Resoconto della seduta n.166 del 29/07/2014
SEDUTA N. 166 DEL 29 LUGLIO 2014
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 166 del 29 luglio 2014. Do per letti i processi verbali delle sedute n. 164 del 17 luglio e n. 165 del 22 luglio, i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 431 in data 23 luglio, ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Camela, Natali, Pieroni, Latini, Romagnoli, Marinelli, Zaffini, Zinni, D'Anna, Eusebi, concernente: “Attività consultoriali: convenzione con soggetti privati e associazioni di volontariato”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali ai sensi dell'articolo 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 432 in data 25 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'anno 2013”, assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alle Commissioni assembleari I, III, IV, V, VI, al Consiglio delle Autonomie Locali e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro, per opportuna conoscenza;
n. 433 in data 25 luglio, ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Camela, concernente: “Interventi per il coordinamento dei tempi delle città e la promozione dell'uso del tempo per fini di solidarietà sociale. Modifica ed integrazione all'articolo 5 della legge regionale 13 novembre 2001, n. 27”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 434 in data 29 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Approvazione delle modifiche all'intesa tra la Regione Umbria e la Regione Marche concernente il riordino dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche e modifica della legge regionale 25 novembre 2013, n. 40”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno.
E' stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 87 in data 22 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema educativo marchigiano per l'anno scolastico 2015/2016”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007” (iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna).
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 708 della Consigliera Ciriaci: “Polizia Postale - Risorsa indispensabile a tutela dei cittadini e dei minori”;
n. 709 del Consigliere Latini: “Stanziamento risorse per la restaurazione e l'ampliamento del Pronto soccorso di Osimo”;
n. 710 dei Consiglieri Cardogna e Badiali (in qualità di Presidente della III e IV Commissione) “Legge regionale n. 14/2006 'Disposizioni della Regione Marche al processo normativo comunitario' - proposta di atto amministrativo n. 81/2014 e proposta di atto amministrativo n. 82/2014”.
Comunico, inoltre che ho provveduto, in data 22 luglio 2014, alle seguenti nomine:
decreto n. 22 "Collegio dei revisori dei conti della Società Sviluppo Marche S.p.A. (SVIM) – sostituzione di un componente supplente";
decreto n. 23 "Collegio dei revisori dei conti della Fondazione Orchestra regionale delle Marche. Nomina revisore effettivo".
Hanno chiesto congedo il Consigliere Bucciarelli e gli Assessori Giannini e Malaspina.
Sull'ordine dei giorno
PRESIDENTE. In Conferenza dei Presidenti dei Gruppi è stata accolta la richiesta di iscrivere al punto 4 bis la mozione n. 710. Se non ci sono richieste di intervento passiamo ...
Comunicazione ai sensi dell'art. 35, VI comma del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Grazie Presidente, voglio chiedere questo, ne abbiamo parlato ai Capigruppo, ma ritengo doveroso parlarne a microfono aperto: in seduta pubblica, la volta scorsa, sei, sette, otto Consiglieri, non ricordo il numero, ma un numero importante, fra cui il sottoscritto, hanno chiesto che la Giunta, in particolare vedo il Presidente Spacca e mi va benissimo, riferisse oggi in Aula in merito al tema del biogas, sull'inchiesta in corso, sul tema che sta interessando la Regione Marche in questo momento.
PRESIDENTE. Viene accolta questa richiesta, verrà fatta la relazione nella prossima seduta.
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, solo per chiedere all'Assessore, se è in grado, di rispondere anche alla mia interrogazione che è stata protocollata solo ieri. Chiedo che la mia interrogazione, la n. 1753, sia abbinata ad altre due che sono iscritte oggi, sempre se l'Assessore può rispondere, se non può, non fa niente, andrà al prossimo Consiglio. E' la numero 1753. Grazie.
PRESIDENTE. Bene, viene accolta la richiesta: alle interrogazioni 1740, 1741, 1744 abbiniamo la 1753.
Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Con il Consigliere Badiali abbiamo presentato ieri un'interrogazione a risposta orale urgente in merito ai nuovi danni che ha provocato questa nuova calamità che ha colpito le Marche, dal nord al sud della regione, ma in modo particolare la tromba d'aria ha colpito la città di Jesi.
Questa mattina non chiedo la risposta all'interrogazione, chiedo, e ringrazio sin d'ora l'Assessore e la Protezione civile - il dirigente della Protezione Civile tra l'altro segue sempre con grande professionalità tutte queste vicende che purtroppo toccano la nostra regione, e non soltanto - un'attenzione particolare su questa tromba d'aria che ha colpito il quartiere Minonna, in questa fase di segnalazione dei danni e nella possibilità stessa del reperimento delle risorse perché le famiglie che sono state colpite sono veramente in seria difficoltà. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Presidente, qui mi sembra che passi un po' troppo sotto traccia quello che sta avvenendo e mi meraviglio un po' che lo debba fare un Consigliere regionale, di maggioranza o di minoranza, ma non lo faccia, non ci sia una presa di posizione da parte della istituzione Regione.
Siamo sui giornali ogni giorno, additati come tra i peggiori furfanti che esistono, e tutto questo passa sotto silenzio. Presidente Solazzi, va bene che lei non è tra noi, però, forse, proprio per questo suo essere fuori dal contesto, sarebbe necessario prendere una posizione perché la responsabilità penale, lo ricordo a me stesso, è personale, però ognuno di noi a questo punto è perfettamente autorizzato, visto quello che sta succedendo, infatti qui c'è una proroga di indagini preliminari che non a caso andrà a scadere nell'imminenza di un periodo elettorale.
Siamo sicuri che un Procuratore che ci dice che è un atto dovuto a garanzia degli indagati, un po' pelosa come giustificazione, si sbrighi e non arrivi a febbraio, perchè potremmo arrivare tutti a febbraio.
Ritengo che, al di là delle parti, sia un qualcosa di non consentibile, qui non abbiamo più le scuse che avevamo prima perché c'era chi diceva sempre si e chi diceva sempre no per un ragionamento diverso. Questa è un altra cosa, per cui ognuno di noi, a mio avviso, deve muoversi personalmente perché sa quello che ha fatto. Potremmo aver fatto delle irregolarità, tutto quello che volete, però non è più consentibile questo, Presidente Spacca.
Non mi interessa che la Regione Marche, giustamente, si costituirà parte civile nei confronti di chi avrà fatto non so che cosa, a me interessa che qui ci sono delle persone che dovranno difendersi e devono difendersi, mi sembra, in un silenzio assordante perché ho sentito solo la voce del Consigliere Perazzoli che in un'intervista ha detto quello che tutti pensiamo. Ma non basta caro “Duca”, non basta, perché vi dico che di fronte a certi atteggiamenti, che sono anche a nostro favore, addirittura, un atto dovuto, c'è un'indagine dal 2008 al 2011 e a me arriva una comunicazione giudiziaria, scusate la gaffe, una proroga delle indagini per l'anno 2012.
Chi fa queste cose deve un attimo rendersi conto che non ha di fronte delle persone che devono fuggire dalle proprie eventuali responsabilità, qui vi anticipo che chiederò di essere interrogato immediatamente perché pretendo di essere interrogato e che mi si addebitino tutte le cose che non ho fatto. Invito tutti voi, al di là della vostra posizione personale, per l'istituzione, a fare la stessa cosa.
E' inutile cercare di mettere la testa sotto la sabbia come abbiamo fatto. Ricordo, Presidente, un colloquio con lei nel quale mi diceva: “Sono chiacchiere dei giornali” e sapevamo tutti tutto, tutti, e tutto questo significa soltanto dare ancora benzina.
A questo punto non sono più chiacchiere dei giornali, ma anzi c'è chi ci difende perché fa atti dovuti a nostra garanzia, allora ritengo, verso chi fa, chi ritiene di fare atti dovuti a nostra garanzia, di aiutare questi signori e di andargli a dire che cosa vogliono da noi, non tanto per noi stessi, anche per noi stessi, ma soprattutto per l'istituzione.
PRESIDENTE. Grazie Consigliere Natali. Sommessamente debbo aggiungere che, e faccio riferimento soltanto all'Ufficio di Presidenza poi a parte tutti gli altri interventi, sia io che il Vicepresidente Bugaro non abbiamo detto molte cose, ma una con grande chiarezza. Il fatto che si chieda la proroga di ulteriori 6 mesi ci dà la certezza che il rischio della fine delle indagini avvenga quando sia già cominciata la campagna elettorale. Sinceramente, auspicavo che questo non accadesse, l'ho sempre detto, l'ho detto dall'inizio, mi auguro che questa indagine abbia dei tempi brevi.
A dicembre sono più di due anni, mi sembra oggettivamente un tempo molto lungo ed eccessivo, però al di là delle dichiarazioni che ho fatto e che ha fatto il Vicepresidente Bugaro, con il quale peraltro ci siamo anche sentiti, dicendo che la cosa che in assoluto ci preoccupava di più era questa, pur essendo un atto che non presuppone nessuna colpevolezza, che non presuppone nessun rinvio a giudizio, che non presuppone nulla, non è certamente un avviso di garanzia, come purtroppo certa stampa ha denominato questa notificazione, pur essendoci tutto questo, è chiaro che nell'immaginario collettivo e per i non addetti ai lavori l'iscrizione in un registro degli indagati non è il massimo della pubblicità positiva che un legislatore possa pretendere nel momento in cui si avvicina la campagna elettorale.
Al di là di questo non c'è qualcosa che l'istituzione, il Presidente del Consiglio o della Giunta, possa fare se non, ripeto, come abbiamo fatto con molta nettezza, peraltro io l'ho fatto, chiedere che questi tempi siano compatibili con le esigenze di uno svolgimento democratico della consultazione elettorale.
Dopo di che, debbo dire che ognuno di voi ha cinque giorni di tempo per opporsi alla richiesta, che il Sostituto Procuratore fa al Gip, di allungamento delle indagini.
Le parole qui dentro servono a manifestare la disapprovazione o la perplessità, però questi sono atti personali, personalmente posso dirvi che chi ritiene nei cinque giorni può esternare attraverso un atto di opposizione alla richiesta che il Sostituto fa la Gip, motivandolo anche sulla base di queste ragioni e sulla base del fatto che un'indagine di questo tipo in due anni forse poteva essere anche conclusa. Però se mi consentite, e credo anche il Presidente della Giunta, più di questo non possiamo dirvi.
Ripeto anche perché c'è una notifica personale e c'è la possibilità di contrastarla attraverso la nomina di un legale motivandola nei cinque giorni dal momento della notifica della informativa stessa.
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Io non so a chi è arrivata, a chi non è arrivata, però questa non mi pare sia una questione rilevante, a chi è arrivata conteneva anche l'elenco degli altri destinatari, quindi è evidente che tutti quelli che sono contenuti lì sono destinatari, che un atto poi venga notificato in tempi diversi, per ragioni anche logistiche, è comprensibile, è normale, non è la prima volta che accade e non rileva perchè la possibilità di opporsi a quell'atto decorre dal momento della notifica che attiene a ciascun Consigliere, quindi, su questo non aprirei un contenzioso ideologico.
Sull'ordine del giorno
Ha la parola il Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Grazie Presidente. In qualità di relatore della proposta di legge n. 434, d'accordo con il correlatore Consigliere Bugaro e la Commissione Sanità, chiedo se è possibile, l'iscrizione d'urgenza dell'atto 434 che riguarda "Modifiche all'intesa tra la Regione Umbria e la Regione Marche concernente il riordino dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche e modifica alla legge regionale 25 novembre 2013, n. 40" che è stata interloquita al Ministero.
La Regione Umbria l'ha riadattata alle modifiche che il Ministero ha chiesto e noi dobbiamo riapprovarla. Siamo a fine estate ed andrebbe ad ottobre, chiedo se è possibile di inserirla all'ordine del giorno e discuterla. Grazie.
PRESIDENTE. Va benissimo. Risulta che è stata già approvata dalla Regione Umbria e siccome abbiamo l'obbligo di approvare lo stesso testo, se la Commissione ha esaurito il proprio lavoro, direi che la possiamo iscrivere al punto 3 bis, se l'Aula è d'accordo.
Se non ci sono altre richieste, andrei avanti con la trattazione dell'ordine del giorno.
Interrogazione n. 1420
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Giancarli
"Attuazione delle politiche agricole regionali in materia di organismi geneticamente modificati (OGM)"
(Rinvio)
Interrogazione n. 1668
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Chiusura del presidio Enel di Sarnano, conseguente penalizzazione dell'entroterra maceratese"
(Rinvio)
PRESIDENTE. Alle prime interrogazioni, la n. 1420 e la n. 1668, dovrebbe rispondere l'Assessore Malaspina, ma ha chiesto congedo in quanto impegnata per un incontro fuori sede, quindi, sono rinviate.
Interrogazione n. 1670
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Situazione di un'Azienda di Treia (MC)"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1670 del Consigliere Bucciarelli che ha chiesto congedo per la seduta odierna, quindi, l'atto è rinviato.
Interrogazione n. 1643
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Situazione pronto soccorso Ospedale pediatrico Salesi"
Interrogazione n. 1408
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Mancanza di primari al pronto soccorso di Torrette e del Salesi"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1643 del Consigliere Zinni e l'interrogazione n. 1408 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Iniziamo con alcuni dati che riguardano gli accessi al pronto soccorso pediatrico.
Per quanto riguarda l'anno 2013 ha garantito 23.660 accessi di cui 52 codici rossi, pari allo 0,2%, 2.330 codici gialli, pari al 9,8%, 15.970 codici verdi, pari al 67,4% e 5.000 codici bianchi, pari al 22%.
Rispetto agli anni precedenti si è avuta una riduzione degli accessi totali del 9%. Come si evince da questi dati la maggior parte degli accessi sono codici di bassa priorità e rappresentano ancora un uso improprio del pronto soccorso da parte degli utenti, che ovviamente, soprattutto nel caso dei bambini, preferiscono spesso rivolgersi alla struttura del Salesi anziché consultare il proprio pediatra di base.
La riduzione che si è verificata in questi ultimi anni, è il frutto di una maggiore collaborazione instaurata tra i medici del pronto soccorso del Salesi e i pediatri di libera scelta, anche se naturalmente questo è ancora insufficiente.
Relativamente alla richiesta di sapere quali siano le risorse assegnate, dentro il pronto soccorso pediatrico lavorano n. 7 medici su una dotazione organica di 8 e 17 infermieri. I tempi di attesa a cui si fa riferimento sono fortemente condizionati da quella che è la necessità di un miglior utilizzo del pronto soccorso da parte degli utenti e dalla concentrazione in alcuni giorni ed in alcune fasce orarie. Un flusso difficile da governare da parte dell'Azienda, ma è migliorabile attraverso l'integrazione con il territorio e con i pediatri di libera scelta con i quali si è elaborato e si sta lavorando in quanto lo sviluppo delle reti cliniche è punto focale della riforma che abbiamo introdotto e si concentra molto sullo sviluppo della rete clinica pediatrica che è al primo posto tra i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali per standardizzare ed implementare il pronto soccorso pediatrico. Naturalmente c'è un lavoro i cui criteri vanno condivisi con i pediatri e con i medici del pronto soccorso oltre che con l'Asur.
Per quanto riguarda la possibilità di incrementare di una metà il numero dei medici per il pronto soccorso, è una valutazione che sta dentro al lavoro che riguarda le reti cliniche e soprattutto che riguarda le cessazioni che sono previste nel 2014-2015 sapendo che, al di là delle risorse finanziarie, va tenuto conto del tetto di spesa che è determinato dalla legge vigente, oltre alla comparazione di eventuali bisogni presenti. Le due cose devono andare insieme.
Tuttavia c'è la disponibilità ed il lavoro che si sta facendo è quello di vedere se dentro questi vincoli che abbiamo è possibile implementare anche il numero dei medici che lavorano dentro questo pronto soccorso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. In realtà questa interrogazione è di un po' di tempo fa, ma torna di attualità anche rapportandola all'ipotesi di trasferimento, oramai in atto, del Salesi all'interno dell'area ospedaliera di Torrette.
Credo che dalla sua risposta, come al solito, si hanno parole sibilline, aperte, forse si, forse no, può darsi, vedremo, conteremo gli spiccioli per destinarli un po' di qua, un po' di là.
Assessore, di fronte ad un trasferimento che peraltro politicamente considero l'annullamento e l'azzeramento dell'Azienda ospedaliera del Salesi all'interno di Torrette, in un momento così delicato sapendo che da tempo è vacante il posto di primario, sapendo che c'è un intasamento risaputo, chiunque lo conosce sa la durata di attesa che c'è al pronto soccorso dell'ospedale Salesi, sapendo benissimo lo stress fisico delle unità lavorative che sostengono dei ritmi elevatissimi, ma evviva Dio, è possibile che lei e la sua Giunta non riusciate a fare una scelta politica nel campo sanitario annunciandola prima, invece di farla nascondendola? Possibile che lei non sia mai in grado di dire, lei deve ammettere, io non ci credo al Salesi, lei deve dire la verità: "Io sono d'accordo con Galassi, la nostra utenza è popolata da anziani, non ce ne frega niente di dare servizi di alta qualità ai bambini". Lei lo deve dire, deve avere il coraggio di dirlo, perché altrimenti non possiamo andare avanti così.
Noi abbiamo di fronte una realtà, quella del pronto soccorso del Salesi, che: a) va implementata; b) va tenuta distinta, dovrà essere decisamente distinta dal pronto soccorso di Torrette, dovrà rimanere separata, quindi andrà chiarito il ruolo del dirigente e andrà tenuto distinto e distante il pronto soccorso da quello di Torrette perché i bambini si trattano in un modo rispetto agli adulti. Infine bisogna implementare il personale per un motivo semplicissimo, trasferendolo all'interno dell'Azienda ospedaliera di Torrette aumenterà il lavoro perché fra l'incrocio con la mobilità attiva, la notorietà dell'Ospedale regionale ed il fatto che molte persone andranno a fare prestazioni sanitarie anche a Torrette, ci sarà un ingolfamento ed allora, da questo punto di vista, sono sconcertato che a fine luglio, quando già doveva essere fatto dai vostri clamorosi annunci il trasferimento del Salesi a Torrette, e che grazie a Dio è parzialmente rinviato, quanto meno per un'analisi più accurata di quello che deve esser fatto, non siete in grado di dirci come verrà confezionato il prodotto.
I casi sono due, o c'è malaffare della politica e lei lo vuole nascondere, oppure non siete in grado di prendere una decisione.
E' venuto il momento di prenderla perché l'ospedale Salesi è importantissimo per i nostri bambini.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
Interrogazione n. 1620
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Collegamento aereo Ancona/Falconara-Roma e viceversa"
Interrogazione n. 1655
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Aeroporto di Falconara, collegamento Ancona-Roma"
Interrogazione n. 1591
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Collegamento aereo con Roma"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1620 del Consigliere Giancarli, l'interrogazione n. 1655 del Consigliere Latini e l'interrogazione 1591 del Consigliere Marinelli, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. Le tre interrogazioni sono state presentate intorno a marzo quando si è verificata una problematica sul collegamento Ancona-Roma. Una problematica che è stata risolta, però voglio ricordare quello che è accaduto, considerato che era stata preparata una risposta puntuale, anche Aerdorica aveva seguito con particolare attenzione la vicenda per andare immediatamente a trovare una soluzione che poi ripeto è stata trovata.
Rispondo in maniera puntuale alle richieste che sono state fatte con queste tre interrogazioni ormai obsolete, ma non certo per colpa degli interroganti né della rispondente che si era per tempo adeguata alla risposta.
All'indomani della comunicazione dell'Enac, pervenuta in data 21 gennaio 2014 avente ad oggetto l'interruzione del volo Darwin Ancona-Roma a partire dal 30 marzo 2014, che aveva creato qualche problematica ed anche la nascita di queste interrogazioni, la società Aerdorica Spa ha subito adottato iniziative finalizzate a garantire il collegamento aereo fra Ancona-Falconara/Roma e viceversa. La società Aerdorica ha immediatamente contattato la compagnia Alitalia detentrice in co-sharing con Darwin del volo suddetto.
Quali erano le motivazioni per la sospensione del volo? L'interruzione del volo Ancona-Falconara/Roma da parte della compagnia Darwin si basava su specifiche normative europee che vietavano il "cabotaggio" di compagnie extraeuropee, e tale è Darwin, nei territori costituenti la Comunità economica europea. Cioè la Cee aveva preso dei provvedimenti rispetto ad alcune tipologie di compagnie aeree e noi siamo caduti in questa problematica. Immediatamente Aerdorica, insieme alla Regione ha preso contatti con Alitalia e come sapete dall'1 maggio i voli Ancona/Roma sono garantiti da Alitalia.
Ci sono quattro voli giornalieri adesso in estate, se andate a vedere l'orario dei voli del nostro aeroporto, sono quattro in entrata e quattro in uscita.
Voglio anche specificare che i voli sono partiti l'1 maggio, ma nel mese tra la cessione di Darwin e l'avvio con Alitalia, la compagnia di bandiera ha garantito il collegamento Ancona/Roma e su richiesta della Regione Marche la Darwin ha ottenuto una deroga a questa sospensione, quindi il volo nei fatti è stato garantito anche durante il mese di aprile.
Oggi ci sono quattro voli giornalieri garantiti dalla compagnia di bandiera Alitalia.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. La ringrazio Assessore per la risposta puntuale, come del resto ci aveva già anticipato.
Va bene il volo per Roma, chiedo solo se i quattro voli, quattro voli in entrata, quattro voli in uscita, sono sufficienti dentro un piano industriale adeguato al rilancio dell'aeroporto, comunque grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarasi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.
Erminio MARINELLI. Grazie. Intervengo soltanto per ringraziare l'Assessore di questa opportunità che le Marche hanno con i quattro voli, tenendo conto che questo collegamento è stato sempre un collegamento che ha subìto una serie di odissee, neanche odissea, odissee, guasti, disagi, atterraggi di emergenza, cancellazione voli, problemi su problemi sia con la Captair che con la Darwin.
Se noi parliamo di turismo, mi viene sempre da sorridere quando penso a Dustin Hoffman ed a tutti gli americani che dovevano venire, se non abbiamo un centro di raccolta a Roma o a Milano, non credo che questi potranno venire da Monaco, quindi mi auguro che questo collegamento ci sia, venga data una continuità perché la nostra compagnia di bandiera, Assessore, è un po' sbiadita. Probabilmente saremo colonizzati da qualche compagnia araba, per fortuna, tenendo conto che le nostre Marche piccole hanno necessità di avere collegamenti con città importanti, lo diciamo da tempo e nel frattempo la situazione provvisoriamente è migliorata con dei conti dell'Aerdorica sui quali è meglio sorvolare evitando qualsiasi commento.
Interrogazione n. 1280
ad iniziativa dei Consiglieri Acquaroli, Natali, Romagnoli, Silvetti
"Costi Asur"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1280 dei Consiglieri Acquaroli, Natali, Romagnoli, Silvetti.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Questa è una vecchia interrogazione, in verità risale al 2 agosto 2013, è passata all'ordine del giorno in questo momento e conteneva la richiesta di una serie di dati che riguardavano i costi delle Asur, delle Aree vaste, relative ai direttori e ad una serie di altre questioni che si riferivano all'anno 2012.
Per quanto riguarda questo anno nel conto economico dei tirocinanti e dei borsisti, cosa che si chiedeva, comprensivi di competenze, oneri ed Irap, le spese dall'Asur sono complessivamente pari ad 1.200.427,07 euro e risultano ripartiti territorialmente nella seguente misura:
Area vasta n. 1: 321.000 euro;
Area vasta n. 2: 397.000 euro;
Area vasta n. 3: 249.000 euro;
Area vasta n. 4: 83.000 euro;
Area vasta n. 5: 148.000 euro.
Per una più corretta comprensione di tale dato, però, appare opportuno precisare che in detto conto economico gran parte della spesa è da riferirsi alle borse di studio e ai relativi oneri per i medici partecipanti al corso di formazione specifica in medicina generale. Tale spesa, ammontante ad oltre 900.000 euro, viene appositamente finanziata con fondi finalizzati dalla Regione Marche.
Ai punti 2) e 3) si rimanda poi alle deliberazioni di Giunta di determinazione del trattamento economico per gli incarichi, si chiedeva a quanto ammontasse il trattamento economico degli incarichi del Direttore generale Asur e dei Direttori di Area vasta che espressamente prevedono il pagamento dei seguenti emolumenti:
Area vasta n. 1: 128.000 euro lordi;
Area vasta n. 2: 130.000 euro lordi;
Area vasta n. 3: 130.000 euro lordi;
Area vasta n. 4: 128.000 euro lordi;
Area vasta n. 5: 130.000 euro lordi;
Poi si chiedeva il monte complessivo degli emolumenti relativi al Direttore sanitario, Direttore amministrativo e Direttore generale Asur che sono complessivamente 403.000 euro ovviamente suddivisi in tre che sono circa 130 che si riferiscono anche ai direttori di area vasta.
Sul punto n. 4 dell'interrogazione si evidenzia che i costi per affitti passivi, perché si chiedeva anche quanto pagavamo di affitto, quanto l'Asur pagava di affitto, ammontano a 3.522.000 euro e che le strutture acquisite mediante tale tipologia di contratto sono utilizzate per fini istituzionali propri dell'Azienda Asur.
Per quanto riguarda gli introiti da fitti attivi nel corso del 2012 è stata incassata la somma di 636.921 euro. Questo importo, derivante dall'affitto dei beni immobili disponibili di proprietà dell'Azienda, nell'ultimo anno si è ridotto sensibilmente per dare seguito al processo di dismissione del patrimonio disponibile disposto dall'art. 35 della legge regionale 18/2009.
Queste sono le cifre che il Consigliere Acquaroli credo chiedesse insieme ai colleghi.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Mi dispiace interrompere la graziosa conversazione che vedo con il Presidente, ... Presidente non le ho detto niente, le ho detto soltanto che abbiamo osservato tutti con cortesia e simpatia una cortese conversazione che c'era e che continua.
Assessore mi scusi, le chiedo la sua relazione perché i numeri non sono per noi. Personalmente ho un cultura umanistica, i numeri li ho sempre digeriti male, però ne approfitto per due notizie. La prima è questa: ho chiesto i dati della mobilità attiva dell'anno 2013 mi rimandano di settimana in settimana, di dieci giorni in dieci giorni, non so cosa è successo, o non c'è più la mobilità attiva e dovrebbe essere ancora più facile darmeli a quel punto o se invece è aumentata sono disposto anche ad attendere perché sarei contentissimo. Mobilità attiva, parlo di mobilità in genere, nel rapporto mobilità attiva mobilità passiva, mobilità attiva Area vasta per Area vasta, andando a vedere anche quali centri, in ogni singola Area vasta, traggono la mobilità attiva.
Al di là di questo, mi affido anche al suo intervento, faccio presente a chi ancora non lo ha letto che stamattina appare sul giornale che il dottor Ruta è stato reintegrato nel servizio. C'è una sentenza di primo grado in cui gli è stata riconosciuta la reintegra nel servizio e risarcimento danni. Vorrei sapere, non oggi ci mancherebbe Assessore, perché è notizia di stamattina sul giornale, se è possibile, come ci si muoverà rispetto a quell'emendamento a sua firma con cui nel bilancio 2013 fu smezzata una situazione, ed oggi ce lo possiamo dire, solo ed esclusivamente per vanificare un rapporto contrattuale che invece oggi vi è tornato davanti.
Vorrei che magari nel prossimo Consiglio, a bocce ferme, passate le ferie, riposate le membra, lei ci riferisca qualche cosa.
Interrogazione n. 1683
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali
"Sede della Polizia di Jesi"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1683 dei Consiglieri Giancarli, Badiali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. Grazie Presidente, con riferimento all'interrogazione in oggetto e tenuto conto della assoluta mancanza di competenza amministrativa da parte della Regione Marche in materia, abbiamo avanzato una specifica richiesta presso il Comandante del Compartimento di Polizia Stradale "Marche" per avere delle informazioni.
Le informazioni che ci sono state fornite sono le seguenti.
I lavori di realizzazione del nuovo Commissariato della Polizia di Stato e del distaccamento della Polizia Stradale sono coordinati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, sede distaccata di Ancona. La progettazione e la realizzazione del primo stralcio vennero affidate nell'anno 2010 con la conseguente e successiva realizzazione di tutte le strutture in cemento armato, del piano interrato e di parte del primo piano, restando escluse dall'appalto principale tutto il secondo piano, tutti gli impianti e la sistemazione del perimetro.
Grazie al ribasso d'asta ottenuto in sede di gara, si sono rese disponibili risorse per effettuare tutti i lavori di completamento del primo piano, destinato agli uffici, che dovrebbero terminare entro l'estate di questo anno.
Mancano, allo stato attuale, le poche risorse finanziarie necessarie per completare i lavori al secondo piano che però è destinato, come da progetto, ad alloggi e foresteria.
Queste sono le informazioni che ci sono pervenute.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Si, anche a nome del Consigliere Badiali, intanto ne approfitto perché nell'interrogazione precedente l'Assessore Giorgi mi chiedeva, rispetto ad una mia affermazione, se intendevo avanzare una nuova interrogazione. Rimango fermo a quanto ho detto prima, ovvero grazie all'Assessore per la risposta puntuale e, dal mio punto di vista, quattro voli in entrata e quattro in uscita sono sufficienti, intendevo dire collocati dentro il piano industriale, e non ho ragione per avanzare un'ulteriore interrogazione.
Quanto a questa interrogazione, la ringrazio perché è vero come dice l'Assessore Giorgi che non abbiamo competenza in materia, perché si tratta di competenza dello Stato, però su questo, l'Assessore, sa benissimo che c'è un interesse generale che prevale sempre. C'è un sistema Regione autonomie che ha la responsabilità del governo del territorio e tra l'altro siamo in una fase in cui le Regioni dovrebbero anche in qualche modo sostituire quello che è lo stesso Senato della Repubblica, quindi, siamo in un momento istituzionale anche favorevole. Al di là di quella che è la riorganizzazione delle articolazioni dello Stato, c'è questo fatto della responsabilità delle nostre comunità e della comunità, quindi, la ringrazio per avere acquisito queste informazioni dagli organi competenti. Sono informazioni che da un lato ci fanno dire "il cantiere è aperto" e dall'altro c'è qualche preoccupazione perché le risorse non sono sufficienti.
Forse, cogliendo il fatto di questa interrogazione, se la Giunta regionale intende avanzare una nota al Ministero o ai Parlamentari marchigiani, a entrambi, potrebbe essere di aiuto, di stimolo, per completare un'opera pubblica e per far si che non ci sia un'incompiuta, dall'altro sappiamo che dentro quell'opera pubblica si va a fornire un grande servizio alla città di Jesi ed alla Vallesina e si garantisce un diritto importante come quello della sicurezza. Grazie Assessore.
Interrogazione n. 1438
ad iniziativa dei Consiglieri Natali, D'Anna
"Problemi amministrativi Area vasta 1 e Azienda ospedaliera Marche nord"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1438 dei Consiglieri Natali e D'Anna.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Anche questa Presidente è una interrogazione datata qualche mese fa, risale all'ottobre 2013, quindi probabilmente alcuni fatti sono superati, ed è articolata per una serie di punti.
In merito al primo punto ci basiamo su relazioni fornite, visto che sono state chiamate in causa entrambe le aziende, cioè l'Asur e, per conto dell'Asur, l'Area vasta n. 1 e dall'Azienda ospedali riuniti Marche nord.
A seguito dei fatti accaduti l'Area vasta 1 ha attivato le seguenti misure ed ha emanato disposizioni per il fatto specifico contestato e per la verifica e la revisione delle procedure interne aziendali:
1) è stata istituita immediatamente un'indagine amministrativa interna volta a verificare la posizione della dottoressa, qui ci sono solo le iniziali, e le procedure operative adottate dai dirigenti medici per la certificazione necroscopica distrettuale;
2) la sospensione di questa dottoressa dall'esercizio del pubblico servizio di medico necroforo, per il periodo di due mesi, già disposto medio tempore fin dal suo rientro in servizio in data 5 luglio 2013;
3) è stato attivato procedimento disciplinare nei confronti della dottoressa per i fatti in oggetto, terminato in data 4 ottobre 2013 con l'erogazione della sanzione della sospensione del servizio per 10 giorni, nelle more della definizione del procedimento penale in corso;
4) è stato istituito un gruppo di lavoro per la definizione della procedura unica di polizia mortuaria e per l'omogeneizzazione della modulistica in uso nell'Area vasta 1, ai sensi dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 285 del 10 settembre 1990;
5) si sono prese disposizioni di servizio per il rispetto dei requisiti essenziali della visita necroscopica. In particolare si è ribadita l'importanza che tale accertamento medico debba essere effettuato prima della vestizione, al fine di poter dar seguito a tutte le rilevazioni del caso. L'importanza della presenza della certificazione necroscopica della data, dell'ora e del luogo di esecuzione della visita necroscopica; dei dati anagrafici del cadavere, compresa la residenza; dell'orario della constatazione di decesso e del nome del medico che lo ha constatato; della modalità di rilevazione della realtà della morte (analisi dei fenomeni abiotici consecutivi); la specifica della tempistica di chiusura del feretro (entro le 24, 48 ore o se anticipato c'è la specifica delle motivazioni), e l'identificazione di eventuali indizi di morte dipendente da reato o di morte violenta;
6) c'è stata l'adozione con una determina del protocollo operativo redatto dal gruppo di lavoro per le attività di polizia mortuaria territoriale ed ospedaliera nell'Area vasta 1, con contestuale aggiornamento dell'elenco dei nominativi dei medici necroscopici;
7) c'era stata la programmazione di corsi di formazione rivolti a tutti i medici necroscopici dell'Area vasta 1 e agli altri sanitari coinvolti nelle attuazione del regolamento di polizia mortuaria (medici di continuità assistenziale, medici del 118, medici di medicina generale ed ovviamente medici ospedalieri) con lo scopo di rinnovare gli elementi qualitativi della loro attività dando conoscenza e diffusione capillare del nuovo protocollo operativo in tema di polizia mortuaria e della nuova modulistica rivista e unificata.
In merito al punto b) dell'interrogazione il Direttore di Area Vasta precisa che la visita necroscopica, ex articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 285 del 1990, è una prestazione medico legale di primo livello che, in relazione alle esigenze territoriali e di personale della singola realtà locale, può essere espletata anche da personale non specialista afferente al Distretto.
Il Direttore di Area vasta fa presente inoltre che, non appena terminato il processo di riassetto delle reti cliniche, come previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n. 1345 del 2013, l'Area vasta 1 nell'ambito della successiva riorganizzazione territoriale/distrettuale procederà alla formalizzazione dell'unità operativa complessa di medicina legale nel rispetto della deliberazione di Giunta n. 551 del 2013 e della determina del Direttore generale dell'Asur sempre del 2013.
Si aggiunge relativamente al rispetto delle disposizioni contenute nella deliberazione di Giunta regionale n. 1526 del 1997 che: l'articolo 24, V comma, della legge regionale n. 26 del 17 luglio 1996 stabilisce che "la Giunta regionale individua le prestazioni e le funzioni di competenza del medico legale ed approva le modalità organizzative idonee alla erogazione unitaria delle stesse sia in sede ospedaliera che extraospedaliera"
In base a tale mandato la deliberazione n. 1526 del 9 giugno 1997 relativa all'organizzazione delle attività di medicina legale e definizione delle funzioni delle prestazioni medico legali nelle aziende sanitarie, declina funzioni ed organizzazione delle prestazioni da erogare.
Nel merito la deliberazione di Giunta regionale in questione anticipa la necessità, negli anni consolidatasi, di una organizzazione che preveda più livelli di erogazione delle prestazioni, quelle di base più diffuse nei territori, quella di più alta complessità in bacini territoriali più vasti.
La deliberazione prevede infatti un unico terzo livello per ciascuna provincia, realizzato attraverso la istituzione di un servizio di medicina legale diretto da un dirigente medico di secondo livello posto nell'allora Asl capoluogo di provincia. Tale collocazione rispondeva e risponde anche ad esigenze normative nazionali che per alcune tipologie di Commissioni Medico legali prevedono sedi provinciali (patenti speciali, cecità e sordità).
Con riguardo alla specifica applicazione della suddetta deliberazione di Giunta regionale da parte dell'Asl n. 1 poi divenuta Zona territoriale 1 e oggi Asur Area vasta 1, si conferma che il previsto servizio di medicina legale con direttore di struttura complessa non è mai stato istituito e la organizzazione delle funzioni medico legali sono ad oggi strutturate, per il territorio di Pesaro, all'interno del Dipartimento prevenzione.
Negli anni le varie criticità nell'erogazione delle prestazioni medico legali in tale territorio sono state anche in passato segnalate dalle strutture regionali dell'Assessorato alla salute alle Direzioni nel tempo susseguitesi. L'ultima segnalazione è avvenuta in una nota dell'Assessore alla salute dell'aprile 2013 indirizzata al Direttore di Area Vasta 1 dell'Asur, a tale segnalazione la direzione dell'Area Vasta che ha risposto nel giugno 2013 relativamente all'attivazione del piano di emergenza volto ad istituire i requisiti di trasparenza e di tracciabilità previsti dalla norma nazionale regionale con modifiche apportate alla legge 189 del 2012; la cessazione al 31 luglio 2013 delle convenzioni con strutture private non accreditate prive dei predetti requisiti.
La stessa azienda ha inoltre dato mandato agli uffici preposti di disporre la proroga tecnica delle convenzioni in essere con le sole strutture private non accreditate, in possesso dei requisiti di tracciabilità previsti transitoriamente nelle more del comportamento della procedura di interpello in capo all'Asur per l'acquisizione di spazi ambulatoriali ai fini della locazione.
L'azienda ospedali riuniti Marche nord è pertanto a regime rispetto alle disposizioni del quadro normativo vigente e rispetto all'efficacia del sistema dei controlli adottati. Peraltro lo schema organizzativo relativo all'attività libero professionale di quest'azienda, nel quale sono inseriti tali sistemi di controllo, è stato oggetto di approfondita ispezione ministeriale condotta dal Mef nel marzo 2012 con esito positivo e senza rilievi da parte della Corte dei Conti.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Assessore mio anche qui avrò bisognoso della sua relazione perché in quantità sesquipedale lei ci ha colorato, ed in sostanza quello che veniva denunciato, che era quello che si è letto sui giornali, attesta che nella sua area di provenienza, nell'area di provenienza di tutti gli Assessori alla salute degli ultimi anni, c'è un'enclave, cioè non c'è un'intramoenia, c'è un'extramoenia, cioè avete i regolamenti per conto vostro.
Nella povera Area Vasta 5 c'è una unità operativa complessa di medicina legale, come possiamo pensare che la stessa cosa non ci sia nell'Area Vasta 1? Come è possibile? E' possibile! Si può fare! Ci avete parlato di Asur, sistema Asur come sistema che rende omogenea la sanità sui territori, a parte che questa omogeneizzazione quantitativamente non c'è mai stata e qualitativamente neanche, ma non c'è neanche nel metodo. Usate sistemi diversi per cui c'è la medicina legale all'unità operativa complessa in Ascoli nell'Area Vasta 5 e non c'è nell'Area Vasta 1. Vi rendete conto di che significa non dare all'unità operativa complessa la medicina legale? Imbrogli di ogni genere! Le famose pompe funebri, tanto ormai siamo in questo argomento, vi immaginate i soldi che incassano per andare a fare le visite dei morti quando il medico non ci va? Che rapporti hanno con il medico che evita di andarci perché non ha un'unità operativa complessa che gli sta sopra?
Quando mi hanno fatto presente questa realtà sono trasecolato, fino a che non mi hanno dimostrato, prima di fare l'interrogazione, che era così, se no non gliela avrei fatta, e lei mi ha confermato che è così. Nell'Area Vasta 1, ai confini della Romagna, questo non conta poco, succedeva questo.
Ora lei mi dice che ci sono delle ispezioni in corso, c'è stato questo, c'è stato questo, ma mi chiedo e le chiedo: se non ci fosse stato l'arresto di una persona e tutto quello che è esploso, ci sarebbero stati questi interventi da parte della sanità regionale, della direzione dell'Area Vasta 1, per eliminare questi piccoli disservizi, come dire, queste sdrucinature, queste slabbrature, queste quisquilie?
Ritengo che su cose del genere si debba valutare l'operato del Direttore generale, non su altro, perché poi i bilanci sono come quella famosa pelle di quell'altrettanto famosa parte del corpo, si stirano, si tirano, si allungano tanto.
Le nostre valutazioni sono queste, quando voi dite che qualcuno ha raggiunto gli obiettivi e gli date tanti premi, le valutazioni sono queste, davanti ad una cosa del genere, caro Assessore, politicamente lei stava coprendo, fino a che non sono venute fuori queste notizie, una situazione di illegittimità, se non di illegalità.
Basterebbe molto meno per mandare a casa delle persone, Assessore. Belle, brutte, intelligenti, non intelligenti che siano, sbaglio? Questa è la domanda per cui poi ci indigniamo quando andiamo sui giornali per giorni e giorni, perché 500 euro al mese qualcuno invece di spenderle con la lampadina storta le ha spese con il paralume girato.
Queste sono le cose che fanno male alla Regione Marche. Queste sono le cose che fanno indignare i cittadini e come diceva il Consigliere Marangoni che mi ha sottoposto un articolo che ha fatto in merito al mio intervento di prima sull'indagine per le spese dei gruppi, è facile buttare la croce contro noi poveri deficienti che andiamo sulla stampa e nascondere poi la polvere sotto il tappeto quando si tratta di coprire delle persone che non sono state elette da nessuno, che sono state nominate, non sappiamo neanche con quanta legittimità, che prendono degli stipendi che sono il triplo di quelli che prendiamo noi e che dopo l'arresto di qualcuno si accorgono che devono far fare le ispezioni.
Assessore mi affido alla sua sensibilità ed al suo decoro.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Interrogazione n. 1551
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Acacia Scarpetti, Bucciarelli
"Situazione economica e finanziaria del Consorzio Zone Imprenditoriali della Provincia di Ancona (ZIPA)"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1551 dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Acacia Scarpetti, Bucciarelli, però l'Assessore Giannini è assente.
Interrogazione n. 1733
ad iniziativa dei Consiglieri Bugaro, Carloni, Silvetti, Massi
"Ospedale Inrca"
Interrogazione n. 1737
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Realizzazione nuovo Inrca di Camerano"
Interrogazione n. 1729
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Crisi della ditta costruttrice del nuovo Inrca: a rischio i tempi di realizzazione del nuovo Inrca"
Interrogazione n. 1747
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Blocco dei lavori per il nuovo ospedale Inrca di Ancona"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1733 dei Consiglieri Bugaro, Carloni, Silvetti, Massi, l'interrogazione n. 1737 del Consigliere Pieroni, l'interrogazione n. 1729 del Consigliere Latini e l'interrogazione 1747 del Consigliere Bucciarelli, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Queste sono tutte relative alla crisi della ditta costruttrice e del blocco dei lavori che ne è derivato per l'ospedale Inrca di Ancona.
Ai sensi del decreto legislativo n. 163/2006 (Codice dei contratti pubblici), le imprese che hanno in corso o sono state ammesse alle procedure concorsuali non possono partecipare alle procedure per l'affidamento di appalti pubblici di lavori.
Qualora l'evento si verifichi a contratto in corso di esecuzione, si produce la risoluzione del rapporto.
La situazione di ammissione alle procedure concorsuali deve risultare da certificati od atti facenti prova indiscutibile circa l'effettivo prodursi dell'evento ostativo all'aggiudicazione o risolutivo del contratto.
Ne consegue che presunte "voci" circa difficoltà economiche della Cooperativa, ammesso e non concesso che siano realmente circolate, qualora non supportate da riscontri documentali a finalità certificatoria, non avrebbero consentito l'esclusione della stessa dall'aggiudicazione.
In data 11 luglio 2014 è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 159, il decreto del Mise di ammissione della ditta alla procedura concorsuale denominata liquidazione coatta amministrativa.
Ai sensi dell'art. 140, del decreto legislativo n. 163/2006, l'ammissione alla procedura determina la risoluzione del contratto con facoltà per l'amministrazione di procedere allo scorrimento della graduatoria, formata in applicazione della sentenza del Consiglio di Stato n. 419 del 28 gennaio 2014. Ciò al fine di stipulare un nuovo contratto di affidamento.
Allo scopo, gli uffici della Giunta regionale hanno inviato, in data 16 luglio 2014, al commissario liquidatore della ditta, lettera di avvio del procedimento per la risoluzione del contratto, nel rispetto di quanto previsto dalla legge n. 241/1990.
II termine per la conclusione del procedimento è fissato per l'1 settembre 2014; pertanto, entro la prima settimana del mese di settembre del corrente anno, verrà assunta la decisione definitiva.
Si reputa quindi che, avvalendosi delle possibilità previste dal Codice dei contratti pubblici, vi siano le condizioni per pervenire, in tempi ragionevoli, alla prosecuzione dei lavori di realizzazione del nuovo ospedale appaltati alla ditta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie Presidente. Credo che la risposta dell'Assessore sia esauriente anche se direi sintetica per quanto riguarda la particolarità della procedura relativa alla ditta che, come tutti sappiamo, è incappata in una committenza non pagata che ha determinato la quasi chiusura della sua attività attraverso la procedura concorsuale del concordato preventivo, ma che sostanzialmente non era in qualche modo prevedibile al momento della gara.
Era necessario Assessore, soprattutto per quanto riguarda i tempi della realizzazione dell'Inrca nuovo ospedale di rete, confermare che quella procedura va avanti perché soltanto attraverso la certezza dell'espletamento complessivo di quello che è stato il procedimento in essere e, quindi l'applicazione e l'attuazione della graduatoria si potrà, in qualche modo, confermare, esclusi i tempi che sono ormai morti, legati alla risoluzione della valutazione della graduatoria stessa fra primo e secondo arrivato, e quello che è importante è lo scorrimento nel caso che il soggetto, come nel caso della ditta, non sia più in grado di realizzare il nosocomio.
Vorrei segnalare, per quanto riguarda l'applicazione e l'attuazione che lei ha specificato e confermato essere o sarà in corso, l'opportunità di togliere di mezzo dubbi e perplessità circa il completamento dell'ospedale inteso soprattutto come non più variazione del progetto.
Dico questo perché le contestazioni, i dubbi o le critiche al progetto - così come è stato approvato in sede di esecutivo, le confermo quello che riguarda la parte dell'ospedale di rete - ed i tempi non ci consentono più di tornare sopra se non ad espletamento effettivo di questa fase, quindi realizzazione di questi lavori perché altrimenti rischiamo di trovarci di fronte ad un'enorme incompiuta ed anche quello che stamattina è apparso sulla stampa, cioè la necessità di rafforzare l'Inrca o gli ospedali presenti nella zona in attesa della definizione del nuovo nosocomio, va a detrimento di una scelta regionale che è quella di poter completare, nell'arco 2017-2018, questa struttura che significherebbe anche, al di là, ripeto, della valutazione di merito, un risparmio generale di spesa.
Chiedo che sia confermato, non solo attraverso la risposta a questa interrogazione, ma anche attraverso i mezzi di stampa, che non si modifica l'impostazione progettuale e che i tempi che si perdono, i tempi ulteriori, sono soltanto per l'assegnazione al soggetto interessato, arrivato nella graduatoria subito dopo la ditta, dei lavori, altrimenti si protrarranno le energie e un'altra fase temporale in modo negativo e tutto si rivelerebbe, direi, in maniera caotica prima ancora che negativa, in maniera non più certa e ammissibile per quanto riguarda questo importante progetto che ha preso avvio dal 2007, quindi, sono ormai sette anni che attende una definizione ed ha dalla sua parte anche la possibilità di un finanziamento molto importante.
Interrogazione n. 1740
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Comi
"Gravissimi episodi di maltrattamenti presso la struttura di accoglienza per ragazzi autistici "Casa di Alice" di Grottammare"
Interrogazione n. 1741
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Casa di Alice di Grottammare"
Interrogazione n. 1744
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Richiesta chiarimenti inerenti i fatti accaduti in "Casa di Alice" di Grottammare: sul progetto educativo finanziato, sulla Cooperativa sociale di San Benedetto, sui mancati controlli"
Interrogazione n. 1753
ad iniziativa della Consigliera Bellabarba
"Sulla questione relativa ai fatti accaduti alla "Casa di Alice" e relative verifiche e controlli nei Centri diurni socio educativi riabilitativi autorizzati dalla Regione Marche"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1740 dei Consiglieri Busilacchi, Comi, l'interrogazione n. 1741 del Consigliere Pieroni, l'interrogazione 1744 del Consigliere Massi e l'interrogazione n. 1753 della Consigliera Bellabarba, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Viventi.
Luigi VIVENTI. La struttura riabilitativa per disabili di Grottammare è regolamentata dalla legge regionale n. 20/2002 per quanto riguarda i requisiti strutturali e organizzativi. Per ciò che concerne invece i finanziamenti regionali occorre far riferimento alla legge regionale n. 18/96.
La struttura, il centro, come lo volete chiamare, attualmente ospita 12 utenti, di cui 10 con disturbi dello spettro autistico.
Bisogna evidenziare che questa Regione, questo è un dato di fatto, è la prima Regione in Italia che si fa carico in maniera organica della problematica dell'autismo a partire da una deliberazione di Giunta regionale n. 1891/2002 relativa al progetto "L'autismo nelle Marche: verso un progetto di vita", sino ad arrivare alla decisione assunta dalla V Commissione consiliare il 21 luglio scorso, in cui è stata approvata la proposta di legge sull'autismo, anticipando così anche la stessa legislazione nazionale.
Per quanto concerne il problema dell'autorizzazione e del controllo delle strutture sociali, la competenza è in capo ai Comuni. Per questa specifica tipologia, inoltre, il controllo è in carico anche ad alcune strutture sanitarie denominate UMEE/A, unità multidisciplinari dell'età evolutiva/adulta.
La Regione Marche può anche effettuare controlli autonomi e ciò avviene esclusivamente su segnalazione di soggetti terzi. Nel caso specifico della struttura della Casa di Alice di Grottammare non sono mai giunte al servizio competente segnalazioni al riguardo, né per la scorretta gestione né per il mancato rispetto dei requisiti strutturali e professionali previsti dalla normativa.
Occorre inoltre ricordare che anche i NAS effettuano periodici sopralluoghi e controlli sulle strutture sociali e socio-sanitarie della regione e inviano i verbali a tutti i soggetti pubblici interessati, ivi compresi i servizi regionali. Anche in questo caso non è mai giunta alcuna segnalazione critica sulla Casa di Alice.
Per ciò che riguarda infine le competenze professionali del personale operante nella struttura, si evidenzia che i controlli sono effettuati, all'atto del rilascio dell'autorizzazione, da parte del Comune e della Commissione di autorità sociale prevista dalla citata legge regionale 20 del 2002. Ogni anno il titolare della struttura deve inviare al Comune apposita certificazione sulla permanenza dei requisiti strutturali e organizzativi. In caso di appalto del servizio, l'accertamento dei requisiti di legge è effettuato dall'ente pubblico che gestisce la procedura di gara.
Riguardo infine alle eventuali azioni in sede giurisdizionale contro la cooperativa di San Benedetto del Tronto, che ha in gestione la Casa di Alice, la Regione si riserva, alla conclusione delle indagini, di intraprendere tutti i provvedimenti che sono di propria competenza.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Ringrazio l'Assessore. L'interrogazione è stata depositata subito, all'indomani della nota vicenda e nel frattempo abbiamo anche indetto una seduta della Commissione all'interno della quale abbiamo svolto una audizione su questo tema, la risposta che gentilmente l'Assessore oggi ci ha dato, va ad integrare quello che abbiamo già sentito in Commissione, quindi attendiamo lo svolgersi delle vicende anche di natura processuale.
Da questo punto di vista e dal nostro punto di vista, cioè quello dei controlli della Regione, come lei dice, è utile effettuare tutti i sistemi di controllo e di verifica su tutte le strutture regionali accreditate, specie quando si tratta di servizi erogati ai cittadini più deboli, rispetto al quale non possiamo lasciare che sia solamente l'organo giudiziario ad occuparsi di eventuali incidenti come in questo caso, ma deve esserci anche un controllo di qualità dei servizi erogati che devono essere sempre monitorati da parte di chi programma questo genere di servizi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Viventi per aver dato delle risposte però molto circostanziate riferite soprattutto alla questione della Casa di Alice e del centro di Grottammare.
La mia interrogazione partiva da quel caso, ma allargava le richieste di verifica, di approfondimento a tutta la regione, ad altri centri di questo tipo che esistono, quindi, mi scuso perché la mia interrogazione è stata accorpata, ma forse l'Assessore non ha elementi sufficienti per rispondere oggi.
Non so se mi riservo di ripresentarla.
Facciamo così la ripresento in modo che l'Assessore abbia l'opportunità di rispondere in modo più completo (...) perfetto. Va bene. Grazie.
Proposta di legge n. 417
ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli
"Disposizioni per l'attuazione degli articoli 14, comma 1, lettere b) e f), e 47 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 'Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni'. Modifiche alla legge regionale 17 dicembre 2012, n. 41 'Norme per la pubblicità e la trasparenza della situazione patrimoniale dei componenti gli organi della Regione, dei titolari di cariche in istituti regionali di garanzia e di cariche direttive in enti o società'"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 417 dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Colleghi, la legge regionale 17 dicembre 2012 n. 41 è stata adottata per dare attuazione al decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174 e alla legge 441 dell'82 .
La presente proposta che si compone di 4 articoli recepisce le disposizioni della Civit che è la Commissione indipendente per la valutazione e la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, recepisce appunto le disposizioni di questo organismo rivolte ai componenti degli organi statutari della Regione soprattutto in particolare per quanto concerne il procedimento per l'erogazione delle sanzioni pecuniarie.
L'articolo 2 della proposta prevede che entro un mese dall'elezione del Presidente della Giunta regionale, i Consiglieri, gli Assessori non Consiglieri, trasmettono alla Segreteria generale dell'Assemblea il proprio curriculum, ed il comma due dispone che detti soggetti, quindi i Consiglieri, gli Assessori, gli Assessori non Consiglieri, eccetera, devono rendere una dichiarazione sul mancato consenso dei propri familiari a presentare le dichiarazioni dei redditi e quant'altro, ed essendo familiari, questa è una piccola considerazione mia, di noti delinquenti si presume siano anch'essi delinquenti.
A parte gli scherzi, l'articolo 3 risponde in maniera puntuale alle osservazioni della Civit per quanto concerne il procedimento per l'erogazione delle sanzioni pecuniarie qualora detti personaggi sopra citati non adempiano scrupolosamente a questi pesanti adempimenti.
L'articolo 4 detta le disposizioni finanziarie.
E' una legge di adeguamento alle norme nazionali a cui ci adeguiamo scrupolosamente.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.
Francesco MASSI. Abbiamo condiviso fin dall'inizio la proposta dei colleghi dell'Ufficio di Presidenza, il percorso in Commissione è stato approfondito. E' l'ennesimo atto di trasparenza e auto trasparenza che si fa, dovuto, con immenso piacere. Ho consigliato a mia zia 94 enne di registrare anche il gatto, tante volte fosse un gatto di lusso, ci potrebbe essere qualche problema, comunque siamo orgogliosi di aver prodotto insieme, in Commissione, questo atto che oggi approviamo, quindi, anche come relatore di minoranza sono d'accordo.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 417. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 434
ad iniziativa della Giunta regionale
"Approvazione delle modifiche all'intesa tra la Regione Umbria e la Regione Marche concernente il riordino dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche e modifica alla legge regionale 25 novembre 2013, n. 40"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 434 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Presidente si poteva andare avanti anche con la votazione, nel senso che è un atto conosciuto.
Questo protocollo d'intesa tra l'Umbria e le Marche l'abbiamo portato in Consiglio circa sei, sette mesi fa, ed il Ministero della salute ha impugnato diversi articoli in forma non sostanziale, ma marginale.
Per questo la Regione Umbria ha riapprovato l'atto con le modifiche chieste dal Ministero e noi ci adeguiamo a quello che è stato sottoscritto e sottinteso con il Ministero e con la Regione Umbria, in quanto siamo parte integrante di questo documento ed i due Presidenti hanno firmato l'intesa e l'accordo di ricevimento delle osservazioni da parte del Ministero.
Sono osservazioni marginali non sostanziali, ma che devono essere fatte.
Mi fermo qui senza dire quali sono perché sarebbe una cosa lunga. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Bugaro.
Giacomo BUGARO. Non aggiungo altro rispetto a quello che ha detto il collega di maggioranza, in quanto è un adeguamento tecnico.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 434. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di atto amministrativo n. 87
ad iniziativa della Giunta regionale
"Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema educativo marchigiano per l'anno scolastico 2015/2016 - Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, articolo 138"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 87 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Ortenzi.
Rosalba ORTENZI. E' un atto, Presidente, colleghi, di prassi. E' un atto che individua le modalità e i criteri per programmare la rete scolastica per l'anno 2015/2016. Sono modalità a cui i Comuni e le Province si devono attenere per definire il dimensionamento scolastico delle istituzioni scolastiche autonome, della distribuzione territoriale e della programmazione dell'offerta formativa, garantendo la qualità del sistema scolastico regionale.
Alcune considerazioni sui criteri generali.
Questa programmazione persegue il fine del miglioramento della qualità del sistema di istruzione, per armonizzare le esigenze educative e di formazione e le strategie anche dello sviluppo territoriale, penso ad esempio alla collaborazione, alla relazione continua che deve esserci, che può essersi, tra gli istituti superiori e l'attività delle piccole e medie industrie della nostra zona e a tante altre opportunità.
La programmazione deve essere svolta all'interno degli ambiti funzionali di cui alla deliberazione amministrativa n. 105 dell'1 ottobre 2003. Soprattutto c'è da mettere in evidenza il fatto che i Comuni e le Province possono riorganizzare la rete scolastica prevedendo soppressioni, fusioni, sdoppiamenti, modifiche, cambi di aggregazioni delle scuole o parti di esse (per esempio plessi, sezioni staccate, succursali) cercando di mantenere, dove possibile, più possibile, il numero delle autonomie scolastiche in particolare tra gli istituti secondari di secondo grado a medesima vocazione, cercando di potenziare la formazione di poli tra istituti tecnici e professionali.
Che altro dire, le operazioni di riorganizzazione devono tendere ad una dimensione ottimale delle istituzioni scolastiche, che è fissata intorno a 1000 studenti, ricorderete questo dato sul quale ci siamo soffermati molto anche nei precedenti anni, con un'oscillazione massima, in positivo o in negativo, del 20%.
Per le autonomie scolastiche presenti nel territorio montano i parametri riguardanti il numero minimo degli alunni sono rideterminati a 400, per le autonomie scolastiche che hanno sede nel restante territorio i parametri sono rideterminati a 600.
A questa deliberazione è allegato un elenco delle istituzioni scolastiche in cui sono presenti le pluriclassi. Una notazione da ex insegnante, è chiaro che una condizione in cui permangono le pluriclassi nei vari ordini e grado di scuola sarebbe da rimuovere con qualche normativa ad hoc, è chiaro che fino ad ora questo non è stato possibile.
L'elenco è riferito all'anno scolastico appena concluso e le Province sono chiamate a relazionarsi con i Comuni in cui sono presenti le pluriclassi per esaminare la possibilità di eliminazione delle stesse - ovviamente a tutti è noto quanto la permanenza, ripeto, delle pluriclassi non abbia un valore educativo, didattico, pedagogico e possiamo anche capire il perché - a fronte di un'attenta valutazione della possibilità di accoglienza dei bambini di scuole vicine, della distanza chilometrica e del tempo di spostamento. Infatti proprio nelle aree montane va effettuata una attenta valutazione del mantenimento dei presidi scolastici significativi in termini di qualità sostenibile nel lungo periodo e al quale vengono assicurati adeguati servizi di supporto per l'accesso e la frequenza.
Non è consentito istituire istituti omnicomprensivi in quanto la Regione Marche non è caratterizzata da zone di particolare isolamento.
E' un atto che non ha nulla di particolarmente rilevante e sul quale chiedo che l'Assemblea legislativa, i colleghi di maggioranza e minoranza diano il loro assenso positivo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Romagnoli.
Franca ROMAGNOLI. Grazie Presidente, poco da raggiungere per un atto che negli ultimi due anni, per lo meno, si contraddistingue in particolare per il monitoraggio che viene richiesto alle Province.
Io su questo insisto, in aggiunta a quanto detto dalla Consigliera Ortenzi, perché è giusto procedere facendo un censimento dell'esistente, vedendo soprattutto come funzionano gli indirizzi attivati per evitare incresciose vicende come quelle che hanno occupato l'Aula la scorsa volta dove l'istituto l'agrario, a poco tempo dall'istituzione, sembrava traballare o spostarsi e cambiare sede.
E' necessario quindi monitorare e fare un'attenta analisi delle effettive necessità del territorio, concertare il più possibile, perché anche su quella vicenda la Provincia aveva probabilmente omesso qualche passaggio, altrimenti non ci saremo trovati con il disguido della volta scorsa. Quindi che le Province concertino sul territorio, al momento della predisposizione dei piani provinciali, non solo con i dirigenti, non solo con i Sindaci, ma valutino la vocazione dei territori e l'effettiva necessità di questo o quell'indirizzo perché non siamo più in un momento in cui si può concedere tutto a tutti.
Importante è quello che questo piano chiede, che ci sia monitoraggio e che da quello si riparta. Importante, e non solo, è la scelta dell'esclusione degli istituti omnicomprensivi che non appartengono alla cultura della nostra regione e le esperienze in tal senso non sono gratificanti, e non intendiamo metterne altri, e l'attenzione che nella parte finale dell'atto si dedica alla formazione e all'istruzione professionale.
La formazione è la vera barriera alla dispersione scolastica, deve avvenire, quindi, la concertazione massima con il mondo dell'impresa, con i percorsi scuola lavoro e dove, si dice espressamente in uno degli ultimi commi dell'ultima pagina, vanno evidenziati e soprattutto individuati i percorsi triennali da attivare perché se per l'istruzione, se per il percorso dell'istruzione valgono certe regole, per la formazione vale ciò che il mercato e, quindi, l'industria e l'artigianato chiedono, quindi è naturale che vanno attivati di concerto con il mondo del lavoro e su questo va fatto un investimento serio perché, ripeto, qui non si tratta di ragazzini che scelgono tra una opzione scolastica ed un'altra, ma spesso scelgono tra la strada e il lavoro o la formazione professionale. Quindi è una attenzione massima che dobbiamo riservare, anche questa, previo monitoraggio, previo censimento.
Un'ultima cosa sui CTA, centri territoriali permanenti. C'è da fare un'attenta valutazione, come dicevamo in Commissione, in audizione, con l'Assessore, in quanto non potremmo averne più di tanti, quindi il numero sarà ristretto e bisognerà fare una valutazione su quali centri saranno interprovinciali e quali no.
E' importante, mi sembra che le domande siano 2.000, 15.000 dappertutto, e siccome parliamo di centri che interessano persone adulte, cose anche qui importanti socialmente, non possiamo rimandare il problema solo per non scegliere a ridosso delle elezioni su questa o quella provincia, quindi è giusto e ammirevole che questo atto affronti fin da subito, da quest'anno, anche questo problema al fine di individuare e far partire questi centri che assolvono, come dicevamo prima, per la formazione professionale un'importante funzione sociale prima ancora che scolastica.
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Io non posso che accogliere positivamente l'affettuoso richiamo della Consigliera Ortenzi quando parla di linee guida per la programmazione della rete scolastica, del sistema educativo marchigiano.
Su questo mi fermo: sistema educativo marchigiano.
Il sistema educativo marchigiano non è diverso da quello di Torino e da quello di Palermo. Il sistema educativo parla di regole precise che si possono e si debbono conoscere, come ama spesso dire, con tanto amore e affetto, la Consigliera Ortenzi quando ricorda il suo trascorso da insegnante.
Pongo l'attenzione su questi centri territoriali permanenti. Un sistema educativo regionale non può partire zoppo con la scelta politica su quali province, se no ritorniamo alle storie dei licei musicali che sono molto care all'Assessore Luchetti, quando noi ne parlavamo, qualcuno già assegnava ad Ancona con motu proprio che poi non si capisce ..., ancora una volta la funzione politica viene meno e viene esautorata da quello che è il suo compito.
Riguardo alle Province, signori miei, le Province il 28 settembre, mi auguro, non ci saranno più, ci saranno organizzazioni che dovranno e dove ... andrà con una proroga motu proprio a dare le linee guida perché verrà indicato come prosecutio in Regione.
Il simpatico Consigliere Natali ha centrato bene con la sua ironia quello che io adesso vado a parare, se le Province devono fare il monitoraggio, lo fanno nel mese di agosto, visto che parliamo della programmazione che riguarda il 2015-2016? Noi andremo in campagna elettorale dicendo cosa? Facendo le solite ..., cioè parliamo di sistema educativo e trasmettiamo un messaggio diseducativo, perché oggi approveremo, perché è giusto che l'approviamo, all'unanimità perché è così, però ci sono delle discrasie nel concetto di chi va a fare il monitoraggio, chi va a fare questo raccordo sul territorio e, quindi, ci saranno tra i centri territoriali permanenti delle disparità che sinceramente sono antipatiche da mettere in essere.
Voterò per la sensibilità, per il trascorso da insegnante e, quindi accolgo il richiamo della Consigliera Ortenzi e lo trasferisco all'Aula anche se non ce n'è bisogno, però un'annotazione a lei Assessore, apro una parentesi e la chiudo perché potrebbe non essere attinente a quello che oggi noi votiamo, quando noi mandiamo personale non scolastico nel momento dell'intervallo, nel momento caro a tutti i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado, a fare il servizio del panino, ci sono regole di cui lei è a conoscenza, che danno anche l'Ufficio scolastico regionale, delle regole precise anche fiscali di chi deve essere iscritto alla Camera di Commercio.
Ci sono Presidi che arbitrariamente non fanno bandi, così come richiesto dalla legge, per la fornitura di derrate alimentari nel momento sacro agli studenti, il paninetto, che dovrebbe avere lo scontrino fiscale. Grazie Assessore, vedo che lei sta prendendo appunti perché su questo tra un po' farò qualcosa per regolamentare quel momento. C'è il corpo insegnante, il corpo non insegnante, bidelli, affini, segreteria e corpo degli studenti che incontrano un esterno che, in quel momento, fa una funzione motu proprio, senza rispondere a regole precise, ripeto, non iscritto alla Camera di Commercio, non fiscalmente in regola, che arbitrariamente si trova in quello spazio scolastico che dovrebbe essere sacro, riservato, perché si tratta di uno spazio dedicato al sistema educativo scolastico.
Grazie Assessore per l'attenzione, grazie Consigliera Ortenzi.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Luchetti.
Marco LUCHETTI. Grazie Presidente. Ringrazio la Commissione per il lavoro che ha svolto su questo atto.
Come al solito si sono messi in evidenza i principali aspetti che attengono all'organicità di questo atto e colgo l'occasione per dare alcune risposte sia a quanto è stato sollevato che per quello che riguarda l'emendamento. Penso di cogliere direttamente così rispondo anche al Presidente che già è a conoscenza della questione.
Dobbiamo sempre avere presente qual è la distinzione delle funzioni per quanto riguarda l'atto di dimensionamento. Noi con questo atto fissiamo i soliti criteri a cui gli enti locali dovranno attenersi, i Comuni per quanto riguarda la parte scolastica inerente la scuola dell'infanzia elementare e secondaria superiore di primo grado, cioè la scuola media, e le Province per quanto riguarda tutti gli altri istituti superiori: licei, tecnici e professionali.
Sulla base anche di quello che è stato sollevato dal Consigliere Trenta vengo a dire che la Provincia ridisegnata dalla legge Del Rio mantiene la competenza sul dimensionamento scolastico oltre che sull'edilizia scolastica, pertanto la Provincia riformata, fino alla riforma del Titolo V, manterrà questa funzione, per cui il monitoraggio fa parte della sua autorità e l'atto affida alle Province questa funzione.
Il monitoraggio lo stiamo facendo a livello regionale d'accordo con le Province e a questo proposito abbiamo costituito dopo l'atto dell'anno scorso due tavoli di confronto, uno con gli enti locali e i sindacati per quanto attiene la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, e l'altro con i sindacati sempre con le Province e gli imprenditori per quanto riguarda gli indirizzi della scuola di secondo grado superiore.
Ora in questi due gruppi si sta lavorando per cercare di razionalizzare la scuola cercando di venire incontro anche al problema che la Presidente Ortenzi ha sottolineato prima, cioè le scuole che presentano pluriclassi. Il superamento delle pluriclassi potrà avvenire unicamente con una ridefinizione dei plessi scolastici ...
PRESIDENTE. Scusate colleghi, abbiate pazienza, adesso parliamo di un tema che mi sembra abbastanza importante, la programmazione scolastica.
Marco LUCHETTI. ... soprattutto nei Comuni collinari e montani dove sostanzialmente è presente questo fenomeno. Cito ad esempio quello che si sta avviando con tanta difficoltà, ma si è avviato, il progetto di Belforte del Chienti che insieme ad altri quattro Comuni si è consorziato per realizzare un plesso scolastico nuovo, attribuendo all'impresa che farà il nuovo plesso scolastico l'utilizzo dei vecchi plessi scolastici d'accordo con le amministrazioni comunali. Con questo progetto insieme all'Assessore Canzian, che è titolare dell'edilizia scolastica, anche a seguito della programmazione europea e con l'utilizzo dell'ex fondo Fas, sostanzialmente dell'Fsc, vorremmo definire un aiuto a questo tipo di progettualità dopo che il progetto di Belforte del Chienti era stato valutato positivamente dal Ministero della pubblica istruzione e l'allora Ministro Profumo aveva dato un segnale positivo a queste operazioni con un finanziamento ad hoc.
Noi dovremmo perseguire questa strada di aggregazione, anche se ci rendiamo conto che la scuola è sempre stato un grande simbolo per i piccoli Comuni, per fare in modo che i giovani, soprattutto nelle zone più "disagiate", uso questo termine tra virgolette, possano superare la loro permanenza nelle pluriclassi.
Per quanto riguarda il discorso degli istituti tecnici e dei licei, come sapete, subito dopo la riforma Gelmini ci fu una liceizzazione dell'iscrizione dei nostri giovani tant'è che ancora oggi c'è una permanente presenza maggioritaria delle iscrizioni dei nostri ragazzi nei licei, quasi il 44% dei giovani, dopodiché il resto se le dividono i professionali e i tecnici. 35% i tecnici e 22% i professionali all'incirca.
Questa suddivisione la dice lunga sul fatto che il sistema tecnico professionale è un sistema che presenta molti problemi, soprattutto una distanza tra quelle che sono le esigenze territoriali di occupazione e quelle che sono le prospettive che i licei offrono unicamente attraverso l'università. Da questo punto di vista il tavolo, di cui ho parlato prima, ha individuato la necessità - vengo anche all'emendamento che il Presidente Solazzi ha presentato, intervengo per far capire bene questa situazione - e già da due anni lavora su una ridefinizione degli indirizzi soprattutto negli istituti tecnici e professionali. Questo perché? Perché in anni passati aver aperto la porta alla possibilità, da parte delle Province, di indicare una serie di istituzioni di indirizzi degli istituti tecnici professionali ha determinato l'inoperosità di questi perché l'Ufficio scolastico regionale ha tarpato le ali a queste proposte. Pertanto, abbiamo resettato tutti gli indirizzi che non sono partiti due anni fa e dobbiamo reindirizzare gli istituti tecnici superiori sollecitando le varie scuole a rendere più aderenti gli indirizzi a quelle che sono le esigenze del territorio.
Mi faceva presente il Presidente Solazzi, per esempio, che c'è un'esigenza di instaurare più istituti tecnici indirizzati verso il commercio. Questo è una cosa buona tant'è che nella nuova riforma Gelmini l'indirizzo turistico è stato accorpato all'indirizzo tecnico-commerciale e pertanto gli istituti tecnici commerciali possono individuare al proprio interno l'indirizzo turistico. E' un indirizzo particolare, se ne sono aperti alcuni e, nel caso ci fosse un'indicazione positiva rispetto ad una domanda in questo settore, le varie scuole dovranno adeguare i propri indirizzi già esistenti, che non servono più, agli indirizzi che emergono. Faccio un esempio per farvi capire, il corso di ragioneria, tanto per capirci, come sapete, via via sta scemando, nel senso che è una qualifica, quella del ragioniere, che è poco appetibile così com'è stata impostata e come era impostata negli anni precedenti, a quello che è il mercato del lavoro esige, quindi i corsi come quelli di ragioneria non vanno soppressi, ma diminuiti in favore di indirizzi, come quello del turismo.
Se non costringiamo le scuole a fare questa operazione, noi aggiungeremo senza raggiungere l'obiettivo, perché non si aggiunge una scuola se non ci sono i docenti messi a disposizione dall'Ufficio scolastico, perché i plafond sono quelli e pertanto è molto difficile prevedere un allargamento degli insegnanti, perché il dato è già stato assegnato. Noi stiamo richiedendo 180 posti in più nell'organico, di fatto, contro i 15.914 riconosciuti nell'organico di diritto attualmente dal Ministero, proprio per venire incontro a delle situazioni particolari che sono in sintonia con questo indirizzo.
Pertanto nel testo noi diciamo che solo gli istituti professionali potranno aggiungere qualche indirizzo in collegamento con le qualifiche regionali. Mi spiego, se c'è bisogno, per esempio, di attivare qualche indirizzo professionale collegato al terzo anno che noi abbiamo in sussidiarietà con la scuola, questo lo possiamo prevedere, ma anche lì le Province devono stare attente ad essere parsimoniose, nel senso che dovranno fare i conti con una sostituzione di indirizzi che esistono, perché il dato di fondo è che l'Ufficio scolastico regionale non fornisce insegnanti.
Ecco perché dico che aprire un'altra volta, come abbiamo fatto negli anni passati, alla proposta di istituti tecnici rischia di essere un'operazione che non ha conseguenze effettive, invece mantenendo l'indicazione che abbiamo perseguito negli anni passati costringe le Province a riflettere con il territorio perché si chiede l'intervento anche degli imprenditori, soprattutto in questa direzione, per sintonizzare gli indirizzi che attualmente hanno verso delle qualifiche più adeguate.
Ecco perché l'iniziativa del Presidente è lodevole sul piano della proposta, ma si inquadra nella funzione che già stiamo svolgendo di razionalizzare gli indirizzi scolastici attuali.
Faccio un esempio, i colleghi del fermano lo conoscono, pensate un po', abbiamo due prime classi di ragioneria ad Amandola, capite bene che quello è un territorio dove, in questa direzione, potrebbe essere rivista la questione, magari attivando un discorso di turismo perché l'ambito è particolarmente rilevante, ma devo considerare che in quel territorio, a Comunanza, c'è un istituto professionale che riesce a malapena ad aprire la prima classe pur avendo la presenza di colossi aziendali come la Tod's e Internet, veramente cadono le braccia da questo punto di vista.
È per questo che stiamo cercando di fare un'azione specifica sugli istituti professionali coinvolgendo le aziende perché solo cambiando questo paradigma gli istituti professionali potranno avere un futuro migliore, soprattutto nell'attivazione dell'alternanza scuola-lavoro che diventa sempre più inevitabile, ma non solo inevitabile, necessaria, per garantire una buona occupazione e per fornire alle aziende la manodopera indispensabile, ma soprattutto per far sì che i nostri giovani possano trovare sbocchi più adeguati nel mercato del lavoro.
Per quanto riguarda i centri provinciali, i famosi CPA, non possiamo rinunciare a quanto ci è stato proposto dal Ministero, cioè attivare delle autonomie scolastiche per quanto riguarda questi centri. Attualmente abbiamo 13 centri provinciali che si interessano di scuole serali. Le scuole serali delle Marche interessano complessivamente vari corsi, perché si fanno varie iniziative, questi CPT, questi attuali centri provinciali, svolgono una funzione molto importante sia per dare, per esempio, una qualifica specifica a determinati lavoratori in difficoltà, che per un'importante azione nei confronti degli immigrati sull'insegnamento della lingua, anche di lingua inglese. Sono corsi molto importanti per il territorio.
Oggi il Ministero che si è accorto di questa necessità, ci dà la possibilità di togliere questi centri territoriali dalle scuole che attualmente li sorreggono per costituire delle scuole autonome. E' chiaro che i parametri che ci sono stati dati vanno al di là dei confini provinciali e con questo atto noi invitiamo le Province a mettersi d'accordo, sulla base di questi parametri, per fondare delle nuove scuole. Saranno ovviamente dotate di un dirigente scolastico e di un SGA, pertanto è un'occasione che direi di non perdere in questa fase, con la speranza di provincializzarlo, di stringere di più, magari crescendo la popolazione scolastica interessata, per far sì che questa funzione sociale sia assolutamente tutelata.
Questi sono gli elementi essenziali che abbiamo in questo atto.
Spero di aver dato una risposta anche al Presidente Solazzi per il suo emendamento, tranquillizzandolo che, da questo punto di vista, ci attiveremo soprattutto nelle indicazione alle Province per tener conto dell'indirizzo turistico con la trasformazione degli indirizzi che servono di meno, il modo tale da razionalizzare sempre di più la nostra rete scolastica.
PRESIDENTE. Grazie Assessore. Lei ha fatto un quadro molto preciso ed opportuno, io ho presentato questo emendamento, non sono solito presentarli, perché mi sembra un tema relativamente importante, nel senso che ci sono indirizzi su cui il mercato richiede professionalità e magari non c'è una diffusione della istruzione di questo tipo e questo, a mio avviso, è in stridente contrasto con la necessità di orientare la formazione al mercato.
Lei è stato molto chiaro su un fatto che però letteralmente, dalla lettura del testo io non recepivo e continuo a non recepire, anche se ho capito la cosa che lei ha detto. Il comma 1, punto 2, dice: "le Province competenti per scuola secondaria di secondo grado dovranno elaborare, in stretto rapporto con le parti sociali e datoriali, un piano di offerta formativa che razionalizzi gli indirizzi di studio già autorizzati senza istituire nuovi indirizzi nella istituzione tecnica-liceale". Così si interpreta che le Province debbono razionalizzare e c'è un divieto assoluto di istituire nuovi indirizzi nell'istruzione tecnica e liceale, mentre sui professionali no.
Il mio emendamento vuole mettere insieme quello che è previsto per la formazione professionale e per gli istituti tecnici, però in ultima analisi, se è vera la cosa che lei dice, e ritengo che sia vera, potrebbe essere sufficiente, se ho capito bene ..., sostanzialmente faccio riferimento, per esempio, agli istituti alberghieri, è in stridente contrasto che non si possa istituire in un istituto alberghiero una sezione per il turismo. E' abbastanza originale, però lei dice: "No, non è detto che non si può fare, prima la Provincia deve aver razionalizzato". E' così? Cioè deve sopprimere un indirizzo che non è stato attivato, allora per chiarire, anche se non vogliamo approvare il mio l'emendamento che avvicina l'istruzione tecnica a quella professionale, basterebbe dire: "Un piano di offerta formativa che razionalizzi gli indirizzi di studio già autorizzati prima di istituire nuovi indirizzi nell'istruzione tecnica e liceale".
Se sostituiamo 'prima' con 'senza' non è lo stesso, perché con 'senza' non si possono istituire, con 'prima' invece se si sopprime poi si può, e questo vale ..., lo so che lo sanno, ma lo dobbiamo sapere noi che approviamo un atto, perché io non faccio l'insegnante. Se ho presentato questo emendamento è perché ho avuto degli input da alcuni istituti che interpretano l'atto come ho cercato di specificare e sembra un divieto assoluto a prescindere dalla programmazione della Provincia.
Sono disponibile anche a ritirare questo emendamento, sostituendo la parola 'senza' con le parole "prima di" istituire nuovi indirizzi, se lei è d'accordo la chiudiamo qui. Facciamo un sub emendamento. Può essere così? (...) Va bene.
Marco LUCHETTI. Non so se nel testo risulta organica la questione, bisognerebbe vederlo un attimo, se poi possiamo approfondire ...
PRESIDENTE. L'importante è capire la ratio che ispira l'eventuale nostro voto, se è chiara a tutti, compreso all'Assessore, poi in sede di coordinamento tecnico si può aggiustare tutto.
Marco LUCHETTI. Va bene.
PRESIDENTE. Quello che sostanzialmente lei ha detto nella relazione che io dal testo non capivo, è: "Solazzi sono d'accordo, prima però razionalizziamo perché ci sono indirizzi che non sono mai stati attivati, non funzionano, non vanno, allora prima di autorizzarne altri, anche di altro tipo, su cui c'è richiesta dal mercato, bisogna sopprime ed è onere delle Province farlo".
Sub emendamento 1/1 a firma del Consigliere Solazzi. Mettiamo in votazione il sub emendamento? No, dobbiamo cancellare la parola "senza" oppure ...
Marco LUCHETTI. Per chiarire, "prima di" istituire nuovi indirizzi non deve essere interpretato come la possibilità di razionalizzare senza sopprimere quelli vecchi.
Bisogna essere chiari da questo punto di vista e dire che se si istituisce, prima si sopprime, così razionalizzo, altrimenti la razionalizzazione può essere interpretata in tanti modi, la Provincia deve sapere esattamente che nel momento in cui va ad istituire un indirizzo deve sopprimere un altro che non serve.
Capito? E' in questi termini, per cui dopo lo vediamo.
PRESIDENTE. E' chiarissimo.
Marco LUCHETTI. Perché se no non razionalizzi mai, dire: "ho razionalizzato e adesso ci metto questo" non va.
PRESIDENTE. E' chiarissimo.
Il sub emendamento suona così "la parola 'senza' è sostituita dalle parole 'prima di'". L'ho firmo io, se passa questo sub emendamento decade l'emendamento che ho presentato.
Sub emendamento 1/1, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 1 a firma del Consigliere Solazzi. Decaduto
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di atto amministrativo n. 87 così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 710
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali e Cardogna (in qualità di Presidenti della III e VI Commissione)
"Legge regionale 14/2006 'Disposizioni sulla partecipazione della Regione Marche al processo normativo comunitario e sulle procedure relative all'attuazione delle politiche comunitarie' - proposta di atto amministrativo n. 81/14 (FSE) e proposta di atto amministrativo n. 82/14 (FESR)"
(Votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 710 dei Consiglieri Badiali e Cardogna in qualità di Presidenti della III e VI Commissione. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
PERSIDENTE. Si chiude qui il Consiglio regionale, però debbo farvi una comunicazione: la prossima seduta assembleare è fissata per il prossimo 2 settembre, risentiamoci, o meglio vi manderemo un'informativa perché dobbiamo valutare se ci sono atti urgenti o che ci concedono la possibilità di indire Consiglio in quella data.
La data del 2 viene confermata, salvo valutazione da parte dell'Ufficio di Presidenza di revocarla.
Manderemo un'eventuale comunicazione tramite e-mail e messaggio sul cellulare, la seduta verrà confermata, salvo valutazione da effettuarsi qualche giorno prima per vedere lo stato degli atti. Grazie.
Vi auguro buone ferie.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 12,50
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 166 del 29 luglio 2014. Do per letti i processi verbali delle sedute n. 164 del 17 luglio e n. 165 del 22 luglio, i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 431 in data 23 luglio, ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Camela, Natali, Pieroni, Latini, Romagnoli, Marinelli, Zaffini, Zinni, D'Anna, Eusebi, concernente: “Attività consultoriali: convenzione con soggetti privati e associazioni di volontariato”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali ai sensi dell'articolo 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 432 in data 25 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'anno 2013”, assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alle Commissioni assembleari I, III, IV, V, VI, al Consiglio delle Autonomie Locali e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro, per opportuna conoscenza;
n. 433 in data 25 luglio, ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Camela, concernente: “Interventi per il coordinamento dei tempi delle città e la promozione dell'uso del tempo per fini di solidarietà sociale. Modifica ed integrazione all'articolo 5 della legge regionale 13 novembre 2001, n. 27”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno;
n. 434 in data 29 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Approvazione delle modifiche all'intesa tra la Regione Umbria e la Regione Marche concernente il riordino dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche e modifica della legge regionale 25 novembre 2013, n. 40”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno.
E' stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 87 in data 22 luglio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema educativo marchigiano per l'anno scolastico 2015/2016”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007” (iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna).
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 708 della Consigliera Ciriaci: “Polizia Postale - Risorsa indispensabile a tutela dei cittadini e dei minori”;
n. 709 del Consigliere Latini: “Stanziamento risorse per la restaurazione e l'ampliamento del Pronto soccorso di Osimo”;
n. 710 dei Consiglieri Cardogna e Badiali (in qualità di Presidente della III e IV Commissione) “Legge regionale n. 14/2006 'Disposizioni della Regione Marche al processo normativo comunitario' - proposta di atto amministrativo n. 81/2014 e proposta di atto amministrativo n. 82/2014”.
Comunico, inoltre che ho provveduto, in data 22 luglio 2014, alle seguenti nomine:
decreto n. 22 "Collegio dei revisori dei conti della Società Sviluppo Marche S.p.A. (SVIM) – sostituzione di un componente supplente";
decreto n. 23 "Collegio dei revisori dei conti della Fondazione Orchestra regionale delle Marche. Nomina revisore effettivo".
Hanno chiesto congedo il Consigliere Bucciarelli e gli Assessori Giannini e Malaspina.
Sull'ordine dei giorno
PRESIDENTE. In Conferenza dei Presidenti dei Gruppi è stata accolta la richiesta di iscrivere al punto 4 bis la mozione n. 710. Se non ci sono richieste di intervento passiamo ...
Comunicazione ai sensi dell'art. 35, VI comma del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Grazie Presidente, voglio chiedere questo, ne abbiamo parlato ai Capigruppo, ma ritengo doveroso parlarne a microfono aperto: in seduta pubblica, la volta scorsa, sei, sette, otto Consiglieri, non ricordo il numero, ma un numero importante, fra cui il sottoscritto, hanno chiesto che la Giunta, in particolare vedo il Presidente Spacca e mi va benissimo, riferisse oggi in Aula in merito al tema del biogas, sull'inchiesta in corso, sul tema che sta interessando la Regione Marche in questo momento.
PRESIDENTE. Viene accolta questa richiesta, verrà fatta la relazione nella prossima seduta.
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, solo per chiedere all'Assessore, se è in grado, di rispondere anche alla mia interrogazione che è stata protocollata solo ieri. Chiedo che la mia interrogazione, la n. 1753, sia abbinata ad altre due che sono iscritte oggi, sempre se l'Assessore può rispondere, se non può, non fa niente, andrà al prossimo Consiglio. E' la numero 1753. Grazie.
PRESIDENTE. Bene, viene accolta la richiesta: alle interrogazioni 1740, 1741, 1744 abbiniamo la 1753.
Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Con il Consigliere Badiali abbiamo presentato ieri un'interrogazione a risposta orale urgente in merito ai nuovi danni che ha provocato questa nuova calamità che ha colpito le Marche, dal nord al sud della regione, ma in modo particolare la tromba d'aria ha colpito la città di Jesi.
Questa mattina non chiedo la risposta all'interrogazione, chiedo, e ringrazio sin d'ora l'Assessore e la Protezione civile - il dirigente della Protezione Civile tra l'altro segue sempre con grande professionalità tutte queste vicende che purtroppo toccano la nostra regione, e non soltanto - un'attenzione particolare su questa tromba d'aria che ha colpito il quartiere Minonna, in questa fase di segnalazione dei danni e nella possibilità stessa del reperimento delle risorse perché le famiglie che sono state colpite sono veramente in seria difficoltà. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Presidente, qui mi sembra che passi un po' troppo sotto traccia quello che sta avvenendo e mi meraviglio un po' che lo debba fare un Consigliere regionale, di maggioranza o di minoranza, ma non lo faccia, non ci sia una presa di posizione da parte della istituzione Regione.
Siamo sui giornali ogni giorno, additati come tra i peggiori furfanti che esistono, e tutto questo passa sotto silenzio. Presidente Solazzi, va bene che lei non è tra noi, però, forse, proprio per questo suo essere fuori dal contesto, sarebbe necessario prendere una posizione perché la responsabilità penale, lo ricordo a me stesso, è personale, però ognuno di noi a questo punto è perfettamente autorizzato, visto quello che sta succedendo, infatti qui c'è una proroga di indagini preliminari che non a caso andrà a scadere nell'imminenza di un periodo elettorale.
Siamo sicuri che un Procuratore che ci dice che è un atto dovuto a garanzia degli indagati, un po' pelosa come giustificazione, si sbrighi e non arrivi a febbraio, perchè potremmo arrivare tutti a febbraio.
Ritengo che, al di là delle parti, sia un qualcosa di non consentibile, qui non abbiamo più le scuse che avevamo prima perché c'era chi diceva sempre si e chi diceva sempre no per un ragionamento diverso. Questa è un altra cosa, per cui ognuno di noi, a mio avviso, deve muoversi personalmente perché sa quello che ha fatto. Potremmo aver fatto delle irregolarità, tutto quello che volete, però non è più consentibile questo, Presidente Spacca.
Non mi interessa che la Regione Marche, giustamente, si costituirà parte civile nei confronti di chi avrà fatto non so che cosa, a me interessa che qui ci sono delle persone che dovranno difendersi e devono difendersi, mi sembra, in un silenzio assordante perché ho sentito solo la voce del Consigliere Perazzoli che in un'intervista ha detto quello che tutti pensiamo. Ma non basta caro “Duca”, non basta, perché vi dico che di fronte a certi atteggiamenti, che sono anche a nostro favore, addirittura, un atto dovuto, c'è un'indagine dal 2008 al 2011 e a me arriva una comunicazione giudiziaria, scusate la gaffe, una proroga delle indagini per l'anno 2012.
Chi fa queste cose deve un attimo rendersi conto che non ha di fronte delle persone che devono fuggire dalle proprie eventuali responsabilità, qui vi anticipo che chiederò di essere interrogato immediatamente perché pretendo di essere interrogato e che mi si addebitino tutte le cose che non ho fatto. Invito tutti voi, al di là della vostra posizione personale, per l'istituzione, a fare la stessa cosa.
E' inutile cercare di mettere la testa sotto la sabbia come abbiamo fatto. Ricordo, Presidente, un colloquio con lei nel quale mi diceva: “Sono chiacchiere dei giornali” e sapevamo tutti tutto, tutti, e tutto questo significa soltanto dare ancora benzina.
A questo punto non sono più chiacchiere dei giornali, ma anzi c'è chi ci difende perché fa atti dovuti a nostra garanzia, allora ritengo, verso chi fa, chi ritiene di fare atti dovuti a nostra garanzia, di aiutare questi signori e di andargli a dire che cosa vogliono da noi, non tanto per noi stessi, anche per noi stessi, ma soprattutto per l'istituzione.
PRESIDENTE. Grazie Consigliere Natali. Sommessamente debbo aggiungere che, e faccio riferimento soltanto all'Ufficio di Presidenza poi a parte tutti gli altri interventi, sia io che il Vicepresidente Bugaro non abbiamo detto molte cose, ma una con grande chiarezza. Il fatto che si chieda la proroga di ulteriori 6 mesi ci dà la certezza che il rischio della fine delle indagini avvenga quando sia già cominciata la campagna elettorale. Sinceramente, auspicavo che questo non accadesse, l'ho sempre detto, l'ho detto dall'inizio, mi auguro che questa indagine abbia dei tempi brevi.
A dicembre sono più di due anni, mi sembra oggettivamente un tempo molto lungo ed eccessivo, però al di là delle dichiarazioni che ho fatto e che ha fatto il Vicepresidente Bugaro, con il quale peraltro ci siamo anche sentiti, dicendo che la cosa che in assoluto ci preoccupava di più era questa, pur essendo un atto che non presuppone nessuna colpevolezza, che non presuppone nessun rinvio a giudizio, che non presuppone nulla, non è certamente un avviso di garanzia, come purtroppo certa stampa ha denominato questa notificazione, pur essendoci tutto questo, è chiaro che nell'immaginario collettivo e per i non addetti ai lavori l'iscrizione in un registro degli indagati non è il massimo della pubblicità positiva che un legislatore possa pretendere nel momento in cui si avvicina la campagna elettorale.
Al di là di questo non c'è qualcosa che l'istituzione, il Presidente del Consiglio o della Giunta, possa fare se non, ripeto, come abbiamo fatto con molta nettezza, peraltro io l'ho fatto, chiedere che questi tempi siano compatibili con le esigenze di uno svolgimento democratico della consultazione elettorale.
Dopo di che, debbo dire che ognuno di voi ha cinque giorni di tempo per opporsi alla richiesta, che il Sostituto Procuratore fa al Gip, di allungamento delle indagini.
Le parole qui dentro servono a manifestare la disapprovazione o la perplessità, però questi sono atti personali, personalmente posso dirvi che chi ritiene nei cinque giorni può esternare attraverso un atto di opposizione alla richiesta che il Sostituto fa la Gip, motivandolo anche sulla base di queste ragioni e sulla base del fatto che un'indagine di questo tipo in due anni forse poteva essere anche conclusa. Però se mi consentite, e credo anche il Presidente della Giunta, più di questo non possiamo dirvi.
Ripeto anche perché c'è una notifica personale e c'è la possibilità di contrastarla attraverso la nomina di un legale motivandola nei cinque giorni dal momento della notifica della informativa stessa.
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Io non so a chi è arrivata, a chi non è arrivata, però questa non mi pare sia una questione rilevante, a chi è arrivata conteneva anche l'elenco degli altri destinatari, quindi è evidente che tutti quelli che sono contenuti lì sono destinatari, che un atto poi venga notificato in tempi diversi, per ragioni anche logistiche, è comprensibile, è normale, non è la prima volta che accade e non rileva perchè la possibilità di opporsi a quell'atto decorre dal momento della notifica che attiene a ciascun Consigliere, quindi, su questo non aprirei un contenzioso ideologico.
Sull'ordine del giorno
Ha la parola il Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Grazie Presidente. In qualità di relatore della proposta di legge n. 434, d'accordo con il correlatore Consigliere Bugaro e la Commissione Sanità, chiedo se è possibile, l'iscrizione d'urgenza dell'atto 434 che riguarda "Modifiche all'intesa tra la Regione Umbria e la Regione Marche concernente il riordino dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche e modifica alla legge regionale 25 novembre 2013, n. 40" che è stata interloquita al Ministero.
La Regione Umbria l'ha riadattata alle modifiche che il Ministero ha chiesto e noi dobbiamo riapprovarla. Siamo a fine estate ed andrebbe ad ottobre, chiedo se è possibile di inserirla all'ordine del giorno e discuterla. Grazie.
PRESIDENTE. Va benissimo. Risulta che è stata già approvata dalla Regione Umbria e siccome abbiamo l'obbligo di approvare lo stesso testo, se la Commissione ha esaurito il proprio lavoro, direi che la possiamo iscrivere al punto 3 bis, se l'Aula è d'accordo.
Se non ci sono altre richieste, andrei avanti con la trattazione dell'ordine del giorno.
Interrogazione n. 1420
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Giancarli
"Attuazione delle politiche agricole regionali in materia di organismi geneticamente modificati (OGM)"
(Rinvio)
Interrogazione n. 1668
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Chiusura del presidio Enel di Sarnano, conseguente penalizzazione dell'entroterra maceratese"
(Rinvio)
PRESIDENTE. Alle prime interrogazioni, la n. 1420 e la n. 1668, dovrebbe rispondere l'Assessore Malaspina, ma ha chiesto congedo in quanto impegnata per un incontro fuori sede, quindi, sono rinviate.
Interrogazione n. 1670
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Situazione di un'Azienda di Treia (MC)"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1670 del Consigliere Bucciarelli che ha chiesto congedo per la seduta odierna, quindi, l'atto è rinviato.
Interrogazione n. 1643
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Situazione pronto soccorso Ospedale pediatrico Salesi"
Interrogazione n. 1408
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Mancanza di primari al pronto soccorso di Torrette e del Salesi"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1643 del Consigliere Zinni e l'interrogazione n. 1408 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Iniziamo con alcuni dati che riguardano gli accessi al pronto soccorso pediatrico.
Per quanto riguarda l'anno 2013 ha garantito 23.660 accessi di cui 52 codici rossi, pari allo 0,2%, 2.330 codici gialli, pari al 9,8%, 15.970 codici verdi, pari al 67,4% e 5.000 codici bianchi, pari al 22%.
Rispetto agli anni precedenti si è avuta una riduzione degli accessi totali del 9%. Come si evince da questi dati la maggior parte degli accessi sono codici di bassa priorità e rappresentano ancora un uso improprio del pronto soccorso da parte degli utenti, che ovviamente, soprattutto nel caso dei bambini, preferiscono spesso rivolgersi alla struttura del Salesi anziché consultare il proprio pediatra di base.
La riduzione che si è verificata in questi ultimi anni, è il frutto di una maggiore collaborazione instaurata tra i medici del pronto soccorso del Salesi e i pediatri di libera scelta, anche se naturalmente questo è ancora insufficiente.
Relativamente alla richiesta di sapere quali siano le risorse assegnate, dentro il pronto soccorso pediatrico lavorano n. 7 medici su una dotazione organica di 8 e 17 infermieri. I tempi di attesa a cui si fa riferimento sono fortemente condizionati da quella che è la necessità di un miglior utilizzo del pronto soccorso da parte degli utenti e dalla concentrazione in alcuni giorni ed in alcune fasce orarie. Un flusso difficile da governare da parte dell'Azienda, ma è migliorabile attraverso l'integrazione con il territorio e con i pediatri di libera scelta con i quali si è elaborato e si sta lavorando in quanto lo sviluppo delle reti cliniche è punto focale della riforma che abbiamo introdotto e si concentra molto sullo sviluppo della rete clinica pediatrica che è al primo posto tra i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali per standardizzare ed implementare il pronto soccorso pediatrico. Naturalmente c'è un lavoro i cui criteri vanno condivisi con i pediatri e con i medici del pronto soccorso oltre che con l'Asur.
Per quanto riguarda la possibilità di incrementare di una metà il numero dei medici per il pronto soccorso, è una valutazione che sta dentro al lavoro che riguarda le reti cliniche e soprattutto che riguarda le cessazioni che sono previste nel 2014-2015 sapendo che, al di là delle risorse finanziarie, va tenuto conto del tetto di spesa che è determinato dalla legge vigente, oltre alla comparazione di eventuali bisogni presenti. Le due cose devono andare insieme.
Tuttavia c'è la disponibilità ed il lavoro che si sta facendo è quello di vedere se dentro questi vincoli che abbiamo è possibile implementare anche il numero dei medici che lavorano dentro questo pronto soccorso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. In realtà questa interrogazione è di un po' di tempo fa, ma torna di attualità anche rapportandola all'ipotesi di trasferimento, oramai in atto, del Salesi all'interno dell'area ospedaliera di Torrette.
Credo che dalla sua risposta, come al solito, si hanno parole sibilline, aperte, forse si, forse no, può darsi, vedremo, conteremo gli spiccioli per destinarli un po' di qua, un po' di là.
Assessore, di fronte ad un trasferimento che peraltro politicamente considero l'annullamento e l'azzeramento dell'Azienda ospedaliera del Salesi all'interno di Torrette, in un momento così delicato sapendo che da tempo è vacante il posto di primario, sapendo che c'è un intasamento risaputo, chiunque lo conosce sa la durata di attesa che c'è al pronto soccorso dell'ospedale Salesi, sapendo benissimo lo stress fisico delle unità lavorative che sostengono dei ritmi elevatissimi, ma evviva Dio, è possibile che lei e la sua Giunta non riusciate a fare una scelta politica nel campo sanitario annunciandola prima, invece di farla nascondendola? Possibile che lei non sia mai in grado di dire, lei deve ammettere, io non ci credo al Salesi, lei deve dire la verità: "Io sono d'accordo con Galassi, la nostra utenza è popolata da anziani, non ce ne frega niente di dare servizi di alta qualità ai bambini". Lei lo deve dire, deve avere il coraggio di dirlo, perché altrimenti non possiamo andare avanti così.
Noi abbiamo di fronte una realtà, quella del pronto soccorso del Salesi, che: a) va implementata; b) va tenuta distinta, dovrà essere decisamente distinta dal pronto soccorso di Torrette, dovrà rimanere separata, quindi andrà chiarito il ruolo del dirigente e andrà tenuto distinto e distante il pronto soccorso da quello di Torrette perché i bambini si trattano in un modo rispetto agli adulti. Infine bisogna implementare il personale per un motivo semplicissimo, trasferendolo all'interno dell'Azienda ospedaliera di Torrette aumenterà il lavoro perché fra l'incrocio con la mobilità attiva, la notorietà dell'Ospedale regionale ed il fatto che molte persone andranno a fare prestazioni sanitarie anche a Torrette, ci sarà un ingolfamento ed allora, da questo punto di vista, sono sconcertato che a fine luglio, quando già doveva essere fatto dai vostri clamorosi annunci il trasferimento del Salesi a Torrette, e che grazie a Dio è parzialmente rinviato, quanto meno per un'analisi più accurata di quello che deve esser fatto, non siete in grado di dirci come verrà confezionato il prodotto.
I casi sono due, o c'è malaffare della politica e lei lo vuole nascondere, oppure non siete in grado di prendere una decisione.
E' venuto il momento di prenderla perché l'ospedale Salesi è importantissimo per i nostri bambini.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
Interrogazione n. 1620
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Collegamento aereo Ancona/Falconara-Roma e viceversa"
Interrogazione n. 1655
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Aeroporto di Falconara, collegamento Ancona-Roma"
Interrogazione n. 1591
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Collegamento aereo con Roma"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1620 del Consigliere Giancarli, l'interrogazione n. 1655 del Consigliere Latini e l'interrogazione 1591 del Consigliere Marinelli, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. Le tre interrogazioni sono state presentate intorno a marzo quando si è verificata una problematica sul collegamento Ancona-Roma. Una problematica che è stata risolta, però voglio ricordare quello che è accaduto, considerato che era stata preparata una risposta puntuale, anche Aerdorica aveva seguito con particolare attenzione la vicenda per andare immediatamente a trovare una soluzione che poi ripeto è stata trovata.
Rispondo in maniera puntuale alle richieste che sono state fatte con queste tre interrogazioni ormai obsolete, ma non certo per colpa degli interroganti né della rispondente che si era per tempo adeguata alla risposta.
All'indomani della comunicazione dell'Enac, pervenuta in data 21 gennaio 2014 avente ad oggetto l'interruzione del volo Darwin Ancona-Roma a partire dal 30 marzo 2014, che aveva creato qualche problematica ed anche la nascita di queste interrogazioni, la società Aerdorica Spa ha subito adottato iniziative finalizzate a garantire il collegamento aereo fra Ancona-Falconara/Roma e viceversa. La società Aerdorica ha immediatamente contattato la compagnia Alitalia detentrice in co-sharing con Darwin del volo suddetto.
Quali erano le motivazioni per la sospensione del volo? L'interruzione del volo Ancona-Falconara/Roma da parte della compagnia Darwin si basava su specifiche normative europee che vietavano il "cabotaggio" di compagnie extraeuropee, e tale è Darwin, nei territori costituenti la Comunità economica europea. Cioè la Cee aveva preso dei provvedimenti rispetto ad alcune tipologie di compagnie aeree e noi siamo caduti in questa problematica. Immediatamente Aerdorica, insieme alla Regione ha preso contatti con Alitalia e come sapete dall'1 maggio i voli Ancona/Roma sono garantiti da Alitalia.
Ci sono quattro voli giornalieri adesso in estate, se andate a vedere l'orario dei voli del nostro aeroporto, sono quattro in entrata e quattro in uscita.
Voglio anche specificare che i voli sono partiti l'1 maggio, ma nel mese tra la cessione di Darwin e l'avvio con Alitalia, la compagnia di bandiera ha garantito il collegamento Ancona/Roma e su richiesta della Regione Marche la Darwin ha ottenuto una deroga a questa sospensione, quindi il volo nei fatti è stato garantito anche durante il mese di aprile.
Oggi ci sono quattro voli giornalieri garantiti dalla compagnia di bandiera Alitalia.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. La ringrazio Assessore per la risposta puntuale, come del resto ci aveva già anticipato.
Va bene il volo per Roma, chiedo solo se i quattro voli, quattro voli in entrata, quattro voli in uscita, sono sufficienti dentro un piano industriale adeguato al rilancio dell'aeroporto, comunque grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarasi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.
Erminio MARINELLI. Grazie. Intervengo soltanto per ringraziare l'Assessore di questa opportunità che le Marche hanno con i quattro voli, tenendo conto che questo collegamento è stato sempre un collegamento che ha subìto una serie di odissee, neanche odissea, odissee, guasti, disagi, atterraggi di emergenza, cancellazione voli, problemi su problemi sia con la Captair che con la Darwin.
Se noi parliamo di turismo, mi viene sempre da sorridere quando penso a Dustin Hoffman ed a tutti gli americani che dovevano venire, se non abbiamo un centro di raccolta a Roma o a Milano, non credo che questi potranno venire da Monaco, quindi mi auguro che questo collegamento ci sia, venga data una continuità perché la nostra compagnia di bandiera, Assessore, è un po' sbiadita. Probabilmente saremo colonizzati da qualche compagnia araba, per fortuna, tenendo conto che le nostre Marche piccole hanno necessità di avere collegamenti con città importanti, lo diciamo da tempo e nel frattempo la situazione provvisoriamente è migliorata con dei conti dell'Aerdorica sui quali è meglio sorvolare evitando qualsiasi commento.
Interrogazione n. 1280
ad iniziativa dei Consiglieri Acquaroli, Natali, Romagnoli, Silvetti
"Costi Asur"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1280 dei Consiglieri Acquaroli, Natali, Romagnoli, Silvetti.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Questa è una vecchia interrogazione, in verità risale al 2 agosto 2013, è passata all'ordine del giorno in questo momento e conteneva la richiesta di una serie di dati che riguardavano i costi delle Asur, delle Aree vaste, relative ai direttori e ad una serie di altre questioni che si riferivano all'anno 2012.
Per quanto riguarda questo anno nel conto economico dei tirocinanti e dei borsisti, cosa che si chiedeva, comprensivi di competenze, oneri ed Irap, le spese dall'Asur sono complessivamente pari ad 1.200.427,07 euro e risultano ripartiti territorialmente nella seguente misura:
Area vasta n. 1: 321.000 euro;
Area vasta n. 2: 397.000 euro;
Area vasta n. 3: 249.000 euro;
Area vasta n. 4: 83.000 euro;
Area vasta n. 5: 148.000 euro.
Per una più corretta comprensione di tale dato, però, appare opportuno precisare che in detto conto economico gran parte della spesa è da riferirsi alle borse di studio e ai relativi oneri per i medici partecipanti al corso di formazione specifica in medicina generale. Tale spesa, ammontante ad oltre 900.000 euro, viene appositamente finanziata con fondi finalizzati dalla Regione Marche.
Ai punti 2) e 3) si rimanda poi alle deliberazioni di Giunta di determinazione del trattamento economico per gli incarichi, si chiedeva a quanto ammontasse il trattamento economico degli incarichi del Direttore generale Asur e dei Direttori di Area vasta che espressamente prevedono il pagamento dei seguenti emolumenti:
Area vasta n. 1: 128.000 euro lordi;
Area vasta n. 2: 130.000 euro lordi;
Area vasta n. 3: 130.000 euro lordi;
Area vasta n. 4: 128.000 euro lordi;
Area vasta n. 5: 130.000 euro lordi;
Poi si chiedeva il monte complessivo degli emolumenti relativi al Direttore sanitario, Direttore amministrativo e Direttore generale Asur che sono complessivamente 403.000 euro ovviamente suddivisi in tre che sono circa 130 che si riferiscono anche ai direttori di area vasta.
Sul punto n. 4 dell'interrogazione si evidenzia che i costi per affitti passivi, perché si chiedeva anche quanto pagavamo di affitto, quanto l'Asur pagava di affitto, ammontano a 3.522.000 euro e che le strutture acquisite mediante tale tipologia di contratto sono utilizzate per fini istituzionali propri dell'Azienda Asur.
Per quanto riguarda gli introiti da fitti attivi nel corso del 2012 è stata incassata la somma di 636.921 euro. Questo importo, derivante dall'affitto dei beni immobili disponibili di proprietà dell'Azienda, nell'ultimo anno si è ridotto sensibilmente per dare seguito al processo di dismissione del patrimonio disponibile disposto dall'art. 35 della legge regionale 18/2009.
Queste sono le cifre che il Consigliere Acquaroli credo chiedesse insieme ai colleghi.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Mi dispiace interrompere la graziosa conversazione che vedo con il Presidente, ... Presidente non le ho detto niente, le ho detto soltanto che abbiamo osservato tutti con cortesia e simpatia una cortese conversazione che c'era e che continua.
Assessore mi scusi, le chiedo la sua relazione perché i numeri non sono per noi. Personalmente ho un cultura umanistica, i numeri li ho sempre digeriti male, però ne approfitto per due notizie. La prima è questa: ho chiesto i dati della mobilità attiva dell'anno 2013 mi rimandano di settimana in settimana, di dieci giorni in dieci giorni, non so cosa è successo, o non c'è più la mobilità attiva e dovrebbe essere ancora più facile darmeli a quel punto o se invece è aumentata sono disposto anche ad attendere perché sarei contentissimo. Mobilità attiva, parlo di mobilità in genere, nel rapporto mobilità attiva mobilità passiva, mobilità attiva Area vasta per Area vasta, andando a vedere anche quali centri, in ogni singola Area vasta, traggono la mobilità attiva.
Al di là di questo, mi affido anche al suo intervento, faccio presente a chi ancora non lo ha letto che stamattina appare sul giornale che il dottor Ruta è stato reintegrato nel servizio. C'è una sentenza di primo grado in cui gli è stata riconosciuta la reintegra nel servizio e risarcimento danni. Vorrei sapere, non oggi ci mancherebbe Assessore, perché è notizia di stamattina sul giornale, se è possibile, come ci si muoverà rispetto a quell'emendamento a sua firma con cui nel bilancio 2013 fu smezzata una situazione, ed oggi ce lo possiamo dire, solo ed esclusivamente per vanificare un rapporto contrattuale che invece oggi vi è tornato davanti.
Vorrei che magari nel prossimo Consiglio, a bocce ferme, passate le ferie, riposate le membra, lei ci riferisca qualche cosa.
Interrogazione n. 1683
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali
"Sede della Polizia di Jesi"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1683 dei Consiglieri Giancarli, Badiali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.
Paola GIORGI. Grazie Presidente, con riferimento all'interrogazione in oggetto e tenuto conto della assoluta mancanza di competenza amministrativa da parte della Regione Marche in materia, abbiamo avanzato una specifica richiesta presso il Comandante del Compartimento di Polizia Stradale "Marche" per avere delle informazioni.
Le informazioni che ci sono state fornite sono le seguenti.
I lavori di realizzazione del nuovo Commissariato della Polizia di Stato e del distaccamento della Polizia Stradale sono coordinati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, sede distaccata di Ancona. La progettazione e la realizzazione del primo stralcio vennero affidate nell'anno 2010 con la conseguente e successiva realizzazione di tutte le strutture in cemento armato, del piano interrato e di parte del primo piano, restando escluse dall'appalto principale tutto il secondo piano, tutti gli impianti e la sistemazione del perimetro.
Grazie al ribasso d'asta ottenuto in sede di gara, si sono rese disponibili risorse per effettuare tutti i lavori di completamento del primo piano, destinato agli uffici, che dovrebbero terminare entro l'estate di questo anno.
Mancano, allo stato attuale, le poche risorse finanziarie necessarie per completare i lavori al secondo piano che però è destinato, come da progetto, ad alloggi e foresteria.
Queste sono le informazioni che ci sono pervenute.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Si, anche a nome del Consigliere Badiali, intanto ne approfitto perché nell'interrogazione precedente l'Assessore Giorgi mi chiedeva, rispetto ad una mia affermazione, se intendevo avanzare una nuova interrogazione. Rimango fermo a quanto ho detto prima, ovvero grazie all'Assessore per la risposta puntuale e, dal mio punto di vista, quattro voli in entrata e quattro in uscita sono sufficienti, intendevo dire collocati dentro il piano industriale, e non ho ragione per avanzare un'ulteriore interrogazione.
Quanto a questa interrogazione, la ringrazio perché è vero come dice l'Assessore Giorgi che non abbiamo competenza in materia, perché si tratta di competenza dello Stato, però su questo, l'Assessore, sa benissimo che c'è un interesse generale che prevale sempre. C'è un sistema Regione autonomie che ha la responsabilità del governo del territorio e tra l'altro siamo in una fase in cui le Regioni dovrebbero anche in qualche modo sostituire quello che è lo stesso Senato della Repubblica, quindi, siamo in un momento istituzionale anche favorevole. Al di là di quella che è la riorganizzazione delle articolazioni dello Stato, c'è questo fatto della responsabilità delle nostre comunità e della comunità, quindi, la ringrazio per avere acquisito queste informazioni dagli organi competenti. Sono informazioni che da un lato ci fanno dire "il cantiere è aperto" e dall'altro c'è qualche preoccupazione perché le risorse non sono sufficienti.
Forse, cogliendo il fatto di questa interrogazione, se la Giunta regionale intende avanzare una nota al Ministero o ai Parlamentari marchigiani, a entrambi, potrebbe essere di aiuto, di stimolo, per completare un'opera pubblica e per far si che non ci sia un'incompiuta, dall'altro sappiamo che dentro quell'opera pubblica si va a fornire un grande servizio alla città di Jesi ed alla Vallesina e si garantisce un diritto importante come quello della sicurezza. Grazie Assessore.
Interrogazione n. 1438
ad iniziativa dei Consiglieri Natali, D'Anna
"Problemi amministrativi Area vasta 1 e Azienda ospedaliera Marche nord"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1438 dei Consiglieri Natali e D'Anna.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Anche questa Presidente è una interrogazione datata qualche mese fa, risale all'ottobre 2013, quindi probabilmente alcuni fatti sono superati, ed è articolata per una serie di punti.
In merito al primo punto ci basiamo su relazioni fornite, visto che sono state chiamate in causa entrambe le aziende, cioè l'Asur e, per conto dell'Asur, l'Area vasta n. 1 e dall'Azienda ospedali riuniti Marche nord.
A seguito dei fatti accaduti l'Area vasta 1 ha attivato le seguenti misure ed ha emanato disposizioni per il fatto specifico contestato e per la verifica e la revisione delle procedure interne aziendali:
1) è stata istituita immediatamente un'indagine amministrativa interna volta a verificare la posizione della dottoressa, qui ci sono solo le iniziali, e le procedure operative adottate dai dirigenti medici per la certificazione necroscopica distrettuale;
2) la sospensione di questa dottoressa dall'esercizio del pubblico servizio di medico necroforo, per il periodo di due mesi, già disposto medio tempore fin dal suo rientro in servizio in data 5 luglio 2013;
3) è stato attivato procedimento disciplinare nei confronti della dottoressa per i fatti in oggetto, terminato in data 4 ottobre 2013 con l'erogazione della sanzione della sospensione del servizio per 10 giorni, nelle more della definizione del procedimento penale in corso;
4) è stato istituito un gruppo di lavoro per la definizione della procedura unica di polizia mortuaria e per l'omogeneizzazione della modulistica in uso nell'Area vasta 1, ai sensi dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 285 del 10 settembre 1990;
5) si sono prese disposizioni di servizio per il rispetto dei requisiti essenziali della visita necroscopica. In particolare si è ribadita l'importanza che tale accertamento medico debba essere effettuato prima della vestizione, al fine di poter dar seguito a tutte le rilevazioni del caso. L'importanza della presenza della certificazione necroscopica della data, dell'ora e del luogo di esecuzione della visita necroscopica; dei dati anagrafici del cadavere, compresa la residenza; dell'orario della constatazione di decesso e del nome del medico che lo ha constatato; della modalità di rilevazione della realtà della morte (analisi dei fenomeni abiotici consecutivi); la specifica della tempistica di chiusura del feretro (entro le 24, 48 ore o se anticipato c'è la specifica delle motivazioni), e l'identificazione di eventuali indizi di morte dipendente da reato o di morte violenta;
6) c'è stata l'adozione con una determina del protocollo operativo redatto dal gruppo di lavoro per le attività di polizia mortuaria territoriale ed ospedaliera nell'Area vasta 1, con contestuale aggiornamento dell'elenco dei nominativi dei medici necroscopici;
7) c'era stata la programmazione di corsi di formazione rivolti a tutti i medici necroscopici dell'Area vasta 1 e agli altri sanitari coinvolti nelle attuazione del regolamento di polizia mortuaria (medici di continuità assistenziale, medici del 118, medici di medicina generale ed ovviamente medici ospedalieri) con lo scopo di rinnovare gli elementi qualitativi della loro attività dando conoscenza e diffusione capillare del nuovo protocollo operativo in tema di polizia mortuaria e della nuova modulistica rivista e unificata.
In merito al punto b) dell'interrogazione il Direttore di Area Vasta precisa che la visita necroscopica, ex articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 285 del 1990, è una prestazione medico legale di primo livello che, in relazione alle esigenze territoriali e di personale della singola realtà locale, può essere espletata anche da personale non specialista afferente al Distretto.
Il Direttore di Area vasta fa presente inoltre che, non appena terminato il processo di riassetto delle reti cliniche, come previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n. 1345 del 2013, l'Area vasta 1 nell'ambito della successiva riorganizzazione territoriale/distrettuale procederà alla formalizzazione dell'unità operativa complessa di medicina legale nel rispetto della deliberazione di Giunta n. 551 del 2013 e della determina del Direttore generale dell'Asur sempre del 2013.
Si aggiunge relativamente al rispetto delle disposizioni contenute nella deliberazione di Giunta regionale n. 1526 del 1997 che: l'articolo 24, V comma, della legge regionale n. 26 del 17 luglio 1996 stabilisce che "la Giunta regionale individua le prestazioni e le funzioni di competenza del medico legale ed approva le modalità organizzative idonee alla erogazione unitaria delle stesse sia in sede ospedaliera che extraospedaliera"
In base a tale mandato la deliberazione n. 1526 del 9 giugno 1997 relativa all'organizzazione delle attività di medicina legale e definizione delle funzioni delle prestazioni medico legali nelle aziende sanitarie, declina funzioni ed organizzazione delle prestazioni da erogare.
Nel merito la deliberazione di Giunta regionale in questione anticipa la necessità, negli anni consolidatasi, di una organizzazione che preveda più livelli di erogazione delle prestazioni, quelle di base più diffuse nei territori, quella di più alta complessità in bacini territoriali più vasti.
La deliberazione prevede infatti un unico terzo livello per ciascuna provincia, realizzato attraverso la istituzione di un servizio di medicina legale diretto da un dirigente medico di secondo livello posto nell'allora Asl capoluogo di provincia. Tale collocazione rispondeva e risponde anche ad esigenze normative nazionali che per alcune tipologie di Commissioni Medico legali prevedono sedi provinciali (patenti speciali, cecità e sordità).
Con riguardo alla specifica applicazione della suddetta deliberazione di Giunta regionale da parte dell'Asl n. 1 poi divenuta Zona territoriale 1 e oggi Asur Area vasta 1, si conferma che il previsto servizio di medicina legale con direttore di struttura complessa non è mai stato istituito e la organizzazione delle funzioni medico legali sono ad oggi strutturate, per il territorio di Pesaro, all'interno del Dipartimento prevenzione.
Negli anni le varie criticità nell'erogazione delle prestazioni medico legali in tale territorio sono state anche in passato segnalate dalle strutture regionali dell'Assessorato alla salute alle Direzioni nel tempo susseguitesi. L'ultima segnalazione è avvenuta in una nota dell'Assessore alla salute dell'aprile 2013 indirizzata al Direttore di Area Vasta 1 dell'Asur, a tale segnalazione la direzione dell'Area Vasta che ha risposto nel giugno 2013 relativamente all'attivazione del piano di emergenza volto ad istituire i requisiti di trasparenza e di tracciabilità previsti dalla norma nazionale regionale con modifiche apportate alla legge 189 del 2012; la cessazione al 31 luglio 2013 delle convenzioni con strutture private non accreditate prive dei predetti requisiti.
La stessa azienda ha inoltre dato mandato agli uffici preposti di disporre la proroga tecnica delle convenzioni in essere con le sole strutture private non accreditate, in possesso dei requisiti di tracciabilità previsti transitoriamente nelle more del comportamento della procedura di interpello in capo all'Asur per l'acquisizione di spazi ambulatoriali ai fini della locazione.
L'azienda ospedali riuniti Marche nord è pertanto a regime rispetto alle disposizioni del quadro normativo vigente e rispetto all'efficacia del sistema dei controlli adottati. Peraltro lo schema organizzativo relativo all'attività libero professionale di quest'azienda, nel quale sono inseriti tali sistemi di controllo, è stato oggetto di approfondita ispezione ministeriale condotta dal Mef nel marzo 2012 con esito positivo e senza rilievi da parte della Corte dei Conti.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Assessore mio anche qui avrò bisognoso della sua relazione perché in quantità sesquipedale lei ci ha colorato, ed in sostanza quello che veniva denunciato, che era quello che si è letto sui giornali, attesta che nella sua area di provenienza, nell'area di provenienza di tutti gli Assessori alla salute degli ultimi anni, c'è un'enclave, cioè non c'è un'intramoenia, c'è un'extramoenia, cioè avete i regolamenti per conto vostro.
Nella povera Area Vasta 5 c'è una unità operativa complessa di medicina legale, come possiamo pensare che la stessa cosa non ci sia nell'Area Vasta 1? Come è possibile? E' possibile! Si può fare! Ci avete parlato di Asur, sistema Asur come sistema che rende omogenea la sanità sui territori, a parte che questa omogeneizzazione quantitativamente non c'è mai stata e qualitativamente neanche, ma non c'è neanche nel metodo. Usate sistemi diversi per cui c'è la medicina legale all'unità operativa complessa in Ascoli nell'Area Vasta 5 e non c'è nell'Area Vasta 1. Vi rendete conto di che significa non dare all'unità operativa complessa la medicina legale? Imbrogli di ogni genere! Le famose pompe funebri, tanto ormai siamo in questo argomento, vi immaginate i soldi che incassano per andare a fare le visite dei morti quando il medico non ci va? Che rapporti hanno con il medico che evita di andarci perché non ha un'unità operativa complessa che gli sta sopra?
Quando mi hanno fatto presente questa realtà sono trasecolato, fino a che non mi hanno dimostrato, prima di fare l'interrogazione, che era così, se no non gliela avrei fatta, e lei mi ha confermato che è così. Nell'Area Vasta 1, ai confini della Romagna, questo non conta poco, succedeva questo.
Ora lei mi dice che ci sono delle ispezioni in corso, c'è stato questo, c'è stato questo, ma mi chiedo e le chiedo: se non ci fosse stato l'arresto di una persona e tutto quello che è esploso, ci sarebbero stati questi interventi da parte della sanità regionale, della direzione dell'Area Vasta 1, per eliminare questi piccoli disservizi, come dire, queste sdrucinature, queste slabbrature, queste quisquilie?
Ritengo che su cose del genere si debba valutare l'operato del Direttore generale, non su altro, perché poi i bilanci sono come quella famosa pelle di quell'altrettanto famosa parte del corpo, si stirano, si tirano, si allungano tanto.
Le nostre valutazioni sono queste, quando voi dite che qualcuno ha raggiunto gli obiettivi e gli date tanti premi, le valutazioni sono queste, davanti ad una cosa del genere, caro Assessore, politicamente lei stava coprendo, fino a che non sono venute fuori queste notizie, una situazione di illegittimità, se non di illegalità.
Basterebbe molto meno per mandare a casa delle persone, Assessore. Belle, brutte, intelligenti, non intelligenti che siano, sbaglio? Questa è la domanda per cui poi ci indigniamo quando andiamo sui giornali per giorni e giorni, perché 500 euro al mese qualcuno invece di spenderle con la lampadina storta le ha spese con il paralume girato.
Queste sono le cose che fanno male alla Regione Marche. Queste sono le cose che fanno indignare i cittadini e come diceva il Consigliere Marangoni che mi ha sottoposto un articolo che ha fatto in merito al mio intervento di prima sull'indagine per le spese dei gruppi, è facile buttare la croce contro noi poveri deficienti che andiamo sulla stampa e nascondere poi la polvere sotto il tappeto quando si tratta di coprire delle persone che non sono state elette da nessuno, che sono state nominate, non sappiamo neanche con quanta legittimità, che prendono degli stipendi che sono il triplo di quelli che prendiamo noi e che dopo l'arresto di qualcuno si accorgono che devono far fare le ispezioni.
Assessore mi affido alla sua sensibilità ed al suo decoro.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Interrogazione n. 1551
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Acacia Scarpetti, Bucciarelli
"Situazione economica e finanziaria del Consorzio Zone Imprenditoriali della Provincia di Ancona (ZIPA)"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1551 dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Acacia Scarpetti, Bucciarelli, però l'Assessore Giannini è assente.
Interrogazione n. 1733
ad iniziativa dei Consiglieri Bugaro, Carloni, Silvetti, Massi
"Ospedale Inrca"
Interrogazione n. 1737
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Realizzazione nuovo Inrca di Camerano"
Interrogazione n. 1729
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Crisi della ditta costruttrice del nuovo Inrca: a rischio i tempi di realizzazione del nuovo Inrca"
Interrogazione n. 1747
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Blocco dei lavori per il nuovo ospedale Inrca di Ancona"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1733 dei Consiglieri Bugaro, Carloni, Silvetti, Massi, l'interrogazione n. 1737 del Consigliere Pieroni, l'interrogazione n. 1729 del Consigliere Latini e l'interrogazione 1747 del Consigliere Bucciarelli, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Queste sono tutte relative alla crisi della ditta costruttrice e del blocco dei lavori che ne è derivato per l'ospedale Inrca di Ancona.
Ai sensi del decreto legislativo n. 163/2006 (Codice dei contratti pubblici), le imprese che hanno in corso o sono state ammesse alle procedure concorsuali non possono partecipare alle procedure per l'affidamento di appalti pubblici di lavori.
Qualora l'evento si verifichi a contratto in corso di esecuzione, si produce la risoluzione del rapporto.
La situazione di ammissione alle procedure concorsuali deve risultare da certificati od atti facenti prova indiscutibile circa l'effettivo prodursi dell'evento ostativo all'aggiudicazione o risolutivo del contratto.
Ne consegue che presunte "voci" circa difficoltà economiche della Cooperativa, ammesso e non concesso che siano realmente circolate, qualora non supportate da riscontri documentali a finalità certificatoria, non avrebbero consentito l'esclusione della stessa dall'aggiudicazione.
In data 11 luglio 2014 è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 159, il decreto del Mise di ammissione della ditta alla procedura concorsuale denominata liquidazione coatta amministrativa.
Ai sensi dell'art. 140, del decreto legislativo n. 163/2006, l'ammissione alla procedura determina la risoluzione del contratto con facoltà per l'amministrazione di procedere allo scorrimento della graduatoria, formata in applicazione della sentenza del Consiglio di Stato n. 419 del 28 gennaio 2014. Ciò al fine di stipulare un nuovo contratto di affidamento.
Allo scopo, gli uffici della Giunta regionale hanno inviato, in data 16 luglio 2014, al commissario liquidatore della ditta, lettera di avvio del procedimento per la risoluzione del contratto, nel rispetto di quanto previsto dalla legge n. 241/1990.
II termine per la conclusione del procedimento è fissato per l'1 settembre 2014; pertanto, entro la prima settimana del mese di settembre del corrente anno, verrà assunta la decisione definitiva.
Si reputa quindi che, avvalendosi delle possibilità previste dal Codice dei contratti pubblici, vi siano le condizioni per pervenire, in tempi ragionevoli, alla prosecuzione dei lavori di realizzazione del nuovo ospedale appaltati alla ditta.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie Presidente. Credo che la risposta dell'Assessore sia esauriente anche se direi sintetica per quanto riguarda la particolarità della procedura relativa alla ditta che, come tutti sappiamo, è incappata in una committenza non pagata che ha determinato la quasi chiusura della sua attività attraverso la procedura concorsuale del concordato preventivo, ma che sostanzialmente non era in qualche modo prevedibile al momento della gara.
Era necessario Assessore, soprattutto per quanto riguarda i tempi della realizzazione dell'Inrca nuovo ospedale di rete, confermare che quella procedura va avanti perché soltanto attraverso la certezza dell'espletamento complessivo di quello che è stato il procedimento in essere e, quindi l'applicazione e l'attuazione della graduatoria si potrà, in qualche modo, confermare, esclusi i tempi che sono ormai morti, legati alla risoluzione della valutazione della graduatoria stessa fra primo e secondo arrivato, e quello che è importante è lo scorrimento nel caso che il soggetto, come nel caso della ditta, non sia più in grado di realizzare il nosocomio.
Vorrei segnalare, per quanto riguarda l'applicazione e l'attuazione che lei ha specificato e confermato essere o sarà in corso, l'opportunità di togliere di mezzo dubbi e perplessità circa il completamento dell'ospedale inteso soprattutto come non più variazione del progetto.
Dico questo perché le contestazioni, i dubbi o le critiche al progetto - così come è stato approvato in sede di esecutivo, le confermo quello che riguarda la parte dell'ospedale di rete - ed i tempi non ci consentono più di tornare sopra se non ad espletamento effettivo di questa fase, quindi realizzazione di questi lavori perché altrimenti rischiamo di trovarci di fronte ad un'enorme incompiuta ed anche quello che stamattina è apparso sulla stampa, cioè la necessità di rafforzare l'Inrca o gli ospedali presenti nella zona in attesa della definizione del nuovo nosocomio, va a detrimento di una scelta regionale che è quella di poter completare, nell'arco 2017-2018, questa struttura che significherebbe anche, al di là, ripeto, della valutazione di merito, un risparmio generale di spesa.
Chiedo che sia confermato, non solo attraverso la risposta a questa interrogazione, ma anche attraverso i mezzi di stampa, che non si modifica l'impostazione progettuale e che i tempi che si perdono, i tempi ulteriori, sono soltanto per l'assegnazione al soggetto interessato, arrivato nella graduatoria subito dopo la ditta, dei lavori, altrimenti si protrarranno le energie e un'altra fase temporale in modo negativo e tutto si rivelerebbe, direi, in maniera caotica prima ancora che negativa, in maniera non più certa e ammissibile per quanto riguarda questo importante progetto che ha preso avvio dal 2007, quindi, sono ormai sette anni che attende una definizione ed ha dalla sua parte anche la possibilità di un finanziamento molto importante.
Interrogazione n. 1740
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Comi
"Gravissimi episodi di maltrattamenti presso la struttura di accoglienza per ragazzi autistici "Casa di Alice" di Grottammare"
Interrogazione n. 1741
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Casa di Alice di Grottammare"
Interrogazione n. 1744
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Richiesta chiarimenti inerenti i fatti accaduti in "Casa di Alice" di Grottammare: sul progetto educativo finanziato, sulla Cooperativa sociale di San Benedetto, sui mancati controlli"
Interrogazione n. 1753
ad iniziativa della Consigliera Bellabarba
"Sulla questione relativa ai fatti accaduti alla "Casa di Alice" e relative verifiche e controlli nei Centri diurni socio educativi riabilitativi autorizzati dalla Regione Marche"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1740 dei Consiglieri Busilacchi, Comi, l'interrogazione n. 1741 del Consigliere Pieroni, l'interrogazione 1744 del Consigliere Massi e l'interrogazione n. 1753 della Consigliera Bellabarba, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Viventi.
Luigi VIVENTI. La struttura riabilitativa per disabili di Grottammare è regolamentata dalla legge regionale n. 20/2002 per quanto riguarda i requisiti strutturali e organizzativi. Per ciò che concerne invece i finanziamenti regionali occorre far riferimento alla legge regionale n. 18/96.
La struttura, il centro, come lo volete chiamare, attualmente ospita 12 utenti, di cui 10 con disturbi dello spettro autistico.
Bisogna evidenziare che questa Regione, questo è un dato di fatto, è la prima Regione in Italia che si fa carico in maniera organica della problematica dell'autismo a partire da una deliberazione di Giunta regionale n. 1891/2002 relativa al progetto "L'autismo nelle Marche: verso un progetto di vita", sino ad arrivare alla decisione assunta dalla V Commissione consiliare il 21 luglio scorso, in cui è stata approvata la proposta di legge sull'autismo, anticipando così anche la stessa legislazione nazionale.
Per quanto concerne il problema dell'autorizzazione e del controllo delle strutture sociali, la competenza è in capo ai Comuni. Per questa specifica tipologia, inoltre, il controllo è in carico anche ad alcune strutture sanitarie denominate UMEE/A, unità multidisciplinari dell'età evolutiva/adulta.
La Regione Marche può anche effettuare controlli autonomi e ciò avviene esclusivamente su segnalazione di soggetti terzi. Nel caso specifico della struttura della Casa di Alice di Grottammare non sono mai giunte al servizio competente segnalazioni al riguardo, né per la scorretta gestione né per il mancato rispetto dei requisiti strutturali e professionali previsti dalla normativa.
Occorre inoltre ricordare che anche i NAS effettuano periodici sopralluoghi e controlli sulle strutture sociali e socio-sanitarie della regione e inviano i verbali a tutti i soggetti pubblici interessati, ivi compresi i servizi regionali. Anche in questo caso non è mai giunta alcuna segnalazione critica sulla Casa di Alice.
Per ciò che riguarda infine le competenze professionali del personale operante nella struttura, si evidenzia che i controlli sono effettuati, all'atto del rilascio dell'autorizzazione, da parte del Comune e della Commissione di autorità sociale prevista dalla citata legge regionale 20 del 2002. Ogni anno il titolare della struttura deve inviare al Comune apposita certificazione sulla permanenza dei requisiti strutturali e organizzativi. In caso di appalto del servizio, l'accertamento dei requisiti di legge è effettuato dall'ente pubblico che gestisce la procedura di gara.
Riguardo infine alle eventuali azioni in sede giurisdizionale contro la cooperativa di San Benedetto del Tronto, che ha in gestione la Casa di Alice, la Regione si riserva, alla conclusione delle indagini, di intraprendere tutti i provvedimenti che sono di propria competenza.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Ringrazio l'Assessore. L'interrogazione è stata depositata subito, all'indomani della nota vicenda e nel frattempo abbiamo anche indetto una seduta della Commissione all'interno della quale abbiamo svolto una audizione su questo tema, la risposta che gentilmente l'Assessore oggi ci ha dato, va ad integrare quello che abbiamo già sentito in Commissione, quindi attendiamo lo svolgersi delle vicende anche di natura processuale.
Da questo punto di vista e dal nostro punto di vista, cioè quello dei controlli della Regione, come lei dice, è utile effettuare tutti i sistemi di controllo e di verifica su tutte le strutture regionali accreditate, specie quando si tratta di servizi erogati ai cittadini più deboli, rispetto al quale non possiamo lasciare che sia solamente l'organo giudiziario ad occuparsi di eventuali incidenti come in questo caso, ma deve esserci anche un controllo di qualità dei servizi erogati che devono essere sempre monitorati da parte di chi programma questo genere di servizi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Viventi per aver dato delle risposte però molto circostanziate riferite soprattutto alla questione della Casa di Alice e del centro di Grottammare.
La mia interrogazione partiva da quel caso, ma allargava le richieste di verifica, di approfondimento a tutta la regione, ad altri centri di questo tipo che esistono, quindi, mi scuso perché la mia interrogazione è stata accorpata, ma forse l'Assessore non ha elementi sufficienti per rispondere oggi.
Non so se mi riservo di ripresentarla.
Facciamo così la ripresento in modo che l'Assessore abbia l'opportunità di rispondere in modo più completo (...) perfetto. Va bene. Grazie.
Proposta di legge n. 417
ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli
"Disposizioni per l'attuazione degli articoli 14, comma 1, lettere b) e f), e 47 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 'Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni'. Modifiche alla legge regionale 17 dicembre 2012, n. 41 'Norme per la pubblicità e la trasparenza della situazione patrimoniale dei componenti gli organi della Regione, dei titolari di cariche in istituti regionali di garanzia e di cariche direttive in enti o società'"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 417 dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Colleghi, la legge regionale 17 dicembre 2012 n. 41 è stata adottata per dare attuazione al decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174 e alla legge 441 dell'82 .
La presente proposta che si compone di 4 articoli recepisce le disposizioni della Civit che è la Commissione indipendente per la valutazione e la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, recepisce appunto le disposizioni di questo organismo rivolte ai componenti degli organi statutari della Regione soprattutto in particolare per quanto concerne il procedimento per l'erogazione delle sanzioni pecuniarie.
L'articolo 2 della proposta prevede che entro un mese dall'elezione del Presidente della Giunta regionale, i Consiglieri, gli Assessori non Consiglieri, trasmettono alla Segreteria generale dell'Assemblea il proprio curriculum, ed il comma due dispone che detti soggetti, quindi i Consiglieri, gli Assessori, gli Assessori non Consiglieri, eccetera, devono rendere una dichiarazione sul mancato consenso dei propri familiari a presentare le dichiarazioni dei redditi e quant'altro, ed essendo familiari, questa è una piccola considerazione mia, di noti delinquenti si presume siano anch'essi delinquenti.
A parte gli scherzi, l'articolo 3 risponde in maniera puntuale alle osservazioni della Civit per quanto concerne il procedimento per l'erogazione delle sanzioni pecuniarie qualora detti personaggi sopra citati non adempiano scrupolosamente a questi pesanti adempimenti.
L'articolo 4 detta le disposizioni finanziarie.
E' una legge di adeguamento alle norme nazionali a cui ci adeguiamo scrupolosamente.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.
Francesco MASSI. Abbiamo condiviso fin dall'inizio la proposta dei colleghi dell'Ufficio di Presidenza, il percorso in Commissione è stato approfondito. E' l'ennesimo atto di trasparenza e auto trasparenza che si fa, dovuto, con immenso piacere. Ho consigliato a mia zia 94 enne di registrare anche il gatto, tante volte fosse un gatto di lusso, ci potrebbe essere qualche problema, comunque siamo orgogliosi di aver prodotto insieme, in Commissione, questo atto che oggi approviamo, quindi, anche come relatore di minoranza sono d'accordo.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 417. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 434
ad iniziativa della Giunta regionale
"Approvazione delle modifiche all'intesa tra la Regione Umbria e la Regione Marche concernente il riordino dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche e modifica alla legge regionale 25 novembre 2013, n. 40"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 434 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.
Fabio BADIALI. Presidente si poteva andare avanti anche con la votazione, nel senso che è un atto conosciuto.
Questo protocollo d'intesa tra l'Umbria e le Marche l'abbiamo portato in Consiglio circa sei, sette mesi fa, ed il Ministero della salute ha impugnato diversi articoli in forma non sostanziale, ma marginale.
Per questo la Regione Umbria ha riapprovato l'atto con le modifiche chieste dal Ministero e noi ci adeguiamo a quello che è stato sottoscritto e sottinteso con il Ministero e con la Regione Umbria, in quanto siamo parte integrante di questo documento ed i due Presidenti hanno firmato l'intesa e l'accordo di ricevimento delle osservazioni da parte del Ministero.
Sono osservazioni marginali non sostanziali, ma che devono essere fatte.
Mi fermo qui senza dire quali sono perché sarebbe una cosa lunga. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Bugaro.
Giacomo BUGARO. Non aggiungo altro rispetto a quello che ha detto il collega di maggioranza, in quanto è un adeguamento tecnico.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 434. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di atto amministrativo n. 87
ad iniziativa della Giunta regionale
"Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema educativo marchigiano per l'anno scolastico 2015/2016 - Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, articolo 138"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 87 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Ortenzi.
Rosalba ORTENZI. E' un atto, Presidente, colleghi, di prassi. E' un atto che individua le modalità e i criteri per programmare la rete scolastica per l'anno 2015/2016. Sono modalità a cui i Comuni e le Province si devono attenere per definire il dimensionamento scolastico delle istituzioni scolastiche autonome, della distribuzione territoriale e della programmazione dell'offerta formativa, garantendo la qualità del sistema scolastico regionale.
Alcune considerazioni sui criteri generali.
Questa programmazione persegue il fine del miglioramento della qualità del sistema di istruzione, per armonizzare le esigenze educative e di formazione e le strategie anche dello sviluppo territoriale, penso ad esempio alla collaborazione, alla relazione continua che deve esserci, che può essersi, tra gli istituti superiori e l'attività delle piccole e medie industrie della nostra zona e a tante altre opportunità.
La programmazione deve essere svolta all'interno degli ambiti funzionali di cui alla deliberazione amministrativa n. 105 dell'1 ottobre 2003. Soprattutto c'è da mettere in evidenza il fatto che i Comuni e le Province possono riorganizzare la rete scolastica prevedendo soppressioni, fusioni, sdoppiamenti, modifiche, cambi di aggregazioni delle scuole o parti di esse (per esempio plessi, sezioni staccate, succursali) cercando di mantenere, dove possibile, più possibile, il numero delle autonomie scolastiche in particolare tra gli istituti secondari di secondo grado a medesima vocazione, cercando di potenziare la formazione di poli tra istituti tecnici e professionali.
Che altro dire, le operazioni di riorganizzazione devono tendere ad una dimensione ottimale delle istituzioni scolastiche, che è fissata intorno a 1000 studenti, ricorderete questo dato sul quale ci siamo soffermati molto anche nei precedenti anni, con un'oscillazione massima, in positivo o in negativo, del 20%.
Per le autonomie scolastiche presenti nel territorio montano i parametri riguardanti il numero minimo degli alunni sono rideterminati a 400, per le autonomie scolastiche che hanno sede nel restante territorio i parametri sono rideterminati a 600.
A questa deliberazione è allegato un elenco delle istituzioni scolastiche in cui sono presenti le pluriclassi. Una notazione da ex insegnante, è chiaro che una condizione in cui permangono le pluriclassi nei vari ordini e grado di scuola sarebbe da rimuovere con qualche normativa ad hoc, è chiaro che fino ad ora questo non è stato possibile.
L'elenco è riferito all'anno scolastico appena concluso e le Province sono chiamate a relazionarsi con i Comuni in cui sono presenti le pluriclassi per esaminare la possibilità di eliminazione delle stesse - ovviamente a tutti è noto quanto la permanenza, ripeto, delle pluriclassi non abbia un valore educativo, didattico, pedagogico e possiamo anche capire il perché - a fronte di un'attenta valutazione della possibilità di accoglienza dei bambini di scuole vicine, della distanza chilometrica e del tempo di spostamento. Infatti proprio nelle aree montane va effettuata una attenta valutazione del mantenimento dei presidi scolastici significativi in termini di qualità sostenibile nel lungo periodo e al quale vengono assicurati adeguati servizi di supporto per l'accesso e la frequenza.
Non è consentito istituire istituti omnicomprensivi in quanto la Regione Marche non è caratterizzata da zone di particolare isolamento.
E' un atto che non ha nulla di particolarmente rilevante e sul quale chiedo che l'Assemblea legislativa, i colleghi di maggioranza e minoranza diano il loro assenso positivo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Romagnoli.
Franca ROMAGNOLI. Grazie Presidente, poco da raggiungere per un atto che negli ultimi due anni, per lo meno, si contraddistingue in particolare per il monitoraggio che viene richiesto alle Province.
Io su questo insisto, in aggiunta a quanto detto dalla Consigliera Ortenzi, perché è giusto procedere facendo un censimento dell'esistente, vedendo soprattutto come funzionano gli indirizzi attivati per evitare incresciose vicende come quelle che hanno occupato l'Aula la scorsa volta dove l'istituto l'agrario, a poco tempo dall'istituzione, sembrava traballare o spostarsi e cambiare sede.
E' necessario quindi monitorare e fare un'attenta analisi delle effettive necessità del territorio, concertare il più possibile, perché anche su quella vicenda la Provincia aveva probabilmente omesso qualche passaggio, altrimenti non ci saremo trovati con il disguido della volta scorsa. Quindi che le Province concertino sul territorio, al momento della predisposizione dei piani provinciali, non solo con i dirigenti, non solo con i Sindaci, ma valutino la vocazione dei territori e l'effettiva necessità di questo o quell'indirizzo perché non siamo più in un momento in cui si può concedere tutto a tutti.
Importante è quello che questo piano chiede, che ci sia monitoraggio e che da quello si riparta. Importante, e non solo, è la scelta dell'esclusione degli istituti omnicomprensivi che non appartengono alla cultura della nostra regione e le esperienze in tal senso non sono gratificanti, e non intendiamo metterne altri, e l'attenzione che nella parte finale dell'atto si dedica alla formazione e all'istruzione professionale.
La formazione è la vera barriera alla dispersione scolastica, deve avvenire, quindi, la concertazione massima con il mondo dell'impresa, con i percorsi scuola lavoro e dove, si dice espressamente in uno degli ultimi commi dell'ultima pagina, vanno evidenziati e soprattutto individuati i percorsi triennali da attivare perché se per l'istruzione, se per il percorso dell'istruzione valgono certe regole, per la formazione vale ciò che il mercato e, quindi, l'industria e l'artigianato chiedono, quindi è naturale che vanno attivati di concerto con il mondo del lavoro e su questo va fatto un investimento serio perché, ripeto, qui non si tratta di ragazzini che scelgono tra una opzione scolastica ed un'altra, ma spesso scelgono tra la strada e il lavoro o la formazione professionale. Quindi è una attenzione massima che dobbiamo riservare, anche questa, previo monitoraggio, previo censimento.
Un'ultima cosa sui CTA, centri territoriali permanenti. C'è da fare un'attenta valutazione, come dicevamo in Commissione, in audizione, con l'Assessore, in quanto non potremmo averne più di tanti, quindi il numero sarà ristretto e bisognerà fare una valutazione su quali centri saranno interprovinciali e quali no.
E' importante, mi sembra che le domande siano 2.000, 15.000 dappertutto, e siccome parliamo di centri che interessano persone adulte, cose anche qui importanti socialmente, non possiamo rimandare il problema solo per non scegliere a ridosso delle elezioni su questa o quella provincia, quindi è giusto e ammirevole che questo atto affronti fin da subito, da quest'anno, anche questo problema al fine di individuare e far partire questi centri che assolvono, come dicevamo prima, per la formazione professionale un'importante funzione sociale prima ancora che scolastica.
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Io non posso che accogliere positivamente l'affettuoso richiamo della Consigliera Ortenzi quando parla di linee guida per la programmazione della rete scolastica, del sistema educativo marchigiano.
Su questo mi fermo: sistema educativo marchigiano.
Il sistema educativo marchigiano non è diverso da quello di Torino e da quello di Palermo. Il sistema educativo parla di regole precise che si possono e si debbono conoscere, come ama spesso dire, con tanto amore e affetto, la Consigliera Ortenzi quando ricorda il suo trascorso da insegnante.
Pongo l'attenzione su questi centri territoriali permanenti. Un sistema educativo regionale non può partire zoppo con la scelta politica su quali province, se no ritorniamo alle storie dei licei musicali che sono molto care all'Assessore Luchetti, quando noi ne parlavamo, qualcuno già assegnava ad Ancona con motu proprio che poi non si capisce ..., ancora una volta la funzione politica viene meno e viene esautorata da quello che è il suo compito.
Riguardo alle Province, signori miei, le Province il 28 settembre, mi auguro, non ci saranno più, ci saranno organizzazioni che dovranno e dove ... andrà con una proroga motu proprio a dare le linee guida perché verrà indicato come prosecutio in Regione.
Il simpatico Consigliere Natali ha centrato bene con la sua ironia quello che io adesso vado a parare, se le Province devono fare il monitoraggio, lo fanno nel mese di agosto, visto che parliamo della programmazione che riguarda il 2015-2016? Noi andremo in campagna elettorale dicendo cosa? Facendo le solite ..., cioè parliamo di sistema educativo e trasmettiamo un messaggio diseducativo, perché oggi approveremo, perché è giusto che l'approviamo, all'unanimità perché è così, però ci sono delle discrasie nel concetto di chi va a fare il monitoraggio, chi va a fare questo raccordo sul territorio e, quindi, ci saranno tra i centri territoriali permanenti delle disparità che sinceramente sono antipatiche da mettere in essere.
Voterò per la sensibilità, per il trascorso da insegnante e, quindi accolgo il richiamo della Consigliera Ortenzi e lo trasferisco all'Aula anche se non ce n'è bisogno, però un'annotazione a lei Assessore, apro una parentesi e la chiudo perché potrebbe non essere attinente a quello che oggi noi votiamo, quando noi mandiamo personale non scolastico nel momento dell'intervallo, nel momento caro a tutti i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado, a fare il servizio del panino, ci sono regole di cui lei è a conoscenza, che danno anche l'Ufficio scolastico regionale, delle regole precise anche fiscali di chi deve essere iscritto alla Camera di Commercio.
Ci sono Presidi che arbitrariamente non fanno bandi, così come richiesto dalla legge, per la fornitura di derrate alimentari nel momento sacro agli studenti, il paninetto, che dovrebbe avere lo scontrino fiscale. Grazie Assessore, vedo che lei sta prendendo appunti perché su questo tra un po' farò qualcosa per regolamentare quel momento. C'è il corpo insegnante, il corpo non insegnante, bidelli, affini, segreteria e corpo degli studenti che incontrano un esterno che, in quel momento, fa una funzione motu proprio, senza rispondere a regole precise, ripeto, non iscritto alla Camera di Commercio, non fiscalmente in regola, che arbitrariamente si trova in quello spazio scolastico che dovrebbe essere sacro, riservato, perché si tratta di uno spazio dedicato al sistema educativo scolastico.
Grazie Assessore per l'attenzione, grazie Consigliera Ortenzi.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Luchetti.
Marco LUCHETTI. Grazie Presidente. Ringrazio la Commissione per il lavoro che ha svolto su questo atto.
Come al solito si sono messi in evidenza i principali aspetti che attengono all'organicità di questo atto e colgo l'occasione per dare alcune risposte sia a quanto è stato sollevato che per quello che riguarda l'emendamento. Penso di cogliere direttamente così rispondo anche al Presidente che già è a conoscenza della questione.
Dobbiamo sempre avere presente qual è la distinzione delle funzioni per quanto riguarda l'atto di dimensionamento. Noi con questo atto fissiamo i soliti criteri a cui gli enti locali dovranno attenersi, i Comuni per quanto riguarda la parte scolastica inerente la scuola dell'infanzia elementare e secondaria superiore di primo grado, cioè la scuola media, e le Province per quanto riguarda tutti gli altri istituti superiori: licei, tecnici e professionali.
Sulla base anche di quello che è stato sollevato dal Consigliere Trenta vengo a dire che la Provincia ridisegnata dalla legge Del Rio mantiene la competenza sul dimensionamento scolastico oltre che sull'edilizia scolastica, pertanto la Provincia riformata, fino alla riforma del Titolo V, manterrà questa funzione, per cui il monitoraggio fa parte della sua autorità e l'atto affida alle Province questa funzione.
Il monitoraggio lo stiamo facendo a livello regionale d'accordo con le Province e a questo proposito abbiamo costituito dopo l'atto dell'anno scorso due tavoli di confronto, uno con gli enti locali e i sindacati per quanto attiene la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, e l'altro con i sindacati sempre con le Province e gli imprenditori per quanto riguarda gli indirizzi della scuola di secondo grado superiore.
Ora in questi due gruppi si sta lavorando per cercare di razionalizzare la scuola cercando di venire incontro anche al problema che la Presidente Ortenzi ha sottolineato prima, cioè le scuole che presentano pluriclassi. Il superamento delle pluriclassi potrà avvenire unicamente con una ridefinizione dei plessi scolastici ...
PRESIDENTE. Scusate colleghi, abbiate pazienza, adesso parliamo di un tema che mi sembra abbastanza importante, la programmazione scolastica.
Marco LUCHETTI. ... soprattutto nei Comuni collinari e montani dove sostanzialmente è presente questo fenomeno. Cito ad esempio quello che si sta avviando con tanta difficoltà, ma si è avviato, il progetto di Belforte del Chienti che insieme ad altri quattro Comuni si è consorziato per realizzare un plesso scolastico nuovo, attribuendo all'impresa che farà il nuovo plesso scolastico l'utilizzo dei vecchi plessi scolastici d'accordo con le amministrazioni comunali. Con questo progetto insieme all'Assessore Canzian, che è titolare dell'edilizia scolastica, anche a seguito della programmazione europea e con l'utilizzo dell'ex fondo Fas, sostanzialmente dell'Fsc, vorremmo definire un aiuto a questo tipo di progettualità dopo che il progetto di Belforte del Chienti era stato valutato positivamente dal Ministero della pubblica istruzione e l'allora Ministro Profumo aveva dato un segnale positivo a queste operazioni con un finanziamento ad hoc.
Noi dovremmo perseguire questa strada di aggregazione, anche se ci rendiamo conto che la scuola è sempre stato un grande simbolo per i piccoli Comuni, per fare in modo che i giovani, soprattutto nelle zone più "disagiate", uso questo termine tra virgolette, possano superare la loro permanenza nelle pluriclassi.
Per quanto riguarda il discorso degli istituti tecnici e dei licei, come sapete, subito dopo la riforma Gelmini ci fu una liceizzazione dell'iscrizione dei nostri giovani tant'è che ancora oggi c'è una permanente presenza maggioritaria delle iscrizioni dei nostri ragazzi nei licei, quasi il 44% dei giovani, dopodiché il resto se le dividono i professionali e i tecnici. 35% i tecnici e 22% i professionali all'incirca.
Questa suddivisione la dice lunga sul fatto che il sistema tecnico professionale è un sistema che presenta molti problemi, soprattutto una distanza tra quelle che sono le esigenze territoriali di occupazione e quelle che sono le prospettive che i licei offrono unicamente attraverso l'università. Da questo punto di vista il tavolo, di cui ho parlato prima, ha individuato la necessità - vengo anche all'emendamento che il Presidente Solazzi ha presentato, intervengo per far capire bene questa situazione - e già da due anni lavora su una ridefinizione degli indirizzi soprattutto negli istituti tecnici e professionali. Questo perché? Perché in anni passati aver aperto la porta alla possibilità, da parte delle Province, di indicare una serie di istituzioni di indirizzi degli istituti tecnici professionali ha determinato l'inoperosità di questi perché l'Ufficio scolastico regionale ha tarpato le ali a queste proposte. Pertanto, abbiamo resettato tutti gli indirizzi che non sono partiti due anni fa e dobbiamo reindirizzare gli istituti tecnici superiori sollecitando le varie scuole a rendere più aderenti gli indirizzi a quelle che sono le esigenze del territorio.
Mi faceva presente il Presidente Solazzi, per esempio, che c'è un'esigenza di instaurare più istituti tecnici indirizzati verso il commercio. Questo è una cosa buona tant'è che nella nuova riforma Gelmini l'indirizzo turistico è stato accorpato all'indirizzo tecnico-commerciale e pertanto gli istituti tecnici commerciali possono individuare al proprio interno l'indirizzo turistico. E' un indirizzo particolare, se ne sono aperti alcuni e, nel caso ci fosse un'indicazione positiva rispetto ad una domanda in questo settore, le varie scuole dovranno adeguare i propri indirizzi già esistenti, che non servono più, agli indirizzi che emergono. Faccio un esempio per farvi capire, il corso di ragioneria, tanto per capirci, come sapete, via via sta scemando, nel senso che è una qualifica, quella del ragioniere, che è poco appetibile così com'è stata impostata e come era impostata negli anni precedenti, a quello che è il mercato del lavoro esige, quindi i corsi come quelli di ragioneria non vanno soppressi, ma diminuiti in favore di indirizzi, come quello del turismo.
Se non costringiamo le scuole a fare questa operazione, noi aggiungeremo senza raggiungere l'obiettivo, perché non si aggiunge una scuola se non ci sono i docenti messi a disposizione dall'Ufficio scolastico, perché i plafond sono quelli e pertanto è molto difficile prevedere un allargamento degli insegnanti, perché il dato è già stato assegnato. Noi stiamo richiedendo 180 posti in più nell'organico, di fatto, contro i 15.914 riconosciuti nell'organico di diritto attualmente dal Ministero, proprio per venire incontro a delle situazioni particolari che sono in sintonia con questo indirizzo.
Pertanto nel testo noi diciamo che solo gli istituti professionali potranno aggiungere qualche indirizzo in collegamento con le qualifiche regionali. Mi spiego, se c'è bisogno, per esempio, di attivare qualche indirizzo professionale collegato al terzo anno che noi abbiamo in sussidiarietà con la scuola, questo lo possiamo prevedere, ma anche lì le Province devono stare attente ad essere parsimoniose, nel senso che dovranno fare i conti con una sostituzione di indirizzi che esistono, perché il dato di fondo è che l'Ufficio scolastico regionale non fornisce insegnanti.
Ecco perché dico che aprire un'altra volta, come abbiamo fatto negli anni passati, alla proposta di istituti tecnici rischia di essere un'operazione che non ha conseguenze effettive, invece mantenendo l'indicazione che abbiamo perseguito negli anni passati costringe le Province a riflettere con il territorio perché si chiede l'intervento anche degli imprenditori, soprattutto in questa direzione, per sintonizzare gli indirizzi che attualmente hanno verso delle qualifiche più adeguate.
Ecco perché l'iniziativa del Presidente è lodevole sul piano della proposta, ma si inquadra nella funzione che già stiamo svolgendo di razionalizzare gli indirizzi scolastici attuali.
Faccio un esempio, i colleghi del fermano lo conoscono, pensate un po', abbiamo due prime classi di ragioneria ad Amandola, capite bene che quello è un territorio dove, in questa direzione, potrebbe essere rivista la questione, magari attivando un discorso di turismo perché l'ambito è particolarmente rilevante, ma devo considerare che in quel territorio, a Comunanza, c'è un istituto professionale che riesce a malapena ad aprire la prima classe pur avendo la presenza di colossi aziendali come la Tod's e Internet, veramente cadono le braccia da questo punto di vista.
È per questo che stiamo cercando di fare un'azione specifica sugli istituti professionali coinvolgendo le aziende perché solo cambiando questo paradigma gli istituti professionali potranno avere un futuro migliore, soprattutto nell'attivazione dell'alternanza scuola-lavoro che diventa sempre più inevitabile, ma non solo inevitabile, necessaria, per garantire una buona occupazione e per fornire alle aziende la manodopera indispensabile, ma soprattutto per far sì che i nostri giovani possano trovare sbocchi più adeguati nel mercato del lavoro.
Per quanto riguarda i centri provinciali, i famosi CPA, non possiamo rinunciare a quanto ci è stato proposto dal Ministero, cioè attivare delle autonomie scolastiche per quanto riguarda questi centri. Attualmente abbiamo 13 centri provinciali che si interessano di scuole serali. Le scuole serali delle Marche interessano complessivamente vari corsi, perché si fanno varie iniziative, questi CPT, questi attuali centri provinciali, svolgono una funzione molto importante sia per dare, per esempio, una qualifica specifica a determinati lavoratori in difficoltà, che per un'importante azione nei confronti degli immigrati sull'insegnamento della lingua, anche di lingua inglese. Sono corsi molto importanti per il territorio.
Oggi il Ministero che si è accorto di questa necessità, ci dà la possibilità di togliere questi centri territoriali dalle scuole che attualmente li sorreggono per costituire delle scuole autonome. E' chiaro che i parametri che ci sono stati dati vanno al di là dei confini provinciali e con questo atto noi invitiamo le Province a mettersi d'accordo, sulla base di questi parametri, per fondare delle nuove scuole. Saranno ovviamente dotate di un dirigente scolastico e di un SGA, pertanto è un'occasione che direi di non perdere in questa fase, con la speranza di provincializzarlo, di stringere di più, magari crescendo la popolazione scolastica interessata, per far sì che questa funzione sociale sia assolutamente tutelata.
Questi sono gli elementi essenziali che abbiamo in questo atto.
Spero di aver dato una risposta anche al Presidente Solazzi per il suo emendamento, tranquillizzandolo che, da questo punto di vista, ci attiveremo soprattutto nelle indicazione alle Province per tener conto dell'indirizzo turistico con la trasformazione degli indirizzi che servono di meno, il modo tale da razionalizzare sempre di più la nostra rete scolastica.
PRESIDENTE. Grazie Assessore. Lei ha fatto un quadro molto preciso ed opportuno, io ho presentato questo emendamento, non sono solito presentarli, perché mi sembra un tema relativamente importante, nel senso che ci sono indirizzi su cui il mercato richiede professionalità e magari non c'è una diffusione della istruzione di questo tipo e questo, a mio avviso, è in stridente contrasto con la necessità di orientare la formazione al mercato.
Lei è stato molto chiaro su un fatto che però letteralmente, dalla lettura del testo io non recepivo e continuo a non recepire, anche se ho capito la cosa che lei ha detto. Il comma 1, punto 2, dice: "le Province competenti per scuola secondaria di secondo grado dovranno elaborare, in stretto rapporto con le parti sociali e datoriali, un piano di offerta formativa che razionalizzi gli indirizzi di studio già autorizzati senza istituire nuovi indirizzi nella istituzione tecnica-liceale". Così si interpreta che le Province debbono razionalizzare e c'è un divieto assoluto di istituire nuovi indirizzi nell'istruzione tecnica e liceale, mentre sui professionali no.
Il mio emendamento vuole mettere insieme quello che è previsto per la formazione professionale e per gli istituti tecnici, però in ultima analisi, se è vera la cosa che lei dice, e ritengo che sia vera, potrebbe essere sufficiente, se ho capito bene ..., sostanzialmente faccio riferimento, per esempio, agli istituti alberghieri, è in stridente contrasto che non si possa istituire in un istituto alberghiero una sezione per il turismo. E' abbastanza originale, però lei dice: "No, non è detto che non si può fare, prima la Provincia deve aver razionalizzato". E' così? Cioè deve sopprimere un indirizzo che non è stato attivato, allora per chiarire, anche se non vogliamo approvare il mio l'emendamento che avvicina l'istruzione tecnica a quella professionale, basterebbe dire: "Un piano di offerta formativa che razionalizzi gli indirizzi di studio già autorizzati prima di istituire nuovi indirizzi nell'istruzione tecnica e liceale".
Se sostituiamo 'prima' con 'senza' non è lo stesso, perché con 'senza' non si possono istituire, con 'prima' invece se si sopprime poi si può, e questo vale ..., lo so che lo sanno, ma lo dobbiamo sapere noi che approviamo un atto, perché io non faccio l'insegnante. Se ho presentato questo emendamento è perché ho avuto degli input da alcuni istituti che interpretano l'atto come ho cercato di specificare e sembra un divieto assoluto a prescindere dalla programmazione della Provincia.
Sono disponibile anche a ritirare questo emendamento, sostituendo la parola 'senza' con le parole "prima di" istituire nuovi indirizzi, se lei è d'accordo la chiudiamo qui. Facciamo un sub emendamento. Può essere così? (...) Va bene.
Marco LUCHETTI. Non so se nel testo risulta organica la questione, bisognerebbe vederlo un attimo, se poi possiamo approfondire ...
PRESIDENTE. L'importante è capire la ratio che ispira l'eventuale nostro voto, se è chiara a tutti, compreso all'Assessore, poi in sede di coordinamento tecnico si può aggiustare tutto.
Marco LUCHETTI. Va bene.
PRESIDENTE. Quello che sostanzialmente lei ha detto nella relazione che io dal testo non capivo, è: "Solazzi sono d'accordo, prima però razionalizziamo perché ci sono indirizzi che non sono mai stati attivati, non funzionano, non vanno, allora prima di autorizzarne altri, anche di altro tipo, su cui c'è richiesta dal mercato, bisogna sopprime ed è onere delle Province farlo".
Sub emendamento 1/1 a firma del Consigliere Solazzi. Mettiamo in votazione il sub emendamento? No, dobbiamo cancellare la parola "senza" oppure ...
Marco LUCHETTI. Per chiarire, "prima di" istituire nuovi indirizzi non deve essere interpretato come la possibilità di razionalizzare senza sopprimere quelli vecchi.
Bisogna essere chiari da questo punto di vista e dire che se si istituisce, prima si sopprime, così razionalizzo, altrimenti la razionalizzazione può essere interpretata in tanti modi, la Provincia deve sapere esattamente che nel momento in cui va ad istituire un indirizzo deve sopprimere un altro che non serve.
Capito? E' in questi termini, per cui dopo lo vediamo.
PRESIDENTE. E' chiarissimo.
Marco LUCHETTI. Perché se no non razionalizzi mai, dire: "ho razionalizzato e adesso ci metto questo" non va.
PRESIDENTE. E' chiarissimo.
Il sub emendamento suona così "la parola 'senza' è sostituita dalle parole 'prima di'". L'ho firmo io, se passa questo sub emendamento decade l'emendamento che ho presentato.
Sub emendamento 1/1, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 1 a firma del Consigliere Solazzi. Decaduto
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di atto amministrativo n. 87 così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 710
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali e Cardogna (in qualità di Presidenti della III e VI Commissione)
"Legge regionale 14/2006 'Disposizioni sulla partecipazione della Regione Marche al processo normativo comunitario e sulle procedure relative all'attuazione delle politiche comunitarie' - proposta di atto amministrativo n. 81/14 (FSE) e proposta di atto amministrativo n. 82/14 (FESR)"
(Votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 710 dei Consiglieri Badiali e Cardogna in qualità di Presidenti della III e VI Commissione. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
PERSIDENTE. Si chiude qui il Consiglio regionale, però debbo farvi una comunicazione: la prossima seduta assembleare è fissata per il prossimo 2 settembre, risentiamoci, o meglio vi manderemo un'informativa perché dobbiamo valutare se ci sono atti urgenti o che ci concedono la possibilità di indire Consiglio in quella data.
La data del 2 viene confermata, salvo valutazione da parte dell'Ufficio di Presidenza di revocarla.
Manderemo un'eventuale comunicazione tramite e-mail e messaggio sul cellulare, la seduta verrà confermata, salvo valutazione da effettuarsi qualche giorno prima per vedere lo stato degli atti. Grazie.
Vi auguro buone ferie.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 12,50