Resoconto della seduta n.173 del 21/10/2014
SEDUTA N. 173 DEL 21 OTTOBRE 2014

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 173 del 21 ottobre 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 172 del 14 ottobre, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 452 in data 13 ottobre, ad iniziativa del Consigliere Zaffini, concernente: “Modifica alla legge regionale 6 novembre 2002, n. 20 "Disciplina in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 733 del Consigliere Pieroni: “Mantenimento sede Ufficio del Giudice di Pace Osimo”;
n. 734 della Consigliera Ciriaci: “Crollo Ponte Rubbianello: tutela del territorio”;
n. 735 dei Consiglieri Foschi, Ciriaci, Marangoni, Trenta, Bugaro, Natali “Erogazione contributo alla Fondazione Banco Alimentare Onlus”;
n. 736 del Consigliere Latini: “Assistenza ADI”;
n. 737 della Consigliera Bellabarba: “Sede INPS di Fermo a rischio”;
n. 738 del Consigliere Marangoni: “In ambulanza da Recanati a Civitanova Marche attraverso tortuose e dissestate strade interne. Proposta di soluzione del problema".
Comunico che in data odierna l'Ufficio di Presidenza ha preso atto dell'adesione del Consigliere Brini e del Consigliere Silvetti al Gruppo consiliare di Forza Italia. Da oggi, quindi, i Consiglieri Brini e Silvetti fanno parte del Gruppo consiliare di Forza Italia.
Ha chiesto congedo l'Assessore Malaspina.
Pensando di interpretare anche il sentimento dell'intera Aula, do il benvenuto nell'Aula consiliare dell'Assemblea legislativa delle Marche alla scuola secondaria di I grado dell'Istituto Comprensivo Gerolamo Lanfranco di Gabicce Mare, classi III media.
Come ho avuto modo di dire in altre occasioni, noi plaudiamo a quegli istituti, a quegli insegnanti, a quel corpo docente che si impegnano affinchè i ragazzi e le ragazze conoscano il più possibile il funzionamento delle istituzioni, approfondiscano i temi relativi al ruolo, all'importanza, all'operatività delle istituzioni.
Questo vale particolarmente in un momento di grande distacco, non solo della società civile dalla politica e purtroppo, talvolta, questo degenera anche in un distacco dei cittadini dalle istituzioni. Invece le istituzioni sono un elemento al di là dei partiti, al di là di chi governa in un determinato momento, ed hanno una loro sacralità perché compiono atti che incidono quotidianamente sulla vita di tutti, quindi è pregevole ed ammirevole l'impegno che va oltre l'ordinario da parte di quegli istituti e di quei docenti che fanno il lavoro di avvicinare le giovani generazioni alle istituzioni.
Salutiamo, ripeto, la scuola secondaria di I grado dell'Istituto Comprensivo Gerolamo Lanfranco di Gabicce Mare.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Chiedo l'iscrizione della mozione n. 735 come avevo anticipato in Conferenza dei Capigruppo.

PRESIDENTE. Va bene, se non ci sono obiezioni da parte dei Consiglieri, se siete d'accordo, la mettiamo al punto 5bis.
Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Chiedo l'iscrizione della mozione n. 733 perché è urgente discuterla oggi. Grazie.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni, in accordo con i gruppi consiliari, direi di mettere la mozione n. 733 al punto 5ter.
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Al punto n. 8 c'è una mozione, la n. 700, abbinata a due interrogazioni, relativa all'acquisizione della società Indesit da parte di Whirlpool. Chiedo che venga discussa subito dopo il punto 5 perché è un tema ed un problema che riguarda migliaia di famiglie marchigiane.

PRESIDENTE. Va bene Consigliere Bucciarelli. D'accordo con i Capigruppo la mettiamo al punto 5quater. Vorrei far presente, il Consigliere Latini non è in Aula, che alla mozione n. 733 del Consigliere Pieroni può essere abbinata, se siete d'accordo, l'interrogazione n. 1626 dei Consiglieri Pieroni e Latini. Va bene!.
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Grazie Presidente, come ho detto ai Capigruppo chiedo il rinvio al prossimo Consiglio del punto 3, per intenderci la proposta di legge di modifiche allo Statuto.
Credo che una settimana su un tema del genere possa essere utile a quest'Aula ed al prossimo Consiglio che si terrà, perché è uno strumento che regola la vita ed il rapporto fra Giunta e Consiglio.
Sappiamo tutto e non voglio dire altro, penso che una settimana possa essere utile.
Il dibattito in I Commissione c'è stato, lungo, approfondito, purtuttavia credo che sia necessario prendersi qualche altro giorno. Se rinviamo di una settimana siamo nei tempi, anche se stretti, ma riusciamo a stare nei tempi.
La richiesta è questa: rinvio alla prossima settimana del punto 3, per intenderci, senza passare in Commissione.

PRESIDENTE. La richiesta del Consigliere Ricci è di rinviare alla prossima seduta.
Il Regolamento, in questi casi, prevede che ci sia un intervento a favore ed un intervento contro, senza aprire un dibattito.
Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Per esprimere il parere contrario a questo rinvio, tanto più che è stata chiamata in causa la Commissione che ha svolto il proprio lavoro compiutamente. Non c'è nessuna ragione, dal punto di vista istruttorio, che giustifichi il rinvio di una settimana.
Abbiamo lavorato, abbiamo provveduto a redigere un atto che ha avuto anche dei colpi di scena, ma che è stato abbastanza condiviso.
Il problema è altro. Il problema che tutti sanno, che si discute, è quello di quanti Assessori esterni inserire. La facoltà di nominare quanti e quali Assessori esterni, direi pure quali, perché fra poco pare che nella modifica statutaria si stia arrivando anche ai nomi.
Il problema è che servono 22 voti, il problema è chiederci se questa maggioranza è più tale, perché probabilmente 22 voti non li ha.
Noi siamo nettamente contrari e chiediamo di verificare questo più che di prendere scuse addirittura chiamando in causa i lavori della Commissione.
La Commissione ha fatto tutto quello che doveva fare, il problema è politico. E' tutto interno vostro. E' più grave, sicuramente, di quanto volete far apparire. C'è lo Statuto che, su suggerimento del Presidente Spacca, contiene la norma che consente la nomina di un solo Assessore esterno, l'abbiamo modificata recentemente, lasciamo quella, ma il problema, sappiamo, è che si vuole aumentare, in danno di qualunque spending review, ad oltranza, per ragioni non certo politiche e di bassa politica, penso.
Noi siamo contrari a concedere qualsiasi rinvio su questo fronte.

PRESIDENTE. Grazie Consigliera Romagnoli. Ci sono altre richieste di intervento? Mi pare che la richiesta da parte del Consigliere Ricci possa esaurire la richiesta di parlare a favore.
Rimandare di una settimana in base alla richiesta del Consigliere Ricci mi pare una cosa legittima, lo abbiamo fatto altre volte, cosa diversa è il tema della questione su cui sono il primo ad avere non una, ma diecimila perplessità.
Credo che un fatto istituzionale, come quello della richiesta da parte del partito di maggioranza relativa del rinvio di una settimana, sia una cosa assolutamente plausibile, altro è il merito degli emendamenti presentati e di quel che si vuole raggiungere.
Se non ci sono altre richieste di intervento sulla proposta del Consigliere Ricci, pongo in votazione, per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci, Trenta, la richiesta di rinvio.

Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Bugaro, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Binci.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. A questo punto direi di passare alla trattazione della prima interrogazione.

Interrogazione n. 1751
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali
"Ondata di maltempo che ha colpito le Marche il 26 luglio 2014"

Interrogazione n. 1755
ad iniziativa delle Consigliere Bellabarba, Ortenzi
"Gravi danni causati dagli eventi alluvionali nel fermano"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1751 dei Consiglieri Giancarli, Badiali e l'interrogazione n. 1755 delle Consigliere Bellabarba, Ortenzi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Nel periodo ricompreso tra il 26 e il 31 luglio la nostra regione è stata interessata dal passaggio di fronti temporaleschi che hanno generato a più riprese precipitazioni prevalentemente a carattere di rovescio e di forte intensità, così come descritto nel rapporto di evento predisposto dal Centro Funzionale della Protezione Civile che è pubblicato nel relativo sito web, quello della Protezione Civile regionale.
Gli effetti maggiori si sono avuti in tutta la porzione collinare e costiera della regione ed hanno riguardato in modo particolarmente rilevante il territorio dei Comuni di Marotta, Senigallia, Jesi, Belmonte Piceno, Monsampietro Morico, Servigliano e Falerone.
Numerose sono state le frane che hanno interessato la rete viaria, gli allagamenti e i danni subìti dal patrimonio pubblico e privato. Le situazioni maggiormente critiche si sono registrate in corrispondenza del quartiere Minonna in Comune di Jesi, colpito da una violentissima tromba d'aria, che ha reso necessario anche il temporaneo allontanamento dalle loro abitazioni di alcuni nuclei familiari e in località Castellazzo in Comune di Monsampietro Morico dove è crollato il ponte sul fiume Ete Vivo.
Data l'estensione del territorio colpito e le segnalazioni di danni provenienti dai Comuni; percepita quindi immediatamente la gravità della circostanza, la struttura regionale di protezione civile, ha poi rapidamente effettuato la ricognizione dei danni subìti su tutta la regione e delle spese sostenute dagli Enti locali per gestire la situazione emergenziale.
La ricognizione effettuata ha fornito i seguenti dati:
- spese per l'assistenza alla popolazione ed interventi a tutela della pubblica e privata incolumità: 838.000 euro,
- danni al patrimonio pubblico: 13.635.000 euro,
- danni ai privati: 4.656.000 euro,
- danni ad attività produttive extra agricole: 1.090.000 euro-
Totale 20.640.000 euro.
Con nota del 25 agosto scorso, il Presidente Spacca ha inoltrato al Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta della dichiarazione dello Stato di Emergenza in base all'articolo 5 della legge n. 225 del 1992.
Per quanto attiene al coordinamento fra le istituzioni regionali e locali e con il volontariato di protezione civile i comportamenti seguiti sono quelli indicati nella pianificazione di emergenza che, purtroppo, sono stati testati più volte nel corso delle numerosissime situazioni emergenziali che hanno interessato la nostra Regione e che, fra l'altro prevedono che in casi di particolare difficoltà personale del Dipartimento regionale sia inviato sul posto per supportare in ogni maniera possibile i Sindaci dei Comuni interessati dall'evento.
Chiaramente, come sappiamo, la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza, avanzata dal Presidente, non è stata accolta positivamente da parte del Governo, in merito ai danni più gravosi che le situazioni emergenziali di quel periodo hanno causato. Immediatamente sono stati presi provvedimenti, per esempio, per quanto riguarda il ponte sull'Ete Vivo, con il Sindaco di Monsampietro Morico si è subito convocata una Conferenza dei servizi. Stiamo cercando le risorse per ripristinare la viabilità in quel tratto, quindi, la struttura regionale ha partecipato ed ha reagito come sempre, però non abbiamo avuto risorse dal Governo nazionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. La ringrazio Assessore, tra l'altro, come lei stessa ha detto, nella situazione alquanto difficile e per certi versi drammatica che si è verificata, c'è stata un'ulteriore dimostrazione della capacità del Dipartimento regionale di protezione civile delle Marche di saper affrontare con determinazione e competenza le situazioni difficili; anche da parte dei volontari e delle istituzioni c'è stata una pronta risposta.
Il fenomeno ha toccato tutte le Marche, anche se alcune realtà sono state più colpite di altre. Penso a quello che è accaduto nel Comune di Mondolfo, ma anche nel Fermano e in questo quartiere jesino di Minonna dove una tromba d'aria ha fatto dei danni non indifferenti.
Il lavoro che è stato fatto, la risposta immediata alla situazione di emergenza che si era determinata e la ricognizione dei danni, è avvenuto con un approccio serio, responsabile. Una verifica reale dei danni, sia al patrimonio pubblico che a quello privato, ha portato, non a caso, alla richiesta dello stato di emergenza.
Chiusa la fase con lo stato di emergenza, dove subito ed immediatamente si sono portate avanti le azioni necessarie, oggi non abbiamo le risorse utili per poter risarcire, nel caso di Minonna, i privati perchè, purtroppo, i danni notevoli sono alle abitazioni, soprattutto ai tetti delle abitazioni.
Credo che non dobbiamo fermarci. La Regione Marche non può fermarsi e vediamo in questa tranche o in una successiva di recuperare le risorse necessarie perché alcune di quelle famiglie, noi siamo stati nel quartiere, hanno ancora dei debiti per aver realizzato la prima abitazione, per aver realizzato la loro casa, e devono ancora restituire dei mutui. Non ce la fanno o ce la fanno con un'enorme fatica a ripristinare lo stato delle situazioni e dei luoghi e a rimettere le loro abitazioni nelle condizioni di agibilità e abitabilità.
Assessore la ringrazio, ma le chiedo un impegno per il futuro perché una risposta dobbiamo darla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Ringrazio innanzitutto l'Assessore per la risposta e la Protezione Civile delle Marche che, come sempre, anche in questa situazione, è stata molto tempestiva.
Credo che nel prossimo bilancio dovremmo fare, se possibile, uno sforzo per mettere qualche risorsa in più, quanto meno per poter dare nell'immediato delle risposte, soprattutto per ripristinare, come ha citato anche l'Assessore, delle situazioni che incidono sulla viabilità o peggio ancora sull'incolumità delle persone, nonché approntare un minimo di risarcimento immediato per coloro che hanno avuto la propria attività produttiva danneggiata, in questo caso, l'attività agricola.
Secondo me, non solo l'Assessore, ma tutti noi dovremmo insistere affinché la questione del dissesto idrogeologico diventi una priorità nazionale. Ci vuole un piano straordinario nazionale perché diventi un'esigenza ed una priorità dell'Italia intera. E' chiaro che questa problematica non riguarda solo le Marche, che sono una delle regioni più fragili da questo punto di vista, ma riguarda tutto il territorio nazionale.
Chiedo che ad ogni occasione, anche nella Conferenza Stato-Regioni, negli incontri con i Ministri, ogni volta che ci sia l'opportunità, si porti sul tavolo questa tematica che davvero non è più rinviabile. Grazie.

Interrogazione n. 1661
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Hospice AV5"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1661 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In ordine a questo rilievo effettuato dal Consigliere Natali circa l'Hospice realizzato presso la Rsa di Offida e completato nel Gennaio 2007 si rappresenta che l'impossibilità di avviare a regime i posti letto previsti all'interno della rete assistenziale ai malati terminali presso il Comune di Offida è conseguente a tutto ciò che è accaduto negli anni a seguire, cioè all'impossibilità dovuta anche alle manovre che si sono succedute, non ultima quella della spending review, alla carenza di personale da adibire ai servizi di assistenza infermieristica o di altro genere, ai blocchi del personale, al blocco del turn over, così come pure alle manovre finanziarie e ai dati economici che ne sono ovviamente derivati.
Le disposizioni che sono state previste, ricorrenti, hanno imposto una riduzione drastica della spesa, soprattutto quella riguardante il personale dipendente con consequenziali e forti riduzioni di assunzioni del personale sanitario, e sono la causa che ha indotto al blocco che c'è stato.
Nell'anno 2008 tuttavia si è provveduto ad una riorganizzazione delle attività presso questa struttura di riferimento al fine di consentire una funzionalità seppur parziale per n. 3 posti letto per pazienti oncologici in cure palliative.
Si segnala infatti che nell'anno predetto è stata effettuata la trasformazione di alcuni letti della Rsa, di 40 posti letto, per cui si sono ottenuti al piano primo n. 10 posti letto di residenza protetta e n. 10 posti letto di Rsa e al piano secondo invece n. 20 posti letto di Rsa in 10 stanze, tutte stanze a due letti. In 7 stanze venivano ospitate 14 persone di tipologia Rsa, mentre in 3 delle 10 stanze venivano ospitati 3 pazienti oncologici terminali, tutti in stanza doppia ad uso singolo, in modo da consentire anche il pernottamento di un familiare di ciascun malato qualora ce ne fosse stata l'esigenza e la volontà di farlo. Presso la struttura di Offida venivano effettuati al bisogno accessi degli oncologi dall'Ospedale di Ascoli Piceno.

Presidenza del Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Sto cercando di riprendermi Assessore, perchè la relazione che lei ha letto spero sia firmata dal Servizio. Gliel'ho detto anche l'altro giorno, ma lei ha sorvolato, lei ultimamente mi ha consegnato una relazione sulla casa protetta del Luciani a sua firma, qualcuno le ha fatto mettere la firma su quella relazione, io glielo dico.
Lo so che lei non c'entra niente, ma so che in quella relazione proveniente dall'Area vasta 5 e da un determinato Servizio, oserei dire anche dai responsabili di quella situazione, c'è la sua firma, Assessore, e lo dico a voce alta davanti a tutti quanti perché quella relazione contiene dei dati falsi.
Inevitabilmente quando uno risponde con un dato falso ad un'interrogazione di un Consigliere regionale, seppure scarso e di infimo profilo, comunque risponde perchè le hanno fatto mettere Mezzolani lì sotto.
Per questo le ho fatto questa domanda, perchè in quella risposta lei mi rispose, le fecere rispondere, le stesse cose. Ma come? Finite un investimento di 560.000 euro nel 2007 per fare una cosa che è estranea alla cultura occidentale, anzi direi alla cultura italiana. L'hospice è qualcosa per gli americani, per gli anglosassoni, per quelli che pensano che morire a casa propria non sia il miglior additivo, se così possiamo dire, nel proprio letto, col proprio cuscino, col proprio comodino, ma sia andare in una struttura asettica, dove c'è il giardinetto o altro. E' una concezione della morte tipica di quei signori che sono, per fortuna, tanto lontani da noi.
Voi avete investito dei soldi e non avete portato a termine quella situazione perché erano cambiare delle norme sulla prevenzione. Sono cambiate delle norme sulla sicurezza e per non metterci 50 o 60.000 euro ne avete lasciati fermi 560.000 ad Offida, Consigliera Bellabarba, parlo in codice con lei per motivi nostri, motivi che abbiamo in comune, ... sicuramente so com'è e l'apprezzo.
Ma la cosa bella è che, Assessore mio, non più tardi del 3 aprile 2014, marzo 2014, avete deciso che l'hospice non si sarebbe fatto più ad Offida e si sarebbe fatto a San Benedetto, non vedo il Consigliere Perazzoli, forse lui non è stato informato dal podestà di San Benedetto del Tronto che l'hospice si farà a San Benedetto, per cui ad Offida - il Sindaco di Offida, noto amico del Presidente regionale del partito Democratico, ora lo ha ormai intronato nella sua maggioranza - ci andrà la casa della salute.
Voi state giocando a scacchi, anzi direi a dadi, anzi direi a qualcos'altro che qui non posso dire, con i soldi dei marchigiani, gli stessi soldi, Assessore mio, di cui oggi tratteremo parlando di consuntivo avendo letto le relazioni che sono state fatte e non solo la relazione dei revisori dei conti.
Invito tutti a leggere i verbali dei revisori dei conti che sono molto più simpatici e che fanno capire meglio come si amministra questa Regione, sarebbe da farci i manifesti, perché nei verbali dei revisori dei conti, non mi ricordavo che adesso vengono sorteggiati, forse è una delle poche situazioni positive degli ultimi anni, ci sono scritte cose inenarrabili, ma ci torneremo dopo.
Assessore, la invito ad intervenire su queste cose. Nell'Area vasta 5, non vedo mai l'Assessore Canzian quando si parla dell'Area vasta 5, eppure lui è il maggior interlocutore della Direzione generale dell'Area vasta 5, i 560.000 euro che stanno qui dentro, sono stati buttati! Per l'ennesima volta sono stati buttati ed io le chiedo, anche questa volta, la relazione perché quello che le hanno fatto dire mi sembra, ma lo approfondirò, contraddetto dalla realtà. Grazie.

Interrogazione n. 1606
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Disservizi sito internet Aerdorica - Aeroporto Ancona - Falconara"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1606 del Consigliere Marinelli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente. L'interrogazione è datata 3 marzo 2014, quindi la situazione è cambiata, però vista la tempistica dell'evoluzione della situazione mi piace, giustamente, rispondere alle richieste del Consigliere Marinelli.
L'interrogazione aveva due domande, una era per quale motivo il sito internet dell'aeroporto allora, il 3 marzo 2014, non era aggiornato.
La situazione del sito internet - 3 marzo 2014 - dello scalo aeroportuale trova origine da un contenzioso che doverosamente - trattasi di un contratto oneroso collocabile fuori da ogni limite di ragionevolezza economica - la società Aerdorica ha dovuto intraprendere contro la società con la quale il precedente Direttore generale aveva stipulato un contratto di web marketing, creatività e gestione informatica.
In ragione di tale contenzioso la società ha rifiutato e continua a rifiutare la consegna dei supporti e dei codici indispensabili per accedere al sito e procedere alla gestione dello stesso, mantenendolo aggiornato.
Aerdorica era in procinto, e poi l'ha fatto, di adire l'autorità giudiziaria in sede cautelare, per ottenere un provvedimento di sequestro laddove la società continuava a rifiutare la consegna di quanto dovuto.
Parallelamente a questa azione giudiziaria nei confronti del vecchio gestore del sito aeroportuale si è provveduto a creare un nuovo sito che da metà aprile è funzionante; molto più dinamico ed aggiornato del precedente.
Il sito www.marcheairport.com è un portale fatto e realizzato totalmente in economia con le risorse interne della Regione Marche appartenenti alla struttura del servizio informatico, gestito direttamente dalla società e assolutamente funzionante, dinamico e rispondente alle esigenze del mercato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore, la risposta, anche se in ritardo di otto mesi, è servita a mettere in chiaro questa problematica. Certo che, parlando di un sito internet in cui tutto viene velocizzato al massimo, una risposta così tardiva, non avrebbe portato alcun chiarimento a quella situazione di difficoltà e di disagio. Questa interrogazione l'ho presentata all'inizio di marzo 2014.
La stampa in quel periodo parlava di disservizi, di un sito fuori uso, e la comunicazione dell'Assessore Giorgi riferiva di un sito che era stato realizzato in economia dalla Regione e di questa situazione di difficoltà di cui ora abbiamo saputo.
Fa piacere la risposta perché, ripeto, perlomeno ha fatto chiarezza alla confusione che c'era a suo tempo, per la mancanza del sito ufficiale e per queste disquisizioni su basi legali. Grazie.

Interrogazione n. 1381
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Utilizzo delle autoambulanze e sull'adeguamento delle tariffe alla legge regionale"

Interrogazione n.1353
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Mancato utilizzo ambulanze per scarsità di risorse"

Interrogazione n. 1144
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Sciopero delle ambulanze"
(abbinate)
Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1381 del Consigliere Giancarli, l'interrogazione n. 1353 del Consigliere Latini e l'interrogazione n. 1144 del Consigliere Marinelli, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Queste sono interrogazioni per la verità molto datate, una è addirittura del 21 febbraio 2013, le altre sono dell'11 settembre sempre 2013, e più o meno sono superate dagli eventi.
Le modifiche alla legge regionale 36 del '98 effettuate sulla base delle richieste formulate, se vi ricordate, dalla Commissione Europea, nonché la delibera di Giunta regionale 292/12 (applicativa di quelle modifiche) hanno determinato, tra l'altro, un differente sistema di finanziamento delle attività di trasporto sanitario erogate dalle associazioni di volontariato.
In breve, non è più possibile, sulla base di quella legge - se vi ricordate, noi avevamo provato a farne una che poi fu impugnata dal nostro Governo - un rimborso forfettario, a tariffa, bensì si prevede il rimborso delle spese effettivamente sostenute dalle associazioni entro gli ambiti di risorse economiche destinate in maniera predeterminata, i cosiddetti tetti di spesa.
Pertanto non è più possibile da allora parlare di "adeguamento delle tariffe al costo della vita". Ciò che invece risulta possibile, nei limiti posti dai ben noti vincoli di bilancio, è variare il tetto di spesa annuo per l'acquisizione di prestazioni di trasporto sanitario in base alle spese effettivamente sostenute e "dimostrate" da parte delle singole associazioni.
Va aggiunto che con la delibera di Giunta regionale n. 131/2014 è stato recepito l'Accordo siglato il 19 febbraio 2013 tra l'Assessorato alla Salute, la Direzione generale dell'Asur e i Rappresentanti della Croce Rossa Italiana e delle Associazioni di Volontariato aderenti all'Anpas, alle Misericordie D'Italia e alle Marche Pubbliche Assistenze, siglato in data 29 gennaio 2014, con il quale si è stabilito tra l'altro che l'Asur individui, in accordo con le associazioni firmatarie, i criteri da applicare per il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate, sulla base dei parametri stabiliti dall'art. 22 della delibera di Giunta regionale che ha recepito la legge 36 del '98.
A seguito di numerosi incontri di un gruppo di lavoro interaziendale, l'Asur ha predisposto un documento di adozione dei criteri di rimborso che è stato oggetto di un lungo confronto con le Associazioni ed è stato successivamente adottato dall'Asur stessa con la determina del suo direttore, la n. 281/2014. Successivamente a tale adozione alcune Associazioni hanno manifestato la propria contrarietà ad alcuni criteri stabiliti, pertanto si è reso necessario un ulteriore lavoro di approfondimento con le Associazioni che è tuttora in corso, c'è la volontà di andare incontro alle associazioni, ma devono stare dentro i limiti ed i vincoli delle leggi e delle delibere che ho menzionato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Solo per controbattere all'Assessore. La mia interrogazione è del febbraio 2013, pensavo che queste interrogazioni fossero ormai cancellate perché risolte, ma non è risolto niente, Assessore, siamo punto a capo, stiamo ancora aspettando, parlo per la Croce Verde di Civitanova, che ci sia il rimborso dovuto. C'è stato un Consiglio comunale aperto nel novembre 2013 alla presenza di Ciccarelli e Gigliucci in cui si è parlato della situazione ed i due hanno dato delle garanzie economiche che da lì a poco sarebbero stati pagati i conti, Questo non è avvenuto! Novembre 2013!
In questa fase è chiaro che le Croci Verdi, le Croci in genere, fanno da banca alla Regione Marche che ha tutto l'interesse a che i servizi si svolgano con un rimborso spese che avviene dopo alcuni anni, tenendo conto anche del costo della benzina.
Mi rivolgo ai Consiglieri, dovete sapere che la Croce Verde deve prendere un milione di euro e, nonostante questo milione ci sia, la Regione ha detto che verrà liquidato solo il 10%, pari a 95.000 euro.
Vi pongo un problema: o la Croce Verde è fatta da tanti disonesti che gonfiano le fatture, e la cosa sarebbe gravissima, o la Regione si approfitta ed allora, in questo caso, credo che sia una cosa ancora più grave perché finora nel 2013 e nel 2014 la Croce Verde a Civitanova è andata avanti grazie alla solidarietà di tanti cittadini, dell'istituzione e dell'amministrazione comunale.
Mi meraviglio che a distanza di un anno e mezzo, quasi due, si parli delle stesse cose, tenendo conto che c'era una mozione votata da tutti affinchè la Giunta regionale intervenisse e trovasse una soluzione.
La soluzione non si è trovata, le varie Croci stanno in difficoltà, stanno morendo e qui si racconta un'altra storia che è ben diversa dalla storia che i cittadini, i pazienti e i medici vivono quotidianamente nella realtà.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Voglio ringraziare l'Assessore. Stiamo ragionando di servizi delicatissimi e voglio cogliere l'aspetto politico che veniva fornito nella risposta, ovvero quello dell'approfondimento in corso e della volontà, ha detto l'Assessore Mezzolani, di andare incontro alle Associazioni. Siamo, quindi, in una fase di trattativa aperta, ma la volontà è quella di andare incontro alle Associazioni.
Partendo da questo assunto, anch'io credo che non può non esserci puntualità nei pagamenti anche perché siamo in presenza di tanti cambiamenti nella pubblica amministrazione, però un punto deve rimanere fermo: i fornitori, il lavoro, le prestazioni, le associazioni di volontariato, le aziende, le imprese, debbono essere pagati ed il pubblico deve dare l'esempio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Le interrogazioni hanno certamente una data molto arretrata, nel senso che sono state superate dai provvedimenti assunti dalla Regione nel suo complesso.
Quanto affermato dal Consigliere Marinelli è la realtà dei fatti nel contesto complessivo dei servizi resi dalle pubbliche assistenze ed, in particolar modo, dell'utilizzo delle ambulanz.
Per quanto riguarda queste interrogazioni, non solo non si è fatto un passo in avanti, se non dal punto di vista formale e della razionalizzazione di quelli che sono i profili e gli inquadramenti giuridici ed economici del servizio, ma si è creato da un lato una grande paura per coloro che devono usufruire forzatamente delle ambulanze, perché sempre di più ci si trova nelle indicazioni di servizi che mancano, e dall'altro non si è sfruttata l'occasione, nell'ambito della revisione delle spese di natura sanitaria, per dare una certezza e un fondamento alla necessità richiesta nello specifico servizio di avere un minimo di sussistenza economica per prestare con continuità un servizio. Servizio che noi sappiamo essere imprevisto, urgente, necessario, perché se per altre specifiche branche della sanità o specifici servizi anche di natura tecnica, si può in qualche modo procrastinare nel tempo l'attivazione o renderle con una gradualità di ordine temporale, anche per la capacità economica di adattarsi ad esigenze dell'attuale contesto in cui viviamo, il ricorso all'ambulanza per un sinistro stradale, per un improvviso malore o per le necessità per cui si ricorre all'ambulanza, che sono quelle di un'immediatezza a tutela della vita umana, non può non avvenire per la mancanza di utilizzo delle ambulanze dovuto alla scarsità delle risorse economiche.
Invito l'Assessore a prendere atto, in qualche modo, della realtà territoriale che c'è nelle varie Aree vaste, una situazione davvero di drammatica paura sia per chi presta il servizio e per chi sente che questo non è sempre pronto come lo è stato nella concezione mentale di tutti gli assistiti fino a poco tempo fa.
Superare questa difficoltà significa togliere qualche risorsa, qualche altra voce, qualche altra situazione, alla sanità marchigiana, ma credo significhi anche dare certezza al servizio primordiale, anzi primario, che è quello di portare l'ammalato al primo posto di pronto intervento in cui poter essere messo nelle condizioni di essere assistito.
Se noi evitiamo questa prima fase che, non più tardi di 100 anni fa, è stata ritenuta l'avvio della concezione moderna per la tutela della salute della vita in termini di assistenza sanitaria, non solo facciamo molti passi indietro, ma mettiamo un ingranaggio negativo a ritroso rispetto al tempo che corre verso le indicazioni moderne della sanità, cioè la massima attenzione ai primi momenti di cui l'ammalato, l'assistito, ha bisogno. Grazie.

Interrogazione n. 1646
ad iniziativa dei Consiglieri Marangoni, Trenta
"Piano dei tagli in materia di sicurezza predisposto dal Governo: ricadute sulla Regione Marche"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1646 dei Consiglieri Marangoni, Trenta.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Prima di leggere la risposta voglio dire due parole.
La risposta a questa interrogazione è stata preparata insieme a Stefano Agostinelli.
Stefano Agostinelli era un funzionario della Protezione civile che si occupava di politiche integrate e di sicurezza che purtroppo ci ha lasciato all'improvviso venerdì scorso.
Lo voglio ricordare come una persona molto preparata, molto competente e molto appassionata verso il suo lavoro. In I Commissione l'abbiamo conosciuto all'inizio di questa legislatura, quando abbiamo iniziato a lavorare sulla nuova legge sulle politiche di sicurezza.
Una persona che va ricordata con grande affetto e a nome di tutta l'Assemblea voglio esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia perché abbiamo perso, tutti noi, un collaboratore molto valido.
La risposta all'interrogazione è un po' lunga, però credo che sia opportuno leggerla tutta.
Con riferimento alle interrogazioni in oggetto e tenuto conto della assoluta mancanza di competenza amministrativa della Regione Marche in materia, si comunica quanto segue.
Il "piano di razionalizzazione dei presidi sul territorio" (questa è la terminologia ufficiale scelta per individuare il piano dei tagli in materia di sicurezza) è stato predisposto da una squadra di Prefetti coordinati dal Vice Capo vicario della Polizia, Alessandro Marangoni.
Sembra però che anziché razionalizzare, si sia dato solo un bel taglio lineare e nulla più. Tale piano comporterebbe infatti la chiusura di ben 261 presidi territoriali di Polizia, pari al 16% di quelli esistenti. Si passerebbe dagli attuali 1.667 presidi oggi attivi ai 1.406 previsti. Quasi un quinto dei comparti presenti oggi su tutto il territorio nazionale chiuderebbe immediatamente.
Secondo il piano di spending review, si dovrebbe giungere alla chiusura, sul territorio nazionale, tra gli altri, di 11 commissariati distaccati, 27 sezioni di Polizia stradale, 4 Nuclei Artificieri, 11 Squadre a cavallo, 4 Sezioni sommozzatori, 50 Squadre nautiche oltre agli accorpamenti di altre strutture. A rischiare moltissimo, però, sono soprattutto Polizia ferroviaria e Polizia postale che quasi scompare e ciò è indubbiamente molto grave visti gli ultimi dati sul cybercrimine.
La questione assume un rilievo ancora più drammatico se si pone l'accento sui numeri dell'organico piuttosto che sui presidi. Insomma, quello che emerge è un taglio indiscriminato. Lo si evince chiaramente dal computo complessivo delle unità in forza alla Polizia: si passerà dalle 116.000 unità oggi attive ad un nuovo organico di sole 103.000 persone.
È palese che tali tagli incideranno in modo totalmente negativo anche sul territorio regionale, che, anch'esso subirà tagli lineari ai presidi e al personale.
La Giunta regionale a tutti i livelli è intervenuta, insieme alle altre Regioni, per chiedere che i tagli non siano quelli annunciati, ma che si avvii una vera riforma delle Forze di polizia, come fra l'altro ci è imposto dalle norme della Comunità Europea, per razionalizzare le risorse di personale e finanziare, che in realtà non sembrano inferiori a quelle messe in campo dalle altre nazioni europee.
Sarebbe anche opportuno che si sbloccasse la riforma delle Polizie municipali, ferma in Parlamento, anche se in realtà la nostra Regione ha anticipato i tempi dotandosi di una nuova normativa specifica che innova e prevede razionalizzazioni alla struttura della Polizia locale delle Marche.
Oltre naturalmente evidenziare i lati negativi del piano di razionalizzazione e proporre correzioni strutturali, la Regione Marche ha affrontato la problematica della diminuzione dell'organico e delle attività delle Forze di Polizia sul proprio territorio ancor prima che tali difficoltà venissero pienamente alla luce con la pubblicazione del piano in questione.
La Giunta regionale si è infatti già da tempo attivata e ha concluso convenzioni specifiche, uno dei pochi strumenti che hanno le amministrazioni locali per "interferire" in una materia che è di stretta ed esclusiva competenza statale, con le varie amministrazioni statali per razionalizzare i vari interventi sul territorio marchigiano.
Sono così state sottoscritte e sono in essere convenzioni, per il tramite del Dipartimento per le Politiche di Sicurezza e per la Protezione civile, con i Vigili del Fuoco, con il Corpo Forestale dello Stato e con le Capitanerie di Porto, per attivare, anche con risorse finanziarie proprie delle Regione, un controllo ancora, più efficace del territorio e delle coste regionali.
È stata sottoscritta una convenzione con le Forze di Polizia per realizzare corsi di formazione ai quali possano partecipare sia addetti delle Polizia Locale, sia personale delle Forze dell'ordine, al solo fine di rendere ancora più facile l'integrazione fra le varie realtà operative che hanno il precipuo compito di controllo dei territorio.
È stata da tempo firmata una convenzione, con il Ministero dell'Interno e il Comune di Porto Recanati per aiutare a risolvere il grave problema dei residenti dell'Hotel House, per non lasciare sola la amministrazione comunale nell'affrontare una questione che oggettivamente travalica i confini comunali. Con tale convenzione la Regione Marche ha messo a disposizione dell'amministrazione comunale oltre che le proprie competenze, anche risorse finanziarie importanti.
Si sta cercando di avviare altre convenzioni direttamente con il Ministero dell'Interno, grazie anche alla nuova legge regionale riguardante proprio le politiche integrate di sicurezza, approvata nel luglio scorso da questa assemblea, per raggiungere finalmente una sinergia fra le attività messe in campo dagli organi dello Stato e dalle amministrazioni locali, per affrontare il nodo della sicurezza e della sensazione di insicurezza che, ormai anche nella nostra Regione, i cittadini iniziano a percepire, grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Giorgi.
La risposta è esaustiva, completa, mi associo alle condoglianze per la grave perdita del funzionario che ha redatto la risposta.
La competenza è certamente dello Stato, ma la Regione può fungere da stimolo, da sollecito, da presidio. Questo deve fare e forse può fare un po' di più, perchè parliamo della chiusura del Commissariato di Osimo e del bacino importante che rappresenta. Parliamo del presidio di Polizia postale a Pesaro, a Fano, a Macerata, ad Ascoli Piceno. Parliamo della Polizia stradale di Porto Recanati, quindi, Hotel House. Porto Recanati è la terza città turistica delle Marche ed è ai primissimi posti in Italia, in tutta Italia, come percentuale di popolazione straniera rispetto ai cittadini italiani. Parliamo di presidi importanti di Polizia ferroviaria a Fabriano, a Falconara. Parliamo anche del gruppo nautico del porto di Ancona che, anzi, andrebbe rafforzato, come gli altri presidi, perché dal porto di Ancona passa di tutto e lo sappiamo. Purtroppo siamo una frontiera, una costa aperta sull'Adriatico ed oggi giorno abbiamo una serie di problemi che arrivano anche lì.
Credo che la Regione abbia fatto bene a muoversi nei confronti dello Stato, nei limiti in cui poteva farlo. Credo che ci voglia un'azione un po' più energica perché la sicurezza è un bene fondamentale e il concetto di isola felice che rappresentava questa regione fino a pochi anni fa è ormai del tutto superato.
Dobbiamo essere in prima linea per garantire la sicurezza dei cittadini, quindi, garantire i servizi fondamentali ed essenziali, alzare la voce nei confronti del Governo, non solo essere succubi di quanto accade. Uno sprone, un incentivo a fare di più nei confronti dei tagli che vengono fatti dal Governo centrale. Grazie.

Interrogazione n. 1680
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Neonatologia AV5"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1680 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Nel 2008 è stata finanziata la Patologia neonatale dell'Ospedale di Ascoli Piceno, nell'ambito della rete neonatologica marchigiana, considerando tre possibili livelli assistenziali in cui l'Ospedale di Ascoli Piceno rappresentava il II° livello, mentre il III° livello era riservato ad Ancona.
La Patologia neonatale di Ascoli Piceno comprendeva 5 posti letto di semi intensiva e 5-7 posti letto di neonatologia di I° livello presente in tutti i punti nascita, l'organico addetto all'assistenza infermieristica è di 2 infermieri a turno a causa delle 5 culle di semintensiva.
La Patologia neonatale di Ascoli Piceno era già riferimento anche per l'Ospedale di San Benedetto del Tronto, pertanto nessun effetto si registra a causa dell'accorpamento successivo delle Unità operative di Pediatria/Neonatologia dei due ospedali in una unica Unità operativa, effetto dell'applicazione della delibera di Giunta regionale n. 1345/2013.
Nel 2011 (delibera di Giunta regionale del 25 luglio 2011 n. 1088) la situazione è mutata perché i livelli assistenziali sono stati rimodulati a due e il II° livello assistenziale è stato riservato ad Ancona.
Nel paragrafo relativo agli standard operativi delle Unità operative pediatriche neonatologiche di I° livello (che raggruppa la fascia tra i 500 ed i 1000 nati l'anno) si chiarisce che si debba garantire "l'assistenza ai neonati in età gestazionale superiore alle 34 settimane senza alterazione dei parametri vitali" e si attribuiscono, come si legge al paragrafo relativo all'unità Operativa complessa di neonatologia di II° livello centri TIN, i parti prima delle 34 settimane, ai punti nascita dove è presente una neonatologia di II° livello.
Questa distinzione, pur mantenendo l'ospedale di Ascoli una Unità operativa di Patologia neonatale più avanzata del livello base (chiamata normalmente 1 B), ha ridotto il numero dei nati fortemente prematuri (anche per motivi medico legali ostetrici) che vengono trasportati in utero presso la sede centrale di Ancona, per legge autorizzata ai parti con età gestazionale inferiore alle 34 settimane. L'adozione della norma citata e la riduzione fisiologica delle nascite che si è avuta nel nostro bacino, come in tutta Italia, hanno portato ad una riduzione dei neonati patologici in un numero <=388 nelle sedi periferiche 1 B.
L'osservazione del fenomeno da parte della DMO è durata due anni, tutto il 2012 e tutto il 2013 con i seguenti risultati.
Nel 2011 sono stati effettuati 240 ricoveri, sono stati mediamente presenti nell'Unità operativa di neonatologia 7-8 piccoli pazienti al giorno (7,24 di media) di cui circa la metà (3 o 4 al giorno) con DRG da patologia neonatale presumibilmente superiore al I livello.
Nel 2013 sono stati effettuati 209 ricoveri, sono stati mediamente presenti nell'Unità operativa di neonatologia 5-6 piccoli pazienti al giorno (5,6 di media) di cui 2-3 al giorno (2,6 media) con DRG da patologia neonatale presumibilmente superiore al I° livello.
II completamento dello studio nei primi tre mesi del 2014, che mostra gli indicatori in netto calo, obbliga ad una riflessione sul numero dei posti letto ed alle risorse dedicate, giacché il posto letto è funzione del suo appropriato utilizzo.
II numero dei ricoveri dal 1 gennaio 2014, nel periodo in esame è pari a 34, il che suggerisce una proiezione in calo anche nel 2014 (160 ricoveri circa in proiezione nell'anno) con una presenza media di circa 3 piccoli pazienti al giorno di cui fra 1 e 2 con DRG che potrebbero far riferimento alla semi intensiva.
In relazione a quanto osservato e dopo ampia discussione con il Direttore dell'Unità operativa, la DMO ha sperimentalmente ridotto le culle attive di semintensiva da 5 a 3, senza modificare il numero dei letti di I° livello e senza alcuna modifica dell'assistenza infermieristica offerta, rendendo il numero dei posti letto congruo alla necessità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Professoressa, io non so perché, ma ogni volta che lei presiede incappiamo in qualche problema, c'è qualche vulnus, sappiamo quello che ci unisce, potrei anche fare dei nomi, ma non li faccio per rispetto della sua posizione.
Assessore, apprezzo tutto quello che lei ci ha detto; ero quasi tentato di rinunciare a questa interrogazione. Sa perché? Perché questa è un'interrogazione datata 23 aprile 2014, quando tutto questo sembrava stesse avvenendo in tempi brevi, ad horas, poi invece ci sono stati dei sommovimenti all'interno del Mazzoni e non è avvenuto niente e tutto è rimasto come prima.
Apprezzo tutto quello che le hanno detto, le hanno scritto, le hanno messo insieme per giustificare una cosa che non è stata fatta, quindi, se fossi in lei comincerei a sentirmi offeso per come l'apice dell'Area vasta 5 tratta l'Assessore alla sanità, l'Assessore al Piceno non mi ascolta perché quando si parla di sanità lui fa delle curve ampie. Assessore, la realtà è questa, le hanno dato una risposta come se quello che io paventavo fosse in effetti successo. Non è successo, quindi cosa le hanno fatto rispondere? Assessore si ribelli a questi burocrati di basso profilo generale che di alto hanno soltanto lo stipendio che si portano a casa.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

Interrogazione n. 1794
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Comi, Bellabarba
"Applicazione della pillola RU486"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1794 dei Consiglieri Busilacchi, Comi, Bellabarba.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In relazione all'interruzione volontaria di gravidanza farmacologicamente indotta attraverso l'utilizzo della pillola RU486, si rappresenta che il Dirigente del Servizio salute in data 9 aprile 2010 aveva tempestivamente invitato gli Enti del Servizio sanitario regionale a fornire ai soggetti interessati indicazioni affinché fosse rispettato il parere espresso dal Consiglio superiore di Sanità nella seduta del 18 marzo 2010, in attesa che la Commissione tecnica ministeriale individuata formulasse le linee guida sulle modalità di utilizzo del farmaco RU486.
La Commissione tecnica ministeriale in data 24 giugno 2010 ha emesso le "Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine" con lo scopo di rendere uniformi i livelli di sicurezza di tale farmaco a livello nazionale, prevedendo altresì un'esaustiva informazione alla donna sulle tecniche relative all'interruzione volontaria di gravidanza e sugli eventuali rischi e le possibili complicanze per una scelta libera e consapevole da parte della stessa.
La Regione Marche con la delibera di Giunta regionale n. 675/2014 recepiva queste linee di indirizzo sull'interruzione volontaria di gravidanza emanate dal Ministero della salute che tra l'altro definiscono anche le modalità di raccolta dei dati utili per il monitoraggio.
Nella medesima deliberazione si è dato mandato agli erogatori pubblici e privati del Servizio sanitario regionale di dare attuazione alle indicazioni ivi stabilite.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILCCHI. Grazie. Prendo atto che c'è questa delibera che credo sia recente, come ha detto, di questo anno anche se nel frattempo sono passati alcuni anni.
Se ho capito bene, questa delibera di giunta è sufficiente per quanto riguarda le linee di indirizzo, non sono necessari ulteriori atti, non sono necessarie leggi ed è sufficiente questa delibera. Dico bene?
A questo punto occorre che gli enti del Servizio sanitario ne diano attuazione.
Ringrazio l'Assessore, credo che la Giunta ed il Consiglio dovranno a questo punto monitorare che venga data corretta attuazione da parte degli enti onde evitare che, a distanza di tanti anni, si produca un'ulteriore ritardo. Grazie.

Interrogazione n. 1559
ad iniziativa del Consigliere Marconi
"Avvio campagna di informazione sulla nuova organizzazione sanitaria"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1559 del Consigliere Marconi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Anche questa è un'interrogazione, per la verità, datata che ricade nel periodo in cui si era dato avvio all'ultimo pezzo della riforma sanitaria che ovviamente abbiamo portato a compimento.
Il Consigliere Marconi coglie un elemento e sollecita una questione sulla quale ci siamo interrogati e sulla quale diciamo c'è stato anche un vuoto ed una deficienza non voluta.
E' chiaro che all'indomani di tutti i provvedimenti economici che sono stati presi attraverso le leggi di stabilità a livello nazionale, soprattutto dopo la spending review, noi siamo stati indotti ad accelerare sulla riforma che avevamo inizialmente ipotizzato e che avevamo propagandato nelle Aree vaste attraverso i confronti che c'erano stati ed anche con la condivisione che allora le assemblee dei Sindaci avevano prodotto.
Nel momento in cui ci è piombata addosso la spending review il processo ha preso un'accelerazione che ha bypassato, in qualche modo, quello che era il necessario confronto politico sociale che necessitava ed è chiaro che questo ha reso più complicata la riforma stessa. Le resistenze che sono venute dai territori, dagli operatori, dallo stesso sistema, sono in parte anche legate all'insufficiente socializzazione che c'era stata.
Eravamo di fronte al fatto che questo provvedimento ci metteva nelle condizioni di dover chiudere il 2013 a pareggio. Cosa che, se non fosse avvenuta, avrebbe messo a repentaglio tutto il lavoro che avevamo fatto nel corso di questi anni e ci avrebbe esposti alla possibilità di commissariamento, come è avvenuto per altre Regioni.
Questa interrogazione si colloca in quel frangente e sollecita il recupero di quel livello di socializzazione necessaria a far comprendere bene la riforma, cosa che peraltro sta avvenendo, perché non solo gli Urp si stanno organizzando per propagandarla, non solo c'è stato un dibattito che ha attraversato anche i media, ma c'è un confronto con tutti i soggetti, attraverso i quali o con i quali, noi stiamo portando a compimento gli accordi programmatici per cercar di attivare tutti gli elementi di una riforma che nel suo incedere va, in qualche modo, accompagnata da una sufficiente e doverosa comunicazione.
E' un lavoro complesso, difficile, perché è del tutto evidente che questa riforma tocca punti sensibili del sistema che spesso tende anche a preservare legittimamente le condizioni che già conosce ed è poco sollecito al cambiamento in atto.
Tuttavia, mi pare di capire, che questa sollecitazione che viene dal Consigliere Marconi trovi, dentro il confronto attuale, un passaggio determinante ed alcuni elementi che favoriscono questo tipo di processo, come dire: quello che ci sollecita è corretto. Ce lo sollecitava in un momento particolarmente difficile, adesso alcune cose si stanno facendo e si sta andando incontro alle esigenze che lui ha posto e naturalmente l'incedere della riforma e di questa socializzazione attraverso i territori e le iniziative che facciamo e in ciò che dichiariamo, si va in qualche modo a colmare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Grazie Assessore anche del lungo ed articolato ragionamento, non una risposta formale, ma una risposta nella quale partecipo in pieno avendo già vissuto, nel ruolo di Assessore, alcune di quelle fasi che lei ha richiamato .
Sono passati ormai quasi 9 mesi dalla presentazione e questa interrogazione può apparire datata in quanto legata ad alcuni eventi specifici come la riorganizzazione di ben 13 presidi ospedalieri che da ospedali di polo diventano Case della Salute o qualche cosa a metà fra la Casa della salute e l'ospedale di rete, avendo conservato dei posti letto di chirurgia di lunga degenza.
Ritengo che l'Assessore abbia notato che la necessità di instaurare un sistema di informazione di tipo istituzionale, in un settore così delicato, sia fondamentale e molto rapidamente spiego perché.
Primo: l'informazione che passa attraverso i giornali è normalmente una sorta di terrorismo politico-ideologico con continue alzate di bandiera a livello territoriale e una segnalazione scorretta di quello che realmente è. I nostri cittadini nelle Marche hanno una percezione della sanità regionale leggermente superiore a quella delle altre regioni, ma comunque pensano di essere in una sorta di paese del terzo mondo. Non è così, lo dico contro ogni demagogia, perché uno nel terzo mondo dovrebbe andarci, non bisogna fare tanta strada, basta passare l'Adriatico e visitare una delle nostre regioni della grande regione Adriatico-Ionica per rendersi conto dei livelli, e senza varcare i confini nazionali basterebbe scendere in qualche regione del sud dove, non cito gli ospedali, ma l'ho visto con i miei occhi, si entra come nel '700 con il pacchetto delle lenzuola e delle garze che necessita per essere curati.
C'è un altro settore, Assessore, che andrebbe preso in considerazione ed è quello della popolazione anziana, che è la maggiore fruitrice del servizio sanitario regionale ed è quella più disorientata, quella che deve rincorrere le informazioni di radio fante, in questo caso di radio infermiere, cioè di quello che dice: è meglio là, è meglio qua.
Credo che un'informazione che superi anche i confini della socializzazione, come diceva, attraverso le amministrazioni locali, sia certamente importante, ma non sempre i Sindaci sono stati accorti ed oggettivi comunicatori delle situazioni in campo, spesso qualche amministratore si è comportato a rovescio, forse anche danneggiando il proprio territorio e le strutture presenti, facendo del terrorismo e allontanando la gente dalla struttura a cui era interessata.
Facciamo un'informazione a rovescio. Facciamola in positivo, per esempio della Casa della salute quasi nessuno sa nulla, invece è una soluzione assolutamente rivoluzionaria che spiegata bene, in poche righe ed in poche conferenze, dà ragione di tante cose che abbiamo detto. Da una parte, non devo spiegarlo a lei Assessore Mezzolani, la rete degli ospedali, attualmente i 12, 13 esistenti, dall'altra le Case della Salute che dovrebbero andare incontro a quella prima esigenza di diagnosi portata più vicina possibile ai cittadini, anche nei Comuni più piccoli, e fatta dai medici di base, quindi, un'integrazione che vede la creazione di una fascia a metà fra l'opera svolta dai medici di base, dai medici di famiglia e l'opera svolta dai (...), basterebbe vederne una, questo, però aprirebbe un altro fronte Consigliere, il problema non è tanto della volontà Regione che già qualche protocollo l'ha firmato, quanto la volontà dei medici di famiglia.
Chiudo per dire che l'informazione va fatta in maniera specifica, come ho già avuto modo dire a qualche dirigente dell'Asur, in maniera puntuale. La gente, la stragrande maggioranza, non sa ancora la differenza fra un giallo, un bianco, un arancione, un verde, un blu, un rosso, non so quanti accidenti di colori abbiamo, e magari intasano strutture e non utilizzano quelle che hanno immediatamente sotto casa.

Proposta di legge n. 432
ad iniziativa della Giunta regionale
"Rendiconto generale della Regione per l'anno 2013"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 432 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione è aperta.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. La prima cosa che voglio fare, prima di presentare rapidamente il rendiconto 2013, è ringraziare per il lavoro svolto la II Commissione, in modo particolare i Dirigenti che ci hanno aiutato a capirne le pagine. Fra l'altro c'è stata un'altra possibilità, anche su richiesta dei Consiglieri di opposizione, approfittando di quel passaggio, per approfondire anche settorialmente i vari bilanci, mi riferisco a quello della sanità. Per questo in Commissione abbiamo anche verificato, su iniziativa del Consigliere Zinni, punto per punto anche ciò che è più defilato rispetto al rendiconto generale, come le schede di sintesi dei bilanci di settore, in modo particolare, come dicevo, della sanità.
Questo rendiconto è un documento molto ponderoso forse più che in passato, contiene, i Consiglieri l'avranno visto, sia la parte dei numeri grandi, macro numeri, che quella analitica, per cui, approfondendolo bene, si colgono fino in fondo, con precisione anche di dati, la natura e la portata del rendiconto 2013.
Voglio mettere in evidenza quelli che, secondo me, sono i due aspetti più importanti dandone, in questo momento, una lettura più politica rispetto ad una verifica numerica.
Il primo è questo: il rendiconto 2013 mantiene in maniera netta e totale la finalizzazione degli stanziamenti rispetto alle indicazioni assunte in sede di bilancio secondo gli obiettivi programmatici. C'è una rispondenza piena, non potrebbe essere altrimenti, però va sottolineato che, accanto a questo, le variazioni del nostro bilancio in fase di assestamento sono state giustamente ricollocate nel sentiero di una programmazione regionale orientata agli obiettivi fissati nei documenti di programmazione stessa.
In questo documento si rileva la totale rispondenza rispetto ai temi essenziali che compongono sia il rendiconto che il bilancio di un'amministrazione come quella regionale, e sono: l'accertamento delle entrate, gli impegni di spesa, le riscossioni dei pagamenti, insomma un quadro di gestione che si evince in maniera chiara e netta dal documento che c'è stato consegnato e che oggi voteremo.
L'altro punto di carattere politico, mi pare che sia anche questo sotto gli occhi di tutti, è il risultato di una serie di manovre di finanza pubblica, abbastanza recenti, di questi ultimi anni, che di fatto hanno tagliato i bilanci delle Regioni, li hanno dimensionati, li hanno ridotti, poi magari una battuta la farò sul decreto "sblocca Italia". Interventi di finanza pubblica, Stato, Enti locali, Regioni, ha di fatto ridotto la spesa delle Regioni, degli enti territoriali ...

PRESIDENTE. Scusate c'è un brusio che impedisce ai colleghi di seguire.

Mirco RICCI. ... fra l'altro, se non ricordo male, questo rilievo è stato anche definito e determinato dalla Commissione tecnica paritetica per il federalismo regionale. E' evidente che le manovre che si sono succedute hanno pesato tantissimo sulla formazione dei bilanci delle Regioni e degli Enti locali.
Ci sono tre questioni di fondo che voglio segnalare, una l'ho appena accennata, che danno il senso, secondo me, politico delle manovre di bilancio e del rendiconto.
La prima è quella delle variazioni apportate con gli assestamenti. Una cifra molto consistente ha permesso di allocare le risorse nel quadro delle azioni programmate, settore per settore e soprattutto, in fase di assestamento, ha permesso di consolidare l'equilibrio di bilancio, quello finanziario, quello economico e quello patrimoniale.
L'altro punto che va sottolineato, a mio avviso, è che, con una tendenza che ormai si rileva dagli ultimi anni, c'è una riduzione costante del debito complessivo che si attesta a circa 57,8 milioni, vale a dire una riduzione consistente da 1.212 a 1.154, che segna tendenzialmente la riduzione di un debito e, quindi, di un peso costante sul nostro bilancio.
Il terzo punto che va sottolineato è il rispetto del patto di stabilità interno regionale che ha permesso anche nel 2013 di poter liberare, in favore degli Enti locali, qualcosa come 67,5 milioni di euro che hanno permesso di pagare le obbligazioni, di rispondere ai creditori, e così via.
Questi tre punti, Assessore, secondo me, secondo noi: la variazione di assestamento che permette l'equilibrio finanziario di bilancio, la riduzione del debito pubblico e il rispetto del patto di stabilità, sono sufficienti a far capire, almeno a me ed al mio gruppo, che questo rendiconto è totalmente rispondente, in questa fase delicata, al mantenimento degli equilibri dei conti di questa Regione.
E' ovvio che ci sono delle situazioni non del tutto positive, per esempio rispetto alla riduzione del gettito delle entrate tributarie abbiamo una riduzione di 29,4 milioni pari al 6,61%. Continua ancora la lotta all'evasione fiscale che porta un incremento consistente a partire dal 2012 e, allo stesso tempo e al di là della discussione fatta in Commissione sulla verifica puntuale sul bilancio della sanità, questa continua ad essere un settore con le sue articolazioni, con le sue criticità, in fase di equilibrio finanziario e non ha un peso diretto, un'incidenza dirompente, sul bilancio generale dell'Ente. Il recupero dei bolli auto per 11 milioni circa, alcuni segnali vanno anche in controtendenza, ma complessivamente si rileva una tenuta degli indicatori principali del bilancio e di conseguenza leggibili nel rendiconto.
Altri dati credo abbastanza interessanti, anche rispetto a quello che viene rilevato dalle agenzie di rating, mi pare Assessore, in riferimento alle dinamiche dello Stato e non potendo fare dei riferimenti con le altre Regione, indicano le Marche in linea con i dati per potersi qualificare nella fascia alta delle Regioni italiane.
La capacità di realizzo del nostro bilancio risulta pari all'89% circa del totale degli stanziamenti, ed al 62% circa la capacità d'impiego, anche qui abbiamo indicatori abbastanza soddisfacenti rispetto all'allocazione, alla realizzazione degli interventi e degli stanziamenti.
E' chiaro che gli effetti sui bilanci degli Enti locali sono anche relativi a due aspetti generali come gli effetti della crisi che questo Paese sta ancora cercando di affrontare e la manovra di finanza pubblica.
Complessivamente la riduzione della spesa per le Regioni è stata abbastanza consistente, si parla di oltre 1300 miliardi a livello nazionale e sono, in qualche modo, riferibili alla difficoltà di gestire i patti di stabilità. Fra l'altro le riduzioni hanno toccato anche il settore sanitario e, come ben sapete, il trasporto pubblico locale e mi pare che, l'Assessore Marcolini è stato anche Assessore ai trasporti, tutto sommato è stato disatteso l'accordo Stato-Regioni del 2011, rispetto ad un tentativo di trovare una mediazione a livello nazionale per il trasferimento delle somme trasportistiche. In queste ultime manovre è stato disatteso e si è costruita un'altra strategia che di fatto esclude il riparto verso le Regioni.
Dal rendiconto si coglie che la Regione, nonostante il mantenimento di un livello di servizi, io dico ottimale, non ha utilizzato o quanto meno non ha incrementato la pressione fiscale.
Rispetto al dibattito sul decreto "Sblocca Italia" che c'è in queste ore e contro il quale hanno reagito le Regioni, gli Enti locali, i Comuni, pensiamo che per comporre il prossimo bilancio sia necessario un confronto, come hanno chiesto anche altre Regioni, anche un confronto bilaterale, perché abbiamo bisogno per il 2014 e il 2015 della certezza delle risorse. Abbiamo bisogno di una previsione di entrata che sia chiara, abbiamo bisogno di costruire bilanci che possano garantire, come fino ad oggi, un equilibrio finanziario, economico e patrimoniale.
Nonostante i giudizi che hanno dato in questi giorni, Assessore Marcolini, gli Enti locali rispetto al decreto "sblocca Italia" mi sembra di intravedere qualche nota positiva, per esempio mi pare che ci siano dei segnali di allentamento del patto di stabilità. Mi pare che qualche segnale ci sia, purtuttavia il rischio è che, se non troviamo le condizioni politiche per un confronto con il Governo, come abbiamo più volte chiesto, questa serie di manovre di finanza pubblica continuerà a penalizzare Regioni ed Enti locali ed il rischio è che penalizzi le Regione che hanno mantenuto gli equilibri di bilancio nella sanità ed in altri settori. La preoccupazione è che i tagli lineari colpiscano le Regioni più virtuose rispetto a quelle che lo sono state molto meno.
E' necessario che la manovra che sta per essere messa in campo sia modulata e migliorata anche in relazione a quello che ho appena detto.
Il rendiconto del 2013, per concludere, incassa per la prima volta, fra l'altro, se non ho capito male, Assessore, la parifica della Corte dei Conti, quindi, un giudizio altamente positivo. Riscuotiamo in maniera visibile l'equilibrio economico, finanziario e contabile di questo bilancio.
La sanità rimane in equilibrio mantenendo invariate le risorse per il sociale, fra l'altro, come ho detto prima, rispetto alle anticipazioni con il nostro patto di stabilità, abbiamo garantito, in questi ultimi cinque anni, oltre un miliardo di euro ai nostri territori.
Questo rendiconto mette, secondo me, in evidenza anche numericamente, al di là delle criticità che ci sono e sono anche parecchie, un equilibrio di bilancio in campi e settori principali che hanno a che fare con la programmazione regionale di questa Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Questo è l'ultimo rendiconto di questa legislatura e devo dire che è un rendiconto interessante perché riesce a mettere in evidenza l'evoluzione o meglio l'involuzione del sistema regionale in Italia.
Innanzitutto a premessa, riprendendo anche quanto ha detto il Consigliere Ricci, il controllo della Corte dei Conti è un controllo a campionatura, ovviamente florida e non piccola, però non credo che il problema di questo rendiconto sia la precisione contabile, visto che, da questo punto di vista, sappiamo che l'ufficio ragioneria è molto preciso, credo che il problema sia squisitamente politico.
In questi anni ho sempre evitato, e così tanti miei colleghi, di applicare come forma di opposizione l'ostruzionismo perché in un'epoca di così grave crisi economica poteva essere male interpretato, non visto come una buona opposizione, ma come una perdita di tempo della politica.
Con questo non vorrei essere equivocato, che non c'è una netta e forte contrarietà da parte mia e da parte del gruppo consiliare al quale appartengo al rendiconto che ci fotografa una situazione che politicamente non è virtuosa, non lo è affatto.
Il tema centrale della nostra contabilità regionale è la sanità. Un tema che corre sul suo binario autonomo nel bilancio, con voci in entrata ed in uscita, tranne che per qualche correttivo della Giunta su qualche legge, magari squisitamente regionale, che in realtà ci dice dei dati molto precisi.
Il primo: noi siamo rientrati, in base a tutti i parametri delle riforme sanitarie negli ultimi anni, fino ad arrivare alla riforma del federalismo fiscale, quella dei costi standard che attribuisce i fondi alle Regioni per la sanità, non più in base alla spesa storica, ma bensì in base a dei parametri matematici finanziari ben precisi, fra le prime cinque Regioni d'Italia per parametri sulla sanità.
Posto in essere che evidente questa legge ha dei parametri che non funzionano - se voi pensate che l'80% delle Regioni d'Italia è in condizioni di passività, se fossero un'azienda sarebbe un vero e proprio fallimento - forse non sono stati costruiti in maniera razionale, ma dando per scontato che per noi è motivo di vanto, faccio notare che l'essere rientrati in questi parametri non vuol dire automaticamente che la nostra sanità sia perfetta, che la nostra sanità sia qualitativamente uniforme e omogenea in tutto il territorio, non vuol dire che la nostra sanità non abbia degli sprechi.
Pensate bene che la riforma del federalismo fiscale, proprio perché ci ha messo nelle condizioni di essere fra le più virtuose, ci ha anche assegnato un bel bonus per milioni di euro che la Regione Marche fra alcuni errori clamorosi propri, che adesso vi spiegherò in materia sanitaria e ..., lo dico francamente, oggi mi sia consentito non è una relazione molto tecnica ed avrei una domanda politica da fare a tutti i Consiglieri del Partito Democratico, cioè: "Siete ancora renziani oggi, dopo che Matteo Renzi ha praticamente chiuso le Regioni?" Matteo Renzi oltre ad aver continuato a fare i tagli che erano iniziati con Tremonti, con Monti e poi con Letta, non solo ha proseguito su quella strada, ma oggi ha aggiunto un taglio nuovo di 4 miliardi di euro per le Regioni.
Mi chiedo e vi chiedo: "Siete ancora renziani?" Sapete che non potrete fare nessuna promessa in campagna elettorale, le solite vostre, visto che non avrete più una lira da spendere con la prossima finanziaria di impegno reale?
Le Regioni oggi hanno regole di contabilità finanziaria precise, se non ci sono atti scritti di impegno, di destinazione di fondi dallo Stato alle Regioni, queste ultime non potranno impegnare in finanziaria quella voce. Se per chiacchiera politica, faccio un esempio, lo Stato dice che ci darà 2 milioni di euro in più sugli alluvionati, ma non lo mette per iscritto, a bilancio quella somma non potrà andare. Tanto per essere chiari, il versante delle coperture sarà molto rigido, e allora questo sciagurato Governo Renzi cosa fa? Fa finta di chiudere le Province e toglie i soldi alle Regioni. Uno scienziato del crimine politologico! Con un colpo solo paralizza due enti: le Province che non si sa più cosa sono, e le Regioni che iniziano a fare tagli pesanti alla sanità.
Cari colleghi, il nostro bonus sarà completamente cancellato, grazie non solo a questo scherzetto, Matteo Renzi, grande amico degli enti locali, taglia nelle Marche 70 milioni di euro ai Comuni e 110 milioni di euro alla Regione poi, in compenso, c'è il vostro zampino, ci siete anche voi, non c'è solo Renzi, nonostante l'Assessore Marcolini abbia raggiunto livelli di sana manipolazione economica del mago Silvan, che riesce a trasformare centesimi di euro in riservette preziose, continuate a fare disastri immani nella sanità.
Il primo disastro, vero e proprio, è la mobilità passiva. Le Marche spendono per la mobilità passiva 143.410.934 di euro, a fronte di una cifra molto inferiore di mobilità attiva. In poche parole siamo talmente virtuosi che regaliamo i nostri soldi alle altre Regioni per le prestazioni sanitarie. La perequazione, il conguaglio, lo fa la Regione Marche! Perché? Evidentemente non si è investito fino in fondo su alcuni ospedali. Quando gli ospedali servono a far morire la gente è giusto chiuderli, c'è da chiedersi se quelli che la riforma sanitaria vuole chiudere andavano chiusi, e se invece qualche prestazione, andasse tutelata ed investita per impedire che finisse in un'altra Regione, tant'è che il saldo complessivo, cioè il netto passivo che noi paghiamo alle altre Regioni è di oltre 35 milioni di euro.
Questo a casa mia si chiama superficialità, si chiama: c'è qualche amico che bisogna irrorare? La Regione Marche ha bisogno di irrorare qualche struttura nell'Emilia-Romagna? Non lo so, so solo che, in termini sanitari, è una cattiva politica sanitaria e amministrativa.
C'è un'altra voce poi che è clamorosa, scandalosa, e qui faccio un'altra provocazione politica, chiedo alla sinistra operaia se è legittimo che la Regione Marche spenda 1 milione di euro per il lavoro precario. La Regione Marche fra Giunta e Consiglio per i lavoratori precari spende 1 milione di euro. La sanità marchigiana spende per il lavoro precario quasi 1 miliardo e 100 milioni di euro, ma ci rendiamo conto della follia di non essere stati in grado di parametrare una pianta organica? Qualcuno ha il coraggio di dire che la Regione Marche è brava ad applicare il turn over, a ridurre i dipendenti, a ridurre i dirigenti. E' vero, l'ufficio personale della Regione Marche l'ha fatto, ma c'è l'Asur che è un bubbone indecifrabile, incontrollabile, in cui ci sono persone che vengono assunte come co.co.co. quando ce ne sono altre in graduatoria, in naftalina, che potrebbero essere assunte. Ci sono persone che vengono tenute per la giacchetta, e lo dico, in maniera politico-clientelare, per anni: se fai il bravo forse ce la farai.
Aggiungiamo a questo il costo del Cup, un servizio che negli effetti concreti è stato spastico, non ha funzionato, non sono io che me lo invento, ci sono dei posti in cui le Tac vengono fatte a sei mesi di distanza, visite di controllo ad un anno e mezzo. E' inutile che ci torniamo sopra, il Cup è un fallimento, un fallimento costoso, in più c'è il discorso degli appalti e delle forniture.
Abbiamo il paradosso in cui tutte le ditte locali, artigiane, piccoli industriali, si lamentano perchè non riescono a lavorare con la sanità e dicono: "Trovate il modo di farci lavorare!". In compenso abbiamo il versante degli appalti che, oltre a non dare da lavorare ai marchigiani, riesce a far pagare la stessa cosa in maniera diversa da Pesaro ad Ascoli perché la stazione unica appaltante non è ancora a regime.
Signori io vi ho citato quattro voci che ci dicono chiaramente che la nostra sanità, altro che virtuosa, è spendacciona, si brucia con le sue mani la virtuosità che aveva e perde il bonus della sanità.
Credo che questo sia già sufficiente per dire e spiegare perché noi voteremo contro, ma a fronte di questo aggiungo brevemente anche qualche altra voce, qualche altra riflessione.
Perdonatemi se sono logorroico, però credo che il tema dei rapporti con l'Unione europea deve restare quantomeno a verbale così Dio ci giudicherà tutti. Se prendiamo i trasferimenti fatti alle imprese dalla Regione Marche ci accorgiamo che le risorse comunitarie date alle imprese sono inferiori alle risorse date dalla Regione e dallo Stato direttamente su altri versanti. E' il paradosso, le risorse che diamo alle imprese per lo sviluppo, per tutte quelle belle progettualità, difficilissime, che l'Unione europea in maniera contorta, mette sempre sul tavolo, sono intorno ai 7 milioni di euro, e pensate che complessivamente sugli impegni di competenza, poi c'è il meccanismo dei pagamenti residui e via dicendo, ve li risparmio, su tutte le altre risorse e su tutti gli altri meccanismi di finanziamento, abbiamo 21 milioni di euro per cose su cui ci dobbiamo arrangiare.
Vorrei chiedere sempre ai colleghi del Partito Democratico: "Voi siete ancora renziani, con questo ragazzo che va a solleticare la Merkel, a fare il solletico alla Merkel, facendola ridere?" Siete ancora renziani o forse è il caso di dire che questa Unione europea ci dà meno della metà di quello che gli diamo all'anno in termini di pagamento concreto di tassi, interessi e quant'altro?
Ultimo tema che secondo me non è meno importante: il dissesto idrogeologico. Qualche cosa bisogna dirla. La Regione ha speso pochissimo, probabilmente è stata costretta dagli eventi atmosferici, dal fato, dal destino, a spendere in un momento in cui iniziavano ad arrivare i tagli e, quindi, probabilmente, si è trovata anche impreparata a livello contabile, però signori parliamoci chiaro, qui bisogna iniziare a darci delle priorità, in questo rendiconto c'è poco per il dissesto idrogeologico rispetto a quello che serve.
L'esempio di Senigallia ci dice che molti Comuni dormono in piedi. Il Comune di Senigallia è riuscito a dormire in piedi ed ha consentito una cosa surreale, che il fiume straripasse in città. Una cosa fuori dalla grazia di Dio, ma quante sono le nostre colpe in termini politici, in termini di programmazione, in termini di stimolo, intervento e quant'altro su Province e Comuni?
La nostra fortuna è che abbiamo avuto gravi episodi atmosferici, ma non così gravi, paradossalmente, in termini di concentrazione come quelli di Genova, perchè se accadesse nelle Marche ciò che è avvenuto a Genova, ragazzi siamo onesti, ci sarebbero morti e feriti in ogni dove.
Credo che il voto contrario a questo rendiconto non sia il voto d'ufficio di un'opposizione che deve fare per forza l'opposizione. Non abbiamo voluto fare ostruzionismi per dimostrare una concretezza di dibattito. Non vogliamo restare silenziosi perché non siamo inciucioni, adesso vanno di moda i grandi inciuci, sappiate che il mio gruppo consiliare non parteciperà, però, da questo punto di vista, è evidente che non possiamo far tesoro di questo rendiconto per quello che sarà la finanziaria a gennaio. Lì si giocherà l'ultima partita in termini di credibilità di questa legislatura e su questi temi, se voi non sarete capaci di metterci mano, sono convinto, avremo una campagna elettorale più onesta nella quale non ci saranno facili promesse.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Voglio dare atto al relatore di maggioranza e a quello di minoranza che gli elementi di fondo vengono riconosciuti e, grazie alla relazione di maggioranza, potrei anche tacere, ma vorrei sottolineare alcuni aspetti che spero provino a dissipare le preoccupazioni che ho letto sul giornale del Consigliere Zinni ed eventualmente di altri presenti in Aula.
Questo anno per la prima volta discutiamo il rendiconto dopo la parifica della Corte dei Conti che non è avvenuta su base campionaria, ma su base sistematica e totalitaria. Se voi prendete le 1200 cartelle riferite al rendiconto 2013 potrete notare che ai molti temi ricorrenti nell'Aula, per esempio nelle interrogazioni di stamattina si è fatto riferimento alle partecipate, penso all'Aerdorica, penso ai fondi comunitari, alla sanità, alla gestione del debito, alla gestione del patrimonio, sono state dedicate intere sessioni per un sondaggio analitico di tutte le voci meno chiare e di tutte le voci controverse.
Lo dico perché il documento è piuttosto severo e spietato, ma porta ad una conclusione positiva, senza rilievi, non soltanto della giurisdizione, ma anche della Procura della Corte dei Conti.
Il rendiconto 2013, per la sicurezza dei Consiglieri e dell'Aula, è stato valutato dai revisori interni, dagli ispettori della Ragioneria generale dello Stato e, attraverso un lavoro quest'anno in diretta, dai responsabili di sezione della Corte dei Conti che hanno interloquito in sede processuale nella seduta conclusiva con noi, in una seduta pubblica, voi siete in gran parte avvocati, gente esperta di diritto e di economia, in un contraddittorio, in un interlocutorio della valenza processuale che è stato preparato con diversi mesi di lavoro comune.
Il rendiconto del 2013, forse per la prima volta, è un rendiconto bollinato dagli organismi di controllo e dalla magistratura contabile. Dico questo perché gli elementi positivi, che richiamava il relatore di maggioranza, sono quelli inconfutabili: migliora il saldo finanziario da 150 a 131; si riduce l'ammontare del debito complessivo; non è stata contratta in tempo di crisi un'anticipazione di cassa, per nemmeno un euro, ripeto Consigliere Zinni, non è stato utilizzato durante tutto il 2013 un euro di anticipazione di cassa; la copertura dei perenti è del 57%, segnalo che molte Regioni sono a copertura del 10%; il gettito complessivo delle entrate a libera destinazione è diminuito in relazione alla diminuzione del reddito regionale del 6,60%, senza un aggravio del debito e del deficit, anzi, con un alleggerimento sia del debito che del deficit; è proseguita la lotta contro l'evasione che si è innalzata a 62 milioni rispetto ai 37 milioni e 7.
La capacità di realizzo, quindi non la frenata della spesa, la capacità di spendere le risorse che avevamo in pancia si è alzata all'89% in termini di accertamenti, e al 72% in termini di stanziamenti finali di spesa.
E' stato rispettato il patto di stabilità interna nonostante siamo stati capaci di assegnare 67 milioni come ricordava il Consigliere Ricci poco fa.
La spesa sanitaria non ha registrato disavanzi. Sulla spesa sanitaria il Consigliere Zinni mi consenta qualche battuta.
La spesa sanitaria da alcuni anni, il cosiddetto tavolo massiccio, è oggetto di tante investigazioni e la gestione, come dire, severa della finanza è stata possibile in generale per la Regione cogestendo, gestendo a mezzadria, la parte contabile della sanità insieme al bilancio, quindi non c'è stata una divaricazione della gestione, semplicemente perché rappresenta il 75% della spesa e non si può purtroppo mettere a merito del bilancio di cui io sono titolare, la gestione contabile se non si accredita anche la gestione della sanità.
Nel merito della gestione sanitaria voglio dire una cosa che spero non scandalizzi, nella battaglia per la riduzione della mobilità passiva, noi siamo impegnati da molti anni e guardando la serie storica si può vedere come si riduce, rimane uno sbilancio attorno a 49 milioni tra mobilità attiva e mobilità passiva, questo è vero, ma partiamo da cifre molto più alte e 100 milioni di mobilità attiva sono, come dire, una cifra consistente, meno consistente di quella di quasi 140 della mobilità passiva.
Questo significa che noi attraverso accordi confinari, attraverso accordi che hanno provato a forfettizzare i rapporti con le Regioni, di cui principalmente siamo tributari, abbiamo attenuato i flussi in uscita, dall'altra dico che paradossalmente la stessa mobilità passiva andrebbe soggetta ad una valutazione perché la sanità viene pagata in casa e viene pagata fuori, lo dico come paradosso, noi siamo per produrre quanto più possibile in casa, ma dico che in via teorica non si può escludere che ci sia una mobilità passiva strategica, voluta, programmata, perché se la produzione di un servizio in casa dovesse costare 100 ed se in una regione finitima con uno scambio di specializzazione di scala sovraregionale dovessimo trovare una economia di specializzazione a 80, scambiando ovviamente mobilità passiva con mobilità passiva, si potrebbe raggiungere un punto d'equilibrio.
Concordo con il Consigliere Zinni che la battaglia contro l'espansione della mobilità passiva ci vede tutti quanti insistere, sapendo che il diritto alla mobilità in sanità fa riferimento alla qualità, ed è la preoccupazione nostra, ma fa riferimento anche ad un diritto che, da Canicattì alla Valle d'Aosta, lascia libere le scelte. Con il miglioramento della qualità possiamo cercare di frenare, è compito nostro, la mobilità passiva cercando l'ottimizzazione della gestione in casa.
Per le altre osservazioni, come quella relative alle politiche comunitarie, nel merito avremo bisogno di più tempo. Voglio segnalare che per gli stadi di avanzamento del Fesr e del Fse, siamo all'89,3%, siamo alle percentuali più alte in Italia in termini di impegni. Non ho potuto scambiare una battuta, se lo vorrà lo potrà fare l'Assessore Giannini, non so a che dato faccia riferimento il Consigliere Zinni, ma il fatto che noi abbiamo speso soltanto 7 milioni di risorse comunitarie per il trasferimento alle imprese nell'arco del 2013, questo è quello a cui lei ha fatto riferimento, non riassume l'insieme degli interventi. L'osservazione è puntuale e mi riservo di rispondere in merito perché purtroppo da questo quadro risulterebbe che noi spendiamo tre volte di più con le risorse regionali che con le risorse comunitarie. Mi creda Consigliere è una mia preoccupazione costante quella di valorizzare le statali e le comunitarie, come sanno i miei colleghi, rispetto alle regionali, quindi sul punto mi riservo di dare una risposta più limitata.
Non penso che sia esagerato poter discutere dei settori durante una discussione del rendiconto, perché la discussione è perfino più seria, più circostanziata, più documentata del preventivo in cui si esprimono degli obiettivi programmatici corredati da cifre che devono essere confermate. E' dal rendiconto che può derivare un giudizio motivato, la differenza e la distanza tra preventivo e consuntivo è la distanza tra la comunicazione e la fattualità dell'amministrazione.
Sinceramente, lo dico con doverosa umiltà, il 2013 segna un anno in cui la distanza tra il preventivo ed il consuntivo non è marcata e tutte le aree critiche che pure noi individuiamo, che pure noi conosciamo, sono ancora, come dire, nel margine della governabilità e così sono state rendicontate.
Colgo l'occasione per dire alla II Commissione degli affari finanziari e alle altre Commissioni che lo vorranno, che abbiamo avviato un confronto per esempio sugli immobili con la V Commissione, con la Commissione sanitaria che si occupa di una parte consistente del bilancio generale e di uno particolare che riguarda il patrimonio, sarei felice di poter aprire, nelle prossime giornate, in concomitanza dell'avvio della sessione di bilancio per l'assestamento e per il preventivo, tutti gli approfondimenti che vorremo fissare.
Reputo tutt'altro che eccessive, utronee, le osservazioni di merito, forse dovremmo fare dei supplementi anche in Commissione, e dedicare agli interrogativi, alle richieste di chiarimenti che qui sono stati accennati, delle risposte, in Aula oppure in Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Non volevo intervenire, ma dopo aver sentito il Consigliere Ricci e l'Assessore Marcolini, penso che alcune riflessioni siano opportune.
L'Assessore Marcolini ha parlato di rendiconto bollinato, di una sanità che va bene, di una Regione virtuosa e sullo stesso piano è intervenuto anche il Capogruppo Consigliere Ricci.
Assessore Marcolini, alcune riflessioni, le chiedo scusa, solo pochi minuti, i tempi di attesa nelle Marche sulla sanità sono lunghissimi, l'Assessore Mezzolani ne ha provate di cotte e di crude, manager contro manager, sta facendo la fine di Mazzarri con l'Inter, io sono interista, sulla carta abbiamo una buona squadra, ma quando la metti in campo purtroppo i risultati non si vedono. Così è la sanità. Può essere una sanità virtuosa ed io, anni fa, l'avevo invitata ad andare nei pronto soccorso delle Marche per sentire le reazioni della gente, senza qualificarsi, altrimenti le persone l'avrebbero insultata, sicuramente.
Non ci è andato mai, ha presenziato qualche volta a Civitanova, inaugurazioni, mega pronto soccorso con l'Assessore Giannini, con il tutto fare Silenzi, ma questo pronto soccorso ancora non si è visto, non è migliorato, però le campagne elettorali puntualmente l'Assessore Mezzolani le veniva a fare a Civitanova, promettendo mare e monti ed alla fine non ci sono né mari né monti, ma ritardi di 10, 12 ore solo per le liste d'attesa.
Una domanda: a Civitanova quando non c'era lei e alla sanità c'erano i vecchi direttori della Asl che prendevano 400.000 lire al mese, non i soldi che prendono adesso, non si sapeva cosa fossero le liste d'attesa, Presidente era mio zio buonanima che dirigeva l'Asl e non si è mai parlato delle liste d'attesa.
Avevamo primari stimati, la mobilità era verso Civitanova e no da Civitanova, intendo dalla provincia di Macerata, verso l'Emilia-Romagna, verso altre regioni e purtroppo oggi invece si registra una mobilità passiva - a suo tempo, avete visto grazie al Consigliere Marinelli per un concorso i tempi, la lungaggine, le procure poi quando si guarda alla ciccia, alla sostanza, tanto fumo e poco arrosto – la gente va fuori regione, non dipende dal Consigliere Marinelli o dal Consigliere Zinni o dal Consigliere Natali, dipende da chi guida i dipartimenti sanitari.
Quella che dovete fare è una riflessione seria, perché il disagio è grande e chiedetevi come mai oggi molte persone rinunciano, e non state facendo niente, a visite specialistiche o ad esami; gli anziani soprattutto non hanno le risorse economiche per fare un'analisi o una visita. Con questo non è che si diminuiscono le liste d'attesa, ma le persone a volte, chi è medico di base lo sa, non fanno le visite perché bisogna pagare. Se paghi ti faccio la risonanza dopo 3 giorni, se non paghi fra 6 mesi, un anno. Uno che non ha i soldi che fa?
Questa è la riflessione che lei Assessore deve fare. E’ una cosa un po' delicata, ma non ci avete voluto mettere mai le mani, continuate a non mettercele e noi andiamo avanti.
Altra considerazione e poi concludo, non ho mai sentito il Consigliere Ricci - non lo vedo, ah è di spalle che parla di Regione virtuosa - in tanti anni di Consiglio regionale, lui è un Capogruppo storico del Partito Democratico, parlare dei trasferimenti pubblici ai trasporti.
Ho letto sul giornale che il Presidente Spacca ha detto che lui è virtuoso, non uso un altro termine, perché il Consigliere Bugaro mi caccerebbe dall'Aula, per dire cosa significa per me virtuoso in questo momento. Una regione che ha lo 0,68% dei trasferimenti mentre le altre Regioni hanno 110, 130 ...

(interrompe il Presidente Spacca)

Ottavio BRINI. …è una vita e non ha fatto niente, è una vita che glielo diciamo, anziché andare in Cina o altrove, si interessi un po' di più di questa roba dei trasferimenti.
Oggi quando va a trattare sicuramente con lo 0,68 le ridono tutti in faccia, quando l'Abruzzo ed altri hanno 110, 130 sul trasferimento pro capite, dicendo dove è stato questo fino ad oggi?
Quando si parla di Aerdorica,Presidente, penso che lei l'Aerdorica la conosca meglio di chiunque. Non la conosce?

(interrompe il Presidente Spacca)

Ottavio BRINI. I Presidenti dell'Aerdorica non li ho nominati io, non li ho indicati io, non li ho osannati, non ci ho fatto mai le conferenze stampa. Lei non si è accorto che per tre anni non sono stati pagati i contributi ...

(interrompe il Presidente Spacca)

Ottavio BRINI. …un mese fa abbiamo votato una sanatoria. Non occorre che mi dica che c'è un'indagine, infatti non abbiamo mai fatto un’interrogazione ...

(interrompe il Presidente Spacca)

Ottavio BRINI. No, non dico sciocchezze, dico solo chi per tre anni ha votato i bilanci dell'Aerdorica, non dico sciocchezze. Le stupidaggini non le deve dire lei, perché i bilanci dell'Aerdorica li dovevano vedere o i suoi uffici o lei o gli Assessori competenti, perché i contributi che la Regione Marche dà ad Aerdorica non sono noccioline.
Ultima, dopo mi risponderà su tutto, regione virtuosa ...

(interrompe il Presidente Spacca)

Ottavio BRINI. Certo, è giusto ci mancherebbe altro, così ci dice pure delle spese che si fanno a livello regionale per l'informazione, la comunicazione, la pubblicità, non una singola voce, ma nel totale del bilancio regionale, complessivamente, quanto ci costano.
Caro Consigliere Ricci, prima che lei parli di Regione virtuosa, analizzi anche queste cose, con calma, con serenità, ma voglio capire come mai, in tanti anni, nessuno si è occupato dei trasferimenti pubblici per quanto riguarda i trasporti.
Un'ultima cosa, il mio Presidente è una persona serissima e integra, mi auguro che la Regione Marche riesca a fare i bandi per gli affidamenti perché questa melina che stiamo registrando puzza, da poca affidabilità, sono tre volte che ne parliamo in Commissione, se la passano tra il Cal ed eccetera, è tutto un tourbillon, non vorrei che l'obiettivo finale fosse quello di dare proroghe e non fare le gare.
L'impegno, Presidente Ricci, che avevamo preso era quello di andare quanto prima alla gara per gli affidamenti, cosa che ancora non è stata fatta, cerchiamo di capire i motivi dei ritardi, perché se si parla di Regione virtuosa deve essere virtuosa sotto tutti i punti.
Presidente Spacca senza offesa, non è che ho fatto questo intervento per cercare di ..., no, chiudo, lei mi risponda, ma io so già le risposte. Un intervento che mi auguro, con l'Assessore Marcolini che è una persona che ho sempre stimato a livello contabile, amministrativo e professionale, dia una volta per tutte queste risposte.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Qui bisogna, è necessario, Presidente sono contento che lei ci sia, dividere il ragionamento sul consuntivo anche su una parte politica. Io che non mi intendo di bilanci, ho notato che qualcosa è mutato e qualcuno mi ha ricordato che, per la prima volta, i revisori dei conti sono esito di una nuova procedura.
Vedo che in tanti hanno letto la relazione, ma forse non hanno letto i verbali, perché il giudizio politico i bilanci lo portano sempre. Nessuno sta dicendo, caro Consigliere Ricci, che questo bilancio sia taroccato o che …, i bilanci riportano, il consuntivo riporta, ma ci sarà un giudizio politico sul preventivo, come ci sarà il giudizio sul consuntivo.
Politica è anche quello che emerge da questi verbali, perché la capacità di un esecutivo di amministrare si vede anche da questi verbali, io non so quanti di voi li abbiano letti, Consigliere Ricci, non so, Presidente mi scusi, ma non so se i Consiglieri Ricci e Brini hanno una liaison in quest'ultimo periodo, però ..., dicevo, se posso tornare al concreto, che ci sono dei verbali che implicano un giudizio politico. Quando partendo da un verbale del gennaio 2014 i revisori dicono "richiesta in sospeso" – Consigliere Ricci mi ascolti almeno lei, perché gli Assessori al bilancio ed alla sanità non ci sono, il Presidente è importunato dal Consigliere Brini, io posso parlare, come sempre, con la Consigliera Bellabarba - "il Collegio reitera, come più volte richiesto, l'invito agli uffici affinché provvedano a comunicare la situazione dei contenziosi riguardanti l'ente in modo che si possa più agevolmente verificare lo stato finanziario e la possibile esistenza di debiti fuori bilancio. Ricorda il collegio che allo Stato non risultano ancora prodotti documenti segnalati nel verbale n. 8 del 2013 e richiede l'elenco dei titoli e dei valori di proprietà in custodia presso il tesoriere o altrove". Questo è del 20 gennaio 2014.
L'ultimo verbale su cui si fonda questa relazione che poi è passata alla bollinazione della Corte dei Conti, è del 4 luglio 2014 e, al di là di quello che dice su Aerdorica, come ha detto il Consigliere Brini forse è meglio ritornarci un attimo, alla fine dice: "Richieste in sospeso. Il Collegio dà atto che sono pervenute da parte del Servizio finanziario tutti i documenti richiesti e nessuna informazione da parte del Servizio legale e segnatamente: elenco del contenzioso della Regione contenente controparte, oggetto della causa, importo della causa, nominativo del legale dell'ente, se l'ente è attore convenuto, eventuale compagnia di assicurazione, stato di giudizio, spese legali sostenute, a parziale rettifica della propria delibera, eccetera". Dopo otto mesi i revisori dei conti della Regione Marche non riescono ad avere i documenti necessari per valutare il bilancio di cui il Consigliere Ricci si fa vanto, l'Assessore Marcolini si bea ed il Governatore Spacca naturalmente ne parla bene.
Se questo succede come vostra amministrazione e i revisori dei conti non riescono ad avere i documenti per esaminare un bilancio, vorrei dire che i numeri riportano sempre, Presidente ci mancherebbe altro, tutti abbiamo amministrato e li abbiamo fatti riportare sempre più o meno, il giudizio politico non può non contenere anche questo. Sull'Aerdorica vi sembra possibile che, al di là di quello che ha detto il Governatore sull’indagine, “il collegio dei revisori dei conti della controllante Regione Marche che, pur non consentendo l'esame del libro dei verbali del collegio sindacale, si rende disponibile a incontri informativi”, cioè i revisori dei conti della Regione chiedono ai revisori dei conti dei documenti e questi rispondono "non siamo disponibili a darveli", ma questo avviene nella Repubblica, di dove Assessore Giorgi, delle banane?
La politica, purtroppo, specie in queste fasi si regge anche e soprattutto su questo, perché i documenti sono essenziali per verificare queste cose. Mi dispiace che non ci sia l'Assessore Marcolini perché qui c'è una vexata quaestio, caro Consigliere Eusebi, hic rhodus hic salta, sulla mobilità attiva. Mettiamoci d'accordo, andiamo dietro la mobilità attiva o no? La mobilità attiva è qualcosa che ci attrae e non attrae solo gli utenti, è qualcosa per cui la Regione si deve muovere o no? La mobilità passiva è un danno o no? Le stupidaggini, non uso il frasario che ha usato il Governatore, sentire che potremmo verificare la possibilità con le Regioni contermine di fare una mobilità at pass o pass at è una cosa che nessuno riesce a comprendere, a fronte di amministratori che dicono: “La mobilità attiva? Scherzate? Non ce la pagano!” e buttiamo il bambino e l'acqua sporca. Non andare dietro alla mobilità attiva è semplice, basta mandare via i medici, non rimettere gli infermieri, chiudere i reparti e la mobilità attiva è finita e quella passiva si ingrandisce.
Caro Consigliere Bucciarelli, non si sbagli, c'è anche un'altra ipotesi, c'è qualche privato che vedendo che questa sanità è così cattiva, non attiva o passiva, si industria, si programma in tempo, ed interviene con qualche cosa, arrivando a intercettare ed a ricattare il pubblico, perché questo è quello che succede.
Ci dice l'Assessore che la mobilità attiva è in diminuzione, prendo il dato più bello Assessore, è quello dell'Area vasta 1, l'Area vasta dell'Assessore Mezzolani, l'Area vasta dove avete fatto un’Azienda ospedaliera ... parlo dell'Area vasta 1, poi parliamo in complessivo, dove c'è un Assessore da qualche anno, dove è stata istituita un’Azienda ospedaliera, se non sbaglio, dove il privato non si capisce se è privato o pubblico. Non si capisce! Noi facciamo le società con i privati, non si sa il motivo. . Penso che lei abbia sentito parlare di Montefeltro Salute qualche volta. Che sanità rappresentata Montefeltro Salute? Rappresenta il vostro obiettivo finale! Questo dovete dire.
La cosa di cui io discuto è che i metodi, le metodologie, ognuno può avere un'idea diversa, devono essere chiari. La chiarezza deve essere quella di dire: "Noi come sanità pubblica non ce la facciamo per cui ci muoviamo in questo senso". Pensare all'Area vasta 1 e riuscire a capire perché finalmente quei dati che dovevano arrivare ogni due anni improvvisamente sono arrivati. Evidentemente basta poco per avere i dati, rivolgersi in certi modi, nelle dovute sedi e i dati arrivano. Pensa un po'! Come i revisori dei conti non riescono ad ottenere i dati dall'ufficio legale della Regione, lei non c'era quando ho detto questo, se lei rilegge, Assessore Marcolini, i verbali dei revisori dei conti, i 5 verbali che hanno fatto, c'è una strana anomalia: l'ufficio legale non dà i documenti ai revisori dei conti. Le sembra possibile? Le sembra una cosa giustificata? Non è politica anche questa che in un’amministrazione avvengano queste cose? Io vorrei sapere il suo …, glieli porto subito dopo. I documenti dell'ufficio legale sul contenzioso in essere, legga i verbali dei revisori dei conti della Regione Marche, dai verbali risulta che chiedono dei documenti reiteratamente e non glieli danno. Le sembra possibile?
Nell'Area vasta 1, quella dove c'è Montefeltro Salute, direttori generali con molti titoli, direttori di Area vasta con più titoli di altri, c'è una mobilità attiva di 2.800.000 euro di cui 2 milioni e zompa intercettati da Montefeltro salute - vedo che l'Assessore Mezzolani ogni volta che parlo di Montefeltro Salute, dell'Area vasta 1, ha un orecchio che pende ancora più a sinistra, sembra strano però succede, vede, non mi sente neanche, è affascinato, avesse la Consigliera Bellabarba ci potrebbe stare, ma il Consigliere Badiali! – a fronte di una mobilità passiva di 36 milioni di euro. A fronte di questo che è il fatto più bello, invito tutti a verificare su questi dati di mobilità passiva quanta di quella mobilità passiva finisce verso l'Emilia-Romagna e vorrei sapere di quale Emilia-Romagna, di quale sanità dell'Emilia-Romagna, se pubblica o delle consorelle di qualche privato convenzionato che alligna anche nelle Marche, perché è su questo che voi dovete chiarire le vostre idee, è su questo che ci dobbiamo chiarire.
Voi tenete bene o male offuscata la luce, non sappiamo se la mobilità attiva sia un bene, se la mobilità passiva sia un male. Ragionate in una maniera che ci offende perché di queste cose non ragionate in Consiglio regionale, ma in altre sedi, ragionate di queste cose con una nomenclatura che vi tradisce. Prima Assessore Marcolini non so se lei ha sentito, mi sono trovato davanti ad un'interrogazione firmata dall’Assessore Mezzolani nella quale era riportato un falso. Se fossi l'Assessore Mezzolani andrei in Ascoli e non so quello che potrei fare, Casamicciola si dice, quando gli fanno firmare le cose. No? Invito ancora una volta, dopo cinque anni, l'Assessore Mezzolani a fare pulizia e per fare pulizia non si deve andare dietro a logiche di partito, a logiche clientelari, a glutei da sistemare nel 2015 né ad altre logge. Grazie.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Sono felice che il rendiconto sia stato interloquito positivamente dalla Corte dei Conti che certifica la correttezza amministrativa. Siccome non sono qui come contabile, né ragioniere, ma come rappresentante dei cittadini, devo verificare che quello che è stato speso, che qui è stato illustrato e certificato dalla Corte dei Conti sia stato efficace, o perlomeno devo dare un giudizio politico delle azioni svolte con le risorse spese nel 2013 e certificate in questo bilancio.
Al primo punto anch'io metterei la sanità ed è positivo che sia in pareggio. Questo è bene, vuol dire che c'è la possibilità di riorganizzare utilizzando al meglio le risorse anche se, comunque sia, va fatta una lettura della realtà della sanità e di quelle che sono le difficoltà per i cittadini marchigiani.
La difficoltà maggiore è quella di accedere alla diagnostica, accedere alle visite specialistiche, accedere anche a ricoveri in tempi decenti perché è certificato dalla stessa Regione Marche che negli esami diagnostici, ma anche nelle visite specialistiche, i tempi d'attesa sono doppi rispetto ai massimi che la Regione Marche stessa si è data. Bisogna intervenire anche in una logica aziendale per rendere efficaci gli investimenti. Non è possibile che, l'hanno detto in tanti, ma questa è la realtà, le nostre Tac, i nostri macchinari o gli stessi operatori lavorino poche ore al servizio del cittadino utente che va lì con il semplice ticket e nelle visite specialistiche, andando in intermenia e pagando interamente il servizio i mesi di attesa si trasformano in giorni. Non è possibile! Non è possibile che per fare una Tac o un ecodoppler ci si impieghi sei mesi, otto mesi, quando il giorno dopo è possibile farla, con lo stesso medico, nella stessa struttura, pagando interamente. Soprattutto non è possibile che questi tempi di attesa siano doppi rispetto ai massimi previsti dalle normative statali e dalla Regione Marche. Su questo bisogna intervenire!
E’ logico che ci sia un discorso di lobby, di medici ed anche di alcune case di cura private, però diciamo che vogliamo combattere la grande criminalità organizzata e la mafia e non riusciamo a stroncare piccole lobby mediche? Mi sembra una cosa indescrivibile, oltretutto si può intervenire benissimo con progetti, coinvolgendo, in questa situazione di difficoltà economica, medici, ma anche radiologi, infermieri, che possono avere un reddito aggiuntivo facendo alcune ore di straordinario, oppure persone disoccupate. Progetti con la finalità di tagliare almeno in parte la mobilità passiva.
L'altra questione, sempre sulla sanità, è che si sono tagliati alcuni piccoli ospedali che, comunque sia, svolgevano una funzione di riferimento territoriale, dicendo che sarebbero partite le Case della salute. Le Case della salute non sono state neanche disegnate, non sono iniziate. Si è parlato del coinvolgimento dei medici di base che su questo non sono stati ancora neanche coinvolti. Non è partita, non è stata pensata neanche una sperimentazione di Casa della salute per vedere come possa funzionare, quanto possa costare e come possa essere organizzata.
Un'altra questione legata alla sanità è quella relativa alle infrastrutture. L'Inrca è stato bloccato, sembrava ripartisse, ma poi è stato bloccato un'altra volta e con l'Inrca anche l'ospedale di rete di Ancona sud.
Un’altra questione riguarda il trasferimento, il balletto del Salesi. E' stato detto che l'ospedale pediatrico verrà trasferito, forse a metà, forse temporaneamente, allora si trovino le risorse per realizzare la struttura all'interno dell'ospedale regionale di Torrette e si risparmino 5 milioni di euro per un trasferimento forse parziale. E’ inutile andare ad una valorizzazione di un immobile in una fase come questa, in una fase di crisi dell'edilizia, non si avrà niente sotto questo fronte, ma si avrà certamente il costo del trasferimento temporaneo, 5 milioni, rischiando anche una situazione di disagio e di mancanza di attività e funzionalità per non si sa quanti mesi.
In merito alla difesa del suolo, ricordo che in questa Aula, su mia proposta appoggiata dalla totalità dei Consiglieri, è stata approvata una mozione che impegnava la Giunta a mettere in piedi un gruppo di studio intersettoriale di tecnici della Giunta affinché elaborasse una serie di interventi per lavorare sulla prevenzione del dissesto idrogeologico. Entro il mese di ottobre, era l'impegno, la Giunta doveva portare delle proposte per intervenire sulla programmazione urbanistica affinché le aree di esondazione individuate dal Pai venissero tutelate e non sottoposte a possibili svincoli, perché abbiamo visto a cosa portano le compensazioni e gli interventi per fare uscire dai vincoli del Pai. Lo abbiamo visto a Senigallia perché tutte quelle aree in cui c'è stato l'allagamento e l'alluvione erano aree in cui si è realizzata una zona industriale, una zona produttiva e commerciale, ma era una zona tutelata dal Pai che poi è stata deperimetrata e abbiamo visto che gli interventi per evitare l’esondazione non sono bastati. Intervenire, quindi, da un punto di vista della programmazione urbanistica, tutelando le aree previste nel Pai, facendo anche interventi normativi riguardo la gestione dei versanti collinari e la gestione agricola perché occorre intervenire sui tempi di corrivazione, infatti la pioggia nell'arco di 6 ore dalla caduta arriva dentro l'alveo fluviale e questo interferisce con la possibilità di gestire circostanze impreviste, perché in 6 ore non si riesce ad attivare un'emergenza. Bisogna, quindi, intervenire sui versanti e sulla gestione e, ultima cosa, iniziare a fare un programma pluriennale di prevenzione del dissesto del territorio e del rischio alluvioni. Questo come? Iniziando a dire di mettere delle risorse ogni anno sulla prevenzione e noi aspettiamo, è previsto entro la fine di ottobre, che su questo la Giunta riferisca all'interno del bilancio preventivo, che sarà entro la fine anno, e lì si vedrà se ci sono le parole o se c'è la volontà di fare fatti in questa direzione.
L'ultima cosa, va affrontata, e qui non lo è stata, una realtà che purtroppo è diventata drammatica. 130.000 marchigiani vivono sotto la soglia di povertà ed altrettanti sono su quella soglia. 3.000 distacchi d'acqua solo nel 2013, da gennaio a settembre, nella provincia di Ancona, quindi, è necessario razionalizzare e trovare risorse per un minimo di solidarietà sociale e di intervento rispetto alla povertà assoluta, per fronteggiare questo disastro, per questi 130.000 cittadini marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Il mio intervento è teso a medicare un attimo l'intervento del Consigliere di Forza Italia, Brini. Questo lo dico perché, senza entrare nel merito delle questioni dello zio e di Civitanova Marche che, per carità, potrebbero essere storia della sanità regionale, ormai appartengono al pensiero del brontosauro, quindi un concetto superato abbondantemente.
L'intervento del Capogruppo di Forza Italia tende a scindere in maniera chiara ed inequivocabile alcune responsabilità emerse e da tutti focalizzate in merito alla sanità.
Per carità, non dico che tutto vada bene madama la marchesa, ma rimettiamo in ordine un concetto: la sanità fa riferimento preciso a gruppi politici che in questa Regione da sempre hanno determinato le scelte, quindi, devo dire che l'uomo di buon senso e moderato, qual è e sa essere il nostro Presidente, non può essere chiamato in causa come responsabile di una sanità dissestata.
La sanità nelle Marche per certi versi funziona, ma il Partito Democratico, ed ecco qui il preciso gestore della sanità regionale, ha dato risposte quasi sempre parziali. Una addirittura omertosa ed omissiva, il rapporto tra sanità pubblica e sanità privata, ed ha innescato un concetto vizioso sul quale va puntato l'obiettivo.
Se la sanità pubblica, caro Assessore Mezzolani che sicuramente sta telefonando al Ministro Lorenzin per avere più certezze in questa guida, non fosse quasi sempre utilizzata per una finalizzazione privata che per certi versi va verso il concetto, che è caro a Forza Italia, della privatizzazione di tutto il sistema, ma limpida! La sanità pubblica è l'83% di questo bilancio, ho sentito parlare di liste d'attesa di qua e di là, io ripeto sempre lo stesso ritornello, lo stesso medico, professore che sia, della sanità pubblica dice al paziente: “No, tra otto mesi” oppure “Si, nel pomeriggio alle 15 vieni presso questa struttura”. E’ ora che l'Assessore Mezzolani definitivamente dica la sanità regionale gestita dal Partito Democratico, noi incapaci di sostenerla in una certa maniera, con l'equilibrio che solo un Presidente come Spacca le sa dare, dovreste essere veramente contenti e felici, ma purtroppo si trova nella condizione di essere barattato dal punto di vista partitico, non politico.
Signori miei, prima sciogliete questa discrasia di gestione sanitaria perché se qualcosa di buono è stato fatto è nel senso della moderazione, non nel senso di una sanità fortemente spinta verso la parte politica che l'ha gestita.
Questo, caro Assessore Mezzolani, se io parlassi del Cup, essendo io una persona che pensa alla Macroregione dal 2000, devo dire che il Presidente Spacca è uomo intelligente e sa cogliere le opportunità, ha messo su un sistema incaricando due funzionari regionali di fare i passaggi successivi, oggi su quella regione, io ho colto, caro Presidente, questo rapporto tra le sanità, le Università, il mondo dell'impresa, il mondo del lavoro. Sono intuizioni fantastiche che non vanno perse, noi siamo una Regione d'Europa e, quindi, o entriamo nel massimo sistema o diamo risultati minimi. Troppo sbilanciati sulla considerazione minima.
La microeconomia, la macroeconomia, se riuscissero a far comprendere che in politica spesso scendono in campo dottori, e qui abbiamo il Vicepresidente Canzian che è un medico, e se a lui chiedessi qual è la sanità di un'Area vasta, lui saprebbe rispondere oggi in una certa maniera, che non è la stessa maniera di un altro politico del Partito Democratico che gestisce in maniera padronale la sanità di quell'Asur che è giù e che non è un suo buon amico pur essendo vicino di banco nello stesso partito. Quindi c'è una visione distorta, è il medico che fa la sanità, non è la tessera politica, caro Assessore Canzian e, quindi, quando il Presidente del Consiglio Solazzi, dall'alto del suo spessore politico, vi lancia messaggi precisi, e li lancia a tutti noi, forse anche a me rimproverandomi più degli altri, perché magari con vivacità esprimo qualche cosa un po' sopra le righe, ma ritornando alla sanità che deve essere sobria, deve essere puntuale nella risposta di servizio sociale, lì le risorse vanno mirate, gestite bene, come un padre di famiglia e allora, ripeto, fuori, distante, la politica da questo schema sanitario, torni nel sistema sanitario, lasci la politica Assessore Canzian perché in questa politica lei non influisce niente o poco, quindi, è subordinata a dei rapporti inversamente proporzionali al suo valore. Lei come medico vale tanto, come politico lo stesso suo partito la costringe e la relega a ruoli marginali.
Faccia questo sforzo, accetti questi consigli, perché nella moderazione, a metà, c'è la virtù e si ferma sempre lì.
La sanità è un sistema virtuoso finché resta nella moderazione quando si estremizza, come concetto politico partitico, caro Assessore Canzian, non dà la risposta che i cittadini si aspettano e allora lì si va in confusione.
Non è nel fatto specifico perché nominate quel primario, perché non nominate un altro, perché la rete funziona così, funziona colà, se il Cup doveva dare una risposta non l'ha data! D'accordo? Non l'ha data. Non è ammissibile allora applichi lei, e glielo dico come dirimpettaio nello stesso collegio elettorale, faccia qualcosa per rendere virtuosa la sanità nella nostra marginalità di nord dell'Abruzzo o sud delle Marche, come preferisce lei.
Dico all'Assessore Mezzolani, sono tre anni che la riforma sulla terapia del dolore è ferma lì e, nonostante ci siano degli indicatori sanitari precisi, voi non ne parlate. La terapia del dolore, caro Assessore Mezzolani, è un obbligo al quale lei come rappresentante di punta del Partito Democratico non dà risposte. Io sto ancora aspettando che il Salesi si pronunci su questa cosa. Ripeto, questo è un fatto che va fuori dalla politica perché si tratta del bambino che non parla, dico di più, lei tra un po' dovrà accendere i riflettori e chiedere aiuto all'Assessore Marcolini per pagare i vaccini di cui nessuno ancora parla, ma la bluetounge, e parlo della sanità degli animali, che non parlano come i bambini, anche lì non dà risposte.
Per il resto è un’organizzazione che, caro Assessore Mezzolani, può essere ricondotta ad un sistema virtuoso che deve però perdere un po' più la connotazione di una corrida politica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Grazie Presidente. Voglio intervenire per dire che questo bilancio in effetti si presta a considerazioni che possono concentrarsi sulla puntualità di alcuni argomenti, come si sta facendo, ma difficilmente può prestarsi a delle valutazioni critiche in termini strutturali, in termini di carattere generale perché un bilancio che viene parificato dalla Corte dei Conti, uno dei pochi bilanci di questo Paese parificato dalla Corte dei Conti, credo abbia in sè il giudizio sulla correttezza e sull'equilibrio delle poste che descrivere.
Da questo punto di vista vorrei rivolgere un ringraziamento sia all'Assessore al bilancio che al Servizio bilancio della nostra Regione che da diverso tempo ci danno la possibilità di organizzare l'azione di governo con una puntualità di carattere informativo che porta poi i risultati che, ripeto, in termini generali siamo riusciti a conseguire.
Al Consigliere Brini non sfuggirà che il nostro giudizio sulla politica di governo che riguarda la sanità, non si concentra, anche se dovrà farlo, e da questo di vista i suggerimenti che vengono anche in forma critica da parte dell'opposizione sono preziosi, su aspetti puntuali come quelli che sono stati fatti nei vostri interventi, ma sugli aspetti di carattere strategico. Noi non possiamo dimenticare, l'ho detto e lo ripeto, che nove anni fa eravamo la Regione o una delle Regioni più indebitate d'Italia, che il nostro bilancio d'esercizio si concludeva con 153 milioni di euro di disavanzo, che eravamo a rischio di commissariamento ed oggi siamo, al contrario, la prima Regione d'Italia, non tra le prime, la prima Regione d'Italia per quanto riguarda l'equilibrio dei conti e per quanto riguarda, scendiamo di posizione, il rapporto tra equilibrio dei conti e posizionamento in termini di servizi. Questo è un dato che non deve sfuggire!
Purtroppo nella nostra regione le informazioni circolano molto male, sapete che un pallino del Presidente è quello di misurare le azioni di governo, noi in questi 10 anni di governo abbiamo sempre misurato il rapporto tra ogni singola azione di governo e la percezione dei cittadini.
Bene, vi dico che quelle che voi credete essere delle banalità in realtà sono dei misteri per gran parte della nostra comunità. Azione di governo molto significativa, è stata citata qui da parte del Capogruppo Consigliere Trenta, la strategia della Macroregione Adriatica che tanta parte ha preso nel nostro dibattito, in realtà è conosciuta soltanto dal 14% dei marchigiani, l'86% non sa neanche che cosa sia. Questo va anche a nostro demerito, forse non abbiamo fatto, non credendoci, magari qualcuno non ha creduto fin dall'inizio a questo progetto, quell'opera che invece spetterebbe al Consigliere regionale, di divulgazione e di informazione rispetto a qualcosa che è fortemente strategico nella vostra vita e che ci porterà risorse europee molto più di quelle che ci vengono offerte dai fondi strutturali. Da qui deriva l'azione e la necessità di fare informazione, Consigliere Brini, rispondo a lei sapendo che altre orecchie ascoltano, io so che lei fa delle interrogazioni e presenta delle argomentazioni che richiamano ad una esigenza di carattere generale per cui io la ringrazio perché questa risposta mi dà la possibilità di rispondere anche ad altri.
Nella nostra modalità di lavoro c'è, Assessorato per Assessorato, la necessità di comunicare quello che facciamo, perché, come ci dice un autorevole esponente che ora non vedo, di comunicazione bisogna fare, saper fare e anche far sapere, perché su questo nasce un rapporto positivo con i cittadini.
Se lei vorrà, potrà avere tutte le informazioni che vuole per quanto riguarda la strategia di comunicazione del governo regionale che troverà articolata per singoli Assessorati, perché ogni Assessorato svolge la sua funzione nella prospettiva di informare i cittadini per rendere più trasparente l'azione di comunicazione della nostra Regione.
Sul discorso della Cina, penso che dobbiamo metterci una pietra sopra, perché sono 10 anni che lei continua a ripetere questo mantra ed io mi auguravo che da parte sua ci fosse un cospargimento di cenere sul capo nell'ammettere che di aver sbagliato clamorosamente, nel momento in cui oggi ci sono dei dati che riscontrano che le nostre imprese hanno possibilità di sviluppare il loro fatturato ed affrontano meglio la crisi proprio in virtù dell'azione di internazionalizzazione che ha fatto questa Regione, su quei mercati. Lei viene da un distretto delle calzature, lei dovrebbe ascoltare gli imprenditori del suo distretto e sentire quello che le dicono rispetto alla strategia dell'internazionalizzazione. Bisognerebbe …

(interrompe il Consigliere Brini)

Gian Mario SPACCA. La Russia purtroppo non dipende da noi, la politica internazionale, i rapporti che esistono tra l'Italia e la Russia e anche gli embarghi che da questa nascono, non dipendono dalla Regione Marche. Quello che noi abbiamo fatto in questo momento è chiamare la Conferenza dei Presidenti a riflettere in modo da comunicare al Governo nazionale quello che comporta, per la nostra economia, adottare delle misure particolarmente forti nei confronti di un Paese come la Federazione Russa. Questo lo abbiamo fatto, ma non dipende dalla nostra azione concreta che possiamo fare sulla strategia dell'internazionalizzazione come Regione. Quindi io mi aspetto che lei si cosparga il capo di cenere su questo aspetto.
Dopo di che ha introdotto altri argomenti. Io le rispondo puntualmente, ripeto, perché non sono soltanto argomenti di suo interesse, ma sono argomenti che interessano tutto il Consiglio regionale su cui tutto il Consiglio regionale ha le orecchie dritte, vuole conoscere e vuole sapere.
Aerdorica, lei saprà che noi ci siamo fatti carico di una società che era partecipata per la maggioranza da privati. La quota di maggioranza della società Aerdorica era fatta da privati che nel momento in cui la congiuntura ha cambiato di ciclo, nel momento in cui le difficoltà si sono consolidate, se ne sono andati e hanno lasciato alla nostra Regione la responsabilità della gestione di una società che credo essere fondamentale, in quell'azione di internazionalizzazione che le dicevo prima, per difendere la nostra economia rispetto alle dinamiche di una crisi che tocca l'Italia e l'Europa, ma non il resto del mondo e nel resto del mondo ci si va con gli aerei e con gli aeroporti. Noi ci siamo fatti carico di mantenere un servizio che rimane strategico, come quello del collegamento con il mondo, soprattutto nel momento in cui quell'aeroporto lì non solo risponde ai bisogni dei passeggeri, ma soprattutto delle merci e sta crescendo sempre di più nelle proprie attività.
Nell'ultimo anno ci siamo fatti carico in pieno della governance e la persona che noi abbiamo portato alla Presidenza dell'aeroporto ci ha messo in luce ... - anzi devo dire che se noi non avessimo aperto la possibilità di partecipazione al capitale ad altri soggetti che si sono avvicinati con interesse all'Aerdorica, che poi si sono allontanati perché hanno avuto il dubbio di quello che c'era lì dentro, ma che non traspariva dai bilanci, bilanci che non dovevamo controllare noi, non li doveva controllare il Presidente della Regione ma dovevano essere controllati dagli organi preposti all'esercizio di vigilanza di quella società - grazie al nostro Presidente, Presidente che è entrato nel momento in cui la Regione ha preso l'88% quasi del capitale sociale dell'Aerdorica, abbiano fatto la due diligence ed abbiamo scoperto tutto. In questo momento, possiamo mettere la mano sul fuoco, abbiamo la certezza puntuale, lira per lira, euro per euro, di come è composto il bilancio della società Aerdorica e a fronte di questo, in un'operazione trasparenza estrema che mette chiaramente in luce tutte le perdite, anche quelle che non venivano dichiarate e che venivano addirittura presentare come delle poste positive, noi siano in condizione di decidere che cosa fare di questa società.
Questa riflessione l'abbiamo fatta in Giunta, abbiamo detto possiamo anche liquidarla perché ci sono le condizioni, ed insieme, collegialmente, abbiamo detto: no, non si liquida perché questo è un servizio pubblico di grande interesse per la nostra regione, quindi, noi manterremo questo tipo di impostazione perché l'aeroporto non è soltanto un'infrastruttura di servizi per la regione Marche, ma è un'infrastruttura di servizi per l'economia della nostra regione che ci collega al mondo ed è fondamentale per la nostra imprenditoria. Non vi dimenticate mai che noi siamo la regione più manifatturiera d'Italia, e l'Eurostat ci ha riconfermato essere al 12º posto tra le Regioni europee in termini di manifattura, quindi, abbiamo bisogno dell'aeroporto.
Chi pensa di fare qua dentro una battaglia sulla società Aerdorica, aleggiando sospetti o minacciando il fatto che bisogna liquidarla, sappia che troverà da parte del Governo regionale, che già ha fatto questo dibattito al suo interno, una posizione chiara, netta e ben definita.
Questo lo dico per quando approveremo il bilancio di previsione, ma intanto lo anticipo.
Sul discorso dei trasporti, Consigliere Brini, non le sarà sfuggito che il Governo nazionale ha approvato una legge di stabilità che ha creato molti malumori e molti dubbi all'interno delle Regioni italiane. Non le sarà neanche sfuggito che io ho dato una valutazione eretica o eratica, se vuole, rispetto alla posizione degli altri Presidenti. Perché ho preso questa posizione? Proprio per le ragioni che lei ora additava, nel senso che è condivisibile la scelta che è stata fatta di riportare al centro del problema del Governo nazionale la produzione del reddito, perché noi siamo fermi, siamo tornati al 1987. Con questo livello di produzione noi non siamo più in grado di mantenere i servizi e il welfare per la nostra comunità, è inutile farsi illusioni, se noi continuiamo questo processo di decadenza andremo non nel 1987, ma progressivamente anche più giù, e con quel livello di produzione non siano in grado di reggere non solo la competitività del Paese, ma anche il welfare e il sistema italiano dei servizi.
Aver riportato al centro della politica di Governo la produzione del reddito, l'impresa, togliendo l'Irap, abbassando la pressione fiscale, sono delle cose che avremmo dovuto fare anche qui e noi l'abbiamo fatte, perché abbiamo collegato l'abbassamento dell'Irap alle possibilità di occupazione, forse avremmo dovuta fare anche di più, e se c'è una colpa che ha il Presidente di questa Regione è di non essere stato abbastanza determinato nel perseguire questa via quando sarebbe stato possibile fare di più. Però è una cosa giusta, questa cosa è giusta, produrre reddito è giusto, questo comportamento che riporta al centro la responsabilità e anche il collegamento tra il Governo e le Regioni è giusto se contemporaneamente si avvia un percorso che celebra e sottolinea le responsabilità, ed ho portato proprio ad esempio quello che lei diceva perché non è possibile che una Regione che ha, come la nostra, dei costi standard nella media tra i più bassi d'Italia, in diversi settori, tra cui quello clamoroso del trasporto pubblico locale, sia trattata alla stessa maniera in termini di tagli lineari di altre Regioni che invece sprecano.
Se dobbiamo affrontare gli sprechi lo dobbiamo fare avendo a riferimento i costi standard, dopo di che il fatto che noi abbiamo 68 euro per abitante contro i 110 dell'Umbria è una bestemmia, lo dico io per primo, è una bestemmia contro cui abbiamo cercato di lottare, ma qui nasce un altro problema che mille volte ho posto in quest'Aula: la nostra capacità di rappresentanza a Roma non c'è. Mille volte abbiamo cercato di avere un fondo perequativo rispetto a questo problema, come è stato inserito per altre leggi nazionali, in altri settori, per altre Regioni, non c'è stato niente da fare. Credo che la partita del biogas sia sotto gli occhi di tutti, il modo in cui siamo trattati come Regione rispetto al diritto oggettivo, questa è un'altra partita in cui si testimonia che la nostra capacità di rappresentanza a Roma, in termini di problemi concreti e oggettivi, quelli che interessano i cittadini, è pari a zero.
Se vogliamo fare un discorso costruttivo lo possiamo fare tutti insieme, parlando di cose che ci interessano in termini concreti e la ringrazio anche per i suggerimenti e gli stimoli creativi che lei ha dato perché mi hanno consentito, non soltanto di rispondere a lei, ma a molte altre persone in questa Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Come non pensare che questo ultimo rendiconto di questa legislatura non si colori di una vernice che non è solo forma, ma anche sostanza e che ci dà un'interpretazione di quello che è avvenuto finora anche per aprire una riflessione su quello che sarà di questa Regione, direi, di questo ente, ma è una cosa brutta, di questo territorio, di questa comunità, nei prossimi mesi.
Credo che i colleghi in maniera più o meno piccante abbiano, forse con eccessiva minuzia, posto la critica su tanti argomenti, su tante materie, ma hanno evidenziato e forse riassunto quelle che sono state le critiche di questi anni, lo dico al Presidente Spacca ed anche ai colleghi della Giunta, del Consiglio, non solo di questi cinque anni, quindi, non ci tornerò sopra, perché le condivido: dai problemi terribili del saldo negativo della mobilità nella sanità, a un Cup che ci ha preso tante ore, tante ansie e preoccupazioni in quest'Aula, ma più che altro ha preso ansie e preoccupazioni degli utenti disperati nei confronti di questo servizio, ad altri temi come l'aeroporto.
Io però voglio non tornare su questi temi che mi sono cari, lo dico al Presidente a costo di farlo arrabbiare un'altra volta, quante volte abbiamo parlato anche delle cospicue somme spese per l'endurance, per esempio, ma non ci torno sopra, il Presidente ha detto speriamo di averle spese bene perché possono servire per …, non parlo della Cina, Presidente, ho detto che non rientro negli argomenti. L'ho ripetuto per fare l'esempio di un argomento su cui ci siamo fortemente divisi e criticati in questi mesi, in questi anni, qui dentro.
Voglio invece fare un passo indietro, all'anno 2000, quando il centro sinistra che governava il Paese fece passare per quattro voti la riforma federale. Un centro sinistra che da una parte cercava di accalappiarsi i voti della Lega, che andava fortissimo e spingeva su questi temi - lasciamo stare la secessione, davanti a tutti ribadisco, oggi qui i leghisti non ci sono più, io che ho criticato Bossi, che Bossi rispetto a Salvini era un grandissimo statista e con Salvini penso che la politica sia finita perché se quella è la politica, non so più di cosa parlare in questo Paese - ed un centro destra, al quale appartenevo sicuramente nel 2000, con Berlusconi che cavalcava certi tematiche anche per vicinanza con la Lega, da cui poi ci siamo divisi, che in quella votazione votò contro un regionalismo spinto. Al Presidente Berlusconi, questo non sono riuscito a dirglielo personalmente, l'ho scritto su qualche articolo, è sfuggito che il controllo della spesa pubblica non era più tanto lo Stato, ma il meccanismo di quelle Regioni che a lui imprenditore, calato nella politica, sfuggiva completamente.
Dal 2000 ad oggi si è prodotto un eccesso, per noi che siamo provenienti dagli enti locali, dalle Regioni, si è prodotta quella reazione che oggi il Presidente Renzi, posso dirlo, scatena contro le Regioni. Su questo, cari amici, cerco adesso di capirci perché qui ho scritto e disegnato un puzzle che è di difficile composizione.
Praticamente abbiamo il Consigliere Zinni che come relatore di minoranza, lo ringrazio anche per l'attenzione e lo scrupolo con cui ha svolto la funzione, critica Renzi e sottolinea tutti argomenti di spreco che Renzi, andando nei contenitori televisivi, tutti i giorni risottolinea. Allora dico che il Consigliere Zinni dovrebbe essere d'accordo con Renzi. Il Presidente Spacca è praticamente l'unico Governatore, insieme alla Serracchiani, che ha difeso Renzi. Il rapporto tra il Presidente Spacca ed il Partito Democratico non è dei più idilliaci. Vado al terzo step: il Partito Democratico è contro Renzi, ma il Segretario del Partito Democratico delle Marche, che non è in rapporto idilliaco con il Presidente Spacca, lancia 10 punti sui quali la Regione deve migliorare, tagliare per il futuro - Consigliere Comi molto interessanti questi 10 comandamenti - e praticamente sottolineano lo spreco di cui parla Renzi, condiviso dal Presidente Spacca.
Mi sono confuso pure io, non trovo più la strada.
Sullo sfondo c'è Forza Italia che, partito di ispirazione liberale, dovrebbe vivere assolutamente in maniera brutale lo spreco dell'apparato pubblico e, in questo momento, spingere su una politica di meno Stato. Politica liberale, può piacere o non piacere, io la guardo con curiosità, il mio partito appoggia il Governo, Renzi sicuramente pensa di incarnarla oggi, però non prende, almeno su quello, i voti di Forza Italia che vota contro perché sta all'opposizione.
Come vedete un quadro molto confuso che ribadisco oggi perché, e qui mi riferisco a quanto detto dall'Assessore Marcolini, il rendiconto è corretto e ben fatto e l'Assessore orgogliosamente ne ribadisce il consenso, l'assenso, della Corte dei Conti.
Io devo dare un giudizio politico, potrei tornare sugli argomenti che ci hanno diviso, ma non ha più senso perché se quelli che sostenevano il contrario delle nostre battaglie, e lo dico qui al Consigliere Comi, redigono oggi 10 comandamenti che sono liberali - Consigliere Comi, adesso non le voglio fare accapponare la pelle, so che dicendo questo la metto in difficoltà - dall'altra parte abbiamo un Presidente Spacca che è l'unico praticamente a difendere Renzi – dico tutto questo perché, e sono contento di avervi confuso le idee ...

PRESIDENTE. Ma che confuso le cose sono talmente chiare!

Francesco MASSI. Come ha detto anche "Il Giovane Favoloso" è il dubbio che fa crescere l'uomo, non le certezze. Mi pare che questo lo abbiamo assimilato dai tempi della scuola, però ce l’ha ribadito il film che condivido e siccome i dubbi sono tanti ...

(interrompe il Consigliere Perazzoli)

Francesco MASSI. Caro Consigliere Perazzoli, la Democrazia Cristiana è archiviata nella storia e glielo dice uno che è stato democristiano, fra l'altro non perché uccisa da qualcuno, questa è l’anomalia, ma per suicidio. Penso di essere anomalo dicendole questo, non scandalizzando gli altri amici democristiani che stanno qua, per suicidio, non perché qualcuno ... una fase che si ripete dopo 20 anni, quando non si vuole capire che ci vuole un certo tipo di rinnovamento, qualcuno l’ha capito, qualcuno no.
Allora concludo dicendo che cosa, ... l'ho detto, ho fatto outing esternandovi, Assessore Luchetti grazie che mi viene in soccorso, lo faccio e lo dico perché scusate ho fatto outing ...

PRESIDENTE. Non l’ha confuso con la perla democristiana, Assessore Luchetti ..., perché lo tiene nascosto, lui lo ha confuso ..., non sembra ma era democristiano anche l’Assessore Luchetti.

Francesco MASSI. ... trasmettendovi l'ansia del dubbio, riparto da Leopardi,
Concludo dicendo questo cari colleghi: è in corso, questo si, il dibattito su cosa saranno le Regioni. A nessuno sfugge che dietro l'angolo è imprevedibile cosa ci potrà essere. Ho visto che ci sono fughe in avanti anche da parte del Partito Democratico su accorpamenti di regioni, qualcuno parla più confusamente di Macroregione, ma gli accorpamenti e fusioni delle Regioni non c’entrano niente con la Macroregione, è tutta un'altra cosa.
A conclusione dico solo questo: Assessore Marcolini il rendiconto è corretto, ci dividono i contenuti sulla critica perché è chiaro che il rendiconto è il momento che serve a dire quello che non è andato. Avremmo voluto un’internazionalizzazione più vicina alle imprese che non ce la fanno ad andare all'estero e sono tante rispetto a quelle che, sottolineiamo, l'ho detto tante volte al Presidente che esce ma lo sa, ci sono andate anche senza l'aiuto della Regione, che ci stanno da anni ed anzi hanno guidato la Regione. E’ un punto sul quale fortemente ci siamo divisi.
Potremmo parlare dei centri per l'impiego, potremmo parlare del rilancio del lavoro, io chiudo dicendo che il giudizio sulla gestione e sulle scelte rimane fortemente critico. Il rendiconto sottolinea un rendimento nel taglio, Assessore, che possiamo condividere perché la sfida che potrebbe lanciare l'Assessore Marcolini, a noi è: voi come avreste tagliato in una fase disperata? Certamente non l'abbiamo mai invidiato.
Il discorso dello spreco, di quello che c'era da tagliare in altri settori per rendere efficiente questa Regione, è purtroppo un discorso che rimane drammaticamente in piedi, anche in vista di quel taglio che Renzi annuncia e che oggi ha visto il Presidente Spacca consenziente, ma sul Presidente Spacca consenziente io non sono, lo dico, eccessivamente critico perché noi dall'opposizione, lo dico ai colleghi di Forza Italia, abbiamo evidenziato tanto e spesso quello che era lo spreco e se oggi lo dice Renzi e lo condivide Spacca, quindi Spacca, il PD, tutti quanti, bisogna lavorarci, se no le Regioni, ultimo concetto, saranno delegittimate immediatamente di fronte ad un attacco mediatico che c'è che è pari a quello di Rizzo e Stella, e non ve li voglio ricordare.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Appello nominale chiesto a nome dei consiglieri Zinni, D’Anna, Natali su tutti gli articoli e sulla votazione finale della proposta di legge.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Comi, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Pieroni, Sciapichetti, Solazzi.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Natali, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni, Marinelli.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Natali, Romagnoli, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni, Marangoni, Marinelli.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Bugaro, D'Anna, Foschi, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni, Marangoni, Marinelli.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni, Marinelli, Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Comi, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni, Marinelli, Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Comi, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Bucciarelli, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni, Marinelli, Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni, Marinelli, Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni, Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Bucciarelli, Bugaro, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Trenta, Zinni.
Astenuti: Carloni, Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Cardogna, Comi, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Trenta, Zinni.
Astenuti: Carloni, Marinelli.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14 bis (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Camela.

Valeriano CAMELA. Grazie Presidente, necessariamente sintetico per dichiarazione di voto. E' chiaro e normale che una valutazione di dettaglio di una qualsivoglia gestione faccia emergere lacune e insoddisfazioni. Tuttavia la Regione Marche, come è a tutti noi noto, è collocata nelle posizioni più alte, se non al vertice della classifica delle Regioni virtuose. Valutazione questa squisitamente tecnica, libera da inquinamento di carattere politico, come dimostra la certificazione in questo senso emessa anche da Governi di centro-destra.
Se appunti e osservazioni si possono fare sono giustificati e legittimi e, in questo caso, mi domando quali bagarre possano sorgere nei dibattiti che si svolgono nei Consigli regionali del Lazio, Campania, Molise, Calabria, Regioni, come sapete, infognate in deficit finanziari incolmabili se non a fronte di un fortissimo prelievo fiscale a danno dei cittadini amministrati.
Le Marche Regione virtuosa quindi, per un soddisfacente equilibrio fra qualità delle prestazioni sociosanitarie e equilibrio e correttezza dei conti, ben consapevole del grande impatto sul bilancio regionale delle ingenti risorse impegnate nel sociale e nella sanità.
Qualità delle prestazioni sanitarie abbiamo detto soddisfacente, ma sicuramente, nettamente ...

PRESIDENTE. Se continua così sospendo la riunione, la aggiorno fra mezz'ora e riprendiamo dall'intervento del Consigliere Camela. Un po' di rispetto, sta parlando!

Valeriano CAMELA. Qualità delle prestazioni sanitarie, ma sicuramente, nettamente, migliorabili i tempi di effettuazione delle prestazioni, tipo visite specialistiche e accertamenti diagnostici.
In Commissione sanità abbiamo contribuito a migliorare il pacchetto di provvedimenti che pensiamo utili ad abbattere le liste d'attesa.
E' importante sollecitare la conclusione dei lavori del tavolo di monitoraggio regionale che si sta occupando della questione, al fine di accelerare la messa in campo di quelle azioni che riteniamo, speriamo, migliorative, molto reclamate dalla comunità regionale.
Abbiamo parlato di mobilità passiva, specchio di deficit di oltre 30 milioni di euro, ma quale posizione si assume riguardo l'azienda ospedaliera Marche sud prevista nel piano socio sanitario vigente? Siamo alla fine della validità triennale di questo piano, sono convinto, come molti altri, dell'opportunità della sua istituzione perché l'azienda ospedaliera Marche Sud può rappresentare

(interrompe il Consigliere Perazzoli)

Valeriano CAMELA. La cosa è compensativa. O si fa una scelta in un senso o in un altro perché ritengo, come molti ritengono, che sia un'importante porta di ingresso di risorse finanziarie di mobilità, quindi, attiva che andrebbero ad alleviare la pesantezza del bilancio regionale, ma è un argomento importante e complesso che spero possa essere affrontato in questo ultimo scorcio di mandato.
Detto questo, una valutazione che è necessariamente generale del rendiconto del 2013, ci porta ad esprimere una posizione sostanzialmente positiva, quindi, il voto favorevole del gruppo UDC, grazie.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, direi di votare l'intero atto.

Proposta di legge n. 432. La pongo in votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Bugaro, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Carloni, Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14.00