Resoconto della seduta n.174 del 28/10/2014
SEDUTA N. 174 DEL 28 OTTOBRE 2014

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 174 del 28 ottobre 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 173 del 21 ottobre, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 453 in data 23 ottobre, ad iniziativa del Consigliere Perazzoli, concernente: “Modifica alla legge regionale 11 novembre 2013, n. 35”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 739 del Consigliere Latini: “Mantenimento degli uffici del Giudice di pace di Osimo”;
n. 740 del Consigliere Latini: “Fondi stanziati per la realizzazione degli interventi prioritari per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico nelle aree interessate dagli eventi alluvionali del settembre 2006”.
Non essendoci altre comunicazioni darei inizio alla trattazione dell'ordine del giorno.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Chiedo l'iscrizione all'ordine del giorno della proposta di legge n. 453, è urgente …

PRESIDENTE. Si, è quella di cui si è parlato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, sostanzialmente è la proroga dei termini previsti per la costituzione delle unioni montane, dal 31 ottobre al 30 novembre.
Credo che il Consiglio sia d'accordo quindi, come concordato anche nella Conferenza dei Presidenti, la potremmo iscrivere al punto 2 bis. Bene! Non essendoci interventi, do per approvata l'iscrizione.

Interrogazione n. 1743
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Silvetti
"Applicazione dei costi minimi e rispetto dei tempi di pagamento delle imprese pubbliche e degli enti pubblici a favore dell'autotrasporto"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1743 dei Consiglieri Giancarli, Silvetti.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Si, Presidente, anche a nome dell'Assessore Viventi ed indirettamente anche dell'Assessore Mezzolani.
Il Servizio trasporti comunica che sull'applicazione dei costi minimi e rispetto ai tempi di pagamento delle imprese pubbliche e degli enti pubblici a favore dell'autotrasporto, la struttura non si trova nella sua attività, al momento attuale, ad espletare alcuna gara in materia di autotrasporto.
Vorrei aggiungere una considerazione più generale a proposito dell'interrogazione avanzata dai Consiglieri Giancarli e Silvetti: allo stato attuale, dalla ricognizione che abbiamo potuto effettuare, nessuno degli enti e delle aziende partecipate o controllate dalla Regione svolge attività che comporti rapporti "sostanziali" con aziende di trasporto merci per conto di terzi, per le quali, come da legge, è previsto il rispetto delle norme citate nell'interrogazione, inerenti i costi minimi di sicurezza.
Analogamente non si pone il problema del rispetto dei tempi di pagamento dei vettori da parte della Regione o da organismi da questa controllata.
Il controllo sul rispetto di queste norme può essere effettuato solo attraverso un confronto dei contratti tra vettore e committente che può essere affidato solo agli organi di vigilanza dello Stato

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Voglio ringraziare, non so se interverrà anche il Consigliere Silvetti, l'Assessore Marcolini, tra l'altro, quanto da lui affermato credo faccia onore alla nostra Regione perché questa interrogazione, che porta la firma di due Consiglieri, per la verità Presidente e Vicepresidente della Commissione trasporti, nasce in seguito ad un incontro organizzato dalla Filt Cgil Marche, dalla Fit Cisl, dalla Uil trasporti, dalla Confartigianato trasporti e dalla Fita Cna.
Un'iniziativa che aveva ed ha, e l'interrogazione si inserisce dentro questo filone, l'obiettivo di difendere l'attività delle aziende dell'autotrasporto e dei lavoratori che, nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro e della legislazione vigente in materia di sicurezza, si impegnano, oggi più che mai, in questo nostro Paese, a difendere da un lato il patrimonio imprenditoriale e dall'altro il lavoro.
Le nostre imprese sono strette fra la concorrenza sleale dei tir stranieri, a volte anche con infiltrazioni poco chiare, ed una crisi gravissima, a causa della quale abbiamo purtroppo assistito alla chiusura di centinaia di aziende ed al licenziamento di tantissimi lavoratori.
Abbiamo voluto e vogliamo mantenere alta la guardia su questo aspetto a difesa del lavoro e dell'imprenditoria della nostra regione.

Interrogazione n. 1726
ad iniziativa della Consigliera Ciriaci
"Realizzazione nuovo Ospedale di rete a Campiglione di Fermo"

Interrogazione n.1772
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Iter procedurale nuovo Ospedale in zona Campiglione di Fermo"

Interrogazione n. 1771
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Richiesta di Vis in zona Campiglione di Fermo"

Interrogazione n. 582
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Concorso di idee per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera di Fermo località San Claudio di Campiglione"
(abbinate)
Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1726 della Consigliera Ciriaci e le interrogazioni nn. 1772, 1771 e 582 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Queste sono quattro interrogazioni che riguardano la progettazione del nuovo Ospedale di Fermo.
La nota che mi è stata presentata ripercorre tutto il procedimento fatto fino ad arrivare agli ultimi provvedimenti che sono stati presi.
C'è stato un primo decreto del Responsabile dell'Edilizia sanitaria ed ospedaliera del 20 giugno 2011 che ha approvato una prima graduatoria del concorso di idee per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero di Fermo.
Dopo le verifiche previste previste dal Codice degli appalti e dei contratti pubblici sui concorrenti, con decreto del Responsabile dell'Edilizia sanitaria ed ospedaliera del 30 settembre 2011 sono stati esclusi, per la non rispondenza delle dichiarazioni rilasciate in sede di gara, i raggruppamenti di professionisti classificatisi al I° e al II° posto della graduatoria di merito.
I concorrenti esclusi hanno proposto due distinti ricorsi davanti al Tar Marche.
Il Tribunale Amministrativo, con la sentenza n. 51 del 23 gennaio 2012, ha respinto il ricorso del I° classificato che lo ha riproposto di fronte al Consiglio di Stato che, a sua volta, lo ha rigettato in data 21 febbraio 2012.
Il Tar Marche con ordinanza del 17 dicembre 2011, notificata il 28 dicembre, ha accolto l'istanza cautelare formulata dall'Arch. Manara, II° classificato, ai fini del riesame. La procedura di accertamento è stata svolta dagli uffici che hanno ricevuto dagli interessati e dagli enti previdenziali ulteriore documentazione, mai trasmessa prima, il giorno 8 febbraio 2012.
In esito del riesame è stato emesso il decreto n. 4 del 22 febbraio 2012, del Responsabile della P.F: Edilizia sanitaria ed ospedaliera, con il quale il raggruppamento di professionisti, con lo studio Manara capogruppo, è stato riammesso in graduatoria e proclamato vincitore del concorso di idee per la realizzazione del nuovo ospedale di Fermo.
Con decreto n. 36 del 13 aprile 2012 del Responsabile dell'Edilizia sanitaria ed ospedaliera è stato affidato al vincitore del concorso l'incarico professionale concernente la redazione dei livelli di progettazione preliminare e definitivo, nonché il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione.
In data 16 aprile 2012 è stata sottoscritta la Convenzione tra la Regione Marche ed l'Arch. Giuseppe Manara, mandatario della costituita Associazione temporanea di imprese che regola tutta l'attività relativa alla progettazione della nuova struttura ospedaliera.
Con decreto n. 41 del 24 aprile 2012 del Responsabile dell'Edilizia sanitaria ed ospedaliera è stato approvato il progetto preliminare.
Con decreto successivo, dello stesso settore, l'11 maggio 2012 è stato approvato il progetto definitivo da porre a base di gara.
Con decreto dirigenziale n. 163 del 12 dicembre 2012 è stata approvata la modifica, a seguito delle osservazioni relative alle procedure di esproprio, di parte degli elaborati relativi al progetto definitivo.
Con successivo decreto dirigenziale del 17 dicembre 2012 è stata indetta la gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera nel territorio del Comune di Fermo.
In data 1 ottobre 2013 c'è stata la Conferenza dei Servizi preliminare alla stipula dell'Accordo di programma tra Regione Marche, Provincia di Fermo e Comune di Fermo, finalizzata alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera e della viabilità limitrofa e funzionale alla stessa. In tale sede è stata approvata la bozza dell'Accordo di programma.
La procedura di gara è arrivata alla valutazione, da parte della Commissione giudicatrice, delle offerte tecniche presentate dai concorrenti. Una volta conclusa questa fase si procederà all'apertura delle buste contenenti le offerte economiche ed all'individuazione del soggetto vincitore. Come previsto nel Capitolato speciale d'dppalto la progettazione esecutiva dovrà essere ultimata e consegnata alla Stazione appaltante nel termine di 75 giorni dalla stipula del contratto, ovvero dei giorni offerti dal soggetto aggiudicatario. Lo stesso Capitolato prevede che il termine per l'ultimazione dei lavori sia di 900 giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna, ridotti in relazione dell'offerta "tempo" proposta dall'aggiudicatario. Il reale periodo di realizzazione dell'appalto, progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori, sarà noto solo dopo l'aggiudicazione della procedura di gara, allorché si conoscerà l'offerta dell'elemento tempo dell'aggiudicatario.
Il decreto n. 181 del 20 novembre 2013, emesso dal Dirigente della P.F. Edilizia sanitaria ed ospedaliera, ha prorogato al 27 settembre 2014 il termine del procedimento amministrativo della gara di appalto per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera nel territorio del Comune di Fermo, allo scopo di conseguire un generale vantaggio per un migliore esito della procedura, in quanto le operazione di valutazione delle proposte tecniche dei concorrenti ammessi, per il loro elevato numero e per la particolare natura e complessità delle stesse, non hanno consentito di concludere le operazioni di gara nei tempi previsti. Tutto ciò è stato fatto in conformità di quanto stabilito al punto 2 del disciplinare di gara e del Codice degli appalti.
Con decreto 28 novembre 2013 il Dirigente della P.F. Edilizia sanitaria ed ospedaliera ha preso atto della necessità di differire di 9 mesi i termini per l'aggiudicazione dei lavori, stabiliti dall'art. 310 della legge n. 266/2005.
Su richiesta della Regione Marche il Ministero della Salute ha concesso l'autorizzazione alla proroga del termine per l'aggiudicazione dei lavori di nove mesi a far data dal 6 dicembre 2013.
Con delibera di Giunta regionale n. 872 dell'11 giugno 2013 è stata disposta una variazione compensativa in diminuzione, all'interno del capitolo 52820202, per il finanziamento dell'Accordo di programma del 14 maggio 2010.
Con delibera di Giunta regionale n. 1063 del 15 luglio 2013 è stata disposta un'ulteriore variazione compensativa in diminuzione dello stesso capitolo per il finanziamento dell'Accordo di programma del 18 marzo 2009 al fine di procedere con urgenza al trasferimento dei cofinanziamenti regionali, relativi all'Accordo medesimo, alle Aziende ospedaliere mediante liquidazione e pagamento degli stati di avanzamento lavori concernenti l'Ospedale Murri di Jesi e le altre strutture sanitarie.
L'art. 18, comma 3, della legge 23 dicembre 2013 n. 49 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014/2016 della Regione (legge finanziaria 2014)" prevede che l'importo di 42.207.000 euro, iscritto nell'esercizio finanziario 2013 a carico dell'UPB 52820 dello stato di previsione della spesa, viene iscritto nel bilancio di previsione 2014 a carico dei seguenti capitoli 20814, 20818, 20819, 20821, 20822, 42701, 52801, 52907, 53007.
Il venire meno delle risorse originariamente assegnate nei termini dinnanzi descritti e la contestuale necessità di preservare l'attività amministrativa sino ad ora svolta per la gara di appalto in questione, nelle more della formulazione delle imminenti previsioni di bilancio per l'anno 2015, nell'ambito delle quali verrà presumibilmente accolta la richiesta di assegnazione delle risorse necessarie per la conclusione del procedimento relativo all'intervento di realizzazione della nuova struttura ospedaliera nel Comune di Fermo, hanno reso necessario chiedere al Ministero della Salute un'ulteriore proroga del mantenimento dei finanziamenti di competenza statale fino al giugno 2015.
Alla luce di quanto sopra evidenziato, resta comunque inteso che alla scadenza del termine di proroga, la procedura per la gara di appalto potrà avere regolare prosecuzione solo allorché si saranno realizzate le seguenti condizioni:
- assegnazione delle risorse regionali nella legge finanziaria 2015;
- autorizzazione del Ministero al mantenimento dei finanziamenti di competenza statale fino al 25 giugno 2015.
Per i motivi sopra esposti con il decreto n. 79 del 26 settembre 2014, emesso dal Dirigente della P.F. Edilizia sanitaria ed ospedaliera, è stato prorogato al 25 giugno 2015 il termine del procedimento amministrativo della gara di appalto per l'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera nel territorio del Comune di Fermo. Tutto ciò è stato fatto in conformità di quanto stabilito al punto 2 del disciplinare di gara e del Codice degli appalti.
Con nota del 29 settembre 2014 è stato chiesto a tutti i concorrenti di confermare la disponibilità a mantenere valida l'offerta fino alla data del 25 giugno 2015 ed in caso affermativo di integrare la polizza fideiussoria a copertura della cauzione provvisoria per il periodo di differimento del predetto termine, come previsto dal punto 11.1, lettera i) del disciplinare di gara.
Con decreto 81 dell'1 ottobre 2014 il Dirigente della P.F. Edilizia sanitaria ed ospedaliera, ha preso atto della necessità di prorogare al 25 giugno 2015 i termini per l'aggiudicazione dei lavori, stabiliti dall'art. 310 della legge n. 266/2005.
Tutto ciò premesso:
ad oggi la spesa sostenuta dalla Regione per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera di Fermo è la seguente:
- totale progettazione 2.394.000 euro (progettazione preliminare 706.000, progetto definitivo 1.688.000);
- espropri 1.400.000 euro;
- spese varie 120.000 euro (pubblicazioni, concorso idee, commissioni, contributo AVCP);
Totale 3.914.000 euro.
L'importo totale dell'investimento finanziario è pari a 70.000.000 euro di cui 56.755.503,73 per lavori.
Importo a carico dello Stato 39.056.763,83 euro.
Importo a carico della Regione 31.000.000 euro.
In data 27 gennaio 2014 la Giunta regionale ha deliberato lo schema di convenzione dando mandato al Presidente alla sottoscrizione dell'Accordo di programma con il Comune di Fermo e la Provincia di Fermo. Con tale accordo le Amministrazioni partecipanti si impegnano, ciascuna per le proprie competenze, alla realizzazione della struttura ospedaliera.
Relativamente alla quota di cofinanziamento regionale necessaria per la realizzazione del nuovo ospedale di Fermo l'attuale congiuntura economica ha rallentato la procedura di alienazione degli immobili sanitari con la conseguente impossibilità di valutare correttamente l'aggiornamento del cronoprogramma di realizzazione.
La procedura prevista dall'art. 20 della legge 67/1988 garantisce comunque che gli importi concessi dal Ministero rimangano nelle disponibilità della Regione.
Per quanto riguarda l'oggetto dell'interrogazione n. 1771/2014, relativa all'ipotesi di realizzazione di una centrale a biomasse nell'area dell'ex zuccherificio Sadam in zona Campiglione di Fermo, si tratta di una vicenda prima tecnico-amministrativa, poi giudiziaria, che si prolunga da tempo.
Nel 2010 infatti la Ditta Power Crop ha presentato un progetto che prevedeva la realizzazione di una centrale a biomasse della potenza di 49 megawatt termici e 19 megawatt elettrici (di cui 11 megawatt elettrici da un impianto alimentato ad olio di girasole e 8 megawatt elettrici alimentato da cippato proveniente da residui agroforestali).
Da subito il progetto ha incontrato aperta avversione del Comune di Fermo e della Provincia di Fermo ed ha suscitato forti preoccupazioni dei cittadini abitanti nella località prescelta, per le possibili ricadute sull'ambiente e sulla salute umana ...

PRESIDENTE. Assessore, ma questa risposta è una tesi di laurea!

Almerino MEZZOLANI. E' una tesi di laurea, ma sono quattro interrogazioni, io rispondo a ciò che mi si chiede.

PRESIDENTE. Mica sono preoccupato per lei, sono preoccupato per gli uffici. Quanto ci hanno messo a far questa roba? Pregherei gli uffici di essere un po' più sintetici, anche perché il mestiere della sanità è quello di curare …

Almerino MEZZOLANI. Presidente, il problema è che sono quattro interrogazioni che richiamano una serie di questioni.
Sulla valutazione di questi aspetti ambientali e sanitari si innesta la vicenda giudiziaria, richiamata nell'interrogazione, di cui al momento non può essere previsto l'esito. Infatti il Consiglio di Stato ha ordinato la sospensione dell'esecutività di una prima sentenza del Tar che obbligava la Provincia ad una nuova procedura di valutazione di impatto ambientale e ha rimandato al Tar stesso l'esame di merito sui motivi di ricorso degli enti locali.
In ogni caso, non essendo stati compiutamente valutati e positivamente formalizzati gli esiti della procedura di V.I.A. di competenza provinciale, ancorché la Ditta ne abbia manifestato l'intendimento non è stato depositato in Regione alcun progetto ai fini dell'autorizzazione unica di competenza regionale ai sensi del decreto legislativo 387/2003 sulle energie rinnovabili.
Ad oggi, la situazione può essere così sintetizzata:
- la progettazione definitiva del nuovo ospedale è completata;
- il quadro finanziario per realizzarlo vede la disponibilità delle risorse statali;
- per la quota di cofinanziamento regionale si sta valutando il finanziament, da rendere disponibile entro il 25 giugno 2015 che può essere o garantito da fondi ordinari di bilancio ovvero da fondi derivanti da alienazioni di beni;
- comunque, è confermata l'assoluta priorità attribuita dalla Regione alla costruzione del nuovo ospedale di rete, in località Campiglione di Fermo, quale elemento essenziale della strategia sanitaria regionale.
Definito questo quadro programmatico, al momento dell'eventuale presentazione formale del progetto Power Crop per la centrale a biomasse, questo sarà valutato secondo le procedure ordinarie tenendo conto di tutti gli impatti, ma soprattutto con riferimento alla priorità attribuita dalla Regione al nuovo Ospedale di Campiglione di Fermo, che oggi si ribadisce.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta così articolata e chiedo che mi venga data copia per capire bene in quanto è complicato, nell'immediato, seguire quelli che sono stati i percorsi affrontati per l’ospedale di Fermo.
Così come è difficile capire, per chi vive nel territorio fermano, queste promesse che tempi hanno e che risposte possono dare nel concreto.
Voglio sottolineare che tutto il territorio è stato unito per raggiungere questo obiettivo, questo progetto, che sta andando avanti da molti anni e che è condiviso a livello politico in modo trasversale. Tra l’altro condiviso da tutte le istituzioni territoriali.
Assessore, chiedo che le riduzioni di cui lei ha parlato, rispondendo alla mia interrogazione, possano essere bloccate affinché non manchino le risorse economiche e la realizzazione sia condizionata alla vendita degli immobili. Le risorse che sono state messe da parte e destinate per questa struttura devono restare in quel capitolo.
La ringrazio ancora e le voglio sottolineare che su quel territorio ci sono delle eccellenze. Abbiamo strutture personali di specialità importanti, ma anche una struttura impossibile da raggiungere.
La ringrazio ancora, le chiedo la copia e chiedo un po' di attenzione per i cittadini fermani che vorrebbero anche un po' più di chiarezza. Grazie.

Proposta di legge n. 453
ad iniziativa del Consigliere Perazzoli
“Proroga dei termini dell'articolo 5 della legge regionale 11 novembre 2013, n. 35: Norme in materia di unioni montane e di esercizio associato delle funzioni dei Comuni montani”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 453 del Consigliere Perazzoli.
La discussione è aperta.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Si propone la proroga del termine contenuto nell'articolo 5 della legge sulle unioni montane che ne stabilisce la costituzione a partire dall’1 gennaio 2015. Questo termine rimane inalterato, questo è molto importante. Quello che si propone è la modifica del termine per l'adesione alle unioni montane.
La legge prevedeva che i Comuni appartenenti alle ex comunità montane avessero tempo dal 31 maggio al 31 di ottobre per aderire alla nuova unione montana ed approvare lo Statuto. Un tempo abbastanza lungo, però a cavallo del passaggio delle amministrazioni.
Sulla questione delle adesioni non ci sono problemi, i tempi sono abbastanza lunghi. Per l'approvazione dello Statuto il dibattito si è allungato, visto che molte amministrazioni sono cambiate non solo da un punto di vista politico, ma ci sono nuovi Sindaci e nuovi consigli comunali. Molti Comuni sono in difficoltà per questa discussione e hanno chiesto la proroga del termine dal 31 ottobre al 30 novembre.
Ricordo che questa proroga non va ad inficiare la costituzione delle unioni montane che rimane, comunque, prevista dall’1 gennaio 2015.
Chiedo, quindi, l'approvazione all'Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Siamo d'accordo perché non pregiudica nulla, non pregiudica la discussione che stanno facendo i Comuni, tutti i Comuni dei nostri territori, per cui d'accordo nel dare questi 30 giorni, affinchè la riflessione sia più completa.
Naturalmente puntiamo tutti alla costituzione integrale delle unioni dei Comuni, questo è il traguardo che ci siamo prefissi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. Sono contrario a questa proroga, non tanto per questo mese, ma per il contenuto. Il concetto è che qui si va verso l'abolizione delle Regioni ed ancora continuiamo a mantenere in forma mascherata le vecchie comunità montane.
Per quello di cui ho conoscenza, nella comunità montana della provincia di Pesaro ed Urbino, su 15 Comuni, molti hanno fatto delle unioni o hanno messo in comune dei servizi.
Questo è l’ulteriore conferma di un carrozzone che ha cambiato solo il nome e che costerà delle risorse perché verranno tolti, probabilmente, fondi per la montagna o per i Comuni stessi.
Anticipo che il mio Gruppo voterà contro questa proroga, non tanto per questo mese, perché i tempi ci sono stati, ma per il contenuto ed il concetto che ribadisce.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Esprimo parere contrario a questa proroga che mi sembra nascere sostanzialmente da problemi non tanto amministrativi quanto politici,
Prorogare perché non si riesce a trovare accordi politici relativamente ai candidati Presidenti delle unioni non mi sembra affatto corretto, quindi, leggi ad personam, non sono opportune, nemmeno in questo contesto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Questa è la solita, chiamiamola così, politicamente scorretta proposizione di un atto amministrativo e spiego perché.
L'Unione delle comunità montane segue un suo iter che, secondo me, andrebbe regolato o rimodulato con una legge a caratura europea considerando che il 75% della superficie geografica europea e dell'Italia è montana.
Qui si ha sempre la memoria corta, si utilizzano le idee altrui, i progetti altrui, per fare vetrina politica e per concretizzare i fatti.
Devo dire che, non me ne voglia il Presidente Solazzi, ancora una volta il Presidente Spacca ha le idee più chiare ed una visione geniale della politica regionale ed interregionale.
Ricordo all'Aula - ecco perché trovo questa proposta di legge n. 453 strumentale, le Marche al plurale, le marchette, come strumento politico per creare situazioni o risolvere empasse che hanno un altro significato – che ha approvato all'unanimità una legge, nel corso della legislatura: “Limes territori di confine”, se andiamo a sfogliare quello che nessuno di sicuro ha avuto il garbo istituzionale di vedere, a pagina 6 della legge, quello che era l'accompagno di quella proposta di legge, cioè creare una cerniera che legasse tutti i territori, figuriamoci quelli montani. Il modulo di progetto poi è stato ripreso da un simpaticone pesarese, tal Ricci: “E’ ora di pensare all'aggregazione Umbria-Marche”. Presidente Spacca può ricordare a questo signore che siamo già nella Macroregione Ionico-Adriatica e che stiamo procedendo verso il progetto interregionale Toscana-Lazio-Umbria-Marche ed oltre?
Perché dico questo Presidente? Perché questo signor Ricci, sicuramente è un neofita della politica se guardo al dato anagrafico della questione, non credo che sia omonimo o solo monimo del nostro Ricci capogruppo del Partito Democratico …

(interrompe il Consigliere Ricci)

Umberto TRENTA. Si, per fatto personale. Sto sollecitando in questo senso, bravo, come disse il buon Umberto Bossi al figliolo: “Sei un trota”, lei invece è una tinca, anzi una carpa.
Caro Consigliere Traversini io non avrei difficoltà a dire: va bene la proroga, ma dico che questa legge è già contenuta in un’altra legge che voi avete visto, avete approvato all'unanimità senza sapere che cosa? Ci fu una performance del Consigliere Latini che mi costrinse quasi a chiedere il plagio sulla discussione delle leggi, allora qui vediamo che il progetto, il modulo di progetto di quattro comunità montane interregionali, il modulo di base del progetto, riguarda la comunità Mn che è del sud delle Marche, la Laga che riguarda il Lazio e la Valnerina che è dell'Umbria.
Invece di prorogare uno Statuto cercando di varcare la soglia del 31 ottobre che sarebbe impossibile, credo, al titolare delle unioni delle Comunità montane di approvarlo entro il 31 novembre ...

(interrompe il Consigliere Perazzoli)

Umberto TRENTA. Di quali Comuni? … i Comuni montani …

PRESIDENTE. No, non è che possiamo aprire … lei ha consumato il tempo.

Umberto TRENTA. Concludo Presidente.
Sarebbe più opportuno rivedere un testo vero all'interno di quattro regioni e prendere atto che anche l'omonimo Ricci lancia la proposta su due regioni e torniamo a quello che è un collegio elettorale delle europee che darebbe completezza a questa legge e senso vero a tutte le questioni portando in Aula una legge sulla montagna. Sarebbe ora che quella del '54 venisse riletta in chiave di modernità. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 453. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge statutaria n. 353
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Modifiche alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1: Statuto della Regione Marche"

Proposta di legge statutaria n. 395
ad iniziativa della Giunta regionale
"Ulteriori modifiche alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1: Statuto della Regione Marche"

Proposta di legge statutaria n. 443
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Modifiche alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1: Statuto della Regione Marche"

Proposta di legge statutaria n. 449
ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Traversini, Ortenzi, Sciapichetti, Pieroni, Bellabarba, Badiali, Busilacchi
"Modifiche alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1: Statuto della Regione Marche"
(abbinate)

(Testo unificato dalla Commissione) "Modifiche alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1: Statuto della Regione Marche"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge statutaria n. 353 del Consigliere Pieroni, la proposta di legge statutaria n. 395 della Giunta regionale, la proposta di legge statutaria n. 443 del Consigliere Latini e la proposta di legge statutaria n. 449 dei Consiglieri Perazzoli, Traversini, Ortenzi, Sciapichetti, Pieroni, Bellabarba, Badiali, Busilacchi, abbinate.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi

Paolo EUSEBI. Sull'ordine dei lavori Presidente.
Ho avuto la fortuna di lavorare in I Commissione con una persona seria come il Presidente Perazzoli insieme a tutti i colleghi e ad uno staff tecnico di qualità.
Ci siamo impegnati ed abbiamo impostato un progetto serio ed organico, purtroppo solo impostato, che contemplava la riforma dello Statuto, la legge elettorale e lo status del Consigliere, tanto per sintetizzare, tutto ciò per consegnare alla prossima Assemblea legislativa un vero sistema istituzionale.
Con questo intervento e con quelle premesse chiedo il rinvio dell'esame delle proposte di legge statutarie e l'istituzione di un tavolo tecnico politico che velocissimamente metta mano al progetto globale.
In tale contesto e senza demagogia, si potrà decidere di una legge elettorale che, senza furbizie, sia accettabile a tutti e soprattutto superi i difetti che, come dice il Consigliere Massi, rendono l'attuale improponibile per democrazia e buon senso.
Potremmo con un lavoro serrato, veloce, predisporre un vero risparmio dei costi della politica che non vada a pesare in prevalenza sul taglio di lavoratori che del loro lavoro vivono e che già tante prepotenze hanno subìto da una politica troppo spesso insensibile.

PRESIDENTE. Su questa proposta è possibile un intervento a favore e uno contrario.
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Contrario al rinvio al di là delle motivazioni interessanti e importanti del Consigliere Eusebi che condivido perché nel merito la discussione può assumere le dimensioni di una problematica complessa, però, nel rispetto della I Commissione che lavora da 5 mesi su questi temi - l'altra seduta, chiesto da me, abbiamo già votato un rinvio e qualcuno mi ha anche detto che potevo evitare di chiederlo - oggi non siamo disponibili ad un ulteriore rinvio. Vediamo, non ci fasciamo la testa né in un verso né in un altro, siamo convinti che conviene discutere questa riforma dello Statuto e chiudere, se possibile, oggi, senza nessun ulteriore sovraccarico di preoccupazioni di nessun genere.

PRESIDENTE. L'intervento contrario c'è stato, adesso dovrebbe esserci un intervento a favore, altrimenti metto in votazione la proposta di rinvio del Consigliere Eusebi, per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Bellabarba, Perazzoli, Sciapichetti
Favorevoli: Eusebi, Giorgi, Malaspina, Spacca, Solazzi (*).
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Brini, Bucciarelli, Bugaro, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Ciriaci, Comi, D'Anna, Donati, Foschi, Giancarli, Giannini, Luchetti, Marangoni, Marconi, Marinelli, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Silvetti, Traversini, Trenta, Zaffini.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

(*) Il Presidente Solazzi durante l'intervento del Consigliere Perazzoli, preso atto che nella votazione per appello nominale non è stato registrato il suo voto, dichiara di aver votato a favore del rinvio

PRESIDENTE. La discussione è aperta.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Probabilmente non convincerò alcuno ma, essendo notoriamente un incorreggibile ottimista, spero almeno che quello che dirò faccia ulteriormente riflettere su quelle certezze che in questi giorni, in queste settimane, hanno dimostrato essere non incrollabili perché soggette a vari cambiamenti.
Come ha detto poco fa il Consigliere Eusebi, e possono testimoniare tutti i colleghi della I Commissione, sono 5-6 mesi che lavoriamo e, attraverso discussioni preliminari nella Commissione e anche con incontri ristretti a più livelli ....

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere Perazzoli l'ha interrompo solo un secondo, ho preso atto che c'è stato un errore nella votazione perchè anch'io ho votato favorevolmente al rinvio. Mi sembra corretto chiarirlo subito perchè ho visto che il mio voto non risulta.

Paolo PERAZZOLI. Poteva anche non aver votato.

PRESIDENTE. No, no, assolutamente! Ho votato e non ha preso, come capita spesso, ed intendo chiarirlo subito, visto che la votazione è per appello nominale. Prego.

Paolo PERAZZOLI. ...attraverso discussioni preliminari nella Commissione e anche con incontri ristretti a più livelli, l'obiettivo era quello di arrivare a comporre un pacchetto unitario di tre proposte di legge: una riguardante lo Statuto, le modifiche allo Statuto che oggi discutiamo e penso approveremo, una relativa alla legge elettorale e un'altra concernente il trattamento economico dei Consiglieri.
Debbo purtroppo rimarcare che abbiamo fallito. Ho fallito in questi intendimenti. Dobbiamo arrenderci, forse siamo troppo vicini alle elezioni e ogni discussione viene alterata e condizionata da calcoli più o meno politici per avere più spazi e più margini per trovare accordi. Parlo di maggioranze previste e minoranze previste perché chi poi deciderà è l'elettorato marchigiano, non c'è scritto qualcosa sulla Bibbia!
Per la minoranza si è visto che, strada facendo, l'obiettivo prioritario era quello di azzoppare il cavallo, creare ostacoli; dentro la maggioranza c'era chi stava cambiando posizione, capriole dialettiche, veri e propri ribaltamenti, folgorazioni, ma non sulla via di Damasco, sulla via Gentile da Fabriano, moralismi pelosi e ora mi fermo qua! Troppe spinte utilitaristiche e particolari divergenti.
Ad oggi il maggior consenso è sulla proposta di legge riguardante il trattamento economico, mentre per la legge elettorale prevale la volontà di non toccarla e invece, secondo me, se oggi avessimo una larga maggioranza si potrebbe ricreare un clima di fiducia per apportare alcuni correttivi per una migliore funzionalità della legge elettorale.
In Commissione stiamo discutendo e domani dovremmo approvare il testo sul trattamento economico.
Sullo Statuto la discussione è concentrata sulla possibilità per il Presidente di nominare Assessori dentro e fuori il Consiglio e, quindi, la mia introduzione si concentrerà su questo aspetto.
Sono anni che siamo impelagati nazionalmente e nelle Regioni in una discussione appesantita da una contraddizione stridente tra la conclamata e prioritaria funzione legislativa e programmatica e l'elezione diretta del vertice, classica dei vertici gestionali.
In tutto il mondo, nelle repubbliche presidenziali l'Assemblea legislativa non viene eletta con il Presidente - qui da noi viene trainata dal Presidente, dall'elezione del Presidente - ma in un'altra data, proprio per separare le funzioni gestionali dalle funzioni programmatorie e di indirizzo legislativo.
Solo in Italia abbiamo questa concezione che io definisco all'amatriciana perchè non tiene conto dei necessari pesi e contrappesi per un corretto equilibrio istituzionale, non a caso i Presidenti di Regione vengono chiamati Governatori, ma non esiste in nessuna legge. Cioè esiste, si è concretizzata una modifica costituzionale andando dietro il consenso, andando dietro alle ondate. Ora abbiamo un'ondata contro la politica, ma per chi ricorda, non è che quella degli anni '90 fosse meno virulenta, tanto che portò a leggi di stampo presidenzialista senza, quelli che io chiamo, gli opportuni contrappesi istituzionali.
Il primo problema è rendere efficiente il funzionamento delle Assemblee elettive ed avere capacità di lavorare per il bene comune. Dobbiamo, anzi dovete capire, perché io fra un po' qui non ci sarò più, che se non si rende più efficiente il lavoro dell'Assemblea legislativa, ogni riduzione di costi è insufficiente ed ogni compenso è un privilegio. Questa è la consapevolezza della gente, perché si ritiene insufficiente il lavoro che viene svolto, la funzione, quindi, occorre esaltare la funzione di verifica e di controllo e, in questa legislatura, abbiamo visto quanto sia difficile quando c'è uno sbilanciamento di peso, di forza, di autorevolezza, nell'esecutivo rispetto al Consiglio regionale. Basta ricordare la vicenda del biogas dove abbiamo votato - qualche volta non sono stato consenziente con quello che si stava approvando, ma ho votato - alcune cose e la Giunta ha fatto diversamente. Se ci fosse stato un equilibrio questo non sarebbe avvenuto.
Lo Statuto deve garantire o almeno cercare la migliore funzionalità del Consiglio in un quadro di riduzione dei costi. Lo Statuto, è l'ultima frettolosa modifica, prevede un solo Assessore esterno, massimo. Frettolosa perché non abbastanza riflettuta. Ricordo il clima emotivo quando abbiamo approvato quella modifica tra risentimento, dispetti, senza porci il problema della funzionalità, soprattutto delle Commissioni e, quindi, del Consiglio.
Voglio parlare di alcuni numeri: la maggioranza che verrà scelta dagli elettori avrà 19 componenti, Presidente e 18 Consiglieri, 5, mettiamo, saranno gli Assessori, 2 i Presidenti tra Assemblea e Consiglio, 1 o 2 Senatori, noi avremo, anche ipotizzando che i componenti dell'Ufficio di Presidenza e i Presidenti delle Commissioni facciano parte di più Commissioni, Commissioni di 8 componenti. La minoranza avrà in ogni Commissione, essendo 12 e essendoci 4 Commissioni, 3 componenti, mentre la maggioranza, per garantire il rapporto tra minoranza e maggioranza, dovrà essere di 5, che significa che tutti i Consiglieri dovranno far parte di almeno 2 Commissioni. Commissioni che saranno più impegnative di quelle di oggi perché da 6 passeremo a 4, alcune verranno accorpate ed il lavoro sarà più intenso, più proficuo. Oppure bisognerà andare all'introduzione del cosiddetto voto ponderato, altrimenti non è possibile, qualche rimedio andrà trovato e occorrerà introdurre una più netta demarcazione tra i compiti dell'esecutivo e del Consiglio.
Il ruolo di Assessore e Consigliere può presentare elementi che ostacolano il corretto ed adeguato assetto istituzionale ed i rapporti tra legislativo ed esecutivo. Quante volte ci siamo trovati in difficoltà perché nelle interrogazioni mancavano gli Assessori che dovevano rispondere o nelle votazioni mancavano gli Assessori impegnati in riunioni o in conferenze stampa. C'è un problema serio di funzionamento del Consiglio.
L'altro aspetto è che su 19 componenti di maggioranza solamente 5 non avranno compiti di governo perché anche i Presidenti di Commissione saranno, bene o male, coinvolti nell'azione di Governo.
Vorrei dire anche un'altra cosa, la composizione dell'esecutivo va ricercata non solo in base alla bravura o ai voti, ma vanno trovati e garantiti alcuni equilibri tra la rappresentanza politica - perché noi non siamo in un sistema elettorale bipartitico, ma in un sistema politico di alleanze - e le forze componenti l'alleanza, la rappresentanza territoriale - noi abbiamo 5 Province, la rappresentanza di genere, la qualità delle competenze sempre necessarie ed oggi ancora di più, e non è detto che limitando la scelta al Consiglio tutti questi fattori possano essere soddisfatti.
D'altra parte molte Regioni: l'Emilia Romagna, l'Umbria, il Molise, la Liguria, la Campania, il Lazio, la Lombardia, la Toscana, hanno la medesima possibilità nello Statuto. Mi pare le Regioni più importanti d'Italia, comunque di gran lunga di governo, e la stragrande maggioranza del popolo italiano hanno questa misura e, come abbiamo visto, le Regioni sono di tutti gli orientamenti politici.
Veneto, Calabria e Piemonte hanno invece un'elevata quantità di Assessori esterni, vorrei ricordare, ma solo con un pizzico di malignità, neanche tanto, che nel 2010 su 10 Assessori era possibile, per il Presidente Spacca, nominarli tutti esterni, questo prevedeva lo Statuto, prevede ancora, poteva nominarli tutti e 10, ne ha nominati 3 perché l'equilibrio tra le forze politiche portava a quello; oggi su 8 Assessori potrebbero essere tutti esterni, ce ne sono solo 2, ma non è che il Presidente Spacca ha virtù miracolose, è perché l'equilibrio politico, in questa fase, porta a questo.
D'altra parte ragionando e riflettendo su queste cose, mi sono ricordato che nel 2010 l'Italia dei Valori, partito importante di questa maggioranza che si è poi sfarinato per altre ragioni, per far nominare Assessore l'amico Donati dovette chiedere la deroga e la ottenne dal nazionale, perché nel suo Statuto c'era scritto che tutti gli Assessori dovevano essere esterni, oggi mi fa piacere, mi fa specie, no piacere, vedere che gli amici che vengono dall'Italia dei Valori hanno cambiato idea. Tutto è possibile, però i cambiamenti ad U non so se sono una folgorazione teorica o semplice calcolo politico, (...) però male, qualcun altro si che ha chiesto la deroga.
Come abbiamo visto in questa legislatura, questa possibilità difficilmente si concretizza, se non in parte, ed il non averla crea una rigidità.
Avviandomi a concludere, voglio affrontare l'argomento dei costi, perché è pretestuoso, io ho letto, e non solo il mio Sindaco farebbe meglio a studiare le cose prima di parlare, l'iscrizione al Partito Democratico non rende immuni dal dover pagare la tassa su … anche chi dovrebbe conoscere un po' meglio questa materia.
Oggi, e ancora di più con l'approvazione dell'emendamento che ho proposto, è impossibile che questo possa comportare un aumento dei costi perché impone che ciò avvenga eventualmente a parità di costi e sarà ancora meglio quando verrà approvata la proposta di legge sul trattamento economico.
La riduzione, ripeto, aumenterà se verrà approvato l'emendamento da me proposto, l'emendamento 4 bis.
Rispetto al 2010 noi avremmo 12 Consiglieri in meno per un risparmio di 1.600.000 euro l'anno, 4 Assessori in meno pari a 600.000 euro l'anno e, se saranno tutti esterni sarà possibile, se sarà approvata questa possibilità per il Presidente di scegliere, avere un aumento teorico di 760.000 euro circa. Con le proposte che stiamo facendo avremmo un risparmio superiore grazie alla riduzione di tutti i compensi: oltre 200 euro per i Consiglieri, 300 euro sul rimborso spese, riduzioni delle indennità dei Presidenti, degli Assessori, dei Vicepresidenti, dei Segretari, dei Presidenti di Commissione, dei Vicepresidenti, delle Segreterie. Lo vogliamo dire quanto costano certi apparati politici? Vogliamo dircele tutte? Anche lì si può semplificare, perché se bisogna ridurre i costi della politica non è solo quello che percepiscono i Consiglieri, ma è l'insieme dell'apparato.
Con l'emendamento presentato dalla Consigliera Bellabarba e da altri, noi avremmo un ulteriore risparmio di circa 150.000 euro eliminando la previsione dei Segretari con il relativo apparato, quindi, avremmo un ulteriore risparmio di circa 1.000.000 di euro l'anno a cui si aggiungerà un intervento, che ancora non è stato approvato, sui vitalizi che, dai conti che ho fatto in questi giorni, porterà a un risparmio annuo di almeno 400.000 euro.
Non è un mondo perfetto, ma questo Consiglio, da come è partito nel 2010 a quello che lascerà in eredità, ha introdotto delle riduzioni di costi molto pesanti, di diversi milioni di euro l'anno.
Per concludere, credo che sia cosa buona e giusta approvare gli emendamenti che reintroducono la possibilità di elezione per il Presidente ed gli altri che porteranno al compimento di questo quadro. Grazie.

Presidenza del Vice Presidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Il lavoro in Commissione, a mio avviso, è stato approfondito e qualificato. Capisco anche le parziali frecciate che il Presidente Perazzoli ha dato quando in Commissione, di fronte a posizioni che cambiavano, ha parlato qualche volta di falsi moralismi o ipocrisie.
Glielo dico da democristiano: è tutto nel gioco politico e, quindi, Presidente, dandole atto di un lavoro egregio, anche di pazienza e di raccordo, le dico che le posizioni che sono qualche volta cambiate, sono state tutte pensate e meditate profondamente. Rispetto le diverse posizioni che hanno avuto i colleghi, ed anche la mia in merito alla legge elettorale di cui poi parleremo per la parte della riflessione politica.
Mi permetto con un po' di orgoglio, l'ho detto qui altre volte, ma stamattina c'è un po' più di attenzione, ho la fortuna di essere qui da molti anni ed oggi mi prendo una soddisfazione perché il Presidente Perazzoli ha enunciato - mi sono testimoni la dott.ssa Santoncini e pochi altri colleghi come la Consigliera Romagnoli e l'Assessore Viventi, parlo di una discussione che è maturata qui dentro nel 2003-2004, Presidente D'Ambrosio, ed è un po' quello che proponiamo - la teoria dei due soli. Il sole del Presidente esecutivo, eletto direttamente, e il sole dell'Assemblea. Ha fatto bene il Consigliere Perazzoli a richiamare quelli che sono i sistemi governativi presidenziali. Il sistema dell'uomo solo al comando che abbiamo un po' mutuato dagli Stati Uniti, dalla Francia. L'abbiamo voluto dopo la prima Repubblica, l'abbiamo voluto tutti, forse Rifondazione no, ma l'abbiamo voluto tutti. Lo ha voluto il Partito Democratico, la Lega, Forza Italia, tutti quanti, pensando che l'uomo solo al comando ..., la legge sui Comuni voluta da Ciaffi, faccio un accenno all'amico Consigliere Sciapichetti ed anche ad altri amici che vengono dalla Democrazia Cistiana, è stata un cambiamento epocale perché dentro la Democrazia Cristiana la teoria dell'uomo solo al comando era una cosa vissuta come un prurito insopportabile. L'uomo solo al comando non era accettato, sempre gestione collegiale e via di seguito, il concetto era che solo il Papa poteva essere l'uomo solo al comando e non i partiti. Parliamo di altre epoche.
Il Presidente Perazzoli ha fatto benissimo a ribadire questo concetto, noi in Italia abbiamo sofferto della sindrome che ha detto, abbiamo introdotto l'uomo solo al comando nel Comune, nella Provincia, nella Regione e per enunciazione, perché non è elezione diretta, anche per il capo del Governo, non dando alle Assemblee i poteri che in altri Paesi hanno.
Consiglio di leggere il libro di Bill Clinton che gli italiani hanno comprato per leggere solo le 15 pagine relative a Monica Lewinsky ed invece avrebbero fatto bene a leggersi anche le altre 530 nelle quali si parla dell'enorme potere del Senato e del Parlamento americano rispetto al Presidente.
Nelle nostre Regioni è successo questo. Noi dall'opposizione tante volte l'abbiamo sottolineato, ma non per una frustrazione, ma perché dappertutto capita, capita al centro destra, al centro sinistra, l'esecutivo, il Presidente, comanda e l'Assemblea legislativa fa poca legislazione e asseconda il volere del Presidente.
Quando il Consigliere Perazzoli ha ribadito tutto questo, mi è sorto d'istinto l'orgoglio, me ne scuso subito, ma sottolineo che queste cose le abbiamo dette qui 10 anni fa, ed oggi, cari colleghi, è difficile forse riparlare di questo depurandolo dai sentimenti, dalle sensazioni, dagli istinti che tutti quanti abbiamo perché siamo a fine legislatura e tutti ci chiediamo cosa succederà fra sei mesi. Ogni proposta di cui parliamo oggi, si rapporta con quelle che saranno le tattiche e le strategie.
Chiedo di meditare molto sulla relazione del relatore di maggioranza che mi trova d'accordo nella sostanza e nel metodo, perché ripropone una forza dell'Assemblea legislativa.
Fuori da qui tutti stanno a guardare e a sentire quello che riguarda i costi e gli sprechi. E' vero che, nel settembre 2010 la prima proposta fu nostra, del PdL, 10 giorni dopo ci fu quella del Segretario Ucchielli attraverso il gruppo del Partito Democratico, ci siamo trovati tutti nella necessità e nella convinzione di fare quel taglio che ha portato da 42 a 30 Consiglieri e dobbiamo andarne tutti orgogliosi perché il risparmio che si realizzerà nel 2015 sarà poderoso e convincente. Questo lo dobbiamo dire fuori, dove non tutti lo hanno capito e si continua a fare demagogia, ma mi preoccupa - e qui mando una frecciata al mio Governo di allora, ma anche all'opposizione di allora che ha condiviso le proposte di Tremonti, Brunetta, Berlusconi prima, poi Monti, poi anche altri, anche il Partito Democratico non si può esimere da questo - che nei nostri Comuni montani, per demagogia, abbiamo tolto gli Assessori ed i Consiglieri che prendevano cinque euro al mese, abbiamo decurtato la democrazia, non i costi! Questo abbiamo fatto! Nella demagogia in cui tutti siamo caduti, ce li metto tutti così andiamo d'accordo: Berlusconi, Monti e Letta! Tutti quanti!
Non abbiamo restituito alla nostra democrazia le basi, i numeri, per essere rappresentativa fin nel più piccolo territorio. Quello è un taglio ridicolo perché lì s'è tolta la democrazia e qui oggi in grande, parliamo di un Consiglio regionale, di una Giunta, parliamo della funzionalità di un organo legislativo. Mi sono spinto a dire, i colleghi lo sanno, l'ho detto altre volte, che il Consigliere nominato Assessore dovrebbe essere dimesso, come avviene automaticamente nei Comuni, dallo status di Consigliere, ma con una sospensione temporanea. Vi avrò annoiato su questo, però permettetemi con un po' di orgoglio di ribadirlo, oggi avrei visto anche questa possibilità: il Consigliere si dimette da Consigliere e diventa Assessore, se il Presidente lo revoca, lo sfiducia non va a casa, ritorna in Consiglio regionale perché è stato eletto dai cittadini.
Le funzioni sono due, una è quella legislativa, e risponde ai cittadini, e una è quella esecutiva e risponde al Presidente.
Questo sarebbe stato un sistema completo, ma qual era il limite che ci siamo detti? E' stato rifiutato allora, non so perché, c'erano tutte le condizioni per farlo, diciamo, la contrapposizione maggioranza-minoranza ed anche il giurista D'Ambrosio disse che non era possibile. Secondo me era da farsi. Lasciamo stare, lo riproponiamo oggi? No, non ce la facciamo per i costi! Anch'io ribadisco che oggi sarebbe necessario quello, ed anche nei Comuni. Consigliere perché devi decadere se il Sindaco ti sfiducia? Tu sei stato eletto Consigliere, ritorni a fare il Consigliere, se ne è parlato a tutti i livelli, anche i nostri giuristi nazionali, poi non è stato fatto.
Oggi, quando si dice che il Consiglio regionale potrà avere un problema di funzionalità nella prossima legislatura con 30 Consiglieri e con gli incarichi che, il Consigliere Perazzoli ha detto, si potranno sviluppare, si evidenzia un problema che esisterà, questo è vero, per chiunque andrà a governare.
E' chiaro che, Presidente Perazzoli, ci siamo trovati in Commissione a fare le mediazioni. L'unico Assessore esterno sembrava inadeguato a tutti, poi ci siamo divisi su 2, su 3, sento stamattina 4, io ci sto su quello che lei ha detto, cioè sul fatto che si deve lasciare al Presidente la facoltà - poi al Presidente, sarà la maggioranza, non lo so, però io dico il Presidente, perché in questo caso, come cittadino, mi preoccupa l'esecutivo e mi preoccupa l'altro sole dell'Assemblea regionale - la potestà, di capire quanti Assessori esterni servano.
Qual è il limite? Il limite è quello del costo perché noi oggi andiamo orgogliosi e a testa alta, vi prego di farlo tutti, in mezzo al mercato, alla bocciofila, in mezzo alla strada, dicendo a tutti che qui c'è stato un taglio poderoso dei costi del Consiglio regionale e ci sono anche proposte in itinere sui vitalizi. Abbiamo già lavorato sui vitalizi, sullo sdoppiamento dei diritti del vitalizio del parlamentare e del Consigliere regionale, se andiamo avanti su questo credo che sarà una cosa seria. Mi rendo conto che la mia proposta di 10 anni fa, oggi trova un'accoglienza, e ne sono contento, in un quadro diverso su valutazioni diverse, però sicuramente sostanziale e mi trovo d'accordo, ma il limite deve essere quello dei costi.
Ecco perché mi sento di condividere questa proposta, ci siamo, ripeto, divisi in Commissione: parliamo di tattiche e tatticismi, vediamo cosa fa la maggioranza, cosa fa l'opposizione, cosa possiamo dire fuori, togliamo tutto questo, la sostanza è un esecutivo forte e autorevole che non costa di più e un Consiglio regionale che è un'Assemblea legislativa, mi permetto di dirlo, e non un Consiglio comunale, perché il Consiglio comunale, lo dico anche per il mestiere che faccio di Segretario, è l'organo amministrativo che accompagna l'attività amministrativa-esecutiva del Sindaco e della Giunta.
Noi qui abbiamo un'altra funzione che è quella legislativa, quindi, rappresentanza, efficienza, più efficienza possibile, lavoriamo, chi ci sarà dal 2015, perché questa proposta è sensata e ribadisce quello che avevamo condiviso, mi permetto di dirlo a molti colleghi che vedo qui, al Consigliere Trenta che in quella legislatura, tra il 2000 ed il 2005, c'era. Cito lui e pochi altri, forse la Consigliera Romagnoli.
Si a questa proposta e questo sarà un dibattito che scaturirà subito dopo - è facoltà del Presidente di nominare fino a 6 Assessori, non c'è scritto obbligo, è una facoltà di arrivare fino a ..., forza dell'Assemblea legislativa e assoluto contenimento dei costi, tutto questo non deve costare un euro in più, altrimenti vanificheremo tutto quello che abbiamo fatto finora con il drastico taglio del Consiglio regionale, degli apparati e delle segreterie, come è stato detto, credo che il cittadino fuori da qui chieda questo - quando uscendo dai ruoli di relatore di maggioranza e di minoranza approfondiremo quello che dovrà accompagnare questo passaggio. Concludo dicendo al Consigliere Perazzoli, mi limito al dibattito tra relatori di maggioranza e minoranza, che fra 60 giorni saremo qui a sancire definitivamente questo passaggio e quello che sarà avvenuto in questi 60 giorni sarà quello che accompagnerà la credibilità e anche la legittimazione politica di questa proposta.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Io non voglio ripercorrere il cammino dalla Commissione Statuto. E' vero il discorso dei due soli, il favorire la governabilità o la rappresentanza, i poteri dell'Assemblea, di discorsi ne abbiamo fatti tanti ai tempi, non voglio ripercorrere quel percorso perché oramai è così e sappiamo che il sistema consolidato è quello dell'elezione diretta dei poteri dell'esecutivo e la sofferenza dell'Assemblea. D'altronde, in questi anni, per quanti contrappesi siano stati studiati, è evidente qui, come in tutte le altre Regioni, quanto la rappresentanza alla fine sia stata sacrificata.
A parte questo, voglio fermarmi su quello che sta accadendo oggi più che su quello che è accaduto nel 2004.
Oggi evidentemente la maggioranza politica è sbriciolata se abbiamo assistito al voto diverso, rispetto al Partito Democratico e ad una parte della maggioranza, dei due Presidenti, Presidente di Giunta e Presidente del Consiglio, non credo per le modifiche collaterali che apporteremo allo Statuto, il nodo è quello di cui ci stiamo occupando: quello dei 6 Assessori e di ampliare, da 1 a 6, la possibilità di nominare gli Assessori esterni.
Condivido con il Consigliere Perazzoli il fallimento, non dico, dei lavori della Commissione, noi abbiamo fatto la nostra parte, ma l'input finale è venuto soprattutto in questa scissione tra materia elettorale e materia statutaria e non dimentichiamo che il terzo pacchetto era quello della riduzione dei costi, anche questo finito nel limbo. L'input l'ha dato il Partito Democratico che ha deciso di fare questa scissione, questa corsia preferenziale per lo Statuto che oggi è in Aula accantonando, credo di maniera definitiva, tutto il resto.
Mi dispiace che su questo il partito abbia avuto la sponda da parte del partito maggiore, diciamo, di minoranza, cioè Forza Italia, perché questo è avvenuto. C'è stato una sorta di accordo per bloccare e far restare indietro la legge elettorale, perché evidentemente ai due partiti va bene così. Mantenere lo status quo, giustamente ad uno va bene vincere, ma all'altro va bene perdere. Evidentemente è questo! Quindi, modificare le regole, quando c'è uno che vuole vincere e l'altro che si accontenta di perdere, dirimere un accordo simile, è una cosa che va ad oltranza e che va avanti bene anche e soprattutto sul punto di una paventata, a mio avviso, incostituzionalità della legge elettorale. Noi non possiamo dormire sonni tranquilli sul fatto che legge elettorale supererà il vaglio. Alla Lombardia l'hanno impugnata, aspettiamo cosa accadrà. I nostri uffici, di cui stimo enormemente il parere giuridico, ci dicono che possiamo stare tranquilli, ma io modestamente e sommessamente, da avvocato, ho le mie perplessità a che la nostra legge elettorale regionale possa essere intangibile sotto il punto di vista della costituzionalità, dopo che la sentenza costituzionale, in particolare sul porcellum, ha attaccato, come sapete tutti, la non graduazione del premio di maggioranza.
Se tanto vale per il Parlamento, potrebbe valere anche per le Regioni. Potremmo avere questa mannaia che esploderà con la sentenza della Lombardia anche in limine elezioni, perché questo potrebbe avvenire. Noi però non abbiamo voluto metterci mano, non dico al doppio turno, non dico alle modifiche stratosferiche, l'abbiamo tutti sparata grossa per poi fare forse anche troppe marce indietro. Insomma io sono in disaccordo con i colleghi del Nuovo Centro Destra su alcuni atteggiamenti che un po', perlomeno, almeno ad oggi, non condivido.
Io sono rimasta di una certa idea riguardo i 6 o i 4 che siano, e non parlo di modifiche stratosferiche, però degli aggiustamenti al premio di maggioranza si imponevano, e tutto questo è stato bloccato, ripeto, dall'accordo di due partiti in danno e schiaffeggiando i poteri dell'Assemblea. Potevamo farlo oltre tutto senza doppia lettura, perché sapete benissimo che la legge elettorale avrebbe avuto una corsia veloce, in un giorno avremmo potuto fare tutto. Non abbiamo il problema della doppia lettura come per lo Statuto che poi, mi permetto di dire, non so quanto di quello che approveremo oggi potrà arrivare in tempo.
Una graduazione del premio di maggioranza si impone, non so se in Commissione c'è più tempo per questo, ma avremmo nuovamente l'aberrazione che il partito che prenderà il 40 o il 30 o il 25, prenderà la stragrande maggioranza dei Consiglieri con un danno, davvero, quello si, per la democrazia.
Spero che non si sia messa una pietra sopra alle altre due tematiche, quella dei costi e quella della legge elettorale, forse parlo al vento, ma spero che dopo l'accelerazione, il vulnus di stamattina, che non sappiamo ancora come finirà, ma sappiamo a cosa servono i 6 Assessori. Non nascondiamoci per l'ennesima volta dietro un dito!
Facciamo un attimo la storia. Noi l'anno scorso abbiamo modificato lo Statuto perché il Presidente Spacca prima di dircelo è andato sui giornali e ha detto: "Giunta con un solo esterno". No? Sbaglio? Tanto che hanno fibrillato gli Assessori esterni perché hanno detto "Accidenti e se lo fa da oggi? Magari manda via qualcuno", perché sappiamo che gli esterni sono più di uno. "No si fa dalla prossima volta". Dovevamo modificare lo Statuto da 40 a 30 ed abbiamo approfittato per mettere un solo esterno. A noi va benissimo, siamo rimasti di quell'idea e concordiamo con quanto il Presidente fece lo scorso anno e credo che coerentemente oggi farà ugualmente perché il suo voto, che è anche nel rinvio, ci impone di pensare così.
Un Assessore non basta più, né 2, né 3, ho visto l'altro giorno il gioco a morra, 2, 3, 4 fino ad arrivare a 6. Perché? Perché i cespugli hanno appetito. Tutti stanno trattando, in piena precampagna elettorale, gli scenari, a mio avviso, più fantomatici, più futuristi, più futuribili, non uso il termine futurista che sinceramente è un'offesa, ma futuribili e assurdi. Credo che i 6 posti siano già occupati, credo che abbiano anche nomi e cognomi, i nomi e cognomi più strani, con una, come dire, ingenuità politica che mi fa quasi sorridere, anzi mi fa tenerezza.
Stiamo vivendo una rivoluzione, stiamo vivendo l'antipolitica che ci travolge, la gente non si sa più come vota, se vota, e quello che succederà non solo nelle Marche. Abbiamo visto scenari impensabili in tutta Italia, dalle europee ..., qui nelle Marche dovremmo credere che già possiamo dare alle vecchie sigle che stanno sedute oggi, come se tutte tornassero, come se tutte portassero i voti, come se non ci fosse differenza tra 42 e 30. Stanno trattando con l'attuale quando l'elezione del prossimo anno, secondo me, sarà così dirompente, così diversa, che le considerazioni di oggi, di botteghino, ci faranno sorridere, ma questo è, e gli uscenti stanno trattando l'ingresso per sè e gli altri. Forse, per quello che sta avvenendo nei corridoi di questa Regione, 6 sono pochi, 4 sono pochissimi, 3 non ne parliamo, 1 non è più sostenibile.
Noi ovviamente siamo, lo dico anche a nome del Gruppo, contro un tale scempio che va ad erodere tutti i risparmi di spesa che questa Regione, in questo ultimo anno, anche con la proposta e col pacchetto di legge del contenimento di spesa che non abbiamo ancora approvato, ha cercato di attuare.
Noi cari colleghi, dalla prossima legislatura, manderemo a casa buona parte del personale dei gruppi perché abbiamo giustamente ristretto su questo. Sbaglio Consigliere Giancarli? Abbiamo fatto questo in Commissione, oltre ad aver mandato a casa 12, 13 Consiglieri, da 42 a 30, anche questo è discutibile, è una restrizione e un vulnus alla rappresentanza dei territori ed ora parliamo di funzionalità del Consiglio.
Quello lo abbiamo fatto. I gruppi avranno meno personale, le persone perderanno il posto, mi va bene perché bisognava tirare la cinghia, per dare buona parte, se non tutto, il risparmio ottenuto a 6 Assessori esterni! Questo avverrà! Questo avverrà se passa la scellerata proposta di oggi.
Io ho sentito che ci saranno trasmissioni che parleranno di noi a livello nazionale, parleranno di noi. Parleranno di questo modo becero di introdurre, quello che è stato tirato fuori dalla porta, dalla finestra con lo stratagemma degli Assessori esterni, perché questo avverrà ed io spero che avvenga, e qualora oggi compiate questo scempio, e perché questo è giusto che avvenga, perché i cittadini ..., è stato sbagliato indulgere all'ondata di antipolitica, è stato sbagliato seguire, non lo so, credo di no, perché gli sprechi c'erano ed era giusto abbatterli. Io sono tra quelli che hanno rinunciato al vitalizio, quindi immaginate quanto su questa linea mi trovate, ma che poi dopo questo si trovi lo stratagemma per far rientrare, non solo le spese, ma persone, per altro, non elette, quindi stiamo reintroducendo il cosiddetto listino, perché lo abbiamo sbandierato ai quattro venti, questo è il listino che abbiamo tolto 10 anni fa, il listino che chiamavamo dei trombati, scusate il termine, in questo consesso. Noi oggi lo reintroduciamo, coscienza vostra, coscienza ovviamente di chi lo voterà, noi, il mio gruppo non ci sta.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ricordo ai colleghi che in base al nuovo regolamento gli interventi non possono superare i 10 minuti.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. L'anno scorso sull'onda, diciamo, mediatica e politica, anche giusta, del contenimento dei costi e sull'attacco che c'era e c'è tutt'ora sulle spese delle Regioni abbiamo, mi pare, all'unanimità, se ben ricordo, approvato la riforma dello Statuto, riducendo il numero dei Consiglieri e degli Assessori e indicando all'articolo 7 dello Statuto la possibilità di prevedere un solo Assessore esterno, cioè non eletto dal popolo, quindi estraneo ai Consiglieri.
L'iniziativa fu presa dal Presidente Spacca e quella volta credo che abbia visto assolutamente giusto, io non sono mai stato generoso con lei, Presidente, lo riconosco, ma quella volta ho votato. Lei ha fatto una cosa ottima, a mio avviso, anticipando i tempi.
Proprio in questi giorni, il Presidente Renzi attacca un giorno si e l'altro pure le Regioni e noi oggi pensiamo di aumentare i costi di 4 milioni di euro per la prossima legislatura, perché 6 Assessori esterni, diciamo 5, perché uno è già previsto, significano quasi 4 milioni di euro per la prossima legislatura, quindi, se ci sarà una nuova Leopolda andatelo a dire al vostro Presidente, anche se ormai mi sembrate molto poco leopaldiani, non so come si dice, leopaldiani, ma molto nostalgici e molto reduci per dirla con Fassina, considerando che forse i 4 milioni di euro li prendete non tanto, come è stato detto in maniera criptica, dal taglio leggero, dalla sforbiciata dell'indennità di carica, di funzione e dalla riduzione delle spese dei Consiglieri, ma li prendete soprattutto lasciando a casa 15 impiegati, 15 padri e madri di famiglia, questo diciamolo, voi lasciate a casa 15 persone, 15 impiegati delle segreterie per dare il posto a 5 Assessori non eletti dal popolo.
Io capisco che ormai non siete più il partito dei lavoratori, lo ha detto Fassina che siete il partito dell'establishment e dei finanzieri che stavano alla Leopolda, ma direi che a questo punto siete anche il partito dei poltronari e lo state dimostrando. Complimenti! 4 milioni di euro buttati via in questo modo!
Abbiamo riformato l'anno scorso lo Statuto che deve entrare in vigore la prossima legislatura, ed in Commissione salta fuori l'articolo 1 che abbiamo bocciato. L'articolo 1 di questa proposta di legge prevedeva quello che adesso propone l'emendamento a firma del Consigliere Perazzoli, lo abbiamo bocciato in Commissione. La Commissione l'ha bocciato, cosa prevedeva? Prevedeva la possibilità - non facciamo i furbi, la possibilità è una realtà, se la prevediamo vuol dire che saranno tutti e 6 esterni, non giochiamo sulle parole - di 6 Assessori esterni. Lo abbiamo bocciato in Commissione, ora lo riproponente come emendamento. E' una vergogna il vostro comportamento, altro che partito dei lavoratori, voi lasciate a casa 15 persone per dare 5 posti a chi? Ai vostri alleati, a voi stessi, ai vostri alleati minori storici, a quelli nuovi, a quelli in divenire, perché abbiamo sentito la chiara posizione del relatore di minoranza, quello che ha detto ed evidentemente il relatore di minoranza del Nuovo centro Destra (...) esatto, qual è la posizione.
In realtà i conti della serva, le motivazioni tecniche che io ho sentito, fanno veramente ridere, fanno pena, ma non troviamo giustificazioni, diciamo la verità, avete bisogno di garantire posti a voi stessi ed ai vostri alleati anche futuri e, quindi, avete trovato l'escamotage. Quale escamotage? Di fatto si passerà da un Consiglio di 43 a un Consiglio con gli Assessori di 37, questa è la verità, punto e basta. State aggirando la legge, alla faccia della spending review, alla faccia di Renzi, alla faccia della volontà di contenere i costi. Spenderete 4 milioni di euro in più e li farete pagare a 15 impiegati. Il vostro partito una volta era quello dei lavoratori. Complimenti!
Questa è la verità, questo state facendo e questa cosa a noi, Forza Italia, ci trova assolutamente in opposizione. Non siamo d'accordo, per noi va bene quello che ha fatto il Presidente Spacca un anno fa. Va bene un solo Assessore, quindi abbiamo presentato dei sub emendamenti per ridurre a 1 o anche a 0, perché io apprezzo moltissimo i Sindaci, ce n'è qualcuno anche nel mio territorio, che dicono: "Gli Assessori devono avere il voto popolare e devono avere competenza", quindi, va benissimo quando i Sindaci non nominano Assessori esterni, ma nominano Assessori i Consiglieri eletti, secondo me è la cosa migliore anche se poi, purtroppo, c'è questa legge assurda per cui c'è la possibilità di mandarli a casa se, in qualche modo, non si adeguano ai diktat del Sindaco. Questo è sbagliato, bisogna modificare, a mio avviso, la legge ed avere la possibilità di tornare Consigliere.
E' una manovra esclusivamente politica, non ha nessuna motivazione tecnica, quindi, non vi inventate l'acqua calda perché non ci crede nessuno. E' una motivazione politica per trovare le poltrone ai vostri alleati e questa cosa ci vede assolutamente contrari, l'abbiamo bocciata in Commissione, la maggioranza della Commissione l'ha bocciata, minoranza più un componente della maggioranza, e adesso la state riproponendo, in maniera assolutamente vergognosa, come emendamento.
Ci opponiamo a questa ennesimo spreco di denaro pubblico, a questa ennesima politica poltronara, se lo sapesse Renzi! Non lo so, mi auguro che la trasmissione ci sia, ho sentito che forse ci sarà una trasmissione, bene mi fa piacere, perché è un comportamento di cui, mi auguro, dovrete rispondere a colui che, falsamente, si erge, perché è falso pure lui, a censore degli sprechi delle Regioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Anch'io intervengo contestando la proposta della maggioranza che con un emendamento vuole reintrodurre i 6 Assessori esterni, proprio perché, come è stato già detto, un anno, anzi due anni fa, abbiamo con legge ridotto ad un Assessore esterno e abbiamo diminuito la rappresentanza dei cittadini a 30 consiglieri regionali, in nome della riduzione dei costi. Ora la maggioranza, dopo aver diminuito la rappresentanza democratica da 42 a 30, si riprende, in maniera surrogata, istituendo una sorta di listino, 6 Assessori esterni.
Si è parlato della scelta di ridurre ad un Assessore e a 30 Consiglieri - 30 Consiglieri in base al Governo nazionale - per ridurre i costi. Un Assessore esterno, è stato detto dal Consigliere Perazzoli, costa 150.000 euro l'anno e, quindi, sono 750.000 euro a legislatura, per 5 Assessori, sono all'incirca oltre 3 milioni e mezzo a cui vanno aggiunte le riduzioni di spese che vengono fatte e, nel caso in cui non utilizzassimo gli Assessori esterni, avremmo un risparmio di 3 milioni e mezzo e, aggiunti ai tagli e ai costi che abbiamo fatto, avremmo 7 milioni di euro in una legislatura per intervenire, per esempio, nel sociale, per aiutare chi è sotto la soglia di povertà. Sono risorse reali, nuove, che andremo ad avere.
Riguardo alla questione posta dal Consigliere Perazzoli dell'equilibrio tra la Giunta e il Consiglio, ricordo che nelle scelte che sono state fatte, ha citato il biogas, ma potrei citarne altre, come la questione del bilancio, il Consiglio non ha voluto esercitare la sua forza perché se avesse voluto avrebbe potuto legiferare una legge di V.I.A. diversa.
E' contrario alla norma dire che la Giunta ha troppi poteri. La Giunta ha troppi poteri se il Consiglio ha poche idee. La Giunta ha troppi poteri se il Consiglio non agisce e, soprattutto, se la maggioranza non svolge azioni decise e non prende posizioni.
E' compito della Giunta agire, ma è compito del Consiglio indirizzare, quindi, c'è stata una mancanza di azione del Consiglio e della maggioranza. In questi casi non si può dire che c'è troppo potere della Giunta perché, fortunatamente, siamo l'organo legislativo a cui la Giunta deve adeguarsi. La Giunta deve adeguarsi alle leggi del Consiglio, quindi, non si può dire che abbia più poteri.
L'altra questione riguarda l'operatività, l'organizzazione delle 4 Commissioni. Anzitutto si dice al massimo 4 Commissioni. Per 4 Commissioni sono sufficienti 4 componenti di maggioranza e 3 di minoranza o 3 di maggioranza e 2 di minoranza, ma anche nel caso di 4, 4 per 4 fa 16, rimarrebbero 12 o 13 Consiglieri senza incarichi. Nel caso di 3, 4 o 5 Assessori, anche nel caso di 5 Assessori esterni rimarrebbero 13 Consiglieri senza incarico di Giunta e siccome dobbiamo coprire 16 posti in Commissione, bastano tre deleghe per cui un Consigliere sarà membro di 2 Commissioni. Nella passata legislatura è successo spesso, in questa è successo, vorrà dire che aumenterà la mole di lavoro per i Consiglieri regionali e questo è anche uno strumento per aumentare, in qualche modo, il valore del Consiglio, cioè che il Consiglio lavori.
Operativamente è gestibilissima, quindi non capisco questa manovra della maggioranza che prima riduce i Consiglieri poi i suoi 6 se li riprende tutti. Non capisco, per esempio, qui c'è il Consigliere Massi, il tema che è diventato motivo di divisione interna alla maggioranza e di relazioni future rispetto alle alleanze, per cui il Consigliere Massi che in Commissione ha detto: "Noi potremmo stare su 2, massimo su 3 Assessori esterni" adesso accetta la formula dei 6. Per coerenza chiedo che faccia un emendamento che vada nella direzione delle posizioni anche numeriche espresse. In una logica di mediazione, ho proposto di innalzare da 1 a 2 la possibilità di Assessori esterni, che non cambia la logica della scelta fatta in passato riducendo ad 1, ma si tiene conto del fatto che l'operatività, con la riduzione dei Consiglieri, potrebbe essere agevolata, quindi, ho presentato alla proposta di maggioranza di 6 un sub emendamento per prevedere fino ad un massimo di 2 Consiglieri con la rappresentanza di genere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Questo confronto su una proposta di legge così importante, che dà un respiro diverso alla situazione statutaria dell'Assemblea regionale, forse doveva essere fatto in tempi diversi, in un momento diverso, in quanto le varie posizioni dei Consiglieri sono legate anche al momento pre elettorale regionale.
Sono convinto che questa modifica dello Statuto dovesse essere incastrata in un contesto più ampio, come ho avuto modo di ricordare in una lettera inviata al Presidente della Commissione, Consigliere Perazzoli, che peraltro ringrazio per il lavoro fatto e per la passione che ha messo per trovare una sintesi da questo punto di vita, nella quale dicevo che forse lo Statuto e la legge elettorale dovevano essere incastrate in un contesto più ampio che affrontasse con chiarezza il ruolo dei Consiglieri e quanti mandati potessero effettuare. In una proposta di legge ho detto massimo due mandati, soprattutto per i costi della politica, perché è chiaro che la discussione sullo Statuto è finalizzata al fatto se aumentare e dare la possibilità, perché di questo stiamo ragionando, al nuovo Presidente della Giunta regionale di nominare fino a 6 Assessori esterni.. Sarà una responsabilità del nuovo Presidente della nuova Giunta: portare ad un massimo di 6 oppure tener conto di situazioni diverse, di logiche diverse e mantenere al minimo il numero degli esterni all'interno dell'esecutivo della Giunta.
Ho detto che il contesto doveva essere più ampio e legato anche ai costi della politica. Dobbiamo tener conto che i costi della politica non sono legati semplicemente all'aumento di questi 6 Assessori, tra l'altro, lo ricordava anche il Presidente della Commissione, in questi cinque anni, in questo quinquennio che va a terminare, questo Consiglio regionale è riuscito a dare un taglio fortissimo, grazie anche all'impegno del Consiglio, del Presidente Solazzi e di tutti i Consiglieri, ai costi della politica.
Credo non basti il percorso dello Statuto, la modifica dello Statuto, dovremmo da qui a fine legislatura cercare di ottemperare a quelle risposte forti che i nostri concittadini all'esterno vogliono, legate all'indennità dei Consiglieri, legate alla famosa diaria e quant'altro, ed è indubbio che su questo noi ci confronteremo con i nostri concittadini.
Il gruppo Socialista riformista che rappresento qui in Consiglio regionale non ha difficoltà a votare questo tipo di proposta di legge. La difficoltà più grande è quella su cui voglio porre l'attenzione del Consiglio, cioè votare e discutere in questo consesso, prima della fine dell'anno, i costi della politica veri, quello che oggi i Consiglieri regionali hanno, cioè i privilegi che dicevo poc'anzi. Su questo punto siamo pronti a confrontarci anche con tutto il Consiglio regionale.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie. Lo Statuto regionale, il nostro Statuto regionale, rappresenta il principale atto che regola il funzionamento della Regione. E’ un po' la nostra Magna Carta e credo che ridurre le scelte che attengono a questo atto ad un dibattito fatto solamente sui costi rischia di creare un vulnus e un punto di non ritorno molto grave.
Capisco che in questa fase, giustamente, l'opinione pubblica chieda alle Regioni e agli enti locali, allo Stato, una particolare attenzione ai costi non della politica, ma del funzionamento delle istituzioni, e su questo verrò, però se il dibattito sul nostro Statuto viene ridotto esclusivamente ad un dibattito sui costi, qualsiasi atto gerarchicamente subordinato, la legge sull'assetto del territorio, gli atti di programmazione sociale, i piani turistici, non verranno più analizzati nel merito delle questioni che affrontano per la nostra comunità regionale, ma ricondotti solo ad una questione di costi, ad una politica di bilancio.
Noi invece abbiamo altri strumenti per intervenire sulla cosiddetta spending review e non solo per il fatto che la riduzione del numero dei Consiglieri già comporta un risparmio della spesa pubblica. Il relatore di maggioranza che ringrazio per la bella relazione ha ricordato che il Partito Democratico ha già proposto un pacchetto di complessiva riduzione dei costi della politica, delle nostre indennità, del funzionamento della democrazia. E’ giusto partire da noi, è giusto che diamo gli esempi a partire dalle nostre indennità, dall'abolizione dei vitalizi, dal taglio di tutte le spese di rappresentanza, dei gabinetti, della comunicazione istituzionale, certo è opportuno partire da qui, ma soprattutto credo che in questa fase, specie per il dibattito che c'è in queste ore sulla legge di stabilità, noi dobbiamo rendere più efficiente il funzionamento della pubblica amministrazione, ridurre il numero di dirigenti.
Cito un dato perché ho visto, qualche ora fa, che il Presidente della Giunta regionale del Lazio Zingaretti ha scritto una lettera al Governo proprio in riferimento alla spending review citando come primo atto di risparmio la stazione unica appaltante della Regione Lazio che è stata fatta alcuni mesi fa. Ricordo che questo Consiglio regionale ha votato nel maggio 2012, due anni e mezzo fa, la legge sulla stazione unica appaltante delle Marche, siamo stati una delle prime Regioni in Italia e quella legge giace inapplicata nei nostri uffici. Con quella legge, altro che 4 milioni di euro di risparmi, potremmo produrre moltissimi milioni di euro di risparmio e soprattutto una pubblica amministrazione più efficiente, più attenta alla gestione delle gare e anche più trasparente. La gara aghi/siringhe deve partire, non prendiamoci in giro, prima di parlare di quanto lo Statuto possa far risparmiare alla Regione Marche parliamo, come si suol dire della ciccia, della sostanza, delle cose vere.
L'articolo 123 della nostra Costituzione sostiene che gli Statuti regionali debbono normare la forma di governo delle Regioni, attenzione noi oggi parliamo di questo, di una cosa molto importante, della nostra forma di governo non di quanto costa la Regione Marche ai cittadini.
Da quando esiste la legge costituzionale n. 1 del 1999, quella che ha introdotto l'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale, noi avevamo già un'indicazione costituzionale sulla nostra forma di governo, noi abbiamo una forma di governo presidenziale. Le Regioni oggi hanno una forma di governo presidenziale, ci sarebbe anche un'altra legge del 2004, che voglio ricordare, la legge nazionale n. 165 che prevede il limite di due mandati per il Presidente della Regione, ma non è di quella che stiamo parlando, stiamo parlando della forma di governo della Regione Marche e nella forma di governo presidenziale, come quella dei Comuni, come quella per esempio della Repubblica degli Stati Uniti, tutte le forme di Governo presidenziale, l'esecutivo è separato dal legislativo. In queste forme di governo i due poteri sono separati, il Presidente sceglie i suoi collaboratori, fa un discorso di fiducia che non è solo su di sé. Quattro anni e mezzo fa il Presidente Spacca ci ha presentato non solo un programma di mandato, ma anche i suoi collaboratori, la Giunta, e su quello abbiamo votato una fiducia.
Perché l’ha fatto? Giustamente, ha rispettato la legge costituzionale n. 1 del 1999, che noi oggi abbiamo il dovere di portare a termine, separando il legislativo dall'esecutivo, quindi, la mia posizione è molto semplice e se ci sarà l'occasione di discutere della legge elettorale, cioè del contenitore in cui bisogna introdurre il tema della incompatibilità tra i Consiglieri e gli Assessori nello Statuto, che non è invece all'ordine del giorno negli Statuti, perché non è costituzionale, così come non è costituzionale la sospensione dei Consiglieri regionali che diventano Assessori, io sosterrò questo punto che è un punto di principio democratico, che non ha niente a che vedere con i costi, ma è un principio di democrazia costituzionale e cioè che c'è un’incompatibilità tra Consigliere e Assessore in queste forme di Governo come quella della nostra Regione.
Io non sono per gli Assessori esterni. Cosa vuol dire Assessori esterni? Quando si è Assessore di una forma di governo, quando si fa parte di una forma di governo presidenziale, si decade dall'essere membro del legislativo perché è del tutto chiaro che l'esecutivo non può fare le sue leggi e poi votarle, non può essere. E’ necessaria una distinzione tra controllore e controllato in queste forme di governo. Non siamo una forma di governo parlamentare, non scegliamo noi il Presidente della Giunta, è eletto dai cittadini e guardate, questo lo dico anche alle opposizioni, lo dico a tutte le opposizioni, questa forma di governo portata fino alla fine ha un grosso vincitore: il Consiglio regionale, perché il Consiglio regionale, se queste due funzioni vengono separate, avrà fino in fondo la possibilità di esercitare il proprio ruolo, non in maniera ancillare rispetto alla Giunta, ma in modo autonomamente separato.
Noi dobbiamo portare fino alla fine una riforma importante e di principi, come nei Comuni, come negli enti locali, come nelle forme di governo presidenziali. Già nell'800 Montesquieu sosteneva la necessità di separare i poteri per avere un vantaggio in tutti gli aspetti del funzionamento democratico.
Credo che con questa riforma non parliamo di costi, ma parliamo di questi importanti principi che sono a tutela di tutta la nostra comunità non solo degli eletti, ma anche di tutti coloro che rappresentano e cioè i cittadini marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Se me lo consentite farò la relazione di minoranza, dico questo perché relazione di minoranza significa che ci sono due ruoli distinti. La minoranza, cari Presidenti, così faccio la distinzione tra i due poteri, mi dà la sensazione che, e parto da questa considerazione, deciderà l'elettorato, penso che sia la forma più alta di democrazia, Consigliere Busilacchi, ma allora che sia l'elettorato a decidere che tipo di governo regionale, che tipo di Statuto, che tipo di costo di politica, che tipo di legge elettorale!
Oggi noi ci troviamo a discutere su qualcosa, come giustamente ha detto il Presidente Perazzoli, che ha visto soggetti giuridici elettivi, Consiglieri, cercare di azzoppare un cavallo. Sulla storia del cavallo potrei dire che il cavallo non l'ho visto, ma piuttosto ho visto degli asinelli. I ribaltamenti, le folgorazioni, non sulla strada di Damasco, ma sulla strada che da Macerata e da Fano porta in Commissione questi cavalli o asinelli.
Sono contrario al mercimonio, immaginate quando si parte dagli scranni del Consiglio regionale con dei gruppi precisi che si distinguono per tradizione, per appartenenza, per logica politica, e nel prosieguo della legislatura vediamo saltelli, salti della quaglia, gruppi misti, più o meno misti, che infervorati dal proprio carisma, dalla propria convinzione politica, dalla propria moralità, dalla propria considerazione della politica, la politica è una cosa bella, invece le spinte elettoralistiche portano questi cambiamenti.
Qualcuno mi ha detto che conservavo questa spilletta insignificante, la spilletta di Forza Italia mi accompagna dal 2000, da quando sedevo in questo scranno al posto del Consigliere Carloni, poi nel tempo si parte da tanto e si può arrivare a Carloni, un bel ragazzo, straordinario, che poche volte parla, ma quando parla, parla sempre, come diceva il Consigliere Busilacchi, di ciccia? Va bene parla di ciccia. Qualcun altro ha detto io non ci sarò, poi spuntano le irriconoscenze.
Ricordo che qualcuno ha fatto memoria del 2000, ma io voglio andare oltre, voglio ricordare che in quest'Aula nel 2008-2009 un Consigliere, non mi ricordo il nome, fece una proposta per modificare e separare i due poteri, era una proposta di legge sulla modifica dello Statuto e fu bocciata da questa illuminata maggioranza di oggi, maggioranza allargata quella di oggi, ieri e domani che va a supportare qualcosa di cui prima non si parlava o si parlava in maniera diversa.
Arriviamo al nocciolo della questione, Presidente Solazzi, oggi noi assistiamo ad uno spacchettamento di una legge che se, citiamo la morale e l'etica, dovrebbe venire in Aula completa, ossia Statuto, costo della politica prettamente economico e legge elettorale.
Perché viene spacchettata? Io che sono un neofita della politica, capitato qui per caso, divido i Consiglieri in bravi, più o meno bravi e quelli capitati qui per caso come me, ma che hanno un alto senso e rispetto delle istituzioni e di quel gran lavoro che lei, Presidente Spacca, ha fatto con il comportamento assiologico che la contraddistingue insieme allo spessore politico del mio Presidente Solazzi, ma non sono complimenti ...

PRESIDENTE. Il Presidente Spacca è assiologico io no, però … io non sono assiologico.

Umberto TRENTA. Lei ha uno spessore politico, una visione straordinaria che caro Presidente compete solo ai visionari. Noi guardiamo oltre e, ripeto, se l'elettorato dovrà decidere, dovrà decidere su tutto, perché noi andiamo a proporre all'elettorato un assetto bislacco che fa acqua da tutte le parti, condito da tante frasi altisonanti, da aggettivazioni stupende, motivando la nostra scelta perché quella giusta, io dico tra sensata, oggi dico utile, utile a che cosa?
Quando ho espresso la mia contrarietà alla riduzione del numero dei Consiglieri mi riferivo a questo fatto, al fatto che oggi quella legge, caro Presidente Spacca, ci porta la riduzione delle Commissioni da 6 a 4, sarà un lavoro, ma veramente un lavoro, una fatica immane, 30 Consiglieri, maggioranza e opposizione, così come si comporrà il Consiglio, dovranno argomentarsi in 4 Commissioni.
Ve lo immaginate voi, io capisco la serenità dell'Assessore Mezzolani che forse sta statisticamente controllando i nostri riferimenti che in percentuale fanno oscillare il borsino della politica. (…) No, non è così sereno, allora maschera bene, complimenti Assessore Mezzolani!
Ritorno al mercimonio, non lo chiamiamo in altri termini, servirà a giustificare la presenza nell’Aula del Consiglio regionale di signori che verranno eletti con quello che noi propineremo all'elettorato, quindi l'elettorato sarà soddisfatto, sceglierà i suoi Consiglieri ...

(interrompe il Consigliere Massi)

PRESIDENTE. Consigliere Massi, mi appello a lei che ha un alto senso delle istituzioni, non interrompa un suo collega di Aula e suo vicino politico.

Umberto TRENTA. Presidente, al mio carissimo amico Consigliere Massi che si contraddistingue per la sua lealtà politica e per il suo filo logico nell'incedere nella politica, ricordo questa bandierina che condividevamo, poi lui criticamente preferì altre scelte e oggi dopo argomentazioni varie è insieme al Consigliere Carloni. Non me ne vogliano, ecco perché ho chiesto al capogruppo Consigliere Ricci se avesse già assegnato la tessera del Partito Democratico ai nostri colleghi Consiglieri.
Ripeto, in politica c'è anche questo, lei caro Presidente Spacca ha cresciuto con quel comportamento assiologico tanti Consiglieri, ha sempre dato una risposta logica alle sue azioni politiche, ha avuto una visione stupenda per quello che riguarda la Macroregione, per cui questo Consiglio regionale proponendosi nella internazionalizzazione avrebbe avuto bisogno non di 40, ma addirittura 60 ed io, purtroppo, devo sempre giocare con il mio cognome e mi ritrovo a 30. Trenta a contrario del Consigliere Perazzoli potrebbe tornare in questo Consiglio.
Nell’internazionalizzazione avremmo avuto bisogno di una legge diversa, una legge che avesse riferimenti europei e che rimanesse nel senso costituzionale di questa vicenda dove è stato citato l'articolo 123 della Costituzione che era, diciamo, il falso obiettivo per citare la legge n. 165 sui due mandati.
La battaglia è un'altra, qui c'è una legge elettorale che viene definita legge ad personam, ma quando si fa un richiamo, anche considerato ipocrita, alla legge n. 165 su i due mandati, ritengo che sia una legge contra personam.
Questo gioco di parole significa che quando noi parliamo di legge significa regolamentare qualcosa per tutti, deve avere il rispetto di tutti, altrimenti non è altro che un mercimonio che serve a giustificare le male azioni che si fanno in danno a chi, quindi c'è anche irriconoscenza immotivata.
Quando noi ci prestiamo agli accordi regionali, dando una definizione che a volte lascia sbigottiti, anche perché i compagni di viaggio possono fare una riflessione, dimentichiamo che tutto si risolverà quando parleremo di quello che Roma farà e deciderà.
Se dobbiamo decidere noi, e concludo Presidente, Consiglieri regionali delle Marche, dobbiamo capire che una legge deve prevedere e giustamente i nostri concittadini nel giudizio elettorale, decideranno anche come si arriverà a quella elezione. Sarebbe quasi dire che il Presidente prende l'allenatore, gli dice la squadra è questa, giocate! I tifosi nella loro logica dovranno semplicemente prendere atto delle decisioni che possono o non possono condividere, ma quelle sono.
Sugli Assessori esterni, 6 Assessori esterni, si viene a dire che li moralizziamo con una legge sui costi della politica che andremo a trattare dopo, perché 6 dovranno essere la risultanza economica di quel Consiglio di 30 Consiglieri, quindi, la spesa non dovrebbe variare ma, e richiamo l'alto senso di politica dato dal Consigliere Busilacchi che ha l'aspetto del ragazzo sapientino, del professorino che ha studiato, ma quando parla di quello che gli altri dovranno decidere, deve capire che gli altri devono decidere su tutto, altrimenti prenderanno atto di decisioni altrui che il più delle volte appartengono a logiche diverse, all’utilità e non è una cosa sensata, ma può essere solo considerata utile. Utile a chi? Lo vedremo nei prossimi giorni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Molte cose sono state dette, quindi, farò alcune riflessioni. Del piano tecnico ed economico non voglio discutere perché tanti ne hanno parlato, ma il Consigliere Massi ha detto che dobbiamo essere orgogliosi dei tagli ai costi della cosiddetta politica, che abbiamo fatto. Forse è vero, forse no, dico solo che non mi ha mai entusiasmato, e resto fermamente contrario, misurare la politica e il risultato del suo lavoro in euro. Fermamente contrario!
Parto da una considerazione politica: noi discutiamo di uno strumento formidabile, importantissimo per l'organizzazione politico-istituzionale di questa Regione e lo discutiamo in un momento in cui dobbiamo prendere atto che il laboratorio Marche, tanto spavaldamente presentato, è fallito, è crollato, è schiacciato, non esiste più, nessuno ne parla più, molti si vergognano di questo.
Mi dà l'idea, quando penso al laboratorio Marche, di quello che il comandante Diaz disse dell'esercito austro ungarico quando sconfitto ripercorreva in modo sparso e disordinato quelle valli che con tanta spavalderia aveva invaso. E’ proprio questa l'idea, l'immagine che mi viene davanti, quindi, ha ragione il Consigliere Perazzoli, il Presidente della Commissione, quando dice: "Siamo troppo vicini alle elezioni e, quindi, questa discussione ne risente". Ne risente inevitabilmente perché questa maggioranza è sfilacciata, perché il partito di maggioranza relativa è diviso e sotto schiaffo, sotto ricatto da un soggetto che non è istituzionale, non è formalmente politico, esula da quest'Aula, ma che in quest'Aula ha un potere.
Questa è la realtà in cui noi discutiamo, ovviamente parlo di Marche 2020 che non è un partito, non è un gruppo consiliare, non è formalmente un concorrente del Partito Democratico, ma per anni ha lavorato per logorare, ed il risultato è questo, la maggioranza ed il partito di maggioranza relativa. Di questo ne prendo atto, perché sapevamo che la fine sarebbe stata questa e ne prendo atto anche perché due anni fa, quando è stato approvata la riduzione del numero dei Consiglieri regionali, fui l'unico fra pochi a votare contro, forse eravamo in 2. Tutti contenti perché c'era un taglio, i costi della politica, il populismo, bisogna tagliare la spesa politica, noi comunisti dicemmo che tagliare in quel momento, in quel modo, i costi della politica significava tagliare la democrazia, ridurre gli spazi di confronto, ridurre il potenziale dell'Assemblea legislativa delle Marche, della rappresentanza dei territori, dei ceti marchigiani, dicemmo che il Consiglio si svuotava.
Oggi vediamo che la parte maggioritaria del partito di maggioranza relativa propone di recuperare un ruolo a questo Consiglio, siamo contenti, questo è il primo motivo e dice a noi che non trattiamo, Consigliera Romagnoli, abbiamo l'illusione e la presunzione di guardare lontano, noi che veniamo da lontano non trattiamo niente, ci interessa il funzionamento della democrazia, ci interessa il funzionamento delle istituzioni e sappiamo che i provvedimenti che vengono presi sono frutto di un rapporto di forza, di un equilibrio.
Come comunisti vogliamo esserci. Noi che abbiamo cultura di governo, non siamo subalterni e quando parliamo di maggioranza non parliamo mai di maggioranza degli altri, parliamo di maggioranza dove possibilmente i comunisti siano dentro e possano governare, infatti in questa attuale maggioranza siamo stati esclusi con delle banalità, con delle scuse che oggi mostrano i propri limiti.
La crisi del Partito Democratico comporta la crisi di maggioranza relativa su motivazioni che tra l'altro - l'esempio viene posto sulla funzionalità dell'istituzione, sul bisogno di rinnovamento che continuamente viene richiamato anche a livello nazionale da parte del Partito Democratico - farebbero ridere visto che l'esempio che si prende è quello degli Stati Uniti d'America, il Presidente del più grande Stato del mondo, il più potente, dopo 8 anni deve fare le valigie, deve andare a casa, per legge deve andare a casa.
Voi che professate il rinnovamento, voi che siete renziani della prima ora, voi che date retta a Renzi, anche quando taglia i soldi alle Regioni, dopo 25 anni volete restare. Veramente ha del paradosso.
Credo che queste siano le motivazioni che portano alla difficoltà di questa maggioranza, anche di discutere oggi serenamente, come ha detto qualche collega prima di me, questo importantissimo strumento.
Se contenimento della spesa c'è, in ogni caso c'è, perché non ritentare una sorta di opera di resistenza di fronte al semplicismo che sta dilagando in Italia, che attacca le sedi elettive e che attacca la democrazia. Per questo c'è solo un sistema che i 30 Consiglieri, purtroppo, soltanto 30, dico purtroppo, facciano i Consiglieri regionali, che lavorino in sede di Assemblea legislativa delle Marche perché dei 30 Consiglieri 18 saranno di maggioranza. Sfido chiunque ad escludere gli Assessori cosiddetti esterni e far funzionare bene il Consiglio regionale che si impoverirà ancora di più e sempre di più il potere sarà nelle mani dei governi, della Giunta, sempre di più ci sarà bisogno di dire: "Vedete abbiamo ridotto, ma ancora ci sono sprechi, si può ridurre ancora", fino ad arrivare dove noi sappiamo e guardate che c'è la tentazione perché l'uomo, il bulletto che dice non parlo con il sindacato, cioè non parlo con 10, 20, 30 milioni di persone, con i rappresentanti di questi e che dice i costi della politica devono essere tagliati, ed il suo amico che finanzia la Leopolda, almeno la stampa dice questo, dice aboliamo anche il diritto di sciopero e tanto che ci siamo diamo anche un altro taglio alle Assemblee elettive, e poi perché votare così spesso, scusate, non potremo votare ... Guardate che quando si cominciano a percorrere certe discese si sa dove si comincia, ma non si sa mai dove si finisce.
Invito tutti quei colleghi che pensano a domani, ai 400.000 euro, al fatto che le maggioranza si riprendono gli Assessori attraverso i Consiglieri, a coloro che si preoccupano di cosa dirà la stampa, io ho la coscienza tranquilla e dico la stampa può dire ciò che vuole, io ho votato contro la riduzione dei Consiglieri regionali e voterò a favore di questa proposta che mantiene almeno 30 Consiglieri al servizio dei marchigiani. E’ una coerenza quella che noi comunisti affermiamo oggi, la coerenza di mettere al centro della nostra azione politica le istituzioni, in particolare le Assemblee elettive, perché se le impoveriamo, impoveriamo la democrazia e sempre di più il popolo marchigiano in questo caso, ma quello italiano in generale, sarà in mano a poche persone che, come quasi sempre, rispondono ad interessi altri non a quelli generali dei marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Come si può vedere dagli interventi ogni Consigliere parla per proprio conto, per il proprio partito. La Consigliera Franca Romagnoli è stata un po' severa con noi di Forza Italia, non me ne voglia perché è una persona che rispetto, che stimo, ma non ha speso una parola sul nuovo centro sinistra. Non ho capito perché, per come, ma ho sentito che ha fatto un attacco frontale a Forza Italia, su accordi con il Consigliere Ricci, quando Forza Italia non ha intenzioni e, quindi, non ha rinunciato a presentare l'emendamento del doppio turno. Non è Forza Italia che ha fatto accordi per il doppio turno, altri hanno lavorato ed oggi purtroppo vedono franare tutto perché ognuno pensa ad accasarsi, giustamente.
Fatta questa premessa, Consigliera Romagnoli non me ne voglia, è stata dura, ha detto che noi siamo perdenti, ma guarda caso in molti Comuni riusciamo anche a vincere, non siamo solo perdenti, poi se uno ce l’ha inculcato in testa ed è all’opposizione da 50 anni, il problema non è nostro è di chi psicologicamente ha il problema di dire che è l’opposizione dell’opposizione, purtroppo è così, è stato sempre e lo sarà sempre.
Non condivido la riflessione del Consigliere Massi, non la condividevo 10 anni fa, a maggior ragione non la condivido oggi, ed ha fatto bene a non citare il mio nome tra quelli che erano presenti, se ne è guardato bene, all’asso pigliatutto. Il Consigliere Marinelli ha fatto il Sindaco per 12 anni, l’asso pigliatutto non l’ha mai fatto, aperto, dialogava, Assessori scelti democraticamente senza imposizioni, interni, esterni, lo prevedeva la legge, quindi ex Presidenti delle Province e delle Regioni.
Quelle leggi non solo sono state buone, ma hanno permesso stabilità politica ed amministrativa, non c'è stato il ricatto dei Consiglieri comunali, provinciali e regionali che ribaltavano le alleanze a seconda delle circostanze.
Il Consigliere Massi ha fatto alcune riflessioni sulla Regione, ma si ricorderà come cambiavano gli Assessori in Regione? Secondo il gruppo politico, secondo la corrente politica (...). No, io parlo di prima, quando cambiavano gli Assessori nel giro di uno, due anni, secondo le convenienze delle varie segreterie politiche e delle varie correnti politiche, che lei come me conosce e sa molto bene, quindi penso che la legge per i Comuni, ex Province e Regioni abbia garantito stabilità politica ed amministrativa e non abbia permesso ad uno o due personaggi di ricattare un Sindaco dicendo: “Se non fai quello che ti dico ti mando a casa …”.
Questo oggi è preso a modello da tutti, anche a livello nazionale volevano fare una legge, che condivideva anche lei, sul modello del Sindaco, ed oggi buttiamo via pure questa legge.
Un'altra riflessione breve, Presidente Spacca da 2020 è passato a 2018, il Nuovo Centro Destra si è sfilato, noi non possiamo fare i crocerossini, di fatto già con il rendiconto abbiamo votato, oggi lo conferma con lo Statuto, però Consigliere Ricci, state attenti, lei ed il Consigliere Comi, perchè mi hanno detto che fra 60 giorni dovrete ritornare in Aula e lì si farà il conto finale …

PRESIDENTE. Il Nuovo Centro Destra non faceva parte dell’intergruppo.

Ottavio BRINI. Chiedo scusa Presidente, allora era 2022 perché se non c’era parlava con lei o chi per lei, e quindi …

PRESIDENTE. No, non ha mai parlato, ha sempre chiesto.

Ottavio BRINI. Presidente, a questo punto potrei anche smettere di parlare perché …
Torno a parlare seriamente, Consigliere Comi, il 28 dicembre 2014 si ritorna in Aula e, se non accontenta quelle persone a cui hai promesso strapuntini, qualcuno magari le ha garantito il voto pensando di non essere più rieletto, sarà dura perché ci sono le settimane bianche, c’è l’influenza, in quel periodo avrà molto da fare. Lei ed il Consigliere Ricci avrete molto da fare a tessere la tela. 6 Assessori esterni li potete anche votare, ma dovete dire, lei Consigliere Comi deve dire, è andato in televisione, Rai 3, Rai 4, 5, interviste a tutto campo, che ha abbassato i costi della politica e dovrà spiegare sul risparmio di un milione e mezzo - Consigliere Ricci mi corregga, sicuramente mi vorrà correggere - quanto i 6 Assessori esterni costeranno, quindi, non ci sarà più quel milione e mezzo di risparmio, sicuramente li taglierete dai costi della comunicazione, per quanto spetta al Presidente Spacca, dai giornali, non so da che, troverete altre forme di risparmio pur di attaccare definitivamente il Presidente. Sicuramente un terzo del risparmio che c’era con gli abbattimenti degli Assessori e dei Consiglieri da 30 a 40, se lo rimangia non per nobiltà politica, non per il bene della politica, non per il buon senso di fare politica, ma per accontentare chi non è riuscito ad essere eletto Consigliere regionale o chi sarà imposto da una segreteria politica come esterno o addirittura dall’amico dell’amico che magari è amico del futuro Presidente e sarà accontentato.
L’ultima considerazione politica, non me ne voglia il Consigliere Massi, voto favorevole al rendiconto, voto favorevole, (...) favorevole, noi abbiamo votato contro, lei a favore, è riportato anche nei giornali, lei e il Consigliere Carloni, vada a rivedere le votazioni, casomai se ho sbagliato chiedo scusa, se non ho sbagliato (…), non credo perché la vista ancora …, promessa di voto sullo Statuto perchè sa che il Partito Democratico che sta facendo la parte del leone in quest’Aula non ha 22 voti, prontamente voi del nuovo centro sinistra ..., cambiate questa parola per l’amor di Dio perché con il centro destra non avete niente a che vedere e nulla a che fare anche per serietà. Comunicatelo, lo comunicherò al mio amico Maurizio Lupi, glielo dirò, oramai il Nuovo Centro Destra non c'è più nelle Marche, c'è il nuovo centro sinistra (...) no, non penso che Lupi sia d'accordo con questa operazione a meno che ... è d'accordo anche lui? Allora significa che Silvetti, Bugaro ed io - il Consigliere Marinelli sta in posizione e tra qualche giorno dirà quello che ... - abbiamo fatto una scelta chiara ed intelligente, non siamo bravi, Consigliere Massi, siamo alternativi al Partito Democratico (...). No, io parlo a lei, fino a ieri stavamo con lei, stavamo nel Nuovo Centro Destra, oggi avete costituito in due il nuovo centro sinistra, questa è la realtà dei fatti, questo è quello di cui oggi l'Aula prende atto, e se le serve un voto non lo chieda a loro, non gli prometta niente, assessorato & company, deve essere l'Aula sovrana a votare.
Consigliere Ricci guardo lei perché il Consigliere Comi ha qualche problema a Tolentino, perché se farà, questo e chiudo, la chiusura della campagna elettorale, anche se non saremo candidati, verremo a Tolentino a vedere lei ed il Consigliere Massi chiudere la campagna elettorale, sarà uno spettacolo, non so che cosa direte ai cittadini di Tolentino, ma sarà uno spettacolo.
Chiudo, la dichiarazione di voto la farà il nostro Presidente Trenta, però queste sono alcune considerazioni che mi sentivo di fare. Ringrazio il Presidente Solazzi per la chiarezza che oggi ha avuto nei miei confronti, anche oggi ho confermato che non dico bugie, ma ribadisco la verità.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Dirò davvero poche cose perché la relazione del Presidente della I Commissione è stata ricca di contenuti, di merito, ed ha colto le sfumature politiche di questo passaggio; lo stesso vale per l'intervento del relatore di minoranza, hanno colto nella maniera giusta e corretta quello che abbiamo proposto insieme. Tra l'altro ho l'impressione che per quello che riguarda il mio gruppo, il passaggio fondamentale non sia questo, anche se si tratta delle modifiche allo Statuto che ha due letture, lo sappiamo, anche se sono le importanti regole del gioco perché modificano gli assetti del futuro di questo ente, Consigliere Brini, ed alla fine sono convinto che riusciremo a dimostrare ai marchigiani il buon governo delle Marche e che questa Regione su alcuni passaggi rimane e continua a rimanere virtuosa. Continuiamo ad essere una delle ultime Regioni d'Italia per costi della politica, offriremo ai marchigiani una manovra che sommi le risorse risparmiate con il taglio dei Consiglieri a questa manovra che la I Commissione ha messo a punto, per cui offriremo ulteriori risparmi.
Perché dico che per me, per noi, non è questo il passaggio essenziale? Il passaggio fondamentale è il prossimo, l'assestamento di bilancio, noi lì misureremo la capacità di questo governo delle Marche di produrre ancora risparmi per i marchigiani, di produrre ancora risparmi e liberare risorse per la comunità marchigiana.
Questo è il nostro obiettivo fondamentale e sarà l'ultimo assestamento della legislatura, sarà l'ultimo bilancio preventivo della legislatura, e lo consideriamo un passaggio politico di grande rilievo. Questo è significativo! Parliamo di Statuto, però il tema è esattamente questo, altrimenti non riusciremo fino in fondo a cogliere quello di cui stiamo parlando, lo dico anche prendendo spunto dalla relazione dei Consiglieri Perazzoli e Massi. Rispetto ai tagli prodotti in questi anni, alla riduzione del peso relativo allo status dei Consiglieri, abbiamo potuto dire all'esterno che siamo l'ultima Regione per i costi della politica e mi sembra davvero sovraccaricata di motivazioni politiche la vicenda di 2 o 3 Assessori esterni in più o in meno, mi sembra davvero sovraccaricata, penso che il dato generale sia questo.
Tra l'altro il Consigliere Perazzoli ha ricordato anche i numeri, le dimensioni del risparmio, l'hanno ricordato, Consigliere Brini, il Consigliere Perazzoli ed il Consigliere Massi, siamo esattamente nel quadro di una discussione nazionale, siamo esattamente lì dentro ed hanno anche ricordato come tantissime Regioni d'Italia abbiano assunto questo orientamento per garantire un corretto rapporto tra esecutivo e Consiglio regionale. Non siamo una Regione che si è inventata un passaggio perché dobbiamo per forza avere l'opportunità politica di sistemare qualcuno, c'è pure questo in politica, esiste, mica mi nascondo, le coalizioni si costruiscono ed hanno un costo, più sei in coalizione più costa, non è mica una cosa assurda o ridicola o la devo nascondere a qualcuno, è così.
Allo stesso tempo il Partito Democratico non ha manie di questo tipo. Noi abbiamo una vocazione maggioritaria, e per noi quello che conta è la coalizione, l'insieme di idee, di progetti, di programmi condivisi per governare il futuro delle Marche e sono convinto che questa Assemblea, purtroppo, per fortuna, sarà molto diversa da adesso. Ci sono forze all'esterno che entreranno in Consiglio per la prima volta, magari siamo rassicurati dal voto di Reggio Calabria, siamo rassicurati perché il movimentismo è stato ridimensionato ampiamente rispetto alle aspettative, tuttavia saranno qua e ci sarà una realtà diversa in questo Consiglio.
Legge elettorale: vi ricordate come abbiamo applicato negli anni la legge Bassanini? Io ho fatto per 10 anni l'Assessore in Provincia, ho dovuto lasciare il Collegio provinciale per andare a fare l'Assessore perché c'era l'incompatibilità, abbiamo ritenuto di non utilizzare questa formula anche in Consiglio regionale perché è diversa la dimensione di una Provincia e di un Comune o di grandi Comuni rispetto alla Regione. Questo è ovvio.
Sulla legge elettorale abbiamo per anni cercato di difendere, come dire, alcune prerogative, non avendo la mania di essere partito egemone. Pensiamo alle coalizioni, per cui il doppio turno, che è stato uno degli elementi su cui si è riflettuto, è una questione su cui si potrà lavorare. Per quale motivo dobbiamo considerarci ostili a questo passaggio!
Il tema è che a distanza di sei mesi dalle elezioni regionali, forse anche prima, c'è qualcuno che evoca scenari diversi rispetto anche al dibattito nazionale, un conto è modificare una norma dello Statuto, se pure impegnativa, un conto è modificare lo strumento della rappresentanza di un Consiglio regionale. E' chiaro che cambiano gli scenari, però il tempo c'è e credo che anche su questo riusciremo a dare il nostro contributo.
Un'altra cosa, è un tema di cui che ho cercato di parlare qualche giorno fa, anche ai giornali, mi sembra una questione su cui anche la stampa deve avere uno strumento, non è passato, forse non passerà, è un tema che ho ritenuto vergognoso per come si è sviluppato e riguarda, parlando sempre di risparmi della politica e di moralità, i vitalizi da parlamentare a Consigliere regionale. Prefigurare tetti di 9.000 euro che forse, come ricordava il Consigliere Bucciarelli, non si faranno, sono dei passaggi vergognosi per chiunque sia, parlamentare o ex parlamentare, del mio gruppo o di altri. In alcune Regioni hanno parlato di soglie di 9.000 euro di vitalizio mensile, di cosa parliamo Consigliere Brini, vogliamo discutere di 2 o 3 Assessori esterni che determinano uno sconquasso, le questioni serie che hanno una rilevanza morale vera sono questi passaggi davvero vergognosi, sono questi.
Credo che quando avverrà quel dibattito proporrò che per il vitalizio si scelga eventualmente tra il migliore dei due, se ne avranno due non di più, rimaniamo davvero con i piedi per terrà perché altrimenti non ci ... .
Ritengo che la modifica dello Statuto sia un passaggio importante, riguarda lo Statuto, ma è stato decisamente sovraccaricato. Confido che rispetto alla legge elettorale, al passaggio da qui alla fine della legislatura, ulteriori manovre di risparmio possano essere fatte e anche questa vicenda presunta o reale del doppio vitalizio che a me pare scandalosa possa essere, in qualche modo, nella maniera adeguata, risolta da quest'Aula consiliare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acacia Scarpetti.

Luca ACACIA SCARPETTI. Grazie Presidente. Condivido pienamente l'intervento del Presidente Perazzoli non tanto nel merito, quanto nella contestualità. Questa è una manovra di modifica allo Statuto, è sostanzialmente, a mio parere, un percorso obbligato rispetto a quella scellerata decisione di portare il Consiglio regionale da 43 componenti a 30. Pensare che togliere qualche rappresentante, che comunque è garante di democrazia, risolva i problemi economici dell'Italia è una cosa fortemente populista a cui chiaramente non ci si può opporre, ma dobbiamo dirci le cose come stanno, sono manovre che dal punto di vista economico non spostano nulla.
Ecco perché ho firmato, in maniera convinta, il documento politico del centro sinistra con cui ci si impegna a portare avanti questa modifica statutaria. Sono ancor più d'accordo, e non è la prima volta che mi capita, con il Consigliere Busilacchi, quando dice che sono le norme che si votano in Aula a fare la qualità e sono le scelte normative a mettere a posto i bilanci e il livello ed il tenore di vita sociale della popolazione.
Mesi fa, fece un esempio con la cinta della custodia del sax assolutamente identica per misura, fattezze e materiale ad una cinta che la USL marchigiana compra ad un prezzo 20 volte superiore. Poche sere fa in televisione Gino Strada, famoso medico del servizio internazionale Emergency, ha detto che i presidi sanitari che in Italia costano mediamente, prodotti da una data ditta, dai 2.500 ai 2.800 euro l'uno, lui quando cura i pazienti all'estero li paga 500 euro, viaggio compreso.
Stiamo parlando da due anni della creazione della piattaforma unica d'acquisto in campo sanitario e l'Italia dei Valori, così come ha firmato il documento qualche giorno fa del centro sinistra per questa modifica statutaria, firmò in maniera altrettanto convinta il documento del giugno 2012 con cui si voleva arrivare a questa benedetta piattaforma unica d'acquisto in campo sanitario. Mentre noi parliamo, il Ministro Lorenzin la sta pensando e sostanzialmente l'ha annunciata per realizzarla a livello nazionale.
Questo per confermare, per dire che è la qualità delle norme che noi approviamo che fa la differenza anche e soprattutto in termini di bilancio e di risparmi.
Ho preparato una lista di norme, diciamo, non così fondamentali, che il Consiglio regionale, questa tornata amministrativa, ha già licenziato e una lista di norme che giacciono negli uffici del Consiglio regionale in attesa di essere votate.
Fossi l'Assessore Marcolini sarei il primo sponsor di una legge che prevede la gestione di quelle quattro gocce d'acqua o poco più che abbiamo avuto nel territorio marchigiano perché alcune fonti autorevoli hanno affermato, qualche giorno fa, nella stampa nazionale, che solo per le Marche si parla di un danno di 800 milioni di euro e ancora non c'è uno strumento per dire a chi gestisce, cosa fare, quando fare e come fare la corretta amministrazione del territorio.
In considerazione del clima che oggi si sta respirando in Aula, della forte maggioranza che la proposta riceve, sia rispetto al rinvio che verso quello che sarà fra qualche minuto l'approvazione definitiva, consiglio di non irritare nessuno e di non leggere questo elenco molto curioso relativo alle norme, non tanto quelle approvate, un po' folkloristiche alcune, che possiamo fare da qui a fine mandato.
Confido nel senso di responsabilità di questa maggioranza che oggi si mostra così compatta, perché abbiamo tempo di dimostrare che i costi della politica e i costi del denaro pubblico si possono fortemente migliorare sia da un punto di vista formale che sostanziale. Grazie.

PRESIDENTE. Colleghi, in molti mi chiedono quanti interventi ho in elenco. Annuncio che ci sono i Consiglieri: Comi, poi Zinni, Natali, Silvetti, Eusebi e Camela.
Se c'è qualche altro lo scrivo così almeno ..., va bene così? Va bene.
Ha la parola il Consigliere Comi.

Francesco COMI. Grazie Presidente. La riflessione che voglio fare parte dalla necessità di affrontare nel merito la questione di cui oggi discutiamo, ovvero la modifica dello Statuto, cercando di fare lo sforzo, il più possibile, di emanciparmi dalle tentazioni di troppe valutazioni di carattere politico.
Vedo in questa discussione nel merito dello Statuto un grande rischio, ed è il rischio che non si parli del significato vero della proposta, del suo contenuto tecnico, non si riesca rispetto a questo, insieme, a fare una norma chiara e determinata, e il secondo rischio è che sovrapponendo questa discussione al tema dei costi della politica, si affronti anche quello contestualmente, in modo ipocrita, ed anche in questo caso con una risposta flebile e indeterminata.
Noi oggi mettendo insieme modifica dello Statuto e costi della politica ipocritamente non affrontiamo i temi seri e non diamo le risposte adeguate.
In tema dello Statuto, il Partito Democratico ha espresso un'opinione chiara e ha detto che con la modifica vuole difendere un principio, non vuole difendere un numero di Assessori, per questo noi non abbiamo parlato di 6, di 5 e di 4, noi vogliamo difendere un principio chiarissimo che è quello della separazione, della distinzione, dei poteri, quello che il Consigliere Busilacchi ha chiarito evocando Montesquieu e la sua opera "Lo spirito delle leggi".
Il povero Montesquieu ha espresso un principio che più tardamente nell'articolo 4 del decreto legislativo 267 del 2000, noi abbiamo ripreso nel Testo Unico degli enti locali. Articolo 4, primo comma, principio della distinzione delle competenze, come pure il decreto legislativo 29 del '93, Bassanini, che ha fatto altrettanto.
Quel principio è netto e dice che in uno Stato moderno ci sono tre poteri, il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario, c'è chi fa le leggi le modifica e le abroga, c'è chi ha una funzione di carattere esecutivo e di governo, e c'è chi invece svolge una funzione autonoma che è quella del potere giudiziario.
Questo principio noi lo abbiamo assunto attraverso la legge 81 del '93 che non solo ha dato stabilità, come ha detto giustamente il Consigliere Brini, attraverso l'investitura diretta e i premi di maggioranza e la responsabilizzazione diretta, ma ha anche separato le funzioni e questo sta nelle Province ed anche nella funzione di molte Regioni che hanno richiamato e assunto, mutuato, questo principio. Per cui nelle altre Regioni d'Italia questa distinzione e questa separazione è chiara, è netta.
Nelle Marche noi questo principio non abbiamo la forza di discuterlo e di affrontarlo perché la discussione politica, oggi, non ci si fa affrontare questo dibattito serenamente e il Partito Democratico rispetto a questa convinzione, ha dovuto fare passi indietro, perché rispetto alla necessità di separare in maniera netta le due sfere, prevedendo l'incompatibilità tra la funzione di Governo e quella legislativa, ha dovuto assumere una posizione di mediazione, che non è la nostra, che è quella non di introdurre una nuova norma, ma di mantenere la norma attuale, quella che è attualmente in vigore, cioè quella che il Presidente sceglie liberamente il numero degli Assessori tra i Consiglieri o all'esterno, ed in questa discussione noi abbiamo sconfitto quel principio.
L'Assemblea legislativa, quella che è seduta qui, tante volte ipocritamente ha denunciato l'inconsistenza dei poteri di controllo, la sostanziale inerzia di fronte all'esuberante potere dell'esecutivo e anche la sua invadenza nella funzione legislativa, molte volte i Consiglieri hanno denunciato questo ed oggi, avendo avuto l'opportunità di affermarlo, non hanno il coraggio di farlo, perché la pressione politica, i condizionamenti pre-elettorali, la logica dell'appartenenza prevalgono al punto che il Partito Democratico ha dovuto togliere il principio dell'incompatibilità e accettare la mediazione del mantenimento della legge attuale, quella che consente al Presidente di scegliere.
In questo c'è una sconfitta netta della politica e badate voglio dire anche a chi utilizza come argomento, quello del costo della politica, che anche qui ne esce sconfitto. Questo Consiglio regionale se pensa di ingannare qualcuno attraverso la litania che c'è un costo eccessivo degli Assessori, se pensa di persuadere qualche disponibile giornalista e redattore che i costi della politica sono i veri costi e che attraverso questa norma noi perdiamo un'occasione, se pensa di illudere la maggioranza, si sbaglia. I costi della politica veri questo Consiglio ha mancato di affrontarli 100 volte e ha fatto finta di non vedere dove stavano. Mi aspetto proposte coraggiose, anche dal Governo regionale, anche dal Presidente, perché questa Assemblea, io sono stato il Presidente della Commissione sanità, ha approvato una norma che prevede l'istituzione della stazione unica appaltante, e di fronte ad una Regione che spende 3 miliardi e 600 milioni di euro per la sanità e di fronte alle opere e servizi che appalta, quella norma avrebbe potuto produrre grandi economie. Malgrado le nostre sollecitazioni, quella norma non è stata mai applicata, per colpa di non so chi, di tutti noi, non è stata applicata. Noi lì abbiamo perso decine di milioni di risparmi.
Quando noi parliamo di costi della politica dovremmo fare, come ha detto la Consigliera Romagnoli, tutti un esame di coscienza e dire: "Rinunciamo ai vitalizi" , perché è vero che c'è una liquidazione che viene consentita adesso, ma il costo, stante la media di vita che nella regione Marche è per l'uomo di 79 anni e per la donna di 84 anni, consente, per esempio, per il sottoscritto, a fronte della liquidazione che dà oggi, di risparmiare, se vivo 78 anni, almeno 300 mila euro. Io credo che vivrò più di 78 e se non vivrò è una scommessa che nessuno di noi vuole fare.
Se abbiamo il coraggio dobbiamo affrontare il tema del doppio vitalizio che è un'altra ingiustizia che viene consumata in questa sede senza che nessuno l'affronti. Se vogliamo parlare seriamente, non è che ho bisogno di nascondermi dietro qualche battuta, consumare sulla comunicazione, sull'informazione della Giunta, del Presidente, del Consiglio, direttamente o indirettamente, attraverso una capillare miriade di capitoli, attraverso convenzioni e decreti amministrativi, circa 6 milioni di euro per l'informazione, è un altro danno che va affrontato.
Se qualcuno pensa che andremo su qualche televisione nazionale perché difendiamo l'autonomia della funzione legislativa, se pensa che questo non ci andrà si sbaglia clamorosamente.
Dentro questa discussione, ipocritamente, sovrapponendo le prerogative del Consiglio e le modifiche dello Statuto con i costi della politica, questa Assemblea legislativa manca un appuntamento: quello di fare una riforma seria e quello di fare tagli seri.
Se vogliamo, e concludo Presidente, ragionare sul tema del costo della politica, io sono qui e il Partito Democratico è pronto nel prossimo Consiglio regionale sul tema dei costi della politica dell'amministrazione, tutti, a fare una sfida seria, vediamoci qui, misuriamoci con le proposte concrete, non utilizziamolo come strumento di ritorsione per indebolire le funzioni istituzionali che abbiamo.
Non esiste uno stipendio adeguato per il Consigliere, qualunque stipendio è eccessivo. Non esiste un numero di Consiglieri minimo o di Governatori minimo, qualunque numero è eccessivo, esiste una soglia che è quella della buona politica. Noi dovremmo fare lo sforzo di superarla e mi sembra che anche dentro questa discussione rimaniamo prigionieri di troppi condizionamenti, magari otterremo uno spazio sul giornale, ma perderemo l'appuntamento di fare una riforma del Consiglio seria e perderemo l'occasione di fare una riforma dei costi della politica seria.
La riforma di oggi presupporrà l'impegno, e l'abbiamo già detto, del Partito Democratico a presentare la sua proposta la settimana prossima in Aula per un taglio di costi che è superiore agli 800 mila euro, se il Presidente, la Giunta e i Consiglieri ritengono quella proposta inadeguata, insufficiente, la raccolgano, la aumentino, noi ci saremo dentro e la valuteremo insieme.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Cari Consiglieri, debbo dire che oggi, secondo me, è la seduta più brutta di questi 4 anni. Lo dico veramente, mi dispiace se qualcuno si offenderà, ma trovo poco edificante e mortificante questa discussione. Devo dire che l'intervento peggiore in assoluto è stato quello del Coordinatore regionale del Partito Democratico Consigliere Comi che ha rasentato la sagra dell'ipocrisia, ma anche, devo dire, la sagra della banalità, dell'ovvietà.
Dire che l'indennità di un Consiglio regionale è eccessiva ..., Consigliere Comi, parliamo di politica! Proviamo anche a dire le cose come stanno. Innanzitutto lo dico al Partito Democratico, c'è da vergognarsi, vi dovreste vergognare oggi, e se qualcuno non la pensa come il Consigliere Comi lo invito a dirlo pubblicamente, perché tutta questa norma, questa procedura che voi avete impiantato, è il solito vizio di fondo, è più forte di voi, non riuscite a tenerlo a bada, e mi meraviglio che il Consigliere Busilacchi citi Montesquieu ed esperienze della storia dedite alla democrazia, oggi voi state celebrando il solito vostro rituale antidemocratico nelle Marche, cioè date per scontato che avete già vinto le elezioni regionali.
Nessuno si è minimamente preoccupato del valore simbolico e promozionale di una norma, di un emendamento, Consigliere Comi non dica le bugie, che viene dalle sue fila e che dice chiaramente che il Presidente può nominare gli Assessore anche fuori dal Consiglio, e gli Assessori sono 6, quindi vuol dire ... no, lei ha detto: "Noi non diciamo 2, 3, 4, 5", voi oggi volete mettere una norma che dice: i Consiglieri regionali sono passati da 43 a 30 e tutti quelli del centro sinistra, che vincerà le elezioni, non possono essere eletti, 6 li ripeschiamo da quei banchi. Questo voi state dicendo, e l'offesa più grave non è il salva poltrone, la cosa più grave è che voi dite a tutti i cittadini delle Marche che avete già vinto. Un'arroganza inaudita. Come posso dire, un modo di fare, che rasenta la follia, anche perché oggi non sapete neanche che coalizione siete.
Caro Consigliere Comi, il Presidente Spacca è il suo Presidente o è un omino da rottamare?
Caro Consigliere Comi, questa maggioranza è stata compatta negli ultimi mesi di questa legislatura? Non c'è stato un atto importante che siete stati in grado di fare. Perché? Perché dovevate rottamare il Presidente Spacca e poi caro Consigliere Comi lei parla di tagli seri, ma i 35 milioni di euro che vengono determinati dalla mobilità passiva, grazie all'operato del suo Assessore Mezzolani, sarebbe un taglio serio da fare rispetto ai 300 euro di un Consigliere regionale o no?
Vorrei capire: voi siete quelli di Renzi? Renzi che va in giro a dire che taglia tutto, i costi della politica via dicendo, o è Renzi che è uguale a voi a questo punto, perché non si capisce più, qui non si capisce più. Parlate di controllo, avete scomodato il povero Montesquieu che si sta friggendo nella tomba, quando il tempo medio per rispondere ad un'interrogazione di un Consigliere regionale è 6 mesi. Non vi vergognate pubblicamente di questo? Parlate di controllo, caro Consigliere Comi, forse è il caso che facciamo un attimo di chiarezza su che cos'è la Regione Marche, perché lei dice che l'Assemblea fa le leggi e la Giunta fa il governo, mica sono due enti diversi. Quando parliamo di controllo, vogliamo dire che la vostra maggioranza, in questi anni, non si è mai preoccupata di prevedere, un lavoro che noi abbiamo fatto in Commissione regolamento con l'ausilio prezioso degli uffici tecnici della Regione, una Commissione di controllo sull'operato del Consiglio. Se il Consiglio prende una decisione, fa una cosa, noi non ci siamo mai automonitorati sugli effetti applicativi. Non è una cosa da poco, vuol dire parlare di cosa succede alla gente nel territorio.
Francamente, se in passato aveste avuto grandi segnali di apertura, di fronte a questo avrei detto: "E' un peccato così, veniale, questi 6 Assessori", che poi sarebbero i trombati delle elezioni, lo vogliamo dire? I trombati delle elezioni, ve lo dice uno che è consapevole del fatto che potrebbe non essere eletto, ma se non sarò eletto, non smetterò di fare politica, continuerò a rompervi le scatole probabilmente da fuori con uno striscione o qualche altro strumento.
Se il vostro concetto di democrazia è che se uno viene trombato alle elezioni deve fare l'Assessore, allora, scusate, per il candidato a Governatore, questa volta, le primarie come le fate, con il subbuteo? Penso che siamo arrivati a un livello di basso profilo della politica.
Allora oggi (...), no, io ho un dubbio, Consigliera Romagnoli, loro sono migliori di Renzi o è Renzi che glielo ha detto di fare, non lo so, non si capisce più!
Non si capisce più se il problema è solo la rottamazione del Presidente Spacca o se invece il problema è quello di ammettere davanti agli elettori che avete già vinto. Guardate la Calabria, a Reggio Calabria ha vinto un centro-sinistra con il 70% dopo gli scandali giudiziari. Non è detto che qui non succeda qualcosa in tre mesi! Se succedesse qualcosa? La colpa è del Magistrato? Del giornalista? Io non condivido chi dice che la colpa è dei giornali, perché i giornali, piaccia o meno, sono il veicolo attraverso cui noi riusciamo a comunicare e se viene fuori che il giornale ti massacra, l'errore è politico, di comunicazione, perché nel merito solo Dio giudicherà.
Il problema, e concludo il mio intervento, è che oggi vi siete preoccupati di fare una modifica dello Statuto a fini elettorali, perché c'è già chi ha vinto, con l'ulteriore ipocrisia di non aver portato la legge elettorale in Aula. Come si fa, dico io, a voler parlare di assetti, voi parlate di assetti della maggioranza, le caselle 1, 2, 3, 4, 5, 6, e costruite la coalizione su questo qui dentro e perchè non parliamo della legge elettorale? C'è qualche problema? Qualcosa è andato storto? Forse qualche variabile casuale del modo di votare?
Francamente credo che fareste più bella figura a ritirare la proposta dei 6 Assessori esterni, perché è uno schiaffo in faccia alla gente, una norma antidemocratica, una norma antimeritocratica, una norma che non si occupa di problemi seri e in più fatevela finita di giocare la partita dicendo che avete già vinto le elezioni perché se c'è una cosa che la storia italiana ci ha insegnato è che quando meno te l'aspetti gli assetti politici cambiano.
Spero e voglio battermi affinché si chiuda questa legislatura con una sfida democratica, aperta e vera, anche se il mio partito non andrà bene, almeno non avrò il rimpianto di aver partecipato ad una legislatura che da un lato ha avuto poco da Roma, perché ha avuto tanti tagli, ma dall'altro ha voluto fare poco, sia in termini di tagli seri sull'attività della Giunta che in termini di controllo.
Oggi voto convintamente contro questa norma salva poltrone, perché questa è la norma salva poltrone ed è veramente una pagliacciata.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Il Consigliere Zinni ha detto una brutta pagina, tardo impero, direi io, basso impero, una cosa brutta, veramente brutta.
Sentire il Presidente di un partito, Presidente regionale di un partito, cadere dalle nuvole, planare da Marte e arrivare in questo Consiglio regionale, non so, come un alieno, accorgersi che la sua maggioranza, la maggioranza che sostiene dal 2010 è composta da tutti spacchiani. Presidente Spacca, Governatore parlo con lei, mi scusi, lei ha nominato gli Assessori senza che nessuno sapesse nulla qui? Li ha nominati tutti lei, ma nessuno del Partito Democratico qui c'era. Perché sentire questa reprimenda fatta dal Presidente regionale di un partito che non si accorge di quelli che sono gli sprechi, come diceva il Consigliere Zinni, e fa finta di fare dei dribbling assurdi, dovrebbe come minimo chiedere immediatamente le dimissioni dei suoi Assessori, immediatamente, oggi.
Oggi gli Assessori del Partito Democratico, caro Consigliere Ricci, vanno tutti a casa sulla base della sensatezza delle vostre osservazioni. Sempre a voler considerare le vostre osservazioni come sincere, come schiette, come non pelose, e sarebbero state non pelose, Consigliere Ricci, se fatte da persone che oggi, parlando di queste cose, avessero detto a tutti e firmato un documento che diceva: "Noi non ci candidiamo". Nel 2015, si vota tra 4 mesi, "noi non ci candidiamo". Nessuno! Allora parliamo della legge elettorale, parliamo di tutto, avremmo questo tipo di credibilità. L'altro giorno rispondendo ad una relazione dell'Assessore Mezzolani su un problema sanitario, parlavo della gluteite, una nuova patologia che accascia questa Assemblea. Ognuno cerca di tutelare un qualcosa. E' vergognoso questo!
Lo dico a lei Presidente Spacca nei confronti del quale l'opposizione l'abbiamo fatta, non l'abbiamo fatta per scherzo, non credo che le abbiamo mai fatto molti sconti, perché non è nella nostra indole chiunque sia, lei o altri, ma riteniamo indecoroso, solo indecoroso, che per vincere le elezioni, perché ora avete un bulletto da 40,8% alle europee che vi fa sognare, siete diventati tutti renziani, improvvisamente!
Mi ricordo le primarie dell'anno scorso quando eravate tutti bersaniani, siete stati folgorati, siete così sinceri nelle vostre folgorazioni che fate paura, vi convincete in una maniera che è veramente ridicola.
Qui dentro mi ricordo renziano il Presidente Solazzi, gli altri non li ricordo. Nessuno! Ricordo persone che parlavano di Renzi come ne parlano oggi di nascosto, sia chiaro, di nascosto continuano a parlare, però sono saliti sul predellino. Altro nome mefitico per la mia storia, molto mefitico per la mia storia, un brutto nome: predellino, bruttissimo, non ha portato bene e non porta mai bene. Attenzione, non porta mai bene. E' ridicolo quello che voi dite oggi, voi oggi fate un'operazione di questo tipo perché siete impauriti che qualcuno si sottragga al vostro gioco.
Vi dovete ricordare, caro centro-sinistra, che avete avuto bisogno di tangentopoli, di un Procuratore della Repubblica, avete avuto bisogno del Presidente Spacca per vincere nella regione Marche perché altrimenti, credo, la storia della regione Marche sarebbe stata molto diversa.
Oggi pensate che sull'onda del renzismo dilagante tutto vi sarà possibile. Io non so se assistete o respirate quello che si respira fuori di qui. Non sarei sicuro di niente, non avrei le vostre sicurezze, la cosa brutta è che voi invece venite qui con un'arroganza assoluta e pensate di mettere a posto tutte le vostre situazioni per arrivare a fare quello che pensate di fare.
Sentir parlare di Montesquieu, solo il rispetto dell'Aula non ci ha fatto cadere dalla sedia e piombare al suolo, lui dice che Montesquieu frigge nella sua tomba, io dico che Montesquieu forse sarà già volato, tanto sarà stato in movimento, avrà abbattuto anche la bara, se è sepolto in una bara, perché sentire parlare di Montesquieu sulla base di certi ragionamenti è come, qualcuno disse una volta, nominare Dracula Presidente dell'Avis.
Il buon governo nelle Marche, voi lo avete rivendicato per anni, si chiamava Governatore Spacca, improvvisamente caro Governatore lei è diventato ingombrante. E' ingombrante Governatore. Che vuole fare? E' un titolo di merito a mio avviso, forse significa che pensa meno con la loro testa e più con la sua, e la cosa le fa onore da questo punto di vista anche se potremmo contestarle tutti i suoi ragionamenti, ma non per i loro motivi.
La nostra posizione è stata espressa con la massima chiarezza dalla Consigliera Romagnoli e il Consigliere Zinni, come ha detto, mi dà l'occasione per dire: noi ci saremo? Lo sappiamo? Cosa ce ne frega? Se noi non dovessimo essere più qui che cosa cambia? Vorrei capire qual è il problema? C'è qualcuno che pensa di essere indispensabile qui dentro? Buona fortuna, io ringrazio Dio che nel dicembre 2012 qualcuno mi ha fatto uscire da certi ambiti e mi ha portato in altri, perché vede Consigliere Brini, non c'è la cultura dell'opposizione, si fa l'opposizione per fare opposizione, c'è la cultura dell'essere d'accordo quando si è d'accordo, e non per convenienza che è un altra cosa. Il compromesso qualcuno dice che deve essere al massimo, il più alto possibile, qualcun altro il compromesso lo fa su tutto. Dire al Nuovo Centro Destra che è un centro-sinistra, quando le riforme istituzionali che stanno abbattendo lo Stato democratico in Italia, le fa Forza Italia insieme a Renzi, è ridicolo, fa ridere, non ce lo venga a dire. Qualche volta è indubbio che vincete, lei siede qui perché a Porto Potenza Picena ha vinto qualcuno che non ha avuto un trascorso molto vicino a quello di Forza Italia o altri. In Ascoli Piceno, non vedo il Consigliere Trenta, mi dispiace, c'è un Sindaco che definiva Berlusconi come un brontosauro fino a 6 mesi fa, ora improvvisamente ha cambiato idea. Non c'è niente di male, ma anche quello non proviene da certe vie, l'importante è questo, che ognuno si convinca delle cose per quello che sono non perché le cose ..., penso che Castelli venga da AN (...), non so dove sta, io non so più neanche dove stiamo in questo momento, vedo girare qui intorno, un movimento, altro che Montesquieu. Montesquieu si gira nella bara e basta, qui dentro succede di tutto.
Questo era per ribadire un concetto, la politica acquisisce nuovamente un valore non perché qualcuno ha detto del risparmio con 6 Assessori o perché taglia e poi non riesce a controllare neanche che parta la stazione unica appaltante, e neanche fa dimettere il proprio Assessore, quindi non parliamo di queste cose, la politica riprende valore e vince sull'antipolitica quando chi sta qui fuori riesce a sapere quello che ognuno di noi vuole, qual è il progetto di ognuno di noi, con chi si alleerà, non che tutto potrebbe essere possibile!
Capite benissimo qual è la tristezza che, per quelli che nella politica ci credono, emerge dopo una discussione del genere. Non siete riusciti a portare la riforma della legge elettorale su cui avremmo discusso tutti, perché non siete ancora riusciti e non capite quanto dura il 40% di Renzi, voi non sapete quanto durerà, questo è l'unico vostro problema. Auguri!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente. Ricordo di aver letto da qualche parte che la legge deve rispondere sostanzialmente a due criteri principali: la generalità e l'astrattezza e non deve assolutamente calarsi nel dato particolare perché una norma per poter essere al di sopra d'ogni sospetto e per essere di comune interesse deve essere sempre valida, indipendentemente dal contesto.
E' chiaro che siamo arrivati a ridosso delle elezioni, è stato detto più volte e, quindi, già qualche sospetto viene. Al Consigliere Perazzoli vorrei soltanto dire che capisco il suo ingrato compito perché è assolutamente condivisibile gran parte del suo assunto, però mi viene da chiedere come mai oggi sono valide alcune questioni che sottopone e non erano valide invece nel 2008.
Consigliere Perazzoli mi scusi, le dicevo che sono talmente validi, per lo meno condivisibili da me, alcuni assunti che lei oggi ci ha sottoposto, e di questo non posso fargliene una colpa perché lei è presente in questa legislatura, ma bisognerebbe capire perché alle stesse considerazioni, alle stesse riflessioni, poste con una proposta di legge, la numero 233 del 17 aprile 2008, in quell'Aula, in quel contesto, il suo stesso partito votò contro. Purtroppo non c'entra Montesquieu, a volte certe citazioni dovrebbero essere un po' più ... un attimo adesso le spiego.
Condivido certi assunti che lei oggi ci ha sottoposto, anche se certe dotte citazioni avrebbero dovuto essere calate un po' nel contesto, purtroppo a volte ci si fa prendere la mano e per dare un tono di nobiltà al proprio intervento si butta dentro magari il Montesquieu della situazione che non c'entra assolutamente nulla, ... no, non è il suo intervento, non c'entrava assolutamente nulla Montesquieu.
Il problema di fondo è che lei ha detto, ha sostenuto, quale relatore di maggioranza che, in realtà, questa è una di quelle norme che può correggere l'asse di credibilità di questa istituzione, di questo concesso.
Credo che questa credibilità noi l'abbiamo persa due anni fa, me compreso, due anni fa quando, ostaggi di due fattori molto pericolosi, la paura e la demagogia, la paura perché già le prime inchieste cominciavano a bussare al portone del Consiglio regionale, la demagogia perché c'era il primo renzismo da un parte e il grillismo dall'altra, ci portarono ad essere estremamente frettolosi nelle nostre scelte e fummo probabilmente, credo di non essere smentito, forse l'unico Consiglio regionale a ridurre così drasticamente i propri Consiglieri, riducendo le quote di partecipazione, la democrazia, ... beh, furono clamorosamente affrettate certe procedure e certe scelte, mortificando non solo il dibattito politico, ma l'istituzione stessa ed il nostro ruolo qui dentro.
Paura e demagogia a 360°, lo sto dicendo, non voglio fare attenzione a nessuno, ci mancherebbe, ma la credibilità, purtroppo, l'abbiamo persa allora.
Il sospetto viene nel momento in cui qualcuno fa due conti e, alla faccia della generalità e dell'astrattezza della norma, si trova oggi di fronte al calcolo con il pallottoliere di quello che sarà il prossimo confronto politico elettorale.
Consigliere Bucciarelli, io non so se siamo all'epilogo di quello che lei con un lapsus ha definito l'ambulatorio Marche invece che laboratorio Marche, però di fondo il modello politico, la sintesi politica o la valutazione politica non può e non deve, in nessun modo, influenzarci in quelli che sono gli strumenti di cui ci vogliamo dotare.
In realtà il legislatore nazionale già a metà della precedente legislatura aveva dato degli strumenti per dipanare quello che era definito l'intreccio normativo fra la competenza concorrente che c'è fra la legge statale che dà indirizzi e principi e la legge elettorale che invece è di competenza delle Regioni.
Non ci siamo mai posti questo problema, per lo meno avevo sottoposto, con quella proposta di legge del 2008, quindi parliamo di 6 anni e mezzo fa, una norma che aveva come titolo: "Disposizioni in materia di incompatibilità fra la carica di Assessore regionale e quella di Consigliere regionale". Parliamo di qualche anno fa, in un contesto politico dove probabilmente ancora la paura non c'era perché le inchieste non erano iniziate e il renzismo aveva cominciato, ma era più un fatto locale e interno al Partito Democratico.
Se è assolutamente vero che gli organismi devono essere sottoposti a un regime di equilibrio, di contrappeso e di controllo, è evidente che purtroppo oggi questa situazione si va inevitabilmente a innescare, a concatenare al contesto politico in cui viviamo e, ripeto, non c'entra nulla Montesquieu che diceva che la norma si doveva permeare secondo quelli che erano i processi storici economici del contempo. Questo non c'entra assolutamente nulla col fatto che questa regione si vuole dotare di un nuovo strumento di governo che vede separati i ruoli dei due organismi.
Va da sè che si deve per forza interpretare questa forzatura, non solo perché abbiamo alle porte una competizione elettorale che vede sostanzialmente contrapporre le due anime che hanno retto questo Governo in questi ultimi 10 anni, ma vedo soprattutto la forte imposizione di un partito che è assolutamente forte nei numeri. Lo hanno detto anche le recenti elezioni, non so quanto di luce propria, ma sostanzialmente vuole dare un segnale forte all'esterno ed ai Governatori uscenti che in realtà è il Partito Democratico che sceglie il proprio Governatore e che magari con un po' di fortuna può anche risultare agli occhi dell'elettore la forza nuova, quasi in discontinuità con quello che è stato il Governatore Spacca. Questo è assolutamente inaccettabile, non può ricadere, su questa Assemblea, la responsabilità di una scelta che potrebbe essere giusta ma, come si diceva prima, la buona politica la fa la buona norma, la fa la buona scelta ed è inevitabile che la debbano fare anche i tempi giusti perché altrimenti si rischia di fare norme che non sono generali, non sono astratte e non sono al di sopra di ogni sospetto, con buona pace di Montesquieu.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Camela.
Valeriano CAMELA. Presidente, grazie per avermi dato la parola. Penso che l'azione più giusta, più corretta che questo Consiglio regionale oggi debba necessariamente fare, sia quella di rendere possibile il miglior funzionamento delle istituzioni, del Consiglio regionale, della Giunta e di tutti i livelli funzionali ed operativi che seguono a cascata.
Quando si è presentata alcune settimane fa la questione dell'aumento, della variazione del numero degli Assessori, è passato il messaggio che i 6 Assessori previsti dovessero essere tutti esterni, ho avanzato delle osservazioni critiche sul punto ritenendo non opportuno che si dovesse interpretare quel passaggio in maniera così rigida, così obbligata, perché penso che debba essere in capo al Presidente che verrà la scelta del numero e l'individuazione delle competenze da acquisire all'esterno.
Confido che questa scelta sarà fatta col pieno senso di responsabilità, con il buonsenso gestionale che richiederà la fase storica del nuovo mandato legislativo che si avvierà fra 6 mesi consapevole anche del significativo aumento del carico di lavoro che sarà in capo ad ogni Assessore ed alla maggiore frequenza di assenza dall'Aula derivante da maggiori impegni istituzioni a cui questi Assessori saranno chiamati all'esterno, il tutto vale anche per i Consiglieri.
Ritengo che oggi non dobbiamo costruire una gabbia regolamentare, procedurale che limiti l'operatività dell'amministrazione regionale.
Le nostre valutazioni debbono basarsi sempre sulla ricerca di un equilibrio fra le diverse opzioni che sempre si affacciano su ogni questione e allora, su un piatto della bilancia è doveroso porre, ritengo prioritariamente, la questione del contenimento dei costi della politica, nel pieno rispetto della spending review in corso, ma altrettanto doverosamente, io tra l'altro do valore prioritario, ritengo porre sull'altro piatto della bilancia l'efficacia dell'azione amministrativa, che solo se efficace va a vantaggio della comunità marchigiana che poi è ciò che sostanzialmente interessa i cittadini.
Se si legge la questione solo con la lente del risparmio dei costi a prescindere, non si produce, a mio parere, il bene della comunità, anzi avremmo in questo modo una situazione paradossale che è una situazione che assorbe di per sè significative risorse perché al di sotto di certi parametri di spesa non si può scendere e a ciò farebbe riscontro un'azione politica e amministrativa che, sono certo, si rivelerebbe assolutamente inefficace.
Stiamo attenti, è proprio questa la condizione di vero sperpero di denaro pubblico e ciò sarebbe inaccettabile.
Tutto ciò che sottende il pensiero che vi ho enunciato, rappresenta ciò che in tutta sincerità mi sta più a cuore, quindi, per queste ed altre valutazioni che sono emerse dal dibattito e che vanno in questa direzione, sosterrò la proposta di modifica alla legge statutaria così impostata oggi in discussione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. In un contesto di gravi difficoltà economiche il mio Presidente Perazzoli ci ha fatto un'egregia lectio magistralis sui rapporti tra esecutivo e legislativo. In un momento in cui si tagliano 3 euro sui buoni pasto dei dipendenti, qui parliamo di aumentare le poltrone politiche, ed io notoriamente non sono un demagogo dei costi.
Motivazione questa, secondo me, brutta: l'operatività delle Commissioni. Secondo me l'operatività delle Commissioni è facilmente risolvibile con una semplice modifica del Regolamento che ne riduca i componenti effettivi e massacri chi non lavora, lo sa bene chi lavora nelle Commissioni ed io purtroppo ne devo fare tre, quindi, lo so bene.
Per quanto riguarda l'operatività consiliare da tempo ripeto che gli Assessori, sa bene anche questo il mio Presidente, devono partecipare ai lavori dell'Aula prevedendo penalizzazioni pesanti, esattamente come per i Consiglieri, il martedì c'è Aula.
Il lavoro serio tentato in I Commissione - non credo assolutamente che il Presidente abbia fallito alcunché, perché se uno è una persona seria, resta una persona seria anche se il lavoro non riesce come vorrebbe, caro Presidente Perazzoli - non è stato inficiato dalle giravolte di qualcuno cattivo e sporco, ma da altre dinamiche, tattiche, strategie, di cui parlava con grande cognizione di causa il Consigliere Massi, cui ognuno per sue motivazioni nobili e meno nobili decide di attenersi.
La verità, spero non me ne voglia nessuno, parlo a titolo personale anche se non so se qualche personaggio che citerò sarà contento, anzi sono sicuro che non lo sarà, è che lo scontro vero, e la mia piccola storia nelle aule regionali penso mi renda insospettabile di piaggeria, è tra chi come me ritiene sia un errore storico interrompere il lavoro di chi ha costruito con pazienza il futuro di questa regione, con la riforma sanitaria che ovviamente, come dice il Consigliere Natali, nelle sue applicazioni purtroppo ha molte falle, ma l'idea principale di quella riforma secondo me resta valida; di chi ha costruito con pazienza il futuro di questa regione con la promozione delle nostre Marche nel mondo e soprattutto con la lungimirante tenacia nel perseguire il grande disegno della Macroregione Adriatica-Ionica quando la maggior parte delle persone in quest'Aula e fuori pensava che fosse la solita boutade di un Presidente simpatico e intelligente che però faceva il furbo. Abbiamo visto in questi giorni che così non è, e lo scontro ha reso quel lavoro sempre più difficile, Presidente Perazzoli, tra chi la pensa come me, magari siamo pochi, vedremo se siamo pochi, e chi invece ha deciso, secondo me, a scapito dei cittadini marchigiani, che è indispensabile eliminare ogni ostacolo al potere assoluto o all'egemonia della ditta.
Ritenevo e ritengo che in un momento così difficile sarebbe stato più saggio costruire attorno al Presidente Spacca una squadra più coesa e competente di donne e uomini per combattere tutti insieme la crisi, ma questa è una mia opinione personale e come al solito sbaglierò.
Costi della politica, ricordo al mio Presidente Perazzoli che a parte i tagli imposti non sempre giustamente dalle leggi statali, e qui ha ragione persino il Consigliere Bucciarelli, la maggior parte dei risparmi ipotizzati deriva dal taglio di lavoratori che del loro lavoro vivono e che già tante prepotenze hanno subìto da una politica a volte gaglioffa e spesso insensibile ai problemi di chi è più difficoltà. In questo ente sono stati sfruttati ignobilmente, sono disposto anche a fornire alcune prove di questo sfruttamento ignobile, l'unica cosa che mi è dispiaciuta è la dichiarazione poco rispettosa dei lavoratori delle segreterie politiche che spesso, e lo potete chiedere anche ai dirigenti delle Commissioni, sono i più stretti collaboratori di quelle Commissioni che sono purtroppo sotto organico. Ne ho la riprova nella Commissione Asteria, in tante Commissioni e anche nella Commissione sanità, spesso quel tanto bistrattato personale politico - parassitario delle segreterie, come dice il Presidente Perazzoli, l'unica cosa che mi è dispiaciuta è stata questa, anche nella V Commissione ci sono addetti alla segreteria, questi squallidissimi personaggi - dà una mano seriamente.
Ecco perché ho proposto il rinvio, pur sapendo che non sarebbe stato concesso, perché secondo me questa legge statutaria così parziale, non costruisce un sistema, mi dispiace per il mio amico Consigliere Busilacchi che ha addirittura scomodato Montesquieu, il quale non si rivolta nella tomba perché il Consigliere Busilacchi ha fatto un discorso teorico incontestabile ma, quando si dice che vicino alle elezioni non si può mettere mano nemmeno un po' alla legge elettorale per migliorarla, addirittura la rivoluzione di Montesquieu, mi sembra un po' contraddittorio.
Ecco perché ho proposto il rinvio, per tentare di costruire e il Consigliere Perazzoli, con la sua maestria, probabilmente ne sarebbe stato capace se ci fosse stata un'atmosfera diversa, ma tant'è questo è. Però Presidente c'è qualcuno che ha fatto le giravolte, ma non in Commissione, in Commissione è cambiato il clima per quello scontro vero che qui aleggia e non si deve dire.
Io sono abituato a parlare chiaro, anche il Consigliere Bucciarelli è abituato a parlare chiaro, pure se diciamo cose spesso opposte, e spero che continui ad esserci tra di noi, anche se la pensiamo diversamente, una lealtà sostanziale, una lealtà di fondo, poi ci possiamo dividere in Aula, ci possiamo dividere alle elezioni, ci sta tutto, ma la lealtà personale, la stima reciproca, non deve venire meno solo perché dico che è meglio che il Presidente Spacca continui a fare il Presidente per il bene della Regione Marche e qualcun altro dice di no.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. La discussione è andata in una direzione tale che sembra quasi che oggi si risolvano tutti i problemi della nostra regione, non tanto attraverso quello che è stato proposto, ma attraverso il dibattito.
Francamente condivido quello che qualcuno ha detto prima di me e cioè che è una delle pagine forse più brutte di questi ultimi anni. Lo è, perché sentire e vedere colleghi, grazie a Dio quando si parla e nessuno ascolta ci sono i verbali e se uno li va a rivedere forse scopre che quando esisteva Alleanza Nazionale in quest'Aula vennero fatti degli emendamenti per ridurre i costi della politica, parlo del 2006 forse 2007, e sarà curioso vedere, invito chi ha voglia e soprattutto chi deve riportare quello che accaduto nell'Aula oggi, i discorsi che hanno fatto dei Consiglieri che sono ancora qua.
Andrei anche a rivedere cosa accadde quando il Consigliere Binci ed il sottoscritto presentammo alcuni emendamenti al bilancio, qualche anno fa, relativamente alla questione del vitalizio.
Sarebbe curioso andare a vedere, in questi giorni abbiamo avuto anche la conferma e mi ha fatto piacere, cosa disse l'Assessore Marcolini a proposito dei costi della politica relativamente ad Asteria. Il Consigliere D'Anna era quasi uno scemotto di paese che tirava fuori che era assurdo cedere un edificio del presunto valore di 800.000 euro contro progetti su come cucinare il pesce. In questi giorni ne stiamo vedendo delle belle e nelle prossime settimane ne vedremo delle bellissime, poi andrò a riprendere le dichiarazioni dell'Assessore Marcolini relativamente ad Asteria ed al bubbone che sta venendo fuori, bubbone veramente, e dopo vedremo.
Come andrei a vedere, anzi si sta già verificando sul discorso della sanità, che il Cup, ce lo siamo dimenticati, è costato 11 milioni di euro e che non ha prodotto assolutamente un tubo. Andiamo a vedere anche le dichiarazioni di allora, cosa dicevano i Consiglieri parlando di questi argomenti. Andiamo a vedere i risultati di Marche nord che doveva essere la soluzione di tutti i mali ed invece ha aumentato la mobilità passiva.
Qui noi stiamo parlando del futuro del Presidente Spacca, del futuro degli altri.
La realtà vera è che c'è la consapevolezza, dai discorsi che sono venuti fuori, che si stanno salendo gli scalini del Titanic. Questa è la grossa preoccupazione: la ricollocazione nella prossima legislatura. Parliamoci chiaro, di questo si tratta anche dai discorsi che sono venuti fuori, quindi le scelte che verranno fatte, anche su questo discorso specifico, non sono in funzione delle modifiche che si voglio portare, ma le modifiche vengono utilizzate o verranno utilizzate per fare una cosa piuttosto che un'altra, per fare una scelta piuttosto che un'altra.
Francamente non sarei intervenuto, quasi, quasi, il Consigliere Perazzoli, sotto un certo punto di vista, mi aveva anche convinto, però c'è un limite a tutto e, ripeto, vedere chi oggi si sbraccia per determinate cose quando in passato chi le ha proposte è stato criticato, mazzolato, parlo di lei, Consigliere Binci, quando ha presentato gli emendamenti al bilancio sul discorso di vitalizi e quant'altro. Si ricorda cosa è successo? Noi eravamo i demagoghi che parlavamo di queste cose, poi da una proposta di legge ne sono arrivate 9 e ognuno ha fatto a gara a chi tagliava di più o di meno. Si sono inventati anche degli escamotage per bypassare il discorso, però, morale della favola, ero orientato all'astensione, ma ascoltando ciò che ho ascoltato, sicuramente voterò contro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Caro Presidente, cari colleghi cercherò di utilizzare i 5 minuti di resistenza della mia voce per alcune considerazioni molto limitate ed essenziali ad aspetti che ritengo fondamentali.
La prima riguarda le considerazioni del Presidente Bucciarelli, ovvero pur riconoscendogli la sua coerenza rispetto al voto che riguarda la proposta di modifica della legge statutaria dell'8 marzo 2005 che è stata votata con 29 voti favorevoli e 1 contrario, il suo, devo dire che non posso essere d'accordo sull'analisi politica che ha fatto, e questo mi pare molto importante e significativo soprattutto oggi che ascolto tutta una serie di valutazioni.
Non è corretto dire che il modello che prevedeva la collaborazione tra le forze della sinistra riformista e le forze del cosiddetto centro, poi si possono esprimere in tanti modi, sia fallito, quando oggi vediamo che così, come peraltro aveva annunciato il Consigliere Natali, me l'ha sottolineato ripetutamente, quest'area allarga le sue possibilità, allarga la sua possibilità di rappresentanza dei temi della politica e, se vogliamo dare seguito alle parole che sono state dette sui giornali nei giorni scorsi, questa votazione avrebbe determinato il perimetro politico. Possiamo dire che oggi c'è un perimetro politico che, sulla base delle valutazioni che voi state proponendo, va da NCD fino alle parole del Consigliere Bucciarelli. Stiamo andando esattamente in contro tendenza, rispetto alle sue analisi c'è un radicale approfondimento delle relazioni tra il partito dei riformisti e il partito del cosiddetto centro, dando poi tutte le sfumature che si vuole.
La seconda considerazione, scusate la presenzialità, ma ho 5 minuti soltanto, poi mi va via la voce, la vorrei fare proprio sul contenuto di questa legge. E' stato scomodato Montesquieu, è stata fatta una valutazione sulla paura di restare senza seggio, credo che in questo Paese tutte le valutazioni siano ammissibili, probabilmente c'è un po' dell'una e un po' dell'altra, o per lo meno nella mente di qualcuno c'è l'una e nella mente di qualcun altro c'è l'altra, però di fatto mi pare che si possa dire che qui non stiamo soltanto parlando, almeno se ho capito bene e questo vorrei che fosse chiarito, di una proposta di modifica dello Statuto che introduce la possibilità di scegliere fino a 7 Assessori esterni. E' probabile che siamo in una prima votazione, come del resto è avvenuto, se ricordate bene, tra l'11 dicembre e il maggio di quest'anno, stiamo votando la prima lettura di una proposta di legge che dovrà avere altri appuntamenti che si chiamano, e questo sgombra il campo da tante altre valutazioni, non Statuto, ma legge elettorale, si chiamano scelta della coalizione e del candidato che dovrà guidare la Regione Marche nella prossima legislatura.
Mi pare che questo percorso che oggi viene definito aprirà una fase di grande riflessione che giustamente si dovrà sviluppare tra le forze politiche, anche tra le forze politiche che appartengono e sono rappresentate in Consiglio regionale che potrebbe portare anche a dei turbamenti nell'azione di Governo e rispetto a ciò farò ulteriori valutazioni.
Il percorso non è solo, ripeto, Assessori esterni, ma mi pare che ci sia un impegno, in questa fase, tra la prima e la seconda rilettura, di procedere alla modifica della legge elettorale, credo questo sia il pacchetto, modifica della legge elettorale e successivamente anche definizione vera, finale, della coalizione.
Quello che non posso accettare sono alcune valutazioni superficiali e sommarie che paradossalmente vengono dai banchi della maggioranza che sostiene il nostro Governo, soprattutto non posso accettare le affermazioni del Segretario del Partito Democratico quando palesa dei dati che sono manifestamente infondati.
Ha parlato di spese per la comunicazione addirittura definendo una cifra di 6 milioni di euro che può, quella si, generare dei disorientamenti nei confronti dell'opinione pubblica perché le spese certificate dall'inizio della legislatura ad oggi, se vogliamo poi scorporarle tra le spese che vengono sostenute per l'attività istituzionale, direzionale che è quella che riguarda il Presidente, sono 240.000 euro in 5 anni, 4 anni, ma possiamo dire 5, e le spese che riguardano tutti gli altri Assessori per l'attività di comunicazione sono 650.000 euro, quindi stiamo parlando non di 6 milioni, ma di 800.000 euro e credo che un Segretario di un partito democratico che sostiene la coalizione non possa dare delle cifre sbagliate perché farebbe supporre che, da parte sua, ci sia un pensiero recondito che, in qualche modo, mira a ottenere altri risultati.
Sono stati anche evidenziati alcuni dati rispetto a comportamenti del Governo regionale che avrebbero potuto indurre maggiori accertamenti, questo però non può far passare sotto traccia o nascondere quello che più volte è stato detto in quest'Aula, ovvero il buon governo di questo Governo soprattutto in merito alla sanità, soprattutto in relazione a come eravamo messi all'inizio di questa esperienza e oggi siamo come siamo, rispetto a tutto quello che ci riconoscono gli altri, non noi stessi, proprio nella gestione della sanità e nei servizi di carattere sanitario.
Certamente nelle gestioni ci sono alcune cose che non vanno, anche quelle che il Consigliere Comi ha detto. Se non sono riuscito, nonostante il carattere burbero che a volte manifesto anche nelle sedi della Giunta regionale, a fare la gara con la stazione unica appaltante per le siringhe, evidentemente qualche responsabilità ..., cioè per elementi semplici, evidentemente qualche cosa non funziona all'interno della gestione di questo sistema e mi pare giusto che questo sia verificato e lo faremo anche nelle prossime ore.
Credo però che la riflessione di fondo sia un'altra, temo molto il dibattito che questa mattina si è sviluppato perché rischia di disorientare questa ultima parte della legislatura, e qui non ci sono, per lo meno da parte mia, pensieri reconditi.
Disorientare molto questa ultima parte della legislatura, e con la responsabilità che mi sono sempre preso in questi anni di Governo e che voglio continuare a manifestare fino alla fine, fino all'ultimo giorno, qualcuno sperava che attraverso questo lancio continuo di ambizioni di presidenza che sono partite già tre anni fa, io avessi detto: io non mi candido, ma la mia autorevolezza, all'interno della macchina amministrativa regionale, sarebbe scomparsa e questa risposta io non la darò mai fino all'ultimo giorno, perché fino all'ultimo giorno voglio esercitare le mie funzioni di Presidente e continuerò ad esercitarle anche in questa fase.
Dinnanzi al dibattito di questa mattina, credo che una riflessione la dovrò fare, come diceva D'Ambrosio: mi chiuderò nella mia camera di Consiglio poi parlerò con i miei Assessori e una riflessione la dovremo fare. La dovremo fare perché l'azione di governo della Giunta regionale, così come è stato in questi anni, sia sottratta a questa fase politica che io vedo molto incerta, molto confusa e che richiederà, probabilmente, a tutti voi la necessità di avere energie, competenze, attenzione, proprio nell'esercizio di una funzione soprattutto di carattere politico e molto meno amministrativa.
Da questo punto di vista gli Assessori esterni sono stati impietosamente descritti in alcune vostre argomentazioni. E' vero, e io ne sono testimone, ci sono stati Assessori esterni non eletti che sono stati imposti dalla logica della rappresentanza coalizionale, anzi in gran parte delle due legislature gli Assessori esterni sono nati proprio sulla necessità di creare dei compromessi di tipo coalizionale pur non essendo stati eletti dai cittadini o addirittura presentati alle elezioni e non eletti, però ci sono Assessori esterni, e ce n'è uno qui alla mia sinistra, che sono stati determinanti per raggiungere quelle azioni di buon governo che abbiamo conseguito. Non è giusto fare di tutta l'erba un fascio, ma bisogna usare discernimento e avere grande buon senso.
Non voglio esercitare, come il Consigliere Perazzoli mi suggeriva, fin da subito questa possibilità che pare essere nelle corde del Consiglio regionale, e procedere subito alla nomina di una nuova Giunta, fatta completamente da Assessori esterni perché questi garantiscono meglio degli altri questa fase tecnica di Governo regionale e ci impermealizzerebbe rispetto a dati che stanno emergendo anche in quest'Aula, nel dibattito di quest'Aula. Comunque questa è una riflessione che faremo successivamente e su cui io prudentemente mi avvio.

PRESIDENTE. Grazie Presidente Spacca. Esaurito il dibattito ...

(interrompe il Consigliere Perazzoli)

PRESIDENTE. Lei sa quanto mi dispiace doverle negare la parola, però in questo momento non è possibile, è possibile in sede di dichiarazione di voto.

(interrompe il Consigliere Perazzoli)

PRESIDENTE. Guardate, ormai sono abituato a tutto, Consigliere Perazzoli vuol parlare, prego, parli, non c'è nessun problema.

Paolo PERAZZOLI. In altre occasioni è stato dichiarato che i relatori possono avere questa facoltà, io vorrei solo intervenire, ma due minuti, sui costi della politica.

(voci fuori microfono)

Paolo PERAZZOLI. Presidente rinuncio, se è un mio diritto lo faccio, se no ...

PRESIDENTE. Consigliere Perazzoli è un suo diritto, prego.

Paolo PERAZZOLI. Che lo certifichi perché se no qualcuno che è maestro di democrazia ...

PRESIDENTE. Guardi, sono sincero, conosco il Regolamento a menadito, però in questo caso ho il dubbio che non sia così, nel senso che gli interventi, se non per fatto personale, non possono duplicarsi, però ho pregato la dottoressa Santoncini di verificare il regolamento.
Onestamente credo, come ho fatto altre volte, faccio un nome a caso, il primo che viene in mente, Consigliere Trenta, che se c'è l'esigenza di un ulteriore intervento si fa non è un problema. Consigliere Perazzoli suvvia!
Si può fare, Consigliere Perazzoli, chiuda questa cosa e faccia l'intervento, non c'è nessun problema.

Paolo PERAZZOLI. Sui costi della politica, parlo lentamente perché ho l'impressione che prima non sia stato capito o che i Consiglieri non abbiano letto gli emendamenti che ho proposto.
L'emendamento numero 4bis/1 dice: "1. Dall'applicazione di questa legge non possono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale rispetto alla normativa statutaria vigente; 2. All'attuazione dell'articolo 01/3 si provvede nel rispetto di quanto previsto al comma 1. Le leggi regionali individuano le eventuali necessarie riduzioni di spesa.", quindi, questa modifica non porterà alcun aumento di spesa e domani la Commissione dovrebbe licenziare, per la seconda volta, il testo sul trattamento economico e sulle segreterie che porta una riduzione maggiore rispetto alla presunta scelta del Presidente di nominare tutti Assessore esterni, se sarà di meno il risparmio sarà ancora maggiore, e mi sorprende, sinceramente, la difesa strenua dei collaboratori, cosiddetta segreteria, addetti alle segreterie, visto che in Commissione il testo è stato approvato sostanzialmente all'unanimità con la sola astensione del Consigliere Marangoni. Oggi ci si strappa le vesti, si può fare, però bisognerebbe dire che rispetto a pochi giorni fa si è cambiato idea.
Sul buon governo, il Presidente Spacca ha tirato le conclusioni su cose che ho detto, ma che non erano esattamente quelle. C'è stato buon governo, sicuramente uno dei migliori d'Italia, non un governo perfetto, non è tra le cose umane la perfezione, però, e non è la prima volta che lo dico, con il passare del tempo è cresciuta la autoreferenzialità e scelte non sempre opportune.
Sulla discussione pacata che stavamo facendo in Commissione è piombata la questione del Presidente della Giunta per la prossima legislatura. Non la necessaria ambiguità del Presidente per garantire autorevolezza al suo ruolo in questa fase, ma il suo concreto agire politico in questi mesi è stato teso a indebolire la proposta politica del Partito Democratico e l'esigenza di un rinnovamento forte. Il suo intervento di oggi, in qualche modo, conferma questo.
Gli Assessori erano una sua possibilità, una sua prerogativa, nel 2010, quando abbiamo approvato la riduzione, e lo sono anche adesso, poi però, per ogni cosa, bisogna mantenere gli equilibri politici e non si governa, caro Presidente, lei è maestro per tutti noi, una Regione con le reazioni stizzite.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Sub emendamento 01/1/1 a firma del Consigliere Marangoni , ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Devo dire, visto che mi ha citato, che quando abbiamo approvato in Commissione all'unanimità, con la mia astensione, non c'erano i 6 Assessori, tanto per essere chiari, se no la gente capisce un'altra cosa ed i 15 dipendenti che si prevede di tagliare non sono in questo testo, sono in un altro che continueremo a discutere domani in Commissione, se no la gente capisce un'altra cosa. Bisogna essere chiari.
Veniamo adesso al sub emendamento su cui intervengo.
Questa modifica di legge statutaria di fatto è quasi una legge pre elettorale, parliamoci chiaro, ed un punto fondamentale, lo abbiamo già bocciato in Commissione, cioè quello dei 6 Assessori. Tutti gli altri potevano essere condivisi, ma io mi sono astenuto.
Visto che parliamo di legge statutaria ne ho approfittato per rileggere lo Statuto, ho fatto un'opera di autoeducazione, ho cominciato dal preambolo fino all'ultimo articolo, il 57, li ho riletti tutti. Visto che andiamo a modificare lo Statuto modifichiamoli tutti.
Nel preambolo si fa riferimento ai valori fondamentali della Repubblica, valori ideali e politici della Repubblica nata dalla resistenza, è un tema che mi è caro questo.
Chiedo con questo emendamento che venga modificato in "nata dalla riconciliazione nazionale e pacificazione dopo la guerra civile del 1943-1945". Perché chiedo questo? Ne abbiamo già parlato un anno fa quando abbiamo rivisto la legge con la quale avete regalato ulteriori 70.000 euro all'Anpi, dopo averne regalati 4 milioni di euro nei 30 anni precedenti. Tutte le volte che c'è il fascismo e l'anti fascismo voi regalate i soldi all'Anpi e compagnia cantando. Credo che questa sia l'occasione di modificare anche questa dizione: non Repubblica nata dalla resistenza, ma nata dalla riconciliazione nazionale e pacificazione dopo la guerra civile del 1943-1945.
Credo che il concetto di guerra civile ormai debba essere accettato, lo ha introdotto per primo un saggio di Cesare Pavone del '91, peraltro ricordato anche dal Presidente Napolitano, sono concetti che persino Violante, il vostro Violante, adesso un po' in disgrazia, riprese nel '96 in un famoso discorso a Bergamo.
I cimiteri in Spagna sono comuni. di una parte e dell'altra. La guerra civile lì è stata capita e considerata. Noi siamo ancora al concetto di antifascismo, credo che una lettura di De Felice sia importante, così come una lettura dei libri di Giampaolo Pansa, come ad esempio "La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti", "Il sangue dei vinti".
Credo che oltre alle orribili stragi fatte dai nazisti e dai fascisti debbano essere ricordate anche le orribili stragi fatte nelle Marche dai partigiani. per esempio, non so, vogliamo ricordare Arcevia, la Madonna dei Monti, con 13 civili, alcune erano ricamatrici. Vogliamo ricordare Sarnano, le stragi di Sarnano, quelle di Muccia, quelle di Loro Piceno, quelle di Montappone dove i partigiani massacrarono dei civili. Vogliamo ricordare Sant'Angelo in Pontano, Gualdo, Penna San Giovanni, Monte San Martino, Montefalcone Appennino, Arcevia l'ho già detto, vogliamo ricordare i preti uccisi e massacrati nelle Marche, addirittura nel '46 l'ultimo episodio, ne ho qui 5.
Credo che sia opportuno fare un passo in avanti come hanno fatto in Spagna, come hanno fatto tanti studiosi, come hanno fatto persino Napolitano e Violante tanti anni fa. Voi siete ancora a questo livello, invece possiamo cogliere l'occasione, visto che modifichiamo la legge statutaria, di fare un passo in avanti e sostituire alle parole "Repubblica nata dalla resistenza" le parole "Repubblica nata dalla riconciliazione nazionale e pacificazione dopo la guerra civile del 1943 1945".
Questo è l'obiettivo del mio sub emendamento e a questo punto ho illustrato anche l'emendamento 01/1.

PRESIDENTE. Sub emendamento 01/1/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01/1 a firma del Consigliere Marangoni (istitutivo dell'art. 01). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01/2 a firma del Consigliere Marangoni (istitutivo dell'art. 01), ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Sempre perché ho colto l'occasione di questa finta riforma statutaria, in realtà è un legge pre elettorale o elettorale, come vi pare, state spendendo 4 milioni di euro in più, in 5 anni, per 5 poltrone in più. Complimenti! Alla faccia della spending review, poi lo raccontate al bullo di Pontassieve, alla Leopolda.
Ho colto l'occasione per rivedere tutto lo Statuto e c'è una norma che mi ha colpito, l'articolo 4, su cui propongo questo emendamento.
L'articolo 4 al comma 1, dice: "la Regione si impegna ad assicurare le condizioni per il diritto al lavoro delle proprie cittadine e dei propri cittadini e di quelli provenienti da altre parti del mondo". Siccome non siamo l'Onu e siccome non siamo il Ministero del Lavoro nazionale, ma siamo la Regione Marche, credo che dobbiamo pensare prima di tutto ai marchigiani, prima di tutto agli italiani, quindi prima gli italiani e i marchigiani. Dico questo perché non solo nel diritto al lavoro, ma nel welfare, in generale, noi stiamo privilegiando chi non è italiano. L'80% delle case popolari va agli extra comunitari, i diritti sociali, economici degli italiani vengono dopo rispetto a quelli degli extra comunitari.
Chiedo, con questa modifica, di abolire le parole: "Provenienti da altre parti del mondo", per dare priorità agli italiani ed ai marchigiani in particolare. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 01/2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 01/3/01 a firma del Consigliere Marangoni (sub emendamento all'emendamento del Consigliere Perazzoli).

(fuori microfono viene chiesta la votazione per appello nominale a nome dei consiglieri Bellabarba, Schiapichetti, Traversini sull'emendamento 01/3 e relativi sub emendamenti)

PRESIDENTE. Mi associo anch'io.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Alcuni colleghi mi dicono che non lo trovano, lo illustro. E' il sub emendamento 01/3/01.
Si tratta di prevenire la politica poltronara dei 6 Assessori in più esterni prevista dall'emendamento 01/3 del Consigliere Perazzoli.
Questi emendamenti, alcuni sono miei, diversi di altri colleghi, cercano di evitare questi 4 milioni di euro in più per 5 Assessori in più, tra l'altro reperiti licenziando, lo ribadisco, 15 lavoratori padri e madri di famiglia. L'ho detto io per primo, poi anche il Consigliere Eusebi negli interventi generali.
Il partito dei lavoratori qua si preoccupa di 5 Assessori esterni in più e manda a casa 15 lavoratori delle segreterie, altro che a parità di costo.
In questo emendamento c'è scritto che gli Assessori debbono essere scelti, tutti e 6, tra i componenti del Consiglio regionale, garantendo la presenza, giustissima, di entrambi i sessi, quindi, sostanzialmente significa zero Assessori esterni.

PRESIDENTE. Sub emendamento 01/3/01. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Binci, Brini, Bugaro, Ciriaci, Foschi, Giorgi, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Carloni, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Luchetti, Marconi, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 01/3/1 a firma del Consigliere Eusebi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente, nell'ottica, e vi giuro che non ci siamo sentiti su questo, ...

PRESIDENTE. Scusi Consigliere Eusebi, non la voglio interrompere, però il Consigliere Binci, legittimamente, mi sta chiedendo una cosa, l'emendamento successivo è il suo ...

Massimo BINCI. Noi stiamo vedendo i sub emendamenti all'emendamento 01/3 del Consigliere Perazzoli, quello che stiamo illustrando è un altro emendamento ...

PRESIDENTE. No, è un sub emendamento.

Massimo BINCI. Ok.

PRESIDENTE. Poi, possiamo votare anche il suo. Il suo e quello del Consigliere Eusebi sono identici.

Massimo BINCI. Si, l'altra volta ho visto un emendamento del Consigliere Eusebi.

PRESIDENTE. Sono due sub emendamenti, quello presentato dal Consigliere Eusebi che quello presentato da lei. Se il sub emendamento del Consigliere Eusebi viene respinto il suo decade. Lei può comunque, avendolo presentato, prendere la parola ed inserirsi nella discussione.

Paolo EUSEBI. Questo sub emendamento va nell'ottica appena descritta dal Presidente.
Ritengo che di fronte all'operatività seria, vera, non strumentale dell'attività dell'esecutivo, alcuni sacrifici economici si possano fare.
In questo caso, credo che il prossimo Presidente della Giunta dovrà avere la possibilità, nell'ottica di un contenimento massimo di spesa, di potersi avvalere di specificità e di competenze che magari nell'Aula non si trovano. Ha fatto l'esempio, e condivido pure questo, troppe cose condivido oggi, dell'Assessore Marcolini ed è la dimostrazione del perché del mio emendamento.
Approfitto avendo la parola, anzi non approfitto, meglio che stia zitto, quindi, questa è l'ottica.
Non voglio continuare una polemica con i colleghi che stimo, quindi, in quest'ottica ecco il perché dell'emendamento che dà la possibilità di scegliere due Assessori al di fuori dei Consiglieri.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ho presentato un sub emendamento che, in qualche modo, parte anche dalla riflessione che c'è stata in Commissione, nella quale ho proposto un emendamento che limitava il numero degli Assessori esterni. Non è passato, ha avuto tre voti favorevoli e tre voti contrari. Anche da parte del Presidente Perazzoli c'è stata una disponibilità a mediare tra 0 e 6, però ha detto che questa era una cosa a cui si doveva giungere in Aula ed il mio emendamento va in questa direzione.
Propongo che ci sia la possibilità di nominare 2 Assessori esterni, quindi una diminuzione rispetto ai 6, un'opportunità che si lascia alla Giunta di nominare tecnici di particolare valore al suo interno.
Quello che dico è cercare di riprendere, lo dico al Consigliere Perazzoli che aveva detto in sede di Consiglio troveremo una mediazione ... A me sembra che qui la mediazione non ci sia, qui c'è la proposta di dire ne facciamo 6, in un'ottica che non capisco se sia di ritorsione verso qualcuno, ma penso che non ci sia ritorsione verso alcuno, se non verso l'intelligenza di chi due anni fa ha detto, cioè tutti noi, che c'era solo la possibilità di un Assessore esterno, come eccezione, in alcuni settori specifici in cui mancasse una competenza.
La proposta della maggioranza è una proposta contro ciò che aveva scritto con la legge solo due anni fa e noi qui chiacchieriamo a vanvera se non riusciamo a trovare una mediazione.
Io qui propongo 2, penso che si possa arrivare a 3, ma non scendere per niente dalla quota dei 6 Assessori esterni, a fronte, è vero, di argomentazioni che parlano di difficoltà di funzionamento del Consiglio, secondo me, superabilissime con le doppie deleghe, a fronte del fatto che i costi sono compensati da altri tagli, ma se riusciamo a fare dei tagli perché non aggiungere anche quelli che riusciamo a fare qua, dicendo poi, con una forma di benaltrismo, che comunque i risparmi sono da un'altra parte e da domani li troveremo, li troveremo a fine legislatura.
Facciamo uno sforzo di intelligenza, superiamo anche queste contrapposizioni che sono, queste si, ideologiche e sul prossimo emendamento si può trovare una mediazione.
Propongo di limitare la possibilità del ricorso agli esterni, quindi, delle spese aggiuntive che non sono poche, 750.000 euro a legislatura per Assessore esterno, e di ridurla a 2.

PRESIDENTE. Sub emendamento 01/3/1. Lo pongo in votazione per appello nominale richiesto dai Consiglieri Bellabarba, Sciapichetti, Traversini, Solazzi.

Favorevoli: Binci, Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Eusebi, Foschi, Giorgi, Malaspina, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Spacca, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Carloni, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Luchetti, Marconi, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 01/3/1bis a firma del Consigliere Binci. Decaduto

Emendamento 01/3/2 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

(voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Un attimo. Il tavolo tecnico mi dice che è ammissibile perchè c'è una differenziazione rispetto agli altri.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. La buona volontà, in senso di mediazione, richiesta poco fa dal Consigliere Binci è stata accolta da 19 Consiglieri, ma come al solito la tracotante arroganza del Partito Democratico e dei suoi alleati ne ha fatti trovare 23 dall'altra parte, quindi come si vede chi è disponibile alla mediazione c'è, chi conta sulla tracotante arroganza di se stesso e dei numeri ha dimostrato che non dà questa disponibilità.
Veniamo adesso al sub emendamento 01/3/2 che è mio con il quale chiedo di sostituire le parole dell'emendamento del Consigliere Perazzoli - viene subito dopo, perché l'altro mio sub emendamento è ritirato, lo 01/3/3 - che propone di scegliere, anche fuori dal Consiglio, tutti e 6 gli Assessori,
Io chiedo che venga modificato e propongo di sceglierli tra i componenti del Consiglio, quindi 0 Assessori esterni, tuttavia per particolari competenze e professionalità, ed è questa Consigliere Perazzoli la differenza rispetto ad ora, per particolari competenze e professionalità - come di fatto era prima, ma non era scritto - può benissimo essere previsto 1 Assessore esterno, fermo restando che il numero complessivo è 6 e garantendo in ogni caso la presenza di entrambi i sessi.
La proposta del mio sub emendamento è questa. Va bene così come è ora: un esterno se ci sono dei requisiti, delle necessità, di competenza e di professionalità particolari, come già avviene. Questo è il senso del sub emendamento che invito i miei amici, un po' distratti, a votare. Grazie.

PRESIDENTE. Sub emendamento 01/3/2. Lo pongo in votazione.

Favorevoli: Binci, Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Carloni, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Luchetti, Marconi, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 01/3/3 a firma del Consigliere Marangoni. Ritirato.

Sub emendamento 01/3/4 a firma dei Consiglieri Ciriaci e Brini.
E' arrivato all'ultimo secondo, al fotofinish, un sub emendamento all'emendamento del Consigliere Perazzoli, per cui non si è riusciti a distribuirlo e recita: "Alla fine del comma 2, dell'articolo 7, così come sostituito sono aggiunte le seguenti parole: non può essere scelto come Assessore il candidato di una lista provinciale che risulti non eletto".
Non me ne voglia la Consigliera Ciriaci, ma per me è inammissibile perché le cause di ineleggibilità, incompatibilità e incandidabilità sono previste dalla legge di ordine superiore rispetto alla legge regionale. La legge regionale non può modificare una legge superiore.
A mio avviso è inammissibile, però mi riservo di sentire i tecnici.
E' inammissibile sotto due aspetti, oltre a quello che ho rilevato, c'è un problema di costituzionalità, e l'impossibilità di inserire questa norma nello Statuto.
Mi spiace, io cerco di limitare ... No, cerco sempre di dare un giudizio da questo punto di vista, (...) un ordine del giorno si può sempre fare, si può votare però, ripeto, l'inserimento non è ammissibile. Se vuole può presentare un ordine del giorno, lo poniamo in votazione prima dell'approvazione della legge.

Sub emendamento 01/3/4. Ritirato.

Emendamento 01/3 a firma del Consigliere Perazzoli (istitutivo dell'art. 01). Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Bellabarba, Sciapichetti, Traversini, Solazzi.

Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Carloni, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Luchetti, Marconi, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Contrari: Binci, Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Eusebi, Foschi, Giorgi, Malaspina, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Spacca,Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 01/4 a firma del Consigliere Eusebi. Decaduto.

Emendamento 01/5 a firma del Consigliere Marangoni (istitutivo dell'art. 01). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01/6 a firma del Consigliere Marangoni (istitutivo dell'art. 01). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1
Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Bellabarba, Sciapichetti, Badiali e Traversini.
Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Velocissimo, per annunciare il mio voto favorevole.
Ho presentato degli emendamenti quasi uguali, quindi, sono d'accordo.
Approfitto dell'occasione per dire che le discussioni in Commissione sono state utili e, come ho espresso le mie contrarietà su questo argomento, i colleghi della Commissione sanno benissimo che ho espresso altrettante perplessità per quanto riguarda i tanto vetuperati delinquenti delle segreterie politiche che invece, secondo me, delinquenti non sono.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1/2 a firma del Consigliere Eusebi. Decaduto.

Articolo 1, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2
Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Bellabarba, Sciapichetti, Badiali, Traversini, sostitutivo dell'art. 2, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 2/2 a firma del Consigliere Eusebi. Decaduto
Emendamento 2/3 a firma del Consigliere Eusebi. Decaduto.

Emendamento 2bis/1, istitutivo dell'art. 2bis, a firma del Consigliere Pieroni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Moreno PIERONI. Il Presidente della Commissione me l'ha chiesto, quindi son ben contento di illustrarlo anche perché credo, poi lo dirò nelle dichiarazioni, che se i cittadini ci avessero ascoltato, molto probabilmente, si sarebbero fatti un'idea del tema su cui siamo impegnati da più di 4 ore.
Credo che questo sia un argomento di giustezza, cioè legare i due mandati di Consigliere regionale come per i Sindaci, come per gli allora Presidenti di Provincia, perché credo che in 10 anni un Consigliere regionale possa esprimere, possa dare il massimo dell'impegno per quello che riguarda il ruolo da ricoprire in questa importante carica in riferimento al territorio della regione Marche.
E' chiaro che su questi argomenti, Presidente Perazzoli, ci si confronta per quello che riguarda non tanto i costi della politica, quanto un'etica dei Consiglieri regionali.
Credo che, da questo punto di vista, un voto positivo a questo argomento possa dare un segnale molto forte e molto bello all'esterno, ai nostri concittadini marchigiani che non ci guardano soltanto per la votazione che stiamo portando avanti e per il dibattito, ma per vedere se diamo un segnale di coerenza per quello che portiamo portare avanti e per i nostri ideali.
Spero che questo Consiglio, senza nessun problema, voti l'emendamento che dice: massimo due mandati ai Consiglieri.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini per un chiarimento.

Ottavio BRINI. Non è un intervento, la legge sui due mandati è per i Sindaci, non per i Consiglieri comunali. C'è un po' di confusione, non ho capito, i due mandati sono per i Sindaci, un Consigliere comunale lo può fare anche a vita. Penso, se no ...

PRESIDENTE. Scusate, devo confrontarmi un attimo perché a ben guardare, secondo me, anche questo emendamento è inammissibile. Scusate, datemi un attimo.
Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Invito il Consigliere Pieroni a ritirare questo emendamento perché con una forzatura si potrebbe anche mettere qui, però è proprio della legge elettorale e credo che questa sia più una norma interna di partito.

PRESIDENTE. Emendamento 2bis/1, vi risolvo il problema, lo dichiaro inammissibile.

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 4bis/1 a firma del Consigliere Perazzoli, istitutivo dell'articolo 4bis.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Chiedo una verifica della dicitura, perchè non ho mai visto una dicitura di questo genere che si configura come una disposizione finanziaria e la disposizione finanziaria non fa riferimento ai costi rispetto alla normativa attuale, ma deve dire se ci saranno dei costi derivanti da questa legge a carico dei futuri bilanci ed indicare un UPB.
Nell'infarinatura contabile e legislativa che mi sono fatto mi sembra che questa dicitura non sia da testo di legge.
Devo ripetere?

PRESIDENTE. Si, Consigliere Binci perché stavamo guardando questa norma che è abbastanza complicata.

Massimo BINCI. Evidenziavo la dicitura, o si dice: "dall'applicazione di questa legge non possono derivare oneri per il bilancio" oppure non si può dire: "rispetto a quello che prevede la normativa" perché quello non è un costo reale. Cioè se ci saranno ulteriori costi rispetto alla situazione attuale andranno coperti e saranno finanziati con il bilancio.
La mia è solo ...

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Non mi sorprende che qualcuno non voglia approvare questo emendamento perché toglie molte argomentazioni usate oggi e cioè che questo comporta un aumento di spesa ...

PRESIDENTE. A chi si riferisce?

Paolo PERAZZOLI. A questo emendamento.

PRESIDENTE. No, le persone, chi sono?

Paolo PERAZZOLI. Chi l'ha detto.

PRESIDENTE. Il Consigliere Binci l'ha detto, quindi, è un attacco a lui.

Paolo PERAZZOLI. Si, adesso vediamo chi voterà a favore di questo emendamento. Quello che dice il Consigliere Binci, dopo che è stata modificata la Costituzione e si è inserito il pareggio di bilancio, è un'argomentazione vagamente ... No, non si può fare. La scelta di eventuali Assessori esterni non deve comportare un aumento di spesa, è un vincolo, non una ..., ma sta scherzando! Ragazzi! Non deve comportare un aumento di spesa!

PRESIDENTE. Guardate, credo che nelle disposizioni finali possa essere pure plausibile metterlo, vi do una mia valutazione, quindi può essere ammissibile.
La verità è che l'applicazione di questa norma è terribile. Secondo me è inapplicabile, perché questa disposizione contenuta nello Statuto, che è vincolante rispetto anche a situazioni che sono non immediatamente riscontrabili e quantificabili, crea, nell'applicazione, dei problemi al futuro Presidente. Questo però è un parere soltanto tecnico, cioè noi mettiamo in difficoltà chi la vorrà attuare, ma stando fra le disposizioni finali, secondo me, da un punto di vista dell'ammissibilità è ammissibile, certo crea dei problemi di applicazione molto grossi.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Apprezzo questa norma, però deve essere scritta correttamente cioè "Dall'applicazione di questa legge non possono derivare nuovi e maggiori oneri a carico del bilancio regionale e ove ci fossero vanno compensati da minori spese". Questa deve essere la dicitura.

(voci fuori microfono)

Massimo BINCI. "All'attuazione dell'articolo si provvede nel rispetto di quanto previsto al comma 1. Le leggi regionali individuano le eventuali necessarie riduzioni di spesa", corrispondenti allora, ... però secondo me rispetto alla normativa statutaria previgente sembra voler dire ...

(voci fuori microfono)

Massimo BINCI. No, a me va bene. Io non lo voto perchè non mi sta bene...

PRESIDENTE. Calma, mica si può trattare così!
Consigliere Perazzoli, lo vota se lo vuole votare, cos'è dà gli ordini!
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Vedo che c'è molta agitazione. Quello che attrae la mia attenzione è il comma 2 di questo emendamento e cioè: "All'attuazione dell'articolo si provvede nel rispetto di quanto previsto al comma 1. Le leggi regionali individuano le eventuali necessarie riduzioni di spesa". Andiamo ai contenuti, la tabella che mostro e che è stata distribuita come allegato alla prossima legge, quella che è in esame in I Commissione, quella che riguarda la riduzione del trattamento dei Consiglieri, dimostra il contenuto di questo secondo comma e cioè che il 70% di queste riduzioni di spesa non deriva dai tagli, dalle limature, dalle sforbiciate alle indennità di carica o di funzione, o dai rimborsi di spesa dei Consiglieri regionali, bensì il 70% e passa derivano da 15 persone, impiegati, impiegatini, padri e madri di famiglia che vengono mandati a casa per dare il posto a 5 Assessori esterni in più.
Io ne faccio una questione sul contenuto, non di ammissibilità o meno, che è un altro tema interessante, per carità, però qui c'è un falso ideologico, lo chiamerei, nel senso che in realtà la riduzione di spesa pesa per meno del 30% sui membri di questo Consiglio e sui futuri Assessori esterni e più del 70% sulle persone che prendono 1.500 euro, anche meno, di stipendio per mantenere la famiglia. 15 dipendenti li mandiamo a casa per pagare 5 poltrone in più. Questo è il senso del comma 2 di questo emendamento fatto dall'ex partito dei lavoratori, attuale partito dei poltronari.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Chiedo 2 minuti di sospensione per aggiustare al meglio, tecnicamente, perché ...

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Aggiustare che cosa? ...

Paolo PERAZZOLI. Visto che ci sono dei dubbi su come è scritto, chiedo ...

PRESIDENTE. No, ormai non si può aggiustare più niente, mi dispiace.

Paolo PERAZZOLI. Allora votiamo.

PRESIDENTE. Per carità, non è cattiveria ma che vogliamo aggiustare?

Paolo PERAZZOLI. Allora votiamo, votiamo!

PRESIDENTE. Sub emendamento? ...
Chiede una sospensione? Va bene, la sospensione si può chiedere senza problemi.

La seduta è sospesa alle ore 15,25

La seduta riprende alle ore 15,35

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Ho chiesto di intervenire sull'emendamento, Presidente, perché sinceramente avevo dei forti dubbi, non mi era per nulla chiaro il tetto di spesa di riferimento rispetto al quale l'introduzione eventuale di un numero di Assessori superiore a 1, cioè superiore all'attuale previsione, comporti e come la riduzione della spesa.
Grazie alla sospensione che è stata fatta ho avuto più chiaro l'argomento perché è evidente che va alla legislazione vigente, lo dico anche agli altri Consiglieri che, credo, legittimamente, un po' per la confusione, un po' per la fretta, hanno sollevato la stessa questione: il riferimento è all'attuale. Noi abbiamo come riferimento la spesa dei 31 Consiglieri più l'eventuale Assessore esterno, quindi, la spesa storica di riferimento a legislazione vigente è quella di 32. L'eventuale introduzione di Assessori in numero superiore ad 1, se esterni, deve rientrare in questa previsione di spesa e non è un'operazione che viene fatta a caso, non è un reperimento di risorse su risparmi casuali, ma deve essere, secondo una proposta di legge che credo sia già in itinere, presa all'interno dei cosiddetti, uso un'espressione che non amo, costi della politica, comunque costi rinviabili al funzionamento dell'Assemblea legislativa. Se questa previsione, Presidente Perazzoli, dovesse diventare operativa, già sull'ipotesi di 6, significa che noi mettiamo in conto un taglio della spesa che prevede già i 5 o i 6 Assessori esterni, 1 + 5, e quindi l'eventuale utilizzo, rovescio la cosa, di Assessori interni dal secondo al sesto comporterebbe, addirittura, un'ulteriore riduzione della spesa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Pensavo che ci fossero già i tagli della spesa e mi avessero tolto il microfono, comunque non è questo il problema.
Presidente, tra un po' abbandono l'Aula, glielo dico con tutta franchezza perché sono stufo, però non posso andar via da quest'Aula senza prima aver fatto una dichiarazione criptica, significa che molti non la comprenderanno ed è questo che voglio, perché qui ciò che si comprende è semplicemente, ripeto, l'utilità, utilitas, che potrebbe essere scambiata per la sigla di una macchina, ma la macchina amministrativa qui non ha più 4 ruote, ma per la spending review comincerà ad averne 3, era solo un modello della Citroen, ma siamo in Italia e loro ne sono convinti.
La mia dichiarazione finale è questa, Presidente, le leggo la rassegna stampa, Assessore Marcolini non stiamo parlando di Asteria, stiamo parlando della riduzione delle spese del Consiglio e lei dovrebbe essere interessatissimo: "PD Marche 2020 è scontro anche in riviera". C'è una bella foto del Sindaco Gaspari e del futuro Sindaco Perazzoli, posizioni diverse sullo stesso argomento. Si, le leggo la rassegna stampa, sarebbe tutto ciò che viene messo insieme, Consigliere Binci ...

(interviene il Consigliere Binci)

Umberto TRENTA. Rassegnati siamo noi cittadini delle Marche, Consigliere Binci, che è una cosa diversa!

PRESIDENTE. Avrei voluto interrompere il Consigliere Binci, però questa è una battuta non male. Quando una cosa è bella, è bella!

Umberto TRENTA. Vado avanti, Presidente, ho un filo conduttore che mi porta. Leggo un altro simpatico pezzettino: "Giorgi e Favia ai ferri corti l'intesa scoppia", non la leggo io, poi vado su perché qualcuno ..., prenda consigli quando parlo perché lei è BB - Binci e Brini - avete un'assonanza un filo di pensiero fantastico, "Leopolda o la piazza o la Cgil. PD diviso anche nelle famiglie" e qui parlo di alcuni cittadini marchigiani che vanno e vengono, ma vengo alla cosa che penso più simpatica, Presidente, che è questa e per questo motivo ...

PRESIDENTE. Consigliere Trenta toglierle la parola per me è un dolore grosso, però glielo dico con le parole del Consigliere Acacia Scarpetti: "Che ci azzecca questo con l'emendamento?"

Umberto TRENTA. Ci sto arrivando, "Assessori esterni PD senza voti si profila un altro rinvio", ma la cosa più simpatica arriva, ed è per questo che abbandonerò l'Aula, Presidente: "Saldi di fine stagione definiti i periodi", quindi ringrazio per l'input che mi ha dato il Vicepresidente del PD Canzian e penso che qui oggi, veramente, Presidente, abbiamo fatto i saldi e la liquidazione della politica.
Tenetevi i 6 Assessori esterni, ve li votate e il capogruppo di Forza Italia in pieno contrasto con questo mercimonio prende e abbandona l'Aula, però vi lascio con due nuovi acquisti nella maggioranza. Grazie.

(il Consigliere Trenta abbandona l'Aula)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. La spiegazione del comma 1 dell'emendamento del Consigliere Perazzoli effettuata ora dal Consigliere Marconi è inappuntabile, quello che mi preoccupa è il comma 2. Qui si dice chiaramente: "Le leggi regionali individuano le eventuali necessarie riduzioni di spesa" all'eventuale assunzione di 6 Assessori esterni, quindi 6 poltrone in più.
E' vero che in Commissione avevamo definito in un'ottica globale alcuni risparmi, ma eravamo in un'ottica diversa, eravamo in un'ottica di mediazione, non so chi l'ha detto prima, non ricordo, forse il Consigliere Binci, sicuramente il Consigliere Binci, stavamo ragionando sulla costruzione di un sistema il più condiviso possibile.
Siamo invece ad un sistema non condiviso e mi preoccupa dove andremo a prendere i risparmi per quei 6 Assessori esterni in più, anzi non mi preoccupa, perché so già dove si andranno a prendere, l'ho detto in tempi non sospetti e so che questo non è popolarissimo, ma sono abituato a dire quello che penso, l'ho detto in Commissione e lo dico pure in Aula, credo che, ribadisco un concetto che vi avrà anche stufato, risparmiare per fare 6 Assessori esterni, mandando a casa persone che campano del loro lavoro e che già hanno subìto in questo ente, e sono disposto a portare le testimonianze di quello che dico, vessazioni e comportamenti ignobili, andando ad incidere anche sull'operatività dei prossimi Consiglieri e dei prossimi Assessori, perché la proposta che ho provato a contrastare di ridurre le segreterie degli Assessori da tre a due, ho avuto la sfortuna/fortuna di fare una breve esperienza anche in quel settore, renderà non operative molte di quelle strutture.
Questa è una mia opinione e, siccome la mia solidarietà va agli ex colleghi, quelli di quando facevo un altro mestiere, quando anch'io facevo parte di quell'infame personale politico, come dice il Consigliere Perazzoli, al servizio della clientela ...

(interviene il Consigliere Perazzoli)

Paolo EUSEBI. No, l'ha detto sul giornale oggi, ed io non voto, ma con convinzione, questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Intervengo semplicemente per un fatto tecnico, se non altro perché, da questo punto di vista, sono stato stimolato dal Consigliere Marconi.
Comprendo che, dopo anni di vita politica, le situazioni uno le tira da una parte o dall'altra secondo le convenienze, ma il Consigliere Marconi è riuscito a superarsi con l'interpretazione sublime dei numeri.
Consigliere Perazzoli ho bisogno della sua assistenza: 6 Assessori esterni costano molto più di 5 + 1. Giusto? 5 interni più 1 esterno. C'è un saldo in deficit di 5. Voi dite saniamo il maggior costo di questi 5 sforbiciando, altre cose, con la prossima legge, quella che domani approverete in Commissione, quindi c'è una sorta di compensazione, ma se non ci fosse stata l'introduzione dei 5 avremmo comunque risparmiato molti milioni di euro in più!
Consigliere Marconi, non offendiamo l'intelligenza, fate questa cosa per chiare esigenze politiche, non mi scandalizza nulla. Andate a vedere chi più convintamente ha votato ed è stato attratto da questa norma. Coloro che hanno necessità di un'eventuale ricollocazione.
Non offendiamo l'intelligenza e soprattutto non stiriamo la matematica, perché la matematica fino adesso è sempre stata una scienza, come dire, compiuta, scientifica ... Scusi, ho sbagliato professor Bucciarelli, mi scusi, è meglio che lei stia zitto perché oggi è una giornata che ha davvero scoperto le carte.

(interviene il Consigliere Bucciarelli)

Giacomo BUGARO. L'astinenza dal potere è dura!
E' semplicemente una precisazione dal punto di vista matematico perché ormai avete fatto credere che gli asini volano o vorreste far credere che gli asini volano, almeno non facciamo questo, Consigliere Marconi, perché veramente sul piano personale ... no? Ecco.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Il Gruppo consiliare Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale Centro Destra Marche non parteciperà alla votazione finale di questo atto.
Sul piano del metodo siamo molto delusi dal comportamento dei Consiglieri della maggioranza, in particolare del Partito Democratico.
In questo clima dismesso di fine legislatura, dove tutto viene preso a tarallucci e vino, a ironia, noi abbiamo posto delle problematiche di metodo, ed una riforma di questo tipo non poteva che essere condivisa da tutte le forze politiche e fatta intorno ad un tavolo.
C'è una chiara forzatura a fine strumentale per massacrare il gruppo Marche 2020. C'è stato un po' di calcio mercato, avete recuperato dei pezzi, assenze illustri, tutto questo a scapito dei cittadini. Voi oggi approvate una norma che potrebbe essere di una gravità inaudita qualora fosse applicata fino in fondo. 6 Assessori esterni non si sono mai visti, sembra il concorso di X Factor, uno prende le persone ed il primo che capita va a fare l'Assessore, purché non sia un Consigliere eletto, magari di una forza politica che dà fastidio.
Noi oggi abbiamo assistito ad uno spettacolo nauseabondo dove viene ... E' la verità, è stomachevole, è veramente stomachevole, stomachevole il metodo, stomachevole il fine.
Noi abbiamo la coscienza a posto, perché noi l'opposizione al Presidente Spacca l'abbiamo sempre fatta in maniera leale, davanti alla faccia e, se necessario, abbiamo menato anche in altri tavoli ed in altri luoghi. Voi, non avendo il coraggio di trovare un modo più limpido, più lineare, di superare la vostra classe dirigente, avete avviato un processo di questo tipo, senza avere il coraggio di dire al Presidente Spacca di farsi da parte, ma lasciando intendere ... questo è accaduto negli ultimi giorni, Consigliera Bellabarba, non è accaduto in questi 4 anni, perchè in questi 4 anni dovevate governare insieme, non lo avete fatto e si vedono i pessimi risultati di questa maggioranza. Ci sono mille questioni dalla sanità al biogas ed altre attinenti la politica regionale su cui non eravate compatti.
Sul piano del metodo, ridete in faccia all'opposizione, sul piano della maggioranza interna ghignate e trasformate lo Statuto della Regione Marche nello Statuto del Partito Democratico e dei suoi piccoli satelliti. Vedo lassù il Consigliere Pieroni che oggi è stato letteralmente schiacciato, annichilito, non gli avete fatto fare più un emendamento, forse è il caso che anche lui prenda le distanze da questo mondo che, mi sembra, non esprima neanche tanta solidarietà a Loreto, visto che il suo impero si è sgretolato, probabilmente è dovuto anche alla vicinanza del Partito Democratico che tutto quello che tocca distrugge.
Da questo punto di vista, prendiamo atto che l'opposizione è un optional che viene esercitata oppure no, come nel caso del Consigliere Massi che darà spiegazioni, immagino, di questo cambio di casacca.
Di fronte a questo, credo che non sia il caso che noi partecipiamo alla votazione finale, affinché, dopo questo clima da tarallucci e vino, di battutine, di gente che ride, di qua di là, i giornalisti comprendano che noi siamo preoccupati, indignati e nauseati.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Mi dispiace dover rimarcare una differenza di educazione. Per quanto mi riguarda debbo ribadire quella che è la mia educazione, spero di non urtare la suscettibilità di nessuno.
Io sono entrato in Consiglio comunale nel 1980, avevo 21 anni, e la prima cosa che mi è stata insegnata, era il momento della contrapposizione DC-PCI, figuriamoci, è che si deve votare quello che è nella tua coscienza. Se il tuo avversario dice una cosa uguale alla tua, la voti, se un tuo amico alleato dice una cosa diversa dalla tua coscienza, non la voti.
Qui ci conosciamo da diversi anni, anche se facciamo finta di non conoscerci, e ogni volta penso di aver seguito questo insegnamento. Ci sono stati bilanci, ve lo ricordo, in cui mi sono astenuto per una situazione costruttiva, credo che l'Assessore Marcolini se lo ricordi, perché rimase sorpreso.
Se c'è un metodo, una procedura, un atto su cui sono d'accordo, anche se sto all'opposizione, lo voto. Se il mio collega Carloni oggi mi proponesse una cosa contraria alla mia coscienza non la voterei. Sono stato abituato così. Sapete perché? Perché nel 1980 andavo sia ai concerti di De Gregori e Guccini che a quelli dei Led Zeppelin, quando altri andavano al concerto di uno e non dell'altro. E' una questione di educazione.
L'altro giorno, lo dico al Consigliere Brini, ci siamo astenuti sul consuntivo, ma si vuol far finta di non sentire, potrei fare una lista di 1.500 argomenti su cui non siamo mai stati d'accordo ....

PRESIDENTE. Sta minando anche il mio mito Guccini ...

Francesco MASSI. ...siccome riguarda il futuro, si dà un voto di astensione non sulle alleanze, ma per sollecitare questa maggioranza a perfezionare, con la prossima manovra di bilancio, le cose che noi proponiamo, mi rivolgo all'Assessore Marcolini e lui lo sa.
Vorrei capire un momento perchè qui si passa da vittime, struggente il pensiero del Consigliere Brini per il Presidente Spacca quando l'altro giorno l'ha sommerso di insulti sulla Cina, dicendo: "Va sempre girando con i soldi della Regione, eccetera" ... Il Presidente Spacca si è commosso quando oggi glielo ha detto lei, allora voglio chiarire, anche al Presidente Solazzi ed al gruppo di Marche 2020 ...

PRESIDENTE. No, lei a me non chiarisce niente ... parli delle cose di cui deve parlare, non c'entra niente il rapporto con me ...

Francesco MASSI. Dice al Consigliere Brini o a me?

PRESIDENTE. Lo dico a lei. Parli dell'argomento che dobbiamo trattare, perché non è un tema libero.

Francesco MASSI. Si, abbastanza libero. Voglio ricordare ...

PRESIDENTE. Non a me, non si rivolga a me perché non ne ho voglia.

Francesco MASSI. Presidente ...

PRESIDENTE. La prego, si attenga all'emendamento che dobbiamo votare. La prego di non fare polemica con me ...

Francesco MASSI. Sto facendo la dichiarazione ..., non sto facendo polemica ...

PRESIDENTE. ...perchè sennò questa sera non ne usciamo ...e mi pare che, nonostante tutto, dobbiamo essere seri fino in fondo ...

Francesco MASSI. Presidente può stare tranquillo.

PRESIDENTE. Non apra la polemica con me, perché se no diventa un problema.

Francesco MASSI. Non sto aprendo una polemica.

PRESIDENTE. L'ho detto prima, se no diventa un problema, va bene?

Francesco MASSI. Presidente, le chiedo di stare tranquillo perché non sto facendo una polemica con lei.

PRESIDENTE. Lei stia sereno, io sono tranquillo. Lei stia sereno!

Francesco MASSI. Allora Presidente, guardi ...

PRESIDENTE. Cosa c'è? C'è qualcosa che non va?
Prego, continui.

Francesco MASSI. Mi ricordo che questo stesso clima c'è stato, a parti inverse, quando con un nostro voto che ritenevamo giusto, e non perché c'era un accordo, il Partito Democratico ci ha contestato ed abbiamo permesso che il Presidente Spacca ed il Presidente Solazzi andassero a votare per il Presidente della Repubblica. Non c'era nessun accordo. Il PD ci criticò per questa posizione. Mi ricordo una piccola diatriba con il Consigliere Ricci al quale dissi: "Ritengo che ci debbano andare il Presidente della Regione e il Presidente del Consiglio". Non c'era nessun accordo, anche se il PD mugugnava nei corridoi.
Oggi non c'è nessun accordo e ritengo giusta questa posizione, noi facciamo un passo indietro e sulle contrapposizioni che c'erano in Commissione, il Presidente lo sa, anche sulla legge elettorale, abbiamo accettato una proposta del Partito Democratico. Lo ribadiamo di fronte a tutti, prima che le agenzie possano diramare uno slogan di facile effetto, noi oggi riteniamo che la proposta del Partito Democratico che riguarda la funzionalità del Consiglio possa essere appoggiata a patto che ci sia il contenimento dei costi. Oggi non spariamo le cifre. E' un cammino che si fa da oggi al 28 dicembre che potrà riguardare anche un'apertura sulla legge elettorale, che chiediamo, e la soppressione del seggio automatico per il Presidente perdente, il II°, il III°, il IV o il V°, noi chiediamo questo. Il 28 dicembre ci ritroveremo qui, se queste condizioni si saranno realizzate, voteremo come oggi e non c'entra nessuna maggioranza elettorale per il 2015.
Permettetemi di dire una cosa, non la dico al Presidente Solazzi, la dico all'amico Presidente Spacca, l'aver caricato questa discussione e questa votazione di altri contenuti è stato un errore madornale che i suoi maestri Forlani e Merloni non avrebbero mai fatto. E' stato un errore tattico, di strategia politica. Pazzesco! (...) Non vi riconosco più. Sono i miei maestri, lo dico perché sono i miei maestri ...

PRESIDENTE. Il maestro del Presidente Spacca è stato Aldo Moro, il suo è stato Forlani.

Francesco MASSI. Per favore, Presidente, non giriamo le cose.

PRESIDENTE. Non è che lei può dire tutto, sa!

Francesco MASSI. Mica possiamo girare la storia, non mi tirate sulla storia.
A favore del Partito Democratico dico una cosa: quando era il PCI, stavo in una dura opposizione e non ho mai pensato che fossero cretini, mai, anzi ho avuto il massimo della stima, da comunisti, ve lo dico, contrapposto si, ma con stima.
Voglio dire agli amici di Forza Italia di non prenderli per cretini perché secondo la vostra accezione non possono fare accordi sugli Assessorati con un partito a cui attribuite lo 0,1%. State tranquilli! Non credo che il PD faccia accordi con chi non conta niente. State molto tranquilli su questo! Avete sbagliato completamente la posizione.
Per quanto riguarda l'arroganza dei numeri, Consigliere Marangoni, io la rispetto perché lei è stato coerente dall'inizio alla fine. L'arroganza è di chi forse ha pensato di fare un accordo sulla legge elettorale, avete detto, dando per vincitore il PD. E' probabile, ma il bello è che voi date per perdente Forza Italia, perché la vostra strategia è quella di essere perdenti e di lucrare su 2 o 3 seggi di Consiglieri regionali. Questa è la strategia che dovete spiegare al popolo, come l'amico Consigliere Brini che ha fatto dell'ironia sul Consigliere Comi che con tutta tranquillità se la vedrà con il suo elettorato, non entro su questo, però bisogna rendere conto che, in materia di militanza nel centro destra, a Tolentino il centro destra ha vinto e a Civitanova ha perso, quindi, qualcosa la deve spiegare anche lei.
Concludo dicendo che oggi si è fatto l'errore pazzesco di caricare un argomento che inizia oggi, non finisce, inizia oggi un percorso, di un contenuto che riguarda le trattative tra il PD ed il Presidente Spacca, è tutto interno al centro sinistra, qualcuno ha cercato di tirarci dentro, mi dispiace per i colleghi del centro destra. Avete sbagliato! Se questo l'ha fatto Marche 2020 ha sbagliato. Se questo l'ha fatto Forza Italia ha sbagliato e per quanto riguarda le comodità, se c'è qualcuno che non può parlare di comodità sono quelli che hanno scelto Forza Italia, non mi fate ridere, sui romanticismi, su Berlusconi, su questo veramente fate ridere, perché pensate sui numeri di poter tutelare la vostra poltrona di Consiglieri regionali la prossima volta. Solo questo è il calcolo che avete fatto, non considerate traditore chi sta con un partito a cui attribuite lo 0,1%. Non mi fate ridere, siete rimasti e ci siete andati per la poltrona di Consiglieri regionali perchè nella vostra testa pensate che l'anno prossimo ci sarà. Non avete capito quello che sta succedendo qui fuori e ragionate ancora con metodi vecchi, battuti e senza nessun orientamento al futuro. Questa è la cosa gravissima!
Noi abbiamo privilegiato un metodo ed agli amici e compagni del PD glielo ribadiamo, noi ci ritroveremo qui il 28 dicembre, ci potrà essere l'accordo con il Presidente Spacca, avrete fatto le primarie, non ci interessa, noi quello che diciamo oggi, lo diremo nuovamente il 28 dicembre e non abbiamo nessun padrone, non abbiamo nessuna convenienza, proprio perché, l'avete detto voi, non contiamo niente! Noi lavoriamo nella Commissione che, con il Presidente Perazzoli e con i colleghi, da domani si riunirà su questi argomenti. Le cifre le spareremo dopo.

(voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Sono stato, credo, tollerante, anche se gli ultimi interventi non si sono attenuti come avrebbero dovuto. Forse qualcuno si è dimenticato che è in votazione l'emendamento a firma del Consigliere Perazzoli.
Non ho capito bene questi discorsi cosa attengono con l'emendamento. Sembrava un congresso.
Sull'emendamento ho un ultimo Consigliere iscritto a parlare,
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Presidente, mi dispiace molto del clima e dei toni usati in questo luogo, il luogo della democrazia e della rappresentanza delle Marche che dovrebbe esprimere il massimo della cultura istituzionale e del rispetto delle persone prima che delle posizioni politiche.
Sono intervenuto, Presidente, per dichiarare che voterò a favore di questo emendamento, ma anche per rimarcare un fatto ..., Presidente mi scusi, ho bisogno di un minuto della sua presenza per chiedere per l'ennesima volta il rispetto perchè nessuno qua dentro, nessuno in quest'Aula, può dire a un suo pari: "ti conviene non parlare". Respingo al mittente questo modo rozzo, prepotente e ignorante delle istituzioni (...). di chi si è rivolto verso me.(...) A chi mi ha detto "ti conviene oggi non parlare" lei avrà ascoltato ...

PRESIDENTE. Non scherziamo, io ho il senso della democrazia molto spiccato, aggiungo un po' più del suo quando era Presidente.

Raffaele BUCCIARELLI. Non a lei, ho chiesto la sua presenza in quanto, Presidente. Non è ammissibile!
Se partiamo da questi presupposti, non solo non facciamo politica, ma insultiamo le istituzioni dove sediamo.
Tante volte, Presidente lei mi è testimone, ho chiesto ai membri dell'Ufficio di Presidenza, di intervenite da uno scranno qualsiasi perché i membri dell'Ufficio di Presidenza, voi Vicepresidenti, rappresentate tutti noi, il Consiglio. Non è possibile che il Presidente o i Vicepresidenti facciano un intervento di parte politica, del proprio partito, e da questi mi sento dire: "E' meglio che tu oggi non parli, ci hai deluso". Sul piano politico rispondo che se ho deluso vuol dire che sono sulla strada buona per quello che mi riguarda e per quello che riguarda la mia storia politica, sul piano personale dico che veramente è inaccettabile.
Credo di aver sempre rispettato tutti. Ho battibeccato con il Presidente Spacca un giorno, gli ho chiesto scusa, lui ha fatto altrettanto motivando l'insulto con la presenza della Rai perchè doveva essere ripreso, lo ha detto lui in Consiglio.
Ho sempre cercato di rispettare tutti ed è questo che esigo, e sul piano politico, Presidente, lei deve essere il garante.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Emendamento 4bis/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5 (Dichiarazione d'urgenza), occorrono 22 voti, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno a firma del Consigliere Brini, lo leggo: "Il Consiglio regionale in occasione dell'approvazione della proposta di modifica allo Statuto regionale impegna la I Commissione consiliare a voler inserire nella proposta di legge di modifica della legge elettorale una normativa che impedisca ai candidati delle liste provinciali, che non sono stati eletti nelle elezioni regionali, di essere nominati Assessori esterni".
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Ci tengo a fare questa dichiarazione di voto dopo questo dibattito che, secondo me, nulla ha a che fare con le varie aspettative dei cittadini, ma è un dibattito che è servito, la dimostrazione c'è stata con l'uscita generale da parte di tanti dall'Aula, a non assumersi responsabilità, credo.
Al di là di questo, è emerso un dato che non abbiamo voluto percepire con chiarezza, oggi questa modifica allo Statuto è una modifica che non obbliga, e qui dobbiamo dirlo con grande chiarezza, perché rimanga, una definizione ben chiara ...

PRESIDENTE. Colleghi per cortesia o si esce o si sta dentro!

Moreno PIERONI. Bisogna fare chiarezza, perchè c'è stato un dibattito tutto politico e tutto di posizionamento ....

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere Pieroni. Un po' di rispetto! Ho invitato ad uscire, se vogliono uscire, non posso trascinarli con la ruspa. Un po' di silenzio!

Moreno PIERONI. Questo è stato un dibattito tutto politico e di posizionamento di prospettiva e non si è voluto far emergere con chiarezza un dato: questa modifica allo Statuto non obbliga il prossimo futuro Presidente della Giunta regionale a prendere 6 Assessori esterni. Sarà un percorso che valuterà al momento del suo insediamento. Questo dobbiamo dirlo con grande chiarezza.
L'ultima riflessione la faccio al Consigliere Zinni, non si preoccupi Consigliere per la città di Loreto, saremo sempre attenti a tutelare le esigenze dei cittadini come coalizione, come raggruppamento del centro-sinistra e mi impegnerò come ho fatto fino ad oggi.
Il gruppo socialista voterà questa proposta di modifica allo Statuto con la consapevolezza che continuerà le battaglie sui costi della politica.

(voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Voglio intervenire per fare la mia dichiarazione di voto contrario a questa modifica allo Statuto che prevede la possibilità di 6 Assessori esterni. E' una possibilità, ma nelle argomentazioni è diventata una necessità perchè si sono fatti i conti rispetto alle Commissioni, si sono fatti i conti rispetto all'integrità del Consiglio regionale.
Faccio presente e ribadisco solo una cosa: due anni fa, noi, questo Consiglio, questa maggioranza soprattutto, ha forzato per andare nella direzione di dire "dalla prossima legislatura ci sarà al massimo un Assessore esterno" motivandolo con la necessità di un'esperienza tecnica per particolari settori. Dopo due anni, gli stessi Consiglieri, lo stesso Consiglio, la stessa maggioranza dice: "No, abbiamo bisogno di 6 Assessori esterni", in un momento in cui da due anni a questa parte è aumentata l'attenzione rispetto ai costi della rappresentanza politica e noi, in senso opposto, andiamo ad aumentare nel bilancio regionale di 750.000 euro, in una legislatura, per ogni Assessore dicendo che i maggiori costi vanno coperti. Grazie al cavolo, come si dice. E' scontato che i maggiori costi saranno coperti tagliando altri servizi o non affrontando le esigenze più reali.
E' un peccato che questo Consiglio regionale abbia intrecciato questa discussione sulle regole che doveva essere condivisa il più possibile, doveva vedere il confronto di tutte le forze politiche, e l'abbia ridotta ad una pura guerra interna, per cui chi vota in un modo sta in un posto e chi vota in maniera diversa sta in un altro. E' diventata, addirittura, il modo per identificare chi starà nella futura maggioranza, se si vota o non si vota.
Penso che ci siano state leggi molto più importanti per la vita dei cittadini, per lo sviluppo della nostra comunità che potevano essere spartitraffico tra stare in una maggioranza, io preciso di centro-sinistra, perché poi qui si è anche perso questo termine. Non l'ho mai sentito nella discussione, è stata molto bipartisan e molto priva di contenuti. Questo è grave! Noi siamo stati una giornata a discutere se inserire o no i 6 Assessori esterni che non servono a nessuno, mentre si poteva trovare una mediazione a 2 al massimo a 3 Assessori che avrebbe risolto quelle che possono essere le problematiche tecniche. Noi abbiamo voluto affrontare questa discussione con uno scontro ideologico che non c'entra niente con il tema.
Questo, secondo me, è un dispetto che abbiamo fatto ai cittadini marchigiani, per la non necessità, per l'aumento dei costi, per l'incongruenza con la legge che abbiamo approvato solo 2 anni fa.
A nome mio ed a nome di Sinistra Ecologia e Libertà voterò contro questa proposta. Grazie.

Testo unificato delle proposte di legge statutarie nn. 353, 395, 443, 449, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Colleghi, la prossima settimana, il 4 novembre è martedì, non ci sarà Consiglio, ci vedremo l'11.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,20