Resoconto della seduta n.182 del 13/01/2015
SEDUTA N. 182 DEL 13 GENNAIO 2015

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 182 del 13 gennaio 2015. Do per letto il processo verbale della seduta n. 181 del 27 dicembre, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 759 del Consigliere Pieroni “Danneggiamenti della costa zona Porto Recanati”;
n. 760 del Consigliere Cardogna “Richiesta di revoca del D.M. 430 del 15/12/2011 e acquisizione a titolo gratuito della tratta ferroviaria Fano-Urbino da parte della Regione Marche”;
n. 761 del Consigliere Marangoni “Emergenza mareggiate costa di Recanati”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 30 dicembre 2014, le seguenti leggi regionali:
n. 36 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione (legge finanziaria 2015);
n. 37 “Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017”.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Chiedo, se possibile, di portare in discussione la mozione n. 754 “Tirocinanti precari nell'Amministrazione giudiziaria”.
E' una mozione abbastanza urgente, ci sono molte sollecitazioni per l'approvazione e credo che non abbia neanche bisogno di una discussione, quindi se fosse possibile oggi oppure …

PRESIDENTE. E' iscritta?

Letizia BELLABARBA. E' la n. 754.

PRESIDENTE. Chiedo al tavolo tecnico. La possiamo portare anche oggi, per me non c'è nessun problema.
Chiedo all'Aula se accetta la proposta di iscrivere di questa mozione, se non ci sono pareri contrari, la iscriviamo e la mettiamo, se siete d'accordo, al punto 6bis. Va bene, l'Aula approva. D'accordo.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Sull'ordine dei lavori, rinnovo la richiesta che ho già fatto ai Capigruppo: se la prossima volta, quando porteremo in Aula la variante al Piano della costa, possiamo inserire la mozione n. 761 perché è un tema analogo, magari possiamo trasformarla in un ordine del giorno sul tema della difesa della costa di Porto Recanati.

PRESIDENTE. La proposta è stata già accolta in sede di Conferenza dei Presidenti con l'impegno da parte mia di metterla al primo punto delle mozioni anche in relazione al Piano della costa che verrà iscritto, e questo sono in grado di comunicarlo ufficialmente, nell'ordine del giorno della prossima seduta.
Piano della costa sul quale abbiamo incontrato una delegazione di alcuni operatori turistici che lamentava dei ritardi. Pur non essendo interessato in prima persona, debbo dire che c'è stata un'accelerazione, consapevoli dell'importanza della cosa. Un'accelerazione davvero notevole, nonostante tutti i passaggi che sono necessari perché un atto approdi nella sua perfezione in Aula.
Posso già garantire che nella prossima seduta questo atto verrà iscritto e questo grazie anche all'impegno di tutta la Commissione presieduta dal Consigliere Giancarli che ha accelerato i tempi dell'iter.

Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma, del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Presidente la ringrazio per queste ultime considerazioni che ha fatto anche a nome di tutti i colleghi, dal Consigliere Brini, al Vicepresidente Silvetti, al collega Ricci, al Consigliere Marconi, agli altri colleghi della Commissione.
Detto questo, vorrei sollecitare l'attuazione del documento approvato all'unanimità nella seduta del 27 dicembre, grazie anche alla sua sensibilità, ma anche alla sensibilità di altri colleghi, che riguarda la riorganizzazione delle Province.
Grazie alla sua sensibilità c'è stato un incontro prima dell'approvazione del bilancio con i dipendenti delle Province marchigiane, c'è stato poi un documento sottoscritto da lei, dal Presidente della Commissione Perazzoli e da tanti altri Consiglieri, nel quale ci sono delle indicazioni precise.
Quello che chiedo è di monitorare l'attuazione di quanto contenuto in questo documento per quanto di competenza della Regione, ma soprattutto in sede di Conferenza Stato-Regioni.
La ringrazio, le chiedo scusa per questa sollecitazione, ma credo sia doverosa perché c'è una preoccupazione anche fondata, non soltanto delle persone che lavorano nelle istituzioni, per le persone che lavorano nelle istituzioni, ma anche e soprattutto per i cittadini perché di fatto, in questa situazione di incertezza, non si riescono a dare risposte ai bisogni dei territori e delle comunità.

PRESIDENTE. La sollecitazione è quanto mai opportuna. Siamo consapevoli tutti dei danni che sta producendo una riforma purtroppo molto arruffata, non soltanto nei confronti dei dipendenti, ma anche dei servizi che rischiano, in questo periodo di vacanza delle competenze e di carenza delle risorse, di produrre, in modo particolare, notevoli danni in alcuni comparti.
Debbo dire che personalmente, costantemente, ne è testimone il Vicepresidente, ho cercato di sollecitare e di informarmi sull'iter. Peraltro so che stamattina gli uffici della Giunta regionale stanno lavorando su questo tema e mi pare che ci siano degli incontri in atto con le rappresentanze degli enti provinciali, però è evidente che la sollecitazione dovrebbe essere fatta propria da tutta l'Aula e credo che questo sia.
Se del caso, posso anche a nome dell'Aula fare due righe affinchè si acceleri il più possibile questo percorso, rifacendomi anche alla mozione che è stata votata e approvata.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Ho presentato una proposta di legge, tra l'altro firmata anche da tutti quanti in modo trasversale, il 16 giugno 2014 che riguarda gli interventi di prevenzione e contrasto al fenomeno della scomparsa dei minori.
L'ho sollecitata anche un paio di mesi fa in Commissione, però non ho avuto risposta. Tra l'altro è uscita anche sul sito e sia l'Associazione Penelope che il Garante mi hanno sollecitato e mi hanno chiesto che fine abbia fatto e che percorso stia facendo, quindi chiedo a lei, visto che tra l'altro è anche cofirmatario, se ci possiamo interessare per cercare di mandarla avanti.
Tra l'altro anche nella nostra regione, tra ragazzini adottati e quant'altro, ci sono diverse situazioni molto pesanti che stanno coinvolgendo sia le famiglie che i minori, chiedo, quindi, se possibile di portarla in discussione. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliera Ciriaci, come lei sa le proposte da parte mia vengono assegnate dopo di che l'iscrizione all'ordine del giorno dei lavori delle Commissioni sta alla disponibilità della Commissione, per cui sono i proponenti che dovrebbero interloquire con il Presidente, con i membri delle Commissioni, per far si che la proposta di legge venga quanto meno iscritta e vengano nominati i relatori.
Da questo punto di vista non posso fare molto di più, però è evidente che ... A quale Commissione è stata assegnata? (...) Alla V, va bene, solleciteremo il Presidente Busilacchi, lo possiamo fare insieme nel corso della seduta, ad iscriverla all'ordine del giorno dei lavori.
Se non ci sono altre richieste passerei alla trattazione dell'ordine del giorno con la prima interrogazione.

Interrogazione n. 1851
ad iniziativa del Consigliere Marangoni
"Ospedale generale provinciale di Macerata. Grave situazione del Pronto Soccorso. Lavori a rilento. La Regione intervenga"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1851 del Consigliere Marangoni.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Questo atto è datato 7 novembre e sulla scorta di questa interrogazione del Consigliere Marangoni è stata richiesta una relazione alla direzione dell'Area vasta 3 che ha risposto dicendo questo.
Occorre anzitutto premettere che, da contratto, sono previsti 336 giorni naturali e consecutivi per l'ultimazione del cantiere, di cui 112 relativi alla realizzazione delle opere esterne di ampliamento attualmente in corso, a quanto riportato nella premessa all'interrogazione.
Relativamente ai punti oggetto dell'interrogazione stessa, si risponde:
punti 1) e 2) i lavori sono attualmente in corso e procedono secondo quello che è stato il cronoprogramma stabilito. Relativamente alla fase lavorativa attuale, cioè l'ampliamento del Pronto Soccorso, si sta completando (a quella data) l'installazione della struttura in acciaio così come previsto dal progetto originario;
punto 3) rispetto a queste cose il cronoprogramma è rispettato;
punto 4) i lavori sono seguiti dall'Area vasta 3 affinché procedano nel rispetto dei tempi stabiliti dal contratto.
Si fa presente che, alla data dell'interrogazione, 7 novembre 2014, l'impresa aveva realizzato tutte le attività propedeutiche alla fase attuale, come stabilito da contratto, ed era in attesa della consegna della struttura in acciaio alla quale si stava lavorando.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Grazie Assessore della risposta.
So che ci sono in corso i lavori al pronto soccorso di Macerata, finalmente devo dire, li ho anche visitati brevemente in occasione della Commissione sanità che si è svolta recentemente in audizione presso l'ospedale stesso.
Credo però che sia l'occasione anche per allargare un po' il discorso. Credo che dobbiamo darci una mossa, soltanto un anno e mezzo fa, in occasione di un Consiglio comunale aperto della città di Macerata, svoltosi presso l'ospedale, l'allora primario del pronto soccorso di Macerata disse, riferendosi al reparto da lui gestito, che era un pronto soccorso da Afghanistan. Esattamente queste parole. Potè dirlo perché dopo un mese sarebbe andato in pensione, se no lo avreste mandato in Siberia, infatti siete democratici solo di nome, mentre di fatto avete ancora quella testa lì, lo avreste epurato, quindi era libero di parlare.
Devo dire che il pronto soccorso di Macerata è veramente da Afghanistan, ma ugualmente lo è anche quello di Civitanova. Personalmente ho visto 15 barelle nell'arco di 20 metri di corridoio, e nelle stanze di osservazione, di 30 metri quadrati, ci sono mediamente 10 barelle più le sedie dei parenti che assistono, anche per 24, 36 ore, in certi casi, i propri parenti e ai quali non viene dato nemmeno un bicchiere d'acqua, non solo i pasti.
Per esempio: “Civitanova pronto soccorso in tilt. Mia nonna 36 ore sulla barella, dice una parente della paziente di Recanati”. Dove avete chiuso il pronto soccorso la situazione è questa, drammatica. Nei pronto soccorso di Civitanova e Macerata c'è veramente una situazione disastrosa. "Era un codice giallo 36 ore. 10 ore di attesa per una bimba di 6 anni ferita". Codice giallo. Anch'io con mia madre ho fatto 24 ore di attesa con codice giallo, facciamo parte di questo mondo, di questa provincia e quindi ci adattiamo a tutto quello che succede, ma parliamo di codice giallo, non di codice bianco, verde. Codice giallo! Lei sa benissimo, e mi insegna Assessore, che per legge dovrebbe essere senza attesa o con minima attesa.
Le attese di 24, 36 ore sono all'ordine del giorno. Purtroppo non siamo la provincia più sfigata perché, mi perdoni il termine, leggo sul giornale di ieri, il Corriere Adriatico: "Alle 9,00 già senza più posti letto", parla dell'emergenza pronto soccorso a Torrette, all'Inrca, a Osimo, a Jesi. Loreto e Chiaravalle li avete già fatti fuori. Le due province che conosco, Macerata e Ancona, sono messe in questa situazione, ma temo che anche i pronto soccorso delle altre province siano allo stesso livello.
Mi fa piacere che finalmente i lavori a Macerata vadano avanti, ma io vi invito caldamente a rivedere tutta la procedura, tutta l'emergenza urgenza perché non se ne può più. Non crediamo più alla favoletta che la sanità nelle Marche è virtuosa. E' una favola! E' come l'isola felice che avete raccontato per 20 anni: una barzelletta.
Non siamo felici, né la sanità è virtuosa. I pronto soccorso sono veramente da Afghanistan, come diceva il primario, e lo vediamo sulla nostra pelle. Questi sono i dati reali. Bene che vengano fatti i lavori, ma rivedete tutti i pronto soccorso della regione perché viviamo, i nostri cittadini marchigiani vivono, una situazione drammatica. I codici gialli aspettano 24, 36 ore e se la situazione ancora tiene, si fa per dire, è solo grazie al senso di dovere del personale medico e infermieristico che è assolutamente insufficiente ovunque, corrono come di pazzi, poverini, dando il massimo, però sono assolutamente sotto organico, prima cosa, e le strutture dove operano sono assolutamente insufficienti.
Siete stati bravissimi a giugno 2014 ad andare a fare i muratori. Tutti quanti, c'era mezzo Consiglio più lei Assessore a fare i muratori, anche il Presidente che adesso è impegnato in una riunione preelettorale - vedo che insieme al Presidente del Consiglio ha da fare - siete stati bravissimi ad andare a fare i muratori ad Ancona sud dove sarebbe dovuto sorgere un nuovo ospedale, bene, vediamo, ci passo tutti i giorni, com'è la situazione. Il cantiere è fermo per la situazione fallimentare della ditta e questo è il risultato: avete distrutto, massacrato gli ospedali e i pronto soccorso e non avete fatto quelli nuovi.
Questa è la situazione, quindi l'invito, almeno per quanto riguarda i pronto soccorso, cioè la fase di impatto maggiore che i cittadini hanno, è di rivedere completamente la situazione perché fa acqua da tutte le parti.
E' un auspicio che le rivolgo, un invito. Colgo l'occasione di questa interrogazione per proporle di rivedere completamente la situazione drammatica dei pronto soccorso, conosco bene la provincia di Macerata e quella di Ancona, ma penso e temo che nelle altre province non sia migliore. Grazie.

Interrogazione n. 1868
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Situazione gravissima e urgente dei dipendenti del Consorzio ZIPA a seguito dello stato economico/finanziario dell'Ente"

Interrogazione n. 1864
ad iniziativa del Consigliere Eusebi
"Consorzio ZIPA"

Interrogazione n. 1824
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Difficile situazione del Consorzio ZIPA"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1868 del Consigliere Bugaro, l'interrogazione n. 1864 del Consigliere Eusebi e l'interrogazione n. 1824 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giannini.

Sara GIANNINI. Con deliberazione della Giunta regionale n. 1050 del 22 settembre 2014 e successivo Decreto del Presidente della Giunta Regione Marche sono stati sciolti tutti gli organi del Consorzio ZIPA e l'Ente è stato sottoposto a commissariamento.
Lo stesso commissario ha provveduto ad elaborare il bilancio di previsione 2014-2015 atteso che il mandato commissariale non andrà oltre il 2015.
Il commissario straordinario ha già presentato ai soci, riuniti in assemblea con finalità consultive in data 3 novembre u.s., una breve relazione sulla situazione del Consorzio alla data dell'1 ottobre 2014 (data del decreto).
Si richiamano i principali provvedimenti adottati dal commissario straordinario.
Rapporti Bancari:
- Banca Popolare di Ancona-Ubi Banca, richiesta di conferma della linea di credito e precisamente:
anticipazione di cassa di 1.500.000,00 euro scadenza 14 settembre 2014 - queste sono le esposizioni bancarie che il commissario straordinario ha chiesto che venissero prorogate perché se la banca le esige non ci sono le risorse per poterle pagare;
c/c ipotecario di 2.000.000,00 di euro, scadenza 12 settembre 2014 - sono quindi 3 milioni e mezzo complessivamente;
moratoria per il rimborso di rata capitale ed interessi relativamente a n. 3 mutui in essere, il tutto per la durata dell'incarico dell'incarico del commissario straordinario che ha chiesto una proroga di questi affidamenti per almeno un anno;
- Banca Marche, richiesta di moratoria relativamente all'ultima rata di 59.000,00 euro di un mutuo con scadenza 31 dicembre 2014;
- Agenzia del Demanio, contatti per le vie brevi con la Direzione di Ancona per la richiesta di rimodulazione della scadenza del 28 febbraio 2015 relativa alla seconda ed ultima rata di 248.245,00 euro riferita alla transazione stipulata dal Consorzio con l'Agenzia stessa in data 8 giugno 2012.
Il personale consta di n. 8 unità di cui 1 Direttore Generale e n. 1 dirigente. Il commissario straordinario ha già riferito sui rilevanti costi del personale, costi non compatibili con la struttura del conto economico e l'assenza sostanziale di ricavi.
II commissario straordinario ha tenuto contatti con il Sindacato, il Direttore Generale ed è stata esaminata la possibilità di ricorso alla cassa integrazione in deroga, demandando poi a seguito di ulteriori contatti, la verifica con l'Inps di Ancona per quanto di spettanza di detto istituto. Come è noto, l'Inps non ha fatto pervenire alcun riscontro.
Per quanto precede, il commissario straordinario, in assenza di esplicito e preventivo assenso da parte dell'Inps, non ha ritenuto possibile attivare alcuna richiesta di cassa integrazione in deroga per i conseguenti costi che sarebbero ricaduti sul Consorzio in casi di mancata successiva autorizzazione.
La situazione economico-finanziaria conseguente allo stato di crisi aziendale ha quindi imposto al commissario straordinario di inviare ai dipendenti il preavviso di licenziamento, previa informativa fornita ai soci nella sede assembleare del 3 novembre 2014.
In base alle rispettive anzianità ed inquadramento si prevede che la risoluzione dei rapporti di lavoro diventeranno efficaci nel prossimo mese di febbraio per n. 3 unità, nel prossimo mese di maggio per ulteriori n. 3 unità e per i due dirigenti entro i mesi di giugno e ottobre.
Per far fonte alle operatività seppur minima del Consorzio, si dovranno verificare le modalità più opportune per garantire gli adempimenti amministrativi e di legge.
Nel contempo, al fine di trovare una soluzione per lo stesso personale, su istanza della Provincia di Ancona, la Corte dei Conti delle Marche ha preso in esame la questione della mobilità di personale in ordine alla disciplina recata dall'articolo 1 comma 563 della legge 147/13 e 568 della legge di stabilità 2014, detta normativa, peraltro richiamata nella legge di stabilità 2015, quale strumento volto ad incentivare il processo di razionalizzazione delle società partecipate, introduce una inedita procedura volta a favorire i processi di mobilità del personale tra le società controllate direttamente o indirettamente dalla pubblica amministrazione e consentire quindi una ottimale allocazione delle risorse umane.
Si prevede che le società controllate possono, sulla base di un accordo tra di esse, realizzare, senza il consenso del lavoratore, ma previa informativa sindacale, processi di mobilità del personale.
In ogni caso è escluso che la mobilità possa interessare le pubbliche amministrazioni, attese le diverse modalità di reclutamento del personale assunto.
L'istanza proposta dalla Provincia di Ancona mira a verificare se i Consorzi di sviluppo industriale possano essere ricondotti nell'ambito di applicabilità della normativa in questione, atteso che la stessa Corte definisca "i consorzi di sviluppo industriale costituiti ai sensi della vigente legislazione nazionale e regionale quali enti pubblici economici".
In quanto tali la Cassazione ritiene che i consorzi di sviluppo industriale, per la loro soggettività, non appaiono ammissibili ad operazioni ermeneutiche volte ad assimilarli agli organismi partecipati di natura societaria, cioè non possono essere assimilati alle pubbliche amministrazioni pur essendo emanati dalla pubblica amministrazione.
Non di meno il Collegio della Corte dei Conti rileva come a diverse conclusioni potrebbe pervenirsi alla stregua di un approccio di tipo sostanzialistico, valorizzando i profili privatistici - che pur recessivi - connotano i consorzi di sviluppo industriale. Secondo un modello "a geometria variabile", tipico dell'ordinamento comunitario, potrebbe quindi ritenersi che i consorzi di sviluppo industriale possano assimilarsi alle società di cui condividono il regime assunzionale e la natura privata dei rapporti di lavoro.
La Corte dei Conti conclude che, per il profilarsi di un dubbio interpretativo, si appalesa opportuna una pronuncia di orientamento generale che intervenga a dirimerlo.
A tal fine la sezione regionale di controllo sospende la pronuncia di merito sulla questione, "se i consorzi di sviluppo industriale possono ritenersi ricompresi nell'ambito di applicabilità delle discipline", rimettendo la questione al Presidente della Corte dei Conti".
Faccio presente che sia io che l'Assessore Luchetti abbiamo avuto un incontro con i rappresentanti sindacali e con i dipendenti del consorzio e abbiamo chiarito che, secondo le norme di legge, noi siamo disponibili a lavorare affinché ci possa essere la massima tutela, ma certamente non possiamo avanzare o sostenere proposte che non abbiano un sostegno legale perché questo renderebbe vana ogni proposta e sarebbe illusoria avanzarla.
Gestione finanziaria, contabile e fiscale.
La gestione del Consorzio si avvale delle tecniche imprenditoriali e deve garantire il pareggio del bilancio, da perseguire attraverso il costante equilibrio dei costi e dei ricavi, compresi i trasferimenti, in vista del conseguimento della maggiore utilità sociale, nell'ambito delle finalità statutarie.
Linee guida per il piano programma.
Il piano programma viene individuato dallo Statuto come lo strumento di programmazione generale del Consorzio. Nella sua formulazione si è tenuto conto del commissariamento dell'Ente nonché degli effetti di tipo gestionale ed economico che i preavvisi di licenziamento di tutti i dipendenti determineranno.
Come già indicato nelle premesse uno degli strumenti di programmazione dell'Ente è il Piano triennale dei lavori ed elenco annuale.
L'attuale situazione commissariale dell'ente non è compatibile con ipotesi di sviluppo che richiedano investimenti per la realizzazione di opere. Tra l'altro non sarebbe possibile perché non è solo una questione formale, è anche una questione sostanziale perché non ci sarebbero le risorse per poter effettuare attività di investimento. Per tale ragione non vengono redatti il Piano triennale dei lavori e l'elenco annuale delle opere pubbliche e si è provveduto ad interrompere tutte le attività connesse alle certificazioni EMAS e SA80D0.
Per la predisposizione del bilancio in pareggio, come previsto dall'art. 28 dello Statuto, accanto ai ricavi scaturiti dalla gestione del patrimonio immobiliare (canoni di locazione e affitti), dell'attività di formazione in corso, si ritiene di dover procedere per gli anni 2014 e 2015 secondo le differenti strategie che scaturiscono dall'attuale situazione economica e finanziaria del Consorzio, dalla gestione commissariale, nonché dai ricavi attesi dall'attuazione del piano di alienazione che si è avviato e i cui effetti si determineranno solamente a partire dal 2015.
E' di tutta evidenza che, in detta situazione, il commissario straordinario intende procedere in tempi rapidi, alla predisposizione del consuntivo 2014, con esito anche degli esperimenti di vendita fissati per gennaio 2015.
Contributo annuale di dotazione ordinaria anno 2014 per una somma complessiva di 1.220.000,00 euro così ripartito:
Provincia di Ancona 526.000 euro;
Comune di Ancona 334.000 euro;
Comune di Jesi 191.000 euro
Comune di Corinaldo 47.000 euro;
Comune di Falconara 47.000 euro;
Comune di Ostra 47.000 euro;
Comune di Senigallia 11.000 euro;
Comune di Camerano 11.000 euro.
Mezzi propri derivanti dalla vendita del patrimonio immobiliare del Consorzio per l'anno 2015.
La gestione che è emersa dal commissariamento si è evidenziata come una gestione assolutamente complicata sulla quale è inutile, in questo momento, esprimere giudizi perché gli atti sono abbastanza espliciti.
Questo è un Consorzio che ha garantito il patrimonio per ottenere liquidità ad un valore superiore al suo valore di mercato; non ha risorse per poter pagare i propri dipendenti e non ha attuato nel tempo nessuna azione che potesse contenere questo percorso in discesa.
Ribadisco che gli enti locali sono gli unici soci del consorzio, perché la Regione non ha nessun tipo di quota, né per legge può ripianare disavanzi e trasferire personale, come non lo possono trasferire nemmeno gli enti locali che ne sono proprietari. Se qui c'è un dubbio, il Presidente della Corte dei Conti si esprimerà. E' evidente e noi lo abbiamo ribadito ai dipendenti, se ci sono soluzioni legittime che possono avallare trasferimento, non sarà certo la Regione ad impedirle, anzi noi le faciliteremo in tutti i modi. Se questa soluzione legittima non c'è, a malincuore, noi non possiamo fare altro che prendere atto della situazione che c'è stata consegnata perché potessimo esercitare la fase finale che è quella del commissariamento.
L'esposizione è molto forte, tra l'altro il commissario straordinario pensa di ridurla attraverso l'alienazione di beni, ma in questo momento la vendita dei beni immobiliari è molto complicata e in ogni caso lui teme che il rientro da questa vendita sarà sicuramente inferiore al valore effettivo dei beni che è già inferiore rispetto al valore che ha garantito mutui e esposizioni bancarie.
Stiamo anche cercando con grande attenzione, questo è un invito che faccio a me stessa e a tutti i Consiglieri che sono interessati più di altri alla situazione, visto le interrogazioni, di essere anche attenti nelle dichiarazioni perché le banche sono estremamente preoccupate di questa vicenda e quindi, come dire, il rapporto di collaborazione che ci hanno proposto è importante, perché se richiedessero il rientro immediato sarebbe, come dire, impossibile pensare a qualunque tipo di soluzione anche per quanto riguarda i dipendenti.
Noi avevamo proposto già un anno fa, io e l'Assessore Luchetti, quando il Consorzio non era ancora commissariato e aveva il consiglio di amministrazione, di avviare le procedure per una cassa integrazione, anche non tutta, che non riguardasse tutto il personale, ma che fosse a rotazione, questo avrebbe alleggerito l'indebitamento del consorzio ed avrebbe consentito di dare una maggiore possibilità di respiro.
Questo non è stato accettato, non so perché non è stato portato avanti dal consiglio di amministrazione, io ho la mia teoria, ma non la dico in Consiglio, e penso sia uguale a quella del Consigliere Eusebi in questo caso, per cui il tema che noi abbiamo in questo momento è quello di tenere un po' su questa linea, sperando che la pronuncia del Presidente della Corte dei Conti ci consenta quanto meno di poter trasferire il personale nelle società collegate. Negli enti è più complicato, ma se questo fosse, noi saremo contentissimi. I dipendenti sono 8, gli enti coinvolti sono 8, farsi carico, ovviamente nella disponibilità, di un dipendente o di più dipendenti per i Comuni più grandi potrebbe essere una soluzione che salva personalità e competenze che potrebbero essere utili alla pubblica amministrazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Grazie Presidente. L’Assessore Giannini è stata molto esaustiva nello spiegare tutti i passaggi, ma una considerazione di carattere generale in premessa mi va di farla, perché non da oggi, noi abbiamo denunciato le situazioni che si sono verificate negli enti e nelle società partecipate a qualsiasi titolo dagli enti locali; dalla Regione, quando della Regione, dai Comuni e dalle Province quando da essi. Faccio un esempio su tutti: la situazione della Aerdorica, ma anche questa dei consorzi Zipa.
Ogni qualvolta le opposizioni sono intervenute sulle manchevolezze, sulla mancanza di strategia, sulla mancanza di una politica industriale, su tutto quello che poteva non andare intorno ai consorzi e alle società partecipate, puntualmente, come se fossimo degli uccelli del malaugurio, c’è stato risposto, per rintuzzare le responsabilità, che tutto andava bene e che noi spargevamo allarmismo, ma a distanza di pochi anni, forse complice anche l’accuirsi della crisi, si sono verificate più o meno le vicende che noi avevamo denunciato ex ante. La Zipa è una di queste.
Sarebbe interessante capire, da un punto di vista anche politico, le responsabilità ed è inutile che ci nascondiamo dietro ad un dito.
Tutti questi consorzi e queste società sono stati gestite da persone e da uomini con tessere politiche e spesso con zero competenze. Per esercitare un mandato amministrativo, ve lo dice uno che probabilmente non si sente in grado nemmeno di poter svolgere fino in fondo il ruolo che svolge, ci vuole esperienza. E’ vero che oggi il PD, in queste ore, sta dando dimostrazione paradigmatica di questo aspetto e vuole proporre alla massima carica governativa ed esecutiva di questa Regione una persona che non ha mai amministrato nulla di pubblico ed è una cosa che grida vendetta, ma del resto abbiamo una Costituzione scritta da De Gasperi che oggi è riformata dalla Boschi, siamo in questa situazione, oramai vale tutto nel nostro Paese .
Per ritornare al discorso sappiamo perfettamente il metodo, la qualità delle scelte e perché consorzi e società sono stati amministrati in questi anni da Tizio, da Caio e da Sempronio. Lo sappiamo perfettamente, persone che spesso non avevano nemmeno la terza media, posto che il titolo di studio sia una condizione, ma non avevano mai dimostrato nella vita di saper amministrare nulla di rilevante, eppure sono state messe a capo di società ed enti, e questi sono i risultati. Il consorzio Zipa vale l’Aerdorica e vale tante altre cose e questi sono i risultati e chi ne fa le spese, è normale, sono i dipendenti, le persone che subiscono errori altrui.
Vale un titolo di mera soddisfazione dire: “l’avevo detto”. Vale poco. L’avevamo detto, vale poco. Oggi c’è da risolvere il problema. So perfettamente che la Regione ha poche competenze, ma può svolgere, Assessore Giannini da questo punto di vista confido in lei, come si dice oggi, moral suasion. Può svolgere un ruolo di pressione importante. Non le ripeto le parole sprezzanti e dette in cavalleria dal suo Sindaco di Ancona nei riguardi di questa situazione, di impegni presi e chiaramente mai mantenuti. Lei ha ricordato bene, gli otto soci potrebbero farsi carico di un dipendente a testa. Sono tutti padri di famiglia, persone che hanno problemi, persone che vedono la propria vita professionale interrotta per cause non imputabili alle loro responsabilità, come spesso avviene, ma ci sono i mezzi e i metodi per poterle aiutare. Voglio ricordare che l’altro giorno la Multiservizi ha assunto sei dipendenti.
C’è capacità quando c’è la volontà! Io ho imparato in questa mia avventura politica, in questa mia esperienza politica, che quando c’è la volontà politica di risolvere un problema, si risolve tutto, si trovano le risorse, si fanno i concorsi, si fa tutto. Si fa tutto! Questo è un Paese dove si fa tutto! Abbiamo un premier che andava in bicicletta ed è andato in montagna con l’aereo di Stato. Motivi di sicurezza! Per carità! Si fa tutto in questo Paese e nessuno parla. Avevate un vostro Ministro che è andato a Milano con l’aereo di Stato e l’avete fatto quasi dimettere. Si fa tutto in questo Paese quando c’è la volontà. Quando c’è la volontà!
Assessore Giannini, assumetevi la responsabilità e l’impegno di non lasciare, sono solo otto persone, la cifra non deve dare la dimensione, se fossero state 2.000 probabilmente … ricordo i problemi di altre società che sono venute qua, con un numero di dipendenti molto più elevato a cui è stata data un’attenzione maggiore anche se erano società private. C’è la Corte dei conti che ha deliberato il 16 dicembre il parere di chiedere alla Corte dei conti nazionale, al Presidente della Corte dei conti, se questi dipendenti - c’è un dubbio provato, questo è un parere fatto nell’adunanza del 16 dicembre 2014 dalla Corte dei conti regionale - possano ricadere tra quelli di competenza pubblica. C’è il dubbio. Non sia il numero l’elemento discriminante fra il seguire questa pratica e cercare di aiutare questi lavoratori e il non farlo.
Confido nella sua serietà, nel suo impegno assunto oggi davanti a tutta l’Aula e per cortesia, magari non in forma pubblica, in adunanza pubblica, ci tenga puntualmente informati dei vari passaggi perché la questione, per lo meno a meno, ma sono convinto anche ai cofirmatari Consiglieri Eusebi e Latini, ci sta a cuore.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie. Presidente. Non ho la vis oratoria del Consigliere Bugaro, e questa problematica, insieme al collega Giancarli, l’ho affrontata fin dall’estate del 2014. Ricordo in quell’occasione la testimonianza del Presidente Giancarli della professionalità e delle competenze di questi dipendenti.
Personalmente, ma nemmeno i dipendenti, penso, ce l’hanno con il liquidatore né tantomeno con l’Assessore Giannini, io un po’ con l’Assessore Giannini ce l’ho, ma poco poco e dopo le dico il perché.
Io non la butto in politica come ha fatto il Consigliere Bugaro, perché quello che mi sta a cuore è poter risolvere questo problema e dico perché ce l’ho un po’ con l’Assessore Giannini, ma lo dico per scherzo e vorrei che le parole che dirò siano di stimolo.
La Corte dei conti non risponde a questo quesito generale ed enorme. Ci vorranno mesi se nessuno, con pressione, con passione, sollecita questa risposta, e questi disgraziati l’8, no la data non la ricordo, ma a febbraio saranno a casa. Quello che mi dà un po’ fastidio, ecco il piccolissimo rimprovero, Assessore, e lo dico anche all’Assessore Luchetti che di questi problemi è un profondo conoscitore, è che l’INPS di Ancona preannunciava un parere positivo alla cassa integrazione in deroga, ma per il parere dell’INPS di Roma, santo Dio, prendete una macchina, non a spese pubbliche, a mie spese, e fate in modo che l’INPS di Roma ci risponda se è possibile questa cassa integrazione in deroga. Perché se avessimo la cassa integrazione in deroga, ci sarebbero i tempi per aspettare la Corte dei conti ed esaminare se il problema più grosso è risolvibile. Questo è il piccolo rimprovero, piccolissimo rimprovero che faccio all’Assessore Giannini sperando che si attivi …. Pazienza, pazienza, però almeno se questo fosse positivo ci darebbe la possibilità di poter lavorare con un po’ di tranquillità. L’ho detto scherzando, so che l’Assessore si è impegnata.
Leggo solo queste due parole: “Il Comune di Ancona è l’unico che si sta adoperando per cercare di ricollocare il personale in società pubbliche o private del Comune, dove possono servire di più rispetto ad un consorzio che non serve più a nulla”. Queste sono le parole testuali del Sindaco Mancinelli. Lo dico non tanto agli amministratori, ma ai suoi compagni di partito, dite a questa signora di dire meno stupidaggini.

PRESIDENTE. Passerei a trattare il punto n. 2 dell’ordine del giorno.

(interviene fuori microfono il Consigliere Brini)

PRESIDENTE. Siamo un po’ in là con i tempi. La mettiamo al primo punto …. No, al primo punto ce n'erano delle altre questa volta.

(Interrompe fuori microfono il Consigliere Brini)

PRESIDENTE. La vuole trattare assolutamente?

(Interrompe fuori microfono il Consigliere Brini)

Interrogazione n. 1866
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Brini "Reparto di Radiologia dell'Ospedale di Civitanova Marche al collasso"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1866 dei Consiglieri Marinelli e Brini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In merito all'interrogazione, anche questa è di novembre, nell'Unità operativa di Radiologia della struttura ospedaliera di Civitanova Marche nel 2013 sono state effettuate 68.800 prestazioni alle quali vanno aggiunte le 22.000 erogate dalla struttura ospedaliera di Recanati per un totale complessivo di 91.170 esami.
Il trend dei dati di attività del 2014, calcolato sulla base dei dati del primo semestre 2013, presenta un andamento sovrapponibile rispetto all'anno precedente.
Negli ultimi anni l'Unità Operativa di Radiologia ha visto complessivamente un graduale potenziamento dell'organico passando da 10 unità mediche (incluso il Direttore dell'U. 0.) alle 12 unità attuali.
Il personale tecnico in servizio è di 19 unità di cui 14 presso la struttura ospedaliera di Civitanova MM e 5 unità in quella di Recanati.
Dal 2013, inoltre, è stata introdotta gradualmente la presenza attiva del personale medico e tecnico radiologico ed attualmente è presente una risposta clinica h24, tre giorni su sette nelle giornate di venerdì, sabato e domenica.
Le Unità Operative come il Laboratorio Analisi e la Radiologia sono servizi anche a supporto del settore dell'emergenza-urgenza che, come noto, non può programmare il numero di accessi giornalieri, mensili o annuali al fine di distribuirne le richieste ed operare in tutta tranquillità; a fronte di periodi e/o momenti critici per maggior afflusso, si registrino altrettanto periodi di normalità.
Tuttavia è da sottolineare che sono sempre garantiti elementi essenziali come la sicurezza delle cure e la continuità assistenziale e piuttosto che allarmare i cittadini, in qualche modo, bisognerebbe non sottostimare la capacità di risposta ed i livelli di sicurezza dei servizi erogati dalla struttura ospedaliera di Civitanova Marche.
Questa è la situazione dell'Unità operativa di Radiologia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. L’Assessore Mezzolani ha dato delle risposte che noi già conoscevamo, il Consigliere Marinelli ed io non riusciamo a capire quale sia la prospettiva.
In più di un’occasione, Assessore, per rendere più funzionale il Pronto soccorso e gli altri reparti avevamo sollecitato un intervento h24, è rimasta una cosa sulla carta e non ha avuto nessuna parola. Lei ha avuto una grande opportunità per realizzarlo, a prescindere dal primario che non è stato nominato. Con la chiusura di Recanati, di Potenza Picena e di Trodica il personale in esubero poteva essere utilizzato per un h24. Pensi che se uno va al Pronto soccorso alle 11 di sera, se deve fare una lastra si sente dire: “Si presenti il giorno dopo”, per una semplice lastra. Pensi che ingorgo ci sarà il giorno dopo anche con le altre persone presenti per cui molte richieste non verranno evase. Verrebbero utilizzati tutti i macchinari, 24 ore su 24, e verrebbe meglio utilizzato il personale.
Lei ha confermato quello che insieme al Consigliere Marinelli avevamo detto, anziché 100 mila, 91 mila prestazioni fatte in un anno ed anche in merito a personale ha confermato quello che avevamo detto, ma non ho capito come è stato utilizzato il personale di Potenza Picena, Trodica di Morrovalle e Recanati.
Tanti anni fa avevamo fatto delle interrogazioni e delle proposte per la centralizzazione degli acquisti, qui dentro ridevamo un po’ tutti, e avevamo fatto l’esempio di una siringa che a Pesaro ed a Ascoli, questo è agli atti, non me lo invento stamattina, aveva dei prezzi diversi, ed anche il prezzo di una garza a Pesaro e a Macerata era diverso. Oggi tutti si riempiono la bocca con gli acquisti centralizzati, però, c’è un però, e l’Assessore prima o poi lo dovrà spiegare. Anche perchè prima di lei ce ne sono stati altri a cui abbiamo fatto delle interrogazioni, da Melappioni ad altri Assessori alla sanità, ma le risposte non sono arrivate.
Assessore, insieme al Consigliere Marinelli le chiedo di prendere l’impegno - le scriveremo, non faremo più interrogazioni - di iniziare entro un mese, un mese e mezzo, un percorso per un h24 al Pronto soccorso non solo di Civitanova, ma in tutti i Pronto soccorsi. Adesso c’è l’influenza che li intasa, ma fortunatamente noi siamo sulla costa e non c’è chi sciando si rompe un braccio, una gamba, batte la testa, ma le radiografie comunque si devono fare. Un minimo di organizzazione!
Una cortesia, non ci dica che farete questi servizi sotto campagna elettorale, come spesso è accaduto in passato. Lei è venuto due o tre volte a Civitanova ad inaugurare il Pronto soccorso con l’Assessore Giannini - le faccio i complimenti per la bellissima sciarpa, bianca, è calda; si è coperta bene. Se lei si ricorda, minimo, avrà fatto quattro o cinque inaugurazioni al Pronto soccorso di Civitanova e l’altro giorno, come ha detto il Consigliere Marangoni, il dottor Giuliucci ha detto: “A primavera allargheremo il Pronto soccorso”. Un’altra campagna elettorale pronta e impacchettata solo per demagogia, ma gli utenti purtroppo sputano sangue quando devono andare lì per fare una visita con il codice giallo o con quello che sia.
Assessore una cortesia, ci dia i tempi o ci dica che non si può fare, e ci dica come è stato utilizzato il personale che secondo noi è in esubero, ma carente a Civitanova.

Proposta di atto amministrativo n. 93
ad iniziativa della Giunta regionale
"Programmazione della rete scolastica per l'anno scolastico 2015/2016. Deliberazione dell'Assemblea legislativa regionale 29 luglio 2014, n. 110"
(Votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 93 ad iniziativa della Giunta regionale.
Nell'ultimo Consiglio sono state fatte le relazioni e si è svolto il dibattito. Non se si si vuole aggiungere qualche cosa, altrimenti passiamo direttamente alle votazioni.
Se la relatrice di maggioranza vuole aggiornare, altrimenti passiamo al voto.
Ha parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Presidente e colleghi, credo che non si debba ripetere nulla di quello che è stato già detto e confermare quanto relazionato nell'ultima seduta di Consiglio.
Ritengo che si possa procedere al voto anche perchè abbiamo rilevato le questioni che sono state discusse in maniera molto ampia insieme all'Assessore, a tutti i componenti della I Commissione ed agli altri Consiglieri che non ne fanno parte, quindi, ritengo che si possa andare agevolmente al voto con alcune considerazioni che riconfermiamo e che sono state enunciate nella scorsa seduta.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Perazzoli e Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1 a firma della Consigliera Foschi. Decaduto.
Emendamento 1 bis a firma della I Commissione. Decaduto.

Emendamento 1 ter a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1 quater a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 2 a firma della Consigliera Foschi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Elisabetta FOSCHI. Ci tengo ad illustrare questo emendamento.
Ho seguito lavori della Commissione ed ho ascoltato il Presidente e i componenti si che sono dati il criterio di approvare quegli emendamenti sostenuti anche dalle Amministrazioni locali, e sulla stampa ho avuto modo di seguire sia le dichiarazioni del Sindaco di Fano che del Sindaco di Pesaro favorevoli all’istituzione di un biennio all’Istituto agrario Cecchi di Pesaro presso Fano, presso il Codma di Fano. Non so se si sono limitati a fare dichiarazioni sulla stampa, se non sono seguiti atti formali, come è avvenuto per Urbino, con il Sindaco di Urbino.
Questo emendamento è stato fatto a seguito di quelle dichiarazioni, pur rilevando un’anomalia perché sia Ricci che Seri sono componenti del Consiglio provinciale e a dir la verità in Consiglio provinciale non hanno sollevato questa opportunità, non l’hanno inserita nel piano di dimensionamento scolastico provinciale che infatti non lo comprende, però avendo letto le loro dichiarazioni, mi sono permessa di fare questo emendamento perché sembrava che le due Amministrazioni avessero raggiunto questo accordo, ma non ci sono atti, ed il Presidente Perazzoli me lo conferma, io li ho anche sollecitati e, visti i tanti rinvii che abbiamo avuto con l’approvazione del Piano, avrebbero avuto modo e tempo anche di farli. Questo è il senso dell’emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 2, lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi, Ciriaci.
Favorevoli: Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Trenta, Zaffini, Zinni;
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Cardogna, Eusebi, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini;
Astenuti: Massi.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 3 a firma della Consigliera Foschi. Decaduto.

Emendamento 3 bis a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione finale dell'atto, c'è una proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Perazzoli, Bellabarba, Marangoni, Eusebi, Ortenzi. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 93, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 444 (testo base) - 2^ Relazione
ad iniziativa della Giunta regionale
"Modifica alla legge regionale 26 marzo 2012, n. 3: Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale - VIA"

Proposta di legge n. 242
ad iniziativa dei Consiglieri Giorgi, Eusebi, Marangoni, Foschi, Traversini, Comi, Pieroni, Binci, Carloni, Zaffini
"Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 marzo 2012, n. 3: Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale - (VIA)"

Proposta di legge n. 330
ad iniziativa della Giunta regionale
"Modifiche alla legge regionale 26 marzo 2012, n. 3: Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale (VIA)"

Proposta di legge n. 331
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Modifiche alla legge regionale 26 marzo 2012, n. 3: Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale (VIA)"
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 444 della Giunta regionale, la proposta di legge n. 242 dei Consiglieri Giorgi, Eusebi, Marangoni, Foschi, Traversini, Comi, Pieroni, Binci, Carloni, Zaffini, la proposta di legge n. 330 della Giunta regionale, la proposta di legge n. 331 del Consigliere Latini, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Come i colleghi ricorderanno questa proposta di legge ad iniziativa della Giunta regionale è già venuta in Aula il 18 novembre 2014 e di fronte ad una proposta di abbinamento l’Aula ha deciso che, abbinata ad altre, tornasse in Commissione.
In quell’occasione feci la relazione di maggioranza ed oggi per la verità mi limito, vorrei limitarmi, a non ripetere quanto già sostenuto in quella seduta, ripetendo però un concetto: la proposta di legge era di una semplicità disarmante, c’era soltanto un articolo e, dopo il ritorno in Commissione, in seconda lettura, sono stati inseriti gli articoli 1bis, 1ter. Alcune modifiche sono state accolte, ma sostanzialmente la proposta rimane quella della Giunta regionale che nasceva da un’esigenza, infatti c’era stata una corrispondenza notevole - l’Europa aveva interessato il nostro Ministero che a sua volta aveva interessato la Regione; c’era stata poi una risposta della Regione al Ministero dell’Ambiente ed una risposta all’Unione europea - su cui è stata costruita una proposta di legge finalizzata ad evitare un procedimento di infrazione. Di fatto la proposta di legge si limita a questo: abrogazione del punto b, comma 5, ovvero: le opere a carattere provvisorio di durata certa e limitata nel tempo e comunque per un periodo non superiore a 180 giorni che non comportano modifiche permanenti allo stato dei luoghi ..., non posso chiedere al Segretario regionale del PD di rimanere in silenzio ….

Presidenza del Vice Presidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Scusate colleghi, se volete parlare fatelo piano o andate fuori. Non si sente nulla. Prego Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Stavo dicendo che questa norma escludeva dalla procedura di VIA quelle opere a carattere provvisorio, di durata certa e limitata nel tempo e comunque per un periodo non superiore ai 180 giorni che non comportavano modifiche permanente allo stato dei luoghi. Nonostante questa provvisorietà l’Europa ha chiesto di abrogare questa norma, altrimenti avrebbe aperto il procedimento di infrazione. Da qui tutta quella corrispondenza tra Regione, Ministero ed Europa.
La proposta di legge è venuta in Aula, in Aula si è deciso di farla ritornare in Commissione per fare gli abbinamenti necessari. Questi sono i fatti ed il punto della proposta è questo, perché rispetto al ragionamento più generale della riforma della VIA, io informavo che, mentre la legge regionale delle Marche era stata in parte abrogata con una sentenza della Corte costituzionale, le altre leggi regionali erano state cancellate da una decisione del Parlamento, quindi, siamo sullo stesso piano, siamo in attesa di questo decreto che è in una fase avanzata del percorso, perché ha già ottenuto il parere della Conferenza delle Regioni e c’è la necessità del parere delle Commissioni competenti, Commissione ambiente e Commissione europea del Parlamento italiano. Si è in attesa di questi pareri, dopo di che in presenza del decreto dovremmo, noi Regione Marche come le altre, andare all’approvazione di una nuova legge sulla valutazione di impatto ambientale.
Per quanto concerne la valutazione di impatto ambientale, non so se in questa legislatura ci si riuscirà, ma sta di fatto che la nuova legge dovrà essere costruita sulla base di quel decreto che il Ministero ed il Consiglio dei Ministri stanno approvando, perché l’iter è in una fase avanzata, è iniziato da tempo ed è in una fase quasi conclusiva.
In Commissione abbiamo accolto quello che, almeno come maggioranza, non contrastava con il contesto legislativo vigente, ed alcuni emendamenti non sono stati accolti. Vedo che molti di quelli che non sono stati approvati in Commissione sono stati riproposti e li vedremo nel momento in cui si passerà alla votazione.
Chiedo l’approvazione di questa proposta di legge per evitare la procedura di infrazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente. Non la farò molto lunga perché, come è stato detto, l’articolato originario di questa proposta di legge è decisamente modesto, ma non meno importante visto quello che contiene, cioè l’abrogazione di un articolo che purtroppo lascia sul terreno, lascia sul territorio, non pochi disagi. Faccio riferimento alle imprese che hanno ottenuto delle autorizzazioni a fronte di una norma che era stata approvata, che sembrava legittima, e sulla quale sono stati fatti degli investimenti, per cui noi mettiamo una pezza abrogando un articolo per evitare l’infrazione. E' quasi un atto dovuto, anzi decisamente è un atto dovuto, sapendo che è gioco forza doverlo abrogare. D'altra parte abbiamo provato a porre dei correttivi ad una norma che ci sembrava già lacunosa e deficitaria ab origine e devo dire la verità, alcuni emendamenti sono stati accolti ed inseriti nella nuova proposta di legge, la n. 444.
Evidenzio una volta di più, e mi ha fatto piacere sentirlo dire al Presidente, nonché relatore di maggioranza, che bisognerà mettere mano in futuro alla nuova legge di VIA, proprio per quello che è il quadro normativo in continua evoluzione e, quindi, il necessario inquadramento normativo. Questa Regione, come tutte le altre, deve dare certezze al territorio, agli imprenditori, agli utenti. Non ci possiamo esimere da un percorso di trasparenza da una parte e di correttezza dall’altra.
Abbiamo ripresentato alcuni emendamenti che non sono stati accolti e che riteniamo importanti, ma per quello che ci riguarda l’abrogazione che di per sé è un atto dovuto, come ho detto poco fa, un atto che gestiamo come indispensabile, soddisfa per lo meno in buona parte quelli che erano i numerosi interrogativi che avevamo posto all’origine e all’approvazione della proposta di legge n. 3 del 2012 e che ancora oggi risulta deficitaria e problematica per i motivi di incertezza che trasmette ancora oggi ai nostri operatori.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Vorrei dire al Presidente Giancarli che ho apprezzato il lavoro che la Commissione ha svolto a seguito della presentazione degli emendamenti da parte della sottoscritta ed anche il fatto che alcuni di questi sono stati recepiti, alcuni che considero oggettivamente importanti. Devo dire che ho apprezzato l’atteggiamento di non chiusura, ma di confronto con tutta la Commissione ed anche con l’apparato tecnico che ha preso parte ai lavori.
La ripresentazione degli stessi emendamenti è perché non sono rimasta totalmente convinta dalla spiegazione dell’Ufficio. Questo non vuol dire che non riconosca la necessità della correzione, obbligatoria, apportata alla legge e che non apprezzi quello che è stato accolto, per cui da parte mia c’è la riproposizione degli emendamenti con le stesse motivazioni per cui li avevo presentati l’altra volta, lo sottolineo nuovamente, pur apprezzando lo sforzo ed il lavoro svolto fino ad oggi.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 01 bis/1, introduttivo dell'art. 01bis, a firma della Consigliera Foschi.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Voglio ringraziare la Consigliera Foschi per le parole di apprezzamento che ha voluto esprimere nei confronti della Commissione, come ha detto in modo corretto, rispondenti a quelli che sono stati i fatti e i lavori, tra l’altro la ringrazio anche per la sua presenza in Commissione.
Noi abbiamo recepito quegli emendamenti che a nostro avviso, soprattutto supportati anche dal Servizio, non contrastavano con il contesto normativo, con la situazione contingente.
Quelli che sono stati ripresentati qui sono emendamenti che non abbiamo accolto in Commissione e che oggi a nome della maggioranza dico ancora di non poter accogliere, quindi, mi dispiace, dovrò essere determinato, ma di fatto questi emendamenti, a nostro avviso, ripeto, anche con il supporto dei servizi tecnici, non possono essere accolti.
Quelli che si potevano recepire, li abbiamo recepiti, su questi altri siamo per non accoglierli.
Su questo emendamento 01 bis/1 chiedo il voto contrario.

PRESIDENTE. Emendamento 01 bis/1, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

(Voci fuori microfono)

PRESIDENTE. A chi non ha preso? (...) Ortenzi. Uno, due, tre, quattro ..., no, lei era fuori. Non faccia il furbo perchè io la conosco come persona seria, lei, al momento del voto, era fuori dall'aula.
Ripetiamo la votazione.

Emendamento 01 bis/1, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 bis/2 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 bis/3 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 bis/4 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 bis/5 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 bis/6 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 bis
Emendamento 1 bis/1 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 bis/2 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 bis/3 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 bis/4 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 01 ter/1, istitutivo dell'art. 01/ter, a firma del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 ter/2 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 ter/3 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 ter/4 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 ter
Emendamento 1 ter/1 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 ter/2 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 ter/3 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 ter/4 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 ter. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quater.
Emendamento 1 quater/1 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 quater. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 01 quinquies/1, istitutivo dell'art. 01 quinquies, a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 quinquies/2 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 quinquies/3 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 quinquies/4 a firma del Consigliere Giancarli, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo GIANCARLI. Questo è uno degli emendamenti ... 01 quinquies/4: verde.

PRESIDENTE. Emendamento 01 quinquies/4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 01 quinquies/5 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 01 quinquies/6 a firma del Consigliere Giancarli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 01 quinquies/7 a firma del Consigliere Giancarli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quinquies
Emendamento 1 quinquies/1 a firma del Consigliere Giancarli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1 quinquies/2 a firma del Consigliere Giancarli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quinquies, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2 (Dichiarazione d'urgenza). Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Per chi non ha partecipato ai lavori della Commissione, può sembrare che ci sia stata una chiusura. Così non è e l’ha detto anche la Consigliera Foschi nel suo intervento e la ringrazio ancora.
Sull’articolo 2 chiedo che ci siano i 22 voti sufficienti perché di fatto dall’1 gennaio saremo in procedura d’infrazione, quindi, rendiamo questa legge immediatamente esecutiva.

PRESIDENTE. Articolo 2, ricordo che sono necessari 22 voti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. A nome del Gruppo Forza Italia ci tengo a motivare il voto di astensione a questa legge perché indubbiamente rispetto alla prima formulazione sono stati introdotti due concetti importanti.
La prima formulazione prevedeva solo la correzione rispetto all’infrazione, segnalata dall’Europa, a cui andavamo incontro, però è stata colta l’occasione per inserire due principi importanti che vorrei sottolineare adesso, visto che dal dibattito non sono emersi, ovvero la previsione dell’obbligatorietà del parere dell’Asur che sostanzialmente sancisce definitivamente che nel fare la valutazione di impatto ambientale sia obbligatorio valutare gli effetti che un progetto, un provvedimento, potrebbero avere sulla salute dell’uomo. Questo è un principio fondamentale che nella legge non era esplicato e che considero importantissimo.
Il secondo aspetto che viene introdotto, che non è di minore importanza, è che l’inchiesta pubblica può essere convocata, oltre che su iniziativa del proponente, su richiesta dei Comuni, anche da parte del pubblico interessato.
Ritengo che prevedere sia l’obbligatorietà del parere dell’Asur relativamente alle ripercussioni che un progetto potrebbe avere sulla salute pubblica dei cittadini e aver previsto la possibilità di convocare un’inchiesta pubblica anche da parte del pubblico interessato vada incontro a quella che è la direttiva europea relativamente alla valutazione di impatto ambientale e migliori il provvedimento rispetto a come era stato formulato inizialmente. Questo motiva l’astensione.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 444 (testo base), così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 95
ad iniziativa della Giunta regionale
"Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche 2007/2013 in attuazione del Reg. (CE) 1698/2005 del Consiglio del 20 settembre 2005. Revoca Deliberazione n. 90 del 26 novembre 2013"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 95 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Le modifiche proposte dalla proposta di atto amministrativo n. 95 riguardano uno spostamento di risorse e sono finalizzate a garantire il pieno impiego degli stanziamenti previsti; si tratta di una revisione di carattere tecnico, che non incide sull'impianto complessivo del PSR che ha un impatto finanziario di circa 13.500.000 euro di spesa pubblica.
Nel merito, la prima modifica riguarda la dotazione finanziaria della misura 2.2.1, primo imboschimento di terreni agricoli, che viene aumentata di 1.267.000 euro, al fine di consentire l'attivazione di un nuovo bando e di far fronte ai trascinamenti al nuovo periodo di programmazione degli interventi non ancora terminati. Le risorse rimodulate derivano dalla misura 2.2.2, relativa al primo impianto di sistemi agroforestali, che ha registrato delle difficoltà di attuazione; questo si riferisce sempre al PSR 2007/201.
La seconda modifica consiste in un aumento della dotazione finanziaria della misura 1.2.5, Infrastrutture connesse allo sviluppo e adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura, pari a 3.800.000 euro, destinati alla realizzazione di un progetto del Consorzio di Bonifica nella valle del fiume Foglia, che dovrà essere terminato entro il 31 dicembre 2015. La somma di 3.800.000 euro è economia di spesa proveniente da alcune misure con difficoltà di attuazione. Difficoltà di attuazione sono dovute anche alla crisi economica che sta taglieggiando il nostro Paese e conseguentemente anche la nostra Regione in questi ultimi cinque o sei anni.
La terza modifica comporta un aumento della dotazione finanziaria della misura 2.1.1 di 4.650.000 euro al fine di garantire copertura alle indennità compensative in favore degli agricoltori delle zone montane. Indennità che hanno una particolare importanza nell'ambito delle azioni finalizzate a mantenere l'agricoltore sul territorio e concorrere, in questo modo, a prevenire i sempre più gravi fenomeni di dissesto idrogeologico. Le indennità compensative riguardano questa modifica di 4.650.000 e sono importanti perchè danno la possibilità agli agricoltori, che sono in collina ed in montagna, di mantenere quelle pratiche agricole necessarie al contenimento delle acque, prevenendo di conseguenza il dissesto idrogeologico.
La quarta modifica riguarda un incremento di 200.000 euro della dotazione finanziaria della misura 2.1.2, relativa alla corresponsione di indennità compensative agli agricoltori fuori dalle aree montane.
La quinta modifica determina un aumento della dotazione finanziaria, pari a 2.100.000 euro, della misura 2.1.4, relativa ai pagamenti agroambientali, finalizzati ad incoraggiare gli imprenditori agricoli ad applicare metodi di produzione che garantiscano un miglioramento dell'ambiente e delle risorse naturali.
La sesta ed ultima modifica riguarda l'incremento di 1.420.000 euro delle risorse della misura 4.1.3. Questa modifica rende possibile la realizzazione di progetti di sviluppo locale già presentati dai GAL e ritenuti ammissibili, ma non finanziati per carenza di risorse, il famoso scorrimento delle graduatorie.
Queste sono le modifiche che con questo atto apportiamo alla programmazione 2007/2013 per cercare di spendere tutte le risorse, a nostra disposizione, della Comunità europea, modificando quegli assi che non rispondono alle esigenze ed alla realtà degli agricoltori, portandole su assi su cui c'è un interesse particolare e la possibilità di utilizzarle. Grazie.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Non voglio riepilogare gli spostamenti voce per voce ed intervento per intervento perchè il relatore di maggioranza, nonchè Presidente della Commissione, li ha già illustrati.
Voglio sottolineare una cosa che abbiamo già evidenziato anche in Commissione, ossia che gli interventi del Piano di sviluppo rurale, quello precedente e quello dal 2015 al 2020, sono importanti; lo sono stati quelli del Piano precedente e lo saranno quelli futuri. Assolutamente importanti per il territorio perchè sappiamo bene che le risorse che vanno al mondo produttivo sono molte esigue, per cui questi interventi devono essere analizzati con un po' più di attenzione.
L'attenzione la voglio rivolgere soprattutto al fatto che gli interventi sono pochi rispondenti e, se ci troviamo a spostarli, è perchè non sono adeguati alle esigenze del territorio. Voglio anche sottolineare un altro aspetto: tanti imprenditori che hanno fatto domanda, hanno poi rifiutato e lasciato che il loro privilegio decadesse.
Chiedo, quindi, nel momento in cui si va a chiudere un’attività che oramai va ad esaurimento e ad aprirne un’altra, di riflettere bene, di renderci conto e di capire di cosa effettivamente il territorio, gli imprenditori e chi vive nel nostro territorio hanno bisogno.
Confrontiamoci un po’ di più, facciamo sì che la politica non si raffronti soltanto con le solite linee, e questo atto ce lo conferma. Forse è il caso di ascoltare chi vive e non si confronta con i soliti mezzi di comunicazione. Facciamo una riflessione, qualcuno forse non viene ascoltato, qualcuno forse viene ascoltato male.
Si è capito che la nostra posizione è quella di essere più vicini ai nostri marchigiani.
Il mio voto in Commissione è stato di astensione in quanto è assolutamente importante portare a termine il Piano di sviluppo rurale precedente.
Voglio sottolineare e riconfermare a gran voce che chi dovrà utilizzare il Piano di sviluppo successivo dovrà far attenzione a che questo abito sia tagliato su misura.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Molto velocemente per motivare il voto contrario del Gruppo Comunista a questo provvedimento che si inserisce appieno in una logica di rifiuto della programmazione e nella ricerca dell’utilizzo pieno di fondi europei purché si spenda, senza un’analisi rigorosa e precisa sulla nostra agricoltura. Senza una proposta su quello che dovrebbe essere, isolando questo settore, il settore primario, a mero destinatario di fondi europei con ritorno di consenso.
Noi non possiamo accettare questa logica. Non possiamo accettarla anche alla luce delle osservazioni che abbiamo e che sono arrivate in merito al Piano di sviluppo rurale 2014/2020 che motivano quanto ho detto.
Do lettura ai colleghi e al Consiglio di una sola frase, che è illuminante rispetto a quanto affermato prima. E’ il primo punto delle osservazioni generali: “La principale carenza del Piano di sviluppo rurale della Regione Marche è da ascrivere alla mancanza di un orientamento specifico. La dispersione della dotazione finanziaria limitata senza una definizione delle priorità in termini di fabbisogni selezionati e senza un orientamento specifico comporta il rischio di generare un basso impatto e non conseguire gli obiettivi previsti dal fondo di sviluppo rurale”.
Questo è quello che pensa l’Unione europea dei Piani di sviluppo rurale delle Marche, e siccome il nuovo segue la logica di quello vecchio, noi votiamo contro anche perché errare è umano, perseverare è veramente diabolico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Condivido l’intervento del Consigliere Bucciarelli, proprio per le motivazioni addotte dalla Comunità europea, sul fatto che il nostro Piano di sviluppo rurale rischia di non raggiungere gli obiettivi del fondo di sviluppo rurale proprio per la sua frammentazione. Ricordo che le misure complessivamente previste sono 11, all’interno delle quali sono individuate 33 sottomisure, a loro volta distinte in azioni ulteriori.
Se vogliamo incidere sullo sviluppo della ruralità e sullo sviluppo rurale della nostra regione dovremmo indirizzare maggiormente le azioni di questo Piano di sviluppo rurale. Le azioni dovrebbero andare verso la valorizzazione della tipicità, verso il mantenimento e la presenza degli agricoltori sul nostro territorio, soprattutto nelle zone disagiate, anche per una funzione di presidio del territorio e di tutela rispetto al dissesto idrogeologico.
Queste dovrebbero essere le priorità!
L’altra questione che ho spesso evidenziato è che si va a tutelare e finanziare soprattutto le grandi imprese agricole che spesso concorrono al dissesto del territorio perché cambiano il paesaggio, tolgono i filari di alberi, tolgono tutto quello che è il reticolo idrografico minore in funzione di una gestione più estensiva dell’agricoltura.
L’altra questione che fa da blocco ad un buon utilizzo dei fondi europei e che è trasversale alle singole misure è la burocrazia. Specialmente le piccole e medie imprese agricole sono soffocate dalla burocrazia che sottostà alla possibilità di accesso ai fondi europei.
Oltretutto, alla fine del percorso previsto per l’accesso ai fondi, non c’è neanche la certezza dell’accesso al finanziamento, ma c’è l’incertezza del finanziamento legata alla grande farraginosità delle norme, soggette a mille interpretazioni, quindi, spesso gli agricoltori rinunciano ad utilizzare i fondi europei perché non c’è la certezza del finanziamento e per il quale dovrebbero fare un intervento che indebita l’azienda agricola.
Sono stati fatti dei bandi light nel precedente periodo di programmazione che prevedevano forme di accesso, verifica e controllo più snelle e più semplici per le imprese. Questi bandi, che erano un’eccezione nel passato periodo di programmazione, dovrebbero essere la regola. Bandi più snelli, con forme di accesso e verifica più semplici e meno costose per gli agricoltori.
Per esempio, si potrebbe predisporre un abaco regionale con costi medi a metro quadro per tutti i vari tipi di intervento: sulle stalle, sui fienili, in modo che ci sia lo stesso costo e sarebbero più semplici la verifica dell’opera e la rendicontazione.
Voglio segnalare, inoltre, due questioni tecniche.
Una è che si continua a proporre la misura di sostegno alla produzione integrata che non è il biologico, ma è quella a basso impatto. E’ una situazione intermedia, non compresa tra l’altro dai mercati e neanche dai consumatori, perché il consumatore pensa al prodotto tradizionale o al biologico. Se si vuole promuovere veramente il bio perché continuare con questa misura che riconosce addirittura 400 ettari per la vite e 450 per la frutta? Si può tenere per un tipo di produzione, ad esempio per la frutta, ma va spinto con più forza e vanno messe più risorse nel comparto biologico che è un’eccellenza nelle Marche, riconosciuta in tutto il mondo.
L’altra questione che segnalo è dentro la misura di ammodernamento delle produzioni aziendali, cioè la possibilità di realizzare impianti per la produzione di energie da fonti rinnovabili che tra le limitazioni prevede due considerazioni che si contraddistinguono. Da una parte si parla degli impianti che devono avere una potenzialità produttiva proporzionale al fabbisogno energetico dell’azienda, dall’altra si fissa la dimensione massima di un megawatt. Non si capisce quale sia il concetto di proporzionalità rispetto al fabbisogno aziendale collegato al limite di un megawatt, a meno che non si parli di un megawatt come limite massimo. Sarebbe meglio dire che la produzione di energia rinnovabile deve essere all’interno dei consumi aziendali, non all’interno del fabbisogno energetico, e andrebbe meglio rideterminata questa questione del limite entro cui l’azienda può accedere alla creazione di impianti di rinnovabili, anche per evitare che ci siano speculazioni non funzionali all’impresa che magari inseriscono altri imprenditori economici, come è successo per le biomasse e il fotovoltaico a terra.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 95. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Chiedo scusa, l'Assessore Malaspina mi aveva chiesto di intervenire all'atto dell'approvazione della proposta di atto amministrativo n. 95.
Ha la parola l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, voglio solo specificare che in questo periodo di attuazione del programma, sono necessarie annualmente soltanto piccole modifiche di "manutenzione" ordinaria, volte a consentire il raggiungimento del 100% della spesa relativamente al vincolo N+2.
Come lo scorso anno, anche nel 2014 sono stati proposti adeguamenti minimali al piano finanziario e piccoli adeguamenti ad alcune schede di misura, come bene ha spiegato il Presidente Badiali.
Colgo l 'occasione per comunicare all'Assemblea che dall'insieme dei dati trasmessi dal Ministero, posso esternare grande soddisfazione per il raggiungimento del livello di spesa a noi assegnato dalla regola N + 2.
Grazie agli sforzi congiunti dei diversi soggetti coinvolti, e nonostante il difficile momento di crisi che stanno vivendo le imprese del settore e gli enti locali, la Regione Marche ha raggiunto gli obiettivi di spesa previsti.
La Regione, infatti, ha posto in essere tutti gli strumenti possibili per evitare il rischio di disimpegno automatico denominato (n+2), regola che prevede l'utilizzo dei fondi di provenienza Feasr, assegnati nell'annualità 2012, entro dicembre 2014, e si colloca, invece, al 107% la quota di assunzione di sovra-impegni rispetto a quelli programmati.
Per tali performance, con soddisfazione, abbiamo avuto anche l'apprezzamento del rappresentante del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF).
Per ciò che riguarda la nuova programmazione la Regione si prepara, avendo in questi giorni ricevuto le osservazioni ufficiali della Commissione Europea sul PSR 2014-2020, ad avviare i tavoli di partenariato per la condivisione del successivo percorso di negoziato con I' U E.
Il PSR Marche 2014-2020 farà parte di un blocco maggioritario di Psr dell'UE, 93 su 118, che come anticipato, analogamente a tutti gli altri programmi di sviluppo rurale italiani, sarà approvato a partire da maggio 2015, subito dopo l'adozione delle modifiche del bilancio pluriennale previste dalla Commissione Europea.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno permesso tutto ciò con grande senso di responsabilità, e non da ultimi i dipendenti dell'Assessorato all'Agricoltura che hanno lavorato ininterrottamente, anche nei periodi festivi, ed hanno permesso il raggiungimento di questi obiettivi.

Deliberazione legislativa statutaria
"Modifiche alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1 - Statuto della Regione Marche" (seconda approvazione ai sensi dell'art. 123, secondo comma della Costituzione)
(approvata dall'Assemblea legislativa regionale in prima votazione, a maggioranza assoluta, nella seduta del 28 ottobre 2014, n. 174)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la deliberazione legislativa statutaria concernente: "Modifiche alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1". Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. In Commissione ho posto l’esigenza di arrivare ad una discussione su alcune modifiche della legge elettorale, che affronteremo lunedì, sperando di avere un testo condiviso, senza arrivare a stravolgimenti. Tenuto conto che il gruppo PD in queste ore ha esigenze di incontri ulteriori per la definizione di quello che voi sapete, chiedo di rinviare alla prossima seduta l’approvazione, in seconda lettura, delle modifiche allo Statuto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Non faccio parte della Commissione che sta lavorando su questo atto.
Apprezzo la sincerità del Consigliere Perazzoli che, senza nascondere nulla, ci dice quello che sta avvenendo, ma penso che sia l’ennesima ferita che si infligge a questo Consiglio regionale. Siccome un partito ha dei problemi che forse risolverà nei prossimi giorni, nelle prossime ore o forse fra pochi minuti, si rinviano delle situazioni.
Nel merito di quello che avete fatto ne abbiamo già discusso in sede di prima lettura, e forse siamo stati troppo buoni nel definire quelle modifiche come le abbiamo definite. Oggi nel metodo siamo arrivati a superare l’oltraggio del merito.
Vedo che la cosa non vi interessa, evidentemente avete una dignità di Consiglieri regionali che da buoni comunisti è superata dall’essere militanti di un partito. Buon per voi, non so dove tutto questo vi potrà condurre, ma pensare di chiedete una sospensione per motivi vostri interni ..., ma di quale corrente? Consigliere Perazzoli ci dovrebbe spiegare anche questo per convincerci. Quale componente? Ne volete uno più giovane, ma con tanta esperienza o uno esperto, ma molto giovane? Sa, il renzismo di quelli della seconda, terza e quarta ora ha portato a queste aberrazioni.
Vi faccio solo presente che la vostra grande sicurezza che vi dà il risultato delle europee di maggio, mi auguro proprio per questa Regione, vi faccia capire come la politica si modifica giornalmente e come tanti voti presi in un certo momento possono diventare ..., anche per questi comportamenti che vengono pubblicizzati e che io onestamente pensavo che qualcuno di voi cercasse di nascondere. Ma non avete problemi, siete sicuri di vincere, di vincere con non so quanti voti e, quindi, riuscite a mettere di fronte a un elettorato delle beghe che forse non sono neanche da retrocucina e da sottoscale.
Presidente, mi oppongo al rinvio, si discuta oggi, vediamo quello che succede e poi ognuno si prenderà le proprie responsabilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Quando si parla di materia elettorale in prossimità delle consultazioni, le avremo a breve, nel primo semestre del 2015, pongo le stesse osservazioni che feci nella seduta in cui trattammo le "Modifiche alla legge statutaria 8 marzo 2005 n. 1: Statuto della Regione Marche” dove ebbi la netta sensazione che i pretesti utilizzati avevano il malcelato interesse di parte.
Il capogruppo del PD, partito di maggioranza di questa Regione, ha mandato legittimamente alla riunione dei Presidenti dei Gruppo il suo Capogruppo. Ma quando abbiamo visto in aula, Presidente Solazzi - lei rappresenta la Presidenza del Consiglio regionale ed è super partes, fa l’interesse di tutto il Consiglio - lo straordinario intervento del Consigliere Comi, il più importante rappresentante del PD delle Marche, tant'è che è lo stratega, lo stratega, nelle sue esternazioni politiche, esterno, targato Como, CO, che significa comico, capisco l’impasse. Vidi muovere i suoi primi passi nel Consiglio del 2000 e la mia previsione fu futurista nella sua osservazione laconica, gli dissi che avrebbe fatto strada, ma in questo incedere, caro Consigliere Comi, lei non può incidere nei Capigruppo, un concetto chiaro, lei è venuto lì a dimostrare che la sua strapotenza, il suo strapotere, non era altro che rappresentare la partitocrazia, la nomenclatura e il clientelismo del PD in questa Regione.
Anche oggi si chiede un rinvio su un argomento che ritengo sia d’impasse nella sua azione politica…, Consigliere Comi sto parlando con lei, capisco che giustamente non ha in considerazione…prego? Assessore Giannini, con lei parlo sempre molto volentieri, però, apriamo il dibattito su questa vicenda, Presidente…

PRESIDENTE. No, non apriamo nessun dibattito.

Umberto TRENTA. Lei tuteli la politica, non la partitocrazia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Massi. Parla a favore o contro la proposta di rinvio? (…) A favore. Va bene.

Francesco MASSI. Il Presidente giustamente ha rilevato che non c’era stata una dichiarazione a favore.
Spero di non sorprendere nessuno, la mia posizione e quella del mio Gruppo è stata chiara fin dall’inizio. Non credo che oggi sia necessario entrare nel merito, ci fermiamo al metodo.
Ho molto apprezzato la richiesta del Presidente della Commissione Perazzoli perché è dotata di buon senso. Credo che dobbiamo dare fuori da qui una risposta. Qui dentro ci guardiamo e pensiamo che ci siano sotto delle tattiche elettorali, ma il problema è che dobbiamo dare risposte fuori, dove ci giudicano per quello che facciamo.
Ribadisco la mia posizione, nel merito, per dire cosa dobbiamo fare sul metodo e con il metodo. Credo che occorra la ricostruzione di un tavolo con tutte le componenti, naturalmente attraverso la Commissione. Faccio un appello ai Capigruppo e alle parti politiche per dare, fuori da qui, una risposta unitaria sul numero degli Assessori esterni e sulla modifica della legge elettorale. Se lo facciamo insieme daremo il segnale che su questo non si sono fatti giochi elettorali e credo che ci guadagnerà tutto il Consiglio.
Possiamo discutere, è chiaro che io ho una mia idea sulla legge elettorale, detta da tempo, trovo trasversalmente chi è a favore e chi è contrario, anche sulla vicenda degli Assessori esterni.
Per dirla brutalmente - non è che devo fare il San Francesco che mette pace - faccio l’appello al Presidente Spacca, al suo movimento e al PD, e non me ne vogliano gli altri che chiaramente sono protagonisti, perchè è possibile accordarsi su Assessori esterni e modifiche alla legge elettorale e uscire da qui in maniera prestigiosa. Prima si fa e meglio è. Non possiamo arrivare a marzo. Se si fa entro il mese, con la disponibilità del Presidente Perazzoli e della Commissione, credo che possiamo fare un buon lavoro. Credo che fuori dobbiamo dare questa immagine, questo messaggio.

PRESIDENTE. Io non ho problemi ad allargare la discussione. Ho sbagliato a dare la parola a due Consiglieri contrari al rinvio perché solitamente rispetto ad una proposta di rinvio parla un Consigliere a favore ed uno contro. Non c’è problema, possiamo allargare, ma naturalmente entro tempi accettabili.
Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Sono contento dell’irritualità di questa discussione perché avrei voluto chiedere al Presidente della I Commissione, Consigliere Perazzoli, il perché della sua proposta e secondo la risposta avrei motivato il mio voto a favore o contro il rinvio.
Qui c’è una volontà, perché così eravamo partiti in Commissione, grazie anche al suo lavoro, di fare un’operazione seria, come dice il Consigliere Massi, per uscire dignitosamente.
La mia domanda è questa: c’è la volontà di costruire un sistema elettorale serio con una riforma statutaria seria o è solo un prendere tempo perché il PD risolva i suoi problemi? Per carità, io non metto bocca sui problemi del PD, non ci capiscono niente loro, non pretendo di capirci io.
Volete solo prendere tempo perché arrivi il vice messia da Roma a risolvervi i problemi o vogliamo costruire qualcosa di serio? Perché se vogliamo costruire qualcosa di serio, una legge elettorale seria, e i tempi ci sono, posso anche aderire alla richiesta avanzata dal Presidente Perazzoli. E’ vero che il Consigliere Perazzoli è garanzia di serietà, quando non prende gli ordini dal Partito in confusione.
Presidente della I Commissione, se c’è la volontà del PD di costruire una legge elettorale seria, che dia garanzia di democrazia ai cittadini delle Marche, che limiti i pastrocchi delle segreterie dei partiti, allora aderisco volentieri all’invito al lavoro. Oppure andiamo avanti, come l’altra volta, con i sei Assessori esterni che servono per dare il contentino agli illusi alleati che pensano di aver prebende, posti o quant’altro?
Se il Presidente mi risponde che c’è una volontà di fare una cosa seria, quantomeno sua, per me è già sufficiente ed aderisco.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Ho avanzato questa proposta di rinvio senza argomentare perché questa mattina nella sede della Conferenza dei Capigruppo sembrava essere condiviso il fatto di chiudere il Consiglio prima delle 13.30.

PRESIDENTE. Un momento Consigliere Perazzoli, le bugie sono anche le non verità. Lei non mi ha chiesto di rinviare questo punto. Lei mi ha chiesto di chiudere il Consiglio alle 13.30.

Paolo PERAZZOLI. Infatti, sto dicendo questo.

PRESIDENTE. Sono cose diverse.

Paolo PERAZZOLI. Tra l’altro l’ha chiesto il Consigliere Giancarli. Siccome siamo arrivati a quest’ora…

PRESIDENTE. Lei chiede il rinvio per un problema d’orario…

Paolo PERAZZOLI. No. Si è aperta un’altra questione, per onestà ho detto che ci sono anche dei problemi di carattere politico.
Per avere lezioni ci vuole una predisposizione, io sono predisposto sempre, perché la vita è maestra di lezioni. Ho creduto ciecamente e fermamente ad un’idea che voleva cambiare il mondo e abbiamo preso atto che quell’idea non funzionava, quindi, figuriamoci se non sono predisposto a cambiare idea. Ma per dare lezioni bisogna avere i titoli, se uno ha la laurea può insegnare certe materie, se ha un diploma tecnico può fare altri tipi di insegnamento, quindi, bisogna stare calmi, perché l’Italia è piccola ed è difficile pensare che quello che va bene in Lombardia, in Emilia, in Toscana, in Piemonte, o nel Lazio, in tutta Italia, nelle Marche diventi un'aberrazione democratica.
Detto questo, sono per fare le cose possibili nel momento dato. Non è responsabilità mia il fatto che dopo aver cominciato a discutere di materia elettorale, a maggio dell’anno scorso, e aver fatto un bel percorso ..., tanto è vero che se andiamo a vedere il lavoro della Commissione avremo una buona legge elettorale.
Sono altri che vogliono dare lezioni, che vogliono porre sulla strada temi che bloccano il cammino di questa legge. Ci sono stati problemi politici nella maggioranza che hanno portato ..., c’è stato un accordo tra il segretario regionale del PD e il segretario regionale di Forza Italia che dice “in prossimità delle elezioni è meglio non cambiare la legge elettorale” e siccome quella che stavamo approvando la cambiava significativamente…
Abbiamo una legge elettorale che dire che non funziona è una cattiveria, un’ingiustizia perché è una legge che ha funzionato, che funziona da tanti anni e che ha dato governi stabili in tutta Italia. Ci sono le preferenze che in molte parti sono viste come dei toccasana.
Allo stato attuale alcuni aggiustamenti si possono fare. E' la mia opinione, poi la confronteremo se si arriva ad una cosa di questo tipo. Si parla di modulazione del premio di maggioranza che, secondo me, è una cosa sacrosanta, ma poi le leggi le fa il Consiglio, non le fa il Presidente della Commissione o la Commissione stessa.
Credo che se lavoriamo con serietà, non per creare ostacoli a qualcun altro, si può arrivare in zona cesarini, per utilizzare un termine calcistico, e fare una cosa funzionale nell’interesse della Regione. Se invece si pensa di trovare un modo per azzoppare il cavallo dato favorito o il cavallo che si pensi arrivi secondo o terzo, allora potremmo prenderci anche un anno e non faremmo comunque in tempo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Gli interventi del Consigliere Massi e del Presidente Perazzoli aprono uno scenario diverso rispetto a un semplice rinvio di un punto all’ordine del giorno.
Una riflessione è dovuta tra tutti i Capigruppo, non solo della Commissione affari istituzionali, per verificare le condizioni, perchè mi sembra di capire che il voto dei Consiglieri Massi e Carloni è condizionato ad una modifica della legge e non ad un suo stravolgimento. Penso, quindi, che in quindici giorni questa legge potrebbe ritornare in Consiglio per l’approvazione, purché ci sia la volontà e nessuno giochi e speculi su un problema così delicato.
Oggi si rinvia perché non avete i voti per approvare la modifica dello Statuto, l’abbiamo capito tutti dopo la dichiarazione del Consigliere Massi, però se la riportate il 20 facendo una forzatura, senza che si riveda ..., il Consigliere Massi ha fatto la proposta che il Presidente convochi la Commissione e tutti i Capigruppo, prepari una legge snella, semplice, che accolga le sue richieste, questo, secondo me, ha una valenza importantissima.
Il Presidente Perazzoli ha rimesso in discussione la proposta di rinviare il punto all’ordine del giorno per il semplice fatto che hanno problemi politici, però ha confermato, mi sembra di aver capito così, che è disponibile, almeno lui personalmente, a rivedere anche in tempi brevi la legge elettorale. Se così è, nessuno fa le barricate, nessuno fa le forzature. Non diciamo che la prossima seduta si porta la modifica dello Statuto, ma convocate immediatamente la Commissione e i Capigruppo per una modifica minimale - vero Consigliere Massi? - nel senso di equilibrio, nel senso delle percentuali, non uno stravolgimento di tutta la legge elettorale.
Dato che ci mettete le mani, togliete le firme per i partiti a livello nazionale, perché è sempre una corsa, ci sono sempre cattiverie, vanno in giro brave persone che in buona fede raccolgono le firme, e magari uno, sempre in buona fede, firma due liste e rischia di prendersi una denuncia penale.
Da rivedere, quindi, queste due piccole cose, perché nessuno ha paura di raccogliere le firme, però a volte capita che un amico firmi, in buona fede, due liste. È capitato in alcuni casi.

PRESIDENTE. Il dibattito è esaurito. Nella veste di Presidente dell’Assemblea aggiungo che non sono sorpreso della riapertura del dibattito sulla legge elettorale, in considerazione del fatto che sono fra quelli che auspicano che ci sia un cambiamento della legge elettorale, non in modo di facciata o minimale.
Se si mette mano alla legge elettorale, pur comprendendo il fatto che avviene a ridosso delle elezioni, e non è il massimo, sarebbe una cosa grave fare una manutenzione a ridosso delle elezioni, finalizzata ad interessi di bassa lega.
Questo sarebbe un vulnus nei confronti dell’Assemblea che forse non avrebbe precedenti e mi troverei costretto a denunciarlo in tutti i modi.
E' una legge elettorale che ha dato prova di funzionare, si sollevano da alcune parti delle perplessità, alcune di carattere giuridico e di costituzionalità, ognuno la pensa come vuole, io la penso nel mio modo. Ci sono elementi che attengono non tanto alla legittimità della legge, quanto alla migliore rispondenza della stessa alla rappresentanza. Tema non indifferente, perché in questo Paese esiste un tema grande come una casa, quello della delegittimazione degli istituti della rappresentanza, non solo quelli istituzionali, purtroppo, tutti, anche quelli della rappresentanza sindacale, della rappresentanza di categoria e della rappresentanza delle istituzioni.
Non è indifferente per chi fa politica e vuol rappresentare a buon diritto la società nella quale vive e nella quale opera, far finta che questa delegittimazione non ci sia. Basta vedere cosa accade con una partecipazione ormai ridotta agli sgoccioli di chi ha diritto a partecipare alle elezioni. Solo questo fatto determina che forse non ci sono governi che rappresentano, non dico la maggioranza assoluta, ma nemmeno la maggioranza relativa degli elettori.
Rispetto a questo fatto e mettendo mano ad una legge elettorale, il primo obiettivo dovrebbe essere quello di agevolare il massimo della rappresentanza di un’istituzione eletta, e farlo non in questa logica, ma nella logica di una manutenzione che sia funzionale alla costruzione di alleanze o a privilegiare le appartenenze. Sarebbe il massimo che potremmo fare, chiuderemmo in bellezza questa esperienza.
Mettiamoci mano con questo obiettivo e facciamo una legge migliorativa, soprattutto in termini, ripeto, di rappresentanza della comunità che andrà a votare da qui a qualche mese. La migliore legge che, al di là degli aspetti giuridici, assicuri la massima espressione della rappresentanza.
Avevo capito che questo non era possibile, mi era stato detto da diversi che non c’era il tempo, che la partita della legge elettorale era chiusa, quindi del fatto che si riapra sono felicissimo, però non vorrei che la riapertura fosse soltanto ad usum delphini, perché sarebbe una cosa difficile da tollerare.
Se non sarà così, e auspico che non lo sia, credo che dovremo costituire un tavolo come avevamo fatto all’inizio, quando volevamo fare una serie di riforme che sono poi sfociate nei provvedimenti portati avanti in Commissione.
L’Ufficio di Presidenza, i Capigruppo e la I Commissione dovrebbero avere un tavolo di confronto su questo tema. (…) Ho capito tutto, non mi dovete spiegare nient’altro! Se si vuole partire così, ho capito tutto! Va benissimo, se si vuole sottrarre la partecipazione dell’Ufficio di Presidenza da un percorso per la modifica della legge elettorale, ho già capito tutto!
Guardate, per serietà sapete cosa vi dico? Nei confronti di quei cittadini che sono i veri padroni, secondo me, del destino di questa Regione, vi dico che voterò contro la proposta di rinvio fatta dal Consigliere Perazzoli, perché ho capito che non è una proposta finalizzata alle cose che ha detto il Consigliere Eusebi, ma è di tutt’altro tenore e siccome non mi faccio prendere in giro come Presidente del Consiglio, personalmente voterò contro il rinvio, perché è bene fare chiarezza da subito, anche sullo Statuto. Grazie.
Mettiamo in votazione la proposta di rinvio (…)
Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Condivido le sue dichiarazioni, Presidente. E' evidente che di questa situazione si parla già da troppo tempo, ed è evidente che dietro la richiesta che è stata fatta oggi c’è un qualcosa di molto più definito e importante che forse all’esterno non viene colto, ma che agli addetti ai lavori sembra chiaro e recepito.
Per questo motivo personalmente condivido quello che lei ha appena detto e, quindi, anch'io voterò contro la richiesta di rinvio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Credo che lo spirito del rinvio debba essere inteso alla pari per tutti, cioè per consentire a coloro che hanno una proposta diversa da quella della maggioranza di portare le giuste considerazioni positive e modificare l’indirizzo nell'interesse della comunità marchigiana, degli elettori e dei loro rappresentanti, di esplicitare il diritto di democrazia attraverso le elezioni politiche regionali con la maggior forza possibile, il che significa con la maggior democrazia possibile.
Ritengo che il rinvio debba essere proposto dalla maggioranza o da chi, come il Presidente della I Commissione, l’ha avanzato, non come termine ulteriore di leggere modifiche, ma come una sostanziale ricucitura delle ferite che sono presenti, in tutta evidenza e senza ipocrisia, sia nella maggioranza che nel complesso dell’Assemblea legislativa, per far sì che questo testo modificato costituisca una nuova “carta costituzionale” della Regione non per il passaggio elettorale del maggio prossimo, ma per un lungo periodo di anni.
Se affrontiamo con questo spirito, l’invito che faccio è in questa direzione, nel presentare più oggettivamente possibile - questo deve pervadere prima di tutto la Commissione e il suo Presidente - e nel far sì che le voci fuori dal coro non siano voci da eliminare, ma verificare se abbiano ragione o meno in termini elettorali ed accogliere il loro spirito che è sicuramente propositivo. Sicuramente faremo un testo unitario, da padri costituenti dell’Assemblea legislativa regionale. Questo è lo spirito con la quale voto a favore. Se invece è solo una mossa, come in politica a volte succede, anche se non nell’ambito degli Statuti, che serve a raggiungere una parziale modifica di un risultato che già tutti noi vediamo e che può essere del tutto strabico, avremo una votazione tattica che non porterà da nessuna parte ed uno Statuto che sarà ancora deficitario delle molte voci che oggi sono presenti nell’Assemblea legislativa e delle molte altre che potranno essere presenti all’indomani delle elezioni del maggio prossimo, che dovranno avere anche capacità e presupposti concettuali di ordine costituzionale regionale, molto più ampie della nostra semplice valutazione.
Voto a favore pur essendo nello spirito del Presidente Solazzi, cioè che ci sia la massima apertura possibile, vera, a valutare non gli schemi e non i modelli, ma la situazione esistente oggi nella Regione Marche ed in prospettiva le sue architetture, gli scheletri positivi, cioè l’impalcatura istituzionale che servirà per affrontare i prossimi quindici, vent'anni e non la semplice tornata elettorale del maggio prossimo.

PRESIDENTE. Proposta di rinvio della deliberazione legislativa statutaria, la pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,10