Resoconto della seduta n.137 del 26/11/2013
SEDUTA N. 137 DEL 26 NOVEMBRE 2013
La seduta inizia alle ore 11,10
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 137 del 26 novembre 2013. Do per letto il processo verbale della seduta n. 136 del 19 novembre 2013, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 587 del Consigliere Latini: “Rispetto della deliberazione di Giunta regionale 23/13 per il pagamento della quota della retta giornaliera di degenza per ospite a carico delle Aree Vaste dell'Asur Marche – Struttura CO.s.e.r. - casa Giovanna”;
n. 588 del Consigliere Latini: “Confronto tra Stato e Regioni sulle modalità di attuazione degli obbiettivi del Patto di bilancio europeo (trattato fiscal compact)”;
n. 589 del Consigliere Latini: “Mantenimento degli uffici del Giudice di Pace di Jesi”;
n. 590 dei Consiglieri Perazzoli, Massi, Ortenzi, Traversini, Eusebi, Romagnoli, Marangoni, Bellabarba, Sciapichetti: “Attività motoria nella scuola primaria”;
n. 591 della Consigliera Foschi: “Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Unipersonale Prima Energia Srl per la realizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in Comune di Fano loc. Caminate e Metaurilia”;
n. 592 dei Consiglieri Natali, Romagnoli, Acquaroli: “Deliberazione Giunta regionale n. 1011/2013 e deliberazione Giunta regionale n. 1195/2013”;
n. 593 della Consigliera Foschi: “Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Solenergia Soc. Agricola a.r.l. per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in Comune di Montefelcino (PU). SP. n. 48”;
n. 594 del Consigliere Latini: “Rinnovo contratti personale specializzato operante per i servizi sanitari specialistici dell'Ambito Territoriale 13”;
n. 595 del Consigliere Latini: “Chiusura della strada di collegamento tra Marche e Umbria denominata strada della Contessa”;
n. 596 dei Consiglieri Acquaroli, Natali, Romagnoli “Nuova tassazione per servizio raccolta e smaltimento rifiuti”;
n. 597 del Consigliere Solazzi “Attività motoria nella scuola primaria”.
Hanno chiesto congedo il Consigliere Latini e l'Assessore Mezzolani.
PRESIDENTE. Nella riunione dei Presidenti dei gruppi abbiamo ricevuto una delegazione di circa 80 associazioni che si occupano dei servizi sanitari e dei servizi sociali, che stanno manifestando questa mattina fuori dal palazzo sede del Consiglio. Abbiamo ricevuto una delegazione ristretta e naturalmente nell'impossibilità di fare un Consiglio regionale aperto, mi sono preso l'impegno di rappresentare la loro richiesta pressante, ripeto, sono circa 80 associazioni e fra l'altro hanno il sostegno, credo, di tutte le organizzazioni della cooperazione a livello nazionale.
Nella sostanza chiedono il ritiro delle deliberazioni nn. 1011 e 1195 titolando "contro ogni forma di istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti, la sanità regionale non può fare cassa sui più deboli, la delibera 1011" dicono, e questo è il loro comunicato "propone un inaccettabile ritorno al passato proponendo come modello la creazione di grandi contenitori indifferenziati, strutture da non meno di 20 posti accorpate tra loro ed indifferentemente rivolte a persone con demenza, disabili, anziani non autosufficienti, persone con disturbi mentali, interessa la qualità di vita, il rapporto con il territorio, una prospettiva inclusiva degli interventi. A cosa o a chi è utile la concentrazione delle persone utenti dei servizi strutture di questo tipo?
La deliberazione n. 1195 stabilisce che in alcuni servizi per persone con disabilità grave, anziani non autosufficienti e persone con disturbi mentali, le tariffe a carico di utenti e Comuni siano aumentate rispetto alle indicazioni nazionali con corrispondente diminuzione delle quote a carico della sanità regionale, con il rischio concreto di rendere impossibile l'accesso a servizi essenziali, è accettabile una prospettiva di questo tipo?"
Il comunicato si chiude con queste 5 richieste, oltre al ritiro delle deliberazioni nn. 1011 e 1195, si chiede:
- l'applicazione coerente della normativa sui livelli essenziali di assistenza;
- la definizione del fabbisogno regionale di servizi sulla base del bisogno per ambito distrettuale e non per Area vasta;
- la definizione di adeguati standard di assistenza e conseguenti tariffe stabilite dalla Regione;
- la promozione di un effettivo sostegno alla domiciliarità, assegni di cura, assistenza e cure domiciliari;
- l'abbattimento delle liste di attesa nelle residenze per anziani non autosufficienti e persone con demenza, sono oltre 2.000 le persone che oggi sostengono l'intero costo del ricovero per una spesa non inferiore a 1.500-2.000 euro al mese.
Mi sono preso l'impegno con queste associazioni - ripeto, loro hanno fatto la richiesta esplicita di intervenire in Consiglio regionale, io ho detto loro che oggi questo è un Consiglio regionale non aperto - di leggere il loro comunicato, era l'unica cosa che potevo fare.
Un'altra cosa, come Conferenza dei Capigruppo abbiamo detto che sarebbe il caso che la Commissione, nella persona del suo Presidente, magari, riunisse le parti, convocasse l'Assessore alla sanità ed una rappresentanza di queste associazioni per affrontare nello specifico il tema, lo dico anche qui ufficialmente in Aula, non vedo il Presidente della Commissione, ma c'è il Vicepresidente per cui ci può essere l'impegno ad incontrare queste associazioni insieme all'Assessore.
Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Grazie Presidente vorrei pregare il Governatore, prima di entrare nel merito dell'illustrazione dell'argomento attuale, di dirci qualche cosa sulla problematica Indesit. Leggiamo dell'interruzione delle trattative, vorremmo sapere come la Regione intende muoversi, stimolare e conoscere, effettivamente, al di là di quello che si legge sui giornali, la situazione in questo momento.
PRESIDENTE. Io vado avanti con l'ordine del giorno, così come c'eravamo presi l'impegno la volta scorsa su esplica richiesta.
Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale
in merito alla Macroregione Adriatico-Ionica
PRESIDENTE. Ha la parola, per le comunicazioni, il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Credo che oggi nell'ordine del giorno dell'Assemblea legislativa ci siano molti argomenti che richiedono una determinazione, una decisione urgente, da parte del Consiglio regionale, che afferiscono alla realtà presente che dobbiamo affrontare, quindi, questo tema della strategia della Macroregione a qualcuno potrà sembrare astratto e io mi permetto di risolverlo in poche battute, con poche riflessioni, rinviando ai documenti scritti che verranno distribuiti a ciascun Consigliere che potranno consentire un approfondimento nel dettaglio.
Stiamo parlando di un pezzo della nostra storia, un pezzo della storia del nostro Paese, i rapporti con i Balcani, un pezzo della storia dell'Adriatico, un pezzo di storia della nostra Regione, credo, quindi, che sia necessario forse avere più tempo e più possibilità di approfondimento di quello che noi abbiamo.
Mi riferisco soltanto ad alcuni tratti, ad alcune pennellate essenziali su cui poi ognuno di voi potrà chiedere degli approfondimenti e poi nella replica ci saranno risposte più puntuali.
La storia della strategia della Macroregione è una storia che ci vede protagonisti come comunità più che come istituzione.
L'Adriatico è un mare dove si è formata la nostra comunità regionale nel corso della storia, questa storia di comunità si è interrotta con la fine della seconda guerra mondiale, quando il Mare Adriatico è divenuto il naturale prolungamento del muro di Berlino ed ha separato l'est dall'ovest, così è stato fino alla caduta del muro di Berlino nel 1989, quando paradossalmente con la caduta del muro si è riaperto anche il Mare Adriatico e si è trasformato da una linea di frontiera in una comunità, in uno spazio per poter ricostruire una comunità.
E' stata proprio la comunità che per prima si è impegnata, sono stati gli architetti dei nostri Comuni che sono andati a Girocastro o a Berat a fare i piani regolatori delle città albanesi, è stata la Cisl che ha promosso dei progetti per iniziare al diritto al lavoro Paesi che non conoscevano questa problematica, è stata la stessa Regione Marche che ha partecipato alla ricostruzione dell'ospedale di Monstar insieme ad altre Regioni, come la Toscana, l'Emilia Romagna ed il Piemonte, è stata la stessa Regione Marche che con i propri progetti di cooperazione ha partecipato alla ricostruzione di un micro tessuto di piccole imprese in Bosnia Erzegovina, soprattutto, orientati all'imprenditoria femminile.
Tutte queste iniziative hanno fatto si che si formassero dei net work, delle reti, che oggi sono i motori di questa strategia che è venuta dopo, sono sostanzialmente i motori fatti dai Comuni, dagli enti locali che si sono associati in un forum delle città dell'Adriatico. Il secondo motore è stato fatto dalle Camere di Commercio che si sono associate nel forum delle Camere di Commercio dell'Adriatico, il terzo motore è stato quello delle Università che si sono associate in un altro net work che si chiama Uni-Adrion, un altro motore molto forte è stato quello delle Regioni o delle Contee, a seconda della sponda da dove si guarda, che hanno costruito l'Euro Regione Adriatica che ha sede a Pola, dove siedono tutte le istituzioni regionali, un quinto motore, forse il più significativo, il più forte, è stato quello che si è costituito nel 2008 con l'iniziativa Adriatico-Ionica.
Il quinto motore è quello fatto dagli Stati, ovvero dagli otto Stati che rappresentano l'arco del Mare Adriatico, quindi Stati, Regioni, Camere di Commercio, Università e Comuni costituiscono cinque motori che hanno consentito di cominciare a pensare a qualcosa di diverso. A pensare ad una strategia complessiva, condivisa, in questa area che non era più una linea di frontiera, ma una comunità.
Noi, come Regione, abbiamo avuto un ruolo abbastanza importante nell'aprire questa prospettiva, analogamente a quanto stava avvenendo nel resto d'Europa dove si stavano costruendo altre due Regioni che sono state formalmente attivate nel 2009, la Macroregione Baltica e l'anno scorso quella del Danubio, autorizzate dal Consiglio europeo.
Abbiamo cominciato a lanciare anche noi, sotto la spinta ed il coinvolgimento dei cinque motori, delle cinque reti che costituivano il senso di comunità che questa area esprimeva, all'Europa l'idea di costituire una terza strategia di Macroregione dopo quella Baltica e quella del Danubio, che era quella dell'Adriatico-Ionico.
Questa strategia inizialmente è stata vista con grande perplessità dall'Europa, perché la differenza che esisteva tra questi Paesi era molto grande e c'era un po' di diffidenza sulla possibilità, soprattutto da parte del Commissario Hahn, di riuscire a costruire un percorso di omogeneità di progetti condivisi, eppure dopo una certa riflessione, dopo un approfondimento, si è fatta strada proprio all'interno dell'Europa, nella riflessione più generale, l'importanza di questa strategia, perché viene ad insistere sul fianco più debole, in questo momento, dell'Europa che è il fianco sud est, dove ci siamo noi, la Grecia e tutti i Paesi dell'area ex jugoslava che costituiscono una minaccia alla coesione.
Per cui l'Europa ha veramente sposato questa strategia ed oggi la sostiene con grande determinazione perché la considera fondamentale per la coesione nel prossimo futuro dell'Europa, rispetto ad un fianco che presenta grandi debolezze sia da un punto di vista finanziario, infrastrutturale, che dal punto di vista della sua struttura, del suo tessuto sociale inteso come comunità.
Abbiamo trovato un terreno fertile, l'iniziativa è partita dalla stessa iniziativa Adriatico-Ionica che ha introdotto il tema della necessità di costituire una Macroregione, ricordo la dichiarazione di Ancona che è avvenuta il 5 maggio 2010, dichiarazione di Ancona sottoscritta dai Ministri degli Esteri degli otto Stati membri, dalla Grecia fino a noi, passando per l'Albania, la Bosnia Erzegovina, la Serbia, il Montenegro, la Croazia e la Slovenia, in cui proprio nel 2010, si lanciava l'obiettivo del riconoscimento da parte dell'Unione europea della strategia della Macroregione entro il 2014.
Successivamente un altro punto importante è stato a Bruxelles, il 23 maggio 2011, quando gli stessi Ministri degli Esteri degli otto Paesi hanno riconfermato questa determinazione, il senso della volontà della Comunità europea, Comunità europea intesa come comunità di base, quindi come poteri locali, è venuto l'11 ed il 12 ottobre quando su iniziativa della nostra Regione al Comitato delle Regioni è stato presentato il parere approvato dalle 271 Regioni d'Europa per la richiesta formale alla Commissione europea di avviare la procedura per l'istituzione della strategia della Macroregione.
Si sono succeduti un'altra serie di atti fino a quello formalmente più importante, quello del 13, 14 dicembre 2012 in cui il Consiglio europeo ha chiesto ufficialmente alla Commissione di dare il via al Piano di azione per realizzare la strategia della Macroregione, quindi, noi ci troviamo, in questo momento, nella parte operativa, la parte operativa significa realizzazione del Piano di azione che se volete è equivalente ad un Pon, ad un Pon nazionale, ad un Por regionale, ma che ha come riferimento un'area che è quella Adriatico-Ionica, per costruire l'insieme dei progetti che daranno vita al Piano di azione su cui avverrà la definitiva autorizzazione della Commissione europea nel 2014, quando l'Italia avrà la Presidenza di turno dell'Unione europea, della strategia della Macroregione.
In questo momento quindi noi siamo impegnati, tutti quanti a costruire il Piano d'azione, ovvero l'insieme dei progetti che dovranno dare il via operativo alla strategia della Macroregione.
Il 7, 8 novembre è avvenuta proprio qui ad Ancona una consultazione delle Regioni italiane che sono coinvolte nel percorso della strategia, questo documento voi lo avete a disposizione, questo documento si muove su quattro assi - che sono quelli che credo siano proiettati - che sono l'ossatura, lo scheletro, la base fondamentale del Piano d'azione.
Un asse è quello che riguarda la blu economy, un secondo asse è quello che riguarda le infrastrutture o le interconnessioni perché si tratta non solo di infrastrutture materiali, ma anche di interconnessioni virtuali, un terzo è quello che riguarda la qualità ambientale, gli ecosistemi e i cambiamenti climatici, un quarto asse è quello che riguarda l'attrattività, l'attrattività significa soprattutto turismo.
Ognuno di questi assi ha un coordinatore di carattere nazionale, Grecia e Montenegro coordinano l'asse 1, l'Italia e la Serbia l'asse 2, la Slovenia e la Bosnia l'asse 3, la Croazia e l'Albania l'asse 4, ed una Regione italiana di riferimento che significa, in realtà, lavoro di segreteria.
Ad Ancona il 7 e l'8 novembre abbiamo approfondito ognuno di questi assi per fornire le nostre proposte.
Le proposte che la Regione Marche ha fatto in questa riunione si sono indirizzate prevalentemente in modo puntuale su due progetti uno è quello che riguarda la interconnessione virtuale, quindi la realizzazione di una cloud, di un'area di connettività forte in termini informatici e telematici che riguardi proprio l'Adriatico e lo Ionio. Il secondo progetto che noi abbiamo presentato è quello della costituzione di una scuola di formazione amministrativa sul modello ambiziosissimo, ma quello è il punto di riferimento, dell'Ena francese per fare dei manager della pubblica amministrazione che comincino ad inquadrare il problema.
Naturalmente nel documento voi troverete anche gli altri progetti che noi abbiamo presentato che riguardano le infrastrutture materiali e, quindi, la necessità del prolungamento dei corridoi adriatici. Voi sapete che in questo momento abbiamo ottenuto il prolungamento fino ad Ancona del corridoio Helsinki-La Valletta che inizialmente non era previsto, era previsto fermarsi a Ravenna, ora arriva ad Ancona. Stiamo facendo un'altra battaglia che troverà il suo punto di riferimento proprio nel documento, nel Piano di azione che riguarda il corridoio Baltico-Adriatico, questa via inizialmente partiva dalla Scandinavia e si fermava a Vienna, come se lì fosse il punto d'approdo del Mare Adriatico, ma in realtà poi è stata portata a Trieste ed oggi anche lì stiamo cercando di farla scorrere ulteriormente verso Ancona, quindi, il tema delle infrastrutture è centrale, come pure è centrale il tema che riguarda lo sviluppo dell'attività delle imprese, l'innovazione tecnologica, temi che tutti quanti voi conoscete.
Seminari su questo argomento ce ne sono stati molti per cui non approfondisco ulteriormente la materia, vi rinvio alla lettura dei documenti. Credo che i termini essenziali ve li abbia forniti, l'appuntamento è piuttosto stringente, mi dispiace che questa occasione sia stata offerta soltanto oggi, ma di seminari ne abbiamo fatti tantissimi con il Presidente della VI Commissione, ci siamo confrontati sistematicamente, lui ha partecipato ad iniziative che sono state attivate da tutti gli stakeholder della nostra comunità, dalle Camere di Commercio alle associazioni economiche, ultima la Cna che ha organizzato un convegno non più tardi di 15 giorni fa.
Di fatto noi abbiamo soltanto il 7 febbraio per presentare ad Atene il Piano d'azione, questo Piano d'azione sarà confezionato il 7 di febbraio con tutti i progetti elencati ad Atene, utilizzerà le risorse dei fondi strutturali europei, quindi del FES, del Fondo sociale europeo, del FESAR e le risorse del South east gateway e naturalmente utilizzerà le risorse anche dei Paesi che sono parte dell'Unione europea cioè la Slovenia, l'Italia, la Croazia e la Grecia ma anche le risorse dei Paesi che sono fuori dell'Unione europea cioè la Serbia, il Montenegro, la Bosnia Erzegovina e l'Albania che sono i cosiddetti fondi Ipa, fondi per i Paesi in pre-adesione, si sommeranno insieme e con questi sarà finanziato il Piano d'azione che verrà approvato, ormai pare certo quando l'Italia avrà la Presidenza di turno dell'Unione europea e, quindi, sarà forse il principale strumento, il principale momento che qualificherà la Presidenza italiana.
Devo dire che su questa strategia delle Macroregioni si sono avviate anche altre realtà, come sa bene il Consigliere Zaffini, perché subito dopo di noi anche l'Arco alpino ha chiesto di realizzare una Macroregione, ma loro sono all'inizio, sono partiti adesso, è stato fatto il mese di settembre il primo convegno sulla strategia della Macroregione Alpina e ci sono anche altre aree europee che si sono avviate lungo questa strada che l'Europa ritiene essere particolarmente interessante, l'Arco Atlantico ed anche qualcun altro che sta istruendo le proprie formule di strategia.
Credo che questi siano gli elementi essenziali, se volete aprire un dibattito io sono a disposizione, se no lo rimandiamo alla lettura dei documenti.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Presidente, chiedo, se è possibile anticipare, il punto 5, quello relativo alle modifiche del Psr, al punto 1. E' un atto urgentissimo e c'è una scadenza impellente, appena il Consiglio avrà approvato l'atto, la Giunta dovrà riunirsi per deliberare, altrimenti siamo fuori tempo.
PRESIDENTE. Questo è un problema che abbiamo trattato in Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, se voi siete d'accordo, pena la decadenza di 10 milioni di euro di fondi europei, possiamo anticiparlo, lo votiamo subito e poi continuiamo con l'assestamento di bilancio.
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. E' stato probabilmente troppo veloce, io vorrei dire qualcosa sulla relazione del Presidente Spacca. Io ho alzato la mano per intervenire. Se è possibile se no ...
PRESIDENTE. Eravamo su un altro punto, se magari è succinto.
Raffaele BUCCIARELLI. Prima ha dato la parola al Consigliere Badiali sull'ordine dei lavori, io ho alzato la mano per intervenire sulle comunicazioni del Presidente.
Presidente io prendo atto della cronistoria che lei ha fatto, che i Consiglieri che hanno seguito la costruzione della Macroregione Adriatico-Ionica dovrebbero conoscere, prendiamo anche atto, prendo atto della documentazione che adesso ci fornisce con la proposta di … però il Consiglio regionale dovrebbe essere messo nelle condizioni di discutere e dire la propria, non è possibile farlo oggi, non è possibile, perché non abbiamo tempo e perché abbiamo avuto adesso la documentazione.
Questo è un tema importante, molto importante per il futuro dello sviluppo delle Marche, quindi, credo che, al di là degli incontri pubblici, il Consiglio regionale, che non è un'Assemblea pubblica, è la rappresentanza dei cittadini e degli interessi marchigiani, debba essere messo nelle condizioni di dire le proprie idee, di dare i propri consigli, poi starà alla maggioranza, al Governo regionale, accettarli o meno, però non ci si può impedire di discutere su un tema così importante, anzi credo che non convenga neanche a lei, non sia neanche nel suo interesse impedire la discussione.
Chiedo al Presidente del Consiglio, prima che la Regione Marche, il Governo regionale, produca la sua Proposta di programmazione alla Macroregione europea che il Consiglio regionale sia messo nelle condizioni di discuterla, di dire le proprie idee, prima, quindi, si metta d'accordo con il Presidente della Giunta sulla tempistica perché credo che tutti i Consiglieri sono ...
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Una precisazione nel senso che questa strategia non dipende da noi, noi possiamo avanzare delle proposte che vengono a loro volta sintetizzate nella Conferenza delle Regioni. Se il Consiglio regionale vuole dare una indicazione rispetto ad un dibattito che è in corso da otto anni, credo che la riunione la dobbiamo fare prima del 18 di dicembre, quando si riunirà la Conferenza delle Regioni che a sua volta manderà un documento istruttorio ad Atene che sarà a sua volta sintetizzato da tutte le altre realtà che prima ho cercato di definire attraverso la logica dei cinque motori.
PRESIDENTE. Va bene sarà cura dell'Ufficio di Presidenza prendere contatti con i suoi uffici e fissare eventualmente con i Capigruppo la prima occasione utile per poterne parlare, il prossimo Consiglio, vediamo, va bene. Gli uffici prendano nota, quindi, procediamo in questo senso.
Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Vorrei ricordare al nostro fantastico Presidente Spacca, alcune parole sulla strada che l'Europa ha scelto per il suo futuro, la Macroregione Adriatico-Ionica, poi vengo ad alcune precisazioni, osservazioni, anche perché le ricordo che ho chiesto accesso agli atti, Presidente, e qui inizio con il garbo con cui è stata presentata questa documentazione: Regione Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche.
Per le Marche la costruzione di un'Euro-regione adriatica è un discorso di assoluta rilevanza, ad Ancona già nel 2000 è sorto l'IAI, Iniziativa Adriatica Ionica, e la Regione ha offerto la sede del Segretariato permanente dalla fine del 2009, e stiamo attivando una serie di iniziative per arrivare ad un punto di incontro con tutte le altre Regioni italiane.
In questo contesto è importante il Mediterraneo perché uno degli obiettivi che ci proponiamo è far conoscere che l'Adriatico non è un mare chiuso, ma ha forti relazioni con il Mediterraneo.
Caro Presidente, ancora una volta, ripeto, cerco di collaborare con lei, è dal 2000 che è iniziato questo discorso, io sedevo proprio qui, era diversa la disposizione dell'Aula, ma già mi occupavo della Macroregione Mediterranea, io vedo che lei sorride sempre quando io le parlo di Limes, lei dice: Trenta non ha studiato, è ignorante, ma non è così Presidente, Trenta è molto sottile, io so dove sto arrivando e adesso chiederò ufficialmente, visto che nella zonizzazione di questa macro area, che è quella mediterranea, esiste un punto centrale che è quello della regione siciliana.
Dalle ultime dichiarazioni fatte in Conferenza internazionale in Europa della Spagna e della Francia, il progetto non può essere più considerato un parte del progetto, perché quando noi parliamo di questo contesto, parliamo del Mediterraneo e, l'Adriatico essendo un mare chiuso, ma fa parte del Mar Mediterraneo, deve avere una logica diversa come apripista, quindi, ci deve essere un confronto diretto con la regione siciliana che dica bene perché deve dare risposte anche su questa vicenda perché noi ancora non conosciamo effettivamente quant'è il budget impegnato dalla Regione Marche su questa vicenda. Io le riporto in Aula le due persone che si stanno occupando per la Regione Marche su suo consiglio di questo progetto strategico per l'Europa. E' una funzione che esce fuori e quando io le parlo di Mum, Mercato Unico Mediterraneo, già intendo dare alla Regione Marche e, quindi, le chiedo di darmi questa possibilità di lavorare in questa direzione perché è quello che sto facendo dal 2000.
Lei, invece, Presidente fa queste larghe aperture, queste larghe intese, queste grandi proposte, queste grandi promesse, poi quando andiamo sull'operativo, quanto mi piace vederla sorridere Presidente, è fantastico, e quindi si potrà anche riequilibrare la politica dell'Unione europea che in questo momento è orientata sul quadrante nord est.
Presidente visto che chi si occupa di queste cose sono sempre i soliti esperti che puntualmente ci portano fuori, è ora di creare organismi di ascolto e di promozione di quello che è il vero progetto strategico per l'Europa, cioè la Macroregione Mediterranea.
Questo è un piccolo pezzettino complementare, su questo io voglio lavorare Presidente e lei me ne deve dare la disponibilità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Condivido e sono d'accordo con le azioni che vengono proposte, sono azioni importanti, sono azioni che permettono lo scambio delle best practes, ma soprattutto permettono una sinergia tra i vari Paesi e tra le varie Regioni.
PRESIDENTE. Mi scusi Consigliere Binci se l'interrompo, poi può continuare, ma abbiamo detto che il prossimo Consiglio entreremo nel merito di queste vicende, se no apriamo la discussione oggi ...
Massimo BINCI. Io non voglio percorrere tutti i punti, voglio semplicemente dire che condivido il metodo con cui è stata costruita questa proposta e condivido i contenuti che vengono proposti al Consiglio.
Anch'io penso che sia importante parlarne un attimo tra noi, perché ci dà una metodologia importante che è quella del fare rete.
Fare rete in tutti i settori in cui è possibile, settori strategici in cui facendo rete c'è un incremento di valore di quello che viene speso e allo stesso tempo c'è la possibilità di aumentare il valore aggiunto di ogni singolo territorio mettendolo in rete e aumentando, ad esempio, l'efficienza dei trasporti, trasporti marittimi, trasporti delle merci, e del turismo.
Ho visto cultura, ma penso che ci siano anche altri settori su cui possiamo confrontarci, qui si parla di educazione, ma io penso anche alla sanità, tanto è vero che quasi dal basso sono partite delle proposte di questo genere, delle proposte di scambio rispetto alle conoscenze, alle competenze, alla possibilità di integrare le competenze con scambi in questo settore.
Mi sembra importante perché permette di valorizzare investimenti che ci sono stati, di massimizzarli e di migliorare la qualità della vita di tutte le persone che vivono su questi territori.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Vorrei, dopo l'intervento del Consigliere Trenta, raccomandare ai Consiglieri di leggere la documentazione, di focalizzare l'attenzione sul tema che dobbiamo discutere.
Vorrei chiedere ai Consiglieri la cortesia di approfondire i documenti che sono stati distribuiti perché effettivamente la strategia della Macroregione è una strategia formale, su cui esiste un profilo formale a cui noi dobbiamo attenerci, non stiamo parlando di fondi strutturali, ma stiamo parlando di macrostrategie, quindi, dobbiamo riflettere su quello che l'Europa ci chiede di fare.
La strategia della Macroregione è un pezzo della strategia mediterranea, la Sicilia fa parte della strategia della Macroregione Adriatico-Ionica, è dentro, ha approvato la strategia della Macroregione Adriatico-Ionica perché ha un pezzo di Ionio che la definisce, quindi, è necessario che quando facciamo gli interventi, sappiamo quello che diciamo e, soprattutto, siamo coerenti con quello che vogliamo proporre, perché qui ci giochiamo la nostra immagine, non di fronte a noi stessi ed al Consiglio regionale, alla nostra comunità, ma ce la giochiamo di fronte ad altre Regioni, soprattutto alle Regioni dell'altra sponda che riescono ad essere su questo argomento molto più serie di noi, perché ci credono con grandissima determinazione, ma soprattutto ci giochiamo la nostra credibilità di fronte all'Europa.
PRESIDENTE. Se non c'è nessuno contrario, do per approvata l'anticipazione della proposta di atto amministrativo n. 68.
Proposta di atto amministrativo n. 68
ad iniziativa della Giunta regionale
"Programma di sviluppo rurale della Regione Marche 2007/2013 in attuazione del Reg. (CE) 1698/2005 del Consiglio del 20 settembre 2005. Revoca deliberazione n. 58 del 4 dicembre 2012"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 68 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Grazie Presidente, grazie colleghi Consiglieri.
L'approvazione di questo atto da parte dell'Assemblea legislativa in tempi molto ristretti è dovuta all'urgenza di inviare ad Agea, che è l'ente pagatore nazionale, il prima possibile, comunque entro la prima settimana di dicembre, gli elenchi dei progetti ammessi a contributo in base a bandi che le strutture della Giunta regionale hanno pubblicato con riserva, vale a dire prima che la Commissione europea desse il proprio assenso alle modifiche.
Si tratta di una modalità necessaria per garantire il pieno impiego delle risorse stanziate ed evitare il disimpegno. Se non avessimo fatto questa procedura avremmo rischiato, quasi certamente, di restituire 10 milioni di euro alla Comunità europea, facendo queste modifiche spalmiamo quelle risorse non spese su varie misure, su altre misure che hanno un tiraggio.
Come nello scorso anno anche nel 2013 si propongono piccoli adeguamenti al piano finanziario e ad alcune schede di misura.
In particolare le modifiche riguardano:
- l'aumento della dotazione sulla misura 133 di 1.250.000 euro che sarebbe la promozione per il vino e le sue filiere;
- l'aumento della misura 121 per 1.740.000 euro, strutture aziende agricole e giovani imprenditori;
- l'aumento della dotazione 112 per 300.000 euro, insediamento giovani, che sommata a 1.740.000 diventa oltre 2 milioni di euro;
- l'aumento di dotazione per le misure 211 e 212, l'indennità alle aree svantaggiate, pari ad 1.400.000 euro, per aree svantaggiate si intendono tutte quelle aree che vanno dalla fascia collinare alla fascia pedemontana;
- aumento della misura 214, biologico, per 3.000.000 di euro.
I fondi erano stati dati alle Province, ma per problemi legati, in particolar modo, alla Provincia di Ancona ed alla Provincia di Fermo i fondi dovevano essere trasferiti ai Gal, Gruppi di azione locale, per circa 2.000.000 di euro, quindi, saranno distribuiti direttamente ai Gal, 700.000 euro a quello di Fermo e circa 1.200.000 euro a quello di Ancona.
Lo spostamento complessivo delle risorse del Fers tra assi è pari allo 0,23% del piano finanziario, mentre all'interno degli assi è di circa l'1,5%. Sono spostamenti molti limitati, piccolissimi, ma importanti nella loro globalità.
Voglio ringraziare il Consiglio regionale per l'approvazione di questo atto, ma soprattutto voglio ringraziare i componenti della III e della VI Commissione consiliare e le strutture per il senso di responsabilità che hanno avuto nell'approvazione di un atto così urgente perché abbiamo avuto pochissimi giorni.
Voglio ringraziare il Cal ed il Crel che in cinque giorni hanno dato il loro parere positivo capendo l'urgenza di questo atto.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ciriaci.
Graziella CIRIACI. Mi associo ai ringraziamenti al Cal, al Crel ed agli uffici, perché è stato svolto un lavoro di massima urgenza e anche di massima responsabilità.
Oltre a riconfermare l'urgenza di questi 10 milioni di euro, vorrei dire che, come minoranza, non possiamo non votare a favore di questo atto, in quanto le risorse riguardano i territori, considerando anche che le due Province, in questo frattempo, sono sprovviste di strutture organizzative e forse anche di strutture idonee alla programmazione, mi riferisco a Fermo e ad Ancona, Fermo è una nuova Provincia e, forse, questa è stata la causa del ritardo, mentre Ancona è commissariata. Questa situazione avrebbe penalizzato il nostro territorio se avessimo dovuto rinunciare alle risorse.
Una sottolineatura alla quale, come minoranza ma anche come Consigliera mi sento di non sottrarmi, riguarda queste massime urgenze e, al di là del condividerle o no, per quanto riguarda il nuovo piano di sviluppo rurale, dobbiamo un attimo riflettere, non possiamo più arrivare ad avere tali esigenze - mi riferisco al Cal ed al Crel che hanno dato parere informatizzato proprio per la velocità stessa del responso - quindi, si prega di non attuare la stessa procedura d'urgenza.
Ci uniamo al voto favorevole, anche se in Commissione abbiamo avuto un forte confronto sul metodo, ma non per quanto riguarda il risultato stesso della scelta.
PRESIDENTE. Voglio far presente ai gentili ospiti che stanno sgombrando gli spalti che all'inizio della nostra seduta, quando dovevate ancora entrare, il Presidente del Consiglio ha dato lettura del vostro volantino.
E' in corso in questo momento un incontro fra una vostra rappresentanza ed Presidente della Giunta.
La prossima settimana si è concordato un ulteriore incontro tra la V Commissione consiliare sanità ed una vostra rappresentanza.
Questo per dare notizia a coloro che sono entrati dopo l'inizio della nostra seduta odierna e che non hanno saputo queste cose. Ve le comunico ora a vostro beneficio.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di atto amministrativo n. 68. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 373
ad iniziativa della Giunta regionale
"Assestamento del bilancio 2013"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 373 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Grazie Presidente. Rispetto alla discussione di oggi, voglio dire al Consiglio dell'atteggiamento corretto e responsabile della II Commissione consiliare, nel senso che in Commissione dopo aver tentato, Assessore, di discutere insieme assestamento 2013 e preventivo 2014, si è detto no, modifichiamo le date, acceleriamo la discussione sull'assestamento di bilancio per ovvie ragioni, e potremmo spendere quelle poste prima dell'esercizio finanziario 2014. C'è stata questa disponibilità ed allo stesso tempo, credo, molta correttezza, e la sottolineo, perché è uno degli elementi che precedentemente ha sempre, in qualche modo, condizionato il dibattito, la II Commissione non ha appesantito finanziariamente l'assestamento 2013.
Ci sono alcuni emendamenti normativi, ma dal punto di visto del peso, delle risorse, degli euro, in II Commissione non abbiamo appesantito la famigerata tabella C, di questo bisogna dare atto, non solo al lavoro degli uffici, ma anche alla correttezza e alla responsabilità della II Commissione.
L'orientamento dell'assestamento è, purtroppo, una prassi che ormai va avanti da alcuni anni e, forse, a maggior ragione per questo assestamento di bilancio. Nel senso che da un lato c'è la necessità di attendere fino alla fine, come stiamo attendendo ancora, le misure relative alla finanza pubblica del Governo, fatte dalla legge di stabilità imminente, in discussione, per cui si è cercato di portare più in la possibile l'assestamento 2013, come altre questioni molto rilevanti sul piano politico, ovviamente di governo di questa Regione, dall'altro c'è la necessità di dover collegare per ovvie ragioni, che poi dirò, questo assestamento di bilancio a quello di previsione 2014, anzi, questo assestamento di bilancio, in realtà, orienterà, condizionerà il bilancio di previsione 2014.
Questo perché per la prima volta, mi pare di raccogliere le indicazioni, queste note a tutti, l'assestamento di bilancio 2013 ha un dato negativo, ha un segno negativo.
Questo è stato determinato da alcuni processi, ci sono state variazioni riduttive e integrative, rispetto alle risorse stanziate nel preventivo scorso, per cui è stata necessaria questo tipo di considerazione.
Alcuni fattori hanno condizionato queste variazioni, sono fattori esterni, per primo quello relativo al patto di stabilità, ci sono stati dei limiti di spesa rispetto alle previsioni messe nel nostro bilancio precedente, necessità in qualche modo condizionate anche da obbligatorietà di pagamenti pregressi, in modo particolare si è discusso nel rendiconto il tema dei residui perenti.
Ci sono stati fattori esterni, nella relazione si parla di esogeni, è la stessa cosa, che hanno condizionato il nostro bilancio, poi ci sono stati anche fattori interni, alcuni con un segno positivo, nel senso che, l'assegnazione dei fondi statali per il sociale, dal vecchio Governo tolti, cassati e non trasferiti, sono stati recuperati, in parte, da questo Governo e sono state liberate alcune risorse, mi pare, Assessore, se non ricordo male, che abbiamo rimesso nelle, poste 10 milioni di euro circa, recuperandole dall'accantonamento per il fondo sociale che era in riduzione.
E' stata necessaria, in questo assestamento di bilancio, una rimodulazione profonda, consistente degli stanziamenti regionali, le cause sono diverse, si possono anche approfondire, ma il dato numerico che sta alla base di questo assestamento di bilancio, Assessore, è che i tagli e gli stanziamenti e le riprogrammazioni ammontano a 42,1 milioni di euro, gli aumenti e i necessari rifinanziamenti di capitoli, per poter gestire il nostro programma di governo, ammontano a 36,7 milioni di euro, il che significa che la spesa di fatto si è ridotta di circa 5,4 milioni di euro, risorse del nostro bilancio regionale.
E' chiaro che c'è una costruzione complessa dell'assestamento di bilancio, non è semplice, ci sono anche opzioni strategiche che la Giunta, l'Assessore al bilancio, che più di altri si occupa di queste cose ..., hanno a che fare con il quadro complessivo contabile, nel quale vanno in qualche modo raccolti alcuni dati tecnici fondamentali, uno di questi è quello, lo abbiamo anche visto, ragionato, discusso nel rendiconto, relativo alla riduzione del debito autorizzato, mi pare di ricordare, ho segnato un appunto, di circa 5 milioni di euro.
La stessa cosa è relativa alla riduzione dei debiti pregressi, alcune scelte di carattere apparentemente contabile hanno a che fare con un'opzione strategica che è quella della stabilizzazione del quadro economico e finanziario del bilancio della Regione. L'obbligatorietà per esempio, il consolidamento della situazione patrimoniale dell'ente, alcune manovre sono di rimodulazione delle scelte, altre sono di tecnica contabile che, in qualche modo, ridefiniscono, consolidano il nostro bilancio.
E' chiaro che l'assestamento negativo risente fondamentalmente di una questione di carattere nazionale, nel senso che negli ultimi cinque anni a questa Regione è venuta a mancare, una cifra enorme, qualcosa come un miliardo di euro. E’ venuto a mancare al bilancio regionale, per cui meno entrate, un dato inconfutabile, per la riduzione, per i tagli dei trasferimenti da parte dello Stato, e la contrazione anche delle entrate tributarie che in parte viene vengono compensate, per esempio, con il recupero della lotta all'evasione, ma complessivamente le entrate tributarie hanno un segno negativo ed, in parte, sono entrate tributarie riferibili al reddito delle persone marchigiane, quindi, direttamente legate ai colpi della crisi economica che questa regione sta ancora sopportando.
Il problema è che, purtroppo, proprio in queste ore c'è la discussione in Parlamento della legge di stabilità, ho l'impressione che sono stati anche indicati i documenti relativi all'assestamento stesso, e forse dovremmo sopportare ulteriori tagli per il 2014, mi pare che siano circa 21 milioni di euro dal patto di stabilità, Assessore, un'attesa negativa da questa discussione. C’è anche una riduzione delle risorse, una ulteriore sforbiciata, che in parte ha a che fare con la spending review, ma anche con le previsioni della riduzione di alcuni settori per altri 17 milioni di euro.
Questo assestamento, nonostante questa riduzione di entrate e questo rischio che può condizionare non positivamente il bilancio di previsione, mantiene le poste su due temi strategici, scelta condivisa da questa maggioranza, da questa Giunta, credo, da tutto il Consiglio ed anche dalla Commissione. Mantiene le poste in modo particolare sul tema dei trasporti, qui c'è un dato ormai conosciuto anche dall'Aula, dopo che è stato istituito il fondo nazionale sui trasporti, le vecchie voci che codificavano il trasferimento di risorse, il cofinanziamento rispetto alle accise sulle benzine ed altre forme di gestione delle risorse per la mobilità, sono state tutte messe nel fondo dei trasporti.
Alle Marche arriveranno 107 milioni di euro, il 2,18% del totale, riconsiderata questa cifra su base storica ci penalizza profondamente. A parziale compensazione in questo assestamento noi troviamo risorse che sostengono questa sezione strategica che è il trasporto pubblico, la mobilità dei marchigiani, troviamo 1 milione e 9 come agevolazione tariffarie ed abbiamo azzerato, in una precedente operazione, il taglio dei chilometri di servizio per 1 milione e 400 mila euro.
L'altro dato significativo che è stato inserito nell'assestamento di bilancio riguarda le risorse per il settore sociale, credo che facciamo bene a farlo anche in assestamento di bilancio, vogliamo dare stabilità al nostro modello marchigiano per cui credo sia necessario mantenere le poste per il settore del sociale, abbiamo subìto la riduzione dei fondi statali sul fondo unico sociale, il fondo per la famiglia, per l'adolescenza, per le politiche giovanili, abbiamo in qualche modo recuperato circa 10 milioni di euro per compensare questa riduzione.
Credo che sia giusto sottolineare che, nonostante questa difficoltà, le due poste principali, i trasporti e la questione sociale, continuano a caratterizzare giustamente il nostro assestamento e l'azione di governo di questa Regione.
Ci sono ulteriori segni positivi, li indico solo, ma sono facilmente rilevabili anche dalle tabelle: 860 milioni di euro per i danneggiati da trasfusioni, ho avuto modo più volte di segnalarlo in Aula, è una risorsa molto relativa rispetto alle reali necessità di alcune decine, forse, di trasfusi ed infettati da varie forme di epatite che si aspettano molto di più di 360 mila euro, mi pare di ricordare che le cause civili sul danno biologico ammontano a circa 500 mila euro a soggetto, moltiplicati per i 20-25 che sono nelle Marche, mi pare che la cifra dovrebbe essere molto più consistente, pur tuttavia anche questo è un segno positivo.
Ci sono 1 milione di euro per il diritto allo studio, per gli Ersu, mi pare anche questo significativo, e altri ancora per altre iniziative, in modo particolare, per la copertura delle sentenze delle ex Aziende sanitarie.
Inoltre è utile ricordare che in questa discussione sull'assestamento di bilancio, in previsione del preventivo, che questa maggioranza, questa Giunta, ha messo a disposizione altri 30 milioni di euro per gli enti locali. Il famoso patto di stabilità verticale regionale che ha garantito la possibilità di dare risposte ai creditori delle imprese che hanno lavorato con gli enti locali. Dovrebbe essere anche ricordato il fatto che abbiamo già dato 37,5 milioni di euro a partire dal 2013, come terzo anno consecutivo, rispetto alla prima tranche che, mi pare, fu di 90 milioni di euro.
Il rinvio della spesa della Regione ha prodotto un sostegno netto verso gli enti locali che potranno pagare le imprese che hanno lavorato sul territorio. Nell’assestamento c’è la conferma, rimodulando i vari capitoli, al sostegno alle misure di sviluppo e contro la crisi, questo assestamento pure in diminuzione, con una profonda rimodulazione delle proprie scelte, mantiene fermi tre, quattro obiettivi strategici: i trasporti, il sociale, le misure anti crisi ed il sostegno agli enti locali.
Mi pare molto bene impostato e condivisibile sul piano politico generale, è chiaro che noi non possiamo certamente, Assessore, accontentarci fino in fondo di questa operazione, noi siamo profondamente convinti che l'impostazione del preventivo 2014 dovrà tenere conto di questo passaggio non soddisfacente del rendiconto 2013.
Non soddisfacente in termini di segno meno, segno negativo, per la prima volta di questo assestamento di bilancio, non possiamo nemmeno più di tanto recriminare, è giusto fare, perché importante è la riduzione dei trasferimenti.
Tuttavia noi dobbiamo svolgere anche una partita politica, in queste ore, se ce la facciamo, perché la legge di stabilità che continua a ridurre risorse dà l'impressione di voler, in qualche modo, minare l'equilibrio del sistema delle Regioni, sta qui, mi pare, la pressione che stiamo vedendo, che segnalava, qualche tempo fa, in un intervento anche il Consigliere Zinni, che è il relatore di minoranza. Il rischio è che vengano tolte le Province, con la spendig review, ridotte le risorse agli enti locali e venga fatta una pressione enorme anche sulle Regioni.
Credo, però, che sia giusto ragionare e continuare a ridurre gli sprechi, è bene farlo, economizzare anche dal punto di vista della riforma della macchina burocratica dell'ente, i canali, i settori, per continuare a lavorare, per risparmiare e per impostare un bilancio preventivo nuovo che, in qualche maniera, non ci faccia correre ulteriori rischi rispetto alla stabilità di questo ente.
Un'altra sponda utile potrebbe essere, anche questa vissuta in un certo modo, non come un punto di compensazione perché siamo in difficoltà, quella dei fondi strutturali europei. Se saremo in grado di avviare una pre-discussione, di arrivare in tempo ed anticipare l'impostazione di grandi progetti, potrebbero aiutarci a garantire ed a realizzare gli obiettivi che questa Giunta e questa maggioranza si sono dati.
Capisco che è complicato, quando i capitoli ordinari vengono tagliati, mi pare Assessore da 1/3 al 40%, significa comprimere anche l'iniziativa del Governo regionale, pur tuttavia siamo consapevoli - purché il taglio sia il meno lineare possibile, come è stato fatto - che vengono salvaguardati quelle opzioni strategiche che molto velocemente ho provato a segnalare.
Serve, lo dico a noi, a noi stessi, una marcia in più, anche rispetto a riforme possibili che dovremmo fare, molto spesso le annunciamo, aspettiamo che producano risorse, ma se non si fa il passo definitivo, le risorse non vengono prodotte e le riforme rimangono solo sulla carta.
L'obiettivo del mio partito, della mia forza politica, del mio gruppo è quello di tenere insieme il più possibile un segno positivo sia nel bilancio economico di questo ente che in quello sociale.
Per cui la prerogativa è questa, per questo motivo, questo assestamento, quel segno continua a darlo, anche se è un assestamento negativo. Dovremmo orientare in maniera adeguata il prossimo bilancio preventivo e su queste opzioni strategiche, il mio gruppo, il mio partito non mancherà di dare il sostegno a questa maggioranza, a questa Giunta.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Grazie Presidente, innanzitutto vorrei ringraziare gli uffici del Consiglio e della Giunta che sono stati profondamente disponibili nell'approfondire, con così poco tempo, l'analisi di questo assestamento. Sono contento anch'io che la Commissione non abbia determinato emendamenti di aumento di spesa, però delle criticità ci sono, ci sono tutte in questo assestamento.
Innanzitutto credo che sia doverosa una premessa politica e non solo una constatazione dei dati di fatto.
Noi con questo assestamento iniziamo a fotografare, da un punto di vista numerico, gli effetti della cura dimagrante iniziata con il decreto 78, qualche anno fa, nei confronti delle Regioni. Iniziamo ad intravedere dei numeri concreti che sono effetto di quel primo provvedimento, ma anche di altri provvedimenti. Il primo dato di fatto di cornice di questo assestamento che ci deve far riflettere per la finanziaria è che i tagli governativi stanno passando da cura dimagrante ad una vera e propria forma di anoressia strutturata.
Se la cura dimagrante, per certi aspetti, poteva essere anche un grande stimolo alle Regioni per ottimizzarsi, ora, per il futuro, regna l'incertezza più totale.
Il secondo parametro di contesto molto importante, sul quale mi riserverò di presentare una mozione alla finanziaria, è che noi non possiamo continuare a fare finta di niente, e cioè l'Unione europea non produca effetti direttamente anche sui nostri bilanci.
Il primo effetto è che con il fiscal compact, quel provvedimento insulso che ha determinato un rigorismo esasperato, di fatto diminuiscono le entrate di tutta la pubblica amministrazione, perché il cittadino di fronte a questo impoverimento inizia ad avere difficoltà a pagare le tasse. Questo è un dato di fatto, ma un altro aspetto deleterio è che il patto di stabilità non fa che comprimere complessivamente tutta la pubblica amministrazione e mette a dura prova ogni anno il bilancio della Regione.
Tutte queste cornici non ci consentono di farle addivenire a scuse per dire che si spende tutto comunque benissimo, si spende al meglio, ci sono impegni precisi e puntuali, noi siamo solo vittime della filiera costituzionale italiana dei vari enti dello Stato.
Se noi andiamo a guardare un attimo nel dettaglio, riusciamo a prendere atto, innanzitutto, che fra questa manovra di assestamento e quella dell'anno precedente sostanzialmente mancano 230 milioni di euro all'appello, questo è il primo sintomo pesante della cura dimagrante.
Entrando nel dettaglio delle entrate, vorrei ricordare, e questo è una cosa molto importante, che noi andiamo a perdere tutta una serie di entrate a seguito delle leggi di stabilità fatte dal Governo nazionale, vorrei aggiungere che i tagli peggiori e più pesanti non sono stati fatti dall'ultimo Governo Berlusconi ma, in realtà, sono stati fatti in sequenza da Monti e dall'attuale Governo di larghe intese che francamente dovrebbe avere più coraggio nei confronti dell'Unione europea per allentare le maglie del rigorismo.
Noi avremo una pesante riduzione della tassa automobilistica regionale, per circa 3 milioni di euro, avremo un calo dei tributi speciali per il deposito in discarica, vorrei ricordare che queste agevolazioni e, quindi, queste riduzioni avvengono perché bisogna aumentare la raccolta differenziata e francamente, credo, che bisognerebbe imparare a spendere un po' meglio queste opportunità perché abbiamo messo troppi mesi nelle Marche per aumentare questa raccolta differenziata, la Regione deve fare uno sforzo su questo versante.
Andiamo a perdere parte dell'addizionale regionale sull'accisa sul gas naturale perché c'è un calo dei consumi, perdiamo per soppressione la quota regionale dell'accisa sul consumo della benzina e sul consumo del gasolio per autotrazione ed, infine, abbiamo una stima inferiore dell'Irap conseguente ad una drammatica crisi economica.
Questi dati ci dicono chiaramente che il futuro sarà molto duro.
La Giunta nella sua relazione ha ritenuto di valorizzare le note positive di questo assestamento, quindi: il patto di stabilità verticale incentivato, la riduzione della contrazione reale dei mutui, rispetto a quelli impegnati per 5 milioni di euro, riguardo ad una fase preventiva del bilancio.
Siamo alla nebulosa più totale sui residui passivi perenti perché c'è, ora più che mai, da confrontarsi con la Corte dei Conti e con tutta una serie di organismi. Faccio questo invito nella mia relazione, credo che il Consiglio debba iniziare a potenziare la sua funzione di controllo rispetto alla voglia di suggerire, perché questo controllo incrociato potrebbe determinare un lavoro migliore da un punto di vista, non tanto economico contabile, quanto di trasparenza e realtà, il principio di realtà di un documento contabile.
Per quanto riguarda le spese qualcosa c'è da dire. Innanzitutto una critica di metodo, c'eravamo detti non facciamo più variazioni normative con i documenti contabili, è stato un bel pot pourri di input vari provenienti dai servizi della Giunta. Da questo punto di vista mi duole dire che avrei gradito non solo qualche variazione normativa, ma qualche variazione significativa sulla gestione della sanità. Vorrei ricordare che la sanità occupa in questo assestamento, come da dati forniti dalla Giunta, per quello che riguarda le spese di competenza, il 70%, al quale noi dobbiamo aggiungere per un calcolo reale e complessivo i residui, quindi noi sappiamo che la sanità occupa ancora questa parte centrale del bilancio.
Anche qui mi riservo di fare una provocazione politica, secondo me non è una cosa da sottovalutare, la sanità non può continuare ad essere gestita in questo modo, anche in termini di potere, perché questa gestione autonoma della sanità ci mette in ginocchio, colleghi, vorrei rimarcare che su questo dato, noi non siamo in grado di incidere e controllare, nonostante gli sforzi della V Commissione, quello che accade in Asur, se la razionalizzazione non avviene lì, non c'è nulla in questo assestamento su questo versante, tanto per essere chiari, non c'è nulla, se noi non siamo in grado di andare a ridurre le spese ed i costi senza ridurre i livelli di assistenza, noi compiamo un doppio crimine.
Il primo nei confronti dei cittadini perché disattendiamo il mandato che abbiamo avuto, ed il secondo nei confronti di noi stessi perché è inutile fare un piano sanitario che indica la programmazione, il coordinamento, l'indirizzo, ma poi di fatto chi gestisce stabilisce quali sono le priorità o meno di quel piano, fa come gli pare. Tanto per fare degli esempi è inutile indire un concorso per prendere un medico in più a pneumologia ad Osimo quando poi non viene portato a termine e si decide che un medico di quel reparto va da un'altra parte a fare dei servizi aggiuntivi, questo vuol dire discrezionalità totale.
Per non parlare delle famose siringhe che sono oggetto di dibattito in tutta Italia, le famose siringhe che dappertutto vengono comprate a prezzi diversi e, purtroppo, di tutto questo non c'è alcuna minima traccia in questo assestamento, mentre ancora ci sono dei cavalli di battaglia che francamente mi spaventano.
Il primo: continuiamo a implementare l'unica variazione di spesa in aumento, non a saldo complessivo, ma andando a togliere ad altri capitoli già previsti con il bilancio preventivo, quella dell'internazionalizzazione, continuiamo ad implementare uno strumento che non si sa che frutti dà, che non incide direttamente sulle piccole e medie imprese, perché le PMI rappresentano un indotto dei grandi gruppi e, quindi, non hanno beneficio dall'internazionalizzazione e dalle delocalizzazioni. Continuiamo a farlo con uno strumento che è troppo autonomo rispetto al Consiglio regionale ed alla Giunta, cioè la Svim, che anche qui ha delle voci in aumento.
Per la Svim non basta mai, per l'internazionalizzazione non basta mai, della sanità non c'è traccia, ma poi c'è la fotografia che le riforme che avete fatto, voi maggioranza, sugli enti partecipati non hanno prodotto alcun risparmio. Ci avevate raccontato risparmi mega galattici, la verità è che l'Ersu costa sempre di più perché sta diventando un fenomeno ingestibile da un punto di vista economico finanziario, l'Erap sostanzialmente vive esattamente come viveva due anni fa, non ha avuto miglioramenti di sorta, non c'è stata la grande svolta, non ci può essere perché dobbiamo nuovamente internalizzare le competenze del Consiglio regionale, non esternalizzarle ad organismi autonomi che sono frammentari e dispersivi rispetto ad un quadro unitario che la Giunta non offre.
Vengo ad un problema politico, la Giunta inizia a scricchiolare, la maggioranza inizia a scricchiolare, ma non scricchiola, come posso dire, per il capriccio di qualcuno, scricchiola perché calando la possibilità di cassa, cala anche il soddisfacimento di tutte le idee complessive della maggioranza.
Leviamoci dalla testa che questo assestamento sia innovativo rispetto al passato, è un esercizio contabile di continuità dove sempre di più l'Ufficio ragioneria e l'Assessore Marcolini compiono miracoli contabili nel tenere in ordine una contabilità rispetto ad una esigenza complessiva assistenzialistica che è fuori dalla grazia di Dio, e vere riforme in questo senso non ce ne sono state.
Aggiungo, da questo punto di vista, che la maggioranza scricchiola concretamente su vari episodi che non sono meramente simbolici, non c'è convergenza nella maggioranza su come deve essere gestito l'Erap, e questo accade nuovamente, accadrà fra qualche minuto, non c'è convergenza sulla sanità, questa V Commissione che insegue la lepre Mezzolani per impedirgli di commettere errori, anche qui sono state fatte delle variazioni normative in questo senso.
Credo che il peggio per voi debba ancora venire sia da un punto di vista finanziaria a livello nazionale, che da un punto di vista politico, perché credo che la finanziaria dovrà essere, purtroppo, scritta come se fosse un testo completamente nuovo rispetto al passato. Occorre fare per davvero quella revisione di tutte le leggi che sono finanziate per capire veramente le priorità, per capire dove si può andare a parare e dove non c'è assolutamente margine.
Auspico che la Commissione alla quale appartengo faccia questo lavoro, pur tenendo presente che i tempi sono molto stretti e che anche questo bilancio, questa finanziaria, che dovremo realizzare da qui a breve, inizierà con tutti i contorni dell'incertezza del caso, rispetto ad un Governo che cambia le tasse ogni cinque minuti. Gli cambia nome, gli cambia importo, gli cambia detrazione, gli cambia tutto e in queste condizioni è ovvio che le Regioni fanno molta fatica a potersi programmare.
La critica politica, e concludo il mio intervento perchè mi riservo di fare approfondimenti più importanti in sede di finanziaria, visto che sarò il relatore anche in quella circostanza, mi sento di dire che le avvisaglie le avevamo avute con il decreto 78, le conferme le abbiamo avute l'anno dopo quando è finito il Governo Berlusconi ed è iniziato il Governo Monti, abbiamo avuto la certezza di questi tagli imponenti da parte del Governo, vorrei ricordare che per la prima volta vengono tagliati, non solo non c'è stata l'applicazione concreta del costo standard per la sanità, i fondi della spesa storica, cosa che il Governo Berlusconi non si era sognato di fare e che, invece, i Governi di larghe intese hanno fatto. E’ una realtà!
Colleghi, ve lo dico francamente, in un momento in cui vengono fatte, in tutta Italia, indagini nei confronti dei Consigli regionali sull'utilizzo dei rimborsi, le Regione, di fronte ad uno scenario in cui iniziano ad avere una incapacità economica, una immagine deteriorata, delle regole europee pesantissime, parliamoci chiaramente a prescindere da chi ha più o meno colpe, si stanno infilando in un vicolo molto stretto, in un crinale molto stretto in cui a destra c'è il burrone dell'antipolitica e a sinistra quello del rigorismo dell'Unione europea. Se noi non abbiamo la capacità di confrontarci fino in fondo su come razionalizzare veramente la spesa e dimostrare che la politica è capace di combattere la sua stessa ingordigia e vanità, se non facciamo questo, credetemi, la prossima finanziaria sarà l'inizio di un baratro che ci porterà verso l'epilogo delle Regioni ridotte come le Province, che stanno lì senza poter esistere, in un limbo, in attesa di una riforma costituzionale che abbia il coraggio di cassarle, oppure molto peggio, inizieremo a vedere settori del nostro bilancio completamente in crisi e, non è da escludere, che nel tempo possa arrivare anche il commissariamento della sanità qualora si continui con questa gestione.
Verrebbe quasi da dire, e concludo: forse Carmine Ruta fu mandato via per questo? Forse aveva intuito che bisognava gestire la sanità marchigiana in un altro modo? Forse era possibile prevenire il disastro che l'Assessore Mezzolani e Ciccarelli stanno portando in essere con questa riforma sanitaria scellerata? Non lo so, so solo che se voi continuerete in questi termini non ci sarà alcuna speranza di dare risposte ai cittadini. Per questo, nonostante lo sforzo dell'Assessore Marcolini, dell'Ufficio ragioneria e quant'altro, che hanno mantenuto il saldo senza variazioni complessive, mi sento di votare contro un assestamento in cui gli impulsi della maggioranza vanno verso il consolidamento di un sistema politico che è oramai finito, cancellato dalle normative europee e nazionali e non potrà più continuare in questo modo.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Binci
Massimo BINCI. Al di là dell'assestamento e, quindi, della parte strettamente contabile, che è legata all'amministrazione e alle scelte della maggioranza - senza entrare in questa fase che è più una valutazione da bilancio, diciamo, da finanziaria, da bilancio di previsione - siamo praticamente alla fine della gestione del passato bilancio di previsione.
Criticando ed avendo una valutazione diversa rispetto al bilancio di previsione non posso dare un voto favorevole a questo assestamento, ma vorrei entrare in due aspetti importanti che sono all'interno delle corpose normative allegate.
Non condivido che nell'assestamento di bilancio, all'articolo 20, ci sia la modifica a norme urbanistiche. Penso che ci sia una Commissione che è deputata a questi aspetti. Ci sono delle proposte di legge urbanistiche e la Commissione è intervenuta più volte anche per modificare il piano casa, per modificare la legge sulla ristrutturazione e riconversione dei centri urbani e dell'edificato esistente, non capisco, e qui faccio appello al Presidente Giancarli e agli altri membri della Commissione, l'urgenza di inserire nell'assestamento di bilancio una modifica a norme urbanistiche.
Questa variazione poteva essere presentata la settimana scorsa in Commissione ed essere inserita, magari, anche all'interno di questo atto, dopo che la Commissione aveva verificato, approvato e valutato l'effetto di questa modifica urbanistica.
Secondo me è scorretto, offensivo per i componenti della IV Commissione e per la Commissione stessa, ed è un modo per evitare la trasparenza, la partecipazione e l'informazione anche agli stessi cittadini, perché quando non c'è un passaggio pubblico provoca queste cose.
Altra questione che vedo, abolita o sospesa, non ricordo, è la sospensione dell'applicazione dell'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili. E' sospesa, però al comma 3 della stessa legge si dice "a minori introiti conseguenti all'applicazione del precedente comma 1, si fa fronte nell'ambito delle complessive riduzioni di spesa", per dire c'è una minore entrata si fa una minore spesa, ma ricordo, evidentemente qui c'è un lapsus freudiano, che questa imposta regionale sulle emissioni degli aeromobili è stata introitata - non sono neanche sicuro se ci sia stata una verifica e un'erogazione - dalla Regione Marche e doveva essere utilizzata per quello che la legge chiedeva, cioè l'abbattimento degli effetti sulla popolazione nei pressi dell'aeroporto - l'unico aeroporto regionale che è quello di Falconara dove, praticamente, gli aerei sorvolano una serie di abitazioni, è vicino al centro abitato di Castelferretti - per limitare, compensare e, in qualche modo, finanziare interventi di riduzione dell'impatto delle emissioni sonore.
A me non risulta che questo sia mai stato fatto e non capisco perché debba essere sospesa l'applicazione di questa imposta che, oltretutto, penalizza in maniera proporzionale alle emissioni sonore, quindi, i vecchissimi aerei che fanno grossissime emissioni sonore verranno più penalizzati rispetto ai nuovi aerei, quindi, in qualche modo, questo tipo di tassa qualifica la qualità ambientale oltre che le emissioni sonore degli aeroplani.
L'altra questione che è inserita e che non condivido, e che pongo all'attenzione dell'Assessore al bilancio e dell'Assessore Giannini che sono di quel territorio, è quella dell'articolo 23 che parla della bonifica del basso bacino del Chienti.
Secondo me all'articolo 1 c'è una affermazione non veritiera, o comunque sia un'affermazione sul basso bacino del Chienti, contenuta qui dentro, che la Regione ha smentito, perché si dice: "Ai sensi dell'articolo 14", cioè si fa riferimento alla legge regionale del 2006 "la bonifica delle aree individuate all'interno dell'ex sito di interesse nazionale denominata basso bacino del Chienti spetta ai Comuni nel cui territorio ricadono le rispettive aree", questa è un'interpretazione che è stata contestata dai Comuni, che la Regione stessa ha smentito, e non si capisce perché la ripropone. Non è possibile, la bonifica non è di competenza dei Comuni nel cui territorio ricade a meno che non sia puntuale, in questo caso è una bonifica di un'area che interessa cinque Comuni, due Province che arriva fino a interessare addirittura il mare oltre che la falda acquifera. La Regione nel confronto aveva detto che la competenza per la bonifica era regionale, per la bonifica della falda acquifera, qui invece si dice una cosa diversa, si dice che è di tutti. L'altra volta, mi dispiace che non ci sia, l'Assessore Malaspina aveva preannunciato che ci sarebbe stato un emendamento alla finanziaria per dare la possibilità di fare un accordo di programma, ma solo quello. L'Assessore ha detto esattamente l'opposto, cioè che la competenza del risanamento del basso bacino del Chienti era a carico della Regione e che congiuntamente ci sarebbe stato un accordo di programma per dividere: la Regione avrebbe dovuto seguire la bonifica della falda insieme all'Arpam e i Comuni avrebbero seguito l'aspetto urbanistico e di liberazione dei terreni che non erano più inquinati.
Nel comma 2 si ripropone che la falda acquifera è di competenza degli enti interessati, facendo un pot pourri e non prendendosi quegli impegni che erano stati assunti qui dall'Assessore. Sono preoccupato, soprattutto per i cittadini di quel territorio perché lì ancora con l'acqua inquinata delle falde si innaffiano le colture orticole, si abbeverano di animali. Il percorso di bonifica è un percorso lungo, e penso che se la Regione non si fa carico di essere capofila, questo percorso di bonifica sicuramente non arriva a conclusione.
L'ultima questione che pongo è la questione dei Consorzi di bonifica. Non capisco Assessore, se è lei l'autore dell'emendamento, perché noi abbiamo fatto una legge, il 17 giugno 2013, che diceva che dai vari Consorzi di bonifica si costituiva il Consorzio unico regionale, Consorzio di bonifica delle Marche. Adesso qui diciamo in attesa del riordino, allora tutto quello che abbiamo detto a giugno qui c'è scritto che non esiste più. La legge che noi in Consiglio regionale abbiamo approvato sui Consorzi di bonifica parlando per quattro ore, costituendo un unico Consorzio regionale, è abolita all'articolo 23 bis. E' abolita senza dire il perché, facendo intendere che la normativa statale si stia riordinando. Allora ok, se si sta riordinando, noi in attesa manteniamo il Consorzio unico regionale, e in attesa del riordino, visto che qui abbiamo tolto il Consorzio unico regionale, le competenze passano alle Province, anziché tre Consorzi di bonifica ne avevamo unificato uno, e ripartiamo ancora una volta le competenze tra le cinque Province.
Non capisco, potevamo mantenere i Consorzi di bonifica in attesa del riordino statale almeno erano tre, magari sotto un coordinamento regionale.
Ho voluto evidenziare soprattutto la questione del basso bacino del Chienti - che qui viene riproposta in maniera contraria a quella che l'Assessore aveva detto pubblicamente, cioè che la Regione si sarebbe fatta carico e che i Comuni non sarebbero stati abbandonati a loro stessi - ed anche la questione che riguarda i Consorzi di bonifica, che noi avevamo accorpato in uno, abolendo qui la legge che avevamo approvato a giugno.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.
Moreno PIERONI. Oggi andremo a discutere il penultimo assestamento del bilancio di previsione di questa legislatura, ed è chiaro che come assestamento comporta una serie di valutazioni che si legano in maniera forte e stretta al bilancio di previsione 2014 che, credo, la Giunta stia approvando o abbia approvato, quindi, una contestualità quasi diretta.
Questo bilancio di assestamento, come ricordava il relatore e come naturalmente sappiamo tutti, va a definire e a coprire in maniera chiara le problematiche che abbiamo vissuto in questo anno 2013 ed è indubbio che una riflessione per quello che mi riguarda va fatta su questo assestamento, ma è mirata, in particolar modo, alla preparazione, alla costruzione del bilancio di previsione 2014 che nel mese di dicembre avremo qui in Aula.
Vorrei toccare, Assessore e Consiglieri, alcuni aspetti di questo assestamento perché potranno essere ridiscussi e tenuti in considerazione nel bilancio di previsione.
La realtà che stiamo vivendo tutti la conosciamo, è importante che venga considerata, in maniera forte e chiara, la situazione inerente le aspettative di carattere socio economico e, da questo punto di vista, voglio fare alcune riflessioni che spero verranno tenute in considerazione nel bilancio di previsione.
Le piccole e medie imprese, il mondo artigianale, stanno vivendo una grande criticità, forte, lo sappiamo bene. Le azioni che la Giunta sta facendo vanno nella direzione di dare delle risposte, compatibilmente con le esigenze di bilancio che non sono esaustive. Allora lancio l'idea di tener conto di leggi che sono di questa Regione che riguardano il mondo imprenditoriale, in particolar modo le piccole e medie imprese, che oggi non sono più finanziate, ma se lo fossero potrebbero dare respiro forte. Parlo di leggi che prevedono una compartecipazione da parte del mondo imprenditoriale, leggi che sostanzialmente prevedono incentivi a fondo perduto.
Un altro aspetto riguarda il sociale, qui voglio fare un appello all'Assessore Marcolini che sicuramente è attento e sensibile a questo tema, dico questo perché noi andremo a fare una riforma socio sociale, una grande riforma con una proposta di legge con la quale valuteremo l'apparato e come viene strutturato, questo nel bilancio di previsione perché economicamente non ce l'avremo fatta a tenerne conto nel bilancio di assestamento. Tenere conto, Assessore, della questione che può sembrare una piccola cosa, ma riguarda migliaia di persone, la riduzione dei finanziamenti per le categorie protette, in merito ai pannoloni, che noi abbiamo ridotto, abbiamo tagliato, non è pensabile oggi, alla luce del sole, che questo possa avvenire nuovamente nel bilancio di previsione anche perché sono qualche centinaio di migliaia di euro che vanno ad un mondo veramente critico, anziani e diversamente abili a tutti i livelli.
L'altro aspetto, Assessore, riguarda il mondo dello sport ed ha più una valenza sociale, noi abbiamo delle realtà che si differenziano nelle varie province. Ci sono delle province dove questo servizio viene dato, parlo dell'idoneità sportiva per i ragazzi sotto i 18 anni che riguarda, Assessore, 9.000 giovani sotto i 18 anni. Non è pensabile che in alcune province questo servizio venga dato direttamente dal settore sanitario pubblico e in altre province non venga erogato allo stesso modo, tenendo conto che noi abbiamo una legge regionale, se non sbaglio la n. 33 del '94, che garantisce a tutti i giovani che fanno sport, sport amatoriale, l'idoneità sportiva a costo 0. In alcune province lo fanno, basta organizzarsi. Assessore guardi, non è un costo aggiuntivo perché basterebbe che ogni nostra zona, ogni Area vasta, si organizzasse mettendo un medico di medicina sportiva, piuttosto che inviarli in altre parti, con un costo abbastanza limitato perché parliamo ...
(interrompe l'Assessore Marcolini)
Moreno PIERONI. ... lo so Assessore, noi dobbiamo fare anche delle scelte, però c'è un piatto della bilancia che è diverso, qui parliamo di 50.000 euro per un servizio che, ad esempio, a Pesaro, Ascoli e Fermo viene dato, ed ad Ancona e Macerata non viene dato. C'è qualcosa che non funziona all'interno dell'organizzazione sanitaria, ripeto, basterebbe trovare un medico di medicina sportiva convenzionato e non credo che in un'Area vasta di queste dimensioni non ci sia un medico di medicina sportiva che possa garantire l'assistenza. Parliamo di costi e facciamo risparmiare oggi alle famiglie 40, 50 euro di idoneità sportiva perché poi le società non hanno finanziamenti e mandano i giovani sotto i diciott'anni a fare queste cose. Dico questo perchè basterebbe riorganizzarsi.
(interrompe l'Assessore Marcolini)
Moreno PIERONI. Questo è un messaggio per dire che, per quello che mi riguarda, voterò l'assestamento di bilancio perché siamo nella fase dove c'è da chiudere tutto quello che è pensabile, però dobbiamo tener conto che il bilancio di previsione che andiamo a fare, Assessore, il bilancio 2014, dovrà essere un bilancio di carattere sociale ed economico perché non possiamo più utilizzare spese per altri interventi, allora ... Pesaro e Macerata ho sbagliato le Province, ma qual è il problema di fondo? Bisogna, e per quello che mi riguarda punterò molto su questo aspetto, che il bilancio 2014 incentivi iniziative di carattere sociale economico anche se dobbiamo tagliare altri rami, come il turismo, la cultura, perché dobbiamo dare, questa volta, un segnale forte alla nostra popolazione marchigiana.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, non ero intenzionato ad intervenire perché la relazione di maggioranza è puntuale, esaustiva, di fatto contiene anche quelle che sono le mie riflessioni, ma poi sono stato chiamato in causa dal Consigliere Binci, quindi, intervengo e lo faccio volentieri, mi scuso per la voce.
Una relazione puntuale quella di maggioranza, ringrazio il capogruppo Consigliere Ricci, come pure ringrazio il Consigliere Zinni a cui do atto della serietà e della competenza con cui ha svolto la relazione, anche se non la condivido politicamente, però non posso non notare gli approfondimenti che sono stati compiuti.
Detto questo l'Assessore ha seguito i lavori della Commissione, ha seguito i lavori dell'Aula, segue passo, passo, quotidianamente, quelle che sono le vicende finanziarie della nostra Regione.
Credo che un punto vada sottolineato, l'assestamento del bilancio 2013, è scritto qui, voglio ribadirlo, si caratterizza per la profonda rimodulazione degli stanziamenti regionali dovuta ad una serie di cause, aventi differenti origini che hanno complessivamente determinato variazioni riduttive, integrative, rispetto agli stanziamenti regionali autorizzati nel bilancio di previsione.
Noi tutti abbiamo una cultura di governo e non possiamo non partire da qui, non possiamo non tenere presente che, per la prima volta, la Regione Marche presenta un assestamento di bilancio in negativo.
Questo credo sia il punto centrale, tra l'altro rispetto ad una normativa statale che pone vincoli sempre più stringenti alla finanza regionale, e su questi vincoli stringenti noi dobbiamo reagire dal punto di vista politico e culturale. Proprio ieri c'era un'intervista su un quotidiano nazionale e locale a Piero Bassetti che è stato il primo Presidente della Regione Lombardia, faceva una riflessione in merito alle politiche centraliste che di fatto, in questi anni, sono andate avanti e che pongono a chi nei territori opera nelle istituzioni locali, nel sistema delle autonomie, nella Regione, una riflessione su quello che non si è mai realizzato in questo Paese, la regionalizzazione, perché la regionalizzazione avrebbe portato ad una piena autonomia e ad una piena responsabilità dei territori.
Voglio ritornare all'assestamento, non voglio farla lunga, credo che rispetto a questa situazione, che è dentro il nostro bilancio, dentro il sistema delle autonomie, dentro la finanza pubblica, condivido che il riscatto dell'Italia e delle Marche passi attraverso la rottura dello Stato centralista, quindi, bene ha fatto stamattina il Presidente Spacca a relazionare sulla Macroregione Adriatico-Ionica, ma credo che noi dobbiamo porci anche un problema di Macroregioni italiane e riscoprire qui quelli che sono stati gli studi significativi anche del passato. Penso alla fondazione Agnelli, ma anche ad altri studi, o se volete ritorniamo al pensiero di Cattaneo o al sistema delle autonomie, a quei principi di autogoverno cari alla sinistra italiana, il principio di sussidiarietà del mondo cattolico, e cominciamo a dire: "Ma è proprio sbagliata la costruzione di una Regione Marche-Umbria?" Cominciamo a ragionare in questi termini, perché credo che la geografia delle Regioni anche rispetto ad altri territori - questo è il senso, quindi non è in contrasto con la legge Limes e ringrazio il Consigliere Trenta perché mi dà il modo di chiarire in diretta - così com'è oggi non risponda più ad una esigenza di carattere regionalista e federalista, quindi, pongo il problema della geografia delle Regioni, ovviamente mi rendo conto che può essere letta anche in termini provocatori, non è questo, semmai leggiamola in termini di stimolo per aprire un dibattito, una discussione sul fatto che 20 Regioni, così come sono, non vanno bene.
Non vanno bene perché vogliamo che abbiano più poteri, più forza, che ci sia, soprattutto, un protagonismo vero delle popolazioni.
Detto questo voglio sottolineare lo sforzo che è stato compiuto sull'assestamento. Faccio alcuni flash perché so che il tempo è poco.
Il primo riguarda la criticità di una voce di bilancio che è quella del fondo nazionale unico del trasporto pubblico locale. Rispetto a questo credo che noi dobbiamo, come si sta facendo, condurre una duplice azione. Una con l'aiuto dei nostri parlamentari, nelle Commissioni parlamentari, li abbiamo incontrati tutti, sono venuti tutti, dei diversi gruppi parlamentari, per far si che ci sia questa sensibilizzazione di carattere nazionale. L'altra all'interno della Conferenza delle Regioni per fare in modo che le Marche sul trasporto pubblico locale non siano così penalizzate. Siamo all'ultimo posto rispetto al contributo pro capite per abitante, ma non è una forbice ridotta per cui dall'ultimo o al primo posto cambia poco, noi rispetto alla Basilicata, che è al primo posto, abbiamo la metà, uno spostamento anche di poco di questo coefficiente ci darebbe risorse per efficentare e razionalizzare, per dare più forza al trasporto pubblico locale sia su ferro che su gomma della nostra regione.
Ho cominciato con il dire che non condividevo quello che lei ha detto dal punto di vista politico, non volevo, non vorrei concludere diversamente ... detto questo, credo che qualche risorsa in più sul trasporto pubblico locale non sia soltanto un fatto di rispetto e di dignità per la Regione Marche nei confronti delle altre Regioni, ma ci consentirebbe di raggiungere gli obiettivi e, badate bene, di quel programma triennale che, non molto tempo fa, abbiamo approvato. Credo che abbiamo già riflettuto a sufficienza nella sua elaborazione, ma il fatto stesso che abbiamo visto vicende come quelle di Genova o di altre città ci fanno dire quanto siamo stati attenti e, soprattutto, quanto è stata attenta la Giunta, l'Assessorato, nel portare avanti queste politiche.
Sul welfare, rispetto ad una scelta lungimirante che avevamo fatto c'è stato anche l'intervento, l'aiuto, di questo Governo, e proprio perché c'è stato l'aiuto di questo Governo credo che vicende come quelle di oggi, rispetto al volontariato, alla solidarietà, alla fragilità, alla disabilità non possono essere lasciate con dei punti in sospeso. Bene ha fatto il Presidente Spacca ad incontrare questa mattina le associazioni del volontariato e della solidarietà, bene fa il Presidente Comi la settimana prossima a riceverli, bene facciamo a dare una risposta puntuale su questo tema.
Questa mattina, su questo ho sentito le riflessioni del Consigliere Zinni, da un lato c'è la necessità di rivedere l'assetto istituzionale, ma dall'altro, forse, riscopriamo qualcosa che può sembrare antico, ma antico non è, quindi, sempre meno finanziamenti pubblici per la politica e riscopriamo il valore dell'autofinanziamento.
Detto questo rispondo al Consigliere Binci e chiudo. Il Consigliere Binci diceva che l'articolo 20 dell'assestamento contiene una modifica urbanistica, ovviamente dal punto di vista dei principi non posso che concordare, è chiaro, visto, fra l'altro, che facciamo anche in fretta, licenziamo in fretta anche leggi per l'Aula, le proposte di legge, quindi, potremmo fare ..., però se spostiamo un attimo l'attenzione - e non me ne voglia il Consigliere Binci ma questa è la mia formazione - a quella che è la democrazia sostanziale, rispetto ad una democrazia formale, mi sento di dire che questo articolo 20 tutela il valore del territorio e dell'ambiente, perché di fatto dà valore all'articolo 11 della legge 22, e l'articolo 11 della legge 22 dice: "Fermo restando quanto previsto al capo 1, fino all'entrata in vigore della legge regionale organica per il governo del territorio e comunque non oltre 24 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge i Comuni si attengono alle seguenti disposizioni". Qual era la prima disposizione? "Non possono essere adottati nuovi Prg o varianti ai Prg vigenti anche con il procedimento gestito tramite lo sportello unico" e così via, chi non ha utilizzato ... quindi è un articolo che di fatto tutela il suolo, poi, al punto b) c'è scritto che possono essere sempre adottati nuovi Prg o varianti se finalizzate alla riduzione e prevenzione di espansione, questo rimane, mentre viene abrogato il punto 9 della legge n. 34 del '92 laddove si dice che gli accordi di programma, che determinano varianti parziali, accordi di programma, strumenti urbanistici, eccetera, sono ammessi esclusivamente per i Comuni, questo viene tolto.
Per essere molto chiaro in un rapporto leale con il Consiglio e, in questo caso, con il Consigliere Binci che ha posto quesito, si poteva pure procedere diversamente, ma dal punto di vista sostanziale, non solo devo dire che questo è un articolo da condividere, da sostenere e diventa difficile, Consigliere Binci, votargli contro.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Anch'io inizio ringraziando per la disponibilità la Commissione e la collaborazione piena degli uffici della Giunta e del Consiglio che ci hanno consentito, in tempi stretti, di affrontare in maniera rigorosa una discussione sul bilancio molto impegnativa che ci farà da passaggio per quella ancora più impegnativa, come molti di voi hanno detto, del bilancio preventivo.
Poche considerazione perché il dibattito è stato molto informato, la relazione di maggioranza e quella di minoranza hanno individuato i punti forti ed anche quelli deboli di un bilancio assestato che deve registrare le risultanze di un rendiconto che ha un deficit peggiorato di 22 milioni di euro.
Le manovre che si presentano all'Aula hanno una valenza inferiore, la riduzione è di nemmeno 6 milioni tra maggiori spese e minori spese e maggiori entrate, rovesciando la logica, purtroppo, con la rilevazione di un dato che i donanti non sono i riceventi, quindi, si è già schiacciato verso il basso il pavimento della spesa di circa 40 milioni.
La situazione è molto grave, la ricostruzione che ne fa il Consigliere Zinni, non me ne abbia, risalente nel tempo non è esattamente quella rappresentata perché, purtroppo, noi paghiamo il grosso del miliardo di tagli segnalato dal Governo Berlusconi-Tremonti nella manovra triennale di rientro, Monti non l'ha alleggerita, ma l'ha anche accentuata e Letta-Saccomanni l'hanno lasciata esattamente come stava.
Questo per la ricostruzione dell'interlocuzione difficile che noi abbiamo, avendo complessivamente 1 miliardo in meno per il 2014 rispetto al 2010. E' chiaro che non si possono fare le stesse cose.
In assestamento, come diceva il relatore, abbiamo cercato di mantenere i conti in ordine e di rispettare un'ispirazione sociale nei settori cruciali, addirittura incrementando le risorse, penso in modo particolare al trasporto che aumenta di 1.900.000 euro per il ripristino del chilometraggio inizialmente tagliato e 2.400.000 euro con l'accollo da parte della Regione dell'Iva dei Comuni che prima veniva pagata al 50%.
Voglio sottolineare un aspetto non secondario che fortunatamente l'Anci, l'Upi e l'Uncem ci riconoscono, ed è lo sforzo straordinario che abbiamo fatto sul patto di stabilità. Noi in meno di tre anni abbiamo messo a disposizione un terzo di miliardo per consentire alle Province e a gran parte dei Comuni di non andare in default. Questo ci viene riconosciuto, a questo abbiamo aggiunto un aumento della capacità di spesa onerosa perché il Governo ha bellamente dichiarato un aumento della capacità di spesa imputabile al Governo, in effetti per aumentare di 20 milioni i pagamenti della pubblica amministrazione abbiamo dovuto mutuare onerosamente con 2.700.000 euro l’anno il costo della provvista.
Abbiamo cercato di mantenere la barra della tenuta economica e sociale non peggiorando, ma anzi integrando i settori cruciali. Ho detto quello del trasporto, stamattina abbiamo avuto le rappresentanze delle organizzazioni sociali che si occupano di residenze protette ed assistenza agli anziani, siamo impegnati su questo versante, spero a risolvere, almeno parzialmente, questo problema che però non era iscritto in bilancio e che andava al di là di ogni possibile previsione.
Gli stanziamenti di carattere regionale cercano di corrispondere a fabbisogni che aumentano, con risorse trasferite che diminuiscono, con entrate libere e vincolate che diminuiscono.
Stiamo parlando di questioni laterali, ma proprio la mancata convinzione di una analisi condivisa spesso ci porta a sovra rappresentare i bisogni rispetto alle ridotte risorse che abbiamo. Per molte delle proposte che qui sono state avanzate ci stanno progetti di miglioramento, di razionalizzazione, io ho una risposta tecnica per quello che riguarda i pannoloni che è una questione tutt’altro che banale, una questione molto sentita in giro per la Regione, dovuta ad un'applicazione burocratica di una norma, la sanità se ne sta occupando e risponderemo nel merito alla soluzione che nasce da diversi grappoli di Comuni, non soltanto il sud di Ancona, per intenderci, ma è diffusa a chiazze in tutte le Marche per il rilascio dai quattro ai due pannoloni, secondo bisogno, e secondo certificazione burocraticamente onerosa, stiamo cercando di risolvere un problema.
Quello della medicina sportiva, suggeriva poco fa il Consigliere Pieroni, c’è una sperequazione dei centri di medicina sportiva sul territorio, ci sono territori sovra serviti e territori assenti. Lo stesso dicasi per quello che riguarda il sostegno alle politiche di accompagnamento della pubblica amministrazione e del lavoro. Anche quest'anno sono qualche cosa come oltre 40 milioni di euro destinati all’integrazione per il lavoro e le politiche di sostegno dell'impresa, delle cooperative di garanzia collettiva fidi, del sostegno all'innovazione tecnologica ed alla ricerca scientifica che mantiene il trend storico.
Siamo alla vigilia del bilancio preventivo che abbasserà ulteriormente il pavimento della spesa di oltre 80 milioni di euro, quindi voglio approfittare di questa occasione per preparare e per prepararci a una gerarchizzazione delle scelte.
Voglio richiamare un'osservazione che non voglio eludere, né qui, né in preventivo, è stata fatta poco fa informalmente, ma ne abbiamo discusso tutti quanti, l'assestamento come tutti gli anni presenta la tabella C, so bene che ci sono dei problemi di portata non generalizzabile che possono essere affrontati extra ordinem, diciamo, soltanto puntualmente, episodicamente, apprezzo particolarmente la disponibilità della Commissione, della minoranza e della maggioranza a dire che per l'assestamento non sono state aggiunte proposte che verranno prese in considerazione e comparate per il bilancio preventivo, Una risposta la devo alla tabella C presentata in Aula che può per alcune voci, non tante, destare stupore. Non è competenza di chi vi parla, noi abbiamo stabilito delle regole di riduzione della spesa che ha chiesto un sacrificio consistente che ha oscillato tra il 10 e il 20%. Una volta rispettati questi vincoli, ciascun livello di spesa sotto la propria responsabilità ha ridislocato compensativamente le disponibilità a propria disposizione, tra queste sono comparse anche alcune, ovviamente più facilmente censurabili, voci, altre più commendevoli, lo spiego perché sono responsabile del documento che presento e, quindi, anche di queste cose sono tenuto (...) l’abbiamo detto in Commissione, l’abbiamo detto anche in Aula, a tutti quelli che hanno presentato problemi, proposte, non li abbiamo, come dire, ricacciati inorriditi, abbiamo detto semplicemente, li ricollochiamo nella prospettiva del bilancio 2014 avendo riguardo ad una comparazione delle cose più importanti e quelle meno importanti.
Anticipo che nel 2014 avremo una nuova tabella C per intenderci, speriamo più qualificata, più corrispondente alle esigenze emergenziali che stiamo registrando in questo periodo difficile, in questo tempo triste del Governo, in cui abbiamo meno risorse e siamo spesso circondati da disprezzo sociale.
La riunione di stamattina purtroppo ne è stata un'ulteriore verifica, una spesa non prevista che matura al di là delle previsioni programmatiche dell'Aula e che ci viene ritorta contro, non potendo avere nella triangolazione il Governo che fa mancare delle risorse o che non le aumenta rispetto all’aumento del fabbisogno.
Voglio anche confrontarmi sulla parte alta della discussione che è stata presentata dal relatore, dal Consigliere Ricci, dal Consigliere Giancarli e dal relatore di minoranza, che riguarda la nostra consapevolezza sui limiti strutturali, tecnici, finanziari e politici del nostro bilancio.
Voglio partire dalle osservazioni fatte dal Consigliere Zinni, io condivido e dichiaro la disponibilità dei nostri uffici e mia personale a fare un lavoro di scavo su quella partita che è apparentemente tecnica, ed è, invece, particolarmente politica. I residui attivi, quelli passivi e quelli perenti sono tre partite che impegnano l’amministrazione a fare manutenzione dei propri capitoli, anziché bulimicamente cercare risorse aggiuntive che non esistono, bisogna lavorare sullo smaltimento e sulla manutenzione dei residui attivi e passivi e bisogna riflettere anche sulle novità restrittive che la normativa nazionale ci impone.
Ne cito due per quello che riguarda gli aspetti che sono stati toccati più in Commissione, ma stamattina anche qui, uno è quello della copertura dei residui perenti, una norma che è stata adottata lo scorso anno è apertamente deflattiva perché ci obbliga a mantenere a totale copertura dei residui perenti le somme necessarie. Fino allo scorso anno, atteso che si ha una percentuale di riemersione dei residui perenti dell'ordine del 20%, quando le amministrazioni come la nostra tenevano a protezione dei residui perenti una cifra superiore al 50%, noi stavamo al 56%, era del tutto ragionevole, nessuno, né la Corte dei Conti, né il buonsenso poteva eccepire sui margini di sicurezza di quella gestione.
Dall'anno scorso siamo obbligati a tenere l'integrale copertura dei residui perenti. Significa obbligare a mantenere delle cifre congelate nel bilancio a fronte, tra l’altro, di una riemersione che strutturalmente è dell'ordine, per quello che riguarda la Regione Marche, del 20%. Abbiamo sollevato questa questione che ha una valenza costituzionale, non si può fare una norma per le Regioni efficienti come la nostra rispetto a Regioni che non coprivano minimamente i residui perenti, come buona parte delle Regioni del Mezzogiorno.
Ne accenno un altro, sulla scorta di quella che era la tecnica di copertura dell’avanzo di amministrazione, ci veniva data, sulla scorta della valutazione del gestito su base annua, la possibilità di far slittare impegni e pagamenti e copertura di un margine che negli ultimi anni era attorno a 60-70 milioni, dall'anno scorso questa manovra non è più consentita perché ogni cifra viene prevista, monitorata e rendicontata. Che ci rimane in mano? Ci rimane in mano una battaglia equitativa che riguarda i settori cruciali, penso ai trasporti, in cui la vicenda di Genova è emblematica, a Genova si sciopera e c’è il rischio della crisi sociale con un margine di finanziamento pro capite che è quasi il doppio di quello regionale.
Noi possiamo lamentarci perché la battaglia contro gli sprechi non ha mai fine, noi siamo a 0,68 contro l'1,24 della Liguria che è la seconda Regione per finanziamento pro capite in Italia, e a Genova ci sono le rivolte sociali, la mobilitazione sociale, le sommosse.
Penso che siamo alla vigilia, mi dispiace di non vedere qui l'Assessore Viventi, del riparto nazionale per il 2014, impegno universale, perché siamo tutti quanti amministratori pro tempore della Regione Marche, maggioranza e opposizione, è quello di presentare insieme ai gestori pubblici e privati, ai Comuni ed alle Province una richiesta perequativa su quella parte di fondo, che è il 10%, che possa costituire graduale progressivo risarcimento di una posizione. Ho citato la Liguria perché è una regione che ha la stessa nostra popolazione e un andamento orografico non particolarmente peggiore del nostro, quindi paragonabile, potrei citare l’Umbria, oppure la Basilicata che sono quelle in posizioni mediane.
L’altro aspetto riguarda la discussione che sta avvenendo, anche per motivi politicamente più sensibili, come quello dei costi della politica e della riduzione in termini regionali di un dibattito etico, morale, sui costi della politica, perché si intrecciano strettamente alla questione sollevata dal Consigliere Giancarli, circa il neo centralismo imperante e la crisi potenziale dopo quella delle Province, delle Regioni. Monta un clima che va verso la superfluità o addirittura il danno derivante dall'intermediazione regionale, verso una più rassicurante e benigna gestione centrale che dalle politiche comunitarie, alle politiche settoriali, riporti serenamente al centro quel poco di risorse che sono rimaste. Per questo dico che la battaglia del federalismo che se ne è andata con l’uscita della versione padana secessionista e avara non deve essere abbandonata nella parte più intima e più profonda che era quella della determinazione di possibili contratti sociali su base regionale, sulla scorta delle emergenze politiche programmatiche che regionalmente si possono definire.
Per fare questo bisogna, però, avere una politica rigorosa, quindi, il controllo dei conti, rispetto della legge, ed equitativa, su questo penso che la Regione Marche abbia i conti in regola.
Li abbiamo sul versante del personale, abbiamo continuato, in maniera secondo me oramai temeraria, a stringere il numero dei dipendenti regionali, che in sei anni sono passati da 2000 a poco più di 1300, i dirigenti da 92 sono diventati 58. Abbiamo già approvato delle norme rigorose su missioni, trasferimenti, trasferte, utilizzo delle auto, leasing ridotti ai minimi termini, siamo al punto di inefficentamento in qualche grado, penso che compito del Consiglio sia anche quello di porsi, lo abbiamo fatto in Giunta, c’è tempo di discuterne le prossime settimane, il problema delle retribuzioni a partire dalle nostre, quelle personali, passando attraverso quelle dei dirigenti delle nostre agenzie, dei contratti in corso di rinnovo della sanità e alla fine, perché su questo versante abbiamo una situazione di sofferenza, anche per quello che riguarda i dipendenti del circuito sanitario e di quello regionale. Ma in una logica concentrica che passa simbolicamente anche per responsabilità, dalle sfere più alte per scendere a quelle più basse. Penso che la discussione sull’assestamento che si è svolta in Commissione stamattina, altrettanto significativamente, seppure in maniera selezionata qui in Aula, dimostra almeno per quelli che sono intervenuti una consapevolezza comune, quello che noi dobbiamo decidere è quello che non possiamo ripetere meccanicamente la spesa storica. Siamo obbligati a fare delle scelte spesso dolorose, non possiamo dividerci tra campioni della rappresentanza di un bisogno contrapposto a un altro bisogno, perché così facendo facciamo una regola anarchica in cui siamo tutti quanti in lotta con tutti. Si tratta di convergere su alcuni obiettivi qualificati, la sanità e la razionalizzazione proprio per stare attenti a non strappare i rapporti con il territorio, sta partendo molto in ritardo sul versante dell’efficentamento e della razionalizzazione, forse abbiamo fatto bene perché così non abbiamo strappato i rapporti con il territorio, ma abbiamo rinviato a lungo i tempi per il recupero del risparmio.
Il sociale, e non dico niente, perché c’è stata un'audizione di un aspetto delicatissimo stamattina, i trasporti pubblici, la politica di sostegno al lavoro e all’impresa, su questo noi dobbiamo concentrarci, senza evitare di interrogarci insieme sulla difesa passiva della nostra economia e della nostra società, ma intervenire anche sulla difesa attiva perché è importante difendere i posti di lavoro e destinare, come abbiamo fatto, 450 milioni di euro agli ammortizzatori sociali per 95.000 lavoratori in cassa integrazione, ma bisogna anche ricordarsi degli impegni della creazione di nuovo lavoro e allora sono convinto che non era questo il riferimento, Consigliere Pieroni, al turismo, oppure alla cultura, se concepiti vezzosamente, lei ha sicuramente ragione, ma molto spesso da questi settori ci derivano quegli incoraggiamenti alla creazione di ricchezza e impieghi intelligenti, che dovremmo utilizzare come traino, non come scialo. Sono d’accordo con lei, immagino che lei facesse riferimento a uno dei capitoli di cui si è parlato prima che è comparso in tabella C, va esattamente nella direzione opposta, convengo con il Presidente del Consiglio, ma il turismo, come sa bene l’ex Assessore al turismo, o la cultura, o l'innovazione tecnologica e la ricerca scientifica, non sono investimenti di scialo oppure differiti tantissimo nel tempo, tanto da non essere praticabili, sono invece il sole dell’avvenire, sole in effetti, il lievito che ci può consentire una conversione di un enorme apparato produttivo industriale che meriterebbe un accompagnamento per una ristrutturazione e una conversione.
Chiudo, temo di essere stato più lungo del previsto, per dire che abbiamo fatto una manovra che riduce a meno di 6 milioni la differenza tra entrate e spese nell’assestamento. Abbiamo schiacciato però la spesa di 40 milioni di euro e ci accingiamo a fare un'ulteriore operazione necessitata dalla mancanza delle risorse, pur avendo aumentato la battaglia all'evasione che ci porta qualche milione in più, altri 80 milioni di euro. Allora, lo dico prima, la Giunta ha approvato la proposta di bilancio che è arricchibile ed emendabile, io sono convinto che non potremo escludere la soluzione di piccoli episodi che non riusciremo a comprimere a zero, ma che questi ci devono aiutare a concentrarci sui fondamentali, se abbiamo un comune sentire della coesione sociale e dello sviluppo, perché senza questa selezione temo che riusciremo a peggiorare complessivamente il grado di tenuta e di resistenza sia in termini economici che in termini sociali.
La preoccupazione che ognuno di noi avverte, andando in giro per la nostra regione, è che oramai non solo non c'è più quell'eden che abbiamo, di cui ci siamo fatti cantori, il modello marchigiano, l'armonia, eccetera, ma i dati della settimana scorsa, delle prime sette organizzazioni caritatevoli, insieme all’associazione dell'agricoltura, ci dicono che 94.500 marchigiani, ogni giorno, si alimentano grazie alla carità e alla solidarietà. Ci stanno nel rapporto su 1.560.000 marchigiani anche i neonati e i centenari, significa che circa il 10% della popolazione, e non soltanto quella dei clochard oppure dei drop out della società, ma anche l’impiegato comunale con tre figli e moglie a carico e, magari, con un genitore anziano senza pensione che approfitta di una mensa caritatevole per sopravvivere.
Dobbiamo essere molto rigorosi perché le scelte che noi operiamo hanno una valenza strategica sulla qualità della vita e sulla tenuta sociale della nostra società.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione. Assessore, sul quadro C lei ha fatto riferimento a me, io non ho nulla da dire, per carità cristiana, non ho nulla da dire, invece ho qualcosa da dire e l’ho detto anche in altre occasioni, ma fate finta di non ascoltare, questo assestamento è fatto in dispregio all’intera Aula consiliare perché lo avete inzeppato, e a norma di legge non si potrebbe fare, di norme che vanno in deroga alla legislazione che l’Assemblea si è data. Questo è tanto più grave, quando avviene a ridosso di provvedimenti legislativi approvati non più di due mesi fa, non c'è nessun bisogno, posso capire l’urgenza, ma se ci sono cose la cui approvazione diventa indifferibile le si affronta con i Presidenti dei Gruppi. Questo ha un senso, ma stravolgere le leggi per trovare una corsia preferenziale e semplificata, in dispregio all’Aula, è una cosa che non si dovrebbe fare, quindi a parte la tabella C, non volete ascoltare. Non ascoltate e io ne prendo atto, per carità, con senso di responsabilità vado avanti, ma è un vulnus, secondo me, nei confronti della sovranità dell’Aula e gli autori di questo vulnus ne portano e ne porteranno la responsabilità.
Articolo 1. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Per dichiarare il voto contrario dall’articolo 1 all’articolo 4, sono articoli tecnici che fotografano l’assestamento.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Questo emendamento riguarda la possibilità di rateizzare le cartelle esattoriali che riguardano il bollo auto. Attualmente si possono rateizzare oltre i 300 euro, sotto i 300 euro la Regione non consente la rateizzazione. Con questo emendamento chiedo che le cartelle esattoriali che provengono a seguito del mancato pagamento della tassa automobilistica regionale possano essere rateizzate per importi superiori a 150, anche in tre soluzioni.
Sembrano cifre piccole, ma guardate che ormai anche 150, 300 euro, a maggior ragione, sono cifre grosse. Chiedo semplicemente una rateizzazione al di sopra dei 150 euro anziché sopra i 300, quella attuale, quindi un emendamento che viene incontro alla situazione grave in cui si trovano molte famiglie.
PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Ripetiamo la votazione dell’emendamento 5/1.
(L’Assemblea legislativa non approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 5bis/1 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 9.
Emendamento 9/1 a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni ZINNI. Grazie Presidente, la cosa è molto telegrafica, chiedo la soppressione dell’art. 9, perché condivido lo spirito della critica che ha fatto prima il Consigliere Binci, non si capisce perché la tassa sulle emissioni sonore degli aereomobili debba essere cancellata in questo modo, in un momento in cui tante tasse vorrebbero essere cancellate dai cittadini e questo non accade, mi sembra incauto farlo adesso, visto che ancora bisogna avere un’interpretazione definitiva anche dagli organismi competenti, quindi, per adesso sono per sopprimere l'articolo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Ha senso la soppressione di un'imposta se incide su un'impresa o sui cittadini, questa imposta incide sulle compagnie aeree, neanche sulla società di gestione dell'aeroporto, quindi non si capisce, a meno che non ci sia stata la cancellazione della norma, perché ci sia la proposizione di questo articolo.
PRESIDENTE. Emendamento 9/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 9/2 della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 9. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Vorrei approfittare dell'entrata dell'Assessore per capire le ragioni della sospensione dell'applicazione dell'imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili.
E’ una legge di compensazione come per qualsiasi emissione di inquinanti, quindi è una compensazione ambientale, l'unica maniera che permette lo sviluppo di modalità di trasporto aereo meno emissive, sia dal punto di vista dell'inquinamento che dal punto di vista del ... quindi, a meno che non ci sia una richiesta di legge, questa soppressione, secondo me, è immotivata. Non danneggia neanche l'ente gestore perché l'imposta è pagata dal vettore, a meno che non si voglia fare il discorso indiretto, siccome all'aeroporto di Falconara Marche non si paga l'imposta in qualche modo gli aerei catorci sono incentivati a venire nelle Marche e favorire così l'aumento del traffico aereo.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Voglio rispondere alla ragionevole obiezione che fa il Consigliere Binci, perché, ovviamente, lei capirà se noi non siamo attenti alle entrate, soprattutto quando, come questa, si costituisce una carbon tax a tutti gli effetti. Il problema è che siamo l'unica Regione a praticarla ed è oggetto di contenzioso con tutte le compagnie aeree, il gettito è di appena 5.000 euro su base annua e rischiamo un contenzioso che, soltanto per aprire la pratica, va verso un multiplo del gettito annuo. Siamo l'unica Regione ad applicarlo, è stata una soluzione di buon senso circa le possibilità di prevalere sui ricorsi di questo tipo e anche sui costi amministrativi a cui andremo incontro per affrontare questo tema, solo per questo, altrimenti avrei condiviso con lei fino in fondo la valutazione di una carbon tax.
PRESIDENTE. Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 10 bis.
Emendamento 10 bis/1 della II Commissione (soppressivo). Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12bis/1, istitutivo dell'art. 12 bis, a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni ZINNI. Presidente, giusto a premessa della spiegazione molto rapida dell'emendamento.
Una parte delle variazioni normative, in realtà, sono rettifiche necessarie per errori materiali, di una codifica o di Siope diversa, eccetera, però ci sono stati degli emendamenti della Commissione sanità ed io mi sono permesso di aggiungerne uno che era molto sentito anche dai Consiglieri della minoranza che fanno parte della Commissione sanità che riguarda la vecchia questione del distretto sanitario, del responsabile del distretto sanitario.
I distretti sanitari hanno competenze fortemente tecniche e non amministrative noi riteniamo, il sottoscritto lo ha presentato anche a nome di altri Consiglieri, che sia opportuno sancire la differenza rispetto ad altri tipi di incarichi che sono presenti all'interno dell'Asur. Questa cosa si declina affinché la legge dica chiaramente che chi è responsabile del distretto sanitario deve provenire dal ruolo sanitario e non può appartenere ad altri settori, ad altri ambiti, deve essere personale sanitario, pertanto l'emendamento dice sopprimere la parola preferibilmente, perché questo preferibilmente non viene applicato, c'è un eccesso di discrezionalità da parte della Giunta e pertanto chiediamo alla maggioranza un'assunzione di responsabilità per chiarire questo aspetto che da mesi viene discusso anche in Commissione sanità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Voglio dare atto al Consigliere Zinni che questa discussione l'abbiamo fatta in Commissione per ragioni opposte, noi abbiamo ritenuto utile, per la sfera di personale tecnico-amministrativo, per poter scegliere "il migliore" a prescindere dalla provenienza, mantenere la parola preferibilmente, piuttosto che toglierla. E’ un suggerimento anche della Giunta e dell'Assessorato che noi vorremmo mantenere, per cui il voto contrario trova fondamento in un ragionamento che abbiamo fatto anche in Commissione. Mi pare che sia utile per la scelta del più opportuno lasciare la parola a prescindere dalla caratteristica tecnico-amministrativa, molte volte le persone sono capaci, a prescindere dalle loro caratteristiche, questo è ciò che ci aiuta a scegliere il migliore dirigente possibile in quella situazione, per cui la proposta è quella di respingerlo.
PRESIDENTE. Emendamento 12 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Emendamento 12 bis/1. Io faccio rivotare, la verità non è che non prende, prende, è che ci arrivate tardi o ci arrivate male. Si rifà, va bene? Però non è che ogni volta dobbiamo votare tre volte per sapere come la pensiamo.
Emendamento 12bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 15. Soppresso
Emendamento 15bis/1, istitutivo dell'art. 15 bis, a firma del Consigliere Acacia Scarpetti, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Luca ACACIA SCARPETTI. Il Presidente della Commissione sanità mi ha chiesto di ritirare questo emendamento, posso anche convenire con il Presidente salvo spiegare di cosa stiamo parlando.
Questa è una vicenda, non nel contenuto, ma nel merito paradossale quanto quella dei pannoloni agli anziani che sono stati ritirati per cui, visto che manca l'Assessore Mezzolani, spero in un po' d’attenzione dell'Assessore al bilancio.
E’ un esempio in campo sanitario abbastanza importante e paradossale quanto la vicenda dei pannoloni ritirati agli anziani, stiamo parlando di malati di artrite reumatoide, una patologia cronica devastante, una patologia che crea dei danni economici al sistema sanitario, danni economici al sistema sociale e danni a chi ne è afflitto.
Solo un dato, Presidente Comi, la cura di un malato reumatico lieve costa al sistema sanitario marchigiano, quando è al primo stadio, 3.500 euro di trattamenti ogni due mesi. Questi trattamenti devono essere accompagnati da un monitoraggio ematico continuo, nel senso che alcuni parametri del sangue vanno monitorati, molti di questi parametri non sono coperti dal sistema sanitario, mi pare paradossale la vicenda rispetto ad una malattia del genere.
Io posso anche ritirare l'emendamento, Presidente Comi, lei però si deve impegnare, visto che non c'è l'Assessore alla sanità, a riparlarne in maniera energica e se vuole l'aiuto, sto studiato il bilancio generale per vedere dove poter prendere queste risorse che non sono così tante, ma sicuramente sono un indicatore biologico del sistema sanitario marchigiano.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Comi.
Francesco COMI. Intervengo per ringraziare il Consigliere Acacia Scarpetti perché la questione che ha posto è una questione seria, sulla quale abbiamo ritenuto di dover fare un approfondimento con il servizio sanitario per poter quantificare il numero dei destinatari, l'impegno di spesa e le iniziative appropriate.
Per cui oggi, pur condividendo l'obiettivo, non siamo in grado così istintivamente, su un tema così complesso, di individuare i protocolli diagnostico-terapeutici adeguati, la gestione integrata sul territorio regionale del malato reumatico mettendo insieme tutte le risorse umane e le competenze che abbiamo, non siamo in grado di fare un piano complessivo, per cui ci impegniamo ad approfondirlo e al primo atto possibile, l’esercizio finanziario, a prenderlo in considerazione, tanto più che questa necessità emerge anche considerata l'assenza dell'Assessore, per cui voglio dire anche ai Consigliere della minoranza che si apprestano ad assumerlo come atto ritorsivo che noi stiamo qui per fare una cosa seria nell'interesse generale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Vorrei dire al democratico Consigliere Comi che il concetto di ritorsione è ben altro, è l'esercizio di un diritto far proprio un emendamento improvvidamente ritirato che invece è valido.
Mi compiaccio perché è un emendamento che ha un senso serio su un tema delicato, è talmente serio, lo ha detto anche il Consigliere Comi, per cui il concetto di ritorsione è veramente offensivo per chi vuole esercitare un diritto previsto dal regolamento.
Faccio mio, come opposizione, come gruppo, come centro destra, l'emendamento valido del Consigliere Acacia Scarpetti e lo ringrazio di averlo proposto.
PRESIDENTE. Emendamento 15bis/1 fatto proprio dal Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Marangoni, Zinni, Zaffini.
Favorevoli: Acquaroli, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 15bis/2 a firma dei Consiglieri Busilacchi, Comi. Ritirato.
Emendamento 15bis/3 a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni ZINNI. Colleghi vi chiedo un po' di pazienza, un po' di silenzio, un po' di attenzione su questo articolo e chiedo anche una grande attenzione e l'intervento dell'Assessore Viventi perché stiamo parlando di un qualcosa che continua a essere un abuso, un abuso che avete votato tempo fa con la legge sull'Assam, un abuso che l'Assessore Viventi e la Giunta avevano prontamente tolto da questo assestamento con un articolo correttivo di quella legge, un abuso che a mio avviso può essere anche in buona fede, sia chiaro non è l'abuso in senso doloso del termine, un abuso che, però, la maggioranza ha voluto perpetuare in Commissione.
Questo articolo dice in maniera molto chiara e netta quello che, se qualcuno di voi ha un po' di memoria, dissi già nella discussione in materia di Assam tempo fa. Nell’Assam esistono dei dipendenti della Regione Marche, vincitori di concorso, assunti con concorso, dipendenti pubblici della Regione Marche, che sono stati distaccati d’imperio dalla Regione all'Assam. Non sono persone in comando, in distacco o in mobilità, sono persone a cui la Regione ad un certo punto ha detto "andate giù e lavorate lì".
Quando abbiamo fatto il riordino dell'Assam ed abbiamo posto la contrattazione integrativa in sede di Assam, è stato inserito anche questo tipo di personale, ora se fosse personale in mobilità volontaria sarebbe corretto mettere la contrattazione in sede di Assam, ma siccome sono persone che sono state mandate lì per forza, persone che hanno un contratto con la Regione Marche, giustamente sono persone che devono avere la contrattazione integrativa fatta dalla Giunta regionale e non dalla direzione dell'Assam. Questo ve lo dico, è in base ad un principio di legalità e di giurisprudenza molto chiara. Se loro fossero in mobilità volontaria sarebbe un discorso, ma queste persone sono dipendenti della Regione a cui la Regione ha chiesto di andare lì e devono avere la contrattazione da parte della Regione come forma, come tavolo datoriale.
A meno che ... no non può essere uguale agli altri ...
(interrompe l’Assessore Marcolini)
Giovanni ZINNI. No, questi sono quelli della Regione, non del contratto del commercio, quelli sono gli altri, quelli che hanno il contratto del commercio giustamente sognano, ambiscono ad avere l'adeguamento in sede di Assam, ma questo è ragionevole da parte di chi ha quel contratto, è irragionevole costringere chi non è andato lì spontaneamente a farsi fare la contrattazione dalla direzione dall'Assam, questo è un vulnus, non si può fare.
E' meritevole e suscettibile di ricorso, di protesta, allora io invito a votare questo emendamento, a ripristinare la regola della contrattazione con la Giunta a meno che voi non vogliate mettere per iscritto e chiedere a questi dipendenti se vogliono tornare in Regione. Si deve dire chiaramente "vuoi tornare in Regione visto che sei un dipendente della Regione?", se uno risponde "no, me ne voglio stare all'Assam" allora, va bene la contrattazione integrativa in sede di Assam, perché a quel punto è lui che si pone in una condizione quasi di mobilità. Ma l'Assam è autonomo, noi su questo non possiamo andare a fare una forzatura, quindi, vi invito a votare, a ripristinare un aspetto di legalità che è necessario, che è stato chiesto anche dai sindacati che più volte sono venuti in audizione in Commissione. Non facciamo questa forzatura, non la facciamo, ripristiniamo l'articolo che aveva proposto, licenziato la Giunta col testo e se ulteriori passaggi ci devono essere, lo dico in particolar modo al Consigliere Perazzoli che so aver seguito la cosa, potrebbero essere dei chiarimenti con questi dipendenti in merito a dove vogliono stare.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Viventi.
Luigi VIVENTI. Si parla di emendamento della Giunta bocciato dalla Commissione. Il mio pensiero per quanto riguarda il personale regionale trasferito all'Assam, poi il Consiglio regionale è libero di votare come vuole, è che la Giunta regionale continui a gestirlo, così come sarebbe giusto che la Giunta regionale gestisca tutto il personale dell'Assam e delle altre aziende partecipate, bisogna unificare questa gestione per avere trattamenti univoci e per mettere in ordine tante piccole cose.
Questo è il mio pensiero, semplice e lineare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Questo mio emendamento pone alcune questioni, una delle quali è quella che poneva all'inizio il Presidente Solazzi, non è una cosa seria che con l'assestamento si vada ad intervenire su leggi approvate pochi mesi fa, su cui questo Consiglio si è diviso ed ha votato a maggioranza.
Altro discorso è apportare correttivi condivisi su esigenze dovute a pressioni del Governo o su esigenze condivise. Se su alcune materie, la Giunta ritiene che il Consiglio abbia sbagliato, fa una proposta di legge e il Consiglio la esamina, ma non può essere che nel calderone alcuni argomenti passino in sordina, magari contro la volontà del Consiglio.
Tra l'altro su questo aspetto c'è una proposta senza padre e senza madre, perché l'Assessore al bilancio non ne sapeva niente, l'Assessore all'agricoltura neanche. Nell'incontro che ho avuto ieri, non i sindacati, ma alcuni dipendenti mi hanno detto che è il Consigliere Zinni, allora ho scoperto che il Consigliere Zinni fa parte della Giunta o ha un’influenza tale tra il personale, così mi hanno detto, che prepara gli atti da scavalcare gli Assessori.
Questa è la prima cosa. La seconda questione che non posso non sottolineare è che quest'oggi nessun componente dell'Ufficio di Presidenza vota gli atti, i punti dell'assestamento, mi sembra una cosa un po' particolare, nemmeno uno, la Vice Presidente Ortenzi si sbaglia sempre, il Consigliere segretario Pieroni non vota mai, il Presidente Solazzi non vota mai, gli altri sono della minoranza. Dico: “Ragazzi diamoci una regolata”.
Perché non tutto quello che votiamo io lo condivido, però sto in maggioranza e voto ...
PRESIDENTE. E' meglio che io non voti, sarebbe andato sotto sei volte.
Paolo PERAZZOLI. Bene! Nel merito la legge proposta dalla Giunta, non mi risulta che noi abbiamo modificato quell'aspetto, proponeva tre cose, ma dopo gli incontri abbiamo dovuto stralciare il fitosanitario, perché è una questione nazionale, abbiamo rinviato a dopo la fine della legislatura l'eliminazione dell'Amministratore delegato, è rimasto solo l'unificazione del contratto del pubblico impiego di tutti i dipendenti e qui abbiamo votato la stessa proposta che oggi il Consigliere Zinni vuole reinserire, cancellando, bocciando il mio emendamento.
Su questo bisogna dire che chi ha posto questa esigenza, di avere un unico contratto, è la struttura, perché la dottoressa Martellini dice: “Come faccio a dirigere con efficienza un ente che ha più contratti, trattamenti salariali diversi, orari diversi?”
Abbiamo fatto questo, ma è chiaro che se c'è un contratto unico ci vuole la contrattazione unica, se non la fa l'Assam la faccia la Regione per conto dell'Assam, mi sembrerebbe una mostruosità, ma la contrattazione deve essere unica, se no ritorniamo al punto iniziale, come si direbbe tra la gente del mio popolo "botte piena moglie ubriaca".
C'è una preoccupazione, se la Regione riduce i finanziamenti all'Assam, se l'Assam non funziona, se chiude, quelle funzioni comunque dovranno essere svolte, significa che la Regione le svolgerà direttamente, quindi, i dipendenti torneranno alla casa madre, che problema c'è?
E' la verità! Capisco che chi lavora è preoccupato che un cambiamento possa determinare diverse condizioni di reddito e quant'altro, però verifichiamolo.
Per questo io sono a che venga mantenuto il testo, l'emendamento venga approvato, perché questo ci permette di dare funzionalità all'Assam senza avere ... no l'emendamento deve essere approvato ... L'emendamento, la proposta del Consigliere Zinni deve essere bocciata e mantenuta la proposta condivisa dalla Commissione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Cari colleghi finché si scherza si scherza, però il Consigliere Perazzoli non può dire falsità sul mio conto. L'emendamento io l’ho presentato legittimamente, come Commissario di Commissione, e gli faccio notare che è un emendamento che ripropone l'articolo licenziato all'unanimità dalla Giunta, la sua Giunta. Quindi diamo informazioni corrette all'Aula poi i commenti politici sono suoi e sono legittimi, io non li vado a sindacare, ma diamo informazioni corrette all'Aula.
Lei fa parte di una maggioranza che ha una Giunta che dice quello che io dico, tanto per essere chiari, se le piace è così, se non le piace non sono io che vado in Giunta è lei che va fuori dalla sua maggioranza e lo metta a verbale. Concludo ed invito i Consiglieri perché quello che lei dice, Consigliere Perazzoli, forse le sfugge, continua a fare tutto un miscuglio, una confusione sull'argomento, cita anche la direttrice dell'Assam che non può averle detto una cosa del genere perché illegale, e se glielo ha detto mi porti le dichiarazioni perché facciamo un bell'esposto da qualche parte, iniziamo a ripristinare la legalità e il rispetto in questo Consiglio regionale, diamo informazioni vere e, soprattutto, quando sottopongo un problema da un punto di vista tecnico politico lei lo può giudicare come vuole, ma non mi metta in bocca cose che non ho detto!
Presidente. Emendamento 15bis/3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
(interrompe il Consigliere Zinni)
PRESIDENTE. Io adotto per tutti, maggioranza e minoranza, lo stesso metro. Va bene, non voglio fare una vessazione, si ripete se qualcuno dice che c’è stato un problema nella votazione - non ha preso, eccetera - se no, non è che si può rivotare. Non si può fare. Se vengo meno a questo principio, vengo meno a tutti. E’ una garanzia per voi la serietà nella conduzione.
(interrompe il Consigliere Zinni)
PRESIDENTE. Questa è un’accusa politica. Punto.
Articolo 16. Soppresso.
Articolo 17.
Emendamento 17/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Questa è un'altra di quelle norme sulle quali si è scaldato il Presidente prima, giustamente. Negli anni precedenti ho sempre detto che nell’assestamento ci sono un sacco di norme, lo dirò anche dopo quando faremo le dichiarazioni di voto, qui ci sono almeno 25 norme che non c'entrano nulla con il concetto tecnico di assestamento, siamo completamente al di fuori e questa è una di quelle.
“Il sistema di allarme sanitario è diretto e gestito da quattro centrali operative territoriali e da una centrale operativa regionale. La centrale operativa di Ancona svolge altresì la funzione di centrale operativa regionale”, nella legge che andiamo ad abrogare con questo articolo, la 36 del '98, erano e sono espressamente indicate le centrali operative, per esempio: Ancona soccorso, Macerata soccorso, adesso invece vengono eliminate queste diciture. Perché? Vorrei capire il perché?
Chi decide l'ubicazione, dove stanno fisicamente queste quattro centrali operative e le nuove denominazioni, ma soprattutto l'ubicazione. Mi immagino che una sarà sicuramente a Fabriano, vista l'aria che tira, quindi, mi pare che questa norma non c'entri nulla con l'assestamento di bilancio, almeno altre 25 ne avete infilate, chiedo, quindi, che venga abrogata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Nell'ultimo comma vedo scritto: “La centrale operativa di Ancona svolge altresì la funzione di centrale operativa regionale” credo che sia chiaro che si tratti di Ancona, centrale operativa di Ancona svolge altresì ..., non so se qualcuno vuole dare una interpretazione, però ...
PRESIDENTE. Emendamento 17/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 17. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 17 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 17 ter.
Emendamento 17 ter/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 17 ter. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 17 quater/1, istitutivo dell'articolo 17 quater, a firma della III Commissione. Ha la parola il Consigliere Zaffini.
Roberto ZAFFINI. Voglio dire che non vi dovete scandalizzare se gli articoli presentati dalla Commissione sono a firma Zaffini, non dovete avere il terrore, spero che abbiate capito che sono della Commissione, perché come vedete Zaffini siete portati a votare contro, questo giusto per specificare.
PRESIDENTE La verità è che l'emendamento 17 quater/1 e l'emendamento 17 quater/2 sono identici quindi se ne vota uno ... Va bene, allora votate contro questo del Consigliere Zaffini, fate come volete, tanto se non lo ritira bisogna votarlo,
Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Leggo il testo dell’emendamento presentato dalla III Commissione che è uguale, “l'acquisto, la detenzione, l'utilizzo, la vendita e la somministrazione di tartufi freschi”, stiamo parlando di tartufi freschi “raccolti nel territorio regionale da parte di commercianti ed esercenti attività di somministrazione di alimenti e bevande, oltre quindici giorni successivi alle date di chiusura della raccolta indicate nella tabella allegata alla presente legge”.
Questa qua …, quindi sostituiamo la legge precedente con questa, vorrei sapere, se qualcuno degli illustri membri della Commissione mi spiega, che cosa c’entra con l'assestamento di bilancio.
PRESIDENTE. Consigliere Badiali non lo ritira il suo vero? (...) Lo ha ritirato, il 17 quater/1 è ritirato.
Emendamento 17 quater/2 a firma della II Commissione. Lo metto in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 18. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 19. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 20.
Emendamento 20/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Siamo ad una modifica di norme urbanistiche, c'è da vergognarsi, leggi rimaneggiate mille volte, non c'è mai stato un testo unico organico e facciamo delle modifiche in assestamento di bilancio!
Faccio appello alla vostra dignità, a questo punto, l'assestamento di bilancio deve riguardare ben altre cose, come dice la legge che prevede l'assestamento di bilancio.
E' una vergogna! Addirittura modifichiamo la legge urbanistica in assestamento di bilancio, è vergognoso.
PRESIDENTE. Emendamento 20/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 20. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 21.
Emendamento 21/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 21/2 a firma del Consigliere Zinni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 21. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 22.
Emendamento 22/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 22. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 23.
Emendamento 23/1 a firma del Consigliere Marangoni. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Chiedo, se è possibile, su questo un intervento dell'Assessore al bilancio, visto che è il redattore di questo assestamento, perché ci sono delle affermazioni gravissime per il territorio. Nel senso che si dice che: “ai sensi della legge del 2006 la bonifica delle aree individuate all'interno dell'ex sito di interesse nazionale denominato basso bacino del Chienti spetta ai Comuni”. Questa è una falsità.
Questa cosa è stata smentita in Aula dall'Assessore. Come può una legge regionale del 2006 prendere posizione rispetto al declassamento del sito di interesse nazionale, il sito del basso bacino del Chienti, qui si mischia capra e cavoli, in più è stato dato valore di legge ad un’interpretazione dell'Ufficio legale che nel momento in cui c'è stata la comunicazione del declassamento del sito, la prima cosa che ha fatto è stata di lavarsene le mani e dire che la competenza, in base ad una legge regionale, era dei Comuni, cioè un sito ritenuto di interesse nazionale è passato e diventato Sir, siti declassati, cioè siti di interesse regionale, la Regione bella, bella, si inventa i siti che non interessano a nessuno, i Sin, i siti che non interessano a nessuno.
Credo che qui ci sia un obbrobrio normativo, chiedo di ritirare questo emendamento e di modificarlo in maniera migliore all'interno della finanziaria, perché era stato annunciato all'interno della finanziaria come emendamento e avrebbe permesso l'accordo di programma tra Regione ed enti locali. Innanzitutto, mi sembra che questo tavolo non abbia fatto progressi, ancora l'Arpam deve fare tutta la mappatura e la ridefinizione della grandezza, quindi, penso che ci sia tempo e sia da valutare che questa proposta di legge non faccia danni ai territori. Se la vogliamo approvare così, se volete approvarla così, prendetevi l'impegno di modificarla in sede successiva, dopo un approfondimento di questi aspetti, ... no, io voterò contro, perché si dicono cose diverse da quelle affermate in una risposta ad una un'interrogazione pubblica, qui esattamente un mese fa, in cui c'è stato l'impegno, anzi è stato pubblicamente detto: la Regione se ne farà carico.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.
Adriano CARDOGNA. Al di là dei tecnicismi che adesso vedremo, intendo associarmi alle preoccupazioni del Consigliere Binci, in modo assoluto.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Il mio emendamento prevede l'abrogazione di questa norma, conosciamo bene il basso bacino del Chienti è una delle aree più inquinate d'Italia, la vera ratio di questa norma che avete inserito, è quella che ha detto il Consigliere Binci, ve ne lavate le mani, non succederà più niente, qui praticamente si scarica ai Comuni e i Comuni, sappiamo bene, sono nell’impossibilità. Qui ci sono vari Comuni, due Province, il fiume, il mare, è una delle aree più inquinate d'Italia, state scaricando per sempre la possibilità di bonificare questo bacino, quindi, mi associo e chiedo l'approvazione del mio emendamento a tutela dell'ambiente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Questa è una questione importante e penso che la Commissione potrebbe fare un sub emendamento all'emendamento soppressivo con cui elimina il comma 1, cioè il comma 1 viene abrogato. Si dava la competenza ai Comuni quando il sito ricadeva all'interno di un solo Comune ... sì questo è quanto, poi ha risposto l'Assessore ... Dico che il comma 1 non è essenziale ai fini perché poi sotto - se è un fatto semplicemente di assunzione di responsabilità e di non voler prendere un impegno economico complessivo, Assessore - nel comma 2 si dice chiaramente che si farà un nuovo accordo in cui tenere conto delle relative disponibilità, nessuno si impegna con niente, non è detto che è una totale responsabilità della Regione, ma il comma 1, in qualche modo, esclude quello c'è scritto nel comma 2, quindi togliendolo non si perde valore.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. L'Assessore competente è in missione, io reputo che la considerazione sul fatto che il primo comma possa essere ritenuto …, ripete una previsione già presente nella legge dell'assestamento del 2006. Stavamo dicendo con i colleghi Giorgi e Giannini, con i colleghi della Giunta, che ci impegniamo a verificare, la settimana prossima è in discussione il bilancio, non soltanto il comma 1, ma anche il comma 2 rispetto alle esigenze che lei richiamava.
In merito al comma 1 è vero che la dizione originale parlava del territorio integralmente ricompreso, quello che evidentemente noi vogliamo affermare con questo emendamento è che il cofinanziamento statale che era milionario è completamente scomparso, e pensare che questo aggiornamento non riveda le competenze e i ruoli di Comune, Regione e Stato non è possibile.
Allora dico votiamo l'articolo perché, soprattutto, il comma 2 prevede la necessità di un aggiornamento collegato alla situazione mutata delle competenze e delle risorse. Prendiamo l'impegno formale di discutere in Commissione e di riportare l'eventuale necessità della cassazione del comma 1 in sede di bilancio.
(interrompe il Consigliere Binci)
Pietro MARCOLINI. Verifichiamo se c'è qualcosa che ..., lo stiamo facendo in diretta se è ridondante significa che anche se c'è non fa male, vediamo insieme se non soltanto il comma 1, ma anche il comma 2 è necessario ...
(interrompe il Consigliere Bucciarelli)
Pietro MARCOLINI. Chiediamo di verificare quello che voi state dicendo, è una disponibilità al confronto, è diverso Consigliere Bucciarelli ... lei sta dicendo che il Consigliere Binci dice che il comma 1 è ridondante e il comma 2 rimette in discussione le responsabilità, stiamo dicendo ...
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Per dichiarazione di voto. Non si tratta di contrattare più o meno una cosa, si tratta di accogliere, come Consiglio regionale, le indicazioni dell'Assessore o meno, si tratta di accettare o meno quello che dice l'Assessore, al di là che non sono animato da pregiudizi, mi sembra il colmo che un Assessore mi dica approviamolo, poi verificherò se attuabile o meno.
E’ preferibile abolire, abrogare il comma 1 e approvare il comma 2, dopo di che nella finanziaria se c'è bisogno si interverrà di nuovo, però per intervenire su questa materia occorre una maggioranza compatta e una Giunta che colloqui.
E’ assurdo che nel giorno in cui si approva il bilancio un Assessore sia in missione, poi vedete parliamo dell'Assam e uno dice una cosa e uno ne dice un'altra, parliamo di ambiente, di temi importanti.
Non siete informati, questa è la verità, non sapete quello che dite, quindi, fate proposte stravaganti ed estemporanee.
Io voterò questo emendamento a meno che la Giunta non dica siamo d'accordo ad abrogare il comma 1, resta il comma 2, poi ne ridiscuteremo a livello di finanziaria.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Giannini.
Sara GIANNINI. Non conosco il motivo per cui la collega è in missione, sicuramente sarà una missione improrogabile a cui non ha potuto non partecipare, detto questo noi abbiamo due appuntamenti, questo di oggi e quello del bilancio.
Io suggerirei questo, evidentemente c'è un motivo per il quale l'Assessore competente ha deciso di inserire questa norma nella sua completezza nell'assestamento, per evitare che ci sia eventualmente un vuoto normativo che può pregiudicare qualche atto, che non sappiamo se debba essere fatto in questi giorni, propongo al Consiglio una procedura, prendendo atto delle critiche ed anche dei suggerimenti dei Consiglieri Binci e Bucciarelli, ci impegniamo ad approfondire tecnicamente le motivazioni per le quali l'Assessore ha ritenuto di inserire queste norme, le approviamo in modo tale da non creare eventuali problemi ad atti che dovrebbero essere fatti adesso. Nel caso in cui, Consigliere Bucciarelli, accertassimo che è come sostiene lei ed il Consigliere Binci, e cioè che c'è una ridondanza del comma 1, all'appuntamento con il bilancio ci impegniamo a modificarlo e, quindi, a toglierlo.
In questo modo si prende atto delle vostre osservazioni, non si creano danni o eventuali pregiudizi ad atti che dovranno essere probabilmente formati e con il bilancio, se c'è una ridondanza di qualche articolo o di qualche comma sui quali approfondiremo insieme senza problemi, lo togliamo, così evitiamo difficoltà che oggi, in questo momento, non siamo in grado di poter approfondire.
Dopo di che è vero che la Giunta deve colloquiare, ma non ce la facciamo a guardare tutti quanti gli atti che riguardano anche altri Assessori se oggi l'Assessore Malaspina non c'è vorrà dire che faremo questa verifica al bilancio.
PRESIDENTE. Sub emendamento 23/1/1 a firma del Consigliere Binci "Articolo 23: il comma 1 è abrogato. Nel comma 2 le parole "nel sito di cui al comma 1 sono sostituite dalle seguenti: nell'ex sito di interesse nazionale denominato basso bacino del fiume Chienti".
Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Prima ho usato un termine sbagliato, il comma 1 non è ridondante, secondo me è in contrapposizione perché nel comma 1 si afferma che la bonifica dell'area dell'ex sito spetta ai Comuni. Poi si dice la bonifica della falda ricompresa nel sito, io qui ho aggiunto - avendo eliminato il primo - dell'ex basso bacino del Chienti, ... è frutto di un accordo di programma di tutti gli enti, quindi se la Regione è totalmente ..., il comma 1 dice è solo competenza dei Comuni, perché allora nel comma 2 si dice che la Regione insieme agli altri enti locali si prende l'impegno della bonifica?
(interrompe l’Assessore Giannini)
Massimo BINCI. Le falde, perché allora non si dice ... allora qui si ridice che l'impegno rispetto alla falda, innanzitutto, non è della Regione ma è dell'accordo di programma di tutti gli enti che verificano le somme disponibili, quindi non toglie niente rispetto all'abolizione del comma 1, ma soprattutto, dà la possibilità anche di intervenire perché se qui non parla che la bonifica delle falde dei terreni è competenza dei Comuni, si dice semplicemente l'ex ...
(interrompe l’Assessore Giannini)
Massimo BINCI. No, dico che sta in piedi questo articolato, sta in piedi e non dà preoccupazione ai Comuni che insieme alla Regione costruiscono un nuovo accordo di programma e un percorso per costruire insieme la bonifica, è tutto quello che c'è nel comma 2.
Il comma 1 mette preoccupazione ai territori, fa vedere che la Regione riconferma quello che ha già smentito, e cioè che non è una competenza dei Comuni, è stato smentito qui, c'è l'interrogazione dell'Assessore ...
(interrompe l’Assessore Giannini)
Massimo BINCI. Chiudo dicendo che la soppressione del comma 1 non toglie valore a tutto quello che c'è scritto nel comma 2 non comporta, siccome l'unico problema potrebbe essere l'impegno di spesa, ulteriori impegni di spesa, non c'è nessun impegno di spesa.
PRESIDENTE. Sub emendamento 23/1/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
PRESIDENTE. Emendamento 23/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 23. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Binci, Bucciarelli Marangoni.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Traversini.
Contrari: Acquaroli, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Cardogna, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Massimo BINCI. C’è stata una serie di aggiustamenti che hanno portato al pari, c’è il dubbio rispetto alla volontà dell’Aula, ci sono stati tre aggiustamenti, è andata a finire pari, chiedo la ripetizione del voto.
PRESIDENTE. Stiamo diventando ridicoli, non si cambia. Non mi interessa, Abbiamo fatto le correzioni! Non si può cambiare il voto dopo che uno l’ha espresso in base all’esito che c’è stato. E’ un principio a cui se si viene meno, non si governano più le cose!
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Non è possibile, purtroppo quando abbiamo votato la Consigliera Romagnoli era fuori ...
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Va bene, ripetiamo la votazione.
Articolo 23. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Binci, Bucciarelli Marangoni.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Acquaroli, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Cardogna, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 23 bis.
Emendamento 23 bis/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Questo è uno degli articoli più vergognosi, perché con questo articolo, il 23 bis, modifichiamo una legge approvata a giugno di quest'anno: “Riordino degli interventi in materia di bonifica e di irrigazione. Costituzione del Consorzio di bonifica delle Marche e fusione dei Consorzi di bonifica del Foglia, Metauro e Cesano del Musone, Potenza Chienti, Asola e Alto Nera dell'Aso, del Tenna e del Tronto", praticamente tutti i fiumi delle Marche.
Bene, è uno dei casi, ne ho contati almeno 25 in questa legge, veramente incredibili, dove il Consiglio viene calpestato perché si saltano le Commissioni, non se ne discute, non c'è il ragionamento equilibrato che ci deve essere nelle Commissioni, e, addirittura, torniamo sulla legge approvata pochi mesi fa, è una cosa inqualificabile, per questo chiedo l'abrogazione di questa norma.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Questo è uno dei casi in cui si giustifica l'uso di questo mezzo.
Qui ci troviamo di fronte a una legge approvata a larga maggioranza da questo Consiglio, impugnata dal Governo per errore, come riconosciuto dal Ministro, quindi, abbiamo concordato con il Governo, con l’ufficio del Governo, non con il Ministro Del Rio, una modifica parziale, piccolissima che va ulteriormente a ridurre il ruolo delle Province, perché loro ci contestavano il fatto che rimaneva un ruolo alle Province. Tra l'altro vi posso dire che per dichiarazione dei funzionari, del dirigente della Commissione, secondo il Governo, questa è una legge da portare ad esempio in tutta Italia, con questa modifica il Ministro si è impegnato a ritirare l'impugnativa alla Corte costituzionale che deve essere fatta entro il mese, altrimenti si rischia che la Corte si pronunci lo stesso, per questo va approvata, ne abbiamo parlato in III Commissione, tutti presenti o quasi, evidentemente. E’ venuta la funzionaria che ce l'ha illustrata e per questo l'abbiamo inserita.
E’ una procedura perfetta.
PRESIDENTE. Emendamento 23 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 23 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 24.
Emendamento 24/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 24. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Condivido questo accordo che evidenzia un problema che riguarda i criteri per la riorganizzazione delle reti di offerta diagnostica di laboratorio. Penso che sia una questione urgente, perché i cittadini marchigiani aspettano anche cinque mesi per effettuare la diagnosi di RX, eccetera. Proprio l'altro giorno dovendo fare una RX all'anca ho telefonato e in moltissime zone c'erano quattro, cinque mesi di attesa.
Io non capisco, ormai l'RX è presente in qualsiasi piccolo ex ospedale, ambulatorio distrettuale, come si può arrivare a questi livelli di tempi d'attesa anche per esami semplicissimi, le cui strumentazioni, forse, sono anche eccessive sul territorio? Secondo me è un impegno che la Giunta deve prendersi ed agire con attenzione su questo aspetto.
PRESIDENTE. Articolo 24. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Massi, Ciriaci, Trenta.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Romagnoli, Sciapichetti, Silvetti, Traversini.
Contrari:Bugaro, Carloni.
Astenuti: Marinelli Zaffini, Zinni.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 25.
Emendamento 25/1 a firma del Consigliere Solazzi. Ha la parola l'Assessore Canzian.
Antonio CANZIAN. Presidente, vorrei illustrare, fornire, alcune considerazioni mie personali che mi hanno convinto sul fatto dell'inopportunità di votare a favore di questo emendamento.
Innanzitutto il motivo è la necessità di inserire questo articolo all'interno dell'assestamento di bilancio, come giustamente diceva lei, probabilmente l'inopportunità di tutto ciò, ma si rende necessario perché il coordinamento tecnico dell'ufficio legislativo consigliava di mettere mano a questa legge, che poi è la legge 131 approvata nell'ottobre ultimo scorso, per effetto di alcune incongruità legate ad emendamenti che sono stati approvati in contraddizione gli uni agli altri, quindi, per dirimere, diciamo, per attenuare la critica che lei giustamente all'inizio faceva.
Se questo emendamento viene approvato conduce in capo all'Erap regionale la facoltà di programmare i reinvestimenti legati ai proventi derivati dall'alienazione degli alloggi Erap, ora perché io ritengo inopportuno ...
PRESIDENTE. Assessore dica la verità, per favore, altrimenti sono costretto a replicare, lei deve dire la verità, la invito a dire la verità, altrimenti replico e nasce una cosa che non mi piacerebbe far nascere, però dica la verità su quest'articolo, abbia pazienza.
Antonio CANZIAN. Presidente, io provo ad illustrare il mio punto di vista, mi piacerebbe che ci sia un confronto sugli atti perché tutti possono sbagliare e tutti possono anche aver ragione.
Richiamo l'Assemblea a quelle che sono le funzioni dell'Erap Marche, così come approvate dalla legge del 2009, sono la realizzazione degli interventi di edilizia residenziale pubblica e la gestione del patrimonio immobiliare.
Ritengo, ma è un mio punto di vista personale, che la programmazione dei reinvestimenti di risorse sia una prerogativa, un compito che attiene alla Giunta regionale, così com'era stato previsto nella legge che noi abbiamo approvato nell'ottobre scorso, ma ha ragione, recependo alcuni rilievi che sono stati fatti in sede di Assemblea legislativa e anche da lei, nell'attuale formulazione dell'articolo 25 viene specificato che la Giunta regionale, anche su proposta dell'ente regionale e comunque in collaborazione con l'ente medesimo, previo parere della Commissione consiliare, approva il programma di reinvestimento.
Credo che questa formulazione sia un ragionevole punto di mediazione e anche di sintesi, ritengo di poter dire che, tra due punti di vista diversi, quello che condurrebbe a portare, secondo la normativa vigente, in capo alla Giunta regionale, e quello che l'Erap possa e debba mantenere la prerogativa di programmare i reinvestimenti, questa sia una linea di mediazione che mette insieme queste esigenze e, quindi, da questo punto di vista, sostenibile.
Credo che l'emendamento, almeno ritengo Presidente, riporti in capo all'Erap la programmazione di risorse, sottolineo che l'Erap è un ente strumentale della Regione Marche, addirittura nella formulazione precedente veniva definito “di intesa con la Giunta regionale”, l'intesa, tra l'altro, è uno strumento giuridico che vige tra enti, tra istituzioni e credo non possa essere adottato tra la Regione e un proprio ente strumentale. Queste sono le osservazioni molto pacatamente ed umilmente che mi permetto di offrire alle considerazioni dell'Assemblea legislativa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Assessore Canzian, prendo atto che lei ha parlato da agente immobiliare, più che da Assessore preposto ad un intervento del genere. La centralità di spesa regionale lei la va a sostituire ad una capillare attenzione diffusa sui territori, quindi c'è una discrasia, una incompatibilità per quello che lei ritiene moderato, cioè è moderata solo la sua esposizione, ma nel contenuto lei di fatto ha imposto un diktat preciso.
La invito a ritirare questo emendamento a favore di una condivisione più territoriale e, diciamo, diffusa sul territorio e sui capoluoghi di provincia, questo darebbe funzione a quello che lei dice e non a quello che si prefigge di ottenere. Quindi, la invito umilmente, come lei ha detto, garbatamente a ritirare quell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Ho ascoltato con molta attenzione le motivazioni del sempre garbatissimo Vicepresidente Canzian, però qui andiamo ad intervenire ed a riprendere argomentazioni che avevamo già affrontato - siccome mi è successo anche in altri casi, non in questo settore, non è che poi ci ritroveremo, quando riuscirò a far discutere in Aula l'ormone della crescita, la motivazione è identica - il Consiglio regionale stabilisce una cosa e dopo qualche settimana se ne stabilisce un'altra, comunque questa è un'argomentazione generale.
Se questo articolo fosse stato formulato: “la Giunta regionale su proposta dell'ente regionale per la ...”, o anche “in collaborazione” , ma qui sembra proprio che si voglia a tutti i costi dire che il Consiglio regionale nei suoi pronunciamenti ha sbagliato.
Ma questa è un'Assemblea legislativa, credo che l'organo esecutivo, che ha le sue prerogative e che probabilmente studia più di noi semplici Consiglieri regionali, non possa ogni volta cercare di correggere, specialmente in fase di assestamento, pronunciamenti solenni dell'Assemblea legislativa, però da uomo della maggioranza mi permetto di dire che così come è formulato l'articolo 25 sembra voler tornare indietro e colpire i pronunciamenti dell'Assemblea legislativa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Intervengo perché sono stato relatore di maggioranza della legge in questione, tra l'altro ricordo, se volete anche per una sacralità istituzionale, che ebbi a dire al Presidente Solazzi, che in quell'occasione aveva presentato degli emendamenti: “Presidente mi dispiace, ma dichiarerò di votare contro e di far votare contro i suoi emendamenti”.
Ci tengo a dirlo, perché i rapporti fra me ed il Presidente sono stati, mi permetto di dire, sempre molto corretti ed anche amichevoli, e per le affermazioni che ho sentito poc'anzi anche dal Consigliere Trenta che, uomo di cultura, dice: "Qui facciamo gli agenti immobiliari", dico: non credo che in questo Consiglio ci siano agenti immobiliari.
Fatta questa considerazione, in quella votazione alcuni emendamenti furono respinti ed altri approvati, tra cui quello dell'intesa. E’ fuori luogo che ci sia un'intesa fra un'istituzione ed il suo ente strumentale, il punto vero non è sull'emendamento o sul non emendamento, ma sulle due filosofie. C’è una filosofia della Giunta, condivisa dalla Commissione, che è quella che nel momento in cui ci sono poche risorse debbono essere molto chiari i compiti, allora a livello di Conferenza provinciale delle autonomie si fanno alcune cose, si stabiliscono alcuni investimenti, ma è chiaro che si riduce al tempo stesso lo spazio dell'Erap, tant'è che l'Erap non è più provinciale, ma è regionale.
Scusate, semplifico perché qui voi conoscete la legge come me, di fronte ad una situazione di difficoltà finanziaria in cui le risorse sono poche si cerca di concentrarle, di stabilire alcuni livelli di programmazione nel territorio con la Conferenza delle autonomie, a livello di Consiglio regionale attraverso la Commissione, e l'Erap assume una mera funzione di gestione.
Questa è la filosofia, era la filosofia della Giunta ed è stata fatta propria dalla Commissione, se non condividiamo questa filosofia, è chiaro che l'emendamento del Presidente e quelli della volta scorsa andavano nella direzione, non voglio essere l'esegeta del Presidente, di dare maggiori responsabilità e poteri all'Erap.
Da uomo della maggioranza, anche questa volta, respingo l'emendamento del Presidente Solazzi.
PRESIDENTE. Io per il ruolo che ho, non intendo replicare, ma aggiungo solo un fatto, nella vita bisogna fare delle scelte. In queste condizioni la proposta che doveva venire dall'Assessore era quella coraggiosa di chiudere l'Erap, perché altrimenti noi abbiamo ..., è una scelta che ha fatto, io sono contrario a questa scelta di centralizzazione perché le Regioni non hanno il ruolo della gestione, non ce l'hanno, ho sentito dire in tanti Convegni, soprattutto provenire da alcune parti politiche, qual è il ruolo della Regione. Non è un ruolo di gestione, ma di indirizzo e di controllo. Legifera, non gestisce.
Qui c'è la centralizzazione, ci sta, allora se c'è la centralizzazione l'Erap non ha nessuna ragione di esistere, va sciolto.
Mettiamo in votazione questo emendamento e chiudiamo qua.
Emendamento 25/1. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Foschi ed Acquaroli.
Favorevoli: Acquaroli, Bugaro, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Donati, Eusebi, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Pieroni, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 25/2 a firma del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 25. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 26.
Emendamento 26/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 26/2 a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni ZINNI. Chiedo di abrogare il comma 1 perché in materia di pubblicità e trasparenza credo sia sbagliato fissare il principio della trasparenza in base ai compensi, la trasparenza è un principio che deve riguardare la funzione di un incarico, non la remunerazione.
Se qualcuno svolge, anche gratuitamente, il ruolo di amministratore per conto della Regione Marche, è evidente che deve sottostare a tutte le regole di trasparenza individuale a cui noi siamo sottoposti. Se i Consiglieri devono giustamente rappresentare la propria situazione patrimoniale, è giusto che lo faccia qualunque amministratore per conto della Regione, perché quella patrimonialità serve a rendere trasparente la persona in rapporto alla funzione e non in rapporto ai soldi che prende.
Vi invito a sopprimere il comma 1.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Emendamento 26/2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 26. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 26 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 26 ter.
Emendamento 26 ter/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 26 ter così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 27. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 28. Soppresso
Articolo 29.
Emendamento 29/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 29. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 29 bis/1, istitutivo dell'articolo 29 bis,a firma del Consigliere Zaffini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Roberto ZAFFINI. Chiaramente quando guardiamo il rendiconto e guardiamo i bilanci ci sono dei titoli che potrebbero essere anche modificati, questo è uno di quelli. Mi sono accorto che è estremamente ambigua la dizione di disposizione a sostegno dei diritti e dell'integrazione di cittadini stranieri immigrati. Cittadini stranieri immigrati è alquanto ambiguo, al quanto confusionario, perché o sei straniero o sei cittadino, quindi, questo è per ...
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Consiglieri per favore, sta parlando un collega.
Roberto ZAFFINI. ... è ambiguo dato che è una legge che ancora finanziamo, in fase finanziaria, con mezzo milione di euro.
Voglio elogiare l'Assessore Luchetti che oggi ho letto ha fatto una cosa assolutamente giusta e buona, ha dato un'attenzione agli ultra quarantacinquenni che sono in difficoltà di mobilità, eccetera, io vorrò finanziare ancora di più questa buona iniziativa dell'Assessore Luchetti votando questa parte. Gli extra comunitari hanno il fondo anti crisi, hanno le case popolari, hanno tutto quello che i nostri cittadini, purtroppo, in questo momento, desiderano avere.
Questo è, ancora una volta, per mettere i puntini sulle i di certe leggi che facciamo in questa Regione.
PRESIDENTE. Emendamento 29 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 30. Soppresso.
Articolo 30 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 31. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 31 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 31 ter. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 32. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 32 bis/1, istitutivo dell'articolo 32 bis, a firma del Consigliere Eusebi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Paolo EUSEBI. Ho ascoltato con molta attenzione l'intervento dell'Assessore Marcolini, il quale alcune volte riesce a farmi appassionare persino alle discussioni sul bilancio, ... va bene ognuno è matto a modo suo.
Ho sentito degli sforzi per cercare di corrispondere ai bisogni crescenti con risorse calanti sul patto di stabilità, sul trasporto, sulla cultura, sulle aziende e quant'altro. Discorso interessante, intelligente ed appassionato, io con questo emendamento, con questo articolo, vorrei andar dietro a questo ragionamento, perchè mentre qui si fanno degli sforzi, nelle aziende, numerosissime nella nostra regione, gli sforzi si fanno per tenere nascoste quante centinaia di migliaia di euro l'anno guadagnano i direttori.
Parlo in questo modo perché ho tentato di sapere dal Comune di Ancona quanto era la spesa per quel direttore, piuttosto che quell'altro e mi è stato detto che il dato non era in loro possesso. Sul sito delle aziende questo dato non c'è, ho vissuto appieno, ancora una volta, l'impotenza totale di essere un semplice legislatore regionale.
Con questo emendamento chiedo che qualsiasi trasferimento di fondi dalla Regione agli enti locali o alle aziende - le più disparate, dalla bocciofila alla MP Parcheggi, alla Multiservizi con direttori che guadagnano centinaia di migliaia di euro l'anno, ingiustificati, secondo il mio parere - possano avvenire solo dopo la pubblicazione chiara ed inequivocabile, sui propri siti, dei costi sostenuti per gli emolumenti dei propri dirigenti e dei dirigenti delle aziende ad essi partecipate.
Questa non è una questione di maggioranza o di opposizione, chiedo di votare l'emendamento, contribuiremo almeno a conoscere (...) c'è la legge, allora vada sul sito e la cerchi, vada sul sito e cerchi quanto guadagna il direttore di Anconambiente, se ne è capace.
PRESIDENTE. Emendamento 32 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 33. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 34. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 35.
Emendamento 35/1 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 35 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 36. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 37 (Dichiarazione d'urgenza). Ricordo che ci vogliono 22 voti favorevoli. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Se approviamo questo documento di bilancio, abbiamo la possibilità di mettere a disposizione della comunità regionale 140 milioni di euro, quindi, sarei contento se fosse approvato questo articolo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Assessore, lei sa che personalmente ed anche gli altri colleghi della minoranza abbiamo dato disponibilità ad accelerare i lavori della Commissione affinché questo testo arrivasse il prima possibile in Aula, però ci sono anche delle regole della politica che vanno rispettate.
Ho assistito oggi a vari strafalcioni, dal punto di vista delle votazioni e cose varie, credo che sia giusto ripristinare, per rispetto agli elettori, i ruoli.
Personalmente non voterò a favore dell'urgenza perché credo che sia dovere morale della maggioranza garantirla con il quorum di 22, pertanto non potrò votare a favore dell'urgenza.
PRESIDENTE. Articolo 37. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 373, così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15,30.
La seduta inizia alle ore 11,10
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 137 del 26 novembre 2013. Do per letto il processo verbale della seduta n. 136 del 19 novembre 2013, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 587 del Consigliere Latini: “Rispetto della deliberazione di Giunta regionale 23/13 per il pagamento della quota della retta giornaliera di degenza per ospite a carico delle Aree Vaste dell'Asur Marche – Struttura CO.s.e.r. - casa Giovanna”;
n. 588 del Consigliere Latini: “Confronto tra Stato e Regioni sulle modalità di attuazione degli obbiettivi del Patto di bilancio europeo (trattato fiscal compact)”;
n. 589 del Consigliere Latini: “Mantenimento degli uffici del Giudice di Pace di Jesi”;
n. 590 dei Consiglieri Perazzoli, Massi, Ortenzi, Traversini, Eusebi, Romagnoli, Marangoni, Bellabarba, Sciapichetti: “Attività motoria nella scuola primaria”;
n. 591 della Consigliera Foschi: “Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Unipersonale Prima Energia Srl per la realizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in Comune di Fano loc. Caminate e Metaurilia”;
n. 592 dei Consiglieri Natali, Romagnoli, Acquaroli: “Deliberazione Giunta regionale n. 1011/2013 e deliberazione Giunta regionale n. 1195/2013”;
n. 593 della Consigliera Foschi: “Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Solenergia Soc. Agricola a.r.l. per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in Comune di Montefelcino (PU). SP. n. 48”;
n. 594 del Consigliere Latini: “Rinnovo contratti personale specializzato operante per i servizi sanitari specialistici dell'Ambito Territoriale 13”;
n. 595 del Consigliere Latini: “Chiusura della strada di collegamento tra Marche e Umbria denominata strada della Contessa”;
n. 596 dei Consiglieri Acquaroli, Natali, Romagnoli “Nuova tassazione per servizio raccolta e smaltimento rifiuti”;
n. 597 del Consigliere Solazzi “Attività motoria nella scuola primaria”.
Hanno chiesto congedo il Consigliere Latini e l'Assessore Mezzolani.
PRESIDENTE. Nella riunione dei Presidenti dei gruppi abbiamo ricevuto una delegazione di circa 80 associazioni che si occupano dei servizi sanitari e dei servizi sociali, che stanno manifestando questa mattina fuori dal palazzo sede del Consiglio. Abbiamo ricevuto una delegazione ristretta e naturalmente nell'impossibilità di fare un Consiglio regionale aperto, mi sono preso l'impegno di rappresentare la loro richiesta pressante, ripeto, sono circa 80 associazioni e fra l'altro hanno il sostegno, credo, di tutte le organizzazioni della cooperazione a livello nazionale.
Nella sostanza chiedono il ritiro delle deliberazioni nn. 1011 e 1195 titolando "contro ogni forma di istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti, la sanità regionale non può fare cassa sui più deboli, la delibera 1011" dicono, e questo è il loro comunicato "propone un inaccettabile ritorno al passato proponendo come modello la creazione di grandi contenitori indifferenziati, strutture da non meno di 20 posti accorpate tra loro ed indifferentemente rivolte a persone con demenza, disabili, anziani non autosufficienti, persone con disturbi mentali, interessa la qualità di vita, il rapporto con il territorio, una prospettiva inclusiva degli interventi. A cosa o a chi è utile la concentrazione delle persone utenti dei servizi strutture di questo tipo?
La deliberazione n. 1195 stabilisce che in alcuni servizi per persone con disabilità grave, anziani non autosufficienti e persone con disturbi mentali, le tariffe a carico di utenti e Comuni siano aumentate rispetto alle indicazioni nazionali con corrispondente diminuzione delle quote a carico della sanità regionale, con il rischio concreto di rendere impossibile l'accesso a servizi essenziali, è accettabile una prospettiva di questo tipo?"
Il comunicato si chiude con queste 5 richieste, oltre al ritiro delle deliberazioni nn. 1011 e 1195, si chiede:
- l'applicazione coerente della normativa sui livelli essenziali di assistenza;
- la definizione del fabbisogno regionale di servizi sulla base del bisogno per ambito distrettuale e non per Area vasta;
- la definizione di adeguati standard di assistenza e conseguenti tariffe stabilite dalla Regione;
- la promozione di un effettivo sostegno alla domiciliarità, assegni di cura, assistenza e cure domiciliari;
- l'abbattimento delle liste di attesa nelle residenze per anziani non autosufficienti e persone con demenza, sono oltre 2.000 le persone che oggi sostengono l'intero costo del ricovero per una spesa non inferiore a 1.500-2.000 euro al mese.
Mi sono preso l'impegno con queste associazioni - ripeto, loro hanno fatto la richiesta esplicita di intervenire in Consiglio regionale, io ho detto loro che oggi questo è un Consiglio regionale non aperto - di leggere il loro comunicato, era l'unica cosa che potevo fare.
Un'altra cosa, come Conferenza dei Capigruppo abbiamo detto che sarebbe il caso che la Commissione, nella persona del suo Presidente, magari, riunisse le parti, convocasse l'Assessore alla sanità ed una rappresentanza di queste associazioni per affrontare nello specifico il tema, lo dico anche qui ufficialmente in Aula, non vedo il Presidente della Commissione, ma c'è il Vicepresidente per cui ci può essere l'impegno ad incontrare queste associazioni insieme all'Assessore.
Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Grazie Presidente vorrei pregare il Governatore, prima di entrare nel merito dell'illustrazione dell'argomento attuale, di dirci qualche cosa sulla problematica Indesit. Leggiamo dell'interruzione delle trattative, vorremmo sapere come la Regione intende muoversi, stimolare e conoscere, effettivamente, al di là di quello che si legge sui giornali, la situazione in questo momento.
PRESIDENTE. Io vado avanti con l'ordine del giorno, così come c'eravamo presi l'impegno la volta scorsa su esplica richiesta.
Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale
in merito alla Macroregione Adriatico-Ionica
PRESIDENTE. Ha la parola, per le comunicazioni, il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Credo che oggi nell'ordine del giorno dell'Assemblea legislativa ci siano molti argomenti che richiedono una determinazione, una decisione urgente, da parte del Consiglio regionale, che afferiscono alla realtà presente che dobbiamo affrontare, quindi, questo tema della strategia della Macroregione a qualcuno potrà sembrare astratto e io mi permetto di risolverlo in poche battute, con poche riflessioni, rinviando ai documenti scritti che verranno distribuiti a ciascun Consigliere che potranno consentire un approfondimento nel dettaglio.
Stiamo parlando di un pezzo della nostra storia, un pezzo della storia del nostro Paese, i rapporti con i Balcani, un pezzo della storia dell'Adriatico, un pezzo di storia della nostra Regione, credo, quindi, che sia necessario forse avere più tempo e più possibilità di approfondimento di quello che noi abbiamo.
Mi riferisco soltanto ad alcuni tratti, ad alcune pennellate essenziali su cui poi ognuno di voi potrà chiedere degli approfondimenti e poi nella replica ci saranno risposte più puntuali.
La storia della strategia della Macroregione è una storia che ci vede protagonisti come comunità più che come istituzione.
L'Adriatico è un mare dove si è formata la nostra comunità regionale nel corso della storia, questa storia di comunità si è interrotta con la fine della seconda guerra mondiale, quando il Mare Adriatico è divenuto il naturale prolungamento del muro di Berlino ed ha separato l'est dall'ovest, così è stato fino alla caduta del muro di Berlino nel 1989, quando paradossalmente con la caduta del muro si è riaperto anche il Mare Adriatico e si è trasformato da una linea di frontiera in una comunità, in uno spazio per poter ricostruire una comunità.
E' stata proprio la comunità che per prima si è impegnata, sono stati gli architetti dei nostri Comuni che sono andati a Girocastro o a Berat a fare i piani regolatori delle città albanesi, è stata la Cisl che ha promosso dei progetti per iniziare al diritto al lavoro Paesi che non conoscevano questa problematica, è stata la stessa Regione Marche che ha partecipato alla ricostruzione dell'ospedale di Monstar insieme ad altre Regioni, come la Toscana, l'Emilia Romagna ed il Piemonte, è stata la stessa Regione Marche che con i propri progetti di cooperazione ha partecipato alla ricostruzione di un micro tessuto di piccole imprese in Bosnia Erzegovina, soprattutto, orientati all'imprenditoria femminile.
Tutte queste iniziative hanno fatto si che si formassero dei net work, delle reti, che oggi sono i motori di questa strategia che è venuta dopo, sono sostanzialmente i motori fatti dai Comuni, dagli enti locali che si sono associati in un forum delle città dell'Adriatico. Il secondo motore è stato fatto dalle Camere di Commercio che si sono associate nel forum delle Camere di Commercio dell'Adriatico, il terzo motore è stato quello delle Università che si sono associate in un altro net work che si chiama Uni-Adrion, un altro motore molto forte è stato quello delle Regioni o delle Contee, a seconda della sponda da dove si guarda, che hanno costruito l'Euro Regione Adriatica che ha sede a Pola, dove siedono tutte le istituzioni regionali, un quinto motore, forse il più significativo, il più forte, è stato quello che si è costituito nel 2008 con l'iniziativa Adriatico-Ionica.
Il quinto motore è quello fatto dagli Stati, ovvero dagli otto Stati che rappresentano l'arco del Mare Adriatico, quindi Stati, Regioni, Camere di Commercio, Università e Comuni costituiscono cinque motori che hanno consentito di cominciare a pensare a qualcosa di diverso. A pensare ad una strategia complessiva, condivisa, in questa area che non era più una linea di frontiera, ma una comunità.
Noi, come Regione, abbiamo avuto un ruolo abbastanza importante nell'aprire questa prospettiva, analogamente a quanto stava avvenendo nel resto d'Europa dove si stavano costruendo altre due Regioni che sono state formalmente attivate nel 2009, la Macroregione Baltica e l'anno scorso quella del Danubio, autorizzate dal Consiglio europeo.
Abbiamo cominciato a lanciare anche noi, sotto la spinta ed il coinvolgimento dei cinque motori, delle cinque reti che costituivano il senso di comunità che questa area esprimeva, all'Europa l'idea di costituire una terza strategia di Macroregione dopo quella Baltica e quella del Danubio, che era quella dell'Adriatico-Ionico.
Questa strategia inizialmente è stata vista con grande perplessità dall'Europa, perché la differenza che esisteva tra questi Paesi era molto grande e c'era un po' di diffidenza sulla possibilità, soprattutto da parte del Commissario Hahn, di riuscire a costruire un percorso di omogeneità di progetti condivisi, eppure dopo una certa riflessione, dopo un approfondimento, si è fatta strada proprio all'interno dell'Europa, nella riflessione più generale, l'importanza di questa strategia, perché viene ad insistere sul fianco più debole, in questo momento, dell'Europa che è il fianco sud est, dove ci siamo noi, la Grecia e tutti i Paesi dell'area ex jugoslava che costituiscono una minaccia alla coesione.
Per cui l'Europa ha veramente sposato questa strategia ed oggi la sostiene con grande determinazione perché la considera fondamentale per la coesione nel prossimo futuro dell'Europa, rispetto ad un fianco che presenta grandi debolezze sia da un punto di vista finanziario, infrastrutturale, che dal punto di vista della sua struttura, del suo tessuto sociale inteso come comunità.
Abbiamo trovato un terreno fertile, l'iniziativa è partita dalla stessa iniziativa Adriatico-Ionica che ha introdotto il tema della necessità di costituire una Macroregione, ricordo la dichiarazione di Ancona che è avvenuta il 5 maggio 2010, dichiarazione di Ancona sottoscritta dai Ministri degli Esteri degli otto Stati membri, dalla Grecia fino a noi, passando per l'Albania, la Bosnia Erzegovina, la Serbia, il Montenegro, la Croazia e la Slovenia, in cui proprio nel 2010, si lanciava l'obiettivo del riconoscimento da parte dell'Unione europea della strategia della Macroregione entro il 2014.
Successivamente un altro punto importante è stato a Bruxelles, il 23 maggio 2011, quando gli stessi Ministri degli Esteri degli otto Paesi hanno riconfermato questa determinazione, il senso della volontà della Comunità europea, Comunità europea intesa come comunità di base, quindi come poteri locali, è venuto l'11 ed il 12 ottobre quando su iniziativa della nostra Regione al Comitato delle Regioni è stato presentato il parere approvato dalle 271 Regioni d'Europa per la richiesta formale alla Commissione europea di avviare la procedura per l'istituzione della strategia della Macroregione.
Si sono succeduti un'altra serie di atti fino a quello formalmente più importante, quello del 13, 14 dicembre 2012 in cui il Consiglio europeo ha chiesto ufficialmente alla Commissione di dare il via al Piano di azione per realizzare la strategia della Macroregione, quindi, noi ci troviamo, in questo momento, nella parte operativa, la parte operativa significa realizzazione del Piano di azione che se volete è equivalente ad un Pon, ad un Pon nazionale, ad un Por regionale, ma che ha come riferimento un'area che è quella Adriatico-Ionica, per costruire l'insieme dei progetti che daranno vita al Piano di azione su cui avverrà la definitiva autorizzazione della Commissione europea nel 2014, quando l'Italia avrà la Presidenza di turno dell'Unione europea, della strategia della Macroregione.
In questo momento quindi noi siamo impegnati, tutti quanti a costruire il Piano d'azione, ovvero l'insieme dei progetti che dovranno dare il via operativo alla strategia della Macroregione.
Il 7, 8 novembre è avvenuta proprio qui ad Ancona una consultazione delle Regioni italiane che sono coinvolte nel percorso della strategia, questo documento voi lo avete a disposizione, questo documento si muove su quattro assi - che sono quelli che credo siano proiettati - che sono l'ossatura, lo scheletro, la base fondamentale del Piano d'azione.
Un asse è quello che riguarda la blu economy, un secondo asse è quello che riguarda le infrastrutture o le interconnessioni perché si tratta non solo di infrastrutture materiali, ma anche di interconnessioni virtuali, un terzo è quello che riguarda la qualità ambientale, gli ecosistemi e i cambiamenti climatici, un quarto asse è quello che riguarda l'attrattività, l'attrattività significa soprattutto turismo.
Ognuno di questi assi ha un coordinatore di carattere nazionale, Grecia e Montenegro coordinano l'asse 1, l'Italia e la Serbia l'asse 2, la Slovenia e la Bosnia l'asse 3, la Croazia e l'Albania l'asse 4, ed una Regione italiana di riferimento che significa, in realtà, lavoro di segreteria.
Ad Ancona il 7 e l'8 novembre abbiamo approfondito ognuno di questi assi per fornire le nostre proposte.
Le proposte che la Regione Marche ha fatto in questa riunione si sono indirizzate prevalentemente in modo puntuale su due progetti uno è quello che riguarda la interconnessione virtuale, quindi la realizzazione di una cloud, di un'area di connettività forte in termini informatici e telematici che riguardi proprio l'Adriatico e lo Ionio. Il secondo progetto che noi abbiamo presentato è quello della costituzione di una scuola di formazione amministrativa sul modello ambiziosissimo, ma quello è il punto di riferimento, dell'Ena francese per fare dei manager della pubblica amministrazione che comincino ad inquadrare il problema.
Naturalmente nel documento voi troverete anche gli altri progetti che noi abbiamo presentato che riguardano le infrastrutture materiali e, quindi, la necessità del prolungamento dei corridoi adriatici. Voi sapete che in questo momento abbiamo ottenuto il prolungamento fino ad Ancona del corridoio Helsinki-La Valletta che inizialmente non era previsto, era previsto fermarsi a Ravenna, ora arriva ad Ancona. Stiamo facendo un'altra battaglia che troverà il suo punto di riferimento proprio nel documento, nel Piano di azione che riguarda il corridoio Baltico-Adriatico, questa via inizialmente partiva dalla Scandinavia e si fermava a Vienna, come se lì fosse il punto d'approdo del Mare Adriatico, ma in realtà poi è stata portata a Trieste ed oggi anche lì stiamo cercando di farla scorrere ulteriormente verso Ancona, quindi, il tema delle infrastrutture è centrale, come pure è centrale il tema che riguarda lo sviluppo dell'attività delle imprese, l'innovazione tecnologica, temi che tutti quanti voi conoscete.
Seminari su questo argomento ce ne sono stati molti per cui non approfondisco ulteriormente la materia, vi rinvio alla lettura dei documenti. Credo che i termini essenziali ve li abbia forniti, l'appuntamento è piuttosto stringente, mi dispiace che questa occasione sia stata offerta soltanto oggi, ma di seminari ne abbiamo fatti tantissimi con il Presidente della VI Commissione, ci siamo confrontati sistematicamente, lui ha partecipato ad iniziative che sono state attivate da tutti gli stakeholder della nostra comunità, dalle Camere di Commercio alle associazioni economiche, ultima la Cna che ha organizzato un convegno non più tardi di 15 giorni fa.
Di fatto noi abbiamo soltanto il 7 febbraio per presentare ad Atene il Piano d'azione, questo Piano d'azione sarà confezionato il 7 di febbraio con tutti i progetti elencati ad Atene, utilizzerà le risorse dei fondi strutturali europei, quindi del FES, del Fondo sociale europeo, del FESAR e le risorse del South east gateway e naturalmente utilizzerà le risorse anche dei Paesi che sono parte dell'Unione europea cioè la Slovenia, l'Italia, la Croazia e la Grecia ma anche le risorse dei Paesi che sono fuori dell'Unione europea cioè la Serbia, il Montenegro, la Bosnia Erzegovina e l'Albania che sono i cosiddetti fondi Ipa, fondi per i Paesi in pre-adesione, si sommeranno insieme e con questi sarà finanziato il Piano d'azione che verrà approvato, ormai pare certo quando l'Italia avrà la Presidenza di turno dell'Unione europea e, quindi, sarà forse il principale strumento, il principale momento che qualificherà la Presidenza italiana.
Devo dire che su questa strategia delle Macroregioni si sono avviate anche altre realtà, come sa bene il Consigliere Zaffini, perché subito dopo di noi anche l'Arco alpino ha chiesto di realizzare una Macroregione, ma loro sono all'inizio, sono partiti adesso, è stato fatto il mese di settembre il primo convegno sulla strategia della Macroregione Alpina e ci sono anche altre aree europee che si sono avviate lungo questa strada che l'Europa ritiene essere particolarmente interessante, l'Arco Atlantico ed anche qualcun altro che sta istruendo le proprie formule di strategia.
Credo che questi siano gli elementi essenziali, se volete aprire un dibattito io sono a disposizione, se no lo rimandiamo alla lettura dei documenti.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Presidente, chiedo, se è possibile anticipare, il punto 5, quello relativo alle modifiche del Psr, al punto 1. E' un atto urgentissimo e c'è una scadenza impellente, appena il Consiglio avrà approvato l'atto, la Giunta dovrà riunirsi per deliberare, altrimenti siamo fuori tempo.
PRESIDENTE. Questo è un problema che abbiamo trattato in Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, se voi siete d'accordo, pena la decadenza di 10 milioni di euro di fondi europei, possiamo anticiparlo, lo votiamo subito e poi continuiamo con l'assestamento di bilancio.
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. E' stato probabilmente troppo veloce, io vorrei dire qualcosa sulla relazione del Presidente Spacca. Io ho alzato la mano per intervenire. Se è possibile se no ...
PRESIDENTE. Eravamo su un altro punto, se magari è succinto.
Raffaele BUCCIARELLI. Prima ha dato la parola al Consigliere Badiali sull'ordine dei lavori, io ho alzato la mano per intervenire sulle comunicazioni del Presidente.
Presidente io prendo atto della cronistoria che lei ha fatto, che i Consiglieri che hanno seguito la costruzione della Macroregione Adriatico-Ionica dovrebbero conoscere, prendiamo anche atto, prendo atto della documentazione che adesso ci fornisce con la proposta di … però il Consiglio regionale dovrebbe essere messo nelle condizioni di discutere e dire la propria, non è possibile farlo oggi, non è possibile, perché non abbiamo tempo e perché abbiamo avuto adesso la documentazione.
Questo è un tema importante, molto importante per il futuro dello sviluppo delle Marche, quindi, credo che, al di là degli incontri pubblici, il Consiglio regionale, che non è un'Assemblea pubblica, è la rappresentanza dei cittadini e degli interessi marchigiani, debba essere messo nelle condizioni di dire le proprie idee, di dare i propri consigli, poi starà alla maggioranza, al Governo regionale, accettarli o meno, però non ci si può impedire di discutere su un tema così importante, anzi credo che non convenga neanche a lei, non sia neanche nel suo interesse impedire la discussione.
Chiedo al Presidente del Consiglio, prima che la Regione Marche, il Governo regionale, produca la sua Proposta di programmazione alla Macroregione europea che il Consiglio regionale sia messo nelle condizioni di discuterla, di dire le proprie idee, prima, quindi, si metta d'accordo con il Presidente della Giunta sulla tempistica perché credo che tutti i Consiglieri sono ...
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Una precisazione nel senso che questa strategia non dipende da noi, noi possiamo avanzare delle proposte che vengono a loro volta sintetizzate nella Conferenza delle Regioni. Se il Consiglio regionale vuole dare una indicazione rispetto ad un dibattito che è in corso da otto anni, credo che la riunione la dobbiamo fare prima del 18 di dicembre, quando si riunirà la Conferenza delle Regioni che a sua volta manderà un documento istruttorio ad Atene che sarà a sua volta sintetizzato da tutte le altre realtà che prima ho cercato di definire attraverso la logica dei cinque motori.
PRESIDENTE. Va bene sarà cura dell'Ufficio di Presidenza prendere contatti con i suoi uffici e fissare eventualmente con i Capigruppo la prima occasione utile per poterne parlare, il prossimo Consiglio, vediamo, va bene. Gli uffici prendano nota, quindi, procediamo in questo senso.
Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Vorrei ricordare al nostro fantastico Presidente Spacca, alcune parole sulla strada che l'Europa ha scelto per il suo futuro, la Macroregione Adriatico-Ionica, poi vengo ad alcune precisazioni, osservazioni, anche perché le ricordo che ho chiesto accesso agli atti, Presidente, e qui inizio con il garbo con cui è stata presentata questa documentazione: Regione Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche.
Per le Marche la costruzione di un'Euro-regione adriatica è un discorso di assoluta rilevanza, ad Ancona già nel 2000 è sorto l'IAI, Iniziativa Adriatica Ionica, e la Regione ha offerto la sede del Segretariato permanente dalla fine del 2009, e stiamo attivando una serie di iniziative per arrivare ad un punto di incontro con tutte le altre Regioni italiane.
In questo contesto è importante il Mediterraneo perché uno degli obiettivi che ci proponiamo è far conoscere che l'Adriatico non è un mare chiuso, ma ha forti relazioni con il Mediterraneo.
Caro Presidente, ancora una volta, ripeto, cerco di collaborare con lei, è dal 2000 che è iniziato questo discorso, io sedevo proprio qui, era diversa la disposizione dell'Aula, ma già mi occupavo della Macroregione Mediterranea, io vedo che lei sorride sempre quando io le parlo di Limes, lei dice: Trenta non ha studiato, è ignorante, ma non è così Presidente, Trenta è molto sottile, io so dove sto arrivando e adesso chiederò ufficialmente, visto che nella zonizzazione di questa macro area, che è quella mediterranea, esiste un punto centrale che è quello della regione siciliana.
Dalle ultime dichiarazioni fatte in Conferenza internazionale in Europa della Spagna e della Francia, il progetto non può essere più considerato un parte del progetto, perché quando noi parliamo di questo contesto, parliamo del Mediterraneo e, l'Adriatico essendo un mare chiuso, ma fa parte del Mar Mediterraneo, deve avere una logica diversa come apripista, quindi, ci deve essere un confronto diretto con la regione siciliana che dica bene perché deve dare risposte anche su questa vicenda perché noi ancora non conosciamo effettivamente quant'è il budget impegnato dalla Regione Marche su questa vicenda. Io le riporto in Aula le due persone che si stanno occupando per la Regione Marche su suo consiglio di questo progetto strategico per l'Europa. E' una funzione che esce fuori e quando io le parlo di Mum, Mercato Unico Mediterraneo, già intendo dare alla Regione Marche e, quindi, le chiedo di darmi questa possibilità di lavorare in questa direzione perché è quello che sto facendo dal 2000.
Lei, invece, Presidente fa queste larghe aperture, queste larghe intese, queste grandi proposte, queste grandi promesse, poi quando andiamo sull'operativo, quanto mi piace vederla sorridere Presidente, è fantastico, e quindi si potrà anche riequilibrare la politica dell'Unione europea che in questo momento è orientata sul quadrante nord est.
Presidente visto che chi si occupa di queste cose sono sempre i soliti esperti che puntualmente ci portano fuori, è ora di creare organismi di ascolto e di promozione di quello che è il vero progetto strategico per l'Europa, cioè la Macroregione Mediterranea.
Questo è un piccolo pezzettino complementare, su questo io voglio lavorare Presidente e lei me ne deve dare la disponibilità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Condivido e sono d'accordo con le azioni che vengono proposte, sono azioni importanti, sono azioni che permettono lo scambio delle best practes, ma soprattutto permettono una sinergia tra i vari Paesi e tra le varie Regioni.
PRESIDENTE. Mi scusi Consigliere Binci se l'interrompo, poi può continuare, ma abbiamo detto che il prossimo Consiglio entreremo nel merito di queste vicende, se no apriamo la discussione oggi ...
Massimo BINCI. Io non voglio percorrere tutti i punti, voglio semplicemente dire che condivido il metodo con cui è stata costruita questa proposta e condivido i contenuti che vengono proposti al Consiglio.
Anch'io penso che sia importante parlarne un attimo tra noi, perché ci dà una metodologia importante che è quella del fare rete.
Fare rete in tutti i settori in cui è possibile, settori strategici in cui facendo rete c'è un incremento di valore di quello che viene speso e allo stesso tempo c'è la possibilità di aumentare il valore aggiunto di ogni singolo territorio mettendolo in rete e aumentando, ad esempio, l'efficienza dei trasporti, trasporti marittimi, trasporti delle merci, e del turismo.
Ho visto cultura, ma penso che ci siano anche altri settori su cui possiamo confrontarci, qui si parla di educazione, ma io penso anche alla sanità, tanto è vero che quasi dal basso sono partite delle proposte di questo genere, delle proposte di scambio rispetto alle conoscenze, alle competenze, alla possibilità di integrare le competenze con scambi in questo settore.
Mi sembra importante perché permette di valorizzare investimenti che ci sono stati, di massimizzarli e di migliorare la qualità della vita di tutte le persone che vivono su questi territori.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Vorrei, dopo l'intervento del Consigliere Trenta, raccomandare ai Consiglieri di leggere la documentazione, di focalizzare l'attenzione sul tema che dobbiamo discutere.
Vorrei chiedere ai Consiglieri la cortesia di approfondire i documenti che sono stati distribuiti perché effettivamente la strategia della Macroregione è una strategia formale, su cui esiste un profilo formale a cui noi dobbiamo attenerci, non stiamo parlando di fondi strutturali, ma stiamo parlando di macrostrategie, quindi, dobbiamo riflettere su quello che l'Europa ci chiede di fare.
La strategia della Macroregione è un pezzo della strategia mediterranea, la Sicilia fa parte della strategia della Macroregione Adriatico-Ionica, è dentro, ha approvato la strategia della Macroregione Adriatico-Ionica perché ha un pezzo di Ionio che la definisce, quindi, è necessario che quando facciamo gli interventi, sappiamo quello che diciamo e, soprattutto, siamo coerenti con quello che vogliamo proporre, perché qui ci giochiamo la nostra immagine, non di fronte a noi stessi ed al Consiglio regionale, alla nostra comunità, ma ce la giochiamo di fronte ad altre Regioni, soprattutto alle Regioni dell'altra sponda che riescono ad essere su questo argomento molto più serie di noi, perché ci credono con grandissima determinazione, ma soprattutto ci giochiamo la nostra credibilità di fronte all'Europa.
PRESIDENTE. Se non c'è nessuno contrario, do per approvata l'anticipazione della proposta di atto amministrativo n. 68.
Proposta di atto amministrativo n. 68
ad iniziativa della Giunta regionale
"Programma di sviluppo rurale della Regione Marche 2007/2013 in attuazione del Reg. (CE) 1698/2005 del Consiglio del 20 settembre 2005. Revoca deliberazione n. 58 del 4 dicembre 2012"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 68 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Grazie Presidente, grazie colleghi Consiglieri.
L'approvazione di questo atto da parte dell'Assemblea legislativa in tempi molto ristretti è dovuta all'urgenza di inviare ad Agea, che è l'ente pagatore nazionale, il prima possibile, comunque entro la prima settimana di dicembre, gli elenchi dei progetti ammessi a contributo in base a bandi che le strutture della Giunta regionale hanno pubblicato con riserva, vale a dire prima che la Commissione europea desse il proprio assenso alle modifiche.
Si tratta di una modalità necessaria per garantire il pieno impiego delle risorse stanziate ed evitare il disimpegno. Se non avessimo fatto questa procedura avremmo rischiato, quasi certamente, di restituire 10 milioni di euro alla Comunità europea, facendo queste modifiche spalmiamo quelle risorse non spese su varie misure, su altre misure che hanno un tiraggio.
Come nello scorso anno anche nel 2013 si propongono piccoli adeguamenti al piano finanziario e ad alcune schede di misura.
In particolare le modifiche riguardano:
- l'aumento della dotazione sulla misura 133 di 1.250.000 euro che sarebbe la promozione per il vino e le sue filiere;
- l'aumento della misura 121 per 1.740.000 euro, strutture aziende agricole e giovani imprenditori;
- l'aumento della dotazione 112 per 300.000 euro, insediamento giovani, che sommata a 1.740.000 diventa oltre 2 milioni di euro;
- l'aumento di dotazione per le misure 211 e 212, l'indennità alle aree svantaggiate, pari ad 1.400.000 euro, per aree svantaggiate si intendono tutte quelle aree che vanno dalla fascia collinare alla fascia pedemontana;
- aumento della misura 214, biologico, per 3.000.000 di euro.
I fondi erano stati dati alle Province, ma per problemi legati, in particolar modo, alla Provincia di Ancona ed alla Provincia di Fermo i fondi dovevano essere trasferiti ai Gal, Gruppi di azione locale, per circa 2.000.000 di euro, quindi, saranno distribuiti direttamente ai Gal, 700.000 euro a quello di Fermo e circa 1.200.000 euro a quello di Ancona.
Lo spostamento complessivo delle risorse del Fers tra assi è pari allo 0,23% del piano finanziario, mentre all'interno degli assi è di circa l'1,5%. Sono spostamenti molti limitati, piccolissimi, ma importanti nella loro globalità.
Voglio ringraziare il Consiglio regionale per l'approvazione di questo atto, ma soprattutto voglio ringraziare i componenti della III e della VI Commissione consiliare e le strutture per il senso di responsabilità che hanno avuto nell'approvazione di un atto così urgente perché abbiamo avuto pochissimi giorni.
Voglio ringraziare il Cal ed il Crel che in cinque giorni hanno dato il loro parere positivo capendo l'urgenza di questo atto.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ciriaci.
Graziella CIRIACI. Mi associo ai ringraziamenti al Cal, al Crel ed agli uffici, perché è stato svolto un lavoro di massima urgenza e anche di massima responsabilità.
Oltre a riconfermare l'urgenza di questi 10 milioni di euro, vorrei dire che, come minoranza, non possiamo non votare a favore di questo atto, in quanto le risorse riguardano i territori, considerando anche che le due Province, in questo frattempo, sono sprovviste di strutture organizzative e forse anche di strutture idonee alla programmazione, mi riferisco a Fermo e ad Ancona, Fermo è una nuova Provincia e, forse, questa è stata la causa del ritardo, mentre Ancona è commissariata. Questa situazione avrebbe penalizzato il nostro territorio se avessimo dovuto rinunciare alle risorse.
Una sottolineatura alla quale, come minoranza ma anche come Consigliera mi sento di non sottrarmi, riguarda queste massime urgenze e, al di là del condividerle o no, per quanto riguarda il nuovo piano di sviluppo rurale, dobbiamo un attimo riflettere, non possiamo più arrivare ad avere tali esigenze - mi riferisco al Cal ed al Crel che hanno dato parere informatizzato proprio per la velocità stessa del responso - quindi, si prega di non attuare la stessa procedura d'urgenza.
Ci uniamo al voto favorevole, anche se in Commissione abbiamo avuto un forte confronto sul metodo, ma non per quanto riguarda il risultato stesso della scelta.
PRESIDENTE. Voglio far presente ai gentili ospiti che stanno sgombrando gli spalti che all'inizio della nostra seduta, quando dovevate ancora entrare, il Presidente del Consiglio ha dato lettura del vostro volantino.
E' in corso in questo momento un incontro fra una vostra rappresentanza ed Presidente della Giunta.
La prossima settimana si è concordato un ulteriore incontro tra la V Commissione consiliare sanità ed una vostra rappresentanza.
Questo per dare notizia a coloro che sono entrati dopo l'inizio della nostra seduta odierna e che non hanno saputo queste cose. Ve le comunico ora a vostro beneficio.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di atto amministrativo n. 68. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 373
ad iniziativa della Giunta regionale
"Assestamento del bilancio 2013"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 373 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Grazie Presidente. Rispetto alla discussione di oggi, voglio dire al Consiglio dell'atteggiamento corretto e responsabile della II Commissione consiliare, nel senso che in Commissione dopo aver tentato, Assessore, di discutere insieme assestamento 2013 e preventivo 2014, si è detto no, modifichiamo le date, acceleriamo la discussione sull'assestamento di bilancio per ovvie ragioni, e potremmo spendere quelle poste prima dell'esercizio finanziario 2014. C'è stata questa disponibilità ed allo stesso tempo, credo, molta correttezza, e la sottolineo, perché è uno degli elementi che precedentemente ha sempre, in qualche modo, condizionato il dibattito, la II Commissione non ha appesantito finanziariamente l'assestamento 2013.
Ci sono alcuni emendamenti normativi, ma dal punto di visto del peso, delle risorse, degli euro, in II Commissione non abbiamo appesantito la famigerata tabella C, di questo bisogna dare atto, non solo al lavoro degli uffici, ma anche alla correttezza e alla responsabilità della II Commissione.
L'orientamento dell'assestamento è, purtroppo, una prassi che ormai va avanti da alcuni anni e, forse, a maggior ragione per questo assestamento di bilancio. Nel senso che da un lato c'è la necessità di attendere fino alla fine, come stiamo attendendo ancora, le misure relative alla finanza pubblica del Governo, fatte dalla legge di stabilità imminente, in discussione, per cui si è cercato di portare più in la possibile l'assestamento 2013, come altre questioni molto rilevanti sul piano politico, ovviamente di governo di questa Regione, dall'altro c'è la necessità di dover collegare per ovvie ragioni, che poi dirò, questo assestamento di bilancio a quello di previsione 2014, anzi, questo assestamento di bilancio, in realtà, orienterà, condizionerà il bilancio di previsione 2014.
Questo perché per la prima volta, mi pare di raccogliere le indicazioni, queste note a tutti, l'assestamento di bilancio 2013 ha un dato negativo, ha un segno negativo.
Questo è stato determinato da alcuni processi, ci sono state variazioni riduttive e integrative, rispetto alle risorse stanziate nel preventivo scorso, per cui è stata necessaria questo tipo di considerazione.
Alcuni fattori hanno condizionato queste variazioni, sono fattori esterni, per primo quello relativo al patto di stabilità, ci sono stati dei limiti di spesa rispetto alle previsioni messe nel nostro bilancio precedente, necessità in qualche modo condizionate anche da obbligatorietà di pagamenti pregressi, in modo particolare si è discusso nel rendiconto il tema dei residui perenti.
Ci sono stati fattori esterni, nella relazione si parla di esogeni, è la stessa cosa, che hanno condizionato il nostro bilancio, poi ci sono stati anche fattori interni, alcuni con un segno positivo, nel senso che, l'assegnazione dei fondi statali per il sociale, dal vecchio Governo tolti, cassati e non trasferiti, sono stati recuperati, in parte, da questo Governo e sono state liberate alcune risorse, mi pare, Assessore, se non ricordo male, che abbiamo rimesso nelle, poste 10 milioni di euro circa, recuperandole dall'accantonamento per il fondo sociale che era in riduzione.
E' stata necessaria, in questo assestamento di bilancio, una rimodulazione profonda, consistente degli stanziamenti regionali, le cause sono diverse, si possono anche approfondire, ma il dato numerico che sta alla base di questo assestamento di bilancio, Assessore, è che i tagli e gli stanziamenti e le riprogrammazioni ammontano a 42,1 milioni di euro, gli aumenti e i necessari rifinanziamenti di capitoli, per poter gestire il nostro programma di governo, ammontano a 36,7 milioni di euro, il che significa che la spesa di fatto si è ridotta di circa 5,4 milioni di euro, risorse del nostro bilancio regionale.
E' chiaro che c'è una costruzione complessa dell'assestamento di bilancio, non è semplice, ci sono anche opzioni strategiche che la Giunta, l'Assessore al bilancio, che più di altri si occupa di queste cose ..., hanno a che fare con il quadro complessivo contabile, nel quale vanno in qualche modo raccolti alcuni dati tecnici fondamentali, uno di questi è quello, lo abbiamo anche visto, ragionato, discusso nel rendiconto, relativo alla riduzione del debito autorizzato, mi pare di ricordare, ho segnato un appunto, di circa 5 milioni di euro.
La stessa cosa è relativa alla riduzione dei debiti pregressi, alcune scelte di carattere apparentemente contabile hanno a che fare con un'opzione strategica che è quella della stabilizzazione del quadro economico e finanziario del bilancio della Regione. L'obbligatorietà per esempio, il consolidamento della situazione patrimoniale dell'ente, alcune manovre sono di rimodulazione delle scelte, altre sono di tecnica contabile che, in qualche modo, ridefiniscono, consolidano il nostro bilancio.
E' chiaro che l'assestamento negativo risente fondamentalmente di una questione di carattere nazionale, nel senso che negli ultimi cinque anni a questa Regione è venuta a mancare, una cifra enorme, qualcosa come un miliardo di euro. E’ venuto a mancare al bilancio regionale, per cui meno entrate, un dato inconfutabile, per la riduzione, per i tagli dei trasferimenti da parte dello Stato, e la contrazione anche delle entrate tributarie che in parte viene vengono compensate, per esempio, con il recupero della lotta all'evasione, ma complessivamente le entrate tributarie hanno un segno negativo ed, in parte, sono entrate tributarie riferibili al reddito delle persone marchigiane, quindi, direttamente legate ai colpi della crisi economica che questa regione sta ancora sopportando.
Il problema è che, purtroppo, proprio in queste ore c'è la discussione in Parlamento della legge di stabilità, ho l'impressione che sono stati anche indicati i documenti relativi all'assestamento stesso, e forse dovremmo sopportare ulteriori tagli per il 2014, mi pare che siano circa 21 milioni di euro dal patto di stabilità, Assessore, un'attesa negativa da questa discussione. C’è anche una riduzione delle risorse, una ulteriore sforbiciata, che in parte ha a che fare con la spending review, ma anche con le previsioni della riduzione di alcuni settori per altri 17 milioni di euro.
Questo assestamento, nonostante questa riduzione di entrate e questo rischio che può condizionare non positivamente il bilancio di previsione, mantiene le poste su due temi strategici, scelta condivisa da questa maggioranza, da questa Giunta, credo, da tutto il Consiglio ed anche dalla Commissione. Mantiene le poste in modo particolare sul tema dei trasporti, qui c'è un dato ormai conosciuto anche dall'Aula, dopo che è stato istituito il fondo nazionale sui trasporti, le vecchie voci che codificavano il trasferimento di risorse, il cofinanziamento rispetto alle accise sulle benzine ed altre forme di gestione delle risorse per la mobilità, sono state tutte messe nel fondo dei trasporti.
Alle Marche arriveranno 107 milioni di euro, il 2,18% del totale, riconsiderata questa cifra su base storica ci penalizza profondamente. A parziale compensazione in questo assestamento noi troviamo risorse che sostengono questa sezione strategica che è il trasporto pubblico, la mobilità dei marchigiani, troviamo 1 milione e 9 come agevolazione tariffarie ed abbiamo azzerato, in una precedente operazione, il taglio dei chilometri di servizio per 1 milione e 400 mila euro.
L'altro dato significativo che è stato inserito nell'assestamento di bilancio riguarda le risorse per il settore sociale, credo che facciamo bene a farlo anche in assestamento di bilancio, vogliamo dare stabilità al nostro modello marchigiano per cui credo sia necessario mantenere le poste per il settore del sociale, abbiamo subìto la riduzione dei fondi statali sul fondo unico sociale, il fondo per la famiglia, per l'adolescenza, per le politiche giovanili, abbiamo in qualche modo recuperato circa 10 milioni di euro per compensare questa riduzione.
Credo che sia giusto sottolineare che, nonostante questa difficoltà, le due poste principali, i trasporti e la questione sociale, continuano a caratterizzare giustamente il nostro assestamento e l'azione di governo di questa Regione.
Ci sono ulteriori segni positivi, li indico solo, ma sono facilmente rilevabili anche dalle tabelle: 860 milioni di euro per i danneggiati da trasfusioni, ho avuto modo più volte di segnalarlo in Aula, è una risorsa molto relativa rispetto alle reali necessità di alcune decine, forse, di trasfusi ed infettati da varie forme di epatite che si aspettano molto di più di 360 mila euro, mi pare di ricordare che le cause civili sul danno biologico ammontano a circa 500 mila euro a soggetto, moltiplicati per i 20-25 che sono nelle Marche, mi pare che la cifra dovrebbe essere molto più consistente, pur tuttavia anche questo è un segno positivo.
Ci sono 1 milione di euro per il diritto allo studio, per gli Ersu, mi pare anche questo significativo, e altri ancora per altre iniziative, in modo particolare, per la copertura delle sentenze delle ex Aziende sanitarie.
Inoltre è utile ricordare che in questa discussione sull'assestamento di bilancio, in previsione del preventivo, che questa maggioranza, questa Giunta, ha messo a disposizione altri 30 milioni di euro per gli enti locali. Il famoso patto di stabilità verticale regionale che ha garantito la possibilità di dare risposte ai creditori delle imprese che hanno lavorato con gli enti locali. Dovrebbe essere anche ricordato il fatto che abbiamo già dato 37,5 milioni di euro a partire dal 2013, come terzo anno consecutivo, rispetto alla prima tranche che, mi pare, fu di 90 milioni di euro.
Il rinvio della spesa della Regione ha prodotto un sostegno netto verso gli enti locali che potranno pagare le imprese che hanno lavorato sul territorio. Nell’assestamento c’è la conferma, rimodulando i vari capitoli, al sostegno alle misure di sviluppo e contro la crisi, questo assestamento pure in diminuzione, con una profonda rimodulazione delle proprie scelte, mantiene fermi tre, quattro obiettivi strategici: i trasporti, il sociale, le misure anti crisi ed il sostegno agli enti locali.
Mi pare molto bene impostato e condivisibile sul piano politico generale, è chiaro che noi non possiamo certamente, Assessore, accontentarci fino in fondo di questa operazione, noi siamo profondamente convinti che l'impostazione del preventivo 2014 dovrà tenere conto di questo passaggio non soddisfacente del rendiconto 2013.
Non soddisfacente in termini di segno meno, segno negativo, per la prima volta di questo assestamento di bilancio, non possiamo nemmeno più di tanto recriminare, è giusto fare, perché importante è la riduzione dei trasferimenti.
Tuttavia noi dobbiamo svolgere anche una partita politica, in queste ore, se ce la facciamo, perché la legge di stabilità che continua a ridurre risorse dà l'impressione di voler, in qualche modo, minare l'equilibrio del sistema delle Regioni, sta qui, mi pare, la pressione che stiamo vedendo, che segnalava, qualche tempo fa, in un intervento anche il Consigliere Zinni, che è il relatore di minoranza. Il rischio è che vengano tolte le Province, con la spendig review, ridotte le risorse agli enti locali e venga fatta una pressione enorme anche sulle Regioni.
Credo, però, che sia giusto ragionare e continuare a ridurre gli sprechi, è bene farlo, economizzare anche dal punto di vista della riforma della macchina burocratica dell'ente, i canali, i settori, per continuare a lavorare, per risparmiare e per impostare un bilancio preventivo nuovo che, in qualche maniera, non ci faccia correre ulteriori rischi rispetto alla stabilità di questo ente.
Un'altra sponda utile potrebbe essere, anche questa vissuta in un certo modo, non come un punto di compensazione perché siamo in difficoltà, quella dei fondi strutturali europei. Se saremo in grado di avviare una pre-discussione, di arrivare in tempo ed anticipare l'impostazione di grandi progetti, potrebbero aiutarci a garantire ed a realizzare gli obiettivi che questa Giunta e questa maggioranza si sono dati.
Capisco che è complicato, quando i capitoli ordinari vengono tagliati, mi pare Assessore da 1/3 al 40%, significa comprimere anche l'iniziativa del Governo regionale, pur tuttavia siamo consapevoli - purché il taglio sia il meno lineare possibile, come è stato fatto - che vengono salvaguardati quelle opzioni strategiche che molto velocemente ho provato a segnalare.
Serve, lo dico a noi, a noi stessi, una marcia in più, anche rispetto a riforme possibili che dovremmo fare, molto spesso le annunciamo, aspettiamo che producano risorse, ma se non si fa il passo definitivo, le risorse non vengono prodotte e le riforme rimangono solo sulla carta.
L'obiettivo del mio partito, della mia forza politica, del mio gruppo è quello di tenere insieme il più possibile un segno positivo sia nel bilancio economico di questo ente che in quello sociale.
Per cui la prerogativa è questa, per questo motivo, questo assestamento, quel segno continua a darlo, anche se è un assestamento negativo. Dovremmo orientare in maniera adeguata il prossimo bilancio preventivo e su queste opzioni strategiche, il mio gruppo, il mio partito non mancherà di dare il sostegno a questa maggioranza, a questa Giunta.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Grazie Presidente, innanzitutto vorrei ringraziare gli uffici del Consiglio e della Giunta che sono stati profondamente disponibili nell'approfondire, con così poco tempo, l'analisi di questo assestamento. Sono contento anch'io che la Commissione non abbia determinato emendamenti di aumento di spesa, però delle criticità ci sono, ci sono tutte in questo assestamento.
Innanzitutto credo che sia doverosa una premessa politica e non solo una constatazione dei dati di fatto.
Noi con questo assestamento iniziamo a fotografare, da un punto di vista numerico, gli effetti della cura dimagrante iniziata con il decreto 78, qualche anno fa, nei confronti delle Regioni. Iniziamo ad intravedere dei numeri concreti che sono effetto di quel primo provvedimento, ma anche di altri provvedimenti. Il primo dato di fatto di cornice di questo assestamento che ci deve far riflettere per la finanziaria è che i tagli governativi stanno passando da cura dimagrante ad una vera e propria forma di anoressia strutturata.
Se la cura dimagrante, per certi aspetti, poteva essere anche un grande stimolo alle Regioni per ottimizzarsi, ora, per il futuro, regna l'incertezza più totale.
Il secondo parametro di contesto molto importante, sul quale mi riserverò di presentare una mozione alla finanziaria, è che noi non possiamo continuare a fare finta di niente, e cioè l'Unione europea non produca effetti direttamente anche sui nostri bilanci.
Il primo effetto è che con il fiscal compact, quel provvedimento insulso che ha determinato un rigorismo esasperato, di fatto diminuiscono le entrate di tutta la pubblica amministrazione, perché il cittadino di fronte a questo impoverimento inizia ad avere difficoltà a pagare le tasse. Questo è un dato di fatto, ma un altro aspetto deleterio è che il patto di stabilità non fa che comprimere complessivamente tutta la pubblica amministrazione e mette a dura prova ogni anno il bilancio della Regione.
Tutte queste cornici non ci consentono di farle addivenire a scuse per dire che si spende tutto comunque benissimo, si spende al meglio, ci sono impegni precisi e puntuali, noi siamo solo vittime della filiera costituzionale italiana dei vari enti dello Stato.
Se noi andiamo a guardare un attimo nel dettaglio, riusciamo a prendere atto, innanzitutto, che fra questa manovra di assestamento e quella dell'anno precedente sostanzialmente mancano 230 milioni di euro all'appello, questo è il primo sintomo pesante della cura dimagrante.
Entrando nel dettaglio delle entrate, vorrei ricordare, e questo è una cosa molto importante, che noi andiamo a perdere tutta una serie di entrate a seguito delle leggi di stabilità fatte dal Governo nazionale, vorrei aggiungere che i tagli peggiori e più pesanti non sono stati fatti dall'ultimo Governo Berlusconi ma, in realtà, sono stati fatti in sequenza da Monti e dall'attuale Governo di larghe intese che francamente dovrebbe avere più coraggio nei confronti dell'Unione europea per allentare le maglie del rigorismo.
Noi avremo una pesante riduzione della tassa automobilistica regionale, per circa 3 milioni di euro, avremo un calo dei tributi speciali per il deposito in discarica, vorrei ricordare che queste agevolazioni e, quindi, queste riduzioni avvengono perché bisogna aumentare la raccolta differenziata e francamente, credo, che bisognerebbe imparare a spendere un po' meglio queste opportunità perché abbiamo messo troppi mesi nelle Marche per aumentare questa raccolta differenziata, la Regione deve fare uno sforzo su questo versante.
Andiamo a perdere parte dell'addizionale regionale sull'accisa sul gas naturale perché c'è un calo dei consumi, perdiamo per soppressione la quota regionale dell'accisa sul consumo della benzina e sul consumo del gasolio per autotrazione ed, infine, abbiamo una stima inferiore dell'Irap conseguente ad una drammatica crisi economica.
Questi dati ci dicono chiaramente che il futuro sarà molto duro.
La Giunta nella sua relazione ha ritenuto di valorizzare le note positive di questo assestamento, quindi: il patto di stabilità verticale incentivato, la riduzione della contrazione reale dei mutui, rispetto a quelli impegnati per 5 milioni di euro, riguardo ad una fase preventiva del bilancio.
Siamo alla nebulosa più totale sui residui passivi perenti perché c'è, ora più che mai, da confrontarsi con la Corte dei Conti e con tutta una serie di organismi. Faccio questo invito nella mia relazione, credo che il Consiglio debba iniziare a potenziare la sua funzione di controllo rispetto alla voglia di suggerire, perché questo controllo incrociato potrebbe determinare un lavoro migliore da un punto di vista, non tanto economico contabile, quanto di trasparenza e realtà, il principio di realtà di un documento contabile.
Per quanto riguarda le spese qualcosa c'è da dire. Innanzitutto una critica di metodo, c'eravamo detti non facciamo più variazioni normative con i documenti contabili, è stato un bel pot pourri di input vari provenienti dai servizi della Giunta. Da questo punto di vista mi duole dire che avrei gradito non solo qualche variazione normativa, ma qualche variazione significativa sulla gestione della sanità. Vorrei ricordare che la sanità occupa in questo assestamento, come da dati forniti dalla Giunta, per quello che riguarda le spese di competenza, il 70%, al quale noi dobbiamo aggiungere per un calcolo reale e complessivo i residui, quindi noi sappiamo che la sanità occupa ancora questa parte centrale del bilancio.
Anche qui mi riservo di fare una provocazione politica, secondo me non è una cosa da sottovalutare, la sanità non può continuare ad essere gestita in questo modo, anche in termini di potere, perché questa gestione autonoma della sanità ci mette in ginocchio, colleghi, vorrei rimarcare che su questo dato, noi non siamo in grado di incidere e controllare, nonostante gli sforzi della V Commissione, quello che accade in Asur, se la razionalizzazione non avviene lì, non c'è nulla in questo assestamento su questo versante, tanto per essere chiari, non c'è nulla, se noi non siamo in grado di andare a ridurre le spese ed i costi senza ridurre i livelli di assistenza, noi compiamo un doppio crimine.
Il primo nei confronti dei cittadini perché disattendiamo il mandato che abbiamo avuto, ed il secondo nei confronti di noi stessi perché è inutile fare un piano sanitario che indica la programmazione, il coordinamento, l'indirizzo, ma poi di fatto chi gestisce stabilisce quali sono le priorità o meno di quel piano, fa come gli pare. Tanto per fare degli esempi è inutile indire un concorso per prendere un medico in più a pneumologia ad Osimo quando poi non viene portato a termine e si decide che un medico di quel reparto va da un'altra parte a fare dei servizi aggiuntivi, questo vuol dire discrezionalità totale.
Per non parlare delle famose siringhe che sono oggetto di dibattito in tutta Italia, le famose siringhe che dappertutto vengono comprate a prezzi diversi e, purtroppo, di tutto questo non c'è alcuna minima traccia in questo assestamento, mentre ancora ci sono dei cavalli di battaglia che francamente mi spaventano.
Il primo: continuiamo a implementare l'unica variazione di spesa in aumento, non a saldo complessivo, ma andando a togliere ad altri capitoli già previsti con il bilancio preventivo, quella dell'internazionalizzazione, continuiamo ad implementare uno strumento che non si sa che frutti dà, che non incide direttamente sulle piccole e medie imprese, perché le PMI rappresentano un indotto dei grandi gruppi e, quindi, non hanno beneficio dall'internazionalizzazione e dalle delocalizzazioni. Continuiamo a farlo con uno strumento che è troppo autonomo rispetto al Consiglio regionale ed alla Giunta, cioè la Svim, che anche qui ha delle voci in aumento.
Per la Svim non basta mai, per l'internazionalizzazione non basta mai, della sanità non c'è traccia, ma poi c'è la fotografia che le riforme che avete fatto, voi maggioranza, sugli enti partecipati non hanno prodotto alcun risparmio. Ci avevate raccontato risparmi mega galattici, la verità è che l'Ersu costa sempre di più perché sta diventando un fenomeno ingestibile da un punto di vista economico finanziario, l'Erap sostanzialmente vive esattamente come viveva due anni fa, non ha avuto miglioramenti di sorta, non c'è stata la grande svolta, non ci può essere perché dobbiamo nuovamente internalizzare le competenze del Consiglio regionale, non esternalizzarle ad organismi autonomi che sono frammentari e dispersivi rispetto ad un quadro unitario che la Giunta non offre.
Vengo ad un problema politico, la Giunta inizia a scricchiolare, la maggioranza inizia a scricchiolare, ma non scricchiola, come posso dire, per il capriccio di qualcuno, scricchiola perché calando la possibilità di cassa, cala anche il soddisfacimento di tutte le idee complessive della maggioranza.
Leviamoci dalla testa che questo assestamento sia innovativo rispetto al passato, è un esercizio contabile di continuità dove sempre di più l'Ufficio ragioneria e l'Assessore Marcolini compiono miracoli contabili nel tenere in ordine una contabilità rispetto ad una esigenza complessiva assistenzialistica che è fuori dalla grazia di Dio, e vere riforme in questo senso non ce ne sono state.
Aggiungo, da questo punto di vista, che la maggioranza scricchiola concretamente su vari episodi che non sono meramente simbolici, non c'è convergenza nella maggioranza su come deve essere gestito l'Erap, e questo accade nuovamente, accadrà fra qualche minuto, non c'è convergenza sulla sanità, questa V Commissione che insegue la lepre Mezzolani per impedirgli di commettere errori, anche qui sono state fatte delle variazioni normative in questo senso.
Credo che il peggio per voi debba ancora venire sia da un punto di vista finanziaria a livello nazionale, che da un punto di vista politico, perché credo che la finanziaria dovrà essere, purtroppo, scritta come se fosse un testo completamente nuovo rispetto al passato. Occorre fare per davvero quella revisione di tutte le leggi che sono finanziate per capire veramente le priorità, per capire dove si può andare a parare e dove non c'è assolutamente margine.
Auspico che la Commissione alla quale appartengo faccia questo lavoro, pur tenendo presente che i tempi sono molto stretti e che anche questo bilancio, questa finanziaria, che dovremo realizzare da qui a breve, inizierà con tutti i contorni dell'incertezza del caso, rispetto ad un Governo che cambia le tasse ogni cinque minuti. Gli cambia nome, gli cambia importo, gli cambia detrazione, gli cambia tutto e in queste condizioni è ovvio che le Regioni fanno molta fatica a potersi programmare.
La critica politica, e concludo il mio intervento perchè mi riservo di fare approfondimenti più importanti in sede di finanziaria, visto che sarò il relatore anche in quella circostanza, mi sento di dire che le avvisaglie le avevamo avute con il decreto 78, le conferme le abbiamo avute l'anno dopo quando è finito il Governo Berlusconi ed è iniziato il Governo Monti, abbiamo avuto la certezza di questi tagli imponenti da parte del Governo, vorrei ricordare che per la prima volta vengono tagliati, non solo non c'è stata l'applicazione concreta del costo standard per la sanità, i fondi della spesa storica, cosa che il Governo Berlusconi non si era sognato di fare e che, invece, i Governi di larghe intese hanno fatto. E’ una realtà!
Colleghi, ve lo dico francamente, in un momento in cui vengono fatte, in tutta Italia, indagini nei confronti dei Consigli regionali sull'utilizzo dei rimborsi, le Regione, di fronte ad uno scenario in cui iniziano ad avere una incapacità economica, una immagine deteriorata, delle regole europee pesantissime, parliamoci chiaramente a prescindere da chi ha più o meno colpe, si stanno infilando in un vicolo molto stretto, in un crinale molto stretto in cui a destra c'è il burrone dell'antipolitica e a sinistra quello del rigorismo dell'Unione europea. Se noi non abbiamo la capacità di confrontarci fino in fondo su come razionalizzare veramente la spesa e dimostrare che la politica è capace di combattere la sua stessa ingordigia e vanità, se non facciamo questo, credetemi, la prossima finanziaria sarà l'inizio di un baratro che ci porterà verso l'epilogo delle Regioni ridotte come le Province, che stanno lì senza poter esistere, in un limbo, in attesa di una riforma costituzionale che abbia il coraggio di cassarle, oppure molto peggio, inizieremo a vedere settori del nostro bilancio completamente in crisi e, non è da escludere, che nel tempo possa arrivare anche il commissariamento della sanità qualora si continui con questa gestione.
Verrebbe quasi da dire, e concludo: forse Carmine Ruta fu mandato via per questo? Forse aveva intuito che bisognava gestire la sanità marchigiana in un altro modo? Forse era possibile prevenire il disastro che l'Assessore Mezzolani e Ciccarelli stanno portando in essere con questa riforma sanitaria scellerata? Non lo so, so solo che se voi continuerete in questi termini non ci sarà alcuna speranza di dare risposte ai cittadini. Per questo, nonostante lo sforzo dell'Assessore Marcolini, dell'Ufficio ragioneria e quant'altro, che hanno mantenuto il saldo senza variazioni complessive, mi sento di votare contro un assestamento in cui gli impulsi della maggioranza vanno verso il consolidamento di un sistema politico che è oramai finito, cancellato dalle normative europee e nazionali e non potrà più continuare in questo modo.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Binci
Massimo BINCI. Al di là dell'assestamento e, quindi, della parte strettamente contabile, che è legata all'amministrazione e alle scelte della maggioranza - senza entrare in questa fase che è più una valutazione da bilancio, diciamo, da finanziaria, da bilancio di previsione - siamo praticamente alla fine della gestione del passato bilancio di previsione.
Criticando ed avendo una valutazione diversa rispetto al bilancio di previsione non posso dare un voto favorevole a questo assestamento, ma vorrei entrare in due aspetti importanti che sono all'interno delle corpose normative allegate.
Non condivido che nell'assestamento di bilancio, all'articolo 20, ci sia la modifica a norme urbanistiche. Penso che ci sia una Commissione che è deputata a questi aspetti. Ci sono delle proposte di legge urbanistiche e la Commissione è intervenuta più volte anche per modificare il piano casa, per modificare la legge sulla ristrutturazione e riconversione dei centri urbani e dell'edificato esistente, non capisco, e qui faccio appello al Presidente Giancarli e agli altri membri della Commissione, l'urgenza di inserire nell'assestamento di bilancio una modifica a norme urbanistiche.
Questa variazione poteva essere presentata la settimana scorsa in Commissione ed essere inserita, magari, anche all'interno di questo atto, dopo che la Commissione aveva verificato, approvato e valutato l'effetto di questa modifica urbanistica.
Secondo me è scorretto, offensivo per i componenti della IV Commissione e per la Commissione stessa, ed è un modo per evitare la trasparenza, la partecipazione e l'informazione anche agli stessi cittadini, perché quando non c'è un passaggio pubblico provoca queste cose.
Altra questione che vedo, abolita o sospesa, non ricordo, è la sospensione dell'applicazione dell'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili. E' sospesa, però al comma 3 della stessa legge si dice "a minori introiti conseguenti all'applicazione del precedente comma 1, si fa fronte nell'ambito delle complessive riduzioni di spesa", per dire c'è una minore entrata si fa una minore spesa, ma ricordo, evidentemente qui c'è un lapsus freudiano, che questa imposta regionale sulle emissioni degli aeromobili è stata introitata - non sono neanche sicuro se ci sia stata una verifica e un'erogazione - dalla Regione Marche e doveva essere utilizzata per quello che la legge chiedeva, cioè l'abbattimento degli effetti sulla popolazione nei pressi dell'aeroporto - l'unico aeroporto regionale che è quello di Falconara dove, praticamente, gli aerei sorvolano una serie di abitazioni, è vicino al centro abitato di Castelferretti - per limitare, compensare e, in qualche modo, finanziare interventi di riduzione dell'impatto delle emissioni sonore.
A me non risulta che questo sia mai stato fatto e non capisco perché debba essere sospesa l'applicazione di questa imposta che, oltretutto, penalizza in maniera proporzionale alle emissioni sonore, quindi, i vecchissimi aerei che fanno grossissime emissioni sonore verranno più penalizzati rispetto ai nuovi aerei, quindi, in qualche modo, questo tipo di tassa qualifica la qualità ambientale oltre che le emissioni sonore degli aeroplani.
L'altra questione che è inserita e che non condivido, e che pongo all'attenzione dell'Assessore al bilancio e dell'Assessore Giannini che sono di quel territorio, è quella dell'articolo 23 che parla della bonifica del basso bacino del Chienti.
Secondo me all'articolo 1 c'è una affermazione non veritiera, o comunque sia un'affermazione sul basso bacino del Chienti, contenuta qui dentro, che la Regione ha smentito, perché si dice: "Ai sensi dell'articolo 14", cioè si fa riferimento alla legge regionale del 2006 "la bonifica delle aree individuate all'interno dell'ex sito di interesse nazionale denominata basso bacino del Chienti spetta ai Comuni nel cui territorio ricadono le rispettive aree", questa è un'interpretazione che è stata contestata dai Comuni, che la Regione stessa ha smentito, e non si capisce perché la ripropone. Non è possibile, la bonifica non è di competenza dei Comuni nel cui territorio ricade a meno che non sia puntuale, in questo caso è una bonifica di un'area che interessa cinque Comuni, due Province che arriva fino a interessare addirittura il mare oltre che la falda acquifera. La Regione nel confronto aveva detto che la competenza per la bonifica era regionale, per la bonifica della falda acquifera, qui invece si dice una cosa diversa, si dice che è di tutti. L'altra volta, mi dispiace che non ci sia, l'Assessore Malaspina aveva preannunciato che ci sarebbe stato un emendamento alla finanziaria per dare la possibilità di fare un accordo di programma, ma solo quello. L'Assessore ha detto esattamente l'opposto, cioè che la competenza del risanamento del basso bacino del Chienti era a carico della Regione e che congiuntamente ci sarebbe stato un accordo di programma per dividere: la Regione avrebbe dovuto seguire la bonifica della falda insieme all'Arpam e i Comuni avrebbero seguito l'aspetto urbanistico e di liberazione dei terreni che non erano più inquinati.
Nel comma 2 si ripropone che la falda acquifera è di competenza degli enti interessati, facendo un pot pourri e non prendendosi quegli impegni che erano stati assunti qui dall'Assessore. Sono preoccupato, soprattutto per i cittadini di quel territorio perché lì ancora con l'acqua inquinata delle falde si innaffiano le colture orticole, si abbeverano di animali. Il percorso di bonifica è un percorso lungo, e penso che se la Regione non si fa carico di essere capofila, questo percorso di bonifica sicuramente non arriva a conclusione.
L'ultima questione che pongo è la questione dei Consorzi di bonifica. Non capisco Assessore, se è lei l'autore dell'emendamento, perché noi abbiamo fatto una legge, il 17 giugno 2013, che diceva che dai vari Consorzi di bonifica si costituiva il Consorzio unico regionale, Consorzio di bonifica delle Marche. Adesso qui diciamo in attesa del riordino, allora tutto quello che abbiamo detto a giugno qui c'è scritto che non esiste più. La legge che noi in Consiglio regionale abbiamo approvato sui Consorzi di bonifica parlando per quattro ore, costituendo un unico Consorzio regionale, è abolita all'articolo 23 bis. E' abolita senza dire il perché, facendo intendere che la normativa statale si stia riordinando. Allora ok, se si sta riordinando, noi in attesa manteniamo il Consorzio unico regionale, e in attesa del riordino, visto che qui abbiamo tolto il Consorzio unico regionale, le competenze passano alle Province, anziché tre Consorzi di bonifica ne avevamo unificato uno, e ripartiamo ancora una volta le competenze tra le cinque Province.
Non capisco, potevamo mantenere i Consorzi di bonifica in attesa del riordino statale almeno erano tre, magari sotto un coordinamento regionale.
Ho voluto evidenziare soprattutto la questione del basso bacino del Chienti - che qui viene riproposta in maniera contraria a quella che l'Assessore aveva detto pubblicamente, cioè che la Regione si sarebbe fatta carico e che i Comuni non sarebbero stati abbandonati a loro stessi - ed anche la questione che riguarda i Consorzi di bonifica, che noi avevamo accorpato in uno, abolendo qui la legge che avevamo approvato a giugno.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.
Moreno PIERONI. Oggi andremo a discutere il penultimo assestamento del bilancio di previsione di questa legislatura, ed è chiaro che come assestamento comporta una serie di valutazioni che si legano in maniera forte e stretta al bilancio di previsione 2014 che, credo, la Giunta stia approvando o abbia approvato, quindi, una contestualità quasi diretta.
Questo bilancio di assestamento, come ricordava il relatore e come naturalmente sappiamo tutti, va a definire e a coprire in maniera chiara le problematiche che abbiamo vissuto in questo anno 2013 ed è indubbio che una riflessione per quello che mi riguarda va fatta su questo assestamento, ma è mirata, in particolar modo, alla preparazione, alla costruzione del bilancio di previsione 2014 che nel mese di dicembre avremo qui in Aula.
Vorrei toccare, Assessore e Consiglieri, alcuni aspetti di questo assestamento perché potranno essere ridiscussi e tenuti in considerazione nel bilancio di previsione.
La realtà che stiamo vivendo tutti la conosciamo, è importante che venga considerata, in maniera forte e chiara, la situazione inerente le aspettative di carattere socio economico e, da questo punto di vista, voglio fare alcune riflessioni che spero verranno tenute in considerazione nel bilancio di previsione.
Le piccole e medie imprese, il mondo artigianale, stanno vivendo una grande criticità, forte, lo sappiamo bene. Le azioni che la Giunta sta facendo vanno nella direzione di dare delle risposte, compatibilmente con le esigenze di bilancio che non sono esaustive. Allora lancio l'idea di tener conto di leggi che sono di questa Regione che riguardano il mondo imprenditoriale, in particolar modo le piccole e medie imprese, che oggi non sono più finanziate, ma se lo fossero potrebbero dare respiro forte. Parlo di leggi che prevedono una compartecipazione da parte del mondo imprenditoriale, leggi che sostanzialmente prevedono incentivi a fondo perduto.
Un altro aspetto riguarda il sociale, qui voglio fare un appello all'Assessore Marcolini che sicuramente è attento e sensibile a questo tema, dico questo perché noi andremo a fare una riforma socio sociale, una grande riforma con una proposta di legge con la quale valuteremo l'apparato e come viene strutturato, questo nel bilancio di previsione perché economicamente non ce l'avremo fatta a tenerne conto nel bilancio di assestamento. Tenere conto, Assessore, della questione che può sembrare una piccola cosa, ma riguarda migliaia di persone, la riduzione dei finanziamenti per le categorie protette, in merito ai pannoloni, che noi abbiamo ridotto, abbiamo tagliato, non è pensabile oggi, alla luce del sole, che questo possa avvenire nuovamente nel bilancio di previsione anche perché sono qualche centinaio di migliaia di euro che vanno ad un mondo veramente critico, anziani e diversamente abili a tutti i livelli.
L'altro aspetto, Assessore, riguarda il mondo dello sport ed ha più una valenza sociale, noi abbiamo delle realtà che si differenziano nelle varie province. Ci sono delle province dove questo servizio viene dato, parlo dell'idoneità sportiva per i ragazzi sotto i 18 anni che riguarda, Assessore, 9.000 giovani sotto i 18 anni. Non è pensabile che in alcune province questo servizio venga dato direttamente dal settore sanitario pubblico e in altre province non venga erogato allo stesso modo, tenendo conto che noi abbiamo una legge regionale, se non sbaglio la n. 33 del '94, che garantisce a tutti i giovani che fanno sport, sport amatoriale, l'idoneità sportiva a costo 0. In alcune province lo fanno, basta organizzarsi. Assessore guardi, non è un costo aggiuntivo perché basterebbe che ogni nostra zona, ogni Area vasta, si organizzasse mettendo un medico di medicina sportiva, piuttosto che inviarli in altre parti, con un costo abbastanza limitato perché parliamo ...
(interrompe l'Assessore Marcolini)
Moreno PIERONI. ... lo so Assessore, noi dobbiamo fare anche delle scelte, però c'è un piatto della bilancia che è diverso, qui parliamo di 50.000 euro per un servizio che, ad esempio, a Pesaro, Ascoli e Fermo viene dato, ed ad Ancona e Macerata non viene dato. C'è qualcosa che non funziona all'interno dell'organizzazione sanitaria, ripeto, basterebbe trovare un medico di medicina sportiva convenzionato e non credo che in un'Area vasta di queste dimensioni non ci sia un medico di medicina sportiva che possa garantire l'assistenza. Parliamo di costi e facciamo risparmiare oggi alle famiglie 40, 50 euro di idoneità sportiva perché poi le società non hanno finanziamenti e mandano i giovani sotto i diciott'anni a fare queste cose. Dico questo perchè basterebbe riorganizzarsi.
(interrompe l'Assessore Marcolini)
Moreno PIERONI. Questo è un messaggio per dire che, per quello che mi riguarda, voterò l'assestamento di bilancio perché siamo nella fase dove c'è da chiudere tutto quello che è pensabile, però dobbiamo tener conto che il bilancio di previsione che andiamo a fare, Assessore, il bilancio 2014, dovrà essere un bilancio di carattere sociale ed economico perché non possiamo più utilizzare spese per altri interventi, allora ... Pesaro e Macerata ho sbagliato le Province, ma qual è il problema di fondo? Bisogna, e per quello che mi riguarda punterò molto su questo aspetto, che il bilancio 2014 incentivi iniziative di carattere sociale economico anche se dobbiamo tagliare altri rami, come il turismo, la cultura, perché dobbiamo dare, questa volta, un segnale forte alla nostra popolazione marchigiana.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, non ero intenzionato ad intervenire perché la relazione di maggioranza è puntuale, esaustiva, di fatto contiene anche quelle che sono le mie riflessioni, ma poi sono stato chiamato in causa dal Consigliere Binci, quindi, intervengo e lo faccio volentieri, mi scuso per la voce.
Una relazione puntuale quella di maggioranza, ringrazio il capogruppo Consigliere Ricci, come pure ringrazio il Consigliere Zinni a cui do atto della serietà e della competenza con cui ha svolto la relazione, anche se non la condivido politicamente, però non posso non notare gli approfondimenti che sono stati compiuti.
Detto questo l'Assessore ha seguito i lavori della Commissione, ha seguito i lavori dell'Aula, segue passo, passo, quotidianamente, quelle che sono le vicende finanziarie della nostra Regione.
Credo che un punto vada sottolineato, l'assestamento del bilancio 2013, è scritto qui, voglio ribadirlo, si caratterizza per la profonda rimodulazione degli stanziamenti regionali dovuta ad una serie di cause, aventi differenti origini che hanno complessivamente determinato variazioni riduttive, integrative, rispetto agli stanziamenti regionali autorizzati nel bilancio di previsione.
Noi tutti abbiamo una cultura di governo e non possiamo non partire da qui, non possiamo non tenere presente che, per la prima volta, la Regione Marche presenta un assestamento di bilancio in negativo.
Questo credo sia il punto centrale, tra l'altro rispetto ad una normativa statale che pone vincoli sempre più stringenti alla finanza regionale, e su questi vincoli stringenti noi dobbiamo reagire dal punto di vista politico e culturale. Proprio ieri c'era un'intervista su un quotidiano nazionale e locale a Piero Bassetti che è stato il primo Presidente della Regione Lombardia, faceva una riflessione in merito alle politiche centraliste che di fatto, in questi anni, sono andate avanti e che pongono a chi nei territori opera nelle istituzioni locali, nel sistema delle autonomie, nella Regione, una riflessione su quello che non si è mai realizzato in questo Paese, la regionalizzazione, perché la regionalizzazione avrebbe portato ad una piena autonomia e ad una piena responsabilità dei territori.
Voglio ritornare all'assestamento, non voglio farla lunga, credo che rispetto a questa situazione, che è dentro il nostro bilancio, dentro il sistema delle autonomie, dentro la finanza pubblica, condivido che il riscatto dell'Italia e delle Marche passi attraverso la rottura dello Stato centralista, quindi, bene ha fatto stamattina il Presidente Spacca a relazionare sulla Macroregione Adriatico-Ionica, ma credo che noi dobbiamo porci anche un problema di Macroregioni italiane e riscoprire qui quelli che sono stati gli studi significativi anche del passato. Penso alla fondazione Agnelli, ma anche ad altri studi, o se volete ritorniamo al pensiero di Cattaneo o al sistema delle autonomie, a quei principi di autogoverno cari alla sinistra italiana, il principio di sussidiarietà del mondo cattolico, e cominciamo a dire: "Ma è proprio sbagliata la costruzione di una Regione Marche-Umbria?" Cominciamo a ragionare in questi termini, perché credo che la geografia delle Regioni anche rispetto ad altri territori - questo è il senso, quindi non è in contrasto con la legge Limes e ringrazio il Consigliere Trenta perché mi dà il modo di chiarire in diretta - così com'è oggi non risponda più ad una esigenza di carattere regionalista e federalista, quindi, pongo il problema della geografia delle Regioni, ovviamente mi rendo conto che può essere letta anche in termini provocatori, non è questo, semmai leggiamola in termini di stimolo per aprire un dibattito, una discussione sul fatto che 20 Regioni, così come sono, non vanno bene.
Non vanno bene perché vogliamo che abbiano più poteri, più forza, che ci sia, soprattutto, un protagonismo vero delle popolazioni.
Detto questo voglio sottolineare lo sforzo che è stato compiuto sull'assestamento. Faccio alcuni flash perché so che il tempo è poco.
Il primo riguarda la criticità di una voce di bilancio che è quella del fondo nazionale unico del trasporto pubblico locale. Rispetto a questo credo che noi dobbiamo, come si sta facendo, condurre una duplice azione. Una con l'aiuto dei nostri parlamentari, nelle Commissioni parlamentari, li abbiamo incontrati tutti, sono venuti tutti, dei diversi gruppi parlamentari, per far si che ci sia questa sensibilizzazione di carattere nazionale. L'altra all'interno della Conferenza delle Regioni per fare in modo che le Marche sul trasporto pubblico locale non siano così penalizzate. Siamo all'ultimo posto rispetto al contributo pro capite per abitante, ma non è una forbice ridotta per cui dall'ultimo o al primo posto cambia poco, noi rispetto alla Basilicata, che è al primo posto, abbiamo la metà, uno spostamento anche di poco di questo coefficiente ci darebbe risorse per efficentare e razionalizzare, per dare più forza al trasporto pubblico locale sia su ferro che su gomma della nostra regione.
Ho cominciato con il dire che non condividevo quello che lei ha detto dal punto di vista politico, non volevo, non vorrei concludere diversamente ... detto questo, credo che qualche risorsa in più sul trasporto pubblico locale non sia soltanto un fatto di rispetto e di dignità per la Regione Marche nei confronti delle altre Regioni, ma ci consentirebbe di raggiungere gli obiettivi e, badate bene, di quel programma triennale che, non molto tempo fa, abbiamo approvato. Credo che abbiamo già riflettuto a sufficienza nella sua elaborazione, ma il fatto stesso che abbiamo visto vicende come quelle di Genova o di altre città ci fanno dire quanto siamo stati attenti e, soprattutto, quanto è stata attenta la Giunta, l'Assessorato, nel portare avanti queste politiche.
Sul welfare, rispetto ad una scelta lungimirante che avevamo fatto c'è stato anche l'intervento, l'aiuto, di questo Governo, e proprio perché c'è stato l'aiuto di questo Governo credo che vicende come quelle di oggi, rispetto al volontariato, alla solidarietà, alla fragilità, alla disabilità non possono essere lasciate con dei punti in sospeso. Bene ha fatto il Presidente Spacca ad incontrare questa mattina le associazioni del volontariato e della solidarietà, bene fa il Presidente Comi la settimana prossima a riceverli, bene facciamo a dare una risposta puntuale su questo tema.
Questa mattina, su questo ho sentito le riflessioni del Consigliere Zinni, da un lato c'è la necessità di rivedere l'assetto istituzionale, ma dall'altro, forse, riscopriamo qualcosa che può sembrare antico, ma antico non è, quindi, sempre meno finanziamenti pubblici per la politica e riscopriamo il valore dell'autofinanziamento.
Detto questo rispondo al Consigliere Binci e chiudo. Il Consigliere Binci diceva che l'articolo 20 dell'assestamento contiene una modifica urbanistica, ovviamente dal punto di vista dei principi non posso che concordare, è chiaro, visto, fra l'altro, che facciamo anche in fretta, licenziamo in fretta anche leggi per l'Aula, le proposte di legge, quindi, potremmo fare ..., però se spostiamo un attimo l'attenzione - e non me ne voglia il Consigliere Binci ma questa è la mia formazione - a quella che è la democrazia sostanziale, rispetto ad una democrazia formale, mi sento di dire che questo articolo 20 tutela il valore del territorio e dell'ambiente, perché di fatto dà valore all'articolo 11 della legge 22, e l'articolo 11 della legge 22 dice: "Fermo restando quanto previsto al capo 1, fino all'entrata in vigore della legge regionale organica per il governo del territorio e comunque non oltre 24 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge i Comuni si attengono alle seguenti disposizioni". Qual era la prima disposizione? "Non possono essere adottati nuovi Prg o varianti ai Prg vigenti anche con il procedimento gestito tramite lo sportello unico" e così via, chi non ha utilizzato ... quindi è un articolo che di fatto tutela il suolo, poi, al punto b) c'è scritto che possono essere sempre adottati nuovi Prg o varianti se finalizzate alla riduzione e prevenzione di espansione, questo rimane, mentre viene abrogato il punto 9 della legge n. 34 del '92 laddove si dice che gli accordi di programma, che determinano varianti parziali, accordi di programma, strumenti urbanistici, eccetera, sono ammessi esclusivamente per i Comuni, questo viene tolto.
Per essere molto chiaro in un rapporto leale con il Consiglio e, in questo caso, con il Consigliere Binci che ha posto quesito, si poteva pure procedere diversamente, ma dal punto di vista sostanziale, non solo devo dire che questo è un articolo da condividere, da sostenere e diventa difficile, Consigliere Binci, votargli contro.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Anch'io inizio ringraziando per la disponibilità la Commissione e la collaborazione piena degli uffici della Giunta e del Consiglio che ci hanno consentito, in tempi stretti, di affrontare in maniera rigorosa una discussione sul bilancio molto impegnativa che ci farà da passaggio per quella ancora più impegnativa, come molti di voi hanno detto, del bilancio preventivo.
Poche considerazione perché il dibattito è stato molto informato, la relazione di maggioranza e quella di minoranza hanno individuato i punti forti ed anche quelli deboli di un bilancio assestato che deve registrare le risultanze di un rendiconto che ha un deficit peggiorato di 22 milioni di euro.
Le manovre che si presentano all'Aula hanno una valenza inferiore, la riduzione è di nemmeno 6 milioni tra maggiori spese e minori spese e maggiori entrate, rovesciando la logica, purtroppo, con la rilevazione di un dato che i donanti non sono i riceventi, quindi, si è già schiacciato verso il basso il pavimento della spesa di circa 40 milioni.
La situazione è molto grave, la ricostruzione che ne fa il Consigliere Zinni, non me ne abbia, risalente nel tempo non è esattamente quella rappresentata perché, purtroppo, noi paghiamo il grosso del miliardo di tagli segnalato dal Governo Berlusconi-Tremonti nella manovra triennale di rientro, Monti non l'ha alleggerita, ma l'ha anche accentuata e Letta-Saccomanni l'hanno lasciata esattamente come stava.
Questo per la ricostruzione dell'interlocuzione difficile che noi abbiamo, avendo complessivamente 1 miliardo in meno per il 2014 rispetto al 2010. E' chiaro che non si possono fare le stesse cose.
In assestamento, come diceva il relatore, abbiamo cercato di mantenere i conti in ordine e di rispettare un'ispirazione sociale nei settori cruciali, addirittura incrementando le risorse, penso in modo particolare al trasporto che aumenta di 1.900.000 euro per il ripristino del chilometraggio inizialmente tagliato e 2.400.000 euro con l'accollo da parte della Regione dell'Iva dei Comuni che prima veniva pagata al 50%.
Voglio sottolineare un aspetto non secondario che fortunatamente l'Anci, l'Upi e l'Uncem ci riconoscono, ed è lo sforzo straordinario che abbiamo fatto sul patto di stabilità. Noi in meno di tre anni abbiamo messo a disposizione un terzo di miliardo per consentire alle Province e a gran parte dei Comuni di non andare in default. Questo ci viene riconosciuto, a questo abbiamo aggiunto un aumento della capacità di spesa onerosa perché il Governo ha bellamente dichiarato un aumento della capacità di spesa imputabile al Governo, in effetti per aumentare di 20 milioni i pagamenti della pubblica amministrazione abbiamo dovuto mutuare onerosamente con 2.700.000 euro l’anno il costo della provvista.
Abbiamo cercato di mantenere la barra della tenuta economica e sociale non peggiorando, ma anzi integrando i settori cruciali. Ho detto quello del trasporto, stamattina abbiamo avuto le rappresentanze delle organizzazioni sociali che si occupano di residenze protette ed assistenza agli anziani, siamo impegnati su questo versante, spero a risolvere, almeno parzialmente, questo problema che però non era iscritto in bilancio e che andava al di là di ogni possibile previsione.
Gli stanziamenti di carattere regionale cercano di corrispondere a fabbisogni che aumentano, con risorse trasferite che diminuiscono, con entrate libere e vincolate che diminuiscono.
Stiamo parlando di questioni laterali, ma proprio la mancata convinzione di una analisi condivisa spesso ci porta a sovra rappresentare i bisogni rispetto alle ridotte risorse che abbiamo. Per molte delle proposte che qui sono state avanzate ci stanno progetti di miglioramento, di razionalizzazione, io ho una risposta tecnica per quello che riguarda i pannoloni che è una questione tutt’altro che banale, una questione molto sentita in giro per la Regione, dovuta ad un'applicazione burocratica di una norma, la sanità se ne sta occupando e risponderemo nel merito alla soluzione che nasce da diversi grappoli di Comuni, non soltanto il sud di Ancona, per intenderci, ma è diffusa a chiazze in tutte le Marche per il rilascio dai quattro ai due pannoloni, secondo bisogno, e secondo certificazione burocraticamente onerosa, stiamo cercando di risolvere un problema.
Quello della medicina sportiva, suggeriva poco fa il Consigliere Pieroni, c’è una sperequazione dei centri di medicina sportiva sul territorio, ci sono territori sovra serviti e territori assenti. Lo stesso dicasi per quello che riguarda il sostegno alle politiche di accompagnamento della pubblica amministrazione e del lavoro. Anche quest'anno sono qualche cosa come oltre 40 milioni di euro destinati all’integrazione per il lavoro e le politiche di sostegno dell'impresa, delle cooperative di garanzia collettiva fidi, del sostegno all'innovazione tecnologica ed alla ricerca scientifica che mantiene il trend storico.
Siamo alla vigilia del bilancio preventivo che abbasserà ulteriormente il pavimento della spesa di oltre 80 milioni di euro, quindi voglio approfittare di questa occasione per preparare e per prepararci a una gerarchizzazione delle scelte.
Voglio richiamare un'osservazione che non voglio eludere, né qui, né in preventivo, è stata fatta poco fa informalmente, ma ne abbiamo discusso tutti quanti, l'assestamento come tutti gli anni presenta la tabella C, so bene che ci sono dei problemi di portata non generalizzabile che possono essere affrontati extra ordinem, diciamo, soltanto puntualmente, episodicamente, apprezzo particolarmente la disponibilità della Commissione, della minoranza e della maggioranza a dire che per l'assestamento non sono state aggiunte proposte che verranno prese in considerazione e comparate per il bilancio preventivo, Una risposta la devo alla tabella C presentata in Aula che può per alcune voci, non tante, destare stupore. Non è competenza di chi vi parla, noi abbiamo stabilito delle regole di riduzione della spesa che ha chiesto un sacrificio consistente che ha oscillato tra il 10 e il 20%. Una volta rispettati questi vincoli, ciascun livello di spesa sotto la propria responsabilità ha ridislocato compensativamente le disponibilità a propria disposizione, tra queste sono comparse anche alcune, ovviamente più facilmente censurabili, voci, altre più commendevoli, lo spiego perché sono responsabile del documento che presento e, quindi, anche di queste cose sono tenuto (...) l’abbiamo detto in Commissione, l’abbiamo detto anche in Aula, a tutti quelli che hanno presentato problemi, proposte, non li abbiamo, come dire, ricacciati inorriditi, abbiamo detto semplicemente, li ricollochiamo nella prospettiva del bilancio 2014 avendo riguardo ad una comparazione delle cose più importanti e quelle meno importanti.
Anticipo che nel 2014 avremo una nuova tabella C per intenderci, speriamo più qualificata, più corrispondente alle esigenze emergenziali che stiamo registrando in questo periodo difficile, in questo tempo triste del Governo, in cui abbiamo meno risorse e siamo spesso circondati da disprezzo sociale.
La riunione di stamattina purtroppo ne è stata un'ulteriore verifica, una spesa non prevista che matura al di là delle previsioni programmatiche dell'Aula e che ci viene ritorta contro, non potendo avere nella triangolazione il Governo che fa mancare delle risorse o che non le aumenta rispetto all’aumento del fabbisogno.
Voglio anche confrontarmi sulla parte alta della discussione che è stata presentata dal relatore, dal Consigliere Ricci, dal Consigliere Giancarli e dal relatore di minoranza, che riguarda la nostra consapevolezza sui limiti strutturali, tecnici, finanziari e politici del nostro bilancio.
Voglio partire dalle osservazioni fatte dal Consigliere Zinni, io condivido e dichiaro la disponibilità dei nostri uffici e mia personale a fare un lavoro di scavo su quella partita che è apparentemente tecnica, ed è, invece, particolarmente politica. I residui attivi, quelli passivi e quelli perenti sono tre partite che impegnano l’amministrazione a fare manutenzione dei propri capitoli, anziché bulimicamente cercare risorse aggiuntive che non esistono, bisogna lavorare sullo smaltimento e sulla manutenzione dei residui attivi e passivi e bisogna riflettere anche sulle novità restrittive che la normativa nazionale ci impone.
Ne cito due per quello che riguarda gli aspetti che sono stati toccati più in Commissione, ma stamattina anche qui, uno è quello della copertura dei residui perenti, una norma che è stata adottata lo scorso anno è apertamente deflattiva perché ci obbliga a mantenere a totale copertura dei residui perenti le somme necessarie. Fino allo scorso anno, atteso che si ha una percentuale di riemersione dei residui perenti dell'ordine del 20%, quando le amministrazioni come la nostra tenevano a protezione dei residui perenti una cifra superiore al 50%, noi stavamo al 56%, era del tutto ragionevole, nessuno, né la Corte dei Conti, né il buonsenso poteva eccepire sui margini di sicurezza di quella gestione.
Dall'anno scorso siamo obbligati a tenere l'integrale copertura dei residui perenti. Significa obbligare a mantenere delle cifre congelate nel bilancio a fronte, tra l’altro, di una riemersione che strutturalmente è dell'ordine, per quello che riguarda la Regione Marche, del 20%. Abbiamo sollevato questa questione che ha una valenza costituzionale, non si può fare una norma per le Regioni efficienti come la nostra rispetto a Regioni che non coprivano minimamente i residui perenti, come buona parte delle Regioni del Mezzogiorno.
Ne accenno un altro, sulla scorta di quella che era la tecnica di copertura dell’avanzo di amministrazione, ci veniva data, sulla scorta della valutazione del gestito su base annua, la possibilità di far slittare impegni e pagamenti e copertura di un margine che negli ultimi anni era attorno a 60-70 milioni, dall'anno scorso questa manovra non è più consentita perché ogni cifra viene prevista, monitorata e rendicontata. Che ci rimane in mano? Ci rimane in mano una battaglia equitativa che riguarda i settori cruciali, penso ai trasporti, in cui la vicenda di Genova è emblematica, a Genova si sciopera e c’è il rischio della crisi sociale con un margine di finanziamento pro capite che è quasi il doppio di quello regionale.
Noi possiamo lamentarci perché la battaglia contro gli sprechi non ha mai fine, noi siamo a 0,68 contro l'1,24 della Liguria che è la seconda Regione per finanziamento pro capite in Italia, e a Genova ci sono le rivolte sociali, la mobilitazione sociale, le sommosse.
Penso che siamo alla vigilia, mi dispiace di non vedere qui l'Assessore Viventi, del riparto nazionale per il 2014, impegno universale, perché siamo tutti quanti amministratori pro tempore della Regione Marche, maggioranza e opposizione, è quello di presentare insieme ai gestori pubblici e privati, ai Comuni ed alle Province una richiesta perequativa su quella parte di fondo, che è il 10%, che possa costituire graduale progressivo risarcimento di una posizione. Ho citato la Liguria perché è una regione che ha la stessa nostra popolazione e un andamento orografico non particolarmente peggiore del nostro, quindi paragonabile, potrei citare l’Umbria, oppure la Basilicata che sono quelle in posizioni mediane.
L’altro aspetto riguarda la discussione che sta avvenendo, anche per motivi politicamente più sensibili, come quello dei costi della politica e della riduzione in termini regionali di un dibattito etico, morale, sui costi della politica, perché si intrecciano strettamente alla questione sollevata dal Consigliere Giancarli, circa il neo centralismo imperante e la crisi potenziale dopo quella delle Province, delle Regioni. Monta un clima che va verso la superfluità o addirittura il danno derivante dall'intermediazione regionale, verso una più rassicurante e benigna gestione centrale che dalle politiche comunitarie, alle politiche settoriali, riporti serenamente al centro quel poco di risorse che sono rimaste. Per questo dico che la battaglia del federalismo che se ne è andata con l’uscita della versione padana secessionista e avara non deve essere abbandonata nella parte più intima e più profonda che era quella della determinazione di possibili contratti sociali su base regionale, sulla scorta delle emergenze politiche programmatiche che regionalmente si possono definire.
Per fare questo bisogna, però, avere una politica rigorosa, quindi, il controllo dei conti, rispetto della legge, ed equitativa, su questo penso che la Regione Marche abbia i conti in regola.
Li abbiamo sul versante del personale, abbiamo continuato, in maniera secondo me oramai temeraria, a stringere il numero dei dipendenti regionali, che in sei anni sono passati da 2000 a poco più di 1300, i dirigenti da 92 sono diventati 58. Abbiamo già approvato delle norme rigorose su missioni, trasferimenti, trasferte, utilizzo delle auto, leasing ridotti ai minimi termini, siamo al punto di inefficentamento in qualche grado, penso che compito del Consiglio sia anche quello di porsi, lo abbiamo fatto in Giunta, c’è tempo di discuterne le prossime settimane, il problema delle retribuzioni a partire dalle nostre, quelle personali, passando attraverso quelle dei dirigenti delle nostre agenzie, dei contratti in corso di rinnovo della sanità e alla fine, perché su questo versante abbiamo una situazione di sofferenza, anche per quello che riguarda i dipendenti del circuito sanitario e di quello regionale. Ma in una logica concentrica che passa simbolicamente anche per responsabilità, dalle sfere più alte per scendere a quelle più basse. Penso che la discussione sull’assestamento che si è svolta in Commissione stamattina, altrettanto significativamente, seppure in maniera selezionata qui in Aula, dimostra almeno per quelli che sono intervenuti una consapevolezza comune, quello che noi dobbiamo decidere è quello che non possiamo ripetere meccanicamente la spesa storica. Siamo obbligati a fare delle scelte spesso dolorose, non possiamo dividerci tra campioni della rappresentanza di un bisogno contrapposto a un altro bisogno, perché così facendo facciamo una regola anarchica in cui siamo tutti quanti in lotta con tutti. Si tratta di convergere su alcuni obiettivi qualificati, la sanità e la razionalizzazione proprio per stare attenti a non strappare i rapporti con il territorio, sta partendo molto in ritardo sul versante dell’efficentamento e della razionalizzazione, forse abbiamo fatto bene perché così non abbiamo strappato i rapporti con il territorio, ma abbiamo rinviato a lungo i tempi per il recupero del risparmio.
Il sociale, e non dico niente, perché c’è stata un'audizione di un aspetto delicatissimo stamattina, i trasporti pubblici, la politica di sostegno al lavoro e all’impresa, su questo noi dobbiamo concentrarci, senza evitare di interrogarci insieme sulla difesa passiva della nostra economia e della nostra società, ma intervenire anche sulla difesa attiva perché è importante difendere i posti di lavoro e destinare, come abbiamo fatto, 450 milioni di euro agli ammortizzatori sociali per 95.000 lavoratori in cassa integrazione, ma bisogna anche ricordarsi degli impegni della creazione di nuovo lavoro e allora sono convinto che non era questo il riferimento, Consigliere Pieroni, al turismo, oppure alla cultura, se concepiti vezzosamente, lei ha sicuramente ragione, ma molto spesso da questi settori ci derivano quegli incoraggiamenti alla creazione di ricchezza e impieghi intelligenti, che dovremmo utilizzare come traino, non come scialo. Sono d’accordo con lei, immagino che lei facesse riferimento a uno dei capitoli di cui si è parlato prima che è comparso in tabella C, va esattamente nella direzione opposta, convengo con il Presidente del Consiglio, ma il turismo, come sa bene l’ex Assessore al turismo, o la cultura, o l'innovazione tecnologica e la ricerca scientifica, non sono investimenti di scialo oppure differiti tantissimo nel tempo, tanto da non essere praticabili, sono invece il sole dell’avvenire, sole in effetti, il lievito che ci può consentire una conversione di un enorme apparato produttivo industriale che meriterebbe un accompagnamento per una ristrutturazione e una conversione.
Chiudo, temo di essere stato più lungo del previsto, per dire che abbiamo fatto una manovra che riduce a meno di 6 milioni la differenza tra entrate e spese nell’assestamento. Abbiamo schiacciato però la spesa di 40 milioni di euro e ci accingiamo a fare un'ulteriore operazione necessitata dalla mancanza delle risorse, pur avendo aumentato la battaglia all'evasione che ci porta qualche milione in più, altri 80 milioni di euro. Allora, lo dico prima, la Giunta ha approvato la proposta di bilancio che è arricchibile ed emendabile, io sono convinto che non potremo escludere la soluzione di piccoli episodi che non riusciremo a comprimere a zero, ma che questi ci devono aiutare a concentrarci sui fondamentali, se abbiamo un comune sentire della coesione sociale e dello sviluppo, perché senza questa selezione temo che riusciremo a peggiorare complessivamente il grado di tenuta e di resistenza sia in termini economici che in termini sociali.
La preoccupazione che ognuno di noi avverte, andando in giro per la nostra regione, è che oramai non solo non c'è più quell'eden che abbiamo, di cui ci siamo fatti cantori, il modello marchigiano, l'armonia, eccetera, ma i dati della settimana scorsa, delle prime sette organizzazioni caritatevoli, insieme all’associazione dell'agricoltura, ci dicono che 94.500 marchigiani, ogni giorno, si alimentano grazie alla carità e alla solidarietà. Ci stanno nel rapporto su 1.560.000 marchigiani anche i neonati e i centenari, significa che circa il 10% della popolazione, e non soltanto quella dei clochard oppure dei drop out della società, ma anche l’impiegato comunale con tre figli e moglie a carico e, magari, con un genitore anziano senza pensione che approfitta di una mensa caritatevole per sopravvivere.
Dobbiamo essere molto rigorosi perché le scelte che noi operiamo hanno una valenza strategica sulla qualità della vita e sulla tenuta sociale della nostra società.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione. Assessore, sul quadro C lei ha fatto riferimento a me, io non ho nulla da dire, per carità cristiana, non ho nulla da dire, invece ho qualcosa da dire e l’ho detto anche in altre occasioni, ma fate finta di non ascoltare, questo assestamento è fatto in dispregio all’intera Aula consiliare perché lo avete inzeppato, e a norma di legge non si potrebbe fare, di norme che vanno in deroga alla legislazione che l’Assemblea si è data. Questo è tanto più grave, quando avviene a ridosso di provvedimenti legislativi approvati non più di due mesi fa, non c'è nessun bisogno, posso capire l’urgenza, ma se ci sono cose la cui approvazione diventa indifferibile le si affronta con i Presidenti dei Gruppi. Questo ha un senso, ma stravolgere le leggi per trovare una corsia preferenziale e semplificata, in dispregio all’Aula, è una cosa che non si dovrebbe fare, quindi a parte la tabella C, non volete ascoltare. Non ascoltate e io ne prendo atto, per carità, con senso di responsabilità vado avanti, ma è un vulnus, secondo me, nei confronti della sovranità dell’Aula e gli autori di questo vulnus ne portano e ne porteranno la responsabilità.
Articolo 1. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Per dichiarare il voto contrario dall’articolo 1 all’articolo 4, sono articoli tecnici che fotografano l’assestamento.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Questo emendamento riguarda la possibilità di rateizzare le cartelle esattoriali che riguardano il bollo auto. Attualmente si possono rateizzare oltre i 300 euro, sotto i 300 euro la Regione non consente la rateizzazione. Con questo emendamento chiedo che le cartelle esattoriali che provengono a seguito del mancato pagamento della tassa automobilistica regionale possano essere rateizzate per importi superiori a 150, anche in tre soluzioni.
Sembrano cifre piccole, ma guardate che ormai anche 150, 300 euro, a maggior ragione, sono cifre grosse. Chiedo semplicemente una rateizzazione al di sopra dei 150 euro anziché sopra i 300, quella attuale, quindi un emendamento che viene incontro alla situazione grave in cui si trovano molte famiglie.
PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Ripetiamo la votazione dell’emendamento 5/1.
(L’Assemblea legislativa non approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 5bis/1 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 9.
Emendamento 9/1 a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni ZINNI. Grazie Presidente, la cosa è molto telegrafica, chiedo la soppressione dell’art. 9, perché condivido lo spirito della critica che ha fatto prima il Consigliere Binci, non si capisce perché la tassa sulle emissioni sonore degli aereomobili debba essere cancellata in questo modo, in un momento in cui tante tasse vorrebbero essere cancellate dai cittadini e questo non accade, mi sembra incauto farlo adesso, visto che ancora bisogna avere un’interpretazione definitiva anche dagli organismi competenti, quindi, per adesso sono per sopprimere l'articolo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Ha senso la soppressione di un'imposta se incide su un'impresa o sui cittadini, questa imposta incide sulle compagnie aeree, neanche sulla società di gestione dell'aeroporto, quindi non si capisce, a meno che non ci sia stata la cancellazione della norma, perché ci sia la proposizione di questo articolo.
PRESIDENTE. Emendamento 9/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 9/2 della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 9. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Vorrei approfittare dell'entrata dell'Assessore per capire le ragioni della sospensione dell'applicazione dell'imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili.
E’ una legge di compensazione come per qualsiasi emissione di inquinanti, quindi è una compensazione ambientale, l'unica maniera che permette lo sviluppo di modalità di trasporto aereo meno emissive, sia dal punto di vista dell'inquinamento che dal punto di vista del ... quindi, a meno che non ci sia una richiesta di legge, questa soppressione, secondo me, è immotivata. Non danneggia neanche l'ente gestore perché l'imposta è pagata dal vettore, a meno che non si voglia fare il discorso indiretto, siccome all'aeroporto di Falconara Marche non si paga l'imposta in qualche modo gli aerei catorci sono incentivati a venire nelle Marche e favorire così l'aumento del traffico aereo.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Voglio rispondere alla ragionevole obiezione che fa il Consigliere Binci, perché, ovviamente, lei capirà se noi non siamo attenti alle entrate, soprattutto quando, come questa, si costituisce una carbon tax a tutti gli effetti. Il problema è che siamo l'unica Regione a praticarla ed è oggetto di contenzioso con tutte le compagnie aeree, il gettito è di appena 5.000 euro su base annua e rischiamo un contenzioso che, soltanto per aprire la pratica, va verso un multiplo del gettito annuo. Siamo l'unica Regione ad applicarlo, è stata una soluzione di buon senso circa le possibilità di prevalere sui ricorsi di questo tipo e anche sui costi amministrativi a cui andremo incontro per affrontare questo tema, solo per questo, altrimenti avrei condiviso con lei fino in fondo la valutazione di una carbon tax.
PRESIDENTE. Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 10 bis.
Emendamento 10 bis/1 della II Commissione (soppressivo). Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12bis/1, istitutivo dell'art. 12 bis, a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni ZINNI. Presidente, giusto a premessa della spiegazione molto rapida dell'emendamento.
Una parte delle variazioni normative, in realtà, sono rettifiche necessarie per errori materiali, di una codifica o di Siope diversa, eccetera, però ci sono stati degli emendamenti della Commissione sanità ed io mi sono permesso di aggiungerne uno che era molto sentito anche dai Consiglieri della minoranza che fanno parte della Commissione sanità che riguarda la vecchia questione del distretto sanitario, del responsabile del distretto sanitario.
I distretti sanitari hanno competenze fortemente tecniche e non amministrative noi riteniamo, il sottoscritto lo ha presentato anche a nome di altri Consiglieri, che sia opportuno sancire la differenza rispetto ad altri tipi di incarichi che sono presenti all'interno dell'Asur. Questa cosa si declina affinché la legge dica chiaramente che chi è responsabile del distretto sanitario deve provenire dal ruolo sanitario e non può appartenere ad altri settori, ad altri ambiti, deve essere personale sanitario, pertanto l'emendamento dice sopprimere la parola preferibilmente, perché questo preferibilmente non viene applicato, c'è un eccesso di discrezionalità da parte della Giunta e pertanto chiediamo alla maggioranza un'assunzione di responsabilità per chiarire questo aspetto che da mesi viene discusso anche in Commissione sanità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Voglio dare atto al Consigliere Zinni che questa discussione l'abbiamo fatta in Commissione per ragioni opposte, noi abbiamo ritenuto utile, per la sfera di personale tecnico-amministrativo, per poter scegliere "il migliore" a prescindere dalla provenienza, mantenere la parola preferibilmente, piuttosto che toglierla. E’ un suggerimento anche della Giunta e dell'Assessorato che noi vorremmo mantenere, per cui il voto contrario trova fondamento in un ragionamento che abbiamo fatto anche in Commissione. Mi pare che sia utile per la scelta del più opportuno lasciare la parola a prescindere dalla caratteristica tecnico-amministrativa, molte volte le persone sono capaci, a prescindere dalle loro caratteristiche, questo è ciò che ci aiuta a scegliere il migliore dirigente possibile in quella situazione, per cui la proposta è quella di respingerlo.
PRESIDENTE. Emendamento 12 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Emendamento 12 bis/1. Io faccio rivotare, la verità non è che non prende, prende, è che ci arrivate tardi o ci arrivate male. Si rifà, va bene? Però non è che ogni volta dobbiamo votare tre volte per sapere come la pensiamo.
Emendamento 12bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 15. Soppresso
Emendamento 15bis/1, istitutivo dell'art. 15 bis, a firma del Consigliere Acacia Scarpetti, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Luca ACACIA SCARPETTI. Il Presidente della Commissione sanità mi ha chiesto di ritirare questo emendamento, posso anche convenire con il Presidente salvo spiegare di cosa stiamo parlando.
Questa è una vicenda, non nel contenuto, ma nel merito paradossale quanto quella dei pannoloni agli anziani che sono stati ritirati per cui, visto che manca l'Assessore Mezzolani, spero in un po' d’attenzione dell'Assessore al bilancio.
E’ un esempio in campo sanitario abbastanza importante e paradossale quanto la vicenda dei pannoloni ritirati agli anziani, stiamo parlando di malati di artrite reumatoide, una patologia cronica devastante, una patologia che crea dei danni economici al sistema sanitario, danni economici al sistema sociale e danni a chi ne è afflitto.
Solo un dato, Presidente Comi, la cura di un malato reumatico lieve costa al sistema sanitario marchigiano, quando è al primo stadio, 3.500 euro di trattamenti ogni due mesi. Questi trattamenti devono essere accompagnati da un monitoraggio ematico continuo, nel senso che alcuni parametri del sangue vanno monitorati, molti di questi parametri non sono coperti dal sistema sanitario, mi pare paradossale la vicenda rispetto ad una malattia del genere.
Io posso anche ritirare l'emendamento, Presidente Comi, lei però si deve impegnare, visto che non c'è l'Assessore alla sanità, a riparlarne in maniera energica e se vuole l'aiuto, sto studiato il bilancio generale per vedere dove poter prendere queste risorse che non sono così tante, ma sicuramente sono un indicatore biologico del sistema sanitario marchigiano.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Comi.
Francesco COMI. Intervengo per ringraziare il Consigliere Acacia Scarpetti perché la questione che ha posto è una questione seria, sulla quale abbiamo ritenuto di dover fare un approfondimento con il servizio sanitario per poter quantificare il numero dei destinatari, l'impegno di spesa e le iniziative appropriate.
Per cui oggi, pur condividendo l'obiettivo, non siamo in grado così istintivamente, su un tema così complesso, di individuare i protocolli diagnostico-terapeutici adeguati, la gestione integrata sul territorio regionale del malato reumatico mettendo insieme tutte le risorse umane e le competenze che abbiamo, non siamo in grado di fare un piano complessivo, per cui ci impegniamo ad approfondirlo e al primo atto possibile, l’esercizio finanziario, a prenderlo in considerazione, tanto più che questa necessità emerge anche considerata l'assenza dell'Assessore, per cui voglio dire anche ai Consigliere della minoranza che si apprestano ad assumerlo come atto ritorsivo che noi stiamo qui per fare una cosa seria nell'interesse generale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Vorrei dire al democratico Consigliere Comi che il concetto di ritorsione è ben altro, è l'esercizio di un diritto far proprio un emendamento improvvidamente ritirato che invece è valido.
Mi compiaccio perché è un emendamento che ha un senso serio su un tema delicato, è talmente serio, lo ha detto anche il Consigliere Comi, per cui il concetto di ritorsione è veramente offensivo per chi vuole esercitare un diritto previsto dal regolamento.
Faccio mio, come opposizione, come gruppo, come centro destra, l'emendamento valido del Consigliere Acacia Scarpetti e lo ringrazio di averlo proposto.
PRESIDENTE. Emendamento 15bis/1 fatto proprio dal Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Marangoni, Zinni, Zaffini.
Favorevoli: Acquaroli, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 15bis/2 a firma dei Consiglieri Busilacchi, Comi. Ritirato.
Emendamento 15bis/3 a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni ZINNI. Colleghi vi chiedo un po' di pazienza, un po' di silenzio, un po' di attenzione su questo articolo e chiedo anche una grande attenzione e l'intervento dell'Assessore Viventi perché stiamo parlando di un qualcosa che continua a essere un abuso, un abuso che avete votato tempo fa con la legge sull'Assam, un abuso che l'Assessore Viventi e la Giunta avevano prontamente tolto da questo assestamento con un articolo correttivo di quella legge, un abuso che a mio avviso può essere anche in buona fede, sia chiaro non è l'abuso in senso doloso del termine, un abuso che, però, la maggioranza ha voluto perpetuare in Commissione.
Questo articolo dice in maniera molto chiara e netta quello che, se qualcuno di voi ha un po' di memoria, dissi già nella discussione in materia di Assam tempo fa. Nell’Assam esistono dei dipendenti della Regione Marche, vincitori di concorso, assunti con concorso, dipendenti pubblici della Regione Marche, che sono stati distaccati d’imperio dalla Regione all'Assam. Non sono persone in comando, in distacco o in mobilità, sono persone a cui la Regione ad un certo punto ha detto "andate giù e lavorate lì".
Quando abbiamo fatto il riordino dell'Assam ed abbiamo posto la contrattazione integrativa in sede di Assam, è stato inserito anche questo tipo di personale, ora se fosse personale in mobilità volontaria sarebbe corretto mettere la contrattazione in sede di Assam, ma siccome sono persone che sono state mandate lì per forza, persone che hanno un contratto con la Regione Marche, giustamente sono persone che devono avere la contrattazione integrativa fatta dalla Giunta regionale e non dalla direzione dell'Assam. Questo ve lo dico, è in base ad un principio di legalità e di giurisprudenza molto chiara. Se loro fossero in mobilità volontaria sarebbe un discorso, ma queste persone sono dipendenti della Regione a cui la Regione ha chiesto di andare lì e devono avere la contrattazione da parte della Regione come forma, come tavolo datoriale.
A meno che ... no non può essere uguale agli altri ...
(interrompe l’Assessore Marcolini)
Giovanni ZINNI. No, questi sono quelli della Regione, non del contratto del commercio, quelli sono gli altri, quelli che hanno il contratto del commercio giustamente sognano, ambiscono ad avere l'adeguamento in sede di Assam, ma questo è ragionevole da parte di chi ha quel contratto, è irragionevole costringere chi non è andato lì spontaneamente a farsi fare la contrattazione dalla direzione dall'Assam, questo è un vulnus, non si può fare.
E' meritevole e suscettibile di ricorso, di protesta, allora io invito a votare questo emendamento, a ripristinare la regola della contrattazione con la Giunta a meno che voi non vogliate mettere per iscritto e chiedere a questi dipendenti se vogliono tornare in Regione. Si deve dire chiaramente "vuoi tornare in Regione visto che sei un dipendente della Regione?", se uno risponde "no, me ne voglio stare all'Assam" allora, va bene la contrattazione integrativa in sede di Assam, perché a quel punto è lui che si pone in una condizione quasi di mobilità. Ma l'Assam è autonomo, noi su questo non possiamo andare a fare una forzatura, quindi, vi invito a votare, a ripristinare un aspetto di legalità che è necessario, che è stato chiesto anche dai sindacati che più volte sono venuti in audizione in Commissione. Non facciamo questa forzatura, non la facciamo, ripristiniamo l'articolo che aveva proposto, licenziato la Giunta col testo e se ulteriori passaggi ci devono essere, lo dico in particolar modo al Consigliere Perazzoli che so aver seguito la cosa, potrebbero essere dei chiarimenti con questi dipendenti in merito a dove vogliono stare.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Viventi.
Luigi VIVENTI. Si parla di emendamento della Giunta bocciato dalla Commissione. Il mio pensiero per quanto riguarda il personale regionale trasferito all'Assam, poi il Consiglio regionale è libero di votare come vuole, è che la Giunta regionale continui a gestirlo, così come sarebbe giusto che la Giunta regionale gestisca tutto il personale dell'Assam e delle altre aziende partecipate, bisogna unificare questa gestione per avere trattamenti univoci e per mettere in ordine tante piccole cose.
Questo è il mio pensiero, semplice e lineare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Questo mio emendamento pone alcune questioni, una delle quali è quella che poneva all'inizio il Presidente Solazzi, non è una cosa seria che con l'assestamento si vada ad intervenire su leggi approvate pochi mesi fa, su cui questo Consiglio si è diviso ed ha votato a maggioranza.
Altro discorso è apportare correttivi condivisi su esigenze dovute a pressioni del Governo o su esigenze condivise. Se su alcune materie, la Giunta ritiene che il Consiglio abbia sbagliato, fa una proposta di legge e il Consiglio la esamina, ma non può essere che nel calderone alcuni argomenti passino in sordina, magari contro la volontà del Consiglio.
Tra l'altro su questo aspetto c'è una proposta senza padre e senza madre, perché l'Assessore al bilancio non ne sapeva niente, l'Assessore all'agricoltura neanche. Nell'incontro che ho avuto ieri, non i sindacati, ma alcuni dipendenti mi hanno detto che è il Consigliere Zinni, allora ho scoperto che il Consigliere Zinni fa parte della Giunta o ha un’influenza tale tra il personale, così mi hanno detto, che prepara gli atti da scavalcare gli Assessori.
Questa è la prima cosa. La seconda questione che non posso non sottolineare è che quest'oggi nessun componente dell'Ufficio di Presidenza vota gli atti, i punti dell'assestamento, mi sembra una cosa un po' particolare, nemmeno uno, la Vice Presidente Ortenzi si sbaglia sempre, il Consigliere segretario Pieroni non vota mai, il Presidente Solazzi non vota mai, gli altri sono della minoranza. Dico: “Ragazzi diamoci una regolata”.
Perché non tutto quello che votiamo io lo condivido, però sto in maggioranza e voto ...
PRESIDENTE. E' meglio che io non voti, sarebbe andato sotto sei volte.
Paolo PERAZZOLI. Bene! Nel merito la legge proposta dalla Giunta, non mi risulta che noi abbiamo modificato quell'aspetto, proponeva tre cose, ma dopo gli incontri abbiamo dovuto stralciare il fitosanitario, perché è una questione nazionale, abbiamo rinviato a dopo la fine della legislatura l'eliminazione dell'Amministratore delegato, è rimasto solo l'unificazione del contratto del pubblico impiego di tutti i dipendenti e qui abbiamo votato la stessa proposta che oggi il Consigliere Zinni vuole reinserire, cancellando, bocciando il mio emendamento.
Su questo bisogna dire che chi ha posto questa esigenza, di avere un unico contratto, è la struttura, perché la dottoressa Martellini dice: “Come faccio a dirigere con efficienza un ente che ha più contratti, trattamenti salariali diversi, orari diversi?”
Abbiamo fatto questo, ma è chiaro che se c'è un contratto unico ci vuole la contrattazione unica, se non la fa l'Assam la faccia la Regione per conto dell'Assam, mi sembrerebbe una mostruosità, ma la contrattazione deve essere unica, se no ritorniamo al punto iniziale, come si direbbe tra la gente del mio popolo "botte piena moglie ubriaca".
C'è una preoccupazione, se la Regione riduce i finanziamenti all'Assam, se l'Assam non funziona, se chiude, quelle funzioni comunque dovranno essere svolte, significa che la Regione le svolgerà direttamente, quindi, i dipendenti torneranno alla casa madre, che problema c'è?
E' la verità! Capisco che chi lavora è preoccupato che un cambiamento possa determinare diverse condizioni di reddito e quant'altro, però verifichiamolo.
Per questo io sono a che venga mantenuto il testo, l'emendamento venga approvato, perché questo ci permette di dare funzionalità all'Assam senza avere ... no l'emendamento deve essere approvato ... L'emendamento, la proposta del Consigliere Zinni deve essere bocciata e mantenuta la proposta condivisa dalla Commissione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Cari colleghi finché si scherza si scherza, però il Consigliere Perazzoli non può dire falsità sul mio conto. L'emendamento io l’ho presentato legittimamente, come Commissario di Commissione, e gli faccio notare che è un emendamento che ripropone l'articolo licenziato all'unanimità dalla Giunta, la sua Giunta. Quindi diamo informazioni corrette all'Aula poi i commenti politici sono suoi e sono legittimi, io non li vado a sindacare, ma diamo informazioni corrette all'Aula.
Lei fa parte di una maggioranza che ha una Giunta che dice quello che io dico, tanto per essere chiari, se le piace è così, se non le piace non sono io che vado in Giunta è lei che va fuori dalla sua maggioranza e lo metta a verbale. Concludo ed invito i Consiglieri perché quello che lei dice, Consigliere Perazzoli, forse le sfugge, continua a fare tutto un miscuglio, una confusione sull'argomento, cita anche la direttrice dell'Assam che non può averle detto una cosa del genere perché illegale, e se glielo ha detto mi porti le dichiarazioni perché facciamo un bell'esposto da qualche parte, iniziamo a ripristinare la legalità e il rispetto in questo Consiglio regionale, diamo informazioni vere e, soprattutto, quando sottopongo un problema da un punto di vista tecnico politico lei lo può giudicare come vuole, ma non mi metta in bocca cose che non ho detto!
Presidente. Emendamento 15bis/3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
(interrompe il Consigliere Zinni)
PRESIDENTE. Io adotto per tutti, maggioranza e minoranza, lo stesso metro. Va bene, non voglio fare una vessazione, si ripete se qualcuno dice che c’è stato un problema nella votazione - non ha preso, eccetera - se no, non è che si può rivotare. Non si può fare. Se vengo meno a questo principio, vengo meno a tutti. E’ una garanzia per voi la serietà nella conduzione.
(interrompe il Consigliere Zinni)
PRESIDENTE. Questa è un’accusa politica. Punto.
Articolo 16. Soppresso.
Articolo 17.
Emendamento 17/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Questa è un'altra di quelle norme sulle quali si è scaldato il Presidente prima, giustamente. Negli anni precedenti ho sempre detto che nell’assestamento ci sono un sacco di norme, lo dirò anche dopo quando faremo le dichiarazioni di voto, qui ci sono almeno 25 norme che non c'entrano nulla con il concetto tecnico di assestamento, siamo completamente al di fuori e questa è una di quelle.
“Il sistema di allarme sanitario è diretto e gestito da quattro centrali operative territoriali e da una centrale operativa regionale. La centrale operativa di Ancona svolge altresì la funzione di centrale operativa regionale”, nella legge che andiamo ad abrogare con questo articolo, la 36 del '98, erano e sono espressamente indicate le centrali operative, per esempio: Ancona soccorso, Macerata soccorso, adesso invece vengono eliminate queste diciture. Perché? Vorrei capire il perché?
Chi decide l'ubicazione, dove stanno fisicamente queste quattro centrali operative e le nuove denominazioni, ma soprattutto l'ubicazione. Mi immagino che una sarà sicuramente a Fabriano, vista l'aria che tira, quindi, mi pare che questa norma non c'entri nulla con l'assestamento di bilancio, almeno altre 25 ne avete infilate, chiedo, quindi, che venga abrogata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Nell'ultimo comma vedo scritto: “La centrale operativa di Ancona svolge altresì la funzione di centrale operativa regionale” credo che sia chiaro che si tratti di Ancona, centrale operativa di Ancona svolge altresì ..., non so se qualcuno vuole dare una interpretazione, però ...
PRESIDENTE. Emendamento 17/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 17. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 17 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 17 ter.
Emendamento 17 ter/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 17 ter. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 17 quater/1, istitutivo dell'articolo 17 quater, a firma della III Commissione. Ha la parola il Consigliere Zaffini.
Roberto ZAFFINI. Voglio dire che non vi dovete scandalizzare se gli articoli presentati dalla Commissione sono a firma Zaffini, non dovete avere il terrore, spero che abbiate capito che sono della Commissione, perché come vedete Zaffini siete portati a votare contro, questo giusto per specificare.
PRESIDENTE La verità è che l'emendamento 17 quater/1 e l'emendamento 17 quater/2 sono identici quindi se ne vota uno ... Va bene, allora votate contro questo del Consigliere Zaffini, fate come volete, tanto se non lo ritira bisogna votarlo,
Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Leggo il testo dell’emendamento presentato dalla III Commissione che è uguale, “l'acquisto, la detenzione, l'utilizzo, la vendita e la somministrazione di tartufi freschi”, stiamo parlando di tartufi freschi “raccolti nel territorio regionale da parte di commercianti ed esercenti attività di somministrazione di alimenti e bevande, oltre quindici giorni successivi alle date di chiusura della raccolta indicate nella tabella allegata alla presente legge”.
Questa qua …, quindi sostituiamo la legge precedente con questa, vorrei sapere, se qualcuno degli illustri membri della Commissione mi spiega, che cosa c’entra con l'assestamento di bilancio.
PRESIDENTE. Consigliere Badiali non lo ritira il suo vero? (...) Lo ha ritirato, il 17 quater/1 è ritirato.
Emendamento 17 quater/2 a firma della II Commissione. Lo metto in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 18. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 19. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 20.
Emendamento 20/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Siamo ad una modifica di norme urbanistiche, c'è da vergognarsi, leggi rimaneggiate mille volte, non c'è mai stato un testo unico organico e facciamo delle modifiche in assestamento di bilancio!
Faccio appello alla vostra dignità, a questo punto, l'assestamento di bilancio deve riguardare ben altre cose, come dice la legge che prevede l'assestamento di bilancio.
E' una vergogna! Addirittura modifichiamo la legge urbanistica in assestamento di bilancio, è vergognoso.
PRESIDENTE. Emendamento 20/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 20. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 21.
Emendamento 21/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 21/2 a firma del Consigliere Zinni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 21. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 22.
Emendamento 22/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 22. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 23.
Emendamento 23/1 a firma del Consigliere Marangoni. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Chiedo, se è possibile, su questo un intervento dell'Assessore al bilancio, visto che è il redattore di questo assestamento, perché ci sono delle affermazioni gravissime per il territorio. Nel senso che si dice che: “ai sensi della legge del 2006 la bonifica delle aree individuate all'interno dell'ex sito di interesse nazionale denominato basso bacino del Chienti spetta ai Comuni”. Questa è una falsità.
Questa cosa è stata smentita in Aula dall'Assessore. Come può una legge regionale del 2006 prendere posizione rispetto al declassamento del sito di interesse nazionale, il sito del basso bacino del Chienti, qui si mischia capra e cavoli, in più è stato dato valore di legge ad un’interpretazione dell'Ufficio legale che nel momento in cui c'è stata la comunicazione del declassamento del sito, la prima cosa che ha fatto è stata di lavarsene le mani e dire che la competenza, in base ad una legge regionale, era dei Comuni, cioè un sito ritenuto di interesse nazionale è passato e diventato Sir, siti declassati, cioè siti di interesse regionale, la Regione bella, bella, si inventa i siti che non interessano a nessuno, i Sin, i siti che non interessano a nessuno.
Credo che qui ci sia un obbrobrio normativo, chiedo di ritirare questo emendamento e di modificarlo in maniera migliore all'interno della finanziaria, perché era stato annunciato all'interno della finanziaria come emendamento e avrebbe permesso l'accordo di programma tra Regione ed enti locali. Innanzitutto, mi sembra che questo tavolo non abbia fatto progressi, ancora l'Arpam deve fare tutta la mappatura e la ridefinizione della grandezza, quindi, penso che ci sia tempo e sia da valutare che questa proposta di legge non faccia danni ai territori. Se la vogliamo approvare così, se volete approvarla così, prendetevi l'impegno di modificarla in sede successiva, dopo un approfondimento di questi aspetti, ... no, io voterò contro, perché si dicono cose diverse da quelle affermate in una risposta ad una un'interrogazione pubblica, qui esattamente un mese fa, in cui c'è stato l'impegno, anzi è stato pubblicamente detto: la Regione se ne farà carico.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.
Adriano CARDOGNA. Al di là dei tecnicismi che adesso vedremo, intendo associarmi alle preoccupazioni del Consigliere Binci, in modo assoluto.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Il mio emendamento prevede l'abrogazione di questa norma, conosciamo bene il basso bacino del Chienti è una delle aree più inquinate d'Italia, la vera ratio di questa norma che avete inserito, è quella che ha detto il Consigliere Binci, ve ne lavate le mani, non succederà più niente, qui praticamente si scarica ai Comuni e i Comuni, sappiamo bene, sono nell’impossibilità. Qui ci sono vari Comuni, due Province, il fiume, il mare, è una delle aree più inquinate d'Italia, state scaricando per sempre la possibilità di bonificare questo bacino, quindi, mi associo e chiedo l'approvazione del mio emendamento a tutela dell'ambiente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Questa è una questione importante e penso che la Commissione potrebbe fare un sub emendamento all'emendamento soppressivo con cui elimina il comma 1, cioè il comma 1 viene abrogato. Si dava la competenza ai Comuni quando il sito ricadeva all'interno di un solo Comune ... sì questo è quanto, poi ha risposto l'Assessore ... Dico che il comma 1 non è essenziale ai fini perché poi sotto - se è un fatto semplicemente di assunzione di responsabilità e di non voler prendere un impegno economico complessivo, Assessore - nel comma 2 si dice chiaramente che si farà un nuovo accordo in cui tenere conto delle relative disponibilità, nessuno si impegna con niente, non è detto che è una totale responsabilità della Regione, ma il comma 1, in qualche modo, esclude quello c'è scritto nel comma 2, quindi togliendolo non si perde valore.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. L'Assessore competente è in missione, io reputo che la considerazione sul fatto che il primo comma possa essere ritenuto …, ripete una previsione già presente nella legge dell'assestamento del 2006. Stavamo dicendo con i colleghi Giorgi e Giannini, con i colleghi della Giunta, che ci impegniamo a verificare, la settimana prossima è in discussione il bilancio, non soltanto il comma 1, ma anche il comma 2 rispetto alle esigenze che lei richiamava.
In merito al comma 1 è vero che la dizione originale parlava del territorio integralmente ricompreso, quello che evidentemente noi vogliamo affermare con questo emendamento è che il cofinanziamento statale che era milionario è completamente scomparso, e pensare che questo aggiornamento non riveda le competenze e i ruoli di Comune, Regione e Stato non è possibile.
Allora dico votiamo l'articolo perché, soprattutto, il comma 2 prevede la necessità di un aggiornamento collegato alla situazione mutata delle competenze e delle risorse. Prendiamo l'impegno formale di discutere in Commissione e di riportare l'eventuale necessità della cassazione del comma 1 in sede di bilancio.
(interrompe il Consigliere Binci)
Pietro MARCOLINI. Verifichiamo se c'è qualcosa che ..., lo stiamo facendo in diretta se è ridondante significa che anche se c'è non fa male, vediamo insieme se non soltanto il comma 1, ma anche il comma 2 è necessario ...
(interrompe il Consigliere Bucciarelli)
Pietro MARCOLINI. Chiediamo di verificare quello che voi state dicendo, è una disponibilità al confronto, è diverso Consigliere Bucciarelli ... lei sta dicendo che il Consigliere Binci dice che il comma 1 è ridondante e il comma 2 rimette in discussione le responsabilità, stiamo dicendo ...
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Per dichiarazione di voto. Non si tratta di contrattare più o meno una cosa, si tratta di accogliere, come Consiglio regionale, le indicazioni dell'Assessore o meno, si tratta di accettare o meno quello che dice l'Assessore, al di là che non sono animato da pregiudizi, mi sembra il colmo che un Assessore mi dica approviamolo, poi verificherò se attuabile o meno.
E’ preferibile abolire, abrogare il comma 1 e approvare il comma 2, dopo di che nella finanziaria se c'è bisogno si interverrà di nuovo, però per intervenire su questa materia occorre una maggioranza compatta e una Giunta che colloqui.
E’ assurdo che nel giorno in cui si approva il bilancio un Assessore sia in missione, poi vedete parliamo dell'Assam e uno dice una cosa e uno ne dice un'altra, parliamo di ambiente, di temi importanti.
Non siete informati, questa è la verità, non sapete quello che dite, quindi, fate proposte stravaganti ed estemporanee.
Io voterò questo emendamento a meno che la Giunta non dica siamo d'accordo ad abrogare il comma 1, resta il comma 2, poi ne ridiscuteremo a livello di finanziaria.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Giannini.
Sara GIANNINI. Non conosco il motivo per cui la collega è in missione, sicuramente sarà una missione improrogabile a cui non ha potuto non partecipare, detto questo noi abbiamo due appuntamenti, questo di oggi e quello del bilancio.
Io suggerirei questo, evidentemente c'è un motivo per il quale l'Assessore competente ha deciso di inserire questa norma nella sua completezza nell'assestamento, per evitare che ci sia eventualmente un vuoto normativo che può pregiudicare qualche atto, che non sappiamo se debba essere fatto in questi giorni, propongo al Consiglio una procedura, prendendo atto delle critiche ed anche dei suggerimenti dei Consiglieri Binci e Bucciarelli, ci impegniamo ad approfondire tecnicamente le motivazioni per le quali l'Assessore ha ritenuto di inserire queste norme, le approviamo in modo tale da non creare eventuali problemi ad atti che dovrebbero essere fatti adesso. Nel caso in cui, Consigliere Bucciarelli, accertassimo che è come sostiene lei ed il Consigliere Binci, e cioè che c'è una ridondanza del comma 1, all'appuntamento con il bilancio ci impegniamo a modificarlo e, quindi, a toglierlo.
In questo modo si prende atto delle vostre osservazioni, non si creano danni o eventuali pregiudizi ad atti che dovranno essere probabilmente formati e con il bilancio, se c'è una ridondanza di qualche articolo o di qualche comma sui quali approfondiremo insieme senza problemi, lo togliamo, così evitiamo difficoltà che oggi, in questo momento, non siamo in grado di poter approfondire.
Dopo di che è vero che la Giunta deve colloquiare, ma non ce la facciamo a guardare tutti quanti gli atti che riguardano anche altri Assessori se oggi l'Assessore Malaspina non c'è vorrà dire che faremo questa verifica al bilancio.
PRESIDENTE. Sub emendamento 23/1/1 a firma del Consigliere Binci "Articolo 23: il comma 1 è abrogato. Nel comma 2 le parole "nel sito di cui al comma 1 sono sostituite dalle seguenti: nell'ex sito di interesse nazionale denominato basso bacino del fiume Chienti".
Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Prima ho usato un termine sbagliato, il comma 1 non è ridondante, secondo me è in contrapposizione perché nel comma 1 si afferma che la bonifica dell'area dell'ex sito spetta ai Comuni. Poi si dice la bonifica della falda ricompresa nel sito, io qui ho aggiunto - avendo eliminato il primo - dell'ex basso bacino del Chienti, ... è frutto di un accordo di programma di tutti gli enti, quindi se la Regione è totalmente ..., il comma 1 dice è solo competenza dei Comuni, perché allora nel comma 2 si dice che la Regione insieme agli altri enti locali si prende l'impegno della bonifica?
(interrompe l’Assessore Giannini)
Massimo BINCI. Le falde, perché allora non si dice ... allora qui si ridice che l'impegno rispetto alla falda, innanzitutto, non è della Regione ma è dell'accordo di programma di tutti gli enti che verificano le somme disponibili, quindi non toglie niente rispetto all'abolizione del comma 1, ma soprattutto, dà la possibilità anche di intervenire perché se qui non parla che la bonifica delle falde dei terreni è competenza dei Comuni, si dice semplicemente l'ex ...
(interrompe l’Assessore Giannini)
Massimo BINCI. No, dico che sta in piedi questo articolato, sta in piedi e non dà preoccupazione ai Comuni che insieme alla Regione costruiscono un nuovo accordo di programma e un percorso per costruire insieme la bonifica, è tutto quello che c'è nel comma 2.
Il comma 1 mette preoccupazione ai territori, fa vedere che la Regione riconferma quello che ha già smentito, e cioè che non è una competenza dei Comuni, è stato smentito qui, c'è l'interrogazione dell'Assessore ...
(interrompe l’Assessore Giannini)
Massimo BINCI. Chiudo dicendo che la soppressione del comma 1 non toglie valore a tutto quello che c'è scritto nel comma 2 non comporta, siccome l'unico problema potrebbe essere l'impegno di spesa, ulteriori impegni di spesa, non c'è nessun impegno di spesa.
PRESIDENTE. Sub emendamento 23/1/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
PRESIDENTE. Emendamento 23/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 23. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Binci, Bucciarelli Marangoni.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Traversini.
Contrari: Acquaroli, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Cardogna, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Massimo BINCI. C’è stata una serie di aggiustamenti che hanno portato al pari, c’è il dubbio rispetto alla volontà dell’Aula, ci sono stati tre aggiustamenti, è andata a finire pari, chiedo la ripetizione del voto.
PRESIDENTE. Stiamo diventando ridicoli, non si cambia. Non mi interessa, Abbiamo fatto le correzioni! Non si può cambiare il voto dopo che uno l’ha espresso in base all’esito che c’è stato. E’ un principio a cui se si viene meno, non si governano più le cose!
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Non è possibile, purtroppo quando abbiamo votato la Consigliera Romagnoli era fuori ...
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Va bene, ripetiamo la votazione.
Articolo 23. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Binci, Bucciarelli Marangoni.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Acquaroli, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Cardogna, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 23 bis.
Emendamento 23 bis/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Questo è uno degli articoli più vergognosi, perché con questo articolo, il 23 bis, modifichiamo una legge approvata a giugno di quest'anno: “Riordino degli interventi in materia di bonifica e di irrigazione. Costituzione del Consorzio di bonifica delle Marche e fusione dei Consorzi di bonifica del Foglia, Metauro e Cesano del Musone, Potenza Chienti, Asola e Alto Nera dell'Aso, del Tenna e del Tronto", praticamente tutti i fiumi delle Marche.
Bene, è uno dei casi, ne ho contati almeno 25 in questa legge, veramente incredibili, dove il Consiglio viene calpestato perché si saltano le Commissioni, non se ne discute, non c'è il ragionamento equilibrato che ci deve essere nelle Commissioni, e, addirittura, torniamo sulla legge approvata pochi mesi fa, è una cosa inqualificabile, per questo chiedo l'abrogazione di questa norma.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Questo è uno dei casi in cui si giustifica l'uso di questo mezzo.
Qui ci troviamo di fronte a una legge approvata a larga maggioranza da questo Consiglio, impugnata dal Governo per errore, come riconosciuto dal Ministro, quindi, abbiamo concordato con il Governo, con l’ufficio del Governo, non con il Ministro Del Rio, una modifica parziale, piccolissima che va ulteriormente a ridurre il ruolo delle Province, perché loro ci contestavano il fatto che rimaneva un ruolo alle Province. Tra l'altro vi posso dire che per dichiarazione dei funzionari, del dirigente della Commissione, secondo il Governo, questa è una legge da portare ad esempio in tutta Italia, con questa modifica il Ministro si è impegnato a ritirare l'impugnativa alla Corte costituzionale che deve essere fatta entro il mese, altrimenti si rischia che la Corte si pronunci lo stesso, per questo va approvata, ne abbiamo parlato in III Commissione, tutti presenti o quasi, evidentemente. E’ venuta la funzionaria che ce l'ha illustrata e per questo l'abbiamo inserita.
E’ una procedura perfetta.
PRESIDENTE. Emendamento 23 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 23 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 24.
Emendamento 24/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 24. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Condivido questo accordo che evidenzia un problema che riguarda i criteri per la riorganizzazione delle reti di offerta diagnostica di laboratorio. Penso che sia una questione urgente, perché i cittadini marchigiani aspettano anche cinque mesi per effettuare la diagnosi di RX, eccetera. Proprio l'altro giorno dovendo fare una RX all'anca ho telefonato e in moltissime zone c'erano quattro, cinque mesi di attesa.
Io non capisco, ormai l'RX è presente in qualsiasi piccolo ex ospedale, ambulatorio distrettuale, come si può arrivare a questi livelli di tempi d'attesa anche per esami semplicissimi, le cui strumentazioni, forse, sono anche eccessive sul territorio? Secondo me è un impegno che la Giunta deve prendersi ed agire con attenzione su questo aspetto.
PRESIDENTE. Articolo 24. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Massi, Ciriaci, Trenta.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Romagnoli, Sciapichetti, Silvetti, Traversini.
Contrari:Bugaro, Carloni.
Astenuti: Marinelli Zaffini, Zinni.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 25.
Emendamento 25/1 a firma del Consigliere Solazzi. Ha la parola l'Assessore Canzian.
Antonio CANZIAN. Presidente, vorrei illustrare, fornire, alcune considerazioni mie personali che mi hanno convinto sul fatto dell'inopportunità di votare a favore di questo emendamento.
Innanzitutto il motivo è la necessità di inserire questo articolo all'interno dell'assestamento di bilancio, come giustamente diceva lei, probabilmente l'inopportunità di tutto ciò, ma si rende necessario perché il coordinamento tecnico dell'ufficio legislativo consigliava di mettere mano a questa legge, che poi è la legge 131 approvata nell'ottobre ultimo scorso, per effetto di alcune incongruità legate ad emendamenti che sono stati approvati in contraddizione gli uni agli altri, quindi, per dirimere, diciamo, per attenuare la critica che lei giustamente all'inizio faceva.
Se questo emendamento viene approvato conduce in capo all'Erap regionale la facoltà di programmare i reinvestimenti legati ai proventi derivati dall'alienazione degli alloggi Erap, ora perché io ritengo inopportuno ...
PRESIDENTE. Assessore dica la verità, per favore, altrimenti sono costretto a replicare, lei deve dire la verità, la invito a dire la verità, altrimenti replico e nasce una cosa che non mi piacerebbe far nascere, però dica la verità su quest'articolo, abbia pazienza.
Antonio CANZIAN. Presidente, io provo ad illustrare il mio punto di vista, mi piacerebbe che ci sia un confronto sugli atti perché tutti possono sbagliare e tutti possono anche aver ragione.
Richiamo l'Assemblea a quelle che sono le funzioni dell'Erap Marche, così come approvate dalla legge del 2009, sono la realizzazione degli interventi di edilizia residenziale pubblica e la gestione del patrimonio immobiliare.
Ritengo, ma è un mio punto di vista personale, che la programmazione dei reinvestimenti di risorse sia una prerogativa, un compito che attiene alla Giunta regionale, così com'era stato previsto nella legge che noi abbiamo approvato nell'ottobre scorso, ma ha ragione, recependo alcuni rilievi che sono stati fatti in sede di Assemblea legislativa e anche da lei, nell'attuale formulazione dell'articolo 25 viene specificato che la Giunta regionale, anche su proposta dell'ente regionale e comunque in collaborazione con l'ente medesimo, previo parere della Commissione consiliare, approva il programma di reinvestimento.
Credo che questa formulazione sia un ragionevole punto di mediazione e anche di sintesi, ritengo di poter dire che, tra due punti di vista diversi, quello che condurrebbe a portare, secondo la normativa vigente, in capo alla Giunta regionale, e quello che l'Erap possa e debba mantenere la prerogativa di programmare i reinvestimenti, questa sia una linea di mediazione che mette insieme queste esigenze e, quindi, da questo punto di vista, sostenibile.
Credo che l'emendamento, almeno ritengo Presidente, riporti in capo all'Erap la programmazione di risorse, sottolineo che l'Erap è un ente strumentale della Regione Marche, addirittura nella formulazione precedente veniva definito “di intesa con la Giunta regionale”, l'intesa, tra l'altro, è uno strumento giuridico che vige tra enti, tra istituzioni e credo non possa essere adottato tra la Regione e un proprio ente strumentale. Queste sono le osservazioni molto pacatamente ed umilmente che mi permetto di offrire alle considerazioni dell'Assemblea legislativa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Assessore Canzian, prendo atto che lei ha parlato da agente immobiliare, più che da Assessore preposto ad un intervento del genere. La centralità di spesa regionale lei la va a sostituire ad una capillare attenzione diffusa sui territori, quindi c'è una discrasia, una incompatibilità per quello che lei ritiene moderato, cioè è moderata solo la sua esposizione, ma nel contenuto lei di fatto ha imposto un diktat preciso.
La invito a ritirare questo emendamento a favore di una condivisione più territoriale e, diciamo, diffusa sul territorio e sui capoluoghi di provincia, questo darebbe funzione a quello che lei dice e non a quello che si prefigge di ottenere. Quindi, la invito umilmente, come lei ha detto, garbatamente a ritirare quell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Ho ascoltato con molta attenzione le motivazioni del sempre garbatissimo Vicepresidente Canzian, però qui andiamo ad intervenire ed a riprendere argomentazioni che avevamo già affrontato - siccome mi è successo anche in altri casi, non in questo settore, non è che poi ci ritroveremo, quando riuscirò a far discutere in Aula l'ormone della crescita, la motivazione è identica - il Consiglio regionale stabilisce una cosa e dopo qualche settimana se ne stabilisce un'altra, comunque questa è un'argomentazione generale.
Se questo articolo fosse stato formulato: “la Giunta regionale su proposta dell'ente regionale per la ...”, o anche “in collaborazione” , ma qui sembra proprio che si voglia a tutti i costi dire che il Consiglio regionale nei suoi pronunciamenti ha sbagliato.
Ma questa è un'Assemblea legislativa, credo che l'organo esecutivo, che ha le sue prerogative e che probabilmente studia più di noi semplici Consiglieri regionali, non possa ogni volta cercare di correggere, specialmente in fase di assestamento, pronunciamenti solenni dell'Assemblea legislativa, però da uomo della maggioranza mi permetto di dire che così come è formulato l'articolo 25 sembra voler tornare indietro e colpire i pronunciamenti dell'Assemblea legislativa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Intervengo perché sono stato relatore di maggioranza della legge in questione, tra l'altro ricordo, se volete anche per una sacralità istituzionale, che ebbi a dire al Presidente Solazzi, che in quell'occasione aveva presentato degli emendamenti: “Presidente mi dispiace, ma dichiarerò di votare contro e di far votare contro i suoi emendamenti”.
Ci tengo a dirlo, perché i rapporti fra me ed il Presidente sono stati, mi permetto di dire, sempre molto corretti ed anche amichevoli, e per le affermazioni che ho sentito poc'anzi anche dal Consigliere Trenta che, uomo di cultura, dice: "Qui facciamo gli agenti immobiliari", dico: non credo che in questo Consiglio ci siano agenti immobiliari.
Fatta questa considerazione, in quella votazione alcuni emendamenti furono respinti ed altri approvati, tra cui quello dell'intesa. E’ fuori luogo che ci sia un'intesa fra un'istituzione ed il suo ente strumentale, il punto vero non è sull'emendamento o sul non emendamento, ma sulle due filosofie. C’è una filosofia della Giunta, condivisa dalla Commissione, che è quella che nel momento in cui ci sono poche risorse debbono essere molto chiari i compiti, allora a livello di Conferenza provinciale delle autonomie si fanno alcune cose, si stabiliscono alcuni investimenti, ma è chiaro che si riduce al tempo stesso lo spazio dell'Erap, tant'è che l'Erap non è più provinciale, ma è regionale.
Scusate, semplifico perché qui voi conoscete la legge come me, di fronte ad una situazione di difficoltà finanziaria in cui le risorse sono poche si cerca di concentrarle, di stabilire alcuni livelli di programmazione nel territorio con la Conferenza delle autonomie, a livello di Consiglio regionale attraverso la Commissione, e l'Erap assume una mera funzione di gestione.
Questa è la filosofia, era la filosofia della Giunta ed è stata fatta propria dalla Commissione, se non condividiamo questa filosofia, è chiaro che l'emendamento del Presidente e quelli della volta scorsa andavano nella direzione, non voglio essere l'esegeta del Presidente, di dare maggiori responsabilità e poteri all'Erap.
Da uomo della maggioranza, anche questa volta, respingo l'emendamento del Presidente Solazzi.
PRESIDENTE. Io per il ruolo che ho, non intendo replicare, ma aggiungo solo un fatto, nella vita bisogna fare delle scelte. In queste condizioni la proposta che doveva venire dall'Assessore era quella coraggiosa di chiudere l'Erap, perché altrimenti noi abbiamo ..., è una scelta che ha fatto, io sono contrario a questa scelta di centralizzazione perché le Regioni non hanno il ruolo della gestione, non ce l'hanno, ho sentito dire in tanti Convegni, soprattutto provenire da alcune parti politiche, qual è il ruolo della Regione. Non è un ruolo di gestione, ma di indirizzo e di controllo. Legifera, non gestisce.
Qui c'è la centralizzazione, ci sta, allora se c'è la centralizzazione l'Erap non ha nessuna ragione di esistere, va sciolto.
Mettiamo in votazione questo emendamento e chiudiamo qua.
Emendamento 25/1. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Foschi ed Acquaroli.
Favorevoli: Acquaroli, Bugaro, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Donati, Eusebi, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Pieroni, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 25/2 a firma del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 25. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 26.
Emendamento 26/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 26/2 a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni ZINNI. Chiedo di abrogare il comma 1 perché in materia di pubblicità e trasparenza credo sia sbagliato fissare il principio della trasparenza in base ai compensi, la trasparenza è un principio che deve riguardare la funzione di un incarico, non la remunerazione.
Se qualcuno svolge, anche gratuitamente, il ruolo di amministratore per conto della Regione Marche, è evidente che deve sottostare a tutte le regole di trasparenza individuale a cui noi siamo sottoposti. Se i Consiglieri devono giustamente rappresentare la propria situazione patrimoniale, è giusto che lo faccia qualunque amministratore per conto della Regione, perché quella patrimonialità serve a rendere trasparente la persona in rapporto alla funzione e non in rapporto ai soldi che prende.
Vi invito a sopprimere il comma 1.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Emendamento 26/2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 26. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 26 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 26 ter.
Emendamento 26 ter/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 26 ter così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 27. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 28. Soppresso
Articolo 29.
Emendamento 29/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 29. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 29 bis/1, istitutivo dell'articolo 29 bis,a firma del Consigliere Zaffini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Roberto ZAFFINI. Chiaramente quando guardiamo il rendiconto e guardiamo i bilanci ci sono dei titoli che potrebbero essere anche modificati, questo è uno di quelli. Mi sono accorto che è estremamente ambigua la dizione di disposizione a sostegno dei diritti e dell'integrazione di cittadini stranieri immigrati. Cittadini stranieri immigrati è alquanto ambiguo, al quanto confusionario, perché o sei straniero o sei cittadino, quindi, questo è per ...
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Consiglieri per favore, sta parlando un collega.
Roberto ZAFFINI. ... è ambiguo dato che è una legge che ancora finanziamo, in fase finanziaria, con mezzo milione di euro.
Voglio elogiare l'Assessore Luchetti che oggi ho letto ha fatto una cosa assolutamente giusta e buona, ha dato un'attenzione agli ultra quarantacinquenni che sono in difficoltà di mobilità, eccetera, io vorrò finanziare ancora di più questa buona iniziativa dell'Assessore Luchetti votando questa parte. Gli extra comunitari hanno il fondo anti crisi, hanno le case popolari, hanno tutto quello che i nostri cittadini, purtroppo, in questo momento, desiderano avere.
Questo è, ancora una volta, per mettere i puntini sulle i di certe leggi che facciamo in questa Regione.
PRESIDENTE. Emendamento 29 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 30. Soppresso.
Articolo 30 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 31. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 31 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 31 ter. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 32. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 32 bis/1, istitutivo dell'articolo 32 bis, a firma del Consigliere Eusebi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Paolo EUSEBI. Ho ascoltato con molta attenzione l'intervento dell'Assessore Marcolini, il quale alcune volte riesce a farmi appassionare persino alle discussioni sul bilancio, ... va bene ognuno è matto a modo suo.
Ho sentito degli sforzi per cercare di corrispondere ai bisogni crescenti con risorse calanti sul patto di stabilità, sul trasporto, sulla cultura, sulle aziende e quant'altro. Discorso interessante, intelligente ed appassionato, io con questo emendamento, con questo articolo, vorrei andar dietro a questo ragionamento, perchè mentre qui si fanno degli sforzi, nelle aziende, numerosissime nella nostra regione, gli sforzi si fanno per tenere nascoste quante centinaia di migliaia di euro l'anno guadagnano i direttori.
Parlo in questo modo perché ho tentato di sapere dal Comune di Ancona quanto era la spesa per quel direttore, piuttosto che quell'altro e mi è stato detto che il dato non era in loro possesso. Sul sito delle aziende questo dato non c'è, ho vissuto appieno, ancora una volta, l'impotenza totale di essere un semplice legislatore regionale.
Con questo emendamento chiedo che qualsiasi trasferimento di fondi dalla Regione agli enti locali o alle aziende - le più disparate, dalla bocciofila alla MP Parcheggi, alla Multiservizi con direttori che guadagnano centinaia di migliaia di euro l'anno, ingiustificati, secondo il mio parere - possano avvenire solo dopo la pubblicazione chiara ed inequivocabile, sui propri siti, dei costi sostenuti per gli emolumenti dei propri dirigenti e dei dirigenti delle aziende ad essi partecipate.
Questa non è una questione di maggioranza o di opposizione, chiedo di votare l'emendamento, contribuiremo almeno a conoscere (...) c'è la legge, allora vada sul sito e la cerchi, vada sul sito e cerchi quanto guadagna il direttore di Anconambiente, se ne è capace.
PRESIDENTE. Emendamento 32 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 33. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 34. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 35.
Emendamento 35/1 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 35 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 36. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 37 (Dichiarazione d'urgenza). Ricordo che ci vogliono 22 voti favorevoli. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Se approviamo questo documento di bilancio, abbiamo la possibilità di mettere a disposizione della comunità regionale 140 milioni di euro, quindi, sarei contento se fosse approvato questo articolo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Assessore, lei sa che personalmente ed anche gli altri colleghi della minoranza abbiamo dato disponibilità ad accelerare i lavori della Commissione affinché questo testo arrivasse il prima possibile in Aula, però ci sono anche delle regole della politica che vanno rispettate.
Ho assistito oggi a vari strafalcioni, dal punto di vista delle votazioni e cose varie, credo che sia giusto ripristinare, per rispetto agli elettori, i ruoli.
Personalmente non voterò a favore dell'urgenza perché credo che sia dovere morale della maggioranza garantirla con il quorum di 22, pertanto non potrò votare a favore dell'urgenza.
PRESIDENTE. Articolo 37. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 373, così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 15,30.