Resoconto della seduta n.158 del 27/05/2014
SEDUTA N. 158 DEL 27 MAGGIO 2014

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 158 del 27 maggio 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 157 del 13 maggio 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 413 in data 19 maggio, ad iniziativa del Consigliere Cardogna, concernente: “Disposizioni per l'istituzione della Banca regionale della terra e per favorire l'occupazione nel settore agricolo”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno;
n. 414 in data 15 maggio, ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Eusebi, Massi, Ortenzi, Traversini, Romagnoli, Perazzoli, concernente: “Salvaguardia e valorizzazione del patrimonio linguistico delle Marche”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per il parere di cui all'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno.
E' stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 78 in data 19 maggio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Legge regionale n. 7/2009, articolo 3 – Piano per le attività cinematografiche. Anno 2014”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno, al Consiglio delle autonomie locali per il parere di cui all'articolo 11, comma 2, lettera c) della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera b), della legge regionale n. 15/2008.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 680 della Consigliera Foschi “Riconoscimento del torneo AITA”;
n. 681 dei Consiglieri Trenta, Marangoni “Presidi medici di Pronto soccorso nella città di Ancona, capoluogo regionale”;
n. 682 dei Consigliere Busilacchi, Natali, Pieroni, Comi, Badiali, Eusebi, Perazzoli, D'Anna, Bellabarba, Ortenzi, Foschi, Bugaro “Riconoscimento del profilo professionale dell'odontotecnico”;
n. 683 della Consigliera Ortenzi “Mancato finanziamento da parte dello Stato degli oneri per il pagamento degli indennizzi previsti dalla L. 210/1992”.
E’ stata presentata la seguente petizione:
n. 11 in data 19 maggio 2014, ad iniziativa di 'Pianeta Sereno di Porto Sant'Elpidio', concernente: “Revisione normativa regionale legge regionale n. 20/2000”, assegnata alla V Commissione ai sensi dell’art. 167 del Regolamento Interno.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le seguenti leggi regionali:
n. 9 in data 6 maggio “Modifiche alla legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 'Testo unico delle norme regionali in materia di turismo' e alla legge regionale 23 febbraio 2005, n. 6 'Legge forestale regionale'”;
n. 10 in data 15 maggio “Modifica alla legge regionale 11 novembre 2013, n. 36 'Disciplina del controllo sugli atti degli enti del Servizio sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 17 luglio 1996, n. 26 'Riordino del Servizio sanitario regionale'”.
Hanno chiesto congedo gli Assessori Giorgi e Malaspina ed i Consiglieri Ciriaci e Latini.

PRESIDENTE. Prima di passare alla trattazione dell'ordine del giorno, a nome dell'Assemblea, pensando di interpretare anche il sentimento di tutti, porgo il saluto ed il benvenuto nel Palazzo della Regione Marche, nella sede dell'Assemblea Legislativa, alla Scuola primaria “San Domenico” di Ascoli Piceno, precisamente alle classi III^ e IV^.
Abbiamo avuto modo, anche in altre occasioni, non solo di salutare i giovani studenti ed i loro insegnanti, ma anche di plaudire all'iniziativa delle istituzioni scolastiche e, quindi, alle insegnanti che oltre il normale svolgimento della propria attività didattica si preoccupano di un fatto che riteniamo molto importante: quello di una formazione civica degli studenti, avvicinando in modo particolare i ragazzi alle istituzioni, al luogo dove vengono assunte le decisioni che incidono sull'intera società marchigiana.
L'abbiamo detto in alcune occasioni e lo ribadiamo anche qui stamattina, do, quindi, di nuovo il benvenuto alle classi III e IV della Scuola primaria “San Domenico” di Ascoli Piceno. Benvenuti.

(Applausi)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Detto questo passiamo alla trattazione dell'ordine del giorno, non prima di aver chiesto all'Aula se d'accordo con quanto è scaturito dai lavori della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi e cioè di modificare l'ordine del giorno in questo modo - se siete d'accordo andiamo avanti altrimenti apriamo il dibattito: dopo il punto 4 all'ordine del giorno - vi pregherei di fare silenzio o di abbandonare l'Aula, mi sembra più corretto, perché è impossibile ... - dopo il punto 4 aggiungere il 4 bis che sarebbe la mozione iscritta al punto 13 dell'ordine del giorno, quella dei Consiglieri Bugaro, Badiali, Pieroni “Area protetta zona Selva di Castelfidardo” e al punto 4 ter aggiungere la mozione n. 683, di cui prima è stata data comunicazione, ad iniziativa della Consigliera Ortenzi “Mancato finanziamento da parte dello Stato degli oneri per il pagamento degli indennizzi previsti dalla legge 210/1992”. Per la mozione n. 683 vuol dire approvare l'iscrizione e, quindi, la successiva trattazione.
Se non ci sono obiezioni, do per approvata questa proposta di modifica dell'ordine del giorno. Partirei, quindi, con il primo punto.

Interrogazione n. 1171
ad iniziativa del Consigliere Acquaroli
"Dotazione organica personale Asur distinte per Aree Vaste"
(risposta dell'Assessore Mezzolani consegnata all'interrogante nella seduta n. 155 del 15 aprile 2014. L'interrogante si era riservato di replicare successivamente)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1171 del Consigliere Acquaroli che non c'è.

Interrogazione n. 1423
ad iniziativa della Consigliera Foschi
"Alienazione terreni agricoli-forestali bandito dal Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Foglia, Metauro e Cesano"
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1423 della Consigliera Foschi. E' assente l'Assessore Malaspina.

Interrogazione n. 1439
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Co.co.co. amministrativi"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1439 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Credo che sia una cosa datata, … nel senso che le cose si sono evolute rispetto al personale, alle regole sul personale.
In questo caso l'Azienda precisa che le attività che sono poste in essere in merito al reclutamento ed all'assunzione del personale sono svolte per far fronte ad esigenze legate a specifici progetti.
Nell'Area amministrativa, così come nell'Area sanitaria non si può parlare di acquisizione di personale in maniera indistinta, ma bisogna parlare di professionalità specifica ed idonea a ricoprire il ruolo e le mansioni cui il professionista è chiamato. Non si può pensare che ...

PRESIDENTE. Non si sente niente perché continuate a parlare. Cosa debbo fare? Userò un mezzo estremo: chi parla viene espulso. Vi sembra una roba normale? Non mi sembra, ma non si sente niente. Prego.

Almerino MEZZOLANI. L'Azienda precisa che le attività poste in essere in merito al reclutamento ed assunzione del personale sono svolte per far fronte ad esigenze legate a specifici progetti.
Nell'Area amministrativa, così come nell'Area sanitaria non si può parlare di acquisizione di personale in maniera indistinta, ma bisogna parlare di professionalità specifica ed idonea a ricoprire il ruolo e le mansioni cui il professionista è chiamato.
Non si può pensare che attingendo dalla graduatoria degli assistenti amministrativi si possono individuare professionalità atte alla realizzazione di qualsivoglia progetto. Come si legge negli allegati, che poi le fornirò Consigliere Natali, invero, i soggetti con cui sono stati stipulati i contratti di Co.Co.Co. hanno specifiche caratteristiche, diploma di laurea, iscrizione ad albi professionali, comprovata esperienza in specifiche discipline.
Il ricorso alla graduatoria di assistenti amministrativi, cui .fa riferimento il Consigliere, potrebbe essere utilizzata solamente per assumere personale che dovesse svolgere mansioni ordinarie e durature che richiedono, come unico requisito per l'incarico, il diploma di scuola superiore e non specifiche progettualità, come nel caso di specie per le quali è richiesta la laurea o iscrizione a specifici albi. Gli assistenti amministrativi, invero, hanno un profilo contrattuale che prevede che gli stessi effettuino mansioni esecutive di procedure e comunque restano in capo ad altro soggetto, non sono quindi dotate dell'autonomia necessaria a svolgere un progetto in autonomia.
Dalla lettura degli allegati si evince che le figure professionali acquisite sono state necessarie per l'espletamento di specifici progetti, come ad esempio, l'avvio di Areas. Questo progetto, di interesse regionale, in particolare, è stato indispensabile per l'implementazione dell'applicativo dei servizi Asur/Aree Vaste, quali bilancio, risorse umane e controllo di gestione. I Co.Co.Co. dotati di specifica conoscenza dell'applicativo Areas non svolgevano il lavoro vero e proprio, ma effettuavano mansioni di supporto alla formazione dell'utilizzo degli applicativi da parte dei dipendenti dell'Azienda. Man mano che la formazione degli operatori si perfezionava i collaboratori diminuivano sino a essere stati, nell'anno 2013, azzerati.
Altri progetti, ad esempio, sono legati a specifici finanziamenti regionali, quindi, non possono, come tali, prevedere una durata superiore a quella propria per cui è stato erogato il finanziamento anche se, come si nota in specifici casi, il finanziamento è poi stato ripetuto negli anni successivi. Se l'amministrazione si impegnasse oltre a quanto specificatamente disposto a livello regionale, invero, il costo di detto soggetto andrebbe a ricadere nel costo del personale che, come notorio, deve essere abbattuto, addirittura rispetto ai parametri delle assunzioni del 2004.
Queste sono le ragioni a risposta dell'interrogazione, c'è poi una tabella allegata che le fornirò.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Assessore, come lei dice questa è un'interrogazione datata, 18 ottobre 2013, ed era chiara la motivazione. Abbiamo una graduatoria aperta che siamo riusciti a far prorogare e continuano queste attribuzioni, direi io.
Lei vuole dirci che praticamente tutti i Co.Co.Co. o Co.Co.Pro che vengono nominati si riferiscono ad attività specifiche che non potrebbero essere attribuite al personale esistente o che non consentirebbero l'attingimento da quella graduatoria.
Lei capisce meglio di me, anche se capisco la sua posizione, che in questo modo quella graduatoria viene prorogata per continuare a prendere in giro quei poveretti che hanno partecipato, sono stati ritenuti idonei e adesso stanno appiccati a vita in attesa.
In attesa di che? Voi dovete avere il coraggio di dire che quella graduatoria non serve, vi dovete mettere nei panni di quelle persone, dovete guardarle negli occhi e non dovete prenderle in giro, perché la realtà è questa: da quella graduatoria nessuna Area vasta prenderà una persona.
Quanto poi alla specificità, Assessore mio, ho dei grandi dubbi e glieli proverò, grandi dubbi sulla specificità.
Ci sono conferme di Co.Co.Co., ribadimenti di incarichi molto strani, perché quando uno fa tre mesi, sei mesi poi gliene facciamo fare altri tre, sei, perché arriva il politico di turno che va a parlare con …, è un oltraggio nei confronti di quelli che fanno parte della graduatoria, degli idonei di quella graduatoria, di quel concorso che avete voluto voi! Vi dovete ricordare di questo! Quel concorso fu fatto in piena campagna elettorale nel 2010, vi ricordate tutto quello che fu detto, correttamente o meno non lo so, ma indubbiamente la prova scritta si fece prima delle elezioni e, per gli ammessi, l'orale dopo. All'epoca mi sembrava, ci sembrava, quanto meno disdicevole, ma ci sembra ancora più incredibile che dopo aver fatto tutto questo oggi quelle persone rimangano lì, se non sbaglio 21 persone sono state assunte, se non sbaglio.
Tutti aspettano fiduciosi ed ogni tanto arrivano e dicono: “Ma fammi capire, questo qui è stato confermato per altri sei mesi?”. E' un giro, è un circolo vizioso a cui lei o il direttore generale dell'Asur dovrebbe porre mano perché sa, i vari direttori generali, i direttori di Area Vasta che si succedono, specie dalle mie parti, forse non si rendono conto che nel firmare confermano situazioni in essere da mesi ed anni.
Prenderò quello che lei mi darà a livello di documentazione e tornerò sul tema con casi specifici, poi nel momento in cui tornerò su casi specifici, lei capirà benissimo che la situazione si sposterà molto, cioè il tiro diventerà diverso da quello attuale. Grazie.

Interrogazione n. 1576
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Venti posti letto di lungo degenza alla Casa della Salute di Fossombrone"

Interrogazione n. 1575
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Istituzione day-surgery presso la Casa della salute di Fossombrone"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni n. 1576 e n. 1575 del Consigliere Pieroni.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Con queste due interrogazioni, la 1575 e la 1576, il Consigliere chiede di conoscere, rispettivamente, come mai si sia perso tempo ad istituire il day surgery presso la struttura di Fossombrone, considerata l'importanza che tale iniziativa comporta per abbattere le liste di attesa, e a quale punto sia arrivato l'iter procedurale e funzionale per dotare la Casa della salute di Fossombrone di 20 posti letto di lungo degenza, così come da impegno dell'Assessore.
In merito a quanto sopra, si deve evidenziare, preliminarmente, che la riorganizzazione delle reti cliniche, di cui alla recentissima delibera di Giunta regionale n. 1345 del 2013, è stata oggetto di un lungo iter che ha già visto diversi coinvolgimenti dell'intera Giunta regionale ma che, allo stato, non può ancora dichiararsi concluso. Terminerà in questi giorni.
Di fatto, presso lo stabilimento di Fossombrone, l'istituzione della Casa della salute non si è ancora pienamente sviluppata e realizzata in quanto la delibera che determina le tipologie assistenziali per l'istituzione delle Case della salute della Regione Marche è stata adottata solo recentemente e cioè il 14 aprile 2014.
Relativamente alla funzione di day surgery, prevista nella delibera 735 del 2013, in coerenza con la riorganizzazione delle reti cliniche sarà implementata nel corso dell'attivazione delle funzioni previste dalla normativa regionale.
Attualmente sono attivi 30 posti letto di lungodegenza-post acuzie, 10 posti letto di riabilitazione estensiva e 10 posti letto di hospice più tutta l'attività di seguito evidenziata:
• funzione di dialisi;
• punto di primo intervento territoriale (così come prevede la legge regionale 17/13);
• presenza del mezzo di soccorso avanzato sulle 24 ore, che assicura gli interventi di emergenza/urgenza territoriale e partecipa alle prestazioni di primo intervento territoriale;
• presenza del medico di continuità assistenziale;
• presenza punto prelievo (in corso lavori di ampliamento della sala d'attesa relativa);
• chirurgia ambulatoriale;
• presenza dei seguenti ambulatori e attività: attività specialistica di cardiologia; attività specialistica di chirurgia; attività di diabetologia ed endocrinologia; attività di endoscopia digestiva I livello; attività specialistica di medicina; attività specialistica di ortopedia; attività specialistica di ostetricia/ginecologia; attività di diagnostica per Immagini (ecografia, radiologia tradizionale, mammografia, TAC, ecocolordoppler); attività specialistica di dermatologia; attività specialistica di neurologia; attività specialistica di oculistica, attività specialistica di otorinolaringoiatria; attività specialistica di psichiatria territoriale; attività di riabilitazione e terapia fisica; attività immunotrasfusionale; attività specialistica di trapia antalgica; attività specialistica di nefrologia; attività specialistica di odontoiatria; attività specialistica di pneumologia; attività specialistica di ostetricia e ginecologia; attività specialistica di reumatologia; attività specialistica di urologia;
• magazzino farmaceutico territoriale di Area vasta;
• magazzino economale di Area vasta;
• è prevista la realizzazione ex novo di una Residenza per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (REMS), unica della Regione Marche. Tale struttura sarà contigua all'ospedale di Fossombrone. E' previsto un fabbricato di circa 1300 metri quadrati, su un'area di circa un ettaro, per 20 posti letto; l'investimento previsto è di circa 3.200.000 euro. E' stato redatto internamente all'Area Vasta 1 il progetto preliminare e si è in attesa del decreto ministeriale di finanziamento per far partire la procedura. Tempo di realizzazione: due anni.
È in atto il potenziamento della funzione di lungodegenza post acuzie con 20 posti letto, la cui gestione clinica ed assistenziale sarà poi affidata all'Azienda ospedaliera Marche Nord, attraverso la stipula di un protocollo di intesa tra l'Asur vasta 1 e l'Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord, cosa che si sta facendo perché riguarda un progetto già finanziato.
In seguito alla ristrutturazione di cui sopra, sulla base delle indicazioni regionali relative alla revisione delle sedi extraospedaliere presso le quali effettuare chirurgia ambulatoriale, si migliorerà la qualità assistenziale per le prestazioni necessarie per rispondere ai bisogni dei cittadini anche mediante lo sviluppo delle avviate sinergie tra I'Asur Area vasta 1 e l'Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord, che saranno oggetto, appunto, di specifico protocollo d'intesa, prevedendo la valutazione dell'eventuale attivazione di chirurgia ambulatoriale/day surgery, nel rispetto della massima sicurezza e prevenzione del rischio clinico di coloro che vengono trattati in tale sede, quindi, le due questioni sono due questioni in itinere. Uno sviluppa ulteriormente l'intesa con Marche Nord, la chirurgia ambulatoriale, l'altra sono i 20 posti letto che vengono affidati attraverso questo progetto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore per l'ampia relazione in merito alle due interrogazioni ed aggiungo, Assessore, che la città di Fossombrone attende con grandi aspettative ed attenzione la risoluzione di queste due problematiche, chiaramente sono situazioni che coinvolgono i cittadini.
Da questo punto di vista l'auspicio che faccio è che l'interrogazione e la risposta possano essere forieri di un'accelerazione degli argomenti che sono stati toccati ed evidenziati dall'Assessore stesso.
L'auspicio è che non si perda più tempo per la realizzazione di questi 20 posti letto di lunga degenza e soprattutto che il day-surgery possa essere sviluppato in tempi brevi per evitare discussioni e polemiche nella città di Fossombrone di cui l'Assessore è personalmente a conoscenza.

Interrogazione n. 1685
ad iniziativa del Consigliere D'Anna
"Richiesta di attivazione del rapporto per attività di ossigeno terapia iperbarica"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1685 del Consigliere D'Anna.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Questa credo che, Consigliere D'Anna, sia una questione che è stata discussa dalla V Commissione, se non vado errato, insieme ai nostri dirigenti perché vedo che qui mi riportano quel riferimento.
Con questa iniziativa il Consigliere chiede l'attivazione del rapporto per "attività di ossigeno terapia iperbarica", si specifica che con decreto n. 58 del 15 maggio 2014 del Dirigente del Servizio sanità della Regione Marche, avente come oggetto "Strutture specialistiche ambulatoriali RM - Costituzione gruppo di lavoro tecnico analisi e valutazione attività del settore - Integrazione precedenti Decreti dirigenziali riguardanti gruppi lavoro Case di cura private mono specialistiche e laboratorio analisi", il Servizio sanità di questa Regione ha costituito il Gruppo di lavoro incaricato a svolgere analisi e valutazione delle attività specialistiche ambulatoriali della Regione Marche finalizzate alla elaborazione di proposte per nuovi Accordi di settore.
Questo tavolo è attivo e sta valutando il fabbisogno di prestazioni specialistiche tra cui anche quella relativa all'oggetto dell'interrogazione del Consigliere D'Anna, cioè la prestazione di ossigeno terapia Iperbarica per i cittadini marchigiani, poiché sono prestazioni che per i casi con indicazioni specifiche, fanno parte dei livelli essenziali di assistenza.
Il lavoro è teso ad attribuire un budget specifico in convenzione che potrà anche contrastare quello che per noi oggi è un dato che va in mobilità passiva per questa prestazione.
Il Direttore dell'Agenzia sanitaria regionale ha partecipando ai lavori della V Commissione consiliare, ha anche ascoltato l'audizione del Centro di Fano oggetto dell'interrogazione fatta dai responsabili dello stesso, ha aperto con loro un confronto e si ufficializzerà nei prossimi giorni un incontro teso a valutare insieme ai rappresentanti dell'Iperbarica Adriatica S.r.l. onde verificare e negoziare i presupposti anche per le indicazioni di budget trattabili per il loro convenzionamento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Grazie Presidente. In effetti c'è stata nell'ultima riunione della Commissione questo incontro, credo che anche i Commissari si siano resi conto dell'importanza di questa struttura, unica nella nostra regione.
Sono contento che nei prossimi giorni ci sarà questo incontro anche perché molto spesso si parla di eccellenze sul territorio e questa sicuramente è una ed unica.
E' evidente che questa situazione va affrontata con chiarezza ed allo stesso tempo con una tempistica che possa consentire a chi ha investito tanto sul nostro territorio anche di avere un riscontro effettivo perché questa è una realtà importante che attira pazienti anche dalle regioni limitrofe, quindi, viene riconosciuta anche dalle regioni confinanti l'importanza di questa struttura.
Mi auguro che questo incontro possa avvenire nel più breve tempo possibile proprio per l'importanza di questa struttura. Grazie.

Proposta di legge n. 391
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Modifiche alla legge regionale 3 aprile 2002, n. 5: 'Integrazioni della legge regionale 26 dicembre 1983, n. 41 sulle provvidenze in favore della popolazione di Ancona colpita dalla frana del 13 dicembre 1982' e alla legge regionale 26 dicembre 1983, n. 41: 'Norme di attuazione della legge 2 maggio 1983, n. 156 concernente 'Provvidenze in favore della popolazione di Ancona colpita dal movimento franoso del 13 dicembre 1982'"

(Nuova titolazione) "Modifiche alla legge regionale 3 aprile 2002, n. 5: 'Integrazioni della legge regionale 26 dicembre 1983, n. 41 sulle provvidenze in favore della popolazione di Ancona colpita dalla frana del 13 dicembre 1982'"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 391 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Signori Consiglieri, questa legge è finalizzata a modificare la legge regionale 3 aprile 2002, n. 5: integrazioni della legge regionale del 26 dicembre 1983 n. 41 sulle provvidenze in favore della popolazione di Ancona colpita dalla frana del 13 dicembre 1982.
Questa esigenza di modifica, non sono soltanto il relatore, ma sono anche il proponente, è dettata dal fatto che il suddetto intervento normativo nella sua applicazione concreta ha finito per penalizzare la popolazione locale colpita dall'evento franoso dell'82, anche se riconosciuta dalla legge medesima come diretta destinataria di contributi, le cosiddette provvidenze.
Infatti l'attuale formulazione della legge del 2002 stabilisce all'articolo 1 che ai fini della concessione delle provvidenze si intendono inagibili gli edifici situati entro il perimetro della zona di frana individuato dall'articolo 1 della medesima legge. Al comma 2 pone a carico del Comune di Ancona l'onere di attivare un sistema di monitoraggio dell'area in frana con contestuale predisposizione di un Piano di emergenza così come dispone l'articolo 1 del decreto legge del 1988 convertito nella legge dell'agosto '88 n. 267.
La connessione prevista dalla legge regionale tra l'attivazione del sistema di monitoraggio ed il riconoscimento o meno dell'agibilità, insisto su agibilità perché questo è il punto della legge, è vero che sto parlando di un singolo Comune, ma è pur sempre il capoluogo di regione ... - se ci fosse un po' di attenzione non guasterebbe, perché a volte ..., Presidente la ringrazio perché anche lei questa mattina ha richiamato più volte all'attenzione, capisco che siamo a due giorni dalle elezioni e sono consapevole che a molti queste elezioni non sono andate bene, capisco anche il nervosismo, però sta di fatto ... - la connessione, prevista dalla legge regionale, tra l'attivazione del sistema di monitoraggio ed il riconoscimento o meno dell'agibilità degli immobili situati entro la zona di frana comporta che il mancato funzionamento del sistema di monitoraggio, per motivi tecnici o per mancanza di adeguate risorse, determina automaticamente la revoca dell'agibilità medesima con devastanti conseguenze per le famiglie interessate che hanno rischiato già più volte di essere sfrattate.
Non ci può essere alcun collegamento tra i Piani di emergenza, l'attività di monitoraggio e l'agibilità degli edifici ubicati sul territorio esposto a rischio, collegamento che peraltro nella legge regionale in esame è stato introdotto solo ai fini dell'ottenimento delle suddette provvidenze economiche, quei contributi a cui poc'anzi ho fatto riferimento.
Il sistema di gestione del rischio è strutturato nel rispetto della normativa nazionale vigente e deve essere strutturato, questa è la proposta che va in questa direzione, nel rispetto della normativa nazionale, tramite un centro funzionale. Nella nostra regione c'è un ottimo centro funzionale di protezione civile, quindi procedure di allertamento, ed il Comune competente mette in atto il suo piano urgente di emergenza. Su questo c'è una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2004 molto chiara che comprende anche un controllo sulla sicurezza degli edifici, delle infrastrutture ubicate nella zona esposta a rischio disponendo in caso di effettivo pericolo l'evacuazione degli immobili e la indisponibilità delle infrastrutture.
Solamente per la zona colpita dalla frana del 1982 è stata prevista la singolare disciplina sopra descritta che collega l'agibilità degli immobili in questione alla possibilità o meno di effettuare attività di monitoraggio.
Ecco il significato di questa proposta licenziata dalla Commissione consiliare competente, come pure è della Commissione consiliare competente l'emendamento che porta la mia firma in qualità di Presidente della Commissione, dove scriviamo in modo chiaro che "il Comune di Ancona verifica il funzionamento del sistema di monitoraggio di cui al comma 2. Il mancato funzionamento del sistema di monitoraggio comporta la revoca dell'agibilità solo qualora il Comune lo valuti significativo ai fini dell'attivazione delle misure per la salvaguardia della popolazione interessata".
Concludo, voglio ringraziare non soltanto il dottor Russi e la dottoressa Buglioni, ma mi sento di ringraziare tramite il dottor Messi, il Comitato della zona in frana, dei residenti della zona in frana, il dottor Tagliavento, ed un grazie particolare al dottor Roberto Oreficini ed al dottor Maurizio Ferretti.
Ci siamo più volte confrontati con il Comune di Ancona, quindi una collaborazione, e da questo punto di vista, voglio ringraziare anche l'avvocato Valeria Mancinelli, Sindaco di Ancona, e l'Assessore Urbinati.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Silvetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente. Devo aggiungere ben poco perché il Presidente Giancarli ha sostanzialmente enunciato in modo molto dettagliato quelle che sono le modifiche che apportiamo con questa proposta di legge alla legge precedente.
E' una legge squisitamente tecnica, una correzione indispensabile che non poteva non essere, dovendo inquadrare bene il principio di agibilità, di sicurezza e di programmazione.
E' una norma che va nella direzione della considerazione, della presa d'atto della situazione attuale, che paradossalmente poteva penalizzare i cittadini di Ancona, quando in realtà la legge originaria andava a favore di coloro che avevano vissuto il fatto calamitoso.
Non aggiungo altro, tecnicamente è stata in modo esauriente rappresentata dal relatore di maggioranza, passerei velocemente all'approvazione.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma del Presidente della IV Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Soppresso

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 391, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Relazione n. 23 ad iniziativa della III Commissione, concernente: "Situazione e prospettive di Banca delle Marche"
(Discussione e approvazione risoluzione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la relazione n. 23 della III Commissione su situazione e prospettive della Banca delle Marche.
Ha la parola il relatore Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Grazie Presidente, mi scuso per l'inconveniente.
Oggi discutiamo la relazione della III Commissione sulla situazione e prospettive di Banca Marche trasformandola in una risoluzione.
Ormai da tempo l'Assemblea legislativa e in generale la Regione segue da vicino le vicende della Banca delle Marche, attualmente commissariata.
L'attenzione che è stata rivolta nei confronti di questa vicenda si basa sul ruolo che l'istituto di credito ha svolto e dovrebbe continuare a svolgere per la nostra regione, infatti, pur nella consapevolezza che si tratta di un'impresa privata, non va sottaciuta la funzione che la Banca delle Marche riveste per il tessuto economico, produttivo e sociale del territorio regionale e delle conseguenze che la crisi dell'istituto potrebbe comportare anche in termini occupazionali, interni, esterni, per questo cito anche due società, la Seda e la Seba ed anche i precari di Banca Marche.
Per queste ragioni, la III Commissione ha svolto una serie di incontri con le rappresentanze sindacali di Banca delle Marche, con le associazioni di categoria del settore agricolo ed extra agricolo, con tutto il mondo imprenditoriale e, da ultimo, con le Fondazioni bancarie. Su questo devo ringraziare tutti i commissari della III Commissione, ma devo ringraziare anche i Presidenti delle Commissioni ed i Capigruppo che hanno partecipato molto spesso a questi incontri ed a queste audizioni. A questi incontri sono stati invitati e, compatibilmente con i rispettivi impegni istituzionali, hanno partecipato i Parlamentari marchigiani con l'impegno di arrivare ad una soluzione.
La proposta di risoluzione della III Commissione contiene anche alcune valutazioni di merito riguardanti la definizione della situazione debitoria della banca e dei criteri seguiti per quantificare le perdite: si tratta di un passaggio fondamentale per stabilire con certezza il fabbisogno di risorse necessarie per la ricapitalizzazione e per impostare un vero nuovo Piano industriale.
L'Assemblea legislativa reputa importante una forte attività di impulso, una moral suasion e necessario che i Parlamentari regionali continuino ad essere pienamente associati alle attività svolte dalla Regione; ritiene infine opportuno che sia individuata una delegazione, guidata dal Presidente della Giunta e formata dai rappresentanti delle Fondazioni, dai sindacati aziendali e dalle associazioni di categoria, che incontri in tempi rapidi i vertici della Banca d'Italia ed il Governo italiano, al fine di giungere il prima possibile ad una definizione della vicenda nella convinzione che Banca delle Marche deve poter continuare a svolgere la propria vocazione e le proprie attività di soggetto partner dello sviluppo del territorio marchigiano.
Questi sono gli impegni previsti nella risoluzione che adesso leggerò, sono i più importanti. Il Presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, già da molto tempo impegnato in questo settore, con questa risoluzione avrà anche il mandato dell'Assemblea legislativa, su questo penso di non avere dubbi sulla maggioranza, né sull'opposizione, ma soprattutto il supporto dei Parlamentari che si muoveranno con il Governo in modo di fare un'azione congiunta Regione Marche, Parlamentari, Banca d'Italia e Governo o chi per lui, Ministero del Tesoro.
I punti principali della risoluzione:
- ribadisce l'impegno della Regione e delle sue rappresentanze istituzionali, a partire dalla Presidenza della Giunta, dall'Assemblea legislativa, a proseguire nell'azione svolta con riguardo alla situazione dell'istituto di credito; considera indispensabile che a questo impegno continuino ad essere pienamente associati i Parlamentari eletti nella regione Marche;
- reputa opportuno l'individuazione di una delegazione guidata dal Presidente della Giunta regionale e composta dai rappresentanti delle Fondazioni, dal mondo economico e sociale, dalla RsA che ... la Banca d'Italia;
- conferma con grande convinzione che il tessuto produttivo, sociale ed economico della regione deve continuare ad avere un partner finanziario che abbia non solo una profonda conoscenza del territorio, ma che seguiti a destinare al sostegno di questo tessuto produttivo la maggior parte del credito raccolto nella regione Marche.
Su questa linea, mi sono sempre confrontato con il Presidente Gian Mario Spacca, con il Presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, oltre che con i colleghi Consiglieri, abbiamo detto di puntare su tre filoni principali per salvare Banca Marche. Uno è quello dell'azionariato diffuso dei nostri imprenditori marchigiani e delle persone che hanno azioni. L'altro filone deve riguardare una banca che abbia una capacità ed una valenza uguale a quella di Banca Marche che regga le sorti di una regione manifatturiera e produttiva qual è la regione Marche. Un altro potrebbe essere un fondo internazionale.
Su queste tre azioni dobbiamo lavorare perché tutte e tre messe insieme possono portare alla salvezza della Banca Marche, nessuna delle tre deve avere una maggioranza all'interno del gruppo perché sarebbe dannoso.
Penso di aver detto tutto, voglio ringraziare tutti i soggetti che abbiamo audito: le organizzazioni sindacali, Rsu interne che ci hanno detto tante cose, che ci hanno aperto anche un po' gli occhi perché non sapevamo tutte le questioni come c'erano; le imprese, il mondo delle imprese che va dalla Confartigianato, alla Cna, alla Confcommercio, alla Confesercenti alla Confindustria, alla Cia, alla Coldiretti, tutti soggetti che hanno bisogno di una banca efficace ed efficiente, come era Banca Marche e come deve tornare ad esserlo.
Per ultimo, ma non per ultimo, le Fondazioni. E' stato difficile avere un incontro con tutte e quattro le Fondazioni perché sappiamo qual è il clima al loro interno ed i rapporti tra loro. Se prima ci fosse stato un clima più disteso ed una attenzione maggiore forse avremo meno problemi oggi, però è molto importante che siamo riusciti a mettere intorno al tavolo tutte le Fondazioni ed aver concordato che un loro rappresentante partecipi con il Presidente della Giunta regionale all'incontro con Banca d'Italia, perché loro hanno, anche se sono svalutate, anche se sono di meno, sempre il 53% delle azioni di Banca Marche.
Penso che possiamo fare un buon lavoro e possiamo, soprattutto, essere da pungolo, da stimolo e da collante con tutto il mondo imprenditoriale, con il mondo sindacale, con il mondo del sociale, perchè la Banca fino ad oggi ha svolto un ruolo importante e deve continuare a svolgerlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Bene, Consigliere Badiali, la ringrazio e condivido quanto da lei rappresentato in questa relazione a dir poco benevola.
Lei ha ringraziato i Capigruppo consiliari, lei, caro Presidente la III Commissione, ha fatto un lavoro egregio, un lavoro che mette in considerazione il lavoro svolto dalla Banca delle Marche per mettere in sicurezza Banca delle Marche, l'operazione è encomiabile.
Io però vengo ad una cosa, ad una dimenticanza, caro Consigliere Badiali, la dimenticanza è questa: quando venne in Aula l'argomento Banca delle Marche, un Consigliere del nord dell'Abruzzo o sud delle Marche, ma nord dell'Abruzzo, che oggi parla e al mittente rimette la questione delle sardine per Ascoli Piceno, volgarmente dette alici, Assessore Canzian lei avrebbe dovuto fare le sardelle, ma io di Sardella conosco solo Barbara che è una splendida funzionaria della Regione.
A nome anche del Sindaco della sua città, caro Assessore Canzian, porto al Presidente Spacca i nostri saluti e le rimettiamo al mittente con gli interessi, questo per chiarire una questione di sardelle.
Vengo invece ai capperi del Consigliere Badiali, capperi e sardelle, per capirci bene. Caro Consigliere Badiali dove ha portato la mozione presentata dal quel Consigliere del nord dell'Abruzzo che era agganciata alla questione Banca delle Marche? Lei ha volutamente omesso quella definizione che così citava: "Il credito delle Banche della regione Marche va verso i cambiamenti epocali", quindi, avrei voluto un'attenta analisi su questi argomenti che lei ha omesso totalmente.
Le questioni potrebbero essere di competenza di altre autorità, il credito problematico, credito in sofferenza, sto parlando del mondo creditizio, delle Banche delle Marche in evoluzione, mi fa piacere che sia interessato anche il Segretario regionale del PD, Francesco Comi. Sta dando dei suggerimenti? Allora ascolti pure lei, lei come prima forza, perché tra qualche giorno le presenterò, come Segretario regionale del PD, le argomentazioni attinenti a questo argomento: crediti in sofferenza, procedure giudiziarie di recupero, credito deteriorato, aumento delle partite incagliate, svalutazione delle garanzie a supporto di affidamenti, sofferenze e incagli, accantonamento sul rischio di credito.
Non le sembrerebbe giusto, caro Consigliere Badiali, avere un monitoraggio su tutti gli istituti bancari visto che il solerte Assessore, io ricordo bene, il potentissimo Assessore al bilancio regionale ha detto: "Ma che pretende Consigliere Trenta che io mi metta a parlare del quinto istituto bancario a livello europeo?" Parlavo della questione Banca dell'Adriatico/Carisap e la mancanza, ecco la mancanza di solerzia di quel Consigliere che all'epoca era stato fuorviato dal fatto che avremmo avuto la banca più importante a livello regionale, si chiamava Carisap e poi dopo due giorni diventò Banca dell'Adriatico.
Caro Consigliere Badiali, un bel monitoraggio su tutte le banche che operano nel contesto economico regionale, spiego perché questa mia richiesta, perché poi lei ... apprezzo: "Tutto ciò premesso - considerando che Banca delle Marche è un privato - l'Assemblea legislativa delle Marche deve impegnarsi a questo, eccetera, e quindi Presidente della Giunta, Assemblea legislativa, noi, considera indispensabile che a questo impegno continuino ad essere pienamente associati i Parlamentari eletti nella regione Marche". Nessuno va a parlare di qual è l'accantonamento che stanno mettendo da parte gli istituti bancari che operano nelle Marche per far fronte a quelle che sono le famose partite incagliate e il credito problematico, caro Consigliere Badiali, ne parliamo una alla volta? Guardiamo a quello che è successo a Carige, guardiamo a quello che è successo al Monte dei Paschi di Siena, non se ne parla più, ma sono tutti istituti di credito che operano nella regione Marche e utilizzano i fondi necessari per le attività produttive delle piccole e medie imprese delle Marche, da lì in su e da lì in giù.
Le parrebbe corretto se valutassimo anche insieme alla Banca d'Italia quello che le sto dicendo, che ho appena asserito? Oggi è stata modificata la posizione della Banca d'Italia che prima era controllata al 40% da Banca Intesa, al 20% da Unicredit e così via dicendo, nessuno di noi ha il coraggio di ammettere, e non me ne voglia il mio amatissimo Presidente che vorrei vedere riconfermato per il terzo mandato, nonostante le sardelle che mi manda ad Ascoli, caro Presidente e ..., quindi, caro Consigliere Badiali, vengo ancora oggi a esortarvi a verificare quant'è l'ammontare delle partite incagliate, del credito problematico e purtroppo di quello che oggi nessuna impresa, per quello che è il problema della crisi economica mondiale, riesce a far fronte nel dare/avere nel rapporto tra le banche che dovrebbero essere quella linfa vitale per far ripartire l'occupazione. Il lavoro manca, il credito si restringe, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato.
Questo, però, glielo ripuntualizzerò formalmente per iscritto, caro Consigliere Badiali, perché quello che lei sta facendo con Banca delle Marche mette in posizione di privilegio Banca delle Marche, mi sta bene salvare Banca delle Marche, ma vorrei sapere qual è la situazione reale delle filiali delle banche che hanno erogato crediti a quelle imprese oggi in difficoltà e che non possono ridare niente. Va bene? La ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Devo dire che in realtà la relazione del Presidente Badiali e questa proposta di risoluzione ci mettono di fronte a un dubbio: quello di votare a favore per dire a tutte le rappresentanze sindacali che la politica è compatta oppure astenerci, come probabilmente faremo, di fronte ad un pregevole tentativo del Consiglio di stare vicino alle forze lavoro dell'istituto Banca Marche, ovviamente collegate. Diciamoci la verità, oltre ad essere ben esigua la competenza politica della Regione Marche, mi sembra che si siano persi mesi preziosi di fronte a un silenzio quasi tombale.
Ricordo ancora che quando iniziò la crisi di Banca Marche qui dentro il Governatore Spacca disse: "Attiviamoci tutti insieme, la politica è unita, troviamo gli investitori per ricapitalizzare" e votammo una mozione dove addirittura feci un emendamento a favore del discorso dell'azionariato popolare, diffuso, addirittura si configuravano scenari in cui potevano essere date delle quote azionarie ai dipendenti.
Da allora abbiamo vissuto una situazione di profondo silenzio e di attesa, per carità lodevole il fatto che il Consiglio regionale abbia incontrato le rappresentanze sindacali, abbia incontrato le associazioni di categoria, abbia incontrato i Parlamentari, però io mi sento di dire alcune cose. La prima: se deve esistere una cordata locale, questa cordata locale non solo deve venire fuori allo scoperto, ma deve prendersi un impegno politico molto forte che è quello di non commettere quello che è accaduto per la Banca popolare di Ancona. Non ci servono difensori del territorio a scadenza, persone che prendono in mano la situazione per X mesi e poi si sfilano nella legittima logica del mercato di borsa, sia chiaro, non serve a questo territorio.
Dall'altra non serve nemmeno la furbizia istituzionale di Roma, vale a dire che sarebbe triste trovarci di fronte il solito colosso finanziario extra regionale che prende in mano tutto e che, anche lì, nella logica, legittima per legge, della gestione del proprio piano industriale, chiuda X sportelli, riduca il personale e riduca che cosa? Questo è il dramma di questa vicenda, l'accesso al credito del territorio delle nostre imprese, delle nostre famiglie, è ovvio che laddove una banca non ha un interesse regionale da frapporre alle logiche di mercato, sarebbe più cinica nella gestione dell'accesso al credito per chi vive nelle Marche. Siamo onesti e siamo sinceri!
Di fronte a questo, Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale non vuole prestarsi, come dire, ad essere un po' l'utile idiota, la stampella ad un umanimismo del Consiglio regionale per dire: abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare, sapendo che probabilmente è molto tardi per fare qualunque cosa.
Di fronte a questo ognuno deve assumersi le sue responsabilità politiche e piuttosto che essere più simpatici oggi ai dipendenti, perché gli si crea un'aspettativa, preferiamo essere meno simpatici perché scettici di quello che sta accadendo sia in Bankitalia che in altri luoghi e preferiamo, nella nostra trasparenza, dire ben venga il mandato a Spacca, alla Giunta ed ai rappresentanti anche del Consiglio insieme alla Rsa sindacali, eccetera, per andare in delegazione a Bankitalia a pretendere chiarezza, però ben venga anche da parte di Spacca e dell'imprenditoria marchigiana un atto di chiarezza nei confronti dell'istituzione Consiglio.
Vorremmo capire fino in fondo chi ci sta nelle Marche a salvare Banca Marche e vorremmo capire fino in fondo come verrà fatto tecnicamente.
Vado verso la conclusione del mio intervento, noi vorremmo che la banca resti marchigiana, vorremmo massima tutela per i dipendenti e per chi ha investito in Banca Marche nel territorio, ma vorremmo anche la garanzia politica, come forza politica, di non essere strumento di qualche furbizia, qualunque essa sia, furbizia legittima, furbizia a regola di mercato, furbizia di qualunque natura romana o marchigiana, noi vorremmo che il nostro sostegno sia prodromo a far si che l'intervento del Governatore su Bankitalia riesca a mantenere stabilità per Banca Marche nel corso degli anni. Questa iniziativa avrà il nostro plauso, qualora invece si ripresenti una situazione analoga a quello che è accaduto per la Banca popolare di Ancona noi non vogliamo assumerci, in questo senso, delle responsabilità di viaggio e, quindi, non guferemo al viaggio di Spacca a cui noi oggi diamo mandato, non guferemo affatto, tutt'altro, ma mettiamo le mani avanti, come è giusto che faccia una forza politica di opposizione che dice al territorio che non vuole strumentalizzare questa vicenda.
Noi oggi diciamo che siamo scettici, che abbiamo timore che qualcosa non stia funzionando né sul versante locale né sul versante romano, abbiamo la sensazione che il Consiglio non debba commettere l'errore di cercare di giocare la partita mediatica del "vi abbiamo salvato", quando non è vero, ma la speranza è quella di ottenere dei risultati.
Noi continueremo a vigilare, a manifestare, a sollecitare grande trasparenza e grande chiarezza, auguriamo un in bocca al lupo sincero alla Regione Marche qualora riesca ad andare in visita a Bankitalia, ma pretendiamo la dovuta chiarezza preventiva perché, ripetiamo, vogliamo essere protagonisti della salvaguardia del territorio, non protagonisti della salvaguardia di qualche azionista.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Dico con grande chiarezza che sostanzialmente condivido la risoluzione presentata dalla Commissione e oggi illustrata dal Consigliere Badiali che, nella sua complessità, tocca una serie di tematiche legate a questa drammatica crisi che ha colpito la banca, la nostra Banca delle Marche, che ha coinvolto tutto il sistema economico, sociale e imprenditoriale della regione Marche trascinandolo anche in situazioni molto, molto difficili.
Purtroppo alla luce dei fatti ci sono state alcune azioni che sicuramente non sono state giuste, non sono state portate avanti con grande chiarezza da parte dei vertici di allora di Banca delle Marche.
E' chiaro che non spetta a noi dare giudizi perché ci sono altre istituzioni, altre autorità che stanno lavorando, ma un giudizio per quello che riguarda l'operato e le ricadute all'interno del tessuto socio-economico della regione Marche e imprenditoriale sicuramente lo possiamo dare. Ormai è indiscusso e indiscutibile che c'è stato un grave danno all'economia della nostra regione che ha coinvolto tanti piccoli imprenditori artigiani e piccoli e medi imprenditori, mentre alcuni grandi imprenditori della macroeconomia marchigiana, sicuramente, come sempre, si sono ritagliati un loro spazio ed un loro ruolo.
Detto questo, voglio aggiungere e condividere insieme a questo Consiglio regionale anche un problema che nella risoluzione, molto probabilmente, é ritenuto marginale alle problematiche della Banca delle Marche, è emerso in questi ultimi giorni e riguarda la Carilo, la Cassa di Risparmio di Loreto che è stata commissariata. Era una controllata della Banca delle Marche, è stata commissariata in questi ultimi 15, 20 giorni da parte della Banca d'Italia ed è stata coinvolta nel sistema della Banca delle Marche che ha trascinato tutte le controllate.
E' chiaro che la Carilo, la Cassa di Risparmio di Loreto, era ed è ancora fortemente legata al territorio della regione Marche, più spostato verso il centro sud, e vede più di 150 occupati. Anche qui, il territorio della vallata del Musone ed il tessuto economico sociale hanno sicuramente risentito di questa criticità legata alla Banca delle Marche.
Questo mio breve intervento, vuol significare, vuol far recepire, al Consiglio regionale e se possibile anche alla Commissione, se ci sarà possibilità, di ritornare su questa problematica, sicuramente ne avremo modo, e tenere conto che una banca, la Carilo, controllata dalla Banca delle Marche, è stata coinvolta con circa 20 milioni di sofferenza anche se ha una serie di accantonamenti molto, molto più alti.
In questo contesto la politica marchigiana dovrà cominciare a confrontarsi anche con i commissari della Banca delle Marche per capire quali sono le opportunità, qual è il percorso che verrà fatto fare alla Carilo di Loreto, realtà fortemente radicata in un contesto ben definito e preciso che riguarda una serie di città e Comuni, come dicevo prima, del centro e del sud delle Marche. Non è pensabile perdere questa realtà!
L'invito che faccio, sono certo che il Presidente Spacca lo sosterrà e lo porterà avanti, è quello di confrontarsi con i commissari della Banca Marche per parlare anche della criticità che ha colpito la Carilo di Loreto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Certamente una questione estremamente delicata nella quale non è facile entrare in particolari ed arrivare a delle conclusioni.
La risoluzione che approviamo è molto semplice. Il Presidente della III Commissione Badiali ha ricordato, e lo ribadisco, il lavoro di grande ascolto e di grande attenzione che è stato fatto perché in effetti era difficile capire dai giornali o dalle cose che venivano polemicamente riportate dalla stampa, quale fosse la situazione interna anche perché, per tante ragioni, non si deve conoscere, non si può conoscere, la reale situazione della banca, quindi, non capisco, sinceramente, come da parte di alcuni colleghi si sia sollevato questo problema, quello di dire: perché non si sa? Non si sa perché non si deve sapere. Perché non è possibile. Intanto è un istituto privato e non è soggetto a nessun controllo pubblico se non quello della Banca d'Italia che è semi privata anche quella, in più c'è una trattativa in corso, quindi, la situazione impone che questa venga affrontata con delicatezza, non si mette tutto fuori, ripeto, non capisco perché questo debba suscitare meraviglia.
Dall'altra parte abbiamo ascoltato le rappresentanze sindacali. Perché? Perché l'unica attenzione che possiamo porre per questa azienda, come abbiamo posto per tutte le altre aziende delle Marche in difficoltà economica, è quella nei confronti dei lavoratori, delle famiglie di coloro che rischiano di veder diminuire il proprio reddito o addirittura di perderlo completamente, quindi, grazie alla Commissione, grazie alla Giunta che ha posto questo argomento fra i primi all'ordine del giorno della propria attività.
Seconda cosa, è stata sollevata la questione, e la sollevo anch'io, di quale possa essere la nostra reale capacità di incidenza. Io non so quale potrà essere, non riesco a capire, però, perché il Consiglio regionale non debba partecipare ad un'iniziativa che il Presidente Spacca può prendere autonomamente, quale organo di governo, può benissimo, come già in parte ha fatto, esercitare le sue funzioni e andare a parlare con chi vuole, non ha bisogno della nostra autorizzazione. Giusto Presidente?
Se noi uniamo la nostra voce a quella del Presidente è perché vogliamo far vedere che, in maniera compatta, in maniera totale, c'è da parte di quest'Assemblea legislativa un interessamento, un mandato a fare che cosa? Terzo punto: a stimolare l'unico organo che può decidere delle sorti della banca in un modo oppure in un altro, unitamente ad un altro organo che non è stato nominato e che è il Governo, perché la Banca d'Italia e i relativi commissariamenti sono sottoposti anche al visto del Ministro del Tesoro. Quindi, una regione che ha una banca che copre, non so, se il 25, 30% del raccolto del credito non può che dare un mandato pieno, fiduciario, al proprio massimo rappresentante nella figura del Governatore per verificare, trattare, stimolare, senza dire tante altre cose. Ha fatto bene il Presidente Badiali nella risoluzione a non precisare troppo questi verbi perché non sappiamo esattamente qual è l'azione che può essere svolta, ma una cosa la possiamo dire perché abbiamo i precedenti, li abbiamo per le grandi banche, non capiamo e non ci rassegneremo mai a dire che non deve essere fatto per banche medie. Sono d'accordo, non so se con il Consigliere Zinni o con il Consigliere D'Anna, nel dire anche per banche piccole perché questa situazione di difficoltà sta toccando decine e decine di piccoli istituti in tutta Italia, soprattutto banche di credito cooperativo e banche popolari. L'intervento, quindi, deve essere anche nei loro confronti.
Tuteliamo il credito, tuteliamo i risparmiatori, tuteliamo i lavoratori, se si decide in sede politica, quindi, parlamentare e governativa, che si debbono spendere soldi per aiutare, tutelare il credito, questo va fatto per tutti, non solo per le grandi che hanno chiare ed adeguate coperture, ma anche per le più piccole.
La Banca delle Marche è media e questo va fatto.
Ultimo argomento, è stato anche detto: "possiamo anche astenerci", quindi il ruolo politico c'è, qual è il senso delle responsabilità che la Banca delle Marche ha maturato, se c'è qualcuno che deve pagare, se è giusto coprire tutto, se non è giusto coprire tutto. Questo è un argomento serio, è un argomento vero, ma non è un argomento che decidiamo noi, è un argomento che deciderà chi ci starà, deciderà Banca d'Italia, deciderà il Ministero del Tesoro il quale dovendo intervenire dirà: "Bene, intervengo, ma le condizioni sono queste".
Non dimentichiamoci che a decidere su questo argomento è anche il privato o i privati che entreranno perché è chiaro che chi entra vorrà delle garanzie, non dico assolute, ma ampie che la banca sia realmente nelle condizioni di poter risorgere e di poter tornare ad essere un istituto importante.
Non credo che questo dibattito non sia servito a nulla, caro Consigliere Badiali, come lo abbiamo fatto per 6, 7 volte in Commissione, è servito a metterlo all'attenzione dell'intera regione, è servito anche per far capire che ancora una volta con il buon senso, un po' di buona volontà, senza strumentalizzazioni, la Regione Marche può svolgere un ruolo, e lo svolgerà sicuramente bene, nella rappresentanza che affidiamo al Presidente di questa Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Signori Consiglieri, voglio partire da un ringraziamento al Presidente Badiali, un ringraziamento non formale. Il nostro legame non deve impedirci di ringraziare il Presidente della III Commissione Badiali per il lavoro, su questo punto molto delicato, che ha fatto in questi mesi, che in parte oggi si conclude con un voto, spero, largamente positivo di questa Assemblea.
Leggo quanto fatto dalla Commissione come un lavoro di responsabilità, tra l'altro ho partecipato ad alcuni di questi incontri, ho avuto modo di constatarlo, quindi, credo di poter dire al Consigliere Zinni che la III Commissione ci ha messo nella condizione di essere responsabili, non simpatici, perché quando trattiamo argomenti come questo, difficilmente riusciamo ad essere simpatici perché la situazione è difficilissima.
Voglio continuare a pensare che Banca delle Marche è ancora nel cuore della città di Jesi, dove ha sede, è ancora nel cuore della Regione Marche perché forte è il senso di appartenenza a questa banca.
Guardate non voglio parlare di altri, ma io stesso nel 2012, quando c'è stata la possibilità di diventare azionisti di questa banca con una modestissima somma, proprio per un senso di appartenenza, non soltanto perché vivo a Jesi, nel 2012, come Consigliere regionale Marche, ho voluto dare la testimonianza, l'adesione, l'appartenenza, oltre ad un'azione di responsabilità.
Credo che sia ancora profondo, voglio pensare questo, il radicamento a Pesaro, a Macerata, a Senigallia, ad Ancona e così via, nei piccoli e nei grandi Comuni marchigiani perché la Banca delle Marche è presente ovunque.
Questo lo considero un grande valore ed anche la condizione perché questa banca, la chiamo nostra banca perché si chiama Banca delle Marche, possa mantenere la territorialità, la marchigianità dell'istituto. Questo non è, Consigliere Trenta, in contrapposizione con nessun'altra banca della regione, piccola o grande. Noi abbiamo bisogno di un sistema bancario efficiente, la nostra economia ha bisogno di credito, abbiamo bisogno di fare sistema, quindi queste contrapposizioni non ci interessano, tanto più quando si hanno 40.000 azionisti, quando si hanno 3.000 dipendenti, forse alcuni di meno perché le organizzazioni sindacali stanno raggiungendo questo accordo, quando ci sono 180, 200 precari, ragazzi che sono il presente e il futuro di questa banca che vanno tutelati, quando si hanno, come diceva il collega Badiali, quattro fondazioni. Radicamento e appartenenza, su questo ho voluto insistere, di fronte a questi dati non sono parole vuote. Questo non significa che non vedo le difficoltà, anzi alcune di queste le dirò avanti.
In questa Aula siamo tornati più volte a discutere di questa situazione, il Presidente Spacca si è impegnato e più volte ha incontrato i diversi soggetti che potevano dare un contributo alla soluzione del problema. Credo che tutti noi abbiamo la consapevolezza che l'economia della nostra regione abbia ricevuto un grande sostegno da questa banca essendo il maggior istituto a interesse regionale, tra l'altro siamo la regione più manifatturiera l'Italia e sicuramente la nostra economia è cresciuta anche in virtù del forte rapporto che c'è stato fra le imprese e gli istituti di credito e dentro gli istituto di credito Banca Marche ha avuto un ruolo determinante.
Penso alle piccole e medie imprese, all'industria, all'artigianato, all'agricoltura, al turismo, al commercio, alle famiglie, ai giovani che hanno capacità d'intrapresa, all'attenzione al territorio, al suo radicamento, tutto questo, di tutto questo noi abbiamo ancora bisogno e questa è una funzione propria, importante, strategica, di una banca regionale. Ovviamente l'obiettivo non può che essere la crescita, il conseguimento di uno sviluppo sostenibile, tornare a creare valore per il territorio, per gli azionisti, riportare progressivamente alla normalità la redditività aziendale, ma non voglio parlare soltanto di questi aspetti che, se volete, sono quelli che, in qualche modo, possono anche affascinarci, voglio parlare delle difficoltà e brevemente del passato, perché interessa il futuro.
Ritengo che per quanto riguarda il passato non si debba né minimizzare né negare le responsabilità a far prevalere, per esempio, per quanto mi riguarda, una cultura garantista. Non parlo di azioni che sono proprie di altri poteri, che vanno avanti, che fanno la loro parte, non faccio riferimento all'indagine perché credo fortemente nella separazione dei poteri, ma per quello che riguarda il nostro ruolo di eletti, di rappresentanti delle comunità, credo che la priorità sia quella di fare chiarezza, credo che ci debba essere una profonda azione di trasparenza e di verità.
Ho partecipato alcuni giorni fa ad un'assemblea, ho partecipato per assistere ad un'assemblea di azionisti privati, molto tesa, molto calda, ho parlato con un signore che è, non ho capito bene, mi sembra, il responsabile di un'associazione di dipendenti di Banca Marche, questo signore porta il nome di un Presidente del Consiglio dei Ministri marchigiano, è intervenuto lì pubblicamente in assemblea tra l'altro con un ragionamento molto responsabile.
Se nel passato ci fosse stata democrazia, trasparenza, responsabilità, la lettera della Banca d'Italia del gennaio 2012 - qualche mese prima di aprire la campagna di adesioni per nuovi soci - doveva essere portata, a mio avviso, a conoscenza dei marchigiani, perché i marchigiani sono responsabili e questo non significa che non avrebbero sottoscritto le loro quote, anche perché, dicevo, c'è un senso di appartenenza, c'è una volontà, c'è una voglia di fare. Se queste cose l'avessimo lette prima ..., i tre accertamenti ispettivi condotti su un gruppo bancario nel corso del 2010, tutti conclusi con un giudizio parzialmente sfavorevole, hanno in particolare messo in luce la presenza di ampie lacune nei sistemi, non voglio continuare, non voglio leggerli perché, ripeto, è il futuro che interessa, però democrazia, trasparenza, responsabilità, non ci sono state. Questo bisogna dirlo e visto che ci sono tanti verbali ispettivi, tanti controlli della Banca d'Italia, tante sanzioni, perché non se ne è parlato prima? Perché si è dovuto aspettare che la situazione precipitasse?
Non volevamo venire a conoscenza di queste cose quando la situazione era di grave difficoltà o in presenza di atti stragiudiziali di intimazione, di interruzione delle prescrizioni, e così via, che in questi mesi sono stati compiuti, però, ripeto, il nostro obiettivo come rappresentanti delle comunità è cercare di costruire soluzioni. Per questo ringraziavo prima il Consigliere Badiali, ringrazio la III Commissione, ringrazio il Presidente Spacca. Mi sembra che il documento così come si conclude sia opportuno: l'impegno della regione, delle rappresentanze ..., le proposte che vengono avanzate sono adeguate e sono proposte che ci fanno guardare avanti perché è questo che dobbiamo fare, la formula del Consigliere Badiali si riassume fra azionariato diffuso, la sana imprenditoria marchigiana, quella che vuole partecipare al bene comune, la tutela dell'interesse generale, fondi sani, puliti.
Credo che questo sia quello che dobbiamo fare. Questo il confronto anche con il potere romano sia esso il Governo che quello che riguarda il ruolo di garanzia, di responsabilità, della Banca d'Italia. Quindi, la Banca d'Italia da un lato, il Governo dall'altro, è un'azione da esercitare perché noi vogliamo essere artefici, e abbiamo questa responsabilità, e protagonisti del nostro destino, del destino delle Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Grazie Presidente, soltanto per dire che, lo diceva adesso il Consigliere Giancarli, nel passato sicuramente ci sono state responsabilità. Sono responsabilità che saranno verificate in base giudiziaria, non siamo noi gli arbitri, non siamo noi i giudici di questa situazione e, secondo me, ci deve essere la chiarezza che la magistratura andrà avanti tranquillamente su questa questione.
L'altra cosa la voglio dire al Consigliere Trenta che simpaticamente la chiama in causa in continuazione, caro Consigliere Trenta capisco la Banca dell'Adriatico, Cassa di Risparmio di Ascoli, però sono cose, anche lì, passate che la Regione non ha ..., come posso dire, in questo caso l'intervento è per cercare di dare un impulso, per cercare di sollecitare, per cercare di smuovere qualcosa, io in passato non so com'era quella vicenda, sicuramente a suo tempo si è sbagliato, però non è che oggi possiamo farci carico di tutte le banche regionali e nazionali e addirittura estere.
Oggi parliamo di Banca delle Marche che è una banca regionale e per quanto riguarda quello che abbiamo fatto, lo sa benissimo caro Consigliere Trenta, le audizioni che abbiamo fatto erano aperte a tutti i Capigruppo, a tutti i Consiglieri, hanno partecipato tante persone, io non l'ho mai vista nelle sedute di Commissione, però faccio un appello per il voto, nel senso che questo documento è un documento che dice tutto ma che, come diceva il Consigliere Marconi, non può dire tante cose, altrimenti ci metteremmo in contrasto e non vogliamo essere in contrasto con nessuno. Vogliamo essere da stimolo, ho detto, e su questa cosa dobbiamo essere l'anello di congiunzione fra il centro e il territorio.
Per questo faccio un appello a tutti i Consiglieri, a tutti i colleghi di maggioranza e di minoranza, a dare la massima importanza, con un voto positivo, a questo documento che possa diventare una risoluzione di tutta l'Assemblea legislativa delle Marche e che sia, magari, il primo passaggio vero per affrontare un problema del credito, oggi legato a Banca Marche, domani, Consigliere Trenta, legato alla Banca dell'Adriatico o a qualche altro istituto di credito. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliere Trenta se è per fatto personale alla fine del Consiglio. Ora do la parola al Presidente Spacca ... diamo la parola al Presidente Spacca, poi interverrà quando siamo in votazione per dichiarazione di voto.
Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Buongiorno signori Consiglieri. Credo che il dibattito che si è svolto sia estremamente importante per la vita della nostra comunità e la serietà delle riflessioni che sono state poste sicuramente qualificano l'istituzione regionale.
Vorrei iniziare proprio da questo perché alle volte nella dialettica sviliamo proprio la funzione di quest'istituzione, viceversa stiamo sperimentando che, in questo momento particolarmente difficile per l'economia della società marchigiana, dove i processi di cambiamento stanno mettendo in crisi i grandi santuari dell'economia privata di questa regione, i grandi santuari della finanza di questa regione, l'unico presidio che sta garantendo la coesione della nostra comunità è quello delle istituzioni ed in modo particolare quello dell'istituzione regionale che con serietà sta seguendo una per una tutte queste vicende, con un approccio finalizzato alla salvaguardia prima di tutto del lavoro, ma anche dei profili competitivi che queste istituzioni private garantiscono alla nostra regione.
L'attenzione nei confronti di Banca delle Marche non è l'unica attenzione, l'unico presidio che in questo momento il Governo regionale, in accordo con l'Assemblea legislativa delle Marche, sta facendo. Tanti altri sono i presidi finalizzati a cercare le ragioni della coesione della nostra comunità attiva dinanzi a un periodo difficilissimo in cui, può essere paradossale ma, questo lo voglio dire anche a onore di tutti voi, del Consiglio regionale e del Governo regionale, la funzione di presidio, a differenza di altri passaggi critici dove la funzione di coesione veniva svolta da istituzioni private, dalle stesse imprese o dalle stesse istituzioni finanziarie, la sta facendo l'istituzione regionale. Nessuno se ne accorge, ma lo stiamo facendo noi, seguendo proprio queste vicende con un'attenzione particolarissima.
Questa è la premessa per dire che ringrazio il Consigliere Badiali, la Commissione, ma anche tutti i Consiglieri che si sono confrontati su questo tema fondamentale ed importante. Li ringrazio anche perché questa richiesta, già formulata, d'incontro con Banca d'Italia ora trova maggiore forza, devo dire la verità, in questo momento, non abbiamo forzato tanto per avere questo appuntamento con Banca d'Italia, sarà decisivo, sarà importante, per una ragione di carattere tecnico. In questo momento voi sapete che la Banca centrale europea sta facendo i cosiddetti stress test sulle banche italiane e, quindi, quel disegno, Consigliere Zinni, che qui abbiamo definito, che abbiamo perseguito silenziosamente e con grandissima discrezione, perché è nello stile, nelle modalità, nei comportamenti della principale istituzione finanziaria del nostro paese, sta avanzando e prevede le tre mosse che il Consigliere Badiali prima ha enunciato, ovvero: una cordata non di imprenditori, ma di soggetti regionali marchigiani che devono avere una base finanziaria diffusa. Abbiamo detto che i pacchetti devono avere un limite, che ci sarà un coinvolgimento, nel momento in cui il disegno potrà essere enunciato, potrà essere stilizzato e comunicato anche alla comunità regionale, che dovrà essere di larga partecipazione, condivisa e popolare. Ho auspicato che ci sia anche una partecipazione forte, personale, dei Consiglieri regionali in modo da dare prospettiva a questo disegno, che ha come altri due pilastri, la presenza necessaria, perché è quello che Banca d'Italia richiede, di un istituto di credito che noi abbiamo definito essere di un certo tipo, coerente con il profilo di economia diffusa della nostra comunità, che esiste, ma che deve attendere il passaggio dei stress test per formulare la sua possibilità di partecipazione a questa strategia e la presenza di fondi internazionali che sono stati verificati, che esistono e che devono essere tessuti dentro un disegno strategico che poi la Banca d'Italia dovrà sicuramente approvare. Sta avanzando, sta andando avanti, non si è arenata, è stato costantemente seguita con attenzione particolare da parte del Governo regionale, e possiamo verificarla, la potremmo verificare se ci saranno possibilità di successo. La potremmo verificare, credo, prima delle ferie estive, perché a questo punto ognuno dovrà scoprire le sue carte, ognuno dovrà offrire a questa esigenza di chiarezza, che anche noi abbiamo manifestato, quelli che sono i propri intendimenti.
Chiaramente anche in questo passaggio, come in altri che appartengono a presidi molto importanti per l'economia della nostra regione, non è pensabile che questo percorso possa avvenire mantenendo lo status quo, non è pensabile che un processo di innovazione, di cambiamento, di governance, così profondo possa avvenire senza che rendite di posizione e configurazioni non siano messe in discussione. Ci dobbiamo preparare anche a dibattere su questo argomento, come del resto la Commissione ha fatto, nella prospettiva che va ricercata in questa situazione, come in altre situazioni, la salvaguardia dei profili di lavoro, al massimo livello possibile, compatibili con la prosecuzione dell'esperienza industriale ed aziendale che Banca delle Marche definisce essendo un istituto di credito fondamentale per la vita della nostra comunità.
Questo è quello che vogliamo fare, è quello che cerchiamo di fare, io non guarderei alle responsabilità del passato che pure ci sono e che non chiamano minimamente in causa questa nostra istituzione regionale, perché noi non abbiamo nessuna funzione. L'ho detto fin dall'inizio, non abbiamo nessuna funzione, non abbiamo nessuna presenza, non abbiamo nessun rappresentante, neanche dentro le fondazioni. C'è stata una strategia finalizzata a tenere fuori la politica da queste istituzioni ed il risultato è quello che stiamo vedendo, nel senso che il controllo democratico e popolare, chiamiamolo così, che determinate presenze avrebbero potuto assicurare, non c'è stato e molto spesso il profilo tecnico, senza controllo, produce quello che abbiamo visto produrre in tante esperienze anche nella vita della nostra regione.
Non ci prendiamo responsabilità che non abbiamo, non entriamo in procedure che non ci appartengono e che appartengono ad altri organi istituzionali e cerchiamo viceversa di creare le condizioni perché questa istituzione finanziaria rimanga a presidio dell'economia della nostra regione ed abbia una governance partecipata, condivisa, in cui i soggetti della nostra regione possano esprimere un protagonismo, siano essi imprenditoriali, siano essi di altra natura, ma soprattutto siano cittadini della nostra regione.
Voglio dire una parola rispetto al passato, rispetto ad altre situazioni. Ci sono state situazioni che sono state dichiarate essere importanti, non così tanto come Banca Marche che entra in tutti i centri nervosi della vita economica regionale, ma ci sono state altre situazioni, mi riferisco per esempio alla Banca della mia città, la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, in cui di fatto ci sono stati trasferimenti di ricchezza accumulati da intere generazioni verso altri territori, fortunatamente del nostro Paese e non internazionali. Rispetto a prese di posizione, che potevano essere soltanto allarmi che sono stati dichiarati, c'è stata una inerzia assoluta che fortunatamente in questa occasione non si è avuta, anzi c'è stato un presidio straordinario delle istituzioni, come dicevo, che si sono impegnate a cercare delle soluzioni.
Con riferimento alla specifica questione che ha tirato fuori il Consigliere Trenta, vorrei che facessimo anche un'analisi di merito, nel senso che l'iniziativa parziale e frammentaria di alcuni imprenditori della nostra regione non ha prodotto quel risultato di salvaguardia e di salvataggio di un istituto di credito come Banca Popolare di Ancona. Nella prospettiva regionale, di fatto, in assenza di una corale iniziativa come quella che stiamo svolgendo in questa occasione, è servita a limitare, in modo molto parziale, una parte di quel trasferimento di ricchezza verso un altro territorio della nostra Italia. Vorrei ricordare esemplificativamente che l'iniziativa degli imprenditori ha comportato che un Tribunale, attraverso un processo arbitrale, riconoscesse la necessità di creare un fondo gestito da una fondazione, non nella disponibilità personale di nessuno, ma una fondazione dove fossero presenti le istituzioni, gli enti pubblici, gli enti di economia di diritto pubblico o le istituzioni pubbliche, come la Regione, attraverso la figura del suo Presidente pro tempore, come le Università delle Marche, attraverso le figure dei loro Rettori, e partecipassero alla gestione di questo plafond finanziario che è stato costruito per risarcire il territorio dinanzi ad un'operazione era stata condotta senza attenzione, se non con l'attenzione di quegli imprenditori che l'hanno denunciata.
Vorrei aggiungere che se noi oggi siamo riusciti anche come Regione a fare alcune operazioni, ne cito due, il film su Leopardi che ora andrà al festival di Venezia e mandare venti ragazzi, i migliori laureati delle nostre università, in America a studiare accanto ai premi Nobel italiani, di origine italiana, in dieci delle principali Università americane, è in funzione della disponibilità e delle delibere che questa fondazione, la Fondazione Marche, ha adottato.
La Fondazione Marche ha contribuito alla realizzazione del film su Leopardi e finanzia interamente le borse di studio per questi ragazzi, quindi, direi che dobbiamo un grazie, credo che sia onesto dire "dobbiamo un grazie" a queste iniziative che non sono riuscite a salvare la regionalità di un istituto di credito come la Banca Popolare di Ancona, ma perlomeno sono riuscite ad evitare quello che è avvenuto alla Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, ovvero che un patrimonio cumulato da intere generazioni, senza colpo ferire, transitasse da territorio ad un altro.
C'è stato un marginale recupero, ma per lo meno quel recupero c'è stato, quindi, non stigmatizziamo i comportamenti di chi, per certi versi, può anche accompagnarci nel percorso che diviene il nostro obbiettivo, ovvero quello di mantenere la governance sul piano dell'economia regionale del principale istituto bancario delle Marche.
Sulle sardelle, credo che i due argomenti non possono essere comparabili, però vorrei dire che qui ci troviamo in presenza dell'Expo 2015. Voi sapete che l'Expo 2015 non è una manifestazione onnicomprensiva, ha un tema, ha una finalizzazione, il tema è la nutrizione del pianeta. Capisco che nell'Expo di Milano sarebbe bellissimo mettere la meravigliosa piazza di Ascoli, la Piazza del Popolo con il suo profilo, cosa che per altro facciamo sistematicamente anche negli spot che ora sta girando Neri Marcorè per la nuova campagna promozionale delle Marche, ma in accordo con l'Anci, in accordo con gli enti locali della nostra regione, abbiamo fatto delle scelte che fossero coerenti con il tema. Capite ora che il Mare Adriatico è un mare che ha una reputazione, un prestigio, una valenza, un brand straordinario. Le attività marittime di pesca sul mare Adriatico hanno una valenza che supera la dimensione regionale, quindi, non si tratta di sardine contrapposte a Piazza del Popolo, si tratta di definire una strategia che si pone a riferimento, in un contesto molto caotico, dove l'attenzione è minima, dove la gente passa e se non c'è un focus molto forte rispetto alla comunicazione che tu puoi offrire passa inosservato. Abbiamo fatto una scelta su uno degli aspetti nutrizionali più forti che la nostra regione esprime che è quello della sua attività di pesca che ci collega a tutta la Macroregione Adriatica, insieme ad altri punti forti della tradizione agroalimentare marchigiana, come il tartufo, ne stiamo discutendo, peraltro, insieme a Dante Ferretti che sarà il curatore della nostra presenza all'interno dell'Expo. Pochi elementi che qualificano la nostra capacità ed il nostro valore rispetto a quello che è il tema dell'Expo, soltanto questo.
Certe polemiche varrebbe la pena di approfondirle prima di farle. Capisco anche che è stato un momento elettorale, probabilmente ha portato bene fare questa polemica, è servita a conseguire un risultato utile e straordinario, quindi complimenti e chapeau a chi è stato capace anche di utilizzare il passaggio elettorale in questa maniera.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola per fatto personale il Consigliere Trenta, ne ha facoltà.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente, è per ribadire un discorso che volutamente è stato reso 'tangenziale' rispetto a quanto da me asserito e detto.
Il Presidente mi ha convinto, sulle sardelle ha fatto una cosa da Presidente della Regione e di questo, Presidente, il Consigliere gliene dà atto, ma era quella piccola polemica che poteva essere utile per quei risultati, quindi, bravo Presidente, ottima la scelta del regista che qualifica la scelta di marketing per il turismo e, quindi, della rappresentazione vera di una regione bella come le Marche. Va bene anche il sistema nutrizionale, su questo Presidente le do atto e, come ha portato fortuna a me e a noi della coesione di centrodestra ad Ascoli Piceno, possa portare fortuna a lei nel 2015 per essere riproposto alla guida della Regione Marche.
Quel mare va da Pesaro-Urbino a San Benedetto e noi l'accogliamo ad Ascoli Piceno sempre a braccia aperte perché lei è simpatico e a lei ci lega la tradizione di principi democratici che forse a Pesaro non sono così significativi.
Passato questo, ritorno al Consigliere Badiali che si sente un attimo importunato. Vede Consigliere Badiali, io ho detto in premessa, vale per lei e per il Consigliere Giancarli, una cosa molto chiara, condivido il lavoro fatto per Banca delle Marche, istituto di credito regionale, governance regionale, cordata marchigiana. Qui entriamo nel particolare, se c'è una cordata, il giornale lo leggiamo tutti, può essere anche una cordata regionale pesarese, questione solo di vocale. Bene, caro Consigliere Badiali, fesso non è nessuno, entriamo nei particolari, quando parlo di banche, ecco cosa ho cercato di far capire a lei che non vuole, che volutamente non vuole capire e respinge al mittente, parlo del sistema bancario in evoluzione nelle Marche. Ascolti quel patrimonio che il Presidente ha ben illustrato e che condivido resti nelle Marche, i sacrifici di generazioni, noi siamo Banca dell'Adriatico, allora vale il concetto del mare che la Macroregione Ionico-Adriatica, io la sto spostando verso Lampedusa, lei conosce bene i passaggi, perché lei ha rimesso il punto sui premi Nobel, quindi la Fondazione Marche eccetera, però mi dice sempre che io devo studiare ...

PRESIDENTE. Abbia pazienza, lei ha chiesto di intervenire per fatto personale, il dibattito si è esaurito.

Umberto TRENTA. Sto rispondendo al Consigliere Badiali ed al Presidente che mi hanno detto alcune cose. Sto rispondendo al Consigliere Badiali, cercavo di fargli capire che non è che non ho a cuore il problema di Banca delle Marche ...

PRESIDENTE. No, il dibattito è chiuso ...

Umberto TRENTA. Il fatto personale è questo ...

PRESIDENTE. Non ravviso gli estremi per il fatto personale, è dichiarazione di voto. Un minuto e poi chiudiamo.

Umberto TRENTA. Va bene, è dichiarazione di voto.
Sono a favore del lavoro svolto dal Consigliere Badiali che non mi vede distante, ma con un arricchimento. Vorrei conoscere i bilanci di tutte le banche che operano nel territorio delle Marche e a questo andrebbe agganciato per evitare di parlare del passato che scordiamo andando avanti.
Ditemi voi quali sono gli istituti bancari che non hanno presentato il bilancio negli anni giusti per non tornare a parlare di un passato che ci ritroveremo qui in Regione fra non molto, quando le filiali imprese avranno problemi a chiudere i bilanci.
Tutto qua, se voi rispondete a questo avrete risposto a me per fatto personale.
Credo di essere stato chiaro, ringrazio il Presidente per la sua precisione e sono favorevole al lavoro svolto dal Consigliere Badiali e dal Consigliere Giancarli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Come Capogruppo ho partecipato con il Presidente Badiali alla riunione, quindi mi sento di condividere il contenuto del documento e anche le riflessioni fatte dagli altri colleghi, dal Consigliere Giancarli, dal Consigliere Pieroni ed altri. Dichiaro, quindi, il voto favorevole.
Voglio fare un'ulteriore raccomandazione al Presidente, per quello che può contare, nella tattica oltre che nella strategia, una cosa è chiara Presidente, lei ha una funzione, tutto giusto quello che ha detto sui limiti dei poteri del Presidente della Regione in questa vicenda, però su una cosa il Presidente della Regione può svolgere una moral suasion: l'unità delle quattro fondazioni. Ognuno di noi può essere più vicino ad una fondazione rispetto ad un'altra, influenzato un po' territorialmente, però se questo pacchetto di richieste che sale forte dalle Marche fa rilevare una divisione tattica o strategica delle fondazioni credo che sia un danno.
Nelle fondazioni ci sono i rappresentanti delle categorie. Voglio rispondere a chi, non me ne vogliano alcuni amici e compagni, non so se questa parola si può usare, ma per capirsi, del PD, spesso ha detto che nelle fondazioni ha governato la politica. Non è così, casomai la politica delle categorie, questo si, di politica nelle fondazioni ne ho vista sempre poca, semmai si è saldata la gelosia, l'orgoglio delle nostre categorie, è chiaro, ognuno di noi può essere più vicino o meno a certe categorie che rappresentano il mondo produttivo.
Credo che il Presidente della Regione possa svolgere questa funzione, andare a Roma alla Banca d'Italia, alla quale giustamente tutti quanti rivolgono il pensiero, purtroppo, Presidente, si continuano a negare anche prestiti da 20.000 euro alle nostre piccole imprese, l'ho detto nella riunione con il Consigliere Badiali, purtroppo questa situazione continua, quindi, il mio appello è al Presidente della Regione di esercitare il suo potere, il suo prestigio, per portare un'azione unitaria di tutte le fondazioni, poi nel territorio marchigiano ci si potrà scontrare, ma a Roma le fondazioni devono essere assolutamente unite.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente. Intervengo molto velocemente per ribadire che il nostro Gruppo si asterrà con convinzione per i seguenti motivi: primo, non condividiamo le parole del Presidente Spacca quando dice che per come opera Banca d'Italia è prassi che ci sia questa estrema riservatezza. Non mi sembra che ci sia stata altrettanta riservatezza da parte di Banca d'Italia quando ha imposto a tutte le banche italiane di implementare i loro crediti, la stima dei loro crediti a bilancio, determinando sofferenze non solo per Banca Marche, ma per molte banche.
Inoltre non condividiamo sicuramente l'approccio morbido che c'è nei confronti del passato. Il passato di Banca Marche è la causa principale della crisi dell'istituto. E' indubbio che le fondazioni hanno avuto rapporti molto pesanti con la politica. Politica che non è sicuramente rappresentata da chi appartiene a questo Gruppo consiliare, pertanto auspichiamo, in estrema serenità, che ci sia la giusta chiarezza da parte delle autorità competenti che stanno facendo indagini sul passato.
Riteniamo che il nodo centrale di questa vicenda sia non solo, come diceva il Consigliere Giancarli, nei confronti del personale, ribadisco che la battuta sulla simpatia era esclusivamente finalizzata a non prenderli in giro ed a non fargli credere che saremo in grado di impedire lo scivolamento pensionistico o la mancata assunzione del precariato, bisogna mettere le mani avanti perché, qualora arrivasse un gruppo extraregionale, sarebbe molto probabile la riduzione degli sportelli. Di questo bisogna che il Consiglio ne parli, ne prenda atto e ne prenda coscienza.
La nostra è un'astensione di controllo nei confronti del Governatore Spacca e di questa maggioranza politica su come si comporterà nelle prossime settimane. E' un'astensione che non vuole impedire quello che ha proposto la Commissione, ma ne auspica una velocizzazione, noi vogliamo che questo incontro con Banca d'Italia sia il prima possibile e vogliamo saperne l'esito.
Infine è un'astensione anche in termini politici, non vogliamo finire in quell'unanimismo pacioccoso che sembra regnare nella politica italiana negli ultimi mesi. Non vogliamo essere complici di un disegno che va al di là della nostra immaginazione ed anche del nostro potere, quindi vigiliamo come forza, a questo punto, unica e ultima forza d'opposizione di questo Consiglio regionale. Mi sembra di capire che gli unici che non voteranno a favore siamo noi, ci asterremo.
Auguro un in bocca al lupo sincero al Governatore Spacca e di avere questo incontro il prima possibile perché, ripeto, i cittadini delle Marche innanzitutto, mai gufare all'avversario, semmai tirargli le orecchie qualora faccia qualcosa che non ci piaccia. Al momento aspettiamo novità e notizie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento Ris 96/1 a firma del Presidente della III Commissione: "All'inizio dell'ultimo periodo della lettera E), le parole 'va sottolineato' sono sostituite con la parola 'sembra'. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Pongo in votazione, per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali, Zaffini, la risoluzione n. 96, a firma del Consigliere Badiali (in qualità di Presidente della III Commissione), emendata.

Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Comi, Eusebi, Giancarli, Giannini, Marconi, Marinelli, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Spacca, Traversini.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Carloni, Marangoni, Natali, Zaffini, Zinni.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 622
ad iniziativa dei Consiglieri Bugaro, Badiali, Pieroni
"Area protetta zona Selva di Castelfidardo"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 622 dei Consiglieri Bugaro, Badiali, Pieroni. Se non ci sono richieste di intervento, la pongo in votazione.

(Voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. C'è la richiesta di istituire una riserva in un territorio e proteggere anche l'unico luogo tutelato ai sensi del Ppar: il luogo della storica battaglia di Castelfidardo. Il Comune chiede questa istituzione, c'è un procedimento che è previsto dallo Statuto del Consiglio regionale e noi preventivamente, in Consiglio, facciamo una mozione in cui diciamo che siamo contrari. Io penso che questa mozione sia illegale, nel senso che c'è un procedimento, c'è un processo che ..., chiedo al Partito democratico, che adesso rappresenta il 40% dei cittadini, se si sente di dire ad un Comune che chiede di riservare un'area che già è Zps, che già svolge quelle funzioni, per darle una veste ... ricordo che il nostro Ppar dice che l'area dove si è svolta la battaglia di Castelfidardo è tutelata, ma non è delimitata.
Il Comune chiede l'istituzione di questa riserva, lo chiede ai sensi delle leggi regionali e, quindi, inizierà un iter di valutazione e noi, senza una discussione preventiva, senza un'informazione ai Consiglieri, senza niente, senza neanche un passaggio in Commissione, andiamo a dire ai cittadini di Castelfidardo che hanno fatto questa richiesta e al Comune che li rappresenta che la loro richiesta è inammissibile. Gli diciamo che noi siamo contrari, contrari a priori, perché? Perché tre Consiglieri regionali, a nome dei cacciatori delle Marche, portano avanti una battaglia lobbistica. E' vergognoso!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Presidente, questa cosa ha preso un po' in contropiede molti Consiglieri. Non so se è possibile, chiedo il rinvio di questa mozione alla prossima seduta o in Commissione perché merita un'attenzione particolare.
Ha ragione il Consigliere Binci quando dice che mettiamo bocca in un procedimento che è previsto dalla legge, per cui senza aspettare alcunché diamo un giudizio che possiamo riservare alla fase finale, a quando l'atto eventualmente arriverà in Consiglio regionale.
Chiedo il rinvio della mozione in Commissione o al prossimo Consiglio.

PRESIDENTE. E' una richiesta formale di rinvio. Io la metto al voto, cosa devo fare? Problemi procedurali non ce ne sono, nel senso che una mozione viene in Aula e finisce lì. Rispetto alla richiesta di rinvio ho qualche perplessità perché noi stamattina abbiamo votato l'anticipazione, c'è però la richiesta del Consigliere Cardogna che io metto ai voti. La proposta del Consigliere Cardogna è di rinviare. Come si esprime l'Aula sulla proposta del Consigliere Cardogna? Aperta la votazione.
Abbiamo annullato la votazione precedente perchè alcuni Consiglieri non avevano ...
Abbiamo anticipato questo punto e per massima correttezza abbiamo annullato la votazione. Adesso c'è la proposta del Consigliere Cardogna di rinviare la mozione. Dichiaro aperta la votazione sulla proposta del Consigliere Cardogna.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Adesso votiamo la mozione ...
Consigliere Binci non so se si rende conto che cosa ho fatto per lei, però non può abusare di questa mia cortesia, abbiamo già votato ... va bene, le do un minuto, d'accordo.

Massimo BINCI. Questa richiesta da parte del Comune di Castelfidardo di istituire una riserva ha un procedimento, chiedo di bocciare questa mozione e di votare all'interno delle Commissioni, all'interno del momento dell'istituzione o meno, cioè senza una... Chiedo di votare contro questa mozione che è contraria al volere del Comune di Castelfidardo, dei cittadini di Castelfidardo e del nostro Ppar che prevede la possibilità di definire uno spazio per il luogo storico della battaglia di Castelfidardo.

PRESIDENTE. Bene, la richiesta mi pare che sia chiara.
Mozione n. 622, la pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Cardogna, Marconi, Binci.

Favorevoli: Acquaroli, Badiali, Bugaro, Carloni, Foschi, Giannini, Marinelli, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Pieroni, Ricci, Silvetti, Solazzi, Trenta.
Contrari: Binci, Bucciarelli, Cardogna, Marangoni, Marconi.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 683
ad iniziativa della Consigliera Ortenzi
“Mancato finanziamento da parte dello Stato degli oneri per il pagamento degli indennizzi previsti dalla legge 210/1992”
(Votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 683 della Consigliera Ortenzi. Non essendoci nessuna richiesta di intervento, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Considerata una certa indisciplina dei Consiglieri ed una certa fretta da parte di tutti, ritengo di dovervi congedare dichiarando la seduta chiusa.

La seduta termina alle ore 13,00.