Resoconto della seduta n.187 del 24/02/2015
SEDUTA N. 187 DEL 24 FEBBRAIO 2015

La seduta inizia alle ore 10,20

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 187 del 24 febbraio 2015. Do per letto il processo verbale della seduta n. 186 del 17 febbraio, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 474 in data 19 febbraio, ad iniziativa del Consigliere Trenta, concernente: “Istituzione di elenchi di fisioterapisti, di logopedisti e di terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva presso le Aziende unità sanitarie locali”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare per il parere di compatibilità con le norme dell'ordinamento europeo ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento Interno.
E' stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 99 in data 19 febbraio, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Piano degli interventi per il diritto allo studio universitario nella Regione Marche per l'anno accademico 2015/2016. Legge regionale 2 settembre 1996, n. 38, articolo 4”, assegnata alla I Commissione in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere ai sensi dell'articolo 11, comma 2 lettera c) della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio Regionale dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera b), della legge regionale n. 15/2008.
E' stata presentata la seguente mozione:
n. 773 del Consigliere Trenta “Verifica della legittimità della procedura concorsuale per la nomina del Dirigente Amministrativo della zona territoriale n. 12 di San Benedetto del Tronto”.
Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cardogna e Zaffini e gli Assessori Giannini e Mezzolani.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Detto questo passerei a trattare l'ordine del giorno.
C'è stata la richiesta in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi di spostare l'interrogazione 1912 della Consigliera Bellabarba, intitolata “Emergenza tarlo asiatico nella regione”, se l'Aula è d'accordo, possiamo trattarla subito.
C'è stata anche un richiesta del Consigliere Bucciarelli, però non essendoci ancora il Presidente non sono in grado di proporla, appena arriverà mi faccio carico di riferirgliela.
Un'altra proposta che è stata oggetto di discussione nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi è quella di rinviare il punto n. 3, la proposta di legge regionale n. 287 ad iniziativa dei Consiglieri Acacia Scarpetti, Camela, Cardogna, Donati, Latini, Malaspina, Marinelli, Pieroni, Silvetti, Zaffini, concernente: "Norme in materia di polizia rurale".
Se non ci sono contrarietà, do per approvata l'anticipazione dell'interrogazione, altrimenti avrei dovuto metterla ai voti. Per l'interrogazione mi pare che non ci siano problemi a portarla al primo posto. Per quanto riguarda il punto 3, è stato richiesto il rinvio perché la proposta di legge non è stata ancora presa in considerazione dalla Commissione, quindi viene rinviata sino a quando non se ne occuperà.
Se siete d'accordo andiamo avanti. (...) Ho parlato 10 minuti della proposta di rinvio in quanto la proposta di legge non è stata ancora analizzata dalla competente Commissione consiliare. Se non ci sono richieste, do per approvate dall'Aula le due proposte. D'accordo, perfetto.

Interrogazione n. 1912
ad iniziativa della Consigliera Bellabarba
"Emergenza tarlo asiatico nella regione"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1912 della Consigliera Bellabarba.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Il tarlo asiatico del fusto è un coleottero appartenente alla famiglia dei cerambicidi, originario dell'Estremo Oriente; a partite dal 1996 sono state osservate infestazioni negli Stati Uniti e in vari Paesi europei, con focolai in Austria, Germania, Francia, Italia e Svizzera; venne avvistato in Italia per la prima volta nel 2007, all'interno in Lombardia e fu poi rinvenuto in una ventina di altri Comuni lombardi.
Questo coleottero xilofago è risultato essere un gravissimo problema per la produzione di piante ornamentali in vivaio e per piante di latifoglie, che contraddistinguono la flora tipica del nord e centro Italia ed in particolare delle zone boschive protette, dato che allo stato larvale, la maggior fonte di sostentamento è proprio il legno di tali piante.
Sono oltre 100 le specie arboree colpite; le piante ospiti preferite appartengono ai generi acero, betulla, salice, ippocastano, pioppo e olmo.
Nelle Marche è presente un focolaio nei Comuni di Grottazzolina, Magliano di Tenna, Montegiorqio e Rapagnano in provincia di Fermo.
I sistemi di lotta. Non esistono attualmente mezzi di lotta efficaci nel controllo delle infestazioni di tarlo asiatico e l'unica azione efficace per contenere la diffusione dell'infestazione consiste nell'abbattimento e distruzione tramite cippatura delle piante attaccate e di quelle sane viciniori, nel raggio di 50-100 metri.
In riscontro all'interrogazione di cui all'oggetto, si propongono queste risposte ai quesiti in essa contenuti:
Punto 2: Se la questione dell'infestazione del tarlo asiatico è stata posta al tavolo nazionale.
Il Servizio fitosanitario centrale nazionale è stato ed è costantemente informato della situazione dell'infestazione nelle Marche da parte del tarlo asiatico del fusto.
Si evidenzia inoltre che, nel mese di marzo 2014, una delegazione di ispettori dell'Ufficio ispettivo della Commissione Europea si è ufficialmente recata nell'area focolaio per verificare le attività di monitoraggio ed eradicazione del tarlo asiatico del fusto nelle Marche. Gli ispettori hanno rilevato che nonostante una corretta impostazione del lavoro l'azione di eradicazione presenta difficoltà legate alle scarse risorse di mezzi e di personale del Servizio fitosanitario regionale disponibili.
Punto 3: Se corrisponde al vero il fatto che i privati siano obbligati a far fronte agli abbattimenti a proprie spese e se è stato predisposto un piano di coordinamento nelle operazioni di abbattimento delle piante coinvolte, affinché, sia nei terreni pubblici che nei terreni privati, tali operazioni di abbattimento per la disinfestazione avvengano in contemporanea al fine di evitare ulteriori espansioni del fenomeno fitosanitario in questione.
Il Servizio fitosanitario regionale, coerentemente al Piano d'azione regionale 2014, individua i proprietari e/o possessori, sia pubblici che privati, dei vegetali da abbattere inoltrando loro comunicazione ingiuntiva all'esecuzione delle misure fitosanitarie.
Sono quindi state attuate le seguenti azioni:
- l'abbattimento delle piante a carico ed onere dei proprietari e/o possessori, sia pubblici che privati, dei vegetali,
- i Comuni hanno provveduto al trasporto delle piante di proprietà privata alla stazione di cippatura;
- il Servizio fitosanitario regionale ha incaricato una ditta ad eseguire la cippatura ed ha verificato l'efficacia fitosanitaria delle misure.
Il 4 dicembre 2014 è stato siglato un accordo in Conferenza dei Servizi con il quale il Consorzio di Bonifica delle Marche è stato delegato dai Comuni interessati ed dalla Provincia di Fermo all'attuazione delle misure fitosanitarie di abbattimento e trasporto delle piante di proprietà pubblica di detti Enti. Nel mese di dicembre il Consorzio di Bonifica delle Marche ha provveduto all'abbattimento di circa 1000 alberi ed ha proseguito l'attività anche nel corrente mese di gennaio 2015.
Il focolaio, la cui superficie si è purtroppo ampliata negli ultimi mesi del 2014, si estende per una superficie che racchiude il territorio di due Comuni e sconfina in quello di altri due; se non si esegue nei primi mesi del 2015 una intensa attività di abbattimento delle piante infestate e di quelle viciniori il rischio di una diffusione notevolmente maggiore è concreto.
Punto 1: In che modo il nostro servizio preposto si sta muovendo per far fronte a tale emergenza.
Nelle Marche, con Determina n. 601/DET del 20 agosto 2013 il dirigente dell'Assam ha individuato alcune zone infette, Comune di Grottazzolina, dichiarandole infestate dalla suddetta patologia ed individuandone la superficie interessata, costituita dalla somma delle aree comprese nel raggio di 1 chilometro dai punti dove è stata riscontrata la presenza del tarlo o di piante con sintomi della presenza del tarlo. Nella suddetta area il Servizio fitosanitario dell'Assam ha adottato, ai sensi del decreto legislativo 214/2005, le seguenti misure:
1) abbattimento di tutte le piante infestate con distruzione mediante cippatura in loco del legname e della ramaglia di risulta;
2) obbligo di comunicazione al Servizio fitosanitario regionale - Assam, con almeno 2 giorni lavorativi di anticipo, degli abbattimenti delle piante infestate;
3) obbligo di denuncia al Servizio fitosanitario regionale - Assam di tutti i casi sospetti di piante sintomatiche per la presenza di attacchi del tarlo asiatico o di presenza di adulti dell'organismo nocivo;
4) divieto di messa a dimora delle seguenti piante considerate sensibili: acero, betulla, pioppo, salice;
5) divieto di vendita e di trasporto al di fuori della zona infestata di piante sensibili, fatta salva diversa disposizione del Servizio fitosanitario regionale - Assam.
La Regione Marche, successivamente al primo atto dell'Assam, ha approvato con delibera di Giunta regionale n. 1730 del 27 dicembre 2013, un piano d'azione regionale per contrastare l'introduzione e la diffusione del tarlo asiatico del fusto nelle Marche, stanziando la somma di 90.000 euro a favore del Servizio fitosanitario regionale - Assam, autorità regionale competente in materia di sanità vegetale, vincolando parte dello stanziamento a collaborazioni con i Comuni interessati con un Accordo di Programma.
Il piano d'azione regionale definisce:
- le attività di monitoraggio;
- le modalità di delimitazione di aree e l'elencazione delle specie vegetali suscettibili;
- le misure fitosanitarie obbligatorie;
- le azioni di informazione e divulgazione della problematica fitosanitaria.
Il Servizio fitosanitario regionale ha effettuato e sta effettuando un monitoraggio intensivo delle aree interessate al fine di accertare la presenza (individuazione geo-referenziata delle piante attaccate) e valutare la diffusione dell'organismo nocivo. I risultati del monitoraggio hanno determinato più volte l'ampliamento dell'area infestata (attualmente coinvolge il territorio di 4 comuni) e della relativa zona cuscinetto.
Per affrontare efficacemente la situazione il Servizio fitosanitario regionale ha presentato, nell'ambito del programma di attività Assam 2015, un progetto specifico per attuare il piano d'azione dell'importo di 180.000 euro a cui si aggiunge la stima degli ulteriori abbattimenti, eseguita dal Consorzio di Bonifica delle Marche per gli interventi sulle piante di pubblica proprietà da eseguire per conto degli enti pubblici proprietari (Comuni e Provincia per circa 1.500.000 euro) e quella, eseguita dal medesimo ente, sull'abbattimento di ulteriori piante di proprietà privata (un ulteriore milione di euro circa) per le cui operazione andranno reperite ulteriori risorse.
L'assessorato ha proposto al Servizio bilancio di coprire tale necessità con le risorse che affluiranno nel bilancio della Regione Marche a seguito della sentenza del Tribunale di Ancona che ha condannato (sentenza passata in giudicato) il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali al pagamento, in favore della Regione Marche di 7.794.571,68 di euro, di cui 4.680.694,00 per interessi e rivalutazioni e 3.133.887,00 in sorte.
Da questo importante successo, dovuto soprattutto ai nostri funzionari del Servizio agricoltura, le somme per interessi e rivalutazioni entreranno nel 2015 nel bilancio della Regione Marche e possono essere destinate a questa gravissima emergenza e ad altre emergenze e/o calamità, essendo tali somme di entrata di natura straordinaria e quindi non ripetitive nel futuro per il nostro bilancio. Da sottolineare inoltre che l'emergenza tarlo asiatico è seguita con preoccupazione da Bruxelles e potrebbe portare la nostra Regione in infrazione comunitaria, con gravi conseguenze per l'intera economia agricola marchigiana.
Voglio aggiungere che c'è un'ulteriore paura, sembra che questo tarlo attacchi le piante a fusto con legno dolce, e sembra che stia attaccando anche alcune piante di mele, se questa cosa si dovesse estendere anche alle piante da frutto sarebbe veramente una catastrofe per la nostra agricoltura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Intervengo per ringraziare l'Assessore che è stata molto esaustiva e ha dato una risposta molto dettagliata su quello che la Regione sta facendo.
L'interrogazione non nasceva a caso, perché questo è un problema molto sentito dalla popolazione, dai privati cittadini nonché dai Comuni perché, come ha ricordato l'Assessore, questo tarlo purtroppo colpisce delle piante presenti sui nostri territori e nei nostri viali alberati.
E' una vera e propria emergenza, credo che il piano messo in atto sia giusto, forse dovremo prevedere, oltre ad uno stanziamento di ulteriori risorse, mi pare che il percorso individuato dall'Assessore sia molto interessante, se possibile di sostituire le piante che vengono colpite, innescando nuove piante che magari non interessano al tarlo.
Grazie Assessore, le chiedo di essere costantemente aggiornata perché lei si renderà conto che la zona colpita, il focolaio, è nella provincia di Fermo e, quindi le sollecitazioni sono molte.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Vorrei ringraziare, Presidente, i tre Assessori presenti, considerato che ci sono le primarie del PD, e siamo tutti consapevoli e convinti di questo, ci sono delle interrogazioni sulla sanità, ma non vedo l'Assessore Mezzolani.
Oggi si doveva parlare di qualcosa che nella Giunta regionale è stato ampiamente discusso, cioè della nomina e dell'incarico restato al Dott. Del Moro, Direttore dell'Area vasta 5, che si permette anche, lo riferisco a tutti i Consiglieri, di fare lo spiritoso su tutti noi, tra l'altro, anche davanti al Consigliere Perazzoli che forse non l'ha sentito, ha detto che io che mi occupo di queste cose, sarei tanto impegnato da dover andare alla Procura a giustificarmi, forse non rendendosi conto che non solo io dovrei andare a giustificarmi.
Ringrazio tutti i presenti, vorrei che lei facesse a quelli che non ci sono un richiamo perché la buona politica è anche stare qui in Aula a fare gli Assessori.
Prego, quindi, un suo intervento in tal senso.

PRESIDENTE. Per gli altri non so, però per quanto riguarda l'Assessore Mezzolani, sono stato chiamato stamattina dalla sua assistente che mi ha comunicato che essendo malato non poteva essere in Aula.
Per gli altri non rispondo, poi la moral suasion di dire che gli Assessori devono stare in Aula è normale, me ne faccio ancora carico, però, per la verità, nel caso dell'Assessore Mezzolani debbo dire che questa mattina mi hanno comunicato che non poteva essere in Aula.

Interrogazione n. 1760
ad iniziativa della Consigliera Bellabarba
"Summit della 'ndrangheta scoperto dalle forze dell'ordine nelle campagne di Montegranaro"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1760 della Consigliera Bellabarba.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente. In merito all'interrogazione proposta dalla Consigliera Bellabarba voglio ricordare che con la nuova legge regionale delle Marche n. 16/2014 si pone una particolare attenzione anche ai fenomeni di tipo mafioso, mentre la precedente legge regionale n. 11/2002 prevedeva soltanto la promozione di iniziative nell'ambito scolastico finalizzate allo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica, alla coscienza e al rispetto delle diversità, alla lotta contro la criminalità organizzata, la mafia e i poteri occulti, cioè c'è un approccio diverso nella legge nuova rispetto alla precedente.
La prima attività posta in essere dalla Giunta regionale relativa alla legge vigente, con delibera del 2014, è stata la modifica del precedente protocollo di intesa, che cita anche la Consigliera Bellabarba nella sua interrogazione, siglato il 30 giugno 2011 tra l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati, la Prefettura di Pesaro Urbino, la Regione Marche, la Provincia di Pesaro Urbino, i Comuni di Fano, Isola del Piano e Pesaro, la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti, Copagri, Cooperare con Libera Terra-Agenzia per lo sviluppo collettivo e la legalità, Libera-Associazioni, nomi, numeri contro le mafie. Un protocollo sicuramente importante che ha portato avanti delle azioni qualificanti nella nostra regione nella lotta contro le mafie.
Il Sindaco di Isola del Piano oggi, unitamente al responsabile di "Libera terra Pesaro e Urbino", ha proposto di accantonare temporaneamente il progetto originale che era più strettamente economico (agriturismo, produttività del terreno), per privilegiare la progettualità di tipo culturale, didattico e di sensibilizzazione del territorio, proseguendo nella direzione già seguita in questi primi anni ed assegnando in via transitoria il bene ad un soggetto sociale senza scopo di lucro. Quindi è stata modificata un po' la struttura del protocollo anche in un momento di difficoltà economica accantonando per il momento tutta la fase economica e andando più su una fase culturale, di formazione culturale del territorio anche con l'esperienza acquisita in questi anni.
Le novità nella nuova legge regionale 16/2014 ci sono e ci dà degli strumenti nuovi per intervenire in maniera culturale perché altro, come Regione, non possiamo fare. Infatti l'articolo 12 la legge del 2014 prevede che la Regione promuova intese con organi dello Stato, Anci, Upi, volte a costituire un tavolo di concertazione permanente in materia di politiche integrate e di promozione della legalità.
Al tavolo sono invitati a partecipare i Prefetti, i Questori, il Procuratore generale della Repubblica, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del Comune capoluogo di Regione, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, un rappresentante della Chiesa cattolica e il dirigente dell'ufficio scolastico regionale. Questo tavolo è volto a favorire lo scambio di conoscenze ed informazioni sui fenomeni dell'illegalità; coordinare le iniziative locali per la sicurezza con particolare riferimento alla promozione di intese e accordi previsti dalla citata legge.
Voglio anche ricordare che recentemente, circa un mese fa, ho partecipato, al posto del Presidente, all'inaugurazione dell'anno giudiziario presso il Tribunale di Ancona. L'iniziativa era presieduta dal Presidente della Corte d'Appello ed in quel contesto è stato ricordato che, segnali e cito le parole che sono state dette, "Ci sono segnali di un prossimo e più corposo coinvolgimento delle Marche in fenomeni mafiosi che si sono già infiltrati in regioni confinanti". Ad oggi la situazione non è pericolosa, però ci sono questi segnali perché nelle regioni confinanti si è costituito quello che è stato definito un anello che interessa l'Emilia Romagna, l'Abruzzo, le Marche. Questo anello intorno alle Marche ci mette nelle condizioni di dover agire.
La situazione oggi non è sicuramente drammatica, ma va vigilata.
Sulla scorta di quello che prevede la legge, sulla scorta anche di quanto è stato detto in quella giornata, ci stiamo muovendo per attivare il tavolo, come previsto dalla legge, e credo che entro il mese di marzo ci sarà la prima riunione per avviare un discorso ed approfondire le tematiche. Due sere fa ho anche incontrato alcuni rappresentanti del Corpo di Polizia della provincia di Fermo per iniziare a lavorare su questa tematica che è sicuramente da attenzionare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Ringrazio l'Assessore Giorgi e chiedo, se è possibile, di far pervenire all'Aula un report, non so se si può fare anche in forma annuale, dell'attività di questo tavolo, perché la situazione non è da sottovalutare, seppure, come ha detto e ricordato l'Assessore, non è pericolosa, non è emergenziale.
Credo che dei segnali molto seri purtroppo cominciamo ad esserci anche nella nostra regione, per cui credo che questo tavolo debba non soltanto essere istituito, ma debba funzionare e coinvolgere quanti più soggetti possibili, compreso anche il Consiglio regionale in modo che sia sempre aggiornato su questa vicenda. Grazie.

Interrogazione n. 1831
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Chiarezza urgente sulle strategie di investimento e di intervento di Enel Distribuzione S.p.A. nelle Marche: evidente disparità con la Regione Emilia Romagna"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1831 del Consigliere Massi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Premesso che il Piano di Sviluppo annuale e pluriennale delle Infrastrutture di Enel distribuzione
- è redatto, ai sensi dell'articolo 18 del decreto legislativo 28/2011, nel quadro del Piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale di Terna Spa (quest'ultimo trasmesso annualmente alla Regione Marche) e si sviluppa, quindi, sulla base dei principali interventi da quest'ultimo indicati, oltreché sullo sviluppo atteso della produzione di energia elettrica;
- riguarda, ai sensi dell'articolo 4.6 del Testo integrato delle connessioni attive, la realizzazione o il potenziamento di linee in alta tensione o cabine primarie di trasformazione alta tensione/media tensione, e gli interventi più significativi relativi alle linee in media tensione, ivi inclusa l'elettrificazione di nuove aree.
In risposta ai quesiti 1 e 2 si informa il Consigliere Massi che codesto Assessorato è pienamente a conoscenza delle carenze degli investimenti da parte di Enel distribuzione. Tali carenze, non derivano, però, da un trattamento discriminatorio nei confronti della Regione Marche, ma sono in gran parte giustificate dalla contrarietà del nostro territorio al potenziamento e all'efficientamento della rete elettrica di alta tensione, così come pianificato da Terna SpA.
La Giunta regionale, in attuazione alle decisioni assunte dalla stessa Assemblea legislativa (risoluzione n. 106 del 2013), verificata la contrarietà degli enti locali alla realizzazione dell'elettrodotto Fano-Teramo, con delibera di Giunta regionale 186/2014 ha, infatti, chiuso con esito negativo il procedimento di individuazione della fascia ottimale interna al corridoio preferenziale proposto da Terna, bloccando, così, la pianificazione degli investimenti conseguenti nel breve medio periodo.
Per quanto riguarda gli interventi di efficientamento della rete di media-bassa tensione, da colloqui informali con Terna, è emerso che la stessa sarebbe disposta a pianificare tali interventi esclusivamente dietro totale finanziamento pubblico regionale, tanto che diverse Regioni, stanno programmando di finanziare tali interventi con le risorse comunitarie 2014/2020 e altre l'hanno già fatto nel precedente periodo di programmazione.
L'esiguità delle risorse programmate sull'asse 4 Energia (Por Marche 2014-2020 approvato con DAALR 164/2014) e l'ottimizzazione del loro utilizzo, non consentirebbero alla Regione Marche di finanziare gli interventi necessari di efficientamento della rete elettrica di media-bassa tensione, il cui investimento è stato stimato dalla stessa società in circa 13 milioni di euro.
A questo Assessorato preme, comunque, sottolineare che nelle relazioni annuali (Terna) sullo stato della rete, vengono bene evidenziate le problematiche della rete elettrica marchigiana (sia di alta che di medio e bassa tensione) alle quali sono imputabili le inefficienze evidenziate dallo stesso Consigliere Massi. Inefficienze che pesano sul sistema economico marchigiano, seppur indirettamente, e attualmente solamente attutite dalla riduzione dei consumi provocata dalla congiuntura economica negativa. Inefficienze che, se permarranno, andranno sicuramente ad incidere negativamente anche sullo sviluppo delle rinnovabili richiesto dal perseguimento degli obiettivi burden sharing al 2020.
Per la risoluzione della problematica connessa alle reti di media e bassa tensione, considerato che tali investimenti hanno anche una rilevanza strategica nazionale, ben individuata dalla stessa Strategia energetica nazionale, sarà cura di codesto Assessorato attivarsi per sollecitare lo stanziamento di risorse specifiche a livello nazionale.
Prima di concludere, al fine di fornire un quadro completo sulla situazione, riguardo i mancati investimenti di Enel per la realizzazione delle colonnine di ricarica delle auto elettriche, si informa il Consigliere Massi che la Regione Marche ha partecipato ad un bando emesso dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti "Bando a favore delle Regioni per il finanziamento di reti di ricarica dedicate ai veicoli elettrici", legge 7 agosto 2012, n. 134 articolo 17 septies - Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica. A valere su tale bando è stato acquisito il finanziamento di 238.000,00 euro che permetterà la realizzazione di più di 20 colonnine di ricarica elettrica (circa 24) in 9 Comuni (capoluoghi di provincia e Comuni costieri). La fornitura e la posa in opera delle colonnine avverrà tramite procedura di gara (l'installazione delle colonnine è prevista entro la prima metà del 2016). Da una preventiva ricognizione sul territorio ad oggi, risultano installate n 10 colonnine. Inoltre, nell'ambito dell'Asse 4 del Por, sono comunque previsti ulteriori interventi a sostegno della mobilità elettrica.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Ringrazio l'Assessore perché la relazione è veramente puntuale e penso che dovesse essere data con chiarezza anche al Consiglio l'analisi di una situazione che, come ha confermato l'Assessore stesso, è sicuramente carente per quanto riguarda le politiche dell'Enel e gli investimenti dell'Enel nelle Marche.
Penso che sia una buona notizia quella relativa al finanziamento per le colonnine per la ricarica delle batterie delle auto, però Assessore rimane, questo lo dico a tutta l'amministrazione, al Consiglio regionale, una disparità forte, probabilmente dovuta al fatto che, come sta avvenendo per altre società e amministrazioni di servizi, parlo per esempio per l'Anas o per il Provveditorato regionale alle opere pubbliche, ad Ancona non ci sono più queste sedi. E' un prezzo pesante che paghiamo e rimane il fatto che per le sottostazioni e cabine rispetto all'Emilia Romagna siamo ad un rapporto di 10 a 2 e per quanto riguarda gli interventi: 46 minuti nelle Marche, 26 in Emilia Romagna.
La cosa più grave è che le imprese marchigiane che lavorano in questo settore sono assolutamente penalizzate, perché il Dipartimento dell'Emilia Romagna, mi dispiace dirlo, me ne assumo la responsabilità, fa lavorare spesso anche a trattativa privata e con somma urgenza le imprese dell'Emilia Romagna.
Le imprese delle Marche sono assolutamente le più penalizzate, questo è un dato che l'Assessore ha confermato, non l'ha contrastato anche perché non è in suo potere confutarlo, ed ha detto una cosa importante ed allarmante, questo lo adduce l'Enel, però penso che anche l'Assessore ci creda e forse lo denunci, gli investimenti non si fanno perché ci sono opposizioni sui territori.
Questo è un fatto grave e credo che politicamente tutti ce ne dovremmo fare carico. Capisco le intenzioni che ci sono sui territori, quando si è parlato dell'elettrodotto di Terna, l'attraversamento Fano-Teramo, si è creato un grande allarme in tutti i nostri territori, però qui parliamo di sottostazioni, di colonnine, di adeguamenti di linee, quindi, credo che occorra fare emergere queste contestazioni e affrontarle anche se, comunque sia, in Italia è un po' di moda contrastare tutto. Ho parlato anche con il Presidente Giancarli del fatto che una centralina a biogas di 40 chilowatt crei un allarme europeo.
Credo che tutti quanti nella prossima campagna elettorale dobbiamo rimettere al centro lo sviluppo altrimenti, presi dalla demagogia, pressati dalla demagogia di destra, di sinistra o comunque la più indefinita e qualunquista, potremmo bloccare investimenti nelle Marche che sono di primaria urgenza.
Grazie all'Assessore per la puntualità della relazione.

Interrogazione n. 1901
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Aeroporto delle Marche"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1901 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente. L'interrogazione del Consigliere Giancarli seppur intitolata "Aeroporto delle Marche", centra una tematica che negli ultimi tempi ha tenuto banco sulla stampa nonostante le continue, reiterate, informative in merito sia da parte dell'Assessore, della Giunta ed anche del Presidente di Aerdorica Belluzzi che è la persona che gestisce, in questo momento, la società l'Aeroporto.
Ho chiesto al dott. Belluzzi l'ennesimo approfondimento su questa questione, l'ho risentito anche questa mattina, e quello che vado a leggere è ciò che abbiamo detto più volte sulla stampa e che con piacere rinnovo stamane in Assemblea.
Voglio ricordare che nel frattempo, cioè da quando questa questione è iniziata, c'è stata l'approvazione del Piano nazionale degli aeroporti presentato dal Ministro alle infrastrutture e dei trasporti Lupi che ha visto la conferma dell'aeroporto delle Marche quale aeroporto di interesse nazionale. Questo lo ricordo perché fa piacere alla comunità regionale.
Le recenti informative a mezzo stampa sull'avvenuto declassamento dell'aeroporto delle Marche non trovano conferma da parte né del Presidente di Aerdorica né della Giunta regionale né del Comitato di direzione dell'aeroporto stesso.
A seguito di chiarimenti avuti direttamente con i vertici Enav - sono stati tra l'altro recentemente sostituiti, prima c'era un dialogo con i precedenti vertici, ora sono cambiati, ma è iniziato un nuovo dialogo, c'è stato anche recentemente un incontro con il dott. Belluzzi - trattasi in realtà di una ristrutturazione interna di Enav peraltro concordata con le rappresentanze sindacali a livello nazionale. Voglio far notare che tutta questa questione viene portata avanti solo da un sindacato che è il sindacato Unica.
Ho parlato più volte con le altre rappresentanze sindacali rassicurandole perché stiamo parlando di una cosa non veritiera nei termini in cui è stata posta. Tra l'altro abbiamo in previsione un incontro ulteriore anche con il dott. Belluzzi che si svolgerà nei prossimi giorni.
Dal punto di vista tecnico l'Aeroporto delle Marche ha un'operatività H24. La minacciata riduzione dell'operatività da H24 ad H16, annunciata nei primi mesi del 2014, non è stata resa operativa per il mancato rilascio di parere vincolante di Enac. Per assumere queste decisioni Enav deve chiedere un parere, che è vincolante, a Enac ed Enac che misura anche l'operatività dell'aeroporto non l'ha rilasciato perché non condivideva la richiesta.
Nel corso di un recente incontro con soggetti apicali Enav ci è stato confermato il mantenimento di H24 che potrebbe essere ridotto ad H18 solo in assenza di voli notturni che nel nostro aeroporto sono prevalentemente programmati per espiantologia, volo postale, voli cargo ed eventuali emergenze da e per le piattaforme off-shore, quindi, concretamente c'è sempre il servizio H24.
L'aeroporto delle Marche ha una operatività H24 per le motivazioni che ho specificato e dispone di un'infrastruttura di volo certificata da Enac che permette di assistere aeromobili fino al boing 747.
L'aeroporto delle Marche, come ho già detto, rimane inserito nel Piano nazionale degli aeroporti redatto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nella categoria "Aeroporti di interesse nazionale".
Alcuni dati possono essere utili per una valutazione dell'operatività aeroportuale.
Difronte ad un consuntivo 2014 che ha rispettato tutti gli obiettivi di traffico sia passeggeri, sia merci, sia in termini di movimenti aerei (passeggeri 480.000, tonnellate movimentate 7.000), rispetto alle previsioni del piano industriale, il piano industriale 2014-2018 prevede: 670.000 passeggeri e 12.800 tonnellate movimentate, quindi, nel 2014, rispetto alle previsioni del piano industriale fino al 2018, le previsioni sono state non solo mantenute, ma i dati sono ancora più positivi di quanto ci si aspettava.
Recentemente abbiamo risentito Enac e ci risulta che non ci sia da parte di Enav nessuna richiesta di declassificazione dell'aeroporto così come si continua a scrivere sulla stampa e come il dibattito continua a dire.
Noi continueremo sempre a dire le cose come stanno, così come le conosciamo, così come ci vengono riferite e continueremo a vigilare, ad essere presenti su questa questione che ad un certo punto dovrà trovare anche fine. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Assessore, questa interrogazione, come lei stessa ha ricordato entrando nel merito delle domande che ponevo, ha soltanto un obiettivo quello di potenziare questo nostro aeroporto, l'aeroporto delle Marche che è uno snodo essenziale della piattaforma logistica, ha un ruolo strategico all'interno della Macroregione Adriatico-Ionica ed è nella rete europea Helsinki-La Valletta diramazione Ancona.
C'è un piano industriale che deve essere attuato e, quindi, la preoccupazione era rispetto non soltanto a questa o a quella organizzazione sindacale, ma all'imprenditoria marchigiana, alla comunità marchigiana e stava nel fatto che questo aeroporto potesse essere declassato.
Questo era il punto.
Lei mi dice: "C'è un mantenimento di H24, non c'è nessun rischio di declassamento", io esprimo soddisfazione e la ringrazio perché, ripeto, questa preoccupazione non è soltanto di qualche Consigliere regionale o di qualche organizzazione sindacale, ma era dei marchigiani e ora viene smentita. L'aeroporto mantiene la sua funzione H24 e io non posso che essere soddisfatto. Grazie.

Interrogazione n. 1859
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Porto di Ancona"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1859 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. L'interrogazione del Consigliere Giancarli presenta 3 domande specifiche.
In relazione alla prima, lo stato di avanzamento del procedimento relativo al progetto di escavo urgente della banchina 26 del porto di Ancona, voglio dire al Consigliere che noi siamo, per l'importanza che ricopre, in contatto quotidiano con l'Autorità portuale per portare avanti iniziative inerenti al porto di Ancona, ma anche iniziative più ampie, poi ne parleremo quando approfondiremo il tema della vasca di colmata.
In relazione alla prima richiesta è stato pubblicato in sede comunitaria, da parte dell'Autorità portuale, il bando europeo per l'appalto dei lavori relativi al completamento della nuova banchina rettilinea e per la fine del mese di maggio è prevista la ricezione delle offerte da parte delle ditte partecipanti alla gara.
Contemporaneamente, per rendere immediatamente utilizzabile la banchina 26 già realizzata, è stato predisposto il progetto per un primo escavo parziale del fondale per un ammontare dei lavori di 646.000 euro ed un investimento complessivo di 1.250.000 euro e sono in corso le procedure di affidamento dei lavori che si concluderanno entro i primi giorni di marzo.
Nel bilancio 2015, parlo del bilancio dell'Autorità portuale, sono previsti interventi per l'adeguamento dei fondali in corrispondenza della nuova darsena per un investimento complessivo di 1 milione di euro - porto di Ancona Autorità portuale. Questo per quanto riguarda lo stato di avanzamento del procedimento relativo al progetto di escavo urgente della banchina 26.
Per quanto concerne la seconda richiesta che trattava lo stato dell'arte della vasca di colmata, voglio dire che le operazioni di collaudo della vasca di colmata sono terminate, ma c'è da evidenziare subito una cosa, la capienza inizialmente, progettualmente, prevista della vasca di colmata, lo dico per chi non è aggiornato, situata all'interno del porto di Ancona, quindi in territorio dell'Autorità portuale, è notevolmente diminuita rispetto al progetto iniziale, quindi, abbiamo dovuto agire per rivedere anche le quantità di fanghi dragati che possono essere collocati all'interno della vasca. Devo anche dire che l'Autorità portuale ha dovuto cedere una parte, una quota della quantità prevista per i loro dragaggi e questo è stato il percorso che ci ha un po' rallentato, adesso siamo arrivati, grazie anche alla collaborazione del Presidente Giampieri, alla definizione.
Rispetto all'accordo iniziale c'è anche un Comune che ha risolto diversamente la problematica della sistemazione dei fanghi dragati, è il Comune di Senigallia che è uscito dall'accordo. Questo ci ha "facilitato" nella nuova suddivisione delle quote da conferire all'interno della vasca di colmata da parte degli enti sottoscrittori l'accordo.
Dieci giorni fa, ho avuto un incontro con Presidente Giampieri per definire la parte tecnica che un po' nicchiava, e siamo arrivati ad un accordo che doveva esserci confermato. L'ho sentito ieri sera e ha detto che stamattina sarebbe arrivata la conferma ufficiale, l'ho sentito un'ora fa non è ancora pervenuta, la fiducia nel Presidente Giampieri è totale, quindi, arriverà questo accordo che definisce le quantità che ogni Comune sottoscrittore dell'accordo può portare all'interno della vasca. Questo è importante.
Alla fine tornerò anche su una tematica attuale in quanto a livello generale emergono delle difficoltà su scelte che vengono fatte dal Ministero dell'ambiente proprio per la collocazione dei fanghi all'interno delle vasche e non solo.
Riprendo la lettura della nota così come preparata.
Si sono concluse le operazioni di collaudo della vasca di colmata, i sottoscrittori dell'accordo di programma potranno conferire il materiale dragato non appena definita la questione di cui ho detto. Nella proposta di quantità che noi abbiamo inviato all'Autorità portuale, di nuova suddivisione delle quantità, abbiamo anche individuato le modalità con le quali trasferire i fanghi all'interno della cassa, perché parliamo di materiale che proviene da situazioni diverse, per esempio sappiamo che Fano ha del materiale in questo momento stoccato in un luogo temporaneo, uno stoccaggio temporaneo, quindi dobbiamo cercare di unificare le procedure per il conferimento dei fanghi all'interno della vasca di colmata e questa proposta di procedura la Regione Marche l'ha già inserita in questa proposta di nuova suddivisione delle quantità Autorità portuale. Ricordiamoci che siamo in casa dell'Autorità portuale, quindi ci dobbiamo necessariamente confrontare con essa.
Al fine di coordinare la presentazione della domanda per il rilascio dell'autorizzazione, in un quadro normativo non del tutto chiaro, e poi dirò anche il perché, e le modalità di gestione della vasca medesima è in corso questo confronto tra il Servizio infrastrutture, trasporti ed energia della Regione Marche, I'Arpam, l'Autorità portuale di Ancona, I'Ispra e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la cui conclusione è prevista a giorni con l'approvazione da parte del tavolo dei sottoscrittori dell'accordo di programma, che prevede anche queste modalità.
Recentemente il Ministero dell'ambiente ha introdotto al codice ambientale, decreto legislativo 152/2006, l'articolo 16 quater che rende ancora più complicate le procedure amministrative per gestire i materiali dragati dai porti in quanto sono stati introdotti oltre 90 nuovi parametri che devono essere verificati ed esclusi per far si che il materiale, il fango, il materiale dragato, non venga classificato come rifiuto. Questo chiaramente è un problema enorme che allontana sempre di più la possibilità di classificare il fango, come possibile, da mettere nella vasca di colmata e da trattare come un rifiuto. Questo è un problema enorme. Come Regione l'abbiamo, già da settembre, evidenziato presso il Ministero dell'Ambiente. Abbiamo mandato subito una richiesta di chiarimenti rispetto a questa nuova normativa, ma ad oggi siamo in attesa di una risposta. Ciò sta provocando problemi. Ci stiamo confrontando anche con altre situazioni simili, altre vasche di colmata che sono presenti in altre Regioni, purtroppo questo è un tema che sta diventando anche derimente nella gestione della nostra vasca di colmata.
La terza parte è assolutamente da risolvere anche perché non si può parlare di snellimenti amministrativi da una parte quando dall'altra parte si introducono norme come queste che in realtà bloccano qualsiasi soluzione, sempre nel rispetto ambientale di gestione dei nostri porti. Sta diventando un problema a livello nazionale.
Per quanto concerne la terza richiesta, la terza domanda del Consigliere Giancarli, cioè quali sono le iniziative che la Regione sta ponendo in essere per il futuro: la Giunta regionale ha sempre colto l'importanza del sistema portuale marchigiano quale parte importante di una economia che vede coinvolti diversi settori produttivi. Il sistema portuale è da considerare, infatti, una infrastruttura di interesse strategico, in quanto esalta le potenzialità della regione Marche in relazione allo sviluppo dei vari settori interessati: commerciale, di servizio, passeggeri, della cantieristica, della pesca, del turismo e da diporto. Una delle attività di rilevante importanza per rendere le infrastrutture portuali efficienti ed operative è proprio il dragaggio dei fondali sia del bacino che dell'imboccatura.
Queste ultime attività rappresentano un servizio pubblico di primaria rilevanza, dal momento che, in assenza di periodici dragaggi, il fenomeno di riduzione dei fondali rende i porti non agibili e pericolosi, per gli uomini ed i mezzi, con immaginabili rilevanti ripercussioni negative su tutti i settori che operano nei porti.
Una delle soluzioni che la Regione ha ritenuto percorribile già dal 2009 (anno di inizio della stesura del Piano regionale dei porti approvato dal Consiglio nel 2010) è stata quella di individuare delle zone, localizzate nella cartografia del Piano, dove possono essere previste possibili casse di colmata lungo il litorale marchigiano finalizzate al recupero della fascia costiera mediante il deposito e/o riutilizzo dei sedimenti provenienti dall'escavazione dei porti limitrofi.
L'ubicazione è stata individuata in via preliminare in tratti di litorale già compromessi dalla presenza di scogliere radenti a difesa del rilevato ferroviario e dove la spiaggia è praticamente inesistente. In tali situazioni ambientali compromesse la realizzazione di una cassa di colmata, da definire mediante l'elaborazione di specifico progetto da concordare con il Comune competente, previa puntale caratterizzazione dei materiali da dragare, ha l'obiettivo di utilizzare i sedimenti provenienti dal dragaggio dei porti per riprofilare la linea di costa mediante:
- la formazione di una fascia di rispetto per ricostruire la continuità di percorsi pedonali e/o ciclabili;
- il deposito temporaneo dei sedimenti per eventuali trattamenti in loco;
- il riutilizzo della sabbia per il ripascimento della spiaggia in corrispondenza dell'area interessata e/o per interventi di ripascimento lungo la costa.
Il Piano regionale dei porti ha disposto, inoltre, che in relazione ad esigenze specifiche potranno essere individuate, in sede progettuale e d'intesa con i Comuni interessati altre aree per casse di colmata lungo la costa, sulla base dei criteri generali sopra indicati.
Allo stesso tempo la Regione ha già agito in tal senso (rispondendo ad una nota del Sindaco di Pesaro) mostrando il proprio interesse alla proposta di predisporre un adeguamento tecnico funzionale da presentare al Consiglio superiore dei lavori pubblici - per il parere di competenza - che preveda una "variante minore" al Piano regolatore portuale di Pesaro per la realizzazione di una vasca di colmata alla radice del molo di sottoflutto come già previsto nel Piano regionale dei porti, quello del 2010 citato sopra.
Attivando una proceduta di questo tipo si potrà stipulare un Protocollo di intesa tra tutti i soggetti pubblici interessati (Regione, Comune, Capitaneria di Porto di Pesaro), analoga ad una già intrapresa nel 2011 per il porto di San Benedetto del Tronto dove tra l'altro sono stati stoccati i materiali del porto di Senigallia, che permetta sia di arrivare nel giro di breve tempo alla modifica dello strumento di Pianificazione del porto di Pesaro sia a stabilire i materiali da conferire nella futura vasca di colmata in grado di risolvere anche il problema di altri porti marchigiani.
E' chiaro che tutte queste iniziative che la Regione pone in essere, sia la gestione dell'attuale vasca di colmata che l'individuazione di nuove prospettive per poter stoccare i materiali dragati dai porti, non esulano, anzi sono strettamente collegati, dalle direttive che provengono dal Ministero dell'ambiente.
Più di mese fa, c'è stato un tavolo al Ministero dell'Ambiente proprio sui porti e in quell'ambito ho fatto una proposta specifica anche per trovare risorse, fare in modo che i canoni demaniali, sia quelli portuali che quelli balneari, ma soprattutto quelli portuali che incidono maggiormente da un punto di vista economico, vengano in parte, ne ho parlato anche con il Viceministro Nencini, restituiti al territorio in maniera tale che possano essere utilizzati per esempio per dragare i porti, cioè per le finalità per le quali vengono versati allo Stato, altrimenti finiscono nel calderone del MEF e non possono essere reinvestiti in azioni per noi importanti.
Così come, la proposta è stata condivisa dal Presidente dell'Autorità portuale Giampieri, abbiamo iniziato un percorso di ampliamento territoriale dell'Autorità portuale di Ancona a tutto il territorio regionale in modo di poter includere tutti i nostri porti regionali ed anche i due porti statali di Pesaro e San Benedetto per creare un impatto territoriale più ampio che rafforzi l'Autorità portuale di Ancona, in un momento in cui l'Autorità portuale di Ancona è stata confermata, ma c'è bisogno di lavorare in maniera sinergica perchè questo può essere positivo sia per l'Autorità stessa che per tutto il sistema portuale marchigiano.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Giorgi per la risposta, tra l'altro le sarei grato se mi fa avere copia scritta.
Non vorrei parlare come ho fatto nell'interrogazione di escavo, di vasca di colmata, di interventi che hanno a che fare con l'economia marittima o con la crescita industriale del porto di Ancona, a me piacerebbe parlare del porto - ma questo non lo dico a lei, tra l'altro siamo ormai in chiusura della legislatura - non soltanto come segmento fondamentale della piattaforma logistica delle Marche, porto-interporto-aeroporto, ma come condizione strategica per la crescita culturale, sociale, economica, occupazionale, per le ricchezze del porto e per la condizione fondamentale di un insieme di questa nostra regione in cui il porto veda riconosciuto quel ruolo strategico che merita. Grazie.

Interrogazione n. 1929
ad iniziativa del Consigliere Binci
"Garanzia giovani"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1929 del Consigliere Binci.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. Relativamente all'erogazione delle indennità dei tirocinanti occorre ricordare che i tirocini sono stati avviati su autorizzazione del Ministero stesso prima che le procedure nazionali e le convenzioni Ministero-Inps nazionale e Regioni fossero perfezionate e sottoscritte. Questo perché le iscrizioni a Garanzia Giovani sono state avviate, sempre dal Ministero, il primo maggio 2014 quando il sistema non era ancora del tutto pronto. Ad agosto non era più possibile far attendere ragazzi ed aziende poiché vi era il serio rischio di perdere molte occasioni di tirocinio. Da qui la scelta di autorizzare i tirocini prima che fossero pronte tutte le procedure.
La Regione Marche ha comunicato e informato tutti gli enti promotori del fatto che le indennità sarebbero arrivate con circa tre mesi di ritardo rispetto alla data di avvio dei tirocini stessi. Ci risulta che tale comunicazione sia stata data ai soggetti interessati. Ovviamente può essere successo che qualcuno non abbia avuto l'informazione o che ci sia stato qualche equivoco. Ma il ritardo era comunque noto prima dell'avvio dei tirocini ed è stato oggetto di una capillare informazione.
Ad oggi ci risulta che sono stati pagate le indennità dei mesi di settembre e ottobre. Nei prossimi giorni verranno erogate quelle relative ai mesi di novembre e dicembre. Se qualche tirocinante non ha percepito l'indennità è perché la sua posizione risulta irregolare al sistema procedurale di erogazione dell'Inps nazionale. Anche in questo caso abbiamo investito il Ministero affinché risolvesse il problema. Siamo in attesa di comunicazioni del Ministero o dell'Inps nazionale.
La trattenuta del 23% è stata effettuata dalla procedura di erogazione dell'Inps nazionale sulla base di una interpretazione della normativa fiscale. Non appena venuti a conoscenza di tale trattenuta l'Amministrazione regionale delle Marche per prima si è mossa verso il Ministero, che non era a conoscenza del fatto, chiedendo una soluzione che eliminasse tale trattenuta e rimborsasse i tirocinanti di quella già effettuata. Il Ministero si è subito messo in contatto con I'Inps nazionale per risolvere la questione e ad oggi ci risulta che il problema è stato rimosso. Quindi la trattenuta non ci sarà più e ci risulta che I'Inps stia già rimborsando i tirocinanti per quella effettuata in precedenza.
La Giunta regionale ha fatto tempestivamente tutto quanto era nelle sue possibilità tanto che il problema delle trattenute è già risolto e i ragazzi hanno cominciato ad avere le loro indennità. Siamo in contatto quotidiano con il Ministero e con I'Inps per risolvere gli altri problemi ed erogare prima possibile le indennità ai giovani.
Abbiamo consegnato l'elenco di 2.800 tirocinanti all'Inps che provvederà ad erogare non appena pronte le procedure.
Rispetto al cambiamento delle regole la Regione Marche non ha alcuna responsabilità. Anzi si è immediatamente attivata per ottenere il ripristino dell'indennità per intero pari a 500 euro mensili. Cosa puntualmente e velocemente ottenuta. I nostri funzionari stanno lavorando anche 10 ore al giorno con l'unico obiettivo di garantire ai giovani tutto quello che spetta loro.
Posso aggiungere a questa risposta, una questione di fondo, noi siamo la Regione che ha il programma più avanzato della garanzia ai giovani di tutta l'Italia. Abbiamo avviato 3.000 tirocini ed è una cosa rilevantissima, forse abbiamo fatto troppo, se invece di pagare tutto il tirocinio avessimo coinvolto le aziende in qualche modo a intervenire probabilmente avremmo avuto meno tirocini.
E' stata fatta una scelta, tra l'altro con il fondo sociale europeo potremo finanziare ulteriormente la garanzia giovani perché con i tirocini e con la formazione per i giovani dai 15 ai 18 anni che hanno fatto domanda di qualificazione, noi ci stiamo giocando larga parte dei 29 milioni di euro per cui interverremo con il fondo sociale.
Lo sforzo è enorme, pensate solamente di mettere a libro paga 3.000 persone di punto in bianco con il pagamento a carico dell'Inps con cui abbiamo fatto la convenzione con il Ministero. E' una impresa di notevole spessore.
Capisco che i ragazzi stanno protestando perché ci sono dei ritardi, però a nessuno sarà negato quanto spetta. Adesso è arrivata la somma di 1.500.000 euro all'Inps per cui verrà pagata subito e verranno pagati tutti. Che adesso diventi uno scandalo, penso che un po' di pazienza, non avrebbero avuto nulla! Si stanno facendo i salti mortali, questo non elimina qualche responsabilità di cui per la verità ce ne facciamo carico come Amministrazione pubblica, ma se vi dico i retroscena avuti con il Ministero e con l'Inps sono cose turche.
L'attenzione che dedichiamo a questa cosa è massima, siamo stati noi a ripristinare i 500 euro, perché il Ministro non ne sapeva nulla. L'ho chiamato alle 7,30 del mattino perché non era a conoscenza e abbiamo subito ripristinato. (...) Si, siamo stati noi, perché l'Inps aveva cominciato ad erogare con la ritenuta d'acconto del 23%, perché un'interpretazione della legge fiscale impone all'ente erogatore la trattenuta, qualunque essa sia, e noi l'abbiamo superata.
Adesso partiranno tutte le altre misure per Garanzia Giovani come il servizio civile, come l'orientamento. Credo che si stia facendo un lavoro incredibile.
Qualche volta, ripeto, ad esempio, il Centro per l'impiego e gli enti accreditati hanno fatto male delle pratiche per cui molti ragazzi si trovano un Iban sbagliato e l'Inps non riesce ad elaborare la pratica, sui primi 2.300 ragazzi c'erano 41 errori, 41 segnalazioni di Iban sbagliato, questo ha inceppato tutto. Abbiamo lavorato 12 ore al giorno per eliminare anche queste cose, ce l'abbiamo fatta, più di questo non si può fare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ringrazio l'Assessore per la risposta e faccio presente che ho presentato questa interrogazione perché la situazione era diversa. Spero che ad oggi la liquidazione di settembre ottobre sia stata data a tutti e che ci siano le risorse per pagare novembre, dicembre e gennaio.
Questo perché per i giovani è una opportunità lavorativa e formativa, ma anche loro hanno la necessità di coprire le spese per andare lavorare e mangiare. Dalle 500 euro l'Inps ha detratto il 23%, pari a 100 euro, significa andare a lavorare per un mese per 400 euro, poco più di praticantato.
L'altra questione, oltre alle difficoltà delle persone di lavorare senza neanche quella piccola retribuzione prevista, era data dalle trattenute effettuate dall'Inps, tra l'altro Sel ha presentato un'interrogazione tramite l'onorevole Ricciatti al Parlamento proprio perché la tassazione non venisse effettuata su questa piccola retribuzione. E' una cosa sostanziale perché per molti questo è l'unico reddito e non ha senso tassare un reddito che alla fine dell'anno è sotto i 6.000 euro. Queste due questioni.
L'altra questione che pongo è tecnica e, quindi, vado nella direzione che ha proposto anche l'Assessore. Secondo me ci vorrebbe una compartecipazione delle imprese, avremmo molti meno tirocini, però non dimentichiamo, mi sembra di aver capito, che questi sono i 100.000 giovani che hanno modificato di un punto percentuale l'occupazione giovanile per cui il Governo Renzi parla di ripresa dell'occupazione giovanile, ma io penso che sia solo questo, un'occupazione ... non so se non sono stati conteggiati, oltretutto moltissime imprese - ho sentito moltissime persone che vanno presso le aziende - dicono che non possono assumere perché attualmente assumono solo attraverso la garanzia giovani, quindi, diventa una modalità escludente per chi non partecipa a questa opportunità.
Le imprese che avrebbero bisogno di personale attestano che non assumono con altre modalità che non sia la garanzia giovani e a questo punto diventa una modalità per tenere bassa la buona occupazione.
Secondo me bisognerebbe riflettere su questi aspetti per il proseguo dell'esperienza e se ha senso aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro, a patto che sia una esperienza qualificante e non solo un'esperienza di pura manodopera messa a disposizione delle imprese in sostituzione di dipendenti che dovrebbero essere pagati molto di più.
Vorrei che questo non fosse uno strumento per tenere bassa l'offerta di lavoro e le richieste dei lavoratori, non può essere un metodo di dumping sociale. Grazie.

Proposta di atto amministrativo n. 71
ad iniziativa della Giunta regionale
"Ulteriori modifiche alle norme tecniche di attuazione del Piano di gestione integrata delle aree costiere - deliberazione del Consiglio regionale 2 febbraio 2005, n. 169"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 71 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. L'atto è di una semplicità assoluta, non è un caso che non ci siano emendamenti. E' un atto di adeguamento tecnico ad una direttiva del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che tende a chiarire che l'autorizzazione, come dice la legge, per nuove opere in prossimità del demanio marittimo sono di competenza dell'autorità marittima.
Questo è ribadito chiaramente nella legge, insieme a questo, però, si accompagna un parere che da vincolante diventa obbligatorio da parte della Regione Marche e del Comune competente per territorio. A questo aggiungiamo anche un comma in base al quale, anche alla luce delle significative ed importanti attività di erosione che il mare ha compiuto in questi ultimi decenni - questo è il secondo comma della legge che andiamo a modificare - i titoli abilitativi, di cui l'autorizzazione è di competenza dell'Autorità marittima, che vengono rilasciati per l'esecuzione di nuove costruzioni, ampliamenti, opere pertinenti sono sottoposti al parere obbligatorio della Regione, che deve rilasciarlo entro 30 giorni, anche se sono già previsti strumenti urbanistici o particolareggiati. Questo perchè a seguito dell'erosione i 30 metri potrebbero essere stati consumati, quindi, è una norma a tutela che la Commissione ha voluto mettere per la delicatezza dell'intervento anche in considerazione, diciamolo, del fatto che in questi 60 anni di vita repubblicana lungo le coste marchigiane non abbiamo realizzato belle opere.
Seppure questa previsione non diventa vincolante, perché parliamo sempre di pareri, significa che la Regione butterà un occhio su queste ulteriori nuove opere e, sinceramente ci auguriamo che non debbano verificarsi, anche su eventuali modifiche o sistemazioni, queste invece necessarie perché qualsiasi edificio esistente può essere sottoposto a opere di manutenzione o di ampliamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente. E' il secondo Consiglio consecutivo nel quale, non è la prima volta in questa legislatura, sono relatore di minoranza di una proposta di atto amministrativo che serve per aggiustare, per accomodare, sostanzialmente per risolvere dei pasticci.
Giustamente il collega ha relazionato in merito ad una doverosa azione da parte di questo Consiglio, quella di modificare questo articolo delle norme tecniche di attuazione del piano che fa riferimento alla deliberazione n. 169.
In realtà avevamo riconosciuto al Comune un'autorità che non poteva avere, l'autorità di rilasciare queste autorizzazioni è, e non poteva che non essere, dello Stato e, quindi, del demanio marittimo.
Oggi prendiamo atto di questa, chiamiamola, difformità e produciamo questa modifica doverosa.
Aggiungiamo anche nella riformulazione di questo comma, del comma in questione, il fatto che il parere obbligatorio della Regione deve riguardare le nuove opere, i nuovi manufatti e non gli adeguamenti, questo può anche andare bene, ma abbiamo anche stabilito con più precisione che non compete alla Regione allargare questa area di rispetto e qui invadiamo una competenza che non ci appartiene.
E' chiaro che questo è un atto amministrativo che doverosamente va votato, dove la politica non c'entra nulla, ma è sostanziale, non solo formale, la constatazione che in realtà ci troviamo a dover ancora una volta intervenire su atti e su leggi prodotte da questa Regione, da questo ente, che in realtà vanno a confliggere con norme di natura statale.

PRESIDENTE. Se non ci sono richieste di intervento, metterei in votazione l'atto.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 71. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Il punto 3, la proposta di legge n. 287 è stata rinviata.

Nomine

Elezione di 3 Consiglieri regionali Revisori del conto dell'Assemblea legislativa regionale
(articolo 12 del R.I.) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'elezione di 3 Consiglieri regionali Revisori del conto dell'Assemblea legislativa regionale. Voto limitato ad uno.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere Segretario Romagnoli effettua la chiamata)

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 30
Schede bianche n. 3
Schede nulle n. 2
Schede valide n. 25

Hanno ricevuto voti:
Graziella Ciriaci n. 11,
Dino Latini n. 7,
Mirco Ricci n. 7.

Proclamo eletti Revisori del conto dell'Assemblea legislativa i Consiglieri Ciriaci, Latini, Ricci.

Elezione di tre Consiglieri regionali nella Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa regionale
(articolo 13 del R.I.) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'elezione di tre Consiglieri regionali nella Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa regionale. Voto limitato ad uno.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere Segretario Romagnoli effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 30
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 4
Schede valide n. 24

Hanno ricevuto voti:
Giovanni Zinni n. 11,
Letizia Bellabarba n. 7,
Gianluca Busilacchi n. 6.

Proclamo eletti nella Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea legislativa i Consiglieri Zinni, Bellabarba, Busilacchi.

Credo che non ci siano altri punti da discutere per cui ci aggiorniamo alla prossima seduta. Arrivederci.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 12,10