Resoconto della seduta n.27 del 08/06/2021
SEDUTA N. 27 DELL’8 GIUGNO 2021

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, do per letto il processo verbale della seduta numero 26 del 25 maggio 2021, il quale, ora non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno. Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni a loro distribuite, con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Buongiorno, come richiesto nella Conferenza dei Presidenti di gruppo chiedo di anticipare la mozione n. 82, al primo punto, poiché tratta un argomento attuale che dovrebbe essere inserito e discusso prima possibile, come stabilito prima.

PRESIDENTE. Appena entriamo nella tematica degli atti ispettivi e mozioni sottoporremo all'attenzione di tutti i Consiglieri la sua richiesta.
Per il momento seguiamo l'ordine del giorno che prevede la proposta di legge n. 32 e a seguire la proposta di legge n. 41 e la proposta di atto amministrativo n. 13, dopodiché sottoporrò all'attenzione dei Consiglieri la sua richiesta.

Comunicazioni ai sensi dell’articolo 55, comma 4 del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Come comunicato nella riunione dei Presidenti dei gruppi, mi rivolgo per questa richiesta all’Assessore Saltamartini, presente in Aula.
Nella riunione dei capigruppo abbiamo discusso della richiesta di fornitura di 300 dosi di vaccino al campo profughi iraniani a Tirana, richiesta sottoscritta da tutti i capigruppo. Potremmo fare l'atto in Aula con l'approvazione ufficiale.
E’ un problema tecnico e in presenza di scorte di vaccini sufficienti è un atto umanitario su cui tutti i gruppi qui presenti sono d'accordo
Non so se dobbiamo fare un atto ufficiale, una mozione all'inizio degli atti di indirizzo politico, oppure l'Assessorato può ...

(interventi fuori microfono)

Carlo CICCIOLI. Quindi, un atto ufficiale del Consiglio. Quando passeremo alle mozioni me chiederemo l’approvazione urgente.

PRESIDENTE. Benissimo, chiaro anche questo, sia questa che la richiesta del Consigliere Rossi vengono rimandate alla seconda parte della seduta.

Proposta di legge n. 32
ad iniziativa dei Consiglieri Leonardi, Baiocchi, Assenti, Ausili, Borroni, Ciccioli, Putzu, Rossi, Cancellieri, Marinangeli, Antonini, Bilò, Biondi, Menghi, Marcozzi
"Disposizioni relative agli operatori-sociosanitari. Istituzione dell’elenco regionale degli operatori sociosanitari degli enti accreditati per la formazione”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n.32 ad iniziativa dei Consiglieri Leonardi, Baiocchi, Assenti, Ausili, Borroni, Ciccioli, Putzu, Rossi, Cancellieri, Marinangeli, Antonini, Bilò, Biondi, Menghi, Marcozzi
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. La proposta di legge n. 32 “Disposizioni relative agli operatori sociosanitari. Istituzione dell'elenco regionale degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati per la formazione” viene da una lavoro approfondito della IV Commissione sanità e servizi sociali. Ringrazio la Presidente Leonardi per l'approfondimento molto completo effettuato sia con le associazioni che con i sindacati degli operatori sociosanitari, anche della parte infermieristica, ed è uscito in maniera quasi inanime un consenso a questa proposta di legge.
Vogliamo solamente cercare di dare un contributo maggiore, un riconoscimento al personale sociosanitario, a questi operatori che hanno contribuito anch'essi in questa fase pandemica nel cercare di contrastare questo gravissimo virus.
Questo periodo ci è servito soprattutto per capire la fragilità, anche numerica, delle nostre strutture ospedaliere, considerato quello che è successo all'interno dei nostri ospedali.
E’ una legge che si articola in 5 articoli, il nucleo centrale è l'articolo 2 in cui viene istituito un elenco regionale degli enti di formazione accreditati perché la Regione ha tutto l'interesse a creare una sorta di certificazione, di situazione di privilegio degli enti accreditati per la formazione del personale che lavorerà poi all’interno dei nostri ospedali, nelle nostre strutture ospedaliere, sia pubbliche che private. All’articolo 2 bis la Regione assicura dei controlli, in quanto ha tutto l'interesse che il personale sia strettamente formato e che gli enti di formazione svolgano una funzione di crescita per far lavorare le persone nel miglior modo possibile all’interno delle nostre strutture.
L’istituzione di questo elenco, in cui vengono inseriti quei soggetti che hanno conseguito il titolo di operatore sociosanitario, non è condicio sine qua non per l’esercito della professione, perché sarebbe vietato.
Un altro elemento importante è la cessione alla Giunta di alcune funzioni in ordine al controllo, verifica e tenuta di questo registro.
Sul piano normativo è una legge che non contrasta in alcun modo con i principi internazionali o comunitari di libera circolazione delle persone e di libera circolazione dei titoli, né sul piano costituzionale, in quanto questa è una materia di legislazione concorrente prevista dall'articolo 117, comma 3, quindi, l’Assemblea ha il diritto di legiferare, né con lo Statuto della nostra Regione.
Non esistono ad oggi altre leggi depositate da trattare in ordine a questo tema, quindi, viste queste premesse, non posso che chiedere e insistere per l'approvazione di questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno Presidenti, colleghi Consiglieri. Siamo qui per provare a mettere a disposizione di questa Assise la proposta di legge n. 32 “Disposizioni relative agli operatori sociosanitari. Istituzione dell'elenco regionale degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati alla formazione”.
Devo dire, Presidente, che abbiamo fatto un grande lavoro in Commissione e ringrazio la Presidente Leonardi perché aver recuperato un percorso della legislatura precedente è stato molto importante. L’ha detto il Consigliere Baiocchi, l'approfondimento e soprattutto le audizioni, che la Presidente ha voluto, ci hanno permesso di avere un quadro chiaro della situazione degli operatori sociosanitari. I vari soggetti che sono intervenuti, dalle associazioni ai sindacati, agli ordini professionali degli infermieri, hanno dato un grande contributo.
Ringrazio anche i proponenti perché ci hanno messo nelle condizioni di capire meglio e forse anche di individuare una strada. L'obiettivo è quello di valorizzare, qualificare, tutelare gli operatori sociosanitari, di fatto questo è uno degli scopi che ci diamo e lo facciamo con la proposta di legge che oggi viene sottoposta al giudizio dell'Aula, con l'istituzione di un elenco che verifichi da una parte gli enti di formazione, anche gli istituti professionali, e dall'altra gli operatori sociosanitari che hanno il riconoscimento con la partecipazione a questi corsi. Oggettivamente è forse il massimo che oggi può fare la Regione, lo vedremo anche con un contributo che il Partito Democratico e Rinasci Marche hanno messo negli emendamenti, per cercare di ricalibrare meglio, sottolineando contemporaneamente il limite di azione di questa proposta. Lo dico pensando al lavoro fatto dalla Presidente Leonardi, ci siamo resi conto dal contributo che è arrivato da tutti, del quale ognuno di noi si è fatto particolarmente carico, che c'è oggettivamente un vuoto normativo nazionale e soprattutto, come spesso accade in Italia, non ci sono atti conseguenti rispetto ai provvedimenti (decreti che non vengono attuati) per cui il profilo dell'operatore sociosanitario non è mai stato valorizzato come dovrebbe. L’ha detto prima il Consigliere Baiocchi nella situazione pandemica sono stati determinanti e lo abbiamo visto in questi giorni nelle Marche, la risposta è stata molto importante, gli operatori si sono messi a disposizione al limite delle loro competenze.
Il profilo professionale degli OSS è il tema vero, su cui le associazioni ci hanno sollecitato e forse questa norma è volta più a certificare la loro presenza e la loro grande competenza, che però va valorizzata con un altro tipo di percorso.
E’ una riflessione che abbiamo fatto in Commissione, per due mesi l’abbiamo rimpallata e approfondita: un registro dei soggetti che non è obbligatorio, è telematico, e va bene, perché giustamente abbiamo anche questo tipo di percorso, non è obbligatorio, quindi, da una parte non può permettere nessun elemento di peculiarità e di priorità rispetto a qualsiasi tipo di scelta, dall'altra il registro degli enti formatori tutti accreditati dalla regione. Sulla scorta delle esperienze chiediamo alla Regione di verificare, ma sono tutti accreditati, quasi tautologico il controllo obbligatorio che c'è stato e che ci deve essere.
Ovvio che quando abbiamo incontrato le associazioni nazionali il tema vero è stato la necessaria omogeneità sul territorio nazionale, questo è, perché oggi ancora stiamo con l'accordo Stato-Regioni del febbraio 2001, che ha bisogno oggettivamente di una rivisitazione, cosa che ci dovrebbe far riflettere, e che avverrà, speriamo. Forse, l'occasione di questa proposta di legge ci dovrebbe permettere di sollecitare in Conferenza delle Regioni una posizione marcata, anche del nostro Presidente. Una sollecitazione della Conferenza Stato-Regioni per far sì che la proposta di legge Boldrini possa aver seguito rapidamente e che possa modificare totalmente il profilo dell'operatore socio-sanitario, dando seguito ad accordi Stato-Regioni innovativi, che ci potranno mettere nelle condizioni di completare quelle sollecitazioni che gli ordini professionali degli infermieri e le associazioni hanno più volte risottolineato, sollecitazioni che sono state da noi ascoltate .
Una proposta, quella che oggi giunge in Aula, che potrebbe non essere incidente su nulla, potrebbe da una parte non assolvere le aspettative degli operatori sociosanitari e dall'altra non metterci nelle condizioni di tutelare i soggetti che potrebbero accedere a quell'elenco, che essendo volontario, territoriale, non omogeneo sul territorio nazionale, potrebbe creare inevitabilmente delle situazioni e delle opzioni che non rispondono alle necessità, che invece questi professionisti hanno lamentato, che chiedono una sollecitazione anche al Governo regionale perché spinga in modo che la proposta di legge Boldrini possa giungere a compimento, facendolo in modo rapido, andando a rappresentare quel profilo che risulta indispensabile anche per una visione territoriale della sanità, che ha bisogno di quelle figure. Lo dico anche rispetto al dibattito e alle valutazioni che sono pervenute, agli emendamenti che sono giunti in Aula, se ci sono le condizioni per licenziarla con un consenso ampio …, che però non sia volto a creare quelle che oggi nelle condizioni date rappresentano false aspettative, perché questo è quello che si potrebbe determinare.
Oggi come oggi c’è confusione sul fronte del mancato censimento o sulla grande offerta di corsi di formazione, che potrebbero aprire dei percorsi che non necessariamente poi possono approdare al riconoscimento del posto di lavoro, come ahimè sta accadendo. Una norma che individua solo un elenco e dall'altro vuole un registro di tutti gli enti accreditati dalla Regione. Ho visto in questi giorni i diplomi firmati dal Presidente della Regione, più certificati di quelli non penso che ci siano, ma la norma ci dovrebbe portare a verificare le difficoltà che in questo momento potrebbero non essere risolte.
Un ragionamento, ma lo faccio a latere, è che ogni volta che ci troviamo nelle necessità di dare risposte produciamo leggi, lo dico per noi, vedo un proliferare di norme che significano l'esatto contrario di quello che dovrebbe essere. Dovremmo tentare di semplificare, questa Assemblea dovrebbe prendersi l'impegno di ridurre per la fine del mandato un quinto delle norme che ci sono perché sta dentro un percorso d’indicazione internazionale europea procedere in questa maniera, noi invece ogni volta produciamo atti, come potrebbe essere questo, che non incidono direttamente, ma che pensiamo assolvano agli impegni rispetto a una categoria così preziosa per la nostra comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Una proposta di legge importante quella che ci apprestiamo a discutere e a votare, che riguarda le disposizioni relative agli operatori sociosanitari e l'istituzione dell'elenco regionale degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati per la formazione.
Fa anche piacere che la minoranza sia stata collaborativa e sulla stessa linea della maggioranza.
Regolamentazione e ordine, soprattutto in questo delicatissimo periodo storico e in un settore fondamentale come quello della sanità.
Trovo essenziale la creazione di un elenco regionale di operatori sociosanitari e soprattutto di enti accreditati per la loro formazione. Sapete quanto sia importante la formazione, quanto ancor di più sia rilevante il ruolo degli operatori sociosanitari che in questi mesi, anni, hanno dimostrato di essere una categoria, semmai ce ne fosse stato bisogno, essenziale nel meccanismo sanitario; hanno dimostrato grande professionalità e dedizione al lavoro che spesso diventa una vera e propria missione.
Per questo motivo è giusto e doveroso che la Regione e con essa tutti marchigiani dispongano di un punto di riferimento certo, puntuale, con un elenco regionale degli operatori e degli enti che sono accreditati alla loro formazione. Questa è una garanzia di professionalità e soprattutto un riconoscimento istituzionale per quanti operatori ed enti sono in prima linea per la collettività, quindi, questa è una proposta di legge importante che noi voteremo favorevolmente anche perché io l’ho sottoscritta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Finalmente anche nella nostra Regione si vanno ad impartire delle disposizioni riguardanti gli operatori sociosanitari, figure professionali sempre più importanti al mondo d'oggi, capaci di soddisfare i bisogni primari della persona nell'ambito delle proprie aree di competenza in contesti sia sociali che sanitari, favorendo sia il benessere che l’autonomia dell'utente. La nostra società senza gli OSS è una cosa impossibile, quindi, una figura molto importante, che risulta ancora più fondamentale in un contesto come quello italiano in cui la popolazione tende ad invecchiare sempre di più.
L'elenco regionale nelle sue due sezioni, quella relativa agli enti di formazione accreditati dalla Regione per la formazione degli operatori sociosanitari e quella con i nominativi di coloro che hanno conseguito la qualifica, avrà con questa legge una doppia efficacia. In primo luogo permetterà a chiunque sia interessato a conseguire questa qualifica di trovare i soggetti autorizzati in un colpo solo, rendendo molto più facile la ricerca; in secondo luogo, permetterà a chiunque necessiti di questi professionisti di trovarli più facilmente, sebbene l'iscrizione all'elenco non costituisca un requisito per l'esercizio dell'attività in quanto rimane ferma l'applicazione della normativa statale vigente riguardo al riconoscimento di questa importante qualifica professionale.
Questa legge porta aspetti positivi e concreti, già in altre Regioni la figura dell'operatore sociosanitario è stata normata in tal senso, di recente in Piemonte, in Liguria, ma molto prima in Umbria ed in Veneto, da adesso anche nella nostra Regione. Con questa legge si fornisce un quadro in materia di formazione professionale di servizi sanitari e sociali.
Un ringraziamento alla Consigliera Leonardi e a tutta la Commissione che ha licenziato questo testo e naturalmente un ringraziamento va anche a tutto il settore che sta svolgendo un ruolo importante all'interno della nostra società. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Innanzitutto come prima firmataria di questa proposta di legge vorrei ringraziare non solo il gruppo di Fratelli d’Italia per averla sottoscritta, ma anche tutti gruppi consiliari di maggioranza, i Consiglieri che hanno voluto apporre la loro firma, tutti i membri della Commissione ed il personale della Commissione sanità per il lavoro svolto.
Questa proposta nasce dal confronto e da un sollecito degli operatori sociosanitari che già da diverso tempo, a gran voce, chiedevano di poter attuare anche nelle Marche l’istituzione di questo registro, non solo degli operatori sociosanitari, ma anche degli enti accreditati alla formazione. Una forma di riconoscimento non solo della professionalità e del ruolo centrale di questa figura, che è entrata a far parte del sistema sociosanitario nazionale da alcuni anni e che ha subìto anche un’evoluzione del proprio ruolo all'interno del nostro sistema, anche e soprattutto durante questa grave crisi pandemica.
Con questa legge si vuol dare non solo una forma di riconoscimento alla professionalità, ma anche una sorta di riordino delle professionalità presenti nel nostro territorio e degli istituti accreditati che fanno questo tipo di formazione.
E’ già stato detto in alcuni interventi che mi hanno preceduto, questa normativa non entra in contrasto con quella nazionale in quanto la formazione professionale non è il riconoscimento, ad esempio, di un ordine professionale, che non è di competenza regionale, per cui non andiamo a sovrapporci ad una competenza che non è nostra.
La Regione vuole monitorare e valorizzare la figura degli operatori sociosanitari, per questo l’istituzione di un elenco telematico, che raccoglierà chi vorrà iscriversi, tutte le professionalità che hanno acquisito il titolo nelle Marche, coloro che vi prestano attività lavorativa, che hanno anche acquisito il titolo, riconosciuto, fuori dalla nostra regione, ma che operano già nelle nostre strutture, e coloro che sono residenti. Abbiamo cercato di dare la più ampia possibilità di inserimento a coloro che vogliono far parte di questo elenco telematico e di mettere le proprie competenze anche a conoscenza del tessuto sociale marchigiano.
Per quanto riguarda i corsi e le associazioni che forniscono questa tipologia di preparazione, noi abbiamo previsto che l’elenco si componga di due parti, la sezione A comprende gli enti di formazione accreditati dalla Regione e gli istituti professionali ad indirizzi servizi sociosanitari e servizi per la sanità e l’assistenza sociale, corsi attivi sul territorio. Voglio ricordare, ad esempio, che recentemente la delibera della Giunta regionale n. 540 del 3 maggio 2021 ha riconosciuto delle risorse per la formazione degli istituti professionali di indirizzo servizi sociosanitari proprio per promuovere una figura che nel nostro sistema sociosanitario è necessaria e ricopre un ruolo assolutamente centrale.
Dalle audizioni che sono state fatte e dal percorso che è stato condiviso in Commissione sanità è emersa la volontà e il gradimento per questa proposta di legge che, ripeto, parte dal basso, parte dalle richieste degli operatori sociosanitari.
Ho avuto la possibilità, essendo la norma già stata approvata da altre Regioni, di confrontarmi con alcuni Consiglieri regionali e con alcuni operatori di altre regioni per capire se questo elenco avesse trovato poi una positiva fase successiva alla pubblicazione, devo dire che ho avuto dei riscontri positivi, non solo per quanto riguarda la soddisfazione espressa dagli operatori stessi, ma anche per l’adesione che hanno avuto questi elenchi volontari, operatori che si sono iscritti e che hanno voluto certificare in questo modo la bontà della richiesta effettuata.
Reputo che sia un punto importante anche se sappiamo bene che la figura dell’operatore sociosanitario …, è già stato detto anche nel nostro percorso in Commissione, si sta lavorando all'interno della Conferenza Stato-Regioni per un nuovo accordo perché le professionalità sono cambiate, sono sempre più qualificate e c'è una richiesta anche a livello nazionale di avere non solo maggiori attenzioni, ma anche un maggior riconoscimento e una migliore qualificazione dei compiti che spettano all’operatore sociosanitario.
A fianco di questo percorso che si sta già svolgendo, il ruolo di questa proposta di legge, che mi auguro possa trovare l’accoglimento unanime dell’Aula, che parte da quelle che sono le competenze e le possibilità, è quello di valorizzare e di monitorare questa figura e la sua presenza e utilizzo all’interno delle nostre strutture sociosanitarie.
Chiudo ringraziando gli operatori impegnati in tutte le nostre strutture sia ospedaliere che, lo ricordo, le RSA, le case di riposo, che hanno visto durante questa pandemia, purtroppo, le criticità più forti. Un grazie a loro e a tutti gli operatori sociosanitari, a tutti coloro che hanno operato all'interno della nostra sanità per contrastare il virus e per dare delle risposte efficaci, efficienti, ma soprattutto umane a chi era malato di Covid. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per associarmi all'approvazione di questa proposta di legge e così condivido con la Presidente Leonardi, prima firmataria, tutto ciò che è stato sottoposto in Commissione.
Voglio ringraziare lei in prima persona e tutti Consiglieri che hanno dato il loro contributo in Commissione per cercare di migliorare, arricchire e rendere giusta questa proposta di legge, nonché tutte le persone e le associazioni venute in audizione che ci hanno fatto capire un po' com’è questo mondo, quello degli operatori sociosanitari.
Bene, è stato fatto un buon lavoro ed oggi lo portiamo in Aula.
Voglio cogliere anch'io l'occasione, come ha fatto la Consigliera Leonardi, di ingraziare per il grande lavoro gli operatori sociosanitari, svolto da anni all'interno delle nostre strutture sociosanitarie, in particolare in questo momento di grande difficoltà dovuto alla pandemia. Grazie per quello che state facendo. Tra l'altro conosco tante di queste figure personalmente, so come si spendono all'interno dei nostri ospedali.
Se ben ricordo questa è una figura istituita nel lontano 2001 ed è un po' l’evoluzione delle vecchie figure dei portantini, poi diventati OTA fino ai nostri OSS, ai nostri operatori sociosanitari.
Ricordo anche l'importanza storica di queste figure che sono preposte a riempire quei bisogni che stanno tra il paziente e l'infermiere professionale.
E’ una figura di supporto e di aiuto non solo per il malato, ma anche per l'infermiere professionale e per la struttura sociosanitaria nella sua interezza. Quindi, ben venga questa legge che è un primo passo verso la tutela, la valorizzazione e l'inquadratura di queste figure professionali: chi sono, quante sono e dove hanno fatto la loro formazione.
Bene costituire un elenco regionale degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati per la loro formazione, poi in futuro si potrà fare ancora di più per questo settore, con tante partite che rimangono ancora aperte, e penso al tema degli operatori sociosanitari specializzati, le OSS con la terza S e alla formazione annuale continua che migliorerebbe la preparazione di queste figure. Sono tanti gli argomenti aperti per migliorare questa figura, intanto questo è primo passo, assolutamente lodevole, quindi, andiamo avanti ad approvare questo giusto riconoscimento per gli operatori, ormai strategici e fondamentali nel nostro servizio sanitario nazionale, che ringrazio ancora. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Consiglieri, voglio premettere che il gruppo del Partito Democratico si propone di contribuire al miglioramento di questa proposta di legge rispetto alla quale condivide, direi totalmente, quelle che sono le finalità, di poter arrivare a una valorizzazione dell'operatore sociosanitario. Per questo dico che va a merito di chi ha firmato la proposta iniziale l'aver portato in discussione in Consiglio regionale questo atto.
Debbo dire che la proposta sugli operatori sociosanitari e una di quegli strumenti, a mio parere, fondamentali per far si che le comunità reali, le nostre comunità, in questo caso sociosanitarie, possano essere vicine alla realtà e soprattutto accompagnino le persone, poi spiegherò l'uso del termine accompagnare le persone. Quindi, in linea di principio, il testo della proposta, l'idea di legge, il Partito Democratico la condivide. Certo, il risultato dell'elaborazione uscito dalla Commissione, secondo il nostro parere, secondo il mio parere, è per certi aspetti incompleto, un po' parziale, è come se fosse un atto incompiuto.
Mi rivolgo con grande disponibilità al relatore di maggioranza, alla Presidente e a tutta la maggioranza per sottolineare alcuni aspetti che noi riteniamo fondamentali. Lo dico perché qualche volta è grave il rischio che una legge non diventi uno strumento a servizio della comunità, ma solamente un fine, quello di mettere in campo una congerie di disposizioni che, come ha detto per certi aspetti il capogruppo Mangialardi, rischia di essere inefficace, incapace di accompagnare le persone e soprattutto gli obiettivi. Ne sottolineo in pratica tre, che poi, come dire, vanno di pari passo con gli emendamenti e soprattutto con quello che pensiamo.
La legge deve avere il compito di valorizzare gli OSS, valorizzarli soprattutto dall'esterno, non dall'interno. Noi addetti ai lavori sappiamo benissimo quanto sia fondamentale e decisiva l’importanza degli OSS nell'ambito della piramide sanitaria, ovviamente non da soli, insieme agli infermieri e ai medici, ma riuscire a valorizzare questa figura rispetto all'esterno è un elemento di assoluto significato.
Che cosa vuol dire? Vuol dire avvicinare l’ente Regione, che molto spesso, anzi, troppo spesso non è interpretato come l'ente più vicino ai nostri cittadini. Chi ha avuto la fantastica e formidabile esperienza di Sindaco sa quanto sia importante, noi dovremmo secondo la nostra opinione arrivare ad essere più vicini ai cittadini e l’OSS per certi aspetti non è solamente un elemento del sistema sanitario, è nello stesso tempo il fulcro sul quale si costruisce la sanità del territorio, non solo in direzione sanitaria, ma anche verso la situazione del sistema sociale. Pensate ai tanti anziani che si trovano a casa e hanno bisogno di questo tipo di personale. Ecco perché credo che il valore principale rispetto alla proposta di legge sia quello di valorizzare dall'esterno e non dall'interno.
Il secondo elemento che ritengo fondamentale, che è uno degli elementi cruciali di questa legge, è l'informazione, la conoscenza. Da un lato l'elenco telematico degli operatori sociosanitari, poi vedremo come, dall’altro quello degli enti accreditati dalla Regione per poter formare i corsi.
Dalla discussione in Commissione è emersa la necessità di dare sicurezza e conoscenza ai nostri cittadini, che da casa possono verificare e controllare gli enti accreditati. E’ un elemento molto importante perché dà certezza e la certezza pubblica data da un elenco telematico è rafforzata, porta alla sicurezza. Non parlo delle grandi strutture sanitarie, parlo dei cittadini a casa, che collegandosi con il nostro sito istituzionale possono verificare chi ha ricevuto l'attestato di qualifica professionale del sistema pubblico formativo. E’ un tracciante fondamentale quello della conoscenza e dell’informazione, è evidente, lo si capirà dalla filosofia degli emendamenti, come il gruppo del Partito Democratico la ritenga un'occasione importante che non si può lasciar scappare, Consigliere Baiocchi, per arricchire il tema della conoscenza. Ecco perché noi, lo presenteremo negli emendamenti, accanto al sistema dell’elenco telematico degli OSS abbiamo inserito quello degli enti, precisando analiticamente l'obbligatorietà, ed anche quello dei corsi perché sarà fondamentale capire quali sono i corsi accreditati dal sistema pubblico. Abbiamo ascoltato in Commissione quali tipi di patologie e problematiche possono venire da corsi fantomatici di operatore sociosanitario, che non contribuiscono, non sono accreditati e determinano dei problemi. Ecco perché abbiamo inserito accanto a quello degli OSS l’elenco delle agenzie, degli enti accreditati ed anche quello dei corsi operativi. Sostanzialmente sono tre ingredienti a cui si fa riferimento: chi sono gli OSS usciti dal sistema? Chi sono i soggetti che formano? Quali sono i corsi operativi? Poi lo preciseremo nell'ambito degli emendamenti.
Voglio fare un esempio concreto per portarvi a comprendere come ci sia solo collaborazione, nell’elenco uscito dalla deliberazione consiliare si scrivono solo i nomi di coloro che sono accreditati, con la nostra proposta di modifica arricchiamo queste informazioni per le persone, per i privati, per gli enti, pensate alle cliniche, alle RSA, inseriamo accanto al nome, oltre alla data di rilascio della qualifica dell’attestato, gli eventuali aggiornamenti perché, come voi ricorderete dalla Commissione, uno dei temi centrali è proprio quello. Se vogliamo valorizzare gli OSS dobbiamo evidenziare tutti quelli che decidono di aggiornarsi e accanto al nominativo è importante far conoscere da casa, ai fruitori di questi servizi, questa cosa, ecco perché dico che per certi aspetti la proposta di legge può essere migliorata.
Il terzo elemento, la Presidente Leonardi ha citato un fatto vero, la valorizzazione degli istituti d’istruzione secondaria. Noi crediamo che inserire in questa legge il riconoscimento delle scuole secondarie con istruzione sociosanitaria e servizio sociale significhi valorizzare l’operatore sociosanitario perché si riconosce a questa mansione, a quell'orientamento, già nella fase di formazione della decisione …, ragazzi di 14 anni che decidono comprendendo quanto la Regione Marche sia riconoscibile rispetto a questo tema. Noi inseriamo un elemento di arricchimento da questo punto di vista, guardate, non è secondario, è una forma di arricchimento, d’integrazione, di valorizzazione dell'operatore sociosanitario nella sua completezza.
Rispetto a tutto questo chiedo ai Consiglieri di maggioranza una riflessione non ideologica, abbiamo cercato di apportare i miglioramenti, ne possono essere segnalati altri. Per far comprendere si parla nell'articolo 1 di finalità di monitoraggio …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Si, ho finito, Presidente.
Noi non andiamo a monitorare, non abbiamo bisogno …, i termini delle leggi, come sa benissimo chi se ne occupa, devono essere puntuali, noi non monitoriamo, noi valorizziamo e quando si scrive nell'articolo 1 comma 1: “coloro che conseguono delle competenze”, in realtà noi non valorizziamo le competenze perché la proposta di legge non fa riferimento agli aggiornamenti. Ecco perché dico che se ci sarà un’apertura da parte vostra a raccogliere suggerimenti ci sarà grande disponibilità.
Chiudo con una frase, Presidente, la dico alla Presidente Leonardi, che sono certo si sarà appuntata questa considerazione che è stata fatta in Commissione, non ricordo e non è giusto neppure che lo dica, chi abbiamo ascoltato ci ha detto che noi abbiamo l'opportunità di creare in questa regione un modello perché non esiste in altra regione un'opportunità così significativa di accompagnare le nostre persone, soprattutto quelle anziane rispetto a un tema, quello di operatori sociosanitari, che sarà del futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Cercherò di essere sintetico per rendere più snelli i lavori di questa Aula.
Questa legge sugli operatori sanitari è sicuramente importante, perlomeno per il tema che affronta perché l’argomento dell'assistenza oggi richiede molte diversificazioni rispetto alla gestione dell’area sanitaria passata e recente.
Ritengo che questa legge, che contiene disposizioni, sia utile e ringrazio la Presidente della Commissione Leonardi per la sensibilità, per l'ascolto delle richieste, la tenacia con cui ha portato avanti questo atto, che spero in mattinata diventi legge. Però metterei meno enfasi rispetto a quanta ne ha messa il Consigliere Carancini perché, ahimè, la possibilità di legiferare in questa materia da parte della Regione è tutto sommato abbastanza modesta, nel senso che noi andiamo a prendere due decisione, l'istituzione dell'albo, ed è una cosa utile per la consultazione dell'informazione, per la sicurezza nel lavoro di queste persone e di chi le riceve, anche per l'onorabilità della categoria; e il registro degli enti accreditati che sono gli enti formatori, che necessariamente devono avere una garanzia di qualificazione. Per la verità nella nostra regione non si sono mai verificate cose che sono state oggetto dell'attenzione della magistratura, come è successo in altre, enti che non avevano l'accreditamento necessario per formare e corsi che spesso si sono rilevati delle truffe. Nelle Marche queste cose non sono mai successe ed io sono a garanzia un po' di tutti i marchigiani del passato più antico e di quello più recente. Diciamo che il livello di controllo nella nostra regione è sempre stato discreto e comunque sufficiente a evitare cose che sono successe, ad esempio, nella regione Calabria, nella regione Sicilia, non perché voglio essere un detrattore, ma indubbiamente una minor attenzione ha determinato delle vicende poco dignitose.
Detto questo, mi sento di andare un po' più là, la Conferenza Stato-Regioni, che più volte si è espressa sul problema degli operatori sociosanitari, ha richiesto allo Stato, che è titolare della materia, una nuova normativa e speriamo che in tempi più o meno brevi deciderà perché sulle figure professionali è lo Stato che decide. Le Regioni danno disposizioni in materia, come con questa legge.
Da ciò che è emerso dall'audizione, dal mio caso personale, dall'esperienza professionale nella sanità, abbiamo due fasce di operatori sociosanitari, una più qualificata che necessita a mio parere della formazione ed anche di un numero superiore di attività, di tirocinio, che servono ad apprendere e qualificare lo studio teorico, e una parte che riguarda gli operatori sociosanitari di base, che svolgono attività più di tipo pratico che assistenziale. Questa separazione in realtà c'è perché già esiste la figura dell'operatore socio sanitario specializzato e quello dell’operatore sanitario, diciamo così, generico, che in realtà non è stata sufficientemente normata. Credo che l'operatore sociosanitario qualificato, che spesso nei reparti ospedalieri svolge un'attività sanitaria più intensa, non solo necessita ed ha diritto ad una formazione più qualificata, ma svolge anche dal punto di vista retributivo funzioni che devono essere in qualche modo pagate in maniera corretta. Dall'altra parte ci sono degli operatori sociosanitari che svolgono attività, soprattutto in strutture residenziali, non direttamente sanitarie, che sono più generici. Ho visto nel reparto dove ho lavorato, nelle strutture che ho seguito, degli operatori che per prospettiva naturale sono portati a qualificare, a fare prestazioni più propriamente sanitarie, anche se non di tipo infermieristico, ed altri che invece sono più indirizzati verso l'attività che una volta si chiamava di operatori tecnici, il nome generico era ausiliario, che significava ausiliare chi svolgeva funzioni di carattere sociosanitario. Credo che questo indirizzo debba essere seguito, che lo Stato, e le Regioni per ricaduta, per delega in materia sanitaria, debba recepire questo indirizzo che viene soprattutto dal mondo anglosassone. Nel mondo anglosassone, per esempio, la figura dell'infermiere è molto qualificata, anche di prestigio ed è vicariante anche l'attività dei medici, mentre nell'area mediterranea lo è meno. Adesso tutti gli indirizzi scientifici vanno nella direzione di una sorta di gerarchia delle funzioni sanitarie, che si sviluppano dai medici specialisti, ultra specialistici, fino a medici che svolgono funzioni generiche di base, poi gli infermieri - oggi per praticare la professione di infermiere bisogna aver svolto un corso universitario almeno triennale, molti si qualificano e fanno dei master di specializzazione, magari per la camera operatoria, per l'anestesia rianimazione. Siamo a un livello molto alto di formazione, di assistenza - e ad un livello più basso gli operatori sociosanitari, che invece dovrebbero essere qualificati e specializzati per svolgere funzioni nell'area sanitaria, e quelli che svolgono funzioni di base, come l'assistenza pura e semplice al paziente, la sanificazione, il trasporto delle provette, il trasporto dei pazienti, l’accompagnamento dei pazienti nei servizi di radiologia o specialistici, che è una funzione molto diversa.
Questa legge nell'ambito della compatibilità con le norme delle leggi dello Stato è un grande passo in avanti, dobbiamo essere soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto, speriamo di avere nuove normative da parte dello Stato per fare un ulteriore passo in avanti. Comunque le Marche con questa legge si pongono nella fascia alta delle Regioni che prestano attenzione all'area sociosanitaria e questo mi dà molta soddisfazione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Riteniamo che questa proposta di legge sia comunque un segnale molto importante, di attenzione da parte della Regione e di tutto il Consiglio alla figura dell’operatore sociosanitario. Tutti sappiamo quanto sia preziosa e quanto sta davvero accanto alle persone più fragili, tra l'altro la pandemia, come hanno già detto altri colleghi, ci ha insegnato a sottolineare e ad apprezzare ancora di più questa funzione.
È chiaro che questo elenco ha una funzione meramente ricognitiva, in Commissione abbiamo fatto un grande lavoro di approfondimento e sempre di più apprezzo la modalità con cui lavora e approfondisce.
Le audizioni sono state davvero molto interessanti, hanno messo in luce anche diverse visioni e hanno forse sottolineato una nostra convinzione, quella che per queste figure si debba fare ancora di più.
L’attenzione che oggi qui si pone, come Commissione e Consiglio, è apprezzabile, ma dobbiamo capire che la Regione ha una funzione limitata rispetto a questo e proprio a livello nazionale ci sono ancora dei forti limiti rispetto a un riconoscimento più pieno di questa figura e ad una omogeneizzazione della formazione, che è rilevante.
Nel fare ancora di più dobbiamo auspicare che vengano emanate delle linee nazionali precise riguardo alla formazione, agli enti che vengono accreditati e alle competenze specifiche di queste figure che non si devono sovrapporre ad altre, comunque molto importanti, la chiarezza dei ruoli secondo noi è fondamentale.
L’altro punto che tengo a sottolineare è quello della riforma complessiva per l'ingresso di questa figura nell’area sociosanitaria, nella direzione della chiarezza dei ruoli e del fabbisogno perché formare e qualificare sempre di più queste figure può essere una grande risorsa, ma deve essere analogo sul territorio nazionale. Direi che tutti gli operatori sociosanitari ci chiedono di più, quindi, auspichiamo una pressione sia del Presidente che dell’Assessore competente a livello di Conferenza Stato-Regioni proprio per ottenere questo riconoscimento e questa formazione omogenea nella sede più opportuna. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, alla Giunta, ai funzionari della Regione e ai colleghi Consiglieri. E’ con orgoglio che sono intervenuto e ho partecipato alla Commissione sanità e per questo ringrazio la Presidente Leonardi anche perché i lavori sono stati svolti con serietà, efficacia, efficienza e anche con la velocità che ci chiedevano gli operatori sociosanitari, una figura fino a qualche anno fa sconosciuta e che oggi anche per via del Covid ha avuto un ruolo chiave all'interno del sistema sanitario, sia regionale che nazionale.
Se ne è parlato molto, sia in positivo che in negativo.
Ringrazio il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi e il relatore di minoranza Consigliere Mangialardi che hanno lavorato su questa legge, ma come gruppo consiliare abbiamo presentato un emendamento che in un certo senso raccoglie un po’ l'istanza di tanti operatori. Un semplice emendamento di poche righe che va a rafforzare una legge che in un certo senso in passato era già stata in parte scritta, mai portata a compimento, che vede il riconoscimento di questo elenco, ma soprattutto degli operatori sociosanitari che oggi si trovano ad avere responsabilità diverse rispetto al passato.
La legge riporta disposizioni relative agli operatori sociosanitari, l’istituzione dell'elenco regionale degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati alla formazione. In parte questo provvedimento potrebbe essere anche riduttivo, ma un semplice elenco potrebbe essere solo un primo passo verso quello che in futuro si potrebbe fare, in un certo senso chiarire i rapporti professionali perché all'interno di sistemi sanitari più complessi, nelle cliniche, l'operatore sociosanitario lavora spesso in sinergia …, qui parliamo di operatori che non sono inseriti in processi di lavoro complessi, non solo all'interno di strutture residenziali e semi-residenziali, in cui la loro azione è prevalente rispetto ad altre figure, come quella infermieristica, ma all'interno di strutture complesse, come le cliniche, l’operatore sociosanitario si trova a condividere anche processi di lavoro con alcune mansioni che sono nuove rispetto al passato.
Secondo me questo è un primo passo, bene l’elenco, ma ricordiamoci anche, oltre al riconoscimento del ruolo degli operatori sociosanitari, un futuro con il giusto inquadramento contrattuale perché, come ho già detto, si sono definiti gli operatori sanitari, sia infermieri che OSS, come eroi, si sono fatti gli striscioni, ma poi finita l'emergenza, finita la pandemia, i riconoscimenti contrattuali rimangono al ribasso, spesso sono figure gestite da cooperative, non gestite direttamente dall'ente Regione o da enti pubblici, come le strutture residenziali o semi-residenziali. Quindi nell'emendamento noi riportiamo il limite massimo di spesa per l'accesso ai corsi e un numero di partecipanti stabilito secondo l’effettivo fabbisogno degli operatori sociosanitari nella regione Marche. Oltre a fare l'elenco dovremmo anche preoccuparci di capire e di non dare quello che in termini lavorativi si chiama un eldorado. Molti operatori sociosanitari negli ultimi anni si sono avvicinati a questa professione perché c'è una grande garanzia di lavoro. Bene l’elenco, ma bene anche un percorso che porta anche ad un minimo di supervisione da parte della Regione in tutto quello che accade. Creando questa cosa si generano delle frizioni con altre figure, come quella infermieristica, quindi, una volta fatta la legge bisogna anche governare i processi d’inclusione e in futuro chiederò, anche nel Comitato della valutazione delle politiche, un'attenzione a questa legge, che si verifichi costantemente come sarà il processo degli operatori sociosanitari negli anni a venire. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono interventi dichiaro chiusa la discussione, lasciò la parola per la replica ai relatori di maggioranza e minoranza, Consigliere Baiocchi vuole intervenire?

Nicola BAIOCCHI. No, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliere Mangialardi vuole intervenire?

Maurizio MANGIARLARDI. No, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo adesso all'esame degli articoli, così come sono stati esaminati e valutati dalla Commissione competente.

Articolo 1
Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Il primo emendamento è un po' l'architrave degli emendamenti successivi, molti dei quali dipendono un po' da questo.
Che cosa si modifica rispetto alla proposta della Commissione? Sostanzialmente si stabiliscono tre obiettivi, uno, quello relativo alla individuazione di un elenco telematico che riguarda gli OSS, gli operatori sociosanitari, richiamando i due atti importanti citati in precedenza, quello della Conferenza Stato-Regioni del 2001 e quello del 2003.
La seconda valorizzazione è nell'elenco telematico delle agenzie formative, che sono accreditate dalla Regione per i corsi, e degli istituti professionali, quindi, nell'ambito della norma fondante non solo la valorizzazione avviene con l'indicazione nell'elenco telematico degli OSS, ma anche attraverso l'indicazione delle agenzie e delle scuole per i ragazzi giovani che si avviano alla scuola, all'istruzione secondaria con indirizzo sociosanitario per la sanità o l'assistenza sociale.
C’è un terzo comma secondo me fondamentale ed è quello che va individuato e collocato all'interno degli obiettivi, riguarda non solo i soggetti che vengono inseriti, ma soprattutto la garanzia e la tutela di coloro che beneficiano degli operatori sociosanitari, delle agenzie e delle scuole, cioè i terzi.
Ai fini della conoscenza e della certezza pubblica vengono garantiti tutti coloro che intendono accedere o fruire dei servizi offerti dagli operatori sociosanitari. Si dà dignità e valore non solo agli addetti ai lavori, ma soprattutto a chi riceve il tipo di servizio. Ecco perché ci sembra particolarmente importante l'elenco telematico.
Quindi, da questo punto di vista l’emendamento costituisce, ripeto, un po’ l'architrave.
C'è un ultimo comma che ho anticipato nel mio intervento, anche qui si riconosce la necessità nell’ambito della valorizzazione degli operatori sociosanitari dell'istituzione di borse di studio per i ragazzi che si avviano all'istruzione secondaria con indirizzi connessi alla possibile scelta futura di diventare operatore sociosanitario.
Mi pare di poter dire, ho finito, Presidente, che questo non intacca la proposta dell'articolo 1 della Commissione, ma l’arricchisce e credo che la renda ancora più significativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto contrario su questo emendamento e per fare alcune riflessioni.
Abbiamo trascorso un lungo periodo di confronto all'interno della Commissione e la discussione anticipata sul testo ha trovato concorde tutti i Consiglieri intervenuti nel dire che su questa materia la Regione non ha competenze strette di legislazione.
Abbiamo dato un segnale per una figura importantissima nella filiera dell’equipe medico sanitaria, in alcune regioni …, addirittura il Veneto ha fatto passi avanti inserendo la figura dell'OSS nell'ambito dell’equipe sanitaria con l’esperienza del Covid.
Noi sappiamo che c'è una discussione anche a livello nazionale, sappiamo che sono state presentate leggi, tutti i soggetti che sono intervenuti hanno riconosciuto in questa proposta di legge un primo passo verso un lavoro che la stessa Regione e l'Assessorato dovranno fare per includere sempre di più nell'ambito delle rispettive competenze la figura dell'OSS, che è stata un valido aiuto anche nell'esperienza Covid.
Che cosa dispiace e che cosa vogliamo sottolineare? L’abbiamo più volte detto in Commissione sanità, mi pare che anche stamattina sia stato riconosciuto, anche dal relatore di minoranza, il lavoro in Commissione è stato certosino, di pazienza, di ascolto, di confronto e non di coccarde o medaglie da parte di alcuni. Quindi, questi emendamenti presentati il giorno dell’Aula non depongono a favore di una valutazione che si sarebbe potuta fare, perché il primo emendamento è una sorta di cambio di impianto che poteva, se era così importante, ritenuto così fondamentale, essere discusso e presentato quando ce n’è stata la possibilità in Commissione.
Dichiaro personalmente e come gruppo la contrarietà a questo emendamento e il dispiacere per aver perso un'occasione, spero che non sia l'ultima e che il lavoro in Commissione possa riprendere, come mi pare finora sia stato fatto, con un confronto serio, costruttivo, a volte magari aspro, come può essere, ma diciamo leale.
Questo è il presupposto, abbiamo tante questioni sul tappeto, tantissime, a partire dalla sanità, ma non solo, anche dal sociale, quindi è fondamentale che ci sia un rapporto leale, corretto perché credo che tutti insieme lo dobbiamo ai nostri cittadini marchigiani.
Chiudo dicendo che abbiamo perso un'occasione, speriamo che in futuro riusciremo a recuperarla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Menghi ed il gruppo della Lega perde un’occasione e si contraddice rispetto a tutto questo con il fastidio che gli viene dal dover discutere in Aula consiliare gli emendamenti. E’ infastidita da questo, non entra per niente nel merito, la lealtà …, non so a chi si riferisce, forse a lei da questo punto di vista.
Se la legge consente di depositare emendamenti e di discuterli, l’abbiamo fatto in Commissione per la legge sugli oncologici, noi lo facciamo in Aula consiliare in cui ci sono anche altri Consiglieri. Si comprende poco il contenuto.
La Consigliera Menghi la conosco da vent'anni, so bene che non parla dei contenuti, non è capace di rispondere sui contenuti, addirittura si contraddice, lo fa di seguito al Consigliere Ciccioli.
Qui non si parla di contenuti sanitari degli OSS - per questo c'è una discussione a livello nazionale attraverso le Regioni - quello che si cerca di costruire è un modello di conoscenza, di informazione, di avvicinamento delle distanze tra il sistema di formazione e accreditamento degli operatori sociosanitari e i cittadini. Questa è l’anima della legge e fate male a minimizzare questo intervento, ecco perché la proposta è quella di costruire insieme, lo si può fare in Commissione, lo si può fare anche in Consiglio se qualcuno ha voglia di ascoltare e soprattutto di contraddire sugli argomenti che abbiamo portato.
Quando scrivete, lo ribadisco senza polemica, che si vuole valorizzare le competenze dell'operatore sociosanitario, non prevedete neppure che l'operatore sociosanitario nell’elenco telematico possa vedersi riconosciuto l’aggiornamento formativo. Ecco perché dico che nella costruzione delle leggi si possono ascoltare le audizioni, si può dire che è stato fatto un lavoro, ma poi questo tempo va scaricato a terra.
Ancora una volta, purtroppo, rispetto alla proposizione riceviamo muri pensando che questa vicenda appartenga alle coccarde, che si vuole mettere la Consigliera Menghi non certo noi.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Sarebbe stata una legge proposta dai firmatari della maggioranza, per noi non sarebbe stato un problema, sarebbe stato in realtà un vero e proprio contributo significativo rispetto a quello che abbiamo ascoltato in Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il Gruppo Rinasci Marche non è rappresentato all'interno della Commissione sanità, può partecipare solo come auditore, non può votare e di conseguenza abbiamo dovuto fare un approfondimento rispetto agli emendamenti presentati dal Partito Democratico, nella persona del primo firmatario Consigliere Carancini.
Gli emendamenti mi vedono favorevole in quanto c'è stato un approfondimento, c'è stata un'azione anche di miglioramento dell'impianto della legge. Io non potendo votare in Commissione successivamente ho presentato l’emendamento 2/2.
Su questo primo emendamento spero che alcuni colleghi presenti in Consiglio regionale abbiano approfondito e sappiano che molti studenti questo anno, oltre a conseguire il titolo della maturità, conseguiranno anche l'abilitazione come operatori sociosanitari. Quindi, tutelare e coprire, anche con un minimo di vicinanza perché a questi ragazzi abbiamo detto di fare formazione perché il Ministero della pubblica istruzione vi dà un diploma di maturità, ma vi dà anche un’abilitazione per svolgere il lavoro di operatori sanitari.
Pongo l’attenzione sull'emendamento 1/1 presentato dal Partito Democratico ed illustrato dal Consigliere Carancini, nel quale ci sono alcuni punti di forza, che non metterei nel cestino, in particolar modo il terzo punto che prevede: “Ai fini della conoscenza e della certezza pubblica vengono garantiti tutti coloro che intendono accedere e/o fruire dei servizi offerti dagli operatori sociosanitari qualificati professionalmente dal sistema di formazione della Regione Marche”. E’ un emendamento in cui magari alcune cose sono ridette e risottolineate, ma sono buone, quindi il voto è favorevole sulla base anche di un'integrazione di quanto scritto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione, di voto il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Non posso che confermare le argomentazioni esposte dalla Consigliera Menghi, un conto è il Consigliere Santarelli che non era presente in Commissione, un conto è presentare all'ultimo momento degli emendamenti, per carità va riconosciuto lo sforzo del Consigliere Carancini, che vanno a modificare e a ridisegnare completamente questo articolo. Sono più situazioni stilistiche e lessicali che di merito, comprendo che se ci mettessimo a scrivere due atti giudiziari sullo stesso tema sicuramente li scriveremmo in maniera differente.
La composizione di questa legge è stata approfondita in maniera molto chiara ed esaustiva all’interno della Commissione, se c’erano queste argomentazioni, anche stilistiche, anche legittime da parte sua, si potevano approfondire in quella sede, quindi, il voto di Fratelli d’Italia non può che essere negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Noi voteremo favorevolmente, è l'occasione anche per dialogare con il Consigliere Baiocchi, non è solo una questione di stile. Condivido con lei che potremmo preparare lo stesso atto, è evidente.
Se potessi fare un titolo, direi che allarghiamo e rafforziamo le finalità. La finalità degli OSS, che voi avete inserito, è pienamente condivisa, sull’accreditamento delle agenzie per le formazione siamo pienamente d'accordo, quello che inseriamo è che nell'elenco telematico ci siano anche i corsi, quindi, nelle finalità aggiungiamo l'attenzione a chi dovrebbe fruire di questo servizio. Non è la stessa cosa, significa arricchire, integrare un impianto senza metterne in discussione l’impostazione. Questo è evidente perché si dice che è la stessa cosa, ma non lo è, non si dà dignità. Penso che nel vostro cuore e dentro di voi sappiate bene che questa legge attraverso l'informazione va a beneficio dei fruitori, che non sono solo il sistema sanitario, il sistema delle RSA, anche loro, ma soprattutto i cittadini. Inserirlo in una legge, in una finalità, è un elemento di qualificazione, ecco perché ho l'impressione che sia solamente un muro ideologico, solo perché è uscita così dalla Commissione la si deve approvare. Non è un modo serio perché significherebbe svuotare delle prerogative l’Aula rispetto agli obiettivi.
Riconosco al Consigliere Baiocchi spesso la capacità di ascoltare, non può negare questi aspetti, ecco perché …
La realtà che può uscire da una discussione come questa è che voi non ritenete …, preordinate, istituite l'elenco telematico degli OSS fine a se stesso, senza dare una logica anche all'esecutivo che domani si muoverà sulla base di queste finalità, ma c’è anche l’interesse delle persone, dei cittadini che stanno a casa. Ecco perché francamente mi sembra un no immotivato, lo si era capito dalle parole della Consigliera Menghi. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Non essendo stato approvato questo emendamento dico fin d'ora che è decaduto anche l'emendamento 3/bis.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2
Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Nella linea propositiva, a cui ho fatto riferimento in precedenza, anche l'emendamento 2/1 tende ad arricchire la proposta di legge che è arrivata. Diciamo che gli elementi essenziali dell'emendamento sono questi: primo, quello di indicare …, per rendere dotti tutti i Consiglieri oggi nella proposta c’è una sezione A e una sezione B, una dedicata all'indicazione degli OSS, l'altra degli enti accreditati, noi proponiamo che ci sia la sezione C dedicata ai corsi autorizzati, come ho detto prima, in modo che ci si possa informare anche su questo.
L’elemento qualificante di questo emendamento riguarda l’inserimento nelle varie sezioni non solo del nome dell'OSS, che naturalmente ha ricevuto l’attestato di qualifica, ma ci sembra importante che ci siano anche gli aggiornamenti formativi che sono stati effettuati successivamente all'attestato di qualifica.
Voi ricorderete che nell'accordo Stato-Regioni del 2003 si fa riferimento non alla terza S, come improvvidamente ha detto il Consigliere Ciccioli, ma alla formazione integrativa che è un'altra cosa. Chi è stato in Commissione sa la terza S è un elemento talvolta di divisione, poi nella prospettiva si vedrà, ma nella realtà l'accordo del 2003 tende ad andare incontro agli operatori sociosanitari perché c’è il riconoscimento della formazione integrativa.
Ecco, noi pensiamo che integrare questo elenco aggiorni, dia la possibilità al cittadino di conoscere meglio e di qualificare meglio le persone che possono ritrovarsi all'interno dell’elenco telematico.
Voglio ricordare che, ma questo è stato detto, mi pare uno dei punti importanti che condivide anche la proposta di legge, questo elenco telematico ha una funzione meramente pubblicistica e ricognitiva. E’ un elemento importante, il Consigliere Baiocchi è un avvocato, l’avremmo assimilata ...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho finito, Presidente, un minuto, un secondo. A quella che una volta si chiamava, non so, forse anche adesso, pubblicità notizia, cioè la possibilità per il cittadino di conoscere esattamente quel tipo di opportunità senza avere sanzioni.
Ci sembra che questo possa essere un emendamento costruttivo, migliorativo, senza che nessuno se ne appropri, non abbiamo bisogno di coccarde, che dia più forza e dignità alla legge Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Faccio la dichiarazione di voto che sarà negativa.
Anche questo è la riformulazione in qualche modo dei concetti espressi nell'articolo 2, voglio dire che già nel nostro articolo ci sono sia gli enti accreditati che gli istituti professionali. Quindi, non facciamo tre cartelle differenti, ma due, uno riguarda gli OSS formati e accreditati e l’altro la formazione, abbiamo diviso anche per semplificare le due diverse situazioni.
Poi dobbiamo ribadire e far presente che l’inserimento - di questo se n’è dibattuto molto in Commissione - in questo elenco non dà un titolo per l'esercizio, questo viene ribadito e lo dico perché a volte è emersa poca chiarezza.
Anche sul concetto giuridico, che ha citato prima, di pubblicità notizia si è dibattuto durante …, non è un esercizio applicabile giuridicamente e introducibile all'interno della proposta di legge, per questo reputiamo che la formulazione uscita dalla Commissione non sia solo stilisticamente, ma giuridicamente più corretta rispetto alla formulazione proposta nell’emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Brevissimamente per confermare quanto dichiarato dalla Presidente Leonardi. Questo avvalora la non buona fede di questi emendamenti perché il dibattito all'interno della Commissione è stato ampio e approfondito, quindi riteniamo che il voto anche su questo debba essere negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Per spiegare che non è messo in discussione naturalmente …, l'emendamento non parla e raccontarlo oggi nel suo intervento non è corretto.
L'emendamento non fa riferimento alla possibilità che questo dia titolo per l'abilitazione o per l'esercizio, questo non è scritto, semmai lo dovrebbe dire al Consigliere Ciccioli o anche alla Consigliera Menghi, mi pare che abbiano parlato di albo. Questo non è un albo, glielo spieghi che non è un albo, non esiste, non è possibile, anzi è offensivo per le altre categorie. Questo è un elenco telematico, non è un albo, è un semplice elenco, quindi da questo punto di vista … Quando lei dice che c'è già una sezione dedicata agli enti accreditati e alle scuole, sono d'accordo, infatti non lo metto in discussione, solo che noi inseriamo una sezione dedicata ai corsi, l'indicazione analitica dei corsi, questo è elemento che contribuisce ad integrare ed io credo a migliorare. Grazie.

PRESIDENTE. Solo in fase di dichiarazione di voto, lei può farlo per il gruppo Fratelli d'Italia.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. La replica può farla con la dichiarazione di voto, può farla tranquillamente. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Intervengo ribadendo quello che sarà un voto negativo, chiarendo al Consigliere Carancini che nello specificare il fatto, che non sia un titolo l’iscrizione nell'elenco, ho citato il provvedimento e l’ho fatto per chiarezza informativa. Però, devo anche dire che lei dice una cosa non corretta, voi non introducete un concetto nuovo perché l'articolo 2 della legge al punto a) prevede: “La sezione A comprende gli enti di formazione accreditati dalla Regione, gli istituti professionali ad indirizzo servizi sociosanitari, servizi per la sanità e l’assistenza sociale ed indica i corsi attivi sul territorio riconosciuti secondo gli indirizzi operativi regionali”, sono indicati, non è un elemento che viene introdotto, ma è già presente nell’articolo che viene proposto oggi in discussione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ l’occasione anche per precisare, sì, è vero, ma noi da questo punto di vista lo indichiamo come una terza sezione, è una forma di riconoscimento, essendo l'ente accreditato un soggetto … L'emendamento è caratterizzato dall'elemento soggettivo, quindi noi conosciamo gli enti, e dall'altro sono indicati in una sezione a parte i corsi operativi.
Proprio per questo credo che non ci sia nulla di lesa maestà, per questo dico che non c'è da parte vostra una vera e propria disponibilità ad ascoltare, il concetto di pubblicità notizia, lo dico, era un concetto assimilabile, ho provato a spiegarlo, nel senso che non è la pubblicità notizia, è una forma, e credo che il Consigliere Baiocchi su questo abbia compreso, per fare comprendere cosa voglia dire, cioè mettere i soggetti, l'utenza in generale, nella condizione di conoscere esattamente i dati. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’assemblea legislativa regionale non approva)

Con la sua bocciatura decadono anche gli emendamenti 3/1 e 4/1
Emendamento 2/2 a firma del Consigliere Santarelli, che ha la parola per l’illustrarlo.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento abbiamo cercato di dare un contributo, per così dire, puntuale perché il comma 3 dell’articolo 2 viene modificato in questi termini: “Il limite massimo di spesa per l'accesso ai corsi, nonché la previsione di un numero di partecipanti stabiliti in relazione all'effettivo bisogno degli operatori sociosanitari nella Regione Marche”. Questo in parte l'ho già accennato, a metà degli anni 2000 (2005/2010) la professione dell'operatore sociosanitario è diventata molto appetibile, anche molto interessante e sono spuntati una serie di agenzie ed enti formativi che hanno proposto quello che ho già detto nell'intervento principale, l’eldorado, un posto di lavoro fisso, una situazione in questi tempi anche molto attraente per cui molti si sono avvicinati per conseguire questo titolo. Intanto l’informazione, perché non è un titolo con il quale tu ti metti in una scrivania o al di là di un bancone, ma sei di fatto un operatore sociosanitario, anche con percorso minimo di formazione etica, deontologica, come hanno altre professioni sanitarie, quindi, occorre far capire cosa va a fare l’operatore, limitare anche il numero e dare una migliore implementazione della formazione che si va a fare.
Vi porto l’esempio di una mia conoscenza personale, familiare, una mia nipote avendo perso il lavoro si voleva avvicinare a questa attività, le spiegai bene cosa sarebbe andata a fare all'interno dell’ospedale, che tipo di mansioni avrebbe svolto, spesso anche complicate da un punto di vista emotivo, affettivo, lei mi rispose che quando aveva avuto la mamma ricoverata aveva visto quello che facevano questi operatori, aveva avuto un'esperienza diretta, ma non tutti ce l’hanno. Quando noi andiamo a mettere dei paletti in una professione così delicata, anche la Regione, una campagna formativa, anche informativa, delle persone che si avvicinano ai corsi e gli stessi enti che vanno a formare, da qui nasce l’emendamento, il limite massimo di spesa perché spesso anche questo diventa un impegno economico per i genitori che iscrivono i propri figli o loro stessi, nonché un numero stabilito in relazione all'effettivo fabbisogno, che non è illimitato, questa problematica c'era stata nei primi anni ‘90 per gli infermieri. Annuncio il voto positivo all'emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per annunciare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, il tema era stato oggetto di discussione anche in Commissione, c’era stata anche una valutazione, un confronto abbastanza serrato, con delle disponibilità.
Il fatto che sia stato riproposto ci mette nella condizione di votarlo ed assumere anche questa opzione che era stata già oggetto di discussione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Questo emendamento era già stato discusso anche in Commissione e c’era stata, se ben ricordo, anche una spiegazione tecnica degli uffici sulla sua illegittimità perché se fosse approvato sarebbe lesivo degli interessi degli enti, degli operatori economici, anche perché il problema relativo al fabbisogno degli operatori sociosanitari è una competenza statale, quindi, non possiamo accogliere questo emendamento ed il voto del gruppo di Fratelli d'Italia sarà negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto contrario anche della Lega per le motivazioni espresse dal Consigliere Baiocchi. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2 bis
Emendamento 2 bis/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Mi sono perso un emendamento: 2 bis o 3 bis?

PRESIDENTE. Emendamento 2 bis/1. Il testo è sostitutivo dell'articolo 2 bis: “La Regione assicura specifici controlli sul rispetto degli standard operativi …

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ha ragione, chiedo scusa.
Questo emendamento con lo spirito costruttivo ed integrativo che abbiamo sollecitato ha proprio questa indicazione, puntualmente si scrive nella proposta di legge che vengono effettuati i controlli. Il controllo è quell'attività che serve a far sì che i corsi che formano le persone possano non avere patologie dal punto di vista dell’operatività. Abbiamo ritenuto che fosse rilevante, proprio riguardando gli accordi Stato-Regioni del 2001 e del 2003, documenti importanti che fanno riferimento alle traiettorie fondamentali, agli elementi fondamentali, che più che una norma generica si potesse indicare nei controlli, in particolare, il rispetto delle presenze, delle ore e delle docenze. Lo dico perché ci sono state segnalate anche in sede di audizione situazioni nelle quali, per esempio, chi esercitava l'attività di docente non sempre era una persona abilitata a poterlo fare oppure non venivano rispettate le ore.
E’ una forma di maggiore attenzione, dando specifici target di controllo. Grazie.

PRESIDEDNTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è condivisibile nel merito, tanto che ne abbiamo discusso in maniera molto approfondita, se ricorda bene il Consigliere Carancini, abbiamo fortemente voluto questo articolo ad hoc che specificasse i termini relativi ai controlli, ma la formulazione lessicale del nostro articolo è stata quella di rimanere nei termini generici, per non andare a specificare le singole modalità perché i controlli sono già esplicitati in maniera chiara sia sulla legge regionale di riferimento sulla formazione che sulle norme che disciplinano i finanziamenti comunitari. Per questo motivo, che ho espressamente indicato, il nostro voto è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola per dichiarazione di voto, la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto contrario anche del gruppo della Lega e per confermare che questo tipo di puntualizzazione non deve essere approvato. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 3 bis/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Articolo 4
Emendamento 4/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Decaduto.

Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. C’è l’emendamento 4 sulla norma transitoria.

PRESIDENTE. Quello è sull’articolo 4 bis, viene dopo. Niente dichiarazione di voto sull’articolo 4?

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. No.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis (articolo aggiuntivo)
Subemendamento 4 bis/1/1 a firma del Consigliere Carancini, che ha la parola per illustrarlo.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Diciamo delle lacune e dei miglioramenti, secondo noi manca una norma transitoria. Si regola attraverso questa legge l'iscrizione nell'elenco telematico di tutti coloro che acquisiscono la qualifica di operatore sociosanitario dal momento che andrà in vigore la legge. Abbiamo ritenuto che fosse logico inserire anche una norma transitoria per tutti coloro, gli OSS, che non avrebbero in linea di principio diritto ad essere introdotti nell'elenco telematico, quindi, chi prima dell'approvazione della legge sia divenuto operatore sociosanitario può, attraverso una richiesta, essere inserito, sennò si rischia una disparità di trattamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Lo faccio anche in dichiarazione di voto che sarà negativa.
L’essenza di questo emendamento non ha ragion d’essere perché chi si vuole iscrivere, l’ho detto anche nel mio intervento ed è ben specificato nell'articolo 3, può presentare domanda di inserimento nell’elenco coloro che, anche questo era stato dibattuto all'interno della Commissione, hanno acquisito il titolo nelle Marche; prestano attività lavorativa nelle Marche, possono aver anche acquisito il titolo fuori dalla nostra regione, ma prestano la loro prestazione professionale all’interno di strutture pubbliche o private della nostra regione, sono residenti nelle Marche, per cui non c'è questa ipotetica disparità di trattamento, né la necessità di una norma transitoria. Quanto entrerà in vigore la legge nell’elenco potranno iscriversi tutti coloro che sono nelle Marche ed hanno una delle condizioni, ma anche tutte e tre, che sono indicate all'articolo 3, pertanto il nostro voto è negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ho l’impressione che la foga tecnico giuridica della Presidente Leonardi non tenga conto dei dubbi interpretativi. Come insegna il Consigliere Cesetti il tempo regge gli atti, se il tempo regge gli atti quello che lei interpreta dalla lettura della norma non è esattamente quello che può costituire un elemento di dubbio perché questa legge vale per il futuro, non certo per il passato, lei interpreta così perché la sua volontà è quella di affermare questa cosa, ma purtroppo rispetto alle questioni tecnico giuridiche non funziona così, alcuni aspetti vanno preservati. Lo dico non certo dall'alto di nulla, ma perché è un concetto semplice, ha capito? Quindi riguarda il futuro.
Certo, lei interpreta, ma la lettura di queste norme a cui fa riferimento può dare adito anche all'interpretazione che chi lavora nelle Marche si può iscrivere in questo momento, dal momento dell'entrata in vigore, non per il passato e la norma transitoria chiarisce in maniera univoca. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Semplicemente per dire che qua non siamo avvocati siamo legislatori, abbiamo gli uffici che ci supportano. Abbiamo anche un ottimo rappresentante all'interno della Commissione, di questo ringrazio la Presidenza e la riorganizzazione che ci hanno messo a disposizione una Dirigente con l'apposito ruolo di approfondimento giuridico. Avevamo approfondito quest'aspetto e abbiamo scelto la formulazione presente, per questo motivo il nostro voto è contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Subemendamento 4 bis/1/1. Lo pongo in votazione.

(l’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4 bis/1 a firma dei Consiglieri Carancini, Bora, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 5 (invarianza finanziaria). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva).

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo, siamo contenti dell'approvazione di questa legge, che ha avuto un percorso abbastanza articolato in Commissione.
Siamo certi che sia un punto importante, di valore, rispetto a questo personale che ha bisogno di essere rappresentato e questa Regione tra le prime Italia fa un passo avanti fondamentale.
Grazie ancora a tutta la Commissione per il lavoro svolto e per un risultato, a parere di questo gruppo, rilevante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Per dichiarare che questa legge è un primo passo che va a gratificare, valorizzare ed in qualche modo a riconoscere un qualcosa in più rispetto a quello che aveva questa categoria fondamentale in questo momento storico.
Ripeto, ha un percorso lungo che parte, come ho detto prima, dai portantini e dagli OTA.
Bene, è un primo passo, andiamo avanti, la Lega è entusiasta di approvare questa legge ed il voto è favorevole. Grazie.

PRESIDEDNTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ribadisco ancora che il gruppo di Forza Italia è favorevole. Questa è una garanzia di professionalità, soprattutto un riconoscimento istituzionale per questi operatori ed enti che sono in prima linea per la collettività. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per annunciare il voto di astensione del gruppo del Partito Democratico. Noi abbiamo dato un bel contributo in occasione delle tante audizioni che ci sono state, ribadisco e ringrazio la Presidente per averci messo nelle condizioni di approfondire questo importante tema.
Siamo convinti che questa norma, così come proposta, ritengo pure che sarebbe stato difficile fare meglio, non sia il riconoscimento per il profilo professionale, la qualità e le competenze che hanno i nostri operatori sociosanitari, sono convinto, ma penso che sia un elemento di piena consapevolezza di tutti.
Abbiamo seguito un po' quello che hanno fatto le altre Regioni, cercando di mettere in campo un'operazione che a questo punto non garantisce nulla perché avere un elenco degli operatori è un censimento, e lo si poteva fare con un'altra modalità, in questo caso non è obbligatorio e non permette di fare quello scatto in avanti che invece potevamo o pensavamo di fare.
Il registro degli enti di formazione è un altro bel tema perché gli enti di formazione sono tutti autorizzati, tra l’altro prendono gran parte dei finanziamenti dell’Unione europea, se non quelli regionali, non c'è una sicurezza ulteriore e il controllo, ribadisco, non è un'opzione che la Regione può mettere in campo, lo deve fare, lo sta facendo, l’ha fatto e quando sono accadute situazioni non trasparenti queste non hanno riguardato questa Regione, quindi una norma che può illudere, ma siccome l'abbiamo proposta noi viene approvata.
Vi chiedo invece di fare un'azione completamente diversa, ci muoveremo pure noi per dar seguito al nostro impegno in Commissione, in Aula, perché la partita va spostata completamente all'interno della Conferenza delle Regioni per arrivare poi a sollecitare in questo caso il Senato, attraverso il rappresentante della Conferenza Stato-Regioni, per far sì che quella proposta di legge depositata, ha anche buon livello di dibattimento, anche di contributo, più volte richiamata da tutti i soggetti che sono stati auditi, possa procedere con una velocità tale da mettere nelle condizioni gli operatori sociosanitari di avere un profilo adeguato, anche rispetto alle competenze, conoscenze e alle capacità manifestate non solo durante la pandemia, ma soprattutto per interpretare al meglio il ruolo che dovrà essere loro affidato nella rivisitazione della sanità di prossimità, dove il sociale e il sanitario dovranno essere sempre più integrati e la presa in carico del cittadino dovrà essere l'elemento determinante e quell'affiancamento sarà il valore aggiunto.
Un voto di astensione, presenteremo presto un atto per impegnare invece il Presidente e la Giunta ad un'azione più incisiva rispetto a un percorso che penso condividiamo tutti. Lo sappiamo, sappiamo che questo è un pannicello non efficace, serve per attestare una posizione, è un tema, se volevamo valorizzare il ruolo degli operatori sociosanitari forse non era questo lo strumento adeguato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Dichiariamo il voto di astensione perché all'interno dell'impianto della legge innanzitutto troviamo un primo passo per la realizzazione di questa ricognizione, seppur parziale, del numero degli OSS presenti nella nostra regione. Certo l’emergenza pandemica da Covid 19 ha messo in evidenza le necessità di un personale sociosanitario altamente specializzato in supporto nelle strutture ospedaliere sanitarie e socio-assistenziali, sia pubbliche che private.
Indispensabile risulta la presenza di operatori sociosanitari in possesso di competenze volte all’offerta di un servizio in grado di soddisfare le complesse necessità richieste in un momento storico così delicato in cui è fondamentale la presenza di operatori adeguatamente preparati in possesso di competenze specifiche.
Ecco, per questo motivo noi ci asteniamo, anche per il rispetto degli operatori sanitari che ci stanno ascoltando in diretta streaming. Con alcuni ho lavorato anche gomito a gomito, hanno sempre rivendicato quanto noi rivendicavamo negli anni 90: l'autonomia all'interno delle strutture. Per dare autonomia, dignità e forza al loro lavoro nel settore della residenzialità, semi- residenzialità extra ospedaliera, sia pubblica che privata, spesso si è verificato un importante aggravio di richiesta sanitaria, che ha coinvolto in modo determinante anche questa figura.
Una figura di supporto all'infermiere, anche all'ostetrica, con competenze altamente qualificate, ferme, però, come ha detto poc'anzi il Capogruppo del Partito Democratico Mangialardi, alla Conferenza Stato-Regioni. E’ lì che dobbiamo incidere, noi come Rinasci Marche non abbiamo riferimenti centrali a livello di Camera e Senato, ci preoccuperemo anche di scrivere a quell'Assise perché è lì dove si fanno le cose.
Il lavoro che spesso l’operatore sociosanitario svolge è importante, determinante nel sistema sanitario. In virtù di quanto sopra detto, chiediamo, anche attraverso l'astensione, che venga attenzionato in futuro il lavoro fatto da parte nostra con il nostro emendamento affinché questa legge venga migliorata e che oltre a quello che è scritto nella legge, quindi l'elenco regionale degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati per la formazione, si incida sul futuro di una professione che sta crescendo da un punto di vista sanitario, ma che deve essere ben distinta dal ruolo e da figure che hanno un altro percorso, come quelle ostetriche, infermieristiche. Comunque così permettiamo ai marchigiani di essere assistiti con dignità, soprattutto da operatori adeguatamente formati e io dico con una formazione robusta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini, può farlo in dissenso dal suo gruppo.

Romano CARANCINI. Grazie. Il mio è un voto in dissenso dal gruppo per ragioni evidenti.
La discussione che c'è stata in questa proposta di legge non tiene conto di una serie di elementi aggiuntivi e integrativi che sono stati presentati nell'ambito delle finalità, l’attenzione e la dignità data agli interlocutori di questa legge, rispetto alle quali le opposizioni non hanno ritenuto di integrare, sostanzialmente il tradimento rispetto all'aggiornamento e alla qualificazione dell'operatore sociosanitario.
L’operatore sociosanitario che intende aggiornarsi ha diritto, è una prerogativa, che quel riconoscimento, quella dicitura venga inserita nell'ambito dell'elenco telematico.
Non solo, il motivo del voto contrario sta nel fatto che si voleva introdurre nella proposta di legge un elemento di arricchimento e di valorizzazione di tutti quegli istituti secondari, di secondo grado, che esercitano gli indirizzi sociosanitario, sanitario e per l'attività sociale. Sono elementi che determinano un cambiamento, un'integrazione, un arricchimento, ma soprattutto tengono conto di tutto quello che abbiamo ascoltato in Commissione, molto del quale è stato sostanzialmente bypassato.
C'è un elemento finale, Presidente e signori Consiglieri, non solo si tenta di modificare un Regolamento del Consiglio regionale cercando di silenziare le opposizioni, ma oggi ci dicono pure che non possiamo presentare gli emendamenti in Aula perché loro non hanno avuto tempo di discuterli o di guardarli. A me sembra troppo, è uno schiaffo a chi dentro questa Aula svolge il proprio compito, che non vuol certo dire votare favorevolmente, ma neppure motivare nella gran parte degli emendamenti questa interlocuzione, l’opposizione, la negazione degli argomenti portati, è davvero un modo di affrontare la discussione di una legge che almeno per quanto mi riguarda non mi rappresenta.
Per questo penso che questa norma, che aveva un compito e delle finalità condivisibili, non ha avuto nella maggioranza la volontà di ascolto e di miglioramento. È un modo per non valorizzare gli operatori sociosanitari in realtà, un modo per umiliarli perché questa legge, puntualmente, come ha detto il nostro capogruppo Mangialardi, è un pannicello caldo, non serve a niente, serve a voi per attaccarvi una medaglia che secondo me in questo caso non meritate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo Saltamartini. Grazie, Presidente. Per ringraziare del lavoro svolto dai Consiglieri regionali.
Noi riteniamo che questo sia invece un importante lavoro che serviva e serve, rivendicato dagli operatori sanitari e dalle organizzazioni sindacali.
Il percorso normativo si è caratterizzato dall'incontro, da un proficuo lavoro di relazioni con i rappresentanti dei lavoratori, quindi la Giunta non può che prendere atto positivamente di questo atto normativo. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta n. 32. La pongo in votazione per appello nominale (ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2 del Regolamento interno.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Carancini.
Astenuti: Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Lupini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli, Vitri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 41
ad iniziativa dei Consiglieri Antonini, Bilò, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Serfilippi
"Interventi regionali di promozione e sostegno dell'istituzione dei gruppi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e delle comunità energetiche rinnovabili”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 41 a firma dei Consiglieri Antonini, Bilò, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Serfilippi
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi. Oggi con questa proposta di legge andiamo ad affrontare un tema importantissimo che io ed i proponenti reputiamo fondamentale, soprattutto per lo sviluppo futuro e per il contributo che può dare.
Con il piano nazionale di ripresa e resilienza sappiamo bene come la transizione energetica sia una questione fondamentale, addirittura assorbe circa 70 miliardi dei 221 previsti. Tutto ciò deve avvenire con dei progetti, massimo fino al 2026, il che significa che da qui in avanti abbiamo 35/40 milioni di euro che quotidianamente dobbiamo essere capaci di spendere, di investire a livello nazionale su questa grande scommessa, che di fatto è il traghetto che ci porterà da una cultura che fino adesso ha visto l'energia fossile come energia primaria per la produzione e il consumo in Italia, verso la cultura delle energie rinnovabili.
Dobbiamo metterci in linea rispetto alle indicazioni che sono arrivate ormai da diversi anni a livello europeo, dal Protocollo di Kyoto, dall'abbassamento della temperatura globale al discorso fondamentale della decarbonizzazione, quindi alla produzione di energie rinnovabili.
A livello di regione siamo tra i primi, se non addirittura i primi, come produzione ad esempio di energia fotovoltaica, come produzione e vendita, ma siamo terz’ultimi in Italia per quanto riguarda l'autoconsumo. E’ un gap notevole ed è uno sbilanciamento che invece dobbiamo assolutamente riparare e cercare di ovviare attraverso delle politiche, delle scelte che ci devono vedere protagonisti. Ma protagonisti come? Attraverso anche questa proposta di legge che vede la condivisione della produzione, della distribuzione, dell'accumulo e della parziale vendita di energia, energia rinnovabile che può essere fatta da gruppi di autoconsumo collettivo oppure da comunità energetiche rinnovabili. I gruppi di autoconsumo collettivo possono essere anche delle singole famiglie o dei semplici condomini, mentre le comunità energetiche rinnovabili prevedono il coinvolgimento sia degli enti locali, che può essere un Comune, un'amministrazione comunale o un’unione di comuni, anche con imprese e singoli cittadini. Queste comunità energetiche rinnovabili devono avere una configurazione giuridica, deve essere un’impresa senza fini di lucro, non può produrre dei guadagni e tutto ciò che di fatto viene guadagnato deve essere reinvestito. Quindi un processo virtuoso che porta …, io la chiamerei una rivoluzione dal punto di vista culturale, perché il cittadino coinvolto non è solamente più il consumatore, non è solamente colui … Quando parliamo di energie siamo tutti dei consumatori di energia, in questo caso si è anche produttori, si crea una nuova figura chiamata prosumer, ovvero produttore e allo stesso tempo consumatore di energia. Questo è importante perché sia a livello sociale che culturale si dà una responsabilità civile e una partecipazione civica al singolo cittadino e questo è un passaggio fondamentale perché il cittadino diventa protagonista all'interno di un processo virtuoso che porta notevoli vantaggi. Innanzitutto ad un risparmio economico perché tutto ciò andrà ad alleggerire la bolletta energetica elettrica perché tutto quello che viene messo poi in rete viene di fatto prodotto. Quindi, c'è un discorso di autoconsumo, di risparmio oggettivo sulla bolletta elettrica. Avviene poi un processo virtuoso che rispetta l'ambiente, con il processo di decarbonizzazione non andiamo a sfruttare ancora di più le energie fossili, tra l’altro sappiamo che prima o poi andranno a finire, a morire, che spesso hanno delle controindicazioni, anche pesanti dal punto di vista dell’inquinamento e dell’impatto ambientale.
Utilizzare il ciclo solare, il vento, quindi l'energia rinnovabile, è qualcosa di infinito e dal punto di vista ambientale altamente sostenibile. Questo è un altro aspetto molto importante che la legge vuole in un certo senso normare.
Che cosa fa e quale ruolo ha la Regione? La Regione attraverso questa legge vuole innanzitutto far coordinare, laddove è possibile, questo è qualcosa che si potrà fare anche successivamente, magari con un protocollo in cui potranno convergere tutti i soggetti che vogliono creare le comunità energetiche rinnovabili, un protocollo con cui verrà coordinato tutto il movimento che presto si verrà a creare.
Parentesi, scusate, esistono già alcune leggi regionali, adesso non ricordo esattamente, mi sembra la Calabria, la Liguria, ma sono 3 o 4 le Regioni che a livello nazionale hanno una propria legge sulle comunità energetiche rinnovabili. La Regione dovrà intervenire poi con dei finanziamenti specifici a favore di chi creerà queste comunità, in primis sull'impiantistica, mettere un fotovoltaico sul tetto di una scuola e condividerlo con dei gruppi, tipo i condomini, le famiglie o le imprese circostanti. Viene a valere un concetto di prossimità. Queste comunità, è il termine stesso, sono un raggruppamento anche di distanza, di prossimità, si vengono a creare delle comunità che hanno uno sviluppo sia orizzontale che verticale dal punto di vista della partecipazione, il Comune lo poniamo su un vertice che scende fino al condominio. Un Comune, un condominio, imprenditori ed altri possono partecipare alla comunità energetica, costituendo, come ho detto prima, un'impresa sociale, un'impresa no profit. Orizzontale da un punto di vista di spazio perché possono essere più edifici, più condomini vicini tra loro, a una certa distanza, con dei limiti, anche di chilo vantaggio che sono indicati dalla legge.
Altro passo veloce indietro, la legge nazionale è stata prevista nel mille proroghe del 2019 e segue anche una normativa europea, che anche da un certo punto di vista è in continuo aggiornamento.
Voi sapete bene che su questi argomenti bisogna stare dietro alle indicazioni, alle evoluzioni normative.
Approfitto anche per ringraziare l'ufficio e la Segretaria della Commissione, la funzionaria regionale competente per materia per la grande professionalità e conoscenza dell'argomento, anche per la collaborazione nel momento in cui sono stati dal punto di vista tecnico sollecitati perché ci sono dei passaggi anche difficili da un punto di vista normativo, che devono essere approfonditi e presuppongono una conoscenza e la consapevolezza che c’è uno sviluppo che nel tempo bisogna seguire in maniera costante e attenta.
Comunità energetiche rinnovabili che, tra l'altro, possono anche accedere a dei finanziamenti del GSE, piccoli finanziamenti insieme anche a dei contributi regionali, laddove, voglio sottolineare questo fatto importante, la Regione prevede, e qui vorrei che fosse ben compreso da chi è interessato all’argomento, non solo dei finanziamenti di settore, legati alle CER, come creare il capitolo economico specifico, no, nella legge abbiamo previsto, mi sembra, all'articolo 5 o 4, adesso non ricordo, ma basta vederlo velocemente, che la Regione può inserire le CER anche in altri settori, comparti, come quello del turismo, quindi i finanziamenti possono arrivare da più voci. Magari ci sono delle possibilità diverse e si può accedere in modo diverso. Esempio fra un po’ ci sarà un bando che la Giunta sta predisponendo per i finanziamenti relativi all'efficientamento energetico e l'innovazione energetica, dovrebbero essere una posta non indifferente di circa 4 milioni di euro, potranno accedere anche le CER, sia imprese che enti locali - quando parliamo di CER parliamo di impresa, anche se vi fa parte un Comune perché, come ho detto prima, si deve creare un'associazione di impresa no profit - vi possono accedere.
In prospettiva anche dal punto di vista economico una volta che noi apriamo questo versante relativo ai CER si possono creare dei bandi anche generali, in questo caso riguardanti proprio l’efficientamento energetico, e chi costituisce una CER può andare a prendere un finanziamento o si può inserire sui bandi relativi, non so, di sviluppo turistico commerciale o altro. Le possibilità sono veramente tante.
Dal punto di vista dell’impianto normativo posso dire che l'intervento normativo si compone di 9 articoli.
L’articolo 1 declina le finalità generali della legge.
L’articolo 2 specifica che per quanto non previsto da questa legge si applicano le definizioni e i requisiti minimi dettati dal legislatore statale in materia, il riferimento è l'articolo 42 bis del decreto-legge 2019, vi ho detto prima del mille proroghe.
L’articolo 3 individua le modalità di costituzione e di partecipazione alla CER, viene previsto che i Comuni interessati aderiscano ad una CER proposta da terzi ed adottino un protocollo d'intesa redatto sulla base di uno schema tipo definito dalla Giunta regionale. Il ruolo dei Comuni e degli enti locali, ne approfitto per dirlo, è fondamentale perché il Comune svolge un ruolo di promozione sul territorio e deve favorire l'aggregazione di più soggetti a livello locale. È ovvio che il polso della situazione ce l’ha il Comune, quindi sa come sono le realtà presenti, conosce ed è consapevole delle esigenze del territorio ed è lui stesso - dovrebbe diventarlo - membro di una comunità energetica, portando benefici necessari ed economici alla comunità locale. Quindi l'ente locale, che può essere il Comune, ma anche un’unione montana o altro, assume un ruolo attivo come pubblica amministrazione nello sviluppo dei modelli innovativi per il rilancio del territorio; deve creare fiducia ai cittadini e deve renderli protagonisti, come ho detto prima, di questo ciclo virtuoso che si va ad inserire in questa grande operazione che noi abbiamo chiamato e che chiamiamo transizione energetica.
Nelle Marche ancora non esistono delle CER, anche se avrebbero potuto costituirsi autonomamente, ci sono dei progetti che però ancora non hanno visto pieno e formale sviluppo. Certamente questa legge una volta approvata sarà un importante punto di riferimento.
L’articolo 4 specifica le attività svolte dai gruppi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e le funzioni attribuite alle CER.
L’articolo 5 contempla le attività che la Regione pone in essere per promuovere la costituzione e il funzionamento di entrambe le configurazioni. Viene in particolare previsto l'impegno della Regione a sostenere finanziariamente le predisposizioni dei progetti, la realizzazione agli impianti necessari per la produzione di energia rinnovabile, secondo criteri e modalità determinate dalla Giunta regionale nell'ambito delle risorse specificate nell'articolo 8.
L'articolo 6 prevede l'istituzione di un tavolo tecnico regionale, che è quanto mai necessario, ci tengo a sottolineare che non ci sono rimborsi, non ci sono particolari gettoni di presenza o altro persone con una certa competenza che possono, grazie alla loro conoscenza e professionalità, essere da stimolo per lo sviluppo delle CER e che allo stesso tempo hanno anche una funzione di controllo e aggiornamento dei lavori che man mano verranno prodotti.
L'articolo 7 contiene le disposizioni necessarie per attuare la legge, l'articolo 8 le disposizioni finanziarie, mentre l'articolo 9 norma le norme finali.
La mia presentazione l'avrei conclusa, ringrazio di nuovo chi ha avuto il piacere di ascoltare, è un argomento, ripeto, importante perché secondo me segna un passaggio fondamentale verso una nuova visione rispetto all'ambiente e all'economia, non scordiamoci che adesso l’ambiente e la sua valorizzazione non è più un mero concetto ideologico, ma è diventato anche una grandissima opportunità economica e di sviluppo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Questa è una proposta di legge che la III Commissione ha approvato all’unanimità perché tutto ciò che va ad incentivare lo sviluppo di energie rinnovabili ci vede favorevoli.
Ringrazio il Presidente della Commissione Antonini e tutti i componenti per il confronto aperto e la collaborazione che ci sono stati su questa legge; alcune nostre proposte sono state prese in considerazione ed approvate per questo l’abbiamo votata all’unanimità.
E’ una proposta che è in linea con l’indicazione del decreto mille proroghe che recepisce una direttiva europea del 2018 sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, ed il termine per la completa implementazione di questa normativa europea è fissato per giugno 2021, mese entro il quale l’Italia dovrebbe non solo completare il recepimento con una normativa tecnicamente dettagliata, ma anche fissare nuovi obbiettivi di produzione dell’energia sostenibile per il futuro. Tuttavia crediamo, soprattutto dopo ulteriori approfondimenti e dopo aver ricevuto i pareri di Cal e Crel, che questo norma possa essere perfettibile affinché non diventi solo un appesantimento legislativo burocratico, ma un vero atto propulsivo nei confronti dei cittadini e di chi deciderà di produrre e consumare energia.
Sulla scia di altre Regioni, come Piemonte, Puglia, Liguria e Calabria, questa maggioranza ha presentato la proposta di legge diretta ad introdurre una specifica disciplina regionale di supporto alla creazione di un modello dal basso, orientato a favorire lo scambio di energia pulita tra soggetti appartenenti allo stesso condominio, oppure vicini di casa, riuniti in una vera e propria comunità energetica rinnovabile, proprio per questo è stata disposta una nuova specie giuridica, la CER, la comunità energetica rinnovabile. La legge prevede infatti due tipi di strumenti operativi e gruppi di autoconsumatori, l’importante che ci siano almeno due soggetti ubicati nello stesso edificio, oppure le comunità energetiche rinnovabili, ovvero le CER, ed in questo caso si intende un soggetto giuridico autonomo costituito senza fini di lucro, in modo aperto e volontario da persone fisiche, condomini, Comuni, piccole medie imprese, titolari di attività sociali ubicate in aree limitrofe, i quali decido di realizzare …

Presidenza del Presidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Chiedo, per cortesia, di fare silenzio per rispetto della Consigliera che sta illustrando la proposta di legge, grazie.

Micaela VITRI. Si, proseguo, grazie mille, stavo illustrando due tipi di soggetti …, mi chiedono di attendere …

(intervento fuori microfono)

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo, sono stato chiamato fuori per una situazione immediata, le chiedo scusa, riprendiamo e prego di fare silenzio in Aula.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Adesso li richiamo ancora una volta. Chiedo a tutti di fare silenzio in Aula, ai signori Consiglieri, agli Assessori, a tutti coloro che sono dentro l'emiciclo e di lasciare il tempo necessario per presentare la relazione di minoranza della Consigliera Micaela Vitri.
Chiedo scusa della temporanea assenza, ma sono andato a chiudere la porta perché mi sembrava facesse ulteriormente rumore, vi chiedo scusa. Prego, Consigliera.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Riprendo dal punto in cui ero rimasta, illustrando i due tipi di strumenti operativi che prevede questa legge: i gruppi di autoconsumatori, soggetti ubicati nello stesso condominio, nello stesso edificio, che possono produrre energia ed eventualmente anche accumularla, venderla ad un autoconsumatore di energia rinnovabile diverso dagli stessi nuclei famigliari; le CER, ovvero le comunità energetiche rinnovabili, in questo caso si intende un nuovo soggetto giuridico autonomo, costituito senza fini di lucro in modo aperto e volontario da persone fisiche, condomini, piccole e medie imprese, titolari di attività sociali ubicati in aree limitrofe, ma anche enti pubblici che possono partecipare rispettando un apposito protocollo che dovrebbe essere approvato, secondo le linea guida che saranno proposte da questa Giunta. Attraverso queste due innovative configurazioni i cittadini potranno godere di un ruolo attivo nella produzione di energia, ottimizzando così le produzioni ed i consumi, aumentando l’efficienza energetica, riducendo le dimensioni degli impianti, contrastando la dispersione di energia da chilometro zero, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi Europa 2030, oltre ai benefici sociali, incentivando la cittadinanza attiva, ma soprattutto i benefici economici che arriveranno grazie al MISE che il 16 settembre 2020 ha firmato un decreto attuativo che definisce tariffe incentivanti e che prevede per i gruppi di autoconsumo collettivo 100 euro al megawat all’ora e per le CER 110 euro.
L’intervento normativo si compone, come è già stato anticipo nel dettaglio, di 9 articoli.
L’articolo 1 declina le finalità generali; l’articolo 2 specifica che per quanto non previsto si applicano i requisiti minimi dettati dal legislatore statale; l’articolo 3 individua le modalità di costituzione e la partecipazione delle CER. A questo proposito in particolare vorrei specificare che alle CER possono partecipare, come si legge nella formulazione della legge, persone fisiche, piccole e medie imprese, enti locali singoli o associati nelle forme previste dalla legislazione statale vigente. Non vengono però considerati i soggetti del terzo settore attualmente non previsti. A questo proposito c’è stato proposto dal Crel un emendamento finalizzato ad aggiungerli. E’ vero che non sono considerati nemmeno dalla normativa nazionale, ma va precisato che ancora non è stata recepita completamente la direttiva, il recepimento era previsto entro giugno e c’è in atto una discussione riguardo anche il GSE in cui si chiede di poter considerare il terzo settore. Per questo varrebbe la pena forse di valutare, in vista dell’implementazione che dovrà arrivare dal livello statale, tutto il terzo settore. A proposito delle modalità di partecipazione e costituzione, al comma 4 viene specificato che la CER mantiene la qualifica di soggetto produttore di energia, se annualmente la quota dell’energia destinata all’autoconsumo da parte dei membri o degli azionisti non è inferiore al 40% dell’energia rinnovabile.
Le comunità energetiche, ribadiamo, sono una grande opportunità anche per tutto il nostro territorio regionale ed è giusto che una proposta di legge sia realmente di spinta e di incentivo, ma questa soglia ci pare poco ambiziosa, si potrebbe osare ancora di più e anche per questo invito i miei colleghi di Commissione, a partire dalla Consigliera Casini e dal Presidente, a valutare l’innalzamento di questa soglia, che in alcune Regioni raggiunge il 70%, credo si possa almeno arrivare al 60%.
Nell’articolo 4 vengono definite le attività del gruppo di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e della CER. Mi preme evidenziare a questo proposito che grazie al confronto che si è avuto in Commissione la nostra Assemblea potrà avere un ruolo attivo, una supervisione sulle comunità energetiche grazie ad una proposta che è arrivata dalla Consigliera Casini, il cui suggerimento è stato approvato, per cui all’articolo 4 viene specificato che ogni tre anni la Giunta regionale, avvalendosi del supporto del tavolo tecnico di cui all’articolo 6, che è già stato accennato dal Presidente della Commissione Antonini, verificherà i risultati conseguiti dalle CER nel territorio regionale in termini di produzione di energia rinnovabile, di autoconsumo nonché di riduzione dei consumi energetici - abbiamo aggiunto questo specifico riferimento – e li dovrà trasmettere all’Assemblea legislativa regionale. Un dettaglio non da poco perché così tutta l’Assemblea potrà verificare i risultati raggiunti, l’effettiva riduzione dei consumi grazie alle CER ed orientare eventualmente anche le politiche future per implementare ulteriormente lo sviluppo di energia rinnovabile e magri prevedere anche adeguati bandi e contributi.
L’articolo 5 prevede azioni regionali di promozione e sostegno finanziario.
L’articolo 6 prevede la costituzione di un tavolo tecnico, come è già stato messo in evidenza, come è avvenuto nelle altre Regioni, composto da rappresentanti delle società di distribuzione e gestione della rete, da un rappresentante dell’ANCI e da dirigenti dei servizi regionali competenti. E’ stato accolto in questo caso un emendamento proposto dal CREL, e ci fa molto piacere sia stato approvato, per cui entreranno a far parte del tavolo tecnico anche i rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale riconosciute dalla Regione.
Infine, l’articolo 7 con le disposizioni di attuazione e l’articolo 8 con le disposizioni finanziarie. Anche su questo c’è stato un confronto perché in Commissione abbiamo rilevato che i 20.000 euro previsti come dotazione finanziaria per questa legge ci sembravano comunque un buon passo avanti, un buon risultato, visto che altre Regioni di centrodestra, come la Liguria, non hanno previsto nemmeno un euro di dotazione finanziaria, ma si poteva osare di più, anche perché le Regioni di centrosinistra hanno previsto una dotazione finanziaria di 100.000 euro, come Campania e Puglia, per cui anche su questo osiamo chiedere un’ulteriore spinta e magari prevedere di più rispetto a questi 20.000 euro che sono un intervento minimo. Poi l’articolo 9 con le disposizioni finali, che prevedono l’attuazione della legge.
Ringrazio ancora i mie colleghi e il Presidente Antonini per aver accolto alcune delle proposte, ma chiediamo davvero di poter fare in modo che questa legge non sia un appesantimento legislativo burocratico, ma sia una spinta propulsiva per tutti cittadini che vorranno produrre e consumare energia rinnovabile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Riteniamo che questa legge fornisca un contributo importante per sostenere il settore delle energie rinnovabili, tra l'altro rientra a pieno titolo tra le sfide che l'Europa ci assegna, tra cui l'efficienza energetica, la decarbonizzazione, la ricerca, l’innovazione, la competitività, sono tre gli obiettivi tra i cinque che ci collocano dentro una governance energetica che in passato molto spesso non è stata gestita in modo consapevole.
Vorrei anche dire che la dotazione finanziaria, che adesso ho sentito criticare dalla Consigliera Vitri, la riteniamo sufficiente, ma potrà essere senz'altro rivista non appena la legge prenderà forza nel 2022 quando ci saranno tutte le dimensioni di questo fabbisogno per dargli la massima visibilità. Non vorrei che adesso ci limitassimo a parlare soltanto della dotazione finanziaria, altrimenti diventa una gara a chi la spara più grande. Oggi approviamo una legge importante, diamogli il giusto riconoscimento.
Ringrazio i Consiglieri che l'hanno proposta e credo che per la Giunta sarà l'occasione nella prossima programmazione, anche nella progettualità che abbiamo in corso, nei bandi in corso per l'utilizzo di tecniche di efficientamento energetico, per introdurre un elemento di novità che fino adesso non c'è mai stato, si è lavorato sempre in modo tradizionale. In questo momento le Marche sono al diciassettesimo posto sulle 22 regioni italiane, quindi, dobbiamo stare attenti a cercare nel benaltrismo un rifugio.
È chiaro che non è sufficiente, però intanto questo è un concreto primo passo per una scelta che il territorio fa di creare la comunità energetica, in questo modo nascono dei benefici per i soggetti che ne fanno parte, nasce una maggiore consapevolezza dei stakeholders coinvolti in questo processo di autolimitazione, di efficientamento, un modo molto innovativo di approcciare le energie rinnovabili.
Abbiamo bisogno di cambiare passo, la regione Marche chiede con forza di cambiare passo. Riteniamo che sia necessario potenziare in vista dell'obiettivo posto dall'Europa il limite dell'efficienza energetica e anche il sostegno allo sviluppo delle fonti rinnovabili, puntando anche alla sperimentazione di nuove fonti, di nuove tecnologie di processo, così come sarà fondamentale sostenere la produzione interna di energia in autoconsumo ed aggiungo anche, per l'esperienza di questi mesi da Assessore con delega all’energia, sistemi che non mandino sprecate le energia rinnovabili perché dovete sapere che negli impianti fotovoltaici, per esempio, quando la rete non assorbe l’energia da fonti rinnovabili questa viene dispersa. Magari occorre uno sforzo ambientale come quello di fare sistemi di storage per poter conservare energia, che altrimenti viene persa perché la rete non l’assorbe.
Contemporaneamente questa Giunta ha dato il via ad una grande operazione di consolidamento delle reti e di rafforzamento del sistema delle reti energetiche attraverso un rafforzamento di Terna che prevede un aumento dell'energia continua, la possibilità di fare storage su due grandi basi di proprietà di Enel in modo da conservare l’energia che viene da fonti rinnovabili.
Collocheremo questa importante legge, che oggi il Consiglio approverà, in una strategia di politica energetica che, perdonatemi, qui non c'è mai stata.
20.000 euro di contributi per la copertura finanziaria della legge, certamente sono quelli che servono nella fase iniziale, non sono quelli che avrà quando entrerà in regime e quando capiremo se il territorio utilizzerà questa norma per farne propria una strategia. Vorrei che fosse chiaro ai Consiglieri e anche a chi ci ascolta che questa legge si colloca all'interno di un quadro strategico che la Giunta sta mettendo in campo da mesi per parlare di energia.
Abbiamo anche creato l'Osservatorio per le politiche energetiche, che si è riunito già la settimana scorsa e che vede coinvolti tutti i soggetti italiani che hanno a che fare con i sistemi energetici, partendo dai grandi player: Terna, Eni, Saiper, Snam, li abbiamo riuniti tutti quanti a Villa Favorita per capire qual è la strategia che serve alla nostra regione per andare verso una sostenibilità ambientale ed energetica, ma soprattutto verso un mantenimento del fabbisogno energetico perché, dovete sapere, che oggi la nostra regione a un deficit di fabbisogno energetico, tra ciò che assorbe e ciò che produce, molto alto. Ci sono dei temi gravissimi, come le microinterruzioni sulle reti che danneggiano i nostri sistemi industriali di precisione, proprio perché la rete non è efficientata. Ci sono delle aziende energivore che non riescono ad andare in produzione completa perché mancano loro fasi di fornitura energetica, su cui stiamo intervenendo direttamente con Terna per creare dei bypass e fornire l’energia.
Purtroppo o per fortuna l'energia sarà un tema del futuro, così come lo sarà l'idrogeno, e su questo credo che un decisione politico come la Regione non possa che discuterne e avere una strategia precisa.
Ringrazio tutti i Consiglieri, in particolare il Consigliere Antonini, che si è sempre speso su questa battaglia, può essere un tassello molto importante che non va messo in secondo piano parlando di dotazioni finanziarie, che non servono in questa fase, ma servirà l'approccio giusto del prossimo anno per vedere qual è il reale fabbisogno, che finanzieremo senza alcuna restrizione.
Grazie davvero per il lavoro che avete fatto.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOSSI. Grazie, Presidente. Con questa proposta di legge andiamo ad affrontare un tema di fondamentale importanza per il nostro futuro.
Come ha detto il Vicepresidente Carloni, questa legge si colloca all'interno di un quadro strategico della Giunta, un ruolo attivo nella produzione di energia con fonti rinnovabili. E’ tutto qui riassunto, a mio avviso, l'aspetto virtuoso di questa proposta di legge.
Questa è la strada da seguire: energia da fonti rinnovabili, quindi, sulla scia della normativa nazionale è doveroso che le Marche riconoscano anche queste due nuove realtà aggregative e virtuose, ossia i gruppi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e le comunità energetiche rinnovabili.
Richiamiamo i cittadini, anzi meglio, diamo loro la possibilità e tutti gli strumenti normativi e facilitazioni affinché chi è più sensibile al risparmio energetico e soprattutto all'ambiente possa costituirsi in nuove realtà aggregative, che oltretutto comportano anche dei risparmi in termini economici per le famiglie e, come ha detto il Presidente della Commissione Antonini, il cittadino coinvolto non è solo consumatore, ma anche produttore, produttore e consumatore.
Concludo affermando che quella che si propone è una scelta virtuosa, pur nel rispetto di precisi vincoli normativi, che può anche avere l'effetto a catena di stimolare tutti coloro che non sono poi così sensibili all'ambiente e al risparmio energetico derivante dal consumo di fonti non rinnovabili. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pier Paolo BORRONI. Grazie, Presidente. Innanzitutto devo dire che nella III Commissione si è svolto un alacre lavoro con profondo rispetto tra tutti i membri.
Questa legge rappresenta un passo importante verso la transizione verde.
I gruppi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, le CER, hanno delle caratteristiche molto importanti, come spiegato dal decreto legge n. 162 del 2019, all'articolo 42 bis: possono accedervi tutte le persone fisiche, le piccole e medie imprese, gli enti locali; la CER può essere costituita su iniziativa di uno o più enti tramite un protocollo d'intesa il cui schema sarà dettato dalla Giunta regionale. Quindi, un ampio spettro di lavoro e di possibilità che la Regione Marche oggi dà ai propri cittadini, ma il requisito fondamentale è che almeno il 40%, o forse il 60%, se l’emendamento presentato dal Presidente della Commissione Antonini verrà accolto, deve essere destinato all'autoconsumo della CER stessa.
La transizione verde, di cui questa legge è parte, rappresenta la sensibilità con cui la Giunta Acquaroli porta avanti i temi ambientali nel rispetto delle vicende economiche. La transizione verde e la transizione ecologica sono due dei pilastri del PNRR dettati al governo italiano.
L'Europa chiede una trasformazione ecologica senza la quale i fondi comunitari si fermerebbero e questa legge va proprio in questa direzione, nel rispetto delle direttive della Comunità europea.
Questo è un primo passo intrapreso dalla nostra Regione, che rende più economica la fruizione di energia ai consorziati nelle CER, è un’ulteriore via che porta direttamente alla diminuzione dell'uso di energie derivanti da fonti non rinnovabili, come il carbone e i carburanti. La diminuzione dell'uso dei combustibili fossili deve essere un faro da seguire per ogni amministrazione che intende definirsi lungimirante.
Diminuire l'uso del gas naturale è fondamentale, anche se meno inquinante del carbone il gas naturale è una fonte non rinnovabile, che fa un ampio uso di ossigeno, riversando nell'atmosfera grande quantità di CO2, oltre che le nefaste PM 2.5 e PM 10, di cui abbiamo parlato proprio poco tempo fa in questo Consiglio con la delibera sulla qualità dell'aria.
Diminuire l'uso della benzina e del diesel per le autovetture circolanti nelle Marche sarà un altro argomento da incentivare nel breve e nel medio periodo: incentivare la sostituzione del parco auto marchigiano con le auto elettriche sarà un passo obbligato; contribuire a rendere fruibile una tecnologia innovativa anche alle persone economicamente più deboli è importante.
Questo rappresenta bene l'argomento di cui stiamo parlando oggi, cioè il futuro, il benessere delle generazioni che verranno.
Ultima riflessione, è un peccato che prima della Giunta Acquaroli di tutto questo si sia fatto poco, traccia ne è quello che ho appena detto, e cioè che le Marche in l'Italia sono la terz’ultima regione per l'utilizzo delle CER. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire anche se in realtà i spunti sono stati diversi, avevo scelto di non farlo perché al riguardo ero già intervenuta in Aula qualche giorno fa, anticipando anche alcuni emendamenti. Per questo voglio ringraziare il Presidente Antonini, per lo sforzo di leale collaborazione che ha provato a fare anche con la sottoscritta.
Ritengo stucchevole francamente tutta la polemica sull'incremento delle risorse perché qui non chiediamo di metterci milioni di euro, ma pensiamo, come abbiamo sempre ritenuto, che la questione ambientale energetica rappresenti una priorità e la si dimostra quando si governa anche con “piccoli gesti”. Non abbiamo chiesto 100.000 euro come hanno fatto altre Regioni, abbiamo chiesto di passare da 20.000 a 50.000 euro, secondo noi è un segno importante di attenzione.
Ho preferito non intervenire per puntualizzare altri aspetti, sembra, ascoltando alcuni interventi che mi hanno preceduto, che stiamo per cambiare la sorte della nostra regione con provvedimenti lungimiranti, questa proposta di legge è positiva, e infatti il voto del Partito Democratico sarà favorevole, però stiamo parlando del recepimento di una direttiva europea e, come ho avuto modo di spiegare anche all’Assessore Castelli l’ultima volta, se siamo arrivati oggi a discuterne non è perché negli altri anni non si è fatto nulla, ma perché stavamo aspettando alcuni decreti attuativi.
Non posso però accettare e respingo al mittente l’affermazione del Consigliere Borroni, non so se lui abbia mai letto il PEARM, il piano energetico ambientale della Regione Marche, e abbia compreso quello che si è fatto negli ultimi anni e nell'ultima legislatura. Certamente quando si parla di ambiente e di consumo energetico quello che si fa non è mai abbastanza ambizioso, però nell'ultima legislatura, mi riferisco a quella guidata dal Presidente Ceriscioli, abbiamo provato a portare avanti un approccio molto diverso da quello precedente, da quello del Presidente Spacca, tanto per intenderci, visto che di quella legislatura c’è tanto anche in questa Giunta.
Oltre allo stimolo nell'utilizzo delle energie rinnovabili, che è importante e pregevole, abbiamo provato ad incidere su un altro fronte, cioè sul decremento del consumo, quindi, oltre a convertire la tipologia di energia che viene utilizzata, abbiamo cercato di puntare sul decremento del consumo. L’abbiamo fatto a partire da quelli che sono gli edifici più energivori, come gli ospedali, e siamo stati premiati a livello europeo per un progetto che si chiama Marte, che individua alcuni ospedali della nostra regione che hanno aderito al progetto. L’abbiamo fatto finanziando per primi tanti Comuni della nostra regione che hanno voluto installare delle colonnine energetiche, l’abbiamo fatto cercando di aiutare quelle imprese che sposassero questo tipo di filosofia e l’abbiamo fatto anche aiutando tanti Comuni che, ad esempio, attraverso l’illuminamento pubblico e altro hanno cercato di promuovere questo tipo di filosofia.
Vede, Consigliere Borroni, non avrei voluto dirlo, ma mentre noi facevamo questo, mentre finanziavamo a titolo gratuito tanti Comuni, che con il patto dei Sindaci volevano portare in Consiglio comunale dei Paesc per la riduzione dell'energia, uno dei primi atti che ha fatto questa Giunta è stato l’azzeramento di tutte le risorse date per il patto dei Sindaci. Noi abbiamo più volte detto che non era importante che fosse SVIM a fare quel tipo di lavoro, lo poteva fare chiunque, ma era giusto che i Comuni molto piccoli della nostra regione, che non hanno al loro interno funzionari in grado di portare avanti questo tipo di progettualità, potessero avvalersi a titolo gratuito di tantissimi bravi professionisti. Mentre noi mettevamo al centro della nostra agenda questi temi, voi appena insediati avete fatto questo. Prima di ergervi a moralizzatori di questa Aula almeno fate i conti con la vostra onestà intellettuale, se ce l’avete. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione, lascio la parola ai due relatori per le eventuali repliche.
Ha la parola, per replica, il relatore di maggioranza Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Nessuna replica volevo solamente risottolineare il lavoro che è stato fatto in Commissione.
Ringrazio la Consigliera Vitri perché c'è stato un momento di confronto costruttivo, mi sono scordato di dire che abbiamo accolto alcune indicazioni del Cal e del Crel, suggerimenti che abbiamo inserito nel dispositivo della proposta di legge.
Mi sembra che ci sia stata collaborazione, certo, è un tema che di dividere unisce, quindi non era difficile sotto un certo punto di vista, però c'è stata una reale volontà di collaborazione, di costruire qualcosa da parte di tutti. Grazie

PRESIDENTE. Non replica la Consigliera Vitri, quindi, a questo punto partirei con l'esame degli articoli della proposta di legge n. 41.
Articolo 1.
Il testo licenziato dalla Commissione è identico a quello dei proponenti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Sono sincero, ho preso la parola soprattutto per …, ci sono mancanze e assenze un po’ da tutte le parti, mancano un po' di Consiglieri, ci siamo un po' distratti e questo mi dispiace perché credo che sia una proposta di legge importante, anche se non epocale, giustamente, come è stato sottolineato.
Forse una maggiore attenzione da parte di tutti, mi rivolgo al gruppo di maggioranza perché n mi permetto di esprimere giudizi sulla partecipazione, sarebbe più indicata in questo momento.
Se il capogruppo Marinelli, ma credo di sì, mi dà l'autorizzazione esprimo su questo articolo il voto favorevole del gruppo della Lega, gruppo che tra l'altro ha proposto questo atto.

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3
Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Casini, Cesetti, Bora. “Al comma 1 dell’articolo 3 tra le parole ‘imprese’ ed ‘enti locali’ sono inserite le seguenti: ‘enti del terzo settore’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Come ho anticipato nella relazione poco fa, questa proposta c’è arrivata anche dal Crel, riteniamo che sia necessario specificare che tra i soggetti che possono far parte di una CER ci sono anche quelli del terzo settore.
E’ vero che ad oggi la normativa nazionale non lo prevede, quindi rischieremo di inserirli e poi di tagliarli fuori anche dai contributi, però va anche evidenziato che in questo periodo è in atto un confronto ed anche la GSE sta chiedendo al Mise di poterli inserire.
Non è stata ancora recepita a tutti gli effetti la norma nazionale, nonostante dovesse arrivare entro giugno, probabilmente slitterà anche dopo l’estate, potrebbero però esserci delle novità riguardo ai soggetti del terzo settore per questo potrebbe essere giusto averli nominati e inseriti nella norma regionale.
Ho presentato l’emendamento seguendo la richiesta che ci è arrivata dal Crel. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Pur condividendone lo spirito e la finalità evidenzio che il problema è tecnico. Abbiamo anche chiesto un parere all'ufficio ed il problema è che, come ha anche sottolineato la Consigliera Vitri, se questo emendamento fosse approvato, tutte le richieste da parte delle CER, che prevedono il titolo del terzo settore, rischierebbero di non poter accedere agli incentivi previsti dal GSE. Quindi, il rischio è di vanificare la parte contributiva che incentiva e che fa parte della nostra proposta.
Sappiamo che il legislatore nazionale sta ponendo riparo, per questo direi di soprassedere a questo emendamento ed eventualmente, quando a livello nazionale il legislatore provvederà, lo potremmo inserire con una nuova proposta veloce, che credo potrà fare la stessa Consigliera Vitri senza problemi e noi l’approveremo, però, in questo momento siamo costretti a votare no perché rischieremmo di creare un impedimento invece che qualcosa di positivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo anche al Presidente della III Commissione, si, è vero, non è possibile che gli enti del terzo settore possano essere finanziati dal GSE, però potrebbero essere finanziati da risorse regionali. Questa è una cosa di cui mi scuso con lei perché non ne abbiamo parlato prima, ma mi è venuta in mente adesso, potremmo valutare l'ipotesi di aggiungere che possono essere finanziati soltanto con risorse di cui a questa legge, quindi con finanziamenti regionali.
Questa è una proposta perché credo che l'obiettivo della Consigliera Vitri fosse anche quello di ricondurlo alle norme regionali, ovvio che non si possono forzare le linee guida del GSE, che tra l’altro sono molto recenti.
Chi dice che noi abbiamo perso tempo, ne approfitto per dirlo, ignora la normativa nazionale, non ne conosce nulla, quindi, sarebbe meglio che si aggiungesse a chi invece ha lavorato per portare a casa questa legge, che è importante e di grande buon senso. Se è possibile ricondurre questo alla fattispecie dei finanziamenti regionali e non a quelli del GSE. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Sono a favore, però tecnicamente vedo un po’ complicato intervenire sul momento, quindi, siamo costretti a votare no. Ripeto, solamente per motivi tecnici, per non rischiare di mettere in discussione tutto il resto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Naturalmente la nostra è una dichiarazione di voto favorevole e mi scuso con il Consigliere Antonini perché avrei dovuto dirglielo prima, ha ragione, su questa legge ci siamo comportati con la massima trasparenza, quindi non vorrei che fosse presa come una scorrettezza.
Va bene, è giusto, non ha avuto modo di verificarlo tecnicamente, comunque noi siamo favorevoli. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/2 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri. “Al comma 2 dell’articolo 3 la parola ‘adottano’ è sostituita dalle seguenti: ‘possono adottare’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Si propone un piccolo cambiamento che in realtà va nella direzione di non vincolare troppo e di non appesantire.
Faccio un discorso un po’ più generale, abbiamo presentato diversi emendamenti sempre con la finalità di sottolineare la bontà dell'iniziativa, però vorremmo anche dare un contributo ed evitare di complicare troppo chi vuole iniziare un percorso di questo tipo con le unità energetiche rinnovabili.
Questi cambiamenti, magari solo di alcune parole o frasi, possono essere migliorativi della proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Per carità, è un piccolo emendamento, una proposta che non va a trasformare, a sconvolgere nulla, però il fatto che non rendiamo facoltativa l'adozione del protocollo d'intesa, bensì necessaria è perché noi vogliamo che le amministrazioni locali abbiano un ruolo importante di promozione, facilitazione, nella costituzione della CER, coinvolgendo i vari soggetti interessati. Quindi, il Comune deve essere un riferimento, un coordinamento, attraverso anche un protocollo in cui di fatto l'ente locale può e deve coinvolgere anche altri stakeholders o enti che hanno un interesse e una competenza specifica. Faccio un esempio: l’Enel, il GSE, anche associazioni come Legambiente, come tante altre legate proprio ai movimenti … Che ci sia un protocollo che in un certo senso certifica, garantisce e riesce anche a includere vari soggetti attraverso un qualcosa di scritto, di normato, credo che sia fondamentale, sia la base giuridica, ma anche politica, nel senso positivo del termine, di questo atto.
Pur capendo l'iniziativa e la proposta del gruppo del Movimento 5 Stelle, sarei per votare no. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/3 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri. “Il comma 4 dell’articolo 3 è soppresso”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Come ho detto sono tutte proposte per non appesantire di adempimenti, a nostro avviso, che complicano e non vanno a favorire la promozione che invece è lo spirito, ed è condivisibile, della legge.
Già il GSE ha un controllo, una verifica, un monitoraggio continuo, quindi, non capiamo questa ulteriore complicazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Se non sbaglio è il quarto comma dell'articolo 3, vero?

PRESIDENTE. Il quarto comma dell'articolo 3 viene soppresso.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Noi non possiamo votare a favore. Ne abbiamo già parlato anche con il Presidente, non abbiamo potuto fare una risoluzione, poi il Presidente spiegherà che sul punto c’è stata condivisione e che per stimolare l'autoconsumo il 40% è una percentuale non alta.
E’ vero, com'è vero, che mettendo il limite dell'autoconsumo non inferiore al 40% ci possono essere delle limitazioni, soprattutto nel caso di condomini per l’accumulo, quindi dal punto di vista tecnico può esserci un problema. Però, se non abbiamo il coraggio di dare delle premialità a chi invece aumenta l'autoconsumo non siamo coraggiosi e le CER serviranno a ben poco. Avere soltanto il 20% di autoconsumo, il 10% di autoconsumo, non risolve il problema dal punto di vista stabilito dalla Comunità europea. Noi nel merito eravamo addirittura propensi ad alzare la soglia, poi abbiamo trovato, grazie al Presidente e alla Consigliera Vitri, la soluzione, che poi si dirà, di separare i tipi di finanziamento. Siamo contrari per questa motivazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Non so se posso aver fatto confusione perché avevo capito che stavamo discutendo l’articolo 4 comma 3 rispetto alla soppressione.
Intervengo comunque ...

PRESIDENTE. Questo emendamento riguarda il comma 4 dell’articolo 3.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Andando nel merito, voglio solo sottolineare che né io né la Consigliera Ruggeri siamo in Commissione, quindi, non ho potuto essere presente alla discussione. L'idea di non mettere una misura inferiore è per favorire anche chi si vuole affacciare, magari in un condominio cominciano e poi piano piano si aggiungono altri, però ho capito che la vostra posizione è diversa, anche se il 70% è un ottimo obiettivo e ci auguriamo di arrivarci.
Il nostro discorso è di non mettere troppi limiti per favorire anche i piccoli centri, i Comuni delle aree montane …, infatti mi trovavo su questo.
Abbiamo commentato entrambi gli emendamenti con un intervento solo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. I miei interventi li lego alla dichiarazione di voto così do indicazioni anche alla nostra maggioranza perché non è semplice districarsi tra tutti questi emendamenti ed articoli.
Mi ricollego a ciò che ha detto la Consigliera Casini, ho capito che ci sono due visioni e modalità diverse di approccio alla normativa, anche se alla fine, da quello che mi sembra evidente, siamo tutti d'accordo, e questa è la cosa importante, anche se magari il gruppo del Movimento 5 Stelle vede un eccessivo impedimento al raggiungimento di certi obiettivi. Generalmente sono d'accordo ad una semplificazione, però qualche indicazione un po’ precisa credo che la legge la debba pur dare. In questo senso il 40% va a trovare la sintesi tra due visioni opposte, il 70% che potrebbe essere un incentivo - tra l'altro alcune Regioni hanno prefissato questa percentuale che certamente dà l'idea dell'incentivo, ma allo stesso tempo potrebbe essere anche un po' troppo eccessivo, un impedimento di non facile e immediato raggiungimento. Allo stesso tempo un azzeramento era l’eccesso opposto, non prevedere una minima percentuale rischiava di non dare nessun tipo di incentivo, nessun concetto minimo di premialità e si rischiava di fare qualcosa di eccessivamente generoso da un certo punto di vista, quindi si è individuato quel 40% anche perché la quota nazionale di produzione dell'autoconsumo energetico si attesta al 39%. Quindi, la cifra individuale, che è solamente della regione Marche, è un approccio secondo me molto corretto, è quello di muoverci sulla media nazionale, però poi, giustamente, è stato fatto notare da altri Consiglieri che c'era la possibilità su alcuni …, però ne parliamo dopo, stavo facendo riferimento all'emendamento che come Presidente di Commissione ho firmato, condiviso con tutti gli altri, su questo aspetto.
Ho motivato il nostro voto contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/4 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri. “Il comma 4 dell’articolo 3 è sostituito dal seguente: ‘Ai soli fini dell’ottenimento dei benefici di cui alla presente legge, la CER deve destinare l’energia rinnovabile prodotta annualmente all’autoconsumo da parte dei membri azionisti nella misura non inferiore al 40%’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Come ho detto ho già commentato questo emendamento, l’abbiamo già discusso e in effetti l'obiettivo è comune, ma la una è visione differente anche perché per quanto mi risulta la normativa europea non prevede dei limiti inferiori, ho preso spunto da come l’Europa ha impiantato questo dispositivo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. In linea con la dichiarazione precedente, tanto è lo stesso filone, siamo contrari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Anche noi siamo contrari per lo stesso motivo.
Abbiamo concordato un altro emendamento affinché questa proposta di legge, che può rappresentare una grande opportunità, sia davvero uno stimolo per il territorio, una reale spinta e un incentivo per chi vorrà produrre energia rinnovabile. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/5 a firma dei Consiglieri Bora, Casini, Vitri. “All’articolo 3 comma 4 le parole ‘40%’ sono sostituite dalle parole ‘60%’”.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Solo per dire che ho apprezzato quello che credo sarà l’accoglimento di questo emendamento perché, anche se la proposta di legge è buona, noi riteniamo che si possa, anzi si debba, osare di più.
L’emendamento di fatto propone di incrementare la soglia, che è fissata al 40%, che riteniamo bassa, al 60%, quindi diciamo di raggiungere quello che a nostro avviso è un obiettivo più ambizioso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Eravamo d’accordo che questo emendamento doveva essere ritirato per approvare insieme quello successivo, giusto? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Proprio perché non è un tema semplice anch’io all'inizio mi sono posta il problema della possibilità di accedere all’incentivo nel caso si fossero alzate troppo le soglie. Siamo quindi arrivati alla conclusione, e parlo alla Consigliera Bora, di ritirare questo emendamento, il Presidente ne presenta uno suo perché la risoluzione in questo caso non può essere fatta per norma regolamentare, quindi voteremo che fino al 40% rimane l’autoconsumo per la qualifica di soggetto produttore di energia, dal 40% al 60% non saranno finanziati con i fondi regionali. Grazie.

PRESIDENTE. Mi sembra di aver capito che si ritira questo emendamento perché è stato presentato il 5/1 a firma della Commissione, giusto?
Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Alla fine che cosa abbiamo visto? Per quanto ci riguardava il discorso del 60% era compatibile con un aspetto della normativa, quello per accedere al contributo. Quindi, per accedere a un contributo regionale bisogna arrivare alla soglia di produzione dell'autoconsumo del 60%, per cui l’indicazione della percentuale che avete previsto la accogliamo nella parte contributiva. Invece, come giustamente ha detto la Consigliera Casini, per il riconoscimento di CER rimane la percentuale dell'autoconsumo fino al 40%. Questo è un po’ l'incontro, l’emendamento lo presento io perché tecnicamente solo il Presidente di Commissione può presentare un emendamento, altrimenti avremmo fatto una risoluzione firmata da tutti i gruppi.

PRESIDENTE. Emendamento 3/5, su proposta della Consigliera Casini, d'accordo le Consigliere Bora e Vitri, è ritirato.

PRESIDENTE. Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4
Emendamento 4/1 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri. “La lettera c dell’articolo 4 comma 3 è soppressa”.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Siamo contrari, lo stesso discorso di prima, noi reputiamo necessari questi interventi perché diamo forza e consistenza un po' a tutto l'apparato normativo e non ci sembra un appesantimento. Grazie.

PRESIDENTE. Devo ripetere perché non è stato compreso. Siamo all’emendamento 4/1 delle Consigliere Lupini e Ruggeri, “la lettera c) dell'articolo 4 comma 3 è soppressa”. La sua dichiarazione di voto è per non accoglierlo, giusto Consigliere? Perfetto.

Emendamento 4/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 4/2 a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri. “La lettera d) dell’articolo 4 comma 3 è soppressa”. Anche in questo caso credo che non ci sia bisogno di spiegazione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Scusate, sono andato un po’ in tilt, siamo contrari per le stesse motivazioni di prima. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 4/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Emendamento 4/3 a firma delle Consigliere Lupini, Ruggeri. Decaduto perché non è passato l’emendamento 4/2.

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5
Emendamento 5/1 a firma del Presidente della III Commissione.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. L'emendamento è esattamente in linea con quello che abbiamo detto prima, lo leggo pure: “2 bis. Le CER che ricevono il sostegno finanziario di cui alla lettera a) del comma 1, garantiscono una quota minima di energia destinata all’autoconsumo pari al 60%”, così come avevamo stabilito prima con gli altri della Commissione, quindi, invito a votare favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Siamo favorevoli perché questo emendamento arriva anche su suggerimento e su spinta del nostro gruppo, era già stato anticipato dalla Consigliera Bora.
L’indicazione è stata recepita, ci fa piacere che sia stata accolta valutando proprio la parte di contributi che potranno essere messi a disposizione a partire da una soglia più alta di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, per cui siamo favorevoli. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Votiamo favorevolmente.

PRESIDENTE. Articolo 5, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6
Emendamento a firma delle Consigliere Lupini e Ruggeri. Decaduto.

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8
Emendamento 8/1 a firma delle Consigliere Bora, Casini, Vitri
Ha ricevuto il parere favorevole dalla I Commissione per l’aspetto finanziario.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. E’ un emendamento piuttosto semplice, però vorrei illustrarlo visto che quando ho preso parola la maggior parte dei Consiglieri di maggioranza erano fuori e credo che proprio quell’atteggiamento in realtà denoti l’interesse della maggioranza per questa proposta di legge. Interesse che si dimostra a mio avviso anche attraverso l’indisponibilità a incrementare le risorse, nonostante sia stato da me indicato dove reperirle, ovvero dalla tabella E. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Su questo argomento abbiamo discusso, ci siamo confrontati, mi ricollego anche a quello che ha detto il Vicepresidente Carloni nell'intervento per la Giunta quando ha sottolineato che di fatto si tratta di una semplice posta per dare una consistenza minima finanziaria, ma poi tutto quello che ruoterà intorno al finanziamento delle CER si costruirà anche rispetto a quelle che saranno le adesioni. Poi spetta alla Giunta, all'Assessore al bilancio specificare alcune cose.
Da un lato posso dire che come proponente della proposta di legge più fondi ci sono e più sono favorevole, però come Presidente della III Commissione non mi trovo molto d'accordo con le voci che sono state inserite a detrazione di finanziamenti previsti. Nel senso che per finanziare questi 30.000 euro in più si vanno a togliere soldi alle aree protette, ai parchi naturali, alla protezione naturalistica e di forestazione.
Questo onestamente - forse sbaglio, scusate, ho letto che c'è una voce relativa a questo - non mi trova d'accordo soprattutto per il fatto che noi possiamo trovare dei fondi, come ho detto prima.
Sono accordo con la Consigliera Bora siamo di più e quindi diamo anche più importanza, come merita, a questa proposta di legge.
Fra un mese ci sarà un bando molto importante che la Giunta sta predisponendo per l'accesso a dei contributi per l'efficienza energetica e l'innovazione energetica, rivolto sia alle imprese che agli enti locali. La CER, come abbiamo detto prima, essendo un soggetto giuridico, che va inquadrato come un'impresa, può accedere a circa 4 milioni di euro all'interno di questo ampio finanziamento.
Di fatto siamo già a luglio, se ci dovesse essere in questo mese la costituzione di una CER questa potrebbe accedere a dei finanziamenti consistenti, che superano i 20.000, i 30.000, i 50.000 euro che abbiamo indicato per tutta la regione, addirittura una singola CER potrebbe accedere a questo tipo di finanziamento.
Finisco dicendo che le prospettive sono tante, abbiamo un'occasione attraverso i bandi, i bilanci futuri e quindi lì mi dirigo.
In più dico che andare a togliere 20.000 o 30.000 euro, se sbaglio chiedo scusa, però mi sembra aver letto questa voce, alle aree protette, ai parchi naturali, alla protezione naturalistica, alla forestazione, secondo me non è attualmente la scelta migliore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato non solo quest’ultimo intervento della Consigliera Bora, ne ho ascoltati altri e mi sono contenuto, non sono intervenuto, adesso non ce la faccio più, ho un limite e oltre quello non ce la faccio.
Giudico gli interventi inquietanti, perché l’aggettivo inquietante? Rovesciamo il ragionamento, se questa maggioranza, questa maggioranza impresentabile, avesse tolto i soldi dall’ambiente per darli l'energia, ci sarebbe stata la rivoluzione. Noi riteniamo che le cose devono essere fatte secondo buon senso, poi credo che sarà l'Assessore Castelli che interverrà in merito.
Questa è una legge che sarà finanziata nella prospettiva, in questo momento, attraverso un finanziamento simbolico, apriamo una strada. Successivamente ci saranno gli assestamenti di bilancio, le variazioni di bilancio, il bilancio preventivo, soprattutto del 2022 in cui dovremmo fare delle scelte più forti di quelle del bilancio precedente. Il bilancio di quest'anno, l’abbiamo anche detto, l’abbiamo presentato a fine dicembre, neanche due mesi dopo il nostro insediamento, che è avvenuto ad ottobre.
Abbiamo presentato il bilancio a fine dicembre, dopo neanche due mesi, abbiamo fatto un bilancio tecnico, so che giovedì verrà in Commissione bilancio l'Assessore Castelli che ci esporrà preventivamente alcune indicazioni, per esempio una di queste, l’annuncerà lui, riguarderà le attività culturali e spettacolo. Per il Covid non c'è stata programmazione perché non era possibile farla, adesso ci sarà un'integrazione di 2 milioni di euro, è la prima e ne prevediamo altre nel corso dell'anno. Anche su questa legge diamo un'indicazione di base, intanto l’approviamo, poi metteremo qualche soldo nella variazione, l’Assessore ci dirà le possibilità.
Questa mattina alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi ci è stato detto che nel bilancio del Consiglio regionale sono stati risparmiati 1,5 milioni di euro, che restituiamo alla Giunta per finanziare delle leggi, quindi c'è un atteggiamento costruttivo.
Prima nell'intervento la Consigliera Bora ha parlato di moralità, se ne abbiamo. Siamo maggioranza, opposizione, si possono rovesciare le carte, ma che significa se abbiamo moralità? Non ce la faccio più, tra l'altro molte delle dichiarazioni, scusate, dell'opposizione sono una specie di “facimmo ammuina”, dicono sempre le cose, si fa la mossa, come si dice a Napoli.
Chiedo e poi chiudo. Presidente, per il prestigio di tutta l’Assemblea di essere più severi con noi stessi, tutti, maggioranza e opposizione, la maggioranza prova a fare il meglio, se ci riesce, e le critiche devono essere sul tema. Quando uno dice: “Non avete la moralità, non avete la buona fede”, non mi fa nulla, non mi scalfisce neanche, però ci rimango male, consentitemelo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Solo per confermare quanto già il Presidente della Commissione Consigliere Antonini ha detto.
L’idea che ci siamo formati, d’intesa con i proponenti della legge, è esattamente quella che è stata descritta poc'anzi. Visto che la provvista finanziaria ipotizzata nel testo di legge riguardava l'annualità 2022, abbiamo ritenuto di mettere questa risorsa, questo cip, se mi è consentita l’espressione, in maniera tale che fosse possibile attivare il percorso che, come noto, tende preliminarmente a sollecitare l’adesione di quanti vorranno poi impegnarsi in questa procedura e quindi accettare, diciamo, questa assunzione di responsabilità verso i temi sottesi alla proposta di legge stessa. Ca va sans dir che al di là delle ulteriori risorse economiche, che sono state anticipate dal Consigliere Antonini e sono prossime ad essere oggetto di un bando, di un avviso che potrebbe dare slancio, corpo, concretezza a questo progetto, è esplicita l’intenzione di questa amministrazione di corredare di una necessaria provvista finanziaria aggiuntiva la legge nel momento in cui secondo i crismi della programmazione finanziaria è giusto farlo, ovvero in sede di assestamento, sempre per l’anno 2022, o in sede di bilancio di previsione mi maniera tale che si possa evitare, come sarebbe inevitabile, di sottrarre oggi risorse a finalità già finanziate per aumentare, come ha detto prima il Consigliere Antonini, risorse che comunque non sarebbero probabilmente spese nei tre/quattro mesi che ci dividono dall’assestamento.
Alla domanda: se la Giunta intende sostenere con finanziaria aggiuntiva questa legge, la risposta è sì, intendiamo farlo secondo una logica programmatoria che eviti oggi, vorrei dire in maniera estemporanea, che quanto dovessimo aggiungere sia il frutto di una sottrazione ad altri interventi. Senza nervosismi e senza particolari tensioni, se questa Aula intende sostenere con risorse aggiuntive questa legge, la Giunta si dichiara concorde, coerente con le finalità di chi dovesse esprimere questa sollecitazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Rispondo solo al Consigliere Antonini per non turbare la sensibilità di altri Consiglieri, mi dispiacerebbe molto. Semplicemente per ribadire che la proposta emendativa a firma della sottoscritta va a proporre come risorse aggiuntive contributi per la prevenzione e gestione delle specie esotiche invasive. E’ come se andassi ad individuare come risorse aggiuntive le risorse, con tutto rispetto, per la sagra della salsiccia all'interno del settore cultura. Non vado a tagliare risorse della cultura, ma le risorse per la sagra della salsiccia. Questo ci tengo a precisarlo sempre per quella onestà intellettuale che, capisco, è un patrimonio sempre meno diffuso, dopodiché se gli interventi della maggioranza, che io ho ascoltato, sono coerenti, rimane difficile credere come da parte degli stessi non ci sia questo grande entusiasmo nell’accogliere questo incremento delle risorse, però prendo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.


Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per riferire quello che questa mattina abbiamo fatto in Commissione perché magari si può dire che la proposta di legge è arrivata con il parere favorevole, ma poi la pensiamo diversamente.
Il parere favorevole è stato dato solo per un motivo, perché la maggioranza questa mattina è diventata minoranza, ma io ed ad un altro Consigliere di maggioranza abbiamo espresso perplessità e voto sfavorevole su questa iniziativa perché ritenevamo che i 20.000 euro previsti erano indicativi e nella programmazione 2022 sarebbero state inserire maggiori somme. Di questo se ne è parlato anche in Commissione, si era detto anche di emendare perché non ritenevamo giusto andare a prendere quei fondi - e su questo eravamo d'accordo un po’ tutti – da un capitolo sull'ambiente per poi magari essere criticati. A quel punto si è andati avanti e come maggioranza, che in quel momento era in minoranza, abbiamo espresso parere sfavorevole. Questo per dire che il parere favorevole è l’espressione dei tre rappresentanti di minoranza.
L'assicurazione dell'Assessore ci conferma che questi fondi nella programmazione del bilancio 2022 saranno in qualche modo inseriti, quindi, riteniamo superfluo questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Per chiarire perché ho sentito una certa confusione nelle definizioni di ambiente ed energia. L’energia è una delle matrici ambientali, è vero che in questa Regione sono due materie separate perché l'energia erroneamente è considerata un'attività produttiva perché ha degli aspetti che attengono alla parte economica, ma penso che sarebbe opportuno considerarla soltanto una delle matrici ambientali, come è da tempo, come l’energia da fonte rinnovabile della quale stiamo parlando.
Presidente, non l’abbiamo mai detto, forse lo davamo per scontato, forse avremmo fatto bene a spiegare ai colleghi Consiglieri qual era il campo di gioco perché molti non hanno capito, quindi ci potremmo permettere di definire la parte botanico vegetazionale e la parte energetica come delle matrici, per esempio parti di una matrice che viene utilizzata per le valutazioni di impatto ambientale, per le valutazioni ambientali strategiche, non c'è niente da meravigliarsi.
Chi rimane stupefatto perché si è usato un capitolo di bilancio che fa riferimento l'ambiente non si deve meravigliare perché la questione è del tutto congrua e se ci fosse un parere favorevole non ci vedrei niente di strano perché l'obiettivo della Consigliera Bora era quello di ampliare le risorse a disposizione della norma e mi pare che tutti gli interventi che abbiamo sentito fino ad ora, a meno che non fossero strumentali, erano volti a incentivare e ampliare l’autoproduzione di energia da fonte rinnovabile. Ripeto, da fonte rinnovabile, sennò magari sbagliamo campo di applicazione, quindi non mi meraviglio che si voglia alzare la soglia, come abbiamo proposto di fare, e che si voglia alzare il plafond delle risorse.
Ritengo che la Commissione abbia lavorato bene anche con il supporto di altri Consiglieri, con rigore, parlo di tutta la Commissione, con grande rispetto, per cui trovo davvero fuori luogo esternazioni che sono del tutto personali e se uno ha dei problemi personali se li risolva in altro luogo rispetto alla sede dell'Assemblea legislativa perché in questo caso c'è chi ha davvero le competenze.
Se torniamo al tema dell’energia, ripeto, è assolutamente quella da fonte rinnovabile, è un pezzettino delle politiche ambientali che sono davvero molto molto più vaste. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Velocissimo, vorrei solo ricordare che per finanziare la legge sull'amianto l’attuale maggioranza ha preso 200.000 euro dalla legge sui parchi con l'impegno della Giunta di rimettere i soldi.
Ricordo che in Commissione è stato bocciato il mio emendamento che prevedeva delle risorse per finanziare la legge, era il mio, in qualche modo dell’opposizione, quindi, non andava sostenuto perché prendeva i soldi di un altro capitolo, mentre è stato votato un emendamento della maggioranza che nel 2021 ha tolto 200.000 euro ai parchi per finanziare un’altra legge. Giusto per mettere i punti sulle i. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Per i motivi che abbiamo accennato precedentemente votiamo contro solo perché abbiamo avuto garanzie dall'Assessore che la legge verrà finanziata in maniera importante.
Come ho detto prima, c'è la possibilità di finanziare attraverso dei bandi e le CER potranno attingere a diverse fonti di finanziamento che non sono solo quelle specifiche legate alle CER, ma possono spaziare e questo è l’aspetto positivo. Poi vedremo quale tipo di domanda riceveremo, rispetto alla domanda verrà formulata l’offerta finanziaria conseguente, quindi no. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 8/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio capogruppo che mi ha delegato.
E’ stata una bella discussione forse più sugli emendamenti che sulla legge.
Ci tengo come membro della Commissione a ringraziare il nostro Presidente Consigliere Antonini che ha svolto un grande lavoro. Lui è anche il primo firmatario di questa proposta di legge sottoscritta da tutto il gruppo della Lega ed in Commissione ha cercato di coinvolgere più persone possibile; ringrazio anche l'opposizione per le proposte che ha portato avanti e che in parte abbiamo anche approvato.
Ho detto che oggi è una giornata importante perché con questa nuova legge anche la Regione Marche attiva e istituisce i gruppi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e le comunità energetiche rinnovabili. Altre Regioni l’avevano già fatto, altre si stanno adeguando come la nostra.
Credo che sia importante che la Giunta ora finanzi il più possibile i progetti sia di promozione delle comunità energetiche che di efficientamento.
Mi fa piacere che da luglio probabilmente ci sarà un bando per 4 milioni di euro sull’efficientamento energetico, quindi, questa è già una prima grande risposta che l’amministrazione regionale darà da qui a breve tempo.
Mi auguro che ci saranno anche altre azioni che metteremo in campo, sarà fondamentale la collaborazione degli enti locali, in primis dei Comuni perché chi ha uno sportello energia può essere un ottimo strumento di promozione e di coinvolgimento della cittadinanza, dei condomini, dei soggetti pubblici e privati che lavorano all'interno delle varie e singole amministrazioni comunali.
Penso che sia una risposta importante che diamo alla nostra regione Marche, dovranno seguire anche altre azioni, se possibile cercheremo anche di migliorarla, parlo per esempio del terzo settore, che potrebbe essere coinvolto se cambierà la normativa a livello nazionale.
Mi dispiace, non so come il gruppo Movimento 5 Stelle voterà - due settimane fa, se non ricordo male, abbiamo approvato una mozione a maggioranza, personalmente mi sono astenuto perché questo atto in Commissione era già stato approvato – mi auguro che voterà favorevolmente la proposta di legge che oggi il Consiglio regionale a larga maggioranza approverà.
Un ringraziamento ulteriore a tutto lo staff tecnico della III Commissione e al Presidente Consigliere Antonini perché il lavoro che è stato fatto è stato difficile, lungo e questo è il frutto di un’attività che è andata avanti per mesi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Questa è la dichiarazione di voto del Gruppo di Fratelli d'Italia.
Ci tengo a sottolineare che in Commissione è stato svolto un bel lavoro, articolato, che ci vede parte di questo tipo di ragionamento perché come gruppo politico riteniamo che la transizione verde, come questa dei gruppi di autoconsumo, sia importante, fondamentale per qualificare, per dare forza e stimolo alla Giunta targata Acquaroli, per riuscire ad avere per il futuro delle generazioni che verranno una situazione migliore rispetto a quella che c’è stata fino a poco tempo.
Riteniamo la transizione verde sia fondamentale per le questioni ambientali, per la riduzione della CO2 dell'ambiente, per incrementare e dare la possibilità a persone comuni di avere la possibilità di utilizzare tecnologie innovative. I gruppi di autoconsumo vanno nel solco di quanto auspichiamo che questo Consiglio regionale riesca a fare.
Un plauso alla Commissione e a tutto lo staff tecnico, compresa la Segretaria che ci ha dato un grande supporto, al Presidente Antonini che ha guidato tutto lo schema legislativo in maniera encomiabile, per cui un voto convintamente positivo a questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Come ho già detto nel mio precedente intervento Forza Italia è favorevole a questa proposta di legge.
Ringraziamo il Presidente della Commissione Consigliere Antonini e anche la minoranza perché è stata collaborativa.
Come ho già detto, questa è una scelta virtuosa nel rispetto di precisi vincoli normativi, che può anche avere l’effetto a catena di stimolare tutti coloro che non sono molto attenti e sensibili all'ambiente e al risparmio energetico derivante dal consumo di fonti rinnovabili.
E’ una proposta di legge importante, che noi votiamo favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Anche noi siamo favorevoli. Come già anticipato anche in III Commissione la proposta è stata approvata all’unanimità perché tutto ciò che va nella direzione di incentivare lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili ci vede favorevoli.
Abbiamo tentato di dare un contributo, che in alcune parti è stato accolto perché, lo ribadisco, questa legge non sia un appesantimento legislativo burocratico, anzi, forse in futuro occorrerà semplificare più che continuare a legiferare, ma sia uno strumento che possa permettere a tutti i cittadini di produrre, consumare energia ed avere dei benefici economici e possa essere di giovamento anche al nostro ambiente.
Voglio evidenziare in particolar modo due contributi che sono stati possibili grazie al nostro lavoro in Commissione. Come ho detto nella relazione, all’articolo 4 è stato specificato un punto che rende questa Assemblea legislativa regionale parte attiva perché potrà supervisionare ogni tre anni i risultati e tutti i dati tecnici che saranno trasmessi sull’autoconsumo, anche la riduzione dei consumi energetici che ne deriverà, potremmo davvero essere parte attiva e valutare le politiche future anche alla luce dei dati che ci arriveranno nei prossimi anni.
Un altro punto che vorrei evidenziare è quello emerso oggi grazie alla collaborazione del Presidente della nostra Commissione Consigliere Antonini, riguarda l’innalzamento della soglia minima di autoconsumo per poter usufruire del sostegno fiscale della Regione.
Ribadisco il voto favorevole e ci auguriamo che dalla Regione arrivino le risorse necessarie per sostenere questa legge perché 20.000 euro sono davvero un contributo minimo, che non serviranno a dare impulso all’attivazione della proposta di legge n. 41. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Il voto del gruppo Movimento 5 Stelle è di astensione perché questa proposta di legge non trova il nostro favore, il nostro interesse, come ho già ampiamente spiegato nell’illustrare gli emendamenti che abbiamo proposto.
Non abbiamo nascosto, e ci tengo a ribadirla, la nostra preoccupazione per chi non dovesse arrivare al limite del 40%, che oggi è diventato 60%. Non vorrei che si creasse una condizione che non favorisca le piccole aree montane, le aree interne rispetto alla promozione di queste CER.
Questa è la nostra preoccupazione, vedremo, rimaniamo a disposizione e vedremo nel tempo, tra un anno, un anno e mezzo, quando si andranno a fare le verifiche, cosa il territorio regionale ci rendiconterà.
Mi auguro che le risorse verranno implementate, come ha detto poco fa la Consigliera Vitri, e che si dia grande attenzione anche alle zone più piccole, ai condomini più piccoli che si vogliano affacciare a questo punto anche con grande difficoltà all’utilizzo delle CER. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 41, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 13
ad iniziativa della Giunta regionale
“Approvazione del POR FSE 2014/2020 ulteriormente riprogrammato per il contrasto degli effetti dell'emergenza Covid-19. Legge regionale 2 ottobre 2006, n. 14, articolo 6”.

Nuova titolazione: “Approvazione del POR FSE 2014/2020 ulteriormente riprogrammato per contrastare gli effetti dell'emergenza Covid-19. Legge regionale 2 ottobre 2006, n. 14, articolo 6. Revoca della deliberazione dell’Assemblea legislativa regionale n. 118 del 30 luglio 2020.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n.13 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Cercherò di essere breve nello spiegare questa proposta di atto amministrativo a iniziativa della Giunta regionale.
In primis mi preme ringraziare la II Commissione, che presiedo, e tutti i Consiglieri per il contributo che hanno dato, in particolar modo la relatrice di minoranza Consigliera Bora per esserci confrontati.
Questo atto è l'approvazione di una modifica del POR FESR 2014/2020, ulteriormente riprogrammato per il contrasto agli effetti dell'emergenza Covid19, quindi della legge regionale del 2 ottobre 2006, numero n. 14 articolo 6.
Cercherò come ho già detto di essere breve perché qui parliamo di una riprogrammazione di questi fondi che si potevano …

Presidenza del Presidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Per cortesia, chiedo di fare silenzio per consentire al Consigliere Putzu di illustrare l'atto amministrativo. Grazie.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Parliamo di modifiche che prevedono un incremento di risorse, 10.000.000 di euro per sostenere il costo del lavoro per le imprese colpite dal Covid, altri 6.000.000 di euro sono stati destinati per finanziare i costi aggiuntivi del personale sanitario a cui va un grande ringraziamento da parte di tutti per quello che hanno fatto e che stanno facendo, per aver combattuto in prima linea contro il Covid rischiando anche la propria vita, in più ci sono altri 2.200.000 euro per il pagamento delle borse dei lavori tirocini sospese durante il periodo Covid.
Voglio fare una premessa, questo è un atto amministrativo approvato, ammetto, con velocità all'interno della nostra Commissione, ci mancherebbe altro, però credo che ci siano tutti i presupposti per avere un voto unanime dell'Aula. Penso che queste modifiche siano per far ripartire le imprese ed anche per un giusto riconoscimento di tutti quegli operatori sanitari che sono stati i nostri angeli all'interno degli ospedali, hanno salvato le vite dei nostri amici, parenti, conoscenti, di tutti i cittadini marchigiani che sono stati in seria difficoltà, rischiando anche la loro vita. Ritengo che sia opportuno, giusto e scontato dare questo riconoscimento, 6.000.000 di euro verranno dati per finanziare il loro lavoro, gli straordinari, un giusto e un buon riconoscimento di tutta l’Aula. Quindi, mi limito solamente a chiedere all'opposizione di votare favorevolmente questo atto perché anche qui non parliamo di campagna elettorale, di visioni diverse, ma andiamo a supportare le imprese che hanno già avuto difficoltà con il Covid ed il personale sanitario che è stato straordinario in quel momento, a cui va il mio ringraziamento ed anche, credo che lo posso fare, quello della Commissione e di tutta l’Aula.
Mi fermo per adesso su questo, poi vedremo il dibattito come si evolverà.
Auspico un voto unanime. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Anticipo, Consigliere Putzu, che il voto del Partito Democratico su questo atto sarà favorevole, innanzitutto perché è piuttosto difficile, e lo dico avendo ricoperto il ruolo di Assessore alle politiche comunitarie, criticare una modifica del POR FSE a fine legislatura, soprattutto se l'obiettivo è quello di promuovere interventi anti Covid.
Ad onor del vero giova anche ricordare che il regolamento 2020/460 è del 30 marzo 2020 e la Giunta precedente aveva già provveduto ad una prima modifica del POR FSE. Ora si coglie la necessità di adeguare in modo compiuto il programma operativo regionale, allora rivisitato, con l’aggiornamento di alcuni indicatori target per attuare un ulteriore spostamento di risorse verso la finalità di contrasto al Covid.
Riteniamo, tuttavia, che abbandonare la formazione nel momento in cui anche con il Recovery Plan si investe sulla formazione per la ripresa del lavoro non sia una scelta troppo responsabile. È vero che è difficoltoso attuare borse lavoro e formazione and job, ma certo non è impossibile, anche perché la scuola ha dimostrato di essere in grado di riprendere ed anche di convivere con la didattica a distanza, anche se questo tipo di modalità non avrà mai la stessa efficacia di quella in presenza.
Inoltre nel votare questa proposta è doveroso, scusi Consigliere Putzu, dire che questa tipologia di strumenti sono già oggetto di finanziamento statali, vengono già finanziati con altre tipologie di risorse. Appare inoltre doveroso sottolineare che questa modifica consentirà di spendere tutte le risorse del fondo sociale europeo in modo certamente più agevole per la Giunta: per l’acquisto di strumenti per la sanificazione delle aule o i presidi disinfettanti, oppure per il rimborso per l’acquisto di PC, per la didattica a distanza; certamente molto più veloce rispetto all'attuazione di un'azione formativa. Non da ultimo liberare delle risorse perché la quota di cofinanziamento regionale, che ammonta ad oltre 2 milioni di euro, consentirebbe di promuovere altri interventi con risorse regionali, pubblicizzando, magari poi, l’efficienza amministrativa e gestionale di questa Giunta.
Come avevamo già dichiarato in Commissione, pur avendo contezza che questa raccomandazione non può essere inserita all'interno di questo programma operativo regionale, auspichiamo che già nel prossimo settennio venga finanziata anche la formazione per gli operatori e per gli educatori, magari attivando interventi per formare operatori sulla didattica a distanza, visto che in questo momento così difficile gli insegnanti hanno in maniera autonoma imparato anche con grande sforzo ad utilizzare questo tipo di strumenti, aiutarli con corsi di formazione specifici ad utilizzarli meglio sarebbe, a nostro avviso, un intervento molto utile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Come anticipato con questo atto amministrativo, che abbiamo discusso ed elaborato in II Commissione, andiamo in parte a riprogrammare il POR FSE 2014/2020. Facciamo questa operazione che si rende necessaria per contrastare, limitare gli effetti negativi causati dall'emergenza Covid. Come giustamente ha ricordato la Consigliera Bora nel luglio 2020 c'è stata una prima riprogrammazione tecnicamente definita leggera in quanto al di sotto della soglia del 4% della dotazione del programma, noi oggi facciamo una riprogrammazione cosiddetta pesante perché parliamo di 18.000.000 di euro che hanno chiaramente un carattere di assoluta straordinarietà.
Capisco l'allarme che ha lanciato la Consigliera Bora, non mi sento di condividere il discorso dell'abbandono della formazione, assolutamente no, ma è chiaro che questa scelta stabilisce delle priorità che sono, ripeto, assolutamente necessarie visti gli effetti negativi.
Queste priorità sono state individuate, riteniamo, in maniera giusta e condivisa verso due direzioni, una è quella delle imprese e contestualmente quella dei lavoratori per una misura che va a sostegno del costo del lavoro e della continuità aziendale, soprattutto per quelle attività più colpite; l’altra, di circa 8.000.000 di euro, è un riconoscimento nei confronti di chi ha combattuto in trincea, in prima linea e colgo l'occasione per ringraziare tutti gli operatori della sanità. Magari qualcuno dirà che sono lì apposta, sicuramente, ma hanno spesso le loro energie in maniera non solo professionale, ma con uno spirito altruistico, con la volontà di fare del bene, che va al di là del discorso professionale. Questi 8.000.000 di euro vanno a pagare le indennità, i premi e gli straordinari degli operatori sanitari tutti che hanno sostenuto questa battaglia, che spero sia arrivata nella fase della discesa.
Assolutamente favorevoli, condividiamo questo atto amministrativo, ci auguriamo che l'opposizione in maniera compatta possa sposare la scelta prioritaria che abbiamo fatto in queste due direzioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Vorrei ringraziare la Consigliera Bora per aver espresso anzitutto il voto favorevole del Partito Democratico, ho anche avuto modo di ascoltare la sua proposta in merito al finanziamento di alcune cose. Vorrei prendermi l’impegno in questa Aula, visto che ci tengo, di trovare delle convergenze, come maggioranza e opposizione, per il bene dei cittadini marchigiani.
Accolgo con piacere la proposta della Consigliera Bora, chiedo anche all’Assessore Castelli, che credo potrà intervenire, visto che si possono finanziare le borse e l’istruzione in modo ordinario magari di farlo anche con la programmazione 2021/2027.
Credo che in questo momento e con questo atto amministrativo bisogna rispondere ad un'emergenza, è giusto farlo, e per questo penso che voi voterete favorevolmente, ma chiedo all’Assessore Castelli, se può, di impegnarsi in merito a questo in modo da condividere insieme ulteriori percorsi per dare delle risposte concrete ai cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Per dire esattamente lo stato d'animo e l'orientamento che ha guidato la strategia della Regione nello stendere questa seconda riprogrammazione; penso che sia una valutazione che può considerarsi ampiamente condivisibile.
Ci siamo trovati in coda alla programmazione con la necessità di far fronte per quanto possibile a questo cigno nero, a questa situazione contingente, imprevista e imprevedibile rappresentata dal Covid. Quindi, anche ripercorrendo la decisione della precedente Giunta, abbiamo ritenuto nei limiti, nei margini e nell'ambito di quello che l’Unione Europea ci poteva consentire di reclutare due interventi massimamente consigliati in questa specifica fase della pandemia. La prima è, com’è noto, la parte più consistente della rimodulazione, è un'azione che abbiamo rivolto per la continuità aziendale delle imprese dei settori più fragili; la seconda ha riguardato per la parte prevalente uno dei temi che più frequentemente è stato evocato in questa Assemblea, ovvero l'esigenza di dar corso a premialità Covid che potessero soddisfare le esigenze del personale sanitario esposto ad uno stress, ad un impegno e ad una responsabilità senza precedenti nella storia repubblicana, che tuttavia non è stata adeguatamente supportata neanche dal quadro economico Covid di tipo nazionale. Quindi, per circa 6.000.000 abbiamo ulteriormente alimentato la provvista finanziaria diretta al sistema premiante del personale sanitario.
Mi sembrano due interventi ineccepibili, lo dico senza particolare vanità, nel senso che attengono alla esigenza più immediata di governare e contrastare quello che è accaduto e sta accadendo e che speriamo non accada più, curando che i settori seguiti, e in questo rispondo alla sollecitazione del Presidente Putzu, quei segmenti che meriteranno di essere oggetto di una strategia dedicata, possibilmente rafforzata, come quella della formazione, ovviamente saranno inseriti e tenuti nella massima considerazione nella programmazione 2021/2027.
Una programmazione che, come è noto, lo ricordo sempre, prevederà una serie di misure, una quantità di denaro aggiuntiva molto importante e rilevante proprio perché, ahimè, secondo le codifiche europee la nostra è una regione scivolata in transizione, quindi, le ultime stime del quantitativo di risorse che alimenteranno il FESR FSE nel settennio 2021/2027 dovrebbero superare 1,1 miliardi di euro, una donazione molto importante su cui sarà utile e necessario non solo riprendere, ripercorrere, rafforzare le attività, gli assi che venivano prima ricordati dal Presidente Putzu, ma anche una serie di misure che saranno oggetto e predefinite nell'accordo di partenariato, che si spera venga approvato finalmente entro il corrente mese di giugno. Come è noto, le vicissitudini sanitarie non hanno ancora consentito l’approvazione di quello che è l'atto primigenio da cui si dipana tutta la trama, l’ordito dell’intervento comunitario. Da questo punto di vista non posso che ringraziare l’Aula per il voto che si accinge ad esprimere che va nel senso di rafforzare la coesione e le azioni a favore della nostra economia e della nostra sanità così duramente colpite nel corso della pandemia.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Faccio la dichiarazione di voto a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, ringraziando anche l’Assessore Castelli, gli uffici ed i Consiglieri di opposizione per questo gesto di grande responsabilità, ovviamente il voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Solo per ribadire il voto favorevole del gruppo Lega. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come anticipato dalla Consigliera Bora ci sarà il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico. Ovvio che condividiamo la scelta di questa rimodulazione che è stata messa in campo a sostegno dell'economia, delle nostre attività che sono oggettivamente in grande difficoltà.
Ricordo solo per memoria, di solito nemmeno lo faccio, che in questo periodo lo scorso anno la precedente Giunta, utilizzando in parte questo strumento, mise a disposizione una cifra pari a 210.000.000 di euro, magari ci piacerebbe capire a parità di condizioni quali sono le altre manovre a sostegno e quante risorse vengono indirizzate verso le nostre attività, verso le nostre famiglie. Quindi un voto come ho detto positivo da parte nostra. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Questo atto amministrativo vede il plauso del gruppo Rinasci Marche, sia per l'azione amministrativa posta in campo che per quello che ci chiedono le imprese marchigiane oggi colpite dalla pandemia.
Come appena anticipato dal Capogruppo del Partito Democratico Consigliere Mangialardi, anche il gruppo Rinasci Marche sarà ben felice di capire attraverso l'Assessore e la Giunta quali saranno le azioni poste in campo e gli indirizzi che prenderà. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 13. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa approva)

Interrogazione n. 198 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Vertenza Elica, incontro tra Regione Marche e parti sociali”.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.198 - a risposta immediata – dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Cerchiamo di rimanere nei tempi sia nella risposta che nelle repliche.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Aguzzi.
(Svolgimento)

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Sarò rapidissimo, se non per dire che questa vicenda, che è particolarmente delicata e gravosa per il nostro territorio, è stata seguita regolarmente, sia da me che dal Presidente in tutta una serie di situazioni, fin dalle prime ore.
Ho qui l’elenco di tutti gli incontri che si sono svolti: 8 aprile, primo incontro in Regione con le parti aziendali e sindacali, 19, 20 e 26 aprile, 3, 17, 24 e 31 maggio, 3 e 14 giugno, ce ne sarà un altro lunedì prossimo. Queste date che ho elencato sono incontri in parte bilaterali e in parte con entrambe le parti, sia aziendali che sindacali. C'è stato anche un incontro al Mise con il Viceministro, dopo il primo incontro, che di fatto è stato più uno scontro fra le parti che un incontro, ho anche risollecitato quel tavolo, anche i giorni scorsi, tant’è che mi ha chiamato proprio ieri il capo del gabinetto del Viceministro dicendomi che tipo di novità ci fossero e l’intenzione a riconvocare probabilmente il tavolo. Ad oggi comunque per essere chiari ci sono stati altri incontri, ripeto, soprattutto bilaterali, in cui c'è stata una certa distanza delle posizioni, nel senso che l'azienda dice di essere disponibile a mettersi seduta a un tavolo con le parti sindacali, partendo dalla discussione del piano che ha presentato e che potrebbe essere anche rivisitato in parte; il sindacato dice che è inaccettabile sedersi a un tavolo solo con quel tipo di impostazione che l'azienda dà e che si siederà solo se quel piano verrà ritirato.
La nostra posizione come Regione è stata abbastanza netta, nel senso che in più occasioni io e anche il Presidente, poi vi racconterò anche un aneddoto dell'ultimo incontro, abbiamo detto con molta chiarezza, anche davanti al sindacato e negli incontri bilaterali, che a noi non fa paura il fatto che un'azienda abbia delle difficoltà e magari abbia bisogno anche di alleggerire il proprio personale, il proprio impegno di spesa e altro, il problema è che qui non si parla di un'azienda in crisi che ha bisogno di abbassare i costi o cose di questo genere, la decisione è di delocalizzare, è un altro discorso. E’ più difficile accettare un piano di questo genere, soprattutto in un momento come questo dove tutti siamo in trincea a combattere il nemico.
L’aneddoto che volevo raccontare è questo, poi vado subito alla conclusione perché c'è la novità di un incontro il prossimo lunedì, nell'ultimo incontro un dirigente dell'azienda Elica ha detto al Presidente: è vero che oggi non siamo in crisi, però guardando la prospettiva temiamo molto. E’ come dire: dobbiamo delocalizzare per prevenire. Il Presidente ha risposto che ogni azienda in Italia dovrebbe delocalizzare perché tutti siamo preoccupati, anche noi dovremmo andare a governare in una regione, in Polonia, proprio così gli ha detto, perché con tutte le difficoltà che ci sono dovremmo andarcene via tutti, invece bisogna stare qui a combattere; parole del Presidente.
Devo dire che in queste ore su questo l'azienda è stata più attenta e oso dire sensibile, adesso non voglio esagerare, nel fare quel comunicato che abbiamo visto, si è resa disponibile a rivisitare il piano, non ha parlato di ritirarlo, addirittura ha parlato di riportare una parte di lavoro in Italia.
Su queste basi riteniamo che ci siano le condizioni di un tavolo comune, che abbiamo convocato per lunedì alle ore 16.00. Voglio sperare che le parti sindacali si presenteranno tutte insieme con l'azienda e da lì si possa partire per il confronto. Grazie.

PRESIDENTE. Invito tutti i Consiglieri e gli Assessori a rimanere al proprio posto e a stare in silenzio.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, prendo atto, ma non siamo soddisfatti, nel senso che ha riportato una serie di date, ma noi avevamo chiesto quali posizioni.
Senza dubbio, almeno nella fase iniziale, c'è stato un approccio molto debole, titubante, poco disponibile nei confronti dei lavoratori, delle lavoratrici e di quel territorio. Parliamo di 409 persone, anche se sappiamo bene che l'indotto ha dei numeri completamente diversi.
Indubbiamente il governo regionale è stato un po' titubante e non determinato, solo grazie, lo dico, al sindacato, al sostegno che è arrivato dalla popolazione ed anche al nostro gruppo c'è stato un cenno. Oggi lei ci riferisce che c’è stato un cenno, non lo sapevamo perché le notizie dalla stampa le cogliamo più come battute che come strategie, ma dico che se il piano è senza se e senza ma noi dobbiamo essere sulla posizione del sindacato: il piano va ritirato.
Se le dichiarazioni dell'azienda sono quelle che lei ha riportato come aneddoto, per me non sono un aneddoto perché parliamo di famiglie che vedono compromessi la loro attività lavorativa, il loro futuro, la loro prospettiva, c’è solo da leggere la tragedia e noi la leggiamo con questa modalità.
Ecco, penso che il piano vada ritirato come chiede il sindacato, poi si potrà riaprire la trattativa tenendo presente che in maniera spudorata, se non da brividi, l'azienda dice che non ci sono le condizioni se non quella della difficoltà di carattere programmatorio, lo fa per anticipare e abbandona questo territorio.
Penso che il Governo regionale debba tenere la posizione, quella a cui è stato un po’ costretto dall’azione e dai presidi delle operaie e degli operai, dalla posizione del sindacato e lunedì aspettiamo la determinazione che finora non abbiamo visto.
Da parte nostra un grande grazie al sindacato che non ha mollato, ha presidiato opportunamente i cancelli perché era all’orizzonte, poi è stata confermata, anche una delocalizzazione tecnologica, quindi lo spostamento fisico di parte degli impianti.
Noi continueremo a stare al fianco di quelle famiglie, di quel territorio e vigileremo perché l'azione del Governo deve essere determinata a disegnare un percorso diverso da quello che l'azienda …, che poi il Governo regionale in qualche momento ha assecondato per motivi che conosciamo, invece c’è bisogno di determinazione e di fermezza che spero, grazie all'azione di tutti, possano emergere per ridare una prospettiva di futuro a quelle famiglie e a quel territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Credo che ancora questa situazione sia molto complicata e poco chiara.
L'azienda fa annunci a mezzo stampa, non nei tavoli in cui dovrebbe annunciare le prese di posizione e le decisioni dando aperture concrete agli operai, ai lavoratori e ai sindacati. Finora ha detto tutto e il contrario di tutto, ricordiamo che nel corso degli anni ha dichiarato una situazione di piena salute, una situazione finanziaria solida, poi si viene a scoprire che ci sono dei problemi, oggi dice che delocalizza per prevenire situazioni di difficoltà. Quindi, non ci si fida più di un interlocutore di questo tipo e crediamo che sia indispensabile un'azione nel tavolo ancora più forte, più determinata da parte della Regione, della Giunta regionale, per marcare chiaramente le differenze e la posizione di tutta l'Assemblea legislativa su questa vertenza e per richiedere ancora più forte che il tavolo del Mise venga riconvocato al più presto. Grazie.

Interrogazioni n. 200 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Prova preselettiva del concorso della Regione Marche per 56 posti a tempo indeterminato”;

Interrogazione n. 202 - a risposta immediata
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Concorso pubblico per la copertura di n. 56 posti di funzionario della Regione Marche”;
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 200 - a risposta immediata - dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri e n. 202 delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. E’ una tematica che è anche assurta agli onori della cronaca perché obiettivamente ha creato dissapori fra i diretti interessati, ovvero i candidati che avevano preso parte alla prova, ma ha anche creato una disfunzionalità che andava assolutamente evitata.
Faccio questa premessa pensando di interpretare soprattutto i principi della logica del raziocinio. Cos'è successo?

PRESIDENTE. Assessore, le chiedo scusa, bisogna che tenga la mascherina. Secondo le ultime disposizioni si può parlare in piedi con la mascherina o seduti, indifferentemente, ma con la mascherina.

Guido CASTELLI. Chiedo scusa.
La Giunta regionale in questo periodo sta dando attuazione ad una serie di concorsi, ad un piano delle assunzioni risalente ad una programmazione iniziata, sicché abbiamo proceduto a due concorsi che hanno determinato grandissima partecipazione, un elevato numero di concorrenti, anche perché stanno riprendendo i concorsi della pubblica amministrazione, che è stata funestata per anni dal blocco del turn-over.
I due concorsi, uno di funzionario amministrativo finanziario di categoria D e uno di assistente amministrativo finanziario di categoria C, hanno avuto una notevole adesione, sia l'uno che l'altro, per cui si è dovuta organizzare una prova preselettiva che ha richiesto l'utilizzo di spazi molto ampi e lo svolgimento delle prove in più sessioni, secondo le norme del Dipartimento della funzione pubblica, che ha anche stabilito l’indicazione, che mi è stata data prima, della mascherina, come le distanze minime tra candidati. Sicché la distanza minima, Assessore Saltamartini, è stata di 2,25 metri, immaginate 5.000 persone, 3000 persone da preselezionare con l’esigenza del mantenimento del distanziamento.
Cosa è successo rispetto alla prova preselettiva per il concorso di 56 posti? La prova preselettiva è stata organizzata su quattro sessioni, una mattutina e una pomeridiana per entrambe le giornate. Quattro sessioni su due giornate in maniera da poter rispettare tutti i principi e il quadro del distanziamento per il Covid.
La prova selettiva è stata affidata e gestita da una ditta esterna specializzata in queste funzioni, tanto per essere chiari la ditta era stata da tempo incaricata, anche nella precedente legislatura, per analoghe attività. Chiarisco subito che non siamo arrivati ed abbiamo detto ci scegliamo la società di preselezione, lo chiarisco perché se qualcuno vuole fare lo spiritoso non lo fa. Giustamente, nel nome del principio di continuità amministrativa abbiamo fatto affidamento, quando dico abbiamo faccio riferimento al Servizio personale che ha ritenuto corretto e congruo mantenere il rapporto che già in precedenza era stato stabilito con questa società individuata nel 2019 attraverso un appalto pubblico espletato dal Servizio personale attraverso RDO sul MEPA. Sino ad ora la ditta ha espletato per conto del Servizio sei procedure nel 2020, senza che si evidenziassero problemi di sorta, questo ci riferisce il Dirigente del Servizio personale.
Si tratta di una ditta specializzata che annovera tra i suoi clienti le principali amministrazioni pubbliche nazionali (Banca d'Italia, MEF, varie università, enti territoriali) ed è risultata aggiudicataria del servizio per analoghe attività dell’appalto del Formez nelle Regioni Campania, Lazio, Calabria, Puglia, Toscana, blasonata e prestigiosa, legittimo quindi l'affidamento della sua attività.
La necessità, è qui il tema dei temi, di organizzare più sessioni di prova, dovendo garantire un adeguato e omogeneo livello di difficoltà di ogni sessione, oltre l'opportunità per i candidati di ogni sessione di scegliere fra tre diversi elaborati (la legge dice che per ogni sessione si deve dare la possibilità di scegliere tra tre distinte opzioni), hanno reso necessaria la predisposizione di un elevato numero di questionari. Essendo quattro sessioni il Servizio personale ha chiesto di elaborare sei distinte ipotesi in maniera tale che alla mattina del primo giorno si potesse scegliere tra tre delle sei, poi via tra tre delle cinque e così via. Gli stessi elaborati, ci ricorda il Dirigente del Servizio personale, sono stati prodotti dalla ditta appaltatrice e resi disponibili solo il giorno della prova con la consegna ai candidati al fine di assicurare la massima trasparenza - il Servizio personale non sapeva prima quali fossero le domande - in maniera tale da garantire parità di conduzione ed escludendo la Regione da qualsiasi intervento in merito.
Con specifico riferimento alla prova preselettiva del 13 e14 maggio relativa al concorso per 56 posti di categoria D/AF, a cui hanno partecipato 1.496 candidati, è accaduto che già nella serata del venerdì la ditta aveva concluso gli abbinamenti tra le prove presentate dai candidati e le anagrafiche degli stessi e ad inizio della settimana successiva l'ufficio ha provveduto a pubblicare sull’apposita sezione del sito regionale la graduatoria. Cosa successo? Il venerdì la ditta ha provveduto a documentare gli esiti candidato per candidato e all'inizio della successiva settimana è stata pubblicata la graduatoria.
Nei giorni immediatamente successivi alcuni candidati hanno segnalato la presenza di un errore nel correttore dell'elaborato n. 1 svolto nella prima sessione di giovedì. Sono arrivate delle a-mail che indicavano che qualcosa non andava e a seguito di tali segnalazioni l'ufficio verificava immediatamente, segnalava alla ditta la discrasia presente nel correttore e la invitava a rivedere i risultati della prova, escludendo i candidati che avevano fornito la risposta sbagliata e ammettendo quelli che avevano fornito risposta corretta. Ciò portava ad una graduatoria di 280 candidati ammessi rispetto ai 299, 19 persone a questa verifica ulteriore della graduatoria risultavano non aver raggiunto la percentuale richiesta per poter supere la prova. L'errore del correttore, ovvero dello strumento messo a disposizione dell'avviso, aveva prodotto la prima situazione, che io ho definito incresciosa. Certo, per quanto mi riguarda, ma penso di poter interpretare la sensibilità di molti, non sono cose che possono e devono accadere.
A distanza di qualche altro giorno veniva segnalata un’ulteriore incongruenza nelle risposte dell’elaborato 4 dell'ultima sessione del venerdì, quindi, la prima sessione di giovedì e la quarta di venerdì. In questo caso l'errore era dovuto alla presenza di due risposte coerenti con la domanda del quiz. Mentre nel primo caso il correttore aveva sbagliato, aveva indicato come esatta una risposta che esatta non era, quindi la correzione aveva portato all’espulsione dal novero degli ammessi di 19 persone, nel secondo caso l'effetto è stato diverso perché la domanda predisposta dalla società aveva due risposte positive, giuste, possibili, in questo caso si è creato un effetto diverso, un ampliamento degli ammessi alle prove scritte perché 9 ulteriori candidati sono stati ammessi al concorso. Ovviamente la ditta toglieva dal proprio sito il correttore originariamente pubblicato in quanto contenente gli errori sopra descritti. Tali correttori adeguati alle modificazioni sono stati resi disponibili a tutti i candidati che ne hanno fatto richiesta all'ufficio.
Alla ditta è stato richiesto di ricaricare il nuovo correttore adeguato alle rettifiche resesi necessarie. Per dirla e per essere sintetici, l’esito di tutta questa vicenda ha fatto sì che le correzioni fossero apportate così da determinare un esatto allineamento tra chi aveva partecipato con successo alla prova e le domande stesse, ma questo allineamento e questa verifica è stata fatta all'esito di errori, ben due errori materiali, che indubitabilmente hanno rappresentato una situazione incresciosa, ripeto, che sicuramente non doveva verificarsi e che è stata contestata alla società.
La situazione ovviamente ha scatenato una ridda di interventi sui social, che ha determinato uno sconcerto …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Mi riferisce il Dirigente del Servizio personale, pur confermando l'indignazione, che gli errori commessi dalla ditta appaltatrice sono giustificabili dalle necessità straordinarie legate alle condizioni di prova imposte dalla pandemia che, come ho detto prima, ha portato la società ad elaborare sei distinti elaborati, ciascuno dei quali poi è stato randomizzato in cinque diverse versioni.
E’ evidente, e questo è anche il portato della valutazione politica di tutta questa vicenda, che a mio modo di vedere questa rappresenta una pagina non brillante della storia dei concorsi della nostra Regione.
Non bisogna minimizzare, siamo convinti che in questo momento gli esiti della prova siano quelli giusti, però è evidente che abbiamo esposto l'ente ad una inutile esposizione mediatica, ma soprattutto ci scusiamo con tutti i partecipanti al concorso perché queste cose non devono succedere. Sarà nostra cura vedere anche che tipo di reazioni giuridiche improntare nei confronti della società.
Da domani ci sarà un nuovo concorso, il secondo, ci siamo premurati attraverso l'Ufficio personale di raccomandare alla società che tutto venga sviluppato secondo criteri di trasparenza, di correttezza, di precisione, di congruità. Da questo punto di vista abbiamo ritenuto di non sospendere le prove, ne era stata valutata anche la possibilità fino a un certo momento, ma avrebbe probabilmente determinato inconvenienti e costi, che abbiamo ritenuto di non dover affrontare inutilmente.
E’ evidente che tutto quello che è accaduto sarà oggetto di una disamina molto attenta per capire se e in che misura rivalerci civilmente nei confronti della società che si è “macchiata" di questi errori, che sicuramente non hanno dato lustro alla nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Anton io MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Assessore, ne abbiamo già parlato, reputo questa situazione incresciosa, anche seria e imbarazzante.
Alcune cose sono state evidenziate nella nostra interrogazione, tra cui il fatto che molti partecipanti hanno evidenziato come le domande proposte il secondo giorno erano molto simili a quelle proposte nella prima giornata; altri fatti ci sono stati segnalati: il livello delle domande della preselezione erano in prevalenza quiz di logica rispetto ai quiz di teoria, assolutamente in contrasto con quanto precisato nel bando di concorso che lasciava intendere il carattere marginale dei quiz di logica rispetto ai quiz di teoria, come è giusto che sia in una prova di selezione di funzionari di livello D; il contenuto delle domande dei questionari che dovevano essere relativi alla verifica della conoscenza di una parte specifica del decreto legislativo n.165 del 2001, che da bando era afferente limitatamente alle responsabilità dei pubblici dipendenti e dei loro diritti e doveri, di fatto non hanno riguardato questi ultimi aspetti; alcuni metodi di calcolo per la soluzione dei quesiti di logica considerati corretti un giorno, il giorno seguente sono stati considerati non corretti.
Questa è la parte su cui ha sbagliato la ditta, poi ci sono stati degli ulteriori pasticci perché il Servizio ha variato la graduatoria per ben due volte, il 20 e il 28 maggio, con due comunicazioni differenti, ingenerando situazioni davvero incresciose.
Penso che non vada bene quanto risposto dal Dirigente del servizio, che ha scritto a tutti i partecipanti non si sarebbe dato corso ad altre richieste di revisione della pubblicazione dell’allegato elenco, non si sarebbe più fornita risposta a istanze volte alla contestazione del risultato acquisito, chi è arrivato prima ha avuto diritto alla revisione della graduatoria in modo molto pasticciato, chi è arrivato dopo non ha più questo diritto, e questa è un'altra cosa secondo me da contestare e da condannare.
Credo che la prova preselettiva di questo concorso abbia danneggiato tutti i candidati, gli ammessi e i non, generando una situazione di grave imbarazzo alla Regione, anche frustrando le aspettative di tanti che hanno partecipato.
Assessore, le ho consigliato di rinviare la prova di domani finché non fosse stata fatta chiarezza su questa preselezione, a mio parere dovreste valutare l'annullamento in autotutela degli esiti della prova preselettiva che è stata fatta il 13 e il 14 maggio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore per la risposta.
Sono d'accordo con il Consigliere Mastrovincenzo, anche secondo noi bisognerebbe valutare seriamente la possibilità di annullare questa prova.
E’ vero, come dice lei, che la ditta in questione fino adesso non aveva mai creato problemi agli enti con cui ha lavorato, è indubbio che, purtroppo, sarà per la sfortuna o per la difficoltà di organizzare un concorso con due esami in due giornate diverse, una seguente all'altra, sarà per le tutele del Covid, come lei giustamente ha detto, non mettiamo in dubbio niente, ma un bel pasticcio è stato fatto.
Sinceramente anche noi reputiamo che tutti i candidati siano stati penalizzati, abbiamo fatto una figuraccia come ente e il minimo mi sembra che possa essere quello di valutare anche azioni giuridiche verso la società che ci ha messo in questa situazione. Purtroppo non potevamo correre ai ripari prima, però cerchiamo di fare tutto quello che è in nostro possesso e in nostro potere per tutelarci. Grazie.

Interrogazione n. 203 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Riesame urgente del DDS tutela, gestione e assetto del territorio n. 84 del 29 aprile 2021 concernente la conclusione negativa della Conferenza dei servizi per la realizzazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica della Ciclovia turistica del Metauro”.
(Svolgimento)


PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 203 - a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Una specifica relazione degli uffici rappresenta quanto segue.
Il CIPE con delibera n. 98 del 22 dicembre 2017 ha assegnato al progetto per la realizzazione della ciclovia turistica del Metauro 4,5 milioni. In data 21 gennaio 2019 è stata firmata la convenzione tra Regione Marche e Ministero, approvata con decreto dirigenziale del MIT n. 22 del 18 febbraio 2019 in cui è stabilito l'obbligo di assunzione dell'obbligazione giuridicamente vincolante, ovvero l'aggiudicazione della gara entro non oltre il 31 dicembre 2021. Con decreto n. 287 del 18 dicembre 2018 del Dirigente del Servizio tutela gestione e assetto del territorio, si è proceduto all'affidamento diretto per la redazione dello studio di fattibilità relativo alla realizzazione della ciclovia che prevedeva la realizzazione del percorso all'interno del sedime di proprietà di RFI ad una distanza di 1,5 metri dal binario della ferrovia dismessa Fano-Urbino. Al fine di dare corso al procedimento è stata indetta la Conferenza dei servizi preliminari per il 20 febbraio 2020, al cui esito sono pervenuti pareri e contributi istruttori dei vari enti coinvolti, tra i quali si annoverano quelli negativi emessi da Autostrade e Ministero delle infrastrutture. A seguito di tali pareri negativi, la Regione Marche, con nota protocollo n. 414865 del 20 aprile 2020, ha interloquito con il Ministero delle infrastrutture e con società Autostrade fornendo le dovute spiegazioni e le integrazioni richieste. Ciononostante, il Ministero delle infrastrutture ha confermato il proprio parere negativo, invitando la Regione Marche, leggo testualmente “a non autorizzare interventi difformi dal parere negativo” e disponendo alla società concessionaria Autostrade per l'Italia S.p.A. di attivare ogni forma di tutela legale, qualora il caso l’avesse reso necessario.
Dopo oltre un anno dall'avvio della Conferenza dei servizi preliminari ancora non sono state risolte le problematiche legate ai pareri negativi del Ministero delle infrastrutture e di Autostrade e a tutt'oggi non risulta trasmessa agli uffici regionali alcuna comunicazione a tal riguardo, nè dal Comune di Fano, né da società Autostrade.
La società Autostrade per l'Italia è stata sollecitata più volte dall'ufficio competente all'invio di uno schema di concessione per l'attraversamento della ciclovia al di sotto dell'autostrada A14, ma ad oggi non è mai pervenuto alcun atto, non è stato trasmesso alcun atto.
Al momento della chiusura della Conferenza dei servizi il termine ultimo per l'utilizzo di fondi di sviluppo e coesione, pari a 4,5 milioni di euro, era previsto per il 31 dicembre 2021, da ciò scaturisce il rischio di perdita di finanziamento. La Regione Marche si è attivata per: avviare lo studio di un tracciato alternativo della ciclovia che possa superare i pareri negativi espressi nella Conferenza dei servizi; salvaguardare le risorse stanziate e al contempo prevedere un tracciato più esteso e sicuro sempre in prossimità della ferrovia dismessa Fano- Urbino, con una distanza tale da non interferire con le eventuali previsioni degli studi di fattibilità derivanti dalle decisioni governative in tema ferroviario, decisioni che a tutt'oggi si attendono; concludere la Conferenza di servizi, con decreto dirigenziale n. 84 del 29 aprile 2021, attivata da oltre un anno, in quanto non è prevedibile superare i pareri negativi in tempi brevi, compatibilmente con le obbligazioni giuridicamente vincolanti che prevedevano l'aggiudicazione, come già detto, dei lavori entro il 31 dicembre 2021, come stabilito dall'articolo 14 bis comma V della legge n. 241 del 1990, si è così attivato un nuovo iter che porterà alla convocazione di una nuova Conferenza dei servizi per la realizzazione della ciclovia sulla quale l'amministrazione intende investire ulteriori risorse per il suo prolungamento.
Pertanto, per le motivazioni sopra esposte, l'ufficio non ritiene opportuno procedere all’annullamento o alla revoca del decreto dirigenziale n. 84 del 29 aprile 2021, anche in considerazione del fatto che l'oggetto della Conferenza preliminare è propedeutico ad avere indicazioni finalizzate all'approvazione del progetto definitivo in sede decisoria della Conferenza dei servizi.
Ringrazio i Consiglieri per aver permesso questo ulteriore atto di delucidazione sull'investimento che la Regione Marche sta mettendo a terra, rendendo più sicura e suggestiva la ciclovia del Metauro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatto della risposta perché i tecnici stanno facendo le capriole per riuscire a giustificare una scelta che, ripeto, non è tecnica, ma prettamente politica, continuando a dare motivazioni tecniche.
Ho seguito personalmente tutte le procedure e so benissimo che la Conferenza dei servizi è stata chiusa in maniera arbitraria, mi sono anche informato per capire se potevo essere uno dei soggetti che poteva fare ricorso alla chiusura, non sono tra quelli in quanto non direttamente interessato. Lo può fare uno dei 24 enti che sono stati convocati dalla Conferenza dei servizi, quindi i Comuni, che non so se vorranno evidenziare la chiusura arbitraria della Conferenza dei servizi, anche perché nel corso degli anni sono state spese risorse pubbliche per arrivare dove siamo arrivati. Anni di lavoro, di spese per incarichi, di pareri ottenuti anche dai vari enti, dai Comuni.
La Conferenza dei servizi si è chiusa non con pareri negativi, ma con pareri ancora non superati. Da 20 febbraio 2020 la Conferenza dei servizi è stata riconvocata solo a dicembre 2020 perché Autostrade ha sistemato la questione patrimoniale che era legata a un errore nella procedura espropriativa, che erroneamente aveva espropriato una particella di RFI, ci ha messo un anno a fare un atto di rettifica, che si è concluso a fine dicembre.
La Regione è consapevole e sa di questo atto perché io l’ho trasmesso personalmente. Sono d'accordo con l’Assessore, non ero io che dovevo trasmetterlo, doveva essere il Comune di Fano o Autostrade direttamente alla Regione, che comunque era consapevole che questo atto era stato fatto. Dopodiché il parere del Ministero era già superato perché sappiamo benissimo che l'atto era stato fatto e l'altro era la concessione sulla quale Autostrade continua a non rispondere.
Il tema vero è che Autostrade è una società che purtroppo continuiamo a pagare e che non risponde mai, ma nel momento in cui si sarebbe riconvocata la Conferenza dei servizi avrebbe dovuto partecipare e avrebbe sicuramente risposto positivamente.
Giusto per dire ai Consiglieri di che cosa parliamo: la ferrovia passa sotto l’autostrada e Autostrade richiede una concessione per far passare la ciclovia, concessione che già c’è perché ci passa la ferrovia, quindi, che concessione dobbiamo chiedere? Occorre chiedere un’ulteriore concessione per far passare una ciclabile.
A parte che Autostrade ha realizzato la propria opera dopo la ferrovia, che è molto più antica. Quindi, parliamo del nulla, di qualche burocrate che non si prende la bega di scrivere e di dare la concessione.
Ripeto, la Regione volutamente non ha voluto riconvocare la Conferenza dei servizi, se l’avesse fatto ci sarebbe stato il parere positivo del Ministero, in quanto il tema delle proprietà era stato risolto, ed Autostrade si sarebbe presentata e avrebbe concesso la concessione, che a mio parere era una richiesta illegittima, comunque non c’era nessun problema a voler dare.
Ritengo che sia un grave errore perché questo era un progetto che la Regione … Riconosco la legittimità della nuova Giunta regionale a non voler fare questo progetto, ma bisogna che lo dica, ha già detto che non vuole fare questo progetto, ma non deve trincerarsi dietro un problema tecnico, è una scelta politica che, ripeto, rispetto.
Ci avevamo messo anni, bastava riconvocare la Conferenza dei servizi ed il progetto sarebbe stato approvato e qualora la Regione o un qualsiasi altro ente avesse voluto utilizzare quel progetto lo poteva fare. Chiudere la vicenda vuol dire ricominciare con quel progetto, ripartire da capo, mentre sarebbe bastata la Conferenza dei servizi. Ci vorranno altri anni ed altri soldi pubblici.
Penso che sia stato un errore anche perché stiamo aspettando, come giustamente l’Assessore ha già annunciato, il progetto, lo studio di fattibilità rispetto al ripristino del treno turistico.
Per quanto riguarda il treno per il trasporto pubblico non se ne parla neanche, Ferrovie non l’ha messo in nessuna programmazione.
Ricordo che il treno turistico a detta di RFI è compatibile con il percorso ciclopedonale, comunque prima di chiudere la Conferenza di servizi si poteva aspettare di avere lo studio di fattibilità di RFI, che poteva anche dire che non era fattibile. Quindi, ci troveremo un'infrastruttura di 50 chilometri, il primo tratto riguardava i primi 15/20 chilometri, su cui non abbiamo più un progetto che prevedeva la possibilità di realizzare un percorso ciclopedonale affiancato, né il progetto per aiutare la ferrovia turistica, tanto meno il progetto e la possibilità del ripristino della ferrovia di tipo commerciale.
Secondo me è un errore grave, che si porta dietro l’utilizzo di risorse pubbliche buttate al vento, non mettere a disposizione della comunità un progetto, che si poteva anche decidere di non fare, ma ad oggi non si sarebbe speso di più perché bastava riconvocare la Conferenza che, ricordo, risale, come ha detto l’Assessore, al 20 marzo 2020, ad un anno e mezzo fa. Non è che non è stata convocata prima perché nessuno l’ha voluto, perché il Presidente di prima, o il Consigliere Biancani di turno o l'Assessore di turno, non l’ha voluta convocare, non si poteva perché si aspettava l'atto di Autostrade che è arrivato il 20 dicembre 2020, quindi, la Conferenza doveva convocarla la nuova amministrazione.
Chiudo, rispetto la scelta di non voler fare quel progetto, non rispetto il racconto che viene fatto, che ci sono pareri tecnici negativi. Ripeto, mi sono informato se potevo fare ricorso, non posso farlo, mi auguro che lo facciano i Comuni interessati, so che vogliono portare avanti questo progetto e sarebbe "stupido” pensare di dare altri incarichi, ripartire da capo, sprecare altri tre o quattro anni quando c'è un progetto che può essere approvato in due giorni. Grazie.

Interrogazione n. 204 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Progetto infrastruttura Vallata del Potenza”.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n 204 - a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche i Consiglieri interroganti perché sulle infrastrutture si gioca il futuro e il rilancio la nostra regione e della nostra nazione. Tra l’altro questo Assessorato sta mettendo grande attenzione sulla vallata del Potenza, che la necessità di investimenti infrastrutturali, per questo vorrei rappresentare ai Consiglieri quanto segue.
La Regione Marche ritiene strategico il potenziamento infrastrutturale della Valle del Potenza al fine di facilitare il collegamento delle aree interne con quelle costiere. Le opere finanziate con i fondi di sviluppo e coesione risultano quelle della viabilità di collegamento della vallata del Potenza, Macerata, al nuovo ospedale del capoluogo di provincia per un importo di 10.000.000 di euro, come da convenzione sottoscritta dalla Regione Marche, questa è la novità di questi giorni, in data 18 maggio 2021 e trasmessa in pari data al Ministero dell'infrastruttura e della mobilità sostenibile.
Con tale intervento è previsto il miglioramento della viabilità della vallata del fiume Potenza in località Villa Potenza strada provinciale 77 strada provinciale 361, funzionale al collegamento anche con il nuovo ospedale di Macerata in località La Pieve, nonché il miglioramento dell'intersezione tra la strada statale 16 e la strada Regina per un importo pari ad un 1.000.000 di euro, con cui è prevista la realizzazione di una rotatoria all'intersezione tra la strada Regina SP 571 e la strada statale 16, con soggetto attuatore Anas S.p.A.. Questa è una condizione sottoscritta il 25 dicembre 2020.
Inoltre, per la parte interna della Valle del Potenza, dove sono presenti importanti insediamenti produttivi, la Regione Marche ha sottoscritto in data 22 gennaio 2021 l'addendum al protocollo d'intesa con la Provincia di Macerata, i Comuni di Tolentino e di San Severino Marche per la realizzazione dell'intervalliva Tolentino San Severino Marche, che consentirà un notevole alleggerimento del traffico pesante sulla vallata e un collegamento più adeguato con la strada statale 77.
Con l'approvazione del master plan, invece, delle infrastrutture, delibera di Giunta n. 481 del 19 aprile 2021, anche questa di poche settimane or sono, la Regione Marche tra gli interventi prioritari ha previsto anche la realizzazione di un nuovo svincolo autostradale a Porto Potenza Picena, che consentirà un migliore collegamento alla A14 per la cittadinanza di Potenza Picena, Porto Recanati, zona sud di Civitanova Marche, zona nord e altri Comuni della vallata del Potenza, un migliore collegamento alla A14 per le zone industriali che insistono sulla strada Regina, un alleggerimento del carico dei flussi veicolari della strada statale 77 Val di Chienti-Foligno-Civitanova Marche, evitando a quelli diretti verso nord di bypassare la strada statale 16.
Infine, la nuova amministrazione della Regione Marche si è attivata sin dai primi mesi del proprio mandato, chiedendo confronti e interlocuzioni con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e con società Autostrade, ottenendo, da ultimo, la programmazione di un sopralluogo previsto nei prossimi giorni insieme ai funzionari dell'Aspi per l'avvio del progetto di fattibilità tecnico economica del nuovo svincolo autostradale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatti o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Direi che manca la risposta e lei in una qualche maniera conferma l'impostazione che ha originato questa interrogazione, cioè le parole del Presidente Acquaroli a proposito dell'apertura dello svincolo autostradale tra Potenza Picena e Porto Recanati.
Oggi ci dice ed io non posso da questo punto di vista che apprezzare, anche se non è chiarissimo quale sia il contenuto del progetto a cui fa riferimento per Villa Potenza, il collegamento tra Villa Potenza e Macerata, ma vedremo, quindi, su questo in ogni caso un elemento positivo.
Quello però che mi pare davvero contraddittorio è che voi vi occupate, decidete e spingete per poter realizzare il casello autostradale, ma lasciate indietro quella che è davvero la grande emergenza della vallata del Potenza. Mi sarei aspettato che lei avesse compreso cosa vuol dire arrivare all'altezza della strada Regina e da lì partire per andare nell'entroterra, lei probabilmente non ha compreso la problematica. E’ l'infrastruttura più pericolosa delle Marche, la più incidentata, soprattutto dà uno schiaffo a tutti i Comuni che sono all'interno. Parlo oltre che di Potenza Picena e di Porto Recanati, che vedrebbero beneficiata la loro attività dal casello, di Montelupone, Recanati, Montecassiano, Macerata, che comunque resterebbe dal punto dell'intersezione con Villa Potenza con una strada che credo lei abbia percorso, Treia e San Severino. Questo vuol dire assoluto disinteresse e mi stupisce, l'ho già detto al Presidente, che in una fase decisiva come questa, in cui si individuano gli investimenti rispetto alle situazioni più critiche, ma soprattutto più strategiche, voi restate indifferenti all'intera vallata del Potenza. Ancora una volta registrate un'attenzione per le zone costiere, va bene, non può che essere un elemento positivo, ma vi disinteressate di tutta quell’area che va all'interno della vallata del Potenza. E’ davvero un’offesa a tutte quelle comunità, quindi, Assessore, credo che lei abbia l'opportunità di tornare a verificare questa situazione. E’ evidente che non si chiede in questa fase la realizzazione, sarebbe sufficiente mettere delle risorse per la progettazione.
Avevo presentato un emendamento nell'ultimo bilancio, credo che sarebbe serio, ragionevole e rispettoso di tutti quei Comuni.
Ricordo che sta andando avanti tutto il progetto della Quadrilatero, le opere sono in corso, rimane davvero ingiustificato questo vulnus, che parte dalla zona montana. Immaginate quale tipo di danno possono avere tutti i Comuni che arrivano a Castel Raimondo, poi mi pare che la Quadrilatero su questo sia un servizio.
La invito, ovviamente non sono soddisfatto, a farsi carico, Assessore, di quello che è un vulnus verso una vallata turistica, verso persone e aziende perché quella è una delle vallate più importanti dal punto di vista imprenditoriale. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Come ho già detto si ferma qua il Consiglio regionale. L’interrogazione n. 205 (a risposta immediata) non si può fare su richiesta della Consigliera Bora.
Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Avevamo chiesto alla riunione dei Capigruppo di licenziare in maniera molto rapida due mozioni, una è sottoscritta all'unanimità, quella delle 300 dosi di vaccini che chiediamo, a fine umanitario, di dare al campo profughi dei dissidenti iraniani in Albania, non sono coperti dall’Albania in quanto è fuori dell'Unione Europea. Sono 3.000 persone, però 300 dosi per i pazienti fragili vanno benissimo.
L’altra mozione è del Consigliere Rossi sui visti turistici dalla Russia, sono due atti brevissimi, si tratta di pochi minuti.
Una mozione è sottoscritta da tutti i gruppi assembleari.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non avevamo detto proprio questo, con tutto il rispetto per la mozione del Consigliere Rossi, ma avevamo chiesto l'inversione di una serie di punti e su questo tra l’altro c'era la disponibilità del sottoscritto a sostituire una mozione con un'altra. Avevamo detto di mettere un segno dove arrivavamo.
La mozione del Consigliere Ciccioli è stata addirittura aggiunta, ma c'è convergenza da parte tutti, mentre l’altra merita inevitabilmente la discussione. Lo dico anche per…

PRESIDENTE. Compreso. L’interrogazione n. 205 - a risposta immediata – su richiesta di un proponente è ritirata, non viene fatta in questa fase e magari verrà ripresentata in altro modo.
Metto in votazione l’inserimento della mozione n. 93 con discussione e votazione immediate, poi ci fermeremo e tutto quello che è stato detto in termini di urgenza lo riprenderemo nel prossimo Consiglio regionale. Oltre non possiamo andare perché le mozioni sono molto di più.
Questa è un’urgenza sull'urgenza altrimenti non si può procedere con la vaccinazione come richiede la mozione perché c’è un impedimento di ordine procedurale della Regione nei confronti del Governo e del Commissario ai vaccini.
Iscrizione della mozione n. 93 (punto 4 bis). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 93
ad iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli, Marcozzi, Rossi
“Fornitura emergenza vaccini per la resistenza iraniana campo di Ashraf in Albania”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 93 dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Mangialardi, Ruggeri, Santarelli, Marcozzi, Rossi.
Ha la parola, per l’illustrazione il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Brevemente, massima sintesi, c'è una richiesta del Movimento della resistenza iraniana, che in seguito ad accordi internazionali anni fa fu spostato dall'Iraq all’Albania, unico Stato europeo che si offrì di ospitare queste 3.000 persone. Vivono là ed ovviamente l'emergenza Covid ha creato, come in tutto il continente europeo, in tutto il mondo, problemi gravi, hanno avuto dei morti, situazioni di fragilità contagiate. 3.000 persone residenti, hanno un lasciapassare internazionale dell'Onu, sono regolarmente censite, per entrare in Albania hanno …, quindi è una situazione di massima regolarità. Si tratta anche di artisti, intellettuali in esilio ed avrebbero bisogno di 300 dosi.
L'Albania, com’è noto, non rientra nell’Unione Europea pur avendo fatto domanda, ci sono dei problemi, quindi, le Marche, che è la regione dirimpettaia, potrebbe fare questo atto di umanità.
Tutti i Capigruppo hanno sottoscritto la mozione, già da circa due mesi se ne parlava, ma non eravamo arrivati all'atto, che l'Assessore ritiene indispensabile perché la decisione del Consiglio regionale è centrale rispetto a una decisione dell'Assessore e della Giunta che potrebbe implicare anche delle polemiche, Se c’è la condivisione diventa un fatto tecnico la consegna di queste dosi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Molto rapidamente perché condividiamo sia l’inserimento all’ordine del giorno che la votazione di questa mozione, a seguito della sollecitazione venuta dall'Assessore questa mattina, in quanto l’atto votato dal Consiglio dà la possibilità di interloquire con il Commissario e quindi di procedere. Siccome abbiamo firmato tutti ormai da due mesi penso che sia quanto mai opportuno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Questo è un gesto umanitario molto importante, di cui si è fatto capo il Consigliere Ciccioli, che vorrei ringraziare, credo, a nome di tutti i Capigruppo. Un segno che come Consiglio dobbiamo dare.
Consigliere Carancini, lei si è astenuto o ha votato contrario?

PRESIDENTE. Prego continui, non interloquisca con gli altri.

Giacomo ROSSI. Una cosa positiva che penso dia un segnale molto importante anche all'esterno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Velocissimo, l'iniziativa è davvero pregevole, tocca un diritto fondamentale di straordinaria attualità, tuttavia, la mozione dovrà essere sottoposta necessariamente agli organi di governo perché alcune materie, tipo le relazioni internazionali, la politica estera, la politica di sicurezza, i rapporti di reciprocità esistenti con i Paesi stranieri, rientrano nella competenza esclusiva dello Stato, ai sensi articolo 117 della Costituzione.
Naturalmente questo atto sollecitatorio è particolarmente rilevante e lo sottoporremo agli organi di governo per intervenire adeguatamente al riguardo. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 93. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,20.