Resoconto della seduta n.147 del 19/03/2024
SEDUTA N. 147 DEL 19 MARZO 2024

La seduta inizia alle ore 10,45

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, dichiaro aperta la seduta n. 147 del 19 marzo 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 146 del 5 marzo 2024, il quale ove non vi siano opposizioni si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

PRESIDENTE. Prima di iniziare i lavori della seduta odierna desidero ringraziare le alunne e gli alunni della V elementare dell'Istituto comprensivo Luigi Pirandello di Monbaroccio di Pesaro, che assistono alla seduta odierna. Grazie.

Come stabilito nell’ambito della Conferenza dei Presidenti di gruppo, metto in votazione l’anticipazione della proposta di liberazione n. 21 al punto 3 bis.

(L'Assembla legislativa regionale approva)

Anticipazione del punto relativo alle nomine (punto 3 ter). La pongo in votazione.

(L'Assembla legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 1096
a iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri
“Baqsimi – accesso gratuito al farmaco per i pazienti diabetici”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1096 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione la Consigliera chiede di conoscere quali misure siano state adottate per garantire questo farmaco, il Baqsimi, per i diabetici, in particolare per i pazienti diabetici più giovani.
Al riguardo devo far rilevare che dal 10 ottobre 2023, su decisione dell'Aifa, che è l'autorità nazionale in materia di farmaci, il Baqsimi è uscito dalla fascia A, dalla gratuità della sua somministrazione.
Per evitare che questo possa produrre dei danni il Consiglio regionale, in particolare con un atto che è stato deliberato in sede di bilancio, ha stanziato 20.000 euro che sono stati assegnati con un provvedimento amministrativo all'associazione diabetici, con questa misura ed in questa fase si intende sopperire a questa difficoltà.
Il farmaco viene messo a disposizione delle scuole e dei plessi dove questa patologia si può manifestare.
Naturalmente in sede di interlocuzione nella Conferenza degli Assessori alla sanità, in Conferenza delle Regioni, ho insistito perché il farmaco possa tornare presto tra la fascia A della gratuità, quindi, in attesa che questo provvedimento possa essere adottato la Regione Marche può vantare questo impegno che proviene dal Consiglio regionale, in particolare devo rimeritare il Consigliere Marinangeli che si è prodigato con le associazioni dei diabetici per garantire questo tipo di servizio.
Per coprire questa lacuna è intervenuta la Regione Marche, in particolare il Consiglio regionale, a cui devo esprimere la gratitudine, per far sì che fosse momentaneamente superato e risolto il problema, in attesa che l'Aifa annoveri nuovamente il Baqsimi tra i farmaci di fascia A. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, la ringrazio per la risposta che però mi lascia assolutamente insoddisfatta. Speravo che quella settimana che si è preso in più fosse servita ad altro e invece di fatto niente, fa spallucce, ci penserà il Governo, il suo Governo peraltro.
Se il suo Governo non trova queste risorse si faccia rispettare e dimostri di stare dalla parte dei marchigiani, magari trovando nel frattempo una copertura propria con risorse regionali.
La sua replica non solo non chiarisce una situazione molto problematica che impatta in maniera significativa sulla vita dei pazienti diabetici marchigiani, ma si rifiuta di prevedere adeguate risorse per garantire l'accesso gratuito al farmaco Baqsimi a tutti i malati di diabete nelle Marche, nonostante le dichiarazioni sulla stampa del Consigliere Marinangeli, che parlano di un intervento della Regione Marche capace di garantire l'accesso gratuito al farmaco Baqsimi spry ai pazienti diabetici, va chiarito che questo intervento riguarda solo i bambini.
Apprezziamo la priorità segnata alla categoria dei minorenni, ma evidentemente non possiamo accettare che gli altri 90 mila pazienti diabetici marchigiani rimangano senza risposte e siano costretti a farsi carico degli elevati costi di acquisto del farmaco, questo perché dallo scorso ottobre il glucagone Baqsimi spray non rientra più tra quelli rimborsabili, come lei stesso ha ricordato, e viene venduto a 84 euro a confezione, un importo molto elevato completamente a carico dei malati e delle loro famiglie.
Le voglio ricordare, Assessore, che alcune Regioni come la Toscana e l'Emilia Romagna hanno assicurato la disponibilità di questo farmaco a tutti i malati non solo ad una categoria utilizzando risorse proprie di bilancio, pertanto credo che anche la Regione Marche possa e debba agire nella stessa direzione.
La parziale ed insufficiente previsione dello stanziamento regionale di 20 mila euro, destinato alla Federazione regionale associazioni a tutela dei diritti dei diabetici marchigiani e rivolto alla prevenzione e sicurezza esclusivamente nelle scuole, non riesce evidentemente a soddisfare tutte le esigenze dei pazienti diabetici marchigiani, ma solo dei minorenni, alcuni peraltro.
Un intervento che non può certo rimanere l'unico perché non affronta il problema complessivo dei pazienti diabetici, ma lo limita alla platea dei minorenni all'interno della scuola peraltro. Per questo motivo il gruppo del Partito Democratico non può essere soddisfatto di questa sua replica. Invito quindi la Giunta e lei Assessore a valutare con maggiore attenzione questo tema. Grazie.

Interrogazione n. 1033
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Verifica stanziamento dei fondi relativi alle borse di studio per la scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera dell’Università di Camerino”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1033 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'Interrogazione del Consigliere Santarelli appare particolarmente importante ed opportuna tanto più per il fatto che il 18 febbraio 2021 abbiamo votato qui la mozione n. 45, sulla quale la Giunta, per mia voce, ha espresso il consenso per il finanziamento di queste borse di specializzazione.
Assumo quindi l'impegno, è qui presente anche l'Assessore al bilancio, di far sì che in sede di assestamento di bilancio 2024-2026 venga reperita la somma di 168 mila euro per il finanziamento delle borse di specializzazione.
Nel momento in cui questa esigenza si è prospettata, lo voglio ricordare perchè è un segnale fondamentale, la nostra Regione ha garantito, proprio per sopperire alla mancata programmazione di figure professionali della sanità, il finanziamento di borse di specializzazione per i medici, finanziando fino a 150 borse nei 3 anni precedenti, aggiungiamo a questo finanziamento le borse per gli specializzanti in farmacia che, lo voglio ricordare, in questo momento prestano la loro specializzazione gratuitamente nelle corsie dei nostri plessi ospedalieri. Quindi, mi sembra un atto di giustizia garantire la parità di trattamento agli specializzandi in medicina e a quelli in farmacia che lavorano nelle corsie degli ospedali, garantendo con ciò un principio di equità e di parità di trattamento tra dipendenti pubblici, studenti, soprattutto garantendo al nostro sistema sanitario regionale quelle figure professionali che non sono state finora formate per la mancata programmazione, sopperendo in questo caso ad una lacuna gravissima che si è manifestata nella nostra regione, facendo sì che la Regione Marche sia ancora una volta vessillifera nella soluzione di problemi relativi alla carenza del personale sanitario.
Anche in questo caso la Regione Marche si presenta con la sua capacità di risoluzione di problemi, che non sono e non si attagliano ai poteri che sono attribuiti alla Regione perché la formazione del personale specialistico del Servizio sanitario nazionale è una funzione statale, non è regionale, cionondimeno ci assumiamo l'onere finanziario di garantire queste borse di specializzazione, così come è stato deliberato dal Consiglio regionale, a cui deve essere rimeritato l'impegno e deve essere riconosciuta la sensibilità verso questa materia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Siamo parzialmente soddisfatti perché l'interrogazione riguarda la verifica dello stanziamento dei fondi relativi alle borse di studio per la scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera all'Università di Camerino.
Gentile Assessore Saltamartini, noi del gruppo Rinasci Marche abbiamo ascoltato attentamente la sua risposta e auspichiamo che con questa nostra interrogazione almeno questa volta le risorse siano effettive. Per questo abbiamo sollecitato in passato anche il nuovo Assessore Brandoni, che si era impegnato, come si erano allora impegnati gli Assessori alla cultura e al bilancio.
Lei ha assunto oggi queste deleghe, Assessore, e il valore e il prestigio che ha sottolineato della scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera dell'Università di Camerino …, ricordiamo la garanzia che in quest'Aula il Consiglio regionale il 23 marzo 2021, oramai 3 anni fa … In pratica il gruppo Rinasci Marche presentò la mozione n. 45 del 2021 e all'unanimità in quest'Aula ci fu risposto che la Giunta avrebbe previsto azioni specifiche per tali borse di studio, ma nel bilancio del 2021 non andò questa cifra.
Noi del gruppo di Rinasci Marche, da sempre civici e solidali, che abbiamo messo il nostro fianco alle famiglie meno abbienti che fanno già notevoli sacrifici economici per assicurare la migliore istruzione ai propri figli, rafforziamo l'impegno affinché questi fondi siano effettivamente stanziati. Torniamo a ribadire che è trascorso troppo tempo dalla nostra mozione accolta, sottolineiamo all'unanimità, da tutti i Consiglieri regionali.
Chiediamo al Governo regionale di integrare questi stanziamenti nazionali con risorse aggiuntive per un ammontare, come lei ha sottolineato, di 168 mila euro.
Le borse di studio faranno sì che gli specializzanti di farmacia ospedaliera, che andranno all'Università di Camerino, potranno prestare servizio nei nostri ospedali, negli ospedali pubblici delle Marche.
Purtroppo ancora oggi non c'è nulla di fatto, prendiamo l'impegno dell'Assessore a nome di tutta la Giunta. Questi fondi ci sembrano concreti e ammissibili e noi del gruppo Rinasci Marche vigileremo affinché questo venga realizzato nell'immediato.
Ringrazio di nuovo l’Assessore Saltamartini per il suo impegno, vedo che sta parlando con l'Assessore Brandoni di questo impegno che anche lui aveva assunto a voce di fronte alla mia persona. Grazie.

PRESIDENTE. Rinuncio alla risposta orale sull'interrogazione del sottoscritto, quella sul sequestro dei cani positivi alla brucellosi canina presso l'allevamento del Comune di Tre Castelli, e chiedo all'Assessore, se è possibile, di avere la risposta scritta, considerata la delicatezza del problema e le vicende di natura anche giudiziaria in corso, se l'Assessore acconsente. Grazie.

Interrogazione n. 1080
a iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Avviso pubblico per l’assegnazione degli ambiti territoriali carenti di pediatria di libera scelta BUR Marche anno LIV · N. 91 del 26 ottobre 2023”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1080 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa interrogazione mi spinge a leggere la risposta formulata dall'amministrazione perché tratta di atti e provvedimenti amministrativi di cui è necessario dare contezza, che evidentemente non possono essere conosciuti a memoria.
Alla prima domanda: “Le motivazioni e i criteri in base ai quali è stata individuata la carenza straordinaria di pediatri di libera scelta nella Ast di Ascoli Piceno”, la risposta è che con nota del 14 settembre 2023 l'Azienda sanitaria territoriale U.O.C. Direzione amministrativa territoriale e medicina convenzionata ha chiesto a tutte le Ast di far pervenire entro la data dell'11 ottobre 2023 la rilevazione eventuale di ambiti territoriali carenti di pediatri, ai sensi dell’articolo 32 dell'accordo nazionale quadro. L'Azienda ha verificato che, in applicazione degli articoli 30 e seguenti dell'accordo nazionale quadro, risultavano carenti una serie di posizioni che non sono state esattamente individuate. Tuttavia, tenuto conto delle circostanze che sono state valutate, in particolare la cessazione per sopraggiunti limiti di età di un pediatra di libera scelta nel distretto di Ascoli Piceno il 24 dicembre 2023, le dimissioni preannunciate da due pediatri di libera scelta nel distretto di San Benedetto del Tronto nel mese dicembre 2023, il raggiungimento/superamento del massimale individuale di scelta da parte di quasi tutti i pediatri libera scelta di due distretti, il raggiungimento/superamento del massimale individuale di scelta da parte della quasi totalità dei medici di assistenza primaria a ciclo di scelta presso i quali possono essere iscritti gli assistenti di età compresa tra i 7 e 14 anni, la difficoltà già sperimentata nel corso dell'anno 2023 a reclutare pediatri disponibili a coprire incarichi di sostituzione provvisori, al fine di garantire effettiva assistenza pediatrica nel territorio dei due distretti, si è ritenuto opportuno richiedere la pubblicazione di due carenze straordinarie.
In merito al secondo quesito, l'accordo nazionale quadro 2022 non qualifica come obbligatorio e vincolante il parere del Comitato aziendale. Tuttavia, ai sensi dell'articolo 30 dell'accordo nazionale quadro, l'Azienda, al fine di garantire l'assistenza pediatrica, anche in deroga alle disposizioni del calcolo rapporto ottimale, deve sentire il Comitato aziendale. Nel caso specifico non è stato possibile convocarlo in quanto all'epoca della rilevazione straordinaria delle carenze erano in corso le procedure per la ricostituzione del Comitato stesso, ricostituzione intervenuta con determina del Direttore generale dell’Ast Ascoli Piceno del 30 novembre 2023.
In merito al terzo quesito, il Direttore del distretto di Ascoli Piceno ha individuato la carenza straordinaria nel Comune di Ascoli Piceno, vincolando l'apertura del secondo ambulatorio nel Comune di Arquata del Tronto per le seguenti motivazioni: il pediatra di libera scelta cessante assicurava l'assistenza pediatrica non solo nel Comune di Ascoli Piceno, ma anche nei Comuni montani del distretto; la delibera di Giunta regionale n. 1444 del 5 novembre 2018 nell’autorizzare la modifica degli ambiti territoriali di scelta dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta dell’Area vasta 5, al fine di assicurare l'assistenza nelle aree interne, ha recepito le osservazioni del sindacato Fimp prevedendo che l'Azienda possa indicare la zona in cui deve essere assicurata comunque l'assistenza ambulatoriale ed eventualmente indicare una modalità articolata, fermo restando l'ambito discrezionale del pediatra di libera scelta.
Infine, in riscontro al quesito 4, la pubblicazione delle carenze della medicina convenzionata …, siccome non sono in grado di leggere fino alla fine consegno alle assistenti dell'Assemblea la risposta in modo tale che ne sia dato conto all'interrogante. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Lei ha ragione, non sono questioni politiche, in realtà potrebbero anche diventarlo perché non è stato risposto e chi ha risposto, Assessore, si è arrampicato sugli specchi, ad Ascoli Piceno si dice con le mani unte proprio per far capire la fattispecie.
Innanzitutto il Comitato doveva essere formato prima, non è vero che non è obbligatorio e comunque mi pare strano che sia stato nominato esattamente un mese dopo l'avviso.
Non ho sentito la risposta all'ultima domanda, che era quella che chiedeva per quale motivo la richiesta di rispondere ad un bando che interessava l'Ast del Piceno era stata pubblicata ad Ancona.
Lei capisce, Assessore, qualcuno avrà anche saputo che c'era quel bando, ma non l'ha potuto vedere nell'albo pretorio dell'Ast di Ascoli Piceno, questa è la seconda cosa che mi piace poco. Inoltre, si dice che era cessato il pediatra di libera scelta che, da quello che so per via informale, aveva chiesto di poter rimanere fino al compimento del settantaduesimo anno di età, cosa che non solo non gli è stata concessa, ma da quello che so non gli è stato risposto.
Che cosa è successo, Assessore? Per esempio, l'articolo 32, comma 5, lettera a) dell'accordo, a cui lei ha fatto riferimento, prevede che, proprio per coprire queste mancanze, queste carenze, possono essere trasferiti i pediatri di libera scelta titolari di incarico a tempo indeterminato, ma nessuno di questi pediatri è stato messo nelle condizioni di poter chiedere il trasferimento perché nessuno sapeva nulla.
Io non credo che questa procedura sia stata improntata alla trasparenza e non mi piace che non sia stato, guarda caso, nominato. E’ stata mandata una lettera con la quale si chiedeva: ma nel territorio c'è una carenza, c'è un'urgenza per ricoprire la carenza? Se c'è un'urgenza il territorio avvisa, quindi già questa è la prima anomalia; la seconda è che si decide di approvare un bando senza il Comitato, che guarda caso viene nominato dopo neanche un mese; la terza anomalia è che viene pubblicato l'avviso di mobilità per la copertura del bando di pediatra di libera scelta nella Ast di Ancona quando il posto da coprire è nella Ast di Ascoli Piceno. Lei mi dica se io sono maligna oppure se questa è una procedura trasparente e fatta alla luce del sole, lo dico a lei che è l'Assessore: si faccia anche lei la domanda. Grazie.

Interrogazione n. 1085
a iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Trasferimento Tac Covid Hospital di Civitanova Marche e restituzione locali fiera al Comune di Civitanova Marche”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1085 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per poter rispondere compiutamente a questa interrogazione occorre fare una premessa sulla storia nella nostra regione che ha avuto il Covid Center di Civitanova.
All'avvio della pandemia, nei primi mesi di febbraio 2020, il Sistema sanitario regionale annoverava un numero di posti letto in terapia intensiva di 115 unità, era e risultava il più basso numero di posti letto di terapia intensiva a livello nazionale. C'erano stati anche dei documenti, dei provvedimenti del Ministero che segnalavano alla Regione Marche di provvedere in materia. Tre mesi dopo, nel mese di maggio, il Governo emanava il decreto legge n. 34 del 2020 con cui autorizzava le Regioni ad aumentare il numero di posti letto in terapia intensiva e ne finanziava anche la realizzazione. La nostra Regione in quel momento rimase inerte, ma decise di costituire il Covid Hospital a Civitanova Marche, con tutta una serie di strumentazioni per aumentare il numero di posti letto in terapia intensiva. Il 15 ottobre 2020 abbiamo assunto la responsabilità di Governo di questa Regione ed io sono stato nominato Assessore alla sanità, quindi mi sono trovato a dover provvedere e a fronteggiare questa gravissima carenza di posti letto di terapia intensiva, sicché, con l'aumento dei casi di Covid a seguito della pandemia, siamo ancora nell'anno 2020, insieme alla Giunta abbiamo deciso di aprire il Covid Center Civitanova, con due moduli di terapia intensiva e con un modulo di terapia semintensiva, ma si è posto subito il problema di inviare a Civitanova alcune figure mediche specialistiche e infermieristiche, tratte principalmente dall'ex Area vasta di Macerata, la quale si è trovata così ad assumere la responsabilità del peso della gestione del Covid Center, facendo aumentare le prestazioni che non erano state erogate, quindi la lunga lista delle patologie e dei servizi che hanno fatto aumentare le liste di attesa.
Che cosa si verifica nella seconda ondata nel Covid Center? Che alla fine del 2020 e inizio del 2021 noi realizziamo autonomamente tutti i posti letto previsti dal decreto legge n. 34, in particolare Marche nord provvede a garantire la realizzazione di questi posti letto di terapia intensiva, quindi nella successiva ondata decidiamo di ricoverare i pazienti nelle strutture ospedaliere per poter garantire le cure al Covid, ma anche tutti i trattamenti e le terapie per il reparto per acuti. Il Covid Center diventa una struttura emergenziale a supporto della pandemia, rimane quindi come struttura strategica di riserva fino a quando non cessano le esigenze pandemiche.
In quel contesto e conclusa l'emergenza pandemica la struttura viene smontata e la stragrande maggioranza di tutte le tecnologie vengono trasferite presso gli Ospedali di Civitanova Marche e di Macerata e residua semplicemente la Tac 128 strati, che era stata donata, che è stata smontata e, alla luce di un guasto che si è verificato recentemente nella Tac di Recanati, verrà allocata nell'Ospedale di Recanati, mentre per l'Ospedale di Civitanova viene previsto l'acquisto di una nuova Tac che richiede per la sua allocazione l'esecuzione di lavori edili, che verranno eseguiti nei prossimi mesi, quindi si prevede l'installazione di questa nuova Tac a Civitanova entro la fine di quest'anno.
Voglio semplicemente dire, alla luce delle strumentalizzazioni che sono state fatte dall’interrogante Consigliere Carancini, il quale ricordo che a febbraio, all'inizio della pandemia, viaggiava con XY con grande negligenza nella sua città di Macerata, di cui lui era Sindaco e le strumentalizzazioni che ha fatto in questi giorni sulla Tac sono assolutamente ...

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ scandaloso che l'Assessore alla sanità e Vicepresidente non abbia risposto a nessuna delle cinque domande fatte, uno scandalo e un'offesa all'Aula.
Da 2 anni e 7 mesi, cioè dal 30 giugno 2021, una Tac Slice di ultima generazione è ferma nei locali del Covid Center di Civitanova Marche, chiusi in quella data senza una plausibile motivazione e l'Assessore non risponde. 2 anni e 7 mesi, oggi sono diventati 33 mesi, e ieri, il giorno precedente a questa interrogazione, avete fatto una conferenza stampa per dire ai cittadini che quella Tac Slice, che era destinata a Civitanova Marche, la portate a Recanati, pura marchetta elettorale considerato che a Recanati, a vostro dire, hanno locali adeguati. La portate alla fine del vostro mandato, ma perché non l'avete fatto nei mesi successivi al 30 giugno 2021? Va detto, intendo dire ai cittadini delle Marche e della provincia di Macerata in particolare, che il Presidente Acquaroli in testa e l’Assessore Saltamartini in coda, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Giunta regionale, le facce della nostra sanità, sono gli stessi che in quasi 3 anni e mezzo hanno negato il diritto ai cittadini di utilizzare una sofisticata e fondamentale tecnologia per fare esami sulla salute, l'hanno lasciata ferma dentro a locali vuoti e deserti di persone.
Ci sono le condizioni perché la Corte dei Conti chieda spiegazioni sul perché delle persone, che hanno pagato quel macchinario, e non l'ha pagato lei, Assessore, hanno sprecato risorse e fatto perdere opportunità a chi aveva il diritto di ricevere prestazioni sanitarie.
E’ il classico, oramai conosciuto, gioco delle tre carte, carta di qua carta di là, nel nostro caso invece le vittime del gioco delle tre Tac sono le persone che si devono curare o temono la malattia, tac di qua e tac di là.
Responsabilità politiche attribuibili al Presidente Acquaroli e all’Assessore Saltamartini, responsabilità di gestione alla ex direttrice generale XX la quale per quasi 3 anni non è stata capace di destinare ai cittadini quella tecnologia.
E veniamo al Consigliere Borroni, Consigliere regionale di Fratelli d'Italia, mi verrebbe da dire un caso politico umano, l’YY de noantri che vende le pentole della politica. Ogni giorno una nuova pentola politica, era contro …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Per cortesia, chiedo scusa, uno alla volta per favore.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Continuiamo nel nostro dibattito, con buon costume, sempre, per favore. Il buon costume appartiene a tutti noi, deve appartenere ad ognuno.
Prego, Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Il Consigliere Borroni era contro il Covid Hospital, prima della sua apertura il 21 settembre 2023 ha dichiarato che quella Tac sarebbe stata trasferita dopo poche settimane all'Ospedale di Civitanova Marche; il 3 febbraio 2024 ha cambiato versione ed ha raccontato ai propri elettori civitanovesi che quella Tac sarebbe stata destinata a Civitanova entro il 2024, solo ieri si è dichiarato entusiasta del fatto che andrà a Recanati, ditemi voi se è normale.
Presidente Acquaroli, che vedo tra i banchi, Vicepresidente, una risata vi seppellirà.

Interrogazione n. 1094
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Attuazione e finanziamento l.r. 18/2017 ‘Promozione di interventi di sostegno e valorizzazione della cultura e della tradizione motoristica della regione Marche’”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1094 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Nell'ambito del bilancio 2024-2026 quasi tutte le leggi tematiche della Regione Marche non risultano finanziate in quanto con le risorse messe a disposizione dal bilancio regionale per il settore cultura sono state finanziate le tre principali leggi di settore al fine di poter avviare ad inizio anno il bando unico del settore cultura per garantire ai territori la presentazione delle proprie progettualità per gli interventi previsti dal programma annuale della cultura 2024 quale primo stralcio.
Tale scelta è stata dettata dal fatto di avere in tempi rapidi la quantificazione reale del fabbisogno per i progetti presentati dai soggetti pubblici e privati ed indirizzare al meglio le richieste di ulteriori risorse nell'ambito delle prossime leggi di variazione e di assestamento di bilancio.
Com’è noto gli spostamenti tra dotazioni di leggi differenti possono avvenire solo mediante una legge di variazione al bilancio di previsione, pertanto la richiesta di dotare da subito la legge regionale n. 17/2018, spostando risorse peraltro già approvate nel programma annuale cultura 2024, primo stralcio, di cui alla delibera di Giunta regionale n. 377 dell'11 marzo scorso, non può essere accolta.
Pertanto nell'ambito delle prossime variazioni di bilancio in base alle dotazioni finanziarie disponibili sarà valutata la possibilità di finanziare questa come le altre leggi tematiche che non dispongono di una dotazione finanziaria per questa annualità, compatibilmente anche al fabbisogno necessario per finanziare la maggior parte dei progetti del bando unico della cultura edizione 2024. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Assessore. Non sono soddisfatto della risposta anche perché so benissimo che in questa fase non può essere finanziata la legge se non con una variazione di bilancio.
Il problema è proprio a monte e cioè che questa amministrazione regionale non ha finanziato questa norma, come tante altre che sono importanti per la promozione culturale e turistica del nostro territorio, non le ha finanziate nel 2023 né nel 2024.
Si continuano a presentare in quest'Aula, l’ho anche detto più volte, leggi e leggine tematiche che non avrebbero neanche la dignità di essere portate in Aula e poi nemmeno le finanziate, non finanziate neppure le vostre.
Questa è una legge importante, che molti hanno sottovalutato anche nella precedente legislatura, la legge regionale n. 18 del 2017. Mi sono rivolto con un senso di apertura anche al Consigliere Baiocchi, in senso positivo.
Riconosco il fatto che oggi sono un Consigliere d’opposizione, quindi ho difficoltà a trovare le risorse per finanziare leggi che comunque sono importanti, non c'è riuscito al momento neppure il Consigliere Baiocchi. Mi sono rivolto a lui perché questa è una legge fondamentale e fa delle Marche, insieme all'Emilia Romagna, una delle regioni che può vantare una storia e una cultura motoristica unica a livello mondiale.
Noi oggi abbiamo - al di là che è stata data la cittadinanza benemerita a piloti del nostro territorio - diversi piloti che hanno vinto campionati del mondo e che sono nella storia del motociclismo, aziende come la Benelli, la TM moto, che ancora oggi è campione del mondo dei go kart e sta diventando rilevante anche per quanto riguarda le moto da enduro o da supermotard.
Abbiamo messo in piedi tutto un sistema di itinerari mototuristici nel territorio, abbiamo decine di collezioni di professionisti, che hanno investito i soldi piuttosto che andare alle Bahamas, per una vita hanno messo via i soldi, costruito collezioni da 300-400 moto che sono di un'importanza mondiale ed un altro Paese farebbe di tutto per riuscire a valorizzare queste collezioni di privati.
Pesaro ha avuto il riconoscimento nazionale, ci sarà il museo nazionale della motocicletta, c'è la sede del museo storico della moto Benelli, potrei parlare di tutto di più, siete venuti a Tavullia per il riconoscimento di XY, tutto questo senza un finanziamento annuale che riconosca le Marche come un territorio dove la cultura motoristica va sostenuta. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Interrogazione n. 1107
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Situazione Centri per l’impiego nella Regione Marche”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1107 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Faccio una panoramica sull'attuale situazione del personale nei nostri Centri per l'impiego partendo dal fatto che furono trasferite alla Regione Marche esattamente 353 unità di personale addetto ai suddetti centri.
Attualmente nei Centri per l'impiego della Regione Marche e nelle varie funzioni sono in attività 372 unità di personale, quindi 19 in più di quando ne prendemmo in carico nel 2018.
Per il 2024 si conferma quanto previsto dal Piao, ovvero l'assunzione di 19 unità, di cui 10 di categoria C, se non sbaglio, e saranno inserite a decorrere da questo mese, sono stati inseriti in queste ore, quindi dal mese di marzo, scorrendo una graduatoria che era in vigore dallo scorso anno dopo aver espletato un concorso, altre 9 unità saranno assunte a decorrere dall’1 aprile, i prossimi giorni, ed in questo caso sono di categoria D, grazie ad una procedura concorsuale la cui graduatoria è stata approvata con decreto del dirigente delle risorse umane il 27 febbraio 2024.
Rispetto al concorso programmato per l'anno 2023 giustamente si è posta un’attenzione perché è successo un fatto particolare, che un po’ ha stupito anche me. In quel momento erano previste 38 assunzioni, tramite il concorso di categoria C espletato nel 2023, e solo 6 persone sono risultate idonee. Anche questo mi è saltato all'occhio, ma non posso prendermi una responsabilità di chi è o meno considerato idoneo da una Commissione. Queste 6 unità, che sono risultate idonee, sono state inserite dall’1 marzo 2024, le restanti 32 saranno assunte attraverso l'espletamento di una nuova procedura concorsuale che sarà bandita entro il mese di marzo 2024.
Si cerca di rimediare a questa insufficienza di risorse, che sono state reperite con il concorso precedente, con un nuovo bando di concorso.
Per quel che riguarda la situazione delle sedi che sono attualmente operative, è stato messo in evidenza che alcune non sono state riaperte dopo il Covid. Effettivamente è stata riportata nell'interrogazione in maniera corretta l'attuale situazione: 13 sedi più una serie di sportelli decentrati.
Non sono state riaperte post Covid la sede di Amandola, che è stata accorpata a quella di Comunanza che dista appena 10 chilometri, quella di Porto Sant’Elpidio, che è stata accomunata a quella di Civitanova Marche, che anche in questo caso dista 7 chilometri, quella di Cupra Marittima che è stata accorpata alla sede di San Benedetto del Tronto, che dista appena 8 chilometri, quella di San Ginesio e San Severino Marche è stata accorpata a quella di Tolentino.
Queste sono le sedi che non sono state riattivate post Covid, è in corso in questo momento la riapertura dello sportello di Matelica, mentre verrà riaperto uno sportello decentrato di Ancona a Castelfidardo, mi si dice e lì c'era una discussione tra Castelfidardo e Osimo, mi ricordo, ma evidentemente si è propeso per questa soluzione, e così mi informano i miei uffici. Nello stesso tempo è stata riaperta anche la sede di Monte Giorgio in provincia di Fermo, che era stata precedentemente chiusa.
Porto a conoscenza, ma questo ormai è un dato corrente, che molte strutture hanno attivato l’erogazione di servizi a distanza, tramite tutta la sperimentazione che è stata effettuata durante il periodo di Covid.
Per la sede di Ancona abbiamo a disposizione 2.715.000 euro del PNRR per acquistare o ristrutturare sedi esistenti, siamo attualmente in trattativa - e le spese devono essere rendicontate entro giugno 2026 - con il Comune di Ancona perché ci stiamo orientando a ristrutturare la sede dell'attuale Centro per l'Impiego e se acconsentirà di convenzionare questa sede per un tempo prolungato noi potremmo dargli questi 2.715.000 euro per la completa ristrutturazione e messa in opera, altrimenti dovremmo acquistarne una nuova sede e ristrutturarla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Assessore, sono parzialmente soddisfatto perché lei in parte mi ha risposto con cose che già di fatto conoscevamo, poi adesso mi ha dato una delucidazione sulla sede di Ancona sulla quale dopo dirò qualcosa in merito.
Al momento, ripeto, c'è una grossa disparità, e su questo non ho avuto risposte, non so se per caso è nel documento …, poi magari se me lo dà. Non ho avuto risposte sulla disparità che c'è tra bacino d'utenza e personale esistente in diverse sedi della nostra regione, a partire da Ancona, ma anche in altre strutture. Ad esempio ci sono 140.000 persone che afferiscono al Centro per l'impiego di Ancona e solamente 31 dipendenti, credo che da questo punto di vista, rispetto ad altri centri dove il bacino d'utenza è minore ed il personale maggiore, occorre un riequilibrio, occorre rafforzare le diverse sedi territoriali, gli sportelli territoriali in varie province.
Ha accennato al fatto che alcuni passaggi sono stati fatti, ma in altre province le sedi vanno rafforzate dal punto di vista anche del personale, mi riferisco ad esempio alla provincia di Pesaro, tra le altre.
Per quanto riguarda il concorso che è stato fatto, lo citavamo noi nell’interrogazione, è evidente che è andato com’è andato, c'era già stata una nostra interrogazione, primo firmatario il Consigliere Carancini, però avevate detto, e l’ha ripetuto oggi in Aula, che avreste bandito un nuovo concorso entro marzo, e siamo già a fine, quindi auspico che questo concorso venga fatto al più presto.
Per quanto riguarda la sede di Ancona lei dice giustamente che è in trattativa, c'è in atto un confronto con il Comune di Ancona, è pur vero che l'attuale sede del Centro per impiego d' Ancona è inadeguata e per quanto la si voglia ristrutturare la superficie è quella che è, è su tre piani, non so se lei a conoscenza di questo particolare, di cui uno addirittura nel sottoscala e per andare da un plesso all’altro bisogna uscire all'aperto con il rischio di intemperie, peraltro anche le persone che fanno la fila a volte si trovano in condizioni assolutamente disagiate.
L'avete detto e abbiamo approvato insieme il Piano triennale del lavoro, è importantissimo potenziare i Centri per impiego, c'è il piano di potenziamento che è stato approvato dalla Giunta regionale, in termini di sede, personale, riequilibrio dei bacini di utenza, occorre fare un lavoro urgente, serio, approfondito, che dia dei risultati concreti. Grazie.

Interpellanza n. 29
a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Mangialardi, Bora, Casini, Cesetti, Vitri
“Politiche culturali della Regione Marche”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 29 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Mangialardi, Bora, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L'interpellanza, che avevo già annunciato all'Assessora Biondi, verte sulle politiche culturali della nostra Regione, su cosa vuole fare la Giunta regionale nei prossimi anni e parte da un quadro che noi riteniamo insufficiente rispetto a quanto è stato fatto in questi primi 3 anni e mezzo di mandato. Tra le cose che evidenziamo, per esempio, non è stato messo in campo alcun aspetto annunciato nel Piano triennale 2021-2023 (approvato il 20 aprile 2021): la mostra dedicata al Rinascimento Adriatico, un ciclo pluriennale di mostre in varie località delle Marche, che potesse approfondire “il Seicento nelle Marche”, una grande attenzione alla promozione del programma delle mostre coinvolgendo gli istituti scolastici regionali.
Siamo ormai all'inizio del 2024 e non è stato portato all'attenzione dell’Assemblea legislativa il nuovo programma triennale per la cultura, so che in Commissione quello annuale 2024 è stato già licenziato, però non c'è, diciamo così, il programma triennale.
Ci sono altri aspetti che mettiamo in evidenza nell'interpellanza: riteniamo che sia obsoleta e presenti dati anacronistici la pagina attuale del web della Regione; manca secondo noi un quadro d'assieme di sviluppo sui musei, a partire dai dati oggettivi e reali; manca una politica di sviluppo concreta sulle biblioteche, sugli archivi e la capacità di progettare eventi di sistema che siano da collegare al marketing turistico, che è tutto sbilanciato su temi generali e francamente anche su testimonial ormai improbabili; mancano i risultati di indagini e analisi, che dovrebbe produrre l’Osservatorio della cultura, e in base ai quali pianificare l'attività.
Non si ha peraltro, a parte la mostra su Federico Barocci di Urbino, notizia di altri eventi specifici.
Riteniamo insufficienti, anzi quasi nulli, gli effetti prodotti dal progetto MArCHESTORIE che è stato poi sviluppato sul territorio.
Ci sono altri dati che ci preoccupano, ad esempio i lavoratori dello spettacolo nelle Marche sono tra i più poveri ed è evidente che c'è stato un calo di occupati del 10,5% rispetto ad una crescita nel centro Italia pari al 10,4% e ad una media nazionale di crescita del 4,8% rispetto al 2019, anno pre-pandemia.
Per quanto riguarda lo spettacolo, nel documento economico finanziario regionale, che è stato approvato a fine anno, non c'è una definizione di azioni per il comparto della cultura nel suo complesso, sia sotto il profilo normativo che di valorizzazione della filiera. Non sono previsti interventi e bandi per finanziare nuovi progetti pluriennali di residenze artistiche e culturali.
Sarebbe infine auspicabile la revisione, se non fosse altro per un fatto temporale, di alcune normative che sono state approvate nel 2009, nel 2010, che attengono ai beni, alle attività culturali, al sostegno del cinema e dell'audiovisivo e alla materia dello spettacolo.
Con questa interpellanza noi chiediamo cosa si vuole mettere in campo per i prossimi anni e giudichiamo finora l'azione insufficiente, chiedendo interventi più concreti ed efficaci per i prossimi anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Questa interpellanza ci consente di fare il punto su quelle che sono le attività che il settore cultura ha posto in essere fino ad oggi.
Le grandi mostre indicate nel Piano triennale della cultura 2023, ovvero: “Rinascimento Adriatico” e “il Seicento delle Marche” non sono state realizzate in quanto con le risorse assegnate dal bilancio al settore beni attività culturali si è preferito sostenere la progettualità del territorio al fine di avere iniziative diffuse in tutta la regione, attraverso bandi dedicati agli eventi espositivi di rilievo regionale in grado di arricchire l'offerta culturale.
Il Piano triennale della cultura 2024-2026 è in fase di condivisione con l'Osservatorio regionale.
La cultura, per volere della precedente amministrazione, non ha un sito web esterno a quello regionale, ma afferisce direttamente al sito web www.regione.marche.it/Regione-Utile/Cultura/. La pagina viene costantemente aggiornata dai funzionari della struttura, in collaborazione con il settore transizione digitale ed informatica, preposta a tale funzione.
Per quanto riguarda la politica culturale per la valorizzazione dei musei questa non si basa meramente sulla lettura del numero dei visitatori, bensì sulle caratteristiche stesse del nostro patrimonio culturale, capillarmente diffuso sul territorio, ragion per cui è stata progettata ed emanata una misura per la valorizzazione integrata degli istituti culturali ivi compresi i musei, a sostegno delle aggregazioni culturali che ha visto per la prima volta il sostegno regionale alle figure altamente specializzate, quali i nuovi profili dei direttori di rete.
Per quanto riguarda la valorizzazione dei nostri istituti bibliotecari e archivi, il nostro sistema bibliotecario ha confermato l'obiettivo regionale di sviluppare un sistema territoriale sempre più capillare e partecipato, attento ad erogare i propri servizi di alta qualità nella gestione delle biblioteche, non solo alle strutture più grandi e attrezzate, ma anche a quelle più piccole di Comuni, Istituti scolastici, Istituti culturali. Il sistema, infatti, è ulteriormente cresciuto sia nel numero di biblioteche aderenti, che sono passate da 326 nel 2021 a 360 nel 2024, sia nei servizi erogati, così come la piattaforma di biblioteca digitale MediaLibraryOnline Marche che è passata a oltre 200.000 contenuti consultabili. Ulteriori sviluppi tecnologici sono stati previsti a favore di tutte le strutture aderenti attraverso l'evoluzione delle piattaforme regionali, anche grazie al consistente finanziamento del PNRR con investimenti importanti.
Negli ultimi anni si è proceduto alla realizzazione di iniziative congiunte anche con la partecipazione della Camera di Commercio delle Marche, con il Festival MArCHESTORIE che, oltre a coinvolgere i Comuni dell'intero territorio regionale, ha avuto un eco a livello nazionale grazie alle azioni di comunicazione e promozione attuate con la Fondazione Marche cultura. Nelle tre edizioni del Festival MArCHESTORIE si è avuto complessivamente il finanziamento di 204 Comuni che, singolarmente o in rete, hanno presentato un progetto nell'ambito del Festival che prevedeva un evento principale di spettacolo dal vivo da replicare in un weekend a scelta dal venerdì alla domenica.
Gli spettatori agli eventi di spettacolo ed i partecipanti alle attività collaterali previste sono stati circa 93.000, mentre le maestranze artistiche tecniche e artigianali coinvolte sono state 4.800.
Il settore beni e attività culturali sosterrà la mostra su Federico Barocci ad Urbino attraverso la promozione sui social media di Marche cultura e verrà data rilevanza agli eventi espositivi che risulteranno finanziati dal bando eventi espositivi di rilievo regionale compreso all'interno del bando unico della cultura 2024, che presenteremo la prossima settimana.
Negli anni successivi alla pandemia, la Regione ha dato sostegno ai lavoratori dello spettacolo dal vivo attraverso lo stanziamento di risorse, a seguito di un accordo tra la Regione Marche e l’Istituto nazionale di previdenza sociale per l'erogazione di indennità ai beneficiari individuati dall'INPS, quale detentore dei dati e dei destinatari attraverso una specifica misura regionale.
Nell'ultimo triennio sono stati assicurati bandi a favore dei soggetti dello spettacolo dal vivo per il finanziamento di progetti di spettacolo di rilievo regionale proposti dal territorio al fine di garantire una continuità anche ai lavoratori e ai professionisti dello spettacolo, così come è stata garantita la quota di cofinanziamento regionale ai soggetti con riconoscimento ministeriale Fus: in particolare, nel corso dell'ultimo triennio sono state altresì finanziate progettualità speciali per tutti i soggetti che sono stati riconosciuti dal fondo unico dello spettacolo dal vivo erogato dal Ministero della cultura.
Per quanto riguarda le attività di residenza artistica nel 2022 è stato emanato un bando rivolto all'individuazione di un Centro di residenza cofinanziato dal Fus a seguito della sottoscrizione di un accordo tra Regione Marche e Ministero della cultura.
Oltre al cofinanziamento del Centri di residenza individuato, denominato RAM, sono state finanziate altre progettualità speciali in tema di residenze, comprese quelle musicali.
La possibilità di finanziare residenze artistiche e culturali per altro...

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Do atto all'Assessora che è stata molto puntuale nella risposta delle domande fatte.
Per quanto riguarda il passato non so se nel testo scritto c'è anche il riferimento a quello che si vorrà fare nel futuro, come ho chiesto, se magari me lo consegna, dato che non ha avuto il tempo di rispondere.
Prendo atto della risposta che nel metodo mi soddisfa pienamente, nel merito non completamente, ad esempio rispetto agli eventi che erano previsti nel programma nel Piano triennale giustamente mettevo in evidenza come, a parte alcune cose, non si è fatto altro e giustamente lei dice che sono state finanziate altre progettualità sul territorio. Quindi di fatto non si è mantenuta la traiettoria delineata nel Piano triennale, legittima scelta, ma ci si è discostati da quanto approvato dal Consiglio regionale.
Così come mi conferma che il Piano triennale 2024-2026 ancora non c’è, è in fase di elaborazione, però a mio parere siamo in forte ritardo.
Avevo già evidenziato nell’interpellanza che la mostra su Federico Barocci era stata fatta ed è altrettanto vero che altre cose sono state fatte, me lo ha detto anche lei, dopodiché su eventi specifici ulteriori, di cui chiedevo conto, non ho avuto risposta concreta. Non mi ha potuto rispondere, immagino, per una questione di tempo rispetto alla revisione legislativa se c'è intenzione di farla o meno su alcune leggi.
Le ricordo solamente che una maggiore attenzione a mio parere servirebbe al settore del cinema, so che avete fatto alcune cose, ne servono altre evidentemente.
Mi raccomando di prestare grande attenzione a quanto sta emergendo a livello europeo perché alla fine del mese di novembre al Consiglio europeo i Ministri della cultura hanno approvato il piano di lavoro dell'Unione europea per la cultura 2023-2026, su questo credo che il Governo nazionale prima e poi a cascata il Governo regionale debbano oggettivamente mettere attenzione e poi iniziare a lavorare proprio sulla prospettiva indicata dall'Unione europea. Grazie.

Proposta di deliberazione n. 21
a iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Sostituzione componenti del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 21 dell’Ufficio di Presidenza.
I Consiglieri Luca Santarelli e Simona Lupini, con note rispettivamente acquisite agli atti con protocollo n. 7314 del 9 ottobre 2023 e n. 1143 del 14 febbraio 2024, hanno rassegnato le dimissioni dal Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche.
L'Ufficio di Presidenza, esaminata la designazione pervenuta dai Presidenti dei gruppi assembleari appartenenti allo schieramento politico delle minoranze (nota acquisita agli atti con protocollo n. 1583 del 29 febbraio 2024), con propria determinazione a verbale n. 1090/150 del 5 marzo 2024, ha deciso di approvare la proposta di deliberazione da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea legislativa regionale che prevede la sostituzione dei Consiglieri Luca Santarelli e Simona lupini con i Consiglieri Maurizio Mangialardi e Romano Carancini; tale sostituzione garantisce la pariteticità stabilita dall'articolo 37, comma 2 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche.

Proposta di deliberazione n. 21. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Elezione di un Consigliere regionale quale componente del Comitato promotore delle celebrazioni del V centenario dalla nascita di Andrea Bacci
(articolo 3 della legge regionale 25 gennaio 2024, n. 1)
(voto limitato a uno)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente del Comitato promotore delle celebrazioni del V centenario dalla nascita Andrea Bacci, voto limitato a uno.
Prego distribuire le schede.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Comunico i risultati della votazione.

Votanti n. 28
Schede bianche n. 9
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 19

Ha ricevuto voti:
Marcozzi Jessica n. 19

Proclamo eletta componete del Comitato promotore delle celebrazioni del V centenario dalla nascita di Andrea Bacci la Consigliera regionale Marcozzi Jessica.

Elezione di un Consigliere regionale quale componente del Comitato promotore delle celebrazioni del cinquecentesimo anno dalla Fondazione dell'ordine Dei Frati Minori Cappuccini
(articolo 3 della legge regionale 8 febbraio 2024, n. 2)
(voto limitato a uno)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente del Comitato promotore delle celebrazioni del cinquecentesimo anno dalla Fondazione dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, voto limitato a uno.
Prego distribuire le schede.

Comunico i risultati della votazione.
Votanti n. 28
Schede bianche n. 8
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 20

Ha ricevuto voti:
Marcozzi Jessica n. 20

Proclamo eletto componete del Comitato promotore delle celebrazioni del cinquecentesimo anno dalla Fondazione dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini la Consigliera regionale Marcozzi Jessica.

Interrogazione n. 1070
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini Mastrovincenzo, Vitri
“Punto prelievi polambulatorio di Petritoli”

Interrogazione n. 1084
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Riduzione orario servizi punto prelievi di Sant'Elpido a mare e di Porto Sant'Elpido, Petritoli, Monte Giorgio”.
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 1070 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini Mastrovincenzo, Vitri e n. 1084 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri (abbinate).
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In merito all'interrogazione del Consigliere Cesetti riferisce l'amministrazione che presso la sede territoriale di Petritoli l'accettazione dei prelievi del laboratorio analisi viene effettuata dalle ore 7:30 alle ore 9:30 mentre la riconsegna dei referti viene eseguita dalle ore 10:30 alle ore 12:30.
L'amministrazione riferisce che il 18 gennaio era stato disposto in via eccezionale e straordinaria dal Distretto un tetto al numero dei prelievi in quanto il personale ivi assegnato doveva effettuare un'attività di registrazione delle ricette. Questa modifica del sistema organizzativo è cessata il giorno seguente, per cui tutte le attività sono tornate ad essere quelle precedentemente erogate, senza nessun ridimensionamento, quindi il caso si sarebbe verificato solo il 18 gennaio per un'esigenza organizzativa.
In merito alla risposta all'interrogazione n. 1084 “Riduzione degli orari dei servizi nel punto prelievo di Sant’Elpidio a Mare, Porto Sant'Elpidio, Petritoli, Monte Giorgio”, l’amministrazione riferisce che il servizio di accettazione di riconsegna referti presso le sedi territoriali di questi siti si è svolto fino al 31 gennaio 2024 dagli operatori della cooperativa, dal primo febbraio di quest'anno si è provveduto ad una riorganizzazione delle attività che ha determinato la riduzione delle ore del personale della cooperativa, riservando alle sole le funzioni di accettazione prelievi ed una internalizzazione del servizio di consegna dei referti con personale dell’Azienda. Sostanzialmente il personale della cooperativa è stato sostituito con il personale interno all'Azienda.
Tale nuova strutturazione non è andata a modificare nei confronti dell’utenza il servizio reso. Infatti, il servizio di accettazione è stato garantito dagli operatori della cooperativa nelle modalità consuete, mentre il solo servizio di riconsegna, che si svolge in tarda mattinata, dopo la chiusura dell'attività di prelievo, è stato garantito dal personale della AST. Quindi la riduzione oraria indicata nelle interrogazioni fa riferimento alle ore lavorate dal personale della cooperativa e non alla riduzione degli orari di servizio reso all'utenza, che rappresenta una riorganizzazione interna delle attività necessitata da esigenze di struttura aziendale.
Si rappresenta, riferisce sempre l'Ast di Fermo, che dalla data di avvio della riorganizzazione fino ad oggi non si sono registrati particolari assembramenti nelle sedi e tutte le riconsegne dei referti sono state regolarmente effettuate.

Mozione n. 376
a iniziativa dei Consiglieri Ruggeri, Mangialardi, Vitri, Biancani, Cesetti, Casini, Mastrovincenzo, Bora, Carancini
“Miglioramento delle condizioni lavorative degli educatori professionali nelle Marche”.
(Votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 376 dei Consiglieri Ruggeri, Mangialardi, Vitri, Biancani, Cesetti, Casini, Mastrovincenzo, Bora, Carancini.
So che è in corso il tentativo di una risoluzione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Dopo alcuni mesi siamo arrivati ad una soluzione, ringrazio soprattutto per l'interessamento la Consigliera Menghi, con la quale abbiamo presentato un emendamento sottoscritto da tutti i Consiglieri sia di opposizione che di maggioranza, che prevede al secondo punto del dispositivo una frasetta del tipo: “ valutare la possibilità di”.
E’ già la terza, quarta volta, Presidente, che parliamo di questa mozione, l'abbiamo già abbondantemente spiegata nelle premesse, negli impegni e all'ordine del giorno c'è solo la votazione. Io mi fermerei qui nella discussione, ringraziando per la disponibilità tutti i Consiglieri di quest'Aula perché finalmente oggi è un giorno importante, abbiamo aspettato tanto, ma questo testo dovrebbe passare all'unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ero favorevole sin dall'inizio, come sa la proponente, all'approvazione di questo atto di indirizzo. Di fatto non è che questo determina una ricaduta di cose, però indubbiamente un orientamento prima o poi trova la sponda delle cose da fare.
Sono d'accordo, va benissimo la collaborazione, l'inserimento della Consigliera Menghi. Credo che facciamo uno sforzo da questo punto di vista per andare nella direzione di migliorare complessivamente le prestazioni dei servizi, questo è poi l'obiettivo di tutti.
Con questo a nome del gruppo di Fratelli d'Italia preannuncio il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intanto voglio ringraziare la Consigliera capogruppo del Movimento del Gruppo 5 Stelle perché ci ha fatto sottoscrivere la mozione, che votiamo convintamente e speriamo, lo dico, è un’apertura di credito, che il tempo che abbiamo perso per arrivare alla soluzione poi lo andremo a compensare negli atti, far sì che questa mozione non rimanga lettera morta, come spesso capita agli atti di indirizzo, ahimè, quindi ci sarà da parte nostra, che votiamo favorevolmente, quindi auspichiamo anche il voto unanime, un controllo serrato rispetto all'atto che produce un impegno in ordine all'azione di Governo. Voto favore del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento a firma dei Consiglieri Ruggeri, Mangialardi, Vitri, Biancani, Cesetti, Casini, Mastrovincenzo, Bora, Carancini, Menghi, Acciarri, Cancellieri, Baiocchi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La mozione n. 376 nella parte del dispositivo recita: “Impegna il Presidente e l'Assessore competente a condividere e a fare proprie le istanze che vengono dal Comitato per i diritti degli educatori professionali delle Marche, quindi il riconoscimento delle ore in assenza dell'utente, il riconoscimento degli spostamenti come tempo lavoro e rimborsi chilometrici, il riconoscimento del lavoro intellettuale indiretto per la progettazione del percorso educativo e per la preparazione dei materiali; a valutare la possibilità di aprire un dialogo con le cooperative, i consorzi ed enti gestori al fine di produrre le linee guida per le stesure dei bandi pubblici, inserendo una clausola di salvaguardia a tutela degli educatori professionali.
Mozione n. 376, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 145 (testo base)
ad iniziativa dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui
“Norme per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra, compreso l’agrivoltaico, e su specchi d’acqua”

Proposta di legge n. 140
ad iniziativa dei Consiglieri Serfilippi, Antonini, Marinelli, Bilò, Cancellieri, Marinangeli, Biondi, Menghi
“Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra”

Proposta di legge n. 170
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Vitri, Biancani, Carancini, Mastrovincenzo
“Norme per la valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici e rurali della regione Marche in attuazione del terzo comma dell’articolo 117 della Costituzione e per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra, compreso l’agrovoltaico, e su specchi d’acqua”.
(abbinate)

Nuova titolazione: “Norme transitorie in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici in attuazione del terzo comma dell’articolo 117 della Costituzione”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 145 (testo base) dei Consiglieri Marcozzi, Pasqui, la proposta di legge n.140 dei Consiglieri Serfilippi, Antonini, Marinelli, Bilò, Cancellieri, Marinangeli, Biondi, Menghi, la proposta di legge n.170 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Vitri, Biancani, Carancini, Mastrovincenzo.
Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Come siamo rimasti d'accordo, anche con il relatore di minoranza e con la Commissione, chiederei all'Assemblea di sospendere 20 minuti per riunire la Commissione e valutare tutti gli emendamenti che sono pervenuti, all’una massimo possiamo iniziare e fare la proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Sospendiamo l'attività dell'Aula, sono le 12:35 alle 13:00 riprendiamo. Grazie.

La seduta è sospesa alle ore 12:35.

La seduta riprende alle ore 13;15.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Prego di Consiglieri di riprendere posto in Aula la parola.
Dichiaro aperta la discussione generale, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere
Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Grazie, Presidente, per la parola. Parliamo delle proposte di legge n. 145, che abbiamo scelto come testo base, presentata dai Consiglieri Marcozzi e Pasqui, n. 140 presentata dal sottoscritto e dai Consiglieri del gruppo Lega, n. 170 proposta dal Consigliere Cesetti e dai Consiglieri del PD, eccetto la Consigliera Casini.
Parliamo di norme transitorie - questa è la nuova titolazione che abbiamo scelto - in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici in attuazione del terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione”, titolo che potremmo cambiare. C'è un'interlocuzione in corso con il relatore di minoranza e Vicepresidente della Commissione Consigliere Cesetti, che ci tengo a ringraziare personalmente per il lavoro che ha svolto insieme a me e a tutto il resto della Commissione, anche se non è presente in Aula ci tengo a ringraziare anche il Consigliere Ciccioli, che ha sollecitato questa proposta di legge, l'intervento del Consigliere Ausili e anche gli altri Consiglieri della Lega, la Consigliera Lupini.
Questa proposta di legge è importante, attesa oramai da più di un anno, che come Commissione avevamo ritenuto di bloccare, poi spiegherò anche il motivo.
Tutto nasce dal decreto legislativo n. 199 del 2021 “Attuazione della direttiva UE 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'energia da fonti rinnovabili”, che all'articolo 20 contiene la disciplina per l'individuazione delle superfici ed aree idonee per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili. Il comma 1 di questo decreto legislativo prevedeva che, con successivi decreti interministeriali, da adottare entro 180 giorni dall'entrata in vigore del medesimo decreto, dovevano essere stabiliti principi e criteri omogenei per l'individuazione delle superfici ed aree idonee e non idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili aventi una potenza complessiva almeno pari a quella individuata come necessaria nel PNIEC (Piano nazionale integrato per l'energia ed il clima) per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili.
Al comma 4 stabiliva che le Regioni conformemente ai suddetti principi e criteri dettati dallo Stato, entro i successivi 180 giorni dall'entrata in vigore dei citati decreti interministeriali, dovevano essere individuate con legge le aree idonee.
Al comma 8 che, nelle more dell’individuazione da parte delle Regioni delle aree idonee sulla base dei criteri e modalità stabiliti dai decreti statali, erano da considerarsi idonee diverse superfici ed aree dettagliatamente individuate (le cosiddette aree idonee open legis).
A marzo 2024, a distanza di più di 2 anni dall'entrata in vigore del decreto legislativo n. 199 del 2021, esiste solamente uno schema di decreto interministeriale recante la disciplina per l'individuazione da parte delle Regioni delle superfici ed aree idonee per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili che non è ancora giunto alla sua definitiva approvazione. Inoltre la disciplina transitoria prevista dal comma 8 dell'articolo 20 individua una serie limitata di casistiche di aree da considerare idonee, lasciando sostanzialmente priva di regolamentazione la restante parte del territorio regionale.
Per questo motivo, di fronte alla perdurante inerzia del legislatore statale e alle numerose istanze aventi ad oggetto l'installazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici che pervengono alle nostre amministrazioni competenti e che rischiano di deturpare il nostro territorio agricolo e di danneggiare le relative produzioni tipiche, con l'intervento normativo in esame il legislatore regionale intende fornire agli operatori del settore una disciplina da applicare sino alla definitiva adozione dei citati decreti interministeriali.
La III Commissione assembleare ha deciso di rielaborare la disciplina contenuta nelle tre proposte di legge, che ho in apertura presentato e che sono state portate da diverse forze politiche, mutuando laddove possibile la legge regionale del Veneto n. 17 del 2022 “Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra”, che a tutt'oggi risulta l'unica ad aver superato il vaglio di legittimità costituzionale ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione. Quanto sopra nella convinzione che, nel rispetto del quadro normativo comunitario e della disciplina statale adottata, non possa non permanere ed essere riconosciuto, di fronte all'inerzia del legislatore statale, un profilo di competenza del legislatore regionale nella disciplina della materia e quindi un significativo margine di intervento, ove esercitato in maniera tale da consentire il proseguimento di tutti gli obiettivi in gioco, ovvero:
- il conseguimento dei livelli di produzione di energia da fonti rinnovabili come definite nel PNIEC nella normativa pianificatoria vincolante europea e statale in materia di energia;
- la tutela dell'affidamento degli operatori del settore in ordine alla preventiva conoscenza, quale indicatore prognostico di esito della relativa istruttoria delle aree idonee e delle aree non idonee di diritto, ma con meri indicatori di presuntiva non idoneità;
- la tutela del suolo marchigiano quale risorsa limitata e non rinnovabile.
La proposta di legge si compone di 7 articoli.
L'articolo 1 esplicita al comma 1 le finalità dell'intervento normativo e cioè l'individuazione di indicatori di presuntiva non idoneità e di aree con indicatori di idoneità all'installazione degli impianti in oggetto mentre al comma 1 bis specifica la natura transitoria della disciplina regionale limitandone espressamente l'applicazione sino all'adozione degli emanandi decreti interministeriali. Infine, nel comma 2 precisa che tale individuazione è effettuata mediante un contemperamento di interessi tra la necessità di favorire l'installazione di impianti a fonti rinnovabili al fine di consentire la transizione energetica del sistema economico regionale e l'esigenza di tutelare valori primari quali il territorio agricolo marchigiano, le nostre tradizioni agroalimentari, il paesaggio, l'ambiente ed il patrimonio storico artistico.
L'articolo 2 della proposta di legge n. 145 contiene le definizioni dei vari tipi di impianti disciplinati dalla legge è stato soppresso in quanto, durante l’istruttoria si è ritenuto opportuno richiamare le definizioni contenute nella disciplina statale vigente in materia, peraltro in continua evoluzione.
L'articolo 3 non individua, come sopra già evidenziato, aree inidonee di diritto, bensì aree con indicatori di presuntiva inidoneità e quindi interessate da un indicatore di sfavore, superabile però a fronte della presentazione di soluzioni tecnico-progettuali in grado di operare un contemperamento dei valori in gioco, anche superando i valori di tutela ritenuti in astratto prevalenti, una individuazione che peraltro ricalca ampiamente la precedente elencazione operata dalla DACR N. 13 del 2010 “Individuazione delle aree non idonee di cui linee guida previste all'articolo 12 del decreto legislativo n. 387/2003” emanata in attuazione del decreto del 10 settembre 2020 “Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, che la Corte costituzionale, stante la perdurante assenza dei citati decreti interministeriali, e quindi in presenza di un quadro normativo statale non ancora completo, ha riconosciuto quale norma contenente principi fondamentali nella materia energetica, quindi ancora vincolanti per le Regioni per le parti non contrastanti con la normativa transitoria contenuta nel comma 8 dell'articolo 20 del decreto legislativo 199/2021, ci sono anche altre sentenze della Corte costituzionale: la n. 86 del 2019, la n. 77 del 2021 e anche il parere del Dipartimento avvocatura regionale e dell'attività legislativa.
Il comma n. 1 del successivo articolo 3 bis attua il principio del cosiddetto “riserva di procedimento amministrativo”, stigmatizzato dalla Suprema Corte nella sentenza n. 177 del 2022, che impedisce l'individuazione a priori di aree inidonee ed idonee, ritenendo invece necessario un'analisi caso per caso delle singole istanze sulla base di un bilanciamento tra i vari interessi in gioco da effettuarsi all'interno dei singoli procedimenti amministrativi.
Il comma 2, inoltre, introduce un nuovo parametro per l'insediamento nelle zone agricole di impianti fotovoltaici con moduli a terra e agrivoltaici superiori a 1 MWB, l'obbligo di asservire all'impianto medesimo altre zone classificate agricole dagli strumenti urbanistici comunali per una superficie pari almeno 10 volte a quella occupata dall'impianto, insistente sullo stesso territorio provinciale o su province contermini, ovvero confinanti, nonché l'obbligo di presentare una relazione agronomica.
L'articolo 3 ter elenca le aree con indicatori di idoneità ulteriori a quelle già individuate come idonee ope legis dal comma 8 dell'articolo 20 del citato decreto legislativo n. 199 del 2021. Il comma 3 del medesimo articolo precisa inoltre che altre aree potranno essere individuate dalla Giunta regionale sentita la Commissione assembleare competente, in attuazione dei cosiddetti decreti interministeriali ancora da emanare.
L'articolo 4 al comma 1 un pone in capo alla Giunta regionale l'onere di istituire e tenere uno specifico registro delle superfici interessate alla realizzazione degli impianti fotovoltaici e dei terreni in zone classificate agricole dagli strumenti urbanistici comunali mentre al comma 2 stabilisce che le Province e i Comuni, con le modalità definite dalla Giunta regionale, sono tenuti a trasmettere le autorizzazioni e le comunicazioni di competenza, relative alle installazione degli impianti di cui a questa legge sul proprio territorio.
L'articolo 5 contiene la clausola valutativa.
L'articolo 6 contiene la disciplina transitoria. E’ stato soppresso durante l'istruttoria in III Commissione l'articolo 6 bis che descrive la clausola di invarianza finanziaria, mentre l'articolo 7 contiene la dichiarazione d'urgenza.
Consiglieri, ho concluso, oltre a ringraziare i componenti della Commissione, il relatore di minoranza Consigliere Cesetti ed il Vicepresidente, ringrazio tutta la struttura tecnica della Commissione, anche il Servizio energia della Regione Marche, che ci ha sempre seguito da un anno a questa parte. Avevamo già fatto le audizioni di tutte le associazioni agricole di categoria sindacali, c'erano state fatte delle osservazioni, erano preoccupate, avevano anche opposto resistenza, parlo di più di un anno fa, perché sembrava che il decreto interministeriale arrivasse nel giro di pochi mesi e questo è il motivo politico per il quale come Presidente di Commissione, oneri e onori, in questo caso mi sono preso l'onere di fermare la proposta di legge perché ci dicevano che il decreto sarebbe arrivato, di fatto è passato più di un anno, del decreto c'è solamente una bozza, quindi ho reputato anche in collaborazione con gli Assessori ed il Presidente della Giunta regionale di portare il prima possibile il testo modificato che, come ho detto in Commissione, non era blindato anzi vedrete che approveremmo molti emendamenti, Già in Commissione abbiamo approvato diversi emendamenti, anche del Gruppo PD e ne approveremo altri. Alcuni emendamenti mi sono stati chiesti dal Consigliere Ausili ed anche dalla Consigliera Lupini.
Penso che sia stato fatto un grande lavoro di squadra, di cui questo è il frutto, che viene di fatto approvato dopo un anno, poi è chiaro che ognuno ci gioca sopra politicamente, però il senso di questa legge è preserviamo. Preserviamo le nostre colline marchigiane, la nostra bellissima regione. Più di 10 anni fa, nel 2010, la Giunta regionale era uscita con il DACR 13 che di fatto aveva bloccato la speculazione di questi impianti fotovoltaici. Quelli che vediamo in giro nelle Marche sono frutto di una legislazione che non c'era, limitante a livello nazionale, in quel caso la Giunta regionale con il Drac 13 ha posto dei limiti e ha bloccato.
Onestamente non so se con questa legge riusciremo a bloccare una volta per tutte questi tipi di impianti fotovoltaici ed agrivoltaici, però è chiaro che oggi mettiamo un punto fermo. Sappiamo benissimo che il Governo potrebbe anche chiederci delle modifiche, eventualmente in 60 giorni, dovremo tornare in Consiglio regionale e prendere atto delle modifiche che i vari Ministeri ci faranno osservare o eventualmente dell’impugnativa, perché è facoltà del Governo farlo.
Mi auguro che ciò non avvenga, però non ho la bacchetta di cristallo, quindi non so quello che succederà.
Oggi con questa legge tuteliamo i nostri territori, non siamo contrari a prescindere né al fotovoltaico né all'agrivoltaico, tutti abbiamo detto in maniera anche pubblica che siamo a favore del fotovoltaico, in primis sopra i tetti dei capannoni, delle case, delle aree dismesse. E’ inutile illudere i cittadini dicendo che sui terreni agricoli non si possono realizzare impianti fotovoltaici agrivoltaico, è la legge nazionale che lo dice e lo permette. E’ chiaro che la facoltà delle Regioni è molto limitata nel porre dei vincoli o comunque di porre dei caratteri di inidoneità, potevamo farlo, penso che con questo testo inseriamo tanti principi di inidoneità ed andiamo a preservare tante zone della nostra Regione, che altrimenti sarebbero rimaste scoperte ed avrebbero potuto vedere l'installazione di questi impianti fotovoltaici ed agrivoltaici. Ci sono anche dei principi di idoneità, oltre quelli che prevede il legislatore nazionale, abbiamo anche previsto il famoso tema di tutte le aree agricole che da più di 10 anni non sono coltivate. Il legislatore nazionale dice che tutti i terreni agricoli di fatto sono idonei, noi li limitiamo implicitamente alle aree che da 10 anni sono dismesse, significa che quei terreni dove attualmente c'è la coltivazione o negli ultimi 9 anni fa c'era una coltivazione non sono idonei per installare un impianto agrivoltaico fotovoltaico.
Penso che dopo il Veneto noi siamo la seconda Regione che prova a legiferare in questa materia. Speriamo che ci vada bene. Penso che il voto, se sarà unanime, sarà un segnale molto forte che arriverà anche al Governo.
Non aggiungo nient'altro, se non ringraziare di nuovo tutti coloro che hanno lavorato per questo testo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, il relatore di minoranza, Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Si conclude oggi dopo una lunga gestazione l'iter di un provvedimento molto atteso dalla comunità marchigiana, che consente alla Regione Marche di dotarsi di una legge essenziale ed indispensabile in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici, capace di colmare i vuoti della legislazione nazionale, tutelare i territori e contrastare le speculazioni che danneggiano beni ambientali, paesaggistici, rurali e gli ecosistemi agroalimentari ponendo fine alla logica dell'emergenza che di volta in volta costringe i Comuni a mobilitarsi all'ultimo momento contro le speculazioni economiche sul patrimonio paesaggistico e le energie rinnovabili, da ultimo vedi il caso di Fabriano.
Nel contempo questa proposta di legge, che verosimilmente diventerà legge, darà anche certezza a coloro che vogliono utilizzare le energie rinnovabili anche per legittimi fini economici, che però non debbono contrastare con la tutela dell'ambiente, e darà soprattutto certezza e tutela a tutti quegli operatori pubblici (funzionari e dirigenti) preposti al rilascio delle cosiddette autorizzazioni.
Voglio ringraziare il Consigliere Serfilippi Presidente della Commissione innanzitutto per la relazione, tra l'altro nell'esporre l'articolato mi esonera dal farlo in quanto condivido totalmente la sua puntuale relazione. Ma lo voglio anche ringraziare perché ha consentito finalmente, dopo una iniziale titubanza dovuta alle preoccupazioni che il Governo doveva emanare dei decreti e per l'impugnativa, a mettere in campo in questa Regione questa materia, il coraggio della responsabilità, perché di questo si tratta. Per esercitare la responsabilità ci vuole coraggio, tanto, determinazione e io dico subito che la proposta di legge della Commissione raccoglie tre proposte di legge, tra cui la nostra, la n. 170, e ne raccoglie le strutture portanti. La nostra proposta di legge, del gruppo del Partito Democratico, ha consentito comunque di mettere in campo la necessaria accelerazione affinché quest'Aula potesse esaminare questo provvedimento. Ricorderete che noi avevamo chiesto, diciamo, l'iscrizione all'ordine del giorno, poi è stata rinviata in Commissione con l'impegno di esaminarla.
Noi abbiamo già votato insieme alla Consigliera Casini, che ha condiviso questo provvedimento, non c'è la sua firma, come ricordato dal Consigliere Serfilippi, perché probabilmente quel giorno non era presente, però sappiamo che ha condiviso anche dal fatto di essere stata la relatrice di minoranza sulla legge urbanistica, che si lega anche a questo provvedimento. Ha dato un contributo molto importante in Commissione, tant'è che abbiamo votato in modo favorevole ed oggi immagino che il gruppo del Partito Democratico voterà favorevolmente in Aula.
Su questo, voglio dirlo subito al Consigliere Serfilippi che nell'occasione ha agito con molta responsabilità, non dobbiamo giocare politicamente perché questa, come ha detto, è una pagina fondamentale che noi ci accingiamo a scrivere in questo Consiglio regionale e il voto all'unanimità, che io immagino, darà forza a questa legge perché saprà esprimere meglio la volontà, se unanime, di questa Assemblea legislativa, perché noi con questa legge esercitiamo le nostre prerogative, i nostri diritti, ma soprattutto i nostri doveri di legislatori regionali e poi dirò perché. Quindi non ci dobbiamo giocare politicamente, per me questo è il culmine di un impegno che viene da lontano, ho ricordato in quest'Aula quando ero Presidente della Provincia di Fermo nel lontano 2009, si ricorderanno i Consiglieri Marcozzi e Putzu che erano nel mio Consiglio provinciale quando feci una variante al Piano territoriale di coordinamento per impedire il diffondersi degli impianti fotovoltaici sulle colline della Valle dell'Aso, lo dovetti fare, non ero un legislatore, eravamo un'amministrazione. Facemmo un atto amministrativo a rischio di responsabilità anche di carattere personale, invece oggi la legge ci scuda rispetto a questo in quanto noi non rispondiamo dei voti dati e delle opinioni espresse nell'esercizio delle nostre funzioni e la legge è la funzione principale, prioritaria, ma facendo così diamo una copertura anche alle strutture tecniche della Regione, delle Province e dei Comuni, quando si accingeranno a dover rilasciare, ad esaminare i provvedimenti sull’installazione degli impianti fotovoltaici perché agiranno in base ad una legge, mentre prima c'era un vuoto perché c'era una delibera, se non sbaglio, del 2010, che era un atto amministrativo e l'atto amministrativo, voi sapete, è fonte di responsabilità, la legge no, al più può essere impugnata, ma se verrà impugnata ci fermeremo, ma non verrà impugnata, sono sicuro, non potrà esserlo perché così come è strutturata è ben fatta e dirò perché.
L’ha ricordato prima il Consigliere Serfilippi, il Piano nazionale integrato per energia e il clima, il cosiddetto PNIEC, pone obiettivi di crescita delle capacità rinnovabili installate in Italia entro il 2030, al fine di contribuire all'obiettivo europeo, coerente con le previsioni del regolamento UE del 99, accrescere la quota dei consumi coperti da fonti rinnovabili, contenere il consumo del suolo.
Per il raggiungimento degli obiettivi il decreto legislativo n. 199 dell'8 novembre 2021 in attuazione della direttiva, di cui ho detto prima, all'articolo 20 comma 1 dice che: “con uno o più decreti del Ministro della transizione ecologica, di concerto con il Ministro della cultura e il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, previa intesa in Conferenza unificata, di cui articolo 8 del decreto legislativo n. 281, da adottare entro 180 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, sono stabiliti principi e criteri omogenei per l'individuazione delle superficie e delle aree idonee e non idonee all'installazione degli impianti da fonti rinnovabili”. Il decreto è dell'8 novembre 2021, sono passati tre anni e mezzo e noi ancora stiamo aspettando questi provvedimenti. Poi l'articolo 20 comma 2 prevede, lo voglio citare, che i decreti di cui al comma 1 stabiliscono altresì la ripartizione della potenza installata fra Regioni e Province autonome, che è competenza delle Regioni emanare entro 180 giorni dall’entrata in vigore dei decreti e individuare le aree idonee e non idonee. Con il decreto del 2021 il Governo aveva 180 giorni di tempo e nei 180 giorni successivi le Regioni potevano e dovevano individuare le aree idonee e non idonee nel rispetto dei limiti degli obiettivi attribuiti. Se il Governo, ed io dico tutti i Governi perché c'erano anche quelli precedenti, sia chiaro, dato che il 2021 è abbastanza lontano, ad oggi non ha emanato ancora questi decreti è colpevole di omissione legislativa. La Regione che fa aspetta con le mani giunte e impotente dinanzi alla disciplina transitoria, che magari consente le cosiddette speculazioni, che sempre ci sono? La Regione non solo ha il diritto, ma anche il dovere di intervenire anche perché le aree individuate dalla disciplina transitoria hanno una casistica molto limitata in quanto non vengono normate altre aree meritevoli di tutela perché queste devono essere poi individuate dalle singole Regioni.
Questa omissione del Governo ha imposto la responsabilità e la necessità di predisporre in questa delicata fase di transizione della normativa nazionale, nella quale tardano ad essere emanati i previsti decreti ministeriali, misure per la conservazione del paesaggio ambientale e rurale al fine di limitare ed anzi evitare quelle attività di elevata criticità per l'ambiente, costituite dall'installazione di pannelli fotovoltaici in ambiti di particolare pregio e di salvaguardare la continuità degli ecosistemi, la qualità paesaggistica nonché di mettere in valore il patrimonio naturalistico.
Noi non facciamo altro che esercitare le prerogative attribuite dall'articolo 117 della Costituzione perché in base a questa norma della responsabilità concorrente la Regione non solo ha il diritto, ma ha il dovere, nell'obiettivo prioritario della salvaguardia del patrimonio naturale e culturale dei beni paesaggistici individuati dallo stesso PPAR nonché dei piani delle Province e dei Comuni e nell'ottica di tutelare e migliorare la qualità della vita ai cittadini, di intervenire con la propria legislazione pur riconoscendo ogni forma di divulgazione, promozione ed incentivazione dell'utilizzo dei fondi per le energie rinnovabili, forme che però in alcun modo possono prescindere dalla necessità di limitare ed anzi evitare gli interventi di progetti di produzione di energia elettrica con tecnologie fotovoltaiche che possono avere rilevanti effetti negativi sull'ambiente naturale.
Voglio fare una considerazione senza alcuna polemica, noi abbiamo approvato una pessima legge urbanistica perché si diceva che c'era la necessità del Piano casa, abbiamo dovuto adottare una normativa molto restrittiva che di fatto blocca, paralizza, soprattutto le linee guida, l’abbiamo dovuto fare perché ce l’aveva detto il Ministro dei beni culturali, oggi noi non possiamo fare questo, mentre la Costituzione invece ci dice dobbiamo farlo. E’ con questa consapevolezza che noi abbiamo presentato la proposta di legge n. 170, che tra l'altro ricalca la proposta di legge del Veneto, che non è stata neanche impugnata dalla Corte costituzionale perché la Regione Veneto non ha fatto altro che esercitare le proprie prerogative.
Ciò che circoscrive il testo, l’ha detto bene il Consigliere Serfilippi nella sua relazione, non devo io ripeterlo, noi abbiamo presentato emendamenti migliorativi, alcuni sono stati approvati in Commissione, altri li abbiamo ripresentati in quest'Aula e voglio ribadire qui che se anche questi emendamenti non verranno accolti, se verranno tutti bocciati, noi voteremo ugualmente a favore, a dimostrazione che questi emendamenti sono stati ripresentati da me e da noi, come quelli in Commissione, soltanto per migliorare il testo, a partire dalla intitolazione. Non diciamo che c’è un motivo, se anche verranno tutti bocciati, noi voteremo ugualmente a favore, però vi consigliamo almeno alcuni di approvarli perché blindano il testo, gli danno maggiore forza, e poi lo diremo. C'è ad esempio una norma transitoria che ha voluto inserire il Consigliere Serfilippi, io lo capisco, quella dell'1 bis, per mettere la norma al riparo da eventuali impugnative. C'è qui un emendamento, lo boccerete probabilmente, ma noi voteremo ugualmente a favore.
Dicevo prima: perché questi emendamenti? Perché l'istituzione Regione …, poi non parlerò sugli emendamenti così guadagniamo tempo, però ci tengo a dirlo perché rimanga gli atti e magari queste brevi considerazioni le leggerà anche il Governo dato che le faccio sulla base di uno studio che ho fatto, anche di sentenze della Corte costituzionale. L'istituzione Regione infatti non solo ha il diritto, ma il dovere di intervenire a tutela del territorio anche sulla base delle recenti modifiche costituzionali, questo tra l'altro l’ho scritto nella legge di modifica statutaria, che pure abbiamo presentato.
La legge costituzionale 11 febbraio 2022 n. 1 ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione prevedendo tra i suoi principi fondamentali all'articolo 9 la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni, inoltre disponendo all'articolo n. 41 sotto il titolo “Rapporti economici” che l’iniziativa economica privata è libera, ma non può svolgersi in modo da arrecare danno all'ambiente. In particolare il nuovo comma 3 dell’articolo 9 detta un criterio generale, chiedo un attimo di attenzione, di azione dei pubblici poteri improntato alla protezione dell'ambiente. Il criterio vincola oggi direttamente le istituzioni nazionali e locali anche a prescindere da ulteriori specificazioni normative e la previsione ribadisce sul piano interno il principio di cui all'articolo 11 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea secondo il quale le esigenze connesse con la tutela dell'ambiente devono essere integrate nella definizione e nell'attuazione delle politiche e azioni dell'Unione, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile. Oggi, dopo alcune pronunce della Corte costituzionale, che configurano il paesaggio come meritevole di tutela ecologica, il percorso trova compimento con la decisione n. 367 del 2007 della Corte costituzionale per la quale il concetto di paesaggio indica innanzitutto la morfologia del territorio, riguarda cioè l'ambiente nel suo aspetto visivo e la sua tutela è sancita dalla Costituzione senza ulteriori specificazioni perché lo stesso aspetto del territorio per i contenuti ambientali e culturali che contiene è di per sé un valore costituzionale, anzi un valore primario e assoluto e questo lo devono tenere a mente in questa Regione anche gli uffici legislativi quando danno i consigli alle Commissioni perché con questa modifica costituzionale quando approviamo questi provvedimenti noi non operiamo più in sede di legislazione concorrente, ma operiamo e dobbiamo operare in base ai principi generali e ai principi fondamentali della nostra Costituzione, come l'articolo 9 e l'articolo 41, che obbliga quando dice che la Repubblica tutela l'ambiente, la Repubblica è lo Stato, il Parlamento, ma è la Regione, le Province, i Comuni. Non solo abbiamo il diritto, ma abbiamo il dovere di intervenire altrimenti violeremo il dettato costituzionale.
Ho finito, Presidente, non ho più tempo, mi avvio alla conclusione e quindi auspico anch'io un voto unanime a questo provvedimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questa è una legge molto delicata, ma molto importante che coinvolge interessi confliggenti.
Comincio dalle buone intenzioni, la prima è l'obiettivo, le energie alternative che sono pulite e rinnovabili, quindi è uno scopo buono. Il secondo obiettivo è la conservazione del territorio, l'ambiente, il paesaggio, il suolo agricolo, la produzione alimentare, secondo scopo buono. Questi scopi buoni però sono confliggenti tra di loro, è noto che le vie dell'inferno sono sempre lastricate di buone intenzioni. Le intenzioni sono buone poi il prodotto è diverso.
Ho spinto molto in varie occasioni per l’approvazione di questa legge perché la ritengo indispensabile. Qui siamo in presenza di un forte ritardo dello Stato - il Consigliere Cesetti ha citato il 2021. anche prima – che deve fare una legge quadro centrale che in qualche modo armonizzi questi due interessi: la conservazione della natura e le energie rinnovabili. Tutti e due obiettivi da conseguire, tra l'altro affermati a livello sovranazionale, dall'Unione europea e non solo, anche dall'organismo per il clima dell'organizzazione mondiale dell'ONU.
Devo ringraziare il Consigliere Serfilippi che si è fatto parte diligente nel portare avanti questo provvedimento, malgrado alcuni tentativi di fermarlo, il quale anticipa i decreti che devono essere pubblicati a livello nazionale.
Perché dico questo? Uno può dire delle cose temerarie, generalmente i due nostri organi consultivi, il Consiglio delle autonomie locali e il Consiglio regionale dell’economia del lavoro, esprimono pareri, anche se non vincolati, però sono indicativi delle categorie o degli enti locali. I loro pareri, che ho letto con molta attenzione, cercano di frenare gli obiettivi della legge. Leggo qualche indicazione qua e là, Consiglio delle autonomie locali: eliminare o modificare il punto 2) in quanto non chiara l'esclusione della non idoneità delle aree a rischio frana, specificare chi valuta la sussistenza di particolari caratteristiche delle aree tutelate per legge che le rendono incompatibili con la realizzazione degli impianti – praticamente dice che se noi ci mettiamo le aree di frane praticamente non si possono realizzare gli impianti -. Poi, la normativa limita la competenza delle Regioni all'individuazione delle aree idonee all'installazione di impianti, gli indicatori di presuntiva non idoneità … e via di seguito. Cita: non possono essere in alcun modo intesi come motivi ostativi a priori al rilascio delle autorizzazioni e lo stesso altre note.
Il Consiglio delle autonomie: si ritiene fortemente critico l'obbligo di asservire all'impianto fotovoltaico a terra altre zone classificate agricole per una superficie pari almeno a 10 volte l'area occupata dall'impianto medesimo, insistenti sullo stesso territorio provinciale o di province contermini …, ricorsi giurisdizionali, esito favorevole ai ricorrenti, rischio di ingenti di richieste di risarcimento danni. Chiarire cosa si intende per processi di urbanizzazione in quanto potrebbero aprire la realizzazione di impianti fotovoltaici nelle are residenziali.
Questi sono i Comuni, ma la stessa cosa il Consiglio dell’economia e del lavoro: la normativa limita, anche qui, la competenza delle Regioni, pure qui si parla sempre di limitazioni perché la non idoneità non risulta chiara e sembra introdurre un’ulteriore restrizione rispetto alla chiara indicazione nazionale; va chiarito perché non è stato mantenuto il comma 4, che prevede la cessazione dell'efficacia della deliberazione dell'Assemblea legislativa.
Il problema è che ci sono gli interessi degli investitori che generalmente sono gruppi importanti, grandi, che mettono i soldi e vogliono ottenere gli utili possibilmente in tempi brevi, però l'interesse è anche la conservazione del nostro suolo ed è fondamentale.
Ritengo che questa legge, che deriva da iniziative dell'Assemblea, una dai Consiglieri Marcozzi, Pasqui, l’altra dai Consiglieri Serfilippi e Antonini, l’altra ancora dai Consiglieri Cesetti e Mangialardi, derivi, secondo me, da iniziative che vengono dal basso, intendo l'Assemblea legislativa, neanche tanto basso, però tengono conto di queste esigenze.
Noi dobbiamo guardare al futuro, chi frena sul futuro a mio parere è una persona che …, in genere il processo del cambiamento vince comunque. Cercarono di frenare in America, nel west, le ferrovie, che poi sono arrivate lo stesso, come quando si cerca di frenare su alcuni generi di consumi e poi più o meno arrivano lo stesso.
Il problema è normare, cercare di contemperare questi processi.
Credo che sia giusto quello che facciamo, una delle ultime richieste … dire non facciamo niente in attesa dei famosi decreti nazionali. Siccome tutti sanno che quando mi ci metto mi impegno, ci provo almeno, sono andato a vedere come stavano i decreti a livello nazionale al Ministero dell'ambiente, dovranno essere cinque, ben tre sono definiti da mesi, ma non vengono firmati su pressioni degli operatori, che dicono che in qualche modo sarebbero intercettati, che il rendimento non è come nei piani industriali per cui non conviene più realizzare gli impianti.
La legge nazionale, proprio per far decollare il settore della innovazione, quindi dell’energia rinnovabile, era stata molto larga, forse anche troppo, doveva venire fermata dai nuovi regolamenti in qualche modo, dopo un periodo più o meno di sanatoria dei progetti approvati. Questo non è stato fatto, i decreti attuativi stentano, due non sono pronti, ma gli altri lo sono e stentano a trovare l'approvazione. Questo ci sta perché tutte le decisioni sono sempre frutto di una negoziazione tra interessi divergenti, contrapposti o profondamente diversi, però io credo che i due temi buoni devono trovare applicazione in una legge. La Regione coraggiosamente … Tra l'altro ho ascoltato molto compiaciuto l'intervento del Consigliere Cesetti che ha detto: “Il Partito Democratico, che è all’opposizione, ha collaborato, tant'è vero che alcune cose di assoluto buon senso sono state recepite ed altre lo saranno in Aula”. E’ una legge per tutti, non è di maggioranza o di minoranza, è una norma per la regione, la nostra regione, che è molto bella, il futuro se lo gioca sul mantenimento dell'ambiente, del paesaggio, delle colline, dell’agricoltura, che è specifica, non massiva, con specie biologiche molto diverse, tantissime, molto variegate, addirittura alcune forse uniche o comunque rare. Questo è il patrimonio che noi dobbiamo conservare. La parola patrimonio viene da eredità dei padri, eredità della comunità, politicamente corretto dei padri e delle madri, noi dobbiamo conservare questo patrimonio, dobbiamo anzi cercare di recuperare a volte questo patrimonio che è stato offeso. Se noi guardiamo le aree industriali dei fondo valle ci sono, per la maggior parte, migliaia di chilometri quadrati in tutta la regione dismessi, capannoni abbandonati, ruderi industriali di bassa qualità. E’ vero che oggi vanno recuperati, la cosiddetta archeologia industriale, in qualche caso è buona archeologia industriale, in altri sono ettari di terreno coltivabile o di terreno dal punto di vista ambientale bello, che viene distrutto.
Ritengo che una delle cose che dovrà avvenire nei prossimi decenni è il recupero e la rigenerazione delle zone agricole, che sono state saccheggiate e distrutte. E’ una missione che non faremo noi, la farà la generazione che ci segue, il recupero della natura, che è un bene importante.
Io sono uno di quelli che sostiene che l'uomo è al centro della natura, non che la natura venga prima dell'uomo, prima vengono l'uomo, le persone e poi la natura, ma se l'uomo non vive bene nella natura e se la natura non produce i suoi frutti positivi ci avviamo ad un cattivo vivere, invece che vivere nel benessere si vivrà nel malessere.
La cattiva relazione tra noi e la natura, tra noi e l'ambiente produce anche sofferenza, e quindi non solo stare in mezzo al brutto … Si dice che la bellezza salverà il mondo, la famosa frase del grande intellettuale russo, io dico che anche l'ambiente, non solo il bello, ma l'ambiente accogliente, sano e favorevole salverà le generazioni future.
Con questo spirito dico che questa è una buona legge, come tutte le leggi perfettibile, ci saranno delle norme che messe a terra dovranno anche essere modificate, succede sempre, perché gli effetti e le dinamiche a distanza non li sappiamo mai, solo sul campo le verifichi.
Credo, questo sì, che oggi facciamo una cosa buona per la regione Marche in questa Assemblea regionale e per il futuro dei marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Mi associo anch'io, come ha fatto chi mi ha preceduto, ai ringraziamenti per la Commissione, nella persona del Consigliere Serfilippi, nonché relatore di maggioranza, ed al Consigliere Cesetti e a chi ha contribuito a raggiungere una proposta di legge quando ne avevamo presentate tre.
Tra l'altro il gruppo di Forza Italia ha presentato la proposta di legge n. 145, che è il testo base, insieme al Consigliere Pasqui.
Complimenti perché ho ascoltato anche il relatore di minoranza il quale ha affermato che questa proposta di legge sarà votata all'unanimità, da quello che ho compreso.
Oggi ci troviamo dinanzi ad un bivio storico: da una parte la via consueta, lastricata di combustibili fossili e inquinamento dall'altra un sentiero nuovo, luminoso e promettente, quello dell'energia solare. Ho ascoltato anche il Consigliere Ciccioli il quale ha affermato che l'uomo è al centro della natura e questo lo condivido in pieno.
Questa proposta di legge rappresenta una svolta fondamentale per la nostra regione e rappresenta un'occasione imperdibile per sfruttare una fonte pulita e rinnovabile; l'energia solare al contrario delle fonti fossili non produce emissioni nocive, non inquina l'ambiente e non contribuisce al cambiamento climatico; riduce la dipendenza dalle fonti fossili; l'utilizzo del fotovoltaico ci rende più autonomi e meno dipendenti da combustibili come il gas e il petrolio, la cui estrazione e il cui utilizzo hanno un impatto notevole sull'ambiente e va ad influire in maniera negativa sulla nostra salute; crea nuovi posti di lavoro perché la filiera del fotovoltaico è in forte crescita, lo sappiamo tutti, e può generare migliaia di nuove opportunità occupazionali in tutta la nostra regione; da impulso all'economia locale, investire nelle energie rinnovabili, significa investire nel futuro del nostro territorio favorendo, lo sviluppo di nuove tecnologie e la creazione di una economia più sostenibile; tutela il paesaggio, questa proposta di legge individua aree specifiche per l'installazione degli impianti preservando il valore paesaggistico e agricolo del nostro territorio; inoltre promuove l'agrivoltaico, una nuova frontiera che coniuga la produzione di energia con l'attività agricola, garantendo un doppio beneficio per la collettività.
Non possiamo, colleghi Consiglieri, più permetterci di ignorare l'urgenza della transizione energetica. il tempo è scaduto, la sfida è impellente. Dobbiamo quindi agire ora per costruire un futuro più sostenibile per noi e per le future generazioni.
Questa proposta di legge è un passo avanti decisivo proprio in questa direzione, un'occasione da non perdere per affermare la leadership della nostra regione nel campo delle energie rinnovabili e per costruire un futuro più verde, più sicuro e più prospero per tutti.
Il testo licenziato dalla Commissione, in discussione oggi, è stato pensato per essere più semplice da consultare e da applicare, ma non meno rigoroso.
Proteggiamo le zone preziose: l'articolo 3 è stato riformulato per elencare direttamente le aree dove gli impianti fotovoltaici non sono installabili. Questo naturalmente comprende, come ha già detto il relatore di maggioranza, luoghi di valore culturale e paesaggistico come i siti UNESCO, le zone umide, le aree naturali protette. Attenzione anche all'equilibrio, abbiamo semplificato molto-
Stop alle speculazioni: per gli impianti di grandi dimensioni superiori a 1 megawatt introduciamo l'obbligo di “collaborare” con terreni agricoli circostanti. In pratica l'impianto dovrà integrare una superficie agricola almeno 10 volte superiore alla sua estensione; l'obiettivo in questo caso sarà avere un doppio vantaggio, da un lato evitiamo speculazioni da parte dei soggetti esterni al territorio, dall'altro garantiamo che l'impianto funga da supporto all'attività agricola locale. L'agricoltura stessa ha accolto con entusiasmo questa proposta.
Nuove opportunità: con l'articolo 3 ter vengono individuate le aree con indicatori di idoneità, con l'intendo di meglio specificare o aggiungere ulteriori aree, secondo me già implicitamente idonee, ai sensi del comma 8, rispetto a quelle già idonee, ai sensi del comma 8 dell'articolo 20 del decreto legislativo n.199 del 2021.
Il fotovoltaico è una scelta per il domani.
Questa proposta di legge semplificata e rafforzata ci permette di guardare con fiducia all'utilizzo dell'energia solare, una fonte pulita e rinnovabile per il bene dell'ambiente e dell'economia della nostra regione, quindi un voto per il futuro delle Marche, un voto per un futuro migliore.
Concludo con le parole di un grande statista italiano, Aldo Moro: “Il futuro non è un dono, è un compito: “Assumiamo questo compito con responsabilità e lungimiranza”. Votando a favore di questa proposta di legge avremo un futuro migliore, non solo per noi ma per le generazioni future. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Oggi in occasione della discussione e approvazione di questa legge credo, cari Consiglieri, che la politica avrebbe dovuto esprimere in maniera più chiara la sua direzione, avrebbe dovuto indicare in maniera precisa le scelte prioritarie su un tema tanto delicato e strategico come quello delle energie rinnovabili.
La Regione Marche dipende per circa il 70% dall'acquisto di energia di altre Regioni e per questo motivo, nell'ottica del raggiungimento di una sempre maggiore autonomia energetica, è importante riuscire a garantire come legislatori regionali il giusto e necessario equilibrio tra l'esigenza di incrementare la produzione di energie rinnovabili e quella di tutelare l'ambiente e il paesaggio.
Lo stallo che la maggioranza ha imposto in questi anni ai lavori di approfondimento e verifica delle diverse proposte di legge in Commissioni, ricordo che la proposta di legge n. 145 è stata depositata il 10 novembre 2022, quindi un anno e mezzo fa, ha danneggiato i territori anche per il mancato aggiornamento dei Piani regolatori comunali, che hanno visto così fiorire da più parti comitati che si oppongono alle richieste di installazione di nuovi impianti fotovoltaici da parte dei privati.
Oggi la politica regionale, noi tutti avevamo l'occasione di scrivere una pagina coraggiosa della storia della nostra Regione e invece questa legge, mi dispiace ma lo devo dire per onestà intellettuale, ha dato la dimostrazione pratica di come questa maggioranza di centro-destra ha almeno in parte rinunciato a difendere gli interessi dei marchigiani per non disturbare il Governo amico. Infatti, nel timore di un’eventuale impugnazione da parte del Governo nazionale, oggi ci ritroviamo a discutere una legge di fatto incapace di incidere come dovrebbe sulle reali esigenze espresse dai territori. Nonostante i tentativi di miglioramento proposti dal gruppo consiliare del Partito Democratico - ringrazio in particolar modo il Consigliere Cesetti e la Consigliera Casini per il lavoro egregio che hanno svolto - con questa norma, a mio modesto avviso, state dimostrando di continuare a rincorrere gli eventi piuttosto che governarli attraverso un'accurata e puntuale pianificazione, dimostrando per l'ennesima volta di non essere in grado di incidere come avreste dovuto a Roma.
Essere favorevoli all'impiego delle energie rinnovabili e nello specifico alla tecnologia fotovoltaica ci obbliga a guardare con occhio severo e attento alla tutela dell'ambiente e al benessere delle comunità ed è questo quello che manca a questa legge, una normazione puntuale delle attività di installazione degli impianti che tuteli adeguatamente le comunità e i territori che ospitano quegli stessi impianti. Per questo motivo avrei preferito interventi che davano la priorità all'installazione di impianti su tetti e capannoni industriali, aree pubbliche, cave, discariche chiuse, aree non produttive, infrastrutture di comunicazioni e parcheggi. Ma la sensazione è che il Presidente piuttosto che difendere gli interessi legittimi dei marchigiani preferisca assecondare, accondiscendere alle richieste di Roma e piuttosto che correre i rischi e prendersi le proprie responsabilità propone una legge che almeno in certi versi rischia di essere inutile.
Credo che la partita delle rinnovabili sia fondamentale e vada giocata su più fronti senza escludere alcuna possibilità.
Non me ne abbia il Consigliere Ciccioli, ma con questo atto non è di certo riuscito ad accogliere il grido di dolore dei cittadini di Sassoferrato, tanto per fare un esempio, come aveva istrionicamente dichiarato in Aula lo scorso agosto e aggiungo io nemmeno quello di altre comunità locali che di contro si sono sentite solo prese in giro da una politica capace solo di annunci, ma di poche sostanze. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Anche quando si titubava sul fatto di poter proporre questa legge il sottoscritto ha sempre dato ragione al Consigliere Cesetti, che su questo campo è un proprio vero … contro il fotovoltaico a terra, anche per la sua esperienza passata.
Abbiamo nel tempo cercato con delle mozioni, proposte anche dal sottoscritto, di frenare questi scempi. Ricordo la mozione sull'agrivoltaico di Sant'Angelo in Vado, Tavoletto, erano mozioni che esprimevano pareri politici, non di certo tecnici, quindi credo che sia importante aver fatto questa legge perché tra l'altro dà un segnale altrettanto rilevante davanti all'inerzia romana. La Regione Marche fa la sua parte, in questo caso cerca di colmare questo vulnus legislativo che ha dato il via ad un vero e proprio far west per gli speculatori.
Ritengo che sia un atto dovuto, fondamentale, criticato anche dall'opposizione, però chiedo alla Consigliera Bora cosa hanno fatto loro quando erano in Regione. Al riguardo noi abbiamo cercato di agire come potevamo fare, speriamo che il Governo non impugni questa legge.
Abbiamo fatto orgogliosamente la nostra parte come Regione Marche e abbiamo dato una risposta concreta ai cittadini marchigiani.
Quello che possiamo fare l'abbiamo fatto, quindi ringrazio il Consigliere Cesetti per la collaborazione fattiva, la II Commissione, della quale faccio parte, il Consigliere Serfilippi, che tanto ha lavorato su questa legge, e anche le associazioni di categoria per le osservazioni che io stesso ho recepito e ho portato avanti tramite l'aiuto del mio assistente, che vorrei ringraziare da questi microfoni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Gentile Presidente, Consigliere e Consiglieri, tutti noi del Gruppo Rinasci Marche ringraziamo innanzitutto il relatore di maggioranza Consigliere Serfilippi ed il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Il lavoro fatto nella Commissione ambiente e territorio, dove noi facciamo parte dall'inizio del mandato, è stato produttivo, soprattutto perché l'opera di armonizzazione legislativa ha prodotto questa legge.
Noi stiamo legiferando su una materia complessa e allo stesso modo prioritaria, considerato il delicato rapporto anche in ambito di energie rinnovabili tra impatto e sostenibilità ambientale, che riguarda gli impianti fotovoltaici, le crescenti criticità che vi sono quando si parla di pannelli ubicati a terra e di agrifotovoltaico.
Noi del gruppo di Rinasci Marche, per natura, unica forza politica civica e solidale, sosteniamo con ogni azione la tutela dell'ambiente e del paesaggio, il paesaggio della nostra regione Marche, unico, che va difeso e non può essere deturpato. Crediamo che una simile visione sia la stessa per tutti noi che in quest'Aula assembleare rappresentiamo le marchigiane e i marchigiani.
Siamo a favore del provvedimento, ma con una certa riserva e riteniamo si debbano prendere in considerazione sia i pareri del Cal che del Crel, il Consiglio delle autonomie locali e il Consiglio regionale dell'economia e del lavoro, che hanno posto in essere di fronte a questa legge i loro pareri circostanziati, che vanno assolutamente seguiti, così come pensiamo che occorra riflettere sulle significative osservazioni proposte dalle associazioni ambientaliste del territorio, ma in particolare dall'associazione Italia Nostra, laddove specifica che, anche in questa fase di norme transitorie, va tutelato il valore storico architettonico e quindi paesaggistico ed edilizio e che i materiali degli impianti fotovoltaici si integrino come forma e colore con le coperture dei nostri bellissimi edifici, dei centri storici, soprattutto la tutela dei nostri centri storici al pari delle aree naturali, al pari dei parchi, delle riserve ecologiche, su cui la protezione deve essere rafforzata. Si deve continuare a dialogare …, Presidente c'è un brusio …

PRESIDENTE. Vi chiedo di fare silenzio Ho già ammonito tutti a fare silenzio, altrimenti lei non può svolgere con attenzione adeguata il suo intervento. Grazie.

Luca SANTARELLI. Stavo dicendo che si deve dialogare e lavorare per cercare una soluzione quanto più condivisa con le sigle dell'alleanza delle associazioni ambientaliste marchigiane, che non sono a favore dell'agrivoltaico, in particolare quando si considera che non si può fare una distinzione tra terreni agricoli di serie A e di serie B perché tutte le aree agricole vanno tutelate allo stesso modo, o quando si tratta di terreni incolti, facendo attenzione a quelli che sono i limiti di tempo perché se il tempo è troppo basso potrebbe esserci una utilizzazione strumentale per lasciarlo fuori dalla coltivazione e così - come espediente - installare più rapidamente l’impianto fotovoltaico.
Andiamo a concludere, non voglio rubare altro tempo all'Aula perché ci andiamo a così ad appropriare di questo voto importante per questa legge. Non vedo il Consigliere Serfilippi, però vedo i Commissari che hanno lavorato con me, il Consigliere Cesetti e gli altri, il Consigliere Livi, in maniera seria e puntuale su una legge che va ad impattare fortemente nella nostra regione, una legge per la quale ci dobbiamo mettere anche la mano sulla coscienza perché va bene la sostenibilità, va bene l'ambiente, ma come ho già detto la salvaguardia del territorio e la salvaguardia dei nostri borghi deve essere prioritaria.
Vado a concludere con il sì del gruppo di Rinasci Marche, un sì condizionato a norme transitorie che disciplinano la realizzazione di impianti fotovoltaici, comunque condizionato, questo sì, alla verifica dei migliori interventi di tutela ambientale e paesaggistica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Mi fa assolutamente piacere oggi verificare un clima collaborativo, di confronto, mi permetto però di dissentire su alcune valutazioni, ed è per questo il motivo per cui intervengo, fatte dalla Consigliera Bora, che ha detto che questo Governo regionale rincorre gli eventi quando cerca di assecondare quelle che sono le richieste del Governo.
Ci sta la diversità delle posizioni e delle interpretazioni, ma ritengo, al contrario, che l'atteggiamento di questo Consiglio regionale, ed è questo il motivo per cui intervengo, sia stato di chi ha assunto una forte responsabilità, con tempestività, in un quadro attuale che vede un ritardo da parte dello Stato, che, abbiamo visto, parte da molto lontano. Un quadro in cui assistiamo ad una fase di transizione, in attesa dei decreti ministeriali, di una legge quadro, considerando anche un'autonomia gestionale e decisionale della Regione abbastanza limitata. Ecco, quindi, al contrario, in un quadro di incertezza di questo tipo, credo che … Ringrazio dal Presidente della Commissione Consigliere Serfilippi al relatore di minoranza, a tutti i componenti della Commissione, a coloro che voteranno questa legge, li ringrazio perché c'è stato uno scatto in avanti, un'assunzione di responsabilità, altrettanta tempestività perché in questa fase qualcuno avrebbe potuto dire di aspettare, di vedere cosa avrebbe deciso il Governo. Al contrario questo Consiglio regionale ha assunto delle posizioni, delle decisioni che vanno in una direzione chiara, che è quella di favorire le energie rinnovabili, e qui ci troviamo tutti d'accordo, nel rispetto dell'ambiente e di ciò che rappresenta la tutela delle nostre colline.
Tra chi vorrebbe favorire una speculazione e chi preservare le nostre bellezze naturali questo Consiglio, per quelle che sono le sue possibilità e per quella che potrebbe essere la sua incidenza, ha voluto fare una scelta forte e chiara, cioè quella di ragionare sul rispetto e sul preservare le nostre colline.
Questa è stata la scelta, io ne sono orgoglioso e, ripeto, ringrazio ancora chi ha lavorato intensamente, è altrettanto importante e mi fa piacere che ci sia stata una connessione tra le varie componenti indipendentemente dalla loro appartenenza politica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.

Simone LIVI. Grazie, Presidente. Non posso esimermi anche io dal ringraziare il Presidente di Commissione Consigliere Serfilippi, tutta la III Commissione che ha lavorato per l'approvazione di questa norma oggi in Aula, in particolar modo i relatori di maggioranza, il Presidente Serfilippi, e il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Ringrazio perché, secondo me, nei limiti di quello che oggi potevamo in qualche modo portare in Aula, abbiamo fatto un grandissimo lavoro, tra l'altro concertato perché, come avete visto, c’erano tre testi che alla fine sono stati unificati. E’ chiaro che abbiamo in qualche modo cercato di venire incontro alle esigenze di chi aveva presentato i tre testi nel redigere alla fine una proposta di legge, la più condivisa possibile e per quanto ora possibile.
Mi fa piacere se approveremo questa legge all'unanimità, mi auguro che alla fine così sarà. Devo dire che il PD in Commissione l'ha votata favorevolmente, questa cosa ci fa assolutamente piacere.
In Commissione abbiamo audito diversi soggetti, categorie e per quanto possibile abbiamo cercato, insieme al Presidente ed ai membri della Commissione, di andare incontro il più possibile alle esigenze dei soggetti auditi. Si è detto anche del rischio impugnativa, non lo so, noi stiamo con il famoso, già citato da chi mi ha preceduto, decreto legislativo n. 199 del 2021, al quale sarebbero dovuti seguire i decreti attuativi che ancora di fatto non sono stati emanati, però, come ha detto anche il Presidente Serfilippi prima, è chiaro che dobbiamo fare la nostra parte, è ovvio che questa è una disciplina transitoria, l’ha ricordato prima anche il Consigliere Cesetti, però, per quello che in questo momento possiamo osare, non ci dobbiamo rimproverare niente.
Poi staremo a vedere, se usciranno e quando usciranno, i decreti attuativi e se questa legge alla fine verrà impugnata o meno.
Ritengo che il principio che ci ha mosso tutti sia quello della tutela del nostro splendido paesaggio e ritengo che questa sia la cosa più importante che dobbiamo rimarcare da un punto di vista politico rispetto a questa proposta di legge, tra l'altro un paesaggio, questo splendido paesaggio, che rappresenta per la nostra Regione un punto di forza del nostro turismo, l’abbiamo detto tantissime volte. Dobbiamo cercare di tutelare un paesaggio che è una ricchezza vera e propria rispetto a quelli che sono i flussi turistici verso la nostra regione. Ritengo che questo sia un atto dovuto, che non ha un colore politico, ma che ha semplicemente come cosa principale il buon senso, che deve avere necessariamente un legislatore regionale che tiene a questo splendido territorio contro le speculazioni.
Qui non diciamo che non si può parlare di energia alternativa, fotovoltaici e altro, assolutamente no, ci mancherebbe altro, ce lo impongono anche le normative europee che sono in essere, però quello che dobbiamo cercare di evitare, ed è quello che stiamo facendo con l'approvazione di questa legge, è la speculazione che questo tipo di intervento può provocare. Il passaggio forte penso che sia questo.
Mi dispiace che sia uscita dall'Aula la Consigliera Bora, francamente, non lo so, credo che il Presidente e tutti quanti noi abbiamo spiegato il motivo di questo stallo e del perché questa norma è stata approvata, verrà verosimilmente approvata oggi con qualche mese di ritardo, l’abbiamo detto noi, ma lo ha detto anche il Consigliere Cesetti. Tra l'altro, lasciatemelo dire, stride abbastanza questa contrarietà dei Consiglieri del gruppo del PD rispetto alle dichiarazioni della Consigliera Bora che oltretutto è anche firmataria di una delle tre proposte di legge, il cui primo firmatario è il Consigliere Cesetti. Francamente mi dispiace perché il clima è di quelli che mi piacciono, di quelli che fanno capire anche ai cittadini che ci ascoltano che tante volte si possono portare avanti proposte serie, costruttive anche con l'unanimità di intenti. Qui non esiste maggioranza ed opposizione, esiste il buon senso e la volontà di portare a termine una norma importante per questa regione e queste polemiche francamente le avrei evitate.
Detto questo, sono soddisfattissimo del lavoro fatto. Ringrazio ancora moltissimo il nostro Presidente di Commissione Consigliere Serfilippi e tutti quelli che hanno lavorato a questa norma, compreso anche lo staff tecnico che è stato sempre di grandissimo supporto.
Mi auguro che alla fine questa proposta di legge possa essere votata all'unanimità dall'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Questa è una legge coraggiosa perché di fatto anticipa dei decreti che dovevano essere emanati dal Governo, che invece non ha avuto il coraggio di farli. Ma perché? Perché si tratta di un tema molto complesso, da un lato abbiamo la necessità di aumentare la produzione di energia da fonte rinnovabile, dall'altro, parlando di fotovoltaico a terra …, non parliamo dei tetti delle case, dei capannoni, dell'integrato perché quello è chiaro che ci va bene e siamo tutti d'accordo a farlo, il problema non è il fotovoltaico integrato, ma è il fotovoltaico a terra in quanto sono decine di ettari che possono essere utilizzati invece che per l'agricoltura per il fotovoltaico a terra.
Un'altra fattispecie che viene introdotta dalla legge nazionale è l'agrivoltaico, che addirittura a mio avviso è ancora più impattante perché si tratta di pali alti 3 metri con sopra i pannelli fotovoltaici, sotto i quali, secondo il legislatore, si potrebbe coltivare o pascolare gli animali. Voi capite che è qualcosa di completamente lontano dai nostri paesaggi. E’ difficile compensare, premesso che l'ambiente è composto da diverse matrici: suolo, sottosuolo, acqua, salute, cambiamenti climatici, energia, quindi noi dobbiamo mettere insieme tutti questi aspetti tra cui anche il paesaggio e nelle Marche il paesaggio - proprio per quello che è stato detto, perché noi abbiamo una grande biodiversità e perché abbiamo tanto biologico e tante piccole aziende di grande valore -è il nostro tesoretto.
Da un lato abbiamo il paesaggio, che è un tesoro, ed immagino tutto il turismo, soprattutto quello delle aree interne, dall'altro abbiamo le necessità di produrre energia da fonte rinnovabile, e allora non è facile mettere insieme questi due aspetti completamente divergenti; è molto difficile.
Se io fossi la Giunta, e guardo l’Assessore Aguzzi, proporrei di fare degli impianti offshore, come ha fatto l'Emilia Romagna, cioè li metterei in mare, molto distanti, e farei una produzione intensiva e potente di fotovoltaico e lo trasferirei sulla terra, proprio come si sta facendo perché a quel punto si salverebbero tanti crinali e tanti versanti.
Perché non sono mai stati fatti i decreti? E’ difficile dire qui lo posso fare e qui non posso perché la normativa nazionale purtroppo non consente di vietare questi impianti in teoria da nessuna parte. Infatti questa legge è piena di condizionali, si dice che ci sono delle aree idonee e non idonee, ma la valutazione viene rimandata, altrimenti potrebbe non essere conforme con le normative nazionali, che prevedono che gli impianti di produzione da energia rinnovabile siano di preminente interesse pubblico e quindi prioritari o di pari importanza della tutela ambientale.
Non era facile, non si potevano scrivere norme perentorie, sia i presentatori delle tre leggi che i relatori di maggioranza e di minoranza hanno camminato su un crinale, tanto per rimanere in tema, molto molto stretto, camminando con un piede avanti all'altro perché se si esce da quel crinale si entra in una fattispecie che può essere annullata. Non è stato facile rimanere nell'alveo delle normative nazionali, non è stato semplice perché da un lato si puoi ledere, ai sensi dell'articolo 9, come dice il Consigliere Cesetti, la tutela del paesaggio, che è una nostra competenza a cascata, dall'altro c'è l'interesse pubblico a produrre energia e anche l'interesse del privato, dell'imprenditore che presenta il progetto al quale bisogna dare una risposta: sì o no. Non possiamo vietarli da nessuna parte, se non con rarissime eccezioni, e siccome non possiamo promuovere delle parti di territorio che non siano quelle industriali … A metterli nelle zone industriali insediate, a metterli sui capannoni siamo bravi tutti, questo l'abbiamo capito, sono 10 anni, 20 anni che si è capita questa cosa, il tema importante invece è quello delle zone agricole o delle zone dove non c'è l'edificazione, e soprattutto quello delle zone di pregio. Ma nella zona di pregio il decreto legislativo n. 42 del 2004 è stato quello che ha informato completamente la legge urbanistica, secondo me anche troppo, non prevede nessun divieto, prevede che sia data un'autorizzazione paesaggistica e che si verifichi la compatibilità dell'intervento con le motivazioni per cui un'area è ritenuta di pregio, che possono essere tutte diverse perché una zona può essere ritenuta di pregio perché è vicino a un lago, una perché è vicino ad una villa, un’altra perché ha un crinale particolarmente esposto, l'altra ancora perché ha una vista panoramica. Sono tante le motivazioni per cui un'area è di pregio, a maggior ragione nelle Marche dove abbiamo un paesaggio molto variegato che va tutelato, se non per questione ambientaliste e paesaggistiche, per questioni economiche perché in questo momento si sono insediati tantissimi agriturismi che stanno iniziando a lavorare, specie dopo il Covid, a riprendere il lavoro ordinario e se noi ci schiaffiamo un fotovoltaico su un versante di fronte alle finestre dell'agriturismo certo che un danno lo facciamo, oltre a fare un danno permanente per almeno 20 anni.
Altra questione, i pannelli fotovoltaici hanno un'altissima componente di silicio, quindi dovremmo anche ragionare su dove andrà messo dopo 20 anni.
Altra questione, spesso delle grandi aziende del nord Europa arrivano nelle Marche, affittano i terreni incolti a prezzi anche convenienti e magari il proprietario normalmente nel contratto non prevede che sia a carico della ditta lo smaltimento del silicio e per assurdo si trova a dover pagare delle somme rilevanti dopo 20 anni, che è circa il tempo che dura in attività un fotovoltaico.
I temi sono tantissimi, certo questa legge poteva essere fatta meglio, sicuramente sì, ho isto tante di cose che avrei modificato, ma è stata secondo me un'azione corale dove ognuno ha rinunciato, parlo dei tre presentatori delle tre proposte di legge, ad un pezzetto della propria norma per poter condividere un percorso importante.
Questa legge dice che noi teniamo all'energia da fonte rinnovabile perché è un obiettivo comunitario, ma teniamo tanto al nostro paesaggio, quindi vogliamo che vengano insediati questi impianti, tutelando il più possibile le nostre emergenze paesaggistiche”.
Essendo un tecnico e avendo autorizzato per 4 anni, nel periodo 1999-2000, quando c'era l'assalto alla diligenza, gli impianti da fonte rinnovabile, soprattutto il fotovoltaico perché da noi l'eolico non si impianta dato che non c'è vento, capisco i contenuti ed anche taluni limiti, ma credo che la proposta di legge sia molto coraggiosa, quindi sono molto soddisfatta. Penso che sia una norma giusta e coraggiosa, poi dipenderà dal mio capogruppo e dal gruppo stabilire se voteremo a favore o no, ma io come il Consigliere Cesetti con l'anima sono per un voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Pur condividendo lo spirito di questa proposta di legge, ritengo che sia necessario che qualcuno sollevi anche le criticità dell'azione che andiamo a compiere con il voto favorevole a questa proposta di legge.
Oggi infatti siamo qua, dopo un anno e mezzo di rinvii - la prima proposta di legge quella presentata in Commissione dal Presidente della Commissione Serfilippi è dell'ottobre del 2022 - a causa del fatto che manca la pubblicazione da parte del Governo del decreto attuativo. Questo è stato detto ed è questa, secondo noi, una questione che non va minimamente sottovalutata.
Gli obiettivi minimi, intermedi e finali per ciascuna Regione indicano che per la nostra l'obiettivo finale al 2030 sarebbe quello di aggiungere altri 2313 megawatt di energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili ripartiti negli anni dal 2023 al 2030. Nel solo 2023 avremmo dovuto installare 179 megawatt, il triplo, cioè 443 megawatt. Sapete quanti ne abbiamo installati nel 2023? Meno di 100 megawatt di fotovoltaico e gli impianti eolici nelle Marche sono quasi inesistenti. Questo lo si deve quasi esclusivamente all’entrata in esercizio degli impianti privati installati sui tetti con il superbonus, che è una misura che il Governo centrale, in maniera secondo noi miope, ha cancellato e siccome alla fine del 2022 erano in procedura di Via, quindi non installati. 36 megawatt di eolico e 18 megawatt di fotovoltaico a terra, ci chiediamo come faremo a raggiungere gli obiettivi nel 2030.
In questa proposta di legge, purtroppo, non ci sono le soluzioni e il tema invece è molto importante.
Davanti a questi numeri impietosi, alle critiche a questa proposta di legge dal mondo agricolo, al fatto che è responsabilità esclusiva del Governo Meloni aver cassato il superbonus, che era l'unico strumento che aveva rilanciato la richiesta di installazione di impianti fotovoltaici sui tetti privati, il fatto di tenere nel cassetto il decreto attuativo per l'individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili, funzionali al raggiungimento degli obiettivi, di cui ho parlato sopra, al fatto che appena verrà pubblicato il decreto questa proposta di legge, che diventerà a breve legge, decadrà automaticamente, per tutti questi motivi, che secondo me non sono di poco conto, non esprimerò un voto positivo nella speranza che il Governo centrale si assuma finalmente l'onere di fare ciò per cui è stato votato dagli italiani, che hanno dato al Governo e alla sua Presidente la loro fiducia, ad oggi purtroppo sono ancora in attesa della soluzione di fin troppi problemi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Purtroppo in Italia non sappiamo mai cogliere, non nelle Marche, ma parlo in generale, quelle che possono rappresentare delle opportunità.
Il tema delle energie rinnovabili e delle energie sostenibili poteva essere semplicissimo anche per il nostro Paese, che fondamentalmente il sole ce l'ha, il vento in alcune parti del Paese c'è, si potevano individuare i luoghi dove promuovere e sviluppare questo tipo di impianti.
Nella realtà d'Italia la qualità della politica italiana …, io ce l'ho spesso con la politica perché ne faccio parte, la politica è quella che decide ed ha ribadito che questi impianti sono strategici, che si possono fare praticamente dove uno vuole, che le procedure autorizzative sono semplificate, mentre non ha sottolineato l'unica cosa che doveva evidenziare, cioè che in Italia, essendo un Paese che ha tra le sue eccellenze, il panorama, il paesaggio, le attività legate all'enogastronomia - è semplicissimo fare le linee guida - non si possono fare i pannelli fotovoltaici nei terreni agricoli utilizzati. Non ci vuole un genio con la lampada di Aladino! Sono tre righe, ma non le vuole scrivere nessuno, i decreti attuativi fortunatamente non sono stati licenziati e quando lo saranno sarà un tana libera tutti, nel senso che gli impianti si potranno fare dappertutto, una volta per tutte e con procedure semplificate.
Il tema è il sistema Paese, che come sempre non riesce ad avere una visione di sviluppo futura, anche legata alla sostenibilità, che possa essere sostenibile.
Non ci capisce quasi niente nessuno, si copia probabilmente quello che viene, le veline che vengono date dalle aziende che producono, questo è pesante, ma lo dico senza problemi, questo tipo di impianti. Quindi va tutto in secondo piano e ognuno fa quello che vuole, dove vuole.
Noi abbiamo tantissime aree industriali, tetti, zone agricole che da anni e anni sono compromesse, tantissime aree industriali, anche qui: qual è la differenza tra un capannone e un impianto fotovoltaico? Per quanto mi riguarda se c'è un'area industriale va benissimo farci un impianto fotovoltaico perché comunque ci potresti fare un capannone. Io conosco la città di Pesaro, abbiamo non so quanti ettari di superficie edificabile, ma non è che chi vuole fare l'impianto lo va fare in un lotto edificabile, lo vuole andare a fare dove oggi c'è il grano, dove ci sono delle produzioni che sono necessarie alla vita di tutti noi, senza considerare il tema climatico, il microclima, la biodiversità perché dove c’è un terreno c’è una serie di animali, insetti e altro.
La bufala più grande del mondo è che - pensano che siamo tutti scemi, probabilmente una parte di verità c'è, siamo in parte tutti scemi - nelle aree agricole si può fare l'agrivoltaico perché sotto si coltiva. Io non conosco - sono un perito tecnico agrario, parlo non solo come geologo, ma anche come perito tecnico agrario - una pianta o qualsiasi tipo di coltivazione che nasce bene all'ombra, non ho mai visto i terreni messi all'ombra, anzi dove non c’è il sole non cresce niente, però il Parlamento l'ha votato, l'ha votato in Europa, l'ha votato qui ed io non capisco cosa frulla nella testa a tutti questi geni ben pagati. Non dico quanto, sennò viene fuori un putiferio.
Ma come cavolo si fa ad approvare un impianto agrivoltaico e pensare che sotto possa passarci un trattore o si possa coltivare? Questa è la bufala più grossa che ci hanno mai raccontato. Di cosa dobbiamo parlare?
A differenza della Consigliera Ruggeri un po' di fiducia la do, sapendo che non blocchiamo niente, se non altro la buona intenzione c'è. Veramente è quello che viene chiamato uno schifo, non è pensabile che la politica sia così supina in tutti i settori, come in questo caso nel settore della sostenibilità.
La politica dovrebbe comandare e dare gli indirizzi, ma la politica non fa niente di tutto questo e subisce senza accendere, molto spesso, neanche il cervello.
Voto a favore, sapendo che continuerò a battermi, come ho già fatto, come alcuni di voi, quando si propongono impianti fotovoltaici, soprattutto nei terreni agricoli. La mia sarà una battaglia personale anche istituzionale, sapendo che non avrò strumenti per poterli bloccare.
Vi ricordo che qualche tecnico, non dico dove, ha provato a bloccare e oggi ha il penale. I tecnici che per qualsiasi motivo hanno cercato di trovare un po' di problemi nelle autorizzazioni hanno il penale, rispondono personalmente perché il Paese considera questi impianti strategici. La stessa cosa finirà, poi smetto, con l'acqua. Lancio un allarme, continuiamo a non far niente, la colpa non è mai di una persona, ma di un sistema. L'acqua è un problema enorme, continuiamo a scherzare, il giorno in cui i rubinetti non si apriranno voglio vedere cosa cavolo andremo a inventarci. Se i cittadini non ci corrono dietro con le forche è un miracolo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Non dirò di fatto nulla di nuovo rispetto alle tante cose dette qui perché effettivamente condivido lo spirito con il quale stiamo discutendo questa norma.
Sono contento che delle tre proposte se ne sia fatta una tendenzialmente condivisa, c'è qualche emendamento, se non sbaglio, ma tendenzialmente condivisa, che spero porti a un voto unanime.
Sono molto contento di questa discussione e non nascondo che oltre un anno fa ho suggerito ad alcuni Consiglieri di presentare una proposta in Aula, infatti la prima è quella portata avanti dai Consiglieri Marcozzi e Pasqui, alla quale si sono unite le altre e se ne é fatta una. Non l'avevo suggerito io, avevo chiesto ai Consiglieri di mettere l'accento su questa situazione perché quello che qui è stato ribadito da molti era ed è purtroppo sotto gli occhi di tutti. Temo anche che sia irreversibile.
Capisco l'atteggiamento, le imposizioni dell'Europa sulla produzione di energia pulita, questo lo capisco, ed è del tutto plausibile perché vediamo quanto i cambiamenti climatici siano sempre più pesanti, devastanti, compromettenti per l'ecosistema, per il sistema mondiale, ma nello stesso momento non vorrei che anche le opzioni che mettiamo in campo per ovviare all'eccesso di consumo di combustibili fossili in qualche modo danneggi in egual misura l'ambiente.
Temo che con il proliferare selvaggio del fotovoltaico noi faremo degli scempi enormi, in Sardegna si sono deturpati i territori più belli, quell'isola è ormai colonizzata da impianti fotovoltaici a terra, interi territori, panorami completamente compromessi.
E’ un'indicazione dell'Europa, è un'indicazione che spesso ci scavalca e che non tiene minimamente in considerazione quello che pensiamo, noi che amministriamo gli enti locali (Regioni, Comuni), quello che pensa la gente. Spesso queste situazioni diventano grosse speculazioni.
Si parla di agrifotovoltaico e sposo perfettamente quanto è stato detto poc'anzi da altri Consiglieri, è una presa in giro, sono più belli, detto brutalmente, i fotovoltaici normali degli agrifotovoltaici almeno sono maggiormente schermati a terra, si vedono di meno
Noi rischiamo nel nome dell'energia pulita, sacrosanta, di fare un danno ambientale altrettanto grave ed altrettanto irreversibile perché comunque sottraiamo suolo all'agricoltura, all’utilizzo dei territori, che potrebbe essere indubbiamente migliore, soprattutto mettiamo in discussione l'essenza e la bellezza dei nostri territori perché quando parliamo delle Marche, ad esempio, parliamo di una regione aperta anche al turismo, che ha dei territori meravigliosi e dei panorami splendidi. Se in una valle, in una collina, ci metti 50 ettari di fotovoltaico, di agrivoltaico, quella valle non è più bella dove vanno i turisti, non è più un luogo in cui si pensa di passare dei momenti di vacanza.
E’ una situazione delicata, è vero che noi qui non possiamo fare più di tanto anche approvando una legge di questo genere perché è molto libertaria la normativa europea e nazionale. Temo, non sono ancora usciti, che nel momento in cui saranno emanati i decreti attuativi saranno peggiorativi rispetto all'attuale situazione. Non per niente non sono ancora usciti anche se è da giugno del 2023 che dovevano uscire. Si sta un po' tentennando sotto questo punto di vista, ma nel momento in cui si tentenna si lascia il libero arbitrio a chi propone le speculazioni. Guardate, chi vuol fare l'agricoltore può tutto, al più integrare il suo reddito con una parte di fotovoltaico, ma chi compra 50 ettari di terreno e lo copre di agrifotovoltaico non fa l'agricoltore, fa speculazione ed è un'altra cosa.
E’ una situazione molto delicata e non possiamo fare più di tanto, però approvare una norma come quella di oggi …, che ritengo molto attenta e anche ben calibrata perché secondo me non è impugnabile in quanto non pone limiti rigidi o situazioni che vanno contro la normativa nazionale, precisa alcune situazioni, dice che un unico territorio di un'unica proprietà non può diventare agrifotovoltaico o fotovoltaico, ma una parte, ed è legittima la questione dell'asservimento, di cui parla l'articolo 3, mi pare. Individua le zone più delicate dove è sconveniente, non vietato, portare avanti iniziative di questo genere in modo che, nel momento in cui lì viene posta l'attenzione di uno speculatore, nel momento in cui con questa legge lo riteniamo sconveniente, si mette di mezzo se non altro la Sovrintendenza che dirà la sua, che sarà chiamata a dare un parere, a dare un giudizio. Si mettono dei limiti e si incentivano nello stesso momento le attività, che più o meno la legge nazionale le predispone e le prevede. Già dove le predispone e le prevede è uno scempio di per sé . Se voi prendete le nostre valli fluviali, dove in passato sono state fatte le cave, che sono tombate, chiuse, da 30 o 40 o 20 anni, si possono fare tutti fotovoltaici, lungo i nostri fiumi, non pensate che vengono belle le nostre vallate, però questo la legge nazionale lo prevede e noi con questa norma non possiamo vietarle, tant'è che le assecondiamo.
Ben venga questa norma, un voto spero unanime da parte di tutti. con gli aggiustamenti, se sarà possibile, di alcune situazioni legate agli emendamenti sui quali io non entro, soprattutto mi auguro che a livello nazionale ed anche europeo si prenda un po' coscienza, un conto è andare verso la produzione di energia pulita, non impattante, senza andare a violentare dei paesaggi che sono meravigliosi. Pensate ai nostri laghi, anche in collina, che si possono coprire di specchi fotovoltaici, per me è una cosa del tutto contro natura, forse è peggio ancora che nei campi, coprire le aree dei nostri laghi, mi sembra una cosa … Sulla questione che ha detto poco fa la Consigliera Casini, per carità, sono tutti punti di vista, anche gli impianti in mare non mi entusiasmano, queste pale, è sempre una questione molto invasiva.
Porto un elemento che non so quanto possa essere di interesse, ma sapete perché in Danimarca in alcuni periodi dell'anno spengono le pale eoliche in mare? Le spengono per alcune settimane, il periodo dell'emigrazione degli uccelli perché è una strage continua di uccelli migratori, che attraversano il mare puntano le luci. Perché il Monte Conero è uno dei luoghi di osservazioni migliori? Perché venendo dal mare il primo luogo dove vedono la luce è il monte, quindi si dirigono lì. Se noi mettiamo in mare le pale eoliche con la lucina nel mezzo tutti gli uccelli migratori punteranno su quelle e saranno falcidiati dalle pale che girano. Infatti in Danimarca le spengono sul mare per alcuni periodi, quando c'è il massimo del passaggio della migrazione. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 1. Ci sono alcuni emendamenti.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. All'articolo 1, Presidente, ci sono soltanto due emendamenti, di fatto volti a sopprimere la cosiddetta norma transitoria. Io li ho già presentati in Commissione, sono stati respinti e li ripresento qui. So bene che si voterà contro.
Il secondo lo ritiro, il primo chiedo che venga messo ai voti perché, se del caso, il Governo sappia che questo Consiglio regionale avrebbe anche potuto non approvare la disposizione transitoria. Ha approvato, visto che voi respingerete questo emendamento, la disposizione transitoria per una eccessiva cautela, se fosse stato per noi non l'avremmo messa e secondo me il provvedimento non sarebbe stato ugualmente impugnabile, proprio per le considerazioni che ha fatto adesso l'Assessore competente, che io condivido integralmente perché quelle sono le ragioni che giustificano il nostro intervento sulla base dei colpevoli ritardi dei Governi, non dico solo di questo Governo, ma dei Governi che si sono succeduti.
Sono quelle le considerazioni, la necessità di tutelare i territori. Si spengono le pale eoliche in alcuni Paesi d'Europa per non disturbare gli uccelli ed è questa la considerazione: proteggere l'ecosistema.
Ne parlavo prima con il Consigliere Serfilippi, questo lo dico anche agli uffici regionali, quando voglio che venga inserito il richiamo agli articoli 9 e 41 della Costituzione, inserita “la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi nell'interesse delle future generazioni”, ci dice la norma che è del 2022, è proprio quello che adesso ci ha detto l'Assessore.
Chiedo che venga messo ai voti il primo emendamento, il secondo lo ritiro perché altrimenti decadrebbe, so bene che verrà bocciato, però chiedo che venga messo ai voti. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Ritirato.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 1 bis/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Lo ritiro perché comunque le definizioni sono nella norma nazionale, sebbene i decreti non siano stati ancora emanati.
Lo ritiro perché una bocciatura di questo emendamento non sarebbe utile all'economia complessiva dell'atto. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1 bis/1. Ritirato.

Articolo 2. Soppresso.

Articolo 3. Ci sono degli emendamenti.
Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci sono le osservazioni del Cal e dico il motivo per cui non accogliamo i tre rilievi.
Al punto 1) della lettera a) la proposta di legge n. 145 mutua sotto tale profilo la disciplina attualmente contenuta nella delibera amministrativa dell'Assemblea legislativa regionale n. 13 del 2021, emanata in attuazione del decreto ministeriale n. 10 del settembre 2010.
Il punto 1 della lettera b) non si può accogliere perché è il legislatore statale che individua i soggetti competenti per gli aspetti disciplinati dal decreto legislativo n. 42 del 2024, ovvero il codice dei beni culturali.
Il punto 1 della c) non viene accolto perché è una delle novità della disciplina marchigiana che giustifica l'intervento legislativo. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/01 a firma del Consigliere Serfilippi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3/1a firma del Consigliere Serfilippi . Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Ritirato.

Emendamento 3/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Il Consigliere Carancini ha votato favorevolmente.

Emendamento 3/4 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Insisto sulla votazione, so che voterà a favore la maggioranza, però voglio ringraziare il Consigliere Serfilippi perché questo emendamento è molto importante dato che nell’individuazione degli indicatori di presuntiva non idoneità delle aree utilizzabili ai fini della realizzazione degli impianti alla lettera c) si prevedono gli immobili e le aree dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi dell’articolo 136, ad esclusione delle aree di cui alle lettere c) e d), che parlano ad esempio dei agglomerati dei borghi delle ville.
Come dicevo in Commissione, questo Consiglio regionale ha approvato su proposta della maggioranza, ad esempio, la legge sulle dimore storiche, sulle ville e la legge sui borghi. A me sembra strano che da una parte facciamo una norma per tutelare certe strutture, certi agglomerati, e dall'altra parte ci facciamo mettere gli impianti fotovoltaici, sebbene di una potenza ridotta.
Questa cosa è stata compresa in Commissione, nel ringraziare il Presidente di aver condiviso questo emendamento, voglio sottolineare che tutto torna, per dire anche che questa è la dimostrazione di come la legge non sia inutile, non sia della maggioranza, questa è una norma molto utile, non è della maggioranza, ma è condivisa ed esce dalla Commissione dove c'è stato uno stimolo rilevante da parte del gruppo del Partito Democratico, tra l'altro era l'unica legge possibile e come tutte le cose possibili sono utili. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/4 . Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3/5 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti . Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/5 bis a firma del Consigliere Serfilippi.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3/6 a firma dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis
Emendamento 3 bis/1 a firma del Consigliere Serfilippi. Ritirato.

Emendamento 3 bis/2 a firma del Consigliere Serfilippi. Ritirato.

Emendamento 3 bis/3 a firma del Consigliere Serfilippi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Il voto del Consigliere Carancini è favorevole.

Articolo 3 ter
Emendamento 3 ter/1 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3 ter/2 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3 ter/2 bis a firma del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento con il quale il Presidente della Commissione raccoglie un emendamento presentato dalla Consigliera Bora fuori termine. Il Consigliere Serfilippi l'ha fatto proprio perché è un emendamento utile e dimostra come questa legge non sia inutile. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3 ter/2 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3 ter/3 a firma dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini. Lo pongo in votazione.
Annulliamo la votazione e la rifacciamo.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3 ter/4 a firma del Consigliere Serfilippi. Ritirato.

Emendamento 3 ter/5 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3 ter/6 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 3 ter, così come emendato.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Come avete visto ho rinunciato a tutti gli interventi, però voglio dire che l'articolo 3 ter attiene alle aree con indicatori di idoneità, mentre l'articolo 3 concerne l'individuazione degli indicatori di presuntiva non idoneità.
Per quanto riguarda gli indicatori di presuntiva idoneità e di presuntiva non idoneità, che poi è quello che conta in questa legge, di fatto la proposta della Commissione raccoglie la proposta di legge n. 170, che a sua volta era tarata sulla legge del Veneto. Tutto si può dire meno che sia una legge della maggioranza, ma è una legge condivisa. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 3 ter, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Soppresso.

Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti

Emendamento titolo/1 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo Vitri. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ci sono tre diversi emendamenti sul titolo della legge, sono pronto a ritirarli tutti, ho chiesto al Consigliere Serfilippi, mi pare che abbiamo condiviso, purché ci sia un subemendamento a firma mia e sua o sua e mia, è uguale, fa lo stesso, che inserisca nel titolo il richiamo all'attuazione degli articoli 9 e 41. Se ci sono questi io li ritiro tutti e lo votiamo. Grazie.

PRESIDENTE. Il subemendamento dice che è un emendamento che sostituisce la nuova titolazione: “Dopo le parole: ‘della Costituzione’ sono inserite le seguenti: ‘ed in attuazione degli articoli 9 terzo comma e 41 secondo comma della Costituzione”.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Perfetto votiamo questo, il resto è tutto ritirato.

PRESIDENTE. Ritiriamo i primi due e votiamo solo questo.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Annuncio la presentazione di un ordine del giorno al riguardo che presenterò dopo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. In teoria l'ho presentato, però mi hanno chiesto tecnicamente di modificare l'emendamento, è un emendamento sostitutivo del titolo 3.
Come concordato con il Consigliere Cesetti il nuovo titolo diventa, lo leggo in diretta: “ Norme transitorie in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici in attuazione del terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione degli articoli 9 terzo comma e 41 secondo comma della Costituzione”. Lo stanno finendo di preparare proprio in questo istante, in teoria l'ho già presentato, però devono fotocopiarlo. Grazie.

PRESIDENTE. Subemendamento titolo 1/1 (sostitutivo dell'emendamento titolo/1) a firma dei Consiglieri Serfilippi, Cesetti: “Norme transitorie in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici in attuazione degli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma, e 117, terzo comma, della Costituzione”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento titolo/2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Emendamento titolo/3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Cordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
Annulliamo la votazione e la ripetiamo.

(Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Lupini, Marinelli, Marcozzi, Cesetti, Rossi, Cancellieri, Serfilippi, Santarelli.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Aula e l'attenzione posta oggi a questo tema che riguarda tantissimi territori, anche quello che io rappresento, quello delle aree interne.
Ci tengo a ringrazio innanzitutto il Presidente della Commissione Consigliere Serfilippi per avermi dato questa opportunità, sottolineare la richiesta che non è mia, ma delle associazioni di categoria, dei sindacati del mondo dell'agricoltura, a richiedere una sorta di censimento preciso e puntuale delle superfici impermeabili al fine di verificare se tali superfici ricondizionate come ricettori solari possono soddisfare e in quale misura le esigenze energetiche.

Con questo ordine del giorno, votato anche dai rappresentanti della Commissione - ringrazio in particolare i Consiglieri Cesetti, Santarelli, Rossi, Marcozzi, tutti quelli che hanno partecipato, invito tutti a sottoscriverlo perché non abbiamo fatto in tempo - chiediamo di incentivare e rafforzare le misure già in essere finalizzate alla realizzazione di impianti fotovoltaici su coperture di opifici artigianali, industriali e agricoli, anche in disuso.
Sottolineo l'importanza di questi due impegni e chiedo a tutti di sottoscrivere questo ordine del giorno di votarlo. Grazie.

PRESIDENTE. Mi sembra che il testo dell'ordine del giorno sia stato letto dalla Consigliera Lupini, chiede di “predisporre il censimento delle superfici impermeabili al netto delle strade al fine di verificare se tali superfici ricondizionate come ricettori solari possono soddisfare e in che misura le esigenze energetiche; a incentivare e rafforzare le misure già in essere finalizzate alla realizzazione di impianti fotovoltaici su coperture di opifici artigianali industriali agricoli, anche in disuso”.
Proposta di ordine del giorno. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Esprimo soddisfazione per la votazione che ha coinvolto la maggioranza dei Consiglieri di quest’Assemblea. È uno sforzo notevole.
Ho ascoltato qualche voce critica, per esempio quella del Consigliere Biancani che ha detto che secondo lui è una legge inutile, io non credo che sia inutile, certamente non è esaustiva, su questo non posso fare a meno di dire che la legge nazionale prevale su tutto, però è molto utile per evitare che possano accadere cose che comprometterebbero il nostro territorio.
Ho accolto favorevolmente il contributo in particolare del Consigliere Cesetti che ha apportato con almeno due emendamenti un miglioramento tecnico positivo.
Questa legge andrà a influire su alcune richieste importanti, cito Cartoceto della provincia di Pesaro, Sant'Angelo in Vado, Fano, Fabriano, Sassoferrato, la provincia di Fermo. Ci troviamo di fronte a progetti che possono impattare per 45 ettari sul territorio agricolo, che è in genere la media di 5/6 terreni ordinari dei vecchi mezzadri, a Sassoferrato sono 11,5 ettari già costruiti. A Cartoceto un altro mega impianto, lo stesso nel fermano, in una delle belle valli fermane dove ci sono i Comuni … Il Consigliere Cesetti sa che anche il fermano è sotto attacco da questo punto di vista.
Sì alle energie alternative, però devono essere indirizzate nei centri urbani, nelle aree industriali, ovunque sia possibile senza sfregiare il nostro paesaggio, territorio, ambiente, produzioni agricole. E’ evidente che il proprietario conduttore nel permutare la propria terra in cambio degli impianti magari lì per lì ci guadagna, ma poi che fine fanno quei terreni che rimangono non coltivabili per molti anni. Con questo criterio sono soddisfatto della pagina di oggi di questo Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Voto favorevole, l'ho già detto nel mio precedente intervento.
Credo che oggi abbiamo scritto una bella pagina del Consiglio regionale.
Una legge che guarda al futuro e ci permette di guardare con fiducia all'utilizzo dell'energia solare, una fonte pulita e rinnovabile per il bene dell'ambiente e dell'economia della nostra regione.
Il nostro voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Oggi è un voto di grande responsabilità, condiviso riscontrando diversi stimoli da parte delle associazioni di categoria e non solo.
In un momento in cui da troppo tempo lo Stato è in ritardo, lo si è ricordato negli interventi, poc’anzi tutti insieme abbiamo rivolto la giusta attenzione ai nostri territori, alle nostre aziende e soprattutto all'ambiente.
Ringrazio il Presidente della III Commissione Consigliere Serfilippi relatore di maggioranza, il Consigliere Cesetti relatore di minoranza, che ha portato dei contributi significativi alla legge, tutti i componenti della Commissione, i dirigenti e i funzionari per aver lavorato su questi temi, scelte che favoriscono le energie rinnovabili, ma soprattutto tutelano le nostre bellezze naturali, quindi una legge utile e condivisa nell'interesse delle Marche e dei marchigiani.
Il voto del gruppo Lega è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il voto favorevole del nostro gruppo, anche per il grande contributo che abbiamo dato alla stesura di questa legge, un po' oltre il contributo perché c'è stata una proposta a prima firma del Consigliere Cesetti, che è giunta in Aula, grazie all'articolo 86 del Regolamento, ed è stata rimandata in Commissione con l'impegno di procedere rapidamente. Ciò ha permesso di recuperare tanto tempo che avevamo perso.
Dico che l'abbiamo fatto sul piano politico perché penso che voi tutti speravate che con l'arrivo del nuovo Governo ci fosse un atteggiamento più attento e rigoroso nel rispetto di quelle peculiarità che il nostro territorio mette a disposizione degli agricoltori, dei turisti, del paesaggio, della bellezza, del benessere e invece, ahimè, lo dico senza rompere questo idillio che ci sta un po' abbracciando, il Governo ci delude tutti perché i decreti attuativi non ci sono e dico pure che li stiamo temendo, come ha detto prima l'Assessore Aguzzi, temiamo che i provvedimenti del Governo possano essere nella direzione esattamente contraria, un po' limitatamente alle nostre peculiarità e al recupero, come il Consigliere Cesetti ha ricordato, dell'articolo 9 della Costituzione …. C'è la possibilità di valutare attentamente i luoghi dove si possono insediare questi importanti e strategici impianti, senza devastare, anzi, come ha ricordato la Consigliera Casini, valorizzando il territorio, cercando di trovare quel difficile e complicato equilibrio tra la risposta alla richiesta di energie rinnovabili, che inevitabilmente è il futuro, e la tutela del paesaggio, che invece è contingente e non può essere compromesso.
Il tentativo che stiamo facendo è quello di individuare uno strumento in grado, come ha ricordato anche il Consigliere Ciccioli prima, di contenere il rischio degli insediamenti, che non hanno niente a che vedere con il contributo ai nostri agricoltori, ahimè, lo dico, con anche con quel imbarazzante – l’ha ricordato il Consigliere Biancani, ricorso agli impianti dell'agrofotovoltaico che ritengo una presa in giro per tutti, soprattutto per chi il patrimonio lo vuole tutelare ed invece è un compromesso che, sappiamo bene, non può essere agito e di fatto può solo incrementare la tutela della nostra coscienza, non certo quella dell'attenzione al territorio.,
Una norma che forse riesce a mettere argine, però l’appello che faccio a tutti i parlamentari, siccome noi rappresentiamo un pezzo importante della filiera istituzionale, è di prendere esempio da noi per cercare di mettere in campo provvedimenti in grado di trovare quel connubio che oggi noi diamo con il contributo di tutti, dal relatore di maggioranza a quello di minoranza, anche con tutti gli emendamenti che sono stati accolti, abbiamo dato che venisse recuperato come esempio e questo esempio trova il voto del gruppo del Partito Democratico all'interno di quest'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 145, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,45.