Resoconto della seduta n.142 del 30/01/2024
SEDUTA N. 142 DEL 30 GENNAIO 2024
La seduta inizia alle ore 12:35
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 142 del 30 gennaio 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 141 del 22 gennaio 2024, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 973
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Destinazione utilizzo ex nosocomio Muzio Gallo di Osimo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 973 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, L’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La struttura denominata Muzio Gallo presente a Osimo rappresenta un po' un'icona di una politica dell'edilizia sanitaria, in particolare dell'edilizia ospedaliera, che può essere definita un’incompiuta.
La struttura all'inizio degli anni ‘90 ha ricevuto un finanziamento con l'articolo 20 della legge 67 del 1988, la norma che viene annualmente finanziata dal Governo per la realizzazione degli ospedali, di circa 8,5 milioni di euro per realizzare ad Osimo 80 posti letto finalizzati alla convenzione con la Lega del Filo d'Oro.
L'appalto primo stralcio fu inizialmente affidato al Comune di Osimo in qualità di proprietario e completato nel 1998. Nel 2003 il secondo stralcio praticato e sostenuto dalla USL n. 7, che ne era proprietaria dal 1998 …, la quale cessò di investire su questa struttura.
In realtà nel 2008 ci fu una proposta di acquisto da parte della residenza protetta Bambozzi di Osimo, ma non vi fu un seguito perché la Regione valutò il bene circa 5 milioni, quindi non lo cedette all'acquirente dato che la proposta era di 2,8 milioni di euro.
La struttura fa parte del patrimonio indisponibile e se si vorrà vendere occorrerà spostarlo nell'ambito del patrimonio disponibile della Regione Marche.
Con l'interrogazione il Consigliere Latini chiede quali sono le misure per rendere l'area …, che è stata abbandonata, non è curata, è stata mandata a gerbido e risulta anche praticata da sbandati, da persone dedite all'uso di sostanze stupefacenti.
All'interno della città di Osimo il Muzio Gallo rappresenta un po' un problema per i mancati interventi delle pubbliche amministrazioni, da un lato per quanto riguarda il versante della politica sanitaria e dall'altro della corretta manutenzione e uso di beni pubblici.
La risposta che in questo momento come Assessore alla sanità dovrei fornire è che il bene in queste condizioni potrebbe essere alienato e i proventi potrebbero essere investiti nella stessa città di Osimo. Tuttavia, tenendo conto che nelle Marche la stragrande maggioranza delle strutture sanitarie, degli ospedali, non sono a norma né dal punto di vista antisismico (la nostra è una Regione particolarmente a rischio) né per quanto riguarda l'idoneità antincendi, penso che nel breve tempo che residua a questa consigliatura sia impossibile fare un progetto di investimento sul Muzio Gallo, salvo che l'Assemblea e la Giunta non decidano diversamente.
Conclusivamente ritengo che per quanto riguarda la manutenzione del parco l'Azienda sanitaria dovrà curarne la manutenzione, anche perché ciò in caso contrario comporta responsabilità, in seconda analisi occorrerà valutare in che termine e in che forma il bene potrà essere ceduto a terzi e i proventi investiti per migliorare la sanità nella città di Osimo.
A questa interrogazione credo dovrà seguire un'attenta valutazione soprattutto del Gruppo di maggioranza, tenuto conto ...
PRESIDENTE. Grazie, Assessore, per la risposta, in cui colgo con un forte spirito costruttivo, nel tentativo di risolvere un problema che la Regione Marche. che ha guidato la sanità dal 1988 in avanti, si è creata da sola.
Il Muzio Gallo era il migliore ospedale della zona, è stato chiuso per farne uno nuovo, non è stato più in alcun modo riutilizzato, neppure dalla Lega del Filo d'Oro che in un primo momento l'aveva individuato come la nuova sede nazionale, che poi ha realizzato in un'altra zona della città di Osimo.
L'interrogazione è fatta per guardare al futuro con la partecipazione di istituzioni pubbliche anche locali o con il richiamo al Sovrano militare Ordine di Malta, che anche recentemente ha dato la propria disponibilità, o con un'iniziativa di carattere generale per coprire tutto quello che è il mondo della mobilità passiva che tocca la Regione Marche.
La proposta che viene dalla mia replica per quanto riguarda questo plesso ospedaliero è quella di evitare l'alienazione perché costituirebbe la privazione di un importante bene non soltanto per il la città, non per uno spirito campanilistico, ma per la funzione che ha svolto e per gli intrecci che ne potrebbero derivare dovendo la ex Villa Cannone di Muzio Gallo mantenere una destinazione socio-sanitaria. Ciò vuol dire che il probabile acquirente, una volta che il bene passerà dal patrimonio indisponibile a quello disponibile, potrà essere solo un soggetto con una finalità istituzionale o con finalità proprie come la realizzazione di attività sociali e sanitarie.
Meglio sarebbe a mio avviso coinvolgere gli enti locali della zona, le case di riposo e quanti altri sono interessati a un grosso piano di sviluppo che possa andare a coprire una di quelle carenze, ormai riscontrate, strutturali dal punto di vista della sanità marchigiana, croniche, che sono rilevanti e che sono state ben evidenziate dall'ultimo Piano socio-sanitario.
In questo senso, con il solo intento di voler dare un contributo ad un territorio che conosco bene, la proposta che avanzo come replica è quella di trovare una soluzione, che tutti insieme senza aggravi di spesa o senza togliere a quello che è necessario al servizio sanitario regionale oggi in vigore con le riforme che sono state approvate dal Consiglio, e di prendere in considerazione la permanenza e la riqualificazione del Muzio Gallo. Grazie.
Interrogazione n. 1039
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Stato dell’arte del progetto di recupero post-sisma della RSA di San Ginesio (MC)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1039 dei Consiglieri Carancini Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. In merito alla interrogazione presentata sullo stato dell'arte del progetto di recupero post sisma della RSA di San Ginesio, il Dipartimento, sentito il settore competente in materia, mi ha riportato quanto segue.
Il progetto esecutivo verificato e validato è stato inserito in data 30 maggio 2023 sulla piattaforma Sismap per la richiesta di assegnazione del finanziamento previsto. Nelle successive interlocuzioni è emersa una diversa interpretazione sulle norme vigenti tra il settore dell'edilizia sanitaria ospedaliera e l’Ufficio speciale per la ricostruzione, il quale ha ritenuto di non poter più rilasciare l'autorizzazione antisismica a fronte del progetto esecutivo verificato e validato. Infatti, il comma 7 bis dell'articolo 10 del decreto legge 16 luglio 2020 ha previsto che per le opere pubbliche finanziate per almeno il 50% dallo Stato l'esito positivo della verifica del progetto sostituisce l'autorizzazione sismica. Conseguentemente il competente settore edilizia sanitaria ospedaliera della Regione ha dovuto riaprire la fase della verifica del progetto esecutivo al fine di conseguire la verifica della rispondenza alle vigenti norme tecniche per le costruzioni in materia di adeguatezza sismica. A valle del completamento della procedura di verifica del progetto esecutivo e della susseguente validazione sarà possibile riattivare la richiesta dei fondi sisma previsti e a seguire procedere all'appalto dei lavori.
Qui termina la comunicazione che mi è giunta dal Dipartimento e dal settore competente, a questa però vorrei aggiungere altre considerazioni perché credo che sia corretto farle.
Nelle settimane scorse mi sono accorto di una diversa interpretazione delle norme tra l’Ufficio speciale della ricostruzione e l’edilizia sanitaria ospedaliera, come uffici regionali.
A questo punto ho ritenuto non sopportabile che un progetto depositato a maggio 2023 fosse fermo da mesi in un rimbalzo di interpretazioni normative ed ho quindi incaricato direttamente il Direttore del Dipartimento di seguire personalmente il procedimento. A questo incarico il Direttore del Dipartimento ha fatto seguito, sto attendendo un cronoprogramma preciso, che non corrisponda ad un precedente cronoprogramma che mi era stato trasferito non corrispondente alla realtà delle cose.
Questo non può accadere tra uffici pubblici o meglio può accadere una diversità di interpretazione di una norma, ma non possono passare così tante settimane dal deposito di un progetto, che deve essere cantierato il prima possibile.
Grazie Consiglieri, sarà mio compito, quando riceverò dal Direttore di Dipartimento un cronoprogramma ,che questa volta abbiamo chiesto preciso, consegnarlo agli interroganti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, la risposta è sconcertante, diciamo peggiore di quello che mi aspettassi.
Stiamo parlando, per chi ci ascolta, della RSA di San Ginesio, un'opera attesa dal 2000, prevista con due ordinanze del Commissario del 2017 e del 2018 e lei oggi ci viene a dire qui, con una congerie di commenti normativi, che c'è un contrasto fra l'Ufficio speciale della ricostruzione e il Dipartimento dell'edilizia sanitaria, citando una serie di norme.
La inviterei ad andare a San Ginesio a raccontare questo e la inviterei anche a ricordare le sue parole. Lei il 12 luglio 2021 dichiarò che i cittadini di San Ginesio e di tutto il territorio circostante avevano aspettato fin troppo tempo e che l'obiettivo era aggiudicare l'appalto entro il 2021. E disse con ancora più forza: “Sono fiero che la nuova amministrazione regionale, ponendosi in discontinuità con la precedente, stia dimostrando di avere uguale attenzione per le grandi città come per le piccole realtà dell'entroterra, che non possono essere abbandonate”.
Lei, Assessore, le ha abbandonate, ha raccontato delle fandonie, è stato disattento.
Io le ho presentato un’interrogazione non più tardi di gennaio 2023 e lei ha assicurato che rapidamente sarebbe stato affrontato il tema dalla Suam, mettendo in appalto l'opera. Lei si è disinteressato totalmente. Le aggiungo una cosa, da quando si è insediato sono trascorsi 1197 giorni, che sono un numero di due mesi superiore dal momento in cui è stata fatta l'ordinanza del 2017 a quando vi siete insediati, avete scavallato.
Allora a memoria e sintesi sono andato a cercare due parole adatte per lei: “parolaio”, colui che parla molto senza sapere ciò che dice, che si dilunga in discorsi vuoti, privo di sostanza e contenuto, e “menzogna” perché lei racconta che si occupa delle aree interne invece se ne è disinteressato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, l’ Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Io non sono abituato a rispondere al Consigliere Carancini che evidenzia costantemente in quest'Aula nei confronti dei suoi colleghi e dei colleghi della Giunta la sua consueta maleducazione, una maleducazione istituzionale, che credo vada a volte anche oltre i limiti del consentito.
Detto questo, non per il Consigliere Carancini, ma per l'educazione ed il rispetto che porto nei confronti dei colleghi Consiglieri, dico che noi poniamo grande attenzione a tutti i territori, senza distinzione tra il nord e il sud della regione, fra la costa e l'entroterra e tra i grandi e piccoli centri. La dimostrazione è che proprio la RSA di San Ginesio è stata assegnata come procedura al Direttore di dipartimento, non certo perché questo Consiglio regionale o questa Giunta risponde di un conflitto tra due uffici, ma risolve quei conflitti che sono nati dato che la procedura è nata male quando è stata assegnata, e non c'era questa Giunta regionale. Non siamo stati noi a scegliere i responsabili dei procedimenti, non siamo stati noi a scegliere i progettisti e quanto altro, è accaduto nel tempo.
Oggi siamo chiamati a risolvere i problemi come li abbiamo risolti, con la stessa attenzione fra grandi e piccoli centri, tra nord e sud della regione, cancellando una sanità centralizzata in uniche zone territoriali, penso a Pesaro, a Macerata, anche all'ascolano e a tanti altri territori dove si sarebbe realizzato un unico centro di prestazioni dei servizi a discapito di tutto il resto del territorio.
Ecco che cosa abbiamo fatto insieme al Presidente Acquaroli e all’Assessore Saltamartini, stiamo cercando di far fronte a tante difficoltà; ecco che cosa facciamo con l'edilizia sanitaria ospedaliera, che a differenza di chi l'ha caricata di tanti procedimenti, non dandole personale a disposizione per affrontare i procedimenti e verificare anche quello che è accaduto con San Ginesio, che con grande trasparenza abbiamo detto in questa sala, anche oggi, noi riportiamo non solo quanto riferito e relazionato dal Dipartimento e dal settore competente, ma anche la posizione di questa Giunta che non abbandona nessun procedimento proprio negli interessi degli abitanti di San Genesio, tanto che abbiamo avvocato al Direttore di Dipartimento una procedura, che gli uffici non hanno saputo gestire correttamente per i problemi che vi ho detto in precedenza.
Cerco di utilizzare termini consoni a quest'Aula e la invito, Presidente, ad invitare tutti i Consiglieri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Presidente, abbia pazienza, bisogna che un giorno decida cosa vuol dire fatto personale perché se uno non può esprimere una critica …, parolaio se va sul Devoto Oli lo trova, parolaio e menzogna. Menzogna utilizzata dalla Presidente del Governo Meloni più volte in Aula e maleducazione di chi mentre rispondo esce dall'Aula. Questo Presidente è un fatto gravissimo che non dovrebbe essere consentito.
Purtroppo la trasparenza non l'ha detta stamattina l’Assessore Baldelli, il parolaio, la dicono i fatti perché nel 2021 aveva garantito che entro l’anno ci sarebbe stato l'appalto, siamo arrivati al 2024, a 1197 giorni dall'insediamento dell’Assessore Baldelli, e stamattina ci viene a dire che c'è un contrasto di interpretazione tra l'Ufficio speciale della ricostruzione e il suo Dipartimento. Mi chiedo: come mai non ha pensato prima di seguire la vicenda relativa a San Ginesio, come si era impegnato a fare nel corso dell'ultima interrogazione a gennaio del 2023? Forse non sente, però lo dico per chi ascolta, l'Assessore Baldelli, che non vuol sentirsi dire la realtà, non ha avuto il coraggio di restare in Aula, quindi il rispetto dei Consiglieri - Presidente, la invito a farli rispettare - non ha avuto la schiena dritta, la personalità e il coraggio di restare in Aula e dire semplicemente una parola di scusa ai cittadini di San Ginesio. Questa era l'unica cosa che doveva dire, ammettendo che ha detto una sciocchezza, anzi ne ha dette più d'una ed era l'unico elemento che lo avrebbe giustificato.
Non ha avuto neanche questo coraggio, è andato via, ha raccontato tutte altre cose, ma soprattutto ha raccontato la menzogna che lui si occupa delle aree interne, ma come si fa a dire una cosa del genere dopo che ha scavallato la metà del tempo, anzi il tempo dal momento in cui è stata fatta l’ordinanza 37 dell’8 settembre 2017, con la quale si decise la RSA.
Un territorio dimenticato da Dio, dall’Assessore Baldelli, da questa Giunta che fa delle chiacchiere il proprio punto di forza, le chiacchiere rispetto ai fatti e purtroppo a punirli sono quelli di San Ginesio. Grazie.
Comunicazioni ai sensi del comma 4 dell’articolo 55 del Regolamento interno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Recupero, se mi è consentito, salutando tutti, il tema posto dal Consigliere Carancini.
L’assessore Baldelli invoca il fatto personale, lo argomenta anche con temi che sono discutibili, che sono stati messi a disposizione dell'Aula e poi quando c'è la replica del Consigliere Carancini esce. Penso che meriti una censura un atteggiamento come questo, una mancanza di rispetto del Regolamento di questa istituzione, l'ha chiesto lui il fatto personale mica l'ha chiesto il Consigliere Carancini.
Presidente, non dipende da noi, ma è inconcepibile e non è scusabile per nessun motivo. L’Assessore Saltamartini, che ne ha sentite di tutti i colori, non si mai permesso di uscire davanti a una replica di un fatto personale invocato dal soggetto.
Una censura, Presidente, penso che sia ormai ineludibile su un approccio così sprezzante del Regolamento dell'istituzione e del nostro ruolo. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di proseguire con le interrogazioni, sono stato chiamato in causa due volte, vorrei precisare quanto segue.
Per quanto riguarda l'attuazione dell'articolo 61 (Fatto personale) ho cercato fin dall'inizio di richiamare tutti a che il fatto personale fosse utilizzato in senso restrittivo, cioè quando effettivamente si metteva in discussione la dignità di chi aveva parlato o la dignità di chi era in qualche modo fatto oggetto dell'intervento di chi aveva preso la parola.
Questo è apparso troppo restrittivo, mi sembra, perché è prevalsa nel tempo l'applicazione in senso estensiva dell'articolo 61, che è quella di consentire il fatto personale quasi sempre.
Nell'ultimo periodo, solo per riandare agli ultimi mesi, molto spesso ho concesso l'applicazione dell'articolo 61, il richiamo al fatto personale, anche quando a mio avviso non vi era la necessità, ma per evitare una polemica speciosa di censura che non voglio sentirmi attribuire. Ovviamente il richiamo è che si utilizzi solo quando è necessario.
In questo caso mi è sembrata che la parola parolaio potesse essere accomunata a ciarlatano, una parola che in qualche modo può offendere chi viene chiamato in causa.
Circa la presenza in Aula dell'Assessore di riferimento, per l’interrogazione non vi è obbligo della presenza dello stesso o della presenza degli Assessori quando altri Consiglieri parlano, prendono la parola, non è prevista dal Regolamento, l'abbiamo valutato spesso, ma purtroppo non è previsto.
Il richiamo in generale, visto che siamo colleghi Consiglieri e colleghi esponenti chiamati a svolgere l'attività ed il servizio in favore della comunità marchigiana, è quello di un uso molto ponderato delle parole e del rispetto della persona che parla quando vi è riferimento specifico a chi ascolta.
Interrogazione n. 1045
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi
“Nomina del Sottosegretario ed attribuzione delega”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1045 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Il Presidente della Giunta regionale con decreto 175 del 22 dicembre 2023 ha nominato il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 28 bis dello Statuto regionale e della legge regionale 30 novembre 2023 n. 20.
Con il medesimo atto si è stabilito che il Sottosegretario alla Presidenza coadiuva il Presidente della Giunta regionale nello svolgimento dei compiti inerenti al suo mandato, in particolare il Sottosegretario è incaricato di partecipare alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome previa apposita delega.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome fin dall'anno 2005 si è dotata di un proprio regolamento al fine di dare maggiore efficacia, certezza e funzionalità allo svolgimento dei lavori. L'articolo 3 punto 1) del Regolamento ha stabilito che l'Assemblea della Conferenza è composta dai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, i quali possono farsi rappresentare da un componente della Giunta, che dichiara a verbale di essere delegato dal Presidente stesso.
Successivamente al 9 giugno 2005, data di approvazione del Regolamento, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato le linee interpretative nella seduta del 16 giugno 2005 e le indicazioni dell'Ufficio di Presidenza, seduta del 22 settembre 2005 e seduta del 17 settembre 2015.
In data 6 maggio 2021 la Conferenza ha approvato le modifiche e le integrazioni al proprio Regolamento e nella riunione del 3 giugno 2021 ha adottato le nuove linee guida per l'applicazione del Regolamento stesso. Le suddette linee guida per l'applicazione del Regolamento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiariscono che per componente si intendono sia gli Assessori che i Sottosegretari, qualora questa figura sia prevista dallo Statuto della Regione o Provincia autonoma, in particolare nelle richiamate linee guida si precisa che i Sottosegretari, laddove previsti dallo statuto regionale o provinciale, partecipano con diritto di voto all'Assemblea se delegati dai rispettivi Presidenti.
Tale interpretazione peraltro non è nuova in quanto già nelle indicazioni del 17 settembre 2005 si esplicitava che per componente della Giunta si intende anche un Sottosegretario qualora questa figura sia prevista dallo Statuto della Regione o della Provincia autonoma. Pertanto, ricordato che la figura del Sottosegretario è prevista dallo Statuto della Regione Marche, articolo 28 bis, lo stesso Sottosegretario può legittimamente rappresentare il Presidente della Giunta regionale alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome previa apposita delega.
E’ bene precisare che la facoltà di delegare il Sottosegretario dalla Presidenza della Giunta regionale è già stata esercitata in precedenza da altre Regioni che nel proprio Statuto hanno previsto tale figura, tra le quali l’Emilia Romagna.
La presenza dei Sottosegretari nell'Assemblea delle Conferenze delle Regioni e delle Province autonome è documentata dai dettagliati resoconti formalizzati nei verbali delle sedute.
Quanto esposto, si ripete, è conforme alle disposizioni del Regolamento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, secondo le precisazioni e i chiarimenti espressi in modo formale dalle relative linee guida del 3 giugno 2021. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. La risposta dell'Assessore Brandoni è corretta sotto il profilo formale, devo ammettere che non era corretta la nostra interrogazione, nessuna difficoltà a dirlo.
Ho redatto l’interrogazione, poi firmata anche dal capogruppo Mangialardi, in Aula ed ho stampato il funzionamento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome perché quando partecipavo, come succedeva all’ex Vicepresidente Casini e all’ex Assessore Bora, alla Conferenza delle Regioni, era noto che poteva partecipare il Presidente o un delegato, che doveva dichiarare a verbale la delega, e doveva essere un componente della Giunta, un Assessore.
In quella circostanza ho stampato il funzionamento della Conferenza delle Regioni, che ho ristampato adesso, il 24 gennaio, e c'è scritto che ”l'Assemblea è composta dai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. I Presidenti possono farsi rappresentare da un componente della Giunta, il quale dichiara a verbale di essere stato delegato dal Presidente stesso”. Questo c'è, non c'è quello che ci ha riferito l’Assessore Brandoni sul Sottosegretario, anche se ha riferito il vero perché la modifica è del 6 maggio 2021, quando noi eravamo usciti dalla Giunta, una modifica ad integrazione del regolamento, tra l'altro non riportata neanche nel regolamento, ma solo in una nota in cui si dice quello che ha detto l’Assessore Brandoni: che qualora la figura del Sottosegretario sia prevista nello Statuto può partecipare previa delega del Presidente. Questo è vero anche se non compare perché la Conferenza delle Regioni si vergogna di questo, tant’è vero che non compare.
Qui veniamo al punto, in cui nel merito l’interrogazione ci sta tutta, quindi formalmente lo può fare perché c’è questa modifica del Regolamento. Ripeto, successiva e non compare. Il fatto è nella sostanza, nella nomina, come diciamo noi. Ma vi pare possibile che un Sottosegretario, che come dice lo Statuto non fa parte della Giunta, ci partecipa, ma non ne fa parte, non ha diritto di voto, possa partecipare alla Conferenza delle Regioni e votare? La Conferenza delle Regioni non può fare come le pare perché rappresenta noi. Se quella modifica l'hanno fatta nel 2021 è una modifica illegittima sotto questo aspetto. Mi dovete spiegare com'è possibile che un soggetto che non fa parte della Giunta, che non vota in Giunta, possa votare gli atti di competenza della Giunta all'interno della Conferenza delle Regioni. E’ una roba che non si può raccontare.
E’ vero, però, quello che dice l’Assessore Brandoni, che la Conferenza ha fatto questa modifica, ma c'è un problema sostanziale, immaginate voi una Giunta, che vota, che viene rappresentata da un Sottosegretario che non vota e che non fa parte della Giunta. Ad esempio l’Assessore Saltamartini, Vicepresidente e Assessore alla sanità, viene rappresentato da chi non è Assessore, non può essere Assessore, non fa parte della Giunta, non ha diritto di voto in Giunta e va nel luogo dell’Assessore Saltamartini.
In questo senso non si scorge, Assessore Brandoni, il cambiamento della situazione, della nomina del Sottosegretario, si vede bene soltanto il commissariamento e questo non va bene. Grazie.
Interrogazione n. 1048
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Disagio degli utenti presso l’Ospedale di Fossombrone”
Interrogazione n. 1058
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Cesetti
“Riduzione servizi offerti nella Casa di Comunità di Fossombrone”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1048 della Consigliera Ruggeri e l’interrogazione n. 1058 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Cesetti (abbinate).
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nei giorni 1 e 2 gennaio, in concomitanza con il classico periodo di ferie del personale della sanità, si è registrata un'assenza nell'ambulatorio di continuità assistenziale dell'ospedale di Fossombrone. L'amministrazione sanitaria ha comunicato questa assenza ai cittadini, i quali in caso di emergenza potevano rivolgersi al 118 e all'automedica che presiedeva quel centro.
L'interrogazione verte sulla funzionalità dell'ospedale di Fossombrone- Più volte in quest'Aula abbiamo ricordato qual è la politica sanitaria della Regione Marche, politica che è stata validata dalle precedenti elezioni politiche in cui la maggioranza, che è rappresentata in questo Consiglio, si è impegnata a varare una riforma della sanità che potesse eliminare l'idea degli ospedali unici e restituire ai territori, come è stato più volte detto, quella assistenza sanitaria necessaria, che precedentemente era mancata, per garantire ai cittadini le prestazioni.
Questi atti sono stati tutti adottati da quest’Assemblea e la riforma sanitaria della Regione Marche è entrata in vigore un anno fa, l’1 gennaio 2023, e ha enunciato che nella provincia di Pesaro fossero in funzione esattamente tre ospedali di primo livello, Urbino, Pesaro e Fano, legati dall’idea del presidio unico di Area vasta, l'ospedale di Pergola che ha l’organizzazione di ospedale di base e gli ospedali di comunità di Fossombrone, Cagli Sassocorvaro e Macerata Feltria.
Il Piano socio-sanitario è stato approvato il 9 agosto dello scorso anno, redatto e approvato sulla base del decreto ministeriale n. 77 del 2022, il decreto ministeriale che ha riorganizzato la sanità territoriale, ebbene, ha dato nuova vitalità e funzionalità agli ospedali di comunità e tra essi all'ospedale di Fossombrone.
Che cosa è previsto per questo tipo di ospedali? Il piano di interventi è stato inserito nel Piano socio-sanitario della nostra Regione ed è previsto che l'ospedale di Fossombrone veda un potenziamento.
Nell'interrogazione, come al solito, come lecito per l'opposizione, si critica la maggioranza, ma si parla di svuotamento – e non è vero – di chiusura, di interruzione di servizi.
Per l'ospedale di Fossombrone è previsto un potenziamento dei servizi che gli ospedali di comunità possono erogare, che sono: le cure intermedie ed i servizi specialistici. Nel caso di Fossombrone, tenendo conto della zona montana del pesarese, per la quale la maggioranza si era impegnata a rivitalizzare questi servizi, esiste un particolare esperimento che mette insieme i servizi di pronto soccorso, i punti di primo intervento e l'assistenza territoriale in modo da garantire un'assistenza continuativa al settore dell'emergenza-urgenza.
Nell'interrogazione si sottolinea lo svuotamento del laboratorio analisi, non è vero, ci sono due tecnici. E’ uno dei pochi ospedali che ha il laboratorio analisi rispetto ai 14 che sono stati chiusi. Non è vero che c'è stata la chiusura della farmacia ospedaliera, che resta aperta, come è nelle esigenze di Fossombrone, un giorno a settimana.
Quello che tengo a precisare è che nella redazione del nuovo Piano aziendale l'Azienda sanitaria territoriale, che si varrà fra qualche mese, l’AST di Pesaro, ha precisamente descritto il percorso di potenziamento dell'ospedale di Fossombrone con l'aumento dei servizi di specializzazione, quindi: specialisti, dermatologi, oculisti, ortopedici e l'implementazione, anche in accordo con i medici di medicina generale, dei servizi territoriali. Anche lì verrà aperto un punto salute con i cittadini che potranno fare l’elettrocardiogramma e gli esiti verranno trasferiti negli ospedali, negli hub e tutta una serie di tecnologie che daranno a Fossombrone ciò che merita e ciò che noi abbiamo promesso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Tengo a ringraziare l'Assessore Saltamartini anche per il fatto che è sempre in Aula e ci risponde costantemente anche se, come è avvenuto oggi, a volte non in maniera soddisfacente perché per quanto riguarda la risposta all'interrogazione che ho presentato, la n. 1048, la risposta di fatto non c'è stata dato che si è concentrato sull'interrogazione che ha presentato la Consigliera Vitri, che immagino replicherà.
Mi voglio anche complimentare con il gruppo del Partito Democratico perché oggi abbiamo fatto un bel lavoro intervenendo con due atti distinti, che affrontano due questioni che riguardano lo stesso centro, quindi abbiamo lavorato in maniera sinergica ed efficace.
Tornando alla mia interrogazione, Assessore, facevo riferimento al fatto che il 28 e il 31 dicembre è mancato il medico del 118 a Fossombrone, l’1 e il 2 di gennaio è mancato il medico della guardia medica e anche il medico delle cure intermedie. E’ successo che diversi utenti si sono recati all'ospedale di continuità assistenziale, hanno cercato aiuto proprio per non intasare il 118 e i pronto soccorso e non hanno trovato risposta.
Il tema del depotenziamento di queste strutture lo affrontiamo da tanto tempo e la mia domanda era semplice: che misura intende adottare questa Giunta per evitare che di nuovo questa situazione incresciosa e preoccupante si possa ripete ai danni della salute dei cittadini di Fossombrone?
Visto che ne stiamo parlando, sinceramente nella nostra provincia capita sempre più spesso, abbiamo già parlato della guardia medica di Mondolfo, vorrei sottolineare che non ho fatto un’interrogazione apposita, ma bisogna dire in quest'Aula che tutti i giorni festivi di fine anno, compreso il 6 gennaio, la guardia medica è stata assente anche a Fano, nonostante fosse prevista ed è stato affisso semplicemente un cartello scritto a penna fuori dalla porta.
Questi sono disservizi che vanno a pesare sui nostri concittadini che continuano a non trovare risposta, pesano sugli operatori perché vorrei ricordare che quelli del 118 rischiano la vita tutti i giorni. Non c'è bisogno che torni a ricordare dell'incidente drammatico che è avvenuto poche settimane fa in cui hanno perso la vita quattro persone, mi riferisco a quello avvenuto nella galleria per Urbino proprio mentre stavano trasportando un paziente ad Urbino. Siccome l'opposizione secondo lei fa solo ostruzionismo o polemica inutile ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio anch'io l'Assessore Saltamartini per la risposta e la Consigliera Ruggeri per avere evidenziato le tante problematiche che purtroppo si trova ad affrontare l'ospedale di comunità di Fossombrone.
Io partirei dal problema che è alla base, all'origine di tutti quelli che poi conseguono nei servizi offerti. Continuiamo a parlare di ospedale di Fossombrone, qualcuno diceva che era stato chiuso e tre anni fa abbiamo assistito al Presidente Acquaroli, che con foto immagini, striscioni, insieme alla Presidente Meloni, davanti all'ospedale, diceva che avreste riaperto tutto. Purtroppo ad oggi – se volete riporto i video di YouTube, riporto le foto - nessuno ha avuto il coraggio di dire: “Non siamo riusciti a mantenere questa promessa”, si continuano ad illudere i cittadini quando i più informati, che sanno valutare la situazione, leggere i giornali e capire cosa sta accadendo riescono a vedere nelle dichiarazioni della direttrice dell'AST, riportate da alcuni giornali …, viene addirittura scritto che l'Azienda sottolinea la funzione della struttura di Fossombrone a supporto del nosocomio di Pergola. Riferisco quanto ha dichiarato la direttrice generale, nessuno l'ha smentita, e riporto ciò che hanno detto i giornali, che l’Azienda sanitaria sottolinea la funzione della struttura di Fossombrone anche a supporto del nosocomio di Pergola, cosa significa? Non lo dite apertamente, ma l'ospedale di Fossombrone viene ridotto ad una succursale di quello di Pergola. questo è quello che dichiara la vostra direttrice, nonostante Pergola continui ad avere circa 10 accessi al giorno e Fossombrone il doppio, tanto che a Fossombrone sono 9.500 e a Pergola 4.500.
La cosa più preoccupante è che i servizi di Fossombrone vengono depotenziati, dimezzati, mentre quelli di Pergola vengono sempre più incrementati. Questo non risponde alle esigenze dei cittadini e invito a leggere il racconto di un cittadino, drammatico, allarmante, riportato dal Resto del Carlino il 7 gennaio: un pensionato, che si era recato insieme alla moglie alla porta del presidio per un caso di emergenza, aveva suonato il campanello ed era stato rimandato al mittente perché lì era tutto chiuso. Ancora chi governa questa Regione si ostina a parlare di ospedale, di pronto soccorso. Se un pensionato con la moglie va lì suona e non c'è nemmeno una persona ad aprirgli come trovate il coraggio di chiamare ancora questo ospedale? Non c'è più nemmeno un ambulatorio di continuità assistenziale primaria (ACAP) aperto h 24, quindi dovremmo chiamarlo ACAP o dovremmo chiamarlo con gli altri acronimi che vengono utilizzati oggi per parlare di simil guardie mediche? Ma lì non c'è più niente e anche l'endoscopia, su cui le chiedo di intervenire, attualmente lavora solo un giorno alla settimana invece che due com'era negli accordi.
Tutti i servizi offerti, previsti e promessi sono stati depotenziati, per questo, Assessore Saltamartini, la invito a riconfrontarsi con l’Assessore Baldelli perché non è possibile che lui lavori solo per il suo piccolo giardino territoriale. Grazie.
Interrogazione n. 1062
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Situazione personale sanitario precario Ospedali riuniti Torrette di Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1062 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione mi consente ancora una volta di rispondere a un tema centrale, che è quello che le opposizioni hanno governato la nostra Regione e l’Italia 25 anni, in particolare dal Governo Monti in poi, tagliando 45 miliardi sul finanziamento della sanità pubblica e impedendo addirittura alle nostre Università di formare i medici necessari per il servizio sanitario regionale. Peso e responsabilità dei Governi della sinistra, che tendono ad addossare al Governo Acquaroli, che è in carica da 3 anni, è veramente paradossale.
I cittadini saranno chiamati a giudicare molto presto e noi ci affidiamo alla lettura che daranno di questo tipo di opposizione.
L’argomento centrale dell’interrogazione è il finanziamento del personale necessario per garantire i servizi sanitari nella nostra Regione e nel nostro Paese. Questo tema è intimamente legato a un vincolo relativo al tetto di spesa che è stato introdotto in Costituzione con una riforma del 2001, la riforma della sinistra del titolo V della Costituzione, che impone al nostro Paese di rispondere ai trattati internazionali, che addirittura si antepongono alla legislazione interna, sia parlamentare che regionale. Sappiamo che è un tema legato alle norme sul debito pubblico del nostro Paese che non può aver generato l'attuale Gabinetto del Presidente Acquaroli.
Ebbene, questa è una situazione che noi stiamo cercando di risolvere con tutta una serie di interventi che abbiamo approvato in quest'Aula, in particolare; la riforma della sanità che tende a sostituire la grande Azienda, l’Asur, di 1,5 milioni di persone con cinque enti territoriali chiamati a dare le risposte ai cittadini; l’aumento delle borse di specializzazione che porteranno a far sì che il numero dei medici che andranno in pensione, il turnover, sarà inferiore rispetto a quello che le università sforneranno; una serie di interventi diretti a mitigare gli effetti di meno 45 miliardi operati dal taglio dei Governi della sinistra.
Segnatamente a Torrette in relazione alle esigenze di questo ospedale, che è il primo ospedale d'Italia, quindi ci sarà anche un merito da parte dei Governi precedenti, la Giunta nella redistribuzione dei fondi che sono stati fatti a livello nazionale, sul tetto di spesa, che ammontano circa a 9 milioni, attribuirà con propria delibera, che adotterà fra qualche ora, il 60% dell'intero ammontare a Torrette, pari a 5,2 milioni. Il 60% dell'intero tetto di aumento di spesa verrà assegnato all’ospedale di Torrette e questo consentirà di garantire il rapporto di servizio a ben 120 persone su circa 140. E’ un segnale inequivocabile che la Regione dà, in materia di finanziamento dei servizi, all'ospedale di secondo livello di Torrette e questo fa sì che il primato che l'ospedale di Torrette ha guadagnato per merito non certo della politica, ma degli Oss, infermieri, medici, primari, di tutti i tecnici che lavorano a Torrette, possa essere mantenuto. C'è un'attenzione vera da parte della Regione Marche, che ha chiesto di incentivare il fondo sanitario nazionale, il Governo ha approvato la norma, non è vero che ci sono stati dei tagli. Nei giorni precedenti ci sono stati articoli ed interventi di esponenti, che sono qui presenti, che hanno detto delle cose non vere, io non dico bugiardi, parolai, menzogneri, dico cose non vere perché il Governo ha aumentato il fondo sanitario nazionale e da questo aumento sicuramente ne trarranno giovamento tutte le Aziende sanitarie della Regione Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto a meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, questo è il mio primo intervento, saluto i dipendenti della Regione, la Giunta e i colleghi Consiglieri.
Il gruppo Rinasci Marche ha posto questo quesito e sono contento che l'Assessore abbia anche spaziato e portato dei ragionamenti perché l'ospedale delle Marche è l'ospedale di tutti noi marchigiani in primis, un ospedale di secondo livello.
Chiedevo di conoscere come intende organizzarsi per cercare di risolvere questa problematica e gestire la questione irrisolta dell'organico medico, infermieristico, amministrativo e tecnico precario ancora in essere e che il Direttore generale doveva specificare quali risorse finanziarie potevano essere destinate alla stabilizzazione a fronte dei tetti di spesa sanitaria.
Gentile Assessore Saltamartini, noi del gruppo Rinasci Marche abbiamo ascoltato con la massima attenzione le sue parole, siamo qui a vigilare sempre, la natura della nostra forza politica è di essere sentinella civica e solidale sempre al fianco dei lavoratori, del personale medico, infermieristico, tecnico e amministrativo, che vive una situazione di incertezza drammatica fatta di turni massacranti, rinnovi addirittura ridotti di mese in mese. Ultimamente occorre investire su tanti fronti cercando una soluzione che lei ha appena descritto, evitando la sanità convenzionata, i privati, i gettonisti e le cooperative.
Il gruppo Rinasci Marche monitorerà queste criticità, come dall'inizio del mandato, con decine di atti che abbiamo già presentato a tutela della sanità pubblica, a maggior ragione quando si parla dell'ospedale regionale di Torrette insignito di premi, di cui potremmo sicuramente tutti noi essere orgogliosi, tuttavia, al di là della retorica, dobbiamo guardare alla quotidianità, ai problemi di tutti i giorni dei cittadini che ci hanno investito di questo ruolo, di queste responsabilità.
Non si tratta di uno slogan quando si dice basta la precarietà, è una questione che riguarda la vita di centinaia di persone, di operatori sanitari, e delle loro famiglie.
Dobbiamo fare qualcosa per dare una risposta efficace, altrimenti la carenza di personale determinerà la fine della sanità pubblica nelle Marche. Aspettiamo quindi di vedere quello che lei ha appena detto, con questo provvedimento concreto che va davvero nella direzione di risolvere questa inaccettabile situazione.
La ringrazio perché oltre ad aver risposto alla nostra interrogazione ha allargato anche dei ragionamenti, che rimangono registrati e noi ne faremo buon uso. Grazie.
Interrogazione n. 1066
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Adozione atti aziendali delle Aziende sanitarie territoriali: tempi, vincoli e potenziamento dei servizi”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1066 dei Consiglierei Biancani Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema si inserisce e si collega alle questioni politiche che abbiamo affrontato con una diversa visione tra maggioranza e opposizione, ma così deve essere perché la critica costituisce il sale della democrazia.
Questa interrogazione si inserisce sempre in quel contesto per cui la nostra opposizione, che ha governato la nostra Regione per tutti questi anni, gli atti aziendali non li ha redatti perché tutte le Aziende sono rimaste ai dati aziendali, che sono stati redatti nel corso degli ultimi anni, ma stiamo parlando di atti che dovevano essere redatti a distanza di 4, 5, 6, 7 anni.
C'è questa sollecitazione del Vicepresidente Biancani, che è sempre molto attento ai temi della sanità, a cui rispondo che gli atti aziendali noi li adotteremo nei tempi previsti perché questo è un vincolo di trasparenza relativamente all'organizzazione della sanità, attraverso cui chiunque potrà controllare l'andamento del servizio sanitario regionale e soprattutto l'allocazione di tutte le risorse umane, strumentali e finanziarie che lavorano nel servizio sanitario regionale.
Nella redazione degli atti aziendali si dovrà tener conto di due grandi questioni, la prima riguarda l'Azienda sanitaria di Pesaro, che annovera una spesa di quasi 50 milioni di euro l'anno per la mobilità passiva. L’atto aziendale dovrà frenare la mobilità passiva, che non è stata arrestata nel corso degli ultimi 20 anni, quindi i Governi che si sono succeduti nella nostra Regione per 20 anni non sono riusciti ad arrestare il fenomeno della mobilità passiva, noi ci stiamo organizzando con la riforma il Piano socio-sanitario e gli atti aziendali che verranno approvati quando sarà approvato anche il provvedimento relativo alle linee guida.
Anche qui, al secondo punto, mi meraviglio perché con il Consigliere Biancani c'è stato sempre un rapporto di grande lealtà istituzionale nel senso che lui fa l'opposizione e noi facciamo la maggioranza, ma questa storia dei tagli è invereconda perché il Governo ha aumentato il fondo sanitario nazionale di 3 miliardi, che l'opposizione del PD continui a dire che ci sono stati dei tagli è una cosa che non si può sentire.
Il fondo sanitario nazionale non può essere speso per altri temi, non c'è la discrezionalità della Regione di tagliare qualcosa, è stato incrementato e noi lo abbiamo provvisoriamente allocato presso le Aziende tenendo in conto le disposizioni che sono sempre vigenti nella nostra Regione per cui una parte del fondo viene posto a garanzia dell'equilibrio dei bilanci e viene redistribuito alle Aziende nei mesi successivi. E’ esattamente quello che succede nei Comuni, in tutte le altre amministrazioni pubbliche in cui all'inizio dell'anno c'è il bilancio di previsione, il bilancio di competenza ed il bilancio di cassa si fa successivamente con il piano esecutivo di gestione (PEG), con l'assestamento e tutto il resto.
Voi non potete raccontare sui giornali e qui ai cittadini che noi abbiamo tagliato i fondi perché questo non è vero, è esattamente il contrario e dico che non me lo sarei aspettato dal Consigliere Biancani, c'è scritto nel secondo punto, semmai se volete fare una corretta opposizione dovete dire che è stato aumentato di poco, l'aumento non è sufficiente e che noi dobbiamo impegnarci di più, ma non potete dire il contrario. Chiedo scusa per la veemenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Avete fatto arrabbiare l’Assessore Saltamartini e non è riuscito a rispondere ai punti 3 e 4, che erano fondamentali, se non ho la risposta la considero negativa.
Al di là dei tagli che ci sono, rispetto a quello che c'è stato, ai trasferimenti, all'aumento delle spese, ai costi energetici, al costo del lavoro, le risorse messe a bilancio non sono sufficienti a far tornare i conti.
La mia interrogazione parte dalle linee guida che la Giunta ha approvato il 18 dicembre 2023 con la delibera n. 1980, che dice: “Si attende una riduzione rispetto all'assetto previgente in ragione delle previste razionalizzazioni e in ragione di quanto disposto dall'articolo 47 della legge 19/2022. Non dovranno registrarsi ridondanze e duplicazione delle funzioni e attività delle strutture semplici, semplici dipartimentali e complesse, tecnico professionali - cosa vuol dire? Che bisognerà tagliare! - eventuali maggiori costi non immediatamente riassorbibili ai fini dell'invarianza finanziaria possono essere coperti esclusivamente con risorse derivanti dall'azione di efficientamento”.
L'idea dell'ospedale nuovo di Pesaro e Fano, che andava verso l'efficientamento, avrebbe ridotto il personale necessario per mantenere aperto due pediatrie, tutto quello doppio sarebbe andato nel nuovo ospedale.
Continua: “Sostanzialmente nell'atto aziendale dovranno essere specificati e quantificati quali tagli realizzare a copertura di maggiori costi non immediatamente riassorbibili e tali azioni costituiscono un obiettivo, cioè il taglio e l'obiettivo dell’efficientamento, che però è un taglio, del Direttore. In definitiva, gli atti aziendali e i Direttori generali delle AST sono chiamati a riorganizzare gli enti - dire che reparti avrà un ospedale e quali l'altro - potenziando dei servizi, nel contempo avendo a disposizione meno risorse rispetto allo scorso anno, coprendo i maggiori costi con azioni di efficientamento”. Cosa vuol dire?
Le linee guide in italiano dicono quello che ho detto io e chiedo cosa rimarrà a Pesaro, Fano, Urbino, Pergola, probabilmente sarà tutta Pergola e sappiamo tutti perché: Grazie.
Interrogazione n. 1064
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Esalazioni a Falconara Marittima e nei Comuni limitrofi"
Interrogazione n. 1068
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Situazione Comune di Falconara Marittima e Comuni limitrofi”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1064 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri e interrogazione n. 1068 del Consigliere Latini (abbinate).
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Su questa richiesta il Comune di Falconara Marittima ha informato e rendicontato ad Ispra, al Ministero dell'ambiente, al Ministero della salute, ai Vigili del fuoco di Ancona, all’Arpam, all’AST, alla Prefettura e alla Regione Marche, sul verificarsi di episodi di molestie olfattive nel periodo che va dal 26 dicembre al 4 gennaio, ma pare che sia perdurato anche nei giorni successivi, in parte. Dopo questa informativa l’Ispra in qualità di autorità competente alle attività di controllo delle installazioni Aia statali ha convocato l'8 gennaio 2024 un tavolo tecnico di confronto invitando gli organi territoriali competenti ed il gestore. Abbiamo partecipato come Regione, è stata condivisa tra le varie amministrazioni e l'ente di riferimento, quindi la raffineria, la necessità di rafforzare il monitoraggio ambientale della qualità dell'aria del territorio interessato dalle suddette segnalazioni come compensazione ambientale associata alla presenza della raffineria Api al fine di garantire un controllo più esteso sul territorio. Si è condivisa quindi l'opportunità, alla luce delle numerose segnalazioni e denunce di molestie olfattive, di proporre al Ministero dell'ambiente in qualità di autorità competente la modifica e l'integrazione dell'Aia vigente tramite un riesame autorizzativo. Lo scopo dell’esame autorizzativo è quello di introdurre una specifica prescrizione per la quale il gestore dovrà concordare con il Comune di Falconara Marittima e gli altri organi interessati (Arpam, Ispra) un protocollo operativo per la gestione e l'implementazione con oneri a carico del gestore, ma non la gestione degli impianti, in un'unica valutazione di impatto sulla qualità dell'aria mediante tecniche sperimentali e modellistiche di diffusione degli inquinanti.
In attuazione di quanto stabilito dalla delibera di Giunta regionale del 13 maggio 2019, alla luce di questi eventi, ho prontamente convocato il tavolo di confronto interistituzionale regionale concernente l'installazione dell’Api raffineria di Falconara. Si è condivisa quindi la necessità di rafforzare anche in quel tavolo il monitoraggio ambientale della qualità dell'aria nel territorio limitrofo quale compensazione ambientale in grado di garantire un controllo più approfondito del territorio circostante. Avevo seguito i lavori del tavolo, l'ho ripreso anche nel tavolo interistituzionale. Al fine pertanto di dare seguito alle proposte del tavolo di confronto interistituzionale del 15 gennaio 2024 e per garantire un ampio confronto con Ispra sulle proposte di riesame già avanzate dallo stesso ente di controllo nella riunione del 9 gennaio 2024 il sottoscritto ha convocato una riunione operativa tra Ispra, Arpam, Regione Marche, Comune di Falconara Marittima per il giorno 29 gennaio. Tale riunione era volta a definire alcuni dettagli tecnico operativi e amministrativi per l'implementazione della suddetta ulteriore prescrizione e monitoraggio.
Si sono susseguiti una serie di tavoli, su cui avevate chiesto di essere informati, in quest'ultimo tavolo di fatto c'è stato da parte di vari soggetti: “Non spetterebbe a me piuttosto spetterebbe ad altri”, nonché l'impegno della Regione Marche, in collaborazione con il Comune di Falconara, di proporre al Ministero come poter implementare la rete di controllo, chiedendo poi automaticamente il finanziamento alla stessa raffineria.
Questo documento lo stanno redigendo i nostri dirigenti e per conoscenza lo invieremo anche a Ispra, all’Arpam ed agli altri enti per farci dare magari qualche suggerimento ulteriore, però sarà nostra cura inviarlo e interagire direttamente con il Ministero dell'ambiente per far sì che faccia propria questa prescrizione, da porre successivamente alla raffineria. L'ente che deve prendere in mano questa situazione è indubbiamente il Ministero dell'ambiente, nessun altro ente voleva prendersi la responsabilità di proporre questa nuova prescrizione, lo faremo noi come Regione concordandola, per quanto ci sarà consentito, anche con Arpam e Ispra su alcune specificità. Chiederemo al Ministero di porre una prescrizione alla raffineria di ampliare la rete di monitoraggio, che dovrà finanziare l'intervento, che dovrà essere fatto poi da altri enti, vuoi Comune o Regione, per non incappare nel “se la suona e se la canta”. Credo con questo di aver risposto anche alla sua interrogazione Presidente Latini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La condizione in cui si trovano a vivere da troppo tempo i cittadini falconaresi e dei Comuni limitrofi è davvero inaccettabile.
Nelle ultime settimane, l’ha accennato anche lei, Assessore, ci sono state centinaia di segnalazioni su esalazioni e fenomeni odorigeni insopportabili. La riuscitissima manifestazione di sabato scorso con 5.000 persone, che hanno sfilato pacificamente per le vie di Falconara contro il rischio di disastro ambientale, dimostra ancora una volta quanto sia sentito questo problema dalla popolazione. Non può essere ignorato il grido d'allarme che viene da quella manifestazione e vanno ascoltate le richieste dei manifestanti. Bene la richiesta, a cui ha fatto riferimento, di modifica dell'Aia, vedremo questo documento rispetto a una rete di monitoraggio ampliata, che però non basta, serve, innanzitutto l'attivazione di un piano di bonifiche pubbliche del sito coinvolgendo ovviamente il Ministero competente con il concorso dei privati, visto che suolo, sottosuolo, acque di falda e mare sono inquinati. La Regione deve poi sollecitare l'Api ad intraprendere un percorso di riconversione verso attività ambientalmente sostenibili, che consentano anche il mantenimento dei livelli occupazionali. Questo peraltro era previsto nella risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale la scorsa legislatura.
Lei ha convocato il tavolo istituzionale con tutti gli enti preposti, ma le chiedo di coinvolgere anche i comitati dei cittadini che in questi anni tanto si sono battuti per la tutela ambientale e sanitaria della loro comunità.
Vanno poi convocate al più presto le Commissioni competenti ambiente e sanità, e qui mi rivolgo ai Presidenti, affinché sia avviata una serie di audizioni con tutti i soggetti interessati. Bene ha fatto il Consigliere Carancini a presentare un'apposita richiesta in tal senso.
A Falconara, Assessore, ci si ammala e si muore di più rispetto ad altre zone di varie patologie neoplastiche. Assessore Brandoni, purtroppo è la verità, ci sono studi che testimoniano questo, è inutile che faccia quelle smorfie, sono ufficiali, c'è lo studio “Sentieri” del 2023 che ha messo in evidenza un eccesso di mortalità e ricoveri in parte associabili all’esposizione da inquinamento ambientale, diossine, metalli pesanti e benzene. Lei nega l'evidenza ci sono studi che dicono questo, certificati, servono risposte urgenti ed efficaci per porre fine a questa situazione inaccettabile. Grazie.
PRESIDENTE. La mia replica sarà brevissima. Ringrazio l'Assessore Aguzzi per la chiarezza con cui ha svolto la sua risposta.
L'interrogazione nasce dall'esigenza di poter rispondere alle richieste pervenute da molti concittadini, non solo del Comune di Falconara, ma anche dei Comuni vicini, a seguito delle esalazioni di un mese e mezzo fa. Enormi disagi che hanno avuto i soggetti che vivono in un ambito ristretto, in cui le esazioni sono state fortemente percepite e respirate, non solo dai cittadini di Falconara.
La situazione è conosciuta e la manifestazione che si svolta è un emblematico esempio di come la realtà sia sentita da tutti coloro che abitano nella zona.
Considero l'apertura del lavoro del tavolo interistituzionale e il coinvolgimento del Ministero un passo in avanti, come la prescrizione che viene data alla raffineria, ancora di più il fatto, per non cadere in un conflitto di interessi, che sia poi applicata da un soggetto che non sia la raffineria stessa.
E’ necessario un ulteriore passaggio, da molti anni si discute anche nell'ambito del Consiglio regionale, almeno da 10-12 anni, un controllo permanente dell'attività della raffineria stessa non perché non si abbia fiducia nello svolgimento e della volontà di coloro che gestiscono la raffineria, ma perché c’è la necessità che anche la pubblica amministrazione, che difende gli interessi legittimi e i diritti delle singole persone interessate, abbia contezza dello svolgimento delle attività compiute nell'ambito e all'interno della raffineria ed inoltre determinare e concordare i tempi effettivi del piano di riconversione. Oggi più che mai, in previsione di quella che viene chiamata transizione ecologica, c’è una forte possibilità di poterla realizzare tenendo conto delle ampie offerte che arrivano dalle energie rinnovabili su cui la raffineria ha già in qualche modo avuto possibilità di inserire la sua riconversione. Grazie.
Interrogazione n. 1065
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Piantumazione di alberi per combattere il riscaldamento globale – verifica adempimento contenuti della mozione n. 166/21”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1065 dei Consiglieri Bora, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Sia per andare incontro alla mozione che dava questa indicazione sia perché abbiamo una sensibilità molto pregnante in questo senso, voglio segnalare che i nostri uffici si sono attivati per predisporre quanto necessario all'attivazione degli impegni indicati anche dalla mozione sopra riportata.
In particolare nell'accordo di programma sottoscritto tra il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica contenente misure addizionali di risanamento per la qualità dell'aria è prevista un'erogazione di 1.700.000 euro da ripartire in forma di contributo a favore dei Comuni e Unioni dei Comuni per la realizzazione di boschi urbani. Facendo seguito a tale accordo con una delibera di Giunta del 12 dicembre 2023 sono stati approvati i criteri per la modalità e la concessione di tali contributi. Il bando di finanziamento verrà emanato a breve, se non è già uscito in queste ore, entro il mese di febbraio. Sarà un bando aperto ai Comuni per poter piantumare alberi per 1.700,000 euro. Ma non è solo questo perché saranno finanziati, indipendentemente da quel finanziamento, ulteriori progetti urbani e periurbani di infrastrutture verdi realizzate dai Comuni marchigiani con riferimento alla rete ecologica Marche. A disposizione risorse per 1.420.000 a carico del programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale, Fesr. Oltre a 1.700,000 euro messi a disposizione del Ministero, abbiamo messo a disposizione anche 1.420.000 euro Fondi Fesr.
La Regione Marche intende implementare le politiche volte a migliorare la qualità ambientale ed ecologica del territorio contribuendo all'attuazione dello scenario strategico della rete ecologica marchigiana. I Comuni marchigiani che intendono realizzare un progetto di investimento presentando una specifica proposta, come indicato dall’apposito bando attualmente aperto, che si chiuderà il 5 aprile 2024. Il costo complessivo di ogni progetto deve essere comprensivo del cofinanziamento e deve essere maggiore o uguale almeno a 40.000 euro. Il finanziamento massimo concedibile per ciascuna proposta è fissato invece in 250.000. L'entità del contributo pubblico è pari al massimo al 90% dei progetti presentati. Quindi i Comuni che presenteranno richieste in questo senso dovranno almeno cofinanziare il 10% dell'intervento.
In questo momento ci sono due bandi uno per 1.700.000 euro legato a Fondi ministeriali e uno per 1.400.000 euro legato a fondo Fesr entrambi pubblicati, già fuori. I Comuni sono già informati mi hanno già chiamato anche diversi Sindaci. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Posso dirmi solo parzialmente soddisfatta della sua replica e dico parzialmente perché andrò ad approfondire questo accordo di programma, ma per il resto non ci siamo proprio.
Se siamo stati costretti a tornare qui con un'interrogazione è perché ad oggi di concreto c'è zero, tant'è che lei stesso ha ammesso che dovrebbe uscire questo bando nelle prossime settimane. No, no, io il bando ce l'ho qua e l'ho letto, non so se l'ha letto lei perché non c'è mezzo criterio premiale per la piantumazione di un albero. Si fa riferimento al verde urbano, ma il verde urbano potrebbe essere un’aiuola, un prato, un cespuglio.
Parliamo di piantumazione degli alberi e lei che fa l'Assessore dovrebbe sapere, ormai dopo 3 anni suonati, che se vuole raggiungere un obiettivo questo lo fa attraverso la scelta dei punteggi premiali e quello che lei dice, cioè favorire la piantumazione degli alberi, in questo bando di dicembre, che io ho letto probabilmente anche meglio di lei purtroppo, del 1.420.000 euro non c'è mezza traccia.
Il 27 marzo dello scorso anno, dopo un anno e mezzo dal suo deposito, questo Consiglio aveva approvato all'unanimità la mozione presentata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico a prima firma del Consigliere Carancini. Oggi siamo stati costretti a tornare in Aula perché dopo un anno non c'è stato mezzo segnale rispetto alla promessa che vi eravate presi di adempiere agli impegni indicati dal Consiglio.
Grazie a lei, Assessore, sappiamo che la Giunta con la medesima agilità di un bradipo si è mossa ancora una volta in ritardo.
Quella mozione diceva anche altro, Assessore, studi che fa sempre bene. Voi avevate anche preso un impegno su incentivi fiscali a valere su bilancio regionale, Irap addizionale IRPEF, e di questo nell'ultimo bilancio regionale non c'era mezza traccia. E sappiamo bene in realtà che, al di là delle sue grandi promesse e dei video che fa, questa maggioranza, di cui lei fa parte nonostante i tanti cambi di casacca che ha fatto nella sua vita, è affascinata da tesi negazioniste in materia climatica. Tesi che non poggiano su basi scientifiche - abbiamo anche sentito prima il grande show dell’Assessore Brandoni a proposito di Api, non si preoccupi è in buona compagnia, quando ha detto che non è vero quello che sostiene il Consigliere Mastrovincenzo - e rifiutano di prendere atto di un clima ormai ...
Mozione n. 337
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“In difesa della donna vittima di violenza”
Mozione n. 395
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Introduzione di una disciplina nazionale che preveda l’educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità all’interno della programmazione didattica nelle scuole primarie e nelle secondarie di primo e secondo grado”
Mozione n. 406
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Lupini, Rossi
“Iniziative per la prevenzione e contrasto della violenza contro le donne”
Mozione n. 409
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Introduzione di un fondo nazionale e regionale per il patrocinio di spese legali e di giudizio per le vittime di violenza endofamiliare”
Mozione n. 420
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Sostegno alle attività dedicate ai minori vittime di violenza assistita”
Mozione n. 421
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Violenza di genere: occorre un cambiamento culturale”
Mozione n. 423
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Provvedimenti volti a contrastare i fenomeni di femminicidio e ad intensificare le azioni di prevenzione e di coordinamento rispetto alla violenza di genere”
Mozione n. 424
ad iniziativa dei Consiglieri Acciarri, Menghi, Elezi, Latini, Lupini, Marcozzi, Pasqui
“Educazione alle relazioni, recepimento delle linee guida del Governo sulle iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto alla violenza”
Interrogazione n. 1035
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini
“Attuazione della risoluzione 74/23 “Sostegno alla petizione di Unicef per l'insegnamento a scuola della parità di genere”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 337 del Consigliere Santarelli, n. 395 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, n. 406 dei Consiglieri Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Lupini, Rossi, n. 409 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini, n. 420 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, n. 421 della Consigliera Ruggeri, n. 423 del Consigliere Latini, n. 424 dei Consiglieri Acciarri, Menghi, Elezi, Latini, Lupini, Marcozzi, Pasqui e l’interrogazione n. 1035 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini (abbinate),
E’ giunta una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Acciarri, Bora, Livi, Rossi, Marcozzi, Santarelli, Ruggeri, Elezi, Menghi, Lupini, Mangialardi Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Pasqui, Vitri, Serfilippi, Latini, Casini, Biancani, Borroni, Ciccioli, Marinangeli.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono tre gli atti presentati dal druppo del Partito Democratico a mia prima firma su questo tema. Voglio anche ringraziare le Consigliere Vitri e Ruggeri per la grande sensibilità che esprimono sempre su questo argomento e per avermi chiesto di parlare anche a nome loro in occasione di questo intervento.
Il primo atto è la mozione n. 395 che tratta il tema dell'educazione all'affettività e che in estrema sintesi impegna la Giunta regionale ad attivare percorsi all'educazione all'emotività, all'affettività e alla sessualità in tutte le scuole di ordine e grado a partire dalla scuola primaria.
Il ragionamento parte dal fatto che in Italia non è stato ancora introdotto l'obbligo dell'educazione sessuale e all'affettività nelle scuole, nonostante sia fortemente raccomandato sia dall'Organizzazione mondiale della sanità sia dall'Unesco, ovviamente prevedendo diversi gradi di approfondimenti adeguati all'età. Questo accade in Italia nonostante i 120 femminicidi del 2023, le oltre 6.000 denunce di violenza sessuale, nonostante il 44% degli adolescenti del nostro Paese si avvicini al sesso tramite la pornografia on-line sempre più spinta e che propone l'immagine di una donna degradata e sottomessa agli istinti sessuali dell'uomo.
Nel 2024, oggi è solo il 30 gennaio, siamo già a quota 9 donne uccise di cui 7 in ambito familiare affettivo, per non citare poi quello che è successo ieri a Filottrano dove abbiamo sventato per poco un ennesimo atto violento, per fortuna la donna è riuscita a chiamare per tempo il 112 e l'uomo è scappato.
Nel nostro Paese quello che al momento si è stati in grado di proporre soltanto dopo l'efferato omicidio di Giulia Cecchettin è un corso che in maniera pudica verrà chiamato educazione alle relazioni, che si terrà soltanto alle superiori e a quanto sembra solo su base volontaria. Questo è il tanto annunciato Piano del Ministro dell’istruzione e del merito che dovrebbe arginare questa vera e propria emergenza e piaga che stiamo ogni giorno attraversando.
In Europa, come in Italia, l'educazione sessuale non è prevista solo in Bulgaria, Romania, Cipro, Polonia e Lituania. In Svezia si fa educazione sessuale a scuola dal 1955, in Austria dagli anni 90, in Francia dal 2001, in Irlanda dal 2003 e in Spagna dal 2022 e ciò che colpisce è che in questi ultimi Paesi il punteggio relativo alla parità di genere è vicino all'ottimo mentre in Italia, così come in Polonia, Bulgaria, Cipro, Romania, il punteggio è bassissimo.
Questa premessa per dire che se vogliamo veramente avviare quel cambiamento culturale che vedrà finalmente uomini e donne sullo stesso piano non possiamo prescindere dall'aspetto educativo ed intervenire in questa direzione anche precocemente.
Attenzione, nessuno vuole mettere in dubbio il ruolo fondamentale della famiglia, che è sicuramente il primo luogo deputato all'educazione dei figli, ma la vicenda di Giulia e Filippo Turetta purtroppo ci ha dimostrato quanto talvolta l'intervento familiare non sia sufficiente ad arginare influenze devianti e disfunzionali che arrivano quotidianamente e con sempre maggiore forza dall'esterno, in particolare dai social.
Approvare oggi all'unanimità questa mozione rappresenterebbe un passo in avanti, un segnale importante.
In questo modo la maggioranza di questa Assemblea potrà anche smentire le odiose parole pronunciate lo scorso 26 ottobre dal deputato della Lega per Salvini in occasione della discussione dell'emendamento del gruppo del Movimento 5 Stelle, condiviso da tutta la sinistra, che prevedeva l'introduzione dell'educazione all'affettività e alla sessualità nelle scuole, che definì una nefandezza e un'ipotesi inaccettabile quella di insegnare porcherie ai bambini a scuola. Sciocco infatti pensare che l'educazione sessuale possa essere presentata allo stesso modo. A prescindere dall'età dovranno essere valutati i livelli di approfondimento e coinvolgimenti adeguati all'età e sarà compito degli esperti parlare ai bambini e ai ragazzi di questi temi nella maniera più opportuna. L’importante è che siamo tutti convinti che occorre iniziare a lavorare da subito affinché in un futuro non troppo lontano tutti i bambini e gli adolescenti saranno stati educati alla cultura del rispetto e della diversità.
Il secondo atto proposto è la mozione n. 406, che semplicemente propone una serie di iniziative di contrasto e di prevenzione alla violenza contro le donne, in particolare chiediamo maggiori interventi dedicati alla formazione del personale della scuola e di nuovo l’aggiornamento dei programmi scolastici con l'inserimento dell'insegnamento all'educazione e alla parità di genere in maniera trasversale e multidisciplinare.
Chiediamo maggiore pubblicità del numero unico antiviolenza, il 1522, e della app youpol del Ministero dell'Interno e l'attivazione di politiche che garantiscano la piena parità di genere nel mondo del lavoro, l'incremento dell'occupazione femminile e la parità salariale.
Per aiutare le donne ad uscire dalla spirale della violenza dobbiamo farlo tutti insieme uomini e donne in maniera trasversale.
Proprio per questo prima di depositare questo atto ho proposto la firma a tutti i capigruppo, come tra l'altro è successo in altre Regioni, ad esempio il Lazio, purtroppo all'epoca lo sottoscrissero solo i Consiglieri Ruggeri, Lupini e Rossi, ma non abbiamo perso fiducia e speranza e così lo scorso 23 novembre, due giorni dopo il Consiglio dedicato alla violenza di genere, ho riscritto a tutti i capigruppo della maggioranza invitandoli nuovamente a condividere l'atto e di nuovo nessuno mi ha risposto. Non riesco a capire il perché di questo rifiuto ma, meglio tardi che mai recita il proverbio, siamo qui oggi ad approvare all'unanimità una risoluzione che spero sia servita a farvi rivedere molte delle vostre posizioni molto discutibili e gravissime come la recente astensione espressa dai gruppi Lega e Fratelli d'Italia nel Parlamento europeo in occasione della risoluzione che chiedeva all'Unione europea di aderire alla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.
Oggi abbiamo la responsabilità una volta per tutte di superare le divisioni politiche e ideologiche e dimostrare di saper lavorare insieme per trovare su questo tema, come su altri così urgenti, politiche condivise.
L'ultimo atto che vado a presentare è la mozione n. 420 che chiede maggiori interventi e risorse a favore di iniziative dedicate ai minori vittime di violenza assistita. I minori vittime di violenza assistita sono quei ragazzi e quei bambini che assistono ad episodi di violenza dentro le mura domestiche, si tratta di giovanissimi che loro malgrado fanno esperienza di diverse forme di maltrattamento fisico, verbale, psicologico, economico e anche sessuale, a volte ai danni di figure che per loro sono non solo di riferimento, ma affettivamente significative. le loro madri.
Secondo l'Istat circa il 50% dei figli vittime di abusi assiste ad atti di violenza e il 10% la subisce. Questi minori, bambini, saranno gli adulti di domani, adulti che se non ascoltati e aiutati svilupperanno con molta probabilità patologie anche gravi, forme di dipendenza, malattie mentali, disabilità, disturbi cardiovascolari, disturbi psicologici e devianze. Ecco quest'atto ha la piccola grande ambizione di attivare gli strumenti utili per tentare di arginare anche questo fenomeno e aiutare i minori vittime di violenza assistita a leggere e ad elaborare le loro emozioni e i loro traumi. L'obiettivo è limitare i danni che anni di abusi anche indiretti causerebbero e fare del nostro meglio per crescere uomini e donne equilibrati in grado di gestire relazioni sane.
Occorre creare spazi dedicati esclusivamente a questi giovani e giovanissimi e prevedere interventi sia psicosociali che psicoterapici adatti, per fare questo occorrono risorse economiche ed umane, risultano quindi del tutto insufficienti i 28.000 euro stanziati ad oggi dalla Giunta destinati soltanto all'Ast di Ancona e di Ascoli per l'attivazione di progetti dedicati.
Chiedo un minuto in più, Presidente Pasqui, sono sei atti e cerchiamo di trattarli in un solo intervento.
Con questa risoluzione chiediamo un incremento delle risorse destinate alla violenza assistita, pensavamo che l'approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 sarebbe stata la sede migliore, oggi siamo leggermente in ritardo, ma ci auguriamo che verranno trovati i giusti spazi per intervenire in maniera adeguata, una più equa ed omogenea ripartizione delle risorse su tutti gli ambiti sociali, una programmazione a regia regionale di azioni strutturali che contemplino la presa in carico, la protezione, la valutazione e il trattamento del minore. Uno stanziamento di fondi sanitari regionali dedicati a interventi di recupero psicoterapico in ambito sanitario, quindi non solo sociale, e prevedere, infine, l'aumento di personale specializzato nella tutela, protezione e cura dei minori vittime di violenza assistita, soprattutto la sua formazione.
Chiediamo tutto questo non solo perché questi bambini saranno gli adulti di domani, ma anche perché il benessere dei propri figli è anche il primo fattore di guarigione e di uscita dalla spirale di violenza per le donne maltrattate.
Da un Governo che fa della famiglia, delle donne e dei bambini soggetti da proteggere, che sostiene di mettere la famiglia al centro della propria agenda politica, non possiamo aspettarci niente di meno che una responsabile presa di coscienza.
Quale migliore occasione per dimostrare con i fatti quanto avete a cuore il futuro e il benessere della nostra Regione, delle persone più fragili, approviamo all'unanimità anche questa risoluzione e inseriamo per favore al più presto una voce dedicata a bilancio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Acciarri.
Monica ACCIARRI. Grazie, Presidente. Grazie a tutte le donne del Consiglio regionale, soprattutto alla Consigliera Bora che ha voluto condividere questa mozione. La Lega ha fatto una sua mozione a cura delle donne, l’abbiamo condivisa anche con la capogruppo di Forza Italia.
E’ una bella pagina quella che scriviamo oggi perché ci troviamo insieme a scrivere delle procedure che vogliamo implementare, per cui insieme ci troviamo qui anche per chiedere dei fondi. E’ importante che lo facciamo insieme perché il cambio di una cultura si determina solo se ci sono una serie di forze che concorrono, che non siano divergenti tra loro, altrimenti rischiamo di litigare su una battaglia che ci riguarda tutte e tutti, soprattutto tutti perché il cambio culturale parte sicuramente dagli uomini più che dalle donne. Quando tra donne parliamo della violenza di genere, dei femminicidi, della violenza economica, dei ragazzini che subiscono ogni giorno e devono vedere violenza, siamo sempre quasi d'accordo. Il punto è che questa cultura deve essere implementata nel mondo maschile e la deve praticare per essere testimone per i propri figli maschi, perché una delle istanze più importanti è la famiglia, a mio avviso prima rispetto alla scuola, al mondo della sanità, al mondo della polizia, rispetto a tutti quelli che sono gli attori concorrenti.
Io voglio anche ringraziare due donne che hanno fatto la differenza a livello nazionale sul codice rosso e sul rafforzamento del codice rosso e lo dico in maniera bipartisan, così come ringrazio donne come la regista XY che ha portato in televisione una bellissima pagina con il romanzo “La storia” di Elsa Morante, che davvero ha fatto vedere come le donne, proprio oggi che siamo nella Giornata della Memoria, ed i minori pagano di più per la guerra e il momento di difficoltà. Le donne insieme ai bambini sono quelle che più soffrono e si trovano a riparare ai guai degli uomini, che siano figli, mariti, conoscenti. La voglio ringraziare perché ha fatto un dipinto bellissimo, che secondo me andrebbe portato nelle scuole, magari in televisione non sempre vengono visti questi programmi.
Noi siamo qui anche a recepire le linee guida del Governo, che comunque ha detto di sviluppare progetti sperimentali. Condivido anche la parola sperimentale perché questo mondo, come tutti gli altri, èh sempre in evoluzione.
Vediamo anche che la violenza di genere negli anni è cambiata con situazioni completamente diverse, condivido il fatto che dobbiamo esserci anche con progetti fattivi ed economici, è un work in progress anche sul come affinare le nostre azioni nelle scuole, nella sanità, nella polizia, perché i casi sono sempre diversi per cui dobbiamo affinare la macchina delle azioni positive, che dobbiamo fare.
E’ una bella pagina perché tutti insieme abbiamo firmato la risoluzione e da qui dobbiamo partire con delle azioni importanti. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come ha già detto la Consigliera Acciarri oggi scriviamo una bella pagina visto e considerato che abbiamo condiviso all'unanimità una risoluzione.
La pari dignità di genere va considerata come uno dei principi fondamentali di qualsiasi Paese civile, infatti, con la legge 27 giugno 2013 n. 77, l'Italia ha ratificato la convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, la quale precisa che con l'espressione “violenza nei confronti delle donn”e si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà sia nella vita pubblica che nella vita privata.
La convenzione di Istanbul, che l'Italia ha ratificato nel 2013, va applicata in tutte le sue parti, riconosce che la violenza domestica e di genere è un crimine contro l'umanità. Purtroppo vediamo oggi che la violenza resta ancora un fenomeno diffuso nella società italiana e riguarda le donne senza distinzione culturale sociale e di età. Nella società odierna è ancora troppo forte la discriminazione di genere che invece dovrebbe essere abolita in qualsiasi situazione.
Questo fenomeno è ormai in crescita cosiderati numeri a dir poco allarmanti.
Il report settimanale pubblicato dal Viminale il 13 agosto 2023 contava 74 donne vittime di omicidio, un anno fa addirittura erano 68.
Con questa risoluzione andiamo a chiedere un cambiamento culturale nei confronti della gestione delle relazioni con azioni finalizzate a promuovere, coordinare ed attivare percorsi di educazione all'emotività e all'affettività.
E’ importante altresì attivare adeguate campagne di informazione e sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e la violenza di genere; è importante istituire un fondo nazionale per il patrocinio di spese legali e di giudizio civili contestuali ai procedimenti penali; istituire un fondo dedicato a sostenere economicamente i centri antiviolenza e le case rifugio nella loro azione di contrasto e supporto alle vittime ed alle famiglie coinvolte. E’ importante anche integrare le risorse statali annualmente assegnate alla Regione Marche con altre risorse regionali da destinare all'attuazione di progetti e ad attività rivolte a minori vittime di violenza assistita. E’ altresì importante stanziare quote di fondi sanitari regionali da destinare agli interventi di recupero psicoterapico in ambito sanitario rivolti a minori vittime di violenza assistita.
Tutti ci dobbiamo impegnare affinché si possa contrastare questo fenomeno, che è la violenza di genere. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Bora per il lavoro svolto, tra l'altro non ho avuto nessun problema a sottoscrivere il suo precedente atto, ma ringrazio altresì tutti i Consiglieri di maggioranza che hanno portato alla sintesi di questo documento, che poi è stato condiviso anche con gli altri.
Vorrei sottolineare anche un mio piccolo contributo al quintultimo punto dove si parla di centri antiviolenza, che sono importantissimi e danno una prima risposta di supporto alle donne che subiscono violenza, il passo precedente prima di rivolgersi alle forze dell'ordine. Sono dei centri importantissimi di ascolto e gli operatori possono aiutare e capire le esigenze della persona vittima di violenze.
Ho chiesto che venissero istituiti gli sportelli di ascolto negli uffici delle unioni montane perché, faccio l'esempio della Provincia di Pesaro Urbino, ci sono centri antiviolenza a Pesaro e nella mia unione montana a Cagli, mentre in altri luoghi dell'entroterra, Alta Valle del Metauro o Montefeltro, non ci sono e molte volte la prossimità di questi centri è una cosa fondamentale perché in questo caso si rivolgono anche a donne che non hanno la possibilità di spostarsi, quindi la prossimità del centro è fondamentale per il compito che svolgono.
Non è possibile in tutti i Comuni, sarebbero auspicabili in ogni unione montana, parlo dell'entroterra dove è anche più difficile muoversi con i mezzi, anche con i mezzi pubblici, quindi l'istituzione di questi centri è importante.
In questa proposta di risoluzione chiediamo anche questo impegno, abbiamo praticamente un anno, tra un anno, quando ci sarà la seduta dedicata alla violenza sulle donne, farò un intervento e dirò se questo punto è stato o meno messo in atto perché se le cose che sono possibili non le mettiamo in atto stiamo qui a spendere soldi per la luce ed il riscaldamento, pagati dai cittadini, e non combiniamo niente.
Mi metto anche a disposizione degli Assessorati competenti, in questo caso l'Assessorato alla sanità, per fare sintesi, un incontro anche con le varie realtà delle unioni montane per poter concretizzare il tutto. Tra l'altro l'esigenza di questi centri antiviolenza è stata ribadita anche in recenti incontri a Pian di Meleto, in cui c'era anche il Procuratore della Repubblica di Urbino che sosteneva l'importanza dell'istituzione di questi centri anche in altre unioni montane della mia provincia, di Pesaro-Urbino.
Vorrei tanto che questo impegno fosse concretizzato, io farò un intervento, lo verificherò, mi metto a disposizione però vorrei che questo punto fosse concretizzato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Gentili Consigliere e Consiglieri, Giunta qui presente nella figura dell'Assessore Biondi, noi di Rinasci Marche, facendo tesoro della seduta del Consiglio regionale che si è tenuta il 25 novembre scorso dedicata alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza annuale ed internazionale, intendiamo ribadire il nostro contributo a questa risoluzione, quindi ringrazio tutti i Consiglieri che l'hanno sottoscritta con noi.
Il nostro contributo civico e solidale è sempre a fianco dei soggetti più vulnerabili, di tutte quelle donne che subiscono violenza. Su questo tema la nostra forza politica ha sempre avuto la massima sensibilità e piena condivisione.
Noi che rappresentiamo i marchigiani dobbiamo mettere insieme ogni azione tempestiva e concreta volta a contrastare un fenomeno che fa riferimento alle proposte che andiamo a prevedere in questa risoluzione, a tutti gli otto punti.
Aggiungiamo che il nostro atto è stato depositato circa un anno fa, ed oggi trova la sintesi, con il quale chiediamo al Presidente della Giunta regionale di favorire, come raccomandato dal Ministero della salute, l'applicazione sistematica dei corretti protocolli tecnico-scientifici, i protocolli comunicativo relazionali anche con dei percorsi dedicati.
Come ha detto chi mi ha preceduto poc'anzi noi siamo qui per portare degli impegni e delle mozioni che saranno sviluppati con degli atti concreti perché se facciamo delle risoluzioni o dei buoni propositi che rimangono poi nell’etere non assolviamo ad una funzione concreta.
A queste vittime devono essere fornite medesime opportunità, di essere accompagnate in percorsi di fuoriuscita dal circuito della violenza anche nei casi di discriminazioni multiple. La risoluzione nasce in parte anche dalla nostra proposta, che rimarchiamo, che è quella di identificare buone prassi e favorire il codice di emergenza della donna vittima di violenza quando si reca al pronto soccorso, in modo che venga riconosciuta una codifica che garantisca una visita medica tempestiva, che riduca al minimo il rischio di ripensamenti o allontanamenti volontari. Sottolineo questo punto perché è molto delicato e nevralgico.
Questi sono i buoni propositi, in sostanza noi chiediamo nuovamente la presa in carico della donna che deve essere accompagnata in un'area separata della sala d'attesa generale, che le assicuri protezione, sicurezza e riservatezza.
Su questo tema molte donne mi hanno chiamato ed essendo un operatore sanitario ho visto spesso, lavorando anche in una clinica neurologica, i risultati di queste violenze.
In concreto noi di Rinasci Marche vorremmo sollecitare il rafforzamento delle competenze degli operatori socio-sanitari che entrano in contatto con le vittime attraverso specifici programmi di formazione. Quando ho iniziato a fare la formazione, ormai tanti anni fa, non c'erano questi percorsi dedicati perché non c'erano tutte queste violenze, come negli anni 2020.
Vorremmo che si definissero attraverso l'Assessorato le informazioni relative agli atti formali e di recepimento delle linee guida, la formazione dei referenti, dove mancano, in qualità di focal point e mettere tutti quei punti di riferimento e di monitoraggio per la piena attuazione delle disposizioni in argomento e per le attività di contrasto alla violenza sulle donne.
Bene questa risoluzione, noi abbiamo dato il nostro contributo, l’abbiamo dato anche concretamente con questo mio intervento e chiediamo come gruppo all'Assessore Biondi di tenere in considerazione anche le nostre proposte che sono all'interno della risoluzione ,che vanno a beneficio di tutte le marchigiane e i marchigiani che stanno all'interno del nostro contesto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutte le forze politiche per essere giunte ad un unico documento condiviso su un tema che riguarda l'intera collettività, senza nessuna distinzione.
Come ho già ribadito nel mio intervento nella seduta di questo Consiglio dedicata all'analisi del rapporto annuale contro la violenza di genere, il problema deve essere affrontato sin dalla giovane età e quindi grazie all'impegno del Ministro dell’istruzione e del merito che con il protocollo di intesa, che è stato tra l'altro richiamato all'interno del testo di questa proposta di risoluzione, getta le basi su un ampio progetto di innovazione del sistema educativo, che è quindi cruciale.
Il progetto mira a promuovere la consapevolezza come valore indispensabile per la crescita culturale, etica e sociale dei nostri giovani. Riconosciamo quindi che la consapevolezza sia la base su cui costruire una società rispettosa e civile.
Il nostro obiettivo è quello di sviluppare nei giovani la capacità di convivere in modo civile, inserendo questa dimensione proprio come componente fondamentale del loro processo educativo. Nel contesto specifico della prevenzione della violenza la scuola gioca un ruolo fondamentale, è qui che possiamo plasmare le menti dei nostri giovani insegnando loro il rispetto reciproco, l'uguaglianza di genere e promuovendo una cultura alla non violenza.
Il protocollo d'Intesa rappresenta sicuramente un passo significativo verso questa direzione, pertanto collaboreremo con il Ministero dell'istruzione e del merito insieme alle istituzioni educative e a tutte le parti interessate per implementare efficacemente le iniziative che sono delineate all'interno di questo protocollo.
La lotta contro la violenza di genere è una responsabilità collettiva e oggi riaffermiamo il nostro impegno a creare un ambiente educativo ed inclusivo per tutti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Voto favorevole. Ringrazio tutte le donne, non solo le donne che si sono impegnate nella costruzione di questa risoluzione, a cominciare dalla Consigliera Bora e passando anche per la Consigliera Acciarri; ringrazio anche l'Assessore Biondi.
Non mi è piaciuto questo atteggiamento che è proprio maschilista, è veramente brutto, Consigliere Putzu, mi dispiace fare il suo nome: “Spicciamoci, spicciamoci e votiamo”.
C’è una costruzione anche fatta di parole e non l'ho fatta io, l'ho semplicemente firmata, non ho minimamente fatto parte di questa costruzione, che è stata di grande attenzione politica per non ledere interessi e sensibilità, tutte insieme.
Dopo tanti mesi sentire dire “dai votiamo” è proprio brutto, siamo in un Consiglio regionale, non all'osteria, chi siede in questo Consiglio deve avere un'educazione istituzionale adeguata, se non ce l'ha studi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. A nome del gruppo votiamo convintamente questa mozione. Personalmente sono dell'idea che la crescita, la coscienza civica e culturale dipenda da uno sforzo collettivo, non è che le singole iniziative … Bisogna che questo sentimento forte di rispetto e apprezzamento dell'altro genere … più fortemente, più in generale perché … Secondo me non dobbiamo fare una spaccatura di genere, una frattura di genere, dobbiamo avere la consapevolezza che i generi sono fondamentali per l’armonia collettiva, questo è il tema principale che andrebbe spinto,
Ritengo, ne parlo a titolo personale, che la drammatizzazione dello scontro tra uomini e donne non sia un elemento positivo. A volte leggo sui giornali delle valutazioni che da una parte possono sensibilizzare fortemente la maggioranza delle persone, dall'altra parte invece spingono una piccola minoranza a posizioni trasgressive e aggressive che non fanno bene al sentimento comune. Dobbiamo avere equilibrio, senso dell'armonia e su questo cercare di formare tutte le generazioni.
Quando leggo di vicende di violenze, maltrattamenti, umiliazioni, vessazioni, cerco di capire cosa c'è dall'altra parte e generalmente c'è ignoranza, spirito di sopraffazione, veri e propri problemi psicologici e tante volte psichiatrici. Dovremmo cercare di lavorare su questa piccola parte della società, che diventa drammatica, per cambiare quell'area di persone che non è sempre intercettabile, che invece dovremmo fin dalla scuola ed anche nella comunicazione, nei media, cercare di educare ad un cambiamento e a una società di cui dobbiamo essere orgogliosi. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 337, 395, 406, 409, 420, 421, 423 e 424. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14:40.
La seduta inizia alle ore 12:35
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 142 del 30 gennaio 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 141 del 22 gennaio 2024, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Interrogazione n. 973
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Destinazione utilizzo ex nosocomio Muzio Gallo di Osimo”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 973 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, L’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La struttura denominata Muzio Gallo presente a Osimo rappresenta un po' un'icona di una politica dell'edilizia sanitaria, in particolare dell'edilizia ospedaliera, che può essere definita un’incompiuta.
La struttura all'inizio degli anni ‘90 ha ricevuto un finanziamento con l'articolo 20 della legge 67 del 1988, la norma che viene annualmente finanziata dal Governo per la realizzazione degli ospedali, di circa 8,5 milioni di euro per realizzare ad Osimo 80 posti letto finalizzati alla convenzione con la Lega del Filo d'Oro.
L'appalto primo stralcio fu inizialmente affidato al Comune di Osimo in qualità di proprietario e completato nel 1998. Nel 2003 il secondo stralcio praticato e sostenuto dalla USL n. 7, che ne era proprietaria dal 1998 …, la quale cessò di investire su questa struttura.
In realtà nel 2008 ci fu una proposta di acquisto da parte della residenza protetta Bambozzi di Osimo, ma non vi fu un seguito perché la Regione valutò il bene circa 5 milioni, quindi non lo cedette all'acquirente dato che la proposta era di 2,8 milioni di euro.
La struttura fa parte del patrimonio indisponibile e se si vorrà vendere occorrerà spostarlo nell'ambito del patrimonio disponibile della Regione Marche.
Con l'interrogazione il Consigliere Latini chiede quali sono le misure per rendere l'area …, che è stata abbandonata, non è curata, è stata mandata a gerbido e risulta anche praticata da sbandati, da persone dedite all'uso di sostanze stupefacenti.
All'interno della città di Osimo il Muzio Gallo rappresenta un po' un problema per i mancati interventi delle pubbliche amministrazioni, da un lato per quanto riguarda il versante della politica sanitaria e dall'altro della corretta manutenzione e uso di beni pubblici.
La risposta che in questo momento come Assessore alla sanità dovrei fornire è che il bene in queste condizioni potrebbe essere alienato e i proventi potrebbero essere investiti nella stessa città di Osimo. Tuttavia, tenendo conto che nelle Marche la stragrande maggioranza delle strutture sanitarie, degli ospedali, non sono a norma né dal punto di vista antisismico (la nostra è una Regione particolarmente a rischio) né per quanto riguarda l'idoneità antincendi, penso che nel breve tempo che residua a questa consigliatura sia impossibile fare un progetto di investimento sul Muzio Gallo, salvo che l'Assemblea e la Giunta non decidano diversamente.
Conclusivamente ritengo che per quanto riguarda la manutenzione del parco l'Azienda sanitaria dovrà curarne la manutenzione, anche perché ciò in caso contrario comporta responsabilità, in seconda analisi occorrerà valutare in che termine e in che forma il bene potrà essere ceduto a terzi e i proventi investiti per migliorare la sanità nella città di Osimo.
A questa interrogazione credo dovrà seguire un'attenta valutazione soprattutto del Gruppo di maggioranza, tenuto conto ...
PRESIDENTE. Grazie, Assessore, per la risposta, in cui colgo con un forte spirito costruttivo, nel tentativo di risolvere un problema che la Regione Marche. che ha guidato la sanità dal 1988 in avanti, si è creata da sola.
Il Muzio Gallo era il migliore ospedale della zona, è stato chiuso per farne uno nuovo, non è stato più in alcun modo riutilizzato, neppure dalla Lega del Filo d'Oro che in un primo momento l'aveva individuato come la nuova sede nazionale, che poi ha realizzato in un'altra zona della città di Osimo.
L'interrogazione è fatta per guardare al futuro con la partecipazione di istituzioni pubbliche anche locali o con il richiamo al Sovrano militare Ordine di Malta, che anche recentemente ha dato la propria disponibilità, o con un'iniziativa di carattere generale per coprire tutto quello che è il mondo della mobilità passiva che tocca la Regione Marche.
La proposta che viene dalla mia replica per quanto riguarda questo plesso ospedaliero è quella di evitare l'alienazione perché costituirebbe la privazione di un importante bene non soltanto per il la città, non per uno spirito campanilistico, ma per la funzione che ha svolto e per gli intrecci che ne potrebbero derivare dovendo la ex Villa Cannone di Muzio Gallo mantenere una destinazione socio-sanitaria. Ciò vuol dire che il probabile acquirente, una volta che il bene passerà dal patrimonio indisponibile a quello disponibile, potrà essere solo un soggetto con una finalità istituzionale o con finalità proprie come la realizzazione di attività sociali e sanitarie.
Meglio sarebbe a mio avviso coinvolgere gli enti locali della zona, le case di riposo e quanti altri sono interessati a un grosso piano di sviluppo che possa andare a coprire una di quelle carenze, ormai riscontrate, strutturali dal punto di vista della sanità marchigiana, croniche, che sono rilevanti e che sono state ben evidenziate dall'ultimo Piano socio-sanitario.
In questo senso, con il solo intento di voler dare un contributo ad un territorio che conosco bene, la proposta che avanzo come replica è quella di trovare una soluzione, che tutti insieme senza aggravi di spesa o senza togliere a quello che è necessario al servizio sanitario regionale oggi in vigore con le riforme che sono state approvate dal Consiglio, e di prendere in considerazione la permanenza e la riqualificazione del Muzio Gallo. Grazie.
Interrogazione n. 1039
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Stato dell’arte del progetto di recupero post-sisma della RSA di San Ginesio (MC)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1039 dei Consiglieri Carancini Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. In merito alla interrogazione presentata sullo stato dell'arte del progetto di recupero post sisma della RSA di San Ginesio, il Dipartimento, sentito il settore competente in materia, mi ha riportato quanto segue.
Il progetto esecutivo verificato e validato è stato inserito in data 30 maggio 2023 sulla piattaforma Sismap per la richiesta di assegnazione del finanziamento previsto. Nelle successive interlocuzioni è emersa una diversa interpretazione sulle norme vigenti tra il settore dell'edilizia sanitaria ospedaliera e l’Ufficio speciale per la ricostruzione, il quale ha ritenuto di non poter più rilasciare l'autorizzazione antisismica a fronte del progetto esecutivo verificato e validato. Infatti, il comma 7 bis dell'articolo 10 del decreto legge 16 luglio 2020 ha previsto che per le opere pubbliche finanziate per almeno il 50% dallo Stato l'esito positivo della verifica del progetto sostituisce l'autorizzazione sismica. Conseguentemente il competente settore edilizia sanitaria ospedaliera della Regione ha dovuto riaprire la fase della verifica del progetto esecutivo al fine di conseguire la verifica della rispondenza alle vigenti norme tecniche per le costruzioni in materia di adeguatezza sismica. A valle del completamento della procedura di verifica del progetto esecutivo e della susseguente validazione sarà possibile riattivare la richiesta dei fondi sisma previsti e a seguire procedere all'appalto dei lavori.
Qui termina la comunicazione che mi è giunta dal Dipartimento e dal settore competente, a questa però vorrei aggiungere altre considerazioni perché credo che sia corretto farle.
Nelle settimane scorse mi sono accorto di una diversa interpretazione delle norme tra l’Ufficio speciale della ricostruzione e l’edilizia sanitaria ospedaliera, come uffici regionali.
A questo punto ho ritenuto non sopportabile che un progetto depositato a maggio 2023 fosse fermo da mesi in un rimbalzo di interpretazioni normative ed ho quindi incaricato direttamente il Direttore del Dipartimento di seguire personalmente il procedimento. A questo incarico il Direttore del Dipartimento ha fatto seguito, sto attendendo un cronoprogramma preciso, che non corrisponda ad un precedente cronoprogramma che mi era stato trasferito non corrispondente alla realtà delle cose.
Questo non può accadere tra uffici pubblici o meglio può accadere una diversità di interpretazione di una norma, ma non possono passare così tante settimane dal deposito di un progetto, che deve essere cantierato il prima possibile.
Grazie Consiglieri, sarà mio compito, quando riceverò dal Direttore di Dipartimento un cronoprogramma ,che questa volta abbiamo chiesto preciso, consegnarlo agli interroganti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, la risposta è sconcertante, diciamo peggiore di quello che mi aspettassi.
Stiamo parlando, per chi ci ascolta, della RSA di San Ginesio, un'opera attesa dal 2000, prevista con due ordinanze del Commissario del 2017 e del 2018 e lei oggi ci viene a dire qui, con una congerie di commenti normativi, che c'è un contrasto fra l'Ufficio speciale della ricostruzione e il Dipartimento dell'edilizia sanitaria, citando una serie di norme.
La inviterei ad andare a San Ginesio a raccontare questo e la inviterei anche a ricordare le sue parole. Lei il 12 luglio 2021 dichiarò che i cittadini di San Ginesio e di tutto il territorio circostante avevano aspettato fin troppo tempo e che l'obiettivo era aggiudicare l'appalto entro il 2021. E disse con ancora più forza: “Sono fiero che la nuova amministrazione regionale, ponendosi in discontinuità con la precedente, stia dimostrando di avere uguale attenzione per le grandi città come per le piccole realtà dell'entroterra, che non possono essere abbandonate”.
Lei, Assessore, le ha abbandonate, ha raccontato delle fandonie, è stato disattento.
Io le ho presentato un’interrogazione non più tardi di gennaio 2023 e lei ha assicurato che rapidamente sarebbe stato affrontato il tema dalla Suam, mettendo in appalto l'opera. Lei si è disinteressato totalmente. Le aggiungo una cosa, da quando si è insediato sono trascorsi 1197 giorni, che sono un numero di due mesi superiore dal momento in cui è stata fatta l'ordinanza del 2017 a quando vi siete insediati, avete scavallato.
Allora a memoria e sintesi sono andato a cercare due parole adatte per lei: “parolaio”, colui che parla molto senza sapere ciò che dice, che si dilunga in discorsi vuoti, privo di sostanza e contenuto, e “menzogna” perché lei racconta che si occupa delle aree interne invece se ne è disinteressato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, l’ Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Io non sono abituato a rispondere al Consigliere Carancini che evidenzia costantemente in quest'Aula nei confronti dei suoi colleghi e dei colleghi della Giunta la sua consueta maleducazione, una maleducazione istituzionale, che credo vada a volte anche oltre i limiti del consentito.
Detto questo, non per il Consigliere Carancini, ma per l'educazione ed il rispetto che porto nei confronti dei colleghi Consiglieri, dico che noi poniamo grande attenzione a tutti i territori, senza distinzione tra il nord e il sud della regione, fra la costa e l'entroterra e tra i grandi e piccoli centri. La dimostrazione è che proprio la RSA di San Ginesio è stata assegnata come procedura al Direttore di dipartimento, non certo perché questo Consiglio regionale o questa Giunta risponde di un conflitto tra due uffici, ma risolve quei conflitti che sono nati dato che la procedura è nata male quando è stata assegnata, e non c'era questa Giunta regionale. Non siamo stati noi a scegliere i responsabili dei procedimenti, non siamo stati noi a scegliere i progettisti e quanto altro, è accaduto nel tempo.
Oggi siamo chiamati a risolvere i problemi come li abbiamo risolti, con la stessa attenzione fra grandi e piccoli centri, tra nord e sud della regione, cancellando una sanità centralizzata in uniche zone territoriali, penso a Pesaro, a Macerata, anche all'ascolano e a tanti altri territori dove si sarebbe realizzato un unico centro di prestazioni dei servizi a discapito di tutto il resto del territorio.
Ecco che cosa abbiamo fatto insieme al Presidente Acquaroli e all’Assessore Saltamartini, stiamo cercando di far fronte a tante difficoltà; ecco che cosa facciamo con l'edilizia sanitaria ospedaliera, che a differenza di chi l'ha caricata di tanti procedimenti, non dandole personale a disposizione per affrontare i procedimenti e verificare anche quello che è accaduto con San Ginesio, che con grande trasparenza abbiamo detto in questa sala, anche oggi, noi riportiamo non solo quanto riferito e relazionato dal Dipartimento e dal settore competente, ma anche la posizione di questa Giunta che non abbandona nessun procedimento proprio negli interessi degli abitanti di San Genesio, tanto che abbiamo avvocato al Direttore di Dipartimento una procedura, che gli uffici non hanno saputo gestire correttamente per i problemi che vi ho detto in precedenza.
Cerco di utilizzare termini consoni a quest'Aula e la invito, Presidente, ad invitare tutti i Consiglieri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Presidente, abbia pazienza, bisogna che un giorno decida cosa vuol dire fatto personale perché se uno non può esprimere una critica …, parolaio se va sul Devoto Oli lo trova, parolaio e menzogna. Menzogna utilizzata dalla Presidente del Governo Meloni più volte in Aula e maleducazione di chi mentre rispondo esce dall'Aula. Questo Presidente è un fatto gravissimo che non dovrebbe essere consentito.
Purtroppo la trasparenza non l'ha detta stamattina l’Assessore Baldelli, il parolaio, la dicono i fatti perché nel 2021 aveva garantito che entro l’anno ci sarebbe stato l'appalto, siamo arrivati al 2024, a 1197 giorni dall'insediamento dell’Assessore Baldelli, e stamattina ci viene a dire che c'è un contrasto di interpretazione tra l'Ufficio speciale della ricostruzione e il suo Dipartimento. Mi chiedo: come mai non ha pensato prima di seguire la vicenda relativa a San Ginesio, come si era impegnato a fare nel corso dell'ultima interrogazione a gennaio del 2023? Forse non sente, però lo dico per chi ascolta, l'Assessore Baldelli, che non vuol sentirsi dire la realtà, non ha avuto il coraggio di restare in Aula, quindi il rispetto dei Consiglieri - Presidente, la invito a farli rispettare - non ha avuto la schiena dritta, la personalità e il coraggio di restare in Aula e dire semplicemente una parola di scusa ai cittadini di San Ginesio. Questa era l'unica cosa che doveva dire, ammettendo che ha detto una sciocchezza, anzi ne ha dette più d'una ed era l'unico elemento che lo avrebbe giustificato.
Non ha avuto neanche questo coraggio, è andato via, ha raccontato tutte altre cose, ma soprattutto ha raccontato la menzogna che lui si occupa delle aree interne, ma come si fa a dire una cosa del genere dopo che ha scavallato la metà del tempo, anzi il tempo dal momento in cui è stata fatta l’ordinanza 37 dell’8 settembre 2017, con la quale si decise la RSA.
Un territorio dimenticato da Dio, dall’Assessore Baldelli, da questa Giunta che fa delle chiacchiere il proprio punto di forza, le chiacchiere rispetto ai fatti e purtroppo a punirli sono quelli di San Ginesio. Grazie.
Comunicazioni ai sensi del comma 4 dell’articolo 55 del Regolamento interno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Recupero, se mi è consentito, salutando tutti, il tema posto dal Consigliere Carancini.
L’assessore Baldelli invoca il fatto personale, lo argomenta anche con temi che sono discutibili, che sono stati messi a disposizione dell'Aula e poi quando c'è la replica del Consigliere Carancini esce. Penso che meriti una censura un atteggiamento come questo, una mancanza di rispetto del Regolamento di questa istituzione, l'ha chiesto lui il fatto personale mica l'ha chiesto il Consigliere Carancini.
Presidente, non dipende da noi, ma è inconcepibile e non è scusabile per nessun motivo. L’Assessore Saltamartini, che ne ha sentite di tutti i colori, non si mai permesso di uscire davanti a una replica di un fatto personale invocato dal soggetto.
Una censura, Presidente, penso che sia ormai ineludibile su un approccio così sprezzante del Regolamento dell'istituzione e del nostro ruolo. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di proseguire con le interrogazioni, sono stato chiamato in causa due volte, vorrei precisare quanto segue.
Per quanto riguarda l'attuazione dell'articolo 61 (Fatto personale) ho cercato fin dall'inizio di richiamare tutti a che il fatto personale fosse utilizzato in senso restrittivo, cioè quando effettivamente si metteva in discussione la dignità di chi aveva parlato o la dignità di chi era in qualche modo fatto oggetto dell'intervento di chi aveva preso la parola.
Questo è apparso troppo restrittivo, mi sembra, perché è prevalsa nel tempo l'applicazione in senso estensiva dell'articolo 61, che è quella di consentire il fatto personale quasi sempre.
Nell'ultimo periodo, solo per riandare agli ultimi mesi, molto spesso ho concesso l'applicazione dell'articolo 61, il richiamo al fatto personale, anche quando a mio avviso non vi era la necessità, ma per evitare una polemica speciosa di censura che non voglio sentirmi attribuire. Ovviamente il richiamo è che si utilizzi solo quando è necessario.
In questo caso mi è sembrata che la parola parolaio potesse essere accomunata a ciarlatano, una parola che in qualche modo può offendere chi viene chiamato in causa.
Circa la presenza in Aula dell'Assessore di riferimento, per l’interrogazione non vi è obbligo della presenza dello stesso o della presenza degli Assessori quando altri Consiglieri parlano, prendono la parola, non è prevista dal Regolamento, l'abbiamo valutato spesso, ma purtroppo non è previsto.
Il richiamo in generale, visto che siamo colleghi Consiglieri e colleghi esponenti chiamati a svolgere l'attività ed il servizio in favore della comunità marchigiana, è quello di un uso molto ponderato delle parole e del rispetto della persona che parla quando vi è riferimento specifico a chi ascolta.
Interrogazione n. 1045
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi
“Nomina del Sottosegretario ed attribuzione delega”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1045 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Il Presidente della Giunta regionale con decreto 175 del 22 dicembre 2023 ha nominato il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 28 bis dello Statuto regionale e della legge regionale 30 novembre 2023 n. 20.
Con il medesimo atto si è stabilito che il Sottosegretario alla Presidenza coadiuva il Presidente della Giunta regionale nello svolgimento dei compiti inerenti al suo mandato, in particolare il Sottosegretario è incaricato di partecipare alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome previa apposita delega.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome fin dall'anno 2005 si è dotata di un proprio regolamento al fine di dare maggiore efficacia, certezza e funzionalità allo svolgimento dei lavori. L'articolo 3 punto 1) del Regolamento ha stabilito che l'Assemblea della Conferenza è composta dai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, i quali possono farsi rappresentare da un componente della Giunta, che dichiara a verbale di essere delegato dal Presidente stesso.
Successivamente al 9 giugno 2005, data di approvazione del Regolamento, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato le linee interpretative nella seduta del 16 giugno 2005 e le indicazioni dell'Ufficio di Presidenza, seduta del 22 settembre 2005 e seduta del 17 settembre 2015.
In data 6 maggio 2021 la Conferenza ha approvato le modifiche e le integrazioni al proprio Regolamento e nella riunione del 3 giugno 2021 ha adottato le nuove linee guida per l'applicazione del Regolamento stesso. Le suddette linee guida per l'applicazione del Regolamento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiariscono che per componente si intendono sia gli Assessori che i Sottosegretari, qualora questa figura sia prevista dallo Statuto della Regione o Provincia autonoma, in particolare nelle richiamate linee guida si precisa che i Sottosegretari, laddove previsti dallo statuto regionale o provinciale, partecipano con diritto di voto all'Assemblea se delegati dai rispettivi Presidenti.
Tale interpretazione peraltro non è nuova in quanto già nelle indicazioni del 17 settembre 2005 si esplicitava che per componente della Giunta si intende anche un Sottosegretario qualora questa figura sia prevista dallo Statuto della Regione o della Provincia autonoma. Pertanto, ricordato che la figura del Sottosegretario è prevista dallo Statuto della Regione Marche, articolo 28 bis, lo stesso Sottosegretario può legittimamente rappresentare il Presidente della Giunta regionale alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome previa apposita delega.
E’ bene precisare che la facoltà di delegare il Sottosegretario dalla Presidenza della Giunta regionale è già stata esercitata in precedenza da altre Regioni che nel proprio Statuto hanno previsto tale figura, tra le quali l’Emilia Romagna.
La presenza dei Sottosegretari nell'Assemblea delle Conferenze delle Regioni e delle Province autonome è documentata dai dettagliati resoconti formalizzati nei verbali delle sedute.
Quanto esposto, si ripete, è conforme alle disposizioni del Regolamento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, secondo le precisazioni e i chiarimenti espressi in modo formale dalle relative linee guida del 3 giugno 2021. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. La risposta dell'Assessore Brandoni è corretta sotto il profilo formale, devo ammettere che non era corretta la nostra interrogazione, nessuna difficoltà a dirlo.
Ho redatto l’interrogazione, poi firmata anche dal capogruppo Mangialardi, in Aula ed ho stampato il funzionamento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome perché quando partecipavo, come succedeva all’ex Vicepresidente Casini e all’ex Assessore Bora, alla Conferenza delle Regioni, era noto che poteva partecipare il Presidente o un delegato, che doveva dichiarare a verbale la delega, e doveva essere un componente della Giunta, un Assessore.
In quella circostanza ho stampato il funzionamento della Conferenza delle Regioni, che ho ristampato adesso, il 24 gennaio, e c'è scritto che ”l'Assemblea è composta dai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. I Presidenti possono farsi rappresentare da un componente della Giunta, il quale dichiara a verbale di essere stato delegato dal Presidente stesso”. Questo c'è, non c'è quello che ci ha riferito l’Assessore Brandoni sul Sottosegretario, anche se ha riferito il vero perché la modifica è del 6 maggio 2021, quando noi eravamo usciti dalla Giunta, una modifica ad integrazione del regolamento, tra l'altro non riportata neanche nel regolamento, ma solo in una nota in cui si dice quello che ha detto l’Assessore Brandoni: che qualora la figura del Sottosegretario sia prevista nello Statuto può partecipare previa delega del Presidente. Questo è vero anche se non compare perché la Conferenza delle Regioni si vergogna di questo, tant’è vero che non compare.
Qui veniamo al punto, in cui nel merito l’interrogazione ci sta tutta, quindi formalmente lo può fare perché c’è questa modifica del Regolamento. Ripeto, successiva e non compare. Il fatto è nella sostanza, nella nomina, come diciamo noi. Ma vi pare possibile che un Sottosegretario, che come dice lo Statuto non fa parte della Giunta, ci partecipa, ma non ne fa parte, non ha diritto di voto, possa partecipare alla Conferenza delle Regioni e votare? La Conferenza delle Regioni non può fare come le pare perché rappresenta noi. Se quella modifica l'hanno fatta nel 2021 è una modifica illegittima sotto questo aspetto. Mi dovete spiegare com'è possibile che un soggetto che non fa parte della Giunta, che non vota in Giunta, possa votare gli atti di competenza della Giunta all'interno della Conferenza delle Regioni. E’ una roba che non si può raccontare.
E’ vero, però, quello che dice l’Assessore Brandoni, che la Conferenza ha fatto questa modifica, ma c'è un problema sostanziale, immaginate voi una Giunta, che vota, che viene rappresentata da un Sottosegretario che non vota e che non fa parte della Giunta. Ad esempio l’Assessore Saltamartini, Vicepresidente e Assessore alla sanità, viene rappresentato da chi non è Assessore, non può essere Assessore, non fa parte della Giunta, non ha diritto di voto in Giunta e va nel luogo dell’Assessore Saltamartini.
In questo senso non si scorge, Assessore Brandoni, il cambiamento della situazione, della nomina del Sottosegretario, si vede bene soltanto il commissariamento e questo non va bene. Grazie.
Interrogazione n. 1048
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Disagio degli utenti presso l’Ospedale di Fossombrone”
Interrogazione n. 1058
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Cesetti
“Riduzione servizi offerti nella Casa di Comunità di Fossombrone”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1048 della Consigliera Ruggeri e l’interrogazione n. 1058 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Cesetti (abbinate).
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nei giorni 1 e 2 gennaio, in concomitanza con il classico periodo di ferie del personale della sanità, si è registrata un'assenza nell'ambulatorio di continuità assistenziale dell'ospedale di Fossombrone. L'amministrazione sanitaria ha comunicato questa assenza ai cittadini, i quali in caso di emergenza potevano rivolgersi al 118 e all'automedica che presiedeva quel centro.
L'interrogazione verte sulla funzionalità dell'ospedale di Fossombrone- Più volte in quest'Aula abbiamo ricordato qual è la politica sanitaria della Regione Marche, politica che è stata validata dalle precedenti elezioni politiche in cui la maggioranza, che è rappresentata in questo Consiglio, si è impegnata a varare una riforma della sanità che potesse eliminare l'idea degli ospedali unici e restituire ai territori, come è stato più volte detto, quella assistenza sanitaria necessaria, che precedentemente era mancata, per garantire ai cittadini le prestazioni.
Questi atti sono stati tutti adottati da quest’Assemblea e la riforma sanitaria della Regione Marche è entrata in vigore un anno fa, l’1 gennaio 2023, e ha enunciato che nella provincia di Pesaro fossero in funzione esattamente tre ospedali di primo livello, Urbino, Pesaro e Fano, legati dall’idea del presidio unico di Area vasta, l'ospedale di Pergola che ha l’organizzazione di ospedale di base e gli ospedali di comunità di Fossombrone, Cagli Sassocorvaro e Macerata Feltria.
Il Piano socio-sanitario è stato approvato il 9 agosto dello scorso anno, redatto e approvato sulla base del decreto ministeriale n. 77 del 2022, il decreto ministeriale che ha riorganizzato la sanità territoriale, ebbene, ha dato nuova vitalità e funzionalità agli ospedali di comunità e tra essi all'ospedale di Fossombrone.
Che cosa è previsto per questo tipo di ospedali? Il piano di interventi è stato inserito nel Piano socio-sanitario della nostra Regione ed è previsto che l'ospedale di Fossombrone veda un potenziamento.
Nell'interrogazione, come al solito, come lecito per l'opposizione, si critica la maggioranza, ma si parla di svuotamento – e non è vero – di chiusura, di interruzione di servizi.
Per l'ospedale di Fossombrone è previsto un potenziamento dei servizi che gli ospedali di comunità possono erogare, che sono: le cure intermedie ed i servizi specialistici. Nel caso di Fossombrone, tenendo conto della zona montana del pesarese, per la quale la maggioranza si era impegnata a rivitalizzare questi servizi, esiste un particolare esperimento che mette insieme i servizi di pronto soccorso, i punti di primo intervento e l'assistenza territoriale in modo da garantire un'assistenza continuativa al settore dell'emergenza-urgenza.
Nell'interrogazione si sottolinea lo svuotamento del laboratorio analisi, non è vero, ci sono due tecnici. E’ uno dei pochi ospedali che ha il laboratorio analisi rispetto ai 14 che sono stati chiusi. Non è vero che c'è stata la chiusura della farmacia ospedaliera, che resta aperta, come è nelle esigenze di Fossombrone, un giorno a settimana.
Quello che tengo a precisare è che nella redazione del nuovo Piano aziendale l'Azienda sanitaria territoriale, che si varrà fra qualche mese, l’AST di Pesaro, ha precisamente descritto il percorso di potenziamento dell'ospedale di Fossombrone con l'aumento dei servizi di specializzazione, quindi: specialisti, dermatologi, oculisti, ortopedici e l'implementazione, anche in accordo con i medici di medicina generale, dei servizi territoriali. Anche lì verrà aperto un punto salute con i cittadini che potranno fare l’elettrocardiogramma e gli esiti verranno trasferiti negli ospedali, negli hub e tutta una serie di tecnologie che daranno a Fossombrone ciò che merita e ciò che noi abbiamo promesso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Tengo a ringraziare l'Assessore Saltamartini anche per il fatto che è sempre in Aula e ci risponde costantemente anche se, come è avvenuto oggi, a volte non in maniera soddisfacente perché per quanto riguarda la risposta all'interrogazione che ho presentato, la n. 1048, la risposta di fatto non c'è stata dato che si è concentrato sull'interrogazione che ha presentato la Consigliera Vitri, che immagino replicherà.
Mi voglio anche complimentare con il gruppo del Partito Democratico perché oggi abbiamo fatto un bel lavoro intervenendo con due atti distinti, che affrontano due questioni che riguardano lo stesso centro, quindi abbiamo lavorato in maniera sinergica ed efficace.
Tornando alla mia interrogazione, Assessore, facevo riferimento al fatto che il 28 e il 31 dicembre è mancato il medico del 118 a Fossombrone, l’1 e il 2 di gennaio è mancato il medico della guardia medica e anche il medico delle cure intermedie. E’ successo che diversi utenti si sono recati all'ospedale di continuità assistenziale, hanno cercato aiuto proprio per non intasare il 118 e i pronto soccorso e non hanno trovato risposta.
Il tema del depotenziamento di queste strutture lo affrontiamo da tanto tempo e la mia domanda era semplice: che misura intende adottare questa Giunta per evitare che di nuovo questa situazione incresciosa e preoccupante si possa ripete ai danni della salute dei cittadini di Fossombrone?
Visto che ne stiamo parlando, sinceramente nella nostra provincia capita sempre più spesso, abbiamo già parlato della guardia medica di Mondolfo, vorrei sottolineare che non ho fatto un’interrogazione apposita, ma bisogna dire in quest'Aula che tutti i giorni festivi di fine anno, compreso il 6 gennaio, la guardia medica è stata assente anche a Fano, nonostante fosse prevista ed è stato affisso semplicemente un cartello scritto a penna fuori dalla porta.
Questi sono disservizi che vanno a pesare sui nostri concittadini che continuano a non trovare risposta, pesano sugli operatori perché vorrei ricordare che quelli del 118 rischiano la vita tutti i giorni. Non c'è bisogno che torni a ricordare dell'incidente drammatico che è avvenuto poche settimane fa in cui hanno perso la vita quattro persone, mi riferisco a quello avvenuto nella galleria per Urbino proprio mentre stavano trasportando un paziente ad Urbino. Siccome l'opposizione secondo lei fa solo ostruzionismo o polemica inutile ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio anch'io l'Assessore Saltamartini per la risposta e la Consigliera Ruggeri per avere evidenziato le tante problematiche che purtroppo si trova ad affrontare l'ospedale di comunità di Fossombrone.
Io partirei dal problema che è alla base, all'origine di tutti quelli che poi conseguono nei servizi offerti. Continuiamo a parlare di ospedale di Fossombrone, qualcuno diceva che era stato chiuso e tre anni fa abbiamo assistito al Presidente Acquaroli, che con foto immagini, striscioni, insieme alla Presidente Meloni, davanti all'ospedale, diceva che avreste riaperto tutto. Purtroppo ad oggi – se volete riporto i video di YouTube, riporto le foto - nessuno ha avuto il coraggio di dire: “Non siamo riusciti a mantenere questa promessa”, si continuano ad illudere i cittadini quando i più informati, che sanno valutare la situazione, leggere i giornali e capire cosa sta accadendo riescono a vedere nelle dichiarazioni della direttrice dell'AST, riportate da alcuni giornali …, viene addirittura scritto che l'Azienda sottolinea la funzione della struttura di Fossombrone a supporto del nosocomio di Pergola. Riferisco quanto ha dichiarato la direttrice generale, nessuno l'ha smentita, e riporto ciò che hanno detto i giornali, che l’Azienda sanitaria sottolinea la funzione della struttura di Fossombrone anche a supporto del nosocomio di Pergola, cosa significa? Non lo dite apertamente, ma l'ospedale di Fossombrone viene ridotto ad una succursale di quello di Pergola. questo è quello che dichiara la vostra direttrice, nonostante Pergola continui ad avere circa 10 accessi al giorno e Fossombrone il doppio, tanto che a Fossombrone sono 9.500 e a Pergola 4.500.
La cosa più preoccupante è che i servizi di Fossombrone vengono depotenziati, dimezzati, mentre quelli di Pergola vengono sempre più incrementati. Questo non risponde alle esigenze dei cittadini e invito a leggere il racconto di un cittadino, drammatico, allarmante, riportato dal Resto del Carlino il 7 gennaio: un pensionato, che si era recato insieme alla moglie alla porta del presidio per un caso di emergenza, aveva suonato il campanello ed era stato rimandato al mittente perché lì era tutto chiuso. Ancora chi governa questa Regione si ostina a parlare di ospedale, di pronto soccorso. Se un pensionato con la moglie va lì suona e non c'è nemmeno una persona ad aprirgli come trovate il coraggio di chiamare ancora questo ospedale? Non c'è più nemmeno un ambulatorio di continuità assistenziale primaria (ACAP) aperto h 24, quindi dovremmo chiamarlo ACAP o dovremmo chiamarlo con gli altri acronimi che vengono utilizzati oggi per parlare di simil guardie mediche? Ma lì non c'è più niente e anche l'endoscopia, su cui le chiedo di intervenire, attualmente lavora solo un giorno alla settimana invece che due com'era negli accordi.
Tutti i servizi offerti, previsti e promessi sono stati depotenziati, per questo, Assessore Saltamartini, la invito a riconfrontarsi con l’Assessore Baldelli perché non è possibile che lui lavori solo per il suo piccolo giardino territoriale. Grazie.
Interrogazione n. 1062
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Situazione personale sanitario precario Ospedali riuniti Torrette di Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1062 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione mi consente ancora una volta di rispondere a un tema centrale, che è quello che le opposizioni hanno governato la nostra Regione e l’Italia 25 anni, in particolare dal Governo Monti in poi, tagliando 45 miliardi sul finanziamento della sanità pubblica e impedendo addirittura alle nostre Università di formare i medici necessari per il servizio sanitario regionale. Peso e responsabilità dei Governi della sinistra, che tendono ad addossare al Governo Acquaroli, che è in carica da 3 anni, è veramente paradossale.
I cittadini saranno chiamati a giudicare molto presto e noi ci affidiamo alla lettura che daranno di questo tipo di opposizione.
L’argomento centrale dell’interrogazione è il finanziamento del personale necessario per garantire i servizi sanitari nella nostra Regione e nel nostro Paese. Questo tema è intimamente legato a un vincolo relativo al tetto di spesa che è stato introdotto in Costituzione con una riforma del 2001, la riforma della sinistra del titolo V della Costituzione, che impone al nostro Paese di rispondere ai trattati internazionali, che addirittura si antepongono alla legislazione interna, sia parlamentare che regionale. Sappiamo che è un tema legato alle norme sul debito pubblico del nostro Paese che non può aver generato l'attuale Gabinetto del Presidente Acquaroli.
Ebbene, questa è una situazione che noi stiamo cercando di risolvere con tutta una serie di interventi che abbiamo approvato in quest'Aula, in particolare; la riforma della sanità che tende a sostituire la grande Azienda, l’Asur, di 1,5 milioni di persone con cinque enti territoriali chiamati a dare le risposte ai cittadini; l’aumento delle borse di specializzazione che porteranno a far sì che il numero dei medici che andranno in pensione, il turnover, sarà inferiore rispetto a quello che le università sforneranno; una serie di interventi diretti a mitigare gli effetti di meno 45 miliardi operati dal taglio dei Governi della sinistra.
Segnatamente a Torrette in relazione alle esigenze di questo ospedale, che è il primo ospedale d'Italia, quindi ci sarà anche un merito da parte dei Governi precedenti, la Giunta nella redistribuzione dei fondi che sono stati fatti a livello nazionale, sul tetto di spesa, che ammontano circa a 9 milioni, attribuirà con propria delibera, che adotterà fra qualche ora, il 60% dell'intero ammontare a Torrette, pari a 5,2 milioni. Il 60% dell'intero tetto di aumento di spesa verrà assegnato all’ospedale di Torrette e questo consentirà di garantire il rapporto di servizio a ben 120 persone su circa 140. E’ un segnale inequivocabile che la Regione dà, in materia di finanziamento dei servizi, all'ospedale di secondo livello di Torrette e questo fa sì che il primato che l'ospedale di Torrette ha guadagnato per merito non certo della politica, ma degli Oss, infermieri, medici, primari, di tutti i tecnici che lavorano a Torrette, possa essere mantenuto. C'è un'attenzione vera da parte della Regione Marche, che ha chiesto di incentivare il fondo sanitario nazionale, il Governo ha approvato la norma, non è vero che ci sono stati dei tagli. Nei giorni precedenti ci sono stati articoli ed interventi di esponenti, che sono qui presenti, che hanno detto delle cose non vere, io non dico bugiardi, parolai, menzogneri, dico cose non vere perché il Governo ha aumentato il fondo sanitario nazionale e da questo aumento sicuramente ne trarranno giovamento tutte le Aziende sanitarie della Regione Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto a meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, questo è il mio primo intervento, saluto i dipendenti della Regione, la Giunta e i colleghi Consiglieri.
Il gruppo Rinasci Marche ha posto questo quesito e sono contento che l'Assessore abbia anche spaziato e portato dei ragionamenti perché l'ospedale delle Marche è l'ospedale di tutti noi marchigiani in primis, un ospedale di secondo livello.
Chiedevo di conoscere come intende organizzarsi per cercare di risolvere questa problematica e gestire la questione irrisolta dell'organico medico, infermieristico, amministrativo e tecnico precario ancora in essere e che il Direttore generale doveva specificare quali risorse finanziarie potevano essere destinate alla stabilizzazione a fronte dei tetti di spesa sanitaria.
Gentile Assessore Saltamartini, noi del gruppo Rinasci Marche abbiamo ascoltato con la massima attenzione le sue parole, siamo qui a vigilare sempre, la natura della nostra forza politica è di essere sentinella civica e solidale sempre al fianco dei lavoratori, del personale medico, infermieristico, tecnico e amministrativo, che vive una situazione di incertezza drammatica fatta di turni massacranti, rinnovi addirittura ridotti di mese in mese. Ultimamente occorre investire su tanti fronti cercando una soluzione che lei ha appena descritto, evitando la sanità convenzionata, i privati, i gettonisti e le cooperative.
Il gruppo Rinasci Marche monitorerà queste criticità, come dall'inizio del mandato, con decine di atti che abbiamo già presentato a tutela della sanità pubblica, a maggior ragione quando si parla dell'ospedale regionale di Torrette insignito di premi, di cui potremmo sicuramente tutti noi essere orgogliosi, tuttavia, al di là della retorica, dobbiamo guardare alla quotidianità, ai problemi di tutti i giorni dei cittadini che ci hanno investito di questo ruolo, di queste responsabilità.
Non si tratta di uno slogan quando si dice basta la precarietà, è una questione che riguarda la vita di centinaia di persone, di operatori sanitari, e delle loro famiglie.
Dobbiamo fare qualcosa per dare una risposta efficace, altrimenti la carenza di personale determinerà la fine della sanità pubblica nelle Marche. Aspettiamo quindi di vedere quello che lei ha appena detto, con questo provvedimento concreto che va davvero nella direzione di risolvere questa inaccettabile situazione.
La ringrazio perché oltre ad aver risposto alla nostra interrogazione ha allargato anche dei ragionamenti, che rimangono registrati e noi ne faremo buon uso. Grazie.
Interrogazione n. 1066
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Adozione atti aziendali delle Aziende sanitarie territoriali: tempi, vincoli e potenziamento dei servizi”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1066 dei Consiglierei Biancani Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema si inserisce e si collega alle questioni politiche che abbiamo affrontato con una diversa visione tra maggioranza e opposizione, ma così deve essere perché la critica costituisce il sale della democrazia.
Questa interrogazione si inserisce sempre in quel contesto per cui la nostra opposizione, che ha governato la nostra Regione per tutti questi anni, gli atti aziendali non li ha redatti perché tutte le Aziende sono rimaste ai dati aziendali, che sono stati redatti nel corso degli ultimi anni, ma stiamo parlando di atti che dovevano essere redatti a distanza di 4, 5, 6, 7 anni.
C'è questa sollecitazione del Vicepresidente Biancani, che è sempre molto attento ai temi della sanità, a cui rispondo che gli atti aziendali noi li adotteremo nei tempi previsti perché questo è un vincolo di trasparenza relativamente all'organizzazione della sanità, attraverso cui chiunque potrà controllare l'andamento del servizio sanitario regionale e soprattutto l'allocazione di tutte le risorse umane, strumentali e finanziarie che lavorano nel servizio sanitario regionale.
Nella redazione degli atti aziendali si dovrà tener conto di due grandi questioni, la prima riguarda l'Azienda sanitaria di Pesaro, che annovera una spesa di quasi 50 milioni di euro l'anno per la mobilità passiva. L’atto aziendale dovrà frenare la mobilità passiva, che non è stata arrestata nel corso degli ultimi 20 anni, quindi i Governi che si sono succeduti nella nostra Regione per 20 anni non sono riusciti ad arrestare il fenomeno della mobilità passiva, noi ci stiamo organizzando con la riforma il Piano socio-sanitario e gli atti aziendali che verranno approvati quando sarà approvato anche il provvedimento relativo alle linee guida.
Anche qui, al secondo punto, mi meraviglio perché con il Consigliere Biancani c'è stato sempre un rapporto di grande lealtà istituzionale nel senso che lui fa l'opposizione e noi facciamo la maggioranza, ma questa storia dei tagli è invereconda perché il Governo ha aumentato il fondo sanitario nazionale di 3 miliardi, che l'opposizione del PD continui a dire che ci sono stati dei tagli è una cosa che non si può sentire.
Il fondo sanitario nazionale non può essere speso per altri temi, non c'è la discrezionalità della Regione di tagliare qualcosa, è stato incrementato e noi lo abbiamo provvisoriamente allocato presso le Aziende tenendo in conto le disposizioni che sono sempre vigenti nella nostra Regione per cui una parte del fondo viene posto a garanzia dell'equilibrio dei bilanci e viene redistribuito alle Aziende nei mesi successivi. E’ esattamente quello che succede nei Comuni, in tutte le altre amministrazioni pubbliche in cui all'inizio dell'anno c'è il bilancio di previsione, il bilancio di competenza ed il bilancio di cassa si fa successivamente con il piano esecutivo di gestione (PEG), con l'assestamento e tutto il resto.
Voi non potete raccontare sui giornali e qui ai cittadini che noi abbiamo tagliato i fondi perché questo non è vero, è esattamente il contrario e dico che non me lo sarei aspettato dal Consigliere Biancani, c'è scritto nel secondo punto, semmai se volete fare una corretta opposizione dovete dire che è stato aumentato di poco, l'aumento non è sufficiente e che noi dobbiamo impegnarci di più, ma non potete dire il contrario. Chiedo scusa per la veemenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Avete fatto arrabbiare l’Assessore Saltamartini e non è riuscito a rispondere ai punti 3 e 4, che erano fondamentali, se non ho la risposta la considero negativa.
Al di là dei tagli che ci sono, rispetto a quello che c'è stato, ai trasferimenti, all'aumento delle spese, ai costi energetici, al costo del lavoro, le risorse messe a bilancio non sono sufficienti a far tornare i conti.
La mia interrogazione parte dalle linee guida che la Giunta ha approvato il 18 dicembre 2023 con la delibera n. 1980, che dice: “Si attende una riduzione rispetto all'assetto previgente in ragione delle previste razionalizzazioni e in ragione di quanto disposto dall'articolo 47 della legge 19/2022. Non dovranno registrarsi ridondanze e duplicazione delle funzioni e attività delle strutture semplici, semplici dipartimentali e complesse, tecnico professionali - cosa vuol dire? Che bisognerà tagliare! - eventuali maggiori costi non immediatamente riassorbibili ai fini dell'invarianza finanziaria possono essere coperti esclusivamente con risorse derivanti dall'azione di efficientamento”.
L'idea dell'ospedale nuovo di Pesaro e Fano, che andava verso l'efficientamento, avrebbe ridotto il personale necessario per mantenere aperto due pediatrie, tutto quello doppio sarebbe andato nel nuovo ospedale.
Continua: “Sostanzialmente nell'atto aziendale dovranno essere specificati e quantificati quali tagli realizzare a copertura di maggiori costi non immediatamente riassorbibili e tali azioni costituiscono un obiettivo, cioè il taglio e l'obiettivo dell’efficientamento, che però è un taglio, del Direttore. In definitiva, gli atti aziendali e i Direttori generali delle AST sono chiamati a riorganizzare gli enti - dire che reparti avrà un ospedale e quali l'altro - potenziando dei servizi, nel contempo avendo a disposizione meno risorse rispetto allo scorso anno, coprendo i maggiori costi con azioni di efficientamento”. Cosa vuol dire?
Le linee guide in italiano dicono quello che ho detto io e chiedo cosa rimarrà a Pesaro, Fano, Urbino, Pergola, probabilmente sarà tutta Pergola e sappiamo tutti perché: Grazie.
Interrogazione n. 1064
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Esalazioni a Falconara Marittima e nei Comuni limitrofi"
Interrogazione n. 1068
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Situazione Comune di Falconara Marittima e Comuni limitrofi”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1064 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri e interrogazione n. 1068 del Consigliere Latini (abbinate).
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Su questa richiesta il Comune di Falconara Marittima ha informato e rendicontato ad Ispra, al Ministero dell'ambiente, al Ministero della salute, ai Vigili del fuoco di Ancona, all’Arpam, all’AST, alla Prefettura e alla Regione Marche, sul verificarsi di episodi di molestie olfattive nel periodo che va dal 26 dicembre al 4 gennaio, ma pare che sia perdurato anche nei giorni successivi, in parte. Dopo questa informativa l’Ispra in qualità di autorità competente alle attività di controllo delle installazioni Aia statali ha convocato l'8 gennaio 2024 un tavolo tecnico di confronto invitando gli organi territoriali competenti ed il gestore. Abbiamo partecipato come Regione, è stata condivisa tra le varie amministrazioni e l'ente di riferimento, quindi la raffineria, la necessità di rafforzare il monitoraggio ambientale della qualità dell'aria del territorio interessato dalle suddette segnalazioni come compensazione ambientale associata alla presenza della raffineria Api al fine di garantire un controllo più esteso sul territorio. Si è condivisa quindi l'opportunità, alla luce delle numerose segnalazioni e denunce di molestie olfattive, di proporre al Ministero dell'ambiente in qualità di autorità competente la modifica e l'integrazione dell'Aia vigente tramite un riesame autorizzativo. Lo scopo dell’esame autorizzativo è quello di introdurre una specifica prescrizione per la quale il gestore dovrà concordare con il Comune di Falconara Marittima e gli altri organi interessati (Arpam, Ispra) un protocollo operativo per la gestione e l'implementazione con oneri a carico del gestore, ma non la gestione degli impianti, in un'unica valutazione di impatto sulla qualità dell'aria mediante tecniche sperimentali e modellistiche di diffusione degli inquinanti.
In attuazione di quanto stabilito dalla delibera di Giunta regionale del 13 maggio 2019, alla luce di questi eventi, ho prontamente convocato il tavolo di confronto interistituzionale regionale concernente l'installazione dell’Api raffineria di Falconara. Si è condivisa quindi la necessità di rafforzare anche in quel tavolo il monitoraggio ambientale della qualità dell'aria nel territorio limitrofo quale compensazione ambientale in grado di garantire un controllo più approfondito del territorio circostante. Avevo seguito i lavori del tavolo, l'ho ripreso anche nel tavolo interistituzionale. Al fine pertanto di dare seguito alle proposte del tavolo di confronto interistituzionale del 15 gennaio 2024 e per garantire un ampio confronto con Ispra sulle proposte di riesame già avanzate dallo stesso ente di controllo nella riunione del 9 gennaio 2024 il sottoscritto ha convocato una riunione operativa tra Ispra, Arpam, Regione Marche, Comune di Falconara Marittima per il giorno 29 gennaio. Tale riunione era volta a definire alcuni dettagli tecnico operativi e amministrativi per l'implementazione della suddetta ulteriore prescrizione e monitoraggio.
Si sono susseguiti una serie di tavoli, su cui avevate chiesto di essere informati, in quest'ultimo tavolo di fatto c'è stato da parte di vari soggetti: “Non spetterebbe a me piuttosto spetterebbe ad altri”, nonché l'impegno della Regione Marche, in collaborazione con il Comune di Falconara, di proporre al Ministero come poter implementare la rete di controllo, chiedendo poi automaticamente il finanziamento alla stessa raffineria.
Questo documento lo stanno redigendo i nostri dirigenti e per conoscenza lo invieremo anche a Ispra, all’Arpam ed agli altri enti per farci dare magari qualche suggerimento ulteriore, però sarà nostra cura inviarlo e interagire direttamente con il Ministero dell'ambiente per far sì che faccia propria questa prescrizione, da porre successivamente alla raffineria. L'ente che deve prendere in mano questa situazione è indubbiamente il Ministero dell'ambiente, nessun altro ente voleva prendersi la responsabilità di proporre questa nuova prescrizione, lo faremo noi come Regione concordandola, per quanto ci sarà consentito, anche con Arpam e Ispra su alcune specificità. Chiederemo al Ministero di porre una prescrizione alla raffineria di ampliare la rete di monitoraggio, che dovrà finanziare l'intervento, che dovrà essere fatto poi da altri enti, vuoi Comune o Regione, per non incappare nel “se la suona e se la canta”. Credo con questo di aver risposto anche alla sua interrogazione Presidente Latini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La condizione in cui si trovano a vivere da troppo tempo i cittadini falconaresi e dei Comuni limitrofi è davvero inaccettabile.
Nelle ultime settimane, l’ha accennato anche lei, Assessore, ci sono state centinaia di segnalazioni su esalazioni e fenomeni odorigeni insopportabili. La riuscitissima manifestazione di sabato scorso con 5.000 persone, che hanno sfilato pacificamente per le vie di Falconara contro il rischio di disastro ambientale, dimostra ancora una volta quanto sia sentito questo problema dalla popolazione. Non può essere ignorato il grido d'allarme che viene da quella manifestazione e vanno ascoltate le richieste dei manifestanti. Bene la richiesta, a cui ha fatto riferimento, di modifica dell'Aia, vedremo questo documento rispetto a una rete di monitoraggio ampliata, che però non basta, serve, innanzitutto l'attivazione di un piano di bonifiche pubbliche del sito coinvolgendo ovviamente il Ministero competente con il concorso dei privati, visto che suolo, sottosuolo, acque di falda e mare sono inquinati. La Regione deve poi sollecitare l'Api ad intraprendere un percorso di riconversione verso attività ambientalmente sostenibili, che consentano anche il mantenimento dei livelli occupazionali. Questo peraltro era previsto nella risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale la scorsa legislatura.
Lei ha convocato il tavolo istituzionale con tutti gli enti preposti, ma le chiedo di coinvolgere anche i comitati dei cittadini che in questi anni tanto si sono battuti per la tutela ambientale e sanitaria della loro comunità.
Vanno poi convocate al più presto le Commissioni competenti ambiente e sanità, e qui mi rivolgo ai Presidenti, affinché sia avviata una serie di audizioni con tutti i soggetti interessati. Bene ha fatto il Consigliere Carancini a presentare un'apposita richiesta in tal senso.
A Falconara, Assessore, ci si ammala e si muore di più rispetto ad altre zone di varie patologie neoplastiche. Assessore Brandoni, purtroppo è la verità, ci sono studi che testimoniano questo, è inutile che faccia quelle smorfie, sono ufficiali, c'è lo studio “Sentieri” del 2023 che ha messo in evidenza un eccesso di mortalità e ricoveri in parte associabili all’esposizione da inquinamento ambientale, diossine, metalli pesanti e benzene. Lei nega l'evidenza ci sono studi che dicono questo, certificati, servono risposte urgenti ed efficaci per porre fine a questa situazione inaccettabile. Grazie.
PRESIDENTE. La mia replica sarà brevissima. Ringrazio l'Assessore Aguzzi per la chiarezza con cui ha svolto la sua risposta.
L'interrogazione nasce dall'esigenza di poter rispondere alle richieste pervenute da molti concittadini, non solo del Comune di Falconara, ma anche dei Comuni vicini, a seguito delle esalazioni di un mese e mezzo fa. Enormi disagi che hanno avuto i soggetti che vivono in un ambito ristretto, in cui le esazioni sono state fortemente percepite e respirate, non solo dai cittadini di Falconara.
La situazione è conosciuta e la manifestazione che si svolta è un emblematico esempio di come la realtà sia sentita da tutti coloro che abitano nella zona.
Considero l'apertura del lavoro del tavolo interistituzionale e il coinvolgimento del Ministero un passo in avanti, come la prescrizione che viene data alla raffineria, ancora di più il fatto, per non cadere in un conflitto di interessi, che sia poi applicata da un soggetto che non sia la raffineria stessa.
E’ necessario un ulteriore passaggio, da molti anni si discute anche nell'ambito del Consiglio regionale, almeno da 10-12 anni, un controllo permanente dell'attività della raffineria stessa non perché non si abbia fiducia nello svolgimento e della volontà di coloro che gestiscono la raffineria, ma perché c’è la necessità che anche la pubblica amministrazione, che difende gli interessi legittimi e i diritti delle singole persone interessate, abbia contezza dello svolgimento delle attività compiute nell'ambito e all'interno della raffineria ed inoltre determinare e concordare i tempi effettivi del piano di riconversione. Oggi più che mai, in previsione di quella che viene chiamata transizione ecologica, c’è una forte possibilità di poterla realizzare tenendo conto delle ampie offerte che arrivano dalle energie rinnovabili su cui la raffineria ha già in qualche modo avuto possibilità di inserire la sua riconversione. Grazie.
Interrogazione n. 1065
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Piantumazione di alberi per combattere il riscaldamento globale – verifica adempimento contenuti della mozione n. 166/21”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1065 dei Consiglieri Bora, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Sia per andare incontro alla mozione che dava questa indicazione sia perché abbiamo una sensibilità molto pregnante in questo senso, voglio segnalare che i nostri uffici si sono attivati per predisporre quanto necessario all'attivazione degli impegni indicati anche dalla mozione sopra riportata.
In particolare nell'accordo di programma sottoscritto tra il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica contenente misure addizionali di risanamento per la qualità dell'aria è prevista un'erogazione di 1.700.000 euro da ripartire in forma di contributo a favore dei Comuni e Unioni dei Comuni per la realizzazione di boschi urbani. Facendo seguito a tale accordo con una delibera di Giunta del 12 dicembre 2023 sono stati approvati i criteri per la modalità e la concessione di tali contributi. Il bando di finanziamento verrà emanato a breve, se non è già uscito in queste ore, entro il mese di febbraio. Sarà un bando aperto ai Comuni per poter piantumare alberi per 1.700,000 euro. Ma non è solo questo perché saranno finanziati, indipendentemente da quel finanziamento, ulteriori progetti urbani e periurbani di infrastrutture verdi realizzate dai Comuni marchigiani con riferimento alla rete ecologica Marche. A disposizione risorse per 1.420.000 a carico del programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale, Fesr. Oltre a 1.700,000 euro messi a disposizione del Ministero, abbiamo messo a disposizione anche 1.420.000 euro Fondi Fesr.
La Regione Marche intende implementare le politiche volte a migliorare la qualità ambientale ed ecologica del territorio contribuendo all'attuazione dello scenario strategico della rete ecologica marchigiana. I Comuni marchigiani che intendono realizzare un progetto di investimento presentando una specifica proposta, come indicato dall’apposito bando attualmente aperto, che si chiuderà il 5 aprile 2024. Il costo complessivo di ogni progetto deve essere comprensivo del cofinanziamento e deve essere maggiore o uguale almeno a 40.000 euro. Il finanziamento massimo concedibile per ciascuna proposta è fissato invece in 250.000. L'entità del contributo pubblico è pari al massimo al 90% dei progetti presentati. Quindi i Comuni che presenteranno richieste in questo senso dovranno almeno cofinanziare il 10% dell'intervento.
In questo momento ci sono due bandi uno per 1.700.000 euro legato a Fondi ministeriali e uno per 1.400.000 euro legato a fondo Fesr entrambi pubblicati, già fuori. I Comuni sono già informati mi hanno già chiamato anche diversi Sindaci. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Posso dirmi solo parzialmente soddisfatta della sua replica e dico parzialmente perché andrò ad approfondire questo accordo di programma, ma per il resto non ci siamo proprio.
Se siamo stati costretti a tornare qui con un'interrogazione è perché ad oggi di concreto c'è zero, tant'è che lei stesso ha ammesso che dovrebbe uscire questo bando nelle prossime settimane. No, no, io il bando ce l'ho qua e l'ho letto, non so se l'ha letto lei perché non c'è mezzo criterio premiale per la piantumazione di un albero. Si fa riferimento al verde urbano, ma il verde urbano potrebbe essere un’aiuola, un prato, un cespuglio.
Parliamo di piantumazione degli alberi e lei che fa l'Assessore dovrebbe sapere, ormai dopo 3 anni suonati, che se vuole raggiungere un obiettivo questo lo fa attraverso la scelta dei punteggi premiali e quello che lei dice, cioè favorire la piantumazione degli alberi, in questo bando di dicembre, che io ho letto probabilmente anche meglio di lei purtroppo, del 1.420.000 euro non c'è mezza traccia.
Il 27 marzo dello scorso anno, dopo un anno e mezzo dal suo deposito, questo Consiglio aveva approvato all'unanimità la mozione presentata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico a prima firma del Consigliere Carancini. Oggi siamo stati costretti a tornare in Aula perché dopo un anno non c'è stato mezzo segnale rispetto alla promessa che vi eravate presi di adempiere agli impegni indicati dal Consiglio.
Grazie a lei, Assessore, sappiamo che la Giunta con la medesima agilità di un bradipo si è mossa ancora una volta in ritardo.
Quella mozione diceva anche altro, Assessore, studi che fa sempre bene. Voi avevate anche preso un impegno su incentivi fiscali a valere su bilancio regionale, Irap addizionale IRPEF, e di questo nell'ultimo bilancio regionale non c'era mezza traccia. E sappiamo bene in realtà che, al di là delle sue grandi promesse e dei video che fa, questa maggioranza, di cui lei fa parte nonostante i tanti cambi di casacca che ha fatto nella sua vita, è affascinata da tesi negazioniste in materia climatica. Tesi che non poggiano su basi scientifiche - abbiamo anche sentito prima il grande show dell’Assessore Brandoni a proposito di Api, non si preoccupi è in buona compagnia, quando ha detto che non è vero quello che sostiene il Consigliere Mastrovincenzo - e rifiutano di prendere atto di un clima ormai ...
Mozione n. 337
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“In difesa della donna vittima di violenza”
Mozione n. 395
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Introduzione di una disciplina nazionale che preveda l’educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità all’interno della programmazione didattica nelle scuole primarie e nelle secondarie di primo e secondo grado”
Mozione n. 406
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Lupini, Rossi
“Iniziative per la prevenzione e contrasto della violenza contro le donne”
Mozione n. 409
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Introduzione di un fondo nazionale e regionale per il patrocinio di spese legali e di giudizio per le vittime di violenza endofamiliare”
Mozione n. 420
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Sostegno alle attività dedicate ai minori vittime di violenza assistita”
Mozione n. 421
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Violenza di genere: occorre un cambiamento culturale”
Mozione n. 423
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Provvedimenti volti a contrastare i fenomeni di femminicidio e ad intensificare le azioni di prevenzione e di coordinamento rispetto alla violenza di genere”
Mozione n. 424
ad iniziativa dei Consiglieri Acciarri, Menghi, Elezi, Latini, Lupini, Marcozzi, Pasqui
“Educazione alle relazioni, recepimento delle linee guida del Governo sulle iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto alla violenza”
Interrogazione n. 1035
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini
“Attuazione della risoluzione 74/23 “Sostegno alla petizione di Unicef per l'insegnamento a scuola della parità di genere”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 337 del Consigliere Santarelli, n. 395 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, n. 406 dei Consiglieri Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Biancani, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Lupini, Rossi, n. 409 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini, n. 420 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, n. 421 della Consigliera Ruggeri, n. 423 del Consigliere Latini, n. 424 dei Consiglieri Acciarri, Menghi, Elezi, Latini, Lupini, Marcozzi, Pasqui e l’interrogazione n. 1035 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini (abbinate),
E’ giunta una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Acciarri, Bora, Livi, Rossi, Marcozzi, Santarelli, Ruggeri, Elezi, Menghi, Lupini, Mangialardi Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Pasqui, Vitri, Serfilippi, Latini, Casini, Biancani, Borroni, Ciccioli, Marinangeli.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono tre gli atti presentati dal druppo del Partito Democratico a mia prima firma su questo tema. Voglio anche ringraziare le Consigliere Vitri e Ruggeri per la grande sensibilità che esprimono sempre su questo argomento e per avermi chiesto di parlare anche a nome loro in occasione di questo intervento.
Il primo atto è la mozione n. 395 che tratta il tema dell'educazione all'affettività e che in estrema sintesi impegna la Giunta regionale ad attivare percorsi all'educazione all'emotività, all'affettività e alla sessualità in tutte le scuole di ordine e grado a partire dalla scuola primaria.
Il ragionamento parte dal fatto che in Italia non è stato ancora introdotto l'obbligo dell'educazione sessuale e all'affettività nelle scuole, nonostante sia fortemente raccomandato sia dall'Organizzazione mondiale della sanità sia dall'Unesco, ovviamente prevedendo diversi gradi di approfondimenti adeguati all'età. Questo accade in Italia nonostante i 120 femminicidi del 2023, le oltre 6.000 denunce di violenza sessuale, nonostante il 44% degli adolescenti del nostro Paese si avvicini al sesso tramite la pornografia on-line sempre più spinta e che propone l'immagine di una donna degradata e sottomessa agli istinti sessuali dell'uomo.
Nel 2024, oggi è solo il 30 gennaio, siamo già a quota 9 donne uccise di cui 7 in ambito familiare affettivo, per non citare poi quello che è successo ieri a Filottrano dove abbiamo sventato per poco un ennesimo atto violento, per fortuna la donna è riuscita a chiamare per tempo il 112 e l'uomo è scappato.
Nel nostro Paese quello che al momento si è stati in grado di proporre soltanto dopo l'efferato omicidio di Giulia Cecchettin è un corso che in maniera pudica verrà chiamato educazione alle relazioni, che si terrà soltanto alle superiori e a quanto sembra solo su base volontaria. Questo è il tanto annunciato Piano del Ministro dell’istruzione e del merito che dovrebbe arginare questa vera e propria emergenza e piaga che stiamo ogni giorno attraversando.
In Europa, come in Italia, l'educazione sessuale non è prevista solo in Bulgaria, Romania, Cipro, Polonia e Lituania. In Svezia si fa educazione sessuale a scuola dal 1955, in Austria dagli anni 90, in Francia dal 2001, in Irlanda dal 2003 e in Spagna dal 2022 e ciò che colpisce è che in questi ultimi Paesi il punteggio relativo alla parità di genere è vicino all'ottimo mentre in Italia, così come in Polonia, Bulgaria, Cipro, Romania, il punteggio è bassissimo.
Questa premessa per dire che se vogliamo veramente avviare quel cambiamento culturale che vedrà finalmente uomini e donne sullo stesso piano non possiamo prescindere dall'aspetto educativo ed intervenire in questa direzione anche precocemente.
Attenzione, nessuno vuole mettere in dubbio il ruolo fondamentale della famiglia, che è sicuramente il primo luogo deputato all'educazione dei figli, ma la vicenda di Giulia e Filippo Turetta purtroppo ci ha dimostrato quanto talvolta l'intervento familiare non sia sufficiente ad arginare influenze devianti e disfunzionali che arrivano quotidianamente e con sempre maggiore forza dall'esterno, in particolare dai social.
Approvare oggi all'unanimità questa mozione rappresenterebbe un passo in avanti, un segnale importante.
In questo modo la maggioranza di questa Assemblea potrà anche smentire le odiose parole pronunciate lo scorso 26 ottobre dal deputato della Lega per Salvini in occasione della discussione dell'emendamento del gruppo del Movimento 5 Stelle, condiviso da tutta la sinistra, che prevedeva l'introduzione dell'educazione all'affettività e alla sessualità nelle scuole, che definì una nefandezza e un'ipotesi inaccettabile quella di insegnare porcherie ai bambini a scuola. Sciocco infatti pensare che l'educazione sessuale possa essere presentata allo stesso modo. A prescindere dall'età dovranno essere valutati i livelli di approfondimento e coinvolgimenti adeguati all'età e sarà compito degli esperti parlare ai bambini e ai ragazzi di questi temi nella maniera più opportuna. L’importante è che siamo tutti convinti che occorre iniziare a lavorare da subito affinché in un futuro non troppo lontano tutti i bambini e gli adolescenti saranno stati educati alla cultura del rispetto e della diversità.
Il secondo atto proposto è la mozione n. 406, che semplicemente propone una serie di iniziative di contrasto e di prevenzione alla violenza contro le donne, in particolare chiediamo maggiori interventi dedicati alla formazione del personale della scuola e di nuovo l’aggiornamento dei programmi scolastici con l'inserimento dell'insegnamento all'educazione e alla parità di genere in maniera trasversale e multidisciplinare.
Chiediamo maggiore pubblicità del numero unico antiviolenza, il 1522, e della app youpol del Ministero dell'Interno e l'attivazione di politiche che garantiscano la piena parità di genere nel mondo del lavoro, l'incremento dell'occupazione femminile e la parità salariale.
Per aiutare le donne ad uscire dalla spirale della violenza dobbiamo farlo tutti insieme uomini e donne in maniera trasversale.
Proprio per questo prima di depositare questo atto ho proposto la firma a tutti i capigruppo, come tra l'altro è successo in altre Regioni, ad esempio il Lazio, purtroppo all'epoca lo sottoscrissero solo i Consiglieri Ruggeri, Lupini e Rossi, ma non abbiamo perso fiducia e speranza e così lo scorso 23 novembre, due giorni dopo il Consiglio dedicato alla violenza di genere, ho riscritto a tutti i capigruppo della maggioranza invitandoli nuovamente a condividere l'atto e di nuovo nessuno mi ha risposto. Non riesco a capire il perché di questo rifiuto ma, meglio tardi che mai recita il proverbio, siamo qui oggi ad approvare all'unanimità una risoluzione che spero sia servita a farvi rivedere molte delle vostre posizioni molto discutibili e gravissime come la recente astensione espressa dai gruppi Lega e Fratelli d'Italia nel Parlamento europeo in occasione della risoluzione che chiedeva all'Unione europea di aderire alla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.
Oggi abbiamo la responsabilità una volta per tutte di superare le divisioni politiche e ideologiche e dimostrare di saper lavorare insieme per trovare su questo tema, come su altri così urgenti, politiche condivise.
L'ultimo atto che vado a presentare è la mozione n. 420 che chiede maggiori interventi e risorse a favore di iniziative dedicate ai minori vittime di violenza assistita. I minori vittime di violenza assistita sono quei ragazzi e quei bambini che assistono ad episodi di violenza dentro le mura domestiche, si tratta di giovanissimi che loro malgrado fanno esperienza di diverse forme di maltrattamento fisico, verbale, psicologico, economico e anche sessuale, a volte ai danni di figure che per loro sono non solo di riferimento, ma affettivamente significative. le loro madri.
Secondo l'Istat circa il 50% dei figli vittime di abusi assiste ad atti di violenza e il 10% la subisce. Questi minori, bambini, saranno gli adulti di domani, adulti che se non ascoltati e aiutati svilupperanno con molta probabilità patologie anche gravi, forme di dipendenza, malattie mentali, disabilità, disturbi cardiovascolari, disturbi psicologici e devianze. Ecco quest'atto ha la piccola grande ambizione di attivare gli strumenti utili per tentare di arginare anche questo fenomeno e aiutare i minori vittime di violenza assistita a leggere e ad elaborare le loro emozioni e i loro traumi. L'obiettivo è limitare i danni che anni di abusi anche indiretti causerebbero e fare del nostro meglio per crescere uomini e donne equilibrati in grado di gestire relazioni sane.
Occorre creare spazi dedicati esclusivamente a questi giovani e giovanissimi e prevedere interventi sia psicosociali che psicoterapici adatti, per fare questo occorrono risorse economiche ed umane, risultano quindi del tutto insufficienti i 28.000 euro stanziati ad oggi dalla Giunta destinati soltanto all'Ast di Ancona e di Ascoli per l'attivazione di progetti dedicati.
Chiedo un minuto in più, Presidente Pasqui, sono sei atti e cerchiamo di trattarli in un solo intervento.
Con questa risoluzione chiediamo un incremento delle risorse destinate alla violenza assistita, pensavamo che l'approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 sarebbe stata la sede migliore, oggi siamo leggermente in ritardo, ma ci auguriamo che verranno trovati i giusti spazi per intervenire in maniera adeguata, una più equa ed omogenea ripartizione delle risorse su tutti gli ambiti sociali, una programmazione a regia regionale di azioni strutturali che contemplino la presa in carico, la protezione, la valutazione e il trattamento del minore. Uno stanziamento di fondi sanitari regionali dedicati a interventi di recupero psicoterapico in ambito sanitario, quindi non solo sociale, e prevedere, infine, l'aumento di personale specializzato nella tutela, protezione e cura dei minori vittime di violenza assistita, soprattutto la sua formazione.
Chiediamo tutto questo non solo perché questi bambini saranno gli adulti di domani, ma anche perché il benessere dei propri figli è anche il primo fattore di guarigione e di uscita dalla spirale di violenza per le donne maltrattate.
Da un Governo che fa della famiglia, delle donne e dei bambini soggetti da proteggere, che sostiene di mettere la famiglia al centro della propria agenda politica, non possiamo aspettarci niente di meno che una responsabile presa di coscienza.
Quale migliore occasione per dimostrare con i fatti quanto avete a cuore il futuro e il benessere della nostra Regione, delle persone più fragili, approviamo all'unanimità anche questa risoluzione e inseriamo per favore al più presto una voce dedicata a bilancio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Acciarri.
Monica ACCIARRI. Grazie, Presidente. Grazie a tutte le donne del Consiglio regionale, soprattutto alla Consigliera Bora che ha voluto condividere questa mozione. La Lega ha fatto una sua mozione a cura delle donne, l’abbiamo condivisa anche con la capogruppo di Forza Italia.
E’ una bella pagina quella che scriviamo oggi perché ci troviamo insieme a scrivere delle procedure che vogliamo implementare, per cui insieme ci troviamo qui anche per chiedere dei fondi. E’ importante che lo facciamo insieme perché il cambio di una cultura si determina solo se ci sono una serie di forze che concorrono, che non siano divergenti tra loro, altrimenti rischiamo di litigare su una battaglia che ci riguarda tutte e tutti, soprattutto tutti perché il cambio culturale parte sicuramente dagli uomini più che dalle donne. Quando tra donne parliamo della violenza di genere, dei femminicidi, della violenza economica, dei ragazzini che subiscono ogni giorno e devono vedere violenza, siamo sempre quasi d'accordo. Il punto è che questa cultura deve essere implementata nel mondo maschile e la deve praticare per essere testimone per i propri figli maschi, perché una delle istanze più importanti è la famiglia, a mio avviso prima rispetto alla scuola, al mondo della sanità, al mondo della polizia, rispetto a tutti quelli che sono gli attori concorrenti.
Io voglio anche ringraziare due donne che hanno fatto la differenza a livello nazionale sul codice rosso e sul rafforzamento del codice rosso e lo dico in maniera bipartisan, così come ringrazio donne come la regista XY che ha portato in televisione una bellissima pagina con il romanzo “La storia” di Elsa Morante, che davvero ha fatto vedere come le donne, proprio oggi che siamo nella Giornata della Memoria, ed i minori pagano di più per la guerra e il momento di difficoltà. Le donne insieme ai bambini sono quelle che più soffrono e si trovano a riparare ai guai degli uomini, che siano figli, mariti, conoscenti. La voglio ringraziare perché ha fatto un dipinto bellissimo, che secondo me andrebbe portato nelle scuole, magari in televisione non sempre vengono visti questi programmi.
Noi siamo qui anche a recepire le linee guida del Governo, che comunque ha detto di sviluppare progetti sperimentali. Condivido anche la parola sperimentale perché questo mondo, come tutti gli altri, èh sempre in evoluzione.
Vediamo anche che la violenza di genere negli anni è cambiata con situazioni completamente diverse, condivido il fatto che dobbiamo esserci anche con progetti fattivi ed economici, è un work in progress anche sul come affinare le nostre azioni nelle scuole, nella sanità, nella polizia, perché i casi sono sempre diversi per cui dobbiamo affinare la macchina delle azioni positive, che dobbiamo fare.
E’ una bella pagina perché tutti insieme abbiamo firmato la risoluzione e da qui dobbiamo partire con delle azioni importanti. Grazie.
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come ha già detto la Consigliera Acciarri oggi scriviamo una bella pagina visto e considerato che abbiamo condiviso all'unanimità una risoluzione.
La pari dignità di genere va considerata come uno dei principi fondamentali di qualsiasi Paese civile, infatti, con la legge 27 giugno 2013 n. 77, l'Italia ha ratificato la convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, la quale precisa che con l'espressione “violenza nei confronti delle donn”e si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà sia nella vita pubblica che nella vita privata.
La convenzione di Istanbul, che l'Italia ha ratificato nel 2013, va applicata in tutte le sue parti, riconosce che la violenza domestica e di genere è un crimine contro l'umanità. Purtroppo vediamo oggi che la violenza resta ancora un fenomeno diffuso nella società italiana e riguarda le donne senza distinzione culturale sociale e di età. Nella società odierna è ancora troppo forte la discriminazione di genere che invece dovrebbe essere abolita in qualsiasi situazione.
Questo fenomeno è ormai in crescita cosiderati numeri a dir poco allarmanti.
Il report settimanale pubblicato dal Viminale il 13 agosto 2023 contava 74 donne vittime di omicidio, un anno fa addirittura erano 68.
Con questa risoluzione andiamo a chiedere un cambiamento culturale nei confronti della gestione delle relazioni con azioni finalizzate a promuovere, coordinare ed attivare percorsi di educazione all'emotività e all'affettività.
E’ importante altresì attivare adeguate campagne di informazione e sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e la violenza di genere; è importante istituire un fondo nazionale per il patrocinio di spese legali e di giudizio civili contestuali ai procedimenti penali; istituire un fondo dedicato a sostenere economicamente i centri antiviolenza e le case rifugio nella loro azione di contrasto e supporto alle vittime ed alle famiglie coinvolte. E’ importante anche integrare le risorse statali annualmente assegnate alla Regione Marche con altre risorse regionali da destinare all'attuazione di progetti e ad attività rivolte a minori vittime di violenza assistita. E’ altresì importante stanziare quote di fondi sanitari regionali da destinare agli interventi di recupero psicoterapico in ambito sanitario rivolti a minori vittime di violenza assistita.
Tutti ci dobbiamo impegnare affinché si possa contrastare questo fenomeno, che è la violenza di genere. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Bora per il lavoro svolto, tra l'altro non ho avuto nessun problema a sottoscrivere il suo precedente atto, ma ringrazio altresì tutti i Consiglieri di maggioranza che hanno portato alla sintesi di questo documento, che poi è stato condiviso anche con gli altri.
Vorrei sottolineare anche un mio piccolo contributo al quintultimo punto dove si parla di centri antiviolenza, che sono importantissimi e danno una prima risposta di supporto alle donne che subiscono violenza, il passo precedente prima di rivolgersi alle forze dell'ordine. Sono dei centri importantissimi di ascolto e gli operatori possono aiutare e capire le esigenze della persona vittima di violenze.
Ho chiesto che venissero istituiti gli sportelli di ascolto negli uffici delle unioni montane perché, faccio l'esempio della Provincia di Pesaro Urbino, ci sono centri antiviolenza a Pesaro e nella mia unione montana a Cagli, mentre in altri luoghi dell'entroterra, Alta Valle del Metauro o Montefeltro, non ci sono e molte volte la prossimità di questi centri è una cosa fondamentale perché in questo caso si rivolgono anche a donne che non hanno la possibilità di spostarsi, quindi la prossimità del centro è fondamentale per il compito che svolgono.
Non è possibile in tutti i Comuni, sarebbero auspicabili in ogni unione montana, parlo dell'entroterra dove è anche più difficile muoversi con i mezzi, anche con i mezzi pubblici, quindi l'istituzione di questi centri è importante.
In questa proposta di risoluzione chiediamo anche questo impegno, abbiamo praticamente un anno, tra un anno, quando ci sarà la seduta dedicata alla violenza sulle donne, farò un intervento e dirò se questo punto è stato o meno messo in atto perché se le cose che sono possibili non le mettiamo in atto stiamo qui a spendere soldi per la luce ed il riscaldamento, pagati dai cittadini, e non combiniamo niente.
Mi metto anche a disposizione degli Assessorati competenti, in questo caso l'Assessorato alla sanità, per fare sintesi, un incontro anche con le varie realtà delle unioni montane per poter concretizzare il tutto. Tra l'altro l'esigenza di questi centri antiviolenza è stata ribadita anche in recenti incontri a Pian di Meleto, in cui c'era anche il Procuratore della Repubblica di Urbino che sosteneva l'importanza dell'istituzione di questi centri anche in altre unioni montane della mia provincia, di Pesaro-Urbino.
Vorrei tanto che questo impegno fosse concretizzato, io farò un intervento, lo verificherò, mi metto a disposizione però vorrei che questo punto fosse concretizzato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Gentili Consigliere e Consiglieri, Giunta qui presente nella figura dell'Assessore Biondi, noi di Rinasci Marche, facendo tesoro della seduta del Consiglio regionale che si è tenuta il 25 novembre scorso dedicata alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza annuale ed internazionale, intendiamo ribadire il nostro contributo a questa risoluzione, quindi ringrazio tutti i Consiglieri che l'hanno sottoscritta con noi.
Il nostro contributo civico e solidale è sempre a fianco dei soggetti più vulnerabili, di tutte quelle donne che subiscono violenza. Su questo tema la nostra forza politica ha sempre avuto la massima sensibilità e piena condivisione.
Noi che rappresentiamo i marchigiani dobbiamo mettere insieme ogni azione tempestiva e concreta volta a contrastare un fenomeno che fa riferimento alle proposte che andiamo a prevedere in questa risoluzione, a tutti gli otto punti.
Aggiungiamo che il nostro atto è stato depositato circa un anno fa, ed oggi trova la sintesi, con il quale chiediamo al Presidente della Giunta regionale di favorire, come raccomandato dal Ministero della salute, l'applicazione sistematica dei corretti protocolli tecnico-scientifici, i protocolli comunicativo relazionali anche con dei percorsi dedicati.
Come ha detto chi mi ha preceduto poc'anzi noi siamo qui per portare degli impegni e delle mozioni che saranno sviluppati con degli atti concreti perché se facciamo delle risoluzioni o dei buoni propositi che rimangono poi nell’etere non assolviamo ad una funzione concreta.
A queste vittime devono essere fornite medesime opportunità, di essere accompagnate in percorsi di fuoriuscita dal circuito della violenza anche nei casi di discriminazioni multiple. La risoluzione nasce in parte anche dalla nostra proposta, che rimarchiamo, che è quella di identificare buone prassi e favorire il codice di emergenza della donna vittima di violenza quando si reca al pronto soccorso, in modo che venga riconosciuta una codifica che garantisca una visita medica tempestiva, che riduca al minimo il rischio di ripensamenti o allontanamenti volontari. Sottolineo questo punto perché è molto delicato e nevralgico.
Questi sono i buoni propositi, in sostanza noi chiediamo nuovamente la presa in carico della donna che deve essere accompagnata in un'area separata della sala d'attesa generale, che le assicuri protezione, sicurezza e riservatezza.
Su questo tema molte donne mi hanno chiamato ed essendo un operatore sanitario ho visto spesso, lavorando anche in una clinica neurologica, i risultati di queste violenze.
In concreto noi di Rinasci Marche vorremmo sollecitare il rafforzamento delle competenze degli operatori socio-sanitari che entrano in contatto con le vittime attraverso specifici programmi di formazione. Quando ho iniziato a fare la formazione, ormai tanti anni fa, non c'erano questi percorsi dedicati perché non c'erano tutte queste violenze, come negli anni 2020.
Vorremmo che si definissero attraverso l'Assessorato le informazioni relative agli atti formali e di recepimento delle linee guida, la formazione dei referenti, dove mancano, in qualità di focal point e mettere tutti quei punti di riferimento e di monitoraggio per la piena attuazione delle disposizioni in argomento e per le attività di contrasto alla violenza sulle donne.
Bene questa risoluzione, noi abbiamo dato il nostro contributo, l’abbiamo dato anche concretamente con questo mio intervento e chiediamo come gruppo all'Assessore Biondi di tenere in considerazione anche le nostre proposte che sono all'interno della risoluzione ,che vanno a beneficio di tutte le marchigiane e i marchigiani che stanno all'interno del nostro contesto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutte le forze politiche per essere giunte ad un unico documento condiviso su un tema che riguarda l'intera collettività, senza nessuna distinzione.
Come ho già ribadito nel mio intervento nella seduta di questo Consiglio dedicata all'analisi del rapporto annuale contro la violenza di genere, il problema deve essere affrontato sin dalla giovane età e quindi grazie all'impegno del Ministro dell’istruzione e del merito che con il protocollo di intesa, che è stato tra l'altro richiamato all'interno del testo di questa proposta di risoluzione, getta le basi su un ampio progetto di innovazione del sistema educativo, che è quindi cruciale.
Il progetto mira a promuovere la consapevolezza come valore indispensabile per la crescita culturale, etica e sociale dei nostri giovani. Riconosciamo quindi che la consapevolezza sia la base su cui costruire una società rispettosa e civile.
Il nostro obiettivo è quello di sviluppare nei giovani la capacità di convivere in modo civile, inserendo questa dimensione proprio come componente fondamentale del loro processo educativo. Nel contesto specifico della prevenzione della violenza la scuola gioca un ruolo fondamentale, è qui che possiamo plasmare le menti dei nostri giovani insegnando loro il rispetto reciproco, l'uguaglianza di genere e promuovendo una cultura alla non violenza.
Il protocollo d'Intesa rappresenta sicuramente un passo significativo verso questa direzione, pertanto collaboreremo con il Ministero dell'istruzione e del merito insieme alle istituzioni educative e a tutte le parti interessate per implementare efficacemente le iniziative che sono delineate all'interno di questo protocollo.
La lotta contro la violenza di genere è una responsabilità collettiva e oggi riaffermiamo il nostro impegno a creare un ambiente educativo ed inclusivo per tutti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Voto favorevole. Ringrazio tutte le donne, non solo le donne che si sono impegnate nella costruzione di questa risoluzione, a cominciare dalla Consigliera Bora e passando anche per la Consigliera Acciarri; ringrazio anche l'Assessore Biondi.
Non mi è piaciuto questo atteggiamento che è proprio maschilista, è veramente brutto, Consigliere Putzu, mi dispiace fare il suo nome: “Spicciamoci, spicciamoci e votiamo”.
C’è una costruzione anche fatta di parole e non l'ho fatta io, l'ho semplicemente firmata, non ho minimamente fatto parte di questa costruzione, che è stata di grande attenzione politica per non ledere interessi e sensibilità, tutte insieme.
Dopo tanti mesi sentire dire “dai votiamo” è proprio brutto, siamo in un Consiglio regionale, non all'osteria, chi siede in questo Consiglio deve avere un'educazione istituzionale adeguata, se non ce l'ha studi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. A nome del gruppo votiamo convintamente questa mozione. Personalmente sono dell'idea che la crescita, la coscienza civica e culturale dipenda da uno sforzo collettivo, non è che le singole iniziative … Bisogna che questo sentimento forte di rispetto e apprezzamento dell'altro genere … più fortemente, più in generale perché … Secondo me non dobbiamo fare una spaccatura di genere, una frattura di genere, dobbiamo avere la consapevolezza che i generi sono fondamentali per l’armonia collettiva, questo è il tema principale che andrebbe spinto,
Ritengo, ne parlo a titolo personale, che la drammatizzazione dello scontro tra uomini e donne non sia un elemento positivo. A volte leggo sui giornali delle valutazioni che da una parte possono sensibilizzare fortemente la maggioranza delle persone, dall'altra parte invece spingono una piccola minoranza a posizioni trasgressive e aggressive che non fanno bene al sentimento comune. Dobbiamo avere equilibrio, senso dell'armonia e su questo cercare di formare tutte le generazioni.
Quando leggo di vicende di violenze, maltrattamenti, umiliazioni, vessazioni, cerco di capire cosa c'è dall'altra parte e generalmente c'è ignoranza, spirito di sopraffazione, veri e propri problemi psicologici e tante volte psichiatrici. Dovremmo cercare di lavorare su questa piccola parte della società, che diventa drammatica, per cambiare quell'area di persone che non è sempre intercettabile, che invece dovremmo fin dalla scuola ed anche nella comunicazione, nei media, cercare di educare ad un cambiamento e a una società di cui dobbiamo essere orgogliosi. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 337, 395, 406, 409, 420, 421, 423 e 424. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14:40.