Resoconto della seduta n.24 del 18/05/2021
SEDUTA N. 24 DEL 18 MAGGIO 2021

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 24 del 18 maggio 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 23 del 27 aprile 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Proposta di legge n. 17
ad iniziativa dei Consiglieri Cancellieri, Marinelli, Bilò, Antonini, Serfilippi, Menghi, Biondi, Marinangeli
"Provvidenze a sostegno dei pazienti oncologici”

Proposta di legge n. 18
ad iniziativa dei Consiglieri Leonardi, Assenti, Ausili, Baiocchi, Borroni, Ciccioli, Putzu
"Rimborso delle spese a supporto delle cure oncologiche”

(abbinate ai sensi dell’articolo 89 del Regolamento interno)

Testo unificato: “Rimborso delle spese a supporto delle cure oncologiche”

(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 17 dei Consiglieri Cancellieri, Marinelli, Bilò, Antonini, Serfilippi, Menghi, Biondi, Marinangeli e la proposta di legge n. 18 dei Consiglieri Leonardi, Assenti, Ausili, Baiocchi, Borroni, Ciccioli, Putzu (abbinate).
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Quella che arriva oggi all'esame del Consiglio regionale e che auspico possa trovare il consenso unanime dei gruppi che compongono quest'Assemblea legislativa è mio avviso una legge di civiltà.
L'introduzione anzi, la reintroduzione di un rimborso delle spese sostenute a supporto della cura delle patologie oncologiche non riguarda solamente il fattore economico, ma direi che ha altrettanta importanza quello morale per tutti quei cittadini che si trovano in condizione di fragilità dovuta alla malattia.
Doveroso ripercorrere brevemente i passaggi che ci hanno portato fino a qui, quando infatti nella scorsa legislatura l'articolo 46 della legge regionale 18 aprile 2019 n. 18 abrogò la legge 30/1987 (Previdenze in favore dei soggetti in trattamento radioterapico) si levò non solo la legittima indignazione di chi si vedeva improvvisamente negata quella forma importante di sostegno, ma insieme alla protesta anche la richiesta di intervenire subito ripristinando la legge cancellata.
Le motivazioni addotte a supporto di quella scelta furono che, con l'introduzione dei LEA , i livelli essenziali di assistenza, lo Stato aveva imposto alle Regioni di garantire le medesime prestazioni sanitarie, nel caso di specie in ambito oncologico, in tutto il territorio nazionale, ma nessuna legge dello Stato imponeva di non erogare più tali tipologie di rimborsi tanto che oggi siamo qui, con questa proposta di legge, a deliberare il "Rimborso delle spese a supporto delle cure oncologiche".
Che quella scelta fosse per lo meno affrettata e che il fragore delle proteste richiedesse un ripensamento dell'abrogazione decisa, è dimostrato dal fatto che il rimborso spese ai soggetti affetti da neoplasie fu rimodulato sotto forma di contributo di solidarietà con l'approvazione della delibera della Giunta regionale n. 531 del maggio 2019 che restringeva notevolmente le possibilità di accesso al rimborso prevedendo anche la valutazione di appropriatezza da parte di appositi team sulla richiesta di rimborso mentre con la successiva delibera di Giunta regionale n. 559 sempre di maggio si stabiliva la copertura economica in 450 mila euro, certamente insufficiente ai bisogni espressi sino ad allora dai malati marchigiani.
La natura un po' fumosa di quella delibera, oltre a mio avviso la scarsità di risorse previste hanno generato un certo caos nell'interpretazione e soprattutto nell'applicazione della norma portando a difformità evidenti anche all'interno delle cinque Aree vaste regionali.
Con l'approvazione di questa legge vogliamo dare un segnale concreto di vicinanza a chi si trova ad affrontare la malattia, siamo partiti dalla legge abrogata, che si era rivelata capace di dare risposte, attualizzandola alla situazione odierna perché è indubbio che dal 1987 molte cose sono cambiate negli approcci di cura oltre che nella diffusione di una rete oncologica sul territorio regionale.
Abbiamo voluto estendere il rimborso per le spese di viaggio, di vitto e di alloggio per tutte le tipologie di trattamenti necessari al paziente oncologico, da quelli chemioterapici e radioterapici agli interventi fino alle visite specialistiche anche per il follow-up eseguiti sia nel territorio della Regione Marche che in altre Regioni italiane, abbiamo introdotto anche le prestazioni di supporto psicologico.
Ci tengo a precisare che nella nostra Regione abbiamo eccellenze di cura, professionisti preparati e sensibili che da anni, quotidianamente, assistono nella malattia e salvano le vite di molti e che in nessun modo questa legge intende incentivare una mobilità verso altre realtà a discapito di quelle marchigiane, ma la ratio che muove la nostra proposta è quella di garantire il diritto di scelta del paziente, dove farsi curare e da quale specialista farsi seguire, e tale scelta non deve dipendere dalle condizioni economiche del paziente.
A supporto di questa considerazione e consapevoli che le risorse disponibili vanno utilizzate al meglio, abbiamo introdotto il concetto di Isee, l'indicatore della situazione economica, fra i criteri dell'erogazione prevedendo una priorità per le fasce più basse di reddito.
Prima di passare all'esame dei singoli articoli che compongono questa proposta vorrei ringraziare tutti i membri della IV Commissione, che mi onoro di presiedere, per il lavoro di approfondimento svolto ed i contributi dati, il personale della Commissione per il prezioso lavoro svolto, le associazioni e i soggetti auditi unitamente al personale del servizio e a tutta la Giunta Acquaroli. Una menzione la riservo ovviamente all'Assessore al bilancio Castelli per avere individuato ed inserito, già nel bilancio di previsione approvato da questo Consiglio lo scorso dicembre, le risorse necessarie ai fini di questa proposta. In ultimo vorrei ringraziare il Consigliere Cancellieri, primo firmatario dell'altra proposta di legge che, unitamente a quella chi mi vede prima firmataria, presentata dal gruppo di Fratelli d'Italia, ha dato corpo al testo unificato che giunge oggi al voto.
La proposta di legge si articola in 7 articoli. Nel primo sono indicate le finalità della proposta che sono proprio quelle di tutelare i soggetti in condizione di fragilità determinate dalle patologie oncologiche, anche mediante l’erogazione di un rimborso delle spese a supporto di tali cure.
All’articolo 2 vengono individuate le prestazioni oggetto di rimborso, che vengono effettuate sia sul territorio della Regione Marche, che su quello delle altre Regioni italiane, presso strutture sanitarie pubbliche e private accreditate. Verranno rimborsati gli spostamenti, il vitto e l’alloggio relativamente a trattamenti di radioterapia e chemioterapia, interventi di chirurgia oncologica anche ricostruttiva e conservativa, esami diagnostici e di laboratorio, interventi di riabilitazione e fisioterapia, cure palliative e terapia del dolore, visite mediche specialistiche, controlli periodici anche non programmati, compresi quelli successivi alla patologia.
Abbiamo voluto inserire anche una novità, quella per le prestazioni di supporto psicologico, inclusa quella al nucleo familiare, connesse alla medesima patologia il cui rimborso sarà riconosciuto se queste prestazioni verranno effettuate all’interno del territorio regionale.
L’articolo 3 prevede che il soggetto che eroga il rimborso è l’Azienda sanitaria unita regionale (Asur) e riguarda le spese di viaggio dal luogo residenza o domicilio a quello di cura, le spese di vitto e alloggio nel luogo di cura limitatamente al periodo previsto per le prestazioni, le spese di viaggio, vitto e alloggio, secondo quanto previsto dai precedenti articoli, sostenuti per l’eventuale accompagnatore purché la sua presenza venga riconosciuta necessaria attraverso attestazione del medico oncologo o del medico di medicina generale.
Le spese di viaggio ricomprendono anche i pedaggi autostradali e devono essere tutte documentate. Per ciascuna tipologia di questi tre interventi è previsto un limite, un tetto di spesa di 1.000 euro annui, per ciascuna di queste tre spese.
Le spese di viaggio sono deliberate e delineate all’articolo 4 e viene definito che il viaggio può essere effettuato sia con mezzi propri che di terzi, con mezzi di trasporto pubblico, con taxi sanitario o con autoambulanza.
Le spese con autoambulanza sono rimborsate esclusivamente nei casi in cui le condizioni cliniche siano tali da non consentire l’utilizzo di altri mezzi di trasporto.
La misura del rimborso per le spese di viaggio effettuate con mezzi propri o di terzi è pari ad un quinto del costo del carburante vigente nel tempo per ogni chilometro percorso.
All’articolo 5 vengono individuati i criteri di erogazione, sarà la Giunta regionale, previo parere della Commissione competente, a determinare i criteri per l’erogazione del rimborso delle spese con riferimento alle fasce di reddito sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), come disciplinato dalla normativa statale, con priorità per quelle più basse. Ulteriori criteri per l’applicazione di questa legge nonché i tempi e le modalità del rimborso delle spese, questo per dare anche una maggiore snellezza in caso di modifiche, che una delibera di Giunta consente a differenza di una proposta di legge.
All’articolo 6 vengono sancite le disposizioni finanziarie, come ho ricordato all’inizio nell’approvazione del bilancio di previsione, approvato nel dicembre 2020, sono state individuate le risorse economiche pari ad 1.885.000 euro per il 2021, 2.450.000 euro per il 2022 e 2.450.000 euro per il 2023. Dagli anni successivi l’autorizzazione di spesa troverà copertura nei singoli esercizi di bilancio.
Infine l’articolo 7 prevede le disposizioni transitorie per cui a decorrere dalla data di entrata in vigore di questa legge cessano gli effetti delle deliberazioni della Giunta attualmente vigenti: n. 531 del 2019, n. 559 del 2019 e n. 183 del 2021 concernenti la tutela dei cittadini fragili affetti da neoplasia.
Il limite di tempo che abbiamo voluto dare alla Giunta regionale per approvare le proprie deliberazioni relative a questa proposta di legge è di 30 giorni proprio perché abbiamo voluto dare una accelerazione ed una priorità ad una legge molto attesa.
Reputo che quello che andiamo a discutere e ad approvare oggi in questa seduta consiliare sia un atto molto importante al quale tengo particolarmente, figlio dell’impegno morale preso nella scorsa legislatura quando insieme ad altri Consiglieri presentammo una proposta di legge per la reintroduzione dei rimborsi, un impegno che oggi posso mantenere con l’approvazione di questa nuova legge per la quale auspico un’approvazione unanime del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Noi esprimiamo soddisfazione per il contenuto di questa proposta di legge che oggi il Consiglio valuta e speriamo approverà all’unanimità.
Mi unisco alla Presidente Consigliera Leonardi nel ringraziamento a tutta la IV Commissione e a chi ha dato supporto a questo lavoro, che è stato particolarmente approfondito ed accurato, devo dire, con il contributo di ogni parte politica. Si è vista l’attenzione della Commissione, quindi, è un segnale importante del Consiglio regionale l’attenzione a quella parte di popolazione che soffre per cause di salute, soprattutto per malattie di tipo oncologico.
In diverse sedute abbiamo parlato molto di questa proposta di legge perché fossero garantite l’omogeneità delle cure in tutto il territorio regionale e la libertà di scegliere dove curarsi, dove affrontare questa difficile malattia, che fa molta paura perché ci avvicina al concetto di morte.
Quindi è importantissima, seppur nell’arginare la mobilità passiva, di cui anche in questa Assise tante volte abbiamo parlato, come di una delle problematiche della nostra sanità, la libertà di scegliere dove curare una grave malattia ci sembra una scelta da tutelare e da valorizzare
Questa proposta di legge, con il contributo di tutti, anche dei soggetti auditi e con il confronto che abbiamo avuto in questi mesi, nonostante la modalità da remoto abbia creato qualche piccola difficoltà - la Commissione è stata piuttosto resiliente ed ha saputo lavorare anche in questa modalità particolare a cui la pandemia ci ha costretto - vede l’accoglienza del paziente oncologico a 360° anche per le innovazioni. Non solo possiamo pensare di farci e di far curare le persone anche a lungo termine, ma il concetto di follow-up mi sembra particolarmente importante perché chi soffre di una malattia oncologica ha bisogno di essere seguito dal medico specialista per tanti mesi, quindi sapere di essere supportato con un contributo, che sicuramente non è esaustivo del bisogno e della spesa rispetto alla malattia oncologica, è un segnale e anche un gesto che la Regione fa di supporto, anche morale, verso chi affronta il calvario della malattia. Si può supportare il malato fino al follow-up e l’innovazione che mi vede particolarmente sensibile e soddisfatta è l’inserimento dell’aspetto psicologico. Il supporto psicologico nelle malattie oncologiche può essere di grande aiuto perché va a migliorare la comprehension del paziente e comunque il percorso di guarigione, quindi è fondamentale che la Regione tenga un faro puntato su questo tipo di sostegno alle persone.
La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante il benessere psicologico per tutti noi, credo che un segnale a questo tipo di percorso di cura, in questo momento storico, sia particolarmente significativo da parte della Commissione sanità e politiche sociali e oggi da parte di tutto il Consiglio.
Le innovazioni sono diverse, c’è anche l’inserimento di un sistema proporzionale dell’Isee, abbiamo dibattuto sulle varie possibilità di Isee (Isee corrente, ecceterA ed abbiamo approfondito tantissimi aspetti per accogliere le istanze di tutti. Anche rispetto ai criteri che la Giunta esprimerà abbiamo discusso a lungo e oggi in questa sede potremo, come ci ha spiegato la Consigliera Leonardi, approfondire articolo per articolo.
Non è sempre facile lavorare in tanti e con tanti contributi, ma devo dire che alla fine il risultato è qualcosa che si è arricchito nel tempo.
La disciplina va a confermare e valorizzare quanto esisteva nel recente passato, ma è migliorativa, va a normare e a rimettere ordine in una materia tanto delicata che i cittadini marchigiani stanno aspettando.
Una Regione che si è dimostrata attenta a questo tipo di problematiche anche per quello che riguarda le famiglie, abbiamo audito diverse associazioni e diversi soggetti che ci hanno ricordato, se fosse stato necessario, che la malattia oncologica non colpisce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia e anche su questo ci siamo a lungo confrontati.
L’ultima nota vuole essere anche uno stimolo per una riflessione tutti insieme, arriveremo a giugno perché se oggi, come ci auguriamo, la proposta di legge diventerà legge sarà attuata a giugno, avremo un fondo più sostanzioso rispetto alla prima previsione, quindi si potrebbe anche pensare di fare un calcolo proporzionale e di spalmare queste risorse che abbiamo in più sugli altri anni a venire perché la legge copre il triennio 2021-2023.
Oggi è un giorno importante per i cittadini più sofferenti e più fragili della nostra regione, è l’inizio di un lavoro di concerto e di una riflessione più ampia e ci auguriamo che questo Consiglio regionale attui sempre questa modalità molto importante.
Rilevante è anche la clausola per cui la Giunta regionale, con decorrenza annuale, dovrà specificare il numero delle richieste ammesse al rimborso differenziandole per area vasta per supervisionare l’omogeneità della risposta rispetto a questa problematica, quindi, una relazione puntuale della Giunta che aiuterà la Commissione ed il Consiglio a capire quali sono le criticità emerse in base alla tipologia di prestazione sia regionale che extra regionale, così potremo tenere sotto controllo la mobilità. Potremo avere con grande trasparenza e puntualità il numero delle richieste non ammesse, soprattutto la motivazione dell’esclusione, cosicché non sia appannaggio esclusivo della Giunta la scelta dei criteri e ci auguriamo che l’emendamento vada nella direzione di coinvolgere un po’ tutto il Consiglio, avremo l’indicazione delle somme erogate e le eventuali criticità incontrate potranno essere, in modo sinergico, affrontate insieme, così potremo anche aggiustare il tiro negli anni 2022-2023 che ci aspettano.
Sappiamo che la pandemia ha rallentato, purtroppo, nonostante gli sforzi della sanità, i controlli rispetto agli screening oncologici e in questa sede credo che noi dovremo, come già detto più volte, andare a recuperare il tempo perduto e spingere, caldeggiare il fatto che i cittadini si controllino e possano essere presi in carico in una modalità efficace ed efficiente il prima possibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non sempre gli atti legislativi sono in grado di rappresentare ed entrare nella vita delle persone, molto spesso non trattano i temi più importanti e significativi della vita quotidiana, non sempre le leggi riescono ad essere chiare ed immediate rispetto al tema, al bisogno che si intende dirimere ed affrontare.
Credo che questa legge che ci apprestiamo a votare in mattinata rappresenti in realtà un vero e proprio atto di sovrapposizione ai bisogni delle persone, quindi, penso che si debba andare non orgogliosi e non fieri, ma direi soddisfatti di un dovere a cui noi oggi assolviamo.
Ritengo che l’onestà intellettuale ci debba portare a dire che veniamo da un errore clamoroso fatto nella precedente legislatura, quando purtroppo non abbiamo saputo affrontare e soprattutto respingere il tentativo per essere vicini al personale, alle persone, rispetto al tema dei rimborsi per i malati oncologici.
Per questo credo che il Partito Democratico abbia avuto in Commissione un atteggiamento estremamente positivo, soprattutto collaborativo e teso a condividere un atto, una proposta, che secondo noi andava portata avanti con la determinazione con cui tutto ciò è avvenuto.
Certo, pensando al passato ci si chiede come mai quel tipo di scelta venne assunta, e lo dico non certo per rappresentare le responsabilità di nessuno, ma molto spesso il tentativo burocratese è legato purtroppo a convinzioni che non fanno i conti con la realtà e con lo spirito legislativo, soprattutto con il dovere di chi ha compiti legislativi, che porta a fare errori come quelli avvenuti nel passato.
Il Partito Democratico si è impegnato in questa legge e ringrazia i promotori e certamente ha provato ad apportare le proprie idee cercando di migliorarla.
Esce dalla Commissione un buon atto legislativo che affronta un tema quotidiano che appartiene alla comunità marchigiana. Se però ci limitassimo esclusivamente a dire che abbiamo approvato una semplice legge a favore dei cittadini, attraverso la quale si implementa un costo per il servizio sanitario regionale, secondo me non si dà e non si riconosce in realtà ciò che è accaduto attraverso l’approvazione di questa legge.
Non voglio utilizzare il termine visione, voglio usare un termine diverso, forse più semplice, ma certamente secondo me importante per far capire a noi stessi, ma in particolare ai cittadini che ci ascoltano, ai cittadini che confido beneficeranno di questa nuova legge, ciò che è accaduto.
C’è un approccio diverso rispetto al passato perché implementa cure e cura, che cosa voglio dire? Implementa cure perché rispetto al passato viene ampliato lo spettro dei trattamenti che saranno rimborsati qualora le persone dovessero recarsi in altre Regioni che non siano le Marche, lo ha ben illustrato la Presidente della Commissione, l’articolo 2, alle lettere A, B e c) individua più trattamenti rispetto al passato.
C’è una grande novità di cui va dato merito alla Consigliera Lupini e cioè aver introdotto il tema del supporto psicologico, ovviamente rimborsabile perché quello è il parametro ed il tema, che integra, arricchisce l’attenzione e non è una semplice attenzione economica. Lo voglio dire perché penso che se sotto il profilo tecnico-giuridico questa sarà una spesa corrente, in realtà io la considero un vero e proprio investimento sulla vita, attraverso questa legge si investe sulla vita delle persone.
Le altre novità importanti, che a me pare possano davvero determinare un cambio di passo, riguardano lo sforzo condiviso dall’intera Commissione consiliare di ampliare anche economicamente il rapporto fra il valore di 1.000 euro e i trattamenti, in passato la spesa prevista era al massimo per tutti i trattamenti, nel caso di questa nuova legge in realtà si amplia lo spettro economico.
Altro elemento importante che mi piace ricordare, che a mio parere è un limite, lo rappresenterò all’interno degli emendamenti che abbiamo presentato, riguarda l’articolo 5, ma avremo modo di illustrarlo.
C’è un’altra importante, fondamentale e significativa modifica che riguarda l’entità dell’investimento, investire circa 6 milioni in tre anni su questo tema credo che sia una scelta forte che il Consiglio regionale si avvia a fare e che, torno all’inizio del mio ragionamento, fa sì che, mai come questo, comunque spero anche altri, un atto legislativo si sovrapponga, sia vicino, affianchi, rafforzi ed accompagni la vita quotidiana delle persone.
Credo che si debba sottolineare il lavoro corale della Commissione, attraverso gli emendamenti spero che si possa affrontare in maniera laica anche qualche altro elemento che aiuterebbe la legge a migliorarsi, ma penso che in questa occasione la proposta sia davvero positiva e potrà se del caso essere approvata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Lo spirito di questa proposta di legge, così come ha già detto chi ma preceduto sul rimborso delle spese a supporto delle cure oncologiche, è quello di tutelare le categorie e i soggetti fragili, andiamo quindi a ripristinare un sostegno economico per chi è veramente in difficoltà e quando si parla di salute non ci sono altri argomenti o tematiche che possono avere la precedenza.
I sostegni sono stati, purtroppo, come ha detto anche il Consigliere Carancini, abrogati nel corso della passata legislatura, stabilendo, per dovere di cronaca, un contributo di solidarietà, ma questi provvedimenti, come era facilmente intuibile, hanno generato malumori e criticità che oggi andiamo a sanare, lo facciamo per sostenere le categorie ed i soggetti più fragili, in primis, ma anche per fare ordine e chiarezza.
Stiamo parlando di soggetti con neoplasie, non credo serva aggiungere altro, che non possono certo sobbarcarsi anche aggravi economici, che vanno a pesare come macigni su situazioni di estrema fragilità anche psicologica. Dunque massima attenzione, come doveroso, per coloro che soffrono.
Concludo affermando che l’amministrazione regionale è presente e sempre più in prima linea per il sostegno a chi ha bisogno di assistenza e vicinanza, non solo a parole, ma anche con i fatti concreti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questa è una legge tanto giusta quanto necessaria ed io ringrazio i presentatori, ringrazio i componenti del mio gruppo che hanno lavorato per questo obiettivo nella Commissione competente.
L’anno scorso per la verità, nel 2019, questo Consiglio regionale, del quale facevo parte, fece un errore, un errore grave, un errore inconsapevole della politica, indotto dalla mano di qualche burocrate, noi dobbiamo dire la verità, che nella legge di semplificazione, la n. 8 del 2019, inserì una disposizione abrogativa delle leggi regionali 30/1987 e 52/1994, con il supposto obiettivo di riallineare la normativa regionale alle vigenti disposizioni nazionali nell’ambito dei nuovi livelli essenziali di assistenza, di cui al dpcm del 12 gennaio 2017, supponendo, si ricorderà la Consigliera Leonardi, che le normative regionali che si volevano abrogare, che poi di fatto si abrogarono, riflettevano una situazione organizzativa regionale completamente differente da quella attuale, che si caratterizzava a quel tempo per una scarsità di offerte, in particolare sul versante radioterapico ed in parte oncologico. Così venne presentata quella disposizione, ma non venne presentata, venne semplicemente inserita, dobbiamo dire la verità, il Consiglio regionale all'interno della legge di semplificazione, composta di una infinità di norme, la inserì e noi la approvammo commettendo un errore, al quale, l’ha ricordato la Consigliera Leonardi, noi come Giunta e come esecutivo – ricordo benissimo io, l’Assessore Casini, l’Assessore Bora – cercammo di porre rimedio subito adottando le delibere di Giunta n. 531 dell’8 maggio e n. 559 del 13 maggio, che prevedeva uno stanziamento di 450.000 euro, ovviamente insufficienti, ma a quel tempo dopo l’abrogazione non potemmo fare di più. Cercammo di rimediare a quell’errore che aveva commesso il Consiglio regionale, che avevo commesso anch’io perché ne facevo parte, votando quell’abrogazione.
Oggi si ripristina la giustizia, la necessità ed anche la solidarietà perché è giusta questa norma e perché fu ingiusta quell’abrogazione, lo voglio dire a coloro che ascoltano e che la inserirono, era ingiusta. Anche se il sistema garantiva, come garantisce a differenza della previgenza di quelle leggi abrogate, un’organizzazione sanitaria capace di dare le risposte che coloro che hanno bisogno si attendono, però ci deve essere in questo la libertà di scegliere, la libertà di scegliere di curarsi è fondamentale perché in essa si dispiega la fiducia nelle cure che è determinante per vincere la lotta nei confronti di malattie terribili. Sappiamo bene che la fiducia costituisce essa stessa una efficace terapia psicologica, altrettanto determinante, per vincere sfide che nessuno di noi vorrebbe mai affrontare, ma purtroppo c’è chi è costretto a farlo.
E’ giusto, è stata ripristinata la giustizia, quindi, ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo, a partire dai Consiglieri Carancini e Mangialardi, esponenti del gruppo PD, che credo abbiano dato una mano e comunque hanno fatto la loro parte perché questo obiettivo potesse essere raggiunto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Oggi andiamo ad affrontare un tema molto importante, dirimente oserei dire.
Una questione che sta a cuore a tutta la maggioranza di centro-destra che sostiene il Presidente Acquaroli, una questione che avevamo promesso fin dal giorno del nostro insediamento e che abbiamo mantenuto.
Il "ristoro" delle spese sostenute dalle famiglie marchigiane per i trattamenti radioterapici, di chemioterapia, interventi di chirurgia oncologica sono secondo me dovuti e non possono essere messi in discussione.
Vero che sulla bilancia della sanità regionale la questione della "mobilità passiva" ha un peso elevato, ma di fronte a delle malattie gravi non possono sussistere ragionamenti di carattere economico rispetto a quelli della salute della nostra gente.
Il diritto alla scelta della cura è quello che muove questa legge, senza però dimenticare i bravi professionisti che nelle Marche operano nei settori ospedalieri.
Fu un errore grave quello di togliere questo tipo di rimborso e do atto al Consigliere Carancini ed al Consigliere Cesetti di aver riconosciuto questo errore e di aver partecipato alla costruzione di questa legge in Commissione. E’ una cosa estremamente positiva quella che sta succedendo oggi qui in Consiglio regionale.
Il ristoro delle spese sostenute dalle famiglie per il viaggio verso i luoghi di cura, il ristoro del vitto e delle spese per l'eventuale accompagnatore (che spesso è indispensabile per un malato oncologico) sono dovuti.
Davanti alla malattia, davanti al male, una società coesa non può lesinare aiuto a chi ne ha bisogno e questa è una cosa che penso sia trasversale a tutti i gruppi politici di questo Consiglio.
La Giunta regionale del Presidente Acquaroli ha la facoltà di determinare i criteri di erogazione del rimborso, in base ai principi di equità sociale che più sono consoni ai nostri bisogni, dando priorità alla fascia di popolazione economicamente più svantaggiata.
Una socialità che purtroppo qualche volta è mancata in questa Aula e questo è dovuto secondo me anche ad un rigorismo ideologico che qualche volta è stato interpretato dall’amministrazione uscente e che qualche volta si è un po’ ideologicamente estremizzato.
Quindi, premesso che andiamo a riparare ad un errore, devo dare un grande e convinto assenso alla Giunta Acquaroli, all’Assessore Saltamartini e all'Assessore Castelli che per ottenere questo principio di "equilibratura sociale" hanno messo a disposizione dei marchigiani ben 2.450.000 euro.
Detto quanto sopra, come Consigliere del Gruppo Fratelli d’Italia, proponente della proposta di legge 18, insieme ai Consiglieri della Lega, proponenti della proposta di legge 17, sono a dare il mio pieno appoggio a questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno ai colleghi Consiglieri ed alla Giunta. Come gruppo siamo stati presenti alle Commissioni non attraverso la mia persona, ma nelle persone del coordinatore e dell’assistente del gruppo ed abbiamo potuto studiare e vedere che nelle due leggi, che sono state accorpate, che hanno visto il coordinamento della Presidente Consigliera Leonardi ed anche l’intervento della Vicepresidente Consigliera Lupini, si è ripristinata la necessità delle famiglie fragili, quelle che sono esposte ad una fragilità e che vedono in noi Consiglieri regionali, attraverso l’approvazione di questa legge, un segno di giustizia, ma soprattutto di cura, di tutela. Di tutela di quelle che sono le fragilità delle famiglie che ad un certo punto della loro vita si trovano davanti queste necessità, io dico che non sono necessità economiche, ma lo diventano, quindi, a quel punto, avere vicino la Regione Marche che si prende cura di uno dei diritti più importanti, che è quello della salute, sottolinea un po’ le azioni che abbiamo dichiarato all’interno della nostra azione politica sin dall’inizio, quella che noi auspicavamo, che l’Assemblea ponesse in essere le azioni per il bene collettivo, e questo è il buon compito della politica, e qui mi rivolgo all’Assessore Saltamartini che ha il governo di questo tema, la sanità pubblica, la sanità trasparente, abbiamo anche riscoperto le efficienze del nostro territorio, le efficienze della nostra regione e riconsiderato le priorità.
Quando non ci sono queste efficienze, perché siamo una regione piccola, alcune eccellenze dobbiamo cercarle al di fuori delle Marche, quindi, è bene che in questa legge vengano tutelate le spese di viaggio, di vitto e alloggio, anche per l’accompagnatore. Una famiglia davanti a questo problema si trova fragile, si trova in difficoltà, avere vicino la Regione, avere vicino l’ente principe per la sanità è anche un segno di rispetto, un segno di cura. In queste missioni, che noi andiamo a mettere nei capitoli di finanziamento, pensiamo anche a loro.
Abbiamo letto, studiato e visto con favore gli emendamenti che sono stati fatti dal Partito Democratico, che sono stati inseriti nel disegno di legge, emendamenti fatti con criteri, anche oggetto di studio, quindi, come gruppo ringraziamo i componenti del Partito Democratico perché hanno fatto degli approfondimenti, anche per noi, ed io dico per tutti i cittadini marchigiani.
Il coordinamento di questa legge, secondo me, è stato fatto in maniera approfondito e seria da parte della Presidente Consigliera Leonardi, denota che quando lavoriamo sulla sanità, in particolar modo in Commissione (sia i componenti che gli altri 22 Commissari), dobbiamo mettere da parte le bandiere e le ideologie e dobbiamo vedere qual è la missione futura della nostra azione politica, in questo caso pensare alle famiglie fragili ed a quelle che soffrono. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Condivido la maggior parte delle affermazioni che sono state fatte dai Consiglieri sin qui intervenuti, sia quelli che appartengono alla maggioranza che alla minoranza. L’argomento è molto delicato, il tema della salute e molto spesso anche della vita delle persone.
Il Servizio sanitario nazionale deve dare una risposta, che sia in questo caso complessiva. E’ una risposta al malato, quindi alla persona portatrice di una grave patologia, una risposta anche alla sua famiglia, perché nel momento in cui c’è un paziente oncologico grave entra in sofferenza non solo la persona malata, ma tutto il gruppo familiare. Quindi, la necessità di poter dare risposte, il più possibile adeguate, deve essere un obiettivo di tutti.
In passato alcuni risultati erano stati portati avanti, alcune leggi favorevoli ad un ventaglio più vasto di opportunità di cura erano state abolite e questo aveva creato insofferenza nelle famiglie, tanto è vero che si sono costituite associazioni di famiglie.
Io ho cercato di capire cosa fosse successo per questo provvedimento, che tutto sommato è un provvedimento ostile all’organizzazione sanitaria, ai pazienti, alle famiglie.
Ho valutato che nella dinamica delle decisioni molto spesso i criteri burocratici sovvergono i problemi decisionali della politica, che invece deve avere il primato, questa è una cosa che mi ha colpito molto, non è possibile che spesso prevale la decisione secondo presunte norme/regole del funzionario, del dirigente, rispetto a quello che è l’indirizzo che deve dare l’Aula politica, l’Assemblea dei Consiglieri regionali, al di là degli schieramenti.
Tutto sommato stiamo andando verso un risarcimento, che è già avvenuto con una deliberazione della Giunta regionale non appena il Governo Acquaroli si è insediato. In parte c’è stato quel primo provvedimento di ristoro, oggi si usa molto questa parola, rispetto alle spese sostenute e adesso stiamo andando verso l’approvazione di una proposta organica che tiene conto delle regole, quindi delle norme vigenti, ma soprattutto delle esigenze.
Noi dobbiamo far prevalere le esigenze rispetto alle norme, norme e regolamenti ce li diamo per gestire meglio i problemi, per vivere meglio, se norme e regolamenti invece che aiutarci costituiscono motivo di disagio e limite alla soluzione dei problemi, è evidente che sono inadeguati e quindi vanno modificati, vanno aboliti.
Le proposte di legge sono due, quella che vede come prima firmataria la Consigliera Leonardi con l’intero gruppo di Fratelli d’Italia e la proposta di legge espressa dai Consiglieri della Lega, contenenti anche delle difformità rispetto alla legislazione, però sono state unificate tenendo conto del parere di tutti i Consiglieri regionali perché ciascuno ha portato un punto di vista. Il testo che esce a mio parere è il migliore possibile, anche se lo vedremo alla prova del suo utilizzo, però non posso fare altro che esprimere soddisfazione per il fatto che questa mattina si va a votare un atto che grosso modo sarà approvato così com’è.
Ci sono degli emendamenti, alcuni sono stati valutati in Commissione non opportuni, vedremo in Aula il risultato, però questo è un piccolo passo in avanti nell’attenzione che dobbiamo avere nei confronti dei cittadini in tema di sanità, soprattutto dei cittadini che sono in forti difficoltà dal punto di vista della loro salute.
Speriamo di concludere questo breve passaggio in Aula, la legge diventerà esecutiva, nulla toglie che in corso d’opera ci potranno essere ulteriori revisioni, ulteriori apporti alla legge che sarà approvata, prossimamente ci sarà un tagliando e si valuterà se ci sarà bisogno di un aggiustamento ulteriore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Facendo parte della Commissione sanità non posso non riconoscere il grande lavoro che è stato fatto sia da parte della maggioranza che della minoranza. Il lavoro condotto dalla Presidente Leonardi è stato sicuramente di squadra, anche nella formulazione, insieme alla seconda e ottima proposta di legge presentata dal Consigliere Cancellieri.
Si è provveduto a fare un testo, a parere del sottoscritto, organico, molto chiaro. Questa non può che essere una legge di civiltà, di buon senso, che va a colmare quel vuoto legislativo derivante dall’abrogazione avvenuta nella precedente legislatura.
Ho apprezzato una sorta di mea culpa dei Consiglieri di minoranza perché è anche importante in taluni casi evidenziare le cose non sono state fatte nel modo corretto e neanche voluto, però lungi da questa maggioranza … Sarebbe stato molto semplice venire a dire abbiamo dato tutto quello che voi avete tolto, non è questo il senso di una proposta così importante, così strategica per la nostra sanità.
La proposta di legge coglie una richiesta di aiuto, non solo delle famiglie, sappiamo benissimo cosa interessa alle persone che vengono colte da questi eventi tragici, l’aiuto non è solamente economico, ma è psicologico ed è molto importante la parte che è stata inserita sull’aiuto psicologico perché i componenti della famiglia sono comunque direttamente interessati dalla tragedia.
La funzione di questo atto è quella di accompagnare le famiglie in questo percorso tragico delle loro vite e la forza di questa Giunta, degli Assessori competenti, sia nell’erogazione dei fondi che nella condivisione di questo testo, è un elemento importante. Una proposta di legge che mi auguro diventi legge tra poco, che lascerà il segno in questa legislatura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge unificata che riguarda il rimborso delle spese a supporto delle cure oncologiche è una risposta concreta alle tante famiglie coinvolte.
Ringrazio il primo firmatario della nostra proposta il Consigliere Cancellieri che ci ha sottoposto la tematica, tutto il gruppo consiliare l’ha sottoscritta, poi è stata abbinata alla proposta del gruppo Fratelli d’Italia, con un testo unico.
Ringrazio anche la Commissione per il lavoro che ha svolto, se oggi vedrà l’approvazione unitaria di tutto il Consiglio regionale, sarà un altro esempio di collaborazione, che a mio avviso deve esserci in un momento storico come questo, a maggior ragione se riguarda le persone malate.
In totale sono quasi 7 milioni di euro che in 3 anni verranno messi a disposizione dalla Giunta, da parte del bilancio regionale, quindi una risposta importante.
Ho visto tra gli articoli anche il supporto psicologico che include il nucleo familiare, è una risposta rilevante e mi fa piacere che il rimborso sia riconosciuto se queste prestazioni verranno svolte nelle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate nel territorio delle Marche, quindi con i professionisti che abbiamo in regione.
Questo è un settore che a mio avviso dovrà essere potenziato il più possibile in questi mesi perché purtroppo anche il Covid ha peggiorato una realtà complessivamente già compromessa.
Detto questo, mi fa piacere che ci siano state delle risposte concrete verso queste famiglie, non aggiungo nient’altro perché credo che sia una proposta di buon senso quella che oggi viene portata in Aula, è anche una risposta importante che diamo alle famiglie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Brevemente, in maniera doverosa, il mio intervento per ringraziare i proponenti di questa legge, i Consiglieri Cancellieri e Leonardi, per ringraziare gli Assessori competenti e la Commissione che ha lavorato a questo testo, credo che questo sia uno dei primi atti realmente importanti e concreti di questa maggioranza.
Ho letto il testo, veramente rilevante, affronta degli aspetti fondamentali come quello che ha detto il Consigliere Serfilippi del supporto psicologico.
Ho avuto la sfortuna di passare, come molti cittadini, in questa situazione e posso capire l’importanza che questa legge avrà, lo dico in maniera commossa, quindi vi ringrazio perché conosco la situazione.
Un atto significativo, i cittadini si aspettano questo da noi, ringrazio anche la minoranza per il tono collaborativo che ha avuto su questa proposta di legge, quindi esprimo un ringraziamento di cuore per questo atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Come già detto, il testo unificato di questa legge licenziato dalla Commissione è la sintesi di due proposte, la prima, la pdl n. 17 del 10 febbraio è stata presentata su mia iniziativa e cofirmata da tutto il gruppo della Lega, l’altra, la pdl n. 18 dell’11 febbraio, è stata presentata da Fratelli d’Italia, come prima firmataria la Consigliera Leonardi.
Questa proposta di legge è stata presentata con lo scopo di accogliere le richieste che provenivano dai pazienti oncologici, che come medico di medicina generale incontro quotidianamente nella mia professione. Offre un sostegno concreto nei confronti di tutti quei pazienti oncologici che spesso per curarsi devono recarsi in strutture sanitarie ubicate al di fuori dell'area vasta di riferimento o addirittura fuori regione e sono costretti ad affrontare le spese legate al viaggio, al vitto ed all’alloggio.
Le ragioni per cui un paziente oncologico si reca fuori regione o fuori dal suo Comune di residenza possono essere varie: per l’elevata complessità di intervento, per esempio il trattamento dei tumori rari o per interventi chirurgici ad alta complessità, nei quali l’expertise clinico regionale non può essere garantito, oppure trovano risposta solo in alcuni centri qualificati o anche in ragione della libera scelta della persona nella logica della qualificazione professionale.
La legge colma, come già detto, un vuoto normativo reintroducendo misure contenute nella legge regionale n. 52 del 1994, abrogata dalla precedente Giunta regionale e poi sostituita da una delibera di Giunta regionale con un plafond di risorse limitato, per di più un provvedimento amministrativo non avente la forza normativa di una legge regionale che l’importanza della materia richiede.
La Regione attraverso l’Asur riconoscerà un rimborso spese a tutti i soggetti che dovranno recarsi in strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, anche appartenenti ad un’altra area vasta rispetto a quella di residenza o di un’altra Regione, per svolgere esami diagnostici e visite mediche specialistiche, sottoporsi ad interventi di chirurgia oncologica, anche ricostruttiva, e a trattamenti di radioterapia e di chemioterapia, effettuare interventi di riabilitazione, controlli periodici anche non programmati, cure palliative e terapia del dolore.
A questo riguardo abbiamo anche accolto le osservazioni dell’Associazione italiana delle leucemie di Pesaro, del Presidente, e del Direttore dell’ematologia di Pesaro, che hanno suggerito di estendere il rimborso anche a quei pazienti oncologici che necessitano di cure palliative e terapie del dolore.
Come pure, sempre segnalato dalle Associazioni oncologiche tra cui anche l’Associazione Bianco Airone, includere tra le attività riconosciute ai fini del rimborso anche le prestazioni di supporto psicologico, incluso quello al nucleo familiare, connesse alla patologia purché in tal caso vengano effettuate solo presso strutture sanitarie all’interno della regione ai fini della valorizzazione delle professionalità locali.
I rimborsi saranno erogati con riferimento alle fasce di reddito sulla base dell’Isee, con priorità per quelle più basse e riguarderanno tre tipologie di spesa: le spese di viaggio e del pedaggio autostradale dal luogo di residenza a quello di cura, le spese di vitto e alloggio nel luogo di cura, le spese di viaggio e del pedaggio autostradale, vitto e alloggio sostenute dall’accompagnatore.
Per ciascuna tipologia di spesa l’importo annuo massimo rimborsabile è pari a 1.000 euro.
La legge prevede importanti risorse finanziarie fino al 2023, uno stanziamento pari quasi a 1,9 milioni di euro già nel 2021, per un totale di oltre 6,7 milioni di euro nel triennio 2021/2023.
Si tratta di un provvedimento doveroso, chiesto a gran voce da pazienti, dalle associazioni di malati oncologici. Si tratta di una legge a ispirazione solidaristica, un aiuto concreto per le persone che si trovano in condizione di fragilità psicofisica e spesso, purtroppo, anche economica.
Voglio ringraziare delle persone: la collaboratrice della Commissione sanità per l’aiuto determinante che mi ha dato nella stesura della prima proposta di legge, tutto il gruppo consiliare della Lega, che mi ha fortemente sostenuto nella presentazione di questa prima proposta di legge, tutti i Consiglieri della IV Commissione e la sua Presidente Consigliera Leonardi per aver lavorato molto anche per unire e fare la sintesi delle due proposte di legge presentate, partorendo alla fine un testo unificato, tutti i tecnici della IV Commissione, ma anche dell’Asur, per aver dato un prezioso contributo, infine le varie Associazioni di volontariato a sostegno dei pazienti oncologici che abbiamo audito e che hanno dato un contributo sostanziale.
Voglio infine ringraziare tutti quei medici che lavorano nei reparti di oncologia della nostra regione, perché questo non è un atto di sfiducia nei confronti dei professionisti che, tra l’altro, negli ultimi anni sono cresciuti da un punto di vista professionale in maniera estremamente sostanziale; i nostri reparti di oncologia disseminati in tutta la regione hanno acquisito delle qualità e delle competenze molto importanti.
Credo che questo Consiglio debba in maniera prioritaria ringraziare oggi i tanti pazienti oncologici che non si rivolgono più ai centri di altre regioni, in particolare quelli del nord, ma si rivolgono alle nostre strutture per la qualità che i professionisti sono stati capaci di esprimere, per la loro crescita negli ultimi anni.
Spesso i medici e tutto il personale lavorano nei reparti di oncologia persino in condizioni estremamente difficili e complesse, anche per il personale risicato che c’è nel settore dell’oncologia. Non vi dico la difficoltà che ha generato il Covid nei confronti dei pazienti oncologici che hanno avuto per qualche periodo grande difficoltà ad accedere alle visite ed ai controlli.
Ripeto, grande fiducia al personale della nostra regione e lo ringrazio per quello che sta facendo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Volevo riservare come al solito l’intervento in dichiarazione di voto del gruppo del Partito Democratico, ma il tema impone una valutazione rispetto al percorso che abbiamo fatto, rispetto all’obiettivo che stiamo raggiungendo e anche rispetto al recupero di segni che nel passato hanno visto scelte non condivise e non condivisibili.
Penso che dobbiamo ragionare in funzione di una rete oncologica in questa regione importante, che si è fortemente strutturata negli anni, radicata, pensate solo a come è mutata da quel provvedimento normativo, la legge regionale n. 30 del 1987, in cui si sostenevano gli interventi di radioterapia in giro per l’Italia e noi eravamo una regione che arrancava.
Oggi invece abbiamo dei professionisti ormai di fama nazionale ed internazionale, una rete oncologica diffusa sul territorio, abbiamo fatto investimenti importanti dal punto di vista tecnologico e abbiamo una rete di volontariato enorme, lo abbiamo visto, e ringrazio la Presidente per come ha strutturato il lavoro in Commissione, per le audizioni e per i contributi che sono venuti da quelle Associazioni che hanno rivendicato una necessità e un torto subìto, lo dobbiamo dire.
Vedete, mi viene particolarmente facile, nel programma con il quale ci siamo presentati era indicato in maniera esplicita il ripristino di questo provvedimento perché quando si fanno errori si commettono dal punto di vista del merito, e qui c’è tutto, e del metodo, che forse è ancora più incisivo.
Vedete, aver adottato quel provvedimento poteva avere allora una doppia finalità e non penso sia solo quella del risparmio economico, poteva avere l’obiettivo di tutelare in maniera specifica le prestazioni, le competenze, le conoscenze, le capacità in ambito oncologico di questa regione, quindi, in una certa maniera arginare la mobilità passiva che ci caratterizza. Abbiamo sbagliato perché non lo si fa su questo tema e non lo si fa con quella modalità, c’è stata una insurrezione di tutti allora - lo dico conoscendo la situazione attraverso un altro ruolo - e la Giunta in maniera opportuna, ma ovviamente insufficiente per lo strumento che metteva in campo, ha adottato una delibera che non poteva avere l’efficacia né la dotazione finanziaria necessaria per ripristinare in modo efficace quel tipo di servizio. Dal punto di vista metodologico è stato cancellato dalla norma, lo ha fatto questa Assemblea e con efficacia immediata, lasciando indietro chi aveva già fruito di quel tipo di prestazione, creando disorientamento, difficoltà e una modalità di recupero di relazioni quasi impossibile in quell’ambito.
Allora ringrazio i due proponenti e il percorso che è stato fatto: la Presidente Leonardi, il Consigliere Cancellieri, il lavoro che abbiamo fatto in Commissione. Abbiamo cercato di dare un contributo a tutti, ascoltando prima i soggetti invitati, anche, come ha detto la Consigliera Lupini, con qualche difficoltà sulle nostre piattaforme, ma abbiamo cercato sempre di sopperire, e da un lavoro in Commissione serio, di contributo, di valutazione e anche di proposta … Come vedete quando siamo sui temi e quando ci sono anche i modi, lo dico per la Presidente ringraziandola, tutto diventa più semplice. La finalità era condivisa, i contributi che sono arrivati da parte di tutti sono stati sempre migliorativi, nessun tipo di speculazione di sorta. Penso che con questa modalità potremmo agire a favore di soggetti che meritano particolare attenzione.
Abbiamo introdotto, lo devo dire, grazie agli emendamenti che abbiamo proposto strumenti necessari, come quello dell’Isee, perché dobbiamo ricordare che ovviamente c’è la libera scelta, ma noi andiamo a sostenere con contributi diretti chi decide di fruire di prestazioni fuori dalla propria area vasta e fuori dalla nostra regione, allargando anche al supporto psicologico, che è stato un elemento di dibattito che non vuole dare un giudizio rispetto ai nostri professionisti, anzi, dentro la filiera del follow-up ci sta anche quel tipo di prestazione, che può senza dubbio aiutare.
Non nascondo soddisfazione, ma nel frangente ci sono state persone che non hanno potuto fruire in maniera adeguata ed oggi cerchiamo di recuperare.
Dico che la sanità deve continuare ad investire in questa regione, deve continuare a sostenere la nostra rete, pensate che quasi in modo spontaneo si è costituita la rete del Corm dove professionisti, competenze, associazioni si mettono in rete per dare risposte e per creare quelle condizioni che noi oggettivamente dovremo porci come obiettivo, quello di essere una regione che attrae, che è in grado di prestare competenze anche al resto del territorio.
Nel frattempo il provvedimento viene coperto da una cifra indubbiamente consistente e l’auspicio vero è che venga utilizzata il meno possibile perchè vorrebbe dire: uno, avere meno persone interessate da queste tragiche situazioni, due, che il malato, le famiglie, il sistema si fida tantissimo delle competenze che nel nostro sistema sanitario regionale in ambito oncologico possiamo vantare, quindi, ci sarà sempre meno necessità di questo tipo di percorso e quelle risorse in futuro speriamo di poterle dirottare nel riconoscimento del lavoro dei professionisti e in investimenti tecnologici che in ambito dell’oncologia sono senza dubbio prioritari insieme alla ricerca. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Brevemente per dare atto al Partito Democratico, soprattutto per le parole del Consigliere Mangialardi, dell’errore del passato e questo credo che sia un punto di partenza importante. Non solo su questo, ma concordo con l’affermazione che questa è una legge doverosa e per questo ringrazio i proponenti per il sostegno che questa norma riuscirà a dare in maniera chiara e univoca in tutto il territorio regionale a dei bisogni, a delle situazioni particolari che mettono a dura prova le famiglie.
Credo che vada colta l’occasione, come poc’anzi ha detto il Consigliere Mangialardi, sulla rete oncologica marchigiana bisogna continuare ad investire. Anche in audizione abbiamo ascoltato, purtroppo, le difficoltà delle associazioni degli utenti, quindi, abbiamo fatto molto, ma molto dobbiamo ancora fare per dare sostegno a delle realtà che molto spesso …, mi riferisco in particolare a quella che meglio conosco, a quella maceratese che in passato ha fatto azioni di avanguardia sotto l’aspetto del sostegno psicologico con mezzi e modalità innovative, quando il servizio pubblico non riusciva a sostenere bisogni che oggi questa legge invece riconosce.
Credo che sia importante questo passaggio, ma ancora molto c’è da fare e sono certa che l’Amministrazione, in particolare l’Assessore Saltamartini, su questo fronte è impegnata.
Chiudo ringraziando e dando testimonianza del lavoro corale svolto dalla Commissione, che credo debba essere la cifra del nostro impegno non solo su tematiche che la IV Commissione tratta, la salute e il sociale, ma può essere un esempio del lavoro che questo Consiglio regionale è chiamato a svolgere, non solo sulla salute.
In un momento così difficile credo che i cittadini si aspettino da noi serietà e impegno, un confronto aspro, ma sempre corretto, soprattutto un lavoro di Commissione che porti a delle proposte il più possibile condivise e ad un lavoro di Aula veloce, snello, che non veda contrapposizioni sterili, che non aiutano e che certo tutti i cittadini non sono pronti ad accettare. Grazie.

PRESIDENTE. Conclusa la discussione generale, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Una considerazione che mi preme fare dopo aver ascoltato tutti gli interventi che si sono succeduti questa mattina in Aula e rendere merito e conto non solo della serietà dell’approccio che si è tenuto in Commissione, ma anche oggi in Aula.
Voglio rinnovare i ringraziamenti che ho già fatto nell’illustrazione della proposta di legge, non solo ai presentatori delle proposte, alla Commissione, ma anche alla Giunta che ha dato un input preciso, una volontà, rispetto a questa mancanza.
In ultimo mi sento di ringraziare anche i Consiglieri del Partito Democratico, anche chi faceva parte della precedente amministrazione perché dare conto pubblicamente e assumersi la responsabilità di certi errori non è cosa facile, non è cosa da tutti, per cui reputo che anche questo segnale e le parole che sono state dette oggi meritino un ringraziamento perché sono un segno, per quanto mi riguarda, di maturità nell’approccio.
Noi siamo stati chiamati a dare delle risposte ai marchigiani e quella dei malati oncologici era una delle tante richieste, una richiesta forte, come abbiamo detto nel corso della seduta, non solo legata ad una situazione economica, ma anche morale, un impegno che oggi mi sento di assolvere perché la risposta, da quelli che sono stati gli interventi, che sento uscire forte da quest’Aula è chiara, decisa, di aiuto concreto, supera anche alcune delle naturali divergenze politiche che i componenti di quest’Aula si trovano ogni giorno a fronteggiare.
Con questo mio intervento mi sento di ribadire un grazie collegiale ed auspico che questo tipo di approccio possa essere il motore di questa XI legislatura.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Questa legge plasticamente copre una lacuna che è stata evidenziata dagli interventi che mi hanno preceduto, mettendo in particolare rilievo i principi fondamentali su cui poggia il servizio sanitario del nostro Paese, l’universalità del servizio, l’appropriatezza delle cure mediante le quali ogni individuo può scegliere liberamente dove curarsi, soprattutto, come ho detto all’inizio, è la dimostrazione più evidente di come una legge possa garantire la rimozione di quegli ostacoli che impediscono la piena realizzazione della persona umana, il principio di uguaglianza della nostra Carta.
Mi associo ai ringraziamenti che sono stati qui esplicitati per tutti coloro che hanno partecipato non solo alla stesura, ma anche al componimento del testo legislativo.
Questa legge regionale pone una garanzia a quelle condizioni e situazioni che portano le persone, che hanno questa gravissima patologia, a chiedere di essere curate anche in plessi ospedalieri posti addirittura in altre regioni e questo avviene, come ha ben sottolineato il Consigliere Cancellieri, quando vi è una complessità dell’intervento o nel caso in cui vi siano delle malattie rare.
In questa direzione credo che questo sia il primo atto di questa legislatura con il quale si può intervenire più efficacemente su una delle patologie più devastanti del diritto alla salute, non solo nella nostra regione, ma anche a livello internazionale.
L’attenzione con cui guarderemo allo sviluppo della ricerca, ma soprattutto alla cura delle patologie oncologiche si può associare anche ad altre due patologie che costituiscono percentualmente la lesività maggiore nel nostro sistema regionale, le malattie cardiopatiche e quelle neurologiche. Credo che associando a questa legge una garanzia ed una tutela piena alle persone, che sono colpite da queste gravissime forme di neoplasia, sia molto importante coprire le spese, seppur nel limite del reddito degli individui che traggono questo diritto. Ebbene, si copre non solo il percorso per gli interventi ma anche la radioterapia, la chemioterapia e ancor più importante la riabilitazione, le cure palliative e le terapie del dolore.
Non di meno penso che sia particolarmente efficace ciò che è stato introdotto in Commissione, il sostegno psicologico che, come è stato detto anche dalla Consigliera Menghi, è stato ripetutamente esplorato nei nostri reparti quale strumento efficacissimo, soprattutto in situazioni particolarmente critiche o addirittura disperate.
Il rimborso delle spese di viaggio, del vitto e dell’alloggio costituiscono un mero aiuto seppur nel limite dei 1.000 euro di spesa, ma è un sostegno concreto a tutte quelle famiglie che traggono da queste patologie un danno rilevante, non solo dal punto di vista umano, ma anche economico quando queste patologie colpiscono i portatori di reddito dei nuclei familiari.
Mi piace concludere questo mio intervento ringraziando tutti, dicendo che questo è il primo intervento legislativo di qualità della nostra Regione, sottolineando i principi di cui ho detto poco fa, evidenziando che si introduce un elemento, un benchmark comparativo, se vi sarà una elevata mole di mobilità verso altre regioni significa che il nostro sistema sanitario regionale non copre efficacemente il servizio che dovrebbe coprire.
Insieme a voi possiamo avere l’ambizione di avere nella nostra regione il top dei top delle cure sulle neoplasie, perché abbiamo una eccellente qualità ed un expertise elevatissima dei nostri reparti, che si possono coniugare con la ricerca scientifica e l’applicazione medica concreta che viene garantita nei reparti ospedalieri, con l’Università politecnica delle Marche (facoltà di MedicinA, e in tutti i plessi ospedalieri in cui si curano le malattie neoplastiche, che alla luce dei risultati anche scientifici che si sono constatati nella nostra regione dimostrano che non siamo secondi a nessuno.
Spero che l’utilizzo di questo fondo per la mobilità verso altre regioni sia ridotto al minimo perché significherebbe che siamo in grado di garantire il massimo dell’efficacia delle terapie, sia nella cura che nella prevenzione ed anche nelle esigenze di riabilitazione.
Conclusivamente ringrazio tutti, i presentatori, i Consiglieri che hanno lavorato nella Commissione sanità, soprattutto un ringraziamento va alla Giunta regionale, all’Assessore Castelli, che è qui accanto a me, per aver avuto una sensibilità particolare nel finanziare e nel trovare le risorse per questa importantissima legge di questa legislatura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Sentivo il bisogno morale di associarmi ai ringraziamenti a chi ha voluto fortemente questa legge, che i gruppi consiliari hanno voluto proporre, nonchè all’Assessore Saltamartini che ha sempre seguito i lavori.
Questa norma è importante, non solo per quello che dice, ma anche per quello che consente di superare.
Sono stati mesi terrificanti per i malati di cancro, chiamiamo le cose con il loro nome, senza palliativi da questo punto di vista, perché il regime previgente, che per qualche mese ha dominato la vita e gli incubi di queste persone e delle loro famiglie, aveva prodotto, e l’Assessore Saltamartini lo sa, soprattutto due effetti davvero inappropriati, per non usare altri aggettivi: il primo, una differenza di trattamento fra cittadini marchigiani a seconda del loro luogo di residenza perché la misura previgente non stabiliva uniformità, tanto è vero che - con la Consigliera Leonardi tante volte ci siamo confrontati, anche con i Presidenti delle Associazioni che si battevano per questo - la differenza di trattamento sul rimborso delle spese sostenute per ragioni connesse al cancro rappresentava una cosa che ci bloccava la coscienza, per certi versi; il secondo effetto era quello di un carico amministrativo e burocratico per gli oncologi marchigiani che dovevano diventare funzionari, chiamati a selezionare in maniera anche spesso difficile la classifica di coloro che erano beneficiari o meno della possibilità di rimborso. Una pagina che questo Consiglio ha fatto bene a chiudere.
Mi fa piacere, con una coralità e una unanimità che si riconduce all’importanza del tema, che questo Consiglio apra una fase nuova, dovendo curare dopo, e magari si gestisca anche gli effetti di questo recente passato, perché chiaramente la legge dispone per il futuro. Dovremo probabilmente, ma l’Assessore Saltamartini ha tutte le qualità per farlo, governare le discrasie di un periodo che fortunatamente da oggi possiamo dire finalmente relegato nel passato.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto credo che vada posto all’Aula il senso di questo emendamento, che penso debba essere considerato tenendo conto della volontà di migliorare il testo.
Un altro presupposto che mi pare importante è quello di dare un chiarimento, ribadisco, forse anche per deformazione professionale, che il valore di una legge si alimenta e si giudica dalla semplicità dell’elaborazione.
La proposta di migliorare l’articolo 5 ha tre passaggi che elenco rapidamente. Intanto nel titolo già se ne individua il valore, non più “criteri di erogazione” ma “diritto al rimborso, modalità e termini”. Il primo dei tre cambiamenti riguarda l’Isee, giustamente la Consigliera Leonardi ha sottolineato che la Commissione ha lavorato su un principio fondamentale, quello della progressività. Per chi ci ascolta o per chi conosce questo valore fondamentale del nostro Paese, il principio di progressività è quello in base al quale lo Stato affianca in rapporto alla possibilità di reddito della persona. Questo principio introdotto dalla proposta di legge è assolutamente condivisibile, va detto che ciò che ci ha occupato in questi ultimi due anni è anche una situazione particolare di drammaticità e non sempre di esatta simmetria tra la possibilità di utilizzare il criterio dell’Isee e il vero reddito delle persone, per questo viene introdotto, migliorandolo credo, nella prima parte anche il criterio dell’Isee corrente. Per chi non avesse dimestichezza l’Isee corrente non è altro che il ragguaglio ai singoli mesi per quanto riguarda il reddito, è un elemento di affinamento, di possibilità di risposta.
Credo che nel primo comma dell’articolo 5 il Consiglio regionale debba fare propria la scelta del criterio con il quale vengono individuate le percentuali di rimborso e si aggiunge all’impostazione il riconoscimento dell’Isee: fino a 30.000 rimborso del 100%, fino a 40.000 euro rimborso del 50%, fino a 50.000 euro rimborso del 30%. E’ un modo, secondo me, serio con cui il Consiglio regionale completa i principi su cui si sono fondate le scelte di questa legge.
Il secondo passaggio è molto semplice, penso che il Consiglio regionale attraverso la legge debba indicare in modo chiaro a chi legge entro quando si deve presentare la domanda all’Asur per essere rimborsati, viene indicato il termine di 6 mesi, e entro quanto l’Asur deve provvedere alla liquidazione.
Nel terzo comma in realtà si arricchiscono le fattispecie perché può capitare che le spese rimborsabili riguardino un minore. La legge non tratta questo argomento, nell’emendamento si individua che a formulare la richiesta di rimborso debba essere chi esercita la potestà genitoriale, ma in alternativa, qualora non esista il soggetto che esercita la potestà genitoriale, chi ne esercita la tutela. E’ una forma di chiarezza e di completamento della legge che penso debba far luogo al Consiglio regionale. Secondo la nostra opinione e volontà ritengo che renda migliore e più chiara la proposta di legge che oggi discutiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Molto brevemente per spiegare le ragioni per cui già in Commissione sanità questo emendamento è stato esaminato e respinto.
Ci sono evidentemente e comprensibilmente due visioni diverse nell’approccio. Il testo, che è stato approvato dalla Commissione, all’articolo 5 demanda queste decisioni alla Giunta regionale, sia per una questione pratica di attuazione attraverso gli uffici, attraverso uno strumento come la delibera di Giunta, sia perché agganciandosi al criterio Isee - abbiamo chiesto di dare una priorità alle fasce più basse - ci potrebbe essere la necessità di fare delle fasce diverse o di rimodularle. E’ evidente che le tempistiche di una modifica di legge sono ben diverse e molto più lunghe rispetto a quelle di modifica di una delibera di Giunta, che è sicuramente strumento più idoneo e snello.
Riguardo ai minori è di tutta evidenza che la legge ricomprende tutte le patologie e tutti i malati di patologie oncologiche senza distinzione d’età, ricomprendendo appieno maggiorenni e minorenni, per cui le richieste vanno a norma di legge e chi ha l’autorità o la potestà genitoriale può fare queste richieste per il minore.
Riguardo all’Isee è indiscutibile che la sua introduzione, che non prevede solamente l’Isee minimo, è uno strumento per andare in contrapposizione alla scelta precedente, che di fatto aveva limitato l’accesso alla richiesta di rimborso. Noi non abbiamo voluto introdurre nessun veto per nessun paziente oncologico, ma con l’Isee abbiamo voluto introdurre il criterio delle fasce di priorità alle quali dare delle risposte.
Per questi motivi la nostra proposta, come è avvenuto in Commissione, è quella di respingere questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. E’ ovvio che questo emendamento è stato oggetto di studio e come tale va attenzionato.
Credo che come nella scheda di analisi tecnico normativa della legge, in cui nell’incidenza delle questioni anche pediatriche si fa attenzione all’oncoematologia pediatrica e, come ha detto il Consigliere Carancini, spesso possono essere minori in difficoltà per vari motivi e anche sotto la guida di un tutore, questo emendamento possa dare un’apertura anche per la questione della conoscenza del tema e questo ve lo dico per esperienza personale e familiare, infatti abbiamo scoperto delle tutele per quanto riguarda l’oncologia a posteriori, a distanza di un anno.
Alcune famiglie si trovano ad andare fuori regione perché all’interno della propria non trovano le eccellenze per queste dinamiche, un esempio è il centro di Milano a cui si rivolgono gran parte dei cittadini del centro sud. Spesso nelle varie aziende ospedaliere gli uffici che si occupano della gestione amministrativa dei pazienti oncologici non hanno una comunicazione efficace che dovrebbe arrivare alle famiglie nel momento del disagio, tanto che nel momento del bisogno se ne vanno.
L’emendamento pone anche il tema della progressività, spesso le famiglie hanno anche una necessità economica perché la malattia porta ad un impoverimento dei propri denari, bene, quindi, il secondo punto in cui si dà certezza che entro un tempo dato, tre mesi dalla richiesta, verranno monetizzate le richieste e le spese sostenute.
Come gruppo vediamo positivamente questo emendamento perché è stato oggetto di una analisi e di un approfondimento tale che vede il nostro voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approvA

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Articolo 5 bis.
Emendamento 5 bis/1, articolo aggiuntivo, a firma della IV Commissione.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Sarò breve. Abbiamo recepito, e ringrazio per il lavoro svolto il Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche, la clausola valutativa arrivata dopo che avevamo già votato ed approvato il testo in Commissione, per questo inseriamo oggi quello che è stato proposto dal Comitato per cui la Giunta, con decorrenza dall’anno successivo a quello di entrata in vigore della legge, presenterà ogni anno all’Assemblea legislativa una relazione sullo stato di attuazione della norma e una valutazione dei risultati ottenuti.
La relazione dovrà contenere queste informazioni: il numero delle richieste ammesse a rimborso, la differenza per area vasta di provenienza e per destinazione regionale o extra regionale in base alle tipologie di prestazioni che sono state previste all’interno della legge, il numero delle richieste non ammesse e la motivazione dell’esclusione, l’indicazione delle somme impegnate, liquidate ed erogate e le eventuali criticità incontrate nell’attuazione dell’intervento oltre ad eventuali proposte.
Questo ci sembra uno strumento utile per monitorare l’effettiva efficacia della legge, soprattutto quelli che sono e saranno i bisogni connessi alle richieste future. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Con grande favore vediamo che in questa legge è stata inserita la clausola valutativa. Il Comitato per la valutazione delle politiche, di cui faccio parte insieme alla Presidente Consigliera Marcozzi, alla Vicepresidente Casini ed agli altri Commissari, ha deciso in questi mesi di lavoro di mettere l’accento su alcune clausole. Penso che questa sia opportuna perché dà forza anche al Comitato che verificherà nel corso della legislatura alcune leggi e il loro impatto sulla popolazione.
A livello nazionale abbiamo visto che la Regione Marche è tra le poche Regioni che ha messo in piedi seriamente il Comitato per la valutazione delle politiche, questo lo dobbiamo a tutti i cittadini marchigiani perché credo che oltre a scrivere una legge dobbiamo porre l’accento sulla valutazione e sull’impatto che ha sulla nostra cittadinanza.
La Presidente Leonardi dimostra grande maturità politica, oltre a scrivere una legge dobbiamo porre attenzione affinché la Giunta, quindi l’Assessore Saltamartini, registri l’entità e l’impatto della stessa nel territorio, che poi noi andremo a studiare. Quindi, bene e proseguiamo su questa strada, le leggi più importanti vanno approfondite per verificare la loro attuazione. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Articolo 7.
Emendamento 7/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, è una proposta tecnica la modifica che viene presentata attraverso questo emendamento, che credo sia anche uno strumento utile alla Giunta per tutto quello che attiene all’aspetto gestionale ed esecutivo.
Sostanzialmente incide sulla norma transitoria, si afferma, come ha anticipato la Presidente, che a decorrere dall’entrata in vigore di questa legge cessano tutte le altre disposizioni, ovviamente va regolato e soprattutto va affrontato il tema di tutti coloro che hanno fatto sin qui richiesta in base alla precedente normativa. Per questo passaggio si scrive in fondo all’articolo 7: “Fatto salvo il completamento dei procedimenti pendenti alla medesima data”, questa è una frase non chiara a nostro modesto parere, che dà adito ad incertezze nell’interpretazione.
La proposta che viene fatta è: “Fatti salvi i diritti dei richiedenti – qualora ci fossero perché non è detto che i richiedenti dei procedimenti in corso abbiano il diritto di riceverlo in base alla precedente normativa – per i procedimenti in corso fino all’entrata in vigore della presente legge”.
E’ un miglioramento dal punto di vista della tecnica legislativa, credo sia utile anche nella gestione delle fattispecie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Brevemente per riferire quanto già discusso all’interno della Commissione sanità e già respinto, poiché, anche attraverso il supporto della nostra componente tecnica, abbiamo reputato che la formulazione più corretta fosse quella introdotta: “Fatto salvo il completamento dei procedimenti pendenti alla medesima data”. La normativa che entrerà in vigore ha effetti e modalità differenti da quella che oggi è attualmente in vigore, che è una delibera di Giunta, sono due atti normativi diversi che producono i loro effetti in maniera differente.
E’ di tutta evidenza che coloro che stanno in questo periodo, in cui è vigente la delibera di Giunta, facendo dei trattamenti, delle procedure. per cui è previsto il rimborso delle spese, possono avvalersi, purtroppo, unicamente della delibera di Giunta, dal momento in cui entrerà in vigore la legge si potranno avvalere delle normative previste. E’ evidente, e questo lo ricordavo anche prima, che la tempistica di chiusura di una procedura e di apertura di un’altra fa sì che, per questo c’è la norma transitoria, non si lasci indietro nessuno, ma si vada a coprire il periodo di tempo nel quale decade la delibera ed entra in vigore la nuova legge.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Ritengo che l’interpretazione resa dalla Consigliera Leonardi sia quella più corretta perché sappiamo che i procedimenti amministrativi sono regolati dal principio del tempus regit actum, sostituire questa formulazione significa introdurre una nuova interpretazione della norma che sappiamo essere fondata sui principi generali di diritto. Grazie

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Vorrei sottolineare che il tema posto non è quello a cui fa riferimento l’Assessore Saltamartini, il principio del tempus regit actum non c’entra niente con la sostanza dell’emendamento, non si mette in discussione che qualcuno resti indietro. Certo che le norme reggono il tempo in cui vivono, questo è evidente, il tentativo è quello di rendere più chiare, per chi ha di fronte e per chi legge la norma, ovviamente la leggono anche le persone e i tecnici, le parole “completamento dei procedimenti pendenti”, non è chiaro cosa vogliano dire. Che cosa vuol dire completamento dei procedimenti pendenti, ovviamente dal punto di vista tecnico? Lasciano adito ad una serie …, credo anche a chi va a gestire le precedenti, questa proposta non aveva null’altro che l’obiettivo di dare un sostegno allo stesso potere esecutivo e quindi alla Giunta. Scrivere: “Fatti salvi i diritti dei richiedenti” significa che A vengono tutelati tutti quelli che vengono gestiti con la norma della Giunta regionale precedente; B vengono tutelati quelli che hanno diritto, non quelli che non ce l’hanno perché voi sapete meglio di me che uno dei problemi che abbiamo affrontato con questa legge è che le aree vaste si regolavano in maniera diversa rispetto alle domande, quindi sarebbe stato, alla luce del fatto che intendete bocciarlo, un elemento di chiarezza e di utilità per la Giunta, se non viene accettato va bene, ne prendiamo atto.

PRESIDENTE. Emendamento 7/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approvA

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Emendamento coordinamento tecnico/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Molto brevemente, da parte del gruppo Fratelli d’Italia una dichiarazione di voto favorevole.
Sono orgogliosa di aver rappresentato oggi non solo il ruolo di Presidente di Commissione, ma anche quello di proponente di una delle proposte che hanno dato avvio alla legge che oggi andiamo ad approvare. Quello che voglio ribadire ancora è che è una legge di civiltà. Lo voglio ribadire ancora una volta.
Sono anche lieta di come la discussione, che si è tenuta oggi in Aula, sia stata propositiva e auspico che porti ad un voto unanime su questa proposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Solo per ribadire quello che ho anticipato in occasione del mio intervento durante il dibattito generale, il voto positivo da parte del gruppo assembleare del Partito Democratico con un lavoro importante che abbiamo fatto in Commissione insieme.
Anche se oggi non sono stati recepiti gli emendamenti, penso che l’approfondimento, il contributo, le audizioni, il lavoro fatto dalla Presidente e da tutti i Commissari sia stato molto importante per recuperare un percorso che è stato inopportunamente interrotto, anche con coperture finanziarie sostanziali che spero, come ho detto nel mio intervento precedente, possano essere utilizzate il meno possibile, con l’auspicio di un investimento ulteriore nelle nostre strutture oncologiche regionali che sono un’eccellenza, alle quali va un grande grazie per il lavoro e per l’opportunità che danno a chi cerca speranza e trova anche spesso soluzioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo della Lega è convintamente favorevole a questa iniziativa.
Ringrazio i proponenti, tutti coloro che hanno lavorato e che hanno portato avanti questo atto.
E’ un passo importante in una direzione, va ad aiutare le persone che sono in difficoltà, rimaste in un certo senso abbandonate, siamo convinti che sia una buona legge e ringrazio tutti per il percorso che è stato attuato, quindi il nostro è un voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ribadisco quanto già detto nel precedente intervento, voto favorevole di Forza Italia, una legge importante che va a tutelare le categorie e i soggetti fragili.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Ribadisco anch’io il voto favorevole del gruppo Civici Marche.

PRESIDENTE. Testo unificato, emendato, delle proposte di legge nn. 17 e 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Proposta di atto amministrativo n. 11
ad iniziativa della Giunta regionale
“Riesame della classificazione del territorio regionale ai fini della qualità dell’aria di cui alla deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 116 del 9 dicembre 2014 (articolo 4 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 11 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Oggi all’esame dell’Aula consiliare viene la proposta di atto amministrativo concernente: “Riesame della classificazione del territorio regionale ai fini della qualità dell’aria di cui alla deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 116 del 9 dicembre 2014”.
E’ stata approvata la zonizzazione e la classificazione del territorio regionale delle Marche ai fini della valutazione della qualità dell’aria e dell’ambiente, ai sensi del decreto legislativo del 13 agosto 2010, n. 155, articoli 3 e 4.
Il territorio regionale è stato suddiviso in due zone: la zona costiera e valliva e la zona collinare montana, individuate quali aree territoriali omogenee in quanto caratterizzate da condizioni di qualità dell’aria e meteoclimatiche simili.
Ciascuna delle zone individuate è stata classificata per gli inquinanti considerati dal decreto legislativo 155 del 2010: biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, PM 10, PM 2,5, arsenico, cadmio, nichel, benzopirene, prendendo in considerazione i dati monitorati dalle stazioni di monitoraggio di interesse regionale e dalla campagna effettuata con il mezzo mobile.
Dal 2013 in adempimento del decreto legislativo 155 del 2010 la Regione gestisce per tramite della delegata Arpam la rete di monitoraggio della qualità dell’aria ed ha redatto il relativo progetto di adeguamento della rete.
In ottemperanza dell’articolo 4, comma 2, che prevede che la classificazione delle zone sia riesaminata almeno ogni 5 anni e comunque in caso di significative modifiche delle attività che incidono sulle concentrazioni nell’area degli inquinanti, è risultato necessario procedere al riesame della classificazione sulla base degli ultimi 5 anni di dati acquisiti dall’attuale rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria (periodo 2015/2019).
Dalla valutazione della qualità dell’aria/ambiente è risultato che nel periodo considerato, quindi dagli anni 2015 al 2019, gli inquinanti biossido di zolfo, piombo, monossido di carbonio, arsenico, cadmio, nichel, benzopirene e benzene non hanno superato la soglia di valutazione inferiore in nessuna parte del territorio regionale.
Il superamento delle soglie di valutazione superiore e delle soglie di valutazione inferiore deve essere determinato in base alla concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente nei 5 anni civili precedenti, si considera che si abbia il superamento delle soglie di valutazione se questa è stata superata in almeno tre dei cinque anni valutati.
Il materiale particolare PM 10, sia come media sulle 24 ore che come media annuale, supera la soglia di valutazione superiore nella zona costiera e valliva e risulta compreso tra la soglia di valutazione inferiore e la soglia di valutazione superiore nella zona collinare montana.
Le PM 10 e 2,5 come media annuale risultano comprese tra la soglia di valutazione inferiore e la soglia di valutazione superiore nella zona costiera e valliva e inferiore alla soglia di valutazione inferiore nella zona collinare montana.
Il biossido di azoto risulta compreso tra la soglia di valutazione inferiore e la soglia di valutazione superiore nella zona costiera e valliva, sia per il limite orario che per il limite annuale, e inferiore alla soglia di valutazione inferiore nella zona collinare montana.
In nessuna parte del territorio regionale gli ossidi di azoto superano la soglia di valutazione inferiore per la protezione della vegetazione.
L’ozono supera il valore obiettivo a lungo termine in tutte e due le zone regionali.
Per quanto sopra esposto si ritiene opportuno approvare il riesame della classificazione del territorio regionale ai fini della qualità dell’aria. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi Consiglieri che stanno ascoltando ed anche il relatore di maggioranza Consigliere Serfilippi. Porto a disposizione dell’Aula un ulteriore approfondimento che attraverso il decreto legislativo 115/2010 attribuisce alle Regioni competenze in maniera di gestione della qualità dell’aria, con particolare riferimento alla classificazione delle zone e degli agglomerati, e stabilisce che la classificazione debba essere riesaminata ogni 5 anni.
La zonizzazione e classificazione del territorio regionale ai fini della valutazione della qualità dell’aria è stata definita dalla delibera amministrativa dell’Assemblea legislativa 116 del 2014, suddivide il territorio regionale in due zone: la zona costiera valliva e la zona costiera montana.
Ciascuna delle due zone è stata classificata per gli inquinanti, quindi: biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, PM 10, PM 2,5, arsenico, cadmio, nichel e benzopirene.
Il superamento delle soglie di valutazione superiore ed inferiore deve essere determinato in base alle concentrazioni degli inquinanti dell’aria nell’area e nell’ambiente nei cinque anni civili precedenti, il superamento delle soglie viene considerato tale se si verifica in almeno tre dei cinque anni di riferimento.
Per l’ozono troposferico non deve essere superata la media giornaliera di 120 micron MC.
Dal 2013 la Regione Marche gestisce per il tramite dell’Arpam la rete di monitoraggio della qualità dell’aria basata sulle stazioni di monitoraggio delle precedenti reti provinciali.
Dal documento risulta che nel periodo considerato, compreso tra il 2015 e il 2019, gli inquinanti di biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, PM 10, PM 2,5, arsenico, cadmio, nichel, benzopirene, non hanno superato la soglia di valutazione inferiore in nessuna parte del territorio regionale, fermo restando che dai nostri approfondimenti e dai confronti che abbiamo avuto le centraline nella regione Marche dovrebbero essere potenziate, anche se in questo periodo la pandemia ha aiutato un po’ le altre regioni, come la nostra, ad abbassare notevolmente i livelli inquinanti.
Porto un esempio personale, durante la fase di lockdown dalla città di Senigallia, in cui vivo, si riusciva a vedere la costa fino a Pesaro e quasi si riusciva a leggere la scritta Fincantieri nel porto di Ancona, questo vuol dire che la qualità dell’aria era migliorata.
Bene il controllo, bene il mantenimento ed anche il potenziamento di queste centraline.
Per quanto attiene invece al PM 10 viene superata la soglia di valutazione superiore sia come media delle 24 ore che come media annuale nella zona costiera e nella zona valliva, mentre il valore risulta compreso in soglia nella zona collinare e montana.
La PM 2,5 con media annuale risulta compresa tra la soglia di valutazione inferiore e quella superiore nella zona costiera/valliva invece nella zona inferiore alla soglia nella valutazione inferiore nella zona collinare/montana.
Il biossido di azoto risulta compreso tra le due soglie inferiore e superiore nella zona costiera/valliva e inferiore nella zona collinare/montana.
L’ozono supera il valore obiettivo a lungo termine in tutte e due le zone regionali.
Da un confronto tra i dati contenuti nelle tabelle di cui al paragrafo 3 della classificazione delle zone nel periodo 2006/2011 con quelle del paragrafo 7, riferite al 2015/2019, sembrerebbe esserci stato un leggero miglioramento dei valori rilevati fatta esclusione per l’ozono.
Per queste considerazioni, per questo approfondimento come relatore di minoranza - in questo caso si possono raggiungere questi obiettivi - anticipo il voto favorevole sull’atto amministrativo, fermo restando la criticità della distribuzione nel nostro territorio delle centraline di rilevazione e un loro potenziamento futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. La prima riclassificazione del territorio regionale ai fini della qualità dell’aria è stata approvata con deliberazione dell’Assemblea legislativa del 9 dicembre 2014 ed ha suddiviso la regione Marche in due zone: la zona costiera/valliva e la zona collinare/montana.
Le zone individuate sono classificate per ciascuno degli inquinanti indicati dallo stesso decreto sulla base delle soglie di valutazione superiori e inferiori previste, secondo i criteri e secondo la procedura indicata.
La classificazione scaturisce dalle analisi dell’aria del quinquennio 2015/2019, considerando che questa classificazione è conseguente alle rilevazioni degli inquinanti, dobbiamo chiederci se siano attendibili e capaci di rappresentare in maniera esaustiva la presenza di sostanze inquinanti.
Il documento è molto tecnico ed anche in Commissione, come prevedibile, non ci si è potuti addentrare sulla bontà delle rilevazioni né tantomeno personalmente potrei essere in grado di dare un giudizio su questo aspetto così tecnico e non posso che prendere per validi i dati riportati.
Credo però che sarebbe necessario uno studio più approfondito perché la qualità dell’aria, che tutti noi respiriamo, è un argomento di primaria importanza che merita tutta la nostra attenzione. L’aria, l’acqua, l’ambiente in generale, devono essere necessariamente la prima nostra preoccupazione e l’argomento meriterebbe un approfondimento a 360°.
Tornando alla nostra proposta di atto, occorre innanzitutto valutare le modalità di rilevazione degli inquinanti che si effettuano attraverso le cosiddette centraline e questo è il punto centrale della questione per quanto ci riguarda.
Nelle Marche abbiamo diciotto centraline più altre tre mobili, in tutto il territorio marchigiano abbiamo solo diciotto centraline e credo che siano poche. Come è possibile pensare di fare delle rilevazioni affidabili se ad Ancona ci sono solo due centraline di cui una nel parco della Cittadella e l’altra alla stazione? Con undici centraline la Regione Lazio ad esempio monitora solo il porto di Civitavecchia, mentre ad Ancona non ce n’è alcuna al porto, a Fabriano ce n’è una sola, una a Pesaro e tre a Falconara. C’è anche da rilevare che non tutte le centraline fanno emergere tutte le sostanze, per esempio le PM 2,5 a Falconara vengono rilevate solo da una stazione su tre, a Fano, Jesi, San Benedetto del Tronto ed Urbino non vengono affatto rilevate.
Piombo, arsenico, cadmio, nichel e benzopirene vengono rilevati solo da due centraline, una alla stazione di Ancona, l’altra a Falconara.
L’ozono, che è una sostanza sempre oltre i limiti, come già rappresentato, viene rilevato solo da circa la metà delle centraline.
Mancano inoltre, a quanto emerge, totalmente le rilevazioni in zone industriali, come Fabriano, Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro.
Quindi, prima di approvare questi piani, riteniamo che sarebbe opportuno e quanto mai necessario incrementare sensibilmente il numero di centraline o utilizzare strumenti più moderni e flessibili, quali stazioni mobili installate su auto o mezzi pubblici, apparecchiature di rilevamento, come sensori portatili, più flessibili ed economici. Fare altresì delle rilevazioni più puntuali e precise degli inquinanti, ma soprattutto avere la capacità di intervenire nei casi di superamento dei limiti consentiti.
A livello globale ormai è evidente che i problemi ambientali sono la prima fonte di preoccupazione, in Italia con il Piano nazionale della ripresa e resilienza andremo ad investire la maggior parte delle risorse nella tutela dell’ambiente, con il programma di rivoluzione verde e transizione ecologica.
Ritengo che anche la Regione Marche debba fare la sua parte, ogni volta che andiamo a destinare risorse per investimenti, dobbiamo decidere quali sono le vere priorità e sicuramente la tutela dell’ambiente e della salute umana devono essere le prime in ordine d’importanza. Quindi, dovremo aumentare il numero di centraline nuove, più efficienti e tecnologicamente avanzate, così da avere dati certi, attendibili, validi per porre in essere tutta una serie di azioni per limitare l’inquinamento nelle nostre città.
Non possiamo approvare degli atti senza una cognizione completa delle problematiche ad esse collegate e non possiamo far finta di niente su questi temi. Non si tratta di un semplice adempimento burocratico come potrebbe apparentemente sembrare, ogni cinque anni bisogna procedere alla classificazione del territorio perché la normativa lo richiede, ma dobbiamo considerare che approvando questi provvedimenti bisogna poi mettere in atto delle azioni concrete.
Vado a fare la dichiarazione di voto, quindi, per tutto quanto detto e tutte le considerazioni fatte, dichiaro che il gruppo consiliare Movimento 5 Stelle si asterrà su questa proposta di atto amministrativo, ma ci tengo a precisare che le considerazioni che ho poc’anzi esposto sono una preoccupazione ed uno stimolo a riflettere tutti insieme e a trovare un miglioramento rispetto a questa tematica, che è particolarmente cara al nostro gruppo consiliare e credo ad ognuno di noi.
Per quanto ci riguarda siamo pronti come sempre a collaborare e daremo il nostro contributo per mettere in atto ogni azione per la tutela dell’ambiente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Voglio fare questo intervento veloce anche perché dalla mia esperienza amministrativa ritengo doveroso affrontare questo tipo di problematiche.
In anni abbastanza lontani, 2005/2006, sono stato Assessore all’ambiente del Comune di Civitanova Marche, quindi sono conscio delle problematiche che i rilevamenti e l’inquinamento dell’aria provocano sul nostro territorio, però, ad esempio, come ha illustrato il Consigliere che mi ha preceduto, la rilevazione delle polveri sottili è di difficile lettura, nel senso che quando a Civitanova Marche mettemmo una cabina in pieno centro ed una cabina nella parte collinare, in cui non c’era una grande percorrenza di autovetture, rilevammo che non c’era una grossa difformità di lettura fra le due cabine, quindi, l’aumento delle letture sul territorio spesso non porta ad una più specifica quantità di dati. E’ d’altro canto vero che bisogna intervenire con delle politiche pro-ambiente e questo Consiglio regionale spero, anzi sono sicuro, interverrà e prenderà parte con l’incentivazione che sta facendo lo Stato nel cambiare le varie attrezzature domestiche che bruciano gas, oppure incentivare l’acquisto di autovetture ibride o elettriche e questo già è un grande passo avanti.
Comunque la legge 155 del 13 agosto 2010 detta i limiti di legge massimi per cui l'aria è definita "nella norma", anche se i valori dati dall'OMS sono ampiamente più difficili da raggiungere in quanto di lunga inferiori rispetto a quelli dati dalla nostra legge.
Giustamente ogni 5 anni vengono rilevati i principali inquinanti che le stazioni di rilevamento registrano sul nostro territorio.
La nostra regione è divisa in 2 fasce: quella costiera/valliva e quella collinare/montana. Va da sè che la zona più esposta ad agenti inquinanti, quali: piombo, biossido di zolfo, biossido d'azoto, benzene, monossido di carbonio e non di meno le polveri sottili PM10 e PM 2,5 (che per inciso sono le peggiori in quanto riescono ad entrare negli alveoli dei polmoni) è quella più urbanizzata, quindi la costa.
Questa delibera, che va a delimitare la zonizzazione marchigiana per l'impatto degli elementi "fini" PM 0,1 e PM 2,5 fino ai PM 10 definiti "grossolani" è dovuta in quanto per legge è opportuno creare un meccanismo di valutazione della salubrità della nostra aria.
Queste particelle, PM 2,5 fino a PM 10, sono prevalentemente prodotte da processi meccanici (macinazione, erosione, risospensione meccanica delle polveri, fenomeni di attrito nei trasporti su strada: quali usura dei freni, dei pneumatici e abrasione delle strade). Questo è sintomatico perché all’epoca anch’io da Assessore di Civitanova Marche aspettavo il giorno di pioggia, che abbatteva la lettura della cabina delle PM 10, che venivano trascinate dall’acqua nelle caditoie, ottenendo dei dati che permettevano la riapertura della vita sociale della città.
Vari studi epidemiologici sugli effetti sanitari dell'inquinamento atmosferico da particelle hanno evidenziato associazioni tra le concentrazioni in massa del PM 10 e un incremento sia di mortalità che di ricoveri ospedalieri per malattie cardiache e respiratorie nella popolazione generale.
Tutto sommato grazie a questo monitoraggio offerto dall’Arpam regionale ogni 5 anni, e costantemente nel tempo, emerge che le Marche godono di una relativa "salubrità" che altre regioni italiane non hanno, quindi, possiamo ritenerci relativamente soddisfatti dello stato dell’aria.
Ovvio è che i dati più marcatamente caratterizzati dall'attività umana sono quelli della zona costiera/valliva in quanto più urbanizzata e densa di attività produttive, che sono quelle che hanno una peggiore situazione della salubrità dell’aria.
Detto questo, penso che sia scontato per me e per il gruppo Fratelli d’Italia dare il pieno appoggio a questo atto amministrativo ed alla zonizzazione che ne risulta per il prossimo quinquennio 2020/2024. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione generale.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Come dichiarazione di voto - ringrazio il Presidente della III Commissione Antonini per avermi ceduto la parola - parlo a nome del gruppo Fratelli d’Italia che ritiene che la problematica dell’inquinamento dell’aria sia una questione preminente per questa amministrazione e per la Giunta Acquaroli, per cui dà un voto favorevole a questa delibera ed a questo puntuale e puntiglioso controllo che l’Arpam regionale continua a fare per noi e per i marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Ringrazio come sempre tutti i Commissari della III Commissione, ringrazio il relatore di maggioranza e il relatore di minoranza.
E’ un lavoro che ha un aspetto soprattutto tecnico, come è stato sottolineato, ed essendo noi una Commissione che affronta spesso problematiche e temi tecnici abbiamo la fortuna di avere dei funzionari preparati, che danno piena disponibilità ogni volta per illustrarci ed approfondire la questione con grande professionalità. E’ anche una Commissione “nuova” perché formata da Commissari “nuovi”, tutti per la prima volta in Consiglio regionale, anche la Consigliera Casini perché la scorsa legislatura era in Giunta, quindi, siamo tutti novelli e qui per imparare.
Devo dire che, essendo questa una delibera neutra dal punto di vista politico, non ci sono state particolari divisioni, il lavoro di tutti i Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, lo dico in maniera sincera, è andato verso una critica costruttiva, quindi, si è lavorato per costruire e mai per posizioni pregiudiziali o per presa di posizioni.
Sul discorso specifico ci siamo incontrati più volte con l’Arpam, i suoi funzionari ed il Direttore per cercare il più possibile di parlare di prevenzione, controllo e monitoraggio, soprattutto per poter capire la situazione attuale e prevenire eventuali disagi relativi alle tematiche ambientali.
Abbiamo condiviso il principio generale e lo abbiamo visto anche nella pianificazione del Piano triennale dei lavori pubblici, con interventi, ad esempio, di prevenzione su tutto il sistema del rischio idrogeologico. Tutto quello che si può fare per il controllo e per la prevenzione credo che la Giunta ed anche la Commissione per quanto di competenza lo faranno.
Quindi, esprimo a nome del gruppo, ringrazio il capogruppo Consigliere Marinelli per avermi dato la possibilità di fare la dichiarazione di voto, parere positivo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Intervengo per ringraziare chi ha operato in Commissione ed i relatori di questa proposta di atto amministrativo.
E’ un provvedimento che dovrebbe essere redatto ogni 5 anni, l’ultima approvazione risale ad una delibera del 2014, quindi sui tempi siamo un po’ lunghi.
Abbiamo rielaborato una serie di dati, con l’ausilio di Arpam, che è stata fondamentale nel corso dei lavori, e li abbiamo confrontati con quelli che la normativa ci impone e ci mette a disposizione. Dobbiamo dire che rispetto al 2014 su diversi punti di vista, soprattutto PM 10 e PM 2,5 quindi polveri sottili e sottilissime che sono le più insidiose, nella regione sono in lieve aumento, questo lo dico con soddisfazione, non certo per cercare meriti che non sono miei, ma di fattori probabilmente anche esterni, ma voglio pensare ad una politica di attenzione che come cittadini e amministrazioni siamo riusciti a portare avanti in questi anni. I dati sono in miglioramento anche sotto altri punti di vista, per quel che riguarda l’ossido di azoto, gli idrocarburi, i metalli pesanti, questo ci deve incoraggiare nella continuità del percorso, ma non dobbiamo dirci ovviamente soddisfatti.
Poco fa ho fatto presente, intervenendo alla Conferenza delle Regioni della Commissione ambiente con il Ministro alla transazione ecologica, i problemi che tendenzialmente sotto questo punto di vista esistono nel nord delle Marche, noi siamo al di fuori del bacino cosiddetto padano di grande disagio, però non possiamo scordarci – l’ho appena fatto presente al Ministro – che c’è una parte della nostra regione, quella della mia provincia, che è fortemente toccata da questo tipo di problema, che non va assolutamente sottovalutato.
Forti del lavoro fatto, dell’approvazione di oggi che do per scontata, del buon lavoro che stiamo portando avanti ed anche dei risultati incoraggianti, noi ci apprestiamo dopo l’estate a portare avanti anche il Piano della zonizzazione della nostra regione per poi arrivare ad un piano di indirizzo complessivo sulla qualità dell’aria.
Questi sono gli impegni che ci prendiamo come amministrazione, come Assessore, lavorando insieme a tutti i Consiglieri regionali ed alla Commissione. Grazie per il lavoro svolto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Intervengo per comunicare il voto favorevole del Partito Democratico, che ha seguito la proposta di atto amministrativo in Commissione. Va sottolineato che in questi anni l’Arpam ha fatto un grande lavoro territoriale di monitoraggio, che è la cosa più importante, a prescindere dalle classificazioni che più o meno sono rimaste le stesse - la classificazione delle aree costiere/vallive e quelle collinari/montane, quindi non c’è stata una grande differenza - importante è invece il controllo delle soglie di valutazione. Prima l’Assessore ha fatto riferimento al quinquennio, ogni 5 anni vanno rivalutate le soglie di valutazione e, quindi, la classificazione.
Parere favorevole perché il controllo dell’aria è determinante soprattutto per le polveri sottili, come è stato detto prima.
Un particolare ringraziamento al lavoro che è stato fatto dall’Arpam in questi anni di monitoraggio e controllo delle emissioni.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ricordo che c’è la richiesta della Consigliera Marcozzi di iscrivere la mozione n. 69 (abbinata alla mozione n. 68) prevista per la prossima seduta consiliare, quindi, voteremo l’iscrizione delle mozioni nn. 68 e 69 (punto 8 bis) già previste nell’ordine del giorno del Consiglio regionale di giovedì prossimo.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ci riferiamo a quelle sulle residenze scolastiche?

PRESIDENTE. No, ci riferiamo alla regolamentazione dei forni crematori.

Carlo CICCIOLI. Ma non sono previste per questa seduta.

PRESIDENTE. Appunto, la Consigliera Marcozzi – che è una dei proponenti – giovedì non potrà essere presente per impegni istituzionali, comunque lascio a lei la parola.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Visto e considerato che molto probabilmente io, l’Assessore Aguzzi ed anche il Consigliere Pasqui giovedì prossimo non potremo essere presenti perché siamo a Roma per incontrare il Ministro per la Zes, chiedo di poter discutere la mozione n. 69. Tutto qui.

PRESIDENTE. Questa è la motivazione che è stata già anticipata alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi questa mattina prima dell’avvio dei lavori del Consiglio regionale.
Dobbiamo mettere in votazione la proposta ed ognuno si esprimerà come ritiene più giusto.
Iscrizione delle mozioni nn. 68 e 69 (punto 8 bis dell’ordine del giorno del Consiglio regionale odierno). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Passiamo alla richiesta di invertire la discussione della mozione 72 al posto della mozione n. 55, se lo scambio verrà approvato al punto n. 5 avremo la mozione n. 72 ed al punto 8 la mozione n. 55. Votazione aperta.

(L’Assemblea legislativa regionale approvA

Interrogazione n. 177 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Attivazione Pronto Soccorso Pediatrico presso il Presidio San Salvatore dell’Azienda ospedaliera ‘Ospedali Riuniti Marche Nord’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 177 - a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’attivazione del Pronto soccorso pediatrico presso l’ospedale di Pesaro sarà eseguita non appena la condizione pandemica lo potrà permettere.
Si segnala che presso quell’ospedale sono comunque garantite tutte le cure in regime di emergenza urgenza per tutti i pazienti pediatrici che vi accedono.
E’ vigente in realtà un’apposita procedura aziendale che prevede la rapida e snella presa in carico dei pazienti pediatrici che accedono al Pronto soccorso di Pesaro, che prevede il trasferimento dei pazienti solo ed esclusivamente in specifici casi, che sono dettagliatamente previsti dalla procedura stessa.
Come sa perfettamente il Consigliere Biancani, con delibera di Giunta regionale n. 523 del 2020 è stato individuato il presidio del San Salvatore quale ospedale di riferimento regionale per le gravidanze positive Covid e tale organizzazione è ancora vigente e oltre alle degenti presenti la struttura è pronta ad accogliere eventuali ulteriori accessi.
Tutte le situazioni a cui si riferisce l’interrogante devono tener conto che il padiglione F, che è la sede originale del Dipartimento materno infantile di Pesaro, ad oggi è sede dei reparti Covid positivi poiché è strutturalmente superato dagli altri padiglioni, permette di continuare ad erogare in regime di sicurezza tutte le cure rivolte ai pazienti Covid e per questa ragione l’organizzazione attuale sarà mantenuta fino a cessate esigenze e speriamo che con l’arrivo dei vaccini di giugno, allorquando arriveremo ad una soglia di un milione di vaccinati con la prima dose, si potranno ripristinare le condizioni preesistenti a questa pandemia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Devo dire che non sono soddisfatto della risposta, ma sono molto contento che anche oggi l’Assessore abbia ribadito il fatto che a fine pandemia verranno ripristinati i reparti, come votato con la mozione n. 47 e riferito nella risposta ad una interrogazione che avevo presentato, in particolare di pediatria, ostetricia e ginecologia, ma per ripristinarli dovranno essere fatti dei lavori perché aver trasformato i padiglioni in reparti Covid ha comportato la demolizione di muri, quindi il reparto o almeno una sua parte va ricostruito.
Ritengo che sarebbe stato importante attivare da subito il Pronto soccorso pediatrico, oggi all’ospedale San Salvatore di Pesaro non c’è un pediatra, non dico H12, non c’è un pediatra, quindi per qualsiasi urgenza i cittadini devono rivolgersi all’ospedale più vicino, che ovviamente è quello di Fano.
Ricordo che all’ospedale di Pesaro fanno riferimento circa 150.000 persone provenienti da tutta la zona di Pesaro, la bassa Valle del Foglia, siamo prossimi alla stagione estiva e Pesaro è anche una città che a livello turistico accoglie migliaia di turisti.
Pensare di lasciare un ospedale come quello senza neanche un pediatra che sia disponibile al Pronto soccorso secondo me è una cosa negativa, anche perché il ripristino, giustamente riconosco che lei lo ha annunciato, non sarà nelle prossime settimane, ma secondo me se sarà tra un anno vuol dire che siamo andati veloci!
Siamo già stati un anno senza Pronto soccorso pediatrico e di questo passo vuol dire starci un altro anno.
Ho capito che la risposta è negativa, sarà ripristinato solo nel momento in cui ci saranno le condizioni, comunque la invito ad approfondire anche personalmente in maniera accurata quello che le è stato risposto perché oggi al San Salvatore il pediatra non c’è e non ci sarà neppure per i prossimi mesi. Grazie.

Interrogazione n. 179 - a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“RSA Regione Marche: riapertura visite in sicurezza agli utenti ospiti delle strutture”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 179 - a risposta immediata delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Le interroganti chiedono notizie in merito alla riapertura delle visite in sicurezza presso le RSA e le strutture residenziali. Come è noto queste strutture residenziali extra ospedaliere, che accolgono persone a maggior rischio di infezione, hanno goduto finora di misure restrittive dirette al contenimento di eventuali focolai epidemici.
Tuttavia la materia è stata recentemente normata con un provvedimento del Ministro della salute dell’8 maggio che permette la visita di familiari e visitatori in tutte le strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie nel rispetto delle indicazioni formulate nello stesso documento, che è rubricato in “Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale”.
Questo documento è stato elaborato nella Conferenza delle Regioni e nella Conferenza Stato-Regioni con il Comitato tecnico e scientifico ed approvato nella seduta ultima del 5 maggio scorso. L’ordinanza è operativa dall’8 maggio e avrà efficacia fino al 30 luglio.
Non a scopo interpretativo, ma solo finalizzato alla risposta dell’atto ispettivo delle colleghe si prevede che ci sia una programmazione delle visite, l’accesso richiede il possesso della certificazione verde Covid 19, di cui all’articolo 9 del decreto legge 52 del 22 aprile 2021, la sottoscrizione di una relazione attestante le condizioni di salute del visitatore, la sottoscrizione di un documento di rischio, l’uso pedissequo e rigido della mascherina almeno nella qualità di FFP2, il distanziamento e l’igiene, si chiede che le strutture residenziali abbiano un’uscita ed un’entrata differenziate, si prevede che il contatto diretto sia ammissibile con le persone che sono ospiti di queste strutture solo con la certificazione verde e con la vaccinazione dell’ospite, che sia necessario privilegiare spazi esterni. Può essere anche ammessa la visita in famiglia e il rientro nelle strutture purché siano garantite queste condizioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la risposta. Tutti quanti abbiamo atteso con grande speranza l’ordinanza del Ministero, adesso quello che noi chiedevamo è a che punto siamo nella regione Marche perché abbiamo avuto numerose segnalazioni di criticità sia da parte dei familiari che da parte di Associazioni e di gestori di strutture.
Chiaramente non tutti hanno finito il ciclo della vaccinazione, non siamo ancora così esperti e rapidi nel produrre il green pass, soprattutto è stato fatto presente il costo dei tamponi perché per fare una visita ad un parente almeno una volta a settimana si deve effettuare un tampone settimanalmente. I costi sono a carico della struttura o a carico del familiare?
Abbiamo qualche preoccupazione e vorrei che l’Assessore ci ragguagliasse su questo, sperando di poter vedere questo iter che vede diversi attori sulla scena: la Regione, con l’Assessorato alla salute, l’Asur, i vari gestori delle strutture RSA e i familiari. Quindi, vorrei una specifica rispetto a questo se possibile. Grazie.

Interrogazione 180 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Stazione Marittima di Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 180 - a risposta immediata - del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Con l’interrogazione 180 il Consigliere Santarelli, che ringrazio per l’opportunità che concede alla Giunta, ci interroga per sapere quale intendimento abbia la Giunta regionale rispetto alla possibile ed eventuale ipotesi di riapertura della Stazione Marittima di Ancona, che non è più operativa da dicembre 2015.
Ci fu infatti un accordo, su proposta del Comune di Ancona, che portò la Giunta regionale con una delibera del 2015 a sospendere l’attività della Stazione stessa. Quindi il Comune di Ancona e l’Autorità Portuale convennero sulla necessità di interrompere quel tipo di attività. Firmatario dell’accordo fu anche RFI che si impegnò a non procedere con lavori di adeguamento della tratta alle nuove norme di sicurezza, che nel frattempo erano state dettate dall’Agenzia nazionale, in ragione di questo accordo.
I lavori non erano banali ma rilevanti ed una delle grandi questioni che fu posta era collegata al tema dei passaggi a livello in quanto quei lavori avrebbero determinato un allungamento dei tempi di attesa dei mezzi alla chiusura dei passaggi a livello, che rappresentava un elemento critico sollevato dall’Autorità Portuale, che al tempo sosteneva che i lavori, che avrebbero determinato l’allungamento dei tempi di attesa, avrebbero alimentato un incremento dell’inquinamento ambientale ed anche un’interferenza con il sistema trasportistico abbastanza rilevante.
Dopo la delibera del 2015 è stata istituita una tariffa ridotta per la tratta Piazza Rosselli/Stazione Marittima per chi possiede il biglietto ferroviario.
Sono passati ormai 6 anni dall’ultimo utilizzo della Stazione Ancona Marittima e ora il problema è stato nuovamente posto, sollevato e rispetto a questo il nostro atteggiamento, l’atteggiamento della Giunta, consapevole che di inamovibile e di immodificabile ci sono solo, per chi crede, le Tavole del Sinai, è che tutto è rivedibile, ma non ci sono state opinioni specifiche al riguardo. Possiamo dire però con certezza che sono passati 6 anni e una eventuale decisione, ripeto, non adottata, ma rimessa alla valutazione di un tavolo che intendiamo costituire sarebbe da valutare dal punto di vista urbanistico, trasportistico, di opportunità per l’utenza, per la città. Una decisione che dovrebbe essere inserita in una dinamica costi/benefici tutta da valutare, con il coinvolgimento degli enti territoriali locali e di tutta la filiera dei soggetti che sono istituzionalmente deputati a capire cosa è meglio per la città di Ancona e per l’utenza.
La possibilità di arrivare in centro città con il treno teoricamente potrebbe favorire i lavoratori pendolari, che lavorano in centro, di pari potrebbe ridurre anche sensibilmente il numero di mezzi su gomma che hanno un impatto sul traffico e sull’inquinamento, quindi ci sono sicuramente degli aspetti connessi a questa possibilità positiva.
Il collegamento permetterebbe inoltre l’arrivo in treno, senza rotture di carico, dei passeggeri che si devono imbarcare, d’altro canto le attività portuali di merci e passeggeri potrebbero subìre un aggravio dei tempi di spostamento, ma la riapertura di tale fermata ferroviaria potrebbe essere collocata in un quadro più ampio di collegamento con l’interporto ed aeroporto, insomma una materia complessa, che va indagata non su base “nasometrica”, ma con una valutazione attenta, puntuale e precisa di ogni implicazione.
Ad oggi questo è il tema su cui poggia la valutazione che rimetteremo in un tavolo inclusivo di tutte le voci che sono chiamate istituzionalmente a parlare e a decidere rispetto a questo argomento.
Dal lato ferroviario sono in corso lavori infrastrutturali fra Ancona Centrale e Ancona Marittima, sarebbe necessario ripristinare la funzionalità del binario e la linea elettrica, nonché valutare l’interferenza di questi lavori con la realizzazione di alcune platee di lavaggio che sono oggetto di lavori in corso. E’ necessario in ogni caso rivedere l’impianto funzionale e tecnologico della circolazione dei treni e occorrerebbe revisionare i passaggi a livello che all’epoca della sospensione dei servizi furono la motivazione scatenante. La messa in sicurezza con le direttive dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie ripropone i medesimi problemi.
La nostra decisione, quindi, per valutare l’eventualità dei tempi e dei costi per il ripristino per la fattibilità dell’intervento, è rimessa ad un costituendo gruppo di lavoro cui saranno chiamati a partecipare la Regione Marche, il porto, l’aeroporto, l’interporto e i Comuni di Ancona, Falconara, Jesi, a seguito di uno schema di intesa recentemente approvato dall’amministrazione regionale, che ha lo scopo di valutare tutto ciò che è necessario a rendere più attrattivo il nostro territorio, quello è il luogo in cui con un colloquio costante con RFI sarà valutata l’opportunità, la fattibilità e l’eventuale necessità di riattivare le funzioni della Stazione Marittima di Ancona.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Ringrazio l’Assessore Castelli perché dal suo intervento si evince un approfondimento e soprattutto una maturità nella presa in carico di quelli che in passato venivano chiamati gli invisibili.
E’ un’esperienza personale, da aspirante infermiere scendevo ad Ancona Marittima insieme agli operai della Fincantieri ed ho scritto questa mozione ricordando il lavoro fatto in quegli anni. I pendolari dalle città limitrofe di Ancona, che era inaccessibile sia per i parcheggi che per il costo di viaggio, prendevano il treno e scendevano comodamente, gli operai alla Fincantieri e gli operatori della sanità all’Ospedale Umberto I, oggi a Torrette.
Non tanto per la questione ospedaliera per la quale non c’è più questa necessità, ma per il porto, per i dipendenti pendolari della Regione, che si recano in Piazza Cavour, e per altri pendolari degli uffici di Ancona, del Tribunale o di altre amministrazioni, anche privati, avere una stazione che li porta nel centro storico di Ancona sarebbe una grande opportunità. Poi me lo faccia dire, Assessore, i nostri turisti, la delega ce l’ha il nostro Governatore Acquaroli, possono arrivare ad Ancona centrale per recarsi al di là dell’Adriatico, magari anche in Grecia, e vederli con i trolley lungo Via Marconi o abbandonati perché non si sanno gestire con i mezzi, non è la stessa cosa che vederli arrivare direttamente in porto per imbarcarsi, sarebbe un’ottima opportunità, oltre questo per fare, come lei ha appena sottolineato, circolare meno mezzi ed automobili. Sarebbe una grossa opportunità.
Mi duole leggere che anche il Comune di Ancona tramite l’Assessore alla mobilità ha sottolineato il fatto che già sono state rimosse le linee elettriche, sono stati fatti dei lavori sull’infrastruttura, bene se la Giunta regionale per il futuro pensa di investire su questa tratta per dare una risposta ai tanti pendolari. Grazie.

Interrogazione n. 89
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Biancani, Vitri, Casini, Bora, Cesetti
“Nomina del Direttore generale dell’Istituto sperimentale zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 89 dei Consiglieri Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Biancani, Vitri, Casini, Bora, Cesetti.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La nomina del Direttore è già stata effettuata con delibera di Giunta n. 513 del 26 aprile avente ad oggetto “Articolo 8, comma 1, dell’accordo allegato alla legge regionale 40 del 2013”. In realtà l’intesa con la Regione Umbria per la nomina del Direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche ha visto l’accoglimento della proposta della Regione Umbria, per alternanza alle Marche spettava di individuare il Direttore dell’Istituto zooprofilattico.
E’ stato valutato al riguardo il curriculum vitae del Dr. XY ed è stato a lui assegnato l’incarico della durata di 5 anni. L’incarico al compimento di 12 mesi dal conferimento verrà sottoposto dalle competenti strutture della Regione Umbria e della Regione Marche ad una verifica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Prendiamo atto della nomina che è avvenuta.
Lo dico per il Presidente, abbiamo presentato l’interrogazione l’8 febbraio ed è giunta in Consiglio oggi. Per l’Assessore nel frattempo, per fortuna, qualcosa è accaduto,
Ringrazio per la risposta e per il provvedimento che è stato assunto.

Interrogazione n. 110
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani
“Ospedale di Fossombrone – raddoppio hospice”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 110 dei Consiglieri Vitri, Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nei mesi scorsi si sono resi necessari dei lavori per liberare alcuni spazi dedicati all’ampliamento dell’hospice di Fossombrone; è stata realizzata una nuova sala temporanea per piccoli interventi per liberare l’area del blocco operatorio in cui successivamente è stato realizzato il nuovo reparto di endoscopia, che poi vi è stato trasferito, contemporaneamente sono stati adeguati i locali dell’ex medicina per accogliere gli studi medici e gli altri servizi presenti nell’area interessata dall’ampliamento dell’hospice.
Ad oggi, terminati i lavori propedeutici, si è conclusa la procedura per l’individuazione del professionista a cui affidare la direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione ed il disciplinare è stato firmato in data 21 aprile. Il 26 aprile è stata presentata al Comune la pratica edilizia.
Nelle scorse settimane sono stati definiti con il personale sanitario i tempi e i modi per il trasloco nell’area oggetto dell’intervento.
In questi giorni si stanno recuperando ulteriori locali richiesti, quali magazzini e depositi su esplicita richiesta del primario, oltre ad altri locali per criticità legate alle interferenze con i percorsi Covid, che al momento depotenziano l’utilizzo dei locali predisposti nell’ex medicina a motivo delle difficoltà di far accedere i pazienti e i familiari in tale area dell’ospedale.
Stante le procedure per l’individuazione delle ditte appaltatrici definite per la parte impiantistica e in corso per la parte di …, il trasloco si dovrebbe concretizzare nelle prossime settimane.
I lavori inizieranno in questo mese e la conclusione è prevista per il 31 dicembre del corrente anno.
Si deve infine precisare che la situazione Covid nei primi mesi del 2021 ha messo in difficoltà il lavoro dell’Ufficio tecnico, che si è visto costretto a dedicare risorse all’emergenza sottraendole alle procedure in programma. Comunque tutte le procedure non sono mai state interrotte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie Assessore per la risposta. Effettivamente ci aspettavamo che l’intervento iniziasse molto prima rispetto ai tempi ai quali lei ha fatto riferimento perché la Giunta precedente aveva stanziato 400.000 euro per il raddoppio dei posti letto in questo hospice, per passare da 10 a 20 posti letto, e il Sindaco della città di Fossombrone aveva annunciato poco dopo l’incontro, a cui lei ha fatto riferimento, del 26 aprile, che i lavori per il raddoppio dei posti letto sarebbero iniziati il 3 maggio.
Il 3 maggio è passato da due settimane e ancora non si è visto nulla relativamente a questo tipo di interventi, lei nella sua risposta prima ha elencato tutti gli altri lavori effettuati, poi in chiusura ha detto che dovrebbero iniziare entro il mese di maggio.
Siamo ormai a metà mese e staremo a vedere se davvero entro le prossime due settimane inizieranno i lavori per il raddoppio dei posti letto che termineranno, come lei ha detto, il 31 dicembre.
Ammetto la mia delusione perché i lavori erano già stati finanziati dalla Giunta precedente per 400.000 euro e il ritardo con cui sono stati avviati pesa davvero su tutti gli utenti dell’hospice di Fossombrone, enormemente, soprattutto in questo periodo di Covid. E’ un ritardo pesante e devo dire anche gravissimo purtroppo.

Interrogazione n. 139
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Piano Strategico per la Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 – Richiesta chiarimenti sull’eventuale esistenza di una lista di soggetti riservisti non inseriti nelle categorie prioritarie nella campagna di somministrazione”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 139 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nei punti vaccinali sia di popolazione che ospedalieri non sono stati istituiti elenchi di cittadini riservisti, senza una relativa priorità individuata dal Piano strategico, al contrario le indicazioni che sono state fornite agli enti sono quelle utilizzate per un sistema di over booking che garantisce la disponibilità di un’ulteriore lista di soggetti, ma della stessa platea da vaccinare. Quando si avverte che c’è una persona assente, immediatamente si prende l’elenco delle persone che seguono e vengono chiamate, addirittura nella stessa giornata.
Al secondo punto dell’interrogazione le Consigliere Ruggeri e Lupini chiedono: “Se intende fare raccomandazioni e come intende vigilare affinché l’ordine di priorità delle categorie dei soggetti, come individuata nel Piano nazionale, sia rispettata”.
La risposta è che il Servizio sanità e gli enti del Servizio sanitario regionale hanno ricevuto indicazioni in merito e gli enti sono tenuti a vigilare sul rispetto dell’ordine delle priorità, azione di cui naturalmente rispondono.
Viene inoltre effettuato a livello regionale un monitoraggio giornaliero sui dati inseriti nei centri vaccinali nel sistema di prenotazione Poste Italia, che deve avere cadenza giornaliera.
Verranno effettuati controlli anche sulle autodichiarazioni che i cittadini sono tenuti a presentare all’atto della vaccinazione e questo processo vede un’attenta vigilanza anche da parte dell’Assessorato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l’Assessore per la risposta che vede nel nostro gruppo soddisfazione.
Come lei avrà visto questa è un’interrogazione un po’ datata perché è nata da quelle notizie che emergevano a fine marzo a mezzo stampa ed erano piuttosto allarmanti, dichiarazioni anche un po’ avventate da parte di medici, soprattutto sembrava che persone che passavano nei centri vaccinali per caso a fine giornata ne uscivano vaccinate.
Noi siamo per il controllo e per seguire il Piano strategico per la vaccinazione, così come è stato impostato, che prevede che si seguano le classi di età e di fragilità.
Credo anche che sia importante che lei abbia risposto in questo modo in quest’Aula perché un conto è quello che era emerso a mezzo stampa, anche le sue rassicurazioni, le cose che ha detto già le avevamo lette, dall’altro è questa l’Aula preposta per rassicurare tutti i cittadini marchigiani, che si sta svolgendo la campagna vaccinale nel modo migliore e secondo le indicazioni nazionali. Grazie.

Interrogazione n. 126
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Nomina Comitati locali per i Parchi della memoria storica legge 35/2020”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 126 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Per quanto riguarda questa interrogazione è volontà della Giunta portare avanti la legge che ha delle finalità meritevoli, cioè quelle di valorizzare attraverso veri e propri parchi della memoria storica della resistenza dei luoghi oltre che portatori di un forte significato storico simbolico, anche di valori paesaggistici e ambientali di notevole interesse per rafforzare l’identità culturale delle Marche.
Sono state individuate, sappiamo, 5 aree simbolo che sono; l’area di Colle San Marco, l’area di Monte Sant’Angelo di Arcevia, l’area di Villano e Paravento di Monte Catria, l’area sita nei Comuni di Amandola e Montefortino e l’area dei Monti San Vicino e Can Faito.
Nella legge è prevista una spesa di 20.000 euro per l’anno 2021, però al momento l’ufficio ha rilevato alcune criticità, intanto l’articolo 3 prevede che per ogni parco della memoria venga costituito un Comitato locale per i parchi della memoria storica, con una composizione di ben 6 componenti che sono designati: uno dall’Associazione nazionale dei partigiani, uno dai Comuni, uno dalle Province, uno dalla Regione, uno dall’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione delle Marche e un altro dall’Istituto di storia delle Marche.
I parchi individuati sono 5, ma ci sono ulteriori richieste per l’individuazione di luoghi da parte di Comuni che vorrebbero entrare a far parte dei parchi della memoria. Per ogni parco c’è un comitato composto da 6 componenti, si dovrebbe procedere alla nomina di 30 rappresentanti attivando per ogni componente la relativa procedura amministrativa. Proprio per la cospicuità del numero dei componenti, l’ufficio ha evidenziato come questo aspetto esteso ad un numero considerevole di persone, 30 nomine, può gravare il procedimento allungandone notevolmente i tempi di attuazione e gestione.
Ciò inoltre comporta anche una complessità procedurale organizzativa che pare sproporzionata se rapportata alla dotazione finanziaria prevista per il 2021, che ho detto essere di 20.000 euro.
Inoltre sempre l’articolo 3, al punto 2, prevede che ogni comitato abbia anche un componente designato dall’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche e un componente designato dall’Istituto della storia delle Marche, anche qui si rileva che tale dicitura fa riferimento allo stesso istituto regionale. Questo rappresenta un refuso della legge che invece intendeva indicare un componente per ogni Istituto provinciale della resistenza che partecipa alla rete regionale coordinata dall’Istituto storia delle Marche.
Un’altra difficoltà si è rinvenuta nell’articolo 4, questo articolo in poche parole dichiara che la Giunta regionale adotta dei criteri e le modalità per la concessione dei contributi ai comitati, contributi di cui al comma 2. Tale previsione è di difficile applicabilità amministrativa in quanto i suddetti comitati sono privi di natura giuridica, quindi non possono essere i destinatari diretti dei contributi regionali.
Inoltre ci sono stati anche dei rilievi da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, che ha espresso il proprio parere in merito alla legge, sollevando delle perplessità e chiedendo delle modifiche al testo, come la rettifica dell’articolo 1, comma 1, con l’eliminazione della dicitura “di rilevante interesse storico culturale”, a motivo del fatto che l’articolo 3 del Codice dei beni culturali e del paesaggio nel disciplinare le funzioni di tutela riservate allo Stato comprende anche le attività dirette ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale.
Un altro rilievo che ha fatto il Ministero prevede all’interno dei comitati locali anche un componente designato dalla Sovrintendenza archeologica delle belle arti e del paesaggio delle Marche al fine di assicurare la collaborazione istituzionale tra Mibact e gli enti coinvolti.
Ci sono anche altri rilievi che adesso non vi sto ad elencare, sarebbe troppo lungo, ma queste osservazioni fanno emergere l’esigenza di un intervento sul testo legislativo, anche ribadendo che è opportuno snellire l’articolazione dei comitati.
Si evidenzia inoltre la necessità di un coinvolgimento per competenza della PF tutela gestione assetto del territorio in particolare per i rilievi di cui all’articolo 5, comma 3.
Ci sono purtroppo queste criticità, quindi, è intenzione della Giunta avviare il più presto possibile, già gli uffici ci stanno lavorando, la modifica della legge come sopra esposto per renderla al più presto operativa, anche con i criteri giuridici, e poter utilizzare n modo efficace ed effettivo le risorse regionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Rimango basita dalla risposta dell’Assessore perché per prima cosa ritengo che gli uffici avrebbero dovuto segnalare, come presumo abbiano fatto, queste criticità ben prima della giornata di oggi e a seguito di una interrogazione. Ci sono delle somme stanziate pari a 20.000 euro, che sono più che sufficienti per far partire i 5 comitati, dire tra l’altro che i comitati sono pletorici e proporre una Commissione pari opportunità che raggiunge lo stesso numero di componenti mi pare poco coerente.
Detto questo, l’ufficio avrebbe già dovuto evidenziare queste problematiche anche perché in questo modo impedisce di utilizzare i 20.000 euro che sono stati messi nel bilancio 2021, in questa annualità, e siamo già a maggio.
La nomina non è un problema dell’ufficio, che non è tenuto a dare giudizi dal punto di vista politico se i comitati sono pletorici perché avere 5, 6 o 1 comitato è una questione politica. Quindi, se lei mi dice che la Giunta vuole modificare i comitati perché li ritiene pletorici va bene, ma che lo dica l’ufficio e che si permetta di dire che 20.000 euro sono insufficienti per nominare 6 comitati mi pare una cosa che non sta né in cielo né in terra.
Detto questo, il Mibact ben venga, la modifica chiesta dal Mibact è banale, nel senso che basterebbe che l’ufficio mandasse a nome dell’Assessore e della Giunta una nota ai soggetti indicati: l’Associazione nazionale dei partigiani delle Marche e i Comuni del territorio. Faccio l’esempio per il Comune di Ascoli Piceno sarebbero: l’Anpi della provincia di Ascoli Piceno, il Comune di Ascoli Piceno, la Provincia di Ascoli Piceno, un componente designato dallo stesso Assessore regionale, un componente dell’Istituto regionale di storia del movimento di liberazione, che si può ottenere in tempi brevissimi, più un rappresentante della Sovrintendenza. Quindi una convocazione ed una nomina banali, tutti soggetti facilmente individuabili, mi chiedo e le chiedo Assessore perché l’ufficio non abbia già nominato i comitati avendo sia le indicazioni precise, compresa l’integrazione del Mibact, che le risorse per poterlo fare. Credo che nominare 5 comitati costi molto meno dei 20.000 euro messi a disposizione.
Probabilmente l’ufficio non le avrà detto che ci sono, sì è vero, 5 aree, ma che ci sono anche aree che sono in stato avanzato di progettazione, come per esempio quella del Colle San Marco dove già sono stati effettuati rilievi, perimetrazioni e studi anche geologici, che identificano in maniera molto chiara e precisa lo stato dell’arte, ci sono anche delle ipotesi di utilizzo e di valorizzazione.
Direi che sarebbe forse opportuno fare immediatamente, parallelamente alla modifica, una ricognizione, se lei vorrà farla, della legge per evitare che queste risorse, e glielo dico oggi, che sono in bilancio dall’1 gennaio 2021, non vengano trasferite ad anni successivi perché, questa sì, sarebbe una responsabilità dell’ufficio e in particolare sua perché le risorse dovrebbero essere spese entro questo anno. E’ stato stabilito proprio perché si ritiene che questi parchi possano essere un valore aggiunto non soltanto da un punto di vista culturale, ma anche da un punto di vista territoriale.
L’altro tema al quale lei ha fatto cenno è quello delle eventuali richieste di altri Comuni per altri siti, ben vengano perché la ratio di questa norma era quella di creare una rete di questi luoghi della resistenza per far diventare le Marche un centro di interesse anche storico culturale da questo punto di vista, anche per tutto quello che è il turismo scolastico.
Non mi ritengo assolutamente soddisfatta e mi auguro che i 20.000 euro non vadano persi nei meandri del bilancio, come temo possa accadere.

Interrogazione 108
ad a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora
“Chiusura centro commerciale ‘Carrefour’ di Camerano”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 108 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Della crisi del Carrefour, che purtroppo non è più tale perché ormai è un dato di fatto, ne siamo venuti a conoscenza, come del resto vedo dalla tempistica dell’interrogazione, i primissimi giorni di marzo, della decisione che la proprietà Carrefour ha preso per il suo centro di Camerano.
A seguito di questa cosa, su richiesta delle organizzazioni sindacali, abbiamo convocato un tavolo per l’11 marzo con i rappresentanti Carrefour in Italia, le rappresentanze sindacali dei lavoratori, hanno anche partecipato insieme a me, il Presidente Acquaroli, il Vicepresidente Carloni e gli uffici e nel corso di questo incontro l’azienda di fatto ha confermato la decisione irrevocabile di cessare l’attività del punto vendita di Camerano il 31 marzo 2021, così come voci erano già corse in quelle ore - i lavoratori interessati sono 89, 73 donne e 16 uomini - decisione data da tutta una serie di motivazioni economiche, quindi, irrevocabile, ma si è detta disponibile a proseguire il confronto tramite la concessione della cassa integrazione per cessazione dell’attività per tutti quanti i lavoratori, non esprimendosi però in quella prima fase sulla durata.
Ricordo che in quel momento evidenziai la necessità di porre eventualmente una cassa per tutti e 12 i mesi, così come previsto dalla legge e dalla normativa.
L’azienda ha proposto in quella prima fase anche un parziale riassorbimento di personale attraverso i punti vendita, ma lontani purtroppo dal nostro territorio, si parla di Bologna e L’Aquila, e non mi risulta che ci siano stati percorsi di questo genere, si è anche dichiarata disponibile alla concessione di un incentivo all’esito volontario dei lavoratori, tutto questo nel primo incontro che si è tenuto l’11 marzo.
La stessa azienda nel confermare non tanto la volontà di un ridimensionamento, ma l’esigenza della chiusura di quel punto vendita, si è detta disponibile a riconsegnare al Comune di Camerano la licenza dell’attività, cosa che effettivamente poi è avvenuta.
Successivamente a quell’incontro la società si è incontrata con le organizzazioni sindacali e hanno tra loro raggiunto un accordo, di questo sono stato messo a conoscenza dalle associazioni sindacali, sull’incentivo economico all’esodo e sulla cassa integrazione, accordata sugli 8 mesi, quindi, non è stata accolta la richiesta della Regione Marche di 12 mensilità, bensì di 8, fino al prossimo novembre.
La Regione ha garantito la predisposizione di un piano dettagliato di politiche attive finalizzato alla ricollocazione dei lavoratori in esubero, oltretutto era condizione essenziale per poter ottenere il proseguo della cassa integrazione.
Questo è quanto è avvenuto nel primo incontro e nella storicità della cosa, ahinoi, nel senso che questa partita da questo punto di vista si è effettivamente conclusa con la chiusura del punto vendita di Camerano.
I giorni scorsi ho convocato un incontro su questo tema per il giorno 10 maggio, al quale hanno partecipato i sindacati ed anche il Sindaco di Camerano, molto disponibile, come sviluppo di questa vicenda abbiamo saputo che ad oggi c’è un solo lavoratore in cassa integrazione, un sindacato sosteneva due, ma non cambia la sostanza della storia, tutti o quasi tutti i lavoratori hanno accettato l’esodo incentivato e ora sono in Naspi tranne 1 o 2 dei 79 di cui parlavamo prima, quindi, c’è stato questo esodo incentivato.
La proprietà dell’immobile è stata contattata dal Sindaco perché un conto è chi svolgeva l’attività all’interno ed ha già riconsegnato le licenze, mettendo una pietra tombale sulla propria attività qui nelle Marche, un altro è un’eventuale trattativa da intraprendersi con i proprietari dell’immobile, che hanno tutto l’interesse di reimpiegare quell’area, oltretutto al di là del supermercato ci sono una serie di negozi che possono risentire e soffrire della mancanza di questo punto di attrazione.
Ad oggi anche in merito a questo non possiamo dire che le cose stiano andando bene perché non stanno andando bene in generale per i negozi e ancora di più per quell’area, comunque i negozi rimangono tutti aperti, addirittura mi è stato detto che c’è un negozio sfitto da tempo che sta attraendo una nuova iniziativa commerciale, quindi c’è un’apertura in quella galleria propedeutica al centro commerciale e questo ci fa ben sperare per una potenziale ripresa.
Detto questo, la proprietà dell’immobile è in contatto con il Sindaco di Camerano, che è in collegamento con noi su un possibile portatore di interesse che potrebbe essere interessato a rilevare quell’immobile per aprire una nuova attività di tipo commerciale.
Non mi chiedete chi sia o cosa possa avere intenzione di fare, non solo non lo so, ma mi sembra anche indelicato in questa fase entrare nel merito perché siamo ancora nelle intenzioni.
Questa società interessata ha detto che entro maggio avrebbe dato una risposta, ad oggi non ho novità in merito, voglio essere speranzoso e dire che pur nella drammaticità della situazione questo potenziale sviluppo parrebbe essere di riutilizzo dell’immobile.
Sappiamo bene che non si può imporre un reimpiego di chi lì prima operava, è chiaro che qualora ci sia la riattivazione, come auspichiamo e faremo in modo che sia, di una attività similare a quella che c’era, un sostegno per l’impiego di chi lì ha già portato avanti un’esperienza ci sembra doveroso, però sappiamo che non possiamo chiedere questa cosa ufficialmente.
Siamo in massima allerta su questa cosa e stiamo seguendo la questione perché potrebbe avere un potenziale sviluppo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Ci spiace che la decisione dell’azienda sia irrevocabile, come ha detto l’Assessore, dispiace che si stia mettendo questa pietra tombale sul futuro di questo importante centro commerciale, forse sarebbe stato – lo dicevamo noi a suo tempo – auspicabile la presenza di un rappresentante del fondo francese, oltre che di un rappresentante italiano perché probabilmente persone più vicine alla proprietà sarebbero state più titolate ad una concertazione sul territorio.
L’Assessore ha parlato dei negozi che sono attorno e che rischiano comunque delle ricadute da un punto di vista produttivo e occupazionale, questa è una preoccupazione che abbiamo tutti, quindi, dobbiamo fare in modo che quel centro venga rilanciato.
La sollecitazione, Assessore, è di approfondire questa pista, a cui lei ha fatto riferimento, già segnalata dal Sindaco del Comune di Camerano. Credo che sia indispensabile per poter alimentare una speranza per tutti coloro che purtroppo in questo momento sono in Naspi, che pure avendo accettato l’esodo volontario oggettivamente vivono una situazione di enorme difficoltà. Grazie.

Interrogazione n. 116
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri
“Risorse finanziare per opere di difesa della costa”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 116 dei Consiglieri Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Rispetto a questo i due Consiglieri hanno fatto una panoramica molto ampia nella loro esposizione su quante risorse sono state o meno impiegate a favore del Comune di Pesaro in questi anni, eccetera.
Riprendo alcuni passi, poi vado a dare i chiarimenti finali. Negli ultimi anni la ripartizione delle risorse destinate alla difesa della costa ed alla manutenzione degli arenili è avvenuta con due diverse modalità, che chi mi ha preceduto conosce ancor meglio di me, la cosiddetta linea A e linea B.
La linea A ha riguardato l’intervento a difesa della costa che prevede la movimentazione dei materiali, eccetera, e la ripartizione con dei criteri fissi in base alle metrature delle spiagge; mentre la linea B riguarda esclusivamente interventi a difesa della costa ai quali, una volta messi a bando, possono compartecipare i Comuni fino ad un massimo del 50% dell’intervento.
Per quel che riguarda la linea B, per rispondere ad alcuni dei quesiti che ponevano i due Consiglieri, nel 2018 i Comuni che hanno partecipato ai bandi emessi all’epoca sono stati solo 5 sui 23 costieri, per un totale di 865.000 euro sui 940.000 messi a bando, diciamo che hanno partecipato in pochi anche se le risorse sono state in quel caso quasi completamente utilizzate.
L’anno successivo, nel 2020, solo 3 Comuni hanno partecipato su 23 costieri per un totale di risorse utilizzate per 184.000 euro sui 940 messi a disposizione. Questo vuol significare che i Comuni hanno difficoltà a compartecipare a questo tipo di iniziative altrimenti ci sarebbe stata una risposta superiore, ma tutti sappiamo quanto i Comuni oggi soffrono di difficoltà finanziarie e di intervento.
Al Comune di Pesaro, per venire al succo dell’interrogazione, dal 2018 sono stati ripartiti 741.528 euro per la difesa della costa e manutenzione degli arenili, è stato il terzo Comune che ha maggiormente beneficiato a livello regionale, evidentemente ne aveva esigenza ed è stato anche capace nel richiederli, e questo è un vanto, non è un difetto.
Successivamente nel 2019 a seguito di forti eventi meteomarini avversi è stato dichiarato da parte della Regione Marche lo stato di emergenza, per questo sono state stanziate risorse da parte del Dipartimento di protezione civile pari a 1.625.926 euro, finanziando 52 interventi lungo la costa marchigiana.
Il Comune di Pesaro in questa occasione non ha richiesto nessun tipo di intervento, evidentemente non era stato toccato, o comunque non ne sentiva l’esigenza, da questo evento meteorologico molto grave che era avvenuto.
Ho fatto questa premessa perché mi si chiede in diversi passaggi di questa interrogazione: se si intende mettere a bilancio per il 2022 ulteriori fondi per la cosiddetta linea B, quella che prevede la compartecipazione, se si intende mettere a disposizione del Comune di Pesaro un’ulteriore cifra, così come richiesto con un emendamento nel bilancio preventivo 2021.
In risposta dico che per quel che riguarda la programmazione degli interventi, non per quel che riguarda la linea B, mi riferisco fino al 2021, non agli anni successivi, abbiamo ereditato questa situazione che era stata portata avanti nell’agosto 2020, quindi, dalla passata legislazione, e non si prevedevano interventi sulla linea B fino al 2022.
Per quel che riguarda finanziamenti dati come linea A si prevedono: 1.600.000 nell’anno 2021 e 1.000.000 nell’anno 2022.
Cosa abbiamo fatto quest’anno? Abbiamo ripreso il Piano che prevedeva 1.600.000 per il 2021 e 1.000.000 per il 2022, per il 2021 abbiamo aggiunto 700.000 euro per 4 Comuni che avevano particolari esigenze, Marina di Montemarciano e altri.
Non abbiamo previsto ulteriori risorse rispetto a quelle già destinate, né come linea A, che comunque ha una facoltà sufficiente di 1.600.000, né per la linea B in quanto non aveva avuto riscontro il bando dell’anno precedente.
Su questo mi soffermo, questi sono gli attuali stanziamenti. C’è stato un diniego a quell’emendamento per il Comune di Pesaro per 150.000 euro perché nello stesso anno non aveva richiesto l’intervento straordinario a causa delle mareggiate, questo è stato il motivo del diniego.
Un’altra richiesta che pongono i Consiglieri interroganti è sul potenziale utilizzo di una somma residua di 75.000 euro rispetto ad un ribasso d’asta, su questo si è già risposto, perché il ribasso d’asta potrebbe essere riutilizzato a completamento dello stesso intervento, tipo un ripascimento della stessa area che da parziale diventa più ampio.
In questo caso il Comune di Pesaro ha chiesto di intervenire su una scogliera che non era la stessa per la quale aveva ottenuto i finanziamenti, era diversa, purtroppo ha già avuto un diniego dai nostri uffici risalente a qualche mese fa proprio perché non era previsto il riutilizzo del ribasso per quel tipo di intervento.
Per capirci, in merito alle varie domande che mi chiedono della linea B attualmente non sono previsti nel nostro bilancio interventi, neanche quello di 150.000 euro richiesti dal Comune di Pesaro per l’emendamento bocciato, non è previsto, mi dispiace dire tre no consecutivi, l’utilizzo dei 75.000 euro perché non riguarda la parte nella quale di fatto si sono svolti i lavori.
Rimango più aperto come possibilità sul 2022 perché è vero che attualmente non abbiamo previsto altro, ma nel bilancio di previsione che ci apprestiamo a fare nell’anno in corso non voglio escludere potenziali nuovi interventi sia sulla linea A che eventualmente sulla linea B. Su questo lascio uno spiraglio perché ci potrebbero essere le condizioni per poterlo portare avanti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Con la risposta, come ha già detto l’Assessore Aguzzi, mi viene detto no praticamente a tutto, quindi, faccio difficoltà ad essere soddisfatto.
Innanzitutto devo evidenziare che le risorse di cui parlava l’Assessore sono state messe a bilancio in parte dalla precedente legislatura e non prevedevano la linea B in quanto i Comuni che ne avevano beneficiato in quel momento ancora dovevano rendicontare, quindi sarebbero state risorse spese male, nel senso che non sarebbero state utilizzate.
Chiedo all’Assessore una attenzione particolare per rifinanziare la linea B perché ritengo che i Comuni debbano imparare in quanto sono risorse che si raddoppiano e i 900 mila euro messi in un anno e i 900 mila euro messi in un altro diventano 1,8 milioni, nel senso che i Comuni devono garantire la metà, un cofinanziamento. Questo impegnava i Comuni.
Ovviamente sono d’accordo che ci siano anche dei finanziamenti diretti in tabella C o, come l’Assessore prevederà, per quei Comuni che hanno un’emergenza particolare, come è già stato previsto nell’ultimo bilancio e per i quali non ho fatto nessun riferimento negativo, però ci sono anche Comuni disponibili a mettere una quota, quindi, è importante che venga mantenuta la linea B almeno per quei Comuni come Pesaro, Fano, quelli un po’ più grandi, che magari hanno le spalle per poter mettere una quota nel cofinanziamento, facendoli partecipare a questo bando le risorse raddoppiano.
Penso che questa sia una buona pratica che va mantenuta perché se la cancelliamo saremo costretti per qualsiasi intervento di manutenzione delle scogliere a dare l’intera somma, invece grazie a questa modalità le risorse vengono raddoppiate.
Le chiedevo anche se è possibile, so benissimo che i soldi legati ai ribassi d’asta devono essere utilizzati per lo stesso progetto, visto che l’amministrazione aveva partecipato ad un bando, di riscrivere quelle risorse e riassegnarle al Comune. Si sta parlando di 75 mila euro, avendo partecipato e avendo messo il 50% delle risorse necessarie mi aspettavo che nel mese di maggio/giugno, quando verrà fatta la manovra di assestamento, almeno venissero riscritte in quanto risorse di cui il Comune di Pesaro aveva comunque beneficiato e aveva cofinanziato. Quindi, la invito a verificare meglio con il bilancio per riuscire a riassegnare quelle risorse sapendo bene che rispetto al bando a cui aveva partecipato il Comune le risorse dovevano essere utilizzate per la zona di ponente, ma in questo caso l’emergenza è avvenuta dopo, per questo il Comune di Pesaro non ha partecipato a quel bando a cui ha fatto riferimento, perché le mareggiate di cui stiamo parlando sono avvenute successivamente rispetto a quando i Comuni hanno fatto la richiesta.
Da qui l’emendamento di 150 mila euro respinto e la richiesta almeno di riassegnare le risorse di cui il Comune aveva beneficiato attraverso un bando.
Diciamo che annualmente sono necessari circa 2,5 milioni, per la linea A le risorse vengono assegnate sulla base di parametri oggettivi, quindi: la lunghezza del tratto costiero, la superficie delle spiagge ed altri criteri; ritengo che la linea B debba essere portata avanti, anzi sempre più incentivata, in maniera tale da coinvolgere i Comuni e far sì che diventino soggetti attivi e non passivi, che aspettano per forza le risorse da mamma Regione, che mettano anche la loro quota perché se una amministrazione pensa che il turismo debba essere un motivo di sviluppo, è importante che ci metta le risorse, ma se noi non facciamo la linea B i Comuni non potranno farlo e lasceranno andare interventi.
Chiedo di verificare meglio in fase di assestamento e di rimettere le risorse necessarie di cui il Comune aveva già beneficiato e di continuare ad insistere nell’ottica della linea B perché è un’opportunità che avevamo portato avanti, anche se i Comuni non hanno partecipato perché era più comodo avere una tabella C con l’intero inserimento delle risorse piuttosto che cofinanziarle, come hanno sempre fatto l’amministrazione comunale di Pesaro e poche altre.

Mozione n. 72
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Turismo accessibile: individuazione di un nuovo progetto denominato ‘Marche in braille’”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 72 delle Consigliere Ruggeri, Lupini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo avanzato questa proposta che riguarda il turismo accessibile, individuando un nuovo progetto che abbiamo denominato “Marche in braille”.
Abbiamo studiato il Piano regionale del turismo 2021/2023, che è stato da poco licenziato dalla II Commissione competente in materia, ci sono 22 Misure operative di cui una, la 13, ha come obiettivo tematico il turismo accessibile, inteso come l’insieme di servizi e strutture che consentono a persone con bisogni particolari di trascorrere una vacanza appagante, senza ostacoli, in piena autonomia e con dignità.
Considerato che l’esigenza di una maggiore autonomia attraverso l’accessibilità, ovvero l’eliminazione di barriere architettoniche, culturali e sensoriali, sia la condizione primaria per permettere la fruizione turistica del patrimonio monumentale italiano, anche da parte dei disabili visivi, e che l’accesso all’esperienza turistica si va sempre più affermando come conquista sociale; rilevato che abbiamo degli esempi virtuosi sia a livello nazionale che a livello marchigiano, a livello nazionale abbiamo citato due esempi, il Museo tattile statale di Omero, che ha sede ad Ancona, e il Museo tattile nell’antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia , ma esempi marchigiani ci sono anche davanti alla sede consiliare, in Piazza Cavour c’è un modellino in bronzo che riproduce la statua dello statista con una didascalia in scrittura braille, oppure il Comune di Ortezzano, nella provincia di Fermo, sta provvedendo all’installazione nel centro storico di un plastico che riprodurrà fedelmente piantina e monumenti, mentre per quanto riguarda la mia città anche noi abbiamo un plastico di questo tipo posto vicino all’Arco d’Augusto ma, pensate, è coperto da una teca, quindi non è possibile toccarlo.
Non tutte le amministrazioni hanno questa sensibilità, quindi, secondo noi, servirebbe una regia più ampia e ci auguriamo che sia regionale.
Il turismo accessibile deve essere visto non solo come una sensibilità nei confronti di tutti, soprattutto delle persone più deboli e più fragili, ma anche come un’ulteriore occasione di sviluppo per le imprese turistiche locali, quindi l’impegno è semplice, ma secondo noi molto importante, quello di sviluppare un progetto denominato “Marche in braille” che preveda la dotazione dei principali monumenti marchigiani di targhe informative che ne riproducano le forme in rilievo con spiegazioni in braille e ad individuare in collaborazione con gli enti e le associazioni di riferimento itinerari dedicati. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Credo che il Partito Democratico voterà questa proposta anche perché siamo molto indietro rispetto all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Questa mozione dovrebbe essere superata visto che la legge che introduce i Peba, che sono i piani per l’abbattimento delle barriere architettoniche, è del 1986,ma non è mai stata applicata completamente, anche perché abbiamo un patrimonio storico culturale difficile da adeguare alla necessità dei disabili, disabili che non sono soltanto i non vedenti, non sono soltanto coloro che siedono su una sedia a rotelle, la disabilità è molto variegata, quindi, dovremmo fare un lavoro programmatico e di approfondimento di tutti i tipi di disabilità e analizzare anche i tipi di barriere, penso per esempio a chi ha problemi di udito e non solo di vista.
Ritengo che questo sia un punto importante e secondo la normativa che c’è in vigore, passando per la legge 13/1989, non dovremmo essere qui ad approvare questo atto, ma dovremmo proporre qualcosa in più rispetto a questa mozione, che però ci vede convinti nell’appoggiarla perché è rilevante che soprattutto alcuni luoghi siano accessibili a tutti i cittadini, che devono avere pari opportunità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Voglio sottolineare le parole della Consigliera Casini sul valore della proposta. Faccio una considerazione intanto di coordinamento, noi ci apprestiamo giovedì a discutere il Piano del turismo e dell’internazionalizzazione, con tutte le varie misure che sono strumentali alle attività turistiche, probabilmente questo tipo di mozione, che peraltro può anche essere presentata in questa forma, quindi, in anticipo rispetto a quel Piano, può essere adottata, ma probabilmente avrebbe avuto una ragion d’essere, non so se vi sia uno strumento o una forma, integrata e discussa in quel contesto, altrimenti rimane avulsa e non ha ragion d’essere.
Lo dico con grande soddisfazione perché il tema che tocca il Movimento 5 Stelle a Macerata, attraverso il Macerata Opera festival, lo conosciamo dal 2009, da 12 anni, non viene citato, ma a me pare giusto ricordarlo.
Che cosa succede al Macerata Opera Festival dal 2009? Tutte le opere sono accessibili ai non vedenti ed ipovedenti grazie alle audiodescrizioni a cui vengono dedicate tre serate, una per ogni opera in cartellone, con audiodescrizioni sia in italiano che in inglese in cui vengono raccontate le scenografie, i costumi e le scelte registiche.
Percorsi tattili per la scoperta delle scene, dei costumi e degli strumenti, con materiali tattili e in 3D, percorsi in Lis per sordi e ipovedenti a cui viene fornito anche un servizio di ascolto assistito e soprattitoli in italiano ed in inglese per tutte le recite del festival.
L’eccellenza che il progetto InclusivOpera, coordinato - mi piace dirlo - dalla Prof.ssa dell’Università di Macerata, che è una colonna portante dei progetti del Macerata Opera Festival, rappresenta nel mondo una assoluta originalità, direi quasi unicità, non a caso nel 2018 questo progetto è stato insignito del premio italiano inclusione 3.0 proprio per l’attenzione ricevuta.
Tutto questo per sottolineare come la città di Macerata su questo tema abbia anticipato, siamo ormai alla XII^ edizione, ma anche per evidenziare la bontà dei contenuti della mozione che, non so come sarebbe logico fare, andrebbe posta nella discussione del Piano perché se approvata evidentemente ne farebbe parte integrante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Ho ringraziato personalmente e lo faccio ora con questo intervento le Consigliere del Movimento 5 Stelle per la presentazione di questa mozione, però nel contempo ho già accennato qual è la filosofia. Proprio con lo spirito costruttivo con cui stamattina abbiamo avviato i lavori di questa seduta, con l’approvazione della legge sulle cure oncologiche, vorrei che fosse trattato il tema della disabilità, dell’handicap e dell’abbattimento delle barriere in generale.
Per questo ringrazio anche il Consigliere Carancini che ha ricordato per esempio il caso di Macerata, però non vorrei utilizzare questa mozione per dire che tanto altro a Macerata ancora c’è da fare.
Questo significa che il tema dell’accessibilità è a tutto tondo e riguarda molte sfaccettature perché la disabilità è fatta di tante specificità, è fatta dai non vedenti, dai non udenti, e in questo senso voglio sottolineare l’importanza dell’approvazione da parte di questo Governo, su sostegno del Ministero per la disabilità, della legge per il riconoscimento della lingua dei segni, che è importante per i non udenti.
Voglio dire che se questa mozione ha un limite è quello di approcciare una parte del problema, da un lato sono d’accordo con il Consigliere Carancini quando dice: “Ne dovremmo discutere giovedì all’atto della trattazione del Piano del turismo”, dall’altro credo che lo stesso piano del turismo abbia previsto una azione, non entrando nel merito che, secondo me, rientra nella gestione delle azioni. Da questo punto di vista voglio dirvi che spero di portare un contributo a una discussione su un tema che, potete capire, mi ha visto impegnata per tantissimi anni anche a livello regionale.
Per esempio, il tema del turismo accessibile è stato molto caro alla Consulta per la disabilità, che si sta insediando, che nei 5 anni precedenti purtroppo non ha avuto la considerazione che i componenti ed il Presidente si aspettavano, allora vi faccio questa proposta, vi dico che la mia idea, che penso condivisa dal gruppo della Lega, sia quella di favorire una valorizzazione anche delle Associazioni, di questo organo che abbiamo istituito tanti anni fa, che è la Consulta per la disabilità, che si sta - ripeto - insediando e che a me piacerebbe fosse coinvolta nella gestione di un tema così importante come quello del turismo accessibile, dove gli esempi fatti dalle Consigliere sono tanti, ma dove abbiamo bisogno di creare una azione di sistema all’interno della Regione per fare un passo avanti. Tante cose, per carità, sono state fatte, ma tante ne rimangono ancora da fare, quindi mi piacerebbe che la visione fosse a tutto tondo, che non approcci una parte del problema, ve lo dico perché voglio portare l’insegnamento di una persona che non c’è più, che è stata una grande maestra di vita per me a livello anche associativo, che è stata l’On. Vigniani, onorevole dell’allora Partito Comunista che andando in Parlamento ci ha insegnato, a noi disabili impegnati nelle associazioni, che le associazioni dovevano essere unite nelle battaglie e nelle rivendicazioni. Lei venne quando il Governo di allora tentò di dividere, dando maggiori prestazioni ai non vedenti e lasciando il grande numero degli invalidi civili ad aspettare una sentenza, consentitemi di dirlo, dopo che questo tema è stato ripreso dalla Lega in tempi non sospetti. Abbiamo dovuto aspettare una sentenza della Corte Costituzionale per avere l’aumento di una pensione che non era dignitosa per le persone che la ricevevano, quindi, vi invito fortemente, lo dico al Consigliere Biancani che so quanto è sensibile al tema, ad una riflessione profonda, non andiamo a spot, ma cerchiamo di approcciare questo tema innanzitutto coinvolgendo le persone che rappresentano la nostra regione, che si stanno insediando, un organo consultivo ed anche propositivo, come la Consulta per la disabilità.
Mi farebbe piacere se le Consigliere pensassero di ritirare l’atto perché bocciarlo non è certamente nell’intento, ma la finalità è quella di darci la possibilità di fare questo lavoro, ripeto, insieme alle associazioni, che abbiamo scelto tanti anni fa, un organo consultivo dell’organo legislativo regionale. Questo è quanto vi chiedo, altrimenti, personalmente, non sono d’accordo ad una azione importante, ma che non valuta il problema nel suo complesso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Vorrei dire subito come premessa che le argomentazioni della Consigliera Menghi sono da prendere in considerazione. L’esperienza però qualche volta ci viene in soccorso rispetto ai progetti teorici, ricordo che ogni qualvolta nella pubblica amministrazione, ma anche nella mia attività, quando come medico nella struttura pubblica affrontavo un problema, si creavano delle linee di pensiero, una che diceva c’è questo problema che è comune ad altri, quindi, dobbiamo risolvere il problema un po’ di tutti, e l’altra che diceva adesso abbiamo questa emergenza, è vero che ci sono anche gli altri, risolviamo questa.
Per esperienza, pur non essendo un intervento organico, ogni volta noi andiamo a risolvere qualche piccolo tratto di bisogni, di necessità che sono carenti, comunque facciamo un passo in avanti e diamo una risposta. La somma delle risposte quando è il momento dovrà essere organizzata. Se uno pensa alla storia del nostro Servizio sanitario nazionale, che nasce quasi tra i primi nel mondo occidentale, attraverso il sistema delle mutue, ogni categoria aveva la sua mutua, c’era quella dei pescatori e dei marittimi, degli agricoltori, dei coldiretti, degli artigiani, le varie casse mutue, e uno dei discorsi che si facevano allora più frequenti, io l’ascoltavo da mio padre che era medico, era: sì, ma ad uno diamo una prestazione, ad uno un’altra, c’è disomogeneità grave che non è corretta tra le persone, però pian piano quella cultura ha permeato ogni settore, diventando finalmente maturo il Servizio sanitario nazionale che riuscì a dare la risposta a tutte le categorie che già si erano auto-organizzate ed anche a quelle che erano sempre rimaste escluse.
Sono perfettamente cosciente che gli ipovedenti sono un gruppo per quanto numeroso comunque ristretto rispetto alle disabilità, rispetto alle difficoltà, però se riusciamo a dare qualche segnale a me non dispiace, significa che già qualcosa è partito e alla prima occasione il segnale deve essere diffuso, deve esse equo.
Ricordo, ahimè, gli anziani tirano fuori sempre i ricordi, quando un Consigliere comunale di Ancona, Presidente dell’Associazione Ciechi, disse in Consiglio comunale “Ho un’idea folle: voglio fare un museo tattile”, il famoso Museo Omero che all’inizio era una Fondazione, non aveva niente di statale, ci fu una lotta per farlo riconoscere come Museo statale, era solo ad Ancona, certamente fu una cosa estemporanea, però è stato un grande punto di partenza, che poi ha raggiunto un’altra città, ha creato dei percorsi, ha creato altre iniziative nella nostra città, ma non solo. Insomma, ci sono azioni che fanno da battistrada.
Ora, premesso che tale progetto di turismo accessibile andrebbe introdotto a maggior ragione nel Piano triennale del turismo, che dovrebbe andare in approvazione tra due sedute, l’idea che ci sia già questa mozione approvata non mi dispiace, lo dico con franchezza. Non si tratta di uno scontro ideologico, né di uno scontro tra partiti, in fondo una mozione non è niente, ricordo che in Parlamento si diceva: “Una mozione non si nega a nessuno”, non comporta niente, questo era il retropensiero, però è un documento che rimane lì e quando si fa un provvedimento si ha come punto di forza un atto approvato da tutti che prevede una certa cosa.
Sicuramente ha ragione la Consigliera Menghi quando dice che questo deve essere inserito in un contesto operativo, però non ho nessuna difficoltà a dire approviamolo e tra giovedì o martedì prossimo, quando andrà in approvazione il Piano del turismo, potremo prevedere di inserire qualcosa di più, una voce un più, un sub-emendamento che possiamo portare in Aula, affinché anche questo tipo di turismo sia valorizzato, sia uno dei tanti bisogni, perché ce ne sono tanti altri anche importantissimi, che dobbiamo prendere in considerazione.
Per cui mi rimetto al pensiero comune dell’Aula, non c’è nessun motivo per fare una battaglia personalistica, però a me non dispiace approvare questo documento come sensibilizzazione per qualcosa di più solido, come dice la Consigliera Menghi, che diventi operativo e non solo un auspicio.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale, ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Volevo spiegare ai colleghi il motivo per cui abbiamo presentato una mozione e non direttamente un emendamento il giorno del Consiglio in cui sarebbe discusso il Piano triennale. Innanzitutto, come sapete, noi non siamo presenti come componenti nella II Commissione, quindi, non c’è stato possibile, se non come Consigliere che non fanno parte effettiva della Commissione, presentare degli emendamenti in quella sede, quindi, preferiamo lavorare, in quelle due Commissioni dove non siamo presenti, in Aula.
Secondo motivo, abbiamo pensato che la mozione sia una proposta che lascia libera, nel caso venga approvata da quest’Aula, la Giunta, che sapevamo stava predisponendo un emendamento al Piano del turismo, di inserire dove e come reputava più corretto questa idea.
Quindi, la nostra è stata una scelta per lasciare libertà maggiore, per non arrivare ad intervenire in quel punto, con quella questione, anche se studiando il Piano del turismo è abbastanza semplice perché la misura 13 a pagina 56 riguarda il turismo accessibile, in più ci sono anche da pagina 65 a 77 tutti progetti speciali, i titoli e sotto declinati i progetti nel dettaglio.
In questo quadro vi dico come la penso, poi non sta a me realizzarlo, però noi vi lanciamo solo un’idea, si potrebbe benissimo prevedere, come si parla di turismo scolastico, turismo familiare, di turismo accessibile, “Marche in breille”, potrebbe essere una delle sotto voci che andiamo ad individuare.
Quello che ci ha messi in moto è stato leggere un certo punto della misura 16 che dice: “L’elenco dei progetti speciali potrà essere ampliato nel corso del prossimo triennio qualora ce ne fosse la necessità”. Data questa apertura scritta nero su bianco sul Piano noi ci siamo sentite in dovere di portare un nostro contributo alla realizzazione di quel piano e a un atto che secondo noi è di civiltà. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ho già detto che do in linea di massima parere favorevole, però, giovedì mattina, prima della seduta del Consiglio regionale, è prevista la riunione della II Commissione che si occupa del Piano turistico, dove c’è un emendamento della Giunta che è stato ritenuto essenziale per risolvere alcune cose, visto che il Presidente e il relatore possono sempre introdurre emendamenti o sub-emendamenti, potremmo in quella sede inserire una frase che riguarda questo tema, quindi, propongo di sospendere questa mozione e di inserire il concetto nel Piano turistico nella giornata di giovedì mattina. Questa è la proposta che faccio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Provo a ripartire dall’approvazione della legge sui rimborsi per le malattie oncologiche di prima, per sottolineare l’approccio completamente diverso da questo punto di vista della maggioranza.
Riconosco, anche se la dichiarazione di voto è stata un po’ annacquata, al Consigliere Ciccioli l’onestà di rispondere anche della propria coscienza e delle proprie opinioni rispetto alla proposta fatta. Lui dice in maniera naturale rispetto ad una proposta che viene dal Consiglio: “Mi pare assolutamente condivisibile, è una proposta che fa da battistrada”, ed in fondo ed in parte è vero perché nel tempo non è mai stato fatto un progetto organico che riguardasse tutti i beni storici, architettonici, culturali della regione Marche.
Noto che questa dichiarazione molto puntuale nell’intervento si sia poi annacquata, penso che dobbiamo liberarci, almeno questo è il mio auspicio, dalle appartenenze e dalle gabbie, che peraltro la Consigliera Menghi dimostra in maniera chiara. Conosco la Consigliera Menghi e so bene quale sia la sua filosofia: ma si è bellissimo, parliamo di turismo accessibile, perché no, però ritirate la mozione! Davvero una cosa abbastanza strana.
Se il Consiglio regionale vuole bene a se stesso, ovviamente nei rapporti di maggioranza, quindi, di voto favorevole, deve riconoscere, anche a chi fa proposte e non appartiene alla maggioranza, la bontà di eventuali indicazioni.
Questa oggettivamente è una buona indicazione, serve ad ampliare ed integrare quel Piano del turismo che è stato presentato, di cui discuteremo giovedì, credo che la linearità dei comportamenti dei Consiglieri regionali sia quella di dire, quando non ci sono di mezzo questioni dirimenti o di appartenenza, è una buona proposta, è coerente con il piano complessivo, la si vota. Credo che questo sia il voto migliore per onorare il nostro ruolo.
Per quanto ci riguarda il Partito Democratico voterà favorevolmente, voterà perché è una buona idea, può essere certamente un primo passaggio, certo l’auspicio è che si possa immaginare un vero e proprio progetto organico che riguardi il turismo accessibile perché ci sono altre esperienze di nicchia che potrebbero arricchire la nostra regione in termini di turismo, che certamente potranno essere aggiunte, ma questa è certamente una.
Lo dico ovviamente con onestà e credo anche con modestia, il Macerata Opera Festival ha dimostrato 12 anni fa che questo si può fare ed avere quel segmento di comunità nazionale e internazionale che immagina di poter andare a vedere, ascoltare, sentire nelle Marche alcune preziosità è un elemento positivo.
Ecco perché piuttosto che l’invito della Consigliera Menghi a ritirare la mozione, direi che sarebbe coerente con se stessa e con la sua storia votare favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Chiedo 5 minuti di sospensione per un chiarimento con i capigruppo di maggioranza.

PRESIDENTE. Non siamo ancora nella fase di voto, quindi, concedo 15 minuti di sospensione.

La seduta è sospesa alle ore 14,55

La seduta riprende alle ore 15,15

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, comunico che sulla mozione n. 72 è stata presentata ed acquisita agli atti una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Ruggeri, Ciccioli, Menghi, Lupini, Carancini, Mangialardi, Cesetti, Marinelli, Ausili, Mastrovincenzo, Bora, Leonardi, Putzu, Antonini, Santarelli, Marcozzi, Rossi, Serfilippi, Baiocchi, Marinangeli, Bilò.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Partendo dalla base della mozione presentata dalle Consigliere Ruggeri e Lupini, abbiamo ritenuto di convenire sul testo, ma di integrarlo doverosamente con i problemi delle altre disabilità. Sicuramente l’ipovedenza è un problema, come anche l’ipocusia e tante altre limitazioni percettive disfunzionali, quindi, nell’ottica di poter inserire il tema nel Piano turistico regionale, crediamo che un atteggiamento complessivo di collaborazione dell’intero Consiglio possa influire positivamente nella riunione di Commissione e dell’Aula di giovedì, quando andremo a votare l’atto di programmazione turistica.
Esprimo, quindi, parere positivo, sono tra i firmatari tra l’altro insieme alle Consigliere Ruggeri e Lupini che hanno presentato l’atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il mio gruppo ha firmato con convinzione questa risoluzione per il semplice motivo che, come ha detto il Consigliere Ciccioli, oggi ci troviamo a votare una mozione, in questo caso una risoluzione condivisa, ed il tema, secondo la mia opinione e quella del gruppo, non è solo l’ipovedenza, ma anche, come ha accennato il collega, l’ipocusia, che è molto più diffusa, che può essere inserita e trasformare le Marche in paladine dell’accoglienza turistica per la loro sensibilità oltre che per la loro bellezza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo sottoscritto e voteremo la risoluzione, così come proposta.
Non nascondo che ci fa molto piacere che siano stati accolti i temi che sono stati posti in quest’Aula dalla Consigliera Menghi, che sono tra l’altro l’oggetto degli emendamenti che abbiamo già depositato rispetto all’atto di indirizzo sul Piano del turismo, come primo firmatario il Consigliere Carancini.
La risoluzione di oggi di fatto rafforza molto la nostra posizione, ovviamente esprimiamo soddisfazione perché pensare che il Consiglio si potesse dividere su questo tema … Vi assicuro che l’operazione d’acchito ci porterebbe a votare una sensibilità, però poi quel petalo di margherita non è la finalità, non è l’obiettivo che noi tutti ci possiamo dare nei confronti dell’integrazione, degli obiettivi sulla disabilità, perché li disattendiamo in tante occasioni, invece dobbiamo cogliere dei passaggi, come questi, che magari possono essere puntuali su dei temi rendendoli di carattere generale. Questo è lo schema che ci dovremmo dare in ogni occasione, dovremmo mettere risorse per i Peba e per aiutare i Comuni, questo è un altro tema che spero venga trattato, dovremmo essere vigili affinché i Comuni poi procedano all’approvazione di questi strumenti, che non siano lasciati come ultimi provvedimenti urbanistici e di programmazione degli interventi infrastrutturali. Argomenti che hanno risentito tantissimo in parte di un approccio culturale e dall’altra della mancanza di risorse e nelle scelte rischiamo sempre di penalizzare chi è già penalizzato.
Invece l’operazione che vogliamo fare è di tutt’altro ordine, votiamo convintamente questa risoluzione anche in maniera più sostanziosa e determinata rispetto alla proposta iniziale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per dimostrare la nostra soddisfazione per essere riusciti a raggiungere una soluzione che, partendo dalla proposta fatta dalle Consigliere del Movimento 5 Stelle, ha portato a non parlare di un singolo settore della disabilità, ma a fare un discorso più organico, è quello che volevamo, quindi, ci congratuliamo con coloro che hanno aderito a questa nostra iniziativa. In particolare con la Consigliera Menghi per aver illustrato molto bene le nostre posizioni e su questo andiamo avanti.
Forse i problemi quando possibile vanno affrontati nel senso più ampio piuttosto che guardare la singola cosa, altrimenti si rischia di fare tantissimi interventi, rimandando le cose prioritarie alla fine, quindi, è importante fare una disamina di tutte le varie situazioni per poi giungere ad un risultato conclusivo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche noi alla fine ci diciamo soddisfatte perché siamo riuscite comunque a portare in discussione un tema che da parecchi minuti ci vede impegnati. Il Piano del turismo ha evidentemente delle lacune, non manca solo Marche in Breille, ma manca anche tutto il resto, evidentemente questa discussione serve per rendere quel piano più completo e ci fa piacere che così sarà.
Auguro buon lavoro al Presidente della II Commissione e a tutti i Commissari che dovranno mettersi sotto in breve tempo per presentare degli emendamenti che vadano a coprire la proposta, che mi sembra essere condivisa da tutti noi Consiglieri. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di risoluzione sulla mozione n. 72. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 59
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Ripresa delle attività scolastiche in presenza”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 59 dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho chiesto di distribuire un emendamento che prevede un nuovo dispositivo, l’abbiamo modificato perché la mozione risale a quasi due mesi fa.
Questa è una mozione, secondo me, molto importante, che ha come obiettivo la ripresa dell’attività scolastica in presenza, soprattutto per fare in modo che non ci siano interruzioni in questo anno scolastico, ma soprattutto nel prossimo.
Sappiamo che è fondamentale garantire la continuità didattica, soprattutto garantire la scuola in presenza per quanto è possibile e per fare tutto ciò è rilevante che anche la Regione, il Ministero ed i Comuni direttamente interessati, come Ufficio Scolastico regionale, facciano la propria parte.
La chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado ha creato notevoli disagi alle famiglie, innanzitutto per i bambini che non sono completamente autonomi nel partecipare all’attività didattica a distanza e necessitano dell’assistenza e della vicinanza di un adulto durante i collegamenti. Il lavoro agile, seppure garantisce maggiore flessibilità, comporta tempi, scadenze e modalità operative anche di collaborazione telematica con altri colleghi, che male si conciliano con i tempi e le modalità didattiche a distanza dei propri figli.
Da un recente studio realizzato in Italia non c’è un’evidenza significativa di correlazione tra la diffusione dei contagi del nuovo Coronavirus e l’attività didattica in presenza. Invece siamo certi dei danni causati da questa situazione psicofisica che ha costretto i bambini ed i ragazzi a casa.
Va anche ricordato che le scuole negli scorsi mesi hanno fatto investimenti importanti e scrupolosi, hanno applicato le norme in maniera puntuale per quanto riguarda la prevenzione e per garantire la sicurezza dei ragazzi e del personale.
Si ritiene che l’istruzione sia una fra le attività prioritarie da preservare, che dobbiamo garantire con tutta la nostra forza e la ripresa dell’attività scolastica in presenza, che ovviamente è già ripartita, è un obiettivo che dobbiamo perseguire e mantenere nell’ottica di favorire una maggiore serenità dei ragazzi e assicurare anche una pari opportunità di istruzione in qualsiasi contesto familiare, economico, sociale, per evitare l’aumento della dispersione scolastica, che negli ultimi mesi ha registrato sicuramente un’impennata.
E’ ormai accertato che l’attività didattica a distanza per gli adolescenti è molto negativa in quanto crea problemi dal punto di vista emotivo e psicologico molto importanti ed aumenta la carenza formativa, nonostante gli sforzi che il personale scolastico sta facendo tra mille difficoltà per mantenere alto il livello di istruzione e di formazione.
Con questa mozione impegniamo la Regione: a collaborare attivamente con il Governo e ad intraprendere tutte le iniziative necessarie per continuare in sicurezza l’attività didattica in presenza dell’anno scolastico in corso, mancano poche settimane ma è importante che ci sia un’attenzione particolare perché si finisca l’anno in presenza; a predisporre tutte le azioni necessarie affinché le attività scolastiche in presenza siano strutturate per poter proseguire stabilmente garantendo le pianificazioni di indagini diagnostiche per controllare l’eventuale circolazione del virus nelle comunità scolastiche, con le modalità che la Giunta considererà più appropriate. Quello che chiediamo è che la Giunta esamini, sulla base delle proprie valutazioni, le modalità più appropriate per garantire, qualora si verifichino dei focolai, la continuità almeno delle classi non direttamente interessate, facendo delle opportune verifiche; a favorire la prosecuzione della didattica in presenza per le scuole secondarie di secondo grado, attivando la collaborazione tra le varie istituzioni coinvolte nella riorganizzazione delle attività didattiche e dei trasporti; a collaborare con le autorità statali e con le altre Regioni per predisporre anticipatamente opportune strategie per la ripartenza (anno scolastico 2021/2022) che dovrà vedere inevitabilmente un ruolo attivo delle Regioni, anche propositivo, per fare in modo che non si verifichi di nuovo quello che è accaduto quest’anno, quando dopo la partenza si sono alternate chiusure ed aperture alla fine molto negative; a pianificare ogni azione utile a livello regionale affinché tutti gli enti coinvolti, anche indipendentemente e indirettamente, nel funzionamento delle scuole, penso all’Asur, agli enti locali, all’Ufficio Scolastico regionale, ai dirigenti scolastici, alle Aziende di trasporto pubblico, alla Protezione civile, possano organizzarsi per tempo per assicurare le attività di prevenzione della diffusione del virus ormai note (uso dei dispositivi individuali, igienizzazione e altro), individuando le opportune indagini diagnostiche preventive anche in ambito scolastico, il tracciamento tempestivo ed ogni altra azione che la Giunta ritenga necessaria affinché l’anno scolastico 2021/2022 possa essere garantito.
Quello che si chiede in concreto è che la Regione sin da adesso si relazioni con tutti gli enti coinvolti e metta in piedi una serie di strategie e definisca le eventuali azioni da mettere in campo per garantire la ripresa del prossimo anno scolastico sicura, che soprattutto possa dare continuità scolastica ai ragazzi.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La mozione interviene su un piano che è disciplinato dalle misure di immunizzazione a livello nazionale, che sono concertate nella Conferenza Stato-Regioni e nella Conferenza delle Regioni, misure che sono di carattere nazionali.
Teniamo conto che la materia delle immunizzazioni rientra, addirittura, secondo una recente sentenza della Corte Costituzionale, nella legislazione esclusiva dello Stato, la profilassi internazionale, comunque, anche accedendo all’interpretazione che si trattino di atti di normazione concorrente dobbiamo tener conto dei principi che sono emanati dalla legislazione statale e dal riconoscimento dei Lea, dei livelli essenziali delle prestazioni.
In questa mozione già il punto 1, in cui c’è scritto che si impegna la Giunta regionale a collaborare attivamente con il Governo, è un pleonasmo, cosa significa collaborare attivamente con il Governo? Il Governo è un organo costituzionale per cui dobbiamo per forza di cose e di principi costituzionali collaborare attivamente, è un pleonasmo riportare in una mozione il fatto che dobbiamo collaborare tra organi della Repubblica, anzi, il Governo è titolare di poteri precisi, che sono: le ordinanze del Ministero della salute che hanno potere cogente e i Regolamenti governativi, oltre al più importante potere che è quello di emanare atti di legislazione caratterizzati da necessità e urgenza, i decreti legge, che sono atti con forza di legge seppur devono essere convertiti in legge entro 60 giorni.
Tutti gli altri punti la Regione li sta attuando, per esempio quando si parla della necessità di pianificare azioni regionali dirette a prevenire, vorrei ricordare che la nostra Regione aderisce con altre cinque a livello nazionale ad un sistema innovativo per l’identificazione precoce dei focolai in ambito scolastico. Si vanno ad identificare una serie di campioni di più studenti, si miscelano tra di loro, se sono negativi si esclude la presenza di focolai, se sono positivi si analizza dei sottogruppi e si cerca di prevenirne l’insorgenza.
E’ una mozione della quale oggettivamente non si capisce quale sia la finalità, corroborare attività di che genere? Appare più una specie di manifesto di alcune amministrazioni locali che in passato sul binario, per esempio, dei test di massa, che noi abbiamo avviato a dicembre, che sono stati interrotti semplicemente perché le strutture sono state impiegate nella vaccinazione della popolazione, hanno fatto una specie di concorrenza sul tema della prevenzione con i tamponi antigenici.
Detto questo, non ritengo che questa mozione possa essere accolta perché interviene su discipline e materie che sono già, ripeto, di pertinenza e competenza del Ministero della salute e che sono state concertate nell’ambito della Conferenza delle Regioni e della Conferenza Stato-Regioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Solamente per dire che oggi, a pochi giorni dalla fine della scuola, questa mozione è superata nel senso che si stanno portando avanti protocolli di sicurezza, come ha ricordato l’Assessore Saltamartini.
Per quanto riguarda la didattica in presenza è ovvio che ad oggi le scuole sono in presenza, le superiori al 70%, come previsto dal dl 52 del 22 aprile 2021, dopo aver fatto continui incontri con l’Ufficio scolastico regionale e con le parti sociali.
Ad oggi la situazione sulla didattica a distanza è rientrata, siamo stati in grado di garantire il trasporto, la collaborazione c’è stata per far si che anche le scuole secondarie potessero ritornare in presenza per almeno il 50%, consapevoli che l’obiettivo primario è sempre stato quello di far ritornare il prima possibile gli studenti in presenza, perché sappiamo che la didattica in aula ha tutta un’altra valenza rispetto a quella a distanza, che purtroppo ha penalizzato molto i nostri ragazzi. Prima la situazione era veramente critica e c’erano anche delle disposizioni nazionali che non ci permettevano di far tornare i nostri ragazzi in presenza.
Quindi, anch’io condivido il fatto di non approvare questa mozione in quanto ad oggi è superata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per ribadire che la lettura data dall’Assessore Saltamartini e dall’Assessore Latini è giusta.
E’ una mozione che riteniamo ampiamente superata nei suoi contenuti perché la riapertura delle scuole dell’infanzia, delle elementari e del primo anno delle scuole secondarie di primo grado è già stata disposta tramite il dpcm entrato in vigore il 7 aprile 2021, mentre per le scuole secondarie di secondo grado lunedì 26 aprile è stata programmata la riapertura con didattica in presenza al 70%, sempre nell’ottica, e qui condividiamo, del ripristino di una vita scolastica quanto più vicina alla normalità, per ovviare a quei danni psicofisici subìti dai ragazzi e derivanti da un eccessivo prolungamento della didattica a distanza.
Nel garantire la ripresa delle lezioni in classe al 100%, in condizioni di totale sicurezza, soprattutto per quanto riguarda le scuole superiori, il nodo principale da sciogliere rimane quello dei trasporti, ma questo comporta un investimento in primis statale, come ha detto l’Assessore Saltamartini. Su questi temi molta della competenza è dello Stato, vista anche la riduzione per legge della capienza massima dei veicoli, questo tra l’altro è stato sottolineato da una recente sentenza della Corte Costituzionale che attribuisce la competenza primaria sui trasporti allo Stato.
Sul piano dei test rapidi da somministrare periodicamente alla popolazione scolastica i casi di positività nella popolazione con età inferiore ai 20 anni sono in questo momento sovrastimati, mentre si sta procedendo regolarmente con la vaccinazione del personale scolastico, tra l’altro con ottimi risultati, quindi, monitorare a scuola gli studenti in maniera periodica espone, tra l’altro, alla rivendicazione di effettuare tamponi su larga scala, anche periodicamente su tante altre categorie e settori. Penso, per esempio, a quello commerciale ed a quello sportivo.
Per quanto riguarda la pianificazione delle indagini diagnostiche, come dice la mozione, va da sè che per attuarle dovremo chiedere un ulteriore sforzo al personale sanitario già fortemente stressato che, al contrario, ritengo vada concentrato prioritariamente nella campagna vaccinale, che è il nostro obiettivo principale.
Tenendo conto dei recenti sviluppi sui test salivari la somministrazione periodica di questi sarebbe meno invasiva rispetto ai tamponi nasofaringei e qui il Governo, se decidesse di adottare questa linea, ci troverebbe assolutamente d’accordo.
Tra l’altro, per informazione all’Assemblea, dico che i tamponi nasofaringei fatti in maniera costante provocano anche delle lesioni alle mucose dei soggetti ai quali sono somministrati in maniera troppo frequente, con disturbi legati alla nosmia, bruciore della mucosa nasale, quindi, i test salivari sui ragazzini sarebbero una bella soluzione per il futuro per monitorare la presenza del Covid nella popolazione scolastica. L’attuale costo è di 4, 5 euro a test, parlo del tampone salivare, non è invasivo come il tampone nasale, quindi, potrebbe essere tenuto in considerazione per il monitoraggio quando ripartiremo con la scuola a settembre, per il prossimo anno scolastico. Sono abbastanza sicuri perlomeno quanto gli antigenici rapidi nasofaringei che stiamo facendo adesso, sono abbastanza rispondenti alla realtà, certamente inferiori al tampone molecolare, ma questa del tampone salivare potrebbe essere una formula per il futuro da tenere in considerazione, dopodiché mi pare che sia stato già fatto molto per il monitoraggio nel mondo della scuola, quindi, direi che per quanto riguarda la mozione in oggetto si possa soprassedere, mi pare superata, poi per il prossimo anno si può ragionare con più calma tenendo in considerazione varie questioni. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale, ha la parola per replica il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato gli interventi e non li condivido anche perché sono stati tutti basati sul fatto che questa mozione ormai non ha più senso perché l’anno scolastico sta finendo.
In realtà l’obiettivo della mozione è un altro, è quello di organizzarsi per il prossimo anno scolastico, siamo a fine maggio e l’anno scolastico riprenderà fra tre mesi.
Ricordo che la Regione non è un soggetto passivo o secondario, è un soggetto attivo nel senso che si occupa di sanità, di trasporti, di scuole, quindi, ha un ruolo importante, considerato il riferimento fatto dal Generale Figliuolo sull’utilizzo dei test salivari come un’opportunità per garantire una maggiore sicurezza e controllo a costi minori e con metodi meno invasivi, che ha allertato sia i Ministeri che le Regioni dicendo: “Organizzatevi in maniera tale che per il prossimo anno non facciamo l’errore che è stato fatto – non dalla Regione Marche ma in generale – di non pianificare una modalità di controllo in tempi rapidi”, anche perché non credo che in agosto ci sarà qualcuno qui a parlare dei test rapidi o come garantire la riapertura prevista per la metà di settembre.
Le scelte vanno fatte oggi e questa mozione guarda al futuro, fa un’analisi di quello che è successo in questi mesi, vuol dare, come Consiglio, un indirizzo alla Giunta senza fare critiche perché l’obiettivo è un voto bipartisan. Un input alla Giunta per fare in modo di essere pronti per settembre, pianificando e svolgendo un ruolo di regia che le è di competenza rispetto a tutti gli altri enti, in maniera tale da individuare le modalità di controllo, di verifica, garantendo la scuola in presenza.
Non è una mozione che guarda indietro o ad oggi ma, con l’emendamento che ho fatto distribuire contenente il nuovo dispositivo, guarda al prossimo anno.
Mi auguro che ci sia un voto positivo, anche se le dichiarazioni sono state chiare.
Mi sembra un’occasione persa perché in realtà si poteva fare di più come Regione Marche per garantire l’apertura, ma soprattutto gli screening all’interno delle scuole, ma questo non l’ho scritto perché come gruppo Partito Democratico volevamo che ci fosse un voto bipartisan guardando al futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento a firma dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, credo che l’intervento del Consigliere Biancani abbia inteso evidenziarlo, lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Biancani ha detto che abbiamo fatto una mozione che ci mettesse nelle condizioni di guardare avanti e di farci trovare preparati, infatti nell’atto non c’è nessun accenno alla gestione approssimativa che c’è stata, al fatto che le indicazioni proposte dal Partito Democratico in quest’Aula sono state disattese con un approccio anche un po’ sprezzante, soprattutto rispetto alla questione scuola, modalità presenza, tamponi, screening di massa. Le abbiamo fatte sempre con ampio anticipo e con grande visione.
La mozione è stata ripulita per dire che il quadro è mutato, dobbiamo farci trovare pronti a settembre per garantire la presenza in sicurezza, valutiamo insieme quelle che possono essere le proposte e attuiamole anche in ragione del fatto che la Regione non si può nascondere perché titolare della scuola, dei trasporti e della sanità e rispetto a questo sono inevitabili i provvedimenti.
Sono un po’ disorientato rispetto all’idea “è superata e non la votiamo”, “non guarda avanti”, l’emendamento aveva questo tipo di contenuto.
Continuiamo a giocare sula scuola a spallate, dopodiché ci sarà un momento in cui ci ricorderemo di quello che abbiamo fatto perché abbiamo chiuso la scuola quando la dovevamo tenere aperta, l’abbiamo aperta quando l’abbiamo fatto in sicurezza, abbiamo investito 2 milioni di euro in sanificatori venduti già da tempo e penso non ancora installati.
Non aderire a questa mozione ancora una volta è la cifra che si dà come peso specifico all’attenzione alla scuola, per gli studenti, per il personale e per le modalità.
Quindi, il nostro voto è positivo, spero che rispetto alle dichiarazioni ci sia un atteggiamento diverso. Non c’è e non ci vuole essere nessun tipo di provocazione, è solo una visione, rileggeremo la mozione a novembre prossimo e ci troveremo dentro le soluzioni.
Non la volete sottoscrivere, vogliamo navigare a vista, oppure demandare tutto ai dpcm, lo faremo con coerenza perché poi quelli incidono, ma le gestioni sono le nostre e non saremo nelle condizioni di poter spiegare agli insegnanti, alle famiglie, agli studenti ed alle studentesse che c’è un provvedimento e non spetta a noi attuarlo in maniera efficace.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ogni mozione ha un suo tempo, se questo documento lo adattiamo a quello che è accaduto fino ad oggi è superato, superato dal fatto che la Regione Marche si è dovuta adeguare puntualmente alle decisioni del Governo centrale, come tutte le Regioni italiane e quando non l’hanno fatto sono state commissariate da sentenze del Tar, ci sono state due Regioni che hanno fatto ricorso e il Tar ha annullato le ordinanze dei Presidenti. Quindi, per il passato è una mozione che non dà indicazioni e non fa neanche polemiche.
Se pensiamo al futuro ci troviamo in un terreno che è molto anticipatorio, tre giorni fa, alla fine della scorsa settimana, sono stato alla consegna a mano …, il prof. Guido Silvestri di Senigallia aveva già ricevuto il Premio regionale del Picchio, eminente esperto in questa materia, che da 15 anni lavora presso l’Università della Georgia negli USA e dirige uno dei cinque centri stabiliti dal Governo degli Stati Uniti per studiare il Coronavirus Sars 19 e contrastare la diffusione di questa pandemia, ed ha dichiarato con molto candore, oggettivamente è un esperto e le cose le sa, che di questo virus a tutt’oggi poco si sa, è stato costruito doverosamente un vaccino in tutta fretta con scarsi tempi di valutazione, non è un vaccino sperimentato a lungo, meno di 8 mesi e alcune delle criticità che ha sono dovute alla scarsa sperimentazione, in passato un vaccino veniva costruito in 3, 4 anni con tutte le fasi della sperimentazione, questo è stato messo sul mercato dopo 8 mesi che è stato costruito nei laboratori con sperimentazione molto veloce.
Sapere oggi 18 maggio cosa succederà fra due o tre mesi … Oggi abbiamo una buona notizia, i dati ci dicono che ieri per la prima volta nella nostra regione non c’è stato neanche un decesso da Covid, se questo è l’andamento – ieri non abbiamo avuto neanche un decesso, in genere 4, 5, 7 morti le abbiamo avute, eravamo abituati a cifre a due unità, sopra le decine, magari domani o dopodomani leggeremo che ce ne sono uno o due, che sono i vecchi casi che vanno a maturazione - significa che il virus non morde più, probabilmente, qualcuno dice di no, è l’arrivo della buona stagione che determina condizioni sfavorevoli alla sopravvivenza del virus e alla sua diffusione.
Ma questo non ci dice, non abbiamo valutazioni solide, quello che accadrà alla riapertura delle scuole e credo che questo dovrà anche essere oggetto di indicazioni a livello nazionale.
Abbiamo visto che le regioni del sud hanno avuto meno problemi di quelle del nord, abbiamo avuto alcune regioni che hanno fatto tutto, che hanno avuto ugualmente tanti decessi e tanti contagi, mentre altre che si sono mantenute su un atteggiamento più blando sono andate meglio. Ad esempio, io ho un nipote medico che abita in Svizzera, lì hanno avuto meno precauzioni rispetto alle indicazioni italiane, hanno avuto anche meno casistica, certo la Svizzera è montagna, non ha aggregazioni molto ampie di popolazione, però c’è da capire perché a pochi chilometri di distanza dalla Lombardia, la Svizzera ha un numero di infetti e di decessi così basso senza alcuna evidenza scientifica.
Secondo me un ragionamento vero dovrà essere fatto alla fine del mese di giugno, le Regioni saranno chiamate …, credo, Assessore Saltamartini, che ci sarà un momento in cui nella Conferenza Stato-Regioni tutti gli Assessori regionali dovranno fare il punto perché poi tra giugno e luglio ci saranno le premesse per la ripresa, grazie a Dio, senza Coronavirus, invece tra ottobre/novembre, grosso modo il ponte dei morti dovrebbe essere lo showdown, dovrebbe esserci la ripresa del virus se i vaccini non sono stati numerosi.
Quindi, questa mozione è fuori tempo per il passato e troppo anticipatoria per il futuro, questo è il mio punto di vista, chiedo fin da adesso all’Assessore di fare il punto, magari verso la fine di giugno, quando ci saranno più indicazioni, sulla preparazione necessaria per la fase post estiva.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ho sotto mano la mozione dei Consiglieri del PD e leggo che è stata presentata il 25 marzo, oggi è il 18 maggio sono passati quasi due mesi, evidentemente c’è qualcosa che non va, ma non nel testo o nelle tempistiche del primo firmatario, ma nel fatto che i lavori – responsabilità anche nostra – non vanno come dovrebbero. E’ un peccato disperdere delle proposte che riteniamo positive, come quelle aggiornate, perché i Consiglieri si sono fatti carico di adeguare la mozione. A nostro avviso le proposte sono valide anche per trovarci pronti per la riapertura della scuola al prossimo settembre.
Proprio per ovviare a questo problema che sentiamo forte, così come la maggior parte dei Consiglieri di opposizione, abbiamo predisposto una modifica al Regolamento per l’istituzione delle mozioni urgenti perché a nostro avviso questo è un problema di cui dobbiamo occuparci, non è possibile che arrivino mozioni propositive e valide, senza polemica come questa, che vengono bocciate per una questione di tempistica. E’ facile dire: “E’ fuori tempo, bisognava discuterla una settimana fa, un mese fa”, purtroppo i lavori del Consiglio ad oggi hanno questi tempi e non è responsabilità dei Consiglieri proponenti. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 59. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva).

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,05