Resoconto della seduta n.126 del 23/07/2013
SEDUTA N. 126 DEL 23 LUGLIO 2013

La seduta inizia alle ore 10,55

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 126 del 23 luglio 2013. Do per letto il processo verbale della seduta n. 125 del 16 luglio 2013, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 349 in data 18 luglio, ad iniziativa dei Consiglieri Comi, D'Anna, Badiali, Busilacchi, Camela, Eusebi, Natali, Pieroni, Zinni, concernente: “Disposizioni per gli Enti del Servizio Sanitario Regionale”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente;
n. 350 in data 22 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disposizioni finalizzate ad incentivare l'integrazione istituzionale e territoriale”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e al Consiglio delle Autonomie Locali, per l'espressione del parere ai sensi del comma 4, dell’articolo 11, della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4;
n. 351 in data 22 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Approvazione dell'Intesa tra le Regioni Emilia Romagna e Marche concernente l'istituzione del Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente.
Sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
n. 64 in data 16 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Piano triennale per un sistema di interventi di cooperazione e di solidarietà internazionale 2013/2015. Legge regionale 18 giugno 2002, n. 9, articolo 9”, assegnata alla VI Commissione assembleare in sede referente e trasmessa per conoscenza al Consiglio delle Autonomie Locali e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro;
n. 65 in data 22 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema educativo marchigiano per l'anno 2014/2015. Art. 138 decreto legislativo n. 112/89”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente.
E' stata presentata la seguente proposta di regolamento:
n. 7 in data 16 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche del regolamento regionale 19 ottobre 2009, n. 6 “Gestione e tutela dei molluschi bivalvi in attuazione dell'articolo 13, comma 21, della legge regionale 13 maggio 2004, n. 11”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente.
E' stata presentata la seguente mozione:
n. 528 del Consigliere D'Anna, “Riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale”.
Hanno chiesto congedo gli Assessori Giannini e Viventi.

Comunicazioni ai sensi dell’art. 35, VI comma, del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Sulla rassegna stampa di oggi ho notato alcuni articoli relativi a Banca Marche e una situazione dipinta, su un quotidiano nazionale, in maniera molto preoccupante. Questo ci rende ansiosi, vorremmo sapere dalla Giunta se ci sono delle novità e forse sarebbe auspicabile che prima della pausa estiva del Consiglio si possa aggiungere un punto all’ordine del giorno e l'Assemblea possa discuterne.
L'istituto di credito ha un ruolo talmente importante per la nostra regione che credo sia prioritario parlare e approfondire la fase che sta vivendo.

PRESIDENTE. Posso soltanto dire, rispetto a questa cosa, che ho partecipato insieme al Presidente Spacca ad un incontro presso la sede di Jesi di Fontadamo, qualche giorno fa, con il Direttore generale della Banca Marche, Dott. Goffi, con il nuovo Presidente che, come voi sapete, è stato da poco nominato, Prof. Masera, e c'era la presenza di circa 120, 130, forse anche qualche cosa di più, imprenditori, le imprese invitate erano quelle con il maggior fatturato della regione.
Voi sapete, perché abbiamo condiviso insieme un ordine del giorno in questo Consiglio, il dinamismo, da questo punto di vista, del nostro Presidente che cerca di fare di tutto per agevolare un aumento di capitale che non è propriamente modesto, credo di poter dire che in quella occasione la forte partecipazione degli imprenditori e la qualità degli stessi in termini di capacità di rappresentare l'imprenditoria marchigiana ci hanno fatto propendere, mi fanno propendere per una convinzione forte che sta passando nella Regione Marche, quella di salvaguardare, attraverso l'intera sottoscrizione dell'aumento di capitale, la peculiarità di Banca Marche che è quella di essere una banca regionale, anzi l'unica banca regionale, diciamo, autonoma con sede nella regione Marche.
Peraltro la richiesta che lei fa, al momento, credo, non possa trovare oggetto di risposta o di dibattito perché tutto quello che era in nostro potere è stato fatto: votare un documento che ci ha visti in modo unitario coinvolti e favorevoli, incontri ai quali ho partecipato, entrambi organizzati dal Presidente Spacca, prima nella sede della Regione, con gli imprenditori, poi, successivamente per la presentazione del nuovo Presidente, Prof. Masera, presso la sede di Jesi.
Credo che la Regione stia davvero facendo tutto per fare in modo che quanto richiesto dalla Banca d'Italia, in termini di aumento di capitale, sia assolto.
Forse lei fa riferimento ad una notizia apparsa stamattina nella prima pagina del “Il Fatto Quotidiano” che, naturalmente, come dire, spara delle cifre che sono diverse da quelle di cui noi siamo a conoscenza, da quelle ufficiali. Se le valutazioni fatte da “Il Fatto Quotidiano” sono vere, vanno comunque approfondite perché non è possibile che le notizie in un momento come questo e rispetto anche alle esigenze di una qualsiasi Banca - la prima esigenza è quella di avere la fiducia della propria clientela e, soprattutto, la fiducia di coloro che dovrebbero partecipare all'aumento di capitale, non faccio la critica a “Il Fatto Quotidiano” - non trovino riscontro preciso in fatti ufficiali, d'altra parte sappiamo che è presente presso Banca Marche la Banca d'Italia. Dobbiamo per forza attenerci a quanto viene per le vie ufficiali.
Altro tipo di considerazioni, quando non dilazioni, possono produrre soltanto un danno di immagine, un danno rispetto anche alla possibilità di sottoscrivere l'aumento di capitale che è il vero obiettivo che ci dobbiamo dare tutti come marchigiani per fare in modo che questa banca non sia oggetto di acquisto a prezzo stracciato da parte di qualcuno che legittimamente lo fa, ma che finirebbe per considerare la regione Marche un luogo nel quale attingere risparmio per poi impiegarlo in altre parti d'Italia. Il vero rischio, il vero problema, non è salvare una banca o un'altra e il suo essere insediata qua, il problema va oltre, è evidente che un istituto di credito che non è fortemente legato al suo territorio, perché non ha qui la sua proprietà, rischia di impoverire complessivamente l'economia della nostra regione e questo peraltro avviene in un momento in cui la gestione del credito non è indifferente rispetto alla crisi che viviamo, dobbiamo prestare ancora più attenzione.
Ha la parola il Consigliere Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Lei giustamente ha colto nel segno, fa riferimento proprio a quello che ho letto questa mattina, invito, dato che è sulla rassegna stampa, tutti i Consiglieri a prenderne atto e a leggerlo perché, pur rimanendo un articolo di giornale, è un giornale a tiratura nazionale, ad un certo punto muove anche delle accuse, abbastanza precise, alla classe politica regionale.
Credo che questo meriti attenzione perché la classe politica regionale è chiamata in ballo, infatti dice: "la politica locale ovviamente non si è accorta di niente", credo che la migliore risposta ad una accusa, seppur giornalistica, noi non dobbiamo rispondere chiaramente ai giornali perché non è quello il nostro ruolo, sia quello che davanti ad una così importante questione, in un momento così delicato, la politica non possa non prendere in considerazione l'articolo di questa mattina.

PRESIDENTE. Si, certo, è un po' in contraddizione quella cosa che dice “Il Fatto Quotidiano” perché la politica tutto deve fare, ma non deve interessarsi di banche se non in situazioni come queste. Noi non siamo l'Istituto di Vigilanza, non siamo la Banca d'Italia, non esercitiamo azioni ispettive, quindi, c'è una contraddizione di fondo sul fatto che la politica non sia entrata nella gestione della banca.
Per carità, poi, le cose che dice possono essere di rilevante importanza anche politica, ma su questo stiamo facendo già il nostro cammino e credo che non possa essere altro che quello che facciamo perché poi, ripeto, attualmente presso Banca delle Marche è presente la Banca d'Italia, quindi, rispetto ai dati del “Il Fatto Quotidiano” e della Banca d'Italia, mi dispiace per “Il Fatto Quotidiano”, ma preferisco la Banca d'Italia.

Francesco ACQUAROLI. Chiudo dicendo una cosa, il mio è un appello senza polemica solo per tutelare l'onorabilità e la credibilità della nostra istituzione regionale, della politica locale, siccome qua si legge … invito tutti i Consiglieri a leggerlo, a trarre le dovute deduzioni e le logiche conseguenze. Secondo me, sarebbe opportuno fare nel prossimo Consiglio regionale, che è l'ultimo Consiglio regionale prima della pausa estiva, un punto al riguardo, dove si fa chiarezza, comunicazione e si apre anche una discussione rispetto a quella che è la situazione, per dare credibilità e per rasserenare.
PRESIDENTE. Credo che il Vicepresidente Canzian si farà carico di riferire al Presidente Spacca di questa richiesta e, magari, aprire il prossimo Consiglio con una comunicazione aggiornata da parte del Presidente Spacca.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. ... a quello che diceva il Consigliere Acquaroli, anche perché mi sembra che questo esecutivo regionale arrivi sempre a comunicarci le cose quando già sono avvenute e, forse, è meglio che ne discutiamo prima.
Il caso Indesit per tutti, noi abbiamo avuto, i Consiglieri Romagnoli, Silvetti, Acquaroli ed il sottoscritto, un incontro, l'11 maggio, dal Presidente Spacca ed abbiamo fatto degli incontri casuali andando via, un giorno, ne parleremo, Presidente Solazzi, degli incontri casuali dell'11 maggio, da quello che leggiamo, poi, a distanza di mesi, certi piani con esuberi di 1.200 e passa dipendenti erano già in itinere, e siccome a pensare male si fa peccato, ma tante volte ci si azzecca, qualcuno di noi potrebbe supporre che al Governatore della Regione Marche certe cose erano note, ben prima che fossero portate all'attenzione nostra, e questo non è bello.
Il mio intervento è, Presidente, per sottolineare la presenza dell'Associazione che noi abbiamo ricevuto nella Conferenza dei Capigruppo, sono qui per problemi nefropatici, della dialisi, ribadisco, e lo faccio qui Presidente per ragioni di maggiore sollecitudine, c'è l'Assessore Mezzolani, non vedo il Presidente Comi, Consigliere Ricci se può glielo riferisca, io sono sempre preoccupato quando non vedo il Consigliere Comi perché poi manda i messaggi all'una di notte, quindi, non vorrei avere ancora questi problemi, se nella prossima V Commissione ci potrà essere la presenza, non solo del Direttore Generale dell'Asur, che tra l'altro è uno specialista nefrologo, ma anche dell'Assessore, per audire i problemi dell'Aned. Grazie Presidente, se lei può si faccia portatore di questa esigenza.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Va bene, allora, sull'ordine dei lavori, se non ci sono novità, c'è stata una richiesta da parte del Consigliere Ricci…
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Si, intanto quello che lei stava accennando, il rinvio del punto 5 al prossimo Consiglio, poi, credo che sia opportuno anche su richiesta della Giunta, se è possibile, anticipare la discussione, come primo punto di oggi, dopo le interrogazioni, del punto 6 quello sui tributi regionali.

PRESIDENTE. Va bene, allora se ho ben capito dopo le interrogazioni e le interpellanze, mettiamo al punto 3 la proposta di legge n. 340, al punto 2 la n. 332, la 290 viene rinviata alla prossima settimana, si prosegue con la n. 339 e con il punto 7. giusto? Va bene, se siete d'accordo passerei alle interrogazioni.

Interrogazione n. 982
del Consigliere Bucciarelli
“Situazione della SOD di Odontostomatologia chirurgica e speciale degli Ospedali Riuniti di Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 982 del Consigliere Bucciarelli. Ha la parola per la risposta l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. LA Sod di Odontostomatologia Chirurgica e Speciale è una struttura complessa dotata di 5 posti letto ordinari e 1 posto in day hospital. Ogni anno produce circa 230 ricoveri, con una degenza media di 1,4 di cui il 94% sono DGR chirurgici oltre a 460 cicli di day hospital e 2.800 prestazioni per esterni.
L'89% dei ricoveri eseguiti sono a rischio di inappropriatezza, questo in considerazione del fatto che i pazienti sono per la maggior parte portatori di handicap o con patologie croniche gravi, tali da non permettere setting assistenziali diversi dal ricovero. La quasi totalità di interventi sono relativi ai DGR 168 (interventi sulla bocca con complicanze per circa il 22%) e 169 (interventi sulla bocca senza complicanze per circa il 62%).
Per quanto riguarda l'organico, vi sono attualmente 3 dirigenti medici oltre il supporto infermieristico adeguato ai minuti di assistenza necessari, per quanto riguarda i paventati tagli, non è prevista al momento riduzione di personale, salvo ovviamente eventuali successive indicazioni che dovessero arrivare, ancora una volta dai livelli nazionali, cosa che oggi non è in programma.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Si, molto velocemente.
Prendo atto di questa risposta che dice tutto e niente, perché non avevamo bisogno dei numeri che l'Assessore ci ha letto per sapere che questa è una delle strutture più importanti d'Italia, che riguarda una parte della popolazione, oserei dire, più debole, quella sicuramente meno protetta. Quello che si chiedeva è cosa intende fare la Giunta per tutelare, se non rafforzare questo servizio.
E' stato detto a tutt'oggi niente, a meno che il Governo non ci impedisca di fare ulteriori tagli, quindi, nessuna garanzia ed eventualmente ci fossero dei tagli saranno orizzontali anche in questo servizio, per cui non posso dichiararmi soddisfatto di questa risposta.
Colgo l'occasione, Presidente, se le mi consente, se me lo permette, di chiedere all'Assessore non solo di essere presente quando la Commissione organizzerà l'audizione con l'organizzazione che abbiamo qui presente, ma di rispondere alle lettere di cui è oggetto. Quando qualcuno, Assessore, scrive ad un gestore e ad un responsabile della cosa pubblica non è solo buona educazione rispondere, ma è un dovere. E' un dovere per chi gestisce la cosa pubblica sentire un dializzato che da diversi mese cerca una sponda, cerca di parlare, cerca di avere risposte ai propri problemi, sia dal Direttore generale dell'Asur che dal responsabile politico cioè a lei, e da nessuno dei due trova risposte, veramente non ci fa onore, per quello che mi riguarda mi sento offeso dal suo comportamento.

(Applausi)

Interrogazione n. 1194
del Consigliere Pieroni
"Nuovo volo Ancona-Mosca e le ricadute per l'economia marchigiana"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1194 del Consigliere Pieroni. Ha la parola per la risposta l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. In relazione all'interrogazione n. 1194, a risposta orale, del Consigliere Pieroni avente per oggetto: «Nuovo volo Ancona-Mosca e le ricadute per l'economia marchigiana" si rappresenta quanto segue: in base al decreto amministrativo 43 del 2012 di approvazione del Piano Regionale Triennale di Promozione Turistica 2012/2014, la Regione Marche si prefigge, quale obiettivo principale della strategia complessiva di promo-commercializzazione del brand Marche, la creazione di alleanze strategiche con operatori del settore turistico al fine di attivare azioni di co-marketing e di co-branding; in particolare la Regione guarda a tutte quelle attività volte ad incentivare e migliorare il trasporto aereo e l'accessibilità turistica nelle Marche mirando a far includere la nostra regione come nuova destinazione turistica nella programmazione di un sempre maggior numero di tour operators stranieri; tale attività di co-marketing, che consiste nell'acquisizione di una serie di servizi di comunicazione, attività di ufficio stampa, promozione e marketing, risulta particolarmente utile quando si vuole entrare in nuovi mercati all'interno dei quali è fondamentale poter contare su un intermediario che supporti la Regione Marche nel complesso percorso che ha come obiettivo finale l'apertura di nuovi voli verso l'Aeroporto di Ancona Falconara; a seguito dell'esperienza positiva dell'apertura nel 2012 del volo Ancona/Stoccolma, nel succitato programma viene individuata l'intenzione da parte della Regione Marche a sostenere le attività di co-marketing da svolgersi in collaborazione con la Società Aerdorica Spa e finalizzate all'avvio di nuove tratte di volo su Mosca, Amsterdam, Berlino, Kiev, Praga, Varsavia, Parigi, Copenaghen, Stoccolma, Tel Aviv e Minsk, senza escludere comunque l'opportunità di aggiungere nuove destinazioni e/o sostituirne alcune con altre; la volontà di attivare azioni di collaborazione e di co-marketing con la Società Aerdorica Spa è ribadita anche nel DGR 369/2013 di approvazione del Programma Annuale di Promozione Turistica Anno 2013.
E' stata pertanto redatta e concordata una Convenzione tra Regione Marche ed Aerdorica Spa, le cui attività riguardano:
- gestione di tutti i contatti ed i rapporti commerciali e di co-marketing con le varie compagnie aeree e con i tour operators esteri, al fine di attivare le tratte di interesse per la Regione Marche con conseguente incremento dei flussi turistici verso la Regione;
- predisposizione di mirate azioni promozionali e di comunicazione all'estero, con particolare riferimento alle località presso le quali i voli verranno definitivamente attivati;
- predisposizione ed erogazione, in forma agevolata, di servizi di assistenza a terra necessari all'espletamento dei voli provenienti da destinazioni estere;
- inserimento, all'interno dell'area arrivi, di desk informativi che saranno attivi, con personale addetto, durante le operazioni di sbarco al fine di aiutare il turista a muoversi nella regione;
- supporto al turista nelle operazioni di transfer da/per l'aeroporto e le diverse località che questi intenderà raggiungere, garantendo adeguati servizi di autobus;
- realizzazione, all'interno dei pullman messi a disposizione per i transfer, di attività di promozione della Regione mediante distribuzione di materiale promo-pubblicitario, shoppers e pubblicazioni in lingua. .
In questa prima fase si è proceduto ad attivate e concludere due attività di co-marketing.
II primo rapporto di collaborazione riguarda il tour operator russo ICS che a fronte di un impegno complessivo di 270 mila euro si è obbligato a:
- organizzare da giugno a settembre un totale di 18 voli Ancona Mosca, promozionale su tutto il territorio russo la vendita dei pacchetti della regione Marche;
- organizzare incontri e educational e press trip in Regione con giornalisti e tour operator russi (organizzato e realizzato nei mese di maggio);
- predisposizione e promozione di un catalogo ori line del brand Marche;
- inoltre educational in Russia-Mosca con oltre 100 tour operator e agenzie di viaggio per promuovere le Marche (il 27 giugno 2013 c'è stato un incontro e poi ci saranno nuovi incontri a settembre);
- inoltre attività promozionale a livello social media, internet, e altre forme di pubblicità.
È evidente che il costo è rapportato alle presenze nel nostro territorio con pacchetti promozionali che vanno da un minimo di tre giorni a settimanali e quindicinali e almeno 100 turisti a volo che si fermano nelle Marche, pena la riduzione del contributo previsto.
II secondo rapporto di collaborazione che è stato sottoscritto, circa 15 giorni fa, riguarda il mercato tedesco; il periodo va da settembre a novembre e sono previsti 5 voli settimanali per un totale di 50 voli. Le condizioni operative sono simili a quelle del volo russo. Il tour operator tedesco con il quale si sta lavorando è TOURCON LTD.
Inoltre siamo in una fase di lavoro con una nuova compagnia Swinjet al fine di aprire una serie di attività di co-marketing finalizzati all'apertura di una serie di voli: Milano, Oslo, Berlino, Stoccolma, Kiev e Tel Aviv. La compagnia però è in attesa dell'autorizzazione ENAC e pertanto l'attività non potrà iniziare prima di fine anno o inizio del prossimo.
È difficile naturalmente in questa fase, siamo in piena stagione estiva, stabilire quali sono le ricadute per l'economia marchigiana perché la promozione è in atto. È evidente però che la presenza nel nostro territorio di turisti stranieri, in particolare russi e tedeschi, quelli tedeschi sono particolarmente interessati all'offerta promozionale, culturale, paesaggistica della nostra regione, porteranno sicuramente benefici di tipo economico, non solo per il settore alberghiero e della ristorazione, ma anche per quanto riguarda il settore degli outlet, infatti sono previsti visite guidate proprio nei nostri maggiori centri aziendali produttori.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente, più che una replica, una presa d'atto da parte mia di una relazione articolata e ben congegnata da parte dell'Assessore competente.
E’ chiaro, come ricordava lo stesso Assessore, che siamo in piena estate e, quindi, in piena promozione turistica, vedremo alla fine dell'anno i risultati che questo percorso, fatto dalla Regione insieme alla Aerdorica, darà sia al territorio che agli operatori turistici e a tutti i marchigiani.
Spero che l’Assessore possa fare una relazione abbastanza compiuta, diciamo, da qui alla fine dell'anno, l'opportunità potrebbe essere data dalla discussione del bilancio di previsione 2014 quando la situazione sarà articolata un po' meglio e avrà preso visione un po' di tutti i risultati.
Penso che una discussione possa essere inserita al momento del bilancio di previsione, dove potrà esserci un’illustrazione di questo percorso che lei adesso ha annunciato.

Interrogazione n. 1139
del Consigliere Perazzoli
“Accreditamento Casa di Cura privata Stella Maris”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1139 del Consigliere Perazzoli. Ha la parola per la risposta l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Questo atto è quello che abbiamo più volte rinviato perché c'era in essere un sopralluogo, il cui il verbale è allegato a questa interrogazione che darò al Consigliere Perazzoli.
Con riferimento a quello che è stato riportato in premessa all'interrogazione in oggetto, va precisato che l’attuale normativa vigente, sia nazionale che regionale, in materia di autorizzazione ed accreditamento, non prevede l'obbligo per le strutture sanitarie ospedaliere pubbliche e private che eseguono attività chirurgica di garantire TAC o servizi di endoscopia nell'arco delle 24 ore; questo vale sia per il servizio pubblico che per quello privato.
Quanto invece al secondo punto "utilizzo di una firma falsa per la realizzazione di opere in difformità ai titoli abitativi", naturalmente queste decisioni vengono rimandate agli organi competenti rispetto ai quali, alla luce dell'interrogazione che è stata svolta, sono state interessate perché questo attiene, per quello che riguarda l'abitabilità, al Comune di competenza.
Per quello che riguarda il contenuto specifico dell'interrogazione va precisato che il sistema di autorizzazione e accreditamento nella Regione Marche prevede un'apposita procedura, inserita nella legge regionale n. 20 del 2000.
Secondo tale procedura, i requisiti a cui si deve far riferimento nelle verifiche propedeutiche all'emanazione dei provvedimenti di autorizzazione ed accreditamento vengono stabiliti dalla Giunta regionale.
I Manuali di Autorizzazione (deliberazione di Giunta regionale. 2200/00 successivamente modificata dalla deliberazione di Giunta regionale 1579/01) e di Accreditamento (deliberazione di Giunta regionale 1889/2001) dettano, quindi, i requisiti specifici per le varie tipologie di strutture. Sulla base di questi requisiti sono stati emanati i provvedimenti di autorizzazione ed accreditamento in questione, a seguito di apposita verifica ispettiva da parte del Gruppo di Accreditamento regionale (GAR). Va inoltre precisato che, anche a seguito dell'interrogazione, sono state attivate verifiche ulteriori riguardo l'attività della struttura. Consegnerò il verbale allegato a questa interrogazione.
In particolare sono state effettuate da parte dell'Area Vasta 5 verifiche sulla documentazione a disposizione della stessa, relativa ai controlli trimestrali di verifica delle prestazioni sanitarie, sulla base delle disposizioni di cui alla deliberazione di Giunta regionale Marche n. 1212/04 e successive note esplicative del Servizio competente. Sulla base di tale documentazione, in merito al contenuto dell'interrogazione, la direzione di Area Vasta 5 ha evidenziato come: "per quanto riguarda la tipologia quantitativa e qualitativa del piano di committenza dell'Asur, le tipologie di prestazioni (quantità e qualità) per l'anno 2012 sono pressoché uguali a quelle erogate nell'anno 2011, e sono compatibili oltre che con l'attività storica, con l'accreditamento istituzionale assegnato, nonché con le dotazioni strumentali e tecnologiche appropriate per quantità, qualità e funzionalità in relazione alla tipologia delle prestazioni ed alle necessità assistenziali, con le condizioni di organizzazione interna, qualificazione professionale del personale".
In data 19 luglio 2013 una Commissione del Gruppo di accreditamento Regionale ha effettuato una verifica sulla permanenza dei requisiti necessari per l'accreditamento, ai sensi dell'art. 19 della l.r. 20/2000, su mandato del Dirigente del Servizio Sanità. Dal sopralluogo effettuato è stato redatto un verbale, in data 22 luglio 2013 che, ripeto, consegnerò, nel quale viene riportato: "In data 19 luglio 2013 è stato effettuato il sopralluogo richiesto dall'ARS, Servizio dell'accreditamento, per la verifica del mantenimento dei requisiti di accreditamento, così come previsto dall'articolo sopra descritto. La verifica ha confermato il possesso di tutti i requisiti previsti sia di livello A, sia di livello B, sia di livello C. Si conferma pertanto il livello già riconosciuto in sede di visita di accreditamento. Si segnala in particolare la verifica puntuale di tutti i requisiti di sala operatoria, nonché il ritiro di documenti attestanti le verifiche periodiche di idoneità ambientale, strutturale e organizzativa del reparto in oggetto".

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Mi dispiace di dover dire che non sono soddisfatto della risposta perché io avevo chiesto come mai è stato possibile che ad una Casa di cura privata fossero attribuite 5 stelle, come si dice tra noi cittadini normali, unica nelle Marche. Siccome sono di quella città la cosa mi sorprende, perché conosco ed allora la invito, Assessore, a venire con me e a vedere, con noi profani, se quella è una struttura da 5 stelle, guardo il dottore Canzian, lo chiamo dottore, non casualmente, perché penso che anche lui la conosca, unica nelle Marche.
Lì c'era, e l'ho messo nell’interrogazione, una perizia relativa ad una causa in cui il perito ha giurato di ritenere e di definire censurabile la decisione di effettuare il trattamento chirurgico presso la struttura sanitaria Stella Maris, in quanto “si ritiene di poter motivatamente qualificare detta scelta come imprudente. Non si possono affrontare interventi di chirurgia maggiore se non si hanno a disposizione apparecchiature e presidi sanitari necessari per eseguire gli interventi, per controllare l'evoluzione e trattarne le complicanze. Non è prudente eseguire tali interventi in strutture in cui non si hanno a disposizione TAC, un servizio di endoscopia 24 ore su 24 …”.
Sull'altro aspetto è evidente che i lavori edilizi fatti sulla base di documenti con firme false sono di competenza del Comune e della Procura della Repubblica, perché è noto che ci sono strascichi giudiziari, ma questo era stato messo per dire come fosse stato possibile che venissero date 5 stelle ad una struttura prima che facesse lavori che la sconvolgessero, cioè sono state date a futura memoria, sulla parola, come si diceva una volta.
Questo volevo sapere e mi preoccupa, Assessore, perché, ripeto, venga con me, andiamo a vedere, dopo di che credo si imporrà un cambiamento nella composizione del gruppo che va a fare i sopralluoghi, perché o io vedo male e, quindi, ho bisogno di interventi agli occhi, oltre agli occhiali, oppure qualcuno fa le verifiche, ma non è in grado di verificare un bel niente.

Interrogazione n. 624
del Consigliere Pieroni
“Pagamento delle tasse automobilistiche per gli autoveicoli di interesse storico”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 624 del Consigliere Pieroni. Ha la parola per la risposta l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. La premessa dell’interrogazione riassume in maniera sintetica e corretta le problematiche relative all'applicazione della tassa automobilistica ai veicoli ultraventennali di interesse storico.
Queste problematiche sono ben conosciute dalla competente struttura operativa della Giunta regionale e compiutamente esposte anche nel documento istruttorio della deliberazione di Giunta regionale 592/2009.
Successivamente a tale atto il Servizio competente ha provveduto con una nota del 2010, che nella risposta scritta il Consigliere potrà consultare, a sollecitare il Ministero dell'Economia e delle Finanze ad assumere ogni possibile iniziativa per ovviare agli inconvenienti riscontrati; detta nota è stata anche inviata alla Procura regionale della Corte dei Conti per i possibili risvolti inerenti il danno erariale. L'informativa di tale iniziativa è già stata fornita in occasione di precedente analoga interrogazione nel 2011.
Allo stato attuale, si ritiene che la soluzione per questa e per altre criticità relative alla gestione della tassa automobilistica risiede nella completa "regionalizzazione" della disciplina di detto tributo.
L'articolo 8 del D.Lgs. 68 del 2011 sul federalismo fiscale ha finalmente riconosciuto alle Regioni la potestà disciplinare della tassa automobilistica regionale, mantenendo i limiti della manovrabilità del tributo previsto dalla legislazione statale.
A tale scopo il Servizio competente in materia sta predisponendo un disegno di legge che per la sua complessità, richiederà ancora qualche settimana e allo stato attuale voglio comunicarle che nessuna Regione ha adottato provvedimenti legislativi finalizzati a una disciplina organica o di completa revisione rispetto a quella statale, della tassa automobilistica regionale, ai sensi del citato articolo 8 del D.Lgs. 68 del 2011.
Per quanto riguarda gli specifici aspetti dei "veicoli storici", che era un po' il cuore dell'interrogazione, la disciplina in fase di elaborazione sarà sicuramente finalizzata all’eliminazione delle criticità rilevate anche con soluzioni molto più radicali in termini di semplicità e di eliminazione del contenzioso rispetto alla proposta di estensione del potere certificatorio a soggetti ulteriori rispetto ad ASI e FMI.
A titolo di esempio, vorrei evidenziare come alcune Regioni, a sostanziale invarianza del gettito complessivo, che è un altro dei problemi non secondari ovviamente, abbiano abbassato il limite di esenzione da 30 a 25 anni, eliminando completamente l'attuale complesso, problematico e incerto regime sussistente per i veicoli con vetustà compresa tra i 20 e 29 anni.
Siamo impegnati in proposito, penso che dopo la pausa estiva saremo in grado anche di formulare o una proposta di legge organica oppure alcuni articoli da inserire in legge di assestamento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Prendo atto dell'articolata risposta e delle dichiarazioni fatte dall'Assessore competente nelle quali c'è questo sostanziale impegno a cercare di risolvere una problematica così importante che coinvolge parecchie centinaia di cittadini marchigiani su un aspetto da loro sentito, mi è sembrato di capire che c’è la disponibilità di inserire, eventualmente, questo tributo nell'assestamento di bilancio, se non ho capito male, se non si fa una proposta di legge, con tempi diversi, quindi, c'è la volontà di valutare la possibilità di inserirlo nell'assestamento.
Credo che sia la giusta risposta alle attese di tanti cittadini marchigiani.

Interrogazione n. 1161
del Consigliere Cardogna
“Applicazione della compensazione forestale nell'ambito della realizzazione della centrale idroelettrica sul fiume Esino in località Genga Stazione (AN)”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1161 del Consigliere Cardogna. Ha la parola per la risposta l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Da quanto rinvenuto in atti, in risposta ai punti dell'interrogazione, si è potuto appurare che non è ancora pervenuta la comunicazione di fine lavoro, ai sensi dell'articolo 15 comma secondo D.P.R. 380 del 2001, entro la quale devono essere poste in essere le opere di mitigazione prescritte.
Nel decreto n. 120 E.F.R del 6 dicembre 2012 vi sono riportate le seguenti prescrizioni:
a) la schermatura della cabina elettrica tenuto anche conto del suo spostamento deve essere effettuata con specie arboree ed arbustive da scegliere in base all'elenco predisposto dall'Assam relativo al Parco stesso;
b) la cabina elettrica dovrà essere rifinita con color simile ad altre cabine esistenti, ubicata a monte della vasca di carico, mentre la strada di accesso oltre ad avere in parte lo stesso percorso della pista ciclabile, dovrà avere a fine cantiere una finitura di colore analogo a quella preesistente.
Si evidenzia che quanto riportato al punto b) è stato recepito in specifico accoglimento di quanto richiesto da parte sia del Comune di Genga che dal Parco Gola della Rossa in sede di Conferenza dei Servizi del 26 ottobre 2012.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Ringrazio l'Assessore della risposta, il caso sollevato dalla mia interrogazione è un caso di una certa delicatezza, tant'é che si rimanda poi a delle interrogazioni di carattere più generale sull'applicazione, in questa Regione, dei diritti di compensazione e non tanto degli aspetti che riguardano la mitigazione delle opere pubbliche, quindi, ripeto, per la delicatezza del caso sollevato leggerò attentamente la risposta dell'Assessore per vedere quali, eventualmente, chiarimenti o iniziative intraprendere.

Interpellanza n. 49
del Consigliere D’Anna
“Piano di prestazioni specialistiche ambulatoriali di medicina dello sport anno 2013”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interpellanza n. 49 del Consigliere D’Anna. Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Voglio riportare qui, a conoscenza di quanto richiesto in oggetto, che c'è una relazione che è stata redatta dal Dirigente responsabile dei rapporti con privati accreditati della ex zona 3 di Fano.
Qual è l'origine dei rapporti tra il servizio sanitario regionale e la Fisiosport?
Questi rapporti tra la struttura privata e il Servizio sanitario risalgono al vecchio sistema delle convezioni con le Unità Sanitarie Locali, nella fattispecie con la ex USL di Fossombrone. L'Azienda Sanitaria di Fano, dunque, subentrando nei rapporti facenti capo alla ex USL n. 6 di Fossombrone ha ereditato la convenzione in essere con la Fisiosport per prestazioni di medicina dello sport.
Con il D.lgs. 502 del 1992 e ancor meglio con le modifiche introdotte dal D.lgs. n. 209 del 1999, sono stati disciplinati i criteri per il passaggio dal regime del convenzionamento all'accreditamento istituzionale.
La Regione Marche ha disciplinato la materia con la legge regionale n. 20 del 2000 che, all'art 24, ha disciplinato la procedura per l'accreditamento provvisorio delle strutture convenzionate esistenti. La struttura ha regolarmente avviato la procedura per l'accreditamento definitivo ed ha realizzato altra struttura in Fano, accreditata anche per la branca di cardiologia.
Il budget è rimasto immutato, da suddividere tra le strutture quella di Fano e quella di Fossombrone.
Per quanto concerne il budget la deliberazione di Giunta regionale n. 1674 del 2000 è il primo atto con il quale la Giunta regionale, dopo aver dettato i criteri per l'assegnazione del budget alle singole strutture, ha previsto un tetto di spesa per residente, spesa che la Azienda sanitaria di Fano ha scrupolosamente rispettato.
Dall'analisi della spesa pro capitesi si è addivenuti alla deliberazione di Giunta regionale n. 1145 del 5 agosto 2003 che ha stabilito il limite massimo di spesa per ciascuna ASL e per ciascuna struttura, nell'ambito del quale è stato storicizzato anche il budget della Fisiosport, senza riconoscimento di aumenti di spesa.
Il budget storico della struttura è di 293.291 euro per la medicina dello sport. Per quanto riguarda la cardiologia, branca nella quale la ex Zona Territoriale n. 3 ha sempre avuto l'esigenza di far ricorso anche ai privati per l'abbattimento delle liste di attesa, il budget della struttura è stato determinato in 50.000 euro sia per la Fisiosport che per altra struttura accreditata in Fano. Per entrambe le strutture sono indicate le tipologie di prestazioni di cui la azienda sanitaria ha bisogno (priorità per visite ecodoppler e holter) e l'invio di una percentuale di utenti da parte del CUP. Nel rispetto di quanto previsto dalla normativa di settore e sempre nella branca di cardiologia, a fronte di documentate esigenze collegate all'abbattimento delle liste di attesa, nell'ambito dei progetti strategici regionali, con entrambe le strutture, è stato negoziato un incremento una tantum di 20.000 euro che, come previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n. 1422 del 2008 non sono stati storicizzati.
Per quanto riguarda le strutture esistenti, la procedura per l'accesso ed il rilascio delle certificazioni di idoneità alla pratica sportiva, ivi comprese quelle con oneri a carico del Servizio Sanitario è dettagliatamente regolata dalla deliberazione di Giunta regionale n. 1438 del 3 dicembre 2007.
La legge regionale n. 33 del 12 agosto 1994 ha stabilito che i soggetti competenti al rilascio della certificazione di idoneità alla pratica sportiva agonistica sono:
- la USL di residenza dell'assistito,
- i centri di medicina dello sport del CONI
- i centri di medicina dello sport autorizzati dell'Istituto Superiore di educazione fisica,
- le strutture private ritenute idonee ed autorizzate o convenzionate (oggi accreditate).
Già nella deliberazione di Giunta regionale n. 1422 de! 20 ottobre 2008 si dà atto che la Fisiosport non è l'unica struttura della Regione Marche.
Nell'odierna Area Vasta n. 1 esistono altri privati accreditati cui il sistema sanitario si rivolge per prestazioni di medicina dello sport, in particolare altra struttura in Cagli, il Centro di medicina dello sport autorizzato della Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Urbino.
Per la struttura pubblica sono in servizio presso il Distretto di Fano ed il Distretto di Pesaro medici specialisti ambulatoriali che rilasciano le certificazioni di idoneità sportiva, per cui è assicurato il rispetto del principio di libera scelta dell'assistito e la possibilità di ottenere la prestazione dal soggetto pubblico.
Per l'accesso è richiesta la prescrizione del medico di medicina generale, che prescrive la prestazione, ma non la struttura. Il cittadino è libero di recarsi presso la struttura sia pubblica che privata.
Non risulta che l'intero budget regionale di medicina dello sport sia destinato alla Fisiosport.
La scelta di mantenere i rapporti con la Fisiosport, come con la quasi totalità delle strutture accreditate, è la conseguenza del passaggio dal convenzionamento all'accreditamento. Il documento istruttorio della deliberazione di Giunta regionale n. 1422 del 2008, riepiloga l'evoluzione della normativa regionale e della contrattazione con i rappresentanti di categoria delle strutture accreditate, rappresentando le difficoltà per cui, a fronte della necessità del rispetto dei vincoli di spesa, si è addivenuti alla determinazione unilaterale del mantenimento dei budgets da parte della Regione.
La situazione è riferita a tutta la specialistica ambulatoriale, con rimando al nuovo decreto sui livelli essenziali di assistenza, di competenza dello Stato, che ad oggi non è stato approvato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Dopo due interrogazioni, la prima delle quali era dell'anno scorso, sono stato costretto a fare questa interpellanza che, comunque, ha avuto dei tempi di risposta lunghissimi.
La cosa curiosa, Assessore, che molto spesso viene dimenticata, è che la società in questione fa parte della famiglia del Sindaco di Fossombrone, per carità, è lecito avere un’attività extra, però, mi sembra che ci sia un leggerissimo conflitto di interessi, se non incompatibilità, in quanto tutti sanno che lo stesso Sindaco che è un medico, nonostante l’abbia negato sulla stampa, ha lavorato e lavora lì, quindi, non so se questo sia normale, lecito o tollerabile.
C'è un altro problema, il budget che consente a Fisiosport di avere trecentomila euro l'anno, se lo moltiplichiamo per 20 anni comincia ad essere qualche milione di euro, per un servizio che, evidentemente, può essere fatto anche dalla struttura sanitaria della Regione Marche, anche perché non si capisce, rispetto ad altre convenzioni sempre di medicina dello sport, perché la parte del gigante la debba fare sempre e comunque la stessa struttura.
Sarebbe stato logico che questo budget fosse diviso, in parti proporzionali, sul resto del territorio, visto e considerato che nella Regione Marche ci sono, se non ricordo male, circa 42 strutture dedite ad attività ambulatoriali di cui 4 di medicina dello sport, per cui non si capisce perché tutte le risorse debbano andare necessariamente lì. Questa cosa, Assessore, penso sia un elemento che fa si che ci siano dei sospetti, che ci sia chi è avvantaggiato per appartenenza politica rispetto a professionalità, perché non credo che altri non possano fornire la documentazione adatta a competere in una gara o in una divisione dei fondi che preveda un’equità anche nel resto della regione. Mi sembra che alla fine quel budget faccia in modo che ci sia una sorta di esclusiva regionale per quanto riguarda la medicina dello sport, francamente questo non è assolutamente corretto.
Visto che siamo in periodo di revisione della spesa, ripeto, Assessore, la prego di essere attento, io credo che si possa quanto meno, dal prossimo anno, fare in modo che questo tipo di servizio venga svolto direttamente, senza convenzione, nelle strutture della Regione Marche anche perché sappiamo benissimo che le visite per l'attività sportiva sono obbligatorie, allo stesso tempo non credo che possano mettere in difficoltà la professionalità dei medici del servizio e credo che seimilioni di euro in 20 anni ad una unica società sia, francamente, una cosa che grida vendetta e grida scandalo, perché non è possibile ed ammissibile che, soprattutto, in fasi come queste si continui a spendere trecentomila euro l'anno per una società, della famiglia di un Sindaco di centro sinistra e, magari, si riducano altri servizi indispensabili e stamattina ne abbiamo avuto la prova con la presenza dei dializzati
Chiedo che quanto meno dalla prossima stagione si eviti di spendere dei soldi che possono essere risparmiati perché un servizio altrettanto valido ed alternativo lo può dare la struttura pubblica.

Proposta di legge n. 340
ad iniziativa della Giunta regionale
"Disposizioni relative al pagamento dei debiti della Regione certi, liquidi ed esigibili, diversi da quelli finanziari e sanitari, maturati al 31 dicembre 2012"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 340 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente, questa proposta di legge, la n. 340, tocca un tema molto sentito, sia a livello nazionale che ovviamente a livello regionale, e si inquadra nella difficile situazione economica e nell'incerta evoluzione del contesto sia istituzionale finanziario che hanno richiesto un impegno di tutti gli enti coinvolti nel risanamento dei conti pubblici, cercando di coniugare il rigore e l'equilibrio di bilancio con politiche anche di sviluppo e di crescita.
La riduzione delle sofferenze di imprese e soggetti che vantano ad oggi crediti nei confronti della pubblica amministrazione in generale è stato uno dei temi prioritari e lo è ancora, tanto che ha necessitato e necessita di risposte immediate, concrete e risolutive.
La base di partenza è il decreto legge 8 aprile 2013, quello per le disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché quello in materia di versamenti dei tributi agli enti locali, decreto che è stato convertito nella legge 6 giugno 2013, la n. 64, in cui vi sono anche alcune risposte ampliate rispetto al decreto legge in merito alla necessità del pagamento dei crediti vantati, soprattutto, nel settore produttivo ed ha definito in modo migliore le misure volte ad accelerare il recupero dei crediti stessi, soprattutto, per quello che riguarda le amministrazioni degli enti locali, dalle imprese, dalle cooperative, dai professionisti.
Questa situazione deve, in qualche modo, essere imposta anche per quanto riguarda la Regione Marche, la reingegnerizzazione dei processi di regolazione dei flussi finanziari di cassa dal Governo centrale agli enti territoriali e le modalità di come, dal punto di vista concreto, si possano riassegnare le risorse ai Comuni da parte delle Regioni che siano a statuto ordinario, come la nostra, e speciale.
L'articolo 1 del decreto legge 35 del 2013 ha stabilito un crono programma ben preciso per quanto riguarda gli adempimenti dei pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili, come nel caso della maggior parte delle pubbliche amministrazioni interessate. Entro il 30 aprile 2013 sia le Regioni che le Province autonome dovevano comunicare al Ministero dell'Economia e delle Finanze quali erano le risorse necessarie in termini di anticipazione per i pagamenti dei predetti debiti, cioè quelli certi, liquidi ed esigibili, diversi ovviamente da quelli finanziari e sanitari, quindi, quelli che essenzialmente riguardano gli appalti e le forniture dei servizi.
La Regione Marche in relazione alla necessità che attraverso le applicazioni delle norme, cui vi ho accennato, si potessero pagare i debiti maturati alla data del 31 dicembre 2012, ovvero quei debiti per i quali fosse stata emessa già una fattura o richiesta equivalente di pagamento – quindi, anticipare in termini di deroga i limiti imposti dalla legge 281/70 e la possibilità di contrarre anche mutui, obbligazioni, anticipazioni - con nota del 30 aprile ha chiesto una liquidità complessiva al Governo di 37.517.201 euro sulla base della quantificazione dei debiti aventi le caratteristiche richieste dal decreto legge n. 35/2013.
Rispetto a questa richiesta complessiva di diecimilioni di euro, il Ministero dell'Economia e delle Finanze con decreto del 14 maggio ha ripartito tra le Regioni la richiesta specifica, riconoscendo alle Marche un'anticipazione in termini di liquidità di circa diciannovemilioni di euro che verrà erogata negli anni: 2013, settemilioni di euro, e 2014, undicimilioni di euro, ed a seguire.
L'effettiva erogazione delle somme è subordinata al superamento della verifica degli adempimenti di cui all'articolo 2 del decreto legge, che vi ho citato, e in particolar modo:
- adozione di una specifica misura legislativa di copertura del prestito contratto, ai sensi dell'articolo 2 dello stesso decreto legge, che da un lato individua le risorse e dall'altro le vincola specificamente al rimborso per la durata del prestito a decorrere dal 2014;
- evidenziazione delle rate di ammortamento, con distinzione della quota capitale e della quota interessi;
- predisposizione di un piano di pagamenti nel quale siano elencati i debiti certi, liquidi ed esigibili fino alla data del 31 dicembre 2012, ovvero quei debiti per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, diversi da quelli finanziari e sanitari di cui all'articolo 3, ivi inclusi i pagamenti in favore degli enti locali, maturati sempre entro la data del 31 dicembre 2012, dando priorità ovviamente ai debiti più remoti.
Questo per dire che la presente proposta di legge dà attuazione a quanto previsto dal comma 3, lettera a), dell'articolo 2 del decreto legge n. 35 del 2013 (quello dell'articolo 1).
L’articolo 2 individua la misura adottata dalla Regione in materia di pagamento dei debiti, quantificando l'ammontare complessivo dell'anticipazione concessa e da rimborsare e la distribuzione specifica negli anni 2013 e 2014 che, ripeto, sono specificamente settemilioni di euro nel 2013 e undicimilioni di euro nel 2014.
L'articolo 3 dispone la copertura finanziaria degli oneri connessi alla restituzione dell'anticipazione di liquidità. Le rate di ammortamento dell'anticipazione sono state calcolate applicando i tassi di interesse stimati e comunicati dal competente Dipartimento del Tesoro con una e-mail del 31 maggio 2013.
L'invito che si fa è alla votazione positiva di questa proposta di legge che si inquadra in quell'ampio dibattito che si è sviluppato dalla primavera scorsa in sede nazionale, per quanto riguarda la capacità, da parte del Governo nazionale fino agli enti locali, di poter pagare i debiti pregressi della pubblica amministrazione alle ditte fornitrici di servizi, attività, opere e, comunque, per tutte quelle azioni che sono state compiute nel pregresso su indicazione specifica di provvedimenti della pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente. Signori Consiglieri aggiungerò poche riflessioni, ma un po' più politiche rispetto alla relazione molto tecnica del relatore di maggioranza che ha descritto i passaggi di questa importantissima proposta di legge.
Proposta di legge che è molto importante per una serie di motivi, il primo si cala in quello che è un problema oramai molto sentito da parte di tutte le imprese, quello di lavorare con le pubbliche amministrazioni.
Sappiamo che molte imprese quando lavorano con le pubbliche amministrazioni non vengono pagate, non vengono pagate per tempo, e questo produce un danno veramente considerevole.
Il citato decreto legge n. 35 del 2013 è stato probabilmente il più importante provvedimento normativo governativo attuato negli ultimi anni in Italia.
Un decreto molto sentito dalle imprese e dall'economia italiana, un decreto che ci dice che se di norma è bene che le pubbliche amministrazioni conseguano il pareggio di bilancio, dall'altra è impensabile che l'austerità dell'Unione europea continui a soffocare tutta la filiera della pubblica amministrazione italiana impedendo, di fatto, un regolare svolgimento di quelle che sono le relazioni economiche nel territorio e, quindi, i pagamenti dei flussi di cassa.
Questo come cornice, credo che sia sufficiente per dire che l'attuazione del decreto n. 35, la recezione da parte della Regione Marche, sia un provvedimento importante e significativo perché parliamo di diversi milioni di euro per il 2013 e per il 2014, per la precisione 7.853.000 euro per il 2013 e in previsione pluriennale, per il 2014 una copertura di questi anticipi di cassa per oltre 11.500.000.000 euro.
Paradosso di questo provvedimento è che da un lato si dà ossigeno all'ente Regione, alle Regioni italiane per pagare questi debiti già maturati esigibili, vale a dire esecutivi, possibilmente esecutivi, dall’altro in un'epoca in cui i vari Governi che si sono succeduti ed hanno tagliato la maggior parte delle risorse delle Regioni, viene consentita la copertura di questo anticipo di cassa che, di fatto, è un'operazione di indebitamento della Regione, quindi, non è un contributo a fondo perduto, su questo bisogna essere molto chiari, cari Consiglieri, bisogna prendere coscienza che stiamo parlando di una sorta di deroga al patto di stabilità e no di certo di una gentile concessione governativa.
La filiera del rapporto fra il Governo centrale e le Regioni è tutt'altro che risolto e io auspico che la Conferenza delle Regioni rifletta attentamente su questi passaggi perché questo gatto che si morde continuamente la coda, vale a dire il Governo, taglia i fondi alle Regioni che hanno degli impegni assunti e consente, poi, anticipi di cassa, sempre in una logica di indebitamento all'interno del patto di stabilità complessivo nazionale. Ci dicono che siamo ancora in regime di austerità, ripeto, io non ho un approccio ideologico, ma mi sento di dire che di fronte a questa austerità di norma è bene il pareggio di bilancio, ma fra il pareggio di bilancio e la sofferenza totale del nostro sistema economico: chiusura delle imprese, aumento della disoccupazione, disagio delle famiglie, personalmente, come uomo di centro-destra, mi sento di dire, a prescindere da quelle che sono state un po' le tesi predominanti del centro destra in questi anni, che prima vengono gli interessi delle imprese, gli interessi dei giovani per l'occupazione, prima vengono le emergenze per la famiglia e, poi, viene il pareggio di bilancio.
Questa proposta di legge ci fa guadagnare tempo rispetto a questa criticità dell'austerità e ci fa guadagnare un po' di ossigeno nei confronti delle imprese, su questo bisogna essere anche molto onesti e trasparenti in quest'Assemblea legislativa nelle Marche, auspico, considerato che ho visto i colleghi di maggioranza voler anticipare questa proposta di legge, che si abbia, comunque, la decenza politica di comunicare bene l'esatta portata di questa legge nel territorio, perché non vorrei che qualcuno credesse che per il 2015 chiunque lavori con la pubblica amministrazione verrà pagato. Non è così, non è così, cari colleghi ed è bene che i giornalisti sappiano e prendano coscienza che questa proposta di legge mette una toppa a quella che è stata un'inefficienza complessiva dello Stato italiano nel rispettare la parola data e nel provvedere al pagamento per le imprese di quanto già dovuto, già deciso e non opinabile per il futuro
In definitiva il mio voto sarà favorevole, invito i colleghi della minoranza a votare a favore di questa legge, ma invito anche tutta l'Assemblea legislativa delle Marche a non abbassare la guardia, invito la Giunta e chi la rappresenta in Conferenza delle Regioni, quindi, il Presidente del Consiglio e della Regione e quant'altro, a battersi affinché ci sia una vera opera di semplificazione e una vera deroga da parte dell'Unione europea a questa austerità.
Mi rendo conto che questi sono temi che in una fase finale estiva annoiano un po', i Consiglieri regionali sono abituati a parlare di caccia, di pesca, di sanità, eccetera, ma la verità è che noi dobbiamo prendere coscienza che questa legge ci segnala un grave problema politico che dobbiamo cercare di risolvere dal basso, dobbiamo protestare vivacemente con il Governo centrale laddove non si batte adeguatamente nei confronti dell'Unione europea per derogare al patto di stabilità perché, ripeto, qui stiamo parlando di un indebitamento, stiamo parlando dell'indebitamento della Regione per anticipare a livello di cassa il pagamento alle imprese, stiamo parlando di una deroga, delle Regioni, al patto di stabilità, non stiamo parlando di crescita, non stiamo parlando di semplificazione della burocrazia e del sistema fiscale, stiamo parlando di una legge che ci dice oggi mettiamo una toppa, domani non si sa.
Spero che tutti quanti voi comprendiate l'opportunità di essere molto presenti politicamente nei confronti anche delle altre Regioni su questo versante, non siamo abituati, ma noi dobbiamo parlare di più, e lo dico anche al Presidente della Commissione che segue i fatti europei, visto che è una Commissione che spesso viene considerata di serie B, eppure parla di questioni che sono di una centralità inaudita sul nostro futuro, dico al Presidente solleciti più attività e più lavoro per quest'Assemblea legislativa nei confronti dell'Unione europea perché l'Unione europea nasce sulla sussidiarietà, e concludo, e questa sussidiarietà è costantemente disattesa, per prima dall’Unione stessa.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Penso che il Consiglio si appresti a votare una buona legge che cerca di contrastare, seppure con molti limiti che sono stati indicati, una congiuntura che nella liquidità, purtroppo, ha un valore negativo di muro che contiene la ripresa possibile dell'economia.
Il provvedimento, come diceva il Consigliere Zinni poco fa, non è un provvedimento gratuito per la Regione, lo Stato ha concesso capacità di spesa, ma la raccolta è onerosa per la Regione. Con questo atto noi autorizziamo il pagamento di circa ventimilioni, diciannovemilioni abbondanti di euro, di cui sette per i mesi correnti e tredici per la parte restante del 2014.
Il contributo che noi paghiamo è piuttosto oneroso, perché noi spendiamo qualcosa come ottocentocinquantaduemila euro, quindi il Consiglio sta facendo una scelta di cui ci dobbiamo ricordare perché con bilanci in forte tensione anche la necessità di dare questa frustata, questo incoraggiamento all'economia, per circa ventimilioni, non avviene gratuitamente, ma mosso attraverso un prestito oneroso.
Le considerazioni che sono già state fatte debbono mettere la Regione Marche, forte anche della discussione di stamattina, in linea con le altre Regioni che chiedono uno svincolo dal patto di stabilità delle cifre riferite agli investimenti cofinanziati dall'Unione europea o per interventi qualificati che riguardano i grandi programmi di manutenzione straordinaria del territorio, di messa in sicurezza degli edifici pubblici, a partire dal capitolo drammaticamente scoperto delle scuole che per la maggior parte sono ancora non protette dal rischio sismico.
Siamo alla vigilia di una partita decisiva che sul piano nazionale vale tra i sessanta e settantamiliardi, o si ottiene lo sblocco anche sul piano europeo di queste cifre, oppure la vite entro cui ci stiamo muovendo, in senso sempre più profondo, in termini critici, non conoscerà fine.
Il piccolo atto di oggi, se mi consentite, va legato ad altri tre provvedimenti, quello del patto di stabilità del 2011 per novantaduemilioni, quello del patto di stabilità orizzontale del 2012 per ottantasettemilioni, quello del patto verticale incentivato per trentasettemilioni a cui si è aggiunto quello dello Stato per circa centomilioni. Parliamo di qualcosa come trecentocinquanta, quattrocentomilioni che il Consiglio regionale, la Regione Marche ha messo a disposizione rinunciando alla propria capacità di spesa e indebitandosi, come in questo caso, a favore del sistema pubblico e privato, quindi, indubbiamente non dobbiamo avere il complesso di Atlante, non possiamo reggere sulle spalle il mondo, perché rimarremo schiacciati, ma è del tutto evidente che stiamo facendo uno sforzo che significa qualcosa meno di un milione indirizzato alla liquidità e all'urgenza dei pagamenti, peraltro, sapendo che nella sanità siamo su pagamenti dell'ordine di cento, centodieci giorni, quindi, tra le prime Regioni d'Italia, e che se riusciamo, e qui il rigore è fondamentale, a mantenere la linea che abbiamo potuto seguire negli ultimi anni, entro la fine dell'anno, per l'extra sanitario saremo a pagamenti entro i sessanta giorni, ma per fare questo bisogna mantenere il bilancio in equilibrio e non lanciarsi in operazioni spericolate che cercano di risolvere le situazioni secondo i nostri desideri.
La valutazione che oggi compie il Consiglio mi pare vada nella direzione giusta che è quella di un sacrificio sulle proprie possibilità, tutte urgenti, ma meno urgenti di quella che insieme abbiamo individuato, quella del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Ho chiesto di parlare, Assessore Marcolini e l’avrebbe già intuito se fosse stato un attimo più attento a come la guardavo.
Assessore Marcolini, io leggo qui: "Disposizioni relative al pagamento dei debiti della Regione certi, liquidi ed esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari", siccome lei è un grande conoscitore della tematica della finanza, mi dovrebbe chiarire questo, sono sempre un po,' ripeto, più riflessivo, per non dire che ho un po' più tempo, non la sua preparazione e la sua intelligenza, generalmente nelle pubbliche amministrazioni quando si dispone un certo investimento su progetto ci dovrebbe essere la relativa copertura finanziaria, allora, secondo lei, sulla proposta di legge n. 340 è ben evidenziato l'ammontare certo di questi debiti che logicamente vantano, non voglio chiamarli cartelli di imprese, sarebbe forse scorretto, persone che hanno risposto ad un bando con la certezza di essere pagati, ma anche con la certezza e la riconsegna certa dei lavori nei termini prestabiliti?
A me sembra che questo aspetto non venga assolutamente contemplato, per cui dico "bene la proposta di legge per tacitare creditori che vantano un credito con un’amministrazione che è quella della Regione Marche, che fa capo al suo Assessorato il quale deve distribuire somme certe che vantano i creditori”, ma lei è sicuro che siamo nella norma e nel rispetto della legge? Lo chiedo a lei Assessore, perché io vorrei conoscere l'elenco dei creditori, quale credito vantano, perché, e se quel credito fa parte di un oggettivo capitolo di spesa riconosciuto in quel bando.
Vede, qualche tempo fa, Assessore Marcolini, chiedo scusa se l'annoio, ma sono costretto a tornare alla sofferenza "Scoppia il caso Marche" che lei liquidò con due battute, "ma cosa vuoi tu … che se lì l’hanno detto, fatto, … qua e la, … qui non c'è problema, …poi la quinta Banca d'Europa, … io mi metto contro" lei con questa facilità di sminuire, parlo, glielo dico subito, di ventimilioni che mancherebbero all'appello, cronaca locale, credo sia di domenica mattina, quando vedo la sua simpatica espressione quasi a dire "ventimilioni!" Perché mancano questi ventimilioni da dare a ...? Come ci si è arrivati a quei ventimilioni che oggi ci mettono, noi forse non possiamo essere accusati di bancarotta, ma è veramente forte questa ammissione, tant'è che si scomoda una legge che la II Commissione permanente evade oggi e porta in Consiglio. Per onorare un debito c'è bisogno di una legge regionale? O stiamo facendo degli assestamenti di bilancio, Assessore, sta scritto qua "Disposizioni relative al pagamento dei debiti della Regione certi" quindi, se ci sono debiti certi, ci sarà pure chi li ha resi certi. Perché succede questo Assessore? Lei ora è stato chiaro in una disquisizione generale di argomentazione, però, lei oggi in Aula ci sostiene, perché mi auguro che lei la voti questa legge, perché noi la sosteniamo nel rispetto della popolazione, chiamiamola così "delle Marche", ma comunque degli aventi diritto che sono creditori certi, Assessore.

PRESIDENTE. Mi scusi Consigliere Trenta, le chiedo di attenersi all'argomento.

Umberto TRENTA. Mi sto attenendo all'argomento, sto chiedendo la legittimità di quest'atto che viene fatto per pagare debiti certi fatti da un Governo regionale, quindi noi oggi certifichiamo, .. io ho finito ma mi riservo, poi, in dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Per una informazione dovuta come dice il Consigliere Trenta perché abbiamo messo insieme tanti argomenti.
Un conto è quello della Banca delle Marche che qui è stato discusso due volte con un ordine del giorno approvato all'unanimità di cui non parlo, su cui sono intervenuti il Presidente del Consiglio ed il Presidente della Giunta.
Sull’altro tema, perché se no si discute di una cosa per parlare di tutto, vorrei chiarire che questa non è una legge speciale per pagare debiti cumulati arbitrariamente dentro o fuori il bilancio della Regione, è l'applicazione di una legge nazionale a favore, diciamo, della liquidità.
Il dibattito nazionale non le sarà sfuggito, alcuni partiti sul piano nazionale e una parte del Governo volevano portare da venti a cinquantamiliardi, ad esempio, una parte, la parte politica a cui lei afferisce ha chiesto, anche ieri l'altro, il pagamento integrale dei sessantamiliardi, a cui non è stato possibile dare risposta, sembra di capire, dal Ministro Saccomanno e dal Presidente del Consiglio, per la copertura degli oneri e per il superamento del limite del patto di stabilità europeo, quindi si tratta di liquidazione di impegni tutti coperti, integralmente. Sono già coperti, non c'è un problema di competenza, c'è un problema di cassa che la pubblica amministrazione non presenta, per far fronte a questa esigenza di velocizzazione dei pagamenti lo Stato dice isoliamo questa quantità che era, poteva essere anche superiore, inizialmente avevamo chiesto più di trentacinquemilioni, i crediti effettivamente liquidi, certi ed esigibili, sono soltanto questi 19 milioni che, Consigliere, all'articolo 2, comma 1, vengono precisati 7.853.000 per il 2013 e 11.581.000 per il 2014, l'elenco che dice lei esiste ed è l'elenco totale dei crediti certi, liquidi ed esigibili, non discrezionale. Immagino che la sua preoccupazione sia come sono stati scelti, discrezionalmente, arbitrariamente, è l'elenco totale dei pagamenti giacenti liquidi, certi ed esigibili che noi mettiamo in pagamento. Lo Stato ha concesso capacità di spesa noi ci abbiamo messo il costo della provvista, quindi, è una carità un po' onerosa, diciamo, quella del Governo.
Il Governo ci ha autorizzato a indebitarci per dare un conforto che ci trova tutti quanti d'accordo, mi pare di capire, fortunatamente stamattina, perché mettiamo a disposizione del sistema altri ventimilioni, oltre i trentasette che abbiamo approvato poche settimane fa, oltre agli ottantasette, oltre ai novantadue, oltre ai cento legati al patto verticale incentivato.
Spero di essere stato convincente.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione,

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 340. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 332
ad iniziativa della Giunta regionale
"Ulteriori modifiche alle leggi regionali 20 gennaio 1997, n. 15 "Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi" e 28 luglio 2009, n. 18 "Assestamento del Bilancio 2009"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 332 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente, la presente proposta di legge propone di apportare delle modifiche a quella già esistente, la n. 9 del 20 aprile 2012, relativa al tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi.
E' una integrazione alla norma, che ho già citato e che è in vigore, al fine di meglio inquadrare quella che è la situazione attuale di tutta la comunità marchigiana, sia in termini di enti locali che in termini di aziende, in relazione a quella che è la prospettiva futura della finalità che la legge n. 9 del 20 aprile 2012 ha inteso, in qualche modo, avviare attraverso la sua emanazione.
In particolare dei tre articoli che la compongono, segnalo che il primo integra, come dicevo, l'omesso riferimento nella legge precedente che è in vigore, circa la rideterminazione del tributo aggiungendo alla lettera e), del comma 1, l'ammontare del tributo speciale per lo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi in discarica per i rifiuti pericolosi.
Circa l'applicabilità di questa integrazione c’è, a margine della proposta di legge, la specifica che verrà introdotta a decorrere dal terzo trimestre del 2013, ed è l'articolo 4 della proposta di legge stessa.
Il secondo articolo garantisce, invece, uno standard più elevato di tutela ambientale, intervenendo all'inizio del processo produttivo del rifiuto attraverso un’adeguata attività promozionale di prevenzione, come previsto dalla direttiva comunitaria del 2008 e tradotta, a livello nazionale, con il decreto legislativo n. 152 del 2006, poi arrivata nelle Marche con la legge n. 24 del 2009.
Con questa promozione si intende determinare una diminuzione e un’elevazione della diminuzione stessa della raccolta rifiuti, per cui se non si raggiungono i limiti fissati dalla legge non sono danneggiati principalmente i piccoli Comuni che sono ritenuti virtuosi.
Infatti l'articolo 205 del decreto legislativo 152 del 2006 prevede l'applicazione di una addizionale del 20% qualora non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti, ripeto il 65% della differenziata ma, allo stesso tempo, prevede la concessione di una deroga per la non applicabilità dell'addizionale, cioè della penale, della sanzione. Pertanto per salvaguardare i Comuni marchigiani che producono meno rifiuti perché virtuosi, si inserisce la non applicabilità dell'addizionale in termini di sanzione, ai Comuni che richiedono la deroga prevista dal primo comma dell'articolo 205 del decreto legislativo 152 del 2006, oppure ai Comuni che hanno registrato, nell'anno di competenza, una produzione pro capite di rifiuti inferiore al 30% rispetto a quella della media dell'ambito territoriale organizzato di riferimento, conseguente ad una politica di prevenzione che abbia rispettato le modalità definite dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione assembleare competente.
Anche in questo caso la decorrenza non partirà subito, la decorrenza dell'applicazione di tale articolo partirà da gennaio 2014, termine di avvio indicato dall'articolo 4 della presente legge. Questa attività di valutazione prevista dall'articolo 2 è per non contrastare tutte le politiche che gli enti locali stanno facendo per la produzione di minor quantitativo di rifiuti che potrebbe andare in contrasto con l'applicazione dell'articolo 205 citato, circa la qualità della differenziazione del rifiuto stesso.
Con l'articolo 3 si definisce la finalizzazione del gettito dell'addizionale, quella prevista dall'articolo 205 del decreto legislativo 152 del 2006, che è volto alla realizzazione del potenziamento degli impianti di trattamento delle frazioni derivanti dalla raccolta differenziata.
E' un dato importante anche se il gettito non è elevato, ma significa, in qualche modo, stabilire a cosa esso viene rivolto nel momento in cui lo si percepisce ed è, ovviamente, finalizzato alla possibilità di una trasformazione o di un potenziamento di tutti quegli impianti di selezione che vanno a creare minor quantità di rifiuti solidi da portare nella discarica definitiva.
Tutta la proposta di legge, una volta valutata negli articoli, che vi ho appena elencato in modo sintetico, deve essere approvata con urgenza, stante l'applicabilità dell'articolo 1, dal terzo trimestre del 2013, in ogni caso, per dare certezza immediata all’integrazione della presente proposta di legge con la n. 9 del 2012.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Signori Consiglieri, in realtà la proposta di legge è stata abbondantemente spiegata dal Consigliere Latini e mi sento anche qui di fare semplicemente un paio di riflessioni.
La prima è che in Commissione abbiamo lavorato a una modifica, nel senso che abbiamo messo all'articolo 2 di questa proposta di legge, il dato che questo tipo di valutazione nasce in realtà da un criterio quasi empirico, cioè si riscontra che esistono Comuni, nella fattispecie marchigiana, che sono talmente virtuosi che non raggiungono i parametri richiesti dalla legge, e abbiamo voluto specificare il discorso che qualora ci fossero altri Comuni che si trovassero nelle stesse condizioni questi avrebbero pari accesso ma, soprattutto, pari stimolo a raggiungere questo tipo di risultato.
La seconda modifica che abbiamo fatto in Commissione, che a mio avviso è più centrale,, riguarda la modifica dell'articolo 30 della legge n. 18 del 2009 nella parte in cui si dice e si chiarisce dove va a finire l'intero gettito dell'addizionale di questo tributo.
Vorrei che fosse chiaro che il sistema europeo che ci fissa dei parametri molto chiari, è un sistema che nelle Marche è applicato parzialmente, ed è applicato, se vogliamo dirla tutta, con grandi differenziazioni da territorio a territorio. Non possiamo non riscontrare come, ad esempio, nel territorio della provincia di Macerata ci sia un'efficienza più elevata rispetto al territorio della provincia di Ancona dove, a prescindere dal comportamento dei Comuni, vi è un grosso deficit strutturale nel ciclo integrato dei rifiuti in quanto mancano all'appello gli impianti. I famosi impianti di trattamento, di compostaggio, della raccolta differenziata, quei famosi impianti che dovrebbero farci fare quel salto di livello necessario al raggiungimento delle percentuali che l'Unione europea ha richiesto e abbattere il costo della vecchia tassa rifiuti, ora Tares, per i cittadini. Su questo siamo pesantemente indietro.
Innanzitutto, in passato, c'è stata una scelta politica della Regione che ha detto che non si può ragionare in termini di inceneritori o cose di questo tipo, restringendo il campo agli impianti di trattamento, voi capite che c'è solo una risposta che la politica può dare ai cittadini ed è quella di realizzarli, ma tutto questo nella provincia di Ancora non è accaduto, tant'è che addirittura in base alla nuova normativa degli Ato, del nuovo ambito territoriale ottimale, a tutt'oggi, non si ha notizia del superamento dei consorzi e non si ha notizia di quelli che saranno gli impianti, allora gioco forza, e qui torno alla nostra proposta di legge, è assolutamente importante chiarire all'interno della normativa regionale che il gettito di quest'addizionale deve andare esclusivamente al finanziamento degli impianti, in particolare al potenziamento di quegli interventi strutturali, di quegli impianti che determinano l'aumento della raccolta differenziata.
Una norma semplice, che non è una norma manifesto, ma è una norma concreta, i soldi devono essere utilizzati per costruire questi impianti, altrimenti è inutile premiare chi è più virtuoso, è inutile benedire, è inutile che la Regione Marche dia una benedizione a qualche Comune, il ciclo integrato parla chiaro: i Comuni si occupano della raccolta, ma gli ambiti ottimali devono mettere nelle condizioni tutte le istituzioni di fare gli impianti, è ora di farli in tutte le Marche per fare quel salto di livello e abbattere la pressione fiscale sui rifiuti a carico dei cittadini.
A questo proposito, dopo queste modifiche, altrimenti non avrei votato a favore, e visto l'accoglimento in Commissione, mi sento di indicare di votare a favore di questa proposta di legge.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento Tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 332. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Comunicazioni ai sensi dell’art. 35, VI comma, del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Devo rivolgere un appello al Presidente ed al Vicepresidente Canzian per dire una cosa che dispiace un po', pur comprendendo tutte le esigenze della politica, so che tra poco è convocata una riunione di maggioranza, nella quale non entro nel merito, ma voglio solo precisare che in maniera contestuale e concomitante c'è la Commissione d’inchiesta sul biogas, biomassa, eolico. Chiederei un po' più di rispetto per i lavori di questa Commissione che particolarmente oggi ha una seduta abbastanza delicata. Ho saputo che è concomitante, questo costringe alcuni componenti a non partecipare.

PRESIDENTE. Prendiamo atto di quanto detto dal Consigliere Massi anche se il giorno del Consiglio le Commissioni non dovrebbero essere convocate (…) io non parlavo della maggioranza, parlavo della Commissione che non si può riunire lo stesso giorno del Consiglio.

Proposta di legge n. 339
ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Traversini, Eusebi, Marangoni, Ortenzi, Massi
"Modifiche alla legge regionale 5 aprile 1980, n. 18 "Norme sui referendum previsti dallo Statuto" e alla legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 "Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province nella regione Marche"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 339 ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Traversini, Eusebi, Marangoni, Ortenzi, Massi. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Il dibattito dell'ultimo Consiglio regionale ha evidenziato chiaramente, con un pronunciamento unanime, che quest'Aula ritiene importante dare tutto il supporto possibile al virtuoso percorso di fusione dei Comuni, in un momento in cui i processi di razionalizzazione vengono anche troppo annunciati, il cambiamento è troppo spesso di tipo gattopardesco e la lotta alle caste è sempre contro quella a cui non si appartiene e, forse, rappresenta uno dei pochi passi concreti che, secondo noi, va incentivato al massimo.
La proposta di legge all'esame dell'Aula ha lo scopo di consentire l'espletamento dei referendum consultivi con particolare riferimento alle iniziative in corso per la fusione dei piccoli Comuni marchigiani, alcuni esempi: Lunano, Piandimeleto, Belforte, Montecalvo in Foglia, Mercatino Conca, Tavoleto, speriamo che siano solo delle avanguardie.
In relazione alla tornata elettorale della prossima primavera, infatti, sarebbe necessario, politicamente opportuno, espletare i referendum entro quest'anno al fine di permettere ai cittadini interessati di votare i Consigli ed i Sindaci dei nuovi Comuni risultanti dalla fusione. Per tali motivi la proposta di legge elimina i termini previsti dalla legge vigente per l'indizione dei referendum consultivi permettendo così una maggiore flessibilità e consentendo la conclusione degli iter procedimentali in corso volti alla fusione dei Comuni.
A tal fine si rende necessario modificare alcuni articoli delle leggi regionali che regolamentano le norme procedurali, l'articolo 1 introduce una modifica all'articolo 8 della legge regionale n. 18 del 1980 riportando la disciplina originariamente prevista dallo stesso articolo per il solo referendum abrogativo.
L'articolo 2 modifica l'articolo 20 della legge regionale n. 18 inserendo la possibilità di effettuare il referendum consultivo entro 6 mesi dalla trasmissione della deliberazione consiliare che indice il quesito rivolto agli elettori interessati al referendum consultivo.
L'articolo 3, questa legge è di tre articoli, modifica l'articolo 10, della legge n. 10 del 199,5 rinviando ogni riferimento per le modalità ed i termini entro cui effettuare il referendum consultivo, al modificato, detto sopra, articolo 20 della legge regionale n. 18 del 1980.
Ci sono, poi, alcune correzioni meramente lessicali di nessuna rilevanza politica.
Credo che in ossequio al pronunciamento unanime dell’Assemblea legislativa regionale del Consiglio scorso, sia importante dare questo ulteriore segnale a chi virtuosamente sta cercando di fare le cose sul serio e non solo le chiacchiere.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Poco da aggiungere, si va con questa legge a modificare la normativa del referendum consultivo e, se da un lato, questo è senz'altro positivo perché amplia di sicuro consentendo il referendum in tutto l'arco dell'anno, non solo entro il 31 luglio, amplia sicuramente la possibilità di partecipazione diretta dei cittadini così come lo strumento del referendum per antonomasia consente, dall'altro, dobbiamo dirlo, queste modifiche vanno ad incidere su materie e su trattazioni di questioni in corso d'opera, in particolare avrà una ricaduta sul referendum che dovrà essere espletato quello di Marotta, Fano e Mondolfo ma, soprattutto, questo è motivo di maggior approvazione e condivisione, per lo meno da parte nostra e della minoranza tutta, consentirà l'espletamento dei referendum per le effusioni dei piccoli Comuni.
Consentirà l'attuazione di quella mozione che abbiamo approvato all'unanimità la scorsa settimana, non senza polemiche, non senza resistenze, diciamolo, da parte della Giunta, in particolare espresse dall'Assessore Marcolini, che consente e dà il limite del 31 dicembre alle fusioni di Comuni per poter, poi, accedere agli incentivi economici e, quindi, ai notevoli finanziamenti economici che favoriranno queste fusioni.
Senza questa norma verrebbe vanificato quell'intento perché sarebbe tutto scaduto o scadrebbe tra pochi giorni, così invece diamo la possibilità ai Comuni che vogliono attivarsi di farlo da qui a dicembre.
Sotto questo punto di vista e per quanto le modifiche di leggi in corso d'opera lasciano pur sempre qualche perplessità, è uno strumento ed una modifica sicuramente condivisibile.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Solo per dire che ritiro tutti gli emendamenti, la ragione sta nel fatto che non soltanto c'è un'intesa con la Commissione e con il Presidente, ma anche da parte del Servizio ci sarà un intervento legislativo organico, quindi, ritiro tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 339. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Relazione della VI Commissione n. 21/13
"Partecipazione della Regione Marche al meccanismo di "Allarme rapido - Early Warning" ai sensi del Protocollo n. 2 del Trattato sull'Unione europea e sul funzionamento dell'Unione europea. Dialogo politico con le Camere del Parlamento italiano in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro normativo per l'accesso al mercato dei servizi portuali e la trasparenza finanziaria dei porti - COM 2013/296 - COD 2013/157"
(votazione risoluzione)

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Grazie Presidente, non ripeto l'oggetto del regolamento proposto dalla Commissione relativo in materia di porti, l’ha già fatto lei egregiamente.
Come sempre per il ragionamento che sovraintende alle risoluzioni che la VI Commissione propone all'Aula rimando non solo alla risoluzione, ma anche alla relazione che l’accompagna, assolutamente esaustiva.
Dico soltanto, così per sommi capi, di che cosa si occupa e qual è la natura delle osservazioni che noi proponiamo tramite le nostre Commissioni parlamentari all'Unione Europea.
Il contesto è un contesto molto interessante e prende in considerazione il fatto che il 96% di tutte le merci e il 93% di tutti i passeggeri che transitano per i porti dell’Unione europea utilizzano 319 porti marittimi e tra questi il porto di Ancona.
L'obiettivo del regolamento ci riconduce al potenziamento del mercato interno della nostra Unione ed è, quindi, quello di contribuire a un funzionamento più efficiente, interconnesso e sostenibile della TNT, definendo un quadro che permetta di migliorare l'efficienza di tutti i porti e li aiuti ad affrontare i cambiamenti che si impongono per i tempi che corriamo.
L'altro aspetto è quello dei trasferimenti finanziari tra gli Stati membri e le varie Autorità portuali e/o di gestione.
Le osservazioni che noi su questi due aspetti rileviamo, dopo che la VI e la IV Commissione hanno affrontato il tema ed hanno incontrato l'Autorità portuale di Ancona e il Comune di Ancona, per l'importanza e la rilevanza della questione, sostanzialmente tengono conto della natura delle Autorità portuali italiane, indicando, quindi, la necessità che la nuova normativa europea faccia salvi diversi inquadramenti giuridici propri di ciascuno Stato membro, in relazione a quell'attività riconducibile ai servizi di interesse generale.
Un altro aspetto del regolamento riguarda le definizioni, la risoluzione esprime l'auspicio che sia attentamente valutato l'impatto di queste definizioni con il corrispondente inquadramento giuridico nazionale.
Per quanto riguarda, invece, l'aspetto della trasparenza finanziaria si evidenzia come la normativa italiana abbia strutturato le Autorità portuali in quanto soggetti che esercitano pubblici poteri e non attività di natura economica, quindi, il medesimo articolo precisa che la disciplina sulle relazioni finanziarie non pregiudica in alcun modo la natura giuridica degli enti di gestione dei porti propria di ciascuno Stato membro. In poche parole abbiamo cercato per tempo di evidenziare quelle che sono le peculiarità della nostra legislazione e quelle che sono le nostre strutture definite con la legge n. 84 del 1994 relativa alle Autorità portuali.
Questa risoluzione approvata all’unanimità dalla VI Commissione, con il contributo della IV, è, quindi, sottoposta alla vostra approvazione.

PRESIDENTE. Grazie Consigliere Cardogna. Non ci sono interventi, quindi, mettiamo in votazione la risoluzione a firma del Consigliere Cardogna, in qualità di Presidente della VI^ Commissione. Dichiaro aperta la votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Nomina

Elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario (Ersu) di Ancona - sostituzione.
(articolo 10, comma 1, lettera a), l.r. 2 settembre 1996, n. 38) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario (Ersu) di Ancona – sostituzione. Voto limitato ad uno.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Pieroni effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Ricordo che l'Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell'accertamento relativo alle cause di ineleggibilità dei candidati.
Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 31
Schede bianche n. 4
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 27

Hanno ricevuto voti:
Baldazzi Nembrini Gonzaga Corrado n. 16,
Giacomini Ruggero n.11.

Proclamo eletto componente del Consiglio di amministrazione dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario (Ersu) di Ancona il Prof. Baldazzi Nembrini Gonzaga Corrado.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,05.