Resoconto della seduta n.20 del 30/03/2021
SEDUTA N. 20 DEL 30 MARZO 2021

La seduta inizia alle ore 12,10

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 20 del 30 marzo 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 19 del 23 marzo 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite mediante invio di posta elettronica con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Chiediamo di rinviare l’interrogazione n. 66 alla prima seduta in presenza, non da remoto. Questo lo dirà comunque il capogruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Ho chiesto la parola anche prima, ma non capisco perché non funziona il collegamento. Come abbiamo anticipato, in un collegamento difficile, chiediamo il rinvio delle interrogazioni n. 66 e n. 76. Come ha sottolineato la Vicepresidente del gruppo le andremo a calendarizzare con le modalità adeguate, senza tutte le volte iscriverle e poi rinviarle. Quindi chiediamo il rinvio delle due interrogazioni e l’iscrizione della mozione n. 59, ieri abbiamo concordato di iscriverla all’ordine del giorno di oggi. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie della sua perfetta e chiara informazione, che conferma quanto ieri nelle more era stato comunicato alla Conferenza dei capigruppo, quindi, annullo la risposta dell’Assessore Castelli che ringrazio per la sua disponibilità.

Interrogazione n. 69
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Organizzazione delle cure dei pazienti diabetici nel territorio di Pesaro”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 69 dei Consiglieri Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In primo luogo devo riferire sull’interrogazione n. 69, l’organizzazione del punto diabetici nel territorio di Pesaro, che un nuovo medico è stato assunto e ha preso servizio il 16 marzo presso il reparto di diabetologia di Pesaro; in secondo luogo sottolineo che c’è piena consonanza e collaborazione tra l’Azienda ospedaliera Marche nord e l’Asur e questo è in linea con il piano nazionale cronicità e con il piano nazionale sulle malattie diabetiche. Infatti, la presa in carico dei pazienti diabetici deve essere garantita dall’interazione tra il Centro di Marche nord e l’assistenza distrettuale con i medici di medicina generale e l’assistenza domiciliare, che invece è in capo all’Asur. Questa cooperazione è dovuta all’utilizzo di modelli di telemedicina per l’erogazione delle prestazioni sanitarie con la finalità di contribuire a garantire equità nell’accesso alle cure e all’appropriatezza agli stessi pazienti.
C’è poi una seconda domanda: se sia opportuna una convenzione tra Marche nord e l’Asur, a cui rispondo che l’unità operativa di diabetologia di Marche nord ha risorse proprie, un budget dedicato al riguardo e un rapporto che si ritiene già consolidato.
Per quanto riguarda il punto 4, se l’assistenza domiciliare ai pazienti diabetici non autosufficienti viene attualmente fornita in modo adeguato, la risposta è che per l’assistenza domiciliare, l’ADI, tutti i cittadini segnalati dai medici di medicina generale, come è noto, devono essere valutati dal distretto e conseguentemente inseriti nei percorsi di assistenza domiciliare. In realtà non vi è nessuna differenza di trattamento tra i pazienti diabetici e i pazienti con altre tipologie croniche, inoltre il distretto di Pesaro è da sempre impegnato nella formazione di caregiver dei pazienti diabetici, nella specifica formazione nelle scuole dedicata agli insegnanti e al personale ATA. Infine, in accordo con la direttrice della farmacia territoriale durante la pandemia, al fine di evitare il più possibile l’accesso dei pazienti al servizio farmacologico farmaceutico, è stato organizzato il servizio di delivery a domicilio dai presidi ad alta tecnologia.
In merito all’ultimo punto: se le dotazioni del personale sanitario dedicato all’assistenza ai malati sono idonee, la risposta è che presso l’unità operativa semplice dipartimentale di Pesaro prestano servizio cinque medici, che per altro non effettuano turni di guardia, sono sempre disponibili per le attività di specialistica ambulatoriale, day hospital e consulenza. Tutte queste attività sono garantite ed equamente distribuite nelle Aziende in base ai bisogni organizzativi e alle necessità dell’utenza, inoltre, oltre ai medici presenti sono in servizio sette infermieri dedicati alla diabetologia oltre alla coordinatrice, due podologhe e due dietiste. Questa dotazione organica permette di garantire le migliori cure a tutti i pazienti diabetici che afferiscono alla città di Pesaro, all’Azienda Marche nord, difatti tutte le attività sono sempre garantire e continuano ad essere erogate tuttora.
Per quanto riguarda gli spazi, la collocazione ospedaliera nei due presidi è pienamente rispettosa degli standard strutturali ed organizzativi e recentemente è stato predisposto un allargamento dei metri quadrati del reparto specifico di Marche nord, spostando un gabinetto che era previsto in quel specifico reparto.
In conclusione ritengo che per la cura dei diabetici Pesaro, fra tutte le cinque Aree vaste, sia quella che presenta l’organizzazione più elevata in termini di organico, di appropriatezza e di impegno dei sanitari. Grazie.

Presidente del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta. Se io e la Consigliera Vitri ci siamo visti a presentare questa interrogazione probabilmente qualche problema in realtà c'è. E’ vero che con l’emergenza Covid gli spazi che prima erano al San Salvatore dedicati ai pazienti diabetici sono stati spostati a Marche nord, che ha prontamente individuato degli ambienti, che ultimamente sono stati ampliati.
L'unica cosa che ho visto e che ritengo importante da portare avanti era quella che aveva previsto il territorio, una determina prevedeva la possibilità di individuare uno spazio dedicato ai pazienti diabetici ed anche alle persone malate croniche. Questo bando purtroppo è stato sospeso, avrebbe consentito di individuare spazi ancora più idonei. E’ stata una scelta che, da quello che ho capito, mantiene il servizio nell’Azienda ospedaliera Marche nord e non lo riporta nel territorio.
Per quanto riguarda il personale lei ha in qualche modo annunciato che rispetto alle altre l’Area vasta 1 è messa meglio, ma questo non mi solleva, nel senso che in realtà il personale manca.
Mi fa piacere sapere che è stato sostituito il medico che è andato in pensione e che attualmente nel presidio di Pesaro, a cui fanno riferimento, e le do dei numeri, circa 8.000 malati diabetici, ci sono due medici a tempo pieno, uno è arrivato qualche giorno fa e un altro part time non è quasi mai presente. Secondo me se c'è una grossa carenza di organico, è necessario aggiungere un medico a tempo pieno oltre ad individuare un psicologo, un dietologo e una caposala, che attualmente non è presente all’interno del servizio.
I diabetici nel nostro territorio, purtroppo, sono migliaia, è una malattia che sta aumentando legata a nuovi stili di vita e a tutta una serie di fattori, quindi, ritengo che questo reparto vada in qualche modo implementato.
L’altra cosa che mi preme sottolineare all’Assessore è che questa carenza di personale sta allungando i tempi dei piani terapeutici, che devono essere aggiornati in maniera periodica, purtroppo questo non avviene e non sono poche le segnalazioni di persone costrette a dover pagare le cure perché se non si aggiornano i piani terapeutici alle farmacie non risulta la possibilità di poter prendere i farmaci, gli stick, senza andare a definire quali sono le loro necessità. La carenza di personale c’è e sta causando problemi anche dal punto di vista economico perché queste persone non si vedono riconoscere le cure di cui hanno bisogno.
Sull’assistenza domiciliare dalla risposta ho capito che il territorio funziona anche se possiamo sempre migliorarci. Le persone che sono assistite in casa sono circa 200, non autosufficienti, anche qui mi viene segnalata la necessità di riuscire a dare risposte adeguate.
La ringrazio per la risposta, ma l’invito a verificare personalmente perché in realtà il personale e gli spazi mancano, anche gli spazi che pur con grande velocità sono stati individuati a causa dell’emergenza Covid non vanno nella direzione che in qualche modo auspicavo, non solo io, ma anche le varie associazioni, quella di avere un unico presidio, un unico spazio gestito dal territorio in cui vengono gestite sia le persone diabetiche che tutti i malati cronici del nostro territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Mi ha comunicato il Presidente Latini che per quanto riguarda l’interrogazione n. 79 la Giunta ha dichiarato di non essere pronta a rispondere, quindi, viene rinviata, mentre per l’interrogazione n. 86 era già stato deciso il rinvio.

Interrogazione n. 99
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Nomina Presidente Gruppo “Meccano” S.p.a.”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 99 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Giudo CASTELLI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare anche gli interroganti che mi consentono di poter sviluppare un ragionamento e dare un’informazione rispetto alla vicenda del gruppo Meccano, dopo la scomparsa dell’ingegner Gennaro Pieralisi, che vogliamo ricordare e ringraziare per il molto che ha fatto per la nostra società, per la nostra economia e per Meccano.
L’ingegnere, come noto, è deceduto lo scorso novembre e si rende necessario provvedere alla designazione di un nuovo Presidente. E’ opportuno però specificare che Meccano è una Spa, come è noto, in cui oltre il 54% del capitale è in mano a soggetti privati, ad azionisti privati, poco meno del 4% è detenuto da associazioni imprenditoriali, poi c’è un 34% e più di imprese varie. La Regione non ha una presenza diretta, ma, come è noto, con quel 30%, attraverso la Svim, detiene chiaramente una capacità di influenza rispetto alla Spa, poi c’è anche un 16% di soci pubblici, tra cui i Comuni di Fabriano, Jesi, Cerreto d'Esi, Monsano, la provincia di Ancona e la Camera di Commercio. I componenti del Consiglio di amministrazione sono complessivamente 7, la durata dell’incarico è di 3 anni e, cosa che torna utile sempre evidenziare di questi tempi, non sono previsti compensi, nè al Presidente, nè ai Vice, nè ai Consiglieri. Ci sono due Vicepresidenti e attualmente il più anziano ha raccolto le redini del gruppo e svolge le funzioni di Presidente.
Tecnicamente dobbiamo ricordare che l'Assemblea dei soci ha il diritto e la competenza per la designazione del Presidente e del Consiglio d'amministrazione, le disposizioni statutarie sono chiare da questo punto di vista. La Regione Marche sa bene e avverte l'esigenza di procedere con la massima tempestività alla sostituzione del compianto ingegnere Pieralisi e proprio per rispondere a quella che è stata anche la richiesta degli interroganti, di conoscere quali saranno i criteri o comunque gli elementi su cui la Regione avrebbe fondato la propria moral suasion, non abbiamo difficoltà a evidenziare la necessità di una competenza e di una professionalità adeguate per la gestione di uno strumento estremamente importante per le politiche economiche della Regione. Quindi, da questo punto di vista non possiamo che riferire agli interroganti che la Regione si prende a carico di sensibilizzare sia i soci privati che gli altri per la soluzione di questa questione.
Per informativa riferisco anche che per patti parasociali risalenti nel tempo alla Regione comunque spettano due Consiglieri nel Consiglio di amministrazione, sono patti parasociali piuttosto vecchi, la scadenza naturale del Consiglio è nel 2022.
Per rispondere in sostanza al senso dell’interrogazione possiamo confermare che i criteri sono quelli della competenza e della professionalità, ça va sans dire che in ogni caso l’esercizio della moral suasion della Regione sarà sviluppata attraverso i canali della Svim, posto che la competenza a procedere alla direzione del Presidente è dell'Assemblea dei soci e sono circa centoventi gli azionisti della società Meccano S.p.A. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non posso che essere profondamente insoddisfatta dalla risposta dell'Assessore Castelli anche se una cosa in realtà l’ho apprezzata e sarà una proposta, ça va sans dire, Assessore Castelli, in cui i requisiti saranno competenza e professionalità, considerato come fate le nomine in questi ultimi periodi. Se il buongiorno si vede dal mattino, fa bene il Partito Democratico a non dar nulla di scontato.
A parte questo, c’è un periodo di vacatio di quasi 5 mesi. Oggi 30 marzo lei ci dice che la Regione Marche si prenderà carico di sensibilizzare i soci, è un po’ come il Tavolo delle statistiche di genere, nemmeno nelle questioni più semplici, come quella della sostituzione di una nomina così importante …, sempre se per Regione Marche ancora la nomina di Presidente di Meccano sia considerata una nomina importante, per la precedente Giunta lo era, Meccano è stata destinataria anche di numerosi interventi in campo di innovazioni, di ricerca, invece vediamo proliferare delle proposte di legge che sono un po’ corpi estranei, non c'è nessun tipo di regia rispetto a quella che dovrà essere la politica industriale nei prossimi anni.
Una società che, come ho detto, è considerata importante e strategica per la Regione Marche e non siamo stati nemmeno in grado di attuare un’attività di moral suasion in ben cinque mesi. Credo non ci sia nulla da aggiungere perché la sua relazione parla da sola, sbrigatevi perché presiederemo questo aspetto e se non procederete nel più breve tempo possibile faremo un'altra interrogazione.
E’ inutile ribadirle, Assessore Castelli, visto che lei è anche Assessore al personale, che nel frattempo ci sono funzionari della Regione Marche che rappresentano l’ente dal notaio, in circostanze anche piuttosto importanti per cui più che riferire all'Aula faccia il suo dovere. Grazie.

Interrogazione n. 100
ad iniziativa del Consigliere Antonini
“Informazioni inerenti l’opera ‘Ponte ciclopedonale sul Tronto’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.100 del Consigliere Antonini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n. 100 presentata in data 22 febbraio 2021, ad oggetto “Informazioni inerenti l’opera Ponte ciclopedonale sul Tronto” il Consigliere Antonini interroga la Giunta regionale per conoscere lo stato di attuazione del progetto, il cronoprogramma degli interventi e il termine previsto dalla consegna definitiva della realizzazione dell'opera.
Credo di non svelare alcun tipo di mistero perché sulla stampa sono già apparse alcune informazioni, anche perché sento un grande interesse per la realizzazione di questa opera, sono intervenuti l’Assessore Latini e il Consigliere Assenti, anche il Consigliere Antonini ha parlato direttamente con me per quest’opera, ma questa è l’occasione per informare tutto il Consiglio regionale.
Il ponte ciclopedonale sul fiume Tronto è un'infrastruttura che riteniamo fondamentale per quanto concerne la realizzazione della ciclovia Adriatica, che congiungerà i percorsi ciclabili delle regioni Marche e Abruzzo, l’opera, il cui costo è stimato in 2.200.000 euro, è finanziata al 50% dalla Regione Marche e il restante 50% dalla Regione Abruzzo. L’attuazione dell’intervento dopo una fase iniziale rallentata dalle sopravvenute difficoltà operative ha visto recentemente un cambio di passo, che questa amministrazione regionale ha richiesto e che abbiamo seguito con grande attenzione con l’Assessore Latini ed i Consiglieri Assenti, del territorio, e Antonini, l’interrogante. Un cambio di passo grazie alla decisione della Regione Marche di avocare a sè la funzione di soggetto attuatore dell'intervento anche per conto della Regione Abruzzo per assicurare la realizzazione in tempi celeri.
Ringrazio anche per l'approvazione unanime da parte del Consiglio del piano delle opere pubbliche di questa Regione, il nostro intento è quello di mettere a terra tutte le risorse disponibili in tempi celeri.
Al fine di superare tutte le criticità emerse sono state modificate le precedenti decisioni, la Regione Marche è divenuta soggetto coordinatore e soggetto attuatore dell'intervento, il 17 settembre 2020 è stata sottoscritta apposita convenzione tra la Regione Marche e l’Abruzzo, il 7 ottobre 2020 è stato sottoscritto l'accordo istituzionale tra la Regione Marche, la Regione Abruzzo e il Provveditorato delle opere pubbliche che fungerà da stazione appaltante. Nel mese di dicembre 2020 è stato approvato il documento di fattibilità delle alternative progettuali inserito nel programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione Marche relativo al triennio 2021/2023, nell'elenco annuale 2021. I funzionari della Regione Marche stanno completando la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economico. Per quanto riguarda il cronoprogramma degli interventi: entro giugno 2021 è prevista la conclusione della fase di approvazione del progetto di fattibilità tecnico ed economico; entro dicembre 2021 la conclusione della fase di approvazione del progetto esecutivo, fermo restando le tempistiche dell’iter delle procedure valutative dei vari soggetti coinvolti; entro marzo 2022 avvio della fase di affidamento dei lavori in capo al Provveditorato delle opere pubbliche; entro novembre 2022 la consegna dei lavori in capo al Provveditorato delle opere pubbliche, la fine dei lavori è prevista entro novembre 2023. La conclusione della realizzazione dell'intervento compresa l’emissione del relativo certificato di collaudo al netto di variabili non prevedibili in questo momento e la rendicontazione di tutte le spese dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2023.
Speriamo di aver soddisfatto l'esigenza del Consigliere nell’avere indicazioni dei tempi e un’accelerazione anche rispetto al recente passato sulla realizzazione di questa opera.
Vi confido che abbiamo grande attenzione alla realizzazione di quanto previsto nei nostri piani, nei piani della Regione Marche, anche nell'accelerazione di alcuni tempi di realizzazione di opere che hanno subìto nel recente passato, per i motivi più svariati, dei rallentamenti. E’ intenzione in questo momento in cui la pandemia ha creato anche gravi problemi per lo sviluppo economico della nostra Regione sostenere l'economia, mettendo a terra tutti i fondi a disposizione. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Mi ritengo soddisfatto della risposta dell'Assessore.
La mia interrogazione nasceva da un articolo di stampa del mese di gennaio, una pagina locale del Comune di Martinsicuro in Abruzzo, un operatore importante di un’associazione locale manifestava la preoccupazione perché da diverso tempo non si avevano più notizie di fatti e nonostante i molti proclami dei mesi precedenti non era ancora emerso nulla di concreto, neanche in prospettiva, sulla realizzazione delle ponte ciclopedonale sul Tronto.
L'interrogazione è di oltre un mese fa, in questo mese, come ha ricordato l’Assessore Baldelli, ci sono stati vari incontri nelle fasi successive, tra l’altro ricordo anche la recentissima approvazione in III^ Commissione del piano delle opere pubbliche, in cui il cronoprogramma degli interventi sul ponte ciclopedonale è stato inserito.
Sono molto soddisfatto perché vedo un rinnovato e un rilanciato interesse di questa Giunta nel trovare dei punti di contatto non solo pratici, ma politicamente in prospettiva con la regione Abruzzo. Il territorio della provincia di Ascoli, in modo particolare, come sapete bene, confinando con l’Abruzzo, con la provincia di Teramo, è accumunato sotto tanti aspetti, ma anche purtroppo per tante problematiche condivise. Cercare di potenziare anche questo contatto, questo incontro tra le due Regioni, attraverso delle iniziative comuni, immagino e penso - faccio riferimento all'Assessore Baldelli, anche per quanto affermato dal Presidente Acquaroli in diverse circostanze - alla possibilità anche di prolungare la Mezzina intervalliva verso l'Abruzzo, un collegamento naturale che potrebbe essere fondamentale. E’ impossibile ed impensabile che al giorno d'oggi due capoluoghi di provincia come Ascoli e Teramo, che distano in linea d'aria meno di 30 chilometri, abbiamo una strada che è impossibile praticare ad una velocità superiore ai 60 chilometri orari, oggi è qualcosa di inaccettabile. Pensiamo anche ad altri collegamenti, il Frecciarossa di San Benedetto del Tronto potrebbe anche giovare in un certo senso al bacino di utenza della Val Vibrata dell’alto teramano, che verrebbe, secondo me, molto più volentieri, per motivi anche di distanza, a usufruire di servizi di trasporto nella vicina San Benedetto del Tronto. E’ una zona che dobbiamo continuamente contattare, avere un dialogo costante per un reciproco sviluppo delle due aree, senza contare la grave crisi economica della Val Vibrata Piceno, si stanno facendo delle cose …, anche qui, purtroppo ho constatato, per motivi meramente burocratici non imputabili alla Regione Marche, per esempio ritardi su alcune misure che dovrebbero invece portare a un rilancio importante delle aziende e degli insediamenti industriali della zona con dei finanziamenti cospicui.
Uno sguardo fondamentale in cui il ponte ciclopedonale sul Tronto è un'opera importante per il discorso di ciclovia.
Ringrazio per la disponibilità il Dirigente competente che anche in Commissione ci ha illustrato molto bene qual è questa rete che prevede, tra l'altro, nel piano delle opere pubbliche un ulteriore finanziamento di circa 27 milioni di euro per tutta la Regione Marche. Parliamo di cifre importanti.
Ringrazio nuovamente per il lavoro fatto l'Assessore Baldelli, che apprezzo, è importante sia l’aspetto del collegamento di questa ciclovia che il ponte come simbolo di unione, contatto e collaborazione tra le regioni Marche e Abruzzo. Grazie.

Mozione n. 46
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Iniziative rivolte al Governo per la revisione dei criteri per la riorganizzazione dei Punti Nascita e la valutazione di nuovi protocolli di sicurezza per i Punti Nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 46 delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Vado ad illustrare la mozione che ho presentato. Ci vuole poco a contare i parti espletati, ci vuole anche molto poco a dire che il punto nascite è un reparto come un altro dei nostri ospedali, ma oggi nel mio intervento voglio parlarvi del mondo che esiste attorno ad ogni punto nascita.
La nascita di una nuova vita e insieme ad essa di una nuova famiglia è un evento sociale che non è solo sanitario né tantomeno personale, è per questo motivo che ogni città ci tiene particolarmente a poter avere il proprio reparto, chiamiamolo così, il reparto della vita nel proprio ospedale.
Immaginiamo le donne marchigiane che hanno partorito in solitudine in questa lunga pandemia, il nostro pensiero va a loro, a quei genitori che non hanno potuto partecipare attivamente a questo momento, come avrebbero potuto fare, che di fatto è irripetibile.
I punti nascita sono tanto preziosi anche da un punto di vista socio-sanitario perché la nascita di una diade, madre e figlio, quindi di un nuovo nucleo familiare, è vero che è un evento del tutto fisiologico e quanto di più naturale, ma ormai sappiamo benissimo quanto giovi un accompagnamento da parte degli operatori socio-sanitari a supporto della genitorialità sin dall'inizio della gestazione, offrire gruppi di accompagnamento alla nascita, così come da tanti anni fanno i consultori familiari, in collaborazione con i punti nascita - parliamo di ostetriche, pediatri, ginecologi, psicologi, assistenti sociali, tutti quelli che partecipano ad informare e sensibilizzare i nuovi genitori, a rassicurarli nel loro nuovo importante compito - è uno strumento preziosissimo di prevenzione del disagio e di quei pericolosi disturbi puerperali dell’umore, come gli studi evidenziano ormai da tanti anni. Fare parte di una rete sociale risulta tutelante sia per la salute di mamma, bambino e famiglia, che per la promozione del benessere di tutte le famiglie e poterle accompagnare prima, durante e dopo la nascita della nuova vita rappresenta un fatto socio-sanitario, che è un grande investimento per la prevenzione dei disturbi socio-psicologici. Senza un punto nascita il servizio, come ho cercato di illustrarvi nel più breve tempo possibile, ha le armi spuntate, per fare degli esempi: salta la visita alle sale parto, che invece tanto rassicura le donne e tanto le aiuta nell'andare ad espletare quella funzione vitale, salta la visita che si può fare subito dopo il parto ed anche quella nel punto nascita. Le donne si possono perdere nel percorso di accompagnamento alla genitorialità più facilmente, penso specialmente a quelle situazioni di maggior fragilità che, come è noto, necessitano di una presa in carico tempestiva. Senza punto nascita si capisce bene come si possono perdere dei mesi preziosi, si può perdere quel po’ di tempo che invece è preziosissimo per una presa in carico che sia poi più efficace nella prevenzione.
Altrettanto importante, oltre a questo punto di vista che mi preme particolarmente sottolineare, è la tutela della sicurezza della partoriente, credo che su questo siamo tutti perfettamente consapevoli e d'accordo, vogliamo reparti in piena efficienza e sappiamo che non è facile, serve l’anestesista, il rianimatore, i pediatri oltre che le ostetriche e i medici specialistici. Servono però anche strade sicure per raggiungere i punti nascita, strade sicure che colleghino le diverse città della nostra regione, non possiamo rischiare che le intemperie invernali, che sono tipiche del nostro territorio montano, territorio dal quale io provengo come altri di voi, la condizione delle infrastrutture ad esempio, possano mettere in difficoltà una vita che sta venendo al mondo.
Nella mozione parlo di Fabriano che oltre ad essere la città da cui provengo, in cui ho cominciato la mia vita professionale, proprio nel punto nascita, è un punto strategico innegabile per tutta la zona montana e da anni si cerca di salvarlo al di là di ogni colore politico. Tutto il Consiglio comunale si è confrontato più volte su questo argomento cercando delle strade, ma non c’è riuscito. Si tratta solo di un esempio dei tanti ospedali di montagna, chiamiamoli così, che hanno perduto questo punto di riferimento sociale. Sappiamo che esistevano le regole sul numero dei parti e sappiamo quanto la sicurezza sanitaria sia importante, però, non vorremo rassegnarci e la speranza per l'apertura del Ministro alla salute ci ha dato di poter rivedere i parametri rispetto al numero dei parti, ancor di più dopo il precedente di tutto riguardo dell'Emilia Romagna, tutto ciò ci spinge a parlarne oggi qui in Consiglio e a chiedere che tutta l’Assemblea si unisca nell'avviare un percorso unitario sinergico per cercare di trovare una soluzione per i punti nascita di quei territori che negli anni li hanno perduti.
Pensiamo anche che dobbiamo arginare l'emorragia verso altre regioni, come già abbiamo espresso nei primi mesi di consiliatura con un'interrogazione apposita che chiedeva conto di quanto la Regione Marche dovesse sborsare per coprire questo tipo di mobilità passiva. Tutte le marchigiane, tutte le famiglie vogliono partorire in sicurezza nel proprio territorio, lavoriamo tutte e tutti insieme per questo fine, questa è la mia richiesta.
L'esperienza del Covid ha dimostrato che nei momenti importanti la politica riesce ad unirsi, a prendere decisioni anche gravose, non certo a cuor leggero, nell'interesse della collettività. L'auspicio è che, visto che in Regione stiamo già cercando di farlo, ci siano convergenze importanti su temi molto significativi, spero che oggi anche sui punti nascita dell'entroterra o dei paesi che l'hanno perduti nel tempo si possa dare almeno un segnale che vada in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La mozione, che è stata letta ed esplicitata dalla Consigliera Lupini, recepisce una sensibilità da parte della nostra amministrazione, che peraltro ha nominato la Dirigente del Servizio sanità quale componente della Commissione sanità che si sta occupando del processo di revisione del decreto ministeriale 70, il decreto Balduzzi, perché molte Regioni hanno chiesto di verificare una modifica di quelle disposizioni normative affinché sia consentito il ripristino di alcuni punti nascita in alcuni ospedali territoriali.
Tenuto conto del fatto che c’è un lavoro in working progress su questi aspetti e che la mozione tende a sollecitare un'azione della Regione per la revisione dei punti nascita, esprimo un parere favorevole all’accoglimento della mozione n. 46. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Un fatto politico oggi importante che il Partito Democratico saluta con grande favore, la presentazione della mozione così argomentata dalla Consigliera Lupini rende giustizia dei percorsi di valutazioni, anche di grandi strumentalizzazioni, che ci sono stati in questi anni rispetto all'azione del Governo regionale in funzione dell'applicazione pedissequa, direi inevitabile, del decreto 70, il cosiddetto Balduzzi. Ci fa molto piacere che oggi sia giunta una mozione, che partendo da un tema …, tra l’altro è solo uno dei temi, penso ai punti di primo intervento che dovrebbero avere la stessa attenzione, penso a tutti i parametri condizionanti, il mantenimento di tratti di reti cliniche nelle varie strutture ospedaliere o la persistenza degli stessi OPP all’interno del territorio. Dentro questo ragionamento c'è il decreto che la Regione Marche ha applicato con attenzione, che ha determinato alcune situazioni, penso alla chiusura del punto nascita di Fabriano e di San Severino Marche.
Ci fa molto piacere questo cambio di paradigma, perché fino a poco tempo fa, penso fino a settembre, si parlava della chiusura dei punti nascita come legata a scelte poco oculate, non attente, che non salvaguardavano il territorio rispetto al quale la Giunta precedente non aveva fatto nulla. Oggi alziamo la mano e mettiamo in fila i percorsi ritornando a quello che inevitabilmente era il tracciato che dovevamo percorrere. Non c'è stato accanimento nella rimodulazione delle reti cliniche, non c'è stata la volontà così poco attenta dell'amministrazione rispetto alla chiusura di alcune strutture ospedaliere riconvertendole in maniera adeguata e prospettica, non c'è stata la poca lungimiranza dell’amministrazione precedente rispetto alle assunzioni del personale.
E’ il decreto, quello di oggi, che determina le scelte e le ricadute anche a fronte della modifica dell'articolo della Costituzione rispetto all'autonomia gestionale delle Regioni, ma il titolo V della Costituzione comunque subisce inevitabilmente l’azione della legge nazionale, allora noi chiediamo a mani congiunte, grazie alla sensibilità del Governo precedente e a questo, spero, di modificare il decreto Balduzzi per consentire di riaprire dei ragionamenti adeguati sul territorio. Questo trova il nostro favore perché è la strada che noi avevamo proposto, che era inevitabile e se volessimo trovare risultati diversi, quelli branditi e che tutti giorni individuiamo come responsabilità politiche del Governo precedente, ecco che dopo 6 mesi dobbiamo alzare la mano e chiedere al Governo di modificare il Balduzzi e lo facciamo, ahimè, solo perché, se questo accadrà, abbiamo delle risorse importanti. Dentro quei 210 miliardi che arriveranno all’Italia troviamo anche le risorse necessarie per intervenire in maniera attenta sul sistema sanitario, rimettendo al centro la medicina del territorio, che in questa regione ha bisogno di essere sostenuta e che ha ancora dei nuclei importanti grazie alle scelte che l’amministrazione precedente ha fatto, mentre invece, per esempio, in altre regioni dove si è privatizzato tutto, come la Lombardia, che ha la stessa matrice di guida politica, il territorio è stato completamente depauperato con risultati che si possono vedere e che rappresentano l’incapacità di gestire anche sul territorio il contrasto alla pandemia.
C’è una grande convinzione del gruppo del Partito Democratico sulla bontà del percorso, riteniamo che forse, anzi senza forse, questa mozione dovrebbe andare in Commissione nelle modalità che riterrete - ritirata, ripresentata - e approfondita non solo rispetto al tema dei punti nascita, che è un sacrosanto e condividiamo completamente l’analisi contenuta nella mozione illustrata dalla Consigliera Lupini, forse andrebbe implementata tenendo conto di tanti altri temi che possono dare manforte all’azione del Presidente rispetto alla modifica del Balduzzi. Lo dico sennò rischiamo di mettere in campo tutte pezze, che sono emotive e temporanee, da una parte si dice di cancellare i nuovi ospedali di primo livello nel territorio senza riprogrammare investimenti adeguati, quindi, approviamo quel tipo di mozione, da quest’altra parte, giustamente, sottolineiamo la necessità di modificare il decreto 70 in funzione del ripristino al di là dei parametri attuali dei punti nascita sul territorio, soprattutto su quelli interni, ma ci sono altri temi che sono ugualmente determinati.
Chiedo al gruppo proponente di riportare questa mozione, condividendone l’aspetto politico e acclaratorio in funzione dell'impostazione che è stata data, per un adeguato approfondimento in Commissione in modo da poter implementare la mozione con elementi contenutistici che possono aiutare l'azione del Governo regionale nelle richieste di modifica in funzione della disponibilità che del Governo Conte prima e Draghi ora, anche del Ministro, ha dato all’intera comunità.
Ritengo che sia un percorso serio, possiamo approfondire e mettere a disposizione argomenti sufficienti e convincenti, quindi chiediamo alla proponente di rinviare la mozione, anche se tecnicamente non è questo il temine, di riproporla in Commissione con la disponibilità della Presidente della IV Commissione, con la garanzia di fare un lavoro in piena collaborazione dentro un percorso che è stato già scritto nei nostri programmi elettorali e che vedevano l’azione politica volta a ripensare il sistema sanitario verso la modifica del Balduzzi, che a questo punto non è solo elemento brandito per non produrre un risultato efficace, ma c’è una disponibilità del Governo che dobbiamo cogliere a tutto tondo.
Spero che questa richiesta, Presidente, venga colta e ci metta nelle condizioni di dare il contributo che serve. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Una miope e sterile politica sulla riorganizzazione dei punti nascita dell'allora Ministro della salute Fazio, avallato poi dall'accordo Stato-Regioni del 2010, ha determinato la chiusura di numerosi punti nascita su tutto il territorio nazionale. L'obiettivo di tale scelta era quello, apparentemente, di salvaguardare la salute della donna, di garantire che la gravidanza è soprattutto il parto si svolgessero in assoluta sicurezza per la madre e per il nascituro. Iniziò così un percorso che ha portato alla chiusura definitiva di tanti punti nascita, dove si effettuano meno di 500 parti l'anno, e alla razionalizzazione e riduzione di quelli che effettuano meno di 1.000. Tale scelta si è rivelata fatale per le aree interne, di cui tra l'altro il nostro territorio è prevalentemente costituito, con ciò comportando inevitabili disagi in quanto sono stati colpiti maggiormente quei territori che già per le loro condizioni orografiche sono svantaggiati. Ciò invece di mettere in sicurezza le gestanti ne ha compromesso il loro stato di salute. Basti pensare, infatti, come le future mamme per partorire siano costrette ad affrontare a volte dei veri e propri i viaggi della speranza per raggiungere il punto nascita più vicino, con l'angoscia di non arrivare in tempo in ospedale e con i possibili rischi durante il tragitto. Chi vive nelle aree interne deve fare i conti con le infrastrutture, che ancora oggi non sono così efficienti e quindi rendono i collegamenti rallentati e non sempre sicuri, quindi, la tanto paventata riforma della revisione dei punti nascita, dettata dalla necessità di garantire una maggiore tutela in termini di sicurezza per la salute della donna e del bambino non ha portato i risultati sperati. Tutto ciò contrasta con la Costituzione in particolare con l'articolo 32, dove afferma che la tutela della salute è un diritto per ogni cittadino in tutto il territorio nazionale ed è sempre la stessa Costituzione italiana ad affermare l’articolo 44 che la legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane, ma ciò non è stato nel caso specifico della revisione dei punti nascita. Anche la Regione Marche con il proprio statuto, segnatamente degli articoli 4, comma 7, 36 comma 5, persegue l'obiettivo del riequilibrio territoriale, riconoscendo come finalità di preminente interesse la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo delle aree montane ed interne.
Ora, aver privato le aree più disagiate del nostro territorio di servizi ritenuti essenziali sta comportando un inevitabile spopolamento delle aree montane, fenomeno che può essere contrastato con una programmazione di un sistema di servizi sanitari universalistico ed equo, radicato nelle comunità locali e rispettoso delle esigenze della composizione del territorio che garantisca servizi sanitari e socio-assistenziali adeguati.
Un altro dato da non sottovalutare è la mobilità verso altre regioni che la chiusura di alcuni punti nascita ha inevitabilmente determinato, con ciò comportando costi elevati per la regione stessa, penso al caso specifico della zona montana della provincia di Ancona e Macerata, ai confini con l'Umbria, che da quando è stato chiuso il punto nascita dell'ospedale di Fabriano, vede una forte concentrazione di nascite nell’ospedale di Gubbio e Branca. Gli ultimi dati statistici a disposizione, relativi ai Comuni montani, evidenziano che 2 bambini su 3 nascono in Umbria, a tutto ciò deve aggiungersi il triste fenomeno della denatalità che sebbene alimentato principalmente da cause legate a problemi economici, disagio abitativo, senso di precarietà e sfiducia nel futuro può essere legato anche alla carenza di quei servizi sanitari essenziali come l’assenza di un punto nascita facilmente raggiungibile.
Dobbiamo a questo punto fare alcune considerazioni di ordine pratico su alcuni dati che mi preme presentare in proposito. Nella nostra Regione l'applicazione dei criteri indicati nel decreto ministeriale n. 70 del 2015 ha comportato la chiusura di diversi punti nascita, ma credo che questa scelta abbia penalizzato maggiormente le mamme che potenzialmente avrebbero partorito all'ospedale di Fabriano per la sua collocazione rispetto agli altri e per altre considerazioni che vado ad esporre. Innanzitutto va considerato il bacino regionale potenziale dell'area in cui insiste il punto nascita dell'ospedale di Fabriano che consta di circa 23/25 Comuni per un totale di 1.000 abitanti, con un numero di nati pari a circa 750 annui. Tali Comuni sono suddivisi ad oggi in tre Aree vaste a dimostrazione della trasversalità del punto nascita di Fabriano e della sua posizione baricentrica all'interno di quella fascia collinare montana che percorre le zone interne della regione, dalla provincia di Pesaro Urbino a quella di Macerata. Inoltre, a conferma di tale posizione strategica, va ricordato come in tali Comuni il tempo di percorrenza verso l'ospedale di Fabriano sia generalmente e sensibilmente più basso rispetto al tempo di percorrenza verso gli altri ospedali che ad oggi i cittadini dell'area in questione sono obbligati ad utilizzare, segnatamente quello di Jesi, Macerata, Senigallia, Urbino. Ha tale proposito si citano i casi emblematici di Matelica, Arcevia, Sassoferrato, Cerreto d'Esi, Fiuminata, Pioraco, Esanatoglia, il cui il tempo di percorrenza verso tali ospedali è anche il doppio rispetto a quello di Fabriano e della stessa cittadina di Fabriano che ha l’ospedale regionale più vicino a quello di Jesi ad oltre 45 minuti, volendo rimanere nell'ambito della regione ed evitare la mobilità passiva verso l'Umbria.
Ricordo a tutti che oggi Fabiano consta di circa 30.000 abitanti e nel 2019 sono stati registrati all'anagrafe cittadina 171 nuovi nati, di cui 30 all'ospedale Jesi e ben 141 nell'ospedale di Branca nella regione Umbria, con un'evidente spesa per la Regione in termini di mobilità passiva. Lo stesso dicasi per le altre città dell'entroterra dove emerge un dato inconfutabile di 2 nati su 3 in Umbria. E’ abbastanza semplice ipotizzare che la presenza di un punto nascita ben gestito, efficiente e sicuro per madre e neonato coprirebbe la quasi totalità delle nascite di questa area interna e addirittura potremmo assistere al fenomeno inverso, cioè una capacità attrattiva nei confronti delle zone limitrofe della regione Umbria.
Ovviamente per fare ciò va assicurato un potenziamento dell'ospedale di Fabriano, dal momento che non è pensabile una riapertura a tout court del punto nascita senza prima garantire i basilari requisiti di sicurezza per tale importantissimo presidio sanitario. Andranno dunque garantiti tutti gli standard operativi, tecnologici e di sicurezza relativi al primo livello di assistenza ostetrica e pediatrico neonatologica, con la presenza di una guardia ostetrico- ginecologica all'interno dell'ospedale, presente 24 ore. In questo senso sarà fondamentale anche la realizzazione degli interventi edilizi già inseriti nel piano regionale delle opere pubbliche, appena approvati in Commissione, in cui sono stati stanziati già 12 milioni di euro per la realizzazione di un blocco operatorio di quattro sale. A tale proposito è importante comunque ricordare che ad oggi nell'ospedale di Fabriano sono attive e perfettamente funzionanti, oltre alla UOS di ginecologia, una OPP di anestesia e rianimazione, che vanta prestazioni di alto livello, e una UOC otorinolaringoiatra, con specifico interesse per le patologie pediatriche, che costituiscono sicuramente un'ottima base di partenza per la riattivazione in piena sicurezza del punto nascita dell'ospedale Profili.
Concludo, confidando che all'interno della tanto attesa e auspicata riforma di quella sanità regionale, così martoriata dalle scelte perlomeno avventate di basso profilo e di cortissimo respiro della precedente Giunta, riforma che gli stessi cittadini marchigiani ci chiedono a gran voce, che ormai è ineluttabile ed imprescindibile vi possa essere uno spazio per ripensare e riprogrammare la collocazione prima e lo sviluppo poi, di un presidio sanitario così centrale per la tutela al contempo della madre e del nascituro. E’ assurdo ed inconcepibile che quello che dovrebbe essere uno splendido momento di vita familiare da trascorrere in serenità ed armonia sia invece fonte di stress, di disagio e preoccupazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ho sempre grande rispetto per i colleghi, anche e soprattutto per quelli di opposizione, però delle considerazioni le devo fare. Sono commosso dell’enfasi del capogruppo del Partito Democratico Mangialardi su questa mozione, la cui presentatrice è la Consigliera Lupini, che ringrazio sentitamente per aver posto il problema. La ringrazio perché essendo un partito di opposizione risolve un problema che i Consiglieri di maggioranza hanno. I Consiglieri di maggioranza hanno difficoltà a presentare una mozione di indirizzo alla Giunta con la quale dialogano, mentre l'opposizione ha diritto a porre i problemi non avendo un tavolo di lavoro con gli Assessori.
Cosa è successo negli ultimi 10 anni? Il Governo Monti nacque a dicembre 2010, il Ministro Balduzzi all’epoca era un tecnico, non era un deputato, veniva spesso in Commissione sanità della Camera, della quale ero Vicepresidente, con il quale mi confrontavo anche in maniera molto corretta e rigorosa. Nell'indirizzo del Governo Monti ci fu una revisione della sanità di cui - dicembre 2010 il decreto Balduzzi, primavera 2011, quindi esattamente 10 anni fa - ne discutemmo in Commissione. All'epoca ero Vicepresidente di maggioranza della Commissione sanità ed ero il relatore e con questo decreto, il rigoroso decreto Balduzzi, andai in antitesi con quelle che erano le nostre posizioni e successivamente per coerenza uscì dal partito del Popolo della libertà, che era il mio gruppo parlamentare e insieme a Giorgia Meloni e altri, con La Russa e Crosetto, demmo vita a Fratelli d'Italia, proprio per rivedere le politiche del Governo Monti che non condividevamo. L’uscita da quel gruppo mise fine alla mia esperienza politica perché a fine 2012 furono indette le elezioni, non fui rieletto, né poteva essere con il 2% dei voti di Fratelli d'Italia di allora, non oggi che governiamo la Regione. La possibilità di essere eletto fu una questione di coerenza, la stessa coerenza che ho esercitato su me stesso chiedo di applicarla alla linea politica del gruppo del Partito Democratico, ci sono stati dieci anni, dalla primavera del 2013, di governo permanente del Partito Democratico, tranne un anno, e non una riga di questo decreto è stato cambiato.
Nella Regione Marche c’è stata la revisione dei piani socio-sanitari, l'ultimo è stato approvato in chiusura della scorsa legislatura, non è stato modificato nulla riguardo ai punti nascita benché ci fosse l’eccezione, in Italia c'è sempre, che nelle zone particolarmente isolate, disagiate o a rischio si potevano istituire punti nascita. Alcune zone montane, per esempio, hanno esercitato questo diritto, mi chiedo come ci si possa adesso indignare perché non è stato fatto niente nella Regione Marche, quando abbiamo ereditato un'organizzazione sanitaria che non è la nostra, le organizzazioni sanitarie ci mettono anni ad essere modificate, che noi vogliamo aggressivamente, uso questa parola, modificare, noi vogliamo cambiare la radice del piano socio-sanitario antico e quello più recente mai applicato. So che la coerenza non è un patrimonio molto diffuso in questo mondo, però mi sento di prendere una rivincita in questo Consiglio regionale sul problema delle nascite. In occasione di un dibattito - in cui sono stato letteralmente massacrato per aver denunciato il calo demografico impressionante che c'è in Italia, delle cose hanno suscitato indignazione collettiva tranne di pochi colleghi che invece mi hanno sostenuto e di alcuni, che ringrazio, che si sono esposti personalmente - ho detto che c’era un calo demografico impressionante in Italia, tra i 420.000 nati nel 2019, 160.000 erano di cittadini stranieri, circa un terzo non di nazionalità italiana anche se accolti con tutta … Se vogliono diventare cittadini italiani e appartenere al nostro popolo possono chiedere la cittadinanza, io vengo da una storia politica in cui nella romanità qualsiasi cittadino poteva diventare cittadino dell’Impero Romano, nella vicenda dell'ultimo secolo gli eritrei, gli etiopi, i libici che volevano prendere la cittadinanza italiana venivano assimilati ai cittadini italiani, più di così …, e cito la Libia.
Devo dire che ho avuto una grande soddisfazione negli ultimi giorni perché il Sole 24 ore di venerdì scorso ha titolato su 5 colonne i temi della denatalità in Italia, non solo mi dà ragione, ma va un po’ oltre. Il Sole 24 ore è un organo di Confindustria di pensiero laico e in questa mozione si dicono le stesse cose. Purtroppo ho la grave colpa di dire sempre le cose un po' prima: questa della natalità, quella della necessità del genitore, di un padre e una madre, che ogni bimbo abbia dei genitori. Credo che ci siano delle difficoltà oggettive vere a essere genitori, a fare figli, un dibattito in cui vorrei che fossero centrale soprattutto le donne.
Chiudo con le vicende personali, perché la coerenza credo che sia…, io ho 3 figlie femmine, avrei voluto un quarto figlio perché secondo me bisognava fare figli, ma mia moglie mi disse: “Basta, io sono una ragazza madre, tu non stai mai a casa, fermiamoci qui”, aveva forse ragione mia moglie. A mia figlia più grande, che ha 36 anni e due figli, un bimbo di 4 e una bimba di 6, ho chiesto se pensava a fare un altro figlio, mi ha risposto che in questa società non ce la fa, lei e suo marito non hanno nessun tipo di problema, la famiglia è unita, ma noi dobbiamo creare delle condizioni diverse per dare una risposta, che non può essere quella della Regione Marche, ma prima di tutto è culturale, poi di punti di appoggio e anche di luoghi nascita. Il luogo nascita è una cosa molto importante, dovremo trovare nel nuovo piano socio-sanitario dei modelli nuovi in cui accanto alle unità complesse, i primariati, per dirlo in termini terra terra, ci siano delle unità semplici o semplici dipartimentali aggregate alle unità più importanti e complesse che possono sviluppare punti nascita anche periferici.
Da questo punto di vista chiudo con un atto forse di non umiltà, però è in testa proprio per aver lavorato - quest'anno sarebbero 41 anni - nella sanità, ho visto come funziona il sistema, credo di poter dare un contributo al prossimo piano sanitario risolvendo anche questo problema dei punti nascita. Grazie.

PRESIDENTE. Da parte del capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi è pervenuta una proposta di emendamento a questa mozione, che prevede di aggiungere nella parte del dispositivo un terzo capoverso, che recita in questo modo: “Intraprendere anche ogni iniziativa utile nei confronti del Governo e del Ministero della salute volta a ridefinire all'interno dell'organizzazione sanitaria ospedaliera i punti di primo intervento”. Abbiamo inviato questa proposta di emendamento alle due presentatrici della mozione, le Consigliere Ruggeri e Lupini, non essendo in presenza, se sono d'accordo a far si che l’emendamento sia inserito devono dare un assenso espresso e verbale che sostituisca la firma quantomeno ai fini della registrazione, la stessa cosa che avrebbero fatto se fossero stare in presenza, cioè la sottoscrizione dell'emendamento. Lasciamo loro l'opportunità di comunicarci se intendono farlo oppure no, l'emendamento è stato loro inviato.
Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Vorrei dare un contributo all’intervento del Consigliere Ciccioli ed anch’io andrò all’ottobre 2012, al ministro Balduzzi. Questo provvedimento sulla sanità aveva ricevuto alla Camera 269 sì, 65 no e 29 astensioni. A favore di questo provvedimento avevano votato: l’allora Partito della Libertà, il Partito Democratico e un terzo polo che aveva dentro anche l'Udc ed altre piccole formazioni, contro avevano votato solo la Lega e l’Italia dei valori, ribadisco la Lega.
Sono d'accordo a rivedere i protocolli di sicurezza, i criteri che possono garantire l'apertura dei punti nascita con meno di 500 parti l'anno, che chiedono di stare aperti, considerata soprattutto la decrescita costante della natalità che abbiamo nel nostro Paese e che abbiamo anche in Europa.
Secondo me è fondamentale tenere aperti certi punti nascita, anche con parti inferiori ai 500 l’anno, specialmente se ubicati in zone dell'entroterra, magari montane e disagiate e con mobilità viaria difficile, come quella ricordata dalla Consigliera Biondi, che ha fatto un bellissimo intervento. Vanno tenuti aperti per ragioni logistiche, di comodità, anche sociali ed identitarie, come quando abbiamo parlato del punto nascita di Pesaro, che non ha nulla a che fare con questo discorso, ma con quello dell’identitarietà, questa conta molto e ci teniamo ad averla. In questi casi si ridurrebbe molto anche la mobilità passiva dei bambini che nascono in altre regioni. Tutto va nella direzione di un modello di sanità il più possibile distribuito sul territorio, al quale atteniamo la nostra linea guida dei prossimi anni, un modello socio-sanitario più distribuito sul territorio per andare incontro di più ai bisogni dei cittadini, magari con meno costi amministrativi.
Negli anni abbiamo assistito a una politica di rigore che ha massacrato tutto e tutti: i Comuni, ricordo il famigerato patto di stabilità, la sanità, con una riduzione dei servizi imperante su tutti i territori, la popolazione. Non dormivo la notte quando in questo Paese governava Monti, che ha fatto morire tutti quanti di un colpo per le sue politiche di rigore allucinanti. In questo contesto penso ai numeri di un punto nascita storico come quello di Urbino, in cui hanno lavorato ginecologi di livello importante, gente di qualità che negli anni ho conosciuto personalmente. Ho fatto anche un tirocinio pre-laurea in quel reparto tantissimi anni fa.
Se penso al punto nascita di Urbino posso dire che nel 2019 ha fatto 564 parti, poco al di sopra dei 500 previsti, con 91 persone che provenivano da Pesaro, 40 da Fano e 9 dalla Romagna, 564 meno 110 nati da fuori zona, anche Urbino con quel decreto sarebbe stata chiusa e questo è un dato del 2019. Nel 2020 ad Urbino sono nati 618 bambini, ma se togliamo i 106 bambini provenienti da Pesaro, dall'area pesarese per la nota sottrazione del punto nascita unificato a Fano, i 43 che venivano da Fano, i 9 da Ancona e i 24 bambini da famiglie della Romagna, il punto nascita di Urbino sarebbe stato largamente al di sotto dei 500 parti. Un punto nascita fondamentale per l’interno della nostra provincia e per il Montefeltro sarebbe stato chiuso, è inimmaginabile, vanno messe le mani su questo decreto e vanno tenuti aperti nel territorio anche i punti nascita che esprimono anche meno di 500. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non sono affatto commossa da quello che ha detto il mio capogruppo Mangialardi, è soltanto una questione di coerenza. Ha ricordato semplicemente degli atti che sono verificabili e uno è quello con cui l’ex Presidente nel maggio 2017 chiese al Ministero della salute la deroga per mantenere il punto nascita di Fabriano, è facilmente reperibile, giusto per fare un po' di storia e per ricordare dei passaggi rispetto all'interesse che la scorsa Giunta ha avuto per il punto nascita di Fabriano, ritenendolo un presidio per l'entroterra importantissimo. Queste sono parole che disse in Consiglio regionale il Presidente perché nel maggio del 2018 furono mandate dal Servizio sanità le schede Lea che erano state richieste dal Ministero. In data 6 luglio 2018, molti di voi sono in grado di avere questi atti, il Ministro alla salute, l’allora Ministra Grillo, che le Consigliere dei 5 Stelle conoscono bene, scrisse che la deroga non era ammissibile e dette parere negativo. Dopo quel parere negativo in data 17 luglio 2018, mi ricordo perfettamente le date, tanto che quel giorno era martedì e c’era un Consiglio regionale nel quale si parlò di questo stesso tema, il Presidente scrisse di nuovo alla Ministra per insistere sulla necessità della deroga, quindi, credo che la mozione delle Consigliere del gruppo Movimento 5 Stelle sia perfettamente in linea con quello che il Partito Democratico ha sempre chiesto, anche alla Ministra del Movimento 5 Stelle.
Mi sento di condividere quello che ha detto il nostro capogruppo, credo che sia importante con la mozione intraprendere questa azione e vedere se si riesce ad ottenere questa deroga. E’ chiaro che va ottenuta in un contesto oggi diverso, più ampio, nel quale ci siamo tutti resi conto, ci eravamo resi conto anche con la precedente Giunta, quanto sia necessario non abbandonare le aree interne e provare a dotarle di servizi essenziali, rimanendo un obiettivo importantissimo quello della tutela della salute. Non entro in un campo che non è il mio, non entro nel merito, ma tutela della salute significa non avere soltanto il punto nascita, ma anche i servizi che sono complementari e indispensabili affinché ogni partoriente e ogni bambino possano avere il massimo delle cure pre e post parto e durante, avere l’appropriatezza di tutte le prestazioni necessarie e dovute.
E’ soltanto per fare un po' di chiarezza e per dire che non siamo affatto commossi a qualche Consigliere, io dico, che ha un ego un po’ dilatato, che riconduce un intervento ad una questione personale, cosa che gli altri 29 Consiglieri non fanno quasi mai, però ognuno è fatto a modo suo, siamo diversi, per fortuna. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Vorrei ricordare la lettera che nel 2019 fece il nostro Presidente, ma l’ha detto molto bene la Consigliera Casini, che ringrazio, così come non posso che condividere l’intervento del nostro capogruppo Mangialardi, che a mio avviso correttamente cerca di riportare in Commissione la discussione su una tematica che non può che avere come interlocutore precipuo il Governo.
Mi fa molto piacere, considero questa mozione una sorta di ravvedimento operoso di quella che all’epoca era nient’altro che l'Assessore ai servizi sociali di Fabriano ed era in prima fila a dire che la Regione era brutta e cattiva. Adesso non sono molto sicura che si senta parte dell’opposizione, comunque siede in Consiglio e correttamente riporta la discussione all'interno di un confronto che deve necessariamente avvenire con il Governo.
Vorrei anche aggiungere una cosa, a me non piace molto parlare della mia vita privata, però ho sentito descrivere più volte da due Consigliere, che sono anche mamme, come sia molto difficile partorire in una situazione come quella che stiamo vivendo. Le donne partoriscono da sole e spesso devono anche superare delle prove molto difficili e non mi piace, anzi trovo disgustoso che si strumentalizzino questioni così delicate e personali nel fare politica, credo che sia profondamente dannoso. Lo dico perché tra quelle donne che hanno partorito da sole c’ero anch’io il 21 giugno dell'anno scorso quando ha seguito dell'ennesimo controllo che ho fatto all’ospedale quella mattina, quella domenica, sono tornata a casa e all'improvviso ho avuto una grandissima emorragia, talmente grande che quando sono arrivata in ospedale i medici avevano anche valutato l'ipotesi di una trasfusione. Ero molto preoccupata per la vita di mio figlio perché avevo un distacco di placenta, ancora oggi ringrazio ogni giorno che guardo negli occhi mio figlio i medici dell'ospedale di Senigallia che in 13 minuti dall'arrivo in ospedale sono riusciti ad effettuare un eccellente cesareo d’urgenza. Dico questo perché non è importante avere un ospedale necessariamente sotto casa, dice bene il Consigliere Cancellieri: chi non vorrebbe tenere gli ospedali aperti, ma in quali condizioni terremo aperte quelle strutture ospedaliere? Siamo sicuri che ospedali che non hanno reparti di neonatologia adeguati siano la cosa migliore che si possa offrire ad una madre e magari a suo figlio che purtroppo hanno attraversato dei problemi? Avendo avuto purtroppo questa brutta esperienza nella mia vita credo che ci sia stata una buona ragione se all’epoca fu pensata quella legge.
Su una cosa sono d’accordo con la Consigliera Biondi, il tema delle infrastrutture, anche qui va dato merito al nostro ex Presidente di aver velocizzato i lavori di adeguamento infrastrutturale che consentiranno, ad esempio, alle donne di Fabriano di poter raggiungere più velocemente Jesi, ma comunque…
Nel valutare se il Governo riterrà di andare a rivedere quelle legge, rispetto alla quale la Regione Marche non può chiamarsi fuori, ben fa la Consigliera Lupini a riportare la discussione all'interno di questo tipo di rapporto istituzionale.
Infine, avrei fatto volentieri a meno, ma vorrei tornare su quanto espresso dal Consigliere Ciccioli, che ha utilizzato delle parole, e mi dispiace farglielo presente, che non sono affatto in linea con i valori costituzionali del nostro Paese. In quel Consiglio regionale di dicembre lei disse, ce lo ricordiamo tutti, che era in atto una sostituzione etnica e lo disse da capogruppo di Fratelli d’Italia. Cosa significa questa parola, da dove viene? L’abbiamo già sentita, purtroppo, Consigliere Ciccioli, la usò Tarrant , suprematista bianco autore della terribile strage nella moschea in Nuova Zelanda e autore anche di un nuovo testo chiamato “La grande sostituzione”, nel quale spiega che i migranti stanno sostituendo i popoli europei. Tarrant quella parola l'aveva già trovata con un contenuto ideologico ben preciso in quanto coniata e utilizzata per la prima volta da Honsik, un neonazista austriaco, negazionista dell'Olocausto, che aveva fornito una delirante interpretazione di un vecchio volume del conte Kalergi, un intellettuale tedesco che aveva preconizzato l’idea di un Europa unita già negli anni 20. Questi sono i riferimenti culturali e ideologici del Consigliere Ciccioli. Lo sappiamo bene …

PRESIDENTE. Scusi Consigliera, questo non lo consento, finché si discute sul piano del punto nascita bene …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Consigliera, non voglio censurarla, però c’è un limite, la invito a leggere l'articolo di fondo di Ernesto Galli della Loggia …

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Dobbiamo rimanere in un clima democratico, sono provocazioni talmente pesanti, non solo a chi sono dirette, talmente insinuanti, diciamo così, che non possiamo permetterci nemmeno di ricordarle. Davvero non lo posso consentire, non è un fatto di natura personale. rimaniamo nel tema. Le polemiche del Consigliere Ciccioli sono state oggetto anche dell'interpellanza, avete avuto modo di affrontarla e di discuterla, qui parliamo del punto nascita di Fabriano e degli altri ospedali che per il decreto Balduzzi sono stati, diciamo così, tagliati nella loro presenza nelle strutture sanitarie territoriali.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Mi lasci finire, li dirigo io i lavori, quando non lo farò più … mi lasci finire. Lei ha terminato perché è fuori termine. La lascio finire, però mi lasci fare il mio lavoro a cui sono stato chiamato da tutti voi, torno a dire che se scantoniamo così tanto non diamo l’impressione di una buona Assemblea. Il paragone non regge.
Detto questo le ridò la parola per concludere il suo intervento, invitandola ad esprimere tutte le sue critiche, ma nell'ambito degli argomenti o delle parole che ha citato questa mattina il Consigliere Ciccioli o gli altri che sono intervenuti prima di lei. Grazie.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Guardi, parlo sempre se me lo consente, mi dica lei cosa posso o non posso dire. Anche dell’editto di Caracalla che ha citato il Consigliere Ciccioli, me lo consente, lo posso dire? Si vuole confrontare con il Segretario? Posso parlare oppure chiunque può dire tutto e il contrario di tutto …

PRESIDENTE. La prossima volta che si rivolge così le tolgo la parola e la censuro perché è un modo irrispettoso nei confronti dell'istituzione dell'Assemblea legislativa, prosegua come già le ho detto ed eviti le provocazioni a cui non risponderò. Prego.

Manuela BORA. Bene, le provocazioni però non devono venire da entrambi i lati, Presidente.
Concludo, il Consigliere Ciccioli che oggi è in grande spolvero ci ha illuminato con le sue citazioni, anche con la conoscenza della storia, ha parlato dell’editto di Caracalla, con il quale nel 212 d.c. venne concessa la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero, ha citato addirittura il fascismo e la legge del 6 luglio 1933 con la quale veniva concessa, lui dice, ma non è vero, la cittadinanza ai libici, agli eritrei ed agli etiopi, che invece non c’entrano proprio nulla perché l'Etiopia è stata occupata militarmente per pochi anni. Probabilmente voleva dire i somali, il Consigliere Ciccioli ha detto che è in linea con i valori …

(malfunzionamento dell’impianto audio)

Manuela BORA. Concludo perché la legge che lui ha citato prevedeva la concessione della cittadinanza italiana solo a seguito del superamento della prova della razza, un esame medico fondato su rilevazioni morfologiche e antropomorfiche. Vogliamo tornare alle prove della razza? Non ho parole, invito il Consigliere Ciccioli a smettere di parlare a sproposito, utilizzando termini impropri e fornendo una ricostruzione della storia totalmente forviante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Riconosco alla Consigliera Lupini il richiamo all'interno della mozione ad un documento importante, che vi invito a ricordare, osservare o leggere, un documento della Conferenza Stato-Regioni del 18 dicembre 2019, all'interno della quale tutte le Regioni, dentro un'ottica di confronto rispetto al decreto Balduzzi, in una qualche maniera tentano di ragionare insieme per provare a modificare alcuni aspetti. E’ un documento significativo, utile, seppure non particolarmente corposo, ma sintetizzante. Consigliera Lupini, lei forza richiamando di quel documento la scheda 15, che non parla dei punti nascita, non glielo dico per rimproverarla, ma al contrario, penso che in quell’atto si parli di una revisione del cosiddetto decreto Balduzzi rispetto a tanti altri aspetti, lo cito per gli altri Consiglieri che non hanno avuto l'opportunità di leggere alcune schede, io ho molto apprezzato quella delle risorse per il personale, che è particolarmente corposa.
Ho l'impressione che la mozione della Consigliera Lupini, che nei contenuti formali è apprezzabile in un'ottica di approfondimento, la Consigliera Biondi la trasformi nella necessità che a Fabriano venga riaperto il punto nascita, che può essere, può non essere, ma che va raccordato, come mi pare abbia illustrato in maniera puntuale il capogruppo Mangialardi, con un'altra serie di elementi, di modifiche del decreto Balduzzi che alcuni di noi o molti di noi pensano siano necessarie. Io sono tra questi, ovviamente non per tutto.
Cercare di discutere in maniera ragionevole, se lo vogliamo fare, del tema sanitario è importante ricordo al multipotenziale Consigliere Ciccioli, che non è lui che cambierà le decisioni della Regione su questo tema, è un tema di carattere nazionale. E’ evidente che a delineare, come lui sa bene, la politica sanitaria attraverso i propri principi fondamentali è lo Stato e non le Regioni.
Occorre un ragionamento da fare insieme, ecco perché penso, e lo dico alla Consigliera Lupini, che riportare questa mozione in Commissione possa essere un atto utile e lo dico perché in fondo il convitato di pietra di questi 6 mesi, nonostante l'ottimo e alacre lavoro della Presidente Leonardi, è il limite che abbiamo avuto in IV Commissione. Non c'è un metodo di lavoro rispetto alla riforma socio-sanitaria. Cosa vuol dire? Vuol dire, per esempio, che avere individuato nell’ambito del documento della Conferenza Stato-Regioni alcuni temi importanti può essere un elemento di base da discutere insieme alla possibilità di porre questo ragionamento.
L’argomento di questa mozione, voglio ricordarlo ancora una volta, l’ha detto puntualmente e analiticamente la Consigliera Casini, era già stato affrontato dalla precedente Giunta e contrariamente alle bugie che vengono dette mi pare il ragionamento più serio.
Un ragionamento serio me lo sarei aspettato anche dall’Assessore che giustamente dal suo punto di vista ha detto di votare la mozione. Se vogliamo fare una politica sanitaria che tenda a migliorare avremmo dovuto approfondire questo tema, guardando i numeri, analizzando, confrontandoci con altre situazioni, per esempio parlando del territorio perché dopo l’intervento della Consigliera Biondi domani mattina, giustamente, San Severino ci chiederà la riapertura del punto nascita ed anche altri luoghi. Allora chiedo: è quello che vogliamo? E’ questa la sanità che vogliamo? Lo dico al Consigliere Cancellieri che sinceramente mi ha colpito, se la politica sanitaria di questa Giunta sarà quella di riaprire tutti i punti nascita va detto in maniera chiara, io non sono di questa opinione, è più logico e più serio dire che nell'ambito di ogni territorio si potrà individuare, per esempio nelle zone interne, un punto nascita o due, questo è un modo di fare legislazione.
A me dispiace, Consigliere Cancellieri, io la stimo tanto, però da medico ragiona sulla distribuzione sul territorio dei punti nascita e non fa riferimento alla sicurezza, da uno come me, che non capisce niente, ci si potrebbe aspettare questo, anche nel dire fatemi l’ospedale sotto casa, ma da uno come lei il ragionamento dovrebbe essere diverso perché il tema della sicurezza va raccordato ai livelli essenziali di assistenza ed a tutta una serie di elementi.
Alla Consigliera Biondi dico che è inaccettabile che parli di viaggi della speranza, che sono altri, ma di che parla? Si dovrebbe vergognare di parlare di viaggi della speranza, non esistono! Non so quali siano le sue casistiche su questo tema, lei ha parlato solo di Fabriano, ma quanti sono stati gli incidenti capitati a causa dei viaggi della speranza? Ho provato ad informarmi: zero, zero, sottozero.
Altro tema, e su questo mi soffermo sull'intervento del Consigliere Ciccioli, che ritengo una persona intelligente, quindi, devo immaginare che lui ci faccia, ma l’ho letto anche nella mozione e lo dico alla Consigliera Lupini: cosa c’entra la denatalità con i punti nascita? Non è serio affrontare il tema in questo modo, chi decide di fare un figlio o di non farlo pregiudizialmente ha un tema economico, certo il Consigliere Ciccioli probabilmente … anch’io avrei voluto sei figli, e mi sarebbe piaciuto, ma alla base di quello ci sono altre insicurezze, ci sono le insicurezze economiche di chi arriva a 800/900 euro o addirittura non lavora, soprattutto per le coppie giovani c'è il tema del lavoro, non si sa a chi lasciare i figli una volta concepiti e nati perché magari non ci sono i genitori, questo è il tema della denatalità, di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese.
Consigliere Ciccioli non dica una cosa se prima di tutto sa che non corrisponde al vero, questo significa affrontare in maniera seria i problemi e non cercare di mettere una pezza a una sciocchezza, a una cosa brutta che lei ha detto, avrebbe fatto più bella figura, secondo me, a dire mi sono sbagliato, ho usato termini sbagliati, ma siccome lei l’ha rivendicato evidentemente di sostituzione etnica si parla.

PRESIDENTE. Consigliere, è fuori di quasi tre minuti.

Romano CARANCINI. Altro tema è la mobilità passiva, questo sì che è un elemento interessante, nel senso che può essere messo dentro un'ottica di confronto, ecco perché dico che affrontare questo tema in maniera ragionata, magari in un confronto in Commissione, e aggiungendo i punti di primo intervento, che è un altro elemento interessante per le aree interne …, perché non inserirlo?
Credo che sul tema del decreto Balduzzi sia utile lasciar perdere la propaganda, se vogliamo lavorare insieme.
Ribadisco che da parte mia e penso da parte del Partito Democratico ci sia piena disponibilità a rivoluzionare il piano socio-sanitario esistente perché sono cambiate molte cose, non tutte da rivoluzionare, ma alcune. Grazie.

PRESIDENTE. Devo ricordare a tutti voi, a tutti noi, che le mozioni non possono andare in Commissione, possono essere oggetto di discussione all'interno delle Commissioni prima che vengono portate in Aula, dove sono oggetto di valutazione, di discussione.
Il Consigliere Ciccioli ha chiesto la parola per fatto personale, mi deve dire parola o frase effettiva.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ricollegarmi a teorie naziste e stragiste è una cosa non solo stucchevole …

PRESIDENTE. Si fermi, ho già ripreso la Consigliera Bora su questa situazione, è effettivamente a mio avviso un fatto personale, sennò non sarei intervenuto in quel modo. Tra l'altro chiedo che mi sia consentito di svolgere …, nel senso che non voglio ritornare sull'argomento, né tantomeno riprendere ancora una volta l'altro Consigliere, perché non è mio costume.
Ha tre minuti di tempo per esporre la sua posizione sul fatto personale che gli è stato addebitato, prego.
Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. La prima cosa è questa, proprio per sgombrare il campo da ogni equivoco, mi riconosco personalmente nella Costituzione repubblicana, che vorrei vedere applicata in tutte le sue parti, compresa la partecipazione dei lavoratori alle imprese e al riconoscimento della famiglia naturale.
Voglio ribadire che sono totalmente integrato e mi riconosco nei valori della democrazia, troppe volte ho subito nella mia vita la potenza degli antidemocratici, quando mi volevano escludere dalle Commissioni, quando non mi volevano far parlare nelle assemblee studentesche e altro, quindi, piena e assoluta fedeltà ai valori della Costituzione repubblicana e ai principi della democrazia.
Chiedo alla Consigliera Bora di evitare i suggeritori esterni, tra l’altro le cose che ha detto in parte sono anche sballate dal punto di vista storico. Vorrei sottoporla, se lei simpaticamente gradisce, ad un esame di storia per verificare quanto sa delle cose che ha annunciato, leggendole per iscritto e quanto invece le ha introiettate in sé.
Credo di aver diritto alla libertà di pensiero, che mi riconosce la Costituzione repubblicana, prevista nell'articolo che prevede l'insindacabilità delle espressioni e delle valutazioni dei Deputati, Parlamentari, Consiglieri regionali, Consiglieri comunali.
Penso che si debba dire che siamo in una fase della storia di transizione, molto delicata, che deve andare verso un riconoscimento reciproco, totale fra le democrazie, tra i popoli, oppure si andrà verso periodi molto opachi.
Per laicità e per sgombrare il campo da ogni interpretazione malevola, mi riconosco totalmente nelle analisi, nelle riflessioni del Sole 24 ore di venerdì che non è certamente ricollegabile a teorie naziste, stragiste, ma è espressione di un pensiero laico e moderato. Riconoscersi in quelle tesi, in quegli approfondimenti, penso che possa togliere totalmente ogni dubbio, ogni ombra, ogni interpretazione cattiva, ostile ed io dico anche ridicola di quella che è l'espressione del mio pensiero.
Ringrazio il Presidente per avermi dato la parola e per aver precisato di fronte a delle cose che …, mi fermo qui, sennò do origine a un'altra tensione e non è il caso. Grazie.

PRESIDENTE. La Consigliera Bora ha facoltà di replica per tre minuti, lo stesso tempo concesso a chi è intervenuto per fatto personale, al Consigliere Ciccioli.
Se si vuole prenotare …, non la vedo in schermo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Santarelli, però è terminata la discussione, quindi potrà chiedere eventualmente di parlare sull'emendamento.
Mi dicono che si sta componendo un nuovo emendamento redatto dal Partito Democratico, da alcuni Consiglieri del Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle, mi dovete dare conferma in qualche modo anche prendendo la parola, altrimenti devo andare avanti.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non voglio entrare nel confronto, non so se la Consigliera Bora ha avuto qualche piccolo problema, ma credo che la replica possa essere concessa almeno al nostro capogruppo, considerato quello che è accaduto perché mi parrebbe in qualche maniera poco equilibrato che ha fronte di un fatto personale, su cui non entro, ma che tale non era almeno, secondo il mio parere …
Credo che in sostituzione della Consigliera Bora la replica possa essere concessa ad un altro Consigliere, io indico il Consigliere Mangialardi, se vuole, perché…

PRESIDENTE. No, ho compreso, però, l'articolo 61 è molto chiaro, ha facoltà di replica soltanto colui che ha ingenerato il fatto personale.

Romano CARANCINI. La domanda che faccio: il fatto personale non va eccepito immediatamente dopo che ha preso la parola chi avrebbe offeso?

PRESIDENTE. Il fatto personale è all'interno della discussione, è indicato nell'ambito della discussione in cui si sta ...

Romano CARANCINI. Così avveniva nel Comune di Macerata.

PRESIDENTE. Qui non c'è l'indicazione precisa che deve essere fatto valere subito dopo, è chiaro che si deve riferire alla discussione del punto all'ordine del giorno.
Vedo in video la Consigliera Bora che invito di nuovo, se vuole utilizzare la facoltà dell'articolo 61, a replicare per precisare o rettificare il significato delle parole pronunciate, ha tre minuti per la replica su quanto ha detto adesso il Consigliere Ciccioli. Sono a disposizione.
Ha la parola, per replica, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Credo che l’intervento del Consigliere Ciccioli sia incomprensibile, non ho capito se lui eccepisce le nozioni di storia, al di là della fonte.
Io ho semplicemente obiettato al fatto che lui ha riportato fatti di storia che non sono corretti, non deve prendersela con chi glieli ha fatto notare, ma con lui che non li conosce oppure ha una ricostruzione dei fatti e della storia del tutto personale. Così come è comprensibile anche nella parte dell’articolo del Sole 24 ore che non parla dei punti nascita.
Presidente, se lei avesse censurato il Consigliere Ciccioli all'inizio, come ha censurato me, perché tutta quella storia non l’avrebbe dovuta tirar fuori, avremmo dovuto parlare dei punti nascita. Se lei correttamente avesse censurato e stoppato il Consigliere Ciccioli a quel punto del suo intervento io non avrei fatto il discorso all'interno di una replica più che giusta e opportuna. Grazie.

PRESIDENTE. Concedo la parola al capogruppo del PD Mangialardi per dirci della questione dell'emendamento, se si è trovata un’intesa con le due presentatrici della mozione oppure no. Se non è stata trovata dobbiamo considerare che non è possibile presentare l'emendamento, altrimenti lo mettiamo in discussione. Grazie.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Purtroppo devo condividere in diretta perché ho provato a chiamare la Consigliera Lupini, ma siamo tutti in grande difficoltà, non sono riuscito a mettermi in contatto, volevamo modificare ulteriormente l'emendamento, ma ci stiamo rendendo conto che la mozione andrebbe riscritta, quindi, di fatto, lo dico per le proponenti,, il percorso che noi avevamo indicato, che è stato ribadito da tutti, che il Consigliere Carancini ha risottolineato nel suo intervento, riteniamo che sia quello più adeguato.
Volevamo far riferimento solo ai punti nascita, togliendo Fabriano e estendendo il tema sul territorio, ma ritengo che la mozione perda tutto il lavoro che la Consigliera Lupini ha incentrato sulla questione fabrianese, che aveva una sua dignità, che oggi, e lo ribadisco senza voler commuovere nessuno … Lo dico per il Consigliere Ciccioli, non voglio commuovere nessuno, ho detto solo e lo ribadisco che il mondo è cambiato totalmente, chi pensa di avere il totem del sistema sanitario nazionale, intoccabile, non riprogettato a fronte di una pandemia che ha interessato l'intero pianeta, vuol dire non solo che non è in grado di leggere, ma che è fuori dal tempo. Che il sistema sanitario debba essere ripensato dalle pianificazioni nazionali alle ricadute territoriali penso che sia un elemento oggi incontrovertibile.
Chiedere al Presidente di dar seguito ad un confronto che è già partito con le Regioni per far si che il Balduzzi, scritto ormai sette anni fa, sia totalmente ripensato, che si rimettano al centro non solo i punti nascita, non solo i punti di primo intervento, come avevamo scritto nel nostro emendamento, ma anche un ripensamento sulle disponibilità finanziarie, sulla riorganizzazione, sulla valorizzazione del territorio, sull'utilizzo della tecnologia, sull’utilizzo dell'informatizzazione dei sistemi, con una disponibilità di risorse che erano l'elemento frenante, non era solo l’expertise, non era solo l’appropriatezza, che sono elementi cardine, ma erano anche ed inevitabilmente le risorse economiche che chiamavamo ottimizzate, che avevano un elemento di ridimensionamento delle prestazioni, soprattutto per fasce territoriali.
Noi avremmo voluto votare positivamente la mozione, sarebbe stato un bel segnale, ritengo che in queste condizioni diventi difficile perché è un altro tassello parziale, quindi, ci asterremo. Cosa diversa invece potrebbe essere l'impegno, lo dico per il Presidente Latini, lo dico per la Presidente della Commissione, già dalla prossima Commissione a riportare questa mozione in quella sede e uscire immediatamente dopo con un documento più efficace, integrato, che possa mettere il Presidente Acquaroli nelle condizioni di porsi con un Consiglio regionale che potrebbe votare all’unanimità e che avrebbe su questo una forza completamente diversa.
Noi ribadiamo la disponibilità a dare il nostro contributo, lo dico per le proponenti, se la Presidente della IV Commissione Leonardi può calendarizzare immediatamente il passaggio in Commissione di questa proposta, sicuramente interessante, potrebbe avere un risultato decisamente più efficace per l’azione, sennò, senza commuovere nessuno, sarà l'ennesima modalità che ci ha caratterizzato in questi mesi che sicuramente non porta bene, non dà il ruolo importante che questa Regione potrebbe avere nei tavoli con gli atti a cui l’intero Consiglio aderisce con convinzione. Grazie.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'emendamento non può essere accolto per questa situazione che ha chiarito il capogruppo del Partito Democratico.
Sollecito la Presidente della IV Commissione a tener conto dell'invito che ha fatto il Consigliere Mangialardi, di una valutazione in merito alla proposta che ha testé presentato.
Chiedo alle due presentatrice della mozione se intendono replicare alla discussione , che si è chiusa, poi passeremo alla fase delle dichiarazioni di voto.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi e sottolineo che concordo con molti. Come ho già detto nella mia dichiarazione Fabriano è solo uno dei tanti punti nascita al di sotto dei 500 parti annui che hanno dignità e diritto di essere presi in considerazione.
Ritengo tuttavia che Fabriano sia un punto strategico per la posizione a cavallo con l'Umbria e perché ricopre la zona montana, per questo l'ho portata come esempio forte di una situazione che va avanti da diverso tempo.
Il mio intento, come credo sia stato chiaramente colto, era quello di avere una sinergia, come mi piace pensare, che c'è nel merito, ma che non mi sembra ci sia nel voto.
Quanto detto dal Presidente Latini chiarisce un dubbio sul fatto che le mozioni non possono essere portate in Commissione, già un'altra volta mi sono trovata in questa situazione e gli uffici mi hanno spiegato che questa cosa non è possibile, la richiesta decade di per sé, chiedo quindi di andare al voto ma, concordando con il capogruppo Mangialardi, chiedo che la IV Commissione possa organizzare delle audizioni in proposito. Più volte ho fatto richiesta in tal senso perché il punto nascita non solo di Fabriano, ma di tutti, è strettamente collegato con le unità operative di pediatria, anestesia, rianimazione e questo credo che sia quanto di buono possa prendere oggi da questo confronto, poter costruire al tavolo della Commissione un approfondimento rispetto a questa delicata tematica che ci sta particolarmente a cuore.
Inoltre, ho fatto tutti gli approfondimenti che mi spettano in questo ruolo e credo che sia appannaggio della Giunta approfondire ulteriormente nella conferenza Stato-Regioni con gli altri strumenti a disposizione della maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Apriamo adesso la fase delle dichiarazioni di voto sulla mozione n. 46 delle Consigliere Lupini e Ruggeri su: “Iniziative rivolte al governo per la revisione dei criteri per la riorganizzazione dei punti nascita e la valutazione dei nuovi protocolli di sicurezza per i punti nascita con un volume di attività inferiore ai 500 parti annui”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche ringrazia per il lavoro fatto le Consigliere Lupini e Ruggeri perché hanno posto l'attenzione sulle aree interne che ci stanno particolarmente a cuore.
Il dibattito è stato molto sentito e il discorso dei punti nascita è da me ben conosciuto avendo partecipato per diversi anni anche a dei tavoli, sia sindacali che dell'ordine professionale degli infermieri.
Credo che questi argomenti vadano affrontati con grande maturità, che c’è data da un livello nazionale, quindi, mi allaccio a quanto detto dal Consigliere Carancini, l'intervento di un Sindaco responsabile che in passato ha dovuto affrontare anche delle dinamiche rispetto al proprio territorio, che avevano giustamente a cuore i punti nascita, però, bisogna bene leggere la legge Balduzzi. La Conferenza Stato-Regioni ha sancito questa intesa per il patto della salute e la Consigliera, che ringrazio perché ha messo a disposizione dell’intera Assise una serie di informazioni, di dati e di prospettive future che sono in capo alla Giunta, come scrive nel dispositivo: “Impegna il Presidente e la Giunta regionale a intraprendere ogni iniziativa utile nei confronti del Governo e del Ministro della salute, in un apposito intervento normativo con nuovi criteri di riorganizzazione dei punti nascita al fine di assicurare la salute dei partorienti e dei neonati e garantire agli stessi la sicurezza delle prestazioni assistenziali; ad intraprendere ogni iniziativa utile nei confronti del Governo ed il Ministro della salute, volte a valutare nuovi protocolli di sicurezza finalizzati a garantire gli standard operativi e tecnologici e di sicurezza dei punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui, per i quali vengono avanzate richieste di mantenimento delle loro attività da parte delle Regioni e delle Province autonome, secondo quanto previsto dall'accordo Stato-Regioni”.
Bisogna anche avere un atteggiamento maturo, il gruppo Rinasci Marche purtroppo voterà contro questa mozione perché la responsabilità è la tutela di un territorio in difficoltà, come quello delle comunità montane, luoghi dell'interno della regione che non hanno un tasso di natalità tale da superare i 500 punti nascita. Se andassimo a fare questa operazione, a votare questo impegno non saremo maturi perché per tutelare i punti nascita bisogna avere un sistema sicuro per le donne partorienti. Credo che un lavoro fatto in Commissione, di analisi, di studio e di preparazione di un documento istruttorio da indirizzare alla Giunta sia sicuramente da fare. Una giornata di lavoro in Commissione che la porti anche a toccare un tema così importante, che successivamente vedrebbe anche il plauso del gruppo Rinasci Marche. Questo perché oltre alle donne partorienti dobbiamo pensare a tutti quegli operatori che stanno in quei territori e alle condizioni sicurezza.
Quando ad ottobre ho messo piede all'interno dell’Assise regionale una delle prime cose che ho detto è stata che sarei sempre stato dalla parte degli assistiti e della sanità pubblica, quella sanità pubblica trasparente, in un certo senso di tutte le organizzazioni sanitarie che sono rivolte a questo tema e che afferiscono ad una serie di professionisti, infermieri, anestesisti, ostetriche, ginecologi, che fanno si che tutte le partorienti abbiano un accesso sicuro e sereno nel percorso del parto.
Ringrazio anche la Consigliera Bora che ha portato a tutti noi un'esperienza personale, ha condiviso un'emozione, anche una criticità della sua vita data da un'esperienza personale che ha visto sicurezza nel luogo in cui lei è andata a partorire, l'ospedale di Senigallia, che ha un percorso diverso dai piccoli ospedali dove si fanno meno di 500 parti.
C’è stato un percorso legislativo, ci sono stati degli studi che hanno valutato quei territori non in sicurezza. In passato nella mia mozione sulle … cercare di rimuovere quelle criticità organizzative strutturali, il caso l'ospedale di Senigallia per altri temi, ora vedo sul tema dei 500 parti uno sbarramento che in un certo senso pone …

PRESIDENTE. La prego di concludere…

Luca SANTARELLI. …il territorio in una criticità organizzativa, quindi, il voto di Rinasci Marche è negativo.
Non voteremo la mozione per il semplice motivo che si può fare un lavoro più incisivo e forte all’interno della Commissione per dare agli organi preposti, in questo caso la Giunta, quel lavoro che non compete a noi in un Consiglio regionale con il percorso di una mozione. Ci dispiace come gruppo Rinasci Marche non appoggiare questa mozione, ma nel percorso futuro organizziamoci in maniera più proficua perché i lavori in Commissione siano più utili a tutti i cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Partiamo dai problemi tecnici: la mozione non va in Commissione, come ha ricordato la Segreteria del Consiglio, le proposte di legge possono essere rinviate in Commissione, le mozioni si possono confermare o ritirare.
A mio parere, secondo una valutazione politica, questa mozione va confermata, anzi ringrazio le Consigliere Lupini e Ruggeri che l’hanno presentata. E’ motivo di riflessione in vista della revisione del piano sanitario regionale, e qui parlo a titolo personale, ci dovremmo confrontare nei partiti di maggioranza e tra i Consiglieri, fantastico su un'organizzazione sanitaria regionale in cui ci siano dei poli guida, in cui, per esempio, l'ospedale di Jesi sia il Centro di un dipartimento materno infantile, in cui l'ospedale di Fabriano con unità semplice o dipartimentale possa avere, collegato con l'ospedale maggiore, un punto nascita sul territorio.

(intervento fuori microfono)

Carlo CICCIOLI. Penso che sia Jesi con Fabriano, per motivi di viabilità e di tante altre cose. Senigallia ha una sua vita, grazie a Dio difendiamo Senigallia. Proprio negli ultimi tempi, a differenza del passato, ci siamo impegnati e ringrazio l’Assessore Saltamartini degli indirizzi che ha dato per salvaguardarlo.
Per quanto riguarda la natalità ho parlato della mozione n. 46 tecnicamente, che nella seconda parte dice: “Considerato che in Italia continua a registrarsi un record negativo delle nascite: nel 2017 sono nati 458.000 bambini, con un calo del 3,8%, il numero delle nascite nel 2018 è diminuito ancora e nel 2019 è diventato di 420.000”. Sulla denatalità il rapporto Istat dell’anno 2019, su cui sono intervenuto, riporta quasi 20.000 nascite in meno rispetto all'anno precedente, sono numeri, non sono ideologie, 327.000 da genitori italiani e 152.000 da genitori stranieri. Questa non è una valutazione positiva nè negativa, non entro nel merito, è una presa d’atto di numeri, io sono stato in linea con la mozione, non sono andato fuori tema.
Adesso la valutazione politica. Accanto al ringraziamento per l’Assessore Saltamartini, che condivide l’approvazione di questa mozione, spero che tutte le persone di buona volontà in questo Consiglio regionale partecipino con proposte, non con polemiche, alla stesura del piano sanitario regionale.
Mi pongo un problema politico: la posizione del Partito Democratico, con questi interventi con la bava alla bocca, è utile o lo isolano? In I e in IV Commissione ogniqualvolta il Partito Democratico ha presentato proposte di emendamenti, cito il Consigliere Cesetti o il Consigliere Biancani, e c'erano opportunità di assumere e fare di proposte positive, le abbiamo liberamente discusse, senza bava alla bocca, senza atteggiamenti aggressivi. Mi chiedo se c'è qualcosa, se il Partito Democratico si pone in una posizione d'isolamento è una scelta sua, se ritiene che questo arroccamento gli sia utile in questa fase. Ognuno nella vita è libero di fare quello che crede nella direzione politica, però mi domando se c’è qualcosa che non va in alcune riflessioni, qualcosa che non va ed è sottotraccia rispetto alla politica, al dibattito vivace, molto intransigente, anche scontro, che è il fare della democrazia. C'è qualcosa di più che sta sottotraccia, che forse è influenzato anche dall'esterno, dietro alcuni interventi di alcuni Consiglieri del Partito Democratico. Il mio voto a nome di Fratelli d’Italia è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Ringrazio le Consigliere Lupini e Ruggeri del gruppo Movimento 5 Stelle per aver presentato una mozione pertinente, che va a soccorso non soltanto del punto nascita di Fabriano. ma di tutti quelli con quelle caratteristiche.
Rispondo al Consigliere Carancini che mi ha messo in bocca parole che non ho detto. Io ho detto che certi punti nascita, anche con potenzialità inferiori alle 500 nascite all’anno, è fondamentale tenerli aperti, specialmente se ubicati in zone dell'entroterra, magari montane, disagiate e con mobilità viaria difficile, per ragioni logistiche, di comodità, sociali ed anche identitarie. Ho anche aggiunto un modello di sanità il più possibile distribuito sul territorio, che vada incontro di più ai bisogni dei cittadini e magari un po’ meno ai costi amministrativi. Quel concetto di medicina ippocratica che si scontra con la medicina amministrata, è un'altra cosa.
Consigliere Carancini non mi metta in bocca parole che non è detto perché lei sa benissimo che io considero un punto nascita con tutti i protocolli sanitari che deve avere, i livelli essenziali di assistenza, non considero un punto nascita in un marciapiede o nella strada qua di sotto, ma ubicato laddove abbia tutti i protocolli sanitari giusti.
Ringrazio la posizione della Giunta espressa dell’Assessore Saltamartini, esprimo con questa dichiarazione il voto favorevole della Lega, tra l’altro l’unico partito insieme all’Italia dei Valori a votare nel 2012 contro al decreto Balduzzi, che ancora oggi con coerenza è contro, come lo era allora.
Ringrazio le Consigliere che hanno presentato la mozione, il nostro voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Vorrei dire che nel dibattito e negli atti di oggi ci può essere soddisfazione perché c'è la piena consapevolezza dell’intera Assise e dei cittadini che alle condizioni date dal decreto Balduzzi vigente nessun piano socio-sanitario potrebbe essere migliore di quello che è già stato pprovato e che abbiamo adottato nella legislatura precedente. Questo è molto chiaro e lo si vede nei nostri atteggiamenti, nei nostri comportamenti.
Oggi la mozione della Consigliera Lupini, che aveva un ruolo diverso a Fabriano, chiede a gran voce, anche giustamente, rispetto ai dati preoccupanti del proprio territorio, di riaprire il punto nascita ed individua … Posso andare a rileggere gli articoli di quel periodo del Sindaco o i motivi per il quale ci fu una sconfitta elettorale in quella fase del Partito Democratico a Fabriano, il tema vero era la sanità e la responsabilità era attribuita al Governo regionale, che non aveva posto particolare attenzione perché non c’erano state le lettere, le sollecitazioni, non c’erano stati i pugni battuti per ottenere il mantenimento in deroga del punto nascita fabrianese. Ve lo dico perché ero Presidente della Conferenza dei Sindaci e so qual era il tema e com'era sviluppato.
Oggi ci rendiamo conto che dobbiamo fare un'altra cosa, dobbiamo chiedere, alla luce di una nuova situazione, in cui il tema della sanità è stato al centro e ha cambiato la nostra vita, la nostra società, la nostra economia e cambia inevitabilmente anche la nostra sanità, di rivedere normativamente l'impostazione che era stata data qualche anno orsono.
Noi siamo disponibili a questo tipo di percorso e non potrebbe essere altrimenti, oggi però, lo dico come sono abituato, senza bava alla bocca, senza ringhiare e senza tutti gli appellativi che ci vengono attribuiti, lo dico come penso, abbiamo perso un'altra occasione, volevamo una bandierina, mettiamo una bandierina, se volevamo ottenere un risultato dovevamo fare un'altra cosa seria, perdere 10 giorni avrebbe voluto dire fare un documento migliore da dare nelle mani del Presidente, un peso specifico diverso rispetto alla semplice mozione votata a maggioranza allargata.
Penso per esempio che forse non avremmo avuto nemmeno bisogno della sollecitazione perché è ovvio che il primo tema in una fase come questa un Presidente lo pone al Ministro non alla dirigente per quando brava a partecipare al tavolo tecnico. No, questa è una vicenda politica, il tavolo tecnico poi avrà un suo risultato, ma è la politica che deve rimettere al centro una modalità diversa di gestione della sanità e quel territorio, di cui oggi ci riempiamo tanto la bocca, non è stato mai, e lo dico anche alla Consigliera Lupini, al centro di nessun dibattito. Abbiamo sempre difeso gli ospedali, gli ospedaletti, le unità operative complesse che dovevano essere più su un ospedale, più su Jesi o Fabriano e meno su Senigallia, ma il dibattito del territorio non ha mai interessato nessuno - parlo sul piano della politica - tranne chi ha dato un contributo al piano socio-sanitario, che ha messo nelle condizioni di prospettiva di poterlo agire.
Perdiamo una bella occasione, lo dico alla Consigliera Lupini, è vero che tecnicamente non si può rimandare, ma si poteva ritirare e andare in Commissione. Sono convinto della disponibilità della Presidente Leonardi, si poteva approfondire e dare il contributo vero su tutti i temi che attengono alle latenze determinate dal Balduzzi ed uscire con un documento che sarebbe stato da supporto per l’azione del Presidente della Giunta e non solo, sarebbe servito come preambolo per la costruzione di un nuovo piano sanitario. Abbiamo preferito la bandiera e noi la bandiera, una più una meno, la lasciamo a chi può trovare un consenso temporaneo. Ci vedremo sulle scelte, che andranno ricalibrate sul territorio rispetto al quale noi siamo disponibili e vogliamo dare il nostro contributo, che non deve essere mai confuso con il rancore né tanto meno con la rabbia di chi avrebbe voluto e non ha potuto. Non è così perché noi siamo dalla parte dei cittadini e delle cittadine e lo facciamo con le modalità che riteniamo più adeguate per ottenere un risultato che in questo caso ha un respiro diverso della bandierina puntuale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Una sola annotazione nei confronti delle dichiarazioni inesatte della Consigliera Casini. A bocciare, a non accogliere il parere di deroga per il punto nascita non è stata la Ministra Grillo perché il Governo Conte s'è insediato il primo giugno del 2018, mentre il parere è del 22 maggio 2018 e all'epoca era Ministro Beatrice Lorenzin, sotto il governo Gentiloni. Tra l'altro l’ex Ministro alla sanità Grillo l’ho incontrata diverse volte e si può dire tutto tranne che non fosse attenta alle questioni che provenivano dal territorio.
Per quanto riguarda la mozione in oggetto. firmata dalle Consigliere del Movimento 5 Stelle, che affronta una parte della riorganizzazione sanitaria, di cui ci dovremo occupare e lo faremo in IV Commissione, lo faremo tutti insieme, da un lato mi fa piacere la palinodia del Consigliere Mangialardi, che dà atto di aver la volontà di rivedere alcune posizioni del Partito Democratico, che non solo sono state bocciate nelle scorse elezioni, ma hanno portato ad una situazione sanitaria di difficoltà nelle nostra regione. Saluto con favore questo nuovo atteggiamento, però devo riscontrare che questa transizione politica …, capisco che per il capogruppo non sia missione facile e l'astensione, secondo me, è un dato di questo fatto perché ho sentito diversi interventi anche discordanti da parte dei Consiglieri del Partito Democratico, alcuni mi hanno ricordato eventi che ho sentito per troppi anni in Consiglio comunale quando gli esponenti del Partito Democratico, sulla falsariga di quello che ha detto oggi il Consigliere Carancini o la Consigliera Bora, parlavano del Movimento 5 Stelle che voleva gli ospedaletti per curare le unghie incarnite. Questo era l'atteggiamento di buona parte, se non di tutto il Partito Democratico, adesso ne resta qualche scoria, che penso nel tempo verrà finalmente depurata, quindi, senza polemica, come dice sempre il capogruppo Mangialardi, si potrà lavorare insieme, rimboccandosi le maniche.
Anche il Movimento 5 Stelle ogni tanto fa delle mozioni e quando il Partito Democratico supererà lo scoglio psicologico di votare favorevolmente un atto che proviene dal Movimento 5 Stelle …, vedremo quando succederà e ci auguriamo che avvenga presto.
Una mozione simile è stata proposta in Senato qualche giorno fa a firma dei Senatori del Movimento 5 Stelle, vedremo che accoglienza riceverà a livello parlamentare, comunque sicuramente oggi si è persa una buona occasione.
Non c'è bisogno di un passaggio in Commissione perché mi sembra che la mozione abbia un dispositivo molto semplice e comprensibile, delle premesse che sono chiare, esaurienti e ben fatte, se dobbiamo applicare strumentalmente questo modo di fare dovremo applicarlo a tutte le mozioni, comprese a quelle che numerose propone il Partito Democratico o il gruppo Rinasci Marche, la cui logica oggi non ho compreso.
Accettiamo il voto, qualsiasi sia, di tutti i gruppi politici, ne terremo conto, ne terranno conto soprattutto i cittadini, noi del Movimento 5 Stelle voteremo favorevolmente questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti gli intervenuti, mi pare che sia chiaro il contenuto di questa mozione, nella Conferenza Stato-Regioni, nella Commissione sanità si sta discutendo della revisione del decreto ministeriale Balduzzi, in particolar modo dei punti nascita. Come sappiamo perfettamente la potestà normativa è concorrente con lo Stato, il quale detta i principi e la Regione la normativa di dettaglio, tra i principi, come noi sappiamo, ci sono i livelli essenziali delle prestazioni, una materia esclusiva dello Stato. Questo per precisare, naturalmente, che la Regione Marche farà di tutto insieme alle altre per poter conseguire un obiettivo, che non significa allargare a dismisura questo servizio, ma semplicemente correggere le disfunzioni che sono state registrate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mastrovincenzo, ma ha espresso il voto per il gruppo del Pd il capogruppo Mangialardi.
Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Vorrei correggere quello che ha detto la Consigliera Ruggeri, che ha scarsa memoria rispetto ai tempi dei suoi Ministri, perché la Grillo è stata Ministro dal 31 maggio 2018 al 30 settembre 2019. Siccome ha detto che io ho mentito il fatto personale riguarda le date che sto spiegando.
La ministra Grillo, spero che venga verbalizzato visto che ha detto che ho mentito, è stata nominata il 31 maggio 2018 fino a settembre 2019, fine agosto/settembre, potrei sbagliare. La nota con la quale ha risposto all’ex Presidente è di luglio 2018, quindi era la Ministra Grillo, lo può chiedere alla Consigliera Lupini, sua collega, che all’epoca era Assessore al Comune di Fabriano. Si può informare meglio prima di dare della bugiarda o della poco accorta ad un’altra. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie Consigliera, è andata tutto d'un fiato, senza soluzione di continuità. Avrei dovuto conoscere il fatto personale e darle poi la parola. Per l’attribuzione di fatti non veri era ovviamente accoglibile per questo non l’ho interrotta.
Ha la parola, per replica, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Consigliera Casini, non è proprio nel mio stile, ci conosciamo poco, dare della bugiarda, dire che ha mentito, non l’ho mai fatto in vita mia e faccio politica da diversi anni. Ho detto che ha dato delle informazioni poco esatte e lo ribadiscono in questa sede perché lei ha detto che la Ministra Grillo ha dato parere contrario, a noi questo non risulta, quindi, per favore, la invito a inviarmi il documento in suo possesso alla mia email, me lo invii così ne prendo visione, non ne sono assolutamente a conoscenza.
Detto questo, mai mi permetterei di dire queste cose nei suoi riguardi, come nei riguardi di qualsiasi altro collega, mai l’ho fatto e sinceramente mai lo farò perché non mi piace una politica fatta così. Spero che sia chiara la posizione del Movimento 5 Stelle e la mia personale. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Mozione n. 46. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 48
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Bilò, Marcozzi, Ciccioli
“Concreto sostegno e riapertura dei Circoli ricreativi, culturali e sociali delle Marche”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 48 dei Consiglieri Rossi, Bilò, Marcozzi, Ciccioli.
Ha la parola, per l’illustrazione, Il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo presentato un ordine del giorno su questa mozione perché ci sono stati dei cambiamenti, quindi vado a discutere direttamente l'ordine del giorno Presidente.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno non ce l’abbiamo, deve essere presentato.

Giacomo ROSSI. Io l’ho depositato, l’ho dato alla sua assistente.

PRESIDENTE. Nella sede dell’Aula non c’è in questo momento. Solo un attimo.
Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Pasqui, Baiocchi, Bilò, Marcozzi.
Facciamo le fotocopie per tutti i gruppi, tutti i Consiglieri, intanto può fare l’esposizione.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Quest’ordine del giorno sulla mozione è maturato dal confronto con vari circoli ricreativi culturali e sociali dei territori, nonchè dalle sollecitazioni che ci sono pervenute dalle varie associazioni di circoli.
La mozione originariamente parlava della possibilità della riapertura di questi circoli, anche nelle zone gialle, che era preclusa, poi questo impedimento recentemente è stato sanato da un intervento governativo, quindi, l’abbiamo emendata con quest’ordine del giorno, facendo salva la richiesta al Governo di un adeguato supporto economico per i circoli, che sollecitiamo con questa mozione, che sono stati penalizzati rispetto ad altre attività analoghe e sono rimasti chiusi anche in zona gialla.
Vorrei ribadire la rilevanza dei circoli ricreativi, culturali e sociali nella nostra nazione e nella nostra regione. Nascono dalla grande tradizione delle società di mutuo soccorso, dai dopolavoro alle case del popolo, assolvono una funzione sociale importantissima, soprattutto per i giovani e per gli anziani delle zone decentrate, delle aree interne, frazioni, periferie, dove sono spesso gli unici centri di aggregazione sociale e comunitaria.
I circoli sono fondamentali, ma hanno avuto ulteriori penalizzazioni in questa fase di lockdown rispetto ad altre attività analoghe. Ho ribadito che hanno seguito, come le altre attività, che spero man mano riescano a riaprire e ad avere i giusti indennizzi, tutte le regole, si sono dotati di dispositivi sanitari, garantendo il rispetto delle norme Covid. Ribadisco anche nelle premesse che molta attività commerciali (come i bar) spesso sono date in gestione a dei possessori di partita IVA, quindi, c'è stata anche una disparità.
Noi sollecitiamo il Governo affinché possa aumentare il plafond del fondo straordinario per il terzo settore, nello specifico valutando dei ristori compensativi aggiuntivi, aggiungere almeno un’ulteriore cifra di 100 milioni di euro a quella stanziata attualmente.
Una nota di Acli, Arci e Forum del terzo settore parla di un'esigenza che addirittura si spinge verso i 300 milioni di euro a fronte dei 70 milioni che sono stati dati. Parliamo dell’accrescimento di questo fondo, non massimale, ma nella media, come tra l'altro sollecitato da queste associazioni.
Vorremo impegnare la Giunta regionale a chiedere al Governo la proroga della scadenza per l'accesso ai prestiti garantiti anche per il terzo settore non commerciale, come chiesto dalle maggiori associazioni nazionali del settore medesimo. Credo che questa sia una mozione utile e voglio ricordare ancora una volta l'importanza di questi circoli nelle zone disagiate. Ci tengo a citarne due di zone abbastanza decentrate, della mia provincia, il circolo Arci di Valdara di Apecchio, che rappresenta per quella frazione l'unico presidio sociale, il circolo di Sorbolongo nel Comune di Sant’Ippolito. E’ bene dare l’attenzione a queste realtà sociali importantissime e dislocate in tutto il territorio.
Ringrazio dell’intervento i Consiglieri Ciccioli, Bilò, Marcozzi, Pasqui, Baiocchi, che insieme al sottoscritto hanno incontrato i rappresentanti di questi circoli, vorrei ringraziarli per il lavoro che insieme al sottoscritto hanno svolto.
Invito tutti i colleghi a sostenere questa mozione che non può che essere utile per queste importanti realtà. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di aprire la discussione, se tutti i proponenti sono d'accordo, l’ordine del giorno è stato trasformato in risoluzione sulla mozione n. 48. Chiederei ai Consiglieri Rossi, Ciccioli, Pasqui, Baiocchi, Bilò, Marcozzi di darmi conferma di questa mutazione obbligatoria, altrimenti non possiamo andare avanti, se qualcuno è contrario intervenga, il silenzio è assenso.
Perfetto, trasmettiamo a tutti Consiglieri la risoluzione sulla mozione numero 48.
Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Saluto i colleghi Consiglieri, la Giunta, il Presidente Acquaroli. Ho firmato per conto del gruppo Lega Marche questa mozione prima e ora risoluzione perché siamo vicini alle problematiche ed ai sostegni in questo particolare momento per chi soffre, alle imprese, alle piccole e medie imprese, a tutti coloro che sono in difficoltà, in questo caso ai circoli che credo abbiano un valore aggiunto.
Il Consigliere Rossi, che mi ha preceduto, ha ben illustrato la risoluzione in maniera scientifica.
Non voglio perdere altro tempo, è solo per ribadire l'importanza di questi circoli che non sono dei semplici posti di aggregazione, ma luoghi di crescita e formazione a favore della comunità, attivi dell'impegno civile, nella diffusione della cultura e, non meno importante in questo tempo, luoghi di solidarietà, oltre al fatto che, come ha ribadito il Consigliere Rossi, si trovano all'interno di piccole comunità, in cui magari ci si può incontrare e fare quattro chiacchiere con le dovute precauzioni, distanze, che credo possa essere di aiuto. Ne abbiamo bisogno in questa fase, abbiamo passato un periodo difficile, un anno di sofferenze e ci auguriamo che con i vaccini si arrivi ad una situazione migliore, lo auspichiamo. Abbiamo visto che in Inghilterra i vaccini hanno avuto una buona presa e l'augurio è che questa bellissima ripartenza sia graduale ma significativa.
Mi piace concludere questo mio piccolo intervento facendo un po’ riferimento …, è un auspicio, riprendo le parole della Consigliera Ruggeri sulla mozione precedente, sui punti nascita, testuali parole: “Lavorando senza polemiche, rimboccandosi le maniche”, aggiungo io, si ottengono risultati. Questo è un augurio che voglio fare a me personalmente e a quest’Assemblea dal gruppo della Lega che rappresento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Emanuela BORA. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Rossi per questa mozione, che è stata poi trasformata in risoluzione dopo la presa d’atto della volontà di presentare un emendamento da parte del gruppo del Partito Democratico, comunque cambia poco. Sarebbe stato un modo per dimostrare la volontà a collaborare insieme, attesa alla bontà dell’atto ispettivo che ha presentato insieme ai suoi colleghi, che dimostra una sensibilità verso il mondo dei circoli ricreativi, culturali e sociali che sono una realtà importantissima non solo per il nostro tessuto economico ma anche per quello sociale.
In particolare mi riferisco ai tantissimi borghi, piccoli Comuni e tante frazioni della nostra regione, ben venga dunque che il Consiglio regionale si esprima per sostenere in ogni modo i circoli.
Mi permetto di fare due piccole osservazioni, in realtà una di questa con onestà intellettuale è stata ripresa all’inizio dell’intervento dal Consigliere Rossi. Questa mozione è stata presentata il primo marzo e non poteva essere inserito nelle premesse narrative il fatto che è stato approvato in Parlamento il cosiddetto “emendamento salva circoli”, come citato in premessa nel suo intervento. Questo provvedimento risale a tre settimane fa, è posteriore al deposito dell'atto, quindi, mi sento di poter dire che è già il Parlamento nazionale ha fatto la sua parte dal punto di vista dei necessari interventi normativi, ma purtroppo la questione non è più di carattere prettamente normativo, il problema è ben più concreto e riguarda l'assenza di quelle condizioni di contesto epidemiologico.
Siamo ancora in zona rossa nella nostra regione ed al momento è impossibile prevedere quando concretamente si potranno riaprire i circoli in base ad un auspicato miglioramento della situazione epidemiologica. Questo è dovuto, come sappiamo, alla disastrosa gestione della terza ondata della pandemia Covid da parte della Giunta Acquaroli, ma non lo dice soltanto il Partito Democratico, l’ha evidenziato poco fa anche il professore Scalise che ha ricordato la totale inutilità della perimetrazione rossa della provincia di Ancona, che rimaneva gialla in presenza di una crescita esponenziale della curva epidemiologica nella nostra provincia già dal mese di febbraio. Non aver preso gli adeguati provvedimenti appena emersa la variante inglese nel nostro territorio, scoperta già a fine dicembre a Loreto, l'avere inseguito e non anticipato il virus, aver pensato solo ad una mera mitigazione e non ad un vero contenimento ha portato il virus a dilagare, a riempire tutti i nostri ospedali e come conseguenza anche alla prolungata chiusura dei circoli.
In secondo luogo c’è il tema dei ristori, un tema sacrosanto che condivido in pieno, ma contesto il fatto che nella mozione - adesso sto cercando di recuperare la risoluzione - questa richiesta sia rivolta esclusivamente al Governo. E’ un atteggiamento tipico di questa Giunta e anche in questa maggioranza, limitarsi a lamenti, richieste, letterine inviate al Presidente del Consiglio di turno o al Ministro della sanità di turno senza pensare a cosa fare concretamente da protagonisti. Perché la mozione non ha chiesto alla Giunta regionale di intervenire con dei ristori adeguati per i circoli?
Attendo di vedere se questa parte, che a nostro avviso è dirimente, è riportata nel contenuto della risoluzione. Sostenere i circoli come Regione non solo è possibile, ma è stato fatto anche da altre Giunte, come il Consigliere Rossi saprà certamente l'Emilia Romagna, per esempio, è già intervenuta nelle settimane scorse con un intervento che cuba 3 milioni di euro per i circoli ricreativi culturali e sociali. Si tratta di un bando per il rimborso delle spese sostenute da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, circoli ricreativi per l’emergenza Covid e cito le dichiarazioni rilasciate dal nostro Consigliere regionale dell'Emilia Romagna del gruppo della Lega: “Una bella notizia: circoli ricreativi, dalla Regione arrivano i ristori. E’ importante che la Regione si dimostri al fianco del terzo settore e dell'associazionismo. Si tratta di attività importanti per la coesione sociale del nostro territorio e dobbiamo riservare loro la massima attenzione”. Io e tutto il Partito Democratico sottoscriviamo in pieno queste parole e proponiamo di riconoscere a questo mondo, che è così importante, alcune misure di sostegno economico, come possono essere quelle dei ristori. Al momento non è stato fatto niente, ma sfruttando il ritardo dell'azione di questa Giunta potremmo vincolarla insieme in un preciso impegno e intervenire in favore dei circoli prevedendo dei ristori regionali a doc. Grazie.

PRESIDENTE. Arriverà a tutti voi larisoluzione, poi avremo il tempo anche per valutarla appieno, anche per la parte che giustamente ha chiesto di visionare.
Ha la parola l'Assessore Saltamartini.


Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La posizione della Giunta è chiarissima, nel senso che tutte le misure che riguardano la limitazione dell'attività commerciale degli esercizi pubblici rientrano nella potestà statale, come sappiamo, anche sulla base e alla stregua della recente giurisprudenza della Corte costituzionale in merito alla legge regionale della Valle d’Aosta, che ha attribuito alla competenza statale la materia della pandemia, quindi, la valutazione risente di questo tipo di indirizzo.
Per quanto concerne la questione dei ristori, sappiamo che c’è un provvedimento anch’esso incardinato a livello parlamentare, probabilmente sarà integrato da emendamenti nel corso della sua conversione e conseguentemente, per quanto ci riguarda, porremo questo tema che è stato messo in rilievo dalla mozione n. 48 dei Consiglieri Rossi, Bilò, Marcozzi e Ciccioli, tesa a sottolineare una sensibilità verso il mondo del terzo settore e del sociale che è nel cuore del centrodestra, soprattutto tende a sottolineare che questa funzione, straordinariamente importante, soprattutto nei centri montani più isolati della nostra Regione, è attribuita ai circoli ricreativi, culturali e sociali delle Marche. Un patrimonio da difendere e noi cercheremo di farlo con i prossimi provvedimenti, verificando gli spazi di manovra della nostra finanza regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche noi ci siamo mossi per cercare di capire quale sia stata la ratio con la quale a livello nazionale non siano stati equiparati, per esempio, i circoli ai bar, ma è evidente il fatto che i circoli funzionano tramite il tesseramento, quindi, sono realtà che non devono essere considerate commerciali, come i bar, tout court, come alcune palestre che lavorano attraverso l'iscrizione dei soci. Questo è il motivo per cui fino adesso, fino all'approvazione di questi emendamenti, siano stati considerati in maniera diversa.
Naturalmente questo serve per dire che ci sono altre realtà che soffrono oltre quelle dei circoli ricreativi. Con le finanze regionali, mi fa piacere quello che ha detto l'Assessore Saltamartini ed ho trovato interessante l'intervento della Consigliera Bora, nelle pieghe del nostro bilancio dovremo trovare dei soldi per andare a ristorare tutte quelle categorie, come queste, che hanno sofferto particolarmente per la pandemia.
Riteniamo che il nostro Presidente della Regione Acquaroli le possa porre in discussione, anche durante la Conferenza Stato-Regione a cui partecipa perché questa cosa rientra tra le sue prerogative e ci chiediamo anche perché non l’abbia fatto finora, magari l’ha fatto e questa mozione è semplicemente un rafforzativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Confermo tutto quello espresso dai Consiglieri di maggioranza che mi hanno proceduto. Per una volta mi è sembrato molto strano di essere persino d'accordo con la Consigliera Bora, chiaramente mi sono dovuto ricredere perché dopo una prima parte d’intervento condivisibile, nel merito delle eccezioni in cui questi circoli erano capitati - ben venga il provvedimento nazionale che ha modificato questo atto ricomprendendo i circoli alla stregua di altre attività, come i bar che sono al loro interno a cui non è stato permesso di aprire, considerato che il danno economico che hanno subito queste famiglie è molto elevato; nulla toglie che gli indennizzi debbano considerare tutte quelle attività che sono state danneggiate, nessuno vuol fare un eccezione per questi circoli ricreativi – è riuscita a far rientrare nella discussione che riguarda gli indennizzi per i circoli una critica continua, irrispettosa e vergognosa nei confronti di questa Giunta e dell'Assessore Saltamartini. Mi sembra veramente pretestuoso, non c'è una situazione dove non ci si riesca a collegare per sputare veleno nei confronti della Giunta, questo mi dispiace, per la prima volta pensavo di essere d'accordo con la Consigliera, purtroppo mi devo ricredere anche questa volta. Grazie.

PRESIDENTE. Chiedo di sapere chi non ha ricevuto la proposta di risoluzione dei proponenti sulla mozione numero n. 48, la trovate su Concilium. Se voi vedete ha la stessa caratura, la stessa spina dorsale della mozione che viene recuperata nello spirito di proposizione, modificando soltanto le finalità e rendendole più aderenti alla possibilità del raggiungimento delle finalità della mozione, che è diventata proposta di risoluzione. Se non ci sono impedimenti alla conoscenza, quindi, riteniamo che la cognizione da parte di tutti noi della proposta di risoluzione sia piena e se qualcuno …
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ho aggiornato adesso, ho visto la risoluzione, quindi, sono capace di intendere e di volere, chiedo scusa se ho fatto perdere tempo. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono obiezioni per la conoscenza della risoluzione alla mozione numero 48.
Dichiaro chiusa la discussione sulla proposta di risoluzione, è aperta la fase di dichiarazione di voto, quindi, chi vuole esprimere il voto del proprio gruppo o se in dissenso allo stesso deve chiedere la parola.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Vorrei chiarire un aspetto con la Consigliera Bora, questa mozione è stata depositata prima del recepimento dell'emendamento, che poi è stato approvato, chiediamo di impegnare il Governo perché c'è già un fondo, poi ben venga che la Giunta possa …, per carità, sicuramente va fatta prima un’analisi delle possibilità di intervento e poi potrà essere presa in considerazione. Non è che non voglio far intervenire anche la Giunta, che dopo questa mozione farà le valutazioni del caso a fronte anche delle possibilità. C’è questo fondo e noi chiediamo di implementarlo, credo che da questa Assise possa uscire una posizione univoca almeno su questo.
Se tutte le Regioni riuscissero ad approvare una mozione come questa, che chiede l'implementazione di questo fondo …, non solo, al secondo punto propone anche la proroga della scadenza all'accesso ai prestiti garantiti, credo che il Governo potrebbe intervenire. Se ci facciamo sentire anche come Regione noi faremo la nostra parte con questa mozione.
Spero che ci sia almeno su questo una posizione univoca, chiedo anche ai Consiglieri del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, del gruppo Rinasci Marche e anche ai colleghi di maggioranza, che comunque sono favorevoli perché hanno sottoscritto questa mozione, di uscire con una voce comune che vada a beneficio di tutti. Penso che certe battaglie siano senza colore politico, questa è una delle tante, se c'è un peso univoco su questa mozione credo che possa essere solo una cosa positiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Mi sento di appartenere a questa coalizione oltre che al partito Fratelli d'Italia, ad una coalizione organica, molto integrata come visione politica, quindi, a nome del gruppo dichiaro il voto favorevole a questa risoluzione.
Ringrazio il Consigliere Rossi, che è sempre molto attivo e vivace, per aver affrontato questo tema che per la verità riguarda la sua provincia, ma prima la mozione e poi la risoluzione ne prendono atto e riguardano l'intera nostra regione, riguardano l’Italia, tant’è vero che se n’è occupato il Governo centrale ed è intervenuto tempestivamente.
Io ho sottoscritto il documento, condividendolo. I tempi istituzionali non sono quelli delle realtà delle cose che accadono, alcune sono state già recepite, quindi abbiamo trasformato la mozione in risoluzione.
La nostra visione è organica, soprattutto sociale e popolare. guarda agli anziani e ai giovani, alle categorie dimenticate da un certo tipo di sinistra, noi approviamo convintamente la risoluzione e daremo il voto favorevole.
Riteniamo che su questa linea bisognerà continuare, valutando tutte le problematiche su cui, purtroppo, questa situazione di Covid ci costringe ad intervenire. Credo nella sussidiarietà, che i corpi sociali si organizzino da soli, ma ci sono momenti in cui il pubblico deve intervenire, questo è uno di questi e noi daremo convintamente come Fratelli d’Italia il nostro contributo, voteremo questa mozione e altri documenti che ci stiamo apprestando a presentare con gli altri gruppi di coalizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. La dichiarazione di un voto è favorevole. Come ha detto prima il Consigliere della Lega Bilò, che ha sottoscritto la mozione, siamo in linea e dobbiamo tutti essere vicini a coloro che in questa pandemia si trovano in una situazione di difficoltà e di disagio.
Ringrazio il Consigliere Rossi per aver proposto questa mozione, che è stata accolta con favore anche dal nostro gruppo, la sosteniamo come sosterremo altri atti o altri argomenti che riguarderanno il ristoro di coloro che sono stati danneggiati dalla pandemia.
Esprimo per la Lega il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Noi avevamo presentato un emendamento all’ordine del giorno con il quale chiedevamo che la Regione prevedesse dei ristori, non solamente la richiesta allo Stato, ma che anche la Regione potesse prevedere dei ristori. E’ stato accolto o no?

PRESIDENTE. Era un emendamento alla mozione n. 48.

Andrea BIANCANI. Nel testo della risoluzione questo punto non c’è?

PRESIDENTE. No, le spiego, il primo firmatario della risoluzione, il Consigliere Rossi, non ha aderito alla proposta di emendamento del gruppo PD, quindi, l'emendamento che andava a inserirsi in questo caso sulla risoluzione non è stato messo in discussione.

Andrea BIANCANI. Il nostro emendamento non è contemplato nella risoluzione, ho fatto questa domanda perché non ci sto capendo più niente, ero convinto che fosse stato inserito.

PRESIDENTE. Siamo in tema di dichiarazione di voto per il PD fa la dichiarazione di voto il Vicepresidente? Io non ho nessun iscritto.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Devo confrontarmi con il mio gruppo perché, ripeto, ero convinto che ci fosse dentro il nostro emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. L’emendamento non c’è attendiamo la vostra decisione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Spero che nella fretta ci siamo capiti, ho chiesto al capogruppo se posso intervenire.
Guardate, è un esempio banale, lo dico a tutti i Consiglieri, ma è emblematico di quello che sta accadendo da sei mesi in questo Consiglio regionale, provo a delinearlo perché il Consigliere Rossi, se comprendo bene, è un passionale, molto genuino, una persona …
Lui fa una mozione che ha ad oggetto i circoli ricreativi, culturali e sociali e adduce una serie di motivazioni per sostenere che dovrebbero essere sostenuti ed aiutati, in una qualche maniera ristorati, fa un’elaborazione sociale di questi posti e cita addirittura due o tre luoghi vicino casa. Che cosa fa? Dice facciamoci dare i soldi dallo Stato perché il fondamento è che debbano essere aiutati.
Il Partito Democratico con uno spirito collaborativo, con la volontà di aderire a questa impostazione, con la possibilità, lo dico al Consigliere Rossi, di attaccarsi la medaglia che merita, dice benissimo, non cancelliamo la ricerca di aiuto dallo Stato, ma chiediamo che la Regione si faccia carico rispetto a questo tema. Aggiungo che molto probabilmente potrebbe intervenire molto più rapidamente ed in una qualche maniera arrivare efficacemente al risultato. Il Consigliere Rossi, primo firmatario, dice no, noi non accettiamo. Ora i risvolti sono due, il primo è che il Consigliere Rossi fa una finzione, si andrà ad attaccare una medaglia di latta per la semplice ragione che chiede le risorse allo Stato, sa che non le avrà mai, però potrà raccontare che lui ha chiesto i soldi per i circoli. Quando gli si dice che c’è la Regione e che in maniera concorrente potrebbe, come avviene per tutti i ristori, per tutti i sostegni, dare una mano - mi pare che l’abbia detto anche il Consigliere Baiocchi, che aveva apprezzato, al di là della valutazione su alcune considerazioni fatte dalla Consigliera Bora - Dio ce ne scampi e liberi, no, la Regione non deve sostenere i circoli ricreativi, per quale ragione non si sa, ma l’importante è attaccarsi la medaglia di latta.
L’altro risvolto, lo dico senza polemica alla Consigliera Ruggeri, che prima ha detto che qualcuno di noi è una scoria - non ho chiesto il nome, lo vada a risentire, io l’ho fatto, qualcuno del Partito Democratico è una scoria – è che bisogna praticarla la collaborazione, se voi ritenete di essere padreterni del mondo e qualsiasi apporto costruttivo - addirittura su un emendamento per i circoli ricreativi, sociali e culturali - non ha dignità d’ingresso perché l’ha presentato il Partito Democratico, perché occorre attaccarsi una medaglia di latta, allora predicate bene e razzolate male.
Al Consigliere Ciccioli, simpaticamente, io vengo da Ficana, si dice “lu predicatore de Ficana”, che è un quartiere popolare, “predicava bene, ma razzolava male”. Voi siete bravissimi anche perché siete in tanti, siete una ventina, ci chiedete la collaborazione, dite di essere sempre aperti e su una banale mozione dei circoli ricreativi, in cui noi diciamo che accanto allo Stato, e noi lo sosteniamo, possiamo metterci anche la Regione, metterà 50 euro, 100/150 euro, dico anche simbolicamente … Tra l’altro, mi pare di aver ascoltato, forse ho capito male, che anche l’Assessore Saltamartini era disponibile, può darsi che abbia capito male, ero distratto. Ma come si fa a negare questo tipo di …, come si fa poi a darci le lezioni sulla collaborazione, sulla coesione, sulla lealtà, come si fa?
Voi volete chiaramente andare avanti per conto vostro, siete autoreferenziali, avete vinto, quindi, dovete fare tutto quello che dite voi e ci sta bene, io sono felice, sono contento perché ci sarà un momento in cui tanti nodi verranno al pettine, siamo tranquilli, ma non ci venite a raccontare della volontà di collaborare, attaccatevi questa medaglia di latta.
Mi sento di dire grazie alla Consigliera Bora che ha cercato di poter collaborare, al di là delle considerazioni, ma nell'aspetto sostanziale, dando la possibilità anche ai circoli ricreativi delle Marche, portando per altro un esempio perché la Lega in Emilia Romagna ha fatto così. Noi voteremo no a questa risoluzione, ma non …

PRESIDENTE. Siamo fuori tempo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti, che interviene in dissenso dal gruppo di appartenenza.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Sono obbligato ad intervenire in dissenso, altrimenti non potrei parlare. Devo intervenire per una ragione molto semplice, oggettivamente non me la sento di votare contro questa risoluzione, all’esito di una mozione che è una cosa giusta ed opportuna.
Io non posso votare a favore perché credo che la maggioranza abbia perso una grande occasione, l’ha detto bene il Consigliere Carancini, e sottoscrivo tutto quello che ha detto, perché se la mozione è un atto politico per dare un indirizzo alla Giunta è un po’ “curioso” che la maggioranza dia indirizzi alla Giunta.
La mozione serve per coinvolgere in un atto politico l’Assemblea legislativa, magari tutta l’Assemblea legislativa, per dare maggior forza alla Giunta, per dare un mandato ulteriore rispetto a quello che è della sua maggioranza, e quale migliore occasione di questa, ad esempio.
Con questa risoluzione di fatto, se ho ben capito, vi rivolgete al Governo nazionale, un conto è farlo con un mandato di parte, un conto è farlo con un mandato pieno dell’Assemblea legislativa. Ha una maggiore forza, un maggiore significato politico e avrebbe avuto un maggior significato se fosse stato accolto il nostro emendamento con il quale si impegnava il Governo regionale a fare la sua parte, non chiedendo soltanto al Governo nazionale.
Ripeto, secondo me è stata persa anche questa volta una grande occasione perché per collaborare, per fare nell’interesse della comunità un tratto di strada insieme, bisogna essere in due, ci deve essere una disponibilità reciproca.
Noi ce l’abbiamo messa, voi questa volta non avete voluto farlo, secondo me in modo alquanto pretestuoso perché si poteva fare questo cammino politico nell’interesse di queste strutture che svolgono un ruolo importantissimo, con grandi risvolti sociali, magari nelle zone più interne della nostra regione. Quindi, su questo mi asterrò dal voto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Oggi non riesco a farmi comprendere, in special modo dai Consiglieri del Partito Democratico. A me piace usare le metafore, sarà un limite visto che non è considerato un pregio, però quando ho parlato di scorie intendevo dire le posizioni politiche che sono difficili da abbandonare, come se fossero delle cose depositate che prima o poi cadranno se ci diamo un bel scossone. Non certo parlavo delle persone, mai mi permetto di dare giudizi sulle persone, magari mi permetto di dare giudizi sulle posizioni politiche che esprimono, facendo politica da un po’ questa cosa l’ho imparata e cerco di metterla sempre in pratica perché ho sempre rispetto per le persone, anche per i politici, detto da una “grillina”, passatemi questa battuta.
Per quanto riguarda questa mozione noi ci asterremo per una serie di considerazioni che sono state fatte fino a poco fa, anche da parte del Consigliere Carancini. Forse si poteva fare qualcosa di più.
Permettetemi un passaggio rapidissimo con la Consigliera Casini, mi è stata girata la lettera di cui parlava prima, in effetti è firmata 6 luglio, ma fa riferimento ad una riunione che il Comitato ha tenuto il 22 maggio, quindi, ripeto, all’epoca era Ministro la Lorenzin e non certo la Grillo. Non sono decisioni che ricadono in capo al nostro ex Ministro. Grazie.

PRESIDENTE. Si è prenotato il Consigliere Rossi, ma è già intervenuto per dichiarazione di voto, quindi, mi deve dire la motivazione.

Giacomo ROSSI. La motivazione è che sono stato citato.

PRESIDENTE. Per fatto personale?

Giacomo ROSSI. Si.

PRESIDENTE. Deve dire chi l’ha citata e che cosa controdeduce per fatto personale.

Giacomo ROSSI. Mi ha citato il Consigliere Carancini.

PRESIDENTE. Per che cosa?

Giacomo ROSSI. Per fatto personale.

PRESIDENTE. Quali sono le frasi.

Giacomo ROSSI. Ha detto che io non accetto i soldi della Regione e che voglio mettermi una medaglia per questa cosa, vorrei controbattere se posso.

PRESIDENTE. Quindi opinioni contrarie a quelle che lei ha espresso.

Giacomo ROSSI, No, voglio intervenire sul fatto personale.

PRESIDENTE. Il fatto personale è quando uno viene censurato nella sua condotta, o attribuzione di fatti che non sono veri o opinioni contrarie a quelle che ha espresso. Mi sembra più la terza.

Giacomo ROSSI. Sono opinioni su fatti non veri perché il Consigliere Carancini ha detto che noi non vogliamo i soldi della Regione per i circoli, questo non è vero, la mozione è lì depositata, tra l’altro da un pezzo e adesso il PD si scatena. Capisco che vi tira perché non l’avete fatta voi, ma potevate benissimo farla.

PRESIDENTE. Consigliere, quali sono le opinioni contrarie a quelle espresse?
Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Riguardano la medaglia. Consigliere Carancini, non ho bisogno di nessuna medaglia, né di latta né d’oro, il sottoscritto ha sempre lavorato, viene dal … e non ha bisogno di giochetti politici per campare o per farsi vedere.
Io ho proposto questa mozione per chiedere che un determinato fondo sia integrato, poi è arrivato un emendamento all’ultimo minuto che impegna la Giunta, quindi, dovremmo fare un ragionamento anche di serietà e di disponibilità dei fondi.
Io non voglio dire che non voglio impegnare la Giunta, o che la Giunta non deve sostenere i circoli, ma in questa maniera, come voi dite, c’è un problema, potevamo parlarne prima, avremmo avuto tutto il tempo per discutere e per eventualmente impegnare la Giunta. Non sono di certo queste le modalità serie per poter intervenire, anche perché è inutile che noi impegniamo la Giunta ad intervenire economicamente quando magari i soldi non ci sono. Io sono una persona seria, faccio le cose che possono essere fatte. Non sto qui a fare buffonate.
La proposta che ho prodotto è una richiesta pervenuta da Ati, Arci e Forum del Terzo Settore, io l’ho recepita e vi invito ad accoglierla, non vedo perché dovete fare polemica anche su questo.
Volete che la Regione si impegni? Bene, fate una mozione e chiedete alla Regione di impegnare i soldi per i circoli, questo è un altro discorso, non vedo perché io debba essere additato come quello che vuole le medaglie o quello che dice cose non vere quando ho fatto solo una cosa che va a beneficio di tutti.
Capisco che vi sta mancando il terreno sotto i piedi, che non riuscite nemmeno più a recepire le istanze di quegli ambienti, che storicamente erano vostri, capisco questa vostra insofferenza, però non dovete screditare un’iniziativa che è comunque positiva.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo a lei Presidente, perché quello che è accaduto oggi è un gravissimo precedente, pericoloso, non grave. Lei è Presidente di questo Consiglio regionale, lei prima di me e prima di tutti sa bene che non c’era alcun fatto personale, lei ha consentito di replicare al Consigliere Rossi sulla base di un’inesistente …
Consigliere Rossi è inutile che faccia quei gesti con le mani, si mi mandi anche in quel paese, bravo, bravo! Presidente le chiederei un minimo di attenzione.
Vorrà dire, Presidente, che da oggi in poi il Partito Democratico su ogni aspetto contrario chiederà il fatto personale, è una cosa inaccettabile, lei ha il potere di valutare un’offesa, gli aspetti tecnici di dettaglio tipici della norma, da quella che è una critica politica. Questa cosa è davvero inaccettabile, lo dico perché è evidente che da oggi in poi noi eserciteremo il fatto personale.
Io non l’ho offesa affatto, ho detto che ha fatto una mozione con la quale tenta di chiedere i soldi allo Stato da consegnare ai circoli, siamo perfettamente d’accordo, tanto che diciamo rafforziamo questo obiettivo e facciamolo fare anche alla Regione. Tra l’altro ha detto che all’ultimo momento è stato presentato un emendamento, ci sono delle regole, Consigliere Rossi, gli emendamenti si possono presentare e quando sono presentati nei termini evidentemente hanno dignità d’ingresso.
La realtà è un’altra, le dà fastidio che saremmo andati concretamente a chiedere i soldi per i circoli, lo racconteremo in giro che lei non ha voluto che la Regione si impegnasse per i circoli marchigiani, semplice. Si è voluto attaccare una medaglia, purtroppo è di latta, perché lo Stato evidentemente non ci penserà e noi faremo la nostra parte, però la cosa più delicata, Presidente, è che non c’era il fatto personale e questo precedente è piuttosto pericoloso. Grazie.

PRESIDENTE. Come lei ha visto ho chiesto due volte per capire qual era il fatto personale e mi ha ripetuto che c’era una valutazione contraria delle opinioni espresse, poi nella motivazione che ha dato mi rifaccio ad una valutazione di ordine soggettivo, che lascio a tutti voi.
Sarò ancora più severo nel concedere il fatto personale, tenendo conto delle sue argomentazioni che sono significativamente da me apprezzate.
Ha la parola la Consigliera Casini, le ricordo che il gruppo del PD ha espresso la dichiarazione di voto attraverso il Consigliere Biancani.

Anna CASINI. Intervengo per fatto personale su una affermazione della Consigliera Ruggeri che mi attribuisce delle indicazioni non esatte e vorrei chiarirle.

PRESIDENTE. Lei dice che ha detto delle cose false, delle cose non vere, prego, ha la parola per fatto personale.

Anna CASINI. La Consigliera Ruggeri parlando di un altro argomento - mi dispiace di dover intervenire fuori tema, non mi piace non applicare le regole. ma ci sono evidentemente costretta - si riferisce alla nota del 6 luglio protocollata il 10 luglio dal protocollo generale della Regione Marche, quando il 10 luglio era Ministro la Grillo.
Nella seduta del 17 luglio, come ho già detto e penso, Consigliera, che gli altri saranno anche stanchi di sentirmi, l’ex Presidente leggendo la lettera che gli era pervenuta riferì che aveva già scritto alla Ministra Grillo per avere una risposta diversa o per interloquire, la Ministra dal 17 luglio 2018 al settembre 2019 non ha mai pensato di rispondere. Adesso penso di essere stata chiara, ho citato degli atti, una lettera che anche lei ha trovato, se poi pensiamo che quello che fanno i comitati tecnici sia cosa diversa dalla politica e la politica non se ne debba interessare non è proprio così, perché la politica dà indirizzi alle questioni tecniche, avrebbe potuto la Ministra dopo il 17 risentire il Comitato e trovare con lo stesso delle soluzioni che potessero essere adeguate al caso di Fabriano.
Le dico questo perché la situazione l’ho vissuta direttamente ed ho una bella memoria, se lei vuole si può andare a vedere anche le dichiarazioni del Presidente in merito a quello che le ho detto, sono pubbliche, se vuole gliele giro io.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Casini perché finalmente ho compreso il messaggio, non dico che lei prima non sia stata chiara, lo dico perché non vorrei che si aprisse una parentesi, ma non era chiaro a me.
Adesso ho capito che lei non intendeva quello che io ho compreso, cioè che quell’azione sia stata fatta dalla Grillo, ma lei dice che dopo quella azione la Grillo non è intervenuta, a me sembrava di aver capito un’altra cosa. Comunque mi fa piacere che finalmente dopo tanto interloquire siamo arrivati al punto. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Risoluzione sulla mozione n. 48 (ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69 comma 1 e dell’articolo 66 comma 2, lett. c) del Regolamento interno), la pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo.
Astenuti: Cesetti, Lupini, Ruggeri, Santarelli, Vitri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Comunicazioni della Giunta regionale in merito “Situazione pandemica nelle Marche”

PRESIDENTE. Ha la parola, per le comunicazioni, il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Come da impegno preso nel Consiglio regionale aperto sulla pandemia, voglio fare una breve comunicazione rispetto all’andamento della curva epidemiologica e della situazione ospedaliera nella nostra regione. E’ un impegno che avevo preso nella seduta aperta e ci tengo a confermarlo e a rispettarlo.
Nella nostra regione, rispetto ai 4.800 contagi della settimana precedente, abbiamo avuto una riduzione registrata di oltre 1.000 casi e siamo fiduciosi di avere anche raggiunto, se non superato, la famosa soglia dei 250 casi su 100.000 abitanti nella settimana passata.
Sarebbe un risultato importante, aspettiamo le comunicazioni che ci arriveranno nelle prossime ore da parte del Ministero sia sull’indice Rt che sul numero dei positivi su 100.000 abitanti, sarebbe un risultato rilevante che ci confermerebbe che finalmente la curva epidemiologica nella nostra regione sta calando in maniera sensibile. Oltre 1.000 casi in meno in una settimana rappresentano un numero importante e incoraggiante da una parte, dall’altra parte c’è una pressione ospedaliera, che se ancora permane nei pronto soccorso, è comunque in diminuzione, sta un po’ calando, anche se in gran parte delle aree della nostra regione la situazione dei ricoveri in terapia intensiva, in semintensiva e nei reparti è ancora molto elevata, con percentuali che hanno fatto una flessione minima dell’1-2%, ma ci attestiamo su dati molto importanti rispetto ai limiti previsti dal dpcm del 30 e del 40%, siamo intorno al 58-59% tra intensiva e non intensiva.
Per quello che concerne la vaccinazione dobbiamo registrare che ci sono stati alcuni problemi tecnici ieri pomeriggio, ma nonostante questi alle ore 12,00 di oggi abbiamo oltre 70.000 prenotati tra gli over 70 e 79, abbiamo raggiunto un numero totale di vaccinati rilevante, che è pari quasi a 255.000 vaccinati. E’ una situazione sempre in evoluzione quella che stiamo vedendo per la pandemia, per le strategie e per la vaccinazione.
Non voglio rubare altro spazio all’Assemblea ed al Consiglio, vi aggiornerò nella prossima seduta, ma restiamo tutti a stretto contatto per poterci informare rispetto a quelli che sono i fatti e gli accadimenti epidemiologici nella nostra regione. Grazie.

Mozione n. 49
ad iniziativa dei Consiglieri Ausili, Bilò, Ruggeri
“Sostegno ricostituzione corpo polizia ambientale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 49 dei Consiglieri Ausili, Bilò, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Un saluto ai Consiglieri, alla Giunta, al Presidente ed all’Assessore Saltamartini, che ha anche la delega alla sicurezza.
Questa mozione, che ha come primo firmatario il Consigliere Ausili, poi i Consiglieri Bilo e Ruggeri, è un sostegno ad una proposta legge in esame in I Commissione affari costituzionali ed in IV Commissione difesa della Camera dei Deputati.
Con questo atto chiediamo di sostenere la ricostituzione del disciolto Corpo della Polizia ambientale, mi rivolgo a questa autorevole Assemblea consiliare per una attenta riflessione sulla mozione n. 49, sostenuta da questa maggioranza.
Il Corpo forestale dello Stato è stato soppresso, ai sensi del decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 177, meglio noto come riforma Madia, a decorrere dall’1 gennaio 2017.
Il sostegno per la ricostituzione del Corpo di Polizia ambientale è un argomento particolarmente importante perché il Corpo forestale dello Stato è sempre stato una risorsa per la salvaguardia del nostro territorio, una particolar attenzione dedicata ad un corpo civile, molto radicato sul territorio, con una sua storia.
In tutto il mondo a controllare i boschi, le montagne, l’ambiente naturale e il paesaggio non ci sono i militari, ma le Guardie forestali che hanno lo status di poliziotti civili.
Il patrimonio forestale italiano è tra i più importanti d'Europa per ampiezza e varietà di specie, costituisce un’immensa ricchezza per l’ambiente, l’economia e per l’equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio.
In Italia i boschi ricoprono oltre 9.800 ettari di territorio, pari a circa il 32% dell’intera superficie nazionale, il Corpo forestale dello Stato non solo aveva un’importanza strategica nello svolgimento dei compiti di prevenzione e di intervento, ma aveva una struttura snella e veloce, la militarizzazione lo ha parzialmente ingessato rendendo più difficili i compiti di polizia ambientale. Essendo dei militari se non hanno un ordine non possono intervenire, invece c’è bisogno di una struttura in grado di operare più rapidamente per la prevenzione degli incendi boschivi, per lo smaltimento illecito dei rifiuti, per il taglio dei boschi indiscriminato.
All’epoca della soppressione del Corpo, che vedeva me come Vicesegretario regionale e l’attuale Assessore Saltamartini Segretario nazionale del Sap, ci fu una particolare attenzione per questo passaggio, noi preferivamo che rimanesse in un corpo civile, quindi, la sua poco lungimirante frammentazione fra l’Arma dei Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e il Ministero delle politiche agricole e alimentari e forestali, nonché la militarizzazione coatta dei forestali, non ha portato quei buoni risultati operativi vantati dal Governo Renzi e le spese non sono affatto diminuite.
Non solo le spese sono aumentate a dismisura a quanto risulta per l’aumento dei centri di costo, ma nei boschi non c’è quasi più nessuno che controlla o che spegne gli incendi in tempi rapidi.
Non ritengo che le riserve naturali e i parchi regionali e nazionali possano essere gestiti da una forza armata, con il dovuto rispetto per l’Arma dei Carabinieri, quindi, pensando e tornando alla legge in esame in I Commissione affari generali e in IV Commissione difesa ritengo che la proposta di legge debba prevedere che i boschi e le riserve naturali e le montagne debbano tornare ad essere tutelati dal disciolto Corpo forestale, mentre giustamente i Carabinieri continueranno a rimanere nelle città e nei paesi per garantire la sicurezza della nazione e dei cittadini. Ad ognuno il proprio lavoro.
Per questo motivo con questa mozione andiamo a sostenere e vogliamo ricostruire l’Amministrazione forestale dello Stato, esistita in Italia fino al 31 dicembre 2016, con una storia gloriosa di 193 anni, come altri illustri Corpi militari e civili.
La Polizia forestale, ambientale e agroalimentare nell’ambito della pubblica sicurezza potrebbe essere ripristinata come in tutti i Paesi europei, l’Italia infatti è l’unico Paese al mondo ad essersi privato di un proprio Corpo forestale, non è attraverso la soppressione del Corpo di polizia ambientale che si crea efficienza tra i Corpi di sicurezza, non è attraverso la soppressione dei Corpi di polizia ambientale che si ottengono risparmi consistenti.
Per i motivi di cui sopra e non solo ritengo giusto rispettare la volontà dei tantissimi forestali che in un sondaggio diffuso dal nuovo sindacato dei Carabinieri, a cui hanno partecipato oltre 2.100 militari, nella misura di 9,5 forestali su 10, hanno bocciato la soppressione della forestale e il transito in altri enti dello Stato e quasi all’unanimità chiedono il ripristino del corpo (redazione Ansa Bologna 22 marzo 2021).
Il gruppo della Lega sostiene con convinzione la necessità della ricostruzione del Corpo forestale come Corpo di polizia ambientale e paesaggistico autonomo, questo Consiglio regionale vuole con questo documento dare un segnale chiaro per spingere il Governo ad agire in questa direzione, un’antica citazione recita: “Noi non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, ma lo abbiamo avuto in prestito dai nostri figli ed a loro dobbiamo restituirlo migliore di come lo abbiamo trovato”. Custodire il mondo e l’ambiente è un compito di tutti, è una delle grandi emergenze del nostro tempo, dobbiamo fare di tutto per tutelarlo, lo dobbiamo alle Marche, lo dobbiamo ai nostri concittadini marchigiani, lo dobbiamo ai nostri figli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema che evoca il Consigliere Bilò è particolarmente rilevante alla luce delle riforme che sono state fatte nel 2015 dal Governo Renzi.
In quella stagione si decise di intervenire per presunti procedimenti di razionalizzazione di una materia che è di competenza esclusiva dello Stato, la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, e di sopprimere il Corpo forestale dello Stato che aveva una lunghissima tradizione, per inserirlo come specialità all’interno di un corpo militare, che è appunto l’Arma dei Carabinieri.
Sappiamo perfettamente che nell’ambito della materia della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica la formazione dei Corpi di polizia rientra in un più generale bilanciamento di interessi pubblici, soprattutto in una conversione di strumenti operativi che spesso hanno una duplice natura, organi tecnici di polizia ed organi di tutela dell’ordine pubblico, come più specificamente accade per la Guardia di Finanza, organi di polizia e organi di alta specializzazione, come per i reati e gli illeciti finanziari.
Il Corpo forestale dello Stato aveva una competenza generale in materia di ordine e sicurezza pubblica e una materia specificamente deputata alla tutela ambientale, ma anche alla tutela, ad esempio, di specie animali che venivano importati illecitamente nel nostro Paese, com’era la specializzazione del Ciclis.
Ora l’esame di quel provvedimento è stato portato anche di fronte ai Giudici amministrativi, di fronte alla Corte Costituzionale, e si è riaperto dopo alcuni anni un dibattito sull’opportunità che quel personale possa ritornare a prestare servizio in un Corpo civile, qual era il Corpo forestale dello Stato.
La mozione del Consigliere Bilò si inquadra in un contesto di alta riforma del sistema esistente, anzi di una revisione critica della riforma che è stata operata nel 2015, e in questa chiave trova l’adesione della Giunta regionale.
Teniamo conto tuttavia che l’esperienza di tantissimi appartenenti al Corpo forestale dello Stato è stata in questi anni valorizzata all'interno dell’Arma dei Carabinieri e di fatto gli ex appartenenti al Corpo forestale dello Stato hanno potuto godere di uno statuto di speciale autonomia riservato allo stesso personale e ai suoi quadri dirigenti.
Non sono in questo momento in grado di poter definire la condizione attraverso cui si possa intervenire su questa materia, nel senso che la Regione non ha competenze in materia di ordinamento del personale pubblico, né ha competenze in materia di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, tuttavia si potrebbe prospettare che all’interno della materia polizia locale e polizia amministrativa, che è una competenza concorrente della Regione, si possa inquadrare una qualche forma di specializzazione dei Corpi di polizia regionale per la tutela e la salvaguardia dei beni ambientali.
Questa tuttavia è una semplice osservazione che io esplicito qui in riferimento alla mozione del Consigliere Bilò, quindi, dichiaro la posizione della Giunta favorevole a verificare tutte le vie possibili per la ricostituzione di un Corpo di polizia ambientale nel nostro Paese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Nell’apprezzare e nel rispettare le considerazioni del Consigliere Bilò, che tra l’altro ha un’esperienza nel settore, ed anche alcune dell’Assessore Saltamartini sono contrario a questa mozione.
Sono contrario perché è vero che il Corpo forestale dello Stato era l’unica forza di polizia nazionale a ordinamento civile, specializzata nella tutela del patrimonio agro-forestale e nella lotta ai reati ambientali. Questa forza di polizia nazionale ad ordinamento civile aveva anche funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, però aveva un limite enorme, secondo me, di dipendere organicamente, se non sbaglio, dal Ministero dell’agricoltura e delle politiche forestali, quindi non dal Ministero degli interni ad esempio. Questo oggettivamente costituiva un limite per questa forza di polizia, passatemi l’espressione, che paradossalmente dipendeva da un’amministrazione che in ultima analisi doveva controllare, se vogliamo, per le competenze specifiche del Ministero delle politiche agricole e forestali.
La riforma tratta della soppressione di un Corpo, non della soppressione delle sue funzioni, che sono state attribuite all’Arma dei Carabinieri, con assorbimento graduale di parte del personale e delle risorse già in forza al Corpo forestale. Questo assorbimento, se vogliamo, ne ha salvato anche la specializzazione, anzi è stata valorizzata, l’ha ricordato adesso l’Assessore Saltamartini, quindi, all’interno dell’Arma dei Carabinieri ben può operare una specializzazione, chiamiamola, dei Carabinieri forestali dell’ex Corpo forestale dello Stato.
Questo credo che sia in tante brutte riforme fatte dal Governo Renzi, sebbene attuate, e mi pare che si vada verso un’attuazione abbastanza significativa. Penso che sia una giusta riforma per dare maggiore forza a questo Corpo di polizia che aveva circa 7.500 unità all’atto della riforma stessa.
Ce la dobbiamo dire tutta, non è che negli anni passati, nei decenni passati, il nostro patrimonio agro-forestale-ambientale sia stato così ben tutelato, secondo me bisognava fare di più attraverso una maggiore specializzazione di questa particolare funzione, ma soprattutto era necessario separare questo Corpo di polizia, perché di polizia era, dalla definizione di ordinamento civile, separarlo soprattutto dall’amministrazione che poi in ultima analisi doveva anche controllare, ne doveva prevenire le azioni, doveva redarguire e doveva anche se del caso perseguire.
Noi siamo contrari a questa mozione e siamo invece favorevoli a che all’interno dell’Arma dei Carabinieri ci sia sempre una maggiore specializzazione del Corpo dei forestali perché siamo consapevoli che c’è bisogno nel nostro Paese di una forza specializzata per la tutela del patrimonio agro-forestale e per la lotta ai reati ambientali, soprattutto per la loro prevenzione, però credo che questo si possa e si debba fare all’interno dell’Arma dei Carabinieri, ove sono confluite le funzioni già attribuite a questo Corpo, la cui specializzazione è stata anche salvata perché, come sapete, tante parti delle aliquote, come si chiamano, di personale sono state destinate anche ad altre amministrazioni, pensiamo alla Guardia di Finanza, al Corpo dei Vigili del Fuoco, con i quali deve interagire. Credo che si debba lavorare per rafforzare in questo caso la riforma e per questi motivi noi voteremo contro la mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Purtroppo ho avuto problemi di connessione nel momento del mio intervento precedente, presumo che il Consigliere Bilò abbia già ampiamente espresso le motivazioni che ci hanno portato a prendere questa iniziativa, però mi fa piacere rimarcarle e ricordare che sono passati ormai quasi 5 anni da quel famigerato primo gennaio 2017, da quando il Corpo forestale dello Stato è stato soppresso.
Dopo un periodo del genere è giusto fare i conti con quelli che sono stati i cambiamenti apportati da quel decreto legislativo, quindi, è sicuramente cosa abbastanza conclamata. I risultati operativi che auspicava il Governo di allora non sono stati raggiunti perché non si è registrata una effettiva riduzione delle spese e a fronte di questa mancata riduzione delle spese non si sono avuti riscontri positivi sul piano operativo, difatti il Corpo forestale ha subìto un importante smembramento, certi costi sono addirittura cresciuti, ad esempio quelli relativi alle gestioni delle emergenze, mentre, ribadiamo, oggi l’Italia risulta essere l’unica nazione europea a non disporre di un Corpo specifico per il settore forestale.
Da qui l’opportunità dell’istituzione e dell’organizzazione in tutto il territorio nazionale di un Nucleo di polizia forestale-ambientale ed agroalimentare a carattere civile che possa rispondere, dal nostro punto di vista, anche alle esigenze di vedere sempre di più presidiato il nostro territorio regionale per la prevenzione, certo per la repressione, per il controllo di ogni forma di pregiudizio al nostro ambiente, ai nostri boschi, alle nostre foreste, alla nostra produzione agro-alimentare.
Sappiamo, come credo abbia già detto il Consigliere Bilò, che in Parlamento sono all’esame della I e della IV Commissione alcune proposte di legge che provengono da diversi partiti politici fra cui Fratelli d’Italia, che vanno in questa direzione, ebbene con questa mozione abbiamo preso questa iniziativa, ringraziamo chi l’ha sottoscritta, e chiediamo di sostenere questi lavori parlamentari nella speranza di vedere presto approvato quanto auspicato da noi e da tanti territori, ad esempio anche dalla Regione Abruzzo dove il gruppo consiliare del Partito Democratico insieme agli altri ha chiesto al Partito Democratico a livello nazionale di appoggiare gli atti che noi oggi vogliamo sostenere.
Cogliamo l’occasione per ringraziare doverosamente l’Arma dei Carabinieri per il fatto che magistralmente compie la sua missione primaria, ringraziamo le unità forestali, ambientali e agroalimentari, come ringraziamo tutte le Forze di polizia per il loro fondamentale operato, che operano in maniera instancabile e preziosa su tutto il nostro Paese.
Ringrazio il Consigliere Bilò per aver rivisto insieme il testo, ringrazio tutti i Consiglieri di maggioranza che hanno sottoscritto questa nostra iniziativa, ringrazio anche le Consigliere del Movimento 5 Stelle che pongono la loro firma su questa mozione che mi auguro potrà trovare quanto più possibile condivisione in questo suo passaggio in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio i proponenti di questa mozione, i Consiglieri Ausili e Bilò, soprattutto perché hanno accettato la nostra sottoscrizione alla mozione. Una cosa che ci sta particolarmente a cuore perché uno dei primi firmatari di una proposta di legge che, come hanno ricordato i Consiglieri, è in discussione alla Camera, in I e in IV Commissione, è proprio Maurizio Cattoi che oltre ad essere di Fano all’epoca è stato scelto direttamente da Di Maio come uninominale del nostro collegio proprio per cercare di portare a casa questo risultato, cioè il ripristino del Corpo forestale dello Stato, la sua ricomposizione.
Giustamente prima il Consigliere Bilò ha sottolineato che è stato diviso tra cinque differenti amministrazioni, quindi, dal nostro punto di vista bisogna operare una ricomposizione.
Le proposte di legge sono tre, una è del gruppo Misto, una di Fratelli d’Italia e un’altra, come ho detto prima, del Movimento 5 Stelle, sono diverse tra loro, speriamo che in Commissione riescano a lavorare bene e a trovare una formula che accontenti un po’ tutti perché un punto dirimente sarà quello dell’incardinazione della Polizia forestale, come ha detto il Consigliere Cesetti prima. Nelle due proposte di legge del gruppo Misto e di Fratelli d’Italia il Corpo dovrebbe essere incardinato nel Ministero delle politiche agricole-alimentari e forestali, mentre la proposta di legge del Movimento 5 Stelle oltre a prevedere la smilitarizzazione di funzione del personale, immagina anche che sia istituita la nuova Polizia forestale ed ambientale e che sia posta dentro il Ministero dell’Interno, dipartimento della pubblica sicurezza.
Questo perché si mettono a capo del Questore tutte le attività di prevenzione e coordinamento che oggi sono frammentate sia nel controllo e nella tutela idrogeologica del territorio che nella gestione della sicurezza pubblica.
Voteremo favorevolmente questa mozione e auguro soprattutto alle Camere un buon lavoro, sperando che si riesca a portare a casa questo importante risultato non solo per la regione Marche, ma per tutto il Paese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Brevemente per esprimere il mio parere ed il mio voto positivo a questa mozione che ritengo utile. Noi delle zone dell’entroterra marchigiano ben conosciamo l’utilità del Corpo forestale dello Stato, che è stato soppresso a decorrere dal primo gennaio 2017. Abbiamo visto che questa soppressione non ha portato ad una migliore funzionalità dello stesso Corpo, anzi.
Sostengo di buon ordine questa mozione, la ritengo utile e ringrazio i Consiglieri Ausili, Bilò, Ruggeri e gli altri che ci hanno lavorato e l’hanno presentata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Questi collegamenti arrivano in ritardo, per cui uno chiede una cosa o cerca di votare e arriva tardi, dovremmo cercare di migliorare la tecnologia.
Detto questo, esprimo innanzitutto apprezzamento per questa mozione che ovviamente è un atto di indirizzo, non è nostra competenza poter ripristinare il Corpo della polizia forestale, però vorrei far presente ai Consiglieri che sono perplessi che noi ci stiamo dirigendo sempre di più nel mondo delle specializzazioni, in medicina, per esempio, c’erano una serie di specializzazioni e discipline che adesso si sono moltiplicate, se andiamo nel campo della giurisprudenza ormai ci sono avvocati che si occupano solo di uno specifico settore perché la competenza è talmente complessa che non siamo più un grado di gestire l’universo mondo.
In Italia la Polizia forestale è stata fondata molti anni fa e si occupava proprio di ambiente, quando di ambiente non si parlava l’Italia fu protagonista nel campo dell’ambiente, dell’agricoltura, nella vigilanza di tutti i settori, come ad esempio la forestazione. Questa Polizia si è poi specializzata nelle indagini ambientali, tanto è vero che nelle Procure della Repubblica esisteva la presenza della Polizia forestale per fare approfondimenti e indagini in quell’ambito, cioè ambiente, agricoltura, alveo dei fiumi, ad esempio altre indagini sono state espletate in tutte le catastrofi di tipo ambientale. E’ un’area molto particolare, molto delineata, che non può essere scomposta in altre Forze dell’ordine.
In seguito ad alcune vicende, tutte politiche, e nell’ambito della cosiddetta spending review Renzi impose lo scioglimento di questo Corpo, che fu portato all’interno dell’Arma dei Carabinieri creando dei notevoli disservizi e problemi.
Da indirizzi politici molto diversi, da quelli ambientalisti, a quelli del Movimento 5 Stelle, a noi di Fratelli d’Italia e altri, ci è sembrato opportuno ritornare ad una considerazione precedente, quella di avere un corpo specializzato, come ci sono tante specializzazioni in tutti gli ambiti, orientato verso questo. A maggior ragione oggi, pensiamo ai rifiuti, all’inquinamento, ci sono indagini e vigilanze che sono di specifica competenza.
Per questo ringrazio i proponenti, tra i quali ritengo che la nostra presenza sia qualificata, il relatore Ausili e tutti gli altri che chiedono al Governo il ripristino di tutto questo.
Adesso siamo in una situazione di emergenza anche se ci sono vari disegni di legge all’attenzione delle Commissioni, però in una realtà ordinaria il ripristino di una Polizia che si occupa di ambiente, di agricoltura, di sicurezza, di l’inquinamento, di catastrofi naturali è essenziale.
Per questo do un voto convinto a questo documento a nome del gruppo Fratelli d’Italia.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 49. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 51
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Riorganizzazione delle strutture tecniche amministrative: mantenimento Servizio politiche sociali e relativo incarico di Direzione”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 51 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie Presidente. Chiedo il rinvio.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 51. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 52
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Pasqui, Marcozzi, Rossi
“Ristori economici a favore dei gestori di stazioni di servizio di benzina, diesel, gpl e metano”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 52 dei Consiglieri Latini, Pasqui, Marcozzi, Rossi.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 52. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 54
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri
“Campagna denigratoria nei confronti dell'On. Alessia Morani”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 54 dei Consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Ricordo che durante la Conferenza dei capigruppo ci eravamo prefissati di chiudere la seduta entro le 17,00, dobbiamo decidere il da fare, se introduciamo l’argomento della mozione, ovviamente trattandosi di un tema con più sfondi politici che amministrativi, il periodo della discussione non credo sarà breve, quanto meno sarà molto interessante.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Chiedo il rinvio della mozione, ma non per i motivi temporali, perché la Consigliera Bora si deve allontanare, quindi chiediamo il rinvio alla prossima seduta consiliare.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 54. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 55
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Comunità energetiche e autoconsumo collettivo”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 55 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 55. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Pongo alla vostra attenzione l’iscrizione della mozione n. 59 ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, concernente: “Ripresa delle attività scolastiche in presenza”.
Qui abbiamo delle posizioni diverse, nella riunione di ieri della Conferenza dei capigruppo c’è stata la richiesta del Consigliere Mangialardi per l’iscrizione della mozione, anche in questo caso poi si aprirà la discussione.
Prego di confermarmi la richiesta.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo di intervenire rispetto alla posizione che ieri in Conferenza dei Presidenti abbiamo assunto, di poter inserire questa mozione che parla della riapertura delle scuole per provare a sincronizzarci con le dichiarazioni che il Presidente del Consiglio ha fatto. O la affrontiamo oggi oppure potrebbe non avere più senso nel prossimo Consiglio, che dovrebbe essere all’incirca intorno al 20 aprile, quando avremo già incardinato, spero, tutti i percorsi e tutte le strutturazioni che necessitano, quindi, ritengo che sia opportuno inserirla oggi e discuterla.

PRESIDENTE. Ha la parola, come oratore contro, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. A nome del mio gruppo esprimo contrarietà all’inserimento all’ordine del giorno di questa mozione perché il problema delle scuole, come tutti sanno, non è regolamentato a livello regionale, ci sono delle indicazioni precise del Governo di cui noi tra l’altro non facciamo parte, che costituiscono per noi riferimento istituzionale.
Detto questo, per caso il PD – uso le parole del Consigliere Carancini, che mi sono piaciute – vuole delle medaglie di latta sulle scuole? Non credo, penso che vogliamo tutti insieme, almeno così spero, decidere compiutamente ed opportunamente su quello che sarà necessario fare in un momento molto delicato.
Iniziano a contagiarsi ed a morire persone cosiddette non fragili, anzi, una campagna preventiva nelle RSA, nelle case di riposo, nelle comunità terapeutiche, nelle comunità per disabili ha portato una situazione estremamente favorevole in queste strutture, mentre il contagio nelle scuole ed involontariamente nelle case degli studenti, perché questo è quello che accade, non sono i giovani a contagiarsi, è molto pericoloso.
Credo che le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità siano un riferimento per tutti e penso che sia atto di buon senso rinviare alla prossima seduta.
Qui abbiamo dei provvedimenti del Governo che comunque mettono in zona rossa quasi tutte le Regioni italiane fino al 30 aprile, nell’ambito di queste misure di sicurezza molto restrittive e molto forti ragioneremo. So che il Governo già fin da adesso sta ragionando sulla possibilità di riaprire le scuole perché - aggiungo come riflessione – credo che tutti stiano valutando la rabbia esistenziale nelle persone, gli omicidi all’interno delle famiglie, ieri a Senigallia, qualche giorno prima a Livorno, sono un indicatore di una tensione emotiva che ormai raggiunge il parossismo, molto tra i ragazzi. Mentre stavamo parlando la mamma di un ragazzino, che avevo seguito quando ero medico nelle strutture pubbliche a tempo pieno, mi ha detto che il figlio è scomparso, sono ore che manca, non si trova, fa le scuole medie, quindi è molto preoccupata. Sono tutti fenomeni molto pericolosi, per cui va bene andare nella direzione di rivedere la posizione delle scuole, ma non si può andare allo sbaraglio così, bisogna avere un comportamento omogeneo, bisogna rifletterci molto e più che una decisione politica a questo punto è una decisione che deve tener conto di fattori scientifici, professionali, come volete.
Ritengo che questa mozione debba essere assolutamente discussa, ma con informazioni e prospettive chiare e corrette, per cui come gruppo Fratelli d’Italia votiamo contro l’inserimento in corsa nell’ordine del giorno di una mozione depositata giovedì, resa agli atti solo tra venerdì e lunedì, molti Consiglieri regionali l’hanno vista lunedì mattina, questo è il dato.

PRESIDENTE. Ha la parola, come oratore a favore, il Consigliere Mangialardi, dopodiché si fermano gli interventi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ovviamente a favore per una questione intanto di metodo, ieri in Conferenza dei capigruppo abbiamo deciso la possibilità di inserirla e le condizioni di approfondimento erano analoghe a quelle di oggi, quindi non vedo perché la notte non abbia portato consiglio e dovremmo rivedere un parere che insieme abbiamo espresso, io penso anche saggiamente.
Sempre nel metodo, non possiamo appellarci ai percorsi non adeguati, visto che oggi abbiamo votato sul Corpo forestale dello Stato, che doveva essere ripristinato, abbiamo chiesto al Governo di rivedere il Balduzzi perché dopo 5 anni ci siamo accorti che se non modifichiamo quello il punto nascita a Fabriano non possiamo aprirlo, non ci basta, abbiamo chiesto le risorse per i circoli al Governo, quando potevamo metterci le risorse del nostro bilancio regionale, adesso non è pertinente la posizione del Partito Democratico nei confronti della scuola che invece ha bisogno ancora, e ve lo diamo, di un supporto.
Riteniamo che quello che abbiamo scritto nella mozione - ringrazio il Consigliere Biancani primo firmatario - sia assolutamente assorbibile e sostenibile perché diciamo di farci trovare pronti per la riapertura della scuola anche in zona rossa, come ha dichiarato il Presidente del Consiglio, e quindi attivare, a differenza di quello che ci è capitato nella ripresa della scuola, anzi nella non ripresa della scuola, dopo le vacanze natalizie, che siamo stati costretti a rinviare, poi ad anticipare ed a riaprirle alle stesse condizioni dell’8/7 gennaio. Per evitare questa situazione pensavamo che parlarne e cogliere ancora una volta il contributo laico e molto competente del gruppo assembleare del Partito Democratico avrebbe dato una mano, quindi chiediamo l’inserimento e la discussione di questa mozione nell’ordine del giorno in coda al Consiglio odierno. Grazie.

PRESIDENTE. Iscrizione al punto 9 dell’ordine del giorno della mozione n. 59, che ieri alla Conferenza dei capigruppo si era indicato di portare come proposta, salvaguardo il diritto di voto di ciascun Consigliere. Votazione aperta.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Prima di chiudere definitivamente la seduta odierna, vorrei ringraziarvi per la comprensione e l’attenzione che abbiamo dedicato alla seduta aperta dedicata a Carlo Urbani, sapete tutti quanto era particolare, quindi vi ringrazio per aver espresso l’ottimo comportamento nell’Assemblea della comunità che rappresentiamo e di aver compreso il momento delicato in cui è caduta questa giornata.
Inoltre vi ringrazio anche per i vostri interventi, la vostra passione e le comunicazioni per le vie brevi che mi avete voluto suggerire durante questa seduta di Consiglio regionale, considerando che da remoto tutto è più difficile.
Vi ringrazio di aver compreso che i miei interventi, anche di natura censoria, sono stati fatti soltanto per cercare di regolamentare e di tenere più alto possibile il profilo dei vostri e nostri interventi, quindi dell’Assemblea legislativa, ben sapendo che ogni tipo di intervento, anche quelli che non ho ritenuto conformi alle linee dettate dalla formalità del regolamento, sono stati fatti e vengono fatti con la passione politica che vi contraddistingue e che mettete in ogni vostra azione.
Buona Pasqua a voi ed alle vostre famiglie e per mezzo di voi credo di poterlo fare, con voi a tutta la comunità dei marchigiani ed alla nostra Patria.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,00.