Resoconto della seduta n.141 del 22/01/2024
SEDUTA N. 141 DEL 22 GENNAIO 2024

La seduta inizia alle ore 10,40

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 141 del 22 gennaio 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 140 del 16 gennaio 2024, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Vi comunico che hanno chiesto congedo l'assessore Antonini e i Consiglieri Ausili e Marinangeli.

Interrogazione n. 975
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Criticità ospedale di Castelfidardo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 975 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In merito all'interrogazione e ai numerosissimi punti che sono stati esposti c'è da premettere in via generale che per tutto il sistema sanitario regionale, a seguito dell'approvazione della legge regionale di riforma, che è entrata in vigore l’1 gennaio dello scorso anno, e a seguito dell'approvazione del Piano socio-sanitario che è stato deliberato da questa Assemblea legislativa il 9 agosto, è in atto il percorso per l'adozione degli atti aziendali riorganizzativi di ogni Azienda, capaci di dare quelle risposte ai servizi territoriali, in particolare come quelli di Castelfidardo, richiesti anche in questa interrogazione.
Più dettagliatamente, in merito a quanto viene richiesto, l'Azienda sanitaria territoriale a cui spetta l'organizzazione e la gestione dei servizi riferisce che il tempo di attesa per i prelievi non è in realtà di 30 giorni, ma è stata portata a 10 giorni lavorativi per gli accertamenti ordinari, mentre sono comunque garantite entro 2 giorni le richieste urgenti.
In merito all'utilizzo del mammografo, riferisce l'Unità operativa speciale sanitaria dipartimentale, attualmente presenta delle difficoltà operative per le sue caratteristiche e, in relazione alla domanda che è stata esplicitata con l'interrogazione, l'esercizio dell’attività di mammografia a Castelfidardo non risulta possibile per il fatto che richiede la cooperazione del medico anestesista dato che sono richieste prestazioni con il mezzo di contrasto.
Tuttavia, in relazione a quanto domandato, ho chiesto all'Azienda un approfondimento per verificare come poter meglio garantire alcuni tipi di servizi.
Per quanto riguarda la domanda specifica sul Polo infermieristico, per le ferite difficili e la carenza di medici specialisti, si verte sull’annoso problema della carenza dei medici specialisti in materia, che il sistema dell'offerta formativa presenta nel nostro Paese.
Tuttavia, in relazione alle esigenze rappresentate in questa interrogazione, che io condivido, per tutto il territorio del Comune di Castelfidardo e più in generale per l'area a sud di Ancona, all'Azienda sanitaria territoriale è stato chiesto di potenziare l'ambulatorio funzionale territoriale - quello che funziona molto bene a Castelfidardo, che è un modello di casa di comunità, è l'anticipazione del modello della sanità territoriale previsto dal decreto ministeriale 77 - potenziare quel tipo di risposta territoriale, probabilmente anche con la dotazione di tecnologie nuove, quali: saturimetri, holter pressori, holter cardiaci e la possibilità di assumere elettrocardiogramma con i risultati da trasferire in telemedicina affinché quel modello, che è un modello regionale, possa essere potenziato al fine di dare a quel territorio le risposte diagnostiche che in questo momento stentano ad arrivare.
Complessivamente, con la redazione dell'atto aziendale verrà posta maggiore attenzione alla sanità ed ai servizi nel Comune di Castelfidardo, più specificatamente e dettagliatamente si interverrà in materia di potenziamento dei servizi territoriali che sono un modello in tutta l'Azienda territoriale di Ancona. Grazie.

PRESIDENTE. La ringrazio per i chiarimenti forniti, soprattutto per quanto riguarda l'ex Poliambulatorio di Castelfidardo, quale modello di sviluppo della casa di comunità territoriale e il suo potenziamento sarà ovviamente accolto dalla comunità, in particolare dall’amministrazione comunale che delle questioni di natura sanitaria e socio-sanitaria ne fa un punto ineludibile per la risposta da dare ai propri cittadini, che per la Regione sono assistiti di cui soddisfare le domande.
Per quanto riguarda il mammografo, tenuto conto della risposta, in particolar modo della necessità di avere la sicurezza nell'ambito dello svolgimento delle sue prestazioni, il tentativo che viene dato nella risposta …, cioè la risposta pone la possibilità di poter far svolgere allo strumento alcune prestazioni nell'ambito della sicurezza, mi trova più che d'accordo al fine anche di far continuare l'attività dello strumento ed evitare difficoltà relative alle richieste delle branche che sono riferite alle prestazioni del mammografo stesso.
Infine, per quanto riguarda la possibilità di adozione degli atti aziendali che potranno porre in essere le risposte più adeguate sugli altri punti delle interrogazioni, altrettanto sono d'accordo con l'unica sollecitazione, del tutto positiva, di far sì che l'Azienda nell'ambito e nei limiti delle proprie prestazioni e delle proprie capacità finanziarie possa davvero accogliere quelli che sono gli spunti più critici e costruttivi delle domande, che il Comune di Castelfidardo, e per esso la zona di riferimento degli assistiti, abbia un complesso di strutture territoriali adeguate alle loro esigenze, che sono sì esigenze di un'attività di assistenza ordinaria, o comunque non di urgenza, o comunque non specialistica, ma sono tante e sono ovviamente possibili poter realizzare nell'ambito del completamento delle adozioni degli atti aziendali.

Interrogazione n. 1051 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Verifica effettivo ripristino dei ponti nei bacini fluviali del Misa e del Nevola, Ponte di Bettolelle e del Ponte della Chiusa tra frazioni Vallone e Cannella di Senigallia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1051 – a risposta immediata – del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Su indicazione del Consigliere Santarelli ho fatto questa verifica e per quel che riguarda le procedure sulle quali è basata questa richiesta, per quel che riguarda il ponte della Chiusa del Vallone, il progetto esecutivo è stato consegnato dai progettisti e lo stesso è in fase di approvazione e seguirà l'affidamento dei lavori nel giro dei prossimi tre mesi, quindi al progetto approvato poi seguirà la consegna dei lavori, si parla dei tre mesi di tempo per la loro consegna.
Mentre, invece, per il ponte di Bettolelle, da quando lei ha fatto l’interrogazione ad oggi, è cambiato qualcosa, mi dicono che il lavoro di bonifica delle bombe rinvenute risalenti alla seconda guerra mondiale è stato completato, si è in attesa del collaudo di tutta la zona circostante da parte del Genio civile di Padova, che è incaricato di fare questi rilievi Nel frattempo, mi dicono, il ponte è stato aperto alla circolazione nelle scorse settimane, non so se questo era già a sua conoscenza, Consigliere, oppure no quando ha fatto l’interrogazione. Quindi il ponte è stato riaperto anche se ancora nella zona circostante non c'è il via libera a procedere con eventuali altri lavori da parte del Genio civile di Padova, però mi dicono che il ponte è stato già riaperto.
Queste sono le due cose che lei chiedeva, per ulteriori informazioni posso anche riportare, credo che sia nell’interesse di tutti, che per tutta una serie di altre situazioni sono già stati approvati, parliamo sempre di ponti, i finanziamenti a favore dei soggetti attuatori che stanno procedendo alla progettazione degli stessi, tra questi rientrano anche i ponti approvati col Piano del Commissario, approvato da qualche settimana, e parliamo del ponte sul Misa Strada Provinciale 360 Arceviese nella frazione di Pianello di Ostra, Ponte via delle Selve sul fiume Misa in località Casine di Ostra, Ponte Matteotti sul fiume Neva nel Comune di Trecastelli, Ponte Sant'Antonio sul fiume Misa in Comune di Serra de’ Conti, Ponte San Domenico sul fiume Nevola in Comune di Corinaldo. Questi cinque ponti sono stati tutti finanziati e su tutti ci sono in questo momento le procedure per la progettazione esecutiva per poi andare alla consegna dei lavori, oltre ai due che abbiamo prima citato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Buongiorno a tutti. Saluto i colleghi e i dipendenti della Regione Marche. Grazie, Assessore, siamo in parte soddisfatti della sua risposta.
Premesso che lo stato dei ponti delle Valli del Misa e del Nevola, dopo quel terribile evento, ancora vedono l’interruzione tra le due valli e solo parzialmente, come lei ha sottolineato, il ponte di Bettolelle è stato rimesso in ordine. Si tratta di un unico legame che vede le due valli, considerato che tanti piccoli ponti, altrettanto essenziali per gli spostamenti nella valle del Misa, andrebbero parimenti messi in sicurezza, sia per il traffico, dato che in quelle frazioni continuano a lamentare un completo isolamento, che per la chiusura di quelle infrastrutture che stanno ancora recando danni alle attività economiche.
Lei ci ha risposto all'interrogazione 983, adesso alla 1051, noi ne faremo una al mese perché ci troviamo a doverci ripetere.
Se intendiamo correttamente lei ci ha fornito rassicurazioni che le opere di ripristino sarebbero avvenute, ma ad oggi la situazione di questi ponti vede l’isolamento degli abitanti.
Chiediamo, per concretizzare il suo impegno, di dare ulteriormente garanzia che verrà fatta al più presto, considerato che lei ha già aggiornato, direttamente attraverso la mappa, il cronoprogramma delle opere messe in sicurezza, la riapertura di questi punti. Contezza e visione mirata e fattiva che riguarda questi interventi. Lo chiedono le intere valli del Misa e del Nevola, non è più procrastinabile e siamo oramai arrivati a due anni. Grazie.

Interrogazione n. 1054 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Messa in sicurezza gallerie regionali”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1054 – a risposta immediata – del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Rossi chiede quali gallerie della regione Marche sono ad oggi ancora sprovviste di segnaletica di emergenza e di sistemi antincendio, come richiesto dalle normative vigenti.
In relazione all'interrogazione presentata, sentiti gli uffici competenti, si significa quanto segue.
Si è provveduto a chiedere alla Direzione operativa centrale, nonché alla Direzione territoriale di Anas, le informazioni utili e necessarie per fornire un riscontro all’interrogazione in oggetto.
La Direzione operativa centrale di Anas ha fornito il riscontro che di seguito si riporta: la struttura territoriale Marche ha in gestione sui tratti di strada di sua competenza 77 gallerie nominali, di cui 27 gallerie di lunghezza complessiva superiore ai 500 metri e 50 gallerie di lunghezza complessiva inferiore ai 500 metri.
Tra le 27 gallerie di lunghezza complessiva superiore ai 500 metri, 14 gallerie sono appartenenti alla rete Ten, le suddette gallerie sono tutte dotate di sistemi impiantistici adeguati alla normativa italiana di riferimento, il decreto legge 264/2006.
Le 14 gallerie, invece, facenti parte della rete Ten, nonché tutte le rimanenti 13 gallerie di lunghezza superiore ai 500 metri non facenti parte della rete Ten, sono dotate dei Piani operativi di emergenza. Tali piani sono stati inviati alle Prefetture competenti per la gestione delle emergenze in galleria. I Piani di emergenza prevedono la figura del Coi (coordinatore operazioni interne) che assume il comando delle operazioni di emergenza.
Le 13 gallerie di lunghezza superiore ai 500 metri, non facenti parte della rete Ten, non necessitano ex lege di dotazioni impiantistiche particolari, presidi antincendi. Non facendo parte, come detto, dell'itinerario Ten non rispondono pertanto ai dettami del decreto legislativo 264/2006.
Tuttavia Anas, per incrementare le misure di sicurezza, sta dotando anche queste gallerie di impianti tecnologici avanzati e ciò compatibilmente con le risorse economiche rese disponibili in funzione di criteri di priorità e sulla base di analisi di rischio. Ad esempio la galleria Ca’ Golino di lunghezza di 843 metri è equipaggiata di impianto di ventilazione ed altri sistemi, seppur non previsti dalla vigente normativa.
Sono invece in corso di esecuzione i lavori di adeguamento impiantistico per le gallerie Croce di Casale, Roccafluvione, Cagli e Madonna del Sasso. Per quanto riguarda la galleria del Furlo si precisa che la stessa è attualmente equipaggiata di impianti tecnologici, illuminazione, ventilazione e così via. Per potenziare tali dotazioni impiantistiche è comunque previsto un investimento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Mi meraviglio come Anas continui ad insistere nel definire la segnaletica di emergenza nella galleria del Furlo in regolare stato di esercizio. Ecco, questa è una foto scattata stamane all'interno di quella galleria (mostra una foto), questa è la segnaletica che indica l'estintore chiaramente spenta. È incredibile.
In una lettera fatta ad Anas ho detto che se non avremo risposte concrete sulla messa in sicurezza della segnaletica di emergenza all'interno della galleria del Furlo, entro la fine di gennaio, provvederò ad inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica. Anas si è meravigliata, io non mi meraviglio perché attualmente in una risposta ad un'interrogazione, in un Consiglio regionale, Anas dichiara il falso. Vi invito tutti ad andare a vedere se all'interno della galleria del Furlo ci sono le luci d'emergenza, da una parte sono tutte spente, dall’altra ne sono attive tre, in una galleria di 3 chilometri. Se migliaia di persone marchigiane e non solo tutti i giorni possono entrare all'interno di una galleria di 3 chilometri sprovvista di luci di emergenza e l’Anas continua a dire che ci sono le luci, ecco, farò l’esposto alla Procura della Repubblica, se queste luci non saranno accese entro il 31 di gennaio, poi Anas eventualmente se la vedrà con chi di dovere.
Io continuerò a battermi su questa tematica. Grazie.

Interrogazione n. 1016
ad iniziativa della Consigliere Ruggeri
“Servizio salute mentale, urge intervenire con finanziamenti appropriati”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1016 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione si torna a discutere degli investimenti in materia di misure dirette a lenire le patologie relative alla salute mentale.
Al riguardo si deve aggiungere che a seguito della presentazione di alcune interrogazioni erano stati approvati gdegli atti di indirizzo ed in particolare una risoluzione che impegnava la Regione a garantire il finanziamento di queste misure in misura superiore alla media nazionale e in particolare, in una prospettiva di scenario dei Piani delle politiche sanitarie, giungere fino al 5% del finanziamento.
A questo riguardo la risposta che deve essere esplicitata è che la Regione impiega in questo momento il 3,6% del tetto complessivo del fondo sanitario regionale a fronte di una media nazionale del 3,5%, naturalmente non c’è alcuna soddisfazione, per cui rinnovo l'impegno della Giunta regionale e l'indirizzo esplicitato alle sette Aziende sanitarie territoriali affinché si possa giungere nel minor tempo possibile all'impiego del 5%, essendo trattamenti a persone affette da disturbo psichico che generano dei disagi anche a livello familiare.
Per quanto riguarda l'interrogazione è composta da tutta una serie di domande a cui per il tempo che l'interrogazione prevede non è possibile fornire una risposta esaustiva, poi fornirò magari il documento che mi è stato consegnato, che è stato redatto dall’Agenzia regionale sanitaria.
Tenendo conto delle domande che sono state inserite nell’interrogazione si deve aggiungere che gli appositi tirocini formativi, che sono molto importanti per l’aggiornamento e la caratura professionale dei nostri sanitari, è un tema inserito nel Piano socio-sanitario regionale, che è stato approvato il 9 agosto, e a pagina 92 si sottolinea come i servizi dovranno costituire e consolidare i rapporti con i diversi enti presenti sul territorio allo scopo di favorire l'orientamento e i diversi percorsi di inserimento lavorativo per promuovere l’autonomia sociale ed economica delle persone fragili.
I tirocini formativi sono inseriti nella programmazione del Fse comunitario e quindi c’è la prospettiva che possono essere adeguatamente finanziati.
Inoltre, con la delibera di Giunta regionale n. 1139 del 31 luglio 2023, nell'ambito della programmazione degli interventi inerenti al progetto “servizi di sollievo”, per il biennio 2023-2024, è stato confermato lo strumento dei tirocini formativi prevedendo la possibilità di finanziarli anche con i fondi del progetto stesso, che sono appunto i fondi dei servizi di sollievo.
In ultima analisi, relativamente all'ultimo punto e alle risposte che sono state fornite qui in Aula a diverse interrogazioni, si prevede che gli standard del personale per l’operatività dei centri residenziali e semiresidenziali debbano essere aggiornati con i nuovi manuali di autorizzazione e accreditamento.
Conclusivamente devo dire alla Consigliera Ruggeri, che con costanza ha posto questo problema in questa Aula, che il percorso è stato avviato, il finanziamento è leggermente superiore alla media nazionale, non sufficiente per garantire i servizi necessari, che gli atti di indirizzo sono stati fatti per garantire un investimento che possa arriva al 5% del fondo sanitario regionale. I contenuti al riguardo, che sono inseriti nel Piano socio-sanitario, fanno sì che i dirigenti nel contratto e nel raggiungimento degli obiettivi aziendali siano legati, appunto, all’adempimento di questi punti, quindi la materia non penso che si concluda oggi con questa risposta e con questa interrogazione, ma la ringrazio di aver posto ancora una volta questo argomento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta.
Accolgo con favore gli impegni che l'Assessore in questa Aula per l'ennesima volta ha preso.
Lei ha ragione a dire che torniamo su questo tema, spesso insieme ai colleghi di opposizione, compresi quelli del PD, una delle ultime interrogazioni mi sembra che fosse a firma del capogruppo del PD, ma è fondamentale.
Adesso a me non piace parlare di casi specifici, però la comunità a cui appartengo è stata recentemente toccata da una tragedia che ha dimostrato con interviste fatte anche ai familiari, che si trovano a vivere di fianco di una persona con patologie psichiatriche, quanto anche nel nostro territorio siano carenti le strutture adeguate, il personale, i posti letto.
Quindi l'impegno che dobbiamo avere è naturalmente massimo. Io per la mia parte, visto che sono Consigliera d’opposizione, non posso fare altro che pungolare questa amministrazione e lei, Assessore, deve adempiere agli impegni che in maniera solenne abbiamo preso in quest'Aula, tutti insieme, approvando una risoluzione che chiedeva che si arrivasse al 5% del fondo sanitario nazionale come spesa da destinare al settore della salute mentale. Questo è quanto ci chiedono tutte le associazioni che si occupano di questa questione.
Spero di non farle perdere la pazienza, però sulla tematica torneremo anche nei prossimi mesi perché è importante tenere i riflettori sempre accesi su quelli che sono problemi che si aggiungono alle problematiche di persone con fragilità e dei loro caregiver. Grazie.

Interrogazione n. 1030
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Comunicazione per asserita sospensione delle visite presso il reparto di oncologia dell’ospedale Murri di Fermo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1030 del Consigliere Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Su questa interrogazione, presentata il 6 dicembre 2023, interpellata l'Azienda sanitaria territoriale, in proposito il Dr. XY, che è il primario dell'importante reparto di oncologia di Fermo, riferisce che non sussiste alcuna criticità sia sul fronte del personale che su quello della presa in cura o delle visite di controllo dei pazienti. Riferisce sempre il primario e l'Azienda territoriale che sono state comunque garantite sia le urgenze, sia le visite che le prestazioni con priorità breve b) e differita d).
Devo aggiungere a questo riguardo che naturalmente il reparto è di primissima caratura, non solo nazionale, ma anche regionale. Il reparto di oncologia di Fermo rappresenta un punto di riferimento per tutta la nostra regione e, in vista della redazione della riorganizzazione dell'atto aziendale, che come sappiamo e come abbiamo detto più volte in questa Aula rappresenta il corollario della riorganizzazione sanitaria che è entrata in vigore a gennaio dello scorso anno, con il nuovo Piano socio-sanitario il tema dell'oncologia presso tutto il fermano è all'attenzione dell'Assessorato e della Regione.
Ritengo, quindi, che questa risposta vada a confermare l'impegno per garantire i servizi più importanti per patologie devastanti, quali sono appunto le patologie oncologiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie. Presidente. Confermo che il reparto di oncologia dell'ospedale Murri di Fermo sia di primaria importanza, a partire dal suo direttore, un professionista eccellente. Ma questo lo sapevamo già, tanto è vero che il direttore è stato nominato sotto il nostro governo a quel posto di grande responsabilità.
Però è un fatto, ricorderà l’Assessore Saltamartini che io parlai di questa segnalazione, della sospensione delle visite oncologiche, in una seduta ai primi di dicembre e venni tacciato di fare allarmismo. Dissi che avevo ricevuto delle segnalazioni tramite WhatsApp non soltanto da quel paziente, ma anche da altri, quel paziente che poi è stato sentito dalla stampa all'esito della discussione in quest’Aula, il quale dice (ho qui le sue segnalazioni del 6 dicembre): “Un paio di settimane fa, ho ricevuto una chiamata da un operatore del CUP con l'avviso del rinvio e la promessa di essere ricontattato per fissare un nuovo appuntamento, ma ad oggi ancora nessuna chiamata. Anche mia sorella - spiega il paziente - sta effettuando dei controlli post oncologici, aveva un appuntamento qualche giorno prima di me e non avendo ricevuto chiamate si è presentata, ma le è stato detto che le visite erano tutte rinviate per carenza di medici. Tengo a sottolineare che la mia non è una critica al personale sanitario, anzi, considero eccellente il trattamento ricevuto dal reparto di oncologia dell'ospedale Murri - quindi correttamente il paziente conferma quello che ci ha detto l’Assessore Saltamartini - il problema non sono certo le risorse umane, ma mi pare evidente che ci sia una carenza strutturale”. Questo è il punto, Assessore.
Ho ricevuto altre segnalazioni e questo dà l'idea che la sanità sia sfuggita al controllo e ciò prescinde dalle responsabilità politiche dell'Assessorato, perché vede, Assessore, non gli danno le risorse per gestire questa delega, la dimostrazione è data dal trattenimento, ad esempio. delle risorse per quanto riguarda il cosiddetto GSA, qui c'è una nostra interrogazione a prima firma del Consigliere Carancini, ne riparleremo, ma questo è un fatto.

Interrogazione n. 1031
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mastrovincenzo
“Indirizzi regionali ed interventi per risolvere la problematica dell’interruzione del riscaldamento nei condomìni con appartamenti di edilizia residenziale pubblica”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1031 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie Presidente. Il Consigliere Biancani pone una questione che capita “abbastanza spesso”, anche se, devo dire la verità, la situazione nella regione Marche, sotto questo punto di vista, per quel che riguarda la morosità di chi occupa gli appartamenti Erap, non è così drammatica. Ci sono casi sparsi un po' in tutte le province, alcuni sono emersi con qualche difficoltà in più, altri tendono a risolversi ogni qualvolta si pone il semplice intervento di sollecito da parte dell'Erap.
Faccio un esempio, guardavo in questi giorni la provincia di Napoli dove la morosità è dell’87% rispetto agli alloggi Erap, praticamente non paga nessuno, e non sono pochi gli alloggi in quei territori, però questo non giustifica il fatto che possa accadere anche nella regione Marche. Ripeto, non è una quesitone drammatica, tendenzialmente ogni qualvolta si pongono questioni di questo genere le famiglie che effettivamente hanno difficoltà ad intervenire - spesso sono famiglie che vengono seguite dai servizi sociali dei Comuni - vengono sostenute, a volte vengono sanate le somme arretrate che in qualche modo si sono accumulate, in altre occasioni è intervenuto direttamente l’Erap sanando alcune questioni dal punto di vista economico, a volte anche i Comuni.
Ad esempio, la realtà che riguarda il Comune di Fano si è evidenziata più volte in questi anni, più volte sono intervenuti sia l’Erap che il Comune di Fano per sanare queste situazioni, qualche volta si arriva anche ai distacchi da parte delle società che gestiscono i servizi, anche in questo caso dipende dalle società, se è una delle nostre società pubbliche tendenzialmente c’è una maggiore attenzione, invece le aziende private che forniscono gas magari sono un po’ meno attente dal punto di vista sociale.
In qualche modo queste situazioni vanno affrontate tramite i servizi sociali dei Comuni e anche dall’Erap.
La proposta che viene sollecitata tecnicamente da parte del Consigliere Biancani è quella di modernizzare gli appartamenti rendendoli autonomi l’uno dall’altro, questo sarebbe l'ideale. E’ chiaro che andare a rivisitare gli 11.000 appartamenti regionali e renderli autonomi non è semplice. Abbiamo pensato di farlo in alcuni casi, in quei condomini dove più spesso si ripetono queste situazioni, però abbiamo visto che sono interventi anche costosi.
Per quel che riguarda la questione posta più puntualmente dal Consigliere Biancani, di questo condominio di 23 appartamenti in via Senna a Pesaro, un condominio molto recente, anche di innovazioni qualificate, nel senso che c'è tutto un efficientamento energetico (pannelli solari, eccetera) però è tutto centralizzato e non c'è l'autonomia di ogni singolo appartamento. In questa realta diversi condomini da tempo non pagano, arriva poi la società che non stacca solo quegli appartamenti, ma stacca tutto il condominio e questo diventa un problema. Comunque l’Erap si è fatta carico di questa situazione, Consigliere Biancani, facendo un preventivo, servirebbero circa 120.000 euro per questo distacco, lo ho già proposto al Comune di Pesaro, che è proprietario dell'immobile, che quindi è tenuto a farsi carico delle straordinarie manutenzioni. Conseguentemente noi abbiamo fatto presente al Comune di Pesaro che qualora voglia portare avanti questo tipo di investimento l’Erap metterebbe a disposizione quanto gli è possibile per agevolare questo percorso e per arrivare a risolvere la situazione, ma non può intervenire direttamente l’Erap perché la manutenzione straordinaria, non ordinaria che spetta all'ente gestore, spetta all'ente proprietario che è il Comune di Pesaro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta, le chiedo di seguirmi e di non distrarsi perché la mia è una proposta che voglio fare al di là della politica, nel senso che con tutti i finanziamenti che sono arrivati dallo Stato, per la riqualificazione energetica, o dal Pnrr …
Sia l’Erap che i Comuni, qui non è una questione di Erap e Comuni, stanno facendo sia i progetti dei nuovi edifici che gli interventi per riqualificare i vecchi con gli impianti centralizzati. Questo perché è nella testa dei progettisti che è più semplice quando si fa un intervento di riqualificazione energetica prevedere impianti centralizzati, che è vero che causano un risparmio energetico, ma posizionati in un condominio di persone senza difficoltà, senza problemi sociali, senza nessun tipo di problema, gli impianti centralizzati creano dei problemi, pensare di fare impianti centralizzati nuovi …. Se lei chiede ai suoi uffici, i nuovi interventi a livello regionale per l'edilizia sociale pubblica o dei Comuni li stanno facendo centralizzati. Questo comporta che i problemi più grossi sono nei nuovi edifici perché essendo centralizzati … L'acqua è autonoma, la parte elettrica è autonoma, ma la parte del gas, che poi comporta avere o non avere l'acqua calda, non solo il riscaldamento, ma anche il riscaldamento … Il condomino, che viene a sapere che non si stacca l’utenza perché comunque gli viene garantita, se pagava, il giorno dopo non paga più. Quindi, qual è la logica? Che ci sono decine di persone che hanno sempre pagato e che si trovano in questi condomini …, il caso è uscito a Fano, a Pergola, ma anche a Pesaro e ce ne saranno sempre di più perché i progettisti stanno progettando e facendo impianti centralizzati. Questo è un errore, l'ho già segnalato a diversi Comuni. I Comuni che conosco sono stati invitati a non fare interventi centralizzati, ma è importante che lei, Assessore, faccia una linea di indirizzo come Giunta, come Assessore, all’Erap regionale dicendo di non fare impianti centralizzati, sennò tra 10 anni, 5 anni, ci ritroveremo con problemi.
Sono soggetti con fragilità, sono soggetti che a volte ci marciano perché, lo sappiamo, i nuovi in graduatoria sono molto peggio di quelli di una volta, e mi fermo qui.

Interrogazione n. 1038
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Concorso pubblico per titoli ed esami per n. 38 posti area degli istruttori, ex categoria C, profilo professionale C/LF “Assistente amministrativo per le politiche del lavoro e formazione”, a tempo indeterminato e pieno”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1038 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. In relazione all’interrogazione in oggetto, si rappresenta che il fatto che non siano emersi i profili di illegittimità della prova rende impossibile annullare la stessa, pertanto nonostante l'esiguo numero di candidati che l'hanno superata, il procedimento di concorso non può che proseguire nella sua attuazione.
La Commissione esaminatrice ha verificato inoltre che, pur neutralizzando la penalizzazione prevista tra i criteri di valutazione per le risposte errate, solo ulteriori 14 candidati avrebbero superato la prova, una tale scelta, esclusa dalla Commissione, per essere stati i criteri di valutazione espressamente comunicati ai candidati prima dell'inizio della prova, da un lato non consentirebbe, in ogni caso, di acquisire le risorse necessarie, dall'altro rende evidente una poco adeguata preparazione dei partecipanti alla prova.
Ciò premesso, si comunica che la prova orale dei candidati ammessi è stata svolta presso i locali dell'amministrazione in data 10 gennaio ultimo scorso e che entro marzo sarà bandito un nuovo concorso per il profilo professionale in oggetto per far fronte alle esigenze già incluse nella programmazione relativa all'anno 2023. Esigenze che non sarà possibile soddisfare per mezzo del concorso oggetto della presente interrogazione e di quelle ulteriori per la medesima area e profilo, che saranno eventualmente inserite nel Piao 2024, quindi dall'anno in corso.
Per quanto attiene le informazioni relative alla logistica e ai costi connessi alla procedura attualmente in corso di svolgimento, si fa presente che il locale in cui si è svolta la prova scritta è stato messo a disposizione dal Consorzio Ancona per lo sport, in liquidazione, gestore del Palaprometeo estra, nell'ambito dell'accordo quadro affidato con decreto del Dirigente della Direzione risorse umane e strumentali n. 232 dell’11 aprile 2022, per l'importo di 8.300 euro; la fornitura e l'utilizzo dei dispositivi digitali per l'identificazione dei candidati e per la somministrazione della prova, incluse le prestazioni delle risorse umane coinvolte nella vigilanza e nel supporto informatico, è stato effettuato a cura di Tim Spa, contraente dell'accordo stipulato a seguito di procedura aperta e acquisito al Registro interno delle scritture private con il n. 2571 del 26 giugno 2023, per un importo pari a 32.165,10 euro.
Si coglie l'occasione per evidenziare che lo svolgimento delle prove di concorso mediante l'uso di dispositivi digitali è stato reso obbligatorio ai sensi dell'articolo 3 del decreto legge 36/2022 e che comunque la predisposizione del contesto delle stesse non è di competenza dell'affidatario del servizio, ma avviene a cura della commissione esaminatrice.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Ritengo che lei debba ammettere che una brutta figura è stata fatta su attraverso questo bando. Penso che siamo riusciti a battere un primato del mondo perché se il 99,4% dei candidati non è riuscito ad essere ammesso è certamente una brutta figura.
E’ una brutta figura dal punto di vista della sostanza perché la sua risposta in parte completa, non riesce a spiegare come mai su 764 candidati solo 6 hanno superato gli scritti. C'è qualcosa che non va e dimostra l’assoluta incapacità di andare ad accertare questo.
E’ evidente che sia un danno, è un danno d'immagine per la Regione perché questo certamente non aiuta a rappresentare … ribadisco, se andassimo a guardare gli altri concorsi, non credo che ce ne sia un altro che ha fatto un flop di questo tipo.
Lei oggi ci racconta che sono stati sprecati 40.000 euro e non aggiungo, lei non lo dice, che i locali in cui si sono espletati gli scritti in quel giorno erano in una condizione di temperatura non dignitosa per chi partecipava. Quindi è una risposta che da un lato ci dà l’unico elemento positivo, se ho ben compreso a marzo verrà riformulato, ma il dubbio che ci lascia la sua risposta riguarda il perché questo bando abbia avuto questo insuccesso grave. Non ci spiega come mai sia stato possibile, certo, mi pare davvero troppo affermare che non c'erano persone preparate. Il 99,4% dei candidati non era preparato o era preparato male il bando che voi avete fatto? Qui aggiungo l'ultimo aspetto negativo, del tempo perso, Assessore Brandoni, perché le 38 persone, o 32 se saranno assunte le 6, dovrebbero andare all'interno dell'organizzazione del lavoro e della formazione del lavoro, mettendo in difficoltà in maniera importante tutti i servizi esistenti sul territorio. Grazie.

Interrogazione n 1041
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Carenza di personale infermieristico presso la struttura complessa di chirurgia senologica mammaria di Torrette”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1041 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In esito all'interrogazione in argomento risponde l'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche, che a seguito di una riorganizzazione delle attività assistenziali nel periodo dall’1 dicembre 2023 al 7 agosto 2024 i 7 posti letto della chirurgia senologica sono stati trasferiti temporaneamente in altri locali all'interno delle strutture aziendali, in particolare: 5 posti letto all'interno dell'area ortopedica, dov'è stata riservata un'ala di degenza gestita dal personale medico ed infermieristico della chirurgia senologica; 2 posti letto all'interno della chirurgia plastica ricostruttiva con personale infermieristico avente competenze affini.
L'Azienda riferisce che tale modifica organizzativa è cessata il 7 gennaio e quindi si è provveduto al ripristino della condizione preesistente.
Al riguardo devo aggiungere che queste misure riorganizzative, che hanno comportato la trasformazione, la chiusura di alcuni posti letto, non possono essere uno strumento di riorganizzazione libera o discrezionale da parte delle Aziende, quindi è stata emanata una direttiva affinché prima di modificare l'organizzazione dei servizi, così come delineati dal Piano socio-sanitario e dagli atti aziendali, deve essere concertata.
Conclusivamente i servizi sono stati ripristinati il 7 gennaio 2024. Riorganizzazioni interne alle Aziende, che comportano soppressione di posti letto, dovranno essere concertate e comunque dovranno essere motivate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la sua risposta che mi troverebbe soddisfatta se effettivamente quello che lei ha dichiarato in Aula corrispondesse al vero e siccome tendenzialmente sono una ragazza che non si fida lo verificherò personalmente. Ovviamente se questa situazione fosse davvero transitoria e legata ad una situazione di trasferimento, ma anche più semplicemente alla fruizione di ferie residue del personale, potrebbe essere comprensibile. Tuttavia, Assessore. mi dispiace farle presente che oramai sono passati 3 anni dal vostro insediamento e sembra che ogni volta, per qualsiasi problema, siamo di fronte all'anno zero per l'avvio di politiche e misure capaci di migliorare il servizio sanitario regionale, come avevate promesso in campagna elettorale, invece su ogni aspetto siamo qui a denunciare una situazione che peggiora.
Il dato di fatto è che oggi non siamo in grado né di garantire la prevenzione né di rispondere alle necessità di salute di pazienti malati che devono prenotare visite successive di controllo e di monitoraggio.
E’ una situazione inaccettabile perché incide sulla salute, che è il bene più prezioso che abbiamo.
Come si traduce questa mancanza del servizio pubblico? E’ semplice, da 3 anni a questa parte chi se lo può permettere si rivolge al privato e per tutti gli altri si prospettano solo attese infinite e rischi concreti. Ma anche per i pazienti “privilegiati”, citando non a caso il giudizio che ha dato la stessa Corte e lo stesso Collegio dei revisori, chi si rivolge al privato ha comunque dei disagi. Penso, ad esempio, al fatto che i software che utilizzano le cliniche private non sono in rete con i nostri ospedali pubblici.
Comunque, Assessore, vigileremo per verificare se si tratta di una situazione temporanea oppure se effettivamente dal 7 di gennaio questa situazione è rientrata, quindi, aspettatevi nelle prossime settimane ulteriori atti ispettivi. Grazie.

Interrogazione n. 1047
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Vitri, Bora
“Vicenda ATIM – Aeroitalia s.r.l.”

Interrogazione n. 1056
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Rapporti tra l’Agenzia regionale ATIM ed Aeroitalia S.r.l.”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1047 dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Biancani, Vitri, Bora e l’interrogazione n. 1056 della Consigliera Ruggeri, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. In merito al primo punto si segnala che la Giunta regionale e l'Assessore competente non erano al corrente del pieno contenuto del contratto di servizi e di marketing sottoscritto in data 31 luglio 2023 da Atim e Aeroitalia.
Con riferimento al secondo punto relativo agli aiuti di Stato, non essendo la Giunta regionale a conoscenza del contenuto del contratto, come appena precisato, tale questione non è stata affrontata.
In merito, invece, al mancato pagamento della prima fattura di 250 mila euro, l’Atim ha precisato che la fattura è stata rifiutata in quanto emessa in violazione degli accordi intervenuti (in mancanza del rilascio della polizza fideiussoria).
Con riferimento al quesito su come sia possibile che l’Atim abbia concluso un contratto senza un preventivo nullaosta procedurale ed economico, si fa presente che l’Atim, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge regionale 35/2021, è soggetto dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia amministrativa, contabile e gestionale. Ciò comporta che spetta esclusivamente al Direttore dell’Atim, ai sensi del successivo articolo 5 della medesima legge, adottare gli atti necessari alla gestione dell'attività dell’Atim.
Gli atti del Direttore dell’Atim, pertanto, non sono sottoposti né ad un formale controllo preventivo di legittimità da parte della Giunta regionale né ad autorizzazione alcuna.
Infine, per quanto concerne l'ultimo punto, si fa presente che come Giunta abbiamo risposto puntualmente per quanto di competenza e conoscenza a tutte le interrogazioni dei Consiglieri regionali, informando altresì la stampa ed i cittadini in merito alla vicenda. Sono state, inoltre, formalizzate ad Atim, in virtù dell'autonomia gestionale sopra richiamata, tutte le richieste oggetto delle interrogazioni e delle istanze di accesso agli atti pervenute, che ad oggi ci risultano tutte evase.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Assessore. Le cose che lei ci dice sono gravissime, mi chiedo se il Direttore dell’Agenzia per il turismo nelle Marche sia calato dal cielo, piombato dal cielo o qualcuno l’abbia nominato. Dispiace che il Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli, che è il titolare della delega, al momento della risposta di un fatto così grave se ne va, dà la misura del suo valore istituzionale.
Voi avete nominato il Direttore di Atim, che firma un contratto per 750 mila euro, soldi pubblici, senza che la Giunta regionale sia informata di questo fatto. E’ una cosa di una gravità inaudita, addirittura il Direttore dell’Agenzia per il turismo nelle Marche dichiara nella lettera inviata a me come Consigliere regionale che l'accordo non ha trovato alcuna efficacia e che il termine iniziale è stato concordato per consentire ad Atim di avviare tutte le procedure di legge sufficienti e necessarie per poter confermare i contributi, cioè il Direttore firma un contratto di 750 mila euro senza avere la preventiva copertura procedurale e finanziaria, firma un contratto, Assessore, inserendo una clausola di riservatezza, come se fosse una cosa privata. Lui è consapevole di quali responsabilità e che è un manager pubblico nominato dal Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli.
Siete al corrente che il Direttore dell’Agenzia per il turismo nelle Marche firma un contratto pubblico violando le elementari norme che riguardano le procedure per dare i soldi? Da questo punto di vista avrebbe dovuto fare un bando aperto al pubblico e questo ve lo dice la vostra Dirigente, la quale dice ad Atim: “con la presente si intende richiamare la sua attenzione al rispetto di tutti gli obblighi imposti dalla normativa comunitaria e nazionale, sia nella fase di stipula del contratto, sia nella fase propedeutica all’affidamento”.
Noi abbiamo nominato un manager pubblico che ha violato tutte le norme, voleva nascondere tutto, non ha rispettato le norme di trasparenza e naturalmente resta lì con l'indifferenza del Presidente Acquaroli. E’ una vergogna, voi dovete chiedere le dimissioni! Non possiamo fidarci di una persona come quella.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Assessore, mi trovo a replicare senza avere avuto le risposte alla mia interrogazione, perché le mie domande erano molto chiare. Ho chiesto quando l'amministrazione regionale è stata messa al corrente del contratto di servizi di marketing, se ritiene opportuno che Atim abbia affidato direttamente ad Aeroitalia i servizi di marketing.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Con riferimento ai diversi punti richiesti si segnala che l’Atim, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge regionale 35/2021, è soggetto dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia amministrativa, contabile e gestionale. Ciò comporta che spetta esclusivamente al Direttore dell’Atim, ai sensi del successivo articolo 5 della medesima legge, adottare gli atti necessari alla gestione delle attività dell’Atim.
Gli atti del Direttore dell’Atim, pertanto, non sono sottoposti né ad un formale controllo preventivo o successivo di opportunità e legittimità da parte della Giunta regionale, né ad autorizzazione alcuna.
Infine, per quanto concerne l'ultimo punto si fa presente che la Giunta ha risposto puntualmente, per quanto di sua competenza e conoscenza, a tutte le interrogazioni dei Consiglieri regionali informando, altresì, la stampa ed i cittadini in merito alla vicenda. Sono state, inoltre, formalizzate all’Atim, in virtù dell'autonomia gestionale sopra richiamata, tutte le richieste oggetto delle interrogazioni e delle istanze di accesso agli atti pervenute, che ad oggi ci risultano tutte evase.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Ringrazio l’Assessore per la risposta e mi spiace se mi sono scaldata, ma non avevo avuto risposte alle quattro domande, se non all’ultima, quella sì, perché era quasi coincidente con quella dell'interrogazione del Consigliere Carancini.
Non sono minimamente soddisfatta né da questa risposta, né da tutte quelle precedenti avute in quest'Aula e sono contenta che ci sia in questo momento anche il Presidente Acquaroli che si è tenuto, come sappiamo, la delega all'aeroporto e anche al turismo.
Questa è una tematica importantissima che ci ha fatto fare una brutta figura, non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale.
Ritengo che essersi lavati le mani in questo momento, Assessore, scaricando tutto sul Direttore di Atim, vuol dire solo una cosa, che adesso ne chiederete la testa, oppure avrà la dignità di dimettersi perché dalle sue risposte date oggi in Aula si può intuire solo questo.
Aspettiamo che ci siano evoluzioni, io sono convinta che quel contratto non si poteva firmare, è stato fatto e voi dite che la Regione non aveva alcun diritto di controllare o di verificare, per me invece l'ha fatto, purtroppo, ed ha fermato i pagamenti sennò sarebbe successo qualcosa di peggio.
Il pasticcio c’è stato, il mandante politico è chiaro, è questa maggioranza, è questa Giunta perché avete costituito quella società, avete scelto il direttore ed io non sono qui a fare altro se non il mio mestiere, quindi vi chiedo di assumervi la responsabilità di quello che avete combinato. O salta il Direttore o salta l’Atim. Non ci sono altre soluzioni perché figuracce di questo tipo non possiamo più permettercele, mi ci metto anche io perché come marchigiana mi sono sentita coinvolta in una situazione veramente vergognosa.
Concludo dicendo che è anche mancata trasparenza in questa Aula perché vorrei ricordare che alla primissima interrogazione della Consigliera Bora è stato risposto in modo vergognoso, ma noi siamo Consiglieri regionali ed abbiamo diritto di accedere ai documenti. Addirittura in quella interrogazione è stato detto che l'amministrazione regionale non aveva il contratto, ma vi sembra possibile? Non tanto che non venisse dato a noi, ma che non l'aveste neanche voi tra le mani. Ma vi pare possibile? Poi abbiamo fatto numerosi accessi agli atti, interrogazioni, ed abbiamo avuto sempre la stessa laconica risposta.

Proposta di legge n. 200
ad iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui
“Celebrazioni del V Centenario della nascita di Andrea Bacci (1524-2024)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 200 dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Con questa proposta di legge celebriamo i 500 anni della nascita dell'illustre personaggio Andrea Bacci. Una figura di grande rilevanza storica, culturale e scientifica. Un illustre medico, filosofo e scrittore nato nelle Marche, a Sant'Elpidio a Mare, nel 1524, una figura storica che ha gettato le basi della gastronomia e dell'enologia italiana e mondiale, padre dell’idroclimatologia ed enologo della modernità. Ha lasciato un segno indelebile nella storia italiana e marchigiana.
Si ricordano di lui soprattutto due trattati sul vino e sulle acque, il “De naturali vinorum historia” e “De Therms”.
Il primo è una monumentale storia dei vini, ritenuto il più completo, preciso compendio dei vini, con descrizione del modo di coltivare l'uva, di vinificare e di abbinare i vini alle pietanze.
Il nostro conterraneo parla in quest'opera del vino con le bollicine, definendolo “un vino che dà a chi lo gusta una simpatica sensazione di frizzante”.
Il volume di Andrea Bacci, parimenti prezioso e poderoso, è stato pubblicato nel 1596, quasi un secolo prima del più noto teorizzatore d'oltralpe della spumantizzazione (Dom Pierre Pérignon) e persino alcuni decenni prima rispetto al 1622, anno della pubblicazione della “De Salubri potu …” dell'illustre fabrianese Scacchi.
Quest'opera offre molti riferimenti alle bellezze ed alle caratteristiche delle Marche, descrivendone il territorio nel suo clima, nel suo paesaggio agrario, nelle caratteristiche dei suoi abitanti e nelle tradizioni conviviali.
Il secondo è un libro sulle acque, la loro storia e le qualità terapeutiche, che venne accolto con entusiasmo anche dalla società scientifica papalina e fu oggetto di molte ristampe.
Tra le tante onorificenze ricordiamo nel 1586 fu nominato archiatra Pontificio da Papa, Sisto V.
E’ dunque doveroso celebrare una illustre personalità attraverso una programmazione ben strutturata di eventi, attraverso l'istituzione di un comitato promotore che elaborerà un programma unitario ed un piano di iniziative culturali e di manifestazioni per valorizzare l'illustre Andrea Bacci.
Attraverso la costituzione del comitato sarà possibile programmare percorsi scientifici e turistico-culturali ed azioni di valorizzazione connesse alle celebrazioni.
L’obiettivo di questa proposta di legge è quello di legare l’illustre personaggio Andrea Bacci a Sant'Elpidio a Mare. Così come è avvenuto per Recanati con Leopardi, vogliamo fare anche nel Comune di Sant'Elpidio a Mare.
La proposta di legge si articola in 5 articoli.
L'articolo 1 definisce le finalità, ossia la realizzazione di iniziative per le celebrazioni del quinto centenario della nascita di Andrea Bacci nell'ambito delle attività di promozione, della conoscenza di personaggi illustri marchigiani.
L'articolo 2 indica le iniziative per raggiungere le finalità previste all'articolo 1: iniziative, incontri, eventi, manifestazioni di promozione di carattere scientifico, culturale, espositivo e gastronomico, volte a promuovere la regione Marche attraverso la figura di Andrea Bacci. Iniziative ritenute opportune per il conseguimento delle finalità di questa legge. Il comma 2 delega la Giunta regionale alla determinazione dei criteri e delle modalità per il finanziamento delle iniziative e all'approvazione del programma degli interventi da finanziare.
L’articolo 3 promuove l'istituzione di un comitato promotore con il compito di redigere un programma di promozione della figura dell'illustre Andrea Bacci, oltre che coordinare programmi e attività celebrative attraverso il coinvolgimento di istituzioni sia private che pubbliche. Viene, quindi, elaborato un programma e un piano di iniziative culturali; predispone e coordina programmi intesi a favorire percorsi culturali, processi di sviluppo turistico culturale. Il comma 2 individua la composizione del comitato che è composto dal Presidente eletto tra i membri del comitato promotore nella prima seduta, da un Consigliere regionale, da un dirigente competente in materia di beni e attività culturali o da un suo delegato, dal Sindaco, dall'Assessore di Sant'Elpidio a Mare e dai Sindaci degli Comuni coinvolti, dal Presidente dell'Accademia elpidiense di studi storici, dai rappresentanti dei soggetti pubblici e privati che concorrono alla realizzazione della celebrazione. Naturalmente la partecipazione al Comitato è gratuita.
L'articolo 4 fissa in 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge il termine entro il quale la Giunta regionale deve procedere alla costituzione del comitato, secondo quanto previsto all'articolo 3.
L'articolo 5 è stato subemendato e riguarda le disposizioni finanziarie.
L’articolo 5 è sostituito dal seguente:
“1. Per l'attuazione degli interventi previsti da questa legge è autorizzata per ciascuno degli anni 2024/2025 la spesa di 15.000 euro iscritta nella Missione 5 “Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali”, Programma 02 “Attività culturali ed interventi diversi nel settore culturale”, Titolo 1 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2024/2025.
2. Alla copertura delle spese autorizzate al comma 1 si provvede:
- per l'anno 2024, mediante equivalente riduzione dello stanziamento iscritto nella Missione 20 “Fondi e accantonamenti”, Programma 03 “Altri fondi”, Titolo 1 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2024/2026;
- per l'anno 2025, mediante equivalente riduzione dello stanziamento iscritto nella Missione 09 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”, Programma 05 “Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione”, Titolo 1 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2024/2026.
3. L’autorizzazione di spesa relativa alla legge regionale 12 aprile 1995, n. 44, contenuta per l'anno 2025 nella Missione 09, Programma 05 della tabella A - Allegato 15 della legge regionale del 28 dicembre 2023, n. 26, è conseguentemente ridotta di 15 mila euro.
4. La Giunta regionale è autorizzata ad effettuare le variazioni necessarie ai fini di questa legge”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Sarò brevissimo. Ovviamente dico subito che il mio voto sarà di astensione, poi deciderà il capogruppo Mangialardi cosa voterà il gruppo del Partito Democratico.
Mi astengo perché, al di là del merito se Andrea Bacci merita o non merita una legge per la celebrazione, ritengo che sia sbagliato il metodo, queste celebrazioni dovrebbero essere inserite all'interno del Piano annuale o del Piano triennale della cultura. Fare una legge per ogni celebrazione è assurdo. Questo Consiglio regionale in un anno ha fatto 23 o 24 leggi ed almeno 20 su 24 erano evitabili ed non hanno portato beneficio neanche a mezzo cittadino della regione Marche. Fortunatamente i cittadini marchigiani non ci guardano, ma se prendessero l’elenco delle leggi che abbiamo approvato come minimo sarebbe da vergognarsi.
Voglio dare un consiglio alla Consigliera Marcozzi che l'ha presentata, vedo che nel comitato non c'è nessun componente della Giunta, cioè la Giunta deve fare tutti gli adempimenti per rendere applicabile la norma, ma non c’è un Assessore e nel Comitato entra un Consigliere. Una legge che delega una attività alla Giunta, ma la Giunta non sa niente, non entra neanche nel Comitato, entra un dirigente che dovrebbe ascoltare un Consigliere che non fa parte della Giunta.
Secondo me al Comitato composto da un Consigliere regionale e da un dirigente manca un pezzo, chi dà le indicazioni al dirigente? Il Consigliere? Non mi risulta che i dirigenti della Giunta prendano indicazioni dai Consiglieri, tantomeno da un Sindaco. Il dirigente decide a nome suo? A casa mia un dirigente non decide mai a nome suo, ma sempre a nome della Giunta, del Presidente o dell'Assessore. Può stargli simpatico un Consigliere, ma che il dirigente faccia parte del Comitato, mentre non ne fa parte la Giunta, mi sembra un errore.
Non condivido questa modalità. Ci sono decine di leggi pronte per essere sparate, ma a mio avviso è un errore. E’ vero che alla fine il Presidente Latini ha modo di fare il report per far vedere, giustamente, quello che abbiamo fatto, ma non fa altro che dire quello che è un fatto, cioè le leggi approvate. Ripeto, su 24 leggi 20 non hanno dato beneficio a nessun cittadino marchigiano, come farà questa legge che io non condivido.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Aggiungiamo il voto favorevole del Presidente Acquaroli.

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale)

Articolo 3. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Colgo l'occasione di questo articolo per dire che io ho votato a favore e voterò a favore perché così ha deciso il mio gruppo, quindi mi adeguo. Voto in questo caso a favore perché la proposta è della Consigliera Marcozzi della nostra Sant'Elpidio.
Con l'occasione vorrei dire quanto in parte è stato già detto dal Vicepresidente Biancani, penso che dovremmo smettere di fare provvedimenti legislativi per queste celebrazioni, credo che stiamo esagerando. Noi siamo dei legislatori regionali e di solito queste celebrazioni …, prima lo stesso Presidente Latini ha avviato una sorta di comunicazione dove c'è stato un confronto tra il relatore di maggioranza e di minoranza ad esempio sulla celebrazione di Fabriano, questi sono fatti che vanno perseguiti con atti amministrativi. Lo dico anche alla Consigliera Marcozzi, noi vogliamo celebrare il quinto centenario della nascita di Andrea Bacci, va bene, ma non c'è bisogno di fare un provvedimento legislativo perché le leggi le facciamo per il servizio sanitario regionale, per l'ordinamento, per l’urbanistica, non possiamo farle per le celebrazioni, per le quali si fa un atto amministrativo. Magari si propone una mozione con la quale si impegna la Giunta ad adottare quell'atto amministrativo e lo si fa, altrimenti qui non ne veniamo fuori.
Ripeto, voterò a favore perché così ha deciso il mio gruppo, però il mio intervento è perché ci sia una riflessione su questo punto, se vogliamo anche dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio perché non possiamo abusare dello strumento legislativo.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Gessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Voglio semplicemente dire che questa è una legge che è stata presentata quasi un anno fa e voglio ricordare che nel 2022 abbiamo approvato la legge n. 23 sul Pian perduto, presentata dal Consigliere Carancini.
Ripeto, queste sono due proposte, questa e quella dei Frati Cappuccini, che abbiamo presentato quasi un anno fa, non adesso, a ridosso del 2024, ormai è passato un anno, poi ho detto la motivazione per cui abbiamo fatto questa proposta di legge.
Noi vogliamo che Andrea Bacci diventi come Leopardi per Recanati, stanno lavorando in tal senso anche con le scuole.
Questo è un lavoro che abbiamo iniziato un anno fa, l'amministrazione comunale ha iniziato questo percorso di valorizzazione di questo illustre personaggio per far sì che possa diventare, almeno ce lo auguriamo, come Leopardi per Recanati, riconosciuta per Giacomo Leopardi. Così vorrebbero fare a Sant'Elpidio a Mare con Andrea Bacci, con questo illustre personaggio.

PRESIDENTE Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Con tutto il rispetto per questa proposta di legge, per la Consigliera Marcozzi e per il Vicepresidente Pasqui che l'hanno presentata, mi sento di condividere quello che è stato detto dai miei colleghi, sarebbe opportuno, magari è un suggerimento che si può dare all'Ufficio di Presidenza, utilizzare qualche energia, invece che negli encomi solenni che vengono dati senza una regola e senza un regolamento, cosa che ho già detto in questa Aula più volte, ma evidentemente inascoltata - quindi, utilizzare il tempo che viene speso per gli encomi e per selezionare le aziende che vengono encomiate intuitu personae, visto che non c’è un Regolamento - per pensare ad un calendario in cui ci siano le ricorrenze delle persone più illustri.
Non credo che Bacci possa essere paragonato a Leopardi, ma per carità è un mio pensiero, un mio giudizio personale, però abbiamo tanti soggetti che hanno reso celebri le Marche e dei quali noi dobbiamo essere orgogliosi, perché non predisporre, guardo anche l'Assessore Biondi, un calendario condiviso nel quale effettivamente indicare le ricorrenze e predisporre un calendario di iniziative? Penso che possa essere accolto sia dalla Presidenza che dall’Assessore Biondi, potrebbe essere predisposto anche dalla Commissione competente e prevedere un eventuale costo, magari in un anno ci sono due ricorrenze, in un anno nessuna, ovviamente scegliendo tra i personaggi illustri, ma le Marche ne hanno tanti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per parlare di quanto è stato detto negli ultimi interventi. Come Presidente di Commissione mi trovo e mi sono trovato in difficoltà per il fatto che ci sono molte proposte di legge, io ne ho presentata una con la quale si cerca di raccoglierle tutte, quindi accolgo con entusiasmo l'invito fatto da più parti per evitare questo frastagliamento.
Oggi andiamo ad approvare questa legge, c'era una certa urgenza, quindi andiamo avanti, però rimango sempre del parere, ne ho tenute ferme per un anno una decina come minimo, di farne una che le raccolga tutte.
Dobbiamo trovare insieme alla Commissione poi al Consiglio qualcosa che le possa unire, mettere insieme per dare valenza a tutti quelli che sono i personaggi illustri della regione Marche, in tutti i settori. Noi vediamo principalmente il settore della cultura, ma ci sono personaggi illustri anche nel mondo dell'agricoltura, dell'economia ed altro, che andrebbero tutti messi sullo stesso piano. Quindi mi impegno come Presidente di Commissione a lavorare su questo per andare con un testo unico e non con 20 proposte. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Presidente, devo fare un corso di latino perché ho capito che in quest’Aula se non parli in latino non ti capisce nessuno. Parlando normalmente in italiano ho capito che non mi capisce nessuno, mi riferisco in particolar modo al Presidente Marinelli e al Consigliere Ciccioli, con il quale in Commissione ci preoccupiamo perché siamo spesso d’accordo.
Parlo a nome dell’Assessore Biondi, quindi mi supero, che sa che il Consigliere Biancani è in Commissione cultura dal 2015 ed ha fatto tutti i piani annuali e triennali, è stato quasi sempre relatore e altro, quindi ha sviscerato l'argomento in tutte le maniere, tanto che il Consigliere Ciccioli mi prende quasi sempre come riferimento e quando parlo lui stacca il cellulare e mi sta a sentire.
Le celebrazioni sono sempre state portate nel Piano annuale o triennale, la Consigliera Casini giustamente faceva riferimento ad un elenco, ma c’è già un elenco delle ricorrenze e delle celebrazioni nel Piano annuale e triennale della cultura in cui l’Assessore Biondi propone una serie di personaggi e si dimentica sempre di quelli della provincia di Pesaro-Urbino, poi in Commissione arriviamo io e la Consigliera Ruggeri e diamo un po’ di indicazioni. Il Consigliere Ciccioli che conosce la storia ci dà sempre ragione.
Le celebrazioni si inseriscono nel Piano annuale e triennale della cultura con una cifra economica che inserisce l'Assessore o la Commissione, è tanto semplice.
Dopodiché una legge non si nega a nessuno, anche perché è la Commissione che ha deciso di portare questa proposta di legge in Aula e noi l’approviamo, ma voglio lasciare agli atti che il Consigliere Biancani si astiene perché preferisce un aggiornamento dell’elenco da parte dell’Assessore Biondi, che mette tutti tranne quelli della provincia di Pesaro, lei lo sa che sbaglia, poi io e la Ruggeri li inseriamo e l’elenco si chiude. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Abbiamo, un po' a fatica, come avete visto, votato a favore degli articoli e voteremo a favore anche della proposta di legge con l'astensione dichiarata del Consigliere Biancani rispetto alle valutazioni, che ovviamente, Assessore, condividiamo.
Chi può pensare che non sia necessario, come ha suggerito la Consigliera Casini, un calendario in cui siano ricomprese tutte le ricorrenze, ovviamente con pesi specifici assolutamente diversi perché, con tutto l'interesse che possiamo avere su questa proposta, non possiamo comparare questa figura a quella di Leopardi.
Siccome ci sono altre proposta di legge firmate da tutti ritengo che ci debba essere un percorso che concluda quelle in essere, penso a Volponi della Consigliera Ruggeri, a Giacomelli o ad Anselmi. Chiudiamo questa partita, poi adoperiamoci in un percorso diverso, molto più lineare, con pesi specifici indubbiamente diversi a seconda dei soggetti che vengono riconosciuti, facendolo in maniera molto più pulita e chiara.
L’impegno reciproco è: votiamo questa e chiudiamo anche le altre tre, poi facciamo un altro tipo di percorso.
Penso che sia molto più opportuno, perdiamo meno tempo, condividiamo con dei protocolli che si capiscono e tutti sono consapevoli di cosa accade e cosa ricorre nel territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Mi ricollego al Consigliere Biancani con cui abbiamo un rapporto cordiale in Commissione, ognuno nelle proprie posizioni. Comincio dal latino che è una lingua bellissima, purtroppo ormai l’ho persa, mi piaceva, piena di eccezioni, c'è la norma e per ogni norma tante eccezioni.
Su questo ragionamento, che ovviamente non è ideologico, è una valutazione. E’ vero che se ci fosse una legge quadro, come ha indicato prima il Presidente della Commissione Marinelli, ci sarebbe un’organizzazione logico-organica più fluida: abbiamo nell'arco dell'anno una serie di celebrazioni. Questo è il ragionamento in positivo, poi ogni cosa ha il ragionamento in negativo, una legge su un personaggio ti dà un’immagine e nella comunicazione ti propone in maniera forte perché è una legge dedicata. Ad esempio la legge su Sisto V il Consiglio regionale l’approvò all'unanimità, senza spaccature, un Papa qualche volta controverso, ma sicuramente un grande personaggio per Roma, per il Vaticano, per la Chiesa ed anche per le Marche. Tanto è vero che alcune cose di Sisto V a distanza di 5 secoli ancora sono attive, compresa la Fondazione dei marchigiani a Roma.
Io non sapevo niente di Andrea Bacci, della legge in discussione oggi, per cui mi sono studiato tutta la storia, mi ha colpito molto che abbia fatto il medico condotto a Serra San Quirico, che è un paese della provincia in cui ci sono le elezioni, quindi bisogna che lo lancio, ma detto questo particolare, era un medico a cui non piaceva fare il medico, era un erudito, una persona di grande spessore, di grande valore, purtroppo le Marche non l’hanno mai celebrato abbastanza. Io che sono interessato, cioè seguo un po’ tutto, non ne conoscevo la vita e la storia e l’ho letta proprio perché c'era questa proposta di legge e perché mi sembrava una persona minore, invece non è minore, anzi è un personaggio importante non solo sul vino, è stato il primo enologo ed ha scritto la storia del vino e del trattamento del vino in Italia, ma ha scritto mille cose. Per esempio quando ero Roma ogni tanto andavo alle acque di Tivoli, lui ha fatto un trattato sulle acque, conclusione, a volte fanno bene.

PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Devo intervenire perché prendo atto positivamente di alcune osservazioni, però qui è necessario un testo unico, una legge quadro, chiamiamola anche un testo unico per le celebrazioni.
Ha ragione il Consigliere Ciccioli quando dice che non possiamo da una parte paragonare Sisto V a Bacci perché sono personalità diverse, lei mi dice che Bacci lavorò per Sisto V, sono però personalità diverse che hanno svolto ruoli diversi, non è che una legge regionale dà la celebrità a Sisto V, se del caso è Sisto V che dà celebrità alla legge regionale, inversamente possiamo dire per Bacci.
Allora, che cosa c'è bisogno di fare? Quello che ha detto meglio di me il Consigliere Marinelli, dobbiamo fare una sorta di testo unico, legge quadro, che raccolga il tutto e poi le singole celebrazioni si fanno con atto amministrativo, che è l'attuazione della legge, altrimenti sviliamo il senso ed il fine della legge stessa.
Ad esempio su questo, che sicuramente è utile, per carità, infatti io voto a favore, prevediamo 15.000 euro per tutte quelle attività, possono essere troppi, possono essere pochi, questo è un fatto dell’atto amministrativo, di esecuzione della legge, va da sé, che dice “per celebrare”, ma celebrare è un atto gestionale, non può essere la legge.
Va fatto questo insieme di cose, io ho qui, come ho detto prima, il riconoscimento della città di Filottrano come città della sartoria artigianale, su cui siamo assolutamente d'accordo, ci mancherebbe, ma non si può fare con una legge, si deve fare con atto amministrativo, una legge deve dire che la Regione riconosce la specificità, ma poi si fa con atto amministrativo, che è una cosa molto più utile, molto più efficace, altrimenti sviliamo anche il senso della funzione legislativa, che va a regolare le attività umane, se vogliamo, che dispone di diritti e di doveri dei cittadini e delle comunità. Quindi andiamo in questa direzione.

PRESIDENTE. Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5.
Subemendamento 5/1/1 (sostitutivo dell’articolo) a firma della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Adesso ho paura della reazione del Consigliere Cesetti, però questa discussione lo ha mandato in leggerissima confusione, nel senso che non condivido quello che hanno detto il Consigliere Marinelli, nè il Consigliere Ciccioli, qui non serve nessun testo unico, qui serve che l’Assessore Biondi presenti nel Piano della cultura l'elenco delle persone da celebrare, che testo unico dobbiamo fare, il testo unico dell’ambiente?
Ovviamente sono intervenuto con le pinze, però dal mio punto di vista non serve il testo unico, ma che l'Assessore Biondi prenda tutte le indicazioni, le metta nel Piano annuale e triennale della cultura e ogni anno modifichiamo le persone da celebrare perché già la legge che riguarda la cultura e il turismo parla di celebrazioni. Quindi questa possibilità è già prevista nella legge 11 e nella legge 4, dove si parla di celebrazioni, basta applicarle.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Per rispondere simpaticamente al Consigliere Biancani, io non vado mai in confusione, forse lei è obliato dall’obiettivo a cui tende quotidianamente, che noi tra l’altro condividiamo perché la sosteniamo e la vediamo come una speranza per battere questa destra. Sto scherzando, ovviamente.
Consigliere Biancani, sa perché bisogna fare quello che diciamo io ed il Consigliere Marinelli? Perché se noi raccogliamo il tutto è ovvio che poi dobbiamo abrogare le leggi che abbiamo approvato, di quelle che facciamo? Se andiamo avanti con l’atto amministrativo dell'Assessore che celebra tutti i vari personaggi, le leggi che già ci sono?
Allora il testo unico deve racchiudere il tutto, deve contenere la norma abrogativa delle singole leggi dei specifici settori in modo che tutti vengano messi sullo stesso piano. Questo bisogna fare ed io invito pubblicamente il Presidente Marinelli, di cui condivido l'impostazione, a fare proprio questo, una sorta di legge quadro o testo unico che raccolga il tutto e che alla fine preveda una norma abrogativa delle leggi che abbiamo fatto, altrimenti non servirebbe e tra l'altro determinerebbe una disparità inaccettabile perché se da una parte abbiamo fatto la legge che celebra la fisarmonica a Castelfidardo, e la lasciamo, e sulla città di Filottrano non diciamo nulla e lo facciamo con atto amministrativo non va bene.
Facciamo una legge in cui mettiamo Castelfidardo la fisarmonica, Filottrano la sartoria e via dicendo, con Bacci, Sisto V, e poi alla fine una norma con cui abroghiamo le leggi fatte in precedenza. Questo si fa, quindi non è sufficiente il solo atto amministrativo nel Piano della cultura, ma ci deve essere una legge che dica all'Assessorato alla cultura che cosa deve fare con quel piano.
Questo è il compito della legge, l’Assessore Biondi non lo può fare di sua iniziativa, lo deve fare in attuazione di una legge che deve essere generale e che può essere un testo unico. Come vede Consigliere Biancani nessuna confusione.

PRESIDENTE. Sub emendamento 5/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 5/1 a firma della Consigliera Marcozzi. Decaduto.

PRESIDENTE. Ora passiamo all’intero articolato della legge.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Noi naturalmente l’abbiamo presentata e voteremo a favore.
Voglio replicare al Consigliere Cesetti ed alla minoranza, che ringrazio per aver votato a favore della legge. Dico semplicemente che sono andati un po' in attrito tra testo unico e, come ha affermato il Consigliere Biancani, Piano della cultura con un elenco delle persone da celebrare.
Sento da molti anni che dovremmo fare un testo unico, Consigliere Cesetti, anche quando è stata presentata e votata in Aula la proposta di legge 23/2022 del Pian Perduto. Ad oggi non abbiamo fatto nulla, quindi dovremmo accelerare, altrimenti vieni in Aula una proposta di legge sulle celebrazioni e ripetiamo sempre la stessa cosa. E’ da quando ero in minoranza che diciamo questo, diciamo del testo unico, di raccogliere tutto in un testo, alla fine sono passati 8 anni è tutto è rimasto così. O c'è la volontà, ma di tutta l'Aula, di raccogliere queste celebrazioni in un testo+ urico, oppure si va avanti così perché abbiamo votato anche le vostre, anche quando ero in minoranza.
E’ una decisione che dovremmo prendere all'unanimità, nella prossima Commissione magari.
Naturalmente il nostro è un voto favorevole e, come ha detto il Consigliere Ciccioli, questo è un illustre personaggio marchigiano, elpidiense, che è stato il fautore dell’idroclimatologia, dell'enologia a livello nazionale e mondiale.
Ripeto, l'obiettivo di questa legge è quello di far sì che Bacci sia collegato alla città natale di Sant'Elpidio a Mare. Si sta facendo anche un percorso a livello scolastico per portare avanti questo obiettivo, è un anno che ci lavorano, è per questo che abbiamo presentato in Aula questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Questa querelle vorrei chiuderla qui, secondo me il testo unico sulle celebrazioni è utilissimo, poi ci sono dei personaggi che non possono essere inseriti in un testo unico o in una legge quadro, come Giacomo Leopardi. La proposta del Presidente Latini non la possiamo mettere nella legge quadro, Giacomo Leopardi nel mondo è un riferimento per la poesia, per la sua storia, una lungimiranza che va avanti da due secoli per le cose che ha scritto, dall'ambiente alla patria.
Quindi sono d'accordo con il Consigliere Marinelli e con tutti gli altri che sostengono una legge quadro. Poi ci sono dei personaggi chiave: Rossini, Leopardi, Sisto V, parlo di leggi che già ci sono e di quelle che dobbiamo fare, che invece devono andare oltre la legge quadro, mentre per il sistema delle celebrazioni è importante.
Ora mi soffermo un po’ su questo, noi siamo rappresentanti della regione Marche, quali sono i punti di forza delle Marche e, potremmo ugualmente dire, i punti di debolezza? I punti di forza sono l’ambiente, la posizione, siamo in Italia centrale in una posizione chiave, con l'Adriatico, la storia infinita della nostra regione da Urbino ad Ascoli Piceno, il primo Comune marinario d’Italia, prima delle quattro Repbbliche marinare, Ancona, i tanti personaggi che hanno fatto la storia, non della nostra regione, ma la storia della cultura del mondo.
Su questo dobbiamo investire molto perché oggi l'immagine e la visibilità è centrale nella vita delle persone, la comunicazione è ubiquitaria, quindi lì possiamo avere un primato, dobbiamo essere protagonisti. Su questo possono apparire qualche volta esagerazioni, autocelebrazioni della nostra storia, ma non è così, alcune cose sono l'elemento centrale che definiranno la nostra identità nel futuro. Io la vedo così, non vorrei essere troppo esagerato, ma l'identità delle Marche sarà proprio tra Gioacchino Rossini e la lirica, che è spalmata in tutta la regione, l’arte da Raffaello Sanzio a Gentile da Fabriano e quelli che sono passati, tipo Tiziano e Lorenzo Lotto che hanno lasciato nella nostra regione un giacimento di arte figurativa incredibile. Se riusciamo a fermare questo attraverso un sistema di celebrazioni e di promozioni, in qualche caso con singole leggi … Ad esempio ritengo che Federico II, che andremo ad incardinare in quanto abbiamo presentato una proposta di legge, sia un personaggio universale, nato a Jesi. Perché non dobbiamo rivendicarlo anche se poi ha operato a Napoli, a Palermo, è arrivato in Terrasanta e via di seguito?
Queste sono le radici della nostra identità, da qui a questo secolo, e su questo dobbiamo insistere.
Anche persone del tempo moderno come il fotografo Giacomelli, che è il più grande fotografo marchigiano, e tanti altri che non ci devono sfuggire. Dobbiamo costruire la tela della nostra identità.
Dopo aver approfondito la figura del Bacci, che non conoscevo, ritengo che sia un grande, ovviamente non un grandissimo, ma è un grande della sua epoca storica, 500 anni fa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Io credo che dobbiamo distinguere le questioni tra le celebrazioni e i personaggi illustri. Sulla questione dei personaggi illustri sappiamo benissimo, noi che facciamo parte della I Commissione, come il Consigliere Ciccioli che ha appena parlato, che ci sono un sacco di proposte di legge ferme per cui servirebbe secondo me fare una legge quadro, che però non sia per tutti. Naturalmente questo è un mio parere strettamente personale, ma da insegnante di lettere non posso che riconoscere che Leopardi è un personaggio di cui non va rivendicata l'importanza a livello cittadino, marchigiano, ma io esagererei e direi che a livello mondiale dobbiamo rivendicare che è un nostro concittadino, così come Rossini, Raffaello. Quindi su personaggi di questa caratura, secondo me, serve una legge apposita, separata dalle altre, mentre per gli altri può andar bene anche una legge quadro.
Per quanto riguarda le celebrazioni condivido che avremmo potuto anche scegliere un altro percorso, però, come ha detto giustamente la Consigliera Marcozzi, non è stato fatto né nell'altra legislatura né in questa e siamo andati avanti ad approvare all'unanimità, adesso non tante, almeno due o tre proposte di questo tipo, le abbiamo fatte fino adesso e ne giacciono ancora due o tre. Quindi chiederei che sulle celebrazioni ci sia un atteggiamento laico ed omogeneo, come mi è sembrato esserci perché sono state approvate proposte di legge sia di maggioranza che di opposizione. Quindi, anche per una questione di coerenza come Movimento 5 Stelle oggi darò il mio voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Mi sento di condividere le dichiarazione della Consigliera Ruggeri perché sono la prima firmataria e la proponente di due proposte di legge dedicate a due personaggi illustri della nostra regione: Rossini e Raffaello, le ho depositate quasi due anni fa, dopo quella su Leopardi. Colgo l'occasione per chiedere alla I Commissione di accelerare l'iter.
Mi spiace però che siano state messe sullo stesso piano tante altre proposte di legge dedicate a personaggi di valore del nostro territorio, ma che, come è stato detto, purtroppo non hanno la stessa caratura.
Dobbiamo riuscire a fare un distinguo tra personaggi illustri di caratura mondiale e personaggi che pur rappresentando il territorio regionale marchigiano non hanno lo stesso valore fuori dai confini nazionali. Quindi chiedo di accelerare l'iter e di fare in modo che le proposte di legge su Leopardi e le mie, sottoscritte da tutto il gruppo PD, su Rossini e Raffaello possano iniziare l’iter in I Commissione. Si chiede di avere un fondo annuale da attribuire al comitato che si impegnerà nelle diverse iniziative e di poterlo avere almeno entro quest'anno, per cui sollecito la Commissione a lavorare ed accelerare su queste proposte di legge, ma al tempo stesso credo che oggi sia importante anche iniziare un nuovo percorso.
Non possiamo creare una legge per ogni anniversario. Rendiamoci conto che ogni anno ci sono centinaia di anniversari nelle Marche. Io sono favorevole a questo e lo voterò insieme al mio gruppo. Avremo tanti altri anniversari, penso ad esempio al duecentesimo anniversario di Luigi Guidi, uno scienziato pesarese di cui si parla poco, che ricorre quest'anno, anche in questo non potremo proporre un'altra proposta di legge, quindi facciamo una legge quadro da oggi in poi, magari iniziamo a darci una regola per fare in modo che non ci siano proposte di legge su ogni anniversario, ma una vera e propria legge quadro.
Tutt'altro discorso sugli uomini e le donne illustri della nostra regione.

PRESIDENTE. Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa delle Marche approva)

Proposta di legge n. 200 così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 144
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Disposizioni urgenti per la tutela delle produzioni agro-alimentari di qualità: produzioni biologiche, d.o.p., i.g.p., s.t.g., d.o.c., d.o.c.g.”
(iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 144 del Consigliere Latini. A nome del sottoscritto e dei Consiglieri Pasqui e Borroni chiedo il rinvio in Commissione, con preghiera di una valutazione negativa o positiva che sia. Non ci sono interventi contro. Bene. Quindi passiamo alla votazione.
Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 144. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 146
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Modifica alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Marche)”
(iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 146 del Consigliere Latini. A nome del sottoscritto, dei Consiglieri Pasqui e Borroni chiedo il rinvio in Commissione, sollecitando una valutazione importante.
E’ la modifica di una legge statutaria che riguarda lo status dei Consiglieri regionali, quindi l’invito, nei limiti di quello che vale, per una valutazione della proposta di legge statutaria perché riguarda i Consiglieri.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Colgo l'occasione per sottolineare l'importanza di affrontare questa sua proposta, Presidente, però dico anche al Presidente della Commissione che ci sono nostre proposte di legge di modifiche statutarie, ad esempio una uniforma lo Statuto alle nuove disposizioni costituzionali in materia di ambiente. Quella potrebbe essere l'occasione per abbinarle e trattarle contestualmente, fermo restando che poi l'Assemblea sarà sovrana.
Siccome ci sono altre proposte magari trattarle insieme, altrimenti rischiamo che, ai sensi dell'articolo 86, le facciamo venire qua e poi le facciamo tornare indietro.

PRESIDENTE. Personalmente sono d'accordissimo. Non ci sono altre dichiarazioni.
Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 146. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 56
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale per le politiche attive del lavoro triennio 2024/ 2026. Legge regionale 25 gennaio 2005, n. 2, articolo 3”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 56 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.

Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Gentili colleghe e colleghi, con questa proposta di atto amministrativo la Regione Marche si dota di uno strumento di programmazione unico in materia di promozione dell'occupazione e di sostegno alle competenze professionali nel triennio 2024/2026, dando così attuazione all’articolo 3 della legge regionale 2/2005 “Norme regionali per l'occupazione, la tutela e la qualità del lavoro”.
La Giunta regionale e l'Assessore Aguzzi, che hanno proposto questo piano, hanno dato dimostrazione di un lavoro serio, articolato e puntuale, con cui si vuole fornire un quadro informativo ampio e completo delle scelte strategiche e delle iniziative per favorire l'innalzamento e il miglioramento dell’occupazione e contestualmente del tessuto produttivo della nostra regione.
Sappiamo tutti che parlare di lavoro è come parlare di un elemento vitale come l'acqua ed in virtù di questa importanza in Commissione abbiamo voluto rafforzarlo con un lavoro costruttivo condiviso, ed in particolare ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo per il contributo estremamente puntuale e professionale che ha fornito lavorando nell'interesse della collettività.
Si tratta di un atto di programmazione il cui primo e unico precedente risale al triennio 2007/2009 mentre l'unica esperienza di programmazione pluriennale delle attività produttive e del lavoro risale al triennio 2012/2014 con un piano di approccio sperimentale, strumento unitario per il solo triennio 2011/2013 e posticipato di un anno in attuazione in quanto previsto dall'articolo 35 della legge regionale 5 novembre 2010 n. 16.
Una programmazione integrata che mette insieme gli interventi a sostegno dell'occupazione con quelli della formazione professionale risponde in modo più efficace alle esigenze, alle sfide ed alle potenzialità che il tessuto sociale, economico e produttivo della nostra regione è in grado di esprimere.
L'orizzonte temporale di questo piano si inserisce a cavallo di due cicli di programmazione europea, per questo lo presentiamo dopo aver opportunatamente atteso la definizione dei contenuti specifici del programma regionale Fse+ vista la strettissima relazione tra i contenuti dei due strumenti programmatici.
I mutamenti del mercato del lavoro, che sono stati amplificati dalla pandemia, dalla crisi energetica, dalla guerra in Ucraina e nel Medioriente, dall’inflazione, ci suggeriscono di adottare un piano triennale che si configura in un quadro di riferimento flessibile. Saranno i programmi annuali ad indicare le azioni, gli interventi da attuare secondo gli indirizzi contenuti all'interno del piano stesso in funzione del contesto e dello scenario di riferimento.
Le previsioni per il triennio 2024/2026 stimano per la Regione Marche un PIL in crescita. Una previsione che dovrà essere sostenuta dalle politiche di sviluppo e dalle politiche attive del lavoro che la Regione potrà attuare grazie alla programmazione comunitaria e Pnrr.
Le politiche del lavoro e della formazione dovranno prioritariamente essere indirizzate a soggetti, oggi più vulnerabili, con le maggiori difficoltà ad inserirsi o reinserirsi nel lavoro o che, in difficoltà negli interventi di politica attiva, necessitano di azioni maggiormente mirate.
Sulla base di indicatori di mercato anche nelle Marche i soggetti in maggiore difficoltà sono donne, giovani, soggetti in età più avanzata, che perdono l'occupazione, persone con disabilità.
Il Piano prevede un ampio vantaggio di misure e strumenti di politica attiva del lavoro volti a rispondere alle esigenze di persone dai profili anche molto distanti tra loro.
L’inserimento delle donne nel mercato del lavoro è un obiettivo prioritario di tutte le strategie nazionali di crescita economica ed occupazionale. Nel 2023 si sono rafforzate problematiche come disoccupazione e sottoccupazione, disparità retributiva, il cosiddetto “care gap”, ovvero l'impegno richiesto alle donne per le responsabilità familiari e di cure che può influenzare la loro partecipazione al mercato del lavoro.
Sono criticità che richiedono interventi mirati e politiche a sostegno per promuovere l'uguaglianza di genere, garantire pari opportunità lavorative e favorire un sistema lavoro più equo e inclusivo.
Come Regione Marche ci siamo posti quale obiettivo strategico l'attivazione e il rafforzamento di misure di politica attiva volte a diminuire il rischio di permanenza delle donne in una condizione di non lavoro e/o disoccupazione di lunga durata. Puntiamo a potenziare l'azione dei servizi pubblici nell'offerta di misure e servizi intensivi di assistenza nella ricerca di un primo impiego o di accompagnamento in percorsi di reinserimento lavorativo. Intendiamo ampliare le opportunità formative necessarie ad accrescere o adeguare le competenze alle dinamiche del mercato del lavoro o dello sviluppo tecnologico, promuovere la cultura della conciliazione, investire in misure di conciliazione della vita professionale e familiare, attuare azioni di contrasto alla discriminazione di genere.
Una recente analisi dell'Osservatorio di mercato del lavoro regionale ha rilevato come la ripresa post-covid abbia visto aumentare gli occupati over 50, soprattutto donne e diminuire in maniera significativa gli occupati 35/49 anni. E’ dunque indispensabile focalizzare azioni sui cosiddetti over, ovvero coloro che perdono il lavoro in età avanzata con promozione e attivazione di percorsi di orientamento, formazione, riqualificazione e riconversione professionale per utenti già occupati o in cerca di occupazione.
E’ necessario organizzare la collaborazione e interazione tra attori pubblici e privati del mercato del lavoro e della società civile per sviluppare strategie condivise e sostenere azioni coordinate per contrastare la disoccupazione nella fascia di età più prossima al pensionamento. Sarà funzionale introdurre agevolazioni e incentivi regionali per le imprese che assumono lavoratori non sostenuti da misure nazionali che si concentrano prevalentemente nella fascia dei giovani e degli over 50, l’incentivazione della staffetta generazionale e il trasferimento di competenze acquisite tra lavoratori anziani e giovani occupati.
L'accesso alla misura di supporto per la formazione e il lavoro sarà conseguenti alla partecipazione a progetti di formazione e accompagnamento al lavoro, qualificazione e riqualificazione professionale, politiche attive del lavoro, progetti utili alla collettività.
Il cuore di questa proposta risiede nella promozione di un ambiente lavorativo dinamico, inclusivo, mirato a stimolare la crescita economica e a fornire opportunità concrete in primo luogo ai giovani, i neet, in particolare categorie eterogenee, per età, livello istituzionale e condizioni del mercato di lavoro.
Tra le principali sfide che ci troviamo ad affrontare, si ravvisano disoccupazione, competenze inadeguate, scarso accesso all'istruzione e alla formazione, bassi livelli di partecipazione al mercato del lavoro, problemi socio-economici e familiari, rigidità del mercato del lavoro, mancanza di servizi di supporto.
Il Piano adotta la strategia di offrire un ampio ventaglio di misure e strumenti di politica attiva del lavoro che si concentreranno sulla formazione, sullo sviluppo delle competenze professionali, sulla creazione di opportunità di tirocinio e lavoro oltre che sulla promozione di una maggiore inclusione sociale.
Azioni concrete anche per le persone con disabilità.
La Regione Marche vuole rafforzare il suo percorso culturale, organizzativo, in attuazione alle Raccomandazioni europee e ai provvedimenti nazionali, seguendo le azioni già prodotte in questi anni, individuando e promuovendo politiche efficaci, strutturali e sostenibili per favorirne l'inserimento lavorativo.
Nonostante la Regione Marche abbia avuto un'attenzione costante al tema programmando e attivando politiche di incentivazione e tirocini dedicati, si continua a registrare ancora una bassa percentuale di lavoro con disabilità, collocati strutturalmente sia in ambito pubblico che privato.
Con questo piano ci si pone l'obiettivo di coinvolgere i vari attori competenti al fine di delineare un percorso di collaborazione e condivisione interistituzionale volto a creare un sistema di inclusione lavorativa più efficiente ed organico. Allo stesso tempo si intende contrastare disparità di mercato e luoghi di lavoro tra le persone con o senza disabilità sviluppando una cooperazione fattiva orientata alla piena interoperabilità tra i sistemi di riferimento sulla disabilità nel quadro di una governance strutturata ed efficace in materia.
Si vogliono migliorare i provvedimenti adottati finora innalzando il livello dei servizi e delle misure e consolidando le prassi adottate su tutto il territorio regionale.
Il contesto della programmazione regionale in materia di lavoro e formazione è completato dalle linee guida operative già approvate dalla Giunta regionale nel 2022 e nel 2023 che declinano le strategie dell'azione regionale per gli anni di riferimento.
La proposta di Piano è stata oggetto di confronto con le categorie e con la Commissione regionale per il lavoro, che l'articolo 6 legge regionale 2/2005 definisce quale “sede di concertazione per la proposta, la valutazione e la verifica delle linee programmatiche e delle politiche attive del lavoro di competenza regionale”.
La proposta è stata inoltre oggetto di un attento lavoro di esame da parte della II Commissione consiliare secondo il metodo dell'approfondimento congiunto dei temi da approfondire propedeutico alla condivisione delle scelte. La Commissione ha analizzato le osservazioni fatte pervenire dal partenariato e quelle contenute nel parere espresso dal Crel.
Questo confronto ha portato alla presentazione di alcuni emendamenti che portano la firma sia mia che del Consigliere Mastrovincenzo oltre che dei Commissari Marinangeli, Bora e Vitri. Si tratta di emendamenti condivisi, coerenti ed integrativi con il documento proposto con i quali il Piano entra nel merito di questioni quali il sostegno all'occupazione femminile e la riduzione del divario occupazionale tra uomo e donna, l'importanza di favorire, in generale, l’occupazione stabile attraverso contratti a tempo indeterminato, l'inserimento lavorativo di soggetti fragili, ai quali saranno rivolti interventi a sostegno dell'autoimprenditorialità.
Gli emendamenti focalizzano l'attenzione sui giovani, sia quelli che hanno difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro a causa di una bassa scolarizzazione, che quelli che sono altamente specializzati e che dovrebbero poter trovare un’occupazione di qualità presso le imprese e i centri di ricerca della nostra regione. Un altro emendamento condiviso riguarda l'opportunità di avviare dei percorsi di filiera nella predisposizione delle linee guida per l'orientamento filiera che vedrà il coinvolgimento attivo delle famiglie, dei formatori, dei tutor e delle associazioni datoriali e sindacali, nella convinzione che la concertazione e il confronto siano gli strumenti più efficaci per prevenire il risultato.
Di particolare importanza è l'orientamento delle persone adulte, spesso chiamate ad affrontare periodi di transizione lavorativa a volte lunghi e dagli esiti incerti. Appare opportuno promuovere percorsi di orientamento specifici, anche al fine di valorizzare l'esperienza e le professionalità acquisite.
Per sottolineare l'opportunità di valorizzare le interazioni tra le politiche regionali, ho proposto un emendamento volto a specificare la possibilità di realizzare interventi in favore delle imprese per promuovere la flessibilità degli orari di lavoro, del lavoro agile e dello smart working, anche con l'obiettivo di agevolare progetti attivati all'interno dei borghi oggetto degli interventi previsti dalla legge regionale n. 29 del 2021 che abbiamo come destinatari soggetti residenti nei borghi stessi.
L'approfondimento effettuato in Commissione ha consentito di sottolineare l'importanza della formazione per aumentare la sicurezza dei lavoratori; uno degli emendamenti a mia firma riguarda l'avvio di formazione per il rispetto degli standard di sicurezza più elevati anche con riferimento alla presenza di giovani nell'ambito di esperienze di tirocinio formativo. E’ stato poi presentato un emendamento, che ho sottoscritto insieme al Consigliere Mastrovincenzo e ad altri componenti della Commissione, volto a promuovere l'incremento delle risorse per il finanziamento delle attività di prevenzione e l'aumento del numero di soggetti a cui tali attività saranno rivolte.
Le risorse previste per l'attuazione degli interventi del Piano relative alle politiche del lavoro e della formazione sono ingenti e sono caratterizzate da un importante incremento rispetto alla programmazione del 2014/2020. Si è infatti passati da 227 milioni di euro per il periodo 2014/2020 ad oltre 437 milioni di euro.
Periodo 2014/2020/2027 e periodo 2021/2027 437 milioni per la proposta, la valutazione e la verifica delle linee programmati e le politiche di lavoro di competenza regionali.
Per quanto riguarda il triennio 2024/2026, a cui il Piano si riferisce. le risorse ammontano a quasi 350 milioni di euro.
Ringrazio infine le strutture della Giunta regionale e la Segreteria della II Commissione per la collaborazione prestata, il Presidente Putzu e tutti i membri della Commissione per aver condiviso questo metodo di lavoro che certamente ci porterà alla piena condivisione dei contenuti di questo atto. Il mio è più di un auspicio perché abbiamo dimostrato che la volontà di collaborare per il benessere dei nostri cittadini e delle nostre imprese riduce le differenze della politica per conseguire risultati nei quali tutti sapremo riconoscerci. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questo Piano e i provvedimenti attuativi che seguiranno rappresentano una grande opportunità per le Marche, che è assolutamente da non sprecare: 350 milioni di euro per lavoro e formazione da utilizzare in 3 anni sono davvero risorse ingenti.
I dati occupazionali nella nostra regione non sono così rosei come si vorrebbe far pensareù. Aumentano gli occupati, ma si tratta di contratti precari, mal retribuiti e di breve periodo, aumentano i cosiddetti lavoratori somministrati e intermittenti. Tra coloro che trovano per la prima volta lavoro le donne sono appena il 19%, l'occupazione diminuisce di 2.200 unità nel settore manifatturiero e aumenta il ricorso alla cassa integrazione.
Nel 2023 nelle Marche si sono verificati ben 15.714 infortuni sul lavoro e purtroppo ci sono state 21 vittime. Questo provvedimento che oggi è in discussione deve dare risposte a questi e ad altri problemi.
E’ un Piano con qualche carenza, ma anche con alcuni aspetti apprezzabili, ma è soprattutto un Piano che può e deve essere migliorato in quest'Aula ed è per questo che abbiamo presentato una serie di emendamenti, alcuni cofirmati, come ha detto bene il relatore di maggioranza, dal Consigliere Bilò, che ringrazio, ed anche dal Consigliere Marinangeli ed altri come gruppo del Partito Democratico.
Quali sono le criticità principali che rileviamo oggi nel testo? E’ poco propositivo su alcuni aspetti e presenta carenze in particolare su disabilità, sicurezza sul lavoro, crisi aziendali, aree interne, orientamento, integrazione, istruzione e formazione.
Ci sono pochi riferimenti alla legge regionale 2 del 2005, che al momento è l'unica normativa vigente completa in materia e che comunque andrà revisionata per adattarla ai tempi che viviamo e al mutato contesto socio-economico.
Non si delinea bene un sistema di politiche attive strutturato a regia pubblica che prevede una reale integrazione tra soggetti pubblici e privati.
Alcuni dati statistici su cui si basano analisi e proposte devono essere aggiornati.
Quali sono invece gli aspetti positivi? Il Piano triennale riprende diverse nostre proposte contenute nella mozione approvata all'unanimità dall’Aula nel settembre 2021; alcuni interventi previsti sono condivisibili, vengono individuate quasi tutte quelle che rappresentano le aree critiche (neet, occupazione femminile, over 50, soggetti fragili); è valorizzata la concertazione in uno specifico paragrafo.
Entrando nel merito, per quanto riguarda l'occupazione femminile, va incentivata l'assunzione a tempo indeterminato e occorre prevedere la promozione di forme di inserimento lavorativo dei neolaureati con progetti che coinvolgono le Università attraverso borse di studio per dottorati in ambiti strategici, per raccordare la ricerca accademica con il tessuto economico regionale e raggiungere un duplice obiettivo: da un lato promuovere l'innovazione delle imprese, dall'altro innalzare l’occupabilità dei giovani con elevato titolo di studio.
E’ da rafforzare il rapporto tra mondo della scuola/universitario e mondo produttivo e bene ha fatto la Consigliera Vitri a presentare un emendamento in tal senso.
Ci sembra poi ingiusto parlare di pigrizia dei giovani nell'approccio alla formazione professionale e infatti presenteremo anche su questo una proposta di modifica.
Per quanto riguarda l'occupazione femminile, troppo spesso si pensa a modalità organizzative che relegano le donne in attività lavorative agili o in telelavoro, dando per assodato che il lavoro di cura rimanga a loro carico: bisogna invece prevedere misure di family-friendly specificatamente dedicate al genere maschile e apposite agevolazioni a favore di imprese che promuovono i congedi parentali maschili.
Vanno poi incentivate le assunzioni a tempo indeterminato di donne vittime di violenza e beneficiarie di interventi di protezione, su questi aspetti come sul potenziamento di percorsi formativi nelle aree Stem, dirà più diffusamente la Consigliera Bora che ha presentato emendamenti al riguardo e non solo.
Sui cosiddetti over, coloro che perdono l’occupazione in età avanzata, è evidente che tra le linee di azione opportunamente individuate vada anche inserita quella di una formazione maggiormente adeguata all'età di queste persone.
Segnalo che si parla dell'invecchiamento attivo citando l'ottima legge approvata in materia nel 2019, peccato che poi ogni anno legge non sia finanziata.
Sull'inserimento lavorativo delle persone disabili è apprezzabile la prevista integrazione lavoro, sociale, sanità, come chiedevamo nella mozione approvata nel 2021, così come è corretta l’autocritica alla bassa percentuale di lavoratori con disabilità, collocati strumentalmente sia in ambito pubblico che privato, ma in realtà non si avanzano proposte concrete su come colmare questa lacuna.
C'è un forte ritardo sull’attuazione del programma Gol, nel Piano però c'è solo una descrizione, ma nessun dato e nessuna autocritica sui ritardi.
Nulla si dice sulla possibilità di autoimpiego per i disabili come previsto dalla legge regionale 2 del 2005, per questo abbiamo presentato uno specifico emendamento.
Rispetto al tema dell'orientamento, nel testo che discutiamo oggi, non sono state recepite le sollecitazioni costruttive di Cgil-Cisl-Uil, che abbiamo ripreso nelle nostre proposte emendative.
Occorrono urgentemente linee guida sull’orientamento che tengano insieme istruzione, formazione e lavoro. Si deve lavorare sulle competenze dei giovani, occorre educare all'orientamento le famiglie, è necessario formare congiuntamente orientatori esterni alla scuola e orientatori interni, docenti e tutor, coinvolgendo associazioni datoriali e sindacali del territorio, promuovendo progetti a livello territoriale, realizzando tavoli a livello provinciale.
E’ anche necessario attivare un tavolo con gli Assessorati competenti, l'Ufficio scolastico regionale, gli enti di formazione, le parti sociali, i centri per l'impiego, che individui gli interventi più efficaci da attivare su questo fronte.
Sulla formazione, la Regione deve valorizzare gli Istituti tecnici superiori con un'adeguata campagna informativa tra i giovani ampliandone l'offerta, gli ITS rappresentano un'opportunità di assoluto rilievo e l’espressione di una strategia vincente di connessione delle politiche di istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali. Questo nel Piano va specificato chiaramente.
E’ indispensabile rilanciare la filiera dell'istruzione e della formazione professionale, vanno fatti dialogare i due sistemi: occorre un tavolo programmatico sull'istruzione e la formazione professionale promosso dai due Assessorati che coinvolga tutti i soggetti protagonisti di questa filiera.
E’ poi necessario prevedere un'integrazione e un collegamento sempre maggiore tra politiche del lavoro, della formazione e dell’istruzione da un lato con quelle di welfare e dall'altro con quelle delle attività produttive.
Rispetto alla formazione on the job, bene puntare ancora sulle borse lavoro, le borse ricerca e sui tirocini extracurriculari, ma andranno coinvolte maggiormente le imprese per rendere più efficaci gli interventi.
Per quanto riguarda la promozione della cultura dell'imprenditorialità va detto che le Marche sono purtroppo ultime in classifica per l'autoimprenditorialità giovanile: bisogna proporre soluzioni a questo problema. Serve maggior attenzione alle start-up di impresa e occorre attivare sportelli informativi sul territorio per i giovani che vogliono creare impresa. Occorrono percorsi formativi e progettualità per accompagnare il ricambio generazionale alla guida delle imprese e deve essere promossa la creazione di piccole e micro imprese femminili.
Rispetto al paragrafo dal titolo “Accrescere le competenze”, nel Piano c'è la previsione riferita al triennio di riferimento, di regolamentare e mettere a regime un sistema regionale di certificazione e dei relativi servizi di individuazione: bene, ci auguriamo davvero che non sia solo una mera intenzione, ma che le parole si traducano in fatti perché la nostra Regione su questo tema è in forte ritardo e deve recuperare rapidamente il tempo perduto.
Sul sostegno alle crisi aziendali, buono il riferimento alle esperienze dei workers buyout che andrebbero maggiormente valorizzati, ma nulla si dice su come contrastare le delocalizzazioni produttive e su come sostenere i lavoratori che perdono il posto di lavoro o che rischiano di perderlo.
Un nostro emendamento, proprio su questo aspetto, richiama l'articolo 29 della legge regionale 2 del 2005 che prevede il sostegno ai processi aziendali di trasformazione organizzativa, di formazione dei rapporti di lavoro e la promozione di accordi finalizzati ai contratti di solidarietà difensivi, contribuendo all’integrazione della retribuzione dei lavoratori stessi: è una misura concreta e da tenere in forte considerazione per sostenere coloro che rischiano di perdere l’occupazione.
Per quanto attiene l’emersione del lavoro irregolare, si fa riferimento a dati Istat del 2020, che andrebbero evidentemente aggiornati per comprendere meglio qual è la situazione attuale nelle Marche.
Riteniamo, invece, positivo il richiamo alla legge regionale del 2005 che sancisce l'impegno da parte della Regione a promuovere ogni iniziativa utile sul territorio per la lotta al lavoro sommerso, alla promozione dell'occupazione regolare in coerenza con gli obiettivi di piena occupazione, qualità, produttività del lavoro e la realizzazione di un mercato del lavoro inclusivo.
Apprezzabile anche la previsione di collaborazione istituzionale con le parti sociali, adesso, ovviamente, questi propositi vanno davvero messi in pratica.
La sicurezza sul lavoro è drammaticamente attuale dopo le tragiche morti di due lavoratori venerdì a Jesi e a Rapagnano, per le quali esprimo vicinanza personale ed a nome del gruppo del Partito Democratico, alle famiglie e ai colleghi. E’ un tema che il nostro gruppo segue con attenzione da inizio legislatura, da una nostra mozione del 2021 è scaturita una risoluzione approvata all'unanimità, abbiamo presentato diverse interrogazioni a prima firma mia e del Consigliere Cesetti. Su questo testo abbiamo chiesto ed ottenuto in Commissione la rimozione dei riferimenti ad una proposta di legge regionale, che non è stata discussa, né tantomeno approvata.
Nel Piano notiamo una grande carenza, già peraltro riscontrata nel Piano socio sanitario, tra gli obiettivi non sono infatti previsti l’incremento delle risorse per il finanziamento delle attività di prevenzione e del numero di addetti alle attività di prevenzione del rischio in ambito lavorativo. Su questo abbiamo presentato una proposta di modifica sottoscritta anche dal relatore di maggioranza.
Chiediamo anche, attraverso apposito emendamento della Consigliera Vitri, un'attenzione particolare sul tema delicatissimo dei sub-appalti. Così come sono indispensabili più formazione e più informazione nei luoghi di lavoro: anche da questo punto di vista il riferimento alla legge 2 del 2005 sarebbe quanto mai opportuno.
Per quanto riguarda i servizi per l'impiego e l'integrazione pubblico-privato si parla di ridefinizione del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego in continuità con il precedente piano del 2020, ma ci chiediamo cosa realmente sia stato fatto negli ultimi anni in questa direzione. Ci sembra purtroppo molto poco.
Indispensabile la previsione sul miglioramento delle sedi che in alcuni casi sul territorio sono totalmente inadeguate. Sarebbe poi utile ed opportuna anche una formazione mirata dei dipendenti.
Soggetti privati, cioè enti di formazione e servizi al lavoro e centri per l'impiego, hanno bisogno di percorsi strutturati di cooperazione e formazione congiunta.
Per quanto riguarda le persone più vulnerabili e fragili del percorso 4 del progetto Gol, registriamo una scarsa capacità di accoglienza ed inclusione di un sistema non adeguatamente integrato tra Ambiti territoriali sociali, centri per l'impiego, servizi privati al lavoro e terzo settore.
Il rapporto pubblico privato in realtà è già ben disciplinato dalla legge regionale 2 del 2005, ma il Piano non ne fa alcun riferimento.
L'ultimo paragrafo sulla strategia regionale delle politiche attive è sicuramente condivisibile. Molto buono, ad esempio, il riferimento alla concertazione come opportunità. Concetto che abbiamo pensato di rafforzare, prendendo spunto proprio da una delle tre osservazioni del Crel, inserendo alcune parole riferite alla Commissione regionale lavoro, organismo fondamentale di partenariato economico e sociale, per promuovere occupazione di qualità, ridurre le disuguaglianze, favorire l'inclusione sociale e lavorativa, potenziare la formazione per meglio rispondere a trasformazioni del lavoro ed alle transizione digitali e ambientali.
In conclusione, il testo così com'è non è sufficiente e va integrato e migliorato. In questa settimana abbiamo lavorato in tal senso con il relatore di maggioranza Bilò al quale do atto di una piena disponibilità al confronto e ad accogliere le nostre istanze, in parte già tradotta in emendamenti a firma congiunta. Mi auguro e ci auguriamo che lo stesso buon senso e la stessa capacità di confronto sulle nostre sollecitazioni costruttive caratterizzino oggi il comportamento di tutta l’Aula e si possa arrivare a un testo condiviso di questo importante provvedimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie ai relatori di maggioranza e minoranza Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo. Ci tengo ad intervenire perché il tema occupazione ci riguarda tutti e ci devi vedere tutti ugualmente coinvolti, specialmente in considerazione dei dati che il documento ci restituisce.
Dati che evidenziano come nella nostra regione, come già sottolineato dalla Cgil, l'ingresso nel mondo del lavoro rappresenta letteralmente un percorso ad ostacoli specie per le categorie dei giovani, delle donne e dei disabili, che non vengono sufficientemente valorizzati e tutelati.Dati che ci dicono che dopo una certa ripresa, che ha caratterizzato il biennio 2021/2022, nel 2023 si è registrato un nuovo calo generalizzato.
La partecipazione e l’occupazione diminuiscono del 3,4%, così come diminuisce il numero degli occupati, mentre si alza il tasso di inattività che passa dal 28,7% al 31,1%. Senza considerare che in sede di valutazione del tasso di occupazione è necessario tenere conto dell'incidenza che sul dato hanno i contratti a chiamata, contratti piuttosto diffusi sul nostro territorio e che oltre ad essere sottopagati, per loro natura falsano il dato generale.
Emerge poi che la componente femminile è in maggiore sofferenza, un segnale sociale che non va assolutamente sottovalutato.
Tanto per rinfrescare a tutti la memoria, nelle Marche le donne occupate sono per lo più impiegate e operaie, con stipendio inferiore a quello degli uomini per circa il 30-40%, che beneficiano di condizioni lavorative più precarie, si prediligono contratti part time o a tempo determinato e difficilmente riescono a seguire la formazione professionale, esponendole ad un più alto rischio di licenziamento.
Le assunzioni sono in calo in tutta la regione, con variazioni che vanno dal -6% di Ascoli Piceno, al -8% di Ancona. Una situazione di criticità che potrebbe ulteriormente aggravarsi a causa dell’innalzarsi del tasso di inflazione, dei tassi dei mutui bancari, la guerra in Medio Oriente e la più generale crisi internazionale che stiamo attraversando.
Anche le più rosee previsioni sulla crescita economica delle Marche, l'aumento del PIL previsto per il 2024, non devono assolutamente farci abbassare la guardia perché il rischio default è dietro l’angolo.
Certo questo Piano era un atto necessario, ma questo appare più come un agglomerato di voci generiche, mancante di proposte concrete. Più un atto propagandistico, quindi, piuttosto che un atto programmatorio pensato e scritto a beneficio dei lavoratori e delle imprese della nostra regione.
Se aveste avuto le idee più chiare, se aveste voluto realmente calarvi nella realtà occupazionale della nostra regione ed essere veramente incisivi con le vostre scelte, avreste potuto ad esempio prevedere una sinergia strutturata tra servizi regionali, come c’era in passato, tra l'Assessorato, ad esempio, alle attività produttive e quello alla formazione e lavoro, e non soltanto tra servizio formazione e servizio lavoro. A proposito di collaborazione tra servizi sarebbe stato auspicabile vedere una sinergia anche tra i servizi sanitari e quelli socio-sanitari specie quando si ha a che fare con soggetti disabili o fragili sui quali pesano enormemente le carenze del Sistema sanitario regionale, spesso a totale carico delle famiglie per le quali i sostegni risultano purtroppo deficitari.
Avreste potuto prevedere indicazioni concrete rispetto agli interventi da attivare a sostegno e promozione della cultura della conciliazione tra vita lavorativa e familiare, soprattutto in una logica che incentivi l'occupazione femminile.
Molte cose possono e devono essere proposte in questa direzione:
- l’adeguamento degli orari delle scuole dell'infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado agli orari di lavoro di imprese e uffici o comunque una maggiore flessibilità di lavoro per le mamme che devono in qualche modo adeguarsi e quelli che sono gli orari attualmente in vigore;
- l'attivazione di servizi di doposcuola e di ludoteche per supportare le famiglie nella cura e nella gestione dei figli;
- la promozione di una cultura della gestione e cura dei figli equamente ripartita tra entrambi i genitori, perché i figli non sono solo delle madri, i figli sono delle madri e dei loro padri, incentivando, quindi, i congedi parentali maschili per consentire alle donne di essere protagoniste e parte sostanziale del mondo del lavoro marchigiano;
- il sostegno anche ai genitori single.
Avreste dovuto impegnarvi nel sostegno delle donne vittime di violenza nell'inserimento e il reinserimento lavorativo per restituire loro la dignità distrutta da anni di maltrattamenti e abusi.
Poche le proposte concrete per i giovani neet, una fascia minoritaria per la quale, ad esempio, andrebbe prevista una formazione ad hoc che preveda didattica e metodologie formative innovative, questo perché i giovani che hanno abbandonato la scuola difficilmente raccoglieranno l'invito a frequentare percorsi formativi tradizionali dove il primo riferimento è quello dell'istruzione frontale. Per questi giovani, che spesso provengono da contesti socio-economici e familiari disagiati, ritorna in maniera significativa il tema della necessaria interazione tra il settore lavoro e quello delle politiche sociali laddove lavoro diventi sinonimo di riscatto sociale.
Infine, una considerazione sul tema della promozione della cultura dell'imprenditorialità. Ebbene se da un lato l'imprenditorialità risponde sicuramente alle caratteristiche dei marchigiani, è importante capire quanto il desiderio di fare impresa sia motivato più dalla necessità di trovare un'occupazione, piuttosto che da una vera e propria vocazione a fare impresa,. Penso soprattutto all'apertura delle partite IVA, magari con regime forfettario.
È necessario, quindi, per evitare sia la dispersione di risorse pubbliche, ma anche la moria di giovani imprese sul territorio, prevedere strumenti adeguati di valutazione della sostenibilità dei progetti presentati per accedere ai contributi regionali.
Inoltre, rivolgendo nuovamente l’attenzione al mondo femminile, nel caso di specie al mondo dell'imprenditoria femminile, c'è ancora molto da fare, affinché anche le donne diventino protagoniste e parte attiva del sistema produttivo della nostra regione.
Uno strumento avrebbe potuto essere la previsione all'interno dei bandi regionali dedicati a questa fattispecie di premialità, incentivi a favore di imprese a composizione femminile, oltre che per quelle categorie che per motivi diversi vanno maggiormente sostenuti, ovvero i soggetti under 30, gli over 50 e i soggetti fragili, come avveniva in precedenza in modo strutturale.
In ultimo, avreste dovuto essere maggiormente incisivi nel sostenere e potenziare percorsi di istruzione e formazione nelle aree Stem, ovvero Science Technology, Engineering and Matemathic, anche e soprattutto tra la popolazione femminile per incentivare l'occupazione e l'affermazione delle donne in ambito tecnico-scientifico e colmare il relativo divario occupazionale tra uomo e donna in questo specifico ambito, un divario che inizia dalla scuola e più in generale dalla formazione e continua inevitabilmente soprattutto nel mondo del lavoro.
Bene, proprio partendo da queste criticità e queste mancanze, abbiamo provato, presentando diversi emendamenti, a migliorare nei limiti del possibile i contenuti del Piano nel tentativo di renderlo più efficace e a dargli maggiore concretezza, verranno poi illustrati in sede di voto.
Ho fatto questo intervento anche per spiegare il senso degli emendamenti a mia prima firma.
Spero che almeno questa volta ci sia la giusta e dovuta collaborazione tra minoranza e maggioranza e che si possa arrivare all’accoglimento di tutte le nostre proposte. Saranno poi ovviamente i singoli Piani annuali a darci la misura di quanto effettivamente verranno raccolti i suggerimenti della minoranza e soprattutto verranno ascoltate le necessità dei lavoratori marchigiani.
Come sempre, noi saremo qui a vigilare e a verificare. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Intervengo perché mi ha stimolato il contributo della Consigliera Bora, soprattutto quando parla giustamente di parità tra uomo e donna per quanto riguarda le politiche sul lavoro.
E’ notizia di questi giorni che la Francia ha concesso il congedo parentale di sei mesi per gli uomini. Donne e uomini hanno lo stesso congedo parentale, mentre da noi in Italia l'uomo ha solamente 10 giorni di congedo parentale.
Penso che siamo indietro di diversi anni rispetto ad altri Paesi, mi auguro che anche in Italia su questo si possa fare qualcosa e direi molto di più, quindi sono completamente d'accordo.
Mi è rimasta impressa una vignetta che evidenzia la differenza rispetto ai colloqui di lavoro, in Italia ad una donna si chiede - non le si dovrebbe chiedere, ma purtroppo in diversi casi avviene e mi auguro che vengano denunciati - se ha intenzione di fare figli nei prossimi anni. Pensiamo come siamo messi, per fortuna sono rari casi. A chi me lo segnala dico di andare a denunciare questi casi, che purtroppo ancora avvengono nel nostro Paese.
Il congedo parentale può essere una forma di tutela delle donne e degli uomini perché diventare genitori non è solamente al femminile, ma anche al maschile ed è giusto che ci siano gli stessi diritti e gli stessi doveri da parte di entrambi i genitori.
Dico che questo Piano è molto importante, ringrazio il Consigliere Bilò che come relatore di maggioranza ha lavorato, anche il Consigliere Mastrovincenzo. Ho letto i vari contributi che l'opposizione ha dato e penso che siano ottimi e mi auguro che vengano accolti.
Sicuramente l'Assessore parlerà dopo di me ed eventualmente dirà che cosa pensa la Giunta. C'è da notare l'incremento delle risorse rispetto agli anni trascorsi perché si passa a 300 milioni di euro, quindi mi auguro che queste risorse vengano spese bene. Ho visto ad esempio il Pon garanzia giovani, di fatto viene soppresso ma forse viene sostituito dal Pon donne giovani lavoro, quindi è chiaro che gli obiettivi che si prefigge questo Piano triennale …, poi bisognerà vedere nei vari piani annuali quali saranno le azioni e le misure che la Giunta stabilirà. Mi auguro che su questo ci sia anche un passaggio in Commissione, di cui non faccio parte, quindi mi taccio e ringrazio tutti i vari colleghi che hanno lavorato a questo Piano e l'Assessore che l'ha proposto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.

Simone LIVI. Grazie, Presidente. Intervengo per ringraziare la Commissione che chiaramente ha lavorato su questo testo; ringrazio anch'io il Consigliere Bilò relatore di maggioranza ed il relatore di minoranza.
Ritengo che si possano accogliere le richieste della Consigliera Bora, che ringrazio per il contributo. Ringrazio anche tutti quelli che hanno voluto dare dei contributi migliorativi a questo Piano. Poi nello specifico vedremo i vari emendamenti che andremo a discutere e a votare.
L’auspicio è che alla fine si possa addivenire ad una unanimità tra maggioranza ed opposizione per fare in modo che questo Piano venga approvato dall'intero Consiglio.
La novità sono i numerosi fondi che oggi abbiamo a disposizione tra Pnrr, Fondi europei, insomma diamo un bel segnale anche perché è la prima volta che la Regione mette in campo un Piano così articolato, tenendo conto, è stato già detto, mi ripeto, dell'attuale realtà macro economica che stiamo attraversando. Vale la pena ricordare le guerre, l'inflazione, che è tornata a risalire, siamo usciti da poco dalla pandemia, tutte situazioni avverse che chiaramente non rendono facile il compito di chi deve ora riprendere in mano tale contesto.
Credo sia importante che ci siano degli investimenti sulla formazione, sullo snellimento degli iter burocratici, ma soprattutto che siano tenute in considerazione tutte le esigenze dei singoli cittadini, delle famiglie, delle categorie più fragili, come è stato ricordato da qualcuno che mi ha preceduto, delle imprese che sono parte attiva rispetto alla realizzazione di questo Piano.
L'obiettivo è di combattere la disoccupazione, anche il Governo nazionale sta mettendo in campo una serie di iniziative per andare verso questa direzione. La Regione Marche lo sta facendo molto bene e questo Piano ne è la testimonianza, certo e migliorabile, lo ha detto prima la Consigliera Bora, e grazie ai contributi che la minoranza vuole portare in Aula cercheremo insieme di migliorarlo. L'obiettivo, ripeto, è quello di approvarlo per poi metterlo in pratica.
Su questo sono fiducioso, ringrazio ancora tutti i colleghi Consiglieri che hanno in qualche modo collaborato per la stesura di questo Piano, ringrazio la II Commissione presieduta dal Consigliere Putzu e ringrazio, ovviamente, ancora una volta il Consigliere Bilò che ha relazionato così bene in quest'Aula sul tema specifico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Mi associo anch'io ai ringraziamenti dei relatori e della Commissione, ringrazio anche l'Assessore Aguzzi.
L'obiettivo di questo Piano è quello di dare un quadro informativo, come ha detto chi mi ha preceduto, ampio e completo delle scelte strategiche e delle iniziative che verranno messe in atto per favorire l'innalzamento e il miglioramento dell'occupazione, quindi contestualmente del tessuto produttivo della nostra regione.
Il Piano risponde all'esigenza di pianificare le attività che hanno come obiettivo l'aumento dell'occupazione e l'innalzamento delle competenze nella regione Marche, nel prossimo triennio.
Ricordo anche che il quadro congiunturale è stato avverso negli anni 2020/2023, la pandemia, la guerra in Ucraina, la crisi energetica, la ripresa dell’inflazione, per cui le politiche del lavoro e della formazione dovranno essere prioritariamente indirizzate ai soggetti oggi più vulnerabili, più deboli del mercato del lavoro, quelli che hanno maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro o che trovano ostacoli, e qui faccio riferimento ai giovani della società italiana, che costituiscono oggi una fascia di popolazione che merita una particolare attenzione nel percorso di inserimento lavorativo, e questo Piano va nella direzione giusta.
L’inserimento delle donne nel mercato del lavoro, lo ha detto anche la Consigliera Bora e chi mi ha preceduto, è un obiettivo prioritario di tutte le strategie, non solo della nostra Regione, ma anche a livello nazionale, di crescita economica ed occupazionale per aumentare la base occupazionale del Paese.
Questi sono obiettivi presenti da tempo nella nostra Regione, voglio ricordare anche le persone più fragili, cioè gli over, i lavoratori che perdono l'occupazione in età avanzata, anche questi sono presenti nel Piano.
Per quanto riguarda i lavoratori disabili, l'obiettivo consiste nel pieno raggiungimento dei principi previsti dalla convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, del 2006, ratificata dall'Italia nel 2009, secondo un approccio del tutto coerente con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
Inoltre in questo Piano c'è la promozione della cultura dell'imprenditorialità perché le imprese creano posti di lavoro e ricchezza. Malgrado nel 2023 la leggera diminuzione complessiva del numero delle imprese, le Marche continuano a mantenere una propensione imprenditoriale nel manifatturiero quasi doppia rispetto alla media nazionale, ma quello che è importante è che nel ciclo di programmazione europea 2014/2020 il sostegno all'autoimprenditorialità ha rappresentato la politica attiva di inserimento nel mercato del lavoro più attrattiva a fronte di una dotazione di fondi pari a 40 milioni di euro. Sono state finanziate 1.700 nuove realtà aziendali e creata nuova occupazione per 2.000 persone.
Infine, è già stato detto, la sicurezza del lavoro, l'importanza di prevedere all'interno del Piano triennale regionale di politica del lavoro la realizzazione di azioni trasversali, volte al rafforzamento della capacità amministrativa e all'efficientamento dei processi. Appare fondamentale, soprattutto in relazione alle continue trasformazioni degli scenari socio-economici in generale.
Credo che questo sia un Piano rilevante, che dà delle linee guida programmatiche e qui ringrazio anche la minoranza e mi auguro che l’Aula possa votare questo atto all'unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei partire da un dato prima di entrare nello specifico di ciò che propone questo Piano triennale della formazione lavoro, ad oggi risulta che nelle Marche circa il 53% delle aziende ha difficoltà pesanti nel reperire il proprio personale. Questa percentuale era di circa la metà prima della pandemia Covid, allora si attestava al 28% ed oggi siamo oltre il 53%. Cosa significa? Secondo me che innanzitutto la pandemia ha stravolto tutto il mercato del lavoro in Italia, ma anche nella nostra regione, ma al tempo stesso significa, purtroppo, che negli ultimi 2/3 anni non siamo stati in grado di affrontare questo cambiamento in modo adeguato. Dobbiamo riconoscerlo, se oggi più del 50% delle imprese della nostra regione ha subito con un impatto così massiccio questo cambiamento, senza riuscire ad affrontarlo, purtroppo chi dovrebbe dare strumenti e sostegno al mondo del lavoro non è stato in grado di farlo, fino ad oggi.
Per questo mi sento di dire che questo Piano triennale offre per fortuna una grande opportunità, 350 milioni di euro messi sul piatto per aiutare il mondo della formazione e del lavoro sono un'opportunità unica, una sfida da cogliere assolutamente.
Anch'io come componente della II Commissione ho cercato di dare un piccolo contributo cercando di capire e di studiare il Piano, quindi voglio ringraziare i miei colleghi, il relatore di maggioranza Consigliere Bilò e il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo perché credo che in Commissione si sia lavorato nel modo migliore, con grande spirito di collaborazione e senso di responsabilità.
Rispetto proprio a quello che questo Piano ci offre, vogliamo aiutare le aziende in questa fase difficile e attivare un cambio di rotta che possa essere davvero d'aiuto finalmente al mondo delle imprese.
In generale ci sentiamo di condividere quello che propone il Piano di formazione lavoro per il triennio, sarà poi decisivo ogni Piano attuativo annuale perché a quel punto ci renderemo conto che la Regione non potrà sbagliare.
Per adesso mi sembrano principi generali, linee guida e propositi che condividiamo, abbiamo anche per fortuna avuto modo di confrontarci in modo sempre costruttivo su alcune definizioni, su alcuni punti.
Mi fa piacere che anche i nostri emendamenti abbiano avuto attenzione ed ora speriamo che siano approvati.
In particolare mi sono fermata a riflettere su alcuni dati ed è per questo che alcuni emendamenti puntano a rendere coerente tutto ciò che viene poi proposto nel Piano, se consideriamo che ad oggi quasi la metà dei laureati previsti in ingresso nel mondo del lavoro nelle Marche sono di difficile reperimento. Una quota inferiore al dato nazionale, che è del 51%, che però si spiega anche per la mancanza di candidati e questo nonostante la disponibilità nelle Marche di ben quattro atenei. Pur essendo una piccola regione ci sono quattro atenei che continuano a fornire laureati e laureate, che nella metà dei casi non hanno facile ingresso nel mondo del lavoro.
Il dato più recente della previsione di entrata al lavoro di laureati, che il sistema informativo Excelsior di Unioncamere Anpal fornisce sistematicamente, mostra che nelle Marche la quota di entrata, con esperienza richiesta nella professione, è più elevata che in Italia. Cosa significa? Significa che le nostre imprese molto spesso vogliono dipendenti già formati, non sono sempre disposte ad attendere e ad aspettare che un laureato e una laureata possano avere la formazione adeguata. Questo ci dà un'altra indicazione importante, la faccio presente all’Assessore Aguzzi che si dovrà occupare dei Piani attuativi annuali, la formazione deve essere immediata, non abbiamo tempo di consentire a chi si laurea di fare una lunga formazione di anni con master, adeguamento e preparazione. Ci deve essere una preparazione che inizia già prima del conseguimento della laurea. Come scrive in un report Unioncamere: le nostre imprese sono meno disposte a impiegare tempo e anche risorse, perché parliamo anche di risorse economiche, per adattare alle proprie esigenze le professionalità dei laureati in entrata.
Le imprese marchigiane mostrano di preferire laureati con indirizzi di laurea volti a soddisfare i fabbisogni di ingegneria industriale e più che la preparazione teorica, quindi generica, è fondamentale la fase di formazione, che oltre ad accelerare i tempi e a dare al mondo del lavoro dipendenti già formati, riesce a capire e a lavorare per invertire la rotta anche in un altro senso.
Abbiamo una ricchezza unica nelle Marche e mi permetto di dire, con orgoglio, soprattutto nel nord delle Marche, settori legati al mobile ed alla metalmeccanica in cui purtroppo mancano sempre più i dipendenti.
Sono usciti in questi giorni articoli di giornale, un titolo che mi è sembrato particolarmente significativo ed emblematico, voglio riportarne uno in particolare in cui si sintetizza in poche parole il senso del cambiamento che sta avvenendo: “Tutti influencer, ai ragazzi non piace più la fabbrica” e questo è un problema serio perché le fabbriche per noi sono una risorsa e spesso rischiano di chiudere perché devono impiegare troppo tempo a formare metalmeccanici e metalmeccaniche, che non è un lavoro da tralasciare, trascurare, ma ha una sua dignità, una sua importanza in quanto chi lavora in fabbrica, nella catena o in qualunque settore della filiera del mobile, crea un prodotto, un’eccellenza per il nostro territorio.
Questo è un messaggio su cui dobbiamo tornare a lavorare, investendo, ripeto, anche nei centri per l'impiego ed è per questo che torno ai miei emendamenti, con cui chiedo di valorizzare e investire non solo nei centri per l'impiego, ma anche nelle succursali, nelle sedi decentrate. Per farmi capire faccio riferimento al mio territorio, che è quello che conosco meglio, benissimo l'attività dei centri per l'impiego, ma ci sono anche sedi decentrate, come quella di Vallefoglia, in cui l'attività dovrebbe ripartire a pieno ritmo, credo. Abbiamo delle sedi decentrate in cui ci sono aule, sale, strumenti, addirittura lettini imballati da estetista, chiusi e sigillati, con estetiste che chiedono di fare il corso e non possono farlo perché non è stato attivato.
Nell'ultimo anno sono stati attivati dei corsi di formazione importanti, penso ad esempio a quello per i giardinieri d'arte o giardinieri artistici, mi sfugge la definizione, una bellissima iniziativa perché anche i giardini all'italiana sono un'eccellenza, per carità, quindi riconosco anche l'importanza di occuparsi di giardini artistici, ma prima di tutto dovremmo occuparci di dare linfa, sostegno, energia e risorse umane alle imprese della manifattura che come dimostrano i dati faticano per il 50% dei casi a trovare personale.
Questo Piano è un’opportunità unica, lo metto in evidenza ancora una volta e speriamo sia una sfida da cogliere e da saper cogliere, al quale abbiamo voluto dare il nostro contributo nel modo più collaborativo e costruttivo possibile grazie ai relatori Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo.
Faccio riferimento a tre emendamenti a cui tengo particolarmente, in uno chiedo di investire sul potenziamento delle sedi decentrate, come ho già evidenziato, spiegando i motivi con un esempio emblematico che conosco benissimo e che ho vissuto da vicino; in un altro chiedo di lavorare sulla sinergia tra mondo della formazione, ho scritto Ufficio scolastico regionale/atenei, ma mi riferisco in generale al mondo della formazione in modo più adeguato e al mondo produttivo, cercando di creare una rete che lavori in sinergia costantemente, in modo costruttivo, collaborativo e anche veloce, rapido per fare in modo, come scritto nell’atto, che la carenza di sinergia attuale possa essere superata da una parte per il mondo della formazione e dall'altra per il mondo produttivo, per il trasferimento tecnologico e la nuova frontiera dell'Open Innovation, volti a delineare metodi e percorsi di avvicinamento tra accademia e mondo produttivo.
Un riferimento, per cui ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo, che lo ha già anticipato, sulla sicurezza del lavoro, con particolare attenzione alle condizioni di lavoro nei subappalti. Deve esserci, ovviamente, come sempre, la garanzia della tutela adeguata per chi lavora nell'edilizia, ma anche in tutti gli altri settori. Lo scorso anno abbiamo assistito, purtroppo, a diversi incidenti nel mondo del lavoro, che forse potevano essere evitati, per questo chiediamo che il Piano garantisca la tutela anche nei subappalti, per questo ho presentato un emendamento in modo che sia esplicitato.
Infine, Assessore Aguzzi, colgo l’occasione per rivolgermi a lei con un altro appello che non ho esplicitato in questo Piano, ma che spero possa trovare spazio nei Piani attuativi annuali, quest'anno sono intervenuta ed ho ribadito spesso la necessità di sollecitare lo smaltimento dell’amianto, sia per i privati che per il mondo del lavoro. La vicina Emilia Romagna nel mese di novembre, quindi un mese e mezzo fa, ha chiuso un bando con 4 milioni di euro dedicato alle micro, piccole e medie imprese, che vogliono smaltire l’amianto nel propri luoghi di lavoro. Mi auguro che nei prossimi atti della Giunta ci sia spazio anche per questa attenzione perché è una sensibilità doverosa nei confronti del mondo del lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non entrerò, come hanno fatto i Consiglieri Vitri e Mastrovincenzo, sul Piano in sé, anche se ritengo che ci sia ancora molto da fare. Il tema della formazione è importante.
Voglio ringraziare tutti i servizi, anche territoriali, tutte quelle persone che tengono aperti gli sportelli e purtroppo molte volte hanno anche delle difficoltà perché si trovano a gestire situazioni complicate.
Non dobbiamo far finta di niente, il problema del mercato del lavoro nasce, dal mio punto di vista, da un’altra questione, che è quella culturale. Chi di voi ad un figlio consiglierebbe di andare a lavorare in fabbrica? Chi di voi a un figlio consiglierebbe di andare a fare un corso per diventare metalmeccanico? Chi di voi ad un figlio consiglierebbe di fare l'idraulico? Chi di voi a un figlio consiglierebbe di fare il calzolaio? Posso proseguire, quindi il tema è culturale.
Questa è una società che rispetta qualche categoria, cioè le persone che probabilmente lavorano di meno, questo quando parlo di lavoro manuale.
Siamo una società abituata a guadagnare, che ha come mito di guadagnare molto ed in maniera semplice. Siamo una società in cui l'evasione fiscale è all’apoteosi, lavorando in un'azienda l'evasione fiscale non si fa. Quindi, ritengo che vada cambiato il modello, sia la comunicazione della televisione che quella che guardiamo sui social. Questo è il punto.
Se non vengono gli immigrati e non aumentiamo il numero degli arrivi, sapete il prossimo anno chi va in cucina? Nessuno. Siete mai entrati in una cucina? Non c’è un italiano. Da quanto non entrate in una fabbrica? Avete mai visto un’impresa edile? Chi lavora? Chi fa il lavoro manuale? I corsi di formazione ben vengano.
Facciamo di tutto? No, c'è molto da fare, ma quello che va cambiato è il modello culturale che deve partire dal fatto che se una persona fa un lavoro manuale deve essere rispettato. Purtroppo noi rispettiamo molte volte persone irrispettabili, abbiamo come mito gli irrispettabili, almeno personalmente è quello che vedo io. Diamoci una regolata, al di là delle parole, ognuno dice quello che vuole. Guardiamoci allo specchio e chiediamoci se saremmo contenti se uno dei nostri figli facesse un corso di formazione dell’Assessore Aguzzi. Allora, cominciamo a dire che dobbiamo ritornare un po' indietro ed avere un po' di umiltà, il lavoro manuale va rispettato e va pagato. Dalle cucine alle fabbriche, nessuno vuole che il proprio figlio vada in una cucina o in una fabbrica. E’ chiaro? Se va in una fabbrica deve fare il direttore generale o qualcos'altro.
Chiedo scusa all’Assessore Aguzzi se sono andato fuori tema, ma non penso di essere fuori tema, non è colpa mia, né del Presidente Marinelli né dell’Assessore Aguzzi, però il tema è culturale, dobbiamo cambiare atteggiamento, incominciare a rispettare chi paga le tasse, chi rispetta le regole e non chi non rispetta le regole e non paga le tasse. In questo Paese basterebbe mettere il bancomat e non alzare il tetto della spesa in contanti per fare in modo che tanti lavori forse diventino convenienti. Parliamo parliamo e alla fine questa cosa qui non la farà mai nessuno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto preliminarmente voglio dire grazie ai relatori, di maggioranza Consigliere Bilò, per la sua interessante relazione, e di minoranza Consigliere Mastrovincenzo, che per il gruppo del Partito Democratico e anche per l'opposizione ha svolto la relazione di minoranza.
In fondo credo che possano essere considerate due facce positive rispetto al tema che oggi affrontiamo. Però voglio dire ai colleghi Consiglieri ed anche all'Assessore che sono passati 1.188 giorni dal 20 ottobre 2020, dal momento in cui questa Giunta si è insediata.
I temi del lavoro, insieme a quello della sanità, per quanto mi riguarda, e a quello della cultura sono centrali, importanti in una fase storica e culturale, a cui ha fatto riferimento il Consigliere Biancani, molto particolare.
Non è necessario che dal mio punto di vista sottolinei come il lavoro debba essere considerato oggi più che mai un elemento determinante per uno sviluppo equilibrato e serio della nostra società e purtroppo, come ho accennato all'inizio, sono passati 1.188 giorni, e questo vuol dire che il Governo regionale delle destre, purtroppo, per il 65% del tempo è stato, rispetto a questo tema, indifferente.
Il Piano avrebbe dovuto essere approvato, penso, dopo tre mesi dall'insediamento. Questo dà la misura dell'interesse della Giunta regionale rispetto a ciò, anzi dà la misura del disinteresse, della distrazione. E’ un fatto che non può essere dimenticato perché accanto alla valorizzazione dell'impegno dell'Aula, questo avrebbe dovuto essere un atto già affrontato.
Ho apprezzato l'onestà intellettuale del Consigliere Bilò, ma devo dire che vanno considerati alcuni elementi interessanti anche negli interventi che si sono susseguiti.
Quello che purtroppo va ricordato è che in questa regione i dati, che la relazione del Consigliere Mastrovincenzo ha indicato in maniera cinica e spietata, non sono positivi. Dal 2020 ad oggi la situazione del lavoro e le opportunità che possono riguardare le persone, le più giovani, o gli over 50, o le persone disabili, sono purtroppo negative e le Marche da questo punto di vista, in questo periodo, nulla hanno fatto per poter agire, lavorare in maniera sinergica rispetto ad una linea.
Avrebbe potuto essere un metodo prendere atto delle tante risorse a disposizione. Per quanto concerne le opportunità oggi sappiamo che sul tavolo ci sono 350 milioni, e allora qual è la scelta? C'è una scelta alternativa? Certo, non utilizzare le risorse in maniera, devo dire, disparata, senza una logica, senza un metodo, una linea, quella che avrebbe dovuto importare e presiedere ad un lavoro corale, di integrazione con gli altri protagonisti del mondo del lavoro.
Nell'intervento la Consigliera Vitri ha segnalato un dato molto importante, credo quasi centrale, e cioè che oltre il 50-53% delle persone non riesce ad essere individuato, ad avere un collegamento con le aziende, quindi ad avere l’opportunità di incrociare le istanze di chi opera, quindi l'impresa, e le persone.
In questo c'entra il tema dei migranti che, come ha sottolineato il Consigliere Biancani, è centrale, di cui spesso non comprendiamo la fondamentale importanza, non solo sul piano dell'integrazione, ma anche e soprattutto sull’opportunità che queste persone per le ragioni più disparate, che qui non stiamo a rivendicare, hanno rispetto …, l'umiltà, che hanno rispetto alla disponibilità al lavoro. Allora, come si può non immaginare o come si sarebbe potuto immaginare, in questi oltre 3 anni, un approfondimento, una scelta metodologica che coinvolgesse in maniera, ripeto, non istintiva, ma logica, il rapporto fra la Regione Marche, il sistema delle imprese e le opportunità rivolte ai vari settori del sistema sociale.
Cosa è mancato? E’ mancata la mano pubblica, è mancata una regia pubblica che considerasse il lavoro e tutto ciò che segue al sistema del lavoro come un elemento prioritario. Questa non è solo una critica che non possiamo tacere, ma è anche uno stimolo a tutti noi a riservare al lavoro, soprattutto alle fasce più deboli del lavoro, un'attenzione rilevante, per questo devo dire grazie anche ai componenti delle Commissioni che mi pare abbiano lavorato con spirito costruttivo, ma se c'è un richiamo che si vuole fare è un richiamo alla sensibilità politica, oltre al fatto che purtroppo sono trascorsi 1.188 giorni da quando vi siete insediati, e questo è un fatto assolutamente negativo.
Voglio considerare un ultimo dato tra i tanti che avremmo potuto, un altro elemento di cui ci dovremmo far carico, Assessore, sono gli infortuni sul lavoro. Siamo arrivati nel 2023 ad oltre 15.000 infortuni sul lavoro, 21 morti. Ritengo che sia un dato drammatico che dà la misura di quanto, purtroppo, vi sia stata distrazione, indifferenza, nella migliore delle ipotesi incapacità di elaborare una strategia di attenzione comunicativa, formativa rispetto ai marchigiani su questo tema.
Chiudo il mio intervento lanciando un aspetto di speranza e lo dico perché l'Aula che si accinge, speriamo, a condividere un percorso, possa considerare questo millecentottantottesimo giorno come se fosse il primo, non è mai troppo tardi. Credo che questa sia una prova importante che ci dobbiamo dare e sulla quale dovremmo essere tutti impegnati. Mi piace sottolineare come le opposizioni, ancora una volta, quando vengono ascoltate possono apportare ricchezza, non esclusivamente, e lo ribadisco, perché l'intervento del relatore di maggioranza è stato dal mio punto di vista estremamente interessante, questo però ci serva da lezione per tutti noi, immaginando che le opposizioni lavorano, come hanno dimostrato in tanti passaggi – si potrebbero citare diverse proposte di legge importanti - con spirito costruttivo. Si possono bocciare emendamenti e contributi, ma la corsa innaturale ed illogica è bocciare a prescindere perché vuol dire non voler ascoltare. Spero che questo sia un nuovo inizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Brevemente, però non posso non intervenire su un argomento di così grande rilevanza, forse il più rilevante dopo il tema della sanità che questo Consiglio si trova ad esaminare.
Certo, è stato già detto da chi mi ha preceduto, con un po' di colpevole ritardo perché a 3 anni e 3 mesi dall'insediamento di questa maggioranza ci saremmo aspettati che il Piano sul lavoro fosse esaminato prima.
Nel merito non ripeterò nulla di quello che opportunamente è stato detto dal relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo, che condivido integralmente, voglio sottolineare l'aspetto positivo che è quello che molto probabilmente si arriverà ad un voto unanime sul Piano. Credo che questo sia molto importante perché è un argomento fondamentale e sottolinea lo sforzo che è stato fatto in Commissione, che hanno fatto il relatore di maggioranza il Consigliere Bilò e il relatore di minoranza il Consigliere Mastrovincenzo. E’ la dimostrazione che se si vuole sui grandi temi si può trovare una soluzione condivisa, facendo reciproche concessioni, sempre nell'interesse dell'obiettivo generale, come è in questa fattispecie. Infatti, sottolinea il Consigliere Mastrovincenzo nella sua relazione - leggo testualmente, chiedendo la sua autorizzazione - che è poco propositivo su alcuni aspetti. Presenta carenze in particolare su disabilità, sicurezza sul lavoro, crisi aziendali, aree interne, orientamento, integrazioni, soluzioni e formazione, però dice anche che ci sono nostri emendamenti, alcuni presentati in Commissione altri in Aula, che verosimilmente ascoltati dalla maggioranza ci consentono di arrivare ad un voto favorevole perché vanno a migliorare il testo proposto.
E’ sicuramente positivo perché questi sono temi fondamentali, che noi abbiamo sottolineato più volte in questi tre anni, da qui la dimostrazione che forse c'era la necessità di arrivare prima a questo dibattito.
Mozioni e interrogazioni sono state presentate sul tema della disabilità, della sicurezza sul lavoro, delle crisi aziendali, delle aree interne, del lavoro femminile, dei cosiddetti congedi, come più volte sottolineato dalla Consigliera Bora. Questo andava fatto tra l'altro in modo coordinato e su questo mi permetto anche di invitare l'Assessore ad un maggiore coordinamento in futuro.
Ad esempio noi parliamo di sicurezza sul lavoro, ci sono emendamenti migliorativi, ma probabilmente questo Piano, ripeto, rispetto al quale voteremo favorevolmente, forse poteva e doveva fare qualcosa in più. Tra l'altro sono obiettivi che vanno coordinati anche rispetto ad altri provvedimenti. Ricorderete quello che è stato fatto nell’approvazione della legge urbanistica sull'assetto del territorio, ricorderete che abbiamo presentato, sia io che la Consigliera Casini come primi firmatari, ma tutto il gruppo PD, tantissimi emendamenti sul tema della sicurezza sul lavoro, aspetto fondamentale specialmente nell'edilizia in una regione che è interessata, prima ancora del 110, nella ricostruzione post sisma, con centinaia di migliaia di cantieri dispiegati su quasi tre quarti del territorio regionale. Quanto è importante. Ricorderete quando quest'Aula ha respinto quegli emendamenti inspiegabilmente, nonostante i richiami del Presidente della Repubblica sul tema, nonostante i drammi dei morti sul lavoro e degli infortuni sul lavoro. E’ stato ricordato l'ultimo fine settimana, a Jesi e a Rapagnano nella mia provincia.
E’ un tema centrale perché intorno alla sicurezza del lavoro gira tutto, gravita tutto. Poi insieme a questo il tema delle crisi aziendali. Quando si parla del Piano del lavoro, qui mi rivolgo ai Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo, come si fa a non pensare, immagino che sarà stato fatto, ma secondo me bisognava partire subito, farlo prima, che nella nostra regione abbiamo tre aree di crisi: l'area di crisi del distretto del bianco a Fabriano, tra l'altro coordinata con l’Umbria; l’area di crisi del Piceno Val Vibrata; l’area di crisi del Fermano/Maceratese pelli-calzature. Tre aree di crisi e per due, quella del Piceno Val Vibrata e quella del Fermano/Maceratese pelli-calzature, sotto il nostro governo sono stati sottoscritti gli accordi di programma. Ricordo che per l'ultima, che ho seguito personalmente, quella del Fermano/Maceratese, addirittura si prevedeva un primo stanziamento di finanziamenti di 30 milioni di euro, di cui 15 a carico della Regione Marche e 15 a carico del Governo nazionale. Intorno a quell’area di crisi, al progetto di riqualificazione e riconversione industriale c'era anche e soprattutto il tema del lavoro, dell'occupazione, di come far crescere l'impresa, di come aumentare l'occupazione, la cassa integrazione, era tutto legato.
Questi temi …, lo dico ai Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo, dei quali ho apprezzato il lavoro. Tra l’altro debbo dire che nella II Commissione ci sono stato per oltre 2 anni, per la verità si lavora molto bene, c'è lo sforzo di arrivare ad obiettivi condivisi, e questo è importante, intorno ai grandi temi. Però questo doveva essere affrontato perché non può essere disgiunto il tema del Piano del lavoro dalle grandi crisi aziendali.
E così il tema del lavoro doveva essere legato alla Zes, la zona economica speciale che pure ci ha tanto occupato in questi tre anni. Le Marche l’avevano richiesta come un momento di sostegno per le aree di crisi, indispensabile, soprattutto per quanto riguarda e ancora di più il tema delle arie colpite dal terremoto, legata anche al tema delle aree interne. Ci sono state altre due richieste avviate per le aree interne, penso a quella che conosco di più, quella dell'alto fermano.
Questi temi andavano legati anche all’ottimo lavoro che in questo caso ha fatto la II Commissione perché la Zes è fondamentale e quando è stata istituita, ricordo bene, lo dico senza alcuna polemica, lo voglio dire, l'errore fatto dal Governo, che noi sostenevamo, era che la decontribuzione era stata prevista soltanto per le zone del mezzogiorno e sono state escluse le Marche. Ricordo, feci una lettera di fuoco, ero Assessore, al Sottosegretario dell’epoca, al Ministro dell’epoca … Consigliere Putzu, mi ricordo perfettamente, credo di avere l'onestà intellettuale di dire sempre la verità in quest’Aula, anche perché la verità altrimenti parla da sé. Ricordo bene, quello fu un errore gravissimo del Governo al quale noi in buona compagnia partecipavamo, mi pare fosse il governo Draghi, quindi, Consigliere Putzu, a parte voi che abilmente stavate fuori, ma il Partito dei Consiglieri Marinelli e Bilò era all’interno di quel Governo e ne condivideva anche le responsabilità. Fu un errore, oggi però è un errore ancora più grave aver previsto la zona economica speciale del Mezzogiorno che si ferma al confine con l'Abruzzo. Questo ha delle ripercussioni sull'occupazione. Quale progettualità si può mettere in campo nel sud delle Marche se le aziende, dato che lì ci sono condizioni più favorevoli, possono fare qualche chilometro e andare ad investire in Abruzzo.
Questi erano temi che secondo me dovevano essere esaminati tra di loro, però indubbiamente i pro sono maggiori rispetto agli aspetti negativi, quindi, concordemente con quello che è stato deciso dal mio gruppo e dal relatore di minoranza voteremo favorevolmente questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio innanzitutto ringraziare il Consigliere Cesetti per la sua onestà intellettuale, ma vorrei ricordargli che il Sottosegretario era Alessia Morani, è vero che era in buonissima compagnia perché era il governo Conte 2, tra il PD e il Movimento 5 Stelle, non era il governo Draghi con Lega e Forza Italia, giusto per chiarezza e per amore di verità.
Voglio ringraziare i relatori di maggioranza e di minoranza della Commissione, che ho l'onore di presiedere, per il grande lavoro fatto, l’hanno fatto con consapevolezza, soprattutto con onestà intellettuale ed hanno cercato di dare attenzione alle politiche attive del lavoro della nostra regione, togliendosi dall’appartenenza di partito, cercando di camminare insieme: chi giustamente rivendica dei miglioramenti, chi spiega veramente quello che è stato fatto.
Permettetemi di ringraziare l'Assessore Aguzzi e gli uffici.
Vorrei fare chiarezza su alcuni punti, visto che ho ascoltato determinate accuse, ma sono anche contento che ci sia unità su questo tema per merito dei Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo, che hanno cercato di trovare una sintesi affinché il Piano fosse condiviso.
Ho sentito dire che è un Piano che è arrivato tardi, pensi, Assessore Aguzzi, glielo dicono coloro che hanno governato per tantissimi anni questa Regione e l'unico Piano per le politiche attive del lavoro risale addirittura al triennio 2007/2009, magari prima di dire che è stato fatto tardi guardiamoci allo specchio, forse lo potevate fare anche voi prima, ma l'ultimo fatto è del 2007/2009.
Questo significa che il Partito Democratico nell'ultima legislatura non ha voluto pensare a questo, ma di certo non è colpa nostra.
Credo che quando si faccia un Piano triennale del lavoro si debba guardare alla situazione attuale, soprattutto si deve guardare il contesto. Ovviamente sono certo che è stato fatto con le tempistiche, non solo giuste, ma importanti perché (nel 2023 finito, oggi 2024), il Piano è stato approvato in Commissione a dicembre 2023, doveva andare nelle scorse sedute, ma l’Assessore Aguzzi ha avuto dei problemi personali, quindi l’abbiamo rinviato ad oggi perché c'era tutto il tempo necessario per farlo. Vediamo l‘Assessore con le stampelle e gli faccio i miei auguri di buona guarigione.
Ci troviamo in un contesto in cui si fa la programmazione del Piano triennale della Giunta Acquaroli e dell’Assessore Aguzzi, perché dico questo? Se vi ricordate bene quando siamo entrati noi avevamo una programmazione europea, quindi Fse e Fesr, non fatta dalla Giunta Acquaroli, fatta precedentemente, su cui ovviamente sono state apportate delle modifiche, delle migliorie, per cui credo che in quel momento il Piano triennale del lavoro non si potesse fare. Si può adesso perché c'è una programmazione europea della Giunta Acquaroli 2021-2027, partita bene. Sulla formazione è stato fatto molto, sui bandi di creazione di impresa è stato fatto molto, anche qui dobbiamo ricordare che sui bandi di creazione d'impresa siamo stati una delle prime Regioni a partire ed hanno dato grande soddisfazione per gli inoccupati, per gli over 50 disoccupati che volevano reinventarsi un lavoro.
Prima si è parlato delle aree interne, ad esempio nel nostro territorio ci sono persone che grazie al bando di creazione d'impresa sono riuscite ad aprire un’impresa all'interno di un borgo, questo vuol dire che la Regione Marche, la Giunta Acquaroli, investe anche sulla questione delle aree interne e dei borghi.
Si parla dell'occupazione preoccupante, è vero, Consigliere Carancini, l'occupazione preoccupa tutti perché è uno dei punti forti della nostra economia, in una regione dove il traino è legato alle piccole e medie imprese, dove la spina dorsale della nostra regione è formata da piccole e medie imprese, tutti noi, a prescindere dall’appartenenza politica, ci rendiamo conto della situazione attuale, regionale e nazionale.
Certo, se l'Assessore Aguzzi avesse fatto il Piano triennale nel 2021, magari con il governo Conte, nel quale il Movimento 5 Stelle era riuscito a lanciare il reddito cittadinanza, avremmo avuto delle grandi difficoltà, non a caso il tasso di disoccupazione è aumentato con il reddito di cittadinanza. Questo l’abbiamo dimenticato tutti, ma oggi lo dobbiamo dire perché una parte politica è riuscita a prendere voti promettendo soldi a chi stava a casa e non si ricorda che ha incentivato l’inoccupazione perché la gente prendeva 700 euro e per 1.100 euro non andava a lavorare. Questo invece con il Governo Meloni …, è per questo che voglio ringraziare la Giunta per averlo fatto, anche perché crediamo che sia importante investire nella filiera, qualcuno ci critica, ma io credo che la filiera stia funzionando, magari potrebbe essere da esempio per altri partiti che non l'hanno fatta funzionare.
A prescindere da questo, non è un problema nostro, però vediamo che il tass+o di occupazione è aumentato, è ovvio, perché il Governo Meloni ha mantenuto l'impegno di togliere il reddito di cittadinanza e le persone, che realmente non avevano bisogno di un sussidio, sono dovute tornare a lavorare, grazie a Dio.
Voglio capire come si poteva parlare di un Piano occupazionale della Regione Marche quando si sosteneva a gonfie vele il reddito di cittadinanza, non aveva alcun senso promuovere l’occupazione, era giusto il reddito di cittadinanza. Anche questo ce lo dobbiamo ricordare.
Così come quando si parla del fatto che noi bocciamo sempre le proposte dell'opposizione, vedete io su questo tema …, il Consigliere Cesetti è stato onesto nel dire che nella nostra Commissione si lavora cercando sempre di andare all'unità, poi è normale, quando non c'è l’unione delle forze si va politicamente allo scontro, magari c'è un'attenzione da parte dell'opposizione, però questo dimostra che quando ci sono delle proposte importanti, utili a dare un supporto ad una legge, come a questo Piano triennale del lavoro, la maggioranza e l’opposizione possono, come in questo caso, dimostrare all'intera regione, ma soprattutto alle associazioni di categoria, ai sindacati, che si può camminare insieme nella stessa direzione. Tradotto, se l'opposizione fa degli emendamenti intelligenti, utili a migliorare una legge, noi siamo pronti a votarli, tanto che, se voi ci fate caso, ne ho parlato prima con il Consigliere Livi, ci sono circa 10 emendamenti in cui il relatore di maggioranza firma insieme al Partito Democratico. Una maggioranza più aperta di così…, addirittura su un tema fondamentale qual è il lavoro. Non so se le altre Regioni d'Italia, dove governate voi, poche però, si riesce ad avere questa collaborazione, quest'apertura.
Più di criticare avrei preferito che si ringraziasse questo tipo di lavoro perché dobbiamo dare un esempio su questo Piano triennale, così come in altre leggi, poi è normale, ci sono programmi elettorali da rispettare.
Quindi, se non abbiamo impegni assunti, se li abbiamo presi griuscendo ad essere premiati dei cittadino, dobbiamo portarli a termine, così come voi avete il vostro programma elettorale da rispettare. Avevamo ovviamente due programmi elettorali diversi, uno è stato promosso, l’altro è stato bocciato dai cittadini marchigiani ed è giusto che noi applichiamo il nostro.
E’ altrettanto vero che ci sono temi su cui il programma elettorale non deve valere, come sul Piano del lavoro, tanto che le vostre proposte verranno accettate. Credo che non ci siano problemi, tanto che le abbiamo discusse insieme ai relatori di minoranza e di maggioranza affinché si potesse arrivare ad convergenza che è stata trovata.
Ritengo che su questo tema meno critiche si fanno, meno figuracce si fanno, più proposte si fanno e più riusciamo ad essere uniti nel trovare delle soluzioni per dare delle risposte importanti, da qua a 3 anni, al tema del lavoro.
Il lavoro è un tema serio, in cui tutti ci rispecchiamo perché non c'è un partito che non lo tratti o un gruppo consiliare che lo tratta ed altri no, lo trattiamo tutti, abbiamo alcune visioni diverse, ci mancherebbe altro.
Sono contento e orgoglioso, non solo dell’Assessore Aguzzi, che è riuscito a portarlo nei tempi giusti, anche qui la programmazione europea parla chiaro, ma della Giunta Acquaroli.
Le proposte importanti fatte dalle opposizioni, insieme al relatore di maggioranza, che vanno nella direzione giusta …, nell’auspicio che altre proposte possano trovare una convergenza tale affinché quando si parla di temi che uniscono tutti, possiamo unirci anche nel voto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente, Ritengo doveroso ringraziare chi si è interessato in queste settimane, in questi mesi, di questa tematica fondamentale, come è stato detto qui in Aula un po' da tutti gli interventi.
Voglio ringraziare la Commissione e il suo Presidente, che ha approfondito questo tema, i relatori Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo per i loro interventi, il dirigente del mio settore ed un po' tutti coloro che vi hanno lavorato, ovviamente XX, XY e YY, che sono i tre punti di riferimento principali, per il grande lavoro che hanno portato avanti, ma non tanto, se mi permettete, per il Piano triennale, ma per il grande lavoro che hanno portato avanti in questo settore in questi anni perché hanno fatto tantissimo,. Abbiamo fatto tantissimo.
Non è certo un settore semplice, non è certo un settore dove si tagliano i nastri o dove si vedono le asfaltature realizzate, adesso brutalizzo, è un settore molto delicato, è difficile a volte anche giudicare se si è fatto e quanto si è fatto, se si poteva o si doveva fare di più perché è un ambito tanto delicato.
Noi ci siamo insediati in piena pandemia, era difficile affrontare i temi del lavoro quando il lavoro era fermo, era difficile pensare a come impostare una politica del lavoro quando le fabbriche erano chiuse, quando quel poco che si lavorava era da casa, on line. Che corsi di formazione avremmo dovuto fare in quel momento? Che attività avremmo dovuto mettere in campo in quel momento?
Ripeto, voglio solo ringraziare anche per il clima che c'è in quest’Aula. Mi fa piacere che ci sia una condivisione di massima perlomeno sull'attività, non voglio assolutamente riprendere temi in maniera polemica, voglio però ricordare una cosa, che l'ultimo Piano triennale approvato e portato avanti in questa Regione è del triennio 2007/2009, dal 2009 in poi non è stato più approvato né redatto. Quindi, noi saremo in ritardo? Può darsi di un anno, ma altri sono in ritardo di 15 anni, probabilmente. Non è una polemica, è una presa di posizione perché poi parlano gli atti. Non c'è un Piano triennale né proposto né approvato dal 2009 in poi, se non questo che noi oggi portiamo.
E’ un Piano che punta a migliorare l’ingresso nel mondo del lavoro di soggetti disoccupati, con alcune priorità, alcuni obiettivi, a cominciare dai famosi neet, coloro che scoraggiati dall'andamento del mondo del lavoro non frequentano corsi di formazione, hanno smesso di andare a scuola, non frequentano i nostri centri per l'impiego, stanno più o meno ad attendere qualcosa che neanche loro sanno. Secondo me stiamo dando un contributo importante in questo senso.
Poi il lavoro: femminile; rivolto ai giovani, ma anche agli over 50, a coloro che hanno perso il lavoro tardivamente, che non hanno ancora maturato la pensione, che non sanno come poter intervenire per cercare di reinserirsi nel mondo del lavoro; per chi ha difficoltà, i cosiddetti “diversamente abili”, le cosiddette categorie “protette”, bruttissimo questo termine oltretutto, così come è definito nei nostri Centri per l’impiego chi ha più difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, c’è una attenzione particolare.
Una cosa secondo me è fondamentale, questo l'ho detto spessissimo, mi fa piacere che qualcuno l'abbia ripreso anche in Aula, la cultura del lavoro. Purtroppo siamo presi da queste robe qui, io compreso, è inevitabile e perdiamo di vista le reali situazioni che viviamo ogni giorno, di chi va o no a lavorare in fabbrica. Io posso dire di essere fortunato in questo senso, ho due figli di 41 anni, tutti e due laureati e tutti e due fanno gli operai, uno lavora in fabbrica da diversi anni, ed è molto contento perché fa la sua turnazione, poi ha tempo libero, l'altro lavora in una ditta di escavazioni con i mezzi meccanici è capo operaio, è il punto di riferimento dell'impresa, lavora lì da più di 10 anni, fanno gli operai, hanno i loro figli, hanno la loro casa, hanno la loro dignità, hanno il loro tempo libero, hanno voglia di fare, hanno studiato tutti e due all’università fino a tarda età perché oggi non ci si laurea più presto, fino a tarda età. Sono laureati in storia contemporanea, potrebbero fare gli insegnanti, non hanno mai dato un concorso, probabilmente non hanno neanche avuto l'opportunità di farlo, l’occasione, non lo so, non sono mai entrato nel merito delle loro scelte. Lavorano in fabbrica, allora? Io prima di fare il Sindaco a Fano lavoravo in fabbrica, anzi in fonderia, c'è qualcosa di strano in tutto questo? C’è qualcosa di molto dignitoso in tutto questo.
La cultura del lavoro, far ragionare le persone, soprattutto i giovani, sul fatto che tutti i lavori sono dignitosi. E’ fondamentale il chirurgo che ti salva la vita, l'insegnante che ti instrada nel sapere, il netturbino che pulisce bene la via, che alla fine della strada devi dire: “La via è pulita, bravo chi lo ha fatto”. Tutto è dignitoso. Purtroppo questo manca sempre di più, soprattutto nei nostri ragazzi, i nostri giovani non hanno ben idea di cosa significa, questo non vuol dire che sia un loro difetto, è un problema della società intera, di tutti quanti noi, dei messaggi che diamo, dei messaggi che riceviamo. Non oglio certo scendere nel merito dell’influencer o non influencer, ma davvero pensiamo che la cultura del lavoro sia l'influencer, coloro che ci influenzano nella vita? Dovremmo essere tutti maturi e consapevoli nelle scelte che dobbiamo fare, non essere influenzati. Questo è un decadimento forte della nostra società, purtroppo, al quale tutti dovremmo in qualche modo cercare di dare un contributo e respingerlo.
Un'altra situazione fondamentale che cerchiano di mettere in campo con questo Piano è il potenziamento dei nostri centri per l'impiego, anche collaborando col privato. Infatti, al di là del potenziamento, oggi pomeriggio con una delibera di Giunta porterò 15 milioni di investimento per il potenziamento dei centri per l'impiego ed anche per il miglioramento delle sedi, si prevede anche l'acquisizione di nuove sedi, l'informatizzazione, i corso di formazione per i dipendenti. La porterò oggi pomeriggio, questo è importante.
Secondo me è rilevante non chiudere la porta alle attività private. Infatti tutto il programma Gol lo abbiamo impostato attraverso i centri per l'impiego, ma anche attraverso le agenzie private per il lavoro, chi cerca lavoro può essere inserito attraverso i centri per l'impiego pubblici, ma anche attraverso le agenzie private per il lavoro perché fondamentale è trovare un lavoro, se lo trova il pubblico o se lo trova il privato, significativo è che quella persona trovi la propria strada, il modo di inserirsi nel mondo del lavoro. Questo è una cosa fondamentale.
La prossima settimana sarò alla Camera dei Deputati ad un dibattito sul lavoro, porterò l’esempio della Regione Marche che, insieme alla Lombardia e al Veneto, si sta distinguendo su questa collaborazione, fondamentale secondo me per non chiudersi idealmente solo in un settore.
Le politiche del lavoro e della formazione vanno mirate ai fabbisogni veri dei destinatari. Questo è rilevante, troppo spesso si punta a corsi di formazione che poi sfornano dei bravi disoccupati perché magari non sono corsi di formazione che effettivamente servono alle imprese.
L'orientamento è importante, ma è fondamentale anche capire cosa serve. Infatti questo Piano triennale mica ce lo siamo inventati, abbiamo fatto una quindicina di incontri in giro nei territori, ascoltando le imprese, le associazioni di categoria, per capire più o meno quali fossero le maggiori esigenze, ce le immaginavamo tutte, non abbiamo imparato chissà che cosa di nuovo, però miratamente abbiamo fatto dei corsi di formazione per il settore della moda, li cito spesso perché sono reali, usando dei termini che ci hanno chiesto gli stessi imprenditori, cioè l’orlatrice. Io che ne so che serve la figura dell’orlatrice, ce l’hanno suggerito. Abbiamo fatto il corso di formazione per orlatrici perché ce l'hanno chiesto le imprese. Faccio questo esempio, ma ne potrei fare molti altri. Quindi una ricerca seria delle vere esigenze del territorio.
Un'altra cosa che ci tengo a ricordare è la sicurezza sul lavoro, farlo è sempre doveroso, anche quando si pensa di aver fatto tanto, ammesso che lo si sia fatto, è sempre poco. Anche un solo incidente sul lavoro è sempre una cosa purtroppo deplorevole, soprattutto star male o farsi male per potersi mantenere, per la dignità del lavoro. La cosa peggiore che possa succedere è farsi male. Proprio ieri sono successe due disgrazie nella nostra regione, due nello stesso giorno.
Noi abbiamo riattivato la Commissione regionale del lavoro, l'abbiamo riattivata nel 2021, era disattivata dal 2019, non si era più riunita dal 2019, l'abbiamo riattivata, non dico che questo servirà ad evitare gli incidenti sul lavoro, ma serve ed è servita a riaprire un dibattito approfondito anche con le persone addette ai lavori. L’Asur che è a capo di questa Commissione, da me presieduta, cerca di fare del suo meglio per incentivare l'attenzione sotto questo punto di vista.
Nelle Marche tutto sommato c'è attenzione, sapete qual è stato il rischio più grande? Appena passata la pandemia, il 110, la volontà di ripresa, chi non lavorava da mesi, chi non lavorava da anni, avevano bisogno di …, ecco lì c'è stato un mio forte timore, ma probabilmente c’è stata una realtà nel territorio, una ripresa talmente repentina e forse in qualche modo e in qualche caso è sfuggita l'attenzione alla sicurezza. E’ lì che abbiamo creato il Comitato, è lì che abbiamo fatto le nostre conferenze stampa, gli incontri sui territori per incentivare l'attenzione su questo tema, che è indubbiamente fondamentale, anche se purtroppo le situazioni continuano, seppur si dice che migliorano in parte. Io non voglio nemmeno dire che migliorano perché sentire che due persone muoiono lo stesso giorno …, tu puoi aver migliorato quel che ti pare, ma la situazione è sempre drammatica, purtroppo. Occorre un'attenzione maggiore sotto questo punto di vista.
Un plauso forte lo voglio fare anche a tutte le attività legate alla creazione di impresa, guardate queste attività che abbiamo messo in campo…, le Marche hanno un humus su questo indubbiamente forte.
Nel passato eravamo, insieme alla Regione Veneto, la Regione con maggior aziende più o meno diffuse sul territorio, imprese tendenzialmente artigiane, molte se ne sono perse in questi anni e la pandemia ha avuto una seria responsabilità.
La creazione di impresa non l'ho inventata io, è stata messa in campo anche prima del mio insediamento, però l’abbiamo fortemente incentivata e continueremo ad incentivarla perché vediamo quante persone tendono ad aderire, poi magari non tutti riescono a sostenerla per davvero, ma tante persone hanno voglia di mettersi in campo. Vi posso dire anche di più, è una mia impressione, magari è una stupidaggine, ma nel territorio ci sono tante persone che hanno perso il lavoro, che fanno dei lavoretti, non dico in nero, ma come favore ad un amico, ad un parente, al vicino di casa. Un bravo elettricista, un bravo idraulico che magari lavorava in fabbrica e poi ha smesso. Aprire la partita IVA è un costo e non dà certezza, incentivare con un sostegno economico l'apertura della partita IVA vuol dire anche far emergere una parte di sommerso che comunque c'è nel territorio. So di persone, le conosco anche personalmente, che hanno aderito a questo percorso, più o meno lo facevano anche prima, magari pensavano che era complicato, che costava la partita IVA, chissà, comunque l’hanno aperta, si sono messi in campo ed oggi sono regolari. Un’impresa in più e un disoccupato in meno, è un pagare le tasse per chi non le pagava prima. Ma non solo questo, anche tanti giovani si sono messi in campo, l'ultima volta ci sono state 1.200 domande, ne sono state ammesse circa 700 e riusciremo a finanziarne circa 350. Quindi vuol dire che ci sono delle serie opportunità in questa Regione.
Concludo, quindi, con i 350 milioni che vanno a finanziare questo Piano triennale.
In questo periodo, anche per fare un plauso a chi ha operato all'interno del settore lavoro di questa Regione, sono stati tanti i programmi, il programma Gol, tante attività che sono state portate avanti. Pensate anche al semplice superamento, di cui sono stato tra i fautori, a livello nazionale del reddito di cittadinanza. Quando si discuteva con i Ministri io sono stato perfino redarguito dall’ex Ministro delle amministrazioni passate di sinistra perché mi disse che avevo fatto un intervento troppo critico verso il reddito di cittadinanza. Io sono uno dei fautori del superamento, insieme ad altri Assessori di altre Regioni, però per noi non è stato semplice, perché è stato abolito, modificato ad inizio agosto dello scorso anno quando i nostri centri per l’impiego erano rilassati, nel senso che sapevano di dover andare in ferie, li abbiamo fatti lavorare tutto il mese d'agosto e abbiamo dato le risposte che servivano per non lasciare le persone nell'incertezza di quello che avrebbero dovuto affrontare per proseguire le loro attività, per proseguire le attività legate al sostegno, al sostegno anche attraverso i centri per l'impiego.
Abbiamo fatto un grandissimo lavoro, quindi il settore lavoro in questi anni, se poco poco non è giunto più di tanto a richiedere né all'opposizione, né al sottoscritto, né al Presidente, né alla Giunta, vuol dire che c'è stato un lavoro diffuso sul territorio che ha preparato le persone a fare quello che si doveva fare, senza grande rivendicazioni, senza grandi scioperi, senza tante bandiere qui davanti a sventolare, come ogni tanto succede. Vuol dire che c'è stato un lavoro e per questo vanno ringraziate tutte le persone che operano all'interno del settore lavoro e formazione della Regione Marche.
Questo Piano triennale ha avuto il parere favorevole del Cal, ho visto una serie di emendamenti sui quali ovviamente non scendo personalmente, lascio al dibattito che poi si svolgerà in Aula, ma secondo me sono tendenzialmente plausibili sia quelli presentati dalla Commissione che quelli presentati dall'opposizione, dico tendenzialmente plausibili, mi pare che siano tutti propositivi e positivi, quindi secondo me accoglibili, poi l’Aula è sovrana. Secondo me accoglibili ed anche apprezzabili rivolti al lavoro femminile, rivolti alla sicurezza.
E’ stato fatto un buon lavoro di approfondimento da parte di tutti quanti voi, da parte della Commissione e io non posso che ringraziarvi per come questo tema è stato affrontato, anche stamattina qui in Aula. Credo che sia stato un buon dibattito, consapevole, senza troppe polemiche, che pur ci stanno nel gioco della maggioranza e dell’opposizione. Un dibattito indubbiamente costruttivo.
Auspico e spero in un voto favorevole, diciamo così, da parte di tutti, poi dovremmo essere capaci di metterlo in campo anno dopo anno, negli anni futuri. Spero che ci sia la consapevolezza di tutti che la situazione è delicata, difficilmente interpretabile, ma in qualche modo affrontabile come la stiamo affrontando. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.

Mirco BILO’. Semplicemente per ringraziare tutti i colleghi Consiglieri qui presenti, tutta la struttura che ha seguito questo iter.
Ringrazio per il dibattito, anche se ognuno naturalmente ha fatto il proprio mestiere, ma sempre nei contenuti.
Sono soddisfatto e mi auguro di andare al voto in maniera unanime. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Mi unisco ai ringraziamenti del Consigliere Bilò alla struttura, alla segreteria della Commissione, alla struttura della Giunta, ai dirigenti ed a coloro che hanno scritto questo testo.
E’ un testo che deve essere migliorato, oggi lo faremo con degli emendamenti.
E’ evidente che il dibattito che si è sviluppato tra critiche e apprezzamenti è assolutamente naturale, d'altronde le critiche noi le avevamo già evidenziate nel 2021 nella mozione approvata all'unanimità da quest’Aula. Erano critiche, ma erano costruttive, propositi che dovevano essere portati avanti concretamente e che oggi in parte ritroviamo in questo testo.
Chiudo con due piccoli cenni, uno rispetto a quello che ha detto l'Assessore Aguzzi sui centri per l'impiego, noi ci auguriamo che ci sia un netto miglioramento in termini sia di struttura, quindi di sedi, che di formazione del personale, ma anche e soprattutto di incremento e di implementazione del numero del personale, dei dipendenti, perché è evidente che il concorso che è stato oggetto dell'interrogazione del collega Carancini questa mattina non aiuta in questo senso.
Aggiungo che saremo attenti, vigili, su quello che poi sarà messo in campo nei prossimi due anni rispetto a quanto previsto dal Piano, a partire dalle nostre sollecitazioni. Saremo uno stimolo critico continuo nei prossimi mesi. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 01/1 a firma del Presidente della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 01 a firma dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bilò, Bora, Vitri, Marinangeli.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. E’ un emendamento che tende ad incentivare le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani, cosa che non era specificata nel testo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2 a firma dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Le parole sono importanti e non sono soltanto io a dirlo. Dobbiamo prestare molta attenzione e a dare valore ad ogni singola parola che pronunciamo, ma che soprattutto scriviamo.
Oggi approveremo un documento tecnico di particolare importanza. Quindi è ancora più necessario dare un significato preciso alle parole che esso contiene, per questo non possiamo genericamente parlare di donne, la parola “donna” può significare tutto, così come può significare niente. Si propone quindi di sostituire questo termine con quello più appropriato di “occupazione femminile”, in quanto è più specifico e perché opportuno rispetto all'ambito tecnico su cui stiamo lavorando.

PRESIDENTE. Emendamento 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3 a firma dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Questo emendamento è stato pensato in una logica finalizzata al sostegno dell'occupazione femminile e alla eliminazione dei divari tra uomo e donna, ancora purtroppo troppo presenti nel mondo del lavoro. In particolare si ritiene utile e necessario incentivare e potenziare percorsi di istruzione e formazione nelle aree Stem, anche e soprattutto tra la popolazione femminile. Questo perché la sottorappresentazione delle donne nei percorsi educativi affini alle materie Stem ha conseguenze importanti in termini di disparità di genere.
Queste discipline infatti sono solitamente quelle che offrono i percorsi di carriera più retribuiti e con maggiore stabilità, una tendenza che è destinata a rafforzarsi in un mondo sempre più dipendente dalle tecnologie.
Purtroppo stereotipi di genere di diverso tipo ne condizionano la diffusione tra le bambine e le ragazze. Si tratta di condizionamenti sociali e familiari che agiscono fin dall'infanzia, in via generalizzata, ad esempio, si tende a pensare che i maschi, piuttosto che le femmine, lavoreranno in un campo scientifico, tecnologico, ingegneristico o della matematica, anche a parità di risultati in matematica. Aspettative sociali che sono spesso interiorizzate fin dai primi anni di vita delle ragazze, che conseguentemente tendono ad avere meno fiducia nelle proprie capacità in questi ambiti e quindi tendono a scegliere percorsi di studio e successivamente lavorativi molto diversi, nonostante le loro capacità.
La conseguenza è che le donne continuano a faticare per affermarsi sia in ambito di studio che in ambito occupazionale nei settori a vocazione tecnico-scientifica notoriamente anche meglio retribuiti.
E’ fondamentale intervenire per abbattere questi stereotipi, oltretutto i campi Stem rappresentano i lavori del futuro e quelli che garantiranno maggiori possibilità di carriera e di ritorno economico.

PRESIDENTE. Emendamento 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4 a firma dei Consiglieri Bora, Bilò, Mastrovincenzo, Vitri, Marinangeli.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Anche questo emendamento è stato pensato per favorire l'occupazione femminile nel mondo del lavoro, soprattutto per le donne che, purtroppo e ancora troppo spesso, sono costrette a rinunciare al lavoro e carriera per dedicarsi alla famiglia e ai figli.
Da tempo si parla della necessità di pensare a provvedimenti che garantiscano una più equa redistribuzione dei carichi familiari tra entrambi i genitori e soprattutto della necessità di coinvolgere i padri nell’accudimento e gestione dei figli.
I dati che ci vengono restituiti sull'occupazione femminile, ci parlano di donne che troppo spesso, a causa dei pesantissimi carichi familiari, sono costrette a scegliere contratti di lavoro part time, a tempo determinato, con modalità smart working per poter prendersi cura dei loro figli, rinunciando alla possibilità di impiego a tempo pieno e soprattutto alla possibilità di fare carriera.
È tempo che i padri siano maggiormente coinvolti nell'attività di cura dei figli e della famiglia più in generale e che gli oneri e gli obblighi non ricadono sempre sulle donne. Questo emendamento propone l'attivazione di iniziative family-friendly specificatamente dedicate ai padri.

PRESIDENTE. Emendamento 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 5 a firma dei Consiglieri Bora, Bilò, Mastrovincenzo, Vitri, Marinangeli.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Questo emendamento è stato pensato nella stessa logica di quello precedente, ovvero diffondere la cultura della cura dei figli tra i padri.
Nel 2012 i papà avevano dritto ad un giorno di paternità obbligatorio retribuito al 100%, due giorni facoltativi retribuiti al 30%.
Su questo si è parlato, lo ha fatto anche il Consigliere Serfilippi, e si è anche dibattuto molto ed oggi i papà possono beneficiare di 10 giorni di paternità obbligatori retribuiti al 100% e 2 facoltativi.
Eppure nel 2022, ci dicono i dati, su 400.000 nascite meno della metà dei papà ha esercitato il proprio diritto di usufruire dei congedi obbligatori, a dimostrazione del fatto che l'idea di stare a casa con i propri figli, anche se regolarmente retribuiti, non è assolutamente diffusa nel nostro Paese. Questo avviene per i congedi obbligatori parentali, immaginatevi quello che dovrebbe avvenire nel diritto che ha una donna di far prendere la paternità al proprio compagno ed andare lei a lavorare subito.
Questo dimostra che in Italia siamo lontani anni luce nel raggiungimento della parità nella cura dei bambini. Quindi abbiamo pensato che incentivare questi congedi, ripeto, riconosciuti per legge, possa in qualche modo invertire questo trend a beneficio, non solo delle donne, ma anche dei figli, speriamo anche dei padri e più In generale delle famiglie.

PRESIDENTE. Emendamento 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 6 a firma dei Consiglieri Bora, Bilò, Mastrovincenzo, Vitri, Marinangeli.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Sempre pensando alle famiglie, Presidente, è utile, se non addirittura indispensabile, ragionare in maniera concreta su come garantire servizi educativi ed extrascolastici pomeridiani dedicati a studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado. Non solo nidi, che vanno certamente e assolutamente potenziati, ma anche ludoteche, centri di ricreazione, doposcuola con orari possibilmente allineati a quelli degli uffici per fornire un reale sostegno alle famiglie e soprattutto ai genitori single, che troppo spesso non sanno a chi rivolgersi per poter accudire i propri figli durante le ore lavorative e che per questo sono costrette a rivolgersi a costosissimi servizi di babysitting.

PRESIDENTE. Emendamento 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 7 a firma dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. A questo emendamento sono particolarmente legata perché vuole legare il mondo del lavoro con quello del sociale e più in particolare della violenza contro le donne.
Più tardi tratteremo diffusamente questo tema e mi auguro che in questa Aula arriveremo a decisioni condivise perché ogni giorno è sempre più evidente quanto importante sia intervenire per tutelare e ridare valore a queste donne. Anni di soprusi e di violenze le hanno private di ogni dignità che va loro assolutamente restituita e riconquistata anche attraverso un lavoro. Una indipendenza economica che è il passo fondamentale per la fuoriuscita dalla spirale della violenza domestica, oltre che la riconquista ovviamente della propria autostima, per non parlare della restituita possibilità di badare a se stesse ed ai propri figli.
Con questo emendamento proponiamo l'attivazione di strumenti e strategie per aiutare le donne vittime di violenza a trovare un impiego stabile, ovviamente parliamo di corsie privilegiate, d'altronde l'unico aiuto statale offerto che va in questa direzione, ovvero il reddito di libertà, si sta dimostrando del tutto insufficiente, tant'è che il gruppo del Partito Democratico a prima firma del Consigliere Cesetti ha proposto anche l'istituzione del fondo regionale che spero approveremo presto, magari anche questo all'unanimità.
Una ulteriore conferma della grande necessità e dell'assoluto stato di bisogno di queste donne, che noi tutti abbiamo il dovere di aiutare e sostenere in ogni modo.

PRESIDENTE. Emendamento 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 8 a firma dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Questo emendamento è stato pensato per facilitare percorsi di formazione e/o aggiornamento dei lavoratori over 50, non solo per le competenze di base, quanto soprattutto per le competenze digitali e trasversali, cioè le cosiddette soft skills, che ad oggi sono quelle preferite dalle aziende ed in cima alle preferenze dei recruiter.
La fascia d'età compresa tra i 50/60 anni è quella più a rischio nell'attuale mercato del lavoro, buona parte di questi lavoratori è entrata nel mondo del lavoro precedentemente all'introduzione delle tecnologie digitali, svolge per lo più mansioni ripetitive, in gran parte rimpiazzate dalle macchine e dalla robotica industriale e non si è formata con continuità.
Iniziare o riprendere percorsi di formazione di questo tipo, a quest'età, non è semplice, per questo vanno pensati i percorsi con una didattica rivista, ragionata per le persone la cui età, a cui si aggiunge un certo livello di frustrazione, non favorisce la partecipazione da una formazione standardizzata e tradizionale ad una invece più tecnologica.

PRESIDENTE. Emendamento 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 9 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bilò, Bora, Vitri, Marinangeli.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questo emendamento prevede, richiamando l’articolo 25 della legge regionale 2/2005, il sostegno all'avvio e al consolidamento di attività autonoma da parte delle persone disabili e la promozione di azioni di primo inserimento e accompagnamento ad una stabile integrazione nell'ambiente di lavoro.

PRESIDENTE. Emendamento 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 10 a firma dei Consiglieri Vitri, Bilò, Bora, Mastrovincenzo, Marinangeli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 11 a firma dei Consiglieri Vitri, Bilò, Bora, Mastrovincenzo, Marinangeli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 12 a firma dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Questo emendamento prevede l'attivazione di sinergie e forme di concertazione tra tutti i soggetti coinvolti nei percorsi di orientamento ed inserimento nel mondo del lavoro.
E’ importante innanzitutto che venga riattivata la collaborazione stretta e costante tra Assessorato all'istruzione e quello al lavoro ed alla formazione. Una collaborazione che nel passato, in particolare con la Giunta Ceriscioli, ha portato ad ottimi risultati, che però sono messi a rischio dalla scelta operata da questa Giunta di separare l'istruzione dal lavoro e dalla formazione.
È rilevante anche pensare, come è stato fatto nel passato, a bandi dove risorse Fesr, dedicate all'impresa, e risorse Fse, dedicate alla formazione, vengano impiegati sinergicamente al fine di favorire l'incontro tra la domanda dell'impresa è l'offerta del mondo dei lavoratori. Un esempio fulgido fu proprio la legge regionale 25/2018, quella sull’impresa 4.0 e dopo quel bando e pochi altri successivi della Giunta Ceriscioli non ce ne sono state più tracce.
Essenziale, inoltre, è che in un percorso virtuoso di formazione e orientamento e inserimento nel mondo del lavoro vengano coinvolti anche i servizi sanitari e socio-sanitari, come ho precedentemente detto, specie quando si parla di occupazione di soggetti disabili e soggetti fragili sui quali pesano enormemente le carenze del nostro sistema sanitario regionale.
Più in generale, è necessario che vengano coinvolti tutti gli stakeholder del settore, i sindacati, le associazioni datoriali, l’Ufficio scolastico regionale e gli uffici per l'impiego.

PRESIDENTE. Emendamento 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 13 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bilò, Bora, Vitri, Marinangeli.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Questo emendamento punta ad un orientamento più efficace con il coinvolgimento delle famiglie, delle organizzazioni datoriali e sindacali, anche attraverso una formazione adeguata di orientatori e tutor con progetti specifici a livello territoriale.

PRESIDENTE. Emendamento 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 14 a firma del Consigliere Bilò. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 15 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 16 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Su questo due parole perché è un momento che punta a valorizzare gli Istituti tecnici superiori.
Serve una campagna informativa capillare tra i giovani, un ampliamento dell'offerta di questo strumento che rappresenta un'opportunità di assoluto rilievo.
E’ l'espressione di una strategia positiva ed importante di connessione delle politiche di istruzione, formazione e lavoro con quelle industriali.

PRESIDENTE. Emendamento 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 16/bis a firma del Consigliere Bilò. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 17 a firma dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Parlando di promozione della cultura all'imprenditorialità, dobbiamo fare molta attenzione per comprendere se il desiderio di fare impresa sia motivato più dalla necessità di trovare un'occupazione, piuttosto che da una vera e propria vocazione a fare impresa. Quindi, ben venga il previsto sostegno e l’accompagnamento delle nuove e giovani imprese nei due anni successivi all'erogazione di un possibile finanziamento. Ma, ancora prima, proprio in sede di assegnazione di contributi, raccomandiamo di verificare bene i progetti che vengono presentati e di sostenere le categorie più fragili e maggiormente a rischio di disoccupazione, cioè le donne, i giovani under 30, gli over 50 e i soggetti fragili, per i quali proponiamo l'inserimento di premialità per la definizione dei punteggi.

PRESIDENTE. Emendamento 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 18 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Più voto del Consigliere Cesetti a favore.

Emendamento 19 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bilò, Bora, Vitri, Marinangeli. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 20 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo

Antonio MASTROVINCENZO. Due parole su questo emendamento, che riprende quanto previsto dall’articolo 29 della legge 2/2005, per sostenere e incentivare i contratti di solidarietà difensiva in caso di crisi aziendali, contribuendo all’integrazione della retribuzione dei lavoratori interessati dai contratti stessi.

PRESIDENTE. Emendamento 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 21 a firma del Consigliere Bilò. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 21/bis a firma dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 22 a firma del Consigliere Bilò Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 23 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo Bilò, Bora, Vitri, Marinangeli.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Questo è un tema fondamentale, l’ho detto nella relazione, è stato ripreso da molti Consiglieri ed anche dall'Assessore, quello della sicurezza sul lavoro.
Credo che sia importante quello che oggi andiamo a chiedere con questo emendamento: un incremento delle risorse per il finanziamento delle attività di prevenzione e del numero di addetti alle attività di prevenzione del rischio in ambito lavorativo. Lo dobbiamo a tutti coloro che hanno perso la vita nel corso degli ultimi anni e in particolar modo alle due persone che purtroppo hanno perso la vita a Jesi ed a Rapagnano venerdì scorso.

PRESIDENTE. Emendamento 23. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 24 a firma dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Questo ultimo emendamento si propone il necessario avvio di azioni di semplificazione delle procedure attivate dai centri per l'impiego.
Questo servirà, speriamo, ad attivare percorsi virtuosi di collaborazione tra centri imprese, a costruire un sempre maggiore rapporto di fiducia tra queste due realtà.
Una cooperazione necessaria, anche e non solo alla luce degli obiettivi del programma Gol che mira a ridisegnare i servizi per il lavoro per migliorare l'inserimento lavorativo.
Una cooperazione che deve sempre essere guidata dalla necessità di cancellare, se possibile, il divario tra domanda e offerta che, ormai da tempo, affligge il mercato del lavoro.

PRESIDENTE. Emendamento 24. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 24 bis a firma dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 25 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Solo per sottolineare che questo è un emendamento che riprende una delle osservazioni del Crel, che ribadisce che la Commissione regionale lavoro è un organismo fondamentale di partenariato economico e sociale per promuovere occupazione di qualità, ridurre le disuguaglianze, favorire l'inclusione sociale e lavorativa e potenziare la formazione.

PRESIDENTE. Emendamento 25. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Innanzitutto ringrazio il Presidente del gruppo Marinelli per avermi delegata a questa dichiarazione di voto.
Approviamo un atto molto importante, come ha detto efficacemente il Consigliere Bilò, è come l'acqua: essenziale per la vita. L'abbiamo migliorato, ma rimane intatto nelle sue linee fondamentali. E’ un atto di una programmazione integrata e triennale che ha un unico precedente a livello regionale, come ci ha ricordato l’Assessore Aguzzi. E’ un particolare non secondario perché significa che questa maggioranza attua un cambio sostanziale di prospettiva nel merito e nel metodo.
Negli ultimi 10 anni la Regione ha lavorato con un respiro corto caratteristico dei piani annuali. Ora, invece, oltre a potenziare gli investimenti con 100 milioni di euro già nel triennio, adotta linee guida strategiche e condivise tra attori pubblici e privati per favorire concretamente l'incrocio, come è stato sottolineato più volte, tra domanda e offerta.
Ai piani annuali più flessibili e funzionali il compito di declinare le strategie e misure che rispondono a problematiche occupazionali in cui giocano un ruolo determinante le nuove fragilità, come questo Piano sottolinea, fragilità per genere, età, formazione, disabilità e difficoltà di reinserire nel tessuto produttivo chi perde il lavoro a tarda età.
Ci impegniamo a lavorare ed investire per ridurre queste differenze concentrandoci sullo sviluppo e l'indirizzo delle competenze, sulla formazione continua, sull'inclusione sociale, sulla capacità di mettere a sistema gli interventi regionali che hanno ricadute nel tessuto economico-produttivo nel suo complesso.
A questo proposito voglio sottolineare l'esperienza più che positiva dei tirocini formativi nelle professioni e nei mestieri di più difficile reperibilità e gli interventi che si inseriscono nel progetto “Borghi”, ci è stato ricordato, infatti, come un investimento di 40 milioni fino al 2027, potenziando botteghe di mestiere, borse lavoro e di ricerca, tirocini extracurriculari tematici, tutte azioni in cui l'occupazione si sposa con il contrasto allo spopolamento e al tema delle aree interne, su cui l'amministrazione Acquaroli ha particolarmente puntato.
Siamo convinti che giovani formati adeguatamente siano un asset strategico per la crescita sociale ed economica delle Marche e bene ha fatto, e ne siamo fieri, il Governo, con il Ministro dell'istruzione e del merito a riformare l'istruzione tecnico-professionale rispondendo con strategie operative al grido di allarme che le associazioni datoriali, anche nella nostra regione, hanno sollevato sulla difficoltà di reperire la manodopera loro necessaria.
E’ una riforma che punta alla flessibilità didattica e organizzativa, una più ristretta connessione tra scuola, lavoro, con il ricorso all’apprendistato formativo di primo livello (studenti da 15 anni in su) ed al potenziamento dell’orario on the job.
La Regione, quindi, si dimostra ancora una volta perfettamente in linea con un progetto che fa sintesi dell'ascolto del territorio in tutte le sue espressioni e getta le basi per l'azione progettuale e operativa, per questo il gruppo Lega con convinzione e piena sintonia di visione e di intenti vota a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.

Simone LIVI. Grazie, Presidente. Per ribadire il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia e ringraziare di nuovo l'Assessore che ha lavorato su questo Piano insieme alla II Commissione, con il Presidente Putzu, e i due relatori di maggioranza e di minoranza Consiglieri Bilò e Mastrovincenzo. Vi ringrazio perché avete fatto un bel lavoro e questo sta a dimostrare che quando si hanno le stesse intenzioni, quando si rema tutti nella stessa direzione, non esistono steccati ideologici o partitici e si può arrivare ad approvare un Piano come questo. Un Piano importante e fondamentale per il lavoro all'unanimità.
Questa è una cosa utile, devo dire che come maggioranza siamo particolarmente orgogliosi, lo ha detto prima anche l'Assessore Aguzzi. Il fatto di essere arrivati ad approvare questo Piano con un investimento di 350 milioni di euro è una cosa molto positiva, per cui ribadisco il voto favorevole di Fratelli d'Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il tema del lavoro e la dignità dei lavoratori è stato sempre al centro dell'azione di questo gruppo consiliare.
Ricordo le mozioni e le interrogazioni che abbiamo rappresentato reiteratamente, fin dal nostro insediamento.
Penso che abbiamo dimostrato già, non solo in questa occasione, ma dai lavori della II Commissione, durante la discussione generale, che il nostro approccio è stato sempre più che proattivo e lo dimostrano i 20 emendamenti puntuali, attenti, volti a dare, come sempre, un contributo importante.
Sono anche molto soddisfatto del clima che si è determinato in Aula e della disponibilità marcata e chiara ad accogliere le nostre proposte.
Non nascondo che inizialmente avevamo tante perplessità sulla proposta che era giunta in Aula, ritenevamo che fosse un documento troppo generico, più propagandistico che programmatorio.
Il fatto che ci sia stata questa apertura indubbiamente è un fatto estremamente positivo, quindi vi anticipo il voto positivo di questo gruppo.
Lo dico, nonostante qualche passaggio sgradevole, sprezzante e pure volgare, di cui non c'è bisogno, perchè attribuire sempre la responsabilità agli altri è una cosa che dà fastidio.
Vedete, oggi siamo qui e voi avete accolto tutti i nostri emendamenti che avevano con la stessa identica impronta di quelli che abbiamo fatto sul Piano socio-sanitario, di quelli che abbiamo fatto sulla legge urbanistica, identici, volti a migliorare, lì sono stati giudicati con una valutazione diversa, qui invece con grande soddisfazione.
Ritengo che sul lavoro dobbiamo avere questo tipo di approccio.
Non possiamo ovviamente nasconderci che esistono criticità molto rilevanti, che sono anche emerse dal contributo che ognuno di noi, ringrazio soprattutto i miei colleghi, ha dato durante il dibattito. Penso ai soggetti fragili, alla disoccupazione femminile, alla necessità di concedere congedi parentali paritari, al numero ancora troppo elevato di giovani che non studiano, non lavorano e alle numerose crisi aziendali che hanno attraversato il nostro territorio. Penso, standogli vicino, ai 13 esuberi previsti dagli stabilimenti Electrolux di Jesi, oggetto di grande attenzione.
Poi c'è stato il tema, e ringrazio la Consigliera Vitri per averlo posto, della formazione che, come lei ha definito, deve essere immediata. C'è la necessità del lavoro anche con le università, con i corsi attivati dai centri per l'impiego, che non possono arrivare sempre dopo, con il rischio di non mettere a disposizione soggetti che siano in piena efficienza per dare il loro contributo alle richieste pressanti che fortunatamente alcune aziende possono mettere in campo.
Un voto favorevole del nostro gruppo.
Ringrazio il nostro relatore di minoranza Mastrovincenzo, che ha raccolto le istanze del nostro gruppo, insieme agli emendamenti delle Consigliere Vitri e Bora, ed in modo particolare il Consigliere Bilò perché penso che il lavoro al quale giungiamo sia dovuto anche alla volontà di ricucire,

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGETRI. Grazie Presidente. Io, invece, come Movimento 5 Stelle esprimo un voto di astensione. Ero in dubbio se votare favorevolmente quest'atto o meno, ma le parole dell'Assessore Aguzzi mi hanno determinata nel fatto che fosse impossibile per un esponente del Movimento 5 Stelle approvare questo atto, visto che si è fatto vanto di essere uno dei fautori, insieme ad altri Assessori, dell'abolizione del reddito di cittadinanza, che dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista, penso che sia legittimo avere un parere differente, ha aiutato milioni di famiglie durante un'emergenza sanitaria profondissima, come quella che abbiamo vissuto per il Covid.
E’ stata una misura di civiltà e non può essere derubricata, come è stato fatto, con tanta superficialità. Quindi confermo che il mio voto sarà di astensione. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 56, così come emendato. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. L'attività del Consiglio per oggi si conclude qui, però vi chiedo di aderire a questa proposta: la prossima volta, subito dopo gli atti ispettivi, mettere le mozioni sulla violenza di genere-
La prossima seduta ci sarà la seduta aperta “Giornata della memoria”, al primo punto gli atti ispettivi, poi a seguire il punto sulla violenza di genere perché dobbiamo assolutamente concluderla.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15:25