Resoconto della seduta n.162 del 01/07/2014
SEDUTA N. 162 DELL'1 luglio 2014

La seduta inizia alle ore 10,20

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 162 dell'1 luglio 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 161 del 24 giugno 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 419 in data 17 giugno, ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Camela, Sciapichetti, concernente: “Istituzione del servizio civile volontario degli anziani”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno e trasmessa alla I Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno e alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 420 in data 18 giugno, ad iniziativa del Consigliere Marangoni, concernente: “Promozione, sostegno e valorizzazione della musica popolare e amatoriale: bande musicali e corali della Regione Marche”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 421 in data 18 giugno, ad iniziativa dei Consiglieri Ciriaci, Zinni, Natali, Traversini, Sciapichetti, Carloni, Trenta, Solazzi, Marangoni, D'Anna, Camela, Bucciarelli, Perazzoli, Acacia Scarpetti, Pieroni, Zaffini, Massi, Marinelli, Bellabarba, concernente: “Interventi di prevenzione e contrasto al fenomeno della scomparsa dei minori”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno e trasmessa alla I Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno e alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 422 in data 24 giugno, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche alla legge regionale 10 novembre 2009, n. 27: Testo Unico in materia di commercio”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente, trasmessa al Consiglio delle Autonomie locali ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008 e alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 423 in data 24 giugno, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifica dell'articolo 18 della legge regionale 2 settembre 1996, n. 38: Riordino in materia di diritto allo studio universitario”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 424 in data 24 giugno, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Individuazione del limite demografico minimo delle Unioni dei Comuni e delle relative convenzioni. Modifica alla legge regionale 21 dicembre 2012, n. 44”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie locali per il parere di cui all'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007 e alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 425 in data 27 giugno, ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Badiali, concernente: “Riconoscimento dell'agricoltore come custode dell'ambiente e del territorio”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie locali ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008 e alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno.
E' stata presentata la proposta di deliberazione:
n. 35 in data 30 giugno, ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, concernente: “Proroga della Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la S.r.l. Asteria”.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 695 dei Consiglieri Trenta, Marangoni: “Acquisto delle azioni Fincantieri da parte della Regione Marche”;
n. 696 del Consigliere Solazzi: “Riconoscimento internazionale del diritto umano alla pace”.
Hanno chiesto congedo gli Assessori Marcolini e Giannini.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Detto questo, in sede di riunione dei Capigruppo abbiamo deciso di inserire, se siamo tutti d'accordo, al punto 7 bis la mozione n. 696 che ho comunicato adesso sulla pace e al 7 ter la proroga della Commissione d'inchiesta, come da comunicazione che ho testé dato.
Se siete d'accordo possiamo iniziare con l'ordine del giorno.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Chiedo scusa, ma nel Consiglio precedente, unanimemente, avevamo stabilito che la prima mozione da discutere fosse quella sulla terza corsia dell'autostrada. E' una decisione che abbiamo assunto insieme una settimana fa.

PRESIDENTE. Allora gli atti che ho detto prima che andavano al 7 bis e 7 ter le mettiamo all'8 bis e all'8 ter. Se siete tutti d'accordo, direi di fare così. Va bene.

Dimissioni del Consigliere Francesco Acquaroli:
presa d'atto e surrogazione


PRESIDENTE. Comunico che in data 26 giugno 2014 il Consigliere Francesco Acquaroli ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale optando per la carica di Sindaco, essendo stato eletto nel Comune di Potenza Picena nella recente consultazione elettorale del 25 maggio, con turno di ballottaggio dell'8 giugno 2014. La carica di Sindaco, come tutti peraltro sapete, è incompatibile con la carica di Consigliere regionale ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della legge 23 aprile 1981, n. 154.
Ricordo che, ai sensi del VI comma dell'articolo 15 del Regolamento interno, la nostra Assemblea legislativa deve procedere alla presa d'atto delle dimissioni e, poi, alla sostituzione del Consigliere dimissionario.
Rappresentando un adempimento obbligatorio dell'Assemblea legislativa, la presa d'atto delle dimissioni non dà luogo ad alcuna votazione esplicita.
Il Consigliere Acquaroli non è presente, altrimenti avrei potuto dargli la parola per il commiato, cosa che peraltro ha fatto nell'ultimo Consiglio.
Dichiaro, quindi, a nome dell'Assemblea legislativa la presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere regionale di Francesco Acquaroli.
Ricordo inoltre a tutti i Consiglieri che, in materia di surrogazione, l'articolo 20, comma 1, della legge regionale 16 settembre del 2004, n. 27 stabilisce che il seggio rimasto vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che, nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l'ultimo eletto.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Macerata relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche del 28 e 29 marzo 2010 si evince che nella lista n. 1 con contrassegno "Il Popolo della Libertà", stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere dimissionario Francesco Acquaroli, il candidato che segue immediatamente l'ultimo eletto è Ottavio Brini.
Comunico che anche la decisione relativa alla sostituzione riveste carattere di accertamento tecnico e dichiaro a nome dell'Assemblea legislativa l'attribuzione del seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni del Consigliere Francesco Acquaroli, al signor Ottavio Brini.
Invito il Consigliere Ottavio Brini, se presente, ma credo di si, l'ho visto, a prendere posto nei banchi dell'Assemblea legislativa.

(Entra il Consigliere Brini)

(Applausi)

PRESIDENTE. Peraltro do il benvenuto a nome di tutta l'Assemblea ad Ottavio Brini per essere rientrato in questo Consiglio regionale. Ho avuto l'occasione di conoscerlo nella scorsa legislatura perché eravamo entrambi Consiglieri regionali, quindi, non è nuovo di questi banchi, in modo formale gli auguro, per i restanti mesi di attività di questa Assemblea, un buon lavoro, certo di poter contare sul suo apporto, sulla sua esperienza e sulla sua serietà.
Se il Consigliere vuol prendere la parola gliela cedo volentieri, altrimenti proseguiamo con l'ordine del giorno.
Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Ringrazio tutti per questa opportunità che mi si propone e comunico, poi lo metterò per iscritto, che aderisco al gruppo “Per le Marche”.

PRESIDENTE. Bene, prendiamo atto della dichiarazione del Consigliere Brini e, avendo definito tutte le formalità del primo punto all'ordine del giorno, direi di passare al punto n. 2 con le interrogazioni.

Interrogazione n. 939
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Danni all'agricoltura dovuti alla perdurante siccità"

Interrogazione n. 1046
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Gelo e siccità - danni per l'agricoltura"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 939 del Consigliere Giancarli e l'interrogazione n. 1046 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Grazie Presidente. Con la gestione del Fondo di Solidarietà Nazionale, ai sensi del decreto legislativo 102/2004, l'intervento pubblico, a differenza del passato, è stato orientato al potenziamento dello strumento assicurativo contro gli eventi avversi anziché all'intervento contributivo di compensazione del danno subito dagli imprenditori agricoli.
Il Piano assicurativo agricolo 2012, come quelli degli anni precedenti, ha stabilito che la maggior parte delle produzioni è assicurabile contro i danni di una pluralità di eventi atmosferici avversi (tra cui il gelo e la siccità) escludendo, pertanto, l'attivazione delle misure ex post del Fondo (art. 1, comma 3, lettera b del decreto legislativo 102/2004).
L'erogazione dei contributi per i danni da calamità avviene secondo le disposizioni sugli Aiuti di Stato emanate nell'ambito degli orientamenti comunitari di settore e sulla base dei relativi regolamenti adottati, previa notifica o comunicazione del regime di aiuto agli uffici della Commissione europea. Secondo i medesimi criteri sono erogati gli aiuti regionali previsti dalla legge regionale 56/97.
Lo strumento assicurativo, nel tempo, è andato ampliandosi e perfezionandosi permettendo un'ampia possibilità di copertura del rischio da eventi avversi, alle polizze contro le avversità atmosferiche si sono aggiunte quelle contro le epizoozie e le fitopatie, con la possibilità di proteggere sufficientemente il reddito dell'impresa agricola a costi sostenibili e tendenzialmente in riduzione con l'aumentare della base assicurata.
L'attivazione delle misure compensative del Fondo di Solidarietà è pertanto possibile solo, in modo del tutto residuale, qualora le produzioni danneggiate non siano comprese, nel Piano assicurativo agricolo annuale, tra quelle assicurabili, o, se comprese, siano comprovate le condizioni di offerta assicurativa insufficiente a soddisfare la domanda. La siccità e il gelo, come detto, sono rischi assicurabili in forma agevolata per la quasi totalità delle colture praticate sul territorio regionale e viene registrata un'adeguata offerta assicurativa da parte degli organismi di difesa collettiva, operanti nella Regione Marche.
Inoltre, secondo le disposizioni emanate dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, da ultimo il decreto ministeriale 19322 del 22 dicembre 2008, le imprese agricole possono accedere alle misure compensative previste qualora il danno provocato dall'evento atmosferico superi il 30% della produzione lorda vendibile dell'impresa.
II danno, provocato dalla perdita di produzione agricola, colture e allevamenti, risulta dalla somma delle perdite causate alle produzioni colpite in modo grave (perdita superiore al 30% della produzione media). Dalla differenza tra la produzione lorda vendibile ordinaria e la produzione realizzata nell'anno dell'evento (resa per prezzo ottenuti) viene quantificato l'ammontare del danno per il calcolo della sua incidenza sulla produzione lorda vendibile e per determinare l'entità dei contributi.
Infine la rilevazione dei danni alle imprese agricole per gelo e siccità nel 2012 non ha messo in evidenza una quantificazione tale da permettere la richiesta di attivazione delle misure compensative di cui sopra. Per il gelo sono state segnalate limitatissime situazioni di danno in occasione dell'evento neve del febbraio 2012, periodo per altro in cui l'evento non rappresenta un'eccezionalità climatica, mentre le segnalazioni per la siccità, nonostante avessero fatto temere, in un primo momento, ingentissime perdite, hanno poi dato luogo in rari casi ad un riscontro di perdita di produzione superiore al 30% di quella media aziendale. I casi si sono limitati alle coltivazioni a ciclo primaverile-estivo (girasole, mais, sorgo, eccetera) praticate in asciutto. Sporadiche situazioni di danno sono state registrate sulla produzione di uva da vino che però, in media, ha confermato i risultati quali-quantitativi dei precedenti anni. In generale comunque, visto anche il buon andamento dei prezzi, i danni alle produzioni agricole non sono stati tali da consentire il superamento della soglia del 30% della produzione lorda vendibile aziendale dell'impresa agricola.
Per quanto sopra esposto, non ricorrendo le condizioni previste, non sono state attivate le forme d'intervento compensative.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. La ringrazio Presidente. Voglio ringraziare l'Assessore Malaspina e voglio chiederle, se possibile, copia della risposta scritta.
L'interrogazione è datata, ma ci tenevo che se ne parlasse qui in Aula anche se auspico che non ci siano più danni né per il gelo né per la siccità. Credo che tutti noi lo auspichiamo, però dobbiamo anche organizzarci, come l'Assessore ci ha detto, perché se danni ci saranno le nostre aziende, i nostri coltivatori, dovranno essere garantiti.

Interrogazione n. 1595
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Servizio bus per l'Ospedale di Torrette Ancona"

Interrogazione n. 1345
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Servizio bus navetta per l'Ospedale di Torrette"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1595 del Consigliere Bugaro e l'interrogazione n. 1345 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. Attualmente la Società Conero Bus assicura dei collegamenti fra la città di Ancona ed il Polo Ospedaliero di Torrette, sia attraverso linee urbane, non cito i numeri tanto li conoscete, che con linee extra urbane che collegano il centro della città con la fermata presso la stazione di Torrette e da lì è possibile raggiungere l'Ospedale mediante la navetta linea 35.
Fino ad ora il Comune di Ancona, attraverso l'Azienda Conero Bus, non ha attivato un servizio urbano diretto dal centro della città all'Ospedale di Torrette, però posso dire ai Consiglieri interroganti - voi sapete che si stanno approvando le reti ed i servizi per il nuovo piano, il 2014-2015, che prevede per quanto riguarda le linee urbane la competenza del Comune e per le extra urbane la competenza della Provincia - che questa necessità è stata segnalata ed il Comune di Ancona prevederà un collegamento con l'Ospedale, sta, quindi, prevedendo un miglioramento del collegamento. Come voi sapete il trasporto urbano è di competenza del Comune e l'extra urbano della Provincia.
Credo che ci sarà comunque un miglioramento in questo senso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Grazie Presidente. Ho ascoltato la cortese risposta dell'Assessore Viventi e chiaramente è insoddisfacente nel contenuto anche se colgo l'auspicio di cercare di risolvere un problema concreto, come quello di collegare la città di Ancona con l'Ospedale di Torrette. E' una promessa fatta ormai da anni, più che altro è un impegno assunto ormai da anni.
Bisogna che le istituzioni deputate lavorino per portare alla concretizzazione reale questa esigenza che non è lo sfizio di qualcuno, ma la necessità vera di una popolazione che con estrema difficoltà, pensiamo ai settori più disagiati della nostra società, riesce ad assistere con la dovuta costanza i propri cari che sono ricoverati nell'ospedale regionale, ma per assistere bisogna raggiungere il posto della sofferenza.
La invito Assessore, conosco il suo impegno, a continuare in maniera puntuale a sollecitare la questione fino alla sua soluzione. Grazie

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Assessore, il tema è ripetuto, annoso, anzi tende ad aggravarsi perché, come voi sapete, come noi sappiamo, a breve il Salesi sarà trasferito nell'Ospedale di Torrette e, quindi, la necessità aumenterà.
La questione non tocca soltanto la città di Ancona, nella mia interrogazione ho messo anche le città della zona sud della Valle del Musone: Loreto, Castelfidardo, Osimo, Numana, Sirolo, Camerano, Offagna, e così via, ma ne potrei aggiungere anche altre.
La questione fondamentale è il tema degli indirizzi programmatici che la Regione dovrebbe, in qualche modo, assegnare a chi è gestore del servizio di trasporto pubblico urbano ed extra urbano, in questo caso urbano e con collegamento interurbano, per rivedere l'antica visione perché i tempi sono superati, le difficoltà e le esigenze sono nettamente diverse.
Il percorso può essere incastonato fra gli aspetti di natura economica e dobbiamo tener conto, in relazione ai bilanci della Conero Bus e quant'altro, delle cosiddette gestioni a chiamata che non sono più le linee che noi conosciamo.
Dare una risposta che qualcosa si farà, comprendo che è la soluzione di fatto unica e possibile, certamente non solo è un po' fumosa, ma è omnicomprensiva di tutto e di nulla. In realtà credo che l'impegno suo e dell'amministrazione, prima di tutti, come Regione Marche sia quello di diffidare la Conero Bus ad attivare quella che può essere e costituisce una soluzione di natura sociale, prima ancora che di natura viaria, di trasporto e di collegamento, perché le difficoltà che abbiamo inserito in questo modo arcaico nel rapportarci fra Ancona, Ancona città, Ancona Comuni del sud di Ancona con l'Ospedale di Torrette, facendo diventare quest'ultimo ...

PRESIDENTE. Non ho parole! Capisco che nessuno ascolta, ma che si faccia un chiasso del genere impedendo a chi vuole ascoltare anche questo ...

Dino LATINI. Concludo. Assessore converrà in una presa di posizione forte che non è un introito da parte della Regione alla Conero Bus o se introito ci deve essere lo svolgimento del servizio va completamente rivoluzionato. Non lo possiamo più pensare come lo vede la Conero Bus o come lo vediamo noi, ma in linea con tre principi importanti e tre filoni con cui ormai deve rapportarsi la gestione del trasporto pubblico: risposta a chiamata per quanto riguarda il servizio, uso dei mezzi ecologici e, soprattutto, modalità di modificazione delle linee secondo le esigenze delle chiamate stesse.
Se non raggiungiamo o se non tendiamo a dare una programmazione alla società in questa direzione, ci ritroveremo sempre ad avere molte carenze, sempre di più, perché sempre di più saranno le chiamate che arriveranno da Torrette visto la concentrazione dei servizi sanitari che portiamo lì e sempre meno daremo risposte di natura sociale che avranno riflessi negativi anche per quanto riguarda il tema delle polveri sottili, dell'aumento di traffico e quant'altro. Grazie.

Interrogazione n. 1382
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Situazione Calzaturificio A&G"
(svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1382 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. L'A&G è un'azienda calzaturiera con sede a Serra de' Conti specializzata nella produzione di calzature per donna di fascia alta.
Nell'autunno 2013 occupava circa 90 dipendenti. Nello stesso periodo, l'azienda dopo un periodo di consistente Cassa integrazione guadagni ordinaria apre una procedura di Cassa integrazione guadagni Straordinaria con l'intento di decentrare all'estero la linea produttiva qualificante la produzione. Si è pertanto avviata la procedura di Cassa integrazione speciale prima per crisi e poi per ristrutturazione indicando in 50 il numero di personale in esubero.
Le motivazioni sottostanti il ricorso alla Cassa integrazione speciale per ristrutturazione di durata 12 mesi, con decorrenza 13 maggio 2013, a parere dell'azienda, sono da ricondursi ad una situazione di mercato fortemente compromessa dalla grave crisi economica e finanziaria nazionale ed internazionale e dalla rilevante contrazione della domanda, con un forte impatto sulle linee di prodotto e sui processi che occupano la maggior parte delle persone in azienda, tutto ciò ricadendo inevitabilmente sui volumi produttivi senza che l'azienda possa cautelarsi in alcun modo.
Già dal 2009, la situazione di crisi economico finanziaria mondiale aveva cominciato a determinare i suoi effetti con una forte riduzione dei volumi di vendita in tutti i principali mercati ed in particolare sul mercato italiano fino ad arrivare ad un trend negativo di fatturato di circa il 30% dello stesso periodo 2013 su 2012 ed un'incidenza insostenibile dei costi fissi che, in caso di ulteriori cali del fatturato, potrà soltanto peggiorare.
Oltre alla riduzione dei volumi, c'è stata una sostanziale modifica dei mercati di riferimento che hanno visto l'ingresso ed il rafforzamento di competitors particolarmente aggressivi nella politica dei prezzi che, grazie alle grandi dimensioni, hanno sfruttato meglio le economie di scala con considerevoli ottimizzazioni sui costi di produzione. Inoltre hanno implementato importanti politiche di supporto ed assistenza verso i clienti ed agito per tempo su mercati meno colpiti dalla crisi attraverso il rafforzamento dei propri brand.
L'accresciuta imprevedibilità degli ordinativi ha determinato conseguenze gravi sulla capacità di previsione e pianificazione aziendale. I ritardi nei pagamenti da parte dei clienti a fronte di impegni finanziari che l'azienda ha assunto per l'acquisto di materie prime ed i costi sostenuti per la trasformazione del prodotto, hanno sensibilmente aggravato gli equilibri nel capitale circolante netto aziendale per effetto delle inevitabili ricadute sugli stock, anche di semilavorati, e sui livelli occupazionali.
L'iniziale calo degli ordinativi è stato fronteggiato inizialmente con la cassa integrazione ordinaria e poi, con l'aggravarsi della crisi mondiale ed il peggiorare delle condizioni economiche e finanziarie aziendali, con l'implementazione di un piano di risanamento che avrebbe dovuto consentire il riposizionamento aziendale e, rispetto al quale da maggio 2012 è stato avviato un programma di Cassa integrazione speciale per crisi aziendale.
Tale piano, tuttavia, non ha sortito gli effetti sperati. Nel corso dell'ultimo anno, infatti, la situazione generale del mercato, soprattutto italiano, si è ulteriormente aggravata, generando le sue conseguenze oltre che sul fatturato aziendale, e quindi sulla capacità di attuare concretamente il riequilibrio dei fattori economici, anche sui risultati dell'implementazione del piano di risanamento previsto.
Rispetto a questo nuovo e più preoccupante scenario, è fortemente sentita la necessità di dare nuovo impulso al piano di risanamento già posto in essere per mezzo di un progetto di ristrutturazione che poggi le sue basi su un importante piano di investimenti, così come l'azienda intende implementare.
Tale piano sarà principalmente concentrato su azioni ed interventi che riguardano gli investimenti fissi dell'azienda e le attrezzature impiegate nel processo produttivo - per i quali è stato predisposto un piano di finanziamento in linea con la normativa - per consentire un aggiornamento tecnico e un ammodernamento delle tecnologie impiegate affinché risultino maggiormente in linea con il ridisegnato quadro di mercato e di prodotto di riferimento. L'Azienda, prevedendo al termine della Cassa integrazione speciale un esubero strutturale di 50 lavoratori in relazione a tali eccedenze, attuerà un piano di gestione degli esuberi, utilizzando i seguenti strumenti finalizzati ad affrontare le problematiche occupazionali:
- incentivazioni all'esodo, da erogarsi anche a fronte di collocazioni in mobilità da concordarsi tra le parti, che potranno essere rateizzate secondo modalità che le stesse parti si impegnano a definire;
- pensionamento dei lavoratori che durante o al termine della Cassa integrazione speciale, anche attraverso il periodo individualmente spettante di collocazione in mobilità, ne maturino i requisiti;
- richiesta per i lavoratori collocati in Cassa integrazione speciale di interventi di riqualificazione professionale da parte delle competenti istituzioni locali, al fine di agevolare una loro possibile ricollocazione sul territorio;
- azioni formative tese alla riqualificazione per un eventuale riassorbimento nel modificato contesto organizzativo aziendale;
- azioni tese alla ricollocazione, anche attraverso l'utilizzo di una società specializzata, che possa favorire il reimpiego dei lavoratori sia presso fornitori sia attraverso l'attuazione di nuove iniziative professionali;
- trasformazione del rapporto di lavoro da full time a part-time, laddove compatibile con il nuovo modello organizzativo e produttivo aziendale;
- ulteriori azioni potranno essere individuate anche con il coinvolgimento di Confindustria Ancona. Le parti, infatti, anche tramite le società ad essa collegate si impegnano a favorire la ricollocazione dei lavoratori in esubero presso aziende del territorio.
A seguito di trattativa sindacale è stata successivamente aperta una procedura di mobilità per 25 dipendenti.
L'accordo sindacale, in attuazione del piano di gestione degli esuberi sopra evidenziato, si è concluso con la mobilità per 15 dipendenti con incentivi al pensionamento e agli esodi volontari.
La Regione Marche nel corso della trattativa si è adoperata, in stretta collaborazione con i sindacati per ridurre in modo consistente l'esubero del personale e seguirà con attenzione l'evolversi della situazione mettendo in campo, se del caso, tutti gli strumenti atti ad impedire che un ulteriore pezzo delle produzioni calzaturiere più qualificanti possano essere disperse a discapito non solo del prodotto di qualità ma anche dell'occupazione e della specializzazione produttiva che I'area di Serra de' Conti vanta da decenni nel comparto delle calzature.
Relativamente alla questione sollevata nell'interrogazione che risale al settembre 2013, che paventava il rischio dello spostamento di alcune produzioni all'estero, da informazioni assunte oggi, risulta che lo spostamento non si è verificato.
Le difficoltà dell'azienda, che pur permangono, vengono affrontate oggi attraverso la riduzione generalizzata dell'orario di lavoro all'interno di un contratto di solidarietà difensivo che per il periodo previsto evita ulteriore licenziamento di personale.
Nel prossimo autunno le organizzazioni sindacali e l'azienda si incontreranno per una verifica della situazione produttiva ed occupazionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Assessore se mi può fornire copia scritta della risposta, la ringrazio per l'interessamento.
L'Assessore conosce benissimo quello che rappresenta questo territorio per questa parte delle Marche, ovviamente non per il maceratese e per il fermato, è il polo calzaturiero della provincia di Ancona.
E' chiaro che quando sento, quando sentiamo, parole come “delocalizzare all'estero”, per quanto mi riguarda, le considero delle brutte parole, una brutta azione, lontana da quella che è la crescita, da quella che è la competitività, da quello che è il valore del territorio. Il nostro territorio di qualità, con un tessuto produttivo di qualità, con il made in Italy, con il made in Marche.
Le azioni dell'Assessorato vanno nella giusta direzione perché cercano di garantire le persone che lavorano nell'azienda. Vanno nella direzione della garanzia dell'occupazione, ma anche del mantenimento ed dell'arricchimento del tessuto produttivo del nostro territorio.
Ancora grazie.

Interrogazione n. 1637
ad iniziativa del Consigliere Massi
"D.g.r. 278/2014: Approvazione schema di convenzione tra l'Agenzia regionale Sanitaria e l'Università degli studi di Camerino per lo svolgimento delle attività del Registro tumori regionale"

Interrogazione n. 1601
ad iniziativa dei Consiglieri Massi, Marinelli, Carloni, Bugaro
"Ritardo nell'attivazione del Registro nominativo cause di morte regionale (ReNCaM) e del Registro tumori regionale (RTR)"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1637 del Consigliere Massi e l'interrogazione n. 1601 dei Consiglieri Massi, Marinelli, Carloni, Bugaro, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Con la deliberazione di Giunta regionale n. 1629/2013 si è costituito il Registro tumori regionale e con la successiva deliberazione di Giunta n. 447/2014 sono state approvate le definizioni dei criteri e delle modalità per la costituzione dell'Osservatorio epidemiologico regionale.
La Giunta regionale ha avviato, secondo le indicazioni della legge regionale n. 6/2012, i percorsi per strutturare, nell'ambito dell'Agenzia regionale sanitaria, un sistema di sorveglianza della salute della popolazione in grado di rispondere efficacemente alle esigenze di carattere epidemiologico per l'intero territorio regionale.
La legge regionale citata indicava inoltre che, per lo svolgimento di tali attività, la Regione promuovesse intese con soggetti pubblici o privati ed in modo particolare con le Università ed i centri di ricerca a partire dalle esperienze già avviate.
L'approvazione della deliberazione di Giunta n. 278/2014 evidenzia la volontà della Giunta regionale di seguire le indicazioni della legge per valorizzare le esperienze sviluppate nell'intera regione e, nel caso specifico, di riconoscere l'esperienza maturata presso l'Università di Camerino in merito alla sorveglianza della patologia tumorale nella popolazione generale e per la quale è in possesso di significativi riconoscimenti scientifici.
Con la sottoscrizione della Convenzione tra le parti, avvenuta il 28 maggio 2014, si è quindi avviato un anno di collaborazione tra l'Agenzia regionale sanitaria e l'Università di Camerino per le finalità indicate, con l'obiettivo di attivare il percorso di sviluppo delle attività legate al Registro tumori regionale e definire le condizioni e gli elementi necessari per consolidare successivamente il funzionamento di questo strumento indispensabile per la Regione stessa.
Al termine di questo anno sarà quindi possibile valutare i risultati conseguiti e decidere come procedere oltre nello svolgimento operativo delle attività del Registro tumori regionale, senza escludere alcun tipo di soluzione per quanto riguarda la prosecuzione o meno del rapporto di collaborazione.
E' comunque importante precisare che il ricorso a forme di convenzione e di collaborazione, ed eventuali relativi rinnovi o proroghe, con enti esterni alla Regione, deve avvenire sempre attraverso la predisposizione di un esplicito atto amministrativo e nel rispetto delle indicazioni di legge concernenti il mantenimento dell'equilibrio economico e la razionalizzazione della spesa, procedendo opportunamente con momenti di verifica almeno a cadenza annuale.
E' inoltre opportuno sottolineare che, per la piena funzionalità dei registri di patologia e, in particolare, del registro tumori, si rende necessaria l'emanazione, su proposta del Ministro della salute, del DPCM di cui all'articolo 12 della Legge n. 221/2012 (di conversione del decreto legge 179/2012 "Ulteriori misure urgenti per la crescita del paese"), al fine dell'istituzione dei sistemi di sorveglianza e dei registri.
Risulta inoltre fondamentale, per superare i problemi di privacy e poter utilizzare i dati nominativi, l'adozione del regolamento, previsto al comma 13, dell'articolo 12, della legge n. 221/2012, che deve essere proposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, ai sensi del comma 2 bis dell'articolo 13 del decreto legge 21 giugno 2013 n. 69, e che ad oggi non risulta ancora adottato.
E' infine da tenere presente che l'Osservatorio epidemiologico regionale (OER) dell'Agenzia regionale sanitaria già svolge attività di studio e di monitoraggio epidemiologico della realtà marchigiana, attività che può adesso essere ulteriormente potenziata, in attesa delle indicazioni nazionali per l'avvio dei registri di patologia, con il consolidamento delle sue funzioni e della Rete epidemiologica marchigiana, secondo quanto recentemente stabilito dalla delibera di Giunta n. 447 del 14 aprile 2014.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Assessore la ringrazio per la ricognizione alla risposta.
Una interrogazione scritta insieme ai colleghi era rivolta a capire il perché del ritardo dell'avvio di questa procedura dopo che una legge era stata approvata all'unanimità e che, mi pare, il Consiglio avesse sollecitato con forza l'istituzione del registro tumori che, in questa regione, per troppi anni è stato fermo. Ricordo anche il valore della attività svolta dai ricercatori dell'Università di Camerino.
Prendiamo atto che la procedura riparte e si arriva finalmente all'istituzione.
Nell'altra interrogazione, Assessore, si chiedeva perché la convenzione fosse solo per un anno. E' difficile che una ricerca di questo tipo si possa esaurire in un anno. Sono ricerche molto complesse, riguardano anche la privacy delle famiglie, considerate che le cause di decesso sono malattie tumorali.
Si chiedeva di ampliare il periodo di convenzione, ci sembrava troppo limitato quello di un anno, non so se c'erano motivi economici, spero si possano superare, perché su questo c'è un'attenzione particolare.
Positivo che le procedure siano ripartite, però credo che occorra un periodo di convenzione molto più ampio.

Interrogazione n. 1543
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Sospensione servizio RSA Ostra Vetere"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1543 del Consigliere Zinni.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Con riferimento all'interrogazione del Consigliere Zinni, va preso atto di quanto relazionato da parte del Direttore del Distretto di Senigallia e da parte del Responsabile U.O.C. Attività Tecniche e Patrimonio, alla luce dei recentissimi confronti e del percorso di valutazione congiunto in essere tra Area vasta 2 e il Comune di Ostra Vetere, nella persona del Sindaco, finalizzato ad una utilizzazione - da intendersi come potenziamento o riqualificazione - della struttura per fini sociali e/o sociosanitari, i punti su cui rispondo sono tre:
1) la struttura necessita di lavori di manutenzione ordinaria e per la gran parte straordinaria quantificabili in circa 230.000,00 euro;
2) circa la data di inizio e di fine dei lavori, in proposito va detto che sono in corso di valutazione le procedure più idonee a garantire un prossimo utilizzo della struttura che dovrà tenere conto delle esigenze e delle istanze emerse nel sopra citato percorso di confronto istituzionale anche in relazione al lavoro che si sta facendo con tutti i dati di fabbisogno che si è concluso in questi giorni e che dovrà essere portato poi all'attenzione e dell'Assessorato e della Giunta;
3) riguardo al punto 3 dell'interrogazione, non è possibile ufficializzare una data di riattivazione dei servizi a suo tempo presenti in quanto ancora in via di definizione la destinazione d'uso della struttura stessa come sopra delineato. Cioè a dire, al di là del costo, della volontà che c'è per l'attivazione, ci sono dei problema: uno relativo ai lavori, l'altro legato a tutto il processo di riorganizzazione che sta dietro all'analisi di fabbisogno che, attraverso gli accordi che abbiamo fatto anche con le parti sociali e sindacali, riguarda la distribuzione dei posti e la destinazione dei posti stessi.
Quel lavoro è finito, c'è un esame che faremo esattamente domani con i nostri Direttori e alla luce di questo, poi distribuiremo, attraverso i criteri stabiliti e anche in considerazione dei confronti che sono stati effettuati sul territorio proprio per cercare di essere il più omogenei possibile, i posti che dovranno essere assegnati a queste strutture.
Ecco perché non c'è ancora la definizione puntuale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Assessore, devo dire che questa risposta è profondamente insoddisfacente.
Innanzitutto vorrei che fosse chiaro, non solo a lei ma a tutta l'Aula, visto che ci sono esigenze analoghe in tutte le Marche, che il Comune di Ostra Vetere rappresenta simbolicamente il tipico Comune di dimensioni medio piccole del nostro territorio che nel corso degli anni ha pagato un prezzo in termini di sessione di sanità alla struttura centrale, all'Asur, in cambio della promessa di essere inserito nel sistema sanitario con dei controbilanciamenti.
Per intenderci Ostra Vetere rappresenta il tipico Comune delle Marche che 30-40 anni fa aveva il suo ospedale e che nell'ottica di riforma del sistema sanitario nazionale, nel corso del tempo, ha ceduto dall'ospedale, piano piano, porzioni e strumenti per livellarsi sul piano di strutture socio sanitarie, socio assistenziali e quant'altro.
Primo aspetto: il Comune di Ostra Vetere è a credito ed è un problema politico-istituzionale. C'è, poi, un problema politico-tecnico a cui lei, considerato che la mia interrogazione è di gennaio, avrebbe dovuto dare risposta.
Il problema tecnico è che non è pensabile che qualcuno faccia il furbo. Uno chiude a luglio 2013 una struttura sanitaria per manutenzione ordinaria e a luglio 2014, alla domanda quando iniziano i lavori la risposta è: "Boh!". Lei si deve porre il problema, altrimenti il responsabile di tutto questo è lei.
O cacciamo il Direttore dell'Asur di Senigallia, o qualcuno dice al Sindaco di Ostra Vetere che è incompetente perché non ha segnalato il problema oppure lei mi deve spiegare cosa è successo, perché a distanza di un anno l'unica cosa che sappiamo, ed è il terzo problema che è politico e di opportunità, è che l'importo è modesto, complessivamente nell'ambito delle spese sanitarie 200.000 euro sono una spesa modesta, ma che se inutilizzata impedisce e sottrae sanità e servizi socio sanitari al territorio.
Pertanto, Assessore, mi sento di dirle questo: dimostri innanzitutto che il suo ufficio controlla stimola, obbliga chi ha magari stipendi anche importanti a fare quello che deve fare, ma soprattutto si prenda l'impegno di trovare questi 200.000 euro e di restituire, qui non parliamo di un nuovo investimento, di un nuovo progetto, ma parliamo di restituire una porzione di sanità alla comunità umana di Ostra Vetere.
Di fronte a questo le chiedo l’impegno politico pubblico di impegnarsi entro settembre a iniziare i lavori, a trovare i fondi necessari per restituire ai cittadini di Ostra Vetere la propria struttura sanitaria, altrimenti il colpevole politico, per quanto le colpe possono essere spalmate su più persone, resterà lei, come di una persona a cui non gliene frega niente di Ostra Vetere, quindi, dia un segnale entro settembre per rispetto ai cittadini di Ostra Vetere

Comunicazioni della Giunta regionale
in merito a Banca delle Marche

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola per fare una comunicazione il Presidente della Giunta Regionale, ne ha facoltà.

Gian Mario SPACCA. Grazie Presidente. Cari colleghi, il Consiglio regionale ha approvato qualche tempo fa una risoluzione rispetto alla vicenda Banca Marche per comporre la delegazione che incontrerà il Governatore della Banca d'Italia.
Sulla base delle indicazioni che il Consiglio ha dato, io ho fatto una richiesta al Governatore della Banca d'Italia per l'incontro. L'incontro ci sarà dopo domani, il 4 luglio alle ore 17,00.
In quella indicazione approvata dal Consiglio regionale c'era un’ipotesi di composizione della delegazione molto allargata.
Credo che per rispetto del Consiglio dobbiamo decidere insieme una modifica alla composizione di quella delegazione nel senso di un suo restringimento, perché lì era prevista la partecipazione dei sindacati dell'istituto, delle Fondazioni e di altri soggetti che chiaramente comporterebbero una presenza molto allargata che, c'è stato fatto capire, in qualche modo, comporterebbe anche delle difficoltà di organizzazione del confronto che ci sarà.
Ritengo che, rispetto all'obiettivo che noi ci siamo dati in questa fase, non sia opportuno comporre la delegazione con figure che siano portatori di interessi per altro legittimi che, comunque, noi intendiamo rappresentare come istituzione.
Nel senso che su questa vicenda noi ci siamo dati tutti insieme degli obiettivi che sono quelli di salvaguardare tutto quello che è possibile salvaguardare intorno a questo istituto di credito. Declinando gli obiettivi ci siamo detti innanzitutto di salvaguardare i livelli occupazionali, salvaguardare i livelli di occupazione e contemporaneamente la qualità di questa occupazione con i servizi che sono interconnessi con l'attività che questo istituto esercita avendo una testa pensante e, quindi, la nostra Regione.
Secondo obiettivo: abbiamo detto di sostenere l'azione o meglio liberare l'azione di sostegno alle imprese della nostra regione, perché in questo momento si è interrotta, quindi, l'erogazione di credito, la liquidità verso le imprese della nostra regione che, è causa delle difficoltà di Banca Marche, in questo momento è insufficiente rispetto ai bisogni del nostro sistema produttivo.
Terzo: abbiamo detto dobbiamo porci il problema, anche se in misura minore, di cosa accade delle fondazioni, nel senso che comunque le fondazioni, indipendentemente dalle responsabilità che saranno richiamate in altre sedi, svolgono una funzione attraverso la rendita del loro patrimonio che è utile per la coesione sociale delle comunità o perlomeno di alcune comunità rispetto a cui loro esercitano le loro funzioni. Tre sono le fondazioni importanti: una riguarda Macerata, un'altra Pesaro, un'altra la realtà della Valle dell'Esino.
Quarto e non ultimo abbiamo detto, se vi ricordate, di porci anche il problema che gran parte delle criticità che questo istituto presenta in questo momento si attestano e si concentrano nel settore immobiliare. Quindi, c'è anche un problema rispetto a questi asset che sono all'interno del bilancio dell'istituto di credito che a seconda di come saranno organizzati o gestiti nel prossimo futuro potranno determinare ulteriori e pesanti condizionamenti del mercato immobiliare fino al punto da sterilizzarlo per un lungo periodo di tempo ed anche questo è un problema per l'economia della nostra regione.
L'impostazione che abbiamo dato a questi quattro problemi, in questa fase in cui voi avete chiesto alla Giunta di interessarsi di questo problema in accordo con le più vasti componenti della comunità della nostra regione, sono stati tutti e quattro considerati, presi in considerazione e l'ipotesi che porteremo al Governatore sarà un'ipotesi che, in qualche modo, cercherà di salvaguardare tutte e quattro queste componenti vitali per l'economia delle Marche.
Non credo che in questo momento, nella delegazione possiamo portare i cosiddetti portatori di interesse legittimi, nel senso che non possiamo comporre la delegazione né con gli imprenditori, perché gli imprenditori anche se hanno interessi legittimi sono una parte di interessi complessivi che compongono questa partita, non possiamo portare neanche le rappresentanze sindacali che comunque hanno un obiettivo che si riferisce alle loro esigenze, non possiamo portare le fondazioni perché anche questa è una partita che deve essere risolta secondo un equilibrio che poi sarà nella sensibilità del principale player che è Banca d'Italia, perché noi stiamo cercando di accompagnare la soluzione, ma non abbiamo competenze rispetto alla stessa e manifestiamo soprattutto una preoccupazione sul destino dell'economia regionale. Quindi, non credo che possiamo comporre la delegazione, alla luce di questi fatti, secondo quelle che erano indicazioni che ci siamo dati e che prevedevano la presenza di questi soggetti.
Direi di fare una delegazione esclusivamente istituzionale, in questo senso mi sono mosso con il Ministro dell'Economia ed ho chiesto la presenza del Governo nazionale in questa delegazione e credo, sto aspettando la risposta, che ci sarà la presenza del Governo razionale in una delegazione ristretta che, secondo me, non può essere più estesa di una rappresentanza tripolare, ovvero: del Governo nazionale, del Consiglio regionale e della Giunta regionale. Non possiamo andare oltre questo tipo di rappresentanza. Se vogliamo dare credibilità alla nostra delegazione credo che debba avere un profilo assolutamente ed esclusivamente istituzionale senza che ci sia nella delegazione l'immediato riferimento a quegli interessi che prima ho cercato di definire. Non perché non cercheremo la soluzione, ma perché comunque la soluzione deve lasciare la possibilità di interpretazione a colui che questa vicenda la deve risolvere: ovvero a Banca D'Italia.
Noi rappresenteremo i problemi, diremo che nella comunità regionale ci sono state spinte significative per dare una soluzione a questa vicenda, che c'è una filiera di imprenditorialità disponibile con lotti minimi a sostenere il processo di ricapitalizzazione rispetto a cui non sappiamo quale sia l'ammontare. Chiederemo anche questo a Banca d'Italia. Ci sono fondi internazionali disponibili a sostenere questo processo di ricapitalizzazione ed esiste, proprio per volontà del Consiglio regionale, un appello forte a tutta la comunità regionale perché il retail, ovvero il parco degli azionisti, oggi numerosissimo all'interno di Banca delle Marche, sono circa 45.000, ma al di là degli azionisti di Banca Marche c'è un interesse di tutta la comunità regionale a sostenere questo processo di ricapitalizzazione con una governance che abbia un riferimento di carattere regionale significativo.
Dopo di che la soluzione deve essere l'istituto di Palazzo Cocca a trovarla, nel senso che non è competenza nostra. Noi manifestiamo delle preoccupazioni in relazione a un problema che è molto più grande di quello che avevamo immaginato inizialmente ed è talmente grave che mi sento di dire, per averlo approfondito, che nella sua configurazione complessiva non lascia nessuno spazio se non a un gesto di generosità. Nel senso che approcciandolo in questa maniera, acquisendo l'istituto nel suo complesso e cercando di salvaguardare quelle quattro partite che dicevo, ovvero: occupazione, servizi, fondazioni, continuità e prospettive di equilibrio del mercato immobiliare, difficilmente quest'operazione si potrà fare se non con un contributo di grande generosità della nostra comunità perché la partita è veramente complicata e difficile.
Su questo, dopo l'incontro con il Governatore della Banca d'Italia, ci sarà ovviamente una comunicazione di merito.
Oggi la richiesta è quella di modificare l'orientamento del Consiglio regionale per fare una delegazione, ripeto, che sia composta di 3 soggetti: il rappresentante del Governo del Ministero dell’Economia, il Presidente della Regione Marche, il Presidente o chi per lui dell'Assemblea legislativa delle Marche.

PRESIDENTE. Grazie Presidente.
Consigliere Trenta non è previsto il dibattito.
Penso che la proposta fatta oralmente dal Presidente Spacca debba necessariamente per sua mano tradursi in un atto concreto che poi, magari in coda o appena pronto, analizzeremo e porremo in votazione.

(Voci fuori microfono)

PRESIDENTE. E’ esattamente quello che sto dicendo, (…) ma lo faremo nel momento in cui la proposta verrà formalizzata no?

Gian Mario SPACCA. Io la ribadisco e poi la scrivo, se vogliamo esprimerci subito, Presidente, rispetto a quest'ipotesi di cambiamento della delegazione che prevedeva rappresentati delle fondazioni, rappresentanti delle organizzazioni sindacali, rappresentanti dell'imprenditoria della nostra comunità, credo che sia meglio definire una delegazione esclusivamente di natura istituzionale composta da un rappresentante del Governo nazionale, da un rappresentante del governo regionale e da un membro dell'Assemblea regionale.
Questa è la proposta, adesso la scrivo, però credo che sia opportuno ...

PRESIDENTE. Traduco Presidente: una delegazione che per quanto riguarda la Regione Marche è composta dal Presidente della Giunta regionale e dal Presidente del Consiglio regionale. Giusto? (…) Per il Ministero ci penseranno loro, io dico per quanto riguarda la Regione Marche. Perfetto!
Chi ha chiesto la parola? I Consiglieri Trenta, Badiali che è Presidente della III Commissione, Zinni, Bucciarelli, Binci e Massi.
Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. In un primo momento mi è sembrato di capire che non c'era diritto alla discussione ed ho detto che il Presidente aveva vocato a sè tutti i poteri dell'Aula. Non è così, allora non ha capito bene il Presidente e, quindi, parlo. Grazie.
Caro Presidente lei è ancora una volta la persona ... non è la questione di essere presenti o meno a questo incontro con ...

PRESIDENTE. Scusi Consigliere Trenta la fermo un attimo, perché è giusto che l'Aula sia a conoscenza del Regolamento anche per fissare i tempi.
Il Regolamento dice che sulle comunicazioni della Giunta si può aprire una breve discussione, se la discussione non è breve, va aggiornata ad apposita seduta, quindi, chiedo e faccio appello alla vostra sensibilità affinché i vostri interventi non vadano oltre i tre minuti, se no sono costretto per regolamento ad andare alla prossima seduta, ma siccome l'appuntamento di cui all'oggetto è per giovedì, mi sembra ovvio terminarla oggi.

Umberto TRENTA. Quindi è ovvio che i tempi possono sforare come sfora l'adattabilità del Regolamento, grazie Presidente.

PRESIDENTE. Questa è una sua libera interpretazione di come si applica un regolamento.

Umberto TRENTA. Lei me la dimostri per regolamento ed ha ragione lei, se no andiamo alla prossima riunione considerato l'argomento importante ... se l'incontro c'è prima, doveva venire prima, non mi state a rompere le scatole, io devo parlare e parlo.
Caro Presidente, io da lei mi sento rappresentato, forse come pochi, perché le riconosco una capacità istituzionale fantastica, però mi sembra di voler eliminare la possibilità che qualcuno rappresenti ..., io mi rifaccio sempre alla mozione, visto che parliamo di regolamenti. C'erano due mozioni sullo stesso argomento e qualcuno disse: portiamo avanti questo discorso, lei lo porti avanti, però io mi riservo la facoltà di voler verificare gli atti ufficiali di questa discussione e di averne relazione completa e inequivocabile, punto per punto, su quello che si chiede e sulle risposte che Banca d'Italia darà.
Voi qui volete togliere, e siamo all'ennesima riprova sulle Commissioni d'inchiesta, qui si parla sempre dopo di qualcosa che è successo, ed è successo per un'inadempienza totale, grave, della Banca d'Italia.
Questa persona che cosa le potrà dire, per fortuna ultimamente c'è stata una riforma tecnicamente valida della Banca d'Italia compartecipata dagli istituti di credito sui quali noi oggi andremo a parlare di fusioni e, quindi di bilanci di cui non si saprà mai niente, ma usciranno fuori come atti ufficiali.
Io ho solo una domanda: "Chi doveva controllare e non ha controllato?" Non mi pare sia una delle domande che lei rivolgerà, perché lei mi sta già rispondendo: "C'è la magistratura che sta indagando". No, io voglio sapere, perché ci sono state ispezioni, ci sono state ispezioni che hanno rigirato come un pedalino, o avrebbero dovuto, ma di cui non se ne è mai saputo niente.
Io ho solo questa domanda per il Governatore della Banca d'Italia, la trasferisco a lei, al mio Presidente, al Presidente della Regione Marche, di tutti, nessuno escluso, ma queste cose, caro Presidente, devono essere, in maniera chiara, informazioni date all'Aula di Consiglio.
Su questo posso dirle che ha la mia piena delega, perché lei, Presidente, sicuramente ci dirà in Aula quali saranno le risultanze di quell'incontro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Grazie Presidente. Mi sembra opportuna la comunicazione del Presidente Gian Mario Spacca ed anche corretta dal punto di vista istituzionale perché noi abbiamo approvato, come già detto, una risoluzione con la quale si dava mandato al Presidente della Giunta regionale di chiedere un incontro al Governatore della Banca d'Italia, e si chiedeva di tener conto nella formazione della delegazione delle persone che prima avevamo detto: Rsu interne, Fondazioni, categorie economiche, delegato del governo.
Capisco la forte preoccupazione che ha espresso il Presidente Spacca in merito a questa delegazione così ampia, magari non è possibile avere un confronto serrato, ma sereno con il Governatore della Banca d'Italia.
Abbiamo bisogno di chiarezza, abbiamo bisogno di sapere come stanno le cose e abbiamo bisogno di dire quali sono le questioni che ci stanno più a cuore che sono quelle richiamate nei quattro punti che il Presidente ha detto.
Per fare questo la delegazione deve essere ristretta, concentrata, ma forte. Forte dal punto di vista istituzionale, quindi, il rappresentante del Governo che è una parte essenziale di questa delegazione perché se il Governo vuole, su questa questione, ha una forza eccezionale, il Presidente della Giunta regionale ed il componente dell'Assemblea legislativa, una figura rappresentativa che poi decideremo, deciderete chi deve essere.
Condivido questo percorso istituzionale.
Sicuramente il Presidente e chi andrà con la delegazione martedì prossimo riferirà in Aula quello che può riferire e quello che è stato il percorso. Sappiamo benissimo che certe cose non sono facili da riferire e non è opportuno riferirle in un'Assemblea così vasta, perché i percorsi sono delicati e la preoccupazione che Banca Marche sia in una situazione più difficile di quella che sappiamo oggi, è purtroppo reale. Su questo dobbiamo essere coscienti, però dobbiamo far valere le nostre ragioni, dobbiamo far valere la nostra marchigianità, dobbiamo far valere il nostro modo di essere rappresentanti istituzionali che guardano all'economia regionale nel suo insieme, da Ascoli a Pesaro, in tutto il suo contesto e per questo, secondo me, è opportuno che la delegazione sia così.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente, molto telegraficamente visto che ci sarà un provvedimento del Presidente Spacca da votare.
Non possiamo che ribadire l'astensione di voto, esattamente come ci siamo astenuti sul precedente documento.
E' evidente il fatto che la Banca d'Italia non gradisca sostanzialmente incontrare le parti sociali, la dice (...) E' una sua scelta politica? (...) Non c'è problema, ho capito male. Ho capito che non era gradito allargare il tavolo. Se invece è un problema di scelta politica istituzionale a maggior ragione ci asteniamo perché nel momento in cui lei si assume l'onere di questa proposta, di questa scelta, è evidente che si assume anche la responsabilità politica, nel senso che è un tipo di percorso che vuole fare lei in questo modo.
Credo che il problema principale di Banca Marche, l'ho già detto più di una volta, sia l'immediato futuro per quello che riguarda la compravendita, eventuali compravendite. Ovviamente noi siamo di fronte ad un duplice rischio: da un lato è quello di vedere qualcuno che fa solo il proprio interesse, anche in sede locale, dall'altro è quello di chi da fuori pensa di acquisire sostanzialmente a "gratis" una banca che ha avuto una governance probabilmente scellerata, ma che, allo stesso tempo, aveva dei numeri migliori di quelli che oggi appaiono sui giornali.
Sappiamo tutti in quest'Aula, visto che abbiamo avuto modo di confrontarci con i sindacati e di leggere sostanzialmente i bilanci, che il cambiamento di parametro di stima dei crediti in insofferenza, dei crediti incagliati, di tutta una serie di parametri della banca, sta determinando l'opportunità, per chi la vuole comprare, di avere grossi vantaggi.
Rispetto la richiesta del Consigliere Bugaro di non ingolfare questo dibattito, però è ovvio che noi ci asteniamo. Perché non sia mai che non sia consentito al Presidente della Regione di fare il Presidente della Regione, quindi, non votiamo contro perché sarebbe una pregiudiziale politica che potrebbe strumentalizzare e inficiare il percorso istituzionale che vuole avviare il Presidente Spacca con Banca d'Italia, ma ci asteniamo perché in questa vicenda, così come sta per essere confezionata al momento, non ci vogliamo proprio entrare.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ritengo che tutto il confronto che è venuto in Consiglio regionale e a livello politico è stato promosso e alimentato dai dipendenti di Banca Marche, quindi, al di là del discorso sindacati, non sindacati, che sembra essere un qualcosa ..., penso che un rappresentante indicato dai dipendenti di Banca Marche possa essere all'interno della delegazione, se non altro perché, come ho detto, tutto questo percorso è partito su loro richiesta.
Le fondazioni non hanno fatto questo tipo di richieste. Le fondazioni hanno sempre avuto difficoltà a parlare tra loro, non hanno gestito le situazioni di crisi, non hanno controllato. Un altro aspetto è invece quello dei dipendenti che, in qualche modo, hanno elaborato una riflessione importante riguardo alle prospettive. I dipendenti sono quelli che hanno detto chiaramente: "Serve mantenere l'autonomia". Sono stati i primi ad essersi battuti perché ci fosse una riflessione sul trattamento che questa banca ha avuto dalla Banca d'Italia, con la gestione commissariale eccetera. Oltretutto hanno indicato che altre medio banche, come la nostra, sono nelle stesse condizioni di difficoltà e i criteri che, in qualche modo, sono stati applicati a queste medie e piccole medie banche sono diversi da quelli che vengono applicati alle grandi banche nazionali o europee.
Secondo me possono portare una riflessione importante anche rispetto alla valutazione delle sofferenze, dei crediti e delle possibilità di questa banca di riuscire a sostenersi e ad andare avanti, senza essere svenduta, sotto svenduta, all'esterno, quindi, rispetto a questa situazione così ristretta, sarei favorevole a che ci sia un rappresentante dei dipendenti di Banca Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Non me ne voglia il Consigliere Zinni, ma noi votiamo a favore proprio per le ragioni che lui ha sottolineato traendone però una motivazione di astensione.
Il Presidente si assume tutta la responsabilità della rappresentanza delle parti, delle fondazioni, degli imprenditori, dei dipendenti, in un momento di ansia e di preoccupazione per tutti. Per questo noi siamo a favore di questa assunzione di responsabilità personalizzata nella figura del Governatore, chiaramente votiamo a favore per questo.
Condividiamo le ragioni di opportunità di una delegazione ristretta.
Mi rendo conto che qualcuno si arrabbierà, ma credo che non può esser fatto diversamente. Tra l'altro, per quanto io posso conoscere, è abbastanza raro e inusitato, mi pare Presidente, che la Banca d'Italia conceda un incontro alla rappresentanza di una Regione, un' audizione di questo tipo.
Le valutazioni direi di farle dopo e per quanto ci riguarda deleghiamo il Presidente, per la delegazione ristretta e per rappresentare, non c'è bisogno che glielo diciamo, quelle che sono le preoccupazioni di questo territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Credo che il nostro obiettivo, il nostro compito, come rappresentanti delle comunità sia quello di cercare di costruire soluzioni.
La proposta del Presidente Spacca va in questa direzione, è una proposta forte, un'assunzione di grande responsabilità, come in questa direzione è andato il lavoro fatto in questi mesi dal Presidente Badiali e dalla III Commissione nel suo insieme.
Un punto: non mi sento di condividere le affermazioni del Consigliere Trenta, rispetto alla Banca d'Italia, perché in questi mesi ho avuto modo di partecipare a tantissime iniziative, le citavo anche nell'intervento precedente, ed anche qui in Aula si è discusso di queste cose, tra l'altro ho partecipato anche ad una iniziativa degli azionisti privati, è intervenuto un rappresentante dei dipendenti in pensione, insomma tantissime voci, tantissime categorie, e mi sono fatto questa idea: la Banca d'Italia nel corso degli anni è intervenuta soltanto, ecco la domanda che mi sono fatto, che mi faccio ancora, noi ne siamo venuti a conoscenza quando la situazione era già grave, quando la situazione era precipitata.
Il Consigliere Badiali ha fatto un lavoro egregio, quindi, non devo dirgli nulla, però ci sono delle situazioni di cui noi siamo venuti a conoscenza in presenza di atti stragiudiziari, di intimazione, di interruzione delle prescrizioni e così via, ma la lettera, ad esempio, inviata alle fondazioni nel gennaio 2012, Consigliere Trenta, prima del grande momento dell'azionariato diffuso e, ripeto, non avrebbe portato ad una riduzione di quell'azionariato positivo, perché c'è un senso d'appartenenza marchigiano a quella banca, ma esserne a conoscenza avrebbe rafforzato la consapevolezza e, al tempo stesso, anche le azioni necessarie per poter intervenire con efficacia rispetto a questo istituto di credito marchigiano che andava salvato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Camela.

Valeriano CAMELA. Grazie Presidente. Il Gruppo UdC esprime piena fiducia al Presidente Spacca sostenendolo in questa fase di cambiamento della sua strategia.
E' chiaro che riconosciamo al Presidente Spacca una visione ampia e completa su questa ed altre situazioni. Piena fiducia con la convinzione che questa vicenda possa risolversi nel senso che tutti noi auspichiamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente. Il mio sarà brevissimo per esprimere l'accoglimento della proposta del Presidente Spacca.
Meglio di me sapete che nei rapporti con la Banca d'Italia la forma ha la sua sostanza, per lo meno nell'unica occasione che ho avuto nell'approcciarmi all'allora Governatore, non questo, della Banca d'Italia.
Il tema è particolarmente importante, credo che l'istituzione del Governo delle Marche rappresenti tutti e fare una delegazione snella significa anche dimostrare di rapportarsi, con il Governatore, con la Banca d'Italia, in modo unitario e sintetico rispetto ad un problema che è di tutte le Marche. Non si tratta di posizioni politiche o di far vedere quante categorie sono interessate, ma di portare una sola voce che sia la più affidabile possibile ed, in questo caso, è ovviamente la voce del Governo delle Marche per mezzo del suo Presidente.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Grazie Presidente. Avendo condiviso, come Vice Presidente della III Commissione, la risoluzione con la quale si dava mandato, voglio esprimere il nostro voto che comunque sarà favorevole, ma con rammarico perchè il Consiglio con quella risoluzione aveva deciso di allargare la delegazione.
Ripetendo il voto favorevole, aspettiamo che venga riportato in Aula un chiarimento e un confronto che non finisca soltanto con l'incontro a Roma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Come capogruppo ho appreso la notizia che la Consigliere Ciriaci mi ha sfiduciato, perché lei ha parlato a nome di tutti: "noi voteremo".
Da Consigliere regionale ribadisco la mia fiducia, caro Presidente al suo ben fare, con l'impegno preciso che ci sarà una relazione puntuale su questo incontro, con dichiarazioni precise del Governatore della Banca d'Italia che oggi viene nelle Marche a prendere un impegno.
Il Presidente della Regione Marche ha un impegno ben preciso e la responsabilità della comunità regionale, però le mie perplessità rimangono tutte e mi avvarrò della facoltà di interagire direttamente come Consigliere regionale su queste risultanze.
La ringrazio, piena fiducia, Presidente, e buon lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Per rassicurare l'Aula rispetto al fatto che la delegazione - qui non c'è un mandato al Presidente della Giunta regionale, qui c'è una delegazione che incontrerò il Governatore della Banca d'Italia - riferirà con le voci plurali di chi sarà presente a questo incontro.
Quello che è stato proposto non è il mandato al Presidente della Giunta regionale, è il mandato all'Assemblea legislativa ed al Governo regionale accompagnati dal Governo nazionale. Un mandato esclusivamente istituzionale, in cui le istituzioni si assumono la responsabilità piena della rappresentanza di questo problema al Governatore della Banca d'Italia.
Credo ci sia la necessità di uno scatto d'orgoglio dell'Assemblea legislativa, della nostra Assemblea legislativa, di cui anch'io sono membro oltre che Presidente della Giunta regionale, perché in quella sede potrà esprimere la sua voce, raccogliere le informazioni e insieme a me riportarle a voi per una valutazione complessiva di un'esigenza che non è un'esigenza particolare di alcune categorie di interesse, ma prioritariamente un'esigenza della nostra comunità nel suo complesso.
Il profilo istituzionale che diamo alla delegazione è quello di rappresentare a schiena dritta al Governatore della Banca d'Italia un'esigenza complessiva dell'economia e della comunità regionale che trova la sua sintesi, come dovrebbe essere in una democrazia, negli organi istituzionali che rappresentano la comunità, ovvero in questa Assemblea legislativa.
Ringrazio per le parole di fiducia verso il Presidente, ma credo che la stessa fiducia l'Assemblea la debba manifestare verso se stessa e verso chi la rappresenterà in quell'incontro.
Quando riferiremo, non ci sarà soltanto la voce del Presidente della Giunta regionale, ci sarà la voce dell'Assemblea legislativa che in una logica di carattere istituzionale avrà la stessa forza e la stessa capacità di rappresentanza di quella del Presidente.
Credo che il Consiglio regionale, che i Consiglieri regionali debbano essere più consapevoli ed orgogliosi del loro mandato di rappresentanza nei confronti di quelli che sono gli interessi generali della comunità. Non hanno bisogno di farsi rappresentare da pezzi della comunità regionale, soprattutto quando il problema è così delicato e onnicomprensivo dei destini della nostra comunità.
E' compito dell'Assemblea legislativa rappresentare e comporre gli interessi di una comunità senza cercare la deresponsabilizzazione facendoli rappresentare direttamente da coloro che sono interessati e che probabilmente non riuscirebbero a raggiungere un equilibrio ed una sintesi. Credo che quello che oggi facciamo sia un'assunzione di responsabilità, non sull'uomo da solo al comando, ma sull'istituzione Regione, sull'istituzione Regione nel suo complesso che si fa carico di rappresentare un problema.
E' un riconoscimento che diamo a noi stessi della dignità di quest'Assemblea e con questo spirito andiamo lì. Con lo spirito di rappresentare al Governatore un problema complessivo della nostra comunità, attraverso la più alta rappresentanza che la nostra comunità esprime che è quella dell'Assemblea regionale e quella del suo Governo accompagnati dal Governo nazionale che ci può aiutare a trovare una soluzione.
Rassicuro e rassicuro anche per chi, credo il Presiedente dell'Assemblea, accompagnerà il Presidente della Giunta in quest'incontro e avrà la stessa facoltà di riferire a voi tutti di quello che è accaduto nell'incontro stesso.

PRESIDENTE. Questo è il testo che dovrebbe essere messo in votazione, ho cercato di aggiustarlo in questo modo: "Preso atto dell'incontro che il Presidente della Giunta regionale ha ottenuto per il 4 luglio prossimo venturo con il Governatore della Banca d'Italia per approfondire la vicenda Banca delle Marche, come indicato nella risoluzione del 27 maggio u.s., ritiene che la delegazione per svolgere tale incontro debba avere uno specifico ed esclusivo carattere istituzionale e pertanto debba essere composta: da un rappresentante del Governo nazionale, da un rappresentante del Governo regionale, nella persona del Presidente o suo delegato, da un rappresentante dell'Assemblea legislativa, nella persona del Presidente o suo delegato".
Proposta di risoluzione a firma del Presidente Spacca. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

Proposta di legge n. 118 (testo base)
ad iniziativa del Consigliere Ricci
"Disposizioni per l'attuazione delle politiche regionali per la prevenzione del crimine organizzato e per la promozione della cultura della legalità"

Proposta di legge n. 412
ad iniziativa del Consigliere Sciapichetti
"Formazione civile contro le mafie e promozione della cittadinanza responsabile. Iniziative per il contrasto di fenomeni di stampo mafioso riconducibili alla criminalità organizzata e al racket dell'usura e dell'estorsione"

(Nuova titolazione) "Disposizioni per l'attuazione delle politiche regionali per la promozione della cultura della legalità. Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2014, n. 1 'Disciplina in materia di ordinamento della polizia locale'"
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 118 del Consigliere Ricci e la proposta di legge n. 412 del Consigliere Sciapichetti, abbinate.
Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Grazie Presidente, vorrei ringraziare i due proponenti, il Consigliere Ricci ed il Consigliere Sciapichetti, per questa proposta di legge e ringraziare la I Commissione che ha svolto un lavoro intenso, lungo e approfondito.
Riteniamo che sia una proposta di legge importante, perché vuole definire in un modo più completo, più organico, rispetto alla legge regionale 11 del 2002, il ruolo della Regione per promuovere la cultura della legalità.
Sono state individuate due linee fondamentali in questa legge. Una incentrata sull'educazione e la prevenzione per la costruzione di una cultura della legalità, il più possibile diffusa e profonda, attraverso misure che coinvolgano, mediante la realizzazione di progetti specifici, sia la scuola che l'università.
Un'altra perché ci sia un impegno nella definizione di una rete di supporto sociale che nella nostra Regione, abbiamo visto bene, non manca, è già abbastanza presente, anche attraverso l'integrazione con altre politiche regionali che intervengono nel sociale, particolarmente rivolta alle vittime di violenza.
Siamo consapevoli che gli effetti determinati dalla diffusione del crimine organizzato sono ormai estesi a tutto il territorio nazionale. Nel provvedimento abbiamo anche introdotto, oltre al sostegno alle vittime della violenza, anche quello alle vittime dell'usura e l'assistenza ai Comuni per gli immobili confiscati a fini sociali.
Voglio segnalare che pochi giorni fa, forse qualcuno avrà letto dalla stampa locale, è stato firmato un protocollo d'intesa tra Unioncamere e Libera, l'associazione di Don Ciotti, in tale protocollo è stata sottoscritta un'intesa per la legalità nell'economia. Questo è un impegno che le due associazioni hanno adottato per sostenere iniziative sui temi della cultura della legalità e iniziative imprenditoriali legate all'utilizzo dei beni confiscati alla mafia. Siamo assolutamente in linea con quanto viene recitato, individuato ed indicato nelle nostre proposte di legge.
Riporto anche alcune considerazioni del Procuratore generale Macrì, presente a questo incontro, che ha detto che nelle Marche ci sono nuove mafie di matrice diversa da quelle usuali che conosciamo un po' tutti, sono di matrice cinese, rumena, nigeriana e soprattutto dell'Europa dell'est. Queste si occupano di usura, di droga, di riciclaggio, ma anche di lavori pubblici, e le Marche non sono immuni da questo, quindi, anche la nostra regione è un territorio appetibile, purtroppo, per le attività di riciclaggio e soprattutto per gli investimenti in diversi settori.
Sono campanelli d'allarme rilanciati dal Procuratore e presenti anche nelle relazioni semestrali della Dia e della Dda. Ricordo anche che, come è emerso in Commissione, in un incontro che abbiamo avuto con i rappresentanti delle alte istituzioni dello Stato, della magistratura, della polizia e della scuola, l'attenzione particolare sul ruolo educativo e culturale e l'impegno sul versante del supporto sociale sono condivisi da coloro che nella propria attività si trovano quotidianamente a fronteggiare queste emergenze ed hanno dato la loro disponibilità ed attenzione per realizzare una collaborazione significativa che possa essere messa in campo nel futuro, dopo che l'Assemblea legislativa delle Marche avrà approvato questa proposta di legge.
Nella proposta è prevista la possibilità di costruire diverse forme di scambio con altri interlocutori istituzionali ed una più conformata collaborazione con le associazioni di volontariato e del terzo settore che già operano in maniera proficua nel nostro territorio regionale.
L'individuazione degli interventi - non li segnalano, non elenco gli articoli uno per uno, ma solo quelli più importanti - è affidata ad una programmazione annuale sulla quale viene espresso il parere della Commissione competente e la gestione è affidata ad una struttura alle dirette dipendenze del Presidente della Giunta regionale.
Sul fronte dei finanziamenti voglio ricordare che per l'anno 2014 sono state impegnate le risorse che si rendono disponibili dopo l'abrogazione della legge 11 attualmente in vigore e vigente in materia di sicurezza e di legalità.
Credo che il lavoro prodotto, sviluppato, sia importante, condiviso, mi pare, all'unanimità dalla Commissione. E' un lavoro, lo ripeto, che ci ha dato soddisfazione in questo senso, anche se ci rendiamo conto che non si potrà fare moltissimo, intanto abbiamo tracciato, indicato, le linee per poterci muovere su un terreno che è difficile e che preoccupa tutta la comunità marchigiana. Quindi, votandola insieme, pensiamo di fare bene a tutta la nostra comunità di cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Grazie Presidente. E' una legge che va a sostituire la numero 11 del 2002, della quale ero, ricordo, relatrice, che vede vicende alterne di costituzionalità perché parliamo di una materia che è, per buona parte, di competenza nazionale e, quindi, bisogna muoversi con una certa attenzione.
Proprio per questo la legge non si occupa di sicurezza o di ordine pubblico, materie, devo ricordarlo, riservate alla competenza statale, ma si occupa di promuovere la cultura della legalità, la prevenzione del crimine e, in particolare, pone al centro, questa è un po' la novità rispetto all'altra, la vittima del reato e gli strumenti idonei al sostegno di questa.
E' una legge sicuramente importante che avrà un senso, se risponderà, vado al nocciolo della questione, senza ripetere sia i ringraziamenti che le osservazioni appropriate della Consigliera Ortenzi, a quanto le audizioni ..., audizioni importanti, perché noi abbiamo audito il Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Ancona, abbiamo audito il Sostituto ed i rappresentanti del Prefetto, abbiamo audito i rappresentanti delle Forze dell'ordine e di polizia che ci hanno dato delle indicazioni da operatori di giustizia e da operatori della legalità.
Torno, quindi, a dire che questa legge avrà un seguito e avrà un'importanza qualora risponderà alle esigenze che questi operatori ci hanno indicato, che sono anche l'ispirazione che, credo, sottende a questa legge - che modestamente anch'io ritengo di dover segnalare - due cose fondamentali: che sia uno strumento operativo e non una legge manifesto, una legge spot, una legge di principi. Primo, perché se fosse una legge di meri principi, ripeto, incorreremo nella incostituzionalità perché non siamo in grado di dare principi in materia di ordine pubblico e di sicurezza, non avendone la competenza. Una legge attuativa, una legge che offre strumenti concreti e vedremo quali, perché poi nelle audizioni sia il Procuratore della Repubblica, raccomandandoci la collaborazione con la Associazione nazionale magistrati, che le forze di polizia ci hanno dato delle indicazioni anche precise. Seconda cosa, funzionerà se avrà delle risorse, al momento grazie anche alla soppressione della legge precedente e per una serie di altre questioni giuridiche normative, ha un finanziamento, mi pare, di 200.000 euro- Certo dev'essere costante e forte il finanziamento a questa legge se vogliamo farla funzionare perché è una bella legge, è sicuramente una delle prime e delle più importanti d'Italia, potrebbe rappresentare uno strumento efficace sia di prevenzione, che di promozione della cultura della legalità e di sostegno alle vittime, contro la diffusione dei consensi di altro tipo, soprattutto consensi sociali alle mafie e di tutto quello che sappiamo anche nella nostra regione avviene. E' una legge che deve essere costantemente finanziata come pure l'autorevole dottor Oreficini ci ha detto in Commissione, perché in Commissione era presente sia per il settore che gli compete che in rappresentanza, il dottor Oreficini si è in un certo senso impegnato a far sì che da questa legge si ricavino e si ritaglino degli strumenti operativi.
Sta a noi o meglio sta all'esecutivo farla funzionare o far si che non serva a niente, che addirittura diventi uno spot inutile che ha creato e crea anche delle aspettative. Le crea presso le scuole, presso i promotori di legalità e gli educatori, ma le crea anche presso le istituzioni perché, ripeto, non capita tutti i giorni di ascoltare il Procuratore della Repubblica, il Sostituto, i Questori, le Forze di polizia che ti dicono: "Va bene purché la facciate operare e purché offra strumenti". Quali strumenti? Ci hanno dato anche delle indicazioni: case, immobili, rifugi per gli sbarchi e per i clandestini. Spesso non sanno dove tenerli a difesa di loro stessi, perché vorrebbero collaborare, ma, lo sappiamo, gli scafisti appena questi sbarcano fanno sì che non parlino e, quindi, vanno protetti in luoghi idonei. La tratta delle schiave, le nuove schiavitù, i minori, sappiamo che Ancona è un front office per i minori e spesso c'è bisogno di case, di alloggi, di detenere questi soggetti per qualche ora, per qualche giorno, quindi, strumenti operativi intesi come immobili, intesi come rifugi, intesi come case di questo tipo.
Strumenti operativi nei protocolli con l'educazione, quindi, con le università e con la scuola, ci raccomandavano collaborazione con chi già lo fa, pare che questo nella provincia di Pesaro e nelle scuole sia più avanzato rispetto ad altre province, stanno facendo concordandolo con l'associazione nazionale magistrati e questo sta producendo ottimi risultati. Andiamo, allora, verso questo tipo di operatività perché, ripeto, diversamente non servirebbe a niente.
Altra cosa, ci hanno raccomandato, è quello in cui anche noi crediamo, in particolare il Presidente Spacca, di far funzionare su questo fronte il progetto della Macroregione. Purtroppo intorno a ciò che è Macroregione, a ciò che coinvolge i Paesi, le Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo e che sono oggetto comune di questa Macroregione, spesso orbita anche criminalità. Sappiamo quanta criminalità e quanti rischi vengono dall'altra parte del mare, quanto questo sia anche un veicolo di mafia, di criminalità e di altro. Quindi, la Macroregione che operi anche sul fronte della sicurezza, della prevenzione e della promozione di questa cultura della legalità, cose importanti con le scuole, ma che non finiscano con la lezioncina o nell'auditorio XY, ma che proseguano soprattutto con risorse e strumenti operativi.
C'è l'osservatorio, c'è la consulta, abbiamo discusso: chi includere, chi non includere questo va bene, ma non è l'ennesimo osservatorio, lo sappiamo, che farà funzionare la legge sulla legalità e sulla prevenzione, è chiaro che dobbiamo andare oltre.
Importante, per esempio, è l'articolo sui beni confiscati. Con i beni confiscati, come sappiamo, la Regione può svolgere il suo ruolo e può destinare, per lo meno l'utilizzo - sappiamo che la proprietà rimane statale e demaniale, ma può essere assegnataria o comunque può utilizzare i beni oggetto di confisca, quasi sempre sono immobili - per iniziative di legalità e di promozione della cultura, o meglio ancora di accoglienza di coloro che dalla criminalità vanno protetti.
Concludo con questo riferimento forte alle vittime. Spesso gli stessi clandestini sono vittime e autori di reato finché permane la legge della clandestinità, ma vittime, quindi, che vanno tutelate sia per quanto possono dire in collaborazione, che per lo stato in cui arrivano sulle nostre spiagge. Soprattutto perchè oltre loro c'è tutto un mondo: minori, sfruttamento della prostituzione, tratta delle schiave, donne che spesso hanno bisogno di riservatezza e di tutela e, quindi, di immobili e di alloggi.
Destiniamo a queste misure i beni oggetto di confisca di cui la Regione può disporre e facciamo sì che questa legge diventi strumento operativo in questo senso. Diversamente resterà una delle tante leggi proclama che difficilmente avranno una utilità pratica, ma siccome stiamo parlando di una materia sulla quale non è il caso di scherzare né di dare false illusioni, sulla quale c'è un'emergenza criminalità da risolvere, perché da tempo sappiamo che le Marche non sono più l'isola felice, facciamo in modo che questo strumento diventi davvero utile in questo senso.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Grazie Presidente. Ho presentato questa proposta di legge circa tre anni fa, in occasione di una relazione del dottor Palumbo, Procuratore di Pesaro a quel tempo, credo che lo sia ancora, sui temi dell’infiltrazione criminosa di stampo anche mafiosa nelle Marche che, in qualche modo, stava in maniera evidente minando anche il sistema delle imprese, dell'economia, condizionava e condiziona in maniera preoccupante questo settore.
Ho pensato, io ed altri colleghi, anche il Consigliere Sciapichetti ne ha affiancata una, di proporre una revisione, di far fare un passo avanti alla legge 11 del 2002 come ricordava la Consigliera Ortenzi, relatrice di maggioranza. Tra l'altro c'è anche soddisfazione quando un Consigliere può discutere in Aula una propria proposta di legge, in questo caso modificata e migliorata moltissimo dal lavoro della Commissione
La legge che la Commissione manda in Aula, come dicevo migliorata ed aggiornata, all'articolo 1 chiarisce quello che si può fare come Regione. Nel senso che la Regione in armonia con i principi costituzionali, nel rispetto delle competenze dello Stato, concorre allo sviluppo dell'ordinata e civile convivenza della comunità regionale, sostenendo un sistema integrato di politiche sociali, educative, territoriali, finalizzato alla promozione della cultura della legalità. Questa è la finalità generale di questa legge, abbiamo dei compiti e delle funzioni, ma non possiamo certamente sostituirci a chi svolge un altro lavoro: la magistratura, le forze dell'ordine e così via.
In realtà questa legge contiene due aspetti, se ci si pensa bene, da un lato il concorso, l'iniziativa della Regione, il sostegno a quello che è il tema più preoccupante: l'infiltrazione della criminalità organizzata, l'usura come veniva ricordato, il riciclaggio, il contrabbando, dall’altro, aspetto che io credo molto positivo, il tema della cultura, della legalità che abbraccia un altro campo, il campo dell'educazione, della formazione e, quindi, la scuola e l'università.
Le parole chiave di questa legge, mi pare, molto chiare e molto nette, sono tre o quattro.
La prima è la formula della collaborazione istituzionale fra i soggetti interessati. La proposta della Regione è quella di coinvolgere in questa discussione gli enti locali, le scuole, la grande formazione, l'università, il terzo settore, tutti coloro che possono concorrere e collaborare per fare in modo che si possa compiere un'azione deterrente rispetto al sistema della criminalità organizzata e delle sue infiltrazioni.
L'altra parola chiave è: prevenzione, nel senso che noi investiamo in settori a rischio ed è molto utile, come sempre, intervenire preventivamente con scambi di informazioni, di conoscenza, con una vera e propria cultura della legalità.
La terza parola chiave di questa legge è: formazione vera e propria. Formazione anche delle Forze dell'ordine attraverso strumenti che, in qualche modo, dovranno essere costruiti e sostenuti.
La relatrice di maggioranza chiede che questa legge abbia continuità, abbia forza in termini di sostegno finanziario e in termini di strumenti operativi.
Mi pare che questo sia un buon contributo. Le strutture che dovranno sostenere il percorso di questa legge sono state citate: il Comitato che verrà istituito dalla Regione, il tavolo di concertazione che dovrà proporre un programma e che approverà la Giunta regionale.
Ci sono situazioni che dovremmo cercare di aiutare a sostenere.
Questa legge, per farla breve, si pone anche un altro obiettivo, a prescindere dal contesto nel quale viene discussa e viene rivissuta, contesti territoriali, politici, nazionali, locali. Occorre che si aumenti il senso civico di appartenenza, il rapporto con le istituzioni. Aumentare la cifra e recuperare anche il senso di credibilità per ridurre la distanza fra chi fa politica e chi invece la politica la vive. Perché un cittadino rispetto alle leggi che vengono prodotte, vive la sua attività sociale e economica nel nostro Paese. Per cui c'è anche questo aspetto. Una legge di questo tipo può anche essere utile come strumento che, portando avanti iniziative di sostegno alla cultura della legalità, aiuta anche a recuperare un senso di appartenenza e un senso di credibilità della politica e delle istituzioni. Per cui credo che sia un passo avanti in più rispetto a una legge che questa Regione già aveva. Come ricordava la Consigliera Ortenzi è un’esperienza nuova, diversa, sul panorama nazionale e per questo c'è soddisfazione piena nell'averla proposta insieme ad altri colleghi, sperando che l'Aula oggi l'approvi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Intervengo semplicemente per annunciare, all'articolo 2, comma 1, un sub emendamento ad un emendamento presentato dal Consigliere Zaffini che sottolinea la necessità di sostenere gli organi deputati al contrasto ed alla repressione, per aggiungere un fatto, non un atto, una disposizione che metta in evidenza una considerazione che è, lo dico alla relatrice, presente un po' in tutto il testo della legge, attraverso tante espressioni, ma non viene mai esplicitamente nominata, se mi sbaglio me lo direte, la parola famiglia.
Sono profondamente convinto, anche per l'esperienza maturata presso questo ente, che qualsiasi azione seria di contrasto alla criminalità presupponga un dato educativo fondamentale.
Ogni famiglia educa come vuole, ci saranno anche famiglie che non educano alla legalità, che pensano diversamente, ma mi auguro che in questo nostro Paese la stragrande maggioranza sia ancora convinta che fare le cose per bene e farle secondo le regole condivise dalla società sia fondamentale.
Muovere le politiche in questa direzione, lo dico in maniera non polemica, più che sulle telecamere, come ho avuto occasione di dire in molte circostanze, non ultima a Porto Recanati, città particolarmente vessata dalla microcriminalità, che è stata oggetto di progetti specifici anche finanziati in maniera sostanziosa dalla Regione Marche, che la vera telecamera dei nostri ragazzi, la vera video ripresa è quella che viene fatta dai genitori, se non c'è questo controllo specifico, se non c'è questa assunzione di responsabilità, qualsiasi azione, anche la più sofisticata, sarà certamente importante, avrà una sua efficacia, ma molto limitata.
Mettere la famiglia al centro e cercare di coinvolgere, prima delle scuole, prima ancora delle istituzioni, prima degli uomini in divisa, i genitori, in questa prospettiva credo che sia un dato fondamentale. Ecco perché aggiungo, semplicemente, che nell'azione di prevenzione è fondamentale questo interessamento verso le famiglie, questo coinvolgimento nel processo di educazione alla vita civile, che non può essere più dato per scontato, una volta lo era, non c'è più, non c'è questa trasmissione della tradizione, e la famiglia va coinvolta.
Questo viene fatto con alcune iniziative importanti che la Regione ha intrapreso negli ultimi anni, non ultima la scuola per genitori, ma si potrebbe anche fare attraverso azioni di prevenzione specifica da mettere in atto, penso in modo particolare a delle campagne di prevenzione che la legge in maniera intelligente e puntuale già prevede. E’ evidente che c'è anche una profonda disinformazione, molte famiglie non sanno che un certo possesso di sostanze stupefacenti comporta un reato, lo scoprono quando i loro figli e le loro figlie vengono fermati dalle forze dell'ordine e poi scoprono che quella cosa non è possibile farla, come tante altre cose.
C’è anche un problema di disinformazione che giustamente la legge mette in evidenza, è vero che la Regione, lo ha detto la relatrice, non ha una competenza specifica per quanto riguarda il penale e l'ordine pubblico, ma è evidente che può promuovere, come fa questo provvedimento, tutta una serie di iniziative che puntano al coinvolgimento sociale, al coinvolgimento delle istituzioni, ma, ripeto, in questo contesto forse la famiglia va tenuta in adeguata considerazione.
Propongo questo sub emendamento che credo non avrà difficoltà ad essere accolto e va dietro all'emendamento del Consigliere Zaffini che dice: "Sostenere gli organi deputati al contrasto ed alla repressione". Ma chi sostiene gli organi deputati al contrasto ed alla repressione, oltre a chi è già deputato istituzionalmente a farlo? Non c'è bisogno Consigliere Zaffini in questo di richiamare il Sindaco, perché il Sindaco è già ufficiale deputato all'ordine pubblico, ma chiamiamo a raccolta le famiglie delle Marche che hanno ancora un tessuto profondamente attivo, sano e capace di svolgere questa funzione.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Intanto ringrazio la Commissione ed il Presidente per il lavoro svolto e vorrei ringraziare anche le relatrici di maggioranza e di minoranza perché, tutte e due, hanno centrato e colto l'obiettivo della legge.
Oggi ci troviamo ad approvare un atto molto importante che da un segnale forte all'opinione pubblica, partendo da alcuni dati che ci sono stati ricordati dall'intervento della relatrice di maggioranza, sollecitati dal Procuratore generale di Ancona.
Il Procuratore, non più tardi di 15 giorni fa, ad una assemblea, ad un incontro per la presentazione del protocollo d'intesa tra Libera ed Unioncamere, ci confermava quanto noi da tempo sappiamo: le Marche non sono più un’isola felice. Non ci troviamo, forse, di fronte all'occupazione del territorio, come in altre regioni, da parte della criminalità organizzata, ma assistiamo a fenomeni di infiltrazione, infiltrazione abbastanza pesante, delle mafie pugliesi, calabresi e siciliane in alcuni settori. Penso al riciclaggio, alle attività turistiche lungo la costa, ai lavori pubblici. E’ necessario e credo sia indispensabile che la Regione su questo dia un segnale.
Il prodotto che viene fuori dall'unificazione di due proposte di legge, quella del Consigliere Ricci e del sottoscritto, è, secondo me, ben fatto e riesce a dare una risposta soprattutto al tema della promozione della cultura della legalità.
Il ruolo che viene assegnato, ad esempio alle università, è assolutamente positivo ed un ruolo viene finalmente riconosciuto, non lo era prima, alle associazioni di volontariato del terzo settore, laiche e cattoliche, che svolgono in questo campo un'azione quotidiana di educazione, di formazione, soprattutto verso le giovani e i giovani. Penso che questo sia un fatto da valorizzare, da mettere in evidenza e la legge finalmente lo prevede.
Altro aspetto che attesta e dimostra che non siamo più l'isola felice è l'articolo 7 che dice che la Regione contribuisce ad assicurare un proficuo utilizzo, a fini sociali, dei beni sequestrati alla criminalità organizzata.
Voglio ricordare che nelle Marche i beni sequestrati alla criminalità organizzata sono 24, di questi, ad oggi, soltanto due sono stati utilizzati per fini sociali. Uno si trova a Cupramontana dove l'anno scorso, proprio per l'azione dell'Associazione Libera, abbiamo inaugurato una comunità residenziale per malati psichici, siamo andati in diversi, ero presente anch'io come Consigliere regionale. E’ un bene appartenuto al boss Nicoletti ed è stato rimesso a disposizione della comunità. Un altro è quello dell'Isola del Piano, nel pesarese, dove c'è una villa con 14 ettari che ospita campi di volontariato, apparteneva ad una famiglia legata alla 'ndrangheta. Credo che questi beni, nella regione sono molti, sono 24, debbono essere riportati e ricondotti ad un ruolo sociale, così come, per la verità, la legge prevede.
Il problema, si è detto, è che questa legge non deve essere uno spot, ma deve costituire uno strumento operativo e qui, ovviamente, il finanziamento è importante. Le risorse messe a disposizione, quest'anno partiamo da 200.000 euro, non sono molte, ma comunque sono un buon elemento per partire e per dare concretezza a questo intervento legislativo che, ripeto, fa fare un passo in avanti, nel percorso culturale e della legalità e tutti dobbiamo compiere nella nostra regione. Grazie.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Poche parole, anche perché mi ritrovo in molte delle cose dette dalla relatrice Consigliera Romagnoli. Mi limito a constatare due cose.
La prima è un fatto molto positivo: denunciare la necessità di combattere tutte le mafie. Bisogna complimentarsi con il Consigliere Sciapichetti che ha avuto questo spunto nella proposta di legge, anche se io credo che si debba essere molto sinceri e dire delle cose.
La prima è che oggi noi andiamo ad approvare una proposta di legge di educazione alla legalità, ma non dimentichiamoci che qualcosa in più non solo per educare, ma soprattutto per combattere il crimine si poteva fare. Nel senso che siamo andati a fare un riordino della normativa sulle nostre polizie locali, ma purtroppo è diventata una legge al ribasso rispetto a quello che era il grande potenziale che potevamo mettere in campo.
Le mafie, ma anche la piccola criminalità, questa è una proposta di legge che guarda a tutta l'illegalità, a 360°, ed ovviamente siamo tutti consapevoli che sarà impossibile affrontare tutti i risvolti attinenti l'illegalità e i reati penali, però è evidente che se noi pensiamo, prima il Consigliere Marconi diceva che importante è far sapere alle famiglie che se il figlio ha una modica quantità di droga quello è un reato, beh, da questo punto di vista, avrei da obiettare. Questo è uno spreco di risorse per lo Stato, laddove la Gazzetta Ufficiale dice chiaramente che ognuno di noi deve conoscere la legge, e non credo che sia giusto andare a spendere questi pochi soldi per dover spiegare a una famiglia che il figlio commette un reato. Non credo che sia questa l'educazione alla legalità. Credo che l'educazione alla legalità debba insegnare alle giovani generazioni dei valori. Spero che venga fatto soprattutto questo, aiutare le scuole ad insegnare i valori, ad insegnare la cultura della legalità nel suo complesso, non tanto da questo punto di vista. Credo che se noi avessimo dato più strumenti, più risorse alle polizie locali non avremmo fatto un errore, se avessimo dato di più a quel tipo di proposta di legge con più strumenti.
Non è stato fatto, scelta politica tipicamente di sinistra, della maggioranza, ne prendo atto, adesso c'è questa opportunità che non va sprecata, e non è che con gli osservatori si risolvono i problemi, noi abbiamo fatto un osservatorio con la polizia locale, adesso facciamo un altro osservatorio, secondo me ingolfano il meccanismo.
Credo che la legge debba essere ben finanziata, l'ha già detto la relatrice Consigliera Romagnoli, questo è poco ma sicuro perché altrimenti non si potrà fare nulla. Pertanto faccio un invito politico alla maggioranza. in occasione della prossima finanziaria, tra le alte cose è l'ultima di questa legislatura, aumentiamo del 100% sia i fondi per la legge sulla polizia locale che i fondi per questa legge, se veramente vogliamo intervenire con un minimo di contributo concreto sulla sicurezza, sia sulla repressione, ma anche sull'educazione alla legalità. Cerchiamo di prenderci questo impegno politico, sapendo che non è facile, aumentiamo del 100% i contributi alle due leggi. Questo potrebbe essere un provvedimento concreto. Da questo punto di vista non ho preparato una risoluzione, se il Consigliere Ricci è d'accordo possiamo anche scrivere questo tipo di impegno politico, anche perché se c'è disponibilità in questo senso voterò a favore, altrimenti mi asterrò. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. Se riguardo al 2010 e ripenso ai motivi per cui sono stato eletto in questa Assemblea, sicuramente tra i principali c'era quello di cercare di aiutare i marchigiani, gli italiani e secondariamente c'era il problema della sicurezza, quindi, reputo assolutamente importante la legge che andremo a votare. Però bisogna essere onesti e quando si parla di illegalità capire quale legalità. C'è una visione diciamo di destra ed una visione di sinistra della parola legalità e non possiamo far finta che non sia così. Tutti i giorni, quando esco di casa, vedo un'estrema illegalità, piccole illegalità per la sinistra, ma non certamente per me.
Vedo i venditori abusivi, i parcheggiatori abusivi, l'espansione dei negozi cinesi, sappiamo tutti come si comportano, che tipo di finanza c'è dietro. Ultimamente sono stato in spiaggia tra Fano e Pesaro, praticamente ho visto un suk, un mercato che occupava tutta la battigia e non permetteva neanche ai ragazzini di giocare a pallone nella spiaggia libera, perché piena di venditori abusivi.
Dico questo: siamo tutti concentrati a debellare il fenomeno delle mafie che è il cancro di questo Stato, confermato anche da studi, sondaggi che ci arrivano dalla Svg. In questi sondaggi viene chiesto ai cittadini italiani qual è il maggior nemico del nostro Paese: le mafie sono al primo posto, poi ci sono gli evasori fiscali, al terzo posto ci sono i criminali, al quarto posto, guarda caso, i politici che vengono prima delle banche.
L'obiettivo fondamentale è debellare e non far infiltrare i mafiosi nei terreni sani come sono state le Marche, purtroppo non lo sono più, sono già stati citati segnali d'allarme preoccupanti dai vari Procuratori sia quello di Ancona che quello di Pesaro. Questo è lo scopo fondamentale, però quando si parla di queste cose non si può solo dare la carota, pensando di coinvolgere le università, gli psicologi, gli avvocati, ci deve essere la capacità di capire che se non c'è una sinergia tra questi e le Forze dell'ordine tutto rimane per aria, rimane solo un esercizio mentale per fare una legge che rimane per aria.
Ho fatto degli emendamenti che vanno in questa direzione, come avevo già fatto per la precedente legge sulla polizia locale che è venuta fuori alquanto "moscetta", soprattutto nella parte economica perchè non prevede quasi nulla per far fronte alla grossa necessità. Poi sui giornali vedo che a Rimini ci sarà un rafforzamento degli uomini, si parla di 300 uomini in più nella provincia di Rimini per il periodo estivo, e nella provincia di Pesaro Urbino ce ne sono solo tre in più, quindi, mi crolla tutto quello che stiamo dicendo, perché un conto è la prevenzione, un conto è l'effettiva capacità di controllo sul territorio.
Chi è preposto, quindi i parlamentari del PD, in questo caso, ma anche quelli che sono rimasti del centro-destra, deve impegnarsi per avere un rinforzo, per evitare ai criminali d'insediarsi, qui hanno un terreno fertile, perché il marchigiano è notoriamente una persona molto buona e quasi predisposta a farsi mettere i piedi sulla testa, purtroppo.
Penso che bisogna capire, quando si parla di legalità, che ci sono tante legalità. Anche la prostituzione, io so, si sente dire che delle ragazzine per una ricarica di un cellulare sono disposte a "darla via", quindi, ci deve essere un percorso vero, reale, far capire quello che è legale da quello che è illegale. Questo è ciò che questa legge dovrebbe fare. Spero che le persone che faranno parte di questo comitato abbiano la capacità di dire veramente come stanno le cose. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione ...
L'ordine del giorno lo votiamo alla fine, adesso io se siete d'accordo metterei in votazione l'articolo 1. (...) Non ho nessun emendamento che modifica il titolo.
Si, l'emendamento dice: "Nella titolazione le parole "le modifiche della legge regionale 17 febbraio 2014 n. 1 "Disciplina in materia di ordinamento della polizia locale" sono soppresse".

Emendamento tit/1 ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 . Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sub emendamento 2/2/1 a firma del Consigliere Marconi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 2/2 a firma del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2 così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Soppresso

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

(Voci fuori microfono)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 bis.
Emendamento 8 bis/1 a firma del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 8 bis/2 a firma del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 ter. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 quater.
Emendamento 8quater/1 a firma del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 quater così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Soppresso

Articolo 10 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Soppresso

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno 1 a firma del Consigliere Zaffini, ha chiesto la parola, ne ha la facoltà.

Roberto ZAFFINI. Questo penso che sia un ordine del giorno molto importante perché si affianca al proposito di legalità e di sicurezza.
E' un problema annoso che, da tanti anni, riguarda ormai le nostre comunità: la distribuzione degli collaboratori di giustizia.
Ci rendiamo conto che la legge nazionale è vecchia e dovrebbe essere modificata, allora, in attesa che venga modificata, chiedo che questa Giunta, quest'Assemblea proponga di sapere i numeri, di rivedere anche la collocazione ed i criteri con cui vengono distribuiti sul territorio perché sappiamo che averne tanti vuol dire, comunque, portare della manovalanza e un allargamento delle trame mafiose e camorristiche.
Questo è un impegno che chiedo alla nostra Assemblea, che ci sia una revisione, a livello di Stato-Regioni, di questa legge, ma nell'attesa che ci sia consapevolezza nel distribuirli nel territorio in maniera, diciamo, più uniforme perché per esempio so che nella mia città, rispetto ad altre, c'è una densità che probabilmente ne fa una città a rischio infiltrazioni camorristiche. Grazie.

Ordine del giorno 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Ordine del giorno 2 a firma dei Consiglieri Zinni, Ricci.
Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Semplicemente e telegraficamente per ricordare all'Aula che questo è l'ordine del giorno di cui si è discusso prima, vale a dire: incrementare considerevolmente i capitoli che finanziano sia questa legge che stiamo approvando che quella sulle polizie locali.

Ordine del giorno 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Come è stato riconosciuto dai relatori e dai componenti della Commissione abbiamo fatto un buon lavoro per una legge equilibrata che ha avuto anche il conforto e l'apprezzamento degli organi di chi, in prima linea, affronta tutti i giorni questa problematica.
Dopo di che in Consiglio abbiamo approvato una cosa che io non esito a definire vergognosa. Primo rimprovero, lo dico anche dall'alto della mia età, del ruolo, normalmente può capitare, pure a me, di assentarsi ma quando si votano le leggi io sto qui e trovo abbastanza disdicevole che i componenti della Giunta e dell'Ufficio di Presidenza siano spesso assenti quando si vota.
Veniamo eletti Consiglieri regionali per legiferare, non per telefonare o per fare gli incontri durante il Consiglio. Le giornate sono di 24 ore, sono sette giorni a settimana, trovo disdicevole concentrare tutto durante lo svolgimento del Consiglio.
Mi impegno nei prossimi giorni a presentare un'apposita legge per cancellare questa vergogna.
Voglio pure dire che mi meraviglia che settori della minoranza, pur di mettere in difficoltà la maggioranza, votino una cosa di questo tipo che rischia di mettere questo Consiglio regionale, in Italia, alla berlina. (...) Primo il PD, ma anche gli altri.
Voto questa legge perché è importante, con l'impegno a modificarla appena possibile.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Presidente, questa è una legge che nel suo articolato può rendere questa Regione orgogliosa.
Ho seguito gli interventi, in particolare del Consigliere Sciapichetti, l'avrei votata volentieri pur essendo in minoranza, così come ho votato contro l'emendamento del Consigliere Zaffini, perché quando si approva una legge bisogna non perdere mai il senso dell'orientamento, del dove andiamo.
E' grave che, in particolare, il gruppo del PD che è maggioranza abbia approvato quell'emendamento, rendendo questa legge includente un aspetto, che concordo con il Presidente Perazzoli, vergognoso!
E' vergognosa la costituzione delle ronde che provoca, credo, disonore a questa Regione ed impedisce a me comunista di votarla.
Prendo atto e voterò a favore di qualsiasi modifica di questa legge che ripristini lo spirito originario, noi non possiamo caratterizzare questa nostra regione come la regione che supera a destra, la Lega, e istituisce le ronde. E' una vergogna! E' veramente una vergogna!
E' con grande dispiacere che annuncio che i comunisti non voteranno questa legge pur avendo, lo ripeto, avuto l'intenzione di votarla perché era degna di fiducia, ma non è accettabile, ripeto, non è accettabile, che la Regione Marche sia annoverata, a livello nazionale, come una Regione che istituisce per legge le ronde.

PRESIDENTE. Chi ha chiesto di intervenire?
Consigliere Perazzoli devo dire: è giusto mancano dei componenti della Giunta e dell'Ufficio di Presidenza, però hanno votato contro 11 Consiglieri, la maggioranza è di 24, quindi, ne mancavano parecchi, 13, per chiarire.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Io non so se vale la pena bocciare la legge, lo dico per me, e lo dico con serietà, certamente l'assenza, anch'io sono colpevole, più volte lo sono stata perché magari si esce se c'è qualcuno che ci deve parlare, ma, debbo dire che, più del fatto che qualche collega fosse fuori, capita a tutti, nessuno è immune da queste colpe, a parte i telefonini che utilizziamo, le strategie di uscire e non uscire, e compagnia bella, quello che mi ha dato molto disturbo sono i sorrisetti, è l'atteggiamento, come se stessimo parlando e trattando di un tema, non so, come mio nonno alla bocciofila o, andiamo a riprendere, la zia per la festa degli anziani.
Noi oggi abbiamo portato come Commissione, ed è un vanto, lo dico con orgoglio, non mio, dei colleghi, di tutti, di maggioranza e di minoranza, una proposta di legge che abbiamo condiviso, anche se in minima parte, in un incontro con il Procuratore generale, con la Procuratrice, con i Prefetti, con le Forze dell'ordine, con i rappresentanti delle istituzioni scolastiche.
Vi chiedo scusa, colleghi, faccio come a scuola ..., lo dico a tutti, maggioranza e minoranza, onestamente mi vergogno, ho detto alla Prefetto di Fermo che le avrei mandato la legge, mi vergogno di mandarla - lei continua a ridere, Consigliere Zaffini, ma tanto che motivo c'è, cristianamente parlando se diciamo che faremo le ronde - alle istituzioni, alla magistratura ed ai rappresentanti delle nostre istituzioni con queste modifiche.
Non so cosa c'è da fare. Sono indignata, perché a fronte di un lavoro certosino, preciso, che abbiamo fatto, condiviso, vedere i sorrisi di chi non l'ha nemmeno letta e si occupa e preoccupa, in questo Consiglio ed anche fuori, più di apparire che di promuovere convintamente e con cognizione di causa atti e leggi per la comunità. Va va bene? Talvolta proposte di legge presentate senza nemmeno sapere di che cosa si tratta. Basta apparire e buttarle sui giornali, alla stampa, per una ridicola comunicazione.
A fronte di questo, permettetemi, che ci ripensi un attimo, ci voglio pensare 5 minuti, se mi consente Presidente, mi deve dare il tempo, a me personalmente, agli altri non lo so, per vedere se preferisco votarla oppure rimandarla in tempi migliori, perché non oserò inviare una legge che parla di ronde. A parte la situazione anacronistica, le ronde, ragazzi, ma parliamo delle ronde in una legge per l'educazione alla legalità. Va ai nostri ragazzi, nelle nostre scuole. Dovremmo coinvolgere, contaminare la comunità marchigiana, soprattutto i giovani, le scuole, anche le scuole elementari. Giustamente il Consigliere Marconi parla di famiglia, io dico l'istituzione famiglia, ma dico anche l'istituzione scuola, perché deleghiamo l'educazione dei figli tanto, troppo, molto alla scuola, piuttosto che alla famiglia, per i tempi, per quello che viviamo in questa società bastarda.
Dico: pensiamoci un attimo, lo chiedo anche a quelli che ridono e sogghignano senza capire il perché.

PRESIDENTE. A me va bene tutto, però, per la responsabilità del ruolo, non si può recriminare nessun voto, di nessun Consigliere, indipendentemente dalla condivisione o no dell'esito finale di una votazione. Verremo meno ad un principio cui dobbiamo tenere tutti: ognuno vota quello che ritiene, e non si può offendere qualcuno e accusarlo di farlo per un titolo di giornale, piuttosto che per un voto in più. Questo non lo ammetto.
Mi dispiace doverlo dire: non lo ammetto. Anch'io su quell'emendamento ho votato contro. E' chiaro? Però le prerogative dei Consiglieri sono intangibili, indipendentemente dai partiti e dai gruppi di appartenenza.
Se c'è un errore, parliamoci chiaro, una legge si può modificare, si può fare tutto, però non ce la possiamo prendere con i Consiglieri che hanno votato in un modo che, in quel momento, ha avuto la maggioranza. Lo dico perché è una questione di principio. E' un principio che dobbiamo sempre salvaguardare e vale per tutti: il rispetto del voto.
Questo solo per chiarire come la penso, dopo di che, è chiaro, sono contrario a quell'emendamento ed ho votato contro, però, ripeto, su 24 della maggioranza hanno votato contro solo in 11. Questo è.
(...) Per essere chiaro, non facevo riferimento suo intervento ...
Chi ha chiesto di intervenire?
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Chiedo 5 minuti di sospensione del Consiglio.

PRESIDENTE. C'è una richiesta di sospensione del Consiglio, Va bene accordata, 10 minuti massimi.

La seduta viene sospesa alle ore 13,00

La seduta riprende alle ore 13,20

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, siamo arrivati al momento di votare l'intera proposta di legge, così come emendata ...
Vado piano, ma fino ad un certo punto, perché non è la bocciofila.
Dichiaro aperta di nuovo la seduta, se qualcuno vuol chiedere la parola ...
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Voglio fare una valutazione sulla legge che ha il merito di aver messo assieme una serie di interventi e di aver formalizzato le questioni relative alle politiche regionali per la prevenzione del crimine organizzato e per la prevenzione della cultura della legalità.
Ricordo che tutto quello che c'è all'interno di questa legge, di fatto, è operativo, perché l'Osservatorio sulla legalità esiste da 10 anni e al suo interno c'è anche il Coordinamento con le forze dell'ordine e le autorità preposte alla sicurezza.
Le misure a sostegno della legalità già di fatto sono all'interno delle politiche regionali. I rapporti con il volontariato e l'associazionismo sono operativi all'interno dei progetti che sono legati, per esempio, all'articolo 18, quello di contrasto alla tratta ed alla riduzione in schiavitù. Di fatto la Regione fa bandi per l'applicazione di queste leggi. Tutte le serie di azioni che sono all'interno di questa legge sono già operative e la Regione le porta avanti.
A questo punto l'unica sostanza è data dall'emendamento approvato che mette tra gli strumenti di contrasto al crimine organizzato anche la possibilità del coinvolgimento volontario, tramite ronde dei cittadini.
Questo tipo di intervento, di fatto, ha come presupposto la sfiducia nell'operato di chi dovrebbe garantire l'ordine pubblico, le Forze di polizia e le istituzioni che devono fare prevenzione, i Ministeri, la Regione, e applicare le leggi per la tutela dello sfruttamento lavorativo o dello sfruttamento della tratta o altri tipi di ...
Secondo me e secondo Sinistra Ecologia e Libertà, l'inserimento di questo emendamento sfiducia l'intero comparto della legge perché dice, in qualche modo, che non è sufficiente e che le istituzioni non sono in grado di garantire l'ordine pubblico e bisogna far intervenire, non si sa bene in quale forma e dentro quali limiti, queste ronde volontarie.
Secondo me è uno svilimento della cultura della legalità, e mina, in qualche modo, l'intera struttura della legge. Chiedo, quindi, di votare contro questa legge, perché comunque sia è operativa e l'inserimento di questo strumento innaturale, in qualche modo, delegittima le funzioni delle istituzioni e ne cambia lo spirito.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Grazie Presidente. Noi difendiamo la bontà di questa legge, del testo che era stato portato in Aula, che è stato discusso, approfondito, con soggetti che hanno partecipato alle audizioni.
E' un testo importante che modifica e migliora la legge del 2011. I contenuti hanno un peso, un valore, un significato per questo territorio che va ben al di là, se volete, anche del gravissimo emendamento che per colpa anche nostra è passato. Va ben al di là.
Questa legge va difesa e va votata oggi. E' chiaro che siamo già pronti, il Presidente Perazzoli sta componendo un ordine del giorno che vorremmo mettere al voto, sottoscritto dalla maggioranza, e già oggi pomeriggio ci sarà in I Commissione un testo di modifica della legge che fra poco voteremo e che modificherà e migliorerà il testo cancellando quell'emendamento che è passato in Aula.
Gli emendamenti passano, capita spesso che nei bilanci, negli assestamenti, passi un emendamento e si prende atto, come ricordava il Presidente Solazzi, che il voto è il voto, ma un emendamento del genere non può essere lasciato dov'é.
Noi con questa legge volevamo parlare ..., come ricordava anche la Consigliera Ortenzi nel suo intervento prima, è stato anche uno sfogo rispetto al lavoro che ha fatto, il testo non può essere lasciato così come è perché cambia completamente, stravolge completamente, il senso, la cultura che è insita in questo testo.
Noi difendiamo la legge, la votiamo e siamo pronti a partire da oggi pomeriggio, rafforzandola con il voto di un ordine del giorno, per modificarla già martedì prossimo.
E' un impegno assoluto che il PD si prende e per rafforzarlo, come già ho detto un paio di volte, lo ripeto ancora, proporremo a quest'Aula il voto di un ordine del giorno sottoscritto dai Consiglieri del PD e credo anche da tutti i membri della maggioranza, con alcuni di loro ho già parlato.
Il significato del voto di oggi ha queste motivazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Ho notato che molti Consiglieri che sono intervenuti hanno ribadito l'importanza di questa legge, francamente per come è andato avanti il dibattito, per come sono andate avanti le votazioni, sembrava l'esatto contrario.
Tanto è vero che è passato questo emendamento che poi è stato contestato dalla maggioranza. Francamente ci si aspettava molto di più rispetto ad una tematica importante come questa.
Questa mattina ero in treno e vicino a me c'era un ferroviere che mi ha raccontato alcuni episodi che avvengono sui nostri treni e mi ha segnalato, e qui lo riporto, visto che va a finire agli atti, che ad esempio c'è un regionale delle 22,35 nel quale molto spesso il capotreno è costretto ad arroccarsi nel primo vagone, non va nemmeno a chiedere i biglietti alle persone che sono sul treno, recentemente uno dei suoi colleghi ha fatto scendere una persona che non aveva il biglietto, si è beccato un cazzotto nel muso e se l'è portato a casa con tutto il resto. Quindi, segnalo e denuncio che alle 22,35 il treno che da Ancona va a Rimini è praticamente patrimonio di chi non paga il biglietto, è una sorta di enclave nella quale nemmeno coloro che sono ...

PRESIDENTE. Cosa è successo?

Giancarlo D'ANNA. Niente! Non riesco a parlare Presidente, qua succede che tutti parlano, poi quando parla il diretto interessato si lamenta degli altri che parlano, ... si lo so siamo nella giungla e nella giungla uno non si può lamentare se ci sono gli insetti, lo sappiamo.

PRESIDENTE. Consigliere D'Anna sono d'accordo con lei.

Giancarlo D'ANNA. Sta di fatto che è così. Se si dice che questa è una legge importante, non dovete ascoltare D'Anna, perché si può fare anche a meno di ascoltare D'Anna, per carità, però ognuno di noi vorrebbe essere ascoltato, magari se quando parlano gli altri ...

PRESIDENTE. Ho capito, ma sa parlare è un diritto, ascoltare è una facoltà.

Giancarlo D'ANNA. ... infatti, ascoltare pure, starsene zitto o fare delle pause lunghe, le fa Celentano, le farò pure io. Che vi devo dire!

PRESIDENTE. Lei può fare quello che vuole.

Giancarlo D'ANNA. Infatti, lo sto facendo.

PRESIDENTE. Nei limiti delle norme è possibile tutto.

Giancarlo D'ANNA. Quello che mi interessava dire e consigliare è soprattutto di ritirare questa legge per evitare che vengano fuori delle questioni come quelle che sono venute. Non credo che all'esterno ci si aspetti una presentazione di una legge come quella che è avvenuta oggi con tutte le problematiche che sono emerse.
Nel rispetto della presentazione dell'emendamento del Consigliere Zaffini, che era un'evidente provocazione, francamente non mi ci riconosco, un conto è la provocazione, ci può anche stare, su qualche cosa è servita, ma ci sono degli organi preposti al controllo del territorio, che sono le Forze dell'ordine, loro hanno il ruolo e il compito e poi non è molto chiaro quello che viene espresso dal Consigliere Zaffini - ha chiesto la parola forse anche per chiarire questo aspetto - se non come alcuni hanno interpretato, va precisato chi deve svolgere determinati ruoli perché in quell'emendamento evidentemente non è molto chiaro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Al di là della giusta, dovuta, reprimenda del Presidente Perazzoli che ci invita tutti a essere presenti, Consiglieri, Assessori e membri dell'Ufficio di Presidenza, tutti presenti quando si vota, ritengo che la posizione che la maggioranza ha deciso di tenere sia quella giusta e, quindi, potrei fermarmi qui.
Un'ulteriore cosa sola, la dico ai Consiglieri Binci e Bucciarelli e agli amici della minoranza che so essere sensibili a questi temi, il Consigliere Binci ha detto: "La legge non dice nulla di nuovo in realtà, è operativa e organizza cose che già esistono". Consigliere Binci, così non è per fortuna, se no la legge non l'avremmo fatta.
Rapporti con il terzo settore, accordi con le amministrazioni pubbliche, misure specifiche a sostegno della scuola e delle università con la valorizzazione delle tesi di laurea, gemellaggi tra studenti marchigiani e di altre regioni. Questa legge è, come dice la Consigliera Ortenzi, un orgoglio perché ben fatta e studiatissima.
Invito tutti, con l'impegno del Presidente Perazzoli, a votare questa legge perché è buona, qualche disavventura può capitare, la correggiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Vorrei tranquillizzarvi, perché questa è la modifica della proposta di legge 118/2011 che riguarda materialmente la disciplina della polizia locale, qui non si parla di cittadini, non si parla di ronde come quando interpretavamo le famose ronde dei tempi leghisti che erano composte dai cittadini.
Qui si parla di un reparto. Ci sono gli amministrativi delle polizie municipali, ci sono quelli addetti al recupero delle carcasse animali, la polizia veterinaria, eccetera, ci sono tanti ruoli, qui si dà la possibilità a dei Comuni, soprattutto in estate, in certi centri, come abbiamo visto per la provincia di Rimini, dove ci saranno 300 uomini in più mentre nella provincia di Pesaro ce ne saranno 3, quindi, se nelle ore notturne, come qui specifico bene, nei Comuni sopra i 25.000 abitanti ...
Il fatto del "fisicamente idoneo", se uno deve correre dietro a dei ragazzetti che pesano 40 chili, non può essere un grassone ad inseguire, a far da deterrente, mi sembra una cosa ovvia e banale e nei Paesi dove c'è il controllo del territorio funziona, è una cosa normale!
Qui non si parla di ronde di cittadini, ma di un reparto che, chi vorrà, potrà istituire per il controllo notturno, nei week end, contro gli atti di bullismo, vandalici e violenti. Non è niente di quello che avete detto, sono pubblici ufficiali questi, non sono cittadini, non sono le ronde, questo lo ribadisco. Ci sono reparti della polizia locale che hanno certi ruoli, vanno a controllare le licenze, dovrebbero andare a controllare anche le abitazioni, vanno a controllare il commercio.
Voglio tranquillizzarvi, l'errore che, secondo voi, avete fatto è molto meno errore di quello che pensate di aver commesso, per me chiaramente non è un errore, l'ho presentato!
Ripeto, sono qui proprio per questo, facevo parte della Lega Nord, sicuramente non ne farò più parte, ma sono stato eletto per delle motivazioni e una di queste è il controllo del territorio con gli strumenti di cui ci si può attrezzare. Questa per me è una. Non sono i cittadini che diventano poliziotti, sono poliziotti che fanno qualche cosa in più.
Se a voi questo vi scandalizza, modificate la legge che comunque è buona. Questo, secondo me, è un contributo che non danneggerà sicuramente i cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Penso che oggi, come Consiglio regionale, stiamo facendo una pessima figura.
Per due motivi. Il primo: basta leggere l'oggetto di questa discussione che si è concentrata su un emendamento anziché sull'intera legge che, a mio avviso, è comunque una legge ottima. Tutti quanti, maggioranza ed opposizione, abbiamo decantato la cultura della legalità, l'abbiamo approvata tutti, l'abbiamo approfondita in I Commissione. Ricordo che abbiamo fatto delle audizioni importanti, di persone autorevoli con ruoli decisivi nella politica della sicurezza regionale.
Mi pare che ci sia il consenso di tutti, quasi tutti, per lo meno sulle linee guida, diciamo, sui principi fondamentali di questa legge.
Adesso ci stiamo concentrando sull'inghippo che è venuto con questo emendamento e più lo leggo - e vorrei leggerlo a tutti, perché non so quanti l'hanno letto, tutti ne parlano, ma mi pare che non l'abbiano letto - e più vedo che le ronde non c'entrano niente. Parlate di ronde a che titolo?
C'è scritto: prevedere la formazione di un corpo speciale. Corpo speciale è anche un corpo di pubblica sicurezza, è anche il corpo di polizia locale. Il corpo speciale non è la ronda, è un corpo di persone abilitate a ciò ed, in questo senso, pubblici ufficiali che già lo sono. Ha ragione il Consigliere Zaffini, il corpo speciale è composto da personale di polizia, almeno polizia locale.
Prevede la formazione di un corpo speciale fisicamente idoneo, è chiaro che se uno pesa 150 chili non può correre, ma parliamo di persone che fanno parte già delle forze di polizia e che in Comuni grandi, con più di 25.000 abitanti, specialmente di notte, possono fungere da deterrente contro azioni di bullismo, atti vandalici e violenze.
Ma dove leggete le ronde? Mi pare ci sia una forma di isterismo ideologico a vedere le ronde dove non ci sono. C'è qualcuno che qui ha l'orticaria della legalità, è d'accordo sulla legalità solo a parole, ma qui si parla di corpo speciale che già c'è. Fare un corpo speciale dentro il corpo di polizia, almeno la polizia locale.
Ma dove avete visto le ronde? Avete l'orticaria, qui qualcuno ha l'orticaria delle ronde, non ci sono le ronde, abbiamo migliorato questa legge, l'abbiamo migliorata in tutto e per tutto, sia quando abbiamo parlato di famiglia, e l'abbiamo approvato, che quando abbiamo introdotto all'unanimità, e sono contento, un rappresentante della chiesa cattolica. Va benissimo!
Adesso vi siete fissati perché la vostra orticaria ideologica vi fa vedere delle cose che non approvate, in un emendamento che non le contiene.
L'orticaria ideologica, concludo Presidente, la conferma dell'isterismo ideologico che avete nella testa è venuta fuori nell'ordine del giorno del Consigliere Zaffini, quello che è stato respinto, con il quale si chiedeva una cosa normalissima: una migliore distribuzione dei collaboratori di giustizia. Tanto è vero che Consiglieri della maggioranza sono rimasti male quando li avete costretti a votare contro.
Avverte l'orticaria della legalità e per questo facciamo una pessima figura, perché le ronde non ci sono, le vedete, ma non esistono.
Secondo me non c'è nulla, avete addirittura interrotto il Consiglio per fare una riunione su cosa facciamo, bocciamo la legge? Ma è una cosa vergognosa, poi avete trovato l'escamotage "la approviamo, ma facciamo subito un ordine del giorno contrario".
A parte che mi verrebbe da dire chi è causa del suo mal pianga se stesso, può capitare che uno sia fuori, non siamo legati alla sedia, può succedere, succede anche a noi come opposizione, qualche volta, quando magari non passa un emendamento perché alle 14,00 qualcuno mangia un panino o si è distratto un attimo. Può succedere, ci sta, parliamoci chiaro, ma il non esserci non vi ha pregiudicato niente perché le ronde qui dentro non ci sono, parliamo di un corpo speciale nell'ambito delle forze di polizia.
Le ronde qua non le vedo, non sono cittadini normali, quindi, vi invito a riflettere, uscite dall'ideologia, uscite dall'orticaria che avete nella testa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Sarò rapido.
Voterò contro questa legge e e nello stesso tempo ho firmato l'ordine del giorno che la modificherà, spiego anche perché.
Confesso che sono allergico ai corpi speciali. Sono allergico a tutto quello che non rientra nel controllo democratico del territorio e nell'organizzazione statuale. Ho sentivo parlare qualche democratico contro l'allergia, la presunta allergia che abbiamo per i corpi speciali. Anche la Ghestapo era un corpo speciale, le SS erano un corpo speciale, fisicamente idoneo.
Questo emendamento ha stravolto, come dice il capogruppo del PD, il senso della legge e, quindi, non posso votarla. Avrei preferito bocciare la legge e, nei termini previsti dal Regolamento, riproporla al Consiglio entro sei mesi, approvando una legge che non ci fa vergognare di votarla, non il fatto che la modifichiamo fra una settimana, che è il male minore, ma proprio la vergogna è approvare una legge, lo dico molto umilmente, che prevede i corpi speciali.
Vengo da un partito il cui capo diceva che anche il migliore cavallo di razza può avere un pidocchio, questo non è un pidocchio, è un difetto che stravolge il senso della legge e della democrazia che noi abbiamo, del controllo del territorio che noi vogliamo avere, dove ognuno svolge il proprio ruolo, così come prevede l'articolo 2 della legge stessa, non emendata, che io avrei votato con molto favore.
Ripeto, secondo noi, non è possibile votare questa legge.
Se la maggioranza la boccia e la ripropone a dicembre credo che renda onore alla politica oltre che al rispetto del Regolamento. Approvare la legge dicendo che la settimana prossima la modificheremo, capisco che è il minore dei mali, capisco che anche questo attiene alla cultura di Governo, ma, ripeto, è una necessità dovuta al fatto che oggi questa legge viene votata.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Grazie Presidente. Brevemente per intervenire sulla problematica del corpo speciale.
Secondo me si sta un po' enfatizzando il problema. C'è un problema reale a livello di amministrazioni locali che forse chi non ha fatto l'amministratore non sa o chi è stato amministratore ha dimenticato. Molto spesso all'interno c'è una divergenza tra chi vuole armare la polizia municipale e chi no.
Si può interpretare quell'emendamento sui corpi speciali. Faccio un esempio, a Civitanova la polizia municipale non fa servizio perché non è armata. Un problema: è giusto, non è giusto? Si dia la facoltà a chi vuole essere e a chi vuol fare servizio di notte dando un contributo alla sicurezza. Se vedete la stampa anche oggi, sui giornali, a Civitanova: lungomare ..., coltellate ..., rapine ..., chiama la polizia municipale, ma non fa servizio, si rifiuta c'è una problematica sindacale, sono andati in Prefettura, non hanno risolto il problema.
Nella legge si dia la facoltà, non l'obbligo, alle amministrazioni comunali di fare, non li volete chiamare corpi speciali? Chiamateli come volete, però quello che si è votato non è un errore. Non avete riflettuto attentamente su quello che non avete o avete votato, perché nessuno parla di ronde e si è votato per le ronde. Se fosse stato scritto: ronde, il sottoscritto non avrebbe votato, però si parla di dare più efficienza, più sicurezza, anche alla polizia municipale, non vi potete sottrarre a questo.
E' un diritto/dovere anche nei confronti dei cittadini che devono essere tutelati, soprattutto - mi riferisco al Consigliere Perazzoli che abita sulla costa ed ha le stesse problematiche di chi vive sulla costa - la situazione, dopo la mezzanotte, è drammatica e la polizia, i carabinieri non hanno più forze, risorse e mezzi per poter fare servizio, addirittura mi pare ci siano anche difficoltà ad avere i servizi notturni.
Se volete fare una legge fatta bene, anziché rinviarla, sospenderla o modificarla, si chiarisca quel punto, il problema è semplice, e si risolva in un secondo.

PRESIDENTE. A la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Telegraficamente per dire che la legge sostanzialmente è votabile così com'è, perché, consultandomi anche con il Consigliere Zaffini, tra le altre cose mi sono astenuto sul suo emendamento, non ho votato a favore perché l'ho trovato un po' ambiguo per come era scritto. E' evidente che le parole "corpo speciale" e "fisicamente idoneo" sono riferibili all'individuazione del corpo di polizia locale e speciale probabilmente è ascrivibile all'aspetto di servizi che vanno un po' al di là della routine quotidiana. Fisicamente idoneo: è ovvio che uno non può fare le ronde se non ha requisiti fisici, perché non esiste un reclutamento, quindi il "fisicamente idoneo" può essere solamente ascrivibile in sede di coordinamento tecnico alle polizie locali già esistenti.
Un emendamento che in sede di coordinamento tecnico può essere riperimetrato come il chiaro invito ai Comuni sopra ai 25.000 abitanti, alle polizie locali, ad adoperarsi per garantire i servizi perlustrativi notturni che sono previsti dalla legge che abbiamo approvato. Se vi ricordate nel paragrafo abbiamo scritto: "Servizi diurni e/o notturni", consentendone l'implementazione.
Non mi sembra una tragedia epica, certo poteva essere scritto meglio, ma esiste il coordinamento tecnico e gli uffici per consentire una corretta stesura di una legge che mantenga principi di coerenza e di perfetta liceità.
A mio avviso non è una tragedia, se non quella politica di un PD che è differenziato al suo interno su questo argomento. In generale il tema della sicurezza, il fatto che ci abbiate messo oltre un anno ad affrontare tutte le proposte di legge, fra le quali anche la mia che poi è finita all'interno di un testo base più ampio, è la testimonianza che al vostro interno questo argomento crea ancora suscettibilità.
Aprite i giornali di oggi e ad Ancona si legge ancora questa cosa ridicola e cioè che il capoluogo di regione non arma i suoi vigili che sono oltre 100, per un motivo ideologico, politico, quando dotarli di armamento sarebbe il minimo, cosa che viene fatta peraltro da quasi tutti i Comuni delle Marche.
Direi di andare avanti così, meglio avere due leggi, anche se io ripeto, avrei fatto diversamente, che perdere altri mesi preziosi su un versante che sta delirando, cioè quello della criminalità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Questa coda di discussione sulla legge, evidenzia, se ce ne fosse stato bisogno, il danno che abbiamo creato con la votazione di quell'emendamento, stiamo discutendo di un emendamento e non della bontà della legge.
Noi abbiamo voluto approvare una legge che abbiamo chiamato: " Educazione alla legalità" e tra i vari punti, all'articolo 2 dice: "Promuovere e diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile; favorire lo scambio di conoscenze ed informazioni sui fenomeni criminosi e sulla loro incidenza sul territorio; promuovere la formazione specifica degli operatori di polizia anche congiuntamente agli operatori delle forze di polizia statale; realizzare il coordinamento e l'integrazione con le iniziative nell'ambito delle politiche sociali, eccetera".
Noi abbiamo avuto, come abbiamo detto, una collaborazione, dei suggerimenti da chi sta su questo fronte tutti i giorni. Aver presentato un emendamento che, secondo alcuni, è solamente ridondante perché aggiunge cose che, in qualche modo, sono già scritte, in realtà non sta scritto in nessuna parte, non richiama in nessuna parola le forze dell'ordine esistenti e prefigura un corpo speciale che altri soggetti ... no, non è vero, in alcune situazioni ci sono i cosiddetti buttafuori che esorbitano, vanno oltre, debordano dai compiti che possono avere, mentre il problema che vogliamo mettere in evidenza è la criminalità finanziaria, la criminalità mafiosa e la commistione tra queste cose che degenerano nel presidiare un territorio, rendendo questo Paese non competitivo con gli altri Paesi europei e mondiali.
Noi pensiamo di affrontare tutta la problematica riducendola all'ordine pubblico notturno che non è neanche microcriminalità, è la cosiddetta movida. E' una problematica di altro tipo e con le ronde, quando si parla di corpi speciali, a questo si vuole intendere, non si può affrontare con i corpi speciali un problema che è sociale, di un ruolo, dei giovani e quant'altro.
Qui si vede la differenza, certo che c'è la differenza tra la sinistra e la destra.
Noi pensiamo che con questa legge favoriamo la crescita della cultura della legalità, quindi, abbiamo sottoscritto un ordine del giorno che voglio ribadire in questa occasione, presenteremo oggi stesso una proposta di legge che elimina questo incidente per far sì che questa legge venga portata ad esempio positivo e non negativo in altre Regioni.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di legge così come emendata. Dichiaro aperta la votazione ... prego?
Scusate, quale ordine del giorno? Io non ho nessun ordine del giorno. Per favore mi dite a chi lo avete dato? A chi avete dato l'ordine del giorno?
Scusate, io posso fare una cosa, posso leggere quello che voi scrivete e lo mettiamo agli atti, ma questo non è un ordine del giorno. Tecnicamente non lo è. (...) Non ho capito? No, è una dichiarazione, Consigliere Marangoni, pensavano forse che si potesse inquadrare in un ordine del giorno, non lo è, troviamo una via mediana, lo vogliono mettere agli atti, se l'avesse fatto qualcuno di voi, l'avrei preso lo stesso.
Non ha le formalità dell'ordine del giorno, ma è una dichiarazione solenne che l'Ufficio di Presidenza fa propria perché presentata da un gruppo di Consiglieri: "I sottoscritti Consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza si impegnano a presentare nelle prossime ore apposita proposta di legge per cancellare l'emendamento Zaffini inaspettatamente approvato e che snatura la proposta di legge "Disposizioni per l'attuazione delle politiche regionali per la prevenzione della criminalità organizzata e per la cultura della legalità". Questa proposta andrà in discussione il prossimo Consiglio regionale".
Consentitemi di dire che lo decido io se andrà al prossimo Consiglio regionale perché prima deve andare in Commissione, la devo assegnare e deve fare tutto l'iter. Diciamo che dipenderà dal suo iter, però è chiaro il messaggio politico: per un incidente di percorso è passato un emendamento che alcuni Consiglieri, ed in modo particolare i Consiglieri Perazzoli, Sciapichetti, Busilacchi, Traversini, Bucciarelli, Ricci, Bellabarba, Comi, Giancarli, Eusebi, Latini, Pieroni, Camela, Ortenzi, non condividevano per cui preannunciano che da subito presenteranno ...
Facendomi carico del fatto che comprendo che c'è stato un incidente di percorso e considerato l'importanza della cosa ho letto la dichiarazione, quindi, si preannuncia da parte di questi Consiglieri regionali una proposta di legge tesa ad abolire l'emendamento Zaffini che è stato approvato.
Appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Brini, Natali, Zinni.
Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. In termini di coordinamento tecnico, è possibile dal momento in cui il testo è scritto male, (...) no, mi spiego. Il testo dell'emendamento che è passato prima è chiaramente scritto in maniera non chiara, credo che sia opportuno che chi attua il coordinamento tecnico spieghi ai Consiglieri come potrà procedere, perché la Regione Marche non può istituire nessun corpo speciale, perché il requisito del fisicamente idoneo non è previsto da nessuna legge, quindi è evidente che quel comma va interpretato perché scritto così come è, non è percorribile.
Credo che sia opportuno prima che ci siano i pentiti, come il Consigliere Perazzoli, di tutta una legge, dare strumenti a tutti (...) Perché non è ammissibile? Letteralmente non è praticabile, non è che non è ammissibile, bisogna declinarlo, è chiaro.
Signori qualcuno mi deve spiegare cosa è un corpo speciale!

PRESIDENTE. L'eventuale illegittimità è sottoposta al controllo, come per tutte le leggi regionali, del Governo, quindi, io non entro sull'illegittimità, ma il coordinamento tecnico non può consistere nello snaturare un articolo che è stato approvato dall'Aula, proposto da qualsiasi Consigliere o frutto di un emendamento, perché il coordinamento tecnico, diciamo, è più un lavoro di rifinitura.
D'altra parte la legittimità, tutte le leggi regionali vanno all'approvazione del Governo, quindi, non mi fascerei la testa.
Detto questo, se ce la facciamo, vorrei mettere in votazione, se siete d'accordo, la proposta di legge.

Proposta di legge n. 118. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali, Brini.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Bellabarba, Brini, Bugaro, Busilacchi, Camela, Canzian, Ciriaci, Comi, Donati, Eusebi, Foschi, Giancarli, Latini, Marangoni, Marconi, Marinelli, Massi, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Romagnoli, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Binci, Bucciarelli.
Astenuti: D'Anna.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Sono sollecitato da alcuni Consiglieri ad interrompere qui la seduta, però io, per esempio, a breve ho una scadenza, come Presidente del Consiglio avrò degli incontri ed avrei bisogno dell'approvazione, se possibile, di quella mozione che ho presentato sulla pace, considerando che ho una seduta congiunta dei Presidenti dei Consigli regionali. Poi, non so, c'è qualche altra richiesta di urgenza?
(...) Allora abbiate pazienza, io ho questa mozione sulla pace, ho degli appuntamenti a cui vorrei portare questa cosa. Altrettanto urgente è la proroga della Commissione d'inchiesta, poi non so se c'è qualcos'altro, semmai me lo segnalate.

Mozione n. 696
ad iniziativa del Consigliere Solazzi
“Riconoscimento internazionale del diritto umano alla pace”
(Votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 696 del Consiglieri Solazzi. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di deliberazione n. 35
ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza
"Proroga della Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la S.r.l. Asteria"
(Votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 35 ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza.
Alla Commissione d'inchiesta era dato, come tempo di scadenza dei lavori, il 30 giugno, però la Commissione ancora non ha avuto la documentazione su cui poter lavorare, adesso provvederò a fare tutto il possibile perché mi sembra che non vada bene, quindi, c'è una proposta di allungare il tempo affidato alla Commissione al 1° dicembre.
Metto in votazione questa proposta di proroga dei termini di lavoro della Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la Srl Asteria.
Proposta di deliberazione n. 35, la pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Trenta, Silvetti.
Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Canzian, Ciriaci, D'Anna, Eusebi, Foschi, Giancarli, Giorgi, Marangoni, Marconi, Massi, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Ricci, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti:Binci.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Grazie Presidente. Chiedo, dato che in Commissione, se non ricordo male, è passato con larga maggioranza, di parlare oggi del piano per le attività cinematografiche perché ci sono delle scadenze e non mi pare tanto tardi per non continuare il Consiglio.

PRESIDENTE. C'è la proposta da parte della Consigliera Ortenzi di trattare il Piano per le attività cinematografiche. Naturalmente c'è la relazione di maggioranza e di minoranza e credo un dibattito.

(Voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Va bene. Siccome ho delle spinte contrarie e favorevoli, metto in votazione la proposta di chiusura della seduta, atteso che rispetto quello che chiede la Vicepresidente, però ho delle istanze diverse (...)

(Voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Consigliera Ortenzi cosa vuol fare? (...) Va bene, dichiaro chiusa la seduta, ci vediamo martedì prossimo.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14,10.