Resoconto della seduta n.141 del 16/12/2013
SEDUTA N. 141 DEL 16 DICEMBRE 2013

La seduta inizia alle ore 11,20

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 141 del 16 dicembre 2013. Do per letto il processo verbale della seduta n. 140 del 12 dicembre 2013, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.

Ha chiesto congedo il Consigliere Latini.

Proposta di legge n. 377
ad iniziativa della Giunta regionale
"Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014-2016 della Regione (legge finanziaria 2014)";

Proposta di legge n. 378
ad iniziativa della Giunta regionale
"Bilancio di previsione per l'anno 2014 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2014/2016 della Regione";
(Discussione congiunta)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le proposte di legge n. 377 e n. 378 ad iniziativa della Giunta regionale. Se siete d'accordo, come facciamo tutti gli anni, accorpiamo in una unica relazione, di maggioranza e di minoranza, la proposta riguardante le disposizioni per la formazione del bilancio e la proposta per l'approvazione del bilancio di previsione. I relatori hanno la possibilità di trattare insieme i due punti all'ordine del giorno.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Grazie Presidente, siamo arrivati a questa discussione e all'approvazione del preventivo dopo un dibattito in Commissione che è durato qualche seduta, alla presenza, diverse volte, dell'Assessore Marcolini.
Credo che in Commissione si sia stato fatto un buon lavoro, cercando, in qualche modo, come abbiamo fatto sull'assestamento di bilancio, di non appesantire, di condividere, di cogliere l'emergenza attorno alla quale viene costruito il bilancio di previsione 2014.
Credo di poter dire e di poter dare atto dell’impegno dei componenti della Commissione, ed del Presidente, in questo caso il Consigliere Zaffini, che ha avuto la pazienza di sobbarcarsi un incarico, un impegno temporaneo per la convalescenza del Presidente.
E' una finanziaria, un preventivo che innanzitutto continua ad essere legato al tema della riduzione della spesa ed alla necessità di porre al centro della costruzione del sistema finanziario ed economico, il tema di economizzare, in qualche modo, ad ogni passaggio, i vari impegni ed i vari servizi che questa Regione governa.
E' chiaro che, come nella discussione sull'assestamento, il tema è quello della decurtazione e della riduzione di risorse trasferite e, nonostante questo, abbiamo già capito l'entità, la portata di queste riduzioni, senza ripetere le cifre, fra l'altro già ampiamente discusse e dette in questa stessa sala.
Quello che va apprezzato, altrimenti sarebbe stato certamente un giudizio non positivo, è che la riduzione, i cosiddetti tagli, per semplificare, non sono totalmente, assolutamente lineari, servizio per servizio, ma ho cercato, in qualche modo, di segnare sulle priorità il mantenimento delle poste più o meno identiche, addirittura in alcuni casi, degli anni precedenti.
E' chiaro che noi abbiamo ascoltato alcune rimostranze, alcune critiche, proprio poco fa alla riunione dei Capigruppo, ma erano temi che avevamo già affrontato ed ascoltato in II Commissione e mi riferisco, Assessore, innanzitutto a due, quello relativo alle risorse per le attività sportive, per lo sport, e la Commissione è riuscita, in qualche modo, a ridurre l'impatto dei tagli, aggiungendo con un emendamento qualche risorsa, mi pare, Consigliere Zinni, centomila euro, indicati dalla II Commissione; l'altro è quello che dicevo poc'anzi, anche questa mattina, frutto di una discussione ampia con i Capigruppo e con i Presidenti dei Parchi sul tema delle risorse per il funzionamento dei parchi. Segnalo questi due temi che ci hanno dato la possibilità di riflettere su alcune problematiche che ponevano, e su questo, alla presenza dell'Assessore Marcolini che ha partecipato poc'anzi ai Capigruppo, il tentativo di trovare qualche altra risorsa per garantire un minimo di agibilità del sistema dei parchi è stato dato.
C'è anche rispetto ai due temi che ho segnalato, quello dello sport e dei parchi, un segnale di recupero che noi dovremo cercare di garantire, seppure lieve, all'interno di una discussione che la Giunta ha proposto alla Commissione e poi al Consiglio.
La discussione deve tener conto, per mettere in campo un bilancio preventivo credibile per il 2014, di una riduzione media, servizio per servizio - dicendo media, non intendo dire tagli lineari, perché vedremo che alcuni settori non sono stati affatto tagliati, anzi è stata garantita la cosiddetta” invarianza di risorse” - di circa il 30% con oscillazioni che vanno, come nel caso del sistema dei parchi, ad una quota maggiore o superiore. Dire che non c'è un taglio lineare è corretto, ma è evidente che quando parliamo di media, di riduzione delle risorse per i singoli servizi, dobbiamo indicare una percentuale che è quella del 30%.
Bisogna ricordare, dare atto che tutti coloro che guidano questi settori, gli Assessori, rispetto alle loro deleghe, hanno dimostrato senso di responsabilità, hanno colto la difficoltà della situazione, vedendosi, in qualche modo, ridurre le poste dei loro servizi per sostenere quelle che sono le priorità del governo di questa regione che credo condivise dall'intero Consiglio.
Il punto è che noi, da qualche anno, abbiamo riduzioni di risorse verso gli enti locali, verso la Regione, e il tema sarà lo stesso anche nei prossimi bilanci che noi faremo, quindi lo scenario è pluriennale, non è solo il tema del 2014, Assessore. Dovremmo, ormai, avere chiaro il quadro anche dei prossimi anni, quindi in un'ottica pluriennale, dovremmo ragionare su risorse ancora in diminuzione. Anche questo ampiamente detto, ampiamente visto all'interno della discussione sull'assestamento in cui era quantificata, in qualche modo, la riduzione prevista nella legge di stabilità che il Governo si sta apprestando a votare.
Il tema centrale, quello che riguarda questa maggioranza, era come ricollocare le risorse disponibili, su quali settori ricollocarle, cioè indicare, riconoscere alcune priorità assolute verso le quali la riduzione di risorse è minima, addirittura in qualche parte azzerata, attraverso compensazioni che sono state apportate, innanzitutto al settore della tutela dei servizi essenziali per i marchigiani e per la nostra comunità. Su questo credo che sia stato giusto e corretto impostare una varianza di riduzioni di risorse lasciando su alcuni settori le stesse poste più o meno dell'anno precedente.
Il tema del trasporto pubblico locale, anche questo, in questi anni, è stato sottoposto ad una riduzione costante, ma si è cercato, con interventi diretti anche con l'assestamento, di riscrivere le stesse poste in bilancio preventivo 2014 e di mantenere invariati i servizi per la mobilità, sapendo che su questo tema bisogna avere un po' più di coraggio perché la razionalizzazione del sistema, il numero di aziende - Assessore lei ha avuto questa delega qualche anno fa - le corse a vuoto, le sovrapposizioni, cioè il tema della riforma del trasporto deve prescindere dal fatto che, con uno sforzo anche non secondario, questa Giunta propone il mantenimento, come noi abbiamo chiesto, delle risorse per il trasporto pubblico locale. Il tema è in divenire perché le riforme a livello nazionale hanno anche implicazioni dirette sui corrispettivi, sulle bigliettazioni e così via.
L'altro settore che, in qualche modo, riesce a garantire in previsione l'invarianza di risorse è quello delle politiche socio sanitarie, sanità e sociale. In questo caso non solo i 56 milioni di euro, mi pare Assessore, 46, 45, sono del bilancio regionale, ma anche la differenza, lo scostamento, per poter dire che sul sociale rimangono le stesse risorse. E’ un ulteriore sforzo di investimento di circa 7 milioni e mezzo di euro, pensavo un po' di meno, ma prima ai Capigruppo ha chiarito meglio la portata dell'intervento, per cui questi due settori sono stati messi totalmente al riparo anche perchè riguardano servizi essenziali e primari per la comunità marchigiana.
C’è un altro tema che è quello della difesa dell'occupazione, anche qui, mi pare, che gli interventi previsti nel campo del sostengo all'impresa ed all'occupazione che ci sono stati non sono stati lineari, quindi la riduzione, in questo caso è stata inferiore, attorno al 10%, rispetto ad altri molto più consistenti.
Sono queste le quattro, cinque questioni che hanno subìto tagli minori e che voglio ripetere: trasporto pubblico locale, politiche socio-sanitarie, difesa dell'occupazione, sostegno alle imprese. Per noi, per il PD, ma credo per la maggioranza tutta, sono scelte che danno senso e ragione del nostro impegno, del nostro sostegno a questo bilancio preventivo.
E' evidente che l'altra leva su cui dobbiamo insistere, e questa proposta già contiene numerose misure, è quella della riduzione delle spese, Assessore, e sono nel documento ben chiarite, ben identificate, sono quelle che riguardano, le cito velocemente, le spese per il personale, le consulenze, la rappresentanza. Misure che in alcuni casi toccano la quota in percentuale del 50% di risparmio rispetto agli anni precedenti. Penso, per esempio, alla riduzione delle missioni della stessa Giunta, misure specifiche, ma tangibili e visibili che danno il senso, non solo delle indicazioni delle risorse residue su temi prioritari, ma anche il senso del necessario e giusto ragionare sulla riduzione delle spese e sul risparmio.
Questo mi pare di poterlo segnalare, un bilancio preventivo che va in questa direzione, un bilancio preventivo che, anche questa volta, per il 2014, non agisce sulle leve fiscali di questa regione, per cui l'unico incremento, l'unica manovra che si fa sull'Irap produce meno entrate e l'agevolazione per le aziende che riescono a lavorare o quanto meno a ridurre il rischio di disoccupazione, a ridurre il tasso di disoccupazione o casi di sospensione dal lavoro.
E’ una situazione che ci vede in grande difficoltà, ma nell’indicazione specifica delle poste prioritarie su temi essenziali, continuando sul versante della riforma delle spese, non penalizziamo ulteriormente i marchigiani con ulteriori tasse di carattere regionale, anzi si riesce, in qualche modo, a recuperare risorse attraverso la lotta all'evasione, che fa incrementare di circa 42 milioni di euro le entrate per il bilancio regionale.
Credo che sulle spese di funzionamento dobbiamo continuare ad agire anche in futuro. In Commissione si è discusso anche di questo, credo che non sia sufficiente quello che è stato fatto, e va dato atto alla Giunta e al Consiglio di avere prodotto alcune riforme. Le spese di funzionamento in generale, quelle del personale, come dicevo, gli apparati amministrativi, le riformine dell'Erap, dell'Assam, dell'Arpam, il blocco del turn over producono risparmi, però è evidente che occorre anche su questo fronte continuare a lavorare.
In Commissione con il Consigliere Zinni ci siamo trovati d'accordo su alcune questioni, poi magari dirà lui stesso, in relazione alla revisione, addirittura alla cancellazione di alcune leggi datate, storiche che continuano a produrre spese, ovvero a prevedere poste di bilancio, ma sono leggi ormai superate che non rispondono più alle indicazioni per le quali erano state votate da quest'Aula ed approvate.
Tornando velocemente al tema del sociale, credo che su questo sia stato fatto un buon lavoro, nel senso che rimane e continua ad essere, quello della coesione sociale, il primo tema e su questo abbiamo fatto bene a mantenere lo sforzo di garantire l'azzeramento dei tagli.
Un’ulteriore questione che voglio segnalare, abbastanza velocemente, che ha un'incidenza assoluta sul bilancio di previsione non solo 2014, ma anche quello pluriennale, è quella relativa alla programmazione comunitaria. In queste ore sono stati fatti degli annunci, in qualche modo quasi sensazionali, nel senso che il Presidente Spacca, proprio ieri a Pesaro, ma anche in altre occasioni, ha parlato del famoso miliardo di euro che dovrebbe arrivare dalla programmazione europea. Penso che sia un’opportunità assoluta, da usare bene, e credo che per usarlo bene non sia necessario o sufficiente l'annuncio e lo spot a sensazione, penso che per usare bene un miliardo di euro proveniente dalla programmazione europea, Assessore, sia necessario mettere in campo una contrattazione effettiva con gli enti locali, con i territori, con le associazioni di categoria, insomma prevedere una consultazione sui progetti da valorizzare, renderli credibili realistici, e farlo con efficacia sul piano della consistenza vera dei progetti. L'utilizzo di questa risorsa può mettere a riparo la Regione, come le altre Regioni, dalle difficoltà finanziarie in cui versano.
Fra l'altro mi pare di capire che la vecchia programmazione sia arrivata ad un buon punto della realizzazione, mi pare che i vecchi Por, Fers, Feasr dell'Fse siano arrivati al 93% circa di realizzazione, per cui possiamo dare un buon giudizio sull'utilizzo dei fondi precedenti. Dobbiamo fare la stessa cosa anche con questo miliardo che abbiamo a disposizione per i prossimi anni, 2014-2020.
Credo anche che sia da accogliere con favore la proposta che questa mattina ho ascoltato nella riunione dei Capigruppo, cioè l'anticipazione della programmazione, poter anticipare di un anno, se possibile, l'utilizzazione dei fondi strutturali europei, questo sarebbe davvero molto utile.
Sono relatore di maggioranza di questo atto, ma lo segnalo proprio sul piano politico - penso che sia necessità di tutti, io me ne farò anche carico, Assessore, lo ripeto perché forse non mi ha ascoltato - su questo tema non ci interessa l'annuncio quotidiano sui giornali che le Marche avranno un miliardo in più dai fondi strutturali, mi interessa che quel miliardo sia speso in maniera adeguata su progetti, su concertazione, con le forze sociali, con le forze sindacali, con le aziende, mi interessa questo e che siano utilizzati nella maniera adeguata.
Altri due o tre appunti poi chiudo. Sono gli elementi essenziali che ho trovato su questo bilancio di previsione che, in qualche modo, danno il senso e riconfermano un governo orientato alla coesione sociale ed al welfare.
L'altro tema è il patto di stabilità, si riuscirà a mettere in campo anche per il 2014, anche se le cifre sono ovviamente inferiori, attraverso il patto di stabilità regionale verticale incentivato una risorsa di circa 10 milioni, Assessore, oscilla, so che non è fissa. Risorse per le comunità locali, per gli enti locali che, in questi anni, sono state un’opportunità, un ristoro, la possibilità, in qualche caso, di non andare in sbilancio finanziario.
Prevedere questa cifra per il terzo anno consecutivo se non ricordo male, penso sia una cosa importante , una cosa buona che voglio segnalare.
Altre cose, velocemente. La sanità è un altro dei grandi temi del nostro bilancio preventivo, io su questo non voglio entrare nelle cifre, segnalo solo che c'è un aspettativa abbastanza importante, giovedì prossimo, Assessore Mezzolani, è il giorno nel quale si dovrà fare il riparto dei fondi sanitari e dei costi standard. Continuo a confidare che da quella riunione di Roma si possa ancora dire che le Marche non avranno, come non hanno, un Commissario sulla sanità e non hanno un bilancio della sanità che incide pesantemente sul bilancio complessivo della Regione, poter mantenere e poter vedere ancora venerdì mattina dati che ci possono garantire i conti in linea rispetto al sistema sanitario delle Marche.
E' chiaro che le manovre all'interno del sistema sanitario ci sono state, non è solo, come dire, il frutto dei trasferimenti dal sistema sanitario nazionale alle Marche o ad altre Regioni, ma poter dire oggi che il bilancio della sanità delle Marche, al di là delle difficoltà che ci sono su alcuni settori, tiene ed è in linea con i parametri generali, significa che alcune manovre interne sono state fatte bene, sono state utili, tali da non appesantire il bilancio complessivo dell'ente.
Altri due appunti, lo dico in maniera non del tutto positiva, sulle politiche abitative mi aspettavo che la risorsa fosse un po' più alta, anche qui forse il taglio era bene limitarlo, mi pare che nelle poste relative alle politiche abitative di larghe previsioni ci sia una risorsa pari a circa 4 milioni, 4 milioni e mezzo di euro, Assessore, forse di più, sono felice se mi correggerà nella replica. Anche su questo tema, do come un segno importante, ma dal mio punto di vista non del tutto positivo.
E' evidente che ci sono anche delle emergenze, alcune incideranno sul bilancio di previsione 2014 e, forse, ne determineranno anche delle variazioni importanti, ne cito due per tutte: una ha un’incidenza minore ed è quella delle risorse relative alle fusioni dei Comuni, è una sopravvenienza, nel senso che fatti alcuni referendum, alcuni Comuni avranno le risorse per poter gestire la fase del biennio della fusione dei Comuni, ma ripeto una cifra, tutto sommato, consistente seppure va su un biennio.
L'altra è la questione, Assessore, del maltempo che avrà un'incidenza forse pluriennale perché i danni provocati dal maltempo ammontano a diverse decine di milioni di euro. Credo che dovremo fare in parte il nostro lavoro, ma non credo che sarà possibile rimediare in questo preventivo o nei successivi ai 240 milioni di euro.
E’ un bilancio preventivo che avrà tagli anche per i prossimi anni, non solo in questo, e l'incidenza delle emergenze avrà un impatto esponenziale perché riguardo a questi temi dovremo trovare le risorse o, quanto meno, dare ristoro alle somme urgenze.
Su queste questioni, su questi punti essenziali, per farla abbastanza breve, noi riconosciamo questo bilancio di previsione del tutto in linea, coerente, con il programma di governo di questa Regione.
Siamo riusciti a non muovere le leve fiscali, si è riusciti a garantire i servizi essenziali per la comunità marchigiana indicati in quei tre o quattro punti, deve continuare l'azione di risparmio, di sobrietà sulla quale non solo la Giunta regionale, ma anche il Consiglio regionale hanno dato segnali molto netti in questi mesi, anzi rischiamo di cadere, sui giornali, in polemiche non utili e di alcuni temi è bene parlarne, ma forse un po' di meno. Sul tema del risparmio sia la Giunta, troviamo segnali chiarissimi nel bilancio di previsione, che il Consiglio hanno dato delle Marche la prova di una regione che fa della sobrietà una delle proprie caratteristiche particolari.
Per queste ragioni il gruppo del PD, ma credo tutta la maggioranza, non ho nessun dubbio, è pronta a votare questo bilancio di previsione 2014.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Devo dire, signori Consiglieri, che anche quest'anno avevamo sostanzialmente due modi di leggere in Commissione questo bilancio, la finanziaria e questo scenario economico e finanziario che ci circonda.
Uno era un po' quello stereotipato per quanto riguarda la minoranza, di fare le pulci e magari di aggiungere alle pulci anche dell'ostruzionismo, tentativo anche legittimo, politico, di impedire una facile approvazione di questo atto.
L'altro è che questo atto oggettivamente, visto che il dato economico si sta incancrenendo ulteriormente e, al di là di mille valutazioni e qualcuna di queste ne farò da un punto di vista politico, sblocca dei denari che vanno in direzioni assolutamente necessarie per il territorio.
Anche quest'anno non ho intenzione di avere un atteggiamento ostruzionistico, sebbene la tentazione politica, non tanto per il posizionamento da dove provengo, ma come dire, per lasciare il segno da un punto di vista dell'operato fatto, ho deciso di assumere un atteggiamento più costruttivo e devo dire che la Commissione, da questo punto di vista, qualcosa è riuscita a fare e di questo sono contento.
Innanzitutto do atto all'Assessore Marcolini di un lavoro imponente da un punto di vista contabile. Questo è determinato dal meccanismo delle entrate, credo che si debba fare un'analisi separata di questo atto, fra ciò che sono i capitoli di spesa e ciò che sono i capitoli delle entrate. Sul piano delle entrate mi sia consentito essere molto scettico e molto San Tommaso sui proclami fatti sui giornali dal Governatore Spacca in merito alla nuova programmazione comunitaria 2014-2020.
La Regione ha fatto una stima di circa 1 miliardo di questi fondi, credo al netto dei residui della programmazione precedente ma, a mio avviso, non è pensabile di poter considerare questa stima un dato certo, non per malafede della Regione, sia chiaro, perché la Regione non può che fare una stima un po’ sullo storico, un po' sul regolamento approvato, un po' sugli annunci dell'Unione europea e del Governo italiano che fa in questo senso. La verità è che la declinazione concreta, tecnica, numerica, contabile, della programmazione comunitaria 2014-2010 l'Unione europea ancora la deve fare. Siamo alle intese politiche, quindi, da questo punto di vista anche in relazione a quello che è accaduto negli ultimi anni, qui deve essere chiara una cosa: chiunque governi lavora a tagli pesanti alle Regioni o al consolidamento di questi tagli.
Noi non possiamo far finta che questo sia un dato che non esiste. Non a caso mancano all'appello in questo bilancio circa 17 milioni di euro di tagli governativi, non a caso ci viene chiesto un'ulteriore riduzione del patto di stabilità a 637 milioni di euro e, non a caso, il dibattito politico italiano si sta infervorando, aggiungo io, non per demagogia o populismi, ma perché c'è il problema oggettivo che il mantenimento della moneta euro nel suo equilibrio strutturale, sul discorso del tasso a cambio fisso, sul discorso del suo finanziamento reale, potrebbe portare l'Europa a chiederci ulteriormente una manovra aggiuntiva. Potrebbe chiederci complessivamente di fare una manovra di 50 miliardi di euro, e qualcuno ci deve dire dove li andremo a trovare questi soldi.
Il tema della revisione della spesa è sempre assoluto e necessario per una corretta politica, ma non è paragonabile al dato incontestabile della riduzione dell'entrata.
Prima il Consigliere Ricci parlava della lotta all'evasione fiscale, ma di quale lotta all'evasione fiscale voglio fregiarci oggi, là dove sappiamo che nel tempo aumenterà l'evasione fiscale per un dato oggettivo e cioè che non c'è più il denaro nelle tasche delle famiglie e delle imprese.
Su questo versante, il cittadino ci chiede di intervenire, perché il cittadino considera politici tutti quelli che mettono la faccia in un partito, si fanno votare e si fanno eleggere, e ci chiedono di dire delle cose. Su questo aspetto delle entrate dei fondi comunitari indirizzati sul piano dall'accordo politico, ma non sul piano della declinazione concretizzata a un punto tale da dire abbiamo ossigeno.
Le entrate tributarie, io vorrei ricordare che le Regioni hanno .., in Italia leviamoci dalla testa che la politica possa continuare a glissare il dibattito della riforma costituzionale della pubblica amministrazione, perché ci sono delle schizofrenie tali che sono ingestibili, una di queste è che si doveva fare il federalismo fiscale, siamo fermi all'anno zero, le entrate tributarie di fatto le decidono altri per noi e noi le dobbiamo incassare, rigirare e in parte riprendere. Questo è un meccanismo che nel 2014 l’Italia non si può più permettere. Noi abbiamo un Governo nazionale che sulla manovra tributaria, signori, cambia sempre le carte in tavola, ogni giorno si sente parlare di un nuovo tributo, ogni giorno si sente dire che potrebbe cambiare quell'aliquota, potrebbe cambiare la copertura della legge di stabilità, ma la Regione che è un ente di programmazione, quale programmazione seria può fare nel 2014 se non ha certezza delle proprie entrate e, soprattutto, quali risposte politiche può dare un Consigliere regionale a fronte di questo atteggiamento?
Credo che sul versante delle entrate la risposta debba essere un forte dibattito politico. A questo proposito ho presentato un ordine del giorno, se ne riparlerà dopo, domani, in cui invito questo Consiglio a fare una riflessione e a spingere in una direzione, perché o le Regioni si riformano sulle competenze, snellendo il loro meccanismo d'intervento, allora ha senso tutto, ha senso evitare di sprecar soldi con leggi che non hanno senso, ha senso ridurre i Consiglieri regionali, ha senso ridurre le indennità, eccetera, altrimenti è meglio chiuderle perché non è pensabile andare avanti con le Regioni che passano dall’eccessiva allegria, degli anni passati, sul versante delle entrate e dei soldi da spendere, ad un'eccessiva quantità di tagli che imprigionano lo svolgimento delle funzioni primarie di una Regione.
Concludo sul versante delle entrate citando, non a caso, la sanità! La sanità ha subìto in questi anni un taglio complessivo per le Regioni di circa 7 miliardi e mezzo di euro. Mi chiedo che senso abbia nel 2014 che la sanità sia affidata alle Regioni, che il finanziamento della sanità sia determinato dallo Stato, che noi Consiglieri regionali votiamo gli atti di indirizzo e di programmazione, cioè il piano sanitario, poi di fatto quello che succede in un'Asur non lo sa nessuno qui dentro. E’ inaccettabile, dal punto di vista politico, che un Consiglio regionale non si esprima. Vi invito ad usare la finanziaria per fare un dibattito serio, non strumentale o polemico nei confronti di qualcuno, per dire allo Stato centrale: "Lasciaci decidere dove vogliamo gli ospedali, ma prenditi l'onere della gestione se dobbiamo andare avanti in questi termini". Perdonate se è una provocazione politica collegata ad un atto finanziario, però non è pensabile che questi signori decidano come si finanzia, ti fanno il taglio e ti lasciano la gestione, ma l'organo politico non ha strumenti di controllo, facciamo un po' di chiarezza e facciamola una volta per tutte.
Vengo al fronte della spesa, anche qui non voglio fare l'opposizione strumentale e demagogica, vorrei fare l'opposizione che rimarca una posizione politica legittima di destra, vorrei fare un’opposizione che sia anche costruttiva e di stimolo, e quindi trovo positivo l'atteggiamento di difesa del comparto del sociale e del trasporto pubblico, però, sia chiaro che, dal mio punto di vista, c’è una condizione: la riforma del trasporto pubblico è una finta riforma, Consigliere Ricci mi consenta di dirlo, mi sta bene la destinazione dei fondi e le dico bravo, dico brava alla maggioranza, ma per quello che riguarda la gestione è evidente che quello che è stato fatto in questa Aula è ancora all'età della pietra, dobbiamo cercare di snellire, in maniera pesante il sistema del trasporto pubblico locale, altrimenti l'anno prossimo non ce la faremo.
Sul versante della spesa ritengo che ci sono delle leggi che sono ormai superate in termini storici e funzionali, ne cito una ad esempio: la legge n. 52 del 1974 “Provvedimenti per la tutela degli ambienti naturali”, una delle prime leggi ambientaliste probabilmente della storia delle Regioni, oggi è surclassata nel nostro impianto normativo da tutta un'altra serie di norme cui si deve dare seguito. Non ha senso tenere questa legge e destinargli dei soldi, è meglio prendere questi soldi e metterli sulla difesa delle coste, sul risanamento idrogeologico, sulla prevenzione che i Comuni non riescono a fare.
Credo che questo lavoro di manutenzione permanente delle nostre leggi … - Presidente chiederei un po' di silenzio, mi rendo conto di essere noioso, ma credetemi non voglio essere saccente e fare il professorino, però sento proprio l'esigenza di fare politica e sono un po' stufo di non poterla fare per un motivo o per un altro in Italia - da questo punto di vista vorrei ricordare che, anche per colpa del patto di stabilità, sul maltempo - veniva citato - bisogna intervenire con urgenza, noi dobbiamo assolutamente cercare di fare uno sforzo per manutenere le nostre leggi perché laddove non abbiamo soldi e spesa in più per poter fare, dobbiamo semplificare e razionalizzare ciò che abbiamo.
Ci sono poi le leggi politiche, mi sia consentito dirlo, credo che le Regioni debbano fare un grande sforzo sull'ambiente, sulla programmazione del territorio, un grande sforzo per garantire i servizi essenziali al cittadino per i Comuni, ma ci sono delle leggi di cui dobbiamo iniziare a ridurre il potenziale. Ne cito due: una è quella dei marchigiani all'estero, io vengo da un partito di destra che ha avuto nella sua storia un uomo che ha portato i cittadini all'estero ad avere il voto, però francamente credo che, in un momento come questo, si debba pensare innanzitutto ai marchigiani nel territorio e si debba ridurre un po' questo tipo di attività; cito anche la legge sulla pace, sulla promozione della pace, capisco che faccio inorridire chi ha una sensibilità di sinistra che ha costruito un percorso su questa legge e quant'altro, però signori da qualche parte dobbiamo andare a limare, credo che tutto quello che non rientra in quelle materie che per noi sono drammaticamente essenziali nel territorio, si debba fare un ulteriore sforzo per ridurre.
Mi sento di fare una critica politica specifica a questa maggioranza, sul discorso ad esempio degli enti partecipanti. Innanzitutto la mia contrarietà a questo bilancio è dovuta, paradossalmente, da ciò che si tratta di meno qui dentro e cioè il paradosso del versante della sanità, perché non posso non riconoscere lo sforzo fatto dall'Assessorato e dalla Commissione di razionalizzare, lo sforzo fatto su quelle materie che storicamente sono state date alle Regioni con i decreti delegati, ma sulla sanità non condivido minimamente la riforma fatta, non condivido l'operato dell'Assessore Mezzolani e della dirigenza dell'Asur e di fatto questa finanziaria fotografa questo bilancio, contiene questa riforma in termini di programmazione.
Vado rapidamente a concludere il mio intervento, ci sono delle cose che non vanno, innanzitutto sui costi della politica. Sui costi della politica abbiamo assistito ad un'indagine conoscitiva attinente le spese dei Gruppi del Consiglio, abbiamo assistito in Italia a scandali di una certa rilevanza, credo che, da questo punto di vista, si debbano fare tutti gli sforzi possibili, però credo anche che la democrazia abbia dei costi fisiologici e francamente il dibattito più giusto su questo versante è quello di ripensare il ruolo delle Regioni o di pensare di chiuderle senza tanti patemi d'animo.
E' grottesco ragionare sulle spese dei Consiglieri laddove si dà il sistema incentivante ai dirigenti dell’Asur al 20%, cioè al massimo dell'aliquota prevista dalla contrattazione collettiva e dalla legge statale.
Non è pensabile continuare a spettacolarizzare il ruolo dei Consiglieri, questo è un Consiglio che ha abolito i vitalizi, è un Consiglio in cui alcuni Consiglieri, come il sottoscritto, hanno rinunciato sin da subito all'utilizzo del vitalizio, è un Consiglio che si è ridotto il numero dei Consiglieri, guardate possiamo anche far si che i Consiglieri lavorino gratis, ciò non leva un problema, se c’è furbizia, se c’è spreco ed il denaro circola in maniera impropria, può accadere anche dove esiste una Giunta, anche dove esistono organismi esterni alla politica, allora, da questo punto di vista, io non sono minimamente soddisfatto di come è ripartita e gestita l'Asur nelle Marche, non sono soddisfatto dell'utilizzo di Svim, perché la Svim fa spendere milioni di euro all'anno per progetti di internazionalizzazione di cui i potenziali beneficiari possono essere solo i grandi gruppi economici e mai le piccole e medie imprese del nostro sistema manifatturiero che non sono in grado di concorrere a questo tipo di logica e di sfida.
Accadono poi le solite schizofrenie, e ne parlerò dopo, si continua a fare errori sulla gestione del personale, è stato indetto un concorso per dirigenti che per quanto possa esser giusto, legittimo e quant'altro, non viene compreso dalla cittadinanza, dalla gente e via dicendo, ci sono delle critiche, se ne potrebbero fare a bizzeffe.
Arrivo alla conclusione definitiva. Sia chiaro che non esiste il concetto politico in una finanziaria per poter affermare che il Governatore Spacca è bravo e il Consiglio è ridicolo. Spero che ognuno di voi onori queste provocazioni politiche che ho fatto per un dibattito serio e quando voteremo gli ordini del giorno, vi dico francamente che io amo l'Europa, credo nell'Europa delle patrie, credo nell'Europa dei popoli, credo che le Regioni possano continuare il rapporto con l'Europa, credo, però, che se non cambiano le regole del gioco sul patto di stabilità, sul fondo salva Stati, sulla pressione fiscal compact disgraziatamente approvato dal Governo che io ho sostenuto in passato, ritengo sia meglio uscire dall'euro, quindi, Consiglieri, visto che è un problema strettamente legato alla nostra finanza regionale, vi chiedo, vi chiederò alla fine, votati tutti questi articoli, quando ci saranno gli ordini del giorno, una profonda riflessione e spero accoglierete la volontà di dibattere la possibilità di uscire dall'euro se non verranno riviste determinate condizioni, di richiedere questo al Governo nazionale, e di fare una riforma delle Regioni che sia veramente forte perché altrimenti continueremo a vedere l'antipolitica come vampiro di questa istituzione.
Credo sia opportuno fare questo salto di livello, quindi, voto contro questo bilancio, questa finanziaria, perché nella bilancia complessiva fra ciò che mi piace e ciò che non mi piace, purtroppo, la sanità la fa da padrona e mi porta a votare contro questo atto con ferma determinazione, senza ostruzionismo, solo per garantire la programmazione di quello che riguarda il fondo anticrisi, i servizi sociali e quelli che sono i servizi essenziali ai cittadini per i Comuni, altrimenti avrei fatto anche ostruzionismo.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Grazie Presidente.
Appuntamento importante quello di oggi ma, come dice l'Assessore Marcolini, c'è sempre un appuntamento più importante di questo che è quello del rendiconto, cioè quando si arriva a tirare le somme dei nostri bilanci di previsione.
Sovvertendo un po' la scaletta del mio intervento, se scaletta si può chiamare …, ho avuto modo di leggere il comunicato stampa del relatore di minoranza, il Consigliere Zinni, sul quale mi trovo d'accordo su una cosa sostanziale, mentre ragioniamo del nostro bilancio, mai come oggi, mai come in questi ultimi anni e, soprattutto da quando è iniziata questa legislatura, il nostro bilancio può essere guardato, commentato, dentro ad uno scenario più generale che probabilmente ci chiama anche ad altri compiti, oppure se non sono ad altri compiti, ad un compito ancora più politico che in altre occasioni e mi ha fatto dire, ci ha fatto dire, che se quella riforma, per esempio, del Senato fosse stata fatta noi avremmo modo, in modo più diretto come autonomie, di sedere in quello che oggi è un ramo del Parlamento e confrontarci forse con molta più efficacia con il Governo nazionale, che non quello che succede dentro la Conferenza delle Regioni.
Detto questo voglio fare un riferimento prendendo spunto da un comunicato stampa della Giunta dal quale si rileva che le agenzie internazionali di valutazione del credito dicono che la Regione Marche ha adeguate capacità di rispettare gli obblighi finanziari, tuttavia condizioni economiche avverse o cambiamenti delle circostanze sono più facilmente associabili ad una minore capacità di adempiere agli obblighi finanziari assunti, e questa valutazione è per forza inferiore a quello dello Stato, perché altrimenti non potrebbe essere, e questo, dice l'Assessore, è una limitazione. Da qui una curiosità, mi piacerebbe sapere a suo giudizio se noi non avessimo avuto questa limitazione rappresentata dallo Stato, avremmo potuto avere una valutazione migliore rispetto ai criteri di queste agenzie di rating?
Queste agenzie riconoscono alla Regione una buona gestione finanziaria che consente di mantenere solidi i risultati di bilancio, grazie soprattutto all’equilibrio dei conti sanitari e riconoscono che c'è un indebitamento finanziario molto contenuto, una robusta posizione di liquidità, eccetera.
Se io metto insieme questo e ciò che hanno detto il relatore di maggioranza ed il relatore di minoranza, conoscendo un po' lo scenario generale nel quale ci muoviamo, il discorso su questo bilancio potrebbe essere chiuso qui.
E’ un bilancio rigoroso, è un bilancio che tiene conto di tante cose, se vado alle direttrici del bilancio per l'anno 2014 ed in ogni relazione al bilancio 2011 e successivi, vedo che nel 2011 le priorità o gli interventi che la Regione metteva tra quelli prioritari, non li cito, erano in numero di sei, e arrivo alle direttrici del bilancio per l'anno 2014, gli obiettivi e gli interventi principali sono due, quelli di cui non si poteva fare a meno, il trasporto pubblico locale e le politiche socio-sanitarie, su questo tutti quanti riconoscono che quello che si fa con questo bilancio era indispensabile. Indispensabile e giusto e questo viene riconosciuto.
Ora però il commento, chiaramente, non può finire qui, perché noi sappiamo cosa altro rimane fuori da tutto questo, cosa rimane in sofferenza e cosa può rappresentare un'opportunità di sviluppo per la nostra regione, opportunità che non può essere perseguita.
C'è un problema fondamentale che non è quanto si taglia o quanto bisognerebbe tagliare, qui c'è un problema generale che non ci sono entrate, non ci sono entrate non tanto per la nostra Regione, non ci sono le entrate per il nostro Paese, non si trovano le risorse, eppure da qualche parte queste stanno, perché comunque sia della ricchezza in questo Paese viene prodotta, non viene messa in discussione. Si sa con certezza che questa ricchezza non viene ridistribuita, negli anni c'è stato uno spostamento verso l'alto di questa ricchezza e questo forse è anche il problema che fa si che la nostra produttività non aumenti, che non ci siano investimenti in innovazione e così via.
Non posso non fare riferimento ad alcune cose che il disegno di legge di stabilità 2014 prevede per la nostra Regione, questo per farmi dire che noi dobbiamo agire anche con le altre Regioni, anche se non godiamo in questo momento di particolare credito, perché anche questa volta abbiamo una riduzione di 21 milioni di euro sul patto di stabilità, che vuol dire ulteriore limitazione delle spese di investimento, anche di risorse che ci sono e che gli enti locali hanno, 21 milioni di euro di riduzione dal patto di stabilità, che dovrebbero essere fuori dal patto di stabilità, il cofinanziamento nazionale e regionale per l'attuazione dei programmi comunitari e, come abbiamo detto qui in quest'Aula, gli interventi di finanziamento per le manutenzioni ordinarie e straordinarie per la difesa del suolo, visto quello che accade oramai puntualmente.
Ci sono 17 milioni di euro in meno sui trasferimenti statali e c'è un meccanismo abbastanza perverso perché questi 17 milioni di tagli aggiuntivi applicati ai trasferimenti devono essere versati allo Stato entro il 31 marzo 2014, se questo non avverrà saranno tagliati dai prossimi trasferimenti statali e visto che questi non ci sono molto probabilmente, dice la relazione al bilancio, dovranno essere restituiti con risorse proprie della Regione. Immaginatevi! Ci saranno poi ulteriori 14 milioni di tagli per il 2015 sulla sanità. Tutto questo avviene dopo che già in questi anni ci sono state le manovre del Ministro Tremonti e del Governo Monti e sono stati praticamente azzerati i trasferimenti che le Regioni ricevono dallo Stato, ed è per questo che la Regione può dire che con questo bilancio garantisce il più possibile la coesione sociale di questa regione.
C'è un aspetto nella relazione che mi preoccupa anche perché abbiamo parlato della nuova programmazione come grande opportunità per il prossimo periodo ed è anche oggetto, sento in giro, di qualche considerazione o di qualche battuta, rispetto forse al troppo affidamento che si fa su queste risorse, però la relazione alimenta questa cosa perché ad un certo punto dice: “vista la situazione il cofinanziamento regionale previsto dalla nuova programmazione comunitaria 20014-2020 risulta difficile da reperire”. Questa è una questione dirimente anche per la discussione che possiamo fare in quest'Aula. La settimana scorsa il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione di orientamento per l'utilizzo dei fondi comunitari, da tutti noi sicuramente auspicato, non sto a dire, ma quella sarebbe stata un’occasione per alimentare quel dibattito con questa preoccupazione, non è avvenuto, non possiamo agire e comportarci come se fossimo in compartimenti stagni, le discussioni che avvengono in quest'Aula devono essere dei momenti di reale condivisione, di reale conoscenza dello stato delle cose, per non perdere tempo e per non far delle cose così, come se fosse un esercizio accademico. Quella risoluzione che abbiamo approvato non vuole essere una testimonianza, vuole essere la manifestazione di una volontà dell'Assemblea legislativa la quale sarà poi chiamata ad approvare i futuri programmi operativi.
A questa incertezza poi aggiungiamo, e mi ripeto, il patto di stabilità, che non tira fuori gli investimenti comunitari dalle sue regole e la condizionalità macroeconomica che presiede al finanziamento dei programmi operativi, altro aspetto che non abbiamo adeguatamente approfondito. Condizionalità macroeconomica significa che se lo Stato italiano, e questo le Regioni non sono riuscite purtroppo a toglierlo dall'orizzonte di questa discussione, non rispetterà la questione del 3%, saranno rischio i programmi regionali.
Sulla nuova programmazione non mi dilungo, quindi abbiamo fondi inadeguati per politiche sociali, abbiamo fondi inadeguati per il trasporto, non possiamo cogliere le opportunità che ci vengono offerte da alcune cose che sono problematiche in questo momento, come ad esempio della difesa del suolo che, se volessimo, potrebbe diventare una grande occasione di sviluppo e di occupazione per questa regione.
Non riusciamo a cogliere le opportunità che rappresentano i parchi, le riserve naturali, perché non riusciamo a sostenere non la copertura, ma il cofinanziamento di attività che ricercano ed hanno un meccanismo virtuoso nella loro realizzazione. Non riusciamo a sostenere le politiche per la montagna come ci chiede il nostro Statuto regionale e come ci chiede la nostra Carta costituzionale.
Non ci sono le entrate, prima o poi questo problema a qualche livello dovremo pur porcerlo perché la questione sta qui ed è tutta politica.
Detto questo …, un altro minuto e poi ho finito, d'altra parte è il bilancio regionale.
E’ vero stiamo facendo una grande operazione di risparmio sulle spese di funzionamento, soprattutto rispetto al personale, sono anni che i servizi della Giunta sono in perenne riorganizzazione, guardate interroghiamoci una volta tanto sui risultati e sulla funzionalità del nostro sistema regionale, quanta strada ancora dobbiamo fare affinché questa struttura, questa grande struttura diventi un'agenzia di sviluppo territoriale. Abbiamo delle grandi opportunità che non stiamo cogliendo, siamo indietro sull'energia e sulle energie rinnovabili, siamo stati costretti in questa legislatura, quando abbiamo parlato di energie rinnovabili, a parlare soltanto di problemi. Abbiamo parlato e ci siamo spaccati sul rigassificatore, ci siamo spaccati sulla questione delle centrali a biogas, non un Consiglio sulle opportunità, non un Consiglio dove sia stato portato qualche dato, non cogliamo le opportunità.
E’ troppo il personale che ha la Regione? E’ scarsamente motivato o è scarsamente qualificato? Perché ogni volta che mettiamo mano ad una questione troviamo quasi sempre elementi di problematicità? Il Consiglio regionale ha affrontarlo una sua riorganizzazione, siamo diventati più funzionali? No, abbiamo meno strumenti, non siamo assistiti sul piano legislativo, non riusciamo a fare una verifica dell'efficacia e del funzionamento delle leggi, dobbiamo essere un po' più pragmatici, questa è l'occasione per discutere anche di questo, grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Il provvedimento che noi stiamo discutendo, e che credo sarà approvato dalla maggioranza domani o dopodomani, è il provvedimento più importante che questo Consiglio regionale è chiamato a discutere.
Voglio dire che è anche l'ultimo di questa legislatura perché il bilancio di previsione per il 2015 inevitabilmente risentirà del clima elettorale che sarà già avviato, quindi, farò esclusivamente considerazioni politiche.
Il taglio ragionieristico non mi appassiona, non mi interessa, pur conoscendo l'importanza che ha ovviamente, non m'interessa sottomettere la politica alla finanza, alla ragioneria.
Dico subito che i comunisti, il mio Gruppo della Federazione di sinistra voterà contro questo bilancio, voterà contro perché è un bilancio che non dà speranza ai giovani, non dà nessunissima speranza, non è credibile e soprattutto ha un difetto che credo sia un difetto nazionale, quello di non riportare in superficie la politica che è l'elemento, l'attività che deve scegliere, che deve fare le scelte dello sviluppo di questo Paese.
E’ vero quello che dice il relatore di maggioranza: abbiamo tagli alle Regioni ed agli enti locali, è vero quello che ci detto l'Assessore: ci sono tagli, ma è mai possibile, mi domando io, che gli stessi partiti che concordano in Europa questi tagli, che li approvano a Roma, ad Ancona poi li contestano? Fanno opera meritevole di politica questi partiti e questi responsabili dei partiti o buttano fumo negli giochi della gente? Fanno antipolitica ottenendo come risultato ultimo quello di far dire ai cittadini “sono tutti uguali”.
Ecco occorre chiarezza, occorre il coraggio di fare politica, che questo bilancio, questo governo, questa Giunta regionale non hanno ed hanno dimostrato di non avere. Lo hanno dimostrato in anni di attività dal 2010, il capogruppo del PD, che è il partito di maggioranza relativa, in questa Regione, in questo Consiglio regionale, ha detto che questo bilancio è coerente con le scelte programmatiche.
Io voglio fare due esempi per dimostrare che l'attività del Governo non è coerente. Primo nel programma amministrativo questa maggioranza aveva proposto a noi comunisti, affinché non accettassimo, ma l’avevamo accettato ugualmente, come pretesto, la valorizzazione del creato con un taglio religioso dell'ambiente, ebbene la valorizzazione del creato, la difesa del creato nelle Marche la garantisce la magistratura che è dovuta intervenire sulle centrali che questo Governo ha autorizzato.
La valorizzazione del creato, ce lo ha detto stamattina il coordinamento dei parchi, non viene fatta da questo Governo, non viene realizzata. Ne abbiamo discusso anche nell'ultimo Consiglio regionale, ad ogni pioggia più sostenuta si chiede l'emergenza per calamità naturale perché non siamo in grado e non è stata mai realizzata una politica di prevenzione lungimirante che ponesse al centro la madre terra che ci ospita, l'ambiente e tutti i suoi elementi vivi e, quindi, anche l'attività umana. Una politica, che dia speranza di un futuro migliore, che valorizzi questo ambiente, ce lo hanno ricordato stamattina, l'attività dei parchi che sono il braccio operativo della Regione, significa coinvolgere decine di migliaia di studenti, di ragazzi, con i centri di educazione ambientale all'interno dei parchi, significa tentare di favorire una sensibilità diversa rispetto alla violenza di questa società, significa valorizzare la nostra storia, le nostre radici culturali, significa porci all'interno dell'Unione europea forti della nostra identità, significa essere portatori di messaggi positivi.
Non c'è niente di tutto questo. Tagli, tagli lineari, dando la colpa agli altri e dicendo che quello che va bene è merito del Governo regionale. Questo vale per l'agricoltura e vale anche per le politiche di pace, che non sono della sinistra.Io vorrei che le politiche di pace fossero di tutti perché pace significa star bene tra di noi, significa creare le condizioni di rispetto tra noi esseri umani e, quindi, tra gli esseri umani e la natura. Invece gli stessi partiti che qui criticano i tagli alle Regioni hanno approvato nel 2013 24.643 milioni di euro spesi per le armi in Italia e non lo leggo su un giornale rivoluzionario, lo leggo sull'Unità. Il 90% di 24 miliardi di euro spesi in questo anno per gli armamenti italiani sono stati approvati dagli stessi partiti, da voi che qui dite di subìre i tagli fatti a Roma, ma voi li votate a Roma! Voi che siete nel Parlamento! Che bisogno ha l'Italia di spendere 24 miliardi di euro all'anno per gli armamenti e in parte queste spese vengono camuffate con spese per lo sviluppo economico, cito sempre il giornale.
Come fa la politica, come fanno le istituzioni a recuperare un ruolo che pure è necessario, a recuperare credibilità, come facciamo noi a favorire la coesione sociale se in Ancona diciamo una cosa ed a Roma un'altra. Se ad Ancona ci lamentiamoci che ci mancano soldi per gli ospedali, che ci mancano soldi per i disabili, per chi non è autosufficiente, e a Roma spendiamo questi soldi per le armi.
E’ ovvio che c'è una ribellione, è naturale che ci sia ribellione, allora delle due l'una o voi cambiate, avete il coraggio di cambiare e di riprendere nelle vostre mani la politica, o sarete sconfitti. Saremo sconfitti tutti e guardate non si può dire che siamo una Regione virtuosa perché con questa scelta a livello ambientale per i parchi mandiamo a casa 300 persone circa, tutti giovani laureati che credono nel loro futuro, che studiano perché vogliono fare un lavoro che amano, perché vogliono avere una vita degna.
Avete già mandato a casa con le scelte sulla sanità 1500 persone in tre anni, non sono solo le aziende che delocalizzano, che favoriscono la disoccupazione, anche la Regione Marche, ripeto, 1500 dipendenti. E’ stato recuperato qualcosa sul sociale grazie a Cgil-Cisl-Uil che si sono opposti, che hanno chiesto incontri, vi hanno sollecitato, altrimenti avreste tagliato ancora sia sul sociale che sugli altri settori che sono importantissimi.
Anche il metodo, eravamo alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari quando il Presidente della Federparchi ha detto: “abbiamo avuto le ultime notizie incrociando l'Assessore sul corridoio”. Ma che metodo è? Siamo al mercato centrale di Ancona o siamo in Consiglio regionale dove le cose si discutono con lealtà, con franchezza, alla luce del sole, con trasparenza?
Vedete questi sono alcuni elementi, ma potrei continuare, non vale la pena, ho riflettuto a lungo se valesse la pena presentare emendamenti, servirebbero 400.000 euro per dar vita ai parchi, basterebbe tagliare l'80% della tabella C, una volta si chiamavano marchette, mi scuso del termine, è di 1 milione di euro, basta tagliare lì per far vivere i Parchi, per dare speranza a 300 giovani, per dare una speranza ad un territorio che ha un presidio, per lanciare un messaggio culturale alto, forte. Ma non credo che questa Giunta sia disponibile ad accogliere indicazioni, soprattutto se vengono da Consiglieri di minoranza.
Certo siamo minoranza di numero, ma sicuramente siamo maggioranza politica perché la gente, e io lo so, è scontenta di questa Giunta regionale, molto scontenta di questa maggioranza e la manifestazione di sabato la dice lunga, era anche contro la Regione, lo diceva chiaramente, così non si può andare avanti.
Invito i partiti di questa maggioranza, invito il Governo regionale nelle sedi istituzionali a tentare, almeno tentare, di rigirare questa politica fatta esclusivamente di austerità. Di austerità ormai si muore, di austerità si vive precariamente, non si ha certezza di niente e guardate che non lo dicono solo i comunisti, lo dicono le banche, lo dicono le industrie, lo dice il Crel, lo dice la Caritas che ci ricorda, per l'ennesima volta, che in questa regione sono 15.000 i bambini da zero a cinque anni che non hanno cibo, che vanno a mangiare alla Caritas, nella grande regione dove ogni nove persone c'era una impresa e ne eravamo orgogliosi.
La finanziaria, questo bilancio che ci proponete non dà una speranza a questo, dite che resistete a scelte politiche fatte a Roma dai vostri partiti e non siete stati in grado di contestarli nelle sedi istituzionali dovute, e tanto meno a livello politico perché avete corso per queste primarie ed è di oggi la notizia sui giornali che Renzi si preoccupa delle tasse delle multinazionali, ma non dice una parola sui 23 miliardi che nel 2013 lo Stato italiano ha speso sulle armi.
Ecco perché noi comunisti prendiamo le distanze da questo modo di intendere ed interpretare la politica e votiamo contro questo bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Presidente, colleghi, è facile preannunciare per me che il Nuovo Centro Destra voterà naturalmente contro questo bilancio e spiego subito il “naturalmente”. Cercherò di farlo in maniera sintetica ricordando a tutti, non per una polemica, ma solo per tenere i piedi per terra, che su 262 Regioni dell'Unione europea le Marche vengono classificate al 177º posto per posizione generale, al 196º per l'innovazione, al 154º per le infrastrutture e al 220º per il livello tecnologico.
Questo per dire che cosa, Assessore, ripeto, non la prenda come una polemica, ma per dire che quando si fanno troppo spesso le celebrazioni sulla nostra Regione, con tutto il cuore vorrei aderire, aderisco e con orgoglio, quando parlo fuori dalle Marche, cerco di presentarle come una regione numero 1, non come la regione 177^, con il cuore lo faccio, con la testa non riesco a farlo, purtroppo.
Spesso le celebrazioni, i premi, sono anche autocelebrazioni che qualche volta costano soldi, perché convegni e promozioni vari sappiamo quello che costano.
Diceva il Consigliere Bucciarelli: “Dobbiamo agire su questo perché il prossimo bilancio sarà drogato dall'imminenza della campagna elettorale 2015”, caro collega Bucciarelli le dico che la campagna elettorale già c'è, è iniziata e naturalmente è iniziata anche dentro il PD, non me ne vogliano i colleghi del PD per i motivi che voi conoscete, siete più esperti di me in questo settore.
Non è la prima volta che intervengo in quest'Aula su questo argomento, sapete come la penso, spero sia un pensiero condiviso anche dai colleghi, voglio ricordare a tutti che nel 2001 quando D'Ambrosio ci disse, in una seduta di bilancio, che dovevamo aumentare subito l'addizionale Irpef e l'Irap perché si verificava improvvisamente, allora c'era ancora la lira, uno sbilancio della sanità di circa 70-80 miliardi di lire, (…) era novembre 2000, era l'inizio della seconda legislatura D'Ambrosio, fatto sta che si presentò improvvisamente un deficit di cui sei mesi prima non aveva parlato nessuno, questo lo dico per dire che da anni la comunità marchigiana sopporta un’imposizione fiscale, lo sappiamo, che è tra le più alte d'Italia, credo terza rispetto a Lombardia e Veneto, con un Pil diverso. Ha sopportato questo peso anche quando in Italia della crisi non parlava nessuno, almeno fino al 2006 e 2007, quindi, un sacrificio notevole costato ai cittadini ed alle imprese. Notevole, ripeto, in tempi in cui non c'era la crisi attuale, non se ne parlava minimamente.
Oggi si dice siamo una regione virtuosa per quanto riguarda la sanità, bisogna tener conto dei pesi fiscali che ci sono stati sui cittadini ed imprese e dobbiamo anche considerare che è stato venduto parecchio patrimonio. A livello morale ce lo dobbiamo dire, noi abbiamo venduto patrimonio che derivava dalla sussidiarietà del 1800, questo non lo dimentichiamo mai perché lo dobbiamo ai nonni e ai trisnonni, alle nostre generazioni passate. Abbiamo venduto tantissimo, quando si è pareggiato il bilancio e si pensava che almeno i tagli fossero necessari per i tagli governativi che ci sono stati, da tutti i colori - capisco la posizione facile del Consigliere Bucciarelli che è stato sempre all'opposizione - è vero ci sono stati tagli dei nostri governi e qui, in gran parte, al 95%, siamo stati coinvolti dal Governo nazionale.
Ma oggi il problema qual è? E' che nella sanità i tagli non vengono percepiti in maniera equa, cioè l’idem sentire della comunità locale è questo: se i tagli sono razionali ed uguali per tutti è un sacrificio che si sopporta. Se il cittadino della periferia percepisce che i tagli sono ispirati ad altre logiche, non soltanto a una strategia razionale, uguale per tutti, implode il rapporto tra cittadino e l'istituzione Regione.
Io avverto questo e sapete che ci sono disparità territorio per territorio che il cittadino non capisce, chiedo solo, la mia posizione è facile, lo riconosco stando all'opposizione, uno sforzo ulteriore affinché la maggioranza possa chiarire strategie leggibili e condivisibili non sul dolore del taglio, ma sulla razionalità. Non c’è, lo sapete, e la grossa difficoltà che avete è questa e tutto questo porta anche oggi ad un ritardo, per esempio, nelle nomine della dirigenza della sanità.
Cosa c’è in ballo? Non lo sappiamo, noi da quest'altra parte non lo sappiamo, ma è chiaro che c'è un'evidente difficoltà del PD e dentro il PD a procedere a queste nomine con le incertezze ci sono (…) sa perché, Consigliere Comi, non posso suggerire? Perché noi non abbiamo mai potuto suggerire un dirigente. Se lo accettate e se io lo faccio, poi si parla di lottizzazione, buon senso avrebbe voluto che ... lasciamo stare, non chiedo questo, dico solo dato che questo potere lo avete preso tutto in mano esercitatelo, (…) fatelo, la responsabilità è la vostra, però fatelo perché una volta si diceva “quatto dirigenti li nomina la maggioranza e due li nomina la minoranza” ed era una spregevole lottizzazione politica, poi è venuto il periodo in cui si è detto: “vinco io, nomino tutti io”. A posto, fatelo! Fatelo che vi devo dire, io da qua vi dico fatelo!
Non vi sfuggirà come adesso nel settore delle nomine la partita sia 10 a 0, talvolta anche sui revisori dei conti, quindi, quando uno accentra un potere chi non ci sta può dire solo “ti auguro di esercitarlo per bene” quindi fatelo nell'interesse di tutti.
Mi pare che il relatore di minoranza, da cui oggi sono diviso per scelte politiche all'interno del centrodestra, abbia ben evidenziato, è stato anche un mio pallino, nostro, però lo ha evidenziato e, quindi, non ci torno sopra, solo per rimarcare cari amici compagni, colleghi, adesso non so quale sia la nuova dizione renziana per chiamarvi fra noi … a me compagni va bene, con tutto il rispetto mi viene spontaneo dire amici e compagni, se un giorno ce la faremo un giorno, Assessore Marcolini, a parlare qui delle strategie Svim perché, ripeto, ringrazio il Consigliere Zinni che lo ha sottolineato, lo ribadisco io, continuo a pensare che sulle strategie Svim neanche la maggioranza abbia le idee chiare, o parecchi colleghi della maggioranza. Chiedo, quindi, una rivisitazione delle strategie per capire la convenienza costo-risultati. Aggiungo poi Aerdorica, non ci torno sopra perché ne abbiamo parlato un Consiglio intero, ma non vedo cambiamenti e novità, vedo solo che l'imbuto che naturalmente attira tutte le risorse è sempre più grande.
E' stato anche detto dello smacco ambientale. La maggioranza di centro-sinistra in questa Regione ha sempre vantato l'utilizzo dell'ambiente come valore, come obiettivo, come target, per il rilancio dello sviluppo. Mettiamoci mano presto, cari colleghi, perché credo che l'impasse che c'è stato in materia ambientale in questa Regione sia di poco inferiore a quello della sanità. Un vulnus pericolosissimo per voi che siete stati al governo nel rapporto con i cittadini.
Il lavoro. Per fortuna oggi sono in compagnia di politici nazionali, anche di diverse impostazioni che, nonostante l’organizzazione del lavoro sul territorio, quindi, i centri per l'impiego, sia una materia pressoché esclusiva della Regione, pongono il problema della rivisitazione dell'organizzazione della governance dei corsi professionali e dei stessi centri per l'impiego ed oggi entra nel programma governativo, ma ammettete o no che questo ce lo dovevamo vedere noi? Ve lo ripeto ancora una volta, anche oggi, in situazione di crisi di fronte ad aziende che chiedono risorse umane noi non siamo in grado di offrirle e di informarle, neanche quando c'era l'occupazione riuscivamo a rispondere e avevamo detto che di questo ne avremmo parlato.
Concludo dicendo che, come avviene in ogni famiglia, in un periodo di crisi va rivista la scala dei valori e vorrei capire anche la difficoltà dei tagli, Assessore. Comprendo perfettamente se la scala dei valori la tenete ancora alta allora qui abbiamo celebrato, la Regione, anzi il Presidente è stato celebrato in tutta Italia perché siamo la prima Regione ad avere introdotto il passaporto ematochimico nella prevenzione di tumori e leucemie adolescenziali, ma vedo che lì non solo c'è uno stanziamento di 40.000 rispetto agli 80.000 previsti, ma siamo scesi a 24.000. Il valore della prevenzione in materia di leucemie e tumori infantili adolescenziali è un valore che i colleghi della maggioranza percepiscono oppure no? Abbiamo fatto una legge di cui ci siamo vantati, la maggioranza si è vantata, la Consigliera Ortenzi era la relatrice di maggioranza ed io il relatore di minoranza, ed il Presidente a nome di tutti, ma adesso assistiamo ad un taglio micidiale.
Gli emendamenti che abbiamo presentato sono per ripristinare, su questa scala dei valori, delle somme. Non sono eccessive Assessore Marcolini, non ci piace la facile demagogia, di questo ce ne darà atto, questo l’abbiamo sempre fatto in ogni Consiglio sul bilancio, abbiamo cercato di impinguare, ripristinare fondi, ed in questo momento per l’emergenza l'Assessore dirà che qualcosa è stato fatto, aggiungiamo, quindi, focus su questo argomento, sui capitoli a sostegno della battaglia alle povertà, alle emergenze delle prossime quarantotto ore - credo che ci siano più di 100.000 marchigiani che non so cosa mangeranno a Natale, che si affacciano sui nostri servizi sociali, sui nostri banchi alimentari, alla Caritas, presso parrocchie e associazioni varie – è assolutamente necessario, subito, anche se questo è un esercizio che comincia nel 2014, fare altri tagli dolorosi, lo so, e impinguare questi capitoli.
Concludo con una cosa, non mi aggiungo al coro di chi oggi mette sotto processo i sindacati e non è uno del centrodestra, ma è il Segretario del PD, a cui auguro certamente buon lavoro, però dico una cosa, anch'io sono iscritto ad uno di quei sindacati da sempre, quindi, mi sta sul cuore tutto questo, sinceramente la delega in bianco di Cgil-Cisl-Uil sottoscritta l'altro giorno mi sorprende tantissimo. Devo capire su cosa hanno firmato perché durante l'anno c'è l'attacco alla Regione e sotto il bilancio c’è l'adesione politica. Mi dispiace, questo non è il modo per tutelare i lavoratori, io non appartengo né ai Forconi, né ai Cobas, né a Gilda, né a quelli che fanno violenza verbale, appartengo ad uno di quei tre sindacati storici, però devo capire su cosa abbiano fatto la delega. Sinceramente è un momento triste.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Presidente. Bilancio nuovo, problemi vecchi. Consigliere Bucciarelli, diciamo sempre le stesse cose, purtroppo, però, stiamo in minoranza per cui siamo come i cani dei contadini, abbaiamo, esponiamo concetti, ci prepariamo, ci sforziamo dal punto di vista dell’oratoria, il nostro gruppo lavora, prepara emendamenti, ma credo che l'attenzione sia di pochissimi, ossia gli amici. La presenza degli Assessori è dimezzata, chi è presente fa altre cose, cerchiamo di non essere falsi, di non essere bacchettoni, evitiamo di parlare di bilancio perché non serve a nessuno, la maggioranza è stata scelta democraticamente per prendere decisioni che le prenda e se ne assuma la responsabilità. Chi me lo fa fare di intervenire, per vedere solo qualche faccia amica che mi guarda e che mi segue con attenzione, con scarsa attenzione da parte degli altri.
E' un rito che deve essere tolto, adesso c'è Renzi, noi avremo qualche altro personaggio, dobbiamo rottamare tutti quelli che hanno una certa età ed i capelli bianchi, io vi faccio presente che non me li tingo, forse potrei anche rimanere, ma lei Consigliere Natali va via.
E’ veramente un rito, io non ci sto, a me non piace, mi tocca fare le solite osservazioni a cui chiaramente l'Assessore controbatterà in maniera approfondita, competente e capace e la storia finisce lì.
Io non metto in dubbio lo sforzo degli Assessori e che quello che fai lei, Assessore Marcolini, nel tirare avanti questi numeri sempre più risicati, con decurtazioni sempre maggiori, con una discontinuità dei trasferimenti statali. Nessuno mette in dubbio che la maggioranza stia lì a non fare il proprio dovere, ci mancherebbe altro, però è chiaro che questo è un bilancio, l'ultimo Consigliere Bucciarelli, perché il prossimo anno sarà solamente elettorale, che non dà quelle risposte che immaginavo ci potessero essere, è un bilancio che tiene conto di tante cose.
Ho letto che le risorse disponibili vengono concentrate sull'occupazione, sulle imprese, sui servizi sociali e sui trasporti. Certamente ci sono settori che hanno bisogno di iniezioni economiche ben maggiori e che rappresentano fonte di preoccupazione.
Un anno difficile il 2014, ormai è una vita che diciamo che l'anno è difficile, che ci sarà sempre maggiore difficoltà a far quadrare i conti, ma io pensavo ad un cambio di marcia, pensavo ad una velocità diversa e a un coraggio diverso che la politica deve avere, che la gente ci chiede e che si sta realizzando anche attraverso i partiti con delle elezioni di personaggi che promettono meraviglie, promettono un cambio notevole nel fare politica, ma qui, in questo bilancio vedo un modo anziano, vecchio, stantio.
Assessore Marcolini, secondo lei l'esecutivo ha fatto tutto il possibile per trovare risorse, per venire incontro a determinate difficoltà? Questi aiuti alle aziende sono veramente aiuti? Le aziende sono contente di quello che la Regione fa, compatibilmente con le difficoltà, perché non ha la bacchetta magica?
Io non lo so, la risposta non la do, la daranno gli elettori, la daranno i cittadini, le aziende. Io credo di no ascoltando il grido di dolore e d'allarme che viene, non perché si può fare sempre più e meglio, questo è chiaro, ma perché c'è una chiusura totale su alcuni settori, i miei sono imput, non voglio intervenire in maniera approfondita come ha fatto il Consigliere Zinni perché chiaramente da relatore conosce meglio, ma Consigliere Zinni nella tabella C abbiamo sfiorato l'impossibile. Pensavo che il peggio l’avessi visto l'anno scorso, l'anno scorso c’erano una trentina di interventi per 1 milione e 2, quest’anno 50 interventi per 2 milioni, otto facciate, non mi permetto di fare nessuna osservazione perché saranno tutti interventi straordinari, indispensabili, perorati a destra e a manca, come diceva il Consigliere Bucciarelli, otto facciate di interventi che non potevano essere diversificati, interventi che vi invito a guardare, non a commentare, a guardare per conoscenza, per il ruolo che abbiamo.
La Svim, ne parlava il Consigliere Massi, io non voglio intervenire nonostante che in questi anni ci sono stati degli interventi, l'ultimo nel 2012 di 2.700.000 euro, importanti, ma è veramente di supporto alle nostre imprese la Svim? La Svim interviene solo in determinate situazioni o è un punto in cui la maggioranza può intervenire per sistemare determinate cose? Le nostre aziende percepiscono l'importanza della Svim? Usufruiscono della professionalità della Svim? A qualcuno ho chiesto, i più preparati conoscono la Svim, ma la maggior parte non la conosce e non utilizza questa professionalità.
Siamo una Regione con la più alta speranza di vita, questo è positivo, credo che sia merito di tutti, dell'aria buona, dei medici, della prevenzione, della politica e nella deliberazione del dicembre 2010 l'esecutivo ha aderito all'Associazione Italia longeva dicendo che la Regione Marche è da tempo impegnata in una politica attenta alla realtà dell'anziano. Coerentemente con questa impostazione l'attuale governo regionale pone tra gli obiettivi strategici un progetto integrato di longevità e tutto quanto ne consegue, bene! In una situazione del genere la casa dell'Italia longeva è l'Inrca, quindi, bisogna sbrigarsi a farla, l'Inrca ancora non parte, l'ospedale è fermo, mille contenziosi. Grande attenzione all'Italia longeva, poca attenzione al contenitore delle persone, alle idee ed ai progetti per l'Italia longeva.
Il rischio d'aumento delle rette delle case di riposo, le case della salute per ora sono sulla carta, quindi, una regione che guarda con attenzione alla longevità e che a livello pratico non permette a questi studi di avere un contenitore sufficiente.
Tralascio l'attività aeroportuale perché fin dall'inizio abbiamo presentato interrogazioni e mozioni dicendo che questa Regione, la più alta per le piccole e medie imprese, questa regione turistica, non aveva un'adeguata attività aeroportuale. Siamo stati sempre sbugiardati, tacciati di demagogia, poi arriviamo a questo punto e ci accorgiamo di un buco enorme, di una mancanza di progettualità, di una mancanza di politica sull'attività aeroportuale, sul nostro unico aeroporto. Siamo stati per due anni portati in cordella dal Presidente Spacca, adesso arriverà sicuramente questo magnate argentino che poi, chiaramente basta leggere i numeri, è scappato, adesso per il prossimo anno e mezzo che c'è rimasto aspettiamo che entri un nuovo socio per un 7%.
Nel frattempo per l'82% della regione non c'è progettualità, un pozzo senza fine con l'impossibilità di andare in due città importanti per la nostra regione, Milano e Roma, però andiamo a Trapani, andiamo a Genova, andiamo in altre città.
Trovo, Assessore, un’incoerenza notevole quando si dice che c'è necessità di ridurre le spese di funzionamento, la spesa per il personale e questo si è fatto, c'è stato, e c'è Assessore, un intervento attivo per cercare di ridurre l'attività dei dipendenti Erap, Ersu, Arpam ed Assam, dico solo tre cose: è stato di recente bandito un concorso per tredici nuovi dirigenti regionali e mi fermo qua, l'affitto dell'Assam è di 335.000 euro, all'Ersu di Macerata si continua a nominare direttori esterni, si risparmia da una parte e dall'altra …, ho portato tre esempi, senza andare a scovarne ancora di più.
Un'altra curiosità Assessore, ma le controversi ci sono o non ci sono? Nella tabella C “Fondo per la gestione delle controversie con i creditori - spesa corrente 1.200.000” dopo i passaggi in Commissione è passato a 336.000 euro, Fondo per la gestione delle controversie spese di investimento da 2.700.000 è diminuito di 2 milioni, allora le controversie ci sono o non ci sono o la Commissione è stata così brava che le ha tolte completamente perché c'era necessità di quella cifra?
La sanità evito di parlarne, ne parliamo quotidianamente, sappiamo che la sanità occupa una percentuale troppo alta della spesa della Regione, per carità, lo sforzo notevole c'è, ma il cittadino non percepisce questo sforzo, ci sono due sanità: la sanità del pesarese e dell'anconetano e la sanità dell'entroterra.
Ora il Consigliere Comi fa delle battutine e io lo apprezzo, ma la più grande azienda lavorativa delle Marche è la sanità e il PD controlla la sanità dall'usciere al primario, dicendo qual è il reparto che deve andare avanti o quello che deve morire, scegliendo un primario che ha solamente una tessera di partito e che non ha una personalità sufficiente per mandare avanti un reparto. Un’ortopedia di Civitanova è ridotta a 20 posti in una municipalità virtuale di 120.000 abitanti, se un paziente si rompe un femore non c'è un posto, con 20 posti letto non ci sarà mai posto per andare a Camerino, oppure la sanità che il PD controlla così bene ha ormai allargato le competenze anche alla sanità privata, Villa Pini, Santo Stefano, dico questo perché le scelte sono scellerate o mi tocca fare la figura del matto del villaggio. Quando del 2010 dissi qui, prima ancora che finisse il concorso, chi quel posto di chirurgia lo avrebbe vinto, sono stato sbeffeggiato, Assessore, in malo modo. Sono stato oggetto di un'interrogazione, sono stato denunciato, la Finanza ancora sorride, mette in evidenza come questo PD sia inaffidabile perché per il suo modo di fare e di operare ha mostrato i muscoli dicendo fin dall'inizio il nome del chirurgo, chiaramente non è stato quello, perché quello non si è presentato, il direttore è stato messo da parte e c'è stato un cambio di marcia, quindi, dico che con la sanità non si può scherzare, perché la sanità non è un prodotto, non è frigorifero, non è una scarpa e lo stesso diritto a curarsi ce l'ha la persona di Visso e la persona che sta in Ancona.
Non vedo l'attenzione, la capacità, la voglia, quella si, senz'altro, di intervenire. I nuovi ospedali tanto declamati: l'Inrca è fermo e quello di Fermo non è partito, un gioco di parole voluto, chiaramente.
Termino col dire che occorre molta attenzione, secondo me, Assessore sul dissesto idrogeologico e sulla difesa della costa. Noi viviamo di turismo, questo turismo sta crescendo sempre di più, non possiamo intervenire solo quando la situazione è ormai compromessa per una pioggia un po’ più abbondante. Non c'è una politica, un programma di intervento costante a lungo termine, interveniamo solo per mettere una pezza quando ormai le cose sono accadute.
E' un bilancio che non dà speranze, è un bilancio che vedo a difesa, a difesa solamente di qualcuno e a difesa forse di qualche partito, che non tiene conto delle esigenze, che non tiene conto del periodo che viviamo.
E’ un bilancio piatto, un bilancio che mi preoccupa, perché credevo si potesse intervenire in modo diverso, tenendo conto delle priorità, pur riconoscendole, Assessore Marcolini, impegno, serietà e difficoltà nel far quadrare i conti, ma mi aspettavo qualcosa di più serio e di più importante. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acacia Scarpetti.

Luca ACACIA SCARPETTI. Grazie Presidente, mi permetta una nota personale, è veramente imbarazzante parlare di bilancio senza la presenza completa della Giunta, è una cosa che inciderà non poco sulla mia determinazione futura, perché stiamo parlando dell'atto più importante dell'anno, stiamo parlando di eventuali istanze, suggerimenti, appelli, chiarimenti, che non possono che essere dati alla Giunta e gli Assessori non ci sono.
La fortuna di parlare non per primo, ma quasi per ultimo, comunque al centro del gruppo, permette anche di non fare un poema intero, anche grazie alle precise illustrazioni dei giorni scorsi dell'Assessore Marcolini, sicuramente competente al ramo, ed allora uno, rispetto a questo mare infinito che è il bilancio di una Regione, si concentra per sensibilità, per esperienze, per episodi personali di vita, per settori che frequenta, su alcune parti rispetto ad altre.
Si va per pillole, pillole a volte grandi, a volte piccole. Ricordo, Presidente, e mi spiace che il Presidente Spacca non ci sia, troppo spesso non c'è, di aver firmato, in quanto Italia dei Valori, il 20 maggio 2013 un’azione di rilancio in vista dell'allora rimpasto di governo e di fine legislatura. Ho firmato quel documento perché conteneva, secondo me, la più grande delle manovre economiche, visto che parliamo di bilancio, neanche l'Assessore Marcolini presta molta attenzione, quindi, veramente una desolazione, ho firmato quell'accordo programmatico di bilancio della maggioranza perché conteneva potenzialmente la più grande delle manovre in tema di bilancio che la Regione Marche, probabilmente tutte le Regioni italiane, potessero fare. Si trattava dell'efficientamento dei fattori di produzione interna, centrale unica di acquisti, beni e servizi in tema sanitario, per tagliare costi burocratici e rendite di posizione, liberando risorse per incrementare i servizi socio sanitari diretti ai cittadini.
Queste non sono parole mie, sono parole del Governatore che chiaramente erano condivisibili, le ho firmate con grande entusiasmo, ma non ho visto, nell'analisi che ho fatto del bilancio, un frutto, un euro risparmiato grazie all'attuazione di questo proclama del 20 maggio 2013.
Ricordo che i giorni successivi a questa riunione di maggioranza seguì chiaramente la pubblicazione del testo e seguì una dichiarazione del nostro Governatore dove indicava che il potenziale target assoluto di risparmio poteva essere all'ordine dei 100.000 euro, notizia non smentita, anzi ripresa qualche giorno dopo dal brillante Presidente della Commissione sanità, Consigliere Comi, che diceva che l'attuazione piena di quel provvedimento poteva comportare risparmi sino a 200.000 euro all'anno. Anche questa notizia non smentita dai giornali che io ho letto.
Io sarei lieto se l'Assessore, che non c'è, Mezzolani ci potesse far vedere almeno un euro risparmiato da questo proclama politico che la maggioranza si è data per dare più coraggio ad affrontare questo bilancio. Temo, però, che questa misura indicata non sia stata ancora attuata e non se ne vedono neanche tracce future, basi per sperare che il 2014 porti finalmente alla costituzione della centrale unica d'acquisti in tema sanitario perché ancora paradossalmente nella Regione Marche, una siringa, il classico esempio banale della siringa, la si paga quattro, cinque, sei volte con prezzi diversi tra loro.
Rimanendo sempre in tema di sanità continua imperterrito, e non si capisce come possa essere, perché il 18 ottobre 2013, qualche giorno fa, c'è stata una sentenza del Consiglio di Stato che dice che non possono essere affidati trasporti sanitari se non in via prioritaria alle associazioni onlus, ancora a macchie di leopardo abbiamo, Assessore Marcolini, territori ove non esiste l'affidamento alle onlus, esistono solo i privati e questo comporta un aumento di spesa incredibile, si parla di 2 milioni e mezzo all'anno, così dice la Croce Rossa, per il solo territorio di Pesaro. Non solo, è notizia per me nuovissima, di questi giorni, magari per altri ormai vecchia e stagionata, che c'è un accordo generale per cui nei contratti di trasporto sanitario sono previsti anche materiali parasanitari presenti nelle ambulanze, questi vengono pagati extra dalla Regione ed eventualmente sono altri milioni di euro che sciupiamo.
Ma la cosa più fastidiosa, e l'ho detto qualche giorno fa pubblicamente, è che in quella scatola chiusa, in quella serie infinita di scatole cinesi che è la sanità, dalla sera alla mattina si decide di tagliare il terzo pannolone agli anziani, poi sembra che venga recuperato con fondi. Sono contento se questo avverrà, mi domando come sia potuto accadere, mi domando come sia potuto accadere in un momento in cui i costi della politica sono sotto l'occhio di tutti e fanno opinione pubblica e noi ci permettiamo di tagliare il terzo pannolone. Guardate che con tre pannoloni nessuno anziano ci sbarca il lunario quotidiano, che lei abbia trovato la soluzione mi fa molto piacere, benissimo, io l'ho detto in premessa, Assessore Marcolini, lei è uno dei pochi e dei più competenti per il posto che occupa, quindi, la persona giusta al posto giusto, però permette che noi che stiamo sul territorio e stiamo meno nelle stanze chiuse ci siamo dovuti sobbarcare mesi non di critiche, (…) ma momenti veramente imbarazzanti. Essere sul territorio, fare il Consigliere regionale e vedere che dalla sera alla mattina qualcuno si alza, il genio della Valle del Foglia, e taglia i pannoloni agli anziani, guardi che con tre pannoloni non c'è anziano che sbarca il lunario giornaliero, ce ne vogliono cinque, sei o sette. Non erano degli sprechi, li abbiamo ridotti alla fame, comunque sono contento che lei adesso, a brevi mani, mi dice che sta risolvendo il problema, anche se io ho presentato due emendamenti, perché i segnali vanno dati a 360° e quando leggeremo gli emendamenti capirà cosa dico, in maniera non populista ma seria, coerente ed equilibrata tra le varie figure che compongono questo Consiglio regionale.
Dalla sanità passiamo all'ambiente, il Presidente Spacca, che non c'è, spesso ha detto, e concordo con lui, che è una delle maglie nere della regione. Purtroppo è vero. Siamo una regione costiera che fa del turismo, giustamente e adesso anche per forza, una delle voci più importanti, ma ancora non riusciamo a recuperare un litro di acqua reflua dalle nostre condotte idriche. Non esiste un metro di doppia condotta nella nostra regione. Sembrano parole, concetti banali, ma tradotti sono milioni di euro in più per il turismo, in più per l'immagine, in più per il lavoro che si creerebbe e in più per l'agricoltura, è una panacea per l'equilibrio anche parlando dell'assetto idrogeologico.
Nessuno ne parla, un anno dopo che ero qui ne ho parlato con dei dirigenti della Regione sembrava che parlassi turco perchè chiedevo di predisporre un qualcosa per la fertsubirrigazione, per la fertirrigazione e sub irrigazione.
In Spagna in Andalusia dove vivono di turismo, e ci fanno i soldi, ci fanno benessere, il 50% dei reflui è reimpiegato nel verde pubblico ed in agricoltura. In Spagna dove fino a 30 anni fa avevano un signore che si chiamava Franco e dove la massima espressione di tecnologia era il somarello con un basto per portare le merci.
Ero in Spagna la settimana scorsa, hanno festeggiato il giorno della Costituzione a 35 anni e noi, invece, che siamo la culla della tecnologia abbiamo una serie di zavorre sparse in giro per la regione che portano a dire ad un Consigliere “ma di che cosa parliamo, è impossibile farlo da noi”, quando tra l'altro abbiamo delle valli servite da delle condotte di irrigazione dove basterebbero un tubo ed una pompa. Questo è l'ambiente!
Sono contento Assessore Marcolini che abbia risolto, almeno parzialmente, il problema dei parchi, però parlando di parchi non si può non ricordare quel passaggio iniziale che questa maggioranza ha affrontato, questa compagine che ha vinto le elezioni ha discusso nella prima o nella seconda, ma forse nella prima, riunione di maggioranza, il tema degli territoriali marchigiani. Il Presidente Spacca disse in maniera lungimirante che non si poteva andare avanti con quel passo, che sarebbero arrivati i tagli, come poi sono arrivati, insostenibili e che bisognava riformare questi enti in maniera unitaria. La seconda o la terza seduta di Consiglio si è chiuso l'Ente fiera e le fiere si fanno lo stesso, poi si è passati ad una profonda revisione dell'Istituto case popolari (Iacp), quando siamo arrivati agli Ersu ed ai parchi abbia trovato di fronte il vecchio medio evo e non si è potuto toccare nulla. Oggi siamo a piangere di un qualcosa che era annunciato, ripeto, sono contentissimo che l'Assessore ha trovato qualche risorsa per i parchi, ma noi dobbiamo pensare al passaggio fondamentale. Quando abbiamo fatto la revisione dei parchi c'è stata una grande lotta in Aula tra me ed il Consigliere Ricci, chiaramente lui è più forte perché ha sedici Consiglieri e l'ha vinta lui, ma queste sono le condizioni che portano a far mancare, comunque, nonostante lo sforzo dell'Assessore, 700.000 euro alle aree protette. Noi abbiamo un ambaradan, passatemi questo termine, abbiamo una struttura di consigli, di tecnici, eccetera, per ogni singolo parco, parchi che hanno un'estensione da 1500 a 6000 ettari, in Emilia Romagna pur avendo una struttura simile, perché la situazione era comune in tutta Italia, hanno affrontato la cosa in maniera più seria e ogni ente parco gestisce sei, sette parchi naturali.
Questo non lo abbiamo fatto e queste sono le conseguenze.
Parliamo di bilancio: una delle voci più bisognose di denaro e risorse è il dissesto idrogeologico. Come lo si affronta? Lo si affronta sempre a catastrofe “avvenuta”, è ora di fare un sano discorso preventivo che non comporta, le assicuro Presidente, sono assolutamente sobrio, impegno di spesa. Noi viviamo questo dramma per cui, come l'ultima volta, il vento ad 80 chilometri ha provocato danni in provincia di Pesaro, ma forse anche peggio in altre province. E' un dato assolutamente irrisorio, questo succede perché il territorio è completamente abbandonato, mi appello al Presidente di Commissione, Consigliere Badiali, affinché porti in discussione, in maniera severa, in III Commissione una proposta di legge firmata da sette, otto Consiglieri, se il problema è la mia firma la tolgo, purché questa legge venga in Aula perché per il settore è la panacea e potremmo fare qualche cosa di concreto.
Penultimo punto, Presidente, fondi europei. Noi abbiamo una spada di Damocle, l'Europa ci dice: "Questi sono i soldi, ma se voi non tornate con il rapporto del debito sul Pil a 113% rispetto a 133 non prendete un soldo di finanziamento europeo", questa è una cosa votata il 20 novembre 2013.
Le cose sono importantissime ed io, rispetto tutto questo cocktail di elementi che ho citato ed alla risposta degli Assessori, che in parte non ci sono, formulerò, anche in base all'esito dei miei emendamenti, la mia decisione sul voto rispetto al presente bilancio, grazie Presidente.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Mi accorgo che ormai da tre, quattro anni affrontiamo i bilanci e siamo sempre lì a rigirare sulle stesse cose. Mi sento ribadire le stesse cose, cioè la Svim, l'Aerdorica, il dissesto idrogeologico, la difesa costiera, tutte queste cose che ci fanno scontrare, opposizione e maggioranza, ma non se ne viene mai a capo.
Vi voglio comunicare che da ieri ci sono dei missili russi che Putin ha schierato vicino al confine dell'Unione europea questo per dirvi che siamo (...), infatti a questo punto mi auguro che si ricostruisca il muro perché quando c'era si stava meglio, l'economia tirava, non c'era l'Europa che ci rompeva le balle, perché l'Europa non sta facendo altro che disastri. Disastri su disastri questa è realtà e quando leggo su Repubblica “Le tesi populiste non reggono, l'euro è la moneta del futuro” di domando di quale futuro stiamo parlando. La moneta esiste da 5000 anni e non è mai esistita non collegata ad uno Stato. L'Europa non è uno Stato, è un'Unione e ha già dimostrato la sua capacità di interpretare la disoccupazione, l'economia, il popolo che dovrebbe rappresentare.
Questo è il preambolo di una cosa che è evidente a tutti, finalmente ci sono i forconi, ci sono i grillini, ci sono questi movimenti che hanno alzato lo sguardo, non hanno guardato qui in basso perché noi qui siamo un pollaio, ci becchiamo l'uno con l'altro su delle quisquilie perché quella che è la sovrastruttura è ben più potente e pericolosa. Quello che sta facendo è una guerra, è una guerra spietata alla classe media, alla classe manifatturiera. E' per questo che le Marche soffrono più delle altre di questa crisi, perché l'attacco di questa finanza che ci sta sopra è diretto proprio ai benestanti, non è come prima che attaccava la fascia più debole, non è l'impostazione di una società all'americana, quella cosiddetta dei due terzi, due terzi mangiano ed un terzo soffre la fame. Qui arriveremo al contrario, ad una situazione in cui due terzi soffrirà la fame ed nemmeno un terzo godrà di vantaggi economici, questo è assolutamente evidente, quindi, ci fanno scontrare noi, Regioni, Comuni, Province, quando vediamo come sono effettivamente i tagli, ci dicono di tagliare quello che ormai non è più possibile tagliare.
Questa austerità è veramente il contrario di una strategia per l'incremento dell'occupazione, questo è un economicidio e uso il termine che usa Paolo Barnard, esponente che si sta affermando in maniera trasversale, in maniera mediatica attraverso i nuovi sistemi, quindi, internet, facebook, ed altro, e sta portando giustamente l'attenzione su quello che noi facciamo finta di non vedere, soprattutto la vostra parte politica, quella che ha sparato su quest'Europa. Un'Europa che favorisce i capitalisti, che favorisce le speculazioni finanziarie, che favorisce la tecnologia dello spread, è questo che mi stupisce, dov'è la Consigliera Bellabarba, la più bella comunista dell'Aula, dov'è? E' possibile che sia silente su queste cose? Io sono veramente stupito di fronte a questo silenzio, i cosiddetti progressisti sono qui davanti, allora io dico, il futuro, la crisi è sempre più grave, abbiamo nelle Marche 23.000 posti di lavoro persi in un anno, 78.000 disoccupati, un tasso di disoccupazione che raggiunge l'11%, 43.000 famiglie sulla soglia della povertà, 6000 nella povertà assoluta, ditemi voi se questa non è una catastrofe, in nemmeno 10 anni. Noi avevamo un progresso spaventoso, avevamo un'economia, un apparato industriale manifatturiero che faceva invidia alla Germania, dov'è finita questa ricchezza? Dov'è finita? Il risparmio degli italiani era il più alto al mondo, sia in proprietà che in depositi bancari, com'è possibile questo scandalo e noi qui ci azzuffiamo per l'Aerdorica! Per carità di Dio, l'Aerdorica è, anzi in questo momento faccio una parentesi, vedo che l'aeroporto Rimini è fallito, Pescara è fallito, è logico che l'Aerdorica punti sulla strategia della sua posizione all'interno del Mediterraneo e, quindi, se spendiamo 3 milioni di euro non mi scandalizzo, ne buttiamo 48 sulle ferrovie e 150 sulla gomma, però facciamolo bene, 67, ero rimasto ai vecchi splendori. Non mi scandalizzo di questo, mi scandalizzo delle direzioni scandalose, delle nomine di persone che sono state fatte che non so a chi abbiano giovato.
In questo momento non vedo la pericolosità locale, ripeto, qui stiamo parlando di briciole, ma noi dobbiamo sparare in alto, è questo che credo. Credo che dalle Regioni debba arrivare un appello forte verso il cambiamento di quest'Europa perché questa ci mette dei vincoli. Chiedo chi di voi ha letto cosa dice il Trattato di Lisbona? Il trattato di Maastricht? Chi ha letto cosa vuol dire il fiscal compact? Lo sapete? Penso di no, ci tolgono praticamente tutto, ci tolgono tutto e noi qui stiamo parlando di fare bilanci di 5 miliardi, quando non ne abbiamo più. I bilanci che facciamo sono ormai pilotati, impostati dalla Corte dei Conti che a sua volta il bilancio dello Stato, ... la Corte Suprema della Giustizia, eccetera. Siamo sotto una dittatura, altro che democrazia europea, siamo all'esatto contrario.
Leggetevi i riassunti del Trattato di Lisbona e di Maastricht, ci espropriano di tutto quello che eravamo. Noi avevamo una Costituzione, quella del '48, che era fondamentale, avevamo una democrazia ed una moneta, avevamo queste tre cose fondamentali che ci sono state tolte. Grazie a queste tre cose, in nemmeno trent'anni, avevamo creato il fenomeno italiano che ora non abbiamo più. Su questo dobbiamo riflettere ed i forconi che sono fuori ci danno un segnale perché anche loro si sono accorti, non tutti, che il male non è qua, ed hanno bloccato le frontiere per i prodotti che arrivano da fuori che noi non abbiamo nemmeno la capacità di gestire. Abbiamo visto la politica agricola che è stata solo drogare e finanziare, creare assistenzialismo, anche lì eravamo grandi agricoltori, adesso abbiamo delle nicchie, ma non è questa la nostra storia. La nostra economia non è la Tod's, la nostra economia non è la Ferrari, sono le altre mille imprese che erano e che dovrebbero essere la nostra forza.
Chiudendo il mio discorso un accenno solo alla sanità che è la voce di spesa più ampia ed assorbe la quasi totalità della decisione, fino a quando ce lo concederanno perché anche qui sarà tutto sotto la lente dell'Europa.
La sanità anche qui, probabilmente, le riforme sono state peggiori di quello che c'era. Sta facendo acqua da tutte le parti e pensiamo che se c'è una voce passiva, come la mobilità passiva, questa sarà sempre più passiva perché il percorso della sanità non va certo a toccare quello che è bifronte, le due cose che devono dare la sicurezza e la salute a tutti cittadini a prescindere da dove abitano, sono la prossimità della cura e, soprattutto, più trasparenza perché nei bilanci. Come è stato ribadito anche dalla Corte dei Conti che non si è accontentata del materiale chel è stato fornito per poter giudicare positivamente o meno il bilancio della sanità che è così ampio, quindi, anche le aree vaste, le aziende, devono per forza di cose rendere conto anche a noi, qua in Regione, di come spendono i soldi, anche perché è la spesa più utile per i cittadini.
Avevo un emendamento un po' populista, non l'ho consegnato, con cui chiedevo un contributo straordinario per il porto di Fano relativo al suo dragaggio. Chiedevo 500.000 euro, so che queste cose sono solo per fare clamore, perché chiaramente non sono ammissibili, però da questo punto di vista dico che Ancona è la capitale della Macroregione Adriatico Ionica, si citano i due mari, ma reputo ridicolo non poter avere un contributo minimo, per quello che prima si faceva in maniera costante, come il dragaggio del porto. Parliamo dei mari e non riusciamo a dragare un porto come quello di Fano che fino a qualche anno fa aveva una marineria da invidia, adesso siamo ridotti all'osso e deve emigrare in altri porti, quindi, la capitale della Macroregione Adriatico Ionica si svegli a dragare i porti e, soprattutto, quello di Fano che sono vent'anni che ha 100.000 m³ di fanghi da smaltire e, purtroppo, ancora, abbiamo solo frottole da parte della Regione, grazie.

PRESIDENTE. Alle ore 15,00 si riunisce, come sapete, la II Commissione. Devono ancora parlare i Consiglieri Natali, Binci, Giancarli, Marconi, Eusebi, Trenta ed è previsto l'intervento dell'Assessore Marcolini, io direi di andare avanti fino alle ore 14,30 poi, dove si arriva, si arriva, e si riprende domani mattina. Siamo tutti d'accordo, dove arriviamo, arriviamo. Ricordo che il tempo per l'intervento non è più di venti minuti, ma da nuovo Regolamento di dieci, gradirei che si rimanesse nei tempi prestabiliti dal Regolamento.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Sentendo gli interventi degli altri, parto, perché mi ha fatto impressione, ma è un po' una logica, da quello che diceva il Consigliere Massi, che si lamentava del fatto che a quel progetto sul passaporto ematochimico era stato ridotto il contributo. Dico al Consigliere Massi, ma lo dico a tutti voi, il problema vero non era il progetto, era la comunicazione del progetto. Questa è una Giunta, è un'amministrazione maestra nel comunicare. Un giorno dovrà dirci quanti soldi ha speso nel comunicare, quanto costa il comunicare. Lo dovremmo sapere tutti perché in epoca di tagli la Giornata delle Marche a San Benedetto del Tronto è costata 182.000 euro! No? Quanto? A me hanno detto 180.000 euro, sarà di meno qualcuno mi dirà il contrario.
Quello che mi meraviglia, al di là dell'assenza del Governatore, ma il Governatore non c'è mai qui, è l'assenza dell'Assessore alla sanità, perché noi parliamo di un bilancio preventivo in mancanza dell'Assessore alla sanità.
Lo domando all'Assessore Marcolini, quanto incide la sanità nel bilancio regionale? In percentuale? (…) Il 70%, ed il protagonista del bilancio non c'è. Non c'è, nel senso che in sede di bilancio non mi sembra giusto che lei, Assessore Marcolini, stia qui, adesso ha cinque Assessori a fianco, finora ne ha avuti 2 e sopporta quello che sta succedendo, tutto quello che noi le diciamo, anche perchè questa è per noi l'unica occasione, Assessore Marcolini, di parlare di sanità in questo Consiglio (...) , Assessore, mi scusi, in sede di bilancio l'Assessore sta qui a sentire quello che dicono i Consiglieri regionali sulla sanità, poi quando vuole parlare di sanità con altri si organizza in maniera diversa. Questo sempre secondo determinate regole, anche perché di sanità, Assessore, in questa Assemblea non si parla mai, si parla solo quando l'Assessore alla sanità è costretto a rispondere alle interrogazioni o ad altro. Di tutto il riordino della sanità in questa Assemblea è passato solo il problema dell'urgenza, che era una legge che abrogava un'altra legge, non è passato nient'altro, nessuna discussione, perché il giorno in cui si è votato su qualcosa che riguardava la sanità, Assessore Marcolini, lei sa benissimo come sono andate a finire le cose, sull'incompatibilità del direttore generale dell'Asur non c'era una maggioranza molto schierata e coesa, oserei dire, per eufemismo.
Parlando di sanità, Il Sole 24 ore, qualche giorno fa, ha pubblicato un articolo sulle Regioni più virtuose e su quelle più soggette alla corruzione. La Basilica è in testa alla classifica di trasparenza mentre le Marche sono agli ultimi posti. Nella comunicazione della Giunta regionale questo non lo abbiamo sentito, gli ultimi posti, da il Sole 24 ore del 10 dicembre, (...) le cinque Regioni più virtuose e quelle più soggette alla corruzione, Basilicata in testa alla classifica della trasparenza, certo della trasparenza, la trasparenza (...) mi ricollego al discorso della trasparenza Assessore, perché proprio sulla mancata trasparenza e sul non rispettare, Assessore, se lei risponde a me e parla al telefono non mi risponda almeno facciamo la cosa migliore, sempre per questione d'educazione e non di altro.
Sulla trasparenza e sulla corruzione è stato fatto proprio da questo Governo un decreto apposito che è quello contro cui cozzava ineludibilmente la nomina e il rimanere direttore generale da parte del Dottor Ciccarelli. Si è votato qui dentro, non è interessato a nessuno, qualcuno ha avuto il coraggio di alzarsi e di mostrare gli attributi, altri hanno pensato di mostrare gli attributi uscendo, altri hanno pensato di non mostrare gli attributi accodandosi.
Questo è un problema grande Assessore perché lei parla di tagli e ciò detto, abbiamo sentito prima nel discorso che si faceva sui parchi, allora io mi sono preso la briga di tirare fuori, perché sono un populista, è notorio questo, i soldi che prendono i nostri vertici apicali dell'Asur, quello che prendono al di là dello stipendio mensile. Stipendio mensile che per il direttore generale dell'Asur è di 155.000 euro annui lordi, parliamo sempre di lordo, a scendere gli altri non vanno sotto i 120.000 euro, ma oltre questo gli stessi si danno i premi, gli stessi si valutano, la Giunta valuta il direttore generale dell'Asur e gli attribuisce determinate somme, il direttore generale dell'Asur gira all'interno delle Aree vaste a lui sottoposte, così come le altre aziende.
Per farla breve e per non tediarvi, considerando dal 2010, nomina del direttore generale, e considerando che per alcuni casi parliamo solo del 2010 e del 2011, perché per il 2012 non sono stati ancora liquidati, si parla di un aggiuntivo di quasi 700.000 euro. Un giochetto da ragazzi in epoca di tagli, di Cea, di posti letto, di servizio o di altro.
La prima domanda che vorrei fare è: quanto pensate ancora di portare avanti una vicenda del genere? Questi sono numeri che vengono fuori, a meno che qualcuno ancora non ci voglia far credere che la Regione è una cosa e l'Asur un'altra, ma penso che su questo cadremmo, non voglio dire nel ridicolo, ma nel patetico che, forse, è l'aggettivo più consono su tali ragionamenti. Per quanto tempo ancora vedremo questo? Basterà, e lo anticipo, magari spostare il direttore generale al Dipartimento della salute e farlo sostituire da un altro, da una persona magari a lui vicina. Magari da uno già nominato da lui o pensate di fare in maniera diversa?
Qualcuno ha parlato dei direttori generali, di chi li nomina, se ha l'appalto un partito o un altro, io purtroppo penso che l’appalto non ce l'abbia un partito, sono d'accordo, non so se era il Consigliere Perazzoli, penso che siano altri tipi di appalti, magari ci fosse un partito, ci faremo prendere come segretari regionali, secondo me non siamo neanche in queste condizioni, però voi siete in grado, chi comanda, chi è in maggioranza, di sciogliere certi nodi, di rompere certe situazioni e di dare modo a tutti di essere rappresentati, ma bene!
Leggo, tra le valutazioni che portano ai premi che, per esempio, per il direttore della mia Area vasta è stato giudicato soltanto per i tre mesi dell'anno 2011, perchè il 2012 ancora non è arrivato e a fronte di persone che hanno raggiunto il 90-94% degli obiettivi, ha raggiunto solo il 39%, ora se è vero questo, perché io prendo i numeri, prendo i dati, la sostituzione era immediata. Penso che in una materia come la sanità se si arrivano ad attribuire dei punteggi del genere non ci può che essere una conseguenza. Invece non succede questo, Assessore.
Altro aspetto, parliamo sempre di tagli, dello Stato che ci leva i soldi, sicuramente, non entro nell'argomento su cui torneremo domani in sede di dichiarazione di voto, su un discorso più generale, ma l'Asur quanto costa? Io ho un'interrogazione dall'11 giugno 2013, grazie a molti giri e alle giravolte non si discutono le interrogazioni da un mese.
Tra quanto l'Asur dà alle Aree vaste e quanto la Regione dà all'Asur, sempre da notizie e da documenti tra le mie mani, c'è una differenza di 82 milioni di euro. Vorrei sapere 82 milioni di euro come vengono impiegati, a che servono? Perché se residuano da quanto viene dato alle Aree vaste, che ci fa l'Asur con questi soldi? Qual è l'attività dell'Asur oltre gestire la sanità delle cinque Aree vaste?
Io attendo una risposta, Presidente Solazzi, dall'11 giugno 2013, sono argomenti abbastanza seri.
Ricordo, in una mia interrogazione, su un punto avvenuto all'Ospedale Mazzoni di Ascoli, il Presidente, il Governatore Spacca scrollare le spalle nauseato, dicendo: "Di queste cose neanche nei Consigli circoscrizionali se ne discute". Aveva ragione! Di 82 milioni di euro forse è il caso di discuterne in Consiglio regionale e con urgenza anche perché se queste notizie fossero vere, forse in momenti di tagli o di altro sapremmo dove andare a sforbiciare qualche cosa.
Lo spreco c'è su tutto, perché sulla sanità, l'appropriatezza dei servizi e la razionalizzazione non è altro che un taglio lineare, vedo l'Assessore Canzian, parlo con lui, perché magari parlando tra conterranei ci capiamo meglio, noi abbiamo reclamato per anni l'Azienda ospedaliera, non ce l'hanno data, l'hanno data a Pesaro che era nelle nostre stesse condizioni. Scopriamo che l'Area vasta che non ha avuto l'Azienda ospedaliera ha una mobilità attiva di 12 milioni di euro, mentre l'Area vasta 1 che ha avuto l'Azienda ha una mobilità passiva di 27 milioni di euro. Forse sarebbe il caso che l'Assessore alla sanità si ponesse qualche domanda su questo, specie se valutasse, come dovrebbe fare, che la mobilità attiva dell'Area vasta 5 non fa rientrare soldi nelle casse della Regione, solo in minima parte, in quanto al 90% è tutta del privato convenzionato.
Voi capite quando noi diciamo, quando io dico: magari fosse tutto in mano ad Ucchielli. Ucchielli ha altre responsabilità che non gli impediscono certe cose.
Un ultimo appunto sulla mobilità passiva del pesarese, sempre dall'impegnatissimo Assessore Mezzolani, vorrei sapere se si è accorto che nel pesarese opera una società che si chiama Montefeltro Salute, magari qualcuno del pesarere qui ne sa qualcosa, e soprattutto se sa chi sono i soci della Montefeltro Salute, come privato minoritario, e se sa dove ha la sede legale. Mi era venuta la curiosità di andare a vedere chi erano i soci, è stato impossibile perché la residenza fiscale è a San Marino, so che per voi è normale, ma per me che vengo da un partito di illegali, che sono stato richiamato alla legalità per anni, appena visto questo ho pensato che non se ne era accorto nessuno.
Dovreste darci delle giustificazioni su questo, spero di chiederle solo a voi le giustificazioni, perché una società con sede a San Marino qualche dubbio dovrebbe farlo venire, non a noi, non a me, forse a voi, per questo ritenevo, Presidente Solazzi, necessaria la presenza dell'Assessore Mezzolani, forse l'Assessore è a San Marino, forse sta facendo qualche altra cosa di molto più importante, sicuramente, dovrà sapere che noi su queste cose non lo lasceremo in pace.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Il bilancio annuale e pluriennale è la programmazione della nostra Regione. Questo momento, è stato detto forse da qualcun altro, e questa parola, programmazione regionale, dovrebbero tradursi non solo in numeri e guerra di numeri, ma nell'esposizione da parte della Giunta regionale di quelle che saranno sia le politiche e la programmazione per il prossimo anno che gli interventi nella programmazione e l'aggiustamento della mira, anche alla luce della grossa crisi economica che c'è, che deve essere sostanzialmente fatto, oltre che gli interventi non solo prettamente economici e finanziari, ma relativi alla realizzazione di programmi, studiando la realtà modificata e proponendo all'Aula, indicando le relative spese di bilancio, un cambio se c'è di programmazione e di prospettiva.
Credo che, proprio per la crisi, questi aspetti dovrebbero essere valorizzati e messi in evidenza. Non mi sembra che questo sia stato fatto, né nelle audizioni, né negli interventi da parte della Giunta regionale in tutti i settori in cui, secondo me, bisognerebbe ricominciare la programmazione ex novo.
L'Assessore Marcolini ci ha detto più volte che bisognerebbe togliere questa ridda di voci e di leggi che frantumano e disperdono a pioggia la spesa regionale, per partire con un bilancio a base zero e indicare le priorità. Oltretutto siamo anche in una fase economica in cui non è più possibile fare interventi a pioggia, mentre il nostro bilancio è ancora configurato con interventi a pioggia in tutti i settori.
Servirebbero un forte studio delle nuove realtà e proposte diverse soprattutto in questo periodo perché siamo nel 2013 ed il prossimo anno parte il nuovo periodo di programmazione 2014-2020.
In questo anno la Giunta ci dovrebbe dire quali effetti ha sortito la programmazione, gli investimenti fatti che, ricordo, sono oltre 400 milioni di euro di fondi europei che hanno attivato 1000 milioni complessivi di investimenti sul territorio, in tanti settori: industria, agricoltura, pesca, formazione. Allora mi chiedo: cosa hanno prodotto questi interventi? Quali interventi hanno avuto un effetto moltiplicatore sull'occupazione, sulla nascita delle buone imprese? In quali settori sono nate nuove imprese, imprese innovative, che hanno puntato sulla ricerca, sull'occupazione dei giovani e, quindi, sulla valorizzazione dei nostri cervelli anziché farli uscire?
Tutto questo io lo chiedo, ma non penso che nessuno qui mi darà mai una risposta, e questo è grave perché se non si parte dallo studio degli effetti delle politiche di bilancio dell'anno passato, dell'anno in corso, degli anni precedenti, noi non sapremo se i soldi che abbiamo speso li abbiamo spesi male oppure no.
Penso che la sede del bilancio preventivo sia l'unica sede in cui la Giunta regionale debba tracciare un bilancio e dire: “Abbiamo ottenuto questi risultati” e non debba piangere sul fatto che non ci siano risorse per coprire tutte le voci di spesa nella stessa misura degli anni passati. Ci deve dare delle indicazioni, si devono fare delle scelte e non un taglio lineare del 40%.
La sanità regionale, la maggioranza ha programmato la chiusura dei piccoli ospedali da riconvertire in case della salute, ma ancora non si sa se le case della salute saranno mai riconvertite e se avranno quella funzione necessaria per i cittadini, di avere un riferimento sanitario un po' vicino a casa; chiudendo i piccoli ospedali noi abbiamo chiuso anche i pronti soccorsi dei piccoli ospedali senza potenziare i pronto soccorso dei grandi ospedali che già prevedevano quattro, cinque, sei ore d'attesa.
Uno degli obiettivi non condiviso dal dottor Ceccarelli è quello della riduzione delle liste d'attesa, il dottor Ciccarelli ha detto: "E' una situazione di percezione, la gente richiede troppi esami, troppi esami sbagliati". Ok, ma uno che ha dei problemi e chiede una radiografia, chiede una Tac deve compartecipare con 40, 50 euro ad esame. Per visite specialistiche, per interventi operatori, per diagnostica, abbiamo liste d'attesa, a meno che uno non arrivi morente al pronto soccorso, che vanno normalmente dai tre ai quattro mesi che si riducono a uno, ad uno e mezzo se si paga l'intramoenia, cioè se si dà oltre al ticket anche un ulteriore ... Incomincia ad essere intaccato quello che è il servizio pubblico universalistico, è compito della sanità ragionare e su questo cosa fa la Giunta regionale? Cosa fa per ridurre a tempi decenti le prestazioni pagate e ultra pagate dai cittadini e dal contributo statale?
A fianco della riduzione dei piccoli ospedali doveva essere potenziata la prevenzione, i servizi sul territorio, come i consultori, i centri di salute mentale per le tossicodipendenze, ad esempio, l'assistenza domiciliare è un'araba fenice nel senso che, richiedendo l'assistenza domiciliare, si riesce ad averla una, due ore alla settimana. Provo a pensare a chi ha persone non autosufficienti, come possono due ore alla settimana alleviare le difficoltà delle famiglie?
Sulla sanità c'è una politica di nuovi grandi ospedali con le relative operazioni urbanistiche che, secondo me, andrebbe rivista, in un momento in cui le risorse future sono sempre più incerte. Investimenti di centinaia di milioni di euro per nuovi mega ospedali, per favorire la riorganizzazione potrebbero essere riconsiderati, e mi sembra che per Fermo ciò sia avvenuto.
Sono necessarie politiche per far nascere un nuovo modello economico e produttivo, ambientalmente sostenibile che permetta alle piccole e medie imprese marchigiane di riconvertirsi, valorizzando le competenze che già hanno. In questo non possono essere lasciate sole. Un centro studi della Regione Marche potrebbe essere un'agenzia per l'innovazione, la ricerca e la valorizzazione di nuovi prodotti, partendo dalle competenze che hanno le nostre piccole e medie imprese. Dovrebbe essere un investimento che potrebbe sostituire, per esempio, l'intervento a pioggia. Mettiamo duecento ricercatori delle nostre università e facciamo un incubatore di prodotti innovativi, un incubatore per la ricerca tecnologica e l'innovazione, solo così si riuscirà a dare una prospettiva, non dando 5.000 euro di contributi di sgravio ad una piccola e media impresa.
La piccola e media impresa prova a tenere, ma deve avere, nell'arco di due, tre anni, la prospettiva di nuovi prodotti, la prospettiva di stare sul livello alto delle produzioni qualitative, non possiamo diventare la Cina del nuovo mercato globalizzato, fornire a bassi prezzi i nostri prodotti da terzisti alla nuova economia globalizzata.
Un'altra questione fondamentale è l'individuazione degli ambiti territoriali per la programmazione di area vasta per sanità e sociale, ma anche per tutti gli altri ambiti di programmazione, altrimenti la nostra programmazione, in cui c'è il confronto tra Regione e Comuni, perde di valenza, di incisività. Anche qui una programmazione destinata all'intervento a pioggia, senza possibilità di produrre eventi e occasioni di valore degni di nota, per esempio, nell'urbanistica ci saranno i piani intercomunali, una cosa importante è la definizione dei piani intercomunali, studiando le interrelazioni tra i Comuni, tra i nuovi Comuni - oramai si sono creati nuovi Comuni che stanno tra quelli esistenti, cioè le periferie dei Comuni esistenti formano nuovi Comuni - le relazioni sono diverse ed hanno incidenza su dove le persone vanno a fare la spesa, su come si muovono, su quali sono i nuovi centri sociali e culturali delle nostre città. Bisogna ragionare in un ambito intercomunale anche nelle politiche del turismo, della cultura, dello spettacolo, dei distretti agricoli di qualità e individuare politiche per mantenere l'insediamento abitativo e lavorativo nelle aree interne e nelle aree montane.
Ad esempio sul settore del dissesto del territorio e della gestione dei fiumi, su cui si interviene solo quando ci sono le alluvioni, è necessaria una politica ed una programmazione con piani decennali, non è possibile - qui ho visto un intervento di 40.000 euro nella tabella C, finanziamento di 40.000 euro al Comune di Jesi per la gestione di un problema del fiume - dare 40.000 euro ad un Comune per gestire la problematica di un fiume, abbiamo detto più volte che va gestito prima uno studio su tutto il fiume, individuando le priorità e definendo piani decennali di intervento. Per sistemare e risolvere completamente le problematiche di un fiume ci saranno venti punti da risolvere, venti situazioni e venti progetti da fare: individuare aree di esondazione, compensare gli agricoltori che accettano che il proprio terreno sia un'area di esondazione. Questa programmazione è necessaria perché permette di intercettare, per esempio, i prossimi fondi agricoli dal 2014 al 2020. E' necessaria perché il dissesto idrogeologico nelle Marche provoca 40.000 frane. Interveniamo con politiche che coinvolgono tutti gli agricoltori, andando anche ad individuare una premialità per la gestione del territorio, oltre che per la produzione agricola, specie nelle aree interne, oppure non affronteremo mai questo problema. Anche qui serve una programmazione di lungo termine, non è possibile che la Regione Marche faccia leggi spot e leggi propagandistiche come l'ultima sulla gestione dei fiumi che dice: "Va bene, noi non abbiamo fatto le linee guida, le faremo tra un mese, nel frattempo le Province possono intervenire affinché il popolo sia contento, diamo l'autorizzazione a cavare la ghiaia". Siamo al medio evo, Galilei si rigirerebbe nella tomba, cioè a fronte di tutti gli studi scientifici si deve individuare un colpevole e il colpevole è il fiume che va decorticato, scorticato dalle ruspe. Questo è il livello di discussione che c'è qui dentro!
L'ultima cosa, per esempio, sulle politiche della mobilità e su una nuova programmazione del trasporto pubblico locale. Ancora è impossibile prendere il treno, scendere e prendere un autobus extra urbano, scendere e prendere un autobus urbano. E' impossibile dire voglio andare da Urbino ad Ancona centro, voglio andare da Jesi o Castelplanio nel Comune di Ancona. Basterebbe definire un chilometraggio e pagare un biglietto, se poi scendo da quattro autobus, sono tutti autobus finanziati al 75% dallo Stato che non possono far finta di lavorare ognuno per un imprenditore diverso. Il 75% lo paga lo Stato e chi utilizza risorse, così ampie, pubbliche, deve anche essere organizzato in maniera tale da favorire l'uso pubblico del mezzo che va a gestire, quindi, invoco una programmazione regionale di lungo periodo in tutti i settori fondamentali, solo così potremmo vincere questa sfida, grazie.

PRESIDENTE. Nella Conferenza dei Presidenti si era stabilito di fare, ad un certo momento, il punto della situazione nel senso che alle ore 15,00, come? ... Si prosegue? (...) perfetto, benissimo. La commissione è alle 15,00, no, non è che qualcuno rinuncia a parlare, domani cominciamo alle 10,00, se avessimo esaurito gli interventi si sarebbe cominciato un po' più tardi. Mancano gli interventi dei Consiglieri Giancarli, Marconi, Eusebi, Trenta e la chiusura dell'Assessore Marcolini. Adesso diamo la parola al Consigliere Giancarli, credo che possa parlare anche il Consigliere Marconi mancherebbero i Consiglieri Eusebi Trenta e Marcolini, quindi calcolando un 10 minuti a testa si arriva a mezz'ora (...) Cosa? Come? (...) Non decido io, decidete voi quello che bisogna fare, non perdiamo tempo, poi decidete voi.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. La ringrazio Presidente, dico in modo molto netto, preciso, mi verrebbe voglia di rinunciare, ma non lo faccio, anzi annuncio che dalla prossima volta, quando vedo l'Aula in queste condizioni, chiederò la verifica del numero legale.
Voglio partire da alcune considerazioni, la prima, prendendo spunto da quanto diceva nella sua relazione di minoranza il Consigliere Zinni, una relazione che in larga parte non condivido, ma ricca di spunti di contenuti, rispetto ai costi della politica credo che noi, ed è stato già ricordato in parte da alcuni colleghi, alcuni segnali significativi li abbiamo dati, ne cito uno per tutti, il fatto che i marchigiani la prossima volta voteranno per eleggere 30 e non 42 Consiglieri.
Da questo punto di vista, proprio perché dobbiamo partire da questa difficoltà che lo Stato centralista ha posto negli anni e dal fatto che la regionalizzazione non è andata mai avanti in termini pieni di autonomia e di responsabilità, l'accennavo in parte in sede di assestamento, credo che noi dobbiamo prendere atto che non c'è più nemmeno una rispondenza geografica delle attuali regioni. Quindi, facendo riferimento anche a studi, a pensieri, a filosofie, a culture, autogoverno, sussidiarietà, credo che accanto alla Macroregione Adriatico-Ionica che ha un'altra funzione perché sta dentro il quadro europeo - mi dispiace che non ci sia il Consigliere Trenta, ma anche facendo riferimento a quella legge "Limes territori di confine", ovviamente non soltanto a questa, ma anche ad altri momenti - noi dovremmo porci il problema di ridurre il numero delle Regioni in Italia. Dobbiamo anticipare questi processi e progetti che sono il riscatto del Paese e il riscatto delle Regioni, ovviamente questa è una mia opinione.
Fatta questa considerazione mi sento di dire che, e lo ricordava il relatore di maggioranza Consigliere Ricci, bene hanno fatto, perché dal mio punto di vista è un punto centrale del valore politico di questo bilancio, le organizzazioni sindacali ha siglare con la Regione un accordo sul bilancio. Un fatto importante.
Qui per brevità, riprendo un numero, uno dei numeri che citava questa mattina il Consigliere Massi, 177, ci può essere pure uno, come primo, prima regione manifatturiera, 16 come sedicesima in Europa, 177° è il posto nella graduatoria sulla competitività stilata dalla Commissione europea per la Regione Marche.
Questo dato ci impone una riflessione approfondita, una capacità di reazione, perché non dobbiamo essere la periferia dell'Europa, anzi dobbiamo guidare la crescita delle Marche e la possibilità nelle Marche di attrarre investimenti. Bisogna dar forza alla programmazione, perfezionare i motori di sviluppo, molte volte l'abbiamo detto, dalla manifattura, ai servizi avanzati, ai beni ambientali e culturali e, al tempo stesso, attenzione alla qualità della vita, al benessere dei marchigiani, a rispondere ai bisogni essenziali dei marchigiani, quindi, formazione, sanità, politiche sociali, servizi pubblici locali. Da questo punto di vista, per quello che riguarda l'economia, qualcosa si sta muovendo in Italia e nelle Marche, ad esempio, nel passaggio dai distretti territoriali ai cluster tecnologici, intesi come nuove piattaforme, qui alcune ce ne sono, penso alla domotica, alla fabbrica intelligente, quindi, dobbiamo agire con determinazione in merito alla necessità attorno al manifatturiero e alla crescita eco sostenibile.
Colgo l'occasione della presenza in Aula dell'Assessore Luchetti per ringraziarlo perché sta ponendo da tempo un'attenzione particolare a quello che è il sistema universitario marchigiano, perché quello che dicevo poc'anzi non si realizza se non c'è un'attenzione al sistema universitario marchigiano, agli alti studi universitari.
E' l'università che sviluppa ricerca ed è di supporto all'innovazione, valorizza le intelligenze, i brevetti, trasferisce tecnologie, credo debba esserci la consapevolezza che il salto si fa con l'innovazione e il livello tecnologico, quindi, il sistema universitario, la ricchezza dell'università e il fatto che anche la politica deve essere all'altezza di queste nuove sfide.
Alcuni richiami, colgo la presenza dell'Assessore alla difesa del suolo, del Vicepresidente Canzian, e penso che il 2014 debba essere l'anno di una nuova legge di riforma organica del governo del territorio. Ricordavo già nella seduta precedente che c'è una legge di iniziativa popolare, c'è una proposta della Giunta regionale, l'obiettivo è quello di bloccare il consumo del suolo, è quello di tutelare l'ambiente, il paesaggio.
Questa mattina sentivo parlare del creato, sentivo dire dal collega Bucciarelli, valorizzare il creato, a me piace di più dire custodire il creato, ma al di là degli aspetti che non sono soltanto linguistici, credo che noi rispetto a queste leggi dobbiamo arrivarci con le carte in regola, e proprio perché dobbiamo arrivarci con le carte in regola, che dobbiamo chiudere la ferita sui parchi e sulle aree protette. Ringrazio anche qui l'Assessore Marcolini perché questa mattina è venuto all'incontro già con delle proposte concrete, credo che quelle proposte non siano del tutto sufficienti, ma penso che se accanto allo sforzo dell'Assessore Marcolini ci sia anche lo sforzo all'Assessore all'ambiente forse riusciamo a chiudere la ferita.
Fatta questa considerazione permettetemene un'altra sullo sport. Tutti noi abbiamo ricevuto una lettera del Presidente del Coni, non posso non citare questa lettera del Presidente del Coni perché io vivo in una città che ha arricchito di molto il medagliere olimpico, e proprio perché la città di Jesi ha arricchito di molto il medagliere olimpico e le Marche hanno ottenuto risultati importanti nello sport, credo che dobbiamo fare in modo che anche qui non ci siano strappi. Non dico di più.
Chiudo con un appello all'Assessore alla sanità, mi direte "ma l'Assessore alla sanità non c'è perché fai questo appello?" Lo faccio perché l'Assessore Luchetti mi dice che riferirà e poi non sono certo che l'Assessore alla sanità la prossima seduta sarà qui, quindi quando posso dirlo? Quando dovrei dirlo? Lo dico adesso, anche perché ci sono i verbali e parto da un quotidiano nazionale, L'unità, che il 5 dicembre ha dedicato due pagine all'attuazione di una legge, la legge 194 e metteva in evidenza il fatto che l'attuazione della legge è inapplicata. Pochi ospedali garantiscono quello terapeutico, spesso le pazienti cambiano regione, altre volte addirittura Stato. Per la politica è un tabù ma c'è chi si ribella, come a Jesi, diceva L'Unità e cita un collettivo femminile che sta portando avanti e che ha portato avanti delle iniziative, delle prese di posizione e diceva che non è il solo. Ricordo che anch'io insieme al Consigliere Badiali abbiamo presentato un'interrogazione. Ad un certo punto questo articolo dice, giornale nazionale: "Stiamo attendendo ancora da parte dell'Assessore alla sanità della Regione Marche un appuntamento, più volte rimandato per la consegna della petizione". Dice non riusciamo, non sappiamo, il problema è che queste firme sono pronte, ma nessuno vuole riceverle, siamo finiti sull'Unità, potrei anche rispondere ad un quotidiano nazionale, ma credo che il mio dovere istituzionale, prima di rispondere ad un quotidiano nazionale, sia quello di sollecitare l'Assessore, almeno a ricevere queste firme, poi la risposta nel merito sarebbe quanto mai opportuna e necessaria, ma almeno ricevere queste firme.
Chiudo con un ultimo aspetto e metto insieme trasporti e sanità.
La Regione Marche ha rinunciato per ragioni geopolitiche, non so, ho letto che ha rinunciato per ragioni geopolitiche, ma sta di fatto che, per quanto mi riguarda, bene ha fatto a favorire un'intesa nazionale fra le Regioni, per il benchmark sui costi standard della sanità, bene ha fatto perché i costi standard sulla sanità sono molto importanti, sono fondamentali per le Marche e per il Paese, quindi, da quello che ho letto le Marche hanno agevolato questo percorso inserendo l'Emilia Romagna, il Veneto e l'Umbria.
Bene, non entro nel merito, anche se questa forma di federalismo sicuramente favorisce, in qualche modo, l'autonomia, la responsabilità, quello a cui facevo riferimento anche prima.
Mi sento di dire però, è possibile che sul piano del trasporto pubblico locale, dove ci sarebbe bisogno di un minimo di solidarietà e, in questo caso, nei confronti delle Marche, visto che si fanno questi accordi sulla sanità, non è il do ut des, ma è la cooperazione seria, responsabile, la collaborazione fra istituzioni, non si riesca a trovare una forma per far sì che su 5 miliardi si possano spostare 10 milioni di euro che ci consentirebbero, ci permetterebbero di risolvere definitivamente il problema del trasporto pubblico locale nelle Marche, senza ogni volta ricominciare da capo e ripartire in merito a quella che è un'organizzazione del ferro e della gomma?
Mi scuso, so di aver parlato su questioni che, magari, hanno urtato anche la suscettibilità di alcuni Assessori, me ne dispiaccio, ma se serve, se questo fosse servito a dare un contributo alla comunità marchigiana sono per urtare anche con più forza la suscettibilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente, per non togliere spazio ai colleghi che in chiusura interverranno, poche osservazioni a cominciare da quella di carattere generale, sottolineando una visione meno pessimistica di quella che il Consigliere Marinelli ha scherzosamente presentato all'Aula, perché credo che questo nostro impegno abbia comunque un valore, non dobbiamo misurarlo solo con i tempi che stiamo vivendo, certo non vedo scatenarsi televisioni e media, ma in verità questo, cara Consigliera Romagnoli, dovrebbe essere forse l'unico atto del quale dovremmo riempire le pagine dei giornali, solo per raccontare tutto quello che c'è in queste due leggi ci vorrebbero pagine e pagine di giornali.
I giornali si riempiono di altre cose, perché con quelle si vendono, non si fa informazione, ma si vende. Dico anche che in parte condivido il pessimismo del Consigliere Marinelli nel dire che, in effetti, questo nostro bilancio, come quello dello Stato, caro Consigliere Zaffini, perde di sovranità e perdendo di sovranità i bilanci e perdendo di sovranità il controllo degli Stati sui bilanci, perde anche la politica, perché noi eravamo abituati, fino ad oggi, ma è la logica di tutti i bilanci, di tutti i Paesi del mondo, a poter dare risposte contando su risorse aggiuntive.
Gli americani, caro Consigliere Zaffini, stampano milioni di dollari al giorno e le risposte le danno facendole pagare a tutto il mondo. Io non so cosa comporterebbe se questa tecnica fosse applicata da tutti a livello mondiale, certamente un po' di inflazione, forse arriverebbe, certamente è un problema che sta sullo sfondo e questo ci mette tutti in difficoltà, in modo particolare questo nostro Paese dove è molto difficile offrire soluzioni concrete e poterle applicare. Per questo sono d'accordo con il Consigliere Giancarli che mi ha preceduto, sull'ipotesi, e forse è un ragionamento che dovrebbe partire proprio dal bilancio, di ragionare non solo su quello che qualcuno considera il fallimento delle Province e le vuole cancellare, personalmente sono contrario, anche se il mio partito è sempre stato a favore, perché non sono convinto che togliendo chi sta spendendo 14 miliardi all'anno, facendocene spendere poche centinaia di milioni per il suo funzionamento, si risolva il problema di 800 miliardi di spesa pubblica, credo che sia un'altra operazione spot che non serva a nulla.
C'è un progetto diverso che è quello della Costituzione che dice, dal 1947, quindi, con grande sapienza, che l'amministrazione la fa la Provincia ed il Comune, non duplicando le proprie competenze, ma facendo uno una cosa e uno un'altra.
Le Province, caro Consigliere Giancarli, potrebbero fare tutto, lo dico a chi per 10 anni, credo, è stato Presidente della Provincia di Ancona. Chi non dovrebbe fare più amministrazione è la Regione Marche, è la Regione Puglia, è la Regione Lombardia, perché nella Costituzione non c'è scritto che dovessero fare amministrazione, creando continuamente una situazione di conflitto con lo Stato, praticamente su tutto.
Un ente di programmazione che deve approvare un bilancio in cui figurano, Assessore Marcolini, per me presente perché in spirito è sempre presente, spese di 6.000 euro al Comune di Pievetorina, questo non è un ente di programmazione, questo è un ente che smarchetta sul territorio tutto quello che può smarchettare. Sono contento che per la Provincia di Macerata questo non c'è, ringrazio l'Assessore Marcolini, che è anche Assessore alla cultura, che mette in conto, poi facciamo l'elenco di tutte le città, se vuole le nomino, per la città di Macerata due grossi interventi per le biblioteche e basta, sostanzialmente basta, per il resto sono piccoli interventi sui Comuni. Questo non è il problema, perché queste spese potrebbero essere fatte anche in forma diversa attraverso impegni di Giunta, ma è proprio l'idea della programmazione, togliamo l'amministrazione alle Regioni. Abbiamo ridotto a 31 i Consiglieri regionali compresi il Presidente, togliamo l'amministrazione alle Regioni e chiaramente, caro Consigliere Giancarli, facciamole più grosse ed, al tempo stesso, quelle competenze legislative devono diventare esclusive.
Noi in un rapporto con l'Europa, lo Stato in rapporto con l'Europa, non cinque passaggi, l'Europa, lo Stato, le Regioni, le Province, finanche i Comuni in alcuni casi, come la beffa della riforma delle Province che ha presentato l'attuale Ministro che ne prevede, tra le altre cose, la creazione di 13, forse 15, forse 16 aree metropolitane, che di fatto restaurano le vecchie Province, anzi aree metropolitane così grosse che finiscono per essere l'80, il 90% della Regione, quindi una nuova, pesante, contraddizione.
Questo sul piano generale per dire che il gruppo dell'UdC e i colleghi che con me sono stati eletti non hanno mai preso passione, lo dico al capogruppo Consigliere Massi, alla questione dei dirigenti, che ritorna continuamente, viene continuamente evocata. Non abbiamo mai fatto pressioni in questo senso, né in sede di Consiglio, né in sede di Giunta, né per quanto riguarda la sanità, né per quanto riguarda tutti gli altri settori. Io non voglio parlare degli altri, sicuramente per quanto ci riguarda noi non abbiamo la firma sotto nessuno dei dirigenti, sono stati scelti da chi doveva sceglierli, cioè i capi servizio, punto e basta, e questo dovrebbe essere veramente il punto finale di questo ragionamento. Se c'è qualcosa di diverso, si dica e non si facciano accuse di carattere generico.
Altra considerazione di carattere generale riguarda la situazione amministrativa e legislativa, io in verità è da pochi mesi che faccio solo il legislatore in Regione, non l'avevo mai fatto in forma esclusiva, ma solo attraverso la Giunta, e devo dire che siamo arrivati a dei paradossi inaccettabili, al punto che colleghi qui presenti sono costretti in Commissione a chiedere interventi specifici per dire quale tipo di albero deve essere abbattuto, naturalmente io ho sostenuto quest'ipotesi, ma perchè siamo arrivati a questo? La stessa pianta infestante in provincia di Pesaro non viene abbattuta, in provincia di Macerata viene abbattuta, e la stessa cosa riguarda le palme ed il punteruolo rosso. Questo è un appello che faccio al Presidente per la sua sensibilità, per dire che da un punto di vista amministrativo non possiamo con la legge ovviare alle carenze dell'amministrazione. Carenze dovute anche al fatto che spesso prendere iniziative sul piano amministrativo significa incorrere nel Tar, incorrere nella Procura della Repubblica, incorrere in 1000 denunce, perché non c'è più certezza a monte. Siamo alla paralisi, diciamolo in maniera chiara, anche il provvedimento che abbiamo fatto recentemente, che il Consigliere Binci ha apostrofato come lo scorticamento dei fiumi con un riferimento storico sbagliato perché l'ha detto siamo al medio evo, ricordo al Consigliere Binci che nel medio evo i fiumi scorrevano belli, larghi e nessuno li scorticava. Al contrario, i santi monaci in tutte le vallate delle Marche li hanno bonificati rendendoli navigabili, rendendo l'acqua più pulita, ed evitando la malaria alle popolazioni, quindi, il medio evo andrebbe un po' rivalutato, io sono un mediovalista ed almeno per i fiumi andrebbe rivalutato. Nessuna intenzione di scorticare i fiumi né io, né tanto meno il Presidente Giancarli, che è estremamente sensibile su questo argomento, l'intento è un altro, perché quando in Commissione il Sindaco di Fiuminata, non quello di Porto Recanati che vede a valle arrivare milioni di metri cubi d'acqua, ma il Sindaco di Fiuminata che è a 1 chilometro e 800 metri dalla foce ha subìto l'esondazione perché la luce sotto i ponti si è ridotta a 40, 45 centimetri, è chiaro che qualche problema c'è. Io non dico di scorticarli tutti, ma almeno in qualche punto leviamo qualche brufolo, ecco, sbrufoliamo i fiumi, non scortichiamoli, sbrufoliamoli semplicemente, con tutta l'attenzione della più ricercata estetista ambientale.
Riguardo a questo dico che, come già detto in Commissione su questo argomento, dovremmo trovare il coraggio, noi non lo abbiamo avuto, io non ho la forza, veramente non ce l'ho perché non mi piace la demagogia, so con quale difficoltà si fa la quadratura del cerchio in bilancio, e dire che da subito noi dovremmo investire 2 milioni, 2 milioni e mezzo, come ci siamo detti, in ambiente, fiumi, nella manutenzione di tutto l'alveo fluviale, mettiamo per la prima volta 2 milioni e mezzo, 3 milioni per le Marche ed io mi sono permesso di dire "se vogliamo fare una cosa seria dovremo mettere 2 milioni e mezzo, 3 milioni per ogni bacino fluviale e non basterebbero", ecco tutte queste cose o le cominciano o non si faranno mai.
Non so se in corso d'anno questo sarà possibile farlo, ma indubbiamente bisogna farlo, questi sono i segni della serietà, perché nessuno vedrà il risultato di questo. Per il restauro di qualche torre, qualche piccolo intervento, ci sarà qualcuno che potrà dire "l'ho fatto fare io", credo che questo non torni più neanche da un punto di vista politico, diciamocelo chiaro, non serve più a nulla, nessuno ci farà gli applausi per questo, ci faranno sempre e comunque solo pernacchie perché il convincimento generale è che noi siamo una casta da spernacchiare. Ma io non mi sento in questa condizione, dico che una cosa la possiamo fare, la cosa che possiamo fare è lasciare in questo verbale del Consiglio regionale e nei futuri provvedimenti cose che resteranno e saranno serie, non le faremo per essere rieletti, ma le faremo perché, magari fra 10 anni, caro Consigliere Cardogna, 15 anni, potremmo vantare di aver fatto delle cose di buon senso.
Fra queste segnalo quanto viene scritto per l'ennesima volta, senza una copertura, ma all'interno di un auspicio, come mi riferisce il mio secondo Capogruppo dei Verdi, Consigliere Cardogna il primo Capogruppo è il Consigliere Camela, che riguarda la foresta, all'articolo 4 della legge di bilancio, non la pluriennale, noi diciamo che 2 milioni e mezzo di tasse, 2 milioni e mezzo da trovare, non si sa dove, dovrebbero andare per il Progetto Appennino.
Ricordo quattro cifre, abbiamo un patrimonio forestale nelle Marche di proprietà dei privati, abbiamo il 92% del patrimonio boschivo regionale in mano ai privati che regolarmente non fanno più la manutenzione. Perché? Perché i proprietari sono anziani e in molti casi neanche li cerchiamo più. C'è la legge forestale che è stata presentata dal Consigliere Cardogna e da altri, ma il problema sostanziale è trovare le risorse per fare. Due conti ci dicono che la manutenzione di questo patrimonio, nella sua interezza, costerebbe, cifre fornite da esperti, circa 1 miliardo e mezzo di euro, quindi, si dice: "non cominciamo mai". Cominciamo, cominciamo da qualche parte, Vicepresidente Canzian, per aprire qualche strada, per consentire, magari, quando scoppia un incendio ai vigili del fuoco di arrivare nel punto e spegnere l'incendio prima che, non mezzo ettaro, ma cento ettari di bosco siano stati rovinati, perché se non si cura il sottobosco l'incendio cammina molto più rapidamente, non devo spiegarvi nulla. In questo stato di cose, credo che qualche cosa si debba e si possa cominciare realmente a fare.
Scorro rapidamente il bilancio, dicendo che questa la vedo come una cosa positiva, come vedo in maniera positiva il fatto che, lo dico perché sono chiare le critiche, può essere chiaro anche in un clima di generale sfiducia per mancanza di risposte, all'interno del bilancio trovo, ancora vive, quasi tutte le spese che riguardano il sociale, lo dico non perché me ne sono occupato, ma perché le ho sentite nominare poco. Cioè ho sentito dire "la Giunta regionale ... fare di più ..., eccetera", di più non è stato fatto, perché le cifre, me le ricordo a memoria, sono quelle degli anni passati, sono le cifre che abbiamo messo nel 2013, nel 2012 e nel 2011, cioè in anni in cui avevamo oggettivamente delle condizioni finanziarie migliori rispetto alle attuali. Il fatto che la Giunta regionale abbia lasciato quelle cifre, oltre a queste previsioni sull'ambiente, mi conforta particolarmente. C'è stato solo un ritocco da parte della Commissione per 100.000 euro in meno sulla legge 18, da 7 milioni a 6 milioni e 9, la cosa un po' mi ha preoccupato, ho chiesto immediatamente agli uffici i quali mi dicono che già i 7 milioni erano in aumento rispetto all'anno scorso, quindi, non solo manteniamo le cifre un po' dappertutto, ma addirittura in qualche caso le aumentiamo. Questo aumento è stato in parte decurtato dalla Commissione perché ha rastrellato qualche soldino per fare altre cose. D'altra parte la Commissione qualche cosa ha già fatto, non è che può star lì solo a ratificare il lavoro della Giunta, ha fatto anche altro, ha tolto 90.000 euro agli oratori, e la cosa mi dispiace, perché 90.000 euro su 600.000 euro vanno a finanziare 230 oratori delle Marche, con un finanziamento medio di 2.500 euro per oratorio, siamo all'elemosina, sinceramente un po' mi è dispiaciuto. Bene aver mantenuto integra quasi la legge 30 sulla famiglia e sostanzialmente invariata la 43 che riguarda i trasferimenti nel sociale ai Comuni, e questo è estremamente positivo.
Praticamente scompaiono i marchigiani all'estero, ma lo dico al Presidente della VI Commissione, sta messa maluccio la cooperazione allo sviluppo con 364.000 euro. Non voglio fare l'apologetica del nulla, perché qui sarebbe facile invocare quanto Papa Francesco ha detto recentemente sulla povertà, però, come ho già detto quando abbiamo parlato del piano, in un bilancio di 3.600.000.000, noi abbiamo ridotto a un millesimo, cioè a 364.000 euro l'investimento, ormai non c'è più neanche tempo per presentare gli emendamenti, per la cooperazione e lo sviluppo è veramente una cosa penosa, considerando anche che dentro questa cooperazione, purtroppo, c'è ancora tanta convegnistica, tanta chiacchiera, ma su questo vigilerò attentamente, caro Consigliere Cardogna, e farò un casotto che non finisce più se passa ancora questa linea, poi parlerò io con le associazioni che soffrono in questo settore per far capire che questi soldi li mandiamo dove devono arrivare, e non in Belgio, in Germania, per fare i convegni interculturali a livello europeo e per educarci alla sensibilità verso la fame, alla sensibilità verso la fame, non c'è bisogno di educarsi, bisogna immediatamente intervenire perché questa diminuisca, purtroppo non c'è quasi nulla.
Rimane invariata la cifra sui nidi domiciliari, e questo è estremamente positivo, anche se, lo sappiamo, qualche cosa in più si dovrebbe fare. Purtroppo, per quanto riguarda questo servizio, c'è stata addirittura una diminuzione della richiesta di utenza perché molte donne non lavorano e, quindi, hanno meno bisogno di un tempo di questo servizio, ma va comunque mantenuto e rafforzato anche con tutte le nuove modalità del nido aziendale, dell'agrinido e del nido domiciliare che hanno allargato l'offerta dando la possibilità alle famiglie e alle mamme di avere questa disponibilità, anche con orari diversificati. Un servizio che ci ha messo in linea con le Regioni più virtuose, più capaci, in questo settore.
Ho già fatto un'osservazione negativa riguardo ad una distribuzione eccessivamente capillare e ritengo che questa distribuzione eccessivamente capillare, in qualche maniera, debba finire perché non è un indice significativo della nostra funzione, oppure rimedio, questa volta non ho fatto in tempo, se saremo ancora qui per il prossimo bilancio, mi procurerò di attivare qualche domanda in più da parte della Provincia di Macerata, grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Presidente le assicuro che sarò abbastanza veloce, parto sintetizzando l'intervento del Consigliere Ricci, relatore di maggioranza, e chiedo scusa se la sintesi è troppo sintesi.
Questo bilancio che io definisco di guerra, è in linea con il programma che garantisce livelli essenziali sui temi più sensibili per i cittadini più deboli. Mi sembra un ragionamento condivisibile per quanto riguarda la gestione di questo difficile momento, difficile momento che, secondo me, durerà parecchio.
Per quanto riguarda la programmazione e la visione del futuro, la serie di consultazioni del Presidente Spacca e del Presidente Solazzi, che sono i due massimi vertici di questa Regione sul territorio, per quanto riguarda i fondi europei, danno il senso di come qualcuno lavori per gli interventi specifici in maniera seria, programmata e lungimirante.
Detto questo che porterà ad un voto positivo, purtroppo, devo evidenziare alcune lacune, ma l'evidenzierò abbastanza velocemente.
Poca linearità, poca giustizia e poca equità per quanto riguarda la riorganizzazione della macchina amministrativa, che pure era uno dei punti essenziali dell'aggiornamento programmatico della maggioranza. I cosiddetti premi ai dirigenti vengono corrisposti al massimo, ma è opportuno ciò? E' giusto?
Poca trasparenza nella gestione della sanità, pensate colleghi che mentre noi legislatori approviamo solennemente leggi, come il piano sanitario, la grande burocrazia sanitaria, in dispregio alla volontà del legislatore, disattende bellamente il voto dei rappresentanti del popolo, purtroppo, senza reazione alcuna dei vertici politici della sanità. Forse a loro fa più comodo ascoltare le direttive di altri palazzi o di altre organizzazioni più o meno trasparenti.
Mentre questo bilancio è stracolmo di contributi straordinari, le marchette di cui parlava prima il Presidente Bucciarelli, non c'è stata alcuna attenzione allo sport e soprattutto allo sport per i giovanissimi. Io ho fatto un emendamento, sento che questo argomento è percepito in modo abbastanza sensibile anche da altri colleghi, quindi speriamo di rimettere a posto, anche se in maniera simbolica, perché parliamo di una piccola cosa, una delle cose che garantiscono alla Regione Marche di essere tra le regioni più civili d'Italia ed è la collaborazione con il Coni e con il Ministero dell'istruzione per quanto riguarda l'alfabetizzazione motoria. Speriamo che questa cosa, a prescindere dal mio emendamento, venga accolta, so che c'è la sensibilità, ad esempio, solo per citarne una, del mio Presidente di Commissione, e questo mi fa ben sperare che almeno una cosa la rimettiamo a posto.
Non c'è stata quasi, ma ho scritto pochissima, pochissima attenzione alla difesa del suolo e della costa. Ho sentito diversi interventi compreso quello del Consigliere Binci che stigmatizzava questo. Ancora continua la greppia degli Ersu nel silenzio più imbarazzante e generale.
In conclusione ringrazio l'Assessore al bilancio per il lavoro svolto con serietà e passione, rimproverandogli però, ancora una volta, le troppe tacite concessioni ai troppi contributi straordinari di stampo campanilistico ed elettorale che capisco umanamente, perché ognuno, come dice l'esimio collega, nonché amico Consigliere Marconi, pensa che le marchette fatte per il proprio territorio siano sacrosante, dovute e giustissime. Ritengo che in una legge finanziaria mettere 4.000 euro di contributo per chicchessia sia veramente una cosa non decorosa.
Sappiate che di quei fondi io chiederò la limitazione, potremmo trovare i soldi per finanziare un po' meglio lo sport e per sistemare, come dice il Consigliere Binci, qualche fiume che va sistemato, grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la parte degli interventi, dobbiamo solo decidere se l'Assessore Marcolini interverrà, anche se non credo che sia il caso visto che c'è un'Assemblea decimata. Rimaniamo d'accordo così: gli interventi si chiudono, domattina alle 10 partiamo e ci sarà la replica dell'Assessore Marcolini. Bene buon pomeriggio.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14,45.