Resoconto della seduta n.154 del 08/04/2014
SEDUTA N. 154 DELL'8 APRILE 2014
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 154 dell'8 aprile 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 153 dell'1 aprile 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Prego (...) la verifica del numero legale la possiamo fare solo se si effettua una votazione …
Umberto TRENTA. In riferimento alla spending review e al marcatempo, il Presidente Solazzi ha detto che la riforma …
PRESIDENTE. Le chiedo venia, oggi c'è la Presidente Ortenzi, sia tanto gentile da consentire il proseguimento dei lavori anche se, come credo, vuole rimarcare che non c'è un enorme lavoro da fare, comunque, credo che convenga farlo anche perché ci sono richieste che sono venute dalla Conferenza dei Capigruppo …
Umberto TRENTA. Solo nei confronti della sua splendida persona.
PRESIDENTE. Grazie, la ringrazio per la cortesia e ricambio.
Comunico che sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 653 del Consigliere Pieroni: “Commissariamento Carilo”;
n. 654 dei Consiglieri Badiali, Bucciarelli, Giancarli, Cardogna: “Centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello”;
n. 655 del Consigliere Latini: “Mancanza di investimenti da parte di Enel nella nostra Regione”;
n. 656 del Consigliere Latini: “Mobilità che coinvolge i lavoratori della Aerdorica spa”;
n. 657 della Consigliera Ciriaci: “Situazione Servizio veterinario Asur Marche”;
n. 658 del Consigliere Zinni: “Avis provinciale”;
n. 659 del Consigliere Latini: “Avis, le disfunzioni del servizio raccolta sangue rende la situazione insostenibile”;
n. 660 del Consigliere Pieroni: “Azioni a sostegno dei malati di celiachia”;
n. 661 del Consigliere Massi: “Il vuoto normativo conseguente la sentenza n. 93/2013 della Corte costituzionale che ha dichiarato parzialmente illegittima la l.r. 26 marzo 2013, n. 3 'Disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale' ha provocato la paralisi economica di diversi settori produttivi”;
n. 662 del Consigliere Marangoni: “Cementificio in Comune di San Severino. Richiesta indagini accurate al fine della massima tutela dei cittadini dell'area interessata”.
Hanno chiesto congedo il Presidente Solazzi, gli Assessori Mezzolani, Luchetti, Giannini, Malaspina, i Consiglieri Romagnoli, Latini, Donati, Camela.
PRESIDENTE. Un saluto ai ragazzi delle elementari di Amandola, della mia provincia, la Provincia di Fermo.
Un saluto carissimo ai ragazzi ed agli insegnanti, un grazie profondo da parte di tutta l'Assemblea legislativa delle Marche.
Bene, iniziamo i lavori.
Comunicazione ai sensi dell’art. 35, VI comma, del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acquaroli.
Francesco ACQUAROLI. Purtroppo, devo tornare sui fatti incresciosi dell'erosione della costa, per chiedere un intervento urgente a livello normativo, da parte della Giunta e degli uffici, relativamente alla situazione di Potenza Picena e a quella tra il confine di Potenza Picena e Porto Recanati, la parte sud e la parte nord di quel tratto di litorale.
Secondo me, era interessante la prospettiva di un progetto europeo che doveva essere raccolta qualche anno fa attraverso la collaborazione delle Regioni, non è stato fatto, le responsabilità sono forti ed oggi è improrogabile l'aspetto dell'emergenza perché siamo arrivati a ridosso delle fondamenta delle case. Siamo arrivati a ridosso delle infrastrutture, è a rischio non solo la stagione balneare, ma la sicurezza di interi edifici, intere zone.
E' inconcepibile ed inaccettabile, nonostante queste aree siano sottoposte da mesi ad una erosione ormai continua con mareggiate una dietro l'altra, l'inerzia delle istituzioni.
Quella che voglio fare è una denuncia politica forte, perché ogni volta che c'è una mareggiata la situazione peggiora e, ripeto, c'è la disperazione della gente, dei cittadini residenti, non solo degli operatori balneari e, in qualche maniera, dobbiamo mostrare una presenza, una forza ed anche una risposta, seppur transitoria, per dare sicurezza alle strutture in maniera, ripeto, anche transitoria, però bisogna mostrare una presenza con un’azione immediata.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. Rimando al mittente, con forza, l'inerzia istituzionale.
Voglio ricordare che il Comune di Porto Recanati ha in casa 4 milioni e 600 mila euro di interventi che sta portando avanti, probabilmente è oggi l'unico Comune della regione costiera che può mettere in campo dei progetti importanti.
Ho capito qual è il tema, torniamo sempre lì, il tema è quello delle difese rigide. Ripeto per l'ennesima volta, che davanti a Porto Recanati e a Potenza Picena il Piano della costa non prevede la difesa rigida. Abbiamo iniziato, è quasi terminata, la modifica del Piano della costa. Abbiamo attivato subito questa iniziativa e, nel momento in cui sarà fatta la modifica, potremo mettere le difese rigide.
Per quanto riguarda la questione che ha citato, che sicuramente è a lungo termine, l'abbiamo detto dall'inizio, il confronto è aperto tra Emilia Romagna, Marche e Abruzzo per fare interventi integrati ed abbiamo chiesto al Ministero dell'ambiente 60 milioni di euro avendo lavorato sulla progettualità.
C'è un'altra cosa che abbiamo messo in campo e c'è la possibilità che questa azione possa essere messa in pratica da subito, perlomeno dove ci sono situazioni di emergenza, ed è il rapporto con le Ferrovie dello Stato. In questi giorni, in questi tempi, si è lavorato ad un confronto tecnico tra le esigenze di protezione della ferrovia, che hanno le Ferrovie dello Stato, e le nostre esigenze di protezione e di difesa della costa.
Sono stati individuati gli interventi compatibili, sicuramente sarà un intervento più ampio, lungo i 175 chilometri di costa, ed abbiamo individuato proprio là, a Porto Recanati, un'urgenza. Stamattina ci siamo sentiti con il dottor Mezzabotta, in settimana ci vedremo per cominciare a capire dove possiamo intervenire; ma se non si modifica il piano della costa, non possiamo farlo.
Più che accelerare, cosa che il Consigliere Acquaroli ben sa e che abbiamo fatto in questi ultimi tempi, non possiamo andare al di là delle norme, al di sopra delle norme. L'accelerazione c'è stata, la volontà, l'impegno istituzionale completo, quindi, più di così (...) i ritardi, (...) io parlo di oggi, c'è stata un’accelerazione forte, innegabile, quindi, l'immobilismo istituzionale lo rimando al mittente.
(Interviene fuori microfono il Consigliere Binci)
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. La modifica del Piano della costa passa in Commissione ...
PRESIDENTE. Consigliere Binci, non possiamo fare un rimpallo tra dichiarazione e commenti.
Massimo BINCI. Si, ma non può essere che la discussione su un tema ...
PRESIDENTE. Un attimo, ma non è …
La ringraziamo per questo consiglio, questa opportunità, ma è una richiesta che ha fatto il Consigliere Acquaroli e alla quale io ho acconsentito perché mi sembrava giusto considerato l'argomento che interessa tutta la fascia costiera della nostra regione.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Scusate colleghi, scusi Presidente, mi permetto, in modo molto rispettoso, di chiederle il rispetto del Regolamento, Non esistono question time, non esistono problemi personali, anche se urgenti, che possono essere approntati al di fuori dell'ordine del giorno, esiste un Regolamento da rispettare, se vogliamo modificarlo possiamo farlo, altrimenti ad ogni occasione, in particolare nelle campagne elettorali, ci sarà sempre chi ha un motivo in più per attirare l'attenzione. Questo, lo ripeto, lo dico in modo molto rispettoso.
Chiedo, come annunciato alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, l'iscrizione, la discussione e la votazione della mozione n. 654 presentata dal sottoscritto e dai Consiglieri Badiali, Giancarli e Cardogna "Centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello" che ha comunicato.
PRESIDENTE. Intervengo per dire, collega, che è ammessa, ai sensi dell’articolo 35, la possibilità da parte di un Consigliere di esporre un problema, Non è ammessa la replica della Giunta, dell'Assessore, ma ho chiuso un occhio anche perché oggi sono qui a presiedere, sono la facente funzioni, mi sento buona e vorrei essere anche abbastanza democratica ed accettare le cose che possono favorire una discussione che riguarda tutta la comunità.
Comunicazione ai sensi dell’art. 35, VI comma del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Voglio evidenziare questo problema, mi sembra che ci siano delle difficoltà per trascrivere le audizioni della Commissione. Noi, in Commissione sanità, non vedo il Presidente Busilacchi, ma da quando si è insediato, per esempio, abbiamo fatto delle audizioni con il dottor Ciccarelli, con il dottor Bordoni e con altri.
Non mi sembra normale che sia difficile andare a rivedere, a rileggere, a riverificare gli interventi, al di là dei nostri che pure dovremmo avere a disposizione, dei dirigenti e dei funzionari della sanità, anche perché, molte volte, quello che dicono in quella sede è smentito dai fatti e soprattutto dai documenti che gli stessi sfornano.
Vorrei sapere, anche perché tra poco cominceranno i lavori della Commissione di inchiesta su Asteria, con precisione, qual è la situazione sul punto.
Noi faremo delle audizioni in quella Commissione, ma anche per le altre Commissioni, il resoconto stenografico esiste o non esiste? Nel caso in cui non ci fosse, ritengo che non si possa cominciare, che non si possa iniziare il lavoro. Se non ci sono i resoconti stenografici non si possono iniziare i lavori di alcuna Commissione.
Chiedo, non so a chi, di avere delucidazioni sul punto.
PRESIDENTE. Credo che questa sollecitazione del Consigliere Natali verrà valutata dall'Ufficio di Presidenza. Ho preso menzione di tutto.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Chiedo di iscrivere, nel prossimo ordine del giorno, al primo punto delle mozioni il punto n. 32.
Sono numerose mozioni ed interrogazioni di molti colleghi relative alla rete ferroviaria Fabriano/Macerata/Albacina e alle difficoltà che in quella tratta si sono registrate, quindi, chiedo di iscrivere il punto 32, al primo punto delle mozioni del prossimo ordine del giorno.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’iscrizione, all’ordine del giorno, della mozione n. 654 “Centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello”.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Si discuterà la mozione n. 654 dopo la mozione 444, come richiesto dal Consigliere Marinelli alla Conferenza dei Capigruppo.
Ora iniziamo la discussione degli atti ispettivi.
Interrogazione n. 1407
ad iniziativa del Consigliere Eusebi
"Contributi regionali a Futura Festival di Civitanova Marche"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1407 del Consigliere Eusebi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Con riferimento all'interrogazione indicata, si forniscono gli elementi richiesti, in particolare: l'evento Futura Festival di Civitanova Marche, edizione 2013, è stato ammesso a contributo in esito ad un avviso pubblico finalizzato alla selezione dei festival culturali di interesse regionale proposti dal territorio.
La domanda presentata dettagliava un progetto di chiaro rilievo culturale, capace di coinvolgere relatori ed ospiti autorevoli (tra cui Paolo Sorrentino recente Oscar, Italo Moscati padre del cinema italiano, Lugi Alici, Leonardo Caffo del centro per il bambino di cui più tardi discuteremo la mozione, Lidia Ravera e tanti altri) in un format di ampia divulgazione, ma fondato su basi scientifiche rigorose, un festival per pensare al futuro attraverso le lingue della filosofia, delle scienze, della nuova cultura umanistica, della scena teatrale e musicale, anche attraverso l'intervento del filosofo antropologo Marc Augé.
Il costo complessivo del progetto è stato dichiarato pari a 262.000 euro; la Regione sulla base dell'istruttoria tecnica condotta dall'ufficio ha assegnato al festival un contributo di 40.000 euro, pari al 15% del costo del progetto.
Come previsto da bando è stato liquidato un anticipo pari al 50% del contributo e il saldo sarà riconosciuto a rendicontazione completata, parlo Consigliere Eusebi alla data di fine marzo per intenderci, che non è ancora pervenuta non essendo peraltro scaduti i termini.
Per effetto del procedimento sopradescritto la Regione risulterebbe 'sostenitore del progetto', e il termine 'sponsor istituzionale' fa invece riferimento alla concessione del mero patrocinio regionale.
I due riconoscimenti non sono incompatibili in quanto il patrocinio autorizza l'uso del logo e può essere a titolo non oneroso, come spesso capita nelle iniziative patrocinate per esempio dal Consiglio regionale, o dalla Presidenza della Giunta regionale, laddove l'iniziativa risulti sostenibile e sostenuta, come in questo caso, con leggi di settore.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Assessore lei mi ha appena detto che la Regione Marche ha contribuito a questo Festival, identificato con avviso pubblico, per circa 40.000 euro, non ci sono altre ...
Pietro MARCOLINI. Che io sappia no.
Interrogazione n. 1602
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Dimissioni volontarie dei lavoratori e delle lavoratrici dopo la nascita del proprio figlio"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1602 del Consigliere Bucciarelli.
Chiedo al Consigliere Bucciarelli se, dato che è assente l'Assessore Luchetti, si accontenta della risposta relativa alla parte dell'Assessore Giorgi, perché è integrata, quindi, risponde l'Assessore per la parte di competenza.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. Se si accontenta non è carino, nel senso che è una risposta integrata in quanto è materia che seguono entrambi gli Assessorati, sia quello delle Pari opportunità che quello al Lavoro. Rispondo per quello che mi compete.
II 25 ottobre 2012 la Conferenza Unificata Stato Regioni ha approvato un documento sulla "Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per il 2012". Il contributo per tale intervento da parte dello Stato per la Regione Marche è di 397.500 euro.
Con deliberazione di Giunta regionale n. 44 del 21 gennaio 2013 e successiva deliberazione di Giunta regionale n. 1727/13 si è provveduto all'approvazione del programma attuativo proposto dalla Regione Marche sugli interventi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di cui all'intesa Stato Regioni.
Il Progetto presentato e accettato dal Dipartimento ministeriale è "maternità come opportunità". Iniziative in grado di sostenere modalità di prestazione di lavoro e tipologie contrattuali facilitanti, promuovendo anche l'adozione di modelli e soluzioni organizzative family friendly. Ente attuatore la Regione Marche con contributi concessi direttamente alle piccole e medie imprese.
Chiaramente l'interrogazione partiva da questa analisi che ormai da 3 anni viene presentata dalla Cgil, rispetto all'abbandono forzato del lavoro femminile in quanto non ci sono servizi atti a garantire l'altro ruolo che le donne svolgono nell'ambito familiare. Questo progetto maternità come opportunità va proprio in quella direzione.
Il progetto - a diretta regia regionale - prevede la realizzazione di un sistema di interventi per favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro ed è finalizzato a rafforzare la disponibilità dei servizi e degli interventi di cura alla persona e a potenziare i supporti finalizzati a consentire alle madri e ai padri la permanenza o il rientro nel mercato del lavoro. Alle madri o ai padri.
Tale flessibilità dovrà interessare anche i padri, con una premialità alle aziende che la proporranno.
La promozione della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare è qui presentato come fattore di competitività del territorio e può svolgere il ruolo di leva per superare i problemi connessi all'invecchiamento della popolazione, con l'organizzazione prevalente del mercato del lavoro e rilanciare l'economia contribuendo all'aumento del "benessere" delle persone e delle famiglie.
Nell'ottica delle piena condivisione è stata attivata la costituzione di un apposito tavolo tecnico con Anci, Upi, le Organizzazioni Sindacali e tutti i rappresentanti di categoria e datoriali per pianificare I'attuazione dell'intervento regionale. E' stato formalizzato l'impegno con la sottoscrizione e la firma di un accordo, di un Protocollo, firmato in data 5 febbraio 2014, quindi circa due mesi fa.
Tale condivisone e la firma si sono rivelati molto importanti e significativi per dare la massima risonanza all'avvio ufficiale del progetto attraverso l'avviso pubblico. L'avviso pubblico è stato presentato, quindi ...
(Voci fuori microfono)
Paola GIORGI. Questi 397.000 euro che abbiamo ottenuto dal Dipartimento delle pari opportunità nazionali sono stati messi a bando, il bando è stato pubblicato la settimana scorsa, è un bando per la presentazione di progetti aziendali. I destinatari delle proposte progettuali sono lavoratrici e lavoratori dipendenti delle imprese beneficiarie con figli minori ai dieci anni, con priorità a chi ha figli tra zero e tre anni.
Dovranno essere progetti capaci di incidere realmente sull'organizzazione del lavoro e favorire quindi una sorta di cambiamento culturale aziendale anche attraverso la sensibilizzazione della responsabilità sociale delle imprese.
L'idea è quella di costruire una cooperazione tra i soggetti pubblici e privati del territorio per implementare le politiche aziendali mirate alla sostenibilità sociale, migliorare la vita lavorativa e privata.
Tra le proposte particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, come il part-time reversibile, il telelavoro, il lavoro a domicilio, la banca delle ore, l'orario flessibile in entrata ed in uscita, turni e sedi diversi, orario concentrato, inoltre programmi di reinserimento lavorativo dopo un periodo di assenza con adeguata formazione del personale assunto in sostituzione.
Possono inoltrare domanda di contributo le imprese aventi caratteristiche di piccole e medie imprese, rispondenti al nostro tessuto produttivo che abbiano sede legale, unità operativa nelle Marche.
Il bando è attualmente aperto e il decreto è stato pubblicato proprio in questi giorni ed è scaricabile in tutti i siti istituzionali della nostra Regione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. A me dispiace molto, qualche volta, comportarmi da bacchettone. Dispiace molto di più quando si parla di temi così importanti ed un autorevole membro del Governo di questa Regione si permette di fare battute alla Renzi o battute alla Grillo che sono totalmente fuori posto.
Ringrazio l'Assessore per la risposta che mi ha dato, le chiedo di farmi avere una copia del protocollo di cui ha parlato.
Voglio ricordare che questo è un tema molto importante, in particolare in questi giorni, nei quali stiamo assistendo al fatto che una fabbrica grande come la Nestlè, sta già utilizzando, senza che sia un atto, ‘l'atto per il lavoro’, lo chiamo in italiano, mi sembra più corretto, del Presidente del Consiglio.
Mentre la Regione Marche si sta sforzando, sta procurando, proponendo e producendo degli sforzi per far si che la maternità non sia, non dico di questi tempi, un privilegio come potrebbe essere, ma neanche penalizzante, a Perugia, la Nestlè, multinazionale dell'alimentazione applica subito l'atto di Renzi - è in prima pagina sul Manifesto - e decide di trasformare il contratto di lavoro degli stabilimenti di Perugia, Frosinone e Parma da tempo indeterminato ad altre forme, cioè a contratti a tempo determinato che per tre anni possono essere rinnovati senza motivo.
Pensate cosa può succedere alle dipendenti, alle donne dipendenti della Nestlè in Italia.
Non solo prendo atto, ma ringrazio gli Assessori che stanno svolgendo questo ruolo nei confronti delle aziende marchigiane, nella speranza, sarà anche mio compito seguire, di vedere come sarà l'evoluzione e le donne, occupate in questa regione, abbiano quantomeno una tutela in più, se è possibile, perché quello che si profila nel mondo del lavoro italiano, grazie anche al bullo di Pontassieve, è veramente molto, ma molto preoccupante.
Proposta di legge n. 400
ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Massi, Ortenzi, Traversini, Marangoni, Romagnoli
"Modifiche alla legge regionale 11 novembre 2013, n. 35 'Norme in materia di unioni montane e di esercizio associato delle funzioni di Comuni montani'"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 400 ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Massi, Ortenzi, Traversini, Marangoni, Romagnoli.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. La legge 400 consta di due articoli, di fatto è uno solo, quindi, sarò molto breve, perché il secondo è la dichiarazione d'urgenza.
E' la modifica della legge che abbiamo approvato a novembre sulla riforma delle Comunità montane, cambia l'articolo 5 che prevede nuovi commi dopo il comma 10.
Di fatto, non ricordo tutto il dibattito che abbiamo fatto sulla riforma, vanno presi due elementi che fanno capire il perché della modifica.
Se il Consiglio ricorda, per la creazione, per la formazione delle nuove unioni montane, i Comuni, su scelta volontaria, non prima del 31 maggio e non più tardi del 31 ottobre, dovranno deliberare se aderire o meno all'unione montana. Si apre, quindi, una fase molto delicata che bisogna affrontare, in più le unioni montane partiranno comunque dal primo gennaio.
In questi sei mesi alcuni Comuni potranno decidere se stare dentro le unioni montane o meno e, nel momento in cui diranno di no, c'è tutta una situazione da portare avanti, come la trattazione degli interessi dei Comuni legati ai mutui, al personale. Una parte estremamente delicata che va affrontata.
Va anche detto che dopo le elezioni, essendo ancora in vigore la vecchia normativa, se non sono nate nuove unioni montane, andrebbero eletti i nuovi Consigli, i nuovi Presidenti. Una situazione di grande difficoltà che non agevolerebbe quella che è la funzione della trasformazione delle comunità montane in unioni montane.
Questa modifica prevede che gli attuali Presidenti delle comunità montane assumano le funzioni di Commissari straordinari, quindi, in questa fase di estrema delicatezza, c'è anche un risparmio perché le funzioni del Consiglio comunitario, le funzioni della Giunta e lo stesso Presidente vengono raggruppate in una unica funzione che è quella del Commissario straordinario.
In questi sei mesi di difficoltà si danno poteri ad un Presidente che conosce bene la macchina della comunità montana e che dovrebbe agevolare e non far perdere tempo rispetto alla tempistica del primo gennaio 2015, quindi, anche un risparmio di tempo.
Il Commissario, questo è molto importante, è coadiuvato dal parere del Comitato dei Sindaci, rimane, quindi, quell'impianto fondamentale dove i Sindaci, in questa fase di costruzione, hanno la loro forza ed esprimere la volontà sarà determinante.
La proposta è semplicissima: agevolare, nei prossimi mesi, il passaggio da comunità montana a unione montana, risparmiando anche dal punto di vista economico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Massi.
Francesco MASSI. Questi due articoli sono assolutamente razionali, ben congegnati e opportuni, sui quali mi trovo assolutamente d'accordo.
Non ripeto la relazione del Consigliere Traversini, questa proposta l'abbiamo concordata in Commissione, mi permetto di utilizzare questa occasione per fare una riflessione tra noi ed un appello politico esterno.
In questo Paese siamo nel momento delle macroriforme, si parla del futuro delle Province e qualcuno nei nostri partiti, lasciatemi dire, ne parla spesso a sproposito. Anche in Parlamento parlano spesso di unione di Comuni e di nuova frontiera dell'organizzazione dei Comuni, c'è chi come noi ha esperienza e parla a proposito e chi parla un po' più a sproposito.
Vogliamo utilizzare questo momento per focalizzare l'attenzione su questa legge che costituisce un’opportunità per i nostri Comuni? Permettete? Vedo ancora troppa freddezza e troppo scetticismo.
Uno mi può dire: “A chi lo fai l'appello?” Lo faccio alla politica, lo faccio giustamente ai partiti nei quali continuo a credere, anzi, sempre di più. Facciano il loro ruolo anche gli amministratori perché questa legge è un’opportunità in più di unione dei servizi e di forza per le zone più disagiate della nostra regione.
Mi permetto di dire che questo strumento, forse è una mia impressione, qualche collega potrebbe correggerla, troppi amministratori lo vivono come qualcosa da fare obbligatoriamente, senza entusiasmo. Io invece penso che sia un’opportunità, permettetemi di dirlo, anche per la selezione di una nuova classe dirigente, perché quando c'è un bacino più ampio di confronto amministrativo e politico chi ha le qualità sul territorio, ha un mezzo in più per mettersi in evidenza e per mettersi in gioco, in un momento in cui, tutti, costantemente, parliamo di riselezione della classe dirigente, nuovi apporti alla classe dirigente amministrativa. Penso che toccherà fare di più, ce lo diciamo tra noi come Consiglieri, però permettetemi di lanciarlo anche come appello, lo dico anche alla Giunta, Vicepresidente Canzian, una battuta, la Giunta sa fare la promozione di se stessa, la sa fare molto bene, costa non costa, però la sa fare molto bene, su questa vicenda delle unioni montane non ho visto una grande promozione, la Giunta, la Regione come Giunta, potrebbe dare una spinta in più.
E’ un’esortazione, un sollecito, non un rimprovero.
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Ripeto sempre che quando c'è una proposta di legge in controtendenza qualche dubbio me lo pongo, quindi, posso giustificare la distrazione della Giunta, ma soprattutto dell'Assessore al piceno, Canzian.
Perché dico questo e me la prendo con lei Assessore? Perché quando si parla di Giunta dobbiamo ricorrere ad una equazione politicamente strana e personalizzare l'intervento su un Assessore specifico per carpire l'attenzione della Giunta, oggi me la prendo con lei, per affetto e per amicizia, facendo un discorso di cortesia all'Assessore Giorgi.
Una cosa vorrei sapere, perché l'ho già chiesto, l'ho chiesto a viva voce, adesso lo sto trasformando in atti amministrativi, noi abbiamo quella proposta di legge che lei conosce benissimo perché ne abbiamo fatto una presentazione insieme, in territorio montano, quando con la fanta politica cameliana, oggi candidato Sindaco, si faceva la festa del peperoncino.
Era troppo pizzicoso o avevate abbondato di vino? Tant'è che l'Assessore Viventi riuscì anche ad elaborare un retro pensiero, ma poi si fermò mandando un funzionario, un dirigente, un dipendente della Regione. Io ho chiesto qual era il costo di quella manifestazione perché sono a vantaggio delle aggregazioni dei Comuni e sto parlando di San Giacomo di Ascoli Piceno, Teramo e, quindi, dei due parchi, eccetera.
Non sono ancora riuscito a trovare nelle pieghe del bilancio, saluti pure il Presidente, questo è dovere, obbligo, prego, adesso mi riponga attenzione Assessore Canzian, mi spieghi, visto che non me l’ha saputo dire l'Assessore Viventi, dove stanno quei 300 mila euro destinati allo sviluppo di che cosa non ho capito bene.
Ripeto, adesso questo lo trasferisco in atti, perché voglio una risposta precisa e me la deve dare l'Assessore che doveva parlare di quegli impianti abbandonati a se stessi che, nel discorso meno particolare, ma più generale, vanno ad inficiare il discorso, anzi vanno nella direzione dell'aggregazione di Comuni.
Quando il progetto diventa interregionale, lei mi insegna Assessore al piceno ed oltre, con delega senza soldi, quindi, capisce bene che nella programmazione lei investe parecchio, mi dovete spiegare, visto che oggi ho la fortuna di avere il Presidente in Aula e l'Assessore ai soldi, il super Assessore Marcolini, in quel cardine che è l'incontro di 4 Regioni, meglio identificato come Macroregione centrale, il nesso tra l'aggregazione dei Comuni ed una legge del 1954, la legge per la montagna.
Oggi ci accorgiamo che quella legge è superata, non l'ha fatto, perché il 75% del territorio europeo è territorio montano, parliamo di Macroregione, parliamo di Macroregione Ionico-Adriatica, Macroregione centrale e dimentichiamo quali sono gli atti a sostengo di quelle procedure lì. Ancora una volta qualcuno mi dice di studiare meglio, però non mi dà gli atti e ancora oggi non mi spiega quali sono stati i dirigenti, i funzionari, il personale amministrativo della Regione che ha prodotto questo grande sforzo, ma non abbiamo mai capito a che costo. Forse quei 300 mila euro di cui parlava la programmazione del fantastico Consigliere Camela che ebbe a dire: "Ringrazio per la fiducia che mi avete dato, ma devo declinare la Presidenza della Commissione sanità perché sono impegnato nelle elezioni amministrative del mio Capoluogo di Provincia" sarebbe Ascoli Piceno che è anche la sua città, Assessore Canzian.
Su questo, visto che è anche la nostra Provincia ha competenze su quei territori di montagna, gradirei sapere che cosa pensa la Giunta, ma anche l'Assessore Canzian che è l'Assessore specifico con delega al tanto sospirato piceno, grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. In breve, c'è da dire semplicemente una cosa: questo è una sorta di atto conclusivo di un meccanismo che è partito in Parlamento negli ultimi anni, nato sulla scia dei costi della politica, dell'antipolitica, della riduzione degli enti. E' un meccanismo che si è sostanzialmente deteriorato nel corso del tempo ed oggi, in Italia, ritroviamo lo scenario in cui si chiude la comunità montana per avere l'unione dei Comuni montani, forse, o forse no, ci ritroveremo un Senato delle Regioni, ci ritroveremo le Province ridipinte, senza voto diretto dei cittadini. Oggi sostanzialmente andiamo a prorogare l'agonia finale delle Comunità montane.
L'unica riflessione che è possibile fare, è quella di dire che il legislatore nazionale non sta assolutamente facendo un lavoro organico di revisione costituzionale delle nostre istituzioni. Non si capisce perché la politica non sia capace di trasformare il Parlamento in quello che è più logico, in una grande Assemblea costituente che parli concretamente di come revisionare gli enti della pubblica amministrazione.
Resta il malinconico dato che probabilmente il più debole paga sempre e il più debole in questo caso, secondo me, non è tanto l'ente della comunità montana, io non sono uno di quelli che crede che la montagna possa ottenere di più se ha più rappresentanti e viceversa ...
Credo che la politica, se è seria, debba investire sulle aree più depresse e più svantaggiate e non c'è dubbio che in Italia l'area dove investire di più è la montagna, in controtendenza con le logiche dei mercati, della globalizzazione, degli accentramenti urbani e quant'altro. Però a tutt'oggi, su questo, in Italia, non si vede un progetto serio.
Siamo una Regione che ha una parte importante degli Appennini, avremo profondamente bisogno di un progetto organico che riporti l'insediamento antropico, che riporti spontaneamente la gente a vivere nelle montagne, ma per fare questo, non basta lusingare chi fa politica in montagna, per rilanciare le nostre montagne, diciamoci la verità, c'è bisogno di scuole, di trasporto pubblico, c'è bisogno di ospedali, di sanità, se non c'è tutto questo la montagna è destinata, nel tempo, a perdere abitanti, a perdere i suoi giovani, a perdere chi, anche lì, potrebbe costruire un futuro radioso.
Noi ci asteniamo oggi su questo atto conclusivo con la malinconia di chi vede la montagna ancora una volta abbandonata - con la certezza che se il Parlamento non finirà di parlare di riforme costituzionali ed istituzionali, di aria fritta, come sta perpetuando anche questo Governo, diciamoci la verità, un Governo che non ha presentato alcun progetto organico al Parlamento in materia costituzionale, andiamo avanti a deleghe compresse, da enti elettivi che si trasformano ad enti che restano, ma che non hanno il consenso popolare, la legittimazione popolare, e quindi il palazzo si chiude a riccio. Il Governo Renzi è il simbolo del palazzo che si chiude a riccio - ci piacerebbe, in futuro, riuscire a trovare un modo senza carrozzoni o carrozzelle della politica, perché la trasformazione da comunità montana ad unione dei Comuni montani fa fatica ad essere interpretabile: è un carrozzone, una carrozzella o uno strumento buono?
Spero che l'impegno della Regione Marche non sia quello di immaginare un modo per avere più politici di montagna, ma per trovare più soldi per la montagna.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.
Adriano CARDOGNA. Grazie Presidente, per quanto la proposta di legge di oggi su questa materia sia molto semplice e porta a compimento un adempimento necessario, non posso non raccogliere l'invito del Presidente Massi ad utilizzare l'occasione per ricordare e per rimettere al centro uno degli aspetti strategici del nostro sviluppo regionale che riguarda le aree interne, che riguarda la montagna di questa nostra regione e la necessità della sua governance, del suo governo e della sua rappresentanza, come rappresentanza di interessi e di diritti reali e concreti di cittadini che ancora resistono e si ingegnano a vivere in queste aree.
Non si può dire che la Regione Marche, da un punto di vista di contenuti e di indicazioni strategiche, abbia ignorato nel corso di questi decenni la questione delle aree interne e delle aree montane della nostra regione. Ci sono politiche compiute e definite da tempo, certo in questa, come in tante altre questioni che riteniamo centrali, tra il dire e il fare ci sono sempre, in genere, discrepanza e ritardi e relativamente alla montagna, alle aree interne, la situazione è sicuramente questa.
Stiamo facendo tesoro in questi mesi, di quanto i servizi della Giunta stanno predisponendo per la nuova programmazione comunitaria. Nostro motivo di fiducia e di speranza è sicuramente il fatto che le aree interne di questo Paese risultano essere uno dei tre assi strategici per la definizione delle nuove politiche comunitarie.
L'Ufficio di Presidenza di questo Consiglio ha già deliberato di realizzare un Consiglio regionale aperto sulla questione delle aree interne per dare un ulteriore contributo alla definizione del prossimo periodo di utilizzo dei fondi strutturali.
Alcuni elementi di analisi contenuti nei documenti ci confortano e ci fanno sperare che sapremo individuare azioni e misure utili per contribuire a sanare il divario tra le aree di montagna e le aree della nostra costa.
Ricordo che il 57% delle aree di questa regione sono prevalentemente rurali e montane e che lo spopolamento in atto nelle aree montane, tuttora in atto, indebolisce e compromette il mantenimento di sistemi socio-economici locali e pone una grande questione di coesione, nel ricordare inoltre che un terzo del territorio regionale è coperto di boschi, quindi montagna vera, si arriva anche alla individuazione dei punti di debolezza con cui i nuovi fondi strutturali si devono confrontare.
Tra i primi tre elementi di debolezza, di cui occorrerà sicuramente tener conto nella predisposizione di nuovi programmi comunitari, abbiamo: processi di spopolamento delle aree montane che indeboliscono e compromettono il mantenimento dei sistemi socio-economico locali; minore presenza nelle aree montane di strutture sanitarie e scolastiche; minori opportunità occupazionali presenti nelle aree montane determinate dai vincoli naturali e dallo spopolamento.
E' evidente a tutti qual è la grande missione che dovremo fare affrontare ai nuovi fondi strutturali.
La scommessa non è però soltanto nelle mani della politica, del Consiglio e della Giunta, ma è anche nelle mani di una macchina amministrativa che diventa, nella programmazione comunitaria, condizione sine qua non, condizione exante per l'attribuzione ed il riconoscimento dei nostri programmi operativi. Se sapremo dimostrare di avere una macchina amministrativa efficiente, motivata, concentrata sull'obiettivo, con una presenza di figure qualificate e motivate, procedure semplificate, non tanto nella loro definizione ma nella loro attuazione, potremo agevolmente aver approvati i nostri programmi operativi.
Sulla questione della macchina amministrativa, da 4 anni, dall'inizio di questa legislatura, centrale rispetto all'attività di governo, ho segnalato più volte nelle sedi opportune come, a mio giudizio, e non ho ottenuto nessuna risposta, siamo ancora fortemente indietro. Questo sarà il vero e unico elemento che potrà essere penalizzante per il nuovo periodo di programmazione comunitaria.
Invito il Consiglio nelle sue forme e soprattutto le strutture della Giunta ad affrontare questa questione perché è focale, centrale, nella predisposizione dei Por, come d'altra parte è stato individuato elemento di debolezza il fatto che la Commissione abbia rinviato all'Italia l'accordo di programma quadro da cui dipende l'attivazione dei nostri programmi operativi, cioè non c'è una giusta analisi e definizione della qualità della nostra macchina amministrativa a livello di sistema Paese e, quindi, anche a livello di sistema regionale.
Questo secondo me è il modo migliore per onorare gli impegni politici che ci stiamo prendendo, grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri credo che questa proposta di legge, al di là dell'aspetto prettamente normativo, la proroga dei Presidenti alla fine dell'anno in corso, ci fa assumere un'attenzione più generale a quelle che sono le zone interne se volete, ma anche a quello che è un approccio culturale rispetto alle zone interne e montane.
L'intervento del Consigliere Cardogna mi dà la possibilità di ridurre almeno in termini temporali il mio intervento perché molte cose da lui sottolineate le condivido e non voglio riprenderle. Dirò invece qualche cosa rispetto alla pubblica amministrazione ed alla politica. Penso che le responsabilità siano della politica, tanto per essere chiari, poi dirò il perché, senza voler assolvere tecnici, considerato che spesso i dirigenti sono nominati dalla politica, ma poi su questo ci ritorno.
Al Consigliere Zinni che ha elencato una serie di problematiche legate a delle difficoltà oggettive, reali, che le nostre comunità delle zone interne vivono, mi sento di dire che in questa regione c'è un documento culturale, non è un documento politico, è la Carta di Fonte Avellana che nasce a seguito della Conferenza sulla montagna nazionale organizzata anche da alcuni organi, che forse verranno soppressi, non lo so, deciderà il Parlamento, e nasce con indicazioni precise rispetto alle strategie per far sopravvivere, per mantenere la vitalità, per ridare vitalità, in alcuni casi, alle zone interne montane ed alle comunità di quei territori.
Rispetto alla Carta di Fonte Avellana, nella sede della Giunta regionale, all'ottavo piano, c'è un orologio che indica le azioni che la Regione porta avanti. C'è una lancetta che è andata avanti, si è fermata e di nuovo è andata avanti - tra l'altro uno degli animatori è Don Frigerio, prima che un religioso, dal mio punto di vista, un intellettuale, un uomo di grande cultura, con un approccio etico fortissimo - quella lancetta non viene spostata a caso, noi dovremmo preoccuparci che quella lancetta possa andare sempre avanti, perché se va avanti significa che le politiche che facciamo sono coerenti e incisive rispetto a quei territori.
I problemi sono molti e ci sono anche leggi che, anche se sono decenni che sono state fatte, non sono applicate in modo serio, mi riferisco ad esempio alla legge 97 del 1994 che ha individuato dei concetti fondamentali, quelli che il Consigliere Zinni oggi lamentava, rispetto ad una scarsa sensibilità, perché è chiaro che gli uffici pubblici e dello Stato per mantenere la loro sopravvivenza in montagna, nelle zone interne, devono avere parametri diversi, penso alla scuola, agli uffici postali, alle ferrovie e così via, ma penso anche ad un altro problema fondamentale che è il reddito che lì doveva essere dato dalla multifunzionalità, nell'agricoltura, nel commercio e così via.
Oggi dobbiamo rispondere anche con altri strumenti, per questo dicevo non riprendo le considerazioni che ha fatto il Consigliere Cardogna rispetto alla programmazione 2014-2000, qui c'è già stato uno sforzo, ci sono state più riunioni congiunte delle Commissioni III, IV e VI, c'è stato il documento dell'allora Ministro Barca, oggi dobbiamo fare in modo, siccome siamo al termine del percorso e sta diventando realtà la programmazione 2014-2020, che le misure siano concrete, perché in montagna troviamo, e quando parlo di montagna marchigiana, parlo anche dell'alta collina, tutte le condizioni perché lo sviluppo sia davvero sostenibile, la crescita sia davvero sostenibile e armonica. Dipende da quello che facciamo in quelle realtà, non riprendo i ragionamenti che abbiamo fatto in occasione dell'approvazione della legge sulla forestazione o della legge sulla multifunzionalità in agricoltura, ci sono condizioni sociali, economiche, ambientali, ma se quei territori non sono rispettati, non c'è rispetto per le aste fluviali, né per la stessa fascia costiera.
Detto questo, rispetto al Consigliere Cardogna su un punto non mi sento ..., è vero che la pubblica amministrazione, questo è l'obiettivo, deve essere efficiente, ma la politica deve dimostrare la sua capacità, la sua determinazione, la volontà di agire in trasparenza. Deve essere d'esempio, deve essere chiara, ci deve essere la capacità della politica, anche perché, ripeto, molte persone che hanno la responsabilità della pubblica amministrazione sono nominate dalla politica e a volte, quando non si ha il coraggio di compiere le scelte, ci si nasconde dietro la pubblica amministrazione. Questo non significa voler assolvere la pubblica amministrazione, ma credo che uno sforzo politico debba essere fatto con coerenza, con coraggio e tradurre concretamente questi atti in scelte politiche vere, con le risorse finanziarie necessarie per far si che le scelte che da tempo rivendichiamo siano attuate.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2 (dichiarazione d'urgenza) occorrono 22 voti. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
PRESIDENTE. La dichiarazione d'urgenza non è approvata. Prego? ... Non ha preso? Aspettate un attimo ... Solazzi ci deve essere ha ragione, un attimo non prende, allora possiamo aggiungere, ... c'è qualche altro a cui il voto non ha preso? ... Acacia Scarpetti. Ce ne sono 22, quindi, ... prego? ...
Ripetiamo la votazione, è stato fatto mille volte, non è una questione di approssimazione, succede sempre, no qualche volta, sempre che qualcuno non ... va bene, d'accordo, Consigliere Binci ha ragione. Ripetiamo la votazione.
Articolo 2 (dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Proposta di legge n. 400. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, chiedo, siccome c'è stato un piccolo disguido, so che ne avete parlato durante la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, l'iscrizione all'ordine del giorno odierno e la discussione della proposta di legge n. 398. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie Consigliera Bellabarba, abbiamo discusso di questa iscrizione alla Conferenza dei Capigruppo e mi sembra che non ci siano stati rilievi da parte dei colleghi di minoranza.
Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Grazie Presidente della parola.
Si tratta del recepimento di un'osservazione del Governo in merito all'applicazione dell'Isee in materia sanitaria. Per la parte riferita all'ordinamento nazionale c'è una riserva assoluta da parte dello Stato che deve essere recepita ed inserita in legge di bilancio.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza della proposta di legge n. 398, vi ricordo che questa votazione per essere valida deve avere i due terzi dei votanti, chiedo, quindi, la massima attenzione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza qualificata dei due terzi dei votanti)
Proposta di legge n. 398
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2013 n. 49: "Disposizione per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014/2016 della Regione. Legge finanziaria 2014" e alla legge regionale 23 dicembre 2013 n. 50 "Bilancio di previsione per l'anno 2014 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2014/2016”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 398 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, ringrazio il Consiglio per aver iscritto la proposta di legge all'ordine del giorno.
Andiamo a fare alcune modifiche necessarie sia alla legge regionale n. 49 del 2013 che alla 50 del 2013.
La prima modifica riguarda, in particolare, l'articolo 8 ed è necessaria in quanto lo Stato ha fatto alcune rilevazione alla nostra legge regionale, per questo sono richieste alcune modifiche, altrimenti la nostra norma risulterebbe illegittima.
Le modifiche riguardano la quota di compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni sanitarie, sociosanitari e sociali, mentre per le prestazioni sociosanitarie e sociali si deve fare riferimento all'Isee, per le prestazioni sanitarie c'è un altro metodo, quindi, sostanzialmente all'articolo 1 la modifica riguarda la soppressione della parola sanitaria e si modifica, in questo modo, l'articolo 8.
L'altra modifica che dobbiamo fare, perché c'è stata una rilevazione, riguarda un dettaglio, non sarebbe necessaria, però considerato che ce la chiedono, la facciamo. Sostanzialmente bisogna specificare all'articolo 14, sempre della legge regionale 49 del 2013, l'arco temporale per il quale si autorizza la spesa di 100.000 euro per l'erogazione delle prestazioni, in quanto non abbiamo specificato che questa spesa va effettuata nell'anno 2014, bisogna specificare l'anno, l'anno in corso, quindi, nel comma 1, dell'articolo 14, dopo le parole: "la Regione garantisce" sono inserite le parole "per l'anno 2014". Va fatta questa piccola modifica.
Questa proposta di legge modifica anche la legge regionale 50 del 2013 concernente il bilancio di previsione per l'anno 2014 e il bilancio pluriennale 2014-2016. Bisogna dare attuazione a delle disposizioni vigenti in materia di pagamenti dei debiti pregressi, in quanto prima, per quello che riguardava la sanità, si pagava indifferentemente, dal 2013 dobbiamo distinguere le spese fatte in ambito sanitario dalle altre. Per questo sono stati creati ed istituiti due appositi capitoli che sono le UPB 20815 e 20816 che riguardano il pagamento dei debiti relativi al sistema sanitario, si tratta, quindi, di eliminare i cosiddetti residui perenti in sanità. Questo modifica l'articolo 26.
In Commissione abbiamo approvato un emendamento della Giunta che trasferisce, come è corretto, uno stanziamento di risorse, un contributo straordinario, dalla tabella D, alla tabella C. Questo perché c'era un cofinanziamento statale che ora non c'è più, quindi non c'è più ragione di iscriverlo in tabella D. Va iscritto in tabella C e viene inserita la seguente voce: "Contributo straordinario alla Provincia di Pesaro per interventi di potenziamento del comprensorio sciistico servito dalla cabinovia OM 06". Non c'è nessun costo aggiuntivo, è semplicemente un trasferimento, una voce che viene iscritta dalla tabella D alla tabella C.
Questa proposta di legge, come abbiamo visto dalle modifiche, non è solo necessaria, ma anche urgente, quindi, invito il Consiglio a farsene carico e ad approvarla. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere di minoranza Zaffini.
Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. Brevemente per confermare quanto già esposto dalla relatrice di maggioranza. Solo per accentuare, focalizzare la profonda trasformazione che sta avvenendo, da questo punto di vista, in maniera positiva, con i controlli assidui e giusti delle spese, soprattutto in sanità.
Sappiamo bene che la nostra Commissione più volte ha richiesto la trasparenza dei conti sanitari e più volte ha chiesto la presenza della parte più consistente delle nostre spese regionali (riguarda più del 70%). Mi sembra giusto che anche la Corte dei Conti abbia focalizzato queste normative che riguardano la compartecipazione e che danno un gettito così massiccio.
Un'altra cosa che possiamo dire è che ci siamo resi conto tardi che il cofinanziamento non era costituzionale, quindi, si ribadisce che l'Isee è valido solo per il sociale, mentre per il sanitario si deve considerare una fascia più ampia, con il reddito familiare richiesto quale quoziente familiare, si poteva applicare, ma purtroppo abbiamo visto che non è stato fatto.
Niente da dire sulla questione del trattamento ambulatoriale per i malati reumatici, sono cose giuste e condivisibili.
Auspichiamo la trasparenza della Regione Marche per i bilanci sanitari, per non incappare in annotazioni di incostituzionalità delle nostre leggi. Grazie.
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Davvero pochissimi secondi sul primo articolo, semplicemente per aggiungere un aspetto rispetto a quanto detto bene dai due relatori.
Il fatto che l'Isee non si applichi alle prestazioni sanitarie, mentre si applica ad altre prestazioni, è dovuto al fatto che l'Isee valuta la condizione economica dei cittadini ed è chiaro che per quanto attiene al sistema delle esenzioni sanitarie, questo va contemperato anche rispetto allo stato di salute, per cui è chiaro che l'Isee valuta quanto un cittadino sia povero o ricco, mentre per avere l'esenzione dal ticket bisogna vedere quanto sta male.
Questa cosa l'Isee non la valuta, è per questa ragione che le prestazioni sanitarie sono escluse da questo computo. Ovviamente siamo d'accordo su questo aspetto.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Per specificare due aspetti che altrimenti possono essere forieri di equivoci. La Consigliera Bellabarba li ha precisati, ma vale la pena sottolinearli vista l'incertezza del commento che è stato fatto.
La prima obiezione è quella che rende legittima la deliberazione del bilancio che abbiamo approvato a dicembre, noi ci siamo arrogati un diritto che il Governo ha respinto al mittente circa l'applicazione dell'Isee anche sulla parte sanitaria.
Avremmo potuto resistere dicendo che sulla parte sanitaria a finanziamento regionale facciamo come crediamo, ma ci hanno indotto a più mite consiglio dicendo: "Successivamente potrete normare come vorrete, alla vostra maniera".
Il secondo aspetto: 100.000 euro limitatamente al 2014, altrimenti diventava un contributo permanente.
Ultimo, non vorrei che il finanziamento alla cabinovia risultasse aggiuntivo, era in tabella D per le ragioni che ha detto la Consigliera Bellabarba ed è stato spostato in tabella C, ma è esattamente quello dell'approvazione del 13 dicembre in sede di bilancio, non c'è nessuna aggiunta in termini finanziari.
A proposito di aggiunta, visto lo scrupolo e la serietà del Consigliere Eusebi, mi riservo di fare un aggiornamento più scrupoloso per quello che riguarda i finanziamenti dell'interrogazione precedente, forse il rilievo i miei uffici l'hanno fatto in una data in cui ancora non era noto, quindi, mi perìto di riferire in Aula dell'esistenza di eventuali altri finanziamenti in merito all'interrogazione precedente.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 (dichiarazione d'urgenza) occorrono 22 voti. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Vediamo a chi non ha preso la votazione. Bugaro, Comi, Acquaroli, Traversini. Rifacciamo la votazione, con un po' di attenzione da parte di tutti.
Ripetiamo la votazione.
Articolo 4 (dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Proposta di legge n. 398. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 444
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Iniziative volte alla sicurezza e alla sopravvivenza dei bambini e dei lattanti"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 444 del Consigliere Marinelli. Ha la parola per illustrarla.
Erminio MARINELLI. La mozione non deve essere discussa perché siamo tutti d'accordo sulla necessità di ovviare ad un problema grave: la perdita di un bambino a settimana per problemi di soffocamento.
Occorre creare le condizioni per la formazione specifica del personale, purtroppo queste morti non avvengono perché il 118 arriva tardi, ma perché gli operatori non sono all'altezza.
Come, grazie a Dio, è passata la cultura dei defibrillatori, adesso c'è la necessità di formare del personale adeguato, quindi, la Giunta deve attivarsi nelle sedi competenti per fare una formazione specifica.
Chiedo il voto dell'Aula e ringrazio.
PRESIDENTE. La ringrazio a titolo personale, ma anche a nome di tutta l'Assemblea per l'opportunità e la possibilità che ci dà con questa mozione.
Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Stavo dicendo al Consigliere Marinelli che non solo condivido appieno questa mozione, ma forse si potrebbe persino rafforzare perché esistono nel territorio, nei nostri distretti, a macchia di leopardo, delle esperienze molto positive di corsi sulla disostruzione che non sono conosciuti dai cittadini. Sono corsi gratuiti per cui qualsiasi genitore che ne abbia voglia può frequentarli presso i nostri distretti. Sono spesso legati alla voglia ed alla passione di alcune singole professionalità.
Utilizzare le migliori professionalità che abbiamo, fare un percorso di formazione all'interno dei distretti, utilizzare queste eccellenze, darne poi informazione, con un'adeguata campagna informativa, ai cittadini marchigiani, credo che sia una cosa positiva.
Ripeto, i corsi sono gratuiti, chiunque può farli presso i distretti, perché come giustamente dice la mozione del Consigliere Marinelli si potrebbero salvare alcune vite.
La mia proposta, non so se sono fuori tempo massimo, è quella di inserire un'ulteriore impegno alla Giunta al fine di utilizzare le competenze e le professionalità che ci sono rendendole regionali, dando un'informativa piena ai cittadini marchigiani.
Per il resto la mozione va benissimo, se il Consigliere Marinelli è d'accordo potremmo inserire questa cosa.
PRESIDENTE. Credo che sia opportuno farlo, ma credo che lei, come Presidente della V Commissione, possa prendere l'impegno anche solo verbalmente, senza scrivere nulla, ritenendo che questa sia una questione che interessa tutti, anzi fa piacere averla discussa ed averla segnalata agli organi di competenza.
Metterei in votazione la mozione con l'impegno del Presidente della Commissione di farsi interprete di queste istanze.
Mozione n. 444, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ora abbiamo l'ultimo punto, la mozione n. 654 dei Consiglieri Badiali, Bucciarelli, Cardogna, Giancarli che riguarda la centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello.
Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Non ho difficoltà perché la centrale a biomasse da realizzare nel Comune di Poggio San Marcello apre una discussione, l'unica cosa che purtroppo devo farle presente è che dovrebbe essere, nel giusto rapporto dei lavori dell'Aula, abbinata al punto 35, altrimenti è una prevaricazione nei confronti di ..., va bene la mozione dei Consiglieri Badiali Bucciarelli, Giancarli e Cardogna, ma non vorrei che rimanessero indietro le mozioni n. 466, 593, 591 e 465 visto che trattano lo stesso argomento.
Riterrei, per i giusti lavori dell'Aula, che fossero abbinate e che ci fosse una discussione unica. Grazie.
PRESIDENTE. La capisco Consigliere, però è la richiesta di discutere una mozione circoscritta, sicuramente se e quando vorrà nei prossimi incontri dei Capigruppo si discuterà. Prego? ... Oggi? ... Questa è una cosa che lei propone in chiusura dei lavori, non credo che possa essere accettata. Le dicevo che quando vorrà, come vorrà, la metteremo in discussione, del resto è all'ordine del giorno. Questa è una richiesta che abbiamo ... prego? ... Quali sono le mozioni che intende discutere? ... Come non intende discutere!
Rifacciamo un attimo il punto preciso, noi abbiamo votato l'iscrizione della mozione n. 654. Il Consiglio ha votato ed ora viene messa in discussione, non ci sono state altre richieste e non credo che alla fine dei lavori …, non per non discuterle ..., non è la stessa cosa collega, non è la stessa cosa ..., va bene, possiamo starci due giorni, questa è la discussione di una mozione che riguarda una centrale che è circoscritta al Comune di Poggio San Marcello. L'Assemblea ha votato su questo e credo che non ci siano problemi.
Ha la parola il Consigliere Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che stiamo già discutendo un argomento molto importante, quello delle biomasse.
Sicuramente le mozioni dovrebbero essere discusse nella loro complessità, perché è chiaro che andare a mozioni singole ogni volta …, l'altra volta abbiamo approvato, molto importante, la mozione che riguardava il Comune di Fermo, oggi parliamo del Comune di Poggio San Marcello, c'è anche una mozione da me presentata per un'altra centrale a biomasse, ma da questo punto di vista noi dobbiamo tornare ad un percorso lineare.
Ho sentivo dire da alcuni Consiglieri che non le possiamo abbinare, però, già da oggi, possiamo discutere mozione per mozione, Ci sono altre mozioni presentate, potremmo, già che stiamo discutendo, votare la mozione presentata dai Consiglieri Giancarli ed altri, che io condivido, ma ce ne sono altre, ce ne sono 3 o 4 che potremo discutere e votare oggi. Fare una mozione ogni Consiglio …, arriverà poi il Consigliere Pieroni, la Consigliera Foschi e poi un altro, dato che sono 3 o 4 mozioni, le discutiamo tutte, le votiamo una per una oppure facciamo una risoluzione finale dopo averle discusse singolarmente.
Mi sembra che oggi, per i punti all'ordine del giorno, ci sia un Consiglio abbastanza sereno, potremmo discutere questo argomento, martedì prossimo non so quali argomenti potranno intrecciarsi, quindi, propongo di discutere le mozioni una per una, tutte oggi, una per volta.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Grazie Presidente, in merito alla proposta del Consigliere Pieroni e del Consigliere Trenta, vorrei dire che siamo d'accordo nel discutere tutte le questioni in maniera specifica, ognuno la sua, separatamente. Le votazioni devono essere separate perché sono argomenti separati.
Posso parlare e spiegare la mozione 654?
PRESIDENTE. Un attimo Consigliere. Dovremmo mettere in votazione l'anticipo del punto 35 che riguarda le mozioni abbinate, personalmente ritengo che in assenza dell'Assessore all'energia e all'ambiente non sia opportuno, però se vogliamo farlo ... certo …, quella che si è deciso di discuterla oggi, si è ritenuto, come ho visto, anche dalle firme della mozione ... io non prevarico, ho solamente espresso un mio parere del tutto legittimo, data l’assenza dell'Assessore che deve assolutamente intervenire nel merito credo ... nemmeno lei può prevaricare, un attimo solo, intanto do la parola al Consigliere Badiali, poi semmai mettiamo in votazione la ... un attimo Consigliere Badiali, un attimo solamente, mettiamo in votazione l'anticipo del punto 35 che riguarda le mozioni nn. 466, 593, 591 e 465, abbinate.
Prego, siamo in fase di votazione. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Scusi Presidente, se dobbiamo discutere tutte le mozioni che riguardano le centrali a biomasse, allora bisognerebbe iscrivere anche la mia che qui non c'è, al punto 35 non c'è.
PRESIDENTE. Non è all'ordine del giorno.
A scuola era molto più semplice, avevo più possibilità di sistemare i miei alunni, siate un po’ più corretti.
Consigliera Bellabarba, la sua mozione non è iscritta, verrà messa la prossima volta.
Pongo in votazione, per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi, Ciriaci, l'anticipazione del punto 35, con il presupposto che ogni mozione verrà discussa separatamente.
Favorevoli: Acquaroli, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Carloni, Ciriaci, Comi, D'Anna, Foschi, Giancarli, Marangoni, Marconi, Marinelli, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Sciapichetti, Silvetti, Traversini, Trenta, Zaffini.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Abbiamo anticipato le mozioni iscritte al punto 35.
Mozione n. 654
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Bucciarelli, Giancarli, Cardogna
“Centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 654 dei Consiglieri Badiali, Bucciarelli, Giancarli, Cardogna.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Intervengo su questa mozione in quanto primo firmatario. Interverranno anche i Consiglieri Bucciarelli, Giancarli e Cardogna in quanto il problema è molto sentito ed importante.
La questione è che ancora non c'è un progetto depositato e si è fatta una Conferenza di servizio su un progetto che non esiste.
Questo è un progetto che è stato presentato anni fa per il territorio di Poggio San Marcello, anni fa, parlo di 5, 6, 7 anni fa ed era di una potenza di 7, 8 megawattt a olio vegetale. Olio vegetale significa, sapete benissimo, girasole e quant'altro, con coltivazioni dedicate allo scopo che impegnano per la produzione un territorio vastissimo.
Al di là di questo non c'era la certezza che il territorio fosse in grado di produrre quella quantità e una parte di quella quantità sarebbe arrivata da altre parti del nostro pianeta.
Stiamo discutendo di una cosa che non esiste perché quel progetto è stato bocciato, è stato ripresentato nella fantasia dell'azienda ed è stata fatta una Conferenza di servizio riducendo i megawatt da 7, 8 a 3,9, 4.
Noi diciamo no a questo progetto. Diciamo no come parte politica. Certo non possiamo incidere tecnicamente sulla questione, ma la questione ha un peso perché abbiamo la certezza che l’individuazione delle aree non idonee all'installazione di impianti di biogas a biomasse esclude quel territorio in quanto vocato alla produzione di OCG, DOC, DOGP, tutta la questione dei marchi regionali che riguarda il verdicchio, il fiore all'occhiello della nostra regione.
Nel giro di 1 chilometro ci sono due aziende agricole che producono verdicchio di qualità mondiale, non italiana, mondiale. C’è un Comune che si fregia del titolo "città del premio mondiale il verdicchio", non faccio il nome. Ci sono queste due cantine che hanno il 20% della produzione di verdicchio marchigiano, di vino marchigiano, di vino DOC. Il 20% del vino marchigiano, vuol dire una cosa grandissima. Non possiamo, secondo me, permettere di far sorgere a 1 chilometro da questo territorio, impianti non vocati per questa questione.
Io sono favorevole, non parlo come persona che mette la testa sotto la sabbia e non vede i problemi, agli impianti a biogas, a biomasse, ma che siano a completamento della filiera per le aziende agricole.
Le aziende agricole hanno bisogno di questi impianti e noi abbiamo fatto la legge sulla multifunzionalità proprio per cercare di valorizzarle al meglio, facendo impianti che siano al loro servizio, per attuare a 360° questo completamento della filiera agroalimentare, producendo anche energia elettrica con i prodotti di scarto e di lavorazione. Poi se ci devono essere 100 ettari a coltivazione dedicata o 200 ettari va bene, non è un problema, ma quando parliamo di 5.000 ettari, di 10.000 ettari dedicati a coltivazione per quella cosa lì, significa stravolgere il territorio marchigiano. Se ci fossero 5, 6, 7 centrali per la nostra regionale vorrebbe dire non avere più quella valenza e quell'importanza che oggi hanno le nostre colline, il nostro territorio, la nostra agricoltura, il nostro ambiente, il nostro turismo che noi pensiamo e diciamo di voler valorizzare ancor di più che, oltre al lavoro manifatturiero, è il secondo motore di sviluppo della nostra economia.
Per questo penso che questa mozione, con i colleghi, con tutto il Consiglio regionale, possa trovare condivisione.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Intervengo, se possibile, per integrare l'esposizione del Consigliere Badiali, ma anche per condividere con voi dei comportamenti, come dire, strani.
Noi ci siamo trovati di fronte, ed abbiamo partecipato, ad una convocazione di una Conferenza di servizi preliminare in contrasto con quanto prevede la legge 241, cioè gli uffici energia di questa Regione, su richiesta di un'azienda, hanno convocato i Comuni e la Provincia per informarli di un progetto che non esiste, in netto contrasto con quanto prevede la 241. Su questo preannuncio che faremo un’interrogazione per capire come mai questi uffici si muovono in maniera così, credo sia corretto dire, stravagante, cioè extravagant rispetto alla legge.
Si tratta di una centrale che non sappiamo ancora se viene richiesta ex novo o è una pratica aperta da 5 anni, dal 2009. L'ufficio regionale a richiesta non ha risposto, non è stato in grado di rispondere. Si è premurato bene di rinnegare la parola ad un Consigliere regionale, Presidente di Commissione, in sede di Conferenza di servizi, questo si, però non è stato in grado di rispondere a domande semplici che avrebbero dovuto essere l'abc propedeutico all'effettuazione della Conferenza di servizi.
Un progetto che, guardate bene, come diceva il Consigliere Badiali, andrebbe realizzato nel cuore della zona del verdicchio classico superiore, dove viene prodotta anche la denominazione d'origine controllata e garantita e dove, tra l'altro, a distanza di 300 metri in linea d'aria è stato realizzato un impianto fotovoltaico in mezzo ad un uliveto e a dei vigneti che gridano vendetta sul piano paesaggistico.
Due aziende, io faccio il nome: Moncaro che ha 1800 soci per 1350 ettari di vigna, quindi, si tratta di una realtà economica forte, consolidata, che ha subìto e sta uscendo adesso da una crisi economica aziendale per aver realizzato investimenti grossi e ha chiamato al sacrificio, ripeto, più di 1000 famiglie per coprire quell'investimento; e Sartarelli che è stata la prima azienda in Italia a vincere un premio mondiale con un vino bianco, con il verdicchio, il Balciana, e lo ha vinto a Londra tra 8500 concorrenti. Il verdicchio Balciana della Sartarelli ha vinto il primo premio. Dobbiamo essere orgogliosi e adesso la stessa cantina sta facendo un grande investimento per un zona di degustazione e di promozione. E’ un'azienda che esporta, vive soprattutto esportando, è conosciuta dal Canada al Giappone. Tutti gli aeroporti giapponesi vendono Balciana, vendono Tralivio, cosa che non avviene nell'aeroporto di Falconara per dire, vendono questo, e noi in quella zona potremmo, secondo i nostri uffici, realizzare una centrale a biogas contro il parere del Comune di Poggio San Marcello, dei Comuni limitrofi, contro il parere delle linee guida approvate dal Consiglio regionale. Credo che siamo all'assurdità, veramente, per questo chiedo ai Consiglieri, se vogliamo ridare credibilità alla politica, di dire no alla violazione di quello che noi abbiamo deciso, si alla salvaguardia di chi sul nostro territorio ci lavora.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Mi sia consentita una battuta, trovo sempre entusiasmante la sinistra di lotta e di governo, vale a dire è bello vedere quanto siete zelanti quando qualcosa non vi piace. Vorrei ricordare, non al Consigliere Bucciarelli che a onor di cronaca è sempre all'opposizione, agli altri Consiglieri, che fate parte di una maggioranza che aveva promesso a quest'Aula di ridiscutere una legge organica sul tema delle biomasse e a tutt'oggi non ne abbiamo notizia.
Su questa mozione mi sento di dire tre cose: la prima nel merito, è assolutamente condivisibile e a onor di cronaca avrei inserito nella mozione la deliberazione espressa dal Consiglio comunale di Poggio San Marcello che forse è l’istituzione più competente di noi, dal punto di vista del rapporto con i cittadini, come notizia in questo frangente. A ciò mi sento di aggiungere una cosa, voterò sicuramente a favore di questa mozione e dico anche agli amici della sinistra di lotta e di governo che se lo chiedevate, avremmo sottoscritto questa mozione, perché quando le cose sono giuste si fanno e si firmano volentieri. Vi dico questo con un pizzico di polemica, vorrei ricordare che fra un mese e mezzo votiamo in decine di Comuni e questo è uno di quelli, allora torno al punto centrale, di partenza - non credo che sia più accettabile - su una vicenda delicata come questa, diciamoci la verità, la Regione, nel corso di questa legislatura, ne è uscita male, non ne è uscita in maniera vincente, come posso dire, con una corretta e piena applicazione della legge. E’ uscita con passi avanti, passi indietro e situazione altalenanti. Credo che sarebbe giusto che il Consiglio all'unisono pretenda dalla Giunta di dirimere questa questione, queste problematiche, una volta per tutte, andando fino in fondo al problema, affrontando fino in fondo la nostra potestà normativa, per arrivare ad un punto in cui tutto sia più credibile. E’ ovvio che una mozione del genere a un mese e mezzo dalle elezioni rischia di non essere credibile, devo dire la verità, a me interessa poco, nel senso che essendo all'opposizione per me è sempre più facile uscire integro politicamente rispetto agli amici della sinistra di lotta e di governo, ma i cittadini in generale, al di là di destra, centro e sinistra e delle battute che vogliono essere solo un aspetto per sdrammatizzare, non polemico, pretendono che noi, la Regione Marche dica chiaramente dove si possono fare e dove non si possono fare le centrali a biomasse perché se da un lato è vero che parliamo di energie rinnovabili, di investimenti tecnologici, di normativa europea, quel poco di buono che l'Europa fa forse lo fa su questo versante delle energie, dall'altro parliamo di impatto ambientale, di distruggere il territorio, di rovinare le imprese che esistono, agricole, artigiane, eccetera. Viva Dio, siamo noi che dobbiamo essere gli arbitri di questa situazione.
Concludo dicendo che voto a favore, faccio appello a quei pochi oggi superstiti della Giunta che non sono andati bere il Tralivio altrove, concordo con il Consigliere Bucciarelli il Tralivio è un grande vino, infatti alcuni sono andati a berlo altrove, ed invito voi che siete presenti, e vi ringrazio di questo, a sollecitare la Giunta nel suo complesso a confrontarsi con la Commissione competente ed il Consiglio per fare entro l'estate la legge.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Intervengo per sostenere quanto proposto in questa mozione, nel senso che non è possibile realizzare una centrale a biomasse di 4 megawatt in un'area vocata, al centro dell'area vocata per la produzione di vini DOC. Vorrebbe dire condannare un territorio a perdere quelle che sono le sue vocazioni di produzione agricola, turistica e paesaggistica.
Ci solo alcune problematiche che ci vengono poste in questo momento e che riguardano la legge sulla Via che, in qualche modo, c'è stata contestata dalla Corte Costituzionale, dobbiamo ridisegnarla anche perché in questo momento c'è un immobilismo che non solo blocca le centrali, questo magari è un bene, obbligandole, sotto qualsiasi livello, ad andare ad uno screening di valutazione di impatto ambientale, ma blocca anche altre attività, come per esempio, che so, il forno, la pizzeria o altro.
In questo momento bisognerebbe fare una proposta che permetta alle normali attività della vita quotidiana di realizzarsi ed inserire quegli aspetti di tutela all'interno della valutazione del percorso amministrativo per la realizzazione di centrali a biomasse o a biogas. Un aspetto fondamentale deve essere il gradimento dell'amministrazione, cioè la certificazione che le centrali, dove vengono realizzate, non provochino un danno alla collettività, al territorio, alle produzioni, alle vocazioni, Nessuno altro meglio dell’amministrazione comunale può dare una valutazione, diciamo, preventiva di compatibilità col proprio territorio ed anche in questo caso l'amministrazione comunale, come ha detto il Consigliere Zinni, ha già provveduto a dire l'incompatibilità di questo intervento.
Ringrazio chi ha prodotto questa mozione e la voterò convintamente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente, il mio sarà un intervento sostanzialmente breve, per dichiarare che sono d'accordo nel votare a favore della mozione, tenendo conto delle riflessioni e delle valutazioni all'interno della stessa, esplicitate dai Consiglieri che l'hanno presentata.
Mettere una centrale a biomasse in un territorio ad alta vocazione agricola, di alto livello nazionale e mondiale, credo sia un contro senso da tutti i punti di vista e potrebbe, nel tempo, creare una criticità forte anche a coloro che vogliono acquistare i prodotti di questo territorio,
Lo dissi all'epoca quando si parlava del famoso rigassificatore nella zona della Riviera del Conero e di Porto Recanati, al di là della lontananza percettiva e visuale di quella grande struttura, c’era il rischio di una criticità mondiale ed europea legata al turismo. Oggi si viaggia molto in internet, quindi, si ha una percezione sicuramente negativa se in quella zona c’è un rigassificatore, anche se lontano. Questo potrebbe accadere anche in un territorio se venisse installato questo tipo di impianto.
Oltretutto, se non ho capito male, è un impianto che non è stato neanche costruito, non è costruito, e quello che mi preoccupa, colleghi Consiglieri, è che noi stiamo traccheggiando, aspettando, mi dispiace che non sia presente l'Assessore competente, presentando mozioni in tutti lati della Regione Marche, e contemporaneamente gli uffici stanno andando avanti con una serie di iniziative che dal punto di vista tecnico ci stanno.
Noi che facciamo politica ed abbiamo un ruolo amministrativo e di controllo dobbiamo capire se è giunto il momento di discutere fortemente quella proposta di legge ferma in Commissione oppure lasciare che questo clima vada avanti ed ognuno di noi a conoscenza del proprio territorio presenti o meno delle mozioni.
Ben venga questa mozione che riguarda il territorio di Poggio San Marcello e di tutto l'hinterland di questo Comune, però, lo ricordava il Consigliere Zinni, bisogna che noi abbiamo una visione più ampia e cominciamo con una legge chiara ad entrare, una volta per tutte, nelle scelte politico, amministrative, tecniche, per quanto non ci competono quelle tecniche, manoi delle linee dobbiamo darle ai funzionari, ai dirigenti e ai tecnici della Regione Marche. Altrimenti il rischio è che si ripeta la situazione passata con il fotovoltaico dove a fronte di una serie di autorizzazioni, abbiamo fatto una legge a copertura di tutto. Per non parlare della legge che abbiamo fatto sulle biomasse che ha creato tanti problemi, non ultimo quello di eventuali ricorsi dall'una e dall'altra parte, cioè dai proprietari, dai Comuni o dai vari Comitati.
Dobbiamo cominciare ad essere incisivi una volta per tutte e capire quello che vogliamo fare della nostra regione in merito alle centrali a biomasse e a biogas. Se non definiamo questa situazione è forte il rischio è che ci si muova a macchia di leopardo in tutto il territorio regionale.
Sollevo un altro esempio, nella zona di Monsano, nel Comune di Monsano c'è la previsione ad autorizzare una centrale a biomasse. In questo Comune, in un raggio di pochissimi chilometri, oltre quella centrale, sono previste altre tre o quattro centrali a biomasse. Credo che questo significhi non capire, non intercettare le criticità che ci sono nel territorio, ciò in questa zona, ma abbiamo Fano, abbiamo il Comune di Fano che anche lì si è opposto.
Dobbiamo una volta per tutte, colleghi Consiglieri, entrare nella questione e decidere quello che vogliamo fare perché nessuno di noi, sono convinto, è contrario alle centrali a biomasse e a biogas, ma dobbiamo, in coscienza, in serenità e dal punto di vista legislativo, essere definitori di un percorso che riguardi la decisione di capire dove, con legge, vanno individuate o meno queste aree.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Ho apprezzato molto l'intervento del Consigliere Zinni quando ha parlato di sinistra di lotta e di governo, sinistra o centro sinistra, diciamo meglio, di governo che per tre anni ha approvato le cose più assurde sul biogas e sulle biomasse, le leggi, le forzature che il Governatore Spacca vi ha imposto, ha imposto alla vostra maggioranza di centro sinistra, al punto tale che persino la Corte Costituzionale - con qualche lodevole eccezione, vedo dei segni, bravo - è intervenuta dichiarando l'illegittimità di gran parte della nostra legge regionale. Benissimo, perfetto.
Adesso si va ad elezioni, c'è il verdicchio di Poggio San Marcello e ci ricordiamo che forse conviene fare il centro sinistra di lotta e, quindi, preveniamo, mettiamoci una pezza. Ma cosa avete fatto in questi due, tre anni, in questa legislatura sul biogas? Ve lo devo forse ricordare? Avete persino premiato e fatto diventare parlamentare a Roma il vostro, il nostro ex Vicepresidente della Regione, che è stato l'artefice di tutto questo con una variazione al bilancio preventivo, mi pare fosse l'anno 2011, articolo 24 del bilancio preventivo, e a marzo è nata la legge 2012. Devo forse ricordare che questa maggioranza di centro sinistra ha ubbidito agli ordini dei "prenditori" perché non sono imprenditori, uno è imprenditore se ci mette i soldi suoi, è "prenditore" se non ci mette nulla o poco e prende soprattutto i soldi dei finanziamenti pubblici, i "prenditori" del biogas sono gli amici stretti del nostro Governatore che adesso è assente.
Tanto per rimarcare quanto siete, passatemi il termine, lo dico con affetto, faccia tosta, dal punto di vista della maggioranza di centro-sinistra, vi do una notizia che forse non sapete perché è fresca, fresca, siccome a me piace andare a "sfruculiare" l'ho trovata, c'è una deliberazione di Giunta di sette giorni fa, la numero 400 dell’1 aprile, è un pesce d'aprile. Pensate un po' la nostra Giunta regionale si riunisce l’1 aprile e con la deliberazione 400 cosa fa? Dà il mandato, giustamente ha dovuto farlo, ai legali, a due legali del nostro ufficio legale, e a un principe del foro di Firenze, conferendo 35.000 euro e rotti per resistere ad una maxi richiesta di risarcimento relativo ad un impianto a biogas. Una richiesta, una bazzecola, poche cose, 14 milioni di euro, per la precisione 14 milioni e 352 mila euro, per una causa depositata, fatta dalla VBO1 S.a.s.r.l. una delle tante, fatta in serie, tutte uguali, controllata da una società che è controllata da un'altra, che è controllata da un'altra e alla fine troviamo due grandi amici del nostro Governatore assente, i soliti nomi che controllano il 70, l'80% del biogas nelle Marche.
Bene, questi signori hanno chiesto congiuntamente alla Regione Marche e alla Provincia di Macerata 14 milioni e 352 mila euro, ... Corridonia, provincia di Macerata, bella domanda. 14.352.000 euro per Corridonia. Apprezzo che nella deliberazione di Giunta, votata all'unanimità, fosse assente un Assessore signora che abita a poche centinaia di metri da quell'impianto, seppur in altro Comune, apprezzo, segno di grande eleganza, devo dire, complimenti.
Detto questo siete stati ricattati dal Governatore, Presidente, esimio, Illustrissimo, …mio no di sicuro ..., con consultazioni dall'ufficio legale lì di fronte, fuori dalla porta, con ricatti a non finire ai quali avete abboccato completamente, concludo, grazie Presidente, siete stati completamente proni rispetto a tutte le richieste anche le più assurde, anche quando c'era semplicemente una volontà di moratoria. Fermatevi un attimo vi abbiamo chiesto per ben due volte, era stata approvato a maggioranza da questo Consiglio, ebbene no, avete disdetto completamente, non rispettato la volontà del Consiglio, siete andati avanti come dei treni, la Corte Costituzionale ci ha detto "siete dei somari - a noi Regione - perché non sapete nemmeno fare le leggi" ed adesso siamo nel pantano completo e queste sono le conseguenze.
Complimenti 14 milioni e 352 mila euro per i danni che voi maggioranza di centro-sinistra avete fatto con i vostri pasticci forzati e adesso fate il centro sinistra di governo, siccome ci sono le elezioni Poggio San Marcello, il verdicchio, visto che siamo in ambiente di "vinitaly" benissimo questi sono i vostri comportamenti veramente assurdi, complimenti.
Mozione 654. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali, D'Anna.
Favorevoli: Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Eusebi, Foschi, Giancarli, Marangoni, Marinelli, Natali, Pieroni, Sciapichetti, Silvetti, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 466
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Revoca delle autorizzazioni oggetto di indagine giudiziaria e della sospensione degli atti autorizzativi in corso, per la realizzazione degli impianti a biogas"
Mozione n. 593
ad iniziativa della Consigliera Foschi
"Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Solenergia Soc. Agricola a r.l. per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in Comune di Montefelcino (PU) SP n. 48"
Mozione n. 591
ad iniziativa della Consigliera Foschi
"Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Unipersonale Prima Energia S.r.l. per la realizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in Comune di Fano loc. Caminate e Metaurilia"
Mozione n. 465
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Autorizzazioni eco-energie"
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 466 del Consigliere Pieroni, le mozioni n. 593 e n. 591 della Consigliera Foschi e la mozione n. 465 del Consigliere Massi, abbinate.
Nessuno chiede la parola, le pongo in votazione.
Mozione 466. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi e Marangoni.
Favorevoli: Bellabarba, Binci, Cardogna, Carloni, Ciriaci, Foschi, Natali, Ortenzi, Pieroni, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 593. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi e Marangoni.
Favorevoli: Bellabarba, Binci, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Pieroni, Silvetti, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione 591. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi e Marangoni.
Favorevoli: Bellabarba, Binci, Carloni, Ciriaci, Comi, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Pieroni, Silvetti, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione 465. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi e Marangoni.
Favorevoli: Carloni, Ciriaci, D'Anna, Marangoni, Marinelli, Natali, Trenta, Zaffini.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13,00
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 154 dell'8 aprile 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 153 dell'1 aprile 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Prego (...) la verifica del numero legale la possiamo fare solo se si effettua una votazione …
Umberto TRENTA. In riferimento alla spending review e al marcatempo, il Presidente Solazzi ha detto che la riforma …
PRESIDENTE. Le chiedo venia, oggi c'è la Presidente Ortenzi, sia tanto gentile da consentire il proseguimento dei lavori anche se, come credo, vuole rimarcare che non c'è un enorme lavoro da fare, comunque, credo che convenga farlo anche perché ci sono richieste che sono venute dalla Conferenza dei Capigruppo …
Umberto TRENTA. Solo nei confronti della sua splendida persona.
PRESIDENTE. Grazie, la ringrazio per la cortesia e ricambio.
Comunico che sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 653 del Consigliere Pieroni: “Commissariamento Carilo”;
n. 654 dei Consiglieri Badiali, Bucciarelli, Giancarli, Cardogna: “Centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello”;
n. 655 del Consigliere Latini: “Mancanza di investimenti da parte di Enel nella nostra Regione”;
n. 656 del Consigliere Latini: “Mobilità che coinvolge i lavoratori della Aerdorica spa”;
n. 657 della Consigliera Ciriaci: “Situazione Servizio veterinario Asur Marche”;
n. 658 del Consigliere Zinni: “Avis provinciale”;
n. 659 del Consigliere Latini: “Avis, le disfunzioni del servizio raccolta sangue rende la situazione insostenibile”;
n. 660 del Consigliere Pieroni: “Azioni a sostegno dei malati di celiachia”;
n. 661 del Consigliere Massi: “Il vuoto normativo conseguente la sentenza n. 93/2013 della Corte costituzionale che ha dichiarato parzialmente illegittima la l.r. 26 marzo 2013, n. 3 'Disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale' ha provocato la paralisi economica di diversi settori produttivi”;
n. 662 del Consigliere Marangoni: “Cementificio in Comune di San Severino. Richiesta indagini accurate al fine della massima tutela dei cittadini dell'area interessata”.
Hanno chiesto congedo il Presidente Solazzi, gli Assessori Mezzolani, Luchetti, Giannini, Malaspina, i Consiglieri Romagnoli, Latini, Donati, Camela.
PRESIDENTE. Un saluto ai ragazzi delle elementari di Amandola, della mia provincia, la Provincia di Fermo.
Un saluto carissimo ai ragazzi ed agli insegnanti, un grazie profondo da parte di tutta l'Assemblea legislativa delle Marche.
Bene, iniziamo i lavori.
Comunicazione ai sensi dell’art. 35, VI comma, del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acquaroli.
Francesco ACQUAROLI. Purtroppo, devo tornare sui fatti incresciosi dell'erosione della costa, per chiedere un intervento urgente a livello normativo, da parte della Giunta e degli uffici, relativamente alla situazione di Potenza Picena e a quella tra il confine di Potenza Picena e Porto Recanati, la parte sud e la parte nord di quel tratto di litorale.
Secondo me, era interessante la prospettiva di un progetto europeo che doveva essere raccolta qualche anno fa attraverso la collaborazione delle Regioni, non è stato fatto, le responsabilità sono forti ed oggi è improrogabile l'aspetto dell'emergenza perché siamo arrivati a ridosso delle fondamenta delle case. Siamo arrivati a ridosso delle infrastrutture, è a rischio non solo la stagione balneare, ma la sicurezza di interi edifici, intere zone.
E' inconcepibile ed inaccettabile, nonostante queste aree siano sottoposte da mesi ad una erosione ormai continua con mareggiate una dietro l'altra, l'inerzia delle istituzioni.
Quella che voglio fare è una denuncia politica forte, perché ogni volta che c'è una mareggiata la situazione peggiora e, ripeto, c'è la disperazione della gente, dei cittadini residenti, non solo degli operatori balneari e, in qualche maniera, dobbiamo mostrare una presenza, una forza ed anche una risposta, seppur transitoria, per dare sicurezza alle strutture in maniera, ripeto, anche transitoria, però bisogna mostrare una presenza con un’azione immediata.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. Rimando al mittente, con forza, l'inerzia istituzionale.
Voglio ricordare che il Comune di Porto Recanati ha in casa 4 milioni e 600 mila euro di interventi che sta portando avanti, probabilmente è oggi l'unico Comune della regione costiera che può mettere in campo dei progetti importanti.
Ho capito qual è il tema, torniamo sempre lì, il tema è quello delle difese rigide. Ripeto per l'ennesima volta, che davanti a Porto Recanati e a Potenza Picena il Piano della costa non prevede la difesa rigida. Abbiamo iniziato, è quasi terminata, la modifica del Piano della costa. Abbiamo attivato subito questa iniziativa e, nel momento in cui sarà fatta la modifica, potremo mettere le difese rigide.
Per quanto riguarda la questione che ha citato, che sicuramente è a lungo termine, l'abbiamo detto dall'inizio, il confronto è aperto tra Emilia Romagna, Marche e Abruzzo per fare interventi integrati ed abbiamo chiesto al Ministero dell'ambiente 60 milioni di euro avendo lavorato sulla progettualità.
C'è un'altra cosa che abbiamo messo in campo e c'è la possibilità che questa azione possa essere messa in pratica da subito, perlomeno dove ci sono situazioni di emergenza, ed è il rapporto con le Ferrovie dello Stato. In questi giorni, in questi tempi, si è lavorato ad un confronto tecnico tra le esigenze di protezione della ferrovia, che hanno le Ferrovie dello Stato, e le nostre esigenze di protezione e di difesa della costa.
Sono stati individuati gli interventi compatibili, sicuramente sarà un intervento più ampio, lungo i 175 chilometri di costa, ed abbiamo individuato proprio là, a Porto Recanati, un'urgenza. Stamattina ci siamo sentiti con il dottor Mezzabotta, in settimana ci vedremo per cominciare a capire dove possiamo intervenire; ma se non si modifica il piano della costa, non possiamo farlo.
Più che accelerare, cosa che il Consigliere Acquaroli ben sa e che abbiamo fatto in questi ultimi tempi, non possiamo andare al di là delle norme, al di sopra delle norme. L'accelerazione c'è stata, la volontà, l'impegno istituzionale completo, quindi, più di così (...) i ritardi, (...) io parlo di oggi, c'è stata un’accelerazione forte, innegabile, quindi, l'immobilismo istituzionale lo rimando al mittente.
(Interviene fuori microfono il Consigliere Binci)
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. La modifica del Piano della costa passa in Commissione ...
PRESIDENTE. Consigliere Binci, non possiamo fare un rimpallo tra dichiarazione e commenti.
Massimo BINCI. Si, ma non può essere che la discussione su un tema ...
PRESIDENTE. Un attimo, ma non è …
La ringraziamo per questo consiglio, questa opportunità, ma è una richiesta che ha fatto il Consigliere Acquaroli e alla quale io ho acconsentito perché mi sembrava giusto considerato l'argomento che interessa tutta la fascia costiera della nostra regione.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Scusate colleghi, scusi Presidente, mi permetto, in modo molto rispettoso, di chiederle il rispetto del Regolamento, Non esistono question time, non esistono problemi personali, anche se urgenti, che possono essere approntati al di fuori dell'ordine del giorno, esiste un Regolamento da rispettare, se vogliamo modificarlo possiamo farlo, altrimenti ad ogni occasione, in particolare nelle campagne elettorali, ci sarà sempre chi ha un motivo in più per attirare l'attenzione. Questo, lo ripeto, lo dico in modo molto rispettoso.
Chiedo, come annunciato alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, l'iscrizione, la discussione e la votazione della mozione n. 654 presentata dal sottoscritto e dai Consiglieri Badiali, Giancarli e Cardogna "Centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello" che ha comunicato.
PRESIDENTE. Intervengo per dire, collega, che è ammessa, ai sensi dell’articolo 35, la possibilità da parte di un Consigliere di esporre un problema, Non è ammessa la replica della Giunta, dell'Assessore, ma ho chiuso un occhio anche perché oggi sono qui a presiedere, sono la facente funzioni, mi sento buona e vorrei essere anche abbastanza democratica ed accettare le cose che possono favorire una discussione che riguarda tutta la comunità.
Comunicazione ai sensi dell’art. 35, VI comma del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Voglio evidenziare questo problema, mi sembra che ci siano delle difficoltà per trascrivere le audizioni della Commissione. Noi, in Commissione sanità, non vedo il Presidente Busilacchi, ma da quando si è insediato, per esempio, abbiamo fatto delle audizioni con il dottor Ciccarelli, con il dottor Bordoni e con altri.
Non mi sembra normale che sia difficile andare a rivedere, a rileggere, a riverificare gli interventi, al di là dei nostri che pure dovremmo avere a disposizione, dei dirigenti e dei funzionari della sanità, anche perché, molte volte, quello che dicono in quella sede è smentito dai fatti e soprattutto dai documenti che gli stessi sfornano.
Vorrei sapere, anche perché tra poco cominceranno i lavori della Commissione di inchiesta su Asteria, con precisione, qual è la situazione sul punto.
Noi faremo delle audizioni in quella Commissione, ma anche per le altre Commissioni, il resoconto stenografico esiste o non esiste? Nel caso in cui non ci fosse, ritengo che non si possa cominciare, che non si possa iniziare il lavoro. Se non ci sono i resoconti stenografici non si possono iniziare i lavori di alcuna Commissione.
Chiedo, non so a chi, di avere delucidazioni sul punto.
PRESIDENTE. Credo che questa sollecitazione del Consigliere Natali verrà valutata dall'Ufficio di Presidenza. Ho preso menzione di tutto.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Chiedo di iscrivere, nel prossimo ordine del giorno, al primo punto delle mozioni il punto n. 32.
Sono numerose mozioni ed interrogazioni di molti colleghi relative alla rete ferroviaria Fabriano/Macerata/Albacina e alle difficoltà che in quella tratta si sono registrate, quindi, chiedo di iscrivere il punto 32, al primo punto delle mozioni del prossimo ordine del giorno.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’iscrizione, all’ordine del giorno, della mozione n. 654 “Centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello”.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Si discuterà la mozione n. 654 dopo la mozione 444, come richiesto dal Consigliere Marinelli alla Conferenza dei Capigruppo.
Ora iniziamo la discussione degli atti ispettivi.
Interrogazione n. 1407
ad iniziativa del Consigliere Eusebi
"Contributi regionali a Futura Festival di Civitanova Marche"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1407 del Consigliere Eusebi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Con riferimento all'interrogazione indicata, si forniscono gli elementi richiesti, in particolare: l'evento Futura Festival di Civitanova Marche, edizione 2013, è stato ammesso a contributo in esito ad un avviso pubblico finalizzato alla selezione dei festival culturali di interesse regionale proposti dal territorio.
La domanda presentata dettagliava un progetto di chiaro rilievo culturale, capace di coinvolgere relatori ed ospiti autorevoli (tra cui Paolo Sorrentino recente Oscar, Italo Moscati padre del cinema italiano, Lugi Alici, Leonardo Caffo del centro per il bambino di cui più tardi discuteremo la mozione, Lidia Ravera e tanti altri) in un format di ampia divulgazione, ma fondato su basi scientifiche rigorose, un festival per pensare al futuro attraverso le lingue della filosofia, delle scienze, della nuova cultura umanistica, della scena teatrale e musicale, anche attraverso l'intervento del filosofo antropologo Marc Augé.
Il costo complessivo del progetto è stato dichiarato pari a 262.000 euro; la Regione sulla base dell'istruttoria tecnica condotta dall'ufficio ha assegnato al festival un contributo di 40.000 euro, pari al 15% del costo del progetto.
Come previsto da bando è stato liquidato un anticipo pari al 50% del contributo e il saldo sarà riconosciuto a rendicontazione completata, parlo Consigliere Eusebi alla data di fine marzo per intenderci, che non è ancora pervenuta non essendo peraltro scaduti i termini.
Per effetto del procedimento sopradescritto la Regione risulterebbe 'sostenitore del progetto', e il termine 'sponsor istituzionale' fa invece riferimento alla concessione del mero patrocinio regionale.
I due riconoscimenti non sono incompatibili in quanto il patrocinio autorizza l'uso del logo e può essere a titolo non oneroso, come spesso capita nelle iniziative patrocinate per esempio dal Consiglio regionale, o dalla Presidenza della Giunta regionale, laddove l'iniziativa risulti sostenibile e sostenuta, come in questo caso, con leggi di settore.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Assessore lei mi ha appena detto che la Regione Marche ha contribuito a questo Festival, identificato con avviso pubblico, per circa 40.000 euro, non ci sono altre ...
Pietro MARCOLINI. Che io sappia no.
Interrogazione n. 1602
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Dimissioni volontarie dei lavoratori e delle lavoratrici dopo la nascita del proprio figlio"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1602 del Consigliere Bucciarelli.
Chiedo al Consigliere Bucciarelli se, dato che è assente l'Assessore Luchetti, si accontenta della risposta relativa alla parte dell'Assessore Giorgi, perché è integrata, quindi, risponde l'Assessore per la parte di competenza.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. Se si accontenta non è carino, nel senso che è una risposta integrata in quanto è materia che seguono entrambi gli Assessorati, sia quello delle Pari opportunità che quello al Lavoro. Rispondo per quello che mi compete.
II 25 ottobre 2012 la Conferenza Unificata Stato Regioni ha approvato un documento sulla "Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per il 2012". Il contributo per tale intervento da parte dello Stato per la Regione Marche è di 397.500 euro.
Con deliberazione di Giunta regionale n. 44 del 21 gennaio 2013 e successiva deliberazione di Giunta regionale n. 1727/13 si è provveduto all'approvazione del programma attuativo proposto dalla Regione Marche sugli interventi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di cui all'intesa Stato Regioni.
Il Progetto presentato e accettato dal Dipartimento ministeriale è "maternità come opportunità". Iniziative in grado di sostenere modalità di prestazione di lavoro e tipologie contrattuali facilitanti, promuovendo anche l'adozione di modelli e soluzioni organizzative family friendly. Ente attuatore la Regione Marche con contributi concessi direttamente alle piccole e medie imprese.
Chiaramente l'interrogazione partiva da questa analisi che ormai da 3 anni viene presentata dalla Cgil, rispetto all'abbandono forzato del lavoro femminile in quanto non ci sono servizi atti a garantire l'altro ruolo che le donne svolgono nell'ambito familiare. Questo progetto maternità come opportunità va proprio in quella direzione.
Il progetto - a diretta regia regionale - prevede la realizzazione di un sistema di interventi per favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro ed è finalizzato a rafforzare la disponibilità dei servizi e degli interventi di cura alla persona e a potenziare i supporti finalizzati a consentire alle madri e ai padri la permanenza o il rientro nel mercato del lavoro. Alle madri o ai padri.
Tale flessibilità dovrà interessare anche i padri, con una premialità alle aziende che la proporranno.
La promozione della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare è qui presentato come fattore di competitività del territorio e può svolgere il ruolo di leva per superare i problemi connessi all'invecchiamento della popolazione, con l'organizzazione prevalente del mercato del lavoro e rilanciare l'economia contribuendo all'aumento del "benessere" delle persone e delle famiglie.
Nell'ottica delle piena condivisione è stata attivata la costituzione di un apposito tavolo tecnico con Anci, Upi, le Organizzazioni Sindacali e tutti i rappresentanti di categoria e datoriali per pianificare I'attuazione dell'intervento regionale. E' stato formalizzato l'impegno con la sottoscrizione e la firma di un accordo, di un Protocollo, firmato in data 5 febbraio 2014, quindi circa due mesi fa.
Tale condivisone e la firma si sono rivelati molto importanti e significativi per dare la massima risonanza all'avvio ufficiale del progetto attraverso l'avviso pubblico. L'avviso pubblico è stato presentato, quindi ...
(Voci fuori microfono)
Paola GIORGI. Questi 397.000 euro che abbiamo ottenuto dal Dipartimento delle pari opportunità nazionali sono stati messi a bando, il bando è stato pubblicato la settimana scorsa, è un bando per la presentazione di progetti aziendali. I destinatari delle proposte progettuali sono lavoratrici e lavoratori dipendenti delle imprese beneficiarie con figli minori ai dieci anni, con priorità a chi ha figli tra zero e tre anni.
Dovranno essere progetti capaci di incidere realmente sull'organizzazione del lavoro e favorire quindi una sorta di cambiamento culturale aziendale anche attraverso la sensibilizzazione della responsabilità sociale delle imprese.
L'idea è quella di costruire una cooperazione tra i soggetti pubblici e privati del territorio per implementare le politiche aziendali mirate alla sostenibilità sociale, migliorare la vita lavorativa e privata.
Tra le proposte particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, come il part-time reversibile, il telelavoro, il lavoro a domicilio, la banca delle ore, l'orario flessibile in entrata ed in uscita, turni e sedi diversi, orario concentrato, inoltre programmi di reinserimento lavorativo dopo un periodo di assenza con adeguata formazione del personale assunto in sostituzione.
Possono inoltrare domanda di contributo le imprese aventi caratteristiche di piccole e medie imprese, rispondenti al nostro tessuto produttivo che abbiano sede legale, unità operativa nelle Marche.
Il bando è attualmente aperto e il decreto è stato pubblicato proprio in questi giorni ed è scaricabile in tutti i siti istituzionali della nostra Regione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. A me dispiace molto, qualche volta, comportarmi da bacchettone. Dispiace molto di più quando si parla di temi così importanti ed un autorevole membro del Governo di questa Regione si permette di fare battute alla Renzi o battute alla Grillo che sono totalmente fuori posto.
Ringrazio l'Assessore per la risposta che mi ha dato, le chiedo di farmi avere una copia del protocollo di cui ha parlato.
Voglio ricordare che questo è un tema molto importante, in particolare in questi giorni, nei quali stiamo assistendo al fatto che una fabbrica grande come la Nestlè, sta già utilizzando, senza che sia un atto, ‘l'atto per il lavoro’, lo chiamo in italiano, mi sembra più corretto, del Presidente del Consiglio.
Mentre la Regione Marche si sta sforzando, sta procurando, proponendo e producendo degli sforzi per far si che la maternità non sia, non dico di questi tempi, un privilegio come potrebbe essere, ma neanche penalizzante, a Perugia, la Nestlè, multinazionale dell'alimentazione applica subito l'atto di Renzi - è in prima pagina sul Manifesto - e decide di trasformare il contratto di lavoro degli stabilimenti di Perugia, Frosinone e Parma da tempo indeterminato ad altre forme, cioè a contratti a tempo determinato che per tre anni possono essere rinnovati senza motivo.
Pensate cosa può succedere alle dipendenti, alle donne dipendenti della Nestlè in Italia.
Non solo prendo atto, ma ringrazio gli Assessori che stanno svolgendo questo ruolo nei confronti delle aziende marchigiane, nella speranza, sarà anche mio compito seguire, di vedere come sarà l'evoluzione e le donne, occupate in questa regione, abbiano quantomeno una tutela in più, se è possibile, perché quello che si profila nel mondo del lavoro italiano, grazie anche al bullo di Pontassieve, è veramente molto, ma molto preoccupante.
Proposta di legge n. 400
ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Massi, Ortenzi, Traversini, Marangoni, Romagnoli
"Modifiche alla legge regionale 11 novembre 2013, n. 35 'Norme in materia di unioni montane e di esercizio associato delle funzioni di Comuni montani'"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 400 ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Massi, Ortenzi, Traversini, Marangoni, Romagnoli.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. La legge 400 consta di due articoli, di fatto è uno solo, quindi, sarò molto breve, perché il secondo è la dichiarazione d'urgenza.
E' la modifica della legge che abbiamo approvato a novembre sulla riforma delle Comunità montane, cambia l'articolo 5 che prevede nuovi commi dopo il comma 10.
Di fatto, non ricordo tutto il dibattito che abbiamo fatto sulla riforma, vanno presi due elementi che fanno capire il perché della modifica.
Se il Consiglio ricorda, per la creazione, per la formazione delle nuove unioni montane, i Comuni, su scelta volontaria, non prima del 31 maggio e non più tardi del 31 ottobre, dovranno deliberare se aderire o meno all'unione montana. Si apre, quindi, una fase molto delicata che bisogna affrontare, in più le unioni montane partiranno comunque dal primo gennaio.
In questi sei mesi alcuni Comuni potranno decidere se stare dentro le unioni montane o meno e, nel momento in cui diranno di no, c'è tutta una situazione da portare avanti, come la trattazione degli interessi dei Comuni legati ai mutui, al personale. Una parte estremamente delicata che va affrontata.
Va anche detto che dopo le elezioni, essendo ancora in vigore la vecchia normativa, se non sono nate nuove unioni montane, andrebbero eletti i nuovi Consigli, i nuovi Presidenti. Una situazione di grande difficoltà che non agevolerebbe quella che è la funzione della trasformazione delle comunità montane in unioni montane.
Questa modifica prevede che gli attuali Presidenti delle comunità montane assumano le funzioni di Commissari straordinari, quindi, in questa fase di estrema delicatezza, c'è anche un risparmio perché le funzioni del Consiglio comunitario, le funzioni della Giunta e lo stesso Presidente vengono raggruppate in una unica funzione che è quella del Commissario straordinario.
In questi sei mesi di difficoltà si danno poteri ad un Presidente che conosce bene la macchina della comunità montana e che dovrebbe agevolare e non far perdere tempo rispetto alla tempistica del primo gennaio 2015, quindi, anche un risparmio di tempo.
Il Commissario, questo è molto importante, è coadiuvato dal parere del Comitato dei Sindaci, rimane, quindi, quell'impianto fondamentale dove i Sindaci, in questa fase di costruzione, hanno la loro forza ed esprimere la volontà sarà determinante.
La proposta è semplicissima: agevolare, nei prossimi mesi, il passaggio da comunità montana a unione montana, risparmiando anche dal punto di vista economico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Massi.
Francesco MASSI. Questi due articoli sono assolutamente razionali, ben congegnati e opportuni, sui quali mi trovo assolutamente d'accordo.
Non ripeto la relazione del Consigliere Traversini, questa proposta l'abbiamo concordata in Commissione, mi permetto di utilizzare questa occasione per fare una riflessione tra noi ed un appello politico esterno.
In questo Paese siamo nel momento delle macroriforme, si parla del futuro delle Province e qualcuno nei nostri partiti, lasciatemi dire, ne parla spesso a sproposito. Anche in Parlamento parlano spesso di unione di Comuni e di nuova frontiera dell'organizzazione dei Comuni, c'è chi come noi ha esperienza e parla a proposito e chi parla un po' più a sproposito.
Vogliamo utilizzare questo momento per focalizzare l'attenzione su questa legge che costituisce un’opportunità per i nostri Comuni? Permettete? Vedo ancora troppa freddezza e troppo scetticismo.
Uno mi può dire: “A chi lo fai l'appello?” Lo faccio alla politica, lo faccio giustamente ai partiti nei quali continuo a credere, anzi, sempre di più. Facciano il loro ruolo anche gli amministratori perché questa legge è un’opportunità in più di unione dei servizi e di forza per le zone più disagiate della nostra regione.
Mi permetto di dire che questo strumento, forse è una mia impressione, qualche collega potrebbe correggerla, troppi amministratori lo vivono come qualcosa da fare obbligatoriamente, senza entusiasmo. Io invece penso che sia un’opportunità, permettetemi di dirlo, anche per la selezione di una nuova classe dirigente, perché quando c'è un bacino più ampio di confronto amministrativo e politico chi ha le qualità sul territorio, ha un mezzo in più per mettersi in evidenza e per mettersi in gioco, in un momento in cui, tutti, costantemente, parliamo di riselezione della classe dirigente, nuovi apporti alla classe dirigente amministrativa. Penso che toccherà fare di più, ce lo diciamo tra noi come Consiglieri, però permettetemi di lanciarlo anche come appello, lo dico anche alla Giunta, Vicepresidente Canzian, una battuta, la Giunta sa fare la promozione di se stessa, la sa fare molto bene, costa non costa, però la sa fare molto bene, su questa vicenda delle unioni montane non ho visto una grande promozione, la Giunta, la Regione come Giunta, potrebbe dare una spinta in più.
E’ un’esortazione, un sollecito, non un rimprovero.
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Ripeto sempre che quando c'è una proposta di legge in controtendenza qualche dubbio me lo pongo, quindi, posso giustificare la distrazione della Giunta, ma soprattutto dell'Assessore al piceno, Canzian.
Perché dico questo e me la prendo con lei Assessore? Perché quando si parla di Giunta dobbiamo ricorrere ad una equazione politicamente strana e personalizzare l'intervento su un Assessore specifico per carpire l'attenzione della Giunta, oggi me la prendo con lei, per affetto e per amicizia, facendo un discorso di cortesia all'Assessore Giorgi.
Una cosa vorrei sapere, perché l'ho già chiesto, l'ho chiesto a viva voce, adesso lo sto trasformando in atti amministrativi, noi abbiamo quella proposta di legge che lei conosce benissimo perché ne abbiamo fatto una presentazione insieme, in territorio montano, quando con la fanta politica cameliana, oggi candidato Sindaco, si faceva la festa del peperoncino.
Era troppo pizzicoso o avevate abbondato di vino? Tant'è che l'Assessore Viventi riuscì anche ad elaborare un retro pensiero, ma poi si fermò mandando un funzionario, un dirigente, un dipendente della Regione. Io ho chiesto qual era il costo di quella manifestazione perché sono a vantaggio delle aggregazioni dei Comuni e sto parlando di San Giacomo di Ascoli Piceno, Teramo e, quindi, dei due parchi, eccetera.
Non sono ancora riuscito a trovare nelle pieghe del bilancio, saluti pure il Presidente, questo è dovere, obbligo, prego, adesso mi riponga attenzione Assessore Canzian, mi spieghi, visto che non me l’ha saputo dire l'Assessore Viventi, dove stanno quei 300 mila euro destinati allo sviluppo di che cosa non ho capito bene.
Ripeto, adesso questo lo trasferisco in atti, perché voglio una risposta precisa e me la deve dare l'Assessore che doveva parlare di quegli impianti abbandonati a se stessi che, nel discorso meno particolare, ma più generale, vanno ad inficiare il discorso, anzi vanno nella direzione dell'aggregazione di Comuni.
Quando il progetto diventa interregionale, lei mi insegna Assessore al piceno ed oltre, con delega senza soldi, quindi, capisce bene che nella programmazione lei investe parecchio, mi dovete spiegare, visto che oggi ho la fortuna di avere il Presidente in Aula e l'Assessore ai soldi, il super Assessore Marcolini, in quel cardine che è l'incontro di 4 Regioni, meglio identificato come Macroregione centrale, il nesso tra l'aggregazione dei Comuni ed una legge del 1954, la legge per la montagna.
Oggi ci accorgiamo che quella legge è superata, non l'ha fatto, perché il 75% del territorio europeo è territorio montano, parliamo di Macroregione, parliamo di Macroregione Ionico-Adriatica, Macroregione centrale e dimentichiamo quali sono gli atti a sostengo di quelle procedure lì. Ancora una volta qualcuno mi dice di studiare meglio, però non mi dà gli atti e ancora oggi non mi spiega quali sono stati i dirigenti, i funzionari, il personale amministrativo della Regione che ha prodotto questo grande sforzo, ma non abbiamo mai capito a che costo. Forse quei 300 mila euro di cui parlava la programmazione del fantastico Consigliere Camela che ebbe a dire: "Ringrazio per la fiducia che mi avete dato, ma devo declinare la Presidenza della Commissione sanità perché sono impegnato nelle elezioni amministrative del mio Capoluogo di Provincia" sarebbe Ascoli Piceno che è anche la sua città, Assessore Canzian.
Su questo, visto che è anche la nostra Provincia ha competenze su quei territori di montagna, gradirei sapere che cosa pensa la Giunta, ma anche l'Assessore Canzian che è l'Assessore specifico con delega al tanto sospirato piceno, grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. In breve, c'è da dire semplicemente una cosa: questo è una sorta di atto conclusivo di un meccanismo che è partito in Parlamento negli ultimi anni, nato sulla scia dei costi della politica, dell'antipolitica, della riduzione degli enti. E' un meccanismo che si è sostanzialmente deteriorato nel corso del tempo ed oggi, in Italia, ritroviamo lo scenario in cui si chiude la comunità montana per avere l'unione dei Comuni montani, forse, o forse no, ci ritroveremo un Senato delle Regioni, ci ritroveremo le Province ridipinte, senza voto diretto dei cittadini. Oggi sostanzialmente andiamo a prorogare l'agonia finale delle Comunità montane.
L'unica riflessione che è possibile fare, è quella di dire che il legislatore nazionale non sta assolutamente facendo un lavoro organico di revisione costituzionale delle nostre istituzioni. Non si capisce perché la politica non sia capace di trasformare il Parlamento in quello che è più logico, in una grande Assemblea costituente che parli concretamente di come revisionare gli enti della pubblica amministrazione.
Resta il malinconico dato che probabilmente il più debole paga sempre e il più debole in questo caso, secondo me, non è tanto l'ente della comunità montana, io non sono uno di quelli che crede che la montagna possa ottenere di più se ha più rappresentanti e viceversa ...
Credo che la politica, se è seria, debba investire sulle aree più depresse e più svantaggiate e non c'è dubbio che in Italia l'area dove investire di più è la montagna, in controtendenza con le logiche dei mercati, della globalizzazione, degli accentramenti urbani e quant'altro. Però a tutt'oggi, su questo, in Italia, non si vede un progetto serio.
Siamo una Regione che ha una parte importante degli Appennini, avremo profondamente bisogno di un progetto organico che riporti l'insediamento antropico, che riporti spontaneamente la gente a vivere nelle montagne, ma per fare questo, non basta lusingare chi fa politica in montagna, per rilanciare le nostre montagne, diciamoci la verità, c'è bisogno di scuole, di trasporto pubblico, c'è bisogno di ospedali, di sanità, se non c'è tutto questo la montagna è destinata, nel tempo, a perdere abitanti, a perdere i suoi giovani, a perdere chi, anche lì, potrebbe costruire un futuro radioso.
Noi ci asteniamo oggi su questo atto conclusivo con la malinconia di chi vede la montagna ancora una volta abbandonata - con la certezza che se il Parlamento non finirà di parlare di riforme costituzionali ed istituzionali, di aria fritta, come sta perpetuando anche questo Governo, diciamoci la verità, un Governo che non ha presentato alcun progetto organico al Parlamento in materia costituzionale, andiamo avanti a deleghe compresse, da enti elettivi che si trasformano ad enti che restano, ma che non hanno il consenso popolare, la legittimazione popolare, e quindi il palazzo si chiude a riccio. Il Governo Renzi è il simbolo del palazzo che si chiude a riccio - ci piacerebbe, in futuro, riuscire a trovare un modo senza carrozzoni o carrozzelle della politica, perché la trasformazione da comunità montana ad unione dei Comuni montani fa fatica ad essere interpretabile: è un carrozzone, una carrozzella o uno strumento buono?
Spero che l'impegno della Regione Marche non sia quello di immaginare un modo per avere più politici di montagna, ma per trovare più soldi per la montagna.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.
Adriano CARDOGNA. Grazie Presidente, per quanto la proposta di legge di oggi su questa materia sia molto semplice e porta a compimento un adempimento necessario, non posso non raccogliere l'invito del Presidente Massi ad utilizzare l'occasione per ricordare e per rimettere al centro uno degli aspetti strategici del nostro sviluppo regionale che riguarda le aree interne, che riguarda la montagna di questa nostra regione e la necessità della sua governance, del suo governo e della sua rappresentanza, come rappresentanza di interessi e di diritti reali e concreti di cittadini che ancora resistono e si ingegnano a vivere in queste aree.
Non si può dire che la Regione Marche, da un punto di vista di contenuti e di indicazioni strategiche, abbia ignorato nel corso di questi decenni la questione delle aree interne e delle aree montane della nostra regione. Ci sono politiche compiute e definite da tempo, certo in questa, come in tante altre questioni che riteniamo centrali, tra il dire e il fare ci sono sempre, in genere, discrepanza e ritardi e relativamente alla montagna, alle aree interne, la situazione è sicuramente questa.
Stiamo facendo tesoro in questi mesi, di quanto i servizi della Giunta stanno predisponendo per la nuova programmazione comunitaria. Nostro motivo di fiducia e di speranza è sicuramente il fatto che le aree interne di questo Paese risultano essere uno dei tre assi strategici per la definizione delle nuove politiche comunitarie.
L'Ufficio di Presidenza di questo Consiglio ha già deliberato di realizzare un Consiglio regionale aperto sulla questione delle aree interne per dare un ulteriore contributo alla definizione del prossimo periodo di utilizzo dei fondi strutturali.
Alcuni elementi di analisi contenuti nei documenti ci confortano e ci fanno sperare che sapremo individuare azioni e misure utili per contribuire a sanare il divario tra le aree di montagna e le aree della nostra costa.
Ricordo che il 57% delle aree di questa regione sono prevalentemente rurali e montane e che lo spopolamento in atto nelle aree montane, tuttora in atto, indebolisce e compromette il mantenimento di sistemi socio-economici locali e pone una grande questione di coesione, nel ricordare inoltre che un terzo del territorio regionale è coperto di boschi, quindi montagna vera, si arriva anche alla individuazione dei punti di debolezza con cui i nuovi fondi strutturali si devono confrontare.
Tra i primi tre elementi di debolezza, di cui occorrerà sicuramente tener conto nella predisposizione di nuovi programmi comunitari, abbiamo: processi di spopolamento delle aree montane che indeboliscono e compromettono il mantenimento dei sistemi socio-economico locali; minore presenza nelle aree montane di strutture sanitarie e scolastiche; minori opportunità occupazionali presenti nelle aree montane determinate dai vincoli naturali e dallo spopolamento.
E' evidente a tutti qual è la grande missione che dovremo fare affrontare ai nuovi fondi strutturali.
La scommessa non è però soltanto nelle mani della politica, del Consiglio e della Giunta, ma è anche nelle mani di una macchina amministrativa che diventa, nella programmazione comunitaria, condizione sine qua non, condizione exante per l'attribuzione ed il riconoscimento dei nostri programmi operativi. Se sapremo dimostrare di avere una macchina amministrativa efficiente, motivata, concentrata sull'obiettivo, con una presenza di figure qualificate e motivate, procedure semplificate, non tanto nella loro definizione ma nella loro attuazione, potremo agevolmente aver approvati i nostri programmi operativi.
Sulla questione della macchina amministrativa, da 4 anni, dall'inizio di questa legislatura, centrale rispetto all'attività di governo, ho segnalato più volte nelle sedi opportune come, a mio giudizio, e non ho ottenuto nessuna risposta, siamo ancora fortemente indietro. Questo sarà il vero e unico elemento che potrà essere penalizzante per il nuovo periodo di programmazione comunitaria.
Invito il Consiglio nelle sue forme e soprattutto le strutture della Giunta ad affrontare questa questione perché è focale, centrale, nella predisposizione dei Por, come d'altra parte è stato individuato elemento di debolezza il fatto che la Commissione abbia rinviato all'Italia l'accordo di programma quadro da cui dipende l'attivazione dei nostri programmi operativi, cioè non c'è una giusta analisi e definizione della qualità della nostra macchina amministrativa a livello di sistema Paese e, quindi, anche a livello di sistema regionale.
Questo secondo me è il modo migliore per onorare gli impegni politici che ci stiamo prendendo, grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri credo che questa proposta di legge, al di là dell'aspetto prettamente normativo, la proroga dei Presidenti alla fine dell'anno in corso, ci fa assumere un'attenzione più generale a quelle che sono le zone interne se volete, ma anche a quello che è un approccio culturale rispetto alle zone interne e montane.
L'intervento del Consigliere Cardogna mi dà la possibilità di ridurre almeno in termini temporali il mio intervento perché molte cose da lui sottolineate le condivido e non voglio riprenderle. Dirò invece qualche cosa rispetto alla pubblica amministrazione ed alla politica. Penso che le responsabilità siano della politica, tanto per essere chiari, poi dirò il perché, senza voler assolvere tecnici, considerato che spesso i dirigenti sono nominati dalla politica, ma poi su questo ci ritorno.
Al Consigliere Zinni che ha elencato una serie di problematiche legate a delle difficoltà oggettive, reali, che le nostre comunità delle zone interne vivono, mi sento di dire che in questa regione c'è un documento culturale, non è un documento politico, è la Carta di Fonte Avellana che nasce a seguito della Conferenza sulla montagna nazionale organizzata anche da alcuni organi, che forse verranno soppressi, non lo so, deciderà il Parlamento, e nasce con indicazioni precise rispetto alle strategie per far sopravvivere, per mantenere la vitalità, per ridare vitalità, in alcuni casi, alle zone interne montane ed alle comunità di quei territori.
Rispetto alla Carta di Fonte Avellana, nella sede della Giunta regionale, all'ottavo piano, c'è un orologio che indica le azioni che la Regione porta avanti. C'è una lancetta che è andata avanti, si è fermata e di nuovo è andata avanti - tra l'altro uno degli animatori è Don Frigerio, prima che un religioso, dal mio punto di vista, un intellettuale, un uomo di grande cultura, con un approccio etico fortissimo - quella lancetta non viene spostata a caso, noi dovremmo preoccuparci che quella lancetta possa andare sempre avanti, perché se va avanti significa che le politiche che facciamo sono coerenti e incisive rispetto a quei territori.
I problemi sono molti e ci sono anche leggi che, anche se sono decenni che sono state fatte, non sono applicate in modo serio, mi riferisco ad esempio alla legge 97 del 1994 che ha individuato dei concetti fondamentali, quelli che il Consigliere Zinni oggi lamentava, rispetto ad una scarsa sensibilità, perché è chiaro che gli uffici pubblici e dello Stato per mantenere la loro sopravvivenza in montagna, nelle zone interne, devono avere parametri diversi, penso alla scuola, agli uffici postali, alle ferrovie e così via, ma penso anche ad un altro problema fondamentale che è il reddito che lì doveva essere dato dalla multifunzionalità, nell'agricoltura, nel commercio e così via.
Oggi dobbiamo rispondere anche con altri strumenti, per questo dicevo non riprendo le considerazioni che ha fatto il Consigliere Cardogna rispetto alla programmazione 2014-2000, qui c'è già stato uno sforzo, ci sono state più riunioni congiunte delle Commissioni III, IV e VI, c'è stato il documento dell'allora Ministro Barca, oggi dobbiamo fare in modo, siccome siamo al termine del percorso e sta diventando realtà la programmazione 2014-2020, che le misure siano concrete, perché in montagna troviamo, e quando parlo di montagna marchigiana, parlo anche dell'alta collina, tutte le condizioni perché lo sviluppo sia davvero sostenibile, la crescita sia davvero sostenibile e armonica. Dipende da quello che facciamo in quelle realtà, non riprendo i ragionamenti che abbiamo fatto in occasione dell'approvazione della legge sulla forestazione o della legge sulla multifunzionalità in agricoltura, ci sono condizioni sociali, economiche, ambientali, ma se quei territori non sono rispettati, non c'è rispetto per le aste fluviali, né per la stessa fascia costiera.
Detto questo, rispetto al Consigliere Cardogna su un punto non mi sento ..., è vero che la pubblica amministrazione, questo è l'obiettivo, deve essere efficiente, ma la politica deve dimostrare la sua capacità, la sua determinazione, la volontà di agire in trasparenza. Deve essere d'esempio, deve essere chiara, ci deve essere la capacità della politica, anche perché, ripeto, molte persone che hanno la responsabilità della pubblica amministrazione sono nominate dalla politica e a volte, quando non si ha il coraggio di compiere le scelte, ci si nasconde dietro la pubblica amministrazione. Questo non significa voler assolvere la pubblica amministrazione, ma credo che uno sforzo politico debba essere fatto con coerenza, con coraggio e tradurre concretamente questi atti in scelte politiche vere, con le risorse finanziarie necessarie per far si che le scelte che da tempo rivendichiamo siano attuate.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2 (dichiarazione d'urgenza) occorrono 22 voti. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
PRESIDENTE. La dichiarazione d'urgenza non è approvata. Prego? ... Non ha preso? Aspettate un attimo ... Solazzi ci deve essere ha ragione, un attimo non prende, allora possiamo aggiungere, ... c'è qualche altro a cui il voto non ha preso? ... Acacia Scarpetti. Ce ne sono 22, quindi, ... prego? ...
Ripetiamo la votazione, è stato fatto mille volte, non è una questione di approssimazione, succede sempre, no qualche volta, sempre che qualcuno non ... va bene, d'accordo, Consigliere Binci ha ragione. Ripetiamo la votazione.
Articolo 2 (dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Proposta di legge n. 400. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, chiedo, siccome c'è stato un piccolo disguido, so che ne avete parlato durante la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, l'iscrizione all'ordine del giorno odierno e la discussione della proposta di legge n. 398. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie Consigliera Bellabarba, abbiamo discusso di questa iscrizione alla Conferenza dei Capigruppo e mi sembra che non ci siano stati rilievi da parte dei colleghi di minoranza.
Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Grazie Presidente della parola.
Si tratta del recepimento di un'osservazione del Governo in merito all'applicazione dell'Isee in materia sanitaria. Per la parte riferita all'ordinamento nazionale c'è una riserva assoluta da parte dello Stato che deve essere recepita ed inserita in legge di bilancio.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza della proposta di legge n. 398, vi ricordo che questa votazione per essere valida deve avere i due terzi dei votanti, chiedo, quindi, la massima attenzione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza qualificata dei due terzi dei votanti)
Proposta di legge n. 398
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2013 n. 49: "Disposizione per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014/2016 della Regione. Legge finanziaria 2014" e alla legge regionale 23 dicembre 2013 n. 50 "Bilancio di previsione per l'anno 2014 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2014/2016”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 398 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, ringrazio il Consiglio per aver iscritto la proposta di legge all'ordine del giorno.
Andiamo a fare alcune modifiche necessarie sia alla legge regionale n. 49 del 2013 che alla 50 del 2013.
La prima modifica riguarda, in particolare, l'articolo 8 ed è necessaria in quanto lo Stato ha fatto alcune rilevazione alla nostra legge regionale, per questo sono richieste alcune modifiche, altrimenti la nostra norma risulterebbe illegittima.
Le modifiche riguardano la quota di compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni sanitarie, sociosanitari e sociali, mentre per le prestazioni sociosanitarie e sociali si deve fare riferimento all'Isee, per le prestazioni sanitarie c'è un altro metodo, quindi, sostanzialmente all'articolo 1 la modifica riguarda la soppressione della parola sanitaria e si modifica, in questo modo, l'articolo 8.
L'altra modifica che dobbiamo fare, perché c'è stata una rilevazione, riguarda un dettaglio, non sarebbe necessaria, però considerato che ce la chiedono, la facciamo. Sostanzialmente bisogna specificare all'articolo 14, sempre della legge regionale 49 del 2013, l'arco temporale per il quale si autorizza la spesa di 100.000 euro per l'erogazione delle prestazioni, in quanto non abbiamo specificato che questa spesa va effettuata nell'anno 2014, bisogna specificare l'anno, l'anno in corso, quindi, nel comma 1, dell'articolo 14, dopo le parole: "la Regione garantisce" sono inserite le parole "per l'anno 2014". Va fatta questa piccola modifica.
Questa proposta di legge modifica anche la legge regionale 50 del 2013 concernente il bilancio di previsione per l'anno 2014 e il bilancio pluriennale 2014-2016. Bisogna dare attuazione a delle disposizioni vigenti in materia di pagamenti dei debiti pregressi, in quanto prima, per quello che riguardava la sanità, si pagava indifferentemente, dal 2013 dobbiamo distinguere le spese fatte in ambito sanitario dalle altre. Per questo sono stati creati ed istituiti due appositi capitoli che sono le UPB 20815 e 20816 che riguardano il pagamento dei debiti relativi al sistema sanitario, si tratta, quindi, di eliminare i cosiddetti residui perenti in sanità. Questo modifica l'articolo 26.
In Commissione abbiamo approvato un emendamento della Giunta che trasferisce, come è corretto, uno stanziamento di risorse, un contributo straordinario, dalla tabella D, alla tabella C. Questo perché c'era un cofinanziamento statale che ora non c'è più, quindi non c'è più ragione di iscriverlo in tabella D. Va iscritto in tabella C e viene inserita la seguente voce: "Contributo straordinario alla Provincia di Pesaro per interventi di potenziamento del comprensorio sciistico servito dalla cabinovia OM 06". Non c'è nessun costo aggiuntivo, è semplicemente un trasferimento, una voce che viene iscritta dalla tabella D alla tabella C.
Questa proposta di legge, come abbiamo visto dalle modifiche, non è solo necessaria, ma anche urgente, quindi, invito il Consiglio a farsene carico e ad approvarla. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere di minoranza Zaffini.
Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. Brevemente per confermare quanto già esposto dalla relatrice di maggioranza. Solo per accentuare, focalizzare la profonda trasformazione che sta avvenendo, da questo punto di vista, in maniera positiva, con i controlli assidui e giusti delle spese, soprattutto in sanità.
Sappiamo bene che la nostra Commissione più volte ha richiesto la trasparenza dei conti sanitari e più volte ha chiesto la presenza della parte più consistente delle nostre spese regionali (riguarda più del 70%). Mi sembra giusto che anche la Corte dei Conti abbia focalizzato queste normative che riguardano la compartecipazione e che danno un gettito così massiccio.
Un'altra cosa che possiamo dire è che ci siamo resi conto tardi che il cofinanziamento non era costituzionale, quindi, si ribadisce che l'Isee è valido solo per il sociale, mentre per il sanitario si deve considerare una fascia più ampia, con il reddito familiare richiesto quale quoziente familiare, si poteva applicare, ma purtroppo abbiamo visto che non è stato fatto.
Niente da dire sulla questione del trattamento ambulatoriale per i malati reumatici, sono cose giuste e condivisibili.
Auspichiamo la trasparenza della Regione Marche per i bilanci sanitari, per non incappare in annotazioni di incostituzionalità delle nostre leggi. Grazie.
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Davvero pochissimi secondi sul primo articolo, semplicemente per aggiungere un aspetto rispetto a quanto detto bene dai due relatori.
Il fatto che l'Isee non si applichi alle prestazioni sanitarie, mentre si applica ad altre prestazioni, è dovuto al fatto che l'Isee valuta la condizione economica dei cittadini ed è chiaro che per quanto attiene al sistema delle esenzioni sanitarie, questo va contemperato anche rispetto allo stato di salute, per cui è chiaro che l'Isee valuta quanto un cittadino sia povero o ricco, mentre per avere l'esenzione dal ticket bisogna vedere quanto sta male.
Questa cosa l'Isee non la valuta, è per questa ragione che le prestazioni sanitarie sono escluse da questo computo. Ovviamente siamo d'accordo su questo aspetto.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Per specificare due aspetti che altrimenti possono essere forieri di equivoci. La Consigliera Bellabarba li ha precisati, ma vale la pena sottolinearli vista l'incertezza del commento che è stato fatto.
La prima obiezione è quella che rende legittima la deliberazione del bilancio che abbiamo approvato a dicembre, noi ci siamo arrogati un diritto che il Governo ha respinto al mittente circa l'applicazione dell'Isee anche sulla parte sanitaria.
Avremmo potuto resistere dicendo che sulla parte sanitaria a finanziamento regionale facciamo come crediamo, ma ci hanno indotto a più mite consiglio dicendo: "Successivamente potrete normare come vorrete, alla vostra maniera".
Il secondo aspetto: 100.000 euro limitatamente al 2014, altrimenti diventava un contributo permanente.
Ultimo, non vorrei che il finanziamento alla cabinovia risultasse aggiuntivo, era in tabella D per le ragioni che ha detto la Consigliera Bellabarba ed è stato spostato in tabella C, ma è esattamente quello dell'approvazione del 13 dicembre in sede di bilancio, non c'è nessuna aggiunta in termini finanziari.
A proposito di aggiunta, visto lo scrupolo e la serietà del Consigliere Eusebi, mi riservo di fare un aggiornamento più scrupoloso per quello che riguarda i finanziamenti dell'interrogazione precedente, forse il rilievo i miei uffici l'hanno fatto in una data in cui ancora non era noto, quindi, mi perìto di riferire in Aula dell'esistenza di eventuali altri finanziamenti in merito all'interrogazione precedente.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 (dichiarazione d'urgenza) occorrono 22 voti. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Vediamo a chi non ha preso la votazione. Bugaro, Comi, Acquaroli, Traversini. Rifacciamo la votazione, con un po' di attenzione da parte di tutti.
Ripetiamo la votazione.
Articolo 4 (dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Proposta di legge n. 398. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 444
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Iniziative volte alla sicurezza e alla sopravvivenza dei bambini e dei lattanti"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 444 del Consigliere Marinelli. Ha la parola per illustrarla.
Erminio MARINELLI. La mozione non deve essere discussa perché siamo tutti d'accordo sulla necessità di ovviare ad un problema grave: la perdita di un bambino a settimana per problemi di soffocamento.
Occorre creare le condizioni per la formazione specifica del personale, purtroppo queste morti non avvengono perché il 118 arriva tardi, ma perché gli operatori non sono all'altezza.
Come, grazie a Dio, è passata la cultura dei defibrillatori, adesso c'è la necessità di formare del personale adeguato, quindi, la Giunta deve attivarsi nelle sedi competenti per fare una formazione specifica.
Chiedo il voto dell'Aula e ringrazio.
PRESIDENTE. La ringrazio a titolo personale, ma anche a nome di tutta l'Assemblea per l'opportunità e la possibilità che ci dà con questa mozione.
Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Stavo dicendo al Consigliere Marinelli che non solo condivido appieno questa mozione, ma forse si potrebbe persino rafforzare perché esistono nel territorio, nei nostri distretti, a macchia di leopardo, delle esperienze molto positive di corsi sulla disostruzione che non sono conosciuti dai cittadini. Sono corsi gratuiti per cui qualsiasi genitore che ne abbia voglia può frequentarli presso i nostri distretti. Sono spesso legati alla voglia ed alla passione di alcune singole professionalità.
Utilizzare le migliori professionalità che abbiamo, fare un percorso di formazione all'interno dei distretti, utilizzare queste eccellenze, darne poi informazione, con un'adeguata campagna informativa, ai cittadini marchigiani, credo che sia una cosa positiva.
Ripeto, i corsi sono gratuiti, chiunque può farli presso i distretti, perché come giustamente dice la mozione del Consigliere Marinelli si potrebbero salvare alcune vite.
La mia proposta, non so se sono fuori tempo massimo, è quella di inserire un'ulteriore impegno alla Giunta al fine di utilizzare le competenze e le professionalità che ci sono rendendole regionali, dando un'informativa piena ai cittadini marchigiani.
Per il resto la mozione va benissimo, se il Consigliere Marinelli è d'accordo potremmo inserire questa cosa.
PRESIDENTE. Credo che sia opportuno farlo, ma credo che lei, come Presidente della V Commissione, possa prendere l'impegno anche solo verbalmente, senza scrivere nulla, ritenendo che questa sia una questione che interessa tutti, anzi fa piacere averla discussa ed averla segnalata agli organi di competenza.
Metterei in votazione la mozione con l'impegno del Presidente della Commissione di farsi interprete di queste istanze.
Mozione n. 444, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ora abbiamo l'ultimo punto, la mozione n. 654 dei Consiglieri Badiali, Bucciarelli, Cardogna, Giancarli che riguarda la centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello.
Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Non ho difficoltà perché la centrale a biomasse da realizzare nel Comune di Poggio San Marcello apre una discussione, l'unica cosa che purtroppo devo farle presente è che dovrebbe essere, nel giusto rapporto dei lavori dell'Aula, abbinata al punto 35, altrimenti è una prevaricazione nei confronti di ..., va bene la mozione dei Consiglieri Badiali Bucciarelli, Giancarli e Cardogna, ma non vorrei che rimanessero indietro le mozioni n. 466, 593, 591 e 465 visto che trattano lo stesso argomento.
Riterrei, per i giusti lavori dell'Aula, che fossero abbinate e che ci fosse una discussione unica. Grazie.
PRESIDENTE. La capisco Consigliere, però è la richiesta di discutere una mozione circoscritta, sicuramente se e quando vorrà nei prossimi incontri dei Capigruppo si discuterà. Prego? ... Oggi? ... Questa è una cosa che lei propone in chiusura dei lavori, non credo che possa essere accettata. Le dicevo che quando vorrà, come vorrà, la metteremo in discussione, del resto è all'ordine del giorno. Questa è una richiesta che abbiamo ... prego? ... Quali sono le mozioni che intende discutere? ... Come non intende discutere!
Rifacciamo un attimo il punto preciso, noi abbiamo votato l'iscrizione della mozione n. 654. Il Consiglio ha votato ed ora viene messa in discussione, non ci sono state altre richieste e non credo che alla fine dei lavori …, non per non discuterle ..., non è la stessa cosa collega, non è la stessa cosa ..., va bene, possiamo starci due giorni, questa è la discussione di una mozione che riguarda una centrale che è circoscritta al Comune di Poggio San Marcello. L'Assemblea ha votato su questo e credo che non ci siano problemi.
Ha la parola il Consigliere Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che stiamo già discutendo un argomento molto importante, quello delle biomasse.
Sicuramente le mozioni dovrebbero essere discusse nella loro complessità, perché è chiaro che andare a mozioni singole ogni volta …, l'altra volta abbiamo approvato, molto importante, la mozione che riguardava il Comune di Fermo, oggi parliamo del Comune di Poggio San Marcello, c'è anche una mozione da me presentata per un'altra centrale a biomasse, ma da questo punto di vista noi dobbiamo tornare ad un percorso lineare.
Ho sentivo dire da alcuni Consiglieri che non le possiamo abbinare, però, già da oggi, possiamo discutere mozione per mozione, Ci sono altre mozioni presentate, potremmo, già che stiamo discutendo, votare la mozione presentata dai Consiglieri Giancarli ed altri, che io condivido, ma ce ne sono altre, ce ne sono 3 o 4 che potremo discutere e votare oggi. Fare una mozione ogni Consiglio …, arriverà poi il Consigliere Pieroni, la Consigliera Foschi e poi un altro, dato che sono 3 o 4 mozioni, le discutiamo tutte, le votiamo una per una oppure facciamo una risoluzione finale dopo averle discusse singolarmente.
Mi sembra che oggi, per i punti all'ordine del giorno, ci sia un Consiglio abbastanza sereno, potremmo discutere questo argomento, martedì prossimo non so quali argomenti potranno intrecciarsi, quindi, propongo di discutere le mozioni una per una, tutte oggi, una per volta.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Grazie Presidente, in merito alla proposta del Consigliere Pieroni e del Consigliere Trenta, vorrei dire che siamo d'accordo nel discutere tutte le questioni in maniera specifica, ognuno la sua, separatamente. Le votazioni devono essere separate perché sono argomenti separati.
Posso parlare e spiegare la mozione 654?
PRESIDENTE. Un attimo Consigliere. Dovremmo mettere in votazione l'anticipo del punto 35 che riguarda le mozioni abbinate, personalmente ritengo che in assenza dell'Assessore all'energia e all'ambiente non sia opportuno, però se vogliamo farlo ... certo …, quella che si è deciso di discuterla oggi, si è ritenuto, come ho visto, anche dalle firme della mozione ... io non prevarico, ho solamente espresso un mio parere del tutto legittimo, data l’assenza dell'Assessore che deve assolutamente intervenire nel merito credo ... nemmeno lei può prevaricare, un attimo solo, intanto do la parola al Consigliere Badiali, poi semmai mettiamo in votazione la ... un attimo Consigliere Badiali, un attimo solamente, mettiamo in votazione l'anticipo del punto 35 che riguarda le mozioni nn. 466, 593, 591 e 465, abbinate.
Prego, siamo in fase di votazione. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Scusi Presidente, se dobbiamo discutere tutte le mozioni che riguardano le centrali a biomasse, allora bisognerebbe iscrivere anche la mia che qui non c'è, al punto 35 non c'è.
PRESIDENTE. Non è all'ordine del giorno.
A scuola era molto più semplice, avevo più possibilità di sistemare i miei alunni, siate un po’ più corretti.
Consigliera Bellabarba, la sua mozione non è iscritta, verrà messa la prossima volta.
Pongo in votazione, per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi, Ciriaci, l'anticipazione del punto 35, con il presupposto che ogni mozione verrà discussa separatamente.
Favorevoli: Acquaroli, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Carloni, Ciriaci, Comi, D'Anna, Foschi, Giancarli, Marangoni, Marconi, Marinelli, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Sciapichetti, Silvetti, Traversini, Trenta, Zaffini.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Abbiamo anticipato le mozioni iscritte al punto 35.
Mozione n. 654
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Bucciarelli, Giancarli, Cardogna
“Centrale a biomasse da realizzarsi nel Comune di Poggio San Marcello”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 654 dei Consiglieri Badiali, Bucciarelli, Giancarli, Cardogna.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Intervengo su questa mozione in quanto primo firmatario. Interverranno anche i Consiglieri Bucciarelli, Giancarli e Cardogna in quanto il problema è molto sentito ed importante.
La questione è che ancora non c'è un progetto depositato e si è fatta una Conferenza di servizio su un progetto che non esiste.
Questo è un progetto che è stato presentato anni fa per il territorio di Poggio San Marcello, anni fa, parlo di 5, 6, 7 anni fa ed era di una potenza di 7, 8 megawattt a olio vegetale. Olio vegetale significa, sapete benissimo, girasole e quant'altro, con coltivazioni dedicate allo scopo che impegnano per la produzione un territorio vastissimo.
Al di là di questo non c'era la certezza che il territorio fosse in grado di produrre quella quantità e una parte di quella quantità sarebbe arrivata da altre parti del nostro pianeta.
Stiamo discutendo di una cosa che non esiste perché quel progetto è stato bocciato, è stato ripresentato nella fantasia dell'azienda ed è stata fatta una Conferenza di servizio riducendo i megawatt da 7, 8 a 3,9, 4.
Noi diciamo no a questo progetto. Diciamo no come parte politica. Certo non possiamo incidere tecnicamente sulla questione, ma la questione ha un peso perché abbiamo la certezza che l’individuazione delle aree non idonee all'installazione di impianti di biogas a biomasse esclude quel territorio in quanto vocato alla produzione di OCG, DOC, DOGP, tutta la questione dei marchi regionali che riguarda il verdicchio, il fiore all'occhiello della nostra regione.
Nel giro di 1 chilometro ci sono due aziende agricole che producono verdicchio di qualità mondiale, non italiana, mondiale. C’è un Comune che si fregia del titolo "città del premio mondiale il verdicchio", non faccio il nome. Ci sono queste due cantine che hanno il 20% della produzione di verdicchio marchigiano, di vino marchigiano, di vino DOC. Il 20% del vino marchigiano, vuol dire una cosa grandissima. Non possiamo, secondo me, permettere di far sorgere a 1 chilometro da questo territorio, impianti non vocati per questa questione.
Io sono favorevole, non parlo come persona che mette la testa sotto la sabbia e non vede i problemi, agli impianti a biogas, a biomasse, ma che siano a completamento della filiera per le aziende agricole.
Le aziende agricole hanno bisogno di questi impianti e noi abbiamo fatto la legge sulla multifunzionalità proprio per cercare di valorizzarle al meglio, facendo impianti che siano al loro servizio, per attuare a 360° questo completamento della filiera agroalimentare, producendo anche energia elettrica con i prodotti di scarto e di lavorazione. Poi se ci devono essere 100 ettari a coltivazione dedicata o 200 ettari va bene, non è un problema, ma quando parliamo di 5.000 ettari, di 10.000 ettari dedicati a coltivazione per quella cosa lì, significa stravolgere il territorio marchigiano. Se ci fossero 5, 6, 7 centrali per la nostra regionale vorrebbe dire non avere più quella valenza e quell'importanza che oggi hanno le nostre colline, il nostro territorio, la nostra agricoltura, il nostro ambiente, il nostro turismo che noi pensiamo e diciamo di voler valorizzare ancor di più che, oltre al lavoro manifatturiero, è il secondo motore di sviluppo della nostra economia.
Per questo penso che questa mozione, con i colleghi, con tutto il Consiglio regionale, possa trovare condivisione.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Intervengo, se possibile, per integrare l'esposizione del Consigliere Badiali, ma anche per condividere con voi dei comportamenti, come dire, strani.
Noi ci siamo trovati di fronte, ed abbiamo partecipato, ad una convocazione di una Conferenza di servizi preliminare in contrasto con quanto prevede la legge 241, cioè gli uffici energia di questa Regione, su richiesta di un'azienda, hanno convocato i Comuni e la Provincia per informarli di un progetto che non esiste, in netto contrasto con quanto prevede la 241. Su questo preannuncio che faremo un’interrogazione per capire come mai questi uffici si muovono in maniera così, credo sia corretto dire, stravagante, cioè extravagant rispetto alla legge.
Si tratta di una centrale che non sappiamo ancora se viene richiesta ex novo o è una pratica aperta da 5 anni, dal 2009. L'ufficio regionale a richiesta non ha risposto, non è stato in grado di rispondere. Si è premurato bene di rinnegare la parola ad un Consigliere regionale, Presidente di Commissione, in sede di Conferenza di servizi, questo si, però non è stato in grado di rispondere a domande semplici che avrebbero dovuto essere l'abc propedeutico all'effettuazione della Conferenza di servizi.
Un progetto che, guardate bene, come diceva il Consigliere Badiali, andrebbe realizzato nel cuore della zona del verdicchio classico superiore, dove viene prodotta anche la denominazione d'origine controllata e garantita e dove, tra l'altro, a distanza di 300 metri in linea d'aria è stato realizzato un impianto fotovoltaico in mezzo ad un uliveto e a dei vigneti che gridano vendetta sul piano paesaggistico.
Due aziende, io faccio il nome: Moncaro che ha 1800 soci per 1350 ettari di vigna, quindi, si tratta di una realtà economica forte, consolidata, che ha subìto e sta uscendo adesso da una crisi economica aziendale per aver realizzato investimenti grossi e ha chiamato al sacrificio, ripeto, più di 1000 famiglie per coprire quell'investimento; e Sartarelli che è stata la prima azienda in Italia a vincere un premio mondiale con un vino bianco, con il verdicchio, il Balciana, e lo ha vinto a Londra tra 8500 concorrenti. Il verdicchio Balciana della Sartarelli ha vinto il primo premio. Dobbiamo essere orgogliosi e adesso la stessa cantina sta facendo un grande investimento per un zona di degustazione e di promozione. E’ un'azienda che esporta, vive soprattutto esportando, è conosciuta dal Canada al Giappone. Tutti gli aeroporti giapponesi vendono Balciana, vendono Tralivio, cosa che non avviene nell'aeroporto di Falconara per dire, vendono questo, e noi in quella zona potremmo, secondo i nostri uffici, realizzare una centrale a biogas contro il parere del Comune di Poggio San Marcello, dei Comuni limitrofi, contro il parere delle linee guida approvate dal Consiglio regionale. Credo che siamo all'assurdità, veramente, per questo chiedo ai Consiglieri, se vogliamo ridare credibilità alla politica, di dire no alla violazione di quello che noi abbiamo deciso, si alla salvaguardia di chi sul nostro territorio ci lavora.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Mi sia consentita una battuta, trovo sempre entusiasmante la sinistra di lotta e di governo, vale a dire è bello vedere quanto siete zelanti quando qualcosa non vi piace. Vorrei ricordare, non al Consigliere Bucciarelli che a onor di cronaca è sempre all'opposizione, agli altri Consiglieri, che fate parte di una maggioranza che aveva promesso a quest'Aula di ridiscutere una legge organica sul tema delle biomasse e a tutt'oggi non ne abbiamo notizia.
Su questa mozione mi sento di dire tre cose: la prima nel merito, è assolutamente condivisibile e a onor di cronaca avrei inserito nella mozione la deliberazione espressa dal Consiglio comunale di Poggio San Marcello che forse è l’istituzione più competente di noi, dal punto di vista del rapporto con i cittadini, come notizia in questo frangente. A ciò mi sento di aggiungere una cosa, voterò sicuramente a favore di questa mozione e dico anche agli amici della sinistra di lotta e di governo che se lo chiedevate, avremmo sottoscritto questa mozione, perché quando le cose sono giuste si fanno e si firmano volentieri. Vi dico questo con un pizzico di polemica, vorrei ricordare che fra un mese e mezzo votiamo in decine di Comuni e questo è uno di quelli, allora torno al punto centrale, di partenza - non credo che sia più accettabile - su una vicenda delicata come questa, diciamoci la verità, la Regione, nel corso di questa legislatura, ne è uscita male, non ne è uscita in maniera vincente, come posso dire, con una corretta e piena applicazione della legge. E’ uscita con passi avanti, passi indietro e situazione altalenanti. Credo che sarebbe giusto che il Consiglio all'unisono pretenda dalla Giunta di dirimere questa questione, queste problematiche, una volta per tutte, andando fino in fondo al problema, affrontando fino in fondo la nostra potestà normativa, per arrivare ad un punto in cui tutto sia più credibile. E’ ovvio che una mozione del genere a un mese e mezzo dalle elezioni rischia di non essere credibile, devo dire la verità, a me interessa poco, nel senso che essendo all'opposizione per me è sempre più facile uscire integro politicamente rispetto agli amici della sinistra di lotta e di governo, ma i cittadini in generale, al di là di destra, centro e sinistra e delle battute che vogliono essere solo un aspetto per sdrammatizzare, non polemico, pretendono che noi, la Regione Marche dica chiaramente dove si possono fare e dove non si possono fare le centrali a biomasse perché se da un lato è vero che parliamo di energie rinnovabili, di investimenti tecnologici, di normativa europea, quel poco di buono che l'Europa fa forse lo fa su questo versante delle energie, dall'altro parliamo di impatto ambientale, di distruggere il territorio, di rovinare le imprese che esistono, agricole, artigiane, eccetera. Viva Dio, siamo noi che dobbiamo essere gli arbitri di questa situazione.
Concludo dicendo che voto a favore, faccio appello a quei pochi oggi superstiti della Giunta che non sono andati bere il Tralivio altrove, concordo con il Consigliere Bucciarelli il Tralivio è un grande vino, infatti alcuni sono andati a berlo altrove, ed invito voi che siete presenti, e vi ringrazio di questo, a sollecitare la Giunta nel suo complesso a confrontarsi con la Commissione competente ed il Consiglio per fare entro l'estate la legge.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Intervengo per sostenere quanto proposto in questa mozione, nel senso che non è possibile realizzare una centrale a biomasse di 4 megawatt in un'area vocata, al centro dell'area vocata per la produzione di vini DOC. Vorrebbe dire condannare un territorio a perdere quelle che sono le sue vocazioni di produzione agricola, turistica e paesaggistica.
Ci solo alcune problematiche che ci vengono poste in questo momento e che riguardano la legge sulla Via che, in qualche modo, c'è stata contestata dalla Corte Costituzionale, dobbiamo ridisegnarla anche perché in questo momento c'è un immobilismo che non solo blocca le centrali, questo magari è un bene, obbligandole, sotto qualsiasi livello, ad andare ad uno screening di valutazione di impatto ambientale, ma blocca anche altre attività, come per esempio, che so, il forno, la pizzeria o altro.
In questo momento bisognerebbe fare una proposta che permetta alle normali attività della vita quotidiana di realizzarsi ed inserire quegli aspetti di tutela all'interno della valutazione del percorso amministrativo per la realizzazione di centrali a biomasse o a biogas. Un aspetto fondamentale deve essere il gradimento dell'amministrazione, cioè la certificazione che le centrali, dove vengono realizzate, non provochino un danno alla collettività, al territorio, alle produzioni, alle vocazioni, Nessuno altro meglio dell’amministrazione comunale può dare una valutazione, diciamo, preventiva di compatibilità col proprio territorio ed anche in questo caso l'amministrazione comunale, come ha detto il Consigliere Zinni, ha già provveduto a dire l'incompatibilità di questo intervento.
Ringrazio chi ha prodotto questa mozione e la voterò convintamente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente, il mio sarà un intervento sostanzialmente breve, per dichiarare che sono d'accordo nel votare a favore della mozione, tenendo conto delle riflessioni e delle valutazioni all'interno della stessa, esplicitate dai Consiglieri che l'hanno presentata.
Mettere una centrale a biomasse in un territorio ad alta vocazione agricola, di alto livello nazionale e mondiale, credo sia un contro senso da tutti i punti di vista e potrebbe, nel tempo, creare una criticità forte anche a coloro che vogliono acquistare i prodotti di questo territorio,
Lo dissi all'epoca quando si parlava del famoso rigassificatore nella zona della Riviera del Conero e di Porto Recanati, al di là della lontananza percettiva e visuale di quella grande struttura, c’era il rischio di una criticità mondiale ed europea legata al turismo. Oggi si viaggia molto in internet, quindi, si ha una percezione sicuramente negativa se in quella zona c’è un rigassificatore, anche se lontano. Questo potrebbe accadere anche in un territorio se venisse installato questo tipo di impianto.
Oltretutto, se non ho capito male, è un impianto che non è stato neanche costruito, non è costruito, e quello che mi preoccupa, colleghi Consiglieri, è che noi stiamo traccheggiando, aspettando, mi dispiace che non sia presente l'Assessore competente, presentando mozioni in tutti lati della Regione Marche, e contemporaneamente gli uffici stanno andando avanti con una serie di iniziative che dal punto di vista tecnico ci stanno.
Noi che facciamo politica ed abbiamo un ruolo amministrativo e di controllo dobbiamo capire se è giunto il momento di discutere fortemente quella proposta di legge ferma in Commissione oppure lasciare che questo clima vada avanti ed ognuno di noi a conoscenza del proprio territorio presenti o meno delle mozioni.
Ben venga questa mozione che riguarda il territorio di Poggio San Marcello e di tutto l'hinterland di questo Comune, però, lo ricordava il Consigliere Zinni, bisogna che noi abbiamo una visione più ampia e cominciamo con una legge chiara ad entrare, una volta per tutte, nelle scelte politico, amministrative, tecniche, per quanto non ci competono quelle tecniche, manoi delle linee dobbiamo darle ai funzionari, ai dirigenti e ai tecnici della Regione Marche. Altrimenti il rischio è che si ripeta la situazione passata con il fotovoltaico dove a fronte di una serie di autorizzazioni, abbiamo fatto una legge a copertura di tutto. Per non parlare della legge che abbiamo fatto sulle biomasse che ha creato tanti problemi, non ultimo quello di eventuali ricorsi dall'una e dall'altra parte, cioè dai proprietari, dai Comuni o dai vari Comitati.
Dobbiamo cominciare ad essere incisivi una volta per tutte e capire quello che vogliamo fare della nostra regione in merito alle centrali a biomasse e a biogas. Se non definiamo questa situazione è forte il rischio è che ci si muova a macchia di leopardo in tutto il territorio regionale.
Sollevo un altro esempio, nella zona di Monsano, nel Comune di Monsano c'è la previsione ad autorizzare una centrale a biomasse. In questo Comune, in un raggio di pochissimi chilometri, oltre quella centrale, sono previste altre tre o quattro centrali a biomasse. Credo che questo significhi non capire, non intercettare le criticità che ci sono nel territorio, ciò in questa zona, ma abbiamo Fano, abbiamo il Comune di Fano che anche lì si è opposto.
Dobbiamo una volta per tutte, colleghi Consiglieri, entrare nella questione e decidere quello che vogliamo fare perché nessuno di noi, sono convinto, è contrario alle centrali a biomasse e a biogas, ma dobbiamo, in coscienza, in serenità e dal punto di vista legislativo, essere definitori di un percorso che riguardi la decisione di capire dove, con legge, vanno individuate o meno queste aree.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Ho apprezzato molto l'intervento del Consigliere Zinni quando ha parlato di sinistra di lotta e di governo, sinistra o centro sinistra, diciamo meglio, di governo che per tre anni ha approvato le cose più assurde sul biogas e sulle biomasse, le leggi, le forzature che il Governatore Spacca vi ha imposto, ha imposto alla vostra maggioranza di centro sinistra, al punto tale che persino la Corte Costituzionale - con qualche lodevole eccezione, vedo dei segni, bravo - è intervenuta dichiarando l'illegittimità di gran parte della nostra legge regionale. Benissimo, perfetto.
Adesso si va ad elezioni, c'è il verdicchio di Poggio San Marcello e ci ricordiamo che forse conviene fare il centro sinistra di lotta e, quindi, preveniamo, mettiamoci una pezza. Ma cosa avete fatto in questi due, tre anni, in questa legislatura sul biogas? Ve lo devo forse ricordare? Avete persino premiato e fatto diventare parlamentare a Roma il vostro, il nostro ex Vicepresidente della Regione, che è stato l'artefice di tutto questo con una variazione al bilancio preventivo, mi pare fosse l'anno 2011, articolo 24 del bilancio preventivo, e a marzo è nata la legge 2012. Devo forse ricordare che questa maggioranza di centro sinistra ha ubbidito agli ordini dei "prenditori" perché non sono imprenditori, uno è imprenditore se ci mette i soldi suoi, è "prenditore" se non ci mette nulla o poco e prende soprattutto i soldi dei finanziamenti pubblici, i "prenditori" del biogas sono gli amici stretti del nostro Governatore che adesso è assente.
Tanto per rimarcare quanto siete, passatemi il termine, lo dico con affetto, faccia tosta, dal punto di vista della maggioranza di centro-sinistra, vi do una notizia che forse non sapete perché è fresca, fresca, siccome a me piace andare a "sfruculiare" l'ho trovata, c'è una deliberazione di Giunta di sette giorni fa, la numero 400 dell’1 aprile, è un pesce d'aprile. Pensate un po' la nostra Giunta regionale si riunisce l’1 aprile e con la deliberazione 400 cosa fa? Dà il mandato, giustamente ha dovuto farlo, ai legali, a due legali del nostro ufficio legale, e a un principe del foro di Firenze, conferendo 35.000 euro e rotti per resistere ad una maxi richiesta di risarcimento relativo ad un impianto a biogas. Una richiesta, una bazzecola, poche cose, 14 milioni di euro, per la precisione 14 milioni e 352 mila euro, per una causa depositata, fatta dalla VBO1 S.a.s.r.l. una delle tante, fatta in serie, tutte uguali, controllata da una società che è controllata da un'altra, che è controllata da un'altra e alla fine troviamo due grandi amici del nostro Governatore assente, i soliti nomi che controllano il 70, l'80% del biogas nelle Marche.
Bene, questi signori hanno chiesto congiuntamente alla Regione Marche e alla Provincia di Macerata 14 milioni e 352 mila euro, ... Corridonia, provincia di Macerata, bella domanda. 14.352.000 euro per Corridonia. Apprezzo che nella deliberazione di Giunta, votata all'unanimità, fosse assente un Assessore signora che abita a poche centinaia di metri da quell'impianto, seppur in altro Comune, apprezzo, segno di grande eleganza, devo dire, complimenti.
Detto questo siete stati ricattati dal Governatore, Presidente, esimio, Illustrissimo, …mio no di sicuro ..., con consultazioni dall'ufficio legale lì di fronte, fuori dalla porta, con ricatti a non finire ai quali avete abboccato completamente, concludo, grazie Presidente, siete stati completamente proni rispetto a tutte le richieste anche le più assurde, anche quando c'era semplicemente una volontà di moratoria. Fermatevi un attimo vi abbiamo chiesto per ben due volte, era stata approvato a maggioranza da questo Consiglio, ebbene no, avete disdetto completamente, non rispettato la volontà del Consiglio, siete andati avanti come dei treni, la Corte Costituzionale ci ha detto "siete dei somari - a noi Regione - perché non sapete nemmeno fare le leggi" ed adesso siamo nel pantano completo e queste sono le conseguenze.
Complimenti 14 milioni e 352 mila euro per i danni che voi maggioranza di centro-sinistra avete fatto con i vostri pasticci forzati e adesso fate il centro sinistra di governo, siccome ci sono le elezioni Poggio San Marcello, il verdicchio, visto che siamo in ambiente di "vinitaly" benissimo questi sono i vostri comportamenti veramente assurdi, complimenti.
Mozione 654. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali, D'Anna.
Favorevoli: Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Eusebi, Foschi, Giancarli, Marangoni, Marinelli, Natali, Pieroni, Sciapichetti, Silvetti, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 466
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Revoca delle autorizzazioni oggetto di indagine giudiziaria e della sospensione degli atti autorizzativi in corso, per la realizzazione degli impianti a biogas"
Mozione n. 593
ad iniziativa della Consigliera Foschi
"Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Solenergia Soc. Agricola a r.l. per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in Comune di Montefelcino (PU) SP n. 48"
Mozione n. 591
ad iniziativa della Consigliera Foschi
"Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Unipersonale Prima Energia S.r.l. per la realizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in Comune di Fano loc. Caminate e Metaurilia"
Mozione n. 465
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Autorizzazioni eco-energie"
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 466 del Consigliere Pieroni, le mozioni n. 593 e n. 591 della Consigliera Foschi e la mozione n. 465 del Consigliere Massi, abbinate.
Nessuno chiede la parola, le pongo in votazione.
Mozione 466. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi e Marangoni.
Favorevoli: Bellabarba, Binci, Cardogna, Carloni, Ciriaci, Foschi, Natali, Ortenzi, Pieroni, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 593. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi e Marangoni.
Favorevoli: Bellabarba, Binci, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Pieroni, Silvetti, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione 591. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi e Marangoni.
Favorevoli: Bellabarba, Binci, Carloni, Ciriaci, Comi, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Pieroni, Silvetti, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione 465. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi e Marangoni.
Favorevoli: Carloni, Ciriaci, D'Anna, Marangoni, Marinelli, Natali, Trenta, Zaffini.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13,00