Resoconto della seduta n.25 del 20/05/2021
SEDUTA N. 25 DEL 20 MAGGIO 2021

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, do per letto il processo verbale della seduta n. 24 del 18 maggio 2021, il quale ora non vi siano opposizioni si intende approvato ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Vi chiedo ancora una volta di rimanere al vostro posto con le mascherine indossate, anche quando si parla, rimanendo seduti. Le disposizioni in termini di precauzione, considerata la situazione dell'Aula, devono rimanere ancora secondo questa indicazione che vi ho dato. Prego di non fare assembramenti all'interno dell'Aula.
Vi prego di rispettare il tempo assegnato per Regolamento per ogni intervento dei Consiglieri, degli Assessori, prego anche di chiudere, quantomeno di accostare le porte d'ingresso, così evitiamo i rumori dall'esterno. Questo non vuol dire essere pedante, ma rispetto delle modalità dei lavori della seduta dell'Assemblea.


Proposta di legge n. 21
ad iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Rossi, Latini
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 giugno 2008, n. 15 ‘Disciplina del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (CREL)’”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 21 dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Rossi, Latini.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Questa proposta parte dall'idea di verificare i contenuti della rappresentanza prevista da una legge del 2008, la legge istitutiva del Consiglio regionale dell'economia del lavoro, un organo di consultazione, un osservatore molto importante delle norme, soprattutto dell'area economica del lavoro e del sociale.
La legge precedente prevedeva una rappresentanza piuttosto rigida tra lavoratori dipendenti, imprese e rappresentanze varie. A mio parere nel 2008 - io non facevo più parte del Consiglio regionale dal 2006 - la fotografia della società rispetto alla legge che poi fu approvata era già modificata. A 13 anni di distanza da quella legge è cambiato profondamente l'equilibrio nel mondo del lavoro, per esattezza i lavoratori dipendenti, che erano il corpo centrale di quella rappresentanza, avevano otto rappresentanti, oggi il mondo autonomo rappresenta una cifra significativa e superiore rispetto al passato, rispetto a quegli anni, e le libere professioni hanno uno spazio nella società molto dilatato, mentre il lavoro dipendente dal punto di vista delle cifre ha avuto una deflessione percentuale fortissima perché il sistema delle partite IVA, dei contratti di collaborazione … Soprattutto all'interno del mondo della nostra regione non si erano tenute in conto alcune rappresentanze, mi riferisco per esempio al mondo della scuola e dell’università, che sono molto diversificati rispetto al lavoro dipendente. Sia nel mondo della scuola che in quello dell'università c'è un contributo creativo e personale estremamente importante.
Prima ho parlato delle professioni autonome e aggiungo che ci sono dei dati interessanti, per esempio l'agricoltura che per oltre settant'anni, dalla fine del secondo conflitto mondiale ad oggi, ha avuto un impoverimento significativo degli occupati, oggi è uno dei pochi settori che vede nuova occupazione, +8% rispetto agli occupati. Da milioni di persone occupate in agricoltura a pochissimi milioni di persone, adesso per la prima volta l'indice è + ed aumenta l'attività. Ci sono più soggetti che vedono in questo settore una prospettiva di lavoro e di benessere economico, tutto questo va tenuto in considerazione.
La proposta di legge, lo voglio sottolineare, è stata modificata in corso d'opera perché il mondo dell'imprenditoria ha evidenziato che comunque rappresenta pur sempre il 30% del PIL regionale, in quanto tale ha chiesto una rappresentanza adeguata, per cui nella riproposizione degli equilibri di rappresentanza è stato aggiunto un rappresentante al mondo dell'impresa.
Ho parlato prima di scuola e di università, non poteva mancare una rappresentanza delle imprese dei pubblici servizi. E’ noto uno studio americano molto interessante che dice che un quarto della popolazione nel mondo occidentale è occupata nei servizi, che rappresentano circa il 25% in tutto il mondo, sono analisi delle università americane, il 25% della popolazione è occupata nei servizi. Tutto questo qualche riflessione ce la deve far fare.
Ho detto che rispetto al testo originario presentato abbiamo fatto delle modifiche. Il lavoro delle Commissioni, secondo me, è molto utile, molto spesso fuori dallo schema della rappresentanza dei gruppi consiliari, si ragiona in maniera più distaccata e più oggettiva, per cui si è deciso, e questo è stato un dato per non mortificare nessuno e per non toglierle, di aumentare le rappresentanze. Aggiungo che abbiamo esaminato le altre Regioni, nel Lazio, per esempio, il numero dei rappresentanti del Crel sono 57, forse un numero esagerato per la nostra regione, se non sbaglio erano 27 e siamo arrivati a 39, questi 12 ci consentono di arricchire le rappresentanze, quindi, sono stati inseriti: il mondo della scuola, l'università, i servizi pubblici locali, è stata fatta qualche modifica tecnica tipo le Camere di commercio, all’epoca della legge del 2008 erano una per provincia, oggi c'è una Camera di commercio unica regionale, si tratta di un tema tecnico.
L'ultimo punto è quello su cui forse c’è stata un po' di discussione, sul fatto che generalmente le categorie forniscono i nomi della loro rappresentanza d'intesa, nell’eventualità che questa intesa non si realizzi, nella necessità che comunque il Crel funzioni, perché è un osservatorio privilegiato e utile per l'attività normativa regionale, non è vincolante, ma sicuramente indicativo, dopo un certo numero di giorni il Presidente, fissato un termine, procede d'ufficio al completamento del Crel.
Mi sembra una proposta di legge molto equilibrata, sempre quando si tocca qualcosa c'è chi non è d'accordo, però ciò che è uscito dalla Commissione, rivisto … Abbiamo fatto una consultazione con i membri del Crel, mi sento di dire che la posizione della maggioranza - udite, udite - è progressista rispetto a quella conservatrice dell'opposizione, che giustamente cerca di difendere vecchie posizione, che noi riteniamo superate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. La proposta di oggi, che ha appena illustrato il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli, modifica la legge regionale che disciplina il Consiglio regionale dell’economia e del lavoro, che ricordo che è nata con l'approvazione dello Statuto regionale, l'articolo 40 lo prevede. Per valutare l'opportunità, la qualità delle modifiche che oggi si propongono, in particolare sulla composizione del Crel, è bene anche ricordare da dove siamo partiti.
L’articolo 40 dello Statuto recita in questo modo: “E’ costituito il Consiglio regionale dell'economia e del lavoro, con sede presso il Consiglio regionale, quale organismo di consultazione delle organizzazioni più rappresentative del mondo economico e del lavoro”, quindi il Crel rappresenta in piccolo il reale assetto del sistema economico e del lavoro della nostra regione.
Ho fatto questa premessa perché a suo tempo la composizione dell'organo, che oggi è oggetto di questa modifica rilevante perché sono molti i componenti che vengono aggiunti, era stata costruita per riprodurre in piccolo la realtà economica lavorativa delle Marche, per far sì che l’economia reale marchigiana potesse contribuire a costruire le politiche economiche della Regione. Era rappresentata in particolare dal mondo della produzione, dell'agricoltura, dell’artigianato, dell'industria, dei servizi, con le componenti fondamentali, quella datoriale, con i rappresentanti degli imprenditori, e lavorativa, con le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti. Erano stati previsti i rappresentanti di altri attori del sistema economico, fra i quali i rappresentanti dei consumatori e del sistema del credito.
Con la profonda divisione che questa legge provoca nella composizione del Crel il rischio è quello di creare un organismo che non rispecchi più l'effettiva ed attuale struttura del sistema produttivo regionale. Questo problema è stato sollevato, come ha ricordava il Consigliere Ciccioli, ed è stata accolta la richiesta di fare direttamente un’addizione. In Commissione gli attuali componenti del Crel sono venuti, sono stati auditi e ci hanno fatto notare che i singoli settori economici della legge originaria, così come il peso della componente datoriale lavorativa, ricalcavano gli equilibri delle realtà, nelle proporzioni, e le varie componenti del sistema economico reale. Quello che dobbiamo chiederci è se il nuovo organismo sarà in grado di rispecchiare in maniera reale il mondo del lavoro, quello dell'economia e dell'impresa.
L'altra modifica prevede un aumento importante dei componenti perché passare da 27 a 39 è un aumento del 45% e non è detto che ampliare il numero delle persone che fanno parte di questo organismo sia una garanzia di maggiore rappresentatività. Il nostro dubbio è che ci sia il rischio di numentare le difficoltà della gestione dell’organismo, rendendolo addirittura anche meno funzionale.
Un’ulteriore criticità riguarda i rappresentanti dei lavoratori, vengono infatti introdotte le rappresentanze sindacali di specifici mestieri, il Consigliere ha fatto riferimento a tre rappresentanti della dirigenza medica e delle professioni sanitarie e uno del corpo docente della scuola. E’ indiscutibile la centralità che la sanità e l’istruzione devono avere nelle politiche regionali, sono servizi che garantiscono diritti fondamentali, riconosciuti anche a livello costituzionale, da come vengono gestiti i servizi sanitari e l’istruzione si vede anche il livello di civiltà di una nazione. Il problema è che qui stiamo parlando di un altro tema, non dobbiamo perdere di vista che il Crel è l'organismo di consultazione delle organizzazioni più rappresentative del mondo economico del lavoro, come ho già detto all'inizio, dare più spazio di rappresentanza a specifiche professioni vuol dire fare venire meno il criterio di rappresentatività per settori economici. Vorrei anche far notare che tali professioni sono già rappresentate da una parte dai rappresentanti dei lavoratori e dall'altra dai rappresentanti degli ordini e collegi professionali. Apportare questa modifica significa che da qui in poi saremo autorizzati a modificare di tanto in tanto la composizione del Crel, introducendo di volta in volta i rappresentanti delle singole professioni che possiamo ritenere più o meno meritevoli.
Il risultato di questa proposta è quindi distorsivo perché alcuni membri sono e saranno iper rappresentati in quanto, come ho già detto, questi mondi ci sono già.
Altro rilievo che ritengo di dover sollevare è relativo alla modalità con cui vengono scelti i rappresentanti delle specifiche professioni. La proposta di legge prevede che siano designati congiuntamente dalle organizzazioni maggiormente rappresentative a livello regionale, però diverse da quelle che designano i rappresentanti dei lavoratori dipendenti, il che vuol dire che la rappresentanza di questi mestieri specifici è assegnata alle organizzazioni sindacali che potrebbero essere scarsamente rappresentative dei lavoratori, qualora la maggior parte dei lavoratori fosse iscritta a sindacati più rappresentativi a livello generale.
Un'altra diversione va fatta sul meccanismo che si vuole introdurre in caso di mancata designazione da parte delle organizzazioni. Come ha accennato il Consigliere qualora venisse proposto un numero superiore da quello previsto dalla legge e le categorie non riuscissero ad effettuare le designazioni in maniera congiunta spetterebbe al Presidente del Consiglio procedere alla loro individuazione. Questa norma contribuisce a snaturare il senso dell'esigenza dell'organismo, essendo il Crel un organo sì consultivo, ma rappresentativo di una realtà estranea al Consiglio regionale, l’individuazione dei componenti deve essere frutto di decisioni autonome dei soggetti rappresentati e non ha senso che vengono individuati direttamente dal Presidente del Consiglio, andando a ledere quell’obiettivo di garanzia e di indipendenza del Crel rispetto al decisore politico.
Apprezzo invece l'introduzione di un rappresentante dei servizi pubblici locali per il peso che ricoprono nel funzionamento dell'attività nel mondo economico reale regionale, così come condivisibile è l’introduzione dei rappresentanti dell'Università.
A mio avviso questa è una modifica di legge che rischia di creare problemi al funzionamento di questo organo. E’ vero che il Lazio o altre Regioni hanno un numero maggiore di componenti, ma dobbiamo partire dal fatto che queste hanno almeno 5, 6 o 7 volte il numero di abitanti e di economia rispetto alla nostra, quindi è tutto proporzionato.
Le modifiche che vengono proposte dal nostro punto di vista non vanno nella direzione di migliorare la qualità del funzionamento del Crel, ledono l'autonomia dello stesso rispetto alla possibilità che il Presidente del Consiglio possa fare le nomine, inoltre ci sono rappresentanze che rischiano di essere iper rappresentate rispetto ad altre. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Credo che questa proposta di legge sia profondamente sbagliata per vari motivi. Innanzitutto non sono considerati i criteri di rappresentanza generale nel rispetto dei vari settori, si seguono solo e male criteri meramente corporativi e di mestieri.
Non si capisce se sono stati presi in considerazione in modo chiaro e trasparente i tassi di rappresentatività dei soggetti che si inseriscono o di cui si allarga la rappresentanza. In realtà si capisce molto bene perché non è stato minimamente considerato alcun criterio oggettivo.
Non sembra affatto funzionare l'allargamento dei componenti. Il Consigliere Ciccioli prima ha parlato del Crel del Lazio, ma è evidente che a portare il numero dei componenti da 27 a 39 potrebbe rendere particolarmente difficoltoso il raggiungimento del numero legale necessario per la validazione delle sedute.
La proposta risulta totalmente disarmonica e segna un rilevante cambio di equilibrio tra i vari componenti del Crel con un immotivato aumento della rappresentanza delle imprese cosiddette tradizionali che passerebbe da 13 a 17, con un peso che risulterebbe doppio rispetto alla rappresentanza del mondo del lavoro dipendente, che invece rimane fermo a 8, sbilanciando il rapporto tra queste imprese, peraltro, ed il mondo cooperativo del terzo settore che passerebbe in questo caso ad un rapporto di 15 a 3.
Le proposte di inserire medici, professionisti sanitari e docenti sono incongrue pur essendo professioni che devono essere rappresentate, ma lo sono già da altri organismi. Sono incongrue sul Piano concettuale e squilibratissime sul Piano della rappresentanza. Considerando che queste figure sono già ricomprese nella rappresentanza del lavoro dipendente, la proposta porterebbe a far pesare i rappresentanti di medici e professionisti sanitari sei volte in più di qualsiasi altro gruppo di lavoratori creando una discriminazione immotivata.
E’ discriminatoria la previsione contenuta nel comma 1 dell'articolo 2, in cui si precisa che medici professionisti sanitari e docenti debbano essere rappresentati da organizzazioni diverse da quelle considerate alla lettera a) dell'articolo 2 della legge regionale 15 del 2008 che oggi si intende modificare, l’ha precisato bene anche il Consigliere Biancani nel suo intervento.
La rappresentatività non può prevedere esclusioni a priori, deve essere soppesata con criteri chiari e univoci, non si può andare per sentito dire, stiamo parlando di una legge, quindi, non si può prescindere per l’allargamento dalla valutazione della consistenza numerica senza riferimento a parametri trasparenti. La proposta di legge, piuttosto che dare voce a nuove aree del lavoro, tradisce la vera intenzione di dare spazio a specifici soggetti sottraendoli alla verifica del loro reale peso specifico.
Il Crel, l’ha ricordato il Consigliere Biancani, attualmente in essere ha chiesto, nell’esprimere il suo parere, di sopprimere il comma 2 dell'articolo 1, ma non è stato ascoltato.
Dall'inizio della legislatura avete continuamente presentato modifiche a leggi regionali per ampliare numericamente organismi esistenti da anni con composizioni già equilibrate, basate su criteri ben definiti. Non è restaurazione questa, è trasparenza e oggettività: la Consulta sulla pesca, la Commissione Pari Opportunità ed ora il Crel, raccontate sempre la favola che siete bravi perché volete allargare la partecipazione, la rappresentatività, in realtà volete solo allargare la partecipazione a chi volete voi e garantire la presenza negli organismi a chi già l’avete assicurata a prescindere da criteri oggettivi.
Vi riempite la bocca con la parola partecipazione e sulla legge regionale approvata meno di un anno fa a larghissima maggioranza, con i voti anche del centrodestra, che promuove percorsi realmente partecipativi, non avete previsto un solo euro a bilancio, siete riusciti a non rifinanziare neanche quella legge.
Esaltate il tema della rappresentatività, avete presentato, il primo firmatario è sempre lo stesso, una proposta di modifica del Regolamento del Consiglio regionale che vuole imbavagliare l'opposizione, rappresentativa del 40% degli elettori marchigiani.
Chiudo ricordando che il Crel è un autonomo organismo, che è stato individuato nell'architettura istituzionale della nostra Regione, nello Statuto, per essere il luogo privilegiato di confronto e rappresentanza più significativo del mondo dell'economia e del lavoro e il soggetto di consultazione con funzioni propositive per gli atti normativi di programmazione e per le questioni di maggior rilevanza per l'assetto economico della Regione. Oggi snaturate un organismo così importante trasformandolo completamente, un organismo che in questa legislatura è stato peraltro insediato con ritardo dopo la sollecitazione del gruppo del Partito Democratico, alla cui prima riunione è stata consentita la presenza attiva del capogruppo di Fratelli d'Italia, fatto totalmente inopportuno e mai successo prima. Ci chiediamo perché non sono stati invitati i capigruppo del Partito Democratico, della Lega, del Movimento 5 Stelle e tutti gli altri? Solo lui era presente e adesso mettete mano a vostro piacimento alla sua composizione, non è una cosa indifferente vista la funzione che svolge.
Andate avanti a colpi di maggioranza su aspetti che incidono su processi decisionali democratici di questa Assemblea e francamente, me lo lasci dire Presidente, dispiace vedere su questo atto anche la sua firma che di quest’Assemblea è garante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Come Presidente di Commissione ringrazio i due relatori per il lavoro svolto, abbiamo fatto delle audizioni, avuto dei pareri sull'allargamento, c'era chi era favorevole e chi era contrario, penso che sia normale, ma credo che sia anche giusto che si vada a mettere mano agli organismi che abbiamo trovato.
Andiamo tutti nella direzione di un allargamento, come ha detto il Consigliere che mi ha preceduto, voi vi riempite la bocca dicendo di essere più rappresentativi, ma la realtà è quella che stiamo facendo, cerchiamo di inserire nuove categorie di persone che magari prima non erano state considerate e secondo noi abbiamo riequilibrato l'assetto.
Il fatto di avere 10 persone in più non comporta problemi di numero legale, perché non è detto che le prime 27 persone devono partecipare tutte e quelle che vengono dopo non partecipano, potrebbe essere anche il contrario, quindi potrebbe assicurarsi ancora di più il numero legale, questo lo potremo verificare.
Dico che la modifica va nella direzione giusta di aprire sempre di più alla realtà sociale, è anche vero che in quest'ultimo anno sono cambiate molte situazioni reali, abbiamo voluto dare voce a coloro che in questa realtà hanno avuto dei problemi e sono in difficoltà.
Ringrazio il Consigliere Ciccioli che ha seguito con attenzione l'evolversi dei lavori, ha saputo ben rappresentare quelle che erano le esigenze.
Accolgo favorevolmente questa proposta di legge, penso che dare una maggiore rappresentatività ai nostri cittadini sia la scelta più opportuna e quella sulla quale noi andremo avanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Anche noi siamo favorevoli a questa proposta di legge, il Consigliere Ciccioli, al quale è stato rivolto di tutto e di più in questo inizio legislatura, allarga democraticamente una rappresentanza.
Il partito che si chiama democratico è contro l'allargamento democratico delle rappresentanze, questo è un paradosso che spiega tante cose, quindi, una legge che allarga e include più persone, soggetti, rappresentanze non può che essere positiva. Il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi scuso per il ritardo con il quale ho chiesto di intervenire, ma pensavo che il dibattito fosse più lungo.
Concordo pienamente con quello che ha detto il Consigliere Mastrovincenzo, penso che l'allargamento di un organismo non necessariamente, come nel caso di specie, corrisponda ad una maggiore partecipazione, apertura, soprattutto quando non è chiaro, come in questo caso, come verranno nominati i membri di questo organismo e se si sovrappongono.
Come ha detto anche il Consigliere Mastrovincenzo ho notato che da quando vi site insediati e noi abbiamo perso e voi avete vinto …, questo lo ribadisco da sola perché ormai è diventato il refrain che viene ripetuto ogni volta, quindi lo dico per prima, da sola, noi abbiamo perso e voi avete vinto. Però, è vero che da quando avete vinto, evidentemente la sete di poltrone e di potere che si era costruita in tutti questi anni, questo desiderio di avere dei riconoscimenti era forte, avete avuto la necessità di aumentare tutte le poltrone in tutti gli organismi, gli enti, le società e lo state facendo in maniera scientifica. Dichiarare che questo sia un allargamento verso una maggiore partecipazione, una maggiore rappresentanza dei cittadini è una cosa non vera, chi un minimo si intende di partecipazione sa bene che la partecipazione ha delle regole ben precise, le rappresentanze hanno delle regole ben precise e più gli organismi sono pletorici, più sono annacquati nelle rappresentanze e meno sono utili alla partecipazione reale, ad esprimere dei giudizi, dei pareri su atti importanti.
Non è un caso che lo stesso Crel si sia espresso in maniera contraria rispetto a questo ampliamento e non avrebbe avuto motivazione per farlo se avesse condiviso e ritenuto utile questo allargamento, ripeto, pletorico e non necessario.
Per favore fate quello che potete e volete a colpi di maggioranza, però prendetevi la responsabilità di quello che state facendo e chiamatelo con il suo nome: stiamo aumentando il numero delle poltrone perché dobbiamo piazzare tanta gente che ci tira la giacchetta. Grazie.

PRESIDENTE. Conclusa la discussione generale, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Comincerò col dire che, e non lo dico in maniera provocatoria, lo dico proprio nel merito, la misura dell'efficacia delle mie proposte di legge è valutata in funzione dell'opposizione che trovano dai partiti dell'attuale minoranza. Più c'è un'opposizione feroce e spregiudicata da parte della minoranza più dico che ho fatto bene, ed allora entro nel merito.
La democrazia significa …, ho ascoltato il Consigliere Mastrovincenzo con molta attenzione, sono sempre molto attento agli interventi degli altri, sono un po' sorpreso dalle sue ultime posizioni perché l’ho conosciuto come Presidente del Consiglio regionale, come persona d'equilibrio che si poneva un po' al di sopra delle parti e sono stupito quando fa affermazioni molto particolari, come quando dice: “Noi rappresentiamo il 40% di questo Consiglio”. In realtà il 37% per essere puntuali, alle votazioni il 37%, sulle posizioni del Movimento 5 Stelle e queste sono altre, noi rappresentiamo il 49%, voi il 37%, la maggioranza rappresenta il 49% e dal punto di vista democratico credo che 49 sia superiore a 37. Qui entriamo in un meccanismo molto diverso, quando si parla di poltrone e si parla di Crel, quando si parla di poltrone e si parla di Pari Opportunità, mi viene da sorridere, non sono poltrone, non sono poltroncine, forse neanche sedie, forse sgabelli.
Facciamo un altro discorso, questi sono organismi di cui deve essere valutata non la quantità ma la qualità, entrando nella qualità abbiamo fatto dei ragionamenti. La qualità è diversa da 1 vale 1, significa che alcune rappresentanze …, se ci fosse una categoria scrivibile alla rappresentanza degli scienziati avrebbe un valore rispetto alla qualità degli analfabeti, ma quando poi andiamo alla misura democratica 1 vale 1, quando trattiamo di organismi di rappresentanza consultivi, che non hanno efficacia diretta, sono organismi di partecipazione, allora le cose cambiano, allora perché è stato fatto questo? Inizio a dare dei dati perché mi si dice che non si danno le cifre, mentre io sono meticoloso nell'andarmi a guardare le cose. Nelle Marche ci sono circa 157.000 iscritti, 47.000 dell'università e 110.000 delle scuole (dalle primarie, dalle materne fino agli istituti superiori). Nelle Marche sono iscritte all'area dell'istruzione, chiamiamola così, 157.000 persone, circa 10.000/15.000 sono fuori sede, quindi non residenti. Dare voce a due rappresentanti dell'Università in questo Consiglio e dare voce a un rappresentante delle scuole, al di là degli otto ascrivibili ai lavoratori dipendenti, è un atto criminale o un atto di giustizia? E’ un atto di rappresentanza. Dare voce ai due rappresentanti dell'università è un atto di democratico, significa dare voce qualitativa a due settori che hanno un peso, in una popolazione di 1.557.000 abitanti, mi sembra, noi diamo voce a 157.000 persone scritte all'università, alle scuole o comunque a quelle che sono dentro. La sanità, è vero, abbiamo introdotto il principio che oltre ai lavoratori dipendenti e via di seguito …, la sanità deve avere un peso, ma perché questo? Perché nella nostra regione abbiamo un bilancio, vado a palmi, di circa 4,5 miliardi di euro, questo è il bilancio regionale, di cui 3,2 miliardi di euro sono spese sanitarie. Introdurre un meccanismo per cui ci sia la rappresentanza dei medici e delle professioni sanitarie - abbiamo messo: medici e professioni sanitarie tre persone - è un atto antidemocratico o tiene conto delle funzioni della nostra Regione che su 4,5 miliardi di bilancio spende 3,2 miliardi in sanità? Noi stiamo cercando di fotografare e questo sarà un bene anche per chi verrà dopo, tra cinque anni potremo perdere le elezioni, magari vinceranno quelli che oggi sono all’opposizione, secondo me no, probabilmente si. Vogliamo fare questo? Voi avrete la rappresentanza della sanità e dell'istruzione, della scuola, che sarà importante per voi come oggi è importantissima per noi.
Questo è il mio pensiero, noi governeremo bene, meglio di quelli che hanno governato fin qui - benissimo non governa nessuno - e tenendo presente queste cose miglioreremo. Se noi mandiamo un delegato in più in agricoltura secondo voi è un delitto? Ci sono alcune organizzazioni sindacali importanti, associazioni agricole importanti che sono rimaste fuori, lasciare uno spazio all'agricoltura in più è un delitto anche questo? Se questa è l'opposizione che abbiamo in quest’Aula noi avremo lunga vita, ci sarebbero altre cose, e lo dico da rappresentante della maggioranza, noi avremo altre cose su cui soffro personalmente. Quando si parla di poltrone …, perché il Pd ha perso le elezioni? Io ho fatto un'analisi sociologica avvalendomi di personaggi della vostra area, il meccanismo diabolico in cui vi siete cacciati è che avete fatto le nomine in tutti i vertici possibili, avete accontentato uno e avete scontentato cento e questo l’avete pagato elettoralmente. Questo è successo. Noi non dovremmo fare così, dovremo premiare la competenza, stiamo facendo la selezione delle persone che devono avere dei ruoli importanti con le nomine, se ce n'è uno con la tessera del PD che è bravo noi lo nomineremo, se invece è lì per motivi di clientela magari lo sostituiremo. Questa è la stella polare a cui tendiamo, anche in questo organismo cerchiamo di fare pulizia, di non lasciare i vecchi equilibri, ma di creane di nuovi.
L'università, prima mi sono scordato le rappresentanze di coloro che danno i servizi pubblici. I servizi pubblici oggi rappresentano un segmento importantissimo della nostra vita sociale e lavorativa, introdurre una rappresentanza di chi svolge un ruolo nei pubblici esercizi è una cosa strumentale? Vi dico di più, l’avreste dovuto fare voi, magari era già fatta e noi eravamo …
Professioni sanitarie, scuola, riequilibrio, abbiamo dato un posto in più all'imprese che in audizione hanno detto - questo significa quanto attenzione abbiamo avuto in audizione per il mondo dell'imprese, degli artigiani, degli industriali e altro – che avendo il 30% del PIL marchigiano non potevano scendere ancora, è stato tolto un rappresentante ad un altro settore ed è stato dato un posto in più al mondo delle imprese. Il sindacato dei lavoratori dipendenti ha otto componenti: tre della Cgil, tre della Cisl e due la Uil, non abbiamo punito nessuno, abbiamo aumentato poco. Non siamo arrivati ai 57 componenti della Regione Lazio, siamo a 39, quasi tutte le Regioni italiane hanno Assemblee più numerose della nostra, noi da 27 siamo arrivati a 39 integrando settori estremamente importanti. Ne sono convinto, mi rendo conto che i cambiamenti sono sempre dolorosi, ogni volta che c'è un cambiamento c'è qualche equilibrio che non funziona, qualcuno che si sente anche legittimamente ridimensionato e c’è chi invece si sente di finalmente rappresentato, ma è normale che quando ci sono dei cambiamenti si cambia qualcosa.
Tutti i movimenti riformisti hanno sempre pestato i piedi a qualcuno, hanno trovato delle resistenze, hanno sempre introdotto delle cose che hanno modificato. Mi aspetto dal nuovo Crel - siamo corretti e democratici - che il Presidente eletto con la vecchia struttura rimanga in carica, come norma transitoria, fino alla fine della legislatura. Pensate quanta correttezza, non ci siamo posti il problema di sostituirlo, ci siamo posti il problema che quello è stato eletto con la precedente legge possa rimanere in carica, dalla prossima volta parteciperanno tutti all'elezione. Proprio perché ho subìto tanti anni di minoranza personalmente sono attentissimo a non ledere i diritti di chi è in minoranza.
Secondo me è una buona legge, ne sono convinto, spero che ne siano convinti tutti i Consiglieri di maggioranza che la sostengono, certo è una novità e come tale qualcuno non è contento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Mi ritrovo nelle parole dei Consiglieri di minoranza che sono intervenuti, in particolar modo del Consigliere Mastrovincenzo e della Consigliera Casini.
Devo dire innanzitutto che il parere del Crel, che è l'organismo di cui stiamo parlando, è stato negativo rispetto a questa proposta di legge, l’audizione è stata fatta sulla base di una richiesta che abbiamo fatto noi delle minoranze e ringrazio la maggioranza che l’ha accolta.
E’ una modifica che non è stata condivisa nel suo percorso neppure dallo stesso organismo.
Per quanto riguarda il concetto di democrazia, noi abbiamo preso il 37% e voi 49%, quindi, siamo dentro l’Aula in percentuale ai voti presi ed è importante che anche nel Crel ci sia un equilibrio in base a una reale rappresentanza.
La modifica di oggi va a snaturare e a modificare un organismo di rappresentanza democratica che doveva rispettare determinati equilibri. Il tema della partecipazione con un allargamento non determina maggior democrazia, ma secondo me può creare una maggiore difficoltà operativa nel lavorare.
Il fatto che il Presidente del Consiglio possa nominare, sostituendosi al Crel, i rappresentanti è secondo noi un’ingerenza che viola l’indipendenza di un organismo come questo che deve essere completamente autonomo.
Le categorie inserite vanno ad aprire un varco, vengono inserite specifiche categorie che sono sicuramente importanti e rappresentative nel nostro territorio del mondo del lavoro o dell'economia, ma erano già rappresentate. Se ognuno di noi si alza la mattina e pensa che una categoria deve essere inserita non la finiamo più. Le categorie dei medici, del mondo della sanità, e degli insegnanti erano già rappresentate all'interno di questo organismo. Voteremo contro questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo, sono soddisfatto del testo che è stato approvato. Prima mi sono dimenticato di citare una rappresentanza che è stata ampliata, quella del mondo delle professioni, è stata una richiesta degli ordini e degli albi professionali che ci hanno detto che non era possibile che un solo settore del mondo delle professioni rappresentasse l’intero. Le professioni oggi occupano migliaia di persone, ci sono: le professioni sanitarie l'albo dei medici, ingegneri, architetti, geologi commercialisti, la rappresentanza era talmente piccola che l'ampliamento consente ad alcuni ordini professionali di dire la loro. Questo tipo di apertura non è negativa, anzi, magari ci troveremo di fronte alla rappresentanza di una professione che non è omogenea con l'orientamento della maggioranza, ma questo non ci interessa perché potrebbe portare un contributo di idee e proposte che erano sfuggite. Questa è una legge lungimirante, questo momento di rappresentanza, che sarà utile non adesso, ma da qui a parecchi anni, poi magari cambieranno gli equilibri nel mondo del lavoro e dell’economia e ci sarà bisogno di un aggiornamento, ma la legge del 2008 era desueta, la nuova rappresentanza è molto più attinente e adeguata rispetto all'attuale mondo dell'economia e del lavoro.
Sono soddisfatto, è stato uno sforzo, anche di polemiche, ma secondo me è un passo in avanti per gestire meglio la Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Vedete, nel merito penso che la relazione del Consigliere di opposizione Biancani e gli interventi dei Consiglieri Mastrovincenzo e abbiano sottolineato bene il limite di quest’azione e di questo provvedimento.
Sul Piano politico mi sembra tutto molto chiaro, lo dico anche per stemperare, perché sembra tutto volto a non guardare gli interessi, la funzionalità, l'opportunità della comunità marchigiana. Tutto quello che si mette in campo non è per pura discontinuità, ma quasi un meccanismo di continua provocazione nei confronti di un'opposizione che mette a disposizione di tutti dei ragionamenti.
La modalità del primo firmatario della proposta, nonché relatore, è molto chiara, ce l'ha sottolineata quando ha detto: “Ho fatto un'analisi del voto, mi sono accorto che lo schema che avevate, che avevamo insieme disegnato - si chiama regole democratiche, votate, Consigliere Ciccioli, non sono altro - non producono l'effetto perché noi abbiamo bisogno di avere maggiori disponibilità”. Come ha detto la Consigliera Casini, avete la necessità di avere maggiori poltrone, che non corrispondono sempre a maggiori costi, significa allargare la platea del consenso del potere ed è una modalità chiara, chiara, non mi sorprende, l'avete fatto, lo state facendo dappertutto. Lo mistificate dicendo che è una modalità di partecipazione per allargare la platea, di fatto, invece, significa che ognuno dei partiti e ognuno dei pezzi …, perché non solo si tratta di partiti, come tutti poi ci sono le necessità interne, che vi consentono di trovare e far trovare soddisfazione a soggetti che, questo si, magari vi hanno sostenuto o vi potranno sostenere in futuro. E’ molto semplice, non è altro, dovete chiamare le cose per quelle che sono.
A me poi scandalizza che non si guardino la necessità, la funzionalità, non si guarda la qualità, si fa un'operazione completamente diversa, l’accennava il Consigliere Mastrovincenzo prima, e non si è coerenti rispetto ai lavori, alle prospettive e alla rappresentanza perché contemporaneamente si presentano dei Regolamenti che mettono non il bavaglio, ma impediscono a quest’Assise democratica di esprimere e di raccogliere quelle istanze che voi chiamate partecipazione, perché la partecipazione mica la fate solo voi, la fa qui il 49% che rappresenta chi non ha vinto, sono questi i numeri.
Significa che non dobbiamo aver paura delle idee, del confronto, di togliere tempo o impedire che vengano presentate interrogazioni, che vengano avanzate mozioni, atti di sindacato ispettivo, come lo Statuto di questa Regione impone. Perché? Perché questi qui non sono in grado di ascoltare il contributo che viene dall'esterno dell'Assise, questa è un Assise dove siamo rappresentanti dei cittadini, delle cittadine, delle imprese, del volontariato, con il quale ci confrontiamo sistematicamente e riportiamo.
Consigliere Ciccioli, vi chiediamo di essere coerenti, volete ampliare, allora dovremmo ampliare tutto, e invece no, dove la voce non è la vostra, dove le poltrone non sono le vostre, ma sono occupate democraticamente da chi ci ha assegnato con orgoglio questo ruolo ... E’ vero come le ha detto la Consigliera Casini, abbiamo perso e lo sappiamo, ho perso, ma ci hanno detto pure che dobbiamo fare l'opposizione, che non deve essere tutte le volte, ve lo dico, giudicata. Non voglio il voto, non vogliamo il vostro voto, non abbiamo avuto nemmeno il voto dei cittadini, pensate un po' se abbiamo bisogno del giudizio, però chiamate le cose per quelle che servono. Non servono in questo caso allo sviluppo dell'economia del territorio, non servono i contributi per migliorare le nostre scelte, serve per allargare, e l'avete fatto e lo state facendo dappertutto, per avere un’opportunità, per dare occasioni, per dare non il contributo, ma una fedelizzazione e se tutti la guardassero con gli occhi veri potrebbe essere veramente imbarazzante.
Allora, il voto del gruppo, come già espresso dal Consigliere Biancani, non può che essere negativo e, dico, imbarazzante per tutti ad iniziare da oggi rispetto al Regolamento che in Giunta per il regolamento solo per come è impostato ci dovrebbe far riflettere sul valore della partecipazione che esprimete ogni volta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Solo per confermare che siamo pienamente in linea con la legge, siamo tra i proponenti, quindi, non potrebbe essere altrimenti, solo per dire che è una norma pienamente rispondente a quella che è la situazione attuale.
Qui si parla sempre di poltrone, forse è un termine che a voi è molto chiaro e conosciuto, cose che a noi non riguardano, noi vogliamo dare solo voce alle associazioni, ai cittadini, a coloro che operano nel settore economico, a tutti gli ambiti, allargarli. Sicuramente non è un danno, quindi queste poltrone che voi ripetete …, forse siete ossessionati dalle poltrone sulle quali non potete più sedere o da quelle che avete dato fino ad oggi. Vi prego di non nominare più questo nome perché non penso che sia quello che fanno coloro che vengono a rappresentare queste istituzioni.
Voglio fare una puntualizzazione su quanto ha detto il Consigliere Biancani, sul fatto che le nomine possono essere fatte dal Presidente, non è una cosa giusta, questo è solo un modo per far sì che si possa trovare un accordo e per non andare oltre con i tempi, è solo un fatto utile per trovare la soluzione qualora questa non si possa trovare tra le varie associazioni.
Dico che è importante dare voce a coloro che operano nel settore economico, non lo stiamo facendo sicuramente …, non sono poltrone, ma è un coinvolgimento ed un allargamento a quelle che sono le realtà economiche, quindi il voto della Lega è convintamente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ridico qui quello che ho avuto modo di dire in Commissione, noi del Movimento 5 Stelle vediamo l’allargamento della rappresentanza come qualcosa di positivo, quindi non siamo contrari a questa manovra, quello che ci sarebbe piaciuto e che i criteri per la scelta dei nuovi rappresentanti fossero stati decisi in modo chiaro, ex ante e non ex post. All'inizio c'è stata una casualità di numeri che ci sono stati elencati in Commissione, che poi sono stati corretti, quindi, non abbiamo gradito la modalità con cui è stata fatta questa operazione, con cui è stata costruita la proposta di legge, quindi, ci asterremo. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Proposta di legge n. 21. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)


Proposta di atto amministrativo n. 8
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale del turismo 2021-2023. Legge regionale 11 luglio 2006, n. 9”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 8. La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Signor Presidente e gentili colleghi, ho fatto all'inizio del Consiglio alcune interviste e non vi nascondo l'emozione nel farlo e rappresentare questo strumento importantissimo che andremo ad approvare oggi.
L'Assemblea legislativa è chiamata quest'oggi ad approvare uno degli atti amministrativi di programmazione più importanti della legislatura: il Piano regionale del turismo.
Un documento di programmazione che per le finalità strategiche che si pone e per gli obiettivi progettuali che persegue rappresenterà per l'intero sistema regionale del turismo un punto di riferimento costante nel processo di rilancio e di crescita economica generale che noi tutti auspichiamo.
La nostra comunità regionale da oltre un anno è costretta a misurarsi con la pandemia Covid 19 che tanti lutti ha lasciato lungo il suo inarrestabile diffondersi e che ha profondamente depresso l'intera economia mettendo in gravissime difficoltà imprese e famiglie e modificando radicalmente il contesto umano economico in cui viviamo.
Questa situazione drammatica ha colpito in profondità anche il sistema economico della nostra comunità regionale, ad iniziare proprio dal settore del turismo, che sicuramente è uno dei comparti che ha pagato il prezzo più alto al diffondersi della pandemia.
Ora con le vaccinazioni in atto si possono ricreare le condizioni per la ripresa ed il rilancio del tessuto socio-economico, quindi, ridare prospettive alle nostre imprese e all'intera comunità marchigiana fatta di gente, forti, laboriose, tenaci quanto riservate. Questi valori umani ed imprenditoriali costituiscono i tratti distintivi degli operatori e del sistema regionale del turismo, che conta ben 80.000 addetti; un comparto produttivo che merita dunque rispetto, attenzione, sostegno ed incentivi che in prospettiva può realmente diventare il secondo volano di sviluppo economico della nostra regione.
Alle ingenti risorse messe a disposizione dall'Unione Europea con il Piano nazionale del Recovery Fund si aggiungeranno ben presto in quota minore, ma pur sempre consistente, le risorse dei fondi comunitari della nuova programmazione 2021/2027 destinati alle Regioni nell'ambito dell'accordo di partenariato tra i Paesi aderenti e l'Unione europea. Potremmo trovarci, quindi, alla vigilia di settimane molto importanti per la ripresa, il rilancio e lo sviluppo economico della nostra Regione e nell'attesa la Regione Marche per quanto riguarda il turismo si sta dotando con il Piano regionale che andremo ad approvare di strumenti indispensabili per assicurare una nuova progettualità e l'avvio di processi di programmazione. Come recita il Cleim della nuova campagna promozionale che vedrà Roberto Mancini, testimonial d'eccezione: siamo pronti per una nuova stagione, ed io aggiungo, per una nuova straordinaria stagione.
Il Piano regionale del turismo 2021/2023, per la sua portata ampia ed articolata, assume una valenza politica ed amministrativa straordinaria, in quanto indica le traiettorie sulle quali costruiremo e realizzeremo la politica regionale di settore, utilizzando le risorse comunitarie straordinarie e ordinarie sopra richiamate. La proposta di Piano triennale che ci è stata consegnata dalla Giunta regionale, discussa ed in alcuene parti integrata dal contributo dei colleghi Consiglieri della II Commissione, esaminata da qualificati organismi, quali il Crel ed il Cal, che ringrazio tutti per il notevole lavoro svolto, ritengo sia completa di tutte le più rilevanti questioni che si riconducono al settore.
Le scelte condivise guardano lontano e disegnano percorsi nuovi ed innovativi quasi si andasse a siglare simbolicamente con tutti gli attori del sistema turistico regionale un patto per l'attualità e per il futuro che individua soluzioni concrete e realizzabili. Sono queste le risultanze emerse non solo dalle audizioni promosse dalla Commissione consiliare, ma dall'ampio e qualificato confronto che il Presidente Acquaroli ha voluto nella fase di preparazione del documento ed anche dopo la sua approvazione in Giunta regionale con le associazioni di categoria ed i soggetti operanti nel settore.
Il documento si compone sostanzialmente in tre parti. La prima parte comprende le linee programmatiche d’indirizzo per la crescita e lo sviluppo del sistema turistico nella Regione Marche. In esso sono racchiusi i contenuti politici del documento contraddistinti da un'attenta esamina che ritengo esaustiva dei problemi e delle prospettive del comparto. La seconda parte racchiude i contenuti tecnici dello strumento di programmazione, individuando gli obiettivi strategici della politica regionale e le linee d’intervento per la governance del settore del turismo, articolati in ben 21 misure operative. La terza parte presenta una documentazione tecnica al compendio del documento politico e delle misure operative utili a definire il contesto dinamico sul quale lo strumento di programmazione intende interagire.
Vorrei sottolineare gli aspetti più qualificanti, a mio avviso, di questo Piano che ne costituiscono l'impianto di sistema. Inizierei dall’organicità della sua predisposizione: un'analisi introduttiva rigorosa, articolata, completa della situazione attuale, indicando i punti di forza, ma anche le criticità del sistema; per passare poi alla selezione degli obiettivi, partendo dai più strategici fino a giungere a quelli operativi che stanno ad indicare la prospettiva del lavoro da realizzare. Non è un caso, infatti, che la costituzione della nuova Agenzia regionale sia stata messa al primo posto delle misure operative a testimonianza di quanta attenzione sia riposta nel rendere le misure del Piano efficaci ed efficienti. La chiarezza degli obiettivi strategici classificati anche in ordine di rilevanza, coerenza e concretezza compongono le 21 misure operative. Si può senz'altro affermare che il documento presentato in Aula quest'oggi è di buona fattezza, l'impianto generale del provvedimento è valido e costituisce certamente un adeguato strumento per affrontare una stagione complessa e non facile, come sarà la prossima e quella degli anni a venire.
Il Piano regionale determina gli obiettivi strategici, le scelte, indica gli ambiti di intervento, i progetti e pure le azioni tanto per scendere nel dettaglio. Saranno poi i programmi annuali che non andranno in approvazione in Aula, ma per i quali è richiesto il parere preventivo della Commissione consiliare, a definire compiutamente l'attività delle sue forme più specifiche e con le metodologie più appropriate, anche sulla base delle risorse finanziarie che nel tempo andranno a maturare e che allo stato attuale non è ancora possibile individuare con precisione.
Vorrei tornare ancora sui contenuti del Piano regionale. Lo scorso anno gli effetti della pandemia, ricordiamolo, hanno fatto registrare un calo medio annuale di oltre 30 punti rispetto all'anno precedente in termini di arrivi di turisti delle Marche.
L'analisi che il Piano compie nella sua prima parte riguardo agli elementi di criticità va ben oltre questi rilevamenti e lo fa in modo rigoroso, chiaro e senza infingimenti. Su questi rilievi dovremmo riflettere. Mi limiterò soltanto ad indicarle:
- l'andamento storico sui flussi turistici nazionali. I turisti è noto che viaggiando in Italia, specie se stranieri, prediligono indirizzarsi verso la dorsale tirrenica anziché quella adriatica, avendo come punti di riferimento gli assi che collegano le città di Venezia, Milano, Firenze, Roma e Napoli;
- la mancanza di adeguati collegamenti delle Marche con altri aeroporti o la difficoltà di collegamenti con le ferrovie ad alta velocità o strade di facile comunicazione, specie se per collegamenti trasversali rispetto alla penisola;
- la scarsa conoscenza che nel mondo e talvolta anche in Italia si ha delle Marche come meta di destinazione turistica;
- la poca organizzazione riguardo ai temi della destagionalizzazione dei flussi turistici:
- la frammentazione del sistema turistico regionale, un sistema molte volte presente solo in forma teorica e quasi sempre suddiviso in una miriade di soggetti autonomi e poco aggregati che ne determinano una modesta consistenza organica.
Un dato generale su tutti deve farci meditare. Da un confronto sull'andamento del flusso turistico della nostra regione dal 2016 al 2020, presentati dall'Osservatorio regionale sul turismo (vedi tabella allegata 2 del Piano), balza evidente la preoccupante ed anomala sproporzione tra mercato nazionale ed estero.
I turisti italiani in media sono circa il 78% del flusso complessivo (nel Paese quel dato è mediamente di circa il 50%), mentre si attesta attorno al 22% il flusso dei turisti provenienti dall'estero. Un divario di 28 punti percentuali rispetto alla media nazionale che il sistema turistico delle Marche non può permettersi e che dovrà assolutamente recuperare nel futuro. Di per sé questo dato indica già una scelta precisa: quella di assicurare una forte azione promozionale sui mercati turistici esteri.
A fronte di questa criticità, le Marche possiedono potenzialità e caratteristiche che se ben organizzate tra di loro ed indirizzate nelle giuste direzioni potranno offrire prospettive davvero inaspettate. Questo percorso di crescita, di rilancio ,di sviluppo della ripresa futura andrà costruito con grande intelligenza, nella chiarezza dei ruoli, nella trasparenza dell'uso appropriato delle risorse e soprattutto nella condivisione con il sistema che va pensato e costituito su basi totalmente nuove.
Le sfide innovative del digitale rappresentano per la pubblica amministrazione e per l'intero Paese, la frontiera delle vere sfide sulle quali declinare l'individuazione di nuovi orizzonti di crescita e di coesione sociale. Il Piano orienta questa scelta di fondo, per certi aspetti quasi la impone, indispensabile quindi per il prossimo futuro creare un nuovo sistema turistico regionale basato su presupposti innovativi perché cambiata è la tecnologia, cambiati sono i comportamenti delle persone, cambiate sono le domande che a livello ormai planetario le nuove generazioni pongono.
Quando si pensa che oltre l'80% dei turisti sceglie autonomamente su Internet le proprie vacanze vuol dire che il paradigma di riferimento è completamente mutato e di conseguenza o il sistema si allinea in fretta e bene, secondo i nuovi standard della domanda, oppure la sua offerta è destinata a vanificarsi nell'ampio e variegato panorama della foltissima competizione nazionale ed internazionale.
Le Marche ed il sistema turistico regionale non possono continuare a misurarsi nella concorrenza nazionale ed internazionale con strumenti ormai superati, inadeguati a raggiungere un confronto con destinazioni che hanno intrapreso la via dell'ammodernamento delle strutture, dei servizi, dell'offerta del proprio territorio, comunicati con modalità e con strumenti molto più efficaci dei nostri.
Un tempo ai nostri operatori turistici bastava far bene le fiere per assicurare al sistema risultati apprezzabili. Oggi le fiere costituiscono soltanto una vetrina per la destinazione turistica ed un luogo per avviare dei primi contatti tra operatori, il grosso del lavoro rimane altro.
Crediamo che i tre indirizzi strategici sui quali il Piano regionale costruisce la prospettiva di breve, medio e lungo periodo siano assolutamente condivisibili:
- investire sul brand Marche, nei mercati nazionali e esteri in modo unitario, efficace e sulla base di un’attenta azione di marketing;
- costruire prodotti turistici legati alla destinazione Marche, selezionati mediante un accurato marketing e commercializzati con strumenti innovativi, avendo come interlocutori principali le agenzie turistiche che si occupano in modo strutturato e continuativo dell’incoming, i distretti turistici e più in generale i soggetti pubblici e privati che a vario titolo operano nel territorio;
- ammodernare il sistema turistico regionale in stretta collaborazione con l'istituzione del territorio e il sistema degli operatori turistici locali, qualificando l'accoglienza con i circuiti turistici e le eccellenze per riallenarla agli standard dei principali competitori italiani ed esteri mediante interventi e investimenti mirati.
Il sistema turistico delle Marche, dal territorio alle comunità locali, ad iniziare dalle imprese del settore, nonostante le calamità naturali e sanitarie degli ultimi anni, nel suo complesso ha comunque tenuto a testimonianza del fatto che i tessuti delle imprese degli operatori è sano, vitale e reattivo, e da questi vogliamo ripartire.
Desidero inoltre ricordare che il Piano regionale opera in coerenza logica, diretta con il programma di governo per l'XI legislatura, presentato dal Presidente Acquaroli al Consiglio regionale delle Marche nella seduta del 19 ottobre 2020 e con la mozione numero 12 del dicembre scorso, approvata successivamente dall'Aula, della quale sono stato il primo firmatario, tra i suoi concetti cardini prevede:
- come metodo di lavoro, l'avvio di un dialogo costante con tutte le istituzioni ed i soggetti pubblici e privati, per la ricerca di una progettualità che ridia forza, coesione e senso di comunità ad una regione che appare disgregata e che va ricostruita sotto molti aspetti, a partire dal riequilibrio territoriale e dal collegamento dell'asse interno e costiero;
- come base comune di lavoro considerare il turismo come elemento di coesione effettiva e reale e di mutevoli altri settori dell'economia regionale: dall'ambiente all'agricoltura, dalle manifatture ad artigianato artistico, dalla cultura all'arte, dalle tipicità al commercio, per finire alla qualità della vita che nelle Marche e nel vivere borghigiano trova una delle espressioni più elevate del paese.
Altro tema sul quale si articola la politica turistica regionale e dalla quale il Piano dedica parte rilevante dei suoi contenuti è quello relativo alla promozione turistica nazionale internazionale. I contenuti sono racchiusi nel primo capitolo del Piano regionale denominato “Promozione turistica nazionale internazionale”, che si apre, come già anticipato, con la proposta di costituzione dell'Agenzia per il turismo e internazionalizzazione Marche (A.T.I.M.), già peraltro approvata come proposta di legge dalla Giunta regionale. L'Agenzia regionale avrà il compito di coordinare le attività in cui si esprimono i programmi regionali, dando così concreta attuazione alle politiche regionali di settore. Tra i suoi compiti principali ci sarà l'individuazione dei soggetti pubblici e privati, che andranno a costituire il sistema regionale divenendo i suoi principali interlocutori con i quali promuovere l'interazione degli obiettivi e della costruzione dei circuiti tematici per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti di eccellenza, al fine di consentire una crescita reale dell'offerta turistica, in dimensione anche internazionale e con l'obiettivo della destagionalizzazione. Se l'Agenzia sarà lo strumento operativo certamente i programmi annuali, contenenti le azioni di marketing e di promozione, costituiranno la base su cui sviluppare l'intera strategia che, come è logico ritenere, avrà due ambiti di indirizzo nazionale ed internazionale, ma un solo testimonial per una campagna sicuramente efficace.
La scelta di Roberto Mancini quale testimone della Regione Marche fino al 30 giugno 2023 voluta decisamente dal Presidente Acquaroli è una scelta impegnativa, che riteniamo vincente per molte ragioni, legate non solo alla marchigianità del Commissario tecnico della nostra nazionale di calcio. La sua riconosciuta serietà professionale, la sua notorietà in Italia e all'estero ne fanno un personaggio dal forte appeal, inoltre, nelle sua veste professionale guiderà gli azzurri in tre grandi competizioni che si svolgeranno nel giro di due anni dagli europei alla nazional league, ai mondiali in Qatar nel 2022. Posizionarsi con la promozione delle Marche in parallelo rispetto a questi eventi di fortissimo richiamo sportivo e non solo, ritengo sia una scelta indovinata che produrrà ricadute benefiche per tutto il sistema turistico regionale.
Molte sono le misure del Piano che si riconducono in una logica coerente funzionale al tema centrale della valorizzazione del brand Marche e dell'offerta turistica regionale sui mercati nazionali ed esteri:
- marketing, promozione e comunicazione (misura 2);
- fiere incoming ed eventi nazionali ed esteri (misura 3);
- promo commercializzazione dei prodotti turistici locali mediante agenzie nazionali, regionali, piattaforma digitale (misura 4);
- incentivi al sostegno alla mobilità verso le Marche, con riferimento a voli, ferrovia, porto, pullman (misura 5);
- progetti speciali di particolare interesse regionale: turismo, culturale ed eventi; cineturismo; enogastronomia, artigianato, gli outlet commerciali, il turismo rurale; turismo religioso e giubileo lauretano (misure dalla 6 alla 9).
Un tema certamente rilevante sul quale si andrà a costruire la politica turistica regionale è senza dubbio quella dell'accoglienza e della valorizzazione dei territori.
Il Piano regionale riserva dei due capitoli dei cinque a quest’argomento:
- “Sviluppo dell'accoglienza turistica, borghi e turismo diffuso”;
- “Valorizzazione delle eccellenze del territorio”.
Tra le misure previste quelle relative alla “riqualificazione delle strutture di accoglienza e ricettive” e ai progetti integrati di “recupero dei borghi storici e di valorizzazione della rete dell'albergo diffuso” avranno una loro centralità e rilevanza.
Di notevole interesse è anche la misura prevista per la “valorizzazione e il sostegno dei grandi attrattori turistici” che avrà una sua specifica progettualità.
Ritengo infatti che il riposizionamento dell'offerta turistica regionale, specie sui grandi mercati esteri, non possa disgiungersi dalla valorizzazione, promozione di destinazioni riconosciute ed apprezzate, che nonostante tutto il loro valore spesso e volentieri sono in difficoltà nello stare al passo con i tempi ed esigono talora qualificati ed importanti investimenti.
Altro argomento qualificante del Piano, per quanto concerne i temi dell'accoglienza, è quello riguardante la costituzione degli ambiti territoriali, un modello innovativo di gestione dei tempi dell'accoglienza sul territorio che è basato su aggregazioni per aree vaste ed omogenee, dovrà privilegiare l'organizzazione dei sistemi e dei servizi di accoglienza e puntare decisamente alla realizzazione di prodotti di qualità sui quali costruire l'offesa turistica di destinazione.
In questi e negli altri casi previsti dalle misure il Piano regionale diventa uno strumento essenziale per orientare le scelte che accompagneranno la nuova programmazione dei fondi comunitari 2021/2027, che saranno adottate secondo una logica di coerenza con gli indirizzi di governo e con le politiche di sviluppo di settore, dando concreta operatività all'indirizzo strategico, con l'obiettivo dichiarato di creare una visione omogenea ed un forte valore sinergico al settore del turismo e agli altri ad esso complementari.
Un ultimo aspetto che valuto estremamente utile e qualificante contenuto nel Piano regionale è quello della misura 19, riguardante la “formazione, aggiornamento e lavoro nel turismo elenchi delle professioni turistiche”. Abbiamo necessità di riqualificare l'accoglienza turistica non solo con l'ammodernamento delle strutture, ma anche con il miglioramento dei comportamenti professionali, spesso considerati inadeguati rispetto alla clientela turistica, divenuta sempre più esigente. Pertanto, prevedere interventi realizzati ed incrementare il livello qualitativo degli standard professionali di accoglienza ed i relativi servizi è senz'altro un'opportunità e necessità.
Considerazioni finali. Credo che il successo dell'attività turistica nelle Marche, in prospettiva, sarà strettamente legato alla nostra capacità di rinnovare profondamente i modelli di offerta turistica nella direzione della sostenibilità, dell'innovazione digitale della qualità dell'accoglienza e dell'adattamento delle nuove tendenze della domanda con la nascita di nuovi modelli di valorizzazione, che abbiano come destinatario finale in prevalenza proprio il mercato estero.
Questa è la grande scommessa che il Piano regionale prevede e rispetto al quale l'intero sistema regionale è chiamato a svolgere la propria parte.
In definitiva valuto positivamente il documento di programmazione che è stato presentato, lo ritengo esaustivo nei suoi contenuti, rassicurante per le prospettive indicate, valido quale strumento di indirizzo per guidare la politica regionale di settore.
Desidero ringraziare il Presidente Acquaroli, che detiene la delega del turismo, il Servizio sviluppo valorizzazione delle Marche e quanti hanno lavorato e ancora continueranno a farlo.
Ringrazio inoltre il Presidente Putzu, i colleghi di Commissione e tutti i funzionari che hanno contribuito con efficienza al raggiungimento con il buon lavoro degli obiettivi che ci siamo prefissi.
Il Piano regionale del turismo 2021/2023, a mio avviso, è documento di programmazione da ritenersi completo, valido ed efficace per le sfide che ci attendono e per questi motivi invito il Consiglio regionale ad approvarlo. Grazie.

Presidenza del Presidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha sforato di oltre sei minuti. Invito agli altri Consiglieri a rispettare i tempi, mi ha fregato perché ogni tanto diceva infine, quindi, non l'ho mai bloccata perché pensavo… però ha sforato troppo.
Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il turismo ha subìto nell'ultimo quinquennio le conseguenze di due grandi emergenze, quella del sisma del 2016 e quella sanitaria legata alla pandemia iniziata lo scorso anno e tuttora in atto. Ed è certo, e credo condiviso da tutti, che questo comparto necessiti di un sostegno specifico per accompagnarne la ripresa e rafforzarne la resilienza per il futuro. L'obiettivo deve essere quindi quello di rimettere l'economia del turismo al centro delle politiche di sviluppo regionali. Per raggiungerlo si dovranno necessariamente utilizzare al meglio le risorse del PNRR e della nuova programmazione dei fondi comunitari 2021 2027.
Per quanto riguarda il primo aspetto, seguendo le indicazioni del Piano nazionale, occorrerà puntare soprattutto alla modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali del patrimonio storico artistico, al miglioramento della fruibilità digitale, al rilancio del turismo sostenibile, ad investire in infrastrutture e servizi turistici strategici, alla valorizzazione dell'intero territorio regionale attraverso il miglioramento della promozione e capacità ricettiva costiera, collinare, montana e delle campagne della nostra regione.
Rispetto alla nuova programmazione 2021/2027 si dovrà creare una visione omogenea del turismo, della cultura, dell'ambiente, dell'agricoltura, del commercio, dell'artigianato, tutti settori divenuti sempre più complementari.
Questo Piano triennale che, come già sottolineato, indica la nuova programmazione 2021/2023, con l'intenzione dichiarata di estenderla per tutta XI^ legislatura, mirerebbe sulla carta proprio a fare del turismo marchigiano una grande opportunità economica, farlo diventare volano di valorizzazione del territorio e di sviluppo del tessuto socio-economico e dell'intera comunità.
Considerata la difficile situazione attuale avremmo auspicato, quindi, interventi capaci di portare un valore aggiunto, soprattutto in una logica di innovazione perché il panorama economico e sociale oggi è estremamente modificato e l'arrivo del Covid ha cambiato radicalmente anche la percezione della socialità insieme alla percezione stessa di vacanza e di tempo libero.
Eppure, anche in questo caso, come già successo nel Piano triennale della cultura, molte delle misure proposte non rappresentano di fatto una novità e soprattutto non si connotano come interventi capaci di dare nuova linfa al settore. Anzi, molti interventi proposti non sono in continuità rispetto a quanto già attuato nel passato, tutt'al più si tratta di interventi di potenziamento di quanto già costruito e consolidato nel territorio. Faccio riferimento ad esempio a tutta la parte dedicata al turismo all'aria aperta ed in particolare a quella che gravita intorno al cicloturismo o alla mobilità dolce, in continuità, quindi, con tutto il lavoro fatto con “Marche outdoor”, la promozione del bike-hotels e dei servizi di qualità per i cicloturisti, attività che si è affiancata all'ottimo lavoro svolto sul ciclovie, su percorsi ciclabili, su tutto su tutto il territorio regionale.
Mi riferisco anche al turismo esperienziale, già da tempo oggetto della programmazione regionale, tanto che sempre più, già da alcuni anni, le Marche stanno diventando meta privilegiata di chi aspira ad una vacanza diversa, fatta non solo di mare, turismo balneare, arte, storia e cultura, ma anche di artigianato e commercio. Ricordo che è proprio della Regione Marche e della CNA è stato il progetto Homo Faber proposto durante la scorsa legislatura.
Le maggiori fiere menzionate continuano ad essere quelle che da sempre raccolgono i favori degli operatori del turismo, non solo marchigiani ma di tutta Italia e del mondo: si parla ancora di Bit di Milano, della WTL di Londra, di TTI di quella di Rimini e di promozione verso i Paesi che da sempre sono i nostri Paesi target: Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e poi Cina, Russia, Giappone. Vengono addirittura riproposti gli Emirati Arabi, probabilmente in una logica di continuità con l'Expo di Dubai. Mi auguro che non vedremo riproposto all’interno di qualche Piano annuale o di qualche delibera di Giunta anche il vecchio Marche Endurance. E poi i cammini di fede, il turismo religioso, il Giubileo Lauretano.
Nel Piano c'è una scarsissima attenzione al turismo accessibile, a cui è dedicato una pagina scarna e scarsa nei contenuti. Non si sviluppa il tema dell'accessibilità, nella sua valenza di permeabilità fisica culturale, che deve tradursi in modalità di accesso a luoghi attraverso sistemi di mobilità sostenibile, che rompano l'isolamento di territori poco serviti, la possibilità di fruizione turistica per tutte le persone, indipendentemente dall'età, dalle condizioni di salute, dalla presenza di disabilità, dando così a tutti l'opportunità di apprezzare a fondo la bellezza e l'unicità del patrimonio visitato. Una modalità, quindi, che garantisca pienamente a tutti di accedere alla ricca offerta culturale, paesaggistica, di arte e tradizioni, di cui si può usufruire nella nostra bellissima regione.
Così come non si sviluppa pienamente la tematica della sostenibilità che, tra l'altro, è un elemento essenziale di competitività. Deve contribuire alla conservazione delle risorse naturali e del paesaggio, stimolando gli investimenti per la sua tutela. Una visione sostenibile del turismo favorisce la distribuzione di opportunità tra aree centrali ed interne del territorio regionale e in tutti i periodi dell'anno, portando occupazione non solo nelle mete già consolidate.
Non vedo, quindi, nessuna delle scelte coraggiose, né quel rigoroso processo trasformatore evocato nel programma di governo regionale, di cui tanto si vanta la maggioranza.
Di fatto l'unico elemento di vera novità mi sembra sia rappresentato dall’istituzione della nuova ATIM, Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, ma non so se si tratta effettivamente di un fatto positivo per il settore del turismo. Sembrerebbe piuttosto una modifica di carattere organizzativo: infatti il personale dell'Agenzia sarebbe quello regionale che si occupa già della stessa materia all'interno dell'organico regionale, con la differenza, sostanziale, che tutta l'attività operativa sfuggirebbe dal controllo della Giunta regionale, essendo l'Agenzia dotata di piena autonomia amministrativa, organizzativa e contabile. Il rischio è che sia messo in atto l’ennesimo carrozzone per assicurare ruoli e posti di rilievo a qualcuno, nonchè consulenze a soggetti esterni. E’ comunque singolare e totalmente inopportuno, a mio avviso, attribuire in questo Piano triennale un ruolo strategico ad un'Agenzia che ancora deve essere istituita con legge regionale. Un altro ente, che di fatto potrebbe rappresentare un ulteriore livello di burocrazia e non certo di uno snellimento delle procedure.
Turismo e internalizzazione vengono affiancate, mi chiedo se questo possa rappresentare la scelta più efficace, trattandosi di settori in cui gravitano soggetti diversi, con necessità diverse.
Allo stesso tempo, pur avendo questa maggioranza più volte sottolineato la necessità di attivare sinergie tra turismo e cultura, questi due ambiti sono di fatto separati, essendo trattati in due Piani triennali ben distinti, senza alcun nesso o collegamento tra loro. Anche la gestione politico/amministrativa è lasciata ad Assessori differenti. E’ un grave errore, a questo punto ci chiediamo quale sia la vera strategia di questo governo regionale su questi temi.
Verificheremo l'efficacia degli atti amministrativi che saranno emanati in attuazione del Testo Unico sul turismo, di cui si parla nella misura 20, che avevamo profondamente revisionato a fine della scorsa legislatura con la legge numero 28 del 2020. Si era partiti allora dall'esigenza segnalata anche dagli enti locali, dalle imprese e dalle associazioni di categoria, di adeguare la normativa regionale di settore alle disposizioni introdotte a livello nazionale ed europeo e alle nuove tendenze e al mercato turistico che, più di ogni altro settore, subisce mutamenti e spinte di rinnovamento dettate dalla continua evoluzione della domanda turistica nazionale ed internazionale. Le modifiche apportate al Testo Unico del 2006 sono servite per definire al meglio le funzioni e i compiti di ogni attore pubblico e privato nel settore, con l'obiettivo di delineare un sistema turistico territoriale coerente ed efficace nello sviluppo e nella valorizzazione dell’offerta turistica regionale. Proprio nella legge n. 28 è prevista la costituzione del Comitato di concertazione per le politiche del turismo, che è richiamato anche in questo Piano.
La concertazione però non si evoca semplicemente, ma la si attua concretamente. E già la partenza è pessima perché su questo testo la Giunta non si è confrontata con nessun soggetto interessato, l’ha fatto successivamente solo la II Commissione, ma è evidente che il segnale non è affatto incoraggiante.
Come opposizione monitoreremo molto attentamente: verificheremo la composizione, la frequenza degli incontri, l'effettivo coinvolgimento di tutte le organizzazioni e associazioni del territorio interessate. Ovviamente questo Piano non ha copertura finanziaria, vedremo poi sulle singole programmazioni annuali quante risorse saranno destinate effettivamente a questo settore strategico e soprattutto come verranno ripartite rispetto ai singoli obiettivi da raggiungere.
Concludo, il testo che oggi stiamo discutendo contiene diversi periodi che sono identici ad alcune frasi che erano anche nei programmi elettorali del Partito Democratico e delle altre forze di opposizione. Un fatto un po' bizzarro e, aggiungo, imbarazzante, ma nonostante la presenza di queste frasi, che condividiamo, il nostro non potrà essere un voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Il Piano triennale del turismo 2021/2023, che c'è stato sottoposto dalla Giunta, è costituito prevalentemente da linee generali di indirizzo, molte delle quali condivisibili, quanto meno nelle intenzioni, e da alcune indicazioni di obiettivi strategici da raggiungere.
I progetti sono suddivisi in 22 misure, sono descritti in termini molto generali e, come di consueto, occorrerà vigilare con attenzione sulla coerenza e qualità degli atti che seguiranno, sulla loro applicazione operativa, nonché sulla gestione del Piano a partire dai programmi annuali e sull'allocazione delle risorse in bilancio.
L’esigenza di coerenza tra indirizzi strategici ed azioni concrete nel territorio è fondamentale, lo è in particolar modo riguardo allo strumento programmatorio che oggi esaminiamo perché il turismo è un veicolo determinante per il rilancio dell'economia della nostra regione per cui deve essere profuso il massimo impegno nella sua valorizzazione.
Entrando nel dettaglio la maggiore novità del Piano ci sembra la previsione dell'Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione Marche, a questo nuovo ente strumentale saranno delegate molte delle funzioni operative che riguardano le iniziative e le attività della Regione in materia di promozione turistica e internazionalizzazione. Nelle intenzioni espresse nella proposta di legge, che la vuole istituire e declinare nel Piano triennale, l’Agenzia costituirà un braccio operativo del Servizio sviluppo e valorizzazione della Regione a cui fa capo il turismo. Se da una parte un'Agenzia dedicata potrebbe essere uno strumento utile a ridurre la frammentazione del sistema di governo del settore turistico, ad evitare la dispersione di energie e risorse ed a promuovere le sinergie tra le politiche regionali e gli operatori del settore, dall'altra bisognerebbe evitare che questo strumento si trasformi in un carrozzone inefficace ed autoreferenziale, come purtroppo troppo spesso abbiamo visto accadere nella pubblica amministrazione con iniziative similari. Molto dipenderà da come sarà gestito e da chi lo gestirà, ma anche su questo aspetto il Consiglio regionale dovrà esercitare la massima vigilanza e il nostro gruppo consiliare non mancherà di farlo. Ci auguriamo, in particolare, che l'Agenzia possa lavorare al servizio dell'attività dei Comuni in sinergia con gli ambiti territoriali turistici, che si stanno organizzando localmente, senza sovrapposizioni di ruoli.
In merito agli altri contenuti del Piano non ci siamo voluti unire alla corsa di proporre emendamenti finalizzati a promuovere progetti territoriali, ma abbiamo ritenuto che il Piano triennale sia lo strumento per indicare politiche di promozione turistica d’interesse dell'intera regione.
Con la nostra mozione “Marche in braille”, accolta dall'Assemblea, abbiamo chiesto una particolare attenzione alla disabilità, in particolare all'accessibilità, alla fruizione delle risorse monumentali della regione a non vedenti ed ipovedenti. Siamo lieti che questo suggerimento sia stato accolto, così come noi abbiamo accolto alcuni suggerimenti di altre forze politiche.
Dobbiamo notare invece che non sembrano aver trovato un sufficiente accoglimento le osservazioni del Crel, che ci sembrano in generale condivisibili ed alcune di particolare interesse. Mi riferisco ad esempio ai percorsi turistici a mobilità non impattante come fattore motivazionale, al turismo educational, al turismo esperienziale sportivo ed alla promozione del turismo nelle aree colpite dal sisma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Sarò telegrafico, voglio fare un ringraziamento speciale all'amico e Consigliere Putzu, Presidente della II Commissione, per il lavoro svolto.
La minoranza ha parlato di mancata concertazione, ma se andate a vedere le sedute, credo che siano registrate quelle con gli organismi, gli attori esterni hanno ringraziato l’amministrazione perché per la prima volta ha concertato questo Piano, e questo non lo dico io, lo dicono le registrazioni. Al Consigliere Mastrovincenzo gliele porterò, tra l’altro è anche in Commissione, quindi, non possiamo dire una cosa per un’altra o negare l'evidenza. Addirittura si è detto che per la prima volta c’è stata concertazione e questa è una cosa fondamentale perché io stesso, che lavoro da vent'anni nel settore turistico, non avevo mai vissuto questa condivisione, e lo posso dire anche per esperienza personale, ma non voglio mettere avanti la mia esperienza personale, vi dico attenetevi alle registrazioni e a quello che è stato detto dalle categorie. Tra l'altro, non ultima, la Consigliera Ruggeri ha parlato dell’accoglimento della questione relativa al braille.
Questo Piano nasce da un processo partecipativo importante, un Piano strutturato bene che poi andrà a concretizzarsi.
Queste sono le linee generali ma, come si dice, se il buongiorno si vede dal mattino, credo che con questo Piano del turismo potremmo vivere una bella giornata, intendiamola così.
Vorrei sottolineare, tra l'altro, alcuni dei miei emendamenti proposti, si parla per la prima volta del turismo scandinavo, che ho fatto inserire, parte importante soprattutto nelle zone montane legate al turismo agrituristico, del mototurismo, è una cosa importante, e per la prima volta si parla di una disciplina non conosciuta, ma fondamentale dal punto di vista numerico che è quella dell'orienteering, disciplina sportiva che di fatto porta nei territori flussi turistici rilevanti. Non a caso la nostra maggioranza ha ricevuto un ringraziamento ufficiale dalla Federazione nazionale dell'orienteering, riconosciuta dal CONI, per l'attenzione, perché è la prima volta che si parla di questa disciplina all'interno di un Piano turistico e se ne sottolinea l'importanza.
Potrei citare tante tante cose, ma lascio spazio ai colleghi e da persona che lavora nel settore mi complimento per l'attenzione che c'è stata, siamo riusciti anche a recepire le indicazioni e a scansare le tante polemiche che sono state fatte, che sono state scavalcate con i fatti, con il testo, quindi, un ringraziamento.
Speriamo che insieme si riesca ad attuare questi bellissimi propositi che sono importanti. Come ho detto in Commissione ho guardato i piani turistici di altre Regioni, ho fatto un raffronto e devo dire che questo lavoro è rilevante, se poi ci sono delle parti, e mi riferisco sempre al Consigliere Mastrovincenzo, che sono state prese dal Partito Democratico, questa è la dimostrazione che noi riusciamo a prendere anche le cose buone e a recepirle nei nostri programmi di governo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Oggi un'altra tappa importante dopo l'approvazione del Piano triennale della cultura, c'è il Piano triennale del turismo 2021/2023. Momento rilevante perché andiamo a delineare e a definire le linee programmatiche di indirizzo per la crescita e lo sviluppo del sistema turistico delle Marche. Andiamo a creare quelle condizioni necessarie per la ripartenza economica di un comparto fondamentale come quello turistico sul quale questa maggioranza crede e investe.
Mi preme prima di procedere con l'intervento fare dei ringraziamenti davvero sinceri agli uffici che hanno lavorato su questa progettualità, al Presidente Acquaroli, a tutta la Giunta ed ai componenti della II Commissione e al Consiglio che mi auguro voterà questo Piano; non ultimi gli operatori con i quali siamo stati in costante rapporto, abbiamo cercato di recepire le istanze, le richieste che sono arrivate dal tessuto operativo e che saranno il modus operandi di questa amministrazione, che chiaramente ha le sue idee, le porta avanti, le condivide, cerca di integrarle con le proposte e le visioni degli operatori.
Abbiamo la convinzione come maggioranza che il turismo può e deve rappresentare una grande opportunità economica per le Marche, ma questa convinzione ci arriva da dati che ritengo oggettivi, non dalla fantasia o da una fiducia sfrenata e immotivata, ma da una serie di elementi oggettivi e che nessuno può contrapporci. Sono le nostre bellezze naturali: il mare, la spiaggia, le colline, le campagne, le montagne, la storia, i monumenti - tra l'altro, alcuni riconosciuti come patrimonio dell'Unesco e su questo tema dovremmo continuare a lavorare per far sì che altre situazioni sia materiali che immateriali possano essere identificate come tali – i borghi, per i quali abbiamo adottato una politica ben precisa, quella di valorizzarli e di utilizzarli non solo per un loro riconoscimento, ma soprattutto per lo sviluppo economico anche delle aree interne, che dovrà esserci.
Non ultimo, il riconoscimento che c'è arrivato da operatori qualificati, da riviste qualificate come Lonely Planet che ci individua tra le 10 top destination. Questo è arrivato qualche anno fa, secondo me per una serie di valori naturali oggettivi che ci sono e sul quale tutti dobbiamo scommettere. Questa convinzione arriva dalla consistenza del comparto turistico. Ricordo che ci sono circa 10.000 aziende che operano in questo settore, per circa 80.000 addetti, per un Pil, un fatturato regionale, di circa il 13%. Quindi, questi sono gli elementi da cui partiamo, su cui ragioniamo.
Cosa non ha funzionato? Alla luce di questi dati importanti e qualificanti come mai le cose non hanno funzionato? Provo a fare un esame, non vuole essere una bocciatura, ma un modo concreto e onesto di andare a capire, intercettare le motivazioni che non hanno portato a capitalizzare queste potenzialità che la Regione Marche obiettivamente ha. Direi che è mancato un ruolo di regia, un coordinamento da parte della Regione e questo ha provocato un'eccessiva frammentazione del sistema. Un sistema che anziché essere coeso e strutturato purtroppo ha disperso nel tempo le proprie potenzialità, smarrendo spesso la direzione. Probabilmente la scarsa conoscenza della nostra destinazione nel mondo, ma io dico in alcuni casi anche in Italia, purtroppo, e questo ce lo dicono i dati: le Marche sono poco conosciute. I dati ci parlano di una media nazionale di turisti stranieri che arrivano in Italia nell’ordine del 50% circa e noi ci fermiamo al 22%. Questo per dire che ci sarà molto da lavorare, saranno molte le scelte da fare e ci aspetta una grande attività.
Se dovessi sintetizzare quelli che possono e devono essere gli obiettivi direi in maniera sintetica di investire sul brand Marche, potenziarlo, costruire prodotti turistici mirati e legati alla destinazione Marche, noi abbiamo bisogno - mi capita spesso di dirlo - non tanto di turisti, ma di viaggiatori. Il turista è colui che sceglie la destinazione per un fatto di moda, di tendenza, il viaggiatore è colui che va alla ricerca di quell’emozione, di quella situazione che quel territorio e quella comunità possono dare e garantire.
Poi ci sarà da lavorare sull’ammodernamento del sistema turistico regionale, ci dovrà essere una revisione degli IAT. Questi sono un po' gli obiettivi.
Entrando nello specifico, saranno necessari interventi di carattere strutturale, dobbiamo recuperare quel gap pensando alle strutture viarie, al potenziamento delle rotte di collegamento dell’aeroporto delle Marche, dovremmo stringere accordi, facilitarli con le ferrovie dello Stato, lavorare sul potenziamento della mobilità dolce, e già qui è iniziato il percorso, favorire collegamenti ciclabili, pedonali, eccetera. Non ultimo, dovremmo cercare di dare fiducia agli operatori per quanto riguarda la ristrutturazione degli alberghi e delle case che danno ospitalità ai turisti. Dovremmo renderli più competitivi, dovremmo favorire la possibilità di offrire all'utenza servizi migliori, un turismo su cui puntare.
I campi di applicazione sono tanti, penso al cineturismo, del quale ha parlato ad esempio l’Assessore Latini, al nostro turismo rurale, commerciale (alle grandi griffe presenti sul territorio), al turismo enogastronomico, dei vini, non ultimo il turismo religioso che nelle Marche non è solo Loreto, che è quello più conosciuto, quello che ha numeri più importanti, ma voglio ricordare - io vengo da lì - che Porto San Giorgio ha il centro internazionale neocatecumenale, il primo al mondo che chiaramente è meno turistico e più di evangelizzazione, ma di fatto porta persone, genera movimento ed è un'economia importante.
La forma con la quale andremo a fare tutto questo sarà altrettanto determinante, sarà la costituzione dell'Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione delle Marche (ATIM), che avrà l'obiettivo di semplificare, accelerare, favorire un dialogo più istantaneo, dinamico per come è il mercato, che cambia continuamente, con i privati e con gli operatori. Questo è un po' il senso dell’ATIM che va quindi nell’ottica della semplificazione e della velocizzazione delle procedure.
Parlando di forma sarà importante anche un altro elemento, che non abbiamo rappresentato, ed è il ricorso ad un marketing efficace e innovativo. Oggi sappiamo che l'utenza utilizza moltissimo il web ed è in forte crescita il ricorso alla prenotazione on-line, ed è altrettanto importante ricordare che i giudizi che vengono dati dagli utenti, dai nostri potenziali visitatori, sono ricercati in rete, quindi, sarà questo un altro settore su cui dovremmo investire e bene.
La scommessa è quella di tradurre le nostre visioni, le nostre idee in concretezza e la vera difficoltà sarà questa. Non ultimo sarà importante utilizzare nella giusta direzione le risorse europee che arriveranno dal Recovery Fund. Dico infine che saranno importanti anche l’ATIM, che consentirà di favorire i tavoli di concertazione permanente con gli operatori privati, e non ultimo il potenziamento dell'Osservatorio regionale del turismo, perché qui il problema è avere i dati, sicuramente, ma è altrettanto importante saperli leggere perché dalla loro interpretazione saremo poi in grado di poter fare delle scelte nella giusta direzione, in quella che noi riteniamo chiaramente la nostra visione.
Chiudo, Presidente, ho pochissimo tempo, ribadendo un elemento che il turismo rappresenterà per la nostra regione, una grande opportunità economica di sviluppo, sarà un volano di valorizzazione del territorio, della crescita del tessuto socio-economico di tutta la comunità marchigiana. Noi ci siamo, ma dobbiamo crederci tutti in un efficace gioco di squadra, quello che forse è mancato fino a oggi, facciamo in modo che le Marche, regione al plurale, ragioni e si muova al plurale e non più al singolare. Grazie.

Presidenza del Presidente.
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ritengo che ci si debba approcciare al tema del turismo con molta umiltà perché è essenziale per il futuro della nostra regione. Devo dire che l’umiltà c'è stata con un'ampia gamma di consultazioni di quelli che nel turismo ci lavorano ed hanno una forte esperienza, attraverso un esame del passato, delle cose che sono andate e di quelle che non sono andate.
Per capire quanto pesa la vicenda turismo in quest’amministrazione regionale basta osservare un dato, la delega l’ha tenuta direttamente il Presidente, che la considera uno degli elementi essenziali di questa legislatura perché attraverso il turismo dobbiamo proporre un nuovo modello economico marchigiano.
Il modello economico marchigiano ha una sua storia, è legata all'industria manifatturiera, ai distretti, al distretto del mobile, dell'elettrodomestico, della meccanica, dell'abbigliamento, delle calzature, finanche ai sottodistretti come quelli del cappello. Questo è stato un modello che per quarant'anni ha prodotto benessere e coesione sociale nella nostra regione, ma quasi tutti gli indicatori economici di questi distretti sono saltati. Basta la recentissima vicenda della crisi dell'Elica, impresa leader nel mondo per la produzione di cappe, e la devastante crisi della impresa delle calzature, che è stata in gran parte, in maniera strisciante, delocalizzata. Quasi tutte le aziende migliori, quelle più in espansione, cominciando da Della Valle, hanno messo uno o più siti all'estero, il gruppo Della Valle a Tirana in Albania con quasi 500 occupati, il che significa che c'è la necessità di delocalizzare per tener imprese e conti economici. Noi dobbiamo sostituire a queste delocalizzazioni un nuovo modello industriale. Se l'Elica fugge in Polonia per tenere alti i suoi bilanci ci dobbiamo porre il problema del perché, come possiamo correggere e sostituire queste fughe di lavoro e di capitali investiti.
Il turismo rappresenta oggettivamente …, credo che questa visione debba coinvolgere tutti i gruppi politici, tutti i gruppi consiliari presenti in questo consesso attraverso l'industria dell'accoglienza. Ci sono regioni, cito un caso limite come il Trentino Alto Adige, in cui l'elemento principale di benessere, di coesione sociale è l'industria turistica dell’accoglienza e dello sport. Ora il modello non è replicabile nella nostra regione, il Trentino Alto Adige ha le sue valli e sui monti l’impresa sciistica, però le Marche possono essere la nuova Toscana. Ho incontrato privatamente alcuni grandi operatori nazionali, gente che vive in altre regioni ,ma osserva con attenzione ciò che accade nella nostra, che mi hanno detto che le Marche hanno degli elementi per essere una regione vincente, non solo perché ce lo dice la rivista maggiore, primaria, dei tour operator del mondo - siamo secondi dopo la Cina come attenzione, come possibilità e come bellezza turistica - ma perché così è oggettivamente.
Questo è il primo Piano triennale del turismo che la nuova amministrazione si dà ed esiste sempre il trascinamento di ciò che è accaduto nel passato, delle vecchie politiche che in qualche modo si riaffacciano nel nuovo Piano, però ci sono due dati da osservare, me l’hanno sottolineato tutti gli esperti in materia, le Marche hanno il 78% di turismo interno e solo il 22% di turismo estero, è poco, abbiamo una bassa attrazione di stranieri nella nostra regione, meno che nel passato, anni fa eravamo una grande attrazione per i turisti stranieri europei, soprattutto tedeschi, ma non solo, francesi ed altri, ma negli anni c'è stato una perdita di quota di questo turismo. Dobbiamo ricominciare da lì, dalla visione che nelle Marche non ci può essere un turismo di massa, noi non siamo il grande turismo delle spiagge romagnole o di altri siti, non abbiamo un turismo eclatante, ma un turismo di mille rivoli e questo dovrebbe portare il benessere al nostro entroterra, che è rimasto per tanti anni tagliato fuori dai grandi filoni turistici, soprattutto per difficoltà di accesso e anche di proposte. Per accogliere i turisti occorre avere disponibilità di stanze, di luoghi, il sistema del turismo diffuso, l'albergo diffuso, che è uno dei punti cardine della nostra proposta. Vogliamo lanciare il turismo diffuso, piccoli gruppi che visitano i tanti centri dell'entroterra, della collina, della montagna, delle numerosissime città d'arte della nostra regione. Certo, l’hanno osservato tutti, le Marche sono l'unica regione italiana che si chiama al plurale, Marche, in una regione molto divisa è difficile fare squadra, ma a questo dobbiamo arrivare e l'idea dell'Agenzia è importantissima. Anche questa è una delle scelte strategiche chiave della nuova amministrazione perché noi dobbiamo cercare di mettere insieme l'offerta con la domanda. Non basta offrire delle cose, occorre intercettare la domanda, quello che vogliono i turisti e sviluppare la nostra capacità di attrazione, questo con un grande sistema di marketing, di comunicazione.
Non dimentico di dire che bisogna mettere insieme la comunicazione diffusa, che è quella che passa attraverso la televisione, il cinema, non attraverso gli spot, e qui dovrebbe essere fortissimo l'operato della Film Commission, che fino a oggi è stata abbastanza muta, Io devo dire, è stata creata questa commissione, ma scarsa è stata l'operatività. Pensiamo che le Fondazioni Film Commission della Calabria e della Puglia hanno prodotto risultati straordinari dal punto di vista turistico per queste regioni, dobbiamo imitarle e fare sì che la Film Commission Marche - la Rai tra l'altro ha programmato varie fiction in Italia - afferri per la coda queste programmazioni che sono interamente finanziate dalla Rai e possono trovare luogo nostra regione. Nessuno dimentica Don Matteo, quello che ha costruito Don Matteo per l'Umbria, solo in piccolissima parte per Fabriano e per le Marche. Questa pubblicità non è fatta di spot, ma è fatta dalla proposizione di luoghi bellissimi che la gente poi cerca immediatamente e ci si reca. In questo dobbiamo essere ambasciatori del nostro territorio. Benissimo ha fatto questa amministrazione a scegliere come testimonial l'allenatore ex campione di calcio Mancini, ma accanto a lui dovremmo far partire dalle Marche altri ambasciatori, altri testimonial della nostra terra.
Occorrono degli aspetti, e qui concludo, molto importanti, la regione deve essere accessibile, il turista va dove c'è possibilità di andare, l'accessibilità è attraverso il sistema porto, aeroporto, ferrovia e strade, che deve essere implementato. Noi abbiamo pagato un prezzo altissimo, ne cito uno, se la Fano Grosseto fosse stata realizzata milioni di persone che ora vanno in Toscana - le cifre turistiche della Toscana, lì c’è Firenze, Siena, Pisa, c'è un afflusso fortissimo – avrebbero potuto essere traghettate nelle Marche, ma la Fano Grosseto è al palo da quarant'anni, ha addirittura progetti già cantierabili di trent'anni, c'è una galleria … Avere questa strada significa mettere in contatto est e ovest, in questo caso ovest ed est e portare milioni di persone dalla Toscana nelle Marche, attraverso il sistema della pubblicizzazione turistica. Lo stesso vale, e speriamo di essere alla fine dei lavori, per la strada della Vallesina, che ancora, purtroppo, dalla Gola della Rossa in poi è scarsamente transitabile. Speriamo che entro il prossimo anno sia completamente realizzata perché l'accessibilità ai luoghi dell'entroterra dell'Appennino è importantissima. Per il porto di Ancona abbiamo fatto una battaglia, che credo sia stata un successo formidabile, che ho seguito personalmente, per cui sono anche orgoglioso di confermare nel porto di Ancona la presenza di MSC crociere con una nave superiore a tutte quelle degli altri anni, non può neanche entrare in porto. Una nave lunga 330 metri verrà ogni domenica al porto di Ancona portando migliaia di persone – si fermerà nel molo esterno – che con dei bus navetta saranno portate al terminal, ogni domenica, dal 13 giugno. C'è stato uno sforzo formidabile, devo dire, speriamo che sia realizzabile in toto per rendere questa regione turisticamente accogliente. Ma importantissimo è creare un brand delle Marche., tutte le persone che ho ascoltato mi hanno detto: “Se non parte un brand Marche per l'attrazione turistica siamo con le ruote sgonfie. Dovete crearlo”, così come l'implementazione del digitale. Il 50% delle persone oggi si fa il programma turistico da sè e lo costruisce attraverso il digitale, noi sul digitale ci dobbiamo buttare in maniera fortissima.
I tour operator e le agenzie turistiche sono sempre più residuali, restringono sempre di più il campo d'azione perché ogni turista europeo, anche non europeo, si cerca da solo il luogo dove andare, in base alle attrazioni, agli stimoli, alle suggestioni che ha avuto attraverso il film, la fiction, attraverso la lettura di un giornale e via di seguito. Il digitale è oggi fondamentale per il successo turistico.
Chiudo, avrei altre cose da dire, ma non devo dire tutto, né sapere tutto, ancora una volta ribadisco il fatto che il Presidente della Giunta si sia tenuto la delega, che la Commissione attraverso il suo Presidente Consigliere Putzu stia consultando tutti attraverso continue audizioni, questo sta a significare l'attenzione che abbiamo per il futuro di questa regione nell'ambito del turismo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. La invito a guardare con più attenzione gli scranni della Giunta perché abbiamo ascoltato tutto l'intervento del Consigliere Ciccioli senza la presenza di alcun componente della Giunta, lei sa che questo non è legittimo e avrebbe dovuto sospendere la seduta.
Quindi la invito o invito il Segretario …, giustamente lei queste cose non le deve guardare, ma il suo Segretario invece di interessarsi ad altro potrebbe stare attento, almeno guardare il numero dei componenti della Giunta. E’ una questione di rispetto e di educazione per l’Aula ed è una norma.
Detto questo, il Presidente Acquaroli è talmente interessato alla delega da entrare adesso in Aula ed io mi auguro che ci rimanga.

PRESIDENTE. Consigliera, non la voglio interrompe, ma al termine del suo intervento chiarirò la posizione, non è come dice lei. Prego.

Anna CASINI. Va bene lei la chiarirà, in ogni caso durante tutto l'intervento del Consigliere Ciccioli il Presidente non era in Aula e lo scarso interesse per un atto di programmazione, che tutti i Consiglieri in buonissima fede stanno definendo importante, si vede dall'assenza degli altri membri della Giunta, che non hanno deleghe indifferenti rispetto al turismo, ma integrate. Non mi meraviglia che abbiate spacchettato cultura e turismo e non abbiate connesso altre materie.
Detto questo, dire ora che il secondo posto della rivista Lonely Planet due anni e mezzo fa sia merito di questa Giunta, penso che …, mi pare…, o che sia un merito come qualcuno ha detto del paesaggio. Bene è un merito del paesaggio, allora ragioniamo del paesaggio, che è composto da due aspetti: il paese e la parte paesaggistica vera e propria, che viene creata dall'agricoltura. Non è un caso che la Regione Marche abbia investito negli ultimi anni in biodiversità e in biologico perché la biodiversità da quegli elementi diffusi del paesaggio agrario che nella regione Marche sono una caratteristica importante, che non sono l'omogeneità statica e ferma che caratterizza altre zone, che sono immediatamente riconosciute dal turista. Se uno pensa alle terre senesi pensa ai cipressi e alla Toscana, se uno pensa agli uliveti pensa alla Puglia. Nelle Marche no, nelle Marche ci sono i cipressi, le querce isolate, le vegetazioni ripariali, importantissime, le coltivazioni, le aziende che hanno piccoli appezzamenti, che hanno circa 5/6 ettari in media di proprietà. Questa è la caratteristica e non si è creata dal nulla, si chiama Piano di sviluppo rurale, è stata creata in tanti anni, non certo negli ultimi cinque soltanto, ma la decisione di investire sulla qualità delle coltivazioni, sulla biodiversità, sul biologico, sul ricambio generazionale, sulle aree interne, soprattutto sulla zootecnia delle aree interne per evitare l'avanzamento del bosco e per mantenere il prato pascolo, che anche quello è paesaggio, non è stata una scelta casuale.
Il fatto di non riconoscere i 40 milioni di euro per la banchina per le navi da crociera è una cosa che non si può accettare perché basta guardare gli atti e vedere che la Giunta scorsa ha ottenuto 40 milioni di euro per allargare la banchina del porto di Ancona e consentire alle navi da crociera di entrare in porto e contemporaneamente mantenere i cantieri. Questa è un'altra cosa che va ricordata.
Il digitale, c’è necessità del digitale. Il digitale in questo momento si sta mettendo a terra in tutte quelle aree grigie perché, poi parlerà il Consigliere Cesetti, con 105 milioni di euro sono state coperte tutte le aree interne, quelle grigie, quelle zone in cui il gestore non aveva interesse a posizionare le reti. In questo momento ho letto che ieri finalmente si sono connessi i Comuni di Rotella e Montalto, che è un grande amico della Lega, che è stato il primo due anni fa ad essere connesso con la banda ultra larga. Dire che questa non c'è è assolutamente …
Per quello che riguarda il Piano, da quello che ha detto il capogruppo Ciccioli a quello che ho visto scritto, ci sono delle cose che mi lasciano perplessa, nel senso che molto qui è un copia incolla, l'albergo diffuso ha vent'anni di storia, la mobilità dolce …, permettetemi, sono stata crocefissa perché in teoria, ma non in pratica, utilizzavamo i soldi dei terremotati per fare le piste ciclabili, che non erano piste ciclabili, ma vere e proprie ciclovie. Noi abbiamo lasciato oltre 60 milioni di euro di risorse integrate di varia natura, comunitarie, non comunitarie, per realizzare il famoso sistema a pettine che arriva praticamente in tutte le aree interne, in tutte le province e quasi su tutte le aste fluviali che dall'interno arrivano fino al mare. Non solo, le Marche sono capofila della ciclovia Adriatica, siamo capofila dal Veneto fino alla Puglia e siamo noi che abbiamo assegnato e fatto la gara d'appalto per oltre 1 milione di euro per la progettazione del progetto preliminare e per questo avremo 40 chilometri di bonus da realizzare nelle Marche.
I ponti che andate ad inaugurare in questi giorni …, molti Consiglieri senza una visione generale prendono il pezzettino di casa loro e dicono: “Ha finanziato da casa mia a casa del vicino di casa”, senza pensare …, e vi prego di continuare, magari fatevene voi vanto, ma quello è un sistema che unisce le ciclovie con le ferrovie. Se nelle Marche si parte da Fano e si prende la bicicletta, sul treno la biciletta non paga, si può scendere in qualunque fermata, è un sistema collegato con “Marche Outdoor”, non sono ciclovie realizzate, ma percorsi perimetrati, c’è un app in cui uno che vuole fare un giro nelle Marche può anche vedere dove mangiare, cosa visitare, i siti di interesse geologico, geomorfologico, i siti di interesse storico, culturale, i borghi, le enoteche, i luoghi in cui comprare il vino, piuttosto che i formaggi. Questa è una cosa che già esiste, che già c'è, che in parte viene copiata.
Devo dire che c’è una pagina sulla Bolkestein che mi ha fatto sorridere, viene nominato il Sottosegretario al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in una relazione tecnica, nelle pagine delle misure, non mi ricordo quale sia quella della Bolkestein, dove tanto ci sarebbe da dire, come colui che ha risolto il problema della Bolkestein che, come sappiamo, non è assolutamente risolto.
L'Agenzia, l’ho detto prima, ne abbiamo parlato, è un altro poltronificio, facciamo l'Agenzia in cui metteremo un Presidente, un Cda, un Pinco Pallo perché, giustamente, dopo quarant'anni la fame di potere, non dico di soldi, bussa fortemente alla porta, quindi, che facciamo? Nello stesso Consiglio aumentiamo le poltrone e mettiamo a rischio i dipendenti perché il Consiglio deve essere edotto, a me delle poltrone mi interessa molto poco, che i dipendenti vengono spostati e rischiano il posto di lavoro perché devono scegliere di andare in un'Agenzia, che non è pubblica, e non c'è possibilità di reversibilità sul posto di lavoro che lasciano. Questo è un tema importante che invito i Consiglieri, a prescindere dalle schermaglie, a risolvere. Non si può lasciare il personale nel guado, la questione deve essere risolta.
Dobbiamo avere un turismo accessibile, ripeto, la legge sull'accessibilità delle strutture è del 1989, dirlo oggi è pleonastico a dire poco.
Detto questo, siamo andati avanti, parlo per esempio di tutta la parte del turismo in agricoltura, che è stata solo accennata, e di tutta l’agricoltura sociale che riveste un ruolo importantissimo. Noi siamo capofila d'Europa per l'agricoltura sociale, ve lo dico perché magari non lo sapete, non ne avete contezza, così lo potete dire. Non capisco cosa significa turismo eclatante, turismo non eclatante, purtroppo questo è un mio limite, ci sono alcune cose che sono state dette dal relatore di maggioranza che non ho compreso, perché .., non lo so.
A proposito di corti vi comunico anche che avendo fatto dei progetti sul paesaggio, che vi sollecito a recuperare, la Regione Marche è stata premiata a Cannes con un cortometraggio, che è stato l'unico ad essere invitato, tre anni fa per l’Italia. E’ un cortometraggio sul paesaggio delle Marche, in particolare sulle aree terremotate, sono stati segnalati soltanto 17 cortometraggi nel mondo e per l'Italia l'unico è stato quello della Regione Marche, finanziato dalla Regione Marche, questo per dire che non abbiamo fatto nulla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. A me spetta intervenire dopo l'intervento della Consigliera Casini, che mi aspettavo facesse delle proposte, invece si è ridotta a fare una polemica sterile, confondendo il Piano del turismo con il PSR, e questa è una problematica che da lei, da ex Assessore, non me l’aspettavo, anzi, mi sarei aspettato, magari, una mea culpa per la situazione turistica delle Marche, visti i pessimi risultati degli ultimi anni.
Detto questo, iniziamo a stare un po' più sul pezzo e a parlare del Piano del turismo, che è l'oggetto che dobbiamo discutere oggi e che riveste necessariamente un ruolo centrale nell'azione amministrativa della XI^ legislatura.
Tengo a sottolineare che il dato importante è che la delega al turismo è stata trattenuta dal Presidente Acquaroli, il quale si è preso l'onere e il dovere di trattare una delle cose più difficili che sarà di questo Governo. Le parole d'ordine di questa legislatura sono poche e semplici per il Piano del turismo sono: cambiare, riorganizzare e mettere in rete.
Il dato principale da cui partire è che le Marche hanno il 78% di turisti nazionali e il 22% di turisti stranieri, contro la media nazionale che è del 50%, e questo è uno dei meriti di cui si vantava la Consigliera Casini due minuti fa. Questo dato è estremamente significativo e pesante, un dislivello di valore del 28% rispetto ai dati nazionali, che la nostra Regione non può e non deve continuare a sopportare.
Il problema secondo me è evidente ed è basato su due fattori principali, il primo, le errate politiche di promozione intraprese negli ultimi 20 anni che nonostante l'ingente esborso economico non hanno portato a risultati all'altezza delle aspettative che gli investimenti avrebbero dovuto, per cui sarebbe interessante sapere quali sono i modi e le strategie con cui questi soldi sono stati spesi, strategie che, ormai sotto gli occhi di tutti, possiamo definire fallimentari. Il secondo punto è il mancato sviluppo di volani, di persone, che avrebbero dovuto portare una grande quantità di turisti nelle Marche. Primo, un mancato efficientamento del Piano del porto, secondo, l'aeroporto, le cui politiche derivanti dagli ultimi anni, non solo dell'ultima amministrazione targata PD, hanno reso fallimentare una struttura ed noi oggi abbiamo in parte l'aggravio di riuscire a far diventare efficiente.
Oltre a questo, alla politica amministrativa errata, eredita dalle passate gestioni regionali, si sono verificati anche due eventi molto impattanti per le nostre Marche. Il primo, il terremoto che nel 2016 ha colpito circa un terzo del nostro territorio regionale, l'altro la pandemia che tutt'oggi faticosamente stiamo tentando di combattere grazie anche al grande lavoro che sta svolgendo l’Assessore Saltamartini con i vaccini, per cui siamo tra i primi in Italia ad essere sul pezzo, a combattere questa pandemia che ci sta dando molti problemi.
Il quadro che abbiamo di fronte è di un'estrema difficoltà, che oggi tutto il comparto turistico sta vivendo, proprio per questo il Piano turistico di cui oggi parliamo è essenziale e riveste un'importanza massima per lo sviluppo della regione nei prossimi anni, 21 misure operative molto articolate quanto innovative.
Bisognerà mettere in rete con una responsabile collaborazione tutti gli attori che in questa partita sono protagonisti, ruolo centrale, secondo me, ma penso che sia un po' sotto gli occhi di tutti, l’avrà l'Agenzia per l'internazionalizzazione che, appena il Consiglio regionale avrà approvato la proposta della Giunta, avrà l'onere del coordinamento operativo di tutto il sistema turistico e delle relative politiche di settore, realizzerà programmi annuali nel rispetto della programmazione della Regione Marche, sarà dotata di autonomia e di personalità giuridica che la renderà operativa sul territorio, cosa che fino ad oggi non c'è mai stata. Non è un aumento di poltrone, come ho sentito dire da alcuni componenti della minoranza, è falso il concetto di tentare di dare più poltrone, noi ottimizziamo, mettiamo in rete, mettiamo il Piano del turismo insieme a quello della cultura, che è stato appena votato, in sinergia in modo da rilanciare tutto il comparto turistico economico di tutta la nostra Regione, è una cosa innovativa che prima non è mai stata fatta.
Saranno realizzati programmi annuali nel rispetto della programmazione regionale e si metteranno in rete con dei protocolli specifici la Regione, la Camera di Commercio, la Fondazione Marche Cultura e le università. Sarà un aspetto simbiotico di diversi enti guidati dall'Agenzia d’internazionalizzazione, saranno aspetti innovativi per la nostra Regione. Bisognerà creare un circuito dell'accoglienza turistica, la valorizzazione dei borghi, per cui abbiamo già fatto una legge, la creazione di un brand Marche senza il quale non si riuscirà ad avere un'evoluzione turistica degna di nota, la valorizzazione delle eccellenze e la creazione di circuiti turistici.
Un lavoro lungo, certosino, che vedrà anche l'utilizzo di fondi del PNRR e la nuova programmazione dei fondi comunitari 2021/2027, che daranno un nuovo slancio sinergico al turismo, alla cultura, al commercio, all'artigianato, alla salvaguardia dell'ambiente e dell’agricoltura, divenuti sempre di più complementari l'uno dall'altro.
Tutto questo cuore innovativo detta una profonda discontinuità rispetto alla gestione passata del turismo, che è stata, ripeto, fallimentare, visto i dati che ho elencato prima.
Per sviluppare questo nuovo quadro turistico sarà necessario probabilmente tutto il mandato dell'XI^ legislatura, ma sono certo che i frutti saranno un'autentica novità per le Marche e per tutti i settori legati al turismo (B&B, alberghi, ristoratori, balneari) che avranno sicuramente dei risvolti che mai hanno visto prima. Ci vorrà del tempo, ci vorrà tutta la legislatura, ma ci arriveremo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Nel merito non possono non condividere l'intervento del relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo e questo mi evita di ripetere le sue argomentazioni.
Una premessa era necessaria, che pure ha fatto il Consigliere Mastrovincenzo, che il turismo è stato stravolto in questa nostra regione, prima dai terremoti del 2016 e 2017 e poi, quando c'era stata una consistente ripresa, è stata citata la rivista internazionale che ci poneva al secondo posto a livello mondiale, dall'esplodere della pandemia che ha devastato questo settore, in cui credo che la Regione Marche, il precedente Governo regionale, abbia fatto molto nella situazione data. Basta soltanto pensare sul tema infrastrutturale al nostro impegno, Presidente Acquaroli, che lei ne vorrà dare atto, che si è dispiegato in tutti i cinque anni, che è stato organizzativo, economico, finanziario e anche umano. Pensiamo al salvataggio di Aerdorica e all’aeroporto delle Marche, nella consapevolezza dei più che quel salvataggio sia stato il salvataggio dell'immagine stessa della nostra Regione. Pensate cosa stato dopo il terremoto, con la pandemia, dopo la crisi del credito e di Banca Marche, all'esito di una crisi che non finisce mai - quella economica è partita nel 2008 con la crisi dei distretti industriali, crisi conclamate e riconosciute, tra l'altro, la crisi del bianco a Fabiano, la Piceno Val Vibrata, la Pelli Calzature di Macerata – per l'immagine di questa nostra Regione se fosse fallita Aerdorica, se si fossero perse le concessioni, se di fatto fosse stato chiuso l'unico aeroporto delle Marche. A livello immagine quello che sarebbe stato, l'immagine è tutto per il turismo, è la vetrina.
Quanto fate i vostri interventi o declinate i vostri pensieri ripensate a questi sforzi, a questi doveri adempiuti.
Come ho avuto modo più volte di dire noi non abbiamo fatto nient'altro che il nostro dovere, però l’abbiamo fatto e l’abbiamo fatto bene, peccato, ahimè, che non l’abbiamo saputo comunicare, forse non l’abbiamo spiegato, forse non è stato capito, anche, perché no, per errori commessi, per errori, quelli si, di comunicazione. Queste cose dovrebbero essere ricordate.
All'esito del terremoto e della pandemia nulla potrà essere più come prima, come si dice, però dobbiamo creare le condizioni perché questa regione possa essere più forte di prima, possa essere più densa di opportunità per dare fiducia soprattutto alle generazioni che verranno, per creare le condizioni di un futuro migliore. Questo dipende molto da noi e dipenderà dalla capacità vostra, ma anche nostra, di cogliere le opportunità che deriveranno in questo specifico settore non solo dal Recovery Fund, ma da quelle opportunità e da quelle risorse che già sono il patrimonio di questa nostra Regione e di questa nostra comunità, alle quali guarda lo stesso Recovery Fund perché nella missione dedicata al turismo e alla cultura ci sono i 6,8 miliardi, se non sbaglio.
Si parla di turismo e cultura, di interventi, spiccano quelli per la riqualificazione dei borghi, parchi e giardini storici, periferie.
Presidente Acquaroli, ho la fortuna di vivere in un paese di collina, Montegiorgio, vivo in periferia e quando mi affaccio, queste sere penso sempre a quello - mi capita spesso, mi capitava anche quando facevo il Presidente della Provincia - vedo da diversi punti le cime ancora innevate, il mare ed in mezzo questo paesaggio immenso, questi borghi pieni di storia, di cultura, di tradizioni millenarie, è un patrimonio straordinario, è questa la vera risorsa più che le risorse del Recovery Fund.
Di tutto questo ne dobbiamo essere consapevoli e dobbiamo cogliere queste opportunità, allora qui c'è un vizio di fondo, gliel’ho detto al suo insediamento, probabilmente lei ha fatto bene a tenere per sé il turismo perché ha voluto con questo dare un messaggio anche di forza e di attenzione a questo settore, però ha sbagliato a separare il turismo dalla cultura, questo secondo me è un errore politico, strategico perché la strategia che è sottesa ad un Piano …, E’ grave secondo me e gliel’ho detto fin dall’insediamento, perché il turismo e la cultura sono settori che più di altri caratterizzano l'Italia e la nostra regione in particolare e ne definiscono l'immagine stessa nel mondo. Non a caso, ad esempio, il Governo Draghi nella missione dedicata tiene insieme questi due settori perché insieme sono, allora non potevano e non dovevano essere separati.
L'altro errore di fondo è stato quello di discutere separatamente ad esempio il Piano del turismo e il Piano della cultura. Discutere, ad esempio, quello della cultura nell'assenza giustificata, è ovvio, ci mancherebbe altro, del Presidente con la delega al turismo e discutere oggi il Piano del turismo con l'assenza dell'Assessore alla cultura, non tanto giustificata. Un ulteriore errore, qualcuno dirà: “Anche voi avete discusso separatamente quei Piani”, è vero, ma c'era una ragione di fondo, si potevano discutere separatamente perché l'Assessore era lo stesso, turismo e cultura, quindi si potevano discutere separatamente essendo unica l'identità politica. Questa non è una cosa di poco conto, questo è un errore strategico che io spero nel futuro, magari, possa essere emendato. Secondo me dovevano necessariamente essere discussi e andare avanti in sinergia.
Un errore che, tra l’altro, viene ripetuto nella proposta di legge per l'Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione, di cui tra l’altro, mi pare, sono il relatore di minoranza, anche lì, a parte discutere un Piano, che prevede un atto amministrativo, un'Agenzia deve essere istituita con legge, che ancora deve essere non dico approvata, ma esaminata dalle Commissioni e dal Consiglio, anche questa è un’anomalia e anche lì c'è un altro errore. Ritengo che l'Agenzia in sé non sia un errore, anche perché tante Regioni hanno agenzie di questo tipo, ma è un errore non prevedere che si occupi di turismo e cultura insieme perché evidente è la necessità della gestione, ma questo non sfugge a nessuno di voi, vedo i Consiglieri Marinelli, Carancini, Mangialardi che hanno fatto il Sindaco, lei stesso Presidente che ha fatto il Sindaco e il Parlamentare. È evidente che c'è la necessità che questi due settori camminino insieme, sottobraccio, è una necessità oggettiva, quindi noi presenteremo qualche emendamento sulla proposta di legge sull’Agenzia, per cercare su questo di porre rimedio.
L’altro tema, poi ho finito quasi il tempo, quindi devo chiudere, è non aver affrontato il tema della … Voglio dire prima che mi dimentico che quando devo dare do, ma quando devo riconoscere l’impegno …, per esempio do atto al Presidente Putzu di aver fatto, anche con le audizioni, un buon lavoro, molto intenso, però non è stato affrontato il tema delle infrastrutture, che sono fondamentali.
È evidente, lo dicevo quando esercitavo la delega alle aree di crisi, che, ad esempio, il settore pelli e calzature da solo non ce l’avrebbe fatta mai a risollevare le sorti di questa regione se non si fossero esplorate nuove vie di sviluppo, così le chiamavo e l’ho scritto anche.
Le prioritarie vie di sviluppo sono il turismo e la cultura. Ma per fare questo è assolutamente necessario in questo nostro Paese un grande progetto infrastrutturale, di modernizzazione delle infrastrutture immateriali. L’ha ricordato la Consigliera Casini, bastano soltanto gli investimenti con la banda ultra larga, 105 milioni che abbiamo messo in campo con tutta la strategia e con le iniziative concrete assunte.
Sul tema delle infrastrutture ho ascoltato il capogruppo Ciccioli parlare di infrastrutture, giustamente e anche intelligentemente, ma non gli ho sentito dire una parola, ad esempio, su quelle del sud delle Marche. Come si fa a non pensare ad un progetto infrastrutturale che tolga quel territorio dall'imbuto in cui è stato cacciato? Come si fa a non pensare alla necessità assoluta, prioritaria, prima di qualsiasi altra cosa, della prosecuzione della terza corsia oltre Porto Sant'Elpidio? Come si fa a non pensare alla mare-monti? Prendo atto che il deputato della Lega, onorevole Lucentini, ha chiesto al Presidente Acquaroli per la mare-monti … Credo che questo sia fondamentale perché se i turisti non riescono ad arrivare nella nostra regione a visitare le nostre bellezze penso che non andremo da nessuna parte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Consigliere Cesetti, certo che sì, la nostra azione politica si fonda sulla profonda convinzione di quanto importanti siano le radici, la storia, l'identità, il patrimonio che abbiamo ereditato nel tempo e questo emerge in questo Piano, come emergerà in altri provvedimenti molto importanti, come quello dei borghi e del turismo diffuso.
La nostra azione politica si fonda, come evidente, anche sull’ascolto, sulla sintesi del confronto, sulla compartecipazione. Come lei stesso ha riconosciuto in II Commissione questo è stato fatto, ma l'azione politica nostra si fonda inevitabilmente anche nella conoscenza dei dati, che deve essere alla base di un agire politico, e se noi li guardiamo è incontestabile che chi ha governato precedentemente questa Regione ha espresso uno sforzo insufficiente, alcune cose buone sono state fatte, altrettante no. Difatti, come sappiamo, le presenze di turisti nella nostra regione presentano un dato stagnante, in diminuzione da anni ed anticipa quello che è accaduto negli ultimi due anni, ovvero, l'emergenza sanitaria che abbiamo vissuto. La presenza di turisti stranieri è profondamente sotto alla media nazionale.
Questi dati ci fanno dire che è la conseguenza anche di un governo della Regione che non è stato all'altezza, ho detto anche che, è evidente, come in molti hanno significato, negli ultimi tempi sono comparsi due importanti fenomeni: l'emergenza sanitaria e il sisma che ha colpito la nostra regione.
A questo punto mi sia concesso complimentarmi con il Presidente, la Giunta e l’Assessore Saltamartini per come si è affrontata l'emergenza sanitaria. Benché qualcuno all'opposizione abbia voluto imprimere sulla stampa l'immagine di questa regione come di un lazzaretto a cielo aperto, grazie a Dio, è passata a livello nazionale l'immagine di una Regione che ha saputo spendersi molto, che risulta prima in Italia per molti e molti giorni in quanto a vaccinazione, l'immagine di una Regione capace di strategie, di politiche innovative, come quella dei tamponi di massa.
Sul sisma permettetemi di ringraziare ancora una volta il Presidente, la Giunta e l’Assessore Castelli perché abbiamo visto quanto accelerate, grazie anche all'opera del Commissario, siano state le opere di ristrutturazione che sono in partenza.
Consigliere Mastrovincenzo, lei dice che in questo Piano tanta continuità è presente, come ho detto prima noi siamo perfettamente disposti a prendere ciò che di buono viene da chi ci ha anticipato, troviamo che sia questo profondamente corretto, però è anche evidente che qui di nuovo c'è tutto, un atteggiamento di fronte al turismo che è profondamente rinnovato e lo vediamo chiaramente nella delega che si è tenuto il nostro Presidente.
Mi spiace, Consigliera Casini, che le abbia investito tanto nella sua argomentazione di prima, che forse le è sembrata così brillante, o forse le è sembrava una battuta, ma non faceva granché ridere, il fatto che per qualche minuto il Presidente non fosse in Aula. Una grande argomentazione è che per la prima volta quel Presidente si sia tenuto una delega così importante, se l’ha tenuta è perché nella nostra visione il turismo è la leva economica su cui insistere per il futuro di questa regione. Questo sta emergendo, signori miei, emergerà con più forza prossimamente, tutto si può fare meglio, ma sta emergendo già, sia in azioni dirette che indirette. Guardiamo ad esempio alle infrastrutture, per carità, sicuramente c'è stato un lavoro che ci ha preceduto, ma non è un caso che molti cantieri stiano accelerando proprio in questo tempo, non è un caso che molti cantieri stiano aprendo proprio in questo periodo, ringraziamo quindi l'Assessore Baldelli per il grande lavoro che sta facendo e permetteteci di festeggiare insieme a voi, se vi interessano le sorti di questa Regione, il fatto che da poche ore la Orte-Falconara potrà avere un'accelerazione e potrà avere una concretizzazione che fa il bene di questo territorio e ci permetterà di avere una regione sempre più collegata, più accessibile anche per i turisti.
L'aeroporto, certo, noi dobbiamo tanto ai soldi dei cittadini marchigiani che ne hanno permesso la continuità, ma l’aeroporto rischia di essere uno strumento vuoto se non c'è a fianco, nella gestione, una Regione capace di renderlo accessibile. Ricordiamo che l'intervento dell'Assessore Baldelli, con l'investimento di 3 milioni di euro per l'accessibilità del nostro aeroporto, rischia di essere fermo se la Regione non fa dei bandi fatti bene, che non vadano deserti per le rotte. Ricordiamo come al recente bando siano state aperte 11 nuove rotte, di cui 9 nuove, ringraziamo anche in questo caso il Presidente per l'azione che sta facendo.
Per quanto riguarda il porto cogliamo l'occasione per augurare buon lavoro al nuovo Presidente dell’Autorità portuale, necessita anche questo dell’accompagnamento e della collaborazione dell'istituzione regionale e in questo senso va l'accordo per l'intermodalità fatta di recente. Prendo un esempio a caso: l'accordo recentissimo con MSC per portare ad Ancona, nel nostro capoluogo, in quello che dovrà essere sempre più il capoluogo di Regione, una delle più importanti navi da crociera della compagnia, che noi rischiavamo di perdere se non ci fosse stato l'intervento del Presidente e dell'Assessore Baldelli.
Ringrazio anche l'Assessore Latini perché con le sue azioni ha permesso a tanti operatori culturali di rimanere in vita e tanto importante sarà per il futuro del turismo marchigiano avere quei protagonisti culturali.
Ricordo anche il festival dei borghi, a richiamare ancora una volta la nostra convinzione, quanto sia importante quell'identità, quel territorio che noi rappresentiamo.
Ringraziamo per l'operato anche l’Assessore Carloni che investendo finalmente non a parole, come fatto da altri per tempo, ma nei fatti, ad esempio nel distretto del biologico, nelle filiere enogastronomiche, ha permesso di individuare degli strumenti che servono come attrattività turistica, come servirà l'artigianato. In II Commissione approda una proposta di legge, di cui siamo profondamente orgogliosi e grati, per la valorizzazione dell'artigianato che sarà visto anche come elemento di attrazione turistica.
Andando rapidamente, anche perché i colleghi ne hanno citate già altre, con il cineturismo vedremo le Marche finalmente e ancora di più sul grande e sul piccolo schermo. Ricordiamo il testimonial Mancini, gli spazi pubblicitari, che sono state acquistati e che si acquisteranno nella ricerca del target che abbiamo ben chiaro.
Ricordiamo l’Agenzia per il turismo, signori miei qui è stato commesso, io credo, un errore politico evidente, voi parlate di carrozzone, burocrazia, poltronificio, ma ricordate o non ricordate quello che hanno espresso gli operatori dell’incoming, quello che hanno espresso le associazioni di categoria, quello che hanno espresso tutti i portatori di interesse, i protagonisti del turismo marchigiano in sede di II Commissione quando è venuto fuori il tema? Vi ricordate che quelle persone hanno detto che sarà uno strumento fondamentale, che ci metterà al pari di altre Regioni e che farà il bene delle Marche? Andatelo a dire a loro che per voi è un poltronificio, vedremo quello che risponderanno.
Crediamo in questa proposta di legge, come crediamo profondamente anche su quella sui borghi e sul turismo diffuso, che farà il bene finalmente del nostro entroterra, che porterà ad una perequazione nel trattamento delle nostre eccellenze sparse nel territorio.
Si dice che c’è stata scarsa attenzione al turismo accessibile, Consigliere Mastrovincenzo, lei usa come argomentazione il fatto che su questo tema compare solo una pagina, ma mi lasci dire che le persone con disabilità non vanno a contare le pagine di un Piano per vedere se le loro esigenze trovano risposta, quelle persone vorranno toccare con mano, vorranno avere davanti agli occhi e nella concretezza le opere che possono servire a rispondere alla loro disabilità, non vanno a vedere se il tema è stato trattato con una pagina o due, ma per piacere!
Crediamo profondamente in questo Piano, che metterà in primo luogo il brand Marche, crediamo nello sviluppo integrato perché tutte le parti della nostra regione, senza il richiamo geloso, egoistico e le battaglie relative ad una singola parte, al proprio campanile, dovranno essere integrate nello sviluppo del nostro turismo.
Lasciatemi dire che siamo anche molto contenti perché con questo Piano per la prima volta si dà tanto peso alle strutture non imprenditoriali, a quella miriade di bed&breakfast sparsa nel nostro territorio, che fa tanto per l'accoglienza dei turisti.
Chiudo ringraziando il Presidente della Commissione, il Consigliere Putzu, e tutti i componenti, compresi quelli dell'opposizione che hanno anche contribuito con alcuni emendamenti positivi.
Ringrazio per l'operato che si è fatto, coerente con il valore dell'ascolto e della sintesi su cui noi fondiamo l'agire politico, e ringrazio il Presidente e la Giunta per questo importante atto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, non è semplice trovare profili interessanti, originali, che possono arricchire il confronto su questo tema. Certo, l'impressione, ascoltando con attenzione i vari interventi, è che talvolta vi sia un confronto malato da questo punto di vista, perché l'ossessività di negare ciò che oggi esiste, ciò che nel passato si è realizzato, è davvero talvolta quasi …
Diviene quasi una macchia, una macchietta, se si ascoltano il Consigliere Borroni che dice: “Siete gli autori delle politiche fallimentari” ed il Consigliere Ausili che in un'ottica forse più ragionevole afferma: “Noi prendiamo tutto il bene e ce ne sono di cose fatte per bene” .
In una discussione importante dal punto di vista politico e amministrativo sulla programmazione di una Giunta regionale di un Governo regionale c'è purtroppo ancora questa situazione, che certamente non aiuta. Non so chi ha detto ad un certo punto, forse lo stesso Consigliere Borroni, “Voi non fate nessuna proposta”. Credo che prima di tutto occorra dare atto che le Marche non sono certo ad un punto zero, il Consigliere Marinangeli mi pare abbia ricordato uno dei riconoscimenti più importanti che sono avvenuti nel 2019: tra le 20 regioni nel mondo da visitare, nel 2020, quando ancora fortunatamente il Covid non c'era, le Marche erano al secondo posto e lo erano per una serie di analisi che un soggetto così autorevole, importante, orientante per le politiche del turismo naturalmente può dare.
Credo che gli interventi della Consigliera Casini e del Consigliere Cesetti abbiano dato luogo alla necessità di ripristinare lo stato di fatto, che non vuol dire, come ha detto il Consigliere Cesetti, che si è fatto tutto bene nel passato, certamente non si è fatto tutto bene, ma oggi le Marche partono dal punto di vista turistico in una condizione certamente positiva. Credo che vada riconosciuto, ma non per riconoscere il passato, ma perché è un dato di fatto.
Penso che voi come me ascoltate e discutete anche con i territori ed è evidente che l'analisi non può essere misurata sul 2020 o addirittura sul 2021 perché sapete tutti cosa è accaduto, peraltro dentro una serie di dati per il 2020, estate 2020, quando abbiamo riaperto, non solo per le Marche, ma per dell'intero settore turistico, estremamente positivi.
Ritengo che la discussione debba partire da questo, certo che, poi chiudo con una critica che esprimerò, alcuni passaggi sembrano incomprensibili. Il Partito Democratico, con me tutti gli altri Consiglieri, non ha un approccio pregiudiziale, oggi ci troviamo a otto mesi dal vostro insediamento e di fatto penso che sia difficile esprimere un giudizio, magari sarà anche positivo, perché no, su questo il rosario il Consigliere Ausili fa, con i ringraziamenti e la santificazione di ogni Assessore, magari facciamolo fra un po'.
Credo che questo sia il momento di valutare come si è lavorato nell'impostazione, cerco di essere rapido su questo, su questa famosa Agenzia io non ho pregiudizi, chi è intervenuto prima di me ha detto che tutti erano d'accordo, però ancora non lo capisco. Noi costituiamo un'Agenzia nella quale inseriamo un gruppo di lavoro composto dagli stessi dipendenti della Regione Marche, c'è qualcosa che a me sfugge, io sono pronto a ascoltare, oppure è una cosa strana. Perché si deve costituire un'Agenzia, con le stesse intelligenze, con le stesse persone, con la stessa organizzazione che oggi opera? C'è qualcosa che non è chiaro, forse non lo è per me. Non voglio dire che ci saranno luoghi per qualcuno, di questo parleremo fra un po’, ma certo qualcuno dovrà spiegare perché dobbiamo costituire un'Agenzia mettendo le stesse persone.
Siamo abbastanza laici, io non penso come il Consigliere Cesetti, credo che la scelta del Presidente di tenere la delega non sia una cosa buona, ma non perché sia sbagliato affidarla al Presidente, ma perché il Presidente fa il Presidente, come il Sindaco fa il Sindaco, ha un ruolo di equilibrio, che serve a mediare, ha un ruolo di indirizzo, di visione, poi magari si è costretti a fare azioni che servono in una qualche maniera a supportarlo. Penso che sia evidente che è quello che non ci fa votare, come ha detto molto bene il Consigliere Mastrovincenzo, che ha fatto un intervento molto puntuale, costruttivo per certi aspetti, ma molto puntuale.
Attribuisco a questo Piano due grandi limiti: la partecipazione e la mancanza di coraggio e di visione. Si è detto nella discussione precedente che la partecipazione siamo noi, no, la partecipazione non siamo noi, sono le persone che stanno fuori di noi e i processi che attivano la partecipazione. Ecco perché penso che ha fatto bene il Presidente Putzu ad audire, penso però che un Governo regionale che si appresta a governare 5 anni, magari anche 10 anni, avrebbe dovuto avere la forza di non cercare scorciatoie, questo è un Piano identico al passato, ci sono tutte le traiettorie già passate ed allora il vero elemento qualificante sarebbe stato, almeno è un'opinione, porto un contributo, una vera forma di partecipazione. Non so se si sarebbero potuti chiamare così, ma certamente gli stati generali dell'accoglienza avrebbero consentito non una scorciatoia, ma un lavoro più profondo, di consultazione, tale da entrare all'interno dei territori, da coinvolgere le associazioni, i territori, non è stato fatto. Manca da questo punto di vista questo elemento fondamentale, la partecipazione è certamente una strada faticosa, che non viene percorsa.
Secondo elemento, manca il coraggio della visione, il Consigliere Cesetti molto puntualmente e, devo dire, con molta cognizione parla di cultura e turismo, è così, credo che una visione più profonda, ancora più articolata, non solo avrebbe dovuto vedere insieme il turismo e la cultura, che avrebbero dovuto avere un quadro istruttorio integrato, ma ci sono altri due di elementi totalmente abbandonati: il welfare ed il lavoro. Voi non siete stati in grado di produrre un progetto, un Piano che mettesse insieme la cultura, che è l'elemento portante, è il carattere di una Regione, di un popolo. Non c'è solamente l'elemento turistico, storico dei beni e delle attività, c’è il popolo marchigiano, l’identità marchigiana. ci sono tutti quegli elementi che costituiscono la cultura della regione dentro la quale c'è il mare, la montagna, un'articolazione territoriale. Questo è l'elemento che produce il turismo, che altro non è che un elemento che prende le mosse, che si costruisce, cresce e produce grazie alla cultura di un popolo e di una terra. Quando voi dite: “Ma noi abbiamo approvato un'altra…”, sbagliato, almeno secondo me, almeno secondo noi, sbagliato, sbagliato, perché le sinergie degli argomenti, dei temi, delle intelligenze avrebbero consentito di fare di più anche attraverso la partecipazione. Il welfare non lo inventa il Consigliere Carancini o il Partito Democratico, il sistema culturale turistico si fonda sulle fasce sociali, sull’analisi, sul coinvolgimento. Welfare, turismo e cultura sono elementi che fanno il benessere, immaginare settori divisi, che non dialogano, non progettano insieme significa restare indietro di anni. Questo è un Piano vecchio di anni, che non vuol dire che non funzionerà, magari funzionerà, forse negli stessi limiti, però dico che manca il coraggio e la visione, non c'è la forza di esplorare, ricercare nuovi fattori e manca il lavoro.
Il lavoro è il primo tema che sta dentro ad un progetto così importante come il turismo, avrebbe dovuto attivare connessioni, progetti, che avrebbero consentito di dare una caratterizzazione, un'identità più forte. Questo voglio dire, non certamente perché penso che le mie ragioni, che le nostre ragioni siano quelle decisive. Credo però che chi governa, soprattutto chi inizia a governare, possa e debba avere questa forza del coraggio, della visione.
Questo è un Piano identico al passato, che funzionerà nei limiti e io auspico che funzioni anche di più, però penso che chi governa debba avere il coraggio di esplorare, guardare oltre l'orizzonte, con tutte le eccellenze che sono state raccontate da ognuno di noi perché ognuno di noi ha da questo punto di vista ...
Per queste ragioni, che sono state molto ben articolate nel primo intervento dal nostro relatore Consigliere Mastrovincenzo ed anche dai contributi che sono venuti dopo, non è possibile votare favorevolmente, abbiamo provato, tenteremo di aggiungere qualcosa attraverso gli emendamenti, che confidiamo possano essere approvati, non certo per mettere medaglie, certamente per dare qualche spunto che possa essere utile ad avere il coraggio di una visione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Inizierò da quello che secondo me è la cosa essenziale, condivisa da tutti, viviamo in una terra e in una regione meravigliosa e quello che è stato evidenziato dalla giuda Lonely Planet è qualcosa che chi è venuto anche una sola volta nelle Marche ha potuto vedere con i propri occhi e conoscere.
Partiamo dal fatto che ciò che traspare, secondo me molto bene da questo Piano è l’orgoglio della Regione in cui viviamo e le bellezze che la caratterizzano, dalla Riviera del Conero fino alle Grotte di Frasassi, passando per quei borghi che sono un tema centrale inserito nel nostro nuovo Piano regionale del turismo delle Marche, passando per le realtà culturali e artistiche che compongono in maniera capillare la nostra regione.
Le Marche sono un museo a cielo aperto, basta andare in qualsiasi Comune, entrare in una chiesa, guardare la facciata di un palazzo, entrare in uno dei nostri meravigliosi teatri, che sono gioielli inestimabili, non solo portatori di cultura, ma anche di bellezze architettoniche e di storia.
In questo Piano c'è la consapevolezza di ciò che abbiamo e di quelli che sono stati i limiti allo sviluppo turistico che fino ad oggi la regione ha vissuto. Ho sentito negli interventi di questa giornata delle visioni che onestamente non condivido, che reputo contrarie a quello che c'è in questo Piano. Nel Piano c'è una visione anche innovativa e molto importante, che è quella del superamento dei compartimenti stagni, il superamento del campanile. Comprendo che chi magari è abituato a ragionare in un'ottica diversa non apprezzi e si spaventi in qualche modo del cambiamento, ma credo che, come è stato dimostrato anche dagli interventi dei vari interlocutori, che sono stati oggetto di lunghe ed attente audizioni all'interno della Commissione competente, il confronto, l'interlocuzione e lo scambio siano stati alla base di questa programmazione e non ci sia stata una chiusura autoreferenziale, per cercare di comprendere e di attuare la visione che la Regione Marche ha sullo sviluppo turistico di quello che ho definito in tempi non sospetti, e continuo a definirlo, il vero petrolio della nostra regione. Il fatto che non si lavori per compartimenti stagni è dato non solo dalle misure che sono elencate all'interno del Piano, ed io ritorno sul Piano della cultura, che è stato evidenziato quasi come inesistente, come se sfogliandolo non si trovasse una misura relativa al turismo culturale ed eventi.
Credo che il Presidente Acquaroli abbia scelto in maniera lungimirante di tenere la delega del turismo, perché il turismo in collaborazione e in confronto con tutti gli altri settori e le altre deleghe, che hanno gli Assessori della Giunta regionale, fa promozione e sviluppo del territorio.
E’ stato citato e lo voglio ricordare perché credo che anche questo sia un aspetto importante, non solo per la delega alle infrastrutture, all'aeroporto, al porto, all'interporto, che ha tenuto il Presidente, ma perché si lavora in un’ottica sinergica, non più guardando alla singola delega, ma strutturando, sviluppando e intrecciando tutti i settori della nostra realtà. Parliamo di sviluppo riguardo a quella che è una delle criticità regionali: l’arretramento infrastrutturale, non c’è solamente la promozione del nostro aeroporto, le nuove rotte e il fatto di poter raggiungere e rendere accessibili le Marche, non solo per il resto d’Italia, ma anche per il mondo, ma ci sono tutti gli investimenti per superare anche a livello logistico e strategico le arretratezze di una regione che nel corso degli anni non ha sentito l’importanza e la necessità di investire nella rete stradale, autostradale e ferroviaria. E qui sono stati citati molto bene da alcuni miei colleghi, ci sono già dei punti fermi, messi avanti, che dimostrano come il lavoro sinergico …
Secondo me questa è l’altra definizione che qualifica questo Piano e l'azione amministrativa di questa Regione sta iniziando a portare frutti al paniere di un bene comune che non è solo della maggioranza, ma della nostra Regione. L’attenzione e la conoscenza delle peculiarità ci portano a promuovere, è evidente, le bellezze e le caratterizzazioni del nostro territorio, che sono quelle da anni, anzi da secoli, per cui è naturale ed è virtuoso trovare la voglia di svilupparle, dall’enogastronomia al turismo, che non è solo quello legato al nostro mare, ma a tutte le bellezze paesaggistiche, anche culturali.
E’ importante valutare come i settori del mondo produttivo della regione, come l'artigianato, entrino nel Piano come parte integrante, cito anche gli outlet che sono una delle caratterizzazioni per diventare motore attrattivo, oltre alle bellezze paesaggistiche e alle capacità di accoglienza che hanno i nostri operatori.
In questo torna la sinergia perché molti operatori hanno la necessità di fare struttura, di lavorare insieme, allora, investire nel confronto con gli operatori, con le comunità, con i Comuni, attraverso gli IAT, e fare sinergia con il territorio diventa il punto qualificante della promozione stessa del nostro territorio.
Ci sono molti settori strategici e importanti, nessuno è stato dimenticato, tutti avranno in un’ottica di collaborazione la possibilità di sviluppare perché il turismo nelle nostre Marche, lo diciamo sempre in tanti, si sviluppa al plurale. Ci definiamo la Regione al plurale perché abbiamo davvero moltissime e meravigliose diversità che ci compongono e a tutte queste è stata dedicata la giusta e necessaria attenzione, mettendole in rapporto fra di loro.
Ho sentito altre cose che non condivido, come una presunta non attenzione nei confronti della cultura, che reputo di aver contestato, e quella relativa alle interconnessioni, al fatto che non si sia data valenza e sviluppo, invece nel Piano c’è, alle interconnessioni, ai porti, piuttosto che alle infrastrutture, ai trasporti e all'accessibilità.
L'altra questione, che mi sembra assurdo aver sentito, è quella di non avere dato importanza al lavoro. Se fai crescere un sistema che dà lavoro, come quello turistico, è ovvio che l’attenzione al lavoro la si dà, ma l’attenzione ai professionisti è data anche dall’investimento in primis sulla formazione del personale, nel Piano è previsto un sostegno per il personale che si occupa di turismo ed anche una riqualificazione delle strutture di accoglienza della nostra regione, consapevoli che aiutando chi fa turismo aiuteremo tutta l'economia regionale e, quindi, anche lo sviluppo del lavoro che muove moltissimi soggetti, sia a livello stagionale che no. Questa è un’altra delle criticità che il Piano si pone di superare, innanzitutto attraverso un riequilibrio di quell’accessibilità legata al turismo estero, che ci vede indietro nella media nazionale rispetto alle possibilità che abbiamo di accoglierlo.
Relativamente alla partecipazione dei soggetti coinvolti nella programmazione, anche qui mi sembra che i miei colleghi abbiano sfatato questa critica posta al Piano regionale, non si comprende come critiche feroci vengano accompagnate dalla dichiarazione che il Piano è uguale a quello che avete presentato voi. Se c'è una continuità, un’uguaglianza addirittura con il Piano precedente non si comprende perché non dovreste esaltarne le capacità e votare favorevolmente ad occhi chiusi.
Queste mi sembrano, purtroppo, come ci avete tristemente abituati in questi mesi, delle valutazioni e delle critiche non reali, ma basate su una strategia di contrapposizione politica, che nulla ha a che fare con la volontà di crescita della nostra regione.
Chiudo con una delle più importanti novità, che è quella dell'Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione delle Marche, che ha lo scopo di fare anche da trait d'union fra le politiche per superare attraverso la sinergia dei vari soggetti pubblici e privati - ricordavo prima le amministrazioni comunali in primis, insieme ai soggetti che operano a livello lavorativo nel mondo del turismo - una di quelle criticità che è alla base dell’analisi che ha portato a fare questo Piano del turismo, la frammentazione e la politica del campanile che, in un’economia importante come quella mondiale, se vogliamo essere attrattori turistici, si sono dimostrate un limite alla capacità di uscire dai confini della Regione ed attrarre persone. Ripeto, avendo vissuto più della metà della mia vita dentro una di queste strutture, so che chi viene si innamora e torna ed è cassa di risonanza per le meraviglie che nelle Marche abbiamo.
Chiudo con un altro punto perché è un tema che mi è molto caro e sul quale reputo che sia stata presa la strada giusta, che è quella della cineturismo, che promuove le bellezze e la bontà che abbiamo nella nostra regione e dà un’ulteriore apertura non solo di conoscenza, ma anche lavorativa, che consente, quindi - contesto nuovamente la critica che è stata fatta, - di uscire dal confine della nostra regione e far vedere quanto di grande abbiamo da offrire.
Buon lavoro a tutta la Giunta, al Presidente Acquaroli, che ha tenuto la delega e che ha dimostrato che la sinergia di tutti i settori coinvolti sia la vera arma in più ed è anche all'interno di questo Piano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Grazie ai Consiglieri presenti in Aula, agli Assessori, al Presidente Acquaroli, che ha dimostrato fin da subito, in questo inizio di legislatura, di tenere a cuore il tema del turismo per lanciare la nostra regione.
Voglio ringraziare anche i relatori, di maggioranza Consigliere Bilò e di minoranza Consigliere Mastrovincenzo, per aver instaurato insieme agli altri colleghi della Commissione, che io conduco e che ho l’onore di presiedere, un dibattito importante su questo tema ed oggi, dopo l’argomento della sanità e della pandemia, il turismo torna al centro della politica della nostra Regione.
Vorrei prima fare alcune riflessioni insieme a voi perché per me il turismo è un tema particolarmente sentito, credo che non dovrebbe avere colore politico, invece vedo ancora una volta che qui si fanno solo critiche, da una parte dell'opposizione ho ascoltato solo critiche e nessuna proposta. Questo mi dispiace perché auspicavo che in quest'Aula oltre alle varie critiche oggi avrei trovato qualche proposta, oltre agli emendamenti che ho avuto modo insieme alla Commissione di esaminare. Ho notato ancora una volta un atteggiamento pretestuoso. A me dispiace sentire parlare dell’Agenzia del turismo e sentir dire che è un carrozzone per metterci qualcuno, estraneo, certo chi pensa male lo fa, mi diceva mia nonna, in effetti voi siete maestri in questo perché l’avete fatto in tanti anni, quindi, pensate che lo facciamo noi.
A prescindere da questo, vedremo tra cinque anni se l'Agenzia del turismo e dell'internazionalizzazione sarà stata utile per i marchigiani, per le attività ricettive, per gli operatori del turismo e della nostra Regione oppure se sarà stata un fallimento.
Ho ascoltato anche il Consigliere Mastrovincenzo dire che il turismo e l’internazionalizzazione non hanno un nesso tra loro. Peccato, lo stesso Consigliere Mastrovincenzo si è dimenticato di andare a leggere il Piano triennale del 2016/2018, votato e proposto dalla maggioranza - quando il Consigliere Mastrovincenzo era Presidente dell’Assemblea legislativa, abbiamo tre ex Assessori che sono seduti in questi banchi – in cui c’era scritto l'importanza della sinergia tra il turismo e internazionalizzazione. Lo dico al Consigliere Mastrovincenzo, stava a pagina 81 del Piano triennale 2016/2018. Per far capire il mio lavoro, ogni volta mi devo guardare non solo i nostri atti, ma anche quelli che avete scritto voi perché poi siamo tutti bravi a dire le cose, ma purtroppo molte cose che voi dite sono smentite dai fatti, da voi stessi, da quello che avete fatto in questi cinque anni.
Per quanto riguarda la disabilità, avete fatto interventi mai sentiti nella storia. Ho ascoltato quello che avete detto, che abbiamo investito poco sulla disabilità, anzi, voglio ringraziare il Movimento 5 Stelle ed anche la Consigliera Menghi perché nello scorso Consiglio regionale si è riusciti a trovare una soluzione, con una risoluzione, sul tema della disabilità ed inserirla con importanza, se voi avete visto bene, cari amici e colleghi del Partito Democratico, nella misura 13 di questo Piano triennale in cui si parla di turismo accessibile, della disabilità.
Se si legge il vostro Piano triennale del turismo non si riesce a trovare nulla, c’è una parola a pagina 105: Consulta regionale per la disabilità, senza spiegare nulla, ce n’'è un'altra parola a pagina 74 messa in una tabella, questo per far capire che voi non potete fare i maestri a questa maggioranza quando avete prodotto un Piano triennale e avete citato due piccole paroline per dimostrare attenzione. Noi non abbiamo fatto grandi critiche in merito a quello che avevate proposto nel Piano triennale 2016/2018 perché abbiamo cercato di andare oltre, di prendere anche il buono che è stato fatto, ci mancherebbe altro, perché credo che tra persone serie, che governano la Regione, non si debba dare priorità alla propria appartenenza politica.
In questo Piano triennale c'è anche il programma elettorale della coalizione del Presidente Acquaroli, c'è una nuova visione di turismo, ci mancherebbe altro. Voi avete criticato l'Agenzia del turismo, ma nel vostro Piano triennale del turismo c’era la DMO, destination management organization, questo per far capire che anche voi all'interno delle vostre politiche turistiche …, o non vi ricordate nulla, avete perso la memoria, oppure non avete capito nulla, ma su questo poi andremo ad ascoltare.
Vorrei fare una domanda al Partito Democratico sulla questione infrastrutturale. Ancona è il capoluogo ed ha l’aeroporto di Falconara, su cui questa Giunta sta puntando moltissimo, ma non solo sull’aeroporto, le deleghe le ha il Presidente Acquaroli, anche sui nuovi voli aerei, sulle nuove rotte. Sapete bene che nel momento della pandemia è stato fatto un bando con nove nuove tratte internazionali, speravo che anche il Partito Democratico esprimesse soddisfazione perché le Marche possono tornare come erano prima, magari, ad essere più conosciute in giro per il mondo, però ho notato una cosa, ho ascoltato il Consigliere Cesetti che ha parlato di infrastrutture, mentre ad Ancona il vostro partito ha fatto chiudere la stazione di Ancona Marittima, il mio capogruppo Consigliere Ciccioli ha spiegato che c'è stato un passo importante con MSC crociere per avere una nave da crociera che attracca ad Ancona, ma la cosa bella è che lo stesso Partito Democratico, il Sindaco del Partito Democratico, ostacola un importante intervento per il turismo. Dico questo perché? Perché utilizzando l’aereo, scendendo a Falconara e prendendo un treno per Ancona Marittima ci si può tranquillamente imbarcarei su una nave, non solo su MSC, perché qui abbiamo dei collegamenti marittimi importanti per la Grecia, per la Croazia. Invece di venire a criticare noi, andate dal vostro Sindaco del Partito Democratico e ditegli chiaramente che invece di fare ostruzionismo e creare problemi a questa Regione potrebbe tornare indietro, riflettere sul fatto che Ancona Marittima, soprattutto d’estate, è molto importante. Penso che questo sia giusto ricordarvelo, magari a volte qualcuno se lo dimentica.
Non voglio dilungarmi più di tanto perché ho avuto modo di fare le audizioni e ringrazio anche il Presidente Acquaroli che ci ha dato il consiglio di ascoltare più associazioni possibili e da quello che è emerso dall’opposizione è che la Giunta ha ascoltato poche associazioni, mentre noi ne abbiamo ascoltate di più. Dobbiamo essere chiari, sinceri, la Giunta ha ascoltato un tavolo di consultazione, che già c'era con la vostra amministrazione regionale, il Presidente Acquaroli mi ha chiesto di allargare ancora di più le audizioni a tutti gli attori protagonisti e non del turismo. Voi li avete ascoltati, è stata espressa grande soddisfazione, anche molte critiche rispetto alla politica regionale precedente. Non so se voi avete avuto modo di ascoltare perché, a me piacerebbe che uno si renda conto, le associazioni che ci hanno dato il loro contributo, sono state coinvolte e ci hanno ringraziato per questo, ma nello stesso tempo hanno espresso pareri negativi nei confronti della politica regionale precedente, della Giunta che ci ha lasciato l'onore di governare questa regione.
Concludo, chiedendo al Partito Democratico, che oggi è qui in Aula, di riflettere. Apprezzo molto i membri della Commissione, di cui sono Presidente, con cui ho un rapporto frequente, di collaborazione, delle proposte sul tema del turismo potevano essere utili per riflettere su quale direzione dare a questa Regione e su quale poteva essere l'obiettivo che avevamo in mente per rilanciarla. Sono dispiaciuto perché ho sentito criticare l'Agenzia, i borghi, ci mancava che criticavate anche il testimonial, il CT della nazionale Mancini. Quello che mi dispiace è che oggi ho trovato solo critiche. Quello che chiedo al Partito Democratico …, è normale, essendo un atto politico voterete contro, mentre noi le vostre proposte giuste e i vostri emendamenti li approveremo tranquillamente.
Quello che mi fa riflettere, come giustamente prima ha detto la Consigliera Leonardi, è che il Partito Democratico si contraddice, capisco che per alcuni la contraddizione è costante, ma dite che questo Piano è uguale al precedente, con la stessa impostazione, e poi votate contro. Questo mi fa sorridere, spero che il capogruppo Mangialardi, visto che ormai è finita la discussione, magari davanti a un caffè me lo spiegherà. I suoi ragazzi, giovani o meno, si contraddicono continuamente, questo mi fa capire che i marchigiani non hanno sbagliato a dare fiducia a noi, non hanno sbagliato a dare soprattutto un nuovo impulso, lo hanno dato loro a noi, a questa maggioranza, ma soprattutto al coraggio del Presidente Acquaroli che a differenza di altri ha scelto di tenersi le deleghe.
Dico l’ultima perché è importante, come voi sapete sulla discussione del Piano triennale della cultura purtroppo non ero presente in quanto su delega del Presidente mi trovavo in Russia per interloquire con una compagnia aerea russa, magari vedrete i risultati che in sette mesi riusciremo a portare a casa. Sono stato in Ambasciata a rappresentare le Marche, con grande orgoglio, e non mi sono sentito di destra o di sinistra, mi sono sentito marchigiano perché parlavo della mia regione, perché ne sono orgoglioso, a prescindere da chi governa. Questo speravo da voi perché l’orgoglio di essere marchigiani e di poter rilanciare la nostra regione dovrebbe appartenere ad ognuno di noi,
ve lo dico ancora una volta perché ad alcuni di voi li stimo, toglietevi la casacca del Partito Democratico, mettetevi quella della Regione Marche e una volta tanto potete contribuire insieme a noi a rilanciare nel mondo e in Italia la nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, il relatore di maggioranza, Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Ho ascoltato attentamente i vari interventi e devo dire che la mia relazione era molto pacata, sia nel merito che nel Piano programmatico.
Non voglio citare chi mi ha preceduto della minoranza, qualcuno ha detto che non ha capito quello che ho detto, non vorrei ripetere un’altra volta la relazione, ma l'ho pubblicata su facebook, quindi, la potete ascoltare tranquillamente, poi può piacere o no.
Non ho fatto polemiche, non ho detto che chi ci ha preceduto prima ha sbagliato tutto, ho detto solamente che c'è il bisogno e la necessità dopo un anno di pandemia di rilanciare questa nostra regione, il comparto del turismo ha bisogno di energia, di fiducia. Noi siamo un'istituzione, abbiamo il dovere e l'obbligo di trasferire ai nostri concittadini marchigiani tutto l'entusiasmo, la voglia di fare, ci impegniamo, magari sbaglieremo pure, ma se sbagliamo è in buona fede e con l’entusiasmo che ho appena sentito nelle parole del Presidente della Commissione Putzu.
Abbiamo coinvolto tantissime persone, abbiamo ascoltato tutti. Certo, c'è da fare la sintesi, c'è da decidere, sicuramente si poteva decidere qualcosa di diverso, qualcosa di più interessante, secondo qualcuno, magari la cosa può essere soggettiva, ma credo che ci abbiamo messo tanto di noi, tanto di quello che fuori c'è.
Qualcuno ha detto che non abbiamo ascoltato i territori, chi ci rappresenta, penso che li abbiamo ascoltati e continueremo a farlo, ad avere da loro tutte le notizie, tutte le necessità che ci trasferiranno e noi di questo ce ne faremo carico.
Ritengo che ora sia tempo di agire, di fare e non di far polemica. Presidente Acquaroli, la ringrazio per quello che sta facendo, ringrazio tutta la Giunta, ringrazio questa Assemblea e mi auguro che dai prossimi giorni, dai prossimi mesi, ci metteremo in testa di fare qualcosa di concreto, di dare delle risposte ai cittadini marchigiani, che questo si aspettano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Da parte mia solo alcune precisazioni, una rispetto a quanto ha detto il Consigliere Ausili, ero fuori ma ho ascoltato il suo intervento. Non so se tutti gli Assessori che sono stati fuori stamattina hanno ascoltato il mio e quelli dei miei colleghi, non credo, però preciso che rispetto al turismo accessibile, ad esempio, ho fatto riferimento alla scarsità di contenuti e alla brevità della paginetta che è dedicata a questo tema. Può essere una pagina sola, ma se è densa di contenuti ha un suo valore, se invece è scarna e vuota è evidente che va implementata e così faremo anche grazie ai nostri emendamenti, che mi auguro, come il Presidente Putzu ha detto, saranno accolti. In realtà in Commissione a fronte di numerosi emendamenti presentati dal gruppo del Partito Democratico sono stati dati solo due pareri favorevoli, vedremo nel corso della votazione cosa succederà.
Il Consigliere Bilò ha ringraziato la Giunta per quanto fatto, sottolineo quanto già detto dalla Consigliera Casini prima, oggi ho visto la Giunta completamente disinteressata rispetto ad un dibattito su un tema di grandissima importanza come quello del Piano triennale del turismo. E’ uscito adesso il Consigliere Putzu, ci tenevo a sottolineare una cosa, lui ha detto in riferimento ad una mia affermazione sul turismo che dovrebbe essere slegato dall'internazionalizzazione, la mia critica era riferita all'Agenzia e comunque una cosa scritta nel Piano 2016 può essere variabile, sono passati cinque anni.
In pochi mesi avete variato completamente la vostra impostazione, tanto che, l’ho detto nella mia relazione introduttiva, avete copiato stralci interi del programma del Partito Democratico, che era completamente differente dal vostro, e oggi ce li ritroviamo nel Piano triennale, avete cambiato idea in pochissimi mesi e questo sicuramente ci rallegra.
Detto ciò, ultima precisazione, non sono impazzito io nè i miei colleghi che erano in Commissione, alle audizioni abbiamo fatto un grande lavoro, è vero, ma è altrettanto vero che i soggetti e le organizzazioni che hanno partecipato hanno sottolineato come quelle audizioni, che abbiamo deciso insieme di svolgere, andavano a sanare delle lacune relative alla fase di concertazione, di rielaborazione e di stesura iniziale della Giunta. Come noi riconosciamo al Presidente Putzu e alla Commissione di aver svolto un'accurata audizione, basterebbe riconosce che sono mancati determinati passaggi nella costruzione di questo Piano da parte della Giunta regionale.
Per quanto riguarda il voto è evidente che la nostra impostazione per ora è assolutamente negativa. Il Presidente Putzu, lo sottolineo ancora una volta, ha detto che si voteranno tutti gli emendamenti del Partito Democratico, lo vedremo e lo verificheremo all’atto del voto, in Commissione è andata diversamente. Grazie.

PRESIDENTE. La Giunta vuole intervenire in questa fase o vuol fare la dichiarazione alla fine?
Apriamo la discussione sugli emendamenti. Sono stati presentati degli emendamenti, un subemendamento e un ordine del giorno, le votazioni saranno sugli emendamenti, sul subemendamento, a seguire sull'ordine del giorno, poi la votazione finale sulla proposta di atto amministrativo, così come verrà approvata con gli emendamenti, se approvati o meno.

Emendamento 1 a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, “Nella parte seconda, Valorizzazione dell'eccellenze del territorio, Misura 4, paragrafo: ‘Linea di intervento/azione’, sottoparagrafo: ‘Eventi del territorio a forte valenza turistica’, dopo le parole ‘tanti sportivi ed amatori dell’Italia e dall'estero’, sono aggiunte le seguenti …”, e c'è il paragrafo che avete tutti quanti in visione.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questo emendamento s’inserisce nella Misura 4 nel capitolo che riguarda la promozione turistica nazionale e internazionale, in particolar modo nel paragrafo relativo agli eventi del territorio a forte valenza turistica.
Dalla lettura del Piano ho visto che sono state segnalate, evidenziate, alcune iniziative, in particolar modo legate al “Gran Fondo”, con l'intenzione di sostenere la Gran Fondo Nibali, quella a livello regionale ed anche tutte le altre Gran Fondo, quindi, propongo di inserire una serie di eventi di cui conosco il valore, iniziative di grande valore nazionale, ma soprattutto internazionale, in particolar modo mettere nome e cognome degli eventi regionali, quelli che potrebbero essere a maggiore attrazione turistica. Segnalo il Carnevale di Fano, il Summer Jamboree, il Festival ‘Disco Diva’ di Gabicce, ricordo che avevo proposto lo stesso emendamento anche nel Piano della cultura, si era detto di non inserirlo perché era un festival ed aveva una caratterizzazione prettamente turistica, per cui andava inserito nel Piano del turismo.
Penso che sia importante evidenziare i festival che possono portare maggiore attrattività, quindi, l'emendamento propone di inserire questi tre festival nel capitolo degli eventi del territorio a forte valenza turistica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Durante la discussione del Piano della cultura era stato presentato dal Consigliere Biancani una parte di quest’emendamento, quello in particolare del ‘Disco Diva’ di Gabicce Mare ed avevamo preso l'impegno di sostenerlo qualora fosse passato nella discussione sul turismo, naturalmente manteniamo fede a quanto abbiamo già dichiarato e voteremo favorevolmente questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Un saluto ai cittadini che ci ascoltano in diretta streaming, un saluto al Presidente Acquaroli e alla sua Giunta, ai funzionari e a tutti i Consiglieri.
Il nostro gruppo, non essendo all'interno della II Commissione, interverrà su tutti gli emendamenti ed anche alla fine, lo chiedono tutti cittadini che hanno delegato questo gruppo ad un'azione politica e ad un’azione politica di base.
Ora, visto e considerato che non siamo stati coinvolti nella preparazione degli emendamenti della minoranza, li abbiamo studiati e questo primo emendamento ci vede sostenitori, con grande favore.
Guardo al Presidente Acquaroli, queste sono tre eventi molto forti, sia il Carnevale di Fano che il Summer Jamboree, che pensavo avesse più appassionati, io dico più di 400.000 presenze, addirittura abbiamo superato le 500.000. Questo con orgoglio, anche perché la città che rappresento vede in questo emendamento un'azione anche per il futuro. Il festival ‘Disco Diva’ non lo conoscevo, comunque questo primo emendamento a firma dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, quindi la linea d’intervento e d’azione sui territori per i tanti sportivi e amatori dall’Italia e dall'estero, merita sostegno e un'azione positiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il nostro voto sarà positivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione, di voto il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Lo dico a nome della maggioranza: il voto è negativo, poi spiegherò perché nel prossimo emendamento proposto dalla Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il voto del Partito Democratico è favorevole. Tre eventi che hanno una rilevanza nazionale e internazionale, lo dico anche con grande orgoglio rispetto alla manifestazione del Summer Jamboree, non parlo quasi mai della mia città, un evento che richiama oltre 400.000 presenze, la manifestazione più importante che abbiamo per il numero di presenze e per l'occupazione delle strutture ricettive, per 10 giorni nell'arco del mese di luglio e agosto, che ha sempre avuto un grande sostegno da parte della Regione Marche, anche con la realizzazione di un treno speciale, tanto per rimanere sui temi del protagonismo di questa Regione, su cui poi diremo in occasione della dichiarazione di voto finale. L'unico treno speciale che collegava Rimini, l'Emilia-Romagna e le Marche. Su questo la Regione aveva investito in modo particolare, anche con un ritorno determinante rispetto alla promozione. Si capisce quale deve essere la visione rispetto agli eventi e come quello ricadesse poi nel nostro territorio. L'abbiamo valutata come una dimenticanza, come ha detto il Consigliere Biancani, penso che ci sia insieme agli altri due eventi la necessità di recuperarla. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Emendamento n. 2 a firma del Consigliere Putzu: “’Alla misura 7, Obiettivo tematico progetti speciali di particolare interesse regionale: turismo cultura ed eventi’ le parole ‘della Orchestra filarmonica delle Marche, eccellenza nel panorama delle istituzioni concertistico orchestrali italiane, riconosciute dal Ministero della cultura’” sono sostituite …” dalle parole che voi indicate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Questo emendamento è per dare risalto anche alle altre istituzioni concertistiche delle Marche, quindi, si tolgono queste parole per mettere una dicitura più generica in modo da comprenderle tutte. Ho anche avuto dei contatti con qualcuno del pesarese che lamentava la mancanza di quella di Pesaro, con questo emendamento si comprendono tutte in modo da non far torto nessuno, valorizzandole per l'impegno e per quello che fanno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Vorrei fare un piccolo appunto al Presidente Putzu, è andato un po’ di fretta nei lavori di Commissione, spesso i piccoli gruppi, come il nostro, avrebbero bisogno, dato che non ci sono commissari in quella Commissione, di un paio di parole in più, di un approfondimento.
Adesso abbiamo avuto quasi quattro ore di tempo, per cui, un po' su internet un po' su altre cose, credo che questo emendamento, come quello precedente, vada votato perché la parte concertistica è la base della nostra cultura e le Marche hanno una cultura ampia e diffusa e andare solo in un verso è sempre sbagliato. Bene questa apertura, voteremo a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il nostro gruppo si asterrà rispetto questo emendamento. Personalmente lo condivido perché aver menzionato solamente l’Orchestra filarmonica delle Marche e aver dimenticato tutte le altre che sono presenti a livello regionale, molte hanno un ruolo internazionale e suonano in tutto il mondo, è stato sicuramente un errore. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Emendamento 3 a firma del Consigliere Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri: “A pagina 47, al secondo ambito d’intervento strategie: Sviluppo dell'accoglienza turistica, borghi e turismo diffusa. Nota introduttiva, VI capoverso, le parole: ‘L’obiettivo generale è senza dubbio è quello di fare delle Marche una destinazione di tendenza. dotandola di servizi moderni ed efficienti e realmente accoglienti, di valorizzare gli sforzi di tutti gli attori del sistema, coordinando diverse realtà ed incentivando nuove dinamiche virtuose’ sono sostituite dalle seguenti …” e c'è il paragrafo che si chiede di inserire.
Ha la parola, per l’illustrazione il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La proposta di emendamento prende spunto da un incipit interessante della nota introduttiva del secondo ambito di intervento e strategie in cui si scrive che l'obiettivo generale senza dubbio è quello di fare delle Marche una destinazione di tendenza, quello che lei ha letto.
In un'ottica generale di apertura rispetto a nuove forme di turismo, quello che viene proposto con questo emendamento ha una propria importante dignità. Qui si fa riferimento al turismo LGBT e oltre.
C'è una nicchia di turismo che coinvolge lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, è una forma di turismo che ha avuto uno sviluppo importante sia a livello nazionale che internazionale, ha raggiunto rilievi interessanti grazie ad agenzie di viaggio, operatori turistici, linee di crociera e aerei, enti del turismo e via dicendo, che si sono rivolti a questo specifico settore alimentando un mercato.
Credo che questo possa essere un obiettivo importante, come si spiega nell'emendamento favorendo strutture gestite o fruite …, cioè, quella linea, quella traiettoria di turismo riguarda non solo strutture fruite da persone che hanno questa sensibilità, ma gestite anche dalle stesse persone. E’ già un percorso attivato in altre regioni con significativi risultati.
A me pare che nell'ottica della discussione che abbiamo fatto prima, quando si è parlato di cultura di un popolo, il tema dell’inclusione di una cultura laica, di inclusione, di apertura, di non discriminazione, che attraverso i messaggi comunicativi deve essere fatta, l'approvazione di questo emendamento arricchirebbe il Piano triennale e in una qualche maniera lo renderebbe più interessante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Capisco che possa esistere anche un filone turistico che riguarda queste categorie di persone, queste tendenze, e lo so bene, però, secondo me, la proposta è discriminatoria.
Pensate se scrivessimo nel Piano di prevedere un turismo per soli uomini o per sole donne, si leverebbero gli scudi.
Questa proposta non è fatta per discriminare, ma allo stesso tempo va a discriminare perché categorizza una tendenza sessuale anche in funzione di un determinato tipo di turismo.
Per me, Consigliere Carancini, l'obiettivo è opposto da quello che si vuole prefiggere, sono contrario e la reputo una proposta discriminatoria nei confronti dei gay e delle lesbiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Resto abbastanza sorpreso dalle parole del Consigliere Rossi, è come se si avesse paura di scrivere questi aspetti.
Non tende a discriminare, tende ad includere, tende ad includere nell'ambito di una forma culturale, di una anima di una Regione.
Scrivere questo non vuol dire, come lei sa bene, che vi sono strutture solo per quelle persone, ma significa avere strutture che accolgono anche quelle persone. Se lei ha conoscenza del tema sa meglio di me come alcuni aspetti discriminatori riguardino proprio l'accoglienza.
Scriverlo in un Piano triennale del turismo di una Regione significa in una qualche maniera liberare le persone da un tabù, è evidente che ci sono tabù, se non dicessimo questo non saremo onesti con noi stessi, invece considerarli parte integrante di questo sarebbe sbagliato. Dire che si tende a discriminare la considero quasi una provocazione e da questo punto di vista dobbiamo provare e cercare di costruire, quasi in maniera inedita, alcune tracce di un nuovo turismo anche su persone che hanno una sensibilità di questo tipo. Consentire, promuovere, comunicare che la Regione sta su questo tema è importante.
In fondo i sorrisini dimostrano come siamo, non parlo di lei, i sorrisini che in quest'Aula su questo argomento emergono danno la misura della nostra capacità di accoglienza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Non voglio entrare troppo nel merito della discussione, ma solo per dire una cosa al volo, secondo me questo emendamento è un po' pretestuoso, come sempre, come di solito fa il Partito Democratico.
Questo non significa che le persone che non sono eterosessuali non potranno venire nelle Marche, dobbiamo chiarirlo, altrimenti qualcuno potrà dire che noi discriminiamo magari chi non è eterosessuale. Questo è giusto chiarirlo subito perché voi sareste capaci di scrivere sulla stampa che noi discriminano queste persone, non le vogliamo, e questo sarebbe bruttissimo, quindi, lo anticipo perché so che lo farete, magari avete il comunicato stampa pronto.
Forse per voi questa è una priorità, per noi la priorità è dare a tutti i cittadini, di qualsiasi orientamento sessuale, la possibilità di venire nelle nostre Marche e di conoscerle bene.
Essendo un emendamento pretestuoso il voto della maggioranza è contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ribadisco il voto contrario perché categorizzare è discriminare in questo caso. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Emendamento 4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. “Alla misura 13, al paragrafo ‘Linea di intervento/azione’, al primo capoverso, dopo la parola ‘tempo’ aggiungere le seguenti …” e c'è la parte che si chiede di aggiungere.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Nella logica di accoglienza, a cui ho fatto riferimento nel mio intervento, ma anche in quelli di altri Consiglieri, la proposta di emendamento prova ad ampliare la declinazione delle forme di accessibilità, che tengono conto delle evoluzioni sociali, delle condizioni di un Paese che naturalmente si evolve per usi, consuetudini, cambiamenti, metamorfosi dal punto di vista sociale.
Su questa linea e dentro un'ottica che tende a trasmettere un messaggio di una Regione accogliente, attenta, mi viene da dire sartoriale, per certi aspetti, cioè capace di raccogliere quelle fragilità, che spesso hanno poca voce e non hanno l'opportunità in un periodo turistico di trovare le condizioni migliori, ho inserito, accanto alla vicenda delle persone disabili, il turismo per i genitori single, imperniato sull'età dei bambini, sulle disponibilità economiche e anche sulla ricerca di compagni di viaggio, perché questa è la vita, naturalmente a questo aggiungiamo il turismo per donne in gravidanza con specifiche esigenze e il turismo con persone con difficoltà alimentari.
Potrebbe apparire banale e chi lo ritiene così ha una propria visione. Penso che se le Marche intendono trasmettere un messaggio di apertura, di sensibilità, dentro al Piano deve esserci la possibilità di attuare quelle attenzioni per specifici target di persone, che sembrano poche, ma sono molte. Quindi, dentro la logica a cui ho fatto riferimento prima, credo che questo vada nella stessa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Anche su questo tema annuncio il voto contrario della maggioranza, per un semplice motivo, anche qui si cerca di specificare un po' troppo, perché non è che nelle Marche i single o le donne in gravidanza non possono venire, questo sia chiaro, anche qui lo dobbiamo dire, ma nel Piano triennale diamo la possibilità a tutti di venire. Non credo che nelle Marche manchi qualcosa per le donne in gravidanza, che quindi dobbiamo mettere; non credo che nelle Marche manchi qualcosa per i genitori single, io sono genitore, sono single perché non sto più con la mamma di mio figlio, in teoria non dovrei venire nelle Marche oppure non ci sono strutture per me? Ci mancherebbe altro.
A prescindere da questo, credo che ancora una volta il Partito Democratico, invece di fare una proposta, come altre che ho trovato interessanti e giuste per dare un vero contributo a questo Piano triennale, cerchi di discriminare, o perlomeno di specializzare troppo. Non è opportuno, anche perché, ripeto, tutti i cittadini del mondo possono venire nelle Marche, a prescindere se sono sposati, in gravidanza, single, se hanno un orientamento sessuale diverso, questo lo dobbiamo spiegare chiaramente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Mi scuso con i miei colleghi, ma dovrò usare i tre minuti del mio intervento. Anche stamane come gruppo abbiamo partecipato alla Commissione come, diciamo, auditori (o per conto del nostro gruppo l’addetta al Piano del turismo) ed ho visto, e questo è un piccolo appunto al Presidente Putzu, la celerità nella discussione e nei ragionamenti, quindi, questo ragionamento lo devo portare qui in Consiglio regionale. Anche qui la maturità di approfondire certi temi che sono …
Gli emendamenti del Partito Democratico, e torno a ribadire che non sono stato coinvolto, li approvo, ma soprattutto li sostengo con forza. La voce delle disabilità l’avrei dettagliata, una in particolar modo, quella uditiva che, ahimè, conosco molto bene. E’ una disabilità che limita fortemente, non è giusto che questi ragazzi che hanno problematiche uditive si ritrovino tra loro, come anche le famiglie, su Facebook o sui social, fanno le vacanze con i social. Sono bravissimi, girano tutto il mondo, si ospitano tra loro, non vanno in albergo, ma vengono ospitati privatamente.
Una Regione inclusiva guarda al futuro, dettagliando i temi e, come ho già detto nel mio discorso d’insediamento, pensa ai fragili, a quelle fragilità che una famiglia si ritrova e che spesso mette in condizione …, questa fragilità la conosco molto bene, sia quello uditiva che quella legata all’alimentazione, alla difficoltà alimentari.
Alcune Regioni, ad esempio il Veneto, hanno un'accoglienza superiore perché hanno una struttura e fanno un ragionamento che guarda al futuro. Quindi, le Marche, avendo la fortuna di avere un nome molto accattivante, al plurale, a differenza di altre Regioni che hanno un nome al singolare, dovrebbero sviluppare nei commissari … Visto che noi rappresentiamo un territorio molto ampio, tanti cittadini marchigiani, percepiamo dell'indennità importanti, queste indennità andrebbero risarcite, innanzitutto all'interno delle Commissioni lavorando a testa bassa, con senso con maturità.
Come ho detto all’inizio, adesso è rientrato il Consigliere Putzu, Presidente di Commissione, quando ci sono certi temi, quando ci sono certe azioni portiamo pazienza, lo so che sono discorsi complessi per cui dobbiamo avere delle energie e in un certo senso un'empatia verso il sistema superiore, c’è più fatica, però la serietà delle persone si vede quando si toccano temi più piccoli, di nicchia, che non portano voti, non portano consenso, ma danno un senso di grande rispetto e civiltà.
Su questo emendamento, che il Partito Democratico ha approfondito, a me dispiace non essere stato coinvolto, ma lo faccio qui, in particolar modo su due temi: le difficoltà alimentari e le disabilità tutte, a partire da quelli cognitive. Lì dobbiamo avere la nostra energia, all'interno delle strutture alberghiere magari dare un contributo, un contributo economico, un contributo di sistema, che darebbe alle Marche – questi nuovi simboli si chiamano: bandiera arancione, bandiera azzurra – magari una bandiera di colore sfumato, la bandiera dell'accoglienza della disabilità. Le Marche avrebbero il grande onore di accogliere anche quelle famiglie fragili. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Vorrei provare a convincere il Consigliere Putzu su questo tema, confidando sulla sua razionalità. Non scrivere significa dimostrare di aver paura, Consigliere, di cosa si ha paura? Quando dice che accogliamo, in realtà tradisce quella che è l'analisi del Piano del turismo che voi avete fatto perché anche attraverso queste indicazioni specifiche, per esempio rispetto agli argomenti che ha utilizzato la Consigliera Leonardi in precedenza, il Governo delle Marche potrebbe attivare anche sussidi, sostegni, promozioni. Perché si scrive questo? Perché è evidente che non in tutte le strutture ricettive possono esserci queste attenzioni.
Questo ragionamento vale per questo emendamento ed anche per gli altri. In una qualche maniera consentire che il sistema diffuso di accoglienza sia in grado di trasmettere un messaggio nel quale le Marche si dicono attente, ma lo dichiarano, lo affermano, lo rivendicano. E’ un segno di forza, non di debolezza. Ecco perché dico che sorridere o darsi di gomito, come capitato nel precedente emendamento quando si è parlato di turismo per lesbiche, gay, transessuali e bisessuali, è una forma davvero inaccettabile.

PRESIDENTE. Chiedo il silenzio in Aula.

Romano CARANCINI. Probabilmente non c'è interesse, Presidente.

PRESIDENTE. Chiedo ai Consiglieri di rimanere in silenzio in Aula.…

Romano CARANCINI. Il rispetto …, magari uno esce.
Da questo punto di vista avere questa apertura significa comunicare al Paese, al mondo, che questa è una regione aperta ed inclusiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Consigliere Carancini, condivido alcuni aggettivi, alcune segnalazioni che ha fatto. Attenzione, sensibilità, apertura, sono valori che condivido e sono sicuro che li condividiamo integralmente, quindi, ne approfitto per ribadire la piena accoglienza a chiunque, senza nessun pregiudizio.
Questo messaggio deve essere chiaro, nessuna ilarità credo che ci sia stata perché rispettiamo qualsiasi diversità, ma l'aspetto che voglio mettere in evidenza … Chiaramente dire no a questo emendamento, ribadisco, non significa escludere, non essere sensibili o non essere attenti. Dico che l’apertura che lei ci chiede …, se andassimo nel particolare, nella miriade di categorie che ci sono in questa elencazione, sicuramente, senza timore di smentita, qualcuno potremmo escluderla, non ricordandoci. Allora faremo qualcosa di non corretto. Il fatto di non mettere in maniera particolareggiata alcune categorie non significa che queste siano escluse dalla possibilità di venire nelle Marche, assolutamente no. Quindi, piena apertura, senza pregiudizi e senza discriminazioni, le Marche sono accessibili a tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Dovremmo essere tutti orgogliosi di aderire all'emendamento che è stato proposto non certo dal Partito Democratico. R per sottolineare il voto negativo, lungi da noi.
Riteniamo che ci siano dei percorsi di inclusione che sono necessari, che possono diventare anche un'occasione. Lo diciamo adesso quando con colpevole ritardo questa nazione non aveva ancora riconosciuto la lingua dei segni, lo fa adesso il Parlamento, ha votato oggi la legge, colpevole ritardo, enorme. Pensate se un tema come questo non debba essere attenzionato, al di là delle sfumature che potremmo mettere in campo rispetto a chi ci dimentichiamo, è necessario inserirlo nel Piano triennale del turismo proprio per dare un'indicazione non solo a chi viene e sa che trova una regione inclusiva, ma agli operatori, alla comunità, alla nostra identità. E’ un impegno nostro che si orienta in questa direzione, lo dovremmo salutare senza se e senza ma, invece si ritorna sempre al dibattito: noi non proponiamo, non siamo particolarmente attenti alla proposta, stiamo a stigmatizzare e non votiamo, no, noi facciamo proposte anche molto molto serie e questa lo è, non dorrebbe condizionare niente, la si valuta in maniera laica e la si approva, a prescindere da chi la propone, invece da quello che ho capito …, o meglio ancora, forse ci abbiamo anche ripensato e sarebbe un bel segno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Io non volevo intervenire di nuovo, però sono costretto anche per tutelare la categoria della quale faccio parte, gli operatori turistici. Consigliere Mangialardi ha detto: “In maniera tale che chi viene trova una regione inclusiva”, ma scherziamo? Quali operatori turistici delle Marche hanno escluso turisti a seconda della religione, della razza, della sessualità o della squadra di calcio. Come se dovessimo inserire questa cosa in maniera tale che i turisti trovino una regione inclusiva. Le Marche sono una regione inclusiva, gli operatori turistici delle Marche sono professionisti. Voi avete notizia di un operatore turistico che ha buttato fuori dal proprio locale o dalla propria struttura una persona perché era di quella religione e di quel sesso? Credo che qui si stia andando fuori dal seminato, per non dire altro. A questo punto dovremmo fare mozioni e inserire emendamenti per la differenza di religione, di razza, di squadra di calcio, di sessualità, di pensiero! Io non ho parole, ripeto, i nostri operatori turistici sono professionisti, non hanno bisogno di pipponi o di emendamenti dai vostri banchi a difesa di un’inclusività che loro stessi hanno sempre usato insieme alla loro professionalità. Quindi, oltre a discriminare, perché la categorizzazione è discriminazione, qui si va anche ad offendere gli operatori turistici.
Nessuno ha bisogno di includere perché i nostri operatori turistici sanno includere, sanno muoversi in maniera professionale, non escludono nessuno e non hanno bisogno di certo dei vostri emendamenti e di queste indicazioni legislative. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Io avrei evitato, ma quando un concetto viene letto al contrario è devastante, soprattutto in un Consiglio dove ci si aspetta che si comprenda che non c'è un divieto attuale di accoglienza da parte di nessuno, ma c'è una modalità più completa di accogliere. Faccio un esempio, prima il Consigliere Putzu ha detto che lui è un ragazzo padre, è un genitore separato, magari con un figlio piccolo, allora significa che io nel mio albergo, nel mio bed&breakfast, non ci metto benvenuto al papà da solo, però posso organizzare un Kinderheim, posso organizzare una modalità tale che anche il genitore sia libero di muoversi.
Faccio l'esempio della disabilità. Ci sono per esempio genitori, famiglie con figli disabili che in alcune strutture ricettive hanno difficoltà ad essere accolti nel rispetto delle esigenze del figlio disabile, degli altri figli e di loro stessi, ma non perché queste strutture ricettive non vogliono accoglierli o non abbiano la sensibilità per accoglierli, magari non si sono organizzate. Faccio l'esempio degli autistici - penso sia comprensibile a tutti – che urlano, sono aggressivi, pensare di finanziare o decidere di dare una risorsa maggiore o di incentivare strutture che possono essere in rete per accogliere famiglie che hanno esigenze particolari, qualunque esse siano, credo che sia un modo per implementare l’offerta turistica regionale. Se poi ritenete, come pensa il Consigliere Rossi, che stiamo facendo l’elenco spulciato di chi nella Regione Marche può entrare … Lei rideva parlando di religione, lei saprà, mi auguro, che alcune religioni mangiano determinati alimenti e non altri, essere aperti ad un tipo di religione o essere aperti …, per esempio, sicuramente lei saprà che i Giapponesi hanno dei problemi con i vini molto alcolici perché hanno un enzima in meno, che crea problemi se bevono vini o molto vino. Non c'è niente da ridere, non c'è niente di peggio di chi ride e rimane nella propria grande ignoranza, lei ride perché queste cose non le sa e sono contenta che lei rida e non si ponga il problema, che rimanga appunto … Ci sono per esempio delle religioni che vietano di mangiare alcuni alimenti, sapere se andare in un ristorante o in un albergo si può rimanere senza cena perché non è previsto un tipo di cibo che si può mangiare, è un'accoglienza. Sto facendo degli esempi che tra l’altro sono lontani da me perchè non faccio il ristoratore nè l’albergatore, ho viaggiato un po’ e in altri posti queste attenzioni ci sono.
Non c’è da meravigliarsi nell’allargare l’offerta turistica, non è fare l’elenco di chi è ammesso o meno, benvenuto o no, perché, viva a Dio, nelle Marche sono benvenuti tutti, abbiamo una Costituzione italiana che questo dice e fino a prova contraria non possiamo fare limitazioni, che magari qualcuno di voi vedrebbe anche come possibili. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. In merito all’emendamento 4 il voto dell'intera maggioranza è contrario. Vorrei fare una precisazione alla Consigliera Casini, sono un ragazzo padre, però in albergo vado spesso perché non ho problemi, stia tranquilla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Le parole del Consigliere Putzu si commentano da sole quando parla di problema, penso che sia indecoroso, così come trovo intollerante, ma è normale, il Consigliere Rossi che non solo usa espressioni fastidiose - le diriga a chi le pare - quando parla di pipponi. Parli di lei, non di altro. Si deve vergognare, se poi ha bisogno di scriversi tutto, se ha bisogno che ce ne andiamo, naturalmente ce ne andiamo. Noi facciamo delle proposte … E’ contento? Ma lei è un fascista, l’abbiamo già scoperto.
La discussione in un Consiglio regionale presuppone che qualcuno possa anche non pensarla ugualmente a lei e nonostante abbia questa visione autoritaria e autocelebrativa di sè stesso e del mondo che ha vissuto, per suo dispiacere noi continueremo a scrivere. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 5 a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Biancani, Cesetti, Bora, Casini, Vitri. “Alla Misura 13, al paragrafo ‘Linea di intervento/azione’ al IV capoverso, dopo la parola ‘accoglienza’ aggiungere le seguenti …” e c’è il paragrafo 15. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Questo emendamento va nella medesima direzione di quelli già presentati in precedenza, solo che capovolge l'impostazione.
Spesso parliamo dei disabili ponendo l'attenzione, almeno in relazione a questo tema, alla fragilità che vivono, sul vivere queste condizioni in maniera non differente dagli altri. Questo emendamento capovolge l'impostazione, chiediamo che venga inserito nel Piano del turismo il valore dell'accessibilità in ambito turistico, non solo dalla parte della domanda, cioè del turista, ma anche dell'offerta. Si pensi alle opportunità d’inclusione e di sviluppo, tanto personale quanto sociale, nelle esperienze di cooperative sociali o realtà organizzative di utilità sociale che promuovono la gestione dei servizi turistici ad opera di disabili, come ad esempio ristoranti, strutture ricettive, punti vendita, fattorie didattiche, visite guidate.
Anche questo è tutto scontato in fondo mica si creano …, ma scriverlo in un Piano triennale del turismo, come pure è stato illustrato in precedenza anche dalla Consigliera Casini, è una forma di riconoscimento e soprattutto d’impegno dentro un programma che naturalmente domani potrebbe avere la richiesta, attraverso politiche di sostegno economico, di tutte quelle aziende, di tutte quelle intraprese che vanno in questa direzione.
Nel periodo del Covid attraverso la televisione abbiamo visto quanti problemi per tante imprese, anche gestite da persone o ragazzi disabili, ci sono stati. Poterlo inserire all'interno del Piano triennale del turismo significa, come con gli emendamenti precedenti, affermare un valore, quindi, il tema che propone l’emendamento è questo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento importante che va nella direzione della risoluzione che è stata votata martedì, della maggioranza e dell’opposizione, quindi, invito la maggioranza e tutto il Consiglio a votare a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Questa è una dimostrazione e testimonianza d’intelligenza, quando ci sono argomenti utili, necessari, tra opposizione e maggioranza …, bene ha fatto il Presidente a ricordare la risoluzione che nel precedente Consiglio regionale abbiamo avuto e deciso insieme; anch'io sono contento quando si arriva ad una votazione unanime in Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Questo emendamento pone l'accento sulla grande civiltà della nostra regione, includere alcune cooperative, ma soprattutto dare sviluppo, quindi, un'azione di lavoro e anche dignità perché il lavoro è dignità, vedo che il Presidente sta annuendo, la grande forza nella nostra regione.
Noi siamo una regione che ha forza, empatia, inclusività che vedrà in questo Piano del turismo tutte le bellezze delle Marche, soprattutto tutta l'accoglienza. Essere accoglienti e farlo fare a degli operatori che hanno delle difficoltà, includerli nel team di lavoro, di squadra, è un grande senso di civiltà, quindi, molto bene se questo emendamento vedrà l'unanimità del voto. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 5 bis a firma del Presidente della II Commissione. “Alla misura 13. obiettivo tematico Turismo accessibile, nel paragrafo ‘Linea di intervento/azione’ dopo l'ultimo periodo è aggiunto il seguente …” e c'è la proposta.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Solamente per rimarcare l'impegno che c’è stato martedì in questo Consiglio regionale con la mozione del Movimento 5 Stelle e con la risoluzione che tutti noi … Grazie alla Consigliera Menghi che mi ha dato una mano a scrivere questo emendamento, credo sia importante riuscire a mettere in pratica ciò che abbiamo votato. Questo va nella direzione dell'impegno preso martedì nello scorso Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva).

Subemendamento 6/1 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri. “Dopo le parole ‘con atto deliberativo’ sono inserite le parole: ‘previo parere della competente Commissione consiliare”. Misura 14, obiettivo tematico “Valorizzazione e sostegno dei grandi attrattori turistici”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 6 a firma del Consigliere Putzu. “Alla misura 14, obiettivo tematico ‘Valorizzazione e sostegno dei grandi attrattori turistici’, il paragrafo ‘Linea di intervento/azione’ è sostituito dal seguente …” e c'è il paragrafo che si chiede di inserire. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Brevemente, ricordo che c'era stata una polemica sulla stampa in merito ai grandi attrattori di alcune amministrazioni locali, questo emendamento rimodula tutto e dà la possibilità alla Giunta, grazie all'emendamento che abbiamo votato poco fa, quello del Movimento 5 Stelle, sentita anche la Commissione, di individuare uno o più grandi attrattori ogni anno, in modo da coinvolgere tutte le realtà belle, non solo, guardando anche le presenze turistiche che abbiamo, quindi, fissando criteri oggettivi e non l'amicizia di un Sindaco piuttosto che di un altro, perché per rendere delle destinazioni turistiche grandi attrattori bisogna anche avere un progetto di valorizzazione della destinazione Marche nel suo complesso, finalizzato ad avere ricadute di sviluppo turistico a vantaggio di tutta la regione, non di un singolo territorio.
Questo secondo me è emendamento da votare favorevolmente anche perché dà la possibilità di coinvolgere tutti territori e tutte le bellezze della nostra regione. Ha l'impegno della Giunta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ho deciso di intervenire anche perché questo emendamento, in qualche modo, se ho capito quello che mi ha detto il Segretario generale, annulla il nostro, il 7.
Devo dire che è il classico caso in cui la montagna partorisce il topolino, nel senso che la Giunta ha presentato un Piano triennale del turismo e nella misura 14 erano descritti i grandi attrattori turistici, determinati attrattori.
Con questo emendamento si decide di non discutere, la Giunta non sceglie i grandi attrattori turistici su cui puntare, la causa è anche l'intervento della Commissione che ha inserito anche il gatto, di tutto di più, tranne l'emendamento che avevamo presentato. Infatti, noi avevamo chiesto di inserire all’interno del Piano del turismo la Riviera del San Bartolo, Pesaro, Gabicce e Gradara, che non hanno bisogno di presentazioni. E’ stato deciso di bocciare l'emendamento proposto, ma lo stesso giorno sono state inserite decine di altre località. A questo punto, presi dall'imbarazzo, dopo aver telefonato sia ai Consiglieri che a qualche Assessore e ai Sindaci, garantendo l'inserimento della Riviera del San Bartolo, oggi scopriamo che per non scegliere si decide di non scrivere niente.
Per me è un atto grave, anche perché il Piano triennale del turismo si differenza da quello annuale in quanto deve avere una visione, quindi, dobbiamo capire quali sono i grandi attrattori su cui puntare. Pensare di individuarli anno per anno vuol dire non sostenere nessuno, modificare ogni anno quello che potrebbe essere o non essere un grande attrattore turistico. Si scrive anche, perché c’è qualche Consigliere particolarmente legato all’entroterra, che la vocazione turistica sarà definita sulla base delle significative presenze turistiche, per quanto mi riguarda Pesaro, Gabicce e Gradara avranno sicuramente significative presene turistiche, cosa che non avranno altre realtà del territorio.
Mi sembra una scelta sbagliata, che non ha una visione, sceglie di non scegliere e penalizzerà le località più piccole che potevano essere inserite. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 7 a firma dei Consiglieri Biancani e Vitri. Decaduto.

Emendamento 8 a firma dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. “Alla misura 15, dopo il punto ‘l’individuazione e realizzazione dei percorsi per disabili’ inserire il punto …” e c'è il paragrafo che si chiede di inserire. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva).

Emendamento 9 a firma dei Consiglieri Biancani e Vitri. “‘Piano del turismo regionale 2021/2023 - legge regionale 11 luglio 2006, n. 9’ - nella parte seconda, Valorizzazione delle eccellenza del territorio, Misura 16, seconda tabella, cella ‘Marche in moto’, dopo il punto ‘Luoghi per motocross e Kart’ sono inseriti i seguenti …” e si indica che cosa inserire.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ritengo che dopo un po' di mesi la mia passione per la bicicletta e per la moto sia evidente.
Questo è un emendamento che abbiamo presentato perché riteniamo che possa essere integrativo, per dare un contributo positivo, viene inserito nella misura 16 - progetti speciali di particolare interesse regionale: i cluster di prodotto.
Fra i cluster di prodotto nella precedente legislatura avevamo messo anche il discorso Marche in moto, oggi nella tabella sono previsti gli itinerari che già abbiamo (itinerari motoristici, luoghi per motocross) e che si possono sicuramente implementare, chiedo, quindi, di prevedere le strutture ricettive per il mototurismo e i musei della moto.
Ricordo che le Marche sono una delle poche Regioni che hanno definito un cluster che si chiama ‘motor bike hotel’, in cui sono stati individuati tutti quei servizi che possono essere utili per accogliere le persone che amano viaggiare in bicicletta.
Siamo un’eccellenza a livello nazionale per quanto riguarda la cultura motoristica, la tradizione motoristica, abbiamo diversi musei di valore non nazionale, ma internazionale e inserire tra i musei anche quelli della moto penso che siano una buona opportunità per il Piano triennale del turismo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Solo per dichiarazione di voto, così abbreviamo, il nostro voto è favorevole. Grazie.

Emendamento 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 10 a firma dei Consiglieri Biancani e Vitri. “Nella parte seconda, Servizi di scala regionale, misura 19, sottoparagrafo ‘linea d’intervento/azione’ dopo le parole: ‘con ampie possibilità occupazionali’ sono inserite le seguenti …”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sarò velocissimo, questo emendamento riguarda la misura 19, che è quella che elenca le professioni turistiche. Sempre nella logica di promuovere la Regione Marche come un territorio che va valorizzato per chi ama viaggiare in moto, voglio inserire l'accompagnatore mototuristico.
Ricordo che attualmente ci sono due proposte di legge presentate, una dalla minoranza, che abbiamo presentato noi, e una che, mi sembra, vede come primo firmatario il Consigliere Rossi, ferme in II^ Commissione. Mi auguro che ci sia la possibilità di portarle avanti il prima possibile. So benissimo che questa professione potrebbe essere inserita una volta approvata la legge, ma c'erano già altri riferimenti, in primis l'Agenzia del turismo, per cui ho ritenuto importante inserire anche l'accompagnatore motoristico.
Mi auguro che la legge a breve venga portata in Aula perché è stata firmata sia dalla maggioranza che dall’opposizione, quindi non vedo motivo per cui la Regione Marche non si possa dotare, come ha già fatto con gli accompagnatori cicloturistici che avevamo votato e deciso nella precedente legislatura, anche di accompagnatori mototuristici. Grazie.

PRESIDEDNTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Anche in questo caso, Presidente, per dichiarazione di voto, che è contraria non perché non si condivida questo, ma ci sono due proposte di legge, una del Consigliere Biancani e una del Consigliere Rossi nella mia Commissione, che verranno approvate facendo una proposta di legge unica.
Credo sia più importante dare forza a questo, non con un emendamento al Piano triennale del turismo, ma con una legge a doc, per questo il voto per adesso è contrario. Grazie.

Emendamento 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. E’ stato presentato un ordine del giorno a firma dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Cesetti, Bora, Mastrovincenzo, Biancani, Casini, Vitri, ad oggetto: “Coordinamento Piano regionale del turismo con ATIM - Revoca consulente sul turismo del Presidente”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La presentazione di questo ordine del giorno ha due obiettivi.
Nell'impostazione data dalla maggioranza di governo di questa Regione, anche alla luce della discussione odierna, sembra necessario che, ed io lo sottolineo e come gruppo Partito Democratico lo evidenziamo, dopo averlo approvato, questo Piano triennale si possa immediatamente coordinare con la proposta di legge per l'istituzione dell’ ATIM e quindi favorire l'accelerazione di questi temi.
Certo, qui andrebbe discusso quello che è accaduto, credo, oramai tre mesi fa, e cioè che con decreto del Presidente della Regione Marche è stato nominato consulente del Presidente un notissimo e autorevole esponente del turismo internazionale e nazionale in tutto il mondo, romano di Roma, non Romano come me.
Il consulente del Presidente è stato scelto attraverso un bando pubblico? No. E’ stato scelto tra i tanti giovani che cercano lavoro? No. Dove è stato scelto? E’ il Direttore del Dipartimento del turismo di Fratelli d'Italia.
Ora le questioni sono due. Intanto l'indecenza di nominare un consulente del Presidente della Regione, che legittimamente avete elogiato per il fatto che si occupa di turismo, ma che si è dovuto mettere vicino un consulente, autorevolissimo, noto in tutto il mondo, che peraltro sta dentro una politica delle poltrone, Consigliere Ciccioli, perché è la tecnica di Fratelli d'Italia, poi mi dirà che tipo di malattia neurologica ho, ripetitiva, psichiatrica, perché non fa il consulente solo qui, Fratelli d’Italia ha una vera e propria bella organizzazione, fa il consulente dove cercano di trattenere le deleghe per il turismo, non a caso è anche consulente in Sicilia.
Io dico: prima che facciamo ridere il mondo, prima che vi smentiate sulle poltrone, c'è uno strumento, un braccio operativo del Piano triennale del turismo ben individuato, che è l’ATIM, andrà verificato, ma credo che sia opportuno, questo è uno dei motivi, uno dei due temi all'ordine giorno, che venga revocato l’incarico di consulenza. Semmai dovete trovare un posto a sedere trovateglielo dentro l’ATIM, che avrebbe una ragion d'essere, al di là dell'autorevolezza e dell’importanza.
Credo che questo sia un fatto che alle Marche vada raccontato. Noi abbiamo il consulente del Presidente della Regione Marche in tema di turismo che, secondo l'indicazione, dovrebbe indirizzare e coordinare, in Russia non so che cosa è venuto a fare, Consigliere Putzu ce lo potrebbe dire lei, se ha coordinato o indirizzato, che per la Regione diventa figura importante.
Vi chiediamo questo, abbiate un minimo di ritegno sulla colonizzazione, fate governare i marchigiani. Il Consigliere Putzu prima ha detto parliamo marchigiano, non so se lei lo capisce il romano, cercate i marchigiani, l'unica condizione, cercate i marchigiani. Lo siamo andati a prendere a Roma, il Direttore del Dipartimento di Fratelli d’Italia, io vi dico …, ma il tema non è se va bene a qualcuno o non va bene a qualcuno, ma siamo ridicoli in queste scelte, ridicoli! Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ho avuto modo di ascoltare il grandissimo contributo del Consigliere Carancini, un contributo importante per il Piano triennale del turismo …

(interventi fuori microfono)

Andrea Putzu. Presidente, mi stanno interrompendo.

PRESIDENTE. Stavo per intervenire, lasciamo parlare chi ha chiesto di intervenire, chi vuole controbattere si prenoti ed avrà poi la possibilità in quanto siamo nell'ambito degli interventi. Grazie.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Che i democratici interrompano i cosiddetti fascisti non è bello, poi diventate fascisti voi e democratici noi, battute a parte.
Ringrazio il Partito Democratico per aver fatto questo utilissimo ordine del giorno, molto importante, che farà risparmiare moltissimi soldi ai cittadini marchigiani, con il quale si chiede la revoca dell'incarico di consulente.
Innanzitutto non so se il Consigliere Carancini ha avuto modo di leggere il suo curriculum, mi sono reso conto che l’ha definito un affittacamere, screditando coloro che fanno questo lavoro, invece noi dobbiamo ringraziare tutte queste persone, soprattutto in questo periodo, che hanno perso moltissimi soldi a causa del Covid a differenza mia e sua. Credo che screditare questa categoria sia vergognoso.
A prescindere da questo, non sono io che devo difendere qualcuno, c'è una piccola differenza questa persona, è vero, è il Responsabile nazionale del turismo di Fratelli d'Italia e grazie a lui abbiamo intavolato un discorso con RS7.
Finito il Consiglio regionale può andare dal Dirigente del Servizio sviluppo e valorizzazione delle Marche e fare una chiacchierata, anche con i suoi colleghi che hanno governato la Regione Marche precedentemente. L’ex Giunta, che vede alla sua sinistra, è mai riuscita a fare una chiacchierata con la compagnia aerea RS7, o è riuscita a creare un education con la compagnia RS7? Questo grazie al Responsabile del Dipartimento turismo di Fratelli d'Italia, che ha rapporti importanti e che ha dato priorità alle Marche ed è un consulente a titolo gratuito. Il Consigliere Carancini forse si è scandalizzato di questo, ma l’ex Giunta, ad esempio, aveva nominato un consulente economico che non aveva una laurea in economa o un Vicepresidente della provincia di Fermo alle opere pubbliche, che aveva altri tipi di qualità, però gli incarichi erano ben retribuiti dai cittadini marchigiani.
Consigliere Carancini, non l’ho vista quando era Sindaco di Macerata gridare allo scandalo per questo, forse lei, magari, dovrebbe guardare indietro, dovrebbe guardare alla sua sinistra, a chi governava in quegli anni, che sperperava soldi pubblici mettendo qualche amico e pagandolo fior di quattrini con i soldi marchigiani. Questa è la piccola differenza.
Sono dispiaciuto, anche se avevo già capito leggendo l’ordine del giorno qual era l’intenzione del Consigliere Carancini, che segue e anticipa l'interrogazione che ha fatto. Le do un consiglio perché la reputo una persona sveglia, ritiri l’interrogazione visto che potrebbe fare delle grandi figuracce, come continuamente fa, anche perché lei può andare in giro e chiedere dell’affittacamere, può andare all’ENIT, visto che lui stesso ha organizzato un incontro con tutti gli Assessori regionali, i Parlamentari e con il Ministro del turismo, con cui hanno un rapporto diretto. Lei può andare all’ENIT a chiedere a qualche suo amico, c’è l’avete qualche compagno all'ENIT, se lo conosce, le dirà di certo che non è solo un affittacamere o un albergatore.
Voglio anche dire che ci sta dando un grande contributo, lo sta facendo a titolo personale, gratuito, dimostrando una grande professionalità. Anche qui vi dico di aspettare cinque anni, tanto non costa nulla alla Regione Marche, non siamo abituati come voi a sperperare i quattrini dei marchigiani per darli a qualche amico. Noi abbiamo fatto questo contratto e sono molto contento, il Presidente l’ha fatto a titolo gratuito, vedremo poi i risultati, così come quelli con la Russia. Finito questo Consiglio regionale l’accompagnerò dal Dirigente del Servizio sviluppo e valorizzazione delle Marche, che lei conosce benissimo, le potrà dire che grazie al consulente siamo riusciti ad avere un contatto diretto con la compagnia RS7.
Vorrei concludere, capisco che il fine di una parte di questa opposizione è quello di fare ostruzionismo, di cercare di non farci votare l’atto, di allungare i tempi e di farci arrabbiare, però il nostro l'obiettivo è quello di dare risalto alle Marche, di rilanciare la nostra regione, quella che purtroppo voi per diversi anni siete riusciti a portare ai minimi storici con le presenze turistiche estere, e questo è un dato di fatto.
Noi vorremo fare altro per dare un grande impulso non solo al turismo della nostra regione, ma a tutta l'economia. Di certo sono contrarissimo, è normale è scontato, a questo pretestuoso ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questa mattina mi ero ripromesso di non parlare perché ho parlato di temi importanti, il turismo, via di seguito, poi però non ce la faccio.

PRESIDENTE. Le chiedo di tenere la mascherina. Grazie.

Carlo CICCIOLI. Non ce la faccio, vado al di là della passione, che è sofferenza.
Esisteva nei Comuni, non so se esiste più, un certificato di esistenza in vita, si andava agli uffici comunali in cui uno era residente, iscritto, e si chiedeva il certificato di esistenza in vita. Non so se sia stato abolito o se esiste ancora, però viene poco prodotto. Io sono disperato perché qui c'è il Partito Democratico che cerca di dimostrare di esistere. E’ stato un grande partito, chi nega questo è fuori dal tempo, ma trova tutte le cose più strane. A me ha colpito una cosa in modo particolare che è stata detta prima: “Che vergogna, il Presidente Acquaroli si è tenuto la delega al turismo”. Fino a sette mesi fa l’ex Presidente aveva la delega alla sanità, che era tre quarti del bilancio e quello non era un problema.
Il turismo è una delega di indicazione, di politica, di prospettiva, non di gestione, la sanità gestisce 25.000 dipendenti della Regione Marche, oltre che tre quarti del bilancio ed ha un impatto sui territori, con gli ospedali, la salute. Non vedere due cose che sono così disomogenee, la delega alla sanità, con tutto quello che comporta, e la delega al turismo, significa essere ciechi. Nelle riunioni storiche del mio partito c’era sempre qualcuno che diceva delle sciocchezze e allora io dicevo: “Adesso prende la parola la corrente di neuro destra, parla la neuro destra”, perché io ero della destra, ma qui siamo alla neuro sinistra, qui c’è un disastro, è la neuro sinistra ed io non faccio diagnosi.
Le poltrone, il povero Responsabile del Dipartimento turismo di Fratelli d'Italia, che io ho conosciuto vent'anni fa a Roma, è uno che ha passione, gestisce un suo albergo a Roma, di famiglia, ha una storia, ha fatto i master, non prende una lira. Voi avete nominato nella scorsa legislatura come consulenti dell’ex Presidente due persone, che erano politiche, una non credo che fosse una grande consulente d'impresa, tutte e due non rielette, ne cito due, a 55.000 euro lordi. Lì non era niente, adesso che questo gratuitamente viene a darci una mano è uno scandalo vergognoso. Questa è neuro sinistra. Scusate, sono un esperto, so cosa era la neuro destra, vi dico che cos’è la neuro sinistra. Io non riesco a capire come si fa a non avere un po' di equilibrio, io ci provo. Quando il Partito Democratico in Commissione mi fa una proposta seria, invece di essere intransigente dico che quella cosa è intelligente e la prendiamo perché ci arricchisce, non ci dà fastidio, dico anche: parliamone, vediamo come si può cambiare, come si può utilizzare, come si può inserire.
Prima ho sentito sul tema dell'accoglienza dei gay, conosco la storia anche dal punto di vista clinico, i gay mi dicono che vogliono stare con gli altri, non vogliono stare tra loro, vogliono stare insieme alla gente e avere le loro storie.
Remiamo all’inverso, abbiamo presentato un Piano del turismo che, come tutte le cose, presenta delle difettualità, non è perfetto, io stesso ho accennato ad alcune cose che vorrei rivedere, ma almeno è un cambiamento, una ripartenza, un obiettivo. Io vorrei un'opposizione con più contenuti, con più proposte, che tutta la Regione venga arricchita dalle proposte dell’opposizione. Portate avanti queste cose, dite che è scandalosa la consulenza gratuita e non vi ricordate degli esempi che vi ho fatto. Dite che il Presidente Acquaroli ha la delega scandalosa al turismo e non vi ricordate della delega alla sanità dell’ex Presidente, siete ridicoli, mi dispiace, siete ridicoli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non credo di aver detto, non so se si riferiva a me, Consigliere Ciccioli, che è una vergogna la delega al turismo del Presidente, assolutamente no, ho detto che credo che sia sbagliata. Tra l’altro, e non avevo la voce importante che potevano avere gli altri, ma nel nostro mondo si sapeva, da modesto Sindaco di un capoluogo di provincia ho sempre sostenuto che la delega dell’ex Presidente alla sanità era non un errore, ma un mastodontico errore, un clamoroso errore, non detto oggi nel corso di tutto ciò, detto addirittura dopo il terremoto. Ma questo conta poco perché il teatrino di chi dice ma voi siete così, non fa il conto che questa è un'altra legislatura, Consigliere Ciccioli, e il profilo di questo gruppo, o delle persone che lo compongono, non è dello stesso parere. La sua sottile argomentazione secondo cui voi avete fatto uguale, quindi noi possiamo fare uguale, se non peggio, non sta in piedi.
Lei stia zitto mi faccia parlare, scusi, Presidente.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Silenzio, lei deve parlare.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La tecnica del Consigliere Ciccioli è quella, scusate, ma che volete voi, avete fatto peggio, avete nominato una persona o quella che è, intanto a me questo … Io ho fatto il Sindaco di Macerata, i riferimenti devono essere fatti a me, in ogni caso non ho problemi, come ho già detto, non ho mai mandato il cervello all'ammasso, anche se sto da solo, quindi, ribadisco che l’ex Presidente ha fatto un gravissimo errore a tenere la delega alla sanità perché il Presidente, come i Sindaci, deve essere un punto di riferimento, non la parte dentro la programmazione. Ma la tecnica del dire: “Guarda, siccome tu hai fatto male ed hai sbagliato, io posso fare peggio”, è un argomento ancora più grave.
Non caso il suo intervento ci definisce ridicoli, ma non parla della consulenza, allora non retoricamente io chiedo: è normale che la Regione Marche nomini consulente del Presidente, consulente su delega del Presidente, il Direttore del Dipartimento di Fratelli d’Italia, delle Marche? No, di Roma, del nazionale! E’ una vergogna perché penso che tra i sostenitori della destra, quella che volete, avreste potuto trovare un giovane, un autorevole esponente, una persona che avrebbe portato l’anima delle Marche, non l’anima del partito romano. Voi avete appaltato e appalterete credo molte delle nostre attività agli amici degli amici, ecco perché dico, sono d'accordo, Consigliere Ciccioli, che bisogna fare autocritica ed io la faccio quando penso e non faccio fatica neppure a dirlo.
Quello che è accaduto con questo signore è una cosa che non si può accettare, è un'opinione, ma penso che vada raccontata ai marchigiani. E’ gratuito, guardate, la vicenda del gratuito è ancora più grave, ogni lavoro ha una dignità e va compensata. Consigliere Ciccioli, ogni lavoro, lei lo sa meglio di me, va compensato. Ma voi pensate che questa persona venga perché è un santo innamorato delle Marche? O ci raccontiamo le barzellette o siamo onesti intellettualmente, non a caso è titolare di un'attività imprenditoriale. Allora io dico che è un errore, ma il Presidente a tutti i diritti di avere un proprio consulente, allora lo scelga tra i marchigiani, si faccia consigliare dai marchigiani perché questo è un atto serio di un Presidente della Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Non riesco a comprendere come si possa a questo punto anche andare ad equiparare. Da un lato apprezzo la correttezza del Consigliere Carancini che riconosce la professionalità di questa persona, di questo professionista e, non so se lei ne è a conoscenza, è anche consulente della Regione Lazio con un Presidente che non è sicuramente di Fratelli l'Italia. Non capisco la presunzione di venire di fronte a questa nuova Assemblea, che si è insediata da pochissimo tempo, e dare dei poltronari agli altri, voi che siete il partito più poltronaro d'Italia. Avete nominato consulenti sparsi, persone che sono state trombate in tutte le elezioni possibili e immaginabili e avete il coraggio … Capisco il suo imbarazzo ed il fatto che prende posizione dicendo giustamente che prima non c’era, però è in compagnia di Assessori importantissimi della precedente amministrazione, quindi venire a sostenere in quest’Assise delle situazioni insostenibili ritengo che sia un suicidio politico, perché non ha nessuna logica fare un discorso del genere.
Noi all'inizio della legislatura abbiamo preso in mano la famosa tabella C, sintomatica della modalità di fare politica della vecchia amministrazione, sentirsi dire queste cose, quando si cerca di portare avanti un’amministrazione basata sul merito, sulle professionalità, in cui si prende come consulente esterno, gratuito, un professionista, mi sembra inopportuno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Brevemente, prendo a prestito le parole del capogruppo Mangialardi quando ci dice: lasciateci fare l'opposizione come sappiamo farla noi, allora io dico agli amici del Partito Democratico di lasciarci fare la maggioranza. Ci siamo insediati da sette mesi, abbiamo avviato un lavoro non semplice perché la Regione è stata governata per tantissimi anni dalla sinistra, dal centro-sinistra, chiamatela come volete, ma sempre dagli stessi, è una sfida importante.
Questo è il mandato che ci hanno affidato i marchigiani, lasciateci governare, fate l'opposizione come credete, ma c’è un detto: i panni degli altri non stanno bene a noi. Questo che cosa significa? Significa che pagato, non pagato, c’è di fondo una critica che parte dall’opposizione del Partito Democratico dall’inizio di questa legislatura. Una narrazione sottile che in varie occasioni coglie il fatto per creare la narrazione che il centro-destra non è in grado di governare e a tutto quello che fa si grida e si addita allo scandalo.
Parlo ai miei amici del centro-destra, di Fratelli d’Italia, della Lega, al Consigliere, al Presidente e a tutta la Giunta e dico: abbiamo davanti una sfida importante, non facile e neanche scontata. Oggi parliamo per esempio di turismo, l'altro giorno di turismo accessibile, inserito emendamenti, ma era già presente un capitolo dedicato all'accessibilità nel Piano del turismo, va bene tutto, ma la sfida vera sarà sui fatti e nella capacità di affermare quella visione che tutti noi abbiamo, in tutto il centro-destra. Il centro-destra delle Marche ha delle caratteristiche molto importanti, una Regione strategica all'interno di questo Paese, anche a Macerata, Consigliere Carancini, vedo uno sfida analoga.
Vi dico la verità, che sta in ognuno e da tutte le parti, ognuno racconta la propria, però le lezioni non ci piacciono, i giochi di parole non ci piacciono, non ci piacciono gli stratagemmi, ci piace sfidare noi stessi nella prova dei fatti. È questa la sfida che lancio al centro-destra e che accetto io in prima persona, che non do per scontata perché come ogni sfida è alla prova dei fatti che si vedrò dove si lavora seriamente, in Commissione, in Consiglio, nell’amministrazione concreta, è su questo che faremo le dovute verifiche, non con il Partito Democratico, ma con i cittadini che ci hanno votato e che noi ci impegniamo a non deludere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi sarei risparmiato volentieri la partecipazione a questo dibattito, però, sono stato chiamato in causa quale Assessore importante, quantomeno per deleghe, di peso e di numero, della scorsa legislatura.
Vedete, io ho firmato questo ordine del giorno perché condivido due cose fondamentali: una, la contraddizione tra l'istituenda Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione e la nomina di un consulente del Presidente, l'altra, la revoca nella parte dispositiva.
Guardate, questa storia delle consulenze …, premesso che nel passato non ho attribuito alcuna consulenza, nonostante abbia fatto l'Assessore - l’Assessore Castelli mi ha succeduto nella carica - in cinque anni non ho speso o preso a rimborso un euro dalle casse regionali. A Roma andavo a dormire, a mangiare, alle conferenze, i taxi, non ho mai chiesto un euro di rimborso, non ho mai speso un euro della Regione Marche, lo voglio dire perché è accertabile. C'è un punto, perché non l'ho fatto? Perché noi abbiamo i rimborsi delle spese come Consiglieri, che secondo me debbono valere anche per gli Assessori. Cosa voglio dire? Che io diffido delle consulenze gratuite, è proprio questo il punto, è il contrario di quello che voi dite, a me una consulenza gratuita induce al sospetto e non sono un soggetto sospettoso. Questo è il punto, Consigliere Baiocchi, la gente per lavorare deve essere remunerata e questa delle consulenze gratuite è una cosa che non va bene. Ci può stare per dirigenti che magari hanno prestato per tanti anni le loro funzioni a favore di un'istituzione come la Regione, poi collocati a riposo, magari c'è bisogno ancora di loro per la loro esperienza, per formare coloro che succedono nelle funzioni e magari sono disponibili e grazie a loro …, allora, lì si giustifica la consulenza gratuita, ma non in questo caso.
Poi c'è un altro aspetto, Presidente, qui lo dico anche al Presidente del Consiglio e ai colleghi, nelle Marche la Lega ha un Commissario esterno, di fuori, Fratelli d'Italia ha un Commissario esterno, di fuori regione, l’UDC ha un commissario esterno, di fuori regione, Forza Italia ha un Commissario esterno, di fuori regione, quindi, partiti politici commissariati, ci manca il Consigliere Rossi, ma diciamo che è uninominale.
Anche sulla delega al turismo, che il Presidente tiene per sè, di fatto c’è un Commissario esterno, che è il responsabile di Fratelli d’Italia, persona della quale non dubito.
Capisco, Consigliere Putzu, che a lei questa cosa dia fastidio e mi chieda di tagliare, lei ne capisce di politica, ci è vissuto con la politica, ci è cresciuto.
Il problema è questo e su questo io vi induco alla riflessione.
Questa è una maggioranza commissariata e i commissari esterni si spartiscono le nomine, le poltrone perché loro si sono visti per i cosiddetti collegi sindacali.
Abbiamo rinviato in questa Aula un’importante nomina perché non era stata trovata la sintesi, per vostra ammissione. Fate una riflessione, colleghi, perché questa è una maggioranza che ha vinto le elezioni e le ha vinte alla grande, però non ci torniamo più sopra, le avete vinte, per carità, le avete vinte legittimamente alla grande, ma questa è una maggioranza, appunto, perché ha vinto le elezioni, che ha avuto un consenso rilevante, proprio per questo il Presidente e questa maggioranza, che hanno avuto un consenso rilevante, hanno il dovere di meritarsi questo consenso e di non farsi commissariare dall’esterno.
E’ stata commissariata anche la formazione della Giunta, perché un eletto della Lega è stato portato in Parlamento per insediare un Assessore della Lega, non va bene questo ed oggi lo facciamo con il turismo. Fate queste riflessioni che sono fatti, non sono considerazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Siamo in una fase in cui il rispetto del tempo concesso credo che faccia sostanza.
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Non volevamo intervenire, ma su una cosa sicuramente siete riusciti, nell'ostruzionismo che sta rallentando il processo di lavoro di questa maggioranza, su questo avete centrato l'obiettivo, ne è testimonianza il fatto che noi torniamo a rispondere a certe provocazioni.
Non voglio entrare nel merito delle nomine, l’hanno fatto i miei colleghi, ottimamente retribuite fatte dalla precedente amministrazione. Non voglio tornare sul fatto che qualcuno si scandalizza perché l'attuale Presidente Acquaroli tiene per sé la delega al turismo, ci crede e lì vuole fare la differenza. Non mi scandalizzo di questo se penso che l’ex Presidente ha tenuto la sanità che rappresenta l'83% del bilancio della Regione Marche. Posso invece verificare una serie di contraddizioni clamorose, ma ci tengo su un aspetto a ricondurre la discussione nel rispetto di una figura, non è accettabile parlare del Responsabile del Dipartimento turismo di Fratelli d’Italia, di cui non sono il difensore, non è della Lega, ma ho avuto modo di conoscerlo, è un professionista serio, un professionista che viene qui, legato da rapporti di fiducia, è un elemento che serve, indispensabile per poter fare un grande lavoro, legato al Presidente Acquaroli e al suo partito, denigrandolo, definendolo addirittura affittacamere, questo non si può assolutamente accettare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parlo il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Come al solito il Consigliere Cesetti mi stuzzica l'intervento, le sue parole: “Ha vinto le elezioni”, “Sospetto” …, soprattutto la parola sospetto mi fa venire in mente una nota citazione di Fedor Dostoevskij, in “Delitto e castigo” dice che cento conigli non fanno un cavallo, cento sospetti non fanno una prova. Quindi, lei che sospetta di questa intromissione romana, partitica, tutta di Fratelli d’Italia, che sospetta una collaborazione di parte, importante, forse le sfuggono e non le tornano in mente tutti gli incarichi che sono stati dati precedentemente, previa retribuzione. Lo diciamo anche perché c'è stato un incarico al marito di un Eurodeputato per 24.000 euro, sicuramente sarà stato ben retribuito un lavoro ben svolto, però non possiamo non fare caso a queste cose, a tutti questi incarichi che sono stati dati successivamente per accontentare una pletora di persone al soldo del partito, e fate finta di nulla. Dite che abbiamo vinto le elezioni, ed è chiaro, le abbiamo vinte proprio per questo motivo perché i cittadini erano stufi di vedere una politica impostata in un certo modo, veramente prebenda, che è impossibile da eliminare. I cittadini ci sono riusciti perché hanno capito francamente la differenza tra l'incarico dato in questo caso per professionalità e competenza e l'incarico dato politicamente all'amico dell'amico. Questa è una nota essenziale, oggi avete anche parlato, poi non sono intervenuto, ma lo dico adesso, del Crel, sul poltronificio, avete parlato di un allargamento, o meglio di una riduzione, di un allargamento delle poltrone, della competenza all'interno di un ente, ma non vi ricordate che avete cercato in tutti i modi, tre mesi prima delle elezioni, di sovvertire l'ordine della legge elettorale, modificandola più volte, per cercare di limitare o di assegnare quelle poltrone, elettoralmente parlando, che vi facevano molto comodo.
Penso che non possiamo avere due pesi e due misure, oggi è la seconda volta, il secondo Consiglio regionale che ammettete pubblicamente un errore. Il PD sta dichiarando il proprio fallimento, l’avete riconosciuto voi stessi, oggi è la seconda volta, forse su queste vostre parole di ammissione, non dico di colpevolezza, dovreste fare un buon ragionamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Buon pomeriggio a tutti, voglio intervenire su questo ordine del giorno e sulla richiesta giusta di chiarimento rispetto al mio incarico personale al Responsabile del Dipartimento turismo di Fratelli d’Italia.
Credo che prima di giudicare una figura, una persona, bisognerebbe almeno avere la curiosità di conoscerlo, poterci parlare, di poter comprendere se può essere utile all'Assessorato al turismo della nostra Regione o meno. Spesso è nelle Marche, anche ad Ancona, il mio invito prima di giudicarlo è di capirne il profilo, non di appartenenza partitica, forse non è un caso che sia Responsabile del turismo di un partito, forse lo è perché ha delle conoscenze, degli studi, delle particolari capacità anche progettuali a livello romano, laziale, nazionale ed internazionale.
Se questo dubbio ve lo volete provare a togliere, magari potete parlarci e poi chiedere la rimozione perché non è in grado di supportare l'incarico che gratuitamente ricopre nella nostra Regione, alla mia figura.
Voi mi dite di rimuoverlo, io vi invito a parlarci, ad interloquire per capire se è una persona preparata e se può portare o meno un valore aggiunto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Presidente che è venuto a darci suggerimenti; mi lasci dire che sarebbe stato opportuno che da Assessore al turismo avesse fatto un intervento, sarebbe stato ragionevole. Lei non è riuscito a intervenire sul Piano triennale del turismo, fondamentale, con un intervento anche semplice. Credo che sia una scelta sbagliata, una scelta di mancato rispetto nei confronti del Consiglio. Lei ci chiede su questo tema di venire a conoscere il consulente, Presidente, io non le ho chiesto se è bravo, non bravo, ho letto il curriculum, non è consulente della Regione Lazio, Consigliere, fa parte di un ..., non è un consulente, sul curriculum non c'è scritto, fa parte di un organismo.
Presidente, lei però non ha risposto a una cosa. Questa persona che lei ha nominato, possiamo anche far credere che il Padreterno è morto di freddo, viene da Fratelli d'Italia è il Direttore del dipartimento nazionale …, e allora glielo dico io: nelle Marche non c'era una persona in grado di rappresentare questo ruolo? Perché non ha fatto un bando, un'esplorazione? Per quale ragione? Non mi interessa conoscere chi è il consulente, non mi interessa. Io mi chiedo se è giusto …, scusi, Presidente.

(interventi fuori microfono) se si vuole che si sita zitti e poi parlino solo loro …

PRESIDENTE. Rimanete in silenzio sulla dichiarazione di voto, ho sentito chi stava mormorando.

Romano CARANCINI. Se si vuole che si stia zitti e poi parlano solo loro …
Mi chiedo se c’è nelle Marche una persona, un marchigiano, che potrebbe essere al suo fianco come consulente, a parte la contraddizione e la spiegazione che lei non ha dato rispetto all’ATIM e al ruolo del consulente. Che fa questo consulente? Non c’era un giovane? Non si poteva fare un bando d’esplorazione? Non si poteva trovare una figura autorevole marchigiana che potesse consigliarla o farle da consulente? Lei non ha risposto a queste domande.
Quello che dice il Consigliere Cesetti è evidente, si ricevono ordini da parte della segreteria nazionale, peraltro confermato dal fatto che il la persona in questione fa anche il consulente in altre Regioni. Lo fa in Sicilia, lo fa nelle Marche, è evidente che c’è un quadro e quando si nominano queste persone il primo elemento di serietà per un consulente, per colui che offre una prestazione, è il compenso.

(interventi fuori microfono)


PRESIDENTE. Vi prego di rimanere seduti e in silenzio, siamo alle fasi finali di questo Consiglio, prego i Consiglieri ….

Romano CARANCINI. Si giustifica, quando parleranno gli altri lo faremo …

PRESIDENTE. Prego i Consiglieri e gli Assessori di tornare ai propri posti e fare silenzio

Romano CARANCINI. In realtà la Regione Marche attraverso il suo Presidente subisce gli ordini del partito di Fratelli d’Italia, che posiziona in ruoli strategici, peraltro anche dentro un conflitto d’interesse perché quando il consulente va in viaggi operativi in altre nazioni, facendo l’affittacamere e l’albergatore …, perché di questo si parla, non certo per offendere gli affittacamere, sta scritto nel curriculum di questo signore, amministratore di una società S.r.l. con 10.000 euro di capitale non interamente versato, questo è il consulente al turismo del Presidente della Regione Marche. Ecco dove siamo arrivati.

PRESIDENTE. La sua dichiarazione di voto?

Romano CARANCINI. Il mio voto è favorevole all’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò molto breve, non voglio rispondere continuamente alle critiche non costruttive, ma distruttive da parte di qualcuno del Partito Democratico, talmente distruttive che stanno demolendo il partito. Abbiamo visto che hanno nelle Marche un congresso, si stanno giustamente massacrando tra loro, forse il Consigliere Carancini vuole sfogare la rabbia contro di noi per il problema che affligge il Partito Democratico nelle Marche, questo ci fa capire. Ma a prescindere da tutto, ovviamente il voto di Fratelli d’Italia è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)


PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Siamo alla votazione finale della legge?

PRESIDENTE. Si, siamo alla votazione finale dell’atto amministrativo.

Renzo MARINELLI. A nome del Gruppo Lega dichiaro che siamo favorevoli a questo atto, al quale abbiamo contribuito.
Ringrazio il relatore di maggioranza, il Consigliere Bilò, per l'illustrazione, ed il Presidente della Commissione.
Questo Piano triennale del turismo è equilibrato, cerca di mettere in connessione le varie realtà della regione Marche, fare turismo significa soprattutto mettere in campo tutte le iniziative. Si è parlato del Trentino Alto Adige, che fa turismo perché fa infrastrutture, scuola, sanità, su questo noi ci stiamo muovendo e dobbiamo crescere da tutti i punti di vista.
Non voglio entrare nelle polemiche e quello che chiederei è un voto unanime su questo atto perché poi il turismo lo fanno gli operatori, la Regione può indirizzare, dare delle direttive, ma chi va avanti sono gli imprenditori, che in questo momento hanno bisogno di un atto di fiducia, di incoraggiamento del Consiglio regionale.
La creazione dell'Agenzia del turismo va in questa direzione, va nel segno del cambiamento, puntare sul turismo e arrivare a quei risultati che sono fondamentali. Faccio due esempi che ho nella mia realtà, il turismo si fa quando le persone investono, nel mio paese una signora ha investito 15 milioni di euro, oggi fa 100 posti letto e facciamo turismo. Il turismo non si fa con le chiacchiere, ma lavorando sodo, lavorando insieme agli operatori del settore, al loro fianco e collaborando con loro. Questo è quanto vuole fare la Regione Marche, facendo le infrastrutture e andando avanti.
Faccio un altro esempio, una coppia di belgi voleva fare un'attività agrituristica, è venuta nei nostri territori, ha girato tre regioni e ha scelto un luogo, al di là della bellezza del luogo ha guardato se c'erano le università vicino, le strutture sanitarie e la viabilità. Queste sono fondamentali e dobbiamo lavorare tutti insieme per fare turismo.
Come ho detto prima, un Piano completo che punta soprattutto sulla riqualificazione, sulla valorizzazione dei borghi, ad un riequilibrio territoriale, lo vedremo in base ai piani annuali che verranno fatti e soprattutto alle risorse che saremo in grado di metterci.
La nostra sfida è quella di lavorare su tutti i settori e dare le risorse adeguate all’ambito del turismo, incentivando gli operatori, stando al loro fianco. Se mettiamo insieme tutte queste cose potremmo essere attrattivi, crescere e dare risposte ai nostri giovani. Io sono qui per questo. Gli imprenditori non devono essere costretti ad abbandonare i nostri territori, ma dobbiamo dar loro la possibilità di lavorare.
Dal turismo potremmo avere grossi ritorni dal punto di vista lavorativo, si parlava del Trentino Alto Adige, ho avuto modo di visitarlo più volte e lì c’è una connessione, un gioco di squadra tra tutti. Noi dovremmo andare in quella direzione e questo Piano è un punto di partenza.
Auspicherei un voto unanime proprio per dare un segnale positivo, di grossa fiducia. La Regione Marche sta puntando sul settore del turismo che è fondamentale, sul quale andare avanti.
Ringrazio il Presidente Acquaroli per il suo impegno, su questo sta lavorando sodo, su porto, aeroporto, interporto che sono fondamentali per la crescita del nostro turismo e delle nostre potenzialità.
Vi invito ad andare avanti su questo, però, insieme, dobbiamo avere la collaborazione dell’Assessore Saltamartini per quanto riguarda la sanità, dell’Assessore Baldelli per le infrastrutture e non da ultimo per l'agricoltura perché se il turismo non va di pari passo con l’agricoltura e la cultura non riusciremo ad avere quei risultati che noi tutti auspichiamo.
So che sarà difficile un voto unanime, che vada nella direzione di dare fiducia, sul turismo siamo aperti, piuttosto che fare delle sterili contrapposizioni, al contributo di tutti per far si che possa dare degli ottimi risultati per il nostro territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Presidente Acquaroli, non le nascondo una grande delusione, lo dico, istituzionale perché su un pezzo così importante della vita futura di questa regione ci saremmo aspettati …, anche per evitare queste schermaglie, prima l’appello accorato della Consigliere Menghi ho visto che non è stato colto per nulla.
Avremmo evitato il posizionamento di parte, Presidente, avevamo bisogno della sua parola, della sua visione anche mutata rispetto alle cose che sono state scritte nel programma di Governo perché lì c’erano delle pennellature importanti, in cui si diceva che il turismo e la cultura erano insieme, magari gli strumenti, quelli formali, avrebbero potuto avere percorsi diversi, ma avremo potuto lavorare se, per esempio, il Piano triennale del turismo e della cultura fossero giunti insieme in Assise.
Lei, Presidente, non ci ha detto nulla e guardi che questa è una grande responsabilità sul piano politico. Nonostante lo sforzo che ha messo in campo il Presidente della Commissione Putzu, che ringrazio, con le audizioni e con l’accoglimento di alcuni emendamenti, il rischio, che si è determinato, è che su un tema così importante, strategico e determinante per l'economia della nostra Regione si finisce per parlare di argomenti che non affascinano.
Sul consulente, non è che non mi fa dormire questa notte, Presidente, non ci ha detto nulla e lo doveva fare ed inevitabilmente il voto sarà contrario, non può essere altrimenti. Intanto le dico l’impressione di una non visione e, lo dico anche con un po' d’imbarazzo, in assoluta continuità con il progetto precedente che è stato importante, non stiamo qui a denigrarlo, che ha portato risultati determinanti. E’ vero che la Lonely Planet si è accorta di noi per la bellezza, ma perché ci si è lavorato in maniera importante, seria, con strategia, con investimenti.
L’ha detto il Consigliere Cesetti, rispetto all'aeroporto si poteva far meglio, no, intanto è stato salvato, si è lavorato sull'interporto, sulla valorizzazione degli accessi, che comunque qui ci ha posizionati.
Il Piano triennale di oggi assomiglia molto a quello vecchio e in una fase come questa, in cui c'è stato uno spartiacque determinante come quello della pandemia da una parte e il terremoto dall'altra, avevamo bisogno di un grande slancio in avanti, anche in assoluta discontinuità, che non c'è. Il Piano è molto simile a quello che c’era e noi avevamo bisogno di un'altra cosa. Lo dico, lei avrebbe potuto convincerci del lavoro, che magari ha risentito troppo delle giacche tirate dal territorio o dei disegni marcati che non hanno quella visione necessaria. Lei, Presidente, non ci ha detto nulla!
Siamo fortemente dispiaciuti sul Piano istituzionale perché con una delega così, in questa fase, con l’obbiettivo che si sta dando la Regione, di un protagonismo internazionale in ambito del turismo, non si doveva sottrarre. Il Presidente con la delega non si può sottrarre, ha l'obbligo di facilitare la possibilità di accogliere valutazioni ed ha anche la responsabilità di diminuire tensioni su un progetto, che visione non ha, che ha bisogno del sostegno dell'intera Assise.
Guardate, il lavoro che si fa a colpi di maggioranza, con questa modalità schernente, reciproca, non fa bene a nessuno. Non parliamo dei progetti, ma parliamo di quello che dicono gli altri, non parliamo del contributo …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Maurizio MANGIALARDI. Ci confrontiamo solo sulla posizione di chi era e chi è stato e su un modello che viene cancellato, ed è legittimo, ma con una visione che non vediamo ed è per questo che voteremo contro al Piano triennale del turismo di questa regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Finalmente siamo arrivati alla votazione finale e all'approvazione in Consiglio regionale di questo atto importante, che ha visto il Consigliare Bilò relatore di maggioranza ed il Consigliere Mastrovincenzo relatore di minoranza.
Voglio ringraziare gli uffici, i dirigenti e i funzionari, che hanno lavorato su questo testo e che ci hanno anche supportato, le funzionarie e i dipendenti della Commissione perché, a prescindere da ciò che qualcuno dell’opposizione ha detto, è stato fatto un lavoro insieme nella nostra Commissione e di questo ne sono orgoglioso.
Così come voglio dire grazie al nostro Presidente Acquaroli, che ancora una volta con tanta pazienza è stato qui ad ascoltare le tante baggianate di qualcuno, addirittura ho sentito il Consigliere Mangialardi chiedere giustamente al Presidente di parlare, come se non avesse parlato. Ma chi lo dice che il Presidente non parla? A noi chi ce lo dice che il Presidente non parla? Ha la sfera di cristallo oppure ha sbagliato anche questa previsione, come sono state sbagliate le elezioni regionali. Il Presidente interverrà perché la delega è sua, però, lo sappiamo, il Consigliere Mangialardi è famoso perché non ne azzecca una, neanche questa.
A prescindere da questo, voglio far capire alcune contraddizioni che sono state messe in campo da una parte dell’opposizione, come dire che abbiamo un Piano triennale simile a quello che avete fatto voi, ma poi votate contro. Se era così simile dovreste votare a favore, Consigliere Mangialardi. Il Consigliere Cesetti e gli altri che erano Assessori nella scorsa legislatura dovrebbero essere contentissimi di un Piano triennale simile a quello della precedente Giunta. Certo, avrei preferito che tutti fossero coerenti, lei ed il Consigliere Carancini avreste votato contro, mentre loro, che erano legati all’ex Presidente, avrebbero dovuto votare a favore.
Se il Partito Democratico vota contro è perché c'è giustamente un grande atto di discontinuità. Avete criticato l’Agenzia sul turismo, avete criticato la legge sul turismo e sui borghi, anche l’albergo diffuso, siete riusciti a criticare di tutto e di più, ma di certo qui ci sono proposte nuove che devono rilanciare la nostra regione.
Concludo ringraziando ancora tutti coloro che sono intervenuti ed hanno dato un contributo positivo, come i componenti della Commissione e gli altri colleghi di maggioranza, come qualcuno dell’opposizione che ha fatto anche degli emendamenti apprezzabili, votati da tutto il Consiglio regionale. Purtroppo avrei preferito che qualcuno avesse ascoltato il mio intervento, il mio appello, che è quello di toglierci le bandiere e di indossarne tutti una sola.
Vedo e capisco che qui c’è una grande delusione, rabbia, dispiacere da parte di qualcuno del PD però oggi dovete capire che il Piano triennale è anche frutto di un mandato elettorale che ci hanno dato i cittadini marchigiani. Starà a noi entro i prossimi tre anni dimostrare se faremo meglio o peggio di voi in merito a questo Piano triennale che dovrà rilanciare la nostra regione.
Dichiaro il voto favorevole di Fratelli d’Italia, ringraziando ancora il nostro Presidente Acquaroli, di cui sono orgoglioso, soprattutto, lo posso dire e mi dispiace dirlo per il PD, sono orgoglioso del mio partito e della sua Presidente perché è l’unica che ci fa pubblicità gratuitamente oltre al Responsabile del Dipartimento turismo di Fratelli d’Italia che è andato dal Presidente Draghi a parlare delle Marche e va in giro per l’Italia a portare l’esempio Marche. Questo per far capire la differenza tra Fratelli d’Italia ed il PD, a noi la pubblicità ce la fanno gratuitamente, ci aiutano gratuitamente, a voi chiedono i posti per far spendere i soldi ai cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sarò telegrafica, visto che già stiamo parlando del Piano del turismo da diverse ore, per carità, è un atto molto importante, quindi era immaginabile.
Come Movimento 5 Stelle ci asterremo, così come abbiamo fatto con altri strumenti programmatori predisposti dalla maggioranza, in cui non abbiamo trovato criticità, comunque non vogliamo sottrarci al nostro ruolo di controllo e quello che ci sta più a cuore è verificare come seguirete in pratica quanto programmato, soprattutto quanto promesso ai cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Anche il nostro Gruppo si asterrà, astensione data dal fatto che all'interno di questo Piano …, noi abbiamo fatto tutto da soli, sono 104 pagine e le abbiamo studiate. Abbiamo visto che al primo punto ci può essere un'opportunità per i nostri giovani. Noi abbiamo dichiarato ed io ci ho messo la faccia …, molti ragazzi mi hanno detto che mi avrebbero dato una mano per mandarmi in Regione, però mi sarei dovuto ricordare di loro perché molti di loro prendono l’aereo e vanno in Australia oppure in Inghilterra. Io ho un’esperienza personale, ad un parente di primo grado in Australia gli hanno messo sulla schiena i sacchi di banane e questa persona si è presa anche la leptospirosi, per fortuna nel mondo anglosassone sono molto bravi a gestire la sanità. Qui mi lego all’Assessore Saltamartini, fiducia all’Assessore perché migliori gli ospedali, i miei genitori, che vanno verso gli ottant’anni, non li manderei in una città in cui non c’è il cardiologo di notte, e mi riferisco alla mia città, a Senigallia. Ho fatto la mozione per la rimozione delle criticità organizzative dell’ospedale di Senigallia, che due anni e mezzo fa ha fatto 1,5 milioni di presenze, ma non c’è il cardiologo di notte. Questa è una cosa molto grave, che dobbiamo mettere a nudo, nella nostra città turistica la sanità, come ha detto il Consigliere Cancellieri, deve essere molto efficiente perché i nostri turisti devono dormire tranquilli anche perché il turismo marchigiano è legato ad una fascia di anziani e di famiglie che vengono e si godono le Marche. Quindi, potenziare la sanità e potenziarla a maggior ragione nei luoghi in cui c'è una grossa concentrazione turistica.
Prima ho parlato fuori dall'Aula con l'Assessore Baldelli, che ha una grande responsabilità, il potenziamento delle infrastrutture, come è stato fatto per la Civitanova Marche in direzione Umbria, potrebbe essere terminato sulla parte che va da Ancona nord a Fabriano, come ha detto il Consigliere Ciccioli sul discorso della Fano-Grosseto. Quindi, la parte infrastrutture permetterebbe di rispettare questo Piano.
L'astensione è anche sottolineare e dare un'opportunità a chi sta lavorando, e qui ringrazio tutti i dirigenti e i funzionari del settore turismo della Regione Marche, che possano essere il motore futuro e possono aiutare noi Consiglieri ad avere delle informazioni per un'efficae azione.
Qui mi rivolgo al Presidente Acquaroli, in merito alla struttura che opera e lavora all'interno del settore turismo, come gruppo vorremmo essere coinvolti per dare una mano al consulente, che, come ha detto prima, bisognerà conoscere, conoscendolo si potrà capire se si riescirà a creare delle sinergie, anche con la struttura, con gli uffici. Penso che se sia dovere di ogni Consigliere regionale conoscere la struttura, gli uffici, vedere chi fa che cosa e se si fa in smart working va bene lo stesso. Se questo consulente è una persona che si relazionerà in maniera seria, proficua, noi toccheremo con mano queste azioni energiche in futuro, magari nella seconda parte del mandato, in cui ci sarà l'altra parte del Piano triennale, quello 2023/2026, e magari il voto sarà positivo.
Oggi è un voto d’astensione, maturo, responsabile, non fazioso, fatto da soli perché siamo una cenerentola, un piccolo gruppo, che ha studiato le 104 pagine, abbiamo preso delle azioni e ci prendiamo questa responsabilità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Grazie a tutti gli intervenuti ai lavori della Commissione, ai relatori di maggioranza e di minoranza. Sicuramente un lavoro importante quello che avete svolto, anche nelle audizioni, ringrazio anche chi ha dato un contributo esterno alla Commissione, tutti gli auditi per quanto hanno fatto.
Inizio facendo una brevissima considerazione sull’aspetto della non marcata discontinuità. Non credo che occorra fare uno sforzo mentale per comprendere che in sette mesi non è facile creare strumenti, organismi, circuiti, che possono marcare una discontinuità, in sette mesi non è facile creare infrastrutture, collegamenti o nuove opportunità dall'oggi al domani, tra l’altro sette mesi fortemente condizionati dalla gestione della pandemia.
Vi ricordo che questo Piano del turismo è stato approvato qualche settimana fa dalla Giunta per essere, ed è, uno strumento essenziale, per mettere in campo tutte le programmazioni, anche al punto di vista amministrativo.
Credo che nella nostra visione debba esserci un turismo che integra, allarga, che diventi la sintesi di quello che possiamo offrire a chi vuole scoprire le Marche, anche una regione che vuole scoprirsi.
Lo dico anche per chiarirlo, senza polemica, non c'è la necessità di avere fretta, le cose vanno fatte bene e con intelligenza. Il cambiamento in un settore così complesso come quello del turismo va preparato con intelligenza. Voi avete visto altre due proposte di legge che sono molto importanti, è giusto criticarle, magari sarebbe anche giusto integrarle, discuterle, sono quelle sull'Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione e sui borghi. Poi ce ne saranno altre che arriveranno per rilanciare il nostro sistema turistico, che rappresenteranno la nostra visione di turismo, che è una visione che mette non solo …, Qualcuno ha criticato. lo voglio specificare, non è un errore dal mio punto di vista separare turismo e cultura. Il turismo è anche attività culturale, è anche patrimonio culturale, ma non può essere solo patrimonio culturale. Pochi istanti fa, prima che iniziasse questo intervento il Vicepresidente Carloni mi ha ricordato di dire che andremo a Dubai, dove porteremo la nostra agricoltura e il nostro sistema agroalimentare, anche quello è e può essere turismo. Basta ricordare le esperienze, ad esempio, delle cascine toscane o delle masserie pugliesi, quello che significa la costruzione di strumenti che hanno consentito loro di affermarsi a livello mondiale su alcuni settori. Ecco, noi dobbiamo costruirli, non si può improvvisare, partiamo da quello che c'è perché dobbiamo essere intelligenti a non spezzare per forza qualcosa a fronte di un progetto che è da venire, creato da una visione che noi dobbiamo strutturare sul territorio, con le leggi, con la promozione.
È vero, la nostra è una regione fortemente danneggiata dal sisma, come è stata fortemente danneggiate dalla pandemia, come tutte, però, signori, anche laddove per fortuna il sisma non ha colpito i circuiti turistici non funzionano e lo dico non perché devo accusare qualcuno, lo dico perché noi tutti dobbiamo avere l'obiettivo di costruire circuiti turistici. Penso al Montefeltro, all'entroterra della provincia Ancona, che sono stati meno toccati dal sisma, ma che pure lamentano una mancanza dell’infrastrutturazione turistica. L'altro giorno eravamo a Genga per la partenza del Giro d'Italia e guardavo l’Abbadia di San Vittore, le Grotte di Frasassi ed a poche centinaia di metri il Tempio del Valadier, un patrimonio enorme che non genera quello che potrebbe.
Credo che tutti dobbiamo porci una domanda e comprendere quanto possiamo fare insieme per creare una politica turistica che sta nel Piano triennale, che è uno strumento amministrativo fondamentale per sostenere le attività, le iniziative, le manifestazioni, la promozione, per sostenere tutte quelle azioni che sono fondamentali per far crescere la nostra regione.
Dall'altra parte dobbiamo porci l'obiettivo di rappresentare nella nostra regione una visione sostenibile del turismo, che sia più inclusivo, nuovo, differente.
La politica sui borghi, quante volte l’abbiamo detto, quante volte ci siamo raccontati anche fuori da questa Aula, anche prima del nostro arrivo, però la verità, purtroppo brutta e triste, è che su tanti di questi borghi se qualcuno vuole fermarsi a dormire non c'è l’offerta ricettiva; la verità è che su tanti di questi borghi siamo in difficoltà ad offrire un caffè. Qualche Sindaco mi ha chiamato sotto pandemia chiedendomi di poter intervenire in Conferenza Stato Regioni perché, purtroppo, con la chiusura del bar e dei circoli non c'era la possibilità neanche di offrire un caffè.
Lo spopolamento si ferma con investimenti precisi, con la creazione di circuiti che non possono essere improvvisati in sette mesi - non abbiamo neanche la presunzione di farlo - che vogliamo condividere.
Un altro elemento essenziale è il campanile, noi abbiamo necessità di fare sinergia, il campanilismo è bello, però è un limite quando diventa l'uno contro l'altro.
Anche sulla questione dei grandi attrattori, noi abbiamo tantissime straordinarie eccellenze, ma il grande attrattore è quell'elemento che porta da solo centinaia di migliaia di presenze in un luogo. Che significa? Che noi abbiamo realizzare delle sinergie che consentano alla nostra regione ed ai nostri circuiti turistici di diventare grandi attrattori. Non possiamo utilizzare il grande attrattore come strumento di mercimonio nel momento in cui si va a fare il bilancio della Regione perché rischiamo di dover soggiacere a delle logiche campanilistiche che vanno ad umiliare una politica turistica che mette un territorio contro un altro.
Credo che il grande attrattore debba essere la capacità della nostra Regione di portare i circuiti del mare, delle campagne, del turismo, della cultura, del turismo paesaggistico, del turismo enogastronomico, del turismo a tutti i livelli, dello sport, dei percorsi cicloturisti, al centro della nostra promozione.
Guardate, comprendo la paura di qualche Sindaco - anch’io lo sono stato - che ci ha chiamato dicendo: “Ma se ci escludete che cosa succede?” Non succede nulla, finanzieremo tutto quello che serve, ma lo facciamo con una prospettiva culturale diversa. Le Marche devono essere al centro, l'intera regione deve essere al centro, senza un campanilismo che tende a strattonare, questo sì, Consigliere Mangialardi, lei ha ragione, un territorio piuttosto che un altro.
Dobbiamo avere una visione complessiva e dobbiamo cercare di mettere ogni territorio nella condizione di essere competitivo per quello che può rappresentare in termini di valore aggiunto per tutta la regione. E’ un lavoro complicato, che presuppone la partecipazione di tutti in termini politici e anche di approccio, fare squadra e sinergia, eliminare le conflittualità che purtroppo la regione al plurale, l'unica regione al plurale che è rimasta, può avere.
La nostra grande opportunità sta proprio lì, soprattutto per la destagionalizzazione, che tanto noi decantiamo, ma che è difficile da raggiungere se non riusciamo ad integrare i territori. Il turismo balneare da noi funziona quando va bene due mesi , due mesi e mezzo, tre, quando sforiamo perché le altre stagioni turistiche, non voglio citare tutti i settori, non riescono ad integrare quella balneare, quindi, c’è da fare delle Marche una regione che possa essere appetibile fuori stagione e non per pochi casi. Quindi, conoscere le esperienze che fanno altri territori, capire cosa fanno per essere competitivi, credo che possa essere importante. È questo il senso di un Piano triennale del turismo che guarda ad una nuova visione, ma che non ha necessità di lasciare un vuoto, di creare un vuoto oggi per imporre qualcosa che vogliamo costruire piano, piano insieme.
Sarebbe stato ipocrita venire qui oggi e dire che domani avremmo fatto il turismo dei borghi, sarebbe stato ipocrita perché i borghi non sono pronti, non c'è la ricettività, nè il circuito sui borghi, come non c'è la ricettività e il circuito su altri ambiti turistici che possiamo costruire. Ma se noi ci raccontiamo qualcosa che non c'è, domani quando vorremmo portare qui i turisti, anche quelli stranieri, probabilmente capiremmo subito che sarebbe una iniziativa fallimentare, una bugia dalle gambe molto corte perché la stagione turistica sta iniziando ora.
Cerchiamo di portare questa nuova visione, senza prenderci in giro, restando con le gambe per terra, costruendo nei territori con le leggi e i bilanci la possibilità di curare dei circuiti turistici che possano integrare l’offerta turistica. La verità è che il turismo si fa ospitando le persone, ospitando tutte le categorie che vogliono venire nella nostra regione, ma per fare questo occorrono mesi e anni e noi vogliamo farlo insieme a tutti coloro che vogliono mettersi a disposizione, anche nell'Agenzia.
Ho sentito, non è che mi dispiace o che mi aspettavo qualcosa di diverso, bocciare l’Agenzia, significa bocciare uno strumento che andrà scritto in via definitiva e se siamo tutti in buona fede possiamo scriverlo in maniera tale che l’Agenzia funzioni meglio e non sia uno strumento da rifuggire addirittura prima che venga approvato dal Consiglio regionale. L’agenzia è uno strumento che innanzitutto si pone l’obiettivo di costruire l’offerta sui territori. Io ho fatto il Sindaco di una città, che non è mai stata chiamata in tutti gli anni dall’Assessore regionale al turismo, nè dagli organismi per condividere le politiche turistiche, eppure è una città sul mare superiore a 15.000 abitanti, che aveva anche un centro storico. Mai un pullman, un'iniziativa, un servizio, un'opportunità, credo che l'Agenzia debba servire proprio a questo, a non lasciare ai territori la singola iniziativa, che molto spesso non hanno una visione complessiva del circuito e del comprensorio.
La possibilità di organizzarsi ingloba i Comuni, le Proloco, le attività che portano legittimi interessi, che fa da moltiplicatore rispetto a quello che può essere lo sforzo che ognuno promuove per cercare di raggiungere un obiettivo di eccellenza.
Io l’Agenzia la vedo così, poi la possiamo declinare come vogliamo, per me non è un poltronificio, è uno strumento di cui non ho una percezione definita e perfetta, magari potrà variare come tante cose in quest’Aula, potrà prendere una dimensione diversa ascoltando le esperienze di ognuno di noi.
Attenzione, però, pensare, definire e timbrare come poltronificio qualcosa che ha creato entusiasmo in tutti, perché poi nella nostra regione ognuno andava per la propria strada, credo che non sia un errore politico, la politica di errori ne può commettere tanti, ma un errore a livello istituzionale. Le visioni possono non essere le stesse, però provare a discutere su uno strumento così importante non penso che sia voler costruire un poltronificio.
Non ho la presunzione di dire che questo Piano del turismo triennale, nato nei cinque mesi di pandemia più difficili della storia recente del nostro Paese, sia la panacea di tutti i mali, ma cerca di portare la nostra regione fuori dai propri confini. Lo dico senza polemica per chi nel passato aveva scelto altro. Anche la scelta di un testimonial marchigiano di eccellenza, il commissario tecnico nazionale, non è qualcosa per cui vogliamo sentirci dire bravi, ma crediamo che sia uno strumento per far crescere il nostro territorio, per identificare qualcosa che unisce e non divide la nostra regione, che la porti per una volta orgogliosamente ad essere al centro delle attenzioni a livello nazionale, internazionale, scegliendo un marchigiano che si è contraddistinto per le sue azioni nello sport di massa più seguito in Europa. Ritengo che tutti noi di questo dobbiamo essere orgogliosi.
Potrei parlare anche di altro, ma a quest'ora non voglio farla troppo lunga, mi è piaciuto sentire per quello che ho potuto, e mi scuso con chi non sono riuscito ad ascoltare, purtroppo degli impegni di natura tecnica mi hanno costretto ad assentarmi per qualche minuto, e comprendere bene quello che pensa il Consiglio visto che non sono potuto stare in Commissione.
Vi dico che dobbiamo avere la forza e la determinazione di non farci distrarre dalla volontà di contrapporci su una discussione che riguarda il passato. Il cambiamento si fa costruendo strumenti nuovi, fornendo agli operatori e alla nostra Regione idee che possono essere calate e costruite nel territorio, altrimenti il cambiamento non ci sarà.
La visione è quella di far fruire, a tutti quelli che verranno, del patrimonio straordinario di cui disponiamo. Avere un patrimonio straordinario sotto molti punti di vista e non riuscire a renderlo produttivo è fallimentare, potrebbe essere il fallimento più grande che andiamo a rappresentare. Quindi, con umiltà, ma con determinazione, cerchiamo di dotare la nostra Regione di tutti quegli strumenti che possono essere utili, settore per settore, per costruire circuiti, per valorizzare quello che abbiamo. Facciamolo anche e soprattutto perché oggettivamente i periodi che verranno, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, saranno difficili e il turismo potrà essere uno strumento che potrà risollevare tanti altri settori, prima non ho citato quello dell'artigianato, oltre a quello all'agricoltura e della cultura, che insieme al turismo possono essere la sintesi di una regione e di un popolo che hanno tanto da raccontare, ma deve essere organizzato e unito in un’unica, grande e armoniosa azione comune. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare al voto devo fare una precisazione per quanto riguarda la situazione che si era creata prima, non vedo la Consigliera Casini in Aula, ma poi verrà messo nel resoconto quanto dico in questo momento, in merito al fatto che in un determinato frangente della seduta non era presente nessuno della Giunta.
L'articolo 53, l'abbiamo verificato in questo periodo di tempo, perché già la cosa era stata oggetto di un’altra contestazione, prevede la presenza di almeno un rappresentante della Giunta in Aula durante i lavori, non prevede però quale tipo di sanzione, chiamiamola così, di conseguenza debba assumere chi dirige i lavori. E’ chiaro che è un richiamo, ne prendo atto e mi assumo la responsabilità personale senza delegarla, o condividerla con qualcun altro.
Per quanto riguarda l’aspetto che si doveva sospendere la seduta, forse c’era di fatto una prassi, ma non c’è una situazione che la determini dal punto di vista regolamentare, più che normativo. Vedremo nell'ambito futuro di esporre meglio questa situazione al fine di garantire sempre la presenza della Giunta, tenendo conto che questa seduta del Consiglio regionale è in un giorno non calendarizzato e probabilmente i componenti della Giunta avevano altri appuntamenti anche fuori della Regione e difficoltà a essere presenti.
Non per ultimo, questo è il secondo punto a cui voglio rispondere, il Presidente Acquaroli, fin dall'inizio della seduta, mi ha più volte comunicato la volontà di essere presente sempre, ma soprattutto, ho immaginato questo, sul punto di cui ha la delega, quindi sull’atto amministrativo che stiamo discutendo. Quando si è dovuto assentare, non l'ha detto lui ma lo faccio io, era per motivi contingenti, urgenti, in un paio di occasioni ho notato che era presente, in un'altra ha dovuto ricevere la visita di un ambasciatore, quindi, si è dovuto assentare per dovere istituzionale dall'Aula.
Questo è quanto ci tenevo a dire per cercare di far sì che la posizione, la presenza, l'esposizione e, quindi, la partecipazione al Consiglio da parte di ogni Consigliere, in particolar modo di quelli dell'opposizione, ancora di più deve essere sottolineato l’aspetto della loro rilevanza, non viene detratto e in qualche modo sminuito per il semplice fatto che in un momento preciso della seduta non è presente, per qualche minuto o comunque per un breve periodo, il Presidente della Giunta, tutti o alcuni rappresentanti della Giunta stessa. Cercheremo in futuro di renderla ancora più adeguata, ancora di più a livello comportamentale, diciamo così, rispondente alle indicazioni del Regolamento per lo svolgimento dei lavori, però dobbiamo tener conto che non sempre le sedute sono calendarizzate e quando non lo sono c'è il rischio di fare una gaf con chi svolge altri compiti di natura amministrativa, che magari deve essere presente in zona o rispondere a situazioni impellenti.
Spero di non aver in nessun modo indicato una polemica nei confronti della Consigliera Casini che, giustamente, ha sottolineato che non vi era nessuno della Giunta in Aula ed anche il mio inadempimento, ma ci tengo a significare che questa situazione è stata vagliata, quindi, dobbiamo cercare di porre rimedio in un certo modo senza venir meno all’impostazione della norma, che non prevede alcuna conseguenza.
Del resto torno a sottolineare che il Presidente Acquaroli si è non solo giustificato, ma più volte per telefono e per messaggio ha chiesto di essere puntualmente presente, come avete visto, quando si iniziava a discutere di questo atto amministrativo, quanto si è assentato si è giustificato con la necessità di portare i saluti ad alti rappresentanti, anche internazionali, li ha fatti scendere qui per non tornare nella sede della Giunta regionale. Detto questo, l’ho fatta troppo lunga, vi chiedo scusa, passiamo alla votazione.

Proposta di atto amministrativo n. 8, così come emendata, la pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)


La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,05.