venga posto rimedio nel più breve tempo possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Siccome ci sono continue perdite di connessione di rete, votiamo per alzata di mano. Non c’entra il sistema!
Mozione n. 403. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 434
ad iniziativa dei Consiglieri Rapa, Pieroni
“Tavolo tecnico sull’Hotel House di Porto Recanati”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 434 dei Consiglieri Rapa, Pieroni.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rapa.
Boris RAPA. Grazie Presidente. Dopo aver presentato già una mozione sull’Hotel House, con la quale si chiedeva un presidio permanente delle forze dell’ordine, dopo che il Consiglio regionale nel 17 luglio scorso aveva approvato una risoluzione, dopo le dichiarazioni del Ministro degli interni del 16 settembre scorso, che in visita all’Hotel House aveva promesso pubblicamente di mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti interessati, riprendo quelle dichiarazioni che citano testualmente “si lavorerà per trovare soluzioni, garantendo diritti ai legittimi proprietari di appartamenti, fermo restando che l’obiettivo rimane quello di radere al suolo quello che ormai è un ricettacolo di spacciatori, ladri e delinquenti. Deve essere un progetto sinergico e che coinvolgerà altri Ministeri”, la situazione vede irregolari, spacciatori, prostitute ed è un danno non solo alla città di Porto Recanati, ma a tutta la regione, soprattutto un pesante danno di immagine.
Ad oggi dal Ministero dell’interno non abbiamo saputo più nulla sul tavolo tecnico, ma la situazione dell’Hotel House permane in uno stato di precarietà, insicurezza e pericolo per i cittadini, per cui con questa mozione siamo nuovamente a sollecitare una soluzione, a chiedere di costituire un tavolo tecnico per proprio conto, nell’ambito della Regione Marche, con i soggetti che si riterrà più adeguati e qualificati, di permettere l’avvio in tempi quanto mai rapidi di tutte le iniziative necessarie a risolvere questa situazione che, ripetiamo, non danneggia solo la città di Porto Recanati, ma crea un forte disagio per tutta la comunità regionale.
Auspico che anche la Lega voti favorevolmente questa mozione e che si faccia carico, attraverso i suoi rappresentanti, di sollecitare il Ministro al fine di dare risposte concrete a questa grossa problematica.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Ho colto lo spirito con cui è stata presentata questa mozione.
Voglio leggere alcune frasi: “Affronterò nello specifico la questione della sicurezza, una tematica importantissima, è questo uno dei motivi per cui mi sento come passaggio obbligato una visita all’Hotel House”, questa frase è di Salvini e risale al 25 aprile 2015, un mese dopo, il 25 maggio 2015, sempre la stessa persona affermava: “La soluzione per riportare l’ordine? 500 uomini dell’esercito e delle forze dell’ordine che in due giorni controllano piano per piano il palazzo, chi è in regola bene, tutti gli altri rispediti con il primo aereo a casa loro”, poi sempre Salvini a Porto Recanati il 16 aprile 2016: “Loro sono in prima linea contro quelle persone che rendono difficile la vita alla gente per bene dell’Hotel House, una situazione che è sfuggita di mano alle autorità locali per menefreghismo, ma noi lo ripuliremo, se non bastano le buone maniere useremo le ruspe. Non smetterò di venire a Porto Recanati fino a quando l’Hotel House sarà abitato da gente normale”. Salvini, questa volta all’Hotel House, fa tante visite perché serve per andare sui giornali, il 16 settembre 2018 afferma: “O lo sistemi o lo abbatti e per esperienza è più facile la seconda. Non c’è una terza via, qui servono le ruspe, non c’è altro da fare”. Il 18 gennaio 2019 una mia dichiarazione: “Così Salvini ha preso i voti ed ha ingannato le persone dichiarando di risolvere un problema che invece evidentemente non vuole risolvere, da Ministro dell’interno non ha fatto nulla e nulla farà se non illudere”.
Questo per dire che il problema dell’Hotel House ha fatto molto comodo al Ministro dell’interno per fare propaganda, per prendere i voti, per parlare alla pancia degli italiani, che si sono scoperti intolleranti al colore della pelle, alcuni, non tutti per fortuna, quindi è una situazione che fa comodo ad una certa politica.
Io dico semplicemente questo, coerenza vorrebbe che lui dedicasse ogni giorno a risolvere il problema della sicurezza dell’Hotel House, tanto più che oggi non solo è al Governo, ma è anche Ministro dell’interno, quindi potrebbe fare, non dico quello che vuole, tanto se lo volesse. Il problema è che vuole solo i voti, quindi il problema degli immigrati fa comodo, creare il problema degli immigrati, perché in Italia il problema dell’immigrazione non esiste, però se blocchiamo una nave di poveri cristiani in mezzo al mare, non la facciamo sbarcare e lasciamo lì uomini, donne e bambini …, Consigliere Zura Puntaroni, io pago le tasse per l’assistenza sociale ed anche per questo tipo di cose, io le pago, lei non lo so, e siccome pago le tasse voglio che ci sia un welfare, un’assistenza sociale che risolva anche il problema di queste persone.
Il discorso “portateli a casa” è un discorso neanche da bambino delle elementari. Smettetevela con queste frasi, perché le tasse servono a questo, come servono per la scuola, per l’assistenza sanitaria e per tante altre cose.
Siccome pago le tasse e le pago tutte fino all’ultimo centesimo, pretendo che venga fatta anche questo tipo di assistenza e non è certo chiudendo i centri di accoglienza che si risolve il problema della sicurezza degli italiani, perché si mettono in mezzo alla strada persone che non sanno dove andare. Il problema si crea non si risolve, ma a questa gente interessa creare il problema, sennò come si fa a fare queste dichiarazioni e a raccogliere i voti di quelle persone che odiano il mondo.
Voterò questa mozione, ma se voi sperate che questo Governo d’intolleranti, non voglio usare altre parole che invece andrebbero usate, faccia qualcosa, sinceramente vi illudete perché la volontà non è quella di risolvere il problema. Perché il Ministro dell’interno non fa qualcosa? Perché non risolve il problema? Perché è incapace o non vuole farlo, scegliete voi.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Devo dire che come dicevano i latini repetite iuvant, ma questo ve lo state dicendo fra di voi.
Oggi stiamo discutendo una richiesta protocollata da un Consigliere e da un Assessore che chiede alla Giunta, di cui egli stesso fa parte, di costituire un tavolo tecnico per proprio conto nell’ambito della Regione Marche, con i soggetti che ritenga adeguati per poter intraprendere in tempi rapidi tutte le iniziative necessarie a risolvere il problema dell’Hotel House.
Questa proposta, secondo i proponenti, parte da quella risoluzione con la quale il Consiglio chiedeva alla Giunta, quindi anche al proponente Pieroni, di intervenire presso la Presidenza del Consiglio e il Ministro degli interni al fine di richiedere il presidio permanente delle forze dell’ordine, quindi mi chiedo: come mai, se c’era questa volontà da parte dell’amministrazione regionale, il famoso container, tanto sponsorizzato dall’Assessore Sciapichetti, non sia ancora stato collocato lì?
La seconda richiesta era quella di avviare, così come deliberato dal Comune di Porto Recanati, la procedura di richiesta tramite un protocollo di intesa con il Ministero competente e la Prefettura denominato “Strade sicure”.
La terza richiesta di quella risoluzione era che la Giunta attivasse una procedura per la definizione di un concreto patto per la sicurezza, con un rafforzamento stabile delle forze dell’ordine, ad esempio attraverso l’elevamento della Caserma dei Carabinieri a Tenenza, da stipularsi efficacemente tra Ministero dell’interno, Regione, Comune di Porto Recanati ed enti locali.
Ora direi che forse è il caso di fare un passo indietro, ecco perché dico repetite iuvant, ho stampato alcuni degli articoli di stampa dei miei interventi più recenti: 16 novembre 2017 “Necessita un tavolo fra Comune, Provincia, Regione e Governo al fine di trovare una soluzione definitiva al problema”; 7 aprile 2018 “Mi chiedo per quali motivi la Regione continua a latitare e non si propone invece come cabina di regia per coordinare efficacemente un patto per la sicurezza e per l’apertura di un tavolo interistituzionale; 12 aprile 2018 “In primis la Regione doveva intervenire già da molto tempo chiedendo un incontro con il Ministro e come evidenzio nel mio atto regionale, l’avvio di un piano concreto per ripristinare la sicurezza, la Regione, avrebbe dovuto farsi cabina di regia per l’apertura di un tavolo con tutti i soggetti interistituzionali preposti”; 20 novembre 2018 “Occorre il coinvolgimento attivo di tutti i livelli istituzionali affinché si arrivi ad una risoluzione concreta”. Magari non avete letto la rassegna stampa, non avete ascoltato i miei interventi in Aula, ho fatto anche un’interrogazione discussa in questa Aula, presentata nell’aprile 2018, nella quale chiedevo: “Per quali ragioni la Regione latita e non si propone come cabina di regia al fine del coordinamento efficace di un patto per la sicurezza del nostro territorio e/o per l’apertura immediata di un tavolo interistituzionale”. Ricordo nella risposta, che ho anche scaricato, quindi uno se la può andare a rileggere, che questo mio quesito ovviamente non trovò alcun tipo di riscontro.
Ricordo altrettanto chiaramente uno degli interventi a cui in questi tre anni mi ha e ci ha abituato l’Assessore Sciapichetti che, fuori microfono, interrompendo gli interventi, diceva: “Il tavolo già esiste, la Regione ci ha sempre partecipato ed è il tavolo della Prefettura al quale io stesso ho preso parte come referente della Regione”, quindi il tavolo che io chiedevo in quegli anni non era innanzitutto necessario ed in secondo luogo o forse anche in primis era già attivo ed io a sbracciarmi per dire che quello certamente era attivo ed operativo ma io intendevo e chiedevo un’altra cosa, di valutare non l’ordinaria gestione del problema, con le forze possibili e con le attenzioni possibili, ma di coinvolgere il Ministero, qualsiasi fosse la figura che sedeva in quel dicastero. Ricordo di essere andata a bussare alla porta del Ministro Minniti, come a quella del Ministro Salvini, con la stessa finalità, che era quella di chiedere un intervento particolare aggiuntivo per l’Hotel House.
Dalla mozione che viene presentata oggi, io posso trarre due considerazioni, la prima è che c’è un evidente spaccatura dentro questa maggioranza perché se ciò che ha dichiarato l’Assessore Sciapichetti, in tempi comunque caldi rispetto all’Hotel House, perché il problema a ondate viene portato avanti e di fatto non è mai sopito, è vero, cioè che quel tavolo già c’era, per cui la maggioranza non ha necessità di istituirne uno ulteriore, come chiede con la mozione di oggi, oppure è evidente che questa esigenza c’era e non la si è voluta ascoltare quando a porla ero io, Consigliere di minoranza, ed ancora più grave è che serve una mozione promossa da un Assessore che siede a quel tavolo della Giunta, che è responsabile, e che mi auguro parli con i suoi colleghi di Giunta, per dire facciamo qualcosa che già l’Aula ci ha chiesto di fare, per fare una risoluzione che abbiamo già in parte votato, perché questo ho letto sui giornali.
Mi sono interfacciata anche con il Consigliere Rapa che mi ha detto: “Diamo seguito a quella risoluzione”, quando si chiedeva di stipulare un nuovo patto per Porto Recanati, era il rinnovamento di un patto, quindi di uno strumento operativo attuato anni fa dal Ministro dell’interno, all’epoca rappresentato dal Sottosegretario Mantovano, dalla Regione, dal Comune, dalla Prefettura e dalle varie forze dell’ordine che intervengono.
Cosa ancora più grave: se la Giunta aveva voglia, potere, facoltà, come io ho sempre reputato, di attivarsi presso il Ministero e di farsi promotrice dell’attivazione di questo tavolo, perché non l’ha fatto? Perché oggi serve una mozione, se ha una volontà positiva, lasciamola in questi termini, e quando era nel pieno delle proprie facoltà la Giunta non l’ha fatto? Assessore Pieroni, questa richiesta sul tavolo della Giunta l’ha posta? Le è stato detto di no? Perché non è stato attivato?
Evidentemente se ha bisogno di fare una mozione le è stato detto di no, quindi lo vedremo al voto, perché se l’Assessore Sciapichetti all’epoca rispose che non c’era la necessità in quanto il tavolo esisteva, evidentemente qualcosa è cambiato e forse quell’esigenza era viva e serviva.
Purtroppo la mozione di oggi doveva avere un altro nome, doveva chiamarsi “Mozione anti Salvini”, per carità tutti gli atti politici hanno una valenza politica, ma la parte delle premesse evidenzia: “Salvini ha detto, Salvini ha fatto”, come poi è stato riportato anche dallo stesso Consigliere Bisonni, ed alla fine chiede alla Giunta di fare quello che fino adesso non ha fatto. Quello che non ha fatto la Giunta perché la mia richiesta del 2018, messa nero su bianco e discussa in quest’Aula, è evidente che non ha avuto seguito, anzi ha trovato la contrarietà della Giunta per espresse parole dell’Assessore Sciapichetti che ha detto che quel tavolo non andava istituito perché semplicemente c’era ed era quello a cui l’Assessore prendeva parte.
Ripeto quello che dissi per la proposta di legge del Consigliere Marconi relativa ad un finanziamento che non si sapeva chi lo doveva fare, a chi doveva essere diretto, se doveva andare a coprire i buchi di chi non aveva pagato, fatto senza un minimo di accordo con l’allora Governo Gentiloni, che era evidentemente in filo diretto con questa amministrazione, ed allora mi chiedo: qual è il senso di questo atto? E’ marcare nuovamente un territorio? E’ denigrare l’operato del Ministro, a cui non faccio sconti. Per prima sono andata a chiedere l’intervento e aspetto con ansia che quelle dichiarazioni di aumento del personale delle forze dell’ordine, che avrà tutte le difficoltà, non dobbiamo prenderci in giro, se non l’hanno fatto prima, non è che Salvini ha la bacchetta magica e lo può fare in questo momento, però ha dichiarato ed ha preso l’impegno di aumentare il contingente delle forze dell’ordine nelle Marche, mi auguro che una parte di questo contingente vada ad operare a Porto Recanati, come nella nostra richiesta.
Questo però mi sembra che vada purtroppo oltre, ad evidenziare i contrasti nella maggioranza e le mancanze perché se voleva questo tavolo l’avrebbe già aperto e torno a richiedere cosa è stato chiesto al Ministro Minniti all’epoca? Cosa gli fu chiesto sull’Hotel House? Qualcosa? Ancora io aspetto una risposta, la stessa domanda l’ho fatta in un altro Consiglio regionale e nessuno mi ha risposto perché evidentemente non è stato chiesto nulla.
Al Ministro Salvini questa Regione, questa Giunta, ha chiesto qualcosa? E’ andata a chiedere al tavolo? Allora io chiedo formalmente di relazionare su quell’incontro svolto al Ministero, quando è stato e quali sono state le richieste formali poste da questa Regione, altrimenti questa, purtroppo, e mi dispiace dirlo perché il problema è serio, è ancora una volta propaganda.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Posso andare in edicola a prendere la terza edizione, perché la seconda è già terminata, del libro scritto dal mio amico Pietro De Leo “Tutti contro Salvini”. La terza edizione sta per uscire nelle edicole e tutto questo mi sembra che sia lo slogan della mozione presentata dai Consiglieri Rapa e Pieroni.
Detto questo, credo che si faccia finta di non conoscere la vicenda dell’Hotel House oppure c’è un’altra cosa, ed allora, caro Presidente, sono preoccupato.
La storia dell’Hotel House non nasce adesso, nasce quando era amministratore un signore che è anche proprietario di 46 appartamenti, questo signore ha anche un’industria nel territorio adiacente.
Se non siete informati, informatevi sulla vicenda dell’Hotel House. Noi abbiamo sempre sostenuto e sosteniamo ancora oggi la legalità dell’Hotel House e non siamo per proteggere nessuno. Siamo a conoscenza che si vogliono far passare cose che non sono e la cosa politicamente dà fastidio al sottoscritto.
Cerco di spiegarmi. Noi abbiamo sostenuto che questo palazzo negli ultimi periodi è andato fuori controllo, ed è vero, perché non funziona il sistema della legalità, non funzionando in un edificio privato subentra una serie di fattori.
Credo che lo Stato, e se qualcuno non lo sa si informi, sta lavorando per ricondurre questo stabile alla legalità, intanto è stato rieletto un amministratore con 570 millesimi di proprietà. La situazione ad oggi è di 200 proprietari di appartamenti e di 200 affittuari, che fa 400, credo che chi fa politica debba prendere atto di questo dato, gli appartamenti non sono 1.000, sono 550 di cui 150 sono chiusi dalle banche. Questi 150 appartamenti si possono recuperare e si recupereranno dando la possibilità all’amministrazione comunale di darli in edilizia agevolata alle famiglie bisognose, quelle che hanno i requisiti e sono in graduatoria per avere una casa, con una formula tecnica che non voglio spiegare. Queste sono cose che qualcuno della Giunta, non il Consiglio, dovrebbe sapere oppure probabilmente vi fa comodo e vi fa piacere far parte del libro, perché questo è lo slogan, “Tutti contro Salvini”. Vi consiglio, di più non posso fare, più che consigliarvi non posso, di abbandonare questo libro, “Tutti contro Salvini”, perché non vi porta fortuna!
Credo che questa cosa dell’Hotel House andrà senz’altro, ne sono convinto, a buon fine perché una volta nominato … Gran parte di noi abita in un condominio e sappiamo come funzionano le regole, e chi è in affitto o è il proprietario penso che possa pagare anche 50 euro al mese di condominio.
Da cittadino marchigiano mi opporrò in tutti i modi a che l’ente pubblico intervenga su un privato, anche perché siamo già intervenuti con centinaia di migliaia di euro per non lasciare la comunità senza acqua e qualcuno ha pagato con i soldi dei marchigiani.
Anch’io sto in un condominio di 20 appartamenti, posso non pagare le bollette, creare un problema sociale, occupare la strada e di conseguenza qualcuno mi dà i soldi, ma che film abbiamo visto? Questa è la situazione dell’Hotel House.
Credo che esistano le condizioni, siamo una forza di Governo che è per risolvere questo problema, il percorso a tutt’oggi mi risulta questo, mi risulta anche che in quest’Aula qualcuno ha detto di far parte di una Commissione, quindi dovrebbe saperlo perché le cose stanno così.
Credo che noi non possiamo proteggere, perché questo è l’aspetto finale, e dare un centesimo, o un euro, a chi ha 46 appartamenti dentro l’Hotel House ed ha creato una situazione di ingovernabilità della struttura. Fra l’altro questa è una persona che non viene nemmeno dalle Marche, andate a vedere da dove viene.
Ieri ho sentito anche l’intervento del Procuratore Generale di questa regione e sono preoccupato, quindi credo che sia necessario stare attenti anche attorno all’Hotel House. Questo è il problema di fondo, stare attenti perché c’è da farsi male, questa è la situazione, se poi la vogliamo affrontare per slogan, per battute …, se la battuta è interessante uno può anche giocare, ma se le battute non lo sono penso che sia meglio non partecipare al gioco.
Noi della Lega crediamo, ripeto ancora una volta, che “Tutti contro Salvini” sia uno slogan che non dà la soluzione ai problemi.
Le difficoltà di quella struttura sono fuori e sono dentro, e sappiamo tutti che sono dentro, perché manca il controllo. Il controllo porta alla regolarizzazione, quello che avviene nello Stato italiano, e chi è proprietario e chi è in affitto pagano le incombenze economiche che spettano. Queste sono le regole democratiche, altre cose servono per mandare quel palazzo fuori controllo, voi sapete quanto me chi l’ha mandato fuori controllo, chi ha beneficiato dell’irregolarità dell’Hotel House. Questo è scandaloso e vorrei sapere anche chi protegge chi ha mandato fuori controllo l’Hotel House, a questo punto lo chiedo con forza, io non lo proteggo perché non sono per quel percorso in cui la Regione, o la Provincia, o i Comuni, ha messo i soldi pubblici per pagare l’acqua o per pagare l’energia. Questo è successo, caro Assessore Sciapichetti, lei lo sa e non faccia finta che non sia successo, la comunità ha pagato per i problemi dell’Hotel House ed è una cosa vergognosa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sono veramente stucchevoli questi interventi scandalizzati, queste accuse che si rimpallano da una parte all’altra per una posizione politica, per personaggi che sono in cerca d’autore, per altre situazioni che nulla hanno a che fare con questa situazione grave.
Le chiacchiere ne sono state fatte tante, le soluzioni non ci sono perché non è stato preso nessun provvedimento e ci si accusa adesso dicendo: “voi siete al Governo e dovete fare qualcosa”. Le accuse vengono da quelli che per 30 anni non hanno fatto niente.
L’iniziale funzione dell’Hotel House era di residenza per le vacanze, per persone che avevano una certa disponibilità finanziaria, poi gli appartamenti sono stati affittati ed i proprietari hanno incassato soldi in nero per fare i loro affari, piano piano il degrado è cresciuto senza che la politica intervenisse perché doveva fare favori all’uno, favori all’altro e doveva chiudere gli occhi.
Dopo 30 anni questa cosa è diventata ingestibile e si comincia così, come spot elettorale, a rimpallare le responsabilità, a fare una specie di baruffa con contendenti finti, perché alla fine si continua a non fare niente, si chiede alla Regione di istituire un tavolo, ma per cosa fare? Comunque qui la responsabilità è politica.
Faccio mie le parole del Procuratore che ha inaugurato tre giorni fa l’anno giudiziario, ha parlato dell’Hotel House, ha parlato dei problemi della giustizia e di tutte le criticità che ci sono, ha parlato del fratello pentito ammazzato a Pesaro, della ragazza uccisa a Macerata, di quello che ha sparato agli extracomunitari, ed è venuto fuori anche l’Hotel House che è una macchia nella nostra regione, nella nostra politica.
Faccio mie le parole del Procuratore che ha detto: “Se credete di risolvere la situazione dell’Hotel House con le azioni penali siete fuori strada, ci vuole un’azione politica”, l’azione politica non la sta facendo nessuno, non l’ha fatta nessuno e spero che questo Governo, in questo momento, la faccia e smettiamola di fare questo gioco delle parti, questo teatrino perché è veramente stucchevole e vergognoso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Sento un forte stridore di unghie sugli specchi, sento un rumore fastidioso da parte della Consigliera Leonardi, del Consigliere Zaffiri e del Consigliere Maggi, che sono sempre pronti ad attaccare, a sparare ‘ad alzo zero’ con termini spesso impropri quando le presunte colpe sono del Partito Democratico, degli ex Governi, mentre sono sempre pronti ad elargire mille giustificazioni per questo nuovo Governo, un po’ come la povera nonna morta, almeno cento volte, quando eravamo al liceo per giustificarci di ogni interrogazione andata male.
La prima giustificazione è che noi non abbiamo fatto, ma viva Dio è il Governo del cambiamento, che cambia se le stesse cose che non abbiamo fatto noi, non le fate nemmeno voi? Non mi sembra che ci sia un grosso cambiamento rispetto ai Governi precedenti.
Il problema non è che siamo “Tutti contro Salvini”, il problema è che Salvini è contro questa Regione. Le affermazioni che il Consigliere Bisonni ha letto non le abbiamo fatte noi o gliele abbiamo estirpate con la forza, il problema è che attraverso quelle affermazioni un neo deputato di Treia è stato eletto, attraverso quelle affermazioni si è stimolato un sentimento di rabbia e di odio che ha permesso ad alcuni partiti di vincere le elezioni e a qualche deputato del territorio di essere eletto.
Le domande che ha fatto sono legittime, le rivolga al diretto interessato, al Ministro dell’interno che gestisce gli interni, le forze di polizia dell’intera nazione, quindi tutte quelle informazioni che ha chiesto - ha sbagliato referente - deve chiederle a chi di dovere. Mi pare che sia un vostro sodale di partito, quindi credo che sia giusto chiedere a lui ed eventualmente farsi dare le risposte.
E’ sintomatico, e dal mio punto di vista farebbe ridere se non fosse una cosa seria, che oggi si vuole coinvolgere la Regione su un tema, la sicurezza di alcuni stabili, che non è assolutamente di competenza della Regione, mentre quando ha chiesto di essere coinvolta nelle vicende del sisma, che invece sono di stretta competenza territoriale, è stata esclusa insieme ad altre Regioni. Ora si chiede alla Regione Marche di essere coinvolta, di tenere il cerino in mano su una vicenda sulla quale non ci sono gli strumenti, non perché non ci sia la volontà, per esempio, di affrontare il tema dell’Hotel House.
Quando la Regione lo ha fatto in passato, quello che lei oggi, Consigliera Leonardi, dà come responsabilità nostra, è stato fatto al rovescio, cioè quando la Regione ha cercato di sostituirsi, per esempio, nelle vicende dell’acqua, della sicurezza, le è stato risposto che a quello ci doveva pensare il Governo e che stava spendendo soldi non suoi, lo ha ribadito prima il Consigliere Zaffiri, soldi pubblici usati per interessi privati.
Poi quando sono pochi spiccioli ci attacchiamo ai 100 mila euro, ma quando sono 49 milioni di euro pubblici, che vengono spesi per i privati, per le vicende interne di alcune famiglie, allora glissiamo e ci mettiamo una pietra sopra.
Su questo la Regione non ha le competenze perché non ha la gestione delle forze di polizia, è un tema di sicurezza ormai nazionale, visto i numeri tutti corretti che ha detto il Consigliere Zaffiri. Non può essere un problema che i Comuni affrontano, o che la Provincia affronta, o che la Regione affronta non avendone le competenze o le risorse, allora di cosa stiamo a parlare?
Che la mozione sia provocatoria, dal mio punto di vista, è evidente a tutti, non è che pensiamo di risolvere i problemi del mondo attraverso questo atto.
Si considerava, immagino quando si rispondeva negativamente alla creazione di quel tavolo, che c’erano tutte quelle dichiarazioni dell’opposizione e una volta che questo signore fosse diventato Ministro degli interni nel giro di pochi mesi risolvesse il problema. Noto che, all’interno dello stesso partito, lui dice di voler abbattere perché è l’unica soluzione, mentre il Consigliere Zaffiri dice che bisogna dare le case all’Erap per assistere i senza tetto, chi è in difficoltà.
Anche lì bisognerebbe approfondire, di quello che il Consigliere Zaffiri ha detto non mi pare che ci sia traccia in alcun documento ufficiale, che siano espressioni di buona volontà, non lo metto in dubbio. Ripeto, avendo il proprio partito la gestione del Ministero degli interni e dico anche di Palazzo Chigi, visto chi ci siede oggi, probabilmente qualche operazione più concreta può essere fatta.
Non è il problema di dire ce l’avete tutti con Salvini, il problema è che Salvini ha fatto delle dichiarazioni assurde perché chi gestisce la macchina pubblica sa che tutti quei problemi c’erano allora e ci sono oggi, però quei problemi lui li ha utilizzati come leva per vincere le elezioni e per fare oggi il Ministro degli interni, ed è chiaro che il resoconto di quello che ha dichiarato e non ha fatto uno glielo può chiedere, o neanche questo possiamo fare per riportare un po’ di ordine e di verità?
Il problema che c’era, forse è stato affrontato in maniera dilazionata sperando che si risolvesse localmente, poi è diventato un tema di ordine nazionale tanto che, ricordo, con il Consigliere Marconi e l’Assessore Sciapichetti abbiamo presentato una proposta di legge alla Camera per farlo diventare, questo si, un problema di ordine nazionale. Il nostro Governo è caduto, non so se l’avrebbe sostenuta o no, anch’io ho delle legittime perplessità su questo, ma non c’è la prova del contrario, sono invece sicuro che a questo Governo di quella proposta non gliene è fregato niente e non ha messo in piedi nessuna proposta contraria perché, a parte le dichiarazioni sulla stampa e le visite periodiche e inutili da un punto di vista amministrativo, invece molto utili da un tornaconto elettorale, non è seguito nulla. Almeno su questo lasciateci l’iniziativa politica e non si può dire, cara Consigliera Leonardi, che la responsabilità è della Regione che non ha chiesto insistentemente di convocare …, la responsabilità su questo tema è del Ministero degli interni, prima era il nostro? Si, c’erano delle responsabilità e mi sembra che l’ultimo Ministro, rispetto forse a quelli precedenti, e l’ultimo Governo avessero cercato di affrontare perché forse finalmente si erano resi conto che non era più un problema locale, come avevano detto gli altri in passato, ma avevano colto che il tema era diventato nazionale. Poi le vicende del Governo e delle elezioni hanno interrotto quel tipo di processo, eravamo tutti convinti da quelle dichiarazioni che si sarebbe assunta, più forte di prima, una forte presa di posizione.
Mi sembra che ad oggi, passati diversi mesi, su un tema che era centrale per la politica della Lega e del Movimento 5 Stelle di questa regione non si sia mossa paglia.
Se questa mozione può aiutare a far muovere qualche paglia in più credo che sia assolutamente utile.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Vedo che questa mozione ha scatenato un interessante discussione al limite della rivoluzione copernicana, anche se onestamente, con tutto il rispetto, non credo che il Consigliere Rapa, né l’Assessore Pieroni possano essere definiti dei rivoluzionari.
Mi sembra che la mozione sia di una mitezza ovina, nel senso che mette in conto una cosa semplice, ovvia, ma che scatena tutto nuovamente, quindi la parte interessante è questa qui.
Scatena nuovamente tutto, a quattro mesi dalle elezioni, anche sul piano della responsabilità, ma non dirò niente su questo perché sono stato decisamente scavalcato dal Consigliere Micucci che con maestria ha ricordato lo scenario, i teatrini ai quali abbiamo assistito intorno all’Hotel House; ha ricordato anche una proposta concreta che quest’Aula ha votato all’unanimità, esclusi la Lega e Fratelli d’Italia, e che sta lì, è stata riproposta in Parlamento in questa legislatura perché, se non ricordo male, l’abbiamo inviata come semplice segnalazione, non c’è neanche bisogno di ripresentarla. Quindi un’ipotesi di soluzione urbanistica c’è, poi ci sono tutte le contestazioni a questa soluzione urbanistica però, delle due l’una, o la soluzione urbanistica o la soluzione di ordine pubblico.
La soluzione di ordine pubblico non è un presidio di polizia perché i Questori, i Prefetti, i poliziotti ci hanno detto che non risolve niente, quasi niente, certo è dissuasivo, certo farà si che non avremo più lo spaccio di droga intorno all’Hotel House, cosa che è stata verificata in molte circostanze, ma ovviamente non risolve, intanto è una prima pezza che dovrebbe essere messa in questo caso.
Ma delle due l’una, la terza soluzione non è stata offerta, qui vengono offerte le analisi sul passato, ma non c’è una terza soluzione e la politica si fa con le proposte, non si fa con le analisi e riguardo alle battute qui avete superato voi stessi - interventi slogan e battute - non si risolve questo problema con slogan e battute, ma chi ha fatto sempre slogan e battute? Chi è venuto all’Hotel House e ha detto radiamolo al suolo? Io, Salvini, Micucci e Sciapichetti siamo della stessa idea, Salvini ha detto radiamo al suolo l’Hotel House, siamo solo noi tre d’accordo con Salvini, quindi i veri rappresentanti della Lega su questo argomento nelle Marche siamo noi tre perché è una proposta concreta, si proceda!
Io non so qual è qui la scienza giuridica, il principio costituzionale che fa dire non vogliamo l’intervento pubblico in questo caso, questo è veramente ridicolo, stiamo spendendo e spenderemo da qui ai prossimi 10 anni più di 20 miliardi per risistemare le case, gli edifici del terremoto, dovremmo dire, applicando il principio che è stato sollevato dal capogruppo della Lega, niente intervento pubblico per i privati. Questo è un principio assurdo, la Costituzione italiana va esattamente nell’altra direzione, nel dire l’intervento pubblico ci deve essere, ma deve essere mirato. Per esempio c’è una discussione aperta sul fatto se in seguito al terremoto si debbano o no restaurare le seconde case, caso unico in Italia, siamo gli unici a mettere a posto le prime case e saremo i primi al mondo a mettere a posto anche le seconde. Tutti i Governi hanno proceduto in questa direzione e ne siamo lieti, ma questa è una discussione seria.
Dire che non ci deve essere l’intervento pubblico per quattro spiccioli che hanno garantito in una situazione d’emergenza l’acqua, cioè la vita …, l’assenza dell’acqua per chi sta al 17° piano significa la vita, forse non si è capito neanche come viene data questa acqua. Assessore Sciapichetti, lei ce lo deve spiegare, non è che abbiamo dato le casse d’acqua minerale, la nostra Astea di Recanati-Osimo ha portato giù le autobotti che hanno riempito un pozzo, l’autoclave la fa arrivare dove deve arrivare, non è che abbiamo dato l’acqua minerale e cento operai dell’Astea li hanno portati su visto che non ci sono gli ascensori.
E’ stato fatto il minimo indispensabile, a questo riguardo ho sentito, avvalorata da alcune parti politiche, l’idea di non dare l’acqua perché così le persone sarebbero andate via perché sarebbero morte di sete e alla fine se ne sarebbero andate.
Questo è il clima con il quale si affronta questo argomento, ma non può essere questo e non voglio credere che l’intelligenza di alcuni dei nostri colleghi di minoranza si abbassi a questo livello perché la stima che ho per loro mi fa dire che non può essere così, non può essere l’intervento per slogan e battute, non può essere altro.
Auspico, Presidente Ceriscioli, che questo tavolo non sia solo all’interno del cosiddetto ordine pubblico per cui vi ritrovate con dei tecnici che devono risolvere cosa? Il tavolo cosa deve risolvere? Decidere se mandare 5 agenti in borghese ogni tanto lì? Decidere di fare un presidio? Per questo non c’è bisogno di un tavolo, la vostra proposta del tavolo mi piace se da lì poi parte un ragionamento più ampio, che mette in conto una soluzione di natura urbanistica, che non significa regalare la casa, significa mettere in conto un esproprio che dica che queste abitazioni hanno un valore, si scala il valore di quelle abitazioni e per il resto si procede con normali mutui, assegnazioni, con il meccanismo dell’Erap, con quello che si vuole, ma si metta in conto in maniera sincera, l’unica cosa che è possibile fare riguardo a questo palazzo, cioè abbatterlo, oppure, come ho sentito dire dal Presidente Ceriscioli, ma è una procedura un po’ più complicata, quello di una sua riqualificazione che comporterebbe, Presidente, la riqualificazione dell’intera area perché oggi l’Hotel House è rispetto a Porto Recanati niente, potrebbe essere sotto un altro Comune, non cambierebbe niente perché non ha nessun collegamento con quel tessuto, è stato pensato male 40 anni fa e male resta, non ha nessun collegamento, l’unica cosa vera che si può fare è, ripeto, o una sua radicale trasformazione o il suo abbattimento, tertium non datur, non c’è una terza soluzione, se c’è ben venga e quando proponemmo la legge ricordo bene che dicevamo che su questa legge noi non ci impiccavamo era solo un modo per provocare il Parlamento verso una soluzione.
Quindi invochiamo ufficialmente e formalmente, anzi li chiamerei a questo tavolo, i parlamentari almeno della provincia di Macerata, non dico di tutta la regione, di tutti i partiti che si rendano promotori di iniziative, riprendano quella legge, la modifichino, facciano quello che vogliono, ma facciano i parlamentari senza aspettare l’ordine del partito e dimostrino una vera seria autonomia nei confronti anche dei loro Ministri, come in quest’Aula molte volte i Consiglieri hanno dimostrato nei confronti della stessa Giunta, dando prova di lealtà nei confronti di questo territorio e dando prova di intelligenza, cioè dire faccio proposte che possono servire a qualcosa. Ripeto, altra soluzione non c’è se non attendere la tragedia di fronte alla quale sarà molto interessante prendere gli atti di tutti i Consigli regionali in cui abbiamo parlato di questa cosa e vedere quante cretinate sono state dette e quante poche soluzioni sono state adottate.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Per fortuna che gli italiani hanno memoria, sono un popolo molto attento, lo sono ancora di più i marchigiani perché vorrei iniziare dalle stigmatizzazioni che sono state fatte in parte dalla Consigliera Leonardi, dal Consigliere Maggi sulla questione che questo amplia la discussione sull’argomento che stiamo trattando.
Questa è una mozione “anti Salvini”, può darsi che lo sia ma credo di si è normale che noi siamo contro queste politiche che si stanno attuando, quindi è normale che in quest’Aula quando si parla di un argomento serio ed importante come quello di una situazione difficile che stiamo vivendo all’Hotel House di Recanati e come quello dell’immigrazione in generale, credo che sia difficile non arrivare a chi in questo momento ha in mano le leve del comando su questo argomento.
Mi sembra che era così fino a qualche mese fa, quante ne abbiamo viste di mozioni anti Renzi e anti Gentiloni in quest’Aula, quelle sì davvero strumentali.
Questa non è strumentale perché l’Hotel House è situato nella città di Porto Recanati, una città della regione Marche e la Regione Marche è Governata dal Governo italiano quindi è normale che la discussione vada su chi in questo momento ha in mano le leve del potere su questi argomenti.
La memoria dei marchigiani servirà a ricordare e a far capire, a stigmatizzare lì si in quel caso, la differenza che c’è tra la propaganda e la realtà. Quello che è avvenuto ieri sulla Sea Watch è un caso molto eclatante nel senso, giro la domanda a voi soprattutto e insisto perché so la storia di alcuni colleghi in quest’Aula, lo dico al Movimento 5 Stelle in particolare, ma anche ad altri, ma è sicurezza tenere 13/14 bambini di nazionalità ignota su una nave a un miglio e mezzo che fortunatamente la legge del mare, il codice della navigazione, impone che quella nave sia lì ed imporrà se le condizioni del mare peggioreranno di farla entrare in porto. Serve a qualcuno lasciare lì questi essere umani in carne ed ossa? E’ sicurezza questa? Ma ve la ponete voi questa domanda ogni tanto?
E’ chiaro che noi chiediamo al Governo un atteggiamento diverso da quello delle ruspe perché portare delle ruspe all’Hotel House non è possibile, lo sapevamo in campagna elettorale e non lo dicevamo, ma la gente ha creduto più a loro che a noi e adesso sta venendo fuori però che era come dicevamo noi. Noi abbiamo fatto un percorso lineare, ringrazio gli amici alleati socialisti, il Consigliere Rapa e l’Assessore Pieroni, per insistere su questa materia. Noi abbiamo messo a disposizione delle risorse, noi abbiamo messo a disposizione un percorso, che ha un’indicazione che evidenzia nettamente il differente approccio, tra noi e voi, che abbiamo sulla sicurezza, perché noi quel presidio lo vogliamo in primis e prioritariamente per tutelare tutte quelle famiglie per bene, tutta quella gente per bene che sta all’interno dell’Hotel House e sono la maggioranza.
Ecco perché noi lì vogliamo un presidio di polizia, e su questo non sono neanche tanto d’accordo con il Consigliere Marconi che dice che a poco servirà, non è così, il presidio serve per tutelare la gente per bene, perché chi delinque va perseguito di default per usare un termine moderno, in una democrazia, ecco qual è l’approccio non è quello delle ruspe, ma è quello della tutela della gente per bene. Questa è la sicurezza!
E’ chiaro che alla fine si va su quello che voi chiamate il capitano, e ci mancherebbe, è il Ministro dell’interno, gira anche impropriamente secondo me con una divisa della polizia, è normale che deve pensarci lui a tutelare la gente per bene, ma da chi lascia esseri umani, minori, in mezzo al mare …, e vorrei che su questo ognuno dicesse veramente quello che pensa perché se questi sono diventati i problemi prioritari del nostro Paese, il nostro Paese non avrà un futuro roseo nei prossimi anni, però credo che qualcosina cominci un po’ a scricchiolare da questo punto di vista perché se si ha una visione della sicurezza tutta basata sulla paura del diverso, sulla paura di chi non appartiene alla nostra cultura, sicuramente noi non faremo altro che aumentare l’insicurezza e giocare sulle paure, questa è una litania che noi ripetiamo da sempre, ma siamo sicuri che questa è la strada giusta per stare vicino ai cittadini e alla gente per bene, così come noi vogliamo fare, abbiamo fatto e ribadiamo con questa mozione.
Noi chiediamo l’intervento, il Ministro si è impegnato di intervenire sull’Hotel House, ci dica come vuole farlo, lo vuole fare con le ruspe? Lo faccia, si assuma la responsabilità delle sue azioni, porti le ruspe all’Hotel House come ha detto, ma lo faccia nel più breve tempo possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Se mi fa parlare sennò non è che me la prendo a male, tanto qui il tema dell’Hotel House vedo che appassiona questa platea, qui si gasano tutti sull’Hotel House, io pensavo che qui dovevamo gasarci sull’aumento del porto, la circolazione delle merci, le infrastrutture, il piano paesaggistico, però se l’Hotel House ce lo abbiamo tutti nel cuore e sia Hotel House, parliamo dell’Hotel House, della droga, dei negretti, dei pachistani, di quello che segue, però attenzione io in passato sono stato sempre molto pragmatico nel trovare una possibile soluzione per risolvere quel tumore che sta a Porto Recanati.
La soluzione secondo me era ripristinare un condominio funzionale, ma visto che oggi c’è il Ministro dell’interno, che è il capo del mio partito, che si è speso per un abbattimento, io ubbidisco, Consigliere Marconi dica ad Ubaldina che finalmente il suo sogno di fare un grande resort di 150.000 metri cubi si realizza, poi però deve capire dove andiamo a mettere tutte queste persone, io non è che mi metto contro, però attenzione perché per buttarlo giù, c’è anche una tariffa sulle macerie, ma si può fare tutto perché qui si sono trovati i soldi, chi governa trova i soldi per i propri sogni, poi la realtà è sempre diversa.
Ricordo i miei interventi in passato, ricordo i tentativi fatti con l’Assessore Cesetti supplicandolo di fare qualche intervento, ricordo tutte le volte che sono andato a parlare con il Sindaco di turno perché comunque il problema è del Sindaco che ha un tumore all’interno del suo comune, al Sindaco di turno la situazione è sfuggita, si è girato da un’altra parte. Trovare delle soluzioni lì stato complesso per qualsiasi Premio Nobel. Stop, buttiamo giù, l’Italia è questa, facciamo un grande resort, Ubaldina è contenta, tutti sono contenti, bisogna trovare la sistemazione per circa 2.000 persone e pace, però in tre anni il problema dell’Hotel House lo abbiamo affrontato almeno una decine di volte, ogni tanto si butta là un tema, come la caccia, come le vongole, no adesso delle vongole è tanto tempo che non se ne parla più, per scaldare gli animi, però secondo me gli animi qui andrebbero scaldati su cose più concrete per la regione, perché se campiamo solo di vongole, campiamo solo di caccia, di cinghiali, di Hotel House, fra poco dal porto potrebbe arrivare qualcuno a chiedere aiuto per il problema della circolazione delle merci, qualcun altro potrebbe arrivare dall’aeroporto, qualcun altro potrebbe chiedere delle infrastrutture in generale. Pensavo nella mia ignoranza, io che vivo di cose concrete, che c’erano altri temi più importanti, però vi gasa l’Hotel House e parliamo dell’Hotel House, poi Consigliere Urbinati ci vuole mettere la Sea Watch? Mettiamoci la Sea Watch, ma guardate che se arrestano Salvini la Lega sbanca perché sale al 60% dei voti, ma secondo me si deve fare arrestare perché l’Italia è questa qui.
Tornando a noi ed alle cose concrete, io sono di estrazione culturale giudaica che poi penso al film di Alberto Sordi quando dice: “Tu sei giudeo quindi non ti pago”, non sono un grande praticante, però vorrei morire giudaico, non obbligatoriamente islamico, quindi voi con tutti questi vostri gasamenti perdete sempre di più consensi.
In questo anno e mezzo che manca appassioniamoci di cose importanti in modo che se qualcuno poi da fuori ci rinfaccia e dice: “Siete stati lì a prendere i soldi e che avete fatto?”, noi possiamo rispondere che abbiamo raddoppiato il volume delle merci nel porto di Ancona, abbiamo raddoppiato le infrastrutture, abbiamo collegato tutto quanto con la pedemontana, abbiamo gettato le basi per cose importanti, perché se ti aumentano le merci, ti aumentano i soldi e quindi si possono trovare fondi per sistemare l’Hotel House, ma stare qui a parlare dell’Hotel House …, perché quello ha paura di non essere ricandidato e deve far rumore, adesso ha anche presentato una mozione sul punto nascita di San Severino che mi tocca pure votare, ma io qui dentro cosa ci sto a fare? Qui ci vuole lo psicologo, quello assunto da poco, mi voglio far curare, mi scoppia la mente!
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Con il mio capogruppo abbiamo ragionato sull’opportunità di ritornare in quest’Aula con una valutazione legata al problema dell’Hotel House, che è ormai un problema nazionale. I dati del turismo sono influenzati anche e in particolar modo da alcune realtà regionali e, questo lo dico come Assessore al turismo, certe esternazioni non avvicinano i turisti. Andate a vedere i dati di Porto Recanati e di Potenza Picena!
Credo che sia importante che il tema dell’Hotel House sia discusso in questo consesso, ma no nella maniera che sto ascoltando oggi, cercando ognuno di mettere davanti la propria parte politica, cercando di giustificarla e cercando di dare delle risposte che a mio avviso non risolvono la questione.
La risoluzione che abbiamo approvato il 17 luglio, partita dalla nostra mozione abbinata ad altre, dava due importanti indicazioni, una è, e rimane forte, l’impegno della Giunta regionale, di questa maggioranza, a garantire una struttura che potesse essere idonea e che permettesse, costantemente, 24 ore al giorno, la presenza di un presidio per evitare …, e non lo diciamo noi che abbiamo ruoli amministrativi politici, ma lo dicono le forze dell’ordine che stanno sul campo, e credo che chi sta su quel territorio, chi abita in quel comune, dovrebbe saperlo. Le forze dell’ordine dicono con grande chiarezza che è inutile fare un blitz periodicamente perché il giorno dopo ricominciano tutte le attività che noi sappiamo essere all’interno dell’Hotel House, e parlo di irregolari, per primi, di prostituzione, di droga e di spacciatori.
Se le stesse forze dell’ordine, in particolar modo chi sta sul territorio, con grande forza continuano a dirci che è importante prevedere un presidio H 24 per impedire che chi non è un regola, chi è spacciatore, o chi si prostituisce, non entri più dentro, togliamo, come ha detto il Consigliere Urbinati, la presenza di una minoranza che ha creato quelle criticità, anche se sicuramente non riusciremo a risolvere il problema alla fonte.
In quella risoluzione chiedevamo a chi di dovere, a chi aveva la competenza specifica e diretta, di istituire un tavolo, nel quale dovevano essere rappresentati tutti i soggetti addetti alla valutazione di una serie di problematiche e, come credo che sia giusto, doveva valutare anche l’inserimento dei soggetti che avevano una rilevanza sociale sul territorio.
Questo il 17 luglio, sei mesi fa, ma questa mozione poi nasce, è vero ed è giusto che sia così, da colui che in veste di Ministro il giorno dopo della risoluzione è venuto all’Hotel House e, sempre con grande chiarezza, con il codazzo di amministratori locali regionali, ha ripreso le dichiarazioni. Il Consigliere Bisonni si è dimenticato di dire che pochi giorni prima delle elezioni del 4 marzo, da segretario di partito, è tornato su Porto Recanati portando ad esempio negativo la situazione dell’Hotel House e dicendo che avrebbe con le ruspe abbattuto questa struttura. Immagino quante ne ha fatte. Pochi mesi dopo è tornato, sempre in momenti particolari, ha cambiato la posizione, non ha parlato di abbattimento con le ruspe, ma ha detto che avrebbe raso al suolo la struttura, ha detto anche una cosa importante, da Ministro, non più da semplice cittadino o segretario di partito, “Il mio impegno è quello di istituire un tavolo con tutti i soggetti interessati”. E’ stata questa affermazione che ha fatto scattare la molla di questa mozione perché se fossero state le solite dichiarazioni schiocche di un Ministro o di un Segretario, che viene qui e pensa di parlare ai marchigiani e pensa che i marchigiani abbiano l’anello al naso, penso che non l’avremmo presentata; sarebbe stata l’ennesima sciocca dichiarazione di questo Ministro che rappresenta il Governo e lo rappresenta insieme al Movimento 5 Stelle.
Mi dispiace, caro Consigliere Maggi, questo vostro silenzio su un argomento così importante, un silenzio assordante sul tema dell’Hotel House, che non riguarda una città, che comunque sarebbe stato rilevante sollevare, ma una intera regione, e voi non dite niente al di là della solita tiritera.
Caro Consigliere Maggi, mi dispiace, lei è una persona corretta e sono rammaricato dell’atteggiamento dei 5 Stelle marchigiani, voi ogni volta dite: “Per trent’anni c’è stato questo problema”, ma dobbiamo affrontarlo, se pensiamo sempre alla storia passata, se non diciamo come vogliamo risolverlo, se facciamo sempre la solita retorica demagogica su questo argomento …, mi dispiace dirlo, i 5 Stelle non ne stanno uscendo con dignità politica.
Tornando alla questione, è chiaro che noi abbiamo presentato questa mozione funzionalmente alle dichiarazioni fatte dal Ministro dell’interno, abbiamo aspettato dei mesi e l’abbiamo presentata a fine dicembre, se non a gennaio, proprio perché eravamo speranzosi che una dichiarazione di quel genere, pubblica, davanti a tutti i marchigiani, potesse avere un seguito, anche perché basta che il Ministro alzi la cornetta, chiami la Prefettura e dica: “Si convochi un tavolo tecnico”. Non è riuscito a fare neanche questo, al di là delle esternazioni che hanno portato, questo sì, la Lega ha prendere voti anche nelle Marche con la storia della sicurezza, però non pensate che i marchigiani sono così sciocchi e così stupidi da continuare ad accettare le semplici esternazioni senza che ci sia niente di concreto, perché poi pensando che a caduta la Lega delle Marche prenda i voti … Al di là della vostra speranza di prendere questi voti a caduta dal nazionale, vedremo quando sarà il momento e se i marchigiani riconosceranno il lavoro che state facendo senza impegnarvi per niente in questo caso.
E’ chiaro che questa situazione dà fastidio perché andiamo a toccare con questa mozione un tasto dolente. Anzi speravo che in questi quattro mesi, tempo intercorso da quando abbiamo presentato la mozione, da parte del capogruppo regionale della Lega ci sarebbe stata più attenzione, avrebbe alzato la cornetta e avvisato il proprio Ministro dicendo: “Le volevo ricordare che si è preso un impegno pubblico, perché ancora questo tavolo non è stato messo in piedi?” Molto probabilmente da parte vostra c’è menefreghismo e capisco anche il perché, oggi lei per la seconda volta parla da amministratore di condominio, potrebbe essere un buon amministratore di condominio, come sicuramente è capace di fare, perché sta confondendo la soluzione interna con le problematiche di sicurezza.
Concludo dicendo che capisco la Consigliera Leonardi che vuole coprire un proprio lavoro, un proprio percorso, ma probabilmente non si ricorda o non ha letto la risoluzione del 17 luglio 2018 che con grande chiarezza demandava ed invitava il Presidente della Giunta a chiedere al Governo di attuare un tavolo tecnico ed impegnava la Regione Marche a portare in quel tavolo la proposta approvata che riguardava la parte strutturale.
La nostra mozione, anche se sappiamo bene che è una forzatura, chiede al Presidente, visto che non lo fa il Ministro competente, di far partire un percorso per istituire questo tavolo, con l’auspicio che dopo questa discussione questo atto venga votato perché il tavolo è fondamentale, al di là delle posizioni di ognuno, e lì porteremo anche quello che dice l’amministratore di condominio Zaffiri, però sicuramente va istituito, altrimenti tutto quello che ci diciamo viene disperso nelle varie posizioni di ognuno.
La mozione si sintetizza dicendo: visto che il Ministro non l’ha fatto, invitiamo, anche se non è direttamente competente, il Presidente della Regione ad istituire un tavolo tecnico o a richiedere al Ministro di farlo perché da lì poi si potrà discutere, valutare e decidere tutto, sennò ognuno rimane sulla propria posizione senza risolvere il problema.
In primavera ci saranno le elezioni, arriverà un’altra volta qualche politico intelligente che dirà: “Cari cittadini marchigiani siamo pronti ad abbatterlo”, spero che per quella data questo tavolo sia stato fatto.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo come Assessore con delega alla sicurezza, una delega i cui poteri sono pressoché nulli, come ho avuto modo di dire in diverse occasioni e da ultimo anche alla giornata della polizia locale, perché, ahimè, nulli sono i poteri dell’istituzione Regione, del suo Presidente, da cui a me derivano i poteri delegati in tema di sicurezza e questo ci dovrebbe indurre ad una riflessione generale, ad esempio un Sindaco ha poteri, può disporre della polizia locale, non può farlo un Presidente di Regione.
La mozione presentata in modo opportuno, e poi dirò perché, dal mio collega Pieroni e dal Consigliere Rapa, prende atto di questa difficoltà, tant’è che nella parte dispositiva parla di tavolo tecnico e non di presidio.
E’ una mozione, che io non percepisco contro qualcuno, tanto meno contro Salvini, ristabilisce innanzitutto la verità, la ristabilisce nei confronti dell’Aula, di quest’Aula, che a luglio scorso ha approvato una risoluzione. Questo non dobbiamo dimenticarlo, una risoluzione che impegnava il Presidente e la Giunta ad attivarsi, tramite protocollo di intesa con il Ministro degli interni, affinché il Presidente del Consiglio ed il Ministro degli interni si facessero carico di realizzare un presidio permanente delle forze dell’ordine presso l’Hotel House.
Questa era la risoluzione votata in quest’Aula e all’esito di quella risoluzione il mio collega Sciapichetti, che in qualità di Assessore alla protezione civile si è occupato più di me della questione dell’Hotel House - io me ne sono occupato tra l’altro grazie al Consigliere Zura Puntaroni che all’inizio del mandato mi ha portato lì affinché mi rendessi conto della situazione, eravamo all’inizio del mandato e lo ringrazio, e all’esito di quello noi ci mettemmo anche dei soldi in bilancio per cercare di risolvere quei problemi - il 12 giugno 2018 scriveva una nota al Ministro degli interni Salvini per chiedergli di attivarsi per un presidio permanente delle forze dell’ordine atto a svolgere operazioni di vigilanza e di controllo sulla presenza della struttura.
Il Presidente della Giunta regionale, ovviamente con altra autorevolezza istituzionale rispetto alla mia ed a quella dell’Assessore Sciapichetti, ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli interni, una lettera molto cortese, ma ferma. Il Presidente Ceriscioli facendo seguito alla richiesta dell’Assessore Sciapichetti è tornato a sollecitare il Presidente del Consiglio, anche per il tramite del Ministro degli interni, ad attivarsi affinché lì ci sia un presidio permanente delle forze dell’ordine.
Ad oggi rispetto a tutto questo non c’è stata alcuna risposta, non solo rispetto a tutto questo, ma non c’è stata risposta agli impegni pubblici assunti dal Ministro Salvini, che sono stati ricordati dal Consigliere Bisonni e che quindi non sto qui a ripetere anche per ragioni di tempo.
Questo ci dimostra, tra l’altro, come il Ministro Salvini sia molto bravo, sia un campione della propaganda, meno lo è nel rispetto degli impegni assunti ed un alto rappresentante delle istituzioni dovrebbe capire che anche a tutela dell’immagine stessa e dell’autorevolezza delle istituzioni dovrebbe rispettare o almeno tentare di rispettare la parola data e farla finita di vocarsi e dedicarsi totalmente alla propaganda, che tra l’altro espone questo nostro Paese, credo, ad una non bella immagine sul profilo internazionale e talvolta lo riporta anche in un suo passato di cui si dovrebbe vergognare.
Questi impegni sono importanti perché per fare quello che poc’anzi diceva il Consigliere Zaffiri, occorre innanzitutto risolvere il problema della sicurezza, è necessario bonificare quel luogo dai delinquenti che lì imperversano e che la fanno da padroni, quello è un luogo che deve essere bonificato e questo lo può fare, lo deve fare solo il Ministro degli interni e lo si fa, come veniva ricordato nelle mozioni, con un presidio permanente che accerti chi entra in quei luoghi, chi si insedia in quei luoghi, che quindi prevenga e reprima gli atti delinquenziali che in quel luogo vengono perpetrati e talvolta vengono anche pianificati, come ad esempio lo spaccio della droga.
Di questo si tratta, per questo da una parte ringrazio l’Assessore Pieroni e il Consigliere Rapa di aver portato all’attenzione di questo Consiglio, all’esito di quella risoluzione, questa mozione che ovviamente impegna il Presidente, con i limiti che ha la Regione in questo senso. Un atto che anche all’esito di questo dibattito - speriamo in un’attenzione che non sia soltanto a parole, ma nei fatti degli esponenti locali della Lega, ma anche di quelli dei 5 Stelle, molto attenti tra l’altro - induca il Ministro dell’interno a fare quello che gli compete perché lì è necessario innanzitutto un presidio di sicurezza delle forze dell’ordine, senza il quale, è inutile che ci prendiamo in giro, non andiamo da nessuna parte perché prima di bonificare un appartamento, di bonificarlo ad esempio dall’amianto, bisogna bonificarlo dai delinquenti che ci sono e questo lo deve fare il Ministro degli interni. Ed è ora, lo dico al Movimento 5 Stelle, che voi richiamate all’ordine questo Ministro che fa propaganda, ma che non svolge i propri compiti perché ad oggi si dica in quest’Aula qual è stato un atto del Ministro degli interni che può essere definito tale al di là della propaganda.
Voterò favorevolmente questa mozione perché da qui si possa partire anche per accendere un ulteriore faro di attenzione su un luogo che, come ha detto il Consigliere Maggi, è stato ricordato dal Procuratore generale della Repubblica di questa regione, non a caso, insieme alle altre tragedie che l’hanno colpita, perché quel luogo è una tragedia e a differenza delle altre è una tragedia permanente al cui interno se ne possono annidare ancora, quindi noi abbiamo il dovere di intervenire, come facciamo in questa sede, e di richiamare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed anche il Ministro degli interni all’ordine delle loro responsabilità.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire ma, devo dire che il dibattito mi ha stimolato molto perché sono state dette alcune cose che non corrispondono alla realtà e che credo debbano essere precisate da chi rappresenta il Governo regionale in questa circostanza.
Fin dal 4 marzo in quest’Aula si diceva che il problema dell’Hotel House doveva essere un problema del Governo nazionale, adesso apprendo che invece è un problema che deve essere di interesse del Governo regionale, mi pare che ci sia nell’opposizione un’impostazione del tutto partigiana che non corrisponde assolutamente alla realtà.
La realtà è molto diversa da quella che l’opposizione ha descritto ed è quella che questo governo regionale si è fatto carico, nei limiti del possibile, pur sapendo che non ci sono competenze per quanto riguarda la Regione in questo tema, come ricordava adesso l’Assessore Cesetti, di tutto quello che avveniva e ha dato un contributo possibile, non solo economico, per risolvere la questione dell’Hotel House.
Lo dico perché se non avessimo, responsabilmente, grazie anche alla sensibilità dell’Assessore Cesetti, messo sul piatto 100.000 euro l’anno scorso per risolvere il problema di quel palazzo che un’ordinanza del Sindaco di Porto Recanati ne chiedeva lo sgombero qualora non si fosse proceduto nei tempi stabiliti alla messa a norma dell’antincendio, oggi qui staremo a raccontare un altro tema, un’altra questione.
Noi ci siamo fatti carico di quel problema, pur sapendo che era un edificio privato e qui, caro Consigliere Zaffiri, voglio dirle che la sua frase: non vogliamo l’intervento pubblico per i privati, è discutibile perché lì dentro ci sono non solo extracomunitari, ci sono anche italiani che fanno il loro dovere, che risiedono e abitano lì e se dovessimo applicare questa teoria dovremmo andare dai terremotati e dire che non c'è l’intervento pubblico per ricostruire le case. Mi pare che la cosa non possa essere considerata nel modo in cui la valuta lei.
Dico che abbiamo fatto il possibile in una situazione drammatica e il dibattito che c’è caro Consigliere Maggi, non è affatto stucchevole, capisco che oggi siete impegnati in tutti i modi a coprire, a vedere, a rimediare, le questioni che pone a livello sia nazionale che europeo il Ministro Salvini, vi capisco, lo so, lo sappiamo per esperienza, quando i partiti appoggiano un governo non ha lo stesso programma la situazione è quella che è e si fa fatica, vedo che fate fatica, vedremo se sarà stucchevole il dibattito che ci sarà fra qualche giorno al Senato quando sarete chiamati a votare pro o contro quel Ministro che sta portando avanti sugli immigrati una politica scandalosa, vergognosa, per un Paese come il nostro, lo dico da cattolico praticante, una politica che fa rivoltare lo stomaco che va contro il sentimento degli italiani.
Credo che questo tema debba essere affrontato e noi lì a Porto Recanati … Il tavolo, cara Consigliera Leonardi, è vero che c’era, ho detto sempre la verità quando sono intervenuto, è lei che è poco attenta, è distratta, forse è più impegnata a fare i comunicati stampa che a seguire costantemente i problemi che ci sono.
Il tavolo che io ho fatto, che abbiamo fatto, a cui ho partecipato è quello del Prefetto di Macerata a cui partecipano tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, il Presidente del Tribunale, ed è un tavolo prettamente locale.
La mozione che oggi ci richiama a votare, ed io la voterò con convinzione, dice un’altra cosa e l’ha spiegato molto bene l’Assessore Pieroni, in base alle dichiarazioni che il grande Ministro Salvini ha fatto in campagna elettorale, che bisognava intervenire in qualche modo stabilendo un tavolo nazionale, noi chiediamo che venga istituito con il governo di cui il Ministro Salvini responsabile dell’ordine pubblico deve far parte, che è altra cosa.
Vorrei farle capire che sono cose diverse, non è la stessa cosa quella che chiede la mozione e quindi la voterò con grande convinzione.
Dopodiché alcune precisazioni. La Protezione civile di cui ho l’onore di avere la delega ha portato e da anni tiene ferma lì un’autobotte, un'autocisterna per garantire l’acqua potabile agli abitanti del palazzo.
Non è vero, non mi risulta, posso sbagliare, approfondirò, che siano stati soldi pubblici per l’acqua del palazzo perché l’Astea che ha un debito di oltre 500.000 euro con gli inquilini del palazzo ha tagliato da anni le condutture. Se qualcuno avesse pagato forse l’Astea non avrebbe tagliato, quindi nessuno ha versato, caro Consigliere Zaffiri, soldi rispetto a quello che lei ha detto.
Credo che dobbiamo votare questa mozione, abbiamo scritto al Ministro, lo ricordava adesso l’Assessore Cesetti, non abbiamo ottenuto risposta, non abbiamo avuto nessuna risposta perché un conto sono le dichiarazione ad effetto in campagna elettorale, un conto è governare con grande fatica i problemi che purtroppo sul territorio ci sono.
L’Assessore Bravi ha attuato delle politiche di formazione per i ragazzi e per le famiglie dell’Hotel House, abbiamo fatto quello che era possibile, abbiamo scritto al Ministro chiedendo il presidio e siamo andati oltre per far vedere il nostro spirito di collaborazione, non abbiamo chiesto solo il presidio, che è necessario ed indispensabile, lo capisce anche un bambino. Le forze dell’ordine vanno ringraziate per quello che hanno fatto fino ad oggi, ma non possono monitorare 24 ore su 24 la situazione, lì ci vuole un presidio stabile che per 24 ore, dall'1 gennaio al 31 dicembre, monitorizzi e controlli chi entra e chi esce da quel condominio, altrimenti la volante che passa ogni due o tre ore non riesce a controllare quello che succede.
Siamo andati oltre, come Protezione civile regionale abbiamo detto vi offriamo, vi garantiamo anche lo stabile, lo mettiamo noi anche se non è di nostra competenza, se voi mettete il personale noi metteremo i prefabbricati che abbiamo messo nei comuni terremotati, che sono serviti per le stazioni dei Carabinieri, siamo arrivati persino a questo, ma nessuna risposta.
Questo è l’impegno che c’è da parte del governo nazionale e da parte del Ministro Salvini nei confronti del problema dell'Hotel House, questi sono i fatti, caro Consigliere Zaffiri e cara Consigliera Leonardi. Questi sono i fatti e purtroppo i fatti parlano da soli: avete fatto fino ad oggi solo propaganda.
PRESIDENTE. Chiusa la discussione generale, ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Faccio una breve premessa, capisco che il fatto che abbiate perso il governo nazionale e che state perdendo consensi è una cosa che vi destabilizza e, visto che c’è una proposta di legge sui dialetti, vorrei dire in anconetano: “ve brugia un bel po’”, però bisogna anche attenersi …
Assessore, lei ha detto che il Ministero non ha risposto in questi sette mesi di governo giallo/verde, ma Minniti vi aveva risposto? I precedenti Governi vi avevano risposto? Sono 15 anni che l'Hotel House si sta degradando sempre di più! Non voglio fare il difensore di Salvini, ma lei ha accusato questo Governo …, la frase è sempre quella “ve brugia un bel po’”, sempre in anconetano, ed è sintomatica la vostra irruenza.
Assessore Pieroni, con tutta la simpatia che ho per lei, che viene da un posto protetto dalla Madonna Nera, lei accusa la politica di non mantenere le promesse, io sono anconetano, in dieci anni ho visto sei, sette volte il vostro Segretario e Sottosegretario venire ad Ancona e promettere l’uscita ovest, Nencini è venuto tante volte ed ha detto: “E' pronta, questa volta è fatta”, poi è venuto fuori Delrio e ha detto: “Qui non si fa niente” e l’uscita ovest non c’è più e non si sa neanche da cosa verrà sostituita.
Secondo me, sempre nell’assunto “ve brugia un bel po’”, lei non può dire “non mantengono le promesse”, lei appartiene ad un partito che ha mandato un Sottosegretario da noi anconetani dicendo che avrebbe fatto l’uscita ovest, sette, otto volte, dicendo ogni volta che era questione di giorni. Quindi lei sa bene che le promesse non vengono mantenute perché gli esponenti del suo partito non le hanno mantenute.
Detto questo, non è vero che noi non ci occupiamo dell’Hotel House, i nostri Consiglieri comunali a Porto Recanati hanno ispirato la nostra mozione, ci hanno chiesto il voto positivo su alcune cose, sul presidio.
La soluzione deve essere politica, ma lei non ci può accusare dicendo che il Movimento 5 Stelle non propone niente, come non propone niente? Abbiamo votato delle soluzioni in passato quando non eravamo al Governo, abbiamo fatto delle risoluzione, abbiamo votato alcune cose che venivano dalla maggioranza, non proponiamo niente? Se vuole, visto che c'è questa impasse, le faccio io la proposta, lei che è Assessore al turismo fa delle visite guidate all'Hotel House per quelli che vogliono fare del turismo estremo, tipo la Casbah di Marrakech, e porta i turisti a vedere questa cosa che ormai a livello internazionale sta assumendo notorietà, fa quindi questo turismo alternativo ed estremo, ma non ci può dire che non abbiamo soluzioni e che non manteniamo le promesse, questo discorso non è stucchevole perché lì il problema non è importante.
Pensate che noi non siamo attenti alle problematiche degli essere umani? Quelli che sono regolari, quelli che sono irregolari, comunque sono esseri umani, il Consigliere Zaffiri ha detto che …,
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Giovanni MAGGI. In mezzo al mare ci stan camin che fumano …
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Giovanni MAGGI. Voi avete offeso la dignità di milioni di persone, voi avete tolto l’articolo 18, avete tolto il jobs act, avete disatteso la lotta dei lavoratori della sinistra togliendo le garanzie sul lavoro, a me lo dice Assessore?
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Giovanni MAGGI. Chi avete salvato?
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Giovanni MAGGI. Assessore, ci sono i numeri, i morti quando governavate voi erano molto di più di quelli di adesso, io non difendo nessuno, però i fatti sono questi.
Per quanto riguarda il dibattito stucchevole è che si prendono a pretesto questioni molto delicate, sofferenze, il Consigliere Zaffiri ha detto che 47 appartamenti sono di un’unica proprietà, ma ci sono altri 50 appartamenti che sono di proprietà delle banche, quindi qui, questo intreccio di interessi e di contrapposizioni è una cosa che …
Noi su questo ci daremo da fare insieme, a questo punto l'impegno per risolvere questo problema con il Governo nazionale ce lo metterò, poi mi direte che non avrò ottenuto niente, certo, voi già non avete ottenuto niente, a me ancora dovete dare questa prova.
Noi siamo attenti a questa cosa, vogliamo che si risolva, però, la mozione la riteniamo strumentale e comunque riportate sempre gli argomenti con tante chiacchiere, senza fatti, per cui ci asterremo dal voto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Dichiaro subito che non voterò questa mozione, le motivazioni le ho in parte dette nel mio intervento iniziale, ma sono stata chiamata anche in causa su diverse posizioni alle quali voglio rispondere anche nel merito.
Credo che la questione sia importante e purtroppo più di una volta in quest'Aula è stata trattata come merce nel dibattito politico per smarcare una situazione e farsi vedere attivi, però le procedure che oggi approvate con questa mozione, dicono alla Giunta, un esponente della Giunta dice se stesso, di costituire il tavolo tecnico per proprio conto. Quel tavolo tecnico era proprio diverso ed in questo caso l’Assessore Sciapichetti ha dato ragione del mio intervento, perché all'epoca, quando fui io a chiedere un tavolo di altro livello, mi fu risposto, da lei Assessore che quel tavolo non serviva perché c'era già, e quindi si è contraddetto da solo, come la posizione dell'amministrazione.
All'Assessore Pieroni vorrei dire chiaramente che forse chi non ha grandissima memoria è lui perché io quella risoluzione non solo l'ho letta e non solo me la ricordo, ma l’ho anche scritta, perché dei tre punti solo il primo era il suo, basta andare nel profilo pubblico della Regione per vedere la mozione che avevate presentato e la risoluzione che è venuta dopo, per cui lei su questa tematica non mi può tacciare di cose che non sono assolutamente vere, o di serietà, come non ero d'accordo sulla sua proposta di costruire una caserma lì, perché il presidio inteso come caserma non solo lo trovavo irrealizzabile, ma totalmente fuori luogo rispetto alla risoluzione del problema.
Quindi questo lo ribadisco, è un problema serio, che viene trattato, troppo spesso anche da quest'Aula in maniera pretestuosa, per farsi pubblicità o per attaccare, come in questo caso, le politiche del Governo.
Come ho ribadito io non faccio sconti a nessuno e io le stesse richieste le ho fatte sia il ministro Minniti che al Ministro, Salvini, quindi non posso essere tacciata di fare differenziazioni rispetto ad un colore politico o ad un altro.
Vorrei anche precisare alcune cose che sono state dette da lei come motivazioni, come il fatto che avete atteso di presentare la mozione per vedere se il Ministro interveniva perché l’Hotel House reca con la sua pubblicità un danno negativo al turismo. Assessore, lei mi deve spiegare perché, invece di intervenire direttamente in Giunta, ha dovuto fare questa mozione da mettere sui giornali e questa discussione qui. Lei chiede nella mozione, a se stesso ed alla Giunta, di aprire un tavolo, perché non l’ha fatto se il problema della pubblicità negativa dell’Hotel House reca un danno all'economia turistica? Perché non ha agito senza pubblicità? Perché ha fatto questo atto che non chiede alla Giunta di andare dal Ministro, ma a voi stessi, e lo ha riletto, di fare una cosa? Perché non l’avete fatta anche senza questa mozione? Altrimenti avrebbe dovuto avere il coraggio di dire: “L'ho chiesto, ma in Giunta Tizio, Caio, Sempronio sono stati contrari”. Lei non l’ha fatto e cercava solo pubblicità.
Ultima cosa sulle inesattezze che sono state dette riguardo all'acqua e al pozzo. Voglio ricordare che i condomini hanno accumulato centinaia di migliaia di euro di debito con il fornitore dell'acqua, tanto che è stata gradualmente razionalizzata, sino ad essere chiusa e uno dei condomini, uno di quelli molto contestati, ha aperto di propria iniziativa un pozzo abusivo dal quale l'acqua viene convogliata nella cisterna, perché l'acqua è un servizio centralizzato e non c'è il collegamento in ogni appartamento e con la cisterna l'acqua viene mandata.
L'acqua viene presa dal sottosuolo perché anticamente quello era un bacino di acqua dal quale attingeva Porto Recanati, successivamente, ovviamente per quell'acqua non c'è l'autorizzazione all'uso potabile, anche se a seguito di analisi fatte non erano risultate inquinate, ma ovviamente non c'è l’uso, è stata portata una autobotte dalla quale chi vuole può attingere l'acqua potabile. Questo per fare chiarezza.
Un’ultima questione rispetto all’Assessore Sciapichetti, definisco uno scivolone, per non dire altro, equiparare una persona terremotata a cui è successo un dramma di cui è involontario, inconsapevole e lo ha subìto, a soggetti che scientemente e volontariamente hanno smesso di pagare le proprie utenze, arrecando un danno anche a tutti gli altri che pagavano …
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Elena LEONARDI. Lei sta generalizzando, hanno arrecato un danno anche a tutte le persone perbene che pagavano perché i servizi sono centralizzati e, qualora una grande parte non paga la quota condominiale, vengono tagliati a tutti, anche a quelli corretti che pagano. Tant’è che oggi più del 90% ha smesso di pagare in maniera indistinta, coloro che hanno pagato e coloro che non hanno pagato.
Equiparare delle condotte dolose e volute da chi voleva continuare a tenere l’Hotel House nel caos, per fare i traffici di droga, di spaccio e altro, io lo trovo aberrante, lei forse dovrebbe chiedere scusa di questo paragone.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Dico subito che votiamo contro questa mozione e cercherò in due o tre minuti di dire il perché, partendo dall'ultimo intervento della Consigliera Leonardi e dallo scivolone fatto dall'Assessore Sciapichetti nel fare quel paragone.
Non si preoccupi, Assessore, per quanto mi riguarda sono convinto di questa cosa, paragonare la disgrazia del terremoto e dei terremotati ai problemi dell’Hotel House, ai problemi creati all’interno dal popolo dell’Hotel House e all'esterno, probabilmente, anche dalla leggerezza dell'amministrazione comunale. Fate quello che vi pare, però è così!
Molti mettono la testa sotto la sabbia per non affrontare il problema, perché tutti sanno che c'è un progetto alternativo che prevede di costruire, adiacente al campo sportivo di Porto Recanati, un resort, questo per quanto riguarda l'ipotesi di demolizione dell’Hotel House. Tutti sanno queste cose, tutti conoscono gli altri scenari interni all'Hotel House.
Mi dispiace che purtroppo si faccia questa affermazione in momenti particolari della vita politica del Paese.
Prima ho tentato di dire qual è la situazione, però si fa sempre finta di non capire, anche questo è un modo di fare politica, di discutere in quest'Aula, non ho dato dei numeri per giocarli al lotto, perché al lotto si gioca fino a 90 mentre io ho detto 200, 200 e 150. Questi dati non scaturiscono da me, ma qualcuno che me li ha dati, quindi una verifica è stata fatta sul territorio e c'è anche un percorso per poter risolvere questo problema, ma bisogna capire cosa vogliamo fare. Questo è quello che ho detto prima e lo ripeto ancora una volta: cosa si vuol fare? Si vogliono fare cose serie o si vuole proteggere qualcuno? Questo continuo a dirlo e a ripeterlo. Io non voglio protegge qualcuno e, per quanto riguarda le affermazioni del Procuratore Generale di pochi giorni fa, andate a verificare cosa c’è dentro l’Hotel House e poi parlate.
Credo che insistere su questa situazione crei dei problemi. Si è parlato anche dello sgombero, per carità, andiamo a verificare se bisogna fare un'altra ordinanza di sgombero? Adesso bisogna fare un’altra ordinanza di sgombero, dov’è il Sindaco? Perché ha voluto creare il problema? Si vuole sempre creare il problema e non si vuole risolverlo e se si vuole risolverlo serve il buonsenso, perché si parla sempre con slogan, c’è sempre dietro la mente un progetto, un'ipotesi alternativa. Questo è il motivo per cui non si trova una soluzione al problema dell’Hotel House, il Comune ha un progetto, altri hanno delle idee, altri ancora hanno altre soluzioni. Questa è la realtà.
Da cittadino riferisco, non da Consigliere regionale, che su 570 appartamenti ce ne sono 400, quello che non vuole ascoltare Pieroni, che pagano l’affitto, ma sono anche proprietari di appartamenti che viaggiano con macchine da 150.000 euro, basta andare nel parcheggio. Rispetto alla situazione ed a quello che ho ascoltato prima, su cui non voglio riaprire il discorso, la realtà è quella che dico, purtroppo, allora bisogna ragionare, chi vuole ragionare seriamente lo deve fare su questo.
Certo andrebbe bene avere la possibilità di demolire e costruire un resort, ci sono anche altri che vogliono costruire, ci sono tante possibilità a Porto Recanati, miseria, diventerebbe una città di 300.000 abitanti.
Ritorniamo all'argomento che si può risolvere, qualcuno ha detto che c'è una Commissione locale, io credo che la Commissione sia un pezzo dello Stato rappresentato nel territorio dalla Prefettura. Caro Assessore Sciapichetti, prima c’era un Prefetto, adesso è cambiato, verifichi con questo Prefetto come stanno le cose, se è possibile, come io sono convinto, risolvere il problema. Bastano delle persone serie, senza slogan, senza pretesti e senza essere tutti contro Salvini, per trovare una soluzione, ne sono matematicamente convinto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Parto dall’ultima affermazione del Consigliere Zaffiri, ribadisco che qui, almeno per quello che mi riguarda, nessuno è contro Salvini, anzi Salvini è venuto a dire diverse volte (non ha detto proprio così, ma l’ha fatto capire): “Sono molto contento della soluzione che hanno adottato in Consiglio regionale, la maggioranza e i 5 Stelle, relativamente all’ipotesi di abbattimento dell’Hotel House che è una mia vecchissima idea, sono dispiaciuto che questa soluzione non sia stata votata dai miei della Lega”. Questi sono i fatti, dopo la verità che proclama il Consigliere Zaffiri è altra cosa, sarà quella divineao evangelica che va sempre verificata, questa è la verità dei fatti.
Salvini ha sempre detto che c'è un problema di ordine pubblico che va risolto, e non lo ha risolto, né precedentemente né oggi; c'è un problema di natura urbanistica che va risolto e la soluzione è quella che questo Consiglio regionale, con due successive delibere e con relativa proposta di legge, ha avanzato. Questi sono i fatti, il resto sono chiacchiere, un fumo gigantesco che viene sollevato. Visto che veniamo dall'esperienza del ‘Giorno della memoria’, mi sembrano i fumi che da tutte le parti venivano sollevati per giustificare le proprie violenze, le violenze sono violenze, anche le parole e le bugie, le bugie però alla fine si scoprono tutte.
Al Presidente Mastrovincenzo chiedo la votazione per appello nominale e, seconda cosa, faccio una dichiarazione relativamente ad un fatto personale, quindi metto tutto insieme e non faccio perdere tempo, per l'atteggiamento sconveniente, per non dire peggio, che il Consigliere Zura Puntaroni assume spesso in quest'Aula, offendendo con espressioni da bar dello sport - se le riservi per quella sede perché ancora non ha contezza e non ha capito nulla di dove si trova, poi si domanda sempre che ci sta a fare, quindi farebbe bene a dimettersi a questo punto, perché se dopo tre anni e mezzo non ha capito cosa ci sta a fare, può anche andare a casa - relativamente alla persona della Vice Sindaco di Porto Recanati, che lui continua ad apostrofare fare in maniera scorretta, e anche nei miei confronti, mi rivolgo a lei Presidente perché sia stigmatizzato questo tipo di comportamento, stavolta non lo ha fatto, ma l’ha fatto in altre sedi, e l’uso di un'espressione per me carissima e divina, si rivolge a me, questo scherzo dal Consigliere Zura Puntaroni non lo accetto nella maniera più assoluta e mi appello a lei, che è l'Autorità in quest'Aula, perché le cose siano fatte bene. Una volta si diceva scherza con i fanti e lascia stare i santi, qui si scherza con Dio e siccome per me è una cosa seria, io mi chiamo Luca Marconi e se il Consigliere Zura Puntaroni si vuole rivolgere a me, non dovrebbe farlo perché io non lo faccio mai, non lo nomino per niente, non lo vedo per niente, non mi rendo nemmeno conto che esiste perché non ho registrato una sua grande attività legislativa e politica in quest'Aula, lo deve fare con nome e cognome, se vuole premettere “signore” ci sta pure bene, perché in effetti mi sento un signore.
Per quanto riguarda la sostanza del problema continuo a dire che le polemiche stanno a zero, anche relativamente all'intervento pubblico. Non ho ascoltato lo scivolone che avrebbe fatto l'Assessore Sciapichetti, che so persona estremamente corretta e per molti aspetti conoscitore del problema, non come tanti che chiacchierano a vanvera o sono entrati nell’Hotel House solo al seguito di qualche esponente politico nazionale.
La realtà è che questa cosa, caro Presidente Ceriscioli, e deve essere inquadrata dal Governo e lei ci deve dire, come ci hanno detto, se è vero o no che il Governo ha capito che questo è un problema di ordine pubblico e un problema di natura sociale e di fronte a grossi problemi di natura sociale la soluzione delle cose può avvenire solo con l'intervento pubblico, non immagino altro, non immagino i privati che fanno una colletta per aiutare l’Hotel House, se ipotizzabile.
L'altra cosa, tutta questa dietrologia cretina, che ha sollevato il Consigliere Zaffiri sui indicazione del Consigliere Zura Puntaroni, perché le cose non le sa, gliele suggerisce qualcuno, relativamente al resort, io non so nemmeno cos’è un resort perché parlo italiano, è una cosa stupida, lo dico a tutto il Consiglio, ma chiaramente non devo spiegarlo a chi ha fatto l'amministratore locale, o il Sindaco, lo spiego a chi di amministrazione pubblica non sa niente, non c'è bisogno di abbattere l’Hotel House per fare i villaggi, perché i villaggi si fanno nelle zone belle, non certo in quella dell’Hotel House, che non è bella, è a ridosso della ferrovia, è a ridosso dell’autostrada, è a ridosso della statale, lì tutto ci si può fare meno che un villaggio, solo un cretino può immaginare di fare un villaggio lì, quindi non c’è nessun collegamento in questo senso. I villaggi li hanno ipotizzati a Porto Recanati, ma neanche uno mi pare sia partito in zone collinari, ovviamente, perché Porto Recanati, seppur schiacciato dalla presenza del comune di Loreto ha dei punti in cui accede verso la collina, ma non c'è nessun tipo di collegamento anche perché quella è un'operazione squisitamente urbanistica in cui crea 500.000 metri cubi e fa il villaggio turistico, semmai ancora convenga ancora fare i villaggi turistici a Porto Recanati con le centinaia di appartamenti sfitti che ci sono. Voglio ridere, chi è il matto che va a costruire lì?
Secondo, il discorso dell’Hotel House cammina in tutt'altro modo, penso che per qualcuno sia migliore la realtà di un agglomerato come l’Hotel House, per il quale si può urlare: “Ammazza il negro”, piuttosto che risolvere il problema. Ho proprio l’impressione che quelli i problemi li tengono in piedi perché così tengono in piedi la loro molto leggera consistenza politica.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Per quanto mi riguarda ho letto apposta le dichiarazioni di Salvini, una delle quali in particolare diceva che in due giorni avrebbe risolto il problema sicurezza all’Hotel House. Su queste affermazioni e sul fatto che da Ministro dell’interno non ha fatto nulla, visto che era così facile, ho sentito una serie di scusanti, anche fantasiose.
La prima che ho sentito è stata: “Loro, io no, siete stati tanti anni al Governo non avete fatto niente”, ma, come giustamente diceva il Consigliere Micucci, siete il governo del cambiamento e siete stati eletti per cambiare, per fare quello che loro non sono stati capaci di fare, però, caro Consigliere Micucci, come lei saprà, il governo del cambiamento, come stavo dicendo fuori microfono, è perché cambia idea, non perché cambia la situazione. Hanno cambiato idea sugli inceneritori, impugnando la legge regionale, hanno cambiato idea sulle trivelle, c'è stata poco fa la sceneggiata del Ministro Costa: “Io non firmo, mi dimetto”, c’è poi l'emendamento sul decreto semplificazioni che salva tutte le concessioni scadute delle trivellazioni, che potranno essere automaticamente rinnovate, salva tutti i procedimenti pendenti, quindi anche sulle trivelle hanno cambiato idea, sulla TAP hanno cambiato idea, sull'Ilva hanno cambiato idea, sugli F35 hanno cambiato idea, sui vaccini hanno cambiato idea (per fortuna), sul MOS hanno cambiato idea, probabilmente avranno cambiato idea pure sui migranti visto che Grillo, solo due o tre anni fa, ci sono i video in rete, annunciava che era uno scandalo lasciare in mare le persone, non accoglierle, ed adesso il Movimento 5 Stelle è complice di questa situazione.
Un'altra scusa fantasiosa è stata: “Ma ci sono cose più importanti”, si evoca lo psicologo, ma forse lo psicologo per qualcuno non basta, occorrerebbero dei gruppi d’ascolto attenzionati. Può darsi che ci siano cose più importanti, però, guarda caso, in campagna elettorale non si parla di cose più importanti, si parla dell’Hotel House, si va a Porto Recanati a parlare dell’Hotel House, in campagna elettorale l’Hotel House fa comodo e si parla di quello, poi si arriva qui e si dice: “Ci sono cose più importanti”.
Queste sono le scuse che ho sentito, ne sono mancate due, le dico io, una è: “Lasciamoli lavorare. Sono al governo da sette, otto mesi lasciamoli lavorare”, poi c’è la sempreverde: “e allora è il PD”, questa non l’ho sentita e do dei suggerimenti.
L’ultima cosa e chiudo, come l’Assessore Sciapichetti mi indigno e non accetto che si possa scherzare sulle persone che stanno in mare e che rischiano tutti i giorni di morire, su questo non accetto battute né atteggiamenti poco seri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Intervengo per dire che il gruppo di Forza Italia voterà a favore di questa mozione, andiamo sul concreto, perché impegna “a costituire il tavolo tecnico (promesso dal Ministro dell'interno) per proprio conto nell'ambito della Regione Marche, con i soggetti che ritenga più adeguati”, perché più volte abbiamo detto che lì c'è una problematica, che va risolta con un tavolo tecnico.
In campagna elettorale io ero con il centro-destra, la coalizione di centro-destra era formata dalla Lega e Salvini è venuto all’Hotel House a dire che in due giorni avrebbe risolto il problema della sicurezza, non solo in due giorni, ha detto che sarebbero servite le ruspe, parlo con cognizione di causa, sono andata a riprendere le affermazioni del Ministro Salvini, il 16 settembre 2018 un giornale ha pubblicato: “Blitz a Porto Recanati. L'immobile, dove vivono 1.700 persone, è stato più volte al centro degli interventi di Salvini, da leader della Lega: ‘Prevedo l'abbattimento’”.
Queste sono state le dichiarazioni ad abbattere l’Hotel House, bene, ma quando un Ministro fa queste affermazione, siccome è una persona seria, le dovrebbe attuare, ma lì dentro, come hanno detto altri Consiglieri, non ci sono solo extracomunitari, ci sono italiani, persone perbene. Ricordo che anche a Fermo c'è un quartiere, Lido Tre Archi, che non dico sia come l’Hotel House, però si avvicina, e noi che facciamo? Prendiamo le ruspe e spianiamo? Ma questo significa risolvere i problemi? O queste dichiarazioni servono per prendere i voti in campagna elettorale?
Arriviamo ai fatti che sono ben diversi, perché tra il dire e il fare, come si dice da noi, c'è di mezzo il mare.
Forza Italia è stata molto moderata e in campagna elettorale, anche la sottoscritta, mai si sarebbe permessa di dire: “Adesso spianiamo perché dobbiamo risolvere la problematica” e la risolviamo in questo modo?
Visto e considerato che c'è una questione seria, questa va risolta con un tavolo tecnico, però c'è un Ministro dell'interno che avrebbe dovuto risolvere i problemi in due giorni e proprio il 16 settembre, 4 mesi fa, ha detto che avrebbe abbattuto l’Hotel House, provveda e risolva il problema. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Brevemente, soltanto per ribadire la posizione di Uniti per le Marche su questo tema, ma anche per dire con grande chiarezza che abbiamo presentato questa mozione dopo circa cinque, sei mesi dalle dichiarazioni di un Ministro della Repubblica, l’abbiamo presentata anche nel momento in cui non sono accese le luci sulla Regione Marche dal punto vista turistico.
Con questa mozione speriamo di stimolare il Governo e il Ministro competente a creare questo tavolo, in cui si discuterà, ci si confronterà, si dialogherà, si porteranno avanti le varie posizioni da parte di coloro che hanno la documentazione e le capacità.
E’ chiaro che noi la riteniamo importante ed auspichiamo che venga votata da tutta l'Aula, se possibile, anche dal Movimento 5 Stelle, perché sarebbe un bel messaggio forte a tutti i marchigiani, attraverso il quale la Regione Marche, come Consiglio regionale, dice con grande chiarezza che vuole proseguire a monitorare e a presidiare quella criticità che non riguarda soltanto la città di Porto Recanati, ma l’intera vallata del Musone e del Potenza Picena e l'intera regione.
Aggiungo solo questo per onor di chiarezza perché ho sentito che la Consigliera Leonardi ha più volte cercato di giustificare la sua astensione, modificando una posizione e dicendo che lei aveva scritto e votato quella risoluzione. Io non so se la Consigliera Leonardi l’ha scritta o gliel’hanno scritta perché la risoluzione del 17 luglio 2018, con grande chiarezza, al punto 2) dice: “Impegna il Presidente della Giunta ad attivarsi affinché la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell'interno si facciano carico della realizzazione e gestione operativa del richiesto presidio permanente delle forze dell'ordine presso l’Hotel House di Porto Recanati”, non so se gliel’hanno scritta o se l’ha scritta lei, altrimenti non avrebbe fatto quel tipo di intervento.
Seconda questione, Consigliera Leonardi, lei non può dire che ci sono responsabilità del mondo, lei è stata Assessore, se non sbaglio, vado a memoria, almeno dal 2006 al 2014 e nel periodo dal 2009 al 2011 ha ricoperto anche la delega alla sicurezza della città di Porto Recanati ed è chiaro che in quel periodo la criticità di cui stiamo discutendo oggi già c’era. Non credo che quando lei era Assessore non ci fosse il problema, anzi, molto probabilmente, come hanno ricordato altri Consiglieri, il tema è partito tanti anni prima e lei in quel periodo aveva la delega forte, dal Sindaco di allora, alla sicurezza e alla protezione civile. E’ chiaro che lei vuole nascondersi rispetto alle responsabilità, ma io dico che il passato è passato, lasciamocelo alle spalle, ragioniamo in prospettiva, cerchiamo di dare una risposta forte ai marchigiani e ai portorecanatesi e a tutta l'intera vallata del Musone e del Potenza.
Penso che una risposta seria possa nascere da questa mozione, della quale, Consigliera Leonardi, lei ha letto solo una parte, non credo che sia giusto che lei la legga parzialmente: “Impegna il Presidente della Giunta a costituire il tavolo tecnico (promesso dal Ministro dell'interno) per proprio conto nell'ambito della Regione Marche, con i soggetti che ritenga più adeguati e qualificati”. Visto che chi ha la competenza specifica non l'ha fatto, qualcuno si dovrà muovere, sennò ci troveremo, cari Consiglieri, da qui a maggio, un mese prima, il solito politico, che pensa che i marchigiani, come dicevo prima, abbiano l’anello al naso, arriva e dice: “Abbattiamo”. Noi dobbiamo essere al di sopra di questo e per quello che ci riguarda voteremo favorevolmente questa mozione e credo che questa sia la cosa più giusta.
Salvini-Pinocchio-Hotel House-le bugie dalle gambe corte, con la compiacenza dei rappresentanti regionali e nazionali della Lega, in questo contesto noi vorremmo fare un omaggio (n.d.r. consegna un Pinocchio il legno) al capogruppo della Lega, con grande piacere perché poi possa consegnarlo a chi di dovere.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Sarò telegrafico anche perché l’Assessore Pieroni e il Consigliere Rapa con questo gesto hanno reso bene in senso della questione.
Nell’Hotel House, e lo dico alla Consigliera Leonardi, ci sono di sicuro persone che con tanto sacrificio, magari, hanno acquistato un appartamento a prezzo di mercato, ci hanno trasferito la propria residenza insieme alla loro famiglia e poi, abbiamo visto come la questione dell’Hotel House sia degenerata, per quelle persone, Consigliera Leonardi, c’è stato un terremoto, questo voleva dire l’Assessore Sciapichetti, e lo ha detto bene, per questo motivo lì è necessario un presidio permanente.
Consigliere Zaffiri, non si nasconda come sempre dietro a Pinocchio, questo suo nascondersi tradisce la …,
Sul presidio di sicurezza, dico alla Consigliera Leonardi, molto attenta, che quando era Assessore, come ha detto l’Assessore Pieroni, quando la sua forza politica stava al Governo del Paese forse era un tempo utile per fare qualcosa, perché il presidio di sicurezza costituisce, oltre a reprimere episodi delinquenziali e al controllo, un monito. La Consigliera Marcozzi citava un po' impropriamente, diciamo, Lido Tre Archi dove abbiamo avuto nel tempo qualche difficoltà perché lì si stava insediando criminalità, sa come è migliorata la situazione? Proprio attraverso i presidi di sicurezza e quello che a me dà fastidio è che non è molto rilevante per il Ministro mantenere quell’impegno, un impegno che ha assunto. Trasferire in quel luogo un presidio permanente saranno 6 unità di personale al giorno, su 24 ore, è un impegno impossibile? No. E’ molto rilevante? No. Dal mio punto di vista, caro Consigliere Zura Puntaroni, credo che lì non si voglia risolvere il problema, “Ma si lasciamo così, forse ci torniamo sopra, magari ci facciamo la campagna personale permanente”. Non si vuole risolvere certi problemi e si ha interesse a mantenerli.
Credo che questo lo percepiate anche voi perché dalle parole del Consigliere Maggi non si scorge la passione per il Governo, si vede bene invece la sofferenza, come tra l'altro è stata bene esternata dal Presidente Conte alla Merkel in quel labiale che è stato carpito da intelligenti telecamere, sicuramente molto più intelligenti di quelli che si sono fatti beccare con il labiale.
Spero soltanto, nel ribadire il mio voto a favore a questa mozione, che la sofferenza soprattutto di tanti elettori, anche nostri per la verità, che hanno votato il Movimento 5 Stelle non resti a lungo e che magari non diventi indifferenza, perché se così fosse, credo che ne risentiranno le loro coscienze. Mi rivolgo agli elettori, spero che si ravvedano in tempo dell'errore che hanno fatto anche per quello che ci fanno assistere quotidianamente e forse quello di oggi è un piccolo esempio, ma è sicuramente un esempio molto chiaro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Mi spiace per voi, ma io la questione la conosco e ho ancora una certa memoria per ricordarvela, non mi devo assolutamente nascondere dietro a nulla, né giustificare, l'ho già detto in più di un'occasione in quest'Aula e l’ho detto e ribadito anche oggi, fra il 2009 e il 2011, quando per poco più di due anni sono stata Assessore alla sicurezza, con l'allora Ministero e la Regione Marche si stipulò il famoso “Patto per Porto Recanati sicura” che portò ad un incremento delle forze dell'ordine, ed è per questo che chiedevo che si istituisse un nuovo patto che stringesse una morsa costante sulla realtà criminosa dell'Hotel House, per cui questa accusa viene tranquillamente rispedita al mittente.
Posso ricordare anche all'Assessore Pieroni che nei due anni precedenti, ero Assessore ai lavori pubblici e nell’Hotel House sistemammo dei locali e il giardinetto con dei giochi per il doposcuola, per i bambini dell’Hotel House e per le mamme, per imparare l’italiano e quando la Commissione andò a fare il sopralluogo, lo trovò pieno di sacchetti dell'immondizia, anche lanciati dall'alto, con grave dispiacere di chi aveva investito in qualcosa che serviva ai bambini.
Ho fatto il liceo classico, quindi, l'italiano lo so in parte leggere, e il dispositivo impegna il Presidente della Giunta a costituire per proprio conto un tavolo tecnico, (promesso dal Ministro dell'interno) nell'ambito della Regione Marche, quindi nel territorio, nelle competenze e nei soggetti della Regione Marche, non va a bussare al Ministro come avrebbe dovuto fare, ma fa quel tavolo tecnico per la sicurezza al quale già l’Assessore Sciapichetti ha preso parte con la Prefettura e i vari soggetti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Spero di rimanere nei 3 o 4 minuti che mi vengono concessi.
Ho ascoltato attentamente il dibattito senza perdermi alcuna battuta e mi sembra di aver capito che tutti hanno in qualche modo ripetuto che il problema non è locale, non è regionale, ma quello dell’Hotel House è ovviamente un problema nazionale, quindi in questo dibattito a pieno titolo possono entrare anche i Consiglieri extraterritoriali, che non sono di Recanati, Loreto, Ancona, ma essendo di territori diversi, che hanno altri problemi, altresì importanti, non disconoscono il problema, magari possono vederlo in un'ottica diversa, più obiettiva e cercano di dare un contributo di idee e non di soluzioni, perché nessuno ha la presunzione di dare la soluzione per risolvere il problema dell’Hotel House, ma idee su come affrontare questo aspetto.
Consentitemi prima una piccola considerazione, se volete anche un po' amara, questa politica italiana ha sempre necessità, a qualsiasi livello, di avere un nemico di fronte a cui scaricare le responsabilità, soprattutto per tenere a bada i propri aderenti da eventuali fughe oppure diserzioni. Questo è un male molto brutto, noi abbiamo sempre bisogno di avere di fronte un nemico ed anche laddove non c'è necessità di averlo. Abbiamo un problema talmente forte che dobbiamo unire tutte le forze per poterlo affrontare e per poterlo risolvere. Questa è una cosa veramente brutta, secondo me, dobbiamo riflettere sulla necessità di avere sempre qualcuno di fronte, un nemico da combattere dal punto di vista politico per poter risolve un problema. Il problema qui non lo risolviamo mai, si incancrenisce punto e basta.
Come ha detto la Consigliera Marcozzi, diremo si a questa mozione anche al di là del fatto che è un tavolo tecnico locale, regionale, in cui è assente il Ministro, al di là del fatto che non mi interessa quello che ha detto Minniti, quello che ha detto Salvini, o quello che hanno detto i Ministri dei Governi precedenti, non mi interessa assolutamente, mi interessa che a quel tavolo tecnico vengano fuori tutte le problematiche relative alla situazione dell’Hotel House, che non è solo la sicurezza, altrimenti potremmo chiamare l'esercito e risolvere il problema, non è così. Il problema non è soltanto urbanistico altrimenti faremmo una riqualificazione urbanistica, abbatteremo 7 piani, diventerebbe un edificio più piccolo, con meno residenti e quindi risolveremo il problema. Ma non è nemmeno questo, perché da un punto di vista pratico è difficile demolire una struttura privata, chi si accolla tutti gli oneri? E’ anche un problema sociale, di qualità della vita delle persone che stanno là dentro, come le sistemiamo?
Il tavolo tecnico serve per mettere in fila tutte queste problematiche, allora perché dobbiamo dire no ad un tavolo che si occupa di questo, di mettere in fila questi problemi, dalla sicurezza, all’urbanistica, al problema sociale. Come censire queste persone e dove metterle. Chi fa questo? Perché dobbiamo sempre dare la colpa a chi non l’ha fatto prima se oggi abbiamo la possibilità di farlo noi? Facciamolo! Mettiamoci a sedere, ben venga la Regione e chi si intende convocare, anche uno o più rappresentanti governativi, noi siamo pronti a dare un contributo di idee, non siamo presuntuosi nel voler dare contributi alla soluzione, ma idee per poter mettere giù un progetto e definire una volta per tutte le problematiche dell’Hotel House. Quindi lasciamo perdere le promesse e altro.
Consentitemi una battuta, perché ne ho sentite veramente tante nel rimpallo delle responsabilità e, soprattutto, nella ricerca a tutti i costi di un nemico.
I componenti del gruppo 5 Stelle da questo punto di vista sono in una botte di ferro, le promesse le mantenete perché avete detto che non farete nulla in termini di infrastrutture, quindi l’uscita ovest non si fa, la TAV non si fa, quell’altro non si fa, non avete di questi problemi, consentitemi la battuta semplice.
Ripensiamo tutti insieme e vedremo che le idee verranno fuori e poi chi dovrà attuare queste idee lo troveremo insieme e siccome è un problema nazionale sarà il Ministero, sarà il Governo, però diamogli un pacchetto di idee e di proposte, il tavolo tecnico serve per questo, secondo me, ecco per cui voteremo positivamente.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Siamo oltre ogni più rosea aspettativa per quando riguarda la trattazione di questo tema, abbiamo preso tutto il tempo che serve perché questo non è un argomento banale, come qualcuno, con qualche sorrisino qui in Aula vuol far passare, è importante, anzi credo che questo tema forse dovrà segnare il percorso per quella struttura, da qui a qualche mese, mi auguro, o a qualche anno, perché noi siamo rimasti a ciò che era stato detto su quella struttura.
Non sono d'accordo con il Consigliere Celani che dice che a lui non interessa di Minniti, che a lui non interessa di Salvini, a me in questo momento, sinceramente, non interessa cosa ha fatto Minniti perché molto probabilmente lì la gente ha giudicato ciò che è stato fatto, però mi interessa cosa sta facendo adesso Salvini, perché, lo ripeto, è lui che ha in mano le leve del comando in merito a quella situazione, è lui che deve darci una risposta, noi abbiamo messo a disposizione una struttura, credo che un presidio porterebbe molto benefici all’Hotel House e, lo ripeto, per stare vicino alla gente per bene. E’ tutto nella facoltà del Ministro dell'interno in questo momento, il tavolo non avrebbe senso senza, perché sappiamo benissimo che non possiamo avere la Polizia locale, come Regione, figuriamoci se possiamo disporre di Polizia e tantomeno di Carabinieri, quindi rimandiamo al destinatario la proposta che avevamo fatto l'altra volta, la rispediamo di nuovo, e rimaniamo in attesa di una soluzione e, guardate, io lo dico, quando si governa ognuno deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni, che è quella delle ruspe. Noi aspettiamo le ruspe, vediamo se Salvini ha il coraggio, la facoltà e la capacità di portare le ruspe perché queste sono state le promesse elettorali.
È inutile che ci nascondiamo, ci avete creduto anche voi a queste cose, anche voi ci siete andati dietro, dove andavate voi andavamo in campagna elettorale andavamo anche noi, sentivamo le differenze, i feedback che arrivavano da quelli che erano i potenziali elettori di tutte le forze politiche che si erano presentate.
Ecco, questo è l'atteggiamento che noi ribadiamo, grazie alla mozione che hanno portato i nostri alleati del partito Socialista, però vorrei che si cercasse anche di capire un po' il clima politico, come sta cambiando, io lo ritengo positivo. Oggi mi sembra che ci sia una marcia indietro sui migranti che sono a bordo della Sea Watch, che sbarcheranno, queste sono le ultime notizie che arrivano, mi sembra che ci sia una grande marcia indietro sul processo, perché ieri Salvini voleva essere processato, e sono d'accordo con il Consigliere Zura Puntaroni quando dice che se sarà processato sbancherà, sarà così sbancherà, però oggi sembra che non voglia più essere processato, quindi in bocca al lupo agli amici del Consigliere Maggi che dovranno pronunciarsi sull'autorizzazione a procedere al Senato. Vedremo quello che succederà, siamo qui ad osservare.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione 434. La pongo in votazione per appello nominale chiesto dal Capogruppo Marconi.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Carloni, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ora pausa tecnica di 10 minuti per resettare il sistema perché ci sono sbalzi di connessione, poi riprendiamo.
La seduta è sospesa alle ore 14,20
La seduta riprende alle ore 14,50
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Possiamo ripartire, le votazione le facciamo ancora per alzata di mano, mentre la prenotazione a parlare attraverso il sistema Concilium.
Mozione n. 401
ad iniziativa dei Consiglieri Urbinati, Micucci
“Rimodulazione del piano finanziario del Por-Feamp - Regione Marche 2014/2020”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 401 dei Consiglieri Urbinati, Micucci.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Innanzitutto ringrazio il Consigliere Micucci che insieme a me ha sottoscritto questa mozione e mi dà l'opportunità di illustrarla.
E' un'illustrazione molto semplice, parliamo del Feamp, della programmazione del fondo europeo per il mare e per la pesca, l'ex Fep, per parlarci chiaro.
Come sapete, in II Commissione stiamo trattando l’atto che riguarda l'ittiturismo e la pesca-turismo nella Regione Marche, una legge che, con molto piacere, è stata definita innovativa da altre Regioni che sulla stessa onda delle nostre linee guida ci stanno seguendo, quindi, andrà in approvazione in diverse Regioni italiane, l'ultima la Regione Lazio, che ha iniziato a portarla nelle varie sedi da pochissime settimane.
Questa mozione si prefigge di dare una diversa programmazione ai fondi del Feamp, perché noi sappiamo che questa nuova impostazione che vogliamo dare all'ittiturismo e alla pesca-turismo fa una cosa in particolare, il paragone serve a far ben capire verso quale situazione stiamo andando in quel settore, infatti l'imprenditore ittico sarà parificato all'imprenditore agricolo, in analogia a ciò che fa l'imprenditore agricolo con l'agriturismo, in base a tutto ciò la legge nazionale permette anche all'imprenditore ittico di attivare attività di somministrazione e attività ricettive. Parliamoci chiaro, parliamo di attività ricettive dentro un certo cappello di regole ben definite, come abbiamo già illustrato alle associazioni di categoria, in particolare alle associazioni degli albergatori.
Ci sarà la possibilità anche per la Regione Marche di attivare un settore, un segmento del turismo dove fino ad oggi non siamo stati fortissimi. Stiamo molto settorizzando l'offerta turistica regionale, lo stiamo facendo con le ciclovie, l'abbiamo fatto con i bike, abbiamo creato dei progetti molto organici all'interno della regione e stiamo vedendo che anche fuori Regione c'è molto interesse su questo aspetto. Oggi il turismo va sempre di più verso i diversi segmenti, oggi il turista vuole una determinata attività ed in base a quella sceglie il luogo dove andare in vacanza.
Ecco, noi chiediamo, con questo atto di indirizzo e di programmazione di prevedere sul Feamp, sulla programmazione, quello che non veniva fatto perché sulla diversificazione, non essendoci la pesca-turismo e l’ittiturismo, molte risorse sono andate, per carità, su altre linee-guida che effettivamente avevano bisogno di ulteriori fondi, una fra tutte la trasformazione. Sappiamo che nella regione Marche abbiamo tantissime aziende importanti in questo settore e le risorse del Feamp daranno anche la possibilità, questo è un aspetto condiviso anche con l'Anci e con i Comuni, di riqualificare i borghi marinari che, come sappiamo, nella nostra regione sono innumerevoli e molto suggestivi.
Chiediamo l'approvazione di questa mozione per potere insieme alla Commissione consultiva, che presiede l'Assessore Sciapichetti, cercare di andare ad indirizzare nuove risorse su questo segmento, che io spero, ma credo sarà così, ci darà parecchie soddisfazioni in questa regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Da un lato trovo curiosa questa mozione, dall'altra la normativa, a cui ha fatto riferimento il Consigliere Urbinati, ci vede interessati ad approfondimenti perché consentire la multifunzionalità ai pescherecci, ai pescatori è una cosa che vediamo con interesse.
Anche i contenuti della legge, che abbiamo iniziato ad analizzare in Commissione, sono interessanti, c'è anche qualcosa da ritoccare, soprattutto sulle strutture esterne in appoggio al peschereccio, bisogna poi approfondire tutto il discorso della somministrazione di vivande applicata a questa realtà, però l'idea è buona.
Con questa mozione però si va a cercare di coprire un errore che è stato fatto dalla Giunta che dal punto 1.30, dove c'erano 700 mila euro disponibili dal Feamp, ha portato una proposta al Ministero di modifica, stornando questi fondi, quindi togliendo l'eventuale alimentazione a cui la normativa poteva andare incontro.
Quindi la mozione è per cercare di porre rimedio ad un cattivo collegamento tra Consiglio e Giunta, che aveva stornato, all'insaputa di questo percorso normativo, i fondi.
Ecco, giusto per riportare questo retroscena gestionale deve essere oggetto di approfondimenti e ribadiamo che sui fondi europei va potenziata la cabina di regia che ci potrebbe essere e che effettivamente ancora non è messa a punto.
Non abbiamo una particolare contrarietà su questa mozione, però nasce dal mancato collegamento tra Consiglio e Giunta, tra iter normativo e fondi disponibili a livello europeo, che dovevano essere destinati alla legge in questione.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 401. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 402
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Ripristino del punto nascite presso l’Ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 402 del Consigliere Bisonni, che ha la parola per illustrarla.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Questa mozione chiede al Presidente ed alla Giunta di formalizzare una richiesta di deroga da indirizzare al Governo e a tutte le opportune sedi istituzionali per ripristinare il punto nascita nell'ospedale di San Severino Marche.
Come sapete, ricapitolo velocemente un po' la storia, a dicembre 2010, l'accordo Stato-Regioni prevedeva la chiusura dei punti nascita con un numero di parti inferiori a 500 e una riduzione progressiva di quelli inferiori a 1000. La Regione Marche, con una serie di ordinanze per adempiere a questa disposizione, ha iniziato una riorganizzazione dei punti nascita, che ha visto, tra parentesi, la chiusura di quello di San Severino Marche, anche se dobbiamo considerare che quando è stato chiuso registrava un numero di nascite inferiore a 1000, ma largamente superiore ai 500, infatti, parliamo di circa 600/650 nascite.
Il decreto Lorenzin nel 2015 consentiva di mantenere i punti nascita con parti superiore a 500 nelle aree montane e disagiate e proprio su questo punto, su questa deroga ricordo, tra parentesi, che è stato mantenuto aperto il punto nascita di Fabriano.
Sappiamo che l'ospedale San Severino-Camerino fa parte di un'area disagiata e purtroppo anche terremotata, quindi zona montana, zona disagiata e per lo più terremotata.
Poiché le nascite, nonostante tutte queste difficoltà, erano largamente superiori ai 500 parti, ritengo che la struttura di San Severino Marche abbia tutti i requisiti per andare in deroga alla chiusura che si è decisa, forse troppo frettolosamente.
Voglio sottolineare, e questo non solo perché i miei 3 figli sono nati tutti a San Severino, ma perché è universalmente riconosciuto, l’altissima qualità e professionalità dello staff medico e paramedico che operava in quel punto nascita, un'eccellenza per tutto il maceratese. Ricordo che a San Severino venivano a partorire molte donne addirittura provenienti da fuori regione, proprio per la riconosciuta professionalità di chi operava in quel reparto.
Ora c'è un nuovo Governo che, tra parentesi, se non ho capito male, sta anche rivedendo i criteri per l'organizzazione dei punti nascita, quindi penso che sia opportuno che la Regione chieda al Governo il ripristino di quel punto nascita, ovviamente quando si dice 'chiedere' significa anche chiedere le risorse necessarie, non si chiede la deroga senza risorse, si chiede la deroga e le risorse necessarie, perché mantenere quel punto nascita a San Severino Marche è, secondo me, molto importante per tutto l'entroterra maceratese e per tutto il territorio che ivi confluisce. Quindi, a mio parere, la Regione dovrebbe fare questo tentativo presso il Governo affinché le venga concessa sia la deroga che le risorse adeguate.
Questo è quello che chiedo e mi auguro che questa cosa sia condivisa anche dagli altri e che quindi questa mozione sia votata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Prendo spunto e ringrazio il Consigliere Bisonni perché mi dà la possibilità di intervenire su un punto nascita. Pur avendo una dimensione regionale su questo di San Severino non voglio dire nulla perché ci sono colleghi, che tra l'altro sono in Commissione sanità, come il Consigliere Micucci, che conoscono bene il territorio, però approfitto per parlare del punto nascita di Fabriano su cui abbiamo dibattuto molto, ci siamo confrontati, abbiamo anche mantenuto un percorso per le ragioni ricordate ora dal Consigliere Bisonni, poi quando c'è stata la possibilità di modificarlo in parte l'abbiamo fatto, quindi c'è stata un'attenzione particolare.
Approfitto di questo punto all'ordine del giorno per dire al Presidente Ceriscioli, ma anche al Presidente della Commissione sanità Volpini ed al Consigliere delegato Talè che dobbiamo fare in modo - al di là di quello che può accadere sul piano generale, perché sembra che comunque ci siano delle evoluzioni o comunque dei percorsi dinamici - nel momento in cui abbiamo fatto quella scelta su Fabriano di mantenere un'attenzione, uno sforzo adeguato, di mezzi e di persone, altrimenti rischiamo di far pesare troppo questa scelta, e di non farcela, alla pediatria, alla ginecologia e ad altri operatori sanitari che hanno la responsabilità.
La politica, quindi noi, deve dare, a mio avviso, degli indirizzi e un input preciso in questo caso all’Asur e all'Area vasta per far sì che le dotazioni organiche siano coerenti rispetto alle scelte che, dal punto di vista politico, tenendo conto anche delle aree interne, delle specificità di questi territori, abbiamo compiuto, per cui coerenza rispetto a queste scelte. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Vorrei semplicemente ricordare la battaglia che abbiamo fatto come Movimento 5 Stelle, fin dall'inizio, per quanto riguarda la chiusura dei punti nascita di Osimo, Fabriano e San Severino, indipendentemente dal bacino di voti e consensi elettorali ai quali eravamo collegati.
Mi riallaccio anche a quanto detto dal Consigliere Giancarli e al piano socio-sanitario che è stato approvato ieri.
Sul piano socio-sanitario sono previste le aree montane e quindi mi auguro che il Presidente Ceriscioli ci dica in che modo, in che maniera, ha intenzione di porre rimedio alle carenze conseguenti alla chiusura di alcune strutture della regione Marche perché, se è pur vero che dovevamo recepire il decreto ministeriale, dovevamo al tempo stesso potenziare i servizi territoriali.
Sapete benissimo che c'è grande malcontento, la percezione che hanno i cittadini non è puramente ipotetica, ma è anche fisica, non si sentono tutelati, né garantiti dal servizio sanitario gestito dalla Regione Marche, quindi sicuramente va fatta una riflessione, indipendentemente da quelle che sono state le scelte passate.
Se me lo consente, Consigliere Giancarli, lei evidenziava alcune carenze di organico, alcune carenze di gestione, anche infrastrutturali della nostra regione, che non consentono a tutti i cittadini della regione Marche di essere tutelati alla stessa maniera.
Come Movimento 5 Stelle voteremo a favore della mozione del Consigliere Bisonni, perché rimaniamo coerenti con la nostra battaglia iniziale, ma soprattutto perché abbiamo e continuiamo ad avere una certa sensibilità nei confronti delle richieste e delle necessità del territorio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Grazie Presidente. Non vorrei essere il Ministro della sanità in questi periodi, perché non so quante richieste di andare in deroga sui punti nascita avrà sulla sua scrivania, perché a fronte di non so quanti migliaia di punti nascita che avremmo dovuto chiudere, in base appunto a quella Conferenza Stato-Regioni che ha recepito le linee guida delle società scientifiche, non ne abbiamo chiusi nemmeno il 25-30%. Peraltro sono stati chiusi nelle Regioni del nord, li ha chiusi la Toscana, li ha chiusi la Lombardia, li ha chiusi il Veneto, li ha chiusi l'Emilia-Romagna, li abbiamo chiusi noi, molto meno ne hanno chiusi le Regioni del sud, dove peraltro la percentuale dei punti nascita, con parti al di sotto dei 500, impattava molto, penso alla Campania e alla Sicilia.
Vorrei ribadire un concetto che mi sta a cuore e che non credo stia a cuore solo a me, era anche nelle corde del “legislatore” o comunque di chi ha emanato queste norme, i punti nascita sono stati chiusi non per ragioni esclusivamente economiche, ma per ragioni di sicurezza, oggi, anche se volessimo aprirli, anche se il Ministro Grillo lo volesse, è impossibile farlo perché mancano i professionisti.
L'esempio è il punto nascita di Fabriano, che è rimasto comunque in piedi, c'è la richiesta di deroga, ma è in piedi perché c'è uno sforzo corale dell’Asur, attraverso professionisti che lavorano in altri ospedali della stessa Azienda Marche nord, non so se lo sapete, ma fino all'altro ieri, adesso credo che questa cosa si sia chiusa, andavano a lavorare, a garantire le notti, i pediatri dell'ospedale del Salesi, per non parlare dei rianimatori che comunque servono.
A Camerino, che peraltro aveva un numero di parti maggiore di quello di Fabriano, mi pare che quando è stato fosse intorno ai 500, la ragione era che la rianimazione era a Camerino e a San Severino c'era il punto nascita. Quindi, ritorna il concetto di chiusura per ragioni di sicurezza piuttosto che per ragioni finanziarie ed economiche.
Anche se volessimo fare un'azione politica, perché mi pare di capire che questa mozione abbia più questa valenza che una valenza concreta rispetto ad una prospettiva, mi risulta che i professionisti che lavoravano all'interno, penso ai ginecologi, a parte il primario che è andato in pensione, credo, ed a quelli che lavoravano presso il punto nascita di San Severino, hanno trovato una nuova collocazione, penso che tutti oggi lavorino all'interno del centro di diagnosi prenatale di Loreto, se non vado errato.
Quindi, per quanto mi riguarda, non so se posso interpretare anche il pensiero dei colleghi del gruppo, dovremmo rimanere fedeli a quella linea, che ci ha visto allora, con tutte le difficoltà, con i comitati che poi si sono formati, fare quel tipo di scelta. Torno a ripetere, una scelta dettata prevalentemente da ragioni di sicurezza nei confronti del nascituro e della madre, piuttosto che da ragioni economiche. Quindi, in coerenza con questo tipo di impostazione direi di non accettare e di respingere il contenuto di questa mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Siccome va di moda qualsiasi tipo di battaglia pur di avere visibilità, anch'io mi lancio oggi.
Abbiamo fatto tante battaglie, tutte molto emozionanti, sul tema del punto nascite di San Severino chiuso da due anni, che emozione, emozione altissima, è un ritorno al futuro tornare indietro, però che devo dire del punto nascite chiuso due anni fa? Presidente, perché ha chiuso due anni fa il punto nascite?
La cosa saggia sarebbe sfruttare questi tipi di ospedali rimasti così, in bilico. Nel senso che io abito lì vicino e su 5 piani di cemento armato la sera rimane illuminato soltanto un piano, ce ne sono altri 4 non sfruttati, allora o uno chiama gli americani per farlo bombardare, e non c'è più, oppure i piani rimanenti tocca riempirli con qualcosa di innovativo, quindi chiedo formalmente al Presidente della Regione di dare qualche indicazione tosta sulla ricollocazione di queste strutture, qualcosa di innovativo, che oggi magari inizia con difficoltà, poi una volta passati 5, 6, 7, 8 anni, va a regime e si potrà dire: “Guarda le scelte di allora, una volta tanto, sono state fatte con cognizione di causa”.
Qualsiasi cosa ben venga, perché purtroppo il popolo interpreta l'ospedale come una fabbrica, l'ospedale è una fabbrica pubblica, sicura, non va in cassa integrazione, anche se adesso parzialmente c'è andata, dà lavoro a 300, 400, 500 persone, più o meno qualificate, non qualificate, comunque un'aggregazione. Tanto se il popolo governa, comanda e vuole un tipo di assistenza che non è dinamico …, io lo metterei a provvigione, vedrai come cambia l’Italia, però se la gente vuol vivere in questa decadenza qui tocca adeguarsi ed anch'io mi voglio adeguare con delle proposte geniali in modo che fra un anno e mezzo tutti faranno la corsa per votarmi nuovamente, anche se non sarò candidato. Quindi chiedo formalmente al Presiedere della Regione di dare qualche indicazione, però veritiera, dato che non mi va di aprire la bocca per dargli fiato, concreta sulla riorganizzazione di queste strutture che rimangono in piedi.
Ce n’è qualcuna nei centri storici, è scomoda e non ha più senso, e quella di San Severino, vi ricordo, è stata inaugurata nel ‘77, ha un'area attorno di 3/4 ettari, è molto fruibile, è molto funzionale, ha gli svincoli e lasciare lì tutto quel cemento senza una ristrutturazione non ha senso.
La materia è dell'Assessore alla sanità e coincide col Presidente della Regione, quindi chiedo al Presidente della Regione in quest'anno e mezzo che manca di dare a me rappresentante di quel territorio delle indicazioni su cosa fare di quell'ospedale.
Quello che è, va bene, basta che rimanga la fabbrica perché il popolo vuole questo, sono stato sufficientemente chiaro, Presidente? Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. La mozione in oggetto chiede il ripristino del punto nascite, prima c’era chi parlava di trivelle e di costa e da una parte le procedure continuano secondo le leggi e dall’altra le dichiarazioni vanno in un altro verso.
Nel caso specifico dei punti nascita da una parte, al di là della rappresentazione politica ed anche delle dichiarazioni che oggi riguardano Fabriano, si apre un percorso in Conferenza Stato-Regioni che io non ho sentito essere di revisione, ma dall'altra parte, come abbiamo detto già in quest'Aula, in maniera molto coerente gli atti che arrivano dal Ministero dicono tutto il contrario, cioè spingono a proseguire in tutto quello che è il riassetto della sanità regionale sulle linee di legge. Vale per i punti nascita, vale per le unità operative complesse ridondanti, vale per la qualificazione dell’attività secondo i numeri.
Non sono frasi ad effetto mediatico, sono frasi cogenti che dicono: “Devi fare questo, altrimenti esci dalla premialità”, noi sappiamo che non ci conviene uscire dalla premialità perché sono una marea di soldi in meno per le cose che il Consigliere Zura Puntaroni chiede di fare nel territorio, nella sanità regionale. Quindi quello che vale per San Severino, il percorso che c'è stato, almeno ad oggi poi tutto può cambiare se le norme cambiano, va nella direzione di andare ulteriormente a ridurre il numero dei punti nascita. Noi cerchiamo di farlo attraverso i percorsi di aggregazione, nei tempi giusti, nei modi giusti.
Quindi, il cammino di carattere generale, in considerazione degli atti che arrivano dal Ministero, va esattamente in direzione opposta, anzi, ogni volta dobbiamo giustificarci perché ancora non l’abbiamo fatto e quando ad un tavolo ci confrontiamo rispetto alle realizzazioni del D.M. tutte le volte le richieste sono: “Questo? Quest'altro? Perché ancora non l’ha fatto?” “Questo lo devi assolutamente fare. Questo lo possiamo rimandare”. Così funziona.
Facevo un conto sui pronto soccorso di primo livello, DEA di primo livello, teoricamente nelle Marche ne potremmo avere 9/10, sforzandoci un po’, diciamo 10 DEA di primo livello, tutti al limite, tutti da 150 tondi tondi, ne abbiamo 13, ci viene chiesto: “Ma come state lavorando?” Risposta: “Stiamo lavorando per passare da 13 a 10” e ci dobbiamo giustificare perché ancora non l'abbiamo fatto: dobbiamo costruirlo, dobbiamo realizzarlo, lo dobbiamo mettere assieme, dobbiamo fare gli investimenti strutturali che non sono immediati. Dobbiamo quindi giustificare un percorso.
Questo è il contenuto reale, oggi sulla stampa leggiamo che potrebbe esserci un nuovo spiraglio, molto teorico, e gli atti vanno esattamente in direzione opposta, ovvero quella della legge, non è una direzione strana oggi, quindi aspettiamoci nel tempo, se non cambia qualcosa, che tutti quegli adempimenti mano a mano si realizzeranno, che le nefrologie nelle Marche saranno di meno, perché non puoi averne 10, dove la norma dice 6 o 4, e così via, quindi è un cammino fatto di un costante rispetto dei vari adempimenti.
Su San Severino stanno facendo i lavori per sistemare uno di quei piani, così la luce potrà essere accesa la notte, con dei servizi che riguardano posti letto aggiuntivi. Abbiamo scelto di valorizzare dentro le strutture i professionisti che hanno più forza e attrattività. Ogni anno, per esempio, nel caso di San Severino è stato fortemente aumentato il budget dell'oculistica perché sta facendo una attività molto importante, è diventato un punto di riferimento, è un’interventistica significativa e crea quell'attrattività che poi è economia, oltre che essere servizio, un po’ quello che diceva il Consigliere Zura Puntaroni.
Ci sono lavori in corso per utilizzarne di più, si va a valorizzare quelle attività che contano, ed è chiaro che gli ulteriori potenziamenti seguono questo disegno più ampio di ristrutturazione. Nel disegno specifico il fatto che Camerino e San Severino abbiano un ospedale diviso in due, con vocazioni distinte, tutta la parte dell'emergenza su Camerino, la parte più programmata su San Severino, permette di continuare ad investire e crescere, come di fatto stiamo materialmente facendo anche oggi.
Faccio anche la dichiarazione di voto, contrario alla mozione, lo faccio con sano realismo, vedendo che le cose vanno in direzione opposta.
Capisco il senso più politico, c’è stata una stagione in cui tutta Italia, siccome il tavolo ministeriale chiedeva l'adempimento degli impegni presi nel 2012 dalle Regioni sugli accorpamenti dei punti nascita, ha chiesto di fare gli accorpamenti e in tutta Italia sono stati fatti, in tutta Italia sono nati i comitati, in tutta Italia c’è chi si è schierato immediatamente ed oggi dover spiegare, avendo messo la giacca del Ministro, quello che succedeva in quel momento può creare un imbarazzo, però la realtà è che oggi stiamo continuando a camminare sulla vecchia via e ci vengono costantemente chiesti, in maniera di prospettiva, poi in maniera stringente …. Su Fabriano le richieste sono sempre più stringenti, la penultima è stata così, poi ne è arrivata un’altra dopo che l’ha confermata, quindi non vedo altre prospettive, quelle scritte oggi sul giornale, per capirci. Vedo tutt'altro cammino che è quello di un costante maggiore rigore nell'adempiere a quelli che sono quegli obiettivi, quindi mi sembra coerentemente giusto votare contro, poi, rispetto agli atteggiamenti avuti nelle fasi rivoluzionarie, per chi poi mette la giacca del Governo, ci sarà l'occasione per chiedere in maniera puntuale - verrà con i fatti, con quello che accadrà da qui in avanti - come mai nel cambio di giacca si è cambiato anche l'orientamento di fondo sulle scelte, fatto più politico, più stringente, che però non corrisponde a quello che sta materialmente avvenendo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Intervengo nuovamente per dire due o tre cose, forse per qualcuno la questione sanità è solo un discorso di voti, per me non lo è, per me è una preoccupazione tutelare un entroterra che è molto penalizzato da molteplici punti di vista, quindi, la preoccupazione è questa, non ce ne sono altre.
Detto questo, vorrei anche rispondere agli interventi che ho sentito, facendo due osservazioni. La prima riguarda quello che ha detto il Consigliere Volpini, che ha detto che non è una questione economica, ma di sicurezza, certo, ma maledettamente è sempre una questione economica, perché se manca, faccio un esempio, la rianimazione a San Severino e si chiede la deroga al Governo per riaprire quel punto nascita, il Governo deve dare le risorse necessarie anche per la rianimazione, ritorniamo sempre lì, è sempre purtroppo, maledettamente, una questione economica.
L’altra cosa che devo ribattere riguarda il ragionamento che ha fatto il Presidente e che ha detto: “Il Governo attualmente ci sta dando delle indicazioni diverse,” cioè uguali, nel senso che comunica una cosa e formalmente ne dice una diversa continuando in quel percorso che altri hanno avviato. Presidente, voi nemmeno fate un tentativo nel dire: “Visto che tanto sappiamo che la linea del Governo attuale è quella del Governo precedente ...”, ma se voi non fate nemmeno questo tentativo, avete una corresponsabilità, dal mio punto di vista, almeno andrebbe fatto un tentativo al Governo per dire vogliamo più risorse, vogliamo più soldi, ridateci il punto nascita, ridateci i soldi per quello che serve a contorno del punto nascita, dopodiché qualcuno si prenderà la responsabilità di dire no, ma se voi già a priori dite no, noi non lo chiediamo perché sappiamo la risposta, mi permetta, una qualche responsabilità ve la state assumendo anche voi.
Quindi, insisto nel farvi riflettere a votare in maniera positiva questa mozione, perché secondo me quantomeno il tentativo va fatto, ripeto, il territorio merita che quel punto nascita, dal mio punto di vista, resti aperto.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire, ma il Presidente “mi ha tirato” perché ha detto delle parole che politicamente mi hanno colpito, ha detto: “Continuiamo nel riassetto della sanità marchigiana, secondo la legge”, allora le chiedo, Presidente, se questo vale anche per la provincia di Pesaro o no? Se per le 4 province delle Marche ha una valenza e se per la provincia di Pesaro ne ha un'altra? Questo è il dubbio che ho e per questo sono intervenuto, lo vedremo perché di Pinocchio ce n'è uno lì, ma può darsi che ne servano altri.
Al Consigliere Zura Puntaroni dico di non preoccuparsi per quei 3 piani, presto saranno illuminati a giorno, probabilmente San Severino farà la stessa fine di Sassocorvaro, dove la struttura è stata data ad una società di cliniche private. Questo è il senso di quello che si sta facendo negli ospedali dell'entroterra, in gran parte, quindi saranno una manna dal cielo per le cliniche private. Mi avete tirato dentro una cosa sulla quale non volevo intervenire. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 402. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Prima di passare all'esame della mozione 404, comunico che si propone il rinvio, alla seduta del 5 febbraio, della mozione n. 406 del Consigliere Rapa, sulla sicurezza sul lavoro, se l’Aula non ha nulla in contrario, la iscriveremo nel prossimo ordine del giorno.
Mozione n. 404
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Pergolesi, Maggi
“Verifica corretta applicazione della legge regionale n. 19 del 20 aprile 2015 ‘Norme in materia di esercizio e controllo degli impianti termici degli edifici’”
(Discussione - Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 404 dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Pergolesi, Maggi.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Sulla mozione 404, impianti termici degli edifici, abbiamo il sospetto che la fusione di Megas Net all'interno di Marche Multiservizi possa creare un conflitto di interessi e ingenerare una potenziale concorrenza sleale nei confronti degli artigiani, dei professionisti che fanno la manutenzione delle caldaie soprattutto presso privati.
Provo a mettere sul tavolo questa argomentazione, per cui chiedo alla Regione di verificare questo aspetto con particolare attenzione, in forza della legge regionale 19 del 2015, che impone alla Regione di dare linee guide e di fare il controllo su questi aspetti.
La legge regionale 19 “Norme in materia di esercizio e controllo degli impianti termici degli edifici”, all'articolo 1, comma 1, recita che la Regione disciplina le attività di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici degli edifici pubblici e privati; all'articolo 2, comma 3, della stessa legge prevede che l'autorità competente, che nel caso di fattispecie è la provincia di Pesaro-Urbino, può effettuare gli accertamenti e le ispezioni direttamente con proprio personale e affidare il servizio ad un organismo esterno, avente le caratteristiche riportate nell'allegato C, del D.P.R. 74/2013.
Il D.P.R. 74/2013 all’articolo 9, comma 5, 'Requisiti minimi professionali e di indipendenza degli organismi esterni incaricati delle ispezioni sugli impianti termici' recita: “L'organismo esterno e il personale incaricato di eseguire le ispezioni non possono essere venditori di energia per impianti termici, né i mandatari di uno di questi”.
E qui inizia l'analisi delle scatole cinesi che vedono Marche Multiservizi al centro di questa verifica che chiediamo perché Marche Multiservizi si è fusa con Megas Net posseduta dalla provincia di Pesaro-Urbino e da alcuni comuni del territorio, noi sui territori abbiamo lottato perché questo non avvenisse, ma purtroppo scelte scellerate dei Sindaci hanno consentito questa cosa.
Marche Multiservizi ha un controllo di Hera per una significativa porzione di azioni, Hera ha tra le sue attività il controllo degli impianti termici, la gestione del calore, la produzione di gas e la distribuzione, Hera detiene il controllo di Heracom, che ha come oggetto sociale la vendita di gas ed energia elettrica, la prestazione di servizi tecnici e commerciali connessi e a sua volta possiede quasi il 30% della società SGR Spa, che come oggetto sociale presenta l'acquisto e la vendita di gas naturale, la commercializzazione di apparecchiature per l'utilizzo di energia in genere, il risparmio energetico e l'eventuale successiva gestione di interventi di risparmio energetico.
In questa cascata di società abbiamo la filiera completa, quindi mancherebbe questa figura terza e potrebbe configurarsi nella gestione dei controlli degli impianti termici una potenziale concorrenza sleale, un conflitto di interessi, perché Megas Net era il soggetto esecutore delle attività di accertamento e ispezione, volte a verificare l'osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia e alla manutenzione degli impianti termici, ai sensi della legge 19/2015 per conto giustamente della Provincia di Pesaro-Urbino, che è l'autorità competente, quindi la provincia aveva incaricato Megas Net.
Ora in forza della fusione il soggetto esecutore diventa Marche Multiservizi che rientra nella cascata di Hera, Heracom, SGR, eccetera.
A questo punto mesi fa anche sui giornali era stato posto all'attenzione dei cittadini questo problema, anche da parte di categorie di sindacati, quindi noi abbiamo ritenuto che la Regione debba svolgere la propria funzione di controllo, chiediamo di verificare con attenzione, in forza dell'applicazione della legge n. 19 del 2015, che non ci sia la possibilità di fare concorrenza sleale o la sussistenza di conflitti d’interesse all'interno di questa struttura multisocietaria. Effettivamente c'è una forte preoccupazione da parte dei tecnici professionisti che svolgono sul mercato la loro attività, controllando prevalentemente le caldaie dei privati, hanno paura che il mercato si possa chiudere e piano piano, sul lungo periodo, possano essere costretti a divenire tutti dipendenti di Marche Multiservizi. Uno può dire: dipende se uno vuol fare il tecnico libero professionista o il dipendente, che è tutt'altra cosa.
La preoccupazione è questa e noi chiediamo di verificare con attenzione perché il pronunciamento dell'Antitrust, di cui sono a conoscenza, non ci convince e vorremmo approfondire la questione, quindi, impegniamo la Giunta a fare questo approfondimento, anche per dare sicurezza e tranquillità ai tantissimi operatori del settore della manutenzione, verifica e controllo degli impianti termici.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Intervengo più che altro perché, come avevo già annunciato al Consigliere Fabbri, in parte ho seguito fino allo sfinimento per tutta l'estate questa questione, contattato, presumo come il Consigliere Fabbri, da tutte le associazioni di categoria e dai manutentori, quindi mi sono fatto carico di capire cosa la Regione realmente potesse fare a tutela di queste persone.
La Regione Marche si è attivata sin da subito chiedendo una serie di note, di pezzi di carta, al soggetto competente, cioè alla Provincia, e di controlli, e la Provincia ha scritto ed ha mandato tutta la documentazione necessaria nella quale ribadisce che in qualche modo non esiste nessun tipo di problema, è stato verificato e la norma è stata rispettata.
Il Consigliere Fabbri ha fatto questa mozione l'1 ottobre, mentre il parere del garante, che gli stessi operatori attendevano per capire se c'erano i margini per poter evidenziare qualche criticità, è del 2 novembre, dopo la mozione del Consigliere Fabbri e, sulla base della segnalazione in oggetto a questa Autorità avvenuta il 20 giugno, si comunica che la stessa è stata esaminata dall’autorità competente il 24 ottobre, che ha valutato i fatti denunciati relativi alla possibile conseguenza dell'acquisizione di Megas Net Spa da parte di Marche Multiservizi Spa riscontrando che in relazione agli stessi non risultano allo stato elementi di fatto e di diritto sufficienti a giustificare ulteriori accertamenti ai sensi della legge 287/90, quindi l’Autorità dice che l'operazione di passaggio che è stata fatta è legittima e non c'è nessun tipo di problema.
La Regione scrive che ai sensi della legge regionale n. 19 del 2015, il soggetto che deve fare le verifiche non è la Regione, ma sono i Comuni al di sotto dei 40.000 abitanti, la Provincia al di sopra. A questo punto emerge che la Regione ha fatto, secondo me, di più di quello che doveva fare, ha chiesto a tutti se dal punto di vista legale era a posto, la Provincia ha risposto, la società ha risposto con un parere legale che è di parte, quindi non sufficiente, soprattutto ha risposto l’Autorità di garanzia, dopodiché solo l'autorità giudiziaria è il soggetto che ad oggi può verificare un'ulteriore illegittimità, non è la Regione che ha questo compito, neanche dal punto di vista normativo, perché la Regione ha soggetti pubblici che hanno allegato la documentazione che va in quella direzione.
Avevo chiesto al Consigliere Fabbri di ritirare questa mozione, non perché non la condivida nello spirito, anche perché lo spirito mi ha sfinito per tutta la scorsa estate durante la quale ho avuto anche dei colloqui, ma perché non ci sono le condizioni per far sì che la Regione possa fare qualsiasi tipo di azione e sarebbe un'illusione nei confronti dei manutentori.
Se dovessimo votare a favore di questa mozione, l’Assessore Sciapichetti, o l’Assessore Bora, l’unica cosa che potrebbe fare è prenderla e lasciarla nel cassetto perché non ha nessun tipo di autorità nel fare una verifica ed ha già tutte le pezze d'appoggio.
Dovremmo votare contro, non perché siamo contro rispetto allo spirito, ma perché è una cosa che non possiamo fare dal punto di vista regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Una replica perché non voglio ritirare la mozione. Sono d'accordo nel rinviarla e la ritirerò se mi convinco, insieme agli interessati che mi hanno sollecitato la mozione, della bontà della risposta dell'Antitrust, sulla quale abbiamo dei dubbi.
Non voglio chiudere la questione in questo momento, posso rinviare la mozione, mi riservo eventualmente di ripresentarla se non sono convinto del materiale che adesso acquisiamo e dei colloqui che avrò con gli interessati.
In questo momento, chiedo di rinviare la mozione, non la ritiro e mi riservo di approfondire il discorso, quindi eventualmente richiederò di ripresentarla se i documenti non ci convincono.
PRESIDENTE. Si può rinviare, ma solo per il voto, non si ripeterebbe eventualmente la discussione.
Piergiorgio FABBRI. La discussione mi sembra che sia stata chiara perché gli elementi sul tavolo sono questi. Le normative di riferimento le abbiamo esplicitate, come abbiamo esplicitato i documenti che ha elencato il Consigliere Biancani, che fanno riferimento alla normativa, quindi andiamo al nocciolo della questione: se la Regione eventualmente si deve far carico di un ulteriore passaggio rispetto a quello che ha fatto, oppure se effettivamente prende atto di quello che è già stato detto, e quindi è sufficiente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Rispetto la scelta del Consigliere Fabbri, ormai si sono tranquillizzati perché anche loro speravano molto in questo parere, la Regione di più non può fare. Ho verificato, le ho provate di tutti i colori, con tutti i funzionari ed i dirigenti di riferimento, abbiamo fatto anche degli incontri organizzati guardandoci negli occhi, quindi secondo me non c'è altro, però se il Consigliere preferisce così non ho nessun tipo di problema, possiamo rinviare il voto, ma sono sicuro di quello che dico, nel senso che la Regione non può fare altro, anche volendo non è il soggetto deputato per andare oltre rispetto all'attività di verifica e di raccolta dei materiali che già ha fatto. Il dubbio non è su cosa votiamo noi è se il Consigliere Fabbri la ritira.
PRESIDENTE. Rinviamo il voto alla prossima seduta dopo questi eventuali ulteriori approfondimenti.
Mozione n. 407
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Si scongiuri la perdita del Centro direzionale della Rete Ferrovie Italiane nelle Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 407 della Consigliera Leonardi, che ha la parola per illustrarla.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. La Rete Ferrovie Italiane ha deciso di istituire un nuovo Centro direzionale per le attività connesse alla circolazione dei treni in Puglia. Con questa scelta la Regione Marche - direzione territoriale di Ancona - verrà annessa alla nuova direzione pugliese.
La notizia è stata divulgata da un appello a mezzo stampa di un importante sindacato a livello nazionale che chiedeva un intervento della politica sia nazionale che regionale.
Poiché reputo che la regione Marche per la posizione strategica che la pone al centro della nazione possa essere la naturale e ottimale ubicazione per la gestione del flusso nord-sud e delle aree interne del traffico ferroviario e perché la grave crisi occupazionale, che sta attraversando la Regione Marche, vedrebbe, invece di un'opportunità, un ulteriore impoverimento, con questa mozione chiedo alla Giunta regionale di farsi carico presso il gruppo Ferrovie dello Stato italiano e anche presso il competente Ministro per far rivedere questa ipotesi, in modo da prevedere che questo centro possa essere ubicato nella regione Marche, e non far annettere l'attuale centro di Ancona a quello pugliese.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Faccio un intervento e faccio anche la dichiarazione di voto, ovviamente sono favorevole alla mozione della Consigliera Leonardi e devo dire, Consigliera Leonardi e colleghi Consiglieri, che questa è una cosa che viene da lontano, la spoliazione delle Marche, in particolare del suo capoluogo, viene molto da lontano.
Consigliera Leonardi, ad Ancona, il palazzo in cui stiamo si chiama ex Palazzo delle Ferrovie, quando c'era un Compartimento delle ferrovie ad Ancona e quel palazzo enorme nella zona centrale era il centro nevralgico di tutta la ferrovia della costa.
Questo depauperamento di decisioni, di personale, viene da lontano, purtroppo, e non dipende sicuramente da noi del Movimento 5 Stelle perché siamo giovani all'interno delle istituzioni. Questa Regione ha contato sempre poco e chi l’ha governata ha fatto sì che contasse sempre meno, e voteremo a favore di questa mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa mozione vada votata anche perché da diverso tempo la RFI ha chiuso, dalle ore 1,00 fino alle ore 6,00, la sala d’aspetto per i passeggeri di quei 3 o 4 treni che passano di notte. Le persone devono stare in piedi girando tra i binari della stazione ferroviaria di Ancona, è una cosa a dir poco vergognosa.
Questa cosa presentata dalla Consigliera Leonardi purtroppo l'ho seguita negli anni ‘90. Basta prendere anche la rassegna stampa che riporta la notizia che la direttrice Rimini-Bari è stata completamente smontata, infatti, le Ferrovie, come tutti sanno, non fanno l'alta velocità in questa linea, ma fanno solo la velocizzazione. Questa è la dimostrazione che queste due Regioni, l'Abruzzo e le Marche, contano poco, con la differenza che l'Abruzzo ha due autostrade che lo collega con la capitale.
Quel gruppo dirigente dell'Abruzzo di allora è stato molto più bravo di quello delle Marche ed oggi la regione ne paga le conseguenze e quando qualcuno gridava che occorreva prendere dei provvedimenti diversi, non si è voluto ascoltare e la conseguenza è questa, addirittura avere la sala d'aspetto della stazione centrale di Ancona chiusa da RFI nell'orario notturno, questo è a dir poco vergognoso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. A nome dell'intera maggioranza, d'accordo con il Consigliere Urbinati e credo anche con il Consigliere Rapa, voteremo questa mozione, con questa semplice considerazione, un po’ quella che ha detto il Consigliere Zaffiri, a dire che noi come Regione siamo piccoli, i numeri non ci danno mai ragione in nessun modo, e non abbiamo visto altro che, in questi ultimi anni, partire la direzione degli istituti di pena, l'ANAS, adesso il Compartimento ferroviario e chissà cosa altro. L'unica cosa che potremmo avere in questo contesto è la posizione mediana, ma vedo che non c'è neanche la posizione mediana fra Bologna e Bari, nel senso che tutto viene accentrato in queste realtà.
L'accentramento non è un problema se spostiamo un direttore, il problema è se spostiamo i centri decisionali e i servizi. Quale altra forma può essere sostituita rispetto a questi accentramenti sul piano della democrazia partecipativa o della possibilità di fare quello che ha detto il Consigliere Zaffiri? Se devo chiedere a qualcuno di tenere aperta la sala d’aspetto per passeggeri della stazione ferroviaria di Ancona con chi devo parlar? Questo è il problema concreto, non è il fatto che qui non ci sia più un’etichetta.
Ripeto, su questo penso che l'azione della Regione sia importante, ma è anche rilevante da un punto vista nazionale e parlamentare. Torniamo sempre lì, non voglio su questo aprire una polemica, ma in qualche maniera si riproduce il discorso che è stato fatto prima per l’Hotel House, bisogna che i nostri parlamentari nazionali si diano da fare il più possibile per far sentire agli uffici direttamente la possibilità di dire: bene spostate la direzione là, se possiamo revochiamo la decisione, se non possiamo chi è l'interlocutore, con chi parliamo? Il referente che sta qui in Ancona ha qualche possibilità di interloquire, di raccogliere un'istanza, di ascoltare, ha un minimo di autonomia di spesa?
Queste sono le cose che dovrebbero essere salvate in queste operazioni di accorpamento, sempre che queste operazioni di accorpamento realisticamente portino a un vero risparmio perché tutte queste concentrazioni vengono fatte sul presupposto del risparmio che poi spesso, alla prova dei fatti, neanche si verifica o è assolutamente irrisorio
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 407. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 410
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Pergolesi
“Proposta di Convenzione con il Servizio pubblico Arai-Regione Piemonte per lo svolgimento delle attività per la tutela dei minori e le adozioni internazionali”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 410 dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Pergolesi. Ha la parola per illustrarla il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Negli ultimi anni, a partire dal 2011, si è assistito ad un calo, i dati sono della Commissione adozioni internazionali, ed a una brusca inversione di tendenza circa i tempi di definizione dell'adozione internazionale. Il calo delle adozioni è del 40%, quindi ci sono molte famiglie che effettivamente vedono frustrato il loro desiderio di poter adottare dei bambini da altri Stati.
In attuazione della normativa la Regione Piemonte ha costituito un'Agenzia regionale per le adozioni internazionali, ARAI, che ha il compito di svolgere questo ruolo e questa funzione in quegli Stati in cui il privato non è presente.
Nella zona del centro Italia abbiamo una trentina di organizzazioni che si occupano di questo tema, che però sono tutte private, mentre ci sono altre Regioni che si avvalgono della struttura pubblica, della ARAI-Piemonte, quali la Val d'Aosta, la Liguria, il Lazio e la Calabria, noi chiediamo di verificare la possibilità di fare una apposita convenzione, anche come Regione Marche, per rendere più flessibile questo strumento e quindi dare la possibilità a famiglie che vogliono praticare l'adozione internazionale di rivolgersi non solo alle organizzazioni private, che già sono ben distribuite sul territorio, che hanno le loro caratteristiche, ma anche a questa Agenzia regionale, che è un'agenzia pubblica, riconosciuta e che dà garanzia di qualità nel prendere in carico il servizio.
Quindi, per riuscire a venire incontro ai desideri di queste famiglie, noi chiediamo con la mozione di poter verificare la possibilità di fare convenzioni con la ARAI piemontese per dare uno strumento in più alle famiglie di poter praticare l'adozione a livello internazionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. In linea di principio potrebbe andare tutto bene, ma non sono d'accordo su questa mozione prima di tutto, Consigliere Fabbri, per una ragione di metodo, non è mai capitato, almeno che ricordi, che il Consiglio regionale voti un impegno alla Giunta per una convenzione che riguarda l'attività di gestione, mi sembra un’ingerenza un po' un po' pesante, non è la Giunta a cui raccomandiamo di fare cose, ma addirittura facciamo la convezione solo con questi.
Secondo argomento, lo ha ricordato, abbiamo tanti privati che non sono delinquenti, sono associazioni di privati …, detto così, non è che essendo l’unica pubblica è la migliore, Noi la conosciamo, sappiamo che si è presentata diverse volte, quindi ha fatto il suo accreditamento informale presso la Giunta, che darà eventualmente risposte, però l'indirizzo che vorremmo dare noi è un altro, cioè quello di dire che esistono molte realtà, questa ed altre private accreditate, molto serie, che operano nella nostra regione da tanti anni. Quindi l'idea che formuliamo è quella che, relativamente al processo di adozioni, previsto dalla delibera di Giunta di un anno fa, rifinanziata perché il finanziamento è venuto meno a gennaio di quest'anno …. C'è una previsione di spesa che da 100 mila euro andrà 150 mila euro, quindi una cosa concreta, non è una cifra enorme, ma concreta, che a suo tempo la Consulta regionale per la famiglia indicava come strumento per la formazione delle coppie adottanti, questo perché il vero problema delle adozioni è sì quello delle pratiche, ma nelle pratiche non vorremmo entrarci, ma è soprattutto quello di educare le coppie a capire se effettivamente la scelta dell'adozione sia appropriata oppure no, se è una scelta che le riguarda oppure no, perché spesso in questo percorso si scopre che non è esattamente quello che si aspettava, purtroppo è così, c'è da capire bene il problema, poi ognuno fa le sue scelte individuali.
La nostra idea è quella di non individuare una società fra tante, ma di creare un tavolo, in modo tale che tutte quelle che operano ..., come è già stato fatto in altri settori, pensiamo per esempio alla tossicodipendenza, pensiamo a quello che abbiamo fatto per il gioco d’azzardo patologico, abbiamo preso gli enti accreditati in regione a questo riguardo e, uno per Provincia, uno per Area vasta, sono stati incaricati della cura degli azzardopatici, quindi non vorremmo fare una scelta, semmai la scelta la fa la Giunta, non la facciamo noi in questa sede e per fare questa scelta, penso sia necessario fare una gara perché non si può scegliere una fra tante solo perché pubblica, non è un criterio che il regolamento degli appalti consenta di esercitare e ancora meglio, secondo noi, in questo momento, ma poi lo ragioneremo nelle sedi opportune, quando avremo la delibera in Commissione con il parere e poi la Giunta la dovrà rivedere, la cosa ideale sarà quella di chiamare tutti gli enti accreditati, stabilire i criteri e chi rientra potrà accedere anche a queste forme di convenzione e di finanziamento.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Sono veramente esterrefatto, mi meraviglio sempre di più, una mattinata intera è andata in favore di coloro che sono minori, che sono abbandonati, per cui noi non abbiamo cuore e non abbiamo anima, poi c'è una mozione che tra l'altro è stata sollecitata da un nostro ex Consigliere comunale, che ha avuto difficoltà nell'adozione e ha avuto un'esperienza positiva rispetto ai privati con la Regione Piemonte, e mi rivolgo ai colleghi della maggioranza …, ha avuto delle difficoltà e poi ha avuto delle esperienze positive, ha adottato un bambino brasiliano e la Regione Piemonte, l’ha riconosciuto sulla propria pelle, ha una struttura che è efficiente, ha esperienza, non ha condizionamenti, quindi è laica. La mozione è di una leggerezza incredibile ed impegna il Presidente e la Giunta a verificare la possibilità.
Secondo me, la motivazione di questa chiusura non può essere quella che ha detto lei, Consigliere Marconi, sicuramente c'è una motivazione politica dietro.
Visto che siete così attenti alle sofferenze, ai più deboli, nel momento in cui c'è una struttura pubblica …, che guarda caso è della Regione, la Regione è governata da Chiamparino, manco questo vi può servire? Avete il cuore che da una parte funziona e dall'altra no?
Consigliere Marconi, lei è una persona intelligente ed apposta le dico che probabilmente c'è qualcos'altro, lei ha una mente molto raffinata, glielo riconosco, ma qui si invita il Presidente e la Giunta a verificare la possibilità, seguendo anche l'esempio dell'amministrazione della Regione Val d'Aosta.
Già sono tanto difficili le adozioni, già ci sono speculazioni, addirittura adozioni a pagamento, c'è una struttura pubblica che funziona, si chiede alla Regione Marche di verificate se c'è la possibilità di fare un accordo, e voi dite no perché vogliamo fare una gara dove partecipano tutti, assumetevene la responsabilità!
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 410. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 411
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
“Richiesta al Governo italiano di giungere in tempi rapidissimi alla approvazione dell’atto normativo a tutela dei minori facendo proprio il DDL 247 del Senato ‘Abrogazione degli articoli 574 e 574 bis, nonché introduzione dell’articolo 605 bis del codice penale in materia di sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 411 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Ho fatto un emendamento alla mozione per aggiornare il numero del disegno di legge, perché il Ddl n. 247 è stato convertito nel n. 692, però la sostanza è la stessa.
Parliamo di sottrazione internazionale di minore, ma in realtà è un vero e proprio rapimento compiuto da un genitore a seguito di una separazione o del fallimento di un matrimonio.
La sottrazione internazionale di minore, si verifica quando uno dei due genitori decide volontariamente, senza il consenso dell'altro, di sottrarre il figlio con l'intenzione di nasconderlo all'estero e di tenerlo con sé in modo permanente.
Un altro caso si può verificare quando al minore viene impedito il rientro nell'abituale Stato di residenza dopo un trasferimento avvenuto anche per causa legittima, come ad esempio una vacanza, al termine del quale il genitore trattiene con sé il figlio e ne impedisce il rientro nel Paese di residenza abituale.
La cosa che preoccupa è che la percentuale di sottrazioni ultimamente è salita vertiginosamente con l'avvento della globalizzazione, cioè da quando i genitori hanno capito di poter usare i figli rapiti per estorcere denaro al partner nelle nazioni in cui esiste un sistema giudiziario diverso da quello italiano o quantomeno non allineato alle convenzioni.
I casi trattati dal Ministero degli esteri italiano, ad esempio, sono passati dagli 89 del 1998 ai 341 del 2016, tra cui anche dei casi relativi nella nostra regione, e questi sono solo quelli segnalati perché tanti genitori conoscendo l'iter a cui vanno incontro, anche per impossibilità economiche non intraprendono il percorso per il diritto alla bigenitorialità,
Nonostante la sottrazione internazionale di minori sia un reato previsto e punito dal codice penale, spesso accade che il rimpatrio del bambino non venga eseguito dal giudice straniero e dalle forze dell'ordine del posto, tanto che spesso le autorità locali si dimostrano ostili.
La mozione chiede che si dia seguito a questo disegno di legge per istituire una task force ministeriale tra i Ministeri dell'interno, degli affari esteri e della giustizia, per seguire i singoli casi in modo da ottimizzare e rendere massimamente incisive tutte le azioni.
In particolare il testo impegna il Governo ad assicurare una tutela penale più efficace nei confronti del minore che viene sottratto al genitore affidatario, al tutore, al curatore o a chi ne ha la vigilanza o la custodia, collocando il reato nell'ambito dei delitti contro la libertà personale, consentendo alle forze dell'ordine l'esercizio di poteri più incisivi nella repressione di reati particolarmente riprovevoli e di allarme sociale. Questa sarebbe una prima risposta.
Chiedo a questo Consiglio di assumersi la responsabilità e di prendere a cuore le situazioni drammatiche di tanti genitori, ma soprattutto di tanti bambini, che si sentono divisi nel voler mantenere i rapporti con entrambi i genitori ed avere anche un rapporto positivo con il genitore che li ha sottratti.
Questo disegno di legge segue altri impegni che erano stati presi nella legislatura precedente, anche da tutti i partiti e da tutti i gruppi parlamentari, pertanto, chiedo ai Consiglieri che ci sia da parte della Regione Marche una richiesta, una sollecitazione per dimostrare di aver preso coscienza di questo gravissimo problema che coinvolge soprattutto i minori, non solo gli adulti, i genitori. Grazie.
PRESIDENTE. Nessuno intervento, passiamo alla votazione.
Emendamento di coordinamento tecnico a firma dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Colleghi della maggioranza, sorrido per non piangere, questa è la prova provata che voi votate solo le cose che vengono da voi, quelle che vengono dall'opposizione, quelle giuste, non vengono votate per partito preso.
Il pianto di stamattina, lo ripeto un'altra volta, riguardava i minori che non vengono fatti sbarcare e giustamente ne avete condiviso le sofferenze, poi, nel momento in cui c'è questa problematica, che non è sconosciuta perché periodicamente leggiamo sui giornali e vediamo in televisione il genitore, madre o padre straniero, che si porta via di nascosto il figlio, questi per voi non sono oggetto di tenerezza e di amore per cui votate contro. Non ho capito, spiegatemelo un attimo nella dichiarazione di voto.
Noi non abbiamo il problema delle bandierine come avete voi, se la cosa è giusta la votiamo comunque, voi invece guardate l'appartenenza per non dare il merito di che cosa? Che modo è di fare politica? A questo punto ormai tutti si sono accorti che è un partito di potere e non un partito di politica il vostro e lo dimostrate continuamente.
Vi prego di riflettere su questa cosa. Alla Consigliera Malaigia si può dire tutto meno che sia una persona che ha dei retropensieri, ha fatto una mozione che coinvolge l'umanità di tutti e quando dico di tutti dico della maggioranza e dell'opposizione, voi che motivazione date a questa cosa? Vi prego di riflettere, oppure non lo so, sono non solo stupito, ma quasi spaventato da questo modo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Qui le questioni sono tre, la prima è il pianto dei fanciulli e riguarda a questo, Consigliere Maggi le riconosco come lei ha riconosciuto a me onestà intellettuale, debbo dirle che per esempio riguardo a prima, faccia anche tutti i comunicati stampa che vuole, prende una bufala che non finisce più, perché con grande correttezza ho spiegato che non è il problema dei pianti perché noi sulle adozioni faremo dei provvedimenti precisi e abbiamo messo anche dei soldi e non è vero che non facendo l'accordo con la ARAI non c'è niente per l'adozione. Non avete scoperto voi questa roba e questi signori della ARAI, comunicato adesso dal dirigente, per ben quattro volte sono venuti a parlare con la Giunta, quindi non c'era bisogno della sollecitazione.
Dico che questa procedura non mi piace, non mi piace il fatto che la scelta di un soggetto venga fatta, seppur in maniera non vincolante, dal Consiglio regionale, presupposto pericolosissimo, soprattutto da parte vostra che ci tenete alla trasparenza. Perché quello? Certo potrà anche essere quello, potrà essere più coinvolto, ma verrà fatto attraverso le normali procedure di conoscenza.
Nessuno esclude la conoscenza di questo soggetto, adesso qui siamo in sede pubblica e non posso dire tutto quello che non ho ancora verificato relativamente a come questo soggetto è nato. Questo per dire che non c'è neanche una marchetta, come a dire: ce l'ha mandata Chiamparino, che poteva aver telefono a qualcuno del PD, certamente non a me, ma questa telefonata non c'è stata, non c'è stata una sollecitazione e in questo senso siamo tutti liberi, voi e noi.
Siamo ugualmente liberi per quanto riguarda questa mozione, le chiedo scusa Consigliere Maggi, ma non ci potete dare lezioni di questo tipo, perché su una vicenda delicata come l'Hotel House alla fine dicevamo semplicemente di fare un Comitato - Forza Italia, giustamente, ha detto benissimo, sia la Consigliera Marcozzi che il Consigliere Celani – se si fa un gruppo perché dobbiamo escludere questa possibilità sulla quale non c'è una soluzione pratica? Si comincia a ragionare. No, per partito preso la Lega ha detto no e neanche voi avete votato, non eravate presenti in Aula, questa questione mi sembra un po' più grossa di quella che state sollecitando.
Riguardo ai partiti presi, riguardo agli atteggiamenti nei quali uno non approfondisce o cerca di svicolare, penso che lezioni da parte vostra non dobbiamo temerle, soprattutto per quanto riguarda quello che è già successo in questa sede, in questa Aula.
Non entro nell'approfondimento del tema, sono entrato semplicemente sul piano del metodo e in merito dico che lezioni non ne possiamo prendere, perché i comportamenti in quest'Aula, questa mattina, hanno dimostrato esattamente questo modo parziale di procedere anche su cose più importanti, se poi rispetto a questo da parte della maggioranza c'è la volontà di un approfondimento che magari oggi non c'è stato e si decide di rinviarla, io personalmente non no niente in contrario. Sennò come sto oggi la respingo per partito preso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Rimango allibita perché questo “per partito preso” dietro ha dei bambini, dei minori, … lo so è stata anche ritinteggiata l'aula scolastica all'Hotel House per i minori, per cercare di farli stare bene e ci ha pensato qualcuno dei nostri, comunque va bene, non andiamo fuori tema, io qui sto chiedendo qualcosa di urgente e mai mi sarei aspettata che votaste addirittura contro l'emendamento correttivo di un articolo, almeno quello, era solo un emendamento correttivo.
Qui stiamo parlando di bambini che sono vissuti sempre in Italia e che di punto in bianco vengono portati all'estero, rapiti e mai più rivisti. Comunque posso leggervi le parole di una vostra parlamentare PD che si dichiarava molto felice che tutti i gruppi parlamentari avessero presentato delle mozioni, analoghe, che più o meno si equivalevano anche nelle richieste perché era giunta l'ora di affrontare globalmente questo problema, in tutte le sue sfaccettature, perché i bambini, cari colleghi, non sono né di destra né di sinistra, di nessuna parte e io li ho sempre considerati alla stessa maniera una volta che stanno in Italia.
Non lo so, vorrei sapere come giustificate in maniera diversa “per partito preso”. Ditelo ai genitori di questi bambini che magari finora hanno anche votato PD, può darsi, perché quando io sento delle richieste non chiedo prima al territorio che tessera ha, io cerco sempre risposte ai bisogni delle persone.
Mi è stata posta in maniera accorata questa problematica che riguarda anche bambini marchigiani che non sono più qui e che sono stati portati fuori e non si sa dove sono, i più fortunati dalla Slovacchia vedono i figli una volta all'anno, si e no via skipe, qualcuno non sa nemmeno che fine abbiano fatto, specialmente le bambine, quindi non lo so.
Mettetevi una mano sulla coscienza e pensate che la giustificazione “per partito preso” … Io da insegnante, per partito preso, non ho fatto mai una porcheria come quella che state votando voi. Io parlo molto poco in quest'Aula, ma se mi sto accalorando in questa maniera è perché ci tengo, e una volta che i bambini sono in Italia, di qualsiasi colore, di qualsiasi provenienza, per me sono sempre tutti uguali!
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Vorrei cercare un attimo di ristabilire un po' di calma, perché sicuramente siamo andati molto fuori binario e vi spiego anche il perché.
L'ha detto bene anche il Consigliere Marconi, “per partito preso”, io potrei chiedere a voi perché non avete votato una mozione così logica, come quella dell'Hotel House, che chiedeva di inserire all'interno di quel territorio un posto di polizia, con la struttura era carico della Regione. Oppure con la stessa logica potrei dire che è inaccettabile quello che state dicendo, potrei ribaltarvi addosso tutte le questioni di bilancio: quando noi sul bilancio finanziamo i servizi sociali, finanziamo la sanità, finanziamo tutte le fragilità della regione e voi votate contro, questa è la strumentalizzazione, non potete metterla da questo punto di vista, non esiste, non funziona così la politica.
Non voglio dire che siete in malafede perché ho una grossa stima della Consigliera Malaigia, ma facciamo un'azione che coinvolge tutti quanti i gruppi consiliari su questo tema, sono il primo a sposarla, portiamolo all'interno della Commissione e facciamo una discussione, sentiamo anche gli operatori che abbiamo, facciano qualcosa di più di una semplice mozione, questa è la sfida che io chiedo in questo momento. Vogliamo farlo?
Non può arrogarsi il diritto di dire ciò che vuole, affermando che se votiamo contro l'emendamento siamo contro i minori, ma di cosa stiamo parlando?
Potrei accusare voi delle stesse cose quando non votate il bilancio, non esiste, se volete noi siamo disponibili e siamo anche interessati ad aprire una discussione, la portiamo all'interno della Commissione per vedere in maniera approfondita come funzionano queste tematiche, questa è la proposta che noi facciamo.
PRESIDENTE. Ha la parola, sulla proposta di rinvio, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Se la proposta si traduce in un impegno formale e a brevissimo termine, quindi nella prossima seduta, perché un argomento del genere in Commissione sanità, anche giovedì prossimo si può discutere, io non riesco ad andare oltre i 15 giorni.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Faccio mia la sollecitazione venuta dal capogruppo di discutere questo tema in Commissione e di farlo il prima possibile. Per giovedì prossimo c'è un ordine del giorno abbastanza nutrito, se c'è spazio potremmo metterlo anche fuori sacco, dopodiché dico la mia, confesso di votare contro, ma non per partito preso, ma perché non ho avuto modo e tempo di verificare e di studiare, capita anche questo ai Consiglieri.
Presidente, va bene di portare questa discussione in Commissione.
PRESIDENTE. La mozione viene rinviata, non esiste il rinvio in Commissione, però c'è l'impegno politico da parte del Presidente Volpini.
Nomina
Elezione di un Consigliere regionale nel Consiglio direttivo dell’Associazione “Università per la pace”
(articolo 15, comma 5, della legge regionale 18 giugno 2002, n. 9 - articolo 12 dello Statuto Ente - deliberazioni dell’Assemblea legislativa regionale nn. 125/2009, 23/2011 e 36/2011) - Voto limitato ad uno
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di un Consigliere regionale nel Consiglio direttivo dell’Associazione “Università per la pace”. Voto limitato ad uno.
Ricordo che i componenti del Comitato per il controllo e le valutazioni delle politiche, infatti si è dimesso il Consigliere Busilacchi dal Consiglio direttivo dell'Associazione “Università per la pace”, sono incompatibili con questa nomina, in base all'articolo 37 comma 3 del Regolamento interno.
Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Intervengo in modo poco ortodosso, perché in fase di votazione non si dovrebbe.
Mi sono dimesso perché ho verificato che il funzionamento di questo organismo probabilmente necessita di una revisione.
Ora noi nomineremo la persona, però inviterei il Presidente e l'Ufficio di Presidenza, o chi ha la delega, mi riferisco ad organismi o consuetudini che da tempo abbiamo, ne approfitto anche per nominare i Quaderni del Consiglio regionale, a fare un giorno il punto sul funzionamento di Commissioni, Consulte, Università per la pace, sono tutti organismi o strumenti del Consiglio regionale che ereditiamo da molto tempo per i quali oggi potremmo fare un po' il punto della situazione per vedere cosa funziona e cosa no, se qualcosa va modificato o se non ne abbiamo più bisogno, per cui chiederei, se possibile, magari in una Conferenza dei capigruppo, senza discutere in Aula, di fare il punto su tutti i vari strumenti del Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Va bene, in una delle prossime sedute della Conferenza dei capigruppo faremo il punto rispetto a quanto richiesto dal Consigliere Busilacchi.
Adesso possiamo procedere al voto.
Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Conclusa la votazione, comunico i risultati:
Votanti n. 28
Schede bianche n. 1
Schede nulle n. 2
Schede valide n. 25
Hanno ricevuto voti:
Giacinti Francesco n. 12,
Marconi Luca n. 8,
Cesetti Fabrizio n. 3,
Volpini Fabrizio n. 1,
Busilacchi Gianluca n. 1.
Proclamo eletto nel Consiglio direttivo dell’Associazione “Università per la pace” il Consigliere Giacinti.
Interrogazione n. 758 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Piano RFI di abbattimento del rumore in alcuni Comuni marchigiani”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 758 - a risposta immediata - del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Gli uffici non mi hanno dato la relazione, per cui parlerò a braccio.
Con questa interrogazione si chiede: “Quali pareri esprimerà il Presidente, nei prossimi giorni, in relazione alla conformità urbanistica delle barriere che Rfi intende installare nei comuni di Ancona e Falconara Marittima e in altri Comuni marchigiani”.
Io rispondo dal punto di vista amministrativo, non posso sapere quale parere sarà espresso dagli uffici che sono preposti a rilasciare il parere di conformità urbanistica, quindi ritengo di non poter rispondere, nel senso che non so cosa ci diranno gli uffici rispetto a questo tema, posso tenere informati i richiedenti rispetto alla domanda, ma certamente se oggi rispondessi commetterei tra l'altro un illecito grave.
Onestamente, non ho una risposta da dare, se non dopo che gli uffici, che non hanno emesso nulla, secondo me giustamente ...
Adesso che leggo l'interrogazione, rispondo che non posso rispondere e quando gli uffici daranno la risposta, che è tecnica e faranno una proposta alla Giunta, saprò cosa dire.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Assessore, questo fatto delle barriere antirumore per chilometri lungo la costa marchigiana non ha alcuna rilevanza di carattere politico? Io invece penso che per noi abbia un impatto ambientale, paesaggistico e di conseguenza politico, perché se così fosse, visto che è presente l'Assessore Pieroni, propongo che nella promozione turistica della Regione Marche ci mettiamo anche le barriere antirumore, perché così possiamo dire ai turisti che vengono qua: “Guardate che nelle Marche vi assicuriamo che non c'è inquinamento acustico”, e qui mi fermo, non aggiungo altro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Lei mi ha interrogato chiedendo, per amore di verità, quali pareri esprimerà nei prossimi giorni in relazione alla conformità urbanistica delle barriere che Rfi intende installare nei comuni di Ancona e Falconara e in altri comuni, marchigiani.
Se lei mi chiede se le barriere sono conformi o no, io le rispondo che non lo so, non lo posso sapere, finché non avrò un parere di conformità urbanistica, che è un mero parere tecnico, che può esprimere soltanto l'ufficio urbanistica.
Se lei invece mi chiede cosa penso dal punto di vista politico e da amministratore di questa Regione delle barriere antirumore, le dico che sono sicuramente una bruttura, sono idonee, certamente, dal punto vista dell'abbattimento delle emissioni acustiche, ma dal punto di vista paesaggistico e di impatto possono essere peggiorative della situazione.
Questo significa che ci faremo portatori di incontri e di istituzione in un tavolo insieme ai Comuni e non solo, anche alle Province ed alla Sovrintendenza, per vedere se Rfi può posizionare delle barriere che abbiano un basso impatto, che siano per esempio più basse, che siano trasparenti.
Ora non ho gli elementi tecnici per poterlo dire, sicuramente il parere di conformità è una cosa ed è un'altra il muoversi in sintonia con il territorio per evitare che si possano creare delle brutture, che soprattutto peggiorino la vista, anche se dobbiamo tenere presente la parte acustica perché lì ci sono dei valori di sostenibilità che vanno rispettati.
Credo che sia un tema molto complesso che riguarda poco la conformità urbanistica e molto il buonsenso, riguarda anche il rispetto delle Amministrazioni che, da quello che ho capito, non vogliono che queste barriere vengano installate senza degli incontri con RFI.
Interrogazione n. 692
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Busilacchi, Marconi
“Attuazione della mozione n. 340/18 approvata dall'Assemblea legislativa delle Marche nella seduta del 10 aprile 2018, concernente ‘Giovani medici e Medicina territoriale: percorsi formativi in Medicina Generale e sicurezza nello svolgimento del servizio di Continuità Assistenziale’ e analisi carenze medici specialisti”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 692 dei Consiglieri Giancarli, Busilacchi, Marconi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Rispondo per conto del Presidente e ringrazio gli interroganti.
L'interrogazione mi pare che interessi diversi temi ed è articolata su più punti.
1. Se abbia avviato con l'Asur percorsi di verifica dell'omogeneità territoriale dell'offerta formativa in medicina generale.
Sono stati avviati con i referenti dei poli formativi del corso di medicina generale presso le Aree Vaste specifici incontri volti al monitoraggio e all'omogeneizzazione delle azioni formative svolte e alle risorse utilizzate ed è stata intensificata l'azione di sollecitazione regionale, già avviata nel 2017, al fine del perseguimento di tale obiettivo.
2. Se siano stati calendarizzati gli incontri periodici trattati al punto 2 della suddetta mozione.
Sono stati avviati i contatti con le Organizzazioni sindacali e con l'Ordine dei medici al fine di programmare la specifica attività seminariale regionale, prevedendo anche l'approfondimento pratico e diretto delle stesse tematiche durante le attività seminariali che si svolgono presso i poli formativi delle Aree Vaste.
3. Se siano stati pianificati per i nuovi corsi (la cui partenza slitterà a causa della riapertura del bando spiegata in premessa) approfondimenti seminariali nell'ottica della gestione ambulatoriale e territoriale di alcune patologie, così come previsto al punto 3 della mozione.
Le attività seminariali della medicina generale che si svolgono nei poli formativi, come pure quelle da svolgere a livello regionale, sono programmate e realizzate in stretto raccordo e collaborazione tra la parte pubblica e i Medici di medicina generale esperti in materia formativa. Gli stessi, mediante la loro esperienza e professionalità propongono ai colleghi del corso l'approfondimento delle tematiche più attuali non solo in termini di gestione clinica, ma anche organizzativa e di tutela della salute pubblica offrendo un taglio pragmatico e multidisciplinare, orientato all'appropriatezza e alla collaborazione con tutte le componenti del servizio sanitario regionale.
4. Se siano stati individuati appesantimenti procedurali e burocratici che rallentano l'inserimento dei nuovi diplomati nelle graduatorie e quali cambiamenti organizzativi si ritiene di poter avviare.
Ai sensi delle norme vigenti è la contrattazione nazionale che determina le modalità del convenzionamento dei Medici di Medicina Generale, la Regione non può intervenire sulle procedure. Il recente Accordo nazionale di cui all'intesa Stato-Regioni ha tuttavia introdotto nuove regole che sono volte alla riduzione dei tempi di convenzionamento prevedendo che non appena vengono in possesso del titolo di formazione possano partecipare alle attribuzioni ordinarie.
5. Quali carenze specialistiche sono state individuate, sulla base dei dati elaborati da trasmettere al Ministero.
Sulla base della rilevazione trasmessa al Ministero della Salute sui Medici specialisti, sono state evidenziate criticità, in particolare, nelle seguenti discipline:
• Medicina di Emergenza Urgenza;
• Pediatria;
• Anestesia Rianimazione;
• Chirurgia generale;
• Radiodiagnostica.
6. Quali provvedimenti siano stati adottati per sopperire alle eventuali carenze rilevate. La Regione Marche, per sopperire alle individuate carenze, ha determinato il fabbisogno di Medici specialisti e considerata la capacità formativa delle Scuole/Università e previsto:
• con il Protocollo Università/Regione l'aumento della capacità formativa;
• con la delibera di Giunta regionale n. 961 del 16 luglio 2018 l'attivazione di n. 7 contratti aggiuntivi di specializzazione in alcune delle discipline maggiormente carenti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Assessore Sciapichetti la ringrazio, se può darmi la risposta scritta la ringrazio doppiamente.
Credo che rispetto alla mozione che facemmo a suo tempo - la ringrazio anche a nome dei Consiglieri Busilacchi e Marconi perché non interverranno - ci siamo in qualche modo risentiti, nel senso che abbiamo parlato fra noi, e abbiamo deciso di proporre questo ulteriore atto ispettivo, alcune cose si sono mosse, si stanno muovendo, vista anche la delicatezza della questione, abbiamo a che fare con gli operatori della sanità e con i cittadini che hanno il diritto alla salute, che deve essere loro garantito. Quindi, grazie Assessore, poi leggeremo con attenzione questa risposta.
Interrogazione n. 730
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Inserimento del ‘Pet friendly’ tra i network di servizi trasversali ai prodotti turistici regionali e relativo disciplinare”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 730 del Consigliere Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che l'interrogazione presentata dal Consigliere Biancani in merito al 'Pet friendly' permette alla Regione Marche di continuare in quel percorso intrapreso in questi ultimi 3 anni, per la valorizzazione del sistema della ricettività turistica, nazionale e internazionale, dedicata al miglioramento dell'accoglienza.
E' chiaro che ritengo questa interrogazione positiva perchè permette all'Assessorato e alla sua struttura di continuare in quel progetto e naturalmente di fare anche azioni dedicate, Consigliere Biancani, all'accoglienza dei tanti turisti che arrivano nella nostra regione e che hanno con loro degli animali.
In Italia, nelle abitazioni, se non sbaglio, ci sono più di 7/8 milioni di animali di affezione, quindi sempre di più chi si muove con gli animali vuole avere un'accoglienza nelle Regioni in cui si reca.
Credo che sia una giusta interrogazione e per quello che riguarda l'Assessorato già da quest'anno, quindi senza aspettare il 2020, inizieremo le procedure per inserire nei pacchetti delle nostre proposte, aggiungo anche coinvolgendo il sistema delle associazioni, che fanno riferimento al mondo della ricettività privata della nostra regione, proprio perché anche loro possano capire quanto la Regione Marche sia attenta all'accoglienza degli animali all'interno delle strutture ricettive.
E' un ulteriore arricchimento per il nostro sistema dell'accoglienza, sicuramente vogliamo trovare le forme anche dal punto di vista economico perché è importante dare queste risposte, sia per la promozione, che le strutture che possono avere la capacità e la possibilità di riconvertirsi.
Voi tutti sapete che il bando dell'accoglienza turistica dedicato alla riqualificazione ed alla ristrutturazione dava anche questa opportunità e debbo dire che c'è stata una grande risposta dal mondo della ricettività. Più di 350 strutture ricettive e imprenditori hanno fatto richiesta per avere questo importante contributo, che arrivava fino a un massimo di 200.000 euro, a fondo perduto. Debbo evidenziare lo sforzo che è stato fatto per permettere di riqualificare, di migliorare l'accoglienza. Ci sono delle strutture che si sono attivate in questo percorso, da parte della Regione Marche c'è stato uno sforzo imponente se pensiamo che nel 2015, quando noi siamo entrati qui, il bando della riqualificazione e dell'accoglienza turistica delle strutture ricettive prevedeva fino a un massimo di un 1,9 milioni di euro, noi l'abbiamo portato con un ulteriore sforzo, grazie anche alla volontà dello stesso Presidente, a 13,5 milioni di incentivi, utilizzando i fondi europei, più 8 milioni di euro all'interno del cratere, quindi, abbiamo dato una risposta totale a tutti gli imprenditori delle aree del cratere che hanno fatto richiesta, erano circa 50 aziende. Credo che fino ad oggi sia stato un impegno di 22,5 milioni di euro, con l'obiettivo di migliorare ancora e cercare di integrare quei fondi per la riqualificazione delle strutture ricettive.
In questo contesto ben si incastra questa interrogazione, per quello che mi riguarda, e credo di interpretare anche il pensiero del Presidente, attiveremo le procedure perché possa essere data una risposta concreta alla sua interrogazione.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Voglio ringraziare l'Assessore Pieroni per la risposta e ho percepito che accoglie in pieno questa mia richiesta che può essere un'ulteriore possibilità di promozione del nostro territorio, perché, come ha detto anche lei, come ho scritto un'interrogazione, ormai sono circa 60 milioni gli animali domestici presenti nelle famiglie, un pubblico nuovo che va in qualche modo individuato per cui vanno create le condizioni per far sì che queste persone decidano di visitare la nostra regione ed è importante, quindi, prevedere una serie di servizi, come abbiamo fatto con gli altri network, quindi con i bike hotel, il motorbike, il trekking, il business, la cultura. Abbiamo individuato dei servizi obbligatori e dei servizi facoltativi, penso che sia importante definirli per poter ospitare al meglio tutte quelle famiglie che decidono di viaggiare con il proprio animale.
Voglio anche ricordare che può essere una scelta che contrasta l'abbandono degli animali, che aumenta, soprattutto per i cani, in maniera esponenziale durante il periodo estivo. Creare quindi delle strutture in grado di dare dei servizi per far sì che le persone che viaggiano con il proprio animale non abbiano problemi, secondo me, è anche un'attività che agevola il contrasto all'abbandono degli animali. Grazie.
Interrogazione n. 710
ad iniziativa della Consigliera Malaigia
“Decessi sospetti per contagio da batterio clostridium”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 710 della Consigliera Malaigia.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all'interrogazione si precisa quanto segue.
In merito ai casi segnalati nell'interrogazione (relativi a: casa di riposo Porto S. Giorgio, Inrca di Fermo), da quanto accertato in entrambe le strutture sono in vigore protocolli specifici validati per la prevenzione e la gestione delle infezioni da Clostridium difficile (CD), seguite dal personale di assistenza. I casi diagnosticati sono stati isolati come da protocollo e le procedure sono state applicate correttamente.
Da rilevare inoltre che dati clinici e strumentali non consentono di indicare l'infezione da Clostridium difficile come causa certa dei decessi.
L'infezione da Clostridium difficile è tipicamente di origine nosocomiale e si manifesta con discreta frequenza anche con carattere epidemico, con la possibilità di frequenti recidive.
I fattori di rischio sono rappresentati dall'età e dalle condizioni cliniche del paziente, dalla protratta permanenza in strutture assistenziali e dall'utilizzo prolungato di terapia antibiotica.
Attualmente queste infezioni sono in incremento e l'incidenza aumenta in particolare nelle persone con più di 65 anni; tale incremento è ancora più accentuato per una età superiore a 85 anni. Aumenta contestualmente la frequenza di forme clinicamente severe e la letalità della malattia.
L'infezione da Clostridium difficile (caso isolato) è un problema che attualmente riguarda tutte le strutture in cui si pratica assistenza sanitaria (ospedali, reparti riabilitativi, lungodegenze, strutture per anziani).
Da rilevare che questo microrganismo appartiene alla classe dei cosiddetti microrganismi "sentinella" o "alert", a causa della loro elevata patogenicità e diffusibilità. L'identificazione di un microrganismo sentinella deve essere seguita dalla sua segnalazione immediata al reparto coinvolto e dalla immediata adozione delle appropriate misure di controllo.
Non sono necessarie iniziative specifiche da parte della Regione, in quanto il problema è ben conosciuto in ambito sanitario. Per la prevenzione e il controllo di queste infezioni, e per proteggere pazienti ed operatori nelle strutture sanitarie, vengono applicate le linee guida specifiche (corretto lavaggio delle mani, utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, igiene ambientale, gestione degli antibiotici, precauzioni di isolamento dei pazienti infetti). Il controllo della corretta applicazione delle stesse è compito delle direzioni sanitarie competenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie, Assessore, della risposta. Lei ha illustrato come l'incidenza di questo batterio si sia propagata facilmente, ma la risposta mi trova parzialmente soddisfatta, perché sta di fatto, come lei stesso ha detto, che questo batterio si sta diffondendo sempre di più.
Io non ho nessuna ragione per mettere in discussione l'ottima preparazione dei nostri medici o operatori sanitari, che sono certa che abbiano seguito i protocolli indicati, ma la questione è diversa, cioè di fronte ad un'epidemia, per come siamo messi - perché poi ci sono stati casi in altre strutture del fermano - con l'insufficiente organico degli operatori sanitari, siamo in condizione di rispondere e far sì che non ci siano altre morti? Anche il miglior dottore, anche il miglior operatore sanitario, in assenza di guanti - è li che la Regione deve intervenire - o di strumenti, o in assenza di turni adeguati a sopperire all'insorgere … In una struttura del fermano, ci sono stati 3 o 4 casi, in contemporanea, ma i medici e gli infermieri erano sempre nello stesso numero.
Il problema è questo, la Regione come riesce a dare una risposta? E' chiaro che nella mia interrogazione non voglio puntare il dito, assolutamente, sugli operatori sanitari, comunque c'è da tenere alta l'attenzione perché i decessi non si ripetano. Con l'allungarsi dell'età di vita dei nostri corregionali bisogna sempre tenere alta l'attenzione verso un problema che lei stesso, Assessore, ha detto che si ripresenta con maggior frequenza.
Proprio due giorni fa ho saputo del decesso di un'altra persona, 3 mesi fa, presumibilmente sempre a causa di questo batterio.
Quindi è evidente che la cosa occorre monitorarla e non pensare che capiti soltanto agli anziani, non è perché sono anziani che dobbiamo abbassare la guardia, altrimenti facciamoli fuori subito. Grazie.
PRESIDENTE. L'Assessore Cesetti ha chiesto di anticipare le interrogazioni nn. 721 e 722, non ci sono obiezioni, quindi va bene.
Interrogazione n. 721
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Modalità assegnazione incarichi p.f.”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 721 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Con riferimento al primo quesito posto dall'interrogante si chiarisce: la P.F. "Promozione e sostegno alle politiche attive per il lavoro, corrispondenti servizi territoriali e aree di crisi" è già stata coperta con delibera di Giunta regionale n. 1433 del 29 ottobre 2018 mediante assunzione di candidata idonea utilmente collocata nella graduatoria concorsuale approvata con decreto del Segretario generale n. 25 del 22 luglio 2016, relativa alla posizione dirigenziale Settore 7 "Programmazione integrata, attività produttive, formazione e lavoro, accesso al credito e finanza".
Tale ultima P.F. attualmente non esiste più a seguito della riorganizzazione attuata con la delibera di Giunta regionale n. 31 del 25 gennaio 2017, quando è stata istituita la nuova P.F. "Promozione e sostegno alle politiche attive per il lavoro, corrispondenti servizi territoriali" le cui competenze risultano affini alla P.F. soppressa.
Trattandosi di competenze particolarmente delicate in questo momento di trasformazione del sistema di gestione delle "Politiche attive del lavoro" si è ritenuto opportuno procedere nella maniera più celere alla individuazione del nuovo dirigente, utilizzando una graduatoria esistente per un profilo tecnico-giuridico affine al posto da ricoprire.
Viceversa la P.F. "Supporto alle funzioni tecniche di protezione civile", di nuova istituzione, per ragioni di natura economica derivate dall'esaurimento della disponibilità di spazi finanziari legati al turnover dirigenziale per l'anno 2018, verrà coperta nel 2019 con le modalità di cui all'articolo 19 comma 5 bis del D.Lgs 165/2001 (incarico a dirigente esterno), nel rispetto dei limiti di spesa fissati dalla legge di bilancio per tale anno.
Con riferimento al secondo quesito si chiarisce che la graduatoria a cui si è fatto ricorso per l'assunzione del dirigente di cui al punto 1 è quella relativa al concorso indicato dall'interrogante.
Tuttavia attualmente la gran parte dei ricorsi a cui lo stesso si riferisce ha trovato composizione successiva alla sentenza del Consiglio di Stato n. 652/2018, pubblicata il 31 gennaio 2018, successivamente rettificata dallo stesso Consiglio di Stato (Ordinanza 4601/2018 del 26 luglio 2018) con rinvio al giudice di primo grado (Tar Marche). Ad oggi non risulta che i ricorrenti abbiano riassunto detto ricorso davanti al giudice di primo grado e sono scaduti i termini per le riassunzioni.
Con riferimento al terzo quesito si chiarisce che, pur condividendo i suggerimenti relativi al ricorso a dirigenti esterni, va ricordato che esistono precisi limiti posti dall'articolo 19, commi 5 bis e 6 del D.Lgs 165, recepiti poi nell'articolo 28, commi 3 e 3 bis della legge regionale n. 20/2001, circa la possibilità di ricorso a incarichi temporanei a dirigenti esterni. Tali limiti assommano complessivamente al 20% della dotazione organica dirigenziale della Giunta e risultano in gran parte coperti con detti incarichi a tempo determinato, proprio come nel caso indicato dall'interrogante nel quesito a cui ho risposto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.
Boris RAPA. Grazie Assessore per la risposta, che è abbastanza tecnica per cui mi riservo di leggerla con attenzione, se cortesemente me ne fa avere una copia. Grazie.
Interrogazione n. 722
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Disciplina in materia di ordinamento della Polizia locale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 722 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Se il Consigliere Zaffiri è d'accordo, consegnerei la risposta scritta dell'ufficio che io vado a sintetizzare, la consegno ed aggiungo delle considerazioni politiche, ovviamente, di carattere personale e istituzionale.
Questa risposta fa un resoconto dettagliato delle disposizioni normative e delle competenze della Regione, abbastanza puntuale, e per quanto attiene alla richiesta del capogruppo Zaffiri: “Se il Presidente della Giunta regionale intende prevedere l'immediato ripristino dell'applicazione della legge regionale 17 febbraio 2014, attraverso l'immediato invio a tutti i comuni, con l'intervento del Comitato tecnico consultivo per la Polizia locale di quanto previsto dal dettato normativo”, ci dice che non è questa una competenza del Comitato tecnico consultivo per la Polizia locale, c'è una legge, c'è un'autonomia dei Comuni, questa legge è stata a suo tempo pubblicata quindi i comuni ne conoscono bene il contenuto.
La risposta la consegno, ma questo è il senso della risposta. Voglio però aggiungere delle considerazioni più politiche, nel senso che la richiesta del Consigliere Zaffiri, dal mio punto di vista, come Assessore alle politiche integrate di sicurezza e alla Polizia locale, la ritengo condivisibile ed auspicabile. Ovviamente non è possibile che su questo intervenga la Regione perché il Consigliere Zaffiri pone una questione che attiene all'autonomia del Corpo di Polizia locale, un'autonomia che può essere meglio garantita attraverso l'individuazione di un Comandante del corpo, che risponda direttamente al vertice politico, che non ci sia tra lui e il vertice politico e i suoi sottoposti, che poi è il corpo, alcuna barriera organizzativa che ne possa minare la credibilità da una parte e la forza dall'altra. Questo è condivisibile, lo prevede, come ricorda il Consigliere Zaffiri, la legge regionale, lo dice la legge nazionale, ce lo dice anche la stessa giurisprudenza.
Sono talmente convinto che in occasione dell'ultima festa della Polizia a Pesaro, sostenevo queste argomentazioni. Credo che oggi, nei tempi attuali, oggettivamente, ne abbiamo parlato anche prima, il tema della sicurezza interna rappresenti un'emergenza, sia essa reale o sia essa percepita, tanto che incide anche in modo predominante e determinante per quanto riguarda il consenso politico delle classi dirigenti, ma è un tema che riguarda più da vicino il Paese.
Credo che all'interno di questo il ruolo della Polizia locale sia fondamentale, sia strategico perché, come l'ho definito a Pesaro, la Polizia locale è l'avamposto, se vogliamo, della sicurezza. Quando ero Presidente della Provincia, avevo la Polizia provinciale ed io li chiamavo i “pretoriani del popolo”, perché sono i primi, ovviamente, che attengono alla sicurezza, che non è slegata dal concetto di legalità e la legalità è ad esempio, la sicurezza, la repressione e la prevenzione degli abusi, pensiamo agli abusi edilizi, pensiamo agli abusi del commercio, pensiamo al controllo sugli spettacoli, abbiamo visto come la nostra regione sia stata, ahimè, interessata da fatti tragici, pensiamo all'ambiente, pensiamo alla sicurezza stradale, pensiamo anche all'ordine pubblico.
È evidente che ci vuole un Corpo altamente qualificato, soprattutto, autonomo ed indipendente, io dico addirittura dal potere politico, figuriamoci da altre figure, come potrebbe essere una figura amministrativa che si mette in mezzo.
Dico di più, Consigliere Zaffiri, e lo dicevo anche a Pesaro, credo che vadano riconosciute al Corpo della Polizia locale, e ci potremmo fare anche una discussione, prerogative per quanto riguarda sia lo status giuridico, che lo status economico, perché noi non possiamo pretendere dal Corpo di Polizia locale le stesse funzioni che pretendiamo dalle forze di Polizia normale, poi li trattiamo in modo diverso, perché diverso è il datore di lavoro.
Questo non può essere, c'è di più, e concludo, a dimostrazione che io concordo con l'attenzione del Consigliere Zaffiri, a Pesaro ho detto perché, e lo voglio dire in quest'Aula e ringrazio il Consigliere Zaffiri che me ne ha data l'occasione, noi non ragioniamo, anche attraverso una modifica di quella legge che abbiamo, ad un concorso unico regionale per il Corpo di Polizia locale? Un concorso-corso, concorso per accedere, ma anche un corso per qualificare, per formare il corpo, un concorso unico regionale. Sappiamo bene quali sono i limiti delle disposizioni statali, però, ad esempio, si potrebbero fare delle convenzioni tra Regione ed enti locali, perché per accedere al Corpo di Polizia locale si attinga da un concorso unico regionale che qualificherebbe molto questa realtà e se noi siamo d'accordo, lo anticipo, ci sto ragionando, l'ho già detto, ed anche attraverso la Consulta che noi abbiamo - vedo qui il Consigliere Fabbri, che è sempre molto presente e puntuale su questi temi - ho idea di lavorare, magari lavoriamo insieme ad una modifica della legge regionale che va in questa direzione, concorso unico regionale, concorso-corso anche per formare quegli operatori ed i Comandanti, di cui diceva prima il Consigliere Zaffiri.
Ho voluto dire quello che penso io su questo tema, che opportunamente è stato posto intorno ad un aspetto limitato, ma non molto, di tutta la vicenda della Polizia locale, Consegno la riposta scritta, ma forse le considerazioni politiche che ci siamo fatti valgono anche qualcosa in più.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che l'Assessore abbia inquadrato benissimo il problema, è vero che non capita in moltissimi casi negli enti locali, ma credo che nell'ultimo periodo sembra che la cosa sia un po' in aumento per un protagonismo dirigenziale, nel senso generale della parola, dove questa figura professionale si interpone tra il Sindaco e il Comandante dei Vigili.
Questo malessere generale nasce nelle realtà territoriali e dove c'è la capacità politica e amministrativa del Sindaco questa cosa viene recuperata, mentre in altre circostanze prevale la logica dirigenziale sul Sindaco.
Questo è un aspetto normativo che bisogna riprendere, perlomeno i casi che sono stati segnalati danno la sensazione che si sta andando verso questa ipotesi.
Questa è una mia considerazione personale, ma secondo me risponde a questa logica, purtroppo la politica sta perdendo colpi, questo è il dato di fatto, e diminuendo il ruolo della politica negli enti locali e nelle istituzioni prevale la figura dirigenziale. Anche nelle nostre istanze più volte abbiamo evidenziato questo ingombro che qualche volta c'è, perché la politica soffre questo passaggio per ovvi motivi.
Non è questo il momento per analizzare questa cosa, ma credo che per un Corpo così importante, come quello dei Vigili della Polizia locale, sia importante evidenziare, adesso non so come tecnicamente, il ruolo istituzionale del Sindaco e del Comandante. Questo è l'aspetto importante, Assessore, che non si intrometta in questo rapporto il ruolo del dirigente perché poi saltano tutti i meccanismi di controllo della Polizia locale e la sua autonomia e di tutto quello che la Polizia locale può svolgere, come diceva lei, e svolge nella quotidianità. Questa è una cosa da guardare con molta attenzione. Grazie.
Interrogazione n. 711
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Commissione concorso pubblico per l’assunzione di n. 6 dirigenti amministrativi - Verifica eventuali situazioni di incompatibilità”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 711 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all'interrogazione si risponde quanto segue.
Si premette che la responsabilità in ordine alla verifica sull'assenza di cause di incompatibilità è in capo all'Asur, la quale ha proceduto ad acquisire dai componenti della Commissione di concorso le relative dichiarazioni ai sensi del DPR 445/2000.
A seguito dell'istruttoria effettuata risulta infatti che i componenti della Commissione di concorso hanno reso, nella forma dell'autocertificazione, ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445/2000, apposite dichiarazioni di insussistenza in relazione a situazioni di incompatibilità tra essi ed i candidati, ai sensi degli articoli 51 e 52 del codice di procedura civile, in quanto applicabili.
In tema di incompatibilità dei componenti della Commissione giudicatrice nei pubblici concorsi, la giurisprudenza ha univocamente affermato il principio secondo cui le cause di incompatibilità di cui all'articolo 51 del codice di procedura civile sono tassative e non suscettibili di interpretazione né analogica né estensiva, per assicurare la stabilità della composizione delle Commissioni giudicatrici e l'esigenza di certezza dell'azione amministrativa.
In particolare, l'appartenenza allo stesso ufficio del candidato e il legame di subordinazione o di collaborazione tra i componenti della Commissione e il candidato stesso, non rientrano nelle ipotesi di astensione di cui all'articolo 51 del codice di procedura civile e non configurano un vizio della composizione della Commissione di concorso (Consiglio di Stato sez. III, 28 aprile 2016 n. 1628; Consiglio di Stato sez. V, 17 novembre 2014 n. 5618; Consiglio di Stato sez. VI, 27 novembre 2012 n. 4858).
Non si ritiene pertanto di adottare ulteriori provvedimenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Purtroppo non mi ritengo soddisfatto in quanto l'autocertificazione andrebbe approfondita e l'articolo 51 del codice di procedura civile dice: “se sussiste la comunanza di interessi economici di vita, di intensità, tale da fare ingenerare il sospetto che il giudizio sul candidato sostituisca conoscenza personale con il Commissario e non da risultanze oggettiva della procedura”, quindi, effettivamente, a mio avviso, la Regione dovrebbe andare a fondo sulla composizione della Commissione, perché l'autocertificazione non ritengo sia sufficiente prenderla così tal quale.
Interrogazione n. 720
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Completamento Quadrilatero: situazione ditta appaltatrice e ripercussioni sul tessuto economico regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 720 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Le faccio un elenco di quello che la Regione ha fatto e sta facendo; domani ci sarà un'ennesima riunione.
Allo scopo di individuare un percorso che garantisca il soddisfacimento dei crediti vantati dalle imprese impegnate nella realizzazione nel completamento dell'asse viario Perugia/Ancona, opera fondamentale per il territorio delle Regioni Marche e Umbria, si è svolto l'incontro, che in realtà non era stato richiesto, ma è stato occasionale, devo dire, il 21 novembre 2018 a Roma, alla presenza del Ministro Danilo Toninelli, al quale abbiamo partecipato: io, l'Assessore Giuseppe Chianella dell'Umbria e due nostri dirigenti, in questa sede noi abbiamo chiesto l'istituzione di un tavolo nazionale, con il Mit, il Mise, le Regioni Marche e Umbria, le rappresentanze sindacali, le stazioni appaltanti e le imprese, e avevamo come obiettivo quello di individuare percorsi per assicurare i pagamenti delle imprese che hanno operato sui cantieri di interesse pubblico.
Ora, è vero le nostre imprese sono il terzo anello delle subappaltatrici, ma essendo in questo momento la ditta appaltatrice in concordato in continuità esiste la possibilità, che noi volevamo comunque indagare, di considerarle queste imprese strategiche dal punto di vista del percorso che si sta facendo, e quindi verificare la possibilità sia di pagarle per il lavoro fatto che di utilizzarle nei lavori che sono stati comunque finanziati.
Abbiamo chiesto l'impegno al Ministro di convocare un tavolo nazionale, il 18 dicembre 2018 abbiamo di nuovo sollecitato il Ministro e la convocazione di questo tavolo nazionale e abbiamo chiesto allo stesso l'attivazione di una procedura straordinaria a sostegno delle numerose imprese del territorio umbro-marchigiano coinvolte nella crisi della ditta appaltatrice, sempre facendo riferimento a questa opportunità che è quella di considerarle strategiche.
In data 23 gennaio ho chiesto un incontro, ho mandato una lettera ai 3 commissari concordatari ed ho chiesto di poter parlare per verificare la percentuale concordataria di ristoro alla classe dei subappaltatori e dei fornitori e la definizione delle modalità operative per poter riprendere tempestivamente i lavori perché lì abbiamo un tema, che è quello dei lavoratori delle sub ..., perché lì non era in vigore il 50/2016, ma il precedente codice il 163 e quindi il general contractor non è neanche la ditta appaltatrice, ma è una sua partecipata dal 90%.
Noi abbiamo la necessità non solo di pagare chi ha lavorato, ma al più presto di riuscire a realizzare tutti i lavori perché l'asse Perugia/Falconara, visto che stiamo andando verso una risoluzione, pare, delle sorti dell'aeroporto, è importantissima da tutti i punti di vista l'attivazione.
Il 20 dicembre 2018 l'Assessore Bravi ed io abbiamo mandato una nota congiunta al Ministro Di Maio e al Ministro Toninelli per dire: “Guardate qui c'è questa opportunità, cerchiamo di valutarla”, ma non abbiamo avuto risposta. L'unica risposta che abbiamo avuto per le vie brevi, è quella che c'è stata data quando abbiamo incontrato le associazioni di categoria che ci è stata girata dal Consigliere Maggi per le vie brevi, nella quale si asserisce che per quanto concerne la problematica dei debiti pregressi della ditta appaltatrice nei confronti dei sub-affidatari si precisa che la ditta è la principale affidataria del contraente generale, si rappresenta che gli affidamenti a valle del contraente generale e suoi sub-affidatari avvengono su base privatistica, questo è vero ma pur avvenendo su base privatistica noi volevamo provare a tentare la strada di considerarli strategici.
Per questo domani si terrà un incontro che è stato convocato a Fabriano, dal Presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini, e dal Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, per affrontare questo tema.
Nel frattempo io sto aspettando che i commissari ci ricevano chiaramente con i nostri uffici competenti perché non posso certo andarci da sola a discutere di questioni così tecniche e così particolari, per vedere se c'è questa opportunità.
Questo è quello che stiamo facendo, che abbiamo fatto fino ad ora. Domani vedremo quali saranno le risoluzioni anche del tavolo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. La ringrazio per la risposta, Assessore, in parte ne avevamo discusso insieme la scorsa settimana, durante la Conferenza dei Presidenti dei gruppi
Io ho depositato questa interrogazione nel mese di ottobre, quando la criticità sembrava, soprattutto a mezzo stampa, relativa ali soli lavoratori della ditta appaltatrice e non veniva in particolar modo evidenziata un'altra componente di questa gravissima situazione, che è quella dei subappaltatori, delle ditte marchigiane ed umbre. Si parla di circa 650 lavoratori in tutto, di 35/40 aziende e di un debito di oltre 40 milioni di euro che grava sulla situazione occupazionale marchigiana già pesantemente compromessa. Quindi la richiesta di attenzione era per cercare di tenere alta e viva la problematica e cercare di muovere un po' la situazione per riuscire a trovare una soluzione, tenuto anche conto che certamente c'è una procedura di concordato, che certamente c'è una componente privata, ma è pur vero che c'è anche una componente pubblica di controllo delle due Regioni interessate al tratto dell'Anas. Ci sono diverse componenti per cui la situazione deve essere tenuta nel giusto conto anche per trovare una soluzione.
Mi auguro, così come ha fatto il Consigliere Maggi in quel breve dispaccio che ci ha letto oggi in Aula, un impegno di tutte le parti politiche del Parlamento, di quelli che sono stati eletti nelle Marche, ma in particolar modo della compagine che oggi governa l'Italia, nell'aiutare questo processo di sblocco, di avvio, che serve a due frangenti, il completamento di un'opera strategica ed essenziale che potrebbe aiutare la regione ad uscire dall'isolamento infrastrutturale di cui da tanti anni si parla, ed evitare una crisi ancora più pesante delle imprese marchigiane e quindi arrivare ad un buon concordato, magari anche rivedendo i capitolati di quell'appalto che sono fermi a più di 10 anni fa. Mettere insieme quindi una serie di fattori che possono aiutare queste due essenziali finalità: il completamento dell'opera, senza tagliar fuori le imprese che oggi sono in difficoltà; aiutare le ditte a rientrare di quanto dovuto perché hanno lavorato; fare questo percorso insieme e a fianco delle istituzioni.
Interrogazione n. 714
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Fondo sociale d’ambito”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 714 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. L'istituzione degli ambiti territoriali sociali è avvenuta nella Regione Marche con delibera di Giunta regionale 1670/2001 in attuazione della legge 328/2000 la quale, all'articolo 8, affidava alle Regioni la competenza a determinare, tramite forme di concertazione con gli enti locali interessati, gli ambiti territoriali al fine di favorire in tal modo l'esercizio associato delle funzioni sociali.
Con la legge regionale 32/2014 "Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia" la Regione Marche ha stabilito, in norma, quanto fino ad allora delegato all'atto di programmazione sociale (Piano sociale) affidando agli ambiti territoriali sociali funzioni di programmazione in materia di politiche sociali e dando agli stessi funzioni di gestione associata dei servizi sociali (articolo 7).
Nella nostra Regione sono stati istituti n. 23 ambiti territoriali sociali ciascuno dei quali ha individuato un proprio ente capofila, un proprio comitato dei sindaci e un proprio coordinatore di ambito scelto all'interno di un elenco regionale di operatori aspiranti a tale ruolo periodicamente aggiornato.
Sono stati altresì istituiti il Coordinamento regionale degli ambiti territoriali sociali (articolo 9) composto dai Presidenti dei Comitati dei sindaci e la Conferenza permanente dei Coordinatori di ambito territoriale.
Nel corso degli anni la Regione ha altresì prodotto periodicamente atti di programmazione sociale regionale (Piani sociali) a cui ha fatto sempre corrispondere piani sociali di ambiti territoriali sociali (articolo 14) attuativi delle indicazioni regionali sempre nel rispetto delle autonomie locali specie in materia di Servizi sociali su cui gli stessi hanno ruolo prioritario.
Le funzioni in capo alla Regione (articolo 5) sono state quasi tutte poste in essere e sono tutt'ora in fase di aggiornamento alla luce della nuova cornice nazionale ed europea di riferimento, così come illustrata nelle "linee guida per la costruzione del Piano sociale regionale 2019-2021" visionato dalla Giunta e dalla Commissione consiliare competente ed ora in fase di stesura finale; funzioni indicate in:
1. Rafforzamento ulteriore del sistema degli ambiti territoriali sociali anche con possibile coincidenza coi distretti sanitari;
2. Rafforzamento ulteriore del livello di integrazione degli interventi specie socio-sanitari;
3. Consolidamento dei processi di programmazione, progettazione, partecipazione, monitoraggio e controllo con attivazione di sistemi di conoscenza dei livelli annuali di spesa sociale in capo ai comuni;
4. Riordino del sistema dei servizi con definizione standard organizzativi;
5. Aggiornamento del sistema delle professioni sociali di competenza regionale;
6. Istituzione del nuovo sistema informativo dei servizi sociali;
7. Coordinamento della ricostruzione nelle aree colpite dal sisma;
8. Recepimento della normativa nazionale di riforma del terzo settore.
Per quanto riguarda lo specifico degli ambiti territoriali sociali questi sono stati sempre presenti nella governance del sistema e sono stati per la Regione organismo gestionale della rete dei servizi attraverso il trasferimento dei fondi necessari per il sistema dei servizi di cui all'articolo 27 articolati in fondi di settore.
Con decorrenza anno 2015, a seguito del taglio sostanziale dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni dei fondi necessari per la gestione complessiva delle competenze in capo alle stesse, le disponibilità finanziarie in capo ai fondi di bilancio ordinario si è stati costretti a ridurli in maniera sostanziale con l'impegno a recuperali con disponibilità di altra provenienza poi individuate in:
- Risorse di provenienza statale: Fondo nazionale politiche sociali; Fondo nazionale per la non autosufficienza; Fondo lotta alla povertà e all'esclusione sociale; Fondo politiche per la famiglia; Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità; Fondo per le misure antitratta; Fondo per l'Assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare (Dopo di Noi); Fondo per alunni disabili sensoriali;
- Risorse di provenienza regionale per il finanziamento dei servizi sociali e per i servizi ad alta integrazione socio-sanitaria: Fondo regionale per la non autosufficienza; Fondo di solidarietà; L'utilizzo dei fondi LEA sanitari per disabilità e dipendenze patologiche e da gioco di azzardo;
- Risorse provenienti dalla programmazione europea 2014-2020: Fondi Por Fse: interventi per sostenere il miglioramento del sistema degli ambiti territoriali sociali; Fondo Asilo Migrazione e Integrazione;
- Fondi europei trasferiti direttamente agli ambiti territoriali sociali dal governo centrale: fondo PON inclusione sociale per rafforzamento del personale degli ambiti territoriali sociali fondo PON Fead per interventi sulla povertà estrema e senza fissa dimora.
Tali disponibilità, molte delle quali finalizzate a dare forza organizzativa agli ambiti territoriali sociali (es. Fondo lotta alla povertà, fondi Por Fse OT 9, fondi PON inclusione sociale), ha fatto sì che il bilancio annuale in capo alle politiche sociali salisse dagli abituali 60 milioni di euro circa di disponibilità ad oltre 80 milioni di euro sia pur caratterizzati da una più forte finalizzazione.
Alla luce di quanto sopra si è comunque concordato con i Presidenti dei Comitati dei Sindaci in occasione di un incontro l'impegno della Regione Marche a trasferire, dall'anno 2019, una quota del FNPS (in percentuale da decidere, ma non inferiore ai 2 milioni di euro), con modalità indistinte con possibilità di essere utilizzato in aggiunta a quelli già resi disponibili dai fondi europei e dal fondo lotta alla povertà per il sostegno organizzativo degli ambiti territoriali sociali alla luce del forte incremento delle competenze affidate agli stessi non solo dalla Regione ma anche dal Ministero competente in materia di politiche sociali di cui siamo ben consapevoli.
A fronte di tale decisione di ripristinare il fondo unico indistinto sarà reso obbligatorio l'invio in Regione da parte degli ambiti territoriali sociali dei dati riguardanti la spesa sociale articolata in spesa in capo ai bilanci comunali e spesa di provenienza regionale e nazionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore anche per la sua generosità in una risposta così lunga.
Per quanto riguarda la situazione, di solito sono un incorreggibile ottimista, però anche il mio ottimismo ogni tanto viene messo alla prova, perché la parte positiva di questa risposta è quella che l'Assessore ha detto nell'ultima parte e cioè che è stato preso un impegno a recuperare nel 2019.
Il problema qual è? E' tutto vero, ci sono stati tagli nazionali, però il problema è che con le risorse che abbiamo recuperato, con i fondi europei, alcune cose non le possiamo fare, come è noto, ad esempio non possiamo pagare la struttura degli ambiti, quindi le spese per la struttura organizzativa non possono essere pagate con i fondi europei.
La scelta di tagliare il fondo sociale indistinto, che consentiva la copertura di questa spesa, è stata errata, è stata presa in questi anni ed io sono contento che nella risposta del servizio, di cui ho fiducia, sia indicato un accordo con i Sindaci, che spero ci sarà, così come sono contento, ed è indicato nel piano socio-sanitario che è in arrivo, del rafforzamento degli ambiti territoriali sociali, perché in questi anni non c'è stato. Tra l'altro la legge 32 del 2014, che fa riferimento agli ambiti sociali ottimali, è in gran parte non applicata, per cui credo che su questo tema dovremmo tenere alta l'attenzione.
Per ora ringrazio l'Assessore Sciapicchetti, però penso che dovremmo tornare con l'Assessore competente, che in realtà è il Presidente.
In questi anni abbiamo pagato l'assenza di un Assessore alla sanità e alle politiche sociali, lo dico senza infingimenti, perché il Presidente è molto impegnato su molte questioni. Sarebbe stata opportuna la presenza di un Assessore alla sanità e alle politiche sociali perché temi come questo vanno monitorati non solamente da parte della dirigenza, che fa un ottimo lavoro, ma anche dalla parte politico-istituzionale.
Ho fiducia che il piano socio-sanitario potrà essere un'occasione per tutti quanti, anche per il Consiglio regionale, di potersi occupare effettivamente di questa questione che in questi anni è stata in parte deficitaria. Grazie.
Interrogazione n. 718
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi
“Rifiuto di soccorso da parte del Pronto Soccorso dell’Ospedale della Repubblica di San Marino ad un incidentato italiano”
Interrogazione n. 719
ad iniziativa del Consigliere Minardi
“Accordo sanitario e socio-sanitario con la Repubblica di San Marino – respingimento ambulanza della Regione Marche”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 718 dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi e l’interrogazione n. 719 del Consigliere Minardi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Con riferimento all'interrogazione in oggetto si relaziona quanto segue.
L'Accordo di collaborazione in campo sanitario e socio-sanitario tra la Regione Marche e la Repubblica di San Marino è stato definito nel rispetto delle legislazioni vigenti nei rispettivi ordinamenti, lo stesso è stato sottoscritto nel 2016 e reso operativo dal 2017 sulla base di quanto stabilito nella deliberazione di Giunta regionale n. 1597 del 23 dicembre 2016 "Prime iniziative in attuazione dell'accordo di collaborazione in campo sanitario e socio-sanitario tra la Regione Marche e la Repubblica di San Marino".
Nella fase di prima attuazione dell'Accordo, la suindicata deliberazione individua tra le azioni prioritarie, l'accesso agevolato alle prestazioni sanitarie di base da parte dei cittadini dimoranti nei Comuni della zona del Montefeltro (Montegrimano, Monte Cerignone, Mercatino Conca, Monte Copiolo e Sassofeltrio) che, in termini di tempo, agibilità di percorrenza e accessibilità, raggiungono più facilmente le strutture sanitarie di San Marino, nonché l'accesso dei cittadini sammarinesi a prestazioni di varia complessità erogate dalle Aziende sanitarie marchigiane, in particolare per le prestazioni di alta specializzazione che richiedono un bacino di utenza sovra-regionale.
In particolare, per quanto attiene le prestazioni di emergenza-urgenza che richiedono il trasporto in ambulanza e che hanno una efficacia dipendente dal tempo di soccorso (Ictus, IMA, trauma grave, eccetera), l'Accordo lascia alla valutazione del personale sanitario del mezzo di trasporto, attraverso le Centrali Operative, l'opportunità di trasferimento al Pronto Soccorso più vicino della struttura dotata delle competenze necessarie al trattamento di dette patologie.
Sentito il Direttore della Centrale Operativa 118 di Pesaro, lo stesso ha precisato che quando vengono effettuati trasporti fuori provincia e, quindi, anche verso San Marino, viene contatta la struttura per verificare che non vi siano impedimenti occasionali (esempio guasti alla TAC), nel caso di San Marino la Centrale Operativa informa anche dell'Accordo sottoscritto con la Regione Marche.
L'Ospedale di San Marino ha sempre accolto le richieste con la sola eccezione di un rifiuto dovuto a motivi clinici in quanto la patologia non era trattata dall'Ospedale di San Marino.
L'andamento dei trasporti disposti dalla Centrale Operativa 118 di Pesaro verso l'Ospedale di San Marino risulta dal prospetto seguente:
Anno 2015 - trasporti n. 0
Anno 2016 - trasporti n. 4
Anno 2017 - trasporti n. 4
Anno 2018 (dati fino al 22 ottobre) - trasporti n. 7.
Si precisa che i pazienti trasportati dalla Centrale Operativa del 118 di Pesaro al Pronto Soccorso di San Marino non si limitano ai soli residenti nei comuni del Montefeltro ma riguardano i pazienti soccorsi nei territori confinanti con San Marino.
Dagli approfondimenti effettuati, il mancato accoglimento della giovane vittima di incidente stradale è derivato dalla non conoscenza dell'Accordo da parte dell'operatore di Pronto Soccorso di San Marino che ha risposto alla chiamata. Pertanto, la Centrale Operativa del 118 di Pesaro, sulla base delle condizioni cliniche della paziente, ha trasportato in tutta sicurezza la stessa all'Ospedale di Urbino, dove è stata dimessa dopo circa 5 ore in Pronto Soccorso, con prognosi di 10 giorni e diagnosi di contusioni multiple. Il caso è stato segnalato alla Direzione Generale dell'Istituto per la sicurezza sociale di San Marino al fine di evitare il ripetersi di tali incresciose situazioni.
Infine, si precisa che l'Accordo tra la Regione Marche e la Repubblica di San Marino individua un percorso più snello rispetto a quanto stabilito nella Convenzione tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino in materia di sicurezza sociale per consentire l'accesso agevolato alle strutture sanitarie di San Marino ai cittadini dei Comuni dell'area del Montefeltro.
L'Accordo inoltre prevede l'accesso dei cittadini sammarinesi alle aziende sanitarie regionali.
Sentita la Direzione dell'Area vasta 1 risultano autorizzate ai cittadini residenti nei Comuni dell'area del Montefeltro:
- Anno 2017: n. 56 prestazioni ambulatoriali e n. 3 ricoveri;
- Anno 2018: n. 39 prestazioni ambulatoriali e n. 1 ricovero (dati al 22 ottobre 2018).
L'Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino ha addebitato all'Asur per l'anno 2017 la somma complessiva di 44.672,50 euro riferita all'attività di ricovero, specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e trasporto in ambulanza.
Relativamente alle prestazioni erogate dalle aziende sanitarie regionali in favore dei cittadini sammarinesi i dati sono i seguenti:
- Anno 2017: n. 85 prestazioni ambulatoriali e n. 15 ricoveri;
- Anno 2018: n. 180 prestazioni ambulatoriali e n. 16 ricoveri (dati da gennaio a settembre 2018).
Il valore complessivo delle prestazioni erogate in favore dei cittadini sammarinesi nell'anno 2017 ammonta a 61.536,80 euro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Non mi posso reputare soddisfatto perché se l'operatore non era a conoscenza dell'Accordo ed ha rifiutato questo codice, che era verde, ma per le lesioni traumatiche non si poteva stabilire in quel momento le conseguenze, la cosa è molto grave.
Dal punto di vista economico sappiamo che veniamo da accordi che partono dal 2013 per il 2015, che la Regione ha retribuito a San Marino importi tra i 325.000 e i 400.000 euro dal 2013 al 2015, viceversa, San Marino ha riconosciuto alla nostra Regione tra i 21.000 e i 70.000 euro.
Ci viene dato soltanto un dato, questo dei 61.536,80 euro, per un solo anno, senza fare ulteriori precisazioni.
Siccome il Presidente Ceriscioli aveva detto che avrebbe avviato un'inchiesta sul caso, questi dati mi sembrano un po' striminziti, quindi vorremmo approfondire ulteriormente la questione relativamente a questo Accordo, reputando comunque grave l'episodio che si è verificato.
PRESIDENTE. Ha la parola per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Il tema dell’Accordo fra la Regione Marche e la Repubblica di San Marino è importante perché in quel territorio, e soprattutto nella zona della Valconca e dei Comuni di Montegrimano, Monteliciano e limitrofi, il pronto soccorso dell’ospedale di San Marino è il presidio ospedaliero più vicino.
Il fatto che è accaduto non dovrà mai più accadere, quindi auspico che questa non conoscenza dell’Accordo da parte della struttura sanitaria di San Marino sia una negligenza che comunque deve essere evidenziata dalla Regione Marche nei confronti dei rappresentanti della Repubblica di San Marino e dei rappresentanti del mondo della sanità.
Mi auguro che non ci siano stati altri precedenti, è ovvio che la viabilità per raggiungere il nosocomio di Urbino, a prescindere dal colore dei codici, non è semplice, è molto articolata e spesso le strade non sono in ottime condizioni dal punto di vista della manutenzione.
Ritengo che questa convenzione debba rimanere valida, anzi deve essere potenziata e mantenuta soprattutto per dare servizi a quelle persone che in quel territorio hanno difficoltà a raggiungere altre strutture ospedaliere.
E’ bene che il fatto sia emerso dalla stampa, che ringrazio, altrimenti questa sera non avremmo avuto occasione di parlarne e probabilmente il fatto sarebbe rimasto nel silenzio e forse rischiavamo che non venisse neppure segnalato.
Il fatto è apparso sulla stampa e forse il medico che lo ha segnalato rischia anche dei provvedimenti disciplinari, mi auguro che questo non sia vero.
Sono contento che la vicenda sia stata denunciata, anzi è bene che queste cose vengano alla luce in modo tale che non si debbano mai più a ripetere perché essere in strada, dover essere soccorso, sapere di dovere andare in un pronto soccorso, in un ospedale ed essere poi rifiutati non fa piacere a nessuno, a prescindere dal codice colore di cui si parla.
Ringrazio l’Assessore Sciapichetti.
Come mi sollecita il Vicepresidente Celani concludo il mio intervento e dichiaro chiusa la seduta odierna. Grazie.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 18,00
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 121 del 29 gennaio 2019. Do per letto il processo verbale della seduta 120 del 24 gennaio 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Saluto alle scuole
PRESIDENTE. Saluto i 23 studenti della classe V della Scuola primaria paritaria Sant’Anna di Castelfidardo presenti in Aula in visita formativa per il progetto “Conoscere il Consiglio”, benvenuti ragazzi.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Al primo punto c’è la mozione sulla salute mentale, è datata, presentata lo scorso luglio, che consta di una serie di contenuti che sono superati, mentre credo che sia più opportuno un dibattito su tutta la problematica della salute mentale, magari da fare nelle prossime settimane oppure nella discussione del Piano socio-sanitario.
Da rilievi fatti dalla Società italiana di epidemiologia psichiatrica la situazione della politica della salute mentale nella nostra regione non è assolutamente rosea, né per quanto riguarda i finanziamenti, né per quanto riguarda il personale delle strutture. Siamo diventati il fanalino di coda, per cui credo che ci sia bisogno e necessità di fare una riflessione più approfondita, più seria, l’occasione sarà il Piano socio-sanitario oppure presenteremo una mozione più dettagliata e più precisa grazie.
Ho parlato naturalmente con tutti i presentatori, che sono tutti d’accordo nel ritirarla.
PRESIDENTE. La mozione n. 385 è ritirata, passiamo al secondo punto.
Mozione n. 403
ad iniziativa dei Consiglieri Minardi, Mastrovincenzo, Celani, Giacinti, Rapa, Micucci, Giancarli
“Piena accessibilità comunicativa delle persone non udenti alla vita collettiva, riconoscimento e utilizzo della LIS nelle sedute dell’Assemblea legislativa e nelle iniziative pubbliche di maggiore rilievo della Regione Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 403 dei Consiglieri Minardi, Mastrovincenzo, Celani, Giacinti, Rapa, Micucci, Giancarli.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Inizio l’illustrazione di questa mozione ringraziando i colleghi che l’hanno sottoscritta, il Presidente Mastrovincenzo, il Vicepresidente Celani, il Presidente Giacinti, i Consiglieri Rapa, Micucci e Giancarli, perché credo che affrontare un tema come questo sia importante per il Consiglio regionale.
Voglio partire dall’articolo 3 della Costituzione che al primo comma dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizioni personali.
Quindi è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Parto dall’articolo 3 della Costituzione perché la presenza dei disabili non udenti nel nostro Paese, ma anche nel pianeta, è importante; sappiamo che le persone che hanno problemi di sordità sono circa il 5% della popolazione mondiale.
In Italia sono presenti circa 877 mila persone con problemi di udito, più o meno gravi, e 92 mila sono i sordi perlinguali, ovvero i sordomuti.
E’ chiaro che dobbiamo avere la consapevolezza piena che coloro che non sono udenti hanno una disabilità, sono persone che fanno molta fatica soprattutto nelle relazioni sociali, nel lavoro quotidiano, ed hanno difficoltà di inserimento nella società e nello svolgere le azioni abituali.
Questo purtroppo comporta che queste persone a volte possano sentirsi emarginate, cosa che dobbiamo assolutamente evitare se siamo rappresentanti delle istituzioni, quindi dobbiamo creare tutte le condizioni affinché, in questo caso sto parlando della sordità, ma questo principio vale per tutte le disabilità, le diversità siano eliminate, siano limitate le barriere utilizzando e sviluppando le risorse delle persone.
Le barriere sono da rimuovere, non solo quelle architettoniche, ma anche quelle sensoriali e comunicative, in questo caso le barriere sensoriali e comunicative.
Dobbiamo avere anche la consapevolezza che la sordità è una barriera invisibile, nel senso che la persona non udente non è visibile nel suo handicap e nella sua difficoltà, ma lo si vede soltanto nel momento delle relazioni ed ovviamente la consapevolezza è che la sordità impedisce al disabile di partecipare pienamente alla vita della propria comunità e rappresenta una barriera al pieno diritto di cittadinanza.
Noi sappiamo che la lingua dei segni è uno strumento di comunicazione utilizzato dalle persone affette da sordità, diffuso in tutto il mondo, con caratteristiche diverse a seconda della nazionalità dei segnanti.
La LIS nel nostro Paese non ha ancora avuto definitivamente il riconoscimento; nella passata legislatura si era arrivati all’approvazione della legge in una delle due Camere, ma poi non ha avuto l’approvazione con il riconoscimento finale.
Noi crediamo e siamo consapevoli che la Regione Marche, per quello che è scritto nella mozione, deve essere attenta alla promozione delle pari opportunità per tutti i cittadini e cittadine attraverso l’individuazione di politiche dedicate affinché il problema dei non udenti sia risolto.
Vorrei fare soltanto una precisazione, i bambini che vanno a scuola e sono non udenti hanno l’insegnante di sostegno, che non è in grado di comunicare con loro perché nella stragrande maggioranza dei casi non ha, salvo eccezioni, la conoscenza della lingua dei segni, quindi il sostegno c’è, ma di fatto non risolve il problema fondamentale per cui il bambino ha il sostegno, che quindi ha un problema di comunicazione e di apprendimento di quello che viene detto in aula.
E’ chiaro che dobbiamo lavorare affinché questi ostacoli vengano rimossi, non solo nella scuola, ma anche nei servizi pubblici. Se da una parte ci impegniamo per l’abbattimento delle barriere architettoniche …, ricorderete che un anno e mezzo fa abbiamo votato una mozione, anzi se non ricordo male erano due, per chiedere al Governo di rifinanziare il fondo per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle abitazioni private. Quella mozione fu approvata e successivamente il Governo Gentiloni assegnò alla Regione Marche, alla fine del 2017, 11 milioni di euro, finanziando tutte le richieste, o quasi, che erano pervenute a partire dal 2004, se non vado errato, e che non erano state finanziate.
Con l’impegno che ha preso questo Consiglio regionale, con il finanziamento del Governo, abbiamo dato una risposta ad un numero importante di famiglie marchigiane che avevano fatto degli investimenti nelle loro abitazioni per realizzare l’abbattimento delle barriere architettoniche e che per anni non avevano avuto risposta.
E’ chiaro che la sordità è un'altra barriera, è una barriera sensoriale, non è una barriera fisica, una barriera sensoriale e comunicativa che in qualche modo deve essere affrontata e deve essere risolta.
Su questo c’è un impegno importante, anche nella città di Fermo si sta lavorando per creare un corso universitario per l’insegnamento della lingua dei segni. La città di Fermo è già stata riconosciuta da parte dell’Unesco come città amica delle persone che hanno problemi di udito “Deaf Frendly”.
Credo che su questo il Consiglio regionale possa fare non tutto, ma possa dare un segnale importante. Ci sono due temi sul tavolo, uno è una proposta di legge su cui sono certo parlerà il Consigliere Celani, di cui anch’io sono firmatario, che nel merito vuole affrontare la problematica dell’interpretariato della LIS, di come coinvolgere le emittenti locali, di come finanziare iniziative, di come sostenere le azioni nelle scuole e nelle attività pubbliche. La legge deve essere discussa in Commissione, poi farà il suo corso ed arriverà in Aula.
La mozione invece ha un altro scopo, che è quello di arrivare a dare mandato all’Ufficio di Presidenza di istituire il servizio di interpretariato LIS nelle sedute assembleari, nelle nostre sedute del Consiglio regionale - c’è già una Regione che lo sta facendo - credo che sia una dimostrazione forte nei confronti dei disabili sensoriali e se volte anche simbolica e significativa, di promuovere nel contempo il diritto d’accesso delle persone sorde e delle loro famiglie a tutte le iniziative importanti, quelle più rilevanti, che vengono organizzate dalla Regione Marche, che avranno l’interpretariato con la lingua dei segni.
Spero che le iniziative, non dico tutte, quelle che si svolgono tutti i giorni, ma quelle prevalenti, rilevanti (convegni, iniziative, incontri pubblici), che vengono organizzate dalla Regione Marche, possano avere la lingua dei segni.
Questo è l’impegno che con questa mozione chiediamo di attuare, nel contempo coinvolgere anche gli altri organismi, come ad esempio l’Anci, gli organismi di garanzia, affinché ci sia una diffusione sempre più larga e che i Comuni, le Unioni montane, gli enti pubblici, possano nelle loro iniziative più importanti e prevalenti utilizzare l’interpretariato nella lingua dei segni.
Voglio ringraziare anche per un’altra mozione che era stata approvata tempo addietro, non ricordo la data, mi pare nel 2016, a firma del Consigliere Micucci che affrontava questo tema e in qualche modo impegnava il Consiglio regionale.
Concludo, chiedendo che con questa mozione l’Aula si doti del servizio dell’interpretariato nella lingua dei segni, che la Regione nelle sue iniziative prevalenti utilizzi la lingua dei segni, come servizio per coloro che hanno questa forma di disabilità, chiedo altresì di aprire dei tavoli di concertazione, soprattutto con gli enti pubblici, a partire dall’Anci, perché questo avvenga anche nelle altre istituzioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Credo di avere poco da aggiungere a quanto ha specificato il Consigliere Minardi perché abbiamo condiviso questa mozione ed anche la proposta di legge, tra l’altro firmata anche dal Consigliere Micucci e dal Presidente della Commissione sanità, Consigliere Volpini.
Perché tutto questo? Perché credo che noi dobbiamo dare un forte impulso all’integrazione, soprattutto per quanto riguarda l’ambito scolastico e formativo, oltre a facilitare l’accesso all’informazione attraverso gli strumenti della comunicazione, quindi i media in generale, quelli televisivi, procedendo ad un servizio di interpretariato, ad esempio fruibile anche da remoto, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Non è detto che si deve fare tutto attraverso i metodi tradizionali, noi vogliamo arrivare anche con le nuove tecnologie ad un interpretariato da remoto, in modo tale che il non udente possa in ogni momento della vita sociale accedere a questa comunicazione, quindi integrarsi nel modo migliore.
Fino adesso in Italia non c’è stata una grandissima attenzione, tanto è vero che la lingua italiana dei segni è stata riconosciuta fino ad oggi soltanto in tre Regioni, la prima è stata la Regione Lazio nel 2015, poi la Regione Lombardia nel 2016 e la Regione Veneto nel 2018, sono tutte leggi che recano disposizioni per l’inclusione sociale e la rimozione delle barriere nella comunicazione.
E’ chiaro che anche nel mondo della comunicazione, della LIS, del comunicare con i sordi, c’è un’evoluzione molto importante, ad esempio c’è la lingua italiana dei segni tattili, c’è l’interpretazione attraverso il labiale, che è un senso avanzato, però intanto cominciamo con quello su cui possiamo lavorare, poi quando discuteremo la legge potremmo integrarla parlando anche della lingua italiana dei segni tattili, del discorso del labiale, potremmo introdurre tantissime cose quando se ne parlerà in Commissione, ognuno potrà portare il proprio contributo, però questo credo che sia un segnale molto importante.
La mozione secondo me va approvata così com’è, in modo tale che l’Ufficio di Presidenza possa adoperarsi in determinate occasioni per avere un interprete in Aula, soprattutto quando lavoriamo su temi di carattere sociale.
Ci prepariamo a dare un segno di civiltà anche alla nostra regione cercando un’inclusione vera attraverso una legge che riconosca la lingua italiana a tutti gli effetti perché è una lingua che ha una sua grammatica, una sua sintassi, una sua struttura morfologica, non è qualcosa di astratto, è qualcosa di fortemente concreto e siccome i sordi nelle Marche sono circa il 2% della popolazione è chiaro che una risposta va data per non trattarli come una minoranza, parliamo sempre di tutela quindi credo che questo sia un segnale molto importante che noi possiamo dare per gli amici che sono un po’ più sfortunati di noi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. A nome del gruppo della Lega dichiaro il nostro voto favorevole.
La lingua dei segni in tutte le iniziative della Lega l’abbiamo sempre utilizzata; in tutte le iniziative pubbliche c’è sempre un traduttore o una traduttrice che comunica quanto viene detto, quindi siamo a favore di tutte le iniziative volte ad eliminare ogni tipo di barriera che possa impedire la libera fruizione all’informazione, alla formazione e anche alla partecipazione, una barriera che deve essere eliminata, quindi siamo d’accordo.
Un plauso particolare all’iniziativa di Fermo volta all’insegnamento della lingua dei segni e mi auguro che presto anche in quest’Aula venga predisposto tecnicamente questo supporto per fare partecipare e informare i non udenti anche grazie al nuovo software, Concilium, che a quanto so dovrebbe prevedere anche i sottotitoli quando un Consigliere o un Assessore parla. Quindi il nostro voto sarà positivo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Siamo favorevoli a questa mozione, con una punto di orgoglio, posso dire che più di 10 anni fa, prima ancora che il Movimento 5 Stelle entrasse nelle istituzioni, ai “Vaffaday” di Grillo c’era sempre un traduttore nel linguaggio dei segni, siamo stati i precursori in questo. Questa è storia perché sul palco c’era anche la persona che usava il linguaggio dei segni, quindi siamo d’accordo.
Auspico che questa mozione non si tramuti in uno spot elettorale e basta e che seguano degli atti con ponderazione. Inserire la lingua dei segni nei Consigli regionali va fatto con l’adeguata pubblicizzazione. Leggo che adesso ci sono 13 persone in tutta la Regione Marche che stanno guardando il Consiglio regionale, questo l’ho visto anche nelle altre sedute, che in genere vengono seguite dalle 8 alle 15 persone, ci sono picchi un po’ più alti quando si trattano degli atti che riguardano categorie particolari di persone, ma il seguito che ha questo Consiglio regionale, in streaming, è veramente non basso, bassissimo.
Eventuali risorse nei confronti di queste persone che hanno un disagio vanno utilizzate per una finalità che abbia degli effetti pratici, quindi siamo favorevoli a questa mozione, ovviamente, e controlleremo e vigileremo perché a questa seguano degli atti che abbiano degli effetti concretamente positivi nei confronti delle persone e che non siano soltanto atti spot con cui appropriarsi della paternità senza che ci sia un seguito reale.
Voteremo favorevolmente e convintamente questa mozione che riguarda delle persone a cui noi abbiamo sempre guardato con molto interesse e di cui abbiamo condiviso le esigenze.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Solo per esprimere un plauso all’iniziativa e annunciare il mio voto favorevole.
Mi auguro soprattutto che ci siano delle ripercussioni pratiche, oggettive per un principio che certamente è condiviso. Lancio un input all’Assessore al turismo magari un aiuto alle realtà di accoglienza, dalla ristorazione agli alberghi, per predisporre le loro carte ed i loro listini con il linguaggio dei segni. Cercare soprattutto delle applicazioni pratiche che possono cambiare ed aiutare a superare un divario che oggi c’è, ma che attraverso la tecnologia, attraverso la condivisione, attraverso un impegno regionale, potrebbe essere abbattuto.
Quindi un voto favorevole a questa mozione, auspicando di vedere presto degli effetti pratici e positivi rispetto ad un principio certamente più che condivisibile.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Anch’io do pieno sostegno ad una mozione che tra l’altro ho sottoscritto su un tema a cui sono e siamo particolarmente sensibili, vista l’unanimità con la quale si sta esprimendo l’Aula a sostegno di questo atto.
Mi fa piacere sottolineare due aspetti, uno è il fatto che questo tema, purtroppo o per fortuna, coinvolge poche persone, però credo che sia altrettanto corretto, come stiamo facendo, che un Consiglio regionale si muova a tutela di alcune minoranze e mi auguro che questa sensibilità si estenda a tutte le altre minoranze che all’interno della regione ci sono. Quindi penso che sia corretto che un ente pubblico, come il Consiglio regionale, come la Regione Marche, sia particolarmente attento alla tutela di queste minoranze perché quando si tutela una minoranza si tutela la democrazia.
L’altro aspetto, adesso non vorrei fare una battaglia di primogeniture, però mi piace sottolineare che in tempi non sospetti anche una amministrazione pubblica, di cui ero onorato di far parte, si era attivata non in ambiti privati, ma in ambiti pubblici, manifestazioni sostenute da amministrazioni comunali a sostegno di queste persone, di queste categorie, per far fruire i servizi pubblici.
Purtroppo l’amministrazione che è succeduta nel mio Comune non ha altrettanta sensibilità e questo servizio sta scadendo. Ce ne siamo fatti carico come gruppo consiliare del Partito Democratico e, quindi, nelle iniziative che il Partito Democratico organizza nel territorio, che facciano riferimento a Civitanova, questo servizio si continua ad offrire, sapendo che non porterà migliaia di voti perché, come dicevo, è un servizio per poche persone.
Credo che sia una cosa di cui tutti noi dobbiamo farci carico e quindi colgo l’appello che in diversi hanno fatto e cioè che a questa mozione ed alla proposta di legge, che ha presentato il Consigliere Celani e che anch’io ho sottoscritto, si possa dare una conseguenza pratica, che non sia solo una medaglietta che alcuni di noi o tutti si possono appendere, ma che effettivamente da queste attività consiliari poi possa discendere un vero servizio, un vero beneficio per queste persone. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Mi unisco alle persone che hanno espresso il loro voto favorevole a questa mozione, la ritengo un atto di civiltà e auspico anch’io che abbia un seguito, che non venga annunciata oggi, magari riceve qualche riga sulla stampa, e poi muoia lì.
E’ una mozione che deve trovare un seguito e anche se mi rendo conto che può essere un costo per la Regione, ritengo che sia un costo giusto, un costo per la democrazia, perché non ci possono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B, quindi è giusto che ci sia anche questa possibilità per coinvolgere il più possibile e rendere partecipi dei cittadini che hanno questo tipo di difficoltà.
Una mozione che accolgo favorevolmente e che, ripeto, auspico venga poi tradotta concretamente perché se dovesse finire questa mattina, servirebbe a ben poco. Quindi la voterò convintamente e mi auguro che non solo venga applicata, ma che venga applicata in fretta, il prima possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. E’ solo per contestare una cifra presente in questa mozione relativamente al quinto punto della premessa nel quale si dice che la sordità e i problemi di udito riguardano il 5% della popolazione mondiale. In realtà questo 5% tende drammaticamente ad allargarsi perché noi consideriamo in questa tipologia di invalidità, sempre ed esclusivamente, lo facciamo in tutte le tipologie di invalidità, relative alla deambulazione, alla cecità, gli under 65 e consideriamo quelli che fin dalla nascita o nel corso della vita giovanile/adulta sono incorsi in questo tipo di disabilità, nella realtà abbiamo una platea estesa, soprattutto per quanto riguarda la sordità e parlo anche di me stesso, di ultrasessantacinquenni che invece incorrono in questo tipo di cosa, quindi ben venga la mozione, l’approvo volentieri.
Aggiungerei per quello che riguarda il servizio sanitario regionale, a cui il Consigliere Volpini ha fatto riferimento, anche la necessità che questo tipo di educazione, soprattutto il linguaggio dei segni, sia estesa come cura, come prevenzione a tanta gente, perché le protesi acustiche che dovrebbero rimediare, in realtà funzionano una volta si e sette no, quindi c’è la necessità di avviare una cultura in questo senso.
Direi, per quello che possibile, che questa mozione sia esaminata nel corso di una seduta della IV Commissione per mettere in conto anche la necessità degli ultrasessantacinquenni con questa forma di disabilità, che non sia più semplicemente la non autosufficienza, ma si preveda un intervento più ampio in sede preventiva. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Voto favorevolmente la mozione, però mi preme sottolineare un aspetto. Il mondo della sordità sta cambiando dal punto di vista epidemiologico e anche terapeutico perché oggi mi dicono che le persone giovani che hanno problemi di sordità riescono ad ovviare a questa disabilità attraverso il labiale e anche attraverso gli impianti cocleari che oggi vengono fatti con maggiore routine. Quindi ben vengano i contenuti della mozione e della legge, però che ci sia consapevolezza che il mondo della sordità si sta modificando perché sono cambiati gli interventi terapeutici, le tecnologie ed anche la prevenzione.
Un grosso contributo alla sordità delle nostre persone anziane è dato dalla rosolia in gravidanza, cosa che oggi grazie alle vaccinazioni non si vede più, quindi la trasformazione epidemiologica di un problema comunque serio e importante.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie ai colleghi per la discussione che c’è stata, credo di poterlo dire da parte di tutti i firmatari.
E’ chiaro che questa mozione deve avere una risposta ed avere nel più breve tempo possibile una concretezza.
Dico al Consigliere Bisonni che non c’è alcuna voglia di andare sulla stampa, c’è la volontà di dare delle risposte a delle persone che hanno una disabilità, che hanno dei problemi e che fanno fatica a svolgere quotidianamente la propria vita sociale.
Ho incontrato recentemente l’Associazione regionale che li rappresenta e mi ha raccontato che la loro associazione, che raggruppa i sordi nelle Marche, è diventata una specie di patronato, nel senso che la persona che non ha udito quando si deve relazionare con gli uffici pubblici, con i servizi, per fare una pratica, per fare qualsiasi operazione che la riguardi, compreso il cambio di contratto con una azienda che eroga i servizi ai cittadini, ha difficoltà e quindi ha bisogno di essere accompagnata da qualcuno che traduce loro quello che viene detto.
Quindi l’obiettivo è quello di fare in fretta, di risolvere questi problemi e cercare di fare in modo, questo lo dico alla segreteria dell’Aula, che questa mozione una volta approvata venga inviata alla Giunta affinché la inoltri a tutti i servizi che giornalmente, quotidianamente, nella loro attività svolgono ed organizzano iniziative di carattere pubblico nelle quali doverosamente dovrà essere inserita la lingua dei segni per i non udenti, proprio per fare in modo che venga avviata una cultura di comprensione rispetto a questa disabilità e che questo servizio possa essere un’opportunità per coloro che ne hanno bisogno.
Concludo con le parole di Papa Francesco che nella 60^ giornata mondiale del sordo ha scritto: “Siamo chiamati insieme ad andare contro corrente, lottando anzitutto, perché sia sempre tutelato il diritto di ogni uomo ed ogni donna ad una vita dignitosa”.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Prendo la parola per raccogliere quanto è stato detto nel dibattito, soprattutto le preoccupazioni di tanti colleghi che hanno affermato di dare un impegno forte a questa mozione, con una attuazione abbastanza rapida.
Credo che possiamo prendere l’impegno, se siamo tutti d’accordo, di accelerare il percorso in Commissione della proposta di legge.
Sono sicuro che questa mozione avrà un’attuazione rapidissima perché nella proposta di legge sono state individuate delle risorse per poter fare quelle attività di cui abbiamo detto. Parlerò con il Presidente Volpini e, se ci sono le condizioni e la volontà di questa assise, soprattutto dei membri della IV Commissione, potremmo iniziare subito il percorso e potremo integrare la proposta di legge introducendo anche il discorso relativo alla lingua italiana dei segni tattile ed introdurre il concetto della comunicazione attraverso il labiale, quindi fare una proposta di legge che sia effettivamente al passo con i tempi.
Chiudo dicendo una cosa molto importante, in questo momento la prima lingua per i sordi non è l’italiano, è la lingua dei segni, tutte le comunità la condividono, quindi dobbiamo accelerare e non possiamo non prendere in considerazione quanto l’evoluzione scientifica, tecnologica e sanitaria hanno prodotto in questi ultimi decenni: l’introduzione di tecniche terapeutiche diverse e il labiale.
Chiudo con una cosa particolare che mi è stata segnalata proprio ieri da parte di una associazione dei sordi. Ogni anno accedono attraverso una domanda ai fondi regionali per lo sport, per le politiche giovanili, attraverso un bando che viene fatto in attuazione della legge regionale 5/2012. Tutte le associazioni regionali negli anni sono state finanziate, e questo è un titolo di merito per la Regione Marche, quest’anno è successa una cosa incredibile, paradossale, speriamo che vi si possa porre rimedio, non vedo adesso l’Assessore Pieroni e il Presidente Ceriscioli, però credo che mi ascoltino. Negli anni passati il Servizio scriveva a queste associazioni dicendo che il loro progetto era stato ammesso a finanziamento, veniva specificata la somma e si chiedeva di procedere alla rendicontazione, per circa 10/12 anni è successo in questo modo, quest’anno è accaduto che nella comunicazione del finanziamento si chiedeva che l’accettazione e la dichiarazione venissero fatte tramite PEC, entro 10 giorni. Le associazioni non hanno letto fino in fondo la nota e sono rimaste in qualche modo “bugerate”, nel senso che non hanno risposto entro i 10 giorni, quindi sono tutte in fibrillazione pensando che non potranno avere gli 8/10/12 mila euro per fare l’attività sportiva per i sordi. Sarebbe un disastro, mi auguro che l’Assessore Pieroni che ha ascoltato, sensibile a queste tematiche, dato che i fondi ci sono, possa rimediare a questa svista conseguente al cambiamento che il Servizio ha fatto, certamente avrà avuto le sue ragioni, anche se si è proceduto per 10 anni sempre allo stesso modo. Le associazioni si sono preoccupate nel momento in cui la Regione non ha mandato i moduli per la rendicontazione, visto che inconsapevolmente non avevano accettato il contributo.
Mi auguro che a questo inconveniente venga posto rimedio nel più breve tempo possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Siccome ci sono continue perdite di connessione di rete, votiamo per alzata di mano. Non c’entra il sistema!
Mozione n. 403. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 434
ad iniziativa dei Consiglieri Rapa, Pieroni
“Tavolo tecnico sull’Hotel House di Porto Recanati”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 434 dei Consiglieri Rapa, Pieroni.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rapa.
Boris RAPA. Grazie Presidente. Dopo aver presentato già una mozione sull’Hotel House, con la quale si chiedeva un presidio permanente delle forze dell’ordine, dopo che il Consiglio regionale nel 17 luglio scorso aveva approvato una risoluzione, dopo le dichiarazioni del Ministro degli interni del 16 settembre scorso, che in visita all’Hotel House aveva promesso pubblicamente di mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti interessati, riprendo quelle dichiarazioni che citano testualmente “si lavorerà per trovare soluzioni, garantendo diritti ai legittimi proprietari di appartamenti, fermo restando che l’obiettivo rimane quello di radere al suolo quello che ormai è un ricettacolo di spacciatori, ladri e delinquenti. Deve essere un progetto sinergico e che coinvolgerà altri Ministeri”, la situazione vede irregolari, spacciatori, prostitute ed è un danno non solo alla città di Porto Recanati, ma a tutta la regione, soprattutto un pesante danno di immagine.
Ad oggi dal Ministero dell’interno non abbiamo saputo più nulla sul tavolo tecnico, ma la situazione dell’Hotel House permane in uno stato di precarietà, insicurezza e pericolo per i cittadini, per cui con questa mozione siamo nuovamente a sollecitare una soluzione, a chiedere di costituire un tavolo tecnico per proprio conto, nell’ambito della Regione Marche, con i soggetti che si riterrà più adeguati e qualificati, di permettere l’avvio in tempi quanto mai rapidi di tutte le iniziative necessarie a risolvere questa situazione che, ripetiamo, non danneggia solo la città di Porto Recanati, ma crea un forte disagio per tutta la comunità regionale.
Auspico che anche la Lega voti favorevolmente questa mozione e che si faccia carico, attraverso i suoi rappresentanti, di sollecitare il Ministro al fine di dare risposte concrete a questa grossa problematica.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Ho colto lo spirito con cui è stata presentata questa mozione.
Voglio leggere alcune frasi: “Affronterò nello specifico la questione della sicurezza, una tematica importantissima, è questo uno dei motivi per cui mi sento come passaggio obbligato una visita all’Hotel House”, questa frase è di Salvini e risale al 25 aprile 2015, un mese dopo, il 25 maggio 2015, sempre la stessa persona affermava: “La soluzione per riportare l’ordine? 500 uomini dell’esercito e delle forze dell’ordine che in due giorni controllano piano per piano il palazzo, chi è in regola bene, tutti gli altri rispediti con il primo aereo a casa loro”, poi sempre Salvini a Porto Recanati il 16 aprile 2016: “Loro sono in prima linea contro quelle persone che rendono difficile la vita alla gente per bene dell’Hotel House, una situazione che è sfuggita di mano alle autorità locali per menefreghismo, ma noi lo ripuliremo, se non bastano le buone maniere useremo le ruspe. Non smetterò di venire a Porto Recanati fino a quando l’Hotel House sarà abitato da gente normale”. Salvini, questa volta all’Hotel House, fa tante visite perché serve per andare sui giornali, il 16 settembre 2018 afferma: “O lo sistemi o lo abbatti e per esperienza è più facile la seconda. Non c’è una terza via, qui servono le ruspe, non c’è altro da fare”. Il 18 gennaio 2019 una mia dichiarazione: “Così Salvini ha preso i voti ed ha ingannato le persone dichiarando di risolvere un problema che invece evidentemente non vuole risolvere, da Ministro dell’interno non ha fatto nulla e nulla farà se non illudere”.
Questo per dire che il problema dell’Hotel House ha fatto molto comodo al Ministro dell’interno per fare propaganda, per prendere i voti, per parlare alla pancia degli italiani, che si sono scoperti intolleranti al colore della pelle, alcuni, non tutti per fortuna, quindi è una situazione che fa comodo ad una certa politica.
Io dico semplicemente questo, coerenza vorrebbe che lui dedicasse ogni giorno a risolvere il problema della sicurezza dell’Hotel House, tanto più che oggi non solo è al Governo, ma è anche Ministro dell’interno, quindi potrebbe fare, non dico quello che vuole, tanto se lo volesse. Il problema è che vuole solo i voti, quindi il problema degli immigrati fa comodo, creare il problema degli immigrati, perché in Italia il problema dell’immigrazione non esiste, però se blocchiamo una nave di poveri cristiani in mezzo al mare, non la facciamo sbarcare e lasciamo lì uomini, donne e bambini …, Consigliere Zura Puntaroni, io pago le tasse per l’assistenza sociale ed anche per questo tipo di cose, io le pago, lei non lo so, e siccome pago le tasse voglio che ci sia un welfare, un’assistenza sociale che risolva anche il problema di queste persone.
Il discorso “portateli a casa” è un discorso neanche da bambino delle elementari. Smettetevela con queste frasi, perché le tasse servono a questo, come servono per la scuola, per l’assistenza sanitaria e per tante altre cose.
Siccome pago le tasse e le pago tutte fino all’ultimo centesimo, pretendo che venga fatta anche questo tipo di assistenza e non è certo chiudendo i centri di accoglienza che si risolve il problema della sicurezza degli italiani, perché si mettono in mezzo alla strada persone che non sanno dove andare. Il problema si crea non si risolve, ma a questa gente interessa creare il problema, sennò come si fa a fare queste dichiarazioni e a raccogliere i voti di quelle persone che odiano il mondo.
Voterò questa mozione, ma se voi sperate che questo Governo d’intolleranti, non voglio usare altre parole che invece andrebbero usate, faccia qualcosa, sinceramente vi illudete perché la volontà non è quella di risolvere il problema. Perché il Ministro dell’interno non fa qualcosa? Perché non risolve il problema? Perché è incapace o non vuole farlo, scegliete voi.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Devo dire che come dicevano i latini repetite iuvant, ma questo ve lo state dicendo fra di voi.
Oggi stiamo discutendo una richiesta protocollata da un Consigliere e da un Assessore che chiede alla Giunta, di cui egli stesso fa parte, di costituire un tavolo tecnico per proprio conto nell’ambito della Regione Marche, con i soggetti che ritenga adeguati per poter intraprendere in tempi rapidi tutte le iniziative necessarie a risolvere il problema dell’Hotel House.
Questa proposta, secondo i proponenti, parte da quella risoluzione con la quale il Consiglio chiedeva alla Giunta, quindi anche al proponente Pieroni, di intervenire presso la Presidenza del Consiglio e il Ministro degli interni al fine di richiedere il presidio permanente delle forze dell’ordine, quindi mi chiedo: come mai, se c’era questa volontà da parte dell’amministrazione regionale, il famoso container, tanto sponsorizzato dall’Assessore Sciapichetti, non sia ancora stato collocato lì?
La seconda richiesta era quella di avviare, così come deliberato dal Comune di Porto Recanati, la procedura di richiesta tramite un protocollo di intesa con il Ministero competente e la Prefettura denominato “Strade sicure”.
La terza richiesta di quella risoluzione era che la Giunta attivasse una procedura per la definizione di un concreto patto per la sicurezza, con un rafforzamento stabile delle forze dell’ordine, ad esempio attraverso l’elevamento della Caserma dei Carabinieri a Tenenza, da stipularsi efficacemente tra Ministero dell’interno, Regione, Comune di Porto Recanati ed enti locali.
Ora direi che forse è il caso di fare un passo indietro, ecco perché dico repetite iuvant, ho stampato alcuni degli articoli di stampa dei miei interventi più recenti: 16 novembre 2017 “Necessita un tavolo fra Comune, Provincia, Regione e Governo al fine di trovare una soluzione definitiva al problema”; 7 aprile 2018 “Mi chiedo per quali motivi la Regione continua a latitare e non si propone invece come cabina di regia per coordinare efficacemente un patto per la sicurezza e per l’apertura di un tavolo interistituzionale; 12 aprile 2018 “In primis la Regione doveva intervenire già da molto tempo chiedendo un incontro con il Ministro e come evidenzio nel mio atto regionale, l’avvio di un piano concreto per ripristinare la sicurezza, la Regione, avrebbe dovuto farsi cabina di regia per l’apertura di un tavolo con tutti i soggetti interistituzionali preposti”; 20 novembre 2018 “Occorre il coinvolgimento attivo di tutti i livelli istituzionali affinché si arrivi ad una risoluzione concreta”. Magari non avete letto la rassegna stampa, non avete ascoltato i miei interventi in Aula, ho fatto anche un’interrogazione discussa in questa Aula, presentata nell’aprile 2018, nella quale chiedevo: “Per quali ragioni la Regione latita e non si propone come cabina di regia al fine del coordinamento efficace di un patto per la sicurezza del nostro territorio e/o per l’apertura immediata di un tavolo interistituzionale”. Ricordo nella risposta, che ho anche scaricato, quindi uno se la può andare a rileggere, che questo mio quesito ovviamente non trovò alcun tipo di riscontro.
Ricordo altrettanto chiaramente uno degli interventi a cui in questi tre anni mi ha e ci ha abituato l’Assessore Sciapichetti che, fuori microfono, interrompendo gli interventi, diceva: “Il tavolo già esiste, la Regione ci ha sempre partecipato ed è il tavolo della Prefettura al quale io stesso ho preso parte come referente della Regione”, quindi il tavolo che io chiedevo in quegli anni non era innanzitutto necessario ed in secondo luogo o forse anche in primis era già attivo ed io a sbracciarmi per dire che quello certamente era attivo ed operativo ma io intendevo e chiedevo un’altra cosa, di valutare non l’ordinaria gestione del problema, con le forze possibili e con le attenzioni possibili, ma di coinvolgere il Ministero, qualsiasi fosse la figura che sedeva in quel dicastero. Ricordo di essere andata a bussare alla porta del Ministro Minniti, come a quella del Ministro Salvini, con la stessa finalità, che era quella di chiedere un intervento particolare aggiuntivo per l’Hotel House.
Dalla mozione che viene presentata oggi, io posso trarre due considerazioni, la prima è che c’è un evidente spaccatura dentro questa maggioranza perché se ciò che ha dichiarato l’Assessore Sciapichetti, in tempi comunque caldi rispetto all’Hotel House, perché il problema a ondate viene portato avanti e di fatto non è mai sopito, è vero, cioè che quel tavolo già c’era, per cui la maggioranza non ha necessità di istituirne uno ulteriore, come chiede con la mozione di oggi, oppure è evidente che questa esigenza c’era e non la si è voluta ascoltare quando a porla ero io, Consigliere di minoranza, ed ancora più grave è che serve una mozione promossa da un Assessore che siede a quel tavolo della Giunta, che è responsabile, e che mi auguro parli con i suoi colleghi di Giunta, per dire facciamo qualcosa che già l’Aula ci ha chiesto di fare, per fare una risoluzione che abbiamo già in parte votato, perché questo ho letto sui giornali.
Mi sono interfacciata anche con il Consigliere Rapa che mi ha detto: “Diamo seguito a quella risoluzione”, quando si chiedeva di stipulare un nuovo patto per Porto Recanati, era il rinnovamento di un patto, quindi di uno strumento operativo attuato anni fa dal Ministro dell’interno, all’epoca rappresentato dal Sottosegretario Mantovano, dalla Regione, dal Comune, dalla Prefettura e dalle varie forze dell’ordine che intervengono.
Cosa ancora più grave: se la Giunta aveva voglia, potere, facoltà, come io ho sempre reputato, di attivarsi presso il Ministero e di farsi promotrice dell’attivazione di questo tavolo, perché non l’ha fatto? Perché oggi serve una mozione, se ha una volontà positiva, lasciamola in questi termini, e quando era nel pieno delle proprie facoltà la Giunta non l’ha fatto? Assessore Pieroni, questa richiesta sul tavolo della Giunta l’ha posta? Le è stato detto di no? Perché non è stato attivato?
Evidentemente se ha bisogno di fare una mozione le è stato detto di no, quindi lo vedremo al voto, perché se l’Assessore Sciapichetti all’epoca rispose che non c’era la necessità in quanto il tavolo esisteva, evidentemente qualcosa è cambiato e forse quell’esigenza era viva e serviva.
Purtroppo la mozione di oggi doveva avere un altro nome, doveva chiamarsi “Mozione anti Salvini”, per carità tutti gli atti politici hanno una valenza politica, ma la parte delle premesse evidenzia: “Salvini ha detto, Salvini ha fatto”, come poi è stato riportato anche dallo stesso Consigliere Bisonni, ed alla fine chiede alla Giunta di fare quello che fino adesso non ha fatto. Quello che non ha fatto la Giunta perché la mia richiesta del 2018, messa nero su bianco e discussa in quest’Aula, è evidente che non ha avuto seguito, anzi ha trovato la contrarietà della Giunta per espresse parole dell’Assessore Sciapichetti che ha detto che quel tavolo non andava istituito perché semplicemente c’era ed era quello a cui l’Assessore prendeva parte.
Ripeto quello che dissi per la proposta di legge del Consigliere Marconi relativa ad un finanziamento che non si sapeva chi lo doveva fare, a chi doveva essere diretto, se doveva andare a coprire i buchi di chi non aveva pagato, fatto senza un minimo di accordo con l’allora Governo Gentiloni, che era evidentemente in filo diretto con questa amministrazione, ed allora mi chiedo: qual è il senso di questo atto? E’ marcare nuovamente un territorio? E’ denigrare l’operato del Ministro, a cui non faccio sconti. Per prima sono andata a chiedere l’intervento e aspetto con ansia che quelle dichiarazioni di aumento del personale delle forze dell’ordine, che avrà tutte le difficoltà, non dobbiamo prenderci in giro, se non l’hanno fatto prima, non è che Salvini ha la bacchetta magica e lo può fare in questo momento, però ha dichiarato ed ha preso l’impegno di aumentare il contingente delle forze dell’ordine nelle Marche, mi auguro che una parte di questo contingente vada ad operare a Porto Recanati, come nella nostra richiesta.
Questo però mi sembra che vada purtroppo oltre, ad evidenziare i contrasti nella maggioranza e le mancanze perché se voleva questo tavolo l’avrebbe già aperto e torno a richiedere cosa è stato chiesto al Ministro Minniti all’epoca? Cosa gli fu chiesto sull’Hotel House? Qualcosa? Ancora io aspetto una risposta, la stessa domanda l’ho fatta in un altro Consiglio regionale e nessuno mi ha risposto perché evidentemente non è stato chiesto nulla.
Al Ministro Salvini questa Regione, questa Giunta, ha chiesto qualcosa? E’ andata a chiedere al tavolo? Allora io chiedo formalmente di relazionare su quell’incontro svolto al Ministero, quando è stato e quali sono state le richieste formali poste da questa Regione, altrimenti questa, purtroppo, e mi dispiace dirlo perché il problema è serio, è ancora una volta propaganda.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Posso andare in edicola a prendere la terza edizione, perché la seconda è già terminata, del libro scritto dal mio amico Pietro De Leo “Tutti contro Salvini”. La terza edizione sta per uscire nelle edicole e tutto questo mi sembra che sia lo slogan della mozione presentata dai Consiglieri Rapa e Pieroni.
Detto questo, credo che si faccia finta di non conoscere la vicenda dell’Hotel House oppure c’è un’altra cosa, ed allora, caro Presidente, sono preoccupato.
La storia dell’Hotel House non nasce adesso, nasce quando era amministratore un signore che è anche proprietario di 46 appartamenti, questo signore ha anche un’industria nel territorio adiacente.
Se non siete informati, informatevi sulla vicenda dell’Hotel House. Noi abbiamo sempre sostenuto e sosteniamo ancora oggi la legalità dell’Hotel House e non siamo per proteggere nessuno. Siamo a conoscenza che si vogliono far passare cose che non sono e la cosa politicamente dà fastidio al sottoscritto.
Cerco di spiegarmi. Noi abbiamo sostenuto che questo palazzo negli ultimi periodi è andato fuori controllo, ed è vero, perché non funziona il sistema della legalità, non funzionando in un edificio privato subentra una serie di fattori.
Credo che lo Stato, e se qualcuno non lo sa si informi, sta lavorando per ricondurre questo stabile alla legalità, intanto è stato rieletto un amministratore con 570 millesimi di proprietà. La situazione ad oggi è di 200 proprietari di appartamenti e di 200 affittuari, che fa 400, credo che chi fa politica debba prendere atto di questo dato, gli appartamenti non sono 1.000, sono 550 di cui 150 sono chiusi dalle banche. Questi 150 appartamenti si possono recuperare e si recupereranno dando la possibilità all’amministrazione comunale di darli in edilizia agevolata alle famiglie bisognose, quelle che hanno i requisiti e sono in graduatoria per avere una casa, con una formula tecnica che non voglio spiegare. Queste sono cose che qualcuno della Giunta, non il Consiglio, dovrebbe sapere oppure probabilmente vi fa comodo e vi fa piacere far parte del libro, perché questo è lo slogan, “Tutti contro Salvini”. Vi consiglio, di più non posso fare, più che consigliarvi non posso, di abbandonare questo libro, “Tutti contro Salvini”, perché non vi porta fortuna!
Credo che questa cosa dell’Hotel House andrà senz’altro, ne sono convinto, a buon fine perché una volta nominato … Gran parte di noi abita in un condominio e sappiamo come funzionano le regole, e chi è in affitto o è il proprietario penso che possa pagare anche 50 euro al mese di condominio.
Da cittadino marchigiano mi opporrò in tutti i modi a che l’ente pubblico intervenga su un privato, anche perché siamo già intervenuti con centinaia di migliaia di euro per non lasciare la comunità senza acqua e qualcuno ha pagato con i soldi dei marchigiani.
Anch’io sto in un condominio di 20 appartamenti, posso non pagare le bollette, creare un problema sociale, occupare la strada e di conseguenza qualcuno mi dà i soldi, ma che film abbiamo visto? Questa è la situazione dell’Hotel House.
Credo che esistano le condizioni, siamo una forza di Governo che è per risolvere questo problema, il percorso a tutt’oggi mi risulta questo, mi risulta anche che in quest’Aula qualcuno ha detto di far parte di una Commissione, quindi dovrebbe saperlo perché le cose stanno così.
Credo che noi non possiamo proteggere, perché questo è l’aspetto finale, e dare un centesimo, o un euro, a chi ha 46 appartamenti dentro l’Hotel House ed ha creato una situazione di ingovernabilità della struttura. Fra l’altro questa è una persona che non viene nemmeno dalle Marche, andate a vedere da dove viene.
Ieri ho sentito anche l’intervento del Procuratore Generale di questa regione e sono preoccupato, quindi credo che sia necessario stare attenti anche attorno all’Hotel House. Questo è il problema di fondo, stare attenti perché c’è da farsi male, questa è la situazione, se poi la vogliamo affrontare per slogan, per battute …, se la battuta è interessante uno può anche giocare, ma se le battute non lo sono penso che sia meglio non partecipare al gioco.
Noi della Lega crediamo, ripeto ancora una volta, che “Tutti contro Salvini” sia uno slogan che non dà la soluzione ai problemi.
Le difficoltà di quella struttura sono fuori e sono dentro, e sappiamo tutti che sono dentro, perché manca il controllo. Il controllo porta alla regolarizzazione, quello che avviene nello Stato italiano, e chi è proprietario e chi è in affitto pagano le incombenze economiche che spettano. Queste sono le regole democratiche, altre cose servono per mandare quel palazzo fuori controllo, voi sapete quanto me chi l’ha mandato fuori controllo, chi ha beneficiato dell’irregolarità dell’Hotel House. Questo è scandaloso e vorrei sapere anche chi protegge chi ha mandato fuori controllo l’Hotel House, a questo punto lo chiedo con forza, io non lo proteggo perché non sono per quel percorso in cui la Regione, o la Provincia, o i Comuni, ha messo i soldi pubblici per pagare l’acqua o per pagare l’energia. Questo è successo, caro Assessore Sciapichetti, lei lo sa e non faccia finta che non sia successo, la comunità ha pagato per i problemi dell’Hotel House ed è una cosa vergognosa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sono veramente stucchevoli questi interventi scandalizzati, queste accuse che si rimpallano da una parte all’altra per una posizione politica, per personaggi che sono in cerca d’autore, per altre situazioni che nulla hanno a che fare con questa situazione grave.
Le chiacchiere ne sono state fatte tante, le soluzioni non ci sono perché non è stato preso nessun provvedimento e ci si accusa adesso dicendo: “voi siete al Governo e dovete fare qualcosa”. Le accuse vengono da quelli che per 30 anni non hanno fatto niente.
L’iniziale funzione dell’Hotel House era di residenza per le vacanze, per persone che avevano una certa disponibilità finanziaria, poi gli appartamenti sono stati affittati ed i proprietari hanno incassato soldi in nero per fare i loro affari, piano piano il degrado è cresciuto senza che la politica intervenisse perché doveva fare favori all’uno, favori all’altro e doveva chiudere gli occhi.
Dopo 30 anni questa cosa è diventata ingestibile e si comincia così, come spot elettorale, a rimpallare le responsabilità, a fare una specie di baruffa con contendenti finti, perché alla fine si continua a non fare niente, si chiede alla Regione di istituire un tavolo, ma per cosa fare? Comunque qui la responsabilità è politica.
Faccio mie le parole del Procuratore che ha inaugurato tre giorni fa l’anno giudiziario, ha parlato dell’Hotel House, ha parlato dei problemi della giustizia e di tutte le criticità che ci sono, ha parlato del fratello pentito ammazzato a Pesaro, della ragazza uccisa a Macerata, di quello che ha sparato agli extracomunitari, ed è venuto fuori anche l’Hotel House che è una macchia nella nostra regione, nella nostra politica.
Faccio mie le parole del Procuratore che ha detto: “Se credete di risolvere la situazione dell’Hotel House con le azioni penali siete fuori strada, ci vuole un’azione politica”, l’azione politica non la sta facendo nessuno, non l’ha fatta nessuno e spero che questo Governo, in questo momento, la faccia e smettiamola di fare questo gioco delle parti, questo teatrino perché è veramente stucchevole e vergognoso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Sento un forte stridore di unghie sugli specchi, sento un rumore fastidioso da parte della Consigliera Leonardi, del Consigliere Zaffiri e del Consigliere Maggi, che sono sempre pronti ad attaccare, a sparare ‘ad alzo zero’ con termini spesso impropri quando le presunte colpe sono del Partito Democratico, degli ex Governi, mentre sono sempre pronti ad elargire mille giustificazioni per questo nuovo Governo, un po’ come la povera nonna morta, almeno cento volte, quando eravamo al liceo per giustificarci di ogni interrogazione andata male.
La prima giustificazione è che noi non abbiamo fatto, ma viva Dio è il Governo del cambiamento, che cambia se le stesse cose che non abbiamo fatto noi, non le fate nemmeno voi? Non mi sembra che ci sia un grosso cambiamento rispetto ai Governi precedenti.
Il problema non è che siamo “Tutti contro Salvini”, il problema è che Salvini è contro questa Regione. Le affermazioni che il Consigliere Bisonni ha letto non le abbiamo fatte noi o gliele abbiamo estirpate con la forza, il problema è che attraverso quelle affermazioni un neo deputato di Treia è stato eletto, attraverso quelle affermazioni si è stimolato un sentimento di rabbia e di odio che ha permesso ad alcuni partiti di vincere le elezioni e a qualche deputato del territorio di essere eletto.
Le domande che ha fatto sono legittime, le rivolga al diretto interessato, al Ministro dell’interno che gestisce gli interni, le forze di polizia dell’intera nazione, quindi tutte quelle informazioni che ha chiesto - ha sbagliato referente - deve chiederle a chi di dovere. Mi pare che sia un vostro sodale di partito, quindi credo che sia giusto chiedere a lui ed eventualmente farsi dare le risposte.
E’ sintomatico, e dal mio punto di vista farebbe ridere se non fosse una cosa seria, che oggi si vuole coinvolgere la Regione su un tema, la sicurezza di alcuni stabili, che non è assolutamente di competenza della Regione, mentre quando ha chiesto di essere coinvolta nelle vicende del sisma, che invece sono di stretta competenza territoriale, è stata esclusa insieme ad altre Regioni. Ora si chiede alla Regione Marche di essere coinvolta, di tenere il cerino in mano su una vicenda sulla quale non ci sono gli strumenti, non perché non ci sia la volontà, per esempio, di affrontare il tema dell’Hotel House.
Quando la Regione lo ha fatto in passato, quello che lei oggi, Consigliera Leonardi, dà come responsabilità nostra, è stato fatto al rovescio, cioè quando la Regione ha cercato di sostituirsi, per esempio, nelle vicende dell’acqua, della sicurezza, le è stato risposto che a quello ci doveva pensare il Governo e che stava spendendo soldi non suoi, lo ha ribadito prima il Consigliere Zaffiri, soldi pubblici usati per interessi privati.
Poi quando sono pochi spiccioli ci attacchiamo ai 100 mila euro, ma quando sono 49 milioni di euro pubblici, che vengono spesi per i privati, per le vicende interne di alcune famiglie, allora glissiamo e ci mettiamo una pietra sopra.
Su questo la Regione non ha le competenze perché non ha la gestione delle forze di polizia, è un tema di sicurezza ormai nazionale, visto i numeri tutti corretti che ha detto il Consigliere Zaffiri. Non può essere un problema che i Comuni affrontano, o che la Provincia affronta, o che la Regione affronta non avendone le competenze o le risorse, allora di cosa stiamo a parlare?
Che la mozione sia provocatoria, dal mio punto di vista, è evidente a tutti, non è che pensiamo di risolvere i problemi del mondo attraverso questo atto.
Si considerava, immagino quando si rispondeva negativamente alla creazione di quel tavolo, che c’erano tutte quelle dichiarazioni dell’opposizione e una volta che questo signore fosse diventato Ministro degli interni nel giro di pochi mesi risolvesse il problema. Noto che, all’interno dello stesso partito, lui dice di voler abbattere perché è l’unica soluzione, mentre il Consigliere Zaffiri dice che bisogna dare le case all’Erap per assistere i senza tetto, chi è in difficoltà.
Anche lì bisognerebbe approfondire, di quello che il Consigliere Zaffiri ha detto non mi pare che ci sia traccia in alcun documento ufficiale, che siano espressioni di buona volontà, non lo metto in dubbio. Ripeto, avendo il proprio partito la gestione del Ministero degli interni e dico anche di Palazzo Chigi, visto chi ci siede oggi, probabilmente qualche operazione più concreta può essere fatta.
Non è il problema di dire ce l’avete tutti con Salvini, il problema è che Salvini ha fatto delle dichiarazioni assurde perché chi gestisce la macchina pubblica sa che tutti quei problemi c’erano allora e ci sono oggi, però quei problemi lui li ha utilizzati come leva per vincere le elezioni e per fare oggi il Ministro degli interni, ed è chiaro che il resoconto di quello che ha dichiarato e non ha fatto uno glielo può chiedere, o neanche questo possiamo fare per riportare un po’ di ordine e di verità?
Il problema che c’era, forse è stato affrontato in maniera dilazionata sperando che si risolvesse localmente, poi è diventato un tema di ordine nazionale tanto che, ricordo, con il Consigliere Marconi e l’Assessore Sciapichetti abbiamo presentato una proposta di legge alla Camera per farlo diventare, questo si, un problema di ordine nazionale. Il nostro Governo è caduto, non so se l’avrebbe sostenuta o no, anch’io ho delle legittime perplessità su questo, ma non c’è la prova del contrario, sono invece sicuro che a questo Governo di quella proposta non gliene è fregato niente e non ha messo in piedi nessuna proposta contraria perché, a parte le dichiarazioni sulla stampa e le visite periodiche e inutili da un punto di vista amministrativo, invece molto utili da un tornaconto elettorale, non è seguito nulla. Almeno su questo lasciateci l’iniziativa politica e non si può dire, cara Consigliera Leonardi, che la responsabilità è della Regione che non ha chiesto insistentemente di convocare …, la responsabilità su questo tema è del Ministero degli interni, prima era il nostro? Si, c’erano delle responsabilità e mi sembra che l’ultimo Ministro, rispetto forse a quelli precedenti, e l’ultimo Governo avessero cercato di affrontare perché forse finalmente si erano resi conto che non era più un problema locale, come avevano detto gli altri in passato, ma avevano colto che il tema era diventato nazionale. Poi le vicende del Governo e delle elezioni hanno interrotto quel tipo di processo, eravamo tutti convinti da quelle dichiarazioni che si sarebbe assunta, più forte di prima, una forte presa di posizione.
Mi sembra che ad oggi, passati diversi mesi, su un tema che era centrale per la politica della Lega e del Movimento 5 Stelle di questa regione non si sia mossa paglia.
Se questa mozione può aiutare a far muovere qualche paglia in più credo che sia assolutamente utile.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Vedo che questa mozione ha scatenato un interessante discussione al limite della rivoluzione copernicana, anche se onestamente, con tutto il rispetto, non credo che il Consigliere Rapa, né l’Assessore Pieroni possano essere definiti dei rivoluzionari.
Mi sembra che la mozione sia di una mitezza ovina, nel senso che mette in conto una cosa semplice, ovvia, ma che scatena tutto nuovamente, quindi la parte interessante è questa qui.
Scatena nuovamente tutto, a quattro mesi dalle elezioni, anche sul piano della responsabilità, ma non dirò niente su questo perché sono stato decisamente scavalcato dal Consigliere Micucci che con maestria ha ricordato lo scenario, i teatrini ai quali abbiamo assistito intorno all’Hotel House; ha ricordato anche una proposta concreta che quest’Aula ha votato all’unanimità, esclusi la Lega e Fratelli d’Italia, e che sta lì, è stata riproposta in Parlamento in questa legislatura perché, se non ricordo male, l’abbiamo inviata come semplice segnalazione, non c’è neanche bisogno di ripresentarla. Quindi un’ipotesi di soluzione urbanistica c’è, poi ci sono tutte le contestazioni a questa soluzione urbanistica però, delle due l’una, o la soluzione urbanistica o la soluzione di ordine pubblico.
La soluzione di ordine pubblico non è un presidio di polizia perché i Questori, i Prefetti, i poliziotti ci hanno detto che non risolve niente, quasi niente, certo è dissuasivo, certo farà si che non avremo più lo spaccio di droga intorno all’Hotel House, cosa che è stata verificata in molte circostanze, ma ovviamente non risolve, intanto è una prima pezza che dovrebbe essere messa in questo caso.
Ma delle due l’una, la terza soluzione non è stata offerta, qui vengono offerte le analisi sul passato, ma non c’è una terza soluzione e la politica si fa con le proposte, non si fa con le analisi e riguardo alle battute qui avete superato voi stessi - interventi slogan e battute - non si risolve questo problema con slogan e battute, ma chi ha fatto sempre slogan e battute? Chi è venuto all’Hotel House e ha detto radiamolo al suolo? Io, Salvini, Micucci e Sciapichetti siamo della stessa idea, Salvini ha detto radiamo al suolo l’Hotel House, siamo solo noi tre d’accordo con Salvini, quindi i veri rappresentanti della Lega su questo argomento nelle Marche siamo noi tre perché è una proposta concreta, si proceda!
Io non so qual è qui la scienza giuridica, il principio costituzionale che fa dire non vogliamo l’intervento pubblico in questo caso, questo è veramente ridicolo, stiamo spendendo e spenderemo da qui ai prossimi 10 anni più di 20 miliardi per risistemare le case, gli edifici del terremoto, dovremmo dire, applicando il principio che è stato sollevato dal capogruppo della Lega, niente intervento pubblico per i privati. Questo è un principio assurdo, la Costituzione italiana va esattamente nell’altra direzione, nel dire l’intervento pubblico ci deve essere, ma deve essere mirato. Per esempio c’è una discussione aperta sul fatto se in seguito al terremoto si debbano o no restaurare le seconde case, caso unico in Italia, siamo gli unici a mettere a posto le prime case e saremo i primi al mondo a mettere a posto anche le seconde. Tutti i Governi hanno proceduto in questa direzione e ne siamo lieti, ma questa è una discussione seria.
Dire che non ci deve essere l’intervento pubblico per quattro spiccioli che hanno garantito in una situazione d’emergenza l’acqua, cioè la vita …, l’assenza dell’acqua per chi sta al 17° piano significa la vita, forse non si è capito neanche come viene data questa acqua. Assessore Sciapichetti, lei ce lo deve spiegare, non è che abbiamo dato le casse d’acqua minerale, la nostra Astea di Recanati-Osimo ha portato giù le autobotti che hanno riempito un pozzo, l’autoclave la fa arrivare dove deve arrivare, non è che abbiamo dato l’acqua minerale e cento operai dell’Astea li hanno portati su visto che non ci sono gli ascensori.
E’ stato fatto il minimo indispensabile, a questo riguardo ho sentito, avvalorata da alcune parti politiche, l’idea di non dare l’acqua perché così le persone sarebbero andate via perché sarebbero morte di sete e alla fine se ne sarebbero andate.
Questo è il clima con il quale si affronta questo argomento, ma non può essere questo e non voglio credere che l’intelligenza di alcuni dei nostri colleghi di minoranza si abbassi a questo livello perché la stima che ho per loro mi fa dire che non può essere così, non può essere l’intervento per slogan e battute, non può essere altro.
Auspico, Presidente Ceriscioli, che questo tavolo non sia solo all’interno del cosiddetto ordine pubblico per cui vi ritrovate con dei tecnici che devono risolvere cosa? Il tavolo cosa deve risolvere? Decidere se mandare 5 agenti in borghese ogni tanto lì? Decidere di fare un presidio? Per questo non c’è bisogno di un tavolo, la vostra proposta del tavolo mi piace se da lì poi parte un ragionamento più ampio, che mette in conto una soluzione di natura urbanistica, che non significa regalare la casa, significa mettere in conto un esproprio che dica che queste abitazioni hanno un valore, si scala il valore di quelle abitazioni e per il resto si procede con normali mutui, assegnazioni, con il meccanismo dell’Erap, con quello che si vuole, ma si metta in conto in maniera sincera, l’unica cosa che è possibile fare riguardo a questo palazzo, cioè abbatterlo, oppure, come ho sentito dire dal Presidente Ceriscioli, ma è una procedura un po’ più complicata, quello di una sua riqualificazione che comporterebbe, Presidente, la riqualificazione dell’intera area perché oggi l’Hotel House è rispetto a Porto Recanati niente, potrebbe essere sotto un altro Comune, non cambierebbe niente perché non ha nessun collegamento con quel tessuto, è stato pensato male 40 anni fa e male resta, non ha nessun collegamento, l’unica cosa vera che si può fare è, ripeto, o una sua radicale trasformazione o il suo abbattimento, tertium non datur, non c’è una terza soluzione, se c’è ben venga e quando proponemmo la legge ricordo bene che dicevamo che su questa legge noi non ci impiccavamo era solo un modo per provocare il Parlamento verso una soluzione.
Quindi invochiamo ufficialmente e formalmente, anzi li chiamerei a questo tavolo, i parlamentari almeno della provincia di Macerata, non dico di tutta la regione, di tutti i partiti che si rendano promotori di iniziative, riprendano quella legge, la modifichino, facciano quello che vogliono, ma facciano i parlamentari senza aspettare l’ordine del partito e dimostrino una vera seria autonomia nei confronti anche dei loro Ministri, come in quest’Aula molte volte i Consiglieri hanno dimostrato nei confronti della stessa Giunta, dando prova di lealtà nei confronti di questo territorio e dando prova di intelligenza, cioè dire faccio proposte che possono servire a qualcosa. Ripeto, altra soluzione non c’è se non attendere la tragedia di fronte alla quale sarà molto interessante prendere gli atti di tutti i Consigli regionali in cui abbiamo parlato di questa cosa e vedere quante cretinate sono state dette e quante poche soluzioni sono state adottate.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Per fortuna che gli italiani hanno memoria, sono un popolo molto attento, lo sono ancora di più i marchigiani perché vorrei iniziare dalle stigmatizzazioni che sono state fatte in parte dalla Consigliera Leonardi, dal Consigliere Maggi sulla questione che questo amplia la discussione sull’argomento che stiamo trattando.
Questa è una mozione “anti Salvini”, può darsi che lo sia ma credo di si è normale che noi siamo contro queste politiche che si stanno attuando, quindi è normale che in quest’Aula quando si parla di un argomento serio ed importante come quello di una situazione difficile che stiamo vivendo all’Hotel House di Recanati e come quello dell’immigrazione in generale, credo che sia difficile non arrivare a chi in questo momento ha in mano le leve del comando su questo argomento.
Mi sembra che era così fino a qualche mese fa, quante ne abbiamo viste di mozioni anti Renzi e anti Gentiloni in quest’Aula, quelle sì davvero strumentali.
Questa non è strumentale perché l’Hotel House è situato nella città di Porto Recanati, una città della regione Marche e la Regione Marche è Governata dal Governo italiano quindi è normale che la discussione vada su chi in questo momento ha in mano le leve del potere su questi argomenti.
La memoria dei marchigiani servirà a ricordare e a far capire, a stigmatizzare lì si in quel caso, la differenza che c’è tra la propaganda e la realtà. Quello che è avvenuto ieri sulla Sea Watch è un caso molto eclatante nel senso, giro la domanda a voi soprattutto e insisto perché so la storia di alcuni colleghi in quest’Aula, lo dico al Movimento 5 Stelle in particolare, ma anche ad altri, ma è sicurezza tenere 13/14 bambini di nazionalità ignota su una nave a un miglio e mezzo che fortunatamente la legge del mare, il codice della navigazione, impone che quella nave sia lì ed imporrà se le condizioni del mare peggioreranno di farla entrare in porto. Serve a qualcuno lasciare lì questi essere umani in carne ed ossa? E’ sicurezza questa? Ma ve la ponete voi questa domanda ogni tanto?
E’ chiaro che noi chiediamo al Governo un atteggiamento diverso da quello delle ruspe perché portare delle ruspe all’Hotel House non è possibile, lo sapevamo in campagna elettorale e non lo dicevamo, ma la gente ha creduto più a loro che a noi e adesso sta venendo fuori però che era come dicevamo noi. Noi abbiamo fatto un percorso lineare, ringrazio gli amici alleati socialisti, il Consigliere Rapa e l’Assessore Pieroni, per insistere su questa materia. Noi abbiamo messo a disposizione delle risorse, noi abbiamo messo a disposizione un percorso, che ha un’indicazione che evidenzia nettamente il differente approccio, tra noi e voi, che abbiamo sulla sicurezza, perché noi quel presidio lo vogliamo in primis e prioritariamente per tutelare tutte quelle famiglie per bene, tutta quella gente per bene che sta all’interno dell’Hotel House e sono la maggioranza.
Ecco perché noi lì vogliamo un presidio di polizia, e su questo non sono neanche tanto d’accordo con il Consigliere Marconi che dice che a poco servirà, non è così, il presidio serve per tutelare la gente per bene, perché chi delinque va perseguito di default per usare un termine moderno, in una democrazia, ecco qual è l’approccio non è quello delle ruspe, ma è quello della tutela della gente per bene. Questa è la sicurezza!
E’ chiaro che alla fine si va su quello che voi chiamate il capitano, e ci mancherebbe, è il Ministro dell’interno, gira anche impropriamente secondo me con una divisa della polizia, è normale che deve pensarci lui a tutelare la gente per bene, ma da chi lascia esseri umani, minori, in mezzo al mare …, e vorrei che su questo ognuno dicesse veramente quello che pensa perché se questi sono diventati i problemi prioritari del nostro Paese, il nostro Paese non avrà un futuro roseo nei prossimi anni, però credo che qualcosina cominci un po’ a scricchiolare da questo punto di vista perché se si ha una visione della sicurezza tutta basata sulla paura del diverso, sulla paura di chi non appartiene alla nostra cultura, sicuramente noi non faremo altro che aumentare l’insicurezza e giocare sulle paure, questa è una litania che noi ripetiamo da sempre, ma siamo sicuri che questa è la strada giusta per stare vicino ai cittadini e alla gente per bene, così come noi vogliamo fare, abbiamo fatto e ribadiamo con questa mozione.
Noi chiediamo l’intervento, il Ministro si è impegnato di intervenire sull’Hotel House, ci dica come vuole farlo, lo vuole fare con le ruspe? Lo faccia, si assuma la responsabilità delle sue azioni, porti le ruspe all’Hotel House come ha detto, ma lo faccia nel più breve tempo possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Se mi fa parlare sennò non è che me la prendo a male, tanto qui il tema dell’Hotel House vedo che appassiona questa platea, qui si gasano tutti sull’Hotel House, io pensavo che qui dovevamo gasarci sull’aumento del porto, la circolazione delle merci, le infrastrutture, il piano paesaggistico, però se l’Hotel House ce lo abbiamo tutti nel cuore e sia Hotel House, parliamo dell’Hotel House, della droga, dei negretti, dei pachistani, di quello che segue, però attenzione io in passato sono stato sempre molto pragmatico nel trovare una possibile soluzione per risolvere quel tumore che sta a Porto Recanati.
La soluzione secondo me era ripristinare un condominio funzionale, ma visto che oggi c’è il Ministro dell’interno, che è il capo del mio partito, che si è speso per un abbattimento, io ubbidisco, Consigliere Marconi dica ad Ubaldina che finalmente il suo sogno di fare un grande resort di 150.000 metri cubi si realizza, poi però deve capire dove andiamo a mettere tutte queste persone, io non è che mi metto contro, però attenzione perché per buttarlo giù, c’è anche una tariffa sulle macerie, ma si può fare tutto perché qui si sono trovati i soldi, chi governa trova i soldi per i propri sogni, poi la realtà è sempre diversa.
Ricordo i miei interventi in passato, ricordo i tentativi fatti con l’Assessore Cesetti supplicandolo di fare qualche intervento, ricordo tutte le volte che sono andato a parlare con il Sindaco di turno perché comunque il problema è del Sindaco che ha un tumore all’interno del suo comune, al Sindaco di turno la situazione è sfuggita, si è girato da un’altra parte. Trovare delle soluzioni lì stato complesso per qualsiasi Premio Nobel. Stop, buttiamo giù, l’Italia è questa, facciamo un grande resort, Ubaldina è contenta, tutti sono contenti, bisogna trovare la sistemazione per circa 2.000 persone e pace, però in tre anni il problema dell’Hotel House lo abbiamo affrontato almeno una decine di volte, ogni tanto si butta là un tema, come la caccia, come le vongole, no adesso delle vongole è tanto tempo che non se ne parla più, per scaldare gli animi, però secondo me gli animi qui andrebbero scaldati su cose più concrete per la regione, perché se campiamo solo di vongole, campiamo solo di caccia, di cinghiali, di Hotel House, fra poco dal porto potrebbe arrivare qualcuno a chiedere aiuto per il problema della circolazione delle merci, qualcun altro potrebbe arrivare dall’aeroporto, qualcun altro potrebbe chiedere delle infrastrutture in generale. Pensavo nella mia ignoranza, io che vivo di cose concrete, che c’erano altri temi più importanti, però vi gasa l’Hotel House e parliamo dell’Hotel House, poi Consigliere Urbinati ci vuole mettere la Sea Watch? Mettiamoci la Sea Watch, ma guardate che se arrestano Salvini la Lega sbanca perché sale al 60% dei voti, ma secondo me si deve fare arrestare perché l’Italia è questa qui.
Tornando a noi ed alle cose concrete, io sono di estrazione culturale giudaica che poi penso al film di Alberto Sordi quando dice: “Tu sei giudeo quindi non ti pago”, non sono un grande praticante, però vorrei morire giudaico, non obbligatoriamente islamico, quindi voi con tutti questi vostri gasamenti perdete sempre di più consensi.
In questo anno e mezzo che manca appassioniamoci di cose importanti in modo che se qualcuno poi da fuori ci rinfaccia e dice: “Siete stati lì a prendere i soldi e che avete fatto?”, noi possiamo rispondere che abbiamo raddoppiato il volume delle merci nel porto di Ancona, abbiamo raddoppiato le infrastrutture, abbiamo collegato tutto quanto con la pedemontana, abbiamo gettato le basi per cose importanti, perché se ti aumentano le merci, ti aumentano i soldi e quindi si possono trovare fondi per sistemare l’Hotel House, ma stare qui a parlare dell’Hotel House …, perché quello ha paura di non essere ricandidato e deve far rumore, adesso ha anche presentato una mozione sul punto nascita di San Severino che mi tocca pure votare, ma io qui dentro cosa ci sto a fare? Qui ci vuole lo psicologo, quello assunto da poco, mi voglio far curare, mi scoppia la mente!
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Con il mio capogruppo abbiamo ragionato sull’opportunità di ritornare in quest’Aula con una valutazione legata al problema dell’Hotel House, che è ormai un problema nazionale. I dati del turismo sono influenzati anche e in particolar modo da alcune realtà regionali e, questo lo dico come Assessore al turismo, certe esternazioni non avvicinano i turisti. Andate a vedere i dati di Porto Recanati e di Potenza Picena!
Credo che sia importante che il tema dell’Hotel House sia discusso in questo consesso, ma no nella maniera che sto ascoltando oggi, cercando ognuno di mettere davanti la propria parte politica, cercando di giustificarla e cercando di dare delle risposte che a mio avviso non risolvono la questione.
La risoluzione che abbiamo approvato il 17 luglio, partita dalla nostra mozione abbinata ad altre, dava due importanti indicazioni, una è, e rimane forte, l’impegno della Giunta regionale, di questa maggioranza, a garantire una struttura che potesse essere idonea e che permettesse, costantemente, 24 ore al giorno, la presenza di un presidio per evitare …, e non lo diciamo noi che abbiamo ruoli amministrativi politici, ma lo dicono le forze dell’ordine che stanno sul campo, e credo che chi sta su quel territorio, chi abita in quel comune, dovrebbe saperlo. Le forze dell’ordine dicono con grande chiarezza che è inutile fare un blitz periodicamente perché il giorno dopo ricominciano tutte le attività che noi sappiamo essere all’interno dell’Hotel House, e parlo di irregolari, per primi, di prostituzione, di droga e di spacciatori.
Se le stesse forze dell’ordine, in particolar modo chi sta sul territorio, con grande forza continuano a dirci che è importante prevedere un presidio H 24 per impedire che chi non è un regola, chi è spacciatore, o chi si prostituisce, non entri più dentro, togliamo, come ha detto il Consigliere Urbinati, la presenza di una minoranza che ha creato quelle criticità, anche se sicuramente non riusciremo a risolvere il problema alla fonte.
In quella risoluzione chiedevamo a chi di dovere, a chi aveva la competenza specifica e diretta, di istituire un tavolo, nel quale dovevano essere rappresentati tutti i soggetti addetti alla valutazione di una serie di problematiche e, come credo che sia giusto, doveva valutare anche l’inserimento dei soggetti che avevano una rilevanza sociale sul territorio.
Questo il 17 luglio, sei mesi fa, ma questa mozione poi nasce, è vero ed è giusto che sia così, da colui che in veste di Ministro il giorno dopo della risoluzione è venuto all’Hotel House e, sempre con grande chiarezza, con il codazzo di amministratori locali regionali, ha ripreso le dichiarazioni. Il Consigliere Bisonni si è dimenticato di dire che pochi giorni prima delle elezioni del 4 marzo, da segretario di partito, è tornato su Porto Recanati portando ad esempio negativo la situazione dell’Hotel House e dicendo che avrebbe con le ruspe abbattuto questa struttura. Immagino quante ne ha fatte. Pochi mesi dopo è tornato, sempre in momenti particolari, ha cambiato la posizione, non ha parlato di abbattimento con le ruspe, ma ha detto che avrebbe raso al suolo la struttura, ha detto anche una cosa importante, da Ministro, non più da semplice cittadino o segretario di partito, “Il mio impegno è quello di istituire un tavolo con tutti i soggetti interessati”. E’ stata questa affermazione che ha fatto scattare la molla di questa mozione perché se fossero state le solite dichiarazioni schiocche di un Ministro o di un Segretario, che viene qui e pensa di parlare ai marchigiani e pensa che i marchigiani abbiano l’anello al naso, penso che non l’avremmo presentata; sarebbe stata l’ennesima sciocca dichiarazione di questo Ministro che rappresenta il Governo e lo rappresenta insieme al Movimento 5 Stelle.
Mi dispiace, caro Consigliere Maggi, questo vostro silenzio su un argomento così importante, un silenzio assordante sul tema dell’Hotel House, che non riguarda una città, che comunque sarebbe stato rilevante sollevare, ma una intera regione, e voi non dite niente al di là della solita tiritera.
Caro Consigliere Maggi, mi dispiace, lei è una persona corretta e sono rammaricato dell’atteggiamento dei 5 Stelle marchigiani, voi ogni volta dite: “Per trent’anni c’è stato questo problema”, ma dobbiamo affrontarlo, se pensiamo sempre alla storia passata, se non diciamo come vogliamo risolverlo, se facciamo sempre la solita retorica demagogica su questo argomento …, mi dispiace dirlo, i 5 Stelle non ne stanno uscendo con dignità politica.
Tornando alla questione, è chiaro che noi abbiamo presentato questa mozione funzionalmente alle dichiarazioni fatte dal Ministro dell’interno, abbiamo aspettato dei mesi e l’abbiamo presentata a fine dicembre, se non a gennaio, proprio perché eravamo speranzosi che una dichiarazione di quel genere, pubblica, davanti a tutti i marchigiani, potesse avere un seguito, anche perché basta che il Ministro alzi la cornetta, chiami la Prefettura e dica: “Si convochi un tavolo tecnico”. Non è riuscito a fare neanche questo, al di là delle esternazioni che hanno portato, questo sì, la Lega ha prendere voti anche nelle Marche con la storia della sicurezza, però non pensate che i marchigiani sono così sciocchi e così stupidi da continuare ad accettare le semplici esternazioni senza che ci sia niente di concreto, perché poi pensando che a caduta la Lega delle Marche prenda i voti … Al di là della vostra speranza di prendere questi voti a caduta dal nazionale, vedremo quando sarà il momento e se i marchigiani riconosceranno il lavoro che state facendo senza impegnarvi per niente in questo caso.
E’ chiaro che questa situazione dà fastidio perché andiamo a toccare con questa mozione un tasto dolente. Anzi speravo che in questi quattro mesi, tempo intercorso da quando abbiamo presentato la mozione, da parte del capogruppo regionale della Lega ci sarebbe stata più attenzione, avrebbe alzato la cornetta e avvisato il proprio Ministro dicendo: “Le volevo ricordare che si è preso un impegno pubblico, perché ancora questo tavolo non è stato messo in piedi?” Molto probabilmente da parte vostra c’è menefreghismo e capisco anche il perché, oggi lei per la seconda volta parla da amministratore di condominio, potrebbe essere un buon amministratore di condominio, come sicuramente è capace di fare, perché sta confondendo la soluzione interna con le problematiche di sicurezza.
Concludo dicendo che capisco la Consigliera Leonardi che vuole coprire un proprio lavoro, un proprio percorso, ma probabilmente non si ricorda o non ha letto la risoluzione del 17 luglio 2018 che con grande chiarezza demandava ed invitava il Presidente della Giunta a chiedere al Governo di attuare un tavolo tecnico ed impegnava la Regione Marche a portare in quel tavolo la proposta approvata che riguardava la parte strutturale.
La nostra mozione, anche se sappiamo bene che è una forzatura, chiede al Presidente, visto che non lo fa il Ministro competente, di far partire un percorso per istituire questo tavolo, con l’auspicio che dopo questa discussione questo atto venga votato perché il tavolo è fondamentale, al di là delle posizioni di ognuno, e lì porteremo anche quello che dice l’amministratore di condominio Zaffiri, però sicuramente va istituito, altrimenti tutto quello che ci diciamo viene disperso nelle varie posizioni di ognuno.
La mozione si sintetizza dicendo: visto che il Ministro non l’ha fatto, invitiamo, anche se non è direttamente competente, il Presidente della Regione ad istituire un tavolo tecnico o a richiedere al Ministro di farlo perché da lì poi si potrà discutere, valutare e decidere tutto, sennò ognuno rimane sulla propria posizione senza risolvere il problema.
In primavera ci saranno le elezioni, arriverà un’altra volta qualche politico intelligente che dirà: “Cari cittadini marchigiani siamo pronti ad abbatterlo”, spero che per quella data questo tavolo sia stato fatto.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo come Assessore con delega alla sicurezza, una delega i cui poteri sono pressoché nulli, come ho avuto modo di dire in diverse occasioni e da ultimo anche alla giornata della polizia locale, perché, ahimè, nulli sono i poteri dell’istituzione Regione, del suo Presidente, da cui a me derivano i poteri delegati in tema di sicurezza e questo ci dovrebbe indurre ad una riflessione generale, ad esempio un Sindaco ha poteri, può disporre della polizia locale, non può farlo un Presidente di Regione.
La mozione presentata in modo opportuno, e poi dirò perché, dal mio collega Pieroni e dal Consigliere Rapa, prende atto di questa difficoltà, tant’è che nella parte dispositiva parla di tavolo tecnico e non di presidio.
E’ una mozione, che io non percepisco contro qualcuno, tanto meno contro Salvini, ristabilisce innanzitutto la verità, la ristabilisce nei confronti dell’Aula, di quest’Aula, che a luglio scorso ha approvato una risoluzione. Questo non dobbiamo dimenticarlo, una risoluzione che impegnava il Presidente e la Giunta ad attivarsi, tramite protocollo di intesa con il Ministro degli interni, affinché il Presidente del Consiglio ed il Ministro degli interni si facessero carico di realizzare un presidio permanente delle forze dell’ordine presso l’Hotel House.
Questa era la risoluzione votata in quest’Aula e all’esito di quella risoluzione il mio collega Sciapichetti, che in qualità di Assessore alla protezione civile si è occupato più di me della questione dell’Hotel House - io me ne sono occupato tra l’altro grazie al Consigliere Zura Puntaroni che all’inizio del mandato mi ha portato lì affinché mi rendessi conto della situazione, eravamo all’inizio del mandato e lo ringrazio, e all’esito di quello noi ci mettemmo anche dei soldi in bilancio per cercare di risolvere quei problemi - il 12 giugno 2018 scriveva una nota al Ministro degli interni Salvini per chiedergli di attivarsi per un presidio permanente delle forze dell’ordine atto a svolgere operazioni di vigilanza e di controllo sulla presenza della struttura.
Il Presidente della Giunta regionale, ovviamente con altra autorevolezza istituzionale rispetto alla mia ed a quella dell’Assessore Sciapichetti, ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli interni, una lettera molto cortese, ma ferma. Il Presidente Ceriscioli facendo seguito alla richiesta dell’Assessore Sciapichetti è tornato a sollecitare il Presidente del Consiglio, anche per il tramite del Ministro degli interni, ad attivarsi affinché lì ci sia un presidio permanente delle forze dell’ordine.
Ad oggi rispetto a tutto questo non c’è stata alcuna risposta, non solo rispetto a tutto questo, ma non c’è stata risposta agli impegni pubblici assunti dal Ministro Salvini, che sono stati ricordati dal Consigliere Bisonni e che quindi non sto qui a ripetere anche per ragioni di tempo.
Questo ci dimostra, tra l’altro, come il Ministro Salvini sia molto bravo, sia un campione della propaganda, meno lo è nel rispetto degli impegni assunti ed un alto rappresentante delle istituzioni dovrebbe capire che anche a tutela dell’immagine stessa e dell’autorevolezza delle istituzioni dovrebbe rispettare o almeno tentare di rispettare la parola data e farla finita di vocarsi e dedicarsi totalmente alla propaganda, che tra l’altro espone questo nostro Paese, credo, ad una non bella immagine sul profilo internazionale e talvolta lo riporta anche in un suo passato di cui si dovrebbe vergognare.
Questi impegni sono importanti perché per fare quello che poc’anzi diceva il Consigliere Zaffiri, occorre innanzitutto risolvere il problema della sicurezza, è necessario bonificare quel luogo dai delinquenti che lì imperversano e che la fanno da padroni, quello è un luogo che deve essere bonificato e questo lo può fare, lo deve fare solo il Ministro degli interni e lo si fa, come veniva ricordato nelle mozioni, con un presidio permanente che accerti chi entra in quei luoghi, chi si insedia in quei luoghi, che quindi prevenga e reprima gli atti delinquenziali che in quel luogo vengono perpetrati e talvolta vengono anche pianificati, come ad esempio lo spaccio della droga.
Di questo si tratta, per questo da una parte ringrazio l’Assessore Pieroni e il Consigliere Rapa di aver portato all’attenzione di questo Consiglio, all’esito di quella risoluzione, questa mozione che ovviamente impegna il Presidente, con i limiti che ha la Regione in questo senso. Un atto che anche all’esito di questo dibattito - speriamo in un’attenzione che non sia soltanto a parole, ma nei fatti degli esponenti locali della Lega, ma anche di quelli dei 5 Stelle, molto attenti tra l’altro - induca il Ministro dell’interno a fare quello che gli compete perché lì è necessario innanzitutto un presidio di sicurezza delle forze dell’ordine, senza il quale, è inutile che ci prendiamo in giro, non andiamo da nessuna parte perché prima di bonificare un appartamento, di bonificarlo ad esempio dall’amianto, bisogna bonificarlo dai delinquenti che ci sono e questo lo deve fare il Ministro degli interni. Ed è ora, lo dico al Movimento 5 Stelle, che voi richiamate all’ordine questo Ministro che fa propaganda, ma che non svolge i propri compiti perché ad oggi si dica in quest’Aula qual è stato un atto del Ministro degli interni che può essere definito tale al di là della propaganda.
Voterò favorevolmente questa mozione perché da qui si possa partire anche per accendere un ulteriore faro di attenzione su un luogo che, come ha detto il Consigliere Maggi, è stato ricordato dal Procuratore generale della Repubblica di questa regione, non a caso, insieme alle altre tragedie che l’hanno colpita, perché quel luogo è una tragedia e a differenza delle altre è una tragedia permanente al cui interno se ne possono annidare ancora, quindi noi abbiamo il dovere di intervenire, come facciamo in questa sede, e di richiamare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed anche il Ministro degli interni all’ordine delle loro responsabilità.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire ma, devo dire che il dibattito mi ha stimolato molto perché sono state dette alcune cose che non corrispondono alla realtà e che credo debbano essere precisate da chi rappresenta il Governo regionale in questa circostanza.
Fin dal 4 marzo in quest’Aula si diceva che il problema dell’Hotel House doveva essere un problema del Governo nazionale, adesso apprendo che invece è un problema che deve essere di interesse del Governo regionale, mi pare che ci sia nell’opposizione un’impostazione del tutto partigiana che non corrisponde assolutamente alla realtà.
La realtà è molto diversa da quella che l’opposizione ha descritto ed è quella che questo governo regionale si è fatto carico, nei limiti del possibile, pur sapendo che non ci sono competenze per quanto riguarda la Regione in questo tema, come ricordava adesso l’Assessore Cesetti, di tutto quello che avveniva e ha dato un contributo possibile, non solo economico, per risolvere la questione dell’Hotel House.
Lo dico perché se non avessimo, responsabilmente, grazie anche alla sensibilità dell’Assessore Cesetti, messo sul piatto 100.000 euro l’anno scorso per risolvere il problema di quel palazzo che un’ordinanza del Sindaco di Porto Recanati ne chiedeva lo sgombero qualora non si fosse proceduto nei tempi stabiliti alla messa a norma dell’antincendio, oggi qui staremo a raccontare un altro tema, un’altra questione.
Noi ci siamo fatti carico di quel problema, pur sapendo che era un edificio privato e qui, caro Consigliere Zaffiri, voglio dirle che la sua frase: non vogliamo l’intervento pubblico per i privati, è discutibile perché lì dentro ci sono non solo extracomunitari, ci sono anche italiani che fanno il loro dovere, che risiedono e abitano lì e se dovessimo applicare questa teoria dovremmo andare dai terremotati e dire che non c'è l’intervento pubblico per ricostruire le case. Mi pare che la cosa non possa essere considerata nel modo in cui la valuta lei.
Dico che abbiamo fatto il possibile in una situazione drammatica e il dibattito che c’è caro Consigliere Maggi, non è affatto stucchevole, capisco che oggi siete impegnati in tutti i modi a coprire, a vedere, a rimediare, le questioni che pone a livello sia nazionale che europeo il Ministro Salvini, vi capisco, lo so, lo sappiamo per esperienza, quando i partiti appoggiano un governo non ha lo stesso programma la situazione è quella che è e si fa fatica, vedo che fate fatica, vedremo se sarà stucchevole il dibattito che ci sarà fra qualche giorno al Senato quando sarete chiamati a votare pro o contro quel Ministro che sta portando avanti sugli immigrati una politica scandalosa, vergognosa, per un Paese come il nostro, lo dico da cattolico praticante, una politica che fa rivoltare lo stomaco che va contro il sentimento degli italiani.
Credo che questo tema debba essere affrontato e noi lì a Porto Recanati … Il tavolo, cara Consigliera Leonardi, è vero che c’era, ho detto sempre la verità quando sono intervenuto, è lei che è poco attenta, è distratta, forse è più impegnata a fare i comunicati stampa che a seguire costantemente i problemi che ci sono.
Il tavolo che io ho fatto, che abbiamo fatto, a cui ho partecipato è quello del Prefetto di Macerata a cui partecipano tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, il Presidente del Tribunale, ed è un tavolo prettamente locale.
La mozione che oggi ci richiama a votare, ed io la voterò con convinzione, dice un’altra cosa e l’ha spiegato molto bene l’Assessore Pieroni, in base alle dichiarazioni che il grande Ministro Salvini ha fatto in campagna elettorale, che bisognava intervenire in qualche modo stabilendo un tavolo nazionale, noi chiediamo che venga istituito con il governo di cui il Ministro Salvini responsabile dell’ordine pubblico deve far parte, che è altra cosa.
Vorrei farle capire che sono cose diverse, non è la stessa cosa quella che chiede la mozione e quindi la voterò con grande convinzione.
Dopodiché alcune precisazioni. La Protezione civile di cui ho l’onore di avere la delega ha portato e da anni tiene ferma lì un’autobotte, un'autocisterna per garantire l’acqua potabile agli abitanti del palazzo.
Non è vero, non mi risulta, posso sbagliare, approfondirò, che siano stati soldi pubblici per l’acqua del palazzo perché l’Astea che ha un debito di oltre 500.000 euro con gli inquilini del palazzo ha tagliato da anni le condutture. Se qualcuno avesse pagato forse l’Astea non avrebbe tagliato, quindi nessuno ha versato, caro Consigliere Zaffiri, soldi rispetto a quello che lei ha detto.
Credo che dobbiamo votare questa mozione, abbiamo scritto al Ministro, lo ricordava adesso l’Assessore Cesetti, non abbiamo ottenuto risposta, non abbiamo avuto nessuna risposta perché un conto sono le dichiarazione ad effetto in campagna elettorale, un conto è governare con grande fatica i problemi che purtroppo sul territorio ci sono.
L’Assessore Bravi ha attuato delle politiche di formazione per i ragazzi e per le famiglie dell’Hotel House, abbiamo fatto quello che era possibile, abbiamo scritto al Ministro chiedendo il presidio e siamo andati oltre per far vedere il nostro spirito di collaborazione, non abbiamo chiesto solo il presidio, che è necessario ed indispensabile, lo capisce anche un bambino. Le forze dell’ordine vanno ringraziate per quello che hanno fatto fino ad oggi, ma non possono monitorare 24 ore su 24 la situazione, lì ci vuole un presidio stabile che per 24 ore, dall'1 gennaio al 31 dicembre, monitorizzi e controlli chi entra e chi esce da quel condominio, altrimenti la volante che passa ogni due o tre ore non riesce a controllare quello che succede.
Siamo andati oltre, come Protezione civile regionale abbiamo detto vi offriamo, vi garantiamo anche lo stabile, lo mettiamo noi anche se non è di nostra competenza, se voi mettete il personale noi metteremo i prefabbricati che abbiamo messo nei comuni terremotati, che sono serviti per le stazioni dei Carabinieri, siamo arrivati persino a questo, ma nessuna risposta.
Questo è l’impegno che c’è da parte del governo nazionale e da parte del Ministro Salvini nei confronti del problema dell'Hotel House, questi sono i fatti, caro Consigliere Zaffiri e cara Consigliera Leonardi. Questi sono i fatti e purtroppo i fatti parlano da soli: avete fatto fino ad oggi solo propaganda.
PRESIDENTE. Chiusa la discussione generale, ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Faccio una breve premessa, capisco che il fatto che abbiate perso il governo nazionale e che state perdendo consensi è una cosa che vi destabilizza e, visto che c’è una proposta di legge sui dialetti, vorrei dire in anconetano: “ve brugia un bel po’”, però bisogna anche attenersi …
Assessore, lei ha detto che il Ministero non ha risposto in questi sette mesi di governo giallo/verde, ma Minniti vi aveva risposto? I precedenti Governi vi avevano risposto? Sono 15 anni che l'Hotel House si sta degradando sempre di più! Non voglio fare il difensore di Salvini, ma lei ha accusato questo Governo …, la frase è sempre quella “ve brugia un bel po’”, sempre in anconetano, ed è sintomatica la vostra irruenza.
Assessore Pieroni, con tutta la simpatia che ho per lei, che viene da un posto protetto dalla Madonna Nera, lei accusa la politica di non mantenere le promesse, io sono anconetano, in dieci anni ho visto sei, sette volte il vostro Segretario e Sottosegretario venire ad Ancona e promettere l’uscita ovest, Nencini è venuto tante volte ed ha detto: “E' pronta, questa volta è fatta”, poi è venuto fuori Delrio e ha detto: “Qui non si fa niente” e l’uscita ovest non c’è più e non si sa neanche da cosa verrà sostituita.
Secondo me, sempre nell’assunto “ve brugia un bel po’”, lei non può dire “non mantengono le promesse”, lei appartiene ad un partito che ha mandato un Sottosegretario da noi anconetani dicendo che avrebbe fatto l’uscita ovest, sette, otto volte, dicendo ogni volta che era questione di giorni. Quindi lei sa bene che le promesse non vengono mantenute perché gli esponenti del suo partito non le hanno mantenute.
Detto questo, non è vero che noi non ci occupiamo dell’Hotel House, i nostri Consiglieri comunali a Porto Recanati hanno ispirato la nostra mozione, ci hanno chiesto il voto positivo su alcune cose, sul presidio.
La soluzione deve essere politica, ma lei non ci può accusare dicendo che il Movimento 5 Stelle non propone niente, come non propone niente? Abbiamo votato delle soluzioni in passato quando non eravamo al Governo, abbiamo fatto delle risoluzione, abbiamo votato alcune cose che venivano dalla maggioranza, non proponiamo niente? Se vuole, visto che c'è questa impasse, le faccio io la proposta, lei che è Assessore al turismo fa delle visite guidate all'Hotel House per quelli che vogliono fare del turismo estremo, tipo la Casbah di Marrakech, e porta i turisti a vedere questa cosa che ormai a livello internazionale sta assumendo notorietà, fa quindi questo turismo alternativo ed estremo, ma non ci può dire che non abbiamo soluzioni e che non manteniamo le promesse, questo discorso non è stucchevole perché lì il problema non è importante.
Pensate che noi non siamo attenti alle problematiche degli essere umani? Quelli che sono regolari, quelli che sono irregolari, comunque sono esseri umani, il Consigliere Zaffiri ha detto che …,
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Giovanni MAGGI. In mezzo al mare ci stan camin che fumano …
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Giovanni MAGGI. Voi avete offeso la dignità di milioni di persone, voi avete tolto l’articolo 18, avete tolto il jobs act, avete disatteso la lotta dei lavoratori della sinistra togliendo le garanzie sul lavoro, a me lo dice Assessore?
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Giovanni MAGGI. Chi avete salvato?
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Giovanni MAGGI. Assessore, ci sono i numeri, i morti quando governavate voi erano molto di più di quelli di adesso, io non difendo nessuno, però i fatti sono questi.
Per quanto riguarda il dibattito stucchevole è che si prendono a pretesto questioni molto delicate, sofferenze, il Consigliere Zaffiri ha detto che 47 appartamenti sono di un’unica proprietà, ma ci sono altri 50 appartamenti che sono di proprietà delle banche, quindi qui, questo intreccio di interessi e di contrapposizioni è una cosa che …
Noi su questo ci daremo da fare insieme, a questo punto l'impegno per risolvere questo problema con il Governo nazionale ce lo metterò, poi mi direte che non avrò ottenuto niente, certo, voi già non avete ottenuto niente, a me ancora dovete dare questa prova.
Noi siamo attenti a questa cosa, vogliamo che si risolva, però, la mozione la riteniamo strumentale e comunque riportate sempre gli argomenti con tante chiacchiere, senza fatti, per cui ci asterremo dal voto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Dichiaro subito che non voterò questa mozione, le motivazioni le ho in parte dette nel mio intervento iniziale, ma sono stata chiamata anche in causa su diverse posizioni alle quali voglio rispondere anche nel merito.
Credo che la questione sia importante e purtroppo più di una volta in quest'Aula è stata trattata come merce nel dibattito politico per smarcare una situazione e farsi vedere attivi, però le procedure che oggi approvate con questa mozione, dicono alla Giunta, un esponente della Giunta dice se stesso, di costituire il tavolo tecnico per proprio conto. Quel tavolo tecnico era proprio diverso ed in questo caso l’Assessore Sciapichetti ha dato ragione del mio intervento, perché all'epoca, quando fui io a chiedere un tavolo di altro livello, mi fu risposto, da lei Assessore che quel tavolo non serviva perché c'era già, e quindi si è contraddetto da solo, come la posizione dell'amministrazione.
All'Assessore Pieroni vorrei dire chiaramente che forse chi non ha grandissima memoria è lui perché io quella risoluzione non solo l'ho letta e non solo me la ricordo, ma l’ho anche scritta, perché dei tre punti solo il primo era il suo, basta andare nel profilo pubblico della Regione per vedere la mozione che avevate presentato e la risoluzione che è venuta dopo, per cui lei su questa tematica non mi può tacciare di cose che non sono assolutamente vere, o di serietà, come non ero d'accordo sulla sua proposta di costruire una caserma lì, perché il presidio inteso come caserma non solo lo trovavo irrealizzabile, ma totalmente fuori luogo rispetto alla risoluzione del problema.
Quindi questo lo ribadisco, è un problema serio, che viene trattato, troppo spesso anche da quest'Aula in maniera pretestuosa, per farsi pubblicità o per attaccare, come in questo caso, le politiche del Governo.
Come ho ribadito io non faccio sconti a nessuno e io le stesse richieste le ho fatte sia il ministro Minniti che al Ministro, Salvini, quindi non posso essere tacciata di fare differenziazioni rispetto ad un colore politico o ad un altro.
Vorrei anche precisare alcune cose che sono state dette da lei come motivazioni, come il fatto che avete atteso di presentare la mozione per vedere se il Ministro interveniva perché l’Hotel House reca con la sua pubblicità un danno negativo al turismo. Assessore, lei mi deve spiegare perché, invece di intervenire direttamente in Giunta, ha dovuto fare questa mozione da mettere sui giornali e questa discussione qui. Lei chiede nella mozione, a se stesso ed alla Giunta, di aprire un tavolo, perché non l’ha fatto se il problema della pubblicità negativa dell’Hotel House reca un danno all'economia turistica? Perché non ha agito senza pubblicità? Perché ha fatto questo atto che non chiede alla Giunta di andare dal Ministro, ma a voi stessi, e lo ha riletto, di fare una cosa? Perché non l’avete fatta anche senza questa mozione? Altrimenti avrebbe dovuto avere il coraggio di dire: “L'ho chiesto, ma in Giunta Tizio, Caio, Sempronio sono stati contrari”. Lei non l’ha fatto e cercava solo pubblicità.
Ultima cosa sulle inesattezze che sono state dette riguardo all'acqua e al pozzo. Voglio ricordare che i condomini hanno accumulato centinaia di migliaia di euro di debito con il fornitore dell'acqua, tanto che è stata gradualmente razionalizzata, sino ad essere chiusa e uno dei condomini, uno di quelli molto contestati, ha aperto di propria iniziativa un pozzo abusivo dal quale l'acqua viene convogliata nella cisterna, perché l'acqua è un servizio centralizzato e non c'è il collegamento in ogni appartamento e con la cisterna l'acqua viene mandata.
L'acqua viene presa dal sottosuolo perché anticamente quello era un bacino di acqua dal quale attingeva Porto Recanati, successivamente, ovviamente per quell'acqua non c'è l'autorizzazione all'uso potabile, anche se a seguito di analisi fatte non erano risultate inquinate, ma ovviamente non c'è l’uso, è stata portata una autobotte dalla quale chi vuole può attingere l'acqua potabile. Questo per fare chiarezza.
Un’ultima questione rispetto all’Assessore Sciapichetti, definisco uno scivolone, per non dire altro, equiparare una persona terremotata a cui è successo un dramma di cui è involontario, inconsapevole e lo ha subìto, a soggetti che scientemente e volontariamente hanno smesso di pagare le proprie utenze, arrecando un danno anche a tutti gli altri che pagavano …
(interrompe l’Assessore Sciapichetti)
Elena LEONARDI. Lei sta generalizzando, hanno arrecato un danno anche a tutte le persone perbene che pagavano perché i servizi sono centralizzati e, qualora una grande parte non paga la quota condominiale, vengono tagliati a tutti, anche a quelli corretti che pagano. Tant’è che oggi più del 90% ha smesso di pagare in maniera indistinta, coloro che hanno pagato e coloro che non hanno pagato.
Equiparare delle condotte dolose e volute da chi voleva continuare a tenere l’Hotel House nel caos, per fare i traffici di droga, di spaccio e altro, io lo trovo aberrante, lei forse dovrebbe chiedere scusa di questo paragone.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Dico subito che votiamo contro questa mozione e cercherò in due o tre minuti di dire il perché, partendo dall'ultimo intervento della Consigliera Leonardi e dallo scivolone fatto dall'Assessore Sciapichetti nel fare quel paragone.
Non si preoccupi, Assessore, per quanto mi riguarda sono convinto di questa cosa, paragonare la disgrazia del terremoto e dei terremotati ai problemi dell’Hotel House, ai problemi creati all’interno dal popolo dell’Hotel House e all'esterno, probabilmente, anche dalla leggerezza dell'amministrazione comunale. Fate quello che vi pare, però è così!
Molti mettono la testa sotto la sabbia per non affrontare il problema, perché tutti sanno che c'è un progetto alternativo che prevede di costruire, adiacente al campo sportivo di Porto Recanati, un resort, questo per quanto riguarda l'ipotesi di demolizione dell’Hotel House. Tutti sanno queste cose, tutti conoscono gli altri scenari interni all'Hotel House.
Mi dispiace che purtroppo si faccia questa affermazione in momenti particolari della vita politica del Paese.
Prima ho tentato di dire qual è la situazione, però si fa sempre finta di non capire, anche questo è un modo di fare politica, di discutere in quest'Aula, non ho dato dei numeri per giocarli al lotto, perché al lotto si gioca fino a 90 mentre io ho detto 200, 200 e 150. Questi dati non scaturiscono da me, ma qualcuno che me li ha dati, quindi una verifica è stata fatta sul territorio e c'è anche un percorso per poter risolvere questo problema, ma bisogna capire cosa vogliamo fare. Questo è quello che ho detto prima e lo ripeto ancora una volta: cosa si vuol fare? Si vogliono fare cose serie o si vuole proteggere qualcuno? Questo continuo a dirlo e a ripeterlo. Io non voglio protegge qualcuno e, per quanto riguarda le affermazioni del Procuratore Generale di pochi giorni fa, andate a verificare cosa c’è dentro l’Hotel House e poi parlate.
Credo che insistere su questa situazione crei dei problemi. Si è parlato anche dello sgombero, per carità, andiamo a verificare se bisogna fare un'altra ordinanza di sgombero? Adesso bisogna fare un’altra ordinanza di sgombero, dov’è il Sindaco? Perché ha voluto creare il problema? Si vuole sempre creare il problema e non si vuole risolverlo e se si vuole risolverlo serve il buonsenso, perché si parla sempre con slogan, c’è sempre dietro la mente un progetto, un'ipotesi alternativa. Questo è il motivo per cui non si trova una soluzione al problema dell’Hotel House, il Comune ha un progetto, altri hanno delle idee, altri ancora hanno altre soluzioni. Questa è la realtà.
Da cittadino riferisco, non da Consigliere regionale, che su 570 appartamenti ce ne sono 400, quello che non vuole ascoltare Pieroni, che pagano l’affitto, ma sono anche proprietari di appartamenti che viaggiano con macchine da 150.000 euro, basta andare nel parcheggio. Rispetto alla situazione ed a quello che ho ascoltato prima, su cui non voglio riaprire il discorso, la realtà è quella che dico, purtroppo, allora bisogna ragionare, chi vuole ragionare seriamente lo deve fare su questo.
Certo andrebbe bene avere la possibilità di demolire e costruire un resort, ci sono anche altri che vogliono costruire, ci sono tante possibilità a Porto Recanati, miseria, diventerebbe una città di 300.000 abitanti.
Ritorniamo all'argomento che si può risolvere, qualcuno ha detto che c'è una Commissione locale, io credo che la Commissione sia un pezzo dello Stato rappresentato nel territorio dalla Prefettura. Caro Assessore Sciapichetti, prima c’era un Prefetto, adesso è cambiato, verifichi con questo Prefetto come stanno le cose, se è possibile, come io sono convinto, risolvere il problema. Bastano delle persone serie, senza slogan, senza pretesti e senza essere tutti contro Salvini, per trovare una soluzione, ne sono matematicamente convinto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Parto dall’ultima affermazione del Consigliere Zaffiri, ribadisco che qui, almeno per quello che mi riguarda, nessuno è contro Salvini, anzi Salvini è venuto a dire diverse volte (non ha detto proprio così, ma l’ha fatto capire): “Sono molto contento della soluzione che hanno adottato in Consiglio regionale, la maggioranza e i 5 Stelle, relativamente all’ipotesi di abbattimento dell’Hotel House che è una mia vecchissima idea, sono dispiaciuto che questa soluzione non sia stata votata dai miei della Lega”. Questi sono i fatti, dopo la verità che proclama il Consigliere Zaffiri è altra cosa, sarà quella divineao evangelica che va sempre verificata, questa è la verità dei fatti.
Salvini ha sempre detto che c'è un problema di ordine pubblico che va risolto, e non lo ha risolto, né precedentemente né oggi; c'è un problema di natura urbanistica che va risolto e la soluzione è quella che questo Consiglio regionale, con due successive delibere e con relativa proposta di legge, ha avanzato. Questi sono i fatti, il resto sono chiacchiere, un fumo gigantesco che viene sollevato. Visto che veniamo dall'esperienza del ‘Giorno della memoria’, mi sembrano i fumi che da tutte le parti venivano sollevati per giustificare le proprie violenze, le violenze sono violenze, anche le parole e le bugie, le bugie però alla fine si scoprono tutte.
Al Presidente Mastrovincenzo chiedo la votazione per appello nominale e, seconda cosa, faccio una dichiarazione relativamente ad un fatto personale, quindi metto tutto insieme e non faccio perdere tempo, per l'atteggiamento sconveniente, per non dire peggio, che il Consigliere Zura Puntaroni assume spesso in quest'Aula, offendendo con espressioni da bar dello sport - se le riservi per quella sede perché ancora non ha contezza e non ha capito nulla di dove si trova, poi si domanda sempre che ci sta a fare, quindi farebbe bene a dimettersi a questo punto, perché se dopo tre anni e mezzo non ha capito cosa ci sta a fare, può anche andare a casa - relativamente alla persona della Vice Sindaco di Porto Recanati, che lui continua ad apostrofare fare in maniera scorretta, e anche nei miei confronti, mi rivolgo a lei Presidente perché sia stigmatizzato questo tipo di comportamento, stavolta non lo ha fatto, ma l’ha fatto in altre sedi, e l’uso di un'espressione per me carissima e divina, si rivolge a me, questo scherzo dal Consigliere Zura Puntaroni non lo accetto nella maniera più assoluta e mi appello a lei, che è l'Autorità in quest'Aula, perché le cose siano fatte bene. Una volta si diceva scherza con i fanti e lascia stare i santi, qui si scherza con Dio e siccome per me è una cosa seria, io mi chiamo Luca Marconi e se il Consigliere Zura Puntaroni si vuole rivolgere a me, non dovrebbe farlo perché io non lo faccio mai, non lo nomino per niente, non lo vedo per niente, non mi rendo nemmeno conto che esiste perché non ho registrato una sua grande attività legislativa e politica in quest'Aula, lo deve fare con nome e cognome, se vuole premettere “signore” ci sta pure bene, perché in effetti mi sento un signore.
Per quanto riguarda la sostanza del problema continuo a dire che le polemiche stanno a zero, anche relativamente all'intervento pubblico. Non ho ascoltato lo scivolone che avrebbe fatto l'Assessore Sciapichetti, che so persona estremamente corretta e per molti aspetti conoscitore del problema, non come tanti che chiacchierano a vanvera o sono entrati nell’Hotel House solo al seguito di qualche esponente politico nazionale.
La realtà è che questa cosa, caro Presidente Ceriscioli, e deve essere inquadrata dal Governo e lei ci deve dire, come ci hanno detto, se è vero o no che il Governo ha capito che questo è un problema di ordine pubblico e un problema di natura sociale e di fronte a grossi problemi di natura sociale la soluzione delle cose può avvenire solo con l'intervento pubblico, non immagino altro, non immagino i privati che fanno una colletta per aiutare l’Hotel House, se ipotizzabile.
L'altra cosa, tutta questa dietrologia cretina, che ha sollevato il Consigliere Zaffiri sui indicazione del Consigliere Zura Puntaroni, perché le cose non le sa, gliele suggerisce qualcuno, relativamente al resort, io non so nemmeno cos’è un resort perché parlo italiano, è una cosa stupida, lo dico a tutto il Consiglio, ma chiaramente non devo spiegarlo a chi ha fatto l'amministratore locale, o il Sindaco, lo spiego a chi di amministrazione pubblica non sa niente, non c'è bisogno di abbattere l’Hotel House per fare i villaggi, perché i villaggi si fanno nelle zone belle, non certo in quella dell’Hotel House, che non è bella, è a ridosso della ferrovia, è a ridosso dell’autostrada, è a ridosso della statale, lì tutto ci si può fare meno che un villaggio, solo un cretino può immaginare di fare un villaggio lì, quindi non c’è nessun collegamento in questo senso. I villaggi li hanno ipotizzati a Porto Recanati, ma neanche uno mi pare sia partito in zone collinari, ovviamente, perché Porto Recanati, seppur schiacciato dalla presenza del comune di Loreto ha dei punti in cui accede verso la collina, ma non c'è nessun tipo di collegamento anche perché quella è un'operazione squisitamente urbanistica in cui crea 500.000 metri cubi e fa il villaggio turistico, semmai ancora convenga ancora fare i villaggi turistici a Porto Recanati con le centinaia di appartamenti sfitti che ci sono. Voglio ridere, chi è il matto che va a costruire lì?
Secondo, il discorso dell’Hotel House cammina in tutt'altro modo, penso che per qualcuno sia migliore la realtà di un agglomerato come l’Hotel House, per il quale si può urlare: “Ammazza il negro”, piuttosto che risolvere il problema. Ho proprio l’impressione che quelli i problemi li tengono in piedi perché così tengono in piedi la loro molto leggera consistenza politica.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Per quanto mi riguarda ho letto apposta le dichiarazioni di Salvini, una delle quali in particolare diceva che in due giorni avrebbe risolto il problema sicurezza all’Hotel House. Su queste affermazioni e sul fatto che da Ministro dell’interno non ha fatto nulla, visto che era così facile, ho sentito una serie di scusanti, anche fantasiose.
La prima che ho sentito è stata: “Loro, io no, siete stati tanti anni al Governo non avete fatto niente”, ma, come giustamente diceva il Consigliere Micucci, siete il governo del cambiamento e siete stati eletti per cambiare, per fare quello che loro non sono stati capaci di fare, però, caro Consigliere Micucci, come lei saprà, il governo del cambiamento, come stavo dicendo fuori microfono, è perché cambia idea, non perché cambia la situazione. Hanno cambiato idea sugli inceneritori, impugnando la legge regionale, hanno cambiato idea sulle trivelle, c'è stata poco fa la sceneggiata del Ministro Costa: “Io non firmo, mi dimetto”, c’è poi l'emendamento sul decreto semplificazioni che salva tutte le concessioni scadute delle trivellazioni, che potranno essere automaticamente rinnovate, salva tutti i procedimenti pendenti, quindi anche sulle trivelle hanno cambiato idea, sulla TAP hanno cambiato idea, sull'Ilva hanno cambiato idea, sugli F35 hanno cambiato idea, sui vaccini hanno cambiato idea (per fortuna), sul MOS hanno cambiato idea, probabilmente avranno cambiato idea pure sui migranti visto che Grillo, solo due o tre anni fa, ci sono i video in rete, annunciava che era uno scandalo lasciare in mare le persone, non accoglierle, ed adesso il Movimento 5 Stelle è complice di questa situazione.
Un'altra scusa fantasiosa è stata: “Ma ci sono cose più importanti”, si evoca lo psicologo, ma forse lo psicologo per qualcuno non basta, occorrerebbero dei gruppi d’ascolto attenzionati. Può darsi che ci siano cose più importanti, però, guarda caso, in campagna elettorale non si parla di cose più importanti, si parla dell’Hotel House, si va a Porto Recanati a parlare dell’Hotel House, in campagna elettorale l’Hotel House fa comodo e si parla di quello, poi si arriva qui e si dice: “Ci sono cose più importanti”.
Queste sono le scuse che ho sentito, ne sono mancate due, le dico io, una è: “Lasciamoli lavorare. Sono al governo da sette, otto mesi lasciamoli lavorare”, poi c’è la sempreverde: “e allora è il PD”, questa non l’ho sentita e do dei suggerimenti.
L’ultima cosa e chiudo, come l’Assessore Sciapichetti mi indigno e non accetto che si possa scherzare sulle persone che stanno in mare e che rischiano tutti i giorni di morire, su questo non accetto battute né atteggiamenti poco seri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Intervengo per dire che il gruppo di Forza Italia voterà a favore di questa mozione, andiamo sul concreto, perché impegna “a costituire il tavolo tecnico (promesso dal Ministro dell'interno) per proprio conto nell'ambito della Regione Marche, con i soggetti che ritenga più adeguati”, perché più volte abbiamo detto che lì c'è una problematica, che va risolta con un tavolo tecnico.
In campagna elettorale io ero con il centro-destra, la coalizione di centro-destra era formata dalla Lega e Salvini è venuto all’Hotel House a dire che in due giorni avrebbe risolto il problema della sicurezza, non solo in due giorni, ha detto che sarebbero servite le ruspe, parlo con cognizione di causa, sono andata a riprendere le affermazioni del Ministro Salvini, il 16 settembre 2018 un giornale ha pubblicato: “Blitz a Porto Recanati. L'immobile, dove vivono 1.700 persone, è stato più volte al centro degli interventi di Salvini, da leader della Lega: ‘Prevedo l'abbattimento’”.
Queste sono state le dichiarazioni ad abbattere l’Hotel House, bene, ma quando un Ministro fa queste affermazione, siccome è una persona seria, le dovrebbe attuare, ma lì dentro, come hanno detto altri Consiglieri, non ci sono solo extracomunitari, ci sono italiani, persone perbene. Ricordo che anche a Fermo c'è un quartiere, Lido Tre Archi, che non dico sia come l’Hotel House, però si avvicina, e noi che facciamo? Prendiamo le ruspe e spianiamo? Ma questo significa risolvere i problemi? O queste dichiarazioni servono per prendere i voti in campagna elettorale?
Arriviamo ai fatti che sono ben diversi, perché tra il dire e il fare, come si dice da noi, c'è di mezzo il mare.
Forza Italia è stata molto moderata e in campagna elettorale, anche la sottoscritta, mai si sarebbe permessa di dire: “Adesso spianiamo perché dobbiamo risolvere la problematica” e la risolviamo in questo modo?
Visto e considerato che c'è una questione seria, questa va risolta con un tavolo tecnico, però c'è un Ministro dell'interno che avrebbe dovuto risolvere i problemi in due giorni e proprio il 16 settembre, 4 mesi fa, ha detto che avrebbe abbattuto l’Hotel House, provveda e risolva il problema. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Brevemente, soltanto per ribadire la posizione di Uniti per le Marche su questo tema, ma anche per dire con grande chiarezza che abbiamo presentato questa mozione dopo circa cinque, sei mesi dalle dichiarazioni di un Ministro della Repubblica, l’abbiamo presentata anche nel momento in cui non sono accese le luci sulla Regione Marche dal punto vista turistico.
Con questa mozione speriamo di stimolare il Governo e il Ministro competente a creare questo tavolo, in cui si discuterà, ci si confronterà, si dialogherà, si porteranno avanti le varie posizioni da parte di coloro che hanno la documentazione e le capacità.
E’ chiaro che noi la riteniamo importante ed auspichiamo che venga votata da tutta l'Aula, se possibile, anche dal Movimento 5 Stelle, perché sarebbe un bel messaggio forte a tutti i marchigiani, attraverso il quale la Regione Marche, come Consiglio regionale, dice con grande chiarezza che vuole proseguire a monitorare e a presidiare quella criticità che non riguarda soltanto la città di Porto Recanati, ma l’intera vallata del Musone e del Potenza Picena e l'intera regione.
Aggiungo solo questo per onor di chiarezza perché ho sentito che la Consigliera Leonardi ha più volte cercato di giustificare la sua astensione, modificando una posizione e dicendo che lei aveva scritto e votato quella risoluzione. Io non so se la Consigliera Leonardi l’ha scritta o gliel’hanno scritta perché la risoluzione del 17 luglio 2018, con grande chiarezza, al punto 2) dice: “Impegna il Presidente della Giunta ad attivarsi affinché la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell'interno si facciano carico della realizzazione e gestione operativa del richiesto presidio permanente delle forze dell'ordine presso l’Hotel House di Porto Recanati”, non so se gliel’hanno scritta o se l’ha scritta lei, altrimenti non avrebbe fatto quel tipo di intervento.
Seconda questione, Consigliera Leonardi, lei non può dire che ci sono responsabilità del mondo, lei è stata Assessore, se non sbaglio, vado a memoria, almeno dal 2006 al 2014 e nel periodo dal 2009 al 2011 ha ricoperto anche la delega alla sicurezza della città di Porto Recanati ed è chiaro che in quel periodo la criticità di cui stiamo discutendo oggi già c’era. Non credo che quando lei era Assessore non ci fosse il problema, anzi, molto probabilmente, come hanno ricordato altri Consiglieri, il tema è partito tanti anni prima e lei in quel periodo aveva la delega forte, dal Sindaco di allora, alla sicurezza e alla protezione civile. E’ chiaro che lei vuole nascondersi rispetto alle responsabilità, ma io dico che il passato è passato, lasciamocelo alle spalle, ragioniamo in prospettiva, cerchiamo di dare una risposta forte ai marchigiani e ai portorecanatesi e a tutta l'intera vallata del Musone e del Potenza.
Penso che una risposta seria possa nascere da questa mozione, della quale, Consigliera Leonardi, lei ha letto solo una parte, non credo che sia giusto che lei la legga parzialmente: “Impegna il Presidente della Giunta a costituire il tavolo tecnico (promesso dal Ministro dell'interno) per proprio conto nell'ambito della Regione Marche, con i soggetti che ritenga più adeguati e qualificati”. Visto che chi ha la competenza specifica non l'ha fatto, qualcuno si dovrà muovere, sennò ci troveremo, cari Consiglieri, da qui a maggio, un mese prima, il solito politico, che pensa che i marchigiani, come dicevo prima, abbiano l’anello al naso, arriva e dice: “Abbattiamo”. Noi dobbiamo essere al di sopra di questo e per quello che ci riguarda voteremo favorevolmente questa mozione e credo che questa sia la cosa più giusta.
Salvini-Pinocchio-Hotel House-le bugie dalle gambe corte, con la compiacenza dei rappresentanti regionali e nazionali della Lega, in questo contesto noi vorremmo fare un omaggio (n.d.r. consegna un Pinocchio il legno) al capogruppo della Lega, con grande piacere perché poi possa consegnarlo a chi di dovere.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Sarò telegrafico anche perché l’Assessore Pieroni e il Consigliere Rapa con questo gesto hanno reso bene in senso della questione.
Nell’Hotel House, e lo dico alla Consigliera Leonardi, ci sono di sicuro persone che con tanto sacrificio, magari, hanno acquistato un appartamento a prezzo di mercato, ci hanno trasferito la propria residenza insieme alla loro famiglia e poi, abbiamo visto come la questione dell’Hotel House sia degenerata, per quelle persone, Consigliera Leonardi, c’è stato un terremoto, questo voleva dire l’Assessore Sciapichetti, e lo ha detto bene, per questo motivo lì è necessario un presidio permanente.
Consigliere Zaffiri, non si nasconda come sempre dietro a Pinocchio, questo suo nascondersi tradisce la …,
Sul presidio di sicurezza, dico alla Consigliera Leonardi, molto attenta, che quando era Assessore, come ha detto l’Assessore Pieroni, quando la sua forza politica stava al Governo del Paese forse era un tempo utile per fare qualcosa, perché il presidio di sicurezza costituisce, oltre a reprimere episodi delinquenziali e al controllo, un monito. La Consigliera Marcozzi citava un po' impropriamente, diciamo, Lido Tre Archi dove abbiamo avuto nel tempo qualche difficoltà perché lì si stava insediando criminalità, sa come è migliorata la situazione? Proprio attraverso i presidi di sicurezza e quello che a me dà fastidio è che non è molto rilevante per il Ministro mantenere quell’impegno, un impegno che ha assunto. Trasferire in quel luogo un presidio permanente saranno 6 unità di personale al giorno, su 24 ore, è un impegno impossibile? No. E’ molto rilevante? No. Dal mio punto di vista, caro Consigliere Zura Puntaroni, credo che lì non si voglia risolvere il problema, “Ma si lasciamo così, forse ci torniamo sopra, magari ci facciamo la campagna personale permanente”. Non si vuole risolvere certi problemi e si ha interesse a mantenerli.
Credo che questo lo percepiate anche voi perché dalle parole del Consigliere Maggi non si scorge la passione per il Governo, si vede bene invece la sofferenza, come tra l'altro è stata bene esternata dal Presidente Conte alla Merkel in quel labiale che è stato carpito da intelligenti telecamere, sicuramente molto più intelligenti di quelli che si sono fatti beccare con il labiale.
Spero soltanto, nel ribadire il mio voto a favore a questa mozione, che la sofferenza soprattutto di tanti elettori, anche nostri per la verità, che hanno votato il Movimento 5 Stelle non resti a lungo e che magari non diventi indifferenza, perché se così fosse, credo che ne risentiranno le loro coscienze. Mi rivolgo agli elettori, spero che si ravvedano in tempo dell'errore che hanno fatto anche per quello che ci fanno assistere quotidianamente e forse quello di oggi è un piccolo esempio, ma è sicuramente un esempio molto chiaro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Mi spiace per voi, ma io la questione la conosco e ho ancora una certa memoria per ricordarvela, non mi devo assolutamente nascondere dietro a nulla, né giustificare, l'ho già detto in più di un'occasione in quest'Aula e l’ho detto e ribadito anche oggi, fra il 2009 e il 2011, quando per poco più di due anni sono stata Assessore alla sicurezza, con l'allora Ministero e la Regione Marche si stipulò il famoso “Patto per Porto Recanati sicura” che portò ad un incremento delle forze dell'ordine, ed è per questo che chiedevo che si istituisse un nuovo patto che stringesse una morsa costante sulla realtà criminosa dell'Hotel House, per cui questa accusa viene tranquillamente rispedita al mittente.
Posso ricordare anche all'Assessore Pieroni che nei due anni precedenti, ero Assessore ai lavori pubblici e nell’Hotel House sistemammo dei locali e il giardinetto con dei giochi per il doposcuola, per i bambini dell’Hotel House e per le mamme, per imparare l’italiano e quando la Commissione andò a fare il sopralluogo, lo trovò pieno di sacchetti dell'immondizia, anche lanciati dall'alto, con grave dispiacere di chi aveva investito in qualcosa che serviva ai bambini.
Ho fatto il liceo classico, quindi, l'italiano lo so in parte leggere, e il dispositivo impegna il Presidente della Giunta a costituire per proprio conto un tavolo tecnico, (promesso dal Ministro dell'interno) nell'ambito della Regione Marche, quindi nel territorio, nelle competenze e nei soggetti della Regione Marche, non va a bussare al Ministro come avrebbe dovuto fare, ma fa quel tavolo tecnico per la sicurezza al quale già l’Assessore Sciapichetti ha preso parte con la Prefettura e i vari soggetti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Spero di rimanere nei 3 o 4 minuti che mi vengono concessi.
Ho ascoltato attentamente il dibattito senza perdermi alcuna battuta e mi sembra di aver capito che tutti hanno in qualche modo ripetuto che il problema non è locale, non è regionale, ma quello dell’Hotel House è ovviamente un problema nazionale, quindi in questo dibattito a pieno titolo possono entrare anche i Consiglieri extraterritoriali, che non sono di Recanati, Loreto, Ancona, ma essendo di territori diversi, che hanno altri problemi, altresì importanti, non disconoscono il problema, magari possono vederlo in un'ottica diversa, più obiettiva e cercano di dare un contributo di idee e non di soluzioni, perché nessuno ha la presunzione di dare la soluzione per risolvere il problema dell’Hotel House, ma idee su come affrontare questo aspetto.
Consentitemi prima una piccola considerazione, se volete anche un po' amara, questa politica italiana ha sempre necessità, a qualsiasi livello, di avere un nemico di fronte a cui scaricare le responsabilità, soprattutto per tenere a bada i propri aderenti da eventuali fughe oppure diserzioni. Questo è un male molto brutto, noi abbiamo sempre bisogno di avere di fronte un nemico ed anche laddove non c'è necessità di averlo. Abbiamo un problema talmente forte che dobbiamo unire tutte le forze per poterlo affrontare e per poterlo risolvere. Questa è una cosa veramente brutta, secondo me, dobbiamo riflettere sulla necessità di avere sempre qualcuno di fronte, un nemico da combattere dal punto di vista politico per poter risolve un problema. Il problema qui non lo risolviamo mai, si incancrenisce punto e basta.
Come ha detto la Consigliera Marcozzi, diremo si a questa mozione anche al di là del fatto che è un tavolo tecnico locale, regionale, in cui è assente il Ministro, al di là del fatto che non mi interessa quello che ha detto Minniti, quello che ha detto Salvini, o quello che hanno detto i Ministri dei Governi precedenti, non mi interessa assolutamente, mi interessa che a quel tavolo tecnico vengano fuori tutte le problematiche relative alla situazione dell’Hotel House, che non è solo la sicurezza, altrimenti potremmo chiamare l'esercito e risolvere il problema, non è così. Il problema non è soltanto urbanistico altrimenti faremmo una riqualificazione urbanistica, abbatteremo 7 piani, diventerebbe un edificio più piccolo, con meno residenti e quindi risolveremo il problema. Ma non è nemmeno questo, perché da un punto di vista pratico è difficile demolire una struttura privata, chi si accolla tutti gli oneri? E’ anche un problema sociale, di qualità della vita delle persone che stanno là dentro, come le sistemiamo?
Il tavolo tecnico serve per mettere in fila tutte queste problematiche, allora perché dobbiamo dire no ad un tavolo che si occupa di questo, di mettere in fila questi problemi, dalla sicurezza, all’urbanistica, al problema sociale. Come censire queste persone e dove metterle. Chi fa questo? Perché dobbiamo sempre dare la colpa a chi non l’ha fatto prima se oggi abbiamo la possibilità di farlo noi? Facciamolo! Mettiamoci a sedere, ben venga la Regione e chi si intende convocare, anche uno o più rappresentanti governativi, noi siamo pronti a dare un contributo di idee, non siamo presuntuosi nel voler dare contributi alla soluzione, ma idee per poter mettere giù un progetto e definire una volta per tutte le problematiche dell’Hotel House. Quindi lasciamo perdere le promesse e altro.
Consentitemi una battuta, perché ne ho sentite veramente tante nel rimpallo delle responsabilità e, soprattutto, nella ricerca a tutti i costi di un nemico.
I componenti del gruppo 5 Stelle da questo punto di vista sono in una botte di ferro, le promesse le mantenete perché avete detto che non farete nulla in termini di infrastrutture, quindi l’uscita ovest non si fa, la TAV non si fa, quell’altro non si fa, non avete di questi problemi, consentitemi la battuta semplice.
Ripensiamo tutti insieme e vedremo che le idee verranno fuori e poi chi dovrà attuare queste idee lo troveremo insieme e siccome è un problema nazionale sarà il Ministero, sarà il Governo, però diamogli un pacchetto di idee e di proposte, il tavolo tecnico serve per questo, secondo me, ecco per cui voteremo positivamente.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Siamo oltre ogni più rosea aspettativa per quando riguarda la trattazione di questo tema, abbiamo preso tutto il tempo che serve perché questo non è un argomento banale, come qualcuno, con qualche sorrisino qui in Aula vuol far passare, è importante, anzi credo che questo tema forse dovrà segnare il percorso per quella struttura, da qui a qualche mese, mi auguro, o a qualche anno, perché noi siamo rimasti a ciò che era stato detto su quella struttura.
Non sono d'accordo con il Consigliere Celani che dice che a lui non interessa di Minniti, che a lui non interessa di Salvini, a me in questo momento, sinceramente, non interessa cosa ha fatto Minniti perché molto probabilmente lì la gente ha giudicato ciò che è stato fatto, però mi interessa cosa sta facendo adesso Salvini, perché, lo ripeto, è lui che ha in mano le leve del comando in merito a quella situazione, è lui che deve darci una risposta, noi abbiamo messo a disposizione una struttura, credo che un presidio porterebbe molto benefici all’Hotel House e, lo ripeto, per stare vicino alla gente per bene. E’ tutto nella facoltà del Ministro dell'interno in questo momento, il tavolo non avrebbe senso senza, perché sappiamo benissimo che non possiamo avere la Polizia locale, come Regione, figuriamoci se possiamo disporre di Polizia e tantomeno di Carabinieri, quindi rimandiamo al destinatario la proposta che avevamo fatto l'altra volta, la rispediamo di nuovo, e rimaniamo in attesa di una soluzione e, guardate, io lo dico, quando si governa ognuno deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni, che è quella delle ruspe. Noi aspettiamo le ruspe, vediamo se Salvini ha il coraggio, la facoltà e la capacità di portare le ruspe perché queste sono state le promesse elettorali.
È inutile che ci nascondiamo, ci avete creduto anche voi a queste cose, anche voi ci siete andati dietro, dove andavate voi andavamo in campagna elettorale andavamo anche noi, sentivamo le differenze, i feedback che arrivavano da quelli che erano i potenziali elettori di tutte le forze politiche che si erano presentate.
Ecco, questo è l'atteggiamento che noi ribadiamo, grazie alla mozione che hanno portato i nostri alleati del partito Socialista, però vorrei che si cercasse anche di capire un po' il clima politico, come sta cambiando, io lo ritengo positivo. Oggi mi sembra che ci sia una marcia indietro sui migranti che sono a bordo della Sea Watch, che sbarcheranno, queste sono le ultime notizie che arrivano, mi sembra che ci sia una grande marcia indietro sul processo, perché ieri Salvini voleva essere processato, e sono d'accordo con il Consigliere Zura Puntaroni quando dice che se sarà processato sbancherà, sarà così sbancherà, però oggi sembra che non voglia più essere processato, quindi in bocca al lupo agli amici del Consigliere Maggi che dovranno pronunciarsi sull'autorizzazione a procedere al Senato. Vedremo quello che succederà, siamo qui ad osservare.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione 434. La pongo in votazione per appello nominale chiesto dal Capogruppo Marconi.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Carloni, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ora pausa tecnica di 10 minuti per resettare il sistema perché ci sono sbalzi di connessione, poi riprendiamo.
La seduta è sospesa alle ore 14,20
La seduta riprende alle ore 14,50
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Possiamo ripartire, le votazione le facciamo ancora per alzata di mano, mentre la prenotazione a parlare attraverso il sistema Concilium.
Mozione n. 401
ad iniziativa dei Consiglieri Urbinati, Micucci
“Rimodulazione del piano finanziario del Por-Feamp - Regione Marche 2014/2020”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 401 dei Consiglieri Urbinati, Micucci.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Innanzitutto ringrazio il Consigliere Micucci che insieme a me ha sottoscritto questa mozione e mi dà l'opportunità di illustrarla.
E' un'illustrazione molto semplice, parliamo del Feamp, della programmazione del fondo europeo per il mare e per la pesca, l'ex Fep, per parlarci chiaro.
Come sapete, in II Commissione stiamo trattando l’atto che riguarda l'ittiturismo e la pesca-turismo nella Regione Marche, una legge che, con molto piacere, è stata definita innovativa da altre Regioni che sulla stessa onda delle nostre linee guida ci stanno seguendo, quindi, andrà in approvazione in diverse Regioni italiane, l'ultima la Regione Lazio, che ha iniziato a portarla nelle varie sedi da pochissime settimane.
Questa mozione si prefigge di dare una diversa programmazione ai fondi del Feamp, perché noi sappiamo che questa nuova impostazione che vogliamo dare all'ittiturismo e alla pesca-turismo fa una cosa in particolare, il paragone serve a far ben capire verso quale situazione stiamo andando in quel settore, infatti l'imprenditore ittico sarà parificato all'imprenditore agricolo, in analogia a ciò che fa l'imprenditore agricolo con l'agriturismo, in base a tutto ciò la legge nazionale permette anche all'imprenditore ittico di attivare attività di somministrazione e attività ricettive. Parliamoci chiaro, parliamo di attività ricettive dentro un certo cappello di regole ben definite, come abbiamo già illustrato alle associazioni di categoria, in particolare alle associazioni degli albergatori.
Ci sarà la possibilità anche per la Regione Marche di attivare un settore, un segmento del turismo dove fino ad oggi non siamo stati fortissimi. Stiamo molto settorizzando l'offerta turistica regionale, lo stiamo facendo con le ciclovie, l'abbiamo fatto con i bike, abbiamo creato dei progetti molto organici all'interno della regione e stiamo vedendo che anche fuori Regione c'è molto interesse su questo aspetto. Oggi il turismo va sempre di più verso i diversi segmenti, oggi il turista vuole una determinata attività ed in base a quella sceglie il luogo dove andare in vacanza.
Ecco, noi chiediamo, con questo atto di indirizzo e di programmazione di prevedere sul Feamp, sulla programmazione, quello che non veniva fatto perché sulla diversificazione, non essendoci la pesca-turismo e l’ittiturismo, molte risorse sono andate, per carità, su altre linee-guida che effettivamente avevano bisogno di ulteriori fondi, una fra tutte la trasformazione. Sappiamo che nella regione Marche abbiamo tantissime aziende importanti in questo settore e le risorse del Feamp daranno anche la possibilità, questo è un aspetto condiviso anche con l'Anci e con i Comuni, di riqualificare i borghi marinari che, come sappiamo, nella nostra regione sono innumerevoli e molto suggestivi.
Chiediamo l'approvazione di questa mozione per potere insieme alla Commissione consultiva, che presiede l'Assessore Sciapichetti, cercare di andare ad indirizzare nuove risorse su questo segmento, che io spero, ma credo sarà così, ci darà parecchie soddisfazioni in questa regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Da un lato trovo curiosa questa mozione, dall'altra la normativa, a cui ha fatto riferimento il Consigliere Urbinati, ci vede interessati ad approfondimenti perché consentire la multifunzionalità ai pescherecci, ai pescatori è una cosa che vediamo con interesse.
Anche i contenuti della legge, che abbiamo iniziato ad analizzare in Commissione, sono interessanti, c'è anche qualcosa da ritoccare, soprattutto sulle strutture esterne in appoggio al peschereccio, bisogna poi approfondire tutto il discorso della somministrazione di vivande applicata a questa realtà, però l'idea è buona.
Con questa mozione però si va a cercare di coprire un errore che è stato fatto dalla Giunta che dal punto 1.30, dove c'erano 700 mila euro disponibili dal Feamp, ha portato una proposta al Ministero di modifica, stornando questi fondi, quindi togliendo l'eventuale alimentazione a cui la normativa poteva andare incontro.
Quindi la mozione è per cercare di porre rimedio ad un cattivo collegamento tra Consiglio e Giunta, che aveva stornato, all'insaputa di questo percorso normativo, i fondi.
Ecco, giusto per riportare questo retroscena gestionale deve essere oggetto di approfondimenti e ribadiamo che sui fondi europei va potenziata la cabina di regia che ci potrebbe essere e che effettivamente ancora non è messa a punto.
Non abbiamo una particolare contrarietà su questa mozione, però nasce dal mancato collegamento tra Consiglio e Giunta, tra iter normativo e fondi disponibili a livello europeo, che dovevano essere destinati alla legge in questione.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 401. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 402
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Ripristino del punto nascite presso l’Ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 402 del Consigliere Bisonni, che ha la parola per illustrarla.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Questa mozione chiede al Presidente ed alla Giunta di formalizzare una richiesta di deroga da indirizzare al Governo e a tutte le opportune sedi istituzionali per ripristinare il punto nascita nell'ospedale di San Severino Marche.
Come sapete, ricapitolo velocemente un po' la storia, a dicembre 2010, l'accordo Stato-Regioni prevedeva la chiusura dei punti nascita con un numero di parti inferiori a 500 e una riduzione progressiva di quelli inferiori a 1000. La Regione Marche, con una serie di ordinanze per adempiere a questa disposizione, ha iniziato una riorganizzazione dei punti nascita, che ha visto, tra parentesi, la chiusura di quello di San Severino Marche, anche se dobbiamo considerare che quando è stato chiuso registrava un numero di nascite inferiore a 1000, ma largamente superiore ai 500, infatti, parliamo di circa 600/650 nascite.
Il decreto Lorenzin nel 2015 consentiva di mantenere i punti nascita con parti superiore a 500 nelle aree montane e disagiate e proprio su questo punto, su questa deroga ricordo, tra parentesi, che è stato mantenuto aperto il punto nascita di Fabriano.
Sappiamo che l'ospedale San Severino-Camerino fa parte di un'area disagiata e purtroppo anche terremotata, quindi zona montana, zona disagiata e per lo più terremotata.
Poiché le nascite, nonostante tutte queste difficoltà, erano largamente superiori ai 500 parti, ritengo che la struttura di San Severino Marche abbia tutti i requisiti per andare in deroga alla chiusura che si è decisa, forse troppo frettolosamente.
Voglio sottolineare, e questo non solo perché i miei 3 figli sono nati tutti a San Severino, ma perché è universalmente riconosciuto, l’altissima qualità e professionalità dello staff medico e paramedico che operava in quel punto nascita, un'eccellenza per tutto il maceratese. Ricordo che a San Severino venivano a partorire molte donne addirittura provenienti da fuori regione, proprio per la riconosciuta professionalità di chi operava in quel reparto.
Ora c'è un nuovo Governo che, tra parentesi, se non ho capito male, sta anche rivedendo i criteri per l'organizzazione dei punti nascita, quindi penso che sia opportuno che la Regione chieda al Governo il ripristino di quel punto nascita, ovviamente quando si dice 'chiedere' significa anche chiedere le risorse necessarie, non si chiede la deroga senza risorse, si chiede la deroga e le risorse necessarie, perché mantenere quel punto nascita a San Severino Marche è, secondo me, molto importante per tutto l'entroterra maceratese e per tutto il territorio che ivi confluisce. Quindi, a mio parere, la Regione dovrebbe fare questo tentativo presso il Governo affinché le venga concessa sia la deroga che le risorse adeguate.
Questo è quello che chiedo e mi auguro che questa cosa sia condivisa anche dagli altri e che quindi questa mozione sia votata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Prendo spunto e ringrazio il Consigliere Bisonni perché mi dà la possibilità di intervenire su un punto nascita. Pur avendo una dimensione regionale su questo di San Severino non voglio dire nulla perché ci sono colleghi, che tra l'altro sono in Commissione sanità, come il Consigliere Micucci, che conoscono bene il territorio, però approfitto per parlare del punto nascita di Fabriano su cui abbiamo dibattuto molto, ci siamo confrontati, abbiamo anche mantenuto un percorso per le ragioni ricordate ora dal Consigliere Bisonni, poi quando c'è stata la possibilità di modificarlo in parte l'abbiamo fatto, quindi c'è stata un'attenzione particolare.
Approfitto di questo punto all'ordine del giorno per dire al Presidente Ceriscioli, ma anche al Presidente della Commissione sanità Volpini ed al Consigliere delegato Talè che dobbiamo fare in modo - al di là di quello che può accadere sul piano generale, perché sembra che comunque ci siano delle evoluzioni o comunque dei percorsi dinamici - nel momento in cui abbiamo fatto quella scelta su Fabriano di mantenere un'attenzione, uno sforzo adeguato, di mezzi e di persone, altrimenti rischiamo di far pesare troppo questa scelta, e di non farcela, alla pediatria, alla ginecologia e ad altri operatori sanitari che hanno la responsabilità.
La politica, quindi noi, deve dare, a mio avviso, degli indirizzi e un input preciso in questo caso all’Asur e all'Area vasta per far sì che le dotazioni organiche siano coerenti rispetto alle scelte che, dal punto di vista politico, tenendo conto anche delle aree interne, delle specificità di questi territori, abbiamo compiuto, per cui coerenza rispetto a queste scelte. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Vorrei semplicemente ricordare la battaglia che abbiamo fatto come Movimento 5 Stelle, fin dall'inizio, per quanto riguarda la chiusura dei punti nascita di Osimo, Fabriano e San Severino, indipendentemente dal bacino di voti e consensi elettorali ai quali eravamo collegati.
Mi riallaccio anche a quanto detto dal Consigliere Giancarli e al piano socio-sanitario che è stato approvato ieri.
Sul piano socio-sanitario sono previste le aree montane e quindi mi auguro che il Presidente Ceriscioli ci dica in che modo, in che maniera, ha intenzione di porre rimedio alle carenze conseguenti alla chiusura di alcune strutture della regione Marche perché, se è pur vero che dovevamo recepire il decreto ministeriale, dovevamo al tempo stesso potenziare i servizi territoriali.
Sapete benissimo che c'è grande malcontento, la percezione che hanno i cittadini non è puramente ipotetica, ma è anche fisica, non si sentono tutelati, né garantiti dal servizio sanitario gestito dalla Regione Marche, quindi sicuramente va fatta una riflessione, indipendentemente da quelle che sono state le scelte passate.
Se me lo consente, Consigliere Giancarli, lei evidenziava alcune carenze di organico, alcune carenze di gestione, anche infrastrutturali della nostra regione, che non consentono a tutti i cittadini della regione Marche di essere tutelati alla stessa maniera.
Come Movimento 5 Stelle voteremo a favore della mozione del Consigliere Bisonni, perché rimaniamo coerenti con la nostra battaglia iniziale, ma soprattutto perché abbiamo e continuiamo ad avere una certa sensibilità nei confronti delle richieste e delle necessità del territorio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Grazie Presidente. Non vorrei essere il Ministro della sanità in questi periodi, perché non so quante richieste di andare in deroga sui punti nascita avrà sulla sua scrivania, perché a fronte di non so quanti migliaia di punti nascita che avremmo dovuto chiudere, in base appunto a quella Conferenza Stato-Regioni che ha recepito le linee guida delle società scientifiche, non ne abbiamo chiusi nemmeno il 25-30%. Peraltro sono stati chiusi nelle Regioni del nord, li ha chiusi la Toscana, li ha chiusi la Lombardia, li ha chiusi il Veneto, li ha chiusi l'Emilia-Romagna, li abbiamo chiusi noi, molto meno ne hanno chiusi le Regioni del sud, dove peraltro la percentuale dei punti nascita, con parti al di sotto dei 500, impattava molto, penso alla Campania e alla Sicilia.
Vorrei ribadire un concetto che mi sta a cuore e che non credo stia a cuore solo a me, era anche nelle corde del “legislatore” o comunque di chi ha emanato queste norme, i punti nascita sono stati chiusi non per ragioni esclusivamente economiche, ma per ragioni di sicurezza, oggi, anche se volessimo aprirli, anche se il Ministro Grillo lo volesse, è impossibile farlo perché mancano i professionisti.
L'esempio è il punto nascita di Fabriano, che è rimasto comunque in piedi, c'è la richiesta di deroga, ma è in piedi perché c'è uno sforzo corale dell’Asur, attraverso professionisti che lavorano in altri ospedali della stessa Azienda Marche nord, non so se lo sapete, ma fino all'altro ieri, adesso credo che questa cosa si sia chiusa, andavano a lavorare, a garantire le notti, i pediatri dell'ospedale del Salesi, per non parlare dei rianimatori che comunque servono.
A Camerino, che peraltro aveva un numero di parti maggiore di quello di Fabriano, mi pare che quando è stato fosse intorno ai 500, la ragione era che la rianimazione era a Camerino e a San Severino c'era il punto nascita. Quindi, ritorna il concetto di chiusura per ragioni di sicurezza piuttosto che per ragioni finanziarie ed economiche.
Anche se volessimo fare un'azione politica, perché mi pare di capire che questa mozione abbia più questa valenza che una valenza concreta rispetto ad una prospettiva, mi risulta che i professionisti che lavoravano all'interno, penso ai ginecologi, a parte il primario che è andato in pensione, credo, ed a quelli che lavoravano presso il punto nascita di San Severino, hanno trovato una nuova collocazione, penso che tutti oggi lavorino all'interno del centro di diagnosi prenatale di Loreto, se non vado errato.
Quindi, per quanto mi riguarda, non so se posso interpretare anche il pensiero dei colleghi del gruppo, dovremmo rimanere fedeli a quella linea, che ci ha visto allora, con tutte le difficoltà, con i comitati che poi si sono formati, fare quel tipo di scelta. Torno a ripetere, una scelta dettata prevalentemente da ragioni di sicurezza nei confronti del nascituro e della madre, piuttosto che da ragioni economiche. Quindi, in coerenza con questo tipo di impostazione direi di non accettare e di respingere il contenuto di questa mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Siccome va di moda qualsiasi tipo di battaglia pur di avere visibilità, anch'io mi lancio oggi.
Abbiamo fatto tante battaglie, tutte molto emozionanti, sul tema del punto nascite di San Severino chiuso da due anni, che emozione, emozione altissima, è un ritorno al futuro tornare indietro, però che devo dire del punto nascite chiuso due anni fa? Presidente, perché ha chiuso due anni fa il punto nascite?
La cosa saggia sarebbe sfruttare questi tipi di ospedali rimasti così, in bilico. Nel senso che io abito lì vicino e su 5 piani di cemento armato la sera rimane illuminato soltanto un piano, ce ne sono altri 4 non sfruttati, allora o uno chiama gli americani per farlo bombardare, e non c'è più, oppure i piani rimanenti tocca riempirli con qualcosa di innovativo, quindi chiedo formalmente al Presidente della Regione di dare qualche indicazione tosta sulla ricollocazione di queste strutture, qualcosa di innovativo, che oggi magari inizia con difficoltà, poi una volta passati 5, 6, 7, 8 anni, va a regime e si potrà dire: “Guarda le scelte di allora, una volta tanto, sono state fatte con cognizione di causa”.
Qualsiasi cosa ben venga, perché purtroppo il popolo interpreta l'ospedale come una fabbrica, l'ospedale è una fabbrica pubblica, sicura, non va in cassa integrazione, anche se adesso parzialmente c'è andata, dà lavoro a 300, 400, 500 persone, più o meno qualificate, non qualificate, comunque un'aggregazione. Tanto se il popolo governa, comanda e vuole un tipo di assistenza che non è dinamico …, io lo metterei a provvigione, vedrai come cambia l’Italia, però se la gente vuol vivere in questa decadenza qui tocca adeguarsi ed anch'io mi voglio adeguare con delle proposte geniali in modo che fra un anno e mezzo tutti faranno la corsa per votarmi nuovamente, anche se non sarò candidato. Quindi chiedo formalmente al Presiedere della Regione di dare qualche indicazione, però veritiera, dato che non mi va di aprire la bocca per dargli fiato, concreta sulla riorganizzazione di queste strutture che rimangono in piedi.
Ce n’è qualcuna nei centri storici, è scomoda e non ha più senso, e quella di San Severino, vi ricordo, è stata inaugurata nel ‘77, ha un'area attorno di 3/4 ettari, è molto fruibile, è molto funzionale, ha gli svincoli e lasciare lì tutto quel cemento senza una ristrutturazione non ha senso.
La materia è dell'Assessore alla sanità e coincide col Presidente della Regione, quindi chiedo al Presidente della Regione in quest'anno e mezzo che manca di dare a me rappresentante di quel territorio delle indicazioni su cosa fare di quell'ospedale.
Quello che è, va bene, basta che rimanga la fabbrica perché il popolo vuole questo, sono stato sufficientemente chiaro, Presidente? Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. La mozione in oggetto chiede il ripristino del punto nascite, prima c’era chi parlava di trivelle e di costa e da una parte le procedure continuano secondo le leggi e dall’altra le dichiarazioni vanno in un altro verso.
Nel caso specifico dei punti nascita da una parte, al di là della rappresentazione politica ed anche delle dichiarazioni che oggi riguardano Fabriano, si apre un percorso in Conferenza Stato-Regioni che io non ho sentito essere di revisione, ma dall'altra parte, come abbiamo detto già in quest'Aula, in maniera molto coerente gli atti che arrivano dal Ministero dicono tutto il contrario, cioè spingono a proseguire in tutto quello che è il riassetto della sanità regionale sulle linee di legge. Vale per i punti nascita, vale per le unità operative complesse ridondanti, vale per la qualificazione dell’attività secondo i numeri.
Non sono frasi ad effetto mediatico, sono frasi cogenti che dicono: “Devi fare questo, altrimenti esci dalla premialità”, noi sappiamo che non ci conviene uscire dalla premialità perché sono una marea di soldi in meno per le cose che il Consigliere Zura Puntaroni chiede di fare nel territorio, nella sanità regionale. Quindi quello che vale per San Severino, il percorso che c'è stato, almeno ad oggi poi tutto può cambiare se le norme cambiano, va nella direzione di andare ulteriormente a ridurre il numero dei punti nascita. Noi cerchiamo di farlo attraverso i percorsi di aggregazione, nei tempi giusti, nei modi giusti.
Quindi, il cammino di carattere generale, in considerazione degli atti che arrivano dal Ministero, va esattamente in direzione opposta, anzi, ogni volta dobbiamo giustificarci perché ancora non l’abbiamo fatto e quando ad un tavolo ci confrontiamo rispetto alle realizzazioni del D.M. tutte le volte le richieste sono: “Questo? Quest'altro? Perché ancora non l’ha fatto?” “Questo lo devi assolutamente fare. Questo lo possiamo rimandare”. Così funziona.
Facevo un conto sui pronto soccorso di primo livello, DEA di primo livello, teoricamente nelle Marche ne potremmo avere 9/10, sforzandoci un po’, diciamo 10 DEA di primo livello, tutti al limite, tutti da 150 tondi tondi, ne abbiamo 13, ci viene chiesto: “Ma come state lavorando?” Risposta: “Stiamo lavorando per passare da 13 a 10” e ci dobbiamo giustificare perché ancora non l'abbiamo fatto: dobbiamo costruirlo, dobbiamo realizzarlo, lo dobbiamo mettere assieme, dobbiamo fare gli investimenti strutturali che non sono immediati. Dobbiamo quindi giustificare un percorso.
Questo è il contenuto reale, oggi sulla stampa leggiamo che potrebbe esserci un nuovo spiraglio, molto teorico, e gli atti vanno esattamente in direzione opposta, ovvero quella della legge, non è una direzione strana oggi, quindi aspettiamoci nel tempo, se non cambia qualcosa, che tutti quegli adempimenti mano a mano si realizzeranno, che le nefrologie nelle Marche saranno di meno, perché non puoi averne 10, dove la norma dice 6 o 4, e così via, quindi è un cammino fatto di un costante rispetto dei vari adempimenti.
Su San Severino stanno facendo i lavori per sistemare uno di quei piani, così la luce potrà essere accesa la notte, con dei servizi che riguardano posti letto aggiuntivi. Abbiamo scelto di valorizzare dentro le strutture i professionisti che hanno più forza e attrattività. Ogni anno, per esempio, nel caso di San Severino è stato fortemente aumentato il budget dell'oculistica perché sta facendo una attività molto importante, è diventato un punto di riferimento, è un’interventistica significativa e crea quell'attrattività che poi è economia, oltre che essere servizio, un po’ quello che diceva il Consigliere Zura Puntaroni.
Ci sono lavori in corso per utilizzarne di più, si va a valorizzare quelle attività che contano, ed è chiaro che gli ulteriori potenziamenti seguono questo disegno più ampio di ristrutturazione. Nel disegno specifico il fatto che Camerino e San Severino abbiano un ospedale diviso in due, con vocazioni distinte, tutta la parte dell'emergenza su Camerino, la parte più programmata su San Severino, permette di continuare ad investire e crescere, come di fatto stiamo materialmente facendo anche oggi.
Faccio anche la dichiarazione di voto, contrario alla mozione, lo faccio con sano realismo, vedendo che le cose vanno in direzione opposta.
Capisco il senso più politico, c’è stata una stagione in cui tutta Italia, siccome il tavolo ministeriale chiedeva l'adempimento degli impegni presi nel 2012 dalle Regioni sugli accorpamenti dei punti nascita, ha chiesto di fare gli accorpamenti e in tutta Italia sono stati fatti, in tutta Italia sono nati i comitati, in tutta Italia c’è chi si è schierato immediatamente ed oggi dover spiegare, avendo messo la giacca del Ministro, quello che succedeva in quel momento può creare un imbarazzo, però la realtà è che oggi stiamo continuando a camminare sulla vecchia via e ci vengono costantemente chiesti, in maniera di prospettiva, poi in maniera stringente …. Su Fabriano le richieste sono sempre più stringenti, la penultima è stata così, poi ne è arrivata un’altra dopo che l’ha confermata, quindi non vedo altre prospettive, quelle scritte oggi sul giornale, per capirci. Vedo tutt'altro cammino che è quello di un costante maggiore rigore nell'adempiere a quelli che sono quegli obiettivi, quindi mi sembra coerentemente giusto votare contro, poi, rispetto agli atteggiamenti avuti nelle fasi rivoluzionarie, per chi poi mette la giacca del Governo, ci sarà l'occasione per chiedere in maniera puntuale - verrà con i fatti, con quello che accadrà da qui in avanti - come mai nel cambio di giacca si è cambiato anche l'orientamento di fondo sulle scelte, fatto più politico, più stringente, che però non corrisponde a quello che sta materialmente avvenendo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Intervengo nuovamente per dire due o tre cose, forse per qualcuno la questione sanità è solo un discorso di voti, per me non lo è, per me è una preoccupazione tutelare un entroterra che è molto penalizzato da molteplici punti di vista, quindi, la preoccupazione è questa, non ce ne sono altre.
Detto questo, vorrei anche rispondere agli interventi che ho sentito, facendo due osservazioni. La prima riguarda quello che ha detto il Consigliere Volpini, che ha detto che non è una questione economica, ma di sicurezza, certo, ma maledettamente è sempre una questione economica, perché se manca, faccio un esempio, la rianimazione a San Severino e si chiede la deroga al Governo per riaprire quel punto nascita, il Governo deve dare le risorse necessarie anche per la rianimazione, ritorniamo sempre lì, è sempre purtroppo, maledettamente, una questione economica.
L’altra cosa che devo ribattere riguarda il ragionamento che ha fatto il Presidente e che ha detto: “Il Governo attualmente ci sta dando delle indicazioni diverse,” cioè uguali, nel senso che comunica una cosa e formalmente ne dice una diversa continuando in quel percorso che altri hanno avviato. Presidente, voi nemmeno fate un tentativo nel dire: “Visto che tanto sappiamo che la linea del Governo attuale è quella del Governo precedente ...”, ma se voi non fate nemmeno questo tentativo, avete una corresponsabilità, dal mio punto di vista, almeno andrebbe fatto un tentativo al Governo per dire vogliamo più risorse, vogliamo più soldi, ridateci il punto nascita, ridateci i soldi per quello che serve a contorno del punto nascita, dopodiché qualcuno si prenderà la responsabilità di dire no, ma se voi già a priori dite no, noi non lo chiediamo perché sappiamo la risposta, mi permetta, una qualche responsabilità ve la state assumendo anche voi.
Quindi, insisto nel farvi riflettere a votare in maniera positiva questa mozione, perché secondo me quantomeno il tentativo va fatto, ripeto, il territorio merita che quel punto nascita, dal mio punto di vista, resti aperto.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire, ma il Presidente “mi ha tirato” perché ha detto delle parole che politicamente mi hanno colpito, ha detto: “Continuiamo nel riassetto della sanità marchigiana, secondo la legge”, allora le chiedo, Presidente, se questo vale anche per la provincia di Pesaro o no? Se per le 4 province delle Marche ha una valenza e se per la provincia di Pesaro ne ha un'altra? Questo è il dubbio che ho e per questo sono intervenuto, lo vedremo perché di Pinocchio ce n'è uno lì, ma può darsi che ne servano altri.
Al Consigliere Zura Puntaroni dico di non preoccuparsi per quei 3 piani, presto saranno illuminati a giorno, probabilmente San Severino farà la stessa fine di Sassocorvaro, dove la struttura è stata data ad una società di cliniche private. Questo è il senso di quello che si sta facendo negli ospedali dell'entroterra, in gran parte, quindi saranno una manna dal cielo per le cliniche private. Mi avete tirato dentro una cosa sulla quale non volevo intervenire. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 402. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Prima di passare all'esame della mozione 404, comunico che si propone il rinvio, alla seduta del 5 febbraio, della mozione n. 406 del Consigliere Rapa, sulla sicurezza sul lavoro, se l’Aula non ha nulla in contrario, la iscriveremo nel prossimo ordine del giorno.
Mozione n. 404
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Pergolesi, Maggi
“Verifica corretta applicazione della legge regionale n. 19 del 20 aprile 2015 ‘Norme in materia di esercizio e controllo degli impianti termici degli edifici’”
(Discussione - Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 404 dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Pergolesi, Maggi.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Sulla mozione 404, impianti termici degli edifici, abbiamo il sospetto che la fusione di Megas Net all'interno di Marche Multiservizi possa creare un conflitto di interessi e ingenerare una potenziale concorrenza sleale nei confronti degli artigiani, dei professionisti che fanno la manutenzione delle caldaie soprattutto presso privati.
Provo a mettere sul tavolo questa argomentazione, per cui chiedo alla Regione di verificare questo aspetto con particolare attenzione, in forza della legge regionale 19 del 2015, che impone alla Regione di dare linee guide e di fare il controllo su questi aspetti.
La legge regionale 19 “Norme in materia di esercizio e controllo degli impianti termici degli edifici”, all'articolo 1, comma 1, recita che la Regione disciplina le attività di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici degli edifici pubblici e privati; all'articolo 2, comma 3, della stessa legge prevede che l'autorità competente, che nel caso di fattispecie è la provincia di Pesaro-Urbino, può effettuare gli accertamenti e le ispezioni direttamente con proprio personale e affidare il servizio ad un organismo esterno, avente le caratteristiche riportate nell'allegato C, del D.P.R. 74/2013.
Il D.P.R. 74/2013 all’articolo 9, comma 5, 'Requisiti minimi professionali e di indipendenza degli organismi esterni incaricati delle ispezioni sugli impianti termici' recita: “L'organismo esterno e il personale incaricato di eseguire le ispezioni non possono essere venditori di energia per impianti termici, né i mandatari di uno di questi”.
E qui inizia l'analisi delle scatole cinesi che vedono Marche Multiservizi al centro di questa verifica che chiediamo perché Marche Multiservizi si è fusa con Megas Net posseduta dalla provincia di Pesaro-Urbino e da alcuni comuni del territorio, noi sui territori abbiamo lottato perché questo non avvenisse, ma purtroppo scelte scellerate dei Sindaci hanno consentito questa cosa.
Marche Multiservizi ha un controllo di Hera per una significativa porzione di azioni, Hera ha tra le sue attività il controllo degli impianti termici, la gestione del calore, la produzione di gas e la distribuzione, Hera detiene il controllo di Heracom, che ha come oggetto sociale la vendita di gas ed energia elettrica, la prestazione di servizi tecnici e commerciali connessi e a sua volta possiede quasi il 30% della società SGR Spa, che come oggetto sociale presenta l'acquisto e la vendita di gas naturale, la commercializzazione di apparecchiature per l'utilizzo di energia in genere, il risparmio energetico e l'eventuale successiva gestione di interventi di risparmio energetico.
In questa cascata di società abbiamo la filiera completa, quindi mancherebbe questa figura terza e potrebbe configurarsi nella gestione dei controlli degli impianti termici una potenziale concorrenza sleale, un conflitto di interessi, perché Megas Net era il soggetto esecutore delle attività di accertamento e ispezione, volte a verificare l'osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia e alla manutenzione degli impianti termici, ai sensi della legge 19/2015 per conto giustamente della Provincia di Pesaro-Urbino, che è l'autorità competente, quindi la provincia aveva incaricato Megas Net.
Ora in forza della fusione il soggetto esecutore diventa Marche Multiservizi che rientra nella cascata di Hera, Heracom, SGR, eccetera.
A questo punto mesi fa anche sui giornali era stato posto all'attenzione dei cittadini questo problema, anche da parte di categorie di sindacati, quindi noi abbiamo ritenuto che la Regione debba svolgere la propria funzione di controllo, chiediamo di verificare con attenzione, in forza dell'applicazione della legge n. 19 del 2015, che non ci sia la possibilità di fare concorrenza sleale o la sussistenza di conflitti d’interesse all'interno di questa struttura multisocietaria. Effettivamente c'è una forte preoccupazione da parte dei tecnici professionisti che svolgono sul mercato la loro attività, controllando prevalentemente le caldaie dei privati, hanno paura che il mercato si possa chiudere e piano piano, sul lungo periodo, possano essere costretti a divenire tutti dipendenti di Marche Multiservizi. Uno può dire: dipende se uno vuol fare il tecnico libero professionista o il dipendente, che è tutt'altra cosa.
La preoccupazione è questa e noi chiediamo di verificare con attenzione perché il pronunciamento dell'Antitrust, di cui sono a conoscenza, non ci convince e vorremmo approfondire la questione, quindi, impegniamo la Giunta a fare questo approfondimento, anche per dare sicurezza e tranquillità ai tantissimi operatori del settore della manutenzione, verifica e controllo degli impianti termici.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Intervengo più che altro perché, come avevo già annunciato al Consigliere Fabbri, in parte ho seguito fino allo sfinimento per tutta l'estate questa questione, contattato, presumo come il Consigliere Fabbri, da tutte le associazioni di categoria e dai manutentori, quindi mi sono fatto carico di capire cosa la Regione realmente potesse fare a tutela di queste persone.
La Regione Marche si è attivata sin da subito chiedendo una serie di note, di pezzi di carta, al soggetto competente, cioè alla Provincia, e di controlli, e la Provincia ha scritto ed ha mandato tutta la documentazione necessaria nella quale ribadisce che in qualche modo non esiste nessun tipo di problema, è stato verificato e la norma è stata rispettata.
Il Consigliere Fabbri ha fatto questa mozione l'1 ottobre, mentre il parere del garante, che gli stessi operatori attendevano per capire se c'erano i margini per poter evidenziare qualche criticità, è del 2 novembre, dopo la mozione del Consigliere Fabbri e, sulla base della segnalazione in oggetto a questa Autorità avvenuta il 20 giugno, si comunica che la stessa è stata esaminata dall’autorità competente il 24 ottobre, che ha valutato i fatti denunciati relativi alla possibile conseguenza dell'acquisizione di Megas Net Spa da parte di Marche Multiservizi Spa riscontrando che in relazione agli stessi non risultano allo stato elementi di fatto e di diritto sufficienti a giustificare ulteriori accertamenti ai sensi della legge 287/90, quindi l’Autorità dice che l'operazione di passaggio che è stata fatta è legittima e non c'è nessun tipo di problema.
La Regione scrive che ai sensi della legge regionale n. 19 del 2015, il soggetto che deve fare le verifiche non è la Regione, ma sono i Comuni al di sotto dei 40.000 abitanti, la Provincia al di sopra. A questo punto emerge che la Regione ha fatto, secondo me, di più di quello che doveva fare, ha chiesto a tutti se dal punto di vista legale era a posto, la Provincia ha risposto, la società ha risposto con un parere legale che è di parte, quindi non sufficiente, soprattutto ha risposto l’Autorità di garanzia, dopodiché solo l'autorità giudiziaria è il soggetto che ad oggi può verificare un'ulteriore illegittimità, non è la Regione che ha questo compito, neanche dal punto di vista normativo, perché la Regione ha soggetti pubblici che hanno allegato la documentazione che va in quella direzione.
Avevo chiesto al Consigliere Fabbri di ritirare questa mozione, non perché non la condivida nello spirito, anche perché lo spirito mi ha sfinito per tutta la scorsa estate durante la quale ho avuto anche dei colloqui, ma perché non ci sono le condizioni per far sì che la Regione possa fare qualsiasi tipo di azione e sarebbe un'illusione nei confronti dei manutentori.
Se dovessimo votare a favore di questa mozione, l’Assessore Sciapichetti, o l’Assessore Bora, l’unica cosa che potrebbe fare è prenderla e lasciarla nel cassetto perché non ha nessun tipo di autorità nel fare una verifica ed ha già tutte le pezze d'appoggio.
Dovremmo votare contro, non perché siamo contro rispetto allo spirito, ma perché è una cosa che non possiamo fare dal punto di vista regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Una replica perché non voglio ritirare la mozione. Sono d'accordo nel rinviarla e la ritirerò se mi convinco, insieme agli interessati che mi hanno sollecitato la mozione, della bontà della risposta dell'Antitrust, sulla quale abbiamo dei dubbi.
Non voglio chiudere la questione in questo momento, posso rinviare la mozione, mi riservo eventualmente di ripresentarla se non sono convinto del materiale che adesso acquisiamo e dei colloqui che avrò con gli interessati.
In questo momento, chiedo di rinviare la mozione, non la ritiro e mi riservo di approfondire il discorso, quindi eventualmente richiederò di ripresentarla se i documenti non ci convincono.
PRESIDENTE. Si può rinviare, ma solo per il voto, non si ripeterebbe eventualmente la discussione.
Piergiorgio FABBRI. La discussione mi sembra che sia stata chiara perché gli elementi sul tavolo sono questi. Le normative di riferimento le abbiamo esplicitate, come abbiamo esplicitato i documenti che ha elencato il Consigliere Biancani, che fanno riferimento alla normativa, quindi andiamo al nocciolo della questione: se la Regione eventualmente si deve far carico di un ulteriore passaggio rispetto a quello che ha fatto, oppure se effettivamente prende atto di quello che è già stato detto, e quindi è sufficiente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Rispetto la scelta del Consigliere Fabbri, ormai si sono tranquillizzati perché anche loro speravano molto in questo parere, la Regione di più non può fare. Ho verificato, le ho provate di tutti i colori, con tutti i funzionari ed i dirigenti di riferimento, abbiamo fatto anche degli incontri organizzati guardandoci negli occhi, quindi secondo me non c'è altro, però se il Consigliere preferisce così non ho nessun tipo di problema, possiamo rinviare il voto, ma sono sicuro di quello che dico, nel senso che la Regione non può fare altro, anche volendo non è il soggetto deputato per andare oltre rispetto all'attività di verifica e di raccolta dei materiali che già ha fatto. Il dubbio non è su cosa votiamo noi è se il Consigliere Fabbri la ritira.
PRESIDENTE. Rinviamo il voto alla prossima seduta dopo questi eventuali ulteriori approfondimenti.
Mozione n. 407
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Si scongiuri la perdita del Centro direzionale della Rete Ferrovie Italiane nelle Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 407 della Consigliera Leonardi, che ha la parola per illustrarla.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. La Rete Ferrovie Italiane ha deciso di istituire un nuovo Centro direzionale per le attività connesse alla circolazione dei treni in Puglia. Con questa scelta la Regione Marche - direzione territoriale di Ancona - verrà annessa alla nuova direzione pugliese.
La notizia è stata divulgata da un appello a mezzo stampa di un importante sindacato a livello nazionale che chiedeva un intervento della politica sia nazionale che regionale.
Poiché reputo che la regione Marche per la posizione strategica che la pone al centro della nazione possa essere la naturale e ottimale ubicazione per la gestione del flusso nord-sud e delle aree interne del traffico ferroviario e perché la grave crisi occupazionale, che sta attraversando la Regione Marche, vedrebbe, invece di un'opportunità, un ulteriore impoverimento, con questa mozione chiedo alla Giunta regionale di farsi carico presso il gruppo Ferrovie dello Stato italiano e anche presso il competente Ministro per far rivedere questa ipotesi, in modo da prevedere che questo centro possa essere ubicato nella regione Marche, e non far annettere l'attuale centro di Ancona a quello pugliese.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Faccio un intervento e faccio anche la dichiarazione di voto, ovviamente sono favorevole alla mozione della Consigliera Leonardi e devo dire, Consigliera Leonardi e colleghi Consiglieri, che questa è una cosa che viene da lontano, la spoliazione delle Marche, in particolare del suo capoluogo, viene molto da lontano.
Consigliera Leonardi, ad Ancona, il palazzo in cui stiamo si chiama ex Palazzo delle Ferrovie, quando c'era un Compartimento delle ferrovie ad Ancona e quel palazzo enorme nella zona centrale era il centro nevralgico di tutta la ferrovia della costa.
Questo depauperamento di decisioni, di personale, viene da lontano, purtroppo, e non dipende sicuramente da noi del Movimento 5 Stelle perché siamo giovani all'interno delle istituzioni. Questa Regione ha contato sempre poco e chi l’ha governata ha fatto sì che contasse sempre meno, e voteremo a favore di questa mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa mozione vada votata anche perché da diverso tempo la RFI ha chiuso, dalle ore 1,00 fino alle ore 6,00, la sala d’aspetto per i passeggeri di quei 3 o 4 treni che passano di notte. Le persone devono stare in piedi girando tra i binari della stazione ferroviaria di Ancona, è una cosa a dir poco vergognosa.
Questa cosa presentata dalla Consigliera Leonardi purtroppo l'ho seguita negli anni ‘90. Basta prendere anche la rassegna stampa che riporta la notizia che la direttrice Rimini-Bari è stata completamente smontata, infatti, le Ferrovie, come tutti sanno, non fanno l'alta velocità in questa linea, ma fanno solo la velocizzazione. Questa è la dimostrazione che queste due Regioni, l'Abruzzo e le Marche, contano poco, con la differenza che l'Abruzzo ha due autostrade che lo collega con la capitale.
Quel gruppo dirigente dell'Abruzzo di allora è stato molto più bravo di quello delle Marche ed oggi la regione ne paga le conseguenze e quando qualcuno gridava che occorreva prendere dei provvedimenti diversi, non si è voluto ascoltare e la conseguenza è questa, addirittura avere la sala d'aspetto della stazione centrale di Ancona chiusa da RFI nell'orario notturno, questo è a dir poco vergognoso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. A nome dell'intera maggioranza, d'accordo con il Consigliere Urbinati e credo anche con il Consigliere Rapa, voteremo questa mozione, con questa semplice considerazione, un po’ quella che ha detto il Consigliere Zaffiri, a dire che noi come Regione siamo piccoli, i numeri non ci danno mai ragione in nessun modo, e non abbiamo visto altro che, in questi ultimi anni, partire la direzione degli istituti di pena, l'ANAS, adesso il Compartimento ferroviario e chissà cosa altro. L'unica cosa che potremmo avere in questo contesto è la posizione mediana, ma vedo che non c'è neanche la posizione mediana fra Bologna e Bari, nel senso che tutto viene accentrato in queste realtà.
L'accentramento non è un problema se spostiamo un direttore, il problema è se spostiamo i centri decisionali e i servizi. Quale altra forma può essere sostituita rispetto a questi accentramenti sul piano della democrazia partecipativa o della possibilità di fare quello che ha detto il Consigliere Zaffiri? Se devo chiedere a qualcuno di tenere aperta la sala d’aspetto per passeggeri della stazione ferroviaria di Ancona con chi devo parlar? Questo è il problema concreto, non è il fatto che qui non ci sia più un’etichetta.
Ripeto, su questo penso che l'azione della Regione sia importante, ma è anche rilevante da un punto vista nazionale e parlamentare. Torniamo sempre lì, non voglio su questo aprire una polemica, ma in qualche maniera si riproduce il discorso che è stato fatto prima per l’Hotel House, bisogna che i nostri parlamentari nazionali si diano da fare il più possibile per far sentire agli uffici direttamente la possibilità di dire: bene spostate la direzione là, se possiamo revochiamo la decisione, se non possiamo chi è l'interlocutore, con chi parliamo? Il referente che sta qui in Ancona ha qualche possibilità di interloquire, di raccogliere un'istanza, di ascoltare, ha un minimo di autonomia di spesa?
Queste sono le cose che dovrebbero essere salvate in queste operazioni di accorpamento, sempre che queste operazioni di accorpamento realisticamente portino a un vero risparmio perché tutte queste concentrazioni vengono fatte sul presupposto del risparmio che poi spesso, alla prova dei fatti, neanche si verifica o è assolutamente irrisorio
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 407. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 410
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Pergolesi
“Proposta di Convenzione con il Servizio pubblico Arai-Regione Piemonte per lo svolgimento delle attività per la tutela dei minori e le adozioni internazionali”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 410 dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Pergolesi. Ha la parola per illustrarla il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Negli ultimi anni, a partire dal 2011, si è assistito ad un calo, i dati sono della Commissione adozioni internazionali, ed a una brusca inversione di tendenza circa i tempi di definizione dell'adozione internazionale. Il calo delle adozioni è del 40%, quindi ci sono molte famiglie che effettivamente vedono frustrato il loro desiderio di poter adottare dei bambini da altri Stati.
In attuazione della normativa la Regione Piemonte ha costituito un'Agenzia regionale per le adozioni internazionali, ARAI, che ha il compito di svolgere questo ruolo e questa funzione in quegli Stati in cui il privato non è presente.
Nella zona del centro Italia abbiamo una trentina di organizzazioni che si occupano di questo tema, che però sono tutte private, mentre ci sono altre Regioni che si avvalgono della struttura pubblica, della ARAI-Piemonte, quali la Val d'Aosta, la Liguria, il Lazio e la Calabria, noi chiediamo di verificare la possibilità di fare una apposita convenzione, anche come Regione Marche, per rendere più flessibile questo strumento e quindi dare la possibilità a famiglie che vogliono praticare l'adozione internazionale di rivolgersi non solo alle organizzazioni private, che già sono ben distribuite sul territorio, che hanno le loro caratteristiche, ma anche a questa Agenzia regionale, che è un'agenzia pubblica, riconosciuta e che dà garanzia di qualità nel prendere in carico il servizio.
Quindi, per riuscire a venire incontro ai desideri di queste famiglie, noi chiediamo con la mozione di poter verificare la possibilità di fare convenzioni con la ARAI piemontese per dare uno strumento in più alle famiglie di poter praticare l'adozione a livello internazionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. In linea di principio potrebbe andare tutto bene, ma non sono d'accordo su questa mozione prima di tutto, Consigliere Fabbri, per una ragione di metodo, non è mai capitato, almeno che ricordi, che il Consiglio regionale voti un impegno alla Giunta per una convenzione che riguarda l'attività di gestione, mi sembra un’ingerenza un po' un po' pesante, non è la Giunta a cui raccomandiamo di fare cose, ma addirittura facciamo la convezione solo con questi.
Secondo argomento, lo ha ricordato, abbiamo tanti privati che non sono delinquenti, sono associazioni di privati …, detto così, non è che essendo l’unica pubblica è la migliore, Noi la conosciamo, sappiamo che si è presentata diverse volte, quindi ha fatto il suo accreditamento informale presso la Giunta, che darà eventualmente risposte, però l'indirizzo che vorremmo dare noi è un altro, cioè quello di dire che esistono molte realtà, questa ed altre private accreditate, molto serie, che operano nella nostra regione da tanti anni. Quindi l'idea che formuliamo è quella che, relativamente al processo di adozioni, previsto dalla delibera di Giunta di un anno fa, rifinanziata perché il finanziamento è venuto meno a gennaio di quest'anno …. C'è una previsione di spesa che da 100 mila euro andrà 150 mila euro, quindi una cosa concreta, non è una cifra enorme, ma concreta, che a suo tempo la Consulta regionale per la famiglia indicava come strumento per la formazione delle coppie adottanti, questo perché il vero problema delle adozioni è sì quello delle pratiche, ma nelle pratiche non vorremmo entrarci, ma è soprattutto quello di educare le coppie a capire se effettivamente la scelta dell'adozione sia appropriata oppure no, se è una scelta che le riguarda oppure no, perché spesso in questo percorso si scopre che non è esattamente quello che si aspettava, purtroppo è così, c'è da capire bene il problema, poi ognuno fa le sue scelte individuali.
La nostra idea è quella di non individuare una società fra tante, ma di creare un tavolo, in modo tale che tutte quelle che operano ..., come è già stato fatto in altri settori, pensiamo per esempio alla tossicodipendenza, pensiamo a quello che abbiamo fatto per il gioco d’azzardo patologico, abbiamo preso gli enti accreditati in regione a questo riguardo e, uno per Provincia, uno per Area vasta, sono stati incaricati della cura degli azzardopatici, quindi non vorremmo fare una scelta, semmai la scelta la fa la Giunta, non la facciamo noi in questa sede e per fare questa scelta, penso sia necessario fare una gara perché non si può scegliere una fra tante solo perché pubblica, non è un criterio che il regolamento degli appalti consenta di esercitare e ancora meglio, secondo noi, in questo momento, ma poi lo ragioneremo nelle sedi opportune, quando avremo la delibera in Commissione con il parere e poi la Giunta la dovrà rivedere, la cosa ideale sarà quella di chiamare tutti gli enti accreditati, stabilire i criteri e chi rientra potrà accedere anche a queste forme di convenzione e di finanziamento.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Sono veramente esterrefatto, mi meraviglio sempre di più, una mattinata intera è andata in favore di coloro che sono minori, che sono abbandonati, per cui noi non abbiamo cuore e non abbiamo anima, poi c'è una mozione che tra l'altro è stata sollecitata da un nostro ex Consigliere comunale, che ha avuto difficoltà nell'adozione e ha avuto un'esperienza positiva rispetto ai privati con la Regione Piemonte, e mi rivolgo ai colleghi della maggioranza …, ha avuto delle difficoltà e poi ha avuto delle esperienze positive, ha adottato un bambino brasiliano e la Regione Piemonte, l’ha riconosciuto sulla propria pelle, ha una struttura che è efficiente, ha esperienza, non ha condizionamenti, quindi è laica. La mozione è di una leggerezza incredibile ed impegna il Presidente e la Giunta a verificare la possibilità.
Secondo me, la motivazione di questa chiusura non può essere quella che ha detto lei, Consigliere Marconi, sicuramente c'è una motivazione politica dietro.
Visto che siete così attenti alle sofferenze, ai più deboli, nel momento in cui c'è una struttura pubblica …, che guarda caso è della Regione, la Regione è governata da Chiamparino, manco questo vi può servire? Avete il cuore che da una parte funziona e dall'altra no?
Consigliere Marconi, lei è una persona intelligente ed apposta le dico che probabilmente c'è qualcos'altro, lei ha una mente molto raffinata, glielo riconosco, ma qui si invita il Presidente e la Giunta a verificare la possibilità, seguendo anche l'esempio dell'amministrazione della Regione Val d'Aosta.
Già sono tanto difficili le adozioni, già ci sono speculazioni, addirittura adozioni a pagamento, c'è una struttura pubblica che funziona, si chiede alla Regione Marche di verificate se c'è la possibilità di fare un accordo, e voi dite no perché vogliamo fare una gara dove partecipano tutti, assumetevene la responsabilità!
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 410. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 411
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
“Richiesta al Governo italiano di giungere in tempi rapidissimi alla approvazione dell’atto normativo a tutela dei minori facendo proprio il DDL 247 del Senato ‘Abrogazione degli articoli 574 e 574 bis, nonché introduzione dell’articolo 605 bis del codice penale in materia di sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 411 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Ho fatto un emendamento alla mozione per aggiornare il numero del disegno di legge, perché il Ddl n. 247 è stato convertito nel n. 692, però la sostanza è la stessa.
Parliamo di sottrazione internazionale di minore, ma in realtà è un vero e proprio rapimento compiuto da un genitore a seguito di una separazione o del fallimento di un matrimonio.
La sottrazione internazionale di minore, si verifica quando uno dei due genitori decide volontariamente, senza il consenso dell'altro, di sottrarre il figlio con l'intenzione di nasconderlo all'estero e di tenerlo con sé in modo permanente.
Un altro caso si può verificare quando al minore viene impedito il rientro nell'abituale Stato di residenza dopo un trasferimento avvenuto anche per causa legittima, come ad esempio una vacanza, al termine del quale il genitore trattiene con sé il figlio e ne impedisce il rientro nel Paese di residenza abituale.
La cosa che preoccupa è che la percentuale di sottrazioni ultimamente è salita vertiginosamente con l'avvento della globalizzazione, cioè da quando i genitori hanno capito di poter usare i figli rapiti per estorcere denaro al partner nelle nazioni in cui esiste un sistema giudiziario diverso da quello italiano o quantomeno non allineato alle convenzioni.
I casi trattati dal Ministero degli esteri italiano, ad esempio, sono passati dagli 89 del 1998 ai 341 del 2016, tra cui anche dei casi relativi nella nostra regione, e questi sono solo quelli segnalati perché tanti genitori conoscendo l'iter a cui vanno incontro, anche per impossibilità economiche non intraprendono il percorso per il diritto alla bigenitorialità,
Nonostante la sottrazione internazionale di minori sia un reato previsto e punito dal codice penale, spesso accade che il rimpatrio del bambino non venga eseguito dal giudice straniero e dalle forze dell'ordine del posto, tanto che spesso le autorità locali si dimostrano ostili.
La mozione chiede che si dia seguito a questo disegno di legge per istituire una task force ministeriale tra i Ministeri dell'interno, degli affari esteri e della giustizia, per seguire i singoli casi in modo da ottimizzare e rendere massimamente incisive tutte le azioni.
In particolare il testo impegna il Governo ad assicurare una tutela penale più efficace nei confronti del minore che viene sottratto al genitore affidatario, al tutore, al curatore o a chi ne ha la vigilanza o la custodia, collocando il reato nell'ambito dei delitti contro la libertà personale, consentendo alle forze dell'ordine l'esercizio di poteri più incisivi nella repressione di reati particolarmente riprovevoli e di allarme sociale. Questa sarebbe una prima risposta.
Chiedo a questo Consiglio di assumersi la responsabilità e di prendere a cuore le situazioni drammatiche di tanti genitori, ma soprattutto di tanti bambini, che si sentono divisi nel voler mantenere i rapporti con entrambi i genitori ed avere anche un rapporto positivo con il genitore che li ha sottratti.
Questo disegno di legge segue altri impegni che erano stati presi nella legislatura precedente, anche da tutti i partiti e da tutti i gruppi parlamentari, pertanto, chiedo ai Consiglieri che ci sia da parte della Regione Marche una richiesta, una sollecitazione per dimostrare di aver preso coscienza di questo gravissimo problema che coinvolge soprattutto i minori, non solo gli adulti, i genitori. Grazie.
PRESIDENTE. Nessuno intervento, passiamo alla votazione.
Emendamento di coordinamento tecnico a firma dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Colleghi della maggioranza, sorrido per non piangere, questa è la prova provata che voi votate solo le cose che vengono da voi, quelle che vengono dall'opposizione, quelle giuste, non vengono votate per partito preso.
Il pianto di stamattina, lo ripeto un'altra volta, riguardava i minori che non vengono fatti sbarcare e giustamente ne avete condiviso le sofferenze, poi, nel momento in cui c'è questa problematica, che non è sconosciuta perché periodicamente leggiamo sui giornali e vediamo in televisione il genitore, madre o padre straniero, che si porta via di nascosto il figlio, questi per voi non sono oggetto di tenerezza e di amore per cui votate contro. Non ho capito, spiegatemelo un attimo nella dichiarazione di voto.
Noi non abbiamo il problema delle bandierine come avete voi, se la cosa è giusta la votiamo comunque, voi invece guardate l'appartenenza per non dare il merito di che cosa? Che modo è di fare politica? A questo punto ormai tutti si sono accorti che è un partito di potere e non un partito di politica il vostro e lo dimostrate continuamente.
Vi prego di riflettere su questa cosa. Alla Consigliera Malaigia si può dire tutto meno che sia una persona che ha dei retropensieri, ha fatto una mozione che coinvolge l'umanità di tutti e quando dico di tutti dico della maggioranza e dell'opposizione, voi che motivazione date a questa cosa? Vi prego di riflettere, oppure non lo so, sono non solo stupito, ma quasi spaventato da questo modo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Qui le questioni sono tre, la prima è il pianto dei fanciulli e riguarda a questo, Consigliere Maggi le riconosco come lei ha riconosciuto a me onestà intellettuale, debbo dirle che per esempio riguardo a prima, faccia anche tutti i comunicati stampa che vuole, prende una bufala che non finisce più, perché con grande correttezza ho spiegato che non è il problema dei pianti perché noi sulle adozioni faremo dei provvedimenti precisi e abbiamo messo anche dei soldi e non è vero che non facendo l'accordo con la ARAI non c'è niente per l'adozione. Non avete scoperto voi questa roba e questi signori della ARAI, comunicato adesso dal dirigente, per ben quattro volte sono venuti a parlare con la Giunta, quindi non c'era bisogno della sollecitazione.
Dico che questa procedura non mi piace, non mi piace il fatto che la scelta di un soggetto venga fatta, seppur in maniera non vincolante, dal Consiglio regionale, presupposto pericolosissimo, soprattutto da parte vostra che ci tenete alla trasparenza. Perché quello? Certo potrà anche essere quello, potrà essere più coinvolto, ma verrà fatto attraverso le normali procedure di conoscenza.
Nessuno esclude la conoscenza di questo soggetto, adesso qui siamo in sede pubblica e non posso dire tutto quello che non ho ancora verificato relativamente a come questo soggetto è nato. Questo per dire che non c'è neanche una marchetta, come a dire: ce l'ha mandata Chiamparino, che poteva aver telefono a qualcuno del PD, certamente non a me, ma questa telefonata non c'è stata, non c'è stata una sollecitazione e in questo senso siamo tutti liberi, voi e noi.
Siamo ugualmente liberi per quanto riguarda questa mozione, le chiedo scusa Consigliere Maggi, ma non ci potete dare lezioni di questo tipo, perché su una vicenda delicata come l'Hotel House alla fine dicevamo semplicemente di fare un Comitato - Forza Italia, giustamente, ha detto benissimo, sia la Consigliera Marcozzi che il Consigliere Celani – se si fa un gruppo perché dobbiamo escludere questa possibilità sulla quale non c'è una soluzione pratica? Si comincia a ragionare. No, per partito preso la Lega ha detto no e neanche voi avete votato, non eravate presenti in Aula, questa questione mi sembra un po' più grossa di quella che state sollecitando.
Riguardo ai partiti presi, riguardo agli atteggiamenti nei quali uno non approfondisce o cerca di svicolare, penso che lezioni da parte vostra non dobbiamo temerle, soprattutto per quanto riguarda quello che è già successo in questa sede, in questa Aula.
Non entro nell'approfondimento del tema, sono entrato semplicemente sul piano del metodo e in merito dico che lezioni non ne possiamo prendere, perché i comportamenti in quest'Aula, questa mattina, hanno dimostrato esattamente questo modo parziale di procedere anche su cose più importanti, se poi rispetto a questo da parte della maggioranza c'è la volontà di un approfondimento che magari oggi non c'è stato e si decide di rinviarla, io personalmente non no niente in contrario. Sennò come sto oggi la respingo per partito preso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Rimango allibita perché questo “per partito preso” dietro ha dei bambini, dei minori, … lo so è stata anche ritinteggiata l'aula scolastica all'Hotel House per i minori, per cercare di farli stare bene e ci ha pensato qualcuno dei nostri, comunque va bene, non andiamo fuori tema, io qui sto chiedendo qualcosa di urgente e mai mi sarei aspettata che votaste addirittura contro l'emendamento correttivo di un articolo, almeno quello, era solo un emendamento correttivo.
Qui stiamo parlando di bambini che sono vissuti sempre in Italia e che di punto in bianco vengono portati all'estero, rapiti e mai più rivisti. Comunque posso leggervi le parole di una vostra parlamentare PD che si dichiarava molto felice che tutti i gruppi parlamentari avessero presentato delle mozioni, analoghe, che più o meno si equivalevano anche nelle richieste perché era giunta l'ora di affrontare globalmente questo problema, in tutte le sue sfaccettature, perché i bambini, cari colleghi, non sono né di destra né di sinistra, di nessuna parte e io li ho sempre considerati alla stessa maniera una volta che stanno in Italia.
Non lo so, vorrei sapere come giustificate in maniera diversa “per partito preso”. Ditelo ai genitori di questi bambini che magari finora hanno anche votato PD, può darsi, perché quando io sento delle richieste non chiedo prima al territorio che tessera ha, io cerco sempre risposte ai bisogni delle persone.
Mi è stata posta in maniera accorata questa problematica che riguarda anche bambini marchigiani che non sono più qui e che sono stati portati fuori e non si sa dove sono, i più fortunati dalla Slovacchia vedono i figli una volta all'anno, si e no via skipe, qualcuno non sa nemmeno che fine abbiano fatto, specialmente le bambine, quindi non lo so.
Mettetevi una mano sulla coscienza e pensate che la giustificazione “per partito preso” … Io da insegnante, per partito preso, non ho fatto mai una porcheria come quella che state votando voi. Io parlo molto poco in quest'Aula, ma se mi sto accalorando in questa maniera è perché ci tengo, e una volta che i bambini sono in Italia, di qualsiasi colore, di qualsiasi provenienza, per me sono sempre tutti uguali!
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Vorrei cercare un attimo di ristabilire un po' di calma, perché sicuramente siamo andati molto fuori binario e vi spiego anche il perché.
L'ha detto bene anche il Consigliere Marconi, “per partito preso”, io potrei chiedere a voi perché non avete votato una mozione così logica, come quella dell'Hotel House, che chiedeva di inserire all'interno di quel territorio un posto di polizia, con la struttura era carico della Regione. Oppure con la stessa logica potrei dire che è inaccettabile quello che state dicendo, potrei ribaltarvi addosso tutte le questioni di bilancio: quando noi sul bilancio finanziamo i servizi sociali, finanziamo la sanità, finanziamo tutte le fragilità della regione e voi votate contro, questa è la strumentalizzazione, non potete metterla da questo punto di vista, non esiste, non funziona così la politica.
Non voglio dire che siete in malafede perché ho una grossa stima della Consigliera Malaigia, ma facciamo un'azione che coinvolge tutti quanti i gruppi consiliari su questo tema, sono il primo a sposarla, portiamolo all'interno della Commissione e facciamo una discussione, sentiamo anche gli operatori che abbiamo, facciano qualcosa di più di una semplice mozione, questa è la sfida che io chiedo in questo momento. Vogliamo farlo?
Non può arrogarsi il diritto di dire ciò che vuole, affermando che se votiamo contro l'emendamento siamo contro i minori, ma di cosa stiamo parlando?
Potrei accusare voi delle stesse cose quando non votate il bilancio, non esiste, se volete noi siamo disponibili e siamo anche interessati ad aprire una discussione, la portiamo all'interno della Commissione per vedere in maniera approfondita come funzionano queste tematiche, questa è la proposta che noi facciamo.
PRESIDENTE. Ha la parola, sulla proposta di rinvio, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Se la proposta si traduce in un impegno formale e a brevissimo termine, quindi nella prossima seduta, perché un argomento del genere in Commissione sanità, anche giovedì prossimo si può discutere, io non riesco ad andare oltre i 15 giorni.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Faccio mia la sollecitazione venuta dal capogruppo di discutere questo tema in Commissione e di farlo il prima possibile. Per giovedì prossimo c'è un ordine del giorno abbastanza nutrito, se c'è spazio potremmo metterlo anche fuori sacco, dopodiché dico la mia, confesso di votare contro, ma non per partito preso, ma perché non ho avuto modo e tempo di verificare e di studiare, capita anche questo ai Consiglieri.
Presidente, va bene di portare questa discussione in Commissione.
PRESIDENTE. La mozione viene rinviata, non esiste il rinvio in Commissione, però c'è l'impegno politico da parte del Presidente Volpini.
Nomina
Elezione di un Consigliere regionale nel Consiglio direttivo dell’Associazione “Università per la pace”
(articolo 15, comma 5, della legge regionale 18 giugno 2002, n. 9 - articolo 12 dello Statuto Ente - deliberazioni dell’Assemblea legislativa regionale nn. 125/2009, 23/2011 e 36/2011) - Voto limitato ad uno
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di un Consigliere regionale nel Consiglio direttivo dell’Associazione “Università per la pace”. Voto limitato ad uno.
Ricordo che i componenti del Comitato per il controllo e le valutazioni delle politiche, infatti si è dimesso il Consigliere Busilacchi dal Consiglio direttivo dell'Associazione “Università per la pace”, sono incompatibili con questa nomina, in base all'articolo 37 comma 3 del Regolamento interno.
Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Intervengo in modo poco ortodosso, perché in fase di votazione non si dovrebbe.
Mi sono dimesso perché ho verificato che il funzionamento di questo organismo probabilmente necessita di una revisione.
Ora noi nomineremo la persona, però inviterei il Presidente e l'Ufficio di Presidenza, o chi ha la delega, mi riferisco ad organismi o consuetudini che da tempo abbiamo, ne approfitto anche per nominare i Quaderni del Consiglio regionale, a fare un giorno il punto sul funzionamento di Commissioni, Consulte, Università per la pace, sono tutti organismi o strumenti del Consiglio regionale che ereditiamo da molto tempo per i quali oggi potremmo fare un po' il punto della situazione per vedere cosa funziona e cosa no, se qualcosa va modificato o se non ne abbiamo più bisogno, per cui chiederei, se possibile, magari in una Conferenza dei capigruppo, senza discutere in Aula, di fare il punto su tutti i vari strumenti del Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Va bene, in una delle prossime sedute della Conferenza dei capigruppo faremo il punto rispetto a quanto richiesto dal Consigliere Busilacchi.
Adesso possiamo procedere al voto.
Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Conclusa la votazione, comunico i risultati:
Votanti n. 28
Schede bianche n. 1
Schede nulle n. 2
Schede valide n. 25
Hanno ricevuto voti:
Giacinti Francesco n. 12,
Marconi Luca n. 8,
Cesetti Fabrizio n. 3,
Volpini Fabrizio n. 1,
Busilacchi Gianluca n. 1.
Proclamo eletto nel Consiglio direttivo dell’Associazione “Università per la pace” il Consigliere Giacinti.
Interrogazione n. 758 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Piano RFI di abbattimento del rumore in alcuni Comuni marchigiani”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 758 - a risposta immediata - del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Gli uffici non mi hanno dato la relazione, per cui parlerò a braccio.
Con questa interrogazione si chiede: “Quali pareri esprimerà il Presidente, nei prossimi giorni, in relazione alla conformità urbanistica delle barriere che Rfi intende installare nei comuni di Ancona e Falconara Marittima e in altri Comuni marchigiani”.
Io rispondo dal punto di vista amministrativo, non posso sapere quale parere sarà espresso dagli uffici che sono preposti a rilasciare il parere di conformità urbanistica, quindi ritengo di non poter rispondere, nel senso che non so cosa ci diranno gli uffici rispetto a questo tema, posso tenere informati i richiedenti rispetto alla domanda, ma certamente se oggi rispondessi commetterei tra l'altro un illecito grave.
Onestamente, non ho una risposta da dare, se non dopo che gli uffici, che non hanno emesso nulla, secondo me giustamente ...
Adesso che leggo l'interrogazione, rispondo che non posso rispondere e quando gli uffici daranno la risposta, che è tecnica e faranno una proposta alla Giunta, saprò cosa dire.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Assessore, questo fatto delle barriere antirumore per chilometri lungo la costa marchigiana non ha alcuna rilevanza di carattere politico? Io invece penso che per noi abbia un impatto ambientale, paesaggistico e di conseguenza politico, perché se così fosse, visto che è presente l'Assessore Pieroni, propongo che nella promozione turistica della Regione Marche ci mettiamo anche le barriere antirumore, perché così possiamo dire ai turisti che vengono qua: “Guardate che nelle Marche vi assicuriamo che non c'è inquinamento acustico”, e qui mi fermo, non aggiungo altro.
PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Lei mi ha interrogato chiedendo, per amore di verità, quali pareri esprimerà nei prossimi giorni in relazione alla conformità urbanistica delle barriere che Rfi intende installare nei comuni di Ancona e Falconara e in altri comuni, marchigiani.
Se lei mi chiede se le barriere sono conformi o no, io le rispondo che non lo so, non lo posso sapere, finché non avrò un parere di conformità urbanistica, che è un mero parere tecnico, che può esprimere soltanto l'ufficio urbanistica.
Se lei invece mi chiede cosa penso dal punto di vista politico e da amministratore di questa Regione delle barriere antirumore, le dico che sono sicuramente una bruttura, sono idonee, certamente, dal punto vista dell'abbattimento delle emissioni acustiche, ma dal punto di vista paesaggistico e di impatto possono essere peggiorative della situazione.
Questo significa che ci faremo portatori di incontri e di istituzione in un tavolo insieme ai Comuni e non solo, anche alle Province ed alla Sovrintendenza, per vedere se Rfi può posizionare delle barriere che abbiano un basso impatto, che siano per esempio più basse, che siano trasparenti.
Ora non ho gli elementi tecnici per poterlo dire, sicuramente il parere di conformità è una cosa ed è un'altra il muoversi in sintonia con il territorio per evitare che si possano creare delle brutture, che soprattutto peggiorino la vista, anche se dobbiamo tenere presente la parte acustica perché lì ci sono dei valori di sostenibilità che vanno rispettati.
Credo che sia un tema molto complesso che riguarda poco la conformità urbanistica e molto il buonsenso, riguarda anche il rispetto delle Amministrazioni che, da quello che ho capito, non vogliono che queste barriere vengano installate senza degli incontri con RFI.
Interrogazione n. 692
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Busilacchi, Marconi
“Attuazione della mozione n. 340/18 approvata dall'Assemblea legislativa delle Marche nella seduta del 10 aprile 2018, concernente ‘Giovani medici e Medicina territoriale: percorsi formativi in Medicina Generale e sicurezza nello svolgimento del servizio di Continuità Assistenziale’ e analisi carenze medici specialisti”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 692 dei Consiglieri Giancarli, Busilacchi, Marconi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Rispondo per conto del Presidente e ringrazio gli interroganti.
L'interrogazione mi pare che interessi diversi temi ed è articolata su più punti.
1. Se abbia avviato con l'Asur percorsi di verifica dell'omogeneità territoriale dell'offerta formativa in medicina generale.
Sono stati avviati con i referenti dei poli formativi del corso di medicina generale presso le Aree Vaste specifici incontri volti al monitoraggio e all'omogeneizzazione delle azioni formative svolte e alle risorse utilizzate ed è stata intensificata l'azione di sollecitazione regionale, già avviata nel 2017, al fine del perseguimento di tale obiettivo.
2. Se siano stati calendarizzati gli incontri periodici trattati al punto 2 della suddetta mozione.
Sono stati avviati i contatti con le Organizzazioni sindacali e con l'Ordine dei medici al fine di programmare la specifica attività seminariale regionale, prevedendo anche l'approfondimento pratico e diretto delle stesse tematiche durante le attività seminariali che si svolgono presso i poli formativi delle Aree Vaste.
3. Se siano stati pianificati per i nuovi corsi (la cui partenza slitterà a causa della riapertura del bando spiegata in premessa) approfondimenti seminariali nell'ottica della gestione ambulatoriale e territoriale di alcune patologie, così come previsto al punto 3 della mozione.
Le attività seminariali della medicina generale che si svolgono nei poli formativi, come pure quelle da svolgere a livello regionale, sono programmate e realizzate in stretto raccordo e collaborazione tra la parte pubblica e i Medici di medicina generale esperti in materia formativa. Gli stessi, mediante la loro esperienza e professionalità propongono ai colleghi del corso l'approfondimento delle tematiche più attuali non solo in termini di gestione clinica, ma anche organizzativa e di tutela della salute pubblica offrendo un taglio pragmatico e multidisciplinare, orientato all'appropriatezza e alla collaborazione con tutte le componenti del servizio sanitario regionale.
4. Se siano stati individuati appesantimenti procedurali e burocratici che rallentano l'inserimento dei nuovi diplomati nelle graduatorie e quali cambiamenti organizzativi si ritiene di poter avviare.
Ai sensi delle norme vigenti è la contrattazione nazionale che determina le modalità del convenzionamento dei Medici di Medicina Generale, la Regione non può intervenire sulle procedure. Il recente Accordo nazionale di cui all'intesa Stato-Regioni ha tuttavia introdotto nuove regole che sono volte alla riduzione dei tempi di convenzionamento prevedendo che non appena vengono in possesso del titolo di formazione possano partecipare alle attribuzioni ordinarie.
5. Quali carenze specialistiche sono state individuate, sulla base dei dati elaborati da trasmettere al Ministero.
Sulla base della rilevazione trasmessa al Ministero della Salute sui Medici specialisti, sono state evidenziate criticità, in particolare, nelle seguenti discipline:
• Medicina di Emergenza Urgenza;
• Pediatria;
• Anestesia Rianimazione;
• Chirurgia generale;
• Radiodiagnostica.
6. Quali provvedimenti siano stati adottati per sopperire alle eventuali carenze rilevate. La Regione Marche, per sopperire alle individuate carenze, ha determinato il fabbisogno di Medici specialisti e considerata la capacità formativa delle Scuole/Università e previsto:
• con il Protocollo Università/Regione l'aumento della capacità formativa;
• con la delibera di Giunta regionale n. 961 del 16 luglio 2018 l'attivazione di n. 7 contratti aggiuntivi di specializzazione in alcune delle discipline maggiormente carenti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Assessore Sciapichetti la ringrazio, se può darmi la risposta scritta la ringrazio doppiamente.
Credo che rispetto alla mozione che facemmo a suo tempo - la ringrazio anche a nome dei Consiglieri Busilacchi e Marconi perché non interverranno - ci siamo in qualche modo risentiti, nel senso che abbiamo parlato fra noi, e abbiamo deciso di proporre questo ulteriore atto ispettivo, alcune cose si sono mosse, si stanno muovendo, vista anche la delicatezza della questione, abbiamo a che fare con gli operatori della sanità e con i cittadini che hanno il diritto alla salute, che deve essere loro garantito. Quindi, grazie Assessore, poi leggeremo con attenzione questa risposta.
Interrogazione n. 730
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Inserimento del ‘Pet friendly’ tra i network di servizi trasversali ai prodotti turistici regionali e relativo disciplinare”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 730 del Consigliere Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che l'interrogazione presentata dal Consigliere Biancani in merito al 'Pet friendly' permette alla Regione Marche di continuare in quel percorso intrapreso in questi ultimi 3 anni, per la valorizzazione del sistema della ricettività turistica, nazionale e internazionale, dedicata al miglioramento dell'accoglienza.
E' chiaro che ritengo questa interrogazione positiva perchè permette all'Assessorato e alla sua struttura di continuare in quel progetto e naturalmente di fare anche azioni dedicate, Consigliere Biancani, all'accoglienza dei tanti turisti che arrivano nella nostra regione e che hanno con loro degli animali.
In Italia, nelle abitazioni, se non sbaglio, ci sono più di 7/8 milioni di animali di affezione, quindi sempre di più chi si muove con gli animali vuole avere un'accoglienza nelle Regioni in cui si reca.
Credo che sia una giusta interrogazione e per quello che riguarda l'Assessorato già da quest'anno, quindi senza aspettare il 2020, inizieremo le procedure per inserire nei pacchetti delle nostre proposte, aggiungo anche coinvolgendo il sistema delle associazioni, che fanno riferimento al mondo della ricettività privata della nostra regione, proprio perché anche loro possano capire quanto la Regione Marche sia attenta all'accoglienza degli animali all'interno delle strutture ricettive.
E' un ulteriore arricchimento per il nostro sistema dell'accoglienza, sicuramente vogliamo trovare le forme anche dal punto di vista economico perché è importante dare queste risposte, sia per la promozione, che le strutture che possono avere la capacità e la possibilità di riconvertirsi.
Voi tutti sapete che il bando dell'accoglienza turistica dedicato alla riqualificazione ed alla ristrutturazione dava anche questa opportunità e debbo dire che c'è stata una grande risposta dal mondo della ricettività. Più di 350 strutture ricettive e imprenditori hanno fatto richiesta per avere questo importante contributo, che arrivava fino a un massimo di 200.000 euro, a fondo perduto. Debbo evidenziare lo sforzo che è stato fatto per permettere di riqualificare, di migliorare l'accoglienza. Ci sono delle strutture che si sono attivate in questo percorso, da parte della Regione Marche c'è stato uno sforzo imponente se pensiamo che nel 2015, quando noi siamo entrati qui, il bando della riqualificazione e dell'accoglienza turistica delle strutture ricettive prevedeva fino a un massimo di un 1,9 milioni di euro, noi l'abbiamo portato con un ulteriore sforzo, grazie anche alla volontà dello stesso Presidente, a 13,5 milioni di incentivi, utilizzando i fondi europei, più 8 milioni di euro all'interno del cratere, quindi, abbiamo dato una risposta totale a tutti gli imprenditori delle aree del cratere che hanno fatto richiesta, erano circa 50 aziende. Credo che fino ad oggi sia stato un impegno di 22,5 milioni di euro, con l'obiettivo di migliorare ancora e cercare di integrare quei fondi per la riqualificazione delle strutture ricettive.
In questo contesto ben si incastra questa interrogazione, per quello che mi riguarda, e credo di interpretare anche il pensiero del Presidente, attiveremo le procedure perché possa essere data una risposta concreta alla sua interrogazione.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Voglio ringraziare l'Assessore Pieroni per la risposta e ho percepito che accoglie in pieno questa mia richiesta che può essere un'ulteriore possibilità di promozione del nostro territorio, perché, come ha detto anche lei, come ho scritto un'interrogazione, ormai sono circa 60 milioni gli animali domestici presenti nelle famiglie, un pubblico nuovo che va in qualche modo individuato per cui vanno create le condizioni per far sì che queste persone decidano di visitare la nostra regione ed è importante, quindi, prevedere una serie di servizi, come abbiamo fatto con gli altri network, quindi con i bike hotel, il motorbike, il trekking, il business, la cultura. Abbiamo individuato dei servizi obbligatori e dei servizi facoltativi, penso che sia importante definirli per poter ospitare al meglio tutte quelle famiglie che decidono di viaggiare con il proprio animale.
Voglio anche ricordare che può essere una scelta che contrasta l'abbandono degli animali, che aumenta, soprattutto per i cani, in maniera esponenziale durante il periodo estivo. Creare quindi delle strutture in grado di dare dei servizi per far sì che le persone che viaggiano con il proprio animale non abbiano problemi, secondo me, è anche un'attività che agevola il contrasto all'abbandono degli animali. Grazie.
Interrogazione n. 710
ad iniziativa della Consigliera Malaigia
“Decessi sospetti per contagio da batterio clostridium”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 710 della Consigliera Malaigia.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all'interrogazione si precisa quanto segue.
In merito ai casi segnalati nell'interrogazione (relativi a: casa di riposo Porto S. Giorgio, Inrca di Fermo), da quanto accertato in entrambe le strutture sono in vigore protocolli specifici validati per la prevenzione e la gestione delle infezioni da Clostridium difficile (CD), seguite dal personale di assistenza. I casi diagnosticati sono stati isolati come da protocollo e le procedure sono state applicate correttamente.
Da rilevare inoltre che dati clinici e strumentali non consentono di indicare l'infezione da Clostridium difficile come causa certa dei decessi.
L'infezione da Clostridium difficile è tipicamente di origine nosocomiale e si manifesta con discreta frequenza anche con carattere epidemico, con la possibilità di frequenti recidive.
I fattori di rischio sono rappresentati dall'età e dalle condizioni cliniche del paziente, dalla protratta permanenza in strutture assistenziali e dall'utilizzo prolungato di terapia antibiotica.
Attualmente queste infezioni sono in incremento e l'incidenza aumenta in particolare nelle persone con più di 65 anni; tale incremento è ancora più accentuato per una età superiore a 85 anni. Aumenta contestualmente la frequenza di forme clinicamente severe e la letalità della malattia.
L'infezione da Clostridium difficile (caso isolato) è un problema che attualmente riguarda tutte le strutture in cui si pratica assistenza sanitaria (ospedali, reparti riabilitativi, lungodegenze, strutture per anziani).
Da rilevare che questo microrganismo appartiene alla classe dei cosiddetti microrganismi "sentinella" o "alert", a causa della loro elevata patogenicità e diffusibilità. L'identificazione di un microrganismo sentinella deve essere seguita dalla sua segnalazione immediata al reparto coinvolto e dalla immediata adozione delle appropriate misure di controllo.
Non sono necessarie iniziative specifiche da parte della Regione, in quanto il problema è ben conosciuto in ambito sanitario. Per la prevenzione e il controllo di queste infezioni, e per proteggere pazienti ed operatori nelle strutture sanitarie, vengono applicate le linee guida specifiche (corretto lavaggio delle mani, utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, igiene ambientale, gestione degli antibiotici, precauzioni di isolamento dei pazienti infetti). Il controllo della corretta applicazione delle stesse è compito delle direzioni sanitarie competenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie, Assessore, della risposta. Lei ha illustrato come l'incidenza di questo batterio si sia propagata facilmente, ma la risposta mi trova parzialmente soddisfatta, perché sta di fatto, come lei stesso ha detto, che questo batterio si sta diffondendo sempre di più.
Io non ho nessuna ragione per mettere in discussione l'ottima preparazione dei nostri medici o operatori sanitari, che sono certa che abbiano seguito i protocolli indicati, ma la questione è diversa, cioè di fronte ad un'epidemia, per come siamo messi - perché poi ci sono stati casi in altre strutture del fermano - con l'insufficiente organico degli operatori sanitari, siamo in condizione di rispondere e far sì che non ci siano altre morti? Anche il miglior dottore, anche il miglior operatore sanitario, in assenza di guanti - è li che la Regione deve intervenire - o di strumenti, o in assenza di turni adeguati a sopperire all'insorgere … In una struttura del fermano, ci sono stati 3 o 4 casi, in contemporanea, ma i medici e gli infermieri erano sempre nello stesso numero.
Il problema è questo, la Regione come riesce a dare una risposta? E' chiaro che nella mia interrogazione non voglio puntare il dito, assolutamente, sugli operatori sanitari, comunque c'è da tenere alta l'attenzione perché i decessi non si ripetano. Con l'allungarsi dell'età di vita dei nostri corregionali bisogna sempre tenere alta l'attenzione verso un problema che lei stesso, Assessore, ha detto che si ripresenta con maggior frequenza.
Proprio due giorni fa ho saputo del decesso di un'altra persona, 3 mesi fa, presumibilmente sempre a causa di questo batterio.
Quindi è evidente che la cosa occorre monitorarla e non pensare che capiti soltanto agli anziani, non è perché sono anziani che dobbiamo abbassare la guardia, altrimenti facciamoli fuori subito. Grazie.
PRESIDENTE. L'Assessore Cesetti ha chiesto di anticipare le interrogazioni nn. 721 e 722, non ci sono obiezioni, quindi va bene.
Interrogazione n. 721
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Modalità assegnazione incarichi p.f.”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 721 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Con riferimento al primo quesito posto dall'interrogante si chiarisce: la P.F. "Promozione e sostegno alle politiche attive per il lavoro, corrispondenti servizi territoriali e aree di crisi" è già stata coperta con delibera di Giunta regionale n. 1433 del 29 ottobre 2018 mediante assunzione di candidata idonea utilmente collocata nella graduatoria concorsuale approvata con decreto del Segretario generale n. 25 del 22 luglio 2016, relativa alla posizione dirigenziale Settore 7 "Programmazione integrata, attività produttive, formazione e lavoro, accesso al credito e finanza".
Tale ultima P.F. attualmente non esiste più a seguito della riorganizzazione attuata con la delibera di Giunta regionale n. 31 del 25 gennaio 2017, quando è stata istituita la nuova P.F. "Promozione e sostegno alle politiche attive per il lavoro, corrispondenti servizi territoriali" le cui competenze risultano affini alla P.F. soppressa.
Trattandosi di competenze particolarmente delicate in questo momento di trasformazione del sistema di gestione delle "Politiche attive del lavoro" si è ritenuto opportuno procedere nella maniera più celere alla individuazione del nuovo dirigente, utilizzando una graduatoria esistente per un profilo tecnico-giuridico affine al posto da ricoprire.
Viceversa la P.F. "Supporto alle funzioni tecniche di protezione civile", di nuova istituzione, per ragioni di natura economica derivate dall'esaurimento della disponibilità di spazi finanziari legati al turnover dirigenziale per l'anno 2018, verrà coperta nel 2019 con le modalità di cui all'articolo 19 comma 5 bis del D.Lgs 165/2001 (incarico a dirigente esterno), nel rispetto dei limiti di spesa fissati dalla legge di bilancio per tale anno.
Con riferimento al secondo quesito si chiarisce che la graduatoria a cui si è fatto ricorso per l'assunzione del dirigente di cui al punto 1 è quella relativa al concorso indicato dall'interrogante.
Tuttavia attualmente la gran parte dei ricorsi a cui lo stesso si riferisce ha trovato composizione successiva alla sentenza del Consiglio di Stato n. 652/2018, pubblicata il 31 gennaio 2018, successivamente rettificata dallo stesso Consiglio di Stato (Ordinanza 4601/2018 del 26 luglio 2018) con rinvio al giudice di primo grado (Tar Marche). Ad oggi non risulta che i ricorrenti abbiano riassunto detto ricorso davanti al giudice di primo grado e sono scaduti i termini per le riassunzioni.
Con riferimento al terzo quesito si chiarisce che, pur condividendo i suggerimenti relativi al ricorso a dirigenti esterni, va ricordato che esistono precisi limiti posti dall'articolo 19, commi 5 bis e 6 del D.Lgs 165, recepiti poi nell'articolo 28, commi 3 e 3 bis della legge regionale n. 20/2001, circa la possibilità di ricorso a incarichi temporanei a dirigenti esterni. Tali limiti assommano complessivamente al 20% della dotazione organica dirigenziale della Giunta e risultano in gran parte coperti con detti incarichi a tempo determinato, proprio come nel caso indicato dall'interrogante nel quesito a cui ho risposto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.
Boris RAPA. Grazie Assessore per la risposta, che è abbastanza tecnica per cui mi riservo di leggerla con attenzione, se cortesemente me ne fa avere una copia. Grazie.
Interrogazione n. 722
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Disciplina in materia di ordinamento della Polizia locale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 722 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Se il Consigliere Zaffiri è d'accordo, consegnerei la risposta scritta dell'ufficio che io vado a sintetizzare, la consegno ed aggiungo delle considerazioni politiche, ovviamente, di carattere personale e istituzionale.
Questa risposta fa un resoconto dettagliato delle disposizioni normative e delle competenze della Regione, abbastanza puntuale, e per quanto attiene alla richiesta del capogruppo Zaffiri: “Se il Presidente della Giunta regionale intende prevedere l'immediato ripristino dell'applicazione della legge regionale 17 febbraio 2014, attraverso l'immediato invio a tutti i comuni, con l'intervento del Comitato tecnico consultivo per la Polizia locale di quanto previsto dal dettato normativo”, ci dice che non è questa una competenza del Comitato tecnico consultivo per la Polizia locale, c'è una legge, c'è un'autonomia dei Comuni, questa legge è stata a suo tempo pubblicata quindi i comuni ne conoscono bene il contenuto.
La risposta la consegno, ma questo è il senso della risposta. Voglio però aggiungere delle considerazioni più politiche, nel senso che la richiesta del Consigliere Zaffiri, dal mio punto di vista, come Assessore alle politiche integrate di sicurezza e alla Polizia locale, la ritengo condivisibile ed auspicabile. Ovviamente non è possibile che su questo intervenga la Regione perché il Consigliere Zaffiri pone una questione che attiene all'autonomia del Corpo di Polizia locale, un'autonomia che può essere meglio garantita attraverso l'individuazione di un Comandante del corpo, che risponda direttamente al vertice politico, che non ci sia tra lui e il vertice politico e i suoi sottoposti, che poi è il corpo, alcuna barriera organizzativa che ne possa minare la credibilità da una parte e la forza dall'altra. Questo è condivisibile, lo prevede, come ricorda il Consigliere Zaffiri, la legge regionale, lo dice la legge nazionale, ce lo dice anche la stessa giurisprudenza.
Sono talmente convinto che in occasione dell'ultima festa della Polizia a Pesaro, sostenevo queste argomentazioni. Credo che oggi, nei tempi attuali, oggettivamente, ne abbiamo parlato anche prima, il tema della sicurezza interna rappresenti un'emergenza, sia essa reale o sia essa percepita, tanto che incide anche in modo predominante e determinante per quanto riguarda il consenso politico delle classi dirigenti, ma è un tema che riguarda più da vicino il Paese.
Credo che all'interno di questo il ruolo della Polizia locale sia fondamentale, sia strategico perché, come l'ho definito a Pesaro, la Polizia locale è l'avamposto, se vogliamo, della sicurezza. Quando ero Presidente della Provincia, avevo la Polizia provinciale ed io li chiamavo i “pretoriani del popolo”, perché sono i primi, ovviamente, che attengono alla sicurezza, che non è slegata dal concetto di legalità e la legalità è ad esempio, la sicurezza, la repressione e la prevenzione degli abusi, pensiamo agli abusi edilizi, pensiamo agli abusi del commercio, pensiamo al controllo sugli spettacoli, abbiamo visto come la nostra regione sia stata, ahimè, interessata da fatti tragici, pensiamo all'ambiente, pensiamo alla sicurezza stradale, pensiamo anche all'ordine pubblico.
È evidente che ci vuole un Corpo altamente qualificato, soprattutto, autonomo ed indipendente, io dico addirittura dal potere politico, figuriamoci da altre figure, come potrebbe essere una figura amministrativa che si mette in mezzo.
Dico di più, Consigliere Zaffiri, e lo dicevo anche a Pesaro, credo che vadano riconosciute al Corpo della Polizia locale, e ci potremmo fare anche una discussione, prerogative per quanto riguarda sia lo status giuridico, che lo status economico, perché noi non possiamo pretendere dal Corpo di Polizia locale le stesse funzioni che pretendiamo dalle forze di Polizia normale, poi li trattiamo in modo diverso, perché diverso è il datore di lavoro.
Questo non può essere, c'è di più, e concludo, a dimostrazione che io concordo con l'attenzione del Consigliere Zaffiri, a Pesaro ho detto perché, e lo voglio dire in quest'Aula e ringrazio il Consigliere Zaffiri che me ne ha data l'occasione, noi non ragioniamo, anche attraverso una modifica di quella legge che abbiamo, ad un concorso unico regionale per il Corpo di Polizia locale? Un concorso-corso, concorso per accedere, ma anche un corso per qualificare, per formare il corpo, un concorso unico regionale. Sappiamo bene quali sono i limiti delle disposizioni statali, però, ad esempio, si potrebbero fare delle convenzioni tra Regione ed enti locali, perché per accedere al Corpo di Polizia locale si attinga da un concorso unico regionale che qualificherebbe molto questa realtà e se noi siamo d'accordo, lo anticipo, ci sto ragionando, l'ho già detto, ed anche attraverso la Consulta che noi abbiamo - vedo qui il Consigliere Fabbri, che è sempre molto presente e puntuale su questi temi - ho idea di lavorare, magari lavoriamo insieme ad una modifica della legge regionale che va in questa direzione, concorso unico regionale, concorso-corso anche per formare quegli operatori ed i Comandanti, di cui diceva prima il Consigliere Zaffiri.
Ho voluto dire quello che penso io su questo tema, che opportunamente è stato posto intorno ad un aspetto limitato, ma non molto, di tutta la vicenda della Polizia locale, Consegno la riposta scritta, ma forse le considerazioni politiche che ci siamo fatti valgono anche qualcosa in più.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che l'Assessore abbia inquadrato benissimo il problema, è vero che non capita in moltissimi casi negli enti locali, ma credo che nell'ultimo periodo sembra che la cosa sia un po' in aumento per un protagonismo dirigenziale, nel senso generale della parola, dove questa figura professionale si interpone tra il Sindaco e il Comandante dei Vigili.
Questo malessere generale nasce nelle realtà territoriali e dove c'è la capacità politica e amministrativa del Sindaco questa cosa viene recuperata, mentre in altre circostanze prevale la logica dirigenziale sul Sindaco.
Questo è un aspetto normativo che bisogna riprendere, perlomeno i casi che sono stati segnalati danno la sensazione che si sta andando verso questa ipotesi.
Questa è una mia considerazione personale, ma secondo me risponde a questa logica, purtroppo la politica sta perdendo colpi, questo è il dato di fatto, e diminuendo il ruolo della politica negli enti locali e nelle istituzioni prevale la figura dirigenziale. Anche nelle nostre istanze più volte abbiamo evidenziato questo ingombro che qualche volta c'è, perché la politica soffre questo passaggio per ovvi motivi.
Non è questo il momento per analizzare questa cosa, ma credo che per un Corpo così importante, come quello dei Vigili della Polizia locale, sia importante evidenziare, adesso non so come tecnicamente, il ruolo istituzionale del Sindaco e del Comandante. Questo è l'aspetto importante, Assessore, che non si intrometta in questo rapporto il ruolo del dirigente perché poi saltano tutti i meccanismi di controllo della Polizia locale e la sua autonomia e di tutto quello che la Polizia locale può svolgere, come diceva lei, e svolge nella quotidianità. Questa è una cosa da guardare con molta attenzione. Grazie.
Interrogazione n. 711
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Commissione concorso pubblico per l’assunzione di n. 6 dirigenti amministrativi - Verifica eventuali situazioni di incompatibilità”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 711 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all'interrogazione si risponde quanto segue.
Si premette che la responsabilità in ordine alla verifica sull'assenza di cause di incompatibilità è in capo all'Asur, la quale ha proceduto ad acquisire dai componenti della Commissione di concorso le relative dichiarazioni ai sensi del DPR 445/2000.
A seguito dell'istruttoria effettuata risulta infatti che i componenti della Commissione di concorso hanno reso, nella forma dell'autocertificazione, ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445/2000, apposite dichiarazioni di insussistenza in relazione a situazioni di incompatibilità tra essi ed i candidati, ai sensi degli articoli 51 e 52 del codice di procedura civile, in quanto applicabili.
In tema di incompatibilità dei componenti della Commissione giudicatrice nei pubblici concorsi, la giurisprudenza ha univocamente affermato il principio secondo cui le cause di incompatibilità di cui all'articolo 51 del codice di procedura civile sono tassative e non suscettibili di interpretazione né analogica né estensiva, per assicurare la stabilità della composizione delle Commissioni giudicatrici e l'esigenza di certezza dell'azione amministrativa.
In particolare, l'appartenenza allo stesso ufficio del candidato e il legame di subordinazione o di collaborazione tra i componenti della Commissione e il candidato stesso, non rientrano nelle ipotesi di astensione di cui all'articolo 51 del codice di procedura civile e non configurano un vizio della composizione della Commissione di concorso (Consiglio di Stato sez. III, 28 aprile 2016 n. 1628; Consiglio di Stato sez. V, 17 novembre 2014 n. 5618; Consiglio di Stato sez. VI, 27 novembre 2012 n. 4858).
Non si ritiene pertanto di adottare ulteriori provvedimenti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Purtroppo non mi ritengo soddisfatto in quanto l'autocertificazione andrebbe approfondita e l'articolo 51 del codice di procedura civile dice: “se sussiste la comunanza di interessi economici di vita, di intensità, tale da fare ingenerare il sospetto che il giudizio sul candidato sostituisca conoscenza personale con il Commissario e non da risultanze oggettiva della procedura”, quindi, effettivamente, a mio avviso, la Regione dovrebbe andare a fondo sulla composizione della Commissione, perché l'autocertificazione non ritengo sia sufficiente prenderla così tal quale.
Interrogazione n. 720
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Completamento Quadrilatero: situazione ditta appaltatrice e ripercussioni sul tessuto economico regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 720 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Le faccio un elenco di quello che la Regione ha fatto e sta facendo; domani ci sarà un'ennesima riunione.
Allo scopo di individuare un percorso che garantisca il soddisfacimento dei crediti vantati dalle imprese impegnate nella realizzazione nel completamento dell'asse viario Perugia/Ancona, opera fondamentale per il territorio delle Regioni Marche e Umbria, si è svolto l'incontro, che in realtà non era stato richiesto, ma è stato occasionale, devo dire, il 21 novembre 2018 a Roma, alla presenza del Ministro Danilo Toninelli, al quale abbiamo partecipato: io, l'Assessore Giuseppe Chianella dell'Umbria e due nostri dirigenti, in questa sede noi abbiamo chiesto l'istituzione di un tavolo nazionale, con il Mit, il Mise, le Regioni Marche e Umbria, le rappresentanze sindacali, le stazioni appaltanti e le imprese, e avevamo come obiettivo quello di individuare percorsi per assicurare i pagamenti delle imprese che hanno operato sui cantieri di interesse pubblico.
Ora, è vero le nostre imprese sono il terzo anello delle subappaltatrici, ma essendo in questo momento la ditta appaltatrice in concordato in continuità esiste la possibilità, che noi volevamo comunque indagare, di considerarle queste imprese strategiche dal punto di vista del percorso che si sta facendo, e quindi verificare la possibilità sia di pagarle per il lavoro fatto che di utilizzarle nei lavori che sono stati comunque finanziati.
Abbiamo chiesto l'impegno al Ministro di convocare un tavolo nazionale, il 18 dicembre 2018 abbiamo di nuovo sollecitato il Ministro e la convocazione di questo tavolo nazionale e abbiamo chiesto allo stesso l'attivazione di una procedura straordinaria a sostegno delle numerose imprese del territorio umbro-marchigiano coinvolte nella crisi della ditta appaltatrice, sempre facendo riferimento a questa opportunità che è quella di considerarle strategiche.
In data 23 gennaio ho chiesto un incontro, ho mandato una lettera ai 3 commissari concordatari ed ho chiesto di poter parlare per verificare la percentuale concordataria di ristoro alla classe dei subappaltatori e dei fornitori e la definizione delle modalità operative per poter riprendere tempestivamente i lavori perché lì abbiamo un tema, che è quello dei lavoratori delle sub ..., perché lì non era in vigore il 50/2016, ma il precedente codice il 163 e quindi il general contractor non è neanche la ditta appaltatrice, ma è una sua partecipata dal 90%.
Noi abbiamo la necessità non solo di pagare chi ha lavorato, ma al più presto di riuscire a realizzare tutti i lavori perché l'asse Perugia/Falconara, visto che stiamo andando verso una risoluzione, pare, delle sorti dell'aeroporto, è importantissima da tutti i punti di vista l'attivazione.
Il 20 dicembre 2018 l'Assessore Bravi ed io abbiamo mandato una nota congiunta al Ministro Di Maio e al Ministro Toninelli per dire: “Guardate qui c'è questa opportunità, cerchiamo di valutarla”, ma non abbiamo avuto risposta. L'unica risposta che abbiamo avuto per le vie brevi, è quella che c'è stata data quando abbiamo incontrato le associazioni di categoria che ci è stata girata dal Consigliere Maggi per le vie brevi, nella quale si asserisce che per quanto concerne la problematica dei debiti pregressi della ditta appaltatrice nei confronti dei sub-affidatari si precisa che la ditta è la principale affidataria del contraente generale, si rappresenta che gli affidamenti a valle del contraente generale e suoi sub-affidatari avvengono su base privatistica, questo è vero ma pur avvenendo su base privatistica noi volevamo provare a tentare la strada di considerarli strategici.
Per questo domani si terrà un incontro che è stato convocato a Fabriano, dal Presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini, e dal Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, per affrontare questo tema.
Nel frattempo io sto aspettando che i commissari ci ricevano chiaramente con i nostri uffici competenti perché non posso certo andarci da sola a discutere di questioni così tecniche e così particolari, per vedere se c'è questa opportunità.
Questo è quello che stiamo facendo, che abbiamo fatto fino ad ora. Domani vedremo quali saranno le risoluzioni anche del tavolo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. La ringrazio per la risposta, Assessore, in parte ne avevamo discusso insieme la scorsa settimana, durante la Conferenza dei Presidenti dei gruppi
Io ho depositato questa interrogazione nel mese di ottobre, quando la criticità sembrava, soprattutto a mezzo stampa, relativa ali soli lavoratori della ditta appaltatrice e non veniva in particolar modo evidenziata un'altra componente di questa gravissima situazione, che è quella dei subappaltatori, delle ditte marchigiane ed umbre. Si parla di circa 650 lavoratori in tutto, di 35/40 aziende e di un debito di oltre 40 milioni di euro che grava sulla situazione occupazionale marchigiana già pesantemente compromessa. Quindi la richiesta di attenzione era per cercare di tenere alta e viva la problematica e cercare di muovere un po' la situazione per riuscire a trovare una soluzione, tenuto anche conto che certamente c'è una procedura di concordato, che certamente c'è una componente privata, ma è pur vero che c'è anche una componente pubblica di controllo delle due Regioni interessate al tratto dell'Anas. Ci sono diverse componenti per cui la situazione deve essere tenuta nel giusto conto anche per trovare una soluzione.
Mi auguro, così come ha fatto il Consigliere Maggi in quel breve dispaccio che ci ha letto oggi in Aula, un impegno di tutte le parti politiche del Parlamento, di quelli che sono stati eletti nelle Marche, ma in particolar modo della compagine che oggi governa l'Italia, nell'aiutare questo processo di sblocco, di avvio, che serve a due frangenti, il completamento di un'opera strategica ed essenziale che potrebbe aiutare la regione ad uscire dall'isolamento infrastrutturale di cui da tanti anni si parla, ed evitare una crisi ancora più pesante delle imprese marchigiane e quindi arrivare ad un buon concordato, magari anche rivedendo i capitolati di quell'appalto che sono fermi a più di 10 anni fa. Mettere insieme quindi una serie di fattori che possono aiutare queste due essenziali finalità: il completamento dell'opera, senza tagliar fuori le imprese che oggi sono in difficoltà; aiutare le ditte a rientrare di quanto dovuto perché hanno lavorato; fare questo percorso insieme e a fianco delle istituzioni.
Interrogazione n. 714
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Fondo sociale d’ambito”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 714 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. L'istituzione degli ambiti territoriali sociali è avvenuta nella Regione Marche con delibera di Giunta regionale 1670/2001 in attuazione della legge 328/2000 la quale, all'articolo 8, affidava alle Regioni la competenza a determinare, tramite forme di concertazione con gli enti locali interessati, gli ambiti territoriali al fine di favorire in tal modo l'esercizio associato delle funzioni sociali.
Con la legge regionale 32/2014 "Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia" la Regione Marche ha stabilito, in norma, quanto fino ad allora delegato all'atto di programmazione sociale (Piano sociale) affidando agli ambiti territoriali sociali funzioni di programmazione in materia di politiche sociali e dando agli stessi funzioni di gestione associata dei servizi sociali (articolo 7).
Nella nostra Regione sono stati istituti n. 23 ambiti territoriali sociali ciascuno dei quali ha individuato un proprio ente capofila, un proprio comitato dei sindaci e un proprio coordinatore di ambito scelto all'interno di un elenco regionale di operatori aspiranti a tale ruolo periodicamente aggiornato.
Sono stati altresì istituiti il Coordinamento regionale degli ambiti territoriali sociali (articolo 9) composto dai Presidenti dei Comitati dei sindaci e la Conferenza permanente dei Coordinatori di ambito territoriale.
Nel corso degli anni la Regione ha altresì prodotto periodicamente atti di programmazione sociale regionale (Piani sociali) a cui ha fatto sempre corrispondere piani sociali di ambiti territoriali sociali (articolo 14) attuativi delle indicazioni regionali sempre nel rispetto delle autonomie locali specie in materia di Servizi sociali su cui gli stessi hanno ruolo prioritario.
Le funzioni in capo alla Regione (articolo 5) sono state quasi tutte poste in essere e sono tutt'ora in fase di aggiornamento alla luce della nuova cornice nazionale ed europea di riferimento, così come illustrata nelle "linee guida per la costruzione del Piano sociale regionale 2019-2021" visionato dalla Giunta e dalla Commissione consiliare competente ed ora in fase di stesura finale; funzioni indicate in:
1. Rafforzamento ulteriore del sistema degli ambiti territoriali sociali anche con possibile coincidenza coi distretti sanitari;
2. Rafforzamento ulteriore del livello di integrazione degli interventi specie socio-sanitari;
3. Consolidamento dei processi di programmazione, progettazione, partecipazione, monitoraggio e controllo con attivazione di sistemi di conoscenza dei livelli annuali di spesa sociale in capo ai comuni;
4. Riordino del sistema dei servizi con definizione standard organizzativi;
5. Aggiornamento del sistema delle professioni sociali di competenza regionale;
6. Istituzione del nuovo sistema informativo dei servizi sociali;
7. Coordinamento della ricostruzione nelle aree colpite dal sisma;
8. Recepimento della normativa nazionale di riforma del terzo settore.
Per quanto riguarda lo specifico degli ambiti territoriali sociali questi sono stati sempre presenti nella governance del sistema e sono stati per la Regione organismo gestionale della rete dei servizi attraverso il trasferimento dei fondi necessari per il sistema dei servizi di cui all'articolo 27 articolati in fondi di settore.
Con decorrenza anno 2015, a seguito del taglio sostanziale dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni dei fondi necessari per la gestione complessiva delle competenze in capo alle stesse, le disponibilità finanziarie in capo ai fondi di bilancio ordinario si è stati costretti a ridurli in maniera sostanziale con l'impegno a recuperali con disponibilità di altra provenienza poi individuate in:
- Risorse di provenienza statale: Fondo nazionale politiche sociali; Fondo nazionale per la non autosufficienza; Fondo lotta alla povertà e all'esclusione sociale; Fondo politiche per la famiglia; Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità; Fondo per le misure antitratta; Fondo per l'Assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare (Dopo di Noi); Fondo per alunni disabili sensoriali;
- Risorse di provenienza regionale per il finanziamento dei servizi sociali e per i servizi ad alta integrazione socio-sanitaria: Fondo regionale per la non autosufficienza; Fondo di solidarietà; L'utilizzo dei fondi LEA sanitari per disabilità e dipendenze patologiche e da gioco di azzardo;
- Risorse provenienti dalla programmazione europea 2014-2020: Fondi Por Fse: interventi per sostenere il miglioramento del sistema degli ambiti territoriali sociali; Fondo Asilo Migrazione e Integrazione;
- Fondi europei trasferiti direttamente agli ambiti territoriali sociali dal governo centrale: fondo PON inclusione sociale per rafforzamento del personale degli ambiti territoriali sociali fondo PON Fead per interventi sulla povertà estrema e senza fissa dimora.
Tali disponibilità, molte delle quali finalizzate a dare forza organizzativa agli ambiti territoriali sociali (es. Fondo lotta alla povertà, fondi Por Fse OT 9, fondi PON inclusione sociale), ha fatto sì che il bilancio annuale in capo alle politiche sociali salisse dagli abituali 60 milioni di euro circa di disponibilità ad oltre 80 milioni di euro sia pur caratterizzati da una più forte finalizzazione.
Alla luce di quanto sopra si è comunque concordato con i Presidenti dei Comitati dei Sindaci in occasione di un incontro l'impegno della Regione Marche a trasferire, dall'anno 2019, una quota del FNPS (in percentuale da decidere, ma non inferiore ai 2 milioni di euro), con modalità indistinte con possibilità di essere utilizzato in aggiunta a quelli già resi disponibili dai fondi europei e dal fondo lotta alla povertà per il sostegno organizzativo degli ambiti territoriali sociali alla luce del forte incremento delle competenze affidate agli stessi non solo dalla Regione ma anche dal Ministero competente in materia di politiche sociali di cui siamo ben consapevoli.
A fronte di tale decisione di ripristinare il fondo unico indistinto sarà reso obbligatorio l'invio in Regione da parte degli ambiti territoriali sociali dei dati riguardanti la spesa sociale articolata in spesa in capo ai bilanci comunali e spesa di provenienza regionale e nazionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore anche per la sua generosità in una risposta così lunga.
Per quanto riguarda la situazione, di solito sono un incorreggibile ottimista, però anche il mio ottimismo ogni tanto viene messo alla prova, perché la parte positiva di questa risposta è quella che l'Assessore ha detto nell'ultima parte e cioè che è stato preso un impegno a recuperare nel 2019.
Il problema qual è? E' tutto vero, ci sono stati tagli nazionali, però il problema è che con le risorse che abbiamo recuperato, con i fondi europei, alcune cose non le possiamo fare, come è noto, ad esempio non possiamo pagare la struttura degli ambiti, quindi le spese per la struttura organizzativa non possono essere pagate con i fondi europei.
La scelta di tagliare il fondo sociale indistinto, che consentiva la copertura di questa spesa, è stata errata, è stata presa in questi anni ed io sono contento che nella risposta del servizio, di cui ho fiducia, sia indicato un accordo con i Sindaci, che spero ci sarà, così come sono contento, ed è indicato nel piano socio-sanitario che è in arrivo, del rafforzamento degli ambiti territoriali sociali, perché in questi anni non c'è stato. Tra l'altro la legge 32 del 2014, che fa riferimento agli ambiti sociali ottimali, è in gran parte non applicata, per cui credo che su questo tema dovremmo tenere alta l'attenzione.
Per ora ringrazio l'Assessore Sciapicchetti, però penso che dovremmo tornare con l'Assessore competente, che in realtà è il Presidente.
In questi anni abbiamo pagato l'assenza di un Assessore alla sanità e alle politiche sociali, lo dico senza infingimenti, perché il Presidente è molto impegnato su molte questioni. Sarebbe stata opportuna la presenza di un Assessore alla sanità e alle politiche sociali perché temi come questo vanno monitorati non solamente da parte della dirigenza, che fa un ottimo lavoro, ma anche dalla parte politico-istituzionale.
Ho fiducia che il piano socio-sanitario potrà essere un'occasione per tutti quanti, anche per il Consiglio regionale, di potersi occupare effettivamente di questa questione che in questi anni è stata in parte deficitaria. Grazie.
Interrogazione n. 718
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi
“Rifiuto di soccorso da parte del Pronto Soccorso dell’Ospedale della Repubblica di San Marino ad un incidentato italiano”
Interrogazione n. 719
ad iniziativa del Consigliere Minardi
“Accordo sanitario e socio-sanitario con la Repubblica di San Marino – respingimento ambulanza della Regione Marche”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 718 dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi e l’interrogazione n. 719 del Consigliere Minardi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Con riferimento all'interrogazione in oggetto si relaziona quanto segue.
L'Accordo di collaborazione in campo sanitario e socio-sanitario tra la Regione Marche e la Repubblica di San Marino è stato definito nel rispetto delle legislazioni vigenti nei rispettivi ordinamenti, lo stesso è stato sottoscritto nel 2016 e reso operativo dal 2017 sulla base di quanto stabilito nella deliberazione di Giunta regionale n. 1597 del 23 dicembre 2016 "Prime iniziative in attuazione dell'accordo di collaborazione in campo sanitario e socio-sanitario tra la Regione Marche e la Repubblica di San Marino".
Nella fase di prima attuazione dell'Accordo, la suindicata deliberazione individua tra le azioni prioritarie, l'accesso agevolato alle prestazioni sanitarie di base da parte dei cittadini dimoranti nei Comuni della zona del Montefeltro (Montegrimano, Monte Cerignone, Mercatino Conca, Monte Copiolo e Sassofeltrio) che, in termini di tempo, agibilità di percorrenza e accessibilità, raggiungono più facilmente le strutture sanitarie di San Marino, nonché l'accesso dei cittadini sammarinesi a prestazioni di varia complessità erogate dalle Aziende sanitarie marchigiane, in particolare per le prestazioni di alta specializzazione che richiedono un bacino di utenza sovra-regionale.
In particolare, per quanto attiene le prestazioni di emergenza-urgenza che richiedono il trasporto in ambulanza e che hanno una efficacia dipendente dal tempo di soccorso (Ictus, IMA, trauma grave, eccetera), l'Accordo lascia alla valutazione del personale sanitario del mezzo di trasporto, attraverso le Centrali Operative, l'opportunità di trasferimento al Pronto Soccorso più vicino della struttura dotata delle competenze necessarie al trattamento di dette patologie.
Sentito il Direttore della Centrale Operativa 118 di Pesaro, lo stesso ha precisato che quando vengono effettuati trasporti fuori provincia e, quindi, anche verso San Marino, viene contatta la struttura per verificare che non vi siano impedimenti occasionali (esempio guasti alla TAC), nel caso di San Marino la Centrale Operativa informa anche dell'Accordo sottoscritto con la Regione Marche.
L'Ospedale di San Marino ha sempre accolto le richieste con la sola eccezione di un rifiuto dovuto a motivi clinici in quanto la patologia non era trattata dall'Ospedale di San Marino.
L'andamento dei trasporti disposti dalla Centrale Operativa 118 di Pesaro verso l'Ospedale di San Marino risulta dal prospetto seguente:
Anno 2015 - trasporti n. 0
Anno 2016 - trasporti n. 4
Anno 2017 - trasporti n. 4
Anno 2018 (dati fino al 22 ottobre) - trasporti n. 7.
Si precisa che i pazienti trasportati dalla Centrale Operativa del 118 di Pesaro al Pronto Soccorso di San Marino non si limitano ai soli residenti nei comuni del Montefeltro ma riguardano i pazienti soccorsi nei territori confinanti con San Marino.
Dagli approfondimenti effettuati, il mancato accoglimento della giovane vittima di incidente stradale è derivato dalla non conoscenza dell'Accordo da parte dell'operatore di Pronto Soccorso di San Marino che ha risposto alla chiamata. Pertanto, la Centrale Operativa del 118 di Pesaro, sulla base delle condizioni cliniche della paziente, ha trasportato in tutta sicurezza la stessa all'Ospedale di Urbino, dove è stata dimessa dopo circa 5 ore in Pronto Soccorso, con prognosi di 10 giorni e diagnosi di contusioni multiple. Il caso è stato segnalato alla Direzione Generale dell'Istituto per la sicurezza sociale di San Marino al fine di evitare il ripetersi di tali incresciose situazioni.
Infine, si precisa che l'Accordo tra la Regione Marche e la Repubblica di San Marino individua un percorso più snello rispetto a quanto stabilito nella Convenzione tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino in materia di sicurezza sociale per consentire l'accesso agevolato alle strutture sanitarie di San Marino ai cittadini dei Comuni dell'area del Montefeltro.
L'Accordo inoltre prevede l'accesso dei cittadini sammarinesi alle aziende sanitarie regionali.
Sentita la Direzione dell'Area vasta 1 risultano autorizzate ai cittadini residenti nei Comuni dell'area del Montefeltro:
- Anno 2017: n. 56 prestazioni ambulatoriali e n. 3 ricoveri;
- Anno 2018: n. 39 prestazioni ambulatoriali e n. 1 ricovero (dati al 22 ottobre 2018).
L'Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino ha addebitato all'Asur per l'anno 2017 la somma complessiva di 44.672,50 euro riferita all'attività di ricovero, specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e trasporto in ambulanza.
Relativamente alle prestazioni erogate dalle aziende sanitarie regionali in favore dei cittadini sammarinesi i dati sono i seguenti:
- Anno 2017: n. 85 prestazioni ambulatoriali e n. 15 ricoveri;
- Anno 2018: n. 180 prestazioni ambulatoriali e n. 16 ricoveri (dati da gennaio a settembre 2018).
Il valore complessivo delle prestazioni erogate in favore dei cittadini sammarinesi nell'anno 2017 ammonta a 61.536,80 euro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Non mi posso reputare soddisfatto perché se l'operatore non era a conoscenza dell'Accordo ed ha rifiutato questo codice, che era verde, ma per le lesioni traumatiche non si poteva stabilire in quel momento le conseguenze, la cosa è molto grave.
Dal punto di vista economico sappiamo che veniamo da accordi che partono dal 2013 per il 2015, che la Regione ha retribuito a San Marino importi tra i 325.000 e i 400.000 euro dal 2013 al 2015, viceversa, San Marino ha riconosciuto alla nostra Regione tra i 21.000 e i 70.000 euro.
Ci viene dato soltanto un dato, questo dei 61.536,80 euro, per un solo anno, senza fare ulteriori precisazioni.
Siccome il Presidente Ceriscioli aveva detto che avrebbe avviato un'inchiesta sul caso, questi dati mi sembrano un po' striminziti, quindi vorremmo approfondire ulteriormente la questione relativamente a questo Accordo, reputando comunque grave l'episodio che si è verificato.
PRESIDENTE. Ha la parola per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Il tema dell’Accordo fra la Regione Marche e la Repubblica di San Marino è importante perché in quel territorio, e soprattutto nella zona della Valconca e dei Comuni di Montegrimano, Monteliciano e limitrofi, il pronto soccorso dell’ospedale di San Marino è il presidio ospedaliero più vicino.
Il fatto che è accaduto non dovrà mai più accadere, quindi auspico che questa non conoscenza dell’Accordo da parte della struttura sanitaria di San Marino sia una negligenza che comunque deve essere evidenziata dalla Regione Marche nei confronti dei rappresentanti della Repubblica di San Marino e dei rappresentanti del mondo della sanità.
Mi auguro che non ci siano stati altri precedenti, è ovvio che la viabilità per raggiungere il nosocomio di Urbino, a prescindere dal colore dei codici, non è semplice, è molto articolata e spesso le strade non sono in ottime condizioni dal punto di vista della manutenzione.
Ritengo che questa convenzione debba rimanere valida, anzi deve essere potenziata e mantenuta soprattutto per dare servizi a quelle persone che in quel territorio hanno difficoltà a raggiungere altre strutture ospedaliere.
E’ bene che il fatto sia emerso dalla stampa, che ringrazio, altrimenti questa sera non avremmo avuto occasione di parlarne e probabilmente il fatto sarebbe rimasto nel silenzio e forse rischiavamo che non venisse neppure segnalato.
Il fatto è apparso sulla stampa e forse il medico che lo ha segnalato rischia anche dei provvedimenti disciplinari, mi auguro che questo non sia vero.
Sono contento che la vicenda sia stata denunciata, anzi è bene che queste cose vengano alla luce in modo tale che non si debbano mai più a ripetere perché essere in strada, dover essere soccorso, sapere di dovere andare in un pronto soccorso, in un ospedale ed essere poi rifiutati non fa piacere a nessuno, a prescindere dal codice colore di cui si parla.
Ringrazio l’Assessore Sciapichetti.
Come mi sollecita il Vicepresidente Celani concludo il mio intervento e dichiaro chiusa la seduta odierna. Grazie.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 18,00