Resoconto della seduta n.140 del 01/10/2019
SEDUTA N. 140 DEL 1 OTTOBRE 2019

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 140 dell'1 ottobre 2019. Do per letto il processo verbale della seduta 139 del 23 settembre 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Per quanto riguarda l’ordine dei lavori, vi pregherei di rimanere in Aula perché dobbiamo votare il rinvio, la Conferenza dei capigruppo si è già espressa favorevolmente in merito, delle mozioni n. 524 e n. 512.

Comunicazioni ai sensi del comma 4 dell'articolo 55 del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Ringrazio il Presidente per questa opportunità, semplicemente per comunicare all’Aula che questa mattina, se qualcuno è disponibile, raccoglierei le firme su una proposta di legge, anche perché non è una proposta di legge qualsiasi, Presidente Mastrovincenzo, ma riguarda una modifica allo Statuto.
Ragionando sulla legge elettorale sono emerse tante proposte, ma non abbiamo notato un piccolo particolare, con l’attuale legge, non dico con quelle che verranno, c'è uno sbarramento minimo del 34%, soglia sotto la quale non scatta il sistema maggioritario, per cui potremmo trovarci di fronte alla situazione dell’anatra zoppa, senza rimedio.
Questa situazione è presente in una sola Regione d’Italia, che è la Sicilia, che sta da anni cercando di venirne perché crea enormi disagi.
Faccio una proposta di modifica dello Statuto che lascia l’indicazione del candidato Presidente, ma poi rimette all’Aula l’operazione formale del voto del Presidente, questo per evitare che l’anatra zoppa sortisca i suoi effetti. Se una forza che ha superato il 34% ha indicato, ad esempio Maggi, si vota Maggi, se però non l’ha raggiunta è chiaro che è l’Aula che deve decidere, ma a questo punto non c’è neanche una seria investitura, perché, diciamocelo chiaramente, l’ultima volta ha votato il 50% dei marchigiani, uno che prende il 33,5% dei voti, praticamente con il 15% del consenso, diventa Presidente della Regione direttamente investito. Mi sembra un po’ poco. In Aula sarebbe costretto ad ottenere una maggioranza molto più ampia e quindi il consenso si ridilaterebbe. Mi sembra che l’esigenza di governabilità al 34% sia sotto la soglia indicata dalla Corte Costituzionale che è di 40, almeno che quell’altra sia una opportunità.
Questo è un iter per il quale i tempi sono molto stretti, ma possibili, nel senso che abbiamo i 60 giorni per approvarla prima di Natale e i 30 giorni per un eventuale richiesta di referendum. Penso che sia una proposta ragionevole.
Se qualche Consigliere, anche preso singolarmente, la vuole firmare sono a disposizione, gli uffici della Presidenza hanno collaborato per la stesura, quindi ringrazio chi l’ha fatta ed il Presidente per il tempo che mi ha concesso.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Come ho detto, se non ci sono pareri contrari, rinviamo le mozioni n. 524 e n. 512 alla seduta del 15 ottobre. Dopodiché è stato chiesto l’anticipo delle mozioni n. 508 e n. 525 che saranno discusse al punto 4 bis, subito dopo la proposta di atto amministrativo n. 68, inoltre la Giunta ha presentato la proposta di regolamento 14/2019 per la quale è stata chiesta la dichiarazione d’urgenza.
La Conferenza dei capigruppo si è espressa favorevolmente, convoco quindi la II Commissione competente intorno alle ore 14,00 circa, secondo l’andamento del Consiglio, e dopo l’esito della Commissione iscriveremo la proposta di regolamento all’ordine dei lavori. I lavori oggi si concluderanno alle ore 16,00, lo dico fin d’ora perché la Conferenza dei capigruppo, su proposta di tutti, ha stabilito questo, abbiamo anche deciso, su proposta di tutti i capigruppo, che per recuperare il tempo di oggi ci sarà un'ulteriore seduta il 29 ottobre.
C'è la richiesta di rinvio della proposta di legge n. 30, iscritta al primo punto dell’ordine del giorno, ed immagino che su questo si sia già prenotato il Consigliere Marconi a cui poi darò la parola.
Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Comunicazioni ai sensi del comma 4 dell'articolo 55 del Regolamento interno

Marzia MALAIGIA. Soltanto per avvisare che in mancanza di alcun atto, di alcuna documentazione, non mi sento di convocare la Commissione.

PRESIDENTE. La Commissione l’ho convocata io come Presidente del Consiglio regionale, l’atto è stato assegnato ieri ed è arrivata una richiesta d’urgenza, dopodiché la Commissione deciderà sul da farsi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Telegraficamente rispondo al Consigliere Marconi che ci ha chiesto la firma sulla proposta di modifica dello Statuto, sulla legge elettorale. Ovviamente necessita di un approfondimento, ma credo che la scelta fondamentale da compiere sia decidere se vogliamo mantenere il sistema maggioritario o se vogliamo andare al proporzionale, per me questo è il punto politico. Grazie.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Sul rinvio della proposta di legge n. 30, ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Su questa proposta di rinvio avrei gradito che ..., a parte che non capisco la motivazione e non mi è stata spiegata neanche nella Conferenza dei capigruppo, quindi non so quale sia il motivo per cui oggi non può essere discussa la proposta di legge n. 30, al di là del fatto che non è stata mai presa in considerazione in Commissione.
E' da un anno che rinvio la richiesta di inserirla nell’ordine del giorno dei lavori del Consiglio perché dopo una riunione formale con il Presidente Ceriscioli e il Presidente della Commissione eravamo addivenuti all’ipotesi di riordino del sistema dei consultori familiari pubblici e la Giunta avrebbe fatto una proposta in questo senso, questa proposta è stata redatta, ho visto la bozza mesi fa, viaggia per gli uffici da mesi, so che è arriva in Giunta, ma non è stata approvata.
Avrei gradito che l’Assessore Bravi che ho interpellato telefonicamente questa mattina fosse presente in Aula per dirmi: “C’è stato un ritardo per questo motivo …”, non i motivi di anticipo che ha addotto l’Assessore Cesetti in sede di Conferenza dei capigruppo perché non è certo il Piano che deve decidere queste cose, le leggi sono già esistenti e possono essere modificate in qualsiasi momento, altrimenti fermeremo tutta la materia della sanità fino a quando il Piano non sarà approvato e il Piano non è approvato da quattro anni, quindi non esiste un argomento che regge in questo senso, per cui sono decisamente contrario al rinvio.

PRESIDENTE. Premetto che sulla richiesta di rinvio non si apre un dibattito, possono intervenire solo due persone, chi è contrario, in questo caso il Consigliere Marconi, e chi è a favore.
Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. La proposta a cui si riferisce il Consigliere Marconi è arrivata in Giunta fuori sacco in una giornata nella quale avevamo discusso già diverse proposte, quindi non è stata esaminata e non è stata messa in calendario. Lei sa che, lo dico con il cuore in mano, sono contraria alla proposta dei consultori non pubblici, quindi sono senza macchia, le dico però che non è mai stata sottoposta all’esame della Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Intervengo in quanto chiamato in causa dal Consigliere Marconi.
Durante la Conferenza dei capigruppo ho premesso che rappresento la Giunta, ma nell’occasione ho parlato a titolo personale perché non avevo sentito la Giunta. Quello che è successo l'ha detto adesso l’Assessore Casini.
Mi sono accodato alla proposta di rinvio del Presidente Giacinti per una semplice considerazione che ribadisco in quest’Aula, sulla quale il Consigliere Marconi non è d’accordo, ma io la penso in questo modo e la dico, secondo me questa proposta di legge non può essere decontestualizzata dal nuovo Piano socio-sanitario regionale, mi sembra quasi un’ovvietà, quindi deve essere discussa contestualmente al Piano o dopo, perché è vero che una legge può disciplinare siffatta materia, ma una siffatta materia non può essere decontestualizzata dal Piano socio-sanitario regionale, sarebbe grave, dal mio punto di vista può una legge “condizionare” il Piano sul punto e lo si fa lì perché il Piano verrà approvato dal Consiglio.
Ho detto solo questo, per il resto è intervenuta l’Assessore Casini, io neanche sapevo, probabilmente mi è sfuggita, che la proposta di delibera fosse venuta fuori sacco e che per questo motivo non è stata esaminata.
Queste sono le considerazioni per cui sono favorevole al rinvio.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di legge n. 30. La pongo in votazione per appello nominale chiesto dal Consigliere Marconi in qualità di Presidente di gruppo.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Casini, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Pieroni, Sciapichetti, Talè, Urbinati.
Contrari: Celani, Fabbri, Leonardi, Marconi, Rapa, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Comunicazioni ai sensi del comma 4 dell'articolo 55 del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Intervengo perché il Consigliere ha reputato di non girare fra i banchi a raccogliere le firme, ma ha fatto un appello pubblico
Io vorrei fare un contro appello pubblico perché, a parer mio, se il problema che preoccupa è quello dell’anatra zoppa, bisognerebbe andare nella direzione di mettere una contromisura che consenta a chi vince le elezioni, a chi i marchigiani scelgono come coalizione e Governatore, di poter governare e non di togliere questa opportunità, addirittura con una modifica dello Statuto che eliminerebbe di fatto l’elezione diretta del Governatore della Regione. Credo che torneremo indietro anni luce e questo favorirebbe i giochini dentro questo palazzo e non il rispetto della volontà dei cittadini. Penso che le cose debbano essere raccontate in maniera corretta e non solo nella direzione in cui qualcuno vuole andare. Grazie.

Proposta di legge n. 201
ad iniziativa dei Consiglieri Urbinati, Marconi, Rapa, Micucci
“Promozione della multifunzionalità nel settore della pesca marittima e del turismo marittimo”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 201 dei Consiglieri Urbinati, Marconi, Rapa, Micucci.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Con viva soddisfazione oggi presentiamo questa proposta di legge che è già stata approvata dalla II Commissione dopo una gestazione di quasi un anno e mezzo. C’è stata una discussione molto partecipata, soprattutto dei portatori di interessi, degli operatori del mare, delle Capitanerie di porto, a di tutte le associazioni del mondo della pesca e non solo. C’è stato un grande coinvolgimento soprattutto da parte delle associazioni di categoria e dei sindacati.
In primis vorrei ringraziare il Presidente della II Commissione Consigliere Traversini, a cui facciamo anche un grande in bocca al lupo, a tutti i componenti della Commissione ed alla sua struttura, la parte tecnica, soprattutto alla Segretaria, perché con questa proposta di legge siamo stati in grado di mettere intorno ad un tavolo tutti gli interessati ai cambiamenti che questa legge andrà ad apportare nella nostra regione. Ci siamo mossi in un campo normativo abbastanza intricato perché, come sappiamo, su tutto ciò che avviene in mare, su tutto ciò che avviene negli specchi delle acque portuali o in mare in generale, intervengono normative che riguardano la sicurezza ed in particolare il Codice della navigazione.
La ratio che ci ha spinto a dover legiferare su questo settore - in Italia siamo i primi a dare questa opportunità ai pescatori - è stata quella di diversificare l’attività.
Da anni diciamo che il settore della pesca, purtroppo, è in fortissima crisi, lo era dopo la crisi degli anni ’90 e quella più recente degli anni 2010/2011.
La pesca ha subìto una pesante contrazione che viene da lontano, anche da un nuovo modo di produrre, ma soprattutto dall’avvento di altre forme, come ad esempio l’importazione e l’allevamento sia in mare che a terra.
Questa è una grande opportunità per diversificare l'attività, dall’altro lato come Regione Marche avevamo dato uno spunto all’interno del Piano triennale del turismo nel quale abbiamo inserito i marina resort, che sono coerenti con questa proposta di legge, che servirà anche a definire, nel senso di normarla, una nuova forma di turismo e a renderla quindi chiara.
Tante volte abbiamo parlato in quest’Aula, in Commissione, anche in tanti convegni con gli esperti del settore, del turismo esperienziale, che oggi si sta sviluppando in maniera molto forte in Europa. Abbiamo la straordinaria esperienza che stiamo facendo con i bike, con il turismo legato alla bicicletta, stiamo avendo dei risultati inaspettati, ed infatti voglio ringraziare tutti coloro, dall’Assessore Pieroni al Presidente Biancani, che si sono impegnati in questo progetto perché stiamo ottenendo dei risultati che non avevamo immaginato.
Anche in questo caso andiamo a segmentare una parte del nostro turismo, proponendo un’offerta molto particolare. Oggi in Italia ed anche in Europa se qualcuno vuole fare l’esperienza dell’agriturismo, vuole fare l’esperienza dell’ittiturismo, non guarda la località, ma quei territori dove queste esperienze sono possibili. Se in un luogo non sono praticabili, il cliente, il turista, si rivolge altrove e non dirà: “Non trovo l’ittiturismo, allora mi rivolgo ad una struttura ricettiva diversa, tipo un residence o un hotel”, non è assolutamente così, è stato appurato in maniera chiara che quel tipo di esperienza va fatta in determinate strutture, con determinate organizzazioni, e noi - sono molto contento di questo - daremo la possibilità in maniera chiara, normata, come questa legge prevede, di effettuare delle attività parallele.
L’esempio è molto semplice, ho partecipato ad alcune presentazioni che abbiamo fatto, ne faremo una sabato 5 ottobre a San Benedetto del Tronto per far conoscere questa iniziativa alla regione e ne faremo anche altre nelle prossime settimane.
Quello che vuole fare la legge è molto semplice, basta mutuare e capire l’esperienza dell’agriturismo, che nella nostra regione e in Italia da diversi anni ha dato grandissimo sviluppo al settore turistico. Intorno alle aziende agricole sono nati degli agriturismo o spesso è successo anche il contrario, e credo che questo sia un modo virtuoso di procedere, perché quando si creano nuove imprese, quando si creano posti di lavoro non possiamo che essere soddisfatti. C’è un grande interesse verso questi tipi di attività, tant’è che, voglio renderlo noto, l’ex Ministro dell’agricoltura, a cui avevamo mandato in visione questa norma, aveva fatto una modifica di legge molto importante che considera nell’attività agrituristica prevalente e sul fatturato anche quello che si vende dopo averlo acquistato da produttori simili. Quindi fa impresa non solo quello che si produce, nel caso della pesca quello che si preleva con qualsiasi licenza di pesca, ma anche quello che si acquista da un produttore simile, tutto ciò che i nostri pescatori acquisteranno nei mercati ittici regionali. Nella regione ne abbiamo quattro che funzionano benissimo, al loro interno c’è la filiera corta, quindi tutto ciò che verrà acquistato all’interno dei mercati ittici è attività prevalente per l'attività di ittiturismo.
Questo va riconosciuto al precedente Governo, al precedente Ministro, è stata fatta una modifica di legge che riguarda l’agricoltura, e noi sappiamo che la legge generale dice che per similitudine tutto ciò che funziona in agricoltura può essere applicato al settore della pesca, se lo avessimo fatto apposta non credo non sarebbe avvenuto nei tempi e nei modi in cui stavamo approvando questa proposta di legge.
Questo provvedimento si rivolge a tutti coloro che hanno una licenza di pesca e per poter praticare l’attività di ittiturismo o pescaturismo in questa regione è obbligatorio avere una licenza di pesca. Sappiamo benissimo le problematiche che hanno interessato il nostro settore, conosciamo la questione delle rottamazioni che in questa regione ha abbassato la flotta di oltre il 50% e lo sforzo di pesca anche oltre il 50%, per cui oggi abbiamo delle licenze che operano in un regime molto basso di fatturato o addirittura licenze dormienti.
E’ chiaro che questa legge darà una forte scossa a tutto quanto il settore perché le possibilità per allargare l’attività ci sono.
Sostanzialmente ho ragionato con un concetto molto semplice e basilare, basta vedere come è nato il turismo nella nostra regione, nelle località più grandi, ma non solo, anche in quelle piccole. Dai racconti dei miei nonni ricordo che nel dopoguerra, mentre si stava affacciando questa nuova tendenza del turismo balneare nazionale, i pescatori d'estate limitavano la loro attività, anche a causa del fatto che il mare non era stato ancora bonificato dalle mine della seconda Guerra mondiale, e non alloggiavano nella loro abitazione, che veniva messa a disposizione dei turisti che venivano da diverse parti d’Italia o addirittura dall’estero.
Nella nostra regione il turismo è nato così, così come è nato in tantissime altre parti d’Italia, poi sono arrivate le strutture ricettive.
L’esperienza degli agriturismi in campagna risale agli anni ’70, ma il boom c’è stato tra gli anni ’80 e ’90 e credo che abbiamo perso troppo tempo anche perché questa esperienza con questa legge può essere tranquillamente mutuata sulla costa. Semplicemente il pescatore avrà la possibilità oltre che di fare pescaturismo, che significa fare delle escursioni, delle uscite in barca …, ripeto questo è chiaro e lo abbiamo anche chiarito in tutti i tavoli a cui era presente anche la Guardia costiera che, questo lo voglio sottolineare, ci ha ringraziato perché per la prima volta in questa regione ha partecipato ad un procedimento legislativo e ci ha dato, secondo me, dei consigli molto chiari sulla strada da intraprendere.
L’offerta è rivolta ai nostri pescatori con licenza di pesca - le licenze vanno da quelle per la piccola pesca fatta con attrezzi da porto, quindi parliamo anche di imbarcazioni a remi, l’importante che siano licenze professionali, non sportive, fino a chi opera con delle imbarcazioni con uno sforzo di pesca più alto, a strascico, a circuizione o a rapidi - è rivolta a tutto il settore della pesca e spero che riusciremo ad intercettare anche quella fetta segmentata di turismo esperienziale che in questo momento non riusciamo a cogliere.
Ormai da anni ci troviamo a registrare, ad analizzare le presenze turistiche nella nostra regione e le strutture ricettive sono quelle, le presenze sono quelle. Abbiamo un calo che va dall’1, 2, 3%, abbiamo anche recuperato il gap dovuto al terremoto, però oltre quelle percentuali non riusciamo ad andare, ecco perché il turismo esperienziale in generale, quello del bike del turismo religioso, di pesca turismo ed ittiturismo, può portare un aumento sostanziale delle percentuali di presenze nella nostra regione ed io vi assicuro che ne abbiamo bisogno per far crescere le nostre località.
È facile intuire che questa legge è rivolta a tutte le località costiere marchigiane, è riservata anche ai luoghi di sbarco e non solo alla portualità, sostanzialmente si potrà attivare anche il Feamp, il braccio finanziario del settore pesca, come lo è il Psr per l'agricoltura, ed in questo caso si potranno ristrutturare anche degli immobili, degli edifici, che sono a disposizione del possessore di licenza di pesca.
Capite quanto è importante questa legge anche per lo sviluppo delle aree portuali, poi saranno i Comuni che andranno a regolamentare quelle aree in cui l'attività di ittiturismo, in particolare, perché la pescaturismo si fa in mare, potrà essere sviluppata.
Pensate che bella esperienza per un turista arrivare, fare le uscite in mare, per una settimana (3, 4, 10 giorni) e fare la vita del pescatore, in particolare del pescatore di un tempo, di qualche anno fa.
Abbiamo cercato di innovare e di fare un passettino in avanti rispetto al passato su quell'aspetto su cui disquisiamo sempre, quello che tratta del territorio integrato, stretto tra le montagne e il mare, passando per la collina. Ma cosa facciamo per integrare questi settori? C’è bisogno di aprire delle strade con dei percorsi legislativi per far sì che gli imprenditori possano avere degli strumenti per mettere insieme questi territori.
C’è un articolo nella legge che invita la Regione ad emettere bandi per tutte imprese, o associazioni di impresa, o imprese miste tra imprenditori agricoli e imprenditori ittici, per poter tenere insieme le nostre peculiarità territoriali. Non so se capite l'importanza di questo articolo di legge, che apre la strada ad una collaborazione tra l'agricoltura e il settore ittico, due ambiti antichissimi, i due mestieri più antichi del mondo.
Credo che questo sia uno dei primi provvedimenti che mette insieme il turismo, quello classico balneare, che diventa ittiturismo pescaturismo, con il turismo agricolo. Un imprenditore agricolo con un imprenditore ittico, che ha una licenza di pesca, può fare una società, avere una struttura che faccia riferimento ad un agriturismo ed integrarla con una sulla costa che fa ittiturismo. Pensate cosa potrà venir fuori, nei prossimi anni, in questa regione!
Un'altra cosa, che è un po' decontestualizzata rispetto a questo provvedimento, ma la dico, non voglio dire che sia quasi una provocazione, però spero che con questo articolo, che è quello che riguarda l'attività di boat & breakfast, che è come il bed & breakfast, si possa passare una notte all'interno di un'imbarcazione.
Noi abbiamo sviscerato tutta la legge, anche l'Autorità marittima è stata abbastanza guardinga sotto questo aspetto, abbiamo preso tutti i provvedimenti possibili ed immaginabili, però l'attività di boat & breakfast nel nostro Paese viene sistematicamente praticata, viene praticata nel nord dell'Italia, in Sardegna, anche nella regione Marche, basta andare su Google e digitare “attività di boat & breakfast” ed escono una ventina, una trentina di località che mettono a disposizione imbarcazioni da diporto, per poter passare 1, 2, 3 notti, come se fosse un bed & breakfast, addirittura in Veneto abbiamo delle imbarcazioni molto grandi, dei caicchi che sono delle vere e proprie strutture ricettive.
Credo nell’attività pratica degli usi e dei costumi e se questa diffusa è giusto che venga istituzionalizzata, regolamentata e crei, così come c’è già ora, dei posti di lavoro perché è quello di cui noi abbiamo bisogno.
Questo servirà per arrivare a quell'aspetto sul quale abbiamo disquisito tante volte, ad esempio ci siamo chiesti, se lo sono chiesti anche a livello nazionale, se fosse stato giusto negli anni passati praticare tutte quelle demolizioni che, come ho detto prima, hanno dimezzato la flotta peschereccia di questa nazione, ma alcune di quelle imbarcazioni potevano essere trasformate, così come avviene in ogni località d'Europa, ad esempio in Spagna, in Francia, anche nei paesi dell'est, per la navigazione fluviale, capita soprattutto nel Nord Europa. Possiamo trasformare in strutture ricettive quelle imbarcazioni all'interno dei nostri porti, dei nostri Marina Resort, che andremo a creare, anche perché sulle banchine, purtroppo, a causa del dimezzamento della flotta di posti vuoti ne abbiamo tantissimi.
Ringrazio di nuovo tutti coloro che hanno collaborato alla stesura di questa legge, è passata con un'ampia maggioranza anche in Commissione. Fin dal primo momento abbiamo voluto inserire anche la premialità per quelle iniziative che i pescatori, insieme ad altri soggetti, prenderanno in merito alla cura dell'ambiente, soprattutto per quando riguarda la prevenzione dell'abbandono e il recupero delle plastiche in mare, così come abbiamo già precedentemente legiferato in questa Regione. Quindi, grazie a tutti e speriamo in un buon dibattito.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Molto è stato già detto dal Consigliere Urbinati su questa proposta di legge, che è stata ampiamente dibattuta, sviscerata, attraverso una serie di audizioni in Commissione. Abbiamo lavorato quasi un anno su questa legge per cercare di affinarla nel modo giusto perché, come vedremo, tocca una serie di situazioni che potevano creare delle controversie per quanto riguarda queste nuove attività economiche che noi andiamo ad introdurre e consentire con questa multifunzionalità.
Credo che lo spirito sia positivo, la legge presenta molte luci, qualche ombra, che poi metterò in evidenza, ma che potrebbe essere sicuramente risolta in fase di applicazione soprattutto quando fra 3 mesi la Commissione preposta sarà chiamata, in base all'articolo 11, a stabilire le vere disposizioni attuative della legge stessa. Le luci riguardano il fatto che oggi si lavora molto sulla multifunzionalità, è fondamentale in ogni settore economico introdurla anche perché ci sono delle attività che consentono di implementare il reddito di un'attività economica principale, che molto spesso è in crisi, infatti molte volte abbiamo dibattuto in quest'Aula delle problematiche della pesca.
D’altra parte la pesca in Europa non è vista come un elemento trainante delle attività produttive, tant'è vero che vengono finanziate le dismissioni, anche le dismissioni professionali, non soltanto economiche. Scompaiono i pescatori, i piccoli imprenditori, possiamo chiamarli “gli artigiani del mare” che tanto hanno dato nei secoli passati ed hanno fatto crescere tantissime comunità, soprattutto nella costa adriatica abbiamo tanti di questi esempi. C’è stato un momento di défaillance che continua ancora, quindi, a chi ha resistito nel fare l’imprenditore della pesca, l'armatore, è naturale che gli si debba trovare una scappatoia per arrivare ad implementare il poco reddito che produce attualmente la pesca. Ci sono esperienze positive su questa tematica, ad esempio quella della Puglia i cui risultati sono stati eccellenti, quindi riteniamo che anche nel nostro territorio possa dare risultati significativi.
Altro aspetto positivo che mi preme sottolineare, questo potrebbe essere anche un incentivo a tanti piccoli pescatori o piccoli armatori a riqualificare le loro imbarcazioni perché nel corso delle audizioni è stato fatto presente che il turista dopo aver fatto l’esperienza della pesca sportiva, dopo aver pescato per 1 o 2 ore, qualcosa deve fare, per cui c’è anche un incentivo a riqualificare da questo punto di vista le barche.
Altro aspetto che ritengo di grande importanza, su cui dovremo accendere i riflettori, è che questa norma dovrebbe incuriosire, non solo i pescatori, ma soprattutto dovrebbe sollecitare le amministrazioni locali, le Autorità portuali ed i Comuni, a riqualificare le aree degradate dei porti. Questo credo che sia fondamentale perché per fare un'esperienza significativa, motivazionale molto forte, è necessario far rivivere queste aree e molto spesso, come ci capita di sentire, per le città marinare il porto rappresenta l'anima della città stessa, in cui vivono decine e decine di culture che nel tempo si sono consolidate. E’ fondamentale per far vivere un'esperienza, un turismo esperienziale forte ai turisti, riqualificare queste aree, che molto spesso sono state lasciate morire, vivacchiare, perché c'è stata sempre una conflittualità tra l'ente locale, il Comune e l'Autorità portuale. Le Autorità portuali le considerano “sacre”, guai a chi le tocca, il Comune invece si vede sottratto di un'area su cui andrebbe pianificata una vita non soltanto dal punto di vista urbanistico e strutturale, ma andrebbe pianificata la vita.
Questo è molto significativo, quindi mi auguro, così come ha detto nel corso di un'audizione il Presidente dell'Autorità portuale di Ancona, che gli imprenditori siano disponibili e che la Regione faccia da volano a questa volontà che c'è stata espressa durante le audizioni, per istituire un tavolo tecnico tra gli enti locali e le varie Autorità portuali e consentire investimenti che vanno in questo senso.
Ripeto, questa norma, da questo punto di vista, ha un'enorme significato. Nel corso delle audizioni abbiamo visto che c'è stata unanimità di consensi tra le associazioni di categoria, le cooperative della pesca, la Federazione marinara delle imprese di pesca e le organizzazioni sindacali, tutti si sono espressi positivamente.
Alcune preoccupazioni sono state evidenziate quando abbiamo audito, ad esempio, le organizzazioni di categoria del commercio, Confcommercio e Confesercenti, perché il rischio è che con l’ittiturismo, se non viene pianificato nel modo giusto, si possa dare la stura alla nascita di una serie di attività, di piccole attività commerciali e di ristorazione che possono danneggiare chi da sempre esercita l'attività imprenditoriale. Anche perché queste attività non sono viste come imprenditoriali, come il boat & breakfast, per questo si sono espressi negativamente molti ristoratori, molti albergatori, non la considerano un'attività imprenditoriale, ma un’attività che va al di fuori e che per organizzarla non necessita di grandi investimenti.
In Commissione mi sono battuto perché fossero escluse, ad esempio, le abitazioni degli armatori, un armatore, che ha un certo tenore di vita e di reddito, potrebbe avere la villa in collina, quindi l’ittiturismo dove lo vado a fare? Nella villa in collina, mi sembra una cosa assurda! Invece tutto deve rimanere in un ambito molto circoscritto, per cui le abitazioni sono state tolte.
Secondo me, è un grosso deterrente l'articolo 11 che prevede, entro 3 mesi dall’entrata in vigore di questa legge, che bisogna definire alcuni passaggi, che ritengo fondamentali e che mi auguro possiamo fare subito in questa consiliatura. Non appena la legge verrà pubblicata, invito i colleghi della Commissione, in modo particolare il Presidente Traversini, a cui anch'io mi rivolgo per fargli gli auguri, dobbiamo definire: i contenuti della Scia da presentare per l’esercizio dell’attività di ittiturismo, per l’attività di boat & breakfast e tutti gli obblighi che sono a carico di questa attività; le caratteristiche e l’ubicazione degli immobili adibiti alle attività di ittiturismo, ai sensi degli articoli 3 e 5. Questo significa circoscrivere in un'area ben definita e che abbia le caratteristiche proprie dell'area portuale, tutti quegli immobili a disposizione, ovviamente, degli armatori, che possono essere adattati per poter svolgere l'ittiturismo. Così riusciremo ad incentivare i Comuni a pianificare queste aree, attraverso una profonda riqualificazione in modo tale che il turista possa fare un’esperienza a tutto tondo, come si suol dire, perché può andare in mare, fare la pesca sportiva e l'ittiturismo quando torna a terra, però nello stesso ambiente dove ha fatto la pesca sportiva, non in un ambiente al di fuori della pesca sportiva. Credo che la valenza di questa legge sia proprio in questa cos e noi sminuiremo il tutto se non facessimo immediatamente questo regolamento, entro 3 mesi, codificando questi passaggi che ritengo molto significativi e che potrebbero dare una svolta a tante situazioni e aree portuali che in questo momento stanno languendo, che sono degradate e che necessitano di essere riqualificate.
Avete capito che sono favorevole, ho già votato positivamente questa legge in Commissione e lo rifarò in Aula, eventualmente darò il mio contributo per la regolamentazione dell’articolo 11, che ritengo fondamentale per l'applicazione della stessa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Condivido in pieno questa proposta di legge, che credo vada nella direzione giusta per incrementare i posti di lavoro e la redditività della pesca. Pensare a nuove forme economiche e sociali per rilanciare, rinnovare e modernizzare il lavoro della categoria, quindi l'ittiturismo, non può che essere positivo.
In questo caso il lavoro delle marinerie offrirebbe alle Marche anche un grandissimo valore in termini promozionali e turistici. Da tempo se ne parla. Bene dunque regolamentare le nuove vie di promozione che hanno avuto un esito positivo, lo abbiamo già detto, in Puglia, con dei dati importanti.
Sono da sempre vicina e in campo con la marineria per vedere riconosciuti i diritti di gente che porta avanti, nonostante le mille difficoltà, la burocrazia sempre più complicata, la tassazione sempre più feroce, normative sempre più stringenti, il proprio lavoro con sudore e con dignità.
Il lavoro che stiamo portando avanti con la piccola pesca, per la tutela delle reti da pesca danneggiate dai delfini, per cui sono venuti i piccoli pescatori un mese fa in Regione e per la protezione di questi ultimi, ne è la riprova. Purtroppo, però, di giorno in giorno, assistiamo ad un affievolimento della categoria, con i figli che non seguono più le orme dei padri e dei nonni, custodi di una tradizione secolare, su cui si è fondata la cultura della nostra regione adriatica, questo perché le difficoltà della piccola pesca sono veramente enormi.
Questa proposta di legge, l’ho detto all'inizio, va nella direzione giusta, perché gli strumenti, come l'ittiturismo, il pescaturismo, sono un arricchimento, un'ulteriore opportunità per la categoria, un bene per la filiera, un plusvalore per la promozione territoriale, non un modo per spingere chi con il proprio lavoro custodisce le nostre origini a tirare una volta per tutte i remi in barca, quindi sono favorevole a questa proposta di legge e voterò a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Anch'io ho accolto favorevolmente la proposta del Consigliere Urbinati, tanto da averla sottoscritta, proprio perché va nell'ottica di quello che è stato detto fino ad ora. Non solo una sorta di reddito parallelo all'attività di pesca, che certamente aiuta in questi periodi in cui, come avete già detto, il settore sta vivendo una crisi, ma un tassello per un cambio di mentalità, un cambio di paradigma di cui questo settore ha bisogno enormemente e parallelamente anche il settore del turismo.
Chi mi ha preceduto ha detto che ormai non è più una nicchia di mercato, ma un buon settore del turismo, per chi va sempre alla ricerca di esperienze nuove e per chi ha avuto la fortuna, come me, di poterle vivere da ragazzo, perché ho potuto mangiare a bordo del peschereccio, vivere un’esperienza in mare, non di lavoro, ma ludico ricreativa. Un’esperienza che vale la pena divulgare dando la possibilità a molte più persone di viverla, perché dal mare si ha una visione completamente diversa da quella che si può avere da terra.
Incentivare da un lato la possibilità per l'armatore di integrare i propri redditi e dall’altro offrire, per chi ne va alla ricerca, un turismo particolare, diverso, per vivere nuove esperienze. Credo che sia una possibilità che vada colta, a maggior ragione laddove si possono intercettare delle risorse, non solo regionali, ma anche europee.
Una piccola osservazione rispetto all'ultimo intervento, a Civitanova Marche qualche giorno fa abbiamo avuto la fortuna di festeggiare insieme all'Assessore ed al Presidente i 100 anni di una cooperativa di pescatori, la principale di Civitanova Marche e fortunatamente, rispetto a diversi anni fa, quando la situazione era quella descritta, cioè di armatori che cercavano di far studiare i propri figli per toglierli dalle fatiche del mare, oggi c'è un'inversione di tendenza, vuoi per la crisi che in alcuni settori perdura da anni e che dà sempre meno opportunità di lavoro, vuoi perché c'è uno sviluppo ed un'evoluzione del lavoro in mare, per cui si stanno fortunatamente affacciando nuove generazioni che stanno rilevando l'attività dei propri genitori e dei propri nonni. Anche, mi auguro, con una mentalità rinnovata rispetto alle generazioni precedenti, quindi vivere il mestiere dell'andare in mare attraverso una nuova formula, come abbiamo detto prima, non solo il sacrificio dell'attività peschereccia ma, integrandolo, la passione e la possibilità di far vivere quell'esperienza anche a gente che viene da fuori e che magari non l’ha mai vissuta.
In questo momento si stanno riaffacciando nuove generazioni che accettano la sfida di andare a lavorare in mare, con tutti i sacrifici e tutte le difficoltà che questo comporta, questa legge potrebbe essere un' ottima opportunità che la Regione Marche, tra le prime in Italia, dà a queste nuove generazioni; dà soprattutto un segnale di fiducia verso un settore che fino a pochi anni fa sembrava destinato al declino definitivo, la ripresa di un'attività che diventa certamente sempre più di nicchia con l'apertura di nuove possibilità. Un’opportunità da cogliere e da non sprecare.
Bene ha fatto il Consigliere Urbinati, insieme ad altri, a presentare questa proposta di legge e mi auguro, dagli interventi che ho sentito, che possa essere accolta con larga maggioranza e che soprattutto da qui in avanti si possa immediatamente renderla operativa per dare questa nuova opportunità alle giovani generazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. La proposta di legge che stiamo discutendo, per quanto mi riguarda, è assolutamente positiva e molto interessante.
Si parla finalmente di questioni di economia reale, parliamo dell'economia del mare, che certamente è parte integrante dell'economia della nostra regione, ma anche e soprattutto delle nostre tradizioni, di una regione che si affaccia sul mare e che trae le proprie origini anche e soprattutto dall'economia del mare, che si intreccia con l'altra molto importante che è il turismo, offrendo, attraverso la realizzazione di una normativa che prevede l'istituzione della pescaturismo, dell'ittiturismo e del boat & breakfast, delle nuove forme, non solo di accoglienza per i turisti che sceglieranno le Marche, ma anche e soprattutto un'opportunità da offrire al settore della pesca, che in questi anni ha vissuto delle grandi difficoltà per tanti problemi: le tante normative che vengono in Italia dall'Unione europea, l'aumento esponenziale dei costi del carburante; situazioni che nel corso di questi ultimi anni hanno portato ad una difficoltà oggettiva per un settore che invece è importante e centrale per la nostra economia.
E’ una proposta che introduce e riconosce anche una forma importante e innovativa di turismo, quella del turismo esperienziale che si fa non solo nel nostro entroterra, che non si fa solo vivendo le bellezze museali, artistiche, dei nostri piccoli borghi e delle nostre città, ma anche vivendo delle esperienze nel difficile mondo della pesca, che però ha in sé l'orgoglio delle tradizioni, delle radici, l'orgoglio delle fondamenta di una parte importantissima della nostra regione.
Il voto di Fratelli d'Italia, lo dico con questo mio intervento, sarà favorevole, abbiamo sempre detto che la pesca va sostenuta, non solo la categoria della pesca, ma anche e soprattutto l'economia reale. La pesca è fatta dai lavoratori con sacrificio, e sappiamo che chi va in mare di sacrifici ne fa tanti, quindi va aiutato e vanno date delle nuove opportunità di crescita e di miglioramento.
Voglio fare un piccolo accenno a quanto è stato detto in precedenza, che mi trova fondamentalmente d'accordo, riguarda la necessità di normare bene le ricadute che si avranno sulla realtà del territorio, per non creare nessun tipo di contrapposizione, affinché questa legge sia di stimolo e di rilancio. Non ci deve essere frizione fra le altre categorie perché deve essere un'opportunità, che di rimando porta ad una crescita di tutto il comparto turistico, non solo per chi andrà a investire e vorrà sfruttare questa opportunità, ma anche per chi è già all'interno del tessuto turistico.
Faccio un ulteriore cenno, che secondo me è importante, che non mi sembra sia stato evidenziato fino adesso, sono piacevolmente favorevole all'introduzione, che è stata fatta nell'analisi portata avanti dalla Commissione, fra le attività connesse alla pescaturismo e all’ittiturismo, anche degli interventi legati all'uso sostenibile dei sistemi acquatici, con riferimento particolare alla prevenzione e recupero delle plastiche in mare. Questo l’avevamo inserito, ed avevo ringraziato all'epoca anche la Commissione, lo scorso anno, nell'Allarme rapido della Commissione Europea proprio su mia segnalazione, la possibilità di convertire i natanti in barche adibite a spazzini del mare, in un sistema che faccia bene bene all'ambiente. Vedo che questa iniziativa è stata ricompresa fra gli interventi che possono essere fatti a corollario del sistema e credo che sia un segnale importante, oltre che un'opportunità in più per il nostro ecosistema, per il nostro ambiente, creando anche nuove forme di ecosostenibilità e di strade percorribili per chi vuole continuare nel mondo della pesca ad utilizzare il proprio sapere, le proprie conoscenze a favore dell'ambiente.
Ribadisco il voto favorevole a questa proposta di legge che credo sia importante e va a vantaggio non solo e non tanto di un'unica categoria, ma di tutto il sistema turistico e produttivo della nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Mi congratulo anch'io per questa proposta di legge, da uomo di mare sono molto attento a quello che avviene nel mare, che non è soltanto ombrelloni, lettini e crema solare, è uno spettacolo della natura inarrivabile che pochi conoscono perché il turismo si è concentrato soprattutto sulla balneazione e sulle spiagge.
Il mare un'attrattiva incredibile può diventare una nuova forma di incentivazione del turismo, quindi è completamente fuori luogo pensare che questa legge e l'attività della pesca sportiva o della pesca professionale interferisca con le economie del sistema turistico tradizionale. In mare, su un peschereccio, non ci si sta tutta la vacanza, è una filosofia di vita completamente diversa, cui ci si sta 2/3 giorni, poi la settimana di vacanza viene spalmata anche sulle varie e tradizionali strutture turistiche.
Amare il mare significa portare una coscienza ecologica, portare ricchezza e nuovi sbocchi dell'economia e la scelta turistica, come questa contemplata in questa legge, può portare a decidere per delle zone e di conseguenza questo tipo di turismo viene implementato.
Amare e rispettare il mare, bisogna viverlo per avere questa sensazione, ad esempio quando si vedono i delfini che accompagnano il peschereccio, i gabbiani che lo seguono quando torna in porto, è un'esperienza irripetibile che apre nuove possibilità al turismo nel mare.
Il boat & breakfast, io possiedo una barca che tengo a Marina Dorica e quando ho degli amici o famiglie con bambini che non posso ospitare a casa, li mando a dormire in barca e il giorno dopo sono entusiasti, soprattutto i bambini, di aver fatto questo tipo di esperienza.
E’ un mondo da scoprire, un'economia da valorizzare e quindi ben venga questa proposta di legge, tenendo presente che, certo, ci sono situazioni degradate nei porti, soprattutto pescherecci che vanno tenuti nella massima attenzione, ma prendo la mia città, Ancona, il porto peschereccio di Ancona è attaccato alla Mole Vanvitelliana, al Lazzaretto, la Mole del Vanvitelli, quello che ha costruito la Reggia di Caserta, era una Fortezza all'interno del mare, poi trasformata in Lazzaretto, quindi, anche questa cultura, questa tradizione del mare si interseca con la cultura e la vita di tutti i marchigiani, di tutti i borghi e delle città marchigiane.
Il porto turistico di Ancona in effetti è una location che vive sempre di più, non solo per gli abitanti della città, ma anche per chi viene da fuori regione, soprattutto d'estate quando ci sono degli eventi, per vedere cosa sta accade nella realtà del porto turistico.
Questa legge credo che apra una nuova strada come in altri Paesi, in altre Regioni, ricordo che negli Stati Uniti si poteva mangiare sulle barche da pesca dismesse che erano state trasformate in ristoranti sul mare.
Arriviamo ad una proposta di legge che è innovativa e sarà di beneficio, non nell'immediato, per una trasformazione culturale verso il mare e verso un'economia che gira attorno ad esso, ripeto, non solo per quanto riguarda gli ombrelloni, la sdraia e le creme solari, ma per una vita più intensa e più partecipata rispetto a questa nostra risorsa.
Abbiamo dei posti bellissimi, delle spiagge meravigliose, il Parco del Conero ed il Conero, è un'offerta completamente diversa vivere dal mare questa nostra ricchezza, è un'altra cosa.
Credo che tutti abbiamo fatto un'esperienza vissuta dal mare, è indimenticabile e porterà anche lavoro ai ristoratori, agli albergatori, a quelli che guardano in questo momento con un po' di diffidenza per timore della concorrenza. Questa nuova apertura ad un turismo diverso, che vive il mare non solo dalla spiaggia e dall'ombrellone, è una formula che sarà vincente, perché in altre Nazioni e in altre Regioni lo è già.
Siamo favorevoli a questa proposta di legge proprio perché amiamo il mare, amiamo la nostra costa e la vogliamo difendere creando un’economia da questa ricchezza.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie, Presidente. Brevemente perché mi pare che la legge sia stata illustrata in ogni suo articolo, in ogni suo aspetto.
Ringrazio il primo firmatario Consigliere Minardi e tutti gli altri che l’hanno firmata e tutti coloro che la voteranno e che l'hanno già votata in Commissione.
Mi pare che stiamo facendo un importante passo in avanti, oserei dire storico, per quanto riguarda la pesca, un settore in grande crisi. E’ già stato detto e ricordato che con questa legge può ritrovare una nuova occasione di sviluppo, un'integrazione al reddito che purtroppo in questi ultimi anni è stato quello che conosciamo, quello di un settore in grande crisi.
Un fatto importante della legge è l'articolo 8 in cui si prevede una formazione degli operatori, rivolta soprattutto ai giovani. L'altra sera, come ha ricordato il Consigliere Micucci, abbiamo constatato con mano, all'anniversario dei 100 anni della Casa del Pescatore di Civitanova Marche, che poi non è vero che tutti se ne vanno, che il settore della pesca ormai è in mano soltanto ai vecchi armatori, che finiranno l'attività con la loro vita. Non è così, ci sono anche figli degli armatori che stanno tornando in mare, forse per una crisi economica che ha invaso tutti i settori, però c'è la volontà di continuare un’attività, quindi, la formazione degli operatori è importante per evitare attività improvvisate e piratesche ed è rilevante che la Giunta regionale istituisca all'articolo 7, l'elenco degli operatori di pescaturismo e ittiturismo.
E’ una cosa molto seria, così come lo è, in vista della legge che avremmo approvato, la proposta che abbiamo fatto in fase di rimodulazione del Feamp al Ministero mettendoci 200.000 euro su questa voce, proprio perché sapevamo che sarebbe arrivata l’approvazione di una norma importante, e quindi era necessario alimentare questa nuova disposizione legislativa con un contributo abbastanza consistente per la fase di partenza, che dovrà essere implementato e alimentato nei prossimi anni. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Intervengo per cercare chiarire, se ce ne fosse bisogno, alcuni aspetti che sono stati sottolineati, in particolare quello evidenziato dal Consigliere Celani, che abbiamo discusso in diverse Commissioni, chiaramente lì, secondo me, bisognerà seguire la vocazione delle nostre aree portuali, perché, a differenza dell'agriturismo che è facilmente identificabile: il vecchio casolare di campagna è quello, l'appezzamento di terreno è quello, non c'è bisogno di andare a localizzare, mentre per quando riguarda la pescaturismo … Nella nostra tradizione, in particolare dai primi secoli, quando tutta la popolazione risiedeva sulle colline, anche perché la spiaggia, la riva era una zona molto debole da un punto di vista strategico e bellico, c'era l’attitudine a stare nelle prime polline, poi col tempo i pescatori si sono spostati e hanno creato i borghi marinari e, se ci facciamo caso, questa è una peculiarità della regione Marche, come ha detto prima, molto bene, il Consigliere Maggi facendo riferimento alla splendida struttura della Mole Vanvitelliana.
Tante volte abbiamo parlato delle potenzialità che ha questa legge per il pezzo di mare della città di Ancona.
Sono nati i borghi marinari che sono, vi assicuro, in tutti i luoghi della nostra regione, sia nelle aree portuali sia in quelli che un tempo erano zone di sbarco.
Altro aspetto che a me piace sottolineare riguarda, come ha detto il Consigliere Maggi, come vivere il mare. Io vorrei fare un invito ai pescatori, ma anche a tutti i marchigiani, perché nella nostra regione praticare attività sportive o attività culturali che fanno riferimento al mare è molto semplice. Abbiamo centinaia di società che fanno vela, kayak, sport diversi, e vi assicuro che per un bambino, per un giovane vivere il mare, il mare vero, che è diverso da quello, come ha detto il Consigliere Maggi, del lettino, della spiaggia e della crema, il mare è anche quello, è tutt'altra cosa.
C'è la possibilità nella nostra regione di scoprire la vela, di scoprire diversi sport, la pesca sportiva in cui abbiamo dei campioni del mondo, forse molti non sanno che nella nostra regione abbiamo campioni d'Europa e campioni del mondo.
Questo è anche un invito a vivere meglio il mare, perché la nostra è una regione che da questo punto di vista ha una grandissima tradizione. Vorrei soffermarmi un attimo, e ci torneremo in questo Consiglio, sul tema della manutenzione dei porti perché, purtroppo, lì abbiamo delle grandi criticità, mentre per andare incontro a questa attività c’è bisogno che si faccia una regolare e normale, come un tempo, manutenzione delle aree portuali e dei luoghi di sbarco.
Grazie a tutti di nuovo, grazie anche all'Assessore per l'impegno che attraverso gli uffici ha profuso in merito al finanziamento di questa legge perché ne possiamo ben capire le potenzialità anche per la riqualificazione delle aree portuali. Saremo in prima fila, Assessore, con la prossima programmazione Feamp perché siamo arrivati finalmente ad utilizzare tutte le risorse che l'Europa ci dà per quando riguarda la pescaturismo e l’ittiturismo. Grazie.

Proposta di legge n. 201. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 294
ad iniziativa del Consigliere Urbinati
“Interventi di sostegno e di valorizzazione del cinema documentario nella regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 294 del Consigliere Urbinati.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Oggi abbiamo messo tutto di seguito, non facciamo altro che perseguire nella strada che abbiamo preso in questa legislatura.
Qualche mese fa abbiamo approvato la proposta di legge del Consigliere Micucci relativa alla città di Civitanova Marche e alla grande tradizione del Museo del Manifesto. Siamo partiti da lontano, più o meno con la battaglia di Castelfidardo che, come sappiamo, ha più o meno le stesse origini della tradizione della fisarmonica in quella città.
Questo per dire che stiamo cercando di valorizzare quei luoghi, ma anche quelle persone che hanno dato prestigio alla nostra regione, non solo nelle Marche, ma in Italia e spesso in tutto il mondo. Siamo poi passati per Senigallia, città della fotografia, l’abbiamo approvata all'unanimità, ricordando la figura dello straordinario artista marchigiano Giacomelli.
Questa volta vogliamo ricordare l'opera dell'artista Libero Bizzarri, un documentarista tra i documentaristi che ha lasciato grandissimi lavori a questo Paese.
Libero Bizzarri nato a Montalto e poi vissuto a San Benedetto del Tronto è stato uno dei più grandi documentaristi italiani, ha avuto premi e riconoscimenti al Festival del cinema di Berlino, Venezia, Mosca, era un documentarista che per primo ha fatto conoscere alla gente personalità come il Generale Custer, il Maresciallo Badoglio, Togliatti. Ha fatto tanti documentari su figure politiche, ricordo che è stato, perché all'epoca queste erano cose serie, Capo dipartimento del settore spettacolo e cultura del Partito comunista. Dico questo perché quei partiti tra gli indipendenti hanno candidato persone del calibro di Leonardo Sciascia. Sto parlando di questo.
L'opera di Libero Bizzarri è stata svolta principalmente nella città di Roma, dove ha collaborato anche al film di Zavattini “Misteri di Roma”, film di grandissimo successo che ha avuto anche dei premi Oscar. Questo riconoscimento è dato sia al Comune, ma soprattutto alla Fondazione Libero Bizzarri, che dal 1994 organizza il festival omonimo, il “Premio Libero Bizzarri” che ha visto una rassegna straordinaria di documentaristi, di registri del panorama nazionale ed internazionale passare nella regione Marche, passare nella città di San Benedetto del Tronto.
Credo che questo sia un riconoscimento che può arricchire il tessuto regionale, ma questa legge non è solo un riconoscimento, è una richiesta di impegno ai Comuni che andiamo a riconoscere e alle Fondazioni che lavorano su queste tematiche perché possano riuscire a diffondere la cultura, in questo caso del documentario, in tutta la regione, farlo soprattutto attraverso i giovani. Infatti, sono già arrivate delle idee per rimodulare questo festival, dato che sostanzialmente viviamo nella società del documentario e con uno smartphone è facile riprendere qualsiasi momento della nostra vita. Spesso viviamo in un documentario o altri ci fanno vivere dentro un documentario, ecco, se riuscissimo ad andare in questa direzione …
Questa legge ha una parte finanziaria importante perché per il 2020 sono previsti 30 mila euro, già postati in uno speciale capitolo sul bilancio di previsione.
Questo è l'indirizzo che diamo alla città di San Benedetto del Tronto, alla Fondazione, per far crescere questo aspetto della cultura nella nostra regione e completare gli altri segmenti che già abbiamo messo in campo.
Credo che questa sia una scelta vincente, a partire dalla fisarmonica, passando per la fotografia, il manifesto e il documentario, spero che ne arrivino altri e mi auguro che questi riconoscimenti creino sinergia, di cui se ne arricchirà tutta la regione Marche.
Grazie a chi ha collaborato con questa legge in particolare, vorrei ricordare l'ex Assessore della Regione Marche Gino Troli, attualmente Presidente dell'Amat e la Fondazione Libero Bizzarri che hanno dato una grossa mano nella stesura di questa legge. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Qualche maligno potrebbe dire che c'è una condivisione di amorosi sensi tra me e il Consigliere Urbinati, ma quando ci sono questi personaggi che sono figli della nostra regione, che hanno dato merito e lustro alla cultura regionale, anche il nostro gruppo dà un dovuto e sentito riconoscimento.
Libero Bizzarri è nato a Montalto nel 1926, un momento particolarmente difficile, siamo in periodo fascista, ed è morto a San Benedetto del Tronto nel 1986, è stato oltre che un documentarista, un giornalista, uno scrittore e un regista.
La sua storia inizia subito dopo il dopoguerra, nel 1949 è entrato nella redazione dell'Avanti, in quella di Mondo Operaio, poi nel Partito Comunista, ha partecipato al Circolo italiano del cinema, ha preso numerosi premi, indipendentemente dalla collocazione politica, li ha citati il Consigliere Urbinati, alla Mostra di Venezia, al Festival di Berlino, al Festival di Mosca, ha sfiorato anche un Oscar per il documentario “Boccioni e i futuristi” - perché non era solo una figura politica - l’arte visiva del futurismo che ha reso lustro al nostro Paese in tutto il mondo.
Ha collaborato con Cesare Zavattini, con registi di primo piano, è entrato in Rai nel 1976, addirittura è stato il regista della prima serie “Di tasca nostra”, una rubrica che poi ha visto altri nomi alla regia, ma la prima serie era a firma di Libero Bizzarri, uno degli esperimenti del servizio pubblico televisivo.
Ha insegnato presso il Centro sperimentale di cinematografia a Roma e nel 1994 la Fondazione ha istituito il premio “Libero Bizzarri”, un premio molto importante nel nome di un nostro concittadino rilevante, che piano piano nel corso degli anni si è andato svilendo e sta scomparendo.
Questa proposta di legge mi sembra quanto mai opportuna per far ricordare a tutti noi l'insegnamento culturale di Libero Bizzarri e per valorizzare una manifestazione sul documentario che è molto importante e che sicuramente sta avendo una riscoperta nella nostra regione, con tutto quello che ne consegue, sia a livello di riconoscimento, di conoscenza della nostra regione, sia a livello economico e turistico.
Siamo favorevoli a questo riconoscimento ad una persona il cui insegnamento va riportato all'attenzione dei marchigiani. Sicuramente potrebbe servire alla nostra regione sotto molti punti di vista, oltre a quello culturale, anche a quello economico.

PRESIDENTE. Non vedo prenotazioni per cui intervengo.
Approfitto per esprimere la mia soddisfazione per questa norma. Non ho conosciuto Libero Bizzarri, ma conosco molto bene la Fondazione a suo nome che opera a San Benedetto del Tronto per valorizzare la produzione del cortometraggio. Da Presidente di Provincia l’ho sempre sostenuta, l'abbiamo sempre sostenuta e nonostante le difficoltà finanziarie che avevamo non abbiamo fatto mai mancare il nostro supporto non soltanto per la valenza del personaggio, per riscoprirlo, ma anche per incentivare la produzione del documentario che secondo me è molto importante.
Conosco molto bene l'impegno dell'attuale Presidente della Fondazione che ha fatto tantissimo da questo punto di vista, quindi non posso che essere positivamente disposto nel votare questa legge, però vorrei fare un piccolo ragionamento, una riflessione banale di qualche minuto sul metodo.
In questa Assemblea legislativa fin dall'inizio abbiamo fatto una serie di leggine per valorizzare alcune eccellenze, nulla questio da questo punto di vista, perché le cose belle vanno riscoperte, vanno portate all'attenzione, vanno valorizzate, vanno mostrate, vanno messe in vetrina affinché facciano da elemento attrattivo per la nostra regione, soprattutto dal punto di vista culturale perché l’aspetto della cultura valorizza il turismo, ma abbiamo anche dissipato una serie di risorse. Faccio degli esempi: il Museo della moto a Pesaro, circa 100 mila euro, la valorizzazione di arti visive per la città di Civitanova Marche e la valorizzazione del Museo dell'archivio del manifesto 50.000 euro, la valorizzazione dei dialetti 40 mila euro, adesso arriverà una proposta dell’Assessore Bora per la valorizzazione della carta filigrana ed anche lì ci saranno 40, 50 o 100 mila euro, non lo so, poi una legge speciale per la valorizzazione del folclore nel Comune di Apiro e ci sono 50 mila euro, mentre abbiamo fatto una legge, di settore, fondamentale, sulle rievocazioni storiche che coinvolge decine di manifestazioni di grande valenza e qualità con 40 mila euro. Cosa assurda, questo modo di lavorare, permettetemi, non ha senso!
Nulla questio sul merito, nel senso che conosco a menadito la Fondazione Libero Bizzarri, abbiamo sempre partecipato, è giusto, però è necessario che si faccia una legge quadro che individui le eccellenze del territorio a cui destinare le risorse.
L'altro giorno insieme all'Assessore Pieroni abbiamo fatto una riunione tecnica per decidere come ripartire i 40 mila euro per le rievocazioni storiche, ci veniva da sorridere, perché sono arrivate più di 10 domande relative a rievocazioni che hanno i requisiti stabiliti, come quello del tempo ed altri, fermo restando che alcune si sono dimenticate di presentare la domanda ed abbiamo riaperto il bando, perché ci sembrava strano che la Contesa il secchio o la Cavalcata dell’Assunta rimanessero fuori, quindi abbiamo invitato i comitati ad iscriversi.
Per tutte le rievocazioni abbiamo previsto 40 mila euro e poi andiamo a fare “leggine” di 50/60/100 mila euro per una manifestazione ad hoc, oppure per festeggiare i cinquant'anni del folclore di Apiro e altro.
Ripeto, non fraintendete, nella sostanza non ho nulla da discutere, ma nel metodo si.
All'inizio della consiliatura avevamo detto che avremmo messo mano, c'eravamo impegnati solennemente, l’aveva detto anche l'Assessore Pieroni, alla legge del turismo, è chiaro che quello era il contesto nel quale fare qualcosa, una legge quadro o un articolo all'interno di questa che andasse a censire nei vari settori le nostre eccellenze e definire poi le risorse in fase di bilancio. Ma in questo modo ci mostriamo all'esterno come piccoli, scusatemi, marchettari. Eccellenze del territorio come dice l’Assessore Cesetti. Certo il territorio va valorizzato, va messo in evidenza, mi sembra giusto, io non sono contrario a questo marchettificio, scherziamo, non sono contrario, ma facciamolo nell'ambito di una fabbrica, è chiaro? Se le dobbiamo produrre produciamole nell'ambito di una fabbrica dove andiamo ad individuare i vari settori economici oppure le filiere produttive di questa fabbrica e poi facciamo tutto il resto.
Questa è una raccomandazione che credo cadrà nel vuoto perché non c'è più tempo, ormai siamo ai titoli di coda ed è impossibile fare questo. Mi auguro che chi verrà capisca che se si vuole valorizzare il territorio in tutti i modi bisogna fare prima uno scouting sulla regione per capire quali sono le eccellenze, che vanno dai Sibillini al mare, le troviamo tutte, per poi fare una legge quadro, andando di volta in volta a valorizzarle in un certo modo, non soltanto con l’aspetto economico, ma anche con una promozione che la Regione potrebbe accollarsi. Il problema non è soltanto quello di dare un contributo, non è soltanto dare il contributo a quel Comune, a quel Comitato, a quella rievocazione storica, l'aspetto fondamentale è che la Regione si faccia carico di una valorizzazione e di una promozione verso l'esterno delle manifestazioni, dell’attività di quella fondazione, sgravando tutta l'organizzazione di questo aspetto, che riveste sempre un'importanza maggiore, come sappiamo, nel campo della comunicazione.
Ripeto, sono favorevolissimo perché conosco l'attività di chi lavora nella Fondazione Libero Bizzarri, non conosco Libero Bizzarri, ma ho letto anch'io la biografia, un personaggio culturalmente ragguardevole da tenere in evidenza. E' un nostro conterraneo, nato a Montalto e morto a San Benedetto del Tronto, merita un'attenzione particolare e mi auguro che lo meritino anche altre situazioni che gravitano nella regione Marche. Grazie.
Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

PRESIDENTE. Il mio voto non risulta, non so se è possibile inserirlo. Ripetiamo il voto.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Credo che quest'Aula, come è stato fatto in altre circostanze, ha votato molte volte e nella stragrande maggioranza leggi di consiliatura. Questo è un aspetto politico estremamente importante che penso si debba valutare con attenzione, che soprattutto devono valutare con attenzione i marchigiani.
Intendo dire che in questa legislatura la programmazione da parte dell'esecutivo è venuta meno, è venuta sempre meno. Questo è l'aspetto politico che vogliamo sottolineare, è mancata la programmazione, come abbiamo registrato, come abbiamo visto, come abbiamo ascoltato, in tutti questi 4 anni, purtroppo è così, è mancata una programmazione sui problemi del territorio. Questa è la vera difficoltà.
Questa legge risponde al territorio, alle nostre esigenze, ma non rientra in una programmazione, come ha evidenziato poc'anzi anche dal Consigliere Celani. Questo dovrebbe far riflettere la politica, perché questa è una difficoltà che c'era e che c'è tutt'oggi e che riguarda l'esecutivo. Questa è l'analisi politica.
Noi voteremo questa legge perché risponde ai bisogni del territorio, perché affronta dei problemi, certo, se l'esecutivo l'avesse inserita nella programmazione secondo la Lega e il Consigliere Zaffiri avrebbe risposto meglio alle esigenze territoriali. Questo non è stato. Oggi possiamo trarre la conclusione sul fatto che questo esecutivo non ha mai risposto ai bisogni del territorio, checché ne dicano gli Assessori competenti.
Basta parlare con le associazioni, con le categorie, con i lavoratori, con le persone che quotidianamente operano nel territorio per avere una risposta fortemente negativa. Pur prendendo atto di questo, credo che la legge risponda alle esigenze del territorio, l’iniziativa è di persone che vivono sul territorio e ciò deve far riflettere non solo la politica, ma anche chi governa la Regione Marche. Grazie.

Proposta di legge n. 294. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 68
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da gioco d'azzardo patologico (gap), e da nuove tecnologie e social network (dipendenze digitali). Legge regionale 7 febbraio 2017, n. 3, articolo 9, comma 1”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 68 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Abbiamo il secondo Piano regionale sull'attuazione della legge sull'azzardopatia e prevenzione del gioco d'azzardo, ma anche dalle dipendenze da nuove tecnologie e social network, cosiddette dipendenze digitali.
Credo che tutta l'Aula e la Regione possa andare orgogliosa di questo testo che, lo segnalo, viene preso a riferimento anche da altre Regioni, per cui al di là della norma, che ha alzato fortemente l'asticella della tutela dal gioco d'azzardo, c'è stata un’attuazione che ha messo in conto tutti gli aspetti del Piano nazionale, per il quali noi riceviamo una parte consistente di contributi, ed anche le nostre specifiche iniziative.
Il Consiglio ha accolto il parere della Consulta regionale per la famiglia relativamente al coinvolgimento delle associazioni familiari in questa attività, tra l'altro già la legge lo riconosceva ampiamente, perché riteneva e ritiene che la famiglia sia uno strumento fondamentale, sia nei confronti degli anziani che dei più giovani, categorie maggiormente esposte all'azzardopatia che, ahimè, cresce a livelli considerevoli.
Vi risparmio la parte della relazione dell'atto relativa ai dati statistici, che sono molto accurati e ben fatti. Abbiamo avuto il parere del Crel, che è stato in parte accolto perché le parti che venivano segnalate, a giudizio unanime della Commissione, erano già ricondotte in punti.
L'unico punto che abbiamo ritenuto di non accogliere, è che il Dipartimento delle dipendenze provveda semestralmente alla comunicazione dello stato di attuazione del Piano, questa semestralità ci è sembrato eccessiva rispetto all'annualità che noi prevediamo.
Il Consiglio delle autonomie locali segnalava la preoccupazione relativa alla destinazione dei fondi agli ambiti territoriali sociali, che in parte è rimasta. Evidenzio all'Aula che in merito al Piano - è anche parere della I Commissione ed il Presidente Giacinti era favorevole - la criticità messa in evidenzia è un’altra, nel primo anno di attuazione la Giunta ha destinato 1.296.000 euro agli enti accreditati del privato sociale per le dipendenze patologiche. Sottolineo questo dato ai colleghi della Commissione, la parola “privato sociale”, è una parola con la quale assegniamo cifre pari a 1.296.000 euro, senza il Piano socio-sanitario, mentre per l'affidamento di 150.000 euro stimati al privato sociale dei consultori familiari necessita, per qualche Assessore, del Piano.
Bando alle ipocrisie perché qui rasentiamo il ridicolo, lo dico perché sostengo questa tesi, ma non posso appoggiarla solo per un campo come maggioranza e per altri no, e siccome sono il relatore di maggioranza lo ribadisco con questo grado di coerenza, Assessore, e lei che è intelligente e di lungo corso, come un capitano di Marina, mi ha capito perfettamente.
Sullo stato d'attuazione del Piano: 1.075.000 euro è stato dato all’Asur, 155.000 euro agli ambiti territoriali sociali e 65.000 euro per la gestione diretta di attività di formazione.
C'è una parte dell’atto che vi invito a leggere, per dire quanto è stato fatto bene anche dal punto di vista della rendicontazione e della verifica dello stato d'attuazione della legge. Quindi, il Piano verifica lo stato di attuazione della legge e questo lo evidenzio perché c'è un problema: non è il Piano che è soggetto ad una attuazione legislativa, è il Piano che attua la legge, quindi se è fatto bene, si capisce se la legge è stata applicata bene o meno, parlo naturalmente della clausola valutativa.
La spesa fino ad oggi di 2.623.000 euro è stata in gran parte applicata dagli enti accreditati in tutti i suoi obiettivi principali, in una media intorno al 60%, la cifra finale di 2.560.000 segna una spesa di 1.454.000, realizzata.
Attenti, da una parte la corsa alla spesa è un dato positivo, dall'altra parte il fatto che si spenda con una certa parsimonia significa che si spende quando le pratiche per raggiungere l'obiettivo sono in corso, Mi spiego: non si prendono i soldi e si danno ad un soggetto qualsiasi dicendo: “Fai qualcosa”, ma c'è stata grande attenzione, soprattutto da parte dei Dipartimenti ed anche degli enti accreditati a fare le cose quando effettivamente c'era un Comune che chiedeva una Conferenza, qualcuno da curare, perché in questi soldi ci sono anche le cure, ma se non abbiamo la gente da curare i soldi non devono essere spesi per forza. Quindi, il fatto che la spesa corra come un ruscelletto e non come un torrente impetuoso, credo che sia un fatto positivo.
La cosa più interessante, salto tutta la parte relativa ai dati e all'attuazione, che naturalmente dò per letta perché sono più di 40 pagine, riguarda invece il Piano finanziario per il futuro, per gli anni 2019/2021 e, fatto salvo quanto è già stato speso, prevede gli obiettivi generali, che sono: l'informazione, l'educazione, la sensibilizzazione, la prevenzione, l’ambiente, la prevenzione ambientale universale, la prevenzione selettiva ed indicata, cioè finalizzata ad individui ben determinati. Per questi sono previsti il 55% della spesa pari a 3.100.000 euro, lo sottolineo con forza per dire che gli obiettivi generali che stabiliscono il 55% del dato di prevenzione è un fatto unico nella legislazione regionale, non c'è nessuna legge regionale che mette in conto relativamente ad azioni socio-sanitarie un livello di prevenzione così elevato.
Abbiamo poi la parte della consulenza, ascolto, presa in carico e cura e la riabilitazione a 37% pari a 2.085.000 euro. Ci si potrebbe domandare perché una cifra inferiore per la cura e così tanto per la prevenzione? In pratica ci siamo resi conto …, e ce l’hanno detto gli operatori dei Dipartimenti, anche in una recente riunione che abbiamo fatto all'inizio di settembre, quando ancora non avevamo avviato i lavori del Consiglio. Insieme alla Consigliera Leonardi, relatrice di minoranza, abbiamo incontrato gli uffici dei servizi sociali e i responsabili dei Dipartimenti delle dipendenze delle Marche, e loro ci hanno segnalato che, a parte il gruppo di lavoro, il mutuo aiuto, attività di relazione, è molto difficile entrare in una dimensione di cura per quanto riguarda l'azzardopatia perché a differenza della tossicodipendenza, dell'alcolismo, non esistono farmaci, né terapie specifiche che possano mettere in conto un intervento in questo senso. Si deve agire nel campo della volontà e non ci sono pasticche che tengono, ma semplicemente l'aiuto dell'uomo verso l'altro uomo, indicando una strada diversa, alternativa a quella che l'ha condotto all'azzardopatia.
Alla fine, e lo dico in relazione alla questione delle clausole valutative che forse qualcuno solleverà, il monitoraggio del fenomeno a livello regionale e la valutazione delle politiche regionali prevedono un impiego di 113.000 euro, non c'è legge in Regione che preveda una cifra così elevata per la verifica del fenomeno e per la valutazione delle politiche regionali. Perché abbiamo previsto una cifra così elevata? Primo, è nel complesso dei 6 milioni, quindi ci sta tutto in proporzione, secondo, è importante che questa verifica venga fatta perché di anno in anno, se si spende 1 milione, 1,5 milioni, si verifica come ha funzionato e si spende meglio l'anno successivo. Ci troviamo di fronte a un fenomeno completamente nuovo e sconosciuto anche per gli operatori del settore che in qualche maniera fanno ricerca su se stessi reinventano procedure e soluzioni.
Alla fine un 6% è destinato alla formazione, 338 milioni, anche questo lo voglio segnalare con un pizzico di orgoglio, perché finalmente ci rendiamo conto che non è tanto l'intervento diretto a risolvere il problema. Faremo le conferenze nelle scuole, ne possiamo fare tante, tantissime nei Comuni, com'è stato fatto in molte province delle Marche, nei piccoli Comuni, nei piccoli centri, nelle realtà sportive e associative di vario tipo, questo perché bisogna raggiungere una platea di cittadini marchigiani, la più vasta possibile, al fine di rendere edotti sui danni del gioco d'azzardo, che non sono per niente conosciuti, questo è il punto, non lo diamo per scontato. C'è una certa sensibilità da parte dei mezzi di comunicazione che continuamente richiamano questo aspetto, ho visto ieri sera un lungo ed interessante servizio su Rai3 con delle testimonianze specifiche di come l’azzardopatia sia devastante, forse peggio di qualsiasi dipendenza, porta al suicidio, all'omicidio, a soluzioni estreme quando mancano i soldi, subentra la disperazione, o subentra la violenza per poterli acquisire. E' un po' come succede con la tossicodipendenza, ma in forma ancora più accelerata, anche perché la tossicodipendenza ha un limite, è illegale procurarsi droga, per quanto sia facile si deve sempre seguire canali un po' criptati, invece il gioco d'azzardo c'è l’abbiamo dappertutto e lo è anche il “gratta e vinci”, così l'abbiamo classificato nella legge. E' chiaro che per l’azzardopatia ci vuole un tipo di persona immune da questo tipo di contagio, da questo tipo di attività, da questo tipo di gioco, che non è costruttivo ed è fondato su una scarica adrenalinica che produce l’azzardo.
Per tutte queste ragioni, credo che l'Aula possa tranquillamente replicare il voto positivo che già è stato registrato in Commissione. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Oggi approviamo una parte fondamentale prevista dalla legge 3 del 2017, relativa al contrasto alla dipendenza da gioco d'azzardo patologico e da dipendenza da nuove tecnologie.
Questo Piano arriva in continuità con quello proposto ed approvato per gli anni 2017/2018, è triennale, 2019/2021, e prevede, a fronte di risorse importanti, perché sono 5,6 milioni di euro che derivano da fondi nazionali, 8 diversi obiettivi nei quali applicare il Piano di prevenzione, interventi che vanno dal miglioramento della consapevolezza del rischio, ad un'attenzione verso i bisogni, alla formazione sia del personale medico che deve intervenire, che si occupa della presa in carico, che del personale delle scuole, perché c'è un'importante attenzione anche al mondo giovanile per quanto riguarda in particolar modo la prevenzione di questi fenomeni.
C'è anche una parte, credo fondamentale e importante, che è quella del monitoraggio, che è stato già affidato al Cnr e che ha già prodotto una fotografia dello stato attuale del gioco nelle Marche a fronte di una serie di interviste a campione su una serie di Comuni, questo per avere una fotografia dell'attuale. I dati che risultano più importanti riguardano il fatto che nelle Marche a giocare, quindi a dichiararsi “persona che ha giocato”, è il 40,9% delle persone, il gioco più praticato per l'81% di quelli che hanno dichiarato di giocare, è il “gratta e vinci” ed una serie di altri giochi.
Da segnalare che il gioco online coinvolge il 4% dei marchigiani. Questo è un dato che segna un'asticella più alta rispetto alla percentuale nazionale. Infatti, oggi la percentuale nazionale per il gioco on line riguarda il 3,5% della popolazione, quindi abbiamo una maggiore possibilità di cadere nel gioco on line, in particolar modo attraverso lo smartphone, che è lo strumento più utilizzato.
Un altro dato significativo, che deve essere tenuto in considerazione, è che il rischio di cadere in un gioco che sfocia in una patologia, ha una percentuale più alta rispetto alla media nazionale. Abbiamo un rischio del 2,9% quando la media italiana si attesta al 2,3%.
Un dato ulteriormente significativo riguarda la cura di chi ha riconosciuto la dipendenza e la presa in carico dal servizio sanitario regionale. Sono 478 le persone prese in carico e in cura per una dipendenza da gioco d'azzardo patologico, di queste 25 sono affette da dipendenze digitali. Questo ricordo perché credo che sia un valore di merito il fatto che la Regione Marche abbia voluto porre un focus ulteriore, prima nella introduzione della legge e poi a cascata nel Piano, rispetto a quello nazionale che si concentra sul gioco d'azzardo patologico, un'attenzione alle nuove patologie, in particolar modo al mondo giovanile. La facilità nell'uso delle nuove apparecchiature digitali determina la maggiore possibilità di far cadere dei minori, dei giovani, in questa dipendenza, quindi importante è monitorare il fenomeno e avere dei dati su cui confrontarsi.
Il Piano prevede un investimento, ho detto, di 5,6 milioni di euro. Abbiamo approfondito le criticità con i settori che si sono occupati della prevenzione e della presa in carico e della cura dei vari Dipartimenti. A fronte di un ricorso presentato le risorse che dovevano essere impiegate nel biennio 2017/2018 hanno tardato ad arrivare, tanto che in questo lasso di tempo si sono utilizzate risorse proprie della Regione, mentre le quelle nazionali verranno impiegate nel Piano triennale che ci apprestiamo ad approvare oggi.
Questo ha comportato una maggiore agevolezza nel dare gli incarichi e una preoccupazione, trattandosi di risorse che ricadono all'interno dei livelli essenziali di assistenza (Lea) previsti dallo Stato, per una gestione diretta delle risorse dell'Asur, però, attraverso questo confronto, ho avuto non solo rassicurazioni sul fatto che questi percorsi non si interromperanno, ma avranno una continuità per l’importanza della prevenzione e anche e soprattutto della cura. Abbiamo inoltre evidenziato che i bandi futuri che l’Asur porrà in essere, dovranno essere possibilmente triennali per garantire quella continuità che è indispensabile nella presa in carico, proprio perché c'è una difficoltà ad intervenire. Non c'è uno sciroppo, una pillolina per curare queste dipendenze, spesso sono in compresenza con altre patologie, altre dipendenze, che vanno dall'uso di stupefacenti a delle fragilità mentali, psicologiche, ad altre forme di fragilità. Questo comporta una difficoltà nel momento dell'intervento, ma anche una considerazione di quanto la prevenzione sia e possa essere importante per accrescere una consapevolezza e una cultura che non faccia cadere in questa patologia, non travalicare il gioco responsabile, come dicono anche le pubblicità, ma soprattutto la capacità di riconoscere i sintomi anche nella rete familiare, amicale, di relazioni, che la persona ha e che la dipendenza ha la capacità di interrompere, portando il soggetto ad un isolamento, anche dal contesto familiare, culturale, sociale, che fa perdere ulteriormente il contatto con la realtà.
E’ importante che alla prevenzione siano state destinate la maggior parte delle risorse, che sono 3 milioni di euro, 2 milioni di per la consulenza e la presa in carico, 100 mila euro circa per il monitoraggio del fenomeno, per renderci anche conto se le politiche poste in essere hanno o meno un vantaggio e portano verso il risultato che si vuole ottenere, 300 mila euro per la formazione, che riguarda non solo il personale medico e sanitario, ma anche il personale docente scolastico, che ha un'attenzione verso le nuove generazioni.
Credo che questo Piano sia un punto di partenza, non certamente un punto d'arrivo, importante, rispetto ad una battaglia difficile che il Consiglio regionale già dal 2017 porta avanti, con l'approvazione di una legge regionale che tutela le persone più fragili ed ha un obiettivo molto ambizioso che è quello di contrastare un fenomeno che ha un’ambiguità di fondo, la conosciamo, l’ho ricordata ogni volta in cui abbiamo parlato di questo tema, che è quella che il gioco è per la maggior parte lecito, da cui lo Stato ricava somme importanti per chiudere i propri bilanci. E’ una realtà con la quale bisogna fare i conti, tenendo presente i nuovi sviluppi in quanto il gioco su internet è meno controllabile e meno gestibile.
Ricordiamo che è una competenza dello Stato, su cui la Regione è intervenuta unicamente per cercare di tutelare le persone più deboli, prevenendo e intervenendo. Ricordo anche - c’è stato posto come problema, come attenzione - la mancata parziale attuazione del Piano del 2017/2018, quella degli investimenti sul personale. Abbiamo dei Dipartimenti che non hanno tutti lo stesso tipo di personale, lo stesso tipo di attenzione, per cui a volte gli interventi possono essere più incisivi in un Dipartimento, in una provincia, rispetto all'altro.
L'obiettivo della Regione dovrebbe essere quello di portare a pari livello tutte le realtà, offrire ulteriore personale formato in grado di seguire patologie così delicate e importanti, soprattutto impiegare ulteriori investimenti e ulteriori risorse che riguardano le nuove tecnologie, i giovani, e la possibilità di prevenire prima che le nuove generazioni cadano in questa patologia, che può sfociare in dipendenza, una dipendenza a vita.
Con questo intervento faccio anche una dichiarazione di voto favorevole del gruppo Fratelli d'Italia.
Personalmente ho portato avanti questa battaglia, prima con la legge regionale ed ora con l'approvazione di questo Piano, che è importante, certamente è migliorabile per molti aspetti, ma credo che sia un primo punto fondamentale per segnare e continuare a dare la giusta attenzione a questo fenomeno da parte di tutto il Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Il gruppo della Lega anche su questo Piano esprime dei forti dubbi, come li ha già espressi sulla legge regionale, che probabilmente potrebbe creare ulteriori problemi al territorio.
Su questo fenomeno stiamo investendo parecchi, sia regionale che nazionali, non è questo il problema, sono comunque soldi della comunità, per intervenire a posteriori e curare la malattia.
Per quanto ci riguarda siamo fortemente dubbiosi sulla situazione perché non si affronta il problema alla radice, occorrerebbe cambiare cultura, costruire una società di persone forti, che non si lascino trascinare in questo vortice, che poi dobbiamo curare, in pratica questo intervento ci costa due volte, per cui esprimiamo delle serie e fortissime perplessità.
Quest'Aula ha anche istituito una Commissione per valutare le leggi approvate e come trovano applicazione sul territorio. Nonostante sia stato chiesto di inserire nell’atto le clausole valutative, non sono state previste. Consigliere Marconi, in Commissione non l'ho votata propria per questo. Valutare gli effetti se ci sono o stabilire se è soltanto una distribuzione dei soldi, questo è il problema della legge, una distribuzione di soldi c’è perché è già stata finanziata, ma bisogna vedere gli effetti, non soltanto preparare professionalità per curare la patologia. Bisogna capire se queste cose funzionano, perché se queste persone, purtroppo, hanno un problema al cervello, al modo di ragionare e passano le notti in bianco per giocare, quale cura dobbiamo dare?
Esprimo una valutazione negativa su questa legge per due motivi. Il primo l’ho già detto e l’ho già evidenziato; il secondo è perché non è stata inserita la clausola valutativa dalla Commissione assembleare, è stato detto: “Non serve perché è scritto qua”, ma cosa vuol dire che è scritto qua? Ci sono anche altre leggi che la prevedono, però le abbiamo inserite, nella Commissione valutativa di volta in volta le inseriamo e credo che questo sia un passaggio importante. Anche perché non credo che ci saranno dei benefici da questa legge, da questo Piano, non ci saranno perché è materialmente impossibile intervenire su persone che sono malate, che non si vogliono curare, che preferiscono giocare, è inutile!
A livello regionale abbiamo cercato di limitare il gioco, abbiamo cercato di ridurlo, di restringerlo, poi quotidianamente su qualsiasi mezzo di comunicazione che abbiamo a casa, come il computer e la televisione, ci sono le pubblicità del gioco. Ma di cosa stiamo parlando? E’ come lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia. Parliamo per sentirci bene con la nostra coscienza? Quando sappiamo che non è possibile intervenire e fare niente? Questa è una politica miope, scellerata, che spende parecchie risorse senza rilevare alcun riscontro.
Abbiamo chiesto di valutare se queste leggi producono un effetto e se non lo determinano la politica deve avere il coraggio di dire che le risorse così investite non servono e vanno impiegate in un altro modo. Credo che questa sia politica seria e per questo voteremo contro questa legge, ho cercato di motivare il voto, ho detto che creeranno problemi la legge regionale precedente e questo Piano e noi non vogliamo fare la fine dello struzzo che mette la testa sotto la sabbia per non affrontarli.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Seguo l'intervento di chi mi ha preceduto per giustificare la mia astensione su questo atto. Nel merito, ovviamente, sono favorevole alla proposta di atto amministrativo, sono uno dei firmatari della legge e come Comitato abbiamo fatto un lavoro per chiedere una clausola valutativa, quindi non riesco a capire perché non sia stata inserita.
Voglio ricordare che le clausole valutative non prevedono nuovi soldi o che qualcuno faccia delle consulenze, se sono previste nella legge delle risorse, la clausola valutativa obbliga la Giunta da inviare al Consiglio una relazione in cui si spiegano gli effetti della norma e credo che su questa legge sia particolarmente opportuno. Io non ho partecipato ai lavori della Commissione, probabilmente il Consigliere Marconi avrà già affrontato questo tema e ci saranno degli aspetti importanti, però ricordo che il Consigliere Micucci, alcuni mesi fa, sollevò una questione, a mio avviso giusta, rispetto ad uno degli elementi di questa legge e poi nel merito ci fu una discussione.
Qual è l'effetto di tutti gli aspetti, come la distanza, il bancomat? L'effetto quale sarà? Se avessimo una clausola valutativa il Consiglio tutto ne avrebbe un vantaggio, perché la Giunta, ogni anno, manderebbe una relazione per dire: “Avete fatto bene a intervenire o a non intervenire sui bancomat perché l'efficacia è questa”, oppure: “Su questo aspetto occorre modificare la legge, perché i dati ci hanno dimostrato che è inefficace”. Quindi la clausola valutativa, che noi richiedevamo, non comporta nuove risorse, non comporta niente di niente, perché erano già previste dalla legge, si chiedeva semplicemente che la Giunta, ogni anno, trasmettesse al Consiglio e alla Commissione competente i dati sull'efficacia della legge. Tra l'altro credo che il Comitato stia facendo un buon lavoro anche perché non si mettono le clausole valutative su ogni legge, ma solamente su quelle che reputiamo importanti da valutare.
E' importante valutare questa norma perché ha dato adito ad un dibattito se uno strumento, piuttosto che quell'altro, sia più o meno efficace. Le clausole valutative ci stanno opposta, quindi, credo che sarebbe stato utile inserirle.
Detto questo, rimane il mio favore all'intervento normativo, all'intervento di legge e persino a questa proposta di atto amministrativo, però, a questo punto, dopo la bocciatura della nostra richiesta, non posso che astenermi.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Anch'io associo questo intervento alla dichiarazione di voto, che anticipo, ma vorrei dare alcune spiegazioni alle quali, penso, anche il Consigliere Micucci, che vedo prenotato, si unirà.
Mi dispiace molto che ci sia questa incomprensione legata al fatto che forse con dieci minuti si sarebbe potuto leggere, Consigliere Busilacchi, quello che già c'è. Nell'attuale atto amministrativo ci sono 15 pagine di relazione sull'attuazione della legge del primo anno, nella legge la clausola valutativa è contemplata, in questa proposta di atto amministrativo ci sono 118.000 euro per fare le valutazioni. Sfido a trovare una sola norma regionale che preveda un così ampio intervento economico a questo fine. Quindi questa è una bufala.
Sono venuto nel Comitato di valutazione per spiegare queste cose, era tardi ed ho chiesto ad una funzionaria se l'atto sarebbe stato preso in esame, mi ha risposto che era all’ordine del giorno, ma essendo già inserita la clausola valutativa nella legge, non c'era bisogno di farlo. Avete perso tempo, può succedere, non è che uno deve inorgoglirsi a tutti i costi, c'è tutto, non ha senso mettere la clausola valutativa nell'atto amministrativo che contempla il Piano, quando è già prevista nella legge, è una scopiazzatura e sprechiamo tempo a scrivere altre 30 pagine, però siccome l’avete fatto adesso qui reclamate questo tipo di cosa, un po’ di umiltà, uno può anche riconoscere che l’atto c’è, c’è la valutazione nel dettaglio, obiettivo per obiettivo. Evidentemente non tutti i provvedimenti sono attenzionati nel modo giusto, questo l’ho spiegato in Commissione, l’ho spiegato al Consigliere Zaffiri, lo rispiego qui, ma tanto, quando le cose non si vogliono capire perdiamo tempo, e va bene perché la democrazia è fatta anche di questo.
Al Consigliere Zaffiri però mi permetto di dire, non è un fatto personale, il discorso che a livello nazionale queste cose non funzionano lo conosciamo da sempre, ma qui si devono mettere in relazione due atteggiamenti: c'è quello del Partito Democratico - che non è il mio partito e che stamattina mi ha fatto anche arrabbiare relativamente ad una legge sulla quale non ci siamo capiti, io le mie difficoltà non le nascondo, però credo che la chiarezza sia la prima cosa - che non è mai stato ferocemente contrario al gioco d'azzardo, a parte la posizione personale del Consigliere Micucci, e a livello di governo ha sempre sostenuto una linea di moderazione fra le esigenze del gioco, dell'incasso e della prevenzione. C'è da dire però che qualche provvedimento significativo il Governo Renzi l’aveva messo in campo, ad esempio il ritiro di più del 40% delle macchinette, questo lo aveva scritto e ricordo che nel Governo giallo verde il Movimento 5 Stelle ha fatto un tentativo per riprendere in mano la cosa, ma ahimè, caro Consigliere Maggi, è stata una delle tante cose sulle quali il Movimento 5 Stelle ha ceduto alla Lega, la quale ha detto: “Non ci pensate per niente” perché è noto che la Lega difende in assoluto il gioco d'azzardo e di tutti quelli che ruotano intorno ed incassano, che è una cosa, questa sì, vergognosa, caro Consigliere Zaffiri.
Un'azione di coraggio sarebbe quella di dire: cominciamo anno dopo anno a rinunciare a un miliardo di incasso dal gioco d’azzardo e mettiamolo in finanziaria, questi sarebbero provvedimenti seri, non dire che questo non serve a niente, certo che questo può risultare quasi un palliativo rispetto al gioco, ma intanto mettiamo in conto delle azioni di prevenzione, nelle quali in maniera contraddittoria facciamo quello che facciamo per altre dipendenze, tutte legittime, tra le quali, non dimentichiamoci, c’è anche il fumo. Non siamo riusciti a cancellare il fumo e l'alcol, ma il loro consumo in Italia sono enormemente diminuiti e conseguentemente sono enormemente diminuiti i casi di cirrosi epatica, di tumore al polmone.
Se da una parte lo Stato, l'intera comunità nazionale, i Governi di tutti i colori che si sono succeduti in questi 25 anni, non hanno avuto il coraggio di cancellarlo o renderlo illegale, perché oggettivamente è difficile, dall'altra parte le azioni di propaganda e di limitazione sono state fatte. E' stata fatta sola un'azione di limitazione della pubblicità e non so come si è conclusa.
Chiudo dicendo che relativamente alle percentuali di spesa, qui sono d’accordo in parte con il Consigliere Zaffiri, le azioni di cura in questo settore sono difficilissime, tant'è vero che per la cura è destinato poco più di un terzo - leggiamo gli atti e ascoltiamo i colleghi quando parlano - mentre ben il 55% è destinato alla prevenzione, perché l'unico modo per limitare il gioco d'azzardo è quello di convincere la gente a non giocare. E’ una cosa assurda, da una parte si incassano i soldi dal gioco d’azzardo e dall'altra parte li si spendi, questo lo abbiamo sempre detto, ma vivaddio questo è un Consiglio regionale, non è l’Assemblea nazionale del Parlamento, Camera e Senato, quindi, noi facciamo le cose che possiamo fare qui e dire che questo è sbagliato è veramente grottesco.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Molto di quello che avevo in mente è stato detto poc'anzi dal Consigliere Marconi in merito alle motivazioni dell'esclusione della clausola valutativa. Ci sono risorse individuate e quando è stata discussa la clausola valutativa questo elemento non era emerso se non in maniera molto a latere. Quindi non credo che ci sia bisogno di invocare conflitti o mancanza di rispetto, nel senso che da mia memoria le richieste sono sempre state accolte dal Consiglio, e faccio parte dell'organismo che inserisce le clausole valutative. Questo forse è il primo caso, ma è assolutamente motivato dal fatto che sono già previste nella legge risorse ingenti, assolutamente non previste in altri casi, per valutare l’impatto di questo provvedimento sui reali problemi.
Per quanto riguarda il resto, abbiamo avuto modo in questi anni di discutere di dipendenza, in particolare della ludopatia, che non è l'unico elemento trattato da questo Piano, ma forse è quello di cui si discute di più perché, purtroppo, rispetto ad altre dipendenze storiche, come l'alcool o l'uso di droghe, è un fattore nuovo. Anch'io ho avuto modo di contestare tutti i vari Governi, anche quelli di colore affine al mio, che purtroppo sollecitati dalle ingenti risorse che derivano da questo movimento, faticano a rinunciare o a limitare l'utilizzo di questi marchingegni.
E’ vero pure, l’ha detto adesso il Consigliere Marconi, che fatta la critica politica, noi siamo un organo amministrativo e legislativo, per cui dobbiamo guardare a quello che facciamo e francamente faccio fatica a comprendere come si possa dire che questo provvedimento, in cui sono previste enormi risorse per la prevenzione, per la cura, per l'informazione, sia sbagliato. Su questo ho il dente avvelenato visto il comportamento dell'amministrazione della mia città. Caro Consigliere Zaffiri, se vuole fare qualcosa di utile, inizi a parlare con i suoi colleghi di Civitanova Marche per far approvare questo regolamento che molti Comuni hanno, e che il Tar ha detto, a quelli che l’hanno approvato, che hanno fatto bene. Il Questore, le forze di Polizia, che voi della Lega tanto difendete ed esaltate, ci hanno detto a più riprese che è un atto dovuto e che la legge regionale è ottima per difendere i più deboli da queste situazioni. L'amministrazione locale della destra civitanovese ancora non è in grado di approvare un regolamento, salvo poi approvare, nottetempo, alla vigilia di ferragosto, un provvedimento di Giunta comunale che interpreta la legge regionale.
Non è mai capitato in vita mia di vedere una Giunta comunale che interpreta la legge regionale, da noi è stato fatto! Poi questo provvedimento è stato sconfessato dalla Questura, dal Tar ed ancora è lì appeso, non si sa a fare cosa, a tutela di quei mercanti che creano difficoltà.
Per la cronaca, in una piccola città come quella di Civitanova Marche, solo nelle ultime settimane, non tutti dovuti a questo, ci sono stati 4 suicidi e per quel che ne so almeno un paio sono legati a queste vicende.
O ci decidiamo ad intervenire a tutti livelli, ripeto, non accantono le critiche anche laddove questi interventi sono fatti dal mio colore politico, oppure non si faccia la morale qui quando in altre situazioni, anche vicino a noi, non si ha la forza per attivare questi provvedimenti.
Diamoci tutti da fare, soprattutto con chi possiamo perché questo atto amministrativo è vero che non è risolutivo, ma sicuramente mette una bella pezza e dà delle risorse fondamentali, anche se certamente non risolve tutti i problemi. Non approvarlo li acuirebbe decisamente, quindi mi auguro che tutte le forze politiche possano votare positivamente questo atto amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Vorrei dire due parole su questo problema che credo sia enorme.
Ieri sera chi come me ha visto ‘Presa Diretta’ si è reso conto dell'enorme problematica che abbiamo in Italia, perché l’avvento delle VLT, le nuove macchinette, permette di giocare cifre incredibili, ancora non è possibile giocare con la tessera sanitaria, per cui il gioco è completamente libero, sia sulle macchinette reali che on line.
Lo Stato incassa quasi 10 miliardi e ne spende 16 per curare i pazienti, perché si chiama così chi gioca con le macchinette del gioco d'azzardo.
Credo che in questo Paese ci sia bisogno di cultura, in Italia si spendono 1.600 euro in media ad abitante per giocare, in Francia 200 euro, quindi, qualcosa non va e credo che occorra porre rimedio. In Francia non esistono macchinette nei bar, ma solo nei Casinò, quindi noi, sia a livello regionale che nazionale, dobbiamo fare qualcosa per evitare questo scempio che porta alla rovina totale di molte famiglie, molto più della malattia, tanto che il gioco d'azzardo ha superato le malattie.
Tutto ciò che può ridurre questo problema va preso in seria considerazione, per cui credo che questa proposta di atto amministrativo abbia un senso, un senso compiuto. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 68. La pongo in votazione per appello nominale chiesto dal Consigliere Marconi, in qualità di Presidente di gruppo.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Casini, Celani, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giorgini, Leonardi, Maggi, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Rapa, Sciapichetti, Talè, Urbinati.
Contrari: Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Busilacchi.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 508
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Riconoscimento dello stato di emergenza climatica”

Mozione n. 525
ad iniziativa dei Consiglieri Urbinati, Minardi, Mastrovincenzo
“Riconoscimento dello stato di emergenza climatica ed ambientale”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 508 del Consigliere Bisonni e la mozione n. 525 dei Consiglieri Urbinati, Minardi, Mastrovincenzo, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie, Presidente. Finalmente discutiamo questa mozione a me particolarmente cara, in quanto impegna la Regione a riconoscere lo stato di emergenza climatica.
Dei fenomeni climatici che ci sono in corso, penso che oramai ci sia un'evidenza scientifica tale che nessuno può metterla in discussione. Ci sono rapporti di numerosi scienziati di tutto il mondo che dichiarano quanto grave sia la situazione, ci sono più di 7.000 studi scientifici che nell'ultimo rapporto dell'IPSS sono stati riportati testualmente per documentare la gravità della situazione.
Secondo me, il rischio è che questa mattina queste due mozioni non vengano prese nella seria considerazione, magari saranno votate con superficialità. Vorrei evitare questo, vorrei evitare che ci sia superficialità nel votare queste mozioni, e invito tutti i Consiglieri, in particolare la Giunta, a valutare in maniera molto seria quello che è scritto in questi documenti.
Nel dispositivo si chiede alla Giunta regionale: di dichiarare lo stato d'emergenza climatica e ambientale; di riconoscere che è necessaria una risposta globale, urgente e rapida; di considerare la lotta al cambiamento climatico e la transizione ad un'economia sostenibile come priorità assoluta nei prossimi 10 anni; di accelerare la transizione energetica per ridurre le emissioni di anidride carbonica in tutti i settori produttivi, attraverso il miglioramento dell'efficienza energetica, l'utilizzo di fonti rinnovabili, il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e il progressivo superamento della dipendenza dai combustibili fossili. Si chiede inoltre: di progettare e finanziare un piano di sensibilizzazione ecologica, anche attraverso la disincentivazione di azioni dannose, promuovendo scelte che incentivino il risparmio energetico e la riforestazione; di operare nel contrasto all'emergenza climatica secondo i seguenti principi: a) giustizia climatica, che cosa si intende? Che i costi di questa transizione energetica non devono gravare sulle fasce più deboli della popolazione, ma soprattutto su chi causa maggiormente i danni ambientali. Le istituzioni sono chiamate a promuovere azioni per la riqualificazione dei lavoratori attualmente impegnati in settori incompatibili con la transizione; b) democrazia partecipativa: la Regione riconosce l'importanza del coinvolgimento e della partecipazione delle associazioni ambientaliste, attraverso un tavolo di confronto a cadenza periodica; c) trasparenza: la Regione si impegna a pubblicare rapporti periodici sui progressi fatti nella riduzione delle emissioni e nella risoluzione delle criticità ambientali.
Siccome chiedo serietà, faccio il seguente appello:
- se pensate di votare questa mozione solo per attaccarvi il bollino di ambientalista, vi prego di non votarla, se vi interessa fare campagna elettorale, speculando sull'ambiente, vi prego, non votate questa mozione;
- se volete fare un comunicato stampa per dire quanto siete sensibili alle tematiche ambientali, vi prego, non votate questa mozione;
- se credete che non sia ancora certo che i cambiamenti climatici dipendono dall'uomo, vi prego, non votate questa mozione;
- se credete che la comunità scientifica sia divisa e che non sia certo che sia in corso una drammatica emergenza climatica, vi prego, non votate questa mozione;
- se pensate di votare questa mozione, ma poi non siete disposti nemmeno a cambiare un vostro quotidiano piccolo modo di agire per tutelare l'ambiente, vi prego, non votate questa mozione;
- se come legislatori pensate di votare questa mozione, ma poi non farete nulla per cambiare la situazione, vi prego di non votare questa mozione.
Questa mozione è una cosa seria, non è un semplice enunciato, non è una dichiarazione di intenti, non è un manifesto con cui farsi pubblicità, ma è un impegno concreto a realizzare un cammino fatto di sacrifici e di soddisfazioni per portare le Marche, nel più breve tempo possibile, verso una nuova era senza emissioni climalteranti.
Al contrario, se credete al rapporto Global Warming, presentato dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, secondo il quale la superficie terrestre si è riscaldata di un grado, abbastanza per provocare un'escalation di tempeste, alluvioni e siccità mortali e che andando di questo passo si prevede un ulteriore aumento di tre, quattro gradi, con conseguenze disastrose per l'intera umanità, allora vi prego, votate questa mozione.
Se credete che gli scienziati dell'IPCC secondo cui le conseguenze del riscaldamento globale porteranno all'estinzione della razza umana, ma che è ancora possibile limitare il riscaldamento globale ad un aumento di 1,5 gradi solo con cambiamenti rapidi di ampia portata, senza precedenti, allora vi prego, votate questa mozione.
Se credete all'allarme lanciato dall'Onu a maggio del 2019 che segnala un declino ecologico senza precedenti, in cui milioni di specie animali e vegetali sono a rischio di estinzione per colpa dello sfruttamento di terra, mare, piante e animali e dei cambiamenti climatici, allora vi prego di votare questa mozione.
Se credete al rapporto su Global Environment Outlook (GEO), che è stato firmato da più di 250 scienziati, secondo il quale se non vengono intraprese azioni urgenti per proteggere l'ambiente, la salute umana si troverà in gravi difficoltà, allora, vi prego, votate questa mozione.
Se credete che i preoccupanti effetti del riscaldamento globale dell'inquinamento ogni anno accorciano la vita di circa 6,5 milioni di persone in tutto il mondo, allora, vi prego, votate questa mozione.
Se credete che per riconvertire ecologicamente la nostra economia, occorrerà la partecipazione di tutti, accettando di modificare alcune abitudini, per non doverle modificare tutte, perché l'emergenza climatica, se non contrastata, porterà ad un pianeta ostile per le specie vegetali e animali, umani inclusi, allora vi prego, votate questa mozione.
Se credete che la lotta al collasso climatico ed ecologico e la tutela dell'ambiente siano la sfida più grande di sempre per l'umanità, in quando stiamo affrontando una crisi non solo climatica ma anche esistenziale, considerando il tasso con cui si stima stiamo compromettendo irreparabilmente l’ecosistema terrestre e la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, allora vi prego di votare questa mozione.
Se credete che la politica e la società intera non abbiano fatto finora abbastanza per contrastare l'emergenza climatica in corso quando, al contrario, questa dovrebbe essere la priorità assoluta nell'agenda politica di qualsiasi Governo, allora, vi prego di votare questa mozione.
Se credete di poter fare qualcosa, dando il vostro piccolo contributo alla salvaguardia dell'ambiente, iniziando dai vostri piccoli gesti quotidiani, allora vi prego di votare questa mozione.
Se credete come legislatori di potervi assumere la responsabilità di aver almeno provato a ridurre i fattori inquinanti che hanno portato all'emergenza climatica, tramite un impegno concreto, improrogabile e urgente, sapendo che questa scelta comporterà una nuova concezione dello stile di vita, allora, vi prego di votare questa mozione.
Infine, se credete che questo atto di responsabilità sia doveroso nei confronti dei nostri figli e di tutte le generazioni future, dalle quali abbiamo preso in prestito il pianeta, allora sapete che dovete votare questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Ho pochissimo da aggiungere, soprattutto per l’'excursus tecnico che ha fatto il Consigliere Bisonni e devo dargli atto che su queste materie è molto preparato.
Credo tantissimo a questa sensibilizzazione sull'ambiente che è in atto, l’abbiamo visto quando in tutto il mondo le piazze delle città si sono riempite di milioni di giovani. Se giriamo lo sguardo dall'altra parte, soprattutto noi che facciamo politica o se, peggio ancora, guardiamo questi aspetti con la puzza sotto il naso …, non nego che anche qui nel nostro ambiente ci sia qualcuno che guarda a questo fenomeno con la puzza sotto il naso, a me ad esempio dà terribilmente fastidio quando sento dire: “Greta Thunberg è una ragazzina”, no, è una giovane donna che è riuscita a sensibilizzare milioni di persone, lo ripeto, è una giovane donna, non è una ragazzina, e lo dico soprattutto ai paladini della difesa della parità di genere.
Su questo aspetto mi riservo poi di presentare altri atti in futuro. Credo che noi dobbiamo assolutamente assecondare questo fenomeno, che è nato, che sta serpeggiando tra i giovani e che sta emergendo con grandissima forza perché, vedete, credo che la sensibilizzazione delle nuove generazioni sia fondamentale per le questioni dell'ambiente.
Vi porto il mio esempio personale, a casa ho una figlia che ha la stessa età di Greta, pensavo di essere un pasdaran della raccolta differenziata - che è l'elemento più di prossimità su cui possiamo agire per evitare quello che ha detto il Consigliere Bisonni - uno che la faceva in maniera fanatica, ma devo dire che dai miei figli ho tantissimo da imparare, perché la raccolta differenziata non basta, occorre uno stile di vita e non c'è nessun altro settore, nessun'altra problematica, che può essere risolta in maniera collettiva come questa. C'è bisogno che ognuno di noi, ogni singolo essere vivente sulla terra deve fare la sua piccola parte per cercare di limitare questo fenomeno in quando la stragrande maggioranza della scienza dice quello che ha riferito il Consigliere Bisonni, che stiamo andando verso alcuni elementi, verso alcune criticità che potrebbero essere irreversibili, anche per la sopravvivenza della razza umana e di tutti gli esseri viventi, ed io credo a questo aspetto.
Alcuni dicono il contrario, ma la cosa vera e assoluta che dicono tutti è che la storia del nostro pianeta, la storia dell'universo, è fatta di ere geologiche ed è scientificamente provato che l'attività dell'uomo su queste può incidere, può accelerare o diminuire quei fenomeni che sono irreversibili. Quindi dobbiamo assolutamente fare la nostra parte.
Quello che facciamo oggi è un atto politico molto importante, cercare di stimolare il Governo per dichiarare lo stato di emergenza climatica. Penso che sia un aspetto importante ed è uno di quei piccoli tasselli che possiamo aggiungere e che ognuno di noi può fare. In questa direzione va il contributo che l'Assemblea legislativa può dare per amplificare ancora di più questa sensibilizzazione che, secondo me, deve cogliere ognuno di noi, sia giovani che anziani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Intervengo perché stiamo discutendo la mozione sul clima, l'ho letta con attenzione, a differenza di quanto a volte non faccio. Su ambedue ho delle forti perplessità in relazione alle cose che sono scritte.
Qui si fa una confusione spaventosa, facilitata dal fatto che andare dietro a questo tipo di simpatica mobilitazione porta consenso, lo facciamo per questo? Io l’ho già detto in Conferenza dei capigruppo, sono un ambientalista fanatico. Il Presidente Mastrovincenzo aveva già sollevato in quest'Aula con grande interesse la discussione su un’enciclica papale, credo che passerà alla storia come l’unico Presidente dei Consigli regionali ad averlo fatto, addirittura invitando un Cardinale a parlarne, in modo non clericale, perché una discussione di questo tipo in Aula non può essere una discussione di natura clericale, ma aperta e quell’enciclica ha messo a tutto tondo la questione dell'ambiente, partendo dall'uomo, non prescindendo dall'uomo. Prima questione.
Secondo, il cosiddetto riscaldamento globale, che evidentemente c'è, non è globale, perché i dati scientifici ci dicono che non c’è un riscaldamento unanime e uguale su tutte le parti del pianeta, quindi già questo mette in discussione il fatto che il riscaldamento abbia una sola causa. Migliaia di scienziati, oscurati dai media, oscurati da Greta, mettono in conto, invece, che, per esempio, la gran parte delle cause del riscaldamento sia dovuta al movimento delle macchie solari, che tra le altre cose in questa ultima fase stanno regredendo. Siamo in una fase strana, da qui a 50 o 100 anni ci troveremo di fronte ad un significativo raffreddamento del clima, poi come lo spiegheremo? Quant'è l'incidenza dell'azione dell'uomo sul riscaldamento? Non è dimostrata da nessuno, è dimostrata un'altra cosa, che un semplice vulcano tra gli anni ’80 e ‘90 in Alaska ha buttato fuori emissioni pari alla metà di anidride carbonica prodotta dall'uomo. La metà di quella prodotta dall'uomo è stata prodotta da un solo vulcano che ha eruttato in Alaska per alcuni anni. I fenomeni naturali sono quelli che più di tutti gli altri incidono in maniera pesante su queste temi.
Oggi si fa una questione di moda e si gioca intorno all'argomento: dobbiamo diventare green.
Nella stessa trasmissione che ieri ha visto il Consigliere Giorgini, quella sul gioco d’azzardo, c'è stata una parte bellissima su quello che sta succedendo a Oslo. E' chiaro sono norvegesi, hanno una marea di soldi, si possono permettere tutto quello che gli pare, sfido il Comune di San Benedetto del Tronto a mettere in moto investimenti, ad esempio, per la costruzione di autobus elettrici per sostituire l’intero parco macchine. Io sono stato ad Oslo per diversi giorni e non mi ricordavo così la città, addirittura si arrivava in centro con il camper, ora hanno fatto questa trasformazione molto interessante. È chiaro che dove c’è il lusso c’è la possibilità di poterlo fare, lo facciano, è molto difficile che Paesi poveri come il Brasile possano immaginare a Rio de Janeiro o a Brasilia soluzioni di questo tipo. Evidentemente hanno altre priorità.
Vorrei sfidare chiunque di noi, anche la buona Greta, che va in barca a New York però poi deve tornare indietro con l’areo e deve far usare l’aereo anche a tutti coloro che l’hanno accompagnata; se fosse andata avanti e indietro con l’aereo avrebbe fatto consumare di meno rispetto a quello che ha fatto consumare facendo viaggiare gli skippers, il cuoco e altri con lei.
Detto questo, è evidente che queste cose dobbiamo farle e c'è una parte interessante nella mozione che dice: “i criteri della riduzione degli inquinamenti - e su questo ci siamo - non dovrebbero essere mai a carico dei paesi più poveri in genere”, quindi, evidentemente a carico degli occidentali. Questo però dobbiamo dirlo chiaro e dobbiamo dirlo a tutti, dobbiamo dire ai nostri cittadini che da qui ai prossimi anni - il Governo attuale spero cominci a farlo in maniera chiara e palese - si metteranno tasse pesantissime su tutto quello che produce danno ambientale, su tutto quello che produce energia in maniera difforme da un cosiddetto modo green. Si dovrà mettere in conto una tassa per limitarne l’uso o per risarcire, sennò ci prendiamo in giro. Non raccontiamo che la raccolta differenziata, come ho detto tante volte, sia la soluzione più economica, la raccolta differenziata rispetto al termovalorizzatore è più costosa, però si fa e si deve avere il coraggio di dire ai cittadini che stanno pagando una Tasi tre volte superiore a quella che pagherebbero con il termovalorizzatore, che addirittura produce energia. Nella raccolta differenziata si fanno tanti sacchettini che necessitano di migliaia di persone pagate per andarli a raccogliere, giustamente chi lo fa mica è un volontario, mica lo fa perché ama l’ambiente, lo fa perché viene pagato. Quindi l'onestà intellettuale di noi politici, se vogliamo riconquistare un minimo di credibilità con la gente, è quella di non prenderla in giro. Seguirò questa linea per i nove mesi che mi sono rimasti, non ho un problema di centro destra, di centro sinistra o di 5 Stelle, parlo con tutti molto volentieri, parlo con chi vuole ragionare, però dico pure che dobbiamo essere onesti, per cui credo che queste mozioni non servano a nulla e rischiano di diventare una presa in giro e mi fa veramente ridere il fatto che noi a livello regionale dichiariamo l'emergenza ambientale.
Una cosa invece dovremmo fare, colleghi proponenti, ed io sono disposto a firmarli tutti, cominciano a fare degli emendamenti al bilancio e a fare dei grandi sacrifici per mettere in conto quella riforestazione che viene segnalata in questo tipo di mozione, voglio vedere se il “Progetto Appennino”, che è ancora lì fermo con 4 spiccioli, troverà finalmente i soldi, voglio vedere se finalmente metteremo i quattrini per fare i sentieri in montagna, per fare i percorsi tagliafuoco, per evitare che gli incendi siano devastanti nei boschi. Queste sono risposte concrete da parte di chi ha in mano i bilanci, facciamo scelte dolorose? Benissimo, abbiamo una marea di leggine che abbiamo fatto in questi ultimi 5 anni, che abbiamo definito anche scherzosamente “marchette elettorali”, le annulliamo tutte, non ne finanziamo più neanche una, visto che già ci sono 160 leggi regionali che non vengono finanziate, visto che abbiamo tagliato il 66% dei fondi per la famiglia, passando da 3 milioni, a 1 milione, e se abbiamo potuto tagliare i fondi per la famiglia, che penso sia una cosa importante, possiamo tagliare qualche museo, qualche circolo, qualche associazione, possiamo tagliare tutto, poi in tabella C, per carità, qualche marchetta facciamola tutti, la farò pure io, non è un problema.
Caro Consigliere Giacinti, le marchette in tabella C io non le ho fatte mai perché ho sempre messo finanziamenti per delle leggi, compresa quella per i consultori familiari, quindi ci sono 66 mila euro che ho messo per i consultori familiari, che non saranno approvati per quest'anno e che se non saranno spesi andranno in economia, non si sa per cosa.
Facciamo un’operazione seria e coraggiosa, facciamo l'elenco di tutte le leggi e diciamo: “Questa no, questa no, questa no” e poi lo andiamo a raccontare a quelli che abbiamo “smarchettato” sul territorio dicendo: “Ti ho fatto questa legge, ma siccome sono un fiero ambientalista, sono uno che vuole difendere l'ambiente, quest’anno i soldi non te li do, vai a cercarli da un privato, perché io devo sistemare i boschi dell'Appennino marchigiano”.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che ci siano dei periodi in cui vanno di moda determinate cose, in questo va di moda una giovane ragazza che gira il mondo e bisogna capire anche come lo gira, con chi lo gira, chi paga la sua permanenza in giro per il mondo, perché non viaggia con il sacco a pelo e negli ostelli della gioventù.
La situazione, per quanto ci riguarda, puzza molto di bruciato perché probabilmente qualcosa c'è attorno a questa moda, a questa ragazza, e non solo.
Ho cercato di capire un po' meglio, ci sono delle dichiarazioni ufficiali dei premi Nobel, come Carlo Rubbia, che dice che la situazione non è proprio così.
Invece di cavalcare le mode, credo che occorra ragionare e capire.
Ho sentito l'intervento del Consigliere Marconi, qualche volta, lo sapete, non lo condivido, altre volte si, adesso dobbiamo parlare in termini politici e seri di questa realtà, perché può darsi che il problema esista in qualche parte del mondo, mentre in altre no, non è una cosa globalizzata.
A mio parere seguire la moda non ha mai portato bene, nel senso che poi magari ci si è dovuti ricredere. Qualcuno ha tentato di portare questa ragazza in quest'Aula, per fortuna abbiamo ragionato e siamo stati lungimiranti perché non si possono cavalcare queste mode.
Queste mozioni noi non le voteremo, voteremo contro, probabilmente nascono da valutazioni e forse dalla strumentalizzazione di chi c'è dietro questa ragazza, qualcuno che vuole un mondo diverso, con un Occidente sempre più povero per ridistribuire il reddito. A questo gioco non ci stiamo, sappiamo che ci sono parti di continenti che devono recuperare, ma devono recuperare rispetto all'Occidente, che è un'altra cosa, Io non ci sto a questo gioco della ridistribuzione, noi non ci stiamo a questo gioco della ridistribuzione, perché ci sembra che dietro a questa ragazza qualcuno stia manovrando. Probabilmente lei è in buona fede perché è piccola, ma qualcun altro che cavalca questa operazione non lo è assolutamente e non è la prima volta che vediamo accadere certe cose.
Noi non siamo alla moda, non lo saremo mai, valuteremo seriamente i problemi e in questo momento un premio Nobel italiano, a cui non è stato regalato, lo diciamo con forza, ci dice che la discussione va rivista in un altro modo e che non bisogna credere a queste cose.
Credo che occorra riflettere e non cavalcare l’onda della moda perché è troppo facile e non porta i risultati che si auspicano. Noi speriamo in una situazione molto diversa da quella che oggi c'è sul territorio e per quanto riguarda il mondo è assolutamente una cosa diversa non ridistribuire ricchezza, ma incrementare ricchezza.
Questo è lo slogan in cui crediamo e siamo contrari a questi interventi, poi penso che la piccolissima Regione Marche non possa dare un contributo a questo mondo globale, che dobbiamo correggere, creando ricchezza dove è indispensabile. Questo è quello che ci sentiamo di dire sulle cose di cui stiamo discutendo in questo momento. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Non è certo la mozione lo strumento incisivo per affrontare questo discorso, che comporta un cambiamento di mentalità e di strategia politica globale, però è molto buono che si inizi anche in questa Assemblea a parlare di questi argomenti.
Proprio ieri sono stato a Bologna ad un convegno organizzato dalla Regione Emilia-Romagna, dal tema “Cambiamenti climatici, ad acque sotterranee” hanno partecipato politici, l'Arpa, i gestori della risorsa idrica, gli agricoltori, Confindustria e molti professori universitari che hanno illustrato studi a livello globale e anche regionale, quindi emiliano-romagnolo.
Ormai è acclarato a tutti i livelli che siamo di fronte ad un periodo di forte cambiamento, per cui la nostra società non è pronta a reagire e si parla di adeguamento ai cambiamenti climatici.
Professori che venivano da Pisa, da Bologna, da altre facoltà erano concordi nel riportare a livello regionale, quindi non parliamo dell'universo mondo, ma parliamo dell'Emilia-Romagna, che probabilmente è una Regione avanzata da questo punto di vista, la loro modellistica matematica con i dati riscontrati in campo, ed hanno certificato che negli ultimi 20 anni abbiamo assistito a 9 periodi di siccità, questo a dimostrare che non possiamo più parlare di eventi eccezionali quando quasi il 50% degli anni va in siccità e poi bisogna risarcire con i fondi le colture che vanno in difficoltà; hanno certificato che l'inverno, la primavera e l'estate hanno una media di piovosità inferiore alla media del trentennio e del sessantennio precedente, mentre l'autunno prevede una piovosità maggiore. Abbiamo un periodo di 9 mesi critico rispetto ad una sovrabbondanza di 3 mesi in cui l'infiltrazione efficace si riduce del 15%. Vuol dire che le falde idriche da cui prendiamo l'approvvigionamento idropotabile e industriale prevalentemente vanno in insofferenza. Questi sono dati certi per cui è inutile parlare di ragazzine o giovani donne, ormai la scienza a livello globale ha stabilito questo, noi abbiamo una strutturazione socio-economica che è troppo rigida e dobbiamo fare grande investimento sull'adeguamento.
Non capisco perché non si giunga ad una risoluzione che unisca le due mozioni, dato che ritengo che vadano nello stesso senso. Le ho lette con attenzione ma, data la vastità del tema, invito i proponenti ad arrivare ad un'unica risoluzione, ritengo che, per arrivare alle politiche regionali dal livello globale, il green new deal, che anche a livello nazionale si lancia come motto, e l'economia circolare siano delle cose che devono entrare nei bilanci regionali.
Bisogna avere un sussulto, uno scatto nella gestione dei rifiuti in modo da superare non solo l'incenerimento, ma di stressare al massimo la raccolta differenziata, recuperare il compost in maniera virtuosa, deindustrializzare il processo di gestione dei rifiuti che non va incontro né all'ambiente né al cittadino, ma soltanto e prevalentemente alle società di gestione; bisogna modificare il ciclo dell'acqua, fermarsi, andare realmente verso il consumo di suolo zero. L'energia, la mobilità, sono tutti settori in cui disponiamo purtroppo di pochi fondi regionali, ma possiamo accedere ai grandi fondi europei, ai fondi nazionali.
E' un discorso globale, ma già il particolare, come ha detto il Consigliere Marconi, dovrebbe vedersi nel bilancio regionale, se vogliamo investire in questa cosa che prima o poi ci travolgerà. Non potremmo più quando ci sarà un incremento di 2 o 3 gradi o quando ci sono le bombe d'acqua o le bombe di calore che mettono in difficoltà anche la popolazione anziana, addirittura c'è una up che dà indicazioni all'anziano: “Attenzione domani sarà troppo caldo non uscire di casa”. Siamo arrivati a questo livello e i medici di base sono allertati, perché saranno chiamati a gestire colpi di calore, mancamenti, svenimenti e collassi da parte della popolazione anziana, anche di questo si è parlato ieri al convegno. Sono cose tangibili che le Regioni più avanzate hanno già iniziato a mettere nero su bianco ed io spero vivamente che la Regione Marche faccia un'accelerazione su questi temi che sono vastissimi.
Quindi benissimo le mozioni, aprono una discussione necessaria, queste cose toccano la nostra pelle quotidianamente. Le assicurazioni, quando si va a rinnovarle, propongono delle polizze contro le grandinate, dicono: “Ma tu non assicuri la tua auto contro la grandine? Altrimenti il carrozziere ti porta via 3, 4, 5 mila euro”. Sono già nella realtà episodi di questo tipo, che effettivamente ci devono far capire come il settore debba essere implementato a tutti i livelli per quanto riguarda gli strumenti finanziari.
Ritengo che queste due mozioni siano da approvare, penso che si possa arrivare ad una risoluzione unica, in modo da darle più forza, soprattutto chiedo l'impegno dei Consiglieri della Giunta a mostrare le voci di bilancio in cui il dispositivo dell'atto, approvato spero all'unanimità, si concretizza, altrimenti parliamo ancora del nulla e in questo momento la politica regionale su tutti questi fronti mi risulta deficitaria.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie, Presidente. Sono d’accordo con entrambe le mozioni e ringrazio i proponenti perché hanno posto un tema importante, sempre più urgente che, credo, chi fa politica da alcuni anni ha troppo a lungo sottovalutato, invece, sta diventando il problema dei problemi, da cui derivano anche altre questioni.
Proporrei ai firmatari di addivenire ad una risoluzione, visto che gli atti hanno molti punti in comune, una cosa anche semplice, visti i dispositivi congiunti, quindi chiederei, se c'è questa disponibilità, magari terminato il dibattito, mentre facciamo le interrogazioni, di predisporre velocemente una risoluzione da votare appena pronta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie, Presidente. Parto replicando all’intervento del Consigliere Marconi che si è definito ambientalista. Mi ha ricordato che giovedì sera sono stato ad un incontro, mi ha chiamato un Comitato dicendomi: “Noi siamo un Comitato apartitico ambientalista, vorremmo parlare con lei”, sono andato a trovarlo ed ho sentito che sono a favore degli inceneritori, contro le energie rinnovabili e contro le macchine elettriche. Di questi tempi definirsi ambientalista va di moda, ho scoperto, tra parentesi, che era una costola del PD.
Fatta questa battuta vorrei smentire in maniera scientifica quello che ha detto il Consigliere Marconi.
Ha detto che il riscaldamento globale non è tale, ma riguarda solo in alcune zone”, chiederei cortesemente di far vedere a tutti quanti un brevissimo filmato, dura 30 secondi, vi chiedo di guardarlo. Questo è come è cambiata la temperatura dal 1884 al 2018 sul pianeta terra, come vedete, è il sito di talebani ambientalisti, si chiama Nasa. Potete andare e troverete questa simulazione che è fatta rilevando puntualmente le temperature in tutto il mondo, come vedete dal 1884 al 2018, ossia dall’era post-industriale in poi. Si evidenzia una situazione semi-drammatica, questo per dire che il riscaldamento è globale, purtroppo.
Mentre il video scorre, un'altra cosa inesatta detta - quello che sto per dire lo dicono gli scienziati - è che questi fenomeni non sono dovuti all'attività umana, ma sono dei cicli periodici che nella terra ci sono stati e ci saranno sempre (vulcani, eccetera). Pregherei di proiettare una foto, questo grafico preso dal sito della Nasa rappresenta la quantità di anidride carbonica da 800.000 anni fa ad oggi, se vedete ci sono dei cicli che sono dovuti alle glaciazioni, a vari fenomeni, ai vulcani, fino ad arrivare dove la linea incontra il punto zero, siamo nell'anno 1950, poi vedete che dal 1950 ad oggi, al current level, c'è un'impennata verticale. Se qualcuno in quest'Aula dice che il livello di anidrite carbonica negli ultimi anni, in un tempo brevissimo, ripeto, il grafico è riferito a 800.000 anni, non è dovuta all'uomo, me lo dimostri con degli studi scientifici perché gli scienziati, ripeto, questa è la Nasa, ci dicono esattamente il contrario ed è vero il fatto che c'è un cambiamento dovuto all'uomo e che è drammatico.
Due cose veloci, poi presenterò un emendamento, qualcuno ha detto: “Le Marche da sole non possono fare niente”, vero, perché c'è la Cina, ci sono gli Stati Uniti, c'è l'Australia, siamo in un mondo globale, ma questa non deve essere la scusa per non fare niente. Noi dobbiamo fare la nostra parte, la nostra piccola parte.
Voglio apprezzare la parte buona del discorso del Consigliere Marconi, quando dice che se vogliamo fare le persone serie ci dobbiamo mettere i soldi, andiamo a prendere le voci di bilancio e andiamo a metterci i soldi, su questo sono perfettamente d'accordo, perché le chiacchiere stanno a zero.
Se vogliamo riconoscere l'emergenza ..., che cosa significa emergenza? Se mi va a fuoco la casa non penso a comprare la macchina nuova, penso a spegnere l’incendio, poi a ricostruirla e dopo magari penso a spendere qualcosa per la macchina nuova. Emergenza vuol dire questo: darsi una priorità. La nostra casa sta andando a fuoco, ce lo dicono tutti, dalla Nasa agli scienziati mondiali.
La bufala di Rubbia. Forse voi non sapete che Rubbia è il padrino dell'Università di Camerino (Unicam) e quando è stato aperto il Dipartimento di fisica lo ha inaugurato, io c'ero. Se andate sul sito dell'Università di Camerino, c'è un post che riporta “la bufala di Rubbia”, perché Rubbia non ha mai detto che il cambiamento climatico non esiste, ha detto il contrario, però c’è chi deve andare contro Greta perché guarda il dito e non la luna. A me non importa della ragazzina, a me interessa del problema, mi importa di quello che dicono gli scienziati.
Concludo agganciandomi alla parte buona dell’intervento del Consigliere Marconi quando ha detto: “Facciamo le persone serie, mettiamoci i soldi”, per cui ho preparato un emendamento alla mia mozione, che invito l’Aula a votare, che dice due cose, la prima, “di disporre nel bilancio 2020/2023 fondi per almeno 100 milioni di euro ogni anno, finalizzati alla riduzione dei gas climalteranti”, la seconda, “a ridurre considerevolmente, a partire dal 2020, le risorse finalizzate al sostegno delle energie da combustione del carbonio”. Forse non sapete che la Regione Marche dà degli incentivi a chi inquina, ho qui i bandi, questo bando da 1.755.000 euro per progetti di filiera legno-energia, cioè se brucio carbone, il legno sostanzialmente è carbone, aumento le emissioni. Dal grafico di prima voi vedete e capite che dal livello in cui siamo adesso dobbiamo, se vogliamo fare qualcosa, sottrarre anidride carbonica dal “sistema pianeta”, e non aumentarla, quindi nel momento in cui io brucio carbonio, da qualsiasi fonte (petrolio, carbone, legno), introduco anidride carbonica e quel livello lì non si abbassa. Poi abbiamo un altro bando per 1.800.000 euro per la produzione di energia da biomasse, un altro ancora per 3.150.000 euro per produzioni di energia da biomasse forestali, infine abbiamo un bando per 8.000.000 di euro per energia da biogas e pirogassificatori a legname.
Non voglio polemizzare, ma voglio che si inverta la rotta. Adesso la Regione Marche sta incentivando chi immette anidride carbonica nell’atmosfera, stiamo facendo questo per la bellezza di 14.705.000 euro. Chiedo un impegno per invertire completamente la rotta, quindi chiedo, lo ripeto, di ridurre considerevolmente, a partire dal 2020, le risorse finanziate a sostegno delle energie combustibili da carbonio.
Dobbiamo fare questo se vogliamo dichiarare lo stato d'emergenza climatica e fare le persone serie, dobbiamo mettere tanti soldi, perché se si tratta di un’emergenza, ripeto, tutto il resto è secondario, se va a fuoco la casa non compro la macchina, spengo l’incendio!
Ci dobbiamo mettere tanti soldi e da quel grafico lì dobbiamo scendere e per ridurre c'è solo un sistema: non emettere CO2 in atmosfera, e con queste risorse non si va verso quella strada, ma nella direzione opposta.
Non voglio criticare quello che è stato fatto in passato, perché ci sono dei fondi europei che vanno catturati, però c'è bisogno di una presa di coscienza in questa situazione e di un'inversione di rotta.
Consegno al Segretario generale questo emendamento alla mia mozione, mi auguro che passi, perché se passa …

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Mi scusi Consigliere, c’è una richiesta di risoluzione.

Sandro BISONNI. Ripeto, la dichiarazione del riconoscimento dell'emergenza è una cosa seria, quindi chiedo un impegno finanziario consistente. Prima di tutto chiederei di votare questo, dopodiché, se vogliamo introdurre quell'emendamento direttamente in risoluzione per me va bene, l’importante è inserire anche questi concetti, altrimenti votiamo l’emendamento.

PRESIDENTE. Andiamo avanti con gli ultimi interventi, poi credo che voteremo l’emendamento e le due mozioni separate.
Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie, Presidente. Intervengo per dire il mio pensiero in merito alla mozione e nessuno di noi penso che qui in Aula possa prendere le distanze nei confronti della tematica ambientale, così come ampiamente evidenziato.
Tematica ambientale che ha diverse sfaccettature, non solo gli aspetti che possono essere preponderanti da un punto di vista comunicativo, e ci accompagna tutti i giorni nelle nostre azioni, nella nostra vita quotidiana.
Vorrei dire al Consigliere Bisonni di fare un passo adeguato al bilancio regionale per stare alla realtà. Non possiamo certamente ingannarci sbandierando da un lato l'importanza della tematica e la giusta sensibilizzazione nei confronti di questo tema, quello delle emissioni, dei cambiamenti climatici e di tutti i grafici che ci ha fatto vedere, nonché dei filmati, e pensare di stanziare nel triennio 300 milioni di euro nel bilancio regionale. Significa non avere contezza di cosa rappresenti il bilancio. 300 milioni in politiche ambientali nel prossimo triennio implicano che dovremmo rinunciare a una cospicua fetta delle attività proprie della Regione solo per privilegiare questo aspetto.
Credo che invece la tematica ambientale vada esaminata e sostenuta soprattutto dal punto di vista culturale, del cambiamento della cultura, dell'approccio, dell'approfondimento, ma qui sono gli Stati che si devono sedere ad un tavolo e intraprendere un cambio di rotta, come ha giustamente detto nel suo intervento.
Il cambiamento di rotta significa andare in questa direzione, con risultati non altrettanto univoci ed unitari. E' questo il vero senso di un impegno che va in questa direzione e che la Regione Marche non può scongiurare stanziando - semplifico, ovviamente, non è questo ciò voglio dire, ma penso che il senso si sia capito - 300 milioni in 3 anni e mettendo in pratica un'azione incisiva sotto il profilo del cambiamento culturale e dell'azione nei confronti della tematica ambientale.
Questo è quello che mi sento di dire per distinguere e disgiungere le questioni.
Benissimo una attenzione e anche una politica compatibile con le risorse che la Regione può mettere a disposizione su questi temi e su quelli di sua competenza, non dimentichiamolo, rispetto invece ad una tematica che ha implicazioni ben più ampie e radici ben più profonde per tutti gli Stati che sono in questo pianeta.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che quando il Consigliere Bisonni prepara una mozione e ce la sottopone sia in perfetta buona fede, solo che il concetto di ambiente è piuttosto complesso e anche difficilmente definibile.
Il Consigliere Bisonni ha sollevato degli aspetti che sono di sua esclusiva interpretazione, come per esempio, che le biomasse non sono energia da fonte rinnovabile e non sono tra le politiche virtuose che vengono consigliate e che vengono incentivate dalla Comunità europea, che non mi pare non si sia impegnata sulla riduzione delle emissioni, tant'è vero che ha dato dei precisi obiettivi da raggiungere agli Stati membri e anche alle Regioni.
La Regione Marche, come lei ben sa, ha superato di gran lunga la soglia di percentuale di energia da fonte rinnovabile che doveva produrre.
Detto questo, le ricordo che modestamente sono il Presidente di Itaca e che andrò a parlare di contenimento del consumo energetico negli edifici a Bruxelles la prossima settimana. Probabilmente non sa tante cose che noi facciamo, la colpa sarà sicuramente nostra che non le comunichiamo, ma come tutti i marchigiani siamo piuttosto schivi.
Le ricordo inoltre che le biomasse sono energia da fonte rinnovabile e lei ha letto quei bandi in modo superficiale - e mi meraviglio - forse non si è reso conto di una problematica molto grande, che è quella dell'avanzamento del bosco delle Marche, come in tutto l'Appennino centrale. Rispetto all'Amazzonia, noi abbiamo il problema inverso, abbiamo l'avanzamento del bosco, che è dannosissimo e la mancanza di cura e di manutenzione del sottobosco è altrettanto dannosa perché riduce in maniera esponenziale la biodiversità. La biodiversità viene distrutta dall'avanzamento del bosco e dal suo infittimento, si distruggono specie animali e vegetali preziose.
Le Marche, malgrado sia bistrattata, forse qualcuno non lo sa, ma lo ricordo io, sono la regione con la più alta biodiversità in Italia, verosimilmente con più biodiversità del mondo, e non è un caso, perché c'è stato un sistema di conservazione, che non ho messo in campo io, che in parte ho trovato e proseguito, finalizzato a migliorare l'habitat.
Quando parliamo di cambiamenti climatici, credo che sia sciocco pensare se si è innalzato o meno il livello della temperatura sulla terra, basta chiamare un qualunque agricoltore delle Marche e chiedergli: “Secondo te i cambiamenti climatici sono declinati con grandinate, sbalzi termici, esondazioni, siccità”. Risponderà di si, se questi sono cambiamenti climatici sono già in atto, per cui io non ritengo una grandinata una maledizione di Dio, non “bestemmio” più se c’è la siccità, ma l'aspetto.
La Regione Marche è tanto consapevole dei cambiamenti climatici che oltre ad incentivare la filiera del legno … Badi bene, noi non stiamo tagliando le foreste - perché lei ha fatto un'affermazione gravissima, della quale si prende la responsabilità - ma i boschi della filiera del legno vengono tagliati con dei piani che sono approvati insieme alla Forestale e devono essere tagliati perché ci sono dei cedui che determinano la riduzione della biodiversità, dannosissima. C'è un lavoro dietro a questi bandi, non lo dico per me perché non li ho redatti io, degli Uffici forestali insieme all'Università e al Corpo forestale dello Stato. Recentemente abbiamo fatto la rappresentazione delle linee guida per il taglio dei boschi, sulle quali c'è un lavoro enorme, non è che andiamo lì e consentiamo al silvicoltore di tagliare il bosco come meglio crede. Non è questo il problema delle Marche, caro Consigliere, è la riduzione del prato pascolo, non è il bosco.
Detto questo, i cambiamenti climatici esistono, ne abbiamo contezza, lo sappiamo da tempo, sono 20 anni che si fanno valutazioni di impatto ambientale, sono circa 15 anni che si fanno valutazioni ambientali strategiche, quindi è ovvio che si devono riempire delle matrici di valutazione dell'ambiente e come lei sa bene l'ambiente viene spacchettato in matrici e una di queste è il cambiamento climatico, un'altra ad esempio è la salute. Ecco perché la regione Marche è la quarta in Italia per superficie a biologico e non è un caso, ma sono stati investiti 120 milioni di euro per incentivare sia la conversione che il mantenimento a biologico.
Siamo una regione virtuosa per la raccolta differenziata, abbiamo dei Comuni, due in particolare, senza fare nomi, uno è dell'ascolano, che sono stati premiati per aver ottenuto oltre l'82% di raccolta differenziata ed e abbiamo soltanto alcuni Comuni poco virtuosi che abbassano la media.
Oltretutto finanziamo con dei bandi i cappotti esterni e il fotovoltaico integrato, perché se parliamo di energia da fonte rinnovabile, bisogna che ci mettiamo d'accordo, o andiamo avanti con le candele ..., e anche sulle candele ci dobbiamo porre il problema da dove prendiamo la cera se continuiamo a far morire le api e se muoiono forse la cera non ce l'avremo più, e questo è un problema serio, perché quest'anno sono morte esattamente il 75% delle api in Italia, che non è un bel segnale e, come lei saprà, Einstein disse che dopo la morte delle api l’uomo avrebbe resistito solo 4 anni sulla terra. Questa è una dichiarazione forse esagerata, ma non è un bel segnale.
Come ho detto prima il fotovoltaico non va bene se non integrato perché si rovinano i terreni, ed è vero dal punto di vista paesaggistico e dei contenuti dei nutrienti, per l'eolico non abbiamo il vento, quindi non lo possiamo mettere, per le biomasse non tagliamo gli alberi, e questo è un concetto che deve essere chiarissimo, noi usiamo le biomasse che sono determinate dal taglio ciclico dei boschi e delle foreste delle Marche per fare delle filiere virtuose. E' ben diverso, perché quella legna sarebbe comunque da recuperare, quindi o ci si fa il carbone, che viene ancora oggi utilizzato, si fanno le carbonaie, magari qualcuno di voi le confonde con le carbonare, invece no, le carbonaie sono una modalità antica di realizzare il carbone con il quale poi si fa la carbonella, che si utilizza per fare le bistecche alla brace, per esempio, o anche per fare i ceppati che vengono poi bruciati. Questa è energia da fonte rinnovabile. Se adesso lei mi dice che non possiamo più neanche usare l'energia da fonti rinnovabili, da biomasse, mi dica lei, chiudiamo le fabbriche! Se poi vuole fare la sua bella figura sui giornali dicendo: “Ho presentato una proposta da 100 milioni di euro. Sono il più ambientalista del mondo ed ho proposto un futuro assolutamente irrealizzabile, e tutti gli altri mi hanno detto di no”, guardi lei c'è riuscito perché io questa sua mozione non la voterò.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Non capisco perché ci scaldiamo su questo tema, quando ero piccolo facevo il chierichetto e il prete predicava che la fine del mondo era imminente, per cui non è che possiamo mettere in pratica delle politiche per scongiurarla, è tutto tempo sprecato!
Non si pensava che fosse così vicina, però probabilmente è in arrivo, sarà un'emozione forte per tutti e non è che la Regione Marche ha il potere di fare qualcosa.
Ci sono abitudini da cambiare, la popolazione ormai si è abituata a campare in maniera un po’ scellerata, forse ci vorrebbero delle paure molto forti e quando arriveranno sarà troppo tardi, è scritto nelle stelle, e arriverà la fine del mondo.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. A me pare che il tema sollevato dalle due mozioni sia particolarmente importante, che deve interessare tutti gli amministratori, a tutti i livelli.
È chiaro che non dobbiamo prenderci in giro, il problema dei cambiamenti climatici non lo risolviamo in questa sede, purtroppo non lo risolvono i Comuni da soli, non lo risolve neanche il Parlamento italiano, è una questione globale, però ogni istituzione dovrebbe fare la sua parte.
Sensibilizzare su questo tema, in un momento particolare, credo che sia un fatto positivo anche perché è connesso ai cambiamenti di stile di vita. C'è un problema culturale a monte, dobbiamo cambiare atteggiamento e stili di vita e soprattutto il nostro comportamento quotidiano. Lo facciamo da stasera, cominciamo domani mattina, è un processo lungo che ci deve vedere impegnati tutti, quindi una mozione che richiama a questo io la voto e chiedo di votarla, però non dobbiamo fare neanche demagogia, sennò ci prendiamo in giro e serve per fare l'articolo sul giornale, abbiamo fatto i belli, ma non abbiamo risolto il problema.
Se si chiede di stanziare 100 milioni di euro significa fare demagogia, non è possibile votare una cosa del genere, quindi io non abbinerei la mozione all'emendamento, io sono per votare la mozione, ma non l'emendamento perché, caro Consigliere Bisonni, sappiamo quali sono i bilanci della Regione, potremmo anche rilanciare a 150 milioni, ma dopo non saremo in grado di metterli perché non li abbiamo.
Bisogna parlare il linguaggio della verità, se vogliamo, come ha ricordato qualcuno, recuperare un atteggiamento positivo e un minimo di fiducia da parte dei cittadini, altrimenti continueremo a prenderci in giro e credo che non sia lecito farlo.
Dobbiamo lavorare convintamente su questo tema, mettere in campo le azioni che possiamo e quest'Aula negli anni ne ha fatte tante importanti, che vanno nella direzione che richiama la mozione, quindi non credo che abbiamo nulla di cui vergognarci o da invidiare alle altre Regioni. Abbiamo fatto dei passaggi delicati, li abbiamo fatti quasi sempre all'unanimità, quindi, dobbiamo lavorare su questo fronte. Se poi si chiedono cose irrealizzabili credo che l’onestà intellettuale di tutti noi ci chieda di non andare oltre.
Le due mozioni sono condivisibili perché fanno il punto su un tema che è importante, che i giovani, tutti i giorni, ci richiamano a guardare con occhi diversi, con attenzione, non credo che dobbiamo fare ironia su questi argomenti o su Greta, dobbiamo prendere la situazione per quella che è.
Da Assessore alla protezione civile posso dire che i cambiamenti climatici non sono altrove, li viviamo tutti i giorni anche noi ogni volta che c’è l’emergenza, sappiamo che lì ci sarà una tromba d’aria, come è successo negli ultimi mesi, una bomba d’acqua, sappiamo che ci sono fenomeni che qualche anno fa, non 20, 30, 50 fa, non conoscevamo. C’è un cambiamento repentino che impone a tutti noi un’attenzione in fatti ed opere concrete, questo dobbiamo fare e questo deve essere fatto, è giusto quindi richiamare l’attenzione del Consiglio su questo fronte.
Per lo stanziamento credo che non sia possibile ragionare in questi termini e non significa dire: “Non ci credo”, è essere realistici, perché, ripeto, io posso rilanciare più di lei e dire 150, 200 milioni, poi però non posso metterli dato che non ci sono, perché il bilancio della Regione non ce li ha, quindi non prendiamoci in giro.

PRESIDENTE. Emendamento n. 508/1 a firma del Consigliere Bisonni.
Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Sa che di solito risparmio il tempo, non sono logorroico, voglio soltanto riportare sull’emendamento un concetto, se è vero che a livello globale noi come società abbiamo terminato le risorse rinnovabili del pianeta entro luglio/agosto e come Italia le termineremo addirittura verso maggio, è chiaro che il sistema di economia lineare che abbiamo sviluppato in questi ultimi secoli non è sostenibile, quindi l’economia circolare è una via obbligata verso la quale dobbiamo andare.
Ogni singolo cittadino è chiamato a riconvertire il proprio stile di vita, il sistema produttivo, economico, sociale. Partendo dal cittadino, si passa per i Comuni, le Province, la Regione, gli Stati, quindi non esiste il fatto di dire: “Noi nelle Marche risolviamo il problema” no, 1,5 milioni di cittadini virtuosi iniziano a risolvere il problema e sono come Greta di stimolo e di esempio agli altri.
Detto questo, nell’emendamento non è specificato se questi 100 milioni sono di origine regionale o meno, perché studiando il bilancio noi abbiamo a disposizione mediamente 400 milioni all’anno di fondi regionali, di cui 100 milioni vanno sul capitolo 1 per l’istituzione, personale, eccetera, altri 100 milioni in accantonamenti vari, quindi sulle politiche specifiche statisticamente in questi anni ci sono stati 200 milioni per agricoltura turismo, sociale, tutto quello che non è coperto da altri fondi di bilancio, quindi se questi 100 milioni non fossero di risorse regionali, si potrebbe ragionare, considerando che abbiamo 1,1 miliardi nel settennio di fondi europei più tutti quelli statali.
Ritengo che un emendamento concreto e fattibile sia quello di dire andiamo a verificare nel bilancio quanto ci possiamo mettere, piuttosto che indicare una cifra che in questo momento mi sembra difficilmente sostenibile dal punto di vista tecnico. Poi magari scopriamo che effettivamente stiamo utilizzando 150 milioni all’anno con il Fesr e il Psr, d’altra parte potremmo mettercene magari altri 50/60 perché ritengo che nessuno abbia fatto in questo momento un ragionamento di quanto realmente potremmo investire in questo settore.
Secondo punto dell’emendamento, io sono sempre stato contro la filiera legno/energia, la pirogassificazione, il biogas, e lei dall’elenco dei bandi che ha riportato ha individuato circa 10/12 milioni, quindi effettivamente le cose potrebbero essere realmente fattibili. Ricordiamo che il problema della gestione della massa forestale dipende dai punti di vista, io non lo vedo come l’Assessore Casini, per me potrebbe essere meglio tagliare il legno e farci dell’artigianato o le botti di barrique, e non bruciarlo, questa è una visione differente e tutto il comparto dovrebbe essere interamente ripensato.
Sull’emendamento in questo momento vado verso un’astensione perché i 100 milioni non riesco a visualizzarli avendo studiato a fondo il bilancio in tutti questi anni, vedrei molto meglio un emendamento che dica: valutiamo quanto ci abbiamo messo fino adesso, si può fare molto di più, ecco i margini di manovra.
Per il resto le mozioni, l'ho già detto, sono pienamente approvabili, anzi, come ha detto il Consigliere Busilacchi, se si riuscisse ad arrivare ad una risoluzione si darebbe più forza al concetto che apriamo oggi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Rispondo sull’emendamento e dico perché andrebbe votato. Ripeto quello che ho detto prima, se riconosciamo l’emergenza e nella lingua italiana la parola ha un significato ben preciso … Ho fatto l’esempio, se la casa va a fuoco non penso di comprarmi una macchina nuova o di fare una vacanza, spengo l’incendio, quindi dedico tutte le mie energie e risorse disponibili per questo, se riconosco l’emergenza, altrimenti faccio finta di riconoscerla.
100 milioni? Anche di più, il problema è che bisogna trovare queste risorse, perché se ci mettiamo una cifra ridicola ci mettiamo la medaglietta da ambientalisti e dal mio punto di vista significa prendere in giro milioni di persone che in tutto il mondo stanno manifestando il venerdì per l’emergenza climatica, prendere in giro ragazzini di 16 anni.
Se riconosciamo l’emergenza e ci mettiamo delle risorse consistenti allora facciamo le persone serie, altrimenti stiamo prendendo in giro le persone ed io sinceramente a questo non ci sto, non mi interessa.
La seconda parte dell’emendamento riguarda la riduzione degli incentivi per la combustione di fonti che contengono carbonio. Ho detto prima che la Regione Marche incentiva con 14.705.000 di euro la combustione di fonti carboniche. Faccio un esempio, supponiamo di avere un laghetto in cui è caduto un barile di petrolio, costruisco una macchina per raccoglierlo, ci metto due anni a raccoglierlo, poi una volta raccolto pago qualcuno per distruggere la macchina e ributtare il petrolio raccolto dentro il mio laghetto. Se io brucio legno, le piante sono come una macchina che assorbono carbonio, assorbono CO2, se poi brucio i rami che stanno per terra, in qualsiasi modo, se brucio materia organica contenente carbonio, rimetto quell’inquinante in circolo. Occorre fare l’opposto, ridurre la CO2, non metterla nel pianeta, devo evitare quanto meno di incentivare che qualcuno vada lì e rompa la macchina.
Non voglio criticare quello che è stato fatto fino adesso, voglio farvi prendere coscienza che bisogna cambiare strada e per farlo non possiamo permetterci come Regione di incentivare la produzione di CO2 anche da biomasse. La materia organica è fatta di carbonio, questa è chimica, quindi non posso essere smentito, il carbonio combinato con l’ossigeno produce CO2 e altro.
I due punti dell'emendamento sono entrambi importanti e, ripeto, serietà vorrebbe che ci mettessimo delle risorse consistenti, altrimenti abbiamo passato il nostro pomeriggio, qualche giornale avrà scritto qualcosa, ci mettiamo la medaglietta da ambientalisti e tutto resta come prima ed io a questo gioco preferisco non partecipare.

PRESIDENTE. E’ stato presentato il sub emendamento 508/1/1 a firma del Consigliere Urbinati, che ha la parola.

Fabio URBINATI. Vorrei cercare di riportare la discussione dentro certi binari perché se ci si divide su un tema così non facciamo quello che è utile alla causa, che è nobile, perché dobbiamo inquadrarla.
Sono d’accordo sull’argomento, sulla sensibilizzazione, su tutto, ma la questione di stanziare dei fondi, attraverso una mozione, un emendamento, non è mai accaduto, non abbiamo mai creato questo precedente. Ricordo che in altre mozioni di maggioranza e di minoranza che prevedevano dei fondi tutto veniva automaticamente stralciato. Io sarei per un impegno generico, però è chiaro che sull'impegno si dovrebbero fare dei progetti e se questi non ci sono io posso stanziare tutti i fondi che voglio. Abbiamo l’esperienza dei fondi europei, siamo a fine legislatura, vedremo la Giunta cosa è riuscita a produrre con i fondi europei e gli obiettivi che è riuscita a raggiungere nell’impegno dei fondi, Questa è la linea guida che bisogna percorrere, fare dei progetti e trovare dei fondi per finanziarli. Il discorso è inverso, non puoi partire dai fondi per finanziare dei progetti che non ci sono.
Vorrei spiegare il sub-emendamento che sopprime la parte che riguarda i 100 milioni. Per quanto mi riguarda, a prescindere dal mio gruppo, sono perfettamente d’accordo sul resto dell’emendamento, cerchiamo tutti insieme di collaborare altrimenti vanifichiamo tutto il lavoro nobile che secondo me abbiamo fatto e tutti i principi nobilissimi venuti fuori dalla discussione.
Quindi, ripeto, personalmente condivido l’emendamento ed il mio gruppo è libero di votare come crede.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Il sub-emendamento toglie i soldi e sarebbe: “Siano previsti fondi ogni anno”. Quanto, 1 euro?

Sub emendamento 508/1/1 a firma del Consigliere Urbinati. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 508/1 a firma del Consigliere Bisonni, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. La mozione così emendata è evidente che perde di forza perché è stato mantenuto, quanto meno nell’emendamento – sul quale mi sono astenuto per non votare contro - l’impegno a ridurre considerevolmente i finanziamenti che la Regione Marche dà a chi emette CO2 in atmosfera, quindi questa parte la prendo per buona, però aver tolto la cifra e non aver messo nemmeno la parola “ingenti”, “consistenti”, non aver messo nemmeno un aggettivo, significa solo voler prendere una medaglietta da ambientalista e pure scontata, ad 1 euro, perché per come è stata votata la mozione anche 1 euro andrebbe bene.
Ripeto, mi sembra che questo non corrisponda alla serietà che attribuisco ad ognuno dei Consiglieri presenti, serietà che avrebbe voluto almeno scrivere “consistenti”, “ingenti”, “adeguate”, nemmeno questo. La medaglia da ambientalista, mi dispiace, me la tolgo perché, per quello che mi riguarda, votare questa mozione non significa riconoscere l’emergenza climatica in corso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Caro Consigliere Bisonni, provare a prendersi la medaglietta piccola o grande non fa molta differenza, nel senso che facciamo un’operazione inutile. Inutile per chi se la vuole appendere piccola ed anche per chi se la vuole appendere grande, da 100 milioni, non è un atteggiamento molto diverso.
Quello di cui abbiamo parlato fino adesso è una cosa seria, ci vogliono anni per modificare gli atteggiamenti di ognuno di noi, come è stato detto giustamente, e non si fa attraverso una mozione del Consiglio regionale delle Marche, nemmeno fosse la Regione più grande d’Italia, si fa attraverso la modifica dei comportamenti.
Ben venga l'atto che va nel senso di sensibilizzare, come abbiamo fatto spesso in Aula su temi che non sono di stretta nostra competenza. Mi pare che la Regione Marche in questi quattro anni, anche grazie al suo contributo, anche grazie al contributo dell’amministrazione regionale, degli Assessori e del Consiglio, si sia mossa sempre o quasi sempre in questa direzione, indipendentemente dalle mozioni che abbiamo approvato. Quindi se ci conteniamo nel dire: è una mozione di sensibilizzazione, tutti dobbiamo muoverci al di là dei settarismi, che non spostano nulla nel comportamento di ognuno, credo che siamo tutti d’accordo, se invece vogliamo andare oltre, mi pare che nulla potrà, né la mozione che prevede 100 milioni, né la mozione che prevede 100 euro, ed inutile averla discussa. Mi auguro che parliamo della prima cosa.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 508, così come emendata. La pongo in votazione per appello nominale chiesta dai Consiglieri Bisonni, Urbinati e Biancani.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Mastrovincenzo, Micucci, Pieroni, Sciapichetti, Urbinati.
Contrari: Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 525. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 871 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Trasferimento temporaneo uffici amministrativi Azienda ospedaliera ospedali riuniti di Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 871 - a risposta immediata - del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta. l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. L’opportuna interrogazione del Consigliere Busilacchi attiene a questioni che riguardano da una parte la sanità, dall’altra indirettamente il patrimonio, per questo la Vicepresidente avrebbe risposto per il Presidente ed io per le questioni di competenza del patrimonio, però ho letto la risposta che avrebbe dato, molto sintetica e perfettamente coerente con quello che andrò a dire io, quindi sotto questo aspetto non c’è contraddizione tra la risposta mia e quella del Presidente.
Con l'interrogazione di cui all'oggetto, si chiede di conoscere se, allo scopo di evitare spese per fitti correlati alla collocazione temporanea presso immobili privati degli uffici amministrativi dell'Azienda ospedaliera ospedali riuniti di Ancona, siano state effettuate tutte le verifiche necessarie per valutare la possibilità di utilizzazione di immobili di proprietà.
Ho detto prima che è un’interrogazione molto opportuna perché tra gli obiettivi di questa amministrazione c’è stata soprattutto la valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione e degli enti dipendenti e tra gli obiettivi di valorizzazione prioritaria è ed è stata la dismissione dei fitti passivi, come abbiamo operato in questi anni.
E' evidente che se un obiettivo è la dismissione andrebbero evitate nuove acquisizioni di fitti passivi, da qui l’opportunità di questo atto, però nel caso di specie non c’era purtroppo altra alternativa, infatti da informazioni acquisite dalla Azienda ospedaliera interessata (nota 30 settembre 2019, n. 69161) risulta che la medesima abbia effettuato una ricognizione di eventuali spazi disponibili (superficie netta ricompresa tra i 1000 e 1500 mq) presso la Regione Marche (nota 14 maggio 2019, n. 34194) e presso l'Agenzia del demanio di Ancona e che entrambe hanno avuto esito negativo.
L'individuazione dell'immobile da acquisire in locazione è avvenuta mediante procedura di gara approvata con determina 17 settembre 2019, n. 791 e per un prezzo, comprensivo di Iva, pari a euro 160 mila. L'Azienda ospedaliera, con la nota sopra citata, specifica anche che l'importo di cui sopra sarà sottoposto alla valutazione di congruità da parte dei competenti organi e il canone sarà ridotto del 15% in sede di stipula del contratto, secondo quanto disposto dall'articolo 3 del decreto legge 95/2012.
Per quanto riguarda gli immobili in proprietà diretta della Regione Marche, i cespiti ascritti al patrimonio "disponibile", cioè quello non utilizzato attualmente per finalità di istituto, sono quelli di cui alle deliberazioni di Giunta n. 34/2019, così come modificata dalla delibera di Giunta regionale n. 923/2019. Dalle risultanze di detti atti non si rinvengono locali immediatamente utilizzabili in quanto, anche quelli teoricamente idonei (ex sede Assam di Via Alpi, Ancona, ipotesi già prospettata all'Azienda e dalla stessa giudicata non conveniente) richiederebbero rilevantissimi investimenti, scarsamente giustificati da un utilizzo solo temporaneo e tempi medio-lunghi per la ristrutturazione.
Per quanto riguarda l'ex Palazzo del Mutilato, è in corso di definizione la stipula di permuta con l'Asur che lo utilizzerebbe come sede di uffici amministrativi; deve precisarsi, a tale proposito, che la deliberazione di Giunta 24 giugno 2019, n. 747, che approva l'accordo Regione-Asur, non prevede, da parte di Asur, la liberazione degli uffici collocati in Via Oberdan, poiché il consolidamento della centralizzazione di tutti gli uffici Asur nella zona centrale di Ancona è funzionale alla scelta organizzativa di centralizzazione dei servizi organizzativi e contabili, attualmente ancora in parte collocati in sedi periferiche.
Questo è il testo della risposta tecnica, ovviamente concordata con me, come faccio sempre, che io consegno insieme all’allegato dove c’è la nota di risposta dell’Azienda ospedali riuniti che dettagliatamente risponde alle osservazioni del Consigliere Busilacchi.
Da quanto letto e dagli allegati si evince in definitiva che questa ricognizione è stata fatta non solo presso la Regione, ma anche presso l’Agenzia del demanio, che non è stato possibile reperire un immobile idoneo, che l’unico possibile sarebbe stato quello della sede dell’ex Assam, che tra l’altro deve essere bonificato per l’amianto, la ristrutturazione di quell’immobile avrebbe comportato una cifra sproporzionata ed i tempi lunghi non sarebbero stati compatibili con queste esigenze che derivano, come si evince dall’allegato, dal fatto che presso l'Azienda ospedali riuniti è in corso di realizzazione il Salesi, quindi c’è stata la necessità di realizzare quelle palazzine.
Da ultimo, gli immobili di Via Oberdan, è stato detto, non c’è la liberazione, saranno utilizzati da Asur anche dopo la ristrutturazione del Palazzo del Mutilato.
Per l’immobile di Via Cialdini, che noi abbiamo recuperato da un’occupazione abusiva, nella delibera di Giunta abbiamo deciso di destinarlo a sede delle associazioni presenti nella nostra regione, anche in ottemperanza di una specifica mozione votata da quest’Aula, mi pare dallo stesso Consigliere Busilacchi e dei Consiglieri Giancarli e Maggi. Dobbiamo destinare le risorse e lo faremo nei tempi previsti.
Questo è l’esito della ricognizione che è stata sicuramente utile ed anche per questo voglio ringraziare il Consigliere Busilacchi perché le interrogazioni, per lo meno per me, non sono un impiccio, ma uno stimolo per delle ricognizioni e talvolta anche per fare meglio, ma nella fattispecie non si poteva fare di più di quello che è stato fatto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Cesetti sia nel merito che nel registro della sua risposta da cui si evince un modo di interpretare lo stile di governo, che condivido.
La ringrazio perché ha risposto nel merito all’interrogazione e mi ha anche confermato la domanda sottesa e cioè che la direzione politica istituzionale della Giunta su questo tema continuerà ad essere la medesima, vale a dire quella dell’efficientamento del patrimonio e del risparmio nel tentativo di evitare fitti passivi.
Ho compreso che in questo caso non era possibile fare altrimenti e che correttamente l’Azienda ha svolto la ricognizione che doveva, quindi nulla da aggiungere e grazie.

Interrogazione n. 872 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Celani, Marcozzi
“Stop cantiere lavori sulla Salaria - Tratto Trisungo-Valgarizia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 872 - a risposta immediata - dei Consiglieri Celani, Marcozzi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. I Consiglieri interrogano il Presidente e la Giunta per sapere se l’amministrazione regionale intende intervenire tempestivamente anche a livello governativo per evitare che si verifichi una siffatta situazione, che siano bloccati i cantieri delle due gallerie di Trisungo, consentendo così un rapido riavvio degli stessi ed il rispetto dei termini contrattuali fissati al primo trimestre 2021.
La notizia che i lavori al cantiere delle due gallerie di Trisungo e dei viadotti della strada per Norcia fossero fermi e che andassero molto a rilento non è di poco fa, nel senso che sono un paio di mesi che il cantiere non va come dovrebbe andare. Era un cantiere che era sempre andato molto velocemente, ha lavorato anche di sabato, domenica e di notte.
Abbiamo seguito sin da subito e con molta attenzione le problematiche che hanno interessato la ditta appaltatrice, che ha una reputazione in quanto è nata alla fine del 1800, quindi non è una ditta nuova o recente e non ha cantieri soltanto nelle Marche e nella provincia di Ascoli Piceno, ma tanti, soprattutto in Liguria.
La Regione Marche ha contattato sia dal punto tecnico che politico l’Anas per sapere quali fossero i risultati degli incontri, non abbiamo notizie certe, l’unica cosa che si sa è che probabilmente la ditta ha dovuto portare i libri in tribunale in questi giorni e quindi si attende il fallimento.
Il giorno 2 ottobre il Presidente Ceriscioli ed io incontreremo il Ministro delle infrastrutture e a lei chiederemo delle notizie più certe anche per verificare se ci sono le condizioni insieme al Mise. Guardo e chiedo anche un aiuto all’Assessore Bravi che verrà con noi a Roma per seguire tutte le procedure necessarie per riaprire in tempi brevi il cantiere.
I cantieri sono due, uno riguarda la Norcina, l'altro la Salaria. Il cantiere che riguarda la strada per Norcia è più semplice perché si tratta della messa in sicurezza di alcuni viadotti, molto più complesso invece è il cantiere delle due gallerie, quindi anche l’eventuale sostituzione non sarà semplice per via delle responsabilità, del processo di cambio della Direzione lavori. Non sarà semplice però ce la metteremo tutta. Il 2 ottobre avremo notizie più fresche e magari sarà mia cura avvisare i Consiglieri che hanno presentato l’interrogazione per aggiornarli.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Grazie Assessore. Condivido le azioni di governo che farete, nel senso che è opportuno interfacciarsi con il Ministro delle infrastrutture, che tra l’altro conosce molto bene il nostro territorio essendo stata Commissario di Governo per la ricostruzione per diverso tempo e più volte si è recata sul posto, quindi sa quanto è importante, non soltanto da un punto di vista strategico, questo ammodernamento che ci avvicina al Tirreno perché dopo l’ammodernamento del tratto Antrodoco-Rieti, questa modernizzazione significherebbe accorciare i tempi per arrivare a Roma di almeno 20 minuti, che non è poco.
I cantieri sono due, come ha detto lei, c’è quello di Forca Canapine e quello per la Salaria, entrambi importanti ma sicuramente quello della Salaria ha una valenza strategica ancora molto più importante.
La preoccupazione delle nostre popolazioni, dei nostri amministratori locali non sta soltanto nella celerità del lavoro, ma uno stop prolungato potrebbe produrre anche un arresto quella microeconomia che un cantiere da 90 milioni di euro produce.
Sappiamo benissimo che sono già in atto una serie di commesse, di fornitori, di piccoli artigiani, ci sono degli spin off che lavorano per conto di questa grossissima azienda nazionale e se i lavori si fermassero si produrrebbero danni contingenti anche perché, non voglio che fallisca, le commesse che sono già state effettuate potrebbero essere pagate in tempi molto lontani, per cui mi auguro che vi possiate interessare a queste tematiche, anche per il valore strategico dell’opera, che unisce l’Adriatico al Tirreno in modo veloce, dato che è l’unico collegamento, altrimenti si è costretti a percorrere la A24, non c’è alternativa, e prendere l’autostrada per andare a Roma.
L’ammodernamento della Salaria sarebbe anche bello dal punto di vista naturalistico, dato che si è parlato di ambiente, perché attraversare tutto l’Appennino è molto più interessante che fare l’autostrada. C'è poi l'aspetto della microeconomia che si regge su questo grande cantiere, che andrebbe dispersa, segnerebbe il passo e sarebbe un ulteriore colpo mortale ai piccoli cenni di ripresa che si possono già sentire, quindi aspettiamo notizie positive dal vostro ritorno da Roma. Grazie.

Interrogazione n. 812
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Nuova cucina dell’Ospedale di Torrette”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 812 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Leggo la risposta per conto del Presidente.
Punto 1) L'Azienda riferisce: "per i lavori oggetto di appalto di lavori pubblici concluso e collaudato in data 12 giugno 2019, la spesa complessiva finale ammonta a 1.880.338 euro, comprensivi di tutte le voci di spesa (spese tecniche, imposte, eccetera). Per gli ulteriori lavori che si renderanno necessari e che saranno inseriti nella gara per l'affidamento del servizio di prossimo avvio, si può stimare in questa fase (è in corso di redazione il progetto, per cui non si dispone degli importi finali) una somma di circa 1.500.000/2.000.000 euro, questa seconda tranche di lavori, comprende, oltre alla predisposizione delle attrezzature per il sistema del vassoio personalizzato, anche la completa ristrutturazione dei locali dispensa, che non era stata compresa nel precedente appalto. Pertanto, per la quota lavori, si può prevedere che quando la nuova cucina sarà a regime, la ristrutturazione complessiva potrà essere, con previsione di massima (stante quanto sopra precisato) di circa 3.500.000 euro".
Punto 2) I lavori consisteranno fondamentalmente nelle opere e forniture necessarie per la riorganizzazione e adeguamento all'attuale normativa dell'esistente dispensa e degli spazi adibiti alla distribuzione dei pasti che da porzionamento al piano passerà ad un servizio di distribuzione con vassoi personalizzati e confezionati centralmente. Si dovrà tener conto che l'utenza (degenza e mensa) dà luogo a circa 2.000 pasti/giorno e 1.000 colazioni/giorno, e si dovrà prevedere l'inserimento di una o più linee di confezionamento pasti, del locale di deposito e ricarica carrelli porta vassoi e del loro lavaggio. Si dovrà inoltre prevedere il rinnovamento e la messa a norma dell'attuale dispensa e delle necessarie celle frigorifere, compresa l'impiantistica elettrica e di comfort ambientale.
Punto 3) La nuova cucina è stata realizzata sulla base di un progetto redatto nel 2010, pensato per le esigenze dell'epoca. Con il tempo sono cambiate sia le esigenze aziendali che di mercato. Per tale motivo al fine di evitare contenziosi e varianti la Direzione ha preferito portare a termine l'appalto iniziale per poi implementare l'opera realizzata con nuove funzionalità.
La diversa scelta fatta dall'Azienda è avvenuta in esito ad una approfondita analisi delle esigenze, valutando tutte le circostanze del caso, al fine di adottare un sistema di preparazione dei pasti che possa soddisfare al meglio i fabbisogni dei pazienti. Nel percorso sono stati valutati anche tutti gli aspetti connessi ai costi, alla ricollocazione del personale e agli elementi strutturali ed organizzativi.
Punto 4) Nella vicenda in argomento si è sempre agito nel rispetto della vigente normativa e con l'unica finalità di soddisfare al meglio le esigenze assistenziali e di cura del paziente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie all'Assessore che ha risposto a questa interrogazione.
Lei, come ha detto, ha letto la risposta che qualcuno le ha passato, però, secondo me, è inattendibile per le bufale che racconta. Dal 2010 si richiama in continuazione la normativa vigente e dal 2010 fino al 2020 i pasti continuano ad arrivare da Rovigo, precotti, per i pazienti degli Ospedali riuniti di Torrette. Questa è l’ennesima prova che qualcuno sta prendendo in giro la comunità marchigiana, questa cosa è piccola rispetto al contesto della regione Marche, con 1,5 milioni di abitanti, è una piccola cosa, però la cucina degli Ospedali riuniti di Torrette non funziona e bisogna capire se non si vuole far funzionare, se c’è qualche interesse a far arrivare i pasti da Rovigo, a depositarli in una struttura alla Baraccola e poi a distribuiti. E' una cosa a dir poco vergognosa quando c’è la struttura Ospedaliera degli ospedali Riuniti che aspetta di essere messa in funzione.
Se c’è un gruppo dirigente o una parte del gruppo dirigenti degli Ospedali riuniti di Torrette che non funziona, bisogna che il responsabile politico, che è l’Assessore alla sanità, intervenga. Non è pensabile di prendere in giro tutti i pazienti che quotidianamente sono costretti a servirsi della struttura ospedaliera perché stanno male, dopo essere ammalati c’è anche la beffa di un servizio alimentare che è altamente inqualificabile, penso non sia adatto per una struttura che si vuole considerare un'eccellenza regionale.
Credo che anche da queste cose si vede il livello della struttura, quindi qualche dubbio effettivamente c’è.
Non sono stati capaci di attuare il servizio mensa dopo 10 anni, questi sono i fatti, siamo arrivati alle porte del 2020, i lavori sono iniziati nel 2010, se lo diciamo a qualche ragazzino non ci crede, non ci crede nessuno, vuol dire che c’è un interesse a far venire questi pasti da fuori o c’è incapacità, le due cose sono evidenti, si privilegia questo servizio altamente dequalificato tanto che il pasto arriva precotto due volte la settimana.
O c’è qualcuno che copre questa situazione o c’è l’incapacità dirigenziale a far si che una mensa dopo 10 anni dia un servizio. Queste sono, purtroppo, le cose che continuamente siamo costretti a denunciare, quindi i problemi nella Regione Marche e nel governo di questa comunità ci sono.

Interrogazione n. 827
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Iniziative a salvaguardia dei dipendenti degli stabilimenti marchigiani della Whirlpool”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 827 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. In ordine alle preoccupazioni espresse dal Consigliere Giancarli, si precisa quanto segue.
Numerosi sono stati gli incontri che si sono succeduti presso il Ministero dello sviluppo economico finalizzati a trovare una soluzione all'annuncio dell'azienda di cedere il sito produttivo di Napoli, con 430 lavoratori. Una parziale svolta, anche se non definitiva, alla complessa vicenda è stato l'incontro del 25 giugno 2019 al quale ho partecipato.
Nella circostanza l'Azienda, nella persona dell'amministratore delegato, ha confermato il ruolo importante dell'Italia nell'ambito della strategia aziendale verso i mercati dell'area Europa, Medio Oriente e Africa.
E' stata inoltre manifestata la volontà di investire in Italia 250 milioni di euro, stiamo parlando di giugno.
Riguardo al sito produttivo di Napoli, nonostante le rassicurazioni dell'azienda rese anche al Ministro dello sviluppo economico, la Whirlpool, nel mese di settembre ha comunicato l'avvio della cessione dello stabilimento ad una società con sede a Lugano.
L'atto di cessione del ramo d'azienda, si legge in una comunicazione della società americana, "sarà perfezionato entro il 31 ottobre 2019 e avrà efficacia a decorrere dall'1 novembre 2019".
Per quanto riguarda le Marche, in esito all'incontro del 25 giugno 2019, al quale ero presente, è stato evidenziato che si confermano gli investimenti in Italia e le linee guida del Piano industriale firmato nell'ottobre scorso ed è confermato il trasferimento della produzione di lavatrici e lavasciuga da incasso dalla Polonia a Comunanza (AP), con la conseguente salvaguardia dei posti di lavoro.
Confindustria Marche ha fatto sapere che il Piano industriale Whirlpool per gli stabilimenti marchigiani viene realizzato secondo i tempi e le modalità stabilite dal programma stesso.
Fonti sindacali confermano quanto sopra, evidenziando che lo stabilimento di Comunanza (AP) avvia il programma, ma con qualche ritardo.
Questa è la risposta alla sua interrogazione, è chiaro che c’è una forte preoccupazione anche per i nostri siti, chiaramente, ma la volontà della Whirpool, che abbiamo incontrato varie volte, è quella di mantenere nelle Marche quello che già c’è, anzi, riportare dalla Polonia il tipo di lavatrici che si fanno là. La preoccupazione resta perché vediamo tutti qual è lo stato d’animo dei lavoratori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Grazie Assessore. Lei giustamente ha detto che c’è la volontà da parte dell’Azienda, però siamo preoccupati.
Noi dobbiamo fare in modo che la volontà dell’Azienda si realizzi anche con una nostra pressione democratica e di lotta. Mi piace citare su questo il Segretario della Cgil che ha detto: “Credo che la battaglia per evitare chiusure e licenziamenti sia la condizione per dare credibilità ad un necessario piano di investimenti e al rafforzamento del ruolo di Whirlpool nel nostro Paese”.
Ringrazio il Presidente Mastrovincenzo per avere mantenuto questa scaletta e aver fatto in modo che questa interrogazione fosse fatta ora perché il Coordinamento nazionale Whirlpool di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil ha proclamato lo stato di agitazione in tutto il gruppo, 8 ore di sciopero nazionale il 4 ottobre e manifestazione a Roma, quindi non solo astensione dal lavoro, ma anche una manifestazione nazionale.
Credo, Assessore, che sarebbe un bel segnale, che rispetta la tradizione democratica di lotta di questa regione, se il 4 ottobre a Roma, con quei lavoratori, in quella manifestazione nazionale, ci fosse anche una delegazione della Regione Marche e il suo gonfalone dato che, come ha detto lei, l’Azienda ha dato alcune assicurazioni. Noi dobbiamo monitorare perché quegli impegni siano mantenuti e per sapere con certezza qual è la strategia industriale di questa multinazionale: rispetto degli accordi in tutti gli stabilimenti, mantenimento di tutte le unità produttive.
Nelle Marche, come lei giustamente ha detto, abbiamo due stabilimenti, quello di Melano di Fabriano, dove si producono piani di cottura a gas ed elettrici, e quello di Comunanza dove si producono lavatrici e lavasciuga. Quindi dobbiamo fare in modo che si passi dalle dichiarazioni di principio a provvedimenti capaci di garantire produzione e occupazione non soltanto per i lavoratori del gruppo ma anche per l’indotto e per i terzisti.
Chiudo ringraziando nuovamente.
Assessore Cesetti, in coda a questa interrogazione, so che lei ha appena avuto la delega e si è mosso immediatamente per far si che si avvii l’iter di riconoscimento di area di crisi complessa nel fabrianese, noi stiamo parliamo di Whirlpool ma, come l’Assessore Bravi ben sa, ci sono le cartiere, c’è la Tecnowind, c’è la JP, quindi dobbiamo fare in modo che l'iter sia avviato davvero perché si possa avanzare la richiesta di riconoscimento al Ministero dello sviluppo economico. Grazie.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Comunico che all’interrogazione n. 858 del Consigliere Biancani, ai sensi del comma 7 dell’articolo 134 del Regolamento interno, è stata data risposta scritta.
Ai sensi del comma 4 dell’articolo 48 del Regolamento interno, metto in votazione l’iscrizione d’urgenza all’ordine del giorno della proposta di regolamento n. 14/19. La Conferenza dei capigruppo ha già dato parere favorevole, però è l’Aula a decidere sull’iscrizione di questa proposta che eventualmente sarà discussa immediatamente.
Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Si vota ancora una volta l’urgenza sulla caccia e non è bastato che i provvedimenti d’urgenza venissero messi in discussione e quindi contestati, impugnati, dato che l’urgenza non permette di elaborarli nella maniera più consona.
Si è riunita d'urgenza la II Commissione quando i Commissari stavano discutendo in quest’Aula. Questo è il modo di procedere? Io non capisco perché il Piano faunistico non c’è. Si fanno delle proposte di legge a pezzi e bocconi che regolarmente vengono impugnate, facendo fare una figura barbina a tutto il Consiglio regionale e continuano ancora ad arrivare il giorno stesso proposte di legge sulla caccia con l'urgenza, io non lo so, abbiamo una dignità da difendere o siamo al mercato delle vacche?

PRESIDENTE. Iscrizione all'ordine del giorno della proposta di regolamento n. 14. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Proposta di regolamento n. 14
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifica del regolamento regionale 9 ottobre 1995, n. 41 ‘Disciplina delle Aziende faunistico-venatorie e delle Aziende agri-turistico venatorie’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di regolamento n. 14 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.

Federico TALE’. Grazie Presidente. Sarò breve, come mi ha sollecitato l’Assessore, perché poi interverrà anche lui.
Andiamo a uniformare la questione dei capanni che riguarda i colombacci e, quindi, la migratoria. La uniformiamo fuori dalle Zps, all’interno delle Zps, cioè diamo la facoltà, come fuori dalle Zps, di costruire capanni, in più diamo, come è lecito fare fuori dalle Zps, la facoltà di ospitare persone al loro interno.
Questa è più o meno in estrema sintesi la proposta che viene dalla Giunta, nient’altro, tutto qui.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.

Piero CELANI. Abbiamo velocemente esaminato questo provvedimento. Questa mattina in Conferenza dei capigruppo sono stato molto critico sulle modalità, nel senso che non sapevamo nulla del contenuto, poi ci è stato illustrato e mi sono convinto che è un provvedimento molto semplice che non altera in alcun modo l’iter che stiamo seguendo sulla caccia e sul nuovo Piano faunistico.
Si tratta di adeguare una normativa che esiste per le zone fuori dalle aziende faunistiche alle aziende faunistiche stesse, quindi nessun problema, ovviamente tutto è condizionato dall’autorizzazione che dovrebbe dare il proprietario dell’azienda faunistica, il proprietario dei terreni. Non mi sembra che ci sia niente di scandaloso, per cui anche da parte mia parere favorevole alla proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Consigliere Maggi, al di là delle questioni dell’urgenza, a differenza di me partecipa alle riunioni della Conferenza dei capigruppo, è quella la sede in cui molto spesso, anzi sempre, decidete quali punti inserire, quali non inserire e come modificare l’ordine del giorno.
Nel merito, questo provvedimento lo considero di equità fra cacciatori perché nel territorio programmato, ovvero quello in cui è possibile praticare l’attività a tutti coloro che hanno l’abilitazione venatoria, è possibile installare anche degli appostamenti fissi, invece, dove c'era una perimetrazione molto più ristretta, fatta a carattere commerciale, perché possono esserci aziende agrituristiche venatorio, o a carattere associativo, comunque, ripeto, per pochi o per i soci, non era possibile per i proprietari e per i conduttori di fondi installare un appostamento fisso.
Oggi con la normativa che viene modificata si dà la possibilità al conduttore, al proprietario dei fondi, dentro quella perimetrazione ristretta, di esercitare anche questo tipo di attività venatoria.
Ripeto, possiamo riaprire il discorso sulla caccia, ma questo nel mondo venatorio è un provvedimento di equità fra cacciatori, quindi lo voto convintamente.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie, Presidente. Come avevo detto, proprio per manifestare la contrarietà al modo di procedere dell’Assessorato, inizialmente ho pensato di non convocare la Commissione perché non è un modo di procedere corretto nei confronti della categoria, non è un modo di procedere andare per tentoni.
Tuttavia la Commissione si è riunita, convocata dal Presidente, nell’interesse di una categoria che più di una volta, ancora una volta, ogni settimana, ogni giorno, deve vedere quello che passa nei meandri e nelle scartoffie della Regione per sapere come, quando e se andare a caccia.
L'atto è stato approvato a maggioranza, ma quello che noi non approviamo è il modo di procedere dell’Assessorato competente, che una buona volta dovrebbe decidere di prendere una posizione certa riguardo a determinate problematiche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Intervengo per annunciare il mio voto contrario, che avevo già anticipato alla Conferenza dei capigruppo e in Commissione per le ragioni che purtroppo spesso ci ripetiamo su questi temi e che dovrebbero riguardare tutti gli argomenti.
Gli atti devono essere istruiti, si deve consentire a tutti i Consiglieri di poterli studiare, approfondire, emendarli. Questo riguarda tutti i nostri provvedimenti, quindi solo questa questione di principio dovrebbe valere.
La cosa tanto particolare è che questo avviene per due, tre, quattro volte, un indizio fa una prova, sempre sullo stesso tema, sempre. Ogni anno quando gli alberi si tingono di giallo interveniamo sulla caccia, appena bocciato.
Noi che siamo contrari alla caccia, abbiamo questa ricchezza antropologica, Consigliere, quindi, io vorrei capire perché a differenza di altri settori della politica regionale, in cui esistono gli atti di programmazione, stiamo discutendo il Piano sanitario, il Piano sociale, il Piano delle scuole, in cui c'è una programmazione che viene discussa e istruita, su questi temi non facciamo una programmazione per evitare delle toppe continue rispetto a provvedimenti che vengono dichiarati illegittimi e che poi costringono a immediati provvedimenti tampone.
Non credo che sia un modo corretto di operare, poco rispettoso dell'Assemblea legislativa delle Marche, quindi, senza nemmeno entrare nel merito, non c'è nemmeno bisogno di leggerlo, magari saranno anche proposte interessanti, modificabili, emendabili, ma non ne abbiamo la possibilità, questo è il punto fondamentale, convintamente il mio voto sarà contrario.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di regolamento n. 14. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto dal Consigliere Busilacchi.
Favorevoli: Bora, Celani, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Leonardi, Malaigia, Marconi, Marcozzi, Micucci, Pieroni, Rapa, Talè, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Busilacchi, Fabbri, Maggi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,45