Resoconto della seduta n.130 del 14/05/2019
SEDUTA N. 130 DEL 14 MAGGIO 2019

La seduta inizia alle ore 10,55

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 130 del 14 maggio 2019. Do’ per letto il processo verbale della seduta 129 del 7 maggio 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Saluto alle scuole

PRESIDENTE. Saluto e ringrazio per la presenza i 53 alunni della Scuola primaria “Bruno Lugli” di Calcinelli Colli al Metauro, classi V A, V B e V C. Grazie ragazzi per la vostra presenza.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Come già concordato nella Conferenza dei capigruppo, chiedo l’iscrizione d’urgenza di due mozioni, la n. 500, che tratta dei piccoli pelagici in virtù dell’accordo fatto dal Ministero e dalle associazioni su questo tipo di pesca in Adriatico, e la n. 501, primo firmatario il Presidente Ceriscioli, che riguarda la chiusura del Traforo del Gran Sasso. Grazie.

PRESIDENTE. Votiamo le proposte del Consigliere Urbinati già concordate della Conferenza dei capigruppo.
Iscrizione della mozione n. 500. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Iscrizione della mozione n. 501. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. La mozione 501 è iscritta al primo punto delle mozioni, mentre la 500 all’ultimo.
C’è la proposta di rinviare mozione n. 446 della Consigliera Marcozzi, che oggi è assente, se non ci sono obiezioni, ma credo che non ce ne siano in quanto manca la proponente, la do per approvata.

Proposta di legge n. 282
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Giacinti
“Modifiche della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 ‘Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 282 dei Cesetti, Giacinti.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi. Con questa proposta di legge a dire il vero riprendiamo una norma che, come sappiamo, nell’ultimo Consiglio per un equivoco è decaduta, però non tutti i mali vengono per nuocere, questo è un mio commento personale, perché obiettivamente nella sua riscrittura si è posta più attenzione, come già in Commissione era emerso, alla vicenda relativa alle competenze - parliamo della modifica della legge 20/2001 - dei dirigenti e delle posizioni dirigenziali.
Con tale modifica vengono attribuite alla parte politica le competenze relative alle transazioni di cui all’articolo 1965, la fattispecie è disciplinata dal secondo comma, ovvero le cosiddette transazioni ‘novative’, che consentono di andare a rivisitare il contenuto e l’oggetto delle prestazioni che sono o potrebbero essere oggetto di lite. Questo tema è stato oggetto di discussione, ampiamente dibattuto anche in Commissione, e mi rivolgo al Consigliere Maggi perché è il Vicepresidente.
In questa fattispecie più tipicamente legata all’attività politica, all’indirizzo politico, a mio modo di vedere si rinviene una giusta attribuzione alla parte politica, mentre la transazione (primo comma dell’articolo 1965 del Codice Civile), che è legata a questioni di merito e tecniche, che vanno ad incidere sulla modifica di alcune condizioni di cui alla prestazione, all’obbligazione che è oggetto o potrebbe essere oggetto di lite, viene attribuita alla sfera di competenza del dirigente, nello spirito più corretto di lasciare il potere di indirizzo alla parte politica e il potere gestionale - la separazione tra il potere di indirizzo e quello squisitamente gestionale - alla parte tecnica.
Con la riscrittura degli articoli 1, 2 e 3 mi sembra che si centri meglio l’obiettivo che si vuole perseguire, ovvero quello di tenere distinte le due sfere di decisione, quella legata all’indirizzo vero e proprio e l’altra più squisitamente gestionale.
Credo che in questa maniera la disposizione sia più aderente alla realtà e all’ampio dibattito che c’è stato anche in Commissione e che era stato alimentato dalla precedente stesura della norma che molto più asetticamente attribuiva tutto alla sfera dirigenziale, piuttosto che tenere separate le due fattispecie, che a mio parere sono più congruenti e aderenti ad una realtà operativa, ma al contempo anche al volere del legislatore, in particolare all’articolo 1965 del Codice Civile. Questo per quanto concerne i primi tre articoli.
L’articolo 4 modifica la modalità di conferimento dell’incarico alle figure dirigenziali, in particolare quella di Segretario generale. Questa normativa viene modificata e si ristabilisce la stesura precedente al 2012 quando quella novella modificò nello stato attuale la norma che andiamo a modificare.
In questa proposta di legge la disposizione viene modificata nella seguente maniera: in via prioritaria viene conferito l’incarico ai dirigenti che hanno superato un concorso pubblico, aspetto che viene esaltato con la scrittura dell’articolo 4, dove, il requisito di aver superato il concorso pubblico rappresenta l’elemento principale e si allargherebbe la possibilità di partecipazione, così come stabilito anche dall’articolo 97 della Costituzione, togliendo il requisito dei 5 anni, che era presente nella norma attualmente vigente.
L’eliminazione di questo requisito consente da un lato di allargare la partecipazione per il conseguente conferimento dell’incarico, in via successiva, non prioritaria; dall’altro c’è il contrappeso della comprovata qualificazione professionale individuata nell’aver svolto tale attività per almeno 5 anni anche all’esterno o all’interno dell’Amministrazione, laddove non ci sia il requisito della figura dirigenziale.
Questa norma ripristina la stesura precedente, che era stata modificata nel 2012, se non vado errato con la legge di bilancio, e dà prioritaria importanza al superamento del concorso pubblico. Ecco il motivo per cui la scelta prioritaria nella stesura attuale ricade nella figura del dirigente che abbia superato il concorso, nel contempo, ripeto, se non si ravvisa la presenza di requisiti comprovanti la qualificazione professionale all’interno dell’amministrazione, si può pensare a figure esterne o interne che abbiano ulteriori requisiti, come la laurea e la comprovata esperienza pari a 5 anni nello svolgimento di funzioni dirigenziali. Se da un lato può sembrare una apertura rispetto al requisito prioritario, salvaguarda, dal mio punto di vista, il concetto giuridico dell’intuitu personae, secondo il quale viene lasciata la possibilità di riferirsi a particolari caratteristiche personali rinvenibili in una figura piuttosto che in un curriculum o nella presenza di titoli. Voglio dire che a volte l’intuitu personae va oltre ciò che il semplice titolo può stabilire e questo consente di allargare anche a questa fattispecie, laddove venga ritenuto importante, come a dire che non ci sono metodi chiusi, ma dove c’è la possibilità di far dialogare queste caratteristiche ulteriori si va a scegliere in virtù di ciò che si ritiene migliore in quel particolare momento o in quella particolare situazione. Infatti non sempre si può ravvisare attraverso la semplice esistenza o l’asettica esistenza di specifici titoli l’aderenza o la congruenza di una figura che non può essere dissociata anche da aspetti di carattere personale e fiduciario.
Questo è il tema di cui si discute quando si affrontano tematiche legate alla scelta di figure professionali. Ovviamente la legge lascia aperte queste possibilità nel rispetto, e questo lo dice il comma 2 dell’articolo 4, dei requisiti indicati al comma 2 dell’articolo 28, ovvero i requisiti generali necessari ed il rispetto della normativa in vigore per l’affidamento degli incarichi nella pubblica amministrazione, che è una pietra miliare da cui non possiamo svincolarci.
Questo è il contenuto di questi quattro articoli, per l’esattezza sei perché c’è l’articolo 5 sull’invarianza finanziaria e l’articolo 6, che è la dichiarazione d’urgenza per permettere a questa norma di entrare tempestivamente in vigore in quanto ritenuta necessaria. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Saluto i ragazzi e le ragazze che sono venuti a trovarci e faccio loro l’augurio di un buon lavoro per la carriera scolastica.
L’emendamento che è stato erroneamente votato la seduta scorsa, ha avuto un esito positivo perché si è fatta in questa nuova norma una suddivisione, una specifica,
che secondo me migliora di molto quella assolutista che dava la possibilità di transare ai dirigenti, però mi voglio concentrare su un altro aspetto.
Egregi colleghi Consiglieri, nel mondo variegato della politica ci sono anche quelli che fanno retrocedere i vincitori dei concorsi per mettere al loro posto chi è più vicino al partito, come è successo in Umbria, e ci sono quelli più eleganti e raffinati che con la finalità di dare determinati incarichi a determinate persone non applicano ciò che le leggi impongono o addirittura cambiano le leggi, come avviene nella Regione Marche.
Qualche esempio: lo scorso anno la Corte dei Conti, nella parifica relativa al 2017, rilevava che per la nomina di nuovi dirigenti si dovevano utilizzare per legge solo i resti delle risorse rese disponibili da coloro che avevano cessato il loro incarico nel triennio precedente, 2014/2016. La Regione Marche, poiché in quel triennio non c'erano resti sufficienti per nuovi incarichi dirigenziali, ha invece utilizzato i resti del triennio 2012/2014 per l'assunzione deliberata con atto dell’Ufficio di Presidenza n. 495 del 2017. Un'assunzione, dice la Corte dei Conti, non consentita, dunque illegittima.
Non ho notizie di quale seguito abbia dato l'Ufficio di Presidenza al rilievo della Corte dei Conti per evitare spiacevoli conseguenze, tipo l'ipotesi di danno erariale o altro, magari il Presidente Mastrovincenzo ci terrà informati su quanto è stato fatto a seguito di quel rilievo.
Ma questa prassi dell’elusione, diciamo per capirci, viene da lontano: con la legge regionale n. 26 del 2012 "Misure urgenti in materia di contenimento della spesa" si volevano stabilizzare i dirigenti a tempo determinato senza il concorso. Erano 13 per la Giunta e 3 per il Consiglio. Poi nel 2015 quando è stata rinnovata la legislatura si è cercato di aggiustare tutto con un concorso per dirigenti il cui bando però non è stato reso pubblico sulla Gazzetta Ufficiale, come prevede la legge, così quelli che sono in graduatoria sono quasi tutti dipendenti regionali e quasi tutti quelli che si volevano stabilizzare già nel 2012, perché gli altri, quelli fuori della Regione, non hanno avuto contezza di questo bando dato che nella Gazzetta Ufficiale non è stato pubblicato.
Sempre nel 2012, prima che andasse in pensione il Segretario generale della Giunta, con la legge regionale n. 45 venivano modificati i requisiti per permettere di ricoprire tale l'incarico anche a chi non era dirigente a tempo indeterminato, cosa che poi puntualmente si è verificata con la nuova nomina.
Sappiamo tutti che i corsi e ricorsi di Giambattista Vico sono una costante della storia dell'umanità e dunque anche una costante nel microcosmo della nostra Regione Marche. Così, prima che il Segretario generale del Consiglio andasse in pensione, salta fuori una modifica di legge che cambia ancora una volta le regole del gioco per questa nomina. La modifica viene fatta scivolare nella cosiddetta legge di semplificazione, per capirci una legge omnibus dove ci si infila di tutto tanto che nel tribolato iter della I Commissione, dalle 20 modifiche della proposta originale si è arrivati, con emendamenti vari, ad averne 50.
Ma poiché è risaputo che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, l'articolo che contiene la modifica volta a togliere i 5 anni di esperienza, come diceva il Presidente della I Commissione, richiesti dalla norma vigente per nominare il Segretario generale, che dovrà prendere il posto del neo pensionato, decade per una distrazione della maggioranza che poco attenta a ciò che accade in Aula, vota all'unanimità il mio emendamento citato prima.
Una iattura sia per chi voleva che quella modifica di legge passasse senza clamore, e invece arriva sulle pagine dei giornali, sia per chi ha ricevuto, proprio durante le vacanze pasquali, l'ordine di inserire l'alleggerimento, così lo chiamo io, di requisiti decaduto in quel Consiglio, in una legge ad hoc che alcuni maliziosi chiamano ad ‘personam’, cosa che io non condivido assolutamente.
Così, con ancora in bocca il sapore dell'agnello, dell'uovo di cioccolata e della colomba, arriva in I Commissione la proposta di legge n. 282, per sancire con legge l'inutilità dell'esperienza professionale, vengono nominati i relatori e la settimana successiva viene licenziata con l'approvazione di tutti gli articoli, compreso quello che dichiara il carattere d'urgenza e che nessuno però, ad una mia specifica domanda, ha voluto spiegarmi, visto che temporaneamente il ruolo di Segretario generale è stato assegnato a un dirigente che i requisiti dei 5 anni d'esperienza ce li ha tutti. Così mi hanno detto, così ho saputo, ma sono certo che il Presidente Mastrovincenzo vorrà darci informazioni più precise sull'affidamento di questo incarico temporaneo.
Ma torniamo, colleghi Consiglieri, al principio che si vuole introdurre con l'approvazione di questa legge.
In sintesi con la proposta di legge n. 282 non c'è più bisogno che un dirigente abbia 5 anni di esperienza per diventare Segretario generale, può ricoprire questo ruolo anche chi ha vinto il concorso ieri e prendersi immediatamente anche i 150 mila euro l'anno tra retribuzione e premi di risultato.
Leggo nelle motivazioni a sostegno della proposta che in altre due Regioni italiane non è richiesta l'esperienza, ma non leggo nulla su quelle che ritengono l'esperienza un requisito essenziale per questo incarico di vertice, che sono la maggioranza. Non leggo neppure nessun riferimento alla norma statale 165/2001 che prevede che le Regioni debbono adeguarsi ai principi previsti per la dirigenza statale, ovvero per passare da dirigente dal secondo al primo livello, dunque a livelli apicali, la legge statale prevede 5 anni di esperienza.
Allora è quasi normale che dinnanzi a questa reiterata parzialità nascano voci varie e variegate, a cui beninteso non do alcun credito, secondo le quali con le elezioni regionali in calendario il prossimo anno, è più importante avere un Segretario di fiducia anziché uno che abbia l'esperienza stabilita dalla legge.
Con le mani libere, dicono sempre le voci a cui io non credo, si potrà scegliere il nuovo Segretario generale non in base all'esperienza, ma ad altri parametri, che so, il segno zodiacale, la sana e robusta costituzione, o magari la città di provenienza della maggioranza dei componenti dell'Ufficio di Presidenza. Chi può dirlo? Non c’è bisogno di nessuna qualifica particolare.
Io non so e non voglio sapere se questa manovra che permette di affiancare altri a chi l'esperienza richiesta dalla norma vigente ce l'hanno sia confezionata ad personam, dico che se la legge dovesse malauguratamente essere approvata oggi, sarà mio dovere, dovere dei Consiglieri del gruppo Movimento 5 Stelle, chiedere ai rispettivi organi competenti di verificarne l'eventuale illegittimità normativa, l'eventuale abuso d'ufficio o danno erariale di questo scellerato alleggerimento di requisiti normativi. E’ tutto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Per quanto mi riguarda voglio evidenziare un aspetto che secondo me è il più importante, non voglio entrare nei meccanismi e commentare quello che è successo per i dirigenti, i vari concorsi, di cui poc’anzi ha parlato il Consigliere Maggi perché c’è una relazione della Corte dei Conti dello scorso anno che evidenziava questo fatto e basta leggere, mi sembra, a pagina 6, l’articolo 6. Chiuso l’argomento.
Voglio sottolineare un altro aspetto di questo provvedimento, che non ha niente a che fare con le persone, perché qui stanno avvenendo cose che sono accadute anche nella sanità, magari c’erano delle persone che avevano i requisiti, erano le prime in graduatoria e sono state scavalcate dal secondo e dal terzo. Qui abbiamo la stessa cosa. Non è che non abbiamo i dirigenti con il requisito dei cinque anni, perché se non li avessimo avuti la cosa sarebbe stata giusta, ma ci sono, quindi dico, in modo particolare al Partito Democratico che ha la maggioranza in questo Consiglio, attenzione, ci sono dei lavoratori che hanno i requisiti e con quella legge possono partecipare a quel tipo di selezione, ma cosa potrebbe accadere, questo è il problema, se quella legge non fosse buona e si modificasse? Bene, si modifica, io ci sto a questa cosa, però mentre si modifica subito dopo viene occupato il posto o viene immediatamente occupato secondo quello che dice la legge, Presidente Giacinti. Si fa una cosa e da una parte si toglie a chi può partecipare con quella legge e nello stesso tempo con la nuova norma si mette subito il coperchio, io non ce l’ho con il coperchio, con chi va ad occupare quel posto, ce l’ho con il meccanismo, quindi, cari compagni del PD, vi dico attenzione perché modificate una cosa in corsa. Ci sono delle persone che hanno i requisiti per cui possono partecipare, attenzione, perché se uno è terzo nella graduatoria da primario terzo è, anche perché una Commissione l’ha valutato e non può essere che quello che è al secondo posto passa al primo, come è avvenuto in qualche circostanza. Attenzione, queste sono cose che adesso passano inosservate, sembrano che passano inosservate, però non credo se questo sembra sia vero. Purtroppo è accaduto, uno non parla in astratto, se uno parlasse in astratto andrebbe bene, ma basta verificare cos’è successo, sembrerebbero, uso il condizionale, percorsi simili.
Questa legge modifica le condizioni per l’accesso al ruolo dirigenziale, io non ho niente contro questa situazione, manifesto del dissenso perché si va immediatamente a ricoprire, e non voglio essere coinvolto in una cosa, con un provvedimento che fa sorgere delle perplessità, in quanto si creano le condizioni per attuare subito i contenuti di questa legge.
Se questa legge fosse rimasta e nel tempo si creavano le condizioni, Presidente Giacinti, credo che tutto sarebbe stato legittimo, sarebbe stato un provvedimento che poteva cambiare le condizioni della legge precedente, ma oggi mi sembra che non ci siano queste condizioni.
Credo che questa legge qualche perplessità la faccia sorgere, poi tutti facciamo i grandi, però andando avanti qualche piccolo incidente di percorso potrebbe anche accadere.
Penso che questo passaggio sia estremamente delicato, questa legge contiene secondo me un’anomalia, perché credo che anche chi poteva partecipare a questo incarico, non so se ad oggi ha o no un incarico, non ho verificato personalmente come stanno le cose perché non mi interessano, mi interessa soltanto la legge, che modifica una condizione, che poi viene riempita di contenuti e su questo esistono, secondo noi, alcune perplessità molto serie che riguardano anche la legittimità di ricoprire questo posto nell’immediato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Devo dire che oggi discutere questa proposta di legge è anche per quanto mi riguarda piuttosto imbarazzante perché sappiamo tutti che, il Consigliere Maggi lo ha detto con delicatezza, si tratta di una norma ad personam e, ogni volta andare a modificare i criteri per la scelta del Segretario generale, disegnandoli sulla base della figura prestabilita, credo che non sia corretto e nel principio per cui questa istituzione, la Regione Marche, deve legiferare.
Le leggi dovrebbero essere fatte a respiro generale e non disegnate e ritagliate sulla persona che deve andare a ricoprire l’incarico, e lo ribadisco, è imbarazzante perché sembra quasi che chi osteggia questa proposta ce l’abbia con la singola persona e garantisco per quanto mi riguarda, ma anche per quello che hanno detto i miei colleghi che mi hanno preceduto, che non si tratta di questo, si tratta di un principio ben chiaro, le norme si devono fare a carattere generale, non si devono fare per una persona o una figura specifica perché non è corretto, non segue i principi che dobbiamo perseguire.
Questo peccato, questo vizio, è stato ribadito anche dai miei colleghi, non è nuovo, l’articolo 27, che oggi andiamo nuovamente a modificare era già stato modificato da questa amministrazione regionale nel 2017, è quello che delinea i requisiti per l’’incarico di Segretario generale, e allorquando il ruolo va ricoperto noi modifichiamo la norma per poterla meglio calibrare intorno alla figura designata. Contesto fortemente questo principio che non può e non deve essere avallato.
Purtroppo il blitz che avete tentato, di introdurre nell’omnibus questa modifica, è andato vano, ci avete provato bene perché non l’avete inserita subito nella proposta, l’avete fatto l’ultimo giorno prima del Consiglio, con un emendamento, forse qualcuno di voi ha un po’ di vergogna nel presentare così sfacciatamente una legge calibrata su una figura ce l’aveva. Poi è successo quello che non vi aspettavate, avete fatto uno scivolone votando erroneamente un emendamento all’articolo al quale avevate collegato quell’emendamento, un emendamento del Consigliere Maggi che abrogava tutto l’articolo, quindi a cascata è caduto anche il palco che avevate creato.
A questo punto ripresentate una proposta di legge e non importa al PD ed a questa maggioranza, e questa ci sembra una cosa assurda, neanche i richiami della Corte dei Conti che in precedenza vi aveva sanzionato rispetto alla scissione delle figure del Segretario generale e del Segretario dell’Aula e ad una forzatura rispetto ad uno di questi incarichi e diceva, leggo testualmente: “Il Consiglio regionale non avrebbe potuto quindi procedere all’attribuzione dell’incarico dirigenziale come disposto con la precitata deliberazione n. 495 del 2017 dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa”. Chi mi ha preceduto ha chiesto conto di che cosa è stato fatto rispetto a questi rilievi, mi sembra che in questa proposta di legge sia contenuta la risposta anche a quella domanda, nulla, anzi, si perpetra una scelta per quanto riguarda la metodologia che è da criticare, lo ribadisco, non certo la persona, e da non sostenere.
Un altro punto che mi sembra iniquo è la distinzione che viene fatta sempre nell’articolo 4 della proposta fra i dirigenti regionali e le figure dirigenziali o soggetti esterni. La norma nazionale alla quale la modifica fatta nel 2017 si richiamava, prevedeva l’aver maturato un’esperienza di 5 anni, proprio perché il ruolo di Segretario generale è importante per la gestione della macchina. Aver maturato quella esperienza, a differenza di un dirigente che può aver vinto ieri il concorso, è essenziale per ricoprire quel ruolo apicale e mentre nel 2017 questa modifica la introduceva, oggi con questa ulteriore proposta di legge chiedete a chi viene da un’altra amministrazione, a chi viene da un ente esterno, in maniera assolutamente impari, che abbia maturato un’esperienza quinquennale, mentre a chi è dirigente regionale non lo chiedete. Poi, cosa si intende per dirigente regionale? Dirigente regionale della Regione Marche, o dirigente regionale di una qualsiasi altra Regione che voglia ricoprire questo ruolo all’interno del Consiglio regionale delle Marche? Non mi sembra chiarissimo così com’è scritto nella proposta di legge.
Ora vi invito fortemente a fare un passo indietro in questa scelta perché chi mi ha preceduto lo ha definito come un dovere morale, politico e di risposta agli elettori che ci hanno nominato per far funzionare bene le cose e in maniera trasparente, questo provvedimento è una forzatura palese e secondo me mette anche in difficoltà la persona destinataria. Non ci nascondiamo dietro un dito, lo sanno tutti che non è corretto, il fatto che si possa dire che questo incarico non è l’assistente di un politico, il ruolo di Segretario generale deve tutelare l’integrità e tutte le componenti dell’Aula, maggioranza e minoranza, non è un organo politico che si deve affiancare a chi governa, non è e non deve essere un ruolo di parte. Oggi con questa norma voi gli avete dato un ruolo di parte, lo avete spogliato di quella valenza super partes. Il Consiglio regionale è composto da maggioranza e da minoranze e il ruolo del Segretario generale deve garantire tutti, non deve essere una figura di parte che tutela e segue per obbligo, per riconoscenza o per altro, una sola parte politica che ha fatto una forzatura per nominarla.
Credo che questo principio vada contro tutti, anche contro la persona che verrà nominata, quindi vi invito tutti a fare una riflessione, a ritirare questa proposta e a non votarla favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Dopo quattro anni imparo oggi un’altra lezione, che la politica sorpassa la mia fantasia.
Cinque minuti fa in Conferenza dei capigruppo è stata chiesta la segretezza e chi come me chiede la trasparenza viene addirittura additato come scorretto.
Io mi accuso di scorrettezza perché chiedo la trasparenza massima, vorrei che tutte le sedute siano in streaming, vorrei che non ci fossero segreti, quindi su questo mi accuso in quanto sono per la trasparenza.
L’altra lezione che imparo oggi è che viene fatta una legge che non riesco a comprendere e per spiegare perché non riesco a comprenderla faccio due o tre esempi.
Il primo, immaginiamo di spostare questo criterio sul campo medico e che il paziente scelga non in base all’esperienza, ma in base ad altre qualità, come diceva prima il Consigliere Maggi, il paese di provenienza, il segno zodiacale, se è alto, biondo o moro.
E’ chiaro che il criterio dell’esperienza è fondamentale in tutti i settori, tanto più in questo così delicato, sembra che alla politica che propone questa legge non interessi l’esperienza tanto è vero che la elimina, o meglio la elimina solo per alcune persone, mentre per le altre viene richiesta.
Voglio fare un’altra considerazione di carattere più tecnico, a volte in Commissione ambiente mi lancio in proposte che vengono stoppate, fermate, bloccate, perché mi si dice che quella norma che io propongo non è di competenza regionale o contrasta con la normativa nazionale per cui la proposta in Commissione non procede, viene fatta un’analisi tecnico normativa e viene detto no, non può andare avanti, a volte è capitato, perché contrasta con la normativa nazionale. Allora vorrei chiedere al Presidente Giacinti di passare in III Commissione, già è componente, lo propongo come Presidente, perché magari il Presidente, che ammiro, non mi fraintenda, può avvalersi di funzionari che fanno la analisi tecnico normativa con un’altra caratura facciano passare anche qualche mia proposta che contrasta con la normativa nazionale.
Questa è una legge che palesemente contrasta la normativa nazionale, allora mi chiedo: come mai l’analisi tecnico normativa non ha evidenziato questi aspetti?
Terza considerazione di carattere pratico, a me pare che questa legge sia ingiusta per vari motivi.
Primo, pensiamo ad esempio a chi in passato non ha potuto ricoprire questo ruolo perché gli mancava il requisito dei 5 anni, ora nei confronti di quelle persone si sta creando un’ingiustizia, tanto più che la legge nazionale non è cambiata, ricordiamoci questo.
Secondo, pensiamo ad oggi, ci sono dirigenti che hanno 5 anni di esperienza regionale e magari confidavano anche sul fatto che gli altri dirigenti regionali non li avevano, quindi con questa legge viene loro negato il diritto di far riconoscere la propria esperienza.
Terzo, pongo la questione all’Assessore Cesetti, è un po’ più seria, tutte le considerazioni lo sono, però questa lo è particolarmente, se voi, perché io ovviamente non voterò questa legge, approvate una legge del genere a mio avviso create una disparità nel trattamento economico perché il laureato interno può ricoprire un certo ruolo, il laureato esterno, con gli stessi titoli, le stesse caratteristiche, meno gli anni di esperienza, può essere assunto in Regione, ma non può ricoprire quel ruolo. A mio avviso si crea una disparità di trattamento economico e se approvate questa legge potrete sicuramente andare incontro a dei ricorsi, ricorsi più che legittimi, perché escludete di fatto da quel ruolo persone che per legge nazionale ne hanno titolo.
Per tutti questi motivi che ho detto, non voterò questa legge e penso che state commettendo un errore nel farlo, forse sarebbe il caso di uscire dai casi particolari che muovono e ispirano questa legge e cercare di ragionare a 360° per ritrovare un equilibrio che sta venendo a mancare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Credo che noi stiamo per approvare una legge che amplia abbondantemente la platea per dare a chi deve fare la scelta più possibilità e più opportunità. Penso che questo sia il punto base di partenza perché nel testo della legge si dice che l’incarico è conferito a dirigenti regionali che abbiano superato un concorso pubblico, una prova di selezione, quindi avendo fatto un regolare concorso pubblico hanno tutti i requisiti per ricoprire quel ruolo, diversamente da quello che era stato fatto con la modifica del 2012.
Non dimentichiamo che stiamo riportando la normativa a com’era prima del 2012, pari, identica nella formulazione, perché nel 2012, non dimentichiamolo, la norma fu cambiata per avere la possibilità di conferire l’incarico a soggetti interni ed esterni, non a dirigenti, ecco perché il termine soggetti interni ed esterni, che fu inserito nel 2012, si accompagnò ai 5 anni di esperienza, ed è il minimo se uno non ha fatto un concorso pubblico o una prova di selezione per un concorso pubblico per essere dirigente di ruolo in quanto lo status di dirigente lo acquisisci soltanto dopo essere stato nominato a seguito di un concorso pubblico. In quel caso per dare l’incarico a qualcuno si tolse il ruolo di dirigente e si scrisse soggetti interni ed esterni, cosa che rimane nella norma che andiamo a modificare perché si prevede la possibilità di conferire l’incarico ai dirigenti regionali, e l’ho detto prima, che hanno superato un concorso pubblico, una prova di selezione, ed anche ad altri soggetti interni od esterni che devono dimostrare di avere 5 anni di esperienza in funzioni dirigenziali.
Credo che questo sia giusto, quindi dirigente può essere nominato anche il soggetto interno o esterno che ha svolto per 5 anni le funzioni, quindi questa normativa di fatto non stringe, ma allarga la platea della scelta a chi la deve fare, che sia il Presidente della Giunta o il Presidente del Consiglio, ed allarga le possibilità.
Non c’è nulla di nuovo rispetto a quanto era già previsto in passato e direi che non c’è nulla di nuovo anche rispetto a tante Regioni che hanno una normativa analoga a quella che stiamo per approvare, come la Lombardia, il Veneto, l’Emilia-Romagna, l’Abruzzo, la Campania, la Puglia, la Provincia autonoma di Trento, non ci stiamo inventando nulla di nuovo, stiamo ritornando a quello che era e che è previsto in tante altre Regioni governate anche da altre forze politiche, non dai pericolosi comunisti del centro sinistra, governate anche da altre forze politiche del panorama politico nazionale.
Giustamente si dà la possibilità di prevedere la nomina ad un soggetto che è dirigente di ruolo e si dà la possibilità ad altri soggetti interni od esterni che non avendo la dirigenza devono dimostrare di aver svolto le funzioni per almeno 5 anni.
Questo totalmente in linea con il decreto legislativo n. 165/2001, perché va detto che la linea di indirizzo del decreto legislativo n. 165/2001 è specificamente questa. Poi vorrei anche ricordare o non vorrei dimenticare di dire che il ruolo del Segretario generale è di garanzia per tutto il Consiglio, certo che non è l’assistente del Consigliere regionale o del gruppo, il Segretario generale è e deve essere persona di garanzia per tutta l’attività del Consiglio regionale, per tutti i gruppi, per tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza, ma è anche una persona da nominare, che deve avere un rapporto fiduciario con il soggetto che la nomina, ovvero il Presidente del Consiglio.
Il Presidente deve chiedere un parere all’Ufficio di Presidenza, che dovrà essere espresso, ma la nomina è fiduciaria, il Presidente del Consiglio deve fare una nomina fiduciaria, quindi con questa norma si allarga la platea delle possibili persone, altrimenti oggi all’interno avremmo soltanto una scelta obbligata, si dà la possibilità al Presidente di fare una scelta. Dopodiché, a chi ha parlato di illegittimità, di Corte dei Conti, vorrei dire con molta franchezza che il nostro Stato è organizzato, forse lo è anche troppo perché la burocrazia ci porta a rallentare spesso le procedure, ma l’illegittimità delle leggi non la stabilisce un Consigliere regionale, né un soggetto che prendiamo per la strada, c’è la Suprema Corte Costituzionale che la decide, non c’è qualcuno che qui dentro decide se una legge è legittima o no, è la Corte Costituzionale che decide, su impugnativa del Governo o con altre procedure che comunque arrivano alla Corte Costituzionale, se una legge è legittima o no.
Stessa cosa vale per quello che è stato richiamato relativamente alla Corte dei Conti, che ha sollevato un rilievo, ma non ci sono state conseguenze, tant’è che in sede di parifica del bilancio sono state accettate le controdeduzioni presentate dall’Assessore Cesetti in rappresentanza della Giunta e dell’intera Regione. Le osservazioni sono state accettate tanto che il bilancio della Regione Marche è stato parificato per intero, perché la Corte dei Conti può anche parificare il bilancio regionale, il rendiconto dell’anno precedente fatto salvo alcuni punti. Quindi tutte queste insinuazioni, questi dubbi, messi sotto il tappeto, sotto il tavolo, per il corridoio, per sapere di dov’è, da dove viene, la Corte dei Conti, ognuno ha il proprio ruolo, la Corte dei Conti, la Corte Costituzionale, il Segretario generale dovrà essere persona rigorosa, seria e garante degli interessi di tutto il Consiglio regionale, su questo né l’Ufficio di Presidenza, né tantomeno il Presidente, che dovrà fare poi la nomina, vogliono transigere perché l’interesse è quello di avere una figura garante per l’intero Consiglio regionale. Su questo credo che non ci sia dubbio alcuno.
Non vorrei richiamare chi ha detto che è una vergogna, uno scivolone, ma ci sono degli organi che devono decidere, noi siamo legislatori e nel momento in cui legiferiamo non c’è alcuna esposizione al danno erariale, forse chi scrive, le veline a qualche Consigliere non lo sa, forse non ha studiato giurisprudenza, ma dovrebbe sapere che il legislatore è indenne da qualsiasi responsabilità dal punto di vista erariale e decisionale perché siamo soggetti indipendenti quando siamo qua dentro e facciamo le leggi, per cui non vedo forzature palesi, vedo soltanto la possibilità di ampliare la platea. Con molta franchezza si dà la possibilità a chi deve scegliere di ampliare la platea, di poter scegliere fra persone che hanno superato un concorso pubblico, che quindi sono dirigenti di ruolo, senza eliminare la possibilità di prendere anche altri soggetti, come è previsto ora, esterni, che dimostrino giustamente, se non sono dirigenti di ruolo, di avere 5 anni di esperienza sia nel pubblico che nel privato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Non faccio interventi da parecchio tempo, faccio solo domande come in Conferenza dei capigruppo perché non voglio trovarmi di fronte al Tribunale della storia e del giudizio divino, Presidente Ceriscioli, perché qui ormai siamo all’ordalico, non c’è più un ragionamento laico e sereno sugli argomenti, ma ogni cosa diventa definitiva e ultraterrena, mi ci trovo male perché nella mia impostazione laica e non legista faccio una gran fatica a capire.
Faccio una domanda in questo senso perché mi ha stuzzicato il mite Vicepresidente Minardi, che non ha mai intenzioni bellicose, quando ha precisato il fatto sul danno erariale. Il danno erariale è relativo all’atto amministrativo, non all’atto legislativo, l’atto legislativo mette in conto in questo caso un criterio che, è stato spiegato, allarga, poi uno può essere d’accordo, non può essere d’accordo, può chiedere 10 anni di esperienza, necessariamente i baffi, ognuno può mettere il criterio che vuole, ma stiamo sul campo dei criteri. Lo dico al Consigliere Maggi, che è molto attento a questo tipo di cose, il danno erariale, se l’atto fosse illegittimo o irregolare, è in capo a chi materialmente sceglierà quel dirigente piuttosto che un altro, questo è il punto e dovrebbe essere abbastanza chiaro, non è in capo al legislatore che dà una regola, sennò in teoria su ogni cosa che deliberiamo, pensate al bilancio dove deliberiamo oltre 4 miliardi di spese, su ogni spesa che viene fatta, potremmo essere richiamati sul danno erariale, non è possibile.
In questo siamo quasi Parlamentari nazionali, siamo quasi coperti nella responsabilità, esclusi da questo tipo di responsabilità in quanto legislatori, non è l’immunità, ma siamo irresponsabili rispetto a quello che verrà fatto in base alle regole che noi abbiamo stabilito, perché la colpa dei padri non può ricadere sui figli fino alla quinta generazione. Se tutto questo è vero, voterò serenamente questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Intervengo perché sono stato chiamato in causa nel dibattito, per cui vorrei precisare alcune questioni, non tanto per mettere al riparo il mio operato personale, ma anche e soprattutto quello della Commissione ed anche del personale della struttura che ottempera in maniera efficace, corretta ed anche professionale ai propri doveri.
Mi riferisco al fatto che la Commissione sarebbe stata tacciata per la mancanza della scheda di analisi tecnico normativa e del rilievo finanziario, cosa che invece è presente agli atti della Commissione, anzi colgo l’occasione per dire che la I Commissione, come tutte le altre, è aperta, possono partecipare non solo i suoi membri, ma qualsiasi Consigliere che ne abbia interesse, anche perché vedo che molto spesso tematiche che si affrontano nella I Commissione destano particolare attenzione, quindi perché non evidenziare la possibilità di partecipazione ai lavori?
Ribadisco, ove ce ne sia bisogno, che la scheda di analisi tecnico normativa e la relazione tecnico finanziaria hanno fatto parte ed hanno corredato tutta l’attività istruttoria della Commissione, ma vi è di più, la Commissione su input del Vicepresidente Maggi, ha chiesto anche un parere al Comitato tecnico normativo che si è insediato da poco proprio a ulteriore corredo della questione, e già lì si danno molte risposte a dubbi, insinuazioni ed anche allarmismi, più o meno velati che nella discussione sono emersi.
Voglio solo dire che forse il brusio nel quale è maturato e si è sviluppato il mio intervento iniziale non ha reso possibile capire e udire molte risposte che sono state date nel mio intervento di introduzione, lo dico con modestia ovviamente, solo per il fatto che un po’ di brusio, che aveva interessato l’Aula per diversi motivi, non ha reso udibili molte risposte che per la verità sono state date in sede di esposizione dei 6 articoli della proposta di legge.
Tutto qui Presidente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Il Presidente Giacinti ha citato il parere del Comitato assembleare per la legislazione, che è stato interrogato in proposito e che ha formulato un parere di conformità e di piena legittimità. Per la verità, Presidente, ha fatto bene perché è meglio abbondare, anche se questo parere non era necessario, tanto è evidente quello che facciamo e tanto era doverosa questa proposta di legge della quale non soltanto io non mi vergogno in qualità di primo firmatario, ma ne sono orgoglioso e ci ho voluto mettere la faccia direttamente presentandola dopo le evenienze di quel Consiglio regionale dove per errore venne approvato l’emendamento soppressivo del Consigliere Maggi.
Ne sono orgoglioso perché secondo me è un atto dovuto e tra l’altro voglio anche tranquillizzare i Consiglieri, troppo spesso sento parlare in quest’Aula di danno erariale, di abusi, ma di cosa stiamo parlando? Penso che dovremmo essere consapevoli del ruolo che svolgiamo e delle nostre funzioni, allora, lo ricordo a me stesso, però è meglio che lo faccia a voce alta, che l’articolo 122 della Costituzione repubblicana dice che i Consiglieri regionali non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni, di fatto questo comma dell’articolo 122 è sovrapponibile totalmente al primo comma dell’articolo 68 della Costituzione, per rispondere anche al Consigliere Marconi, laddove prevede che i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni, pertanto diciamo, però che sia l’ultima volta, i Consiglieri regionali nell’esercizio delle loro funzioni hanno le stesse prerogative dei membri del Parlamento, articolo 122 e articolo 68 della Costituzione, quindi lasciamo perdere, infatti è bene che opportunamente si voglia ripristinare l’educazione civica nelle scuole, è importante, così ci fa conoscere bene la Costituzione.
Fatta questa premessa, Consigliere Maggi, sa il motivo principale per cui ho presentato questa proposta di legge? Mutuo le sue parole: meglio chi ha vinto un concorso di chi non lo ha vinto mai. Questa è la filosofia di questa iniziativa legislativa perché con questa norma, che noi ci apprestiamo ad approvare, ristabiliamo un altro principio della Costituzione, che è l’articolo 97 che dice che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. Questo ci dice e la norma fatta ‘ad personam’ è quella del 2012 che modificava le precedenti disposizioni che noi oggi ripristiniamo, le precedenti disposizioni stabilivano la regola, come la stabiliamo noi oggi, che l’incarico è conferito a dirigenti regionali, e i dirigenti regionali sono quelli che avevano espletato e vinto un concorso attraverso il quale si può accedere nella pubblica amministrazione sulla base del disposto di cui all’articolo 97 della Costituzione repubblicana.
Questo è, se vogliamo la norma che noi oggi modifichiamo era illegittima perché si diceva che l’incarico poteva essere conferito a soggetti interni o esterni all’amministrazione regionale, in possesso di laurea con incarichi svolti per 5 anni, e non si parlava di dirigenti, questo significava che non era un dirigente pubblico, perché il dirigente non è quello incaricato, è una cosa diversa, è quello che ha vinto un concorso, questo noi andiamo a ristabilire e non potrebbe essere diversamente e perché dovremmo prevedere un tempo lungo?. Tra l’altro noi ampliamo la platea perché, l’ha detto il Consigliere Minardi, non possiamo neanche tacere che quello è un incarico fiduciario a garanzia non del Presidente che nomina, ma della funzione che il Presidente ricopre, che è quella di essere il Presidente dell’Assemblea legislativa, che è una cosa un po’ diversa. Quella fiducia non viene testata sulla persona fisica, ma sull’ufficio che quella persona fisica ricopre, che è una cosa un po’ diversa perché l’ufficio, che è l’istituzione, resta, gli uomini passano, come è giusto che sia. Però attraverso il loro comportamento si può e si deve rafforzare il ruolo, l’autorevolezza delle istituzioni, attraverso i quali le stesse possono esercitare, come è giusto che sia, la loro autorità.
In forza di questo ruolo fiduciario sull’ufficio, questa proposta di legge, che noi ci accingiamo ad approvare, amplia la platea perché dice che l’incarico è conferito a dirigenti regionali, può essere, altresì, conferito a soggetti interni od esterni di particolare e comprovata qualifica non rinvenibile tra i dirigenti dell’Amministrazione, perché loro, solo loro che hanno vinto un concorso possono garantire quel rapporto fiduciario con l’ufficio e la funzione, questo è il punto.
Qualora non sia rinvenibile in virtù di quella fiducia e coerentemente con le eccezioni dell’articolo 97 della Costituzione, salvo i casi stabiliti dalla legge, e stabilisce il caso, la legge regionale può legiferare in questa materia perché attiene ad un aspetto organizzativo, che è declinato pure dall’articolo 97 della Costituzione che ci dice che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. La legge regionale questo lo può e lo deve fare, perché è l’esercizio dell’autonomia regionale, che quindi non è riservata alla legislazione statale.
Questo è il passaggio, noi oggi di questo stiamo parlando, non di norme cucite addosso a qualcuno, quella norma che noi abbiamo abrogato era cucita addosso a qualcuno per fare esercitare il potere a qualcun altro, questo noi lo cancelliamo perché è indecoroso e io l’ho detto qualche giorno fa anche in un’intervista al giornale, che tra l’altro è riportata molto bene e sinteticamente, è indecoroso, quello sì, non questo che salvaguardia questi principi e l’incarico esterno a soggetti che possono essere, lo dico al Consigliere Bisonni, interni ed esterni, che non siano dirigenti di ruolo, che non abbiano vinto un concorso, ma che abbiano particolari esperienze maturate sul campo per 5 anni, perché c’è quell’incarico fiduciario.
Mettiamo il caso che il Presidente del Consiglio, o il Presidente della Giunta perché poi viene mutuato, perché noi parliamo di modifica del Segretario della Giunta regionale, voglia assegnare un profilo ad un dirigente di una grande azienda, direttore generale di Confindustria nazionale, oppure di una grande azienda pubblica che non sia dirigente pubblico di ruolo, se quel ruolo di altissimo profilo non è rinvenibile all’interno del ruolo dell’amministrazione, il Presidente legittimamente lo può scegliere. Questo principio ristabiliamo e prevedendo questo noi siamo coerenti, salvo i casi stabiliti dalla legge, con il principio che si accede per pubblico concorso, ma siamo anche coerenti con il secondo comma dell’articolo 97 che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Quindi se il Presidente che ha la responsabilità politica ritiene che per garantire il buon andamento ci sia necessità di quella figura la chiama, ma è un’eccezione che tra l’altro deve essere motivata e giustificata, laddove non rinvenibile nel ruolo dell’amministrazione, altrimenti lì si deve accedere perché hanno fatto un concorso nel rispetto del dettato costituzionale.
Guardate, questa è una cosa giusta, è una cosa opportuna e direi anche doverosa perché ripristina nel contempo l’autonomia regionale e la legittimità costituzionale. Ritengo che voi non votando questa legge perdete una straordinaria occasione per poter svolgere il ruolo che il popolo sovrano vi ha assegnato.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4.
Emendamento 4/1 a firma del Consigliere Maggi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/2 a firma del Consigliere Maggi. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Chiedo l’appello nominale per questo articolo e per i successivi a nome mio e dei Consiglieri Maggi e Giorgini.

PRESIDENTE. Emendamento 4/2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Bisonni, Carloni, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Pergolesi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bora, Busilacchi, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati.
Contrari: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Pergolesi, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati.
Contrari: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Pergolesi, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati.
Contrari: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Pergolesi, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Approfitto della dichiarazione di voto per chiarire due cose e chiederne anche delle altre. Per quanto riguarda la mia battuta di prima, Consigliere Giacinti, ho letto che c’è il parere, ho notato al contrario che nella Commissione ambiente c’è una rigidità nell’interpretazione tecnica che in questo caso, mi sembra, proprio perché la legge nazionale dice una cosa diversa, non c’è stata.
In merito a quanto ha detto il Consigliere Minardi, e cioè che questa legge allarga la platea, dico non è detto che allargare in generale sia sempre un valore, potrebbe essere anche un disvalore se io allargo verso il basso, se chiedo minore esperienza, se invece allargo verso l’alto allora è un valore, quindi bisogna vedere come si allarga, se si allarga nella direzione sbagliata non è un valore in generale.
Detto questo, mi voglio agganciare a quello che dite voi, che si sta allargando, io mi auguro, lo metto a verbale scandito, che questo incarico sia assegnato seguendo il criterio della massima partecipazione, visto che volete allargare la platea, e che quindi ci sia la massima partecipazione e la platea sia allargata.
Questo per le considerazioni, per quanto riguarda le domande, sono due, la prima è questa: vorrei sapere se chi andrà a ricoprire l’incarico di Segretario generale ricoprirà anche l’incarico di Segretario dell’Assemblea, perché sono due ruoli secondo me distinti. Ricordo che qualche anno fa, quando venne un nuovo dirigente, queste due funzioni furono separate, quindi chiedo se l’incarico di Segretario generale sarà distinto, visto che l’incarico di Segretario generale ha delle funzioni, visto che potrebbe essere anche “fiduciario”, visto che il Segretario dell’Assemblea ha altre funzioni.
Un’altra osservazione, quando scrivete sulla legge che questo incarico può essere ricoperto dai dirigenti regionali, in realtà state escludendo persone molto qualificate, faccio un esempio, un dirigente del Ministero che magari ha 4 anni di esperienza o 2 anni di esperienza non può partecipare, se volesse venire a ricoprire questo incarico lo state escludendo, è per questo che dico queste cose e a mio avviso, per come avete scritto la norma, andrete incontro a molti ricorsi,
Ribadisco, quindi, il mio voto contrario e invito i Consiglieri di maggioranza, per quello che conta, so che non sarò ascoltato, a riflettere su quanto ho detto e magari a ripensarci.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Avevo fatto due domande da porre a lei, Presidente, e mi piaceva per una valutazione sul voto di questa proposta di legge avere delle risposte per essere informato.
La prima domanda riguarda il rilievo della Corte dei Conti sulla parifica dell’anno 2017 fatta lo scorso anno e sull’utilizzo dei resti del triennio 2012/2014 anziché 2014/2016.
Vorrei sapere poi chi adesso ricopre e a quale titolo la carica di Segretario generale perché le voci sono varie, vorrei avere una notizia ufficiale, visto che si sta discutendo di questa funzione.
Vorrei dire al Consigliere Minardi, che si è scaldato molto su questa situazione, chi ha detto che noi vogliamo giudicare le leggi o la Corte dei Conti o la Corte Costituzionale? Noi riconosciamo la funzione alla Corte Costituzionale, al Consiglio di Stato, alla Corte dei Conti, al Tar, a tutti gli organismi che devono esaminare, emettere sentenze e giudicare.
Noi abbiamo detto che è nostro dovere, perché così siamo abituati, a nome di chi ci ha votato, a vigilare nel momento in cui ci sembra che le cose non siano rispettose della normativa vigente, della trasparenza e della legalità, e a domandare agli organi che hanno questa funzione il giudizio. Non ci arroghiamo noi questo diritto,
Capisco che, come ha fatto l’Assessore Cesetti, a cui tutti riconoscono la retorica, per coprire una situazione particolare, dico particolare, non do giudizi negativi o positivi, si debba ricorrere a tutta la virtù oratoria perché in questa discussione ha regnato l’ipocrisia perché tutti abbiamo fatto finta di non capire, e io continuerò nell’ipocrisia. Vi rendete conto? Vi auguro che la prossima legislatura, lo auguro per voi non per me, in questo consesso ci siate anche voi come maggioranza, ma nella malaugurata ipotesi che non voi non ci foste colui che verrà nominato segretario avrà l’etichettatura attaccata alla giacca o al vestito, che sia uomo o che sia donna, di colui o colei che è stato nominato da questa Giunta senza il giusto procedimento. Si, decade, ma questa persona potrebbe essere rinominata, ed i meriti professionali, che anche noi riconosciamo, come la Consigliera Leonardi. Verranno oscurati e intaccati da una nomina che in effetti non bada, non guarda, non si riferisce, ai meriti professionali che una persona può avere, ma si riferisce ‘solo’ ad una questione meramente politica.
Io non lo so se voi state facendo un buon servizio a chi avete in mente di nominare, per cui in questa discussione, secondo me, trasparenza e sincerità dovevano emergere.
A parte le domande che ho posto al Presidente Mastrovincenzo, noi al momento siamo fermamente contrari a questa riduzione dei criteri per l’eleggibilità delle persone e quindi aspettiamo di capire meglio come funziona il meccanismo della Segreteria generale per poi dare il voto definitivo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Intervengo dichiarando il mio voto contrario, purtroppo non mi avete convinta della bontà della norma e a dispetto di quello che ha detto il Consigliere Maggi io ho un difetto grosso, come quando uno ha una allergia o una reazione allergica, non posso reggere l’ipocrisia, è più forte di me, so che in politica è un vizio, forse non è considerata una virtù, però sono fatta così, a me l’ipocrisia dà reazione allergica, quindi quello che dovevo dire l’ho detto prima e lo ribadisco ora.
Assessore Cesetti, ho ascoltato il suo intervento, come sempre concordo che la sua oratoria è certamente mirabile, però mi sembra curiosa la coincidenza che voi vi accorgiate ora e non nel 2017, quando avete rimesso mano a questa disposizione e avete modificato i criteri per la nomina del Segretario generale, che questa norma fosse scandalosa e fosse fatta per qualcuno. Lo ha detto lei prima, voi tornate indietro perché quella norma è scandalosa, eppure nel 2017 tutto questo scandalo dall’Assemblea, da questa maggioranza che oggi la va a votare, non mi sembra di averlo ascoltato, assolutamente.
Il fatto di allargare i criteri, e concordo con quello che è stato detto prima, in qualche modo al ribasso, per poter far entrare chi oggi non ce li ha, lo vedo una forzatura deleteria, e lo ribadisco, rispetto a quello che ho detto prima, deleteria anche nei confronti di chi è predestinato a questo ruolo perché quella figura perde di imparzialità e diventa, purtroppo nell’immaginario collettivo, una persona che non ricopre il ruolo per meriti, ma per scelta politica rispetto ad un ruolo che, lo ripeto, deve essere trasparente, imparziale e a tutela di tutte le componenti dell’Aula.
Con la scelta che voi fate vi assumete la responsabilità di mettere anche in questa condizione spiacevole il soggetto destinatario e credo che non facciate neanche un buon servizio alla collettività in questo senso, facendo trasparire come la prevaricazione di una componente maggioritaria sulle scelte, che invece a livello nazionale indicano criteri diversi e i 5 anni di esperienza, non sia una buona pubblicità ai criteri generali a cui bisogna attenersi.
Quindi mi spiace, non mi avete convinto, continuerò ad essere contraria a questa norma.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire per dichiarazione di voto, ma l’intervento del Consigliere Minardi mi ha stimolato perché quanto ho ascoltato mi sembra che non regga.
Non regge perché questa maggioranza che oggi sostiene il Presidente Ceriscioli è del Partito Democratico, la modifica relativa ai 5 anni, per cambiare le condizioni e per permettere di conferire l’incarico di segretario, l’ha fatta il Partito Democratico. E’ sempre il Partito Democratico, è vero, c’è stato il cambio di legislatura con il rinnovo delle persone, però la linea politica è sempre quella.
Fra l’altro è molto grave che vi accorgete all’ultimo momento dei provvedimenti da fare. Ha ragione la Consigliera Leonardi, perché non vi siete accorti in tempo? Perché non avete programmato dato che ci sarebbe stato il pensionamento del Segretario? Non sappiamo se sia vero perché ancora non c’è stata data risposta, ma forse per qualche giorno avete nominato Segretario uno che ha i 5 anni, e adesso? Non lo so, ditelo, vi è stato chiesto e ancora non abbiamo avuto risposta. Se quel posto è scoperto si risponda che è vacante e adesso in base a questa legge andrete a ricoprire il posto. E’ inutile che tergiversiamo, è questo il dato di fatto.
Secondo me è una legge da non approvare per un motivo molto semplice perché non c’è stata programmazione, vi siete accorti quando il Segretario del Consiglio è andato via che non c’erano i requisiti per trovare altre persone, oppure gli attuali requisiti non andavano bene per indicare o nominare il nuovo Segretario. Adesso fra l’altro ce ne sono tanti, dato che si parte da zero tutti i dirigenti potranno partecipare al bando, questo è, e così mi sembra è stato approvato questa mattina dalla maggioranza, pertanto se siete coerenti dovete aprire il bando a tutti i dirigenti della Regione in modo che possano parteciparvi, altrimenti questa legge che avete approvato non ha senso e nello stesso tempo prendete in giro anche i dirigenti di questo ente.
Siete pieni di contraddizioni, questo è quello che ho tentato di farvi notare sin dall’inizio, e nemmeno l’intervento autorevole del Vicepresidente ha sgombrato le ombre su questo provvedimento.
Certo, Consigliere Minardi, sappiamo che noi legiferiamo e sappiamo che chi è preposto a verificare le leggi non è quest’Aula, ma sono pezzi dello Stato che stanno fuori, come è accaduto in altre circostanze, come lei sa benissimo quanto me e meglio di me, sono intervenuti per dire che erano stati fatti degli errori.
Spero che anche nella Regione Marche prima o poi accada, che qualcuno dica che non si può prendere il terzo per fare il primo, né altri provvedimenti. Credo che questo sia un aspetto essenziale, mi auguro che prima o poi qualcuno intervenga e che questa forma di protezionismo, come chi porta sempre acqua a chi ne ha bisogno, all’improvviso sparisca evidenziando le difficoltà esistenti.
Esistono delle condizioni, delle regole che vanno rispettate, questa legge dice che tutti possono concorrere e credo che tutti debbano partecipare dimostrando di avere la professionalità per poter accedere, altrimenti è chiaro che la situazione è quella che ho detto prima.
Contesto al Partito Democratico questi provvedimenti unilaterali che creano problemi e malumori in mezzo alla gente perché effettivamente qualche dubbio lo lasciano.
Voteremo contro questo provvedimento voluto fortemente dal Partito Democratico, che ancora una volta dimostra di non avere programmazione, di intervenire in ritardo, sempre fuori tempo massimo.

PRESIDENTE. Per quanto riguarda la domanda sulla Corte dei Conti che ha posto il Consigliere Maggi ha già risposto adeguatamente il Vicepresidente, per quanto riguarda la domanda che avete posto entrambi, io non ho adottato alcun decreto di nomina perché non necessario.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Utilizzo questi pochi minuti della dichiarazione di voto per chiarire a tutti noi un aspetto che, sentito alcuni interventi, mi pare ancora non chiaro.
La nomina del Segretario del Consiglio è una nomina fiduciaria del Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, ci sono alcune condizioni per accedere a tale carica, e questo aspetto è talmente vero che l’incaricato decade insieme al Presidente.
In questa legislatura il Presidente è decaduto a metà legislatura e lo abbiamo rieletto, se non mi sbaglio, e il Presidente ha rinominato il Segretario, tra l’altro nominando una persona diversa dal passato. Quindi un rapporto fiduciario può venire meno persino in un mandato legislativo, figuriamoci tra un mandato legislativo ed un altro, per cui è falso quello che dice il Consigliere Maggi e cioè che questa operazione sarebbe atta a configurare il Segretario generale della Giunta della prossima legislatura.
Come direbbe un amico e compagno se le opposizioni vogliono nominare un loro Segretario di fiducia vincano le elezioni e poi, facendo gli scongiuri, nominino il Segretario della Giunta. Mi sia consentita questa battuta per l’amicizia e la simpatia, provo a sdrammatizzare per rafforzare questo concetto, e cioè che una volta individuate le condizioni e i papabili la scelta è fiduciaria ed è impossibile che una parte politica si ritrovi un Segretario scelto da altri. Se il Presidente Mastrovincenzo sceglierà oggi il suo Segretario di fiducia, nella prossima legislatura, in cui vincerà nuovamente il centro sinistra, magari Mastrovincenzo non sarà il Presidente del Consiglio regionale, ma un’altra persona, non sarà la scelta fatta a preconfigurare il futuro. Questo è opportuno chiarirlo, mi pare.
Ha ragione l’Assessore Cesetti, il ‘vulnus’ era precedente ed era legato ad una fase in cui per accedere a queste cariche si poteva non aver vinto un concorso, ‘la stortura’ fu proprio quella di una norma in cui per accedere a cariche dirigenziali si poteva non aver vinto il concorso da dirigente.
Questa è la stortura, e in questo sono d’accordo con il Consigliere Maggi, fu un errore quella legge, un errore anche l’idea secondo la quale i soggetti che avevano svolto le funzioni potevano diventare dirigenti, tanto che quella volta, nella passata legislatura, votai contro, perché è sbagliato che chi non ha vinto un concorso da dirigente possa farlo. Questa norma va a rimediare il vulnus di quella volta, quindi qual è l’artifizio? Non c’è alcun artifizio, anzi, si vuole mettere le cose correttamente, quindi fatte le cose correttamente e ristabilita la correttezza dei papabili, l’incarico fiduciario sarà dato, visto che c’è un pensionamento, e decadrà con il Presidente del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Sempre alla ricerca della verità e della sincerità, lungamente invocata, credo che le minoranze questa mattina abbiano presentato fantasmi, ipotizzato spettri, abbiano toppato rispetto a questa prospettiva, nel senso letterale del termine. Non hanno capito e la dimostrazione è venuta non tanto dagli interventi del Presidente di Commissione e dell’Assessore, che hanno ripetuto le motivazioni da un punto di vista amministrativo, ma dalla lezione che ci è stata ora fornita dal Professor Busilacchi, che ha spiegato esattamente che questa norma è a garanzia di chi in questa Regione non governa da 30 anni e non ha mai governato. Perché se tutto quello che c’è dentro, premetto che credo profondamente all’indipendenza della burocrazia, che pure non è vera, è un’ipocrisia formale, Consigliere Maggi, è vero, ma ci voglio credere. Ho fatto il Sindaco e l’amministratore comunale a Recanati per 20 anni, mi sono trovato di fronte persone di tutti i partiti, ho fatto sempre finta che non avessero la tessera della Cgil o della Cisl o di altro sindacato perché per me erano tutti uguali ed ho lavorato benissimo con tutti, anche con gente che era lontanissima da me dal punto di vista politico, perché quando si trova un minimo di sincerità e di onestà si lavora bene con tutti, ma se uno vuole essere maligno, e qui la malignità ha serpeggiato largamente con motivazioni anche molto deboli, semmai la garanzia è per voi, per quelli che aspirano fra un anno ad avere la maggioranza all’interno dell’Assemblea con la possibilità di assumere in maniera più larga dell’attuale. L’ha detto bene il Consigliere Busilacchi, quella norma, non del 2017, ma del 2012, era stata fatta per incanalare in qualche maniera un determinato risultato, invece in questo senso non c’è.
Se il Consigliere Maggi, Presidente del Consiglio regionale, tanto porta male, vuole chiamare un dirigente già sperimentato del Comune di Fabriano, lo può chiamare, è chiaro che chi sarà all’opposizione, se ci sarò, starò sicuramente all’opposizione, ma probabilmente nemmeno ci sarò, dirà che quella è una nomina politica, ma non mi scandalizzo di questo fatto perché è giusto che lei porti una persona che sul piano del rapporto è di fiducia, perché la legge lo prevede.
Quindi tutte queste balle che abbiamo sentito sulle competenze e sotto competenze, la competenza è un rischio di chi nomina, non sarà mai un dato oggettivo perché io sfido chiunque a dirmi che quella persona in assoluto può essere più competente di un’altra, anche perché si è visto e dimostrato che anche le persone con più esperienza hanno poi fatto errori clamorosi.
La vera competenza è in capo a chi nomina e non a chi è nominato, perché chi nomina si assume la responsabilità di colui che viene nominato e se nomina la persona sbagliata è un problema suo, non di chi è stato nominato, non so se questo è chiaro. Qui non stiamo scegliendo un Questore, un Prefetto, un Capo dei Vigili Urbani o dei Vigili del Fuoco, non è una questione amministrativa burocratica, è anche politica perché sappiamo benissimo che la Segreteria generale del Consiglio e dell’Aula ha anche una funzione interpretativa, molte volte in quest’Aula la Segretaria che sedeva prima e l’attuale sono state chiamate spesso a dare interpretazioni, soprattutto dai componenti della minoranza.
Da questo punto di vista mi sembra che sia proprio fuori quadro questo tipo di argomentazione e se qualcuno poteva avere qualche dubbio le vostre motivazioni inducono a dire, come ha detto l’Assessore Cesetti, che la risposta non può che essere positiva perché allarghiamo la possibilità di scelta e diamo l’opportunità in futuro di scegliere le persone più disparate, anche da altra Regione. Può venire una delle tante dirigenti che si è scelta il Sindaco di Roma, tutte scelte in funzione politica, può venire uno dei tanti dirigenti che si è scelto il Governo, sta facendo 600 nomine e non mi sembra che non ne abbia fatta una che non abbia un senso politico perché sono state tolte posizioni e persone a livello nazionale che avevano dimostrato grande competenza, ma sono state giustamente tolte perché il nuovo Governo ha detto che non voleva avere a che fare con uno che era stato nominato da Renzi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Intervengo solo per spiegare perché dall’intervento del Consigliere Marconi ho sentito che non ha capito il mio riferimento al 2017, pur avendo specificato come alla decadenza del Presidente Mastrovincenzo sia stato nominato un nuovo segretario. In quella occasione probabilmente i criteri vecchi, quelli che oggi cambiate, andavano bene, nessuno si è accorto di questo grave crimine per cui dovevano essere modificati in quanto sbagliati, ve ne accorgete oggi. Questo è il mio riferimento al 2017, che non è stato compreso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Velocemente perché l’intervento l’ho già fatto prima.
Quest’Aula nel 2015 ha eletto il Presidente Mastrovincenzo, alla fine del 2017 l’ha rieletto, addirittura con più voti, allora, o abbiamo sbagliato ad eleggere Mastrovincenzo oppure bisogna stare all’interno delle regole e dei parametri.
Il Presidente Mastrovincenzo ha nominato già tre Segretari generali, la prima persona nominata era Segretaria d’Aula ed anche Segretario generale.
Chi vuol mettere nella testa che la prossima nomina del Segretario generale sia una nomina politica di parte o addirittura di un partito è completamente fuori strada perché se è vero oggi era vero anche ieri o non è vero mai.
Le nomine sono funzionali a garantire l’imparzialità e l’indipendenza di quest’Aula e vorrei ricordare, l’ha già fatto molto bene l’Assessore Cesetti, dato che si continua a dire l’imparzialità e la responsabilità, che i Consiglieri regionali non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Il Consiglio regionale è chiamato a fare le leggi e i Consiglieri regionali non sono chiamati a rispondere. Prima il Consigliere Marconi ha detto una cosa molto chiara: votiamo un bilancio di 4 miliardi di euro ed i Consiglieri regionali sono chiamati a risponderne? No, è la gestione casomai se c’è qualcosa che non va che deve risponderne di fronte agli organismi deputati.
Per chiarire, la prerogativa della nomina è del Presidente ed è finalizzata, come lo è stata in passato lo sarà anche oggi, ne sono certo, al rispetto dell’indipendenza ed all’imparzialità e a far sì che questo Consiglio regionale possa funzionare nelle migliori condizioni possibili e il nuovo Segretario generale dovrà essere a disposizione di tutti i Consiglieri e di tutti i gruppi consiliari, dopodiché non ci sono, come è stato detto, meriti politici o altro, c’è soltanto il fatto che la nomina è una questione di fiducia, perché il Presidente del Consiglio, pur chiedendo il parere all’Ufficio di Presidenza, nomina in modo fiduciario, come tutte le nomine che vengono fatte per i vertici.
Credo che non sia un problema di mancata programmazione, ma sia soltanto una scelta doverosa nel riportare i requisiti a come erano prima, dando priorità ai dirigenti che hanno fatto una selezione ed hanno vinto un concorso ed aprendo la possibilità anche ad altri che dovranno dimostrare di avere i 5 anni di esperienza. L’incarico dovrà essere conferito nei prossimi giorni.
Ho parlato degli incarichi che sono stati dati anche in precedenza, ne sono stati dati tre, di cui due legati ai pensionamenti, non sono stati di carattere politico, sono stati incarichi di carattere fiduciario, funzionali alla buona gestione, alla funzionalità ed alla indipendenza del Consiglio. Poi perché dire che quelli passati andavano bene ed il prossimo invece, no? O erano tutti imparziali e quindi sarà imparziale anche il prossimo, o erano tutti politici, non solo il prossimo ma anche quelli passati.
Per cui ci sta nel gioco delle parti, le scelte, la minoranza che non è d’accordo, rispetto le posizioni di tutti, però non cuciamo addosso al futuro Segretario generale un ruolo che non sarà, tenuto conto di un'altra cosa, che a fine mandato l’incarico di Segretario generale, quando si concluderà il mandato nella prossima primavera del 2020, decadrà come quello di Presidente del Consiglio e ne sarà nominato uno, che potrà essere riconfermato o cambiato secondo la legge che stiamo per approvare oggi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Non mi ripeto, ma solo per puntualizzare una cosa. Consigliera Leonardi, quando lei parla di oratoria mirabile da parte mia, escludo che questo giudizio attenga al tono della voce, penso invece che tradisca un giudizio positivo nel merito di quello che ho detto, tanto che probabilmente l’ho convinta, ma forse il pregiudizio politico, come giusto che sia, non le ha consentito di votare favorevolmente, comunque la ringrazio del giudizio.
Un’ulteriore precisazione, questa proposta di legge a mia firma e del Consigliere Giacinti è innanzitutto, e lo voglio ribadire, per non precludere la nomina di chi ha i requisiti previsti dalla nostra Costituzione, che sono quelli per l’accesso al pubblico impiego, a discapito di chi quei requisiti non li ha, perché questo stabiliva la norma precedente.
Abbiamo previsto dirigenti regionali, rispondo al Consigliere Bisonni, perché qui parliamo di Regione e quando allarghiamo la platea, lo voglio dire perché costituisca, ma è evidente, anche domani interpretazione autentica, diciamo che l’incarico deve essere conferito a dirigenti regionali e può essere conferito a soggetti interni od esterni, che non siano dirigenti, ma che siano soggetti di comprovata qualificazione professionale, ma si badi bene, e qui c’è l’ulteriore elemento di garanzia, non rinvenibili tra i dirigenti dell’amministrazione. Questa è una norma di garanzia perché il Presidente che conferirà quell’incarico all’interno o all’esterno ad un dirigente non di ruolo, che quindi non ha vinto un concorso, dovrà motivare le ragioni per le quali conferisce quell’incarico e lo dovrà fare sostenendo ed argomentando che non è rinvenibile all’interno dell’amministrazione, altrimenti l’atto sarà illegittimo e come tale potrà essere oggetto di censura.
Questa è la grande garanzia, questa legge è scritta bene, fidatevi, non a caso l’abbiamo fatta io ed il Presidente Giacinti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Sono stato delegato dal capogruppo per la dichiarazione di voto perché il Partito Democratico non si era ancora espresso, quindi nel ribadire il voto favorevole a questa proposta di legge, non fosse altro per il motivo che ha ricordato l’Assessore Cesetti avendola scritta insieme.

(intervento fuori microfono)

Francesco GIACINTI. Ricordo il voto favorevole del Partito Democratico e colgo l’occasione, visto che è stato un dibattito molto ampio e che è emersa anche l’attenzione all’articolo 97 della Costituzione, e quindi alla Costituzione in generale, per evidenziare che in questo momento mi sfugge la stessa attenzione nel dibattito politico e culturale, non fosse altro per certi atteggiamenti che si vedono e si notano in maniera ben netta,
L’articolo 97 è stato richiamato quando nel dibattito abbiamo affrontato gli aspetti relativi all’impiego pubblico e ad alcune questioni di garanzia, ma non vedo, ahimè, l’attenzione per la Costituzione che molti paladini in un'altra fase hanno evocato, mentre oggi li vedo nettamente disattenti su motivi che sarebbero ben più importanti e che richiamerebbero l’attenzione ed i riflettori sulla difesa della Costituzione. Grazie.

Proposta di legge n. 282. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Pergolesi, Maggi e Giorgini.
Favorevoli: Biancani, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Pergolesi, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Chiedo, vista la presenza del Presidente Ceriscioli, l’anticipo dell’esame delle mozioni n. 501, quella sull’Autostrada dei Parchi, e n. 500 sui piccoli pelagici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Si continua a stravolgere l’ordine del giorno a seconda degli impegni e delle convenienze del partito di maggioranza, viste come sono andate le dichiarazioni di voto precedenti, chiedo, quindi, per quale motivo così grave bisogna anticipare le due mozioni quando nell’ordine del giorno sono previste delle interrogazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Rispondo come Assessore competente alle infrastrutture, l’urgenza è determinata dal fatto che in questo momento al Mit, come voi sicuramente saprete, visto che il Ministro è del vostro schieramento politico, si sta dibattendo una questione molto importante che riguarda la chiusura del Traforo del Gran Sasso che il gestore dell’Autostrada A24 ha stabilito dal 19 maggio. Questo comporterebbe un isolamento del sud delle Marche e non solo.
In questo preciso momento la Regione Abruzzo, che non è certo del PD, sta tenendo un Consiglio aperto su questo tema.
E’ una questione che riguarda tutti i mezzi pesanti che potrebbero e dovrebbero circolare sulla Strada Salaria che, come sapete, è ancora in fase di sistemazione perché ci sono viadotti e gallerie che sono stati lesionati.
Siccome il suo capogruppo ha firmato la mozione, Consigliera Pergolesi, giustamente credo, perché ha un senso di responsabilità, e siccome il Consiglio regionale dell’Abruzzo e la riunione del Mit sono in parallelo, penso che sia opportuno che noi facciamo questo atto prima possibile.

(intervento fuori microfono)

Anna CASINI. Consigliera, cosa dice! Questa è un Aula consiliare, non sta dal parrucchiere, stiamo parlando di infrastrutture.
Se posso finire, non è la questione di fare le gare, ma succede spesso che nella seconda parte del Consiglio qualcuno debba andare via, sia della maggioranza che dell’opposizione.
E’ una mozione che parla ai cittadini e tutti i capigruppo l’hanno sottoscritta. Visto che ci siamo tutti è opportuno dare a tutti l’opportunità di votare. Magari l’interrogazione interessa più una singola fattispecie, questo è un tema che interessa tutti, che interessa quattro Regioni, per cui credo che sia importante.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Vorrei specificare, rispondendo all’Assessore Casini, che sull’importanza della mozione siamo tutti concordi, tanto è vero che tutti i capigruppo l’hanno firmata, quello che ha detto la Consigliera Pergolesi, non è che la devo difendere, è che farla adesso o farla fra un’ora non cambierebbe nulla, per questo la Consigliera parlava dell’urgenza, non per non discuterla oggi. Siamo tutti d’accordo nel trattarla oggi e nel votarla perché l’abbiamo firmata tutti.
Vorrei fare un appunto al Presidente Mastrovincenzo, che non ha dato la parola per fatto personale alla Consigliera Pergolesi, a cui con tutto il rispetto è stato detto che sta dalla parrucchiera, quando 5 minuti prima è stata data alla Consigliera Leonardi, non ho capito su cosa. Quindi anche la parola per fatto personale viene data a discrezione, almeno date la possibilità alle persone che vengono chiamate in causa di rispondere.

PRESIDENTE. Non stavo presiedendo, quindi non so se c’era il fatto personale per cui chiedo venia.
Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Vorrei richiamare i membri di quest’Aula al rispetto dei propri colleghi, democraticamente eletti in questa istituzione, quindi invito l’Assessore, che in più di un’occasione si è rivolta attaccando sul personale, ad entrare e a contestare nel merito delle questioni, evitando attacchi personali, perché questo denota una carenza di motivazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Modifica dell’ordine del giorno, anticipazione dell’esame delle mozioni n. 501 e la n. 500. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 501
ad iniziativa del Presidente Ceriscioli e dei Consiglieri Casini, Mastrovincenzo, Urbinati, Celani, Bisonni, Rapa, Marconi, Leonardi, Busilacchi, Maggi, Zaffiri, Carloni, Minardi.
“Chiusura del Traforo del Gran Sasso dal 19 maggio 2019”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno prevede la mozione n. 501 ad iniziativa del Presidente Ceriscioli e dei Consiglieri Casini, Mastrovincenzo, Urbinati, Celani, Bisonni, Rapa, Marconi, Leonardi, Busilacchi, Maggi, Zaffiri, Carloni, Minardi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Credo che dare la possibilità all’Aula di esprimersi su un tema così importante sia un fatto dovuto.
Sono convintissimo che il Governo non consentirà che questo importantissimo collegamento fra l’Adriatico e il Tirreno si interrompa per la chiusura della galleria.
E’ un percorso che ho fatto centinaia di volte in questi tre anni perché è il miglior collegamento verso Roma che abbiamo oggi, in periodi in cui mi è capitato di andarci anche tre volte a settimana, parliamo di situazioni che avevano bisogno di frequentissimi incontri e per la maggior parte non programmati, la chiamata del Commissario diceva: “Vieni che dobbiamo affrontare questa vicenda a quel tavolo”. Quindi ho avuto modo di vedere e comprendere quanto sia importante quel collegamento fra il nostro territorio e la zona tirrenica e il resto dell’Adriatico in quella direzione.
Per chi viene da sud non cambierebbe nulla perché passando per Pescara aggirerebbe la galleria del Gran Sasso arrivando a Roma o sul Tirreno, per noi è veramente un passaggio obbligato.
La Salaria, sempre per questioni legate al sisma, è stata frequentemente battuta fino ad Arquata, che è l’ultimo Comune marchigiano lungo quella strada, oggi è un cantiere, semafori, interruzioni, restringimenti, parliamo di una situazione molto critica, non è minimamente immaginabile neanche per un periodo limitato che possa sopperire a quella chiusura infrastrutturale.
Sono convinto che questa Aula debba, nel rispetto di tutti i cittadini che attendono il nostro impegno, il nostro parere sotto questo punto di vista, esprimersi per chiedere al Governo di risolvere rapidamente la questione. Lo faccio nella convinzione che lo farà, sono convinto che l’appello che noi facciamo, che dà questo segnale ai cittadini, troverà assolutamente attenzione, perché già ieri in alcune espressioni preliminari, indiscrezioni che sono uscite sui giornali, il Governo, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sta cercando una strada per evitare la chiusura.
Non è un fatto strumentale di contrapposizione al Governo, anzi, di sostegno rispetto ad un’iniziativa che sta prendendo per scongiurare la chiusura della galleria.
Sarebbe un paradosso, a pochi giorni dalla importantissima votazione che c’è stata fra i creditori di Aerdorica, che ha raggiunto l’85% sui creditori chirografari, cioè quelli che lasciano di più sul tavolo del concordato, e che permetterà al Giudice nella sua autonomia di decidere, certamente confortato dal piano industriale, dalle risorse che quest’Aula ha destinato, dal voto positivo dei creditori, aprire un collegamento con la Cina e chiudere il collegamento stradale con il Tirreno, ci troveremmo in una situazione di gravissima difficoltà.
Non possiamo rinunciare a nessuna infrastruttura perché la debolezza infrastrutturale è la debolezza storica del territorio marchigiano, anche se la A24 è in territorio abruzzese interessa direttamente e fortemente anche noi.
E’ importantissimo che questa risposta ci sia ed è utile che questo segnale dalla nostra Aula arrivi nel momento in cui, come ha detto la Vicepresidente, stanno discutendo un’analoga mozione nel Consiglio regionale dell’Abruzzo, che è a guida centrodestra. Parliamo quindi di assetti sotto il profilo politico assolutamente diversi, non legati a questa sfera, ed i Consiglieri ai quali abbiamo inviato il testo della nostra mozione ci hanno ringraziato, perché sentono che la Regione vicina, che ha lo stesso interesse sull’infrastruttura, si sta mobilitando su questa opzione.
Sono convinto che sia molto importante che quest’Aula dia un segnale chiaro, che arrivi dal Governo una risposta positiva che tenga insieme la necessità di andare a verificare il problema ambientale relativo alle falde acquifere del Gran Sasso, che non è un problema secondario, che certamente non si risolve con la chiusura della galleria, con l’esigenza strategica in termini di mobilità e l’esigenza materiale di tutelare la qualità delle acque del Gran Sasso. Ecco perché è importante questa espressione.
Voglio ringraziare tutti i sottoscrittori della mozione che in pochissimo tempo hanno aderito. Sono convinto che è un tema che condividiamo tutti quanti, sul quale rapidamente possiamo mandare questo segnale e fare in modo che, come ho detto prima, un percorso positivo che vuole rafforzare e mantenere i collegamenti fra questa regione e il resto del mondo e il territorio nazionale, non subisca le difficoltà conseguenti, pesantissime in termini di viabilità, di traffico indotto, di problemi per le imprese che utilizzano queste infrastrutture nei collegamenti est-ovest e troverà sicuramente una risposta da parte del Governo che avremo occasione a nome di tutta l’Aula di ringraziare non appena darà la risposta scongiurando la chiusura del traforo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Questo è un problema enorme. Giovedì sono stato a Roma e ne ho parlato anche con i Parlamentari e non si vuole pensare che questa manovra sulla strada dei Parchi possa essere, non lo voglio dire, un ricatto per non so che cosa.
La decisione di chiudere e di interrompere il collegamento sia per le Marche che per parte dell’Abruzzo, che ha la linea di Pescara, ci taglia completamente fuori dato che già abbiamo poche infrastrutture.
Non riesco a mettermi in contatto, non so se ci sono riunioni in corso e non mi rispondono, però la riunione che c’è stata ieri non ha portato ad una soluzione condivisa. Ieri al Mit c’è stata una riunione nella quale non si è giunti ad una soluzione definitiva, ma la cosa certa è che nel decreto sblocca cantieri verrà inserito un emendamento che prevederà la nomina di un Commissario straordinario incaricato di provvedere agli interventi necessari per la messa in sicurezza del sistema idrico. E' un fatto importante, adesso sto aspettando queste notizie, sembra che sarà nominato un Commissario straordinario che darà un aiuto per le problematiche delle falde acquifere del Gran Sasso, speriamo che questo possa indurre la società Strada dei Parchi a non fare questa cosa assurda, che per noi sarebbe devastante anche perché non si sa per quanto tempo avverrà.
Purtroppo non mi rispondono e non posso dare degli aggiornamenti ad oggi, però fino a ieri non era stata raggiunta una soluzione condivisa, quindi per gli sviluppi vediamo cosa succederà, ma questo sarebbe gravissimo, quindi sottoscrivo in pieno la mozione, sperando che si possa risolvere prima che arrivi da Roma questa decisione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente per aver proposto questo atto che mette l’attenzione sull'importante problematica che purtroppo ci troviamo ad affrontare, un problema annoso che riguarda la carenza delle infrastrutture nel nostro Paese.
Vorrei ricordare che il traforo del Gran Sasso è un’opera nazionale, attualmente è il terzo traforo d’Italia, anzi il più lungo che insiste nel territorio nazionale, perché sia il Frejus che quello del Monte Bianco interessano due diversi territori nazionali.
Questa è anche la penultima grande infrastruttura, in circa 40 anni, che è stata fatta nel centro Italia, nei nostri territori l’ultima, per nostra fortuna, è la Quadrilatero.
Abbiamo parlato tante volte dei benefici che la Quadrilatero ha portato nel nostro territorio, quindi chiudere un’infrastruttura di quel genere, che è utile non solo al sud delle Marche e a tutto l’Abruzzo, ma al collegamento del centro Italia con la capitale, sarebbe un danno grave.
Sono abbastanza fiducioso perché stamattina, proprio mentre venivo qui, questo tema veniva trattato dalla rete nazionale Radio 1, in studio c’erano il Vicepresidente della Società Autostrade dei Parchi, il Sottosegretario, di cui non ricordo il nome, il Presidente della Regione Abruzzo, sembra che ieri sera ci siano stati degli altri incontri e colloqui, che si susseguiranno stamattina, e forse si arriverà ad una soluzione che scongiurerà la chiusura.
E’ chiaro che, come diceva il Consigliere Giorgini e condivido, c’è un problema, c’è un’indagine della Procura che va avanti da tempo, ci sono già dieci indagati, c’è il dubbio dell'inquinamento delle falde acquifere. Lì bisogna mettere insieme tre cose molto importanti: quello è un collegamento con la capitale molto importante, in quella galleria insiste uno degli Istituti nazionali di fisica nucleare più importante al mondo, non più importante in Italia, ne abbiamo parlato anche qui qualche mese fa, quando premiammo la Dott.ssa Barchiesi e il Prof. Coccia, che è stato per tanti anni direttore di questo istituto; la risorsa di acqua importantissima e di altissima qualità rifornisce quasi tutta la provincia di Teramo.
La chiusura metterebbe in grandissima difficoltà le nostre imprese, gli studenti, le imprese che operano nei collegamenti su gomma, con i pullman, anche perché, come sappiamo, siamo molto carenti nel trasporto su ferro nei collegamenti con la capitale.
L’altro problema, di cui ha parlato il Presidente, è la Salaria che purtroppo, attualmente, è interessata da lavori a causa del terremoto. Nel periodo invernale, come sappiamo, nonostante il viadotto del Gran Sasso sia uno dei più alti d’Italia e con situazioni di microclima molto difficili, l’Autostrada dei Parchi dal punto di vista dell’assistenza è molto ben servita, quindi anche in pieno inverno c’è la possibilità di viaggiare in piena sicurezza.
Spero che subito si trovi la soluzione perché ho paura che una chiusura a stagione estiva già iniziata possa arrecare parecchi danni alle nostre economie.
Vogliamo far parte di un gruppo che si assume tutte le responsabilità perché, come abbiamo detto, è vero che va tutelata la viabilità tra la capitale e la costa adriatica, però è anche vero che gli altri aspetti problematici che sono venuti fuori vanno affrontati nel migliore dei modi e risolti al più presto, quindi grazie al Presidente che l’ha proposta e a tutti i gruppi che hanno deciso di sostenerla. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Non posso che condividere il contenuto di questa importante mozione perché tra l’altro andiamo verso il periodo estivo e c’è un flusso di persone anche a livello turistico per il sud delle Marche e per il Piceno e la chiusura in questo momento di grande difficoltà sarebbe deleterio, anche per il sistema economico.
L’atto è rilevante anche perché ci fa fare una riflessione sull'importanza delle reti infrastrutturale e sulla carenza che abbiamo per quanto riguarda il collegamento est/ovest. Questa è una cosa su cui dobbiamo necessariamente riflettere perché lo sviluppo delle reti infrastrutturali sono il presupposto essenziale per la crescita del tessuto socio-economico del nostro territorio, non possiamo più farne a meno, non possiamo aspettare ancora anni che si completi l’ammodernamento della Salaria, che è una strada consolare, che ancora è fermo da tanti anni. In provincia di Rieti i lavori si stanno concludendo, lentamente, ma stanno terminando, speriamo che nel giro di un anno possa essere aperto al traffico il tratto di Antrodoco, speriamo che il prossimo anno si concluda il tratto nel Comune di Arquata, il primo tratto, Valgarisia-Trisungo, che necessita di interventi immediati l’altro tratto, è stato finanziato, abbiamo fatto una riunione ed è stato deciso anche il tracciato, credo che la Regione si debba fare carico di questo. E’ pur vero che non è un’autostrada, è pur vero che non è una superstrada, ma una volta ammodernata è percorribile anche dai mezzi pesanti. Siccome noi teniamo molto alla riqualificazione e rivitalizzazione del tessuto economico dell’entroterra, la Salaria potrebbe dare un contributo notevole anche in termini paesaggistici e di sviluppo turistico perché attraversare questi posti è molto più bello che attraversare l'A24, che è ricca di gallerie.
Poniamoci questo problema, non credo che l’unico l'attraversamento possibile sia quello est-ovest, quello della Salaria, potremmo fare molto di più, ad esempio potremmo ricollegare tutto il sistema del Piceno con l’Ascoli mare, con la A24, che si collega direttamente a San Gabriele Colledara con una direttissima che passa da Castel di Lama.
Sono opere infrastrutturali fondamentali su cui questo territorio, questa regione, non può più perdere tempo, ovviamente non è possibile recuperare in poco tempo quello perso, però è necessario che l’attenzione sia alta, non possiamo ripensare a questi problemi ogni volta che c’è una chiusura.
Un altro aspetto, Presidente, sarebbe il caso anche di riprendere il discorso della terza corsia autostradale da Porto Sant’Elpidio in giù, è un discorso che si è affievolito, è stato fatto un errore madornale, e l’hanno fatto anche gli enti locali, la provincia di Ascoli e i vari Comuni, Porto San Giorgio, Fermo, con diatribe per i campanili che non hanno senso e ragione. Arretramento si, arretramento no, terza corsia, cose che non stanno né in cielo né in terra. Per me che faccio il pendolare arrivare in questo momento da San Benedetto a Pedaso è qualcosa di incredibile, se Autostrade ci dà un servizio che paghiamo, non è possibile che ci si impieghi quanto il tempo per fare l’Adriatica, fra incidenti, manutenzioni, salti di corsia, traffico. Non è più il volume di traffico pensato negli anni ’60, è completamente diverso, se noi vogliamo dare uno sviluppo dobbiamo ripensare - vediamo se la Regione si fa capofila di una sollecitazione verso Autostrade - ad un piano decennale o quello che sarà, ma è fondamentale che la terza corsia arrivi a San Benedetto e prosegua anche fino a Giulianova per collegarsi poi con la A24 e a quel punto ne giovi pure l’entroterra anconetano, pesarese, maceratese.
Questo credo che sia il tema dei temi ed è giusto affrontarlo fin da ora, magari anche in questo momento di criticità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Esprimo una considerazione che già ho tentato di fare in quest’Aula un po’ di tempo fa.
Dopo aver ascoltato dall’Assessore Casini il ringraziamento della Regione Abruzzo per la nostra mozione, le chiedo di aprire un confronto con l’Abruzzo perché il problema che ha poc’anzi evidenziato il Consigliere Celani è molto sentito e particolare, perché se dovesse partire l'ipotesi della terza corsia Porto Sant’Elpidio-Pescara, questa non si realizza subito, passano decenni, quindi bisogna sensibilizzare e partire con una richiesta che coinvolga tutti, l’unione fa la forza, questo è il senso del mio intervento, se lei ha già inoltrato la richiesta cercheremo di sollecitare un incontro su questo problema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie. Mentre ascoltavo questi discorsi forbiti ho fatto un paio di telefonate, la cosa è in via di soluzione, ma guardate che quella autostrada non l’avrebbero chiusa, la società forza la mano per ottenere di più.

(intervento fuori microfono)

Luigi ZURA PUNTARONI. Le strade le seguo con attenzione perché mi piace l’asfalto e al ritmo di 100.000 chilometri l’anno in 43 anni ne ho percorsi 43 milioni e direi che è più che giusto che la nostra Regione dia un segnale.
Questa è una cosa importante, ma non c’era nessun pericolo di chiusura, è più interessante portare all’ordine del giorno, nei 12 mesi che ci sono rimasti, l’aspetto dell’autostrada, della viabilità in genere, visto che con il terremoto possiamo fare un po’ più pena, forse qualcuno si allarga e fa una programmazione a lungo termine. La tratta Porto Sant’Elpidio-San Benedetto è di 48 chilometri e il costo, si dice, si aggira su 1,8/2 miliardi di euro, non so in Italia quanto siamo forti per far ragionare qualcuno su un investimento di 2 miliardi. Ho fatto tanta difficoltà, ci ho messo dieci anni a far ragionare su 5 chilometri con un investimento di 60/70 milioni e ancora non ci sono riuscito in maniera concreta, però volere è potere!

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 501. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 500
ad iniziativa dei Consiglieri Urbinati, Micucci, Traversini
“Indennizzi per riduzione dello sforzo di pesca dei piccoli pelagici nel mare Adriatico”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 500 dei Consiglieri Urbinati, Micucci, Traversini.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Ci siamo di nuovo, ogni volta che il Ministero prende dei provvedimenti sulla riduzione dello sforzo di pesca, ahimè, faccio ammenda, anche i Governi passati, spesso si dimentica, a differenza di altri settori, l’agricoltura in particolare, delle esigenze dei nostri pescatori.
Questa problematica noi l’abbiamo affrontata in questa Assise, forse molti non ricordano, già dai primi Consigli regionali perché in quel periodo era in discussione a Bruxelles il Piano di gestione dei piccoli pelagici in Adriatico.
Le problematiche sono conosciute, sono chiare da tantissimi anni, tant’è che lo scorso anno, esattamente un anno fa, io e il Consigliere Celani partecipammo a Bruxelles alla Commissione decisiva nel quale il Consiglio diede alla Commissione le linee guida per poter deliberare questo Piano che riguardava l’Adriatico.
Siamo stati molto attenti a quello che succedeva, a quello che avveniva in quel mondo, a differenza del passato siamo riusciti a dare delle linee guida, tant’è che quando è stata proposta la riduzione dello sforzo da pesca, tutte le marinerie e tutte le associazioni si sono accordate in pochissimo tempo dato che le linee guida avevano prodotto un percorso molto fruttuoso per le nostre marinerie. Purtroppo, ahimè, spero che la situazione cambi a breve, ci siamo accorti che nel decreto emanato dal Ministero, ripeto, avendo concordato i periodi di fermo con le nostre marinerie e tutto lo schema della riduzione dello sforzo da pesca, ci si è dimenticati nuovamente di finanziare le indennità sia per gli armatori che per gli imbarcati.
Crediamo che questo sia un gap gravissimo, penso che si arriverà a finanziare queste indennità, però non capisco perché per il settore della pesca, a differenza di altri, bisogna sollecitare, bisogna muoversi, fare gli atti nei Consigli regionali, nei Consigli comunali, spingere il Ministero per ottenere quello che altri settori, per carità non vogliamo fare distinzioni, ottengono già di default quando una legge o un provvedimento viene emanato.
Vorrei ricordare che giovedì cominceremo a votare in II Commissione la nuova legge sull’itti-turismo e la pesca-turismo, è una norma che potrà rivoluzionare il mondo dei pescatori, perché ci sarà una parificazione tra l’imprenditore ittico e l’imprenditore agricolo, potranno nascere degli itti-turismi nella nostra regione, però anche lì avremo bisogno del sostegno del Governo perché alcune leggi, soprattutto per quanto riguarda il codice della navigazione che risale agli anni ’30, dovrebbero essere, secondo me, modificate e messe in linea con le esigenze moderne.
In questi mesi dobbiamo porre attenzione al settore della pesca e spero che il Governo, purtroppo, non c’è il capogruppo della Lega che a parole si è sempre dimostrata molto sensibile ai problemi dei pescatori, però, ahimè, questo lo dico visto che La Lega esprime il Ministro Centinaio, mi sembra che stavamo meglio quando stavamo peggio, questo posso dirlo conoscendo molto bene quel mondo.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Questa è una cosa che gira da tanto tempo, addirittura dal 2014, non è nuova. La prima proposta del regolamento importante e definitiva è del febbraio 2017 con la decisione COM/2017/97.
La prima proposta di regolamento, che poi è quella che è stata approvata il 30 gennaio 2019 con la decisione 124 dal Consiglio europeo diceva: i dati scientifici affermano che nell’Adriatico la pesca di acciughe e sardine era ancora sovrasfruttata e che la materia prima si sta fortemente riducendo. Il Comitato tecnico scientifico ed economico per la pesca, questa è una decisione addirittura del 2005 n. 629CE, ha raccomandato la limitazione delle catture. In sintesi cosa dice questa decisione? E’ dimostrato che ad esempio una riduzione dello sforzo di pesca del 20% non significa ridurre le catture del 20%, quindi è stato deciso di ridurre le catture e si dovrebbe avere una diminuzione equivalente alla mortalità della pesca.
C’è anche la raccomandazione n. 42/2018 della Commissione generale della pesca del Mar Mediterraneo, che ha proposto l’ulteriore misura di emergenza relativa alla pesca dei piccoli pelagici nel Mare Adriatico centro, settentrionale e sud. In realtà probabilmente questa cosa è dovuta.
Sono pienamente d’accordo con il Consigliere Urbinati che non si possono penalizzare le imprese che sono dediche alla pesca dei piccoli pelagici e in questo caso un piccolo contributo, un piccolo aiuto era un atto dovuto che in realtà non c’è stato.
La mozione mi trova concorde nel dire: “Va bene siamo d’accordo con voi, le limitazioni ci vogliono per fare ricreare la materia prima”, ma queste imprese che cosa faranno, vista anche la forte crisi che attanaglia il settore della pesca in generale? Credo che qualcosa doveva essere fatto, adesso non so se i fondi Feamp la prevedono, se lo fanno non ne sono a conoscenza, ma resta il fatto che il decreto 172, quello che è stato deliberato qualche tempo fa, doveva prevedere magari un’ipotesi di contributo alle imprese dedite alla pesca dei piccoli pelagici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Intervengo brevemente per dichiarare il mio voto favorevole a questa mozione.
Ci troviamo ancora una volta a parlare dei problemi legati alla pesca e certamente il discorso dell’interruzione dello sforzo di pesca in varie categorie è necessario da una parte per consentire che il pescato cresca, o nel caso ad esempio delle vongole che si riproducano, quindi c’è una necessità per l’ecosistema, dall’altra parte quando le imbarcazioni sono costrette a non andare in mare hanno necessità di vedere riconosciute, rispetto a questa imposizione, delle risorse.
E’ vero che il comparto è purtroppo in crisi da diverso tempo per motivazioni varie: il caro carburante, le normative europee che sono andate ad incidere a volte pesantemente anche con delle sanzioni.
Il comparto ha delle sofferenze e per questo credo che sia giusto, anche attraverso questa mozione, intervenire e cercare di porre chiarezza e un rimedio a questa mancanza. Quindi ribadisco il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia a questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Esprimo il mio voto favorevole a questa mozione a cui ha lavorato il Consigliere Urbinati.
Ricordo la missione che facemmo nel gennaio 2018 in Europa a Bruxelles per cercare di sollecitare ed attivare una forza di Parlamentari eletti nelle nostre circoscrizioni affinché il problema venisse preso in esame nel modo migliore.
Credo che ormai la sofferenza che la marineria adriatica ha nel settore dei piccoli pelagici sia nota a tutti, è necessario che venga anche approntato un progetto organico per aiutare i pescatori se si vuole che una marineria così importante del nostro territorio ed anche storica non abbia a scomparire definitivamente. Quindi dobbiamo preoccuparci di sollecitare il Governo affinché vengano liquidati gli indennizzi per il fermo pesca degli anni 2017 e 2018.
C’è da dire che sarà necessario continuare nello sforzo di pungolare i nostri rappresentanti europei allorquando ci sarà il rinnovo dopo le prossime elezioni per monitorate anche le azioni che alcuni Stati che stanno qui di fronte fanno, molto spesso deliberatamente, anche in spregio alle normative europee e nazionali.
Noi siamo stati abbastanza corretti nel rispettare le norme sia nazionali che europee, non sempre gli altri fanno la stessa cosa, penalizzando fortemente la nostra marineria.
Chiedo anche che chi di dovere monitori questi atteggiamenti, affinché la marineria sia tutelata a tutti gli effetti, quindi ovviamente sono favorevole alla mozione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 500. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 775
ad iniziativa del Consigliere Celani
“Situazione di grave carenza di personale tecnico, presso il Servizio tutela del territorio (ex Genio Civile) della Regione Marche assegnato alla P.F. provinciale di Ascoli Piceno, e conseguenti significativi disservizi all’utenza”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 775 del Consigliere Celani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Con riferimento alle esigenze operative ed organizzative della sede dell'ex Genio Civile di Ascoli Piceno segnalate dal Consigliere Celani, peraltro chiaramente evidenziate nell'interrogazione presentata, non può che riconoscersi che le sedi del Servizio tutela del territorio di Ascoli e di Fermo hanno una dotazione tecnica particolarmente modesta se confrontata con quella delle altre Province. La particolare professionalità e l'esperienza dei dirigenti e del personale tecnico assegnato sono riusciti, tra molte difficoltà, a garantire comunque l'operatività delle due strutture ed i servizi all'utenza.
Tuttavia tale situazione è stata ben considerata dalla Giunta nell'ambito del Piano occupazionale per il triennio 2019/2021, approvato con la delibera di Giunta regionale 116/2019, nell'ambito delle complessive disponibilità e limiti finanziari del turnover imposti dall'articolo 3 del decreto legge n. 90/2014.
Con tale Piano sono stati previsti quattro ulteriori unità tecniche da destinarsi alle esigenze dei Servizi difesa del suolo e infrastrutture che potranno, almeno in parte sopperire alle esigenze che, peraltro i suddetti servizi hanno già manifestato.
Le procedure assunzionali sono già state avviate (preventiva mobilità esterna e successivo eventuale concorso), e si spera entro l'estate di poter assegnare il predetto personale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Grazie Assessore. Prendo atto di questo impegno da parte della Giunta per quanto riguarda la sistemazione dell’organico del Genio Civile di Ascoli perché la situazione non è più sostenibile, come lei giustamente ha valutato commisurando la forza lavoro delle altre Province. A Pesaro e ad Ancona abbiamo rispettivamente 18 funzionari tecnici e funzionari tecnici esperti, a Macerata ne abbiamo 13 e ad Ascoli Piceno e Fermo, che è nelle stesse condizioni, abbiamo rispettivamente 4 funzionari sia tecnici che tecnici esperti.
Qualora intendessimo unita la Provincia di Fermo ed Ascoli, che dal punto di vista parametrico è più grande di quella di Macerata, avremmo 8 funzionari tecnici contro i 13 di Macerata. Veramente una situazione insostenibile.
La cosa più grave è che ad esempio ad Ascoli non abbiamo il responsabile Area costruzioni in zona sismica, c’è un Ingegnere esperto che è anche Dirigente, per cui ogni volta il cittadino deve mettersi in fila per poter parlare con il tecnico esperto in merito alle costruzioni in zona sismica.
Questo non riguarda l’aspetto del terremoto perché c’è l’Ufficio speciale per la ricostruzione, quindi le pratiche vengono bypassate, ma per tutto quello che riguarda l’edilizia ordinaria, siccome ci sono dei sintomi di ripresa dell’edilizia, in quanto come sapete benissimo le norme tecniche in zona sismica sono profondamente cambiate e molto più complicate ed astruse in seguito al decreto del gennaio 2018, occorrono tecnici competenti. L’attuale Dirigente/ingegnere da solo non può ovviare a questi inconvenienti, tenuto conto dei grandi impegni che ha riguardanti l’assetto idrogeologico, le concessioni demaniali e tutto il resto.
Mi auguro che questo impegno sia per Ascoli che per Fermo. Siamo nelle stesse condizioni di dobbiamo dire grazie per l’abnegazione dimostrata dagli attuali funzionari. A Fermo ci sono dei funzionati tecnici bravissimi e se porti le pratiche si fanno in quattro, lo stesso ad Ascoli, dove tra l’altro ci sono persone vicine al pensionamento, io li ringrazio tutti, però dobbiamo dare delle risposte non soltanto per i carichi di lavoro, ma soprattutto dei tecnici per i cittadini. Grazie.

Interrogazione n. 796
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Proroga termini adeguamento antincendi strutture alberghiere”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 796 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. L'interrogazione in oggetto rileva che le strutture ricettive, con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro dell'interno 9 aprile 1994 ed in possesso dei requisiti per l'ammissione al piano straordinario di adeguamento antincendio (approvato con D.M. del 16 marzo 2012), devono adeguare le strutture alle disposizioni di prevenzione antincendi entro il 30 giugno 2019.
Considerato che la legge 30 dicembre 2018 n. 145, legge di bilancio 2019, ha prorogato di sei mesi al 31 dicembre 2019 il suddetto termine per le strutture situate nei territori colpiti da eventi eccezionali, territori che non ricomprendono le Marche, e questo va recuperato;
si condivide l'osservazione che scaturisce da questa interrogazione in considerazione che anche le Marche, sebbene non incluse nella formale proroga di cui alla legge di bilancio 2019, hanno subìto ripetuti e vari eventi avversi oltre al terribile sisma 2016 che ha messo in ginocchio l'economia turistica di tutto il territorio regionale, ed in particolar modo delle zone montane colpite, e che pertanto molte imprese si trovano attualmente, loro malgrado, in grave difficoltà a rispettare la richiamata scadenza di adeguamento;
vista anche la preoccupazione espressa dalle associazioni di categoria che chiedono di uniformare il termine di scadenza al 31 dicembre 2019 come per le altre Regioni che sono state inserite nella legge di bilancio 2019;
visti i tempi molto stretti della scadenza;
l'Assessore al turismo ha inviato in data 7 maggio 2019 al Ministro Matteo Salvini, una formale richiesta di estensione del provvedimento di proroga anche alla Regione Marche, uniformando la proroga già prevista per le Regioni vicine e con termini al 31 dicembre 2019.
Abbiamo ritenuto come Assessorato e come Giunta che questa interrogazione avesse un fondamento rilevante perché, come noi tutti sappiamo, il sisma ha creato delle problematiche nelle aree del cratere in particolar modo, ma in tutto il sistema della regione Marche, che adesso pian piano si sta riorganizzando, sta ripartendo e sta ricreando quel giusto entusiasmo per avere un’accoglienza forte.
E’ altrettanto vero che tante strutture, in particolar modo quelle del cratere, ma anche quelle fuori, hanno avuto altre problematiche ed altre attenzioni da seguire, per cui ho presentato, come ho detto prima, il 7 maggio al Ministero degli interni ed al Ministro Salvini richiesta formale per avere una proroga fino al 31 dicembre, come le altre Regioni. L’auspicio era di prevederla prima, ma se viene concessa meglio tardi che mai.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore per la precisa e puntuale risposta ed anche per aver inviato questa missiva al Ministero perché è una situazione di straordinarietà per cui è importante per il sistema turistico marchigiano riuscire ad ottenere una proroga almeno a dopo la stagione. Grazie.

Interrogazione n. 781
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Servizio di pensione completa offerto dall’hotel Velus di Civitanova Marche a seguito degli eventi sismici del 2016”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 781 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all’interrogazione del Consigliere Bisonni ed ai vari punti si precisa quanto segue.
Risulta agli atti quanto che in base al contratto (del 2017 già acquisito dall'interrogante) la Società Hotel Ristorante Velus di Civitanova Marche, titolare dell'omonima struttura alberghiera, ha optato per l'erogazione dei servizi di ospitalità in regime di pensione completa. Sulla piattaforma Cohesion WorkPA, la Società ha prodotto report di rendicontazione, per le mensilità dal 27 ottobre 2016 al 28 aprile 2018, contabilizzando tutti gli ospiti con trattamento di pensione completa. La società ha emesso fatture elettroniche mensili corrispondenti ai predetti report di rendicontazione, corredate da autodichiarazioni attestanti l'effettività delle prestazioni rese agli ospiti, compreso il trattamento di pensione completa.
In merito al quesito n. 2 non risulta agli atti alcuna richiesta avanzata dalla società di subappalto del servizio di ristorazione per indisponibilità dei locali cucina, né conseguentemente è stata concessa un'autorizzazione in merito.
Si specifica, altresì che, qualora una struttura ricettiva non sia attrezzata per la ristorazione, è ammessa la possibilità di approvvigionarsi per la fornitura dei pasti presso soggetti diversi; pertanto per detta fattispecie è consentita l'autonoma organizzazione.
Da una rassegna stampa che io ho, ho letto che il titolare dell’Hotel Velus ha dichiarato che gli ospiti terremotati hanno mangiato all’interno della struttura i pasti della società ‘All Food’, nella sala colazioni allestita per pranzo e per cena e solo nell’ultimo periodo, quando sono rimasti in pochi, si recavano alla locanda sul mare, non è un sub appalto, ma un fornitore di Velus.
Questa è una dichiarazione che è apparsa su un quotidiano on line che risulta virgolettata, se così è stato c’era bisogno di una autorizzazione, quindi adesso i nostri uffici faranno in merito a questo punto uno specifico ed ulteriore approfondimento.
Relativamente al questione n. 3, il legale rappresentate della Società Hotel Ristorante Velus ha attestato, con dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi della legge 445/2000, un procedimento di condanna passata in giudicato; dall'accertamento d'ufficio successivamente effettuato presso il Ministero di Grazia e Giustizia sulla veridicità di quanto contenuto nell'autodichiarazione, per il tramite del Sistema informativo del Casellario, è emerso che il certificato generale del Casellario Giudiziale attesta "nulla", non risulta alcuna menzione. Questo è quanto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta chiara.
Parto dall’ultimo punto, quello sui procedimenti penali, se non ho compreso male è stato dichiarato un procedimento di condanna passato in giudicato, mi si permetta una considerazione di carattere generale, spesso capita che quelli del Movimento 5 Stelle sono sempre pronti con il loro dito accusatore a fare la morale agli altri ed a volte si permettono di esprimere giudizi su chi non ha fatto nulla di male e sugli incensurati.
Assessore, lei mi insegna che quando c’è qualcuno che parla di etica e fa lezioni di morale ad altri invece se ne fosse capace dovrebbe farla a se’ stesso, guardando la trave che sta ben piantata nel proprio occhio prima di esprimere giudizi sugli altri.
La mia domanda chiedeva se c’erano dei decreti penali che compromettessero la possibilità di partecipare a bandi. Voglio far notare all’Assessore, e quindi lo segnalo agli uffici, che in generale, parlando in astratto, ci sono dei reati che non vengono annotati nel Casellario giudiziale per l’istituto della messa in prova o per l’istituto della non menzione. Quindi secondo me va verificato il tipo di reato per essere sicuri che non comprometta la possibilità di partecipare ad appalti pubblici, per cui il Casellario giudiziale preso a se’ stante, non dice nulla.
Passiamo alla questione più dirimente, che è quella oggetto dell’interrogazione, il problema è l’Hotel Velus nel 2001 ha stipulato con la ditta ‘All Food’ un contratto di locazione che permetteva alla stessa di utilizzare la cucina per la preparazione dei pasti per le mense scolastiche del Comune di Civitanova. Il contratto riguarda la ‘All Food’ ed il Comune di Civitanova, nel bando c’è scritto che l’uso doveva essere esclusivo, quindi la cucina dell’Hotel Velus doveva essere utilizzata in via esclusiva per fare quella cosa, ora il problema non è tanto tra la All Food e il Comune di Civitanova, che penserà a chiarire la questione, ma io mi pongo il problema dal punto di vista della Regione e considerato che nel 2016 il legale rappresentante della società Hotel Ristorante Velus sas sapeva di non avere la disponibilità della cucina in quanto c’era questo contratto in essere, mi domando perché non ha preventivamente comunicato alla Regione, come previsto dal patto di integrità, che la cucina non era disponibile che si sarebbe avvalso di terzi, come lui stesso dichiara.
Questo andava fatto preventivamente perché il patto di integrità sottolinea che tutti i sub appalti, ma non solo i sub appalti, i sub contratti, le cessioni e anche i sub affidamenti verso terzi devono essere preventivamente autorizzati dalla Regione Marche, quindi andava, a mio avviso, comunicato prima perché esistono delle norme del codice degli appalti che servono a verificare che chi svolge quel servizio fisicamente abbia i requisiti tecnico-igienico-sanitari economici, ma anche, ad esempio, non sarà questo il caso, che non ci siano infiltrazioni criminali. La normativa per l’antimafia parla della tracciabilità dei flussi finanziari, questo è un dovere della pubblica amministrazione che deve poter tracciare tutti i flussi finanziari per verificare chi riceve questi soldi (dall’inizio alla fine) perché immagino che ci siano delle fatture tra la Società Velus e i prestatori di servizi. Quindi bisognava comunicare alla Regione Marche preventivamente dove andavano a finire queste risorse.
Lei stesso ha detto che non c’è stata nessuna comunicazione e mi fa piacere che ha riportato quanto ammesso dal legale rappresentante della Società e cioè che i pasti sono stati cucinati dalla All Food e che per un periodo gli ospiti non hanno mangiato nemmeno dentro l’Hotel, ma fuori presso un ristorante.
Le chiedo, Assessore, come si fa a sostenere che tale incombenza non si configura come un sub affidamento, preso atto che i pasti per un periodo non sono stati nemmeno consumati presso la struttura dell’Hotel? Come si fa a sostenere che è una fornitura? Non è una fornitura di materiali, addirittura sono andati a mangiare da un’altra parte, quindi come si fa a sostenere che non è un sub affidamento? Se così fosse, andrebbe preventivamente comunicato, come tutte le altre casistiche.
Fate bene, Assessore, a fare ulteriori controlli. Gli uffici regionali venuti oggi a conoscenza di questi fatti o alla data del comunicato devono doverosamente, quindi obbligatoriamente, effettuare altri accertamenti e verificare la correttezza della procedura.
Nel caso venissero fuori delle discrepanze, delle cose che non tornano, c’è anche l’obbligo da parte della Regione Marche di segnalare all’autorità competente la questione. Quindi che i funzionari che faranno questo controllo siano accorti perché hanno pure degli obblighi, non possono fare come vogliono.
Concludo, Assessore, facendole un invito, questo è stato un caso fortuito perché essendoci questo rapporto con la All Food, che aveva un’esclusiva, è venuto fuori questo elemento, non c’è nessuna altra volontà specifica, questo caso potrebbe essere uno di tanti, quindi, invito la struttura a partire da questa situazione per fare un controllo a tappeto su tutto il resto. Grazie.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Abbiamo recuperato le risposte alle interrogazioni del Presidente Ceriscioli.
Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Forse al Presidente sfugge che avevo già rinviato una volta l’interrogazione perché volevo che mi rispondesse l’Assessore Ceriscioli. Se aveva degli appuntamenti invece di fare anticipare le mozioni avrebbe potuto rispondere in merito al Pronto soccorso di Fabriano, tema piuttosto urgente, quindi chiedo se è possibile di contattarlo telefonicamente per sapere se riesce a rientrare prima della fine della seduta, altrimenti rinvio nuovamente la mia interrogazione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Il Presidente si è dovuto allontanare urgentemente perché ha un incontro in corso, certamente non può tornare nell’immediato.

PRESIDENTE. Le interrogazioni n. 790 e n. 791 rispettivamente a firma dei Consiglieri Maggi e Pergolesi vengono posticipate in attesa che arrivi il Presidente o se non arriva rinviate alla prossima seduta.

Interrogazione n. 798
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Biancani
“Situazione del ‘Progetto autismo età evolutiva Regione Marche’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 798 dei Consiglieri Busilacchi, Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In riferimento all'interrogazione relativa all'oggetto, si forniscono i seguenti elementi di risposta, sulla base di quanto relazionato dal Direttore generale dell'Azienda ospedaliera Ospedali riuniti Marche nord con nota acquisita al protocollo della Regione il 18 aprile 2019.
Considerato che il Centro regionale dell'autismo per l'età evolutiva svolge un ruolo centrale e territoriale di primaria importanza, l'Azienda, nelle more dell'espletamento della procedura di selezione del nuovo Direttore di struttura complessa, si è impegnata a sostituire immediatamente la Responsabile del Centro a decorrere dal suo pensionamento, tramite un incarico di facente funzioni.
Per quanto riguarda il personale precario del reparto, l'Azienda ha già espletato la procedura di stabilizzazione per n. 1 logopedista, in applicazione dell'articolo 20 comma 1 del D.L.gs. n. 75/2017 e prevede di concludere la procedura prevista dall'articolo 20 comma 2 del predetto decreto riguardante n. 5 psicologi entro dicembre 2019. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Ringrazio la Giunta, l’Assessore Sciapichetti e la Direzione dell’Azienda ospedaliera che ha dato questa risposta. Credo anche a nome del Consigliere Biancani di poter esprimere soddisfazione perché mi pare che sia stata data risposta positiva non solo ad un interrogativo, ma anche ad una preoccupazione che c’era perché quella struttura che non è semplicemente un reparto, è riferimento per tutta la Regione e non solo.
Ricordo che in seguito alla legge che abbiamo fatto nel 2014, l’unità di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale di Fano è diventato Centro di riferimento autismo per l’età evolutiva di tutta la regione e in seguito a quel provvedimento il numero delle prese in carico è più che raddoppiato, quindi sapere che in questo ultimo periodo non c’erano stati dei rinnovi, che il personale era rimasto precario e soprattutto che la Responsabile andrà presto in pensione, dava un po’ di preoccupazione, non solamente a noi ma anche alle famiglie ed alle associazioni che si rivolgono a quella struttura.
Ritengo che sia importante che la Responsabile venga sostituita quanto prima quando andrà in pensione e che, come ha detto adesso l’Assessore, vengano fatti tutti i rinnovi e le stabilizzazioni perché è un reparto d’eccellenza che svolge una funzione molto importante per tante famiglie e per tanti bambini che ricorrono a questa struttura dalle Marche ed anche da altre regioni. Come Consiglieri, ma immagino anche come Giunta, continueremo a verificare che queste rassicurazioni che ci sono state date vengano effettivamente portate a termine. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ricordo ai Consiglieri Maggi e Pergolesi che la risposta alle interrogazioni viene data dalla Giunta, non necessariamente da un Assessore o dal Presidente, così recitano gli articoli 133 e 134 del Regolamento Interno.
L’interrogazione è rivolta alla Giunta a cui compete la risposta, quindi è un atto di cortesia quello che lei chiede e cioè che risponda il Presidente, però potrebbe rispondere la Giunta o un Assessore. Non c’è l’Assessore delegato che deve rispondere alle interrogazioni, comunque abbiamo deciso, andiamo avanti.

Mozione n. 494
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Tagli all’editoria e rischio chiusura Radio Radicale”
(Votazione)

PRESIDENTE. Questa mozione è stata già discussa nella seduta precedente. quindi si tratta soltanto di fare la votazione.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Ho sentito che il Consigliere Maggi richiamava giustamente tutti noi qui in Aula, ammetto che sono uscito per il pranzo ed infatti sono appena rientrato.
Apprezzo molto i colleghi che riescono a stare senza nutrirsi, io non ci riesco, ho bisogno ad un certo momento di mangiare, io sono sempre propenso a fare mezz’ora di pausa, sennò esco e, come ho fatto adesso, rientro di corsa per fare l’interrogazione, quindi chiederei in futuro di fare mezz’ora di pausa, sennò continuerò a fare così e probabilmente anche altri, ma lo capisco.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Scusate, io ho aperto la votazione e non c’è stata formale richiesta di verifica del numero legale, per cui io ho proceduto con il voto. Si può richiedere prendendo la parola, le cose che si dicono fuori microfono non hanno valore.
Mozione n. 494 a firma del Consigliere Rapa. La pongo in votazione per appello nominale chiesto dal Consigliere Rapa.
Favorevoli: Biancani, Bora, Busilacchi, Celani, Giancarli, Malaigia, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Traversini, Volpini, Zaffiri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 493
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Giancarli, Maggi.
“Sede unitaria delle Associazioni e degli Istituti che costituiscono la memoria storica delle Marche”
(Discussione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 493 dei Consiglieri Busilacchi, Giancarli, Maggi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sarà una illustrazione congiunta e collettiva.
Questa mozione nasce sostanzialmente per due ragioni, il combinato disposto di due esigenze, da un lato quello della tutela di un bellissimo palazzo, patrimonio architettonico di questa città, il Palazzo del Mutilato, dall’altro l’esigenza di trovare una sede a molte associazioni di natura storica che operano nella nostra città e nella nostra regione e che da tempo sono in difficoltà nel trovare una sede e degli spazi.
Il Palazzo del Mutilato è un edificio che sta nel centro di Ancona, è del 1937 ed ha un indubbio valore artistico ed architettonico. Nel 1977 venne preso in affitto dalla Regione Marche e nel 1991 acquistato, quindi è di proprietà di questo ente, è stato sede del Consiglio regionale fino al 2007 quando i nostri uffici sono stati trasferiti in Piazza Cavour.
Da quel momento la Regione ha inserito questo Palazzo nella lista delle alienazioni, ma le varie aste sono andate deserte, nel frattempo sono passati 12 anni e questo edificio ha avuto dei problemi di manutenzione e piano piano è in stato, direi, di abbandono, con i danni che si determinano quando un edificio è trascurato. Nel corso di questi ultimi anni più volte la Regione Marche, anche su sollecitazione mia e di altri Consiglieri, è intervenuta per fare dei piccoli lavori di ristrutturazione.
Più di un anno fa si è costituito un Comitato civico che si è posto l’obiettivo di salvaguardare questo edificio ed aveva previsto, nel corso di una serie di incontri che ci sono stati anche con il Consiglio e la Giunta, di prevedere in quella struttura la sede di vari istituti, suggerendo alla Regione di attivarsi per ottenere dei fondi statali ed europei per finanziare i restauri, perché chiaramente sono opere onerose.
Nei mesi scorsi la Prefettura di Ancona era interessata, aveva anche espresso al sottoscritto un’attenzione per quel palazzo, in particolare per una parte, dando anche la disponibilità ad occuparne solo una porzione, lasciando altri spazi a disposizione delle associazioni. Questa sarebbe stata un’operazione perfetta perché avrebbe consentito un utilizzo dell’immobile e la destinazione di parte di esso alla città ed alla cultura cittadina.
Purtroppo il Ministero dell’interno non ha dato il via libera alla buona chiusura dell’operazione, nonostante la Prefettura di Ancona avesse dimostrato una disponibilità.
Nelle ultime settimane c’è stato un interessamento dell’Asur, la differenza è che l’Asur occuperebbe l’intero edificio, quindi verrebbe meno la possibilità ad esempio di utilizzarne una sua parte per le associazioni. Se il Palazzo lo avesse preso la Prefettura il piano nobile dell’edificio, quando gli uffici erano chiusi, poteva essere utilizzato per iniziative, conferenze dopo le ore 18,00.
Viene meno questa occasione, ma siamo comunque lieti che questa operazione dell’Asur vada in porto perché si avrebbe la possibilità di una buona manutenzione ordinaria, rimane però il secondo corno del problema e cioè il fatto che molte associazioni, ne cito alcune, la Deputazione di storia patria, l’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, L’associazione mazziniana, l’Istituto Gramsci, l’Anpi, hanno un problema di sede e hanno ingenti patrimoni librari, archivi e biblioteche che possono essere utilizzate dalla città e la sistemazione in quell’edificio poteva trovare compimento.
Quello che chiediamo con questa mozione, oltre alla prima parte del problema, quindi ad incoraggiare la Giunta a concludere con l’Asur, è quello di verificare se gli uffici che libererà l’Asur, che attualmente sta in via Oberdan, possono essere destinati a queste associazioni, in questo modo i due obiettivi, la manutenzione del Palazzo del Mutilato, il suo non deperimento, e una sede per le associazioni culturali, luogo della memoria e della cultura storica a disposizione della collettività cittadina e regionale, che troveranno una sistemazione seppure in luoghi diversi.
Questo è quello che chiediamo, mi scuso, l’ho fatta un po’ lunga, ma ho dovuto ripercorrere un po’ la storia, poi magari i colleghi che hanno sottoscritto con me, possono integrare o correggermi negli aspetti in cui sono stato inesatto.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Le associazioni che ha citato il Consigliere Busilacchi fanno parte del Comitato che ha chiesto in maniera trasversale, non con etichette politiche, ad alcuni Consiglieri, che hanno aderito ben volentieri, di avere un punto di riferimento nelle istituzioni.
Ricorderete tutti voi, cari colleghi, che in passato l’attenzione sul Palazzo del Mutilato, le cui vicende tribolate ha riferito il Consigliere Busilacchi, furono agitate in quest’Aula su sollecitazione del Comitato, questo Palazzo ha ottenuto l’attenzione delle istituzioni e della Regione e non fa onore alla politica il degrado in cui è tenuto perché è possibile vedere in che condizioni è. Sicuramente il pregio è anche all’interno con cartoni dipinti da personaggi locali, con statue, io non l’ho visitato recentemente, ma le opere d’arte, che fanno parte della nostra storia, possono essere andate perdute.
Il merito di queste associazioni, che fanno parte del Comitato è stato quello di porre l’attenzione pubblica, l’attenzione delle istituzioni, attraverso gli articoli che sono apparsi sui giornali, su questo poco rispettoso biglietto da visita di Ancona perché si trova all’ingresso della città, in Corso Stamira, un palazzo nero e brutto a vedersi in quanto, rivela un’incuria deprecabile.
Le associazioni che fanno parte del Comitato, come diceva il Consigliere Busilacchi, hanno avuto il merito di porre all’attenzione pubblica e delle istituzioni il degrado di questa struttura e mi piace pensare che mettendo sotto i riflettori questa situazione si è trovata in maniera più rapida la soluzione.
La soluzione ce l’ha detta l’Assessore Cesetti l’ultima volta quando abbiamo discusso degli investimenti per la manutenzione degli immobili della Regione, ci ha riferito dell’interessamento dell’Asur per questo palazzo e naturalmente il Comitato ha espresso in un comunicato stampa il proprio apprezzamento perché finalmente si mette mano ad una carenza che non fa onore né alle Marche, né alla città di Ancona.
Le associazioni che fanno parte del Comitato, le ha citate il Consigliere Busilacchi, hanno biblioteche, archivi, un patrimonio librario importante e indipendentemente da tutto, ci sono i mazziniani, c’è la democrazia cristiana, c’è il partito comunista, c’è la nostra storia, la storia di noi marchigiani da destra a sinistra, una volta si diceva dell’arco costituzionale, adesso non si usa più, però io ho una certa età e posso usare ancora questa cosa come rimembranza. Gli archivi e le biblioteche sono la nostra storia ma non solo, sono aperti a studiosi a studenti che fanno le tesi sulla storia della nostra regione, sono un patrimonio di cui tutti possono usufruire.
Do anche delle indicazioni che non posso provare, però mi è stato riferito, molti di questi archivi e di questi patrimoni sono dentro scatoloni alla mercé dei topi che rosicchiano e un tecnico mi ha detto che non sono tanto i topi quanto i tarli della carta, i pesciolini argentati, che fanno scempio di parte di questo patrimonio. E’ veramente un delitto questo a cui bisognerebbe porre rimedio in maniera veloce.
Con la mozione firmata dai Consiglieri Busilacchi, Giancarli e da me, forse perché siamo più vicini al Comitato visto che siamo della zona di Ancona, una firma trasversale - sta dicendo il Consigliere Zaffiri che è malizioso in questo senso - chiediamo che queste associazioni, che sono lo specchio del nostro modo di essere, della nostra storia, non siano lasciate all’incuria, né nel disinteresse, quindi ben venga la soluzione di via Oberdan, che l’Asur dovrebbe lasciare per andare al Palazzo del Mutilato, ma eventualmente - ci sono anche delle ipotesi che dicono che l’Asur potrebbe tenere il Palazzo del Mutilato, non so potrebbe l’Assessore Casini a dirci qualcosa in questo senso - potrebbe esserci anche un'altra soluzione che io butto la, comunque è da verificare e non è vincolante, c’è il palazzo dell’ex Partito Comunista in via Cialdini che è stato acquistato dalla Regione, è vuoto e sta lì al degrado, sicuramente la struttura di via Oberdan avrebbe la priorità rispetto alle altre scelte, ma in seconda battuta ci potrebbe essere questo grandissimo appartamento della Regione.
Questo è quello che chiede la mozione, che penso verrà condivisa da tutti in maniera trasversale perché, ripeto, queste associazioni hanno bisogno di una collocazione per i loro archivi e le loro biblioteche fruibili non solo dai marchigiani ma da tutti, che rappresentano la nostra storia. Sono in condizioni molto critiche, addirittura una di queste ha uno sfratto esecutivo e non sa dove mettere il proprio archivio.
Alcuni archivi sono dentro alcune scatole alla mercé di roditori e di insetti vari, è la nostra storia, quindi si chiede alla Giunta di farsi parte diligente per sistemare la nostra storia, indipendentemente dalla nostra collocazione politica perché va dalla Democrazia Cristiana fino al Partito Comunista, ci sono i mazziniani che hanno una grande tradizione nella nostra regione ed in particolare nella città di Ancona, ci sono tutti, è la nostra storia politica, civile e sociale.
Sono contento di aver firmato insieme agli altri due Consiglieri questa mozione di cultura e civiltà.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. L’ufficio ha preparato una nota e la consegno agli atti (n.d.r. allegata in calce al resoconto - allegato A).
Succintamente, sappiamo, come speriamo, andrà a finire la vicenda del Palazzo del Mutilato con l’Asur che voi qui definite, e vi ringrazio, un’operazione di successo. Se la partita va in porto può essere definita una operazione di successo perché noi recuperiamo un palazzo storico posizionato in modo strategico all’interno della città capoluogo di Regione e allo stato attuale, nonostante quegli essenziali interventi che ho disposto appena insediato, rappresenta per certi versi oltre che una bruttura, pur non essendo brutto, una situazione a lungo andare di pericolo.
Il fatto che venga recuperato dall’Asur e ricondotto ai suoi antichi splendori per una funzionalità tra l’altro pubblica, non dimentichiamoci che gli uffici dell’Asur li abbiamo trasferiti dalla periferia al centro della città, in via Oberdan, risparmiando 700 mila euro, di cui più volte ho giustamente vantato il risultato come amministrazione perché ne vado orgoglioso.
Al di là del risparmio dei 700 mila euro, abbiamo riportato gli uffici all’interno della città capoluogo di Regione e questo credo che abbia un valore per il personale dipendente che lavora lì, ma credo per la città e per la sua crescita.
Tra l’altro questa è un’operazione virtuosa, e lo voglio dire ai presentatori della mozione, perché è probabile che vada in porto un’operazione di permuta con Asur, nel senso che noi diamo il Palazzo del Mutilato e l'Asur cede alla Regione Marche due padiglioni dell’ex Cras, dove ci trasferiremo degli uffici regionali. Cito ad esempio che è mio intendimento, nella sussistenza delle condizioni, di trasferire l’Assam e l’Arpam in questi padiglioni e voi capite che oltre a centralizzare gli uffici, c’è un ulteriore risparmio di risorse perché se riesco a trasferire l’Assam dall’attuale sede al padiglione ex Cras si risparmiano altri 285 mila euro di affitto all’anno, che è un’enormità, come ho denunciato più volte, e l'edificio di via Oberdan continuerà ad essere utilizzato.
Per quanto riguarda la mozione sono d’accordo e ravviso la necessità di favorire gli obiettivi che si prefigge, però per avvenire ad una fruizione di immobili a vantaggio di queste associazioni è evidente che, per un’esigenza di parità di trattamento e trasparenza, ci si deve attenere alle disposizioni del regolamento regionale sull’assegnazione degli immobili di proprietà regionale.
Ad esempio, per intenderci, dubito che questo possa avvenire senza canone perché potremmo avere dei problemi, bisogna verificare questo percorso, però la soluzione si trova. Penso che sia difficile cedere un immobile gratuitamente ad una associazione, invece non ci sarebbe nulla di strano se pagasse un canone ancorché ridotto e non ci sarebbe niente di strano, anzi sarebbe auspicabile, che la Regione Marche possa dare un contributo a quella associazione, come si fa tante volte con la legge di bilancio, affinché possa pagare.
Voglio dire che siamo d’accordo, c’è l’impegno da parte mia a trovare una soluzione in questa direzione perché la ritengo giusta ed opportuna, anzi necessaria.
Va bene la mozione che voterò, chiedo solo che, per non lasciare pregiudicato nulla, nel dispositivo, dopo le parole “impegna la Giunta regionale a trovare in tempi brevi una sede unitaria alle numerose Associazioni ed Istituti di storia della nostra regione” si aggiunga “nella sussistenza delle condizioni giuridico regolamentari e di sostenibilità economica che consenta anche la migliore collocazione e fruibilità dei loro archivi e delle loro biblioteche” e toglierei la questione di via Oberdan perché potrebbe essere anche via Cialdini o il Cras.
Dico semplicemente che dobbiamo trovare una soluzione perché siamo d’accordo sull’obiettivo, anzi, ho incontrato più volte persone, che hanno parlato anche i Consiglieri Maggi, Busilacchi e Giancarli, e più volte ho detto che c’è questo impegno e insieme troveremo il modo. Ad esempio abbiamo messa in vendita lo stabile di via Cialdini, però mi pare che sia andata deserta, ma lì c’è bisogno di una ristrutturazione.
Ragiono a voce alta, è giusto che voi sappiate queste cose, voi sapete che noi abbiamo destinato nel bilancio, segno evidente che facevamo sul serio non per scherzo, 300 mila euro per la sistemazione del Palazzo del Mutilato e se oggi mi riesce in qualità di rappresentante del governo regionale, nell’esercizio delle mie funzioni, l’operazione di permuta con l’Asur del Palazzo del Mutilato con i due locali del Cras. Potremmo anche valutare insieme, mi impegno a sentirvi ovviamente, che parte dei 300 mila euro, che dovevano essere utilizzati per la ristrutturazione del Palazzo del Mutilato, possano essere destinati alla ristrutturazione di via Cialdini. Questo per dire che le possibilità sono tante, però ci dobbiamo lasciare con l’impegno a conseguire questo obiettivo all’interno di condizioni giuridico regolamentari praticabili e di sostenibilità economica.
Quindi se si potesse mettere questa aggiunta, ovviamente anch’io voterò questa mozione. E’ quasi pleonastico però va detto per correttezza nei confronti di coloro che attendono una nostra decisione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Vorrei intervenire su questa mozione esprimendo una considerazione positiva all’iniziativa che i colleghi hanno presentato, affinché le associazioni possano riunirsi per avere la possibilità di mantenere un patrimonio culturale e storico del nostro territorio.
Vorrei invitare i tre presentatori a recepire questa mia ulteriore considerazione, avendo espresso un giudizio positivo, che si possa integrare la mozione, partendo dall’esigenza di queste associazioni, di costruire, lo dico in modo improprio, però il concetto è questo, un polo culturale aperto a tutti, non escludendo la Regione come protagonista di questa ipotesi.
Un progetto culturale che le associazioni o le future ed eventuali associazioni possono unanimemente gestire in modo tale che si crei una struttura culturale importante per il territorio marchigiano, nella quale la Regione possa essere coinvolta perché non è un soggetto astratto, è un soggetto che partecipa anche perché questi palazzi avranno bisogno di manutenzione, cosa estremamente importante, comunque la formula è da verificare, una partecipazione anche della Regione che possa creare le condizioni per una cosa che vada oltre lo spazio che viene dato a queste associazioni.
Credo che sarebbe una bella iniziativa della quale la Regione potrebbe essere protagonista.
E' chiaro che chi ha più filo tesse più tela, se poi la maggioranza ha delle predominanti culturali, che magari non mi soddisfano, non sarà questo il problema, il problema è cercare di costruire una cosa interessante che possa dare una risposta al territorio, che possa essere un aspetto positivo perché questo territorio ha una storia particolare su cui credo non ci sia niente da dire, occorre quindi valorizzarla in un centro culturale, anche creando le situazioni come quelle che ha poc’anzi evidenziato l’Assessore Cesetti.
A queste condizioni anche il gruppo della Lega voterà la mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Sottoscrivo le dichiarazioni fatte dai firmatari della mozione, i Consiglieri Maggi e Busilacchi.
Ringrazio l’Assessore Cesetti non soltanto per quanto ha sostenuto prima in quest’Aula, ma anche per il lavoro che ha fatto in questi mesi ed in questi anni.
Non solo non dimentico il trasferimento dell’Asur in via Oberdan, ma ricordo anche che ebbi a dire, proprio complimentandomi con il lavoro fatto, che era un’operazione importantissima e che se fosse rimasta, ricordo commentavamo così, la stazione marittima sarebbe stata perfetta, però è importante, è veramente importante aver portato la sede dell’Asur Marche al centro della città di Ancona.
Ho ascoltato con interesse il Consigliere Zaffiri il quale rispetto a questi temi non si volta da un’altra parte, ma entra con un contributo di idee nel dibattito, questo non può che farci piacere e credo che non sia solo un mio fatto personale.
Detto questo, non debbo aggiungere molte cose, perché se è vero che ringrazio e che sottoscrivo, debbo dire che condivido il modo di operare a cui ha fatto riferimento l’Assessore Cesetti, ovvero un utilizzo dei locali, mi permetto di definirlo così, Assessore, dinamico e flessibile con il quale raggiungere almeno due obiettivi se facciamo riferimento a questi istituti importanti ed a queste associazioni, che sono le associazioni che fanno la storia di questo nostro Paese, che sono la memoria di questo nostro Paese, ma sono anche le associazioni degli aderenti e di coloro che hanno fatto la resistenza, che hanno dato vita alla democrazia e alla Costituzione. Sono associazioni culturali che hanno dato vita e hanno dato forza ai partiti politici, quindi abbiamo a che fare con i principi fondanti di una democrazia e di un Paese: storia, libertà, democrazia, memoria, e se via Oberdan rimane al servizio dell’Asur intanto raggiungiamo l’obiettivo importante di utilizzare anche il Palazzo del Mutilato di Corso Stamira.
Oltre ad aver ascoltato l’Assessore Cesetti, ho letto anche dichiarazioni del Direttore generale dell’Asur sull'utilizzo, ad esempio, della sala principale, questo è un aspetto importante, però quell’edificio va recuperato e valorizzato perché non può rimanere in quelle condizioni e perché ha un’importanza notevole dal punto di vista storico e culturale. Questo è sicuramente un fatto rilevante.
Se in via Oberdan rimangono gli uffici dell’Asur in questo ragionamento di utilizzo dinamico e flessibile del patrimonio potremmo vedere la stessa per via Cialdini dove ci sono grandi spazi che, come ha detto poc’anzi anche il Consigliere Zaffiri, possono essere non soltanto sede di associazioni, ma anche luoghi flessibili aperti, culturali, spazi aperti.
E' importante che oggi in Aula si discuta in questi termini, che non sono soltanto mere enunciazioni, ma azioni già portate avanti dalla Giunta regionale, come quella della sede dell’Asur in via Oberdan, come quella dell’utilizzo del Palazzo del Mutilato, ma non possiamo e non dobbiamo fermarci qui perché ci sono importantissime associazioni, tra l’altro molte di queste non hanno un carattere anconetano, ma marchigiano e non solo, quindi la dimensione coinvolge coerentemente l’istituzione di cui siamo rappresentanti, per cui penso che si possa andare avanti.
Assessore, condivido anche la sua preoccupazione quando ha detto del rispetto delle regole, tipo il canone e altre questioni. Queste sono le associazioni che hanno dato vita alla democrazia e allo Stato repubblicano e nello Stato repubblicano la legalità e il rispetto delle regole sono parti fondanti e fondamentali di questa azione più generale, che è quella di un Paese che non vuole perdere la memoria e soprattutto non vuole dimenticare il grande contributo dato da tantissime persone perché poi questi sono gli eredi di quelli che hanno pagato anche con la vita il prezzo della democrazia.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Telegrafico per una sorta di dichiarazione di voto, tralascio la parte del patrimonio, dell’Asur, del trasferimento, che sono tutte cose importanti, che era giusto fare e che stanno dando anche dei risultati non solo sul piano economico ma anche su quello logistico.
Concordo con l’intervento del Consigliere di Maggi quando dice: sono contento, quasi fiero di aver sottoscritto questa mozione perché rappresenta la storia, il civismo non solo della città di Ancona, ma dell’intero territorio, per dire che io non l’ho sottoscritta perché non lo sapevo, però la voto con convinzione e sono contento di votarla per le ragioni che ha esposto il Consigliere Maggi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Molto brevemente. Intanto credo che non sia pleonastico, ma mi corre l’obbligo di ringraziare tutti coloro che sono intervenuti in modo non formale ma sostanziale e sono molto soddisfatto perché credo che questi sono i momenti, pure su un tema un po’ di nicchia, in cui quest’Aula dimostra che per il bene comune ci può essere un’intesa, un ragionamento condiviso ed io auspico anche dei risultati.
Ringrazio l’Assessore per l’attenzione e la disponibilità che ha sempre messo su questo tema e la proposta del Consigliere Zaffiri mi trova d’accordo anche se dalla mozione già si capisce che si vuole creare un polo culturale, ma va bene aggiungerlo, quindi sarei dell’idea che unitamente alla proposta dell’Assessore Cesetti relativa al dispositivo, se gli altri sottoscrittori sono d’accordo, laddove si dice “Ritenuto che la città di Ancona abbia la necessità di avere un luogo della memoria e della cultura storica” possiamo aggiungere “un polo culturale a disposizione dell’intera cittadinanza”, così facciamo capire meglio e valorizziamo l'idea che questo insieme di associazioni non è solamente uno spazio fine a sé stesso, ma può diventare un posto a disposizione dei cittadini, delle iniziative, come esiste in altre città.
Ci sono alcune città in cui questo spazio è diventato emblematico, penso, è sempre un riferimento per chi si occupa di queste cose, alla Sala borsa di Bologna che è un luogo dove insieme alle associazioni si fanno convegni, ci sono bar, ci sono gli studenti, gli anziani che vanno a leggere il giornale, è un polo culturale per la città. Mi rendo conto che adesso è difficile, ma dovremmo trovarlo.
Penso, Assessore Cesetti, che il Cras, consentitemi una parentesi da cittadino anconetano, l’ex manicomio, sia un’area bella, poco conosciuta perché ci sono sempre stati gli uffici, è una realtà verde, ha spazi, ha viali, va benissimo quello che ci andrà, ma sarebbe bello che potesse essere un’area frequentata anche dai ragazzi, tra l’altro anche lì ci arrivano gli autobus. Questo non lo inseriremo nella mozione, rimarrà nell’archivio di questo bel dibattito di cui davvero ringrazio tutti gli intervenuti a partire dai colleghi che insieme a me hanno condiviso questa mozione, ed anche gli altri Consiglieri e l’Assessore Cesetti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Penso che se portiamo a casa come risultati questi obiettivi avremmo fatto molto per la città capoluogo di Regione perché cambia anche la filosofia, l’ha detto il Consigliere Volpini.
Sotto l’aspetto logistico non è indifferente se gli uffici dell’Asur sono in periferia o in centro, non è indifferente se l’Assam e l’Arpam sono nei locali del Cras o da un’altra parte, non è indifferente se verrà trovato un luogo per tutte queste associazioni, quindi penso che da qui alla scadenza del mandato, abbiamo un anno, questi obiettivi potremmo portarli a casa.
Non so se l’ho detto mai, lo dico ora, in Consiglio si parlava di via Cialdini e voglio dire in quest’Aula che via Cialdini è stata sgombrata e liberata all’insegna di un percorso di grande solidarietà e giustizia e senza alcuna tensione, e questo non era scontato.

PRESIDENTE. Ci sono due emendamenti in fase di predisposizione, quindi aspettiamo un po’ e poi votiamo.
Se siete d’accordo nell’attesa andiamo avanti con le interrogazioni.

Interrogazione n. 761
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Sede del Centro per l’impiego di Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 761 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. E’ opportuno precisare che la delibera di Giunta regionale n. 270/2018 fa riferimento ad una convenzione con le Province prevista per gestire la fase transitoria del trasferimento del personale dei Centri Impiego e dell'Area Lavoro, avvenuto 1° maggio 2018, al fine di consentire alla Regione Marche di subentrare nella gestione dei contratti di servizi e utenze, a titolarità delle Province, relativi agli immobili che ospitano i Centri Impiego e le strutture ad essi collegate.
In base a tale Accordo si è sviluppato un confronto con tutte le Amministrazioni provinciali attraverso il quale è stato stabilito il rimborso, da parte della Regione, dei costi sostenuti dalle amministrazioni provinciali per il personale assegnato ai rispettivi Centri Impiego e per le strutture collegate.
Sono i Comuni serviti da ciascun Centro Impiego e dalle relative articolazioni territoriali a farsi carico della messa a disposizione di locali idonei.
La Regione Marche, a tal fine, attraverso la competente struttura, la Posizione di Funzione “Enti locali, integrazione e semplificazione dei servizi territoriali” sta provvedendo alla stipula di appositi Accordi con i diversi Comuni interessati, e qui Consigliere Zaffiri le allego un’altra documentazione che mi è stata data dal Dirigente, che è molto più tecnica, gliela allego insieme a quella della mia Dirigente.
Attraverso questa operazione si cerca di riaggregare le diverse strutture organizzative regionali distribuite sul territorio.
Si provvede a questa ricognizione in accordo con varie P.F. quella del “Provveditorato, economato e sicurezza sui luoghi di lavoro”, quella della “Tutela del territorio di Ancona e gestione del patrimonio” ed anche quella relativa alla “Istruzione, formazione, orientamento e relativi servizi territoriali”, noi abbiamo fatto già molti incontri con queste tre P.F.
Con specifico riferimento a quello che lei chiede, quindi ai locali del Centro Impiego di Ancona, recentemente si è tenuto un ulteriore incontro, che ho promosso e presieduto con gli amministratori e i tecnici del Comune di Ancona, proprio per verificare soluzioni alternative, lei vedrà qui che era presente il Vice Sindaco del Comune di Ancona.
I tecnici regionali stanno valutando l'ipotesi di acquisire dall'Asur degli spazi in via Cristoforo Colombo (ex Cras) per trasferire in tale ambito gli uffici del Centro Impiego di Ancona e sono impegnati a stimare i costi delle ristrutturazioni necessarie.
Infatti, a fronte della proposta del Comune di cedere gratuitamente un immobile destinato a sede scolastica che, però, andrebbe demolito e ricostruito, quella appena indicata costituirebbe un'ipotesi sicuramente meno onerosa, più celere e sicuramente più funzionale per l'utenza, considerata la presenza di parcheggi e di collegamenti garantiti dal servizio di trasporto pubblico urbano ed extra-urbano. Ricordo che lei trova allegati tutti i possibili edifici che ci sono stati indicati dal Comune di Ancona.
Le strutture regionali stanno anche prendendo i necessari contatti con I'Asur.
Al contempo sul piano tecnico, si stanno ricercando dei contatti con il Comune di Osimo e con quello di Castelfidardo per verificare la disponibilità, dell'uno o dell'altro, a mettere a disposizione dei locali, possibilmente lungo la Statale 16, per aprire una sede decentrata lavoro del Centro impiego di Ancona come c’è stato richiesto perché l’osservazione è stata che ad Ancona una sola sede è poco, quindi se potevamo decentrare nei Comuni limitrofi, raggiungibili più agevolmente dagli utenti della zona sud dello stesso Centro (residenti a Camerano, Numana, Sirolo, Loreto, Castelfidardo, Osimo) e questo è da verificare perché la richiesta è del Centro impiego.
Quest'ultima ipotesi di lavoro è direttamente correlata alla possibilità di potenziare gli organici dei Centri Impiego prevista dalla Finanziaria dello Stato per il 2019 e ribadita ultimamente in tutta la legislazione vigente.
Nel frattempo, il Comune di Ancona mette a disposizione ulteriori due locali, ubicati al piano superiore dell'attuale sede del Centro Impiego ed un ulteriore immobile adiacente. Ciò al fine di ospitare, per ora, i nuovi operatori che si prevede di assumere, a tempo determinato, entro la seconda metà del corrente anno, per rafforzare l'organico dei servizi pubblici per il mercato del lavoro, i cosiddetti "Navigator" che saranno messi a disposizione da Anpal Servizi per la gestione del reddito di cittadinanza.
Ripeto, quel luogo non è idoneo, in attesa di un’altra possibilità si sono aperte queste ulteriori stanze, ma il luogo non è idoneo.
Infine, per tamponare al meglio quest'ultimo periodo di "criticità strutturale", che dovrebbe cessare con la fine del corrente anno, la Giunta regionale mette a disposizione le proprie sale riunioni per organizzare e svolgere i “laboratori formativi”, previsti per i lavoratori disoccupati, che danno l'immediata disponibilità alle politiche attive e alla ricerca di lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Cosa devo dire, Assessore? Le cose si fanno sempre lunghe, mica governo io, questo è il problema! Chi governa arriva sempre lungo, ma non c’era bisogno del Consigliere Zaffiri che passasse una mattina presso il Centro per l’impiego per vedere che questi lavoratori si trovano in una situazione inaccettabile, come dice lei. Non è possibile che gli impiegati per andare al piano superiore devono uscire all’esterno, vorrei, mi dispiace per il lavoratore, che qualcuno si facesse male poi vedremo. Ha capito? Non ci voleva il Consigliere Zaffiri, un capo ufficio, una persona normale si doveva accorgere.
Quando ci sono le selezioni, le persone che vi partecipano sono stipate in una sala angusta, stretta, insufficiente, una parte sta dentro e una parte sta fuori. E’ una cosa normale? Io sono capitato lì per caso e ho visto queste cose.
C’è anche il problema del pomeriggio, il palazzo è vecchio, fatto negli anni del post terremoto, ci sono delle vetrate paurose sulla destra dell’edificio e dalle ore 12,00 come il sole gira, quei disgraziati dei lavoratori subiscono il calore proveniente da quelle vetrate.
Questa è una cosa seria, Assessore, non capisco chi doveva controllare, non capisco chi ha accettato il primo provvedimento, non capisco, per questo sono fortemente rammaricato.
Io ed anche un bambino dell’asilo avremmo detto che lì non ci dovevano andare i lavoratori perché quel luogo non è funzionale, si doveva trovare un altro spazio, la macchina si è messa in moto da poco tempo, diciamo come stanno le cose, se non è adesso, è da ieri mattina.
Questa è una situazione che sta peggiorando perché non c’è una struttura capiente anche per far scuola e queste persone devono uscire e raggiungere una sede esterna, già questo dimostra tante cose, può dimostrare che non c’è serietà, è anche importante dare una certa immagine, questa struttura ha bisogno di essere messa a posto per poter funzionare, questo è il problema!
Le chiedo di non trovare sistemazioni provvisorie, le chiedo soltanto questo, di non salire al piano superiore, ma di accelerare i tempi superando la burocrazia per trovare una soluzione per far si che il Centro per l’impiego venga accolto in un’unica sede, nella quale ci siano le condizioni anche per la scuola.
Ha parlato anche di una sede distaccata, avete valutato l’ipotesi della Provincia a Passo Varano? Si entra dalla Cameranense e quella sede si raggiunge senza passare per Ancona, basta passare da dietro il campo sportivo e con l’auto si raggiunge subito. Parzialmente la Provincia c’è e mi sembra che in quell’edificio ci sia una scuola. E’ un’area da sviluppare, non si è sviluppata ed è rimasto lì in mezzo il fungo della Provincia. Vedete se è possibile accelerare perché occorre trovare una sistemazione diversa prima che partano i corsi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Guardi, Consigliere Zaffiri, io la ringrazio per i tre punti che lei ha toccato: il fatto che la sistemazione non sia provvisoria, che non si salga al piano di sopra, per quello che ha detto sulla sicurezza, e l’edificio di Passo Varano, che non mi è stato indicato, io ne prendo atto, me lo indica lei, però sono i Comuni e la Provincia che indicano alla Regione i luoghi, tanto per essere precisi.

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Loretta BRAVI. A me sono stati dati tanti nomi, ma questo non c’era, quindi ne prendo atto da lei, se lei ci crede, la mia parola contro la sua. Passo Varano non è mai stato contemplato ed io ho fatto molti incontri, una decina come minimo.
La ringrazio per quello che ha messo in evidenza perché lo valuteremo e la invito a vederlo insieme.
Ripeto, Consigliere Zaffiri, su questi tre punti che lei ha posto massima condivisione, le vorrei solo fare un’osservazione che non vuole essere una polemica, ma è un dato più che altro oggettivo, scientifico. Da quattro anni abbiamo messo la testa nei Centri per l’impiego da ogni punto di vista cercando di migliorarli perché lei sa benissimo lo stato di abbandono nel quale erano, sa cosa le dico? Mi sono fatta questa idea, che dove i Comuni e le Province hanno valorizzato il Centro per l’impiego, questo ha anche un luogo dignitoso, deve li hanno tollerati è tutto da ricostruire. La ringrazio.

Mozione n. 493
“Sede unitaria delle Associazioni e degli Istituti che costituiscono la memoria storica delle Marche”
(Votazione)

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione della mozione n. 493, temporaneamente messa da parte.
Emendamento n. 1 a firma dei Consiglieri Busilacchi, Giancarli, Maggi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento n. 2 a firma dei Consiglieri Busilacchi, Giancarli, Maggi, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 493 così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Verifichiamo se è presente il Presidente Ceriscioli per rispondere alle due interrogazioni che sono rimaste in sospeso.
Se siete d’accordo rimandiamo alla prossima seduta le due interrogazioni. Grazie e buona giornata.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,20


ALLEGATO A

TESTO DELL’INTERVENTO DI CUI E’ STATA RICHIESTA LA PUBBLICAZIONE NEL RESOCONTO DELLA SEDUTA ODIERNA
(Articolo 55, comma 2, del Regolamento Interno)

MOZIONE N. 493 “Sede unitaria delle Associazioni e degli Istituti che costituiscono la memoria storica delle Marche”
Fabrizio CESETTI. La mozione in oggetto, dopo aver preso atto delle vicende gestionali che hanno recentemente riguardato l'immobile regionale denominato "Casa del Mutilato", sito in Ancona, Corso Stamira, sollecita la Giunta regionale a trovare, in tempi brevi, una sede unitaria per le associazioni e istituti di storia della Regione, valutando, in via prioritaria, la possibilità di collocarli nello stabile di via Oberdan, sede attuale della Direzione generale dell'ASUR.
Nel merito deve rappresentarsi quanto segue.
1. Circa la destinazione della "Casa del Mutilato", con decisione assunta nella seduta del 01/04/2019, la Giunta regionale ha intrapreso con la Direzione ASUR una verifica preliminare volta a vagliare la possibilità di permutare detto immobile con alcuni padiglioni dell'area "ex CRASS" di Ancona, di proprietà ASUR e attualmente non utilizzati. Tale soluzione, ove fattibile, permetterà risparmi di spesa in termini di fitti passivi per alcune centinaia di migliaia di euro annui (possibili uffici da allocare: ASSAM, Direzione ARPAM, Centro per l'impiego, ecc.).
2. L'operazione di cui al punto 1 è anche correlata a una ulteriore centralizzazione delle funzioni dell'ASUR, pertanto la collocazione della Direzione generale ASUR presso la Casa del Mutilato difficilmente determinerà la liberazione dei locali attualmente in concessione a ASUR presso via Oberdan/via Don Gioia. Tali aspetti, comunque, saranno vagliati dal Tavolo tecnico appena costituito e le risultanze saranno recepite in un accordo preliminare con ASUR da stipularsi ai sensi dell'art. 15, della legge n. 241/1990.
3. Per quanto esposto nei punti 1 e 2, più precisi impegni potranno essere presi dalla Giunta una volta formalizzato l'accordo di cui al punto 2; in ogni caso, i tempi di realizzazione degli interventi connessi richiederanno tempi medio-lunghi (12/24 mesi), per cui soluzioni a breve, come auspicato, non sono allo stato attuale praticabili.
4. Pur condividendosi a pieno l'opportunità di riunire le associazioni di che trattasi in un unico stabile, si riterrebbe oltremodo opportuno coinvolgere in tale tentativo anche le istituzioni locali e, in primis, il Comune di Ancona, tenendo anche conto che tale iniziativa, sebbene auspicabile, non rientra tra le finalità primarie dell'Ente regionale e, in ogni caso, la medesima deve ritenersi subordinata all'ottimale allocazione dei propri uffici e di quelli dei propri enti dipendenti.
5. Per completezza di informazione, deve rappresentarsi che uno stabile di proprietà regionale, sito nella zona centrale di Ancona e non utilizzato a sede di uffici, è quello sito in via Cialdini. Allo stato attuale il bene, essendo ricompreso nel piano delle alienazioni (d.g.r. 34/2019) è stato sottoposto infruttuosamente alle procedure di asta previste dal regolamento regionale n. 4/2015. E’ appena il caso di accennare che un’eventuale destinazione di tale immobile alle finalità di cui all'oggetto richiederebbe ingenti investimenti regionali per una sua ristrutturazione.
6. Deve farsi, infine, presente che l'eventuale fruizione di immobili di proprietà regionale da parte degli istituti e associazioni di interesse deve intendersi in ogni caso subordinata, per una elementare esigenza di parità di trattamento e trasparenza, alle disposizioni del sopra richiamato regolamento regionale n. 4/2015.