Resoconto della seduta n.150 del 23/04/2024
SEDUTA N. 150 DEL 23 APRILE 2024
La seduta inizia alle ore 10,35
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 150 del 23 aprile 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 149 del 9 aprile 2024, il quale ove non vi siano opposizioni si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per richiamare la sua attenzione, ancora una volta, Presidente, l'ho già fatto un mese fa, due mesi fa, ci sono per quanto mi riguarda 11 interrogazioni a mia prima firma a risposta scritta che ancora devono ottenere risposta. Parliamo di interrogazioni presentate a maggio, agosto e settembre 2023, 6 interrogazioni dell’anno scorso e 5 di quest'anno.
Ho visto che il Segretario generale ha mandato una lettera alla Giunta, evidentemente non basta, quindi chiedo un suo intervento personale perché su 11 interrogazioni non è accettabile che ancora non ci sia una risposta. Il regolamento prevede 20 giorni, può passare un mese, 40 giorni, ma non di più. Grazie.
PRESIDENTE. Anche l'altro giorno ho mandato a lei un sollecito su questo e personalmente mi sono fatto carico di intervenire sia in maniera formale che personale per sollecitare le risposte alle interrogazioni scritte, oltre all’intervento e alla lettera che ha fatto il Segretario dell'Assemblea legislativa.
Interrogazione n. 1075
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Riduzione orario operatore di sportello addetto alla riconsegna dei referti delle analisi di laboratorio presso l'Ospedale di Montegiorgio”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1075 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il servizio di accettazione e riconsegna dei referti presso la sede territoriale di Monte Giorgio è stato svolto sino al 31 gennaio 2024 dagli operatori della cooperativa ivi impiegati. Dal primo febbraio 2024 si è provveduto ad una riorganizzazione delle attività che ha determinato la riduzione delle ore del personale della cooperativa riservandolo alle sole funzioni di accettazione prelievi ed una internalizzazione del servizio di consegna dei referti con personale aziendale pubblico. Tale nuova strutturazione non è andata a modificare nei confronti dell'utenza il servizio reso, il servizio di accettazione è stato infatti garantito dagli operatori della cooperativa nelle modalità consuete, mentre il solo servizio di riconsegna da referti, che si svolge in tarda mattinata, dopo la chiusura dell'attività di prelievo, è stato garantito dal personale di sportello dipendente dell'Azienda sanitaria territoriale di Fermo. Quindi la riduzione oraria indicata nell'interrogazione fa riferimento alle ore lavorate dal personale della cooperativa e non alla riduzione degli orari di servizio resi all'utenza.
Rappresenta una riorganizzazione delle attività svolte affinché vi possa essere maggiore efficienza e questo rientra nel pieno potere organizzativo dell'Azienda. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il potere organizzativo dell'Azienda fino ad un certo punto perché poi è la politica che deve dire anche alle Aziende come devono organizzare i servizi e mi risulta, tra l'altro, che alcune volte l'Assessore sia intervenuto per migliorare l'organizzazione del servizio, segno evidente che non può essere lasciata l'organizzazione nelle sole loro facoltà, preoccupate come sono sempre e soltanto di contenere i costi perché magari devono rientrare dai cosiddetti budget provvisori, come abbiamo visto è accaduto, ad esempio, per l'Azienda territoriale di Fermo.
Per quanto riguarda Montegiorgio i disservizi denunciati con l'interrogazione n. 1075, in parte è vero, Assessore, che aveva anche risposto a margine di un'altra interrogazione su Sant’ Elpidio a Mare, ma questi disservizi sono stati segnalati all'interrogante dagli stessi operatori del Cup che oltre a provvedere all'accettazione e ai pagamenti delle analisi dovevano provvedere alla riconsegna dei referti delle analisi, come confermato anche dallo stesso Assessore, a seguito della riduzione dell'orario di lavoro per le cooperative addette. Questo ha provocato lunga fila agli sportelli, disservizi e altro in un centro prelievi pubblico dove già è molto limitata l'attività perché le analisi si accettano fino ad un certo numero e poi non si accetta altro, e questo va tutto a vantaggio del privato che opera in zona.
Tanti di noi tra l'altro ricorrono al privato perché è impossibile procedere nel punto dei prelievi pubblico, che deve essere garantito dalla AST, per le lunghe file.
Credo che in questa direzione vadano date delle disposizioni alle Aziende sanitarie territoriali, in questo caso a quella di Fermo perché l'erogazione del servizio sia il più agevole possibile per gli utenti e soprattutto per quella fascia di utenti, gli anziani, che spesso sono impossibilitati a recarsi presso le strutture private. Grazie.
Interrogazione n. 1136
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Rete nefrologica, dialitica e di trapianto renale della Regione Marche”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1136 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'unico centro trapianti di rene della nostra Regione è presso l'hub Sod di nefrologia dialisi dell'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche. Questa struttura ha un'attività di trapianto superiore a 100 l'anno, con la presa in carico ambulatoriale e di ricovero di più di 750 pazienti portatori di trapianto renale, con un numero di ricoveri ordinari pari a circa 700 casi, e intorno ai 100 pazienti cronici in emodialisi vanno aggiunti 2.000 trattamenti dialitici anno per pazienti ricoverati.
E’ uno dei centri più importanti a livello regionale e nazionale, è l'unico a livello regionale, negli atti di indirizzo della Regione Marche, anche tenendo conto dell'importante ruolo che i trapianti renali svolgono in riferimento al diritto alla salute, in particolare garantire la vita di tanti pazienti, sono stati introdotti degli elementi di finanziamento aggiuntivi per l'Azienda sanitaria di Torrette tant'è vero che nell'ultimo riparto di risorse dei fondi per l'aumento del personale, che il Governo ha concesso a tutte le Regioni, l'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche è stata individuata come un soggetto con il maggiore finanziamento regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie, Presidente. La ringrazio della risposta, la mia replica è qui, volevo soltanto mettere un segnale per l'attenzione che la Regione Marche dedica a questa importante attività relativa alla rete nefrologica dialitica di trapianto renale della stessa Regione Marche. Grazie.
Interrogazione n. 1140
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Dichiarazioni Assessore con delega alla sanità su recupero liste di attesa anno 2023”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1140 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nel 2023 le risorse per il recupero e il miglioramento delle liste d'attesa ammontavano a 9 milioni di euro e sono state completamente spese. Sono state recuperate per l'ambulatorio 129.521 prestazioni rispetto alle 58.991 previste nella delibera di Giunta del piano operativo di recupero; i ricoveri ospedalieri recuperati sono stati 14.043.
Ogni giorno arrivano al sistema sanitario della nostra Regione 12.000 richieste di prestazioni, come certificato dall'estrazione effettuata a titolo di esempio il 18 marzo 2024 dall'Agenzia regionale sanitaria.
Nel 2025 scade l'appalto relativo alla fornitura del Cup della Regione Marche, in modo preventivo e visto l'avvicinarsi della scadenza. un gruppo di professionisti coordinati dall'Agenzia regionale sanitaria della Regione Marche sta procedendo alla riscrittura del capitolato, prevedendo all'interno l'inserimento di alcune specifiche tecniche, in particolare gli aspetti su cui si sta lavorando risultano essere la generazione delle agende con modalità interpretative, attraverso l'attivazione dei percorsi di comunicazione tra il service del Cup e i sistemi di back office, l'attivazione di percorsi di prenotazione direttamente gestiti dallo specialista.
Sulla base di una specifica ricognizione delle procedure concorsuali in corso alla data del 20 marzo 2024 presso le Aziende e gli enti del Servizio sanitario regionale risultano messi a concorso 137 posti per il reclutamento a tempo indeterminato di dirigenti medici, ulteriori 13 posti a tempo indeterminato saranno messi a concorso in procedure di prossima indizione. Sono interessati alle procedure concorsuali 39 discipline. L'espletamento e la conclusione di tali procedure, dettagliate per ciascun concorso nella documentazione, sono previsti nell'anno 2024. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ormai è solito, Assessore Saltamartini, lei non risponde puntualmente alle interrogazioni, le do io qualche indicazione che lei probabilmente non conosce.
A tutto il 2023, fino a novembre, sulle liste di attesa di specialistica ambulatoriale classe B (breve) entro 10 giorni e classe D (differite) entro 30-60 giorni sulle 20 prestazioni maggiormente richieste, e parlo di visite cardiologiche ginecologiche, urologiche, TAC torace, ecografia addome, colonscopia e gastroscopia, voi avete soddisfatto il 67,16% e questo è un dato inaccettabile perché il Governo vi ha chiesto di raggiungere il 90%, voi non lo raggiungete e lo scrivete nella delibera n. 1243 del 2023, con la quale vi impegnavate a raggiungere il 90%.
Ma il dato più drammatico, Assessore, riguarda le liste di attesa per prestazioni ospedaliere di interventi chirurgici di tumore maligno alla mammella, prostata, retto, utero, tiroide, polmone, le dico che voi raggiungete il 51%. Una persona su due non è tutelata nel rispetto dei tempi per quanto riguarda queste liste così drammatiche.
Le fornisco un altro dato, lei l'ha citato perché lei quando va a fare le conferenze stampa non dà i dati alla RAI. Gliene dico un altro, nel 2022 lo Stato vi mette a disposizione 12,5 milioni per il recupero delle liste di attesa, ne spendete 4 milioni e affidate al privato per il recupero delle liste di attesa il 13%.
Nel 2023, le faccio un indovinello, lo sa quanti ne avete dati al privato? Non lo sa? Nel 2023, dopo la figuraccia del 2022, lo Stato vi finanzia per il recupero delle liste di attesa 9 milioni, li spendete tutti, come lei ha detto, ma alzate bandiera bianca e affidate al privato 3.715.000, cioè il 41% delle risorse. Riecheggiano in me le parole del Presidente Acquaroli quando nel Consiglio comunale di Fabriano disse: “Sfido chiunque a dire che abbiamo dato più risorse al privato”. Ecco Grazie.
Interrogazione n. 1143
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri, Cesetti
“Requisiti accreditamento studi che eseguono attività di diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.1143 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri, Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione riguarda i requisiti di accreditamento degli studi che eseguono attività di diagnosi dei disturbi specifici dell'apprendimento.
Premesso che l'accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012 “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei disturbi specifici di apprendimento”, accordo ai sensi dell'articolo 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, stabilisce che i servizi pubblici e soggetti accreditati ai sensi dell’articolo 8 quinquies del decreto legislativo n. 502 /1992 e successive modificazioni effettuano il percorso diagnostico e il rilascio della certificazione.
Ad oggi la Regione Marche ha accreditato 55 strutture sanitarie private per la diagnosi e la certificazione dei DSA e sarà comunque avviato un confronto istituzionale con la rappresentanza dei titolari di ambulatori e studi al riguardo al fine di valutare l'opportunità di semplificare i requisiti per l'accreditamento istituzionale di questo tipo di strutture sanitarie.
Scrive il dirigente del Settore autorizzazione accreditamenti, che i termini per presentare la richiesta di autorizzazione all'esercizio sono già stati prorogati di 30 mesi (18+12) e scadono il 30 settembre 2024.
A differenza dell'autorizzazione all'esercizio per l'accreditamento istituzionale non ci sono termini obbligatori da prorogare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Con questa interrogazione la richiesta che volevo sottolineare, per quanto riguarda le certificazioni sui disturbi dell'apprendimento, era quella di semplificare i requisiti degli ambulatori che eseguono questi test in quanto il servizio pubblico non riesce a dare risposte in tempi brevi, risposte che a volte vengono date dopo due anni.
Le realtà accreditate convenzionate chiedono una semplificazione dei criteri di accreditamento in quanto vengono considerati sproporzionati rispetto alle reali attività che questi professionisti devono portare avanti.
Voglio ricordare che la percentuale di giovani con disturbi dell'apprendimento DSA è in crescita, si è passati dal 5,1% del 2019 al 5,6 del 2021. La diagnosi consente di avviare sia un piano didattico personalizzato e permette alle famiglie di avere un contributo economico per la riabilitazione, per l'aiuto nei compiti o per l'acquisto di un dispositivo software, di un computer.
Molte famiglie hanno segnalato le difficoltà ad avere questo tipo di prestazioni da parte del servizio pubblico, a volte per la presa in carico occorre aspettare anche 2 anni, ma il problema è che attualmente a questi studi privati, che sono in grado di fornire questo tipo di prestazioni e di dare le certificazioni, vengono richieste una quantità di carte e di cose che devono sistemare, almeno secondo la Regione, che aumentano anche il costo perché per adeguarsi ai nuovi requisiti aumentano i costi che vanno poi a caricarsi sulle persone.
Apprezzo il fatto che ha intenzione di avviare un confronto con i diretti interessati, quello che le chiedo è di coinvolgere anche l'ordine professionale degli psicologi in maniera tale da individuare le soluzioni che possono consentire alle famiglie di utilizzare il servizio di quelle realtà convenzionate, sempre in attesa perché la cosa migliore sarebbe che il servizio pubblico fosse in grado di fare le diagnosi in tempi brevi.
Noi dobbiamo prendere atto che il servizio pubblico purtroppo ad oggi non riesce per carenza di personale, quindi dovremo accelerare il più possibile agevolando le attività gli studi convenzionati accreditati in maniera tale da rendere economico ed anche veloce questo tipo di prestazioni per le famiglie. Grazie.
Interrogazione n. 1138
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Intervalliva di collegamento Tolentino – San Severino Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1138 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione in oggetto la Consigliera Ruggeri interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere quale sia la posizione della Giunta regionale in merito all'intervalliva di collegamento Tolentino-San Severino Marche, se l'intervento è stato previsto nel nuovo contratto di programma Anas e quali azioni concrete si intendono intraprendere nei confronti del Governo per il finanziamento dell'opera.
In relazione all’interrogazione e sentiti anche gli uffici si significa quanto segue:
La Giunta regionale in data 22 gennaio 2021 ha sottoscritto l'addendum al protocollo di intesa per la progettazione e la realizzazione dell'intervento denominato intervalliva di collegamento Tolentino-San Severino Marche e su proposta dell'Assessorato alle infrastrutture ha inserito l'opera come strategica all'interno del Piano regionale delle infrastrutture Marche 2032, adottato il 25 ottobre 2023.
L'intervento, sempre su richiesta della Regione Marche, è stato oggetto di inserimento nel nuovo contratto di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l’Anas approvato nella seduta del Cipe del 21 marzo 2024, nell'area appaltabilità 2025, con la conferma delle risorse già disponibili per oltre 88 milioni di euro e con la previsione a opera cantierabile di un finanziamento fino a 206.718.750 euro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per ciò che mi ha detto, però non mi soddisfa per niente perché questo atto di cui lui parla ce l'ho sott'occhio e si è dimenticato di dire che purtroppo nelle colonne dei finanziamenti per il 2023 c'è zero, per il 2024 c'è zero ed il totale dei finanziamenti risulta zero perché quest'opera è stata purtroppo definanziata dal Governo Meloni, che ha deciso di investire i soldi in un'altra opera.
Sinceramente la nostra preoccupazione resta molto forte anche perché sempre in questo documento si parla di un fabbisogno di oltre 118.000 euro che ad oggi non ci sono.
Benissimo la volontà politica di portare a compimento quest'opera, ho letto anche un comunicato di qualche giorno fa del Presidente della I Commissione Marinelli che ha detto che è un'opera prioritaria, però che il Governo Meloni smetta di tagliarci i fondi e soprattutto li metta per farci superare questo problema infrastrutturale che rende le Marche un territorio non facile da raggiungere e da percorrere.
Come sapeva anche lei, Assessore, la sua delega è molto complessa, però c'è bisogno che la filiera che avete messo in campo, di un Governo di destra che da Roma scende fino alla Regione funzioni, ad oggi mi sembra che non sia così, purtroppo. Grazie.
PRESIDENTE. Le interrogazioni nn. 1147 e 1163 (abbinate) vengono rinviate in quanto la Giunta non è pronta a fornire la risposta.
Proposta di legge n. 122
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Misure per il potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni geniche germinali”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Non c'è la Consigliera Bora, prima firmataria, qui è previsto un rinvio in Commissione, però non c'è la prima firmataria, quindi dobbiamo attendere per sapere se decide di portarla in discussione, però credo che sia impossibile,. E’ arrivata aspettiamo un secondo.
Vi preciso che ai sensi dell'articolo 100 per il rinvio, per evitare discussioni, applicando il Regolamento alla lettera, che è sempre la cosa più giusta, occorre la proposta del Presidente della Commissione competente, in questo caso del Consigliere Baiocchi, o di tre Consiglieri, così vale per tutte le proposte di legge.
Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Per proporre il rinvio a nome mio e dei Consiglieri Ausili e Baiocchi.
PRESIDENTE. Consigliera Bora, siamo al punto 2 sulla proposta di legge n. 122, che la vede come prima firmataria insieme agli altri componenti del gruppo consiliare. Per quanto riguarda l'interrogazione n. 1142 attendiamo il rientro in Aula dell’Assessore Aguzzi.
Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Me lo aspettavo, ormai d'altronde non siete in grado di discutere in Commissione queste proposte di legge e nemmeno in Aula, l'unica cosa che siete in grado di fare è rinviare la discussione.
Presidente, questa proposta di legge è gelosamente chiusa nei cassetti della IV Commissione sanità da giugno 2022, da quasi due anni, non è mai stata calendarizzata, neanche per una prima discussione generale. Nel frattempo, però, questa Assemblea legislativa approva di tutto: qualcosa di utile, di meno utile, qualcosa di assolutamente insensato, certe volte.
Discutere e magari arrivare ad approvare all'unanimità questa proposta di legge rappresenterebbe veramente un importante passo in avanti in tema di prevenzione e soprattutto ci permetterebbe di essere all'altezza degli altri Paesi europei in tema di salute di genere, che in Italia facciamo ancora troppa fatica a mettere in pratica.
Ieri è stata la Giornata nazionale della salute della donna, ho letto il vostro lunghissimo comunicato e vi ringrazio per la sensibilità che dimostrate ma, purtroppo, credo che si tratti soltanto di facciata e che la questione della salute delle donne, in realtà, non vi tocchi in fondo così da vicino. Cosa che non mi meraviglia vista la rappresentanza di genere che registriamo sia in Giunta che in Ufficio di Presidenza.
Vedete, le donne hanno bisogno di molto di più che un limitato slot di visite concentrato in una settimana dell'anno, tra l'altro impossibili da prenotare. Le donne hanno bisogno di altro, di interventi sistemici e costanti. E il fatto che nessuno di voi si sia preoccupato di portare all'attenzione dell’Assemblea questa proposta di legge ne è la conferma.
Il carcinoma della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia e nel 6 -7% si presenta metastatico già alla diagnosi. Grazie ai progressi diagnostico-terapeutici, alla disponibilità di nuovi farmaci antitumorali, alle migliori terapie di supporto, la sopravvivenza metastatica è notevolmente aumentata. Ma è soprattutto grazie allo screening e alla maggiore consapevolezza delle donne, che la maggior parte dei tumori maligni mammari è diagnosticata in fase iniziale, quando il trattamento chirurgico può essere risolutivo e conservativo e la terapia adottata più efficace permettendo sopravvivenze a 5 anni molto elevate.
Nelle Marche grazie a una delibera del marzo 2023 con la quale vengono recepite le linee guida europee, lo screening del tumore della mammella è stato esteso anche alle donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni. Grazie.
PRESIDENTE. Adesso un intervento pro e uno contro sulla proposta di rinvio in Commissione avanzata dai Consiglieri Livi Ausili e Baiocchi.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione l'intervento della Consigliera Bora, sono per riportare in Commissione la proposta di legge e mi prendo l'impegno sin da ora di calendarizzarla nella prima situazione utile. Mercoledì dovremo avere l'approvazione di indirizzo degli atti aziendali, poi sarà mia cura inserirla e iniziare la discussione all'interno della Commissione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Un intervento contro per il rinvio in Commissione anche se apprezzo l'apertura, come al solito, del Presidente della Commissione, che si è fatto carico della calendarizzazione immediata. Stiamo attenti, Presidente, perché a forza di dare le immediatezze rischiamo di trovarci intasati sulle priorità che vengono assegnate non all'interno della Commissione, ma dell'Aula, però ritengo per il lavoro che era stato fatto, soprattutto per come ha ricordato la proponente Consigliera Bora …, è trascorso troppo tempo, quindi meritava un approfondimento da subito, magari aprire il dibattito, poi il rinvio in Commissione dopo aver chiuso la parte iniziale.
Mi fido del Presidente, però questo lo ritenevamo un passaggio indispensabile.
Il voto contrario del nostro gruppo e del gruppo del Movimento 5 Stelle. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 122. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Vi comunico l'assenza giustificata del Presidente della Giunta regionale Acquaroli, è al Comitato interministeriale per la programmazione economica allo sviluppo sostenibile, come ugualmente giustificata è l'assenza dell'Assessore Antonini.
Interrogazione n. 1144
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri
“LR 35/2021 artt. 8 e 11 – Dotazione di personale all’ATIM – Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1144 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Nonostante la dotazione di personale non sia ancora ottimale, Atim non usufruisce più del supporto logistico ed amministrativo generale fornito in fase di avvio dalla Regione. Tuttavia, per garantire l'efficacia delle operazioni amministrative, l'Agenzia si avvale di apposite convenzioni per l'utilizzo di specifici strumenti di lavoro tecnico amministrativo quali i portali Openact, Cohesionwork e Gtsuam, che sono stati messi a disposizione dalla Regione. Questi strumenti sono fondamentali per il mantenimento della continuità operativa e per assicurare la gestione efficace delle procedure amministrative.
L'attuale team è composto, oltre che dal direttore, da tre dipendenti regionali assegnati, di cui due funzionari amministrativi ed un istruttore tecnico specialista. Come comunicato dall'Atim, a seguito della richiesta formulata dal Dipartimento sviluppo economico le competenze sono attualmente così ripartite: il dottor XY segue l’attività per l'area turismo, la dottoressa XX segue quelle per l'area dell'internalizzazione e YY si occupa delle attività tecniche ed informatiche per il turismo e l’internalizzazione.
Il team ha efficacemente gestito un vasto insieme di responsabilità ed operazioni, basti pensare che nel corso del 2023 sono stati adottati ben 278 decreti, così come riferito dal direttore dell'Atim. Ciò è stato possibile grazie all'impegno profuso dal personale, anche in termini di ore di lavoro straordinario effettuate, al supporto dei servizi acquisiti e all'utilizzo delle piattaforme tecnologiche messe a disposizione.
Inoltre il direttore dell' Atim riferisce che nei prossimi giorni sarà pubblicato un bando per uno dei due posti dirigenziali previsto dalla pianta organica e per un ulteriore funzionario da affiancare ai due funzionari regionali assegnati.
Atim, infine, sta procedendo alla stesura di un piano definitivo che assicuri le risorse necessarie per il completamento della pianta organica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la sua risposta che anche questa volta mi lascia del tutto insoddisfatta perché non ci stancheremo mai di dirlo: “Atim rimane la solita scatola vuota”, vuota di contenuti e oggi scopriamo anche di personale. Anzi, oggi abbiamo scoperto un'altra cosa molto interessante e cioè che Atim sta facendo delle convenzioni, peggio mi sento. Vorrei dirle, Assessore, che le convenzioni generalmente sono più onerose dell'assunzione di personale interno all'ente, per cui le anticipo che farò un’interrogazione per conoscere con chi Atim ha stipulato queste convenzioni; secondo me scopriremo delle cose molto interessanti anche da questo punto di vista.
Ma come mai, lo chiedo a lei che è l'Assessore al ramo, è così difficile trovare persone disponibili a lavorare con Atim? Non è che per caso è più comodo per il direttore continuare ad avvalersi della competenza e dell'esperienza decennale delle strutture regionali in modo che sopperiscano alla sua grande inadeguatezza e incapacità?
Sta succedendo qualcosa di molto grave, a fronte di un atto programmatorio sul fabbisogno di personale, approvato da Atim a settembre 2023, con cui viene confermata la necessità di 9 unità di personale tra funzionari, istruttori, operatori, la situazione è rimasta del tutto invariata rispetto al 2023 ed i dipendenti Atim ad oggi sono soltanto 3, significa, Assessore, che il personale Atim è gravemente sottodimensionato e pari a un terzo del fabbisogno reale.
Un anno fa, Assessore, in occasione di un'interrogazione presentata sempre dalla sottoscritta su questo tema, lei ha prodotto due dichiarazioni importantissime, la prima, che le attività svolte dal personale sono realizzate nei limiti della loro consistenza numerica, la seconda, che il dipartimento ha fornito il necessario supporto anche logistico al direttore dell'Atim accompagnando la fase di avvio dell'agenzia.
Oggi scopriamo che ci sono queste convenzioni, indagheremo, però, ripeto, non è una bella cosa, significa anche che non siete stato in grado di trovare personale che vuole lavorare per Atim ed è la Giunta a doversi occupare dell'attuazione del piano operativo e a fornire il necessario supporto tecnico logistico. Soprattutto a 2 anni e mezzo dalla sua istituzione l’Atim non è ancora in grado di camminare con le proprie gambe, quindi mi chiedo, e concludo, che senso ha mantenere in vita un'agenzia che non ha autonomia nemmeno operativa? Volete ancora farci credere che Atim sia lo strumento più adatto e strategico per favorire l'internazionalizzazione delle imprese marchigiane e la promozione del nostro turismo? Grazie.
Interrogazione n. 1142
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri
“Erosione costiera del litorale di Marina di Montemarciano – Richiesta interventi urgenti”
Interrogazione n. 1145
ad iniziativa del Consigliere Ausili
“Interventi a difesa della costa Montemarciano”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1142 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri, l’interrogazione n. 1145 del Consigliere Ausili.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. L'interrogazione è sullo stesso argomento, ma mi pongono questioni “leggermente diverse”, quindi partirò da quella che è la richiesta del Partito Democratico, che mi chiede in maniera puntuale come intendiamo approcciare al problema causato dall'ultima mareggiata, quella di marzo di questo anno, che ha parzialmente danneggiato la strada e messo in discussione la sicurezza anche di alcune abitazioni nel lungomare di Marina del Montemarciano.
In questo caso noi abbiamo fatto già un sopralluogo congiunto insieme al Comune di Montemarciano, che ha previsto da parte sua un intervento di somma urgenza per 200.000 euro. Noi abbiamo discusso in Giunta - io ho preso l'impegno formale con una lettera girata tramite PEC al Comune di Montemarciano - impegnandoci a sostenere parzialmente quella spesa con almeno 100.000 euro, su quelli possono contare sicuramente, se poi in fase di assestamento abbiamo qualcosa di più potremmo dare anche qualcosa di più. Quindi il 50% della spesa di ripristino nella somma urgenza l'abbiamo garantita al Comune di Montemarciano, che in questo momento sta già cercando di ripristinare la funzionalità completa e la sicurezza di quel tratto di strada.
Invece un po' più complesso è quello che mi chiede il Consigliere Ausili, sul quale comunque vado velocemente, leggo alcuni passaggi perché mi chiede gli interventi complessivi portati avanti negli ultimi anni, anche quelli per porre termine, speriamo, a questa drammatica situazione, che ogni anno e da molti anni si ripercuote su quel territorio.
Allo scopo di fornire una soluzione decisiva e incisiva all'annoso problema dell'erosione della costa di Montemarciano, è stata sottoscritta la convenzione tra la Regione Marche, Ferrovie dello Stato, i Comuni di Montemarciano e di Falconara ed il Provveditorato delle opere pubbliche, che prevede un finanziamento complessivo di 17.440.000 euro nei Comuni sia di Montemarciano che di Falconara. Gli interventi sono stati autorizzati con decreti n. 113 del 2022 e n. 51 del 2023 dal soggetto attuatore per la riduzione del rischio idrogeologico. Attualmente l'intervento è in fase di realizzazione per quel che riguarda le scogliere nel Comune di Falconara, poi in fase di realizzazione ci sono anche alcuni piccoli moletti che stiamo ripristinando a Marina di Montemarciano ed il grosso del ripascimento perché ci sarà un grossissimo ripascimento prendendo ghiaia dal fiume Esino, con una fava si prendono due piccioni, si pulisce il fiume e si ricrea la spiaggia per 80 metri di ampiezza. I lavori partiranno già dal prossimo settembre, non da questa stagione turistica.
Premetto anche che i fondi per 14.000.000 erano già stati stanziati nel 2016, mai spesi, solo grazie a questa amministrazione sono stati messi in campo. Con tutte le situazioni che abbiamo dovuto attuare abbiamo rimpinguato di altri 3.000.000 di euro, di cui 1,5 milioni dalla Regione Marche dato che nel frattempo erano aumentati i costi.
Ci tengo anche a dire, perché questa è la richiesta, che dal 2020 al 2023 ci sono stati diversi interventi della Regione Marche di somma urgenza su Marina di Montemarciano a favore del Comune danneggiato da continue mareggiate, ad esempio con decreto n. 27 del 23 ottobre 2020 sono stati stanziati 90.000 euro, con decreto n. 107 dell’1 ottobre 2021 43.000 euro, con decreto n. 17 del 2 febbraio 2021 250.000 euro, con decreto n. 108 del 7 aprile 2022 123.000 euro, con decreto n. 55 del 19 giugno 2023 86.000 euro. Ad oggi 593.000 euro in 3 anni di somma urgenza a favore del Comune di Montemarciano uniti ai 100.000 garantiti quest'anno diventano 693.000 euro, oltre a 1,5 milioni che abbiamo messo come Regione Marche, in aggiunta a quanto stanziato dal Ministero, per poter dare una risposta definitiva a quel tratto di costa.
Abbiamo fatto quanto necessario per garantire la balneabilità e la sicurezza di quel territorio negli ultimi anni, ma soprattutto riusciamo a mettere a frutto un finanziamento che rischiava di essere perduto perché la passata amministrazione, fino ad oggi, non era stata grado di metterlo in campo, come invece noi siamo riusciti a fare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta fornita, tuttavia non posso dire di essere soddisfatta della sua replica, anzi, approfitto per fare chiarezza relativamente ai fondi stanziati dalla Giunta Acquaroli dal 2020 perché tutte le risorse da voi assegnate sono sempre state allocate in somma urgenza a copertura dei danni provocati dalle mareggiate che annualmente hanno colpito il litorale di Marina di Montemarciano. Mai si è trattato di risorse assegnate in prevenzione per arginare una volta per tutte il fenomeno dell'erosione costiera, risorse poi sempre parziali e comunque risorse che la Giunta ha messo a disposizione di tutti i Comuni costieri per la manutenzione ordinaria.
Venendo allo specifico, lei ci sta informando di una vaga e non meglio precisata disponibilità della Giunta che si impegnerà a reperire una cifra, insufficiente peraltro, in piena estate in occasione dell'assestamento del bilancio, non ci sta dicendo che la Regione è già intervenuta o intende farlo entro i tempi brevissimi come invece quel territorio chiede
La notizia purtroppo non può essere di alcuna soddisfazione perché 100.000 euro, di cui lei parla, rappresentano una cifra insufficiente rispetto a quanto necessario per ripristinare le condizioni precedenti le due mareggiate che hanno colpito quel litorale e non soddisfa nemmeno dal punto di vista delle tempistiche proposte, solo a luglio, infatti, in piena stagione estiva e con le attività che dovrebbero marciare a ritmi serrati la Giunta cercherà di reperire solo una parte delle risorse necessarie al ripristino dei danni, direi quasi una presa in giro.
Per fortuna, sappiamo che il Comune di Montemarciano ha già provveduto all'affidamento dei lavori in somma urgenza per un importo pari a 200.000 euro e al completo ripristino dei luoghi danneggiati dalle mareggiate che nella notte tra il 10 e l'11 marzo hanno colpito il litorale.
Devo però ricordare, anche da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle, che lo scorso primo aprile quel litorale è stato nuovamente colpito da una violenta mareggiata con danni ingenti, che non sono stati ancora valutati con precisione, ma che presumibilmente ammontano anch'essi a circa 200.000 euro. E’ evidente che cifre così consistenti, che si avvicinano a mezzo milione di euro, non possono essere reperite all'interno del bilancio comunale se non contraendo debiti fuori bilancio. E’ fondamentale, quindi, che la Regione non abbandoni il Comune di Montemarciano, i suoi cittadini e le attività commerciali, che sostenga le spese dei lavori effettuati a seguito della prima mareggiata di marzo e si faccia carico anche di quelli necessari all'immediato ripristino dei danni causati in aprile.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico si unisce alla richiesta del Comune di Montemarciano di coinvolgere direttamente il Provveditorato delle opere pubbliche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Aguzzi perché ci permette di mettere in luce un dato di fatto: 700.000 euro in 3 anni e mezzo che questa Regione ha trasferito al Comune di Montemarciano. Verrebbe proprio voglia di chiedersi come l'amministrazione comunale di Montemarciano abbia utilizzato queste risorse e se sono state utilizzate bene. Però preferiamo non dilungarci in una polemica politica e guardiamo invece più che altro al grande progetto che finalmente sta vedendo la luce e che coinvolgerà anche la spiaggia di Montemarciano. Un grande progetto che poteva essere fatto prima, che Montemarciano aspettava forse da 10-20 anni, che questa Giunta regionale è riuscita a mettere insieme nel giro di 3 anni perché in 3 anni si sono messi in fila tutti gli enti interessati, che ha ricordato l'Assessore e che ringraziamo, ed un progetto di ripascimento straordinario sta per partire e coinvolgerà anche Montemarciano.
Molto bene questo progetto, confidiamo in questo importante ed impattante progetto e siamo anche a disposizione dell'amministrazione comunale di Montemarciano e di quella che sarà l'amministrazione comunale nei prossimi mesi per riflettere anche sulle iniziative che riguardano il tratto di spiaggia a sud della zona interessata da questo importante progetto. Grazie.
Proposta di legge n.147
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Modifica alla legge regionale 10 agosto 1988, n. 34 (Finanziamento delle attività dei Gruppi consiliari)”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. A nome mio e dei Consiglieri Ciccioli e Ausili chiedo il rinvio in Commissione, un intervento pro e uno contro su questa proposta.
Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 147. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 171
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
"Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative)”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Qualcuno chiede il rinvio di questa proposta di legge, altrimenti dobbiamo metterla in discussione.
Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio a nome mio e dei Consiglieri Baiocchi e Ausili. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Noi siamo contrari al rinvio.
Voglio fare un attimo la storia di questa legge. E’ stata presentata il 6 marzo 2023, approvata in Commissione all’unanimità il 6 luglio 2023, discussa in Aula il 19 settembre 2023 in cui è stato approvato all’unanimità il rinvio per riportare la discussione in Commissione. Oggi siamo a fine aprile 2024 e viene chiesto il rinvio.
Questa è una norma con cui l’Erap potrebbe dare alle associazioni locali, non ad uso abitativo, con uno sconto del 25%, ad esempio un laboratorio, un magazzino o un ufficio che non riesce a affittare, come fa la Regione, a un prezzo agevolato in affitto alle associazioni, ma non appartamenti.
C'è stata la genialata di qualcuno della maggioranza che ha chiesto al Consiglio di amministrazione di anticipare questa la norma in maniera tale che questa proposta di legge potesse apparire inutile. Ricordo però che il Consiglio di amministrazione non ha né la competenza né la possibilità di decidere se dare a un prezzo più basso i beni di proprietà della Regione, di Erap. Dico che sul primo atto che farà, denuncerò, lo dico ufficialmente, il Consiglio di amministrazione di Erap perché chi deve decidere se Erap può fare lo sconto, dare a prezzo agevolato è il Consiglio regionale.
Non ha deciso l'Assessore, è il Consiglio regionale che ha deciso di modificare quelle che sono le regole per consentire un affitto agevolato. Siccome il Presidente, se non sbaglio, si è preso la briga, per far contento qualcuno della maggioranza, di approvarlo lui, l’avviso che la prima volta che farà un contratto chiederò se il contratto è legittimo perché non è competenza del Consiglio di amministrazione decidere se dare a prezzo concordato, agevolato, dei beni.
L'attività legislativa è del Consiglio regionale, siamo noi che decidiamo, qui non sappiamo neanche cosa possiamo fare o non possiamo fare e ci facciamo scavalcare dai dirigenti. Andate avanti pure così e la fine è vicina. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 171. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 175
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Interventi per la tutela, l’assistenza e l’inclusione sociale e lavorativa dei ciechi e degli ipovedenti maggiorenni con disabilità aggiuntive”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Chiedo il rinvio in Commissione anche a nome dei Consiglieri Ciccioli ed Ausili.
Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 175. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 177
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Norme a sostegno del caregiver familiare”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Chiedo il rinvio in Commissione anche a nome dei Consiglieri Ciccioli ed Ausili.
Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 177. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Comunico che il Consigliere Assenti è assente per motivi giustificati, è a Barcellona in rappresentanza della Regione.
Proposta di deliberazione n. 16
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Proposta di legge alle camere concernente: Disposizioni per arginare il ricorso al personale cosiddetto ''gettonista'' e per garantire l'equità retributiva a parità di prestazioni lavorative con il personale medico e infermieristico assunto dal Servizio sanitario nazionale”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio a nome mio e dei Consiglieri Ausili e Baiocchi.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio far presente alla stampa quanto questo Consiglio produce. Noi stiamo facendo da mesi solo interrogazioni, continuiamo a portare in Aula proposte di legge che le Commissioni non discutono. 5.000 euro al mese, lo ridico un'altra volta, per cosa ce li danno a fare, per fare le interrogazioni? E’ la seconda volta che lo dico, adesso lo ridico un'altra volta.
Noi siamo l'opposizione e vogliamo lavorare, ci impedite di lavorare perché non portate in Aula le proposte di legge, questa poi è il top.
Si parla da anni dei medici gettonisti che costano tre volte rispetto agli altri, questo atto è dell’ottobre 2023, è fermo in Commissione da ottobre 2023, è una proposta di legge alle Camere che chiede di definire una tariffa oraria per i medici gettonisti.
A voi sembra normale che per qualsiasi professione a livello nazionale ci sia una tariffa oraria e per i medici che lavorano per il sistema pubblico non c'è?
Probabilmente fa comodo a qualcuno, non so a chi, ma è possibile che non riusciamo neanche a fare una proposta di legge alle Camere per dirgli di svegliarsi? Lo sapete che un medico gettonista, che non ha neanche le stesse professionalità, prende tre volte tanto rispetto ad un medico che ha quella professionalità, che fa i turni di notte, che lavora il sabato e la domenica? Cosa aspettate almeno a prevedere un'equità retributiva? Vi svegliate! Neanche questa riusciamo a fare, a ottobre 2023. Ma di cosa dobbiamo parlare? Dobbiamo continuare a usare i medici gettonisti che non hanno la stessa qualifica, che prendono tre volte di più e che incentivano i medici pubblici a uscire ed a diventare gettonisti. Ma stiamo scherzando? L’altra volta abbiamo rinviato sette leggi, la volta prima tre, quattro, cinque leggi, questa volta tre, quattro leggi. Ma cosa state a fare in Commissione? Ci veniamo, siamo puntuali e vogliamo portare avanti le leggi. Chi decide di non portare avanti le leggi è la maggioranza, fino a prova contraria. Le uniche leggi che vengono portate avanti sono quelle della cultura, dei personaggi X, Y e Z, e basta!. Volete fare un report, lo faccio io, faccio un report delle leggi approvate negli ultimi mesi e poi giudicheranno i cittadini se è normale lasciare a casa le leggi a favore della sanità, dei diritti delle donne e altre robe che rimangono così, non vengono discusse. Ancora si discute l'atto aziendale, che tutti sanno che è fermo in Commissione perché l'atto aziendale i dirigenti l'hanno già fatto, ma prevedono solamente la chiusura dei reparti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Noto un certo nervosismo del Consigliere Biancani. Capisco che la candidatura a Sindaco indubbiamente lo stressa da un lato e dall'altro gli impone di tenere comportamenti di un populismo sfrenato perché quello che sta dicendo è di un populismo sfrenato.
Sta accusando di scarsa efficienza una Commissione, non il sottoscritto, la Commissione sanità …, sicuro, lo dice nella Commissione in cui è lei …Mi faccia parlare adesso e la smetta di pensare che è l'unico che lavora qui dentro, lavorano tutti e se i soldi se li meritano gli altri se li merita anche lei.
Per favore, Presidente …
E’ ora di finire di fare il primo della classe, che lavora solo lei perché qui lavorano tutti, prima cosa, seconda cosa non si permetta, la Commissione sanità lavora tutta, i Consiglieri di maggioranza e di minoranza, in maniera perfetta.
Questa è una legge che realizzeremo nuovamente in Commissione, non si preoccupi, ma finiamola di fare dei ragionamenti, pensa di prendere un voto in più con queste considerazioni? Non ne ha bisogno, lei è talmente convinto di essere bravo, bello e simpatico che non ha bisogno di prendere i voti da nessuno.
Presidente, non è possibile!
PRESIDENTE. Lasciamo che ciascuno esprima il proprio pensiero senza essere interrotto.
Nicola BAIOCCHI. Questo atteggiamento è veramente offensivo nei confronti di tutti.
La finisca di pensare di essere primo della classe perché non lo è assolutamente, sarà stato il più votato, ma non è il primo della classe e non lavora solo lei. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio chiedere solo una cosa: se qualcuno può ritenere normale che un Consiglio regionale da mesi non approvi leggi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sono anni che andiamo avanti con queste situazioni, si deve continuare a dire che il Consigliere Biancani lavora, che gli altri non lavorano, che solo lui fa il suo lavoro, che è il più bravo. Basta, non se ne può più, sta tenendo un atteggiamento di un populismo sfrenato per cercare di conquistare consenso su materie che sa che sono di interesse di tutti. Non sono solo di interesse suo, deve capire che non è l'unico intelligente in quest'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 177. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 243
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Mancanza di medici di base e di pediatri nei territori montani. Richiesta di strumenti e incentivi per garantire l’assistenza sui territori”
Mozione n. 327
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Casini, Carancini, Mastrovincenzo
“Incentivi per il personale del servizio sanitario, per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nei Comuni delle Unioni montane marchigiane”
Mozione n. 381
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Assegnazione medici di Medicina Generale per i cittadini del Comune di Sassocorvaro-Auditore”.
(abbinate)
(Votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 243 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini, la mozione n. 327 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Casini, Carancini, Mastrovincenzo e la mozione n. 381 del Consigliere Latini.
Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. A proposito di questa mozione voglio ricordare a tutte e tutti che quasi due mesi fa abbiamo presentato in quest'Aula delle mozioni che chiedevano agevolazioni per il personale sanitario (medici, pediatri e infermieri) che decideva di lavorare nelle strutture sanitarie dell'entroterra, ovvero in quei Comuni che corrispondono alle Unioni montane. L’abbiamo chiesto, io l'ho fatto presente, con una mozione perché un provvedimento simile, identico, è già stato votato da quest'Aula per l'area del cratere su proposta del Consigliere Pasqui. La maggioranza l'ha votato, noi abbiamo avuto alcune riserve, perplessità, ma in ogni caso abbiamo ritenuto opportuno provvedere a presentare la stessa richiesta senza creare discriminazioni per tutte le aree dell'entroterra, anche perché dobbiamo in qualche modo incentivare i giovani medici, ad esempio, i giovani pediatri che vogliono andare a lavorare nelle zone scoperte.
La legge che avete approvato, dico avete perché l'ha votata la maggioranza, prevede un contributo di 600 euro al mese sul canone d'affitto per il personale sanitario che sceglie di andare a lavorare in un'area dei Comuni delle Unione montane. Lei, Presidente, ha presentato un atto simile, non era proprio uguale al mio, quindi di comune accordo abbiamo deciso di unire le mozioni per arrivare a una risoluzione. Mi sembrava un esempio di buona politica poter arrivare ad un punto di incontro, poi una sua collaboratrice mi ha presentato un atto che non teneva in considerazione le mie proposte, non teneva in considerazione la proposta principale quella delle agevolazioni nell'entroterra. Io oggi avrei evitato di dirlo in Aula, ma abbiamo provato più volte a ricontattare la stessa collaboratrice, che purtroppo non era disponibile, non siamo riusciti a raggiungerla, non lo so, ma da una settimana a questa parte non siamo riusciti a parlarci.
Sono costretta ora a dire pubblicamente che non è stato trovato un punto d'accordo, nonostante tutte le mie buone intenzioni. Se lei è d'accordo possiamo aspettare ancora, tanto ormai abbiamo aspettato due mesi, sperando che sia l'occasione per dare delle agevolazioni a chi intende lavorare nelle aree scoperte del nostro entroterra. Non una proposta di legge come quella che avete già approvato del Consigliere Pasqui, che non ha portato a nulla.
Colgo l'occasione per dirlo a tutte e a tutti, non l'ho detto io, l’ha detto lui stesso. Due mesi fa è stata approvata una legge di cui non sono arrivati né i decreti attuativi né gli stanziamenti in bilancio.
Questo dimostra che le poche leggi che si approvano sono solo dei contentini, bandierine, manifesti, che poi non danno quello che promettono. Io vi chiedo di verificare sull'attuazione della legge che prevedeva incentivi nell'area del cratere, non è stato fatto nulla, zero.
Ora, Presidente Latini, mi dica lei, se vogliamo attendere ancora, io sono d'accordo, le do la mia disponibilità purché il tempo che attenderemo sia proficuo e quindi utile per arrivare a un punto di incontro per tutto il personale sanitario e per il nostro entroterra. Grazie.
PRESIDENTE. Sulla disponibilità del rinvio, non tanto in termini dilatori, ma per poter organizzare la risoluzione, sono d'accordo e mi esprimo per il rinvio delle due mozioni unite nel tentativo di una risoluzione, altrimenti sono costretto a ritirare la mia mozione perché non sono in grado di valutare una situazione di risoluzione, che ha sempre l'obiettivo di raggiungere un intento comune. Siamo in fase di votazione. Mettiamo in votazione la mozione o rinviamo per un tentativo ulteriore di risoluzione?
Votiamo la mozione n. 243.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Come le ho anticipato prima noi abbiamo fatto di tutto per trovare un punto di incontro ed arrivare ad una risoluzione. Oggi però ci siamo resi conto che non è possibile perché l'unica bozza che abbiamo ricevuto, circa due mesi fa dal suo gabinetto, non teneva in considerazione il mio dispositivo, proprio non lo contemperava. Nonostante tutte le mie buone intenzioni la risoluzione non impegnava la Giunta a fare proprio l'intero contenuto della deliberazione dell'Unione Montana del Montefeltro, come richiesto a favore anche di tutte le aree montane della Regione Marche; non provvedeva con la massima urgenza a individuare specifici incentivi economici per i medici di base e per i pediatri che aprono e mantengono aperti gli studi nei Comuni totalmente montani dell'intero territorio marchigiano. Inoltre la risoluzione che lei ci aveva proposto non faceva riferimento alla mia richiesta di far proprio il nuovo modello di cura elaborato da Uncem, adeguandolo alle esigenze del territorio montano marchigiano. Mancava anche il riferimento a un altro punto, l'ultimo del mio dispositivo che chiedeva di sostenere nella Conferenza Stato-Regioni la priorità della risposta sanitaria sociale per le aree montane italiane.
In sintesi, con la mozione n. 243 che ho presentato il 24 marzo 2022, esattamente 2 anni fa …, voglio ribadire che sono passati 2 anni e in questo lasso di tempo abbiamo temporeggiato abbastanza che si trovasse un punto di incontro. Non è mai stata presa in considerazione, in queste ultime settimane l'atto che doveva essere condiviso non ha assorbito le mie richieste, quindi siamo costretti, mi sono consultata con il mio gruppo, a votare la mia mozione che si intitola esattamente: “Mancanza di medici di base e di pediatri nei territori montani. Richiesta di strumenti e incentivi per garantire l'assistenza sui territori”. Partivo da una premessa importante, che era la deliberazione della Giunta dell'Unione montana del Montefeltro che aveva per oggetto l'atto amministrativo “Mancanza di medici di base e di pediatri nei territori montani. Richiesta di strumenti e di incentivi”.
Nello stesso atto tenevo in considerazione anche la deliberazione dell'Unione montana relativa all'Uncem, che già prevedeva una serie di misure per contrastare lo spopolamento e dare i servizi necessari in tutte le aree dell'entroterra, rilevato che in molteplici occasioni ai pensionamenti non corrispondono sostituzioni e i cittadini dei Comuni più piccoli e dei Comuni montani, in particolare, rimangono senza medico di famiglia e debbono purtroppo spostarsi in altri Comuni senza aver neppure il diritto di scelta.
Negli ultimi anni la situazione è drasticamente degenerata, abbiamo ancora cittadini che non possono scegliere il medico e sono costretti a percorrere oltre 50 chilometri per rivolgersi al medico di base, conseguenza più grave e paradossale emersa in tutta la sua attualità durante l'emergenza sanitaria del Covid, che ha portato la situazione a degenerare senza trovare soluzioni, come invece hanno fatto altre Regioni vicine.
Tutto questo diventa ancor più drammatico nei territori e nei Comuni con meno di 5.000 abitanti in cui l’esiguo numero di giovani presenti non permette neanche la normale sostituzione generazionale, lasciando sempre più vuote le condotte mediche e, nei piccoli borghi, l'indispensabile servizio sanitario generale di base.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza aveva previsto di investire 100 milioni di euro per il potenziamento delle farmacie rurali trasformandole in farmacie di servizio, aveva previsto risorse per le case della salute, che dovevano essere dotate di personale sanitario medico e paramedico, senza però scalfire la presenza degli studi medici.
Con questa mozione facevo riferimento anche agli infermieri di comunità, altre nuove figure importanti nei piccoli Paesi, che ad oggi non sono state ancora incentivate adeguatamente.
Vorrei far presente che alcune Regioni in Italia, a partire dalla Lombardia, hanno già attivato in questi ultimi 2 anni specifici incentivi economici per medici e pediatri di base che mantengono aperti gli studi medici nei Comuni montani e delle valli, per questo due anni fa ho presentato la mozione sperando che anche le Marche potessero adeguarsi.
Ad oggi non è stato fatto nulla, quindi, Presidente, abbiamo atteso qualche mese per trovare un punto di incontro, una risoluzione condivisa, ma ci troviamo costretti a votare quello che ho presentato io, richiesto io e purtroppo mi trovo costretto a dire che la maggioranza non ha fatto nulla. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, il voto di Forza Italia è contrario alle mozioni, il motivo è che si sta seguendo l'applicazione della legge regionale dell’1 febbraio 2023.
Mi rivolgo all’Assessore Saltamartini e alla Giunta chiedendo …, c'è stata la delibera del 25 marzo 2024 e in questa delibera, che già è un passo in avanti, mancano 100 mila euro per annualità perché la legge prevedeva 100 mila euro di spese correnti e 100 mila euro per gli investimenti, per dare applicazione alla legge bisogna intervenire per altri 100 mila euro, tenendo presente che abbiamo perso i 200 mila euro del 2023, che potrebbero magari essere recuperati spalmandoli.
Poi l’articolo 2 della legge, sono sicuro che verrà un po’ rettificata la delibera, se possibile, prevede che le finalità dell'articolo 1, senza che le sto … perché l'abbiamo discussa e votata, quindi la do per conosciuta. Dovrebbe essere concesso ai Comuni di realizzare progetti diretti a promuovere l'insediamento nei territori dei dipendenti sanitari. Potremmo chiedere ai Comuni di fare questi progetti che consentono di dare i giusti insediamenti a chi li richiederà, oppure direttamente alla Giunta.
Non so se ci sono problemi di altro genere, mi piacerebbe eventualmente conoscerli, so solo che c'è un grande interesse e ne ho avuto ampia prova dietro la possibilità di vedere questa legge finalmente operativa perché è vero che è stata pubblicata, mi pare, il 24 febbraio 2023, però è altrettanto vero che finalmente possiamo iniziare a considerarla operativa dal 25 marzo con delle modifiche che devono essere fatte.
Mi pare che la legge sia chiara, si legge bene, è anche possibile da applicare perché non mi risulta ad oggi che ci sia stato nessuno che abbia dichiarato la sua non applicabilità o impossibilità tecnica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Per rimarcare quanto esposto poc'anzi dal Consigliere Pasqui, abbiamo la norma n. 1 del 2023, che piano piano sta trovando applicazione con delle modifiche, ma intanto c'è stata una prima delibera di Giunta, per cui anche noi come Fratelli d'Italia dichiariamo il voto contrario alle due mozioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema evocato da queste mozioni riguarda delle politiche che possono favorire l'insediamento di medici soprattutto nelle aree interne. Questo è un problema generale, ma è dettagliatamente scandito nella nostra regione, soprattutto nelle aree del sisma, in alcuni centri dove non sono reperibili neppure gli alloggi per i cittadini.
La legge che è stata proposta dal Consigliere Pasqui è molto importante, noi abbiamo atteso ... E’ una legge che prevede delle provvidenze che possono toccare aspetti di costituzionalità nel trattamento, poiché il trattamento del personale sanitario, anche nelle zone disagiate, deve essere attribuito mediante il procedimento di contrattazione collettiva, nel senso che le misure che sono adottate per remunerare una prestazione omogenea, per la Costituzione, per la vigenza della contrattazione collettiva prevista dall'articolo 39 della carta, devono prevedere un procedimento che vede l'Aran, con le rappresentanze dei medici e del personale sanitario, stipulare il contratto collettivo nazionale di lavoro con validità erga omnes.
La Regione si è inserita in questo contesto dando un'attribuzione specifica, nel senso che abbiamo voluto sottolineare la specificità e l'eccezionalità di un trattamento aggiuntivo che trova la sua ratio, la sua giustificazione nelle aree della zona del cratere.
Nel momento in cui, come da proposta delle mozioni, si tende ad attribuire un trattamento aggiuntivo per tutte le aree interne della nostra regione è evidente che si crea un problema di parità di trattamento in un Paese che ha condizioni omogenee. E’ lo stesso tema del fondo sanitario nazionale che non può essere aumentato da finanziamenti aggiuntivi delle Regioni, altrimenti le Regioni ricche avrebbero dei trattamenti remunerativi del suo personale più alti rispetto a quelle che non possono dare questo tipo di trattamenti.
Il provvedimento noi l'abbiamo ancorato, dal punto di vista della costituzionalità, al primo comma dell'articolo 3, la parità dei cittadini di fronte alla legge, un dato che è incontrovertibile, cioè il discrimine derivante dalla condizione di chi opera nelle zone del cratere, che sono state devastate, danneggiate, anche dal punto di vista del patrimonio abitativo per cui è stato previsto questo incentivo.
Comprendo la difficoltà di andare a disciplinare questa materia, una materia nazional popolare, chi è contrario a dare trattamenti aggiuntivi al personale della sanità? E’ molto popolare in periodi elettorali come questi.
Cionondimeno è evidente che l’Assemblea delle Marche, che è un'Assemblea legislativa, deve tener conto di questi principi, rilevato che quest’Assemblea legislativa, contrariamente alle Assemblee parlamentari, non ha il filtro - il Consigliere Cesetti che ha fatto il Parlamentare come me lo sa perfettamente - della Commissione affari costituzionali, di cui il provvedimento prima di arrivare in Aula deve avere il via libera in merito alla propria costituzionalità. Qui invece questo filtro non c’è, arrivano dei provvedimenti che vengono approvati salvo poi l'impugnativa statale entro 60 giorni di fronte alla Corte costituzionale.
Tornando alle misure che sono evocate da questa mozione, credo che una risoluzione in cui si chiede al Governo in via generale dei trattamenti particolari possiamo approvarla, ma è chiaro che è un provvedimento che, con tutta franchezza, mi sa molto di demagogia, di populismo perché andiamo a toccare materie che non sono delle Assemblee legislative regionali, ma sono riservate alla contrattazione collettiva in cui la rappresentanza dei lavoratori del settore sanità è affidata ai sindacati rappresentativi e non alle Assemblee legislative regionali.
Approviamo semmai questa risoluzione, chiedo alla maggioranza in questa fase di bocciare le mozioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intervengo in dissenso concordato con la Consigliera Vitri, quindi mi asterrò.
La tesi dell’Assessore Saltamartini è davvero curiosa. Il tema a cui fa riferimento, cioè quello di natura contrattualistica, l’abbiamo affrontato in Commissione, all'epoca ero relatore di minoranza, ed è stato superato abbondantemente.
Presidente, chiedo scusa ...
PRESIDENTE. Può fermarsi, sospendiamo un secondo. Vi chiedo scusa, c'è un brusio continuo. E’ una mancanza di rispetto nei confronti del collega. Dobbiamo immaginare che questo comportamento possiamo subirlo quando interveniamo. Perché lo dobbiamo fare? Esca dall'Aula chi deve parlare o confabulare, qui deve esserci il silenzio dovuto. Le persone che non sono interessate escano dall'Aula.
Prego tutti coloro qui presenti di non parlare al telefono, di non confabulare, ve lo chiedo per rispetto di voi stessi.
Consigliere, le ridò i secondi passati, le chiedo di non procedere finché non c'è silenzio, non assoluto, ma di rispetto di noi stessi.
Consigliera Marcozzi, la prego di fare silenzio, le chiedo scusa, però se non ascoltate neanche me allora siamo nell'ambito che quest’Assemblea francamente non vale più nulla.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Adesso è anche uscito l'Assessore Saltamartini che non è interessato.
Comunque la tesi dell'Assessore Saltamartini su questo tema così delicato e importante, che ha posto la Consigliera Vitri, è davvero curiosa, lui afferma che gli eventuali indennizzi che riguardano il personale sanitario non si possono applicare per la ragione secondo cui sarebbe materia contrattualistica delle varie categorie.
Ricordo all’Assessore Saltamartini, che non era in Commissione, che in realtà dovrebbe ricordarselo perché è stato evocato anche nella discussione della legge, che questo tema è stato liberato, considerato non rilevante proprio dagli uffici della Regione, quindi dai tecnici, che hanno affermato che le risorse messe a disposizione per le aree terremotate in relazione alla questione sanitaria non interferivano con le questioni contrattualistiche.
L'Assessore Saltamartini attacca la nostra Consigliera Vitri per aver posto questo tema per ragioni propagandistiche, è evidente che deve guardare a se stesso, come dicemmo in quella occasione è inaccettabile che il problema della sanità delle aree interne sia applicato esclusivamente alle aree del terremoto. E’ evidente che questo tema andrebbe, come dire, ripristinato nei diritti per tutte le aree interne della regione, non è un tema demagogico, Assessore, lo sarebbe utilizzando solo le aree interne del terremoto.
Ricordando a lei che questo problema è stato affrontato anche dalla Regione Lombardia, lo sforzo che la Regione dovrebbe fare è di considerare sul tema sanitario tutti i marchigiani delle aree interne, tutti i presidi e tutti i Comuni allo stesso modo.
Ecco perché non è accettabile una votazione contro, sarebbe stato ragionevole, Assessore, e lo dico al mio amico e relatore di minoranza Consigliere Pasqui, e serio che la maggioranza di questo Governo considerasse tutti i cittadini, da Pesaro, da Urbino fino ad Amandola, per fare un esempio, allo stesso modo, dando le stesse opportunità.
Chiudo dicendo una cosa al Presidente della IV Commissione sanità, qui non si tratta di aver lavorato poco o tanto. Presidente Baiocchi, abbiamo discusso di un atto aziendale a 16 mesi dall'entrata in vigore della legge sulle Aziende sanitarie, non so se vi rendete conto di quello che sta accadendo, noi approviamo un atto aziendale, che è l'atto strategico sulla base del quale i direttori generali fanno le decisioni, la strategia della sanità del territorio. Prima viene l'atto e poi i direttori generali, no, noi abbiamo fatto prima i direttori generali e poi, dopo 16 mesi, con un pamphlet di 32 pagine semplicissime, ancora dobbiamo approvare l'atto aziendale. Questo è quello che diceva e le diciamo noi come ...
PRESIDENTE. Mozione n. 243. La pongo in votazione (appello nominale, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2, lett. c) del Regolamento interno)
Favorevoli: Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Carancini.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Mozione n. 327, ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Queste due mozioni sono state abbinate giustamente, anche se sono state presentate in contesti totalmente diversi. La prima, quella che abbiamo votato poco fa, è addirittura di 2 anni fa, del 24 marzo 2022, la mozione n. 327 invece l'ho presentata il 9 febbraio 2023.
Le richieste sono simili, come avete notato, e non a caso sono state accorpate. Dico che sono state presentate in momenti diversi perché tra la prima e la seconda è arrivata la richiesta del Consigliere Pasqui di dare incentivi ai medici delle aree del cratere sismico. Io ero anche intervenuta a favore di quella proposta, ma avevo chiarito che doveva essere estesa a tutti i Comuni dell'entroterra per non creare discriminazioni. Pensiamo a un medico che sceglie di andare a lavorare ad Amandola, faccio un esempio a caso, e che prende 600 euro al mese per l'affitto, che magari gli viene a costare 650 euro a pochi chilometri di distanza, più a nord, quel medico che deve pagare totalmente i suoi 600 euro d'affitto cosa sceglie? Va a lavorare in quel Comune del cratere dove ha l'incentivo. Per questo mi sembrava giusto, come ha detto poco fa anche il Consigliere Carancini, ribadire la richiesta che gli incentivi siano validi e attuati in tutte le zone dei Comuni montani.
Poco fa l'intervento dell'Assessore Saltamartini ci ha lasciati davvero allibiti, ha fatto riferimento alla Costituzione, al diritto di cura, alle competenze della Regione. Assessore, noi abbiamo fatto l'esempio di una Regione del suo partito, della sua area politica, la Lombardia che lo ha già fatto da 2 anni, non ho fatto l'esempio della Toscana o dell'Emilia Romagna, che a sua volta ha fatto la stessa cosa e molto di più. Potrei portare qua ogni giorno gli esempi dell'Emilia Romagna, che addirittura qualche mese fa ha fatto un bando, già chiuso, andato benissimo, con 30 mila euro ad ogni giovane coppia che decide di andare a vivere nei Comuni delle Unioni montane. Ogni giovane coppia, tra cui possono esserci medici, infermieri, pediatri, Oss, che va a vivere nell'entroterra, che trova lavoro lì ed ha 30 mila euro per la casa.
Voi in campagna elettorale vi siete riempiti la bocca di progetti per l'entroterra, da Fossombrone a Sassocorvaro e non ci approvato neanche una proposta, non solo, lei oggi, Assessore, viene a parlare di Costituzione, ma guardi cosa fanno le altre Regioni invece di venire qua a fare la lezione di giurisprudenza e di diritto legislativo e giudiziario, guardi cosa fanno le altre Regioni che fa prima. Prenda esempio dall'Emilia Romagna, non le piace? Guardi la Lombardia, ho fatto l'esempio di questa Regione, che dà incentivi per i medici nell'entroterra già da anni, non me li sono inventata dal nulla, io qua, che sono la più inesperta, guardo chi fa meglio e cerco di prendere esempio.
Oggi addirittura ci bocciate due mozioni con motivazioni surreali, inesistenti, io non l'ho capito ancora il suo intervento, non ho capito perché lei sia venuto qua a parlare di Costituzione. Ribadisco che su questa mozione - fuori tema, come direbbe la Consigliera Casini – magari ha tempo per cambiare idea e per votarla, ci farebbe molto piacere perché sarebbe davvero un segnale a tutte quelle cittadine e quei cittadini che lei ha incontrato nell'entroterra in campagna elettorale, sarebbe finalmente l'occasione per dire sì, ci sono e non sono state promesse vane.
Questa mozione impegna il Presidente e tutta la Giunta regionale ad estendere gli incentivi della legge regionale n. 1 del 2023, quella che abbiamo definito legge Pasqui per l'area del cratere, a tutti i Comuni delle Unioni montane marchigiane; impegna inoltre il Presidente Acquaroli e tutta la vostra Giunta a rappresentare nella Conferenza Stato-Regioni la necessità di riprendere e concludere l'iter del disegno di legge recante disposizione per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane (atto alla Camera n. 3628).
Non mi sembra di chiedere nulla di surreale e di assurdo, Assessore Saltamartini, perché per l'area del cratere avete approvato gli incentivi mentre volete che tutti gli altri Comuni montani rimangano di serie B. Grazie.
PRESIDENTE. Voto nominale a nome della Consigliera Vitri e dei Consiglieri Biancani e Mangialardi.
Mozione n. 327. La pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acciarri, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Ritiro la mozione n. 381 del Consigliere Latini perché il tema è talmente delicato che non può essere oggetto di controversie e dispute di ordine partitico, però voglio rilevare due dati e segnalo che sono dati, non sono valutazioni personali,
Il primo è che il Sindaco di Sassocorvaro, avendolo sentito, mi conferma che ancora la carenza è in atto, quindi, diciamo che il contenuto della mozione è quello di spingere a far sì che le coperture dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta trovino una soluzione, non soltanto nazionale, ma anche regionale, quindi permane.
Il secondo è per chiarire il mio impegno a trovare una risoluzione, leggo dalla collaboratrice del gruppo consiliare, non del Gabinetto del Presidente perché ho svolto la mozione come gruppo consiliare: ha inviato nel marzo scorso la mozione a tutti i capigruppo della maggioranza e dell'opposizione per avere un’ipotesi di accordo sulla proposta di risoluzione, proposta che poi ha inviato il 16 marzo sia al Presidente della Commissione Baiocchi sia alla presentatrice delle altre due mozioni, la prima sottoscrittrice Consigliera Vitri. che non ha accettato. Dal 16 marzo abbiamo atteso che su quella risoluzione ci fossero delle situazioni che potessero in qualche modo trovare un'intesa e questa mattina il collaboratore della Consigliera Vitri ha chiesto di nuovo la bozza della risoluzione, a cui l'abbiamo trasmessa.
Per dire che l'impegno c'è stato, un tentativo che potesse essere una proposta di risoluzione congiunta come sempre spero avvenga su queste tematiche in generale e in particolare.
Mozione n. 381. Ritirata
Mozione n. 404
ad iniziativa dei Consiglieri Ausili, Bilò, Marinelli, Baiocchi, Ciccioli, Livi, Acciarri, Latini, Cancellieri, Rossi, Elezi, Menghi, Pasqui, Putzu, Borroni, Marinangeli, Marcozzi
“Sostegno iniziative parlamentari in materia venatoria”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 404 dei Consiglieri Ausili, Bilò, Marinelli, Baiocchi, Ciccioli, Livi, Acciarri, Latini, Cancellieri, Rossi, Elezi, Menghi, Pasqui, Putzu, Borroni, Marinangeli, Marcozzi.
Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Siamo per il rinvio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Solo per una questione di metodo, non so da quanti mesi questa mozione ce l'ho nella mia cartellina, da un sacco di tempo, ed ogni volta che arriviamo alla mozione n. 404 il Consigliere Ausili ne chiede il rinvio, cosa che purtroppo in quest'Aula succede molto spesso, e non solo a lui, per cui mi chiedo che senso ha mantenere queste mozioni e rinviarle di volta in volta. Fanno da tappo alle mozioni che ci sono dopo, che non vengono mai messe all'ordine del giorno.
Se il Consigliere Ausili e gli altri si trovano in questa incresciosa situazione, ripeto, non è uno, due o tre rinvii, se guardiamo non so quanti sono, e non hanno intenzione più di discuterla, che la ritiri come abbiamo fatto tutti.
Ricordo che alla soglia dei 2 anni e mezzo il Presidente Latini chiese di ritirare le mozioni vecchie, qui ci sono ancora mozioni che parlano di cose che riguardano il Covid, lo smaltimento dei dispositivi di protezione.
Presidente, la invito a fare anche lei un appello perché le mozioni vecchie vengano ritirate oppure che le mozioni all'ordine del giorno si preparino e vengano discusse perché la richiesta di ritiro va motivata, quantomeno.
Dobbiamo aspettare qualcosa che deve succedere in Parlamento? Che ci venga detto, non so che tipo di motivazione ci possa essere, a volte banale, la si lascia lì per sostituirla quando c'è una mozione più urgente, però per me lavorare così non è serio.
Questo in generale, Consigliere Ausili non ce l'ho con lei, in particolare ho usato il caso della sua mozione per fare un discorso più generico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Sono a favore del rinvio proposto dal Consigliere Ausili.
Rispondendo alla Consigliera Ruggeri, oggi non c’è l'Assessore e noi vogliamo discuterla alla sua presenza.
Il motivo principale è questo, fermo restando che come firmatari siamo liberi di decidere se discuterla o meno. Era per dire che il motivo principale è l'assenza dell'Assessore. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 404. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 213
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Carancini, Biancani, Casini
“Modifiche del regolamento regionale 23 marzo 2012, n. 3 (Disciplina per la gestione degli ungulati nel territorio regionale in attuazione della legge regionale 5 gennaio 1995, n. 7 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria’)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. Come sappiamo tutti le mozioni possono essere discusse anche in assenza dell'Assessore competente per materia, basta la presenza di un componente della Giunta in Aula per trattarle.
L’ordine del giorno reca la mozione n. 213 dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Carancini, Biancani, Casini.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Facciamola questa mozione perché è anche abbastanza datata
Si tratta di questo, la Giunta regionale con propria delibera n. 1306 del 3 novembre 2021 nel disporre la modifica del regolamento regionale n. 3 del 2012, recante “Disciplina per la gestione degli ungulati nel territorio regionale in attuazione della legge regionale n. 7 del 1995”, ha individuato anche l'arco tra i mezzi consentiti per l'esercizio dell'attività di prelievo selettivo del cinghiale e dei cervidi. La delibera di Giunta è stata trasmessa alla II Commissione assembleare permanente per il necessario parere, che è stato reso in senso favorevole, a maggioranza, nella seduta n. 58 del 16 dicembre 2021, sebbene condizionato all'accoglimento di alcuni specifici motivi.
In sostanza la Commissione ha confermato l'uso dell'arco in alternativa all'impiego della carabina a caricamento singolo manuale munita di ottica di precisione, non a caso ottica di precisione, per il prelievo del cinghiale in alternativa all’utilizzo di armi munite di ottica di precisione per il prelievo dei cervidi.
Sappiamo di come l'arco non possa essere annoverato tra gli strumenti di assoluta precisione, qui vedo l'Assessore Aguzzi che potrà confermare in questa direzione.
Come ebbi modo di rilevare in merito a questo parere, ero relatore a quel tempo, facevo parte anche della II Commissione, l'utilizzo dell'arco quale mezzo per la pratica della caccia di selezione oltre ad essere una barbarie è un ritorno alla preistoria, per soddisfare, diciamo, gli istinti primordiali dei cacciatori, più che praticare la caccia vogliono praticare la disciplina dell'arco, altrimenti non si spiega. Quindi gli animali in quel caso e la caccia stessa vengono utilizzati per soddisfare quella particolare passione, ma questo provoca una ingiustificata ed inaccettabile sofferenza dell'animale colpito, che secondo me potrebbe integrare un vero e proprio maltrattamento.
Questa previsione, sulla quale la Commissione ha dato parere, si pone anche in contrasto con le disposizioni legislative che tutelano gli animali, dati e comportamenti che senza alcuna necessità sottopongono gli animali a fatica insopportabile, la morte per l'animale oggetto di abbattimento è la fatica più grande.
Inoltre l'uso dell'arco di sicuro può determinare un pericolo maggiore per la pubblica incolumità rispetto all'uso di altre armi tradizionali, dal momento che l'animale ferito e verosimilmente non immediatamente ucciso dalla freccia potrebbe diventare più pericoloso per il selezionatore e soprattutto per i cittadini indifesi quando la caccia di selezione viene esercitata in prossimità e nelle vicinanze di centri abitati. Ricordo che quando ero Presidente della Provincia di Fermo, qui l'esperienza, c'erano dei cinghiali che stazionavano nei pressi delle scuole di Montottone, cito anche il luogo, e dovetti chiamare una squadra per abbatterli.
Immaginiamo l'utilizzo dell'arco in quella circostanza, viene tentato l'abbattimento con l'arco - l'animale non viene ucciso come dovrebbe essere con lo strumento di precisione (carabina o fucile) - che non riesce, l'animale ferito, passatemi la battuta, diventa una bestia e in quel caso diventa pericoloso per il selezionatore, ma pericoloso anche per “gli astanti del luogo”, in quel caso ad esempio c'era la scuola, pensate ai bambini che fanno ricreazione.
Aggiungo che l'utilizzo dell'arco costituisce un vero e proprio maltrattamento dell'animale oggetto di selezione, per di più viene posto in essere senza necessità e con il solo scopo di soddisfare le pulsioni degli amanti della pratica sportiva dell'arco, perpetrata a dispetto della tutela degli animali e in definitiva anche con crudeltà. Su questo non voglio dimenticare l'articolo 544 ter del Codice penale, lo ricordo soltanto a me stesso, che punisce chi sottopone gli animali a fatica. Ci sono anche dei precedenti giurisprudenziali dove addirittura ci sono delle contravvenzioni. Assessore Aguzzi, lei è un cacciatore ed io non ho nulla contro i cacciatori, i bravi cacciatori rendono anche un servizio alla comunità e all'ambiente.
Una volta mi sono occupato di un amico, senza alcuna prestazione professionale, che era stato sanzionato perché teneva un cane all'interno di una Smart, un'auto, perché quello spazio, che pure è utilizzato per le persone, era angusto per l'animale e quello determinava una sorta di “maltrattamento”. Pensate voi se non può essere maltrattamento la caccia con l'arco, quando l'animale viene ferito e non viene ucciso.
E’ tanto vero questo che, da qui l'attualità che viene citata pure nella mozione, è recente la definitiva approvazione della proposta di legge costituzionale recante la modifica dell'articolo 9 della Costituzione in materia di tutela ambientale, che ho ricordato tante volte qui, che ha inserito un comma aggiuntivo che recita così: “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”, se la legge dello Stato disciplina le forme e i modi di tutela degli animali, ancora di più lo deve fare la legge regionale.
Per quel motivo presentai in I Commissione un emendamento, una proposta, in occasione dell'approvazione della proposta di legge “Misure urgenti di adeguamento della legislazione regionale”, il cosiddetto provvedimento allegato al bilancio. Un emendamento che modificava la legge 7/1995, diretto ad abolire l'uso dell'arco nell'esercizio venatorio. Presentai quell'emendamento che venne approvato in I Commissione con il plauso, tra l'altro,
dell'allora capogruppo di Forza Italia Ciccioli. Approvato all'unanimità venne in Aula l'articolo 01 (Modifiche legge regionale 795) della Commissione e che accadde in Aula? Che un collega di Fratelli d'Italia, mi pare che fosse anche il relatore del provvedimento in II Commissione, presentò un emendamento soppressivo di quell'articolo 01, che quindi venne cassato impropriamente.
Oggi che cosa chiedo? Sennò alla fine dell'anno faremo un provvedimento, chiedo di impegnare il Presidente della Giunta a revocare quella delibera che prevedeva l'utilizzo dell'arco, a presentare una proposta di modifica della proposta di legge degli articoli 27 e 28 della legge 7 del 1995 e ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali anche per una modifica della legge nazionale, finalizzata ad abolire l'utilizzo dell'arco come pratica arcaica e prestorica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Purtroppo nelle parole del Consigliere del Partito Democratico mi sembra di sentire una eco che torna, quella di una svalutazione dell'attività venatoria in generale. Ho sentito parlare di attività venatoria come di sfogo di pulsioni, come attività preistorica, che indirettamente coinvolge l'attività venatoria.
Crediamo che l'attività venatoria nel nostro tempo sia a tal punto normata da risultare perfettamente sostenibile anche perché si poggia, come la selezione, su dati scientifici dai quali poi discendono dei piani e quindi una programmazione di intervento perfettamente oculata.
L’attività venatoria, in particolare la selezione di cui parliamo oggi, svolge una funzione di gestione faunistica che ormai risulta impellente dalla cronaca quotidiana, fino alle reali problematiche che attraversano gli agricoltori della nostra regione, come di altre.
L'attività venatoria si svolge oggi in un clima di consenso che mi sembra molto largo, che mette insieme anche le associazioni agricole e davanti a questo consenso così diffuso stridono certi posizionamenti isolati che ancora vogliono stendere un velo di critica su questa attività.
Nella fattispecie, è la legge n. 157 del 1992 a prevedere tra gli strumenti possibili anche l'arco come strumento utilizzabile nell'attività venatoria, dal 1992 le cose stanno così, non capiamo perché proprio oggi, dopo tutti questi anni durante i quali tra l'altro il Partito Democratico era anche alla guida del Paese e della Regione si metta in discussione questo punto.
Ultimamente, lo scorso anno, siamo arrivati con il Governo Meloni ad un importante passo in avanti in questa direzione, con un piano di contenimento straordinario anche della specie cinghiale, che coinvolge tutta la Nazione e tutte le Regioni. Si tratta di un nuovo piano di contenimento che prevede l'allargamento degli strumenti utilizzabili e dei periodi durante i quali si dovrà fare questo contenimento. E’ un piano al passo coi tempi, basato su dati scientifici e risponde a problematiche reali spesso veicolate dalle associazioni agricole, ma anche da tanta parte della cittadinanza che vede in ambienti cittadini la presenza di queste specie.
Davanti a un percorso normativo del genere, in cui si tende ad allargare i periodi e gli strumenti atti a gestire e a contenere in qualche modo questa specie, anche qui stride la posizione di chi si vuole isolare in una critica, in un desiderio di restringere il campo, che risulta ormai urgente stante la situazione.
Noi siamo chiamati come Regione, come tutte le altre, ogni anno ad impegnare risorse importantissime, ad esempio nel pagamento dei danni subiti dai nostri agricoltori provocati dalla specie cinghiale.
Chiudo, dicendo che nella fattispecie dell'utilizzo dell'arco per la selezione tutto ciò avviene attraverso una procedura ben chiara e consolidata, una procedura che prevede anzitutto una formazione opportuna dell'operatore che si troverà a utilizzare questo strumento nelle fasi di gestione, strumento che sarà utilizzabile non solo da chi viene formato, ma da chi viene anche autorizzato a farlo con una procedura autorizzativa a monte.
Oltretutto questa disciplina si poggia su uno sviluppo tecnico che questo strumento ha conosciuto nel tempo, nel quale confida chi vuole basare le proprie argomentazioni sulla oggettività dei dati scientifici che sono a disposizione e non sul patetismo come creazione di pathos populistico in chi ascolta.
Detto ciò, la pratica, che anche questa Regione ha voluto con il consenso di tutta la maggioranza avallare, è in linea con quello che a livello normativo si sta facendo, a tutti i livelli, ed è in linea con la legge nazionale, la n. 157 del 1992, dove già queste cose si dicevano molto chiaramente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei ricordare quello che è successo, l'ha detto anche il Consigliere Cesetti, ma forse non è chiaro a tutti.
Nel 2021, prima di capodanno, quando in I Commissione abbiamo votato la legge di stabilità è stato presentato dal Consigliere Cesetti un emendamento per eliminare l'utilizzo dell'arco nella caccia, emendamento che ha avuto non solo il voto unanime di tutti i componenti della I Commissione, ma l’ha avuto anche l’entusiasmo di tutti i presenti, vorrei ricordare che c'erano esponenti del Movimento 5 Stelle, del PD, della Lega, di Fratelli d'Italia e pure di Forza Italia, si sono espressi in maniera entusiasta perché sono rabbrividiti a quel metodo considerandolo barbaro. Questo è successo, c’eravamo tutti e l'abbiamo visto. Poi cosa è accaduto? L’emendamento approvato all'unanimità è stato cassato in Aula con grande imbarazzo dei Consiglieri di maggioranza che fanno parte della I Commissione e con molta rabbia da parte dell'opposizione.
Detto questo, io ho una posizione sensibilmente diversa rispetto a quella del Consigliere Cesetti, non mi sembra che lui abbia parlato della caccia esprimendo contrarietà, io invece personalmente lo sono e detto questo voterò a favore della mozione del Consigliere Cesetti e invito almeno i Consiglieri che quella volta in I Commissione hanno votato a favore dell'emendamento ad essere conseguenti a quell'atto e di votare la mozione, poi gli altri faranno come credono.
Certamente non è sostenibile che nel 2024 si vada a caccia in questo modo, almeno dal mio punto di vista. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola, per replica, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’ha già fatto in parte la Consigliera Ruggeri che ringrazio.
L'attento e bravo Consigliere Ausili ha saltato l'audizione di qualche intervento e ha saltato qualche passaggio perché io non ho detto che sono contro la caccia, ma ho detto poc'anzi che i cacciatori svolgono talvolta un ruolo importante per la comunità a tutela e a difesa dell'ambiente e delle produzioni agricole, ma penso che l'attività venatoria non debba per questo mai essere fine a se stessa e soprattutto bisogna coniugare l'attività venatoria con l'obiettivo prioritario che è quello della tutela degli animali e la difesa delle specie animali.
Tra l'altro questo ce lo dice oggi, e questo è, Consigliere Ausili, l'elemento nuovo rispetto a ieri, a quando abbiamo affrontato questo tema.
L'elemento nuovo rispetto alla stessa legislazione nazionale, che è del 1992, come è stato ricordato, è la riforma della nostra Costituzione che all'articolo 9 dice che la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
Vedete, la caccia è come dice la Consigliera Ruggeri, lei però è del tutto contraria, io non lo sono, ma fino al punto che non deve essere quello l'obiettivo prioritario dell'attività venatoria in sé, ma nel caso di specie c'è invece la tutela degli animali. E’ evidente che l'attività con l'arco determina sugli animali una sofferenza inspiegabile e del tutto ingiustificata, tra l'altro, perché l'animale non muore immediatamente, come si prevedeva prima con il fucile di precisione proprio per evitare delle sofferenze.
Come dicevo nella mozione, è evidente che la morte per l'animale oggetto di abbattimento è la fatica più grande e se noi dobbiamo scongiurare sofferenze e fatiche inutili è chiaro che dobbiamo evitare l'utilizzo di questa disciplina, che è di ordine preistorico.
Questo è quello che noi abbiamo detto e oggi siamo confortati dal nuovo dettato costituzionale, quindi abbiamo già detto della legge del 92 …
La nostra non è una posizione isolata, l’ha ricordato bene la Consigliera Ruggeri, perché ricordo che quando siamo andati in Commissione, e guarda caso io ho presentato quell'emendamento dopo che in II Commissione era stato votato il parere sull'atto amministrativo di Giunta che prevedeva la caccia con l'arco. Ho presentato quell'emendamento per vietarla e per modificare la legge regionale e con entusiasmo venne accolto. Ricordo le parole dell'allora capogruppo Ciccioli che disse che era una cosa giusta, tant'è che venne approvato all'unanimità. Poi, in questo frangente sì, la solitudine …, però c'è da dire che ha piegato le coscienze, in questo caso del Consigliere Ausili che venne in Aula e presentò l’emendamento soppressivo di quella disposizione e piegò, se vogliamo, quell'entusiasmo che aveva portato al voto unanime, lo piegò alle ragioni di chi vuole utilizzare l'arco nell'attività venatoria per soddisfare l'istinto di una pratica sportiva perché lì non c'entra nulla l'attività venatoria, che se si vuole fare nel senso vero si fa con lo strumento di precisione, col fucile di precisione, si va a caccia. Se invece si vuole utilizzare l'arco si va nei tirassegni, a sparare le frecce non addosso agli animali, che non muoiono e diventano pericolosi per lo sportivo. In quel caso non è un cacciatore chi va a caccia con l'arco, ma è uno sportivo, una disciplina antica, preistorica, che tra l'altro è un pericolo per la comunità. Immaginate voi uno che tira con l'arco ad un cinghiale oppure tira al figlio di un cinghiale, sappiamo che se ai cinghiali gli tocchi i figli diventano delle bestie, pensate cosa può succedere se in quel momento io faccio footing per tenermi in forma, Immaginate voi che quello tira con l'arco e magari il cinghiale … Non può essere.
Non la votate, non è un problema, la ripresenteremo a fine anno e ci rifacciamo un'altra discussione. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi votiamo favorevolmente ed io invito anche i Consiglieri …, perché non toglie nulla, si chiede sostanzialmente .., tanto poi la ripresento alla fine dell'anno, la ripresentiamo nel bilancio.
Non l'ho fatto lo scorso anno perché c'era questa mozione e con questa, che vi invito a votare, si chiede tra i vari punti - è ovvio no - di presentare una proposta di legge di modifica - questo lo facciamo noi, non è un problema - e di attivarsi nelle sedi istituzionali per modificare la legge nazionale. Non è un problema se non lo fate, però c'è questo: “Impegna il Presidente della Giunta regionale a revocare la delibera di Giunta n. 1306 nella parte in cui si modificano gli articoli 8 e 5 del Regolamento regionale per prevedere l'utilizzo dell'arco quale modalità di prelievo selettivo dei cinghiali e dei cervidi”.
Noi impegniamo la Giunta regionale a revocare la propria delibera, sapete perché la deve revocare? Secondo me per questo motivo, perché dopo quella delibera di Giunta regionale c'è stata la modifica dell'articolo 9 della Costituzione che dice: “La legge dello Stato disciplina i modi le forme di tutela degli animali”, abbiamo già detto e ho spiegato per quale motivo, e questo non può essere evocato in dubbio, la caccia con l'arco è una forma che va contro la tutela degli animali e tra l'altro è pericolosa. Se lo deve fare la legge nazionale perché lo dice la Costituzione, lo deve fare anche la legge regionale, ma ancora di più lo si deve fare con un atto amministrativo perché loro hanno autorizzato la caccia con l'arco, è vero, in base ad una legge, ma l'hanno fatto con atto amministrativo, una delibera di Giunta regionale. Oggi però la delibera di Giunta regionale … Giustamente ha detto il Consigliere Ausili che c'è una legge nazionale che lo consente, bene, ma oggi c'è una legge nazionale, che è la Costituzione all'articolo 9, che non consente più questo e siccome non lo consente più la permanenza di quella delibera di Giunta regionale potrebbe essere fonte di responsabilità e vi spiego perché. Non tanto perché determina una mancata tutela degli animali, ma perché può determinare un pericolo, infatti se nella caccia con l'arco il cacciatore ferisce un cinghiale (ferito, non morto), anche se è stato autorizzato, e questo a sua volta attacca una persona c'è la responsabilità del terzo, chi è autorizzato potrebbe avere fonte di responsabilità.
Come ha ricordato il Consigliere Ausili, la Giunta regionale quando ci sono dei danni agli agricoltori deve autorizzare la caccia, ma al sottoscritto insieme agli altri componenti della ex Giunta Ceriscioli, poi archiviati in istruttoria, la Corte dei Conti ci ha chiamato a rispondere dei danni per l'esercizio dell'attività venatoria che noi avevamo autorizzato con delibera di Giunta regionale, poi siamo stati archiviati in istruttoria, però ci siamo dovuti difendere con tanto di avvocato.
Revocare la delibera di Giunta regionale perché oggi il fatto nuovo è l'articolo 9 della Costituzione. Le mie non sono solo parole, sono belle parole perché parlano della Costituzione, alla quale tutti noi siamo obbligati, parlano di come ci si possa schermare dalla responsabilità che c'è sempre quando con le nostre azioni possiamo creare un danno alla comunità. Cella delibera di Giunta regionale che autorizza la caccia con l'arco crea un danno alla comunità perché è un pericolo, revocatela. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Voteremo contro questa mozione perché non c'è proprio notizia, stiamo parlando di una cosa che è a tal punto consolidata da essere normata dal 1992.
Tutte le Regioni italiane concordano nel rispetto di questa normativa, non capisco perché proprio oggi, 34 anni dopo, unica Regione in Italia a farlo, si debba mettere in discussione questa pratica in un momento storico in cui tra l'altro è arrivata ad un tale punto di sostenibilità dal punto di vista tecnico da risultare veramente fuori tempo massimo.
Noi crediamo che l'attività venatoria sia ormai un'attività sostenibile perché molto normata, c'è una stratificazione normativa davvero importante, un'attività venatoria che è basata su dati scientifici dai quali discende una programmazione fatta attraverso dei piani scientificamente controllati e oculati, quindi siamo dalla parte di un'attività venatoria del genere e siamo anche dalla parte di quelle associazioni agricole che ogni giorno hanno a che fare con i problemi derivanti dalla presenza, ormai davvero ingente, di questa specie che provoca importanti danni, per cui votiamo contro questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 213. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Voto del Consigliere Ciccioli da aggiungere ai voti contrari. non è riuscito ad esprimere il proprio voto contrario alla mozione n. 213.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Non so se sono riuscito ad esprimere il voto, che ovviamente è favorevole sulla mozione.
PRESIDENTE. Il voto del Consigliere Cesetti sulla votazione precedente è favorevole, lo mettiamo a verbale.
Mozione n. 218
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini, Mangialardi, Vitri
“Rifinanziamento bando per la concessione di contributi per la capitalizzazione delle piccole e micro imprese a sostegno della ripresa produttiva – DGR 1572 del 13 dicembre 2021”
Mozione n. 234
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Rifinanziamento L.R 13/2020 - Misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e al lavoro autonomo a seguito dell'emergenza epidemiologica Covid-19”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 218 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini, Mangialardi, Vitri e la mozione n. 234 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Il tema del credito è tornato al centro del dibattito politico delle ultime settimane e credo giustamente, visto che si tratta di una delle questioni cruciali per lo sviluppo del sistema produttivo marchigiano oggi in grave difficoltà.
Ben venga oggi questa discussione, seppur tardiva rispetto alla data di presentazione di questi atti, nonostante questo, rimane estremamente attuale.
Parto da alcune considerazioni di tipo prettamente economico-finanziario.
Le Marche hanno un problema importante da risolvere, che è quello della sottocapitalizzazione delle imprese o meglio della capitalizzazione delle nostre imprese che non è adeguata al mercato in cui operano. E non basta far funzionare la cosiddetta filiera di centro-destra e investire sulle infrastrutture per risolvere magicamente questo problema.
E’ piuttosto necessario intervenire in maniera sistemica se vogliamo che le piccole e medie imprese investano in ricerca, sviluppo e internazionalizzazione per essere competitive nel mercato globale. Tutto questo se vogliamo riqualificare il polmone economico della nostra Regione.
Ci sono molte leve che possono essere attivate, direttamente o indirettamente dalla Regione Marche, già avviate peraltro dalla scorsa legislatura e rivelatesi scelte vincenti.
Parlo ad esempio dell’individuazione di premi sui bandi per incentivare l'aggregazione tra imprese ed evitare finanziamenti a pioggia, parlo del sostegno alla creazione di piattaforme collaborative per dare supporto in tema di ricerca e trasferimento tecnologico alle piccole imprese. Ma più di ogni altra cosa le imprese hanno bisogno di ossigeno immediato, che tradotto significa garantire loro liquidità e questo soltanto agevolando in maniera seria e sistemica l'accesso al credito.
A fine 2022 la Giunta Acquaroli, nello specifico l'Assessore Brandoni, ha annunciato un mix di interventi sul credito per ben 91 milioni di euro, un annuncio fatto quasi 2 anni fa che ha creato ovviamente, come era giusto che fosse, numerose aspettative sul nostro territorio.
Nonostante i roboanti annunci ad aprile del 2024 abbiamo soltanto l'istituzione del “Fondo nuovo credito”, presentato come un'opportunità unica per le imprese, aperto a gennaio per 20 milioni di euro e non peraltro per i 91 milioni annunciati. Il fondo è stato bloccato già a marzo per esaurimento delle risorse disponibili, a riprova dell'incapacità programmatoria di questa Giunta, soprattutto a riprova della massiccia richiesta di liquidità che arriva dal territorio.
Per rimediare la Giunta avvia una ricognizione sulle risorse riutilizzabili da fondi rotativi dei Confidi, delle Camere di Commercio e di altri enti, non parliamo di risorse proprie, per un totale di 10 milioni di euro, anzi aggiungo che dovranno anche restituire, quindi non vengono investite nuove risorse, ma vengono riutilizzati soldi restituiti dalle imprese che ne hanno già beneficiato, tanto per essere chiari ed alla faccia dei 91 milioni promessi nel 2022.
Credo che, rispetto alla strategia sul credito che la Giunta intende attivare da qui alla fine del 2025, gli imprenditori si aspettino interventi strategici e sistematici e queste mozioni vanno, o meglio andavano - ripeto che sono purtroppo ancora attuali- in questa direzione.
Ho detto andavano semplicemente perché la discussione di questa mozione è a dir poco tardiva, ma a quanto pare sono in buona compagnia.
Questi atti, infatti, sono stati presentati a febbraio e marzo 2022, quindi 2 anni fa, l'intenzione era ridare ossigeno immediato al tessuto produttivo marchigiano provato dalle conseguenze economiche dovute all'emergenza pandemica, alla contrazione generalizzata delle vendite, alla riduzione delle esportazioni in particolare verso la Russia e ai rincari energetici e delle materie prime. Chiedevamo la concessione di prestiti a tasso agevolato, contributi per l'abbattimento del costo degli interessi e delle garanzie per l'accesso ai prestiti, contributi per la capitalizzazione delle piccole e medie imprese.
Dopo 2 anni il quadro politico ed economico locale e anche mondiale, aggiungo, è ulteriormente cambiato, forse anche peggiorato e spero che non peggiori ulteriormente la nuova guerra israelo-palestinese e l'escalation bellica in Medio Oriente infatti sta creando nuova e maggiore instabilità politico-economica.
Il costante innalzamento dei tassi di investimento mette alla prova la grande capacità di adattamento e di rimettersi in gioco degli imprenditori marchigiani.
Tutto quello che la Giunta ha saputo fare, oltre all'istituzione di questo “Nuovo fondo credito”, è intervenire con la modifica della legge 13 del 2020, ad ottobre del 2022, con l'approvazione della legge regionale 24 del 2022.
Ebbene sì, proprio la legge 13, quella di cui il PD ha chiesto il rifinanziamento con la mozione n. 234, che è stata più volte riutilizzata da questa Giunta nonostante le esternazioni e le critiche dell'ex Vicepresidente del modello Marche, prova che questa legge ha rappresentato un riferimento per lo sviluppo economico regionale. Ovviamente rispetto allo spirito originario che ha portato la predisposizione di questi atti le risposte che avremo oggi saranno tardive.
Oggi abbiamo avuto la possibilità sia di dimostrare la bontà e l'efficacia degli strumenti attivati nel corso della precedente legislatura, che voi avevate criticato, ma anche e soprattutto di evidenziare l'incapacità di questa maggioranza di proporre soluzioni alternative migliori a sostegno delle imprese e la sua totale mancanza di visione.
A questo punto, a prescindere dalle risposte che riceveremo, mi riservo anche la facoltà di procedere con la presentazione di altri atti ispettivi. Intendo verificare costantemente l'operato della Giunta regionale, monitoreremo i risultati ottenuti dall'attuazione della legge regionale 24 del 2022 e quelli derivanti dall'emanazione di tutti i bandi che interverranno sulle agevolazioni all'accesso al credito a favore delle piccole e medie imprese.
Non servono dibattiti sterili e iniziative fine a se stesse, come se il problema del credito delle Marche possa essere risolto grazie ad accordi bonari o trattative non dico private, ma tra vecchi amici. E soprattutto non servono proposte di legge manifesto presentate dalla destra marchigiana di cui francamente mi sfugge l'obiettivo nobile, come quella sulla desertificazione bancaria sulla costituzione del Comitato per il sostegno del credito.
Visto che le grandi banche sono già state sufficientemente aiutate e visto che i tavoli sul credito ci sono sempre stati, credo che sia giunto il momento di mettersi finalmente e concretamente dalla parte dei cittadini e delle imprese per sostenere seriamente chi ha davvero bisogno di credito.
Anticipo per certi versi più che la dichiarazione di voto quello che è un auspicio, queste mozioni, come ho detto, sono di due anni fa, nel frattempo avete fatto un'altra legge che di fatto rinomina semplicemente la vecchia legge 13, la legge 24 del 2022, quindi voi siete stati i primi a testimoniarne la bontà, ora il tema è che il fondo, a cui ho fatto riferimento prima, il Fondo credito di 20 milioni di euro ha come dotazione finanziaria quanto previsto dal fondo rotativo stesso. Un voto positivo non è solo auspicato, ma un impegno che a valere sulla nuova programmazione comunitaria ci siano altre risorse per fare nuovi bandi o comunque per finanziare ulteriormente le graduatorie che sono appena uscite. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 218. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 234. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 248
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Incremento dei mezzi di soccorso durante le ore notturne”.
Mozione n. 454
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Organizzazione servizi socio sanitari a Filottrano”
Interrogazione n. 1135
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Servizio POTES (Postazioni Territoriali di Soccorso) presso il Comune di Filottrano”
Interrogazione n. 1152
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Integrare le ambulanze a Fano, un dovere civile”
Interrogazione n. 1161
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Presenza del medico all’interno delle ambulanze del 118”
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 248 del Consigliere Latini, la mozione n. 454 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 1135 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 1152 della Consigliera Ruggeri, l'interrogazione n. 1161 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini (abbinate).
Rinviamo il punto, comprensivo anche delle mozioni, perché la Giunta non è pronta a fornire la risposta.
Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Avevo chiesto la parola per chiedere di votare il rinvio, poi ovviamente non posso che esprimere la mia contrarietà. Che significa che l'Assessore non ha la risposta ad un'interrogazione come questa? Faremo presente ai cittadini di Filottrano che stanno per andare al voto che la Giunta di centro-destra non è nemmeno in grado di rispondere ad un'interrogazione, figuriamoci a dare delle risposte se malauguratamente dovesse vincere le elezioni.
E’ molto grave, Presidente, peraltro oggi non è la prima volta, è successo anche su altri temi, ne prendiamo atto, a farne le spese come sempre sono i nostri cittadini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Volevo dire più o meno la stessa cosa all'Assessore Saltamartini.
Questa è un'interrogazione che riguarda il servizio dell'emergenza urgenza che ho presentato il 25 marzo ed è relativa ad situazione incresciosa per cui il territorio di Fano è rimasto scoperto nelle ore notturne per diverso tempo in quanto l'ambulanza si è spostata.
PRESIDENTE. No, no, si rinvia, abbiamo ha fatto solo la premessa, giustamente.
Marta RUGGERI. Semplicemente per dire che questa interrogazione del 24 marzo cadeva bene oggi perché è successa una cosa simile, con la stessa gravità, proprio domenica. E’ accaduto che durante un incidente l'ambulanza è partita da Pesaro senza medico, poi è dovuta arrivare una seconda ambulanza medicalizzata.
Nella nostra provincia c'è un problema, quindi, pregherei l'Assessore Saltamartini di mettersi a guardare bene questi testi, queste domande che abbiamo fatto, soprattutto per mettere mano alla riforma dell'emergenza urgenza, cosa che era stata promessa. Grazie.
PRESIDENTE. Prego tutti di non intervenire nel merito, poi le posizioni sulla valutazione del rinvio sono giuste.
Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Sono anch'io contraria al rinvio e mi permetto anche di aggiungere che sono contraria perché questa è la dimostrazione del vuoto che si sta creando nella gestione della sanità a causa delle dimissioni di alcuni dirigenti. Ovviamente se non ci sono i dirigenti che guidano la sanità, noi non riusciamo nemmeno ad andare avanti, a trovare soluzioni e risposte per i cittadini. Questa è la dimostrazione, oggi non abbiamo la risposta a questa richiesta.
Anch'io invito l'Assessore a leggere con attenzione la nostra interrogazione, la nostra proposta, a valutare finalmente l'utilizzo dell'automedica, a darci una risposta dopo aver valutato attentamente questa possibilità perché le automediche possono trovare una soluzione laddove mancano le ambulanze, il 118, i medici del 118.
Mi permetto di sottolineare l'importanza di valutare questo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Abbiamo scombussolato, ho fatto una deroga, una in ogni Consiglio può succedere. Uno pro e uno contro.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Non entro nel merito, né dico pro o contro, faccio una domanda a lei, Presidente, visto che si parla di due mozioni e di tre interrogazioni, visto che non c'è la risposta alle interrogazioni: si possono stralciare le interrogazione e trattare le due mozioni perché siamo in grado tutti di trattarle, immagino. E’ una proposta operativa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Trovo ingeneroso questo atteggiamento da parte dei Consiglieri regionali di opposizione perché da quando ci siamo insediati in questa sede l'Assessore alla sanità risponde a 10 -15 interrogazioni a seduta.
Per poter rispondere a 10-15 interrogazioni a seduta tutti gli uffici …, perché non sono interrogazioni semplici, voi chiedete dati, bloccando, mi dovete credere, le attività delle Aziende ed al loro interno c'è un grande malessere, io le sollecito però con tutta la pressione che c'è, vi posso dire con certezza che questo tipo di abuso o strumento ispettivo sta pesando enormemente.
Cerchiamo di essere chiari su questa questione, i 2/3 degli atti presenti all'ordine del giorno del Consiglio regionale delle Marche riguardano interrogazione e mozioni sulla sanità. Se andiamo a vedere l’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, in cui c'è tutto lo scibile umano delle materie comprese, le materie residuali, mi dovete dire se è una cosa normale che nel Consiglio regionale delle Marche da 3 anni si parli solo ed esclusivamente di sanità. Questo è il problema.
Solleciterò gli uffici, ma non posso violentare i dirigenti a dare delle risposte che, vi assicuro, molto spesso sono considerate degli atti che tendono a rallentare l'attività.
Io sono venuto tutte le settimane, sono mancato in una sola seduta, non c'è stato un giorno in cui non sono venuto per il rispetto vostro perché mi pongo nella condizione di poter stare un giorno da quella parte dell'opposizione, però vi prego di considerare che quello che vi sto dicendo è la verità.
Se prima della campagna elettorale voi strumentalizzate questa cosa, è chiaro che poi ognuno si attacca al Regolamento, che prevede che se l'Assessore non ha gli atti pronti voi non avete diritto a nessuna risposta e non avete diritto neppure, mi dispiace, Presidente Latini, ad avere la parola e discutere sull'atto di rinvio.
L'atto di rinvio è previsto da Regolamento, non si apre la discussione e non è la prima volta che si apre la discussione sull'atto di rinvio, io chiedo il rispetto del Regolamento perché questo non accade né alla Camera né al Senato dove io ho avuto esperienza. Il Governo risponde in Parlamento a 2-3 interrogazioni non a 15, a 20, a 25, quindi dobbiamo essere chiari. Grazie.
PRESIDENTE. Do la risposta alla richiesta che ha fatto il Consigliere Mastrovincenzo, l'articolo 144 del Regolamento prevede l'abbinamento, essendo abbinate interrogazioni e mozioni è chiaro che è un blocco il punto che discutiamo.
Detto questo, se vogliamo separare le interrogazioni che non possono essere svolte, dobbiamo metterlo in votazione in modo tale che si separino le due mozioni dalle interrogazioni. Se c'è una richiesta in questo senso la mettiamo in votazione.
Il secondo punto è che essendo questo blocco composto di mozioni e non soltanto di interrogazioni, la parola ai proponenti delle mozione, ai sottoscrittori, doveva essere per forza data.
Dopodiché il rinvio del punto, interventi uno contro e uno a favore, che così come è stato proposto diventa disabbinamento delle mozioni dalle interrogazioni, viene svolto.
Ho ritenuto che, essendoci mozioni presentate da più Consiglieri, ciascun interessato potesse presentare la propria posizione, non potevo tacitare nessuno, ovviamente non far intervenire coloro che hanno presentato le mozioni.
Propongo e sottopongo alla vostra attenzione la proposta del Consigliere Mastrovincenzo, cioè quella di separare le due mozioni, la n. 284 e la n. 454 e di svolgerle, dalle interrogazioni nn. 1135, 1152 e 1161 del punto 13.
Un parere a favore ed uno contro per questa votazione, sennò andiamo al voto.
Prego tutti i Consiglieri di essere presenti al voto, in quanto non era previsto.
Disabbinamento delle mozioni dalle interrogazioni. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Chiedo il voto per appello nominale, anche a nome dei Consiglieri Mastrovincenzo e Cesetti.
PRESIDENTE. Rinvio delle mozioni nn. 248 e n. 454 e delle interrogazioni nn. 1135, 1152 e 1161 (abbinate). Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acciarri, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Livi, Lupini, Marinangeli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Astenuti: Santarelli.
(L'Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 246
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani
“Riconoscimento di fibromialgia, sensibilità chimica multipla, vulvodinia e neuropatia del pudendo come malattie croniche e invalidanti”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 246 dei Consiglieri Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani.
Ha la parola, per l’illustrazione la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. In Italia sono ancora troppe le patologie croniche invalidanti, quelle malattie che vengono chiamate “malattie invisibili”, una definizione che di per se stessa lascia poco spazio all'immaginazione.
PRESIDENTE. Prego tutti i Consiglieri di riprendere posto in Aula, chi deve parlare ha l'opportunità di uscire dall'Aula, rimanere nei pressi così sente anche che cosa stiamo discutendo.
Assessore Brandoni, Consigliere Serfilippi, Consigliere Ciccioli, chiedo scusa, ma dobbiamo consentire alla rappresentante del gruppo PD, Consigliera Bora, di esporre la mozione n. 246.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono delle malattie invisibili perché non ancora del tutto riconosciute dallo Stato, seppure milioni di persone ne siano affette.
Parliamo di fibromialgia, vulvodinia, sensibilità chimica multipla, neuropatia del pudendo, sono queste le malattie oggetto della mozione che stiamo per discutere.
Malattie che colpiscono in stragrande maggioranza la popolazione femminile, che purtroppo non sono ancora riconosciute dal Servizio sanitario nazionale e, di conseguenza, non ancora incluse nei Livelli essenziali di assistenza, i Lea per capirci.
I costi per le visite, gli esami e i farmaci non vengono coperti dallo Stato. Le cure e le terapie, spesso anche molto costose, sono interamente a carico delle pazienti che non trovando nel Sistema sanitario pubblico un punto di riferimento, sono spesso costrette a ricorrere a centri privati a tariffe molto elevate.
E’ chiaro che in questo modo si preclude la possibilità di cura per chi versa in condizione di maggiore vulnerabilità economica, tant'è che molte donne spesso e purtroppo rinunciano a curarsi. Inoltre, la mancanza di conoscenza ed informazioni adeguate e specialistiche, anche e soprattutto in ambito medico-sanitario, e l'assenza di figure professionali specifiche comportano in primis la difficoltà nel determinare con esattezza la reale frequenza dei disturbi e della sintomatologia caratteristici di queste patologie, di conseguenza un ritardo diagnostico considerevole con susseguente aggravio economico psicologico e sociale oltre che medico sia a livello individuale che collettivo.
Quando le donne affette da queste patologie iniziano a lamentare i primi disturbi non vengono credute e a peggiorare la situazione sono pochi coloro in grado di aiutarle.
Di nuovo, il mondo femminile viene relegato in una sorta di limbo, di spazio indefinito, dove nulla è chiaro e dove la voce e le richieste di aiuto delle donne vengono soffocate dall'indifferenza e dalla noncuranza perché queste donne aspettano mesi e anche anni prima di poter avere una diagnosi e nel frattempo sopportano dolori lancinanti con rari momenti di tregua.
E’ quindi importantissimo intervenire nella prevenzione, evitare le complicazioni che possono derivare da una mancata diagnosi, che impedirebbe interventi tempestivi.
Da queste premesse nasce la mozione che oggi discutiamo.
Gli impegni che vengono chiesti alla Giunta regionale sono di fatto semplici da realizzare e soprattutto di buon senso, ma è chiaro che se manca la volontà di fare, di concretizzare, di trasformare le parole in fatti, ogni discussione può diventare sterile.
L'impegno più grande che chiediamo oggi alla Giunta regionale è far sì che queste patologie vengono inserite nei Lea. Siamo ben consapevoli che questo comporta necessariamente l'impegno di ulteriori risorse da parte del Governo regionale, ma siamo anche consapevoli di quanto la sanità pubblica debba necessariamente sostener/e i cittadini e le cittadine, specie in una logica ormai non più trascurabile di medicina di genere.
Chiediamo che venga fatta maggiore formazione che vengano preparate e formate figure professionali specializzate in grado di giungere a diagnosi precoci per assicurare un'adeguata assistenza medica alle pazienti, nella convinzione generale, e spero ormai più che condivisa, che la prevenzione rappresenta il vero investimento a vantaggio dei bilanci sanitari regionali e non solo.
Chiediamo poi l'individuazione di protocolli e linee guida per predisporre percorsi terapeutici riabilitativi adeguati.
Infine chiediamo luoghi dedicati, presidi sanitari che possano accogliere le donne e sostenerle nella fase di cura e di diagnosi della malattia, sia a livello medico che a livello psicologico.
Ecco, allora, che torna di nuovo centrale il tema dei consultori familiari e della rivalutazione del loro ruolo, con riferimento anche, ma non solo, alle problematiche relative a tutte le malattie invisibili.
I consultori familiari rappresentano un esempio unico di servizio multidisciplinare a tutela della salute della donna, oltre che dell'età evolutiva e delle relazioni di coppia e familiari.
Sono luoghi concepiti come servizi facilmente accessibili, capaci di entrare in relazione con le diverse tipologie di utenti, comprese quelle che esprimono un disaggio sociale o una specifica fragilità.
Nel caso di specie presenterebbero il luogo ideale non solo per giungere alla diagnosi precoce, ma dove attivare protocolli di prevenzione delle complicanze, gestire in modalità multidisciplinare le patologie, monitorare i livelli di qualità delle cure e procedere con lo scambio costante di informazioni.
Chiedo ancora una volta, pubblicamente in quest'Aula, al Presidente della IV Commissione Baiocchi, che venga ripreso al più presto il dibattito e la discussione della proposta di legge di riforma dei consultori ad oggi ancora giacente in IV Commissione.
Chiedo che venga presa in considerazione la possibilità di ampliarne i contenuti e recepire i contributi che verranno dal gruppo del Partito Democratico e sostenuta con maggiori risorse.
Prevenzione, questa dovrebbe essere la parola d'ordine della sanità pubblica soprattutto, ci tengo a ribadirlo, in una logica di medicina di genere per dare voce anche l'esigenza delle donne.
E allora oggi, con l'occasione della discussione di questa mozione, che ci auguriamo venga approvata senza indugi all'unanimità, ricordo ancora una volta tutti quegli atti inerenti a questo tema, che sono ancora chiusi nel cassetto per non essere discussi e condivisi.
Parto dalla proposta di legge di riforma dei consultori, a nostro avviso fondamentale per la sanità territoriale e che ho già citato. Poi di seguito:
- la proposta di legge n. 64 del 2021 sulle pari dignità, come ho voluto intitolarla richiamando la Costituzione italiana, che prevede un Titolo completamente dedicato al tema della salute del benessere femminile. Ricordiamoci sempre che la salute non è neutra e che anche in medicina va applicato il concetto di diversità tra donne e uomini per garantire il miglior trattamento;
- la proposta di legge n. 149 del 2022 “Norme per l'applicazione e la diffusione della medicina di genere” che oltre a porre l'accento sui consultori familiari, li individua come nuclei fondamentali e centri di riferimento per la promozione e la tutela della salute di tutti, non solo delle donne, non solo delle gli adolescenti, non solo delle famiglie tradizionali, come vi piace chiamarle, ma anche delle persone transessuali, travestite e transgender e anche delle loro famiglie ovviamente.
Eppure, tutte queste nostre proposte sono state accantonate: la proposta di legge sui consultori è stata depositata a febbraio 2021, oltre 3 anni fa, quella sulle pari dignità il 30 giugno sempre del 2021, quasi 3 anni fa, più recente la proposta di legge sulla medicina di genere, di novembre 2022, peccato che dopo la nomina dei relatori, sempre di novembre, non si sia fatto nulla. Invece per altre proposte di legge, penso a quella sulla macroregione, che sta tanto a cuore al candidato alle europee Consigliere Ciccioli, che in tempi record, dopo la nomina dei relatori. è già alle audizioni in Commissione.
Spero, ripeto, che questa mozione venga approvata all'unanimità e spero anche che all'atto venga dato giusto seguito, come spero venga dato seguito alla previsione della legge regionale n. 11 del 2023 sull'endometriosi approvata lo scorso luglio. Sarebbero segnali importanti, dimostrazione che questi temi, temi di civiltà, sono temi che anche la maggioranza a cuore in quanto temi che dovrebbero unire anziché dividere e che meritano le giuste attenzioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Bora per aver presentato questa mozione perché si tratta di patologie che, come l'endometriosi che ha citato alla fine, sono invalidanti per le donne e sono poco conosciute per cui le donne vengono spesso abbandonate. Patologie che hanno degli impatti notevoli e gravissimi sulla vita quotidiana a cominciare dall'adolescenza per cui la diagnosi precoce è molto importante, soprattutto che ci sia.
E’ un argomento secondo me che deve interessare non soltanto le donne, ma tutti perché le patologie, come dicevamo, sono invalidanti.
Con la mozione la Consigliera Bora, come prima firmataria, non chiede un finanziamento, non chiede un'azione così complessa da accogliere, e penso all'Assessore alla sanità, ma addirittura nel primo punto chiede di valutare l'opportunità dell'inserimento della fibromialgia, della sensibilità chimica eccetera, tra i Lea, quindi, chiede l'opportunità che ciò venga verificato, nonché di avviare un accrescimento delle competenze.
Credo che questo sia ragionevole e anche giusto perché più i medici di base, che sono il front office rispetto a queste patologie, hanno contezza o i ginecologi hanno contezza dei sintomi della patologia prima si riesce ad avere una diagnosi.
Individuare poi dei presidi sanitari pubblici dedicati. Non è detto che ce ne debba essere uno per Provincia, ma sapere che nella nostra regione c'è un punto di riferimento dedicato è quanto mai importante.
Delle campagne di informazione, anche questo ha un costo e un impegno relativo perché si può chiedere alle AST di sensibilizzare già nelle scuole medie o nelle scuole medie superiori, di far conoscere con campagne di informazione e sensibilizzazione alle donne, alle ragazze, alle giovanissime, far capire che quel dolore ha un significato e non è prendi l'aspirina o prendi l'analgesico perché sei esagerata. Questo è successo già con l'endometriosi, sulla quale è stato fatto un lavoro devo dire virtuoso che potrebbe essere riproposto.
Abbiamo messo insieme due leggi e siamo riusciti ad approvarla, ci sono altre norme ferme, come ha detto la Consigliera Bora, di grande interesse per noi donne, ma non solo per noi donne, come la medicina di genere o per esempio il discorso dei consultori sui quali farò una battuta. Se devono entrare nei consultori i pro life preferisco che i consultori rimangano così come sono.
Per quello che riguarda l'endometriosi, invece, Assessore, le ricordo che lo scorso anno fu fatto un grande sforzo per trovare 50 mila euro da mettere a bilancio per la copertura della legge, ma non mi risulta che siano stati utilizzati. Ora io chiedo che gli uffici e i servizi …, purtroppo lei lo sa che i suoi servizi … Ci sono 50 mila euro che abbiamo messo a disposizione per creare il gruppo di lavoro, il comitato, per individuare un centro.
Noi abbiamo un centro d'eccellenza, per esempio, che è quello di Macerata, si potrebbe magari cominciare da lì visto che il centro già c'è, io da ascolana riconosco che è un'eccellenza di tutte le Marche.
Chiedo che questa mozione venga approvata da tutti perché è di buon senso in quanto individua e sottolinea dei problemi che sono reali, non comporta uno sforzo economico per cui è un primo passo e potrebbe essere un primo passo per poi arrivare a quella legge sulla medicina di genere proposta dalla Consigliera Bora, che sarebbe il contenitore nel quale tutte queste patologie potrebbero trovare risposta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei innanzitutto ringraziare la Consigliera Bora per questo atto fondamentale per la tutela della salute di tantissime donne in Italia.
Parliamo di donne perché sono quelle che di più subiscono gli effetti delle sindromi e delle patologie a cui si fa riferimento, ne ha elencate alcune nella maniera migliore anche la Consigliera Casini.
Faccio riferimento ad esempio alla fibromialgia, nelle Marche si calcola che ci sono circa 30 mila persone affette da fibromialgia, di queste il 98% sono donne che devono sostenere circa 500 euro al mese di spesa per integratori e farmaci indispensabili, che non sono deducibili, scaricabili in alcun modo in quanto la sindrome non è riconosciuta nei livelli essenziali di assistenza.
C'è una legge regionale del 2017, e lo ha detto la Consigliera Bora, che riconosce queste sindromi, come la vulvodinia e la fibromialgia, come vere e proprie patologie, una legge regionale che chiede anche alla Giunta di stabilire un piano spesa - lo chiede all'articolo 3 - e, mi pare, di stabilire e programmare un piano spese per adeguati sostegni e contributi alle persone che ne sono affette.
Ad oggi dobbiamo riconoscere che la Regione sotto questo punto di vista è inadempiente, riconosco anche che non siamo l'unica Regione in questa situazione perché, ad esempio, la fibromialgia non è stata ancora inserita nei Lea, quindi ci sono tante altre Regioni che non si sono attivate, ma ce ne sono anche altre virtuose che hanno previsto incentivi e agevolazioni anche dal punto di vista professionale e lavorativo per le persone a cui viene diagnosticata la fibromialgia.
Da noi ad oggi è stato convocato solo il primo tavolo tecnico sulla fibromialgia, per cui sotto questo punto di vista devo ringraziare l'Assessore Saltamartini che ha ascoltato le nostre sollecitazioni, ma cosa è accaduto poi? Da lì nulla. Il tavolo tecnico, Assessore, cosa ha deciso, cosa ha programmato? C'è stato un incontro, riuniti intorno al tavolo, ma nulla di fatto, da lì in poi non è accaduto null'altro e io invece chiedo di andare avanti dal punto di vista tecnico, materiale, pratico, per fare in modo che tutto ciò che è stato messo sulla carta e che prevede la legge del 2017 della Regione Marche trovi finalmente attuazione.
Aggiungo un punto importante, Assessore Saltamartini, faccio presente che a livello nazionale la vostra maggioranza di governo, del Governo Meloni, ha approvato circa un mese fa una mozione, mi spiace che l'Assessore Saltamartini sia uscito perché è importante e mi auguro che qualcuno glielo riferisca. A livello nazionale alle Camere è stata approvata l'unanimità una mozione, anche dalla Lega e da Fratelli d'Italia, per fortuna, oltre che da tutti gli altri gruppi: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, per chiedere al Governo di inserire al più presto la fibromialgia nei Lea, di legiferare al più presto.
A livello nazionale ci sono diverse proposte di legge per avanzare questa richiesta, tra cui anche una del Partito Democratico, una mozione ha addirittura impegnato tutto il Parlamento ad accelerare l'iter e lo ha chiesto al Governo, facciamo lo stesso a livello regionale, seguiamo la linea che hanno già intrapreso i nostri rappresentanti in Parlamento. Non chiediamo qualcosa di rivoluzionario, ma di impegnarci insieme per un obiettivo comune che preveda il riconoscimento di fibromialgia, vulvodinia, neuropatia del pudendo e della sensibilità chimica multipla come malattie croniche invalidanti.
Ringrazio ancora la Consigliera Bora, prima firmataria, per aver presentato questo atto e ribadisco che oggi abbiamo tutte le condizioni, compreso il quadro nazionale, per approvarla all'unanimità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Anch'io ringrazio la Consigliera Bora per questa mozione perché ci dà l'occasione di fare il punto su una serie di questioni che abbiamo già esaminato in Commissione.
Ricordo che in merito alla fibromialgia, alla sensibilità chimica multipla è stato fatto riferimento, sia dalla presentatrice che dalla Consigliera Vitri, alla legge del 2017, che all'inizio del nostro mandato, su iniziativa del Consigliere Ciccioli, abbiamo rivisto e modificato, votandola mi pare all'unanimità in Aula, tanto che recentemente abbiamo in Commissione dato il nostro parere rispetto all'individuazione di due centri che la nuova legge sulla fibromialgia e sensibilità chimica multipla ha istituito, scindendoli, con le modifiche del presentatore Consigliere Ciccioli.
Dico questo perché in occasione di quelle modifiche abbiamo avuto l'occasione di numerose audizioni, tra cui quella molto importante del Professor XY, che è il nostro punto di riferimento in particolare per la fibromialgia, e ci disse, l’abbiamo appreso, che faceva parte di un tavolo nazionale ed era il referente nazionale, quindi siamo fortunati ad averlo nelle Marche, per l’iscrizione in particolare della fibromialgia nei Lea.
Oggi apprendo con grande favore quello che lei ha detto e cioè che in Parlamento all'unanimità è stata fatta una richiesta al Governo per l'inserimento nei Lea della fibromialgia, sulla quale c'è una difficoltà oggettiva legata all'aspetto scientifico, al riconoscimento nel meccanismo dell'invalidità della stessa patologia, che essendo molto infida è anche molto difficile da diagnosticare e comporta un quadro complicato anche nella documentazione sanitaria per un eventuale riconoscimento come patologia invalidante. Purtroppo abbiamo imparato che in sanità e da un punto di vista scientifico le patologie sono veramente tante, alcune molto rare e anche difficili da trattare scientificamente.
Voglio riprendere anche quanto detto dalla Consigliera Casini rispetto al grandissimo lavoro che è stato fatto con le due leggi sull’endometriosi - abbiamo festeggiato poco tempo fa la Giornata dell'endometriosi - è chiaro che lei ha chiesto conto del punto a cui siamo rispetto all'attuazione delle leggi. Ricordo che la competenza del Consiglio è quella di legiferare e poi è la parte tecnica, l'Assessorato, ma soprattutto tutti gli uffici, che deve dare attuazione di quanto la parte politica e legislativa fa.
Voglio dire questa cosa e lo faccio con uno spirito positivo rispetto all'importanza del tema che stiamo trattando. Tutti possiamo considerare l'importanza delle patologie tipicamente femminili, per le quali ricordo che moltissimi nostri presidi ospedalieri hanno il famoso “bollino rosa”.
Siamo in una materia particolarmente delicata ed il rischio è … penso che nella risposta precedente l'Assessore a cuore aperto abbia fatto riferimento anche alle difficoltà degli uffici, oggi però non è questa la sede per polemizzare, ritengo che il tema sia troppo importante per scadere in una sterile polemica, quindi, la proposta che faccio, credo a nome di tutta la maggioranza, è di lavorare ad una risoluzione che cerchi un po' di fare chiarezza rispetto ai temi trattati. Alcuni, mi pare sono stati ripresi anche dalle Consigliere di opposizione, fanno riferimento a una norma regionale, altri fanno riferimento a una patologia importante, che mi pare sia stata qui trattata per la prima volta e mi riferisco alla vulvodinia, alla medicina di genere, alla ripresa della questione dell'endometriosi, come ha detto la Consigliera Casini.
La questione sulla quale voterei anche adesso non è oggetto di questa mozione, come ha detto la Consigliera Vitri rispetto alla mozione del Parlamento.
Se vogliamo fare qualcosa di costruttivo e di utile occorre lavorare insieme ad una risoluzione, magari c'è da spacchettare questa mozione che riprende molti argomenti, tutti importanti.
Credo che dobbiamo lavorare insieme nella chiarezza. Con un intervento costruttivo e in questo senso chiedo di poter lavorare ad una o più risoluzioni su questi temi per dare e per raggiungere risultati concreti e positivi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Bora di aver posto all'attenzione dell'Aula il tema trattato.
Con dispiacere non vedo l'Assessore alla sanità, anche perché in questo passaggio provare ad ascoltare e soprattutto a raccogliere quello che può essere utile su un tema così delicato, di cui si parla poco, che colpisce molto spesso nel silenzio tantissime donne, anzi quasi tutte donne, seppure anche gli uomini.
Hanno ben illustrato sia la Consigliera Bora che la Consigliera Casini e devo dire anche la Consigliera Menghi, però a quest’ultima dico, parte autorevole della maggioranza tra l'altro componente di Commissione di sanità, che c'è un modo per essere propositivi al di là delle parole e l'essere propositivi al di là delle parole vuol dire che sarebbe un atto serio da parte del Governo della sanità delle Marche, per esempio, decidere su questo tema di definire risorse.
Ci sono altre Regioni, Assessore Brandoni, che sulla fibromialgia hanno dettato linee di indirizzo destinando alle varie Aziende pochissimi soldi, ma trasmettono un messaggio non solo al sistema sanitario, ma anche a coloro che soffrono di questa odiosa malattia per poter avviare una serie di obiettivi.
Come tutti sanno o molti sanno, non è una malattia curabile, però la si può affrontare. Come? Lo dico a lei mancando l'Assessore alla sanità, per esempio, destinando alcune risorse non rilevanti alla fibromialgia, fissando un documento che individui le linee direttive e che le affronti sulle basi essenziali, la formazione dei medici riguardo al tema, per esempio mettendo a disposizione ed immaginando una serie di attività che possono in una qualche maniera attenuare, quindi dare la possibilità alle donne di svolgere attività motoria o altro, quindi in una qualche maniera si trasmette un messaggio chiaro alle persone.
Non c'è bisogno che lo Stato …, non è obbligatorio, non è vincolante che lo Stato definisca nei Lea questo tema, lo sappiamo tutti, certo è auspicabile, ma questo non vincola e non esclude la necessaria responsabilità di chi governa una Regione rispetto a un messaggio da mettere a disposizione.
Parlare è facilissimo e qui noi ne siamo una buona testimonianza, ma l'investimento non sarebbe di milioni e milioni di euro, allora chi governa questa sanità faccia una cosa semplice dal punto di vista programmatorio, verifichi quante persone soffrono di questa malattia, appronti un budget minimo per poter attivare le azioni essenziali, ribadisco, la formazione dei medici, una serie di attività che non sono certo io a individuare, ma è sufficiente ascoltare alcuni medici per capire cosa può essere utile.
Sono tre atti e chi ha amministrato sa bene cosa fare, non abbiamo bisogno di milioni, ecco perché dico che le belle parole, che condivido, della Consigliera Menghi e delle altre Consigliere che sono intervenute, si possono trasformare in una buona azione amministrativa, senza che qualcuno si senta offeso da questo.
Porto questo contributo: al di là del registro e delle altre questioni si arrivi a qualcosa di concreto, mandando un messaggio chiaro alle persone. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Questo è un tema a noi molto caro, tant'è che in Commissione sanità l’abbiamo approfondito tantissime tante volte sia con la legge che con tutti gli approfondimenti e le audizioni, anche a breve.
E’ correttissimo quello che dice e ci ricorda la Consigliera Menghi sull'individuazione dei centri di riferimento regionali, questo denota una forte attenzione, è tutto condivisibile quello che dite ed in virtù di questo mi pare opportuno - e sono convinto che ci sarà la buona volontà da parte delle Consigliere proponenti che sono intervenute ed anche del Consigliere Carancini - trovare una formula per una risoluzione la più condivisa possibile su una tematica che a noi è molto cara. C’è tutta la nostra volontà di trovare una soluzione.
L'Assessore Saltamartini, Consigliere Carancini, mi perdoni, è dovuto uscire, è venuto a riferirmelo, si scusa ed ha chiesto espressamente a me e alla Consigliera Menghi di cercare di valutare subito un'opportunità per una risoluzione. Ci tengo a riferirlo perché si è premunito di dirmi questa cosa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Il dispositivo di questa mozione è anche abbastanza banale, nel senso che si fa fatica a capire come non siamo nelle condizioni di votarlo. Però anche le cose scritte bene possono essere scritte meglio, per cui se c'è una disponibilità della maggioranza a lavorare a un testo condiviso in tempi brevi … A patto che la mozione venga inserita nel prossimo Consiglio regionale diamo la nostra disponibilità a lavorare su questo testo.
Giusto per capire, io come prima firmataria avrò come riferimento per la maggioranza la Consigliera Menghi o il Consigliere Baiocchi? Va bene, ok. Grazie.
PRESIDENTE. Se non ci sono contestazioni, rinviamo al prossimo Consiglio regionale, che è il 21 di maggio, quindi, abbiamo un po' di tempo, con preghiera di arrivare con la risoluzione in modo tale di andare alla discussione e alla votazione.
Rinvio della mozione n. 246. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per lasciarlo a verbale rispetto alla mozione n. 231, non ero presente, però avevamo concordato questa mattina …, perfetto, benissimo.
PRESIDENTE. Ho chiamato la mozione, poi giustamente mi hanno ricordato della Conferenza dei Presidenti.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14,00.
La seduta inizia alle ore 10,35
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 150 del 23 aprile 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 149 del 9 aprile 2024, il quale ove non vi siano opposizioni si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per richiamare la sua attenzione, ancora una volta, Presidente, l'ho già fatto un mese fa, due mesi fa, ci sono per quanto mi riguarda 11 interrogazioni a mia prima firma a risposta scritta che ancora devono ottenere risposta. Parliamo di interrogazioni presentate a maggio, agosto e settembre 2023, 6 interrogazioni dell’anno scorso e 5 di quest'anno.
Ho visto che il Segretario generale ha mandato una lettera alla Giunta, evidentemente non basta, quindi chiedo un suo intervento personale perché su 11 interrogazioni non è accettabile che ancora non ci sia una risposta. Il regolamento prevede 20 giorni, può passare un mese, 40 giorni, ma non di più. Grazie.
PRESIDENTE. Anche l'altro giorno ho mandato a lei un sollecito su questo e personalmente mi sono fatto carico di intervenire sia in maniera formale che personale per sollecitare le risposte alle interrogazioni scritte, oltre all’intervento e alla lettera che ha fatto il Segretario dell'Assemblea legislativa.
Interrogazione n. 1075
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Riduzione orario operatore di sportello addetto alla riconsegna dei referti delle analisi di laboratorio presso l'Ospedale di Montegiorgio”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1075 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il servizio di accettazione e riconsegna dei referti presso la sede territoriale di Monte Giorgio è stato svolto sino al 31 gennaio 2024 dagli operatori della cooperativa ivi impiegati. Dal primo febbraio 2024 si è provveduto ad una riorganizzazione delle attività che ha determinato la riduzione delle ore del personale della cooperativa riservandolo alle sole funzioni di accettazione prelievi ed una internalizzazione del servizio di consegna dei referti con personale aziendale pubblico. Tale nuova strutturazione non è andata a modificare nei confronti dell'utenza il servizio reso, il servizio di accettazione è stato infatti garantito dagli operatori della cooperativa nelle modalità consuete, mentre il solo servizio di riconsegna da referti, che si svolge in tarda mattinata, dopo la chiusura dell'attività di prelievo, è stato garantito dal personale di sportello dipendente dell'Azienda sanitaria territoriale di Fermo. Quindi la riduzione oraria indicata nell'interrogazione fa riferimento alle ore lavorate dal personale della cooperativa e non alla riduzione degli orari di servizio resi all'utenza.
Rappresenta una riorganizzazione delle attività svolte affinché vi possa essere maggiore efficienza e questo rientra nel pieno potere organizzativo dell'Azienda. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il potere organizzativo dell'Azienda fino ad un certo punto perché poi è la politica che deve dire anche alle Aziende come devono organizzare i servizi e mi risulta, tra l'altro, che alcune volte l'Assessore sia intervenuto per migliorare l'organizzazione del servizio, segno evidente che non può essere lasciata l'organizzazione nelle sole loro facoltà, preoccupate come sono sempre e soltanto di contenere i costi perché magari devono rientrare dai cosiddetti budget provvisori, come abbiamo visto è accaduto, ad esempio, per l'Azienda territoriale di Fermo.
Per quanto riguarda Montegiorgio i disservizi denunciati con l'interrogazione n. 1075, in parte è vero, Assessore, che aveva anche risposto a margine di un'altra interrogazione su Sant’ Elpidio a Mare, ma questi disservizi sono stati segnalati all'interrogante dagli stessi operatori del Cup che oltre a provvedere all'accettazione e ai pagamenti delle analisi dovevano provvedere alla riconsegna dei referti delle analisi, come confermato anche dallo stesso Assessore, a seguito della riduzione dell'orario di lavoro per le cooperative addette. Questo ha provocato lunga fila agli sportelli, disservizi e altro in un centro prelievi pubblico dove già è molto limitata l'attività perché le analisi si accettano fino ad un certo numero e poi non si accetta altro, e questo va tutto a vantaggio del privato che opera in zona.
Tanti di noi tra l'altro ricorrono al privato perché è impossibile procedere nel punto dei prelievi pubblico, che deve essere garantito dalla AST, per le lunghe file.
Credo che in questa direzione vadano date delle disposizioni alle Aziende sanitarie territoriali, in questo caso a quella di Fermo perché l'erogazione del servizio sia il più agevole possibile per gli utenti e soprattutto per quella fascia di utenti, gli anziani, che spesso sono impossibilitati a recarsi presso le strutture private. Grazie.
Interrogazione n. 1136
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Rete nefrologica, dialitica e di trapianto renale della Regione Marche”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1136 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'unico centro trapianti di rene della nostra Regione è presso l'hub Sod di nefrologia dialisi dell'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche. Questa struttura ha un'attività di trapianto superiore a 100 l'anno, con la presa in carico ambulatoriale e di ricovero di più di 750 pazienti portatori di trapianto renale, con un numero di ricoveri ordinari pari a circa 700 casi, e intorno ai 100 pazienti cronici in emodialisi vanno aggiunti 2.000 trattamenti dialitici anno per pazienti ricoverati.
E’ uno dei centri più importanti a livello regionale e nazionale, è l'unico a livello regionale, negli atti di indirizzo della Regione Marche, anche tenendo conto dell'importante ruolo che i trapianti renali svolgono in riferimento al diritto alla salute, in particolare garantire la vita di tanti pazienti, sono stati introdotti degli elementi di finanziamento aggiuntivi per l'Azienda sanitaria di Torrette tant'è vero che nell'ultimo riparto di risorse dei fondi per l'aumento del personale, che il Governo ha concesso a tutte le Regioni, l'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche è stata individuata come un soggetto con il maggiore finanziamento regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie, Presidente. La ringrazio della risposta, la mia replica è qui, volevo soltanto mettere un segnale per l'attenzione che la Regione Marche dedica a questa importante attività relativa alla rete nefrologica dialitica di trapianto renale della stessa Regione Marche. Grazie.
Interrogazione n. 1140
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Dichiarazioni Assessore con delega alla sanità su recupero liste di attesa anno 2023”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1140 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nel 2023 le risorse per il recupero e il miglioramento delle liste d'attesa ammontavano a 9 milioni di euro e sono state completamente spese. Sono state recuperate per l'ambulatorio 129.521 prestazioni rispetto alle 58.991 previste nella delibera di Giunta del piano operativo di recupero; i ricoveri ospedalieri recuperati sono stati 14.043.
Ogni giorno arrivano al sistema sanitario della nostra Regione 12.000 richieste di prestazioni, come certificato dall'estrazione effettuata a titolo di esempio il 18 marzo 2024 dall'Agenzia regionale sanitaria.
Nel 2025 scade l'appalto relativo alla fornitura del Cup della Regione Marche, in modo preventivo e visto l'avvicinarsi della scadenza. un gruppo di professionisti coordinati dall'Agenzia regionale sanitaria della Regione Marche sta procedendo alla riscrittura del capitolato, prevedendo all'interno l'inserimento di alcune specifiche tecniche, in particolare gli aspetti su cui si sta lavorando risultano essere la generazione delle agende con modalità interpretative, attraverso l'attivazione dei percorsi di comunicazione tra il service del Cup e i sistemi di back office, l'attivazione di percorsi di prenotazione direttamente gestiti dallo specialista.
Sulla base di una specifica ricognizione delle procedure concorsuali in corso alla data del 20 marzo 2024 presso le Aziende e gli enti del Servizio sanitario regionale risultano messi a concorso 137 posti per il reclutamento a tempo indeterminato di dirigenti medici, ulteriori 13 posti a tempo indeterminato saranno messi a concorso in procedure di prossima indizione. Sono interessati alle procedure concorsuali 39 discipline. L'espletamento e la conclusione di tali procedure, dettagliate per ciascun concorso nella documentazione, sono previsti nell'anno 2024. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ormai è solito, Assessore Saltamartini, lei non risponde puntualmente alle interrogazioni, le do io qualche indicazione che lei probabilmente non conosce.
A tutto il 2023, fino a novembre, sulle liste di attesa di specialistica ambulatoriale classe B (breve) entro 10 giorni e classe D (differite) entro 30-60 giorni sulle 20 prestazioni maggiormente richieste, e parlo di visite cardiologiche ginecologiche, urologiche, TAC torace, ecografia addome, colonscopia e gastroscopia, voi avete soddisfatto il 67,16% e questo è un dato inaccettabile perché il Governo vi ha chiesto di raggiungere il 90%, voi non lo raggiungete e lo scrivete nella delibera n. 1243 del 2023, con la quale vi impegnavate a raggiungere il 90%.
Ma il dato più drammatico, Assessore, riguarda le liste di attesa per prestazioni ospedaliere di interventi chirurgici di tumore maligno alla mammella, prostata, retto, utero, tiroide, polmone, le dico che voi raggiungete il 51%. Una persona su due non è tutelata nel rispetto dei tempi per quanto riguarda queste liste così drammatiche.
Le fornisco un altro dato, lei l'ha citato perché lei quando va a fare le conferenze stampa non dà i dati alla RAI. Gliene dico un altro, nel 2022 lo Stato vi mette a disposizione 12,5 milioni per il recupero delle liste di attesa, ne spendete 4 milioni e affidate al privato per il recupero delle liste di attesa il 13%.
Nel 2023, le faccio un indovinello, lo sa quanti ne avete dati al privato? Non lo sa? Nel 2023, dopo la figuraccia del 2022, lo Stato vi finanzia per il recupero delle liste di attesa 9 milioni, li spendete tutti, come lei ha detto, ma alzate bandiera bianca e affidate al privato 3.715.000, cioè il 41% delle risorse. Riecheggiano in me le parole del Presidente Acquaroli quando nel Consiglio comunale di Fabriano disse: “Sfido chiunque a dire che abbiamo dato più risorse al privato”. Ecco Grazie.
Interrogazione n. 1143
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri, Cesetti
“Requisiti accreditamento studi che eseguono attività di diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.1143 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri, Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione riguarda i requisiti di accreditamento degli studi che eseguono attività di diagnosi dei disturbi specifici dell'apprendimento.
Premesso che l'accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012 “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei disturbi specifici di apprendimento”, accordo ai sensi dell'articolo 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, stabilisce che i servizi pubblici e soggetti accreditati ai sensi dell’articolo 8 quinquies del decreto legislativo n. 502 /1992 e successive modificazioni effettuano il percorso diagnostico e il rilascio della certificazione.
Ad oggi la Regione Marche ha accreditato 55 strutture sanitarie private per la diagnosi e la certificazione dei DSA e sarà comunque avviato un confronto istituzionale con la rappresentanza dei titolari di ambulatori e studi al riguardo al fine di valutare l'opportunità di semplificare i requisiti per l'accreditamento istituzionale di questo tipo di strutture sanitarie.
Scrive il dirigente del Settore autorizzazione accreditamenti, che i termini per presentare la richiesta di autorizzazione all'esercizio sono già stati prorogati di 30 mesi (18+12) e scadono il 30 settembre 2024.
A differenza dell'autorizzazione all'esercizio per l'accreditamento istituzionale non ci sono termini obbligatori da prorogare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Con questa interrogazione la richiesta che volevo sottolineare, per quanto riguarda le certificazioni sui disturbi dell'apprendimento, era quella di semplificare i requisiti degli ambulatori che eseguono questi test in quanto il servizio pubblico non riesce a dare risposte in tempi brevi, risposte che a volte vengono date dopo due anni.
Le realtà accreditate convenzionate chiedono una semplificazione dei criteri di accreditamento in quanto vengono considerati sproporzionati rispetto alle reali attività che questi professionisti devono portare avanti.
Voglio ricordare che la percentuale di giovani con disturbi dell'apprendimento DSA è in crescita, si è passati dal 5,1% del 2019 al 5,6 del 2021. La diagnosi consente di avviare sia un piano didattico personalizzato e permette alle famiglie di avere un contributo economico per la riabilitazione, per l'aiuto nei compiti o per l'acquisto di un dispositivo software, di un computer.
Molte famiglie hanno segnalato le difficoltà ad avere questo tipo di prestazioni da parte del servizio pubblico, a volte per la presa in carico occorre aspettare anche 2 anni, ma il problema è che attualmente a questi studi privati, che sono in grado di fornire questo tipo di prestazioni e di dare le certificazioni, vengono richieste una quantità di carte e di cose che devono sistemare, almeno secondo la Regione, che aumentano anche il costo perché per adeguarsi ai nuovi requisiti aumentano i costi che vanno poi a caricarsi sulle persone.
Apprezzo il fatto che ha intenzione di avviare un confronto con i diretti interessati, quello che le chiedo è di coinvolgere anche l'ordine professionale degli psicologi in maniera tale da individuare le soluzioni che possono consentire alle famiglie di utilizzare il servizio di quelle realtà convenzionate, sempre in attesa perché la cosa migliore sarebbe che il servizio pubblico fosse in grado di fare le diagnosi in tempi brevi.
Noi dobbiamo prendere atto che il servizio pubblico purtroppo ad oggi non riesce per carenza di personale, quindi dovremo accelerare il più possibile agevolando le attività gli studi convenzionati accreditati in maniera tale da rendere economico ed anche veloce questo tipo di prestazioni per le famiglie. Grazie.
Interrogazione n. 1138
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Intervalliva di collegamento Tolentino – San Severino Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1138 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.
Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione in oggetto la Consigliera Ruggeri interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere quale sia la posizione della Giunta regionale in merito all'intervalliva di collegamento Tolentino-San Severino Marche, se l'intervento è stato previsto nel nuovo contratto di programma Anas e quali azioni concrete si intendono intraprendere nei confronti del Governo per il finanziamento dell'opera.
In relazione all’interrogazione e sentiti anche gli uffici si significa quanto segue:
La Giunta regionale in data 22 gennaio 2021 ha sottoscritto l'addendum al protocollo di intesa per la progettazione e la realizzazione dell'intervento denominato intervalliva di collegamento Tolentino-San Severino Marche e su proposta dell'Assessorato alle infrastrutture ha inserito l'opera come strategica all'interno del Piano regionale delle infrastrutture Marche 2032, adottato il 25 ottobre 2023.
L'intervento, sempre su richiesta della Regione Marche, è stato oggetto di inserimento nel nuovo contratto di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l’Anas approvato nella seduta del Cipe del 21 marzo 2024, nell'area appaltabilità 2025, con la conferma delle risorse già disponibili per oltre 88 milioni di euro e con la previsione a opera cantierabile di un finanziamento fino a 206.718.750 euro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per ciò che mi ha detto, però non mi soddisfa per niente perché questo atto di cui lui parla ce l'ho sott'occhio e si è dimenticato di dire che purtroppo nelle colonne dei finanziamenti per il 2023 c'è zero, per il 2024 c'è zero ed il totale dei finanziamenti risulta zero perché quest'opera è stata purtroppo definanziata dal Governo Meloni, che ha deciso di investire i soldi in un'altra opera.
Sinceramente la nostra preoccupazione resta molto forte anche perché sempre in questo documento si parla di un fabbisogno di oltre 118.000 euro che ad oggi non ci sono.
Benissimo la volontà politica di portare a compimento quest'opera, ho letto anche un comunicato di qualche giorno fa del Presidente della I Commissione Marinelli che ha detto che è un'opera prioritaria, però che il Governo Meloni smetta di tagliarci i fondi e soprattutto li metta per farci superare questo problema infrastrutturale che rende le Marche un territorio non facile da raggiungere e da percorrere.
Come sapeva anche lei, Assessore, la sua delega è molto complessa, però c'è bisogno che la filiera che avete messo in campo, di un Governo di destra che da Roma scende fino alla Regione funzioni, ad oggi mi sembra che non sia così, purtroppo. Grazie.
PRESIDENTE. Le interrogazioni nn. 1147 e 1163 (abbinate) vengono rinviate in quanto la Giunta non è pronta a fornire la risposta.
Proposta di legge n. 122
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Misure per il potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni geniche germinali”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Non c'è la Consigliera Bora, prima firmataria, qui è previsto un rinvio in Commissione, però non c'è la prima firmataria, quindi dobbiamo attendere per sapere se decide di portarla in discussione, però credo che sia impossibile,. E’ arrivata aspettiamo un secondo.
Vi preciso che ai sensi dell'articolo 100 per il rinvio, per evitare discussioni, applicando il Regolamento alla lettera, che è sempre la cosa più giusta, occorre la proposta del Presidente della Commissione competente, in questo caso del Consigliere Baiocchi, o di tre Consiglieri, così vale per tutte le proposte di legge.
Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Per proporre il rinvio a nome mio e dei Consiglieri Ausili e Baiocchi.
PRESIDENTE. Consigliera Bora, siamo al punto 2 sulla proposta di legge n. 122, che la vede come prima firmataria insieme agli altri componenti del gruppo consiliare. Per quanto riguarda l'interrogazione n. 1142 attendiamo il rientro in Aula dell’Assessore Aguzzi.
Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Me lo aspettavo, ormai d'altronde non siete in grado di discutere in Commissione queste proposte di legge e nemmeno in Aula, l'unica cosa che siete in grado di fare è rinviare la discussione.
Presidente, questa proposta di legge è gelosamente chiusa nei cassetti della IV Commissione sanità da giugno 2022, da quasi due anni, non è mai stata calendarizzata, neanche per una prima discussione generale. Nel frattempo, però, questa Assemblea legislativa approva di tutto: qualcosa di utile, di meno utile, qualcosa di assolutamente insensato, certe volte.
Discutere e magari arrivare ad approvare all'unanimità questa proposta di legge rappresenterebbe veramente un importante passo in avanti in tema di prevenzione e soprattutto ci permetterebbe di essere all'altezza degli altri Paesi europei in tema di salute di genere, che in Italia facciamo ancora troppa fatica a mettere in pratica.
Ieri è stata la Giornata nazionale della salute della donna, ho letto il vostro lunghissimo comunicato e vi ringrazio per la sensibilità che dimostrate ma, purtroppo, credo che si tratti soltanto di facciata e che la questione della salute delle donne, in realtà, non vi tocchi in fondo così da vicino. Cosa che non mi meraviglia vista la rappresentanza di genere che registriamo sia in Giunta che in Ufficio di Presidenza.
Vedete, le donne hanno bisogno di molto di più che un limitato slot di visite concentrato in una settimana dell'anno, tra l'altro impossibili da prenotare. Le donne hanno bisogno di altro, di interventi sistemici e costanti. E il fatto che nessuno di voi si sia preoccupato di portare all'attenzione dell’Assemblea questa proposta di legge ne è la conferma.
Il carcinoma della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia e nel 6 -7% si presenta metastatico già alla diagnosi. Grazie ai progressi diagnostico-terapeutici, alla disponibilità di nuovi farmaci antitumorali, alle migliori terapie di supporto, la sopravvivenza metastatica è notevolmente aumentata. Ma è soprattutto grazie allo screening e alla maggiore consapevolezza delle donne, che la maggior parte dei tumori maligni mammari è diagnosticata in fase iniziale, quando il trattamento chirurgico può essere risolutivo e conservativo e la terapia adottata più efficace permettendo sopravvivenze a 5 anni molto elevate.
Nelle Marche grazie a una delibera del marzo 2023 con la quale vengono recepite le linee guida europee, lo screening del tumore della mammella è stato esteso anche alle donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni. Grazie.
PRESIDENTE. Adesso un intervento pro e uno contro sulla proposta di rinvio in Commissione avanzata dai Consiglieri Livi Ausili e Baiocchi.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione l'intervento della Consigliera Bora, sono per riportare in Commissione la proposta di legge e mi prendo l'impegno sin da ora di calendarizzarla nella prima situazione utile. Mercoledì dovremo avere l'approvazione di indirizzo degli atti aziendali, poi sarà mia cura inserirla e iniziare la discussione all'interno della Commissione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Un intervento contro per il rinvio in Commissione anche se apprezzo l'apertura, come al solito, del Presidente della Commissione, che si è fatto carico della calendarizzazione immediata. Stiamo attenti, Presidente, perché a forza di dare le immediatezze rischiamo di trovarci intasati sulle priorità che vengono assegnate non all'interno della Commissione, ma dell'Aula, però ritengo per il lavoro che era stato fatto, soprattutto per come ha ricordato la proponente Consigliera Bora …, è trascorso troppo tempo, quindi meritava un approfondimento da subito, magari aprire il dibattito, poi il rinvio in Commissione dopo aver chiuso la parte iniziale.
Mi fido del Presidente, però questo lo ritenevamo un passaggio indispensabile.
Il voto contrario del nostro gruppo e del gruppo del Movimento 5 Stelle. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 122. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Vi comunico l'assenza giustificata del Presidente della Giunta regionale Acquaroli, è al Comitato interministeriale per la programmazione economica allo sviluppo sostenibile, come ugualmente giustificata è l'assenza dell'Assessore Antonini.
Interrogazione n. 1144
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri
“LR 35/2021 artt. 8 e 11 – Dotazione di personale all’ATIM – Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1144 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Nonostante la dotazione di personale non sia ancora ottimale, Atim non usufruisce più del supporto logistico ed amministrativo generale fornito in fase di avvio dalla Regione. Tuttavia, per garantire l'efficacia delle operazioni amministrative, l'Agenzia si avvale di apposite convenzioni per l'utilizzo di specifici strumenti di lavoro tecnico amministrativo quali i portali Openact, Cohesionwork e Gtsuam, che sono stati messi a disposizione dalla Regione. Questi strumenti sono fondamentali per il mantenimento della continuità operativa e per assicurare la gestione efficace delle procedure amministrative.
L'attuale team è composto, oltre che dal direttore, da tre dipendenti regionali assegnati, di cui due funzionari amministrativi ed un istruttore tecnico specialista. Come comunicato dall'Atim, a seguito della richiesta formulata dal Dipartimento sviluppo economico le competenze sono attualmente così ripartite: il dottor XY segue l’attività per l'area turismo, la dottoressa XX segue quelle per l'area dell'internalizzazione e YY si occupa delle attività tecniche ed informatiche per il turismo e l’internalizzazione.
Il team ha efficacemente gestito un vasto insieme di responsabilità ed operazioni, basti pensare che nel corso del 2023 sono stati adottati ben 278 decreti, così come riferito dal direttore dell'Atim. Ciò è stato possibile grazie all'impegno profuso dal personale, anche in termini di ore di lavoro straordinario effettuate, al supporto dei servizi acquisiti e all'utilizzo delle piattaforme tecnologiche messe a disposizione.
Inoltre il direttore dell' Atim riferisce che nei prossimi giorni sarà pubblicato un bando per uno dei due posti dirigenziali previsto dalla pianta organica e per un ulteriore funzionario da affiancare ai due funzionari regionali assegnati.
Atim, infine, sta procedendo alla stesura di un piano definitivo che assicuri le risorse necessarie per il completamento della pianta organica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la sua risposta che anche questa volta mi lascia del tutto insoddisfatta perché non ci stancheremo mai di dirlo: “Atim rimane la solita scatola vuota”, vuota di contenuti e oggi scopriamo anche di personale. Anzi, oggi abbiamo scoperto un'altra cosa molto interessante e cioè che Atim sta facendo delle convenzioni, peggio mi sento. Vorrei dirle, Assessore, che le convenzioni generalmente sono più onerose dell'assunzione di personale interno all'ente, per cui le anticipo che farò un’interrogazione per conoscere con chi Atim ha stipulato queste convenzioni; secondo me scopriremo delle cose molto interessanti anche da questo punto di vista.
Ma come mai, lo chiedo a lei che è l'Assessore al ramo, è così difficile trovare persone disponibili a lavorare con Atim? Non è che per caso è più comodo per il direttore continuare ad avvalersi della competenza e dell'esperienza decennale delle strutture regionali in modo che sopperiscano alla sua grande inadeguatezza e incapacità?
Sta succedendo qualcosa di molto grave, a fronte di un atto programmatorio sul fabbisogno di personale, approvato da Atim a settembre 2023, con cui viene confermata la necessità di 9 unità di personale tra funzionari, istruttori, operatori, la situazione è rimasta del tutto invariata rispetto al 2023 ed i dipendenti Atim ad oggi sono soltanto 3, significa, Assessore, che il personale Atim è gravemente sottodimensionato e pari a un terzo del fabbisogno reale.
Un anno fa, Assessore, in occasione di un'interrogazione presentata sempre dalla sottoscritta su questo tema, lei ha prodotto due dichiarazioni importantissime, la prima, che le attività svolte dal personale sono realizzate nei limiti della loro consistenza numerica, la seconda, che il dipartimento ha fornito il necessario supporto anche logistico al direttore dell'Atim accompagnando la fase di avvio dell'agenzia.
Oggi scopriamo che ci sono queste convenzioni, indagheremo, però, ripeto, non è una bella cosa, significa anche che non siete stato in grado di trovare personale che vuole lavorare per Atim ed è la Giunta a doversi occupare dell'attuazione del piano operativo e a fornire il necessario supporto tecnico logistico. Soprattutto a 2 anni e mezzo dalla sua istituzione l’Atim non è ancora in grado di camminare con le proprie gambe, quindi mi chiedo, e concludo, che senso ha mantenere in vita un'agenzia che non ha autonomia nemmeno operativa? Volete ancora farci credere che Atim sia lo strumento più adatto e strategico per favorire l'internazionalizzazione delle imprese marchigiane e la promozione del nostro turismo? Grazie.
Interrogazione n. 1142
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri
“Erosione costiera del litorale di Marina di Montemarciano – Richiesta interventi urgenti”
Interrogazione n. 1145
ad iniziativa del Consigliere Ausili
“Interventi a difesa della costa Montemarciano”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1142 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri, l’interrogazione n. 1145 del Consigliere Ausili.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. L'interrogazione è sullo stesso argomento, ma mi pongono questioni “leggermente diverse”, quindi partirò da quella che è la richiesta del Partito Democratico, che mi chiede in maniera puntuale come intendiamo approcciare al problema causato dall'ultima mareggiata, quella di marzo di questo anno, che ha parzialmente danneggiato la strada e messo in discussione la sicurezza anche di alcune abitazioni nel lungomare di Marina del Montemarciano.
In questo caso noi abbiamo fatto già un sopralluogo congiunto insieme al Comune di Montemarciano, che ha previsto da parte sua un intervento di somma urgenza per 200.000 euro. Noi abbiamo discusso in Giunta - io ho preso l'impegno formale con una lettera girata tramite PEC al Comune di Montemarciano - impegnandoci a sostenere parzialmente quella spesa con almeno 100.000 euro, su quelli possono contare sicuramente, se poi in fase di assestamento abbiamo qualcosa di più potremmo dare anche qualcosa di più. Quindi il 50% della spesa di ripristino nella somma urgenza l'abbiamo garantita al Comune di Montemarciano, che in questo momento sta già cercando di ripristinare la funzionalità completa e la sicurezza di quel tratto di strada.
Invece un po' più complesso è quello che mi chiede il Consigliere Ausili, sul quale comunque vado velocemente, leggo alcuni passaggi perché mi chiede gli interventi complessivi portati avanti negli ultimi anni, anche quelli per porre termine, speriamo, a questa drammatica situazione, che ogni anno e da molti anni si ripercuote su quel territorio.
Allo scopo di fornire una soluzione decisiva e incisiva all'annoso problema dell'erosione della costa di Montemarciano, è stata sottoscritta la convenzione tra la Regione Marche, Ferrovie dello Stato, i Comuni di Montemarciano e di Falconara ed il Provveditorato delle opere pubbliche, che prevede un finanziamento complessivo di 17.440.000 euro nei Comuni sia di Montemarciano che di Falconara. Gli interventi sono stati autorizzati con decreti n. 113 del 2022 e n. 51 del 2023 dal soggetto attuatore per la riduzione del rischio idrogeologico. Attualmente l'intervento è in fase di realizzazione per quel che riguarda le scogliere nel Comune di Falconara, poi in fase di realizzazione ci sono anche alcuni piccoli moletti che stiamo ripristinando a Marina di Montemarciano ed il grosso del ripascimento perché ci sarà un grossissimo ripascimento prendendo ghiaia dal fiume Esino, con una fava si prendono due piccioni, si pulisce il fiume e si ricrea la spiaggia per 80 metri di ampiezza. I lavori partiranno già dal prossimo settembre, non da questa stagione turistica.
Premetto anche che i fondi per 14.000.000 erano già stati stanziati nel 2016, mai spesi, solo grazie a questa amministrazione sono stati messi in campo. Con tutte le situazioni che abbiamo dovuto attuare abbiamo rimpinguato di altri 3.000.000 di euro, di cui 1,5 milioni dalla Regione Marche dato che nel frattempo erano aumentati i costi.
Ci tengo anche a dire, perché questa è la richiesta, che dal 2020 al 2023 ci sono stati diversi interventi della Regione Marche di somma urgenza su Marina di Montemarciano a favore del Comune danneggiato da continue mareggiate, ad esempio con decreto n. 27 del 23 ottobre 2020 sono stati stanziati 90.000 euro, con decreto n. 107 dell’1 ottobre 2021 43.000 euro, con decreto n. 17 del 2 febbraio 2021 250.000 euro, con decreto n. 108 del 7 aprile 2022 123.000 euro, con decreto n. 55 del 19 giugno 2023 86.000 euro. Ad oggi 593.000 euro in 3 anni di somma urgenza a favore del Comune di Montemarciano uniti ai 100.000 garantiti quest'anno diventano 693.000 euro, oltre a 1,5 milioni che abbiamo messo come Regione Marche, in aggiunta a quanto stanziato dal Ministero, per poter dare una risposta definitiva a quel tratto di costa.
Abbiamo fatto quanto necessario per garantire la balneabilità e la sicurezza di quel territorio negli ultimi anni, ma soprattutto riusciamo a mettere a frutto un finanziamento che rischiava di essere perduto perché la passata amministrazione, fino ad oggi, non era stata grado di metterlo in campo, come invece noi siamo riusciti a fare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta fornita, tuttavia non posso dire di essere soddisfatta della sua replica, anzi, approfitto per fare chiarezza relativamente ai fondi stanziati dalla Giunta Acquaroli dal 2020 perché tutte le risorse da voi assegnate sono sempre state allocate in somma urgenza a copertura dei danni provocati dalle mareggiate che annualmente hanno colpito il litorale di Marina di Montemarciano. Mai si è trattato di risorse assegnate in prevenzione per arginare una volta per tutte il fenomeno dell'erosione costiera, risorse poi sempre parziali e comunque risorse che la Giunta ha messo a disposizione di tutti i Comuni costieri per la manutenzione ordinaria.
Venendo allo specifico, lei ci sta informando di una vaga e non meglio precisata disponibilità della Giunta che si impegnerà a reperire una cifra, insufficiente peraltro, in piena estate in occasione dell'assestamento del bilancio, non ci sta dicendo che la Regione è già intervenuta o intende farlo entro i tempi brevissimi come invece quel territorio chiede
La notizia purtroppo non può essere di alcuna soddisfazione perché 100.000 euro, di cui lei parla, rappresentano una cifra insufficiente rispetto a quanto necessario per ripristinare le condizioni precedenti le due mareggiate che hanno colpito quel litorale e non soddisfa nemmeno dal punto di vista delle tempistiche proposte, solo a luglio, infatti, in piena stagione estiva e con le attività che dovrebbero marciare a ritmi serrati la Giunta cercherà di reperire solo una parte delle risorse necessarie al ripristino dei danni, direi quasi una presa in giro.
Per fortuna, sappiamo che il Comune di Montemarciano ha già provveduto all'affidamento dei lavori in somma urgenza per un importo pari a 200.000 euro e al completo ripristino dei luoghi danneggiati dalle mareggiate che nella notte tra il 10 e l'11 marzo hanno colpito il litorale.
Devo però ricordare, anche da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle, che lo scorso primo aprile quel litorale è stato nuovamente colpito da una violenta mareggiata con danni ingenti, che non sono stati ancora valutati con precisione, ma che presumibilmente ammontano anch'essi a circa 200.000 euro. E’ evidente che cifre così consistenti, che si avvicinano a mezzo milione di euro, non possono essere reperite all'interno del bilancio comunale se non contraendo debiti fuori bilancio. E’ fondamentale, quindi, che la Regione non abbandoni il Comune di Montemarciano, i suoi cittadini e le attività commerciali, che sostenga le spese dei lavori effettuati a seguito della prima mareggiata di marzo e si faccia carico anche di quelli necessari all'immediato ripristino dei danni causati in aprile.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico si unisce alla richiesta del Comune di Montemarciano di coinvolgere direttamente il Provveditorato delle opere pubbliche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Aguzzi perché ci permette di mettere in luce un dato di fatto: 700.000 euro in 3 anni e mezzo che questa Regione ha trasferito al Comune di Montemarciano. Verrebbe proprio voglia di chiedersi come l'amministrazione comunale di Montemarciano abbia utilizzato queste risorse e se sono state utilizzate bene. Però preferiamo non dilungarci in una polemica politica e guardiamo invece più che altro al grande progetto che finalmente sta vedendo la luce e che coinvolgerà anche la spiaggia di Montemarciano. Un grande progetto che poteva essere fatto prima, che Montemarciano aspettava forse da 10-20 anni, che questa Giunta regionale è riuscita a mettere insieme nel giro di 3 anni perché in 3 anni si sono messi in fila tutti gli enti interessati, che ha ricordato l'Assessore e che ringraziamo, ed un progetto di ripascimento straordinario sta per partire e coinvolgerà anche Montemarciano.
Molto bene questo progetto, confidiamo in questo importante ed impattante progetto e siamo anche a disposizione dell'amministrazione comunale di Montemarciano e di quella che sarà l'amministrazione comunale nei prossimi mesi per riflettere anche sulle iniziative che riguardano il tratto di spiaggia a sud della zona interessata da questo importante progetto. Grazie.
Proposta di legge n.147
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Modifica alla legge regionale 10 agosto 1988, n. 34 (Finanziamento delle attività dei Gruppi consiliari)”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. A nome mio e dei Consiglieri Ciccioli e Ausili chiedo il rinvio in Commissione, un intervento pro e uno contro su questa proposta.
Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 147. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 171
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
"Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 (Riordino del sistema regionale delle politiche abitative)”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Qualcuno chiede il rinvio di questa proposta di legge, altrimenti dobbiamo metterla in discussione.
Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio a nome mio e dei Consiglieri Baiocchi e Ausili. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Noi siamo contrari al rinvio.
Voglio fare un attimo la storia di questa legge. E’ stata presentata il 6 marzo 2023, approvata in Commissione all’unanimità il 6 luglio 2023, discussa in Aula il 19 settembre 2023 in cui è stato approvato all’unanimità il rinvio per riportare la discussione in Commissione. Oggi siamo a fine aprile 2024 e viene chiesto il rinvio.
Questa è una norma con cui l’Erap potrebbe dare alle associazioni locali, non ad uso abitativo, con uno sconto del 25%, ad esempio un laboratorio, un magazzino o un ufficio che non riesce a affittare, come fa la Regione, a un prezzo agevolato in affitto alle associazioni, ma non appartamenti.
C'è stata la genialata di qualcuno della maggioranza che ha chiesto al Consiglio di amministrazione di anticipare questa la norma in maniera tale che questa proposta di legge potesse apparire inutile. Ricordo però che il Consiglio di amministrazione non ha né la competenza né la possibilità di decidere se dare a un prezzo più basso i beni di proprietà della Regione, di Erap. Dico che sul primo atto che farà, denuncerò, lo dico ufficialmente, il Consiglio di amministrazione di Erap perché chi deve decidere se Erap può fare lo sconto, dare a prezzo agevolato è il Consiglio regionale.
Non ha deciso l'Assessore, è il Consiglio regionale che ha deciso di modificare quelle che sono le regole per consentire un affitto agevolato. Siccome il Presidente, se non sbaglio, si è preso la briga, per far contento qualcuno della maggioranza, di approvarlo lui, l’avviso che la prima volta che farà un contratto chiederò se il contratto è legittimo perché non è competenza del Consiglio di amministrazione decidere se dare a prezzo concordato, agevolato, dei beni.
L'attività legislativa è del Consiglio regionale, siamo noi che decidiamo, qui non sappiamo neanche cosa possiamo fare o non possiamo fare e ci facciamo scavalcare dai dirigenti. Andate avanti pure così e la fine è vicina. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 171. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 175
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Interventi per la tutela, l’assistenza e l’inclusione sociale e lavorativa dei ciechi e degli ipovedenti maggiorenni con disabilità aggiuntive”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Chiedo il rinvio in Commissione anche a nome dei Consiglieri Ciccioli ed Ausili.
Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 175. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 177
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Norme a sostegno del caregiver familiare”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Chiedo il rinvio in Commissione anche a nome dei Consiglieri Ciccioli ed Ausili.
Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 177. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Comunico che il Consigliere Assenti è assente per motivi giustificati, è a Barcellona in rappresentanza della Regione.
Proposta di deliberazione n. 16
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Proposta di legge alle camere concernente: Disposizioni per arginare il ricorso al personale cosiddetto ''gettonista'' e per garantire l'equità retributiva a parità di prestazioni lavorative con il personale medico e infermieristico assunto dal Servizio sanitario nazionale”
(Iscritta ai sensi dell’articolo 86, comma 13, del Regolamento interno)
(Rinvio)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio a nome mio e dei Consiglieri Ausili e Baiocchi.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio far presente alla stampa quanto questo Consiglio produce. Noi stiamo facendo da mesi solo interrogazioni, continuiamo a portare in Aula proposte di legge che le Commissioni non discutono. 5.000 euro al mese, lo ridico un'altra volta, per cosa ce li danno a fare, per fare le interrogazioni? E’ la seconda volta che lo dico, adesso lo ridico un'altra volta.
Noi siamo l'opposizione e vogliamo lavorare, ci impedite di lavorare perché non portate in Aula le proposte di legge, questa poi è il top.
Si parla da anni dei medici gettonisti che costano tre volte rispetto agli altri, questo atto è dell’ottobre 2023, è fermo in Commissione da ottobre 2023, è una proposta di legge alle Camere che chiede di definire una tariffa oraria per i medici gettonisti.
A voi sembra normale che per qualsiasi professione a livello nazionale ci sia una tariffa oraria e per i medici che lavorano per il sistema pubblico non c'è?
Probabilmente fa comodo a qualcuno, non so a chi, ma è possibile che non riusciamo neanche a fare una proposta di legge alle Camere per dirgli di svegliarsi? Lo sapete che un medico gettonista, che non ha neanche le stesse professionalità, prende tre volte tanto rispetto ad un medico che ha quella professionalità, che fa i turni di notte, che lavora il sabato e la domenica? Cosa aspettate almeno a prevedere un'equità retributiva? Vi svegliate! Neanche questa riusciamo a fare, a ottobre 2023. Ma di cosa dobbiamo parlare? Dobbiamo continuare a usare i medici gettonisti che non hanno la stessa qualifica, che prendono tre volte di più e che incentivano i medici pubblici a uscire ed a diventare gettonisti. Ma stiamo scherzando? L’altra volta abbiamo rinviato sette leggi, la volta prima tre, quattro, cinque leggi, questa volta tre, quattro leggi. Ma cosa state a fare in Commissione? Ci veniamo, siamo puntuali e vogliamo portare avanti le leggi. Chi decide di non portare avanti le leggi è la maggioranza, fino a prova contraria. Le uniche leggi che vengono portate avanti sono quelle della cultura, dei personaggi X, Y e Z, e basta!. Volete fare un report, lo faccio io, faccio un report delle leggi approvate negli ultimi mesi e poi giudicheranno i cittadini se è normale lasciare a casa le leggi a favore della sanità, dei diritti delle donne e altre robe che rimangono così, non vengono discusse. Ancora si discute l'atto aziendale, che tutti sanno che è fermo in Commissione perché l'atto aziendale i dirigenti l'hanno già fatto, ma prevedono solamente la chiusura dei reparti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Noto un certo nervosismo del Consigliere Biancani. Capisco che la candidatura a Sindaco indubbiamente lo stressa da un lato e dall'altro gli impone di tenere comportamenti di un populismo sfrenato perché quello che sta dicendo è di un populismo sfrenato.
Sta accusando di scarsa efficienza una Commissione, non il sottoscritto, la Commissione sanità …, sicuro, lo dice nella Commissione in cui è lei …Mi faccia parlare adesso e la smetta di pensare che è l'unico che lavora qui dentro, lavorano tutti e se i soldi se li meritano gli altri se li merita anche lei.
Per favore, Presidente …
E’ ora di finire di fare il primo della classe, che lavora solo lei perché qui lavorano tutti, prima cosa, seconda cosa non si permetta, la Commissione sanità lavora tutta, i Consiglieri di maggioranza e di minoranza, in maniera perfetta.
Questa è una legge che realizzeremo nuovamente in Commissione, non si preoccupi, ma finiamola di fare dei ragionamenti, pensa di prendere un voto in più con queste considerazioni? Non ne ha bisogno, lei è talmente convinto di essere bravo, bello e simpatico che non ha bisogno di prendere i voti da nessuno.
Presidente, non è possibile!
PRESIDENTE. Lasciamo che ciascuno esprima il proprio pensiero senza essere interrotto.
Nicola BAIOCCHI. Questo atteggiamento è veramente offensivo nei confronti di tutti.
La finisca di pensare di essere primo della classe perché non lo è assolutamente, sarà stato il più votato, ma non è il primo della classe e non lavora solo lei. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio chiedere solo una cosa: se qualcuno può ritenere normale che un Consiglio regionale da mesi non approvi leggi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sono anni che andiamo avanti con queste situazioni, si deve continuare a dire che il Consigliere Biancani lavora, che gli altri non lavorano, che solo lui fa il suo lavoro, che è il più bravo. Basta, non se ne può più, sta tenendo un atteggiamento di un populismo sfrenato per cercare di conquistare consenso su materie che sa che sono di interesse di tutti. Non sono solo di interesse suo, deve capire che non è l'unico intelligente in quest'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 177. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 243
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Mancanza di medici di base e di pediatri nei territori montani. Richiesta di strumenti e incentivi per garantire l’assistenza sui territori”
Mozione n. 327
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Casini, Carancini, Mastrovincenzo
“Incentivi per il personale del servizio sanitario, per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nei Comuni delle Unioni montane marchigiane”
Mozione n. 381
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Assegnazione medici di Medicina Generale per i cittadini del Comune di Sassocorvaro-Auditore”.
(abbinate)
(Votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 243 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini, la mozione n. 327 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Casini, Carancini, Mastrovincenzo e la mozione n. 381 del Consigliere Latini.
Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. A proposito di questa mozione voglio ricordare a tutte e tutti che quasi due mesi fa abbiamo presentato in quest'Aula delle mozioni che chiedevano agevolazioni per il personale sanitario (medici, pediatri e infermieri) che decideva di lavorare nelle strutture sanitarie dell'entroterra, ovvero in quei Comuni che corrispondono alle Unioni montane. L’abbiamo chiesto, io l'ho fatto presente, con una mozione perché un provvedimento simile, identico, è già stato votato da quest'Aula per l'area del cratere su proposta del Consigliere Pasqui. La maggioranza l'ha votato, noi abbiamo avuto alcune riserve, perplessità, ma in ogni caso abbiamo ritenuto opportuno provvedere a presentare la stessa richiesta senza creare discriminazioni per tutte le aree dell'entroterra, anche perché dobbiamo in qualche modo incentivare i giovani medici, ad esempio, i giovani pediatri che vogliono andare a lavorare nelle zone scoperte.
La legge che avete approvato, dico avete perché l'ha votata la maggioranza, prevede un contributo di 600 euro al mese sul canone d'affitto per il personale sanitario che sceglie di andare a lavorare in un'area dei Comuni delle Unione montane. Lei, Presidente, ha presentato un atto simile, non era proprio uguale al mio, quindi di comune accordo abbiamo deciso di unire le mozioni per arrivare a una risoluzione. Mi sembrava un esempio di buona politica poter arrivare ad un punto di incontro, poi una sua collaboratrice mi ha presentato un atto che non teneva in considerazione le mie proposte, non teneva in considerazione la proposta principale quella delle agevolazioni nell'entroterra. Io oggi avrei evitato di dirlo in Aula, ma abbiamo provato più volte a ricontattare la stessa collaboratrice, che purtroppo non era disponibile, non siamo riusciti a raggiungerla, non lo so, ma da una settimana a questa parte non siamo riusciti a parlarci.
Sono costretta ora a dire pubblicamente che non è stato trovato un punto d'accordo, nonostante tutte le mie buone intenzioni. Se lei è d'accordo possiamo aspettare ancora, tanto ormai abbiamo aspettato due mesi, sperando che sia l'occasione per dare delle agevolazioni a chi intende lavorare nelle aree scoperte del nostro entroterra. Non una proposta di legge come quella che avete già approvato del Consigliere Pasqui, che non ha portato a nulla.
Colgo l'occasione per dirlo a tutte e a tutti, non l'ho detto io, l’ha detto lui stesso. Due mesi fa è stata approvata una legge di cui non sono arrivati né i decreti attuativi né gli stanziamenti in bilancio.
Questo dimostra che le poche leggi che si approvano sono solo dei contentini, bandierine, manifesti, che poi non danno quello che promettono. Io vi chiedo di verificare sull'attuazione della legge che prevedeva incentivi nell'area del cratere, non è stato fatto nulla, zero.
Ora, Presidente Latini, mi dica lei, se vogliamo attendere ancora, io sono d'accordo, le do la mia disponibilità purché il tempo che attenderemo sia proficuo e quindi utile per arrivare a un punto di incontro per tutto il personale sanitario e per il nostro entroterra. Grazie.
PRESIDENTE. Sulla disponibilità del rinvio, non tanto in termini dilatori, ma per poter organizzare la risoluzione, sono d'accordo e mi esprimo per il rinvio delle due mozioni unite nel tentativo di una risoluzione, altrimenti sono costretto a ritirare la mia mozione perché non sono in grado di valutare una situazione di risoluzione, che ha sempre l'obiettivo di raggiungere un intento comune. Siamo in fase di votazione. Mettiamo in votazione la mozione o rinviamo per un tentativo ulteriore di risoluzione?
Votiamo la mozione n. 243.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Come le ho anticipato prima noi abbiamo fatto di tutto per trovare un punto di incontro ed arrivare ad una risoluzione. Oggi però ci siamo resi conto che non è possibile perché l'unica bozza che abbiamo ricevuto, circa due mesi fa dal suo gabinetto, non teneva in considerazione il mio dispositivo, proprio non lo contemperava. Nonostante tutte le mie buone intenzioni la risoluzione non impegnava la Giunta a fare proprio l'intero contenuto della deliberazione dell'Unione Montana del Montefeltro, come richiesto a favore anche di tutte le aree montane della Regione Marche; non provvedeva con la massima urgenza a individuare specifici incentivi economici per i medici di base e per i pediatri che aprono e mantengono aperti gli studi nei Comuni totalmente montani dell'intero territorio marchigiano. Inoltre la risoluzione che lei ci aveva proposto non faceva riferimento alla mia richiesta di far proprio il nuovo modello di cura elaborato da Uncem, adeguandolo alle esigenze del territorio montano marchigiano. Mancava anche il riferimento a un altro punto, l'ultimo del mio dispositivo che chiedeva di sostenere nella Conferenza Stato-Regioni la priorità della risposta sanitaria sociale per le aree montane italiane.
In sintesi, con la mozione n. 243 che ho presentato il 24 marzo 2022, esattamente 2 anni fa …, voglio ribadire che sono passati 2 anni e in questo lasso di tempo abbiamo temporeggiato abbastanza che si trovasse un punto di incontro. Non è mai stata presa in considerazione, in queste ultime settimane l'atto che doveva essere condiviso non ha assorbito le mie richieste, quindi siamo costretti, mi sono consultata con il mio gruppo, a votare la mia mozione che si intitola esattamente: “Mancanza di medici di base e di pediatri nei territori montani. Richiesta di strumenti e incentivi per garantire l'assistenza sui territori”. Partivo da una premessa importante, che era la deliberazione della Giunta dell'Unione montana del Montefeltro che aveva per oggetto l'atto amministrativo “Mancanza di medici di base e di pediatri nei territori montani. Richiesta di strumenti e di incentivi”.
Nello stesso atto tenevo in considerazione anche la deliberazione dell'Unione montana relativa all'Uncem, che già prevedeva una serie di misure per contrastare lo spopolamento e dare i servizi necessari in tutte le aree dell'entroterra, rilevato che in molteplici occasioni ai pensionamenti non corrispondono sostituzioni e i cittadini dei Comuni più piccoli e dei Comuni montani, in particolare, rimangono senza medico di famiglia e debbono purtroppo spostarsi in altri Comuni senza aver neppure il diritto di scelta.
Negli ultimi anni la situazione è drasticamente degenerata, abbiamo ancora cittadini che non possono scegliere il medico e sono costretti a percorrere oltre 50 chilometri per rivolgersi al medico di base, conseguenza più grave e paradossale emersa in tutta la sua attualità durante l'emergenza sanitaria del Covid, che ha portato la situazione a degenerare senza trovare soluzioni, come invece hanno fatto altre Regioni vicine.
Tutto questo diventa ancor più drammatico nei territori e nei Comuni con meno di 5.000 abitanti in cui l’esiguo numero di giovani presenti non permette neanche la normale sostituzione generazionale, lasciando sempre più vuote le condotte mediche e, nei piccoli borghi, l'indispensabile servizio sanitario generale di base.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza aveva previsto di investire 100 milioni di euro per il potenziamento delle farmacie rurali trasformandole in farmacie di servizio, aveva previsto risorse per le case della salute, che dovevano essere dotate di personale sanitario medico e paramedico, senza però scalfire la presenza degli studi medici.
Con questa mozione facevo riferimento anche agli infermieri di comunità, altre nuove figure importanti nei piccoli Paesi, che ad oggi non sono state ancora incentivate adeguatamente.
Vorrei far presente che alcune Regioni in Italia, a partire dalla Lombardia, hanno già attivato in questi ultimi 2 anni specifici incentivi economici per medici e pediatri di base che mantengono aperti gli studi medici nei Comuni montani e delle valli, per questo due anni fa ho presentato la mozione sperando che anche le Marche potessero adeguarsi.
Ad oggi non è stato fatto nulla, quindi, Presidente, abbiamo atteso qualche mese per trovare un punto di incontro, una risoluzione condivisa, ma ci troviamo costretti a votare quello che ho presentato io, richiesto io e purtroppo mi trovo costretto a dire che la maggioranza non ha fatto nulla. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Pasqui.
Gianluca PASQUI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, il voto di Forza Italia è contrario alle mozioni, il motivo è che si sta seguendo l'applicazione della legge regionale dell’1 febbraio 2023.
Mi rivolgo all’Assessore Saltamartini e alla Giunta chiedendo …, c'è stata la delibera del 25 marzo 2024 e in questa delibera, che già è un passo in avanti, mancano 100 mila euro per annualità perché la legge prevedeva 100 mila euro di spese correnti e 100 mila euro per gli investimenti, per dare applicazione alla legge bisogna intervenire per altri 100 mila euro, tenendo presente che abbiamo perso i 200 mila euro del 2023, che potrebbero magari essere recuperati spalmandoli.
Poi l’articolo 2 della legge, sono sicuro che verrà un po’ rettificata la delibera, se possibile, prevede che le finalità dell'articolo 1, senza che le sto … perché l'abbiamo discussa e votata, quindi la do per conosciuta. Dovrebbe essere concesso ai Comuni di realizzare progetti diretti a promuovere l'insediamento nei territori dei dipendenti sanitari. Potremmo chiedere ai Comuni di fare questi progetti che consentono di dare i giusti insediamenti a chi li richiederà, oppure direttamente alla Giunta.
Non so se ci sono problemi di altro genere, mi piacerebbe eventualmente conoscerli, so solo che c'è un grande interesse e ne ho avuto ampia prova dietro la possibilità di vedere questa legge finalmente operativa perché è vero che è stata pubblicata, mi pare, il 24 febbraio 2023, però è altrettanto vero che finalmente possiamo iniziare a considerarla operativa dal 25 marzo con delle modifiche che devono essere fatte.
Mi pare che la legge sia chiara, si legge bene, è anche possibile da applicare perché non mi risulta ad oggi che ci sia stato nessuno che abbia dichiarato la sua non applicabilità o impossibilità tecnica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Per rimarcare quanto esposto poc'anzi dal Consigliere Pasqui, abbiamo la norma n. 1 del 2023, che piano piano sta trovando applicazione con delle modifiche, ma intanto c'è stata una prima delibera di Giunta, per cui anche noi come Fratelli d'Italia dichiariamo il voto contrario alle due mozioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema evocato da queste mozioni riguarda delle politiche che possono favorire l'insediamento di medici soprattutto nelle aree interne. Questo è un problema generale, ma è dettagliatamente scandito nella nostra regione, soprattutto nelle aree del sisma, in alcuni centri dove non sono reperibili neppure gli alloggi per i cittadini.
La legge che è stata proposta dal Consigliere Pasqui è molto importante, noi abbiamo atteso ... E’ una legge che prevede delle provvidenze che possono toccare aspetti di costituzionalità nel trattamento, poiché il trattamento del personale sanitario, anche nelle zone disagiate, deve essere attribuito mediante il procedimento di contrattazione collettiva, nel senso che le misure che sono adottate per remunerare una prestazione omogenea, per la Costituzione, per la vigenza della contrattazione collettiva prevista dall'articolo 39 della carta, devono prevedere un procedimento che vede l'Aran, con le rappresentanze dei medici e del personale sanitario, stipulare il contratto collettivo nazionale di lavoro con validità erga omnes.
La Regione si è inserita in questo contesto dando un'attribuzione specifica, nel senso che abbiamo voluto sottolineare la specificità e l'eccezionalità di un trattamento aggiuntivo che trova la sua ratio, la sua giustificazione nelle aree della zona del cratere.
Nel momento in cui, come da proposta delle mozioni, si tende ad attribuire un trattamento aggiuntivo per tutte le aree interne della nostra regione è evidente che si crea un problema di parità di trattamento in un Paese che ha condizioni omogenee. E’ lo stesso tema del fondo sanitario nazionale che non può essere aumentato da finanziamenti aggiuntivi delle Regioni, altrimenti le Regioni ricche avrebbero dei trattamenti remunerativi del suo personale più alti rispetto a quelle che non possono dare questo tipo di trattamenti.
Il provvedimento noi l'abbiamo ancorato, dal punto di vista della costituzionalità, al primo comma dell'articolo 3, la parità dei cittadini di fronte alla legge, un dato che è incontrovertibile, cioè il discrimine derivante dalla condizione di chi opera nelle zone del cratere, che sono state devastate, danneggiate, anche dal punto di vista del patrimonio abitativo per cui è stato previsto questo incentivo.
Comprendo la difficoltà di andare a disciplinare questa materia, una materia nazional popolare, chi è contrario a dare trattamenti aggiuntivi al personale della sanità? E’ molto popolare in periodi elettorali come questi.
Cionondimeno è evidente che l’Assemblea delle Marche, che è un'Assemblea legislativa, deve tener conto di questi principi, rilevato che quest’Assemblea legislativa, contrariamente alle Assemblee parlamentari, non ha il filtro - il Consigliere Cesetti che ha fatto il Parlamentare come me lo sa perfettamente - della Commissione affari costituzionali, di cui il provvedimento prima di arrivare in Aula deve avere il via libera in merito alla propria costituzionalità. Qui invece questo filtro non c’è, arrivano dei provvedimenti che vengono approvati salvo poi l'impugnativa statale entro 60 giorni di fronte alla Corte costituzionale.
Tornando alle misure che sono evocate da questa mozione, credo che una risoluzione in cui si chiede al Governo in via generale dei trattamenti particolari possiamo approvarla, ma è chiaro che è un provvedimento che, con tutta franchezza, mi sa molto di demagogia, di populismo perché andiamo a toccare materie che non sono delle Assemblee legislative regionali, ma sono riservate alla contrattazione collettiva in cui la rappresentanza dei lavoratori del settore sanità è affidata ai sindacati rappresentativi e non alle Assemblee legislative regionali.
Approviamo semmai questa risoluzione, chiedo alla maggioranza in questa fase di bocciare le mozioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini (in dissenso dal gruppo di appartenenza).
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intervengo in dissenso concordato con la Consigliera Vitri, quindi mi asterrò.
La tesi dell’Assessore Saltamartini è davvero curiosa. Il tema a cui fa riferimento, cioè quello di natura contrattualistica, l’abbiamo affrontato in Commissione, all'epoca ero relatore di minoranza, ed è stato superato abbondantemente.
Presidente, chiedo scusa ...
PRESIDENTE. Può fermarsi, sospendiamo un secondo. Vi chiedo scusa, c'è un brusio continuo. E’ una mancanza di rispetto nei confronti del collega. Dobbiamo immaginare che questo comportamento possiamo subirlo quando interveniamo. Perché lo dobbiamo fare? Esca dall'Aula chi deve parlare o confabulare, qui deve esserci il silenzio dovuto. Le persone che non sono interessate escano dall'Aula.
Prego tutti coloro qui presenti di non parlare al telefono, di non confabulare, ve lo chiedo per rispetto di voi stessi.
Consigliere, le ridò i secondi passati, le chiedo di non procedere finché non c'è silenzio, non assoluto, ma di rispetto di noi stessi.
Consigliera Marcozzi, la prego di fare silenzio, le chiedo scusa, però se non ascoltate neanche me allora siamo nell'ambito che quest’Assemblea francamente non vale più nulla.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Adesso è anche uscito l'Assessore Saltamartini che non è interessato.
Comunque la tesi dell'Assessore Saltamartini su questo tema così delicato e importante, che ha posto la Consigliera Vitri, è davvero curiosa, lui afferma che gli eventuali indennizzi che riguardano il personale sanitario non si possono applicare per la ragione secondo cui sarebbe materia contrattualistica delle varie categorie.
Ricordo all’Assessore Saltamartini, che non era in Commissione, che in realtà dovrebbe ricordarselo perché è stato evocato anche nella discussione della legge, che questo tema è stato liberato, considerato non rilevante proprio dagli uffici della Regione, quindi dai tecnici, che hanno affermato che le risorse messe a disposizione per le aree terremotate in relazione alla questione sanitaria non interferivano con le questioni contrattualistiche.
L'Assessore Saltamartini attacca la nostra Consigliera Vitri per aver posto questo tema per ragioni propagandistiche, è evidente che deve guardare a se stesso, come dicemmo in quella occasione è inaccettabile che il problema della sanità delle aree interne sia applicato esclusivamente alle aree del terremoto. E’ evidente che questo tema andrebbe, come dire, ripristinato nei diritti per tutte le aree interne della regione, non è un tema demagogico, Assessore, lo sarebbe utilizzando solo le aree interne del terremoto.
Ricordando a lei che questo problema è stato affrontato anche dalla Regione Lombardia, lo sforzo che la Regione dovrebbe fare è di considerare sul tema sanitario tutti i marchigiani delle aree interne, tutti i presidi e tutti i Comuni allo stesso modo.
Ecco perché non è accettabile una votazione contro, sarebbe stato ragionevole, Assessore, e lo dico al mio amico e relatore di minoranza Consigliere Pasqui, e serio che la maggioranza di questo Governo considerasse tutti i cittadini, da Pesaro, da Urbino fino ad Amandola, per fare un esempio, allo stesso modo, dando le stesse opportunità.
Chiudo dicendo una cosa al Presidente della IV Commissione sanità, qui non si tratta di aver lavorato poco o tanto. Presidente Baiocchi, abbiamo discusso di un atto aziendale a 16 mesi dall'entrata in vigore della legge sulle Aziende sanitarie, non so se vi rendete conto di quello che sta accadendo, noi approviamo un atto aziendale, che è l'atto strategico sulla base del quale i direttori generali fanno le decisioni, la strategia della sanità del territorio. Prima viene l'atto e poi i direttori generali, no, noi abbiamo fatto prima i direttori generali e poi, dopo 16 mesi, con un pamphlet di 32 pagine semplicissime, ancora dobbiamo approvare l'atto aziendale. Questo è quello che diceva e le diciamo noi come ...
PRESIDENTE. Mozione n. 243. La pongo in votazione (appello nominale, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2, lett. c) del Regolamento interno)
Favorevoli: Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Carancini.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Mozione n. 327, ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Queste due mozioni sono state abbinate giustamente, anche se sono state presentate in contesti totalmente diversi. La prima, quella che abbiamo votato poco fa, è addirittura di 2 anni fa, del 24 marzo 2022, la mozione n. 327 invece l'ho presentata il 9 febbraio 2023.
Le richieste sono simili, come avete notato, e non a caso sono state accorpate. Dico che sono state presentate in momenti diversi perché tra la prima e la seconda è arrivata la richiesta del Consigliere Pasqui di dare incentivi ai medici delle aree del cratere sismico. Io ero anche intervenuta a favore di quella proposta, ma avevo chiarito che doveva essere estesa a tutti i Comuni dell'entroterra per non creare discriminazioni. Pensiamo a un medico che sceglie di andare a lavorare ad Amandola, faccio un esempio a caso, e che prende 600 euro al mese per l'affitto, che magari gli viene a costare 650 euro a pochi chilometri di distanza, più a nord, quel medico che deve pagare totalmente i suoi 600 euro d'affitto cosa sceglie? Va a lavorare in quel Comune del cratere dove ha l'incentivo. Per questo mi sembrava giusto, come ha detto poco fa anche il Consigliere Carancini, ribadire la richiesta che gli incentivi siano validi e attuati in tutte le zone dei Comuni montani.
Poco fa l'intervento dell'Assessore Saltamartini ci ha lasciati davvero allibiti, ha fatto riferimento alla Costituzione, al diritto di cura, alle competenze della Regione. Assessore, noi abbiamo fatto l'esempio di una Regione del suo partito, della sua area politica, la Lombardia che lo ha già fatto da 2 anni, non ho fatto l'esempio della Toscana o dell'Emilia Romagna, che a sua volta ha fatto la stessa cosa e molto di più. Potrei portare qua ogni giorno gli esempi dell'Emilia Romagna, che addirittura qualche mese fa ha fatto un bando, già chiuso, andato benissimo, con 30 mila euro ad ogni giovane coppia che decide di andare a vivere nei Comuni delle Unioni montane. Ogni giovane coppia, tra cui possono esserci medici, infermieri, pediatri, Oss, che va a vivere nell'entroterra, che trova lavoro lì ed ha 30 mila euro per la casa.
Voi in campagna elettorale vi siete riempiti la bocca di progetti per l'entroterra, da Fossombrone a Sassocorvaro e non ci approvato neanche una proposta, non solo, lei oggi, Assessore, viene a parlare di Costituzione, ma guardi cosa fanno le altre Regioni invece di venire qua a fare la lezione di giurisprudenza e di diritto legislativo e giudiziario, guardi cosa fanno le altre Regioni che fa prima. Prenda esempio dall'Emilia Romagna, non le piace? Guardi la Lombardia, ho fatto l'esempio di questa Regione, che dà incentivi per i medici nell'entroterra già da anni, non me li sono inventata dal nulla, io qua, che sono la più inesperta, guardo chi fa meglio e cerco di prendere esempio.
Oggi addirittura ci bocciate due mozioni con motivazioni surreali, inesistenti, io non l'ho capito ancora il suo intervento, non ho capito perché lei sia venuto qua a parlare di Costituzione. Ribadisco che su questa mozione - fuori tema, come direbbe la Consigliera Casini – magari ha tempo per cambiare idea e per votarla, ci farebbe molto piacere perché sarebbe davvero un segnale a tutte quelle cittadine e quei cittadini che lei ha incontrato nell'entroterra in campagna elettorale, sarebbe finalmente l'occasione per dire sì, ci sono e non sono state promesse vane.
Questa mozione impegna il Presidente e tutta la Giunta regionale ad estendere gli incentivi della legge regionale n. 1 del 2023, quella che abbiamo definito legge Pasqui per l'area del cratere, a tutti i Comuni delle Unioni montane marchigiane; impegna inoltre il Presidente Acquaroli e tutta la vostra Giunta a rappresentare nella Conferenza Stato-Regioni la necessità di riprendere e concludere l'iter del disegno di legge recante disposizione per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane (atto alla Camera n. 3628).
Non mi sembra di chiedere nulla di surreale e di assurdo, Assessore Saltamartini, perché per l'area del cratere avete approvato gli incentivi mentre volete che tutti gli altri Comuni montani rimangano di serie B. Grazie.
PRESIDENTE. Voto nominale a nome della Consigliera Vitri e dei Consiglieri Biancani e Mangialardi.
Mozione n. 327. La pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acciarri, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Ritiro la mozione n. 381 del Consigliere Latini perché il tema è talmente delicato che non può essere oggetto di controversie e dispute di ordine partitico, però voglio rilevare due dati e segnalo che sono dati, non sono valutazioni personali,
Il primo è che il Sindaco di Sassocorvaro, avendolo sentito, mi conferma che ancora la carenza è in atto, quindi, diciamo che il contenuto della mozione è quello di spingere a far sì che le coperture dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta trovino una soluzione, non soltanto nazionale, ma anche regionale, quindi permane.
Il secondo è per chiarire il mio impegno a trovare una risoluzione, leggo dalla collaboratrice del gruppo consiliare, non del Gabinetto del Presidente perché ho svolto la mozione come gruppo consiliare: ha inviato nel marzo scorso la mozione a tutti i capigruppo della maggioranza e dell'opposizione per avere un’ipotesi di accordo sulla proposta di risoluzione, proposta che poi ha inviato il 16 marzo sia al Presidente della Commissione Baiocchi sia alla presentatrice delle altre due mozioni, la prima sottoscrittrice Consigliera Vitri. che non ha accettato. Dal 16 marzo abbiamo atteso che su quella risoluzione ci fossero delle situazioni che potessero in qualche modo trovare un'intesa e questa mattina il collaboratore della Consigliera Vitri ha chiesto di nuovo la bozza della risoluzione, a cui l'abbiamo trasmessa.
Per dire che l'impegno c'è stato, un tentativo che potesse essere una proposta di risoluzione congiunta come sempre spero avvenga su queste tematiche in generale e in particolare.
Mozione n. 381. Ritirata
Mozione n. 404
ad iniziativa dei Consiglieri Ausili, Bilò, Marinelli, Baiocchi, Ciccioli, Livi, Acciarri, Latini, Cancellieri, Rossi, Elezi, Menghi, Pasqui, Putzu, Borroni, Marinangeli, Marcozzi
“Sostegno iniziative parlamentari in materia venatoria”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 404 dei Consiglieri Ausili, Bilò, Marinelli, Baiocchi, Ciccioli, Livi, Acciarri, Latini, Cancellieri, Rossi, Elezi, Menghi, Pasqui, Putzu, Borroni, Marinangeli, Marcozzi.
Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Siamo per il rinvio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore contro, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Solo per una questione di metodo, non so da quanti mesi questa mozione ce l'ho nella mia cartellina, da un sacco di tempo, ed ogni volta che arriviamo alla mozione n. 404 il Consigliere Ausili ne chiede il rinvio, cosa che purtroppo in quest'Aula succede molto spesso, e non solo a lui, per cui mi chiedo che senso ha mantenere queste mozioni e rinviarle di volta in volta. Fanno da tappo alle mozioni che ci sono dopo, che non vengono mai messe all'ordine del giorno.
Se il Consigliere Ausili e gli altri si trovano in questa incresciosa situazione, ripeto, non è uno, due o tre rinvii, se guardiamo non so quanti sono, e non hanno intenzione più di discuterla, che la ritiri come abbiamo fatto tutti.
Ricordo che alla soglia dei 2 anni e mezzo il Presidente Latini chiese di ritirare le mozioni vecchie, qui ci sono ancora mozioni che parlano di cose che riguardano il Covid, lo smaltimento dei dispositivi di protezione.
Presidente, la invito a fare anche lei un appello perché le mozioni vecchie vengano ritirate oppure che le mozioni all'ordine del giorno si preparino e vengano discusse perché la richiesta di ritiro va motivata, quantomeno.
Dobbiamo aspettare qualcosa che deve succedere in Parlamento? Che ci venga detto, non so che tipo di motivazione ci possa essere, a volte banale, la si lascia lì per sostituirla quando c'è una mozione più urgente, però per me lavorare così non è serio.
Questo in generale, Consigliere Ausili non ce l'ho con lei, in particolare ho usato il caso della sua mozione per fare un discorso più generico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Livi.
Simone LIVI. Grazie, Presidente. Sono a favore del rinvio proposto dal Consigliere Ausili.
Rispondendo alla Consigliera Ruggeri, oggi non c’è l'Assessore e noi vogliamo discuterla alla sua presenza.
Il motivo principale è questo, fermo restando che come firmatari siamo liberi di decidere se discuterla o meno. Era per dire che il motivo principale è l'assenza dell'Assessore. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 404. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 213
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Carancini, Biancani, Casini
“Modifiche del regolamento regionale 23 marzo 2012, n. 3 (Disciplina per la gestione degli ungulati nel territorio regionale in attuazione della legge regionale 5 gennaio 1995, n. 7 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria’)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. Come sappiamo tutti le mozioni possono essere discusse anche in assenza dell'Assessore competente per materia, basta la presenza di un componente della Giunta in Aula per trattarle.
L’ordine del giorno reca la mozione n. 213 dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Vitri, Mangialardi, Carancini, Biancani, Casini.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Facciamola questa mozione perché è anche abbastanza datata
Si tratta di questo, la Giunta regionale con propria delibera n. 1306 del 3 novembre 2021 nel disporre la modifica del regolamento regionale n. 3 del 2012, recante “Disciplina per la gestione degli ungulati nel territorio regionale in attuazione della legge regionale n. 7 del 1995”, ha individuato anche l'arco tra i mezzi consentiti per l'esercizio dell'attività di prelievo selettivo del cinghiale e dei cervidi. La delibera di Giunta è stata trasmessa alla II Commissione assembleare permanente per il necessario parere, che è stato reso in senso favorevole, a maggioranza, nella seduta n. 58 del 16 dicembre 2021, sebbene condizionato all'accoglimento di alcuni specifici motivi.
In sostanza la Commissione ha confermato l'uso dell'arco in alternativa all'impiego della carabina a caricamento singolo manuale munita di ottica di precisione, non a caso ottica di precisione, per il prelievo del cinghiale in alternativa all’utilizzo di armi munite di ottica di precisione per il prelievo dei cervidi.
Sappiamo di come l'arco non possa essere annoverato tra gli strumenti di assoluta precisione, qui vedo l'Assessore Aguzzi che potrà confermare in questa direzione.
Come ebbi modo di rilevare in merito a questo parere, ero relatore a quel tempo, facevo parte anche della II Commissione, l'utilizzo dell'arco quale mezzo per la pratica della caccia di selezione oltre ad essere una barbarie è un ritorno alla preistoria, per soddisfare, diciamo, gli istinti primordiali dei cacciatori, più che praticare la caccia vogliono praticare la disciplina dell'arco, altrimenti non si spiega. Quindi gli animali in quel caso e la caccia stessa vengono utilizzati per soddisfare quella particolare passione, ma questo provoca una ingiustificata ed inaccettabile sofferenza dell'animale colpito, che secondo me potrebbe integrare un vero e proprio maltrattamento.
Questa previsione, sulla quale la Commissione ha dato parere, si pone anche in contrasto con le disposizioni legislative che tutelano gli animali, dati e comportamenti che senza alcuna necessità sottopongono gli animali a fatica insopportabile, la morte per l'animale oggetto di abbattimento è la fatica più grande.
Inoltre l'uso dell'arco di sicuro può determinare un pericolo maggiore per la pubblica incolumità rispetto all'uso di altre armi tradizionali, dal momento che l'animale ferito e verosimilmente non immediatamente ucciso dalla freccia potrebbe diventare più pericoloso per il selezionatore e soprattutto per i cittadini indifesi quando la caccia di selezione viene esercitata in prossimità e nelle vicinanze di centri abitati. Ricordo che quando ero Presidente della Provincia di Fermo, qui l'esperienza, c'erano dei cinghiali che stazionavano nei pressi delle scuole di Montottone, cito anche il luogo, e dovetti chiamare una squadra per abbatterli.
Immaginiamo l'utilizzo dell'arco in quella circostanza, viene tentato l'abbattimento con l'arco - l'animale non viene ucciso come dovrebbe essere con lo strumento di precisione (carabina o fucile) - che non riesce, l'animale ferito, passatemi la battuta, diventa una bestia e in quel caso diventa pericoloso per il selezionatore, ma pericoloso anche per “gli astanti del luogo”, in quel caso ad esempio c'era la scuola, pensate ai bambini che fanno ricreazione.
Aggiungo che l'utilizzo dell'arco costituisce un vero e proprio maltrattamento dell'animale oggetto di selezione, per di più viene posto in essere senza necessità e con il solo scopo di soddisfare le pulsioni degli amanti della pratica sportiva dell'arco, perpetrata a dispetto della tutela degli animali e in definitiva anche con crudeltà. Su questo non voglio dimenticare l'articolo 544 ter del Codice penale, lo ricordo soltanto a me stesso, che punisce chi sottopone gli animali a fatica. Ci sono anche dei precedenti giurisprudenziali dove addirittura ci sono delle contravvenzioni. Assessore Aguzzi, lei è un cacciatore ed io non ho nulla contro i cacciatori, i bravi cacciatori rendono anche un servizio alla comunità e all'ambiente.
Una volta mi sono occupato di un amico, senza alcuna prestazione professionale, che era stato sanzionato perché teneva un cane all'interno di una Smart, un'auto, perché quello spazio, che pure è utilizzato per le persone, era angusto per l'animale e quello determinava una sorta di “maltrattamento”. Pensate voi se non può essere maltrattamento la caccia con l'arco, quando l'animale viene ferito e non viene ucciso.
E’ tanto vero questo che, da qui l'attualità che viene citata pure nella mozione, è recente la definitiva approvazione della proposta di legge costituzionale recante la modifica dell'articolo 9 della Costituzione in materia di tutela ambientale, che ho ricordato tante volte qui, che ha inserito un comma aggiuntivo che recita così: “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”, se la legge dello Stato disciplina le forme e i modi di tutela degli animali, ancora di più lo deve fare la legge regionale.
Per quel motivo presentai in I Commissione un emendamento, una proposta, in occasione dell'approvazione della proposta di legge “Misure urgenti di adeguamento della legislazione regionale”, il cosiddetto provvedimento allegato al bilancio. Un emendamento che modificava la legge 7/1995, diretto ad abolire l'uso dell'arco nell'esercizio venatorio. Presentai quell'emendamento che venne approvato in I Commissione con il plauso, tra l'altro,
dell'allora capogruppo di Forza Italia Ciccioli. Approvato all'unanimità venne in Aula l'articolo 01 (Modifiche legge regionale 795) della Commissione e che accadde in Aula? Che un collega di Fratelli d'Italia, mi pare che fosse anche il relatore del provvedimento in II Commissione, presentò un emendamento soppressivo di quell'articolo 01, che quindi venne cassato impropriamente.
Oggi che cosa chiedo? Sennò alla fine dell'anno faremo un provvedimento, chiedo di impegnare il Presidente della Giunta a revocare quella delibera che prevedeva l'utilizzo dell'arco, a presentare una proposta di modifica della proposta di legge degli articoli 27 e 28 della legge 7 del 1995 e ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali anche per una modifica della legge nazionale, finalizzata ad abolire l'utilizzo dell'arco come pratica arcaica e prestorica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Purtroppo nelle parole del Consigliere del Partito Democratico mi sembra di sentire una eco che torna, quella di una svalutazione dell'attività venatoria in generale. Ho sentito parlare di attività venatoria come di sfogo di pulsioni, come attività preistorica, che indirettamente coinvolge l'attività venatoria.
Crediamo che l'attività venatoria nel nostro tempo sia a tal punto normata da risultare perfettamente sostenibile anche perché si poggia, come la selezione, su dati scientifici dai quali poi discendono dei piani e quindi una programmazione di intervento perfettamente oculata.
L’attività venatoria, in particolare la selezione di cui parliamo oggi, svolge una funzione di gestione faunistica che ormai risulta impellente dalla cronaca quotidiana, fino alle reali problematiche che attraversano gli agricoltori della nostra regione, come di altre.
L'attività venatoria si svolge oggi in un clima di consenso che mi sembra molto largo, che mette insieme anche le associazioni agricole e davanti a questo consenso così diffuso stridono certi posizionamenti isolati che ancora vogliono stendere un velo di critica su questa attività.
Nella fattispecie, è la legge n. 157 del 1992 a prevedere tra gli strumenti possibili anche l'arco come strumento utilizzabile nell'attività venatoria, dal 1992 le cose stanno così, non capiamo perché proprio oggi, dopo tutti questi anni durante i quali tra l'altro il Partito Democratico era anche alla guida del Paese e della Regione si metta in discussione questo punto.
Ultimamente, lo scorso anno, siamo arrivati con il Governo Meloni ad un importante passo in avanti in questa direzione, con un piano di contenimento straordinario anche della specie cinghiale, che coinvolge tutta la Nazione e tutte le Regioni. Si tratta di un nuovo piano di contenimento che prevede l'allargamento degli strumenti utilizzabili e dei periodi durante i quali si dovrà fare questo contenimento. E’ un piano al passo coi tempi, basato su dati scientifici e risponde a problematiche reali spesso veicolate dalle associazioni agricole, ma anche da tanta parte della cittadinanza che vede in ambienti cittadini la presenza di queste specie.
Davanti a un percorso normativo del genere, in cui si tende ad allargare i periodi e gli strumenti atti a gestire e a contenere in qualche modo questa specie, anche qui stride la posizione di chi si vuole isolare in una critica, in un desiderio di restringere il campo, che risulta ormai urgente stante la situazione.
Noi siamo chiamati come Regione, come tutte le altre, ogni anno ad impegnare risorse importantissime, ad esempio nel pagamento dei danni subiti dai nostri agricoltori provocati dalla specie cinghiale.
Chiudo, dicendo che nella fattispecie dell'utilizzo dell'arco per la selezione tutto ciò avviene attraverso una procedura ben chiara e consolidata, una procedura che prevede anzitutto una formazione opportuna dell'operatore che si troverà a utilizzare questo strumento nelle fasi di gestione, strumento che sarà utilizzabile non solo da chi viene formato, ma da chi viene anche autorizzato a farlo con una procedura autorizzativa a monte.
Oltretutto questa disciplina si poggia su uno sviluppo tecnico che questo strumento ha conosciuto nel tempo, nel quale confida chi vuole basare le proprie argomentazioni sulla oggettività dei dati scientifici che sono a disposizione e non sul patetismo come creazione di pathos populistico in chi ascolta.
Detto ciò, la pratica, che anche questa Regione ha voluto con il consenso di tutta la maggioranza avallare, è in linea con quello che a livello normativo si sta facendo, a tutti i livelli, ed è in linea con la legge nazionale, la n. 157 del 1992, dove già queste cose si dicevano molto chiaramente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei ricordare quello che è successo, l'ha detto anche il Consigliere Cesetti, ma forse non è chiaro a tutti.
Nel 2021, prima di capodanno, quando in I Commissione abbiamo votato la legge di stabilità è stato presentato dal Consigliere Cesetti un emendamento per eliminare l'utilizzo dell'arco nella caccia, emendamento che ha avuto non solo il voto unanime di tutti i componenti della I Commissione, ma l’ha avuto anche l’entusiasmo di tutti i presenti, vorrei ricordare che c'erano esponenti del Movimento 5 Stelle, del PD, della Lega, di Fratelli d'Italia e pure di Forza Italia, si sono espressi in maniera entusiasta perché sono rabbrividiti a quel metodo considerandolo barbaro. Questo è successo, c’eravamo tutti e l'abbiamo visto. Poi cosa è accaduto? L’emendamento approvato all'unanimità è stato cassato in Aula con grande imbarazzo dei Consiglieri di maggioranza che fanno parte della I Commissione e con molta rabbia da parte dell'opposizione.
Detto questo, io ho una posizione sensibilmente diversa rispetto a quella del Consigliere Cesetti, non mi sembra che lui abbia parlato della caccia esprimendo contrarietà, io invece personalmente lo sono e detto questo voterò a favore della mozione del Consigliere Cesetti e invito almeno i Consiglieri che quella volta in I Commissione hanno votato a favore dell'emendamento ad essere conseguenti a quell'atto e di votare la mozione, poi gli altri faranno come credono.
Certamente non è sostenibile che nel 2024 si vada a caccia in questo modo, almeno dal mio punto di vista. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola, per replica, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’ha già fatto in parte la Consigliera Ruggeri che ringrazio.
L'attento e bravo Consigliere Ausili ha saltato l'audizione di qualche intervento e ha saltato qualche passaggio perché io non ho detto che sono contro la caccia, ma ho detto poc'anzi che i cacciatori svolgono talvolta un ruolo importante per la comunità a tutela e a difesa dell'ambiente e delle produzioni agricole, ma penso che l'attività venatoria non debba per questo mai essere fine a se stessa e soprattutto bisogna coniugare l'attività venatoria con l'obiettivo prioritario che è quello della tutela degli animali e la difesa delle specie animali.
Tra l'altro questo ce lo dice oggi, e questo è, Consigliere Ausili, l'elemento nuovo rispetto a ieri, a quando abbiamo affrontato questo tema.
L'elemento nuovo rispetto alla stessa legislazione nazionale, che è del 1992, come è stato ricordato, è la riforma della nostra Costituzione che all'articolo 9 dice che la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
Vedete, la caccia è come dice la Consigliera Ruggeri, lei però è del tutto contraria, io non lo sono, ma fino al punto che non deve essere quello l'obiettivo prioritario dell'attività venatoria in sé, ma nel caso di specie c'è invece la tutela degli animali. E’ evidente che l'attività con l'arco determina sugli animali una sofferenza inspiegabile e del tutto ingiustificata, tra l'altro, perché l'animale non muore immediatamente, come si prevedeva prima con il fucile di precisione proprio per evitare delle sofferenze.
Come dicevo nella mozione, è evidente che la morte per l'animale oggetto di abbattimento è la fatica più grande e se noi dobbiamo scongiurare sofferenze e fatiche inutili è chiaro che dobbiamo evitare l'utilizzo di questa disciplina, che è di ordine preistorico.
Questo è quello che noi abbiamo detto e oggi siamo confortati dal nuovo dettato costituzionale, quindi abbiamo già detto della legge del 92 …
La nostra non è una posizione isolata, l’ha ricordato bene la Consigliera Ruggeri, perché ricordo che quando siamo andati in Commissione, e guarda caso io ho presentato quell'emendamento dopo che in II Commissione era stato votato il parere sull'atto amministrativo di Giunta che prevedeva la caccia con l'arco. Ho presentato quell'emendamento per vietarla e per modificare la legge regionale e con entusiasmo venne accolto. Ricordo le parole dell'allora capogruppo Ciccioli che disse che era una cosa giusta, tant'è che venne approvato all'unanimità. Poi, in questo frangente sì, la solitudine …, però c'è da dire che ha piegato le coscienze, in questo caso del Consigliere Ausili che venne in Aula e presentò l’emendamento soppressivo di quella disposizione e piegò, se vogliamo, quell'entusiasmo che aveva portato al voto unanime, lo piegò alle ragioni di chi vuole utilizzare l'arco nell'attività venatoria per soddisfare l'istinto di una pratica sportiva perché lì non c'entra nulla l'attività venatoria, che se si vuole fare nel senso vero si fa con lo strumento di precisione, col fucile di precisione, si va a caccia. Se invece si vuole utilizzare l'arco si va nei tirassegni, a sparare le frecce non addosso agli animali, che non muoiono e diventano pericolosi per lo sportivo. In quel caso non è un cacciatore chi va a caccia con l'arco, ma è uno sportivo, una disciplina antica, preistorica, che tra l'altro è un pericolo per la comunità. Immaginate voi uno che tira con l'arco ad un cinghiale oppure tira al figlio di un cinghiale, sappiamo che se ai cinghiali gli tocchi i figli diventano delle bestie, pensate cosa può succedere se in quel momento io faccio footing per tenermi in forma, Immaginate voi che quello tira con l'arco e magari il cinghiale … Non può essere.
Non la votate, non è un problema, la ripresenteremo a fine anno e ci rifacciamo un'altra discussione. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi votiamo favorevolmente ed io invito anche i Consiglieri …, perché non toglie nulla, si chiede sostanzialmente .., tanto poi la ripresento alla fine dell'anno, la ripresentiamo nel bilancio.
Non l'ho fatto lo scorso anno perché c'era questa mozione e con questa, che vi invito a votare, si chiede tra i vari punti - è ovvio no - di presentare una proposta di legge di modifica - questo lo facciamo noi, non è un problema - e di attivarsi nelle sedi istituzionali per modificare la legge nazionale. Non è un problema se non lo fate, però c'è questo: “Impegna il Presidente della Giunta regionale a revocare la delibera di Giunta n. 1306 nella parte in cui si modificano gli articoli 8 e 5 del Regolamento regionale per prevedere l'utilizzo dell'arco quale modalità di prelievo selettivo dei cinghiali e dei cervidi”.
Noi impegniamo la Giunta regionale a revocare la propria delibera, sapete perché la deve revocare? Secondo me per questo motivo, perché dopo quella delibera di Giunta regionale c'è stata la modifica dell'articolo 9 della Costituzione che dice: “La legge dello Stato disciplina i modi le forme di tutela degli animali”, abbiamo già detto e ho spiegato per quale motivo, e questo non può essere evocato in dubbio, la caccia con l'arco è una forma che va contro la tutela degli animali e tra l'altro è pericolosa. Se lo deve fare la legge nazionale perché lo dice la Costituzione, lo deve fare anche la legge regionale, ma ancora di più lo si deve fare con un atto amministrativo perché loro hanno autorizzato la caccia con l'arco, è vero, in base ad una legge, ma l'hanno fatto con atto amministrativo, una delibera di Giunta regionale. Oggi però la delibera di Giunta regionale … Giustamente ha detto il Consigliere Ausili che c'è una legge nazionale che lo consente, bene, ma oggi c'è una legge nazionale, che è la Costituzione all'articolo 9, che non consente più questo e siccome non lo consente più la permanenza di quella delibera di Giunta regionale potrebbe essere fonte di responsabilità e vi spiego perché. Non tanto perché determina una mancata tutela degli animali, ma perché può determinare un pericolo, infatti se nella caccia con l'arco il cacciatore ferisce un cinghiale (ferito, non morto), anche se è stato autorizzato, e questo a sua volta attacca una persona c'è la responsabilità del terzo, chi è autorizzato potrebbe avere fonte di responsabilità.
Come ha ricordato il Consigliere Ausili, la Giunta regionale quando ci sono dei danni agli agricoltori deve autorizzare la caccia, ma al sottoscritto insieme agli altri componenti della ex Giunta Ceriscioli, poi archiviati in istruttoria, la Corte dei Conti ci ha chiamato a rispondere dei danni per l'esercizio dell'attività venatoria che noi avevamo autorizzato con delibera di Giunta regionale, poi siamo stati archiviati in istruttoria, però ci siamo dovuti difendere con tanto di avvocato.
Revocare la delibera di Giunta regionale perché oggi il fatto nuovo è l'articolo 9 della Costituzione. Le mie non sono solo parole, sono belle parole perché parlano della Costituzione, alla quale tutti noi siamo obbligati, parlano di come ci si possa schermare dalla responsabilità che c'è sempre quando con le nostre azioni possiamo creare un danno alla comunità. Cella delibera di Giunta regionale che autorizza la caccia con l'arco crea un danno alla comunità perché è un pericolo, revocatela. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Voteremo contro questa mozione perché non c'è proprio notizia, stiamo parlando di una cosa che è a tal punto consolidata da essere normata dal 1992.
Tutte le Regioni italiane concordano nel rispetto di questa normativa, non capisco perché proprio oggi, 34 anni dopo, unica Regione in Italia a farlo, si debba mettere in discussione questa pratica in un momento storico in cui tra l'altro è arrivata ad un tale punto di sostenibilità dal punto di vista tecnico da risultare veramente fuori tempo massimo.
Noi crediamo che l'attività venatoria sia ormai un'attività sostenibile perché molto normata, c'è una stratificazione normativa davvero importante, un'attività venatoria che è basata su dati scientifici dai quali discende una programmazione fatta attraverso dei piani scientificamente controllati e oculati, quindi siamo dalla parte di un'attività venatoria del genere e siamo anche dalla parte di quelle associazioni agricole che ogni giorno hanno a che fare con i problemi derivanti dalla presenza, ormai davvero ingente, di questa specie che provoca importanti danni, per cui votiamo contro questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 213. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Voto del Consigliere Ciccioli da aggiungere ai voti contrari. non è riuscito ad esprimere il proprio voto contrario alla mozione n. 213.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Non so se sono riuscito ad esprimere il voto, che ovviamente è favorevole sulla mozione.
PRESIDENTE. Il voto del Consigliere Cesetti sulla votazione precedente è favorevole, lo mettiamo a verbale.
Mozione n. 218
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini, Mangialardi, Vitri
“Rifinanziamento bando per la concessione di contributi per la capitalizzazione delle piccole e micro imprese a sostegno della ripresa produttiva – DGR 1572 del 13 dicembre 2021”
Mozione n. 234
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Rifinanziamento L.R 13/2020 - Misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e al lavoro autonomo a seguito dell'emergenza epidemiologica Covid-19”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 218 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani, Casini, Mangialardi, Vitri e la mozione n. 234 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Il tema del credito è tornato al centro del dibattito politico delle ultime settimane e credo giustamente, visto che si tratta di una delle questioni cruciali per lo sviluppo del sistema produttivo marchigiano oggi in grave difficoltà.
Ben venga oggi questa discussione, seppur tardiva rispetto alla data di presentazione di questi atti, nonostante questo, rimane estremamente attuale.
Parto da alcune considerazioni di tipo prettamente economico-finanziario.
Le Marche hanno un problema importante da risolvere, che è quello della sottocapitalizzazione delle imprese o meglio della capitalizzazione delle nostre imprese che non è adeguata al mercato in cui operano. E non basta far funzionare la cosiddetta filiera di centro-destra e investire sulle infrastrutture per risolvere magicamente questo problema.
E’ piuttosto necessario intervenire in maniera sistemica se vogliamo che le piccole e medie imprese investano in ricerca, sviluppo e internazionalizzazione per essere competitive nel mercato globale. Tutto questo se vogliamo riqualificare il polmone economico della nostra Regione.
Ci sono molte leve che possono essere attivate, direttamente o indirettamente dalla Regione Marche, già avviate peraltro dalla scorsa legislatura e rivelatesi scelte vincenti.
Parlo ad esempio dell’individuazione di premi sui bandi per incentivare l'aggregazione tra imprese ed evitare finanziamenti a pioggia, parlo del sostegno alla creazione di piattaforme collaborative per dare supporto in tema di ricerca e trasferimento tecnologico alle piccole imprese. Ma più di ogni altra cosa le imprese hanno bisogno di ossigeno immediato, che tradotto significa garantire loro liquidità e questo soltanto agevolando in maniera seria e sistemica l'accesso al credito.
A fine 2022 la Giunta Acquaroli, nello specifico l'Assessore Brandoni, ha annunciato un mix di interventi sul credito per ben 91 milioni di euro, un annuncio fatto quasi 2 anni fa che ha creato ovviamente, come era giusto che fosse, numerose aspettative sul nostro territorio.
Nonostante i roboanti annunci ad aprile del 2024 abbiamo soltanto l'istituzione del “Fondo nuovo credito”, presentato come un'opportunità unica per le imprese, aperto a gennaio per 20 milioni di euro e non peraltro per i 91 milioni annunciati. Il fondo è stato bloccato già a marzo per esaurimento delle risorse disponibili, a riprova dell'incapacità programmatoria di questa Giunta, soprattutto a riprova della massiccia richiesta di liquidità che arriva dal territorio.
Per rimediare la Giunta avvia una ricognizione sulle risorse riutilizzabili da fondi rotativi dei Confidi, delle Camere di Commercio e di altri enti, non parliamo di risorse proprie, per un totale di 10 milioni di euro, anzi aggiungo che dovranno anche restituire, quindi non vengono investite nuove risorse, ma vengono riutilizzati soldi restituiti dalle imprese che ne hanno già beneficiato, tanto per essere chiari ed alla faccia dei 91 milioni promessi nel 2022.
Credo che, rispetto alla strategia sul credito che la Giunta intende attivare da qui alla fine del 2025, gli imprenditori si aspettino interventi strategici e sistematici e queste mozioni vanno, o meglio andavano - ripeto che sono purtroppo ancora attuali- in questa direzione.
Ho detto andavano semplicemente perché la discussione di questa mozione è a dir poco tardiva, ma a quanto pare sono in buona compagnia.
Questi atti, infatti, sono stati presentati a febbraio e marzo 2022, quindi 2 anni fa, l'intenzione era ridare ossigeno immediato al tessuto produttivo marchigiano provato dalle conseguenze economiche dovute all'emergenza pandemica, alla contrazione generalizzata delle vendite, alla riduzione delle esportazioni in particolare verso la Russia e ai rincari energetici e delle materie prime. Chiedevamo la concessione di prestiti a tasso agevolato, contributi per l'abbattimento del costo degli interessi e delle garanzie per l'accesso ai prestiti, contributi per la capitalizzazione delle piccole e medie imprese.
Dopo 2 anni il quadro politico ed economico locale e anche mondiale, aggiungo, è ulteriormente cambiato, forse anche peggiorato e spero che non peggiori ulteriormente la nuova guerra israelo-palestinese e l'escalation bellica in Medio Oriente infatti sta creando nuova e maggiore instabilità politico-economica.
Il costante innalzamento dei tassi di investimento mette alla prova la grande capacità di adattamento e di rimettersi in gioco degli imprenditori marchigiani.
Tutto quello che la Giunta ha saputo fare, oltre all'istituzione di questo “Nuovo fondo credito”, è intervenire con la modifica della legge 13 del 2020, ad ottobre del 2022, con l'approvazione della legge regionale 24 del 2022.
Ebbene sì, proprio la legge 13, quella di cui il PD ha chiesto il rifinanziamento con la mozione n. 234, che è stata più volte riutilizzata da questa Giunta nonostante le esternazioni e le critiche dell'ex Vicepresidente del modello Marche, prova che questa legge ha rappresentato un riferimento per lo sviluppo economico regionale. Ovviamente rispetto allo spirito originario che ha portato la predisposizione di questi atti le risposte che avremo oggi saranno tardive.
Oggi abbiamo avuto la possibilità sia di dimostrare la bontà e l'efficacia degli strumenti attivati nel corso della precedente legislatura, che voi avevate criticato, ma anche e soprattutto di evidenziare l'incapacità di questa maggioranza di proporre soluzioni alternative migliori a sostegno delle imprese e la sua totale mancanza di visione.
A questo punto, a prescindere dalle risposte che riceveremo, mi riservo anche la facoltà di procedere con la presentazione di altri atti ispettivi. Intendo verificare costantemente l'operato della Giunta regionale, monitoreremo i risultati ottenuti dall'attuazione della legge regionale 24 del 2022 e quelli derivanti dall'emanazione di tutti i bandi che interverranno sulle agevolazioni all'accesso al credito a favore delle piccole e medie imprese.
Non servono dibattiti sterili e iniziative fine a se stesse, come se il problema del credito delle Marche possa essere risolto grazie ad accordi bonari o trattative non dico private, ma tra vecchi amici. E soprattutto non servono proposte di legge manifesto presentate dalla destra marchigiana di cui francamente mi sfugge l'obiettivo nobile, come quella sulla desertificazione bancaria sulla costituzione del Comitato per il sostegno del credito.
Visto che le grandi banche sono già state sufficientemente aiutate e visto che i tavoli sul credito ci sono sempre stati, credo che sia giunto il momento di mettersi finalmente e concretamente dalla parte dei cittadini e delle imprese per sostenere seriamente chi ha davvero bisogno di credito.
Anticipo per certi versi più che la dichiarazione di voto quello che è un auspicio, queste mozioni, come ho detto, sono di due anni fa, nel frattempo avete fatto un'altra legge che di fatto rinomina semplicemente la vecchia legge 13, la legge 24 del 2022, quindi voi siete stati i primi a testimoniarne la bontà, ora il tema è che il fondo, a cui ho fatto riferimento prima, il Fondo credito di 20 milioni di euro ha come dotazione finanziaria quanto previsto dal fondo rotativo stesso. Un voto positivo non è solo auspicato, ma un impegno che a valere sulla nuova programmazione comunitaria ci siano altre risorse per fare nuovi bandi o comunque per finanziare ulteriormente le graduatorie che sono appena uscite. Grazie.
PRESIDENTE. Mozione n. 218. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 234. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 248
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Incremento dei mezzi di soccorso durante le ore notturne”.
Mozione n. 454
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Organizzazione servizi socio sanitari a Filottrano”
Interrogazione n. 1135
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Servizio POTES (Postazioni Territoriali di Soccorso) presso il Comune di Filottrano”
Interrogazione n. 1152
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Integrare le ambulanze a Fano, un dovere civile”
Interrogazione n. 1161
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini
“Presenza del medico all’interno delle ambulanze del 118”
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 248 del Consigliere Latini, la mozione n. 454 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 1135 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 1152 della Consigliera Ruggeri, l'interrogazione n. 1161 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Casini (abbinate).
Rinviamo il punto, comprensivo anche delle mozioni, perché la Giunta non è pronta a fornire la risposta.
Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Avevo chiesto la parola per chiedere di votare il rinvio, poi ovviamente non posso che esprimere la mia contrarietà. Che significa che l'Assessore non ha la risposta ad un'interrogazione come questa? Faremo presente ai cittadini di Filottrano che stanno per andare al voto che la Giunta di centro-destra non è nemmeno in grado di rispondere ad un'interrogazione, figuriamoci a dare delle risposte se malauguratamente dovesse vincere le elezioni.
E’ molto grave, Presidente, peraltro oggi non è la prima volta, è successo anche su altri temi, ne prendiamo atto, a farne le spese come sempre sono i nostri cittadini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Volevo dire più o meno la stessa cosa all'Assessore Saltamartini.
Questa è un'interrogazione che riguarda il servizio dell'emergenza urgenza che ho presentato il 25 marzo ed è relativa ad situazione incresciosa per cui il territorio di Fano è rimasto scoperto nelle ore notturne per diverso tempo in quanto l'ambulanza si è spostata.
PRESIDENTE. No, no, si rinvia, abbiamo ha fatto solo la premessa, giustamente.
Marta RUGGERI. Semplicemente per dire che questa interrogazione del 24 marzo cadeva bene oggi perché è successa una cosa simile, con la stessa gravità, proprio domenica. E’ accaduto che durante un incidente l'ambulanza è partita da Pesaro senza medico, poi è dovuta arrivare una seconda ambulanza medicalizzata.
Nella nostra provincia c'è un problema, quindi, pregherei l'Assessore Saltamartini di mettersi a guardare bene questi testi, queste domande che abbiamo fatto, soprattutto per mettere mano alla riforma dell'emergenza urgenza, cosa che era stata promessa. Grazie.
PRESIDENTE. Prego tutti di non intervenire nel merito, poi le posizioni sulla valutazione del rinvio sono giuste.
Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Sono anch'io contraria al rinvio e mi permetto anche di aggiungere che sono contraria perché questa è la dimostrazione del vuoto che si sta creando nella gestione della sanità a causa delle dimissioni di alcuni dirigenti. Ovviamente se non ci sono i dirigenti che guidano la sanità, noi non riusciamo nemmeno ad andare avanti, a trovare soluzioni e risposte per i cittadini. Questa è la dimostrazione, oggi non abbiamo la risposta a questa richiesta.
Anch'io invito l'Assessore a leggere con attenzione la nostra interrogazione, la nostra proposta, a valutare finalmente l'utilizzo dell'automedica, a darci una risposta dopo aver valutato attentamente questa possibilità perché le automediche possono trovare una soluzione laddove mancano le ambulanze, il 118, i medici del 118.
Mi permetto di sottolineare l'importanza di valutare questo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Abbiamo scombussolato, ho fatto una deroga, una in ogni Consiglio può succedere. Uno pro e uno contro.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Non entro nel merito, né dico pro o contro, faccio una domanda a lei, Presidente, visto che si parla di due mozioni e di tre interrogazioni, visto che non c'è la risposta alle interrogazioni: si possono stralciare le interrogazione e trattare le due mozioni perché siamo in grado tutti di trattarle, immagino. E’ una proposta operativa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Trovo ingeneroso questo atteggiamento da parte dei Consiglieri regionali di opposizione perché da quando ci siamo insediati in questa sede l'Assessore alla sanità risponde a 10 -15 interrogazioni a seduta.
Per poter rispondere a 10-15 interrogazioni a seduta tutti gli uffici …, perché non sono interrogazioni semplici, voi chiedete dati, bloccando, mi dovete credere, le attività delle Aziende ed al loro interno c'è un grande malessere, io le sollecito però con tutta la pressione che c'è, vi posso dire con certezza che questo tipo di abuso o strumento ispettivo sta pesando enormemente.
Cerchiamo di essere chiari su questa questione, i 2/3 degli atti presenti all'ordine del giorno del Consiglio regionale delle Marche riguardano interrogazione e mozioni sulla sanità. Se andiamo a vedere l’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, in cui c'è tutto lo scibile umano delle materie comprese, le materie residuali, mi dovete dire se è una cosa normale che nel Consiglio regionale delle Marche da 3 anni si parli solo ed esclusivamente di sanità. Questo è il problema.
Solleciterò gli uffici, ma non posso violentare i dirigenti a dare delle risposte che, vi assicuro, molto spesso sono considerate degli atti che tendono a rallentare l'attività.
Io sono venuto tutte le settimane, sono mancato in una sola seduta, non c'è stato un giorno in cui non sono venuto per il rispetto vostro perché mi pongo nella condizione di poter stare un giorno da quella parte dell'opposizione, però vi prego di considerare che quello che vi sto dicendo è la verità.
Se prima della campagna elettorale voi strumentalizzate questa cosa, è chiaro che poi ognuno si attacca al Regolamento, che prevede che se l'Assessore non ha gli atti pronti voi non avete diritto a nessuna risposta e non avete diritto neppure, mi dispiace, Presidente Latini, ad avere la parola e discutere sull'atto di rinvio.
L'atto di rinvio è previsto da Regolamento, non si apre la discussione e non è la prima volta che si apre la discussione sull'atto di rinvio, io chiedo il rispetto del Regolamento perché questo non accade né alla Camera né al Senato dove io ho avuto esperienza. Il Governo risponde in Parlamento a 2-3 interrogazioni non a 15, a 20, a 25, quindi dobbiamo essere chiari. Grazie.
PRESIDENTE. Do la risposta alla richiesta che ha fatto il Consigliere Mastrovincenzo, l'articolo 144 del Regolamento prevede l'abbinamento, essendo abbinate interrogazioni e mozioni è chiaro che è un blocco il punto che discutiamo.
Detto questo, se vogliamo separare le interrogazioni che non possono essere svolte, dobbiamo metterlo in votazione in modo tale che si separino le due mozioni dalle interrogazioni. Se c'è una richiesta in questo senso la mettiamo in votazione.
Il secondo punto è che essendo questo blocco composto di mozioni e non soltanto di interrogazioni, la parola ai proponenti delle mozione, ai sottoscrittori, doveva essere per forza data.
Dopodiché il rinvio del punto, interventi uno contro e uno a favore, che così come è stato proposto diventa disabbinamento delle mozioni dalle interrogazioni, viene svolto.
Ho ritenuto che, essendoci mozioni presentate da più Consiglieri, ciascun interessato potesse presentare la propria posizione, non potevo tacitare nessuno, ovviamente non far intervenire coloro che hanno presentato le mozioni.
Propongo e sottopongo alla vostra attenzione la proposta del Consigliere Mastrovincenzo, cioè quella di separare le due mozioni, la n. 284 e la n. 454 e di svolgerle, dalle interrogazioni nn. 1135, 1152 e 1161 del punto 13.
Un parere a favore ed uno contro per questa votazione, sennò andiamo al voto.
Prego tutti i Consiglieri di essere presenti al voto, in quanto non era previsto.
Disabbinamento delle mozioni dalle interrogazioni. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Chiedo il voto per appello nominale, anche a nome dei Consiglieri Mastrovincenzo e Cesetti.
PRESIDENTE. Rinvio delle mozioni nn. 248 e n. 454 e delle interrogazioni nn. 1135, 1152 e 1161 (abbinate). Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acciarri, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Livi, Lupini, Marinangeli, Menghi, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Astenuti: Santarelli.
(L'Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 246
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani
“Riconoscimento di fibromialgia, sensibilità chimica multipla, vulvodinia e neuropatia del pudendo come malattie croniche e invalidanti”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 246 dei Consiglieri Bora, Casini, Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Cesetti, Carancini, Biancani.
Ha la parola, per l’illustrazione la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. In Italia sono ancora troppe le patologie croniche invalidanti, quelle malattie che vengono chiamate “malattie invisibili”, una definizione che di per se stessa lascia poco spazio all'immaginazione.
PRESIDENTE. Prego tutti i Consiglieri di riprendere posto in Aula, chi deve parlare ha l'opportunità di uscire dall'Aula, rimanere nei pressi così sente anche che cosa stiamo discutendo.
Assessore Brandoni, Consigliere Serfilippi, Consigliere Ciccioli, chiedo scusa, ma dobbiamo consentire alla rappresentante del gruppo PD, Consigliera Bora, di esporre la mozione n. 246.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Sono delle malattie invisibili perché non ancora del tutto riconosciute dallo Stato, seppure milioni di persone ne siano affette.
Parliamo di fibromialgia, vulvodinia, sensibilità chimica multipla, neuropatia del pudendo, sono queste le malattie oggetto della mozione che stiamo per discutere.
Malattie che colpiscono in stragrande maggioranza la popolazione femminile, che purtroppo non sono ancora riconosciute dal Servizio sanitario nazionale e, di conseguenza, non ancora incluse nei Livelli essenziali di assistenza, i Lea per capirci.
I costi per le visite, gli esami e i farmaci non vengono coperti dallo Stato. Le cure e le terapie, spesso anche molto costose, sono interamente a carico delle pazienti che non trovando nel Sistema sanitario pubblico un punto di riferimento, sono spesso costrette a ricorrere a centri privati a tariffe molto elevate.
E’ chiaro che in questo modo si preclude la possibilità di cura per chi versa in condizione di maggiore vulnerabilità economica, tant'è che molte donne spesso e purtroppo rinunciano a curarsi. Inoltre, la mancanza di conoscenza ed informazioni adeguate e specialistiche, anche e soprattutto in ambito medico-sanitario, e l'assenza di figure professionali specifiche comportano in primis la difficoltà nel determinare con esattezza la reale frequenza dei disturbi e della sintomatologia caratteristici di queste patologie, di conseguenza un ritardo diagnostico considerevole con susseguente aggravio economico psicologico e sociale oltre che medico sia a livello individuale che collettivo.
Quando le donne affette da queste patologie iniziano a lamentare i primi disturbi non vengono credute e a peggiorare la situazione sono pochi coloro in grado di aiutarle.
Di nuovo, il mondo femminile viene relegato in una sorta di limbo, di spazio indefinito, dove nulla è chiaro e dove la voce e le richieste di aiuto delle donne vengono soffocate dall'indifferenza e dalla noncuranza perché queste donne aspettano mesi e anche anni prima di poter avere una diagnosi e nel frattempo sopportano dolori lancinanti con rari momenti di tregua.
E’ quindi importantissimo intervenire nella prevenzione, evitare le complicazioni che possono derivare da una mancata diagnosi, che impedirebbe interventi tempestivi.
Da queste premesse nasce la mozione che oggi discutiamo.
Gli impegni che vengono chiesti alla Giunta regionale sono di fatto semplici da realizzare e soprattutto di buon senso, ma è chiaro che se manca la volontà di fare, di concretizzare, di trasformare le parole in fatti, ogni discussione può diventare sterile.
L'impegno più grande che chiediamo oggi alla Giunta regionale è far sì che queste patologie vengono inserite nei Lea. Siamo ben consapevoli che questo comporta necessariamente l'impegno di ulteriori risorse da parte del Governo regionale, ma siamo anche consapevoli di quanto la sanità pubblica debba necessariamente sostener/e i cittadini e le cittadine, specie in una logica ormai non più trascurabile di medicina di genere.
Chiediamo che venga fatta maggiore formazione che vengano preparate e formate figure professionali specializzate in grado di giungere a diagnosi precoci per assicurare un'adeguata assistenza medica alle pazienti, nella convinzione generale, e spero ormai più che condivisa, che la prevenzione rappresenta il vero investimento a vantaggio dei bilanci sanitari regionali e non solo.
Chiediamo poi l'individuazione di protocolli e linee guida per predisporre percorsi terapeutici riabilitativi adeguati.
Infine chiediamo luoghi dedicati, presidi sanitari che possano accogliere le donne e sostenerle nella fase di cura e di diagnosi della malattia, sia a livello medico che a livello psicologico.
Ecco, allora, che torna di nuovo centrale il tema dei consultori familiari e della rivalutazione del loro ruolo, con riferimento anche, ma non solo, alle problematiche relative a tutte le malattie invisibili.
I consultori familiari rappresentano un esempio unico di servizio multidisciplinare a tutela della salute della donna, oltre che dell'età evolutiva e delle relazioni di coppia e familiari.
Sono luoghi concepiti come servizi facilmente accessibili, capaci di entrare in relazione con le diverse tipologie di utenti, comprese quelle che esprimono un disaggio sociale o una specifica fragilità.
Nel caso di specie presenterebbero il luogo ideale non solo per giungere alla diagnosi precoce, ma dove attivare protocolli di prevenzione delle complicanze, gestire in modalità multidisciplinare le patologie, monitorare i livelli di qualità delle cure e procedere con lo scambio costante di informazioni.
Chiedo ancora una volta, pubblicamente in quest'Aula, al Presidente della IV Commissione Baiocchi, che venga ripreso al più presto il dibattito e la discussione della proposta di legge di riforma dei consultori ad oggi ancora giacente in IV Commissione.
Chiedo che venga presa in considerazione la possibilità di ampliarne i contenuti e recepire i contributi che verranno dal gruppo del Partito Democratico e sostenuta con maggiori risorse.
Prevenzione, questa dovrebbe essere la parola d'ordine della sanità pubblica soprattutto, ci tengo a ribadirlo, in una logica di medicina di genere per dare voce anche l'esigenza delle donne.
E allora oggi, con l'occasione della discussione di questa mozione, che ci auguriamo venga approvata senza indugi all'unanimità, ricordo ancora una volta tutti quegli atti inerenti a questo tema, che sono ancora chiusi nel cassetto per non essere discussi e condivisi.
Parto dalla proposta di legge di riforma dei consultori, a nostro avviso fondamentale per la sanità territoriale e che ho già citato. Poi di seguito:
- la proposta di legge n. 64 del 2021 sulle pari dignità, come ho voluto intitolarla richiamando la Costituzione italiana, che prevede un Titolo completamente dedicato al tema della salute del benessere femminile. Ricordiamoci sempre che la salute non è neutra e che anche in medicina va applicato il concetto di diversità tra donne e uomini per garantire il miglior trattamento;
- la proposta di legge n. 149 del 2022 “Norme per l'applicazione e la diffusione della medicina di genere” che oltre a porre l'accento sui consultori familiari, li individua come nuclei fondamentali e centri di riferimento per la promozione e la tutela della salute di tutti, non solo delle donne, non solo delle gli adolescenti, non solo delle famiglie tradizionali, come vi piace chiamarle, ma anche delle persone transessuali, travestite e transgender e anche delle loro famiglie ovviamente.
Eppure, tutte queste nostre proposte sono state accantonate: la proposta di legge sui consultori è stata depositata a febbraio 2021, oltre 3 anni fa, quella sulle pari dignità il 30 giugno sempre del 2021, quasi 3 anni fa, più recente la proposta di legge sulla medicina di genere, di novembre 2022, peccato che dopo la nomina dei relatori, sempre di novembre, non si sia fatto nulla. Invece per altre proposte di legge, penso a quella sulla macroregione, che sta tanto a cuore al candidato alle europee Consigliere Ciccioli, che in tempi record, dopo la nomina dei relatori. è già alle audizioni in Commissione.
Spero, ripeto, che questa mozione venga approvata all'unanimità e spero anche che all'atto venga dato giusto seguito, come spero venga dato seguito alla previsione della legge regionale n. 11 del 2023 sull'endometriosi approvata lo scorso luglio. Sarebbero segnali importanti, dimostrazione che questi temi, temi di civiltà, sono temi che anche la maggioranza a cuore in quanto temi che dovrebbero unire anziché dividere e che meritano le giuste attenzioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Bora per aver presentato questa mozione perché si tratta di patologie che, come l'endometriosi che ha citato alla fine, sono invalidanti per le donne e sono poco conosciute per cui le donne vengono spesso abbandonate. Patologie che hanno degli impatti notevoli e gravissimi sulla vita quotidiana a cominciare dall'adolescenza per cui la diagnosi precoce è molto importante, soprattutto che ci sia.
E’ un argomento secondo me che deve interessare non soltanto le donne, ma tutti perché le patologie, come dicevamo, sono invalidanti.
Con la mozione la Consigliera Bora, come prima firmataria, non chiede un finanziamento, non chiede un'azione così complessa da accogliere, e penso all'Assessore alla sanità, ma addirittura nel primo punto chiede di valutare l'opportunità dell'inserimento della fibromialgia, della sensibilità chimica eccetera, tra i Lea, quindi, chiede l'opportunità che ciò venga verificato, nonché di avviare un accrescimento delle competenze.
Credo che questo sia ragionevole e anche giusto perché più i medici di base, che sono il front office rispetto a queste patologie, hanno contezza o i ginecologi hanno contezza dei sintomi della patologia prima si riesce ad avere una diagnosi.
Individuare poi dei presidi sanitari pubblici dedicati. Non è detto che ce ne debba essere uno per Provincia, ma sapere che nella nostra regione c'è un punto di riferimento dedicato è quanto mai importante.
Delle campagne di informazione, anche questo ha un costo e un impegno relativo perché si può chiedere alle AST di sensibilizzare già nelle scuole medie o nelle scuole medie superiori, di far conoscere con campagne di informazione e sensibilizzazione alle donne, alle ragazze, alle giovanissime, far capire che quel dolore ha un significato e non è prendi l'aspirina o prendi l'analgesico perché sei esagerata. Questo è successo già con l'endometriosi, sulla quale è stato fatto un lavoro devo dire virtuoso che potrebbe essere riproposto.
Abbiamo messo insieme due leggi e siamo riusciti ad approvarla, ci sono altre norme ferme, come ha detto la Consigliera Bora, di grande interesse per noi donne, ma non solo per noi donne, come la medicina di genere o per esempio il discorso dei consultori sui quali farò una battuta. Se devono entrare nei consultori i pro life preferisco che i consultori rimangano così come sono.
Per quello che riguarda l'endometriosi, invece, Assessore, le ricordo che lo scorso anno fu fatto un grande sforzo per trovare 50 mila euro da mettere a bilancio per la copertura della legge, ma non mi risulta che siano stati utilizzati. Ora io chiedo che gli uffici e i servizi …, purtroppo lei lo sa che i suoi servizi … Ci sono 50 mila euro che abbiamo messo a disposizione per creare il gruppo di lavoro, il comitato, per individuare un centro.
Noi abbiamo un centro d'eccellenza, per esempio, che è quello di Macerata, si potrebbe magari cominciare da lì visto che il centro già c'è, io da ascolana riconosco che è un'eccellenza di tutte le Marche.
Chiedo che questa mozione venga approvata da tutti perché è di buon senso in quanto individua e sottolinea dei problemi che sono reali, non comporta uno sforzo economico per cui è un primo passo e potrebbe essere un primo passo per poi arrivare a quella legge sulla medicina di genere proposta dalla Consigliera Bora, che sarebbe il contenitore nel quale tutte queste patologie potrebbero trovare risposta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei innanzitutto ringraziare la Consigliera Bora per questo atto fondamentale per la tutela della salute di tantissime donne in Italia.
Parliamo di donne perché sono quelle che di più subiscono gli effetti delle sindromi e delle patologie a cui si fa riferimento, ne ha elencate alcune nella maniera migliore anche la Consigliera Casini.
Faccio riferimento ad esempio alla fibromialgia, nelle Marche si calcola che ci sono circa 30 mila persone affette da fibromialgia, di queste il 98% sono donne che devono sostenere circa 500 euro al mese di spesa per integratori e farmaci indispensabili, che non sono deducibili, scaricabili in alcun modo in quanto la sindrome non è riconosciuta nei livelli essenziali di assistenza.
C'è una legge regionale del 2017, e lo ha detto la Consigliera Bora, che riconosce queste sindromi, come la vulvodinia e la fibromialgia, come vere e proprie patologie, una legge regionale che chiede anche alla Giunta di stabilire un piano spesa - lo chiede all'articolo 3 - e, mi pare, di stabilire e programmare un piano spese per adeguati sostegni e contributi alle persone che ne sono affette.
Ad oggi dobbiamo riconoscere che la Regione sotto questo punto di vista è inadempiente, riconosco anche che non siamo l'unica Regione in questa situazione perché, ad esempio, la fibromialgia non è stata ancora inserita nei Lea, quindi ci sono tante altre Regioni che non si sono attivate, ma ce ne sono anche altre virtuose che hanno previsto incentivi e agevolazioni anche dal punto di vista professionale e lavorativo per le persone a cui viene diagnosticata la fibromialgia.
Da noi ad oggi è stato convocato solo il primo tavolo tecnico sulla fibromialgia, per cui sotto questo punto di vista devo ringraziare l'Assessore Saltamartini che ha ascoltato le nostre sollecitazioni, ma cosa è accaduto poi? Da lì nulla. Il tavolo tecnico, Assessore, cosa ha deciso, cosa ha programmato? C'è stato un incontro, riuniti intorno al tavolo, ma nulla di fatto, da lì in poi non è accaduto null'altro e io invece chiedo di andare avanti dal punto di vista tecnico, materiale, pratico, per fare in modo che tutto ciò che è stato messo sulla carta e che prevede la legge del 2017 della Regione Marche trovi finalmente attuazione.
Aggiungo un punto importante, Assessore Saltamartini, faccio presente che a livello nazionale la vostra maggioranza di governo, del Governo Meloni, ha approvato circa un mese fa una mozione, mi spiace che l'Assessore Saltamartini sia uscito perché è importante e mi auguro che qualcuno glielo riferisca. A livello nazionale alle Camere è stata approvata l'unanimità una mozione, anche dalla Lega e da Fratelli d'Italia, per fortuna, oltre che da tutti gli altri gruppi: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, per chiedere al Governo di inserire al più presto la fibromialgia nei Lea, di legiferare al più presto.
A livello nazionale ci sono diverse proposte di legge per avanzare questa richiesta, tra cui anche una del Partito Democratico, una mozione ha addirittura impegnato tutto il Parlamento ad accelerare l'iter e lo ha chiesto al Governo, facciamo lo stesso a livello regionale, seguiamo la linea che hanno già intrapreso i nostri rappresentanti in Parlamento. Non chiediamo qualcosa di rivoluzionario, ma di impegnarci insieme per un obiettivo comune che preveda il riconoscimento di fibromialgia, vulvodinia, neuropatia del pudendo e della sensibilità chimica multipla come malattie croniche invalidanti.
Ringrazio ancora la Consigliera Bora, prima firmataria, per aver presentato questo atto e ribadisco che oggi abbiamo tutte le condizioni, compreso il quadro nazionale, per approvarla all'unanimità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Anch'io ringrazio la Consigliera Bora per questa mozione perché ci dà l'occasione di fare il punto su una serie di questioni che abbiamo già esaminato in Commissione.
Ricordo che in merito alla fibromialgia, alla sensibilità chimica multipla è stato fatto riferimento, sia dalla presentatrice che dalla Consigliera Vitri, alla legge del 2017, che all'inizio del nostro mandato, su iniziativa del Consigliere Ciccioli, abbiamo rivisto e modificato, votandola mi pare all'unanimità in Aula, tanto che recentemente abbiamo in Commissione dato il nostro parere rispetto all'individuazione di due centri che la nuova legge sulla fibromialgia e sensibilità chimica multipla ha istituito, scindendoli, con le modifiche del presentatore Consigliere Ciccioli.
Dico questo perché in occasione di quelle modifiche abbiamo avuto l'occasione di numerose audizioni, tra cui quella molto importante del Professor XY, che è il nostro punto di riferimento in particolare per la fibromialgia, e ci disse, l’abbiamo appreso, che faceva parte di un tavolo nazionale ed era il referente nazionale, quindi siamo fortunati ad averlo nelle Marche, per l’iscrizione in particolare della fibromialgia nei Lea.
Oggi apprendo con grande favore quello che lei ha detto e cioè che in Parlamento all'unanimità è stata fatta una richiesta al Governo per l'inserimento nei Lea della fibromialgia, sulla quale c'è una difficoltà oggettiva legata all'aspetto scientifico, al riconoscimento nel meccanismo dell'invalidità della stessa patologia, che essendo molto infida è anche molto difficile da diagnosticare e comporta un quadro complicato anche nella documentazione sanitaria per un eventuale riconoscimento come patologia invalidante. Purtroppo abbiamo imparato che in sanità e da un punto di vista scientifico le patologie sono veramente tante, alcune molto rare e anche difficili da trattare scientificamente.
Voglio riprendere anche quanto detto dalla Consigliera Casini rispetto al grandissimo lavoro che è stato fatto con le due leggi sull’endometriosi - abbiamo festeggiato poco tempo fa la Giornata dell'endometriosi - è chiaro che lei ha chiesto conto del punto a cui siamo rispetto all'attuazione delle leggi. Ricordo che la competenza del Consiglio è quella di legiferare e poi è la parte tecnica, l'Assessorato, ma soprattutto tutti gli uffici, che deve dare attuazione di quanto la parte politica e legislativa fa.
Voglio dire questa cosa e lo faccio con uno spirito positivo rispetto all'importanza del tema che stiamo trattando. Tutti possiamo considerare l'importanza delle patologie tipicamente femminili, per le quali ricordo che moltissimi nostri presidi ospedalieri hanno il famoso “bollino rosa”.
Siamo in una materia particolarmente delicata ed il rischio è … penso che nella risposta precedente l'Assessore a cuore aperto abbia fatto riferimento anche alle difficoltà degli uffici, oggi però non è questa la sede per polemizzare, ritengo che il tema sia troppo importante per scadere in una sterile polemica, quindi, la proposta che faccio, credo a nome di tutta la maggioranza, è di lavorare ad una risoluzione che cerchi un po' di fare chiarezza rispetto ai temi trattati. Alcuni, mi pare sono stati ripresi anche dalle Consigliere di opposizione, fanno riferimento a una norma regionale, altri fanno riferimento a una patologia importante, che mi pare sia stata qui trattata per la prima volta e mi riferisco alla vulvodinia, alla medicina di genere, alla ripresa della questione dell'endometriosi, come ha detto la Consigliera Casini.
La questione sulla quale voterei anche adesso non è oggetto di questa mozione, come ha detto la Consigliera Vitri rispetto alla mozione del Parlamento.
Se vogliamo fare qualcosa di costruttivo e di utile occorre lavorare insieme ad una risoluzione, magari c'è da spacchettare questa mozione che riprende molti argomenti, tutti importanti.
Credo che dobbiamo lavorare insieme nella chiarezza. Con un intervento costruttivo e in questo senso chiedo di poter lavorare ad una o più risoluzioni su questi temi per dare e per raggiungere risultati concreti e positivi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Bora di aver posto all'attenzione dell'Aula il tema trattato.
Con dispiacere non vedo l'Assessore alla sanità, anche perché in questo passaggio provare ad ascoltare e soprattutto a raccogliere quello che può essere utile su un tema così delicato, di cui si parla poco, che colpisce molto spesso nel silenzio tantissime donne, anzi quasi tutte donne, seppure anche gli uomini.
Hanno ben illustrato sia la Consigliera Bora che la Consigliera Casini e devo dire anche la Consigliera Menghi, però a quest’ultima dico, parte autorevole della maggioranza tra l'altro componente di Commissione di sanità, che c'è un modo per essere propositivi al di là delle parole e l'essere propositivi al di là delle parole vuol dire che sarebbe un atto serio da parte del Governo della sanità delle Marche, per esempio, decidere su questo tema di definire risorse.
Ci sono altre Regioni, Assessore Brandoni, che sulla fibromialgia hanno dettato linee di indirizzo destinando alle varie Aziende pochissimi soldi, ma trasmettono un messaggio non solo al sistema sanitario, ma anche a coloro che soffrono di questa odiosa malattia per poter avviare una serie di obiettivi.
Come tutti sanno o molti sanno, non è una malattia curabile, però la si può affrontare. Come? Lo dico a lei mancando l'Assessore alla sanità, per esempio, destinando alcune risorse non rilevanti alla fibromialgia, fissando un documento che individui le linee direttive e che le affronti sulle basi essenziali, la formazione dei medici riguardo al tema, per esempio mettendo a disposizione ed immaginando una serie di attività che possono in una qualche maniera attenuare, quindi dare la possibilità alle donne di svolgere attività motoria o altro, quindi in una qualche maniera si trasmette un messaggio chiaro alle persone.
Non c'è bisogno che lo Stato …, non è obbligatorio, non è vincolante che lo Stato definisca nei Lea questo tema, lo sappiamo tutti, certo è auspicabile, ma questo non vincola e non esclude la necessaria responsabilità di chi governa una Regione rispetto a un messaggio da mettere a disposizione.
Parlare è facilissimo e qui noi ne siamo una buona testimonianza, ma l'investimento non sarebbe di milioni e milioni di euro, allora chi governa questa sanità faccia una cosa semplice dal punto di vista programmatorio, verifichi quante persone soffrono di questa malattia, appronti un budget minimo per poter attivare le azioni essenziali, ribadisco, la formazione dei medici, una serie di attività che non sono certo io a individuare, ma è sufficiente ascoltare alcuni medici per capire cosa può essere utile.
Sono tre atti e chi ha amministrato sa bene cosa fare, non abbiamo bisogno di milioni, ecco perché dico che le belle parole, che condivido, della Consigliera Menghi e delle altre Consigliere che sono intervenute, si possono trasformare in una buona azione amministrativa, senza che qualcuno si senta offeso da questo.
Porto questo contributo: al di là del registro e delle altre questioni si arrivi a qualcosa di concreto, mandando un messaggio chiaro alle persone. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Questo è un tema a noi molto caro, tant'è che in Commissione sanità l’abbiamo approfondito tantissime tante volte sia con la legge che con tutti gli approfondimenti e le audizioni, anche a breve.
E’ correttissimo quello che dice e ci ricorda la Consigliera Menghi sull'individuazione dei centri di riferimento regionali, questo denota una forte attenzione, è tutto condivisibile quello che dite ed in virtù di questo mi pare opportuno - e sono convinto che ci sarà la buona volontà da parte delle Consigliere proponenti che sono intervenute ed anche del Consigliere Carancini - trovare una formula per una risoluzione la più condivisa possibile su una tematica che a noi è molto cara. C’è tutta la nostra volontà di trovare una soluzione.
L'Assessore Saltamartini, Consigliere Carancini, mi perdoni, è dovuto uscire, è venuto a riferirmelo, si scusa ed ha chiesto espressamente a me e alla Consigliera Menghi di cercare di valutare subito un'opportunità per una risoluzione. Ci tengo a riferirlo perché si è premunito di dirmi questa cosa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Il dispositivo di questa mozione è anche abbastanza banale, nel senso che si fa fatica a capire come non siamo nelle condizioni di votarlo. Però anche le cose scritte bene possono essere scritte meglio, per cui se c'è una disponibilità della maggioranza a lavorare a un testo condiviso in tempi brevi … A patto che la mozione venga inserita nel prossimo Consiglio regionale diamo la nostra disponibilità a lavorare su questo testo.
Giusto per capire, io come prima firmataria avrò come riferimento per la maggioranza la Consigliera Menghi o il Consigliere Baiocchi? Va bene, ok. Grazie.
PRESIDENTE. Se non ci sono contestazioni, rinviamo al prossimo Consiglio regionale, che è il 21 di maggio, quindi, abbiamo un po' di tempo, con preghiera di arrivare con la risoluzione in modo tale di andare alla discussione e alla votazione.
Rinvio della mozione n. 246. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per lasciarlo a verbale rispetto alla mozione n. 231, non ero presente, però avevamo concordato questa mattina …, perfetto, benissimo.
PRESIDENTE. Ho chiamato la mozione, poi giustamente mi hanno ricordato della Conferenza dei Presidenti.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 14,00.