Resoconto della seduta n.19 del 23/03/2021
SEDUTA N. 19 DEL 23 MARZO 2021
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Dino Latini
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE: Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta dell’Assemblea legislativa regionale n. 19 del 23 marzo 2021, in modalità telematica. Do per letto il processo verbale delle sedute nn. 17 e 18 del 16 marzo 2021 le quali, ove non vi siano opposizioni, s’intendono approvati ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno. Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite mediante invio con posta elettronica con cui porto a conoscenza l’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Comunicazioni della Giunta regionale in merito “Situazione pandemica nelle Marche”.
PRESIDENTE. Il Presidente della Giunta Francesco Acquaroli ha chiesto di intervenire per fare delle comunicazioni, ne ha la facoltà ai sensi dell’articolo 62, comma 2 del Regolamento interno.
Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Grazie per la parola che mi ha concesso come d’accordo nell’ultima seduta assembleare. All’inizio di questo Consiglio voglio rendicontare l’andamento della situazione pandemica nella nostra regione.
Ieri abbiamo registrato la chiusura della settimana scorsa e abbiamo visto che la curva epidemiologica nella nostra regione è di fatto arrivata in una fase di discesa, per la prima volta abbiamo dei numeri che flettono in maniera più sensibile, anche se meno rispetto a quello che, auspicavamo, avremo voluto avere.
La scorsa settimana abbiamo avuto 282 casi in meno rispetto alla precedente per un totale di 4.848 casi, è ancora una situazione in cui c’è una pressione molto forte della curva che speriamo scenderà. Nella provincia di Ancona la curva scende in maniera più forte, inizia a scendere nella provincia di Macerata e nella provincia di Ascoli in chiusura di settimana, mentre vediamo la curva in salita nella provincia di Fermo e di Pesaro e Urbino. Sto leggendo i dati per provincia, credo che, senza arrivare troppo nel dettaglio, dobbiamo concentrarci nell’assoluta attenzione delle norme previste nel DL, che noi conosciamo, e comportano lo status nella classifica di zona rossa. Raccomando la massima attenzione anche perché la situazione nelle strutture ospedaliere, sia nell’area intensiva che semintensiva che nei pronto soccorso, ancora non accenna ad una diminuzione sensibile, anzi possiamo dire che soprattutto in questi giorni, in queste ore, nel territorio di Pesaro ed anche in altri gli accessi nei pronto soccorso sono molto elevati. Registriamo un numero di terapie intensive occupate oltre al 60%, il numero di pazienti nei pronto soccorso è molto elevato.
Si tratta di mettere in campo tutte le energie e tutte le forze che possiamo immaginare anche a sostegno delle aziende ospedaliere, cercando di fare una strategia che in questa fase della pandemia possa contribuire a generare una sinergia che possa permettere a tutte le persone che registrano sintomi di essere curate e accolte nelle strutture della nostra sanità regionale.
Concludendo questo mio intervento, come l’accordo preso in Consiglio la settimana scorsa, vorrei ringraziare tutti gli operatori per lo sforzo immane che stanno compiendo nelle corsie degli ospedali, nei reparti di terapia intensiva, ma non solo.
So che è una fase molto difficile, speriamo che questa sia la settimana in cui la curva epidemiologica nella nostra regione possa avere, e me lo auguro e l’auspico, un sensibile calo rispetto alla settimana precedente.
Il dato della settimana antecedente, la scorsa, la penultima, è che ancora ci sono fasce di età che nonostante le scuole chiuse e i corsi chiusi mostrano un incremento. Un ultimo appello lo rivolgo a tutta la nostra cittadinanza affinché in questo momento si compia lo sforzo, lo so che è difficile perché ormai è un anno dall’inizio della pandemia, c’è esasperazione, stanchezza, sfiducia, un sentimento difficile nel guardare avanti, però raccomando a tutti il rispetto delle regole, che in questo momento è essenziale per evitare al virus di continuare nella sua azione di contagio e per poter riportare la situazione della curva pandemica a numeri che possono consentire alle strutture sanitarie di liberarsi presto dalla pressione.
Presidente, non leggo tutti i numeri se c’è bisogno possiamo trasmettere tranquillamente la relazione.
Invito tutti alla più alta sensibilizzazione possibile nei confronti della cittadinanza marchigiana in questo momento così complicato. Grazie.
Interrogazione n. 103 - a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Avvio della II^ fase vaccinazione anti-SARS-CoV-2 - Richiesta inclusione platea degli insegnanti e personale scolastico indipendentemente dalla residenza o dal luogo in cui presta servizio”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 103 - a risposta immediata n. 103 - delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Tre minuti di intervento, chiarisco a tutti che ieri nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi abbiamo concordato il rispetto quasi rigido dei tempi degli interventi, i trenta secondi si accettano, ma non andremo oltre, cominciando da questo momento.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n. 103 a risposta immediata le Consigliere Ruggeri e Lupini chiedono se il personale appartenete al comparto scuola può essere vaccinato indipendentemente dalla residenza o dal luogo in cui prestano sevizio.
La risposta è affermativa, tutto il personale della scuola è vaccinato indipendentemente dal luogo di residenza e indipendentemente dalla scuola dove presta servizio, anche se questa è collocata in un’altra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Dalla risposta dell’Assessore mi sembra di capire che anche gli insegnanti che lavorano in questa regione, ma sono fuori sede, possono accedere alle liste di coloro che vengono vaccinati nelle Marche, quindi esattamente quello che è successo in altre regioni virtuose, come Lombardia, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, anche se non è successo così altrove.
Mi fa piacere che ci siamo organizzati per rendere possibile questo servizio. Ringrazio l’Assessore per la risposta e mi ritengo soddisfatta.
Interrogazione n. 117 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Priorità vaccinazione autoferrotranvieri e addetti ai supermercati”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 117 - risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n.117 a firma dei Consiglieri Biancani e Vitri si chiede di verificare la possibilità di una priorità di vaccinazione per gli autoferrotranvieri e gli addetti ai supermercati, al riguardo, pur essendo l’amministrazione d’accordo sulla vaccinazione di questo personale e di tutti coloro che appartengono ai servizi pubblici fondamentali, come i rifiuti, il servizio idrico integrato, il gas, l’energia elettrica, non è possibile addivenire a questa vaccinazione perché il piano di vaccinazione elaborato dal Governo con data 10 marzo è strutturato sulla base delle fasce di età, collateralmente con la vaccinazione di persone ad elevata fragilità e persone con disabilità grave. Quindi, in questa fase completeremo la vaccinazione dei servizi pubblici fondamentali, che è stata già attivata, come scuole, sicurezza, soccorso pubblico e protezione civile, poi ci avvieremo alla vaccinazione secondo il criterio delle fasce di età 60/70 e 70/80. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la risposta. Nel momento in cui abbiamo presentato l’interrogazione sono uscite le nuove linee giuda del Ministero, quello che voglio dire è che come Regione potrebbe essere importante cercare di attivare accordi anche con queste categorie, il trasporto pubblico è un attività che viene gestita direttamente dalla Regione con le varie aziende, così come all’interno dei supermercati dovrebbero essere attivati accordi perché queste categorie, come i sanitari, non hanno mai smesso di lavorare, sono state sempre in prima linea anche durante il lockdown e continuano ad esserlo. Sono a diretto contatto con i cittadini, sono soggetti che stanno dando tutto quello che possono e l’hanno dato in questo ultimo anno. Chiedo che, al di là dell’indicazione che arriva dal Ministero, di attivarsi per individuare degli accordi con gli autoferrotranvieri, che dipendono direttamente e che hanno contratti con noi per trovare una soluzione ed accelerare quanto prima. Grazie.
Interrogazione n. 118 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Protocollo per la cura a domicilio dei malati da SARS-COV2”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 118 - a risposta immediata - del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. C’è da fare un chiarimento sul protocollo della cura da Covid, nel senso che è una disposizione ministeriale del dicembre scorso, l’Asur e l’amministrazione regionale hanno organizzato un gruppo di studio per coordinare le disposizioni che risalgono al mese di dicembre con nuovi protocolli di cura. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore. Ho fatto questa interrogazione perché, vista l’esperienza nel corso dei miei 30 anni come operatore sul territorio, anche come gruppo consigliare crediamo che il territorio sia per ora la parte più debole per i nostri assistiti e penso che mettere in campo un protocollo nei prossimi mesi sia urgente e questo il Covid ce l’ha dimostrato. Non credo che sia corretto mettere i nostri assistiti nelle mani di azioni fatte su facebook, si sono formati dei gruppi anche di 200.000 persone che si curano anche di notte con consulenze nelle chat. Bisogna insistere molto su un’azione territoriale.
Ho visto bene gli anticorpi monoclonali che verranno messi in campo anche da domicilio, ai pazienti verrà somministrato l’anticorpo in ospedale, poi rientreranno a casa, però nel domicilio bisognerà potenziare i protocolli e anche la sanità digitale, per far si che l’informazione arrivi direttamente da remoto, da domicilio, per evitare l’accesso ai nostri pronto soccorso.
E’ notizia di ieri che nel mio territorio di Senigallia la rianimazione è stata inserita tra le rianimazioni Covid, ormai tutti gli ospedali hanno i pronto soccorso in sofferenza.
La pandemia va ostacolata con un’azione territoriale, fatta di persone e di protocolli.
Ho fiducia nelle parole dell’Assessore perché ho sentito che nella sua mission c’è il potenziamento della sanità digitale e del territorio.
La risposta mi soddisfa, ma mi soddisferanno le azioni che verranno messe in campo per il futuro su questi temi. Grazie.
Interrogazione n. 119 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Casini, Mastrovincenzo
“Monitoraggio vaccinazioni effettuate con i lotti AstraZeneca numero ABV2856 e ABV5811”
Interrogazione n. 122 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Vitri
“Vaccinazione di pazienti già in cura per trombosi venosa recidivante con sieri diversi da Astrazeneca”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 119 - a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Casini, Mastrovincenzo e l’interrogazione n. 122 - a risposta immediata - della Consigliera Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. I Consiglieri Vitri, Biancani, Casini, Mastrovincenzo chiedono delucidazioni sul monitoraggio dei vaccini in particolare sull’AstraZeneca numero ABV2856 e ABV5811, questi due lotti risultano somministrati nella nostra regione e a seguito degli interventi che sono stati operati dall’attività giudiziaria sono stati accantonati. Successivamente con la comunicazione n. 637 del 15 marzo 2021, l’Aifa ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea in attesa dei pronunciamenti dell’Ema il divieto di utilizzo del vaccino di AstreaZeneca, tale decisione sappiamo che è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paesi europei e ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso.
Com’è noto l’Ema e l’Aifa hanno riattivato la somministrazione del vaccino AstreaZeneca dalle ore 15 di venerdì 19 marzo, i pazienti che nella nostra regione hanno segnalato delle complicanze sono stati quattro, tutti esiti senza conseguenze, si passa dalla lingua tumefatta in alcuni casi, al dolore dorsale, ad astenia piuttosto diffusa, a ecchimosi e ad altre manifestazioni che tuttavia si ritengono congruenti con la vaccinazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Voglio dire all’Assessore che ha risposto solo a una delle due interrogazioni, sono abbinate, ma i quesiti sono leggermente diversi.
La ringrazio, Assessore, per la chiarezza con cui ha risposto all’interrogazione n. 119 perché quando l’ho presentata, il 15 marzo, c’era molta preoccupazione sui rischi di AstreaZeneca, in particolare su quei due lotti che sono stati utilizzati, uno nella provincia di Pesaro Urbino e l’altro nella provincia di Ascoli Piceno.
Le voci non confermate parlavano di diverse persone che avevano riportato gravi postumi dopo la somministrazione della prima dose di questi particolari due lotti.
Non mi ha risposto, forse le è sfuggita, all’interrogazione n.122 che era abbinata, non so se l’Assessore mi sta ascoltando perché in realtà chiedeva un’informazione diversa: volevamo sapere se sono state prese le dovute tutele nei confronti di particolari pazienti che sono già in cura per trombosi venosa recidivante e se per questi pazienti è possibile utilizzare un farmaco diverso da AstreaZeneca. Non so se può intervenire l’Assessore e rispondere anche alla 122 perché non c’è stato un minimo accenno di risposta, forse è sfuggita. Grazie.
PRESIDENTE. Chiediamo all’Assessore se la risposta è stata completa, andiamo in deroga e vediamo se può completare la risposta o se la risposta complessiva è quella che ha dato.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta su questo punto non è giunta all’amministrazione, quindi bisogna capire esattamente che cosa sta …
Tenete conto che oggi abbiamo un numero così alto d’interrogazioni che per tutti questi giorni i dirigenti Asur e del Servizio hanno lavorato solamente per rispondere a questi atti ispettivi. Io cerco di offrire le risposte, ma siamo in una condizione, lo sapete meglio di me, in cui ci sono 152 persone in terapia intensiva, mi riservo eventualmente di mandare alla Consigliera Vitri una risposta che solleciterò all’amministrazione anche in giornata. Grazie.
Interrogazione n. 120 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vittri
“Vaccinazione 19.999 operatori non sanitari”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 120 - a risposta immediata –
dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Si chiede di sapere quali sono le persone che rientrano nel target degli operatori non sanitari. La risposta è la seguente: si tratta di persone che lavorano nel sistema della sanità regionale, sia pubblica che privata, come volontari operanti nell’emergenza urgenza, teniamo conto che nel sistema del 118 la stragrande maggioranza degli operatori sono volontari, dipendenti delle ditte di servizi appaltanti che operano all’interno delle strutture, guardie giurate e servizi di portineria.
Il Servizio mi informa che i dati verranno comunicati per categoria appena possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Non sono soddisfatto della risposta perché già in passato avevamo trattato questo tema e più o meno la risposta era stata simile.
Ancora oggi a distanza di mesi attendiamo di sapere esattamente chi siano, non tanto nominativamente, e che tipo di qualifiche professionali ricoprano le persone che hanno ricevuto il vaccino e se rientrano nella categoria di operatori non sanitari.
Aggiungo che i volontari, di cui ha parlato l’Assessore, sono già scomputati dalla cifra dei 19.999 soggetti perché nella risposta al nostro accesso agli atti, che abbiamo avuto il 9 marzo, i volontari che avevano ricevuto la vaccinazione erano già numericamente quantificati in 1.076 unità.
Ritengo una scelta profondamente sbagliata somministrare il Pfizer a persone che lavorano negli uffici o che non hanno nessun tipo di contatto con pazienti o con persone a rischio.
Oggi ci troviamo a non avere vaccini Pfizer e Moderna che possono essere somministrati a persone con disabilità, a persone fragili e con patologie gravi.
E’ stata una scelta profondamente sbagliata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatta anche perché è molto tempo che insieme al Consigliere Mastrovincenzo chiediamo notizie rispetto a queste tipologie di persone che sono state vaccinate, lei ha messo 1.000 persone in più. Sono 20.000 dosi Pfizer che sono state inoculate a persone che avevano tutte quante un lavoro a rischio? Non è possibile che avessero la priorità, quando oggi si dice che il vaccino Pfizer non c’è per gli anziani sopra gli 80 anni.
Bisogna che lei, Assessore, si ricordi che sono state utilizzate queste dosi per soggetti non a rischio, non ottantenni, che lavorano e verosimilmente hanno un età massima di 67 anni e con molta probabilità che non hanno patologie gravi tanto da prevedere l’utilizzo di Pfizer o Moderna, quindi, vorremmo capire bene quali di questi 20.000 soggetti avessero effettivamente necessità di un vaccino prezioso come il Pfizer e quali no.
La cosa che mi spaventa è che lei abbia detto nella risposta precedente al Consigliere Santarelli che per le cure domiciliari da dicembre ancora state impostando il tavolo per risolvere la problematica, credo che siamo non in ritardo, molto di più, perché le cure domiciliari sono importantissime per tutto quello che ha detto il Consigliere Santarelli. Grazie.
Interrogazione n. 123 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Utilizzo delle risorse spettanti alla Regione Marche riguardo il Fondo per il sostegno e il ruolo di cura del caregiver familiare come da Decreto 27 ottobre 2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le politiche della famiglia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 123 - a risposta immediata – della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta è molto lunga, non so come posso sintetizzarla in tre minuti, se la Consigliera Lupini lo accetta le farò avere questa risposta che è articolata in tre pagine, provando a dire che c’è un investimento sulla disabilità gravissima di circa 1.940.000, che viene ripartito tra gli ambiti territoriali sociali sulla base dei criteri che prevedono tra gli altri anche il numero degli utenti riconosciuti con disabilità gravissima.
Le procedure sono in capo agli ambiti territoriali sociali e le possibili misure in favore di caregiver, con un contributo ricevuto, prevedono un supporto informativo, un sostegno per l’attività di prevenzione, interventi complementari all’assistenza domiciliare, corsi di formazione e aggiornamento per cargiver finalizzati ad un inserimento nel mercato del lavoro quando terminerà l’attività di cura.
Questa è una materia di cui dovremo tener conto nella revisione del piano socio-sanitario perché integra esattamente il rapporto tra l’assistenza e la sanità nella nostra regione ed è importante che si possa coinvolgere tutto il sistema dei caregiver familiari, affinché, come è stato più volte ribadito, anche nei lavori di questo Consiglio regionale ci sia una risposta alle condizioni di fragilità a una certa fetta della nostra popolazione.
Se la Consigliera Lupini è d’accordo le invierei la risposta dettagliata e preparata dal Servizio sociale della Regione Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Mi rendo conto che la risposta, come è giusto che sia, è molto articolata, quindi accetto di avere la risposta scritta che poi condividerò con gli altri.
Credo che sia molto importante poter seguire l’utilizzo di questi fondi nel dettaglio che richiedono una grande sinergia con i territori, gli ambiti, la Regione e tutto il mondo socio-sanitario, per non lasciare soli quelli che hanno un familiare piuttosto grave da accudire. Mi sembra una buona opportunità per la nostra regione.
Ho prodotto un’interrogazione a risposta immediata perché esiste una scadenza, eravamo proprio a ridosso, la trasformazione risulta solo a mia sola firma, ma in realtà c’era anche quella della capogruppo Ruggeri, deve essere stata una mia imperizia il fatto che non compaia, accettiamo la risposta scritta poi ci riserviamo di guardare tutti i punti con attenzione e magari formulare altre interrogazioni o altri confronti a proposito. Grazie.
Interrogazione n. 125 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Accordo con ordini professionali per somministrazione vaccino ANTI-SARS-COV-2/COVID-19”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 125 - a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La possibilità di portare i vaccini nelle fabbriche, agli ordini professionali e alle altre categorie produttive è emersa dall’ultima disposizione emanata dal Commissario, provvedimento questo che è stato adottato nella Conferenza Stato-Regioni, che prevede che le categorie che devono essere vaccinate devono essere in primo luogo quelle sulla base del target di età, 70/80, 60/70, tutte le categorie ad elevata fragilità e tutte le persone con disabilità gravi, oltre ai familiari che assistono, quindi i caregiver. Una volta soddisfatta la copertura vaccinale di tutte queste categorie a quel punto sarà possibile portare i vaccini AstraZeneca nelle fabbriche, nelle aziende, agli ordini professionali per l’autosomministrazione. Questa possibilità è stata recepita dalla Regione Marche con la delibera n. 242 dell’8 marzo scorso in cui è riportato che sarà possibile vaccinare, qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano, all’interno dei posti di lavoro a prescindere dall’età, fatto salvo che le vaccinazioni verranno realizzate in sede da parte di sanitari disponibili al fine di realizzare un notevole guadagno in termine di tempestività, efficacia, appropriatezza e livello di adesione. Questo tipo di vaccinazione potrà avvenire quando saranno soddisfatte le esigenze delle platee che hanno la prevalenza, persone con elevata fragilità, disabilità gravi, familiari, fascia di età 60/70, 70/80. Sulla base del piano di approvvigionamento vaccinale elaborato dal Commissario verosimilmente si presuppone che questa prospettiva potrà essere concretizzata alla fine di aprile, inizio maggio, quindi, in questo periodo si potrà dar luogo alla vaccinazione nelle fabbriche e negli ordini professionali.
Teniamo conto che il piano di approvvigionamento dei vaccini per la Regione Marche prevede per il mese di aprile la consegna di circa 1.000.000 di dosi, più o meno 500.000 persone da vaccinare, ma il grosso dei quantitativi che dovrebbero arrivare nella nostra regione sarà collocato nel terzo trimestre, luglio, agosto, settembre, a quel punto ci sarà la possibilità che si possa arrivare ad una vaccinazione piuttosto estesa della nostra popolazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore Saltamartini non sono soddisfatto. Lei è un bugiardo seriale perché stamattina ha risposto a questa domanda affermando che nelle raccomandazioni o nel piano vaccinale, non so bene perché lei non l’ha riferito, ci sarebbe l’indicazione degli ordini, è un bugiardo perché non c’è scritto. Le aggiungo una cosa in più, lei ha illuso gli ordini, la colpa della non vaccinazione degli avvocati è sua perché lei è riuscito a far vaccinare, sbagliando - ha lasciato da parte gli anziani, gli ottantenni, le persone fragili nella prima fase - 27.000 persone che non facevano parte di queste categorie. Nel momento in cui ha vaccinato i magistrati e il personale amministrativo doveva vaccinare anche gli avvocati, ha tentato di recuperare questo aspetto e lei li ha illusi, li ha traditi, ha tradito la Costituzione perché gli avvocati sono riconosciuti all’interno della Costituzione. Lei li ha discriminati all’interno del sistema, non solo ha fatto questo, ma ha lavorato per gli ordini e non ha lavorato per il sistema delle imprese. Ha fatto un accordo, una convenzione, ha chiamato al tavolo i sindacati, ma i sindacati non si informano, con loro si concerta, non l’ha fatto, lei purtroppo non è adeguato glielo dico …
PRESIDENTE. Chiedo scusa, ma ha finito il tempo.
Romano CARANCINI. Chiedo scusa, Presidente, io le voglio bene, è una persona che stimo, ma non si fa una lettera il 9 marzo con la carta intestata del Presidente rassicurando gli ordini, lei è il Presidente di tutti, ci vuole da questo punto di vista una maggiore attenzione, quando ci sarà l’opportunità …, adesso mi ha tagliato la parola. Grazie.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Interrogazione n. 66 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, “Incarichi professionali presso Azienda Ospedali Riuniti di Ancona”, nelle vie brevi il capogruppo del PD ha chiesto il rinvio, come ha chiesto il rinvio dell’interrogazione n. 76.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi per confermare la richiesta.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto tutti, il Presidente, tutta la Giunta, i colleghi e le colleghe, i cittadini che ci ascoltano e ci guardano.
Mi sono prenotato regolarmente, ma qualcosa forse non va, ho anticipato ieri nella Conferenza dei Presidenti e per le vie brevi questa mattina il rinvio delle interrogazioni n. 66 e n. 76 e la riprogrammazione in altra seduta. Grazie.
Interrogazione n. 73
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Attribuzione temporanea delle funzioni di direzione dell’Ufficio speciale per la ricostruzione”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 73 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Per quanto riguarda l’interrogazione che attiene al conferimento dell’interim per l’attribuzione delle funzioni di direzione dell’ufficio speciale per la ricostruzione, rispondo in questi termini.
Innanzitutto si tratta di un incarico ad interim, questo lo voglio evidenziare, che per sua natura stessa ha carattere eccezionale e temporaneo e la durata è rapportata come in questo caso al tempo ragionevole e necessario al compimento delle procedure necessarie per il conferimento a regime. Si è proceduto a questa disegnazione per la semplice ragione che l’ingegnere è andato in pensione, quindi si è ritenuto nelle more ed in attesa della definizione delle procedure di riorganizzazione della struttura amministrativa dell’ente di affidare questo incarico ad interim, fra l’altro la scelta cade su una persona che sicuramente fra i tecnici regionali è probabilmente quella che può vantare una maggiore esperienza sia legata all’anzianità lavorativa che all’anzianità di servizio essendo, come noto, da tempo adibito alla struttura decentrata alla difesa del suolo, fra cui rientrano fra l’altro alcune importanti competenze in materia sismica, quindi, la prima risposta è questa, re ipsa nel caso di un incarico ad interim la possibilità di procedere nei termini per cui gli uffici hanno consentito alla Giunta di provvedere a questa nomina. Non è necessaria l’attivazione di nessun interpello preventivo, abbiamo agito in ragione di quelle che sono le competenze specifiche e professionali dell’Ingegnere.
La seconda domanda riguarda la richiesta se ci fosse una figura di vice direttore. Non esiste nella struttura gerarchica un vice direttore, ci sono funzioni vicarie che sono tutt’altra cosa, com’è noto le funzioni vicarie rispondono ad esigenze momentanee connesse alle assenze e all’impedimento temporaneo, non era questo il caso, quindi, abbiamo proceduto attraverso la designazione, mediante la delibera di Giunta visto che non esisteva una figura diversa da quella a cui era stata attribuita la funzione di gare, ma è tutta un'altra questione.
Per quanto riguarda la terza questione, il fatto che l’Ingegnere attualmente ricopra l’incarico di Presidente dell’ordine degli ingegneri, gli incarichi che ricopre presso altri enti pubblici, così può essere definito l’ordine professionale, non risulta giuridicamente incompatibile con l’incarico ad interim del Direttore dell’Ufficio speciale della ricostruzione. Da questo punto di vista è copiosa la giurisprudenza che tuttavia non esclude, come è accaduto all’atto della designazione della nomina, l’applicazione della disciplina generale delle incompatibilità dei dipendenti pubblici, che è descritta e disciplinata dal decreto legislativo n. 39/2013. Da questo punto di vista lo stesso tecnico ha prestato la dichiarazione che è obbligatoriamente richiesta ai titolari di incarichi direttivi relativa all’assenza di circostanze tali da determinare a mente ai sensi di legge situazioni di inconferibilità e incompatibilità, che non solo non sussistono, ma sono stati dichiarati espressamente e formalmente come insussistenti dal diretto interessato.
Per amore di brevità, visto che i tre minuti immagino che stiano per scadere, non evidenzio le molte sentenze che la Suprema Corte ha rassegnato in relazione alla natura giuridica e agli ordini professionali e quant’altro. Questa è la sintesi delle sentenze che l’ufficio mi ha posto l’attenzione, non esiste un rapporto di controllo tra l’ordine degli ingegneri e Ufficio speciale della ricostruzione che dipende direttamente ed esclusivamente dalla Regione Marche e opera nel rispetto delle disposizioni di legge.
L’ultima domanda è quella un po’ più capziosa, ovvero se l’incarico è da mettere in collegamento con il fatto che il soggetto ha partecipato alle ultime elezioni regionali. Stante l’evidente pretestuosità di questa insinuazione nego e contrasto decisamente questa ricostruzione, mentre colgo l’occasione per dire che la ricostruzione sta andando molto bene, come abbiamo recentemente anche comunicato c’è un’importante stagione di ripresa della ricostruzione, abbiamo chiesto proprio per questo alla Presidenza del Consiglio regionale di tenere un Consiglio, anche alla presenza del commissario Legnini, per passare in rassegna quello che è lo stato di avanzamento di una stagione che si sta profilando come estremamente convincente e soddisfacente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Castelli, che però non ha risposto alle domande. La prima è questa: le chiedevo come mai non ci fosse la motivazione in quell’atto. Il Dirigente del Servizio risorse umane, organizzative e strumentali giustifica la proposta di nomina e lo fa sulla base di una e-mail da lei mandata. Quell’atto è, al di là dell’aspetto giuridico, illegittimo, non c’è una motivazione, privo totalmente della motivazione. Secondo, lei non fa riferimento all’articolo 7 del d.p.r. 62/2013, il cosiddetto codice di comportamento dei dipendenti pubblici e il soggetto è un dipendete pubblico, in quella norma si stabilisce che ci si deve astenere quando si guidano associazioni, anche non riconosciute, che abbiano rapporti. Lei questo l’ha totalmente omesso, quindi, è un altro fatto grave, lei sa meglio di me che il Direttore dell’Ufficio di ricostruzione, ingegnere, lavora quotidianamente con gli ingegneri che operano all’interno del cratere, questo rapporto avrebbe almeno preteso che voi chiedeste le dimissioni. E’ un grave conflitto di interessi e questo è l’ulteriore elemento.
Le voglio anche dire una cosa, sa quando mi è venuta in mente questa interrogazione? Dopo che lei ha fatto un intervento il 30 dicembre sulla gestione ottriata del Partito Democratico, quella secondo la quale saremo diventati padroni delle coscienze. Voglio dire che non c’è mai limite al peggio, lei il giorno successivo a quella dichiarazione e a quella lezione che ci ha fatto ha nominato Direttore dell’Ufficio speciale della ricostruzione una persona senza una motivazione, in conflitto di interessi, una persona candidata con il Presidente Acquaroli, che è stata sua Assessore. Le assicuro, Assessore, che le voglio bene, moltissimo, anche all’Assessore Saltamartini, vi voglio bene umanamente, però voi siete il peggio del peggio e non può esserci la motivazione secondo la quale voi potevate fare meglio di quello che è stato fatto prima. Voi fate peggio del peggio, è una cultura dell’impunità, dopo averci fatto la lezione il 30 dicembre lei nomina un amico degli amici sulla base di una e-mail, che non dà motivazione, a capo dell’Ufficio speciale della ricostruzione. Assessore Castelli uno scandalo, uno scandalo. Grazie.
Interrogazione n. 75
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Riattivazione dei servizi ospedalieri erogati dal SSN nell’Ospedale di Comunità Lanciarini di Sassocorvaro Auditore”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 75 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rispondo all’interrogazione della Consigliera Ruggeri in merito alla riattivazione dei servizi ospedalieri erogati dall’Ospedale di comunità di Sassocorvaro.
La risposta naturalmente è parziale, tenendo conto che l’emergenza attualmente in atto nel nostro Paese ha impedito di intervenire sugli ospedali di sede disagiata, in particolare per Sassocorvaro, Pergola, Amandola e Cingoli, già deliberati dal Consiglio regionale.
La riprogrammazione del sistema dovrà essere fatta adeguando le norme di questi plessi ospedalieri con le disposizioni previste dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, si tratta di verificare, quando la curva dei contagi dovesse abbassarsi, di riattivare questi percorsi che risultano già oggetto di disposizioni adottate dal Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questa volta non posso dirmi soddisfatta perché, come ha detto lo stesso Assessore, la risposta è parziale.
Comprendo benissimo il periodo di difficoltà che stiamo vivendo, però i cittadini che abitano in queste zone adesso, in particolare stiamo parlando di Sassocorvaro, hanno bisogno di risposte.
A me non piace parlare di promesse elettorali perché spesso dai politici, ce l’hanno dimostrato, vengono disattese, mi piace parlare di impegni, il centrodestra ha preso nei confronti di questa realtà degli impegni precisi, come la l’apertura del punto di primo intervento h24, come la riconversione dei servizi da privati a pubblici.
Per quanto riguarda la questione della ristrutturazione, della ricostruzione del plesso, che è attualmente inagibile, non ho avuto risposta, quindi non posso essere soddisfatta.
Nel caso in cui gli uffici potessero darmi delle risposte scritte sarei più contenta. Grazie.
Interrogazione n. 97
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Riattivazione reparto di Medicina di Amandola”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 97 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Marcozzi chiede informazioni sul reparto di medicina di Amandola.
Sulla base di questa interrogazione la risposta è che il 4 gennaio scorso il Comune di Amandola ha trasmesso al Direttore dell’Area vasta 4 la comunicazione di fine lavori con possibilità di consegna dell’immobile all’Asur Area vasta 4, questo al fine di predisporre le misure necessarie alla realizzazione della riattivazione del sistema sanitario previsto per la città di Amandola.
Ad oggi, tuttavia, non è ancora stata verificata la funzionalità degli impianti e non sono pervenuti neppure i certificati di collaudo e di agibilità della struttura. Al termine di questi passaggi formali verrà sottoscritto un atto e nella misura in cui i servizi potranno essere ripristinati si darà corso alla rifunzionalizzazione dell’ospedale di Amandola.
In questa risposta c’è da tener conto che i lavori per la realizzazione del nuovo plesso ospedaliero sono già partiti e la sua completa funzionalizzazione dipenderà anche dalla disponibilità del nuovo plesso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Ho presentato questa interrogazione sulla medicina di Amandola, su cui mi ero già confrontata con l’Assessore Saltamartini, per un motivo molto preciso perché la concertazione e l’unità d’intenti in questo periodo così difficile e traumatico anche per la nostra regione sono fondamentali per sconfiggere il virus. Vorrei che questo fosse compreso anche dalla minoranza, questo è l’obiettivo superiore di cui parlavo
Veniamo alla motivazione per cui ho presentato questa interrogazione, l’Assessore Saltamartini ne è a conoscenza, c’è qualcuno dell’opposizione che non perde occasione di attaccare l’amministrazione sulla sanità, con questa interrogazione voglio fare emergere un fatto ben preciso, se la medicina di Amandola non è ancora stata riattivata, nonostante possa vantare una struttura nuova, non è certo per responsabilità di questa Giunta e lo ha ben chiarito l’Assessore.
Il 4 gennaio 2021 il Comune di Amandola ha presentato all’Area vasta 4 tutta la documentazione e ancora ad oggi non c’è il collaudo, non è questa amministrazione che non vuole riattivare il reparto di medicina in Amandola, tutt’altro.
Ritengo anche che il Comune di Amandola sia fondamentale per l’assistenza sanitaria di tutta l’area montana, quindi lungi da questa amministrazione non voler riattivare il reparto. Non dimentichiamo poi che Amandola sta anche soffrendo la sempre impattante carenza di medici di medicina generale e quando leggo sulla stampa degli attacchi a questa amministrazione per la mancanza di medici di medicina generale rimango esterrefatta, come rimango esterrefatta dagli attacchi del Consigliere Carancini all’Assessore Castelli e all’Assessore Saltamartini, che si difendono benissimo da soli. Ma qual è il problema? Come abbiamo trovato la sanità? Cari Consiglieri, l’ha detto già nel Consiglio regionale di martedì scorso non è certo colpa di questa amministrazione se ad Amandola mancano i medici di medicina generale, guardate faccio nome e cognome, un dottore è andato in pensione i primi mesi dell’anno 2019 e non è stato sostituito, ma dai banchi dell’opposizione dove io ero in piena pandemia non ho mai attaccato l’amministrazione. Per quanto riguarda l’ospedale di Fermo ieri ho letto un comunicato dell’ex candidato sindaco che attaccava questa amministrazione, andiamo a vedere come l’abbiamo trovato, prima del 2018 avevamo 290 medici, si sono ridotti, adesso i dati precisi non ce li ho sotto mano, ma li ho detti lo scorso Consiglio, siamo arrivati a 40/50 medici in meno.
Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la risposta perché quest’amministrazione regionale non è contraria alla riattivazione del reparto di medicina di Amandola, questo sia ben chiaro ai Consiglieri della minoranza e ho chiarito anche per qualche Consigliere della maggioranza. Grazie.
Interpellanza n. 4
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Dichiarazioni del Presidente del Gruppo assembleare Fratelli d’Italia durante la seduta dell'Assemblea legislativa del 26 gennaio 2021”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. Per non incorrere in polemiche l’interpellanza viene definita dall’articolo 137 e seguenti, basta leggere l’articolo relativo, nella modalità si tratta della sua esposizione, dell’intervento della Giunta e della replica degli interpellanti, non possono intervenire altri.
L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 4 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. “La battaglia da fare oggi è la battaglia per la natalità, non c’è ricambio e non riesco a condividere il tema della sostituzione, siccome la nostra società non fa figli, allora noi possiamo essere sostituiti dall’arrivo di persone che provengono da altre storie, continenti etnie e vicende. Ritengo invece che un popolo abbia una sua dignità e una sua memoria storica, antica e futura e la debba manifestare attraverso una sua identità e la sua capacità di riproduzione, che è una delle funzioni naturali di tutti gli organismi viventi”. Ho letto testualmente le parole del Consigliere Ciccioli in occasione del Consiglio regionale di qualche settimana fa, queste parole, Presidente Acquaroli, sono uno sparo contro la nostra Costituzione, uno dei valori fondanti della comunità nazionale è la convivenza quotidiana fianco a fianco di uomini, donne e bambini, indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali e sociali.
Presidente Acquaroli, ci sono temi rispetto ai quali chi riveste ruoli di responsabilità politica di una comunità intera, come oggi capita a lei, non può sottrarsi dalla netta espressione di ciò che pensa, non esistono spazi di ambiguità, questo le chiediamo, a maggior ragione quando vengono evocati all’interno di un luogo istituzionale, simbolo della democrazia, come la sala del Consiglio regionale.
Noi che eravamo qui in Aula sappiamo benissimo che quelle del Consigliere Ciccioli non sono state parole casuali, sono state espresse nell’ambito di una discussione politica riguardante la legge n. 194 ed il capogruppo di Fratelli d’Italia ha voluto chiaramente e consapevolmente arricchire gli argomenti e far conoscere le proprie convinzioni, affermando, sul presupposto aberrante di un rischio di sostituzione etnica, la necessità di interventi per politiche discriminatorie, razziste, nazionaliste, perfettamente sovrapponibili alla cosiddetta teoria Kalergi, di ispirazione di destra.
Presidente, le chiedo se si riconosce nelle gravi affermazioni del Presidente del gruppo di Forza Italia a proposito della sostituzione etnica e del principio di uguaglianza, indipendentemente dalle storie, dai continenti, dalle etnie, dalle vicende e, aggiungo io, dal colore della pelle, in merito ad ogni persona che approda in questo Paese.
Le chiediamo, Presidente, di condannare in questo luogo e in modo esplicito le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, le chiediamo di riconoscersi nel principio dell’articolo 3 della Costituzione Italiana, in particolare rispetto alle persone che entrano in questo Paese.
C’è una seconda riflessione rispetto alle parole del Consigliere Ciccioli, e mi rivolgo alla comunità marchigiana, alle persone che ritengono che le libertà e i valori costituzionali siano stati conquistati una volta per sempre con la resistenza. Non è così, noi crediamo fermamente che quei valori, quei diritti fondamentali, debbano essere difesi ogni giorno, stando attenti alle forme di attacco più esplicite, come quella usata dal Consigliere Ciccioli in questo passaggio, ma anche a quelle più subdole, più furbe, che spesso si nascondono nei meandri di chi esercita il potere. Voglio dire che l’autoritarismo strisciante, l’esercizio arrogante del potere, l’esempio della vicenda dell’Assessore Castelli prima, la consapevolezza e l’impunità rispetto a piccoli e grandi previlegi, la certezza che l’affidamento di una responsabilità politica ed amministrativa equivalga alla negazione automatica del diritto di critica, del diritto alla partecipazione, del coinvolgimento alla democrazia sostanziale, tutte queste espressioni, sono profili di una cultura di governo da affrontare e combattere che snaturano e infettano i valori della Costituzione della Repubblica italiana, che tutti noi abbiamo il dovere di custodire e difendere.
Il Consigliere Ciccioli è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ma in realtà trascorsi sei mesi, nessuno si abbia ad offendere, abbiamo tutti capito che è il capo di questa maggioranza, indipendentemente dagli altri gruppi. Politica, amministrazione, esecutivo, tutto ruota attorno al suo potere, alla sua guida, al suo incedere politico amministrativo, alla sua esperienza, alla sua personalità, alla sua storia e alla fama che lo precede. Nessuno all’orizzonte della maggioranza, almeno fin qui, vado a concludere, Presidente, è riuscito a sostenerlo. Sono tre semplici esempi di quella cultura di governo delle destre incarnate idealmente al capogruppo di Fratelli d’Italia che, come abbiamo riferito sopra, minano pezzetto per pezzetto le radici della Costituzione. Ecco perché abbiamo chiesto al Presidente della Regione Marche una propria ferma e netta condanna di quelle parole, lui è il nostro Presidente, Acquaroli è anche il nostro Presidente, abbiamo visioni diverse per le politiche di questa terra, ma abbiamo fiducia per il ruolo di garante dei valori costituzionali. Attenzione contro chi ha sparato una volta e poi ancora un’altra volta, Presidente Acquaroli, insieme dobbiamo difendere la Costituzione italiana. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Lo faccio molto volentieri e non senza imbarazzo perché ho visto il Consigliere Carancini esibirsi in una delle sue peggiori performance, ha parlato e in dieci muniti ha dato del bugiardo seriale all’Assessore Saltamartini, dell’arrogante al sottoscritto e ha fatto una specie di poltiglia in cui si riflette tutto quell’antico ed insostenibile vizio della sinistra, di cui parlò in un celeberrimo saggio Luca Ricolfi “Perché siamo antipatici”.
Il problema della sinistra, come rappresentata da Carancini, è questo sentimento di superiorità morale che porta tendenzialmente a mistificare le parole dell’avversario, a ricostruire in maniera malevola ed intimidatoria per certi versi, perché i suoi toni, la sua violenza sono l’unica cosa di poco democratico che per il momento ho visto affollare il dibattito di questa mattina, che tende a un duplice risultato: la demonizzazione e la ridicolizzazione dell’avversario. Questo è il vero spirito antidemocratico che aderisce in pieno a una frase celeberrima di Joseph Goebbels, a cui il Consigliere Carancini fa riferimento, Ministro della propaganda nazista, secondo il quale una bugia ripetuta più volte diventa una mezza verità. il Consigliere Carancini è l’espressione, il distillato, il principio attivo almeno stamattina di questo principio.
Vado a rispondere all’interpellanza che ci chiede qual è la politica del governo regionale in materia di sostegno all’integrazione sociale e alla civile e democratica convivenza. Rispondiamo senza alcun imbarazzo, massimo, assoluto e incondizionato sostegno alle politiche di integrazione, volte a garantire civile e democratica convivenza, senza se e senza ma, ma altrettanto contrasto ad ogni forma di attività servente e strumentale al dilagare l’immigrazione clandestina, quell’immigrazione clandestina che qualcuno invece considera salvifica. Questa è la differenza chiara e semplice nella totale adesione ai principi democratici e repubblicani. Noi assumiamo come modello Don Oreste Bensi e non Carola Rackete.
Arriviamo, però, alle frasi del Consigliere Ciccioli che sono state decontestualizzate, come è sempre solito fare il Consigliere Carancini, ed arriverò anche a questo in riferimento ai vaccini e alle accuse che ha rivolto all’Assessore Saltamartini per quanto riguarda gli avvocati.
Il Consigliere Ciccioli ha detto un’espressione che io non avrei usato, Consigliere Carancini, io non avrei usato l’espressione “sostituzione etnica”. Se uno va a prendere non un frammento, ma l’intero discorso di quel giorno, ed io l’ho fatto ieri, dice una cosa che può essere opinabile, ma che è perfettamente lecita, congrua e democratico sostenere, ovvero che la battaglia sull’aborto, perché di questo si parlava, era di retroguardia, la valutazione politica da parte della sinistra, mentre di avanguardia al tema della natalità.
Allora, mettiamo l’eretico Consigliere Ciccioli in pubblica piazza alla gogna per avere detto che c’è un problema serio e importante di natalità, in una nazione, Consigliere Carancini, il cui saldo demografico è peggiore nel 2020 rispetto al 1918. Questo non vuol dire nulla di quello che lei ha evidenziato, di razzismo, di discriminazione, è offensivo soltanto che lei lo pensi, ma l’importante è demonizzare, mistificare. Calunniate, calunniate, qualcosa resterà.
Bene, caro Consigliere Carancini, questo strumento non funziona più, sei lei pensa di erigere dei processi, di promuovere dei processi alle opinioni è lei che dimostra di non conoscere troppo bene l’articolo 3 della Costituzione, ma più in generale la libertà di espressione, Quindi, da questo punto di vista penso e ritengo che sia necessario depurare la discussione in questa Assemblea da accenti che mirano a descrivere il centrodestra come una forza grottesca e surreale perché, questo si, è gravemente antidemocratico. Il popolo marchigiano ha pensato qualcosa di diverso.
Ora parlo dell’Assessore Saltamartini che lei due giorni fa ha accusato di voler anticipare strumentalmente la vaccinazione degli avvocati, oggi cambia registro e dice che ha ingannato gli avvocati. L’Assessore Saltamartini è stato integerrimo in tutta la conduzione di questa vicenda, sta con le imprese e con gli ordini professionali predisponendo tutto lo scenario logistico per il tempo in cui sarà giusto e legittimo vaccinare anche gli avvocati. Lo sanno tutti, l’hanno capito tutti, ma più importante per lei Consigliere Carancini è sbattere il mostro in prima pagina, allora solidarietà all’Assessore Saltamartini, solidarietà al Direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, che viene fatto oggetto, come è successo anche con il Segretario generale, di una serie di attività tese a delegittimare.
La delegittimazione attraverso la parola che inocula veleno nella democrazia, è questo un tema che noi respingiamo senza se e senza ma, non ci intimidisce, può alzare i toni, parlare male di noi, ma noi certi di quello che facciamo continueremo a servire le istituzioni democratiche e il popolo marchigiano. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Io esprimo la mia opinione, mi sembra che voi non siate avvezzi a subire critiche.
Sono dispiaciuto che non sia il Presidente Acquaroli a rispondere, credo che in questa occasione e a quelle espressioni avrebbe dovuto rispondere il massimo simbolo di questa Regione, è una mortificazione per un Consigliere regionale, certo, ma potrebbe essere vista come la mancanza di coraggio del Presidente Acquaroli rispetto alla risposta all’interpellanza, se posso fare questa critica.
Si fa riferimento al Consigliere Ciccioli, non è così, le parole non sono state decontestualizzate, erano perfettamente contestualizzate perché si parlava della denatalità ed in realtà il Consigliere Ciccioli le ha utilizzate per dire che per colpire, per ridurre, la denatalità dovremmo evitare di far arrivare persone. Lo sanno tutti e tutti hanno questa consapevolezza e quello che lei dice altro non è che aspetti non corrispondenti alla realtà.
Capisco che a lei abbiano colpito le critiche, scommetto che a breve ci sarà qualche altro componente della Giunta che arriverà nella regione, è la vostra politica, è la vostra cultura di destra, questo non vuol dire che chi c’era prima non ha sbagliato, Assessore Castelli, ma è la sua politica e la politica di tutti quanti.
All’Assessore Saltamartini vorrei dire di occuparsi di più dei temi riguardanti il Covid e di evitare di sparare sciocchezze. L’altro giorno ha dichiarato che si ridurrà dell’85% i decessi e gli ingressi in ospedale con gli anticorpi monoclonali, ridicolo, è intervenuto pochi giorni fa il Direttore di malattie infettive degli Ospedali riuniti che lo ha ridimenzionato, si occupi di trovare i punti vaccinali. Se vi è capitato di leggere il piano vaccinale, lui avrebbe dovuto capire che Figliuolo vuole molti più punti vaccinali, voi avete preparato un piano vaccinale con 48 posti, 22 sul territorio e il resto negli ospedali, 1 ogni 31.000 persone, ridicolo, bisogna andare a cercare i punti vaccinali nei paesini di montagna, non costringerli, come avviene per 24 Comuni, ad arrivare a Macerata con 70/80 chilometri. Un piano vaccinale con punti vaccinali ridicoli, si occupi della pandemia, si occupi dei marchigiani, Assessore Saltamartini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non volevo partire dall’intervento dell’Assessore Castelli, però alcune puntualizzazioni vanno fatte.
Assessore Castelli, lei viene a parlare, a fare la morale sulle menzogne, se non l’avessimo scoperto noi si sarebbe preso una bella querela da parte del Sindaco di Force, lei che insinua in continuazione fino ad arrivare addirittura anche a Colle d’Arquata.
Chi fa una poltiglia è proprio il vostro capogruppo, il Consigliere Ciccioli è un maestro, e questo gli va riconosciuto, nel confondere le acque e nel creare una grande cortina di fumo concettuale, nella quale si mettono insieme surrettiziamente temi che tra loro non c’entrano nulla. Si fa un mix di tutto e del contrario di tutto, si passa una mano di vernice nera e si giunge a conclusioni sbagliate.
È dunque necessario preliminarmente fare chiarezza: l’aborto, la denatalità e la sostituzione etica sono cose totalmente diverse tra loro. Tralasciamo oggi le considerazioni sull’aborto di cui abbiamo già molto parlato, ma va fatta una distinzione per permettere un’analisi seria. Abbiamo un primo tema che è quello del sostegno alla natalità, ma non c’entra nulla con l’immigrazione perché sappiamo tutti che nessuna famiglia basa la propria decisione se fare o meno un figlio su quanti immigrati sono presenti nel nostro Paese. Le questioni che incidono sulla scelta dei cosiddetti genitori mancati, se così li possiamo chiamare, sono ben altre, le condizioni economiche precarie, la carenza di accessi agli asili nido, l’impossibilità di avere congedi e permessi, di trovare una compatibilità tra impegni lavorativi e impegni di cura per i figli, quella che viene chiamata la cosiddetta conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Di natalità è certamente giusto parlare, soprattutto in questo momento storico, ma non certo con l’impostazione del Consigliere Ciccioli. La denatalità è uno dei grandissimi problemi del nostro Paese, purtroppo anche della nostra regione, non è certamente un’invenzione di fantasiose teorie complottistiche, come la sostituzione etnica, e servono su questo riflessioni, ma soprattutto azioni efficaci.
Devo dire che, visto i roboanti annunci del Consigliere Ciccioli e di tutta la maggioranza su questo tema e visto tutto il vostro impegno ideologico, ci aspettavamo un intervento epocale, commisurato alla gravità del crollo delle nascite e alla sbandierata centralità della questione per la maggioranza, che attualmente governa la nostra regione, invece la montagna ha partorito un topolino, una legge regionale estremamente vaga, con un impegno finanziario che parla chiaro, zero euro per le famiglie e zero euro per i figli. Io ho letto il testo, ci sono cose anche interessanti, ma spero che non pensiate davvero, tanto ci ritorneremo su questo tema, che sia l’istituzione della Festa della famiglia a convincere le coppie a concepire figli. Sono cose, per carità, anche molto importanti, l’abbiamo fatto anche noi, ma avanguardia di cosa, Assessore Castelli? Non avete fatto nulla, lo zero, il vuoto cosmico su questo tema.
Se non sapete da dove iniziare copiate quello che è stato fatto, tanto c’è da migliorare.
I riferimenti culturali e ideologici del Consigliere Ciccioli della vostra maggioranza è qualcosa che fa vergognare anche i vostri elettori …
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, abbiamo sforato di molto deve concludere.
Manuela BORA. Va bene concludo, capisco che è meglio mettere censura, su questo tema ci ritorneremo, perché quello che avete detto….
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Se le interpellanze, leggo testualmente, “consistono nella domanda rivolta alla Giunta per conoscere la politica del governo regionale su questioni di particolare rilievo e di interesse generale”, credo che mai un atto sia stato più puntuale, però, penso, senza nulla togliere all’Assessore Castelli di cui è nota l’autorevolezza, che a questa interpellanza avrebbe dovuto rispondere il Presidente della Giunta regionale perché il capogruppo Ciccioli non è un Consigliere qualsiasi, come me ad esempio, ma è il capogruppo di Fratelli d’Italia che fra l’altro è il partito di riferimento del Presidente. Il Consigliere Ciccioli è il capo dei pretoriani delle politiche della Giunta regionale e quindi è la Giunta, il Presidente, che doveva dirci se si riconosce nelle parole del Consigliere Ciccioli che, voglio dirlo, sono coerenti con la sua storia personale e politica. Una storia, ha avuto modo di dirlo, di tutto rispetto, di tutto rilievo per gli importanti incarichi ricoperti, incarichi elettivi in diverse istituzioni ed io porto rispetto a chi ricopre per volontà del popolo importanti incarichi, non per nomina, ma per volontà del popolo. Importanti incarichi che lui rivendica giustamente con orgoglio e determinazione.
Del Consigliere Ciccioli non condivido nulla, nè le azioni nè le idee e lui lo sa, però rispetto il coraggio di manifestare le sue convinzioni e di praticarle con estrema coerenza. Questa storia piena di azioni e convenzioni singolari, che io non condivido in alcun modo, talvolta neanche rispetto quelle convenzioni, mentre rispetto la persona, lui le vuole trasferire, come di fatto le ha trasferite, nelle politiche di questa maggioranza della quale è stato detto lui indubbiamente è il capo supremo, il capo dei pretoriani e non basta dire che quando il Consigliere Ciccioli parla lo fa a titolo personale, come è stato fatto, non è così, un capogruppo non parla mai a titolo personale, parla a titolo personale il Consigliere che vorrebbe smentire il capogruppo dicendo che parla a titolo personale, è il capogruppo punto e basta finché lo è.
Vado a chiudere per non sforare il tempo. Penso che il Presidente Acquaroli abbia voluto prendere le distanze dal Consigliere Ciccioli quando ad esempio non l’ha nominato nel governo regionale e sappiamo bene che comprensibilmente il Consigliere Ciccioli ci teneva ad assumere quel ruolo, essendo stato per 15 anni all’opposizione in questa regione chi meglio di lui, dalla sua parte, con il suo partito, poteva rivendicare di assumere il ruolo.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Fabrizio CESETTI. Il Presidente Acquaroli ha voluto prendere le distanze con quell’atto, ma gli è venuta male per una ragione molto semplice, lo ha fatto allora, ma se il Consigliere Ciccioli fosse stato nell’esecutivo probabilmente avrebbe dovuto fare quello che diceva il Presidente Acquaroli, oggi invece c’è una differenza, il Consigliere Ciccioli è il capogruppo e il Presidente Acquaroli che deve fare quello che dice lui, per questa ragione il Presidente non può venire qui a rispondere ad una interpellanza sulle dichiarazioni del capogruppo Ciccioli, per il semplice fatto che si deve inchinare all’autorità del capo dei pretoriani della maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. Dobbiamo chiudere il suo intervento perché siamo oltre i due minuti e dobbiamo cercare di far rispettare i termini, come abbiamo concordato ieri e come previsto dalle norme regolamentari. Le chiedo scusa di questa situazione.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Evidenzio subito, e l’hanno sottolineato già i colleghi, il fatto che non abbia risposto il Presidente Acquaroli, con tutto il rispetto per l’Assessore Castelli, non è assolutamente un bel segnale.
Ritengo gravissime le affermazioni, l’abbiamo già detto più volte, del Consigliere Ciccioli nel Consiglio regionale in cui si parlava del tema della pillola RU. Credo anche che quanto detto dall’Assessore Castelli sia oggettivamente parziale, non ha risposto alla prima domanda perché ha detto che personalmente non avrebbe usato quei termini, ma non ha detto se la politica del governo regionale si riconosce in quelle gravi affermazioni del capogruppo Ciccioli. Nell’interpellanza lo mettevamo in evidenza, queste affermazioni rappresentano evidenti istigazioni al rifiuto al diritto all’uguaglianza tra gli uomini e all’uguaglianza nella diversità. L’ Assessore Castelli su questo punto non è entrato affatto, ha risposto solo sulla seconda sollecitazione e preciso due aspetti: ha parlato dell’intervento del Consigliere Carancini come radicalizzazione dell’avversario politico, ricordo a tutti come il capogruppo Ciccioli fece addirittura in Aula una diagnosi clinica al Consigliere Carancini, un atto grave, non censurato in quell’occasione, più di questo penso che non si possa parlare di ridicolizzazione dell’avversario politico. Per quanto riguarda la delegittimazione dell’avversario politico, ricordo che nella precedente seduta siamo stati apostrofati come persone senza dignità, senza onore, che si devono vergognare per quello che dicono, persone frustrate. Non accettiamo lezioni di bon ton istituzionale e politico da chi fa uso di queste espressioni ogni volta che prende la parola in Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Segnalo che in merito all’intervento che ha fatto il Consigliere Mastrovincenzo, nei confronti del Consigliere Carancini il Consigliere Ciccioli è stato censurato, è stata interrotta la dichiarazione proprio perché si andava su un tema, come accennato dal Consigliere Mastrovincenzo, di valutazioni personali, che non è in tema e nelle modalità delle attività del Consigliere regionale.
Per evitare polemiche ricordo a tutti noi l’articolo 61 sul fatto personale: “E’ fatto personale essere censurato nella propria condotta o il entirsi attribuire fatti non veri od opinioni contrarie a quelle espresse. Chi chiede la parola per fatto personale deve indicare in che consiste. Qualora il Presidente non ne riconosca la sussistenza e il Consigliere insiste, l’Assemblea decide senza discussione con votazione palese per alzata di mano. Quando sia stata riconosciuta la sussistenza, il Presidente concede la parola durante la discussione in corso. Colui che ha dato origine con le sue affermazioni al fatto personale ha facoltà di replica soltanto per precisare o rettificare il significato delle parole da lui pronunciate. Gli interventi relativi al fatto personale non possono superare i tre minuti. In qualunque occasione siano discussi provvedimenti adottati da precedenti esecutivi regionali, i Consiglieri che appartennero ad essi hanno il diritto di parola al termine della discussione, per non più di tre minuti”. Chiedo al Consigliere Ciccioli in che cosa consiste il suo intervento, sicuramente per fatto personale perché non può intervenire nell’ambito dell’interpellanza in quanto non è una sotto scrittura della stessa.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Credo che non abbia bisogno di dire in cosa consiste il fatto personale.
Ringrazio il Presidente Latini, tutta l’intera seduta è stata una aggressione nei miei confronti, un atteggiamento di provocazione gravissimo e vorrei ricordare che il Consigliere Carancini …
PRESIDENTE. Scusi Consigliere, se non mi dice quali sono le parole esatte, il fatto non vero, la diffamazione della sua condotta ci dobbiamo fermare …
Carlo CICCIOLI. Capo dei pretoriani, capo vero della maggioranza, persona che mette a bastone l’intero Consiglio regionale, l’intera maggioranza, sono frasi attribuitemi dal Consigliere Carancini di cui siete tutti testimoni, non credo che ci sia bisogno di riportarlo nel testo preciso è stato un fuoco di …
PRESIDENTE. Per queste precise affermazioni, in particolare la seconda, che è di fatto non è un fatto vero, pretoriano è una valutazione che rientra nella critica politica, le concedo i tre minuti a partire da ora per esprimere le sue posizioni.
Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Innanzitutto il mio vuole essere un intervento soft, a differenza della passione che metto non voglio cadere nella strategia della provocazione e dell’aggressione contro di me, oggi sono più esposto, contemporaneamente in altre città della nostra regione sono state messe in atto una serie di strumentalizzazioni, manipolazioni e false interpretazioni nei miei confronti che sono molto pesanti.
Rivendico ciò che ha detto il Consigliere Carancini all’inizio del suo intervento di replica, lui rivendica la libertà di pensiero, penso che la nostra Costituzione garantisca la libertà di pensiero, aggiungo, in un’Assemblea rappresentativa qual è il Consiglio regionale delle Marche. Il livello dovrebbe essere altro e le parole dette continuamente: sciocchezze, codardi, ridicoli. in particolare dal Consigliere Carancini, ma non solo da lui, sono molto grevi e abbassano il livello di questa Assemblea, a mio parere.
Inutile dire che sono amareggiato, sorpreso, mi sento dire che questo attacco a chi la pensa diversamente è una pagina molta brutta di questo Consiglio regionale ed anche del Partito Democratico che ha scelto la linea dell’aggressione rispetto alla linea della politica pulita.
Concludo, questa cosa non mi sorprende così tanto anche se mi amareggia, riguarda una persona, la nostra Consigliera Vitri che fa parte dell’ufficio di Presidenza, un tal personaggio di Pesaro ha scritto sulla sua bacheca facebook: “Sempre più convinto, dopo il dibattito, che i nostri padri non finirono bene il lavoro”. Cosa ha fatto la Consigliera Vitri? Io l’ho conosciuta come persona educata, graziosa, quasi suscita simpatia in me, ha messo un “mi piace” alla soppressione fisica dell’avversario, un “mi piace”, questo è il retropensiero che è dietro a questi interventi, che grida un urlo di rifiuto, di resistenza.
Ringrazio l’Assessore Castelli e tutta la Giunta per la solidarietà che mi hanno dato nei giorni scorsi, tutto il mio gruppo che mi è stato vicino e l’intera maggioranza, cambiare è molto difficile e lo capisco, si è oggetto di offese, di attacchi. Se stamattina fossimo stati in tempo di guerra sarei stato fucilato, io resisto, ho resistito tanti anni, ho resistito da giovane negli anni di piombo, nella mia vita professionale, come esponente politico, continuo a resistere e credo che farò un buon lavoro.
Replico sulla frase che è stata estrapolata, ma che è vera, io ho orgoglio dei miei nonni, dei miei genitori, dei miei figli ed oggi dei miei nipoti, sono il mio popolo e credo che il Consigliere Carancini, o il Consigliere Cesetti abbia orgoglio della sua famiglia, delle sue radici, dei suoi figli e di tutto il suo gruppo familiare, rivendico l’orgoglio di appartenenza al mio popolo, al mio territorio, al mio campanile, alla mia storia, alla mia gente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi scuso per la mia passione, lo dico a tutti i Consiglieri, agli Assessori, al Consigliere Ciccioli, ognuno ha il proprio modo di parlare.
Qui c’è la Consigliera Menghi che mi conosce ormai da anni, riconosco che mi esprimo con passione esagerata, può darsi, ma passione.
Tranquillizzo il Consigliere Ciccioli, ho l’intervento scritto e voi potete leggerlo, che nel mio intervento è stato elogiato, lui purtroppo non è stato attento, io l’ho elogiato perché è lui il vero capo politico della maggioranza, lo ribadisco, ripeto che le parole sono scritte, lui è quello che condiziona, orienta, ferma. Sono elogi politici alla sua storia, ho utilizzato queste parole, le ripeto Consigliere Ciccioli, “tutto ruota intorno al suo potere, alla sua giuda, al suo incedere politico amministrativo, alla sua esperienza, alla sua personalità, alla sua storia politica, alla fama che lo precede”. Tutti elogi politici, Consigliere Ciccioli, lei è troppo intelligente per non aver capito, ma siccome aveva bisogno di intervenire …
Sono contento, sono tutti elogi e non sono accettabili le sue parole sulla sostituzione etica, c’è un evidente richiamo al piano Kalergi, un’evidente rottura, un attacco alla nostra Costituzione Italiana perché non ci si può lamentare, non si può evocare l’impedimento alla sua sostituzione etnica, sono argomenti politici e non sono accettabili.
Certo, io amo la mia famiglia, io vengo da Ficana a Macerata e sono figlio di contadini, lei non sa quanto io sia orgoglioso della mia storia personale, fatta da solo, figlio di contadini. Vengo dal quartiere popolare di Macerata Ficana.
Lei è rimasto amareggiato? Pensi a quanto sono rimasti amareggiati gli stranieri che vivono in questo Paese, i genitori degli alunni a cui ha fatto riferimento in quell’intervento. Ha fatto un esempio, se lo ricorda bene, siete andati in una scuola e vi siete accorti che erano tutti stranieri. Signore Dio, piano Kalergi, pensi come sono amareggiate quelle persone, io non do il giudizio sul suo intervento, non lo do, lei lo ha dato sul mio perché siamo di basso livello, ma non c’era un attacco personale, esattamente l’opposto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Sono davvero allibita perché si parla di livello bassissimo in Consiglio regionale e poi si va a tirare fuori un post non mio, tra l’altro, perché non l’ho scritto io, in cui probabilmente un mese fa ho messo un like in modo compulsivo.
In piena pandemia non mi preoccupo di andare a leggere i post del Consigliere Ciccioli o di tutti gli altri Consiglieri di maggioranza, probabilmente sono ancora sprovveduta, inesperta, nuova del mondo della politica, ma sono anche lusingata di tutta questa attenzione da parte dei Consiglieri di maggioranza nei miei confronti anche perché non mi sognerei mai di andare a leggere, e fino adesso non ne ho avuto tempo, i loro post.
Addirittura tirare fuori con 4.884 positivi nelle Marche un post di un mese fa …, io vorrei richiamare un po’ tutti al senso di responsabilità, c’è qualcosa di più importante da fare, se metto un like sulla mia pagina facebook penso di poter averne anche il diritto, mi arrogo la presunzione di mettere like ad affermazioni che magari non sempre sono consone o che condivido, può anche sfuggirmi un like, ma forse dovremmo avere degli argomenti un po’ più interessanti da trattare oggi piuttosto che della mia pagina facebook.
Oltretutto mi sembra poco consono alle linee del Consiglio regionale, doveva rispondere per fatto personale e invece ha tirato in ballo me, che non c’entravo nulla. Spero che da adesso in poi tutti siano in po’ più attenti.
Ringrazio per tutta questa attenzione sia il Consigliere Ciccioli che i suoi colleghi di maggioranza. Grazie.
Mozione n. 45
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Fondi per borse di studio per scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera dell’Università di Camerino”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 45 del Consigliere Santarelli, che ha la parola per illustrarla.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Un saluto ai cittadini ed alle cittadine che ci stanno ascoltando in diretta streaming, un saluto alla Giunta, ai colleghi Consiglieri ed agli Uffici che hanno permesso il lavoro anche in tempi di pandemia.
Vorrei iniziare l’illustrazione di questa mozione tornando al mio primo intervento fatto in Consiglio regionale, quando con emozione dissi che auspicavo che questa Assemblea avesse la possibilità di realizzare delle azioni per il bene collettivo, così com’è il compito della buona politica, perché le istituzioni appartengono a tutti ed anche noi dell’opposizione abbiamo il dovere di vigilare e di colmare il distacco che si è formato tra i cittadini e le rappresentanze istituzionali, ridando così dignità anche alla nostra attività di Consiglieri. Ecco la dignità io la porto con questa mozione.
Vorrei riassumere il lavoro che abbiamo fatto, che è anche quello di colmare un po’ il distacco attraverso una borsa di studio in un territorio a me noto perché ho conseguito a Camerino la mia laurea, abbiamo una Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera unica nelle Marche, come unici, oggi, sono i nostri farmacisti perché in tempo di pandemia eroi, si è vero, siamo noi infermieri, ed io sono orgoglioso di essere un infermiere, eroi sono i medici che sono stati sempre in prima linea, ma eroi sono anche i farmacisti, i farmacisti in particolar modo ospedalieri.
Noi abbiamo la possibilità di sostenere con una borsa di studio otto famiglie, oggi ne sosteniamo una sola, quindi, vorrei partire proprio da questo.
Premesso che: il farmacista ospedaliero è ormai un professionista della salute riconosciuto a tutti i livelli per le sue competenze farmaceutiche e logistiche; l’unica scuola di specialità attiva nella nostra regione è quella dell’Università di Camerino con una capienza stabilita dalla Conferenza nazionale dei direttori della scuola di n. 8 posti basati sul calcolo del turn over nazionale; nonostante le innumerevoli leggi nazionali e sentenze giudiziarie che equiparano lo specializzando in farmacia ospedaliera a quello di medicina ospedaliera, ad oggi, in Italia, non si hanno borse di specialità nazionali per codesti specializzandi.
Considerato che le vigenti disposizioni normative stabiliscono che gli specializzandi debbano prestare servizio come tirocinanti per 1260 ore/anno e che ciò risulta incompatibile con ogni altro impiego anche a tempo parziale.
Preso atto che altre Regioni, come ad esempio il Veneto, si fanno carico delle borse di specialità delle proprie scuole di specializzazione in farmacia ospedaliera.
Tenuto conto che l’Università di Camerino stanzia 7.000 euro/anno per ognuno dei primi 2 classificati nella graduatoria, per ogni anno di corso (quattro anni), per una spesa complessiva di 56.000 euro/anno.
Ritenuto che il ragguardevole numero di ore di tirocinio che lo specializzando deve obbligatoriamente prestare debba essere considerata come una questione relativa al cosiddetto “diritto allo studio” poiché non tutti possono, torniamo alle famiglie meno abbienti, mantenersi per 4 anni senza un lavoro retribuito pagando, tra l’altro, tasse universitarie per 2.600 euro/anno, pertanto la somma annualmente stanziata dall’Università di Camerino deve essere integrata dalla Regione Marche al fine di consentire, a tutti i partecipanti al corso di specializzazione, di poter contare su una borsa di studio.
Considerato tra l’altro che il riconoscimento delle borse di studio si tradurrebbe in un vantaggio per la Regione Marche poiché gli specializzandi in formazione presso l’Università di Camerino potrebbero essere utilmente collocati in servizio presso i diversi ospedali della regione contribuendo ad alleggerire i considerevoli carichi di lavoro sempre più crescenti ed il consistente fabbisogno di professionisti qualificati.
Voglio ricordare che il farmacista ospedaliero oggi è cruciale, è centrale, come lo è il medico di pronto soccorso, come lo è l’infermiere di famiglia, come lo è il medico di famiglia, come lo sono tutti quei presìdi territoriali che possono diventare avamposto per la difesa dalla pandemia, è come combattere una guerra e tra i protagonisti ci sono anche i farmacisti ospedalieri.
Cari colleghi Consiglieri, questa mozione nasce dall’urgenza di tutelare questa Scuola di specializzazione che è rilevante, in una città importante, sarebbe un segnale significativo in un territorio martoriato anche dal terremoto, lo sapete meglio di me. Qui abbiamo il Consigliere Pasqui, che è stato Sindaco di Camerino, il Consigliere Marinelli, che è stato Sindaco di Castelraimondo, conoscono il valore dell’Università di Camerino e di questa Scuola di specializzazione ospedaliera. Oggi è compito anche di un gruppo di minoranza, in questo caso del gruppo Rinasci Marche, prendersi cura di un percorso di 8 famiglie, quindi, l’impegno che il gruppo Rinasci Marche chiede alla Giunta, Consiglieri, è quello di integrare annualmente i fondi stanziati dall’Università di Camerino per le borse di studio da destinare agli specializzandi della Scuola di specialità in farmacia ospedaliera, corrispondenti a 168.000 euro annui, che sono una goccia nel mare di un bilancio così grande come quello della Regione Marche, ma sarebbe una risposta a 8 famiglie e consentirebbe a tutti gli specializzandi di avere una borsa di studio congrua alla professione che si apprestano a conseguire.
Ho voluto sottolineare questi aspetti perché diamo energia, diamo forza a tutti quei ragazzi che dopo la laurea in farmacia vogliono proseguire un percorso di specializzazione in farmacia ospedaliera e in futuro, con una pandemia che non allenta il suo decorso, sarà una grande tutela, una grande forza se la Regione Marche investe sui propri ragazzi, sui nostri otto farmacisti ospedalieri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.
Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Intanto ringrazio il Consigliere Santarelli per questa mozione importante che condivido e dico che già mi sono attivata per trovare dei fondi da stanziare per le borse di studio per la Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera dell’Università di Camerino, che sicuramente è un fiore all’occhiello del nostro territorio, in più anch’io mi sono laureata a Camerino come il Consigliere Santarelli.
Ad oggi purtroppo le risorse non ci sono perché nell’ambito del Por-Fse 2014/2020 non è stato contemplato l’obiettivo specifico, avente ad oggetto “Innalzamento dei livelli di competenza e di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria equivalente”. Le risorse sono state invece concentrate su azioni collegate a fini differenti, primo fra tutti l’accesso all’occupazione per le persone in cerca di lavoro, inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone che si trovano ai margini del mercato del lavoro, che sono sempre obiettivi importanti, però la scelta effettuata dalle precedenti amministrazioni non consente di poter finanziare le borse di studio per la Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera dell’Università di Camerino.
Ripeto, visto il valore ed il prestigio della Scuola di specializzazione oggetto di questa mozione, che provvede alla formazione dei laureati in discipline farmaceutiche, sicuramente sarà cura della Giunta prevedere azioni specifiche nella futura programmazione comunitaria 2021/2027 e l’intento sarà quello di colmare il mancato finanziamento a livello nazionale di borse di specialità per tale tipologia di specializzandi.
E’ inoltre auspicabile che lo Stato arrivi quanto prima ad equiparare, dal punto di vista economico a livello nazionale, la Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera alle specializzazioni mediche, in quanto sono normate dallo stesso decreto ministeriale e condividono gli stessi obiettivi professionali, nonostante gli specializzandi in farmacia ospedaliera frequentino a tempo pieno le strutture della rete formativa, come i colleghi specializzandi medici, non è previsto un contratto di formazione specialistica e operano per lo più a titolo gratuito.
Mi farò portavoce nelle sedi opportune per richiedere al Governo in carica l’adozione di provvedimenti che possano portare finalmente al superamento di questa situazione di precariato che investe tanti giovani appassionati e competenti di questo settore, che vorrebbero sentirsi ovviamente tutelati e valorizzati a fronte del loro impegno quotidiano, che non è mai mancato, soprattutto in questa situazione emergenziale.
Quindi, accolgo con favore questa richiesta e mi impegno, come ho detto, ad indirizzare le nuove risorse comunitarie verso questo obiettivo importante e strategico per il nostro territorio e per il settore farmaceutico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Dico subito che la mozione del Consigliere Santarelli è opportuna, l’apprezzo.
Il problema della presenza dei farmacisti negli ospedali è complesso, molti concorsi banditi dalle Aree vaste e dalle Aziende ospedaliere non hanno un numero sufficiente di persone che hanno, oltre la laurea in farmacia, anche la specializzazione in farmacia ospedaliera, che è aggiuntiva rispetto al titolo principale, quindi credo che sia importante e qualificato.
Ne parlo con una certa competenza perché mia sorella è laureata in farmacia ed è stata sia presso l’ospedale Niguarda di Milano che presso l’ospedale Torrette di Ancona e poi farmacista privata e mi raccontava le difficoltà della gestione delle farmacie ospedaliere, soprattutto nei grandi ospedali, cito Torrette e il Niguarda perché me ne ha parlato, ma in tutti gli ospedali, anche della nostra rete sanitaria.
Mi collego a quanto detto dall’Assessore Latini che ha puntualizzato lo stato dei fatti. Attualmente ci sono difficoltà dal punto di vista legislativo, regolamentare e normativo, il Miur è il Ministero che definisce nell’ambito dell’area universitaria la programmazione e le borse di studio per la facoltà di medicina, quindi le discipline mediche e altri percorsi.
Noi parliamo del futuro, parliamo ormai dell’anno accademico 2021/2022, che comincerà nel mese di ottobre, credo che dovremmo, in attesa che ci sia una normativa nazionale, ragionare su una convenzione possibile tra la Regione e l’Università di Camerino per intraprendere un percorso amministrativo, è una cosa che possiamo fare. Penso che la Giunta regionale sia aperta su questa tematica, è un problema che interessa la nostra organizzazione sanitaria, la nostra Regione, addirittura potremmo formare persone che nei prossimi anni , più numerose, potranno partecipare ai concorsi per farmacista ospedaliero.
Ritengo che sia una necessità di programmazione, sono in Commissione sanità, ovviamente non ho responsabilità diretta nella gestione della sanità regionale, ma soffro molto nel vedere che i nostri concorsi regionali nell’area medica vedono la presenza di poche persone, ci sono tante discipline, cito il pronto soccorso, che è quello più drammatico, ma non solo, anche specialità tipo l’ortopedia, l’ostetricia-ginecologia, che ai concorsi hanno un numero insufficiente di partecipanti rispetto alla copertura dei posti vacanti, soprattutto nelle aree cosiddette scomode, nelle aree non gradite, quali sono le aree della montagna, le zone montane e le zone meno urbanizzate rispetto alla costa.
Do un assenso di massima favorevole a questo documento del Consigliere Santarelli, credo che in sinergia con l’Assessore Latini ed anche con un interessamento della Commissione sanità potremmo andare in questa direzione.
Ovviamente i passi sono necessariamente legati alle leggi di Stato, alle norme europee, che ormai sono cogenti nella legislazione italiana, e in questa linea la nostra Regione può essere battistrada in questo campo.
Ho un sogno, spero che sia condiviso dall’intero Consiglio regionale, di vedere le Marche presenti come Regione pilota, le Marche, la regione dei 100 campanili, la regione diffusa, non ha grandi città, ma pilota perché il piccolo è più gestibile in tante cose.
Sogno per esempio la pacificazione della Libia che è in corso, la presenza della Regione Marche all’expo internazionale che si terrà questa estate a Tripoli, con la partecipazione di aziende marchigiane che potranno tornare per internazionalizzare.
Questo è il mio spirito, al di là dell’interpellanza precedentemente svolta dai Consiglieri del Partito Democratico, di aggressione nei miei confronti, che mi ha molto dispiaciuto.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Intervengo per dire che il gruppo di Forza Italia condivide in pieno questa mozione, e ringrazia il Consigliere Santarelli per averla presentata, con la quale chiede di integrare annualmente i fondi stanziati dall’Università di Camerino per le borse di studio che verranno destinate agli specializzandi della Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera, per dare a tutti gli specializzandi la possibilità di avere una borsa di studio congrua alla professione che si apprestano a conseguire. Ricordo inoltre che l’Università di Camerino fa parte dell’ara del cratere.
Ringrazio altresì la Giunta nella persona dell’Assessore Latini perché riconoscendo il valore della Scuola di specializzazione si impegnerà in futuro a trovare i fondi nella programmazione 2021/2027.
Concordo con il Consigliere Ciccioli sul fatto che noi siamo legati alle leggi di Stato e alle norme europee, però la Regione Marche può essere una Regione pilota.
Quindi, condividiamo in pieno questa mozione e ringrazio ancora il Consigliere Santarelli per averla presentata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare quanto detto dall’Assessore Latini essendo favorevoli a questa mozione.
Ho avuto modo anche di interpellare i responsabili della Scuola di specializzazione in farmacia di Camerino ed anche loro auspicano che la Regione, in qualche modo, possa intervenire per aiutare gli specializzandi in questo loro percorso, che è importante, quindi, rivolgo l’attenzione soprattutto ai componenti della Giunta affinché possano trovare le risorse, compatibilmente con le leggi statali, per poter far si che questi specializzandi in qualche modo possano essere aiutati.
Sarà utile per il futuro della nostra sanità avere delle persone preparate, è anche un modo per mandare avanti in modo attivo la Scuola di specializzazione, sicuramente con questo contributo si aiuterebbero i partecipanti e si darebbe loro un maggior …
Siamo favorevoli alla mozione e ringrazio il Consigliere Santarelli per averla proposta ed esposta.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. La mia replica è molto semplice, ricordo che durante il mio primo discorso in Consiglio ho detto che sarei stato in questi 5 anni sempre dalla parte degli assistiti, sempre dalla parte della sanità pubblica e trasparente.
In questo periodo abbiamo riscoperto il valore della nostra sanità pubblica, ricordo che la sanità pubblica marchigiana è efficiente, ha riscoperto alcune priorità.
Siamo in una fase critica, ci siamo stretti tutti insieme, quindi, bisogna pensare ad una nuova organizzazione sanitaria che sia più sicura, che abbia una maggior gestione delle criticità, che potrebbero essere anche imminenti nel prossimo futuro e questa Regione deve essere in grado di affrontare situazioni straordinarie date dalla pandemia.
Questo studio e questa mozione nascono da un approfondimento, da una conoscenza della sanità, anch’io avevo un sogno una volta eletto, quello di partecipare come commissario alla Commissione sanità, ho un altro ruolo in III Commissione, come Vicepresidente, ma partecipo, ho fatto una sola assenza in Commissione sanità, voglio dare una mano, voglio dare un contributo anche come gruppo di opposizione.
Con questa mozione ho scoperto in chi sta governando un senso di responsabilità, spero che questi denari vengano trovati all’interno del bilancio e anche all’interno della I Commissione.
Ho sentito le parole dell’Assessore Latini, ha manifestato un approfondimento, un interesse a sostenere questa categoria, che spesso, come ha detto anche il Consigliere Ciccioli, viene conosciuta solo se uno all’interno della famiglia ha un familiare o un parente.
Spesso i farmacisti ospedalieri sono quelli che vengono sollecitati nel momento del bisogno, questo è il momento del bisogno, è il momento di sostenere una scuola che è unica nella regione.
La mia mozione non ha guardato al mio territorio d’appartenenza, ma al bene di tutta la regione.
Nei Consiglieri che sono intervenuti ho sentito un grande rispetto nei confronti del lavoro che ho fatto, per questo li ringrazio e ovviamente voterò favorevolmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Solo per dichiarare il voto favorevole del gruppo assembleare del Partito Democratico.
Un percorso importante messo in campo, ovviamente un atto di indirizzo che deve poi trovare consistenza all’interno della variazione di bilancio, spero già nella prossima occasione, altrimenti rimarrà solo una dichiarazione di intenti, tutti condivisi e tutti condivisibili.
Lo dico anche per storia personale rispetto ad una sensibilità verso quel settore, quindi, un voto favorevole e un’attenzione che il gruppo porrà rispetto alle coperture finanziarie, che sono quelle determinanti per dar seguito alla mozione presentata dal Consigliere Santarelli.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. In merito alla mozione presentata dal Consigliere Santarelli mi associo a tutti i colleghi che sono intervenuti per dire che queste sono iniziative, sono suggerimenti, sono proposte serie che oggi i nostri cittadini si aspettano di sentire e non quelle polemiche che ho ascoltato prima, quindi, non voglio andare su quelle polemiche, ma rimanere su questi fatti e su queste iniziative.
Un plauso al Consigliere Santarelli e da parte mia c’è la piena disponibilità a fare bene per le Marche, a fare bene per la sanità delle Marche, iniziamo questo percorso, i cittadini marchigiani si aspettano questo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia su questa mozione del Consigliere Santarelli, che ci porta ad avere attenzione verso un problema che esiste realmente nelle strutture sanitarie, cioè la scarsa presenza dei farmacisti ospedalieri.
Ovviamente rinviamo alla Giunta, che è l’organo di governo, l’organo esecutivo, la trattativa con l’Università di Camerino e con il Miur a livello nazionale. So che la Conferenza Stato-Regioni organizzerà prossimamente un incontro degli Assessori competenti, sarà quella l’occasione per introdurre questo problema e per dare una soluzione affinché nei tempi e con il prossimo anno accademico, che comincerà ad ottobre di quest’anno, attraverso il bando di concorso per l’ammissione alle borse di studio di specializzazione di farmacia ospedaliera, sia possibile risolvere questo problema.
Voto convito, voto che dimostra che questa amministrazione regionale e questa maggioranza quando ci sono contributi positivi, come è successo ieri per alcune parti del piano triennale della cultura, prende qualsiasi apporto, qualsiasi iniziativa, qualsiasi proposta da parte dell’opposizione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo, anch’io per dichiarare il voto favorevole dei Civici e per fare un ringraziamento al Consigliere Santarelli che sta facendo un’opposizione davvero propositiva. Chi come lui viene dal mondo del lavoro non può che fare proposte serie e fattive e una di queste è quella che ha appena proposto. Quindi, voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Santarelli per aver portato all’attenzione oggi dell’Aula una tematica molto opportuna e al passo con i tempi e la pandemia.
Il gruppo del Movimento 5 Stelle esprime voto favorevole, ma vorrei fare una nota per dire che ci auguriamo che non sia uno spostamento di fondi perché le borse di studio valorizzano le nostre università, i nostri giovani, quindi, ci auguriamo di vedere dalla Giunta un investimento su queste tematiche del lavoro e sulla formazione delle generazioni dei futuri professionisti e non uno spostamento di fondi.
Seguiremo la questione e rimaniamo a disposizione. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 45. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 47
ad iniziativa dei Consiglieri Baiocchi, Cancellieri, Rossi, Marcozzi
“Interventi per il ripristino del Dipartimento materno-infantile presso il Presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro”
Interrogazione n. 62
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Ripristino piena funzionalità del Dipartimento materno-infantile presso il Presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro dell’AO Ospedali riuniti Marche Nord, al termine dell’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus”
(abbinate)
(Discussone e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 47 dei Consiglieri Baiocchi, Cancellieri, Rossi, Marcozzi e l’interrogazione n. 62 dei Consiglieri Biancani, Vitri, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. E’ una mozione a cui tengo particolarmente perché già nel giugno del 2020 quando ero Consigliere comunale a Pesaro proposi un atto che andava in tal senso, un po’ più generico perché comprendeva anche l’operatività di altri reparti, che erano stati necessariamente ridotti nella funzionalità in relazione all’emergenza Coronavirus. Purtroppo quella mozione a suo tempo venne respinta per essere poi riproposta dalla maggioranza e fortunatamente all’unanimità il Consiglio comunale di Pesaro si espresse favorevolmente chiedendo il ripristino del reparto di ostetricia/ginecologia e pediatria dell’ospedale di Pesaro, quindi, una manifestazione importante.
Pesaro è la seconda città delle Marche, è un punto nascita fondamentale nella nostra regione, un reparto di eccellenza. Negli anni sono stati fatti interventi, investimenti molto importanti nella Palazzina F, che adesso purtroppo in relazione all’emergenza Covid è stata completamente destinata ai pazienti Covid. E’ un reparto, ripeto, molto importante con un personale d’eccellenza.
Esistono problemi, ma non sono legati al fatto che il punto nascita è stato spostato a Fano, non c’è campanilismo, ma la volontà di rappresentare un’esigenza importante, quella di mantenere il punto nascita di Fano, che è fondamentale, che serve la terza città delle Marche ed un indotto molto rilevante di un territorio, e di valutare in maniera positiva questa mia richiesta in relazione al fatto che anche quest’anno, nel 2020, c’è stato un calo delle nascite di almeno 200 unità. Se da un lato la cosa può essere relativa alla denatalità, dall’altro è legata ai parti che sono stati fatti presso l’ospedale di Urbino e tantissimi, almeno 150, sono avvenuti a Rimini. Quindi, c’è anche un problema importante di mobilità passiva, un fenomeno che questa regione deve contrastare riaprendo, chiaramente quando tutto sarà finito, quando l’emergenza Covid sarà passata, il reparto di ginecologia-ostetricia e pediatria a Pesaro.
C’è anche una questione inerente la sicurezza in quanto la chirurgia ginecologica maggiore è ancora a Pesaro e ci sono stati dei casi in cui, purtroppo, si è dovuto fare la spola tra un nosocomio e l’altro.
Quindi, ringrazio i Consiglieri comunali di Pesaro ed i Consiglieri di maggioranza che hanno sottoscritto con me questa mozione che ritengo molto importante e spero che sia il più possibile condivisa da questa maggioranza e non solo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta della Giunta è positiva nel senso che al termine di questa emergenza sanitaria, legata all’epidemia e che registra oggi dei numeri particolarmente rilevanti di ospedalizzazione dei cittadini della nostra regione, verrà ripristinata la piena funzionalità del dipartimento materno-infantile presso il Presidio San Salvatore di Pesaro.
Devo anche aggiungere che la modifica di questa organizzazione è stata operata a marzo dello scorso anno in concomitanza con l’esplosione della prima fase della epidemia e che in quella circostanza si ritenne opportuno trasferire nell’ospedale di Fano tutta la struttura operativa.
Oggi, coerentemente con le linee di indirizzo relative all’unità operativa di ostetricia di Pesaro, questo meccanismo sta garantendo le cure necessarie a tutte le pazienti Covid della nostra regione.
Vorrei anche aggiungere, come ha detto il Consigliere Baiocchi, che oggi il Padiglione F, che è la sede originale del dipartimento materno-infantile, purtroppo è occupato dai reparti Covid perché strutturalmente distinto dagli altri reparti e questo consente di erogare in piena sicurezza le cure rivolte ai pazienti Covid negativi.
A questo riguardo la Palazzina F ha permesso anche l’attivazione di 41 posti di terapia intensiva e 27 di semintensiva.
Per concludere questo intervento dico che l’indirizzo della Giunta sarà un parere positivo al ripristino del Dipartimento materno-infantile del San Salvatore di Pesaro ed aggiungo che in questi giorni particolari dobbiamo prestare la solidarietà e soprattutto l’apprezzamento per l’opera che stanno spiegando i dipendenti, i medici, gli infermieri e tutto il personale della sanità del San Salvatore di Pesaro per un‘impennata delle contaminazioni che si sta verificando in particolare nella provincia di Pesaro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Innanzitutto devo dire che le parole dell’Assessore Saltamartini mi fanno molto piacere anche perché questa è la mia seconda interrogazione sull’argomento.
Voterò favorevolmente la mozione del Consigliere Baiocchi e degli altri proponenti perché l’importante è il risultato.
Mi sembra di ricordare che la nostra interrogazione è arrivata circa un mese prima della mozione, chissà se questo ha fatto venir voglia di mozione alla maggioranza, perché io e la Consigliera Vitri, lo voglio ricordare, abbiamo presentato l’interrogazione i primi di gennaio.
Durante la scorsa legislatura, mentre il Consigliere Baiocchi presentava la mozione in Consiglio comunale a Pesaro, io, allora in maggioranza, presentavo un’interrogazione in Consiglio regionale in Ancona. L’ho riproposta al cambio della Giunta perché mi faceva piacere conoscere le intenzioni dell’attuale governo regionale, quindi ho ritenuto opportuno ripresentarla.
Molto è già stato detto, infatti, con i provvedimenti adottati la scorsa primavera per il contenimento della diffusione del Coronavirus, in particolare è stato riorganizzato l’ospedale Marche nord che è stato individuato, come è stato detto, per ospitare le persone Covid positive. Questo ha garantito un percorso pulito e tutta l’attività materno-infantile è stata spostata presso l’ospedale di Fano, dove viene tutelata la parte del pronto soccorso pediatrico, l’ostetricia e parte della ginecologia.
Con la delibera di Giunta regionale del 30 ottobre 2020 n. 1364 l’attuale Giunta regionale ha confermato questa impostazione ed è per questo che abbiamo deciso di ripresentare l’interrogazione.
Va anche ricordato che questa situazione non può durare all’infinito, quindi mi fa piacere la risposta che finita l’emergenza si andranno a ripristinare i reparti, anche perché ad oggi, in situazione di grave emergenza, o nel caso di complicazioni in campo materno-infantile, il presidio di Fano non riesce a garantire le cure adeguate sia alle pazienti che ai bambini che vengono trasferiti in caso di problemi presso il Presidio di Pesaro, in cui c’è la disponibilità immediata e contemporanea della struttura di emergenza/urgenza, chirurgia, urologia, centro trasfusionale, che consente di affrontare in maniera qualificata i casi più urgenti.
Anche gli interventi chirurgici vengono al momento confermati per due giorni alla settimana sempre nel Presidio di Pesaro per garantire questo approccio multidisciplinare e tempestivo nei casi più complessi.
Inoltre il Dipartimento infantile presso il San Salvatore è in grado di dare un’adeguata e completa cura anche alla luce dei numerosi investimenti fatti negli ultimi anni, lo voglio ricordare, che hanno garantito un percorso sia per le donne che devono partorire che per i bambini, assicurando ambienti sicuri e riqualificati.
Il Consigliere Baiocchi ha fatto riferimento a dei numeri che indicativamente sono giusti, nel corso dell’ultimo anno c’è stata una riduzione di circa 200 parti di cui 50 circa si sono rivolti a Fano e 100 circa si sono rivolti alla provincia di Rimini, questa cosa crea mobilità passiva e costi per la sanità regionale.
Ricordo inoltre che recentemente c’è stato il caso di un bambino che necessitava di una prestazione di pronto soccorso e a Fano, siccome erano necessari ulteriori approfondimenti, è stato portato a Pesaro, a volte si creano situazioni non troppo sicure rispetto alla capacità di dare risposte ai casi più gravi.
Penso che questa sia una situazione unica a livello nazionale, in cui un capoluogo di provincia, la seconda città delle Marche, che non ha un reparto di ginecologia e pediatria aperto è una cosa che va risolta quanto prima e la risposta dell’Assessore mi fa sicuramente piacere.
Vorrei sottolineare anche un’altra emergenza che non è riportata nella mozione, mi rivolgo direttamente all’Assessore Saltamartini perché occorre attivare immediatamente un punto di emergenza pediatrico presso l’ospedale San Salvatore. Ricordo che per qualsiasi emergenza un bambino che deve rivolgersi oggi al pronto soccorso è costretto ad andare a Fano perché presso l’ospedale di Pesaro non esiste una pediatra. Questo può creare dei grossi problemi, quindi, è vero che sono soddisfatto della risposta dell’Assessore, ma secondo è necessario valutare sin da subito la possibilità di attivare un pronto soccorso pediatrico dato che attualmente all’ospedale di Pesaro non c’è, anche perché ci fanno riferimento centinaia di migliaia di persone e in casi di emergenza potrebbe essere importante averlo a disposizione.
Quindi, bene il ripristino una volta finita l’emergenza, perché ci rendiamo conto che oggi sarebbe improponibile, ma da subito verificare se è possibile ripristinare un pronto soccorso pediatrico che ritengo altrettanto importante e fondamentale per dare risposte e garantire sicurezza alle famiglie del nostro territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ho voluto sottoscrivere questa mozione e ringrazio il Consigliere Baiocchi per averci lavorato ed averla proposta perché la ritengo giusta e doverosa, non un’interrogazione, ma una mozione che pone un impegno.
La ritengo giusta perché Pesaro, come già è stato detto, è la seconda città delle Marche, il co-capoluogo della mia provincia e forse è anche la prima per abitanti, considerando il suo fisiologico hinterland dei Comuni del Pian del Bruscolo, chiaramente per tanto tempo non possiamo permettere di non avere un reparto in cui nascere.
Ritengo questa mozione doverosa per la vicinanza ideale e pratica che dà alla natalità, alle mamme, alle famiglie, ai nascituri, la considero doverosa tra l’altro da un punto di vista identitario e culturale, con tutto il rispetto per i nostri amici riminesi e malatestiani, non si può sentire che 100 cittadini pesarsi siano nati a Rimini, consentitemi questa digressione storico/culturale, però il problema è serio, va subito affrontato. Ringrazio, quindi, l’Assessore Saltamartini per aver espresso un parere positivo ed averci subito rassicurato.
Questa mozione è importante perché impegna la Giunta, ma già il nostro Assessore si è impegnato, quindi penso che sia un risultato tangibile.
Ringrazio ancora il Consigliere Baiocchi e ringrazio l’Assessorato che ha recepito questa richiesta doverosa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Ho voluto dare una mano al Consigliere Baiocchi nella presentazione di questa mozione perché credo fortemente che la città di Pesaro, con più di 100.000 abitanti, città e dintorni, chiamiamola così, meriti un Dipartimento materno-infantile che lavora, un punto nascita che lavora, per tutta una serie di motivi.
E’ una richiesta che viene dalla popolazione pesarese, in particolare, ma anche dagli operatori sanitari che vorrebbero fare di più e lavorare in condizioni migliori.
Non si può privare una città come Pesaro, con più di 100.000 abitanti, di un punto nascita per questioni pratiche, per questioni logistiche e di comodità per gli utenti, ma anche da un punto di vista identitario, come ha detto il Consigliere Rossi. Non vorrei sottovalutare anch’io questo aspetto, i pesaresi ci tengono a nascere a Pesaro, tra l’altro mio figlio che non è un pesarese è nato in quel Dipartimento materno-infantile.
Quindi mi trova d’accordo la presentazione di questa mozione e riconosco al Consigliere Biancani di aver fatto una lotta continua affinché il Dipartimento materno-infantile alla fine dell'emergenza Covid sia riaperto. Riconosco l’impegno che ha messo nella precedente legislatura, anche se quella volta non ha trovato l’Assessore Saltamartini, ma ha trovato l’Assessore Bravi, che era della sua parte politica e che sosteneva che un solo Dipartimento materno-infantile, un unico polo, nella fattispecie era Fano, aumentava l’esperienza professionale dell’equipe, garantendo maggiore appropriatezza ed efficacia dell’assistenza. Era una risposta che faceva quasi pensare che alla fine dell’emergenza Covid il Dipartimento materno-infantile sarebbe rimasto a Fano ed a Pesaro non sarebbe mai ritornato. Riconosco il lavoro fatto dal Consigliere Biancani, però quella volta non ha trovato la Giunta della sua stessa parte favorevole come questa.
Cos’altro dire, penso anch’io che gli operatori sanitari della ginecologia e dell’ostetricia vogliano potersi riappropriare del Dipartimento materno-infantile, compresi i pediatri, anche perché sono stati fatti degli investimenti in pediatria e in ostetricia a Pesaro negli ultimi anni, quindi, è giusto ritornare lì. Ricordo per esempio che la sala parto è attrezzata per il parto in acqua, una eccellenza presente a Pesaro, quindi è giusto ritornarci e riaprirlo per valorizzare quello che è stato fatto in questo dipartimento. D’altro canto abbiamo anche visto la perdita di ben 200 nascite, Pesaro e Fano insieme, tra i due poli, facevano 200 nascite in più rispetto a quello che sta facendo Fano, è evidente che c’è una mobilità passiva verso la Romagna e verso l’ospedale di Urbino, ne sono in particolare testimone.
Sono favorevole a questa mozione, come anche il gruppo Lega è favorevole al ripristino del Dipartimento materno-infantile nella città di Pesaro alla fine dell’emergenza Covid.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti, sono molto contento e felice di aver ottenuto questo risultato molto importante per la nostra città, grazie a tutti i Consiglieri che sono intervenuti e che hanno riconosciuto l’importanza di questa mozione di indirizzo. Grazie all’Assessore Saltamartini che ha colto la bontà del mio intervento, non solamente finalizzato alla residenza della mia città, perché io risiedo a Pesaro, ma ha capito l’esigenza di una città molto importante di 95.000 abitanti che ha bisogno di un punto nascita.
Se lo ritiene utile, Presidente, posso fare anche la dichiarazione di voto e dire che il voto del gruppo Fratelli d’Italia è positivo per tutti i motivi che ho esposto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il voto del Partito Democratico sarà un voto positivo, ma voglio ricordare il discorso del pronto soccorso che può sembrare una cosa poco importante, che non è stata riportata nella mozione, in realtà è rilevante perché garantire la presenza di un pediatra nel pronto soccorso la ritengo fondamentale.
Vorrei tornare a quello che ha detto il Consigliere Cancellieri, in effetti questo reparto nel corso degli anni ha ricevuto numerosi investimenti, che vede due blocchi chirurgici, una sala parto predisposta per il travaglio in acqua, una con la cromoterapia, un reparto con 4 sale parto e 23 posti letto, veramente un’eccellenza per il nostro territorio che è giusto riattivare alla fine della pandemia.
Sono contento del voto favorevole perché questa è una battaglia che, come ha detto il Consigliere Cancellieri, porto avanti da molti mesi ed essere arrivati a questa soluzione mi sembra molto importante per l’intero territorio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi del Movimento 5 Stelle voteremo favorevolmente questa mozione. La questione dei punti nascita ci sta particolarmente a cuore, tant’è che abbiamo già protocollato e spero che riusciremo a discutere presto la mozione fatta in proposito.
Ha ragione il Consigliere Cancellieri che ha ricordato la risposta, nella scorsa legislatura, all’interrogazione del Consigliere Biancani dell’Assessore Bravi, che aveva creato nella nostra provincia molta scontentezza, parlando di un punto nascita unico, soprattutto a Fano c’era stato particolare allarmismo, e parlando all’epoca del famigerato ospedale unico, la preoccupazione dei cittadini fanesi era che il punto nascita fosse trasferito a Pesaro.
Adesso mi fa piacere che il Consigliere Biancani e tutto il PD abbiano visto che cosa vuol dire anche se in una situazione di pandemia. Tutto naturalmente deve rientrare in un quadro di emergenza, ma ci deve far riflettere anche sulle parole che pronunciamo e sugli atti che mettiamo in campo, però mi fa piacere che abbiano sperimentato cosa vuol dire vedersi, anche se per poco tempo, privati dei servizi essenziali.
Per tanto tempo siamo stati con lo spauracchio della chiusura del nostro punto nascita, mi fa molto piacere che l’Assessore Saltamartini e soprattutto il Consigliere Baiocchi, quando ha presentato la sua mozione, abbiano chiarito che il punto nascita di Fano non è in pericolo.
Un ringraziamento lo vorrei fare a tutti i sanitari che sono impegnati, anche a quelli di Fano, visto che è stato più volte ripetuto che c’è una mobilità passiva che riguarda questo reparto specifico, non dipende sicuramente dalla mancanza di professionalità di medici, infermieri, ostetriche, che conosco personalmente e che vi posso assicurare stanno facendo un ottimo lavoro anche in questo momento così difficile e complesso per la sanità marchigiana. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Temi importanti legati alla sanità, anche se proposti da Consiglieri del territorio, che ringrazio, come Baiocchi, Cancellieri, Rossi, Marcozzi e Biancani, Vitri, vedono il plauso di Rinasci Marche perché all’interno di un territorio così frastagliato, come quello della regione Marche, il discorso della pediatria è molto complesso. Nel corso della mia vita ho avuto l’esperienza, anche con i miei figli, di accedere spesso al Salesi, che è un’eccellenza del nostro panorama sanitario.
Avere un’eccellenza, una condivisione dei temi, un lavoro serio fatto in un territorio così distante dal Salesi, come quello di Pesaro e Fano, avere una sinergia e lavorare in comunione, cercando di portare a casa dei risultati per il bene di un territorio, come quello di Fano e Pesaro, molto denso ed anche molto popoloso, è rispettare le famiglie che si aspettano da noi un lavoro concreto, una risposta ai problemi sanitari.
In questo caso il ripristino del Dipartimento materno-infantile del Presidio ospedaliero del San Salvatore di Pesaro vede il voto favorevole di Rinasci Marche, quindi, bene e andiamo avanti su questa strada. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per ribadire quello che ho detto prima, l’assoluta importanza della riapertura di questo Dipartimento materno-infantile che va in due direzioni: quella della gratificazione degli operatori sanitari, che torneranno a lavorare a tempo pieno a Pesaro, senza ovviamente chiudere il punto nascita di Fano, e quella della valorizzazione dell’ospedale sul quale sono stati fatti diversi investimenti, proprio in questo dipartimento, per la soddisfazione dei pesaresi e dintorni che hanno il diritto, per comodità e anche per un certo senso identitario, di nascere nella propria città e per ridurre la mobilità passiva verso l’Emilia-Romagna, che spesso riesce ad essere fortemente attrattiva. Quindi, il gruppo Lega è favorevole a questa mozione proposta dal Consigliere Baiocchi e un po’ da tutti i capigruppo.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 47. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 39
ad iniziativa dei Consiglieri ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Obbligo vaccinale per gli operatori del Servizio sanitario nazionale e delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private”
Mozione n. 50
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Carancini, Bora, Biancani
“Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 personale scolastico”
Mozione n. 53
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Andamento campagna di vaccinazione anti Covid-19: report giornaliero dettagliato alla cittadinanza”
Mozione n. 56
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Partecipazione degli infermieri e degli assistenti sanitari dipendenti degli Enti del Servizio sanitario regionale alla campagna di vaccinazione anti Covid-19”
Interrogazione n. 91
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Utilizzo della terapia con anticorpi monoclonali nel trattamento del Covid-19”
Interrogazione n. 101
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini Mastrovincenzo, Vitri
“Inserimento Informatori Scientifici del Farmaco (ISF) nella fascia di primaria priorità della vaccinazione anti Covid-19”
Interrogazione n. 109
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Vaccinazione anti-SARS-CoV-2 - Stato della vaccinazione per educatori scolastici e domiciliari, assistenti sociali degli ambiti e assistenti domiciliari per anziani e disabili”
Interrogazione n. 111
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Contagio da SARS-CoV-2/COVID-19 variante inglese”
Interrogazione n. 114
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Vitri, Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Biancani, Casini
“Potenziamento numero verde Coronavirus Marche”
Interrogazione n. 115
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora
“Vaccinazione Covid-19 persone fragili non deambulanti”
Interrogazione n. 121
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Campagna vaccinale anti Covid-19 nelle Marche”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 39 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, la mozione n. 50 dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Carancini, Bora, Biancani, la mozione n. 53 delle Consigliere Lupini, Ruggeri, la mozione n. 56 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 91 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 101 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 109 delle Consigliere Lupini, Ruggeri, l’interrogazione n. 111 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 114 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Vitri, Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Biancani, Casini, l’interrogazione n. 115 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora e l’interrogazione n. 121 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, abbinate.
La discussione si svolgerà in questo modo: i proponenti delle mozioni le esporranno, dopodiché ci sarà un intervento unico dell’Assessore Saltamartini, considerato le mozioni e le interrogazioni riguardano tutte la sanità, poi chi ha presentato le interrogazioni potrà replicare e dopo si aprirà la discussione, infine il voto. Partiamo dalla mozione n. 39.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Nella mozione precedente non sono riuscito a prenotarmi per la dichiarazione di voto, l’ha fatta in mia surroga il Consigliere Biancani, per un problema tecnico che non riusciamo a superare.
Presidente, questa è una mozione che dovrebbe vedere protagonista l’intera assise assembleare, tra l’altro viene presentata quasi simultaneamente in tutte le altre Assemblee regionali del territorio nazionale e sta dentro un percorso che non è sempre e solo quello contingente, ma anche di visione, di spinta, che va ben oltre la gestione puntuale che, ahimè, con la pandemia e in questo periodo siamo stati costretti, qualche volta con risultati discreti, altre con situazioni indubbiamente complicate ed anche difficili da dipanare.
Con questa mozione si impegna il Presidente, in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, a prendere una posizione puntuale e di spinta verso il Governo ed il Parlamento per arrivare ad una legislazione anche urgente in tema dell’obbligatorietà delle vaccinazioni del personale sanitario in ambito pubblico e privato.
Vedete, possiamo dire che nelle Marche c’è stato un grande esempio ed anche una grandissima partecipazione, una grande adesione, se non un grande desiderio alla vaccinazione. Appena sono stati messi a disposizione i vaccini e appena la struttura è stata messa nella condizione di potersi organizzare, c’è stata un’adesione che va oltre il 98% del personale sanitario, sia nel pubblico che nel privato.
Penso che questa disponibilità, che nelle Marche è stata marcata con dei numeri importanti, debba essere spinta in maniera obbligatoria per far si che il personale non solo adempia ai precetti deontologici, ma si metta nelle condizioni di lavorare in sicurezza e di farlo con i colleghi e con i pazienti.
Vedete qual è oggi il tema delle vaccinazioni e quale tipo di incipit arrivi dall’esterno, con difficoltà e anche con tanta ansia rispetto alla possibilità di metterci nelle condizioni di affrontare il Covid 19 con le armi adeguate e chi ha la possibilità non può esimersi, al di là delle indicazioni che ritroviamo nell’articolo 32 della Costituzione, senza citare percorsi che abbiamo fatto con la legge 119/2017 rispetto all’obbligatorietà delle 10 vaccinazioni o il richiamo all’articolo 279 del D.L. 81/2008, come abbiamo fatto nella mozione, rispetto alla responsabilità del datore di lavoro.
Ritengo che ci sia questa un’opportunità per prendere una posizione chiara da parte dell’intera Assemblea legislativa. Tra l’altro so che è stato depositato un disegno di legge per andare in questa direzione, che forse è in discussione alla Camera. Penso che da parte nostra ci debba essere questa spinta che significa anche solidarietà e vicinanza a tutto il personale sanitario che si è adoperato e che l’ha fatto in condizioni di estrema pericolosità. Se dovessimo ritornare alle vicende di un anno fa, l’unica protezione che poteva essere messa in campo era dei dispositivi di protezione individuali, che tra l’altro si trovavano con grandissima difficoltà, oggi invece c’è il vaccino e nessuno può esimersi dal sottoporsi a questo tipo di tutela che va ben oltre quella della protezione personale.
Quindi, chiedo al Consiglio di far avere un messaggio importante ai nostri rappresentanti in Parlamento, delegare il nostro Presidente a porre questo tema con le argomentazioni e con la determinazione che serve, che può essere raccolta da un volto importante che oggi può uscire da questa Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE. Ora passiamo alla presentazione della mozione n. 50, a tal riguardo su Concilium troverete un emendamento a questa mozione, l’emendamento n. 1, che ha ad oggetto la sostituzione del dispositivo con “impegna la Giunta regionale ad inserire le seguenti categorie tra le fasce prioritarie del piano vaccinale: disabili e loro familiari, docenti nella fascia d’età 65/67, assistenti scolastici, madrelingua, tecnici, studenti universitari di medicina tirocinanti nei reparti ospedalieri”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ero al telefono ed ho appena avuto una bella notizia, ringrazio l’Assessore Saltamartini che, per una strana coincidenza, due ore fa, forse dopo aver visto la mia mozione, ma non voglio prendermi meriti che non sono miei, ha comunicato a tutte le associazioni per disabili, addirittura chiamando personalmente, che potranno essere vaccinate, molte l’hanno saputo due ore fa, me l’hanno appena riferito. Questo mi fa piacere perché di fronte a categorie in difficoltà, che già purtroppo devono affrontare la vita con tanti disagi, si mettono da parte finalmente le appartenenze politiche.
Spero che la mia mozione possa essere approvata all’unanimità, visto che lo stesso Assessore Saltamartini ha chiamato personalmente due/tre ore fa molte associazioni anche della provincia di Pesaro-Urbino.
Avrete visto, se avete ricevuto gli atti aggiornati, che ho emendato la parte finale della mozione, l’ho fatto semplicemente perché era stata consegnata un po’ in fretta, sperando che avessimo un Consiglio straordinario monotematico. Per chiarezza ho emendato solo la parte finale in cui chiedo di inserire nel piano vaccinale quattro categorie di soggetti esposti, ovviamente la prima, alla quale mi sono appena riferita, riguarda i disabili, i loro familiari e i caregiver, sappiamo che il 10 marzo il Ministero della salute ha aggiornato le raccomandazioni sui gruppi target inserendo i familiari conviventi, i caregiver, i tutori, gli affidatari ed anche i genitori dei soggetti vulnerabili minorenni che prima non lo erano.
Fortunatamente anche la nostra Regione con una delibera del 15 marzo ha recepito queste raccomandazioni, le ha recepite ad interim, sui gruppi target della vaccinazione già approvati. Questo mi sembra un ottimo punto di partenza per approvare all’unanimità la mia mozione.
Specifico anche che all’interno del documento governativo, che definisce quindi le categorie prioritarie, ora è scritto nero su bianco a pagina 4 e a pagina 6, che hanno diritto alla priorità della somministrazione vaccinale anche i familiari conviventi, i caregiver, i genitori, i tutori, gli affidatari, che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto. Viste le telefonate effettuate questa mattina dall’Assessore su questo dovremmo essere tutti d’accordo.
Le altre tre fasce che chiediamo di inserire nel piano di vaccinazione – anche su queste immagino non ci siano obiezioni – sono: i docenti dai 65 ai 67 anni che sono purtroppo rimasti esclusi per un corto circuito che si è creato nelle prenotazioni da 67 anni in su e da 65 in giù. Questo è un errore al quale occorrerebbe porre rimedio al più presto, gli altri collaboratori scolastici, come i docenti assistenti che non essendo a contratto – a volte sono collaboratori madre lingua oppure i tecnici – non sono ancora stati inseriti nel piano vaccinale; anche su questo sono certa che non ci saranno obiezioni e che potremo essere tutti d’accordo,, all’unanimità di inserirli al più presto perché hanno lo stesso rischio dei docenti e di tutto il personale ATA; infine chiedo di inserire come ultima categoria gli studenti di medicina tirocinanti negli ospedali, quelli degli ultimi anni che sono tirocinanti nelle strutture ospedaliere e che sono a stretto contatto con gli ammalati. E’ assurdo che questi giovani studenti debbano correre dei rischi, andando in reparto in ospedale e non possano essere vaccinati come tutti gli infermieri e i medici ospedalieri.
Quattro categorie che devono essere considerate in via prioritaria, una di queste quattro, lo ribadisco, disabili, loro familiari e caregiver, è già stata prevista, come annunciato direttamente dall’Assessore.
Spero davvero che la mozione venga approvata all’unanimità superando ogni appartenenza politica di fronte a queste categorie così esposte e così in difficoltà.
PRESIDERNTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Come già anticipato nella seduta della settimana precedente, presento le difficoltà dei nostri concittadini e concittadine a seguire il piano di vaccinazione. Ogni categoria ha la sua specifica esigenza e ognuno ha la propria priorità, quindi, si capisce come, in un momento molto delicato, il piano non sia facile da gestire e da seguire puntualmente.
Pertanto propongo di usare il canale Telegram della Regione, che ci fornisce sempre i dati sui tamponi e sui decessi, anche per le vaccinazioni, specificando il numero di dosi che si hanno a disposizione e la tipologia. Sappiamo che è un momento difficile, non conosciamo quale tipo di vaccino abbiamo a disposizione, per quali categorie, ci sono delle categorie che possono ricevere l’uno piuttosto che l’altro, i medici fanno le loro specifiche valutazioni caso per caso, è un momento in cui la comunicazione, l’informazione e la trasparenza sono fondamentali anche per rassicurare una popolazione molto stressata e per dare un aiuto, un supporto, anche agli operatori sanitari e socio-sanitari che faticano altrimenti a rispondere alle esigenze di tutti e di tutte nell’avere delle risposte congruenti e puntuali. Penso ad esempio ai medici di medicina generale che, da quello che sento e da quello che immagino, saranno invasi da richieste di chiarimento. Quindi, un canale Telegram già funzionante può essere utilizzato per puntualizzare quotidianamente, non una volta ogni tanto, ma giorno dopo giorno, per poter seguire puntualmente il piano vaccinazioni che sta attirando opportunamente l’attenzione di tutti noi e di tutti i marchigiani e le marchigiane.
Un altro aspetto importante è quello che è stato già detto precedentemente dall’Assessore e dal Presidente Acquaroli, che sarà costruito un sito apposito in cui potremo trovare tutte le informazioni di cui parlo nella mozione. Spero che il lavoro sia andato avanti in questa settimana, non ho notizia se sia funzionante, quindi chiedo di poter usare tutti i canali a nostra disposizione, quelli già esistenti o quelli in divenire e in lavorazione, tutti i canali social possibili, in modo opportuno e raggiungere con giuste informazioni tutta la popolazione in questo momento difficile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Dal piano del Commissario, che contiene le linee operative della prosecuzione della campagna vaccinale, emerge la necessità di accelerare le procedure di immunizzazione della popolazione. Occorrerà quindi organizzare più sedi vaccinali diffuse nel territorio e non si potrà prescindere dal fatto che sono necessari più soggetti e più categorie che possono vaccinare.
Nelle unità vaccinali oltre al medico, che coordina e supervisiona le procedure di inoculazione ed è responsabile degli ambulatori vaccinali, sono previsti gli infermieri e gli assistenti sanitari che preparano e somministrano il vaccino, oltre ad altro personale in ausilio.
Il problema è che attualmente il personale sanitario dipendente del Servizio sanitario regionale, che effettua prestazioni di lavoro aggiuntive per somministrare i vaccini, è retribuito attingendo dai fondi economici di categoria, che non sono sufficienti a garantire la remunerazione di queste prestazioni aggiuntive degli infermieri e degli assistenti sanitari, che sono dipendenti pubblici, quindi, non è possibile coinvolgerli appieno nella campagna vaccinale.
In considerazione del fatto che a breve dovranno essere rese operative molte unità vaccinali, questo è un augurio, perché dovranno arrivare migliaia di vaccini e per rendere operativi i punti vaccinali, che da tempo chiediamo di aumentare, serviranno medici, infermieri e assistenti sanitari.
Essendo già stati stipulati accordi sia a livello nazionale che regionale che prevedono la modalità di impiego dei medici (medici di medicina generale, odontoiatri, medici sportivi, pediatri di libera scelta, farmacisti) che dovranno essere affiancati da numerosi infermieri e assistenti sanitari per poter procedere alle vaccinazioni, noi riteniamo che occorra da subito attivare tutti gli strumenti normativi e amministrativi per permettere agli infermieri ed agli assistenti sanitari di partecipare alla campagna vaccinale con le garanzie di una equa e sicura remunerazione, ovviamente questi professionisti dovranno essere pagati.
In particolare dovranno essere individuate ulteriori risorse finanziarie, al di là di quelle che vengono assegnate alle Aziende del servizio sanitario, per pagare le ulteriori attività di vaccinazione effettuate dagli infermieri e dagli assistenti sanitari, al di fuori delle prestazioni lavorative retribuite con i fondi contrattuali.
Questo è importante per incrementare velocemente il numero degli infermieri e degli assistenti sanitari, ecco perché occorre favorire gli accordi tra la Regione e il Servizio sanitario regionale che regola le prestazioni professionali, che dovranno essere svolte in deroga alla esclusività del rapporto di lavoro con l’Azienda di appartenenza.
Quindi, chiediamo l’impegno della Giunta a: comunicare al Consiglio se e come sia stato pianificato e organizzato il reclutamento del personale abilitato alla somministrazione del vaccino in previsione della massiccia campagna di immunizzazione che dovrà essere avviata a breve; adoperarsi sia a livello nazionale che regionale affinché molti più infermieri e assistenti sanitari dipendenti del Servizio sanitario regionale vengano coinvolti nella campagna vaccinale, prevedendo la possibilità da effettuare le relative prestazioni professionali, in deroga alle norme di esclusività del rapporto di lavoro tra ente pubblico di appartenenza; sollecitare i livelli nazionali di governo del Servizio sanitario affinché siamo predisposti accordi e stanziate le relative risorse per coprire tali prestazioni professionali da parte di infermieri ed assistenti sanitari; adoperarsi per accelerare il reclutamento degli infermieri e degli assistenti sanitari dipendenti delle Aziende del Servizio sanitario regionale per la campagna vaccinale, anche attraverso accordi e con azioni fra le diverse strutture che dovranno autorizzare specifiche e temporanee prestazioni professionali svincolate dall’obbligo di esclusività del rapporto con i servizi regionali da cui dipendono.
La mozione è semplice, chiede di coinvolgere in maniera massiccia sia gli infermieri che gli assistenti sanitari, attualmente solo nella provincia di Pesaro-Urbino sono presenti circa 2.700 infermieri, mentre a livello regionale sono oltre 10.000. Noi abbiamo l’obiettivo di vaccinare in tempi rapidi più persone possibili, penso che sia impossibile pensare di utilizzare questi professionisti all’interno dello straordinario del proprio orario di lavoro. Ad oggi devono ancora essere pagate le prestazioni fatte nel corso del 2020 e questa potrebbe essere una soluzione che riconoscerebbe la professionalità di questa categoria e consentirebbe loro di poter lavorare al di fuori del proprio orario di lavoro, perché nel proprio orario di lavoro devono stare all’interno dei reparti o dei servizi ai quali sono assegnati, ma la possibilità di svincolarli rispetto all’esclusività potrebbe essere una grande opportunità.
La Regione può fare la sua parte avviando sin da subito accordi e convenzioni tra le varie strutture. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini, che interverrà sia su queste mozioni che su tutte le interrogazioni prima annunciate.
Filippo SALTAMARTINI. Presidente quanto tempo ho a disposizione?
PRESIDENTE. Direi che non ci si può esimere dal darle almeno il doppio del tempo a disposizione, quindi 20 minuti complessivamente per rispondere a tutto, ovviamente se riesce prima tanto di guadagnato.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Gli interventi che sono stati sviluppati questa mattina mi pongono nella necessità di illustrare le questioni che a maggior ragione interessano i cittadini e non solo i Consiglieri regionali.
Partiamo da un elemento iniziale, tutta l’attività che è stata svolta in questi mesi di pandemia si muove intorno a due grandi poli: la necessità di allargare la fascia di vaccinazione per la popolazione in una fase di prevenzione e un indirizzo deputato a rinvenire nel sistema farmaceutico e nella ricerca scientifica le cure più appropriate.
Il discorso della vaccinazione, che noi abbiamo organizzato nella nostra regione, parte da una expertise, che era quella dei punti di somministrazione dei tamponi, che aveva portato per la prima volta nella nostra regione ed anche a livello nazionale all’effettuazione di oltre 200.000 tamponi, punti che erano stati allocati nei palazzetti dello sport. Questo è lo strumento organizzativo che abbiamo mutuato per la somministrazione dei vaccini e che sembra ad oggi lo strumento tipico di vaccinazione che è invalso in tutte le Regioni a livello nazionale.
Rispondo quindi alle osservazioni che sono state fatte questa mattina: perché non allargare i punti di vaccinazione? I punti sono quelli perché sono stati strutturati sulla base delle risorse umane e professionali di medici e infermieri e perché sono allocati vicini a plessi ospedalieri per poter intervenire se ci dovessero essere degli shock anafilattici. Questo modello così strutturato funziona talmente bene per cui ieri sono stati somministrati 6.000 vaccini, abbiamo un livello nella somministrazione dei vaccini che è uno dei più elevati d’Italia.
Lo dico a tutti coloro che ci stanno ascoltando, ma anche ai colleghi dell’opposizione, i dati sono sul sito del Ministero della salute e basta cliccare per verificare che la nostra Regione, seppure in una classifica impropria, è una delle prime, al top nella somministrazione dei vaccini, quindi tutto quello che è stato detto, ripetuto, sono discorsi che di fronte ai fatti oggettivi si dimostrano delle vere e proprie bugie, bugie seriali, così come è stato detto questa mattina da qualche collega.
Veniamo poi al piano di vaccinazione, noi siamo partiti da un piano del precedente Commissario che prevedeva la vaccinazione di tutte le persone appartenenti a dei target, quindi, il settore della sanità pubblica e privata, tutti gli operatori. Tutti gli operatori devono essere vaccinati, se c’è qualcuno che non lo è lo deve far presente ai distretti ed al servizio sanità.
Il secondo target di vaccinazione riguarda gli operatori delle RSA, ne abbiamo vaccinati 6.000, poi il terzo target è quello degli over 133, le persone con più alto indice di decessi per la patologia Covid.
La nostra Regione su 133.000 persone ne ha vaccinate finora più di 80.000, quindi a livello nazionale siamo una delle Regioni più produttive e contiamo tra i giorni che restano del mese di marzo e l’inizio di aprile di completare la vaccinazione di tutto questo target.
Nel frattempo siamo stati una delle prime Regioni, lo voglio sottolineare, ad aver avviato la vaccinazione delle persone fragili, abbiamo già vaccinato circa 1.700 persone, tra dializzati, persone con trapianti o in via di ricevere il trapianto di organo, proseguiremo questo piano con le persone ad elevata fragilità prevedendo sin dalle prossime settimane, con la fornitura di vaccini che arriveranno nel prossimo trimestre, quindi aprile/maggio/giugno, il completamento del target, probabilmente entro la fine di aprile.
Vedete, quando abbiamo organizzato la struttura operativa per la vaccinazione nella prima fase, che ricordo era strutturata sull’idea che AstraZeneca non poteva essere somministrato se non alle persone fino a 55 anni, poi fino a 65 e dopo oltre i 65 anni, il vecchio piano di somministrazione dei vaccini aveva previsto che accanto alle persone fragili, quindi persone con più di 80 anni e persone con gravi disabilità, si dovessero vaccinare le categorie dei cosiddetti servizi pubblici, con in testa gli insegnanti, la sicurezza pubblica, il soccorso pubblico e la protezione civile.
In quel contesto, lo dico al Consigliere Carancini, nella Conferenza Stato-Regioni rilevammo e facemmo rilevare al Commissario che forse dovevano essere vaccinate anche le commesse dei supermercati, il personale delle agenzie di pompe funebri, che ha relazioni con i plessi ospedalieri, l’avvocatura (nel complesso sistema della giustizia, giustamente, gli avvocati sono un elemento essenziale dei processi) ed anche gli operatori dei rifiuti, dei servizi idrici integrati, del gas e dell’energia elettrica.
Questo era lo scenario che si presentava fino ad alcuni giorni fa, il 10 marzo il nuovo Governo Draghi ha messo una croce sul sistema delle categorie e con il nuovo piano ha detto semplicemente che bisogna completare la vaccinazione di professori, sicurezza pubblica, soccorso pubblico e protezione civile e che le categorie dovevano essere sostituite dalle fasce d’età. Questa è la ragione per cui gli avvocati non sono stati vaccinati, non c’è stato lo spazio nella fornitura dei vaccini, ma saranno vaccinati probabilmente verso la fine di aprile quando la provvista di vaccini, che viene trasmessa dal Commissario alla nostra regione, potrà garantire addirittura di portare i vaccini nelle fabbriche o alle associazioni.
Il piano di vaccinazione è così sviluppato, la comunicazione noi l’abbiamo avuta venerdì scorso e come si può efficacemente capire siamo di fronte ad un working in progress. Nel mese di aprile arriveranno nella nostra regione 210.000 vaccini che saranno interamente indirizzati alle persone estremamente vulnerabili, disabili gravi, tutti i familiari, caregiver, poi apriremo uno slot anche per le persone che hanno da 70 a 79 anni.
Quindi, nei prossimi giorni di aprile apriremo due slot di prenotazioni con il sito Poste, le persone che si prenoteranno sapranno esattamente dove presentarsi per ricevere il vaccino, due slot con il sistema Poste per familiari, caregiver di persone disabili e persone che hanno tra i 70 e i 79 anni.
Contiamo di iniziare la vaccinazione di questi soggetti nei giorni successivi a Pasqua, la prenotazione l’avvieremo all’inizio del mese di aprile e la vaccinazione inizierà alla fine di quella settimana.
Complessivamente siamo in grado di delineare un quadro più roseo, nel senso che avremo la possibilità nei prossimi mesi di cominciare a vaccinare una larghissima fascia della popolazione, prima il personale sanitario, il personale della scuola, dei servizi pubblici, gli over 80, la fascia da 70 a 79, sono 130.000 persone. Con l’arrivo dei vaccini Johnson&Johnson - sono previsti 180.000 vaccini probabilmente per il mese di maggio/giugno - completeremo la vaccinazione di tutto il target delle persone fragili e a quel punto nei mesi di maggio/giugno, quando dovrebbero arrivare quasi un milione di vaccini, saremo in grado di arrivare alla vaccinazione di 500.000 persone.
Perché tutte le critiche dell’opposizione sono infondate su tutto quello che è stato sollecitato? Primo, i punti di vaccinazione sono in grado di somministrare ora, con i vaccini limitati, 6.000 vaccini al giorno, ma saremo in grado anche di arrivare a 10.000. Se i 1.200 medici di famiglia somministreranno solo 5 vaccini al giorno, avremo anche lì 6.000 vaccini al giorno, la nostra Regione ha una potenza di fuoco di 16.000 vaccini al giorno, significa che in tre mesi, se avremo i vaccini, saremo in grado di arrivare al target, alla copertura della cosiddetta unità di gregge, che si consegue circa a 900.000 vaccini, poi qualcuno che dirà che l’immunità di gregge si consegue con altri valori, ma questo è il piano di vaccinazione: punti di vaccinazione, medici di famiglia, prenotazione con le Poste italiane, noi abbiamo innovato a livello nazionale con questo sistema.
La seconda questione riguarda le cure, vi ricorderete che a novembre sono stato irriso dall’opposizione e anche da molti giornalisti quando dissi che forse la nostra regione doveva produrre i vaccini o comunque produrli su licenza con brevetti o in un altro modo, dopo mesi abbiamo scoperto che anche l’Italia, con il gabinetto Draghi, si sta indirizzando verso quella direzione. A suo tempo dissi che servivano i vaccini anche come arma geopolitica, perché non possiamo immaginare di non vaccinare tutte le popolazioni e gli immigrati che entrano nel nostro Paese, soprattutto dai Paesi che non possono permettersi la vaccinazione, altro che insensibilità su questo tema.
Annunciai anche la possibilità di somministrare anticorpi monoclonali, anche lì grandi irrisioni, grandi post, però la realtà è che la nostra Regione è una delle prime in Italia ad utilizzare questo strumento e il comunicato che è stato inviato diceva semplicemente che l’85% delle persone che sono curate con gli anticorpi monoclonali riescono a superare il problema del Covid 19. Quindi, si può dire tutto quello che si vuole, ma questi sono i fatti, il resto sono delle elucubrazioni o se vogliamo degli istinti caratteriali, non si capisce basati su quali presupposti.
Adesso veniamo alla risposta di alcune mozioni. Gli studenti universitari specializzandi sono già stati vaccinati, la parte che non è stata vaccinata è semplicemente perché in quel momento non c’erano i Pfizer, cioè i vaccini che erano stati somministrati a tutto il personale medico.
La Consigliera Lupini parla di report aggiornato, certo, siamo i primi, ed io come Assessore, a dover rivendicare il report aggiornato pubblico perché i cittadini devono avere notizie aggiornate, pubbliche e precise. Questa è la trasparenza di un sistema efficiente e di una democrazia avanzata.
La partecipazione degli infermieri alla campagna vaccinale, si, è importantissima, noi abbiamo già avanzato nella Conferenza Stato-Regioni non solo la necessità di finanziare quel fondo, ma di autorizzare gli infermieri del Servizio sanitario nazionale a quello che fanno i medici, all’attività extra moenia, è assolutamente un elemento dirimente. Credo che l’Italia possa far si che gli infermieri possano esercitare al di fuori dell’orario di lavoro le attività che ci servono per la vaccinazione.
Abbiamo anche chiesto che si possa estendere la possibilità di vaccinare anche ai farmacisti, è in corso in questo momento una interlocuzione tra il Commissario e gli ordini professionali, so che il Governo ci sta mettendo mano, probabilmente nel decreto legge “ristori” verranno presentati degli emendamenti per coprire questo problema, per aumentare le persone che saranno in grado di somministrare i vaccini.
Adesso rapidamente, sperando di essere nei termini, rispondo alle varie interrogazioni.
Utilizzo degli anticorpi monoclonali, nelle Marche abbiamo avviato il percorso a novembre rispetto a tante critiche, adesso abbiamo 133 sacche, i progetti importanti sono di Marche Nord ed dell’Asur di Torrette in collaborazione con lo Spallanzani e i Centri di Ricerca, dico di più, le nostre Università sono in grado di aiutare l’industria farmaceutica del nostro Paese e anche della nostra regione nell’eventualità ci sia un investimento del Governo per la produzione degli anticorpi monoclonali, che sono la cura più efficace che in questo momento risulta disponibile.
Per quanto riguarda l’interrogazione n. 101, l’inserimento degli informatori scientifici del farmaco nella fascia 1, sì, gli informatori scientifici hanno diritto, secondo noi, secondo l’interpretazione del piano di vaccinazione, ad essere inseriti, se non sono previsti devono farne richiesta al Servizio sanità o ai propri distretti.
L’interrogazione n. 109, stato di vaccinazione degli educatori scolastici e domiciliari, assistenti domiciliari, anziani e disabili, anche loro devono essere vaccinati come tutti gli assistenti di persone disabili, ho già detto che lo slot verrà aperto all’inizio di aprile con la possibilità di vaccinarsi subito dopo Pasqua, i familiari e i caregiver della nostra regione sono 99.000 persone, li vaccineremo perché sono tra le priorità.
Poi abbiamo il numero verde e il suo potenziamento per Coronavirus, il numero verde già da un mese è stato portato da qualche unità, - era composto da studenti della facoltà di medicina, della facoltà di scienze infermieristiche e da volontari - fino a 14 postazioni, aumentando anche l’orario di prestazione. Credo che dovremmo sempre più organizzarlo e strutturarlo affinché i cittadini abbiano delle risposte precise. Non possiamo immaginare che una vaccinazione che riguarda 1.200.000 persone non possa essere organizzata sotto questo profilo, quindi ci impegniamo, il Presidente l’ha detto la scorsa settimana durante il Consiglio regionale, per far sì che questo numero sia potenziato e che sia efficace ed efficiente.
Infine la questione della variante inglese, sappiamo perfettamente che ha delle caratteristiche di diffusività maggiore rispetto al passato, ci sono delle notizie, su cui noi stiamo lavorando, sul fatto che alcuni tipi di varianti non sarebbero coperte dai vaccini. Ora, insieme ai nostri specialisti ed ai nostri tecnici, abbiamo una sanità di primissimo livello, abbiamo degli scienziati nella nostra regione di primissimo livello e siamo in grado di affrontar anche questo tipo di problema.
In conclusione, abbiamo cercato di dare delle risposte efficaci ed efficienti, la graduatoria pubblicata sul sito del Ministero della sanità è eloquente della capacità della nostra Regione di dare risposte, tutto nella vita è perfettibile, tutto è criticabile, soprattutto l’attività dell’Assessore Saltamartini e della Giunta regionale, perché il sale della democrazia è costituito dal fatto che c’è una maggioranza che governa e da una opposizione che critica, mi piacerebbe però che le critiche fossero supportate da elementi di fatto, non da bugie reiterate, come quella relativa alla vaccinazione degli avvocati e mi piacerebbe anche che non ci fosse la strumentalizzazione delle persone fragili o delle persone estremamente vulnerabili. Lo voglio ricordare, la nostra è stata una delle prime Regioni in Italia ad avviare la vaccinazione di questi soggetti.
Concludo sulla necessità, credo, di rasserenare questo dibattito, le notizie e le informazioni che sono a disposizione dell’amministrazione sono a disposizione di tutti in un working in progress per cui ogni giorno c’è una novità. Il Governo stamani ha annunciato la consegna di 1 milione di dosi, occorre tener conto che 1 milione di dosi su 60 milioni di italiani significa portare nella nostra regione un’inezia rispetto al fabbisogno.
Contestualmente a tutto quello che saranno le consegne previste nella nostra regione, che sono, ripeto, 1 milione di dosi per aprile/maggio/giugno e 1,5 milioni di dosi per luglio/agosto/settembre, questo apparato organizzativo, con l’aiuto anche di tutte le associazioni di volontariato, dei medici in pensione, dei medici specializzandi e, se il Governo ci aiuterà anche con l’extra moenia, degli infermieri ed anche con le farmacie, sarà in grado di ridare serenità a tutta la nostra regione e sarà in grado di far ripartire le Marche verso i suoi più alti e immancabili destini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, sull’interrogazione n. 91, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie Presidente. In realtà sarei intervenuta sulla 115, ma se preferisce andare in ordine …
PRESIDENTE. No, decida lei.
Manuela BORA. Purtroppo prenotarsi da remoto è difficile perché non si ha contezza reale delle prenotazioni. Intervengo sull’interrogazione n. 115, di cui primo firmatario è il Consigliere Mastrovincenzo, che ringrazio, poi interverrà anche lui per la parte di sua competenza.
Per quanto riguarda l’interrogazione n. 115 l’Assessore Saltamartini ci ha appena detto che i disabili gravi verranno vaccinati ad aprile, premetto che non c’è stato tempo evidentemente di modificare l’interrogazione n. 115 anche perché era già stata depositata, però l’intenzione del Consigliere Mastrovincenzo, mia ed anche degli altri Consiglieri, era quella di porre l’accento su una categoria particolare dei disabili, che è appunto quella dei disabili gravi.
L’Assessore Saltamartini oggi ha annunciato che questa categoria verrà vaccinata ad aprile, noi abbiamo bisogno di date più certe perché aprile potrebbe essere mercoledì della prossima settimana, ma potrebbe anche essere fra 40 giorni, potrebbe succedere per esempio che tra 40 giorni venga data la possibilità ai disabili gravi ed ai loro familiari di potersi vaccinare.
C’è quindi grande incertezza, chiediamo maggiore precisione nella data in cui sarà possibile vaccinare questa categoria di persone, soprattutto questa richiesta sarà oggetto, mi auguro, di una risoluzione che verrà firmata da tutti i capigruppo, verrà presentata domani in Commissione sanità ed ha come obiettivo quello che il Partito Democratico da sempre promuove, cioè superare un po’ i recinti del proprio partito per fare delle proposte che vanno nella direzione di poter migliorare alcune situazioni, una di queste è appunto quella dei disabili gravi, che a nostro avviso merita ulteriori attenzioni, ad esempio la possibilità di sostituire i tamponi molecolari, magari con il sierologico. Vorrei sperare che sia possibile addirittura evitare questa tortura anche perché per molti di loro il tampone è una vera e propria tortura, magari con la somministrazione del tampone che può essere invece fatta dai propri familiari, dal momento che i disabili gravi come è noto, soprattutto in un momento come questo, fanno purtroppo poca vita sociale.
Per quanto riguarda i disabili gravi chiediamo una data certa per l’inizio delle vaccinazioni e poter condividere questi protocolli, per fare in modo che la misura dell’eventuale positività venga fatta in maniera meno invasiva possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Io non volevo replicare, ma intervenire, non so se sia prima doveroso fare le repliche.
PRESIDENTE. No, andiamo di seguito, intervenga su tutte le mozioni e sulla questione che è stata posta come punto complessivo all’ordine del giorno.
Romano CARANCINI. Credo che gli altri interventi dei componenti del gruppo consiliare del Partito Democratico saranno utili per specificamente intervenire. Penso che sia proficuo riportare a un realismo il rapporto rispetto ai piani vaccinali.
Ho ascoltato con attenzione l’Assessore Saltamartini e credo che vadano spiegate le situazioni, giustamente lui sostiene che non si può parlare solo ai Consiglieri regionali, allora va precisato che i piani vaccinali vengono modificati, prima dell’arrivo del Presidente Draghi avevano una rigorosità inferiore, questo vuol dire che accanto alle indicazioni di massima da parte del Governo c’era un margine di discrezionalità da parte delle Regioni, pienamente legittimo.
Dentro questo percorso la Regione Marche ha inteso vaccinare, ovviamente, gli operatori sanitari, socio-sanitari, eccetera, a quel punto l’incrocio imboccato dalla Regione Marche ha preferito non vaccinare gli anziani e i disabili, nella discrezionalità, e vaccinare alcuni servizi. Sul tema delle bugie seriali …, va detto questo: sono stati vaccinati tra i servizi, ovviamente, le forze dell’ordine, i magistrati e i servizi di giustizia, comprensibilmente, ma nel servizio giustizia sarebbero dovuti essere vaccinati anche gli avvocati, se quella era la linea.
E’ evidente che la linea principale, almeno secondo noi come Partito Democratico, avrebbe dovuto essere un’altra, quella di esaurire, compatibilmente con tutte le scorte, prima la vaccinazione delle persone anziane e dei disabili. Questo non è avvenuto ed ora ovviamente il tentativo di recuperare attraverso un accordo con gli ordini professionali.
Il secondo piano vaccinale, Assessore Saltamartini, in realtà dà un’impostazione diversa da quella che lei dice, oggi il piano vaccinale è un punto, è un vincolo rigoroso da parte del Governo, basta leggerlo e si comprende esattamente come le cose stanno e da questo punto di vista, non a caso, l’ordine di priorità del piano vaccinale del Governo Draghi ha, non casualmente, messo in fila le categorie particolarmente fragili, i disabili, quelli che almeno in parte la Regione Marche nella fase precedente ha dimenticato.
Vengo alla questione dei meriti, l’Assessore Saltamartini non fa altro che citare classifiche, penso che di classifiche non si debba parlare, ma accettiamo questa considerazione, però gli va ricordato che le Marche non metteranno in campo migliaia di vaccinatori, è lo stesso sistema organizzato dal Commissario Figliuolo. ovviamente lei ha letto il piano vaccinale - che mette in campo circa 150.000 vaccinatori in tutta Italia, che comprendono 44.000 medici di medicina generale, 23.000 medici specializzandi, 60.000 odontoiatri, i medici di medicina sportiva, in più i medici convenzionati ambulatoriali e i pediatri di libera scelta, oltre agli infermieri e ai medici a chiamata. Il piano è del Governo e puntualmente, su questo sono d’accordo con l’Assessore Saltamartini, ci consentirà, se siamo ben organizzati, di poter arrivare in tempi molto ragionevoli. Ecco perché io dico un elemento di critica costruttiva, Assessore, lei ha già ribadito che non l’ascolterà, ma io lo ribadisco, in questa regione ci sono 48 punti vaccinali e sono insufficienti, tra strutture sanitarie e strutture territoriali, vuol dire che c’è un punto vaccinale ogni 31.000 abitanti, che sono troppi ovviamente anche per le caratteristiche del nostro territorio. Quello che la invito a fare, o meglio a riflettere, è che i punti vaccinali andrebbero aumentati, soprattutto portati nei territori più disagiati, direi nei Comuni più piccoli della montagna, ma come si fa? Per esempio, organizzando con i Sindaci le situazioni e gli spazi necessari.
Questa tesi in realtà, Assessore, non è la mia, è del Commissario Figliuolo, io non mi invento nulla, perché nelle linee operative “Capillarizzazione della somministrazione” Figliuolo dice che i criteri di fondo per poter vaccinare le persone sono tre: la platea dei vaccinatori, che sono oltre 150.000 secondo l’organizzazione del Commissario, i punti vaccinali, che debbono essere quanti più individuati possibili, tanto che nel piano si parla di strutture sanitarie, caserme, centri vaccinali attivi, siti produttivi, grande distribuzione, palestre, scuole, strutture delle associazioni, addirittura della Conferenza Episcopale italiana.
Questo vuol dire che se aumentiamo i punti vaccinali ci saranno meno disagi per le persone, meno rischi nella fase della vaccinazione perché, come lei sicuramente avrà letto, un altro elemento essenziale del piano vaccinale è la rapidità, più punti vaccinali ci sono, più vaccinatori ci sono, più si è rapidi e più si riduce in maniera significativa il rischio del contagio, ma queste non sono cose che mi invento, è sufficiente leggere il piano vaccinale e non cercare polemiche. Quindi, da questo punto di vista credo che dovrebbe fare uno sforzo e qualche volta ascoltare le opposizioni che innumerevolmente nel passato le hanno richiesto nella prima fase vaccinale un atteggiamento meno attento, come dire, alle persone che non fossero gli anziani e le persone fragili, non perché le altre sono meno importanti, figurarsi, le forze dell’ordine, i servizi di giustizia, sono d’accordo, ma tra quelli e gli anziani e i disabili io scelgo gli altri, è una questione di sensibilità, non so se la mia è superiore o inferiore, non arrivo a questo. Da questo punto di vista lo sforzo che le chiedo, siccome questa è una fase decisiva, è quello di organizzare, di eseguire le indicazioni del piano vaccinale ed un elemento chiave e determinante è quello di aumentare i punti vaccinali. Mi viene da chiederle se lo raccoglie. Se nei paesi piccoli non ci fossero spazi sufficientemente ampi la invito a concordare o meglio a parlare con la Conferenza Episcopale marchigiana perché le chiese possono essere luoghi in cui vaccinare le persone e sono certo che in talune situazioni, estreme evidentemente, dove mancano altri spazi, si potrebbe vaccinare anche nelle chiese, sono certo di questa sensibilità che le propongo.
Voglio parlare del monoclonale, Assessore, il suo organo di stampa provinciale, glielo ricordo perché lei oggi ha cambiato un’altra volta versione, scrive questo: “Ridurremo ricoveri e decessi dell’85% grazie agli anticorpi monoclonali”, stamattina ha detto un’altra cosa, si metta d’accordo. Su questo sono contento che abbiamo speranze, Assessore, e non sono certo dispiaciuto che le Marche possano farlo, ma dare false aspettative è un modo di gestire l’emergenza sbagliato. Lei purtroppo in altre situazioni ha detto cose …, stamattina ha ripetuto quella della produzione, lei ha detto che noi dovremmo andare avanti con la produzione autonoma, guardi, non la voglio ancora una volta evocare, però la invito ad essere più prudente, l’esperienza mi porta a dire di fare meno dichiarazioni roboanti e quanto meno accertate perché lei ha detto: “Ridurremo ricoveri e decessi dell’85% grazie agli anticorpi monoclonali” non è così, gli anticorpi monoclonali sono ancora in una fase di sperimentazione, le ha risposto in maniera esemplare il Direttore di malattie infettive di Ancona, il quale con grande stile le ha detto; “Bene, è un percorso all’inizio, ma purtroppo gli anticorpi monoclonali, almeno in questo momento, si occupano di poche persone”, ecco la linea che andrebbe seguita, più prudenza e accertamento dei fatti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Vorrei intervenire sulla mozione n. 50 e fare la replica all’interrogazione 115.
Voglio precisare con poche parole alcune cose all’Assessore Saltamartini, che però non so se ci sta ascoltando, mi piacerebbe ci ascoltasse, come noi abbiamo ascoltato attentamente l’intervento che ha fatto prima.
Ci ha descritto nella nostra regione una situazione rispetto alla vaccinazione quasi idilliaca, ma ha tralasciato alcuni particolari importanti, per esempio che ancora ci sono le persone anziane non deambulanti che aspettano a casa il vaccino promesso due mesi fa, ci sono persone anziane che si sono recate nei pochissimi punti vaccinali a disposizione nella nostra regione e non hanno trovato il vaccino o gli era stata cancellata la prenotazione, o non erano stati avvisati che il vaccino non c’era, addirittura non poteva essere somministrato il vaccino AstraZeneca perché affetti da alcune patologie, ma non erano stati messi nella possibilità di scegliere se andare o non andare nel punto vaccinale.
Si dimentica ad esempio che i medici di medicina generale sono stati dotati, stanno partendo in queste ore, di vaccini AstraZeneca che non possono essere somministrati, ad esempio, alle persone che hanno determinate patologie.
Ci dirà l’Assessore: “Ma non abbiamo il Pfizer!” Certo se il Pfizer e il Moderna fossero stati conservati per vaccinare queste persone e non fossero stati usati per vaccinarne altre pienamente in salute, che non appartengono alle tre categorie prioritarie di cui l’Assessore ci ha parlato prima, forse oggi avremmo i Pfizer e i Moderna. Si tratta di una organizzazione disastrosa messa in campo, che poi ha portato a questi corto circuiti.
Non ci ha parlato ad esempio dei ritardi complessivi, se l’Assessore ci dice che vacciniamo 5.000/6.000 persone al giorno, allora dovremmo essere arrivati a 400.000 persone vaccinate nella nostra regione, non è così, abbiamo vaccinato meno della metà di questo numero e questo è molto indicativo.
Se si fossero vaccinate magari le categorie più fragili, i loro accompagnatori, i loro caregiver, probabilmente non avremmo tassi così elevati di terapie intensive piene nella nostra regione e purtroppo questo numero elevato di decessi.
Torno sulle priorità che l’Assessore ci ha elencato, ha parlato degli operatori sanitari, degli ospiti delle RSA, delle persone over 80, tutto giusto ma, ripetiamo ancora una volta, ci sono 20.000 persone vaccinate che non appartengono a queste categorie e che potevano attendere il loro turno, mentre di fatto si è fatta una scelta politica precedendo alla vaccinazione di questi soggetti rispetto a quella delle persone disabili, delle persone anziane, delle persone gravemente malate.
Oggi l’Assessore ci ha fatto un annuncio importante, è tutto registrato, ci ha detto che entro fine aprile saranno vaccinate tutte le persone fragili, tutte le persone disabili e ha specificato tutti i loro caregiver, un annuncio significativo, mancano 37 giorni a fine aprile, li conteremo uno ad uno perché di annunci importanti l’Assessore ne ha fatti tanti, puntualmente disattesi, dai 3.000 infermieri – lo ricordavo nella scorsa seduta del Consiglio regionale – all’annuncio a gennaio di voler vaccinare le persone disabili subito dopo febbraio e invece ancora siamo qui. Il 16 febbraio annunciò che dopo 21 giorni sarebbero state vaccinate tutte le persone over 80, che invece ancora attendono, perché ne abbiamo vaccinate poco più della metà e potranno essere vaccinate, sembra, anche con AstraZeneca. Ne consegue che non c’è stata una adeguata organizzazione perché ancora oggi ci sono 40.000 dosi di vaccino AstraZeneca non somministrate ed inspiegabilmente ferme.
Concludo dicendo una cosa, l’ordinanza n. 2 del 2021 del Commissario Figliuolo dice che bisogna evitare gli sprechi di vaccini in favore di soggetti disponibili al momento secondo l’ordine di priorità individuata dal piano nazionale e dalle successive raccomandazioni, quindi, se a fine giornata ci si ritrova con dosi avanzate queste dovranno essere destinate alle categorie delle persone fragili, malati, anziani, disabili e loro caregiver. Mi auguro che questa raccomandazione sia ascoltata, che non ci siano furberie e che la Regione vigili su questo aspetto perché non sono tollerabili i furbetti del vaccino. In passato l’Assessore in Aula ci ha detto tutto si stava svolgendo in modo regolare, abbiamo dei dubbi, quindi, vorremmo che la Regione vigilasse, in particolar modo l’Assessore si facesse garante della regolarità affinché tutti i vaccini siano destinati alle persone che li meritano. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intervengo sulla mozione n. 39 per aggiungere che è stata recentemente pubblicata una sentenza del Tribunale di Belluno che ha stabilito che nel caso in cui gli operatori sanitari non siano vaccinati e non si vogliono vaccinare non possono rimanere nel luogo di lavoro, quindi, devono essere sospesi. I non vaccinati hanno fatto ricorso al Tar per poter rimanere a lavorare, pur non essendo vaccinati, ed il Tar ha dato ragione al datore di lavoro che prevede l’obbligo di vaccinazione, credo che questo possa essere un elemento di ulteriore giudizio nel caso della mozione n. 39.
Per il resto sono molto confusa dalla risposta all’interrogazione n. 115, l’Assessore Saltamartini che evidentemente ha molto tempo per telefonare alle associazioni dei disabili, invece che provvedere a vaccinarli, ha fatto riferimento alla seconda modifica del piano vaccinale, in realtà, Assessore, nel primo piano strategico per la vaccinazione da lei approvato in Giunta, nella prima pagina, quindi è molto facile da vedere, ci sono gli operatori sanitari e socio-sanitari e, come hanno detto prima i colleghi, quando si tratta di operatori sanitari e socio-sanitari si parla di quelli in prima linea, poi viene anche spiegato che tra essi sono compresi i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, di continuità assistenziale, i volontari operanti nell’emergenza/urgenza e i dipendenti delle ditte con servizi appaltanti che operano all’interno delle strutture. Qui non ci sono gli amministrativi che non hanno contatti con il pubblico, questa è la prima discordanza tra quello che lei ha approvato con la delibera di Giunta regionale n. 1699 del 31 dicembre 2020 e quello che siete andati a fare.
La delibera prevede che immediatamente dopo queste categorie, quindi: operatori sanitari, residenti nelle RSA e ultraottantenni - che ancora dobbiamo vaccinare nelle Marche, perché è facile vaccinare quelli che vanno da soli a farsi inoculare il vaccino, più difficile è vaccinare quelli che sono a casa e che sono impossibilitati a muoversi - nel target della seconda fase insieme ai lavoratori dei servizi essenziali e agli insegnanti e al personale scolastico c’erano le persone con età maggiore di 60 anni con immunodeficienze e fragilità, questo c’era già al 31 dicembre 2020, era contenuto nel piano nazionale, quindi lei non ha avuto nessuna novità dalla modifica delle linee guida del 10 marzo.
Altra questione, nel frattempo però lei aveva avuto dalle raccomandazioni ad interim, che vengono citate in una delibera, che poi dirò …, c’erano già i gruppi target specificati, quindi, lei sapeva bene quali erano le persone estremamente vulnerabili (malattie respiratorie, fibrosi polmonari, malattie cardio-circolatorie, eccetera), che avrebbe dovuto iniziare a vaccinare, per ordine, come hanno fatto le altre Regioni, questo lei lo sapeva già dall’8 febbraio perché questa è una circolare di tale data.
Lei poi si riferisce alla barzelletta delle vaccinazioni urbi et orbi, allora, voi avete deciso in Giunta con la delibera 242 dell’8 marzo le vaccinazioni veloci, che è una cosa che non è prevista da nessun piano vaccinale nazionale, né da nessuna raccomandazione, avete introdotto una fattispecie, e dite pure nelle premesse narrative, perché chi le ha scritte l’ha fatto per tutelarsi, che la Regione Marche nel rispetto della gerarchia di priorità e delle raccomandazioni ad interim, dove c’è scritto di vaccinare le categorie vulnerabili per prime, decide di approvare un allegato che è il famoso accordo da firmare insieme alle categorie, agli ordini professionali ed ai sindacati. Che succede però? Che il 10 marzo esce fuori la modifica del piano vaccinale del quale lei prima ha accennato e il 12 fa una riunione ben sapendo che erano uscite le linee guida che ribadivano quello che lei avrebbe già dovuto sapere, ovvero la priorità dei soggetti fragili e degli ultraottantenni e non certo degli impiegati e dei dipendenti amministrativi della sanità. Il 12 marzo, ben consapevole del fatto, mi auguro, che erano uscite le linee strategiche che ribadivano le priorità, lei fa la riunione telematica con gli ordini professionali e con le associazioni di categoria, la fa lei o chi per lei, credo che l’abbia fatta anche il Presidente Acquaroli da quello che mi dicono, io non ero presente, portando avanti questo discorso della più celere vaccinazione dei professionisti. Lei il giorno 12 marzo era a conoscenza delle linee guida modificate e del piano vaccinale modificato, che ribadivano la necessità di vaccinare il secondo target, che era quello dei disabili e delle categorie vulnerabili, allora perché telefona a queste persone? Tra l’altro è una cosa anomala che l’Assessore telefoni, l’Assessore deve fare, l’Assessore deve vaccinare, non deve chiamare al telefono, perché siamo una regione molto piccola e ci si conosce tutti e le telefonate che fa poi vengono raccontate. Prima ironicamente la Consigliera Vitri l’ha presa in giro dicendo: “Guarda un po’, noi facciamo un’interrogazione e lei la mattina della discussione telefona”. Assessore ha un sacco di tempo perché di Assessori che telefonano in continuazione alle categorie non ne ho visti tanti. Dico che quando si parla di questi argomenti bisognerebbe farlo in maniera trasparente e la trasparenza certamente non c’è stata, perché il mio ordine professionale – io sono iscritta all’ordine degli architetti – mi ha mandato una lettera identica a quella dei commercialisti, a quella degli avvocati, e questo è un modo di prendere in giro gli iscritti che hanno pensato che ci fossero vaccini a sufficienza. Delle due l’una, da un lato si lamenta che il Governo non le manda i vaccini … ed io le chiedo ancora oggi per quale motivo già dalla prima fase le Marche hanno avuto molti meno vaccini rispetto ad esempio alla Liguria che ha 1,5 milioni di abitanti come noi e che ha ricevuto esattamente 70.000 dosi nella prima fase in più di noi, non si è capito il perché, ci sarà stato un negoziato? Ho preso una Regione di idee politiche assimilabili.
Quello che voglio dire è proprio questo, non si prendono in giro né gli anziani ottantenni, né i disabili, perché come lei sa un conto è fare le vaccinazioni quando una persona si può spostare verso il luogo di vaccinazione, diverso è quando la persona non si può spostare e deve essere invece vaccinata a casa, è un po’ più complicato, allora non è bello che ci si velocizzi a vaccinare quelli che stanno bene e si lascino indietro le categorie più fragili. Le telefonate non sostituiscono il vaccino.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Penso che ci sia una sorta di gara per fare i primi della classe, più o meno tutti i Consiglieri regionali sono molto impegnati nel territorio, devo dire, e lo dico come valutazione per esperienza pregressa, che per ora questo Consiglio regionale è notevolmente legato ai contenuti e per dirla con una parola del Consigliere Carancini: “Fortemente pieno di passione”, anche se la parola passione viene dal punto di vista semantico dalla parola sofferenza, quindi: la passione di Cristo, la sofferenza di Cristo, la passione dei Consiglieri regionali è la sofferenza dei Consiglieri regionali per il mondo in cui si trovano a vivere ed il territorio.
Un conto è dire e un conto è fare, io vorrei vaccinare tutte le persone fragili, tutti gli ultraottantenni, vaccinare tutti quelli tra i 70 e i 79 anni, tutte le situazioni a rischio, tutti i gestori dei pubblici servizi, ovviamente: insegnanti, forze dell’ordine, autisti del trasporto pubblico, perché no anche le persone dei taxi e dei vari tipi di trasporti, i padroncini che fanno le consegne e via di seguito. Perché non vaccinare anche ogni tipo di scuola ed ogni tipo di aggregazione? Ognuno di noi vorrebbe fare tutto, questo è il pensiero astratto, poi c’è il pensiero reale, cioè le cose che si possono fare.
Cominciamo dall’Italia, che è una nazione che è andata male, i due Governi Conte …, purtroppo, ahimè, molti hanno sperato in un cambio di passo del Governo Draghi, per adesso di vaccini ne arrivano pochi, c’è stato l’incidente del vaccino che sembrava fosse pericoloso e non lo era. Ormai ho percepito un po’ come tutti, e parlo anche da addetto ai lavori, che è stata una guerra commerciale, la competizione nella corsa alla vendita dei vaccini è una guerra commerciale, più o meno i vaccini hanno le stesse tecnologie scientifiche, con qualche modifica. Lo Sputnik russo è molto diverso rispetto a quelli occidentali, chiamiamoli così, per avere la vecchia visione del mondo spaccato in due, poco si sa dei due vaccini cinesi, l’Italia ha acquistato poco, lo stesso Presidente Draghi per la prima volta ha messo il blocco alle esportazioni, a cascata le Regioni ricevono meno vaccini.
Le Marche sono una regione che non è stata particolarmente gratificata dal Governo nazionale, ci siamo trovati più volte in difficoltà, in più abbiamo trovato un’organizzazione sanitaria, e qui non voglio essere detrattore di chi ha governato prima, che era quella che era, lo diciamo noi, ma grazie a Dio lo stanno sostenendo con molta enfasi quelli che c’erano prima, dicendo: perché non si fa questo, non si fa quello, non si fa quell’altro? Perché l’organizzazione sanitaria delle Marche è quella che è, al di là dei poveri medici, infermieri, personale dell’organizzazione che si spendono molto, però la carenza dei posti letto, la carenza del personale sanitario, la carenza delle procedure sanitarie è quella che è. Noi abbiamo trovato tutto questo, anzi dico di più, abbiamo mantenuto, questo lo dico perché sia chiaro a tutti, a noi stessi ma anche agli altri, i vertici di tutte le strutture e degli ospedali: ospedale Umberto I di Torrette di Ancona e di Marche Nord, l’Asur, i direttori di area vasta, tranne uno che è stato sostituito recentemente per dimissioni, e Inrca, sono quelli nominati da chi ha governato prima e saggio è stato, a mio parere, non cambiarli in corsa con il Covid perché ci sarebbero potute essere fibrillazioni in tutto il sistema regionale, quindi, non era opportuno, pensiero del Presidente Acquaroli, pensiero un po’ di tutta la maggioranza, cambiare in corsa queste persone.
Speriamo che il Covid allenti la presa, speriamo che sia valutata ogni situazione e si possa mettere mano alla macchina, confermando ovviamente tutte quelle situazioni in cui c’è una buona gestione e modificando alcuni vertici, dove riteniamo che non ci sono state le condizioni ottimali di gestione.
Questo è lo stato dell’arte, questo è l’assoluto stato dell’arte, credo con scarse possibilità di modificazioni tra le gestioni, la gestione precedente ereditata dall’ex Presidente e l’assenza di un Assessore alla sanità e la gestione attuale caratterizzata da una nuova presidenza, da un nuovo Assessore alla sanità e da una nuova Giunta.
Stiamo andando avanti, anzi mi sento di dire che è stato fatto moltissimo, siamo riusciti a mettere in rete alcune situazioni che non avrebbero tenuto, la Regione Marche sta tenendo, regge e ha retto meglio della fase precedente, della famosa epidemia violentissima che ci fu a Pesaro lo scorso anno, nei mesi di febbraio/marzo.
Detto questo, si possono fare tante cose, di più e meglio, avere le risorse, avere i vaccini, però la politica è politica, ognuno gioca la propria parte, il proprio ruolo, ma mi indigno quando tutti fanno i primi della classe e dicono le cose, anche se dall’altra parte mi sento garantito da una frase del grande Cardinale Mazzarino, ministro di Francia nel ‘700, fondatore della Francia moderna che disse: “Mai con troppo zelo”, in politica mai con troppo zelo, confermo, a strafare nelle critiche, nelle aggressioni c’è il cosiddetto rimbalzo, come in tutte le cose, dopo una catastrofe, dopo una guerra, dopo una crisi, dopo un’epidemia, c’è un rimbalzo dell’economia, dopo una certa vicenda sia positiva che negativa c’è il rimbalzo inverso, ad esempio nelle elezioni americane il rimbalzo è a metà legislatura quando generalmente si mette in difficoltà nella Camera alta e nella Camera bassa degli Stati Uniti il Presidente eletto solo due anni prima.
Secondo me questa strategia di chiedere tutto, di fare tutto, alla fine ha il fiato corto. La nuova gestione regionale sta facendo, è molto impegnata, sta tutto il giorno sul pezzo, cominciando dal Presidente Acquaroli che arriva la mattina e va via in genere non prima delle 21 la sera, tutti i giorni, tranne se è in missione a Roma o da qualche altra parte; l’Assessore Saltamartini addirittura ha avuto delle critiche perché si sveglia troppo presto la mattina e via di seguito, anche il sottoscritto ad impegno lavorativo non scherza, ovviamente come la Commissione sanità e tutti i suoi componenti.
Tutto questo sistema di diffamazione, di critica, di far i primi della classe, di insistere nel dire: “Io farei anche quello, quello e quell’altro”…, cose che non si possono fare per colpa di quelli che c’erano prima perché non abbiamo trovato gli infermieri, ne sono stati assunti moltissimi recentemente, non abbiamo trovato le risorse e ci siamo dovuti affaccendare, parola brutta, per dire darsi da fare, a tappare i buchi.
Credo che con toni più credibili, forse ognuno potrebbe dare un contributo migliore.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Sinceramente l’abbinamento che è stato proposto mette un po’ in difficoltà anche rispetto all’introduzione e alla relazione dell’Assessore. Alla fine non so se sono state date risposte oppure è stato fatto un ragionamento di carattere generale.
Rispetto alle interrogazioni ed alle mozioni, devo dire, nessun tipo di risposta, ma lo dico senza nessun tipo di polemica. Sembra che siamo nella fase del Consiglio straordinario che avevamo chiesto rispetto alle interrogazioni ed alle mozioni che sono state presentate da tempo e che paradossalmente, con lo stesso che è trascorso, risultano particolarmente efficaci in funzione del piano vaccinale anti Covid che è stato approvato il 10 marzo su proposta del nuovo Commissario.
Tante delle indicazioni che abbiamo messo a disposizione, anche rispetto alle priorità, guardate un po’, sono maggiormente focalizzate in quel documento che mette ordine, che dà meno disponibilità di scelta alle Regioni e che permette alle stesse di indicare sul piano tempistico un rispetto che oggettivamente, almeno nella nostra, finora non c’è stato.
E’ difficile trovare nella relazione dell’Assessore le risposte alle interrogazioni e alle mozioni, ripeto, non sono quello delle polemiche, sono lontane dal mio modo di fare, penso che dobbiamo essere sempre molto precisi nei nostri modi e nei nostri ruoli. Rispetto alla variante inglese l’interrogazione che abbiamo fatto viene liquidata dall’Assessore, parole testuali, con: “Si, c’è la variante inglese”, dà la cifra di come è stata affrontata nel nostro territorio.
Ripeto, non perché lo voglio risottolineare, siamo stati bravissimi quando l’abbiamo intercettata per la prima volta il 23 dicembre a Loreto, ma abbiamo preso dei provvedimenti che non avevano nessuna parvenza di contenimento, se non un perimetro rosso nella provincia di Ancona, quando invece si brandiva la necessità delle zone gialle, che ci consentiva di fare e paradossalmente abbiamo in qualche modo facilitato, forse, anche per una non conoscenza specifica dell’aggressività di quella nuova variante, la diffusione all’interno della provincia. Non ci voglio tornare, però che l’Assessore liquidi l’interrogazione sulla variante inglese dicendo: “Si, c’è la variante inglese”, ne dà la misura.
Una misura per la quale, ovviamente, oggi abbiamo rimesso al centro, grazie al piano vaccinale anti Covid del nuovo Commissario, le priorità che sono quelle contenute. Andatele a rileggere, l’ha detto il Consigliere Ciccioli adesso, noi non abbiamo fatto operazioni di bandierina o per recuperare consenso o dare respiro a chi ci sollecita rispetto ad un tema rispetto ad un altro, sono convinto che oggi tutti i Consiglieri sono consapevoli delle difficoltà che abbiamo avuto rispetto ai soggetti fragili, perché tutti siamo sollecitati, lo fanno le associazioni, i singoli, lo fanno i medici, ci arriva questo tipo di stigmatizzazione da tutti i fronti, lo sappiamo e oggi l’Assessore riconferma che ha avviato una nuova programmazione che si concluderà, come ha avuto modo di sottolineare il Consigliere Mastrovincenzo, alla fine del mese di aprile, sia per i soggetti fragili che per i disabili e i loro caregiver, che sono in grandissima difficoltà e che ad ognuno di noi viene sottolineata in ogni momento.
Un nuovo percorso che spero abbia meno, lo dico all’Assessore, effetti annuncio rispetto alla reale efficacia delle azioni.
Assessore, quando sottolineiamo la necessità di produrre sul territorio italiano vaccini che siano di più facile diffusione e di produzione adeguata, e poi viene rivenduta come una intuizione nostra, dentro un sistema che non è oggettivamente in grado di produrlo, per dichiarazione dei soggetti coinvolti ed anche citati, non vuol dire essere visionari, significa creare una serie di aspettative che non hanno una ricaduta adeguata.
Lo dico anche rispetto al percorso che è stato stigmatizzato nell’interrogazione precedente dal Consigliere Carancini, al di là delle giustificazioni che cerchiamo di mettere in campo, di fatto, l’ha detto bene anche la Consigliera Casini, è stata creata confusione e creare confusione in questo momento significa mettere disorientamento su disorientamento e non ce lo possiamo permettere perché le associazioni, gli ordini, i sindacati erano pronti ad aderire ad una proposta che ovviamente andava in deroga a tutti i percorsi che erano già stati stabili nel piano precedente e che venivano completamente sconvolti. Loro erano pronti ad aderire, tant’è che lo hanno scritto agli associati ed ai collaboratori per metterli nelle condizioni di programmare, a pagamento, lo dico perché le abbiamo viste, era un modo per contribuire e per organizzare al meglio quel tipo di proposta, un percorso che invece oggi è disatteso. Abbiamo fatto solo confusione. Una cifra, non la voglio dire per speculare, ma solo per sottolineare e magari metterci nelle condizioni di evitare quegli effetti annuncio, che una volta sono i 3.000 infermieri che devono essere assunti ma che, non per responsabilità della struttura e nemmeno dell’Assessore, non possono essere reclutati. Forse va evitato perché se è vero, come è vero, che sottolineature puntuali, precise possono avere il respiro di un giorno, quel tipo di approccio crea un disorientamento nel cittadino che già è in grande difficoltà, che si riverbera inevitabilmente nel tempo.
Quindi, invito a maggior prudenza, a maggior dettaglio, a migliore programmazione, anche le risposte di oggi, che sono arrivate dall’Assessore, non hanno avuto questo tipo di cornice.
Ultima cosa, la mozione n. 39 relativa all’obbligo vaccinale non è stata per niente toccata, sulla quale non conosco il pensiero della Giunta attraverso l’Assessore, ma spero e confido vivamente che ci sia una posizione molto chiara da parte del Consiglio per dare un contributo, quello sì, che possa arrivare ai nostri Parlamentari per accelerare un processo, che non deve avere per forza passaggi obbligatori al Tar, ma della politica, in questo caso sarebbe molto più efficace e molto più di prospettiva. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Mi permetto di intervenire in merito a questo tema anche perché ho avuto modo di ascoltare il contributo di tutti i Consiglieri visto che qui parliamo di mozioni e interrogazioni legate all’aspetto della sanità.
Sono dispiaciuto perché mi sono reso conto che una parte di questa opposizione, del Partito Democratico, ancora una volta cerca la strumentalizzazione politica senza provare alcuna vergogna. Ho ascoltato l’intervento iniziale del Consigliere Carancini e quello di adesso, lo vedo in due versioni, una veste da leone, prima degli interventi di alcune persone legati alle mozioni ed alle interrogazioni, e adesso in una veste agnello, però tutti dobbiamo ricordare e renderci conto che abbiamo un problema serio da affrontare insieme. Auspicavo che i Consiglieri del Partito Democratico prima di noi volessero rendersi disponibili a dare delle soluzioni, degli aiuti, dei supporti, visto che la Consigliera Casini faceva parte della precedente Giunta, che ha avuto gravi difficoltà legate al Covid, ma oggi si ritrovano ancora una volta a fare demagogia, a vivere, secondo loro, in un mondo diverso dal nostro. Ho ascoltato il Consigliere Carancini a cui piace fare la parte da leone, ma ancora una volta, si è reso conto, fa figuracce continue, come abbiamo visto.
Vorrei chiedere al Partito Democratico chi è il capogruppo, ho grande rispetto per il Consigliere Mangialardi, ma vedo che più volte viene scavalcato dal Consigliere Carancini, magari fateci capire qual è la linea del Partito Democratico perché a volte il Consigliere Mangialardi dice una cosa e il Consigliere Carancini ne dice un’altra, ho grande stima per il Vicepresidente della mia Commissione, il Consigliere Mastrovincenzo, che ne dice un’altra ancora.
Vorrei capire qual è l’idea del Partito Democratico, ma soprattutto non credo sia rappresentata dagli insulti che il Consigliere Carancini ha rivolto all’Assessore Saltamartini, questo credo che sia vergognoso, capisco, è normale, il carattere del Consigliere Carancini lo conosciamo tutti. Mi è dispiaciuto anche vederlo con la bava alla bocca come fosse un Pit Bull.
Oggi mi sono reso conto che abbiamo un grave problema e quello che mi dispiace di più è che in questo Consiglio regionale abbiamo parlato per troppi minuti di alcune dichiarazioni del Consigliere Ciccioli, per il quale nutro grande stima ed è il mio capogruppo, e pochi minuti di questioni serie che interessano i cittadini delle Marche.
Anche in queste mozioni ho visto poche proposte, come nelle dichiarazioni e negli interventi di alcuni Consiglieri del PD, da coloro che hanno governato negli ultimi 5 anni. Non sono riusciti a dare un’indicazione chiara anche perché oggi contestiamo all’Assessore Saltamartini ed alla Giunta che cosa? Di aver aumentato i tamponi quando voi, cara Consigliera Casini, ne facevate pochissimi? Eravate tra gli ultimi in Italia, fossi in voi mi sarei risparmiato di fare determinate accuse. Il Consigliere Carancini prima va su facebook e strumentalizza dicendo: “La Regione Marche a guida del Presidente Acquaroli e dell’Assessore Saltamartini dà la priorità agli avvocati, agli ordini professionali, alle imprese e un domani la darà alle persone fragili” - quando così non è – ed oggi si trova in grave imbarazzo. Su facebook prima dice una cosa e poi viene qui a fare l’avvocato difensore degli ordini professionali, quando sappiamo che anche lui è un avvocato. Questo ci dispiace, ancora una volta abbiamo capito qual è la parte del Partito Democratico, che non è quella di fare delle proposte, ma di fare delle polemiche strumentali ed inutili. Questo è già stato spiegato.
Ovviamente ringrazio l’Assessore Saltamartini e il Presidente Acquaroli che stanno mettendo un grande impegno, nonostante il piano pandemico, mi riferisco anche alla situazione degli ospedali della regione. Il Consigliere Mangialardi dovrebbe saperlo perché se fosse stato ricandidato l’ex Presidente non sarebbe stato il candidato a Governatore del centrosinistra, ci dovremo rendere conto anche di questo.
Oggi abbiamo un piano pandemico fatto dal precedente governo del PD, di cui la Consigliera Casini faceva parte insieme al Consigliere Mastrovincenzo che era il Presidente dell’Assemblea legislativa, quindi, ci dobbiamo rendere conto che purtroppo abbiamo ereditando tutto questo.
Ho ascoltato anche alcune proteste del Consigliere Mastrovincenzo del Partito Democratico, contestava che l’Area vasta rimandava indietro degli anziani, magari nella sua zona di Ancona, che dovevano fare l’AstraZeneca invece che Pfizer, questo lo sappiamo tutti, ci rendiamo conto, ovviamente sappiamo bene, il Consigliere Mastrovincenzo lo sa meglio di me, che la Giunta Acquaroli, nonostante l’abbiate sempre criticata, è riuscita a mantenere l’impianto che il Partito Democratico aveva usato nelle Aree vaste, quindi, non è solo ordine politico, ma abbiamo dato fiducia ai tanti primari, ai tanti direttori di Area vasta che avete nominato voi, caro Consigliere Mastrovincenzo, nella scorsa legislatura, questa non è una colpa dell’Assessore Saltamartini.
Siamo stati democratici e bravi a lasciare ampio spazio e valore alle persone che avete nominato voi e in questo caso il Consigliere Mastrovincenzo sa benissimo che siamo stati i primi a ritirare il lotto di AstraZeneca, prima dell’Aifa, quando si lamentava che la Regione Marche non dava AstraZeneca e 6 ore dopo …
PRESIDENTE. Consigliere la prego di rimanere sul tema delle mozioni.
Andrea PUTZU. Presidente, mi scusi, qui stiamo parlando di Covid quindi …, abbiamo ascoltato di tutto ed anch’io devo dire la mia.
PRESIDENTE. Sulle sottocategorie del tema generale. Prego
Andrea PUTZU. Chiedo scusa, Presidente, però è anche giusto rimettere un po’ di verità perché qui i Consiglieri di opposizione parlano di tutto e di più. Stavo dicendo che sul piano della sanità …, mi sembra opportuno dare anche a me uno spazio utile perché mi ha interrotto e come nel calcio chiedo il tempo di recupero, Presidente.
Battuta a parte, sono dispiaciuto perché ancora una volta ho avuto modo in questo Consiglio di ascoltare le proposte del Movimento 5 Stelle e del Consigliere Santarelli, di cui ho stima personale e politica, a cui ancora una volta abbiamo dato come maggioranza parere favorevole.
Il Partito Democratico fa strumentalizzazione, voglio concludere perché qui mi sembra che il Consigliere Carancini non studi, mi devo ripetere, gli atti ufficiali, magari si informa su Topolino, forse è rimasto ancora giovane.
Noi ci siamo trovati la fase 1 che comprendeva i sanitari prima di ogni altra categoria, a gennaio avevano a disposizione i vaccini Pfizer, le persone fragili sono nella fase 2 del piano vaccinale, credo che sia ora di farla finita nel dire che la Regione Marche e l’Assessore Saltamartini non pensano ai disabili, questo è vergognoso.
Non so se sono nei tempi, ma mi consenta Presidente di sforare un po’ perché è ora di ristabilire la verità, la Giunta Acquaroli è riuscita, ed io speravo che il Partito Democratico l’appoggiasse, a fare delle consultazioni, degli incontri con le associazioni di categoria, con gli ordini professionali per prepararsi a quando il Commissario Figliuolo insieme al Governo manderà i vaccini in massa per dare la possibilità a tutti i cittadini delle Marche di potersi vaccinare, così come l’accordo fatto con i medici di medicina generale.
Ringrazio l’Assessore Saltamartini e il Presidente Acquaroli per aver fatto un grande lavoro per le persone fragili, mentre voi fate propaganda, la Giunta Acquaroli insieme all’Assessore Saltamartini sta lavorando per risolvere ed accelerare il prima possibile la vaccinazione nelle Marche, perché se è vero, come dite voi, che i vaccini arriveranno, anch’io sono contento e me lo auguro ed ho grande fiducia nel Generale Figliuolo.
Noi siamo pronti grazie a questa Giunta, che è riuscita ad organizzarsi con le associazioni di categoria, con gli ordini professionali, dando la possibilità ai medici di base di poter vaccinare le persone fragili. In più, lasciatemelo dire e concludo, il livello del Partito Democratico si è abbassato talmente tanto negli ultimi 10 anni che è passato dalla proposta alla protesta senza riuscire a dare uno spiraglio ai cittadini marchigiani ed oggi si trova solo ed esclusivamente a fare demagogia politica, soprattutto a fare una propaganda becera. Ancora una volta non vi rendete conto del motivo per cui siete stati bocciati, ve lo dico con affetto, vi è rimasto poco, questo Governo sta facendo molto e nonostante le vostre inutili proteste non siete riusciti ancora una volta a fare una proposta utile per la nostra Regione. Continuate così perché i cittadini, nonostante questo periodo di grande difficoltà per le imprese, che non sono riuscite ad aprire, per le palestre, per le tante persone che magari sono in grandi difficoltà, ancora una volta ci daranno fiducia e con la vostra opposizione noi andremo lontano. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Il mio intervento verterà sulla mozione n. 39. Secondo me ben può un vaccino costituire una misura di prevenzione, purché, però, si consideri e si rispetti la sua peculiare natura di trattamento sanitario che in quanto tale, per la sua intima relazione con la sfera personalissima del lavoratore, non può essere imposto se non per una specifica disposizione di legge, questo ai sensi dell’articolo 32 della nostra Carta Costituzionale. Parlare però di obbligo vaccinale forse è prematuro perché non vi sono le principali condizioni giuridiche, sanitarie ed anche politiche per farlo. Non vi sono ancora dati definitivi sugli effetti e sulla trasferibilità e quindi sulle ricadute sulla sanità pubblica, non vi è una distribuzione tale che possa rendere esigibile l’obbligo ed infine non vi è ancora evidenza del livello di fiducia o di sfiducia delle persone sul vaccino.
Più chiaramente quando i dati e le conoscenze scientifiche e le quantità disponibili lo consentiranno sarà fruttuoso ragionare non già di un obbligo vaccinale generale, ma delle modalità per accelerare la vaccinazione di massa, ricorrendo anche ad una distribuzione parallela nei termini sopra indicati, ad esempio dalle farmacie ai luoghi di lavoro.
In altri termini, quindi, quando le acquisizioni della scienza consentiranno di raggiungere ulteriori certezze, non sarà solo il diritto, ma la volontà delle persone di tornare a lavorare e comunque a vivere un’esistenza normale, ciò che darà impulso al ricorso alla vaccinazione.
Al momento non si può che confidare nell’efficienza degli organismi preposti al fine di assicurare che sia predisposto un trasparente piano vaccinale dettagliato ed esaustivo fondato su criteri idonei a giustificare le scelte effettuate che le dosi di vaccino disponibili attualmente nei prossimi mesi siano somministrate con la massima sollecitudine verificando che ne siano destinatarie le categorie puntualmente indicate nel piano e che si eviti l’allestimento di scenografie vaccinali inutilmente costose, procedendo con la massima concentrazione e determinazione a ciò che serve e che soprattutto si evitino anche polemiche scomposte, come ad esempio sulla riservatezza dei contratti e le dosi disponibili.
L’articolo 2087 del codice civile, che qui ovviamente è importante perché riguarda proprio il datore di lavoro, impone al datore di lavoro stesso di adottare le misure che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del prestatore di lavoro. Ma la vaccinazione è più che una semplice misura adottabile in ambito lavorativo, è un trattamento sanitario e, come ricordavo prima, deve essere imposto ai sensi dell’articolo 32, quindi, con una specifica disposizione di legge.
Il vaccino contro il Covid è senz’altro opportuno, forse doveroso sul piano etico e sul piano deontologico per quelle categorie di professionisti che vivono accanto ai malati e che hanno come missione quella di proteggere i loro pazienti, tuttavia, in particolare, parlando di deontologia è comunque conveniente mantenere un atteggiamento di prudenza che non indica assolutamente una mancanza di convinzione nei confronti dell’efficacia del vaccino e né tanto meno una porta aperta al complottismo, ma che significa semplicemente riconoscere che alcuni degli operatori sanitari potrebbero avere dubbi e perplessità su aspetti ancora non noti di questi vaccini, non noti si badi bene, non perché vi siano complotti o interessi di alcun tipo, ma semplicemente perché sono vaccini nuovi e sarà quindi necessario del tempo per conoscerne in maniera completa ed esaustiva tutti gli effetti. Prudenza anche perché, come hanno evidenziato numerosi giuslavoristi, imporre un obbligo che poi non viene rispettato porta al discredito della legge stessa tanto sul piano dell’ordinamento giuridico che su quello deontologico.
Considerata quindi la persistenza e l’aggressività di questo virus, nonostante il distanziamento sociale, le mascherine, la sanificazione di mani ed oggetti e comunque tutti gli altri accorgimenti che sono stati messi in campo fino adesso, sarebbe preferibile ovviamente una adesione massiccia e spontanea al vaccino da parte di tutti i cittadini da ritenersi ad oggi, secondo la migliore scienza, come l’unica via d’uscita dalla crisi pandemica, occorre perciò, forse prima di ogni altra misura costrittiva, una vera opera informativa, magari anche da parte di organizzazioni sindacali che preluda ad una prova di maturità collettiva, soprattutto nel mondo del lavoro, nell’ottica del principio di solidarietà.
Ecco il principio di solidarietà è forse uno dei principi più importanti in tema di vaccinazione, viene in rilievo la duplice faccia di questo principio che si rivolge ad un individuo guardando all’interesse collettivo, ma impone alla collettività e per essa allo Stato di accordare protezione in ogni caso di sacrificio del diritto del singolo cittadino, ed è proprio in nome del principio di solidarietà che la legge 210 del 1992 riconosce un indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicazioni di tipo irreversibile, non solo, si badi bene, quando si tratta di vaccinazioni obbligatorie, ma anche per complicazioni da vaccinazioni solo necessarie per motivi di lavoro. In seguito la stessa protezione è stata assicurata anche dalla stessa Corte Costituzionale con una recente sentenza del 2012 in un contesto di irrinunciabile solidarietà in tutti i casi di vaccinazione raccomandate dalle autorità sanitarie a prescindere dall’obbligatorietà del vaccino o dall’esistenza di motivi di lavoro. Quindi, sul piano del principio di solidarietà non ha rilievo alcuno che la vaccinazione sia obbligatoria o sia solo consigliata.
La stessa distinzione non ha valore inoltre neanche nel campo scientifico, i vaccini raccomandati non sono dunque meno importanti di quelli obbligatori.
Quando detto deve far comprendere che tale differente regime giuridico non discenda da una graduazione di importanza, ma da un diverso atteggiamento strategico della sanità pubblica che, a seconda dei criteri storici, ritiene di basare il raggiungimento degli obiettivi prefissati con la campagna vaccinale sull’informazione e sulla persuasione piuttosto che sulle sanzioni di natura amministrativa o penale.
In merito all’articolo 279 del decreto legislativo 81/2008, che prima ha citato il Consigliere Mangialardi, interpretandolo in senso letterale emerge che la vaccinazione anti Covid non appare rientrante in tale ambito in quanto l’agente biologico in questo caso non è presente nella lavorazione bensì è diffuso in ogni ambiente, è ubiquitario. In alcuni settori lavorativi come tipicamente quello ospedaliero ed equiparati, di cui all’allegato 46 di questo decreto, gli agenti biologici tra cui il Sars Covid 19 possono costituire un rischio potenziale al quale i lavoratori sono esposti in via strutturale pur non essendovi in tali attività la deliberata intenzione di operare con agenti biologici.
Concludo dicendo che credo sia opportuno riportare il problema delle vaccinazioni nel suo alveo naturale che è quello di strumento di salute pubblica evitando inutili contrapposizioni faziose che avrebbero l’unico effetto di lasciare delle profonde lacune ed aree grigie.
Tali situazioni inevitabilmente sarebbero causa di contenziosi e verosimilmente potrebbero diminuire la confiance verso i vaccini. Direi inoltre che c’è un obbligo etico per il quale tuttavia non ritengo ci debbano né ci possano essere costrizioni di sorta, il tutto inoltre va calato nella realtà sanitaria italiana che, come riporta il sindacato dei medici Anaao-Assomed, vedrebbe addirittura oltre il 90% degli operatori sanitari dichiarare la propria adesione alla campagna vaccinale.
Ricordo da ultimo una risoluzione del Consiglio d’Europa, la 2361 del 27 gennaio 2021 che dà specifiche indicazioni agli Stati affinché gli stessi mettano in atto una corretta campagna di informazione soprattutto relativa alla non obbligatorietà del vaccino, alla sua sicurezza ed ai possibili effetti indesiderati in modo da assicurare una scelta consapevole e soprattutto che questo non possa discriminare i lavoratori che decidano di non sottoporvisi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Anch’io intervengo in merito alla mozione n. 39, quella relativa all’obbligazione vaccinale per gli operatori del servizio sanitario. Vorrei sottolineare che l’importanza storica dei vaccini nel fermare ed in qualche caso debellare completamente l’epidemia/pandemia da malattie infettive è sotto gli occhi di tutti.
Il vaccino è il più grande strumento scientifico e sanitario di prevenzione che abbiamo nei confronti di tutte le malattie infettive in genere, compreso il Coronavirus.
La differenza, nel fermare una patologia infettiva la facciamo nel momento in cui riusciamo a costruire un vaccino, a somministrarlo il più possibile e a raggiungere l’immunità di gregge che risulta da una copertura vaccinale almeno del 70%.
Non possiamo che essere favorevoli alle vaccinazioni nell’ottica che i benefici apportati sono largamente superiori rispetto ai però presenti, nonostante qualche caso di effetti collaterali nocivi alla nostra salute, a volte nell’immediato, parlo di allergie o di shock anafilattico, a volte in tempi successivi, effetti collaterali a volte prevedibili ed a volte no.
Per questo ritengo che l’obbligatorietà alla vaccinazione sia in genere sempre un tema estremamente delicato e molto spesso divisivo, a volte anche nelle comunità scientifiche stesse, quindi, ritengo che non possa essere affrontato con vera competenza con una mozione in un Consiglio regionale.
E’ vero che qui molto spesso si gioca su temi sanitari a fare gli allegri chirurghi o a fare i piccoli medici quando la competenza sanitaria dovrebbe stare in capo agli esperti di settore, ai comitati tecnici scientifici, ai virologi, ai microbiologi, agli immunologi. Qui, invece, con grande facilità si trattano temi sanitari a volte in maniera non solo inadeguata, ma senza competenza, a volte con supponenza, con arroganza e con poco senso. Invece è giusto spiegare e comunicare al meglio l’importanza dei vaccini e delle vaccinazioni promuovendone con forza la bontà terapeutica, questo sì, però dopo ognuno decide per sé. Figuriamoci se questa pratica sanitaria la si può imporre al mondo sanitario che è forse, se permettete ribadisco quello che ho detto prima, quello che ha più conoscenza in questa materia a meno che non vogliamo giocare – ho sentito e visto anche oggi nelle interrogazioni - a fare i piccoli medici e gli allegri chirurghi, quando non si ha minimamente la competenza per stare dentro certe materie che necessitano percorsi ben precisi.
Quindi, grandi spinte di promozione alla vaccinazione, ma non all’obbligo, a nessuno ed a nessuna categoria. Tra l’altro questa vaccinazione è costruita sul vaccino che ha un’esperienza clinica di pochi mesi, non abbiamo un’esperienza lunga, non rapportabile scientificamente, come invece dice la mozione, alle vaccinazioni che si fanno ai bambini, alle vaccinazioni antinfluenzali e a quelle antipneumococciche, dove abbiamo esperienze decennali.
Io mi sono vaccinato, come ho ribadito più volte, perché l’ho ritenuto giusto e doveroso sia da un punto di vista deontologico che sanitario e civico, ma non posso rendere obbligatoria questa pratica a quei colleghi che per i più svariati motivi non la pensano come me.
Tra l’altro nei prossimi mesi ci potrebbe anche essere la possibilità di scegliere un vaccino e questo non è poco anche perché ce ne sono in via d’allestimento diversi, ce ne saranno in Italia e in Europa diversi a disposizione e forse nella diversità, quelli più reticenti alla vaccinazione potrebbero in qualche modo convincersi a vaccinarsi.
La percentuale di chi non si è vaccinato è molto bassa e in questa percentuale ci sono probabilmente nel mondo sanitario anche persone che hanno già contratto il virus e che quindi hanno un titolo anticorpale importante e pensano di vaccinarsi più avanti quando quello stesso titolo anticorpale inevitabilmente calerà.
Non ho capito se il PD o chi vuole che gli operatori sanitari si vaccinino a tutti i costi ci ritengono incapaci di decidere per noi stessi, se ci ritengono irresponsabili, vi assicuro che non è così.
Io però voglio ribadire anche un’altra cosa che forse non si è qui capito, non si può imporre una terapia, compresa quella delle vaccinazioni, quella attuale ancora in maniera più particolare, non si può imporre nessuna terapia a nessuno, quando noi medici somministriamo terapie, facciamo terapie, il paziente è libero di prendere o di non prendere quei farmaci. Ognuno di noi si autodetermina e decide se seguire o meno una certa terapia, quindi, libertà di cura. Qui entro in un altro concetto, quello di essere liberi se sposare o meno una terapia che viene consigliata da un sanitario, voi sapete che tante volte noi facciamo prescrizioni, ma il paziente a casa decide anche di non prendere quella terapia.
Obbligare è una cosa grossa, d’altro canto vogliamo ridurre una vaccinazione come una specie di trattamento sanitario obbligatorio, come quello che facevamo noi quando eravamo Sindaci? Molti di noi hanno fatto i Sindaci, non può essere portato nella stessa direzione, non può essere una vaccinazione vista come un trattamento sanitario obbligatorio.
Personalmente vorrei sperare che tutti quegli operatori sanitari che non si sono vaccinati a tutt’oggi siano persone che hanno già contratto il virus perché voi sapete che molti operatori sanitari, tanti medici di base e tanti sanitari dipendenti, non convenzionati come i medici di medicina generale, l’hanno già contratto e tutt’oggi hanno un titolo anticorpale importante.
Altra cosa è per esempio utilizzare quegli operatori sanitari che non si sono vaccinati in quei posti di lavoro dove il contatto con il paziente risulta inferiore, questo lo ritengo giusto, i Dirigenti delle nostre Aree vaste, delle nostre Aziende ospedaliere, i Dirigenti dell’Asur potrebbero opportunamente dire a queste persone: “Avete deciso di non vaccinarvi, non vi metto a stretto contatto con il paziente o con diverse persone, vi tengo in posti di lavoro dove siete un po’ più defilati”.
C’è da considerare anche un altro aspetto scientifico, i vaccinati possono contagiarsi lo stesso, io sono vaccinato, ma posso contagiarmi, evidentemente la differenza sta nel fatto che poi non maturo la malattia perché ho gli anticorpi che ho prodotto conseguentemente alla somministrazione vaccinale, ma mi posso contagiare. C’è una finestra in cui io portatore del virus, che mi sono contagiato, potrei trasmetterlo comunque, quindi, va anche tenuto in considerazione dal punto di vista scientifico questo aspetto, sempre per portare un contributo a una riflessione che oggi si sta facendo in questa assise, ripeto, secondo me non competente per fare una disquisizione che possa portare a rendere obbligatorio il vaccino a qualcuno ed in particolare in questo caso agli operatori sanitari.
Con questo mio intervento ho voluto dire la mia posizione contraria e credo anche del mio partito alla vaccinazione obbligatoria degli operatori sanitari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Oggi debbo dire che assistiamo ad un film già visto, laddove c’è una parte della minoranza responsabile, propositiva, che ci presenta delle difficoltà, che oggettivamente ci sono, e una minoranza, quella del PD, che fa polemica, strumentalizzazione, che parla dell’Assessore Saltamartini definendolo inadeguato, imbarazzante. Ecco, mi sento di rispondere candidamente e convintamente che abbiamo un grande Assessore, supportato da una grande Giunta, da un gruppo consiliare forte e sono orgoglioso del lavoro che sta svolgendo, della qualità del lavoro che sta portando avanti, delle risposte che sta dando ai tantissimi problemi che sono sul tappeto. Sono anche orgoglioso del fatto che l’Assessore Saltamartini alle 5 del mattino è in ufficio, sicuramente andare in ufficio alle 5 del mattino può non essere un elemento di valutazione sulla qualità del lavoro svolto, ma esprime concretamente e con certezza l’impegno, la passione e il senso di responsabilità che mette nel lavoro che sta portando avanti. Questo mi sento di dire sull’operato fin qui svolto dall’Assessore Saltamartini e da tutta la Giunta.
Verifico, purtroppo, ancora una volta, un atteggiamento non solo strumentale e polemico, ma diffamatorio e allarmistico che in un clima di questo tipo di oggettiva ed evidente difficoltà è da evitare e da scongiurare.
Il senso di responsabilità di uomini di istituzione ci impone di fare attenzione su un tema così importante, in una situazione così difficile ed essere molto più responsabili, molto più collaborativi e direi costruttivi. Il mio è un invito che faccio a parte della minoranza, soprattutto sul non fare disinformazione, non speculare sulla posizione degli anziani, sui disabili.
Da parte di esponenti del PD, quindi da uomini delle istituzioni, ho sentito dire: “La Regione ha dimenticato gli anziani”, “La Regione non considera le categorie fragili”, addirittura “la Liguria ha avuto più vaccini delle Marche!”
A questo punto credo sia necessario per l’ennesima volta dire, perché alla fine mi rendo conto che siamo anche stucchevoli se ribadiamo molto spesso le stesse cose, che qui nessuno ha dimenticato nessuno, anzitutto chiariamo che le categorie che devono essere vaccinate non sono una prerogativa e un’autonoma scelta della Regione, dell’Assessore alla sanità, è una scelta che fa il Ministero della salute, l’accordo Conferenza Stato-Regioni. Spiegato questo dobbiamo chiarire anche un altro aspetto, la Consigliera Casini dice: “La Liguria ha avuto più vaccini rispetto alle Marche, forse perché più influente, forse perché ha canali preferenziali”. No! Non possiamo dare in pasto ai cittadini in questo momento disinformazione, voi sapete tutti, e dobbiamo dirlo, che il numero dei vaccini viene dato percentualmente allo stesso modo a tutte le Regioni, in base alla categoria che si sceglie di vaccinare, quindi se si sceglie di vaccinare gli over 80 della Liguria piuttosto che delle Marche o di altre Regioni, viene data a tutti la stessa identica percentuale e conseguentemente il numero dei vaccini. Quando sento dire dall’ex Assessore Casini, dalla ex Vicepresidente della vecchia Giunta: “L’Assessore deve fare …”, dico che l’Assessore sta facendo e quando lei dice: “L’Assessore deve vaccinare” rispondo che l’Assessore non deve vaccinare, è l’organizzazione, che tra l’altro avete nominato voi, che deve provvedere alla vaccinazione.
Detto questo, sul punto ad esempio della necessità di aumentare i punti di vaccinazione, credo che sia chiara la percentuale di vaccinazione che esprimono le Marche, che raggiungono quasi il 90%. I punti di vaccinazione servono nel momento in cui, ce lo auguriamo, arriveranno i vaccini in quantità industriale perché il vero problema oggi non è individuare i punti di vaccinazione, ma avere un numero importante di vaccini per poter garantire una vaccinazione integrale, totale. E’ questo che ci dobbiamo augurare, è questo su cui dobbiamo lavorare anche con il Governo, con i Partiti che stanno al Governo. Questo dobbiamo fare e i dati sulla vaccinazione, così come è portata avanti fino ad oggi, dimostrano che è attuata in un modo totale ed integrale, fermo restando che nel frattempo fattivamente l’Assessorato ha fatto accordi con le categorie produttive, con i medici di base ed ha individuato anche nuovi punti di vaccinazione.
Detto questo, se oggi abbiamo delle difficoltà, ci sono e sono tante, sono dovute ad un’emergenza pandemica, ma sono dovute, consentitemi un po’ di polemica, ad un sistema sanitario che abbiamo ereditato e che presenta delle forti inefficienze, che noi stiamo cercando giornalmente con il lavoro, con l’impegno, in un contesto difficile come quello pandemico/emergenziale, di risolvere.
Un dato su tutti, ricordiamocelo sempre perché questo va detto, a fronte di 230 posti di terapia intensiva previsti, noi ne abbiamo trovati 115, esattamente la metà, in questi quattro mesi la Giunta Acquaroli e l’Assessore Saltamartini sono stati in grado di reperire oltre 230 posti di terapia intensiva, oltre quelli stabiliti dal piano sanitario.
L’ospedale Covid di Civitanova Marche, molti di voi oggi vantano di aver sostenuto, ricordiamoci che quando l’ex Presidente lo sosteneva molti di voi eravate contrari, però oggi siete diventati favorevoli, e ci sta bene, ma ce l’avete consegnato senza personale, ci avete dato una scatola vuota, abbiamo dovuto spostare il personale dell’Area vasta 3, quella della provincia di Macerata, in quel contesto.
Non avete assunto il personale quando serviva e poteva essere fatto, quel personale che avete assunto addirittura è in gran parte più amministrativo che sanitario ospedaliero, evidentemente delle difficoltà e delle responsabilità su quello che oggi stiamo gestendo ci sono state e ci sono, ma a me non interessa fare polemica su quello che è passato, ma non posso tollerare una disinformazione, una strumentalizzazione che viene fatta oggi e ripetutamente da una parte del PD.
Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo? L’abbiamo detto, abbiamo portato avanti operazioni come lo screening di massa, abbiamo raddoppiato i posti letto in terapia intensiva, abbiamo raggiunto quasi il 90% delle vaccinazioni, ma questa non è una gara, sicuramente il modello in questo caso non può essere la Toscana che mi risulta essere per gli over 80 tra le ultime ad averli vaccinati.
Voglio chiudere con un invito che faccio a noi stessi e alla minoranza, è un invito ad una maggiore responsabilità, ad un maggiore rispetto delle istituzioni, ad un maggior rispetto del lavoro che si sta facendo, che si traduce in un maggior rispetto verso i cittadini.
Oggi in una fase di evidente e grande difficoltà, che non è solo sanitaria, ma è anche lavorativa e sociale, le aziende chiudono, i posti di lavoro calano, abbiamo una situazione davvero critica, i cittadini si attendono da noi non polemiche, non strumentalizzazioni, ma soluzioni ai tantissimi problemi che sono sul tappeto e possiamo e dobbiamo farlo con il contributo di tutti, quindi, un invito a farla finita con le polemiche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.
(problemi tecnici)
PRESIDENTE. Nel frattempo passiamo all’intervento successivo, poi riprenderemo con il Consigliere Antonini.
Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Intervengo sia sulle tre mozioni che sulle interrogazioni. Il tema è stato trattato in maniera molto generale, nelle tre mozioni si parla sia dell’obbligo vaccinale che del report relativo alle vaccinazioni che delle categorie da vaccinare, per cui cercherò di fare un discorso complessivo, come è stato fatto nei tanti interventi che mi hanno preceduto.
Questo è un argomento molto sentito e rilevante per la cittadinanza, importante è anche cercare di ristabilire per quanto mi riguarda un’informazione chiara e certa ed evitare ulteriormente polemiche e strumentalizzazioni che purtroppo in questi giorni hanno caratterizzato sia le sedute del Consiglio regionale che la comunicazione sia a mezzo stampa che attraverso i canali veloci, che sono i social.
Intervengo cercando di fare il punto per quanto riguarda i temi posti dalle mozioni riguardo all’obbligo della vaccinazione, l’hanno detto bene i colleghi che mi hanno preceduto, non è una materia di competenza regionale per cui prenderemo atto, se le proposte che qualcuno ha avanzato a livello regionale di non obbligatorietà dovessero andare in porto, di questa coercizione che però sappiamo non essere certamente condivisa. Ad oggi sappiamo tutti come l’obbligo vaccinale non ci sia, ma la vaccinazione è una prassi per la tutela nei confronti del Covid 19, legata alla libera scelta e in questo noi ci atteniamo.
Come Regione Marche stiamo promovendo a tutti i livelli e dando l’opportunità a tutti, secondo il piano vaccinale nazionale, di poter accedere alla vaccinazione, ma non compete alla Regione la volontà di imporre l’obbligo.
Per quanto riguarda il report giornaliero, viene richiesta un’ulteriore informazione sulle vaccinazioni effettuate, credo che sia stato già anticipato da alcuni interventi o dall’Assessore stesso che mi ha preceduto, c’è da parte della Regione Marche un’implementazione in corso di quei strumenti, ad esempio, il sito della Regione Marche, nei quali si possono trovare tutte le informazioni, un’implementazione che consente non solo di avere le ulteriori dinamiche che sono legate alla nuova impostazione del piano vaccinale dovuto al Governo e al Ministero, ma anche su quel report che purtroppo, e ne siamo consapevoli, ha creato alcune curiosità, piuttosto che morbose attenzioni, dopo le speculazioni, permettetemi il termine, non ne trovo un altro, fatte dal Partito Democratico sui dati e sul report che erano chiaramente evidenziati sia nel sito del Ministero, quindi del Governo, che attraverso il Commissario invia il numero di vaccini alle Regioni, che della Regione Marche. Il report corrispondeva, non poteva essere altrimenti, a quello dato dal Ministero e dal Governo, pertanto, reputo che in parte questa mozione sia superata dai fatti, nel senso che la Regione sta implementando il proprio sito anche e soprattutto sulla base delle nuove categorie prioritarie specificate dal Governo - andando a coprire un vulnus - che ha individuato le categorie di fragilità attraverso un elaborato che può essere scaricato dal sito del Governo e del Ministero della Salute nel quale, attraverso degli approfondimenti medici rispetto alla vulnerabilità da Covid 19, vengono individuate le patologie più soggette e legate alla fragilità e a queste la Regione, come ha sempre fatto, tenderà ad adeguarsi, per cui il sito sarà implementato con queste categorie, con queste informazioni, che saranno accessibili a tutti e che si basano sulle nuove disposizioni legate alla normativa nazionale.
Riguardo alle categorie da vaccinare, che rientrano nell’altra mozione, reputo che sia indispensabile fare riferimento alle indicazioni date dal Governo e se ci sono delle disponibilità …, come nella mozione precedente l’Assessore Saltamartini ha risposto in maniera chiara che gli insegnanti, indipendentemente dal luogo di residenza o da dove prestano il proprio servizio come docenti, possono accedere al sistema vaccinale, denotando una disponibilità a venire incontro ad alcune casistiche particolari. E’ di tutta evidenza come le categorie e anche le classificazioni discendano dalle indicazioni date a livello governativo.
Il fatto che il vaccino AstraZeneca abbia subìto nel corso di queste ultime settimane una valutazione differente rispetto alle categorie che potevano accedere alla vaccinazione, e che gli elenchi dei docenti, che sono arrivati al sistema sanitario regionale direttamente dal Ministero, hanno subìto un incremento relativamente alla diversa valutazione che veniva fatta dal Ministero, è una conseguenza logica di quell’implementazione che è stata fatta rispetto all’applicazione del vaccino AstraZeneca che originariamente, ricordiamolo, era utilizzabile solo per gli over 55 poi esteso agli over 65 ed implementato anche agli over 80. Su questo voglio fare una chiosa cercando di superare … Reputo che i marchigiani e gli italiani non abbiano necessità di ulteriori polemiche, di aggiungere benzina sul fuoco, come si dice, di preoccupazioni e di richieste tutte legittime di vedere vaccinati se stessi, se soggetti fragili, o i propri cari. Ritengo che ogni polemica sia infruttuosa e anche controproducente nei confronti dei marchigiani, ma credo che sia necessario fare chiarezza rispetto a come la Regione si stia adoperando.
Vi invito a leggere i numeri sul sito del Governo, parlano di una media di vaccinazioni molto alta, la Regione Marche è nella classifica, se vogliamo definirla così, alta delle Regioni che riescono a vaccinare la propria popolazione sulla base dei vaccini che ricevono, sconfessando quelle polemiche sterili, inutili e politiche di cui oggi i marchigiani non hanno necessità, anzi fanno male.
Sarebbe invece utile il contributo dei Consiglieri di minoranza che oggi hanno una loro rappresentanza nel governo italiano, predominante a livello di Partito Democratico e di Movimento 5 Stelle, per sollecitare attraverso i propri Parlamentari e i propri canali un maggiore e rapido invio dei vaccini nelle Marche, in modo che si possa procedere il più celermente a dare delle risposte a tutte le persone che legittimamente hanno la voglia e la necessità di essere vaccinate. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Vorrei intervenire sulla mozione n. 39 perché l’Assessore Saltamartini non ne ha parlato e vorrei ringraziarlo per il lavoro svolto fino a questo momento. Debbo dire che ha risposto alle interrogazioni e alle mozioni in maniera molto chiara, precisa ed esaustiva, quindi, non torno in alcun modo sugli argomenti già da lui trattati, però faccio l’appello al Partito Democratico di smetterla di fare un’opposizione distruttiva. L’Assessore l’ha detto in maniera molto chiara, è inutile parlare, bisogna fare i fatti ed ha citato alcuni numeri. Prossimamente riusciremo a vaccinare 16.000 persone al giorno, nel giro di tre mesi avremmo una copertura da immunità di gregge, credo che sia stato chiaro, per questo dico che oggi per noi la priorità sono i vaccini.
A livello nazionale, Consiglieri della minoranza, noi siamo insieme in un Governo di unità nazionale, non potete in alcun modo continuare a fare questa opposizione. La sottoscritta quando era all’opposizione, lo ribadisco ancora una volta, non ha mai fatto un’opposizione così distruttiva come la sta facendo il Partito Democratico.
Voglio ricordare che a livello nazionale con il governo Draghi abbiamo avuto un cambio di passo ed in questo momento sono i vaccini la priorità ed il Presidente del Consiglio è andato in Europa a chiederne di più.
L’Assessore Saltamartini ha detto che prossimamente riusciremo a vaccinare 16.000 persone al giorno, questo significa che in tre mesi riusciremo ad ottenere un buon risultato, e un appello ancora una volta lo faccio a voi.
Per quanto riguarda la mozione n. 39, stamattina mi sono confrontata con il capogruppo del Partito Democratico Mangialardi, ho fatto una proposta che ribadisco ancora una volta, quella di ritirarla perché, non so se i Consiglieri della minoranza e della maggioranza lo sanno, a Roma c’è un disegno di legge presentato al Senato dalla Senatrice Ronzulli che chiede l’obbligatorietà dei vaccini per gli operatori sanitari, quindi, questa mozione che chiede l’impegno del Presidente in sede di Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome a sensibilizzare il Governo e il Parlamento affinché si giunga anche attraverso legislazione d’urgenza alla discussione e all’approvazione di una legge sull’obbligo vaccinale anti Sars per gli operatori dei diversi ruoli del Servizio nazionale, sia pubblico che privato, è superata. E’ superata, Consiglieri della minoranza, soprattutto del Partito Democratico, visto e considerato che a livello nazionale c’è un governo di unità nazionale, a capo c’è il Presidente Draghi che sta andando in Europa per avere più vaccini e c’è un disegno di legge presentato al Senato per l’obbligatorietà delle vaccinazioni agli operatori sanitari pubblici e privati. A questo punto questa mozione a cosa serve? C’è un disegno di legge vediamo come va, inutile che noi proponiamo una mozione quando c’è già un disegno di legge. Consiglieri, credo che pochi sapessero della presentazione di questo disegno di legge, stamattina mi sono confrontata con il Consigliere Mangialardi e gli ho chiesto di ritirare questa mozione perché non ha alcun senso, quindi, chiedo di ritirarla. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Vorrei fare anche un intervento sulla interrogazione che abbiamo presentato relativa alla vaccinazione. Devo dire che mi sento anche un po’ in difficoltà perché il tempo sembra non andare allo stesso modo, gli atti del Consiglio hanno dei tempi burocratici inevitabili, mentre la pandemia ci costringe ad una velocità che non riusciamo a rincorrere. Mi sento di inseguire dei temi.
Non voglio che passi sottotono la questione degli educatori professionali familiari che a causa dell’attesa …, l’Assessore ha detto che si apriranno altre due slot e ad aprile si comincerà una nuova tornata di vaccinazioni e se non ho capito male verranno vaccinati, però, credo che sia importante sottolineare come anche questo tipo di operatori dell’ambiente socio-sanitario potevano essere un’arma per assistere le famiglie. L’educatore familiare sarebbe andato a sostegno delle famiglie che hanno una persona disabile, anziana, con un minore a rischio. Vorrei che si tenesse altissima l’attenzione su questa tematica e su questo tipo di fragilità che in pandemia ancor di più soffre ed ha bisogno di questo tipo di servizi. Ecco, quindi, le interrogazioni sugli assistenti sociali degli ambiti territoriali, che non sono stati vaccinati, come le colleghe che hanno la stessa funzione e sono impegnate nell’Asur o negli altri enti sanitari, ma che forniscono al tempo stesso servizi fondamentali per le persone. Credo che tenere alta l’attenzione, e oggi abbiamo parlato di vaccinazioni a 360°, su ogni categoria abbia un’importanza inestimabile, abbiamo parlato di disabili, caregiver, anziani, ultraottantenni, penso che le nostre interrogazioni debbano essere, secondo noi, al di là di ogni polemica o posizione ideologica, delle segnalazioni utili a tutta l’Aula perché ogni territorio ha le proprie esigenze e tutte vanno ascoltate ed è giusto dare voce ad ogni categoria che ci contatta perché a noi tutti si rivolgono cittadini, medici che offrono delle proposte. Penso che la segnalazione sia una cosa molto opportuna in questo momento e, al di là della polemica, può essere un’attenzione, un occhio in più ad un territorio dove è impossibile conoscere tutto ed arrivare dappertutto.
Mi auguro che le nostre segnalazioni fatte con più mezzi …, come può essere l’Aula che purtroppo ha dei tempi che non corrispondono a quelli che vorremmo in questo momento, abbiano visto come di settimana in settimana succede qualunque cosa. Siamo legati al doppio filo al nazionale, alle linee giuda dei Ministeri. Fatti propedeutici che dobbiamo vedere come vanno, dobbiamo essere tutti molto attenti ed avere tanti occhi per le varie sfaccettature della nostra Regione, per poter segnalare le distonie, le non omogeneità perché spesso ci viene detto che in un territorio le persone sono state vaccinate prima, in un altro dopo, ognuno tira l’acqua al proprio mulino. Credo che la Regione debba avere uno sguardo d'insieme e ascoltare tutte le proposte perché non sfugga qualche territorio, qualche categoria.
Oggi, ad esempio, porto questa interrogazione depositata da tempo, ma non credo che sia superata, visto che assistenti sociali ed educatori familiari sono in prima linea. Molti Comuni, faccio presente, è utile come segnalazione, hanno dovuto sospendere questo tipo di servizi e i genitori dei minori o dei disabili ci segnalano il loro ulteriore carico di lavoro non avendo più quelle prestazioni.
Non ho visto quanto ho parlato, quindi vado a conclusione, ripeto, dobbiamo essere molto attenti alle linee guida che vengono dal Ministero perché la materia è molto delicata ed è lui che detta le linee su tante cose. Le sovrapposizioni e il limite tra le competenze in questo momento sono molto sottili, dobbiamo avere informazioni precise, lo ripeto, ecco perché nella mozione mia e della Consigliera Ruggeri, su questo siamo state molto nette, chiediamo informazioni quotidiane attraverso tutti i canali possibili.
Per il resto approviamo le mozioni che vanno a rinforzare il sistema sanitario e che promuovono una vaccinazione veloce per tutte le categorie che aspettano ormai da tempo. Speriamo di vedere rispettate tutte le tempistiche e di essere informati se queste non verranno osservate per un motivo o per un altro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Prendo la parola per fare delle considerazioni, dopo due Consigli regionali potevamo portare qualche contributo in più, invece sono abbastanza amareggiato per quello che abbiamo prodotto in queste due sedute.
Innanzitutto vorrei ringraziare la Giunta ed in particolar modo l’Assessore Saltamartini per l'impegno, per quello che ci ha illustrato, per i dati che ci ha dato, per le notizie, per il fatto che ci tiene sempre informati e per quello che sta facendo in questa situazione di difficoltà.
Quello che non riesco a capire è perché da una parte della minoranza c'è questo astio, questa cattiveria, questo non voler costruire. Posso capire, ho fatto il Sindaco, in genere i primi sei mesi, il primo anno dopo le elezioni c’è sempre un po’ di astio e di vivacità dalla parte delle minoranze, parlo di persone che si candidano la prima volta, quello che meraviglia è che non c’è un po' di senso di responsabilità da parte di persone come il Consigliere Mangialardi che ha vissuto un'alluvione, da parte del Consigliere Carancini che ha avuto delle sparatorie, da parte dei Consiglieri Casini, Cesetti, Mastrovincenzo ed altri che hanno amministrato fino a qualche mese fa.
Non riesco a capire come in una situazione di difficoltà come questa non si riesca ad essere costruttivi, a non creare allarmismo nei confronti delle popolazioni, perché è a quelle che dobbiamo rispondere.
Si accusa l'Assessore Saltamartini perché dà troppi numeri e non deve fare gli annunci, ma quando oggi ha illustrato il piano vaccinale ed ha detto che ad aprile forse riusciva a vaccinare tutti gli ultraottantenni e gran parte dei soggetti fragili, c'è stato subito un intervento della Consigliera Bora, altra l’Assessore uscente, che ha detto che doveva essere più preciso.
In una situazione come questa, nella quale non sappiamo i vaccini che ci verranno consegnati, come si fa a chiedere di essere più precisi? Potremmo riuscire a fare fino a 16.000 vaccinazioni al giorno quando ci daranno 3.000, 2.000, 1.500 tamponi al giorno, a che serve mettere altri centri vaccinali? Perché non cerchiamo di essere più realisti e costruttivi? Anche nello scorso Consiglio, quando si è parlato della cabina di regia, mi sono espresso ed ho detto: togliete le premesse, facciamo qualcosa insieme. Avete voluto rinunciare, non riesco a capire, chiedo a tutti di avere un po’ di senso di responsabilità, di fare in modo che i cittadini della regione Marche possano insieme noi superare questo momento di difficoltà.
Essere costruttivi, siamo tutte persone che hanno avuto una lunga esperienza amministrativa, mi rivolgo soprattutto a quelli che siedono nei banchi del Partito Democratico, che hanno avuto anche posti di rilievo in Parlamento, in questa Assise regionale, nei propri Comuni. Io ho avuto la sventura di passare due terremoti, di avere una pandemia, ma da Sindaco quello che sta succedendo adesso non è successo mai, si è cercato sempre di collaborare insieme. Non riesco a capire questo astio, questa cattiveria da parte del Consigliere Carancini quando dice che l'Assessore è inadeguato, quando dice che il Presidente non è all’altezza, ma ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo? Siamo al servizio dei cittadini, abbiamo perso due giornate - siamo a 30/40 persone - speriamo che non ci senta nessuno, che figura facciamo? Non abbiamo dato una risposta positiva ai nostri cittadini. Questo vorrei farvi capire.
Fare le mozioni e le interrogazioni, la settimana scorsa abbiamo tenuto una giornata interna l’Assessore per rispondere alle interrogazioni presentate. Magari il Governo dice facciamo fare vaccini agli infermieri, e noi subito facciamo la mozione, parla dei vaccini ai disabili e subito noi facciamo la mozione, ma che servizio diamo? Siamo ridicoli, mi metto in prima persona perché sto facendo polemica come voi.
Tornando alle interrogazioni, facciamole, però distogliamo tempo agli uffici, in questo periodo lasciamoli lavorare sulla sanità, facciamo fare le telefonate a coloro a cui è stato spostato il vaccino, facciamogli organizzare i loro servizi piuttosto che rispondere a delle interrogazioni.
Non voglio rubare altro tempo, però chiedo un po’ di senso di responsabilità, soprattutto da parte di coloro che hanno amministrato, che hanno avuto delle difficoltà e sanno come ci si trova quando ci sono. Io lo so perché ho vissuto due terremoti, una pandemia, eppure siamo rimasti compatti, c’è stata un’unità di intenti tra la maggioranza e la minoranza. Diamo un segnale ai nostri cittadini, poi fra un anno, quando non ci sarà più la pandemia, ci confronteremo, ma in questo momento cerchiamo di essere costruttivi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Marinelli ci invita alla collaborazione, ad essere meno astiosi, a suo dire. Tra l'altro il Consigliere Marinelli lo sa, da parte mia, lo dicevo anche l'altra volta, non c'è mai nessun astio, ci mancherebbe altro, non ho motivo, ci potrebbe essere la veemenza della passione. Non credo che l’astio ci sia neanche da parte degli altri, non devo prendere le difese, non penso che il Consigliere Carancini sia animato da astio, ma dalla veemenza della passione che ci sta tutta e che ritengo sia una qualità anche perchè nelle osservazioni che fa, tra l’altro sempre molto puntuali, non mi pare ci sia mai nulla di personale, ma tanto e tutto di politico e di critica, com'è giusto che sia.
Si parla di essere collaborativi e costruttivi, io penso di esserlo, non troverete da parte mia sulla stampa, su Facebook polemiche strumentali, nulla di tutto ciò, credo tutto molto costruttivo, quello che devo dire lo dico in questa sede. Quindi, auguro la collaborazione e la dialettica costruttiva, da sempre auspicata, anche perché ho avuto l’opportunità e l’onore di misurarmi sempre con esperienze di Governo e so quanto la collaborazione costruttiva sia assolutamente utile, però bisogna essere in due per fare questo e ci dobbiamo mettere d'accordo.
Noi vogliamo essere collaborativi e costruttivi, ma in tanto e in quanto lo volete essere anche voi. Non mi pare che in questi mesi così difficili per tutti qualche nostra proposta sia stata accolta, per la verità a me ne è stata accolta una sulla polizia, l’ho condivisa con il Presidente Marinelli, che ringrazio perché li abbiamo fatto un bel lavoro. Una risoluzione approvata all'unanimità, è stata l'unica, ma non penso che in tutte le proposte che abbiamo fatto non ci siano state delle questioni propositive, tutto è stato respinto.
Faccio un esempio che mi riguarda da vicino perché oggi abbiamo presentato l'ennesima interrogazione, guardiamo il caso dell’ospedale di Fermo, in queste ultime ore l’attività ordinaria e straordinaria in sanità è paralizzata, bloccata, tutto è concentrato sulle patologie Covid, qualsiasi prestazione ordinaria o straordinaria programmata d'urgenza, ad eccezione dell'assoluta urgenza, è sospesa perché tutto è attirato dalla necessità di assistere i pazienti Covid, che tra l’altro provengono da tutta la regione. Questa è una situazione drammatica perché Fermo è l’unico ospedale di primo livello ed è l’unica provincia che ha un solo ospedale, voi capite che i cittadini della provincia di Fermo non possono essere cittadini di serie B, questo non può essere, o che la loro salute possa essere messa in pericolo. Quindi, come gruppo del Partito Democratico da tempo abbiamo denunziato in questa sede questo pericolo. Ricordo che una risoluzione che abbiamo presentato il 9 novembre 2020 è stata respinta all'unanimità da tutta la maggioranza, con tutto il voto della Giunta, abbiamo successivamente presentato il 14 gennaio 2021, tre mesi fa, un'ulteriore interrogazione che partiva da quella mozione e diceva che quello che avevamo paventato si stava verificando e si chiedeva al Presidente e all'Assessore di adottare i necessari provvedimenti. Vedo l’Assessore Saltamartini che ringrazio per la presenza. Quella interrogazione, badate, io l'ho fatta per la prima volta a risposta scritta per evitare di esporre alla polemica esterna, se vogliamo, quella che era la necessità oggettiva di dare una soluzione alle problematiche di Fermo, quella risposta scritta non è mai pervenuta a questo Consigliere, oggi ne ho dovuta ripresentare un'altra. Questa è la situazione.
Non c’è da parte vostra la volontà di confrontarvi ed incamminarvi in un viaggio collaborativo e costruttivo che ci porti insieme a vedere la luce almeno in fondo al tunnel, ma quella è una luce che va conquistata quotidianamente attraverso l'impegno, la previsione, avendo anche una visione della fine del tunnel. Per fare questo bisogna mettere in campo delle azioni, delle strategie, questo non è stato fatto, noi non abbiamo fatto perdere tempo quando abbiamo discusso quella risoluzione, certo, è stata una perdita di tempo perché non l’avete ascoltata, poteva essere un contributo ed oggi vedete la situazione che c’è a Fermo, che non è stata neanche citata dal Presidente nelle sue comunicazioni al Consiglio regionale. Queste cose ce le dobbiamo dire e al Consigliere Marinelli, che invita giustamente al profilo istituzionale, ricordo che quando era Sindaco e c'era il terremoto anche lui era animato da quella veemenza della passione politica a tutela della sua comunità, non faceva sconti neanche nella dialettica, neanche nel modus operandi ed oggi non può rimproverare al Consigliere Carancini se ci mette la stessa veemenza, bisogna essere in due. Ad esempio, lo dicevo l'altra volta e lo ribadisco, sono l'unico - , anche perché che c'è di male, il Partito Democratico è soprattutto un gruppo libero - pur avendo firmato degli atti di sindacato, anche critici, ad avere nei confronti dell'Assessore Saltamartini un giudizio diverso dalla maggior parte del mio gruppo ed anche del mio partito. Non penso che sia un uomo che non ha esperienza, è un uomo di qualità, di esperienza e di lunghi percorsi istituzionali, anche politici, credo, e ancora una volta lo ribadisco, che in questa particolare situazione non sia messo nelle condizioni di poter operare al meglio perché non è il Presidente. L'Assessore l'ho fatto pure io, la sanità, l’ho detto l'altra volta, ha una situazione che richiede che il Presidente assuma su di sé la responsabilità diretta della delega, l’Assessore Saltamartini avrebbe potuto assumere altre deleghe e dare una mano. Spero che il Presidente ci ripensi, se dipendesse da me …, non mi sono mai sognato che Saltamartini non dovesse essere Assessore, ma spero, non sogno, che l'Assessore alla sanità sia il Presidente perché ci sono poteri e questioni non delegabili, c'è la necessità di una visione d'insieme. Il discorso della catena di comando l’abbiamo detto la volta scorsa, se stiamo in guerra il Presidente di una Regione in guerra è il comandante supremo, ci sono tutte queste considerazioni e oggi per me fare l’Assessore alla sanità in questa situazione sarebbe pressoché impossibile, sarebbe difficilissimo per tutti, questo è il tema. Quando c'è da prendere un provvedimento importante e fondamentale che fa l’Assessore Saltamartini? Deve chiamare il Presidente e chiedergli di emettere alcuni provvedimenti, non va bene secondo me.
Lasciamo questo campo per tornare al punto della questione in cui si è parlato dell’obbligo di vaccinare gli operatori del Servizio sanitario nazionale, questa mi sembra una cosa minima, ma guardate io ad esempio…
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Consigliere Cesetti, mi scusi ma siamo oltre quattro minuti e trenta.
Fabrizio CESETTI. Presidente, capita sempre lei quando intervengo io, il Presidente Latini è più tollerante rispetto al Presidente Pasqui, ancora due minuti poi non chiederò più la parola.
Credo che l’obbligo vaccinale, telegraficamente, debba essere il minimo per una considerazione molto semplice, gli uomini e le donne del Servizio sanitario nazionale, personale medico o paramedico, tecnici ed amministrativi, secondo me, per quelle attività che sono connesse, sono la prima linea in questa guerra che stiamo combattendo e se cade chi sta in prima linea è un dramma per sé e un pericolo per gli altri, se si sta in prima linea ci si deve stare in assoluta sicurezza per sè e per gli altri.
Un'altra cosa che dovremmo proporre è connessa alla storia dello scudo penale, non può essere in questa situazione che ci sia la possibilità che il personale medico e paramedico sia “indagato” da qualche magistrato, che deve esercitare l'azione penale, per lo stesso motivo per cui sarebbe opportuno lo scudo penale, che secondo c’è, dovrebbe esserci l'obbligo vaccinale. Nulla c’entra il disegno di legge perché innanzitutto non è legge, poi credo che un Presidente di Regione all'interno della Conferenza delle Regioni debba chiedere che il Governo, attraverso un provvedimento di urgenza, perché non si possono aspettare i tempi parlamentari, assuma su di sé la responsabilità di prevedere l’obbligo vaccinale per gli operatori del Servizio sanitario nazionale.
Dovrei dire altro, non lo faccio perché giustamente non posso approfittare della pazienza del Presidente pro tempore del Consiglio, che ringrazio.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Vorrei portare un contributo al dibattito dicendo che siamo partiti in questo Consiglio regionale ricordando una figura di grandissimo rilievo, come l’ambasciatore Attanasio, con delle doti umane e personali straordinarie, che come uomo delle istituzioni deve essere un esempio per tutti noi, invece abbiamo proseguito con un Consiglio regionale in cui forse ci siamo dimenticati che questo esempio dovrebbe richiamare tutti noi al rispetto dei ruoli e ad una responsabilità che anche in questo Consiglio regionale, a mio avviso, è mancata.
Lo voglio dire perché ormai, questo è il secondo Consiglio dopo quello di martedì scorso sulla pandemia, la responsabilità dell’opposizione è chiara, la linea del Movimento 5 Stelle è chiara, come è chiara la linea di una parte del centrosinistra, quella di Risorgi Marche del Consigliere Santarelli, ed altrettanto chiara, e c’è l’ha confermata anche in questo Consiglio Regionale, è la linea di un Partito Democratico che ha deciso di intraprendere una strada scivolosa, complicata e a mio avviso anche di scarsa responsabilità.
La Consigliera Casini parla della confusione ingenerata, secondo lei, dal nostro Assessore, io dico che gran parte di questa confusione purtroppo l’ha ingenerata il Partito Democratico quanto si è assunto la responsabilità di fare un'azione non tanto ispettiva, perché sarebbe stato il suo dove, quanto di andare a caccia della notizia per poter infangare l'Assessore, la struttura, l'intero sistema del Consiglio regionale a guida del Presidente Acquaroli. Lo dico perché ormai questa regia, questa via, è chiara, con degli atteggiamenti che ormai si sono dichiarati con una serie di interrogazioni che hanno inondato gli uffici regionali e che in un lavoro, come ha detto l’Assessore Saltamartini, work in progress ingenerano confusione.
I vaccini AstraZeneca non erano disponibili per gli ultracinquantacinquenni, nell'arco di pochi giorni sono diventati disponibili per gli ultrasessantacinquenni, voi capite che quello che oggi sembra possibile domani magari cambia, allora serve una grandissima responsabilità, che purtroppo ancora non si vede, ma noi non perdiamo la speranza che il Partito Democratico possa rientrare in un'ottica di grande responsabilità.
Voglio fare una parentesi rispondendo al Consigliere Cesetti quando parla dell'ospedale di Fermo. Stamattina nella rassegna stampa mi hanno colpito le dichiarazioni del Direttore dell'Area vasta di Fermo il quale parla di un sistema che ha fallito e addirittura dice che, leggo testualmente, l'origine del problema è che la politica a tutti i livelli non è allineata con la realtà sanitaria. Queste sono accuse pesanti, addirittura nel suo intervento sulla stampa parla del fatto che gli operatori sanitari che rifiutano di fare il vaccino non ci facilitano la vita. Voi capite che questo ingenera confusione perché quel sistema, Consigliere Cesetti, di cui il Direttore parla, che avrebbe fallito non è certo il nostro, non ci potete accusare di essere responsabili di un sistema che abbiamo trovato, nel quale, lo voglio ribadire e sottolineare, non c’è neanche la digitalizzazione delle cartelle sanitarie. Voi capite quale difficoltà e quanto tempo si perde nel fare l'anamnesi dei soggetti che vanno a vaccinarsi, proprio perché manca la digitalizzazione del sistema sanitario, che non si può fare con la bacchetta magica, che non si può fare nell'arco dei 4 mesi o poco più di insediamento della Giunta regionale.
A mio avviso è altrettanto poco responsabile fare la richiesta di obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari, una sorta di bandierina da mettere in maniera totalmente irresponsabile perché, come ben fatto, la Consigliera Biondi ha ripercorso nel suo intervento anche i motivi del perché, a meno che non intervenga una legge nazionale che si assuma una responsabilità. In questo senso obbligare gli operatori sanitari a mio avviso è una cosa da evitare, ma vedremo quello che farà il Parlamento. C'è stata data notizia questa sera del deposito di una legge che chiede l’obbligatorietà della vaccinazione, credo che sia un tema molto delicato, che non vada toccato ed è di competenza della legge nazionale. E’ un tema che purtroppo conosco bene, che richiederebbe molta più trasparenza e informazione perché abbiamo esempi a tutti i livelli di quanto sia mancata questa trasparenza.
Voglio chiudere dicendo che noi del centrodestra, qualcuno ci definisce le destre, definiteci come vi pare, siamo una maggioranza salda, che ha un appuntamento con la storia, di questo siamo consapevoli, abbiamo l’appuntamento con la storia nel farci carico delle defaillance di un sistema sanitario, in particolare, che è stato costruito nell'arco di 20 anni da un centrosinistra che ha bistrattato la sanità della nostra regione. Sappiamo di accollarci una grande responsabilità, ma non abbiamo paura perché siamo persone coraggiose, ognuna ha avuto, l’ha detto il capogruppo Marinelli, delle responsabilità. Siamo consapevoli che avremo difficoltà, ne siamo certi, ma questo non ci spaventa, abbiamo un lungo lavoro da fare e in questo senso proviamo a tendervi una mano, a farvi capire che quando le proposte sono di buon senso, come quella della mozione n. 26, possono essere accolte. Voglio dirvi che la mozione che chiede un maggiore coinvolgimento possibile degli operatori sanitari per la vaccinazione è nostro intendimento accoglierla, ma aggiungo che siamo impegnati, l'Assessore è impegnato in prima persona, ad ampliare la categoria dei vaccinatori che devono fare una sorta di corso on line del Ministero, ed utilizzare, come l’Inrca ha già fatto poco tempo fa con una determina propria, anche personale volontario. Sappiamo che l’Assessore è impegnato a trovare poche risorse per coprire con delle assicurazioni volontari medici e infermieri che vogliono partecipare a questa campagna di vaccinazione. Ben venga il suggerimento della mozione n. 26 e ben venga anche l'impegno di molti volontari, stiamo lavorando per trovare la copertura delle spese assicurative che crediamo sia doveroso dover garantire. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. E’ uscita in questi giorni una sentenza del Tar, rispetto alla mozione n. 39 che prevede l’obbligo della vaccinazione, relativa al fatto che dieci sanitari erano stati sospesi a Belluno perché avevano rifiutato il vaccino. Il giudice ha dato ragione al datore di lavoro, quindi, due infermieri e otto operatori socio-sanitari sono stati dichiarati non idonei al lavoro se non vaccinati. Mi sembra importante portare alla luce del Consiglio regionale anche questa sentenza del Tar di un giorno fa, che potrebbe essere importante per dare un contributo alla votazione della mozione presentata.
Vorrei dire un’altra cosa, non è stata ben definita, vorrei fare un appello all’Assessore affinché le dosi residue, quelle che a fine giornata rimangono disponibili, sulla base dell’ordinanza che il Commissario ha fatto, rispettando le categorie che hanno la precedenza, possano essere inoculate ai soggetti fragili e disabili magari non aspettando metà aprile, potrebbero essere chiamati a fine giornata nel caso in cui avanzassero delle dosi.
Mi auguro che la mozione n. 56, che ho illustrato all’inizio, quella che prevede la partecipazione degli infermieri e degli assistenti sanitari al di fuori del proprio orario di lavoro venga votata dall’intero Consiglio regionale perché può essere un'ulteriore opportunità per cercare di aumentare da una parte i punti di vaccinazione e dall’altra le reali vaccinazioni nel momento in cui i vaccini arriveranno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Prima che si chiuda la discussione generale, non per rientrare nei termini, insieme al Consigliere Cancellieri vorremmo proporre un emendamento, ma questo deve essere accolto dai presentatori della mozione n. 56, dai Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Noi la votiamo a patto che sia integrata da un emendamento, le premesse, i preso atto e le considerazioni sono tutte accolte, nel dispositivo, che accogliamo complessivamente, vogliamo aggiungere un emendamento integrativo che richiede alla Direzione generale del Servizio Asur e del Servizio salute di quantificare il costo di tale intervento, che va a coinvolgere nella pratica della vaccinazione il personale sanitario, gli infermieri e gli assistenti..
L’emendamento è stato scritto a quattro mani con il Consigliere Cancellieri, il testo l’abbiamo scritto insieme, ma lui materialmente l’ha steso, in maniera tale che possiamo presentarlo, ovviamente, deve essere accolto, secondo il Regolamento, dai proponenti, se non sarà accettato non sarà possibile integrare la mozione. Potrebbe avere la parola il Consigliere Cancellieri che è qui con me?
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Prima di dare la parola al Consigliere Cancellieri, se i proponenti accettano di sottoscrivere l’emendamento deve essere portato qui per essere inserito nell’ordine del giorno.
Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. L'emendamento alla mozione n. 56, integrativo, in cui si richiede “alla Direzione generale del Servizio Asur e del Servizio salute di quantificare il costo di tale intervento, che va a coinvolgere nella pratica della vaccinazione gli infermieri e gli assistenti sanitari fuori orario esclusivo di lavoro rispetto al rapporto d'impiego con gli enti dei quali sono dipendenti”.
Con questo emendamento vogliamo dire di essere d'accordo con la mozione, però prima vogliamo quantificare i costi perché, giustamente, coinvolgendo gli infermieri e gli assistenti sanitari deve essere prevista una spesa per risarcire le persone che vanno ad impegnarsi nel dare una mano alla pratica della vaccinazione. La sostanza è questa. Adesso lo porteremo alla Segreteria dell’Assemblea per essere votato.
Carlo CICCIOLI. Tra l’altro è l'ultima delle mozioni da votare, possiamo tranquillamente farlo durante le dichiarazioni di voto.
PRESIDENTE. L'emendamento per essere messo in votazione deve essere accettato dai presentatori della mozione n. 56. Vi invito a portarlo materialmente presso la Segreteria dell’Assemblea in modo che lo facciamo visionare ai proponenti, ai Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri, il gruppo del Partito Democratico, se lo sottoscrivono lo mettiamo in discussione e votazione, altrimenti non possiamo farlo.
Accolgo l'invito di chi mi chiede di procedere alle dichiarazioni di voto per ogni singola mozione.
Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo in particolare ai Consiglieri Ciccioli e Carancini, è difficile fare una quantificazione del costo se non si sa per quanto tempo e quanti operatori verranno utilizzati.
Secondo me quello che deve passare è il principio, in una fase d'emergenza abbiamo la necessità di mettere in atto tutti gli strumenti che possono implementare la vaccinazione, fare in modo che gli infermieri e gli assistenti sanitari possano lavorare fuori orario può essere un’opportunità. Più che chiedere i costi e attivare da subito un incontro con le parti si dovrebbe capire il costo di ogni infermiere all’ora. Nessuno è in grado di definire una spesa, non sappiamo quante volte saranno chiamati e per quante ore, ma è importante definire il costo all’ora di ogni infermiere, poi sarà la Regione, il Servizio salute, a definire se volerli utilizzare o meno e in che quantità in base alle risorse che ha disposizione. Ad oggi nessuno può saper il costo, sono disponibile ad accogliere l’integrazione con la quale si chiede di attivarsi fin da subito per fare un incontro con le parti e capire quello che potrà essere il costo, quando sapremo qual è in base all’esigenza, dirlo prima è impossibile. Grazie.
PRESIDENTE. Propongo questa come condizione per il proseguimento dei lavori, valutate l'emendamento perché vederlo sulla carta fa una visione diversa, senza perdere tempo…
Andrea BIANCANI. Se volete ci possiamo vedere con il Consigliere Cancellieri da lei Presidente.
PRESIDENTE. Intendevo dire questo. Vedete materialmente l’emendamento, abbiamo ancora un po' di tempo che possiamo utilizzare mentre si fanno le dichiarazioni di voto e le votazioni delle altre mozioni.
Abbiamo del tempo a disposizione per giungere a una conclusione, per vedere se l'emendamento può essere accolto dai sottoscrittori della mozione n. 56.
Passerei ora alla mozione n. 39 dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri, “Obbligo vaccinale per gli operatori del Servizio sanitario nazionale delle strutture sanitarie e socio-sanitarie”, per le dichiarazioni di voto.
Molti di voi sono già intervenuti ed hanno già fatto la loro dichiarazione di voto, ma questo non toglie che i gruppi possono farla di nuovo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Il nostro voto sarà negativo, parlo a nome del gruppo Fratelli d’Italia, d’intesa con gli altri gruppi, se riterranno di intervenire, sulla mozione n. 39 in quanto è una decisione del Governo nazionale, in corso di valutazione alla Camera dei Deputati e all'interno del Governo.
Riteniamo che in questo momento la Regione si occuperebbe di una materia che non rientra nelle sue competenze, politicamente ci sono vari orientamenti a livello nazionale, che sono già stati espressi dai partiti in sede politica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Confermo quanto già annunciato dalle Consigliere Menghi e Biondi, per quanto riguarda la Lega il voto sarà negativo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Noi non ritiriamo la mozione, c’è un voto favorevolmente convinto da parte del gruppo assembleare del Partito Democratico, penso che una posizione dell'Assemblea regionale marchigiana potrebbe aiutare il lavoro parlamentare.
Abbiamo ragionato molto sulla valutazione scientifica che non ci doveva essere, è una scelta politica, tutta politica, e capisco a questo punto che quel tipo di scelta può aprire delle tensioni all'interno della maggioranza. Vi assicuro che non era nostra volontà, noi abbiamo ritenuto …, poi il Tar in qualche maniera ci ha dato ragione rispetto alla mozione che abbiamo presentato diverso tempo fa perché, è vero, che siamo in una guerra e ci sono quelli che stanno in prima linea e che rivendicano giustamente le difese, quelle infrastrutturali in un certo momento e quelle personali in un altro, ed hanno voluto il percorso vaccinale. Anche per dare merito a chi si è sottoposto in maniera volontaria e ha tutelato sè stesso e gli altri noi dovremmo dentro quella logica della prima linea mettere nelle condizioni chi sta lì di non ammalarsi e di non contaminare gli altri.
Penso che sia un ragionamento che dovremo sostenere al di là delle considerazioni scientifiche. Mi fa specie che siano valutazioni venute da un medico, non era questa la nostra volontà, noi dobbiamo fare scelte di tipo politico e dovremmo impegnare il Presidente su una posizione che è dentro quell’alveo.
Capisco, però, sentendo gli interventi di oggi di Fratelli l'Italia, che lo rimarca, la Lega, che si trova in difficoltà, e Forza Italia, che pur è la relatrice di una proposta di legge depositata, che c’è un approccio non omogeneo e capiamo che stiamo perdendo ancora una volta un'altra occasione.
Vi assicuro che non voleva essere un elemento di tensione, anzi ero convinto e stamattina lo ero ancora di più, dopo aver parlato con la Consigliera Marcozzi che mi ha invitato, come giustamente ha fatto, a ritirare la mozione perché potrebbe essere superata dal percorso parlamentare, che ci fosse una spinta diversa. Non c'è, noi la votiamo e non ci sorprendiamo se nemmeno una proposta del Partito Democratico trova una agibilità dentro la maggioranza. Ormai abbiamo fatto il callo anche a questo e non ci offenderemo a differenza di quello che vedo che spesso avviene nelle posizioni della maggioranza rispetto a una operazione legittima del Partito Democratico, quella di stare dalla parte di chi deve verificare, proporre, come in questo caso, e si vede respingere la proposta. Non è elemento di rancore nè di tensione. In questo caso abbiamo perso tutti un'occasione, che poteva essere all'interno del percorso che avevamo deciso di sostenere, un'operazione che se non fosse andata a buon fine nessuno avrebbe rivendicato o accusato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Voglio fare un chiarimento: non c’è nessuna tensione in maggioranza, nessun imbarazzato da parte della Lega e di Forza Italia nei confronti di Fratelli d’Italia perché noi siamo in maggioranza a livello nazionale.
Per quanto riguarda questa mozione sono stata molto corretta perché stamattina la prima cosa che ho fatto è stata chiamare il capogruppo Mangialardi, che l’ha ribadito, dicendogli che era inutile presentare questa mozione in quanto c'è già un disegno di legge che andrà alle Camere molto presto, tra l’altro la relatrice è la Ronzulli di Forza Italia.
E’ naturale che la mozione sia sorpassata, ne ho chiesto il ritiro, ma il Partito Democratico non l’ha accettato e questo mi dispiace sinceramente perché da parte mia quando viene presentata una mozione della minoranza non c’è la volontà di bocciarla. Con molta onestà e correttezza stamattina ho chiamato prima il Consigliere Biancani e poi il capogruppo del Partito Democratico ed ho chiesto loro di ritirarla perché è alle Camere, così non è stato e mi dispiace. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 39. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Passiamo adesso alla mozione numero 50.
Emendamento a firma dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Carancini, Bora, Biancani.
Mi esento dal leggere la premessa, c'è la sostituzione del dispositivo con quello che vi ho detto prima: “si impegna la Giunta regionale ad inserire nelle categorie tra le fasce prioritarie i disabili e i loro familiari, i caregiver, i docenti nella fascia di età 65/67, gli assistenti scolastici di madrelingua, i tecnici studenti universitari di medicina tirocinanti nei reparti ospedalieri”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICIOLI. Grazie, Presidente. L'emendamento è presentato dalla Giunta?
PRESIDENTE. No, l'emendamento è presentato dal gruppo PD ed impegna la Giunta a dare priorità ad alcune categorie: persone disabili e caregiver, età superiore a 65, fascia di età che va dai 55 ai 65 anni. Il dispositivo viene sostituito con quello che ho letto prima: “Impegna la Giunta regionale a inserire le seguenti categorie tra le fasce prioritarie del piano vaccinale: disabili e loro familiari e caregiver, docenti nella fascia d'età 65/67, rimasti attualmente esclusi, assistenti scolastici madrelingua e tecnici studenti universitari di medicina tirocinanti nei reparti ospedalieri”. I Consiglieri che lo propongono sono Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri, quindi la votazione riguarda questo emendamento.
Carlo CICCIOLI. A questo punto riteniamo che la mozione sia superflua. L'Assessore ha già dato disposizioni per attivare le strutture strumentali all'Asur, a questo punto appare ingiustificato questo richiamo, è una cosa che avevamo già messo in preventivo da tempo, abbiamo seguito le disposizioni, come ha ribadito più volte l'Assessore, previste dal decreto del Governo nazionale, andiamo in questa direzione. La mozione a questo punto è assertiva di qualcosa che è già fatto, quindi noi la respingeremo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei precisare che questa mozione non si riferisce solo a una categoria, come ha detto il Consigliere Ciccioli adesso, che riguarda i disabili e i loro familiari e caregiver, come ho anticipato questa mattina a sorpresa e per una strana coincidenza è stata contattata personalmente dall'Assessore nello stesso giorno della mia mozione, ma ci sono altre tre categorie e non si tratta di inserire categorie a caso com'è stato detto oggi, per poter vaccinare tutti, indistintamente, ma si tratta di tre categorie che devono essere considerate prioritarie, una è la fascia di insegnanti di 65/67 anni che è stata dimenticata, quindi sarebbe davvero illogico non poterla inserire subito, la seconda riguarda gli studenti e vorrei aprire una piccola parentesi sugli studenti di medicina tirocinanti negli ospedali. Questa mattina l'Assessore Saltamartini ha dichiarato, e sono andata anche a riascoltarmi il suo intervento perché temevo di aver capito male, che non tutti sono stati vaccinati perché in attesa di Pfizer, alcuni studenti degli ultimi anni della facoltà di medicina tirocinanti in ospedale sono stati vaccinati, altri no perché non c’era Pfizer per tutti, sono rimasta stupita, anzi sconcertata, per uno studente di 25 anni deve essere utilizzato Pfizer e per un ottantenne AstraZeneca? Non capisco quale possa essere il senso di questa decisione. Uno studente di 25 anni che lavora in un ospedale a stretto contatto con gli ammalati è in attesa di Pfizer, vorrei sapere se questa è una decisione presa dall'Assessore Saltamartini, dai dirigenti, se è una distrazione, una dimenticanza, qualunque sia la risposta sarebbe grave.
Tornando alla mozione, questa categoria andrebbe considerata nel piano vaccinazioni in modo prioritario oltre alle tre che abbiamo già citato, inoltre non vanno dimenticati gli assistenti e i famigliari dei disabili che abbiamo già menzionato, visto che l’Assessore si prende addirittura il disturbo di chiamare personalmente nel giorno del Consiglio regionale le associazioni dei disabili, sarebbe davvero scandaloso se adesso non approvasse questa mozione, sarebbe una decisione presa così per partito preso. E’ assertiva? Lo sarà per una delle quattro categorie, ma non per tutte, spero che venga approvata all'unanimità ad li là delle appartenenze politiche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sull’emendamento, Presidente, perché la Consigliera Vitri ha precisato alcune cose.
Dichiaro il voto sull’emendamento che è favorevole, lo dichiaro perché le categorie che sono elencate sono di fatto già prioritarie secondo il piano vaccinale, quindi è una conferma e ci siamo davvero stancati si sentire solo parole. Se siete davvero convinti che volete vaccinare queste persone, come ha annunciato l'Assessore poco fa, che ha dichiarato che le dosi di vaccino che arriveranno ad aprile saranno interamente dedicate a tutti questi soggetti, a tutti i caregiver, verba volant, quindi, Assessore, la invito a votare favorevolmente questo emendamento e tutta la mozione perché è già la seconda volta, come è successo a gennaio, che dichiara una cosa in Aula e puntualmente poi votate contro la mozione e quella cosa non avviene. Se siete conseguenti dovete votare favorevolmente l'emendamento e successivamente anche la mozione perché parlano i fatti, non le parole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea Putzu. Grazie, Presidente. Vorrei intervenire per la dichiarazione di voto, ho avuto modo di ascoltare gli interventi dei Consiglieri dell’opposizione del Partito Democratico, si vede che questa è una mozione strumentale e ancora una volta ci rendiamo conto che gli attori del Partito Democratico non fanno una proposta utile per la nostra Regione anche perché nessuno di loro in questa dichiarazione di voto si è messo a disposizione per intervenire con il Governo per farci arrivare i vaccini, che è la cosa fondamentale.
Tutti noi oggi ci dobbiamo rendere conto di quello che sta accadendo e qual è il percorso dei vaccini a livello nazionale e regionale, penso che bisogna smetterla di fare opposizione in questo modo.
Dichiaro il voto contrario del gruppo Fratelli d'Italia.
Vorrei aggiungere anche una cosa, mi scusi Presidente, ho ascoltato con attenzione anche il Consigliere Cesetti in merito all’ospedale di Fermo per quanto riguarda la pandemia e il Covid. E’ vero, Consigliere Cesetti, l’ospedale di Fermo, come molte strutture ospedaliere delle Marche e d’Italia, è in grande difficoltà. Nella nostra provincia noi abbiamo un solo ospedale ed è quello di Fermo, dove io, lei e i Consiglieri Marinangeli e Marcozzi viviamo, ma questo di certo non è colpa della nostra provincia, soprattutto di questo modo di fare politica della Giunta Acquaroli e dell’Assessore Saltamartini perché lei sa meglio di me chi ha governato negli ultimi 5 anni. Avete reso non operativi gli ospedali di Sant’Elpidio a Mare, Monte Giorgio, Porto San Giorgio, Montegranaro, Petritoli, se fossi in lei una domanda me la farei.
Chiedo scusa al Presidente per essere andato fuori tema, ma era giusto ristabilire la verità perché i cittadini della provincia di Fermo devono sapere qual è realmente la situazione nella nostra zona e di certo non è imputabile alla Giunta Acquaroli, al Presidente, all’Assessore Saltamartini e a questa maggioranza, pertanto confermo il voto contrario di Fratelli d’Italia a questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Carissimi Consiglieri, la Consigliera Vitri dice delle cose inopportune, inesatte, i vaccini si somministrano non per scelta, ma sulla base delle disponibilità. Tutti gli specializzandi sono stati vaccinati, il piano è nazionale. La prego di non dire inesattezze, di essere coerente perché alla fine nei confronti dei cittadini marchigiani la figuraccia la fate voi, siate coerenti, seri, mi raccomando. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Solo per ribadire quello che ha appena detto il Consigliere Bilò, gli specializzandi sono stati vaccinati, c’è un’imprecisione da parte della Consigliera Vitri. Gli specializzandi sono persone che noi teniamo in forte considerazione. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei precisare che non l’ho detto io che gli studenti tirocinanti di medicina non sono stati vaccinati, due Consiglieri sono intervenuti a sproposito, mi riferisco al Consigliere Bilò e a qualcun altro, l’ha dichiarato l'Assessore Saltamartini stamattina, forse potevano stare attenti ed evitare adesso questo intervento inutile. Andatevi ad ascoltare la registrazione perché l’Assessore Saltamartini ha dichiarato che non sono stati vaccinati tutti gli studenti tirocinanti di medicina perché mancava il vaccino Pfitzer, inutile intervenire a sproposito accusando me, andate ad ascoltare il vostro Assessore poi magari potrete parlare.
La mozione n. 50 è la stessa dell'emendamento, si chiede di vaccinare queste quattro categorie. Due interventi hanno fatto perdere tempo inutilmente, tanto per attaccarmi, fuori luogo, per cui immagino che adesso anche questa mozione si voterà per partito preso.
Inutile ricordare che chiediamo di vaccinare quattro categorie che sono già previste, l’ha ribadito poco fa il Consigliere Mastrovincenzo, vogliamo solo sapere dalla Giunta quale sarà l’impegno, che deve essere preso fattivamente e non solo a parole. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 50. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Passiamo alla mozione n. 53.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per dichiarare che nell'ultima seduta, quella straordinaria dedicata al Covid, al momento della presentazione della risoluzione proposta dalla maggioranza c’era stato a nome del mio gruppo, ma anche di tutta la coalizione, l'accoglimento di questa mozione attraverso un emendamento, che però non siamo stati in grado di presentare perché era stata chiusa la discussione generale. Mantenendo gli accordi presi di recepire questa mozione oggi esprimo il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia.
L'Assessore sta già procedendo in questo senso e tutta la fase della gestione del Covid sarà messa in trasparenza assoluta, attraverso una piattaforma con un report giornaliero, comunque periodico, perché non è così semplice reperire quotidianamente tutti i dati, e sarà permanentemente e in modo dinamico trasferito a tutti coloro che vorranno valutarlo.
Il voto da parte del mio gruppo e credo di tutta la maggioranza è favorevole, poi si esprimeranno gli altri gruppi della coalizione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Come ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia, nell'ultima seduta avevamo detto che avremmo accolto questa mozione, manteniamo fede a quanto detto una settimana fa, quindi, la Lega vota favorevolmente questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il lavoro di approfondimento delle Consigliere Lupini e Ruggeri del Movimento 5 Stelle si vede in questa mozione e nell'impegno che chiede alla Giunta, un report giornaliero sull'andamento della campagna di vaccinazione anti Covid 19, se non giornaliero periodico, dettagliato, che potrebbe in un certo senso semplificare anche i rapporti di noi Consiglieri che veniamo sollecitati quotidianamente e non troviamo risposte immediate.
La comunicazione in tempo di Covid deve essere non solo tempestiva, ma anche molto chiara e significa anche, come spesso ho sentito in questa Assise, sostenere psicologicamente i nostri cittadini, tutti i marchigiani, che si ritrovano ad avere comunicazioni non chiare, che vengono date dagli organi di stampa, dai social. Chi vi parla non è avvezzo ai social, io li uso molto poco, però leggo la stampa, ascolto e spesso mi vengono poste delle richieste, l'ultima sollecitazione mi è arrivata poco fa da un amico che mi scrive: “Ciao Luca, oggi ti auguro buon lavoro, buon Consiglio regionale, però se vado in ospedale a fare un prelievo cosa devo fare? Com’è la situazione? Chi è stato vaccinato? Io avrei diritto al vaccino, ma non mi è stato fatto, ma avete vaccinato nella pubblica amministrazione sanitaria chi lavora in magazzino, gli impiegati”. Essere trasparenti, dare informazioni corrette a tutti i cittadini, che oggi ce lo chiedono, ci semplifica anche i rapporti e ci dà autorevolezza.
Le informazioni, come hanno chiesto le Consigliere del Movimento 5 Stelle Lupini e Ruggeri, impegnano il Presidente e la Giunta regionale a pubblicare sul sito istituzionale della Regione Marche un report aggiornato sia sulla somministrazione di vaccini che l'indicazione analitica per fasce di età delle categorie, le località, come sono divise per province, anche le dosi totali ricevute e utilizzate.
Sul canale, magari oggi attuale, non sono d'accordissimo perché Telegram non è usato frequentemente, molte persone non ce l’hanno, magari usare anche altri canali.
La mozione vede il gruppo Rinasci Marche favorevole, più siamo chiari, tempestivi, immediati, più riusciamo ad avere autorevolezza, a prescindere dal colore e dalle bandiere, perché di fronte a questa pandemia ci dobbiamo stringere nelle buone pratiche, questa per me lo è, quindi, il mio gruppo consiliare voterà favorevolmente la mozione n. 53 delle Consigliere Lupini e Ruggeri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico voterà favorevolmente perché l’oggetto della mozione, sulla quale si vuole impegnare la Giunta, è una buona pratica. Quindi siamo d'accordo perché è coerente con quello che andiamo da tempo predicando, però approfitto come ha fatto qualche altro mio collega dell'occasione di questa dichiarazione. Su Fermo e altre questioni penso che sia il caso che il Governo regionale, e lo dico senza alcuna polemica, e la maggioranza la smettano ogni volta di dire quello che abbiamo fatto noi, quello che abbiamo fatto per fronteggiare l'emergenza pandemica evidentemente l’abbiamo fatto bene, non soltanto perché questo lo comprova i fatti, ma perché il Presidente Acquaroli e l'Assessore Saltamartini, il Governo regionale, hanno confermato la struttura organizzativa del Servizio sanitario regionale per fronteggiare la recrudescenza della pandemia, segno evidente, la conferma, che quella struttura è stata all’altezza della situazione nella prima fase della pandemia. Quindi, è evidente che il governo regionale abbia ritenuto che la prima fase sia stata ben fronteggiata.
Per venire alla questione dell’ospedale di Fermo, è vero che è l’unica provincia che ha un solo ospedale di primo livello, certo, questo era all'interno di una riforma che nel fermano non è stata attuata, prima che in altri posti, in conseguenza della quale Fermo ha avuto il finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale di rete, che si sta realizzando, e il governo regionale ha anche destinato esattamente con la viabilità 111.000.000 di euro per realizzare quell'ospedale, di questo si tratta.
La situazione attuale del Murri non è che non era prevedibile, noi l’avevamo detto il 9 novembre quando insieme al Consigliere Carancini e al capogruppo Mangialardi abbiamo presentato una risoluzione. E’ vero che Fermo in quanto dotata di un reparto di malattie infettive doveva accogliere, tra virgolette, i malati Covid, ci mancherebbe altro, però si doveva tener conto anche dell’apertura del Covid Hospital di Civitanova Marche, che abbiamo realizzato noi, che era l’unico ospedale e non è stato fatto nulla. Abbiamo presentato sempre noi tre un'interrogazione il 14 gennaio e non è stato fatto nulla.
Il Governo regionale si è recato a Fermo qualche settimana fa, qualche mese fa, non è stato fatto nulla, oggi questa è la situazione, oggi siete voi al Governo, siete voi che dovete prendere le decisioni, siete voi che dovete garantire situazioni di sicurezza delle nostre comunità e se i cittadini del fermano hanno diritto di usufruire delle cure programmate d'urgenza ed emergenza siete voi che le dovete garantire perché ci siete voi al Governo regionale e se per caso, non è così, da parte nostra ci fosse stata qualche disattenzione o qualche omissione, che non ce stata perché avete riconfermato la struttura, a voi il compito, come si dice, l'onore e l'onere di porre rimedio. Questo deve fare un Governo regionale che assume su di sé la responsabilità, di questo si tratta, senza alcuna polemica, non si può dire…
PRESIDENTE. La prego di concludere perché ha terminato.
Fabrizio CESETTI. Concludo. Se cade una pianta chi sta al Governo la deve raccogliere, non si può limitare a dire di chi è la responsabilità della caduta se del vento o dell’incuria degli uomini, la deve raccogliere, questa è la differenza che passa tra la responsabilità del Governo e la responsabilità dell'opposizione, che vuole essere collaborativa e senza il minimo accenno di polemica. La verità non può essere mai polemica. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n.53. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Mozione n. 56.
Emendamento presentato dai Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Ciccioli e Cancellieri, che prevede di inserire dopo l’ultimo punto del dispositivo, che rimane così intonso, questo comma: “A dare mandato alla Direzione generale del Servizio Asur e al Servizio salute ad incontrare le parti sindacali per quantificare il costo di tale intervento, che va a coinvolgere nella pratica nella vaccinazione gli infermieri e gli assistenti sanitari fuori orario esclusivo di lavoro rispetto al rapporto d'impiego con gli enti dei quali sono dipendenti”.
Questo emendamento è stato accettato dai sottoscrittori della mozione.
Apriamo la discussione, anche se è stato già presentato e discusso in parte per l'intervento dei Consiglieri Ciccioli, Cancellieri e Biancani, comunque si apre la discussione sull'emendamento.
Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Solo per confermare che siamo favorevoli a questo emendamento, l’abbiamo sottoscritto, abbiamo cercato di condividere il più possibile e voteremo favorevolmente sia l’emendamento che la mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto favorevole sull’intera mozione e per evidenziare che quando si condividono le cose, com’è successo ieri nella Commissione cultura, l'apporto dell'opposizione non solo è accettato, ma anche gradito, quindi esprimo …
L'emendamento è stato presentato da me per Fratelli d’Italia e dal Consigliere Cancellieri per la Lega. Voteremo l'intero dispositivo della mozione presentata dal Partito Democratico senza alcun problema di schieramento politico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Questa mozione come Rinasci Marche avremmo voluta in un certo senso studiarla insieme, non c'è stata la possibilità visto anche il discorso del lavoro telematico. Avremmo visto volentieri anche l'emendamento, che è stato fatto dai Consiglieri Cancellieri e Ciccioli, che hanno vissuto una vita all'interno della sanità e che conoscono molto bene il valore degli infermieri e degli assistenti sanitari.
Nel mio caso, terminata la scuola di infermiere ho fatto questo anno di specializzazione come assistente sanitario e al tempo noi che eravamo indirizzati verso la tutela della prevenzione e delle vaccinazioni eravamo visti come delle pecore nere, non si riteneva utile la professione degli assistenti sanitari, oggi invece, purtroppo, con questa pandemia è tornata in auge.
Dico che oltre alla mozione bisogna preoccuparsi del futuro, quando i vaccini arriveranno in maniera forte, occorrerà tutelare i cosiddetti riservisti, assistenti sanitari, infermieri che volontariamente rientrano dalla pensione per dare una mano, un contributo, forza al sistema, anche da un punto di vista giuridico ed economico.
Voteremo questa mozione, bene l’impegno che chiediamo alla Giunta, che è quello di adoperarsi su scala regionale, sulle sollecitazioni del Servizio sanitario ad accelerare il reclutamento degli infermieri e degli assistenti sanitari per la campagna vaccinale, che sappiamo entrerà nel vivo ad aprile quando avremo a disposizione centinaia di migliaia di vaccini, un po’ sul modello inglese, dove sono riusciti addirittura a vaccinare 800.000 persone al giorno. Ci dovremo preoccupare anche di tutelare questi colleghi e metterli nella condizione di avere una tutela giuridica a 360° perché quella pratica della vaccinazione, che sembra automatica, semplice, come la catena di montaggio di un’industria, dell’industria del vaccino che viene somministrato a centinaia di migliaia di persone, nasconde dietro delle responsabilità. A queste persone noi chiediamo una mano, spesso anche a titolo gratuito, in futuro magari ci saranno anche dei volontari, le dobbiamo mettere in sicurezza anche da un punto di vista giuridico e di tutela civile.
Questa mozione in cui in fondo è scritto di svincolare dall'obbligo di esclusività del rapporto di impiego potrebbe nascondere queste cose, io sono favorevole alla mozione, alla dinamicità, come è successo in altri Paesi in cui sono stati più veloci di noi, ma dobbiamo preoccupiamoci a 360°gradi di quello che accade. Grazie ai Consiglieri del Partito Democratico che hanno portato avanti questa mozione, che votiamo con convinzione, forza e sostegno. Grazie.
PRESIDENTE. L’emendamento (56/em1), mi sono dimenticato, vi chiedo scusa, è stato inserito sulla piattaforma Concilium sotto la mozione indicata, quindi lo potete trovare visivamente in pdf. Ho anche letto il contenuto dell'emendamento, però c’è ancora qualche secondo per vederlo meglio.
Non ci sono altri interventi, quindi, dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Passiamo alla votazione
Emendamento (56/em1). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Vorrei solo evidenziare che come opposizione siamo responsabili anche noi, accettando questo emendamento evidenziamo la voglia di trovare in qualche modo la soluzione perché riteniamo che sia importante il coinvolgimento degli infermieri e degli assistenti sanitari. Diciamo sì ad un emendamento proposto dalla maggioranza perché riteniamo che questo sia un obiettivo comune che dobbiamo avere per accelerare le vaccinazioni. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Mozione n. 56, così come emendata. La pongo in votazione
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 18.05
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Dino Latini
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE: Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta dell’Assemblea legislativa regionale n. 19 del 23 marzo 2021, in modalità telematica. Do per letto il processo verbale delle sedute nn. 17 e 18 del 16 marzo 2021 le quali, ove non vi siano opposizioni, s’intendono approvati ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno. Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite mediante invio con posta elettronica con cui porto a conoscenza l’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Comunicazioni della Giunta regionale in merito “Situazione pandemica nelle Marche”.
PRESIDENTE. Il Presidente della Giunta Francesco Acquaroli ha chiesto di intervenire per fare delle comunicazioni, ne ha la facoltà ai sensi dell’articolo 62, comma 2 del Regolamento interno.
Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Grazie per la parola che mi ha concesso come d’accordo nell’ultima seduta assembleare. All’inizio di questo Consiglio voglio rendicontare l’andamento della situazione pandemica nella nostra regione.
Ieri abbiamo registrato la chiusura della settimana scorsa e abbiamo visto che la curva epidemiologica nella nostra regione è di fatto arrivata in una fase di discesa, per la prima volta abbiamo dei numeri che flettono in maniera più sensibile, anche se meno rispetto a quello che, auspicavamo, avremo voluto avere.
La scorsa settimana abbiamo avuto 282 casi in meno rispetto alla precedente per un totale di 4.848 casi, è ancora una situazione in cui c’è una pressione molto forte della curva che speriamo scenderà. Nella provincia di Ancona la curva scende in maniera più forte, inizia a scendere nella provincia di Macerata e nella provincia di Ascoli in chiusura di settimana, mentre vediamo la curva in salita nella provincia di Fermo e di Pesaro e Urbino. Sto leggendo i dati per provincia, credo che, senza arrivare troppo nel dettaglio, dobbiamo concentrarci nell’assoluta attenzione delle norme previste nel DL, che noi conosciamo, e comportano lo status nella classifica di zona rossa. Raccomando la massima attenzione anche perché la situazione nelle strutture ospedaliere, sia nell’area intensiva che semintensiva che nei pronto soccorso, ancora non accenna ad una diminuzione sensibile, anzi possiamo dire che soprattutto in questi giorni, in queste ore, nel territorio di Pesaro ed anche in altri gli accessi nei pronto soccorso sono molto elevati. Registriamo un numero di terapie intensive occupate oltre al 60%, il numero di pazienti nei pronto soccorso è molto elevato.
Si tratta di mettere in campo tutte le energie e tutte le forze che possiamo immaginare anche a sostegno delle aziende ospedaliere, cercando di fare una strategia che in questa fase della pandemia possa contribuire a generare una sinergia che possa permettere a tutte le persone che registrano sintomi di essere curate e accolte nelle strutture della nostra sanità regionale.
Concludendo questo mio intervento, come l’accordo preso in Consiglio la settimana scorsa, vorrei ringraziare tutti gli operatori per lo sforzo immane che stanno compiendo nelle corsie degli ospedali, nei reparti di terapia intensiva, ma non solo.
So che è una fase molto difficile, speriamo che questa sia la settimana in cui la curva epidemiologica nella nostra regione possa avere, e me lo auguro e l’auspico, un sensibile calo rispetto alla settimana precedente.
Il dato della settimana antecedente, la scorsa, la penultima, è che ancora ci sono fasce di età che nonostante le scuole chiuse e i corsi chiusi mostrano un incremento. Un ultimo appello lo rivolgo a tutta la nostra cittadinanza affinché in questo momento si compia lo sforzo, lo so che è difficile perché ormai è un anno dall’inizio della pandemia, c’è esasperazione, stanchezza, sfiducia, un sentimento difficile nel guardare avanti, però raccomando a tutti il rispetto delle regole, che in questo momento è essenziale per evitare al virus di continuare nella sua azione di contagio e per poter riportare la situazione della curva pandemica a numeri che possono consentire alle strutture sanitarie di liberarsi presto dalla pressione.
Presidente, non leggo tutti i numeri se c’è bisogno possiamo trasmettere tranquillamente la relazione.
Invito tutti alla più alta sensibilizzazione possibile nei confronti della cittadinanza marchigiana in questo momento così complicato. Grazie.
Interrogazione n. 103 - a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Avvio della II^ fase vaccinazione anti-SARS-CoV-2 - Richiesta inclusione platea degli insegnanti e personale scolastico indipendentemente dalla residenza o dal luogo in cui presta servizio”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 103 - a risposta immediata n. 103 - delle Consigliere Ruggeri e Lupini.
Tre minuti di intervento, chiarisco a tutti che ieri nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi abbiamo concordato il rispetto quasi rigido dei tempi degli interventi, i trenta secondi si accettano, ma non andremo oltre, cominciando da questo momento.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n. 103 a risposta immediata le Consigliere Ruggeri e Lupini chiedono se il personale appartenete al comparto scuola può essere vaccinato indipendentemente dalla residenza o dal luogo in cui prestano sevizio.
La risposta è affermativa, tutto il personale della scuola è vaccinato indipendentemente dal luogo di residenza e indipendentemente dalla scuola dove presta servizio, anche se questa è collocata in un’altra regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Dalla risposta dell’Assessore mi sembra di capire che anche gli insegnanti che lavorano in questa regione, ma sono fuori sede, possono accedere alle liste di coloro che vengono vaccinati nelle Marche, quindi esattamente quello che è successo in altre regioni virtuose, come Lombardia, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, anche se non è successo così altrove.
Mi fa piacere che ci siamo organizzati per rendere possibile questo servizio. Ringrazio l’Assessore per la risposta e mi ritengo soddisfatta.
Interrogazione n. 117 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Priorità vaccinazione autoferrotranvieri e addetti ai supermercati”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 117 - risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n.117 a firma dei Consiglieri Biancani e Vitri si chiede di verificare la possibilità di una priorità di vaccinazione per gli autoferrotranvieri e gli addetti ai supermercati, al riguardo, pur essendo l’amministrazione d’accordo sulla vaccinazione di questo personale e di tutti coloro che appartengono ai servizi pubblici fondamentali, come i rifiuti, il servizio idrico integrato, il gas, l’energia elettrica, non è possibile addivenire a questa vaccinazione perché il piano di vaccinazione elaborato dal Governo con data 10 marzo è strutturato sulla base delle fasce di età, collateralmente con la vaccinazione di persone ad elevata fragilità e persone con disabilità grave. Quindi, in questa fase completeremo la vaccinazione dei servizi pubblici fondamentali, che è stata già attivata, come scuole, sicurezza, soccorso pubblico e protezione civile, poi ci avvieremo alla vaccinazione secondo il criterio delle fasce di età 60/70 e 70/80. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la risposta. Nel momento in cui abbiamo presentato l’interrogazione sono uscite le nuove linee giuda del Ministero, quello che voglio dire è che come Regione potrebbe essere importante cercare di attivare accordi anche con queste categorie, il trasporto pubblico è un attività che viene gestita direttamente dalla Regione con le varie aziende, così come all’interno dei supermercati dovrebbero essere attivati accordi perché queste categorie, come i sanitari, non hanno mai smesso di lavorare, sono state sempre in prima linea anche durante il lockdown e continuano ad esserlo. Sono a diretto contatto con i cittadini, sono soggetti che stanno dando tutto quello che possono e l’hanno dato in questo ultimo anno. Chiedo che, al di là dell’indicazione che arriva dal Ministero, di attivarsi per individuare degli accordi con gli autoferrotranvieri, che dipendono direttamente e che hanno contratti con noi per trovare una soluzione ed accelerare quanto prima. Grazie.
Interrogazione n. 118 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Protocollo per la cura a domicilio dei malati da SARS-COV2”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 118 - a risposta immediata - del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. C’è da fare un chiarimento sul protocollo della cura da Covid, nel senso che è una disposizione ministeriale del dicembre scorso, l’Asur e l’amministrazione regionale hanno organizzato un gruppo di studio per coordinare le disposizioni che risalgono al mese di dicembre con nuovi protocolli di cura. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore. Ho fatto questa interrogazione perché, vista l’esperienza nel corso dei miei 30 anni come operatore sul territorio, anche come gruppo consigliare crediamo che il territorio sia per ora la parte più debole per i nostri assistiti e penso che mettere in campo un protocollo nei prossimi mesi sia urgente e questo il Covid ce l’ha dimostrato. Non credo che sia corretto mettere i nostri assistiti nelle mani di azioni fatte su facebook, si sono formati dei gruppi anche di 200.000 persone che si curano anche di notte con consulenze nelle chat. Bisogna insistere molto su un’azione territoriale.
Ho visto bene gli anticorpi monoclonali che verranno messi in campo anche da domicilio, ai pazienti verrà somministrato l’anticorpo in ospedale, poi rientreranno a casa, però nel domicilio bisognerà potenziare i protocolli e anche la sanità digitale, per far si che l’informazione arrivi direttamente da remoto, da domicilio, per evitare l’accesso ai nostri pronto soccorso.
E’ notizia di ieri che nel mio territorio di Senigallia la rianimazione è stata inserita tra le rianimazioni Covid, ormai tutti gli ospedali hanno i pronto soccorso in sofferenza.
La pandemia va ostacolata con un’azione territoriale, fatta di persone e di protocolli.
Ho fiducia nelle parole dell’Assessore perché ho sentito che nella sua mission c’è il potenziamento della sanità digitale e del territorio.
La risposta mi soddisfa, ma mi soddisferanno le azioni che verranno messe in campo per il futuro su questi temi. Grazie.
Interrogazione n. 119 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Casini, Mastrovincenzo
“Monitoraggio vaccinazioni effettuate con i lotti AstraZeneca numero ABV2856 e ABV5811”
Interrogazione n. 122 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Vitri
“Vaccinazione di pazienti già in cura per trombosi venosa recidivante con sieri diversi da Astrazeneca”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 119 - a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Biancani, Casini, Mastrovincenzo e l’interrogazione n. 122 - a risposta immediata - della Consigliera Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. I Consiglieri Vitri, Biancani, Casini, Mastrovincenzo chiedono delucidazioni sul monitoraggio dei vaccini in particolare sull’AstraZeneca numero ABV2856 e ABV5811, questi due lotti risultano somministrati nella nostra regione e a seguito degli interventi che sono stati operati dall’attività giudiziaria sono stati accantonati. Successivamente con la comunicazione n. 637 del 15 marzo 2021, l’Aifa ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea in attesa dei pronunciamenti dell’Ema il divieto di utilizzo del vaccino di AstreaZeneca, tale decisione sappiamo che è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paesi europei e ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso.
Com’è noto l’Ema e l’Aifa hanno riattivato la somministrazione del vaccino AstreaZeneca dalle ore 15 di venerdì 19 marzo, i pazienti che nella nostra regione hanno segnalato delle complicanze sono stati quattro, tutti esiti senza conseguenze, si passa dalla lingua tumefatta in alcuni casi, al dolore dorsale, ad astenia piuttosto diffusa, a ecchimosi e ad altre manifestazioni che tuttavia si ritengono congruenti con la vaccinazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Voglio dire all’Assessore che ha risposto solo a una delle due interrogazioni, sono abbinate, ma i quesiti sono leggermente diversi.
La ringrazio, Assessore, per la chiarezza con cui ha risposto all’interrogazione n. 119 perché quando l’ho presentata, il 15 marzo, c’era molta preoccupazione sui rischi di AstreaZeneca, in particolare su quei due lotti che sono stati utilizzati, uno nella provincia di Pesaro Urbino e l’altro nella provincia di Ascoli Piceno.
Le voci non confermate parlavano di diverse persone che avevano riportato gravi postumi dopo la somministrazione della prima dose di questi particolari due lotti.
Non mi ha risposto, forse le è sfuggita, all’interrogazione n.122 che era abbinata, non so se l’Assessore mi sta ascoltando perché in realtà chiedeva un’informazione diversa: volevamo sapere se sono state prese le dovute tutele nei confronti di particolari pazienti che sono già in cura per trombosi venosa recidivante e se per questi pazienti è possibile utilizzare un farmaco diverso da AstreaZeneca. Non so se può intervenire l’Assessore e rispondere anche alla 122 perché non c’è stato un minimo accenno di risposta, forse è sfuggita. Grazie.
PRESIDENTE. Chiediamo all’Assessore se la risposta è stata completa, andiamo in deroga e vediamo se può completare la risposta o se la risposta complessiva è quella che ha dato.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta su questo punto non è giunta all’amministrazione, quindi bisogna capire esattamente che cosa sta …
Tenete conto che oggi abbiamo un numero così alto d’interrogazioni che per tutti questi giorni i dirigenti Asur e del Servizio hanno lavorato solamente per rispondere a questi atti ispettivi. Io cerco di offrire le risposte, ma siamo in una condizione, lo sapete meglio di me, in cui ci sono 152 persone in terapia intensiva, mi riservo eventualmente di mandare alla Consigliera Vitri una risposta che solleciterò all’amministrazione anche in giornata. Grazie.
Interrogazione n. 120 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vittri
“Vaccinazione 19.999 operatori non sanitari”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 120 - a risposta immediata –
dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Si chiede di sapere quali sono le persone che rientrano nel target degli operatori non sanitari. La risposta è la seguente: si tratta di persone che lavorano nel sistema della sanità regionale, sia pubblica che privata, come volontari operanti nell’emergenza urgenza, teniamo conto che nel sistema del 118 la stragrande maggioranza degli operatori sono volontari, dipendenti delle ditte di servizi appaltanti che operano all’interno delle strutture, guardie giurate e servizi di portineria.
Il Servizio mi informa che i dati verranno comunicati per categoria appena possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Non sono soddisfatto della risposta perché già in passato avevamo trattato questo tema e più o meno la risposta era stata simile.
Ancora oggi a distanza di mesi attendiamo di sapere esattamente chi siano, non tanto nominativamente, e che tipo di qualifiche professionali ricoprano le persone che hanno ricevuto il vaccino e se rientrano nella categoria di operatori non sanitari.
Aggiungo che i volontari, di cui ha parlato l’Assessore, sono già scomputati dalla cifra dei 19.999 soggetti perché nella risposta al nostro accesso agli atti, che abbiamo avuto il 9 marzo, i volontari che avevano ricevuto la vaccinazione erano già numericamente quantificati in 1.076 unità.
Ritengo una scelta profondamente sbagliata somministrare il Pfizer a persone che lavorano negli uffici o che non hanno nessun tipo di contatto con pazienti o con persone a rischio.
Oggi ci troviamo a non avere vaccini Pfizer e Moderna che possono essere somministrati a persone con disabilità, a persone fragili e con patologie gravi.
E’ stata una scelta profondamente sbagliata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatta anche perché è molto tempo che insieme al Consigliere Mastrovincenzo chiediamo notizie rispetto a queste tipologie di persone che sono state vaccinate, lei ha messo 1.000 persone in più. Sono 20.000 dosi Pfizer che sono state inoculate a persone che avevano tutte quante un lavoro a rischio? Non è possibile che avessero la priorità, quando oggi si dice che il vaccino Pfizer non c’è per gli anziani sopra gli 80 anni.
Bisogna che lei, Assessore, si ricordi che sono state utilizzate queste dosi per soggetti non a rischio, non ottantenni, che lavorano e verosimilmente hanno un età massima di 67 anni e con molta probabilità che non hanno patologie gravi tanto da prevedere l’utilizzo di Pfizer o Moderna, quindi, vorremmo capire bene quali di questi 20.000 soggetti avessero effettivamente necessità di un vaccino prezioso come il Pfizer e quali no.
La cosa che mi spaventa è che lei abbia detto nella risposta precedente al Consigliere Santarelli che per le cure domiciliari da dicembre ancora state impostando il tavolo per risolvere la problematica, credo che siamo non in ritardo, molto di più, perché le cure domiciliari sono importantissime per tutto quello che ha detto il Consigliere Santarelli. Grazie.
Interrogazione n. 123 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Utilizzo delle risorse spettanti alla Regione Marche riguardo il Fondo per il sostegno e il ruolo di cura del caregiver familiare come da Decreto 27 ottobre 2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le politiche della famiglia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 123 - a risposta immediata – della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta è molto lunga, non so come posso sintetizzarla in tre minuti, se la Consigliera Lupini lo accetta le farò avere questa risposta che è articolata in tre pagine, provando a dire che c’è un investimento sulla disabilità gravissima di circa 1.940.000, che viene ripartito tra gli ambiti territoriali sociali sulla base dei criteri che prevedono tra gli altri anche il numero degli utenti riconosciuti con disabilità gravissima.
Le procedure sono in capo agli ambiti territoriali sociali e le possibili misure in favore di caregiver, con un contributo ricevuto, prevedono un supporto informativo, un sostegno per l’attività di prevenzione, interventi complementari all’assistenza domiciliare, corsi di formazione e aggiornamento per cargiver finalizzati ad un inserimento nel mercato del lavoro quando terminerà l’attività di cura.
Questa è una materia di cui dovremo tener conto nella revisione del piano socio-sanitario perché integra esattamente il rapporto tra l’assistenza e la sanità nella nostra regione ed è importante che si possa coinvolgere tutto il sistema dei caregiver familiari, affinché, come è stato più volte ribadito, anche nei lavori di questo Consiglio regionale ci sia una risposta alle condizioni di fragilità a una certa fetta della nostra popolazione.
Se la Consigliera Lupini è d’accordo le invierei la risposta dettagliata e preparata dal Servizio sociale della Regione Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Mi rendo conto che la risposta, come è giusto che sia, è molto articolata, quindi accetto di avere la risposta scritta che poi condividerò con gli altri.
Credo che sia molto importante poter seguire l’utilizzo di questi fondi nel dettaglio che richiedono una grande sinergia con i territori, gli ambiti, la Regione e tutto il mondo socio-sanitario, per non lasciare soli quelli che hanno un familiare piuttosto grave da accudire. Mi sembra una buona opportunità per la nostra regione.
Ho prodotto un’interrogazione a risposta immediata perché esiste una scadenza, eravamo proprio a ridosso, la trasformazione risulta solo a mia sola firma, ma in realtà c’era anche quella della capogruppo Ruggeri, deve essere stata una mia imperizia il fatto che non compaia, accettiamo la risposta scritta poi ci riserviamo di guardare tutti i punti con attenzione e magari formulare altre interrogazioni o altri confronti a proposito. Grazie.
Interrogazione n. 125 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Accordo con ordini professionali per somministrazione vaccino ANTI-SARS-COV-2/COVID-19”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 125 - a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La possibilità di portare i vaccini nelle fabbriche, agli ordini professionali e alle altre categorie produttive è emersa dall’ultima disposizione emanata dal Commissario, provvedimento questo che è stato adottato nella Conferenza Stato-Regioni, che prevede che le categorie che devono essere vaccinate devono essere in primo luogo quelle sulla base del target di età, 70/80, 60/70, tutte le categorie ad elevata fragilità e tutte le persone con disabilità gravi, oltre ai familiari che assistono, quindi i caregiver. Una volta soddisfatta la copertura vaccinale di tutte queste categorie a quel punto sarà possibile portare i vaccini AstraZeneca nelle fabbriche, nelle aziende, agli ordini professionali per l’autosomministrazione. Questa possibilità è stata recepita dalla Regione Marche con la delibera n. 242 dell’8 marzo scorso in cui è riportato che sarà possibile vaccinare, qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano, all’interno dei posti di lavoro a prescindere dall’età, fatto salvo che le vaccinazioni verranno realizzate in sede da parte di sanitari disponibili al fine di realizzare un notevole guadagno in termine di tempestività, efficacia, appropriatezza e livello di adesione. Questo tipo di vaccinazione potrà avvenire quando saranno soddisfatte le esigenze delle platee che hanno la prevalenza, persone con elevata fragilità, disabilità gravi, familiari, fascia di età 60/70, 70/80. Sulla base del piano di approvvigionamento vaccinale elaborato dal Commissario verosimilmente si presuppone che questa prospettiva potrà essere concretizzata alla fine di aprile, inizio maggio, quindi, in questo periodo si potrà dar luogo alla vaccinazione nelle fabbriche e negli ordini professionali.
Teniamo conto che il piano di approvvigionamento dei vaccini per la Regione Marche prevede per il mese di aprile la consegna di circa 1.000.000 di dosi, più o meno 500.000 persone da vaccinare, ma il grosso dei quantitativi che dovrebbero arrivare nella nostra regione sarà collocato nel terzo trimestre, luglio, agosto, settembre, a quel punto ci sarà la possibilità che si possa arrivare ad una vaccinazione piuttosto estesa della nostra popolazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore Saltamartini non sono soddisfatto. Lei è un bugiardo seriale perché stamattina ha risposto a questa domanda affermando che nelle raccomandazioni o nel piano vaccinale, non so bene perché lei non l’ha riferito, ci sarebbe l’indicazione degli ordini, è un bugiardo perché non c’è scritto. Le aggiungo una cosa in più, lei ha illuso gli ordini, la colpa della non vaccinazione degli avvocati è sua perché lei è riuscito a far vaccinare, sbagliando - ha lasciato da parte gli anziani, gli ottantenni, le persone fragili nella prima fase - 27.000 persone che non facevano parte di queste categorie. Nel momento in cui ha vaccinato i magistrati e il personale amministrativo doveva vaccinare anche gli avvocati, ha tentato di recuperare questo aspetto e lei li ha illusi, li ha traditi, ha tradito la Costituzione perché gli avvocati sono riconosciuti all’interno della Costituzione. Lei li ha discriminati all’interno del sistema, non solo ha fatto questo, ma ha lavorato per gli ordini e non ha lavorato per il sistema delle imprese. Ha fatto un accordo, una convenzione, ha chiamato al tavolo i sindacati, ma i sindacati non si informano, con loro si concerta, non l’ha fatto, lei purtroppo non è adeguato glielo dico …
PRESIDENTE. Chiedo scusa, ma ha finito il tempo.
Romano CARANCINI. Chiedo scusa, Presidente, io le voglio bene, è una persona che stimo, ma non si fa una lettera il 9 marzo con la carta intestata del Presidente rassicurando gli ordini, lei è il Presidente di tutti, ci vuole da questo punto di vista una maggiore attenzione, quando ci sarà l’opportunità …, adesso mi ha tagliato la parola. Grazie.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Interrogazione n. 66 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, “Incarichi professionali presso Azienda Ospedali Riuniti di Ancona”, nelle vie brevi il capogruppo del PD ha chiesto il rinvio, come ha chiesto il rinvio dell’interrogazione n. 76.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi per confermare la richiesta.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto tutti, il Presidente, tutta la Giunta, i colleghi e le colleghe, i cittadini che ci ascoltano e ci guardano.
Mi sono prenotato regolarmente, ma qualcosa forse non va, ho anticipato ieri nella Conferenza dei Presidenti e per le vie brevi questa mattina il rinvio delle interrogazioni n. 66 e n. 76 e la riprogrammazione in altra seduta. Grazie.
Interrogazione n. 73
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Attribuzione temporanea delle funzioni di direzione dell’Ufficio speciale per la ricostruzione”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 73 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Per quanto riguarda l’interrogazione che attiene al conferimento dell’interim per l’attribuzione delle funzioni di direzione dell’ufficio speciale per la ricostruzione, rispondo in questi termini.
Innanzitutto si tratta di un incarico ad interim, questo lo voglio evidenziare, che per sua natura stessa ha carattere eccezionale e temporaneo e la durata è rapportata come in questo caso al tempo ragionevole e necessario al compimento delle procedure necessarie per il conferimento a regime. Si è proceduto a questa disegnazione per la semplice ragione che l’ingegnere è andato in pensione, quindi si è ritenuto nelle more ed in attesa della definizione delle procedure di riorganizzazione della struttura amministrativa dell’ente di affidare questo incarico ad interim, fra l’altro la scelta cade su una persona che sicuramente fra i tecnici regionali è probabilmente quella che può vantare una maggiore esperienza sia legata all’anzianità lavorativa che all’anzianità di servizio essendo, come noto, da tempo adibito alla struttura decentrata alla difesa del suolo, fra cui rientrano fra l’altro alcune importanti competenze in materia sismica, quindi, la prima risposta è questa, re ipsa nel caso di un incarico ad interim la possibilità di procedere nei termini per cui gli uffici hanno consentito alla Giunta di provvedere a questa nomina. Non è necessaria l’attivazione di nessun interpello preventivo, abbiamo agito in ragione di quelle che sono le competenze specifiche e professionali dell’Ingegnere.
La seconda domanda riguarda la richiesta se ci fosse una figura di vice direttore. Non esiste nella struttura gerarchica un vice direttore, ci sono funzioni vicarie che sono tutt’altra cosa, com’è noto le funzioni vicarie rispondono ad esigenze momentanee connesse alle assenze e all’impedimento temporaneo, non era questo il caso, quindi, abbiamo proceduto attraverso la designazione, mediante la delibera di Giunta visto che non esisteva una figura diversa da quella a cui era stata attribuita la funzione di gare, ma è tutta un'altra questione.
Per quanto riguarda la terza questione, il fatto che l’Ingegnere attualmente ricopra l’incarico di Presidente dell’ordine degli ingegneri, gli incarichi che ricopre presso altri enti pubblici, così può essere definito l’ordine professionale, non risulta giuridicamente incompatibile con l’incarico ad interim del Direttore dell’Ufficio speciale della ricostruzione. Da questo punto di vista è copiosa la giurisprudenza che tuttavia non esclude, come è accaduto all’atto della designazione della nomina, l’applicazione della disciplina generale delle incompatibilità dei dipendenti pubblici, che è descritta e disciplinata dal decreto legislativo n. 39/2013. Da questo punto di vista lo stesso tecnico ha prestato la dichiarazione che è obbligatoriamente richiesta ai titolari di incarichi direttivi relativa all’assenza di circostanze tali da determinare a mente ai sensi di legge situazioni di inconferibilità e incompatibilità, che non solo non sussistono, ma sono stati dichiarati espressamente e formalmente come insussistenti dal diretto interessato.
Per amore di brevità, visto che i tre minuti immagino che stiano per scadere, non evidenzio le molte sentenze che la Suprema Corte ha rassegnato in relazione alla natura giuridica e agli ordini professionali e quant’altro. Questa è la sintesi delle sentenze che l’ufficio mi ha posto l’attenzione, non esiste un rapporto di controllo tra l’ordine degli ingegneri e Ufficio speciale della ricostruzione che dipende direttamente ed esclusivamente dalla Regione Marche e opera nel rispetto delle disposizioni di legge.
L’ultima domanda è quella un po’ più capziosa, ovvero se l’incarico è da mettere in collegamento con il fatto che il soggetto ha partecipato alle ultime elezioni regionali. Stante l’evidente pretestuosità di questa insinuazione nego e contrasto decisamente questa ricostruzione, mentre colgo l’occasione per dire che la ricostruzione sta andando molto bene, come abbiamo recentemente anche comunicato c’è un’importante stagione di ripresa della ricostruzione, abbiamo chiesto proprio per questo alla Presidenza del Consiglio regionale di tenere un Consiglio, anche alla presenza del commissario Legnini, per passare in rassegna quello che è lo stato di avanzamento di una stagione che si sta profilando come estremamente convincente e soddisfacente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Castelli, che però non ha risposto alle domande. La prima è questa: le chiedevo come mai non ci fosse la motivazione in quell’atto. Il Dirigente del Servizio risorse umane, organizzative e strumentali giustifica la proposta di nomina e lo fa sulla base di una e-mail da lei mandata. Quell’atto è, al di là dell’aspetto giuridico, illegittimo, non c’è una motivazione, privo totalmente della motivazione. Secondo, lei non fa riferimento all’articolo 7 del d.p.r. 62/2013, il cosiddetto codice di comportamento dei dipendenti pubblici e il soggetto è un dipendete pubblico, in quella norma si stabilisce che ci si deve astenere quando si guidano associazioni, anche non riconosciute, che abbiano rapporti. Lei questo l’ha totalmente omesso, quindi, è un altro fatto grave, lei sa meglio di me che il Direttore dell’Ufficio di ricostruzione, ingegnere, lavora quotidianamente con gli ingegneri che operano all’interno del cratere, questo rapporto avrebbe almeno preteso che voi chiedeste le dimissioni. E’ un grave conflitto di interessi e questo è l’ulteriore elemento.
Le voglio anche dire una cosa, sa quando mi è venuta in mente questa interrogazione? Dopo che lei ha fatto un intervento il 30 dicembre sulla gestione ottriata del Partito Democratico, quella secondo la quale saremo diventati padroni delle coscienze. Voglio dire che non c’è mai limite al peggio, lei il giorno successivo a quella dichiarazione e a quella lezione che ci ha fatto ha nominato Direttore dell’Ufficio speciale della ricostruzione una persona senza una motivazione, in conflitto di interessi, una persona candidata con il Presidente Acquaroli, che è stata sua Assessore. Le assicuro, Assessore, che le voglio bene, moltissimo, anche all’Assessore Saltamartini, vi voglio bene umanamente, però voi siete il peggio del peggio e non può esserci la motivazione secondo la quale voi potevate fare meglio di quello che è stato fatto prima. Voi fate peggio del peggio, è una cultura dell’impunità, dopo averci fatto la lezione il 30 dicembre lei nomina un amico degli amici sulla base di una e-mail, che non dà motivazione, a capo dell’Ufficio speciale della ricostruzione. Assessore Castelli uno scandalo, uno scandalo. Grazie.
Interrogazione n. 75
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Riattivazione dei servizi ospedalieri erogati dal SSN nell’Ospedale di Comunità Lanciarini di Sassocorvaro Auditore”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 75 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Rispondo all’interrogazione della Consigliera Ruggeri in merito alla riattivazione dei servizi ospedalieri erogati dall’Ospedale di comunità di Sassocorvaro.
La risposta naturalmente è parziale, tenendo conto che l’emergenza attualmente in atto nel nostro Paese ha impedito di intervenire sugli ospedali di sede disagiata, in particolare per Sassocorvaro, Pergola, Amandola e Cingoli, già deliberati dal Consiglio regionale.
La riprogrammazione del sistema dovrà essere fatta adeguando le norme di questi plessi ospedalieri con le disposizioni previste dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, si tratta di verificare, quando la curva dei contagi dovesse abbassarsi, di riattivare questi percorsi che risultano già oggetto di disposizioni adottate dal Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questa volta non posso dirmi soddisfatta perché, come ha detto lo stesso Assessore, la risposta è parziale.
Comprendo benissimo il periodo di difficoltà che stiamo vivendo, però i cittadini che abitano in queste zone adesso, in particolare stiamo parlando di Sassocorvaro, hanno bisogno di risposte.
A me non piace parlare di promesse elettorali perché spesso dai politici, ce l’hanno dimostrato, vengono disattese, mi piace parlare di impegni, il centrodestra ha preso nei confronti di questa realtà degli impegni precisi, come la l’apertura del punto di primo intervento h24, come la riconversione dei servizi da privati a pubblici.
Per quanto riguarda la questione della ristrutturazione, della ricostruzione del plesso, che è attualmente inagibile, non ho avuto risposta, quindi non posso essere soddisfatta.
Nel caso in cui gli uffici potessero darmi delle risposte scritte sarei più contenta. Grazie.
Interrogazione n. 97
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Riattivazione reparto di Medicina di Amandola”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 97 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Marcozzi chiede informazioni sul reparto di medicina di Amandola.
Sulla base di questa interrogazione la risposta è che il 4 gennaio scorso il Comune di Amandola ha trasmesso al Direttore dell’Area vasta 4 la comunicazione di fine lavori con possibilità di consegna dell’immobile all’Asur Area vasta 4, questo al fine di predisporre le misure necessarie alla realizzazione della riattivazione del sistema sanitario previsto per la città di Amandola.
Ad oggi, tuttavia, non è ancora stata verificata la funzionalità degli impianti e non sono pervenuti neppure i certificati di collaudo e di agibilità della struttura. Al termine di questi passaggi formali verrà sottoscritto un atto e nella misura in cui i servizi potranno essere ripristinati si darà corso alla rifunzionalizzazione dell’ospedale di Amandola.
In questa risposta c’è da tener conto che i lavori per la realizzazione del nuovo plesso ospedaliero sono già partiti e la sua completa funzionalizzazione dipenderà anche dalla disponibilità del nuovo plesso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Ho presentato questa interrogazione sulla medicina di Amandola, su cui mi ero già confrontata con l’Assessore Saltamartini, per un motivo molto preciso perché la concertazione e l’unità d’intenti in questo periodo così difficile e traumatico anche per la nostra regione sono fondamentali per sconfiggere il virus. Vorrei che questo fosse compreso anche dalla minoranza, questo è l’obiettivo superiore di cui parlavo
Veniamo alla motivazione per cui ho presentato questa interrogazione, l’Assessore Saltamartini ne è a conoscenza, c’è qualcuno dell’opposizione che non perde occasione di attaccare l’amministrazione sulla sanità, con questa interrogazione voglio fare emergere un fatto ben preciso, se la medicina di Amandola non è ancora stata riattivata, nonostante possa vantare una struttura nuova, non è certo per responsabilità di questa Giunta e lo ha ben chiarito l’Assessore.
Il 4 gennaio 2021 il Comune di Amandola ha presentato all’Area vasta 4 tutta la documentazione e ancora ad oggi non c’è il collaudo, non è questa amministrazione che non vuole riattivare il reparto di medicina in Amandola, tutt’altro.
Ritengo anche che il Comune di Amandola sia fondamentale per l’assistenza sanitaria di tutta l’area montana, quindi lungi da questa amministrazione non voler riattivare il reparto. Non dimentichiamo poi che Amandola sta anche soffrendo la sempre impattante carenza di medici di medicina generale e quando leggo sulla stampa degli attacchi a questa amministrazione per la mancanza di medici di medicina generale rimango esterrefatta, come rimango esterrefatta dagli attacchi del Consigliere Carancini all’Assessore Castelli e all’Assessore Saltamartini, che si difendono benissimo da soli. Ma qual è il problema? Come abbiamo trovato la sanità? Cari Consiglieri, l’ha detto già nel Consiglio regionale di martedì scorso non è certo colpa di questa amministrazione se ad Amandola mancano i medici di medicina generale, guardate faccio nome e cognome, un dottore è andato in pensione i primi mesi dell’anno 2019 e non è stato sostituito, ma dai banchi dell’opposizione dove io ero in piena pandemia non ho mai attaccato l’amministrazione. Per quanto riguarda l’ospedale di Fermo ieri ho letto un comunicato dell’ex candidato sindaco che attaccava questa amministrazione, andiamo a vedere come l’abbiamo trovato, prima del 2018 avevamo 290 medici, si sono ridotti, adesso i dati precisi non ce li ho sotto mano, ma li ho detti lo scorso Consiglio, siamo arrivati a 40/50 medici in meno.
Ringrazio l’Assessore Saltamartini per la risposta perché quest’amministrazione regionale non è contraria alla riattivazione del reparto di medicina di Amandola, questo sia ben chiaro ai Consiglieri della minoranza e ho chiarito anche per qualche Consigliere della maggioranza. Grazie.
Interpellanza n. 4
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Dichiarazioni del Presidente del Gruppo assembleare Fratelli d’Italia durante la seduta dell'Assemblea legislativa del 26 gennaio 2021”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. Per non incorrere in polemiche l’interpellanza viene definita dall’articolo 137 e seguenti, basta leggere l’articolo relativo, nella modalità si tratta della sua esposizione, dell’intervento della Giunta e della replica degli interpellanti, non possono intervenire altri.
L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 4 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. “La battaglia da fare oggi è la battaglia per la natalità, non c’è ricambio e non riesco a condividere il tema della sostituzione, siccome la nostra società non fa figli, allora noi possiamo essere sostituiti dall’arrivo di persone che provengono da altre storie, continenti etnie e vicende. Ritengo invece che un popolo abbia una sua dignità e una sua memoria storica, antica e futura e la debba manifestare attraverso una sua identità e la sua capacità di riproduzione, che è una delle funzioni naturali di tutti gli organismi viventi”. Ho letto testualmente le parole del Consigliere Ciccioli in occasione del Consiglio regionale di qualche settimana fa, queste parole, Presidente Acquaroli, sono uno sparo contro la nostra Costituzione, uno dei valori fondanti della comunità nazionale è la convivenza quotidiana fianco a fianco di uomini, donne e bambini, indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali e sociali.
Presidente Acquaroli, ci sono temi rispetto ai quali chi riveste ruoli di responsabilità politica di una comunità intera, come oggi capita a lei, non può sottrarsi dalla netta espressione di ciò che pensa, non esistono spazi di ambiguità, questo le chiediamo, a maggior ragione quando vengono evocati all’interno di un luogo istituzionale, simbolo della democrazia, come la sala del Consiglio regionale.
Noi che eravamo qui in Aula sappiamo benissimo che quelle del Consigliere Ciccioli non sono state parole casuali, sono state espresse nell’ambito di una discussione politica riguardante la legge n. 194 ed il capogruppo di Fratelli d’Italia ha voluto chiaramente e consapevolmente arricchire gli argomenti e far conoscere le proprie convinzioni, affermando, sul presupposto aberrante di un rischio di sostituzione etnica, la necessità di interventi per politiche discriminatorie, razziste, nazionaliste, perfettamente sovrapponibili alla cosiddetta teoria Kalergi, di ispirazione di destra.
Presidente, le chiedo se si riconosce nelle gravi affermazioni del Presidente del gruppo di Forza Italia a proposito della sostituzione etnica e del principio di uguaglianza, indipendentemente dalle storie, dai continenti, dalle etnie, dalle vicende e, aggiungo io, dal colore della pelle, in merito ad ogni persona che approda in questo Paese.
Le chiediamo, Presidente, di condannare in questo luogo e in modo esplicito le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, le chiediamo di riconoscersi nel principio dell’articolo 3 della Costituzione Italiana, in particolare rispetto alle persone che entrano in questo Paese.
C’è una seconda riflessione rispetto alle parole del Consigliere Ciccioli, e mi rivolgo alla comunità marchigiana, alle persone che ritengono che le libertà e i valori costituzionali siano stati conquistati una volta per sempre con la resistenza. Non è così, noi crediamo fermamente che quei valori, quei diritti fondamentali, debbano essere difesi ogni giorno, stando attenti alle forme di attacco più esplicite, come quella usata dal Consigliere Ciccioli in questo passaggio, ma anche a quelle più subdole, più furbe, che spesso si nascondono nei meandri di chi esercita il potere. Voglio dire che l’autoritarismo strisciante, l’esercizio arrogante del potere, l’esempio della vicenda dell’Assessore Castelli prima, la consapevolezza e l’impunità rispetto a piccoli e grandi previlegi, la certezza che l’affidamento di una responsabilità politica ed amministrativa equivalga alla negazione automatica del diritto di critica, del diritto alla partecipazione, del coinvolgimento alla democrazia sostanziale, tutte queste espressioni, sono profili di una cultura di governo da affrontare e combattere che snaturano e infettano i valori della Costituzione della Repubblica italiana, che tutti noi abbiamo il dovere di custodire e difendere.
Il Consigliere Ciccioli è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ma in realtà trascorsi sei mesi, nessuno si abbia ad offendere, abbiamo tutti capito che è il capo di questa maggioranza, indipendentemente dagli altri gruppi. Politica, amministrazione, esecutivo, tutto ruota attorno al suo potere, alla sua guida, al suo incedere politico amministrativo, alla sua esperienza, alla sua personalità, alla sua storia e alla fama che lo precede. Nessuno all’orizzonte della maggioranza, almeno fin qui, vado a concludere, Presidente, è riuscito a sostenerlo. Sono tre semplici esempi di quella cultura di governo delle destre incarnate idealmente al capogruppo di Fratelli d’Italia che, come abbiamo riferito sopra, minano pezzetto per pezzetto le radici della Costituzione. Ecco perché abbiamo chiesto al Presidente della Regione Marche una propria ferma e netta condanna di quelle parole, lui è il nostro Presidente, Acquaroli è anche il nostro Presidente, abbiamo visioni diverse per le politiche di questa terra, ma abbiamo fiducia per il ruolo di garante dei valori costituzionali. Attenzione contro chi ha sparato una volta e poi ancora un’altra volta, Presidente Acquaroli, insieme dobbiamo difendere la Costituzione italiana. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Lo faccio molto volentieri e non senza imbarazzo perché ho visto il Consigliere Carancini esibirsi in una delle sue peggiori performance, ha parlato e in dieci muniti ha dato del bugiardo seriale all’Assessore Saltamartini, dell’arrogante al sottoscritto e ha fatto una specie di poltiglia in cui si riflette tutto quell’antico ed insostenibile vizio della sinistra, di cui parlò in un celeberrimo saggio Luca Ricolfi “Perché siamo antipatici”.
Il problema della sinistra, come rappresentata da Carancini, è questo sentimento di superiorità morale che porta tendenzialmente a mistificare le parole dell’avversario, a ricostruire in maniera malevola ed intimidatoria per certi versi, perché i suoi toni, la sua violenza sono l’unica cosa di poco democratico che per il momento ho visto affollare il dibattito di questa mattina, che tende a un duplice risultato: la demonizzazione e la ridicolizzazione dell’avversario. Questo è il vero spirito antidemocratico che aderisce in pieno a una frase celeberrima di Joseph Goebbels, a cui il Consigliere Carancini fa riferimento, Ministro della propaganda nazista, secondo il quale una bugia ripetuta più volte diventa una mezza verità. il Consigliere Carancini è l’espressione, il distillato, il principio attivo almeno stamattina di questo principio.
Vado a rispondere all’interpellanza che ci chiede qual è la politica del governo regionale in materia di sostegno all’integrazione sociale e alla civile e democratica convivenza. Rispondiamo senza alcun imbarazzo, massimo, assoluto e incondizionato sostegno alle politiche di integrazione, volte a garantire civile e democratica convivenza, senza se e senza ma, ma altrettanto contrasto ad ogni forma di attività servente e strumentale al dilagare l’immigrazione clandestina, quell’immigrazione clandestina che qualcuno invece considera salvifica. Questa è la differenza chiara e semplice nella totale adesione ai principi democratici e repubblicani. Noi assumiamo come modello Don Oreste Bensi e non Carola Rackete.
Arriviamo, però, alle frasi del Consigliere Ciccioli che sono state decontestualizzate, come è sempre solito fare il Consigliere Carancini, ed arriverò anche a questo in riferimento ai vaccini e alle accuse che ha rivolto all’Assessore Saltamartini per quanto riguarda gli avvocati.
Il Consigliere Ciccioli ha detto un’espressione che io non avrei usato, Consigliere Carancini, io non avrei usato l’espressione “sostituzione etnica”. Se uno va a prendere non un frammento, ma l’intero discorso di quel giorno, ed io l’ho fatto ieri, dice una cosa che può essere opinabile, ma che è perfettamente lecita, congrua e democratico sostenere, ovvero che la battaglia sull’aborto, perché di questo si parlava, era di retroguardia, la valutazione politica da parte della sinistra, mentre di avanguardia al tema della natalità.
Allora, mettiamo l’eretico Consigliere Ciccioli in pubblica piazza alla gogna per avere detto che c’è un problema serio e importante di natalità, in una nazione, Consigliere Carancini, il cui saldo demografico è peggiore nel 2020 rispetto al 1918. Questo non vuol dire nulla di quello che lei ha evidenziato, di razzismo, di discriminazione, è offensivo soltanto che lei lo pensi, ma l’importante è demonizzare, mistificare. Calunniate, calunniate, qualcosa resterà.
Bene, caro Consigliere Carancini, questo strumento non funziona più, sei lei pensa di erigere dei processi, di promuovere dei processi alle opinioni è lei che dimostra di non conoscere troppo bene l’articolo 3 della Costituzione, ma più in generale la libertà di espressione, Quindi, da questo punto di vista penso e ritengo che sia necessario depurare la discussione in questa Assemblea da accenti che mirano a descrivere il centrodestra come una forza grottesca e surreale perché, questo si, è gravemente antidemocratico. Il popolo marchigiano ha pensato qualcosa di diverso.
Ora parlo dell’Assessore Saltamartini che lei due giorni fa ha accusato di voler anticipare strumentalmente la vaccinazione degli avvocati, oggi cambia registro e dice che ha ingannato gli avvocati. L’Assessore Saltamartini è stato integerrimo in tutta la conduzione di questa vicenda, sta con le imprese e con gli ordini professionali predisponendo tutto lo scenario logistico per il tempo in cui sarà giusto e legittimo vaccinare anche gli avvocati. Lo sanno tutti, l’hanno capito tutti, ma più importante per lei Consigliere Carancini è sbattere il mostro in prima pagina, allora solidarietà all’Assessore Saltamartini, solidarietà al Direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, che viene fatto oggetto, come è successo anche con il Segretario generale, di una serie di attività tese a delegittimare.
La delegittimazione attraverso la parola che inocula veleno nella democrazia, è questo un tema che noi respingiamo senza se e senza ma, non ci intimidisce, può alzare i toni, parlare male di noi, ma noi certi di quello che facciamo continueremo a servire le istituzioni democratiche e il popolo marchigiano. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Io esprimo la mia opinione, mi sembra che voi non siate avvezzi a subire critiche.
Sono dispiaciuto che non sia il Presidente Acquaroli a rispondere, credo che in questa occasione e a quelle espressioni avrebbe dovuto rispondere il massimo simbolo di questa Regione, è una mortificazione per un Consigliere regionale, certo, ma potrebbe essere vista come la mancanza di coraggio del Presidente Acquaroli rispetto alla risposta all’interpellanza, se posso fare questa critica.
Si fa riferimento al Consigliere Ciccioli, non è così, le parole non sono state decontestualizzate, erano perfettamente contestualizzate perché si parlava della denatalità ed in realtà il Consigliere Ciccioli le ha utilizzate per dire che per colpire, per ridurre, la denatalità dovremmo evitare di far arrivare persone. Lo sanno tutti e tutti hanno questa consapevolezza e quello che lei dice altro non è che aspetti non corrispondenti alla realtà.
Capisco che a lei abbiano colpito le critiche, scommetto che a breve ci sarà qualche altro componente della Giunta che arriverà nella regione, è la vostra politica, è la vostra cultura di destra, questo non vuol dire che chi c’era prima non ha sbagliato, Assessore Castelli, ma è la sua politica e la politica di tutti quanti.
All’Assessore Saltamartini vorrei dire di occuparsi di più dei temi riguardanti il Covid e di evitare di sparare sciocchezze. L’altro giorno ha dichiarato che si ridurrà dell’85% i decessi e gli ingressi in ospedale con gli anticorpi monoclonali, ridicolo, è intervenuto pochi giorni fa il Direttore di malattie infettive degli Ospedali riuniti che lo ha ridimenzionato, si occupi di trovare i punti vaccinali. Se vi è capitato di leggere il piano vaccinale, lui avrebbe dovuto capire che Figliuolo vuole molti più punti vaccinali, voi avete preparato un piano vaccinale con 48 posti, 22 sul territorio e il resto negli ospedali, 1 ogni 31.000 persone, ridicolo, bisogna andare a cercare i punti vaccinali nei paesini di montagna, non costringerli, come avviene per 24 Comuni, ad arrivare a Macerata con 70/80 chilometri. Un piano vaccinale con punti vaccinali ridicoli, si occupi della pandemia, si occupi dei marchigiani, Assessore Saltamartini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non volevo partire dall’intervento dell’Assessore Castelli, però alcune puntualizzazioni vanno fatte.
Assessore Castelli, lei viene a parlare, a fare la morale sulle menzogne, se non l’avessimo scoperto noi si sarebbe preso una bella querela da parte del Sindaco di Force, lei che insinua in continuazione fino ad arrivare addirittura anche a Colle d’Arquata.
Chi fa una poltiglia è proprio il vostro capogruppo, il Consigliere Ciccioli è un maestro, e questo gli va riconosciuto, nel confondere le acque e nel creare una grande cortina di fumo concettuale, nella quale si mettono insieme surrettiziamente temi che tra loro non c’entrano nulla. Si fa un mix di tutto e del contrario di tutto, si passa una mano di vernice nera e si giunge a conclusioni sbagliate.
È dunque necessario preliminarmente fare chiarezza: l’aborto, la denatalità e la sostituzione etica sono cose totalmente diverse tra loro. Tralasciamo oggi le considerazioni sull’aborto di cui abbiamo già molto parlato, ma va fatta una distinzione per permettere un’analisi seria. Abbiamo un primo tema che è quello del sostegno alla natalità, ma non c’entra nulla con l’immigrazione perché sappiamo tutti che nessuna famiglia basa la propria decisione se fare o meno un figlio su quanti immigrati sono presenti nel nostro Paese. Le questioni che incidono sulla scelta dei cosiddetti genitori mancati, se così li possiamo chiamare, sono ben altre, le condizioni economiche precarie, la carenza di accessi agli asili nido, l’impossibilità di avere congedi e permessi, di trovare una compatibilità tra impegni lavorativi e impegni di cura per i figli, quella che viene chiamata la cosiddetta conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Di natalità è certamente giusto parlare, soprattutto in questo momento storico, ma non certo con l’impostazione del Consigliere Ciccioli. La denatalità è uno dei grandissimi problemi del nostro Paese, purtroppo anche della nostra regione, non è certamente un’invenzione di fantasiose teorie complottistiche, come la sostituzione etnica, e servono su questo riflessioni, ma soprattutto azioni efficaci.
Devo dire che, visto i roboanti annunci del Consigliere Ciccioli e di tutta la maggioranza su questo tema e visto tutto il vostro impegno ideologico, ci aspettavamo un intervento epocale, commisurato alla gravità del crollo delle nascite e alla sbandierata centralità della questione per la maggioranza, che attualmente governa la nostra regione, invece la montagna ha partorito un topolino, una legge regionale estremamente vaga, con un impegno finanziario che parla chiaro, zero euro per le famiglie e zero euro per i figli. Io ho letto il testo, ci sono cose anche interessanti, ma spero che non pensiate davvero, tanto ci ritorneremo su questo tema, che sia l’istituzione della Festa della famiglia a convincere le coppie a concepire figli. Sono cose, per carità, anche molto importanti, l’abbiamo fatto anche noi, ma avanguardia di cosa, Assessore Castelli? Non avete fatto nulla, lo zero, il vuoto cosmico su questo tema.
Se non sapete da dove iniziare copiate quello che è stato fatto, tanto c’è da migliorare.
I riferimenti culturali e ideologici del Consigliere Ciccioli della vostra maggioranza è qualcosa che fa vergognare anche i vostri elettori …
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, abbiamo sforato di molto deve concludere.
Manuela BORA. Va bene concludo, capisco che è meglio mettere censura, su questo tema ci ritorneremo, perché quello che avete detto….
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Se le interpellanze, leggo testualmente, “consistono nella domanda rivolta alla Giunta per conoscere la politica del governo regionale su questioni di particolare rilievo e di interesse generale”, credo che mai un atto sia stato più puntuale, però, penso, senza nulla togliere all’Assessore Castelli di cui è nota l’autorevolezza, che a questa interpellanza avrebbe dovuto rispondere il Presidente della Giunta regionale perché il capogruppo Ciccioli non è un Consigliere qualsiasi, come me ad esempio, ma è il capogruppo di Fratelli d’Italia che fra l’altro è il partito di riferimento del Presidente. Il Consigliere Ciccioli è il capo dei pretoriani delle politiche della Giunta regionale e quindi è la Giunta, il Presidente, che doveva dirci se si riconosce nelle parole del Consigliere Ciccioli che, voglio dirlo, sono coerenti con la sua storia personale e politica. Una storia, ha avuto modo di dirlo, di tutto rispetto, di tutto rilievo per gli importanti incarichi ricoperti, incarichi elettivi in diverse istituzioni ed io porto rispetto a chi ricopre per volontà del popolo importanti incarichi, non per nomina, ma per volontà del popolo. Importanti incarichi che lui rivendica giustamente con orgoglio e determinazione.
Del Consigliere Ciccioli non condivido nulla, nè le azioni nè le idee e lui lo sa, però rispetto il coraggio di manifestare le sue convinzioni e di praticarle con estrema coerenza. Questa storia piena di azioni e convenzioni singolari, che io non condivido in alcun modo, talvolta neanche rispetto quelle convenzioni, mentre rispetto la persona, lui le vuole trasferire, come di fatto le ha trasferite, nelle politiche di questa maggioranza della quale è stato detto lui indubbiamente è il capo supremo, il capo dei pretoriani e non basta dire che quando il Consigliere Ciccioli parla lo fa a titolo personale, come è stato fatto, non è così, un capogruppo non parla mai a titolo personale, parla a titolo personale il Consigliere che vorrebbe smentire il capogruppo dicendo che parla a titolo personale, è il capogruppo punto e basta finché lo è.
Vado a chiudere per non sforare il tempo. Penso che il Presidente Acquaroli abbia voluto prendere le distanze dal Consigliere Ciccioli quando ad esempio non l’ha nominato nel governo regionale e sappiamo bene che comprensibilmente il Consigliere Ciccioli ci teneva ad assumere quel ruolo, essendo stato per 15 anni all’opposizione in questa regione chi meglio di lui, dalla sua parte, con il suo partito, poteva rivendicare di assumere il ruolo.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Fabrizio CESETTI. Il Presidente Acquaroli ha voluto prendere le distanze con quell’atto, ma gli è venuta male per una ragione molto semplice, lo ha fatto allora, ma se il Consigliere Ciccioli fosse stato nell’esecutivo probabilmente avrebbe dovuto fare quello che diceva il Presidente Acquaroli, oggi invece c’è una differenza, il Consigliere Ciccioli è il capogruppo e il Presidente Acquaroli che deve fare quello che dice lui, per questa ragione il Presidente non può venire qui a rispondere ad una interpellanza sulle dichiarazioni del capogruppo Ciccioli, per il semplice fatto che si deve inchinare all’autorità del capo dei pretoriani della maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. Dobbiamo chiudere il suo intervento perché siamo oltre i due minuti e dobbiamo cercare di far rispettare i termini, come abbiamo concordato ieri e come previsto dalle norme regolamentari. Le chiedo scusa di questa situazione.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Evidenzio subito, e l’hanno sottolineato già i colleghi, il fatto che non abbia risposto il Presidente Acquaroli, con tutto il rispetto per l’Assessore Castelli, non è assolutamente un bel segnale.
Ritengo gravissime le affermazioni, l’abbiamo già detto più volte, del Consigliere Ciccioli nel Consiglio regionale in cui si parlava del tema della pillola RU. Credo anche che quanto detto dall’Assessore Castelli sia oggettivamente parziale, non ha risposto alla prima domanda perché ha detto che personalmente non avrebbe usato quei termini, ma non ha detto se la politica del governo regionale si riconosce in quelle gravi affermazioni del capogruppo Ciccioli. Nell’interpellanza lo mettevamo in evidenza, queste affermazioni rappresentano evidenti istigazioni al rifiuto al diritto all’uguaglianza tra gli uomini e all’uguaglianza nella diversità. L’ Assessore Castelli su questo punto non è entrato affatto, ha risposto solo sulla seconda sollecitazione e preciso due aspetti: ha parlato dell’intervento del Consigliere Carancini come radicalizzazione dell’avversario politico, ricordo a tutti come il capogruppo Ciccioli fece addirittura in Aula una diagnosi clinica al Consigliere Carancini, un atto grave, non censurato in quell’occasione, più di questo penso che non si possa parlare di ridicolizzazione dell’avversario politico. Per quanto riguarda la delegittimazione dell’avversario politico, ricordo che nella precedente seduta siamo stati apostrofati come persone senza dignità, senza onore, che si devono vergognare per quello che dicono, persone frustrate. Non accettiamo lezioni di bon ton istituzionale e politico da chi fa uso di queste espressioni ogni volta che prende la parola in Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Segnalo che in merito all’intervento che ha fatto il Consigliere Mastrovincenzo, nei confronti del Consigliere Carancini il Consigliere Ciccioli è stato censurato, è stata interrotta la dichiarazione proprio perché si andava su un tema, come accennato dal Consigliere Mastrovincenzo, di valutazioni personali, che non è in tema e nelle modalità delle attività del Consigliere regionale.
Per evitare polemiche ricordo a tutti noi l’articolo 61 sul fatto personale: “E’ fatto personale essere censurato nella propria condotta o il entirsi attribuire fatti non veri od opinioni contrarie a quelle espresse. Chi chiede la parola per fatto personale deve indicare in che consiste. Qualora il Presidente non ne riconosca la sussistenza e il Consigliere insiste, l’Assemblea decide senza discussione con votazione palese per alzata di mano. Quando sia stata riconosciuta la sussistenza, il Presidente concede la parola durante la discussione in corso. Colui che ha dato origine con le sue affermazioni al fatto personale ha facoltà di replica soltanto per precisare o rettificare il significato delle parole da lui pronunciate. Gli interventi relativi al fatto personale non possono superare i tre minuti. In qualunque occasione siano discussi provvedimenti adottati da precedenti esecutivi regionali, i Consiglieri che appartennero ad essi hanno il diritto di parola al termine della discussione, per non più di tre minuti”. Chiedo al Consigliere Ciccioli in che cosa consiste il suo intervento, sicuramente per fatto personale perché non può intervenire nell’ambito dell’interpellanza in quanto non è una sotto scrittura della stessa.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Credo che non abbia bisogno di dire in cosa consiste il fatto personale.
Ringrazio il Presidente Latini, tutta l’intera seduta è stata una aggressione nei miei confronti, un atteggiamento di provocazione gravissimo e vorrei ricordare che il Consigliere Carancini …
PRESIDENTE. Scusi Consigliere, se non mi dice quali sono le parole esatte, il fatto non vero, la diffamazione della sua condotta ci dobbiamo fermare …
Carlo CICCIOLI. Capo dei pretoriani, capo vero della maggioranza, persona che mette a bastone l’intero Consiglio regionale, l’intera maggioranza, sono frasi attribuitemi dal Consigliere Carancini di cui siete tutti testimoni, non credo che ci sia bisogno di riportarlo nel testo preciso è stato un fuoco di …
PRESIDENTE. Per queste precise affermazioni, in particolare la seconda, che è di fatto non è un fatto vero, pretoriano è una valutazione che rientra nella critica politica, le concedo i tre minuti a partire da ora per esprimere le sue posizioni.
Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Innanzitutto il mio vuole essere un intervento soft, a differenza della passione che metto non voglio cadere nella strategia della provocazione e dell’aggressione contro di me, oggi sono più esposto, contemporaneamente in altre città della nostra regione sono state messe in atto una serie di strumentalizzazioni, manipolazioni e false interpretazioni nei miei confronti che sono molto pesanti.
Rivendico ciò che ha detto il Consigliere Carancini all’inizio del suo intervento di replica, lui rivendica la libertà di pensiero, penso che la nostra Costituzione garantisca la libertà di pensiero, aggiungo, in un’Assemblea rappresentativa qual è il Consiglio regionale delle Marche. Il livello dovrebbe essere altro e le parole dette continuamente: sciocchezze, codardi, ridicoli. in particolare dal Consigliere Carancini, ma non solo da lui, sono molto grevi e abbassano il livello di questa Assemblea, a mio parere.
Inutile dire che sono amareggiato, sorpreso, mi sento dire che questo attacco a chi la pensa diversamente è una pagina molta brutta di questo Consiglio regionale ed anche del Partito Democratico che ha scelto la linea dell’aggressione rispetto alla linea della politica pulita.
Concludo, questa cosa non mi sorprende così tanto anche se mi amareggia, riguarda una persona, la nostra Consigliera Vitri che fa parte dell’ufficio di Presidenza, un tal personaggio di Pesaro ha scritto sulla sua bacheca facebook: “Sempre più convinto, dopo il dibattito, che i nostri padri non finirono bene il lavoro”. Cosa ha fatto la Consigliera Vitri? Io l’ho conosciuta come persona educata, graziosa, quasi suscita simpatia in me, ha messo un “mi piace” alla soppressione fisica dell’avversario, un “mi piace”, questo è il retropensiero che è dietro a questi interventi, che grida un urlo di rifiuto, di resistenza.
Ringrazio l’Assessore Castelli e tutta la Giunta per la solidarietà che mi hanno dato nei giorni scorsi, tutto il mio gruppo che mi è stato vicino e l’intera maggioranza, cambiare è molto difficile e lo capisco, si è oggetto di offese, di attacchi. Se stamattina fossimo stati in tempo di guerra sarei stato fucilato, io resisto, ho resistito tanti anni, ho resistito da giovane negli anni di piombo, nella mia vita professionale, come esponente politico, continuo a resistere e credo che farò un buon lavoro.
Replico sulla frase che è stata estrapolata, ma che è vera, io ho orgoglio dei miei nonni, dei miei genitori, dei miei figli ed oggi dei miei nipoti, sono il mio popolo e credo che il Consigliere Carancini, o il Consigliere Cesetti abbia orgoglio della sua famiglia, delle sue radici, dei suoi figli e di tutto il suo gruppo familiare, rivendico l’orgoglio di appartenenza al mio popolo, al mio territorio, al mio campanile, alla mia storia, alla mia gente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi scuso per la mia passione, lo dico a tutti i Consiglieri, agli Assessori, al Consigliere Ciccioli, ognuno ha il proprio modo di parlare.
Qui c’è la Consigliera Menghi che mi conosce ormai da anni, riconosco che mi esprimo con passione esagerata, può darsi, ma passione.
Tranquillizzo il Consigliere Ciccioli, ho l’intervento scritto e voi potete leggerlo, che nel mio intervento è stato elogiato, lui purtroppo non è stato attento, io l’ho elogiato perché è lui il vero capo politico della maggioranza, lo ribadisco, ripeto che le parole sono scritte, lui è quello che condiziona, orienta, ferma. Sono elogi politici alla sua storia, ho utilizzato queste parole, le ripeto Consigliere Ciccioli, “tutto ruota intorno al suo potere, alla sua giuda, al suo incedere politico amministrativo, alla sua esperienza, alla sua personalità, alla sua storia politica, alla fama che lo precede”. Tutti elogi politici, Consigliere Ciccioli, lei è troppo intelligente per non aver capito, ma siccome aveva bisogno di intervenire …
Sono contento, sono tutti elogi e non sono accettabili le sue parole sulla sostituzione etica, c’è un evidente richiamo al piano Kalergi, un’evidente rottura, un attacco alla nostra Costituzione Italiana perché non ci si può lamentare, non si può evocare l’impedimento alla sua sostituzione etnica, sono argomenti politici e non sono accettabili.
Certo, io amo la mia famiglia, io vengo da Ficana a Macerata e sono figlio di contadini, lei non sa quanto io sia orgoglioso della mia storia personale, fatta da solo, figlio di contadini. Vengo dal quartiere popolare di Macerata Ficana.
Lei è rimasto amareggiato? Pensi a quanto sono rimasti amareggiati gli stranieri che vivono in questo Paese, i genitori degli alunni a cui ha fatto riferimento in quell’intervento. Ha fatto un esempio, se lo ricorda bene, siete andati in una scuola e vi siete accorti che erano tutti stranieri. Signore Dio, piano Kalergi, pensi come sono amareggiate quelle persone, io non do il giudizio sul suo intervento, non lo do, lei lo ha dato sul mio perché siamo di basso livello, ma non c’era un attacco personale, esattamente l’opposto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Sono davvero allibita perché si parla di livello bassissimo in Consiglio regionale e poi si va a tirare fuori un post non mio, tra l’altro, perché non l’ho scritto io, in cui probabilmente un mese fa ho messo un like in modo compulsivo.
In piena pandemia non mi preoccupo di andare a leggere i post del Consigliere Ciccioli o di tutti gli altri Consiglieri di maggioranza, probabilmente sono ancora sprovveduta, inesperta, nuova del mondo della politica, ma sono anche lusingata di tutta questa attenzione da parte dei Consiglieri di maggioranza nei miei confronti anche perché non mi sognerei mai di andare a leggere, e fino adesso non ne ho avuto tempo, i loro post.
Addirittura tirare fuori con 4.884 positivi nelle Marche un post di un mese fa …, io vorrei richiamare un po’ tutti al senso di responsabilità, c’è qualcosa di più importante da fare, se metto un like sulla mia pagina facebook penso di poter averne anche il diritto, mi arrogo la presunzione di mettere like ad affermazioni che magari non sempre sono consone o che condivido, può anche sfuggirmi un like, ma forse dovremmo avere degli argomenti un po’ più interessanti da trattare oggi piuttosto che della mia pagina facebook.
Oltretutto mi sembra poco consono alle linee del Consiglio regionale, doveva rispondere per fatto personale e invece ha tirato in ballo me, che non c’entravo nulla. Spero che da adesso in poi tutti siano in po’ più attenti.
Ringrazio per tutta questa attenzione sia il Consigliere Ciccioli che i suoi colleghi di maggioranza. Grazie.
Mozione n. 45
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Fondi per borse di studio per scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera dell’Università di Camerino”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 45 del Consigliere Santarelli, che ha la parola per illustrarla.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Un saluto ai cittadini ed alle cittadine che ci stanno ascoltando in diretta streaming, un saluto alla Giunta, ai colleghi Consiglieri ed agli Uffici che hanno permesso il lavoro anche in tempi di pandemia.
Vorrei iniziare l’illustrazione di questa mozione tornando al mio primo intervento fatto in Consiglio regionale, quando con emozione dissi che auspicavo che questa Assemblea avesse la possibilità di realizzare delle azioni per il bene collettivo, così com’è il compito della buona politica, perché le istituzioni appartengono a tutti ed anche noi dell’opposizione abbiamo il dovere di vigilare e di colmare il distacco che si è formato tra i cittadini e le rappresentanze istituzionali, ridando così dignità anche alla nostra attività di Consiglieri. Ecco la dignità io la porto con questa mozione.
Vorrei riassumere il lavoro che abbiamo fatto, che è anche quello di colmare un po’ il distacco attraverso una borsa di studio in un territorio a me noto perché ho conseguito a Camerino la mia laurea, abbiamo una Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera unica nelle Marche, come unici, oggi, sono i nostri farmacisti perché in tempo di pandemia eroi, si è vero, siamo noi infermieri, ed io sono orgoglioso di essere un infermiere, eroi sono i medici che sono stati sempre in prima linea, ma eroi sono anche i farmacisti, i farmacisti in particolar modo ospedalieri.
Noi abbiamo la possibilità di sostenere con una borsa di studio otto famiglie, oggi ne sosteniamo una sola, quindi, vorrei partire proprio da questo.
Premesso che: il farmacista ospedaliero è ormai un professionista della salute riconosciuto a tutti i livelli per le sue competenze farmaceutiche e logistiche; l’unica scuola di specialità attiva nella nostra regione è quella dell’Università di Camerino con una capienza stabilita dalla Conferenza nazionale dei direttori della scuola di n. 8 posti basati sul calcolo del turn over nazionale; nonostante le innumerevoli leggi nazionali e sentenze giudiziarie che equiparano lo specializzando in farmacia ospedaliera a quello di medicina ospedaliera, ad oggi, in Italia, non si hanno borse di specialità nazionali per codesti specializzandi.
Considerato che le vigenti disposizioni normative stabiliscono che gli specializzandi debbano prestare servizio come tirocinanti per 1260 ore/anno e che ciò risulta incompatibile con ogni altro impiego anche a tempo parziale.
Preso atto che altre Regioni, come ad esempio il Veneto, si fanno carico delle borse di specialità delle proprie scuole di specializzazione in farmacia ospedaliera.
Tenuto conto che l’Università di Camerino stanzia 7.000 euro/anno per ognuno dei primi 2 classificati nella graduatoria, per ogni anno di corso (quattro anni), per una spesa complessiva di 56.000 euro/anno.
Ritenuto che il ragguardevole numero di ore di tirocinio che lo specializzando deve obbligatoriamente prestare debba essere considerata come una questione relativa al cosiddetto “diritto allo studio” poiché non tutti possono, torniamo alle famiglie meno abbienti, mantenersi per 4 anni senza un lavoro retribuito pagando, tra l’altro, tasse universitarie per 2.600 euro/anno, pertanto la somma annualmente stanziata dall’Università di Camerino deve essere integrata dalla Regione Marche al fine di consentire, a tutti i partecipanti al corso di specializzazione, di poter contare su una borsa di studio.
Considerato tra l’altro che il riconoscimento delle borse di studio si tradurrebbe in un vantaggio per la Regione Marche poiché gli specializzandi in formazione presso l’Università di Camerino potrebbero essere utilmente collocati in servizio presso i diversi ospedali della regione contribuendo ad alleggerire i considerevoli carichi di lavoro sempre più crescenti ed il consistente fabbisogno di professionisti qualificati.
Voglio ricordare che il farmacista ospedaliero oggi è cruciale, è centrale, come lo è il medico di pronto soccorso, come lo è l’infermiere di famiglia, come lo è il medico di famiglia, come lo sono tutti quei presìdi territoriali che possono diventare avamposto per la difesa dalla pandemia, è come combattere una guerra e tra i protagonisti ci sono anche i farmacisti ospedalieri.
Cari colleghi Consiglieri, questa mozione nasce dall’urgenza di tutelare questa Scuola di specializzazione che è rilevante, in una città importante, sarebbe un segnale significativo in un territorio martoriato anche dal terremoto, lo sapete meglio di me. Qui abbiamo il Consigliere Pasqui, che è stato Sindaco di Camerino, il Consigliere Marinelli, che è stato Sindaco di Castelraimondo, conoscono il valore dell’Università di Camerino e di questa Scuola di specializzazione ospedaliera. Oggi è compito anche di un gruppo di minoranza, in questo caso del gruppo Rinasci Marche, prendersi cura di un percorso di 8 famiglie, quindi, l’impegno che il gruppo Rinasci Marche chiede alla Giunta, Consiglieri, è quello di integrare annualmente i fondi stanziati dall’Università di Camerino per le borse di studio da destinare agli specializzandi della Scuola di specialità in farmacia ospedaliera, corrispondenti a 168.000 euro annui, che sono una goccia nel mare di un bilancio così grande come quello della Regione Marche, ma sarebbe una risposta a 8 famiglie e consentirebbe a tutti gli specializzandi di avere una borsa di studio congrua alla professione che si apprestano a conseguire.
Ho voluto sottolineare questi aspetti perché diamo energia, diamo forza a tutti quei ragazzi che dopo la laurea in farmacia vogliono proseguire un percorso di specializzazione in farmacia ospedaliera e in futuro, con una pandemia che non allenta il suo decorso, sarà una grande tutela, una grande forza se la Regione Marche investe sui propri ragazzi, sui nostri otto farmacisti ospedalieri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.
Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Intanto ringrazio il Consigliere Santarelli per questa mozione importante che condivido e dico che già mi sono attivata per trovare dei fondi da stanziare per le borse di studio per la Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera dell’Università di Camerino, che sicuramente è un fiore all’occhiello del nostro territorio, in più anch’io mi sono laureata a Camerino come il Consigliere Santarelli.
Ad oggi purtroppo le risorse non ci sono perché nell’ambito del Por-Fse 2014/2020 non è stato contemplato l’obiettivo specifico, avente ad oggetto “Innalzamento dei livelli di competenza e di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria equivalente”. Le risorse sono state invece concentrate su azioni collegate a fini differenti, primo fra tutti l’accesso all’occupazione per le persone in cerca di lavoro, inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone che si trovano ai margini del mercato del lavoro, che sono sempre obiettivi importanti, però la scelta effettuata dalle precedenti amministrazioni non consente di poter finanziare le borse di studio per la Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera dell’Università di Camerino.
Ripeto, visto il valore ed il prestigio della Scuola di specializzazione oggetto di questa mozione, che provvede alla formazione dei laureati in discipline farmaceutiche, sicuramente sarà cura della Giunta prevedere azioni specifiche nella futura programmazione comunitaria 2021/2027 e l’intento sarà quello di colmare il mancato finanziamento a livello nazionale di borse di specialità per tale tipologia di specializzandi.
E’ inoltre auspicabile che lo Stato arrivi quanto prima ad equiparare, dal punto di vista economico a livello nazionale, la Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera alle specializzazioni mediche, in quanto sono normate dallo stesso decreto ministeriale e condividono gli stessi obiettivi professionali, nonostante gli specializzandi in farmacia ospedaliera frequentino a tempo pieno le strutture della rete formativa, come i colleghi specializzandi medici, non è previsto un contratto di formazione specialistica e operano per lo più a titolo gratuito.
Mi farò portavoce nelle sedi opportune per richiedere al Governo in carica l’adozione di provvedimenti che possano portare finalmente al superamento di questa situazione di precariato che investe tanti giovani appassionati e competenti di questo settore, che vorrebbero sentirsi ovviamente tutelati e valorizzati a fronte del loro impegno quotidiano, che non è mai mancato, soprattutto in questa situazione emergenziale.
Quindi, accolgo con favore questa richiesta e mi impegno, come ho detto, ad indirizzare le nuove risorse comunitarie verso questo obiettivo importante e strategico per il nostro territorio e per il settore farmaceutico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Dico subito che la mozione del Consigliere Santarelli è opportuna, l’apprezzo.
Il problema della presenza dei farmacisti negli ospedali è complesso, molti concorsi banditi dalle Aree vaste e dalle Aziende ospedaliere non hanno un numero sufficiente di persone che hanno, oltre la laurea in farmacia, anche la specializzazione in farmacia ospedaliera, che è aggiuntiva rispetto al titolo principale, quindi credo che sia importante e qualificato.
Ne parlo con una certa competenza perché mia sorella è laureata in farmacia ed è stata sia presso l’ospedale Niguarda di Milano che presso l’ospedale Torrette di Ancona e poi farmacista privata e mi raccontava le difficoltà della gestione delle farmacie ospedaliere, soprattutto nei grandi ospedali, cito Torrette e il Niguarda perché me ne ha parlato, ma in tutti gli ospedali, anche della nostra rete sanitaria.
Mi collego a quanto detto dall’Assessore Latini che ha puntualizzato lo stato dei fatti. Attualmente ci sono difficoltà dal punto di vista legislativo, regolamentare e normativo, il Miur è il Ministero che definisce nell’ambito dell’area universitaria la programmazione e le borse di studio per la facoltà di medicina, quindi le discipline mediche e altri percorsi.
Noi parliamo del futuro, parliamo ormai dell’anno accademico 2021/2022, che comincerà nel mese di ottobre, credo che dovremmo, in attesa che ci sia una normativa nazionale, ragionare su una convenzione possibile tra la Regione e l’Università di Camerino per intraprendere un percorso amministrativo, è una cosa che possiamo fare. Penso che la Giunta regionale sia aperta su questa tematica, è un problema che interessa la nostra organizzazione sanitaria, la nostra Regione, addirittura potremmo formare persone che nei prossimi anni , più numerose, potranno partecipare ai concorsi per farmacista ospedaliero.
Ritengo che sia una necessità di programmazione, sono in Commissione sanità, ovviamente non ho responsabilità diretta nella gestione della sanità regionale, ma soffro molto nel vedere che i nostri concorsi regionali nell’area medica vedono la presenza di poche persone, ci sono tante discipline, cito il pronto soccorso, che è quello più drammatico, ma non solo, anche specialità tipo l’ortopedia, l’ostetricia-ginecologia, che ai concorsi hanno un numero insufficiente di partecipanti rispetto alla copertura dei posti vacanti, soprattutto nelle aree cosiddette scomode, nelle aree non gradite, quali sono le aree della montagna, le zone montane e le zone meno urbanizzate rispetto alla costa.
Do un assenso di massima favorevole a questo documento del Consigliere Santarelli, credo che in sinergia con l’Assessore Latini ed anche con un interessamento della Commissione sanità potremmo andare in questa direzione.
Ovviamente i passi sono necessariamente legati alle leggi di Stato, alle norme europee, che ormai sono cogenti nella legislazione italiana, e in questa linea la nostra Regione può essere battistrada in questo campo.
Ho un sogno, spero che sia condiviso dall’intero Consiglio regionale, di vedere le Marche presenti come Regione pilota, le Marche, la regione dei 100 campanili, la regione diffusa, non ha grandi città, ma pilota perché il piccolo è più gestibile in tante cose.
Sogno per esempio la pacificazione della Libia che è in corso, la presenza della Regione Marche all’expo internazionale che si terrà questa estate a Tripoli, con la partecipazione di aziende marchigiane che potranno tornare per internazionalizzare.
Questo è il mio spirito, al di là dell’interpellanza precedentemente svolta dai Consiglieri del Partito Democratico, di aggressione nei miei confronti, che mi ha molto dispiaciuto.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Intervengo per dire che il gruppo di Forza Italia condivide in pieno questa mozione, e ringrazia il Consigliere Santarelli per averla presentata, con la quale chiede di integrare annualmente i fondi stanziati dall’Università di Camerino per le borse di studio che verranno destinate agli specializzandi della Scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera, per dare a tutti gli specializzandi la possibilità di avere una borsa di studio congrua alla professione che si apprestano a conseguire. Ricordo inoltre che l’Università di Camerino fa parte dell’ara del cratere.
Ringrazio altresì la Giunta nella persona dell’Assessore Latini perché riconoscendo il valore della Scuola di specializzazione si impegnerà in futuro a trovare i fondi nella programmazione 2021/2027.
Concordo con il Consigliere Ciccioli sul fatto che noi siamo legati alle leggi di Stato e alle norme europee, però la Regione Marche può essere una Regione pilota.
Quindi, condividiamo in pieno questa mozione e ringrazio ancora il Consigliere Santarelli per averla presentata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare quanto detto dall’Assessore Latini essendo favorevoli a questa mozione.
Ho avuto modo anche di interpellare i responsabili della Scuola di specializzazione in farmacia di Camerino ed anche loro auspicano che la Regione, in qualche modo, possa intervenire per aiutare gli specializzandi in questo loro percorso, che è importante, quindi, rivolgo l’attenzione soprattutto ai componenti della Giunta affinché possano trovare le risorse, compatibilmente con le leggi statali, per poter far si che questi specializzandi in qualche modo possano essere aiutati.
Sarà utile per il futuro della nostra sanità avere delle persone preparate, è anche un modo per mandare avanti in modo attivo la Scuola di specializzazione, sicuramente con questo contributo si aiuterebbero i partecipanti e si darebbe loro un maggior …
Siamo favorevoli alla mozione e ringrazio il Consigliere Santarelli per averla proposta ed esposta.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. La mia replica è molto semplice, ricordo che durante il mio primo discorso in Consiglio ho detto che sarei stato in questi 5 anni sempre dalla parte degli assistiti, sempre dalla parte della sanità pubblica e trasparente.
In questo periodo abbiamo riscoperto il valore della nostra sanità pubblica, ricordo che la sanità pubblica marchigiana è efficiente, ha riscoperto alcune priorità.
Siamo in una fase critica, ci siamo stretti tutti insieme, quindi, bisogna pensare ad una nuova organizzazione sanitaria che sia più sicura, che abbia una maggior gestione delle criticità, che potrebbero essere anche imminenti nel prossimo futuro e questa Regione deve essere in grado di affrontare situazioni straordinarie date dalla pandemia.
Questo studio e questa mozione nascono da un approfondimento, da una conoscenza della sanità, anch’io avevo un sogno una volta eletto, quello di partecipare come commissario alla Commissione sanità, ho un altro ruolo in III Commissione, come Vicepresidente, ma partecipo, ho fatto una sola assenza in Commissione sanità, voglio dare una mano, voglio dare un contributo anche come gruppo di opposizione.
Con questa mozione ho scoperto in chi sta governando un senso di responsabilità, spero che questi denari vengano trovati all’interno del bilancio e anche all’interno della I Commissione.
Ho sentito le parole dell’Assessore Latini, ha manifestato un approfondimento, un interesse a sostenere questa categoria, che spesso, come ha detto anche il Consigliere Ciccioli, viene conosciuta solo se uno all’interno della famiglia ha un familiare o un parente.
Spesso i farmacisti ospedalieri sono quelli che vengono sollecitati nel momento del bisogno, questo è il momento del bisogno, è il momento di sostenere una scuola che è unica nella regione.
La mia mozione non ha guardato al mio territorio d’appartenenza, ma al bene di tutta la regione.
Nei Consiglieri che sono intervenuti ho sentito un grande rispetto nei confronti del lavoro che ho fatto, per questo li ringrazio e ovviamente voterò favorevolmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Solo per dichiarare il voto favorevole del gruppo assembleare del Partito Democratico.
Un percorso importante messo in campo, ovviamente un atto di indirizzo che deve poi trovare consistenza all’interno della variazione di bilancio, spero già nella prossima occasione, altrimenti rimarrà solo una dichiarazione di intenti, tutti condivisi e tutti condivisibili.
Lo dico anche per storia personale rispetto ad una sensibilità verso quel settore, quindi, un voto favorevole e un’attenzione che il gruppo porrà rispetto alle coperture finanziarie, che sono quelle determinanti per dar seguito alla mozione presentata dal Consigliere Santarelli.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirko BILO’. Grazie, Presidente. In merito alla mozione presentata dal Consigliere Santarelli mi associo a tutti i colleghi che sono intervenuti per dire che queste sono iniziative, sono suggerimenti, sono proposte serie che oggi i nostri cittadini si aspettano di sentire e non quelle polemiche che ho ascoltato prima, quindi, non voglio andare su quelle polemiche, ma rimanere su questi fatti e su queste iniziative.
Un plauso al Consigliere Santarelli e da parte mia c’è la piena disponibilità a fare bene per le Marche, a fare bene per la sanità delle Marche, iniziamo questo percorso, i cittadini marchigiani si aspettano questo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo Fratelli d’Italia su questa mozione del Consigliere Santarelli, che ci porta ad avere attenzione verso un problema che esiste realmente nelle strutture sanitarie, cioè la scarsa presenza dei farmacisti ospedalieri.
Ovviamente rinviamo alla Giunta, che è l’organo di governo, l’organo esecutivo, la trattativa con l’Università di Camerino e con il Miur a livello nazionale. So che la Conferenza Stato-Regioni organizzerà prossimamente un incontro degli Assessori competenti, sarà quella l’occasione per introdurre questo problema e per dare una soluzione affinché nei tempi e con il prossimo anno accademico, che comincerà ad ottobre di quest’anno, attraverso il bando di concorso per l’ammissione alle borse di studio di specializzazione di farmacia ospedaliera, sia possibile risolvere questo problema.
Voto convito, voto che dimostra che questa amministrazione regionale e questa maggioranza quando ci sono contributi positivi, come è successo ieri per alcune parti del piano triennale della cultura, prende qualsiasi apporto, qualsiasi iniziativa, qualsiasi proposta da parte dell’opposizione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo, anch’io per dichiarare il voto favorevole dei Civici e per fare un ringraziamento al Consigliere Santarelli che sta facendo un’opposizione davvero propositiva. Chi come lui viene dal mondo del lavoro non può che fare proposte serie e fattive e una di queste è quella che ha appena proposto. Quindi, voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Santarelli per aver portato all’attenzione oggi dell’Aula una tematica molto opportuna e al passo con i tempi e la pandemia.
Il gruppo del Movimento 5 Stelle esprime voto favorevole, ma vorrei fare una nota per dire che ci auguriamo che non sia uno spostamento di fondi perché le borse di studio valorizzano le nostre università, i nostri giovani, quindi, ci auguriamo di vedere dalla Giunta un investimento su queste tematiche del lavoro e sulla formazione delle generazioni dei futuri professionisti e non uno spostamento di fondi.
Seguiremo la questione e rimaniamo a disposizione. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 45. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 47
ad iniziativa dei Consiglieri Baiocchi, Cancellieri, Rossi, Marcozzi
“Interventi per il ripristino del Dipartimento materno-infantile presso il Presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro”
Interrogazione n. 62
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Ripristino piena funzionalità del Dipartimento materno-infantile presso il Presidio ospedaliero San Salvatore di Pesaro dell’AO Ospedali riuniti Marche Nord, al termine dell’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus”
(abbinate)
(Discussone e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 47 dei Consiglieri Baiocchi, Cancellieri, Rossi, Marcozzi e l’interrogazione n. 62 dei Consiglieri Biancani, Vitri, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. E’ una mozione a cui tengo particolarmente perché già nel giugno del 2020 quando ero Consigliere comunale a Pesaro proposi un atto che andava in tal senso, un po’ più generico perché comprendeva anche l’operatività di altri reparti, che erano stati necessariamente ridotti nella funzionalità in relazione all’emergenza Coronavirus. Purtroppo quella mozione a suo tempo venne respinta per essere poi riproposta dalla maggioranza e fortunatamente all’unanimità il Consiglio comunale di Pesaro si espresse favorevolmente chiedendo il ripristino del reparto di ostetricia/ginecologia e pediatria dell’ospedale di Pesaro, quindi, una manifestazione importante.
Pesaro è la seconda città delle Marche, è un punto nascita fondamentale nella nostra regione, un reparto di eccellenza. Negli anni sono stati fatti interventi, investimenti molto importanti nella Palazzina F, che adesso purtroppo in relazione all’emergenza Covid è stata completamente destinata ai pazienti Covid. E’ un reparto, ripeto, molto importante con un personale d’eccellenza.
Esistono problemi, ma non sono legati al fatto che il punto nascita è stato spostato a Fano, non c’è campanilismo, ma la volontà di rappresentare un’esigenza importante, quella di mantenere il punto nascita di Fano, che è fondamentale, che serve la terza città delle Marche ed un indotto molto rilevante di un territorio, e di valutare in maniera positiva questa mia richiesta in relazione al fatto che anche quest’anno, nel 2020, c’è stato un calo delle nascite di almeno 200 unità. Se da un lato la cosa può essere relativa alla denatalità, dall’altro è legata ai parti che sono stati fatti presso l’ospedale di Urbino e tantissimi, almeno 150, sono avvenuti a Rimini. Quindi, c’è anche un problema importante di mobilità passiva, un fenomeno che questa regione deve contrastare riaprendo, chiaramente quando tutto sarà finito, quando l’emergenza Covid sarà passata, il reparto di ginecologia-ostetricia e pediatria a Pesaro.
C’è anche una questione inerente la sicurezza in quanto la chirurgia ginecologica maggiore è ancora a Pesaro e ci sono stati dei casi in cui, purtroppo, si è dovuto fare la spola tra un nosocomio e l’altro.
Quindi, ringrazio i Consiglieri comunali di Pesaro ed i Consiglieri di maggioranza che hanno sottoscritto con me questa mozione che ritengo molto importante e spero che sia il più possibile condivisa da questa maggioranza e non solo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La risposta della Giunta è positiva nel senso che al termine di questa emergenza sanitaria, legata all’epidemia e che registra oggi dei numeri particolarmente rilevanti di ospedalizzazione dei cittadini della nostra regione, verrà ripristinata la piena funzionalità del dipartimento materno-infantile presso il Presidio San Salvatore di Pesaro.
Devo anche aggiungere che la modifica di questa organizzazione è stata operata a marzo dello scorso anno in concomitanza con l’esplosione della prima fase della epidemia e che in quella circostanza si ritenne opportuno trasferire nell’ospedale di Fano tutta la struttura operativa.
Oggi, coerentemente con le linee di indirizzo relative all’unità operativa di ostetricia di Pesaro, questo meccanismo sta garantendo le cure necessarie a tutte le pazienti Covid della nostra regione.
Vorrei anche aggiungere, come ha detto il Consigliere Baiocchi, che oggi il Padiglione F, che è la sede originale del dipartimento materno-infantile, purtroppo è occupato dai reparti Covid perché strutturalmente distinto dagli altri reparti e questo consente di erogare in piena sicurezza le cure rivolte ai pazienti Covid negativi.
A questo riguardo la Palazzina F ha permesso anche l’attivazione di 41 posti di terapia intensiva e 27 di semintensiva.
Per concludere questo intervento dico che l’indirizzo della Giunta sarà un parere positivo al ripristino del Dipartimento materno-infantile del San Salvatore di Pesaro ed aggiungo che in questi giorni particolari dobbiamo prestare la solidarietà e soprattutto l’apprezzamento per l’opera che stanno spiegando i dipendenti, i medici, gli infermieri e tutto il personale della sanità del San Salvatore di Pesaro per un‘impennata delle contaminazioni che si sta verificando in particolare nella provincia di Pesaro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Innanzitutto devo dire che le parole dell’Assessore Saltamartini mi fanno molto piacere anche perché questa è la mia seconda interrogazione sull’argomento.
Voterò favorevolmente la mozione del Consigliere Baiocchi e degli altri proponenti perché l’importante è il risultato.
Mi sembra di ricordare che la nostra interrogazione è arrivata circa un mese prima della mozione, chissà se questo ha fatto venir voglia di mozione alla maggioranza, perché io e la Consigliera Vitri, lo voglio ricordare, abbiamo presentato l’interrogazione i primi di gennaio.
Durante la scorsa legislatura, mentre il Consigliere Baiocchi presentava la mozione in Consiglio comunale a Pesaro, io, allora in maggioranza, presentavo un’interrogazione in Consiglio regionale in Ancona. L’ho riproposta al cambio della Giunta perché mi faceva piacere conoscere le intenzioni dell’attuale governo regionale, quindi ho ritenuto opportuno ripresentarla.
Molto è già stato detto, infatti, con i provvedimenti adottati la scorsa primavera per il contenimento della diffusione del Coronavirus, in particolare è stato riorganizzato l’ospedale Marche nord che è stato individuato, come è stato detto, per ospitare le persone Covid positive. Questo ha garantito un percorso pulito e tutta l’attività materno-infantile è stata spostata presso l’ospedale di Fano, dove viene tutelata la parte del pronto soccorso pediatrico, l’ostetricia e parte della ginecologia.
Con la delibera di Giunta regionale del 30 ottobre 2020 n. 1364 l’attuale Giunta regionale ha confermato questa impostazione ed è per questo che abbiamo deciso di ripresentare l’interrogazione.
Va anche ricordato che questa situazione non può durare all’infinito, quindi mi fa piacere la risposta che finita l’emergenza si andranno a ripristinare i reparti, anche perché ad oggi, in situazione di grave emergenza, o nel caso di complicazioni in campo materno-infantile, il presidio di Fano non riesce a garantire le cure adeguate sia alle pazienti che ai bambini che vengono trasferiti in caso di problemi presso il Presidio di Pesaro, in cui c’è la disponibilità immediata e contemporanea della struttura di emergenza/urgenza, chirurgia, urologia, centro trasfusionale, che consente di affrontare in maniera qualificata i casi più urgenti.
Anche gli interventi chirurgici vengono al momento confermati per due giorni alla settimana sempre nel Presidio di Pesaro per garantire questo approccio multidisciplinare e tempestivo nei casi più complessi.
Inoltre il Dipartimento infantile presso il San Salvatore è in grado di dare un’adeguata e completa cura anche alla luce dei numerosi investimenti fatti negli ultimi anni, lo voglio ricordare, che hanno garantito un percorso sia per le donne che devono partorire che per i bambini, assicurando ambienti sicuri e riqualificati.
Il Consigliere Baiocchi ha fatto riferimento a dei numeri che indicativamente sono giusti, nel corso dell’ultimo anno c’è stata una riduzione di circa 200 parti di cui 50 circa si sono rivolti a Fano e 100 circa si sono rivolti alla provincia di Rimini, questa cosa crea mobilità passiva e costi per la sanità regionale.
Ricordo inoltre che recentemente c’è stato il caso di un bambino che necessitava di una prestazione di pronto soccorso e a Fano, siccome erano necessari ulteriori approfondimenti, è stato portato a Pesaro, a volte si creano situazioni non troppo sicure rispetto alla capacità di dare risposte ai casi più gravi.
Penso che questa sia una situazione unica a livello nazionale, in cui un capoluogo di provincia, la seconda città delle Marche, che non ha un reparto di ginecologia e pediatria aperto è una cosa che va risolta quanto prima e la risposta dell’Assessore mi fa sicuramente piacere.
Vorrei sottolineare anche un’altra emergenza che non è riportata nella mozione, mi rivolgo direttamente all’Assessore Saltamartini perché occorre attivare immediatamente un punto di emergenza pediatrico presso l’ospedale San Salvatore. Ricordo che per qualsiasi emergenza un bambino che deve rivolgersi oggi al pronto soccorso è costretto ad andare a Fano perché presso l’ospedale di Pesaro non esiste una pediatra. Questo può creare dei grossi problemi, quindi, è vero che sono soddisfatto della risposta dell’Assessore, ma secondo è necessario valutare sin da subito la possibilità di attivare un pronto soccorso pediatrico dato che attualmente all’ospedale di Pesaro non c’è, anche perché ci fanno riferimento centinaia di migliaia di persone e in casi di emergenza potrebbe essere importante averlo a disposizione.
Quindi, bene il ripristino una volta finita l’emergenza, perché ci rendiamo conto che oggi sarebbe improponibile, ma da subito verificare se è possibile ripristinare un pronto soccorso pediatrico che ritengo altrettanto importante e fondamentale per dare risposte e garantire sicurezza alle famiglie del nostro territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ho voluto sottoscrivere questa mozione e ringrazio il Consigliere Baiocchi per averci lavorato ed averla proposta perché la ritengo giusta e doverosa, non un’interrogazione, ma una mozione che pone un impegno.
La ritengo giusta perché Pesaro, come già è stato detto, è la seconda città delle Marche, il co-capoluogo della mia provincia e forse è anche la prima per abitanti, considerando il suo fisiologico hinterland dei Comuni del Pian del Bruscolo, chiaramente per tanto tempo non possiamo permettere di non avere un reparto in cui nascere.
Ritengo questa mozione doverosa per la vicinanza ideale e pratica che dà alla natalità, alle mamme, alle famiglie, ai nascituri, la considero doverosa tra l’altro da un punto di vista identitario e culturale, con tutto il rispetto per i nostri amici riminesi e malatestiani, non si può sentire che 100 cittadini pesarsi siano nati a Rimini, consentitemi questa digressione storico/culturale, però il problema è serio, va subito affrontato. Ringrazio, quindi, l’Assessore Saltamartini per aver espresso un parere positivo ed averci subito rassicurato.
Questa mozione è importante perché impegna la Giunta, ma già il nostro Assessore si è impegnato, quindi penso che sia un risultato tangibile.
Ringrazio ancora il Consigliere Baiocchi e ringrazio l’Assessorato che ha recepito questa richiesta doverosa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Ho voluto dare una mano al Consigliere Baiocchi nella presentazione di questa mozione perché credo fortemente che la città di Pesaro, con più di 100.000 abitanti, città e dintorni, chiamiamola così, meriti un Dipartimento materno-infantile che lavora, un punto nascita che lavora, per tutta una serie di motivi.
E’ una richiesta che viene dalla popolazione pesarese, in particolare, ma anche dagli operatori sanitari che vorrebbero fare di più e lavorare in condizioni migliori.
Non si può privare una città come Pesaro, con più di 100.000 abitanti, di un punto nascita per questioni pratiche, per questioni logistiche e di comodità per gli utenti, ma anche da un punto di vista identitario, come ha detto il Consigliere Rossi. Non vorrei sottovalutare anch’io questo aspetto, i pesaresi ci tengono a nascere a Pesaro, tra l’altro mio figlio che non è un pesarese è nato in quel Dipartimento materno-infantile.
Quindi mi trova d’accordo la presentazione di questa mozione e riconosco al Consigliere Biancani di aver fatto una lotta continua affinché il Dipartimento materno-infantile alla fine dell'emergenza Covid sia riaperto. Riconosco l’impegno che ha messo nella precedente legislatura, anche se quella volta non ha trovato l’Assessore Saltamartini, ma ha trovato l’Assessore Bravi, che era della sua parte politica e che sosteneva che un solo Dipartimento materno-infantile, un unico polo, nella fattispecie era Fano, aumentava l’esperienza professionale dell’equipe, garantendo maggiore appropriatezza ed efficacia dell’assistenza. Era una risposta che faceva quasi pensare che alla fine dell’emergenza Covid il Dipartimento materno-infantile sarebbe rimasto a Fano ed a Pesaro non sarebbe mai ritornato. Riconosco il lavoro fatto dal Consigliere Biancani, però quella volta non ha trovato la Giunta della sua stessa parte favorevole come questa.
Cos’altro dire, penso anch’io che gli operatori sanitari della ginecologia e dell’ostetricia vogliano potersi riappropriare del Dipartimento materno-infantile, compresi i pediatri, anche perché sono stati fatti degli investimenti in pediatria e in ostetricia a Pesaro negli ultimi anni, quindi, è giusto ritornare lì. Ricordo per esempio che la sala parto è attrezzata per il parto in acqua, una eccellenza presente a Pesaro, quindi è giusto ritornarci e riaprirlo per valorizzare quello che è stato fatto in questo dipartimento. D’altro canto abbiamo anche visto la perdita di ben 200 nascite, Pesaro e Fano insieme, tra i due poli, facevano 200 nascite in più rispetto a quello che sta facendo Fano, è evidente che c’è una mobilità passiva verso la Romagna e verso l’ospedale di Urbino, ne sono in particolare testimone.
Sono favorevole a questa mozione, come anche il gruppo Lega è favorevole al ripristino del Dipartimento materno-infantile nella città di Pesaro alla fine dell’emergenza Covid.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.
Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti, sono molto contento e felice di aver ottenuto questo risultato molto importante per la nostra città, grazie a tutti i Consiglieri che sono intervenuti e che hanno riconosciuto l’importanza di questa mozione di indirizzo. Grazie all’Assessore Saltamartini che ha colto la bontà del mio intervento, non solamente finalizzato alla residenza della mia città, perché io risiedo a Pesaro, ma ha capito l’esigenza di una città molto importante di 95.000 abitanti che ha bisogno di un punto nascita.
Se lo ritiene utile, Presidente, posso fare anche la dichiarazione di voto e dire che il voto del gruppo Fratelli d’Italia è positivo per tutti i motivi che ho esposto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il voto del Partito Democratico sarà un voto positivo, ma voglio ricordare il discorso del pronto soccorso che può sembrare una cosa poco importante, che non è stata riportata nella mozione, in realtà è rilevante perché garantire la presenza di un pediatra nel pronto soccorso la ritengo fondamentale.
Vorrei tornare a quello che ha detto il Consigliere Cancellieri, in effetti questo reparto nel corso degli anni ha ricevuto numerosi investimenti, che vede due blocchi chirurgici, una sala parto predisposta per il travaglio in acqua, una con la cromoterapia, un reparto con 4 sale parto e 23 posti letto, veramente un’eccellenza per il nostro territorio che è giusto riattivare alla fine della pandemia.
Sono contento del voto favorevole perché questa è una battaglia che, come ha detto il Consigliere Cancellieri, porto avanti da molti mesi ed essere arrivati a questa soluzione mi sembra molto importante per l’intero territorio.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi del Movimento 5 Stelle voteremo favorevolmente questa mozione. La questione dei punti nascita ci sta particolarmente a cuore, tant’è che abbiamo già protocollato e spero che riusciremo a discutere presto la mozione fatta in proposito.
Ha ragione il Consigliere Cancellieri che ha ricordato la risposta, nella scorsa legislatura, all’interrogazione del Consigliere Biancani dell’Assessore Bravi, che aveva creato nella nostra provincia molta scontentezza, parlando di un punto nascita unico, soprattutto a Fano c’era stato particolare allarmismo, e parlando all’epoca del famigerato ospedale unico, la preoccupazione dei cittadini fanesi era che il punto nascita fosse trasferito a Pesaro.
Adesso mi fa piacere che il Consigliere Biancani e tutto il PD abbiano visto che cosa vuol dire anche se in una situazione di pandemia. Tutto naturalmente deve rientrare in un quadro di emergenza, ma ci deve far riflettere anche sulle parole che pronunciamo e sugli atti che mettiamo in campo, però mi fa piacere che abbiano sperimentato cosa vuol dire vedersi, anche se per poco tempo, privati dei servizi essenziali.
Per tanto tempo siamo stati con lo spauracchio della chiusura del nostro punto nascita, mi fa molto piacere che l’Assessore Saltamartini e soprattutto il Consigliere Baiocchi, quando ha presentato la sua mozione, abbiano chiarito che il punto nascita di Fano non è in pericolo.
Un ringraziamento lo vorrei fare a tutti i sanitari che sono impegnati, anche a quelli di Fano, visto che è stato più volte ripetuto che c’è una mobilità passiva che riguarda questo reparto specifico, non dipende sicuramente dalla mancanza di professionalità di medici, infermieri, ostetriche, che conosco personalmente e che vi posso assicurare stanno facendo un ottimo lavoro anche in questo momento così difficile e complesso per la sanità marchigiana. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Temi importanti legati alla sanità, anche se proposti da Consiglieri del territorio, che ringrazio, come Baiocchi, Cancellieri, Rossi, Marcozzi e Biancani, Vitri, vedono il plauso di Rinasci Marche perché all’interno di un territorio così frastagliato, come quello della regione Marche, il discorso della pediatria è molto complesso. Nel corso della mia vita ho avuto l’esperienza, anche con i miei figli, di accedere spesso al Salesi, che è un’eccellenza del nostro panorama sanitario.
Avere un’eccellenza, una condivisione dei temi, un lavoro serio fatto in un territorio così distante dal Salesi, come quello di Pesaro e Fano, avere una sinergia e lavorare in comunione, cercando di portare a casa dei risultati per il bene di un territorio, come quello di Fano e Pesaro, molto denso ed anche molto popoloso, è rispettare le famiglie che si aspettano da noi un lavoro concreto, una risposta ai problemi sanitari.
In questo caso il ripristino del Dipartimento materno-infantile del Presidio ospedaliero del San Salvatore di Pesaro vede il voto favorevole di Rinasci Marche, quindi, bene e andiamo avanti su questa strada. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per ribadire quello che ho detto prima, l’assoluta importanza della riapertura di questo Dipartimento materno-infantile che va in due direzioni: quella della gratificazione degli operatori sanitari, che torneranno a lavorare a tempo pieno a Pesaro, senza ovviamente chiudere il punto nascita di Fano, e quella della valorizzazione dell’ospedale sul quale sono stati fatti diversi investimenti, proprio in questo dipartimento, per la soddisfazione dei pesaresi e dintorni che hanno il diritto, per comodità e anche per un certo senso identitario, di nascere nella propria città e per ridurre la mobilità passiva verso l’Emilia-Romagna, che spesso riesce ad essere fortemente attrattiva. Quindi, il gruppo Lega è favorevole a questa mozione proposta dal Consigliere Baiocchi e un po’ da tutti i capigruppo.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 47. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 39
ad iniziativa dei Consiglieri ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Obbligo vaccinale per gli operatori del Servizio sanitario nazionale e delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private”
Mozione n. 50
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Carancini, Bora, Biancani
“Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 personale scolastico”
Mozione n. 53
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Andamento campagna di vaccinazione anti Covid-19: report giornaliero dettagliato alla cittadinanza”
Mozione n. 56
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Partecipazione degli infermieri e degli assistenti sanitari dipendenti degli Enti del Servizio sanitario regionale alla campagna di vaccinazione anti Covid-19”
Interrogazione n. 91
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Utilizzo della terapia con anticorpi monoclonali nel trattamento del Covid-19”
Interrogazione n. 101
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini Mastrovincenzo, Vitri
“Inserimento Informatori Scientifici del Farmaco (ISF) nella fascia di primaria priorità della vaccinazione anti Covid-19”
Interrogazione n. 109
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Vaccinazione anti-SARS-CoV-2 - Stato della vaccinazione per educatori scolastici e domiciliari, assistenti sociali degli ambiti e assistenti domiciliari per anziani e disabili”
Interrogazione n. 111
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Contagio da SARS-CoV-2/COVID-19 variante inglese”
Interrogazione n. 114
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Vitri, Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Biancani, Casini
“Potenziamento numero verde Coronavirus Marche”
Interrogazione n. 115
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora
“Vaccinazione Covid-19 persone fragili non deambulanti”
Interrogazione n. 121
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Campagna vaccinale anti Covid-19 nelle Marche”
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 39 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, la mozione n. 50 dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Carancini, Bora, Biancani, la mozione n. 53 delle Consigliere Lupini, Ruggeri, la mozione n. 56 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 91 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 101 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 109 delle Consigliere Lupini, Ruggeri, l’interrogazione n. 111 dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 114 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Vitri, Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Biancani, Casini, l’interrogazione n. 115 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora e l’interrogazione n. 121 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, abbinate.
La discussione si svolgerà in questo modo: i proponenti delle mozioni le esporranno, dopodiché ci sarà un intervento unico dell’Assessore Saltamartini, considerato le mozioni e le interrogazioni riguardano tutte la sanità, poi chi ha presentato le interrogazioni potrà replicare e dopo si aprirà la discussione, infine il voto. Partiamo dalla mozione n. 39.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Nella mozione precedente non sono riuscito a prenotarmi per la dichiarazione di voto, l’ha fatta in mia surroga il Consigliere Biancani, per un problema tecnico che non riusciamo a superare.
Presidente, questa è una mozione che dovrebbe vedere protagonista l’intera assise assembleare, tra l’altro viene presentata quasi simultaneamente in tutte le altre Assemblee regionali del territorio nazionale e sta dentro un percorso che non è sempre e solo quello contingente, ma anche di visione, di spinta, che va ben oltre la gestione puntuale che, ahimè, con la pandemia e in questo periodo siamo stati costretti, qualche volta con risultati discreti, altre con situazioni indubbiamente complicate ed anche difficili da dipanare.
Con questa mozione si impegna il Presidente, in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, a prendere una posizione puntuale e di spinta verso il Governo ed il Parlamento per arrivare ad una legislazione anche urgente in tema dell’obbligatorietà delle vaccinazioni del personale sanitario in ambito pubblico e privato.
Vedete, possiamo dire che nelle Marche c’è stato un grande esempio ed anche una grandissima partecipazione, una grande adesione, se non un grande desiderio alla vaccinazione. Appena sono stati messi a disposizione i vaccini e appena la struttura è stata messa nella condizione di potersi organizzare, c’è stata un’adesione che va oltre il 98% del personale sanitario, sia nel pubblico che nel privato.
Penso che questa disponibilità, che nelle Marche è stata marcata con dei numeri importanti, debba essere spinta in maniera obbligatoria per far si che il personale non solo adempia ai precetti deontologici, ma si metta nelle condizioni di lavorare in sicurezza e di farlo con i colleghi e con i pazienti.
Vedete qual è oggi il tema delle vaccinazioni e quale tipo di incipit arrivi dall’esterno, con difficoltà e anche con tanta ansia rispetto alla possibilità di metterci nelle condizioni di affrontare il Covid 19 con le armi adeguate e chi ha la possibilità non può esimersi, al di là delle indicazioni che ritroviamo nell’articolo 32 della Costituzione, senza citare percorsi che abbiamo fatto con la legge 119/2017 rispetto all’obbligatorietà delle 10 vaccinazioni o il richiamo all’articolo 279 del D.L. 81/2008, come abbiamo fatto nella mozione, rispetto alla responsabilità del datore di lavoro.
Ritengo che ci sia questa un’opportunità per prendere una posizione chiara da parte dell’intera Assemblea legislativa. Tra l’altro so che è stato depositato un disegno di legge per andare in questa direzione, che forse è in discussione alla Camera. Penso che da parte nostra ci debba essere questa spinta che significa anche solidarietà e vicinanza a tutto il personale sanitario che si è adoperato e che l’ha fatto in condizioni di estrema pericolosità. Se dovessimo ritornare alle vicende di un anno fa, l’unica protezione che poteva essere messa in campo era dei dispositivi di protezione individuali, che tra l’altro si trovavano con grandissima difficoltà, oggi invece c’è il vaccino e nessuno può esimersi dal sottoporsi a questo tipo di tutela che va ben oltre quella della protezione personale.
Quindi, chiedo al Consiglio di far avere un messaggio importante ai nostri rappresentanti in Parlamento, delegare il nostro Presidente a porre questo tema con le argomentazioni e con la determinazione che serve, che può essere raccolta da un volto importante che oggi può uscire da questa Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE. Ora passiamo alla presentazione della mozione n. 50, a tal riguardo su Concilium troverete un emendamento a questa mozione, l’emendamento n. 1, che ha ad oggetto la sostituzione del dispositivo con “impegna la Giunta regionale ad inserire le seguenti categorie tra le fasce prioritarie del piano vaccinale: disabili e loro familiari, docenti nella fascia d’età 65/67, assistenti scolastici, madrelingua, tecnici, studenti universitari di medicina tirocinanti nei reparti ospedalieri”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ero al telefono ed ho appena avuto una bella notizia, ringrazio l’Assessore Saltamartini che, per una strana coincidenza, due ore fa, forse dopo aver visto la mia mozione, ma non voglio prendermi meriti che non sono miei, ha comunicato a tutte le associazioni per disabili, addirittura chiamando personalmente, che potranno essere vaccinate, molte l’hanno saputo due ore fa, me l’hanno appena riferito. Questo mi fa piacere perché di fronte a categorie in difficoltà, che già purtroppo devono affrontare la vita con tanti disagi, si mettono da parte finalmente le appartenenze politiche.
Spero che la mia mozione possa essere approvata all’unanimità, visto che lo stesso Assessore Saltamartini ha chiamato personalmente due/tre ore fa molte associazioni anche della provincia di Pesaro-Urbino.
Avrete visto, se avete ricevuto gli atti aggiornati, che ho emendato la parte finale della mozione, l’ho fatto semplicemente perché era stata consegnata un po’ in fretta, sperando che avessimo un Consiglio straordinario monotematico. Per chiarezza ho emendato solo la parte finale in cui chiedo di inserire nel piano vaccinale quattro categorie di soggetti esposti, ovviamente la prima, alla quale mi sono appena riferita, riguarda i disabili, i loro familiari e i caregiver, sappiamo che il 10 marzo il Ministero della salute ha aggiornato le raccomandazioni sui gruppi target inserendo i familiari conviventi, i caregiver, i tutori, gli affidatari ed anche i genitori dei soggetti vulnerabili minorenni che prima non lo erano.
Fortunatamente anche la nostra Regione con una delibera del 15 marzo ha recepito queste raccomandazioni, le ha recepite ad interim, sui gruppi target della vaccinazione già approvati. Questo mi sembra un ottimo punto di partenza per approvare all’unanimità la mia mozione.
Specifico anche che all’interno del documento governativo, che definisce quindi le categorie prioritarie, ora è scritto nero su bianco a pagina 4 e a pagina 6, che hanno diritto alla priorità della somministrazione vaccinale anche i familiari conviventi, i caregiver, i genitori, i tutori, gli affidatari, che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto. Viste le telefonate effettuate questa mattina dall’Assessore su questo dovremmo essere tutti d’accordo.
Le altre tre fasce che chiediamo di inserire nel piano di vaccinazione – anche su queste immagino non ci siano obiezioni – sono: i docenti dai 65 ai 67 anni che sono purtroppo rimasti esclusi per un corto circuito che si è creato nelle prenotazioni da 67 anni in su e da 65 in giù. Questo è un errore al quale occorrerebbe porre rimedio al più presto, gli altri collaboratori scolastici, come i docenti assistenti che non essendo a contratto – a volte sono collaboratori madre lingua oppure i tecnici – non sono ancora stati inseriti nel piano vaccinale; anche su questo sono certa che non ci saranno obiezioni e che potremo essere tutti d’accordo,, all’unanimità di inserirli al più presto perché hanno lo stesso rischio dei docenti e di tutto il personale ATA; infine chiedo di inserire come ultima categoria gli studenti di medicina tirocinanti negli ospedali, quelli degli ultimi anni che sono tirocinanti nelle strutture ospedaliere e che sono a stretto contatto con gli ammalati. E’ assurdo che questi giovani studenti debbano correre dei rischi, andando in reparto in ospedale e non possano essere vaccinati come tutti gli infermieri e i medici ospedalieri.
Quattro categorie che devono essere considerate in via prioritaria, una di queste quattro, lo ribadisco, disabili, loro familiari e caregiver, è già stata prevista, come annunciato direttamente dall’Assessore.
Spero davvero che la mozione venga approvata all’unanimità superando ogni appartenenza politica di fronte a queste categorie così esposte e così in difficoltà.
PRESIDERNTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Come già anticipato nella seduta della settimana precedente, presento le difficoltà dei nostri concittadini e concittadine a seguire il piano di vaccinazione. Ogni categoria ha la sua specifica esigenza e ognuno ha la propria priorità, quindi, si capisce come, in un momento molto delicato, il piano non sia facile da gestire e da seguire puntualmente.
Pertanto propongo di usare il canale Telegram della Regione, che ci fornisce sempre i dati sui tamponi e sui decessi, anche per le vaccinazioni, specificando il numero di dosi che si hanno a disposizione e la tipologia. Sappiamo che è un momento difficile, non conosciamo quale tipo di vaccino abbiamo a disposizione, per quali categorie, ci sono delle categorie che possono ricevere l’uno piuttosto che l’altro, i medici fanno le loro specifiche valutazioni caso per caso, è un momento in cui la comunicazione, l’informazione e la trasparenza sono fondamentali anche per rassicurare una popolazione molto stressata e per dare un aiuto, un supporto, anche agli operatori sanitari e socio-sanitari che faticano altrimenti a rispondere alle esigenze di tutti e di tutte nell’avere delle risposte congruenti e puntuali. Penso ad esempio ai medici di medicina generale che, da quello che sento e da quello che immagino, saranno invasi da richieste di chiarimento. Quindi, un canale Telegram già funzionante può essere utilizzato per puntualizzare quotidianamente, non una volta ogni tanto, ma giorno dopo giorno, per poter seguire puntualmente il piano vaccinazioni che sta attirando opportunamente l’attenzione di tutti noi e di tutti i marchigiani e le marchigiane.
Un altro aspetto importante è quello che è stato già detto precedentemente dall’Assessore e dal Presidente Acquaroli, che sarà costruito un sito apposito in cui potremo trovare tutte le informazioni di cui parlo nella mozione. Spero che il lavoro sia andato avanti in questa settimana, non ho notizia se sia funzionante, quindi chiedo di poter usare tutti i canali a nostra disposizione, quelli già esistenti o quelli in divenire e in lavorazione, tutti i canali social possibili, in modo opportuno e raggiungere con giuste informazioni tutta la popolazione in questo momento difficile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Dal piano del Commissario, che contiene le linee operative della prosecuzione della campagna vaccinale, emerge la necessità di accelerare le procedure di immunizzazione della popolazione. Occorrerà quindi organizzare più sedi vaccinali diffuse nel territorio e non si potrà prescindere dal fatto che sono necessari più soggetti e più categorie che possono vaccinare.
Nelle unità vaccinali oltre al medico, che coordina e supervisiona le procedure di inoculazione ed è responsabile degli ambulatori vaccinali, sono previsti gli infermieri e gli assistenti sanitari che preparano e somministrano il vaccino, oltre ad altro personale in ausilio.
Il problema è che attualmente il personale sanitario dipendente del Servizio sanitario regionale, che effettua prestazioni di lavoro aggiuntive per somministrare i vaccini, è retribuito attingendo dai fondi economici di categoria, che non sono sufficienti a garantire la remunerazione di queste prestazioni aggiuntive degli infermieri e degli assistenti sanitari, che sono dipendenti pubblici, quindi, non è possibile coinvolgerli appieno nella campagna vaccinale.
In considerazione del fatto che a breve dovranno essere rese operative molte unità vaccinali, questo è un augurio, perché dovranno arrivare migliaia di vaccini e per rendere operativi i punti vaccinali, che da tempo chiediamo di aumentare, serviranno medici, infermieri e assistenti sanitari.
Essendo già stati stipulati accordi sia a livello nazionale che regionale che prevedono la modalità di impiego dei medici (medici di medicina generale, odontoiatri, medici sportivi, pediatri di libera scelta, farmacisti) che dovranno essere affiancati da numerosi infermieri e assistenti sanitari per poter procedere alle vaccinazioni, noi riteniamo che occorra da subito attivare tutti gli strumenti normativi e amministrativi per permettere agli infermieri ed agli assistenti sanitari di partecipare alla campagna vaccinale con le garanzie di una equa e sicura remunerazione, ovviamente questi professionisti dovranno essere pagati.
In particolare dovranno essere individuate ulteriori risorse finanziarie, al di là di quelle che vengono assegnate alle Aziende del servizio sanitario, per pagare le ulteriori attività di vaccinazione effettuate dagli infermieri e dagli assistenti sanitari, al di fuori delle prestazioni lavorative retribuite con i fondi contrattuali.
Questo è importante per incrementare velocemente il numero degli infermieri e degli assistenti sanitari, ecco perché occorre favorire gli accordi tra la Regione e il Servizio sanitario regionale che regola le prestazioni professionali, che dovranno essere svolte in deroga alla esclusività del rapporto di lavoro con l’Azienda di appartenenza.
Quindi, chiediamo l’impegno della Giunta a: comunicare al Consiglio se e come sia stato pianificato e organizzato il reclutamento del personale abilitato alla somministrazione del vaccino in previsione della massiccia campagna di immunizzazione che dovrà essere avviata a breve; adoperarsi sia a livello nazionale che regionale affinché molti più infermieri e assistenti sanitari dipendenti del Servizio sanitario regionale vengano coinvolti nella campagna vaccinale, prevedendo la possibilità da effettuare le relative prestazioni professionali, in deroga alle norme di esclusività del rapporto di lavoro tra ente pubblico di appartenenza; sollecitare i livelli nazionali di governo del Servizio sanitario affinché siamo predisposti accordi e stanziate le relative risorse per coprire tali prestazioni professionali da parte di infermieri ed assistenti sanitari; adoperarsi per accelerare il reclutamento degli infermieri e degli assistenti sanitari dipendenti delle Aziende del Servizio sanitario regionale per la campagna vaccinale, anche attraverso accordi e con azioni fra le diverse strutture che dovranno autorizzare specifiche e temporanee prestazioni professionali svincolate dall’obbligo di esclusività del rapporto con i servizi regionali da cui dipendono.
La mozione è semplice, chiede di coinvolgere in maniera massiccia sia gli infermieri che gli assistenti sanitari, attualmente solo nella provincia di Pesaro-Urbino sono presenti circa 2.700 infermieri, mentre a livello regionale sono oltre 10.000. Noi abbiamo l’obiettivo di vaccinare in tempi rapidi più persone possibili, penso che sia impossibile pensare di utilizzare questi professionisti all’interno dello straordinario del proprio orario di lavoro. Ad oggi devono ancora essere pagate le prestazioni fatte nel corso del 2020 e questa potrebbe essere una soluzione che riconoscerebbe la professionalità di questa categoria e consentirebbe loro di poter lavorare al di fuori del proprio orario di lavoro, perché nel proprio orario di lavoro devono stare all’interno dei reparti o dei servizi ai quali sono assegnati, ma la possibilità di svincolarli rispetto all’esclusività potrebbe essere una grande opportunità.
La Regione può fare la sua parte avviando sin da subito accordi e convenzioni tra le varie strutture. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini, che interverrà sia su queste mozioni che su tutte le interrogazioni prima annunciate.
Filippo SALTAMARTINI. Presidente quanto tempo ho a disposizione?
PRESIDENTE. Direi che non ci si può esimere dal darle almeno il doppio del tempo a disposizione, quindi 20 minuti complessivamente per rispondere a tutto, ovviamente se riesce prima tanto di guadagnato.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Gli interventi che sono stati sviluppati questa mattina mi pongono nella necessità di illustrare le questioni che a maggior ragione interessano i cittadini e non solo i Consiglieri regionali.
Partiamo da un elemento iniziale, tutta l’attività che è stata svolta in questi mesi di pandemia si muove intorno a due grandi poli: la necessità di allargare la fascia di vaccinazione per la popolazione in una fase di prevenzione e un indirizzo deputato a rinvenire nel sistema farmaceutico e nella ricerca scientifica le cure più appropriate.
Il discorso della vaccinazione, che noi abbiamo organizzato nella nostra regione, parte da una expertise, che era quella dei punti di somministrazione dei tamponi, che aveva portato per la prima volta nella nostra regione ed anche a livello nazionale all’effettuazione di oltre 200.000 tamponi, punti che erano stati allocati nei palazzetti dello sport. Questo è lo strumento organizzativo che abbiamo mutuato per la somministrazione dei vaccini e che sembra ad oggi lo strumento tipico di vaccinazione che è invalso in tutte le Regioni a livello nazionale.
Rispondo quindi alle osservazioni che sono state fatte questa mattina: perché non allargare i punti di vaccinazione? I punti sono quelli perché sono stati strutturati sulla base delle risorse umane e professionali di medici e infermieri e perché sono allocati vicini a plessi ospedalieri per poter intervenire se ci dovessero essere degli shock anafilattici. Questo modello così strutturato funziona talmente bene per cui ieri sono stati somministrati 6.000 vaccini, abbiamo un livello nella somministrazione dei vaccini che è uno dei più elevati d’Italia.
Lo dico a tutti coloro che ci stanno ascoltando, ma anche ai colleghi dell’opposizione, i dati sono sul sito del Ministero della salute e basta cliccare per verificare che la nostra Regione, seppure in una classifica impropria, è una delle prime, al top nella somministrazione dei vaccini, quindi tutto quello che è stato detto, ripetuto, sono discorsi che di fronte ai fatti oggettivi si dimostrano delle vere e proprie bugie, bugie seriali, così come è stato detto questa mattina da qualche collega.
Veniamo poi al piano di vaccinazione, noi siamo partiti da un piano del precedente Commissario che prevedeva la vaccinazione di tutte le persone appartenenti a dei target, quindi, il settore della sanità pubblica e privata, tutti gli operatori. Tutti gli operatori devono essere vaccinati, se c’è qualcuno che non lo è lo deve far presente ai distretti ed al servizio sanità.
Il secondo target di vaccinazione riguarda gli operatori delle RSA, ne abbiamo vaccinati 6.000, poi il terzo target è quello degli over 133, le persone con più alto indice di decessi per la patologia Covid.
La nostra Regione su 133.000 persone ne ha vaccinate finora più di 80.000, quindi a livello nazionale siamo una delle Regioni più produttive e contiamo tra i giorni che restano del mese di marzo e l’inizio di aprile di completare la vaccinazione di tutto questo target.
Nel frattempo siamo stati una delle prime Regioni, lo voglio sottolineare, ad aver avviato la vaccinazione delle persone fragili, abbiamo già vaccinato circa 1.700 persone, tra dializzati, persone con trapianti o in via di ricevere il trapianto di organo, proseguiremo questo piano con le persone ad elevata fragilità prevedendo sin dalle prossime settimane, con la fornitura di vaccini che arriveranno nel prossimo trimestre, quindi aprile/maggio/giugno, il completamento del target, probabilmente entro la fine di aprile.
Vedete, quando abbiamo organizzato la struttura operativa per la vaccinazione nella prima fase, che ricordo era strutturata sull’idea che AstraZeneca non poteva essere somministrato se non alle persone fino a 55 anni, poi fino a 65 e dopo oltre i 65 anni, il vecchio piano di somministrazione dei vaccini aveva previsto che accanto alle persone fragili, quindi persone con più di 80 anni e persone con gravi disabilità, si dovessero vaccinare le categorie dei cosiddetti servizi pubblici, con in testa gli insegnanti, la sicurezza pubblica, il soccorso pubblico e la protezione civile.
In quel contesto, lo dico al Consigliere Carancini, nella Conferenza Stato-Regioni rilevammo e facemmo rilevare al Commissario che forse dovevano essere vaccinate anche le commesse dei supermercati, il personale delle agenzie di pompe funebri, che ha relazioni con i plessi ospedalieri, l’avvocatura (nel complesso sistema della giustizia, giustamente, gli avvocati sono un elemento essenziale dei processi) ed anche gli operatori dei rifiuti, dei servizi idrici integrati, del gas e dell’energia elettrica.
Questo era lo scenario che si presentava fino ad alcuni giorni fa, il 10 marzo il nuovo Governo Draghi ha messo una croce sul sistema delle categorie e con il nuovo piano ha detto semplicemente che bisogna completare la vaccinazione di professori, sicurezza pubblica, soccorso pubblico e protezione civile e che le categorie dovevano essere sostituite dalle fasce d’età. Questa è la ragione per cui gli avvocati non sono stati vaccinati, non c’è stato lo spazio nella fornitura dei vaccini, ma saranno vaccinati probabilmente verso la fine di aprile quando la provvista di vaccini, che viene trasmessa dal Commissario alla nostra regione, potrà garantire addirittura di portare i vaccini nelle fabbriche o alle associazioni.
Il piano di vaccinazione è così sviluppato, la comunicazione noi l’abbiamo avuta venerdì scorso e come si può efficacemente capire siamo di fronte ad un working in progress. Nel mese di aprile arriveranno nella nostra regione 210.000 vaccini che saranno interamente indirizzati alle persone estremamente vulnerabili, disabili gravi, tutti i familiari, caregiver, poi apriremo uno slot anche per le persone che hanno da 70 a 79 anni.
Quindi, nei prossimi giorni di aprile apriremo due slot di prenotazioni con il sito Poste, le persone che si prenoteranno sapranno esattamente dove presentarsi per ricevere il vaccino, due slot con il sistema Poste per familiari, caregiver di persone disabili e persone che hanno tra i 70 e i 79 anni.
Contiamo di iniziare la vaccinazione di questi soggetti nei giorni successivi a Pasqua, la prenotazione l’avvieremo all’inizio del mese di aprile e la vaccinazione inizierà alla fine di quella settimana.
Complessivamente siamo in grado di delineare un quadro più roseo, nel senso che avremo la possibilità nei prossimi mesi di cominciare a vaccinare una larghissima fascia della popolazione, prima il personale sanitario, il personale della scuola, dei servizi pubblici, gli over 80, la fascia da 70 a 79, sono 130.000 persone. Con l’arrivo dei vaccini Johnson&Johnson - sono previsti 180.000 vaccini probabilmente per il mese di maggio/giugno - completeremo la vaccinazione di tutto il target delle persone fragili e a quel punto nei mesi di maggio/giugno, quando dovrebbero arrivare quasi un milione di vaccini, saremo in grado di arrivare alla vaccinazione di 500.000 persone.
Perché tutte le critiche dell’opposizione sono infondate su tutto quello che è stato sollecitato? Primo, i punti di vaccinazione sono in grado di somministrare ora, con i vaccini limitati, 6.000 vaccini al giorno, ma saremo in grado anche di arrivare a 10.000. Se i 1.200 medici di famiglia somministreranno solo 5 vaccini al giorno, avremo anche lì 6.000 vaccini al giorno, la nostra Regione ha una potenza di fuoco di 16.000 vaccini al giorno, significa che in tre mesi, se avremo i vaccini, saremo in grado di arrivare al target, alla copertura della cosiddetta unità di gregge, che si consegue circa a 900.000 vaccini, poi qualcuno che dirà che l’immunità di gregge si consegue con altri valori, ma questo è il piano di vaccinazione: punti di vaccinazione, medici di famiglia, prenotazione con le Poste italiane, noi abbiamo innovato a livello nazionale con questo sistema.
La seconda questione riguarda le cure, vi ricorderete che a novembre sono stato irriso dall’opposizione e anche da molti giornalisti quando dissi che forse la nostra regione doveva produrre i vaccini o comunque produrli su licenza con brevetti o in un altro modo, dopo mesi abbiamo scoperto che anche l’Italia, con il gabinetto Draghi, si sta indirizzando verso quella direzione. A suo tempo dissi che servivano i vaccini anche come arma geopolitica, perché non possiamo immaginare di non vaccinare tutte le popolazioni e gli immigrati che entrano nel nostro Paese, soprattutto dai Paesi che non possono permettersi la vaccinazione, altro che insensibilità su questo tema.
Annunciai anche la possibilità di somministrare anticorpi monoclonali, anche lì grandi irrisioni, grandi post, però la realtà è che la nostra Regione è una delle prime in Italia ad utilizzare questo strumento e il comunicato che è stato inviato diceva semplicemente che l’85% delle persone che sono curate con gli anticorpi monoclonali riescono a superare il problema del Covid 19. Quindi, si può dire tutto quello che si vuole, ma questi sono i fatti, il resto sono delle elucubrazioni o se vogliamo degli istinti caratteriali, non si capisce basati su quali presupposti.
Adesso veniamo alla risposta di alcune mozioni. Gli studenti universitari specializzandi sono già stati vaccinati, la parte che non è stata vaccinata è semplicemente perché in quel momento non c’erano i Pfizer, cioè i vaccini che erano stati somministrati a tutto il personale medico.
La Consigliera Lupini parla di report aggiornato, certo, siamo i primi, ed io come Assessore, a dover rivendicare il report aggiornato pubblico perché i cittadini devono avere notizie aggiornate, pubbliche e precise. Questa è la trasparenza di un sistema efficiente e di una democrazia avanzata.
La partecipazione degli infermieri alla campagna vaccinale, si, è importantissima, noi abbiamo già avanzato nella Conferenza Stato-Regioni non solo la necessità di finanziare quel fondo, ma di autorizzare gli infermieri del Servizio sanitario nazionale a quello che fanno i medici, all’attività extra moenia, è assolutamente un elemento dirimente. Credo che l’Italia possa far si che gli infermieri possano esercitare al di fuori dell’orario di lavoro le attività che ci servono per la vaccinazione.
Abbiamo anche chiesto che si possa estendere la possibilità di vaccinare anche ai farmacisti, è in corso in questo momento una interlocuzione tra il Commissario e gli ordini professionali, so che il Governo ci sta mettendo mano, probabilmente nel decreto legge “ristori” verranno presentati degli emendamenti per coprire questo problema, per aumentare le persone che saranno in grado di somministrare i vaccini.
Adesso rapidamente, sperando di essere nei termini, rispondo alle varie interrogazioni.
Utilizzo degli anticorpi monoclonali, nelle Marche abbiamo avviato il percorso a novembre rispetto a tante critiche, adesso abbiamo 133 sacche, i progetti importanti sono di Marche Nord ed dell’Asur di Torrette in collaborazione con lo Spallanzani e i Centri di Ricerca, dico di più, le nostre Università sono in grado di aiutare l’industria farmaceutica del nostro Paese e anche della nostra regione nell’eventualità ci sia un investimento del Governo per la produzione degli anticorpi monoclonali, che sono la cura più efficace che in questo momento risulta disponibile.
Per quanto riguarda l’interrogazione n. 101, l’inserimento degli informatori scientifici del farmaco nella fascia 1, sì, gli informatori scientifici hanno diritto, secondo noi, secondo l’interpretazione del piano di vaccinazione, ad essere inseriti, se non sono previsti devono farne richiesta al Servizio sanità o ai propri distretti.
L’interrogazione n. 109, stato di vaccinazione degli educatori scolastici e domiciliari, assistenti domiciliari, anziani e disabili, anche loro devono essere vaccinati come tutti gli assistenti di persone disabili, ho già detto che lo slot verrà aperto all’inizio di aprile con la possibilità di vaccinarsi subito dopo Pasqua, i familiari e i caregiver della nostra regione sono 99.000 persone, li vaccineremo perché sono tra le priorità.
Poi abbiamo il numero verde e il suo potenziamento per Coronavirus, il numero verde già da un mese è stato portato da qualche unità, - era composto da studenti della facoltà di medicina, della facoltà di scienze infermieristiche e da volontari - fino a 14 postazioni, aumentando anche l’orario di prestazione. Credo che dovremmo sempre più organizzarlo e strutturarlo affinché i cittadini abbiano delle risposte precise. Non possiamo immaginare che una vaccinazione che riguarda 1.200.000 persone non possa essere organizzata sotto questo profilo, quindi ci impegniamo, il Presidente l’ha detto la scorsa settimana durante il Consiglio regionale, per far sì che questo numero sia potenziato e che sia efficace ed efficiente.
Infine la questione della variante inglese, sappiamo perfettamente che ha delle caratteristiche di diffusività maggiore rispetto al passato, ci sono delle notizie, su cui noi stiamo lavorando, sul fatto che alcuni tipi di varianti non sarebbero coperte dai vaccini. Ora, insieme ai nostri specialisti ed ai nostri tecnici, abbiamo una sanità di primissimo livello, abbiamo degli scienziati nella nostra regione di primissimo livello e siamo in grado di affrontar anche questo tipo di problema.
In conclusione, abbiamo cercato di dare delle risposte efficaci ed efficienti, la graduatoria pubblicata sul sito del Ministero della sanità è eloquente della capacità della nostra Regione di dare risposte, tutto nella vita è perfettibile, tutto è criticabile, soprattutto l’attività dell’Assessore Saltamartini e della Giunta regionale, perché il sale della democrazia è costituito dal fatto che c’è una maggioranza che governa e da una opposizione che critica, mi piacerebbe però che le critiche fossero supportate da elementi di fatto, non da bugie reiterate, come quella relativa alla vaccinazione degli avvocati e mi piacerebbe anche che non ci fosse la strumentalizzazione delle persone fragili o delle persone estremamente vulnerabili. Lo voglio ricordare, la nostra è stata una delle prime Regioni in Italia ad avviare la vaccinazione di questi soggetti.
Concludo sulla necessità, credo, di rasserenare questo dibattito, le notizie e le informazioni che sono a disposizione dell’amministrazione sono a disposizione di tutti in un working in progress per cui ogni giorno c’è una novità. Il Governo stamani ha annunciato la consegna di 1 milione di dosi, occorre tener conto che 1 milione di dosi su 60 milioni di italiani significa portare nella nostra regione un’inezia rispetto al fabbisogno.
Contestualmente a tutto quello che saranno le consegne previste nella nostra regione, che sono, ripeto, 1 milione di dosi per aprile/maggio/giugno e 1,5 milioni di dosi per luglio/agosto/settembre, questo apparato organizzativo, con l’aiuto anche di tutte le associazioni di volontariato, dei medici in pensione, dei medici specializzandi e, se il Governo ci aiuterà anche con l’extra moenia, degli infermieri ed anche con le farmacie, sarà in grado di ridare serenità a tutta la nostra regione e sarà in grado di far ripartire le Marche verso i suoi più alti e immancabili destini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, sull’interrogazione n. 91, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie Presidente. In realtà sarei intervenuta sulla 115, ma se preferisce andare in ordine …
PRESIDENTE. No, decida lei.
Manuela BORA. Purtroppo prenotarsi da remoto è difficile perché non si ha contezza reale delle prenotazioni. Intervengo sull’interrogazione n. 115, di cui primo firmatario è il Consigliere Mastrovincenzo, che ringrazio, poi interverrà anche lui per la parte di sua competenza.
Per quanto riguarda l’interrogazione n. 115 l’Assessore Saltamartini ci ha appena detto che i disabili gravi verranno vaccinati ad aprile, premetto che non c’è stato tempo evidentemente di modificare l’interrogazione n. 115 anche perché era già stata depositata, però l’intenzione del Consigliere Mastrovincenzo, mia ed anche degli altri Consiglieri, era quella di porre l’accento su una categoria particolare dei disabili, che è appunto quella dei disabili gravi.
L’Assessore Saltamartini oggi ha annunciato che questa categoria verrà vaccinata ad aprile, noi abbiamo bisogno di date più certe perché aprile potrebbe essere mercoledì della prossima settimana, ma potrebbe anche essere fra 40 giorni, potrebbe succedere per esempio che tra 40 giorni venga data la possibilità ai disabili gravi ed ai loro familiari di potersi vaccinare.
C’è quindi grande incertezza, chiediamo maggiore precisione nella data in cui sarà possibile vaccinare questa categoria di persone, soprattutto questa richiesta sarà oggetto, mi auguro, di una risoluzione che verrà firmata da tutti i capigruppo, verrà presentata domani in Commissione sanità ed ha come obiettivo quello che il Partito Democratico da sempre promuove, cioè superare un po’ i recinti del proprio partito per fare delle proposte che vanno nella direzione di poter migliorare alcune situazioni, una di queste è appunto quella dei disabili gravi, che a nostro avviso merita ulteriori attenzioni, ad esempio la possibilità di sostituire i tamponi molecolari, magari con il sierologico. Vorrei sperare che sia possibile addirittura evitare questa tortura anche perché per molti di loro il tampone è una vera e propria tortura, magari con la somministrazione del tampone che può essere invece fatta dai propri familiari, dal momento che i disabili gravi come è noto, soprattutto in un momento come questo, fanno purtroppo poca vita sociale.
Per quanto riguarda i disabili gravi chiediamo una data certa per l’inizio delle vaccinazioni e poter condividere questi protocolli, per fare in modo che la misura dell’eventuale positività venga fatta in maniera meno invasiva possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Io non volevo replicare, ma intervenire, non so se sia prima doveroso fare le repliche.
PRESIDENTE. No, andiamo di seguito, intervenga su tutte le mozioni e sulla questione che è stata posta come punto complessivo all’ordine del giorno.
Romano CARANCINI. Credo che gli altri interventi dei componenti del gruppo consiliare del Partito Democratico saranno utili per specificamente intervenire. Penso che sia proficuo riportare a un realismo il rapporto rispetto ai piani vaccinali.
Ho ascoltato con attenzione l’Assessore Saltamartini e credo che vadano spiegate le situazioni, giustamente lui sostiene che non si può parlare solo ai Consiglieri regionali, allora va precisato che i piani vaccinali vengono modificati, prima dell’arrivo del Presidente Draghi avevano una rigorosità inferiore, questo vuol dire che accanto alle indicazioni di massima da parte del Governo c’era un margine di discrezionalità da parte delle Regioni, pienamente legittimo.
Dentro questo percorso la Regione Marche ha inteso vaccinare, ovviamente, gli operatori sanitari, socio-sanitari, eccetera, a quel punto l’incrocio imboccato dalla Regione Marche ha preferito non vaccinare gli anziani e i disabili, nella discrezionalità, e vaccinare alcuni servizi. Sul tema delle bugie seriali …, va detto questo: sono stati vaccinati tra i servizi, ovviamente, le forze dell’ordine, i magistrati e i servizi di giustizia, comprensibilmente, ma nel servizio giustizia sarebbero dovuti essere vaccinati anche gli avvocati, se quella era la linea.
E’ evidente che la linea principale, almeno secondo noi come Partito Democratico, avrebbe dovuto essere un’altra, quella di esaurire, compatibilmente con tutte le scorte, prima la vaccinazione delle persone anziane e dei disabili. Questo non è avvenuto ed ora ovviamente il tentativo di recuperare attraverso un accordo con gli ordini professionali.
Il secondo piano vaccinale, Assessore Saltamartini, in realtà dà un’impostazione diversa da quella che lei dice, oggi il piano vaccinale è un punto, è un vincolo rigoroso da parte del Governo, basta leggerlo e si comprende esattamente come le cose stanno e da questo punto di vista, non a caso, l’ordine di priorità del piano vaccinale del Governo Draghi ha, non casualmente, messo in fila le categorie particolarmente fragili, i disabili, quelli che almeno in parte la Regione Marche nella fase precedente ha dimenticato.
Vengo alla questione dei meriti, l’Assessore Saltamartini non fa altro che citare classifiche, penso che di classifiche non si debba parlare, ma accettiamo questa considerazione, però gli va ricordato che le Marche non metteranno in campo migliaia di vaccinatori, è lo stesso sistema organizzato dal Commissario Figliuolo. ovviamente lei ha letto il piano vaccinale - che mette in campo circa 150.000 vaccinatori in tutta Italia, che comprendono 44.000 medici di medicina generale, 23.000 medici specializzandi, 60.000 odontoiatri, i medici di medicina sportiva, in più i medici convenzionati ambulatoriali e i pediatri di libera scelta, oltre agli infermieri e ai medici a chiamata. Il piano è del Governo e puntualmente, su questo sono d’accordo con l’Assessore Saltamartini, ci consentirà, se siamo ben organizzati, di poter arrivare in tempi molto ragionevoli. Ecco perché io dico un elemento di critica costruttiva, Assessore, lei ha già ribadito che non l’ascolterà, ma io lo ribadisco, in questa regione ci sono 48 punti vaccinali e sono insufficienti, tra strutture sanitarie e strutture territoriali, vuol dire che c’è un punto vaccinale ogni 31.000 abitanti, che sono troppi ovviamente anche per le caratteristiche del nostro territorio. Quello che la invito a fare, o meglio a riflettere, è che i punti vaccinali andrebbero aumentati, soprattutto portati nei territori più disagiati, direi nei Comuni più piccoli della montagna, ma come si fa? Per esempio, organizzando con i Sindaci le situazioni e gli spazi necessari.
Questa tesi in realtà, Assessore, non è la mia, è del Commissario Figliuolo, io non mi invento nulla, perché nelle linee operative “Capillarizzazione della somministrazione” Figliuolo dice che i criteri di fondo per poter vaccinare le persone sono tre: la platea dei vaccinatori, che sono oltre 150.000 secondo l’organizzazione del Commissario, i punti vaccinali, che debbono essere quanti più individuati possibili, tanto che nel piano si parla di strutture sanitarie, caserme, centri vaccinali attivi, siti produttivi, grande distribuzione, palestre, scuole, strutture delle associazioni, addirittura della Conferenza Episcopale italiana.
Questo vuol dire che se aumentiamo i punti vaccinali ci saranno meno disagi per le persone, meno rischi nella fase della vaccinazione perché, come lei sicuramente avrà letto, un altro elemento essenziale del piano vaccinale è la rapidità, più punti vaccinali ci sono, più vaccinatori ci sono, più si è rapidi e più si riduce in maniera significativa il rischio del contagio, ma queste non sono cose che mi invento, è sufficiente leggere il piano vaccinale e non cercare polemiche. Quindi, da questo punto di vista credo che dovrebbe fare uno sforzo e qualche volta ascoltare le opposizioni che innumerevolmente nel passato le hanno richiesto nella prima fase vaccinale un atteggiamento meno attento, come dire, alle persone che non fossero gli anziani e le persone fragili, non perché le altre sono meno importanti, figurarsi, le forze dell’ordine, i servizi di giustizia, sono d’accordo, ma tra quelli e gli anziani e i disabili io scelgo gli altri, è una questione di sensibilità, non so se la mia è superiore o inferiore, non arrivo a questo. Da questo punto di vista lo sforzo che le chiedo, siccome questa è una fase decisiva, è quello di organizzare, di eseguire le indicazioni del piano vaccinale ed un elemento chiave e determinante è quello di aumentare i punti vaccinali. Mi viene da chiederle se lo raccoglie. Se nei paesi piccoli non ci fossero spazi sufficientemente ampi la invito a concordare o meglio a parlare con la Conferenza Episcopale marchigiana perché le chiese possono essere luoghi in cui vaccinare le persone e sono certo che in talune situazioni, estreme evidentemente, dove mancano altri spazi, si potrebbe vaccinare anche nelle chiese, sono certo di questa sensibilità che le propongo.
Voglio parlare del monoclonale, Assessore, il suo organo di stampa provinciale, glielo ricordo perché lei oggi ha cambiato un’altra volta versione, scrive questo: “Ridurremo ricoveri e decessi dell’85% grazie agli anticorpi monoclonali”, stamattina ha detto un’altra cosa, si metta d’accordo. Su questo sono contento che abbiamo speranze, Assessore, e non sono certo dispiaciuto che le Marche possano farlo, ma dare false aspettative è un modo di gestire l’emergenza sbagliato. Lei purtroppo in altre situazioni ha detto cose …, stamattina ha ripetuto quella della produzione, lei ha detto che noi dovremmo andare avanti con la produzione autonoma, guardi, non la voglio ancora una volta evocare, però la invito ad essere più prudente, l’esperienza mi porta a dire di fare meno dichiarazioni roboanti e quanto meno accertate perché lei ha detto: “Ridurremo ricoveri e decessi dell’85% grazie agli anticorpi monoclonali” non è così, gli anticorpi monoclonali sono ancora in una fase di sperimentazione, le ha risposto in maniera esemplare il Direttore di malattie infettive di Ancona, il quale con grande stile le ha detto; “Bene, è un percorso all’inizio, ma purtroppo gli anticorpi monoclonali, almeno in questo momento, si occupano di poche persone”, ecco la linea che andrebbe seguita, più prudenza e accertamento dei fatti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Vorrei intervenire sulla mozione n. 50 e fare la replica all’interrogazione 115.
Voglio precisare con poche parole alcune cose all’Assessore Saltamartini, che però non so se ci sta ascoltando, mi piacerebbe ci ascoltasse, come noi abbiamo ascoltato attentamente l’intervento che ha fatto prima.
Ci ha descritto nella nostra regione una situazione rispetto alla vaccinazione quasi idilliaca, ma ha tralasciato alcuni particolari importanti, per esempio che ancora ci sono le persone anziane non deambulanti che aspettano a casa il vaccino promesso due mesi fa, ci sono persone anziane che si sono recate nei pochissimi punti vaccinali a disposizione nella nostra regione e non hanno trovato il vaccino o gli era stata cancellata la prenotazione, o non erano stati avvisati che il vaccino non c’era, addirittura non poteva essere somministrato il vaccino AstraZeneca perché affetti da alcune patologie, ma non erano stati messi nella possibilità di scegliere se andare o non andare nel punto vaccinale.
Si dimentica ad esempio che i medici di medicina generale sono stati dotati, stanno partendo in queste ore, di vaccini AstraZeneca che non possono essere somministrati, ad esempio, alle persone che hanno determinate patologie.
Ci dirà l’Assessore: “Ma non abbiamo il Pfizer!” Certo se il Pfizer e il Moderna fossero stati conservati per vaccinare queste persone e non fossero stati usati per vaccinarne altre pienamente in salute, che non appartengono alle tre categorie prioritarie di cui l’Assessore ci ha parlato prima, forse oggi avremmo i Pfizer e i Moderna. Si tratta di una organizzazione disastrosa messa in campo, che poi ha portato a questi corto circuiti.
Non ci ha parlato ad esempio dei ritardi complessivi, se l’Assessore ci dice che vacciniamo 5.000/6.000 persone al giorno, allora dovremmo essere arrivati a 400.000 persone vaccinate nella nostra regione, non è così, abbiamo vaccinato meno della metà di questo numero e questo è molto indicativo.
Se si fossero vaccinate magari le categorie più fragili, i loro accompagnatori, i loro caregiver, probabilmente non avremmo tassi così elevati di terapie intensive piene nella nostra regione e purtroppo questo numero elevato di decessi.
Torno sulle priorità che l’Assessore ci ha elencato, ha parlato degli operatori sanitari, degli ospiti delle RSA, delle persone over 80, tutto giusto ma, ripetiamo ancora una volta, ci sono 20.000 persone vaccinate che non appartengono a queste categorie e che potevano attendere il loro turno, mentre di fatto si è fatta una scelta politica precedendo alla vaccinazione di questi soggetti rispetto a quella delle persone disabili, delle persone anziane, delle persone gravemente malate.
Oggi l’Assessore ci ha fatto un annuncio importante, è tutto registrato, ci ha detto che entro fine aprile saranno vaccinate tutte le persone fragili, tutte le persone disabili e ha specificato tutti i loro caregiver, un annuncio significativo, mancano 37 giorni a fine aprile, li conteremo uno ad uno perché di annunci importanti l’Assessore ne ha fatti tanti, puntualmente disattesi, dai 3.000 infermieri – lo ricordavo nella scorsa seduta del Consiglio regionale – all’annuncio a gennaio di voler vaccinare le persone disabili subito dopo febbraio e invece ancora siamo qui. Il 16 febbraio annunciò che dopo 21 giorni sarebbero state vaccinate tutte le persone over 80, che invece ancora attendono, perché ne abbiamo vaccinate poco più della metà e potranno essere vaccinate, sembra, anche con AstraZeneca. Ne consegue che non c’è stata una adeguata organizzazione perché ancora oggi ci sono 40.000 dosi di vaccino AstraZeneca non somministrate ed inspiegabilmente ferme.
Concludo dicendo una cosa, l’ordinanza n. 2 del 2021 del Commissario Figliuolo dice che bisogna evitare gli sprechi di vaccini in favore di soggetti disponibili al momento secondo l’ordine di priorità individuata dal piano nazionale e dalle successive raccomandazioni, quindi, se a fine giornata ci si ritrova con dosi avanzate queste dovranno essere destinate alle categorie delle persone fragili, malati, anziani, disabili e loro caregiver. Mi auguro che questa raccomandazione sia ascoltata, che non ci siano furberie e che la Regione vigili su questo aspetto perché non sono tollerabili i furbetti del vaccino. In passato l’Assessore in Aula ci ha detto tutto si stava svolgendo in modo regolare, abbiamo dei dubbi, quindi, vorremmo che la Regione vigilasse, in particolar modo l’Assessore si facesse garante della regolarità affinché tutti i vaccini siano destinati alle persone che li meritano. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intervengo sulla mozione n. 39 per aggiungere che è stata recentemente pubblicata una sentenza del Tribunale di Belluno che ha stabilito che nel caso in cui gli operatori sanitari non siano vaccinati e non si vogliono vaccinare non possono rimanere nel luogo di lavoro, quindi, devono essere sospesi. I non vaccinati hanno fatto ricorso al Tar per poter rimanere a lavorare, pur non essendo vaccinati, ed il Tar ha dato ragione al datore di lavoro che prevede l’obbligo di vaccinazione, credo che questo possa essere un elemento di ulteriore giudizio nel caso della mozione n. 39.
Per il resto sono molto confusa dalla risposta all’interrogazione n. 115, l’Assessore Saltamartini che evidentemente ha molto tempo per telefonare alle associazioni dei disabili, invece che provvedere a vaccinarli, ha fatto riferimento alla seconda modifica del piano vaccinale, in realtà, Assessore, nel primo piano strategico per la vaccinazione da lei approvato in Giunta, nella prima pagina, quindi è molto facile da vedere, ci sono gli operatori sanitari e socio-sanitari e, come hanno detto prima i colleghi, quando si tratta di operatori sanitari e socio-sanitari si parla di quelli in prima linea, poi viene anche spiegato che tra essi sono compresi i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, di continuità assistenziale, i volontari operanti nell’emergenza/urgenza e i dipendenti delle ditte con servizi appaltanti che operano all’interno delle strutture. Qui non ci sono gli amministrativi che non hanno contatti con il pubblico, questa è la prima discordanza tra quello che lei ha approvato con la delibera di Giunta regionale n. 1699 del 31 dicembre 2020 e quello che siete andati a fare.
La delibera prevede che immediatamente dopo queste categorie, quindi: operatori sanitari, residenti nelle RSA e ultraottantenni - che ancora dobbiamo vaccinare nelle Marche, perché è facile vaccinare quelli che vanno da soli a farsi inoculare il vaccino, più difficile è vaccinare quelli che sono a casa e che sono impossibilitati a muoversi - nel target della seconda fase insieme ai lavoratori dei servizi essenziali e agli insegnanti e al personale scolastico c’erano le persone con età maggiore di 60 anni con immunodeficienze e fragilità, questo c’era già al 31 dicembre 2020, era contenuto nel piano nazionale, quindi lei non ha avuto nessuna novità dalla modifica delle linee guida del 10 marzo.
Altra questione, nel frattempo però lei aveva avuto dalle raccomandazioni ad interim, che vengono citate in una delibera, che poi dirò …, c’erano già i gruppi target specificati, quindi, lei sapeva bene quali erano le persone estremamente vulnerabili (malattie respiratorie, fibrosi polmonari, malattie cardio-circolatorie, eccetera), che avrebbe dovuto iniziare a vaccinare, per ordine, come hanno fatto le altre Regioni, questo lei lo sapeva già dall’8 febbraio perché questa è una circolare di tale data.
Lei poi si riferisce alla barzelletta delle vaccinazioni urbi et orbi, allora, voi avete deciso in Giunta con la delibera 242 dell’8 marzo le vaccinazioni veloci, che è una cosa che non è prevista da nessun piano vaccinale nazionale, né da nessuna raccomandazione, avete introdotto una fattispecie, e dite pure nelle premesse narrative, perché chi le ha scritte l’ha fatto per tutelarsi, che la Regione Marche nel rispetto della gerarchia di priorità e delle raccomandazioni ad interim, dove c’è scritto di vaccinare le categorie vulnerabili per prime, decide di approvare un allegato che è il famoso accordo da firmare insieme alle categorie, agli ordini professionali ed ai sindacati. Che succede però? Che il 10 marzo esce fuori la modifica del piano vaccinale del quale lei prima ha accennato e il 12 fa una riunione ben sapendo che erano uscite le linee guida che ribadivano quello che lei avrebbe già dovuto sapere, ovvero la priorità dei soggetti fragili e degli ultraottantenni e non certo degli impiegati e dei dipendenti amministrativi della sanità. Il 12 marzo, ben consapevole del fatto, mi auguro, che erano uscite le linee strategiche che ribadivano le priorità, lei fa la riunione telematica con gli ordini professionali e con le associazioni di categoria, la fa lei o chi per lei, credo che l’abbia fatta anche il Presidente Acquaroli da quello che mi dicono, io non ero presente, portando avanti questo discorso della più celere vaccinazione dei professionisti. Lei il giorno 12 marzo era a conoscenza delle linee guida modificate e del piano vaccinale modificato, che ribadivano la necessità di vaccinare il secondo target, che era quello dei disabili e delle categorie vulnerabili, allora perché telefona a queste persone? Tra l’altro è una cosa anomala che l’Assessore telefoni, l’Assessore deve fare, l’Assessore deve vaccinare, non deve chiamare al telefono, perché siamo una regione molto piccola e ci si conosce tutti e le telefonate che fa poi vengono raccontate. Prima ironicamente la Consigliera Vitri l’ha presa in giro dicendo: “Guarda un po’, noi facciamo un’interrogazione e lei la mattina della discussione telefona”. Assessore ha un sacco di tempo perché di Assessori che telefonano in continuazione alle categorie non ne ho visti tanti. Dico che quando si parla di questi argomenti bisognerebbe farlo in maniera trasparente e la trasparenza certamente non c’è stata, perché il mio ordine professionale – io sono iscritta all’ordine degli architetti – mi ha mandato una lettera identica a quella dei commercialisti, a quella degli avvocati, e questo è un modo di prendere in giro gli iscritti che hanno pensato che ci fossero vaccini a sufficienza. Delle due l’una, da un lato si lamenta che il Governo non le manda i vaccini … ed io le chiedo ancora oggi per quale motivo già dalla prima fase le Marche hanno avuto molti meno vaccini rispetto ad esempio alla Liguria che ha 1,5 milioni di abitanti come noi e che ha ricevuto esattamente 70.000 dosi nella prima fase in più di noi, non si è capito il perché, ci sarà stato un negoziato? Ho preso una Regione di idee politiche assimilabili.
Quello che voglio dire è proprio questo, non si prendono in giro né gli anziani ottantenni, né i disabili, perché come lei sa un conto è fare le vaccinazioni quando una persona si può spostare verso il luogo di vaccinazione, diverso è quando la persona non si può spostare e deve essere invece vaccinata a casa, è un po’ più complicato, allora non è bello che ci si velocizzi a vaccinare quelli che stanno bene e si lascino indietro le categorie più fragili. Le telefonate non sostituiscono il vaccino.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Penso che ci sia una sorta di gara per fare i primi della classe, più o meno tutti i Consiglieri regionali sono molto impegnati nel territorio, devo dire, e lo dico come valutazione per esperienza pregressa, che per ora questo Consiglio regionale è notevolmente legato ai contenuti e per dirla con una parola del Consigliere Carancini: “Fortemente pieno di passione”, anche se la parola passione viene dal punto di vista semantico dalla parola sofferenza, quindi: la passione di Cristo, la sofferenza di Cristo, la passione dei Consiglieri regionali è la sofferenza dei Consiglieri regionali per il mondo in cui si trovano a vivere ed il territorio.
Un conto è dire e un conto è fare, io vorrei vaccinare tutte le persone fragili, tutti gli ultraottantenni, vaccinare tutti quelli tra i 70 e i 79 anni, tutte le situazioni a rischio, tutti i gestori dei pubblici servizi, ovviamente: insegnanti, forze dell’ordine, autisti del trasporto pubblico, perché no anche le persone dei taxi e dei vari tipi di trasporti, i padroncini che fanno le consegne e via di seguito. Perché non vaccinare anche ogni tipo di scuola ed ogni tipo di aggregazione? Ognuno di noi vorrebbe fare tutto, questo è il pensiero astratto, poi c’è il pensiero reale, cioè le cose che si possono fare.
Cominciamo dall’Italia, che è una nazione che è andata male, i due Governi Conte …, purtroppo, ahimè, molti hanno sperato in un cambio di passo del Governo Draghi, per adesso di vaccini ne arrivano pochi, c’è stato l’incidente del vaccino che sembrava fosse pericoloso e non lo era. Ormai ho percepito un po’ come tutti, e parlo anche da addetto ai lavori, che è stata una guerra commerciale, la competizione nella corsa alla vendita dei vaccini è una guerra commerciale, più o meno i vaccini hanno le stesse tecnologie scientifiche, con qualche modifica. Lo Sputnik russo è molto diverso rispetto a quelli occidentali, chiamiamoli così, per avere la vecchia visione del mondo spaccato in due, poco si sa dei due vaccini cinesi, l’Italia ha acquistato poco, lo stesso Presidente Draghi per la prima volta ha messo il blocco alle esportazioni, a cascata le Regioni ricevono meno vaccini.
Le Marche sono una regione che non è stata particolarmente gratificata dal Governo nazionale, ci siamo trovati più volte in difficoltà, in più abbiamo trovato un’organizzazione sanitaria, e qui non voglio essere detrattore di chi ha governato prima, che era quella che era, lo diciamo noi, ma grazie a Dio lo stanno sostenendo con molta enfasi quelli che c’erano prima, dicendo: perché non si fa questo, non si fa quello, non si fa quell’altro? Perché l’organizzazione sanitaria delle Marche è quella che è, al di là dei poveri medici, infermieri, personale dell’organizzazione che si spendono molto, però la carenza dei posti letto, la carenza del personale sanitario, la carenza delle procedure sanitarie è quella che è. Noi abbiamo trovato tutto questo, anzi dico di più, abbiamo mantenuto, questo lo dico perché sia chiaro a tutti, a noi stessi ma anche agli altri, i vertici di tutte le strutture e degli ospedali: ospedale Umberto I di Torrette di Ancona e di Marche Nord, l’Asur, i direttori di area vasta, tranne uno che è stato sostituito recentemente per dimissioni, e Inrca, sono quelli nominati da chi ha governato prima e saggio è stato, a mio parere, non cambiarli in corsa con il Covid perché ci sarebbero potute essere fibrillazioni in tutto il sistema regionale, quindi, non era opportuno, pensiero del Presidente Acquaroli, pensiero un po’ di tutta la maggioranza, cambiare in corsa queste persone.
Speriamo che il Covid allenti la presa, speriamo che sia valutata ogni situazione e si possa mettere mano alla macchina, confermando ovviamente tutte quelle situazioni in cui c’è una buona gestione e modificando alcuni vertici, dove riteniamo che non ci sono state le condizioni ottimali di gestione.
Questo è lo stato dell’arte, questo è l’assoluto stato dell’arte, credo con scarse possibilità di modificazioni tra le gestioni, la gestione precedente ereditata dall’ex Presidente e l’assenza di un Assessore alla sanità e la gestione attuale caratterizzata da una nuova presidenza, da un nuovo Assessore alla sanità e da una nuova Giunta.
Stiamo andando avanti, anzi mi sento di dire che è stato fatto moltissimo, siamo riusciti a mettere in rete alcune situazioni che non avrebbero tenuto, la Regione Marche sta tenendo, regge e ha retto meglio della fase precedente, della famosa epidemia violentissima che ci fu a Pesaro lo scorso anno, nei mesi di febbraio/marzo.
Detto questo, si possono fare tante cose, di più e meglio, avere le risorse, avere i vaccini, però la politica è politica, ognuno gioca la propria parte, il proprio ruolo, ma mi indigno quando tutti fanno i primi della classe e dicono le cose, anche se dall’altra parte mi sento garantito da una frase del grande Cardinale Mazzarino, ministro di Francia nel ‘700, fondatore della Francia moderna che disse: “Mai con troppo zelo”, in politica mai con troppo zelo, confermo, a strafare nelle critiche, nelle aggressioni c’è il cosiddetto rimbalzo, come in tutte le cose, dopo una catastrofe, dopo una guerra, dopo una crisi, dopo un’epidemia, c’è un rimbalzo dell’economia, dopo una certa vicenda sia positiva che negativa c’è il rimbalzo inverso, ad esempio nelle elezioni americane il rimbalzo è a metà legislatura quando generalmente si mette in difficoltà nella Camera alta e nella Camera bassa degli Stati Uniti il Presidente eletto solo due anni prima.
Secondo me questa strategia di chiedere tutto, di fare tutto, alla fine ha il fiato corto. La nuova gestione regionale sta facendo, è molto impegnata, sta tutto il giorno sul pezzo, cominciando dal Presidente Acquaroli che arriva la mattina e va via in genere non prima delle 21 la sera, tutti i giorni, tranne se è in missione a Roma o da qualche altra parte; l’Assessore Saltamartini addirittura ha avuto delle critiche perché si sveglia troppo presto la mattina e via di seguito, anche il sottoscritto ad impegno lavorativo non scherza, ovviamente come la Commissione sanità e tutti i suoi componenti.
Tutto questo sistema di diffamazione, di critica, di far i primi della classe, di insistere nel dire: “Io farei anche quello, quello e quell’altro”…, cose che non si possono fare per colpa di quelli che c’erano prima perché non abbiamo trovato gli infermieri, ne sono stati assunti moltissimi recentemente, non abbiamo trovato le risorse e ci siamo dovuti affaccendare, parola brutta, per dire darsi da fare, a tappare i buchi.
Credo che con toni più credibili, forse ognuno potrebbe dare un contributo migliore.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Sinceramente l’abbinamento che è stato proposto mette un po’ in difficoltà anche rispetto all’introduzione e alla relazione dell’Assessore. Alla fine non so se sono state date risposte oppure è stato fatto un ragionamento di carattere generale.
Rispetto alle interrogazioni ed alle mozioni, devo dire, nessun tipo di risposta, ma lo dico senza nessun tipo di polemica. Sembra che siamo nella fase del Consiglio straordinario che avevamo chiesto rispetto alle interrogazioni ed alle mozioni che sono state presentate da tempo e che paradossalmente, con lo stesso che è trascorso, risultano particolarmente efficaci in funzione del piano vaccinale anti Covid che è stato approvato il 10 marzo su proposta del nuovo Commissario.
Tante delle indicazioni che abbiamo messo a disposizione, anche rispetto alle priorità, guardate un po’, sono maggiormente focalizzate in quel documento che mette ordine, che dà meno disponibilità di scelta alle Regioni e che permette alle stesse di indicare sul piano tempistico un rispetto che oggettivamente, almeno nella nostra, finora non c’è stato.
E’ difficile trovare nella relazione dell’Assessore le risposte alle interrogazioni e alle mozioni, ripeto, non sono quello delle polemiche, sono lontane dal mio modo di fare, penso che dobbiamo essere sempre molto precisi nei nostri modi e nei nostri ruoli. Rispetto alla variante inglese l’interrogazione che abbiamo fatto viene liquidata dall’Assessore, parole testuali, con: “Si, c’è la variante inglese”, dà la cifra di come è stata affrontata nel nostro territorio.
Ripeto, non perché lo voglio risottolineare, siamo stati bravissimi quando l’abbiamo intercettata per la prima volta il 23 dicembre a Loreto, ma abbiamo preso dei provvedimenti che non avevano nessuna parvenza di contenimento, se non un perimetro rosso nella provincia di Ancona, quando invece si brandiva la necessità delle zone gialle, che ci consentiva di fare e paradossalmente abbiamo in qualche modo facilitato, forse, anche per una non conoscenza specifica dell’aggressività di quella nuova variante, la diffusione all’interno della provincia. Non ci voglio tornare, però che l’Assessore liquidi l’interrogazione sulla variante inglese dicendo: “Si, c’è la variante inglese”, ne dà la misura.
Una misura per la quale, ovviamente, oggi abbiamo rimesso al centro, grazie al piano vaccinale anti Covid del nuovo Commissario, le priorità che sono quelle contenute. Andatele a rileggere, l’ha detto il Consigliere Ciccioli adesso, noi non abbiamo fatto operazioni di bandierina o per recuperare consenso o dare respiro a chi ci sollecita rispetto ad un tema rispetto ad un altro, sono convinto che oggi tutti i Consiglieri sono consapevoli delle difficoltà che abbiamo avuto rispetto ai soggetti fragili, perché tutti siamo sollecitati, lo fanno le associazioni, i singoli, lo fanno i medici, ci arriva questo tipo di stigmatizzazione da tutti i fronti, lo sappiamo e oggi l’Assessore riconferma che ha avviato una nuova programmazione che si concluderà, come ha avuto modo di sottolineare il Consigliere Mastrovincenzo, alla fine del mese di aprile, sia per i soggetti fragili che per i disabili e i loro caregiver, che sono in grandissima difficoltà e che ad ognuno di noi viene sottolineata in ogni momento.
Un nuovo percorso che spero abbia meno, lo dico all’Assessore, effetti annuncio rispetto alla reale efficacia delle azioni.
Assessore, quando sottolineiamo la necessità di produrre sul territorio italiano vaccini che siano di più facile diffusione e di produzione adeguata, e poi viene rivenduta come una intuizione nostra, dentro un sistema che non è oggettivamente in grado di produrlo, per dichiarazione dei soggetti coinvolti ed anche citati, non vuol dire essere visionari, significa creare una serie di aspettative che non hanno una ricaduta adeguata.
Lo dico anche rispetto al percorso che è stato stigmatizzato nell’interrogazione precedente dal Consigliere Carancini, al di là delle giustificazioni che cerchiamo di mettere in campo, di fatto, l’ha detto bene anche la Consigliera Casini, è stata creata confusione e creare confusione in questo momento significa mettere disorientamento su disorientamento e non ce lo possiamo permettere perché le associazioni, gli ordini, i sindacati erano pronti ad aderire ad una proposta che ovviamente andava in deroga a tutti i percorsi che erano già stati stabili nel piano precedente e che venivano completamente sconvolti. Loro erano pronti ad aderire, tant’è che lo hanno scritto agli associati ed ai collaboratori per metterli nelle condizioni di programmare, a pagamento, lo dico perché le abbiamo viste, era un modo per contribuire e per organizzare al meglio quel tipo di proposta, un percorso che invece oggi è disatteso. Abbiamo fatto solo confusione. Una cifra, non la voglio dire per speculare, ma solo per sottolineare e magari metterci nelle condizioni di evitare quegli effetti annuncio, che una volta sono i 3.000 infermieri che devono essere assunti ma che, non per responsabilità della struttura e nemmeno dell’Assessore, non possono essere reclutati. Forse va evitato perché se è vero, come è vero, che sottolineature puntuali, precise possono avere il respiro di un giorno, quel tipo di approccio crea un disorientamento nel cittadino che già è in grande difficoltà, che si riverbera inevitabilmente nel tempo.
Quindi, invito a maggior prudenza, a maggior dettaglio, a migliore programmazione, anche le risposte di oggi, che sono arrivate dall’Assessore, non hanno avuto questo tipo di cornice.
Ultima cosa, la mozione n. 39 relativa all’obbligo vaccinale non è stata per niente toccata, sulla quale non conosco il pensiero della Giunta attraverso l’Assessore, ma spero e confido vivamente che ci sia una posizione molto chiara da parte del Consiglio per dare un contributo, quello sì, che possa arrivare ai nostri Parlamentari per accelerare un processo, che non deve avere per forza passaggi obbligatori al Tar, ma della politica, in questo caso sarebbe molto più efficace e molto più di prospettiva. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Mi permetto di intervenire in merito a questo tema anche perché ho avuto modo di ascoltare il contributo di tutti i Consiglieri visto che qui parliamo di mozioni e interrogazioni legate all’aspetto della sanità.
Sono dispiaciuto perché mi sono reso conto che una parte di questa opposizione, del Partito Democratico, ancora una volta cerca la strumentalizzazione politica senza provare alcuna vergogna. Ho ascoltato l’intervento iniziale del Consigliere Carancini e quello di adesso, lo vedo in due versioni, una veste da leone, prima degli interventi di alcune persone legati alle mozioni ed alle interrogazioni, e adesso in una veste agnello, però tutti dobbiamo ricordare e renderci conto che abbiamo un problema serio da affrontare insieme. Auspicavo che i Consiglieri del Partito Democratico prima di noi volessero rendersi disponibili a dare delle soluzioni, degli aiuti, dei supporti, visto che la Consigliera Casini faceva parte della precedente Giunta, che ha avuto gravi difficoltà legate al Covid, ma oggi si ritrovano ancora una volta a fare demagogia, a vivere, secondo loro, in un mondo diverso dal nostro. Ho ascoltato il Consigliere Carancini a cui piace fare la parte da leone, ma ancora una volta, si è reso conto, fa figuracce continue, come abbiamo visto.
Vorrei chiedere al Partito Democratico chi è il capogruppo, ho grande rispetto per il Consigliere Mangialardi, ma vedo che più volte viene scavalcato dal Consigliere Carancini, magari fateci capire qual è la linea del Partito Democratico perché a volte il Consigliere Mangialardi dice una cosa e il Consigliere Carancini ne dice un’altra, ho grande stima per il Vicepresidente della mia Commissione, il Consigliere Mastrovincenzo, che ne dice un’altra ancora.
Vorrei capire qual è l’idea del Partito Democratico, ma soprattutto non credo sia rappresentata dagli insulti che il Consigliere Carancini ha rivolto all’Assessore Saltamartini, questo credo che sia vergognoso, capisco, è normale, il carattere del Consigliere Carancini lo conosciamo tutti. Mi è dispiaciuto anche vederlo con la bava alla bocca come fosse un Pit Bull.
Oggi mi sono reso conto che abbiamo un grave problema e quello che mi dispiace di più è che in questo Consiglio regionale abbiamo parlato per troppi minuti di alcune dichiarazioni del Consigliere Ciccioli, per il quale nutro grande stima ed è il mio capogruppo, e pochi minuti di questioni serie che interessano i cittadini delle Marche.
Anche in queste mozioni ho visto poche proposte, come nelle dichiarazioni e negli interventi di alcuni Consiglieri del PD, da coloro che hanno governato negli ultimi 5 anni. Non sono riusciti a dare un’indicazione chiara anche perché oggi contestiamo all’Assessore Saltamartini ed alla Giunta che cosa? Di aver aumentato i tamponi quando voi, cara Consigliera Casini, ne facevate pochissimi? Eravate tra gli ultimi in Italia, fossi in voi mi sarei risparmiato di fare determinate accuse. Il Consigliere Carancini prima va su facebook e strumentalizza dicendo: “La Regione Marche a guida del Presidente Acquaroli e dell’Assessore Saltamartini dà la priorità agli avvocati, agli ordini professionali, alle imprese e un domani la darà alle persone fragili” - quando così non è – ed oggi si trova in grave imbarazzo. Su facebook prima dice una cosa e poi viene qui a fare l’avvocato difensore degli ordini professionali, quando sappiamo che anche lui è un avvocato. Questo ci dispiace, ancora una volta abbiamo capito qual è la parte del Partito Democratico, che non è quella di fare delle proposte, ma di fare delle polemiche strumentali ed inutili. Questo è già stato spiegato.
Ovviamente ringrazio l’Assessore Saltamartini e il Presidente Acquaroli che stanno mettendo un grande impegno, nonostante il piano pandemico, mi riferisco anche alla situazione degli ospedali della regione. Il Consigliere Mangialardi dovrebbe saperlo perché se fosse stato ricandidato l’ex Presidente non sarebbe stato il candidato a Governatore del centrosinistra, ci dovremo rendere conto anche di questo.
Oggi abbiamo un piano pandemico fatto dal precedente governo del PD, di cui la Consigliera Casini faceva parte insieme al Consigliere Mastrovincenzo che era il Presidente dell’Assemblea legislativa, quindi, ci dobbiamo rendere conto che purtroppo abbiamo ereditando tutto questo.
Ho ascoltato anche alcune proteste del Consigliere Mastrovincenzo del Partito Democratico, contestava che l’Area vasta rimandava indietro degli anziani, magari nella sua zona di Ancona, che dovevano fare l’AstraZeneca invece che Pfizer, questo lo sappiamo tutti, ci rendiamo conto, ovviamente sappiamo bene, il Consigliere Mastrovincenzo lo sa meglio di me, che la Giunta Acquaroli, nonostante l’abbiate sempre criticata, è riuscita a mantenere l’impianto che il Partito Democratico aveva usato nelle Aree vaste, quindi, non è solo ordine politico, ma abbiamo dato fiducia ai tanti primari, ai tanti direttori di Area vasta che avete nominato voi, caro Consigliere Mastrovincenzo, nella scorsa legislatura, questa non è una colpa dell’Assessore Saltamartini.
Siamo stati democratici e bravi a lasciare ampio spazio e valore alle persone che avete nominato voi e in questo caso il Consigliere Mastrovincenzo sa benissimo che siamo stati i primi a ritirare il lotto di AstraZeneca, prima dell’Aifa, quando si lamentava che la Regione Marche non dava AstraZeneca e 6 ore dopo …
PRESIDENTE. Consigliere la prego di rimanere sul tema delle mozioni.
Andrea PUTZU. Presidente, mi scusi, qui stiamo parlando di Covid quindi …, abbiamo ascoltato di tutto ed anch’io devo dire la mia.
PRESIDENTE. Sulle sottocategorie del tema generale. Prego
Andrea PUTZU. Chiedo scusa, Presidente, però è anche giusto rimettere un po’ di verità perché qui i Consiglieri di opposizione parlano di tutto e di più. Stavo dicendo che sul piano della sanità …, mi sembra opportuno dare anche a me uno spazio utile perché mi ha interrotto e come nel calcio chiedo il tempo di recupero, Presidente.
Battuta a parte, sono dispiaciuto perché ancora una volta ho avuto modo in questo Consiglio di ascoltare le proposte del Movimento 5 Stelle e del Consigliere Santarelli, di cui ho stima personale e politica, a cui ancora una volta abbiamo dato come maggioranza parere favorevole.
Il Partito Democratico fa strumentalizzazione, voglio concludere perché qui mi sembra che il Consigliere Carancini non studi, mi devo ripetere, gli atti ufficiali, magari si informa su Topolino, forse è rimasto ancora giovane.
Noi ci siamo trovati la fase 1 che comprendeva i sanitari prima di ogni altra categoria, a gennaio avevano a disposizione i vaccini Pfizer, le persone fragili sono nella fase 2 del piano vaccinale, credo che sia ora di farla finita nel dire che la Regione Marche e l’Assessore Saltamartini non pensano ai disabili, questo è vergognoso.
Non so se sono nei tempi, ma mi consenta Presidente di sforare un po’ perché è ora di ristabilire la verità, la Giunta Acquaroli è riuscita, ed io speravo che il Partito Democratico l’appoggiasse, a fare delle consultazioni, degli incontri con le associazioni di categoria, con gli ordini professionali per prepararsi a quando il Commissario Figliuolo insieme al Governo manderà i vaccini in massa per dare la possibilità a tutti i cittadini delle Marche di potersi vaccinare, così come l’accordo fatto con i medici di medicina generale.
Ringrazio l’Assessore Saltamartini e il Presidente Acquaroli per aver fatto un grande lavoro per le persone fragili, mentre voi fate propaganda, la Giunta Acquaroli insieme all’Assessore Saltamartini sta lavorando per risolvere ed accelerare il prima possibile la vaccinazione nelle Marche, perché se è vero, come dite voi, che i vaccini arriveranno, anch’io sono contento e me lo auguro ed ho grande fiducia nel Generale Figliuolo.
Noi siamo pronti grazie a questa Giunta, che è riuscita ad organizzarsi con le associazioni di categoria, con gli ordini professionali, dando la possibilità ai medici di base di poter vaccinare le persone fragili. In più, lasciatemelo dire e concludo, il livello del Partito Democratico si è abbassato talmente tanto negli ultimi 10 anni che è passato dalla proposta alla protesta senza riuscire a dare uno spiraglio ai cittadini marchigiani ed oggi si trova solo ed esclusivamente a fare demagogia politica, soprattutto a fare una propaganda becera. Ancora una volta non vi rendete conto del motivo per cui siete stati bocciati, ve lo dico con affetto, vi è rimasto poco, questo Governo sta facendo molto e nonostante le vostre inutili proteste non siete riusciti ancora una volta a fare una proposta utile per la nostra Regione. Continuate così perché i cittadini, nonostante questo periodo di grande difficoltà per le imprese, che non sono riuscite ad aprire, per le palestre, per le tante persone che magari sono in grandi difficoltà, ancora una volta ci daranno fiducia e con la vostra opposizione noi andremo lontano. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.
Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Il mio intervento verterà sulla mozione n. 39. Secondo me ben può un vaccino costituire una misura di prevenzione, purché, però, si consideri e si rispetti la sua peculiare natura di trattamento sanitario che in quanto tale, per la sua intima relazione con la sfera personalissima del lavoratore, non può essere imposto se non per una specifica disposizione di legge, questo ai sensi dell’articolo 32 della nostra Carta Costituzionale. Parlare però di obbligo vaccinale forse è prematuro perché non vi sono le principali condizioni giuridiche, sanitarie ed anche politiche per farlo. Non vi sono ancora dati definitivi sugli effetti e sulla trasferibilità e quindi sulle ricadute sulla sanità pubblica, non vi è una distribuzione tale che possa rendere esigibile l’obbligo ed infine non vi è ancora evidenza del livello di fiducia o di sfiducia delle persone sul vaccino.
Più chiaramente quando i dati e le conoscenze scientifiche e le quantità disponibili lo consentiranno sarà fruttuoso ragionare non già di un obbligo vaccinale generale, ma delle modalità per accelerare la vaccinazione di massa, ricorrendo anche ad una distribuzione parallela nei termini sopra indicati, ad esempio dalle farmacie ai luoghi di lavoro.
In altri termini, quindi, quando le acquisizioni della scienza consentiranno di raggiungere ulteriori certezze, non sarà solo il diritto, ma la volontà delle persone di tornare a lavorare e comunque a vivere un’esistenza normale, ciò che darà impulso al ricorso alla vaccinazione.
Al momento non si può che confidare nell’efficienza degli organismi preposti al fine di assicurare che sia predisposto un trasparente piano vaccinale dettagliato ed esaustivo fondato su criteri idonei a giustificare le scelte effettuate che le dosi di vaccino disponibili attualmente nei prossimi mesi siano somministrate con la massima sollecitudine verificando che ne siano destinatarie le categorie puntualmente indicate nel piano e che si eviti l’allestimento di scenografie vaccinali inutilmente costose, procedendo con la massima concentrazione e determinazione a ciò che serve e che soprattutto si evitino anche polemiche scomposte, come ad esempio sulla riservatezza dei contratti e le dosi disponibili.
L’articolo 2087 del codice civile, che qui ovviamente è importante perché riguarda proprio il datore di lavoro, impone al datore di lavoro stesso di adottare le misure che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del prestatore di lavoro. Ma la vaccinazione è più che una semplice misura adottabile in ambito lavorativo, è un trattamento sanitario e, come ricordavo prima, deve essere imposto ai sensi dell’articolo 32, quindi, con una specifica disposizione di legge.
Il vaccino contro il Covid è senz’altro opportuno, forse doveroso sul piano etico e sul piano deontologico per quelle categorie di professionisti che vivono accanto ai malati e che hanno come missione quella di proteggere i loro pazienti, tuttavia, in particolare, parlando di deontologia è comunque conveniente mantenere un atteggiamento di prudenza che non indica assolutamente una mancanza di convinzione nei confronti dell’efficacia del vaccino e né tanto meno una porta aperta al complottismo, ma che significa semplicemente riconoscere che alcuni degli operatori sanitari potrebbero avere dubbi e perplessità su aspetti ancora non noti di questi vaccini, non noti si badi bene, non perché vi siano complotti o interessi di alcun tipo, ma semplicemente perché sono vaccini nuovi e sarà quindi necessario del tempo per conoscerne in maniera completa ed esaustiva tutti gli effetti. Prudenza anche perché, come hanno evidenziato numerosi giuslavoristi, imporre un obbligo che poi non viene rispettato porta al discredito della legge stessa tanto sul piano dell’ordinamento giuridico che su quello deontologico.
Considerata quindi la persistenza e l’aggressività di questo virus, nonostante il distanziamento sociale, le mascherine, la sanificazione di mani ed oggetti e comunque tutti gli altri accorgimenti che sono stati messi in campo fino adesso, sarebbe preferibile ovviamente una adesione massiccia e spontanea al vaccino da parte di tutti i cittadini da ritenersi ad oggi, secondo la migliore scienza, come l’unica via d’uscita dalla crisi pandemica, occorre perciò, forse prima di ogni altra misura costrittiva, una vera opera informativa, magari anche da parte di organizzazioni sindacali che preluda ad una prova di maturità collettiva, soprattutto nel mondo del lavoro, nell’ottica del principio di solidarietà.
Ecco il principio di solidarietà è forse uno dei principi più importanti in tema di vaccinazione, viene in rilievo la duplice faccia di questo principio che si rivolge ad un individuo guardando all’interesse collettivo, ma impone alla collettività e per essa allo Stato di accordare protezione in ogni caso di sacrificio del diritto del singolo cittadino, ed è proprio in nome del principio di solidarietà che la legge 210 del 1992 riconosce un indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicazioni di tipo irreversibile, non solo, si badi bene, quando si tratta di vaccinazioni obbligatorie, ma anche per complicazioni da vaccinazioni solo necessarie per motivi di lavoro. In seguito la stessa protezione è stata assicurata anche dalla stessa Corte Costituzionale con una recente sentenza del 2012 in un contesto di irrinunciabile solidarietà in tutti i casi di vaccinazione raccomandate dalle autorità sanitarie a prescindere dall’obbligatorietà del vaccino o dall’esistenza di motivi di lavoro. Quindi, sul piano del principio di solidarietà non ha rilievo alcuno che la vaccinazione sia obbligatoria o sia solo consigliata.
La stessa distinzione non ha valore inoltre neanche nel campo scientifico, i vaccini raccomandati non sono dunque meno importanti di quelli obbligatori.
Quando detto deve far comprendere che tale differente regime giuridico non discenda da una graduazione di importanza, ma da un diverso atteggiamento strategico della sanità pubblica che, a seconda dei criteri storici, ritiene di basare il raggiungimento degli obiettivi prefissati con la campagna vaccinale sull’informazione e sulla persuasione piuttosto che sulle sanzioni di natura amministrativa o penale.
In merito all’articolo 279 del decreto legislativo 81/2008, che prima ha citato il Consigliere Mangialardi, interpretandolo in senso letterale emerge che la vaccinazione anti Covid non appare rientrante in tale ambito in quanto l’agente biologico in questo caso non è presente nella lavorazione bensì è diffuso in ogni ambiente, è ubiquitario. In alcuni settori lavorativi come tipicamente quello ospedaliero ed equiparati, di cui all’allegato 46 di questo decreto, gli agenti biologici tra cui il Sars Covid 19 possono costituire un rischio potenziale al quale i lavoratori sono esposti in via strutturale pur non essendovi in tali attività la deliberata intenzione di operare con agenti biologici.
Concludo dicendo che credo sia opportuno riportare il problema delle vaccinazioni nel suo alveo naturale che è quello di strumento di salute pubblica evitando inutili contrapposizioni faziose che avrebbero l’unico effetto di lasciare delle profonde lacune ed aree grigie.
Tali situazioni inevitabilmente sarebbero causa di contenziosi e verosimilmente potrebbero diminuire la confiance verso i vaccini. Direi inoltre che c’è un obbligo etico per il quale tuttavia non ritengo ci debbano né ci possano essere costrizioni di sorta, il tutto inoltre va calato nella realtà sanitaria italiana che, come riporta il sindacato dei medici Anaao-Assomed, vedrebbe addirittura oltre il 90% degli operatori sanitari dichiarare la propria adesione alla campagna vaccinale.
Ricordo da ultimo una risoluzione del Consiglio d’Europa, la 2361 del 27 gennaio 2021 che dà specifiche indicazioni agli Stati affinché gli stessi mettano in atto una corretta campagna di informazione soprattutto relativa alla non obbligatorietà del vaccino, alla sua sicurezza ed ai possibili effetti indesiderati in modo da assicurare una scelta consapevole e soprattutto che questo non possa discriminare i lavoratori che decidano di non sottoporvisi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Anch’io intervengo in merito alla mozione n. 39, quella relativa all’obbligazione vaccinale per gli operatori del servizio sanitario. Vorrei sottolineare che l’importanza storica dei vaccini nel fermare ed in qualche caso debellare completamente l’epidemia/pandemia da malattie infettive è sotto gli occhi di tutti.
Il vaccino è il più grande strumento scientifico e sanitario di prevenzione che abbiamo nei confronti di tutte le malattie infettive in genere, compreso il Coronavirus.
La differenza, nel fermare una patologia infettiva la facciamo nel momento in cui riusciamo a costruire un vaccino, a somministrarlo il più possibile e a raggiungere l’immunità di gregge che risulta da una copertura vaccinale almeno del 70%.
Non possiamo che essere favorevoli alle vaccinazioni nell’ottica che i benefici apportati sono largamente superiori rispetto ai però presenti, nonostante qualche caso di effetti collaterali nocivi alla nostra salute, a volte nell’immediato, parlo di allergie o di shock anafilattico, a volte in tempi successivi, effetti collaterali a volte prevedibili ed a volte no.
Per questo ritengo che l’obbligatorietà alla vaccinazione sia in genere sempre un tema estremamente delicato e molto spesso divisivo, a volte anche nelle comunità scientifiche stesse, quindi, ritengo che non possa essere affrontato con vera competenza con una mozione in un Consiglio regionale.
E’ vero che qui molto spesso si gioca su temi sanitari a fare gli allegri chirurghi o a fare i piccoli medici quando la competenza sanitaria dovrebbe stare in capo agli esperti di settore, ai comitati tecnici scientifici, ai virologi, ai microbiologi, agli immunologi. Qui, invece, con grande facilità si trattano temi sanitari a volte in maniera non solo inadeguata, ma senza competenza, a volte con supponenza, con arroganza e con poco senso. Invece è giusto spiegare e comunicare al meglio l’importanza dei vaccini e delle vaccinazioni promuovendone con forza la bontà terapeutica, questo sì, però dopo ognuno decide per sé. Figuriamoci se questa pratica sanitaria la si può imporre al mondo sanitario che è forse, se permettete ribadisco quello che ho detto prima, quello che ha più conoscenza in questa materia a meno che non vogliamo giocare – ho sentito e visto anche oggi nelle interrogazioni - a fare i piccoli medici e gli allegri chirurghi, quando non si ha minimamente la competenza per stare dentro certe materie che necessitano percorsi ben precisi.
Quindi, grandi spinte di promozione alla vaccinazione, ma non all’obbligo, a nessuno ed a nessuna categoria. Tra l’altro questa vaccinazione è costruita sul vaccino che ha un’esperienza clinica di pochi mesi, non abbiamo un’esperienza lunga, non rapportabile scientificamente, come invece dice la mozione, alle vaccinazioni che si fanno ai bambini, alle vaccinazioni antinfluenzali e a quelle antipneumococciche, dove abbiamo esperienze decennali.
Io mi sono vaccinato, come ho ribadito più volte, perché l’ho ritenuto giusto e doveroso sia da un punto di vista deontologico che sanitario e civico, ma non posso rendere obbligatoria questa pratica a quei colleghi che per i più svariati motivi non la pensano come me.
Tra l’altro nei prossimi mesi ci potrebbe anche essere la possibilità di scegliere un vaccino e questo non è poco anche perché ce ne sono in via d’allestimento diversi, ce ne saranno in Italia e in Europa diversi a disposizione e forse nella diversità, quelli più reticenti alla vaccinazione potrebbero in qualche modo convincersi a vaccinarsi.
La percentuale di chi non si è vaccinato è molto bassa e in questa percentuale ci sono probabilmente nel mondo sanitario anche persone che hanno già contratto il virus e che quindi hanno un titolo anticorpale importante e pensano di vaccinarsi più avanti quando quello stesso titolo anticorpale inevitabilmente calerà.
Non ho capito se il PD o chi vuole che gli operatori sanitari si vaccinino a tutti i costi ci ritengono incapaci di decidere per noi stessi, se ci ritengono irresponsabili, vi assicuro che non è così.
Io però voglio ribadire anche un’altra cosa che forse non si è qui capito, non si può imporre una terapia, compresa quella delle vaccinazioni, quella attuale ancora in maniera più particolare, non si può imporre nessuna terapia a nessuno, quando noi medici somministriamo terapie, facciamo terapie, il paziente è libero di prendere o di non prendere quei farmaci. Ognuno di noi si autodetermina e decide se seguire o meno una certa terapia, quindi, libertà di cura. Qui entro in un altro concetto, quello di essere liberi se sposare o meno una terapia che viene consigliata da un sanitario, voi sapete che tante volte noi facciamo prescrizioni, ma il paziente a casa decide anche di non prendere quella terapia.
Obbligare è una cosa grossa, d’altro canto vogliamo ridurre una vaccinazione come una specie di trattamento sanitario obbligatorio, come quello che facevamo noi quando eravamo Sindaci? Molti di noi hanno fatto i Sindaci, non può essere portato nella stessa direzione, non può essere una vaccinazione vista come un trattamento sanitario obbligatorio.
Personalmente vorrei sperare che tutti quegli operatori sanitari che non si sono vaccinati a tutt’oggi siano persone che hanno già contratto il virus perché voi sapete che molti operatori sanitari, tanti medici di base e tanti sanitari dipendenti, non convenzionati come i medici di medicina generale, l’hanno già contratto e tutt’oggi hanno un titolo anticorpale importante.
Altra cosa è per esempio utilizzare quegli operatori sanitari che non si sono vaccinati in quei posti di lavoro dove il contatto con il paziente risulta inferiore, questo lo ritengo giusto, i Dirigenti delle nostre Aree vaste, delle nostre Aziende ospedaliere, i Dirigenti dell’Asur potrebbero opportunamente dire a queste persone: “Avete deciso di non vaccinarvi, non vi metto a stretto contatto con il paziente o con diverse persone, vi tengo in posti di lavoro dove siete un po’ più defilati”.
C’è da considerare anche un altro aspetto scientifico, i vaccinati possono contagiarsi lo stesso, io sono vaccinato, ma posso contagiarmi, evidentemente la differenza sta nel fatto che poi non maturo la malattia perché ho gli anticorpi che ho prodotto conseguentemente alla somministrazione vaccinale, ma mi posso contagiare. C’è una finestra in cui io portatore del virus, che mi sono contagiato, potrei trasmetterlo comunque, quindi, va anche tenuto in considerazione dal punto di vista scientifico questo aspetto, sempre per portare un contributo a una riflessione che oggi si sta facendo in questa assise, ripeto, secondo me non competente per fare una disquisizione che possa portare a rendere obbligatorio il vaccino a qualcuno ed in particolare in questo caso agli operatori sanitari.
Con questo mio intervento ho voluto dire la mia posizione contraria e credo anche del mio partito alla vaccinazione obbligatoria degli operatori sanitari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.
Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Oggi debbo dire che assistiamo ad un film già visto, laddove c’è una parte della minoranza responsabile, propositiva, che ci presenta delle difficoltà, che oggettivamente ci sono, e una minoranza, quella del PD, che fa polemica, strumentalizzazione, che parla dell’Assessore Saltamartini definendolo inadeguato, imbarazzante. Ecco, mi sento di rispondere candidamente e convintamente che abbiamo un grande Assessore, supportato da una grande Giunta, da un gruppo consiliare forte e sono orgoglioso del lavoro che sta svolgendo, della qualità del lavoro che sta portando avanti, delle risposte che sta dando ai tantissimi problemi che sono sul tappeto. Sono anche orgoglioso del fatto che l’Assessore Saltamartini alle 5 del mattino è in ufficio, sicuramente andare in ufficio alle 5 del mattino può non essere un elemento di valutazione sulla qualità del lavoro svolto, ma esprime concretamente e con certezza l’impegno, la passione e il senso di responsabilità che mette nel lavoro che sta portando avanti. Questo mi sento di dire sull’operato fin qui svolto dall’Assessore Saltamartini e da tutta la Giunta.
Verifico, purtroppo, ancora una volta, un atteggiamento non solo strumentale e polemico, ma diffamatorio e allarmistico che in un clima di questo tipo di oggettiva ed evidente difficoltà è da evitare e da scongiurare.
Il senso di responsabilità di uomini di istituzione ci impone di fare attenzione su un tema così importante, in una situazione così difficile ed essere molto più responsabili, molto più collaborativi e direi costruttivi. Il mio è un invito che faccio a parte della minoranza, soprattutto sul non fare disinformazione, non speculare sulla posizione degli anziani, sui disabili.
Da parte di esponenti del PD, quindi da uomini delle istituzioni, ho sentito dire: “La Regione ha dimenticato gli anziani”, “La Regione non considera le categorie fragili”, addirittura “la Liguria ha avuto più vaccini delle Marche!”
A questo punto credo sia necessario per l’ennesima volta dire, perché alla fine mi rendo conto che siamo anche stucchevoli se ribadiamo molto spesso le stesse cose, che qui nessuno ha dimenticato nessuno, anzitutto chiariamo che le categorie che devono essere vaccinate non sono una prerogativa e un’autonoma scelta della Regione, dell’Assessore alla sanità, è una scelta che fa il Ministero della salute, l’accordo Conferenza Stato-Regioni. Spiegato questo dobbiamo chiarire anche un altro aspetto, la Consigliera Casini dice: “La Liguria ha avuto più vaccini rispetto alle Marche, forse perché più influente, forse perché ha canali preferenziali”. No! Non possiamo dare in pasto ai cittadini in questo momento disinformazione, voi sapete tutti, e dobbiamo dirlo, che il numero dei vaccini viene dato percentualmente allo stesso modo a tutte le Regioni, in base alla categoria che si sceglie di vaccinare, quindi se si sceglie di vaccinare gli over 80 della Liguria piuttosto che delle Marche o di altre Regioni, viene data a tutti la stessa identica percentuale e conseguentemente il numero dei vaccini. Quando sento dire dall’ex Assessore Casini, dalla ex Vicepresidente della vecchia Giunta: “L’Assessore deve fare …”, dico che l’Assessore sta facendo e quando lei dice: “L’Assessore deve vaccinare” rispondo che l’Assessore non deve vaccinare, è l’organizzazione, che tra l’altro avete nominato voi, che deve provvedere alla vaccinazione.
Detto questo, sul punto ad esempio della necessità di aumentare i punti di vaccinazione, credo che sia chiara la percentuale di vaccinazione che esprimono le Marche, che raggiungono quasi il 90%. I punti di vaccinazione servono nel momento in cui, ce lo auguriamo, arriveranno i vaccini in quantità industriale perché il vero problema oggi non è individuare i punti di vaccinazione, ma avere un numero importante di vaccini per poter garantire una vaccinazione integrale, totale. E’ questo che ci dobbiamo augurare, è questo su cui dobbiamo lavorare anche con il Governo, con i Partiti che stanno al Governo. Questo dobbiamo fare e i dati sulla vaccinazione, così come è portata avanti fino ad oggi, dimostrano che è attuata in un modo totale ed integrale, fermo restando che nel frattempo fattivamente l’Assessorato ha fatto accordi con le categorie produttive, con i medici di base ed ha individuato anche nuovi punti di vaccinazione.
Detto questo, se oggi abbiamo delle difficoltà, ci sono e sono tante, sono dovute ad un’emergenza pandemica, ma sono dovute, consentitemi un po’ di polemica, ad un sistema sanitario che abbiamo ereditato e che presenta delle forti inefficienze, che noi stiamo cercando giornalmente con il lavoro, con l’impegno, in un contesto difficile come quello pandemico/emergenziale, di risolvere.
Un dato su tutti, ricordiamocelo sempre perché questo va detto, a fronte di 230 posti di terapia intensiva previsti, noi ne abbiamo trovati 115, esattamente la metà, in questi quattro mesi la Giunta Acquaroli e l’Assessore Saltamartini sono stati in grado di reperire oltre 230 posti di terapia intensiva, oltre quelli stabiliti dal piano sanitario.
L’ospedale Covid di Civitanova Marche, molti di voi oggi vantano di aver sostenuto, ricordiamoci che quando l’ex Presidente lo sosteneva molti di voi eravate contrari, però oggi siete diventati favorevoli, e ci sta bene, ma ce l’avete consegnato senza personale, ci avete dato una scatola vuota, abbiamo dovuto spostare il personale dell’Area vasta 3, quella della provincia di Macerata, in quel contesto.
Non avete assunto il personale quando serviva e poteva essere fatto, quel personale che avete assunto addirittura è in gran parte più amministrativo che sanitario ospedaliero, evidentemente delle difficoltà e delle responsabilità su quello che oggi stiamo gestendo ci sono state e ci sono, ma a me non interessa fare polemica su quello che è passato, ma non posso tollerare una disinformazione, una strumentalizzazione che viene fatta oggi e ripetutamente da una parte del PD.
Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo? L’abbiamo detto, abbiamo portato avanti operazioni come lo screening di massa, abbiamo raddoppiato i posti letto in terapia intensiva, abbiamo raggiunto quasi il 90% delle vaccinazioni, ma questa non è una gara, sicuramente il modello in questo caso non può essere la Toscana che mi risulta essere per gli over 80 tra le ultime ad averli vaccinati.
Voglio chiudere con un invito che faccio a noi stessi e alla minoranza, è un invito ad una maggiore responsabilità, ad un maggiore rispetto delle istituzioni, ad un maggior rispetto del lavoro che si sta facendo, che si traduce in un maggior rispetto verso i cittadini.
Oggi in una fase di evidente e grande difficoltà, che non è solo sanitaria, ma è anche lavorativa e sociale, le aziende chiudono, i posti di lavoro calano, abbiamo una situazione davvero critica, i cittadini si attendono da noi non polemiche, non strumentalizzazioni, ma soluzioni ai tantissimi problemi che sono sul tappeto e possiamo e dobbiamo farlo con il contributo di tutti, quindi, un invito a farla finita con le polemiche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.
(problemi tecnici)
PRESIDENTE. Nel frattempo passiamo all’intervento successivo, poi riprenderemo con il Consigliere Antonini.
Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Intervengo sia sulle tre mozioni che sulle interrogazioni. Il tema è stato trattato in maniera molto generale, nelle tre mozioni si parla sia dell’obbligo vaccinale che del report relativo alle vaccinazioni che delle categorie da vaccinare, per cui cercherò di fare un discorso complessivo, come è stato fatto nei tanti interventi che mi hanno preceduto.
Questo è un argomento molto sentito e rilevante per la cittadinanza, importante è anche cercare di ristabilire per quanto mi riguarda un’informazione chiara e certa ed evitare ulteriormente polemiche e strumentalizzazioni che purtroppo in questi giorni hanno caratterizzato sia le sedute del Consiglio regionale che la comunicazione sia a mezzo stampa che attraverso i canali veloci, che sono i social.
Intervengo cercando di fare il punto per quanto riguarda i temi posti dalle mozioni riguardo all’obbligo della vaccinazione, l’hanno detto bene i colleghi che mi hanno preceduto, non è una materia di competenza regionale per cui prenderemo atto, se le proposte che qualcuno ha avanzato a livello regionale di non obbligatorietà dovessero andare in porto, di questa coercizione che però sappiamo non essere certamente condivisa. Ad oggi sappiamo tutti come l’obbligo vaccinale non ci sia, ma la vaccinazione è una prassi per la tutela nei confronti del Covid 19, legata alla libera scelta e in questo noi ci atteniamo.
Come Regione Marche stiamo promovendo a tutti i livelli e dando l’opportunità a tutti, secondo il piano vaccinale nazionale, di poter accedere alla vaccinazione, ma non compete alla Regione la volontà di imporre l’obbligo.
Per quanto riguarda il report giornaliero, viene richiesta un’ulteriore informazione sulle vaccinazioni effettuate, credo che sia stato già anticipato da alcuni interventi o dall’Assessore stesso che mi ha preceduto, c’è da parte della Regione Marche un’implementazione in corso di quei strumenti, ad esempio, il sito della Regione Marche, nei quali si possono trovare tutte le informazioni, un’implementazione che consente non solo di avere le ulteriori dinamiche che sono legate alla nuova impostazione del piano vaccinale dovuto al Governo e al Ministero, ma anche su quel report che purtroppo, e ne siamo consapevoli, ha creato alcune curiosità, piuttosto che morbose attenzioni, dopo le speculazioni, permettetemi il termine, non ne trovo un altro, fatte dal Partito Democratico sui dati e sul report che erano chiaramente evidenziati sia nel sito del Ministero, quindi del Governo, che attraverso il Commissario invia il numero di vaccini alle Regioni, che della Regione Marche. Il report corrispondeva, non poteva essere altrimenti, a quello dato dal Ministero e dal Governo, pertanto, reputo che in parte questa mozione sia superata dai fatti, nel senso che la Regione sta implementando il proprio sito anche e soprattutto sulla base delle nuove categorie prioritarie specificate dal Governo - andando a coprire un vulnus - che ha individuato le categorie di fragilità attraverso un elaborato che può essere scaricato dal sito del Governo e del Ministero della Salute nel quale, attraverso degli approfondimenti medici rispetto alla vulnerabilità da Covid 19, vengono individuate le patologie più soggette e legate alla fragilità e a queste la Regione, come ha sempre fatto, tenderà ad adeguarsi, per cui il sito sarà implementato con queste categorie, con queste informazioni, che saranno accessibili a tutti e che si basano sulle nuove disposizioni legate alla normativa nazionale.
Riguardo alle categorie da vaccinare, che rientrano nell’altra mozione, reputo che sia indispensabile fare riferimento alle indicazioni date dal Governo e se ci sono delle disponibilità …, come nella mozione precedente l’Assessore Saltamartini ha risposto in maniera chiara che gli insegnanti, indipendentemente dal luogo di residenza o da dove prestano il proprio servizio come docenti, possono accedere al sistema vaccinale, denotando una disponibilità a venire incontro ad alcune casistiche particolari. E’ di tutta evidenza come le categorie e anche le classificazioni discendano dalle indicazioni date a livello governativo.
Il fatto che il vaccino AstraZeneca abbia subìto nel corso di queste ultime settimane una valutazione differente rispetto alle categorie che potevano accedere alla vaccinazione, e che gli elenchi dei docenti, che sono arrivati al sistema sanitario regionale direttamente dal Ministero, hanno subìto un incremento relativamente alla diversa valutazione che veniva fatta dal Ministero, è una conseguenza logica di quell’implementazione che è stata fatta rispetto all’applicazione del vaccino AstraZeneca che originariamente, ricordiamolo, era utilizzabile solo per gli over 55 poi esteso agli over 65 ed implementato anche agli over 80. Su questo voglio fare una chiosa cercando di superare … Reputo che i marchigiani e gli italiani non abbiano necessità di ulteriori polemiche, di aggiungere benzina sul fuoco, come si dice, di preoccupazioni e di richieste tutte legittime di vedere vaccinati se stessi, se soggetti fragili, o i propri cari. Ritengo che ogni polemica sia infruttuosa e anche controproducente nei confronti dei marchigiani, ma credo che sia necessario fare chiarezza rispetto a come la Regione si stia adoperando.
Vi invito a leggere i numeri sul sito del Governo, parlano di una media di vaccinazioni molto alta, la Regione Marche è nella classifica, se vogliamo definirla così, alta delle Regioni che riescono a vaccinare la propria popolazione sulla base dei vaccini che ricevono, sconfessando quelle polemiche sterili, inutili e politiche di cui oggi i marchigiani non hanno necessità, anzi fanno male.
Sarebbe invece utile il contributo dei Consiglieri di minoranza che oggi hanno una loro rappresentanza nel governo italiano, predominante a livello di Partito Democratico e di Movimento 5 Stelle, per sollecitare attraverso i propri Parlamentari e i propri canali un maggiore e rapido invio dei vaccini nelle Marche, in modo che si possa procedere il più celermente a dare delle risposte a tutte le persone che legittimamente hanno la voglia e la necessità di essere vaccinate. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Vorrei intervenire sulla mozione n. 39 perché l’Assessore Saltamartini non ne ha parlato e vorrei ringraziarlo per il lavoro svolto fino a questo momento. Debbo dire che ha risposto alle interrogazioni e alle mozioni in maniera molto chiara, precisa ed esaustiva, quindi, non torno in alcun modo sugli argomenti già da lui trattati, però faccio l’appello al Partito Democratico di smetterla di fare un’opposizione distruttiva. L’Assessore l’ha detto in maniera molto chiara, è inutile parlare, bisogna fare i fatti ed ha citato alcuni numeri. Prossimamente riusciremo a vaccinare 16.000 persone al giorno, nel giro di tre mesi avremmo una copertura da immunità di gregge, credo che sia stato chiaro, per questo dico che oggi per noi la priorità sono i vaccini.
A livello nazionale, Consiglieri della minoranza, noi siamo insieme in un Governo di unità nazionale, non potete in alcun modo continuare a fare questa opposizione. La sottoscritta quando era all’opposizione, lo ribadisco ancora una volta, non ha mai fatto un’opposizione così distruttiva come la sta facendo il Partito Democratico.
Voglio ricordare che a livello nazionale con il governo Draghi abbiamo avuto un cambio di passo ed in questo momento sono i vaccini la priorità ed il Presidente del Consiglio è andato in Europa a chiederne di più.
L’Assessore Saltamartini ha detto che prossimamente riusciremo a vaccinare 16.000 persone al giorno, questo significa che in tre mesi riusciremo ad ottenere un buon risultato, e un appello ancora una volta lo faccio a voi.
Per quanto riguarda la mozione n. 39, stamattina mi sono confrontata con il capogruppo del Partito Democratico Mangialardi, ho fatto una proposta che ribadisco ancora una volta, quella di ritirarla perché, non so se i Consiglieri della minoranza e della maggioranza lo sanno, a Roma c’è un disegno di legge presentato al Senato dalla Senatrice Ronzulli che chiede l’obbligatorietà dei vaccini per gli operatori sanitari, quindi, questa mozione che chiede l’impegno del Presidente in sede di Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome a sensibilizzare il Governo e il Parlamento affinché si giunga anche attraverso legislazione d’urgenza alla discussione e all’approvazione di una legge sull’obbligo vaccinale anti Sars per gli operatori dei diversi ruoli del Servizio nazionale, sia pubblico che privato, è superata. E’ superata, Consiglieri della minoranza, soprattutto del Partito Democratico, visto e considerato che a livello nazionale c’è un governo di unità nazionale, a capo c’è il Presidente Draghi che sta andando in Europa per avere più vaccini e c’è un disegno di legge presentato al Senato per l’obbligatorietà delle vaccinazioni agli operatori sanitari pubblici e privati. A questo punto questa mozione a cosa serve? C’è un disegno di legge vediamo come va, inutile che noi proponiamo una mozione quando c’è già un disegno di legge. Consiglieri, credo che pochi sapessero della presentazione di questo disegno di legge, stamattina mi sono confrontata con il Consigliere Mangialardi e gli ho chiesto di ritirare questa mozione perché non ha alcun senso, quindi, chiedo di ritirarla. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.
Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Vorrei fare anche un intervento sulla interrogazione che abbiamo presentato relativa alla vaccinazione. Devo dire che mi sento anche un po’ in difficoltà perché il tempo sembra non andare allo stesso modo, gli atti del Consiglio hanno dei tempi burocratici inevitabili, mentre la pandemia ci costringe ad una velocità che non riusciamo a rincorrere. Mi sento di inseguire dei temi.
Non voglio che passi sottotono la questione degli educatori professionali familiari che a causa dell’attesa …, l’Assessore ha detto che si apriranno altre due slot e ad aprile si comincerà una nuova tornata di vaccinazioni e se non ho capito male verranno vaccinati, però, credo che sia importante sottolineare come anche questo tipo di operatori dell’ambiente socio-sanitario potevano essere un’arma per assistere le famiglie. L’educatore familiare sarebbe andato a sostegno delle famiglie che hanno una persona disabile, anziana, con un minore a rischio. Vorrei che si tenesse altissima l’attenzione su questa tematica e su questo tipo di fragilità che in pandemia ancor di più soffre ed ha bisogno di questo tipo di servizi. Ecco, quindi, le interrogazioni sugli assistenti sociali degli ambiti territoriali, che non sono stati vaccinati, come le colleghe che hanno la stessa funzione e sono impegnate nell’Asur o negli altri enti sanitari, ma che forniscono al tempo stesso servizi fondamentali per le persone. Credo che tenere alta l’attenzione, e oggi abbiamo parlato di vaccinazioni a 360°, su ogni categoria abbia un’importanza inestimabile, abbiamo parlato di disabili, caregiver, anziani, ultraottantenni, penso che le nostre interrogazioni debbano essere, secondo noi, al di là di ogni polemica o posizione ideologica, delle segnalazioni utili a tutta l’Aula perché ogni territorio ha le proprie esigenze e tutte vanno ascoltate ed è giusto dare voce ad ogni categoria che ci contatta perché a noi tutti si rivolgono cittadini, medici che offrono delle proposte. Penso che la segnalazione sia una cosa molto opportuna in questo momento e, al di là della polemica, può essere un’attenzione, un occhio in più ad un territorio dove è impossibile conoscere tutto ed arrivare dappertutto.
Mi auguro che le nostre segnalazioni fatte con più mezzi …, come può essere l’Aula che purtroppo ha dei tempi che non corrispondono a quelli che vorremmo in questo momento, abbiano visto come di settimana in settimana succede qualunque cosa. Siamo legati al doppio filo al nazionale, alle linee giuda dei Ministeri. Fatti propedeutici che dobbiamo vedere come vanno, dobbiamo essere tutti molto attenti ed avere tanti occhi per le varie sfaccettature della nostra Regione, per poter segnalare le distonie, le non omogeneità perché spesso ci viene detto che in un territorio le persone sono state vaccinate prima, in un altro dopo, ognuno tira l’acqua al proprio mulino. Credo che la Regione debba avere uno sguardo d'insieme e ascoltare tutte le proposte perché non sfugga qualche territorio, qualche categoria.
Oggi, ad esempio, porto questa interrogazione depositata da tempo, ma non credo che sia superata, visto che assistenti sociali ed educatori familiari sono in prima linea. Molti Comuni, faccio presente, è utile come segnalazione, hanno dovuto sospendere questo tipo di servizi e i genitori dei minori o dei disabili ci segnalano il loro ulteriore carico di lavoro non avendo più quelle prestazioni.
Non ho visto quanto ho parlato, quindi vado a conclusione, ripeto, dobbiamo essere molto attenti alle linee guida che vengono dal Ministero perché la materia è molto delicata ed è lui che detta le linee su tante cose. Le sovrapposizioni e il limite tra le competenze in questo momento sono molto sottili, dobbiamo avere informazioni precise, lo ripeto, ecco perché nella mozione mia e della Consigliera Ruggeri, su questo siamo state molto nette, chiediamo informazioni quotidiane attraverso tutti i canali possibili.
Per il resto approviamo le mozioni che vanno a rinforzare il sistema sanitario e che promuovono una vaccinazione veloce per tutte le categorie che aspettano ormai da tempo. Speriamo di vedere rispettate tutte le tempistiche e di essere informati se queste non verranno osservate per un motivo o per un altro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Prendo la parola per fare delle considerazioni, dopo due Consigli regionali potevamo portare qualche contributo in più, invece sono abbastanza amareggiato per quello che abbiamo prodotto in queste due sedute.
Innanzitutto vorrei ringraziare la Giunta ed in particolar modo l’Assessore Saltamartini per l'impegno, per quello che ci ha illustrato, per i dati che ci ha dato, per le notizie, per il fatto che ci tiene sempre informati e per quello che sta facendo in questa situazione di difficoltà.
Quello che non riesco a capire è perché da una parte della minoranza c'è questo astio, questa cattiveria, questo non voler costruire. Posso capire, ho fatto il Sindaco, in genere i primi sei mesi, il primo anno dopo le elezioni c’è sempre un po’ di astio e di vivacità dalla parte delle minoranze, parlo di persone che si candidano la prima volta, quello che meraviglia è che non c’è un po' di senso di responsabilità da parte di persone come il Consigliere Mangialardi che ha vissuto un'alluvione, da parte del Consigliere Carancini che ha avuto delle sparatorie, da parte dei Consiglieri Casini, Cesetti, Mastrovincenzo ed altri che hanno amministrato fino a qualche mese fa.
Non riesco a capire come in una situazione di difficoltà come questa non si riesca ad essere costruttivi, a non creare allarmismo nei confronti delle popolazioni, perché è a quelle che dobbiamo rispondere.
Si accusa l'Assessore Saltamartini perché dà troppi numeri e non deve fare gli annunci, ma quando oggi ha illustrato il piano vaccinale ed ha detto che ad aprile forse riusciva a vaccinare tutti gli ultraottantenni e gran parte dei soggetti fragili, c'è stato subito un intervento della Consigliera Bora, altra l’Assessore uscente, che ha detto che doveva essere più preciso.
In una situazione come questa, nella quale non sappiamo i vaccini che ci verranno consegnati, come si fa a chiedere di essere più precisi? Potremmo riuscire a fare fino a 16.000 vaccinazioni al giorno quando ci daranno 3.000, 2.000, 1.500 tamponi al giorno, a che serve mettere altri centri vaccinali? Perché non cerchiamo di essere più realisti e costruttivi? Anche nello scorso Consiglio, quando si è parlato della cabina di regia, mi sono espresso ed ho detto: togliete le premesse, facciamo qualcosa insieme. Avete voluto rinunciare, non riesco a capire, chiedo a tutti di avere un po’ di senso di responsabilità, di fare in modo che i cittadini della regione Marche possano insieme noi superare questo momento di difficoltà.
Essere costruttivi, siamo tutte persone che hanno avuto una lunga esperienza amministrativa, mi rivolgo soprattutto a quelli che siedono nei banchi del Partito Democratico, che hanno avuto anche posti di rilievo in Parlamento, in questa Assise regionale, nei propri Comuni. Io ho avuto la sventura di passare due terremoti, di avere una pandemia, ma da Sindaco quello che sta succedendo adesso non è successo mai, si è cercato sempre di collaborare insieme. Non riesco a capire questo astio, questa cattiveria da parte del Consigliere Carancini quando dice che l'Assessore è inadeguato, quando dice che il Presidente non è all’altezza, ma ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo? Siamo al servizio dei cittadini, abbiamo perso due giornate - siamo a 30/40 persone - speriamo che non ci senta nessuno, che figura facciamo? Non abbiamo dato una risposta positiva ai nostri cittadini. Questo vorrei farvi capire.
Fare le mozioni e le interrogazioni, la settimana scorsa abbiamo tenuto una giornata interna l’Assessore per rispondere alle interrogazioni presentate. Magari il Governo dice facciamo fare vaccini agli infermieri, e noi subito facciamo la mozione, parla dei vaccini ai disabili e subito noi facciamo la mozione, ma che servizio diamo? Siamo ridicoli, mi metto in prima persona perché sto facendo polemica come voi.
Tornando alle interrogazioni, facciamole, però distogliamo tempo agli uffici, in questo periodo lasciamoli lavorare sulla sanità, facciamo fare le telefonate a coloro a cui è stato spostato il vaccino, facciamogli organizzare i loro servizi piuttosto che rispondere a delle interrogazioni.
Non voglio rubare altro tempo, però chiedo un po’ di senso di responsabilità, soprattutto da parte di coloro che hanno amministrato, che hanno avuto delle difficoltà e sanno come ci si trova quando ci sono. Io lo so perché ho vissuto due terremoti, una pandemia, eppure siamo rimasti compatti, c’è stata un’unità di intenti tra la maggioranza e la minoranza. Diamo un segnale ai nostri cittadini, poi fra un anno, quando non ci sarà più la pandemia, ci confronteremo, ma in questo momento cerchiamo di essere costruttivi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Marinelli ci invita alla collaborazione, ad essere meno astiosi, a suo dire. Tra l'altro il Consigliere Marinelli lo sa, da parte mia, lo dicevo anche l'altra volta, non c'è mai nessun astio, ci mancherebbe altro, non ho motivo, ci potrebbe essere la veemenza della passione. Non credo che l’astio ci sia neanche da parte degli altri, non devo prendere le difese, non penso che il Consigliere Carancini sia animato da astio, ma dalla veemenza della passione che ci sta tutta e che ritengo sia una qualità anche perchè nelle osservazioni che fa, tra l’altro sempre molto puntuali, non mi pare ci sia mai nulla di personale, ma tanto e tutto di politico e di critica, com'è giusto che sia.
Si parla di essere collaborativi e costruttivi, io penso di esserlo, non troverete da parte mia sulla stampa, su Facebook polemiche strumentali, nulla di tutto ciò, credo tutto molto costruttivo, quello che devo dire lo dico in questa sede. Quindi, auguro la collaborazione e la dialettica costruttiva, da sempre auspicata, anche perché ho avuto l’opportunità e l’onore di misurarmi sempre con esperienze di Governo e so quanto la collaborazione costruttiva sia assolutamente utile, però bisogna essere in due per fare questo e ci dobbiamo mettere d'accordo.
Noi vogliamo essere collaborativi e costruttivi, ma in tanto e in quanto lo volete essere anche voi. Non mi pare che in questi mesi così difficili per tutti qualche nostra proposta sia stata accolta, per la verità a me ne è stata accolta una sulla polizia, l’ho condivisa con il Presidente Marinelli, che ringrazio perché li abbiamo fatto un bel lavoro. Una risoluzione approvata all'unanimità, è stata l'unica, ma non penso che in tutte le proposte che abbiamo fatto non ci siano state delle questioni propositive, tutto è stato respinto.
Faccio un esempio che mi riguarda da vicino perché oggi abbiamo presentato l'ennesima interrogazione, guardiamo il caso dell’ospedale di Fermo, in queste ultime ore l’attività ordinaria e straordinaria in sanità è paralizzata, bloccata, tutto è concentrato sulle patologie Covid, qualsiasi prestazione ordinaria o straordinaria programmata d'urgenza, ad eccezione dell'assoluta urgenza, è sospesa perché tutto è attirato dalla necessità di assistere i pazienti Covid, che tra l’altro provengono da tutta la regione. Questa è una situazione drammatica perché Fermo è l’unico ospedale di primo livello ed è l’unica provincia che ha un solo ospedale, voi capite che i cittadini della provincia di Fermo non possono essere cittadini di serie B, questo non può essere, o che la loro salute possa essere messa in pericolo. Quindi, come gruppo del Partito Democratico da tempo abbiamo denunziato in questa sede questo pericolo. Ricordo che una risoluzione che abbiamo presentato il 9 novembre 2020 è stata respinta all'unanimità da tutta la maggioranza, con tutto il voto della Giunta, abbiamo successivamente presentato il 14 gennaio 2021, tre mesi fa, un'ulteriore interrogazione che partiva da quella mozione e diceva che quello che avevamo paventato si stava verificando e si chiedeva al Presidente e all'Assessore di adottare i necessari provvedimenti. Vedo l’Assessore Saltamartini che ringrazio per la presenza. Quella interrogazione, badate, io l'ho fatta per la prima volta a risposta scritta per evitare di esporre alla polemica esterna, se vogliamo, quella che era la necessità oggettiva di dare una soluzione alle problematiche di Fermo, quella risposta scritta non è mai pervenuta a questo Consigliere, oggi ne ho dovuta ripresentare un'altra. Questa è la situazione.
Non c’è da parte vostra la volontà di confrontarvi ed incamminarvi in un viaggio collaborativo e costruttivo che ci porti insieme a vedere la luce almeno in fondo al tunnel, ma quella è una luce che va conquistata quotidianamente attraverso l'impegno, la previsione, avendo anche una visione della fine del tunnel. Per fare questo bisogna mettere in campo delle azioni, delle strategie, questo non è stato fatto, noi non abbiamo fatto perdere tempo quando abbiamo discusso quella risoluzione, certo, è stata una perdita di tempo perché non l’avete ascoltata, poteva essere un contributo ed oggi vedete la situazione che c’è a Fermo, che non è stata neanche citata dal Presidente nelle sue comunicazioni al Consiglio regionale. Queste cose ce le dobbiamo dire e al Consigliere Marinelli, che invita giustamente al profilo istituzionale, ricordo che quando era Sindaco e c'era il terremoto anche lui era animato da quella veemenza della passione politica a tutela della sua comunità, non faceva sconti neanche nella dialettica, neanche nel modus operandi ed oggi non può rimproverare al Consigliere Carancini se ci mette la stessa veemenza, bisogna essere in due. Ad esempio, lo dicevo l'altra volta e lo ribadisco, sono l'unico - , anche perché che c'è di male, il Partito Democratico è soprattutto un gruppo libero - pur avendo firmato degli atti di sindacato, anche critici, ad avere nei confronti dell'Assessore Saltamartini un giudizio diverso dalla maggior parte del mio gruppo ed anche del mio partito. Non penso che sia un uomo che non ha esperienza, è un uomo di qualità, di esperienza e di lunghi percorsi istituzionali, anche politici, credo, e ancora una volta lo ribadisco, che in questa particolare situazione non sia messo nelle condizioni di poter operare al meglio perché non è il Presidente. L'Assessore l'ho fatto pure io, la sanità, l’ho detto l'altra volta, ha una situazione che richiede che il Presidente assuma su di sé la responsabilità diretta della delega, l’Assessore Saltamartini avrebbe potuto assumere altre deleghe e dare una mano. Spero che il Presidente ci ripensi, se dipendesse da me …, non mi sono mai sognato che Saltamartini non dovesse essere Assessore, ma spero, non sogno, che l'Assessore alla sanità sia il Presidente perché ci sono poteri e questioni non delegabili, c'è la necessità di una visione d'insieme. Il discorso della catena di comando l’abbiamo detto la volta scorsa, se stiamo in guerra il Presidente di una Regione in guerra è il comandante supremo, ci sono tutte queste considerazioni e oggi per me fare l’Assessore alla sanità in questa situazione sarebbe pressoché impossibile, sarebbe difficilissimo per tutti, questo è il tema. Quando c'è da prendere un provvedimento importante e fondamentale che fa l’Assessore Saltamartini? Deve chiamare il Presidente e chiedergli di emettere alcuni provvedimenti, non va bene secondo me.
Lasciamo questo campo per tornare al punto della questione in cui si è parlato dell’obbligo di vaccinare gli operatori del Servizio sanitario nazionale, questa mi sembra una cosa minima, ma guardate io ad esempio…
Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Consigliere Cesetti, mi scusi ma siamo oltre quattro minuti e trenta.
Fabrizio CESETTI. Presidente, capita sempre lei quando intervengo io, il Presidente Latini è più tollerante rispetto al Presidente Pasqui, ancora due minuti poi non chiederò più la parola.
Credo che l’obbligo vaccinale, telegraficamente, debba essere il minimo per una considerazione molto semplice, gli uomini e le donne del Servizio sanitario nazionale, personale medico o paramedico, tecnici ed amministrativi, secondo me, per quelle attività che sono connesse, sono la prima linea in questa guerra che stiamo combattendo e se cade chi sta in prima linea è un dramma per sé e un pericolo per gli altri, se si sta in prima linea ci si deve stare in assoluta sicurezza per sè e per gli altri.
Un'altra cosa che dovremmo proporre è connessa alla storia dello scudo penale, non può essere in questa situazione che ci sia la possibilità che il personale medico e paramedico sia “indagato” da qualche magistrato, che deve esercitare l'azione penale, per lo stesso motivo per cui sarebbe opportuno lo scudo penale, che secondo c’è, dovrebbe esserci l'obbligo vaccinale. Nulla c’entra il disegno di legge perché innanzitutto non è legge, poi credo che un Presidente di Regione all'interno della Conferenza delle Regioni debba chiedere che il Governo, attraverso un provvedimento di urgenza, perché non si possono aspettare i tempi parlamentari, assuma su di sé la responsabilità di prevedere l’obbligo vaccinale per gli operatori del Servizio sanitario nazionale.
Dovrei dire altro, non lo faccio perché giustamente non posso approfittare della pazienza del Presidente pro tempore del Consiglio, che ringrazio.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.
Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Vorrei portare un contributo al dibattito dicendo che siamo partiti in questo Consiglio regionale ricordando una figura di grandissimo rilievo, come l’ambasciatore Attanasio, con delle doti umane e personali straordinarie, che come uomo delle istituzioni deve essere un esempio per tutti noi, invece abbiamo proseguito con un Consiglio regionale in cui forse ci siamo dimenticati che questo esempio dovrebbe richiamare tutti noi al rispetto dei ruoli e ad una responsabilità che anche in questo Consiglio regionale, a mio avviso, è mancata.
Lo voglio dire perché ormai, questo è il secondo Consiglio dopo quello di martedì scorso sulla pandemia, la responsabilità dell’opposizione è chiara, la linea del Movimento 5 Stelle è chiara, come è chiara la linea di una parte del centrosinistra, quella di Risorgi Marche del Consigliere Santarelli, ed altrettanto chiara, e c’è l’ha confermata anche in questo Consiglio Regionale, è la linea di un Partito Democratico che ha deciso di intraprendere una strada scivolosa, complicata e a mio avviso anche di scarsa responsabilità.
La Consigliera Casini parla della confusione ingenerata, secondo lei, dal nostro Assessore, io dico che gran parte di questa confusione purtroppo l’ha ingenerata il Partito Democratico quanto si è assunto la responsabilità di fare un'azione non tanto ispettiva, perché sarebbe stato il suo dove, quanto di andare a caccia della notizia per poter infangare l'Assessore, la struttura, l'intero sistema del Consiglio regionale a guida del Presidente Acquaroli. Lo dico perché ormai questa regia, questa via, è chiara, con degli atteggiamenti che ormai si sono dichiarati con una serie di interrogazioni che hanno inondato gli uffici regionali e che in un lavoro, come ha detto l’Assessore Saltamartini, work in progress ingenerano confusione.
I vaccini AstraZeneca non erano disponibili per gli ultracinquantacinquenni, nell'arco di pochi giorni sono diventati disponibili per gli ultrasessantacinquenni, voi capite che quello che oggi sembra possibile domani magari cambia, allora serve una grandissima responsabilità, che purtroppo ancora non si vede, ma noi non perdiamo la speranza che il Partito Democratico possa rientrare in un'ottica di grande responsabilità.
Voglio fare una parentesi rispondendo al Consigliere Cesetti quando parla dell'ospedale di Fermo. Stamattina nella rassegna stampa mi hanno colpito le dichiarazioni del Direttore dell'Area vasta di Fermo il quale parla di un sistema che ha fallito e addirittura dice che, leggo testualmente, l'origine del problema è che la politica a tutti i livelli non è allineata con la realtà sanitaria. Queste sono accuse pesanti, addirittura nel suo intervento sulla stampa parla del fatto che gli operatori sanitari che rifiutano di fare il vaccino non ci facilitano la vita. Voi capite che questo ingenera confusione perché quel sistema, Consigliere Cesetti, di cui il Direttore parla, che avrebbe fallito non è certo il nostro, non ci potete accusare di essere responsabili di un sistema che abbiamo trovato, nel quale, lo voglio ribadire e sottolineare, non c’è neanche la digitalizzazione delle cartelle sanitarie. Voi capite quale difficoltà e quanto tempo si perde nel fare l'anamnesi dei soggetti che vanno a vaccinarsi, proprio perché manca la digitalizzazione del sistema sanitario, che non si può fare con la bacchetta magica, che non si può fare nell'arco dei 4 mesi o poco più di insediamento della Giunta regionale.
A mio avviso è altrettanto poco responsabile fare la richiesta di obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari, una sorta di bandierina da mettere in maniera totalmente irresponsabile perché, come ben fatto, la Consigliera Biondi ha ripercorso nel suo intervento anche i motivi del perché, a meno che non intervenga una legge nazionale che si assuma una responsabilità. In questo senso obbligare gli operatori sanitari a mio avviso è una cosa da evitare, ma vedremo quello che farà il Parlamento. C'è stata data notizia questa sera del deposito di una legge che chiede l’obbligatorietà della vaccinazione, credo che sia un tema molto delicato, che non vada toccato ed è di competenza della legge nazionale. E’ un tema che purtroppo conosco bene, che richiederebbe molta più trasparenza e informazione perché abbiamo esempi a tutti i livelli di quanto sia mancata questa trasparenza.
Voglio chiudere dicendo che noi del centrodestra, qualcuno ci definisce le destre, definiteci come vi pare, siamo una maggioranza salda, che ha un appuntamento con la storia, di questo siamo consapevoli, abbiamo l’appuntamento con la storia nel farci carico delle defaillance di un sistema sanitario, in particolare, che è stato costruito nell'arco di 20 anni da un centrosinistra che ha bistrattato la sanità della nostra regione. Sappiamo di accollarci una grande responsabilità, ma non abbiamo paura perché siamo persone coraggiose, ognuna ha avuto, l’ha detto il capogruppo Marinelli, delle responsabilità. Siamo consapevoli che avremo difficoltà, ne siamo certi, ma questo non ci spaventa, abbiamo un lungo lavoro da fare e in questo senso proviamo a tendervi una mano, a farvi capire che quando le proposte sono di buon senso, come quella della mozione n. 26, possono essere accolte. Voglio dirvi che la mozione che chiede un maggiore coinvolgimento possibile degli operatori sanitari per la vaccinazione è nostro intendimento accoglierla, ma aggiungo che siamo impegnati, l'Assessore è impegnato in prima persona, ad ampliare la categoria dei vaccinatori che devono fare una sorta di corso on line del Ministero, ed utilizzare, come l’Inrca ha già fatto poco tempo fa con una determina propria, anche personale volontario. Sappiamo che l’Assessore è impegnato a trovare poche risorse per coprire con delle assicurazioni volontari medici e infermieri che vogliono partecipare a questa campagna di vaccinazione. Ben venga il suggerimento della mozione n. 26 e ben venga anche l'impegno di molti volontari, stiamo lavorando per trovare la copertura delle spese assicurative che crediamo sia doveroso dover garantire. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. E’ uscita in questi giorni una sentenza del Tar, rispetto alla mozione n. 39 che prevede l’obbligo della vaccinazione, relativa al fatto che dieci sanitari erano stati sospesi a Belluno perché avevano rifiutato il vaccino. Il giudice ha dato ragione al datore di lavoro, quindi, due infermieri e otto operatori socio-sanitari sono stati dichiarati non idonei al lavoro se non vaccinati. Mi sembra importante portare alla luce del Consiglio regionale anche questa sentenza del Tar di un giorno fa, che potrebbe essere importante per dare un contributo alla votazione della mozione presentata.
Vorrei dire un’altra cosa, non è stata ben definita, vorrei fare un appello all’Assessore affinché le dosi residue, quelle che a fine giornata rimangono disponibili, sulla base dell’ordinanza che il Commissario ha fatto, rispettando le categorie che hanno la precedenza, possano essere inoculate ai soggetti fragili e disabili magari non aspettando metà aprile, potrebbero essere chiamati a fine giornata nel caso in cui avanzassero delle dosi.
Mi auguro che la mozione n. 56, che ho illustrato all’inizio, quella che prevede la partecipazione degli infermieri e degli assistenti sanitari al di fuori del proprio orario di lavoro venga votata dall’intero Consiglio regionale perché può essere un'ulteriore opportunità per cercare di aumentare da una parte i punti di vaccinazione e dall’altra le reali vaccinazioni nel momento in cui i vaccini arriveranno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Prima che si chiuda la discussione generale, non per rientrare nei termini, insieme al Consigliere Cancellieri vorremmo proporre un emendamento, ma questo deve essere accolto dai presentatori della mozione n. 56, dai Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Noi la votiamo a patto che sia integrata da un emendamento, le premesse, i preso atto e le considerazioni sono tutte accolte, nel dispositivo, che accogliamo complessivamente, vogliamo aggiungere un emendamento integrativo che richiede alla Direzione generale del Servizio Asur e del Servizio salute di quantificare il costo di tale intervento, che va a coinvolgere nella pratica della vaccinazione il personale sanitario, gli infermieri e gli assistenti..
L’emendamento è stato scritto a quattro mani con il Consigliere Cancellieri, il testo l’abbiamo scritto insieme, ma lui materialmente l’ha steso, in maniera tale che possiamo presentarlo, ovviamente, deve essere accolto, secondo il Regolamento, dai proponenti, se non sarà accettato non sarà possibile integrare la mozione. Potrebbe avere la parola il Consigliere Cancellieri che è qui con me?
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Prima di dare la parola al Consigliere Cancellieri, se i proponenti accettano di sottoscrivere l’emendamento deve essere portato qui per essere inserito nell’ordine del giorno.
Ha la parola il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. L'emendamento alla mozione n. 56, integrativo, in cui si richiede “alla Direzione generale del Servizio Asur e del Servizio salute di quantificare il costo di tale intervento, che va a coinvolgere nella pratica della vaccinazione gli infermieri e gli assistenti sanitari fuori orario esclusivo di lavoro rispetto al rapporto d'impiego con gli enti dei quali sono dipendenti”.
Con questo emendamento vogliamo dire di essere d'accordo con la mozione, però prima vogliamo quantificare i costi perché, giustamente, coinvolgendo gli infermieri e gli assistenti sanitari deve essere prevista una spesa per risarcire le persone che vanno ad impegnarsi nel dare una mano alla pratica della vaccinazione. La sostanza è questa. Adesso lo porteremo alla Segreteria dell’Assemblea per essere votato.
Carlo CICCIOLI. Tra l’altro è l'ultima delle mozioni da votare, possiamo tranquillamente farlo durante le dichiarazioni di voto.
PRESIDENTE. L'emendamento per essere messo in votazione deve essere accettato dai presentatori della mozione n. 56. Vi invito a portarlo materialmente presso la Segreteria dell’Assemblea in modo che lo facciamo visionare ai proponenti, ai Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri, il gruppo del Partito Democratico, se lo sottoscrivono lo mettiamo in discussione e votazione, altrimenti non possiamo farlo.
Accolgo l'invito di chi mi chiede di procedere alle dichiarazioni di voto per ogni singola mozione.
Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo in particolare ai Consiglieri Ciccioli e Carancini, è difficile fare una quantificazione del costo se non si sa per quanto tempo e quanti operatori verranno utilizzati.
Secondo me quello che deve passare è il principio, in una fase d'emergenza abbiamo la necessità di mettere in atto tutti gli strumenti che possono implementare la vaccinazione, fare in modo che gli infermieri e gli assistenti sanitari possano lavorare fuori orario può essere un’opportunità. Più che chiedere i costi e attivare da subito un incontro con le parti si dovrebbe capire il costo di ogni infermiere all’ora. Nessuno è in grado di definire una spesa, non sappiamo quante volte saranno chiamati e per quante ore, ma è importante definire il costo all’ora di ogni infermiere, poi sarà la Regione, il Servizio salute, a definire se volerli utilizzare o meno e in che quantità in base alle risorse che ha disposizione. Ad oggi nessuno può saper il costo, sono disponibile ad accogliere l’integrazione con la quale si chiede di attivarsi fin da subito per fare un incontro con le parti e capire quello che potrà essere il costo, quando sapremo qual è in base all’esigenza, dirlo prima è impossibile. Grazie.
PRESIDENTE. Propongo questa come condizione per il proseguimento dei lavori, valutate l'emendamento perché vederlo sulla carta fa una visione diversa, senza perdere tempo…
Andrea BIANCANI. Se volete ci possiamo vedere con il Consigliere Cancellieri da lei Presidente.
PRESIDENTE. Intendevo dire questo. Vedete materialmente l’emendamento, abbiamo ancora un po' di tempo che possiamo utilizzare mentre si fanno le dichiarazioni di voto e le votazioni delle altre mozioni.
Abbiamo del tempo a disposizione per giungere a una conclusione, per vedere se l'emendamento può essere accolto dai sottoscrittori della mozione n. 56.
Passerei ora alla mozione n. 39 dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri, “Obbligo vaccinale per gli operatori del Servizio sanitario nazionale delle strutture sanitarie e socio-sanitarie”, per le dichiarazioni di voto.
Molti di voi sono già intervenuti ed hanno già fatto la loro dichiarazione di voto, ma questo non toglie che i gruppi possono farla di nuovo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Il nostro voto sarà negativo, parlo a nome del gruppo Fratelli d’Italia, d’intesa con gli altri gruppi, se riterranno di intervenire, sulla mozione n. 39 in quanto è una decisione del Governo nazionale, in corso di valutazione alla Camera dei Deputati e all'interno del Governo.
Riteniamo che in questo momento la Regione si occuperebbe di una materia che non rientra nelle sue competenze, politicamente ci sono vari orientamenti a livello nazionale, che sono già stati espressi dai partiti in sede politica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Confermo quanto già annunciato dalle Consigliere Menghi e Biondi, per quanto riguarda la Lega il voto sarà negativo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Noi non ritiriamo la mozione, c’è un voto favorevolmente convinto da parte del gruppo assembleare del Partito Democratico, penso che una posizione dell'Assemblea regionale marchigiana potrebbe aiutare il lavoro parlamentare.
Abbiamo ragionato molto sulla valutazione scientifica che non ci doveva essere, è una scelta politica, tutta politica, e capisco a questo punto che quel tipo di scelta può aprire delle tensioni all'interno della maggioranza. Vi assicuro che non era nostra volontà, noi abbiamo ritenuto …, poi il Tar in qualche maniera ci ha dato ragione rispetto alla mozione che abbiamo presentato diverso tempo fa perché, è vero, che siamo in una guerra e ci sono quelli che stanno in prima linea e che rivendicano giustamente le difese, quelle infrastrutturali in un certo momento e quelle personali in un altro, ed hanno voluto il percorso vaccinale. Anche per dare merito a chi si è sottoposto in maniera volontaria e ha tutelato sè stesso e gli altri noi dovremmo dentro quella logica della prima linea mettere nelle condizioni chi sta lì di non ammalarsi e di non contaminare gli altri.
Penso che sia un ragionamento che dovremo sostenere al di là delle considerazioni scientifiche. Mi fa specie che siano valutazioni venute da un medico, non era questa la nostra volontà, noi dobbiamo fare scelte di tipo politico e dovremmo impegnare il Presidente su una posizione che è dentro quell’alveo.
Capisco, però, sentendo gli interventi di oggi di Fratelli l'Italia, che lo rimarca, la Lega, che si trova in difficoltà, e Forza Italia, che pur è la relatrice di una proposta di legge depositata, che c’è un approccio non omogeneo e capiamo che stiamo perdendo ancora una volta un'altra occasione.
Vi assicuro che non voleva essere un elemento di tensione, anzi ero convinto e stamattina lo ero ancora di più, dopo aver parlato con la Consigliera Marcozzi che mi ha invitato, come giustamente ha fatto, a ritirare la mozione perché potrebbe essere superata dal percorso parlamentare, che ci fosse una spinta diversa. Non c'è, noi la votiamo e non ci sorprendiamo se nemmeno una proposta del Partito Democratico trova una agibilità dentro la maggioranza. Ormai abbiamo fatto il callo anche a questo e non ci offenderemo a differenza di quello che vedo che spesso avviene nelle posizioni della maggioranza rispetto a una operazione legittima del Partito Democratico, quella di stare dalla parte di chi deve verificare, proporre, come in questo caso, e si vede respingere la proposta. Non è elemento di rancore nè di tensione. In questo caso abbiamo perso tutti un'occasione, che poteva essere all'interno del percorso che avevamo deciso di sostenere, un'operazione che se non fosse andata a buon fine nessuno avrebbe rivendicato o accusato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Voglio fare un chiarimento: non c’è nessuna tensione in maggioranza, nessun imbarazzato da parte della Lega e di Forza Italia nei confronti di Fratelli d’Italia perché noi siamo in maggioranza a livello nazionale.
Per quanto riguarda questa mozione sono stata molto corretta perché stamattina la prima cosa che ho fatto è stata chiamare il capogruppo Mangialardi, che l’ha ribadito, dicendogli che era inutile presentare questa mozione in quanto c'è già un disegno di legge che andrà alle Camere molto presto, tra l’altro la relatrice è la Ronzulli di Forza Italia.
E’ naturale che la mozione sia sorpassata, ne ho chiesto il ritiro, ma il Partito Democratico non l’ha accettato e questo mi dispiace sinceramente perché da parte mia quando viene presentata una mozione della minoranza non c’è la volontà di bocciarla. Con molta onestà e correttezza stamattina ho chiamato prima il Consigliere Biancani e poi il capogruppo del Partito Democratico ed ho chiesto loro di ritirarla perché è alle Camere, così non è stato e mi dispiace. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 39. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Passiamo adesso alla mozione numero 50.
Emendamento a firma dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Cesetti, Carancini, Bora, Biancani.
Mi esento dal leggere la premessa, c'è la sostituzione del dispositivo con quello che vi ho detto prima: “si impegna la Giunta regionale ad inserire nelle categorie tra le fasce prioritarie i disabili e i loro familiari, i caregiver, i docenti nella fascia di età 65/67, gli assistenti scolastici di madrelingua, i tecnici studenti universitari di medicina tirocinanti nei reparti ospedalieri”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICIOLI. Grazie, Presidente. L'emendamento è presentato dalla Giunta?
PRESIDENTE. No, l'emendamento è presentato dal gruppo PD ed impegna la Giunta a dare priorità ad alcune categorie: persone disabili e caregiver, età superiore a 65, fascia di età che va dai 55 ai 65 anni. Il dispositivo viene sostituito con quello che ho letto prima: “Impegna la Giunta regionale a inserire le seguenti categorie tra le fasce prioritarie del piano vaccinale: disabili e loro familiari e caregiver, docenti nella fascia d'età 65/67, rimasti attualmente esclusi, assistenti scolastici madrelingua e tecnici studenti universitari di medicina tirocinanti nei reparti ospedalieri”. I Consiglieri che lo propongono sono Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri, quindi la votazione riguarda questo emendamento.
Carlo CICCIOLI. A questo punto riteniamo che la mozione sia superflua. L'Assessore ha già dato disposizioni per attivare le strutture strumentali all'Asur, a questo punto appare ingiustificato questo richiamo, è una cosa che avevamo già messo in preventivo da tempo, abbiamo seguito le disposizioni, come ha ribadito più volte l'Assessore, previste dal decreto del Governo nazionale, andiamo in questa direzione. La mozione a questo punto è assertiva di qualcosa che è già fatto, quindi noi la respingeremo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei precisare che questa mozione non si riferisce solo a una categoria, come ha detto il Consigliere Ciccioli adesso, che riguarda i disabili e i loro familiari e caregiver, come ho anticipato questa mattina a sorpresa e per una strana coincidenza è stata contattata personalmente dall'Assessore nello stesso giorno della mia mozione, ma ci sono altre tre categorie e non si tratta di inserire categorie a caso com'è stato detto oggi, per poter vaccinare tutti, indistintamente, ma si tratta di tre categorie che devono essere considerate prioritarie, una è la fascia di insegnanti di 65/67 anni che è stata dimenticata, quindi sarebbe davvero illogico non poterla inserire subito, la seconda riguarda gli studenti e vorrei aprire una piccola parentesi sugli studenti di medicina tirocinanti negli ospedali. Questa mattina l'Assessore Saltamartini ha dichiarato, e sono andata anche a riascoltarmi il suo intervento perché temevo di aver capito male, che non tutti sono stati vaccinati perché in attesa di Pfizer, alcuni studenti degli ultimi anni della facoltà di medicina tirocinanti in ospedale sono stati vaccinati, altri no perché non c’era Pfizer per tutti, sono rimasta stupita, anzi sconcertata, per uno studente di 25 anni deve essere utilizzato Pfizer e per un ottantenne AstraZeneca? Non capisco quale possa essere il senso di questa decisione. Uno studente di 25 anni che lavora in un ospedale a stretto contatto con gli ammalati è in attesa di Pfizer, vorrei sapere se questa è una decisione presa dall'Assessore Saltamartini, dai dirigenti, se è una distrazione, una dimenticanza, qualunque sia la risposta sarebbe grave.
Tornando alla mozione, questa categoria andrebbe considerata nel piano vaccinazioni in modo prioritario oltre alle tre che abbiamo già citato, inoltre non vanno dimenticati gli assistenti e i famigliari dei disabili che abbiamo già menzionato, visto che l’Assessore si prende addirittura il disturbo di chiamare personalmente nel giorno del Consiglio regionale le associazioni dei disabili, sarebbe davvero scandaloso se adesso non approvasse questa mozione, sarebbe una decisione presa così per partito preso. E’ assertiva? Lo sarà per una delle quattro categorie, ma non per tutte, spero che venga approvata all'unanimità ad li là delle appartenenze politiche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sull’emendamento, Presidente, perché la Consigliera Vitri ha precisato alcune cose.
Dichiaro il voto sull’emendamento che è favorevole, lo dichiaro perché le categorie che sono elencate sono di fatto già prioritarie secondo il piano vaccinale, quindi è una conferma e ci siamo davvero stancati si sentire solo parole. Se siete davvero convinti che volete vaccinare queste persone, come ha annunciato l'Assessore poco fa, che ha dichiarato che le dosi di vaccino che arriveranno ad aprile saranno interamente dedicate a tutti questi soggetti, a tutti i caregiver, verba volant, quindi, Assessore, la invito a votare favorevolmente questo emendamento e tutta la mozione perché è già la seconda volta, come è successo a gennaio, che dichiara una cosa in Aula e puntualmente poi votate contro la mozione e quella cosa non avviene. Se siete conseguenti dovete votare favorevolmente l'emendamento e successivamente anche la mozione perché parlano i fatti, non le parole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.
Andrea Putzu. Grazie, Presidente. Vorrei intervenire per la dichiarazione di voto, ho avuto modo di ascoltare gli interventi dei Consiglieri dell’opposizione del Partito Democratico, si vede che questa è una mozione strumentale e ancora una volta ci rendiamo conto che gli attori del Partito Democratico non fanno una proposta utile per la nostra Regione anche perché nessuno di loro in questa dichiarazione di voto si è messo a disposizione per intervenire con il Governo per farci arrivare i vaccini, che è la cosa fondamentale.
Tutti noi oggi ci dobbiamo rendere conto di quello che sta accadendo e qual è il percorso dei vaccini a livello nazionale e regionale, penso che bisogna smetterla di fare opposizione in questo modo.
Dichiaro il voto contrario del gruppo Fratelli d'Italia.
Vorrei aggiungere anche una cosa, mi scusi Presidente, ho ascoltato con attenzione anche il Consigliere Cesetti in merito all’ospedale di Fermo per quanto riguarda la pandemia e il Covid. E’ vero, Consigliere Cesetti, l’ospedale di Fermo, come molte strutture ospedaliere delle Marche e d’Italia, è in grande difficoltà. Nella nostra provincia noi abbiamo un solo ospedale ed è quello di Fermo, dove io, lei e i Consiglieri Marinangeli e Marcozzi viviamo, ma questo di certo non è colpa della nostra provincia, soprattutto di questo modo di fare politica della Giunta Acquaroli e dell’Assessore Saltamartini perché lei sa meglio di me chi ha governato negli ultimi 5 anni. Avete reso non operativi gli ospedali di Sant’Elpidio a Mare, Monte Giorgio, Porto San Giorgio, Montegranaro, Petritoli, se fossi in lei una domanda me la farei.
Chiedo scusa al Presidente per essere andato fuori tema, ma era giusto ristabilire la verità perché i cittadini della provincia di Fermo devono sapere qual è realmente la situazione nella nostra zona e di certo non è imputabile alla Giunta Acquaroli, al Presidente, all’Assessore Saltamartini e a questa maggioranza, pertanto confermo il voto contrario di Fratelli d’Italia a questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.
Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Carissimi Consiglieri, la Consigliera Vitri dice delle cose inopportune, inesatte, i vaccini si somministrano non per scelta, ma sulla base delle disponibilità. Tutti gli specializzandi sono stati vaccinati, il piano è nazionale. La prego di non dire inesattezze, di essere coerente perché alla fine nei confronti dei cittadini marchigiani la figuraccia la fate voi, siate coerenti, seri, mi raccomando. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.
Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Solo per ribadire quello che ha appena detto il Consigliere Bilò, gli specializzandi sono stati vaccinati, c’è un’imprecisione da parte della Consigliera Vitri. Gli specializzandi sono persone che noi teniamo in forte considerazione. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei precisare che non l’ho detto io che gli studenti tirocinanti di medicina non sono stati vaccinati, due Consiglieri sono intervenuti a sproposito, mi riferisco al Consigliere Bilò e a qualcun altro, l’ha dichiarato l'Assessore Saltamartini stamattina, forse potevano stare attenti ed evitare adesso questo intervento inutile. Andatevi ad ascoltare la registrazione perché l’Assessore Saltamartini ha dichiarato che non sono stati vaccinati tutti gli studenti tirocinanti di medicina perché mancava il vaccino Pfitzer, inutile intervenire a sproposito accusando me, andate ad ascoltare il vostro Assessore poi magari potrete parlare.
La mozione n. 50 è la stessa dell'emendamento, si chiede di vaccinare queste quattro categorie. Due interventi hanno fatto perdere tempo inutilmente, tanto per attaccarmi, fuori luogo, per cui immagino che adesso anche questa mozione si voterà per partito preso.
Inutile ricordare che chiediamo di vaccinare quattro categorie che sono già previste, l’ha ribadito poco fa il Consigliere Mastrovincenzo, vogliamo solo sapere dalla Giunta quale sarà l’impegno, che deve essere preso fattivamente e non solo a parole. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 50. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
PRESIDENTE. Passiamo alla mozione n. 53.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per dichiarare che nell'ultima seduta, quella straordinaria dedicata al Covid, al momento della presentazione della risoluzione proposta dalla maggioranza c’era stato a nome del mio gruppo, ma anche di tutta la coalizione, l'accoglimento di questa mozione attraverso un emendamento, che però non siamo stati in grado di presentare perché era stata chiusa la discussione generale. Mantenendo gli accordi presi di recepire questa mozione oggi esprimo il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia.
L'Assessore sta già procedendo in questo senso e tutta la fase della gestione del Covid sarà messa in trasparenza assoluta, attraverso una piattaforma con un report giornaliero, comunque periodico, perché non è così semplice reperire quotidianamente tutti i dati, e sarà permanentemente e in modo dinamico trasferito a tutti coloro che vorranno valutarlo.
Il voto da parte del mio gruppo e credo di tutta la maggioranza è favorevole, poi si esprimeranno gli altri gruppi della coalizione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.
Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Come ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia, nell'ultima seduta avevamo detto che avremmo accolto questa mozione, manteniamo fede a quanto detto una settimana fa, quindi, la Lega vota favorevolmente questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il lavoro di approfondimento delle Consigliere Lupini e Ruggeri del Movimento 5 Stelle si vede in questa mozione e nell'impegno che chiede alla Giunta, un report giornaliero sull'andamento della campagna di vaccinazione anti Covid 19, se non giornaliero periodico, dettagliato, che potrebbe in un certo senso semplificare anche i rapporti di noi Consiglieri che veniamo sollecitati quotidianamente e non troviamo risposte immediate.
La comunicazione in tempo di Covid deve essere non solo tempestiva, ma anche molto chiara e significa anche, come spesso ho sentito in questa Assise, sostenere psicologicamente i nostri cittadini, tutti i marchigiani, che si ritrovano ad avere comunicazioni non chiare, che vengono date dagli organi di stampa, dai social. Chi vi parla non è avvezzo ai social, io li uso molto poco, però leggo la stampa, ascolto e spesso mi vengono poste delle richieste, l'ultima sollecitazione mi è arrivata poco fa da un amico che mi scrive: “Ciao Luca, oggi ti auguro buon lavoro, buon Consiglio regionale, però se vado in ospedale a fare un prelievo cosa devo fare? Com’è la situazione? Chi è stato vaccinato? Io avrei diritto al vaccino, ma non mi è stato fatto, ma avete vaccinato nella pubblica amministrazione sanitaria chi lavora in magazzino, gli impiegati”. Essere trasparenti, dare informazioni corrette a tutti i cittadini, che oggi ce lo chiedono, ci semplifica anche i rapporti e ci dà autorevolezza.
Le informazioni, come hanno chiesto le Consigliere del Movimento 5 Stelle Lupini e Ruggeri, impegnano il Presidente e la Giunta regionale a pubblicare sul sito istituzionale della Regione Marche un report aggiornato sia sulla somministrazione di vaccini che l'indicazione analitica per fasce di età delle categorie, le località, come sono divise per province, anche le dosi totali ricevute e utilizzate.
Sul canale, magari oggi attuale, non sono d'accordissimo perché Telegram non è usato frequentemente, molte persone non ce l’hanno, magari usare anche altri canali.
La mozione vede il gruppo Rinasci Marche favorevole, più siamo chiari, tempestivi, immediati, più riusciamo ad avere autorevolezza, a prescindere dal colore e dalle bandiere, perché di fronte a questa pandemia ci dobbiamo stringere nelle buone pratiche, questa per me lo è, quindi, il mio gruppo consiliare voterà favorevolmente la mozione n. 53 delle Consigliere Lupini e Ruggeri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Il Partito Democratico voterà favorevolmente perché l’oggetto della mozione, sulla quale si vuole impegnare la Giunta, è una buona pratica. Quindi siamo d'accordo perché è coerente con quello che andiamo da tempo predicando, però approfitto come ha fatto qualche altro mio collega dell'occasione di questa dichiarazione. Su Fermo e altre questioni penso che sia il caso che il Governo regionale, e lo dico senza alcuna polemica, e la maggioranza la smettano ogni volta di dire quello che abbiamo fatto noi, quello che abbiamo fatto per fronteggiare l'emergenza pandemica evidentemente l’abbiamo fatto bene, non soltanto perché questo lo comprova i fatti, ma perché il Presidente Acquaroli e l'Assessore Saltamartini, il Governo regionale, hanno confermato la struttura organizzativa del Servizio sanitario regionale per fronteggiare la recrudescenza della pandemia, segno evidente, la conferma, che quella struttura è stata all’altezza della situazione nella prima fase della pandemia. Quindi, è evidente che il governo regionale abbia ritenuto che la prima fase sia stata ben fronteggiata.
Per venire alla questione dell’ospedale di Fermo, è vero che è l’unica provincia che ha un solo ospedale di primo livello, certo, questo era all'interno di una riforma che nel fermano non è stata attuata, prima che in altri posti, in conseguenza della quale Fermo ha avuto il finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale di rete, che si sta realizzando, e il governo regionale ha anche destinato esattamente con la viabilità 111.000.000 di euro per realizzare quell'ospedale, di questo si tratta.
La situazione attuale del Murri non è che non era prevedibile, noi l’avevamo detto il 9 novembre quando insieme al Consigliere Carancini e al capogruppo Mangialardi abbiamo presentato una risoluzione. E’ vero che Fermo in quanto dotata di un reparto di malattie infettive doveva accogliere, tra virgolette, i malati Covid, ci mancherebbe altro, però si doveva tener conto anche dell’apertura del Covid Hospital di Civitanova Marche, che abbiamo realizzato noi, che era l’unico ospedale e non è stato fatto nulla. Abbiamo presentato sempre noi tre un'interrogazione il 14 gennaio e non è stato fatto nulla.
Il Governo regionale si è recato a Fermo qualche settimana fa, qualche mese fa, non è stato fatto nulla, oggi questa è la situazione, oggi siete voi al Governo, siete voi che dovete prendere le decisioni, siete voi che dovete garantire situazioni di sicurezza delle nostre comunità e se i cittadini del fermano hanno diritto di usufruire delle cure programmate d'urgenza ed emergenza siete voi che le dovete garantire perché ci siete voi al Governo regionale e se per caso, non è così, da parte nostra ci fosse stata qualche disattenzione o qualche omissione, che non ce stata perché avete riconfermato la struttura, a voi il compito, come si dice, l'onore e l'onere di porre rimedio. Questo deve fare un Governo regionale che assume su di sé la responsabilità, di questo si tratta, senza alcuna polemica, non si può dire…
PRESIDENTE. La prego di concludere perché ha terminato.
Fabrizio CESETTI. Concludo. Se cade una pianta chi sta al Governo la deve raccogliere, non si può limitare a dire di chi è la responsabilità della caduta se del vento o dell’incuria degli uomini, la deve raccogliere, questa è la differenza che passa tra la responsabilità del Governo e la responsabilità dell'opposizione, che vuole essere collaborativa e senza il minimo accenno di polemica. La verità non può essere mai polemica. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n.53. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Mozione n. 56.
Emendamento presentato dai Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Ciccioli e Cancellieri, che prevede di inserire dopo l’ultimo punto del dispositivo, che rimane così intonso, questo comma: “A dare mandato alla Direzione generale del Servizio Asur e al Servizio salute ad incontrare le parti sindacali per quantificare il costo di tale intervento, che va a coinvolgere nella pratica nella vaccinazione gli infermieri e gli assistenti sanitari fuori orario esclusivo di lavoro rispetto al rapporto d'impiego con gli enti dei quali sono dipendenti”.
Questo emendamento è stato accettato dai sottoscrittori della mozione.
Apriamo la discussione, anche se è stato già presentato e discusso in parte per l'intervento dei Consiglieri Ciccioli, Cancellieri e Biancani, comunque si apre la discussione sull'emendamento.
Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Solo per confermare che siamo favorevoli a questo emendamento, l’abbiamo sottoscritto, abbiamo cercato di condividere il più possibile e voteremo favorevolmente sia l’emendamento che la mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto favorevole sull’intera mozione e per evidenziare che quando si condividono le cose, com’è successo ieri nella Commissione cultura, l'apporto dell'opposizione non solo è accettato, ma anche gradito, quindi esprimo …
L'emendamento è stato presentato da me per Fratelli d’Italia e dal Consigliere Cancellieri per la Lega. Voteremo l'intero dispositivo della mozione presentata dal Partito Democratico senza alcun problema di schieramento politico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Questa mozione come Rinasci Marche avremmo voluta in un certo senso studiarla insieme, non c'è stata la possibilità visto anche il discorso del lavoro telematico. Avremmo visto volentieri anche l'emendamento, che è stato fatto dai Consiglieri Cancellieri e Ciccioli, che hanno vissuto una vita all'interno della sanità e che conoscono molto bene il valore degli infermieri e degli assistenti sanitari.
Nel mio caso, terminata la scuola di infermiere ho fatto questo anno di specializzazione come assistente sanitario e al tempo noi che eravamo indirizzati verso la tutela della prevenzione e delle vaccinazioni eravamo visti come delle pecore nere, non si riteneva utile la professione degli assistenti sanitari, oggi invece, purtroppo, con questa pandemia è tornata in auge.
Dico che oltre alla mozione bisogna preoccuparsi del futuro, quando i vaccini arriveranno in maniera forte, occorrerà tutelare i cosiddetti riservisti, assistenti sanitari, infermieri che volontariamente rientrano dalla pensione per dare una mano, un contributo, forza al sistema, anche da un punto di vista giuridico ed economico.
Voteremo questa mozione, bene l’impegno che chiediamo alla Giunta, che è quello di adoperarsi su scala regionale, sulle sollecitazioni del Servizio sanitario ad accelerare il reclutamento degli infermieri e degli assistenti sanitari per la campagna vaccinale, che sappiamo entrerà nel vivo ad aprile quando avremo a disposizione centinaia di migliaia di vaccini, un po’ sul modello inglese, dove sono riusciti addirittura a vaccinare 800.000 persone al giorno. Ci dovremo preoccupare anche di tutelare questi colleghi e metterli nella condizione di avere una tutela giuridica a 360° perché quella pratica della vaccinazione, che sembra automatica, semplice, come la catena di montaggio di un’industria, dell’industria del vaccino che viene somministrato a centinaia di migliaia di persone, nasconde dietro delle responsabilità. A queste persone noi chiediamo una mano, spesso anche a titolo gratuito, in futuro magari ci saranno anche dei volontari, le dobbiamo mettere in sicurezza anche da un punto di vista giuridico e di tutela civile.
Questa mozione in cui in fondo è scritto di svincolare dall'obbligo di esclusività del rapporto di impiego potrebbe nascondere queste cose, io sono favorevole alla mozione, alla dinamicità, come è successo in altri Paesi in cui sono stati più veloci di noi, ma dobbiamo preoccupiamoci a 360°gradi di quello che accade. Grazie ai Consiglieri del Partito Democratico che hanno portato avanti questa mozione, che votiamo con convinzione, forza e sostegno. Grazie.
PRESIDENTE. L’emendamento (56/em1), mi sono dimenticato, vi chiedo scusa, è stato inserito sulla piattaforma Concilium sotto la mozione indicata, quindi lo potete trovare visivamente in pdf. Ho anche letto il contenuto dell'emendamento, però c’è ancora qualche secondo per vederlo meglio.
Non ci sono altri interventi, quindi, dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Passiamo alla votazione
Emendamento (56/em1). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Vorrei solo evidenziare che come opposizione siamo responsabili anche noi, accettando questo emendamento evidenziamo la voglia di trovare in qualche modo la soluzione perché riteniamo che sia importante il coinvolgimento degli infermieri e degli assistenti sanitari. Diciamo sì ad un emendamento proposto dalla maggioranza perché riteniamo che questo sia un obiettivo comune che dobbiamo avere per accelerare le vaccinazioni. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Mozione n. 56, così come emendata. La pongo in votazione
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 18.05