Resoconto della seduta n.15 del 23/02/2021
SEDUTA N. 15 DEL 23 FEBBRAIO 2021

La seduta inizia alle ore 10,20

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Nell’iniziare la seduta n. 15 del Consiglio dell’Assemblea legislativa di oggi 23 febbraio 2021, raccogliendo il sentimento di tutti i Consiglieri regionali, il sentimento dei componenti della Giunta regionale, in particolar modo su indicazione e richiesta dell’Assessore Carloni, chiedo un minuto di silenzio per la morte dell’ambasciatore d’Italia in Congo Dott. Luca Attanasio e del Carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in un attacco ad un convoglio umanitario in Congo nella giornata di ieri.
Le nostre bandiere oggi sono a mezz’asta, il ricordo di chi l’ha conosciuto come l’Assessore Carloni è vivido e sarà presentato nelle opportune manifestazioni di partecipazione e solidarietà sia ai nostri rappresentanti italiani all’estero che nelle nostre missioni, sia soprattutto alle forze dell’ordine che sono impegnate in operazioni di peacekeeping in tutte le parti del mondo.

(L’Assemblea legislativa regionale osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 15 del 23 febbraio 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 14 del 16 febbraio 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Proposta di legge n. 8
ad iniziativa dei Consiglieri Biondi, Marinelli, Serfilippi, Menghi, Marinangeli, Antonini, Cancellieri, Bilò, Rossi, Ciccioli, Ausili, Putzu, Leonardi, Baiocchi, Borroni, Assenti, Pasqui, Marcozzi, Latini, Lupini
“Riconoscimento, promozione e valorizzazione di Fabriano come città della carta e della filigrana”

Nuova titolazione: “Riconoscimento di Fabriano come città della carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco come città della carta”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 8 dei Consiglieri Biondi, Marinelli, Serfilippi, Menghi, Marinangeli, Antonini, Cancellieri, Bilò, Rossi, Ciccioli, Ausili, Putzu, Leonardi, Baiocchi, Borroni, Assenti, Pasqui, Marcozzi, Latini, Lupini.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Gentili Consiglieri, sottopongo alla vostra attenzione la proposta di legge regionale avente ad oggetto "Riconoscimento di Fabriano come città della Carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco come Città della Carta".
È una proposta di legge particolarmente significativa non solo perché attiene a tre città che, a vario titolo, rappresentano pietre miliari del percorso che va dalla nascita al consolidamento dell'industria cartaria marchigiana, ma perché è rivolta alla salvaguardia, alla valorizzazione e alla promozione dell'identità stessa delle Marche.
Passando all’illustrazione delle disposizioni del progetto di legge regionale si evidenzia che lo stesso si compone di 7 articoli complessivi, dall’articolo 1 all’articolo 4 sono normate le finalità della legge e gli interventi che si intendono raggiungere, gli articoli compresi tra il 4 bis e il 5 descrivono le modalità attraverso le quali verranno finanziate le azioni e gli interventi previsti dalla legge, infine gli articoli conclusivi, 6 e 7, riportano le disposizioni finanziarie e le disposizioni transitorie.
In maniera particolare nell’articolo 1 (Finalità) la Regione promuove la valorizzazione della lavorazione artigianale della carta anche attraverso il riconoscimento delle città di Fabriano, Ascoli Piceno e Pioraco quali città della carta e della filigrana.
L’articolo 2 (Interventi) descrive le azioni specifiche di carattere intersettoriale finalizzate a salvaguardare la cultura artigianale nella produzione della carta e della filigrana a rischio di dispersione che si concretizzano nell’attivare sin da subito la procedura per l’Unesco per il riconoscimento della fabbricazione della carta e della filigrana quale bene immateriale dell’umanità.
Già in sintesi appare evidente che la carta fatta a mano, soprattutto quella filigranata, incarna l'essenza stessa del modello di sviluppo industriale marchigiano che è fiore all'occhiello del Made in Italy. Un modello dove cultura e territorio esprimono creatività progettuale e prodotto grazie alla maestria di un artigianato dal confine sottile con l'arte.
La carta, insomma, è la prima testimonial di quel produrre per distinguersi e generare mercato sublimando l'originalità e la qualità anche nella produzione industriale. Concetti modernissimi nei quali le Marche, grazie a Fabriano e alle città della carta come Pioraco e Ascoli Piceno sono e restano un modello.
Per questo ritengo opportuno tracciare un excursus storico che evidenzi nei dettagli l'importanza di quanto nell'Assemblea andremo a deliberare, come mi auguro, con unanime consenso perché la carta è stata a lungo l'oro delle Marche ed ha ancora le carte in regola per rappresentare una miniera di nuove opportunità soprattutto per quelle zone montane dove è nata e che oggi hanno bisogno di urgente e nuovo impulso.
L'identità tra prodotto e territorio, che tanta fatica costa oggi costruire ai professionisti del marketing, Fabriano la mostra nel suo stemma comunale pluricentenario. Al di sopra del favoloso fabbro Mastro Marino, che batte l'incudine sopra il ponte a tre archi sul fiume Giano, campeggia la scritta: "Faber in amne cudit, olim cartam undique fudit" (il fabbro batte sul fiume, un tempo la carta ovunque sparse). È la fotografia medievale del primato internazionale raggiunto da Fabriano e dalle Marche, fin dal XIII secolo, nella produzione e commercio della carta.
La carta, infatti, era stata inventata in Cina nel II secolo d.C. ed era fatta con fibre vegetali. I mercanti arabi nel XII secolo introdussero in Italia e in Spagna il loro metodo di fabbricazione in cui utilizzavano stracci di canapa e tela triturati e ridotti a poltiglia tramite macine di pietra e mortai. Il sottile strato risultante dalla macina, estratto dall'ammollo e fissato su un telaio, veniva pressato, asciugato e "collato" (cioè reso poco assorbente e adatto alla scrittura) con colle vegetali, prevalentemente di amido di riso.
Questo processo consentiva di produrre una modesta quantità di carta, di qualità effimera perché l'uso delle colle vegetali, che dava al foglio di carta il tipico aspetto "cotonoso", lo rendeva attaccabile dai microorganismi.
I maestri cartai fabrianesi, alla fine del XIII secolo, avviano due innovazioni tecniche fondamentali che, rendendo la carta più duratura, avranno nei secoli il merito di contribuire alla diffusione della cultura e del suo strumento principe fino agli inizi di questo secolo.
Al posto della macina e del mortaio per pestare gli stracci si cominciò ad utilizzare la pila a magli multipli, azionata da un albero a canne mosso da una ruota ad acqua: questa macchina complessa, che trasforma il movimento rotatorio in movimento alternativo, consentì di preparare una quantità di pasta di stracci infinitamente superiore alla macina a pietra, in un tempo molto inferiore. A ciò si aggiunga l'intuizione di usare colla di carniccio animale al posto della colla vegetale, rendendo il foglio non solo più liscio, ma resistente all'azione dei microorganismi.
Alla fine del Duecento Fabriano è già la città della carta per eccellenza e le sue tante botteghe, facendo a gara per distinguersi, tirano fuori dal cilindro della creatività la carta per eccellenza, ovvero la filigrana.
Leggenda narra che questa invenzione sia avvenuta per caso, da una vergella staccatasi da una vergata. In realtà esistevano molte gualchiere e, quindi, produzioni differenti, ma un solo "responsabile commerciale". Questo mercante che, vendendo le produzioni di tutti aveva quindi l'esigenza di distinguerle, impose il "Signum", la filigrana appunto, con il marchio di ogni mastro cartaio.
Un segno d'acqua utilizzato ancora oggi per personalizzare la carta tanto che la filigrana è determinante nella produzione delle carte di sicurezza per le quali nella filigrana trova spazio ancora una novità tecnologica: gli elementi per la riconoscibilità da parte dei non vedenti, i fili di sicurezza per la identificazione automatica, con reazioni chimiche antifalsificazione nonché elementi per contrastare la fotocopiatura a colori. Per migliorare la resistenza delle banconote sono stati approfonditi studi sulle varie fibre di cotone fino alla realizzazione di un modernissimo impianto per la produzione della cosiddetta “mezza pasta”, utilizzata anche per le schedine del totocalcio e per i francobolli.
Esportata in tutta Europa con tanto di apertura di botteghe all'estero, la carta fabrianese sostituisce gradualmente e completamente la costosa e scarsamente disponibile pergamena. Alla metà del Quattrocento, la disponibilità sul mercato di grandi quantità di carta, prodotta secondo le tecniche inventate a Fabriano, sarà il presupposto indispensabile per la messa a punto e la diffusione internazionale della stampa a caratteri mobili. Una industria tipografica non avrebbe avuto alcuna chance di sviluppo senza la sua materia prima: la carta. La rivoluzione culturale (e non solo) che ne seguì è fortemente debitrice a Fabriano, la Città della carta e della filigrana, e ai suoi maestri e commercianti cartai che "... cartam undique fudit".
Fabriano è il primo marchio che le Marche esportano nel mondo, nel circuito dei luoghi la cui storia è stata segnata dalla produzione cartaria entrano altre città legate alla storia delle Marche come Ascoli Piceno e piccoli comuni montani come Pioraco e Castelraimondo. In ciascuno di questi luoghi la carta, che segna il primo destino industriale delle Marche, ha avuto un ruolo indiscusso nella storia delle comunità. Ancora oggi a Pioraco è presente un Museo della Carta e della Filigrana mentre Ascoli Piceno mostra in tutto il suo splendore archeo la Cartiera Papale.
Il sostegno ufficiale che la Regione Marche darà con l'approvazione di questa pdl in modo unanime, mi auguro e, quindi, trasversale, contribuirà anche in modo fattivo e concreto alla candidatura per l'inserimento della carta filigranata nell'elenco dei beni immateriali dell'Unesco.
Sarebbe il primo riconoscimento delle Marche in questo settore delle tutele Unesco il che potrebbe avere ricadute importanti per Fabriano, e il suo comprensorio, provato da anni di perdurante crisi economica e dal sisma e rappresenterebbe un importante tassello per rafforzare la propria vocazione turistica, con evidenti benefici per tutte le Marche.
Il buon esito della candidatura rappresenterebbe, per la nostra Regione, l'ingresso ufficiale per la prima volta - fra i territori che possono fregiarsi di essere presenti, con le proprie eccellenze, anche in questo elenco dell'Unesco. Quindi, ottenere questo riconoscimento per Fabriano, infine, essendo già inserita tra le città creative dell'Unesco per il cluster Arti e Tradizioni Popolari, si completerebbe un percorso virtuoso all'insegna della valorizzazione dell'ingegno fabrianese, marchigiano ed italico.
Attraverso la legge regionale potremo lavorare in modo organico e di prospettiva per massimizzare questo risultato sia in termini di notorietà che di sviluppo culturale, turistico e imprenditoriale.
L'eccellenza frutto di creatività e manualità difficilmente riscontrabili altrove è l'asset principale dell'economia italiana e marchigiana. Attraverso questa legge metteremo in rete comuni marchigiani legati alla storia, alla cultura e alla tradizione della carta per promuovere studio ed apprendimento delle tecniche di produzione in parallelo alla costituzione di nuovi laboratori artigianali e alla rivitalizzazione di luoghi ed edifici legati all'archeologia industriale. Tutti elementi che portano verso una direzione unica: creare lavoro con l'economia della cultura.
Ritengo importante, e proprio per questo è stato inserito tra le finalità della presente pdl, l'aspetto della formazione che deve essere promosso ed incentivato attraverso il quale sarà possibile tramandare negli anni l'arte della carta filigranata. Non sono molti, infatti, i mastri cartai e filigranisti in grado di produrre ancora questi fogli, si contano sulle dita di una mano e ognuno di loro lamenta l'assenza di un seguito malgrado da ogni parte del mondo sia forte la richiesta di imparare a fare carta artistica a mano. Tramandare gli antichi saperi e crescere nuove generazioni di maestri d'arte è sempre più vitale per il sistema economico e produttivo del nostro territorio.
Non sono secondarie le opportunità di natura strettamente economica ed i risvolti occupazionali cui gli interventi previsti nella presente Pdl darebbero vita grazie all'attivazione della cosiddetta economia della cultura, strumento e principe dell'economia circolare a cui fanno riferimento anche gli investimenti del recovery fund.
Nell'era del digitale la carta è ancora al centro del sistema culturale e lo dicono i fatti. L'eccellenza frutto di creatività e manualità difficilmente riscontrabili altrove è l'asset principale dell'economia italiana: allora perché non puntarci? Attraverso questa legge metteremo in rete i comuni marchigiani legati alla storia, alla cultura e alla tradizione della carta per promuovere studio e apprendimento delle tecniche di produzione ma soprattutto per creare lavoro.
Il percorso virtuoso innescato dalle iniziative previste può frenare la deriva occupazionale frutto di anni di crisi economica. Il futuro prossimo della dimensione urbana è nelle città smart che massimizzano il valore del capitale umano, quello socio-ambientale e quello infrastrutturale-tecnologico. Nell'ambito della pdl è stata data particolare attenzione alla formazione.
Si comprende bene, dunque, come questa pdl riesca a valorizzare non solo una nostra specificità, certificandola e sviluppandola, ma abbia anche risvolti concreti che possono dar vita a nuova occupazione. La formazione potrà essere implementata per non far scomparire figure cardine quali i mastri cartai e i filigranisti e, quindi, dare la possibilità - soprattutto ai giovani - di conseguire conoscenze e tecniche in grado di generare posti di lavoro con l'autoimprenditorialità. Infatti, la pdl incentiva anche la creazione di botteghe artigiane che possono contraddistinguere i nostri stupendi centri storici e, di conseguenza, aumentare e caratterizzare l'appeal turistico.
Sempre per questo comparto, il favorire la cultura tramite la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico e museale potrà contare su una cassa di risonanza maggiore grazie al futuro Festival della Carta che potrà e dovrà coinvolgere l'intero territorio regionale, per dar vita e rafforzare un turismo diffuso e capillare, mettendo in rete le varie strutture museali e i contenitori culturali, dando vita a un percorso, una via, una strada della Carta che congiunga diverse realtà territoriali, valorizzando le Marche nel suo complesso.
Vi ringrazio per la sensibilità e per la condivisione che voi, colleghi Consiglieri, saprete certamente mostrare fattivamente con il vostro voto che auspico unanime. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La proposta di legge all’esame oggi in Aula rappresenta indiscutibilmente un momento fattivo e positivo per questo inizio di consiliatura.
La carta e la filigrana costituiscono una ricchezza e un patrimonio storico della massima importanza per le Marche.
Innanzitutto desidero soffermarmi sul ruolo guida di Fabriano, città peraltro di provenienza della prima firmataria, la Consigliera Chiara Biondi, e della Consigliera Simona Lupini, co-firmataria della proposta di legge.
La carta, un processo articolato e laborioso che trova compiutezza nella seconda metà del XIII secolo e si localizza a Fabriano. La ragione di questa localizzazione, che fa di Fabriano il più importante centro di produzione di carta d'Europa, è con tutta probabilità da legare alla vicinanza con Ancona, porto particolarmente aperto a scambi commerciali con il mondo arabo, area dalla quale si diffonde il prodotto in occidente. Con il tempo la crescente abilità dei sempre più numerosi e qualificati artigiani fabrianesi fa compiere alla carta un vero e proprio salto di qualità.
Da quel momento inizia il progressivo affermarsi prima delle botteghe artigiane, poi con la cosiddetta "rivoluzione Industriale", delle industrie fabrianesi, iniziando dalle famose "Cartiere Miliani", che ancora oggi rappresentano una azienda leader nel mondo per la produzione della carta.
Per queste ragioni è quanto mai opportuno dare il giusto riconoscimento in primis a Fabriano, città della carta e della filigrana per eccellenza.
Ma la proposta di legge non si ferma qui.
Grazie a una serie di opportune modifiche approvate in sede di Commissione, si è voluto ampliare la portata di questo provvedimento, con alcune disposizioni che riconoscono e ricomprendono altre città marchigiane nella definizione "Città della Carta" come Ascoli Piceno, sede del Museo della Cartiera Papale, e il Comune di Pioraco, sede del Museo della Carta e Filigrana.
Inoltre la proposta di legge prevede numerosi altri aspetti, tutti assolutamente condivisibili.
La Regione, quindi, sosterrà e promuoverà iniziative finalizzate alla diffusione della cultura artigianale nella produzione della carta a mano, la conservazione dei laboratori artigianali, la costituzione di nuove botteghe artigiane, la formazione professionale, la ricerca e l'innovazione dei processi produttivi, solo per citare alcuni importanti aspetti. E ancora la Regione darà particolare impulso a intese e accordi istituzionali, istituirà il Premio Internazionale della Filigrana e il Festival della Carta, promuoverà la costituzione nel Comune di Fabriano di un centro di riferimento per lo sviluppo della "rete museale".
Queste disposizioni produrranno uno sviluppo complessivo del territorio marchigiano consentendo anche a ogni città con una valenza nel settore della carta di poter chiedere un sostegno alla Regione, nell'ottica di una comune sinergia e complessiva valorizzazione del settore, con sicuri positivi ritorni anche per economia e occupazione.
A questo proposito, ad esempio, mi fa piacere evidenziare la città di Fermignano nella provincia di Pesaro e Urbino, sede di una cartiera già dal 1400.
La Consigliera Biondi, come prima firmataria del provvedimento, ovviamente vi ha già illustrato dettagliatamente il documento e i suoi importanti obiettivi, quindi, vorrei trasmettervi la grande soddisfazione nel riscontrare che su questa proposta di legge si può raggiungere una ampia e positiva convergenza di tutte le forze politiche.
Quando il nostro impegno istituzionale è rivolto a tematiche che hanno tali positive ripercussioni in tanti settori come cultura, turismo, economia, artigianato, occupazione e formazione dei nostri giovani, il nostro sostegno sarà fermo e convinto.
E proprio il tema della carta e filigrana ci è particolarmente caro, avendo ricordato in precedenza la provenienza della Consigliera Lupini dalla città di Fabriano.
A tal proposito è opportuno ricordare come già in questi anni a livello comunale ci siamo occupati della tutela e del rilancio della carta e della filigrana, e mi fa piacere sottolineare anche in questa sede assembleare il grande lavoro svolto dai Consiglieri, dalla Giunta e dal Sindaco.
Adesso possiamo compiere un importante salto di qualità dando ampio respiro a questa tematica. Auspichiamo quindi un voto favorevole all'unanimità, all'insegna di una concreta sinergia istituzionale, a nostro parere sempre utile e necessaria, ancor di più in questo momento così gravoso per il Paese e per la nostra regione, nell'interesse esclusivo della collettività. Grazie

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. La proposta di legge in discussione oggi non può che essere accolta da me ma e dal Partito Democratico tutto con grande favore, me lo impongono innanzitutto la coerenza e la convinzione nelle mie idee e lo dico perché nella passata legislatura sono stata prima firmataria di una proposta di legge analoga, molto simile in realtà, era la n. 303 del 30 agosto 2019, insieme a me firmarono quella proposta di legge gli ex ormai Consiglieri Sciapichetti e Giancarli che saluto e ringrazio.
In quella occasione l’elaborazione di quel testo mi diede la possibilità di constatare come da parte soprattutto del territorio fabrianese ma non solo, veniva data davvero una grande rilevanza all’elaborazione di quel testo.
Quel processo legislativo ebbe purtroppo un esito negativo e non giunse in realtà nemmeno all’attenzione di quest’Aula, è un fatto dovuto, non da ultimo dal prorompere della pandemia da Covid che ha travolto la nostra Regione e che ha evidentemente mutato le priorità e in qualche misura, almeno all’inizio, ha “paralizzato” l’attività della I Commissione, peraltro sommersa all’epoca da tantissimi impegni pressanti, quali ad esempio l’adozione di tutte le misure di bilancio per sostenere le famiglie, le imprese, la revisione della legge elettorale, ed altre questioni che furono giustamente considerate più prioritarie e che hanno bloccato l’iter.
Nonostante ciò mi ritengo molto felice ed orgogliosa di aver avviato questa discussione che è stata poi ripresa, ovviamente, con alcune modifiche ed aggiustamenti dall’attuale maggioranza e dalla Consigliera Biondi alla quale va certamente riconosciuta una particolare sensibilità sul tema anche in ragione della sua provenienza essendo fabrianese.
Credo infatti che sia stato utile porre già allora il tema di un riconoscimento della tradizione cartaria innanzitutto di Pioraco e di Fabriano, quest’ultima celebre nel mondo anche per la lavorazione della filigrana.
Si trattò di un primo passo importante per risvegliare l’attenzione sulla necessità di un intervento regionale che valorizzasse e conferisse dignità a questi centri sia per ciò che riguarda l’aspetto culturale di conservazione e tutela di un’arte che ha secoli e secoli di storia, sia - e questo per me era un intento assolutamente non secondario in relazione al tessuto economico della nostra regione - alle concrete attività produttive in essere artigianali e industriali. Non può infatti esservi dubbi circa il fatto che il settore della produzione e lavorazione di carta e filigrana non può essere considerato solo come un mero reperto storico, ma sono qualcosa di vivo, qualcosa che dà lavoro, che costituisce un orizzonte per il futuro, oltre che un portato del passato. Lo dico anche in riferimento all’attività di formazione, master, seminari, laboratori in essere e quelli programmabili per il futuro, oltre che all’attrattiva turistica che questo mondo, con i suoi musei, con i suoi luoghi, con le sue storie, esercita già oggi e ancor più spero, ed anche grazie a questa legge, eserciterà nel futuro.
Non da ultimo, questo lo voglio sottolineare, aver tenuto alta l’attenzione ha significato anche promuovere la candidatura dell’arte della carta filigranata di Fabriano come bene immateriale Unesco, essendo stato il dossier di candidatura presentato il 18 marzo dell’anno scorso un sostegno attivo di cui l’ex Giunta si è resa protagonista a giugno attraverso una lettera nella quale si ribadiva l’impegno formale di promozione a tutti i livelli di quest’arte in collaborazione con la Pia Università dei Cartai, capofila dell’iniziativa, il Comune di Fabriano, la Fondazione Carifac, la Fondazione Fedrigoni e con tutte le associazioni e i singoli cittadini fabrianesi che con giusto orgoglio chiedevano e chiedono questo riconoscimento, parliamo di centinaia di lettere di sostegno e di migliaia di firme che furono raccolte.
Sono dunque oggi molto felice di poter votare a favore di questa legge così come sarei stata felice se quella da me proposta fosse riuscita ad arrivare in Consiglio, ma questo non è importante, non si tratta di mettere bandierine, avocare prime geniture, bisogna essere sempre disponibili e proattivi nel collaborare al solo superiore interesse della comunità regionale.
Con questo spirito il gruppo del Partito Democratico ha fondato la fase di discussione in Commissione non ponendo veti, né pregiudiziali, né critiche sterili, ma collaborando costruttivamente con alcuni emendamenti di cui sono stata prima firmataria, il cui merito principale per il ruolo fondamentale svolto nella stesura va al Consigliere Carancini, che approfitto per salutare calorosamente augurandogli una pronta guarigione.
Il Consigliere Carancini oggi non è qui con noi in Aula, ma è stato ben presente, attivo e vigile nel cercare di migliorare il testo base giunto in Commissione, lo ha fatto, lo abbiamo fatto in particolare, con tre proposte che sono state sostanzialmente accolte e di questo ringrazio per la disponibilità la maggioranza.
La prima ha riguardato il titolo che conteneva inizialmente la menzione della sola Fabriano, mentre nell’attuale sono state inserite anche Pioraco e Ascoli Piceno, sede di splendide Cartiere Papali e del relativo polo museale all’interno dello splendido edificio rinascimentale, nei secoli centro della produzione della carta picena, facendo uso della forza motrice delle acque dell’adiacente torrente Castellano.
Sempre nell’ottica di allargamento della platea dei luoghi e centro di interessi di questa legge abbiamo anche previsto la possibilità di inserire nel futuro prossimo altre sedi di strutture simili, penso in particolare a Fermignano e alle sue altrettanto splendide Cartiere papali anche se purtroppo ancora senza relativo museo o con una valorizzazione del luogo ancora da mettere in campo, proposta accolta nel comma g) dell’articolo 2.
In ultimo, visto questo felice spandersi di centri interessati rispetto alla proposta iniziale, abbiamo voluto prevedere la creazione di una rete telematica dei luoghi della cultura e dell’archeologia industriale delle Marche legati alla carta fatta a mano, alla filigrana, tradizione cartaria da valorizzare mediante la costituzione di un apposito itinerario turistico che metta in rete in maniera integrata i suddetti luoghi, comma h) dell’articolo 2, un approccio che potremmo definire di turismo integrato nell’ottica di fare rete tra Comuni e Province all’interno di questa nostra regione al plurale che deve tuttavia anche essere regione unica, lo è di certo dal punto di vista della bellezza, ma sempre di più deve esserlo dal punto di vista della reciproca collaborazione e cooperazione nella consapevolezza di un destino comune del popolo marchigiano, e da questo punto di vista, e concludo, credo che con questa legge sono le Marche tutte, non solo i luoghi interessati, a proporsi in Italia, in Europa e nel mondo con una carta in più da giocare, una carta che ci viene dalla nostra storia, non viene certo creata tramite una legge regionale, ma attraverso questa nostra deliberazione possiamo aiutarla a diventare carta vincente per il futuro.
Una legge dunque non particolaristica, non volta solo a delineare dei privilegi o finanziamenti che escludono altri territori, ma piuttosto una legge di interesse generale che può fungere da volano per lo sviluppo regionale in senso artigianale, culturale e perché no anche turistico. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Grazie Consiglieri e colleghi. Innanzitutto voglio rivolgere un ringraziamento alla Consigliera Biondi promotrice di questa iniziativa, di questa legge, perché ha sottolineato e portato alla nostra attenzione, all’attenzione del Consiglio ed anche della Giunta, che poi avrà l’onere e l’onore di intervenire concretamente nel reperimento delle risorse e nella pianificazione relative a questa importante legge che adesso andiamo, ho sentito e sono contento, ad approvare all’unanimità.
Se il titolo non riportava Ascoli Piceno e Pioraco, mi permetta Consigliera Bora, era una formalità anche se importante, perché nel contenuto erano ben presenti. Devo ringraziare la Consigliera Biondi in quanto le ho chiesto in modo esplicito che Ascoli Piceno fosse inserita all’interno di questo contesto non solo per una mia legittima appartenenza territoriale, che ognuno di noi qui rappresenta, ma nell’interesse generale e regionale, una visione necessariamente al di là dei campanili e sovraprovinciale. Ognuno di noi giustamente, penso in maniera naturale, rappresenta il territorio in cui vive, quindi le ho chiesto in maniera esplicita questa possibilità ma, ripeto, non solo per questioni mie personali legate al territorio, ma perché credo, e la Consigliera Biondi insieme anche al lavoro della Commissione lo hanno confermato, nella validità, nella forza, nell’efficacia di questa iniziativa, che può essere maggiore se inserita in un contesto di sistema, che è il principio a cui deve ispirarsi qualsiasi iniziativa della Regione Marche.
L’aver superato, e qui faccio un riferimento politico, grazie all’accordo del Presidente Acquaroli e della Giunta, anche certe iniziative precedentemente finalizzate esclusivamente a portare in risalto singole iniziative, attraverso contributi della famosa tabella C, aver cercato di utilizzare, anche dal punto di vista dell’impostazione, risorse attraverso delle leggi, che possono prevedere un discorso di sistema …, la Regione si deve occupare di un sistema, di una rete di eccellenze che possa essere e avere anche un panorama, un risalto ed una visibilità al di là della regione stessa.
Quindi l’iniziativa, come anche ha detto chi mi ha preceduto, che andiamo ad approvare, che condividiamo, non va a esaltare l’eccellenza di alcune città, che indubbiamente hanno in questo caso nella tradizione della carta e della filigrana una storia centenaria e secolare …, apro una parentesi, Ascoli Piceno riconosce Fabriano come capoluogo, Ascoli Piceno in modo particolare perché la tradizione della carta ad Ascoli Piceno nasce grazie a dei mastri cartai di Fabriano e di Pioraco che vennero agli inizi del 1400 ad Ascoli Piceno, è tutto documentato, proprio a contribuire, grazie allo sviluppo di un’industria legata alla molinatura all’inizio sul torrente Castellano, a questa grande industria che ha caratterizzato Ascoli Piceno, permettendole di avere circa 18.000 stampe nella propria Pinacoteca e altrettanti disegni che provengono dalla nostra tradizione.
Quindi, un’eccellenza che supera i confini provinciali e comunali per dare risalto ed importanza a tutta la regione e questo attraverso un concetto di rete e di sistema.
Grazie ancora alla Consigliera Biondi, mi auguro che in una prospettiva futura questo approccio sia anche un po’ da modello per altre iniziative simili ed invito la Giunta, l’Assessore Latini, l’Assessore Carloni, l’Assessore Aguzzi, perché parliamo anche di ambiente, di uno sviluppo legato a determinate tradizioni ed eccellenze, a sostenere questa legge che parte dalla Commissione e dall’attività di alcuni Consiglieri regionali,- Grazie ancora e buon voto a tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Vorrei innanzitutto ringraziare i Consiglieri Biondi, Marinelli, Serfilippi, Menghi, Marinangeli, Antonini, Cancellieri, Bilò, Rossi, Ciccioli, Ausili, Putzu, Leonardi, Baiocchi, Borroni, Assenti, Pasqui, Marcozzi, Latini e Lupini per questa proposta di legge che hanno presentato alla Commissionr e oggi in Aula, così come ringrazio i relatori di maggioranza e di minoranza perché hanno dato ampio segnale che questo sentimento di valorizzazione è davvero trasversale e molto sentito. Per legiferare su materie economiche ed anche di promozione questo è un ottimo inizio e precede di pochissimo una legge che la Giunta ha già allo studio dell’ufficio legislativo, sull’artigianato artistico, che ha esattamente come finalità quella di fare una ricognizione, valorizzare e rendere attuale quello che purtroppo si è perso nel tempo anche per motivi di mercato e di globalizzazione, non certo per scelta solo della politica, quell’artigianato che ha reso grande la nostra regione e che nel tempo si è disperso.
Si è perso perché non era più competitivo, perché l’artigianato di qualità nel tempo rischia di non reggere il mercato globale, che invece vede nella qualità un problema perché è il prezzo il punto di riferimento, il prezzo e la logistica. Questi due elementi hanno fortemente penalizzato una imprenditoria che è personale, molto spesso è una microimpresa, questo piano piano ha fatto perdere terreno a tanti nostri imprenditori eccellenti che hanno fatto cose grandi.
La carta invece è stata per anni simbolo della nostra regione, più ancora delle Marche in giro per il mondo è nota la carta di Fabriano, su questo non c’è dubbio e credo che la nostra Assemblea debba senz’altro riconoscere al prodotto, così come al territorio, questo emblema, questo marketing territoriale che va esplicitato concretamente.
Ringrazio la Consigliera Biondi per quello che ha proposto, che entrerà di buon diritto nel quadro di una ricognizione che faremo di tutti gli artigianati artistici e nelle varie iniziative che abbiamo in mente di fare per essere al passo con i tempi e accorciare le difficoltà dei nostri artigiani, specialmente quelli che fanno prodotti di alta qualità, nell’andare sui mercati globali, superando i problemi di logistica, magari in una formula che è quella della digitalità che va sfruttata.
Per la prima volta abbiamo partecipato alla Fiera dell’Artigiano in modo virtuale, sapete che per il Covid non è stata realizzata la Fiera di Milano, ma è stata fatta una proposta alla nostra Regione, come alle altre, di farla in virtuale e per la prima volta, mi pare, una sessantina di artigiani hanno avuto una vetrina digitale, ovviamente agganciata un e-commerce per poter vendere i prodotti. E’ stata forse la prima volta che l’artigianato si è dovuto mettere in gioco sulla virtualità, e questo ci dà una grande opportunità perché la vetrina digitale ci permette di abbattere le problematiche della logistica, quindi, se sapremo sfruttare le nuove opportunità della digitalità per la valorizzazione dei prodotti artigianali, come la carta, potremo essere ancora competitivi.
Su questo stiamo lavorando, abbiamo in mente una legge, che è già stata depositata, aspettiamo l’avvallo dell’ufficio legislativo, che avrete nelle prossime settimane, nel frattempo mi fa molto piacere che abbiate fatto un focus così preciso e prezioso di un emblema della nostra regione che va difeso e sul quale intendiamo fare delle iniziative specifiche, ovviamente nell’adempimento della legge che l’Aula sta per approvare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Innanzitutto mi unisco ai ringraziamenti per l’attività della Consigliera Biondi, che si è fatta parte diligente nell’estendere questa proposta in legge, è riuscita trasversalmente a raccogliere l’adesione di tutti i gruppi con gli aggiustamenti necessari.
Questa occasione mi dà la possibilità di fare delle riflessioni. Noi scriviamo una legge sulla nostra storia marchigiana, sulla grandezza di Fabriano, prima artigianale e poi industriale con le Cartiere Miliani, ma anche di Ascoli Piceno e Pioraco, sulla storia della carta. Ovviamente questa è una legge encomiabile per cercare di fissare ancora di più i termini della nostra storia, della nostra civiltà marchigiana e locale, che poi non è solo italiana, con una riflessione sul ruolo della carta nel futuro.
La carta tende attualmente a scomparire, se ascoltiamo le associazioni ambientalistiche uno dei messaggi codificati che passa sempre è quello che bisogna risparmiare la carta, anche negli uffici, dai Ministeri agli enti locali, c’è la tendenza a risparmiare la carta, che distrugge le foreste, un consumo materiale che nell’ottica di una economia circolare deve essere sempre meno. Pensiamo al problema dei quotidiani, le nostre cartiere, in particolare il gruppo che deteneva il controllo delle cartiere fino a poco tempo fa – un gruppo veneto – produceva migliaia e migliaia di rotoli di carta per stampare i giornali, oggi tutti i giornali hanno una quota significativa di vendita on line. La carta per ufficio sta diminuendo moltissimo, giustamente, i quotidiani sempre meno consumano la carta, solo le riviste di nicchia, che hanno un valore anche di conservazione e d’arte, vengono stampate in carta, le altre meno. Pensiamo anche alla filigrana, la carta per le banconote, Fabriano era celebre nel mondo per produrre la carta filigranata per banconote.
La tendenza a sostituire le transazioni con la moneta elettronica uccide anche questo tipo di produzione, noi che conserviamo la memoria e che abbiamo le radici in questa pratica, dobbiamo valutare quale può essere la prospettiva di mercato e il nuovo modello di sviluppo, e allora è proprio questo, noi dobbiamo caratterizzare insieme alla celebrazione del riconoscimento di Fabriano, come città della carta e della filigrana, Ascoli Piceno e Pioraco come città della carta, dobbiamo non solo conservare la memoria con musei della carta e quant’altro, ma dare un senso del futuro.
Sempre più l’economia del mondo è focalizzata sulle produzioni di nicchia, noi dobbiamo far sì che questa produzione di nicchia si consolidi, soprattutto sia protagonista in queste città, in particolare a Fabriano, perché ormai in tutto il mondo è la qualità che passa, la qualità si conserva e mantiene anche valori economici significativi.
L’originale conta, la copia conta meno, quindi noi dobbiamo recuperare dal punto di vista economico le Marche a questa idea di qualità altissima, che vada, questa si, ad intercettare tutti gli aspetti dell’arte, la carta come manifestazione per l’arte e come prodotto per una serie di settori che sono legati alla cultura e alla comunicazione. Il messaggio che passa sulla carta e non solo attraverso il digitale.
E’ un progetto ovviamente, visto che l’Assessore Carloni si occupa soprattutto di identificare i filoni che possono essere sviluppati nel futuro e nei progetti innovativi, su Fabriano dobbiamo cercare di vedere e mettere a fuoco, capire insieme a chi ci lavora quale può essere il progetto innovativo di nicchia, ma che nel mondo non è più una nicchia, anche se sarebbero numeri altissimi sulla carta.
Concludo con un nuovo modello di sviluppo per le Marche, proprio a Fabriano, ormai 40/50 anni fa, nacque il modello di sviluppo economico delle Marche, quello sul quale Giorgio Fuà della Facoltà di Economia di Ancona ha scritto libri ed ha fatto pubblicazioni, che è stato un po’ la fortuna della nostra economia, un modello di economia diffusa che passava soprattutto per la metalmeccanica, le calzature, il mobile, ma non solo quello, anche per la carta.
Dobbiamo cercare di dare a questi settori che soffrono dei modelli alternativi ed io credo che questo aspetto dell’industria e dell’artigianato sia uno spicchio troppo piccolo, come qualità di valore e come arte può diventare il nuovo modello marchigiano, da una parte l’accoglienza, il cibo, l’enogastronomia, la storia, i monumenti, la cultura che indubbiamente va valorizzata, un modello economico trainante, non solo memoria ma modello di futuro, dall’altra queste nostre capacità. Per esempio, la calzatura di massa sta andando in crisi, abbiamo una calzatura specialistica che invece è fiorente, ci sono alcune aziende di nicchia che producono calzature a prezzi altissimi, addirittura nella nostra economia italiana sono fuori mercato ed invece trovano posto nel mondo.
La stessa cosa noi dobbiamo fare per i servizi, per la carta, come servizio all’arte, come servizio a tutto ciò che può nel mondo essere riconosciuto e identificato come un nuovo modello marchigiano, che oltre ad essere orgoglio produce posti di lavoro, produce nicchie di economia e qualche volta non solo nicchie. Cito un’evidenza, a Jesi, nonostante l’attuale crisi, è tuttora primaria la più grande industria al mondo di macchine olearie, il 70% della produzione del mondo di macchine olearie passa per Jesi, è un esempio di come possiamo diventare centrali in un settore di economia magari modesto, considerando il mercato mondiale, ma fortissimo considerando l’economia di un territorio e di una zona.
Quindi, un progetto di innovazione e di sviluppo in questo settore per la carta è un altro obiettivo che dobbiamo darci come governo economico della regione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Sostengo e condivido la proposta di legge con cui viene chiesto il riconoscimento, la promozione e la valorizzazione di Fabriano come città della carta e della filigrana e per questo ringrazio la Consigliera Biondi che se ne è fatta carico.
Si tratta di un'iniziativa che va nella direzione di conservare la memoria storica e le tradizioni di un territorio ricco di arte e cultura, ma anche in quella di affermarne l'identità, in un momento in cui averne è parte integrante del processo di rinascita che ci attende.
La proposta, che valorizza Fabriano ed anche tutte quelle realtà che hanno nel loro corredo storico la carta come emblema di una tradizione millenaria, rappresenta un nuovo modo di pensare al futuro delle nostre città, per le quali il turismo potrà e dovrà essere una risorsa preziosa.
Occorre infatti sviluppare, come non è mai stato fatto completamente nelle Marche, quel settore trainante per l'economia di altre regioni (vedi la Toscana o l'Umbria), creando le condizioni per una nuova narrazione della nostra, così bella, ricca di arte e cultura, ma ancora lontana dal considerarsi capace di attrarre flussi di turisti di una certa entità, soprattutto nelle zone interne. Ma se è vero che il turismo potrebbe essere la prima industria del Paese, è altrettanto vero che potrebbe esserlo per le Marche, il cui potenziale, dalla costa all'entroterra, è ancora tutto da sfruttare.
Fabriano, come pure Pioraco e Ascoli Piceno, ha avuto nella carta il centro di una fiorente economia. I manufatti prodotti dagli artigiani in queste terre operose sono diventate il fiore all'occhiello di un territorio che solo in età recente ha ritrovato in altri settori altre vocazioni industriali. Voglio dire che, in particolare nel fabrianese, il successivo boom economico legato agli elettrodomestici non ha mai soppiantato l'arte della carta, divenuta anzi un cimelio prezioso per rappresentarne l'identità oltre la sua stessa industria portante.
Rispolverarne il valore, alla luce di nuove prospettive, non è solo un vezzo culturale, ma è molto di più.
Dobbiamo puntare a ritrovare, infatti, in questa come in altre realtà (e per fortuna le Marche ne hanno tante), quelle specificità che sono il perno intorno al quale costruire nuove opportunità di valorizzazione turistica. L'entroterra, in particolare, ne ha un gran bisogno e certi turismi durano tutto l'anno, creando intorno al proprio elemento portante infinite altre occasioni di attrazione.
La proposta di legge che va nella direzione di valorizzare Fabriano è da considerarsi apripista di una nuova mentalità, salvaguardia delle nostre eccellenze. Ed è questo forse che deve iniziare a farci comprendere l'importanza di questo atto legislativo.
In un mondo sempre più globale, dove viaggiare è (Covid a parte) considerato un bene primario e sempre più ricercato, le Marche possono e devono intercettare una fetta considerevole di turisti italiani e stranieri, puntando a ritrovare e raccontare nel giusto modo ciò che in esse non solo è armonia, ma unicità ed eccellenza. Devono anche abituarsi a costruire intorno alla loro identità storica nuove ragioni per essere scelte come destinazione di un soggiorno. Una sana cultura del turismo infatti sa che si vince non quando il turista viene per visitare un solo luogo e poi andarsene, ma quando decide di restare fruendo di tutte quelle strutture, ricettive e commerciali, che sono non solo volano dell'economia, ma impalcatura sociale e luogo della vita.
Nella proposta vengono citate iniziative che in tal senso sono da implementare con azioni e risorse ulteriori. Parlo del Festival della Carta e del Premio Internazionale della Filigrana, promossi e organizzati dal Comune di Fabriano, che sono tra quelle utili a rafforzare il concetto per cui le Marche hanno ancora tanto da raccontare di se stesse e tanto da costruire intorno a ciò che hanno saputo conservare e tramandare.
Dostoevskij diceva che la bellezza salverà il mondo. Vorrei concludere questo mio intervento con una perifrasi di questa celebre frase che è anche la mia idea della vita. Credo infatti che sarà la cultura a salvare il mondo, perché la cultura è bellezza e per fortuna nelle Marche ne abbiamo tanta.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Condivido questa proposta di legge, il riconoscimento di Fabriano come città della carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco come città della carta.
Ringrazio naturalmente la Consigliera Biondi che ha presentato come prima firmataria questa proposta di legge, così come la minoranza, dimostrando l’esistenza di una condivisione in Aula su questa importante proposta di legge.
Con questa proposta si vuole valorizzare non solo Fabriano e Pioraco, ma tutta la regione Marche, in quanto si vuole valorizzare la realizzazione della carta a mano e soprattutto l’invenzione della carta filigranata, ottenendo così un riconoscimento e una tutela ufficiale di uno dei marchi distintivi delle Marche.
Il sostegno ufficiale che la Regione Marche darà con l’approvazione di questa proposta di legge contribuirà in modo concreto alla candidatura per l’inserimento della carta filigranata nell’elenco dei beni immateriali dell’Unesco, un percorso avviato già dalla Pia Università dei Cartai insieme ad una pluralità di soggetti.
Il buon esito di questa candidatura rappresenterebbe per la nostra regione l’ingresso ufficiale fra i territori che possono fregiarsi di essere presenti con le proprie eccellenze nell’elenco dell’Unesco.
Questo riconoscimento per Fabriano ed il suo comprensorio rappresenterebbe un importante tassello per rafforzare la propria vocazione turistica con evidenti benefici per tutta la nostra regione Marche. Qui condivido quanto ha espresso la Consigliera Menghi, questa proposta di legge fa da apripista per la salvaguardia delle nostre eccellenze marchigiane e gli interventi previsti nella presente proposta di legge darebbero vita a delle opportunità di natura strettamente economica, che vanno dalla valorizzazione e sviluppo delle botteghe artigiane fino ad un turismo culturale consentendo la tutela del patrimonio storico, culturale e contestualmente lo sviluppo delle economie locali.
Quindi, per la comunità fabrianese è sicuramente un motivo di orgoglio e vanto, ma questa proposta di legge lo è, come ho già detto, per tutta la nostra regione e noi come gruppo di Forza Italia condividiamo in pieno questa proposta di legge e ringraziamo la prima firmataria Consigliera Biondi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Sarò telegrafico. Ho sottoscritto questa proposta di legge perché la ritengo molto valida e ringrazio la Consigliera Biondi per averla presentata, per il lavoro che vi ha messo, anche per il gentile e raffinato pensiero che ha rivolto a noi Consiglieri regionali.
Credo che questo atto, oltre ad essere un giusto tributo ed a portare un beneficio alle tre realtà che si citano in questa legge – Fabriano, Pioraco ed Ascoli Piceno – abbia il valore di tributo a quei lavoratori che nei secoli si sono adoperati in questo settore.
Sono appassionato di storia, mi piace citare i tre fabrianesi che nel 1411 vennero assoldati dal Duca di Montefeltro, quindi della mia zona, del ducato di Urbino, a lavorare nella cartiera istituita qualche anno prima, nel 1408, a Fermignano, qui abbiamo il Consigliere Cancellieri che è stato Sindaco di questa importante cittadina del Metauro.
Credo che questa legge dia un giusto tributo anche ai tanti lavoratori marchigiani che si sono adoperati nel settore della carta. Quindi, ringrazio la Consigliera Biondi a nome mio e del mio gruppo consiliare.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Credo che questo sia un giorno importante che mi vede particolarmente coinvolta in quanto si parla della città dalla quale provengo e credo sia giusto da parte mia, oltre che ringraziare questa apertura da parte della maggioranza, che mi ha permesso di sottoscrivere un documento a cui tengo particolarmente, raccontare la storia del lavoro fatto rispetto alla carta ed alla filigrana, allacciandomi anche a quanto ricordato dalla Consigliera Bora.
Vi porto innanzitutto i saluti del Sindaco di Fabriano che avrebbe tanto voluto essere qui con noi oggi, ma in questo anno particolare non era proprio possibile, però mi faccio sua portavoce e della Giunta dalla quale provengo e dove sono stata Assessore fino a pochi mesi fa.
Oggi per me è una grande opportunità poter portare anche la voce del Consiglio comunale di Fabriano che, come sta succedendo oggi, e credo che questo sia un giorno importante, si è trovato anche in quella sede unito, senza bandiere politiche, rispetto ad un’eccellenza che dobbiamo tutelare.
E’ un lavoro che inizia da lontano, che ha visto tante amministrazioni coinvolte e che oggi trova concretezza nonostante la pandemia e i tanti cambiamenti che tutti stiamo vivendo, però teniamo alta l’attenzione sulle opportunità.
Credo che si debba lavorare in questo modo, cogliendo le risorse di ogni aspetto, di ogni territorio e facendole diventare un volano per tanti settori.
Oggi non stiamo parlando solo di cultura, che ci è particolarmente cara, ma parliamo di un’attività produttiva importante e di una macchina che può portare anche molto turismo.
Chi come me, anche altri qua dentro, viene da Fabriano ha nella mente il ricordo della gita scolastica al Museo della Carta e Filigrana, non vedo l’ora, come penso molti altri, di rivedere le scolaresche che invadono il centro storico ed i giardini comunali.
Speriamo quanto prima che questo settore possa avere una ripresa, la carta porta tanta ricchezza ad un territorio, Fabriano è capofila rispetto a questo, ma anche ad Ascoli Piceno e Pioraco, speriamo che Fermignano si possa unire, tanti si sono uniti in questa che è la via della carta, come l’abbiamo nominata in Commissione.
Credo che sia più importante vedere le risorse e valorizzarle tutti insieme, piuttosto che fare dei personalismi o valorizzare un territorio piuttosto che un altro, quindi mi sento di dire che la formazione, che ho visto sottolineata in questo documento, è una cosa molto importante.
L’entroterra perde molto spesso i suoi giovani perché non c’è lavoro, perché non si trovano nuovi spunti, credo che portare avanti la tradizione della filigrana, per esempio, con tanti mastri cartai che possono insegnarla ai giovani, sia una grande opportunità.
Mi sta particolarmente a cuore questo tema che ho visto nella proposta di legge sottolineato con appositi finanziamenti, deve essere un investimento sui giovani ed è molto bello che questo non solo veda unita tutta la politica, ma parta da una tradizione così antica, come le relatrici ci hanno rappresentato, che possa anche avere uno spunto, una visione nel futuro, come mestiere, come attività produttiva.
Spero vivamente che questo sia l’inizio di un percorso che vada a valorizzare le tante risorse che abbiamo nel territorio e che faccia vedere ai nostri ragazzi, ai nostri giovani come si può diventare esperti in qualcosa che affonda le proprie radici lontano, nelle nostre tradizioni di marchigiani, credo che sia una valorizzazione su più campi che ci trova oggi molto soddisfatti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Anche noi ovviamente ringraziamo la Consigliera Biondi per l’iniziativa, tutti i Consiglieri firmatari, i relatori, i membri della I Commissione per il lavoro effettuato.
Questi ringraziamenti non sono per una mera formalità o convenzione, ma nascono convintamente dal fatto che noi vediamo in questo un classico esempio in cui la profonda conoscenza e finanche l’amore per un territorio diventano legge.
Ringraziamo perché con questa proposta noi facciamo un altro passo nell’onorare la parola data in campagna elettorale, questa maggioranza ha già fatto delle proposte che vanno in questo senso, altre ne stanno per arrivare, cito la proposta sulla famiglia, la natalità e la genitorialità, solo perché mi vede come primo firmatario. Ebbene, stiamo cercando di onorare la parola data e si onora la parola data nel momento in cui si fa una proposta di legge che cerca di valorizzare, dare spazio, dare peso all’identità dei nostri territori, alle storie locali, alle eccellenze del nostro territorio e non certo e solo per un culto del passato, ma cercando di portare questo portato della tradizione verso il futuro, ad esempio, mediante la procedura Unesco o una valorizzazione in chiave turistica del nostro territorio.
Vedo dei passi che si stanno facendo ed altri ne stanno per arrivare verso l’integrazione delle varie eccellenze della nostra regione, verso l’esaltazione della nostra identità, delle nostre tradizioni, della nostra storia, delle nostre eccellenze, verso la valorizzazione dell’artigianato artistico, dell’accoglienza sul territorio e verso la tutela delle micro e piccole attività.
Siamo sempre più fieri di appartenere ad una maggioranza che nonostante l’emergenza sanitaria in corso, che assorbe evidentemente e inevitabilmente tante delle nostre energie, verso la quale dovremo unirci di più per affrontarla comunemente, riesce anche a mettere i mattoni per quel cambiamento promesso in campagna elettorale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Prima di tutto vorrei ringraziare e complimentarmi con la Consigliera Biondi, collega fabrianese del gruppo Lega in questa Assemblea legislativa, per essere la prima firmataria di questa legge, per la volontà e la determinazione con la quale ha portato avanti questa iniziativa politica e legislativa; un grazie va anche a tutti i Consiglieri della Commissione che hanno contribuito e lavorato per rendere ancora più estensiva ed efficace questa proposta di legge, quindi grazie a tutti, grazie alla Commissione ed in particolare alla Consigliera Biondi.
Approvo con grande entusiasmo e partecipazione questa proposta di legge che vuole giustamente riconoscere Fabriano come città della carta e della filigrana per quello che ha rappresentato in passato e per quello che rappresenta ancora oggi nel settore della produzione della carta, della carta a mano e della carta filigranata, così come è giusto anche riconoscere città della carta Ascoli Piceno e Pioraco, anche e non solo per la presenza di importanti musei legati alla produzione della carta stessa.
Ritengo giusto che Fabriano con questa legge diventi capofila della rete dei Comuni e dei luoghi delle Marche associati alla storia, alla cultura ed alla tradizione per la produzione della carta e della filigrana, come ritengo ovviamente giusto che questa legge preveda a 360° il coinvolgimento di tutte quelle città che dal XIII^ secolo in poi hanno avuto un ruolo attivo ed importante nella produzione della carta e della filigrana.
Sappiamo bene che nella nostra regione ci sono esempi di archeologia industriale e luoghi ancora ben tangibili legati alla produzione della carta che vanno conservati e valorizzati ed è giusto coinvolgerli in itinerari turistici e culturali.
Se si vogliono caratterizzare le Marche come una delle regioni più importanti per l’antica e tradizionale attività di fabbricazione della carta bisogna ricordarsi che le cartiere furono anche ad Esanatoglia, San Severino Marche, Castelraimondo, Fossombrone e Fermignano, questa con la sua specificità l’archivio.
Si rammenta che tutte le cartiere antiche hanno fabbricato carta e utilizzato la filigrana, è anche per questo che non posso non menzionare la ex cartiera del mio Comune, prima industria di Fermignano, a dimostrare sin da allora la vocazione del nostro Comune, attuale terzo polo industriale della provincia di Pesaro.
La cartiera fatta costruire dai Duchi di Urbino a Fermignano iniziò la sua attività nel maggio del 1408, la sua costruzione era stata avviata nell’autunno del 1407 per volere del Conte Guidantonio da Montefeltro.
I primi affittuari dell’opificio furono cartai di origine fabrianese ai quali con il tempo si sostituirono cartai locali formati dai primi.
Quella di Fermignano fu una cartiera di medie dimensioni, ma di elevata e diversificata produzione, ne fanno fede già nei primi 100 anni i contratti di vendita di partite di carta in tutta l’Italia centrale e settentrionale, tra l’altro lo Stato Pontificio utilizzava molto la carta di Fermignano.
Della carta prodotta a Fermignano se ne avvalsero per i loro lavori personaggi illustri come Donato Bramante di Fermignano, il giovane Raffaello Sanzio di Urbino, i fratelli Barocci e Federico Zuccari, nonché Leonardo da Vinci durante il suo soggiorno urbinate e da non dimenticare Ottaviano Petrucci da Fossombrone, l’inventore della stampa a caratteri mobili per la musica.
La Cartiera di Fermignano riserva una sorpresa nel panorama delle cartiere non solo delle Marche, ma anche dell’intero Paese, di essa esiste ancora oggi un interessante ed ordinato archivio che copre gli anni 1507/1870, un unicum che nessun altra cartiera può vantare.
La Cartiera ducale realizzata a Fermignano allo stato attuale non è più visibile nei locali che la contenevano, fatti salvi ambienti nel piano più interrato e in una zona superiore dove potrebbero indentificarsi alcune aperture originali nonché lo stenditoio. Oramai è solo un luogo evocativo mentre è ben ricostruibile tramite le raffigurazioni del ‘600 e le piante catastali. Resta interessante per l’archeologia industriale di cui è un ottimo esempio.
Questo luogo che ha visto dopo la chiusura della cartiera l’impianto di altre attività, è ad oggi molto ben ristrutturato dalla proprietà privata e si trova nel complesso Ponte e Torre medievale, nel centro storico di Fermignano.
Dopo l’approvazione di questa proposta di legge chi di dovere dovrà renderla nel miglior modo possibile operativa e recepire anche tutti quei progetti, ovviamente di valenza e di valore, che provengono dal territorio e che possono riportare ad esso tutti quei riconoscimenti storici, culturali ed economici che il nostro territorio e la nostra popolazione merita. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Voglio evidenziare il grande lavoro che è stato fatto in I Commissione anche dai Consiglieri del Partito Democratico, da me e dal Consigliere Cesetti, nella quale abbiamo presentato diversi emendamenti a firma della Consigliera Bora, che sono stati accolti.
Oggi siamo qui ad approvare una legge in maniera unanime, anche alla luce del lavoro fatto in Commissione sia da parte della maggioranza che dell’opposizione che ha dato un contributo attivo.
A questo proposito ho presentato, sempre insieme agli altri Consiglieri, un emendamento che consentirà anche alla città di Fabriano di poter entrare a far parte della rete museale gli spazi legati all’archeologia industriale, non solo quindi Fabriano come città capofila per la carta, ma anche Pioraco ed Ascoli Piceno, consentendo anche ad altre realtà proprietarie di una storia di far parte della rete.
Abbiamo dato un contributo attivo, purtroppo come ha detto, la Consigliera Bora aveva presentato questa proposta di legge nel corso della scorsa legislatura, non siamo riusciti ad approvarla, l’approviamo ora, l’importante è essere riusciti a valorizzare questa che è un’eccellenza che noi abbiamo a livello regionale e che dobbiamo promuovere a livello internazionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Anch’io voglio ringraziare tutti i Consiglieri di maggioranza e d’opposizione perché è importante far vedere l’unità di tutto il Consiglio regionale quando si fanno delle proposte di legge che accomunano tutti perché la cultura ed il rilancio del territorio, attraverso le nostre eccellenze, penso che siano una bandiera importante che tutti quanti dobbiamo portare avanti.
Ringrazio in primis la Consigliera Biondi che ha fatto dono a tutti noi di questa bellissima filigrana fabrianese, che è un simbolo del nostro territorio e della nostra regione ed è bene che noi diventiamo portatori delle nostre tradizioni.
Questa proposta di legge, secondo me, dà il segnale della volontà di ripartire dall’identità dei nostri territori, di ripartire dall’estro che rappresenta i marchigiani, un popolo caratterizzato da una genialità del saper fare, tutto ciò non dobbiamo disperderlo ed è la vocazione di questa proposta di legge.
Fabriano è già stata riconosciuta città creativa dell’Unesco per le arti e per le tradizioni popolari, ha già questo riconoscimento molto importante e questa proposta di legge supporta in modo istituzionale questa ulteriore candidatura della città di Fabriano come città per la fabbricazione della carta e della filigrana come bene immateriale dell’umanità.
La cosa rilevante, che tutti voi avete ricordato, è che questa proposta di legge mette in rete tutti i Comuni e i territori che hanno avuto questa grande tradizione cartaria, quindi, mi fa molto piacere che sia stata inserita Ascoli Piceno, Pioraco, ovviamente Fabriano ed Ascoli Piceno, due città che sono nel mio cuore. Questa è una proposta di legge che sposo e sosterrò con grande entusiasmo, come ovviamente ci sono anche altri territori importanti che sono stati segnati dalla tradizione cartaria, come il Consigliere Cancellieri giustamente ha ricordato.
Secondo me è fondamentale avere ed acquisire tutti quanti la consapevolezza dell’importanza dei beni immateriali che caratterizzano il nostro territorio perché sono dei simboli identitari delle Marche. Quindi, dobbiamo portare avanti oltre la carta tante altre realtà e tante altre eccellenze che abbiamo, questo è un primo passo importante.
Io ho già avviato una interlocuzione molto efficace con il Ministero dei beni culturali proprio per iniziare, lo stiamo redigendo insieme, un accordo quadro per valorizzare e mappare i beni immateriali che caratterizzano le Marche. Stiamo intraprendendo la stessa strada con la Fondazione Marche cultura perché abbiamo iniziato a valutare e ad ampliare lo Statuto della Fondazione per inserire un ambito di intervento inerente all’Unesco e promuovere e sostenere anche le nuove e importanti candidature che arriveranno dai Comuni marchigiani, ma anche per sostenere le città che hanno già ricevuto la qualifica Unesco perché una volta che si raggiunge questo obiettivo il Comune non si deve fermare, anzi ha un obbligo ulteriore di darsi da fare per far progredire in questo risultato che ha ottenuto sul territorio, quindi, la Regione deve stare vicino a tutti i Comuni e ai territori che hanno questo titolo importante.
Secondo me una cosa molto importante di questa proposta di legge è che mette in relazione più settori, quindi, non si parla solamente di cultura, ma anche di turismoche è collegato a tutto questo circuito di internazionalizzazione e, come ha ricordato la Consigliera Lupini, di formazione.
Ecco un altro tema fondamentale è la formazione, quindi, la Giunta e tutti noi, anche gli Assessori coinvolti, ovviamente, faremo un lavoro di squadra per portare avanti questa proposta di legge. La delega alla formazione, ad esempio, ce l’ha l’Assessore Aguzzi, è una questione molto importante soprattutto per quanto riguarda i mastri cartai e filigranisti che oggi si contano sulla punta delle dita. E’ un mestiere che rischia di scomparire e non possiamo permettercelo perché c’è un grande interesse anche fuori dal Paese di tante persone che magari vorrebbero acquisire questa tecnica e promuoverla nel mondo, quindi, dobbiamo puntare anche sul settore della formazione, come dobbiamo puntare a caratterizzare questi Comuni, in primis Fabriano, capofila, con degli eventi, come è scritto nella proposta di legge, che qualificano questa eccellenza che abbiamo.
Benissimo il Premio internazionale della Filigrana e il Festival della Carta, sono iniziative che daranno tantissimo lustro alla nostra regione e siamo molto contenti di sostenerle come Giunta regionale.
Quindi, ringrazio di nuovo tutti e complimenti per questa ottima e importante iniziativa legislativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto ed approfitto anch’io a nome della Lega per ringraziare per questa proposta di legge, che oggi andiamo ad approvare, sul riconoscimento di Fabriano come città della carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco come città della carta. E’ segno di grande attenzione al territorio marchigiano e di una visione di sana cultura, della nostra identità e integrazione, delle nostre bellezze e delle nostre attività artigianali uniche nel loro genere.
Ringrazio la Consigliera Biondi per l’iniziativa che ha preso come prima firmataria e voi tutti per la condivisione. Ringrazio il Presidente della I Commissione e tutti i componenti, in particolar modo i funzionari per il loro lavoro.
Sono certo che il Presidente Acquaroli e gli Assessori di riferimento, Carloni e Latini, sapranno dare il massimo per dare risalto a questa importante legge di alto livello culturale, vista la richiesta per il riconoscimento da parte dell’Unesco della città di Fabriano, cosa dal punto di vista turistico molto importante, che sono sicuro ci farà ben figurare a livello nazionale ed internazionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Voto favorevole. Un saluto alla Giunta ed a tutti i colleghi Consiglieri, un ringraziamento alla Consigliera Biondi per il lavoro concertato, nel quale ritrovo le intenzioni del gruppo di Rinasci Marche: non solo intenzioni sulla parte costiera, ma anche nelle aree interne, nelle quali attraverso questa proposta di legge sicuramente si avrà un’implementazione del turismo e delle azioni di conoscenza del territorio.
Un ringraziamento anche alla relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Il gruppo Rinasci Marche voterà favorevolmente perché attraverso interventi di questo genere si può sempre di più spingere il turismo e la valorizzazione di un territorio che, come nel caso di Fabriano, Ascoli Piceno e Pioraco, è stato martoriato dalla terribile tragedia del terremoto. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto il Presidente Acquaroli, la Giunta i colleghi e le colleghe Consiglieri.
Voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, convinto.
Saluto e ringrazio la prima firmataria, la Consigliera Biondi, un percorso intelligente, quello di recuperare anche il lavoro che era stato fatto, lo dico in maniera serena, c’erano due proposte di legge, una, quella ricordata dalla Consigliera Bora, a firma sua e di Giancarli e Sciapichetti, l’altra a firma di Pieroni, che significavano tra l’altro una grande attività messa in campo dalla precedente Giunta.
Nel dibattito ho sentito parlare del riconoscimento Unesco, che è stato avviato con una lettera di sostegno dal Presidente Ceriscioli e dagli Assessori Bora e Pieroni proprio per sottolineare il valore di quella città, di quelle città e di quel territorio in un ambito che oggi diventa strategico, perché si recuperano le nostre tradizioni, la nostra cultura, le nostre modalità e si mettono a disposizione delle nuove generazioni, si fanno oggetto di attrazione, di risorsa economica, avendo la capacità di riconvertire territori, che in determinati momenti sono diventati distretti industriali e portavano particolare ricchezza e occupazione. Oggi con un percorso diverso invece delineiamo la possibilità di riconvertire quei territori e questa legge, grazie anche al lavoro che è stato fatto …, ringrazio anche la relatrice di minoranza, ringrazio il Consigliere Carancini che ha dato un contributo per una titolazione diversa, che sottolinea ancora di più il legame con il territorio.
Quindi, c’è - ogni qualvolta ci sono proposte che mettono al centro le prospettive di questa regione e il valore dei nostri territori, come dimostriamo - una adesione del gruppo che rappresento e che ha avuto modo di dare un contributo nel passato e anche nel lavoro che è stato svolto in Commissione.
Penso che ci sia con questa legge la possibilità di dare davvero un valore e aprire percorsi totalmente nuovi, che il Consiglio regionale riesca a votarla all’unanimità è un segno di prospettiva, di visione e di grande opportunità per quei territori, quelle città, ma soprattutto per la nostra bellissima regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. In realtà sono io a ringraziare tutto il Consiglio regionale, i colleghi ed il Presidente della I Commissione, nonché nostro capogruppo, il Consigliere Marinelli, ringrazio anche per il prezioso contributo degli uffici regionali, ovviamente tutta la maggioranza, la minoranza ed in maniera particolare la Consigliera Lupini.
E’ certo che questa proposta di legge ha saputo passare dalle lodevoli intenzioni di ieri alla concretezza dei fatti presenti, come è certo che questo passaggio si compie attraverso la lettura costruttiva delle emergenze e delle specificità del territorio per trarne la spinta ad agire lasciando da parte le strumentalizzazioni politiche.
Fabriano, Ascoli Piceno, Pioraco, Castelraimondo sono state colte dalla pandemia in tutta la loro fragilità, dovuta alla crisi della cosiddetta terza Italia dei distretti industriali ed al più terribile intervento sismico dell’Appennino centrale.
Questa proposta di legge ne fa un simbolo delle Marche, che ripartono da se stesse e dalle infinite potenzialità che hanno saputo esprimere nel corso dei secoli.
La Lega asseconda e sostiene la possibilità che l’impresa culturale sia motore dello sviluppo, come è stato per l’impresa industriale.
L’approvazione della proposta di legge infatti dà anche la spinta decisiva ed inedita per le Marche per l’ingresso di Fabriano nell’elenco dei beni immateriali dell’Unesco per l’arte della filigrana ,completando un percorso virtuoso all’insegna della valorizzazione dell’ingegno fabrianese, marchigiano ed italico.
Una manna per il turismo più trendy, quello dell’esperienza che invita al tasting del territorio in cerca dell’anima stessa dei luoghi, per questo, ovviamente, a nome di tutta la Lega esprimo voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Dico subito che sono molto a disagio e imbarazzato perché siamo di fronte ad un testo di una legge ampiamente condivisa, siamo tutti d’accordo, quindi non ci dovrebbero essere continue polemiche.
Questa è una legge che la Consigliera Biondi, che tutti abbiamo ringraziato, ha nuovamente proposto, l’ha migliorata, ampliata, ci sono stati anche contributi positivi dell’opposizione e da questa Assemblea viene approvata.
Dov’è il problema? Dire che nella precedente legislatura voi l’avevate pensata, la Consigliera Bora rivendica di averla pensata prima degli altri con Giancarli, ma anche Pieroni ne aveva pensata un’altra!
Penso che questo sia un livello bassissimo, non voglio attizzare il fuoco, ma ho un carattere e credo che anche gli altri lo abbiano, non è possibile tornare sempre sulle stesse cose, mi dà l’impressione della moglie che è stata lasciata dal marito, o del marito che è stato lasciato dalla moglie, che non ci vuole stare, qualche volte si arriva anche all’omicidio e questo non è accettabile!
Bisogna che rientriamo nei ranghi, l’opposizione fa correttamente, io l’ho fatta per tanti anni, e l’ho fatta cercando di dare un contributo, qualche volta erano d’accordo qualche volta no, la maggioranza deve cercare di portare avanti delle cose, come ha detto giustamente il Consigliere Ausili con la sua pacatezza ecumenica: “Stiamo realizzando le promesse che abbiamo portato avanti in campagna elettorale”, cerchiamo di farlo, sia quelle che piacciono a tutti, sia quelle che piacciono a quelli che ci hanno votato. Questa deve essere una normale dialettica, serena, tranquilla, dentro un’Assemblea. Bisogna cercare di uscire dalle cose.
Può essere che tutti abbiamo torto in qualche occasione, cominciando dal sottoscritto, può essere che qualcun altro ha ragione, può essere a volte che tutti abbiamo ragione e condividiamo, questa è una legge grandemente condivisa, una buona legge, una buona pagina, l’ha detto soprattutto chi è originario del territorio di Fabriano, dalla Consigliera Biondi, all’Assessore Latini, alla Consigliera Lupini, che risiede a Fabriano ed è stata Assessore a Fabriano, tutto il Consiglio è d’accordo perché questo continuo rivangare?
Ho detto voto favorevole, ritengo che questa sia una buona cosa, condivisa da tutti, si vota tranquillamente sperando che sia utile, che possa decollare, deve essere finanziata, c’è tutto un seguito dopo che una legge è fatta, non voglio dire grida manzoniana, ma si comincia un percorso per realizzare le cose.
Spero che questo sia l’obiettivo di tutti e che lo possiamo tutti condividere, ovviamente il nostro voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Semplicemente per esprimere come gruppo Forza Italia il voto favorevole su questa proposta di legge.
Ringrazio ancora una volta la Consigliera Biondi per essere stata la prima firmataria e tutta l’Aula, maggioranza e minoranza, che approverà all’unanimità questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Direi che il nostro voto come Movimento 5 Stelle è favorevole, dico anche con grande convinzione che le marchigiane e i marchigiani vogliano vedere le loro eccellenze, le loro questioni importanti trattate come si sta facendo oggi, soprattutto come si è fatto in Commissione, accogliendo i contributi di tutti, di chi conosce il territorio. Mi auguro che questo apra le porte ad una modalità sinergica, come sottolineo sempre nell’affrontare le cose importanti dei nostri concittadini e delle nostre concittadine. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il voto è favorevole. Vorrei sottolineare che ogni gruppo consiliare, seppur modesto, può dare un contributo ad una proposta di legge, contributo che nasce anche dallo studio del passato, quindi, su questo non mi trovo d’accordo con il Consigliere Ciccioli perché quello che è stato fatto in passato va sottolineato, valorizzato, approfondito e magari migliorato.
Penso che il percorso di questa legge sia dovuto anche al fatto che tutti i marchigiani ce lo chiedevano in questa fase pandemica, in quanto il possibile e secondo me immediato rilancio del turismo in primavera e durante l’estate può vedere anche in questa norma la valorizzazione di un territorio così martoriato, come quello del fabrianese, ascolano e di Pioraco.
Creare un circolo virtuoso anche turistico, che porta la parte della costa verso l’entroterra, valorizzando un’eccellenza, essendo la città di Fabriano patrimonio dell’Unesco, vede secondo me quello che è stato fatto nel passato, si è lavorato, alcuni errori sono stati fatti, altri aspetti si potevano migliorare, noi siamo qui per questo, siamo stati delegati da tutti i marchigiani per migliorare e per fare delle cose buone, per questo siamo convinti nel voto che sarà positivo. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 8. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio dell’interrogazione n. 66 perché vorremmo che fosse presente il Consigliere Carancini.

PRESIDENTE. Va bene. Mi ricorda il Segretario dell’Assemblea che ci sono altre due richieste, il rinvio delle interrogazioni n. 73 e n. 76, per lo stesso motivo, per l’assenza del Consigliere Carancini a cui va il nostro augurio di pronta e immediata guarigione, con ritorno tra i banchi dell’Aula per l’attività del Consiglio regionale.
In merito all’interrogazione n. 62, ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, concernente: “Ripristino piena funzionalità del Dipartimento Materno-Infantile presso il presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro dell’AO Ospedali Riuniti Marche Nord, al termine dell’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus”, ci ha fatto presente la Giunta che non è ancora pronta a rispondere, in considerazione del materiale che doveva essere preparato per una risposta puntuale, quindi, su questa interrogazione si applica l’articolo n. 134, comma 4 “Qualora la Giunta all’atto di rispondere dichiari di non essere pronta a fornire la risposta, l’interrogazione viene iscritta nell’ordine del giorno della seduta successiva”.
L’Assessore Saltamartini mi conferma la necessità di rinviare l’interrogazione n. 62.

Interrogazione n. 64
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Autorizzazioni centraline idroelettriche sulle condotte della Società per l’Acquedotto del Nera”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 64 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare le Consigliere Lupini e Ruggeri perché hanno fatto un’opera di indagine molto approfondita, ricostruendo una serie di situazioni indubbiamente delicate che riguardano richieste portate avanti negli ultimi anni da alcune società per impiantare centraline idroelettriche su alcuni corsi d’acqua, su alcuni fiumi della nostra regione.
Le Consigliere mettono in evidenza il fatto che ad alcune di queste richieste, riconducibili ad alcune società, verrebbero a mancare dei presupposti perché le ditte sarebbero state inquisite e sembrerebbe anche condannate, non in Italia, ma all’estero, su alcuni fatti sconvenienti, di conseguenza non avrebbero titolarità a partecipare a queste assegnazioni. E’ vero che queste società in un giro di situazioni hanno intestato ad altri familiari la titolarità delle loro imprese, ma comunque si pone una questione all’attenzione della Giunta regionale. Non me ne vorranno le Consigliere, solitamente rispondo molto tranquillamente a braccio, ma qui si tratta di cose abbastanza delicate, io ho una relazione abbastanza precisa dei dirigenti e a parte le ultime cose e su cosa pensi io di tutto questo, sugli altri punti vado a leggere.
Parto dal primo punto, quello in cui chiedete se i Dirigenti della Regione erano o meno a conoscenza di queste situazioni, così come da voi segnalate. Vi leggo la risposta.
Si precisa che l'ufficio competente al rilascio dell'Autorizzazione Unica è venuto a conoscenza dell'esistenza di una sentenza penale a carico dell'imprenditore in questione, rappresentante legale nel 2016 della società XY, a seguito di una segnalazione pervenuta in data 28 febbraio 2020 a firma congiunta AATO 3 e Società dell'Acquedotto del Nera, assunta al prot. n. 254324 del 28 febbraio 2020.
A seguito di un confronto con l'Avvocatura regionale, con nota prot. n. 423789 del 23 aprile 2020 è stato richiesto all'imprenditore direttamente interessato di fornire gli opportuni chiarimenti in merito, supportati da tutta la documentazione giuridica agli atti.
Successivamente, con note del 23 maggio 2020, le società XX e YY (le due società derivanti dalla prima) hanno diffidato l'Amministrazione regionale a non dar seguito alle segnalazioni pervenute, contestandone la radicale illegittimità dei presupposti, delle motivazioni e delle finalità.
Acquisiti i documenti giuridici di interesse, l'Avvocatura regionale sta valutando quali azioni è necessario intraprendere sia in relazione ai procedimenti autorizzativi in corso sia in relazione alle dichiarazioni formulate, ai sensi del DPR n. 445/2000, dal legale rappresentante della società XY, al momento della presentazione dell'istanza di autorizzazione unica. Nelle more della conclusione della valutazione da parte dell'Avvocatura, si ritiene utile sottolineare che le Autorizzazioni Uniche rilasciate originariamente alla società XY sono state annullate dalla sentenza del Tribunale Superiore delle Acque n. 226/19 e che i procedimenti attualmente in atto sono stati promossi dalle due società sopra menzionate all'interno delle quali l'imprenditore in questione non assumerebbe nessun ruolo.
In merito alla partecipazione dell'imprenditore in esame alle riunioni della Conferenza dei servizi per le due centraline in oggetto, si precisa che, per quanto riguarda i due procedimenti autorizzativi, ex D.Lgs. n. 387/2003, attivati in ottemperanza a quanto disposto dalla sentenza del Tribunale Superiore delle Acque n. 226/19 e tuttora in corso presso l'ufficio competente al rilascio, l'imprenditore ha partecipato, dietro delega dei rispettivi legali rappresentanti delle società XX e YY, solamente alla prima riunione svoltasi in data 4 febbraio 2020 e, quindi, antecedente alla segnalazione sopra richiamata, quando ha partecipato alla Conferenza dei servizi gli uffici non erano ancora al corrente di questa situazione.
A riguardo si ritiene utile sottolineare che il rappresentante della società proponente ha partecipato alle riunioni della Conferenza dei servizi solamente nella fase istruttoria per poter fornire eventuali chiarimenti tecnici relativi al progetto da approvare e non nella fase decisoria. Pertanto la sua presenza in sede di Conferenza dei servizi è del tutto ininfluente ai fini della determinazione finale.
Per quel che riguarda il punto 2, a che punto sono le richieste di autorizzazione delle centraline sulle condotte dell'acquedotto del Nera, riconducibili a questa azienda e alle sue emanazioni, si riporta qui di seguito lo stato di avanzamento dei procedimenti di autorizzazione delle centraline sulle condotte dell'acquedotto del Nera:
1. Impianto idroelettrico ubicato sull'Acquedotto del Nera in Loc. Galleria delle Fornaci nel Comune di Pieve Torina (MC) - Società proponente: YY.
La riunione della Conferenza dei Servizi si è conclusa con la conferma del diniego al rilascio dell'autorizzazione unica. La determinazione negativa della Conferenza dei Servizi verrà formalizzata con apposito provvedimento amministrativo.
2. Impianto idroelettrico ubicato sull'Acquedotto del Nera in Loc. Galleria delle Fornaci nel Comune di Pieve Torina (MC) - Società proponente: XX.
La riunione della Conferenza dei Servizi si è conclusa con la conferma del diniego al rilascio dell'autorizzazione unica. La determinazione negativa della Conferenza dei Servizi verrà formalizzata con apposito provvedimento amministrativo.
3. Impianto idroelettrico centrale idroelettrica presso il serbatoio in Loc. Bura Acquedotto del Nera nel comune di Tolentino (MC).
In questo caso l'ufficio competente ha richiesto il perfezionamento dell'istanza con documentazione integrativa. Ad oggi la società proponente non ha ancora prodotto la documentazione richiesta e, pertanto, al momento non è stato avviato alcun procedimento autorizzativo.
Al punto 3 avete chiesto se nel territorio marchigiano ci sono altre richieste di istanze di derivazioni ai fini idroelettrici. In caso affermativo quante e dove.
Gli impianti idroelettrici che hanno ottenuto l'autorizzazione unica dal 2007 al 2020 sono 79, 3 sono in corso di autorizzazione, ai sensi dell'articolo 12 del D.Lgs. n. 387/2003; 37 sono le concessioni di grandi derivazioni per impianti idroelettrici rilasciate o in corso presso la Regione Marche. Attualmente i procedimenti in corso sono 3.
Al punto 4 avete chiesto quale sia la posizione politica di questa Amministrazione rispetto ai fatti di cui sopra, in particolare nella gestione del servizio idrico integrato.
Si rappresenta che la posizione politica dell'Amministrazione regionale nei confronti dei fatti oggetto dell'interrogazione, trattandosi in realtà di una questione meramente tecnico-giuridica, non può essere che quella di esigere la corretta applicazione della normativa nazionale e regionale vigente in materia.
In generale, in linea con le direttive nazionali e comunitarie, l'Amministrazione regionale tende a promuovere lo sviluppo di impianti di produzione di energia a fonti rinnovabili, quali opere di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti ai sensi dell'articolo 12 del D.Lgs. n. 387/2003, compresi quindi anche gli impianti idroelettrici, rimanendo ovviamente prioritario, in questo caso, l'uso acquedottistico della risorsa idrica, se mi permettete aggiungo possibilmente in mano pubblica come la legge prevede e come anche la mia visione è propensa dal punto di vista politico e amministrativo.
Queste sono le risposte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Aguzzi per la risposta. Mi rendo conto che le domande erano tante e la risposta scritta ci sarà molto utile per poterla recepire riguardandola con attenzione.
Direi che il gruppo del Movimento 5 Stelle si ritiene per ora soddisfatto della risposta rimanendo in attesa di nuovi riscontri, visto questa autorizzazione negata dobbiamo capire un po’ quali saranno i passi successivi e quale sarà la posizione della Regione che lei ha ora rappresentato e ci riserviamo di fare altri atti per seguire la vicenda. Grazie.

Interrogazione n. 74
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Barriere fonoassorbenti sulla linea ferroviaria adriatica nelle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 74 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Questa è una vicenda annosa, se ne discute da moltissimi anni, io ero stato investito di questa situazione quando ero Sindaco di Fano in anni anche abbastanza lontani.
C’è questa discussione che vede le Ferrovie dello Stato voler installare una serie di barriere fonoassorbenti, indubbiamente anche utili, sappiamo benissimo che i treni che attraversano i centri abitati portano disagio e situazioni di sofferenza. Già dall’epoca, parliamo di diversi anni fa, quando ricoprivo un altro tipo di incarico, avevamo serie perplessità in questo senso perché la proposta generalizzata delle Ferrovie dello Stato, e quando dico generalizzata parlo un po’ di tutte le regioni, non solo del nostro territorio marchigiano, proponeva barriere fonoassorbenti dell’altezza di circa 8 metri.
Voi capite che 8 metri sono una barriera incredibile rispetto alla collocazione nel nostro territorio. In tutte le nostre località di mare (città, paesi, luoghi) noi abbiamo una splendida visione, è vero che c’è di mezzo la ferrovia, ma c’è comunque una splendida visione, che verrebbe completamente occultata e offuscata da una barriera di quel genere, alta 8 metri, per tutta la lunghezza del tratto ferroviario. Per le Marche comprenderebbe di fatto tutta la fascia litoranea, anche quella della balneabilità e altro. Quindi, da molto tempo si dà il diniego a queste situazioni e da parte dei nostri territori c’è una forte preoccupazione.
In questo caso sono stato investito come Assessore regionale e ultimamente, partecipando alla Commissione ambiente e energia della Conferenza delle Regioni del 26 gennaio 2021, praticamente il giorno dopo della presentazione della vostra interrogazione, è una coincidenza … Sinceramente quando ho partecipato a questa riunione non ero a conoscenza della presentazione del vostro atto, ma non avrebbe inficiato il mio parere che è stato sempre molto chiaro, e lo è tuttora. In quella riunione ho fatto presente tutte le perplessità e le motivazioni che mi portavano a dare un diniego, non vi nascondo che da parte di tutte le altre Regioni invece c’è una condivisione, tant’è che io sono stato fortemente invitato ad addivenire ad un parere più favorevole rispetto a quello che stavo esprimendo. Non voglio neanche nascondere che dopo il mio intervento abbastanza motivato e deciso quel giorno, le Regioni Puglia ed Emilia-Romagna si erano in un primo momento accodate al mio intervento dicendo che avevamo buone ragioni per contrastare quel percorso, poi il Presidente della Commissione, che è l’Assessore della Regione Sardegna, coadiuvato dalla Regione Lazio, o Toscana, o Lombardia, non mi ricordo - diverse Regioni insistevano sul fatto che tutto potesse andare avanti - fece la proposta, è tutto qui a verbale, non ve lo leggo, ma è agli atti. Volevano convincermi asserendo che nella premessa del documento che avrebbero stilato si sarebbe riportata “una particolare attenzione alla salvaguardia dei territori”, eccetera.
Io ho chiesto che quella particolare attenzione fosse inserita nel dispositivo, non tanto nella premessa, nel momento mi hanno detto che non l’avrebbero inserita nel dispositivo, ma solo nella premessa.
Vi leggo il mio intervento come da verbale: “L’Assessore Aguzzi ribadisce che alle condizioni date non può esserci l’assenso della Regione Marche in quanto fa presente che inserire il punto in discussione nelle premesse non dà sufficienti garanzie”, questo è il mio secondo intervento, il primo ve lo risparmio.
Nei giorni successivi, credo che anche questa cosa sia casuale, c’era un incontro, chiesto al Presidente Acquaroli ed anche a me, con i Sindaci di Falconara, Senigallia e Mondolfo, insieme a dei Comitati di cittadini, preoccupati di questa situazione. Quel giorno non potevo partecipare perché avevo un funerale a Fano di una cara persona, che conoscevo, e mi sono collegato ad inizio riunione telefonicamente ribadendo le cose che vi sto dicendo, la riunione è stata conclusa dal Presidente Acquaroli che ha rassicurato i Sindaci e i Comitati sulla nostra posizione, che credo sia stata ribadita in passato dalla precedente amministrazione.
Questo è lo stato di fatto, non credo che questo diniego possa fermare la situazione a livello nazionale, però non escludo che possa portare un beneficio al dibattito. Sempre in quel verbale c’è una cauta apertura in quanto dice: “L’invito ad una condivisione con i territori è utile, c’è un
a frase che richiama questa cosa, ma non dà assicurazione.
La Commissione ambiente della Conferenza delle Regioni ha dato parere favorevole a questa iniziativa con il solo parere contrario della Regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Aguzzi per la risposta che in parte ci soddisfa, nel senso che ci sembra che questa Giunta, come quella precedente, bisogna riconoscerlo, ha nei riguardi di questa vicenda un approccio giusto e corretto. Ho detto che in parte ci soddisfa perché nella sua chiusura è stato esplicito: non sa se il diniego possa bastare per fermare questo spettro, questa cosa non dipende da lei, però sapere che le altre Regioni non hanno condiviso la proposta ci lascia poco tranquilli.
Noi siamo in contatto, come voi, con i comitati, è da lì che nasce la richiesta di conoscere la posizione della Giunta e di questo incontro che c’è stato con il Presidente Acquaroli eravamo a conoscenza tramite la stampa, quindi ci sembrava giusto portare il dibattito non solo in quella sede, ma anche in questa, che è il luogo istituzionale per eccellenza per le politiche regionali.
Le questioni sono complicate, le normative nazionali, anche quelle europee, sono particolarmente stringenti, comunque si può intervenire direttamente sulla sorgente rumorosa, sappiamo che è in corso un miglioramento del materiale rotabile e negli incontri che ci sono stati in Senato i tecnici auditi hanno detto che in fase di progettazione bisognerebbe tenere conto anche di questo, forse basterebbero delle barriere più basse, così come è stato suggerito tempo fa da un ingegnere che parlava di barriere meno impattanti, alte la metà. Comunque la scelta principale è quella lungo la via di propagazione del rumore, dalla sorgente al ricettore, barriere su cui anche noi siamo assolutamente contrari perché rovinerebbero il paesaggio di tutta la fascia costiera della nostra bellissima regione, arrecando danno anche e soprattutto al turismo.
Secondo noi si sta lavorando troppo poco sugli interventi sul ricettore, se si lavorasse sulla sorgente rumorosa e sul ricettore probabilmente nel tempo le barriere potrebbero essere dimenticate, ce lo auguriamo. Grazie.

Interrogazione n. 77
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Bora, Casini, Mangialardi, Cesetti, Biancani, Vitri
“Posti letto di terapia intensiva nelle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 77 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Carancini, Bora, Casini, Mangialardi, Cesetti, Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rispondo a questa interrogazione che tende a fare un focus preciso sulla disponibilità dei posti letto in terapia intensiva nella nostra regione, seguendo un ordine cronologico secondo le disponibilità.
La nomina della Giunta regionale risale al 15 ottobre 2020 e alla stessa data erano disponibili nella nostra regione, da tabella ministeriale, 115 posti più 3 che sono stati aggiunti successivamente dagli uffici. Questi dati risultano dal flusso HSP12 che è il flusso di comunicazione tra la Regione e il Ministero della salute.
Detto questo, c’è da tener conto che non erano stati completamente attivati i posti che erano stati autorizzati dal decreto legge del 19 maggio 2020 n. 34, che autorizzava la nostra Regione a realizzare 105 posti letto aggiuntivi, necessari per affrontare l’epidemia che in quei mesi impazzava all’interno del nostro Paese.
Il 15 ottobre 2020 ci siamo insediati e il 21 ottobre sono stati adottati 5 posti letti a San Benedetto del Tronto, posti letto di terapia intensiva di cui al decreto legge n. 34, il 31 ottobre 10 posti all’Azienda ospedaliera di Pesaro, il 26 dicembre 14 posti al San Salvatore e il 23 gennaio 2021 17 posti a Pesaro. Quindi, dei 105 posti letto autorizzati con il decreto legge del 19 maggio ne erano stati attivati solo questi.
Per far fronte all’epidemia ed alla necessità di ricoverare nell’estrema garanzia della terapia intensiva i pazienti che erano stati colpiti dal Covid, sono stati attivati 42 posti letto del Covid Hospital di Civitanova Marche il 31 ottobre, teniamo conto che l’attivazione dei posti letto al Covid Hospital di Civitanova Marche ha impoverito tutto il sistema, in particolare l’Area vasta 3 di Macerata che si è trovata a dover coprire le esigenze del personale specialistico (anestesisti, internisti, pneumologi, cardiologi, eccetera).
Dal 31 ottobre sono stati attivati: 42 posti a Civitanova Marche, 12 a Torrette, 7 a Jesi, 7 a Fermo ed 1 a San Benedetto del Tronto, preciso che i posti di cui sto parlando sono stati attivati immediatamente al di fuori del numero previsto dal decreto legge n. 34 proprio perché ne avevamo bisogno, dovevamo portare in terapia intensiva i malati che avevano necessità.
Quindi allo stato attuale, dal decreto legge 34 che, ripeto, era stato approvato il 19 maggio 2020 ed entrava in vigore immediatamente con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (la legge era operativa dal 19 maggio), mancano ancora all’appello dell’attivazione dei 105 posti autorizzati: 36 posti a Torrette, che verranno attivati il 21 aprile, 2 al Salesi, 7 a Jesi e 14 a Fermo. Dei 105 posti letto che dovevano essere attivati sin dal 19 maggio ne dobbiamo ancora attivare 59, quindi, complessivamente il sistema della Regione oggi ha a disposizione 233 posti e sono tutti a disposizione delle cure per il Covid 19.
Adesso rispondo ad alcune domande che sono state formulate nell’interrogazione.
La prima domanda è: perché si è messo in collegamento l’aumento dei posti di terapia intensiva con il l’indice Rt?
L’indice Rt e i 21 parametri concorrono alla determinazione delle zone gialle, arancioni e rosse ed il rapporto tra i posti di letto di terapia intensiva occupati e quelli disponibili, come sappiamo, non deve superare il 30%, è evidente che se i posti disponibili in terapia intensiva fossero quelli previsti dal decreto legge del 19 maggio 2020, cioè più 59 posti, noi avremo un indice dei posti letto occupati in terapia intensiva molto più basso.
Seconda domanda: in quali ospedali si trovano questi 237 posti? L’ho spiegato in dettaglio poco fa.
Considerando la grande carenza di personale infermieristico e medico, quanti di questi posti letto sono già effettivamente operativi e in quali strutture?
Sono tutti operativi, 233, perché il personale che serve viene attinto dagli altri reparti, quindi, c’è una compressione sostanzialmente delle prestazioni ospedaliere ordinarie, proprio perché l’emergenza impone la cura per salvare la vita a queste persone.
Punto quattro: perché si è comunicato al Ministero già da qualche giorno l’aumento dei posti letto in terapia intensiva prima della loro effettiva disponibilità e operatività.
Noi abbiamo comunicato al Ministero quanto c’è stato riportato dalle Aziende ospedaliere, le comunicazioni non le fa l’Assessore, le fanno gli uffici e i numeri di cui stiamo parlando risultano agli atti dell’amministrazione, quindi agli atti del Servizio sanità e agli atti delle Aziende ospedaliere.
Punto cinque: se la Giunta regionale è consapevole che l’indice di saturazione di terapia intensiva nelle Marche rischia di diminuire in modo non corretto in base ad una modalità di calcolo che include tutti i posti letto, indipendentemente dalla loro effettiva operatività.
Ripeto, l’operatività di questi posti letto è garantita ed è certificata dagli atti che sono stati emanati dai Dirigenti.
Punto sei: se la Giunta regionale è consapevole che sottostimare questo indice corrisponde a sottovalutare il rischio che la popolazione corre con la conseguente collocazione in zona non congrua.
La Giunta è perfettamente consapevole degli indici di rilevazione della collocazione della nostra Regione, c’è un dato inequivocabile, nei mesi da maggio fino ad ottobre, purtroppo, il decreto legge non è stato attuato, non sono state avviate le procedure di appalto e quindi noi cui siamo trovati nel pieno della pandemia, nell’esplosione della seconda fase, dal 15 ottobre solo con 115 posti più 3, quindi 118, e dopo 4 mesi ne abbiamo a disposizione esattamente oggi 233.
Attendiamo di mettere in esercizio gli ulteriori 59 posti, li ripeto: 36 a Torrette, 2 al Salesi, 7 a Jesi e 14 a Fermo, che sono già stati autorizzati dal decreto legge n. 34. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Intanto le chiedo se ci mette a disposizione i numeri che ha letto, così siamo in grado di analizzarli con calma.
Ho qualche dubbio rispetto alle risposte, ad esempio mi chiedo: rispetto ai posti letto del Covid Hospital di Civitanova come mai i pazienti, visto che ci sono diversi i posti letto a disposizione, del pronto soccorso di Torrette o di Jesi non vengono trasferiti all’Hospital di Civitanova, considerato che i pronto soccorso e strutture di terapia intensiva sono al collasso e in grandissima difficoltà? Come anche lei stesso ammette e come gli organi di stampa riportano in questi giorni.
Ci sono strutture in sofferenza e c’è una struttura che, come lei dice, è ampiamente utilizzabile da subito ed in buona parte è ancora vuota.
Si parla di posti letto completamente operativi quindi, le chiedo, ha già risposto all’interrogazione, ma la domanda sorge spontanea: gli infermieri, i medici, che svuotano altri reparti di altre strutture, ed i luoghi sono dotati di tecnologia e spazi adeguati per essere realmente disponibili?
E’ evidente che tutto ciò comporta una contrazione di altre prestazioni, in particolar modo di quelle a carattere operatorio perché so per certo, e credo che pure questo potrebbe tranquillamente confermarlo l’Assessore, che ci sono sedute operatorie che ormai non si tengono più per la difficoltà a garantire determinati servizi in termini medici ed infermieristici.
A questo proposito sorge un’altra domanda: se i medici e gli infermieri devono accorrere, giustamente, nelle strutture di terapia intensiva, come si intende portare avanti gli altri servizi che ovviamente vanno in sofferenza? Quindi, tutti gli altri servizi che vengono offerti alla popolazione non possono essere garantiti. Grazie.

Interpellanza n. 4
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Dichiarazioni del Presidente del Gruppo assembleare Fratelli d’Italia durante la seduta dell'Assemblea Legislativa del 26 gennaio 2021”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 4 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come abbiamo già anticipato nella Conferenza dei Presidenti, chiediamo il rinvio dell’interpellanza n. 4. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio dell’interpellanza n. 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 31
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Attività sportiva agonistica giovanile e dilettantistica”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 31 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Molto rapidamente, chiediamo a questa Assemblea di esprimersi positivamente su una mozione che dovrebbe mettere la Giunta nella condizione di poter dare una risposta ad un pezzo importante e strategico della nostra comunità, ai giovani che sono stati particolarmente segnati dall’evento pandemico.
Oltre al tema della scuola, che non è oggetto di questa mozione, l’attività sportiva dilettantistica agonistica e non agonistica è una relazione importante, non solo quella competitiva, quella del raggiungimento del risultato e dei successi. Qui si tratta di relazioni, di occasioni e di possibilità per i nostri giovani di uscire di casa e di farlo in sicurezza.
Devo dire che molte federazioni sportive marchigiane stanno per varare delle linee guida per l’inizio dei campionati, si tratta di società che coinvolgono migliaia di giovani, di ragazzi e ragazze, che rappresentano un momento formativo di relazione e anche di superamento della fase di isolamento a cui il Covid li ha costretti. Queste società sono già in grande difficoltà, lo sono dal punto di vista strutturale da sempre perché il sostegno alle attività sportive dilettantistiche non c’è stato mai in maniera diretta dal pubblico; anche i privati in questa fase fanno difficoltà a sostenere con le sponsorizzazioni le società sportive.
Per quanto siano importanti i protocolli ritengo che ci debba essere la disponibilità ad andare loro incontro, alleggerendo il peso, che sarebbe insostenibile, e l’onere economico per l’esecuzione dei tamponi dei test antigenici.
Chiediamo alla Regione di poter contribuire, come? Intanto con una convenzione tra l’Asur Marche, l’Anci Marche, il Coni e gli enti di promozione sportivo regionale, che consenta alle società di eseguire gratuitamente i tamponi per gli atleti loro iscritti e consentire la partecipazione alle attività agonistiche regionali. Non penso che sia un onere significativo ma è un bel segnale nei confronti del mondo sportivo, quello che ci piace di più, non quello che guardiamo in televisione, quello che dà occasioni importanti ai nostri giovani.
Ritengo che su questo il Consiglio – insieme - si potrebbe esprimere positivamente perché non è una posizione particolarmente onerosa né di parte. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di entrare nella discussione della mozione chiedo silenzio quando parla un Consigliere, chi ha necessità di conferire con altri può lasciare l’Aula oppure rimanere in Aula in perfetto silenzio per consentire un’esposizione non forzata e non costretta, che permetta a tutti noi, a chi rimane, di ascoltare con la dovuta attenzione.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho sottoscritto questa mozione insieme al Consigliere Mangialardi ed agli altri Consiglieri del Partito Democratico con grande convinzione.
Abbiamo già trattato questo argomento in Aula, abbiamo fatto un'interrogazione con la quale evidenziavamo come il mondo dello sport, come tante altre realtà, ha subìto dei grandissimi problemi in seguito a questa emergenza sanitaria.
Tra i problemi che hanno le realtà sportive c’è sicuramente quello della salute, ma anche il problema di garantire, attraverso tutti i protocolli che le varie federazioni stanno approvando, lo sport in sicurezza, che dovrà ripartire sicuramente. Le società hanno difficoltà a sostenere i costi per la verifica periodica della positività o meno, a cui dovranno essere sottoposti i giovani.
Si tratta soprattutto di realtà amatoriali che hanno difficoltà a trovare risorse per garantire questo tipo di verifica periodica, quindi, ritengo che sia importante attivare una convenzione tra Regione Marche Asur , i vari Comuni, le vari federazioni ed il Coni, per riuscire ad eseguire direttamente come ente pubblico i tamponi agli sportivi o, se questo non fosse possibile, riconoscere i costi attraverso ulteriori finanziamenti che occorrerà mettere in campo rispetto a quelli già previsti, questo per stare vicino e garantire lo sport in sicurezza, perché l’attività fisica fa bene alla salute, è una modalità che migliora la qualità della vita ed è fondamentale per la crescita dei giovani.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Vorrei chiedere ai proponenti di rinviare questa mozione in Commissione perché allo stato attuale gli uffici dell’Asur rispondono che non ci sono le risorse per poter avviare questa procedura di screening, anche se è assolutamente opportuna, in quanto è stato avviato il processo di vaccinazione del target degli over 80 e proseguiremo nei prossimi giorni con il personale di scuole, università, forze di sicurezza, forze armate, a cui seguiranno la categoria degli inabili e delle persone che hanno delle comorbilità. Tuttavia, non conosciamo esattamente il programma per la fornitura dei vaccini, quindi, non siamo in grado di pronosticare in questo momento quale sarà l’andamento delle forniture e della vaccinazione.
Sarebbe opportuno rivedere questa posizione in Commissione con i dirigenti dell’Asur. Vorrei anche sottolineare alla luce di tante dichiarazioni che sono state riportate sui giornali, soprattutto nella provincia di Pesaro, che attualmente la Regione Marche, il Servizio sanitario regionale ha a disposizione circa 400 mila vaccini che sono stati acquistati per l’attività ordinaria, chiedo scusa, tamponi rapidi antigenici che servono per l’attività di screening che viene fatta nelle scuole o dove si palesano dei focolai per la prevenzione generale. Non sono vaccini che sono stati ammucchiati per caso e lasciati ad ammuffire.
Per quanto riguarda l’attività di prevenzione per il mondo dello sport - in questo momento dobbiamo avviare il processo di vaccinazione con i diversi punti che già da oggi porterà altre 3.000 perone ad essere vaccinate - chiedo ai proponenti la possibilità di rinviare questo tema in Commissione e di rivedere la posizione che in questo momento, se si dovesse insistere, sarebbe negativa per la mancanza da parte del Servizio sanitario regionale delle risorse necessarie per la vaccinazione di queste persone, soprattutto degli atleti delle società sportive.
Voglio aggiungere che il Governo ha chiuso l’accordo con i medici di medicina generale per cui nei prossimi giorni avvieremo con i medici di medicina generale le trattative per concludere un accordo a livello regionale. Sarà possibile con il loro aiuto studiare la possibilità di predisporre ulteriori punti di vaccinazione e anche in questo caso abbiamo bisogno di un po’ di tempo per valutare ed eventualmente soddisfare questa richiesta, che era stata avanzata in prima analisi dall’Assessore Latini alcuni mesi fa quando non si conoscevano esattamente le modalità di vaccinazione e di fornitura dei vaccini. L’Assessore Latini aveva preso l’impegno con le associazioni sportive, con il Coni e con le altre società di valutare la possibilità e la necessità di avviare uno screening per tutti gli sportivi e per tutte le persone che svolgono attività sportiva. Bene, c’è un’interlocuzione all’interno della Giunta e all’interno dei servizi e delle Aziende ospedaliere, in particolare con l’Asur ed i servizi territoriali per valutare questa condizione.
Conclusivamente chiedo in prima analisi di rinviare questo atto in Commissione per valutare se con i medici di famiglia e con l’andamento del flusso della consegna dei vaccini sia possibile aprire un’ulteriore corsia per fare questo tipo di operazione, in subordine questa mozione, se si insiste, non può essere accolta in questo momento per la scarsità di risorse per procedere anche allo screening oltre che alla vaccinazione di massa, tenendo conto che sono centinaia di migliaia le persone che debbono essere vaccinate. Questo è lo scudo totale che ci può garantire di superare l’emergenza Covid. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, siamo dispiaciuti per la richiesta perché la mozione è talmente semplice che non ha bisogno di un passaggio in Commissione, non abbiamo messo nemmeno limiti di tempo, se vi dovesse interessare un approfondimento sul piano economico per attivare il progetto non ci sono degli elementi così fermi e condizionanti.
Capisco che trovare immediatamente le risorse a bilancio può essere una difficoltà, ma la nostra mozione non ha quel tipo di intento, diciamo solo: concentriamoci su quel tipo di percorso, attiviamolo compatibilmente con le altre iniziative che sono state messe in piedi.
Il rinvio in Commissione oggettivamente - ci guardiamo - serve solo per prendere del tempo che vi concediamo perché non vi metteremo pressione successivamente qualora voleste dar seguito …
Penso ad un’esigenza che non è la nostra, è di tutti, le società sportive hanno bisogno di un segnale, non ce la fanno, è un’esigenza dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze che sono prigionieri in casa e che hanno nell’attività sportiva organizzata un’occasione importante di relazione, quindi, vi chiediamo di ripensare al rigetto di questa mozione, tenendo conto che non ci sono particolari vincoli temporali, se non quelli organizzativi, che ovviamente possiamo capire, rispetto ai quali vorremo solo essere aggiornati, nella modalità di applicazione e di organizzazione compatibile con il resto di quello che state e stiamo facendo. Grazie.

PRESIDENTE. Non c’è il ritiro della mozione, quindi, si procede.
Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Vorrei solamente puntualizzare: l’Assessore Saltamartini ha parlato di risorse, ma non si riferiva a quelle del bilancio, ma al personale.
Avevo iniziato un’interlocuzione con le associazioni sportive per fare un calcolo dei tamponi settimanali che potevano servire, avevamo fatto un calcolo insieme perché c’era la volontà di questa amministrazione, soprattutto quando abbiamo iniziato lo screening di massa, di includere anche gli sportivi, nel confronto abbiamo individuato dagli 80 mila fino a 150 mila tamponi per le associazioni, che si distinguevano: 25 mila tamponi mensili e 6.250 tamponi settimanali, 150 mila erano i tamponi totali calcolati per sei mesi.
Quando facevamo questa valutazione eravamo in grado di assolvere a questo compito, io avevo anche annunciato questa disponibilità, anzi era una nuova proposta che avevo fatto direttamente alle associazioni sportive, poi abbiamo dovuto ritardare questa iniziativa perché il problema, come ha ricordato l’Assessore, era la mancanza di personale, che adesso è completamente impiegato nella vaccinazione, quindi è una risposta negativa per motivi di tempistica e mancanza di personale.
Per quanto riguarda il tema dei ristori ci siamo incontrati la settimana scorsa con il Comitato regionale dello sport per decidere insieme alle associazioni sportive a chi indirizzare e come i ristori che ammontano a 1,2 milioni, che sono stati messi in bilancio per l’anno 2021. Adesso siamo in attesa di un loro resoconto tecnico e appena riceveremo tali indicazioni procederemo con il bando ufficiale.
Questi fondi possono essere utilizzati anche per i tamponi, ma noi volevamo dare questo servizio gratuitamente, però potrebbero essere utilizzati in questo periodo in cui il personale non è a disposizione, sperando che tutto l’iter vaccinale vada in porto nel minor tempo possibile e poter destinare in seguito parte del personale agli atleti perché è sicuramente una cosa importante sostenere le associazioni sportive. Mi piaceva sottolineare che avevamo avviato questa interlocuzione su questo tema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Questo è un tema che mi appassiona particolarmente perché sono stato dirigente di associazioni sportive per oltre 20 anni, quindi, comprendo il tema, la portata e tutte le ripercussioni a livello di salute sull’attività sportiva, sul mondo dello sport e sulla ripresa dell’attività agonistica ed anche amatoriale dei ragazzi.
E’ un tema molto interessante proprio per questo chiedo al Consigliere di ripensarsi perché è un argomento che dobbiamo affrontare e le motivazioni della Giunta sono molto chiare, sia quelle sui tamponi che quelle economiche espresse ora dall’Assessore Latini.
Dobbiamo necessariamente pensare a quale può essere il modo migliore per aiutare queste persone, queste attività, un mondo intero che comprende tantissimi ragazzi, famiglie, persone.
Chiedo nuovamente di portare questa mozione all’interno della Commissione affinché si possano valutare anche i tempi, come ha detto l’Assessore Saltamartini, del piano vaccinale ed eventuali attività che si possono svolgere.
Mi permetto di sottolineare una cosa: è ora di smettere, sui giornali, sui quotidiani, io parlo principalmente della mia città, di continuare a sostenere che questi test antigenici li abbiamo in un magazzino e non sappiamo cosa farcene, sono pronti alle esigenza della Regione, allo scoppio di focolai e di altra attività. Finiamola ogni giorno di sostenere che i tamponi, che abbiamo reperito per le attività importanti della nostra regione, sono lì ad ammuffire, come dice l’Assessore, cerchiamo di concentrarci sulle cose serie e importanti che possiamo fare.
Questo tema è interessante, condivido le preoccupazioni espresse dai Consiglieri proponenti, mozione, però, per le motivazioni espresse in maniera molto chiara secondo me dalla Giunta se non verrà ritirata dovremo necessariamente votare contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per precisare, senza entrare nel merito, che la richiesta dell’Assessore, ora reiterata dal Consigliere Baiocchi, non ha ragione di essere in termini regolamentari perché non esiste il rinvio in Commissione, una mozione si rinvia o si tratta, noi la trattiamo e prendiamo atto ancora una volta della chiusura della maggioranza su qualsiasi nostra proposta, che è un dato di fatto. Altre vie non sono previste dal regolamento, è inutile provare a percorrerle. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Anche noi della Lega condividiamo la nobile iniziativa ma, avendo sentito i pareri dei nostri Assessori di Giunta, siamo d’accordo e in linea, se questa mozione non verrà rinviata saremo costretti a votare contro, quindi a bocciarla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Penso che in questo momento ci si debba concentrare esclusivamente sulle vaccinazioni perché la vera prevenzione in questa materia è la vaccinazione. I tamponi possono generare una mappatura sul territorio e far capire qual è la curva epidemiologica nei vari territori, ma come prevenzione l’efficacia più grande l’abbiamo con la vaccinazione, quindi, credo che dobbiamo concentrare le nostre risorse, non solo quelle economiche, ma io penso sempre al personale, sulla somministrazione dei vaccini.
Più persone vacciniamo in tempi brevi, meno abbiamo bisogno di fare tamponi anche perché farli per la popolazione dello sport e della scuola, vedo dopo una mozione simile, necessiterebbe di step almeno settimanali. Non è che se ora si fa un tampone questo è buono anche tra diversi giorni, perché la settimana successiva potrebbe esserci una partita, una nuova manifestazione sportiva agonistica e potrebbe esserci la necessità, prima di intraprenderla, di un nuovo tampone. Voi capite che l’impegno in tal senso …, e nella scuola è così, è uguale, non si può fare un tampone ogni mese, ne occorrerebbe uno a settimana se si vuole avere la mappatura dei contagi, se si vuole fare prevenzione. Quindi, il problema diventa piuttosto complicato, soprattutto perché chi viene impegnato in queste somministrazione è sempre lo stesso personale, che è già super impegnato da un anno e, lo sappiamo bene, con tanto di rischi personali. Adesso cosa facciamo? Dobbiamo impegnare quel personale per fare le vaccinazioni e pensiamo di allargare il discorso sui tamponi? Voi capite che è una situazione - mi metto dalla parte degli operatori sanitari - estremamente complessa soprattutto da questo punto di vista. Non è che uno non ritiene importante somministrare tamponi al mondo dello sport e della scuola per fare prevenzione e mandare i ragazzi a fare attività in maniera sicura, non è questo, il tema è che noi andiamo ad impegnare lo stesso personale che è super caricato attualmente con le vaccinazioni. D’altro canto mi pare che di tamponi ne abbiamo fatti tanti: Marche sicure, screening di massa, Dipartimento di prevenzione, medici di medicina generale, che continuano a fare tamponi giornalmente, anche adesso, Usca.
E’ stato tanto l’impegno nell’utilizzo di questo sistema, che ci ha permesso di avere una mappatura più o meno cogente di quello che succedeva in termini di patologia sul territorio. La mia preoccupazione è quella di stressare, chiedendo ancora di più, il personale sanitario, con prestazioni che in questo momento non è capace di dare. Ricordatevi che noi ancora oggi, parlo del personale e degli operatori sanitari, siamo impegnati nei confronti del Covid non solo nella somministrazione dei tamponi, ma anche nelle vaccinazioni e nella cura. Il nostro personale è impegnato nelle strutture a curare il Covid perché abbiamo ancora tanti malati in ospedale. Voi capite che queste cose sono prioritarie rispetto a quello che giustamente state chiedendo.
Io sono uno sportivo nato, ho fatto parte di questo mondo in tutti i ruoli, tutta la vita, quindi capisco, questa roba la capisco molto, una soluzione potrebbe essere, Consigliere Mangialardi, quella di fare delle convenzioni tra le società sportive ed i laboratori privati, gli istituti privati in modo da sollevare il personale sanitario che deve essere utilizzato per tutto il resto, portare i ragazzi a fare questo screening, che deve essere settimanale, presso laboratori privati o istituti privati.
Convenzioni con i costi dei tamponi piuttosto bassi per fare in modo che anche le società sportive riescano a farvi fronte. Magari pagare un tampone dai 3 ai 5 euro e una società anche con il concorso dei genitori potrebbe riuscire a sostenere questa spesa, anche perché la richiesta è giusta, bisogna tirar fuori questi ragazzi dalle case perché si stanno … Non far fare sport a un giovane significa tagliargli le braccia, lo amputi, questo è importante, bisogna tirarli fuori, però il tracciamento e la prevenzione attraverso i tamponi non possiamo chiederli al mondo sanitario super stressato e super impegnato. Una convenzione di questo tipo, a costi bassi, potrebbe essere una soluzione, aiuterebbe le società ad affrontare quel costo ed i genitori potrebbero sostenerle nell’affrontarlo, nello stesso tempo non si caricherebbe il peso sulla struttura sanitaria. Questa potrebbe essere una proposta e un’idea. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Brevissimamente perché non voglio ripetermi, forse veniamo dalle stesse esperienze professionali, ma concordo totalmente con il Consigliere Cancellieri, avrei detto più o meno le stesse cose.
Voglio rilevare, visto che non siamo un organo di organizzazione sanitaria, quanto un’ Assemblea, che questa mozione premette una cosa che è largamente condivisibile da tutti: la Regione deve favorire e sostenere in piena sicurezza l’attività di promozione ludica sportiva e sociale delle associazioni, questa è una cosa condivisibile, anzi le associazioni soffrono perché non riescono a svolgere i loro programmi, ancora di più gli atleti, i ragazzi, che sono costretti dalle norme di distanziamento e dalle ordinanze comunali a comportarsi in maniera diversa dall’ordinaria vita quotidiana.
Quando andiamo a scendere nel dettaglio, i tamponi non sono la cura e la prevenzione assoluta, sono qualcosa di utile per gestire il sistema, uno può fare il tampone e poche ore dopo essere contagiato, io sono un caso vivente, ho fatto 5/6 volte i tamponi, poi tra un tampone e un altro causalmente, in maniera molto secondaria, sono stato contagiato ed ho avuto la fortuna di fare il vaccino anticipato, gratis e naturale ed ho adesso gli anticorpi.
Credo che l’obiettivo sia gestire tutta la situazione, che è molto delicata, delicata per motivi di ordine clinico, sociale, economico e psicologico.
Qualche giorno fa in una conferenza stampa sottolineavo la delicatezza, soprattutto tra i giovani e gli adolescenti, di questo nuovo ordine sociale che nelle persone più fragili produce il ritiro sociale, comportamenti fobici e altre cose, in altre esplosioni di aggressività che registriamo spesso sulla stampa, sull’informazione. Ora l’obiettivo è fare della prevenzione che renda tutti liberi ed è la vaccinazione, poi in forme intermedie cercare di aumentare la prevenzione, migliorando ulteriormente l’intercettazione dei casi? Sicuramente si, chi più ne ha più ne metta, magari si potesse fare tutto a tutti, però l’obiettivo è gestire una situazione fino ad oggi sconosciuta, oggi più conosciuta, ma ancora non facilmente governabile per via della nostra organizzazione sociale e delle risorse anche sanitarie.
Quindi, questa mozione che nello spirito, voglio pensare, è una buona intenzione, nei fatti non produce una buona indicazione, il buon senso direbbe che la risposta non è così banale, perché poi finisce in una risposta banale,
Giustamente il Consigliere Mangialardi ha detto: “Noi non diamo neanche i tempi, è un auspicio”, però noi non viviamo di auspici, questa Assemblea deve vivere di atti ed il Governo regionale deve trasformare le volontà in atti forti e operativi. Pur essendo una sensibilizzazione utile è un documento inutile, assolutamente inutile, sta poi alla responsabilità di ognuno di noi fare cose giuste o sbagliate, la responsabilità della minoranza è decidere se preferisce non farsi approvare un documento oppure preferisce fare …
Ha sensibilizzato ulteriormente il Governo regionale e l’Assemblea stimolandoli, credo che tutti vogliamo fare bene, ad agire nel migliore dei modi anche nel settore sportivo, quindi, anche per dichiarazione di voto, sono contrario all’approvazione di questo documento così com’è perché non dà alcun contributo alla soluzione del problema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Sarò breve visto e considerato che questa mozione tratta un argomento importante, che sta particolarmente a cuore non soltanto al Consigliere Baiocchi, ma anche alla sottoscritta perché riguarda i tamponi per i ragazzi che svolgono attività sportiva dilettantistica.
Visto che non è possibile rinviare in Commissione questa mozione perché non è previsto da regolamento, chiedo a coloro che hanno presentato questo atto di rinviarlo per dare tempo alla Giunta di fare una programmazione, considerato che l’Assessore Latini è intervenuta. Naturalmente le soluzioni non sono definitive, diamole il tempo di organizzarsi, rinviate questa mozione alla prossima seduta in maniera tale che saranno più precise anche in vista delle risorse.
E’ un atto importante che sta cuore a tutti, particolarmente alla sottoscritta, vi chiedo di rinviarlo alla prossima seduta, non di ritirarlo, perché è importante, vi chiedo il rinvio alla prossima seduta, visto e considerato che non è possibile da regolamento rinviarlo in Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. L’articolo 143, comma 6 del Regolamento interno prevede che i proponenti possono ritirare la mozione, se non c’è questa volontà si va avanti e si conclude con l’approvazione o con il rigetto, non c’è altra strada, come ha già detto il Consigliere Mastrovincenzo.
Questa è la situazione, gli inviti a rivederla sotto questa finalizzazione, cioè il ritiro per ripresentarla in funzione di quanto è stato detto dai rappresentanti della Giunta, vanno poi incanalati nella norma che vi ho appena detto.
Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ritengo che questa mozione sia giusta nel merito, ma non fattibile perché il sistema sanitario regionale non può assumere ulteriori sforzi, oltre a quello che sta facendo.
Secondo me dovrebbe pensarci il calcio che conta, che dovrebbe impegnarsi a pagare per far fare i tamponi privatamente, come ha detto il Consigliere Cancellieri, tramite la Federazione italiana gioco calcio.
Il calcio italiano fattura 4,7 miliardi di euro e rientra all’interno delle dieci industrie italiane, tra l’altro riceve 248 milioni dal Coni, potrebbe essere il calcio che conta a far si che il calcio minore possa fare sport.
Chiaramente la Regione non può assumersi questi oneri, ma potrebbe, perché no, chiedere alla Federazione italiana gioco calcio ad attivarsi affinché anche il calcio minore possa esercitare le proprie funzioni. Questa è una proposta che vi invito a recepire e a farla diventare di questa Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Vorrei ristabilire l’ordine delle cose perché da sportivo tutte le settimane vivo questa situazione e sicuramente andare … Questo non è il mio caso, ma come me ci sono tanti sportivi che fanno campionati nazionali che ogni settimana devono controllarsi, alla fine è una forma di controllo verso gli altri, ma anche verso se stessi. Oggi molti sportivi riescono ad essere controllati settimanalmente e questa è una cosa molto positiva, a mio avviso, per chi sta loro intorno permettendo di continuare uno sport.
La necessità che solleva oggi il Partito Democratico con questa mozione è reale, qui non parliamo, rispetto al Consigliere Rossi che mi ha preceduto, di campionati nazionali, ma di un’attività sportiva giovanile che dovrebbe il prima possibile riniziare in sicurezza. Per fortuna sono ricominciato gli allenamenti, noi abbiamo dei giovani, giovanissimi, parliamo di 13-16 anni, anche 18 anni, che sono stati reclusi in casa, per fortuna adesso sono tornati a scuola al 50%. E’ un loro diritto praticare sport, ben vengano iniziative da parte delle federazioni, degli enti di promozione sportiva per far si che in sicurezza si torni a praticare lo sport.
Questa è la mia posizione, ritengo che la Regione, come ha fatto anche l’Assessore Latini, debba trovare gli strumenti per far si che prima possibile si torni a praticare lo sport in socialità.
Aggiungo che, a mio avviso, sarebbe importante da parte degli enti proposti aiutare le società sportive che non hanno miliardi, anche gli sponsor stanno venendo meno, e fanno un’attività sociale perché danno la possibilità ai giovanissimi di socializzare, di stare insieme, di creare aggregazioni, di divertirsi ed allo stesso tempo …, parliamoci chiaro, le società sportive sono in alcuni casi la prima famiglia dei ragazzi; spesso i ragazzini in fase adolescenziale si confidano con gli allenatori, con i dirigenti sportivi, quindi, è importante che tornino a fare gli allenamenti, questo è il primo momento, in secondo luogo credo che sia fondamentale, il prima possibile, tornare a praticare le gare, lo sport vero e proprio, la competizione, se vogliamo.
Mi rendo conto che la priorità in questo momento deve essere la vaccinazione, ci mancherebbe altro, più persone si vaccinano e meglio è, in particolar modo gli over 80 e tutte le persone fragili, però sappiamo benissimo che chi vaccinare e quanti vaccini darci lo decide il Governo, abbiamo una spada di Damocle e noi come Regione possiamo poco influire. Se le nostre strutture pubbliche non riescono, sarebbe importante, secondo me, trovare delle forme di collaborazione con le farmacie, con i privati convenzionati, con chiunque possa dare un servizio, un aiuto al pubblico, gli stessi medici di base.
Noi siamo stati eletti democraticamente e a noi spetta il compito politico, poi ci sono dei tecnici pagati dalla Regione che devono far si che le scelte politiche vengano portare in campo, noi non ci dobbiamo sostituire ai tecnici.
Credo che la mozione del Partito Democratico sia condivisibile e mi auguro che capisca il momento che stiamo attraversando. L’Assessore Saltamartini prima ha detto che la priorità assoluta è quella delle vaccinazioni ed il personale sanitario è in grande stress, in grande difficoltà, servirebbe un’ampia convergenza in Commissione, attraverso una condivisione delle linee guida, per poter ripartire utilizzando tutti gli strumenti possibili immaginabili.
Richiamo anche la mia maggioranza perché le esigenze che oggi il Partito Democratico ci pone sono reali e migliaia di famiglie le stanno vivendo, quindi, noi dobbiamo cercare nel limite del possibile di andar loro incontro.
Rispetto il parere della Giunta e chiedo al Partito Democratico di rinviare la mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ho trovato gli ultimi interventi di buon senso, mi riferisco a quelli dei Consiglieri Serfilippi, che ha parlato adesso, e Cancellieri.
La mozione nelle premesse, tanto per chiarire, non parla di calcio, mi pare chiaro che non si riferisca al calcio, ma a tutto quel sistema a cui i Consiglieri Serfilippi e Cancellieri, che evidentemente conoscono bene, si sono riferiti.
E’ un sistema minore che ha pochissime risorse e che rischia di essere penalizzato e con esso di penalizzare tanti giovani che in quei luoghi hanno uno strumento importante anche di crescita.
Nella mozione si impegna in maniera molto blanda la Giunta, non è un atto strumentale, ad elaborare e a sottoscrivere in tempi brevi, in un tempo che non è determinato, una convenzione tra la Regione Marche, l’Asur, l’Anci, quindi i Comuni e il Coni, gli enti di promozione sportiva. Questo significa che i soggetti di cui si parlava prima, farmacie, medici di base, volontariato, possono essere di aiuto per fare i tamponi per non appesantire il sistema sanitario che in questo momento, giustamente, è impegnato nel fare i vaccini.
Il pensiero condiviso di questa Assemblea è quello di creare delle convenzioni e chi meglio della Giunta e dei dirigenti della Giunta possono pensare a redigere degli atti mediante i quali si coinvolgono anche i volontari, il mondo del volontariato? Credo che questo sia possibile e visto che non ci sono tempi, nè costi … I costi saranno relativi, non necessitano di una modifica di bilancio, tra l’altro i tamponi li abbiamo perché, mi pare che si dica, ce ne sono nell’ordine di 400 mila, questo consentirebbe di fare tamponi … Se pensate che la popolazione scolastica delle Marche è di 77 mila unità, con 400 mila tamponi si può fare tanto.
Credo che questo possa essere importante e che sia una buona occasione approvare questa mozione perché, come ha detto prima la Consigliera Marcozzi, non è possibile rinviarla in Commissione, non c’è la richiesta di un impegno di spesa, di tamponi ne abbiamo, soggetti che non vanno a pesare sul sistema sanitario impegnato li abbiamo, si tratta solo di cucire una convenzione che non è poi così difficile da fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Provo a fare una sintesi perché rischiamo di ripeterci.
Credo che gli obiettivi della mozione dei Consiglieri del Partito Democratico sia mettere in sicurezza i ragazzi, consentire loro di fare sport e in qualche modo e misura sostenere economicamente le società sportive per questa attività di test, che devono in qualche modo, in qualche misura, portare avanti. Obiettivi che sono assolutamente condivisibili perché il ruolo e l’importanza delle società sportive …, non parlo delle società dei professionisti, ma di quelle che svolgono attività di sport destinata ai ragazzi, ai giovani, qualcosa di fondamentale e necessario per la nostra comunità.
Dobbiamo ammettere che queste società oggi si sostituiscono ad un obbligo, ad una mansione dello Stato, che è quella di consentire ai ragazzi di fare sport. Il sistema Stato non è in grado di garantirlo e ci sono queste società sportive, che in qualche modo noi dobbiamo agevolare, sostenere e considerare la funzione sociale e pubblica che svolgono, anche per conto nostro.
Detto questo, ci sono dei dati oggettivi si cui dobbiamo ragionare e vedere in che modo questi obiettivi che ci siamo prefissi e che condividiamo siano raggiungibili con questa mozione. L’Assessore Saltamartini in maniera chiara…, non occorreva che ce lo dicesse perché tutti ci rendiamo conto della realtà che stiamo vivendo, noi abbiamo difficoltà a fare vaccini ed è la priorità, abbiamo difficoltà con il personale. Credo che non sia una priorità togliere in questa fase degli operatori per fare i tamponi all’interno delle società sportive, questo non significa che sono aspetti da tralasciare, da non fare, che non siano importanti, tutto il contrario, però dobbiamo ragionare sulla priorità, che oggi è vaccinare prima possibile tutta la comunità. Abbiamo iniziato con gli over 80, stiamo proseguendo, auguriamoci di avere dal Governo un numero di vaccini consistente tale per cui nel più breve tempo possibile riusciremo a vaccinare tutti. Quindi, quale proposta, quale soluzione? Direi che la proposta che ha fatto il Consigliere Cancellieri la condivido pienamente, ragionare su delle soluzioni che siano sganciate dalla logica del personale pubblico e magari valutare la possibilità di fare convenzioni con dei privati, che possono essere farmacie piuttosto che privati convenzionati, proprio per questo vengo alle conclusioni, Presidente. La proposta è quella di ritirare la mozione che, ribadisco, condividiamo nella sua logica di obiettivi, ma il ritiro è funzionale al fatto di avere il tempo di fare un approfondimento, per poter dare e garantire una soluzione seria e responsabile, questo è il motivo per cui chiediamo ai proponenti di ritirarla, magari per riparlarne più avanti, giusto il tempo di fare i necessari approfondimenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Parlare per ultimo è sempre complicato, visto il dibattito acceso che c’è stato su questa mozione.
Innanzitutto parto da una parola chiave: l’impegno in tempi brevi ad una convenzione tra Regione Marche ed Asur Marche, convenzione che dobbiamo ai nostri ragazzi penalizzati in questo periodo Covid, l’unica salvezza psicologica per loro è quella di stare insieme, di socializzare e di fare sport.
Quando ho sentito dalle parole dei miei colleghi che non è una priorità …, oggi la priorità è a 360°, come tutti noi ben sappiamo, la prima priorità è la vaccinazione ed implementarla in maniera forte, immediata, con una copertura territoriale che dia supporto ai nostri medici di famiglia e di comunità, ma la priorità è anche quella di portare i nostri ragazzi nell’immediato ad esercitare una pratica sportiva. Spesso il 99% - io dico 99%, qualcuno dirà che è meno - dei nostri ragazzi gioca in società sportive minori, che non hanno nessun contributo, contributo che viene dato dalle famiglie, che si indebitano per sostituirsi allo Stato, perché versare le rette per lo sport minore, per chi ha due o tre figli, è un impegno economico. Molte volte le società si sostengono su donazioni o sostegni amichevoli di chi in alcuni sport ci crede, a partire dalla pallavolo per arrivare anche ai sport nuovi, come il badminton, sport in cui si può socializzare. Ma spesso c’è un limite e la prima parola che oggi si usa è salute. Investire e fare prevenzione, soprattutto prevedere dei ristori per i costi sostenuti, come dice la Consigliera Casini, che ringrazio perché sostiene la mozione, che a sua volta prevede una convenzione blanda. Il sostegno delle farmacie, del terzo settore, dei privati convenzionati ha un impegno di spesa minimo, ma un impegno morale, in quanto tutti noi abbiamo il dovere di risarcire. Parliamo prevalentemente di minori ed anche di adulti, che magari si possono permettere le spese economiche per fare sport a livello dilettantistico, lo sport potrebbe essere la chiave di volta per farci uscire da questo impasse. Magari i giovani chiusi nelle loro case possono uscire un giorno a settimana per andare a pranzo fuori, il sabato o la domenica, per ritrovarsi, ma con le chiusure della zona arancione sono fortemente limitati. Non dare una speranza e non impegnare la Giunta …, io dico, anche gli uffici perché il lavoro in sinergia, come chi mi ha preceduto ha ricordato, viene spesso sostenuto dagli uffici, però noi come Consiglieri regionali abbiamo il dovere di far uscire all’esterno un segno di forza, di unità, di fronte a questa mozione presentata a gennaio. Questo è un impegno che è stato più volte rimandato in questo caso per dar voce all’opposizione, un’opposizione costruttiva, di Consiglieri che studiano, lavorano e portano delle istanza.
In questa mozione ci sono anche delle istanze accettabili e noi come gruppo Rinasci Marche la sosteremo con forza, con la speranza che anche dall’altra parte ci sia un segno di distensione, un segno di sostegno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Un appello ai Consiglieri a sostenere questa mozione, guardate, lo dico per gli interventi molto pacati e per i contributi di grande disponibilità che ho sentito.
Siamo d’accordo sulla premessa e su questo non avevo nessun dubbio, il dispositivo è di due capoversi, nessun passaggio in Commissione potrebbe far meglio delle cose così stringate e poco impegnanti che abbiamo scritto, potevamo togliere il passaggio in tempi brevi così non davamo …, ma i tempi brevi non sono riferiti alla realizzazione, ma alla convenzione.
Prendo spunto da quanto detto dal Consigliere Cancellieri, noi mica diciamo che dobbiamo impegnare le nostre forze, che, l’abbiamo dichiarato, sono sotto stress. Abbiamo fatto i tamponi, e mi fermo, forse ci siamo accorti che lo screening di massa, che ha impegnato tanto, non è stato così di massa e non così efficace, ma non interessa, è stato fatto ed anche se avessimo intercettato un solo positivo l’abbiamo sottratto, mettiamola così, ma in maniera più stringata un contributo più importante di questo non potevamo darlo. Abbiamo aspettato un mese, 22 gennaio presentata, 23 febbraio, non c’è niente da aggiungere tranne che mettersi – mi fa molto piacere che l’Assessore Latini l’abbia già fatto - intorno al tavolo con i soggetti e gli attori per capire qual è il possibile percorso. Non sono in grado le strutture pubbliche? Bene, rivolgiamoci al privato, diamo un contributo, ma troviamo un equilibrio tra le difficoltà delle società sportive, l’ha detto prima il Consigliere Baiocchi, che si son riverberate …, l’ha detto il Consigliere Serfilippi, sono in difficoltà le associazioni sportive dilettantistiche, quelle che non hanno come principio la competizione e il risultato, ma la volontà di coinvolgere il settore giovanile, hanno problemi a pagare gli impianti, a gestirli, sono in difficoltà perché le famiglie non riescono a contribuire per consentire la partecipazione dei loro figli alle attività.
E’ un bel segnale quello che questa Assemblea può dare, non c’è un gioco delle parti, non vogliamo niente, non ci mettete nelle condizioni, ve lo dico, di uscire un’altra volta dicendo che abbiamo fatto una proposta su un ambito al quale siamo tutti legati e voi l’avete respinta. Non lo voglio fare, metteteci nelle condizioni, la mozione non impegna niente, solo di attivare i tavoli e capire quale parte delle risorse economiche, non il personale, può essere destinata ad una convenzione, pure per fasce, magari le società non sono nemmeno interessate, ma facciamolo, non respingete, non serve, sarebbe un segnale sbagliato che diamo alle future generazioni, alla nostra società, che è già in grande difficoltà. Non troveremo un modo di giustificarci, non potremo dirgli che abbiamo fatto lo screening e che non c’è il personale perché prima sembrava tutto possibile, non possiamo dirgli che lo screening oggi non serve perché abbiamo i vaccini, che non ci sono. Non lo facciamo, non lo dico ai proponenti, lo dico all’Assemblea, votate questa mozione e penso che daremo un bel segnale all’intera comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 31. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 32
ad iniziativa dei Consiglieri Antonini, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Bilò, Marinelli, Menghi, Serfilippi
“Definizione dei termini e dei tempi di pagamento delle utenze acqua energia elettrica e gas nei comuni del cratere Sisma 2016”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 32 dei Consiglieri Antonini, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Bilò, Marinelli, Menghi, Serfilippi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Questa è una mozione, come altre che ho presentato su questo tema, che ha come motivazione quella di non distrarci troppo dall’argomento, che a mio avviso deve sempre sollecitarci da un punto di vista politico perché come amministratori e politici, parlo come classe politica in generale, siamo debitori verso la popolazione dei terremotati, verso queste aree, di quattro anni pieni di ritardi e spesso anche di contraddizioni. Se è vero che come Regione non abbiamo la gran parte delle competenze, che sappiamo benissimo essere del Commissario e del Governo, è anche vero che abbiamo un ruolo politico importante nel sensibilizzare oltre che su alcune tematiche anche su un intervento diretto.
Questa mozione nasce a fronte di un’iniziativa che in parte è stata attivata dal partito al quale appartengo, la Lega in Parlamento, con gli onorevoli Patassini e Marchetti, ha chiesto a gran voce, soprattutto al Governo precedente, di impegnarsi su alcune decisioni fondamentali al fine di cercare di portare un contributo e di lenire le difficoltà e le piaghe di questi nostri amici che vivono da tanti anni una situazione di grande, grande gravità. Cosa è successo nel frattempo? Fortunatamente le richieste che riguardavano l’ulteriore rateizzazione del conguaglio delle bollette delle utenze - anche se in questo caso la fortuna conta poco, conta invece la capacità e l’esperienza immediatamente dimostrata da questo nuovo Governo e da chi lo compone - sono state prontamente accolte, quindi, questa mozione in parte ha avuto già una risposta perché l’argomento principale e più importante, ovvero la richiesta di rateizzazione del conguaglio in 120 mesi, è stata accolta.
Inoltre, e lo dico per dovere di cronaca e di informazione relativamente a questa mozione, è stata anche accolta la richiesta di non pagare le utenze relative agli immobili inagibili per tutto il 2021, è stata ottenuta l’esenzione per le Sae, quelle case temporanee che sono presenti nelle zone in cui non c’è l’agibilità delle abitazioni, e sono stati esclusi dal computo Isee gli immobili inagibili.
A fronte di tutto ciò manca qualcosa rispetto a quanto da noi richiesto con questa mozione. Io mi sento particolarmente soddisfatto, però voglio anche ringraziare delle persone, non faccio nomi, delle associazioni e dei comitati che hanno operato in questi anni con grande difficoltà, con grande impegno sul territorio, che hanno sollecitato tutto l’arco della politica locale regionale e nazionale, tipo il comitato spontaneo della voce dei terremotati, l’associazione la terra trema noi no, che in prima fila e in trincea con l’elmetto spesso hanno subìto e continuano a subire torti. Ogni tanto grazie a Dio sembra che qualche risposta venga data, ma dobbiamo ringraziare il loro impegno costante sul territorio.
Sembra finalmente che il vento stia cambiando anche per il rapporto - lo dico sentendo un po’ chi vive queste problematiche - con il Commissario Legnini che sta collaborando e coinvolgendo soprattutto le realtà locali. Questo è fondamentale, come Lega abbiamo sempre detto che mancava un’importante strategia di metodo sul territorio, ovvero il coinvolgimento diretto delle amministrazioni locali, delle associazioni, di chi ha vissuto e ha subito in prima persona e direttamente questo grande dramma. Dobbiamo ancora risolvere dei problemi che riguardano direttamente la Regione: le macerie, la risposta per la ricostruzione, solamente un 10% di ciò che c’era da autorizzare è stato autorizzato, la ricostruzione di alcuni centri, che purtroppo sono ancora completamente devastati, però intanto diamo delle piccole ma importanti risposte.
Manca qualcosina, quindi questa mozione rimane in piedi: non é stata accolta la richiesta di disalimentazione gratuita per le utenze (acqua, luce e gas) degli immobili, i nuovi allacci gratuiti delle utenze, che abbiamo chiesto fino alla conclusione dei lavori sugli immobili, che sono fuori dall’accoglimento della richiesta, l’esenzione del canone rai per tutti gli utenti, dagli eventi del sisma almeno fino alla fine del 2021.
Questa mozione ripeto rimane in piedi perché alcune risposte non sono state ancora date, soprattutto è importante, e questo lo dico a tutto il Consiglio, mantenere sempre viva l’attenzione su questo dramma, non dobbiamo sottrarci da un compito diretto, da una responsabilità diretta che è quella di risolvere i problemi e questo è il nostro primo impegno e la nostra prima responsabilità. Cerchiamo di tenere sempre alta la tensione, non accontentiamoci dei piccoli passi che ogni tanto riusciamo a fare o dei piccoli risultati che ogni tanto otteniamo perché il lavoro è ancora lungo e duro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Concordo e convengo sulla valutazione che il Consigliere Antonini ha fatto rispetto ai contenuti e alle novità significative che il mille proroghe ha recato con sé, con l’approvazione dell’ultimo emendamento che è anche frutto di una valutazione condivisa di tutte le forze politiche sotto il coordinamento del Presidente della Commissione bilancio che, sollecitato da tutti gli spalti dei gruppi parlamentari, è addivenuto ad una parziale ma prevalente eliminazione degli strascichi e delle conseguenze di una decisione davvero incomprensibile, per certi versi, di non allineare tutti i termini relativi alle provvidenze, agli esoneri, alle franchigie del terremoto alla scadenza dello stato di emergenza. Non ci vuole molto ad evitare ulteriori problematiche di questo genere se solo si usasse questo principio elementare che in realtà potrebbe garantire il prolungamento, il differimento ed il mantenimento dell’efficacia di tutte quelle attività che a titolo diverso sono riconducibili al sisma.
Ci tocca rincorrere come in un sudoku di difficile comprensione i diversi termini e debbo dire che l’emendamento unitario, che reca la firma dei deputati che sono stati prima citati … L’onorevole Trancassini mi ha riferito prontamente degli esiti di un emendamento soddisfacente, ma mancano all’appello alcune cose, una penso che sia rilevante ed è la mancata proroga dei siti di stoccaggio delle macerie ed altre questioni, come il tema del credito di imposta, che non era solo riferito a una questione temporale, ma anche sostanziale di provvidenza economica. Però, possiamo salutare questo mille proroghe come utile, positivo e adeguato alle esigenze della popolazione terremotata, fra l’altro ci sono anche ulteriori conferme per quanto riguarda le stazioni appaltanti perché è stata prorogata la facoltà per i Comuni di far luogo ad affidamenti diretti sotto i 150 mila euro di importo. Va bene, come sono solito dire, senza fretta, ma senza sosta cerchiamo di comporre un puzzle tutt’altro che semplice, che evidenzia una certa concordanza di obiettivi e di dinamiche istituzionali che fanno si che Comuni, Regione e struttura commissariale si ispirino ad un atteggiamento di coerenza, complementarietà e di confronto. Questo è stato il clima e l’atmosfera che ha accompagnato la scorsa settimana un ulteriore round di confronti con i Sindaci, che abbiamo tenuto anche alla presenza dei responsabili dell’Usr di Piediripa, che via via consente a questo coordinamento di forze operative istituzionali di trattare le situazioni più complicate. Riproponiamo, ho provato a dirlo anche recentemente, la metodologia del sisma del 1997 dove il quadrante complessivo delle istituzioni si muoveva più in senso orizzontale che verticale, in soldoni, cercando con un atteggiamento anche sartoriale di capire quali sono le esigenze del singolo Comune, in questa maniera ci avviciniamo, e concludo … spero che il Consiglio voglia anche tenere una sessione specifica sull’aggiornamento del terremoto perché, ha ragione il Consigliere Antonini, è uno dei temi fondamentali e costitutivi del nostro mandato consiliare, per fare il punto su quella che sarà la ricostruzione pubblica, che sta per partire. Stiamo approntando un rinforzo, un irrobustimento delle varie stazioni appaltanti così da munire di competenze giuridiche ed amministrative coloro che dovranno affrontare la parte iniziale ma più insidiosa, che darà la stura alla realizzazione dei recuperi pubblici, di municipi e scuole, che è la gara, e da questo punto di vista non posso che considerare proficuo il lavoro che stiamo facendo, ma ben vengano le sollecitazioni del Consiglio affinché, dove è necessario, anche il Parlamento possa confermare la sua vicinanza alle tematiche care non solo ai terremotati, ma a tutti i marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Ci soddisfa il risultato di alcuni nostri rappresentanti in Parlamento che hanno proposto delle misure che non rappresentano la soluzione del problema, ma se non altro dimostrano una vicinanza e un’attenzione a un popolo, ad una comunità che purtroppo ha visto distruggere non solo la propria casa, le proprie abitazioni, i propri territori, ma in alcuni casi purtroppo la vita di tanti familiari.
Siamo soddisfatti di questo, ma è evidente che la nostra mission - le parole dell’Assessore Castelli ci confortano - sarà quella di procedere ad una soluzione reale del problema terremoto e della ricostruzione, quindi, da un lato cogliamo con soddisfazione quest’attenzione che dimostriamo verso quelle comunità colpite dal sisma, dall’altro siamo fiduciosi sulla base di alcuni atti concreti che l’Assessore Castelli ci ha rappresentato nel precedente intervento.
La nostra mission è quella di procedere per quanto possibile velocemente alla ricostruzione e far rivivere quei territori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Parlo anche a nome del gruppo del Partito Democratico, noi siamo favorevoli a questa mozione anche perché una parte di essa, come si è detto prima, è stata già recepita all’interno del mille proroghe e perché l’attenzione per queste aree deve essere mantenuta alta.
Condivido quello che è stato detto poco fa dai colleghi, le agevolazioni sono importanti perché è impensabile che si possano pagare le bollette su immobili lesionati dal terremoto e inagibili. Non solo la ricostruzione è stata molto lenta a partire, ma c’era anche questo problema, anche il discorso delle Sae è condivisibile e importante e su queste va tenuta alta l’attenzione, soprattutto mi auguro che si continuerà con il lavoro che si era iniziato a fare, sul pensare alla loro destinazione non soltanto alla loro manutenzione.
Noi siamo a favore della mozione, soprattutto perché l’attenzione non venga mai meno rispetto alle necessità di queste aree che non sono meno fragili e non sono meno in difficoltà per il Covid, anzi, semmai le loro condizioni sono peggiorate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Il mio votò sarà favorevole.
Vorrei anche complimentarmi con il Consigliere Antonini e con tutto il gruppo consiliare della Lega per la completezza e l’approfondimento che dimostra questa mozione perché va a toccare i problemi reali dei cittadini.
Un complimento e il mio voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Il voto è favorevole e ringrazio gli intervenuti.
C’è stato un lavoro importante e di squadra alla base, ringrazio anche i funzionari e collaboratori che sono sempre presenti e ci sostengono nel dare concretezza a quelle che sono spesso delle intuizioni, delle idee, c’è chi è capace di mettere nero su bianco, svolge un lavoro oscuro però fondamentale.
Vorrei aggiungere una nota, pur condividendo tutto ciò che è stato detto dall’Assessore Castelli e dai Consiglieri Marinangeli e Casini, il carabiniere che purtroppo ieri è deceduto nell’attentato in Congo, ovvero Vittorio Iacovacci, era stato impegnato per diversi mesi nell’area intorno ad Ascoli per il post-terremoto, aveva svolto il suo servizio per parecchi mesi a Roccafluvione a 5 chilometri da Ascoli, scusate la retorica, vorrei dedicare anche alla sua memoria e al suo impegno questa nostra condivisione, non tanto della mozione quanto di un’esigenza che abbiamo mostrato tutti nel tenere alta l’attenzione e nel cercare finalmente di dare delle risposte concrete. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 32. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 35
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Casini, Vitri, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Organizzazione e coordinamento dell’attività di monitoraggio della diffusione di infezioni da Sars-CoV-2 fra gli studenti ed il personale scolastico”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 35 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Casini, Vitri, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Prima abbiamo trattato una mozione che si occupava dei giovani, un atto legato al mondo dello sport, il caso vuole che oggi se ne tratti anche un’altra che riguarda il monitoraggio e quindi lo screening dei ragazzi nelle scuole.
Dico subito che qualora dovesse passare questa mozione verrebbero controllati i ragazzi delle Marche e quelli che fanno attività sportiva.
Sono ormai diversi mesi - ricordo la prima interrogazione che abbiamo presentato su questo tema io e gli altri Consiglieri del Partito Democratico, in particolar modo con la Consigliera Vitri e la Consigliera Casini – che rimarchiamo, già da metà novembre, la necessità di attivare uno screening all’interno delle scuole. Questo per noi è importante anche perché la scuola deve essere una priorità e non possiamo permetterci di tornare indietro, di riattivare quella che viene chiamata la didattica a distanza, la dad.
Tante sono state le conseguenze nei confronti dei giovani rispetto all’utilizzo della didattica a distanza, che ha provocato da una parte un aumento, e non lo dico io, lo dicono i dati, della dispersione scolastica a livello nazionale, fatto molto negativo, e dall’altra ha creato una disuguaglianza in quanto non tutti i giovani hanno la possibilità di avere un collegamento da casa veloce. Mi riferisco soprattutto a quelli che vivono nelle zone del nostro entroterra, non tutti i ragazzi vivono delle realtà sociali e in famiglie dove tutto va bene, in molti casi vivono in famiglie con più figli, in case piccole, anche con tensioni familiari e il momento della scuola, della didattica, è importante per la crescita dei ragazzi.
Noi riteniamo che sia fondamentale e che deve essere la Regione ad avviare questa attività di screening o comunque di verifica periodica dei ragazzi. Rispetto ad alcuni interventi fatti in precedenza, non vogliamo per forza caricare il sistema pubblico, prima ho sentito gli interventi, noi parliamo da mesi della possibilità di attivare convenzioni con le farmacie, di utilizzare i medici di base, i laboratori privati perché riteniamo che lo screening periodico dei giovani sia fondamentale per garantire la scuola in presenza, con uno screening periodico sarebbe più sicuro anche il trasporto pubblico. Oggi si parla spesso della necessità di avere un trasporto pubblico sicuro, se i ragazzi venissero sottoposti allo screening periodico automaticamente sarebbero più sicuri l’utilizzo del trasporto pubblico e le condizioni familiari.
L’Assessore Saltamartini ha già annunciato che dai primi di marzo dovrebbe partire la vaccinazione del personale scolastico, che rimane una priorità, però noi dobbiamo fare in modo che la scuola possa proseguire fino alla fine dell’anno scolastico, fino a giugno. Siccome i ragazzi non saranno interessati dalla vaccinazione da qui a giugno, e nel nostro territorio regionale sono migliaia, da una parte potremmo, ovviamente non subito, mettere in sicurezza gli inseganti, anche se, ripeto, ci vorranno un paio di mesi prima di riuscire a vaccinari tutti, arriveremo a fine anno scolastico, dall’altra parte sarebbe altrettanto importante garantire uno screening rispetto alla popolazione scolastica.
Devo dire che altre Regioni, ecco perché da metà novembre dicevamo che bisognava vedere quello che veniva fatto fuori dal nostro territorio regionale, in particolar modo dall’Emilia Romagna, Toscana e Lazio, hanno già avviato da tempo uno screening periodico sulla popolazione studentesca, qualcuno lo fa attraverso le proprie strutture, altri attraverso le convenzioni, le farmacie i medici di base, i laboratori privati, sono cose che - vedo il Consigliere Cancellieri, c’è l’ho davanti - dico da metà novembre, attivare le convenzioni per poter fare lo screening.
Mi auguro che questa mozione venga approvata perché la scuola è una priorità, come garantire il fatto che i ragazzi possano frequentarla in sicurezza, questo significa la loro sicurezza e quella dei loro familiari. E’ importante.
Gli ultimi dati ci dicono che ci sono i focolai nelle scuole, a maggior ragione penso che sia rilevante prevenire piuttosto che rincorrere, come a volte siamo costretti a fare, e la prima azione passa attraverso uno screening periodico, farlo una volta e non farlo più non serve a niente. Qualche Regione l’ha attivato all’interno delle scuole utilizzando anche il personale medico volontario, la croce rossa o altro, prevedendo uno screening periodico. I giovani posso fare gratuitamente in farmacia o dal medico di base o nel laboratorio privato il test antigenico rapido. Questa è una questione solamente economica, di volontà politica ed economica, se non abbiamo il personale metteremo le risorse necessarie per farlo.
Riteniamo che la scuola debba essere garantita almeno fino a giugno, altrimenti rischiamo fra due settimane di dover chiudere tutto e i ragazzi torneranno nell’oblio che hanno vissuto per quasi un anno, non solo non andranno a fare sport, ma non faranno più niente, dovranno rimanere chiusi in casa.
Risolvere la questione all’interno delle scuole, vuol dire risolverla anche per l’attività sportiva. Io ero presente, come altri Consiglieri, quando è stato fatto lo screening all’interno delle scuole, i ragazzi che facevano attività sportiva non hanno fatto il test rapido antigenico perché l’avevano fatto il giorno prima nella propria società sportiva, se ribaltiamo il concetto e lo facciamo nelle scuole non è più necessario farlo nelle società sportiva. La differenza qual è? Lo sport non lo fanno tutti, mentre a scuola ci vanno tutti.
Penso che sia importante mettere i giovani delle Marche tutti nelle stesse condizioni, anche dal punto di vista del digital divide per il fatto che non c’è la rete in tutto il nostro territorio regionale e non tutti i giovani hanno le stesse condizioni all’interno della propria famiglia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa mozione ricalca esattamente la posizione precedente.
Nel momento in cui è stata avviata la vaccinazione nel nostro Paese, che è lo strumento principe per poter combattere il Covid, la Regione ha già organizzato la struttura operativa per la vaccinazione di tutto il corpo docente, tenendo conto che due giorni fa sono stati trasmessi dal Ministero della pubblica istruzione tutti gli elenchi dei docenti e del personale Ata e dal Ministero delle ricerca e dell’università quelli del proprio personale. Stiamo acquisendo dai Comuni l’elenco dei nominativi del personale degli asili, che non è censito dagli organi statali nè dagli organi regionali, siamo pronti per partire con la piattaforma in cui i docenti si potranno prenotare per essere vaccinati con il vaccino Astrazeneca, che è stato validato recentemente dall’Aifa, per tutto il personale fino al sessantacinquesimo anno di età.
Probabilmente cominceremo la vaccinazione del personale docente l’1 marzo, siamo pronti e disponibili ad iniziare quando ci saranno trasmessi i vaccini; valutiamo che i punti di vaccinazione, al di là delle critiche che sono state espresse, sono in grado di somministrare 10 mila vaccini al giorno, attualmente abbiamo un trend di 3 mila vaccini, ma non avendo il materiale da somministrare agli aventi diritto non siamo in grado di poter procedere.
Tornare indietro con lo screening, che era stato da un lato criticato e in un certo qual modo copiato in alcuni Comuni, significa riportare la barra della lotta al Covid in una situazione di obsolescenza, lo screening si faceva quando non c’era il vaccino e attualmente è necessario precisare che laddove si manifestino episodi di positività i distretti intervengono immediatamente per sottoporre a vaccinazione, soprattutto per la variante inglese, tutte le persone che possono essere state contagiate.
Il fatto che le Marche siano in una collocazione diversa rispetto alle regioni limitrofe dimostra che i 200 mila tamponi che sono stati somministrati, che hanno rilevato 2.500 positivi, hanno impedito a inconsapevoli vettori di spargere la pandemia. Questo lo voglio rivendicare come merito principale del sistema sanitario regionale, che è stato in grado di intervenire, in cui tutti gli operatori hanno espresso le loro capacità, potenzialità e professionalità.
E’ evidente che nel momento in cui si chiede di tonare indietro sul sistema - si chiede di ritornare al sistema di monitoraggio degli studenti, quando sappiamo perfettamente che i ragazzi di una certa età non hanno conseguenze così negative dal Covid, ma è pericolosa l’estensione della trasmissione dell’epidemia al personale docente e al personale Ata – si interrompe un percorso virtuoso che porterà la nostra Regione nelle prossime settimane ad essere in testa, ad essere un modello anche per le altre. E’ di questi giorni la richiesta di moltissime Regioni di strutturare i punti di vaccinazione, così come abbiamo fatto, nei palazzetti dello sport.
Come ho già detto prima, avviando il tavolo di concertazione e contrattazione con i medici di medicina generale saremo in grado prossimamente di far vaccinare una serie di cittadini che hanno diritto: i medici di medicina generale, i medici delle Usca e quelli del distretto. Conto di raggiungere questa intesa con i medici di medicina generale per aprire dei punti di vaccinazione con l’equipe territoriale dei distretti, un medico di famiglia che coordina due, tre, cinque infermiere in grado di somministrare i vaccini e di raggiungere in brevissimo tempo, se i vaccini ci verranno forniti, come si dice tecnicamente, l’immunità di gregge, che non riguarda il 90% ma, come è stato detto ieri dal Presidente dell’Aifa, si raggiunge con la vaccinazione del 60% della popolazione, che significa 600 mila marchigiani.
Stiamo già completando la vaccinazione del personale della sanità, 24 mila persone, stiamo completando la vaccinazione del personale nelle Rsa, abbiamo iniziato sabato con 3 mila persone al giorno di over 80, aggiungeremo dall’1 marzo, probabilmente, il personale della scuola, il personale dei servizi pubblici essenziali e se ci daranno i vaccini cominceremo subito con gli inabili e le persone che hanno comorbilità, a ruota attiveremo la prenotazione per coloro che hanno un’età tra i 60 e gli 80 anni. Se avremo i vaccini saremo in grado di intervenire entro aprile, maggio, giugno su 600 mila/700 mila marchigiani.
Ricordo a chi è presente in quest’Aula che circa un mese e mezzo fa intervenendo da questo microfono dissi che era opportuno che l’Italia si avviasse verso la produzione di vaccini, sono stato a lungo deriso da una serie di giornali, colleghi e così via, ma questo è l’oggetto dell’incontro che domani avrà il Ministro Giorgetti con le case farmaceutiche. Il sistema industriale italiano della farmaceutica è in grado non solo di produrre vaccini, ma di cooperare alla realizzazione di questi farmaci. Vi informo che ci siamo accodati alla Regione Veneto che aveva avviato un procedimento per verificare la possibilità di reperire sul mercato ufficiale, non quello delle truffe, non quello illegale, non quello delle ruberie, ulteriori vaccini perché, colleghi Consiglieri, dovete sapere che nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni c’è un conflitto tra le Regioni del centro-nord e quelle del sud. Le regioni del centro-nord hanno un maggior numero di persone che hanno una certa età, superiore a quelle del centro-sud, quindi, c’è un conflitto nel senso che una Regione come la nostra chiede di vaccinare tutto il target degli over 80, che è un numero superiore rispetto a quello delle regioni del sud, mentre le regioni del sud chiedono un numero di vaccini proporzionale al numero degli abitanti, chiaro che se si dovesse applicare il secondo criterio, quello della proporzione, non avremo la copertura di tutto il nostro target degli over 80, invalidi e così via. Quindi, ci stiamo organizzando e predisponendo anche per la realizzazione di questo fine.
Non credo di aver detto qualcosa di gravemente lesivo nel momento in cui ho sottolineato che il nostro Paese è la prima industria farmaceutica in Europa e la terza nel mondo, quindi abbiamo tutte le capacità e gli strumenti. Penso che dovremmo avviare un percorso di investimenti per la produzione di vaccini nel nostro Paese, che non possiamo dipendere dagli altri.
Mi permetto di sollecitare la maggioranza a portare all’approvazione del Consiglio un documento per sollecitare il Governo, una mozione dell’Assemblea regionale per attivare questo percorso. Se l’avessero fatto un mese fa probabilmente a maggio avremo avuto il vaccino italiano e avremmo potuto venderlo anche agli altri Paesi nel mondo.
Concludendo, prego i presentatori della mozione relativa allo screening per gli studenti …, ma perché non dobbiamo fare lo screening agli operatori che producono beni e servizi? Chi l’ha detto che in Italia c’è solo la scuola come servizio fondamentale? Certo, c’è la scuola come futuro dei nostri ragazzi, ma c’è tutto il sistema delle piccole imprese che producono reddito, occupazione, capacità di vendere cose belle e buone nel mondo, nei mercati internazionali. C’è un’urgente esigenza di intervenire con le vaccinazioni non solo dei target che rischiano, ma degli operai, delle fabbriche che producono reddito perché quei genitori che vogliono veder garantiti i loro figli nello studio e nei cicli scolastici - sono d’accordo sulle lezioni frontali perché nella mia esperienza ho avuto anche la fortuna di aver insegnato dieci anni nell’università - hanno bisogno di avere il loro lavoro, il loro reddito, la loro occupazione per non perdere fette di mercato.
In questo momento siamo impegnati nella vaccinazione di tutte quelle popolazioni che senza il Covid potrebbero garantire una minore pressione sul sistema ospedaliero e ripartire contestualmente con tutte le operazioni e gli interventi che servono alle persone con patologie e malattie croniche, che hanno bisogno della nostra sanità.
Conclusivamente, lo screening per gli studenti verrà fatto con i 400 mila tamponi, su tutti i focolai in cui siamo in grado di intervenire, solo la scorsa settimana tra la provincia di Ancona e Macerata ne abbiamo eseguiti 6 mila per verificare eventuali positività.
Ciò detto, chiedo la cortesia ai Consiglieri di valutare lo sforzo che il nostro Paese sta facendo, andando incontro anche a un appello che è stato fatto dal Presidente della Repubblica Mattarella, dal Presidente del Consiglio Draghi, tenendo conto che questa maggioranza allargata, composta da tutti i partiti salvo Fratelli d’Italia, dovrà rendersi conto che il futuro del nostro Paese viaggia attraverso l’immunizzazione vaccinale delle popolazioni e gli screening costituiscono un sistema complementare del sistema di prevenzione. Non si può immaginare di vincolare le strutture operative dell’Asur e delle aziende su operazioni per le quali non abbiamo le risorse umane, non abbiamo i medici, gli infermieri, non abbiamo neppure la possibilità finanziaria di fare le famose convenzioni perché il Governo copre le spese per il Covid solamente quelle stabilite e concordate con la struttura commissariale, con cui bisogna negoziare gli spazi che possono essere coperti …

PRESIDENTE. La prego di concludere Assessore.

Filippo SALTAMARTINI. Concludo, Presidente. Il Servizio sanitario regionale è in grado di assicurare tutti gli screening necessari agli studenti e al personale docente laddove se ne presenti l’esigenza, per quanto riguarda il resto l’impegno è garantito per la somministrazione dei vaccini. Dobbiamo fare ogni sforzo possibile per aumentare le dosi dei vaccini che possono portare la Regione Marche nei prossimi mesi ad assicurare a circa 600 mila marchigiani la copertura di gregge perché i punti di vaccinazione possono operare fino a 10 mila vaccinazioni al giorno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Io tengo la mascherina perché qui, Presidente, nessuno è esente dalle regole, però vedo che ci sono eccezioni continue e siccome ci giochiamo la salute di tutti, la invito ancora una volta a richiamare questo aspetto perché non è corretto.

PRESIDENTE. Ha perfettamente ragione, ho visto solo ora l’Assessore Saltamartini, ha perfettamente ragione.

Antonio MASTROVINCENZO. Ha parlato 20 minuti, scusi se è poco, senza mascherina.
Detto ciò, l’Assessore troppo spesso annuncia delle cose e si dimentica ben altri numeri. Ha citato la vaccinazione degli operatori delle Rsa, ma non dice che una settimana fa ha annunciato che erano stati vaccinati il 90% degli ospiti, quanto ad oggi ne risultano vaccinati solo 6.383, con la prima somministrazione, che rappresentano il 65%, quindi, o le cose si dicono precisamente o non si dicono numeri a caso, così come sull’immunità di gregge, che vuole raggiungere entro maggio, giugno, 600 mila persone. Angelini e Pfiser oggi hanno annunciato che è impossibile produrre il vaccino nelle Marche e anche se a livello nazionale ci si riuscisse ci vorrebbero 6/8 mesi, ed è ovviamente incompatibile con i tempi che ha dato.
Per quanto riguarda le persone disabili, le ricordo che in quest’Aula ha detto che sarebbero state le prime insieme alle persone ultraottantenni, oggi ci dice che verranno dopo le Forze dell’ordine, forse ad aprile, maggio, giugno.
Credo che ancora oggi assistiamo ad annunci che non hanno concretezza, la invito a dare numeri precisi e a non fare annunci che poi non hanno risvolti pratici oggettivi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Devo dire che da parte mia c’è una delusione totale, siamo in grado di confrontarci e di parlare su tematiche …, e mi fermo qui.
Su una mozione che cerca di capire come fare a garantire la didattica nella scuola c’è un silenzio assordante, a me la cosa dispiace molto perché che la scuola è un tema che deve essere trattato e deve essere affrontato soprattutto in quest’Aula, con la giusta attenzione. Il fatto che nessuno sia intervenuto …, per carità, siete tutti favorevoli al test rapido nel campo di calcio perché forse porta qualcosa di più della mia tabella C.
Penso che la scuola debba essere la priorità non di Biancani, non della Regione Marche, ma di tutti, non siamo in grado di fare un minimo intervento per capire come poter fare.
Sono deluso, chiudo qui, mi auguro che ci sia un voto positivo e rispetto ad alcune osservazioni dell’Assessore vorrei ricordare che le imprese, per garantire la continuità lavorativa, quasi tutte, si sono già attivate facendo i test rapidi periodici per i propri dipendenti, non parlo di imprese di due o tre persone, ma di quelle che hanno un certo numero di dipendenti già lo fanno, anzi il problema è che i giovani, che non vengono sottoposti ad un test periodico, molto spesso sono asintomatici e tornano a casa infettando i genitori.
Mi auguro che ci sia un ripensamento, ma il fatto che non ci sia stato il dibattito in Aula la dice tutta sulla priorità che questa Regione ha rispetto al mondo della scuola. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. A me dispiace molto votare contro queste due mozioni perché entrambe nel merito un senso ce l’hanno, però in questo momento c’è una questione di priorità. Noi abbiamo tutte le forze impegnate per le vaccinazioni, che riteniamo abbiano un peso in termini di prevenzione nettamente superiore a quello della tamponatura della nostra popolazione, quella l’abbiamo fatta, abbiamo ancora tante persone che si occupano dei tamponi, in particolare i medici di base, per cui se i ragazzi delle scuole e dello sport hanno bisogno in qualche modo di andare a fare la propria attività, che sia sportiva o scolastica … Come dice il Consigliere Biancani, con la tamponatura dei ragazzi nelle scuole noi faremo monitoraggio anche di quelli che vanno a fare sport, questo è evidente. Anche adesso i medici di base possono mettersi a disposizione per fare i tamponi ai giovani, ai ragazzi delle scuole e quelli dello sport, c’è un privato accreditato che comunque è a disposizione per fare i tamponi. Sarebbe utile, non lo metto in dubbio, un monitoraggio dei ragazzi, come sarebbe utile in futuro monitorare tutte le attività commerciali, per esempio, o artigianali. Anche le attività di ristorazione e i bar avranno bisogno di fare tamponi prima di riaprire, anche a questi bisognerebbe farli in maniera cadenzata perché un tampone fatto oggi domani potrebbe non avere più nessun significato.
Mi dispiace di dovere fare una dichiarazione di voto contraria a questa mozione perché nel merito un senso ce l’ha, come ce l’avrebbe per tantissime categorie, nella fattispecie non possiamo impegnare il personale sanitario pubblico perché super impegnato nelle vaccinazioni, che sono una priorità, quindi, dico che tutti gli altri, dai medici di base al privato accreditato, potrebbero essere a disposizione dei ragazzi delle scuole e di altri.
Andiamo avanti così, cerchiamo di vaccinare nel tempo più breve possibile più persone perché questa è la nostra priorità, per questo la Lega voterà contro questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Ritengo le parole finali del Consigliere Biancani molto gravi. Questa mozione, nel merito condivido quello che ha detto il Consigliere Cancellieri, riguarda un argomento importantissimo per le nostre vite, ma sostenere che non c’è stata una discussione perché questa amministrazione non tiene in considerazione il mondo della scuola …, questo è ingeneroso ed è una discussione secondo me forviante, qui c’è una continua strumentalizzazione di tutto.
Questo è un tema che deve essere trattato con molta serietà, quello che sta affrontando la Giunta è un momento molto difficile e pensare di sfruttare continuamente la questione popolare di persone davanti …, è assolutamente pretestuoso. Dobbiamo andare avanti con i vaccini in maniera più veloce possibile, e voi lo sapete, quindi, è inconcepibile che ancora si portino avanti mozioni che vanno in tal senso. Capisco che tutto si può sostenere politicamente, ma dire che un’amministrazione, una Giunta, ha scarsa attenzione al mondo della scuola per un tornaconto politico vostro non è concepibile.
Fratelli d’Italia per i motivi che abbiamo ampiamente esposto voterà contro. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Ho visto che la dichiarazione l’ha fatta il Consigliere Biancani, non mi ero accorto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Solo per dire che come gruppo voteremo contro la mozione.
Condivido in pieno quello che è stato detto dai Consiglieri di maggioranza, oggi la priorità sono i vaccini, solo ed esclusivamente i vaccini, è inutile che voi della minoranza continuiate a portare in Aula delle mozioni pretestuose, oggi dobbiamo dare la priorità alla vaccinazione di massa per risolvere la problematica. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 35. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 36
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marinelli, Latini, Marcozzi
“Contributo a fondo perduto per i Comuni ospitanti santuari meta di pellegrinaggi di rilevanza nazionale ed internazionale”

Mozione n. 42
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Marcozzi, Marinelli, Ciccioli, Latini
“Contributo a fondo perduto per i Comuni ospitanti santuari meta di pellegrinaggi di rilevanza nazionale ed internazionale”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 36 dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marinelli, Latini, Marcozzi e la mozione n. 42 dei Consiglieri Rossi, Marcozzi, Marinelli, Ciccioli, Latini, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Ritiro la mozione n. 36.

PRESIDENTE. L’articolo 143, comma 6, i proponenti ritirano la mozione n. 36 e si procede con la mozione n.42.
Prego, Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Cercherò di essere telegrafico, abbiamo ritirato la mozione n. 36, abbinata, per le novità intercorse in questo periodo per quando concerne il dovuto, ma mancato sostegno a tutte quelle realtà che vivono esclusivamente di turismo religioso.
Nella mozione si citava il decreto n. 104 del 14 agosto 2020 che originariamente aveva contemplato per il contributo solo le città capoluogo di provincia e le città metropolitane, escludendo tutti quei paesi, città, Comuni presenti nella nostra regione, che vedono la presenza di santuari. Questo aveva sollevato delle grosse proteste da parte dei diversi Comuni nazionali esclusi da questo ristoro, come Assisi e stessa Loreto. Il Consigliere comunale dei Civici ha prodotto una mozione in tal senso, recepita dal Consiglio comunale di Loreto che a sua volta ce l’ha inviata.
Uno dei problemi da risolvere è quello di sbloccare la situazione tramite un decreto attuativo, ma non solo, sinora si sono considerate solo le attività comprese nelle zone A, quindi, nei centri storici.
L’integrazione contenuta nella seconda mozione evidenza come l’estensione dei benefici del decreto n. 104 del 2020 ai Comuni non capoluogo tiene conto del calo del turismo straniero e solo di quello, quindi, un criterio insufficiente e incompleto.
Con la mozione si chiede di inserire nella legge di bilancio nazionale ulteriori risorse perché ci sembrano abbastanza scarne, vista anche l’importanza di queste città.
Un segnale che questo Consiglio dà al Governo nazionale è quello rivolto a tutelare tutte le attività artigianali e produttive oltre che commerciali delle città sedi di santuari e quelle non localizzate in zone del centro storico.
A tale riguardo voglio citare un’intervista di un cittadino marchigiano, fatta qualche settimana fa per una tv nazionale, Rete 4, di un artigiano di Loreto che dopo anni ed anni a causa di questa situazione ha dovuto chiudere baracca e burattini e a 53 anni si ritrova disoccupato. Con questa mozione si chiede che questo tipo di attività siano tutelate e si sollecita il Governo italiano, i Ministri competenti, affinché il contributo a fondo perduto per i centri storici venga integrato con risorse sufficienti per tutte le attività ricadenti nei comuni sedi di santuari, si chiede, altresì, che vengano comprese tutte le attività, anche non incluse nel centro storico, e di fare in modo che sia predisposto quanto prima un nuovo contributo a fondo perduto rivolto ai soggetti esercenti attività d’impresa di produzioni di beni religiosi esclusi dai decreti ristoro.
Tengo a precisare che molte sono le località marchigiane interessate a questa vicenda, nella mia zona penso al Monastero di Fonte Avellana, non solo alla città di Loreto, ma a tante altre situazioni e realtà di tutto il territorio marchigiano.
Ringrazio i capigruppo di maggioranza che hanno sottoscritto questa mozione ed invito anche i Consiglieri della minoranza a votarla favorevolmente. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Grazie per queste due mozioni molto importanti. Siamo ben consapevoli che le conseguenze del Covid stanno danneggiando queste località in cui sono presenti i nostri santuari e dove la vicenda pandemica sta pregiudicando in modo totale le varie attività.
I nostri luoghi sono ben noti, ma è bene citarli, io dico, perché vivono di pellegrinaggio religioso, in particolare: Loreto, Tolentino, Campocavallo ad Osimo, Sant’Angelo, Fonte Avellana, Monteprandone, Macereto, attività che senza quel pellegrinaggio hanno un lucro cessante davvero insostenibile.
Come è già stato detto il Governo ha previsto un bonus per i commercianti di queste città dotando un fondo di 10 milioni di euro, ma abbiamo riscontrato anche noi che manca ancora l’elenco dei Comuni destinatari e beneficiari di questo contributo, quindi, il decreto attuativo manca di un’effettiva contribuzione da parte del Governo e questo penalizza tantissimo le nostre località mete di pellegrinaggio religioso.
La prossima settimana abbiamo la Commissione attività produttive, che fa parte della Conferenza delle Regioni, coglieremo questa grande opportunità che ci date con la mozione per segnalare nella sede opportuna l’esigenza di dare attuazione a questo contributo e fare in modo che finalmente esca l’elenco dei beneficiari, così da dare un ristoro a queste località particolarmente penalizzate.
Voglio anche dire che nel contributo per la ripartenza - che abbiamo già dato e liquidato tra dicembre e gennaio a 8.500 micro imprese - erano comprese anche quelle che avevano avuto un calo del fatturato derivante dal Covid, anche quelle legate al turismo religioso o alla produzione artigianale di beni oggetto di distribuzione nei luoghi di pellegrinaggio, quelle micro imprese hanno avuto un aiuto.
Ripartendo dal discorso che facevamo prima sull’artigianato artistico, credo che le aziende che producono artigianato di tipo religioso potrebbero beneficiare di un’attività che stiamo per mettere in campo come Giunta, sulla scorta della legge che avete fatto prima sulla carta, che vedrà la carta di Fabriano ed altri ambiti inseriti in un grande progetto di rilancio del settore dell’artigianato. Credo che potremmo fare cosa buona e giusta inserendo in quel programma anche queste attività, quindi, se verrà approvata la mozione faremo in modo che quel progetto ricomprenda il rilancio dell’attività artigianale artistica, perché di questo si tratta.
Per quanto riguarda l’aiuto più significativo da dare ai Comuni, nelle sedi opportune, quella della Conferenza, faremo presente al Governo e solleciteremo affinché esca l’elenco dei beneficiari per poter sbloccare la dotazione dei 10 milioni che purtroppo fino ad ora non è stata concessa ai Comuni penalizzati. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliere Bilò, solo per correttezza, l’articolo 145 comma 1 dice che dopo l’illustrazione da parte di uno dei presentatori deve intervenire un esponente della Giunta, è solo per precisare.
Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Ritengo molto interessante l’intervento dell’Assessore Carloni.
Ritornando alla mozione credo che sia utile e intelligente, chiede sostegno per le piccole e medie imprese, botteghe artigianali creative di manifatture artistiche peculiari e anche prestigiose che oggi vedono tutto pesantemente bloccato, se poi consideriamo che non tutte le attività interessate al commercio legate al turismo religioso sono ubicate nei centri storici.
Il cosiddetto bonus per i commercianti delle città santuario inserito nella legge bilancio nazionale presenta risorse di modesta entità, come ha ricordato l’Assessore Carloni, 10 milioni di euro ed attualmente manca il relativo decreto attuativo.
Concludo Presidente, per quanto sopra esposto, vedo necessario il voto unanime di tutta l’Assemblea per sollecitare il Governo italiano ed i Ministri competenti affinché il contributo a fondo perduto per i centri storici venga integrato con risorse sufficienti per tutte le attività ricadenti nei Comuni sedi di santuari, inserendo tutte le attività, anche quelle non incluse nel centro storico, fare in modo che sia predisposto quanto prima anche un nuovo contributo a fondo perduto rivolto ai soggetti esercitanti attività di imprese di produzione di beni religiosi esclusi dai decreti ristori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Non possiamo che condividere pienamente il testo di questa mozione, che andiamo a firmare anche noi come gruppo di Fratelli d’Italia, in particolar modo per il cenno profondamente giusto riguardante le imprese di articoli religiosi.
Nelle nostre Marche sono più di una trentina le imprese attive su questo versante, con una quantità di dipendenti che supera il numero di mille, senza andare a citare tutto l’indotto notevolissimo che si attiva. Sono queste una delle tante eccellenze delle Marche, difatti queste aziende che sono presenti a Loreto, come pure nei Comuni limitrofi e in altri comuni marchigiani, esportano in tutto il mondo.
E’ necessario un sostegno maggiore a queste attività, che non è arrivato a causa di un Governo Conte che non ha mai espresso delle compensazioni economiche adeguate alle limitazioni dovute all’emergenza sanitaria, interventi che sono stati molto spesso imbrigliati dalla logica stringente, limitante ed escludente dei codici Ateco, logica che ha penalizzato queste attività di produzione di articoli sacri.
La Regione fa e farà la sua parte, come ha ben detto l’Assessore Carloni.
Chiudo ringraziando di cuore l’Assessore Castelli che questo lunedì ha incontrato insieme a me i rappresentanti delle maggiori attività che insistono su Loreto di produzione di articoli sacri e anche su questo versante la Regione fa e farà il possibile, ci auguriamo che il Governo possa affrontare in maniera risolutiva con le risorse che ha a disposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Devo dire che oggi è una buona giornata perché a parte alcune cose che a mio parere ci hanno fatto un po' perdere tempo, ci sono stato due indirizzi: quello della città della carta approvato all’unanimità, un contributo di tutti che valorizza un aspetto della nostra marchigianità, Fabriano e altri centri, Ascoli Piceno e Pioraco, probabilmente altri si aggiungeranno in futuro del pesarese, e adesso questo che rappresenta un’altra grande risorsa per la nostra regione, il turismo religioso.
Noi abbiamo una rete importante di luoghi, che hanno sia un valore spirituale che storico monumentale, da nord a sud della nostra regione, che potrebbero essere collegati anche con una parte dell’Italia centrale, in particolare con l’Umbria e con alcuni luoghi della Toscana, che sono fondamentali nella nostra storia, nelle nostre radici, che affondano la cristianità, come oggi vengono chiamate e spero che in questo almeno accontento la sinistra giudaico cristiana.
Penso che valorizzare questo attraverso una serie di provvedimenti, che possono apparire non all’altezza dei luoghi spirituali, che sono più materiali, ma che contribuiscono a conservare viva la memoria e il ruolo di quei centri rispetto alla fede e alla storia. Sono soprattutto un volano di sviluppo economico, rappresentato in primis dal turismo, quindi, dall’industria dell’accoglienza, e da tutto ciò che gira intorno, dall’artigianato artistico ad altre cose anche molto importanti che appartengono a settori minori, ma sicuramente significativi in un momento di crisi occupazionale della nostra economia.
Questa mozione che ho firmato insieme agli altri capigruppo della maggioranza spero trovi spazio anche nella visione della minoranza, chiamo minoranza perché non deve essere sempre necessariamente opposizione, quando a ruoli erano invertiti lo era il centrodestra.
E’ un progetto di sviluppo in un momento difficile per il Covid e altro, ma rappresenta anche una finestra sul futuro. Oggi il pellegrinaggio, il turismo religioso, lo spostamento delle persone non sono d’attualità, oggi d’attualità è il contenimento, il blocco dei confini, dei voli, dei trasferimenti delle persone, però esiste sempre un domani. Anche nei periodi più bui dell’umanità c’è sempre stata una cosa che è finita ed un domani, un altro giorno.
In questa visione dobbiamo attrezzarci oggi per supportare il domani, quindi, sono convintamente favorevole a questo indirizzo ed anche a nome del gruppo Fratelli d’Italia preannuncio il voto favorevole. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Per ringraziare della condivisione i gruppi di maggioranza e delle belle parole che hanno espresso per questa mozione. Tutti insieme ne abbiamo colto l’utilità e quello che potrebbe portare.
Ringrazio anche l’Assessore Carloni per aver annunciato un suo ulteriore interessamento.
Vi ringrazio e rinnovo ancora una volta l’invito alle minoranze a votare positivamente questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 42. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 37
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Avvio dell’iter legislativo regionale riguardante “Criteri per la programmazione, il funzionamento, la gestione e il controllo del servizio dei consultori familiari” come previsto dall’articolo 2 della legge nazionale 405/75”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 37 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questa mozione è un atto dovuto a cui tengo tantissimo perché mai avrei pensato di venire a discutere in quest’Aula sulla funzione dei consultori, che è la mia casa professionale dal 2000.
Che cos’è un consultorio? Non mi sembra così chiaro, ne abbiamo parlato in troppi modi, ma credo che questo sia l’unico modo, giusto e valido, quello di chiedere che sia normato.
Abbiamo un buco legislativo nelle Marche dal 2003, da quando è stata abrogata la legge del 1977, andiamo avanti con delle circolari amministrative, con dei piccoli atti, a singhiozzo. Se vogliamo parlare seriamente di consultori, ed io per consultorio intendo il socio-sanitario pubblico, dobbiamo legiferare, se questa è la funzione della Regione. Manca una legge regionale, facciamola, chiaramente nel rispetto dei ruoli. Io siedo con la minoranza e con questa mozione invitiamo, come Movimento 5 Stelle, la maggioranza ad esprimere la propria posizione rispetto al socio-sanitario pubblico, ripeto tante volte pubblico e non a caso.
Dopo che abbiamo depositato questa mozione il 2 febbraio sono fioccate varie proposte di legge, un po’ da tutte le parti, io le ho lette con grande interesse e grande attenzione, ma non ho visto una posizione chiara di investimento rispetto ai consultori del nostro sistema socio-sanitario, non ho visto un investimento economico, nè si è parlato di potenziamento dei consultori a livello di personale, mezzi e strumenti, quindi, vorrei discuterne in quest’Aula perché è giusto che le marchigiane e i marchigiani possano capire qual è la linea di indirizzo che la maggioranza intende dare rispetto a temi così caldi, che tanto hanno riempito le pagine dei giornali e dei social in queste settimane. Vorrei che qui pubblicamente venisse detto se dobbiamo assistere al funerale dei consultori familiari pubblici oppure se vogliamo nominarli nella loro importante funzione per rimetterli in sesto, dopo anni in cui hanno sofferto uno svuotamento e un depotenziamento che tutti conosciamo bene.
Il consultorio non è solo il luogo dell’interruzione volontaria di gravidanza, lo ripeto ormai da settimane, a sfinimento, se vogliamo rimettere in sesto i consultori e permettere alle famiglie, di cui altrettanto tanto si è parlato … Ci sono anche proposte per il sostegno delle famiglie, che ho letto altrettanto attentamente e che saranno discusse e valutate nelle varie Commissioni deputate, ma credo che prima di parlare di sostegno alla famiglia dobbiamo capire come rimettere in sesto i servizi territoriali, non parlo solo di consultori.
Questa è la mozione sui consultori, ma comprende tutta l’integrazione socio-sanitaria, se veramente vogliamo parlare di integrazione socio-sanitaria, ed essere seri, cosa che i cittadini e le cittadine si aspettano, dobbiamo capire che dobbiamo rivedere gli investimenti nei servizi pubblici perché se non potenziamo il servizio sociale della Regione, se non potenziamo i consultori, quanto meno rimettendoci tutto il personale che la struttura richiede da pianta organica, non possiamo parlare di sostegno alla famiglia. Non possiamo approfittare del difetto creato negli anni anche dai vari pensionamenti, da tantissimi fattori e da una lettura della società molto complessa per dire: apriamo le porte ai consultori privati convenzionati. Io su questo chiedo chiarezza all’Assessore e soprattutto al Presidente Acquaroli. I cittadini e tutti i miei colleghi del socio-sanitario vogliono sapere se c’è l’intenzione di mettere mano al piano socio-sanitario da questo punto di vista, lo so che lo faremo in Commissione, sono Vice Presidente di IV Commissione, seguo da vicino ed ho l’opportunità anche di intervenire su queste proposte di legge e sui temi, ma qui si tratta di un buco legislativo, chiediamoci a che cosa è dovuto, non ho scoperto io che manca una legge dal 2003.
E’ un tema difficile da affrontare, ma non possiamo avere paura di trattare gli argomenti che sono scomodi perché come parliamo e cavalchiamo i temi quando fanno rumore sulla stampa poi dobbiamo essere altrettanto operativi, concreti, come ci piace essere, e legiferare sulle cose che servono alle persone.
Abbiamo deciso che il consultorio serve, ripeto, non sono stata io a dirlo per prima, siamo tutti d’accordo che il consultorio è un luogo fondamentale di accoglienza delle dinamiche familiari, dei problemi delle donne, dei bambini e così via, figuratevi quanto mi senta coinvolta essendo stato il mio lavoro fino al 19 ottobre. Vi racconto anche che il consultorio pubblico, ripeto, pubblico, perché oggi stiamo parlando di consultori pubblici, non voglio parlare di altro e la mia mozione chiede di legiferare sulla sanità pubblica, non altro per ora, poi ci apriremo alle varie integrazioni, ma non partendo dal presupposto che tanto la sanità pubblica ormai è mancate allora ci appoggiamo al privato. Come Movimento 5 Stelle su questo abbiamo da sempre fatto delle grandi battaglie, figuriamoci su un luogo come il consultorio, si chiama consultorio familiare non a caso perché è fatto per le esigenze delle famiglie e la prima caratteristica dei consultori familiari è la terzietà, la neutralità dei professionisti, che hanno determinate caratteristiche, vengono assunti per determinate competenze che hanno e per la capacità di rimanere neutri, che significa concentrati sulla motivazione della persona che chiede aiuto, no su dettami etici, morali, politici e personali dell’operatore.
Si accolgono le persone non solo quando vogliono parlare di una gravidanza indesiderata, questo è riduttivo e non è la prima volta che lo sottolineo, ma anche quando si tratta della tutela minori, voi sapete che il consultorio familiare pubblico oggi è deputato a sostenere il Tribunale per i minorenni per la valutazione delle capacità genitoriali? Solo su questo credo che sia necessario mettere mano ad una legge, insieme a tutti quelli coinvolti, a tutto il terzo settore, alle parti sociali, agli operatori coinvolti, all’autorità giudiziaria perché vi assicuro che gran parte del lavoro dei consultori è quello della tutela minori, che è un aspetto delicatissimo, complesso e che sta mettendo in grande difficoltà il servizio con i numeri che abbiamo ad oggi.
Credo che questo necessiti di un tavolo in cui tutti si mettano seduti per rivedere i protocolli d’intesa, con gli ambiti, l’autorità giudiziaria, il terzo settore, le associazioni di volontariato ben vengano, tutti insieme si affronti seriamente la problematica che il settore socio-sanitario sta vivendo.
Oggi parliamo dei consultori, ma più volte ho parlato di Umee che sono quelle che vanno a gestire il sostegno scolastico, i rapporti con i bisogni speciali dei minori affetti da una qualche patologia, tutto il settore socio-sanitario ci chiede attenzione, un’attenzione che oggi io porto in Aula. Voglio capire se la maggioranza ha intenzione di investire perché le proposte di legge senza un investimento economico mi fanno davvero preoccupare.
Vogliamo sostenere le famiglie? Vogliamo vedere un socio-sanitario davvero integrato ed efficace, oppure no? Questa è la domanda che sottende la mozione. Chiaro che una proposta sui consultori non si fa in due giorni, in una settimana, veloce, veloce, io non ho depositato nessuna proposta di legge e la mia collega ha capito profondamente le mie motivazioni. Mi aspetto un atteggiamento sinergico da parte di tutti, il consultorio non è di qualcuno, è di tutte e tutti, quindi, mi auguro che il mio intento, il nostro intento sia stato ben colto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come abbiamo già esplicitato in altre circostanze e per altri argomenti siamo d’accordo nel verificare e possibilmente potenziare la funzione dei consultori familiari che, come è stato illustrato testé, ha delle funzioni anche di cooperazione e ad adiuvandum delle funzioni stesse dell’autorità giudiziaria, specie del Tribunale dei minorenni.
Il problema è che quando parliamo di personale dobbiamo tenere conto del fatto che la struttura relativa agli organigrammi è disciplinata dalla legge, spetta allo Stato la definizione dell’organizzazione della pubblica amministrazione, non alla Regione, alla quale compete la funzione di programmazione, ciò che potremo fare con legge regionale. Tuttavia, non potendo impegnare la Giunta regionale perché dobbiamo tener conto dei flussi di finanza pubblica, dei flussi di entrata e soprattutto dell’esigenza derivante dalla revisione del piano socio-sanitario, di cui abbiamo già dato notizia in questo Consiglio regionale, la valutazione su questa mozione, in considerazione del fatto che sono già stati presentati due progetti di legge da parte dei gruppi consiliari, porta ad accoglierla con riserva. Noi accogliamo questo atto tenendo conto che è una fattispecie astratta molto generale e che disciplineremo la materia secondo le disponibilità e le valutazioni con una proposta di legge della Giunta regionale, conseguentemente invito i Consiglieri di maggioranza a votarlo positivamente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. In riferimento a questa mozione riguardante l’avvio dell’iter legislativo regionale per fissare criteri per la formazione, il funzionamento, la gestione e il controllo del servizio dei consultori, dobbiamo riconoscere quello che ha detto inizialmente la Consigliera Lupini, che è mancante una legge di attuazione in materia, così come richiede l’articolo 2 della legge n. 405 del 1975, quindi, è quanto mai urgente una normativa in favore dei consultori, soprattutto in considerazione del fondamentale ruolo degli stessi sul territorio: in primis, la promozione e il benessere della famiglia prima cellula della società, alla quale è affidato il compito di generare e custodire la vita.
Molte sono le attività e i servizi dei consultori individuati dalle leggi n. 405 del 1975 e n. 194 del 1978, hanno delle funzioni ben delineate, seppure ormai datate: assistenza psicologica e sociale, assistenza riguardo ai problemi della sterilità e infertilità umana, divulgazione delle informazioni atte a prevenire o promuovere la gravidanza; tutela della salute della donna incinta fino all’informazione sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale sui servizi sociali, sanitari ed assistenziali offerti da strutture operanti sul territorio.
La casistica elencata dalle citate leggi è ampia fino a comprendere tutte quelle attività di consulenza e sostegno alla famiglia nella sua funzione educativa, specie in presenza di difficoltà legate a situazioni di dipendenza e disagio, come si diceva in Commissione, anche con l’utilizzo delle attività promosse dai centri famiglia e dalle scuole per genitori, quindi, viene anche esteso ad altre categorie.
In estrema schematizzazione si possono individuare i consultori gestiti: dal Servizio sanitario nazionale e sue articolazioni territoriali; dai Comuni (anche in forma associata), da ambiti territoriali o altri enti pubblici; da associazioni di volontariato, no profit, fondazioni, associazionismo familiare o da organizzazioni senza scopo di lucro.
Quello che la Consigliera Lupini ha indicato nella proposta di avvio di iter legislativo riguarda esclusivamente la prima di queste tre classificazioni, se ho ben capito, però potrebbe essere fondamentale approfondirle nelle dovute sedi perché non possiamo eliminare anche le altre ipotesi o scartarle, quantomeno approfondirle.
La struttura dei consultori o organizzazioni private seguono le norme del diritto privato quanto la loro costituzione e amministrazione, ma dovranno ottenere quel famoso riconoscimento da parte della Regione, che altresì le sottoporrà a vigilanza.
Abbiamo capito che la volontà è quella di discuterne e di aprire una sorta di concertazione per arrivare all’iter legislativo.
Il modello di relazione tra pubblico e privato appare virtuoso alla luce della possibile diversa flessibilità delle realtà coinvolte, coerente con un approccio meno formale, ma non per questo meno rigoroso, che sia immediatamente fruibile all’utente bisognoso o in difficoltà, anche questo dovremo approfondirlo.
In conclusione, ribadiamo la necessità di una normativa regionale che dia attuazione ad una attività consultoriale basata sulla virtuosa collaborazione tra soggetti pubblici, privati, associazioni di volontariato convenzionate, che integri competenze qualificate e multidisciplinari per la promozione e il benessere della famiglia e dei soggetti che la compongono.
Di questo parleremo non appena avremo la possibilità di discuterne in virtù di quello che ha detto anche l’Assessore competente; la votazione di tutto il gruppo è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie. Presidente. Purtroppo dovrò essere dura in questo mio intervento, ma ritengo davvero lunare votare una mozione che è già di per sé, a mio avviso, deludente per i contenuti che la costituiscono, trattandosi di fatto di una delega in bianco data alla Giunta regionale, paradossalmente da un gruppo che dovrebbe, e dico dovrebbe, essere di opposizione.
La Consigliera Lupini auspica consultori pubblici e questo mi trova dalla sua parte, ma la maggioranza, che è disposta a votare la sua mozione, propone invece un accreditamento spinto dei privati, anzi ha detto, sempre in quest'Aula, il 26 gennaio che aprirebbe le porte ai cosiddetti movimenti pro life. Queste non mi sembrano affatto prospettive conciliabili con la volontà di avere solo consultori pubblici.
Avrei potuto capire se questa mozione fosse stata discussa due sedute fa dal Consiglio regionale o subito dopo la presentazione della stessa avvenuta il 2 febbraio, oggi siamo davanti ad una prospettiva molto diversa, sono già state presentate due proposte di legge, la prima, la n. 16, era già stata annunciata nella seduta del 26 gennaio, sulla quale avevamo già iniziato a lavorare nel corso della legislatura precedente, dopo tre giorni dalla presentazione da parte del Partito Democratico è stata presentata la proposta di legge n. 19, che vede come firmatari i Consiglieri Latini, Rossi, Marcozzi, Pasqui, depositata in data 11 febbraio e direi che è proprio questa la proposta di legge auspicata dalle Consigliere del Movimento 5 Stelle nella mozione, ovvero, la concreta realizzazione della delega in bianco di cui ora stiamo discutendo.
Ritengo poco comprensibile questo atteggiamento del gruppo Movimento 5 Stelle che invece di una mozione avrebbe fatto meglio a dirci cosa esattamente propone per la programmazione, il funzionamento, la gestione e il controllo del servizio dei consultori familiari, avviando l'iter legislativo e non solo auspicandolo. Avrebbe fatto meglio a presentare una propria proposta di legge per andare poi al confronto in IV Commissione, a maggior ragione, avendo la fortuna di avere tra le sue componenti la Consigliera Lupini, una psicoterapeuta stimata che ha lavorato nei consultori familiari, in particolare dell'area vasta 2, ha fatto l'Assessore ai servizi sociali nel comune di Fabriano e conosce alla perfezione quel mondo. Lo dico senza ironia perché credo che conosca meglio di chiunque altro in quest'Aula quel mondo, invece di deleghe in bianco il Movimento 5 Stelle dovrebbe dire con chiarezza e nettezza cosa pensa dei temi che dividono la maggioranza e anche la minoranza del Partito Democratico in merito al ruolo dei consultori, all'interruzione volontaria di gravidanza e alla famiglia.
Sono stata felice del voto favorevole del Movimento 5 Stelle sulla mozione n. 27, effettività dei diritti di scelta garantiti dalla legge 194da parte delle donne in relazione all'interruzione volontaria di gravidanza nella Regione Marche anche se non ricordo nemmeno mezza parola di censura rispetto alle dichiarazioni aberranti a cui abbiamo assistito da parte della maggioranza.
In quella mozione si evidenziava la necessità per la Regione di recepire le linee guida del Ministero della salute espresse tramite la circolare del 12 agosto 2020, attraverso le quali si prevede la somministrazione della pillola RU486 anche nei consultori, un recepimento che già altre Regioni, penso al Lazio, dopo quella data, hanno provveduto ad attuare.
Visto l'esito di quel voto nella proposta di legge di riforma dei consultori, che il gruppo del Partito Democratico ha presentato, si prevede nell'articolato, tra le funzioni dei consultori, la somministrazione della pillola negli stessi, cosa ne pensa su questo il Movimento 5 Stelle? Cosa pensa dell'ingresso in pompa magna dell'associazione pro life, che ritiene che chi abortisce e chi permette l'aborto ha le mani sporche di sangue, nei consultori familiari per consigliare le donne, in un momento così critico e doloroso come quello della scelta se interrompere o meno la gravidanza? Cosa ne pensa del modello gestionale dei consultori; consultori pubblici o iper accreditamento dei privati, come tanto sta a cuore a questa maggioranza? Cosa ne pensa il Movimento 5 Stelle della famiglia, sottoscrive le parole del Consigliere Ciccioli, che ritiene che vadano aiutati solo nuclei familiari naturali, nei quali la donna accudisce e il padre detta le regole, che non esistono altre alternative a questo modello e che solo le famiglie di questo tipo vanno sostenute e non altre? Ci aspettiamo prese di posizioni univoche dal gruppo Movimento 5 Stelle, non solo appelli alla Giunta affinché faccia come ritiene.
Il mio voto e quello del Partito Democratico è contrario in quanto non vogliamo dare nessuna delega in bianco a questa Giunta per avviare alcun iter legislativo, vorremmo piuttosto discutere in Commissione le due proposte di legge e mi piacerebbe davvero molto sapere che cosa ne pensano nel concreto le Consigliere del Movimento 5 Stelle. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Anche se sono stato istigato comincio molto pacatamente con un discorso che avevo avviato precedentemente - spesso non ci arrivano, ho visto le mie dichiarazioni dell'altro giorno manipolate - sull'elaborazione del lutto, cosa dicevano gli antichi? Che il lutto doveva durare 12 mesi, 6 mesi di lutto stretto (vestiti di nero), poi altri 6 mesi di lutto parziale e dopo finalmente si tornava a una gestione della quotidianità. Purtroppo, lo dico con dispiacere, mi sarebbe piaciuto una minoranza più consistente come qualità, perché una minoranza di qualità dà un grande contributo alla maggioranza e a chi governa, ma ancora il Partito Democratico non ha elaborato il lutto, andate a vedere tutti i processi di elaborazione del lutto dal punto vista psicoanalitico e vi aiuteranno. Questa è la differenza tra un contributo positivo e uno negativo o distruttivo, uso la parola distruttivo perché la distruzione è sempre una cosa brutta.
La mozione del gruppo Movimento 5 Stelle, che ha elaborato il lutto, che non ha vinto le elezioni ed è in minoranza, cerca di dare un contributo al Governo regionale e alla maggioranza per cambiare, modificare e integrare le cose che la maggioranza fa e che potrebbero essere non totalmente suppletive delle necessità.
Dico questo, la prima cosa che dobbiamo far in questo settore, e lo dico ad alta voce, c’è qui l’Assessore alla sanità che mi ascolta, è tornare alla normalità. Ho sempre lavorato, per tutti gli anni che sono stato in servizio, nel pubblico, non ho mai lavorato nel privato, ho chiesto la pensione al 31 dicembre con 35/36 anni di lavoro quasi effettivo, tranne che per il periodo in cui sono stato in Parlamento, ma lì lavoravo ancora di più gratuitamente, rispetto alla sanità pubblica.
La prima cosa importante che dovremo fare come Assessorato e come Asur, che è il titolare della gestione perché l’Assessorato dà gli indirizzi, è riportare il personale ai livelli minimi essenziali (si è licenziato, è andato in pensione, ha vinto altri concorsi, ci sono varie casistiche), che spesso ha molti più compiti di prima, come sa la Consigliera Lupini, è assediato dalle ordinanze e dalle richieste dei Comuni, del Tribunale dei minori, del Tribunale civile, e non può operare, paralizzato da tutto ciò che è più dell'area medico-legale o psicologica dal punto di vista legale, quindi, la prima cosa è tornare alla normalità. Lo dico in un momento in cui da un giorno all'altro la Giunta deve approvare il piano occupazionale, che serve a integrare le risorse che si sono perse o che sono aggiuntive per via del Covid, che richiede ulteriore apporto di personale.
La prima cosa, secondo me, è tornare alla normalità, integrare il personale nelle strutture che ci sono, cercare di dargli operatività e potenzialità per dare risposte alle esigenze e alle richieste.
La seconda cosa è un piano organico, la legge regionale sulla tutela della famiglia è del 1998, di 23 anni fa, chi ha governato negli ultimi 25 anni non poteva rimettere un po’ a posto questa legge? Adesso sembra che tutti siamo vergini, mai nessuno ha governato, non è mai successo niente, come prima sulla legge per Fabriano città della carta quanto è stato detto: ma noi l’avevamo pensata, noi invece l'abbiamo fatta, c'è una differenza depotenziale, è stata approvata da questi Consiglieri, grazie a Dio, con il contributo di tutti, anche dell'opposizione e la minoranza ha portato delle proposte che sono state accettate. Cambiamo metodo!
Capisco la strumentalizzazione, la manipolazione, io vengo manipolato dalla mattina alla sera, si prende una mia parola e da quella si costruisce una cosa che non ho mai detto, collegamenti abusivi, non importa, se questo … Una volta una persona che stimo molto, uno degli uomini più importanti della chiesa del Vaticano, con cui ho fatto dei viaggi, ci sono stato in Germania, in Palestina, mi disse : “Ricordati che nella vita devi vivere il destino che ti è stato dato”, io ci ho pensato, siccome delle cose non mi vanno bene ..., evidentemente il destino che mi è stato dato è quello, purtroppo, di essere spesso il bastian contrario, mi tocca intervenire ed interferire su dei processi, su dei ragionamenti, su delle situazioni in cui mi trovo, invece che governare e prendere decisioni spesso devo ritoccare o subire le decisioni degli altri. Probabilmente questo è il mio karma, cerco di svolgerlo nel migliore dei modi, sono pronto a essere crocifisso. Anche se qui ad essere crocifisso è il Presidente Acquaroli anche quando non ha colpa, per tutte le cose del Covid che sono state gestite fino a pochi mesi fa da quelli che ci accusano di non fare.
Noi abbiamo ereditato i guasti di quelli che non hanno fatto le cose, anche nei consultori abbiamo ereditato il depauperamento del personale, le non assunzioni, la mancata legge. Facciamola finita, pensiamo insieme alle cose buone per i marchigiani, prendiamo atto positivamente di questa mozione, la voteremo, e tutte le proposte e i contributi positivi la maggioranza li terrà in grandissima considerazione. Grazie.

PRESIDENTE. Voglio dire una cosa, richiamo sempre le persone e i colleghi nel momento in cui sono senza mascherina o la tengono sotto al naso, dobbiamo tener conto che è un patto di reciproco rispetto per evitare, giustamente, il rischio di contagio, nell'ambito dell'articolo 32 della Costituzione. Senza una legge precisa non c'è nessun obbligo di andare oltre le determinazioni di richiamo e diffida, lo faccio e sono d'accordo con il Consigliere Mastrovincenzo che giustamente richiama sempre su questa situazione. Mentre stava parlando il Consigliere Ciccioli l’ho invitato a riportare la mascherina al punto giusto, quindi, condivido in pieno, dobbiamo tenere presente il discorso del patto reciproco, del rispetto che abbiamo nei confronti delle misure anti Covid, altrimenti non ne usciremo, se non altro per non imputarci vicendevolmente il rischio di essere in deroga e senza motivo.
Ha la parola la Consigliera Lupini.


Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Innanzitutto parto dall'intervento dell'Assessore Saltamartini, che giustamente ha detto che non tutto è di competenza della Regione. Certo, mi piacerebbe tantissimo poter incidere in quest'Aula sulla velocizzazione dei concorsi. Se un operatore va in pensione tra due anni e io so che per espletare un concorso pubblico servono due anni, partirei per tempo. Sappiamo quando la gente va in pensione, ma non sappiamo quando le persone vanno in maternità, si ammalano e altri buchi nel personale della nostra sanità, ma su questo non può intervenire la Regione e non è questo che chiedo, io vorrei che venisse rispettato quanto previsto dall’articolo 2 della legge del 1975, che la Regione faccia una legge.
Fare una mozione è una mia, una nostra scelta politica, che tutto è tranne che una delega in bianco, se sarà la Giunta a fare la proposta di legge poi passerà in Commissione, tornerà in Consiglio, ed io mi aspetto che vengano coinvolte tutte le parti sociali. Lo ripeto perché questo è centrale, mi aspetto che il Consiglio utilizzi i contributi dati e metto a disposizione quanto ho vissuto nella mia carriera professionale, che la Consigliera Bora ha ricordato.
Conosco talmente bene il settore che so che non può essere una presa di posizione di tipo politico, mi aspetto e mi auguro che il voto di questa mozione non venga smentito in un secondo momento, perché siamo qui in un'Aula, in un’Assise pubblica, le persone ci ascoltano e questo impegno non è poca cosa. Mi aspetto che abbia un seguito, io mi metto a disposizione come professionista e metto a disposizione anche l’l'esperienza che ho avuto nell’amministrazione come Assessore. So la differenza tra la maggioranza e l'opposizione e credo che questa mozione sia un giusto pungolo a fare quanto non si è fatto.
Chiaramente ci troviamo in una posizione particolare, non c’ero io a governare, io ero al consultorio, ma questo non sia motivo per dire che il servizio pubblico ormai è morto, per cui noi non possiamo fare niente. Per anni ho sentito queste cose: non si può assumere, il piano occupazionale è bloccato, c'è l'accordo Stato-Regioni …, andiamo oltre e cerchiamo di capire dove vogliamo andare, sennò facciamo a gara a chi presenta la proposta di legge più articolata e più complessa, mentre credo che debba essere una norma condivisa, condivisa da tutti, perché il consultorio è di tutte e tutti, si occupa di cose. Commento quanto ha detto il collega, ci sono cose che non possono essere delegate, come la tutela dei minori, l'affido, l’adozione, ora non vorrei fare un convegno sulla funzione dei consultori, mi sembrerebbe poco utile in questa sede, ma ci sono tantissime attività non delegabili, è impensabile affidare certe questioni, che non è solo l’interruzione volontaria della gravidanza, ma sono, lo ripeto, la tutela minori, l’affido, l’adozione e chissà quante altre non delegabili. Poi va benissimo, per prima ho detto che quando avremo rimesso in sesto la sanità pubblica, il socio-sanitario, quindi i servizi sociali, gli ambiti territoriali, che non sono in grande salute, questo lo dobbiamo dire, e i consultori, allora potremo aprire le porte. Ho lavorato con tantissime associazioni di volontari, di ogni estrazione, di ogni pensiero ideologico e religioso, in sinergia possiamo lavorare, ma prima dobbiamo rimettere in sesto i consultori anche rispetto alla legge 194 e alla preziosa la possibilità di utilizzare la RU486. Io sarei favorevole all'utilizzo in consultorio, ma, io che da un consultorio provengono, vi assicuro che per come sono messi oggi non ce la farebbero, non è pensabile. Questo è il nostro problema, parliamo di alcune cose senza prima occuparci del presupposto e io su questo chiedo di prendere tutti consapevolezza, se prima non andiamo a sistemare i consultori … Oggi parliamo di questo, poi avremo modo di parlare di tutto il resto, del socio sanitario, è inutile che andiamo a scontrarci su altro, vorrei che si converga sulla salute delle persone, che non ci si scontri gli uni con gli altri.
Come Movimento 5 Stelle abbiamo preso le distanze dai toni usati sia verso la Consigliera Bora che verso l’Assessore Latini e non mi ricordo più …, comunque abbiamo sempre preso le distanze sulla stampa, sui social, in Aula in merito a quelle modalità distruttive che non ci appartengono, tanto meno appartengono a me che sono stata addestrata per lunghi anni alla neutralità, a contenere gli scontri personali per pensare all'utilità che posso poi svolgere in quel momento.
Non so se mi aveva fatto altre domande. Cosa pensa il gruppo Movimento 5 Stelle sulla famiglia? Ho lavorato in un consultorio familiare penso che …, siamo due donne, credo che le famiglie siano molto in difficoltà, non condivido molte cose dichiarate dalla maggioranza rispetto alla famiglia fondata sul matrimonio, chiaro che nessuno è contro il matrimonio, ma adesso abbiamo la possibilità di pensare ad una società diversa, più complessa, quindi, la famiglia va presa in seria considerazione in tutte le sue sfaccettature, per fare questo credo che dobbiamo agire tutti con grande responsabilità, tutti insieme, per tutte le fragilità delle persone, per tutte le minoranze, per tutta la società, che è senz'altro più complessa e più sfaccettata di quanto non lo fosse nel 1975, quando è stata fatta la legge sui consultori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ho ascoltato volentieri il dibattito in merito a questo tema e mi sono reso conto che ha ragione il mio capogruppo Consigliere Ciccioli, quando dice che il livello è un po’ basso. Dico questo perché è stato fatto un attacco a Fratelli d'Italia sulla legge della famiglia, quando nessuno di voi l’ha letta, sfido chiunque di voi dell'opposizione, del Partito Democratico, a dire che avete letto la nostra proposta di legge. A titolo personale il nostro Capogruppo Consigliere Ciccioli ha fatto un esempio in una conferenza stampa, parlava a titolo personale, voi leggetela, non c’è traccia in questa proposta di legge …
Da questi Consigli regionali mi sono reso conto che ci sono due opposizioni e un’unica maggioranza, a volte anche tre, un’opposizione è il Movimento 5 Stelle, con cui non condivido temi politici, però mi trovo d’accordo perché più volte ha dimostrato di fare delle proposte concrete, serie, come questo caso che condividiamo.
Ringrazio anche l'Assessore Saltamartini per aver fatto chiarezza e trovo che il Partito Democratico, che per tantissimi anni ha governato questa Regione, faccia delle proposte pretestuose.
Oggi stiamo parlando di consultori grazie alla Consigliera Lupini, a cui va la mia solidarietà per questi attacchi, soprattutto la mia stima personale perché è una professionista, viene da questo mondo e lo conosce bene.
E’ un tema sentito da tutti noi ed oggi parliamo di una proposta di legge sui consultori perché voi del Partito Democratico negli ultimi 5 anni non siete stati in grado di fare una legge e ci venite pure a fare la morale, se fossi in voi …, ma vi capisco, credetemi, noto che soffrite di stress post-traumatico, il trauma è stato grande, mi rendo conto che c'è una sofferenza tale, però non potete dare la colpa a noi, avete governato voi in tutti questi anni ed è questo che mi dispiace. Ci sono tanti cittadini che ci stanno seguendo, magari vogliono avvicinarsi alla politica e si domandano: ma questi che criticano la maggioranza dove sono stati negli ultimi anni? Hanno governato. Se questa polemica fosse stata fatta dal Movimento 5 Stelle poteva starci, non hanno mai governato.
Trovo continuamente un’opposizione pretestuosa, che accusa questa maggioranza di fare delle proposte di legge, sono dispiaciuto perché in questa ... Addirittura siete riusciti a parlare della proposta di legge di Fratelli d'Italia, per carità siamo molto contenti e orgogliosi che ne parliate, però vi dico di studiarvela perché se non lo fate rischiate di fare delle figuracce, e ve lo dico, perché voi siete bravissimi a fare demagogia. Non mi dimenticherò mai il Giorno della Memoria, in cui il Consigliere Mangialardi ha fatto una foto, io gli ho chiesto cosa stesse facendo, ancora me la ricordo, e il vostro partito nazionale, che non si ricorda che governa una nazione e la sta portando allo sfascio, si è preoccupato, nella pagina del Partito Democratico, di dire che quelli di Fratelli d'Italia non erano in Aula nel Giorno della Memoria, è una vergogna! Vi dovete vergognare, perché noi eravamo tutti qui, gli Assessori ed il Presidente hanno ritardato un po’, poi il Presidente è intervenuto. Questo significa che siete alla frutta, anzi all’ammazza caffè, siete arrivati alla fine e questo dispiace e invece di parlare e di dibattere su temi seri ogni volta fate demagogia. Oggi è uscita la dichiarazione del Partito Democratico di Pesaro che attacca il nostro Capogruppo Consigliere Ciccioli, invece di attaccarci su qualche dichiarazione, leggete le nostre proposte, farete più bella figura. Purtroppo è vero, caro mio Capogruppo, c’è una parte dell'opposizione scadente, non pensavo, perché ha governato questa Regione e perché stimo diverse persone, ci mancherebbe altro, però, sono dispiaciuto perché invece che dibattere su temi ancora una volta si deve fare una speculazione politica e noi non la possiamo più accettare, è ora di farla finita, vi do un consiglio: se continuate così governeremo per altri vent'anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Ho grande rispetto per i tecnici in ogni settore, perché oltre l'adeguatezza con cui si pongono nei confronti dei temi, si intravede anche la passione con la quale svolgono un certo mestiere e si vede anche quanto danno, quanto spendono di sè in quella professione. Nell'intervento della Consigliera Lupini ho visto questo e non può che conquistare uno come me che mette la stessa passione nel mestiere che fa.
Cosa dire? Dico che qualsiasi supporto tecnico politico (una mozione, una proposta di legge) per la promozione e valorizzazione dei consultori deve essere sposato, non si può che non approvare ed appoggiare.
Il consultorio ha una serie infinita di funzioni ed è di grande aiuto per il mondo socio-sanitario, noi sanitari lo sappiamo, perché tanti dei nostri pazienti si rivolgono ai consultori e vediamo con quale pregnanza, passione, come ho detto prima, gli operatori si pongono nei confronti delle persone del territorio. Si occupano di prevenzione, di informazione rivolta alla coppia, fanno colloqui prematrimoniali, si occupano di contraccezione, procreazione responsabile, adolescenza, assistenza alla gravidanza e al neonato, prevenzione dei tumori femminili, prevenzione dell'osteoporosi, danno informazioni sulla menopausa, informazioni agli adolescenti, sull'alimentazione sana, anoressia, bulimia. Pensate quanti temi si trattano in un consultorio, si fanno vaccinazioni obbligatorie fino ai 3 anni, si occupano di disagio minorile, di famiglia disagiata, ha una funzione sociale impressionante, una funzione socio-sanitaria impressionate, quindi non si può non appoggiare qualsiasi proposta che viene fatta su questo tema e che va in funzione della promozione, della valorizzazione e del potenziamento dei consultori familiari, quindi il voto della Lega è favorevole a questa mozione, si vada avanti nel proporre altri atti che vanno in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il voto è convintamente negativo, anche perché ero convinto che la mozione venisse ritirata, visto che pensavamo fosse stata depositata, come spesso ci capita, in un altro momento, stratificata nel tempo e in quel delta si erano inserite due proposte di legge, che sono state depositate e che saranno oggetto di discussione. Su quelle ci divideremo, certo che dovremmo dividerci per forza, ma poi si verrà in Aula e la maggioranza avrà il proprio ruolo, che dovrebbe fare con grande pacatezza, la certezza dei numeri permette di fare cose che vanno oltre ogni immaginazione, quindi state tranquilli, votate, noi diciamo la nostra e facciamo opposizione come vogliamo.
La mozione però non è stata ritirata, io che non l'avevo letta, lo dico, alzo la mano, delegando piena fiducia alla nostra Consigliera, ho sentito la relazione della Consigliera Lupini convincente e l’avrei votata ad occhi chiusi, tant’è che ce stato anche un po’ di contraddittorio, come no, mette al centro il consultorio pubblico, il potenziamento, le risorse, quindi, la votiamo, peccato che qui non c’è scritto nulla di questo. A noi va bene tutto, se la Consigliera Lupini presenta un emendamento in cui scrive tutte quelle cose, che impegna la Giunta su questi temi, io ci sono, noi ci siamo, ritiriamo anche la nostra, ma non c’è scritto questo. Ha ragione la Consigliera Bora, altro che deleghe in bianco, se ci serve per dire andiamo in Commissione a parlarne lo facciamo, ma ci sono già due proposte di legge, anzi, è ora che la Presidente le iscriva tutte e due in Commissione per parlarne, ma qui cosa c’è scritto? Impegna…, ma leggiamola, lo dico per tutti noi che applaudiamo la mozione e aderiamo, ci credo, l’avremo fatto tutti. Non so nemmeno se è una delega in bianco, imbarazzante, non c’è niente, scrivetelo quello. Capisco pure come abbiate glissato sulla RU486, avete glissato, sentivo …, poi la ripresa in replica, però di tutti i temi non c'è scritto nulla,! Non si può votare, io voto positivamente la relazione, che però non fa parte dell’atto, quindi, il Partito Democratico convintamente vota negativamente questa proposta, non in maniera pregiudiziale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Quest'Aula mi dà l'opportunità di intervenire a braccio su questo tema così importante, non sarei voluto intervenire, ma visto quello che è accaduto nel dibattito e quello che ha scritto la Consigliera Lupini …
Il tema sul consultorio mi vede attore come operatore nei primi anni 90. In quegli anni si parlava della legge 833 del 1978, che è una grande legge, che aveva tra i capisaldi quello che ha detto il Consigliere Cancellieri, che mi ha preceduto. Lui ha fatto un elenco di competenze in seno ai consultori, competenze nobili poi nel corso degli anni tutte queste competenze, in prevenzione in particolar modo … Anche adesso in tempo di Covid e in quest’Aula ho più volte ribadito che occorre potenziare il territorio, alcune discipline non sono utili per i curricula e non sono presenti neanche negli interessi dei cittadini, che spesso hanno bisogno dell’accesso alla prevenzione.
Il consultorio è un luogo in cui la prima parola, come poc'anzi ha sottolineato il Consigliere Cancellieri, è prevenzione. Forse un Consigliere come me, un Consigliere “popolare”, abituato a stare sul pezzo, nel territorio, in mezzo alla gente …, quella prevenzione gli operatori che lavorano nella sanità l'hanno sempre sognata, ma non è stata mai attuata, non l’hanno attuata i centri direzionali, chi ha avuto le capacità decisionali nel corso degli anni, il territorio è identificato, come io dico, come la specialità povera perché lavorare nelle Aziende ospedaliere grandi e complesse si è più protetti ed è più semplice, stare sul territorio è molto più complesso.
In questa mozione: “considerato che allo stato non risulta una legge regionale che fissa i criteri per la programmazione, il funzionamento, la gestione e il controllo”, la Consigliera Lupini parla dopo 23 anni di una rivisitazione, di un aggiornamento, io parlo della legge n. 833 del 1978, nel senso che nel territorio e per la peculiarità di alcuni termini, non so se volutamente, c'è stata una disattenzione, che ha portato nel corso degli anni ad un impoverimento del territorio dal punto di vista dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, questo ci troviamo oggi, ne parlavo prima con una Consigliera e mi confrontavo, una grande lacuna. Non sono membro della Commissione sanità, quindi non posso votare, ma posso partecipare e parteciperò con entusiasmo tutti questi 5 anni per dare un contributo personale, perché il compito del Consigliere regionale è quello di studiare, approfondire e cercare di dare dei contributi importanti, perché noi facciamo delle leggi e delle azioni che vanno ad impattare fortemente, come in questo caso, sulla salute dei nostri cittadini e su temi che oggi sono attuali.
Il Consigliere Cancellieri ha ricordato argomenti predominanti tra i nostri adolescenti: l'anoressia, la bulimia, la depressione sono temi nascosti, il Covid ha reso fragili le famiglie, queste tematiche dovrebbero essere trattate all'interno dei consultori, come la tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, il consultorio però deve avere le armi, lo ha appena accennato la collega che l’ha vissuto in prima persona, e noi abbiamo il dovere di portarle in campo.
Poi, che dire: votare o non votare? Su questo tema ci dovremmo riunire in Commissione sanità in maniera energica, anzi mi rivolgo alla Presidente Leonardi e alla Consigliera Lupini Vicepresidente della IV Commissione, finite le audizioni sul Covid , alle quali ho partecipato quasi per intero, con tutti i Direttori delle Aziende ospedaliere e i Commissari di Aree vaste, Responsabili di Aree vaste, andrebbe immediatamente convocata la Commissione sul tema della prevenzione e uno di questi è il consultorio.
Voglio dare in un certo senso fiducia ed anche rispetto alla collega, che ha lavorato su questo tema, non so se mio il voto sarà importante, ma è un voto di rispetto ad una collega che sta dentro ad un argomento così importante, magari questo voto potrà darle lo stimolo per studiare, approfondire e portare dei temi utili per il futuro di tutti i cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Dichiaro in apertura di questo intervento il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia a questa mozione, che è in qualche modo in linrs r rafforza quanto è stato già dichiarato in altri dibattiti in Consiglio regionale, rispetto alla volontà di un potenziamento del consultorio come strumento importante a supporto dei nostri territori e di tante realtà personali.
Non possiamo però nascondere il fatto che la Consigliera Lupini ha portato anche una testimonianza diretta, in qualche modo, di conoscenza della tematica, sulla quale ci sono forti criticità.
Sono abbastanza stupita di quello che è successo oggi, una sorta di doppia morale del Partito Democratico, io c'ero nella scorsa legislatura, so che questo tema è stato spesso in qualche modo annunciato e mai concretamente portato avanti. Prima abbiamo parlato della legge della valorizzazione della filiera della carta e tutti a sperticarsi, chi c’era nella precedente amministrazione, quasi a prendersi i meriti di questa proposta di legge, ammettendo di fatto, ancora una volta, di aver avuto in animo di farla, ma di non averla fatta, ammettendo le proprie manchevolezze. Ed in questa mozione le ammette due volte perché da una parte si elogia la capacità e la conoscenza di chi è dentro quel sistema, quindi si elogia la proponente della mozione, salvo poi, avendo una visione, un'idea difforme o differente da quelli del Partito Democratico, attaccarla pesantemente cercando in qualche modo di portarla ad una conflittualità con la maggioranza, che ha deciso di votare favorevolmente.
Devo dire anche al Capogruppo Mangialardi, che fa parte della Commissione sanità, che dovrebbe sapere, visto che la convocazione dell'ordine del giorno arriva qualche giorno prima, che domani avremo la nomina dei relatori delle proposte di legge sui consultori, senza escludere il fatto che possono arrivarne altre e ulteriori contributi. C’è questa ricerca continua dell'attacco pretestuoso, credo fortemente che sia qualcosa, e lo ribadisco per l'ennesima volta, di negativo per i temi concreti.
Apprezzo invece l'intervento ed il richiamo del Consigliere Santarelli con il quale in più di un'occasione abbiamo dialogato sulle problematiche della sanità, come faccio con tutti quelli che vogliono proporre e porre temi essenziali e importarti, con un approccio diverso, quello di portare contributi costruttivi. Quando invece si tenta sempre solo di demonizzare l'altro senza rendersi conto, ma penso che i marchigiani lo sappiano, che se siamo in questa realtà, se i consultori non funzionano, se non hanno risorse, se non c’è personale, gli artefici della situazione che ci avete consegnato siete voi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Mi riallaccio a quello che ha detto il Consigliere Putzu poco fa; qualcuno ha superato il lutto per aver perso le elezioni e qualcun altro sta ancora attraversando questa fase. Vorrei chiarire che noi del Movimento 5 Stelle non abbiamo attraversato nessun lutto perché quando abbiamo deciso scientemente di non andare alle elezioni sostenendo l'attuale Capogruppo del Partito Democratico sapevamo già abbondantemente che saremo finiti all'opposizione, però l'abbiamo fatto per coerenza, partendo soprattutto da una visione molto diversa che c'è sui temi della sanità e, come si evince oggi, del socio sanitario.
Non so, a dire la verità, se la nostra posizione sui consultori rispetto a quella del Partito Democratico sia profondamente diversa, non lo so dire, però sicuramente è diverso l'approccio e l'ex Assessora si è tanto agitata per una mozione di una pagina e poche righe, tra l'altro, l'avete detto tutti, è una mozione semplicissima, dalle quale si evince che per ben 5 anni non è stato messo riparo ad una situazione che è vecchia e che doveva risolvere il Partito Democratico già da 18 anni.
Capisco che dispiace, di questo me ne rendo conto, però non comprendo l'atteggiamento che la Consigliera ha nei confronti dell'opposizione, io sono una Consigliera d’opposizione, l’ho fatta per tanti anni, e un attacco di una parte dell'opposizione verso il resto dell'opposizione, così feroce, non l'ho mai visto perché non ha senso e non si fa così opposizione. Spero che presto il Partito Democratico capisca che attaccare l'opposizione non serve a niente, di solito si attacca la maggioranza, di solito, se c'è qualcosa su cui attaccare.
Detto questo, siamo in piena fase pandemica, sentiamo ad ogni piè sospinto che bisogna collaborare, da Roma fino ad Ancona, addirittura siamo finiti tutti allegramente al Governo, mi chiedo perché bisogna utilizzare questi toni e questi attacchi in Consiglio regionale.
Detto questo, le interrogazioni, Consigliera, non si fanno all'opposizione, si fanno alla maggioranza, noi le cose le diciamo in Aula, spesso voi non ci siete, però questo non è un problema nostro, ma vostro, facciamo dichiarazioni ai giornali, alla stampa, quindi se lei ha delle curiosità specifiche basta che faccia una breve ricerca e troverà tutte le nostre posizioni su tutti o quasi i temi che sono stati affrontati in Consiglio regionale.
Penso che il voto negativo del Partito Democratico sia una mossa brutta, un brutto gesto, che dimostra tra l'altro la debolezza del Capogruppo che quest'oggi ha abdicato. Ha cercato di convincerci a ritirare la mozione, quando ha visto che non c'era verso, probabilmente perché sapeva che c'era questo approccio da parte della sua collega, ha abdicato al suo ruolo e adesso il voto negativo viene dato dalla Consigliera Bora, mi dispiace, mi dispiace perché probabilmente lei avrebbe usato, non essendo e facendo altro …

(interventi fuori microfono)

Marta RUGGERI. Lei è stato Sindaco fino a poco tempo fa, non era qui, non è colpa sua se la proposta di legge che tutti avevamo nella borsetta, quella che è stata protocollata dopo tre giorni dalla presentazione di questa mozione …, la conosciamo tutti, è un lavoro vecchio che viene riproposto di fretta perché la Consigliera Lupini ha avuto la lucidità di presentare una mozione, vogliamo porre riparo ad un vuoto legislativo che ha come responsabile qualcuno che qui fatica a riconoscerlo? Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 37. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 38
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Rimozione criticità organizzative e strutturali dell’Ospedale di Senigallia”
(Ritiro)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 38 del Consigliere Santarelli che ha la parola per illustrarla.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Grazie ai Consiglieri che hanno la pazienza di ascoltare anche in questa fase finale del Consiglio regionale, tutti siamo stanchi, anche il nostro rapporto con la pausa pranzo è sempre complesso perché è tutto chiuso, sono quasi le quattro, qualcuno non ha neanche pranzato, ma ascoltare un Consigliere che tratta una mozione relativa ad un ospedale periferico credo che sia comunque importante. Faccio un percorso che inizia dalla premessa perché ridurre ad una mozione, secondo me è un errore, ma questo potevo fare.
Premesso che a seguito dell'entrata in vigore del decreto ministeriale n. 70 del 2015 (cosiddetto decreto Balduzzi), al fine di permettere il mantenimento del maggior numero di servizi, sono state apportate modifiche organizzative e funzionali a livello del presidio ospedaliero unico Area vasta 2, dal 2018 composto dagli stabilimenti di Fabriano Jesi e Senigallia e, ricordo, dall’ospedale di comunità di Cingoli, qui l’Assessore potrà ben capire perché ha fatto il Sindaco e viene da quel territorio, per le funzioni di lungodegenza (determina n. 93/2018 dell'Area vasta 2).
Con le determine del Direttore generale dell’Asur n. 350 del 2015, n. 481 del 2016, n. 361 del 2017, questa è forse la più importante, n. 742 del 2019 (successivamente sospesa con la determina n. 163 del 2020) l’Asur Marche ha provveduto alla riorganizzazione dell'assetto aziendale; gli atti dispositivi di cui sopra hanno comportato per lo stabilimento ospedaliero di Senigallia importanti scelte organizzative e successive conseguenze, precisamente: a) essendo il Presidio ospedaliero unico di Area vasta 2 organizzato in stabilimenti situati su tre sedi logisticamente distanti tra loro (Senigallia, Jesi e Fabriano), molte strutture organizzative devono condividere un unico Direttore, essendo stato scelto un solo stabilimento come sede centrale della struttura, questo è conseguentemente diventato sede del Direttore della struttura con inevitabile indebolimento delle altre due sedi dove il Direttore non è prevalentemente presente; b) la scelta della sede centrale delle strutture organizzative, ovvero quella che ospita il Direttore, è stata fatta in maniera del tutto discrezionale dalla Direzione Asur, nella fattispecie:
- la sede della Direzione generale dell'Area vasta 2 è stata stabilita a Fabriano;
- la sede centrale della Direzione medica è stata stabilita a Fabriano;
la sede centrale della Direzione amministrativa è stata stabilita ad Ancona;
- la sede delle Politiche del personale è stata stabilita per la parte giuridica a Jesi e per la parte economica a Fabriano;
- la sede centrale dell'Area vasta infermieristico-ostetrica è stata stabilita a Jesi;
- la sede centrale della Logistica ed acquisti, quindi il Provveditorato, è stata stabilita a Jesi;
- la sede centrale del Patrimonio attività tecniche è stata stabilita a Jesi;
- la sede centrale dell'Ingegneria clinica è stata stabilita tra Jesi e Fabriano;
- la sede centrale di Sistemi informativi è stata stabilita a Jesi;
c) in particolare, queste scelte hanno determinato l'allontanamento da Senigallia delle strutture strategiche fondamentali sia per l'attività organizzativa gestionale che per quella ospedaliera. Senigallia prima di questa declinazione organizzativa era dotata di unità funzionali e personale dedicato nella propria struttura, con conseguente capacità decisionale organizzativa rapida, immediata e snella. I vari operatori potevano interloquire con i soggetti dotati di potere decisionale, raggiungendo una maggiore efficacia sia in termini qualitativi che temporali.
Ribadisco che l'allontanamento delle sedi centrali delle strutture organizzative dallo stabilimento di Senigallia è conseguenza di una precisa scelta aziendale e ha reso sempre più difficile il contatto e l'interlocuzione dei servizi presenti a Senigallia con i centri decisionali e ad oggi risultano molto complicati, dico complicato perché l'ho vissuto parlando con diversi operatori, medici, tecnici, anche solo per via telefonica o mail aziendale. Le sedi centrali sono le uniche a poter concedere le risorse necessarie (materiale tecnico, informatico, farmaci, dispositivi, presidi, risorse umane, attività manutentiva), poi su questa cosa ci tornerò più tardi intanto finisco tutto il ragionamento.
L'analoga criticità riguarda le tre Unità operative trasversali e strategiche sul piano clinico, senza le quali la gestione assistenziale non può essere ottimale: a) la Diagnostica per immagini, con sede centrale stabilita Jesi, b) Patologia clinica con il laboratorio analisi con sede centrale stabilita a Jesi, c) farmacia con sede centrale stabilita a Jesi. Evidenzio che anche l'Ufficio di formazione e il Servizio di prevenzione e protezione, fondamentali per la verifica e il mantenimento dei requisiti professionali e funzionali del personale della struttura, hanno sede centrale stabilita a Jesi.
Considerato che non risultano in capo allo stabilimento di Senigallia funzioni strategiche compensative o anche solo ancillari rispetto alle sedi di Jesi e Fabriano, pur trattandosi dello stesso presidio ospedaliero unico di area vasta 2, è rilevato che la città di Senigallia è la seconda in provincia di Ancona, la quinta delle Marche per il numero di residenti (pari a 44.670 nel 2020). Allo stabilimento ospedaliero di Senigallia fa riferimento un bacino di utenza che va dai Comuni appartenenti alle ex zona territoriale n. 4 fino ai Comuni della limitrofa Valle del Cesano, cosa vuol dire Valle del Cesano? Vuol dire che da Marotta fino a Pergola, proprio per vicinanza, ma soprattutto per affezione, ci si rivolge di più all'ospedale di Senigallia rispetto a quello di Fano, per un totale complessivo di circa 100 mila abitanti, che raddoppiano se non addirittura triplicano nel periodo estivo. Volumi demografici che si traducono conseguentemente in un maggior grado di richieste assistenziali a carico della sede di Senigallia. Ricordo che i cittadini della Valle dell’Esino fino a Fabriano nei quattro mesi che vanno dalla Pasqua fino all'autunno si rivolgono a questo ospedale per amicizia, per doppia residenza o per vacanza, intesa come campeggi, seconde case.
Questo ospedale quest'estate ha avuto con il Covid la massima pressione, non da ultimo l'articolo con il quale un Capo dipartimento dell'emergenza e la stessa direttrice sanitaria si sono rivolti al Prefetto, quando un medico si rivolge al Prefetto è alla fase finale, all'ultima spiaggia, rischiando anche un contenzioso con l'Azienda, che è datrice di lavoro. Quindi, impegno la Giunta regione a rivedere tempestivamente tutte le disposizioni organizzative dirigenziali che pongono l'ospedale di Senigallia nell'impossibilità di operare in piena efficienza e sicurezza per la tutela della salute dei pazienti, degli operatori e di tutti coloro che per qualsiasi attività sanitaria ricevono servizi dalla struttura, impegno, altresì, la Giunta a ripristinare nella sede principale di Senigallia quota parte delle strutture organizzative attualmente decentrate, operando scelte connotate da un maggior senso di equilibrio, guidate dalla demografia del territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere per l'analisi che ha avuto cura di predisporre per il nostro Consiglio.
Naturalmente pone in evidenza il tema centrale della revisione del piano socio-sanitario che noi abbiamo, ripeto, qui annunciato, tenendo conto del fatto che denuncia delle lacune pesantissime sulla struttura di Senigallia e in particolare la mancanza di cura che c’è stata nel corso degli anni, così come risulta dall'analisi impietosa che il Consigliere ha sviluppato.
Non c'è dubbio alcuno che dovendo mettere le mani su una situazione così deficitaria e pesantissima per la comunità di Senigallia, soprattutto per gli equilibri che sono stati raggiunti probabilmente a scapito del plesso ospedaliero della città rivierasca, nella revisione del piano socio-sanitario bisognerà rivedere cosa potremmo fare tenendo conto che le prescrizioni attualmente vigenti sono quelle del decreto ministeriale n. 70 del 2015 (il cosiddetto decreto Balduzzi), che impone alla sanità regionale …
Il fatto che si denuncino con tanto dettaglio le carenze e le disfunzioni pone all'attuale maggioranza una responsabilità piuttosto rilevante, che è quella di sopperire ad un'inerzia che è andata avanti nel corso degli ultimi anni e che, come è stato detto da alcuni interventi, mette in rilievo come alcune interrogazioni, interpellanze, mozioni, non facciano che aggravare l'analisi della situazione della sanità, che noi stiamo affrontando.
Cosa posso aggiungere? Il vecchio piano socio-sanitario, attraverso una fictio iuris, attraverso un artifizio per adeguare l'ordinamento regionale all’esigenza del decreto ministeriale Balduzzi, ha inventato il Presidio unico di Area vasta basato su tre plessi ospedalieri, che sono: Senigallia, Jesi e Fabriano, la stessa cosa si ha nell’Area vasta 3: Civitanova Marche, Macerata Camerino, stessa cosa nelle Aree vaste 5 e 1.
Noi, però, non ci possiamo sottrarre, lo dico ai Consiglieri presenti, se verrà rivista la norma del decreto ministeriale Balduzzi n. 70, per cui si è già insediata una Commissione ministeriale, non dobbiamo tener conto della gravosa situazione che pende sul nostro Paese perché il Recovery Plan o la New Generation next, che io preferisco, prevede delle somme aggiuntive per gli investimenti del Paese, ma non si parla di spesa corrente, sulla spesa corrente, sul fabbisogno del personale pendono ancora i trattati internazionali che, lo voglio ricordare a me stesso, vincolano il legislatore nazionale, il legislatore parlamentare. I trattati internazionali vietano l'assunzione di nuovo personale, sono lì, giacciono e nessuna norma regionale o nazionale potrà superarli, quindi, noi dobbiamo fare i conti con il tema del fabbisogno del personale e con i tetti del personale. E chi è contrario? Poco fa è intervenuta la Consigliera e nell’illustrare la sua mozione ha detto che il concorso dovrà essere bandito perché fra due anni ci sarà personale in pensione, ma quella vacanza di posto, per potere essere ricoperta, deve essere registrata, quindi, il concorso si può bandire quando il personale è già andato in pensione, non prima. La programmazione riguarda l'organigramma previsto, i tetti di spesa sono tassativi.
Quando in quest'Aula e sulla stampa avevo detto di assumere direttamente i 3 mila infermieri, che ci servono per la nostra sanità, in base al concorso, e l’avevo sottolineato per il fatto che i nostri conti sanitari sono il bilancio e in perfetta parità, avevo chiesto al Governo nazionale di rimuovere quell'ostacolo, di garantire che a parità di invarianza della spesa pubblica, quindi, rispetto ai trattati internazionali, in particolare al Fiscal Compact, ci fosse la possibilità per le Regioni virtuose di assumere almeno il personale che forma, mi pare che non ci siano stati grandi sollecitazioni e appoggio a questa idea, adesso che la maggioranza parlamentare è allargata spero che ci sia, diciamo così, anche una visione su questo aspetto, senza cui non potremo intervenire su nessun plesso, perché se ci sono i muri manca il personale perché non è stata fatta la programmazione, non abbiamo formato i medici, non sono stati specializzati. Nella nostra regione abbiamo aumentato le borse di studio per la specializzazione, l'abbiamo portata a 300 unità, ma queste persone usciranno dalle nostre università tra 4/5 anni.
L'intervento sul piano socio-sanitario, segnatamente alla mozione in discussione sul plesso ospedaliero di Senigallia, non potrà solo riguardare gli adeguamenti edilizi di un plesso, di un pezzo del plesso, ma soprattutto il potenziamento del personale, il personale medico e non dimentichiamo quello infermieristico. In base ad uno studio dell'OCSE è acclarato che ormai nel nostro Paese il numero dei medici è più o meno in linea con la tendenza e con la media europea, ma abbiamo la metà degli infermieri che hanno gli altri Paesi e sappiamo che con il Covid bisogna implementare e rafforzare la medicina del territorio, l'infermiere di comunità, l'infermiere di famiglia, i distretti, i medici di famiglia.
La risposta che intendo fornire alla mozione, e concludo, Presidente, mi avvio verso la conclusione, è che tutti questi temi potremmo affrontarli nel piano socio-sanitario, di cui stiamo avviando il primo percorso, è stata già avviata la ricognizione di elementi e insieme ai colleghi di Giunta penso di poter avviare le prime fasi di ascolto degli stakeholders interessati sin dal mese di marzo, quindi, cominceremo ad ascoltare, a verificare, dobbiamo anche capire il piano socio-sanitario, cioè il patto per la salute a livello nazionale come potrà essere adeguato alle nostre esigenze territoriali, dovremo anche verificare come il Governo intende chiudere tutta la partita del Covid perché, dovete saperlo colleghi, noi avvieremo il tavolo con i medici di medicina generale, ma il Governo non ha finanziato l'accordo, lo dobbiamo fare con le nostre risorse, dovremmo fare con le risorse della nostra Regione altri interventi. C'è già una base di rivendicazione di tutte le Regioni, vi informo che nella Conferenza Stato-Regioni non ci sono dei dissensi, tutte le Regioni stanno chiedendo al Governo un aumento del personale, del finanziamento per il Covid, un aumento di tutte le altre risorse, vedremo cosa ne uscirà fuori.
Quindi, la posizione della Giunta è quella di chiedere al proponente il ritiro della mozione per poterla affrontare nell'avvio del prossimo progetto socio-sanitario, se questa richiesta non dovesse essere accolta, di votare contro perché noi affronteremo il tema dell’ospedale di Senigallia e degli altri ospedali regionali attraverso il piano socio-sanitario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Prendo atto che l'analisi sulle strutture sanitarie di Senigallia è impietosa, ma purtroppo giusta, molto vicina alla realtà assoluta. In questi anni le strutture sanitarie di Senigallia sono state depauperate, non è un dato politico, è una verifica sul campo. A Senigallia c'era un Tribunale del malato, molto attivo, ma la sua voce non era politicamente corretta, per cui non è stato ascoltato, così come le proteste dei medici, del personale, non solo del personale sanitario, ma anche di quello organizzativo. Questo è vero, questa è la situazione attuale, che per la verità ha già trovato una serie di misure, una serie di interventi, mi riferisco al Direttore dell’Area vasta, tra l'altro nominato dalla vecchia amministrazione, che sollecitato ad invertire la rotta ha attribuito del personale in più, ha svolto dei concorsi, nei giorni scorsi è stata fatta l’assegnazione di un primario, un altro paio verranno a breve, in qualche modo ha implementato la struttura sanitaria che ormai si stava svuotando, subordinata all'attività di altre strutture sanitarie.
Ritengo che non si debba buttare via tutta l'esperienza che c'era prima, perché mai tutto è fatto bene e mai tutto è sbagliato. Indubbiamente è stata un'esperienza che ha fondato la rete sanitaria marchigiana, su questo non ci piove e lo stesso progetto del piano sanitario regionale, che è stato approvato a fine legislatura e non applicato, che è stato da noi contestato e oggetto di polemica … C’è stato detto che non è stato revocato ufficialmente e che quindi dobbiamo comunque tenerne conto, non è stato revocato perché noi agiamo in condizione di continuità, non è che a un certo momento si chiude baracca e burattini, si chiude bottega, le strutture devono continuare ad andare avanti anche perché siamo in un periodo molto particolare, noi ci siamo insediati a cavallo della vicenda Covid, che ha messo in crisi tutte le visioni organizzative della sanità, anche quelle europee. Recentemente l'Europa, quindi neanche l'Italia e la maggioranza, si sta interrogando se i criteri organizzativi con cui la sanità è stata pensata fino a qualche anno fa, che hanno dato origine a tutti i vari decreti, a tutti i provvedimenti, al decreto Balduzzi citato prima l'Assessore, sono ancora validi oppure essendo cambiate le cose bisogna rivedere tutto. Pensiamo al patto di stabilità, pensiamo a tutte le norme e i rigidi vincoli europei, che sono stati approvati, ma nel momento dell'emergenza sanitaria tutti i tecnocrati, tutti i burocrati di Bruxelles hanno detto che non dovevano essere più rispettati e temporaneamente sono sospesi. Questo cosa sta a significare? Che la realtà è molto più forte delle astrazioni del pensiero, uno ha la visione ideologica, costruisce un mondo perfetto, ma poi ci sono delle variabili imprevedibili, che ci sono sempre nel mondo, che mettono in discussione quello che si riteneva il sistema perfetto, il sistema perfetto di Bruxelles, sia in termini finanziari, i bilanci degli Stati, che in termini sanitari. C’è stata anche lungimiranza, per cui la Germania aveva costruito un sistema sanitario con dei polmoni di riserva tanto che nella prima fase dell'emergenza Covid aveva i posti letto, aveva le rianimazioni, che non avevamo noi in Italia e in altri Paesi. La Spagna ha avuto tantissimi morti per la mancanza di un sistema sanitario adeguato, la stessa Germania nella seconda ondata non è stata all’altezza, gli articoli, molto profondi, che hanno scritto i medici del sistema sanitario tedesco hanno evidenziato che non erano pronti, mentre pensavano che tutto fosse perfetto, che è un po' il pensiero sul popolo tedesco, eppure è franato.
Il sistema sanitario pensato in Italia in questi anni era sulla logica della territorializzazione, che ha portato alla soppressione dei posti letto negli ospedali e non alla medicina del territorio, i cosiddetti tagli. In quel momento ero in Parlamento, ero Vicepresidente della Commissione sanità del Parlamento, ero il relatore di maggioranza, fino al Governo Monti, di quasi tutti i bilanci, ogni volta si tagliava una fetta del salame e c'erano resistenze terribili per contenere i tagli, ma poi quelle resistenze che pure abbiamo … Ricordo che fui relatore del bilancio della sanità italiana che era di 108 miliardi, oggi mi sembra che sia 115 miliardi … Con l'implemento dei farmaci molecolari, che hanno un altissimo costo, con la necessità di acquisire una strumentazione avanzatissima di tipo radiologica, tutelare endoscopica, di fatto non mantenevamo neanche i livelli precedenti e negli investimenti perdevamo ulteriormente personale. Ci siamo trovati con una programmazione sanitaria che non prevedeva le figure, i corsi, con il numero chiuso alla facoltà di medicina, alle scuole di specializzazione continuamente tagliato, cito la mia, io ho fatto la specializzazione nel lontanissimo 1980/1984 eravamo 12 nella scuola di specializzazione, a numero chiuso ad Ancona, quest'anno sono 7 per recuperare, ma erano ridotti a 5, da 12 a 5 in trentacinque anni.
Tutte queste teorie non hanno funzionato e vanno riviste anche con onestà intellettuale. Non si era pensato che ci potesse essere un'epidemia, che le malattie infettive sarebbero tornate alla ribalta così prepotentemente, che con l'allungamento della vita media ci fossero tanti pazienti anziani con comorbilità, va rivisto tutto, soprattutto con onestà intellettuale bisogna capire che si è sbagliato, avevano sbagliato un po' tutti, anche i Governi di centrodestra nel quale ero maggioranza.
La sanità è un settore delicato su cui non si possono perdere delle battute, a Senigallia si sono perse molte battute, sono d'accordo con il Consigliere Santarelli quando scrive una serie di cose, dobbiamo recuperare e vedere cosa si deve fare, come si può riuscire a contemperare le risorse, che non sono illimitate, ma limitate, con la necessità dell'efficienza dei servizi e della sicurezza della salute delle persone. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Molto rapidamente perché la questione del presidio di Area vasta 2 non può essere liquidata con una mozione, anche se dico che voteremo a favore, ma i temi non sono quelli.
Devo dire che ho apprezzato molto l'Assessore Saltamartini, un intervento di grande responsabilità, forse dovuto anche il clima del Governo nazionale, perché a condizioni date dal decreto Balduzzi penso che meglio sia difficile fare. Non contano le mozioni raccolte, i desiderata della struttura che riguardano ancora, se non c'è, l'unità operativa complessa di diagnostica per immagini, perché Senigallia non ce l’ha più, è andata a finire a Jesi, o l'investimento per la sala operatoria di Fabriano sono risorse tolte a Senigallia. Abbiamo ragionato troppo così, non siamo mai arrivati fino in fondo in un percorso molto complicato perché i volumi di produzione sono contenuti, lo dicevamo tutti, dentro il Balduzzi o ci sono o è difficile, o si tolgono i tetti per le assunzioni o è complicato, sennò facciamo gli effetti annuncio, assumiamo e poi non accade nulla. Forse le tante disgrazie del Covid possono portare …, non si cita più il Mes, non mi permetto di fare la voce fuori dal coro, quindi, parliamo del Recovery Fund, almeno lì dentro ci siamo tutti più o meno, perlomeno c'era qualcuno, adesso sono arrivati tutti gli altri. Forse nella fase pandemica si potrà riscrivere qualcosa di diverso, auspichiamo questo, per cui la mozione che raccoglie un po' di cose la votiamo, ma sta dentro il nuovo piano socio-sanitario e dobbiamo pensare se le modifiche o la riscrittura delle leggi nazionali ci permetteranno di fare quello che serve, altrimenti ci saranno scelte: il modello Lombardia che ha distrutto la medicina del territorio, oppure un modello un po' raffazzonato come il nostro, che non è arrivato fino in fondo e che non ha avuto il coraggio di fare scelte fino alla fine per cui si sono tenuti in piedi, anche con percorsi artati, situazioni con tre nosocomi in un unico presidio, che però trasmettono a Roma in maniera differente e non unica i dati di produzione, creando grande difficoltà gestionale.
Auspichiamo di fare le cose che si possono fare in questo momento, è stato nominato il nuovo primario della rianimazione, le do il benvenuto, brava, competente e adeguata. Acceleriamo tutti processi possibili, poi rivediamo dentro un percorso le risorse del personale, le risorse delle strutture e gli investimenti degli ospedali moderni. Se ci sono le risorse saremo bravi ad intercettarle, potrebbero rappresentare un orizzonte diverso. Lo faccio con difficile distacco avendo fatto per 10 anni il Sindaco, Presidente dell'Assessore, ci conosciamo da 10 anni, sappiamo quali sono state le difficoltà nell’Area vasta 2, confido anche che la mozione che il Consigliere Santarelli ha preparato, che raccoglie solo un pezzettino piccolo, quello organizzativo, possa essere poi oggetto di dibattito e di approfondimento in occasione del nuovo piano e metta al centro, invece, un ospedale di una città importante, di 45 mila abitanti che diventano oltre 100 mila nel periodo estivo, un ospedale di area vasta perché poi i cittadini di Fabriano e di Jesi nel periodo estivo utilizzano quella struttura, che ci sia, quindi, particolare attenzione, confido che sia almeno pari a quella del passato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Saltamartini per il suo intervento, lo voglio sottolineare, non me l'aspettavo così puntuale e diretto, quindi, prendo la sua proposta, quella di ritirare la mozione, ma lei deve prendersi un impegno, spero, per un suo nuovo intervento su due punti: rispetto alla parte delle disposizioni organizzative presso l’ospedale di Senigallia, dove le parole sono efficienza e sicurezza. Le porto un esempio, in un reparto come la dialisi non è ammissibile che un paziente venga pesato su una bilancia da bagno, quella che costa 9,90 euro, non è ammissibile, io ci ho lavorato 4 anni in dialisi, un paziente cronico, può essere un nostro familiare, un nostro parente stretto, deve essere messo sul letto bilancia, Assessore, che gli garantisce la vita, il rene artificiale va condotto da un operatore, che non può governare sei reni artificiali. In tempo di Covid non ci possono essere, davanti al passaggio delle barelle o delle carrozzine, delle macchine o degli ingombri, non può esserci questo in una sanità civile. Non si pesa un paziente in dialisi su una bilancia che noi usiamo a casa nel bagno per vedere se siamo in forma oppure no. Quel paziente non è in forma, ha bisogno tre volte alla settimana di ricevere un trattamento sanitario e deve essere dignitoso, non può essere che il primario del Servizio di emergenza si rivolge alla Prefettura. Qui leggo: allarme rosso al pronto soccorso, mancano e bla bla bla bla bla, non esiste, quella persona ha forse la sua età, Assessore, è una persona seria, al Pronto soccorso di Senigallia c’è una persona seria, che io conosco personalmente, non può essere, non è dato. Non so se dal primo ottobre il mio mestiere è un altro, a volte qui sento parlare in politichese, io parlo il pratichese e mi scuso perché forse ho un linguaggio non adeguato, però chi fa quel mestiere, e io l’ho fatto fino al 30 settembre, il politichese non lo vuol sentire, perché al cambio turno se non c’è la persona che ti sostituisce stai lì, soffri e sostieni una persona che ha paura. Paura che io vedo anche nei vostri occhi, anche con le mascherine indossate male, FP2. FP3. La mascherina FP2 andrebbe indossata sotto quella chirurgica, che protegge, si lava e protegge quella che ha più valore.
All’Assessore dico: bene, ritiro la mozione, ma l'impegno è, terminate le audizioni - adesso non vedo la Consigliera Leonardi, che è la Presidente della IV Commissione, domani mattina si concluderanno con l'Area vasta 5, ho partecipato quasi a tutte, il discorso Covid è la cosa più importante - di accelerare un'azione forte nell'area vasta, che è quella che è stata messa più in discussione e, nel secondo punto del dispositivo, ripristinare nella sede di Senigallia quota parte delle strutture organizzative attualmente decentrate, operando scelte connotate da maggior senso di equilibrio e guidate dal discorso demografico (che ho appena accennato). L'Area vasta 2 è stata quella martoriata dal punto vista sanitario.
Questa organizzazione va rivista immediatamente perché l'estate è alle porte e tutti speriamo che il Covid ci lasci un po' di respiro. Guardo il Consigliere Assenti perché l’ospedale di San Benedetto del Tronto è stato messo in grande difficoltà, così sottolineo che non ho solo a cuore la città di Senigallia, che è la mia città e che rispetto, ma tutte le Marche. La città gemella di Senigallia è San Benedetto Tronto, l’ospedale ha le stesse problematiche e d'estate hanno entrambe una pressione molto grande.
Domani ascolterò con attenzione il Direttore dell’Area vasta 5, anche lì va data una risposta immediata, io dico nella primavera perché l'estate è alle porte.
Questa mozione ha un compito, una responsabilità, come quando nel mio turno di lavoro in ospedale ero responsabile, di porre all’attenzione dell'Assessore la problematica, che ha preso un impegno. Lo ringrazio perché è già venuto a Senigallia, mi ha fatto piacere che sia venuto a vedere e a toccare con mano le criticità, che io ho scritto e che rimangono a verbale. Spero che la Presidente Leonardi, finite le audizioni, domani, come ho ricordato, c’è l’Area vasta 5, nell'immediatezza possa convocare una Commissione urgente per analizzare l'Area vasta 2, con tutte le criticità che ho scritto, per questo motivo all'Assessore dico con favore che ritiro la mozione. Grazie.

PRESIDENTE. L'articolo 145 del Regolamento interno disciplina la modalità dell’esame delle mozioni e dopo la chiusura della discussione, confermo che non ci sono iscritti a parlare, l’articolo 63 prevede che la Giunta può intervenire per 5 minuti con un suo rappresentante, vedo che si è già prenotato l’Assessore Saltamartini, a cui, ai sensi del combinato disposto degli articoli nn. 145 e 63, do la parola, ovviamente è un invito discrezionale, per rispondere all'ultima richiesta fatta dal proponente della mozione.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALATAMARTINI. Grazie, Presidente. Spero di essere rapido. Il Consigliere è stato molto franco e leale nella sua esposizione, vorrei aggiungere che noi abbiamo una grande responsabilità, tutti gli esponenti di maggioranza ed anche quelli di opposizione e mi piacerebbe che questo linguaggio, il politichese … La politica è un arte molto nobile, è l’arte che serve a risolvere i problemi della società, chiunque di noi fa politica …, non è vero che chi non fa politica è migliore di chi la fa. John Rawls, un filosofo della sinistra libera americana, quindi la nostra sinistra, in un bellissimo libro intitolato “Una teoria della giustizia”, fa un'invocazione alla classe politica e dice: “Ragionate con il velo d’ignoranza”, cosa significa il velo d’ignoranza? Che quando parliamo dei problemi concreti dobbiamo spogliarci della nostra posizione, non posso ragionare per risolvere i problemi di un Paese se mi pongo nella posizione che rivestirò a seguito di quella riforma, noi dobbiamo ragionare senza guardare a quale sarà la nostra posizione in quella riforma, soprattutto in un piano così complesso come il piano socio-sanitario
Noi dobbiamo essere onorati di essere stati eletti, di fare politica in un Paese democratico, nella leale contrapposizione delle idee, perché attraverso il confronto legittimo e democratico, il pluralismo di idee, di ideologie il pluralismo delle nostre proposte, si può trovare e trarre le soluzioni più congrue e idonee al soddisfacimento degli interessi pubblici.
Credo che non si debba arrivare nel Consiglio regionale con un bilancio della sanità di miliardi e poi non avere una bilancia per pesare i dializzati di Senigallia o addirittura per levare le macchine davanti all'accesso all'ospedale, penso che questo sia un compito dei dirigenti, il fatto che queste carenze siano state evidenziate addirittura nell'organo legislativo alla Regione dimostra quale sia il livello di governo di certi plessi ospedalieri, di cui mi occuperò immediatamente e voglio dare al Consigliere le più ampie rassicurazioni.
Ho fatto un incontro con i medici di Senigallia - ho letto sui giornali che alcuni si erano rivolti alla Prefettura, altri alle Procure, spetta a noi governare i processi perché alla Procura spetta di indagare sui reati se ci sono e le Prefetture sono la rappresentanza del Governo. I rappresentanti della comunità marchigiana sono presenti in quest'Aula, siamo stati eletti dai marchigiani, non abbiamo bisogno dei Prefetti, che sono degli altissimi funzionari, che sono lì perché hanno vinto un concorso pubblico, qui c'è la democrazia, c’è il popolo che ci ha legittimati ad assumere le decisioni – ed ho detto loro che noi siamo a disposizione per affrontare i loro problemi e che abbiamo già cercato di affrontarne alcuni, com'è stato detto negli interventi dei Consiglieri che mi hanno preceduto.
Voglio aggiungere un piccolo dettaglio, nella seduta precedente abbiamo detto che stiamo avviando un importantissimo intervento nelle due città di mare che sono state evocate, San Benedetto del Tronto e Senigallia, per l’individuazione dell'area per la realizzazione di due eliporti, perché non dobbiamo dimenticare che il plesso unico ospedaliero di Senigallia, Jesi e Fabriano è un plesso DEA di primo livello, Dipartimento emergenza accettazione di primo livello, e se ci sono delle situazioni gravi occorre arrivare a Torrette, DEA di secondo livello, e noi stiamo predisponendo e allestendo due aree per l'atterraggio dei nostri elicotteri per trasportare queste persone a Torrette, anche questa è una carenza che stiamo cercando di risolvere.
Detto questo, lo ringrazio della cortesia istituzionale, da parte nostra c'è il massimo impegno perché quello che ha detto il Capogruppo del Partito Democratico è indubitabile, è una città che d'estate raggiunge i 100mila abitanti, dovremo dare a Senigallia ciò che è suo, così a Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Fano e così via, honeste vivere, alterum non laedere, sono i tre principi a cui noi ci ispiriamo. Grazie.

PRESIDENTE. Il proponente ritira la mozione, come prima proposto oppure …
Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Ai sensi dell’articolo 143 del Regolamento interno ritiro la mozione, come d'accordo con l'Assessore. Grazie.


PRESIDENTE. La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,50