Resoconto della seduta n.151 del 18/03/2014
SEDUTA N. 151 DEL 18 MARZO 2014

La seduta inizia alle ore 11,10

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 151 del 18 marzo 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 150 dell'11 marzo 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 399 in data 13 marzo 2014, ad iniziativa del Consigliere Solazzi, concernente: “Modifiche alla l.r. 10/08/1988, n. 34 “Finanziamento delle attività dei gruppi consiliari”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 633 dei Consiglieri Giancarli, Binci, Silvetti, Donati, Ricci, Acquaroli: “Aeroporto Ancona/Falconara”;
n 634 del Consigliere Cardogna: “Per la modifica del Patto di stabilità interno e la trasformazione della Cassa depositi e prestiti in ente di diritto pubblico al servizio degli investimenti degli enti locali”;
n. 635 del Consigliere Latini: “Crisi occupazionale Roal - salvaguardia dell'occupazione ed utilizzo di ammortizzatori sociali”;
n. 636 del Consigliere Latini: “Difesa del sistema produttivo regionale e della salvaguardia dell'occupazione”;
n. 637 del Consigliere Bugaro: “Terza corsia A/14 tratto Senigallia - Chiaravalle, istituzione tavolo regionale” (ritirata con nota n. 2234 del 17/03/2014);
n. 638 dei Consiglieri Bugaro, Solazzi, Pieroni, Romagnoli, Ortenzi: “Terza corsia A/14 tratto Senigallia – Chiaravalle, istituzione tavolo regionale”.
Hanno chiesto congedo gli Assessori Marcolini e Mezzolani.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Come da accordi presi durante la Conferenza dei Capigruppo chiedo, se è possibile, vista l'urgenza, personalmente non la vorrei nemmeno illustrare, di mettere ai voti la mozione n. 638 sulla terza corsia, presentata dall'Ufficio di Presidenza.

PRESIDENTE. Il testo è stato distribuito? Direi di distribuire il testo e casomai la inseriamo come primo punto dopo le interrogazioni e le interpellanze, al 2 bis, va bene? La distribuiamo se siete d'accordo di procedere così. Va bene, allora al punto 2 bis.
Passiamo alle interrogazioni, considerando che gli Assessori Mezzolani e Marcolini hanno chiesto congedo, direi di passare all'interrogazione del Consigliere Traversini.

Interrogazione n. 1487
ad iniziativa del Consigliere Traversini
"Chiusura strada della Contessa"

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1487 del Consigliere Traversini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente, in relazione all'interrogazione n. 1487 del 2013, del Consigliere Traversini, si rappresenta quanto segue: premesso che la strada della Contessa è un'infrastruttura di grande importanza nell'ambito dei collegamenti tra le regioni Marche ed Umbria e in particolare tra le province di Perugia e di Pesaro e Urbino. Lo è ancora di più oggi che l'Umbria è entrata a far parte della Macroregione Adriatico Ionica, nell'ambito della quale il tema delle interconnessioni è particolarmente strategico, c'è un asse dedicato, il secondo asse.
Questa strada costituisce il collegamento diretto tra la strada statale 3-Flaminia e la Valle Egubina la quale si apre poi bilateralmente a sud verso la superstrada Perugia-Ancona e a nord per la Val d'Assino, alla E45 nei pressi di Umbertide.
L'infrastruttura attuale, non più statale, non è adeguata come piattaforma ai transiti giornalieri (circa 3500 veicoli giornalieri registrati). Data l'importanza del collegamento interregionale che connette la costa adriatica con l'Umbria, la Provincia di Perugia e la Provincia di Pesaro Urbino, attuali gestori, hanno già chiesto che la strada ritornasse all'Anas.
Recentemente, e purtroppo abbastanza frequentemente negli ultimi anni, la strada statale 452 ha registrato diverse interruzioni del traffico, anche per lunghi periodi, dovute a frane e smottamenti localizzati che hanno costretto ad interventi di somma urgenza necessari a ripristinare la viabilità.
In data 11 novembre 2013 si è verificata un'ulteriore frana che ha interessato parte della carreggiata della strada della Contessa, con il cedimento di circa metà della stessa, verso il fiume Burano, per un tratto di circa 15-20 m.
La frana si è verificata nel territorio della regione Umbria, provincia di Perugia, poche decine di metri oltre il confine tra le due regioni.
Successivamente alla frana, che ha determinato l'interruzione del traffico per ovvi motivi di sicurezza, la Provincia di Perugia, considerando l'importanza della strada e le conseguenti sollecitazioni ricevute, si è attivata celermente per effettuare delle indagini (sondaggi, campionamenti) e valutare meglio il dissesto e i possibili interventi.
Sulla base delle prime risultanze è stato deciso, come primo intervento di somma urgenza, di ricostruire la scarpata che ha subìto il cedimento, con massi ciclopici e terreno di riporto costipato, così da creare un contrafforte alla porzione di strada rimasta intatta.
A seguito di questo intervento è stato stabilito di riaprire la strada a senso unico alternato regolato da semaforo, utilizzando la sola corsia lato monte non interessata dal cedimento. Il transito è stato così riaperto il giorno 30 novembre 2013. Per sicurezza viene effettuato anche un monitoraggio giornaliero per verificare che non ci siano cedimenti. II costo degli interventi già effettuati, affidati con urgenza, per i quali si è riuscita a trovare una copertura, ammonta a circa 300.000 euro.
Attualmente la Provincia di Perugia è in attesa dei risultati delle indagini di laboratorio per poter effettuare delle verifiche di stabilità di maggior dettaglio e definire gli interventi di consolidamento definitivi per ripristinare il traffico a doppio senso. Probabilmente come intervento definitivo dovrà essere realizzata una palificata con cordolo; indicativamente il costo degli ulteriori interventi per riaprire completamente la strada potrebbe essere dell'ordine di 500.000-700.000 euro. Per il reperimento di tali ulteriori fondi la Provincia di Perugia si è attivata con la Regione Umbria.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia nel 2005 ha finanziato la redazione di un progetto di adeguamento della strada della Contessa, comprensivo dello studio di prefattibilità ambientale, individuando tre soluzioni alternative di tracciato con i relativi importi. L'aggiornamento dei computi potrà essere facilmente attualizzato, una volta individuata la migliore alternativa progettuale, predisponendo la revisione dei costi parametrici utilizzati per le stime.
Considerato tutto questo escursus va messo in evidenza l'impegno recentemente preso dal Presidente Spacca che ha seguito personalmente la vicenda con il sottosegretario onorevole Rocco Girlanda. Il Presidente della Regione Marche ha trasmesso al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti il progetto preliminare per l'adeguamento della strada statale 452-strada della Contessa chiedendo un incontro per fare il punto congiuntamente con la Regione Umbria e le Province di Pesaro e Urbino e Perugia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente.
Mi ritengo molto soddisfatto della risposta con cui l'Assessore ha ribadito l'importanza strategica del collegamento della Contessa per tutta la zona del pesarese che va da Urbino fino a tutta la vallata del Metauro, sbocco naturale ormai da secoli, di importanza strategica per l'Umbria, addirittura in direzione Roma.
Lo ha ribadito ed ha ribadito l'impegno che c'è stato, quindi, devo ringraziare l'Assessore, ma in maniera particolare il Presidente che da subito si è reso disponibile per cercare di rimuovere il problema, cioè la chiusura completa che ha creato tantissimi disagi alle comunità di quei territori che sono in contatto con l'Umbria, si è mosso ed è stato determinante.
E' stato ristabilito il traffico anche se a senso unico alternato, si sta lavorando per il pieno ripristino della viabilità a doppio senso.
Quello che importa ancora di più è pensare alle prospettive future, sia con i rapporti con il Sottosegretario, adesso non lo è più, era di di Gubbio, che con il Governo, per candeggiare il progetto che è stato preparato da anni dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per il miglioramento della Contessa, della rete viaria.
Questo è l'impegno che la Regione ed il Presidente si sono presi, nel lavorare non solo al ripristino, ma nel pensare al futuro ed al miglioramento di questa rete viaria.
Mi ritengo soddisfatto, non solo di quello che è stato fatto, ma di quello che si cercherà di fare, grazie.

Interrogazione n. 1589
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Accordo di Programma tra la Regione Marche e il Ministero dell'ambiente sottoscritto il 25 novembre 2010 - Interventi per la difesa della costa"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1589 del Consigliere Marinelli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente.
In relazione all'interrogazione a risposta orale di iniziativa del Consigliere Marinelli avente si rappresenta quanto segue: la gestione degli Accordi di Programma per il dissesto idrogeologico fa capo a commissari straordinari delegati nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, pertanto l'effettiva disponibilità per le Regioni delle somme per l'attuazione degli interventi non è prevista. Il commissario delegato per la Regione Marche, per questo intervento, è il dottor Antonio Senni, nominato il 9 marzo 2011.
Le risorse assegnate vengono accreditate sulla contabilità speciale aperta presso la Banca d'Italia a favore dello stesso commissario, che provvede direttamente ai pagamenti. L'accreditamento delle somme inizialmente previsto per la realizzazione dell'intera sezione attuativa dell'Accordo di Programma Marche, pari a 35 milioni di euro a carico dello Stato, non è avvenuta in unica soluzione, né in tempi rapidi, ma per stralci. In particolare l'intervento in Comune di Porto Recanati è stato ricompreso nell'elenco di interventi (parte di quelli previsti interamente dall'Accordo) di cui alla delibera CIPE 6 del 2012 e alla relativa presa d'atto CIPE del 26 ottobre 2012. Relativamente a tale elenco, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Programmazione e coordinamento della politica economica, con nota del 27 novembre 2012 ha comunicato che il versamento dei relativi importi nelle contabilità speciali dei commissari sarebbe avvenuto in maniera frazionata, con una prima tranche a titolo di anticipazione pari al 20% subordinatamente all'avvio del monitoraggio degli interventi ai sensi della delibera CIPE 166 del 2007 e con successive erogazioni da effettuarsi in base alto stato di avanzamento degli stessi lavori. La predisposizione degli strumenti tecnico-informatici per l'attività di monitoraggio, a cura del MATTM e del MISE non è stata però immediata. Si e venuta pertanto a creare una situazione di incertezza relativamente ai tempi di effettiva disponibilità delle risorse, stante la quale il commissario e la Regione hanno comunque deciso di dare avvio all'attuazione degli interventi in elenco con la stipula delle rispettive convenzioni di avviamento con gli Enti attuatori, nel caso di specie, il Comune di Porto Recanati con funzione di responsabilità del procedimento e di stazione appaltante, e la Regione Marche - Servito infrastrutture, trasporti ed energia con funzione di progettazione e direzione lavori, avvenuta a dicembre 2012.
In convenzione, il concreto inizio delle attività progettuali è stato subordinato ad una comunicazione commissariale di avvenuto trasferimento delle risorse. Tale comunicazione nelle more di accreditamento che continuava a non verificarsi è stata trasmessa dal commissario straordinario delegato agli enti avvalsi, in data 15 maggio 2013, allo scopo, almeno, di fissare la decorrenza temporale dei cronoprogrammi per la realizzazione degli interventi.
Come sopra detto, non essendo prevista la disponibilità delle risorse in capo alla Regione, non si può propriamente parlare di atti regionali di stanziamento e di assegnazione. Per avere un termine di paragone, si può considerare in qualche modo equivalente ad un tale atto, almeno per quanto riguarda i tempi di attuazione dell'intervento, la comunicazione commissariale trasmessa agli Enti avvalsi il 15 maggio 2013 e ricevuta dal Comune di Porto Recanati in data 22 maggio 2013. Ad oggi, nella contabilità speciale del commissario risulta accreditata una somma pari a circa il 70% dell'importo complessivo degli interventi convenzionati.
La tipologia di intervento, da realizzarsi con la somma di 4.210.000 euro consiste in un'opera di ripascimento su un tratto di 1.650 metri dì spiaggia in Comune di Porto Recanati, località Lido delle Nazioni. Tale tipologia di intervento è stata definita, anche su indicazione dell'Amministrazione comunale di Porto Recanati, in sede progettuale, previa valutazione dell'efficacia complessiva e del miglior rapporto costi benefici delle varie soluzioni tecniche possibili.
In base al cronoprogramma attuativo, comunicato lo scorso mese dì gennaio dal Comune di Porto Recanati, la data prevista di inizio il 10 maggio 2014, la gara è stata espletata e il Comune è in attesa della stipula del contratto, la data prevista di fine lavori è il 5 gennaio 2015, durata contrattuale dei lavori 240 giorni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Giorgi per la chiarezza della risposta. Non mi è mai capitato, finalmente un Assessore mi risponde in maniera precisa. Finalmente comincio a capire, tante volte ci sono grandi discussioni, grandi letture di fascicoli ed alla fine la sostanza non c'è.
Mi permetta, Assessore, senza nulla interferire sulla sua attività, si è fatto un accordo con il Ministero dell'ambiente nel dicembre 2012 ed arriviamo a fare i lavori nel 2014.
Lei ha descritto l'iter in maniera molto precisa: il commissario, la data importante del 15 maggio 2013, ma non pensate, per i pochi che mi ascoltano, che la politica arrivi troppo tardi nel mettere mano ad una situazione di difficoltà, perché abbiamo parlato, Assessore, di questo problema all'inizio della legislatura con l'Assessore Donati, con la Prestigiacomo nell'autunno del 2010 ed arriveremo a finire i lavori quando saremo in scadenza, nel gennaio 2015.
Una politica che non rispetta più quelle che sono le esigenze dei territori. Una politica che si deve interrogare sul fatto che, forse, come dice qualcuno, è da rottamare o c'è da avviare un processo di critica per chi è in difficoltà.
Le Marche stanno facendo un grosso sforzo per far si che siano una regione turistica e culturale, ma che stagione potranno avere gli operatori di Porto Recanati se alcuni spazi sono stati completamente spazzati via? Domenica sono andato a fare una passeggiata, c'è un chiosco a Porto Potenza completamente preso dal mare. Bisogna fare interventi di ripascimento per circa 2.000 metri, è un turismo che non parte, un turismo che avrà un handicap, un turismo che creerà dei problemi economici, in questo caso agli esercenti balneari di Porto Recanati.
Non è possibile, Assessore, parlare, fare un protocollo di governo nell'ottobre 2010 ed arrivare al 2015, speriamo, a lavori compiuti.
Il 2014 sarà una stagione estiva che non porterà turismo, che sarà in perdita. Questo grazie alla poca intelligenza della politica, perché poi ognuno se ne lava le mani, da sfogo alle proprie incapacità, e questo mare magnum di leggerezza, di lacci e lacciòli ci porterà a risolvere il problema forse in 5 anni.

Interrogazione n. 1548
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
"Collaborazione degli uffici per l'avvio delle procedure di gara da parte della SUAM"

Interrogazione n. 1504
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Attività della Stazione unica appaltante della Regione Marche (SUAM)"
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazione n. 1548 del Consigliere Busilacchi e n. 1504 del Consigliere Bugaro, abbinate, le dobbiamo rinviare per l'assenza dell'Assessore Mezzolani

Interrogazione n. 1469
ad iniziativa del Consigliere Binci
"Sito di bonifica basso bacino del fiume Chienti"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1469 del Consigliere Binci.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Prima di rispondere puntualmente alle richieste è necessario premettere le seguenti considerazioni.
Gli uffici hanno atteso l'emanazione della legge regionale n. 44 del 29 novembre 2013 il cui articolo 24 prevede che spettano ai Comuni posti all'interno dell'area ex BBC le procedure amministrative relative alla bonifica dei siti ricadenti nel territorio di ogni singolo Comune (comma 1) e si demanda agli Enti interessati, a valle della ricognizione delle disponibilità finanziarie, la stesura di un eventuale nuovo Accordo di Programma (comma 2).
Inoltre la completa operatività della P.F. interessata si è raggiunta solo nel momento in cui è terminata la dirigenza ad interim (1 febbraio 2014), la presenza di una dirigenza costante mette nelle condizioni di poter ottenere una discussione concreta ed operativa tra tutti gli Enti interessati.
In ogni caso la P.F. interessata in questo periodo ha partecipato alle Conferenze dei Servizi convocate dai vari Comuni dell'area interessata. Dette Cnferenze hanno permesso ai Comuni di approvare nel mese di gennaio 2014 i progetti da presentare per la partecipazione al bando di cui al DDPF 45/CRB/2013. La graduatoria del bando (DDPF 07/CRB/2014) ha permesso di contribuire con 300.000 euro al finanziamento del progetto di "Messa in sicurezza permanente della ex discarica comunale del Comune di Sant'Elpidio a Mare in località Brancadoro" che riguarda un territorio sito all'interno dell'area ex SIN basso bacino Chienti.
Al momento si sta valutando la possibilità di scorrimento della graduatoria medesima, che al primo posto utile prevede il finanziamento di un progetto di caratterizzazione di un'area inserita nel territorio ex SIN Comune di Civitanova Marche.
I Comuni tramite Conferenze dei Servizi inoltre hanno già iniziato la restituzione agli usi legittimi dei siti interessati da caratterizzazione che non presentano superamenti di legge dei parametri indagati.
Inoltre, sulla base della cartografia redatta da Arpam nel marzo 2011, dove si evidenziano aree che non sono interessate da inquinamento, né sui terreni, né sulle acque, i Comuni hanno iniziato a restituire agli usi legittimi tutte le particelle che ricadono nelle aree esenti da inquinamento.
In merito ai quesiti dell'interrogazione:
- in merito all'opportunità di effettuare analisi sui prodotti agricoli e sugli animali, stante il fatto che detti controlli sono di spettanza di altri enti competenti, con l'emanazione delle ordinanze comunali di divieto d'uso dell'acqua per scopi irrigui e alimentazione animale (richiamate nelle premesse dell'interrogazione) si è già adempiuto a quanto previsto dalle norme vigenti in materia di bonifiche;
- in merito alla ulteriore campagna di campionamento della falda I'Arpam ha presentato una proposta che è in corso di verifica. Il nuovo campionamento potrebbe ridurre ulteriormente le aree interessate dal problema inquinamento della falda, nel frattempo, si stanno restituendo agli usi legittimi tutte le particelle ricadenti nelle aree evidenziate nella cartografia Arpam 2011 non interessate da inquinamento;
- in merito alle procedure per la stesura di un nuovo accordo di programma, è necessario proseguire con le consultazioni preliminari con gli enti coinvolti per verificare le azioni attuabili rispetto alle disponibilità finanziarie concrete. Si fa presente che l'Assessorato si è interessato per intercettare, ove possibile, eventuali fondi europei (FESR) e nazionali (FSC) per le bonifiche, ma i riscontri allo stato attuale sono stati negativi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ritengo che la questione della bonifica del basso bacino del fiume Chienti sia fondamentale e la Giunta dovrebbe metterla come impegno prioritario.
Impegno prioritario perché era un'area da bonificare in quanto sito di interesse nazionale, ma è stata declassata, quindi, la competenza non è più nazionale, ma è del nostro territorio per cui la problematica va affrontata con determinazione.
Sono preoccupato, anche i cittadini lo sono, del fatto che stenta a partire questa azione complessiva. Stenta a partire perché manca un accordo di programma e soprattutto mancano le risorse per gli interventi di bonifica, proprio per questo serve un intervento forte di programmazione che preveda, quindi, preparatorio all'accordo di programma, una valutazione complessiva dei costi della bonifica che, forse, si aggirano intorno ai 3, 4 milioni di euro, e verificate le risorse disponibili di Comuni e Province, la Regione deve programmare, nell'arco di due, tre, quattro anni, un intervento che permetta di realizzare questa bonifica.
Non è possibile che un territorio così vasto e così significativo della nostra regione, il basso bacino del Chienti ha anche una forte vocazione agricola e turistica, abbia questa spada di Damocle dell'inquinamento della falda acquifera.
La proposta che faccio è che ci sia una programmazione e se servono 3 milioni di euro, si distribuiscano in quattro, cinque anni e si preveda una programmazione di questo tipo, se li vogliamo tutti in una volta, ma se aspettiamo qualcuno altro, penso che questo lavoro non si farà mai.
3 milioni euro in sei anni, la Regione metta 500mila euro all'anno per integrare le risorse che mancano. Non è possibile condannare i cittadini a vivere in un ambiente insalubre che mette a rischio la loro salute.
Vengo alla questione che bisogna, in un discorso di informazione, rassicurare i cittadini rispetto ai controlli sanitari ed epidemiologici su quel territorio, per verificare che non ci sia la compromissione della salute. Un conto sono le ordinanze per il divieto delle acque, un conto è verificare la qualità dei prodotti agricoli e degli allevamenti per evitare che ci sia rischio per la salute dei cittadini. Altrimenti l'alternativa qual è? E' quella di far addormentare la sensibilità dei cittadini e la sensibilità delle istituzioni su questo tema, dimenticarlo e ritrovarsi con i danni per la salute dei cittadini. Su questo chiedo un impegno forte della Giunta regionale. Grazie.

Interrogazione n. 1445
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Sicurezza sul lavoro e retribuzione degli addetti al pulimento ferrovie"

Interrogazione n. 1330
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Trenitalia addetti alle pulizie senza stipendio"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1445 del Consigliere Bucciarelli e l'interrogazione n. 1330 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. Dico ai Consiglieri interroganti che il problema al quale si riferivano è stato, come loro sapranno sicuramente, risolto.
I Consiglieri hanno sollevato un problema che all'epoca era veritiero ed esistente, poi verso la fine del mese di ottobre, dello scorso anno, c'è stato un incontro di conciliazione organizzato in Prefettura rispetto al quale l'azienda che era sub appaltatrice per la gestione di questi servizi si è impegnata a saldare quanto dovuto e a versare gli stipendi dei mesi successivi. Ci risulta che ciò sia avvenuto, che sia stato fatto, quindi, il problema è risolto.
Approfitto dell'occasione per dire che noi ci siamo interessati pur non avendo sulla questione una capacità ed una possibilità di intervento diretto perché la Regione Marche ha un contratto con Trenitalia per la gestione dei servizi ferroviari, poi però Trenitalia per quanto riguarda i servizi di pulizia o di altra natura fa un bando suo ed appalta questi servizi a delle società e ci sono dei contratti rispetto ai quali noi non abbiamo possibilità di intervenire se non in forma generale, così come abbiamo fatto in questo caso per via del contratto di servizio che ci lega a Trenitalia.

PRESIDENTE. Il Consigliere Latini rinuncia alla replica.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. So che il problema che avevo sollevato è stato risolto, voglio comunque ringraziare e do atto all'Assessore dell'impegno anche se in pratica è relativo al rapporto con le ferrovie.

Interrogazione n. 1569
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Mancata presentazione di un piano industriale da parte del Gruppo Ferretti proprietario del marchio CNR"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1569 del Consigliere Bucciarelli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giannini.

Sara GIANNINI. II 19 febbraio 2014 si è svolto l'incontro al Ministero dello sviluppo economico tra l'Azienda Ferretti e le federazioni di categoria degli edili di Cgil, Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal). Scopo dell'incontro era esaminare la situazione aziendale che secondo le dichiarazioni dei vertici presentava severe criticità. In particolare venivano individuati i seguenti elementi volti al contenimento dei costi industriali valutati intorno a 5 milioni di euro: l'attuale assetto produttivo su più cantieri veniva ritenuto inefficiente e la capacità produttiva (in particolare per la produzione in vetroresina) praticamente doppia rispetto alla produzione effettiva.
Sulla base di queste considerazioni l'Azienda aveva individuato Forlì come stabilimento produttivo da chiudere. Nel piano dell'azienda si sarebbe proceduto al trasferimento delle produzioni di Forlì negli altri stabilimenti del gruppo ed al conseguente trasferimento dei lavoratori nei siti di La Spezia e Cattolica-Mondolfo oltre a determinare circa 50 esuberi di personale. Il programma dell'Azienda ha provocato la proclamazione, da parte delle organizzazioni sindacali, dello stato di agitazione dei lavoratori di tutti gli stabilimenti del Gruppo Ferretti S.p.A. e sono state indette 4 ore di sciopero per il 14 febbraio 2014 in tutti i cantieri del gruppo.
L'accordo raggiunto al MISE ha una durata di quattro anni ed impegna l'azienda ad una verifica periodica (trimestrale) con le organizzazioni sindacali sulle prospettive industriali ed economiche. Sul fronte occupazionale viene scongiurata la chiusura dello stabilimento di Forlì e vengono mantenuti gli impegni produttivi di tutti gli altri stabilimenti in Italia, compreso quello di Mondolfo.
L' utilizzo degli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione straordinaria e la mobilità volontaria, così come le flessibilità contrattuali in tema di orario di lavoro e la rivisitazione del premio di risultato, consentiranno all'Azienda di avere risultati strutturali sul fronte dei costi ed in particolare del costo del lavoro.
Un accordo importante perché si sono scongiurati licenziamenti, esuberi annunciati e trasferimenti di personale.
Ora la Regione Marche si impegnerà per la sua parte per sostenere il settore della nautica, soprattutto sulla programmazione 2014-2020, sul fronte dei fondi dell'innovazione e della ricerca anche se, vorrei specificare, pur potendo già partecipare ai bandi di innovazione e ricerca, che si sono chiusi pochi mesi fa, il settore nautico non ha avanzato progetti né di innovazione né di ricerca. Stiamo ancora definendo il bando per le filiere approvato, credo, nel 2009 per il quale dietro le vicissitudini delle aziende di riferimento e le aziende leader delle filiere non si sono ancora chiusi completamente i finanziamenti.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Ringrazio l'Assessore per la risposta da cui si evince che la Regione Marche ha seguito questa vertenza che riguarda un settore molto importante con una delle aziende più prestigiose per la produzione nel settore nautico della città di Ancona e di questa nostra Regione.
E' stato importantissimo il ruolo svolto dalle organizzazioni sindacali e dal movimento dei lavoratori per inchiodare, uso un termine forte, la ditta a sottoscrivere questo accordo che comunque va verificato.
Mi permetto però, Assessore, di darle delle indicazioni.
Sono d'accordo quando dice che il settore della nautica dovrà essere inserito nella programmazione europea 2014-2020, però non basta, sul piano politico credo che non basti, non tanto perché dobbiamo ricercare sempre più fondi, che è una cosa giusta.
Una domanda: perché è stato accantonato e non si parla più del progetto del distretto del mare? Perché cantieri come questi, che hanno presentato progetti per l'economia blu, progetti che oggi andrebbero inseriti pienamente sia per il loro aspetto produttivo ed occupazionale, quindi l'economia, che per i rapporti relazionali con l'altra sponda, non sono inseriti appieno nel settore dell'economia del mare con progetti ad hoc? Nel progetto della Macroregione adriatico-ionica? Anche se mi sembra ancora abbastanza fumoso.
Prendo atto della risposta e, ripeto, ribadisco questi consigli, credo possano dare più consistenza all'accordo e più tranquillità ai lavoratori.

PRESIDENTE. Chiudiamo la parte relativa alle interrogazioni, non solo per i tempi, ma anche perché non ci sono più gli Assessori.
La mozione n. 638, quella concernente: "Terza corsia A/14 tratto Senigallia – Chiaravalle, istituzione tavolo regionale” la rinviamo perché, da un colloquio informale avuto con il Presidente, avremo delle novità entro il 21.

Proposta di legge n. 217
ad iniziativa dei Consiglieri Sciapichetti, Traversini
"Interventi a favore della sicurezza e dell'educazione stradale"

Proposta di legge n. 239
ad iniziativa della Consigliera Ciriaci
"Disposizioni per il miglioramento della sicurezza stradale stradale nella Regione Marche"
(abbinate)

(Testo unificato)"Interventi a favore della sicurezza stradale"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 217 ad iniziativa dei Consiglieri Sciapichetti e Traversini e la proposta di legge n. 239 ad iniziativa della Consigliera Ciriaci, abbinate.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. L'atto che noi andiamo a discutere è un testo unificato di due proposte di legge presentate dal Consigliere Sciapichetti e dal sottoscritto e dalla Consigliera Ciriaci.
Testo unificato grazie al lavoro svolto in Commissione.
Devo ringraziare in particolar modo la dottoressa Lispi che ci ha lavorato in maniera efficace.
Una proposta di legge che tocca un argomento importante con risvolti particolari dal punto di vista sociale, in quanto il fenomeno degli incidenti stradali, come dicevo, ha risvolti sociali ed umani e l'Organizzazione mondiale della sanità lo mette in cima alle problematiche di cui tenere conto per cercare soluzioni.
Per capire bene qual è il fenomeno nelle Marche do alcuni dati: nel 2012 ci sono stati 5.500 incidenti, con 99 morti e con quasi 8.000 persone che hanno riportato danni anche permanenti.
Va detto che dal 2001 al 2012 c'è stato un calo continuo, costante, degli incidenti e della mortalità. Lieve, ma costante, c'è stato un picco di ritorno nel 2011, però dal 2001 al 2012 i dati sono abbastanza positivi.
Il dato nazionale è di circa 6 mortalità ogni 100.000 abitanti, contro il 6,4 della regione Marche. Le province più incidentate sono quelle di Ancona e di Pesaro, probabilmente perché sono le più popolose. Siamo leggermente superiori alla media nazionale.
Va anche detto del lavoro che svolge la polizia stradale per il controllo e per la diminuzione degli incidenti. Ci sono state circa 80.000 infrazioni sollevate nel 2013. Infrazioni al codice della strada, spesso dovute a comportamenti e a cattive abitudini dei cittadini. Anche noi ne siamo soggetti, la maggior parte di queste infrazioni riguardano l'uso improprio del telefonino, la mancanza della cintura di sicurezza, il problema del casco. Tutte infrazioni ricorrenti che sono le cause maggiori degli incidenti stradali. Devo dire che la polizia stradale nel portare avanti il proprio lavoro fa un'opera di prevenzione molto efficace.
Nella regione Marche, come in altre regioni, ci sono degli incidenti stradali provocati dagli animali vaganti, su questo, attraverso dei progetti, si sta facendo un lavoro anche a livello europeo dove ci sono delle metodologie nuove e innovative con sistemi elettronici che stanno funzionando, oltre ai cacciatori che fanno la selezione.
Andando nell'articolato, va detto che si tratta di una legge di 8 articoli. E' una legge molto semplice perché il campo su cui può agire la Regione è molto limitato. La competenza della sicurezza stradale è prettamente legata all'attività dello Stato, come il codice della strada e tutto quello che comporta, compresa la cartellonistica. Tant'è che una proposta del Consigliere Marangoni legata, alla cartellonistica, non è stata inserita nel testo di questa legge perché di competenza statale.
Nell'articolato si evince, con gli articoli 1 e 2, quelle che sono le azioni della Regione, azioni che mirano al miglioramento delle condizioni della sicurezza stradale ed, allo stesso tempo, a favorire l'informazione e la prevenzione.
L'informazione e la prevenzione passano attraverso delle azioni, come ad esempio il coordinamento di chi si occupa di educazione stradale e di progetti nelle scuole. Importantissima è la preparazione, la realizzazione di progetti che coinvolgono le scuole, perché la prima vera educazione stradale, la prima vera prevenzione, la si fa nelle scuole, quindi, il fatto che si coinvolgano le scuole è estremamente determinante. Un'altra azione di cui si occupa questa legge, sempre a livello di prevenzione stradale, riguarda l'attività di formazione, progetti finalizzati a ridurre le stragi del sabato sera, un tema importante a livello nazionale per quello che succede ai nostri giovani, con corsi di guida sicura e campagne informative.
Tutto questo è contenuto in una strategia che la Regione si dà attraverso il programma per le politiche della sicurezza stradale, programma annuale, in sintonia con quello nazionale. Mette insieme i soggetti che sono legati al tema della sicurezza stradale, quindi, le scuole ed i comparti di varie attività, dalla sanità alle infrastrutture, perché sicurezza stradale è anche buon funzionamento della rete viaria. Tutto questo coadiuvato da un supporto tecnico che è previsto dalla legge: l'Osservatorio regionale per la sicurezza stradale. Un organismo prettamente tecnico che non ha costi per la Regione, la responsabilità di questo Osservatorio è di un dirigente del servizio regionale, ha due rappresentanti nominati dal Cal, comandanti o responsabili dei servizi di polizia municipale, e quattro esperti nominati dall'Assemblea legislativa. L'Osservatorio regionale sarà di supporto per arrivare al programma per la sicurezza stradale.
Queste azioni sono il cuore della politica, ciò che la Regione Marche può fare è legato all'informazione ed alla prevenzione in merito agli incidenti stradali ed alla sicurezza stradale.
Questo è il contenuto della legge che ha un'ambizione molto semplice, anche perchè non può intervenire in quella che è una competenza statale, mettere insieme i soggetti, sollecitare e fare prevenzione partendo dalla scuola, attraverso campagne, informazione e progetti, per migliorare la qualità della vita dei cittadini ed, in questo caso, ridurre il rischio di incidenti stradali, grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente, per quanto riguarda questa legge ho pochissimo da aggiungere, è stato molto esaustivo il Consigliere Traversini come relatore di maggioranza.
E' sicuramente una legge che si inserisce nell'ambito delle competenze prevalentemente statali, anzi quasi esclusivamente statali. L'obiettivo di questa legge è quello di rafforzare l'aspetto informativo, preventivo ed educativo, direi che è questo lo scopo della legge.
Da parte dell'opposizione c'è consenso, quindi, voteremo in termini positivi per approvare questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ritengo che la parte più importante di questa legge sia il monitoraggio dell'attuale stato delle nostre strade. Qui si è parlato soprattutto di informazione e formazione alla prevenzione in merito alla sicurezza stradale, ma io penso che noi abbiamo una competenza specifica per quello che riguarda le infrastrutture. La realizzazione e la manutenzione delle strade è una competenza specifica della nostra Regione, delle Province e dei Comuni,.
Sarebbe il caso di fare un piccolo monitoraggio, un piccolo osservatorio sullo stato di conservazione delle strade, sui rischi delle strade della nostra regione, e come intervenire per migliorare. Tantissime nostre strade, per esempio, sono percorse anche a piedi, in bicicletta, e non hanno percorsi dedicati. Moltissime persone perdono la vita mentre frequentano o transitano per le pubbliche strade, quindi, la sicurezza stradale è quella di chi vive in territori, come le nostre città, che sono pieni di strade, attraversati dalla strada nazionale, da strade provinciali, nei quali si verificano incidenti negli attraversamenti pedonali. Spesso non c’è possibilità di attraversamento, anche nel caso di strade che attraversano quartieri o vie affiancate da abitazioni. Penso che quando si parla di infrastrutture e di strade - vedo l'occhio luccicante di noi politici perché la cosa che si ama di più è programmare strade, inaugurare strade - sarebbe il caso di riflettere su quali vie hanno una maggiore frequenza di traffico e dove possono esserci rischi sia per i cittadini che vanno a piedi, che per gli automobilisti. Secondo me, solo questo può portare a diminuire quella che è la mortalità in questa direzione.
E' una cosa che costa pochissimo, la proposta che faccio alla Giunta e all'Assessore competente è quella di fare un monitoraggio della viabilità attuale, rispetto anche ai nuovi flussi di traffico, per esempio anziché pensare a nuove strade, si potrebbe pensare all'adeguamento delle strade esistenti per collegamenti alternativi. Noi abbiamo tantissime piccole strade che potrebbero essere dei by pass dei centri cittadini e potrebbero, anche dal punto di vista sanitario e di sicurezza, migliorare la vivibilità delle nostre città, magari, attraverso l'adeguamento delle piccole strade che ci sono, si migliorerebbe l'attuale rete e si migliorerebbero i flussi di traffico.
Migliorando la viabilità, ci potremmo rendere conto che possiamo liberare le nostre città, creando vie alternative per alleggerire quelle che sono appesantite, utilizzando e potenziando strade già esistenti. E' un po' la logica del buon senso che però non mi sembra essere mai utilizzata.
Rispetto alla questione della sicurezza stradale, evidenzio, per esempio, la variante alla statale 16 tra Ancona e Falconara, tra Ancona nord ed Ancona sud.
Abbiamo una corsia che, in alcuni tratti, è ad un senso di marcia ed in altri è a due sensi di marcia, le corsie si alternano e lì muoiono tantissime persone. Noi continuiamo a parlare di sicurezza stradale, ma lì serve un intervento infrastrutturale. Nessuno fa questo intervento infrastrutturale, ci sono strade strette che non hanno possibilità di passaggi laterali, non hanno visibilità dell'innesto e nessuno modifica queste situazioni, quindi, la nostra competenza non è tanto spendere soldi sulla prevenzione, sull'informazione stradale, la nostra competenza è far sì che le nostre infrastrutture viarie siano funzionali, non creino incidenti, migliorino il traffico, aumentino la possibilità di spostamento dei cittadini.
In questa direzione, secondo me, bisogna andare, qui si svolge il ruolo di programmazione della Regione, altrimenti penseremo sempre alle strade come nuove strade, invece abbiamo delle vecchie strade, mal tenute, rischiose, ed è una nostra colpa non modificare questo stato di cose.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Poche parole. Credo che, da qualche anno a questa parte, ci sia un problema di metodo in questo Consiglio regionale, cioè di fronte a un comportamento governativo di pesanti tagli ai nostri capitoli di bilancio, la Regione non rivisita fino in fondo tutto il suo impianto normativo e vede dove si può cercare di tirare fuori qualche risorsa, ma c'è l'abitudine di fare proposte di leggi innocue che sostanzialmente creano sempre lo stesso meccanismo: progetti di divulgazione, progetti informativi, osservatori. Mi verrebbe da fare la battuta che quando non si sa cosa fare in politica si regala un osservatorio ai politici, in maniera tale che si possa fare qualche nomina. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Queste nomine sono delle simulazioni perché non sono dei Consigli d'amministrazione o organi onerosi.
Vorrei ricordare che noi abbiamo adottato la riforma delle polizie locali, che peraltro poteva essere fatta in maniera migliore, in cui è previsto un Osservatorio sulle politiche della sicurezza che essendo rivolto alle forze di polizia è onnicomprensivo anche della sicurezza stradale.
Trovo questa legge una beffa nei confronti dei Comuni che, per colpa del maledetto patto di stabilità, oggi non riescono a garantire la manutenzione delle nostre strade in ogni dove e, per quanto questa legge, immagino, non spenda grandi cifre, voi capite che una leggina di qua, una leggina di la, qualche soldino di qua, qualche soldino di la, noi andiamo a frazionare risorse che sono già esigue rispetto al passato, e francamente non diamo risposte ed in questo mi associo a quanto diceva il Consigliere Binci.
Credo che per quanto sia moralmente giusto combattere le stragi del sabato sera, prevenire e combattere chi si mette alla guida nelle nostre strade ..., è un pazzo criminale ..., però credo che la Regione debba iniziare, questo è un compito del Consiglio da fare insieme alla Giunta, una rivisitazione di tutte le leggi e leggine che forse non producono poi così tanto da un punto di vista culturale e di concretezza.
Il Gruppo Centro Destra Marche si asterrà perché, ovviamente, uno non può dire che questa legge sia grave, ci mancherebbe altro, tutt'altro, ne cogliamo lo spirito propositivo e lo condividiamo, però diciamoci la verità, forse è il caso che il Consiglio regionale occupi gli ultimi mesi di questa legislatura facendo una grande rivisitazione di tutto l'impianto normativo per recuperare qualche risorsa e ridurre le leggi che producono gli osservatori perché, come si sa, gli osservatori non possono governare il territorio, è compito della politica.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Come gruppo non abbiamo difficoltà ad ammettere la bontà della legge, quindi, il sostegno, eccetera, la specificità, ritenendo un passaggio ulteriormente importante quello che, giorni fa, il Presidente della IV Commissione, il Consigliere Giancarli, ha portato in evidenza in maniera puntuale anche l'altra parte, ma sempre, ripeto, di puntualità sul discorso dei rischi di caduta dall'alto.
La Regione si sta, caro Consigliere Binci, attrezzando verso quello che è il sistema della prevenzione e dell'informazione.
La rete viaria, caro Consigliere Binci, non è che nella regione Marche ha problemi, è un rete viaria vetusta, che ancora oggi ci vede in grossa difficoltà, ma non è che esprimendo osservazioni o contrarietà alla bontà di questo strumento di legge (...) certo, va presa come stimolo e proposta per una compensazione generale.
L'unica osservazione che mi corre obbligo di fare al Consigliere Traversini è quella che avrebbe potuto essere più puntuale nello specificare che tipo di animali attraversano la strada, ma questo è un altro discorso, forse avrà tempo nelle sue riflessioni successive, per cui, come gruppo politico, esprimiamo favore a questo disegno di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Voterò questa legge che ha il pregio di tentare di mettere in rete e di razionalizzare gli interventi informativi e culturali legati ai problemi della sicurezza stradale.
Una piccola critica che ho accennato anche in Commissione, c'era una proposta di legge, quella della Consigliera Ciriaci, che su un punto, quello dei centri di guida sicura, era un tentativo serio di dare a questa legge anche quel compito che rimane fra i punti che la Regione vuol sostenere al comma e) dell'articolo 2, infatti tra i tanti interventi c'è l'organizzazione di corsi pratici di guida sicura presso centri specializzati. Secondo me, è un lavoro a cui la Giunta dovrà metterci mano, un lavoro serio si poteva fare, abbiamo deciso di non farlo per fare questa legge velocemente, ma la Giunta potrebbe anche ragionare su questo: quali centri sicuri? Che tipo di sostegno ai centri specializzati di guida sicura? Ecco s'avessimo affrontato anche il tema che ha proposto la Consigliera Ciriaci, forse avremmo fatto un lavoro più completo.
Sono intervenuto per lasciare alla Giunta un segnale, forse è un intervento che va studiato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Penso che sia una legge utile. Ho evidenziato alcune criticità.
Qualche giorno fa, penso l'abbiate vista anche voi, l'ennesima trasmissione televisiva, l'ennesimo Report, mi pare che il titolo fosse significativo, se non ricordo male, "la guerra ingiusta", segnalava, per l'ennesima volta, che in Italia muoiono circa 50.000 persone all'anno per incidenti stradali.
Nella precedente esperienza, prima di venire qui, nei Consigli provinciali e comunali, ho lavorato molto sul tema della sicurezza stradale, ci ho dedicato molto, ricordo che, a quel tempo, per verificare, in provincia di Pesaro e nelle Marche, gli incidenti stradali andammo a chiedere i verbali della polizia e dei carabinieri. Per capire: il 90% è eccesso di velocità, quello che rimane, forse qualcosa in meno, esagero, è per stato di ebrezza, guida pericolosa, il che vuol dire, se questo è vero, che il tema della sicurezza stradale è strettamente legato alla cultura della guida, all'uso delle strade, all'educazione.
Questa legge va in quella direzione, poi è evidente Consigliere Binci, sono d'accordo, le infrastrutture possono aiutare, dove c'erano semafori sono arrivate le rotatorie, dove c'erano limiti di velocità li abbiamo abbassati, molto lavoro è stato fatto nelle scuole per la sicurezza stradale, vanno tenute insieme le cose.
Questa legge ha l'ambizione di intervenire con poche risorse, per quello che è possibile fare, sul tema dell'educazione alla sicurezza stradale che parte dalle scuole ed arriva fino alle istituzioni.
E' una legge tutto sommato semplice, di poche risorse, ma utile.
Altra cosa è, casomai, trovare risorse e progetti adeguati per il miglioramento della viabilità, dalla viabilità alternativa fino agli strumenti che possono assicurare maggiore sicurezza per la percorrenza sia dei pedoni che delle autovetture, ma il tema centrale è che, purtroppo, si percorrono le nostre strade a velocità molto spesso esagerata e la conseguenza dell'incidente è quasi sempre mortale. Su questo tema penso che la legge possa dare un contributo anche se non definitivo.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. Voglio fare una brevissima dichiarazione. Ho sentito l'intervento del Consigliere Binci che diceva, giustamente, che a parte le nuove strade, ce ne sono tante vecchie da sistemare, da mantenere.
Approfitto per dire al Consiglio regionale quella che ritengo essere la più grande preoccupazione che abbiamo oggi e che avremo nei prossimi anni: nel nostro caso, ho visto che gli ex fondi Anas trasferiti alle Province, dalle Regioni ritornavano alle Province per la manutenzione, nel 2011, ultimo anno di grazia, erano 24 milioni di euro, dal 2012 è un capitolo che è stato azzerato.
Il problema vero, più grande, parlando di sicurezza stradale e di questi argomenti, sarà quello del mantenimento dell'attuale assetto stradale, del mantenimento della sicurezza sulle nostre strade, si vede già, in alcuni casi, il deterioramento. In parecchie situazioni già questo è evidente.
Credo che tutte le Regioni italiane dovrebbero chiedere al Governo nazionale, senza incremento di spesa, ma modificando alcuni capitoli di bilancio, di ripristinare il finanziamento degli ex fondi Anas perché altrimenti, per le nostre strade provinciali, in questa situazione, nei prossimi anni, sarà un disastro.
Ho voluto fare questo brevissimo intervento perché credo che tutti i Consiglieri di qualsiasi parte politica debbano essere coscienti di questo e fare il possibile perché a livello nazionale ci sia questa sensibilità. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 217. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Nomina

Elezione di un componente del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria delle Marche
(l.r. 25 novembre 2013, n. 40 - Intesa allegata, articolo 7) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di un componente del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria delle Marche. Voto limitato ad uno.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere Segretario Romagnoli effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Ricordo che l'Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell'accertamento relativo alle cause di ineleggibilità dei candidati.
Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 33
Schede bianche n. 3
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 30

Hanno ricevuto voti:
Smacchia Mauro 17,
Tulli Gianluca 9,
Angellotti Antonio 3,
Giovannelli Giuseppe 1.

Proclamo eletto componente del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria delle Marche il dottor Smacchia Mauro.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Fuori dalla previsione dei lavori dell'Aula, c'è l'opportunità, da parte del Consiglio, di votare o comunque di prendere visione della mozione sulla Roal, come voi sapete, l'azienda di Castelfidardo che vive una grave crisi d'impresa, o di metterla nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio.

PRESIDENTE. Se siamo d'accordo la mettiamo al primo punto del prossimo ordine del giorno. Siamo d'accordo? Va bene.

Dino LATINI. Grazie.

PRESIDENTE. La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 12.30.