Resoconto della seduta n.29 del 22/06/2021
SEDUTA N. 29 DEL 22 GIUGNO 2021

La seduta inizia alle ore 10,40

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 29 del 22 giugno 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 28 del 15 giugno 2021, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Proposta di atto amministrativo n. 15
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Rendiconto dell’Assemblea legislativa regionale per l’esercizio finanziario 2020”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 15 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie Presidente. Il bilancio consuntivo, o rendiconto, ha una funzione rendicontativa, esso certifica alla fine dell'anno le entrate e le spese effettivamente sostenute.
Ai sensi della normativa regionale vigente, prima dell'approvazione definitiva da parte dell'Assemblea legislativa, il rendiconto è approvato dall'Ufficio di Presidenza, sentito il parere della Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Il rendiconto è stato elaborato secondo gli schemi previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, ed è formato: a) dallo schema che espone le risultanze della gestione finanziaria dell'esercizio 2020; b) dal conto economico patrimoniale; c) dalla relazione sulla gestione e relativa nota integrativa ed è corredato dal relativo parere espresso dal Collegio dei revisori dei conti della Regione Marche.
Al rendiconto sono allegati i seguenti documenti:
- la relazione del Segretario generale sui risultati conseguiti nell'anno 2020, la quale rappresenta ai sensi della lettera b) del comma 3 dell'articolo 4 della legge regionale 28 dicembre 2010, n. 22, la relazione annuale sulla performance;
- le relazioni sull'attività svolta nel corso dell'anno 2020 degli organismi regionali di garanzia;
- i rendiconti dei gruppi assembleari relativi all'anno 2020.
Ai fini della predisposizione del rendiconto, si è provveduto al riaccertamento dei residui attivi e passivi. L'Ufficio di Presidenza con deliberazione n. 82 del 20 aprile 2021 ha approvato il riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2020. L'operazione di riaccertamento ordinario ha riguardato principalmente la spesa, in quanto le entrate del bilancio del Consiglio regionale sono costituite per la quasi totalità dai capitoli relativi al trasferimento dei fondi da parte della Giunta regionale e dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Tale riaccertamento ha comportato l'attivazione del Fondo pluriennale vincolato di parte corrente in entrata nel bilancio di previsione 2021 per 1.058.485,96 euro corrispondente ad obbligazioni giuridiche con scadenza nell'anno 2021. Per quanto concerne la spesa i relativi impegni sono stati imputati ai corrispondenti capitoli attraverso la variazione di bilancio per consentire il pagamento delle obbligazioni reimputate nell'esercizio 2021.
I risultati della gestione del Consiglio per l'esercizio 2020 confluiscono nel rendiconto consolidato della Regione Marche.
Con deliberazione amministrativa n. 106 del 23 dicembre 2019 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio-Assemblea legislativa regionale per l'esercizio finanziario 2020 e pluriennale 2020/2022, stabilendo il fabbisogno in 21.844.350 euro comprensivo di 115.695 euro di risorse provenienti dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).
La legge regionale n. 30/2016 ha disciplinato la gestione amministrativa e contabile degli organismi regionali, prevendendo che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio-Assemblea legislativa determina lo stanziamento da iscrivere nel bilancio annuale e pluriennale tenendo conto del programma presentato da ciascun organismo regionale di garanzia alla data di entrata in vigore della legge medesima. Relativamente all'anno 2020 ogni Autorità ha proposto di inserire nel bilancio consiliare le seguenti somme: 76.450 euro per le funzioni proprie del Corecom, 65.350 euro per le attività dell'Ombusdman, 51.000 euro per le Pari opportunità. Tali somme, compreso il fabbisogno consiliare stabilito in 21.535,855 euro, sono trasferite dal bilancio della Regione Marche.
Si precisa che dall'anno 2020 il bilancio consiliare accoglie oltre ai capitoli per il trattamento fondamentale del personale del Consiglio anche le retribuzioni e relativi oneri spettanti ai dipendenti assegnati ai gruppi consiliari per un totale di 1.827.733 euro.
Durante l'esercizio 2020 sono state apportate modifiche al fabbisogno consiliare, di cui si dà atto nella relazione sulla gestione allegata al rendiconto.
La spesa complessiva dell'anno 2020 è risultata pari ad 22.457.489,68 euro con un aumento nominale rispetto al 2019 di 5.671.707,90 euro (+35,26%). Tuttavia, da un'attenta analisi del bilancio la spesa del Consiglio non può considerarsi in incremento se si tiene conto che la Regione ha trasferito la maggiore somma di 4.375.950 euro in corso di esercizio (per la restituzione dei contributi previdenziali ai Consiglieri regionali della X Legislatura) e che le retribuzioni dei dipendenti assegnati ai gruppi consiliari non erano presenti nel bilancio 2019 (1.827.733 euro). Pertanto, volendo fare un raffronto con le medesime voci, il bilancio del Consiglio ha subìto una riduzione rispetto al 2019 di 531.975,10 euro, oltre ai 700.000 già ridotti in assestamento.
Per quanto riguarda le misure di contenimento, si evidenzia che con legge n. 160 del 27 dicembre 2019 (Legge di bilancio 2020) sono state abrogate le misure contenute nel D.L. 78/2010 convertito in legge n. 122 del 30 luglio 2010 che limitava alcune spese indicate nell'articolo 6 secondo una percentuale rispetto alla spesa del 2009.
Il Consiglio regionale ha mantenuto, tuttavia, il proprio obiettivo di contenimento delle spese di funzionamento dell'Assemblea, secondo il principio dell'autonomia consiliare.
I risultati della gestione finanziaria, alla luce dei dati a consuntivo, dimostrano il contenimento delle spese, in particolare per quelle di funzionamento, rispetto alle quali si registra una diminuzione del 3,6%.
Il complesso delle operazioni finanziarie (entrate e spese) derivanti sia dalla gestione della competenza, che dalla gestione dei residui degli anni 2020 e precedenti, determinano il risultato di amministrazione che ammonta complessivamente a 3.946.135,25 euro. L'avanzo deriva da economie di stanziamento dei capitoli del bilancio di previsione dell'anno 2020 e minori spese rispetto a quelle impegnate.
L'avanzo di amministrazione al termine dell'anno 2020, determinato secondo quanto previsto dalla normativa vigente, è così composto: 390.439,97 euro di avanzo vincolato derivante da entrate Agcom (284.504,05 euro della gestione precedente e 105.935,92 euro della gestione 2020); 33.387,62 euro di avanzo accantonato per indennità fine mandato dei Consiglieri regionali, e 20.000 euro per spese legali su contenziosi in atto. La somma di 944.736,15 euro, determinata in fase di riaccertamento dei residui, è vincolata per legge poiché relativa a trasferimenti della Regione Marche per la restituzione dei contributi previdenziali ai Consiglieri regionali delle X Legislatura.
Pertanto, l'avanzo libero da restituire al bilancio regionale è pari a 2.557.571,51 euro.
I fondi liberi dell'avanzo libero di amministrazione vengono riversati al bilancio regionale, contestualmente all'approvazione del presente atto amministrativo. Va evidenziato che la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza ha stabilito di destinare quota parte dell'avanzo libero, pari a 1.000.000 euro, all'istituzione di un fondo speciale per il finanziamento degli oneri di investimento derivanti da nuovi provvedimenti legislativi del Consiglio regionale.
Il rendiconto, oltre a determinare il risultato di gestione, espone negli allegati l'ammontare dei residui passivi e attivi accertati all'inizio dell'esercizio cui il conto si riferisce.
I residui passivi da riportare all'esercizio 2020 seguono il principio generale della competenza finanziaria ed ammontano complessivamente a 3.981.826,23 euro, di cui alla deliberazione n. 82 del 20 aprile 2021 dell'Ufficio di Presidenza.
Con la delibera di riaccertamento ordinario dei residui prima indicata, è stato costituito il Fondo pluriennale di spesa per l'anno 2020 ove sono confluite le somme relative a obbligazioni assunte nel 2020 e non esigibili al 31 dicembre 2020, così articolati: 42.937,70 euro riferiti principalmente alle compartecipazioni per manifestazioni organizzate dal Consiglio; 21.628,83 euro relativi alle spese in conto capitale per acquisto pc e 993.919,43 euro relativi al trattamento accessorio e premiante del personale del comparto e della dirigenza dell'anno 2020. Contestualmente sono state apportate le variazioni ai corrispondenti capitoli di spesa nel bilancio di previsione per l'esercizio 2021, nonché l'istituzione del Fondo pluriennale vincolato di entrata nel 2021 per un totale di 1.058.485,96 euro, di cui 21.628,83 euro di spese in conto capitale.
Al fine di avere un quadro completo si evidenzia che le maggiori economie si sono registrate nella Missione 1, Programma 1 – “Organi istituzionali”. In questo programma sono presenti le spese inerenti le indennità dei Consiglieri ed ex Consiglieri, le spese per i dipendenti assegnati ai gruppi consiliari, le attrezzature ed i materiali per la struttura consiliare. Nel programma sono comprese anche le spese per la comunicazione, i convegni, le compartecipazioni, il cerimoniale, la pubblicità istituzionale, le spese di rappresentanza.
Le economie di competenza registrate nel 2020 al programma 1 ammontano a 2.742.446,17 euro e derivano principalmente dai capitoli riguardanti le spese obbligatorie.
Nella Missione 1, Programma 2 - "Segreteria Generale" è stata registrata una economia pari a 55.184 euro, per spese riferite principalmente al datore di lavoro.
Nella Missione 1, Programma 3 - "Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato è stata registrata una economia di 192.425,65 euro a fronte di una spesa prevista in bilancio di 831.839 euro. Essa deriva principalmente: da minori spese postali; spese per carburanti; spese di manutenzione e tinteggiatura degli uffici; spese per la vigilanza e pulizia delle sedi e Aula consiliare; spese per acquisto giornali, spese per carta, toner e cartucce; minori spese per manutenzioni di fotocopiatrici, impianti ed attrezzature per spese in conto capitale.
La Missione 1, Programma 8 - "Statistica e sistemi informativi" comprende le spese per la gestione e lo sviluppo del sistema informativo del Consiglio, per la realizzazione e la manutenzione dei servizi da erogare sul sito web istituzionale del Consiglio e sulla intranet. Il programma include anche l'acquisto di beni e servizi informatici e telematici. Il bilancio prevedeva una spesa di 448.000 euro. Le economie a rendiconto risultano di 65.090,26 euro, si riferiscono principalmente alla manutenzione dei sistemi informatici, software e attrezzature informatiche; la restante somma è riferita a spese in conto capitale. Rispetto al 2019 il programma registra un aumento delle spese in conto capitale di 142.289,96 euro, riferite al rinnovo delle attrezzature informatiche programmate per il cambio legislatura.
La Missione 1, Programma 10 - "Risorse Umane" ha subìto una diminuzione dell'1,77% rispetto al 2019 per la mancata presenza nelle sedi del personale (missioni, corsi). Le spese relative agli emolumenti dei dipendenti assegnati alle strutture e alle segreterie dell'Ufficio di Presidenza ammontano complessivamente ad 4.050.146,95 euro; leggermente inferiore al 2019 a causa del collocamento a riposo di alcuni dipendenti. A rendiconto il programma riporta un'economia di 592.360,95 euro derivante dagli oneri riflessi sulle competenze accessorie del personale, dall'economia registrata nel fondo della dirigenza a tempo indeterminato e del capitolo relativo ai dipendenti delle segreterie dell'Ufficio di presidenza.
Nella Missione 5, Programma 2 - "Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale" sono ricomprese le voci di spesa inerenti la biblioteca del Consiglio che custodisce un patrimonio bibliografico importante e consultabile anche dall'esterno. La banca dati della biblioteca è inserita nel polo SBN gestito dal Comune di Jesi permettendo un costante aggiornamento del patrimonio librario. In bilancio di previsione era stata prevista la somma di 86.500 euro. Rispetto al 2019 si registra una minore spesa di 28.198,76 euro considerato che la biblioteca è stata chiusa per molti mesi.
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale ed il conto economico di esercizio 2020, si rinvia a quanto descritto nella relazione sulla gestione del bilancio, allegata al Rendiconto.
Per completezza va ricordato che sul rendiconto dell'Assemblea è stato espresso il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti della Regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. La relazione del Vicepresidente Pasqui è stata molto precisa ed esaustiva, ma voglio intervenire anch’io per dire che l’aspetto che colpisce di più del rendiconto che ci apprestiamo a votare, è la consistenza dell’avanzo libero che è molto più alto rispetto agli anni precedenti.
Un rendiconto che sicuramente è la fotografia di un anno particolare per due aspetti, uno a livello istituzionale e l’altro più complessivo.
L’aspetto istituzionale è legato al fatto che essendo l’anno di chiusura di una legislatura e l’inizio di una successiva c’erano degli elementi di indeterminatezza che effettivamente non permettevano di prevedere puntualmente alcune tipologie di spese, si pensi ai risvolti giuridico-economici dello status di Consiglieri regionali, sia dei Consiglieri uscenti che dei nuovi eletti, o allo slittamento della costituzione delle segreterie degli organi politici a seguito del rinvio delle elezioni regionali all’inizio dell’autunno.
L’aspetto generale è connesso invece alla inedita situazione emergenziale che ha costretto l’amministrazione consiliare a riorganizzarsi in breve tempo per garantire la prosecuzione delle attività istituzionali con modalità telematica.
In tale situazione, con il personale in smart working, il poco utilizzo delle sedi istituzionali, l’annullamento delle attività ed iniziative pubbliche, le spese funzionali alle attività in presenza non sono state sostenute. Economie che hanno determinato un avanzo libero di oltre 2,5 milioni di euro rispetto agli anni precedenti, nel 2019 l’avanzo libero era di 1.080.000 euro, nel 2018 di 703.000 euro. Economie che sono dovute principalmente a spese non sostenute per emolumenti non dovuti ai Consiglieri della precedente legislatura, per il personale dei gruppi, ma anche per il funzionamento di organi che hanno limitato le iniziative a causa del Covid.
Alte economie sono relative alle spese di funzionamento legate alla ridotta attività in presenza, come ad esempio la manutenzione degli uffici, il carburante, le spese postali, la manutenzione delle attrezzature degli apparati informatici, la biblioteca, eccetera.
Alcune economie sulle spese per il personale dei gruppi e le segreterie politiche dipendono dal fatto che la legislatura che doveva iniziare a giugno è invece iniziata ad ottobre, con decorrenza a novembre, in quanto sono state spostate le elezioni.
Indicativamente per macro aree si riscontra una minor spesa di circa 1.400.000 euro per gli organi istituzionali, di circa 55.000 euro per la segreteria generale, di 192.000 euro per le spese di funzionamento (pulizia, carta, manutenzioni, eccetera), di 65.000 euro per i sistemi informativi e di quasi 600.000 euro per il personale.
Ora siamo chiamati a decidere il destino di questo avanzo che deriva dal rendiconto 2020 nel miglior modo possibile e come Ufficio di Presidenza abbiamo proposto che dei 2,5 milioni 1 milione venga messo a disposizione dell’intera Aula, cioè di tutti i Consiglieri regionali, per poter finanziare l’attività legislativa. Questo è la prima volta che viene fatto e secondo me è una buona cosa perché consentirà ai Consiglieri di poter avere un capitolo dove attingere le risorse per finanziare le leggi, gli altri 1,5 milioni di euro indicativamente verranno messi a disposizione della Giunta che li destinerà alle priorità.
Vedo che ha chiesto di intervenire il Consigliere Mastrovincenzo a cui voglio fare i miei complimenti per quella che è stata la gestione virtuosa degli ultimi 5 anni, questo rendiconto in gran parte deriva dalla precedente legislatura, che vedeva come Presidente del Consiglio il Consigliere Mastrovincenzo.
Sono state tantissime le attività che l’Ufficio di Presidenza ha portato avanti in questi ultimi 5 anni, questo è stato un anno difficile, ma mi auguro che nei prossimi mesi anche questo Ufficio di Presidenza possa mettere in campo una serie di attività per dare valore all’Aula ed al Consiglio regionale valorizzando di conseguenza tutto il nostro territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il rendiconto che oggi andiamo ad approvare è di fatto, come ha accennato il Vicepresidente Biancani, l’ultimo atto formale di cui parleremo in quest’Aula riferito alla gestione del precedente Ufficio di Presidenza. 292 giorni di gestione del 2020 da parte dell’Ufficio di Presidenza della precedente legislatura.
2,5 milioni di economia rappresentano una cifra rilevante, determinata certamente dalle minori spese effettuate a causa del Covid, ma comunque è indice di una buona, ottima gestione, una cifra che si aggiunge ai 4,4 milioni di euro di risparmi degli anni precedenti, questo fa si che nella scorsa legislatura si siano registrati ben 7 milioni di euro di risparmi.
Una gestione oculata e sobria, i cui meriti vanno ascritti a tutto l’Ufficio di Presidenza della X legislatura, per questo voglio ringraziare i Vicepresidenti e i Consiglieri Segretari che ne hanno fatto parte.
In 5 anni su 927 delibere in ben 924 c’è stata l’unanimità - sono state svolte 229 sedute – un voto unanime che non è mai stato frutto di consociativismo, ma di una visione comune e condivisa dei problemi da risolvere e degli obiettivi da raggiungere in ogni campo, dalla gestione complessiva e finanziaria fino alla scelta dei dirigenti, dalla iniziativa legislativa a quella culturale da mettere in atto.
E’ stato frutto di un dialogo costante e approfondito dei temi senza posizioni precostituite, si è trovata per esempio una soluzione con la Corte dei Conti per l’indennità del personale di diretta collaborazione con i politici, si è iniziata la ristrutturazione del Palazzo con accordi per le annualità successive, è stata attivata la messa a norma per ottenere la certificazione antincendio, si è messo in atto l’ammodernamento dei sistemi di votazione elettronica e degli impianti audio e video che hanno con lungimiranza permesso di effettuare le sedute a distanza in tempi brevissimi, primi in Italia nel terribile periodo del lockdown 2020. E’ stata creata la Cittadella della Cultura al pianoterra del Palazzo delle Marche, sono stati organizzati quattro seminari di Marcheuropa rivolti agli amministratori locali ed ai rappresentanti delle parti sociali, 16 appuntamenti itineranti, 200 relatori e 1.200 partecipanti. Abbiamo elaborato poi, con le quattro Università marchigiane, la ricerca ‘Nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino marchigiano’, che ha consentito di individuare alcuni tracciati su cui lavorare per il rilancio di quelle aree.
Abbiamo arricchito la biblioteca del Consiglio con ulteriori fondi librari: il Fondo Barca e il Fondo Mariten; poi le iniziative legislative da parte dell’Ufficio di Presidenza, la legge sulla cultura della legalità, l’istituzione del Comitato per la valutazione delle politiche pubbliche e le modifiche statutarie, la legge per il contrasto al cyberbullismo, la legge sulla partecipazione e la valutazione delle politiche, la legge sul Parlamento dei giovani, quella che ha istituito la Giornata Carlo Urbani e infine l’approvazione all’unanimità del nuovo regolamento del Consiglio regionale.
Son stati 5 anni e 4 mesi di buona amministrazione caratterizzata da rigore, sobrietà e soprattutto imparzialità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Vicepresidente Pasqui per la relazione sul “Rendiconto dell’Assemblea legislativa regionale per l’esercizio finanziario 2020” ed anche per come lo ha illustrato, puntualmente, capitolo per capitolo. Ringrazio anche tutti gli uffici che hanno lavorato a questo documento.
Senza dilungarmi oltre rispetto a tutto quello che ha detto chi mi ha preceduto, sottolineo il punto 4 della delibera, anche grazie alla proposta avanzata nell’Ufficio di Presidenza dal Segretario generale, che punta a stabilire che i fondi liberi dell’avanzo libero di amministrazione 2020, pari a 2,5 milioni, vengano riversati nel bilancio regionale contestualmente all’approvazione dell’atto amministrativo con destinazione di quota parte di essi, pari ad euro 1 milione, per l’istituzione di un fondo speciale per il finanziamento degli oneri di investimenti derivanti da nuovi provvedimenti legislativi del Consiglio regionale. Credo che questa cosa sia molto importante perché consente a noi Consiglieri regionali, che spesso quando presentiamo delle proposte di legge dobbiamo prendere le risorse dal fondo di riserva, oppure inventarci capitoli e districarci tra il bilancio regionale … Questo fondo da 1 milione ci consentirà, quando la Giunta lo recepirà, di far sì che le proposte di legge che presenteremo avranno un capitolo di spesa da cui attingere.
Forse 1 milione per partire è una bella cifra, però mi auguro che in questi anni riusciremo ad aumentare questo capitolo di spesa perché ci consentirà di far sì che le nostre proposte di legge abbiano le gambe sin dall’inizio, senza cercare tra i capitoli di spesa oppure andare ad attingere dal solito fondo di riserva, che alla fine varia ogni anno in base al periodo in cui si effettua il prelievo e che in teoria non dovrebbe essere riservato a questo.
Ringrazio tutti coloro che ci hanno lavorato perché come Ufficio di Presidenza in questi primi sei mesi tra il 2020 e il 2021, nonostante il Covid, siamo riusciti a portare avanti una bella attività, purtroppo in alcuni casi non c’è stata, come sottolineava il Consigliere Mastrovincenzo, l’unanimità e questo mi dispiace perché nell’Ufficio di Presidenza, come nelle Commissioni, la divisione partitica dovrebbe venir meno e quando si devono risolvere le problematiche non ci sono colori, ma contano i fatti e nell’attività dell’Ufficio di Presidenza, nonostante l’ottimo clima che c’è, in alcuni casi ci sono state votazioni contrarie o astensioni, come nel caso del rendiconto che oggi ci accingiamo a votare.
Mi auguro che il Partito Democratico in Aula voti a favore di questo atto, lascio comunque a lui la scelta, ringrazio chi c’è stato fino a settembre 2020 e chi ci ha lavorato da settembre in poi. Buon lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Noi voteremo a favore di questo rendiconto per i motivi che abbiamo detto nei nostri precedenti interventi.
Il Consigliere Serfilippi ha fatto riferimento all’unanimità del vecchio Ufficio di Presidenza, io ho precisato che c’è sempre stato un grande lavoro di condivisione, analisi, approfondimento comune e su questo voglio replicare. E’ un auspicio che faccio anche per il lavoro dell’attuale Ufficio di Presidenza affinché ci sia sempre un’analisi approfondita delle problematiche, una condivisione degli obiettivi da raggiungere e un dialogo precedente anche alle riunioni per arrivare alla massima condivisione delle scelte. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Iscrizione della proposta di legge n. 56 (al punto 1 bis - ricordo che il termine per la presentazione degli emendamenti è alle ore 12,30). La pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Iscrizione della proposta di legge n. 58 (al punto 1 - con lo stesso termine di prima). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Elezione di un componente effettivo del Collegio dei revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche (sostituzione).
(articolo 7 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 2 – articolo 15 dello Statuto dell’ente) - Voto limitato a uno

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di un componente effettivo del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche (sostituzione). Voto limitato ad uno.
Ricordo che la l’Assemblea legislativa nel votare prende atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità e di inconferibilità dei candidati.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. A nome della maggioranza propongo la dott.ssa Mariantonia Cutillo.

PRESIDENTE. Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE.Comunico i risultati della votazione.

Votanti n. 29
Schede bianche n. 3
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 26

Hanno ricevuto voti:
Cutillo Mariantonia n. 18,
Taviani Marco n. 8.

Proclamo eletto componente effettivo del Collegio dei revisori dei conti della Fondazione orchestra regionale delle Marche Cutillo Mariantonia.

PRESIDENTE. In attesa di poter trattare i punti 1 bis e 1 ter passiamo alle interrogazioni. Comunico che le interrogazioni nn. 84, 141 e 133 sono rinviate per l’assenza giustificata dell’Assessore Aguzzi, come comunicato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi.

Interrogazione n. 135
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Potenziamento dei punti vaccinali”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 135 dei Consiglieri Carancini, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione riguardava la richiesta di un potenziamento dei punti vaccinali e giunge a conclusione di un percorso che ha portato ieri a registrare zero persone positive al Covid. Un risultato molto importante per la nostra regione che era iniziato sin dal nostro insediamento del 15 ottobre, allorquando ci siamo trovati nella piena emergenza pandemica e quindi nella necessità di affrontare la recrudescenza del Covid 19.
Voglio ricordare che all’inizio del mese di dicembre abbiamo avviato questo percorso diretto all’individuazione dei punti di somministrazione dei tamponi nelle palestre e questa struttura operativa era stata preordinata fino al punto di conseguire un’economia di scala per la vaccinazione di massa,. che di lì a pochi mesi sarebbe sopraggiunta.
Oggi la nostra Regione è al secondo posto della classifica nazionale di efficienza tra i vaccini che sono stati consegnati dal Commissario e quelli che sono stati somministrati. La struttura operativa ha visto i punti di vaccinazione strutturati nelle palestre, i cosiddetti punti di vaccinazione della popolazione, poi negli ospedali, soprattutto per le persone fragili, abbiamo strutturato i punti di vaccinazione nei territori, gestiti dai medici di famiglia con l’aiuto encomiabile di molti Comuni che hanno messo a disposizione anche le loro strutture, sempre con l’aiuto del personale della Protezione civile.
Infine la situazione attuale di somministrazione dei vaccini ha comportato la consegna di un numero di farmaci adeguato per le farmacie e nei giorni scorsi si è proceduto all’inizio della vaccinazione nelle aziende, sono stati finora vaccinati circa 1.500 dipendenti di alcune ditte che avevano chiesto di eseguire la profilassi.
Da oggi sul sito della Regione Marche si potrà accedere alla prenotazione della vaccinazione per i turisti che giungeranno nella nostra regione.
Si registra tuttavia un rallentamento nel processo di vaccinazione derivante dal fatto che il Commissario ha ridotto per alcuni giorni di questa settimana il numero dei vaccini a disposizione della nostra Regione, teniamo conto che a fronte di una operatività media di circa 15.000 vaccini al giorno, il Commissario ha ridotto la portata del processo di vaccinazione a circa 11.000, quindi nei prossimi giorni registreremo un rallentamento.
Ciònondimeno si deve sottolineare che, per esempio, le carenze che sono state registrate in altre Regioni relative alla vaccinazione delle persone con più di 60 anni, nella nostra non si sono verificate, tant’è che l’indice di somministrazione dei sieri alle persone con più di 60 anni è superiore all’85%.
Con i medici di medicina generale stiamo ragionando sull’individuazione di tutte quelle fasce che potranno essere recuperate nella vaccinazione e stiamo studiando la possibilità di avviare un percorso di vaccinazione lungo la costa o nei centri dell’entroterra alle persone che presentandosi potranno essere vaccinate con l’utilizzo di mezzi mobili, quali camper o strutture similari.
Quindi, la strada che doveva portare la nostra Regione alla somministrazione di 1 milione di vaccini, almeno la prima dose, si sta concretizzando.
Per quanto concerne il programma futuro, dobbiamo sapere che nei prossimi 20 giorni completeremo la vaccinazione di tutte le persone che si sono prenotate e nel mese di luglio, tutte le strutture e tutte le risorse saranno indirizzate al richiamo per la seconda dose.
Questo è il piano dei punti di vaccinazione stati strutturati nella nostra regione e che, come ho già detto prima, ha comportato un particolare rilievo nel processo da parte di tutto il personale del servizio sanitario, che ringrazio da questa Assemblea per l’impegno, soprattutto per essere riuscito a concretizzare una performance che ha portato la nostra Regione ad essere una tra le più efficienti a livello nazionale, per mesi siamo stati in prima posizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, ovviamente l’interrogazione soffre del tempo in cui è stata presentata dal punto di vista del merito, è stata presentata il 26 marzo ed oggi le situazioni in due mesi sono radicalmente cambiate.
Prendo atto con soddisfazione, penso come avviene per tutti quanti, dello stato delle persone vaccinate nella regione, che mi pare sia in linea.
Mi permetto di dire che è un tema antipatico quello delle classifiche, credo che il tema dei vaccini non possa occuparsi delle classifiche, altrimenti qualcuno potrebbe dire che siamo stati l’ultima Regione a diventare bianca, ma penso che non possa essere questo il tema, in ogni caso si prende atto di questa situazione e c’è anche l’apprezzamento e il riconoscimento del lavoro fatto.
Credo che si debba interpretare questo tempo in un’ottica istituzionale senza cercare riconoscimenti o auto-riconoscimenti o responsabilità di altri. Penso che lo Stato attraverso tutte le articolazioni e certamente con le Regioni in aggiunta alla fase in cui a guidare questo percorso è stato il Generale Figliuolo ... Si è avuta l’impressione netta che sull’intero territorio nazionale le cose siano cambiate e si sia marciato soprattutto mantenendo gli impegni assunti.
Non mi ha dato alcun dato, non perché erano considerati, ma avrei avuto piacere, vedremo se riusciremo eventualmente a conoscerli successivamente. Non so se c’è una componente di persone fragili ancora non vaccinate, purtroppo poco tempo fa avevamo avuto questa indicazione, penso che l’Assessorato e la struttura debbano soprattutto occuparsi della situazione, qualora sia ancora irrisolta, della vaccinazione delle persone fragili, delle persone ultraottantenni, se ci sono.
Chiudo apprezzando la risposta e la chiarezza, penso che la Regione debba in questa fase in un’ottica di prudenza avere lo sguardo oltre la vaccinazione, oltre l’estate e fin d’ora prevedere, anticipare e organizzare situazioni che, speriamo di no, potranno avvenire nei mesi successivi, come è già capitato. Certo la vaccinazione crediamo che scongiurerà in maniera rilevante, ma penso che l’obbligo di un amministratore e il dovere di una amministrazione siano anche quelli di sapere guardare oltre l’orizzonte e prevedere eventuali situazioni di problematicità. Grazie.

Interrogazione n. 160
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Attuazione mozione n. 53 approvata in data 23 marzo 2021 avente ad oggetto ‘Andamento campagna di vaccinazione anti Covid-19: report giornaliero dettagliato alla cittadinanza’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 160 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Le Consigliere Lupini e Ruggeri con questa interrogazione del 22 aprile chiedevano di conoscere l’andamento della campagna di vaccinazione attraverso un report dettagliato e giornaliero alla cittadinanza.
A distanza di mesi dobbiamo registrare che questo report è pubblicato nel sito della Regione Marche, in cui vengono pubblicati, secondo la seguente distribuzione di indicatori: l’analisi delle dosi consegnate e somministrate, la distribuzione delle somministrazioni per categoria e classe di età, la distribuzione delle somministrazioni per provincia.
I dati sono aggiornati quotidianamente dalle ore 11,00 alle ore 12,00 e in questa circostanza sento di dover ringraziare anche in questo caso l’Osservatorio epidemiologico regionale delle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la risposta. Ci chiedevamo, visto che nella mozione si parlava esplicitamente del canale Telegram - adesso è anche una questione un po’ datata, ma i tempi dell’Aula questi sono - come la mozione fosse stata attuata perché abbiamo visto quanto è stata importante una buona comunicazione e quanto può essere pericolosa una comunicazione che può confondere i cittadini, che può distorcere la realtà, creando serie complicazioni per il Piano vaccinale e tutto l’andamento del Covid.
Quindi, al di là del canale che viene usato, caldeggiamo sempre di più e da qui in avanti la massima trasparenza, soprattutto la chiarezza e la puntualità perché i cittadini e le cittadine devono sapere effettivamente e in modo istituzionale cosa succederà nei prossimi mesi per evitare anche condizioni di allarmismo dannoso o di eccessiva rilassatezza rispetto a una situazione che si sta un po’ trasformando, ma che richiede la massima attenzione da parte delle istituzioni. Grazie.

Interrogazione n. 76
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“DGR 1371/2020. Conferimento dell’incarico di Segretario generale della Giunta regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 76 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Torniamo su questa tematica, che è stata oggetto di un’ulteriore interrogazione, alla quale rispondo nei termini che seguono.
Le figure sia del Capogabinetto che del Segretario generale sono previste dalla legge regionale n. 20/2001, articolo 12 e 17. Come è noto è in corso la revisione della legge 20 che faceva stato nel momento in cui si è proceduti alla designazione dell’attuale Segretario generale, resta il fatto che nella legge 20 il Capogabinetto e il Segretario generale sono le due figure che rappresentano i massimi vertici apicali dell’amministrazione regionale, soprattutto svolgono la funzione di cerniera tra organi politici e dirigenza burocratica secondo un rapporto che non è intermediato da ulteriori livelli organizzativi.
L'incarico di Segretario generale è conferito con deliberazione della Giunta regionale e può essere conferito per legge a tre distinte tipologie di soggetti:
1) a dirigenti regionali;
2) a dirigenti delle pubbliche amministrazioni indicate al comma 2 dell'articolo 1 della legge 20;
3) a soggetti interni o esterni di particolare e comprovata qualificazione professionale non rinvenibile tra i dirigenti dell'Amministrazione, che siano in possesso di laurea ed abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali, questo il dettato della norma.
La norma quindi facoltizza la scelta del Segretario generale anche al di fuori della dirigenza regionale e/o di altre amministrazioni pubbliche e richiede, non a caso in questa ultima ipotesi, il mero requisito dello svolgimento di "funzioni dirigenziali" per almeno 5 anni, secondo una previsione ospitata nell’ordinamento nazionale fin dai tempi del famoso decreto 29, che per primo introdusse i principi della privatizzazione nel pubblico impiego.
Ciò premesso, nel richiamare tutte le osservazioni riportate nella precedente nota di risposta alla interrogazione n. 15/2020, come è noto ci siamo già intrattenuti anche con una certa veemenza su questo tema, si torna a precisare in questa sede quanto segue.
Le funzioni di Capogabinetto svolte dall’attuale Segretario generale dal 2007 al 2015, giuste delibere di Giunta regionale n.75/2007 e n. 697/2010, per la posizione di vertice ricoperta all'interno dell’organizzazione dell'ente e per il ruolo apicale rivestito, caratterizzato da piena autonomia e responsabilità, sono essenzialmente dirigenziali, quindi la qualità dirigenziale è rinvenuta in quelle funzioni che aveva svolto.
Risulta evidente che il Capogabinetto ha diretto, appunto, il Gabinetto del Presidente tanto è vero che, proprio per la riconosciuta funzione dirigenziale ricoperta, faceva parte, per espressa previsione di legge, del Comitato di direzione, ai sensi dell'articolo 8 della richiamata legge regionale 20/01, fa parte quindi del Comitato direttivo, ma non è finita qui, c’è una valutazione espressa apertis verbis dalla Corte dei Conti delle Marche che indica la figura del Capogabinetto come dirigenziale, si riporta uno stralcio a questo proposito della relazione annessa alla parificazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2018 dove la Corte dei Conti, quindi non un soggetto qualsiasi, sostiene che “alcune figure dirigenziali (in particolare i dirigenti delle strutture apicali) sono beneficiarie, in applicazione dell'articolo 1, commi 799 e 800, legge n. 205 del 27 dicembre 2017, della legge regionale n. 39 del 3 ottobre 2018 articolo 5, di un trattamento economico onnicomprensivo che è interamente a carico del bilancio ed assorbe anche l'importo dell'indennità di posizione. Si tratta, in particolare, del Segretario generale e del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta” quindi il supporto giuridico che da un punto di vista interpretativo conferma e conforta la valutazione secondo la quale il Capo di Gabinetto svolge funzioni sostanzialmente dirigenziali è confermata dalla Corte dei Conti che assimila queste figure anche partendo dal punto di vista della remunerazione alla natura della posizione dirigenziale.
Nell'affidare l'attuale incarico la Giunta ha tenuto conto non solo dell'aspetto fiduciario – questa è la risposta che diamo alle richieste che sono state dedotte nell’interrogazione – ma soprattutto del curriculum vitae e dei risultati conseguiti in precedenti incarichi, nonché delle caratteristiche della posizione da ricoprire e/o dei programmi e progetti da realizzare.
Nella individuazione del soggetto da incaricare come Segretario generale l'aspetto fiduciario riveste dunque un ruolo centrale, come risulta evidente analizzando le precedenti procedure di nomina effettuate nel 2015 e 2017, le quali peraltro si sono definite senza attivare la procedura di interpello azionata invece in occasione dell'attuale nomina nel rispetto del principio della trasparenza, imparzialità e buon andamento dell’amministrazione.
Nell'affidamento dell'incarico di Segretario generale inoltre la Giunta, ai sensi dell’articolo 27 comma 3, ha adottato il relativo provvedimento nel rispetto della procedura codificata dalla citata legge regionale n. 20/01 e cioè senza necessità di valutazioni comparative.
La presenza del Segretario generale, perché si torna a parlare anche di questo, presso la sede dell’Amministrazione regionale in data antecedente la formalizzazione del suo incarico, come per ogni altro visitatore, non ha comportato alcun intervento nelle ordinarie procedure amministrative, né alcun onere per l'ente.
Si ribadisce che solo successivamente alla nota a verbale della seduta di Giunta del 2 novembre 2020, il Servizio risorse umane, organizzative e strumentali ha attivato l'iter procedimentale con riferimento alla copertura del posto di Segretario Generale e di Capo di Gabinetto, formalizzatosi poi con decreto n. 681 del 3 novembre 2020.
Alla luce di tutto quanto sopra esposto si conferma la correttezza dell'operato della Giunta nel conferimento dell'incarico in oggetto.
Questa che ho interpretato è la nota del Dirigente del Servizio personale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per la risposta. C’è un tema, l’Assessore parla di funzioni essenzialmente dirigenziali, questo è il tema centrale, non esistono le funzioni essenzialmente dirigenziali, o lo sono o non lo sono, e dirigenti si diventa nella pubblica amministrazione attraverso procedure precostituite.
Nel caso di specie l’Assessore Castelli non ha risposto ad una domanda precisa che è dirimente. se esiste o meno un formale atto di nomina a dirigente dell’attuale Segretario generale, perché il combinato disposto di fonti normative nazionali e regionali impone il rispetto di un triplice principio generale per il conferimento legittimo di un incarico dirigenziale esterno ed a maggior ragione per quello apicale di Segretario generale. Qui la questione è duplice, prima bisogna vedere se c’è un conferimento di incarico a dirigente, se quell’incarico è stato conferito legittimamente e se è legittimo il conferimento.
Quali sono i tre requisiti? L’assenza di professionalità interna all’ente conferente, la trasparente paraconcorsualità nella scelta degli aspiranti all’incarico, la particolare e comprovata qualificazione professionale del prescelto, comprovata da cumulativi requisiti, su tutti l’esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali, e tali non possono essere quelle del Capo di Gabinetto, tanto è vero che la legge 20 separa le due funzioni, quella del Segretario generale e quella del Capo di Gabinetto, la seconda è di diretta emanazione dell’organo politico e di sua esclusiva fiducia, quella del Segretario generale, che ha un suo alto grado di autonomia perché è il capo della struttura organizzativa dell’ente, ha inevitabilmente una sua autonomia rispetto al potere politico, anzi quella figura è il ponte, se vogliamo, di congiunzione, ma anche il ponte dell’autonomia e della garanzia tra il potere politico e le funzioni tecniche organizzative della struttura dirigenziale. Quindi non può essere una nomina fiduciaria, assolutamente, ma ci devono essere requisiti precostituiti e su questo c’è un errore, che non so se si vuole sanare a posteriori con la modifica della legge 20 presentata dalla Giunta e dall’Assessore Castelli che stiamo esaminando, “Disposizioni organizzative di ordinamento del personale della Giunta regionale”, l’ho già detto e la relatrice di minoranza lo può confermare. C’è un errore di fondo quando si dice: “Dopo aver puntualmente disciplinato il ruolo le funzioni e le competenze delle diverse figure dirigenziali compresa quella di fiducia degli organi politici individuabili nel Segretario generale e nel Capo di Gabinetto del Presidente”. Il Capo di Gabinetto è sì uomo di fiducia dell’organo politico, non lo è e non lo può essere il Segretario generale, questo è dirimente e noi faremo in modo che questo non venga scritto e sancito nella nuova proposta. Quindi il tema è di straordinaria attualità non solo per la figura del Segretario generale ma anche perché voi vi apprestate ad una modifica normativa.
Noi abbiamo chiesto di discutere questa interrogazione adesso perché in piena pandemia non era proprio il caso, abbiamo sempre ritenuto e riteniamo che l’attuale Segretario generale sia una personalità di assoluto valore, non condivido nulla del passato, del presente e del futuro, riconosco una personalità di assoluto valore, ma non ha i requisiti e le caratteristiche per assumere le funzioni del Segretario generale.
Questa è una discussione che deve riguardare l’Aula e preannuncio la presentazione di una mozione, magari dopo la pausa estiva, perché ciascuno possa maturare una propria convinzione, valutate ed esaminate le posizioni delle parti, la nostra, quella della Giunta, perché ciascuno si possa fare un’idea e possa poi esprimersi compiutamente in quest’Aula.
La mozione è necessaria perché la Giunta si appresta ad adottare disposizioni di organizzazione e di ordinamento del personale della Giunta regionale che secondo me ha anche un intendo sanatorio di decisioni già prese.
Preannuncio questa mozione e ringrazio comunque l’Assessore Castelli per la risposta rispetto alla quale in alcun modo mi posso dichiarare soddisfatto anche perché su alcuni punti la risposta, come ho detto, non mi è stata data, quindi, la mozione sarà l’occasione perché ciascuno possa esprimere più compiutamente la propria opinione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. L’intervento del Consigliere Cesetti è stato un molto esaustivo, quindi non c’è molto da aggiungere.
Vorrei solo approfittare per dire che tutto il gruppo del Partito Democratico ritiene il conferimento dell’incarico a Segretario generale un atto illegittimo e che - al di là dell’aggravio dei costi rispetto al quale spero che la Corte dei Conti vorrà approfondire meglio la questione - una nomina legittima, che lei Assessore ha definito giustamente molto importante in quanto apicale, sia a tutela di tutti i cittadini marchigiani perché avere una figura che ha effettivamente quei requisiti fa si che tutti gli atti che vengono approvati dalla Giunta e non solo siano non solo di qualità, ma anche legittimi da tutti i punti di vista.
Vorrei porre l’accento anche su un’altra questione, in questi mesi abbiamo avuto modo di notare che sulle nomine questa Giunta, questa maggioranza, ha dato veramente il meglio o il peggio di sè, da ultima c’è anche la vicenda dell’Autorità portuale, allora mi chiedevo se per caso avete una azienda, una società che vi seleziona tutti quelli che non hanno i requisiti, anzi sulla vicenda …

(interventi fuori microfono)

Manuela BORA. Capisco che questo è un argomento che vi crea molto nervosismo, vi turba e mi dispiace perché sono soprattutto io a causarlo, ne sono molto rammaricata, però questa è la verità dei fatti.
Che a dire questo sia qualcuno di Fratelli d’Italia, che fa sempre il duro e il puro con il Movimento 5 Stelle dicendo che non sono andati al Governo …, ma sulla vicenda ad esempio dell’Autorità portuale avete fatto pure peggio, è una cosa che capisco che vi crea imbarazzo.

Interrogazione n. 209
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Iniziativa del Comitato delle Regioni a favore dei diritti delle comunità LGBT #Lovewhereilive”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 209 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Questa è una richiesta di tipo politico. Dico subito che non è intenzione del Governo regionale aderire a questa iniziativa proposta da un gruppo politico, legittimamente e trasparentemente, che riguarda in particolare una posizione di contrasto relativamente ad una serie di azioni che hanno riguardato in particolare una città ungherese e altre città polacche che hanno adottato carte regionali dei diritti della famiglia.
Dico subito che dal punto di vista formale come è noto l’articolo 12 della nostra Costituzione prevede qual è il colore e la caratteristica della nostra bandiera.
La nostra bandiera è indicata non solo in senso cromatico, ma giuridico, come simbolo ricomprensivo di tutti gli 11 articoli che riguardano i principi fondamentali della nostra Repubblica, fra questi ci sono tutti, nessuno escluso, quelli che attengono alla eguaglianza delle persone, quindi ciascuno in maniera non ideologica ha la possibilità di riconoscersi nel vedere lo sventolio della bandiera tricolore nei principi che pure mi pare siano sottesi anche a quella iniziativa di un gruppo politico.
Quindi, da questo punto di vista formalmente ed istituzionalmente riteniamo che la bandiera italiana sia ricomprensiva di tutti i sentimenti che hanno indotto il gruppo del Partito Socialista europeo ad adottare questa iniziativa.
Penso che ci sia un’esigenza di non ideologizzare alcuni temi, ma questa è una valutazione puramente personale, che però mi induce a confermare anche da un punto di vista culturale e politico quello che formalmente e giuridicamente abbiamo sostenuto per non accettare quella che è una iniziativa di parte che, ripeto, è legittima, comprensibile, trasparente, ma non induce la Giunta regionale ad adottarla.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ovviamente non posso che essere profondamente insoddisfatta della risposta che ha dato l’Assessore Castelli.
L’interrogazione a risposta immediata nasceva dalla necessità urgente di aderire all’iniziativa del Partito Socialista europeo insieme al Rainbow Rose che sta promuovendo all’interno del Comitato delle Regioni una iniziativa a favore delle LGBTIQ Freedom Cities and Regions invitando tutte le città e le Regioni a presentare entro il mese di giugno una risoluzione con la quale si proclamino zone di libertà per le persone LGBTQ, entro giugno che è il mese dedicato all’orgoglio ed alla difesa dei diritti delle persone LGBTQIA+, Per i meno informati, l’acronimo sta per lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, asessuali e tutte quelle identità di genere e orientamento sessuale non eterosessuali e non binari che non rientrano nelle lettere dell’acronimo.
Sembra quasi paradossale dover sostenere nel 2021 una iniziativa di questo genere in un’epoca in cui i diritti dovrebbero essere qualcosa di acquisito, in cui non ci si dovrebbe neanche porre il problema di dover tutelare persone che vengono discriminate per il loro orientamento sessuale, eppure così non è. Negli ultimi due anni la maggior parte delle Province e dei Comuni ad esempio della Polonia sud orientale hanno adottato una qualche forma di risoluzione ostile alle rivendicazioni della comunità LGBTQ individuando le cosiddette zone senza LGBTQ e ciò che è ancora più grave è che mai prima di oggi un’istituzione in Europa si era mai permessa di definire il suo territorio come zona senza LGBTQ violando palesemente la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, l’articolo 2 del trattato sull’Unione europea, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, la relativa giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e anche la Dichiarazione universale dei diritti umani.
Ecco perché l’11 marzo scorso, lei lo dovrebbe sapere perché è membro anche del Comitato delle Regioni, il Parlamento europeo è sceso in campo adottando una risoluzione che dichiara tutti i 27 Paesi dell’Unione zona di libertà LGBTQ, assumendosi l’impegno di attivare azioni politiche pubbliche volte a promuovere ed a tutelare i diritti delle persone LGBTQ.
Una settimana dopo, ad esempio, anche il Comune di Lisbona ha fatto lo stesso a livello locale.
Non dimentichiamoci, caro Assessore, che risoluzioni come quelle polacca ed ungherese hanno come conseguenza diretta l’aumento di atti di violenza, intolleranza e discorsi di incitamento all’odio nei confronti di persone LGBTQ o di persone considerate LGBTQ.
Ricordo anche a questa Assemblea che la lotta contro la disuguaglianza è una responsabilità che va condivisa, che richiede un impegno congiunto ed azioni a tutti i livelli di Governo, soprattutto da parte degli enti locali e regionali che svolgono un ruolo chiave in quanto responsabili dell’attuazione di gran parte della legislazione dell’Unione europea della promozione dell’uguaglianza e della diversità.
Allora, quale migliore occasione quella di aderire a questa iniziativa per dimostrare e dichiarare apertamente, non solo alla comunità LGBTQ, ma a tutti i marchigiani e a tutti i cittadini europei che le Marche sono una regione dove le libertà individuali, i diritti dei singoli a partire dalle minoranze sono rispettati e incentivati? Non volete aderire? Ne prendiamo atto molto dispiaciuti, la informo che sabato in Piazza Cavour alle ore 17,00 ci sarà il Marche Pride, voglio vedere se lei sarà presente, io ci sarò. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni, ne rimane una, la n. 133 del Consigliere Mangialardi “Intervento straordinario per la demolizione e la ricostruzione di ponte Garibaldi a Senigallia”, per competenza dovrebbe rispondere l’Assessore Baldelli, ma in realtà ha sempre trattato la questione l’Assessore Aguzzi, differentemente da come abbiamo detto questa mattina nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi. Quindi, è rinviata alla prossima seduta e risponderà l’Assessore Aguzzi.
Non essendo ancora concluso il termine per la presentazione degli emendamenti sulle proposte di legge nn. 56 e 58, passiamo alla prima mozione e chiedo conferma al Consigliere Mangialardi se è ancora valida la richiesta di trattare la mozione n. 76 al posto della n. 62.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie Presidente. Come abbiamo anticipato nella Conferenza dei Capigruppo chiedo di poter anticipare la mozione n. 76 in surroga della n. 62. Grazie.

PRESIDENTE. Perfetto. Quindi, mettiamo al punto al punto 10 la mozione n. 62 e al punto 4 la 76, e partiamo da questa.

Mozione n. 76
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Mangialardi
“Anniversario dei 500 anni della Battaglia del Pian Perduto (1522-2022)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 76 dei Consiglieri Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Mangialardi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La mozione è una bella storia di questo territorio, confido e spero vivamente che tutti i Consiglieri regionali possano non dico ascoltare, ma almeno condividere perché credo che sia un passaggio molto semplice, ma significativo.
La mozione ha ad oggetto la Madonna della Cona, una piccola chiesa che si trova esattamente nel territorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera, in realtà collocata esattamente di fronte a Castelluccio di Norcia, proprio all’imbocco della piana.
E’ una chiesa che si trova a 1496 metri di altezza, è la più alta delle Marche, è un luogo molto importante, o meglio è un luogo simbolico per diverse ragioni. La prima è che è un luogo di incontro di due comunità, quella marchigiana e quella umbra – tanto che i norcini rivendicano dal punto di vista territoriale l’appartenenza di questa chiesa – ed è la chiesa che si trova più in alto nelle Marche.
E’ un luogo di spirito che si fa rifugio, lo dico perché non è semplicemente una piccola chiesa, ma è anche il luogo in cui molti turisti, coloro che frequentano la montagna e vanno a sciare, lì trovano rifugio in occasione delle nevicate abbondanti, quando c’è la necessità di ripararsi in qualche modo.
E’ un luogo simbolo del sisma, come credo molti sanno la Madonna della Cona è stata totalmente distrutta dal sisma del 2016 e rappresenta uno dei tanti simboli, piccoli ma significativi, di ciò che è accaduto in questa regione, in particolare nella provincia di Macerata. In sintesi, Consiglieri, è un simbolo di resilienza, di coraggio e di rinascita per questa regione.
La chiesa si trova esattamente nel Comune di Castelsantangelo sul Nera, venne eretta perché nel 1522, esattamente il 18 luglio, lì si combattè la famosa battaglia di Pian Perduto, fra i vissani e i norcini perché ognuno dei contendenti rivendicava a questo proposito la predominanza. Fu una battaglia epica e la tradizione racconta che i vissani la vinsero con 600 soldati contro i 6.000 del Comune di Norcia.
Va detto che all’interno di quella piccola chiesa vi è anche una piccola scultura raffigurante la Pietà del XV secolo, peraltro completamente restaurata. Rispetto a questo luogo nel 2017 il CAI di Macerata si fece carico di trovare progressivamente i fondi per il recupero, accanto al CAI di Macerata si fece strada la collaborazione con il CAI di San Severino e di Camerino e con le persone che vivono la montagna si predispose quello che sarebbe stato il progetto della messa in sicurezza. Nel 2018 il Macerata Opera Festival acquisì come charity partner il CAI proprio per raccogliere fondi per il recupero. Ovviamente non furono sufficienti, il CAI raccolse circa 10.000 euro, il Macerata Opera Festival poco più di 10.000 euro, la svolta per il recupero di quel luogo è venuta grazie ai Comuni ed ai Sindaci del Cosmari i quali tutti insieme, credo che ci fosse anche il l’ex Sindaco Consigliere Marinelli, che oggi è qui in Consiglio regionale, votarono un ordine del giorno affinché fossero messe a disposizione delle risorse per completare il recupero di quel luogo importante. Ovviamente non fu una scelta esclusivamente liberale, va ricordato che il Cosmari era stato incaricato della raccolta delle macerie e quel gesto rappresentava un senso di restituzione.
Quindi, nel 2018 la messa in sicurezza, nel 2019 la firma di un protocollo di intesa per poter avviare burocraticamente questo recupero, di cui faceva parte anche il Comune di Macerata, oltre al Cosmari, al CAI, al Comune di Castelsantangelo sul Nera e l’ente che è proprietario di quel luogo, che è la Arcidiocesi di Camerino. Ebbene la bellissima notizia, dopo la deliberazione di questo percorso davvero solidale e significativo, con tutti i Sindaci dei Comuni della provincia di Macerata che partecipano al Cosmari, a dicembre 2020 sono stati avviati i lavori di recupero che sono in uno stato avanzato.
Ricorrono, va detto, fra un anno i 500 anni della Battaglia del Pian Perduto, la chiesa di Madonna della Cona fu eretta proprio in relazione a questa vicenda e ogni anno nella prima domenica di luglio si celebra la festa a cui partecipano non solo le comunità di Castelsantangelo sul Nera, Visso, Forca di Gualdo, ma anche quelle di Castelluccio di Norcia. E’ una festa della pace, nella quale si celebra questo incontro e la necessità di ritrovarsi attorno a quel luogo simbolo di spirito e di pace, ovviamente anche ricordando quella battaglia.
La mozione, ripeto, auspico che possa essere condivisa da tutti, non essendoci alcun elemento di carattere politico, ma in realtà è un vero e proprio passaggio, il riconoscimento di un luogo che vi invito a visitare per la bellezza, oltre ovviamente a tutti i Sibillini, luoghi davvero unici. Questa è un’occasione importante per mantenere la luce sui territori della montagna, ovviamente una piccola occasione che penso importante.
Accanto a questo recupero, che confidiamo avvenga in occasione della festa della Madonna della Cona del prossimo 4 luglio, la mozione tende a impegnare la Giunta ad inserire nel 2022 l’evento dei 500 anni della Battaglia di Pian Perduto all’interno delle manifestazioni di rilevanza storico culturale della regione – è evidente che ha un significato che va ben oltre la semplice battaglia - a prevedere, ovviamente in questo contesto, attraverso risorse destinate che potrebbero anche non essere molto ingenti, ma che certamente riuscirebbero ad apportare una serie di significativi vantaggi alle comunità ed alla valorizzazione di quei luoghi, una programmazione di eventi e progetti trasversali che coinvolgano tutta la comunità marchigiana.
Aggiungo che potrebbero essere previsti ulteriori tappe di itinerari turistico religiosi, ovviamente anche a carattere interregionale, quindi, si comprende bene quale tipo di effetto/efficacia potrebbe avere questo dentro una collaborazione, dentro una combinazione con la Regione Umbria.
L’ultimo degli impegni, che a me pare ugualmente importante, è che la Regione potrebbe da questo punto di vista prevedere dentro questo percorso la possibilità della stesura di una nuova carta della montagna, che farebbe seguito a quella di Fonte Avellana del 1996. Sappiamo tutti quanto sia importante rispetto alla montagna una continua attenzione.
La festa dei 500 anni della Madonna della Cona coinvolge anche due Regioni, secondo me potrebbe essere un’occasione importante per l’istituzione Regione rinnovare la Carta della montagna, ovviamente una carta manifesto, che a questo punto avrebbe l’intestazione di Madonna della Cona e sarebbe certamente una bellissima occasione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Rispondo con piacere a questa mozione in quanto la chiesetta della Madonna della Cona è per l'area montana dei Sibillini un punto significativo di incontro tra le regioni Marche e Umbria ed un bene artistico, oltre che un simbolo culturale e religioso sia per tutte le popolazioni locali che per gli escursionisti in quanto luogo di confine, con la sua funzione anche di rifugio, come ha ricordato il Consigliere Carancini.
Poi, come è stato detto, nel 2022 ricorreranno i 500 anni dalla Battaglia del Pian Perduto che è un evento storico che mise fine ad una lunghissima guerra di confine e da allora viene celebrata ogni anno come festa della pace tra castellucciani e gualdesi con varie iniziative interessanti che vivificano il territorio montano.
Il recupero della chiesetta rappresenta un'importante occasione per rinnovare le strategie e le azioni per la tutela e lo sviluppo dei territori montani al fine di contribuire ad una ripresa socio-economica, alla valorizzazione e promozione del patrimonio storico, artistico ed ambientale, per potenziare un turismo sostenibile e per promuovere investimenti, formazione e occupazione.
Questa ricorrenza coinvolge non solo l’aspetto culturale, ma anche il settore del turismo, dell'ambiente, dell'agricoltura e delle attività produttive. Quindi ciascun ambito potrà pertanto prevedere nei piani di settore per il 2022 in occasione dei 500 anni una programmazione di eventi e progetti trasversali (seminari, concerti, pubblicazioni) da sostenere, che coinvolgano tutta la comunità marchigiana, in particolare gli abitanti che vivono in quell’area.
Per quanto riguarda il settore della cultura la ricorrenza potrà essere inserita nel Piano annuale della cultura per l'anno 2022 tra le iniziative di particolare rilievo da finanziare con specifiche risorse o tramite anche dei bandi a seconda degli eventi che verranno proposti alla Regione.
L’Arcidiocesi di Camerino, d’intesa con altri attori che hanno promosso il recupero della chiesa, intende attuare un progetto editoriale per raccontare la storia e le tradizioni legate alla Madonna della Cona. Si evidenzia che la pubblicazione potrebbe trovare dei finanziamenti in una delle due misure con le quali la Regione, ormai da alcuni anni, solitamente interviene.
Ne caso si tratti di un progetto editoriale in corso d’opera I’Arcidiocesi potrebbe partecipare al bando per progetti editoriali che prevede una compartecipazione economica della Regione alle spese di realizzazione oppure, nel caso che il libro venga editato autonomamente, la Regione potrebbe anche intervenire con l’acquisto di copie riservate a pubblicazioni di interesse regionale da distribuire alle biblioteche del territorio, e questo il caso di specie. Quindi parere favorevole perché è una bellissima cosa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Innanzitutto per prendere atto con soddisfazione della mozione di cui si è fatto portavoce il Consigliere Carancini. A me questa idea di valorizzare circostanze particolari della nostra storia è una cosa che piace. Per esempio in provincia di Ascoli Piceno nel territorio di Acquasanta Terme, credo a Spelonga, c’è una chiesa storica, anche questa danneggiata dal terremoto, da cui partì un appoggio importante ad una crociata, in quella chiesa in ricordo c’è una bandiera conquistata ai turchi. A me questa chiesa è piaciuta molto, è un pezzo della nostra storia che narra di alcuni boscaioli locali che, in qualche modo sensibilizzati, abbatterono degli alberi per costruire una nave, che la leggenda vuole portarono a spalla fino al mare. Sono cose tramandate dalla tradizione, però è un altro luogo importante, così come tutto l’Appennino. Al contrario di oggi in cui il valore è la costa e l’entroterra, un po’ per motivi di accessibilità, rimane isolato. Ci sono luoghi della memoria che valgono molto di più di quello che in realtà vengono rappresentati, quindi non ho difficoltà.
Lo dico all’Assessore Latini, la legge sulla valorizzazione dei borghi storici, con le leggende e via di seguito, va nella direzione di valorizzare la nostra storia, che è quella che vale di più. L’Italia ha il 70% del patrimonio storico monumentale, artistico del mondo e una parte di questo è all’estero e se uno va al Louvre o al British Museum trova tanta Italia. Ad esempio, sono stato in Belgio, a Bruxelles, e ho trovato tanti capolavori italiani.
Credo che noi dovremmo valorizzare soprattutto ciò che generazioni su generazioni hanno dato alla storia del mondo, non una visione solo stretta e locale. Quindi se contribuiamo a recuperare questo patrimonio, come la mostra del recupero del rinascimento marchigiano – che ha avuto uno spazio incredibile - che è uno dei passaggi essenziali. Non solo la mostra che presenterà Sgarbi, ma anche altre iniziative sono in questa direzione.
Quindi su questo nulla questio, siamo d’accordo, andrebbe integrato in un progetto largo che dovrebbe scegliere alcune situazioni.
Ho presentato una legge di cui sono il primo firmatario con altri Consiglieri sulla valorizzazione delle dimore storiche, dei castelli e delle ville marchigiane che nella storia dell’architettura italiana hanno un posto particolare: Villa Seghetti, discendenti del Papa ad Ascoli Piceno, Villa Buonaccorsi, Villa Mirafiore degli Albani a Pesaro, Villa Spada, Villa Centofinestre (addirittura se abbiamo due, una a Filottrano e una a Macerata). Nelle Marche potremmo vivere solo se mettiamo a regime queste cose, creando delle occasioni come questa di Pian Perduto, potrebbero essere tanti gli eventi che potrebbero riempire 365 giorni e fare la fortuna della nostra regione.
Quindi nessun pregiudizio, voto favorevole, non so se l’Assessore ritiene di fare qualche integrazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per confermare la validità della proposta, non potrei fare altrimenti visto che un paio di anni fa ne abbiamo parlato al Cosmari e l’abbiamo votata all’unanimità per dare un segnale alle aree interne, ai territori maggiormente colpiti dal sisma. Al di là di tutte le valutazioni che sono state fatte penso che sia un segnale importante per le aree più interne, che più interne non si può. Quindi, va bene l’iniziativa, come gruppo siamo pienamente d’accordo. Dico che questo è un intervento importante al quale ne dovranno seguire altri perché le aree interne ne hanno bisogno. Ci si sta lavorando, si sta attuando un cambio di passo anche su questo, quindi ben venga questa iniziativa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Solo per ringraziare l’Assessore Latini che ha colto puntualmente tutti gli aspetti. La ringrazio e credo che questa disponibilità della Giunta e del Consiglio regionale sia la disponibilità di tutte le Marche. Il Consigliere Ciccioli ha fatto riferimento al fatto che alcuni accadimenti non vengono conosciuti, questo è un evento molto significativo, poco conosciuto, ma pieno di sentimento,
Ribadisco quello che ha detto il Consigliere Marinelli, che in fondo tutto ciò parte in maniera determinante dai Sindaci del territorio perché è stato il Cosmari, con il voto unanime in sede di Assemblea, a finanziare l’ingente somma di circa 120.000 euro poi integrata di altri 20.000 euro.
Ripeto, il recupero è quasi alla fase finale, credo che sarà davvero una bella occasione per essere vicini, ribadisco, in maniera semplice al luogo peraltro bellissimo. Invito chi non è mai andato a visitare chiesa, è povera, al lato di una strada, davvero simbolica, che trova di fronte Castelluccio e tutta la bellezza territoriale che rappresenta.
Credo che attraverso il voto che mi pare positivo questo passaggio del Consiglio regionale sia una bella occasione di riconoscibilità per tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie al Consigliere Carancini, grazie all’Assessore.
Credo che sia importante ricordare quali sono le nostre tradizioni, Madonna della Cona è un toponimo tipico delle nostre zone, ci sono diversi posti, diverse chiese, diversi santuari che si chiamano della Cona perché dal punto di vista geomorfologico viene individuata come un’altura e in questo caso c’è e tutta la piana di Castelluccio. Quindi, non è solo la parte storica che è importante ricordare, come bene è stato fatto dal Consigliere Carancini, ma anche la parte paesaggistica che è molto particolare e suggestiva specie in questo periodo in cui c’è la famosa fioritura di Castelluccio, che l’anno scorso è stata frequentata anche in maniera esagerata tanto da creare problemi di viabilità, considerata l’attrazione di queste zone.
In riferimento a Spelonga voglio ricordare, e mi fa piacere che il Consigliere Ciccioli l’abbia nominata, che è una frazione in destra ideografica del Tronto del territorio di Arquata, dove io passo ogni volta che vado nella mia casa a Poggio d’Api e l’anno del terremoto c’era la Festa Bella, che ricorda la partecipazione di un gruppo di spelongani alla battaglia di Lepanto. Non si sa se fossero uomini, non si sa se ci fossero delle donne, c’è chi dice che una donna vestita da uomo avesse preso la bandiera, fatto sta che la bandiera esiste, c’è, prima era conservata in questa chiesetta, che è sulla piazza di Spelonga, adesso è in una struttura che è stata recentemente realizzata dopo il sisma e per gli spelongani è un legame grandissimo. Si chiama Festa Bella perché dura un mese, viene costruita una barca ed è bello perché tutti i paesani si recano in un bosco vicino per scegliere l’albero più alto e lo tagliano, lo trascinano a braccia fino al paese dove vengono accolti dalla festa, dopodiché viene alzato ed attorno viene costruita una nave di foglie e di rami che ricorda la nave che partecipò alla battaglia di Lepanto e rimane tutto il tempo nel centro della piazza.
Il giorno del sisma del 2016 grazie al fatto che c’era la Festa Bella molti ragazzi non erano tornati a casa, erano all’aperto e non sono stati sorpresi nelle case dal terremoto.
Questo è stato come un toponimo, il Consigliere Carancini ha racconto prima come un sito possa generare suggestioni che a noi sembrano scontate perché abbiamo la sindrome del sacrestano, che prende l’ostia e non si rende più conto di quanto sia sacra, non rammenta la sacralità, invece per molti altri sono storie meravigliose e belle. Un po’ storia e un po’ leggenda, fanno parte del nostro vissuto, quindi è importante ed opportuno fare un censimento di questi luoghi e magari immaginare anche dei percorsi di congiunzione.
Il voto del Partito Democratico sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Brevemente solo per dire che il gruppo di Fratelli d’Italia voterà favorevolmente.
Credo che dovremmo trovare un metodo per vedere quali sono le eminenze che possiamo presentare.
Qualche giorno fa la titolare di un tour operator delle Marche, nella riunione internazionale dei tour operator che si è svolta all’estero, mi ha detto che in questo momento la maggior richiesta turistica è quella di poter dormire e stare in ville antiche, in luoghi storici, in castelli, paradossalmente da Gradara fino a Spelonga potremmo, se ci organizziamo e se facciamo un piano, soddisfare questa fame che c’è di conoscere le radici, le storie, i luoghi, potremmo farlo in stagioni diverse, la nostra regione tutto l’anno, dal mare alle colline per arrivare a tutti i Comuni del nostro Appennino.
Dobbiamo capire qual è la nostra mission come regione. Non siamo in grado di competere con il manifatturiero della Cina e del Vietnam, ma siamo inarrivabili in queste cose.
A conclusione dell’intervento della Consigliera Casini che ho apprezzato, vorrei ricordare che ad una di queste feste di Spelonga mi raccontarono che i boscaioli del luogo tagliarono tantissimi alberi in risposta all’appello del Papa alla crociata, costruirono una delle navi lì e la portarono a spalla. Questo narra la leggenda e al di là della verità storica o della fantasia popolare ti dà l’idea del valore di quei luoghi, valori ambientali, valori storici, valori di memoria e su questo le Marche, al di là dei gruppi consiliari, si devono spendere.

PRESIDENTE. Mozione n. 76. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 56
ad iniziativa della Giunta regionale
“Proroga dei termini di disposizioni transitorie inerenti alla pesca dei molluschi bivalvi”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 56 della Giunta regionale.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Sottoponiamo all’Assemblea la proposta di legge n. 56 che ha ad oggetto: “Proroga dei termini di disposizioni transitorie inerenti alla pesca dei molluschi bivalvi”, argomento che va avanti da diversi anni, senza nascondere che ha avuto anche qualche manifestazione di contrarietà da parte di alcuni operatori del settore.
Oggi con la presente proposta andiamo a prorogare di un anno il termine del periodo transitorio di cui all’articolo 10 comma 3 del Regolamento regionale n. 6/2009, che già è stato prorogato in precedenza al 30 giugno 2021, articolo 1 comma 4 della legge regionale n. 20/2017.
Nel periodo transitorio che si intende prorogare l’assetto gestionale della pesca dei molluschi bivalvi è disciplinato dall’articolo 10 del predetto regolamento regionale che individua attualmente quattro aree di pesca ed elenca le imbarcazioni autorizzate alla pesca in ciascuno di tali aree. Il monitoraggio scientifico effettuato ai sensi dell’articolo 1 della legge regionale n. 20/2017 recentemente si è avviato alla conclusione ed ha confermato la validità dell’assetto sopra descritto, che rappresenta a tutt’oggi un buon compromesso tra la tutela della risorsa e la produttività dal momento che le imprese di pesca riescono ad ottenere quantità di pescato prossime al limite massimo giornaliero consentito con tempi di pesca mediamente inferiori alle due ore.
La validità dell’assetto attuale è stata poi confermata con la delibera di Giunta regionale 118/2012 che stabiliva nel regime gestionale ordinario aree di pesca coincidenti con quelle inizialmente previste per la durata del periodo transitorio.
La delibera di Giunta 118/2012 è stata impugnata con un ricorso al Tar Marche ed è tutt’ora sub judice pertanto può risultare utile attendere il pronunciamento in materia.
La consapevolezza dell’esito del giudizio è dunque utile, aggiungo, ma assolutamente non vincolante, non condizionante, anche al fine di precisare esattamente nonché correttamente sulla base della sentenza che verrà resa all’ambito dell’intervento regionale in materia. Di conseguenza dal nostro punto di vista risulta opportuno prorogare di un anno il termine di regime transitorio anche con l’obiettivo di definire meglio nei dettagli il regime ordinario che si andrà poi a decidere.
La situazione attuale che viene prorogata è coerente con i risultati del monitoraggio effettuato ai sensi dell’articolo 1 della legge regionale n. 20/2017. Considerata l’imminente scadenza del termine, ricordo il 30 giugno 2021, si chiede la dichiarazione di urgenza di cui all’articolo 106 del Regolamento interno affinché la proposta di legge sia pubblicata entro tale data.
La proposta è di tre articoli, l’articolo 1 prevede la proroga degli attuali compartimenti di pesca dei molluschi bivalvi al 30 giugno 2022; l’articolo 2 le disposizioni di invarianza finanziaria, l’articolo non produrrà costi o cambiamenti finanziari, e l’articolo 3 la dichiarazione d’urgenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La proposta di legge prevede, come ha detto il Consigliere Marinangeli, la proroga di un anno del termine del periodo transitorio previsto.
Nel periodo transitorio che si intende prorogare l’assetto gestionale della pesca dei molluschi bivalvi è disciplinato dall’articolo 10 del Regolamento regionale che individua quattro aree di pesca ed elenca le imbarcazioni autorizzate alla pesca in ciascuna di queste aree.
La Legge del 2017 n. 20 prevedeva uno studio che si è concluso, per il quale il termine era stato prorogato al 30 giugno 2021.
Ora però per prendere una decisione definitiva su questo tema si dice che occorre attendere una sentenza relativa ad un ricorso al Tar del 2012. E già di per sé è sbagliato attendere le decisioni di un Tribunale amministrativo per fare una scelta politica amministrativa. La verità è che non si vuole scegliere. Così si rischiano altri ricorsi peraltro già annunciati, visto che la conservazione dello status quo penalizza ancora una volta le barche del consorzio anconetano.
È evidente che a 8 giorni dal termine del 30 giugno si deve fare qualcosa, ma è altrettanto evidente che in questi 8 mesi non si è fatto assolutamente nulla, la Conferenza dei Presidenti di gruppo e la II Commissione (a differenza di quanto avvenuto ripetutamente nella passata legislatura) non hanno mai incontrato e ascoltato gli operatori del settore e i rappresentanti dei consorzi.
Così come è evidente che la legge del 2017 prevedeva la proroga dei termini per fare lo studio che ora si è concluso, quindi non c'è più alcuna motivazione reale per una proroga. Quando fu decisa allora (e c'era una motivazione!) in quest'Aula fioccarono le critiche, le vorrei brevemente ricordare, l’allora capogruppo di Fratelli d’Italia la Consigliera Leonardi diceva: “Diciamocelo seriamente, questo è un provvedimento non tecnico, è un provvedimento, una delibera assolutamente politica che va a tutelare non il compartimento, ma gli equilibri di maggioranza, è unicamente questo. Dobbiamo avere l'onestà intellettuale politica di ammetterlo perché non stiamo facendo qualcosa di innovativo. Si sono persi anni, si trova una soluzione che non cambia nulla, che va bene solo a difendere la territorialità dei singoli Consiglieri e in particolar modo la tenuta della maggioranza"; così come i Consiglieri della Lega dicevano: "Questo è un errore politico, ecco perché il nostro voto sarà contrario a questo provvedimento. Non c'è uno spiraglio, non c'è una soluzione", infine l’allora capogruppo di Forza Italia la Consigliera Marcozzi diceva: "Da un anno a questa parte andiamo avanti a suon di proroghe. I marchigiani si aspettano da noi la soluzione dei problemi, non il rinvio".
Ora a parte invertite rivolgiamo noi queste critiche alla maggioranza, che tutto ciò vi spinga a trovare una soluzione entro l'anno di proroga per non ritrovarci qui esattamente allo stesso punto tra un anno, che spero si concretizzi attraverso il confronto senza penalizzare nessuno affinché si giunga ad una conclusione più condivisa possibile e non ad un ulteriore rinvio che, come avevate detto allora dai banchi dell’opposizione, ora serve a mantenere solo gli equilibri di maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Purtroppo ho il vantaggio ed il difetto che venendo da lontano, credo di essere il più vecchio in quest’Aula, conosco tutti gli annessi e connessi delle vicende. Questa è una questione di cui mi sono occupato già 20 anni fa, viene da lontano. Ci sono dei settori in cui gli interessi contrapposti sono complessi da equilibrare perché ognuna delle parti in causa ha un pezzetto di verità, ha un pezzetto di ragione ed è vero tutto ed anche il contrario. La situazione è molto complicata e riporta alla memoria la canzone di Gianna Nannini che dice: “è tutto vero ed è vero anche il contrario”.
Cosa è vero? Che la pesca delle vongole è una tradizione del nostro litorale, a suo tempo era una pesca povera, poi è diventata ricca, più ricca addirittura di quella del pesce bianco perché in poche ore di lavoro si realizzano utili altissimi, con l’introduzione dei turbo soffianti, meccanismi tecnologici avanzati, mentre quando ero più giovane si usava la draga manuale.
Sono state messe dallo Stato e dall’Unione europea delle limitazioni perché quelle tecnologie distruggono la specie ittica, quindi, una situazione molto complicata.
C’è stato un periodo a prevalenza di centro-sinistra, in cui era conveniente praticare questo tipo di pesca e furono date in maniera non legittima decine e decine di licenze in più, tanto che il direttore generale della pesca, con cui avevo avuto degli scontri pesantissimi, successivamente fu arrestato e rimase in carcere per un certo periodo di tempo proprio per la concessione di queste licenze, figura nominata, va detto, dal centro-sinistra. Non si capisce perché, ma questo è uno dei miracoli romani, a Roma c’è il centro della fede, quindi il centro dei miracoli, ci sono dei personaggi che riescono ad essere nominati da tutti i Governi. Il direttore è partito con il centro-sinistra, ha resistito con un altro Governo, ma poi è finito male, mi dispiace per lui perché non è neanche tanto bello fare quella fine, comunque non è una pagina significativa.
Nella nostra regione c’è un numero totale di barche da pesca per le vongole incompatibile con le risorse, tanto è vero che la pesca è stata chiusa per più di due anni perché si era esaurita la specie ittica e il Consiglio nazionale delle ricerche e la sede del Laboratorio della pesca del porto di Ancona hanno dovuto mettere dei soldi per l’inseminazione, per cercar di far rivivere la specie. Successivamente l’Istituto di tecnologia della pesca di Ancona ha stabilito delle limitazioni molto più pesanti rispetto a quelle precedenti, tanto è vero che la Commissione europea e l’Italia hanno previsto dei fondi per la restituzione delle licenze, era possibile restituire le licenze in cambio di denaro e alcuni pescatori anziani l’hanno fatto.
Benché sia stato alleggerito il numero delle barche da pesca delle vongole tra San Benedetto del Tronto e Fano, tuttora lo sforzo di pesca è esagerato rispetto alle possibilità e i tratti di mare sono compressi. Le famose 25 vongolare di San Benedetto del Tronto spostate a Civitanova hanno preso un tratto del mare di Ancona, quello antistante il fiume Musone. Con un giudizio salomonico si disse di portare più a nord parte delle barche concesse a San Benedetto del Tronto, che nel frattempo per lo sforzo di pesca esagerato che avevano fatto, avevano esaurito le risorse.
Ai pescatori di Ancona, compresi quelli di Senigallia, da Cesano fino al Monte Conero e ancora più a sud, è stato contratto il mare verso sud, poi ci sono tutte le variabili, e si lamentano, dicendo: “A noi che ci siamo comportati meglio degli altri hanno ridotto il mare”, però oggettivamente loro hanno uno spazio di pesca maggiore, dal Cesano al Musone.
Alla fine è stata presa una decisione salomonica, soffertissima, di equilibrio precario tra le varie marinerie per cercar di permettere a tutti di sopravvivere e questo è andato bene insieme alla limitazione dello sforzo di pesca.
Oggi c’è la richiesta di approfondire ulteriormente, se è vero che una parte dei fondali del Monte Conero non essendo di sabbia sono impraticabili oppure scarsamente praticabili, quindi, la costa si riduce, la parte più produttiva è quella tra il porto di Ancona e Senigallia, comunque le problematiche sono complesse e variabili perché ci sono le correnti marine, le stagioni e altre situazioni incerte.
L’Istituto di tecnologia della pesca del CNR dovrebbe ulteriormente approfondire, nel frattempo si cerca, come è stato definito dalla proposta di legge della Giunta regionale, di prendere un ulteriore anno di tempo perché è vero che c’è un ricorso al Tar ma altri, come hanno detto anche i Consiglieri di minoranza, se ne potrebbero presentare. Comunque un ricorso non si nega a nessuno, fai un ricorso al Tar per guadagnare sulle procedure e, come diceva il buon Andreotti, una proroga non si nega a nessuno, la proroga o il rinvio. Anche questa è una tattica di Governo, qualche volta è di buon senso e salva da conflitti acutissimi fino alla tensione fisica, altre volte è far marcire i problemi che prima o poi devono essere affrontati.
Credo che questa proposta di legge, ovviamente non solo perché è della Giunta, ma perché conosco bene il problema avendo partecipato nel tempo a decine e decine di assemblee dei pescatori, dalle quali si usciva sempre con nessuna decisione condivisa dall’Assemblea, è un atto di buon senso in attesa del timbro conclusivo, poi ci sarà una decisione definitiva che dovrà essere il più possibile aderente agli organi scientifici per cercare di far sopravvivere questo tipo di pesca, tra l’altro molto gradita nei ristoranti e richiesta all’estero. Anzi, dovremmo cercare di pensare come attuare una coltivazione ancora più intensa perché l’Adriatico è un mare particolare e dà questo tipo di risorse con caratteristiche organolettiche molto gradite.
Questa è una soluzione tampone e lo sappiamo tutti, lo sa l’Assessore, lo sappiamo noi, corretta, giusta, di buon senso, in attesa di una decisione risolutiva a cui spero si arrivi nel prossimo anno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie Presidente. Dico subito che le vongolare del Dipartimento di Ancona hanno diritto ad una risposta che purtroppo per le controversie sorte per la normativa, che abbiamo ereditato, non possiamo immediatamente modificare.
Non sono le idee e la visione che ci mancano, ma qualsiasi nuovo assetto, seppur frutto della composizione delle posizioni comprensibilmente ancora divergenti, si troverebbe sotto la spada di Damocle delle decisioni del Tar.
Il Vicepresidente, Assessore Carloni con delega alla pesca, ha incontrato tutto il settore della pesca, cercando fin da subito una soluzione che andasse nella giusta direzione per tutti, cosa non facile, ma ci si sta lavorando, magari c’è uno studio del CNR da aggiornare. Non voglio dilungarmi su una vicenda che tutti conosciamo molto bene e che non afferisce alla nostra amministrazione, tuttavia dobbiamo riconoscere che qualora non fosse in linea con il nuovo regolamento di emanazione regionale, saremo costretti ad agire di conseguenza.
Al momento, dunque, non c’era una soluzione alternativa alla proroga per il minor tempo possibile del regolamento vigente, solo così possiamo consentire alle vongolare una operatività che, seppur non rispondente ai desiderata di tutti, consente di programmare il lavoro svincolandolo dalle questioni giuridico amministrative che potrebbero rendere inattuabile un nuovo regolamento.
Voglio sottolineare come questa soluzione mi abbia visto collaborativo, al fine di utilizzare questo tempo di proroga, in un tavolo operativo tra tutti i soggetti coinvolti a cui portare in dote non solo la volontà, ma anche il bagaglio dell’esperienza di ciascuno di questi ultimi anni per arrivare ad una sintesi normo/organizzativa equa e funzionale che il comparto ha fin troppo atteso.
Colgo l’occasione per confermare l’attenzione che la Lega ha sempre riservato al settore della pesca nel suo complesso, come dimostra anche la nuova legge regionale sull’ittiturismo. Forti dell’ascolto del territorio ci siamo spesi fin dal primo periodo di legislatura per consentire alle imprese della pesca di integrare il proprio reddito attraverso l’introduzione della multifunzionalità, in questo modo non solo abbiamo colmato un vuoto normativo lasciato dalla Giunta che ci ha preceduto, ma abbiamo anche lanciato un forte segnale di rilancio della pesca come presidio e attore del Made in Italy alimentare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Sarei intervenuto come di consueto solo in dichiarazione di voto, invece non lo posso fare per ragioni che provo adesso ad argomentare, quindi, intervengo nel dibattito generale.
Cambiamo tutto perché nulla cambi, qui ne abbiamo la sintesi, lo dico sentendo tutti i colleghi che con grande fatica cercano di argomentare e tenersi lontano dalle vicende territoriali perché ognuno prova a dire che siamo rappresentanti di tutta la regione e non vogliamo calare la nostra influenza nel collegio di appartenenza, e invece no, lo dobbiamo dire così, perché ci mascheriamo dietro una improbabile sentenza che non deciderà nulla, un ricorso al Tar del 2012, per non prendere la decisione.
Abbiamo aspettato, lo dico anche per tutti gli altri, che ci fosse uno studio che ci dicesse che cosa fare per definire in maniera sancitoria il percorso rispetto a delle anomalie che sono palesi. Guardo il Consigliere Ciccioli che ha fatto riferimento a tensioni, lui si ricorda benissimo qualche vongolaro arrampicato sul palo più alto che minacciava gesti estremi se non avessimo preso una decisione, che non prendiamo nemmeno oggi perché nulla cambi. Non abbiamo il coraggio, non lo hanno avuto quelli di prima, non l’avete voi, io l’avrei fatto - lo dico perché non sono andato in campagna elettorale dicendo a quelli di San Benedetto del Tronto delle cose, che ho ripetuto anche alla Consigliera Casini – ci sono 25 vongolare che sarebbero dovute tornare nella loro area di afferenza, il compartimento di Ancona avrebbe avuto determinate cose e sarebbe toccato anche a Pesaro perché non lascio fuori nessuno, ma per fare questo bisogna avere coraggio e se si è un po’ conigli bagnati non si parla di pesca, ma di altro e oggi facciamo questo. Invece in forza dello studio dovevamo avere il coraggio di non prorogare. Non è la dichiarazione del Partito Democratico perché poi giustamente il gioco delle parti lo si fa per tutti. Ricordo, essendo stato Sindaco di una città con il porto, che quelle 25 vongolare erano lì dentro, mi sono occupato attentamente di cosa era necessario e che cosa avremmo dovuto fare per essere equi, ma l’equità non coincide sempre con il provvedimento di carattere politico e oggi facciamo questo, facciamo un’altra cosa che serve, lo ha detto il relatore di maggioranza in maniera palese, per trovare un equilibrio, però qualche volta per fare le cose giuste e serie non vanno trovati gli equilibri, soprattutto dopo 20 anni dobbiamo avere il coraggio perché oggi rinviamo.
Ho sentito l’intervento del Consigliere Bilò in affanno perché sa benissimo qual è la situazione del compartimento di Ancona, allora dobbiamo dire che sanciamo ancora una volta una situazione iniqua, si sarebbero dovute ridisegnare le aree. Sono d’accordo con il Consigliere Ciccioli rispetto a quello che è accaduto a livello ministeriale in passato perché lo sforzo di pesca non è compatibile con il nostro mare e con quello che ha determinato quel numero eccessivo di licenze rilasciate, convertite e mai recuperate fino in fondo.
Quindi, lo dico per tutti, non diamo un bel segnale, forse abbiamo tolto qualche tensione ed è importante anche questo, ma quando la togli per troppi anni fai sedimentare le situazioni e chi ci rimette è quella stella polare che dovremmo sempre avere, un giusto trattamento, una assunzione di responsabilità, il coraggio. Sto pensando all’ex Assessore Bora che forse per un provvedimento che non prendemmo in quella direzione rimise la sua delega perché qualche volta bisogna avere anche quel tipo di coraggio. Anche oggi, e guardo l’attuale Assessore, avete brandito la grande voglia di cambiare tutto e dimostrate, ahimè, che invece vogliamo lasciare tutto com’è, commettendo un grande errore e forse anche reiterandolo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Semplicemente per dire che condivido in pieno questa proposta di legge che prevede la proroga di un anno degli attuali compartimenti per la pesca dei molluschi bivalvi.
Devo dire che il Consigliere Mastrovincenzo ha perfettamente ragione quando afferma che lo scorso anno ho criticato.
Questo è un anno di proroga per arrivare ad una decisione definitiva, la più condivisa possibile, entro questo anno arriveremo sicuramente ad una decisione.
Sottoscrivo quello che ha detto il Consigliere Mastrovincenzo, ho criticato la scelta nella scorsa legislatura e non mi tiro indietro, ma condivido questa proroga per arrivare ad una decisione che non sia semplice, ma definitiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. In Commissione ho votato favorevolmente, ma con la riserva di votare contro se il prossimo anno la questione non si sbloccherà e lo farò anche in Consiglio.
Oggi mi astengo per responsabilità di maggioranza da una parte e per onestà intellettuale e per coraggio dall’altra, quel coraggio di cui h parlato il Consigliere Mangialardi al quale ricordo che questa bega è stata creata dal suo partito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Innanzitutto ringrazio il Presidente di gruppo che su questo atto ha lasciato libertà di decisione a ciascuno di noi per la particolarità della questione. Una vicenda tra l’altro, se vogliamo, tecnica perché si tratta di una proroga, vista la sensibilità e le esigenze diverse dei vari territori regionali.
Quindi ha fatto bene e responsabilmente a lasciare questa libertà, ha fatto bene dal mio punto di vista nella consapevolezza che deve avere. Qui mi assumo un impegno perché prima o poi si dovrà andare nel merito e quando si andrà sarà necessaria una soluzione condivisa ed unitaria del nostro gruppo ed in tal senso mi impegno pubblicamente a mediare le mie convinzioni, le esigenze del mio territorio con le esigenze più generali, responsabilmente.
Per questo a mio avviso questa maggioranza doveva e poteva avere la responsabilità di adottare un provvedimento definitivo e per certi versi risolutivo. Lo studio è stato completato ed aveva tutti gli elementi per poter adottare questo provvedimento, ciò non è stato e non può essere la motivazione che si deduce nella relazione illustrativa della proposta di legge, laddove si dice che penderebbe il ricorso al Tar delle Marche n. 301 del 2012, pensate, tuttora sub judice, pertanto può risultare utile attendere il pronunciamento del Tar in materia. Questa è una attestazione di una gravità inaudita perché da una parte c’è un ricorso - io sono un avvocato, non ho mai fatto un ricorso di diritto amministrativo, mi occupo d’altro - che giace lì dal 2012, è evidente che più che altro, qualora non fosse perento, è un attestato quasi di buone intenzioni, una scusa, perché parliamo di 9 anni fa. Anche questo è uno sconcio in questo nostro Paese quando ad esempio parliamo di riforma della giustizia, che ci siano ricorsi pendenti, 9 anni di incertezza.
Tra l’altro si vorrebbe dedurre che l’attività legislativa, che è prerogativa di questo Consiglio regionale, sia subordinata ad un pronunciamento di un giudice amministrativo che tra l’altro tarda 9 anni a venire, ma stiamo scherzando? Non si scrivono queste cose, si dica, e questo è comprensibile, non eravamo pronti ad una sintesi, neanche noi siamo pronti ad una sintesi e questo sarebbe comprensibile, in questo senso sarebbe comprensibile e giusta la richiesta di proroga ed infatti la voto. E’ giusta e comprensibile, ma lo si dica onestamente in quest’Aula, non siamo pronti ad una soluzione, ad una sintesi, non lo siamo politicamente pur disponendo di tutti i dati, ma non si può scrivere che bisogna attendere il pronunciamento di un Tar su un giudizio che pende da 9 anni, è gravissimo! Poi perché dovremmo attendere il giudizio del Tar? Forse legiferiamo o adottiamo atti amministrativi con un ordine del giorno che ci viene scritto da una sentenza dei giudici? Ma stiamo scherzando?
I giudici sono soggetti alla legge e devono rispettare la legge e noi siamo la legge e se non abbiamo questa consapevolezza non siamo niente. Noi siamo la legge, i giudici sono soggetti alla legge e devono rispettarla, questo noi siamo. Questo è il punto, allora ripeto, non siete pronti.
Avevo fatto anche un’interrogazione, dico che non è la mia una “giustificazione”, tanto meno una excusatio non petita per un voto favorevole, la n. 162 del 22 aprile 2021, che forse ha aiutato anche questo provvedimento, in cui dicevo che era imminente la scadenza della proroga che avevamo fatto noi.
Quindi voto a favore perché se non ci fosse la proroga, in assenza di un provvedimento definitivo, succederebbe una confusione enorme, però, per carità, non scriviamo queste cose che non ci fa onore. Il mio voto per queste motivazioni sarà favorevole e quando si andrà nel merito della questione ribadisco il mio impegno ad una decisione che sia concordata e condivisa con tutto il mio gruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Con questo intervento anticipo il mio voto contrario sia nel merito che nel metodo di quanto oggi viene proposto. Credo che dei tanti interventi che mi hanno preceduto e che ho ascoltato con attenzione quello più intellettualmente onesto è stato della Consigliera Marcozzi, che ha ammesso che questo anno di proroga in realtà serve per arrivare ad una decisione che sia definitiva, la più condivisa possibile.
Dico questo perché è inaccettabile nel metodo concedere una proroga in base all’attesa di un giudizio del Tar, peraltro ad oggi non è dato sapere quale sia la data dell’udienza, quindi un anno è stato calcolato un tot al chilo, è un anno sparato lì a caso e comunque, come giustamente ha ribadito il Consigliere Cesetti, è un fatto di una gravità inaudita che un’Assemblea legislativa prima di legiferare attenda l’esito del Tar.
Ricordo anche ai Consiglieri Bilò e Rossi che è grave dire che l’atto di questa proroga deriva da inadempienze della precedente gestione, peraltro il Consigliere Mastrovincenzo ha ribadito che si era dichiarato qualcosa di diverso da quello che oggi abbiamo ascoltato.
Chi vince le elezioni è chiamato a risolvere dei problemi e in campagna elettorale voi avete dichiarato ai pescatori, in particolar modo a quelli del Cogevo di Ancona, che vi sareste impegnati da subito a ripristinare la situazione originaria dei comparti.
Chi parla è stata Assessore alla pesca e con grande rammarico, perché è una delega in realtà molto complessa ed estremamente affascinante, ha rimesso nelle mani del Presidente questa delega, non per prendere le distanze dalla Giunta di cui faceva parte, altrimenti mi sarei dimessa, ma per due motivazioni: la prima, speravo che questo atto molto forte servisse per scuotere la situazione; la seconda, avevo preso atto del fallimento di una posizione che non era stata evidentemente con grande rammarico maggioritaria. Ho fatto un atto forte e se non mi sono dimessa dalla Giunta è perché quella proroga era molto diversa da quella che oggi viene proposta. Correttamente il precedente Presidente ha – dico correttamente perché chi lo conosce e lo stima sa che è un politico abituato a partire dalla valutazione dei dati prima di prendere delle decisioni – commissionato questo studio scientifico, che bene è stato ricordato, il cui esito oggi è a vostra disposizione, quindi, ci sono dei dati in più per poter decidere.
Per una volta sono d’accordo con il Consigliere Ciccioli, è vero tutto e il contrario di tutto da parte di questa maggioranza, gli interventi che mi hanno preceduto l’hanno ben illustrato.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Certo la differenza c’è, come ha detto la Consigliera Bora che è stata anche Assessore alla pesca, nel senso che la proroga fu subordinata ad uno studio che, da quello che si legge nella relazione tecnica, ha confermato la validità dell’assetto attuale, quello dei quattro comparti. Per questo, io che vengo dal sud delle Marche, voterò favorevolmente questa proroga, ma non nel metodo che, come è stato sottolineato dai colleghi, a cominciare dal capogruppo con cui sono d’accordo, non condivido, nel senso che si sarebbe potuto scegliere di confermare questi quattro ambiti, che a me vanno benissimo, perché il monitoraggio scientifico che è stato effettuato, da quello che si legge nella relazione allegata alla legge, evidenzia che l’assetto dei quattro ambiti di pesca è valido. Il monitoraggio scientifico dice questo.
Per questa motivazione ritengo di condividere nel merito quello che è stato deciso, ovvero di prorogare la situazione attuale, nel metodo no perché questa Assemblea e la Giunta avrebbero dovuto avere il coraggio di proporre una definizione totale dell’attuale assetto, cosa che invece non è. Quindi, nel metodo non sono d’accordo, ma nel merito voterò a favore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Anch’io per affermare questo principio e votare favorevolmente la proposta di legge, tirato un po’ in ballo con questi famosi 24 pescatori vongolari di San Benedetto del Tronto.
La suddivisione in comparti e sub-comparti penso che ormai sia consegnata alla storia, quindi parliamo di un iter anche ministeriale e processuale ormai ben definito.
Prima di addivenire ad una soluzione definitiva penso che nel merito ed anche nel metodo sia corretto individuare questa proroga, non per assenza o mancanza di coraggio, ma per una migliore definizione e concretizzazione di questi sub-comparti perché alla fine parliamo di una guerra fra poveri, anche se poi poveri non sono, in una suddivisione compartimentale del territorio e dell’assetto marittimo come ambito di pesca, quindi, sono fortemente convinto di questa proposta di legge e la voterò favorevolmente.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Credo che questa che stiamo facendo oggi sia una scelta di buon senso, occorre ristabilire un po’ gli equilibri, fare chiarezza perché sento dai banchi dell’opposizione in maniera abbastanza comune e unanime l’accusa di non voler scegliere e di mancanza di coraggio. Ci è stato detto che in otto mesi non abbiamo fatto nulla, invece abbiamo incontrato gli operatori con l’Assessore Carloni, si è condivisa una certa scelta, è stata analizzata e discussa la sintesi dello studio fatto.
“Cambiare tutto per non cambiare nulla” o come ha detto il Consigliere Mangialardi: “Non avete coraggio”, credo, invece, che se dobbiamo prenderci la colpa, come ha detto il Consigliere Cesetti, di non aver ancora deciso probabilmente la motivazione può anche essere dettata dal fatto che siamo qui dal 19 di ottobre, quando le amministrazioni precedenti governate da governi di centro- sinistra da 20 anni a questa parte sono andate avanti con proroghe e non decisioni. Ed oggi a noi viene data la colpa di non avere coraggio di decidere. Trovo quanto meno fuori luogo un’accusa di questo tipo da chi per 20 anni ha adottato proroghe senza mai decidere qualcosa di definitivo e condivisibile, aggiungo io.
Volete focalizzare l’attenzione sul ricorso al Tar, qui dobbiamo chiarire, l’ho detto prima, la presenza del giudizio pendente è utile, ma abbiamo detto in maniera forte e chiara che non è vincolante e non sarà condizionante, quindi, focalizzare l’attenzione su questo lo trovo errato.
Detto questo, credo che sia necessario un approfondimento, soprattutto per noi che siamo qua dal 19 ottobre, voi le carte le conoscete da 20 anni, quindi avevate e avete gli elementi per assumere decisioni definitive e non lo avete fatto. Noi siamo qui da otto mesi, crediamo che l’approfondimento sia dovuto e necessario per il fatto che parliamo di 220 imbarcazioni su un totale di 660 a livello nazionale, parliamo di più di un terzo degli operatori nazionali, per cui la consistenza del comparto ci obbliga a valutare al meglio, attentamente e responsabilmente l’impatto economico sulla categoria, sui vongolari, sulle loro famiglie.
Lo studio - questo è un fondamento su cui avete lavorato bene, sarà stato anche motivo di proroga - è un elemento oggettivamente valido dal nostro punto di vista. Avete predisposto una analisi che tra l’altro, qui entro nel merito, per quanto i fenomeni naturali siano variabili, ci dimostra che nell’arco dei tre anni tutto sommato c’è stato un buon equilibrio in termini di ripartizione di superficie, di pescato, di fatturato quindi oggi abbiamo un quadro abbastanza equilibrato.
Questo non vuol dire non scegliere, vuol dire avere tempo e modalità per approfondire perché, ripeto, la proroga non è sottrarsi ad una responsabilità, ma credo che l’obiettivo nostro e della politica sia trovare per quanto possibile una convergenza massima, un compromesso con tutti gli operatori, non schierarsi in maniera territoriale o di parte, ma attraverso analisi oggettive - il nostro impegno dovrà essere quello di mettere sul tavolo tutti gli operatori - assumerci, a quel punto, una responsabilità condivisa, allora avremmo fatto correttamente la nostra attività di politici intesa come interesse della collettività.
Ribadisco la bontà dell’iniziativa della proroga, che non è una sottrazione di responsabilità, ma è la necessità e la responsabilità di fare approfondimento.
Chiudo invitando i vongolari ad una costruttiva ed efficace collaborazione tra operatori, quella collaborazione, quell’equilibrio e quella sintesi che loro hanno avuto nell’autoregolamentarsi. Sono stati capaci di crearsi una autogestione che ha portato, e faccio i complimenti a tutta la categoria, da Pesaro a San Benedetto del Tronto a dei risultati importanti ed oggi hanno una attività di pesca concentrata in poche ore, hanno regolamentato la quantità del pescato, che consente una redditività buona, discreta delle loro attività, tra l’altro offrono sul mercato ai consumatori marchigiani e non una vongola di qualità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Brevemente solo perché il Consigliere Marinangeli ha detto che la proroga è stata condivisa da tutti gli operatori, non credo che sia proprio così, soprattutto non sono se sono stati coinvolti tutti i consorzi.
Aggiungo che è vero che siete qui da otto mesi, ma in questo periodo come Consiglieri regionali, l’ho già detto prima nel mio intervento, non abbiamo mai avuto il piacere di confrontarci con gli operatori, né in Commissione né nella Conferenza dei capigruppo, cosa che avveniva quasi mensilmente nella precedente legislatura, soprattutto all’avvicinarsi di una scadenza importante come questa.
In questo caso non c’è stato nessun momento di confronto ufficiale per lo meno e credo che questa sia una gravissima carenza che poi ha portato ad una non decisione anche oggi.
Speriamo, come hanno auspicato un po’ tutti, che l’anno prossimo si possa sbloccare questa situazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie, Presidente. Mi fa molto piacere intervenire oggi su questo argomento e devo dire che la stima nei confronti del capogruppo del PD è aumentata perché è riuscito a fare la difesa d’ufficio dell’indifendibile. E’ evidente che questa materia è complessa e mi pare di capire anche dalle prima inclinazioni di voto che non c’è la sintesi in nessuno dei gruppi consiliari, è un tema che di per sé è difficile considerare stabile e tombale. Voglio essere molto chiaro su questo: il prodotto mollusco bivalve è una risorsa biologica che non può essere gestita in modo stabile e tombale.
Il coraggio che ci sarebbe mancato …, lo dico anche ai Consiglieri di maggioranza che hanno detto che siamo qui da otto mesi, questa giustificazione io la rifuggo perché conosco molto bene l’argomento, ho votato tutte le leggi sulla materia nei quasi ultimi 15 anni, quindi penso di poterne parlare con appropriatezza tenendo conto delle varie sensibilità, non quelle del collegio di appartenenza, che è una cosa che dobbiamo toglierci quando entriamo in quest’Aula, noi rappresentiamo l’intera regione e dobbiamo capire qual è la via giusta per prendere delle decisioni.
Il mollusco bivalve è una risorsa che di per sé varia, dieci anni fa stava per scomparire, stava per cambiare la sua dimensione, rischiava di non essere più dentro i parametri di pesca, oggi c’è un’abbondanza, un eccesso per molte motivazioni, alcune sono esogene, dipendono dalla natura, alcune sono endogene, su come viene gestita la risorsa, e certamente l’autogestione, come è stato detto prima, è un fattore importante per la conservazione non solo del prodotto, ma anche dell’attività stessa,
Quello che oggi abbiamo di fronte non è un gesto di codardia, come è stato più o meno indicato, è semplicemente il fatto che questo prodotto tende ad evolvere continuamente nel tempo, ad esempio, nelle altre Regioni che pescano lo stesso prodotto la pesca viene affidata ai consorzi non dalla Regione ma direttamente dal Ministero, sapete che il Ministero affida la gestione ai consorzi, come facciamo noi questo oggi, soltanto per 5 anni e in ogni caso la natura dell’attività viene gestita sempre con un continuo monitoraggio. Non c’è stata in nessuna parte d’Italia un affidamento tombale sulla pesca perché è una materia che è sempre riservata e da validare scientificamente.
Oggi la validità scientifica ci dice che con due ore forse meno di pescaggio si raggiunge la quota per ogni imbarcazione, quindi lavorare nei giorni di pesca per due ore è l’attività che fanno queste barche che hanno la licenza di pesca. E’ evidente che il prodotto c’è ed è in buono stato. Tutte le barche hanno un pescaggio considerevole che permette loro di raggiungere il reddito con il quale possono sopravvivere economicamente, pagare i dipendenti ed avere un reddito come pescatori. Quindi, non siamo di fronte ad un’emergenza, come purtroppo era 15 anni fa, l’unico problema che abbiamo di fronte è che in passato qualcuno ha aggiunto delle licenze in modo rapido, improvviso, certamente non mantenendo il rispetto di quest’Aula, non alterando la fauna, ma gli equilibri tra gli uomini, che molto spesso sono persone che tra loro non solo si conoscono bene, ma sono anche parenti. Dico anche di più, ci sono persone che hanno barche in più compartimenti e concorrono nella massima legittimità.
Sciogliamo questa votazione da un po’ di ipocrisia, l’unica materia e l’unica cosa su cui si può disquisire in questa attività della pesca non è sulla sostenibilità ambientale o sulla sostenibilità economica del provvedimento che stiamo prendendo, quanto piuttosto sulla convivenza tra le imbarcazioni che sono state aggiunte in un compartimento a discapito di quelle che erano già lì.
Questa disquisizione ha dato il via dal 2012 in avanti a dei contenzioni legali, l’amministrazione regionale era orientata ad una valutazione quinquennale sulla base della validazione scientifica, però dopo aver ascoltato tutti i compartimenti, averli incontrati in sede formale, aver anche presentato il risultato scientifico della ricerca, abbiamo deciso di fare una proroga soltanto di un anno perché c’è stato detto che è imminente un proclamo da parte del Tribunale amministrativo. Non vogliamo venir meno come attività legislativa, però non possiamo neanche non tener presente che c’è chi ha fatto una azione a tutela dei propri interessi legittimi soggettivi al Tribunale amministrativo facendo presente che quella ripartizione è sbagliata.
Stiamo disquisendo sulla ripartizione, non sul fatto che questo prodotto sta venendo a mancare oppure che le imbarcazioni da pesca stanno soffrendo e non c’è più una sostenibilità economica. Inquadriamo il problema per quello che deve essere e anche se oggi avessimo fatto una proroga più lunga l’avremmo fatta di 5 anni perché, ripeto, il buon senso ed anche l’amministrazione centrale consiglia di non fare proroghe più protratte nel tempo perché la gestione, che può cambiare a seconda della situazione ambientale e del prodotto, va monitorata scientificamente.
Detto questo, è una materia che mette in discussione la politica in tutte le sue sedi. Ho visto un’interrogazione del gruppo consiliare del PD, non è che l’avete mandata via due anni fa, ma ad aprile del 2021, nel quale c’è scritto che si è raggiunto faticosamente un equilibrio tra i compartimenti e che non andava compromesso, è chiaro che questa posizione, che voi avete messo anche per iscritto, vede anche voi oggi in difficoltà perché non penso che tutti la pensiate allo stesso modo, comunque ci sono posizioni e sensibilità diverse.
Allora, è più facile strumentalizzare questa circostanza piuttosto che dargli seguito come andrebbe fatto per un atto amministrativo di ordinaria amministrazione, quello che però vorrei dire a tutti quanti è che a differenza del passato oggi questa aula non è piena di marinai che protestano come nella scorsa legislatura contro i Consiglieri perché non votavano nella direzione auspicata, oggi come vedete l’Aula è vuota, non siamo di fronte ad un silenzio assenso, però lasciateci dire che abbiamo il merito di aver gestito, nonostante la difficoltà e la diversità delle opinioni e degli interessi in gioco, perché di questo si tratta, questa vicenda, che viene portata in votazione senza alcun tumulto, senza nessuna protesta e tutto sommato con un equilibrio di posizione che rappresenta bene gli interessi di chi vuole lasciare le cose come stanno ed anche coloro che rivendicano di avere avuto delle privazioni, che in qualche modo si aspettano che la politica non prenda decisioni definitive senza aver visto alcuni proclami del Tribunale amministrativo.
In tutto questo, quello che è molto importante dal punto di vista politico è che stiamo gestendo questa risorsa in pieno accordo con il Ministero, stiamo gestendo questa risorsa dialogando continuamente con l’Accademia – ho incontrato personalmente più volte i docenti che hanno fatto la ricerca – che ci ha consigliato come muoverci, non lo abbiamo fatto per una reminiscenza di Tomasi da Lampedusa, soprattutto abbiamo incontrato i compartimenti cercando una posizione che fosse quella più rispettosa di tutti gli interessi in gioco. Vi posso assicurare che in passato non è stato così e questa Aula era piena di gente che protestava.
Capisco che avreste preferito vedere gli striscioni e la gente qui a protestare, ma il fatto che la votazione passa come un fatto amministrativo abbastanza in secondo piano è perché è stato fatto un lavoro preventivo di dialogo e di confronto.
Nel frattempo continuiamo a confrontarci sulla risorsa dal punto di vista scientifico, continuiamo a confrontarci con i compartimenti, cercando di capire anche come muoverci per il futuro, non è che fra un anno ci rivedremo facendo finta che non è successo niente. Quindi, vi prego di votare la proposta di legge tutti favorevolmente perché è una soluzione che vede un ottimo equilibrio, così come hanno detto i due relatori, anche quello di minoranza, anche perché credo che il Consigliere Mastrovincenzo abbia condiviso la lettera che hanno fatto i suoi colleghi, che ha anche firmato, sul lasciare le cose come stanno, quindi penso che non ci siano ragioni per votare contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Ho anticipato il voto favorevole con convinzione. A volte uno vota per disciplina di maggioranza, qualche volta ho schermaglie con l’Assessore Carloni, in questo caso non solo sono allineato, ma sostenitore assoluto di questo atto, ma intervengo perché alcune cose non possono essere lasciate cadere.
A me piace la musica popolare degli anni 70, 80, 90 e allora mi sento di dedicare ai colleghi del Partito Democratico il testo di una delle più belle canzoni di Fabrizio De Andrè: “Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente dà buoni consigli se non può’ più dare cattivo esempio”.
Leggo per ricordo al PD, nel 2004 – governo di centro-sinistra – venne approvata una legge regionale “Gestione e tutela dei molluschi bivalvi in attuazione dell’articolo 13 …, eccetera”, solo dopo 5 anni, nel 2009, la Giunta regionale riuscì ad applicare la legge con un regolamento regionale del 19 ottobre 2009, poi nel 2017 (governo di centro-sinistra) proroga al 30 giugno 2021 ed ora ci troviamo alla scadenza.
E’ vero, noi siamo arrivati il 19 ottobre, abbiamo 7 mesi sulle spalle, ma dal 2009, non cito la legge del 2004, al 2020 sono 11 anni, quindi 7 mesi contro 11 anni, un po’ di buon gusto ci vuole.
Ho ascoltato il Consigliere Cesetti, il ricorso al Tar è del 2012 e siccome come tutti i ricorsi sono sempre molto incerti, c’è ragion dall’una e dall’altra parte, non viene molto coltivato, tanto è vero che non so quante istanze di prelievo sono state fatte. Io non sono avvocato anche se ormai un po’ ci mastico, ma se dal 2012 pende al Tar significa che in 9 anni non è stata seguita molto la questione.
La materia è intangibile perché ci sono delle variabili in corso d’opera, è come un’equazione matematica, un’equazione mobile perché ci sono le correnti che spostano i banchi di vongole, le sabbie che vengono asportate (tutti i porti marchigiani sono insabbiati a causa delle sabbie che si muovono), le morie. Un’altra cosa che amo molto sono i cannelli, nella zona di Senigallia si prendevano con le mani, c’è stata una moria, non ci sono più. Quand’ero Vicepresidente della Presidente Amati, che ricordo con affetto e simpatia, fui suo complice nel pubblicare un piccolo opuscolo dell’Anselmi sulla storia del cannello. Non è finita, durante uno degli incontri al Ministero c’erano anche i pescatori di Chioggia, perché lo scontro era nelle Marche ma anche nel delta del Po, che erano arrabbiatissimi perché dicevano che non si trovavano più le vongole perché il Po portando dei fanghi le aveva sterminate.
Questa è una situazione complicatissima, neanche il Consiglio nazionale delle ricerche, che studia, ti dà una risposta valida per più di un anno.
Poi ci sono i gruppi, cito una curiosità per quelli che ci ascoltano in diretta, uno degli esponenti del gruppo della Cooperativa di Ancona si chiama come uno dei leader dei vongolari che ha la barca a San Benedetto del Tronto, che è del gruppo di Civitanova, sono cugini, l’uno contro l’altro!
La situazione è di una complicatezza impensabile perché le variabili sono tantissime, a meno che uno non voglia fare la ricerca storica e allora si inizia a dire che 20/30 anni fa sono state assegnate delle licenze in maniera opaca, tanto è vero che questa area era gestita dalle cooperative ed alcuni personaggi delle cooperative decidevano tutto. E’ un problema grosso, noi ci siamo trovati alla fine di un percorso, probabilmente anche la Giunta precedente, anche l’ex Assessore Bora si è trovata alla fine di 20 anni di storia, è arrivata lì e non è riuscita a gestirla perché all’interno di ogni gruppo ci sono spinte diverse, non solo dei territori, ma anche dei gruppi familiari in lite tra loro, più volte arrivati alle mani. Quindi, questo atto di proroga è di buon senso e come diceva Adenauer “la politica è la distanza tra il possibile e l’auspicabile”, tra il possibile e l’auspicabile dobbiamo prendere una decisione, quella di oggi è una proroga. Mi rendo conto che non è il massimo, però ci deve consentire in un anno, non negli 11 anni delle Giunte di centro-sinistra, di arrivare ad una posizione saggia e corretta che soddisfi tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santerelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Un saluto ai cittadini e alle cittadine che ci ascoltano in diretta streaming, al Segretario generale, al suo gruppo di lavoro, a tutti i Consiglieri e alla Giunta. Non volevo intervenire, ma visto il dibattito e visto l’approfondimento, ringrazio per questo i vari colleghi che mi hanno preceduto … Oggi per la seconda volta mi trovo d’accordo con l’Assessore Carloni, perché quando uno fa un’azione politica la fa per il bene comune e l’argomento trattato dalla legge in oggetto è un tema divisivo, ma un Consigliere regionale deve sempre votare con responsabilità e mai alzare bandiere.
Questo è un argomento divisivo e magari un Consigliere Presidente di un gruppo consiliare avrebbe dovuto stare in silenzio e non fare alcun intervento, no, io questo intervento lo voglio fare perché ho sentito tanti colleghi che hanno approfondito il tema, forse anche più di me. Ho sentito il Consigliere Ciccioli parlare dei cannelli, io ho una passione per loro e riesco ancora a intercettarne qualcuno, in un’ora di pesca al massimo ne prendo due, però me li godo come se fossero un chilo perché in effetti sono ormai scomparsi nel nostro mare, un po’ per l’inquinamento, un po’ per colpa della pesca intensiva, non solo non si trovano più i cannelli, ma non si trovano più neanche le vongole.
Questa è una legge che deve garantire l’economia del territorio, deve garantire varie famiglie che vivono anche grazie alla norma che andiamo a votare, quindi con responsabilità questa proroga deve puntare al focus e dare la possibilità di arrivare ad una soluzione che sia in equilibrio tra la salvaguardia dell’ambiente sempre più stressato e complicato e il sostegno delle famiglie che vivono di pesca.
Il mio voto sarà favorevole, ma è un monito all’Assessore Carloni affinché ce la metta tutta nello studiare come Giunta il baricentro migliore per dare un aiuto economico forte, un sostegno alle nostre famiglie marchigiane particolarmente in difficoltà in questo periodo di Covid. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Marinelli che mi ha dato la possibilità di fare la dichiarazione di voto. Ci siamo già espressi in maniera abbastanza ampia ed esaustiva sull’argomento, ritengo che la scelta della proroga sia di buon senso e aggiungo seria e responsabile.
Ci prendiamo un tempo relativamente lungo, parliamo di meno di un anno per trovare una sintesi. Il nostro obiettivo è quello di trovare una sintesi considerando gli studi e quello che la natura produrrà, ma lo vogliamo fare in maniera condivisa su una piattaforma che coinvolga una categoria che riteniamo importante, fondamentale anche per la nostra economia, che è quella dei pescatori, in questo caso dei vongolari.
Lo vogliamo fare insieme e sono sicuro che entro quella data produrremo una risposta efficace e condivisa dagli operatori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. La mia è una dichiarazione di voto personale non riferita al gruppo. Parto da una breve considerazione, purtroppo la degenerazione della politica molto spesso ci porta a fare affermazioni che pochi mesi dopo vengono totalmente rimangiate e avversate nel senso opposto.
Non devo essere io a giustificare o a motivare o a difendere i Consiglieri del Partito Democratico che prima di me si sono espressi contro questa decisione, credo che tendessero a mettere in luce come gli stessi Consiglieri, che non più di 12 mesi fa attaccavano ferocemente la Giunta, oggi condividono quello che la Giunta precedente ha fatto, questo perché purtroppo la politica molto spesso è prigioniera delle appartenenze, forse qualche volta dei personalismi.
Ho apprezzato solo una frase dell’intervento dell’Assessore Carloni, quando ha detto che quando entriamo qui dentro dobbiamo provare a spogliarci del ruolo dei territori, soprattutto nelle vicende e nelle questioni molto delicate. Io la condivido pienamente perché penso che questo sia il presupposto del coraggio della politica che deve scegliere. Ovviamente non ne faccio una questione di appartenenza, non lo dico alla destra, non lo dico alla sinistra e neppure al centro, che pure nella passata legislatura era in Giunta e oggi è in maggioranza, cioè sempre in Giunta.
Premetto che voterò favorevolmente, non appartengo a nessuno di quelli che c’erano prima, penso che questo sia un provvedimento ragionevole, però non capisco l’intervento dell’Assessore Carloni, che mi pare abbia condotto un percorso da nove mesi a questa parte.
La mia critica politica, niente di più, riguarda le sue affermazioni, lui parte dal presupposto che un risultato concreto è che non sono venuti i vongolari a protestare, certamente, io lo considero l’effetto di un ragionamento, di una scelta, ma quello che non capisco – e non è una domanda retorica – è questo: non ci sono problemi di carattere ambientale, come lei ha puntualmente detto, le situazioni si evolvono, non ci sono in questo momento la condizione data e nessuno dei problemi di carattere economico in merito agli equilibri, allora perché non è stata adottata una decisione? Se questo è il presupposto, se c’è uno studio che afferma una serie di dati, mi chiedo perché la politica non ha preso una decisione?
Non faccio attacchi sulla mancanza di coraggio, ma non riesco a comprendere considerate le parole dell’Assessore, il quale ha detto che oggi la situazione è equilibrata, che abbiamo uno studio, che non ci sono questioni economiche per le famiglie o ambientali, quali sono gli elementi che hanno impedito a chi oggi guida la Regione di fare una scelta.
Guardate sono pronto a misurarmi nel merito, ma non entro nel merito, entro nel metodo! Entro probabilmente in aspetti che noi non consociamo, almeno noi della minoranza, qual è l’elemento che ha impedito, alla luce di tutti i tasselli presenti sul tavolo oggi, di arrivare ad una decisione? Se come puntualmente dal punto di vista tecnico, come ha detto l’Assessore Carloni, oggi occorre monitorare …, o meglio la situazione ambientale del pescato delle vongole presuppone un controllo, avremmo potuto fare una proposta di legge che prevedeva periodicamente un monitoraggio, magari anche finanziato e programmato dalla Regione.
Ecco perché credo che occorra, e su questo condivido le parole dell’Assessore Carloni, eliminare l’attacco di chi in precedenza ha detto: “Ma voi siete stati incapaci per 20 anni”, ma voi che siete stati eletti oggi, mi verrebbe da dire, come mai non siete stati capaci in 9 mesi, alla luce delle condizioni illustrate dall’Assessore Carloni, di fare tre articoli di legge che legittimano una scelta? Perché il tema è questo: è una scelta.
E non parliamo di Tar perché bene ha detto il Consigliere Cesetti sull’abdicazione della politica. Tra l’altro non so se la Regione Marche nel Tar è soggetto interessato, come presumo, ma credo che vi sia un’abdicazione, se attendiamo un procedimento amministrativo da 9 anni significa che non c’è la forza di fare.
Quindi, senza divisioni manichee o attacchi reciproci tra chi ha avuto coraggio e chi non l’ha avuto o chi ha atteso o non ha atteso, credo che la sconfitta sia di tutta la politica che non riesce a scegliere quattro articoli su un tema così delicato che coinvolge tutti.
Penso che la scelta di una proroga sia la meno dannosa, quindi la ritengo condivisibile.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Carloni.

Mirco CARLONI. Per fatto personale, perché mi ha attribuito una dichiarazione che non ho fatto. Ha detto che non abbiamo avuto il coraggio di decidere e non si riesce a capire perché non abbiamo deciso in un altro senso.

PRESIDENTE. Non è un fatto personale, ma siccome la Giunta può sempre intervenire prima della definizione dell’argomento, diciamo che il suo intervento è in questa funzione, ma non come fatto personale perché l’espressione è di critica politica e non attribuisce delle situazioni personali che possono ledere la sua dignità.

Mirco CARLONI. Voglio dire una cosa che non ho detto nel mio precedente intervento, se c’è una ragione per cui stiamo facendo, tra le altre che ho già spiegato, una proroga di un anno è per rispetto a chi ha segnalato alla Giunta in modo corretto, con carte alla mano e con documentazione giuridica di aver subito un’ingiustizia. In particolar modo voglio far riferimento ad una persona che con grande passione porta avanti una battaglia in difesa del suo compartimento, quindi, per rispetto a quella posizione, che è politica, ma è anche giuridica, abbiamo voluto evitare una proroga di 5 anni perché ci ha chiesto del tempo per dimostrare di aver ragione.
Noi non facciamo i giudici e comunque ripeto quello che ho detto all’inizio, questa eroicità che vedo tra i banchi della minoranza non c’è mai stata nella scorsa legislatura, oggi se c’è una pax sottostante a questa scelta è perché tutto sommato abbiamo fatto una cosa di buon senso, inoltre la gestione prevede una velocità di cambiamento del prodotto, per cui ogni decisione deve essere sottoposta a revisione, non c’è giustizia, né eroicità in quello che stiamo facendo oggi, ma non c’è mai stata neanche in passato, Consigliere.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 56. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Chiedo scusa per non aver presentato le nostre condoglianze e partecipazione di solidarietà al Consigliere Ciccioli, sapete che la settimana scorsa è venuta a mancare la mamma, dovevamo farlo all’inizio della seduta, siamo stati tutti presenti al suo dolore, in tanti hanno fatto le loro condoglianze. Chiedo scusa per non averlo fatto all’inizio della seduta, lo faccio ora rappresentando l’Assemblea legislativa. Ci uniamo al suo dolore personale.

Carlo CICCIOLI. Solo per ringraziare sia il Presidente del Consiglio che il Presidente della Giunta e tanti altri Consiglieri che mi sono stati vicini, cosa che dal punto di vista umano ho apprezzato tantissimo. Grazie ancora.

Proposta di legge n. 58
ad iniziativa del Consigliere Putzu
“Disposizioni urgenti in tema di commercio, di sostegno alle imprese, di erogazioni liberali e variazione al bilancio di previsione 2021/2023 a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 58 del Consigliere Putzu.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. In primis voglio ringraziare i membri della I e della II Commissione che ci hanno dato l’opportunità di approvare d’urgenza questa proposta di legge che contiene dei punti importanti legati a settori utili, finalizzata a risolvere determinate problematiche relative all’emergenza Covid.
Voglio ringraziare tutta la Giunta ed in particolare gli uffici, l’Assessore Castelli, con cui c’è grande sintonia, riusciamo sempre a trovarci per dare delle occasioni importanti ai marchigiani ed alla nostra regione.
Questa proposta di legge, forse è la prima volta che accade, è un misto tra l’opportunità politica, che la Giunta dà al Consiglio, ma soprattutto è riferita anche a diversi aspetti ed oltre al Covid è legata anche alle imprese.
Questa proposta di legge ha più motivazioni connesse con il protrarsi della crisi sanitaria, economica e sociale dovuta alla pandemia nella nostra regione. L’articolo 1, ad esempio, esonera dalla verifica della regolarità contributiva le imprese che esercitano l’attività del commercio sulle aree pubbliche, parliamo del commercio ambulante, di persone che hanno dovuto rinnovare le proprie licenze. La Regione Marche insieme alle altre Regioni nella Conferenza Stato-Regioni è riuscita a prendersi una grande e giusta responsabilità, quella di non mettere come requisito obbligatorio il Durc per il rinnovo delle licenze per gli ambulanti E’ un risultato importante per dare una risposta a migliaia di ambulanti che non hanno potuto lavorare durante il lockdown. Mi sembrava ingiusto chiedere a loro come requisito fondamentale il Durc, magari potrebbe esserci qualcuno che è indietro e sta pagando i contributi, quindi, non mi sembrava giusto penalizzare queste persone che non sono riuscite a lavorare. Credo che questo sia importante e fondamentale per questo settore.
Parliamo dell’articolo 2 che contiene una disposizione per l’interpretazione autentica dell’articolo 3 della legge 12 del 2020, fatta dalla precedente Giunta, in cui si parla di interventi in ambito sanitario e di protezione civile finalizzati al superamento dell’emergenza epidemiologica relativamente ad erogazioni liberali date nei confronti della sanità. La cosa bella è che con questa interpretazione noi riusciamo a svincolare dei soldi per darli al personale sanitario. Questi fondi servivano per i dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario, noi siamo riusciti a svincolarli per darli al personale sanitario che ha lottato in prima linea per salvare vite e rischiando la propria. Penso che questo sia doveroso.
Negli articoli 3, 4 e 5 introduciamo alcune modifiche alla legge regionale 13/2020, misure urgenti per il sostegno alle attività produttive ed al lavoro autonomo a seguito dell’emergenza epidemiologica Covid 19.
In dettaglio all’articolo 3 riusciamo ad incrementare la durata dei crediti bancari su cui viene applicato l’abbattimento dei costi attraverso il fondo di questa legge. Questa modifica rende più favorevole, ad esempio, l’accesso al credito perché noi proroghiamo il limite di 72 mesi, oltre i 24 di preammortamento, a 120 per i nuovi prestiti. Questo è un supporto in più alle nostre imprese che chiedono, tramite il Confidi, in base alla legge 13 dei finanziamenti.
Con l’articolo 4 proroghiamo il termine per la presentazione delle domande, già previsto al 30 giugno 2021, al 31 dicembre e qui parliamo di centinaia di imprese interessate. Credo che sia fondamentale ed importante dare un supporto a queste aziende che con il Covid hanno avuto gravi difficoltà e chiedono fondi anche tramite il Confidi. E’ una risposta doverosa che noi tutti dobbiamo dare.
L’articolo 5 dà la possibilità di restituire i fondi eventualmente non utilizzati da parte dei Confidi entro il 15 marzo 2022 anziché il 15 settembre 2021, anche questo supporta le imprese e i Confidi che magari riescono a finanziare.
Nell’articolo 6 abbiamo un intervento importante, un sostegno al microcredito, 2 milioni di euro nel 2021 e altrettanti per il 2022 perché crediamo sia importante investire nelle microimprese, che sono tantissime nelle Marche, dando la possibilità di poter avere dei finanziamenti in base agli investimenti che verranno fatti.
Nell’articolo 7 c’è una piccola variazione di bilancio, anche lì gli uffici hanno dato delle priorità in relazione all’emergenza Covid, quindi noi abbiamo previsto nella prima parte 4.7001.000 euro per il 2022 e 4.335.548 per il 2023, somme già iscritte in bilancio, la successiva trance di 10.436.000 per il 2022 e 10.437.000 per il 2023 viene iscritta con questa variazione. Sono risorse assegnate dallo Stato in base alla legge di bilancio statale del 2018, incrementate poi con la legge di bilancio del 2021.
Per tutto questo voglio ancora ringraziare l’Assessore Castelli che ci potrà dare un supporto importante su questi finanziamenti che sono all’interno di questa piccola variazione di bilancio, anche perché credo che sia fondamentale dare delle risposte ai Comuni ed ai territori, qualunque essi siano. Ne cito alcuni perché credo sia rilevante, ad esempio: i contributi a favore dei Comuni per l’installazione nelle aule delle scuole primarie di impianti di ventilazione meccanica finalizzati al ricambio dell’aria, 4 milioni - siamo stati con la Giunta Acquaroli i primi in Italia a fare questo, ricordo benissimo che già a livello nazionale si discuteva di questo importante investimento che è stato fatto nelle scuole, quindi le risorse sono state messe a bilancio come per tante e diverse opere pubbliche importanti ed urgenti; fondi per l’internazionalizzazione delle imprese, ci sono stati chiesti dalle stesse aziende per poter andare all’estero nel 2021 a promuovere i prodotti della nostra regione; fondi per il Piano regionale della gestione dei rifiuti, che credo sia importante aggiornarlo; ce ne sono molti altri legati a diversi territori che non sto ad elencare.
Mi preme ringraziare in particolar modo il relatore di minoranza, il Consigliere Cesetti, che è stato Assessore al bilancio della scorsa legislatura. Qui c’è qualcosa legato al passato, credo che abbia votato a favore perché ha visto l’importanza delle cose che questa Giunta fa, magari legate a quanto è stato fatto prima perché penso che le cose giuste non devono avere colore politico. Se una cosa giusta viene ideata, programmata dalla Giunta precedente e dà risposte al territorio è corretto andare in continuità. Quindi, lo voglio ringraziare perché è stata una persona di parola che ha votato favorevolmente, anche perché lui tiene a diverse opere pubbliche, a diverse questioni legate alla nostra regione, che ha seguito da Assessore.
Auspico ovviamente che tutto il Partito Democratico possa votare insieme al Consigliere Cesetti – che credo voterà a favore come ha fatto in Commissione – proprio per dimostrare che l’Aula su questi temi è unita.
Lo dico perché qui dobbiamo trovare una convergenza e la si trova dando delle risposte, anche con questa proposta di legge che è relativa a disposizioni urgenti in merito al commercio, al credito, alle aziende, alle imprese, al personale sanitario, su questo credo che non ci sia colore politico che tenga.
Voglio concludere ringraziando ancora i Consiglieri di maggioranza, ma soprattutto la Giunta per il grande lavoro che è stato fatto. Sono certo che questa non sia la manovra di bilancio della Giunta Acquaroli, lo dico chiaramente, questa è una piccola variazione, poi più in là ci sarà una vera e propria manovra per dare un impulso in più alle imprese e al territorio perché le Marche meritano molto.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In quest’Aula confermo come relatore di minoranza il mio giudizio positivo, che ho già espresso in II Commissione, lo confermo qui e per certi versi sento la responsabilità di invitare tutta la minoranza della quale sono relatore ad un voto positivo.
Questa è una proposta di legge che dà una mano al sistema con importanti interventi normativi su provvedimenti legislativi, tra l’altro approvati nella scorsa legislatura da questo Consiglio regionale, non credo di sbagliare se dico all’unanimità, come la legge 13 o la legge 12, che vennero approvate per dare una prima risposta alle nostre comunità colpite dalla tragedia della pandemia.
E’ un atto necessario perché dà risorse al sistema e dispone anche l’avvio di importanti interventi infrastrutturali, tutti urgenti e necessari. Provvedimenti a favore della nostra comunità gravemente colpita dal Covid.
Interventi, lo ricordava il Consigliere Putzu, già contenuti nella nostra programmazione. Un provvedimento che, se vogliamo, si pone in continuità con i percorsi passati, una continuità imposta dalla emergenza della pandemia che in questi mesi non ci ha abbandonato e che per fortuna pare se ne stia andando.
Al Consigliere Putzu, lo voglio dire anche in questa sede, va il merito di essersi fatto carico di esigenze che devono essere messe all’ordine del giorno della Giunta, che a distanza di 9 mesi dall’insediamento non ha ancora presentato un bilancio dopo quello tecnico, comprensibilmente adottato come tale alla fine dello scorso anno. Essendosi insediata da poco non poteva fare diversamente. Provvedimenti che erano stati annunciati, ma a cui non è seguito nulla.
Ricordo invece, questo mi sia consentito dirlo, che nella passata legislatura, lo scorso anno, in piena pandemia ad aprile approvammo la legge di sospensione dei tributi, la legge n. 13 del 10 aprile, sulla quale oggi si va ad intervenire addirittura con 3 articoli e si proroga, il 15 maggio in Giunta, il 29 in Consiglio, la manovra economica con 210 milioni, contenente misure straordinarie ed urgenti per l’economia, il lavoro e il welfare connessi all’emergenza pandemica.
Questo noi l’avevamo fatto, penso che poteva e doveva essere fatto anche in questa occasione, quindi qui registriamo un ritardo al quale la proposta di legge del Consigliere Putzu ha cercato e cerca di porre rimedio perché ci sono delle urgenze che si impongono e alle quali va data una risposta, anche di carattere normativo, o esigenze sopravvenute nei primi mesi dell’anno.
E qui c’è un altro tema, ad esempio, quelle esigenze di intervento normativo ben potevano essere contenute all’interno di un provvedimento di variazione di bilancio, e qui c’è un punto che voglio sottolineare, come ho già fatto in I Commissione.
Ripeto, confermo il giudizio positivo, anzi ho invitato tutta la minoranza a votare favorevolmente, però questa proposta di legge, come ha riconosciuto l’Assessore Castelli, è un omnibus ed un provvedimento di questo tipo necessariamente avrebbe dovuto essere di competenza della I Commissione. Sappiamo bene che tutti i provvedimenti finanziari contengono anche disposizioni normative, i milleproroghe di solito sono contenuti in quello interno o immediatamente dopo. Ovviamente la questione l’ho segnalata in Commissione.
Poi c’è anche il tema dei tempi che sono stati anche ristretti a vantaggio dei Consiglieri, quindi, su questo voglio fare un invito all’Aula e se mi è consentito anche alla Presidenza, in futuro una proposta di legge di queste dimensioni, con queste finalità, sebbene contenga interventi sotto l’aspetto normativo prevalente di competenza della II Commissione … E’ evidente che quando si porta una manovra di bilancio la competenza è assorbente della I Commissione altrimenti non ne usciamo e stravolgiamo tutto. Ma tant’è, spero che per il futuro si ponga rimedio perché questo ha creato un problema di metodo.
Debbo dare atto che il Consigliere Putzu mi ha preannunciato la nomina a relatore e mi ha inviato il provvedimento con anticipo rispetto alla presa visione in Commissione, questo mi ha consentito di poterlo esaminare, quindi sotto questo aspetto voglio evidenziare la sua correttezza istituzionale.
Nello specifico ha già detto il Consigliere Putzu, ma voglio ribadirlo per la minoranza, credo sia mio dovere, nel dettaglio e spero brevemente.
L’articolo 1 prevede che al rinnovo delle concessioni del commercio su aree pubbliche non si applichi l’articolo 38 bis della legge regionale 10 novembre 2009 n. 27, testo unico in materia di commercio che riguarda per dette attività il possesso dei requisiti di regolarità contributiva, il cosiddetto Durc. Evidente è la necessità della deroga a causa delle difficoltà che hanno colpito le imprese del settore, quindi un provvedimento assolutamente necessario e urgente.
L’articolo 2, come ci ha riferito il Consigliere Putzu, è un intervento al comma 1 dell’articolo 3 della legge regionale 7 aprile 2020 n. 12. Come dicevo questa è una legge della scorsa legislatura, ho qui al mio fianco il Presidente del Consiglio di allora, alla quale si dà una interpretazione autentica per l’esigenza di definire con esattezza la destinazione delle risorse derivanti da erogazioni liberali e poterle destinare al personale sanitario e non solo limitarle al pagamento delle spese di acquisizione farmaci e per i presidi di sicurezza individuale, quel personale sanitario che ha fatto la prima linea nel fronteggiare la guerra dell’emergenza.
L’articolo 3 interviene sulla legge 13 del 2020, anche questa è una norma della scorsa legislatura proposta dalla Consigliera Bora, provvedimento che evidentemente ha colto e bene nel segno del sostegno, passatemi la terminologia. Consente di incrementare la durata dei crediti bancari su cui viene applicato un abbattimento dei costi attraverso i fondi della legge 13 del 2020 per una restituzione più graduale, passando da 72 mesi a 120 mesi.
L’articolo 4 interviene sempre sulla legge 13 in materia di promozione della vendita a domicilio dei prodotti agricoli, si proroga il termine per la realizzazione degli investimenti allineando la durata della misura di aiuto con la validità del quadro temporaneo europeo. Qui sappiamo bene quanto ha fatto la Consigliera Casini per questo settore nella scorsa legislatura in occasione dell’emergenza Covid e non solo, anche questo è un provvedimento che va in continuità.
L’articolo 5 modifica l’articolo 12 che introduce il differimento delle date entro le quali i Confidi possono svolgere la propria azione di sostegno al sistema delle piccole e medie imprese regionali, anche questa è la prova che quella disposizione proposta dalla Consigliera Bora all’epoca ha colto nel segno. Si proroga dal 30 giugno 2021 al 30 dicembre 2021, contestualmente si proroga il termine entro il quale vanno restituiti da parte dei Confidi i fondi Fesr, quindi la restituzione non è più a settembre, ma al 15 marzo.
L’articolo 6 disciplina un importante intervento di sostegno al microcredito rivolto alle microimprese marchigiane per circa 2 milioni, se non vado errato il Consigliere Carancini ha sostenuto molto questo provvedimento, ritenendolo necessario ed io anche da questo ho maturato la mia convinzione per un voto convinto e favorevole.
L’articolo 7, descritto già dal relatore di maggioranza, porta variazioni urgenti richieste dalle strutture competenti al bilancio di previsione per far fronte ad esigenze emerse nei primi mesi del 2021.
Infine l’articolo 8 apporta le modifiche alle tabelle di autorizzazione derivanti dalle variazioni relative agli articoli 6 e 7.
La variazione vale circa 20,8 milioni di euro, non è neanche di poco conto, ci sono importanti risorse:
- per l’internazionalizzazione, 1,6 milioni di euro,
- per gli interventi infrastrutturali, sono stati ricordati i 4 milioni per la ventilazione meccanica nelle scuole, segno evidente che la misura pur giusta disposta lo scorso anno era insufficiente, però è giusto oggi prevedere queste risorse,
- per la riduzione del rischio idrogeologico,
- un contributo ad un Comune per la messa in sicurezza di un ponte. Un importantissimo contributo straordinario alla provincia di Ascoli Piceno per il ripristino del ponte sul fiume Aso in località Rubianello per 1.045.000 euro, per la messa sicurezza idraulica, un intervento fondamentale sostenuto con forza sia dal centro-destra che dal centro-sinistra. Ricordo il sostegno dato dall’allora Assessore Casini, da me e dal Consigliere Celani in qualità di ex Presidenti delle Province di Fermo ed Ascoli, lo stesso Consigliere Putzu, l’Assessore Castelli, questo è un’opera di cui tutti condividiamo la rilevanza per il collegamento di quelle due realtà, che deve essere restituito dopo tanti anni, anche per tutte le difficoltà che ci sono state,
- un contributo alla Provincia di Ascoli per la rimozione dell’amianto,
- un contributo alla Provincia di Pesaro per la strada urbinate,
- il tema dei mutui che sono stati coperti riducendo gli stanziamenti non più a mutuo, la riduzione di 1.723.000 euro relativa alla Mezzina, contributo che resta perché è stato coperto con gli specifici fondi statali ad avanzo vincolato interamente riscossi, come previsto dalla delibera di Giunta regionale, qui lo dico alla Consigliera Casini, n. 372 dell’1 aprile 2019, anche questo è un provvedimento che abbiamo adottato noi a quel tempo, quindi, come faccio oggi a non esprimere un voto favorevole?
- la ciclovia del Metauro ed altri importanti provvedimenti tra i quali …
Qui mi voglio soffermare e su questo mi sia consentito, io che non uso dispiegarmi in complimenti, ringraziare il Consigliere Putzu, il servizio infrastrutture ed anche gli Assessori competenti perché si dispone un fondamentale intervento per la realizzazione della bretella di collegamento a Porto Sant’Elpidio con la Lungo Tenna. E’ un’opera rilevante, la provincia di Fermo è l’unica delle Marche che non dispone di un’arteria a scorrimento interno, sono decenni che si sente parlare della Mare-Monti, Quando andai ad augurare da Presidente della Provincia di Fermo il casello di Porto Sant’Elpidio lo definii la porta d’ingresso nord della provincia di Fermo ed è fondamentale collegarlo attraverso la Lungo Tenna verso l’interno perché poi congiunge anche l’ospedale, al nuovo ospedale ci si arriva via Mezzina e ci si dovrebbe arrivare via Lungo Tenna. Questo progetto del ponte sul casello tra l’altro venne previsto dall’Assessore Casini tra gli interventi infrastrutturali, venne da me recepito e inserito insieme al completamento della Lungo Tenna e all’ampliamento della terza corsia da Porto Sant’Elpidio all’interno degli interventi infrastrutturali nella progettualità dell’area di crisi complessa fermano/maceratese, in cui erano previsti interventi a carico della Regione e dello Stato, venne indicata assolutamente come una priorità.
Un primo tratto della Mare Monti l’abbiamo finanziato con 5 milioni, che sono stati già materialmente trasferiti alla Provincia di Fermo, con la quale abbiamo fatto la convenzione proposta dalla Consigliera Casini in qualità di Assessore alle infrastrutture, trasferiti all’interno delle opere di adduzione dell’ospedale di Fermo, 11 milioni che erano parte dei 53 milioni di euro dell’Fsc a livello regionale. Perché quell’opera sia fondamentale è necessario collegarla, innestarla con il casello di Porto Sant’Elpidio e questa è l’opera che noi andiamo in parte a progettare, anche se poi ci vorranno altre risorse, in totale circa 8 milioni di euro. Quindi un’opera importantissima.
Ci sono altri interventi fondamentali per la viabilità ed il trasporto pubblico locale, altri 2 milioni. Anche questi sono rilevanti e, se vogliamo, vanno in un certo senso nella continuità, non tanto della passata amministrazione, ma di quella che viene imposta dalla sapienza di quegli uomini che sanno leggere gli eventi e in questo caso, io che non condivido nulla di lui, il Consigliere Putzu è stato sapiente, quindi invito a votare favorevolmente questo atto.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sono in I Commissione con il Consigliere Cesetti ed insieme abbiamo evidenziato subito il fatto, che è quanto meno anomalo, che una proposta di questo tipo, di oltre 20 milioni di euro, sia stata presentata di fretta e furia da un Consigliere e non dalla Giunta, anche perché come opposizione stiamo aspettando ormai da mesi un provvedimento della Giunta che vada nella direzione di aiutare le imprese, le famiglie. Invece ci ritroviamo un provvedimento a firma di un singolo Consigliere, che presenta una manovra condivisibile, lo dico subito, in quanto viene prorogata e finanziata in particolare la legge 13 fortemente voluta dalla precedente amministrazione, quindi non possiamo essere contrari, andiamo a dare continuità, come diceva il Consigliere Cesetti, a un provvedimento che dà risposte alle imprese attraverso il credito, il Confidi e altro. E’ sicuramente condivisibile però ritengo, come ho già detto in Commissione, che questa proposta di legge dovesse partire dalla I Commissione, non chiedere solo il parere. E’ una legge di bilancio, mette delle risorse nella legge 13, soprattutto con gli articoli 7 e 8, quindi, un provvedimento di questo tipo non poteva che partire dalla Commissione bilancio anche perché se passa il concetto che se nell’intestazione c’è scritto ad esempio commercio, a quel punto ognuno chiama la legge come vuole e poi dentro ci mette quello che si vuole.
Questa è una proposta di legge che doveva andare in Commissione bilancio, perché se ogni Commissione si occupa di tutto secondo me si innesca in un percorso non giusto, le competenze vanno garantite e rispettate.
Ho visto una serie di interventi anche infrastrutturali importanti, mi auguro che sia l’inizio di un percorso anche se non si capisce perché viene finanziata una sola ciclovia e non le altre. Ovviamente sono favorevole al finanziamento della ciclovia del Metauro con ulteriori 2 milioni di euro, ma non solo a quelle della mia provincia, esistono anche la ciclovia del Foglia, del Cesano e in base al piano fatto dalla Regione Marche ci saranno altre ciclovie che hanno la necessità di essere finanziate, non si capisce perché una al posto delle altre.
Vedo altre opere che riguardano il territorio della provincia di Pesaro-Urbino, ripeto, sono contento, però ribadisco la necessità di un percorso diverso.
Attendo dalla Giunta un atto di questo tipo anche perché è un escamotage che consente di accelerare le procedure, sappiamo tutti che far presentare una legge da un Consigliere anziché approvarla in Giunta vuol dire essere più veloci, però penso che sia opportuno programmare queste cose e non far trovare i Consiglieri senza informazioni. Io ho avuto l’atto venerdì e lunedì c’è stata la Commissione, non ho avuto modo di confrontarmi con nessuno, anche perché è mia intenzione votare i provvedimenti con consapevolezza, dopo aver dato il mio contributo. Non c’è stato il tempo di presentare gli emendamenti, è vero che questa mattina è stato posto il termine ultimo alle 12,30 però per presentare degli emendamenti seri è necessario un certo approfondimento.
Quindi, nulla da dire sul tipo di provvedimento che dà ossigeno alle imprese ed al mondo dell’economia, anche dal punto di vista infrastrutturale, ma non approvo il metodo usato, che secondo me non va più ripetuto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono d’accordo con l’intervento che ha fatto il Consigliere Biancani. Per quanto riguarda il merito di questa manovra nulla da eccepire, ci sono delle cose estremamente positive, però quello che mi preoccupa è che siamo ad inizio legislatura, se applichiamo e approviamo questo metodo ora, magari da qui in avanti, per 5 anni, ci ritroveremo nella condizione che abbiamo vissuto in questi giorni. Poi il gruppo del PD è più numeroso e quindi affronta queste difficoltà con meno sacrificio e meno problematiche rispetto ai gruppi piccoli, come per esempio il nostro.
Di fatto questa manovra di 20 milioni di euro, che ripeto è importante, è stata presentata in Commissione giovedì scorso, noi Consiglieri l’abbiamo visionata venerdì e lunedì c’è stato chiesto un parere in I Commissione ma, come hanno detto bene i Consiglieri che mi hanno preceduto, quelli che fanno parte della I Commissione, probabilmente le competenze erano duplici, si sarebbe potuta fare una Commissione congiunta viste anche le tempistiche così strette, in modo da sentire una bella relazione anche noi, entrare nel merito della proposta e ritrovarci in questa fase a poter esprimere un voto informato.
Ci tengo moltissimo al tema di avere il tempo per approfondire le cose perché non si può votare in Consiglio regionale senza averlo fatto.
Sinceramente la tentazione molto forte che abbiamo noi del gruppo del Movimento 5 Stelle è quella di una astensione proprio per stigmatizzare un metodo che ci ha messo in difficoltà e che se adottato da qui in avanti potrà creare dei seri problemi ai Consiglieri d’opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Mi fa piacere che il Consigliere Cesetti abbia sottolineato la bontà di questa proposta di legge. Ringraziamo gli uffici, la Segretaria, i componenti della II Commissione sviluppo economico e la Giunta per aver lavorato su una manovra che, seppur non assolutamente impattante, definirei molto importante.
Parliamo di una manovra di bilancio di 2,8 milioni di euro nel biennio 2022/2023, soprattutto tiene conto delle richieste degli uffici e dei trasferimenti statali, nasce dall’esigenza di sostenere e contrastare i danni derivanti dall’emergenza Covid 19, quindi, è una manovra – chi mi ha preceduto l’ha sintetizzato in maniera analitica – che va nella direzione delle infrastrutture, dell’edilizia scolastica, di diverse opere rilevanti in alcuni territori dove c’era la necessità di intervenire. Penso ad esempio al Ponte di Rubbianello che è lì da anni, che collega la provincia di Fermo con quella di Ascoli, penso alla necessità di intervenire nella zona del fermano, che è l’unica provincia in cui manca un asse di collegamento. Il fatto di finanziare il ponte di una bretella di collegamento tra il casello lungo la Val Tenna è un elemento di partenza direi incoraggiante.
E’ una manovra che anche e soprattutto va nella direzione delle imprese e del loro sostegno. Ci sono interventi normativi che vengono incontro alle esigenze del sistema delle attività in difficoltà a causa della pandemia. Penso ad esempio alla vicinanza che stiamo dimostrando nei confronti di chi è fermo da tantissimo tempo, come gli ambulanti, esonerati dall’obbligo di presentazione del Durc, penso all’incremento della durata dei crediti bancari che sono stati estesi da 72 a 120 mesi per i nuovi prestiti, penso anche al differimento delle date, cosa altrettanto importante, entro le quali i Confidi possono svolgere la loro azione di sostegno alle piccole e medie imprese, spostando la data dal 30 giugno al 31 dicembre, consentendo di dare la possibilità alle imprese di utilizzare i fondi Fesr 2014/2020, quindi, ulteriore possibilità di accesso a questo tipo di sostegno, penso alla creazione di un fondo che poi la Giunta deciderà come utilizzare, 2 milioni per il sostegno delle microimprese.
Non ultimo è rilevante anche il discorso del sostegno alle aziende che ritorneranno a fare le fiere, ritorneranno sui mercati internazionali, 800.000 mila euro destinati alla possibilità di far conoscere le nostre aziende, le nostre caratteristiche nell’Expo 2021 a Dubai.
In estrema sintesi, una grande vicinanza alle imprese, ai territori. Quindi, credo che sia una scelta questa che detta le linee verso un sostegno ed un aiuto, denota un attivismo da parte del Consiglio e della Giunta in questo caso, nel dare per quello che è possibile soluzioni ai tanti problemi che sono stati generati e che tutti conosciamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Questo è un atto che, al di là del suo contenuto ed al fatto di essere stato presentato dal Consigliere Putzu, parte da una serie di operazioni di revisione di bilancio e si occupa di cose concrete. Non è semplicemente una ricognizione di bilancio.
Ritengo che sia una fortissima boccata di ossigeno di cui necessitano alcune opere pubbliche e il nostro tessuto economico marchigiano. Non si va a prendere delle decisioni discrezionali di Giunta, è un atto mirato.
Apprezzo che l’opposizione approvi questa cosa giustificando il voto favorevole con il fatto che è in continuità con la precedente amministrazione, ma credo che sia quasi un obbligo naturale la continuità di una amministrazione con la precedente, oggettivamente non è possibile che ci sia una frattura istituzionale, ma una continuità a sostegno di provvedimenti economici, scelte su lavori pubblici infrastrutturali e altro.
Se uno va alla sintesi, questo è un atto soprattutto tecnico, di individuazione di fondi che vengono presi per finanziare in modo mirato alcune azioni che sono dettate da una parte dall’emergenza Covid, con tutto ciò che c’è stato dietro e che purtroppo è ancora in atto e di cui subiremo nei prossimi tempi le conseguenze, e dall’altra dalla necessità di portare a termine alcuni progetti che erano stati individuati.
Con questo spirito è soprattutto un atto di natura tecnica supportato dalla volontà politica di questa maggioranza, non è un caso che il Presidente della II Commissione, il Consigliere Putzu, se ne sia fatto carico, ovviamente d’accordo con l’amministrazione, per cercare di bruciare i tempi in maniera rapida.
Molto spesso alla pubblica amministrazione vengono fatte critiche sulla velocità della decisione ed io le condivido, un conto è decidere una cosa con la volontà di farla, se poi tutto si perde nel tempo … Qui abbiamo avuto una velocità straordinaria, come rilevava il Movimento 5 Stelle che si è trovato in difficoltà, è possibile, è un atto scarno, basta leggerlo per capire la volontà e le cifre che vengono disposte, però è a mio parere apprezzabile la volontà di andare avanti.
Se c’è una cosa che questa amministrazione ha è la volontà di affrontare tutti i temi presenti sul tappeto, con cautela, perché il tratto distintivo della personalità del Presidente Acquaroli è la cautela, alcuni lo definiscono “impercettibile”, non è assolutamente vero, la Presidente nazionale di Fratelli d’Italia in una riunione che abbiamo avuto ha detto: “E’ una persona mite con una grandissima determinazione”, e questo è un tratto distintivo che gli riconosco, che non tutti hanno, rappresenta una grande forza ed una grande risorsa per la Giunta e quindi per tutta la maggioranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Solo per congratularmi con l’intero Consiglio regionale per aver fatto un provvedimento d’urgenza. Sono contento che ci sia una condivisione sui principi e sui contenuti, penso che sia una cosa importante e vorrei ringraziare per questo i componenti della I Commissione, che con responsabilità hanno approvato questo atto sapendo che ci poteva essere anche un problema di competenza e di attribuzione, però tutti hanno percepito l’urgenza e la necessità di andare avanti, anche se con qualche distinguo. C’è stata una grande volontà di collaborare e di arrivare alla definizione di questa proposta di legge.
Credo che sia un passo importante a dimostrazione che l’Assemblea legislativa sta cominciando a lavorare seriamente per gli interessi dei marchigiani e questa è la cosa più importante, proseguendo così potremo dare risposte adeguate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Voglio aggiungere i miei ringraziamenti al Consiglio e a chi si è reso promotore di questa iniziativa, che tende a smentire tanti luoghi comuni che opacizzano la pubblica amministrazione. Si dice che la pubblica amministrazione sia spesso poco concreta, invece siamo andati al concreto, si dice che la pubblica amministrazione cincischia, in realtà abbiamo in 10 giorni operato una manovra che alla fine è quantificabile in poco meno di 30 milioni, si dice che la politica è divisa, in realtà abbiamo un dato che oggi emerge in maniera abbastanza evidente - di questo ringrazio sia il Consigliere Cesetti che tutti coloro che muniranno del proprio assenso la manovra - siamo tutti uniti nel fare cose utili per la comunità. A questo aggiungiamo che si allontana anche quella che è una serpeggiante tendenza delle Giunte a mettersi in contrapposizione con i Consigli e viceversa, cosa che attiene alla normale fisiologia democratica. Vediamo invece che in questo caso tra Giunta e Consiglio c’è stato un rapporto che ci consente di dire, con l’ottimo Consigliere Putzu, definito sapiente dal Consigliere Cesetti … Siccome è conterraneo del Consigliere Putzu se lo dice vuol dire che lo fa a buon diritto, del resto Platone diceva che le virtù intellettuali sono quattro: fortezza, temperanza, giustizia e sapienza, per l’appunto, e la sapienza non è solo possesso di conoscenza razionale, ma è anche abilità tecnica. Da questo punto di vista il Presidente Putzu ha saputo cucire una tessitura che inevitabilmente porta a fare cose, al di là delle mie facezie, molto utili, che sono state dette. Ringrazio anzi il Consigliere Cesetti che le ha passate in rassegna perché, al di là di quelle cose che sono state dette, si trattava innanzitutto di correggere alcune distorsioni che si erano sedimentate nel tempo, il famoso ponte di Rubbianello, ahimè, necessitava di questo ulteriore irrobustimento finanziario senza il quale, il Consigliere Cesetti lo sa ed anche la Consigliera Casini, probabilmente avremmo dovuto ritardare l’attivazione. E’ dal 2013 che quel ponte manca all’appello ed alle richieste della comunità di Rubbianello, di Montefiore e non solo.
C’è una positiva modulazione di interventi necessari, di compensazioni tecniche, ma anche di opzioni politiche che non sono banali perché mettere in campo 800.000 euro, e lo abbiamo condiviso con l’Assessore Carloni, per i vaucher da utilizzare nell’ambito delle fiere non è una cosa secondaria, così come proiettare la nostra regione nella possibilità di frequentare l’Expo di Dubai, sostenendo tutte quelle imprese che nel fuori Expo decideranno di far bella mostra di sé e dei propri campionari. Sicuramente non è una cosa banale.
Mi sia consentito aggiungere anche quello che è stato fatto per il microcredito imprenditoriale, nel confermare il plauso e l’approvazione della legge 13, che è stato uno strumento che insieme al Confidi unico ha prodotto dei risultati che vanno anche ascritti al merito della Consigliera Bora e di tutta la maggioranza. Vi è da dire che anche sul microcredito imprenditoriale siamo voluti intervenire con molta decisione, c’era già 1 milione nel 2021 e 1 milione nel 2022, abbiamo deciso di fare nell’ambito dei miei collaboratori con la delega al credito questo ulteriore rafforzamento perché c’è la grande esigenza di dare una risposta a dei problemi di credito che oggi riguardano soprattutto la difficoltà di gestire l’indebitamento eccessivo. Qual è oggi il problema di molte imprese? Non è quello di avere nuovo credito, ma è di poter allungare, gestire, rinegoziare un peso che anche dopo gli interventi di rango nazionale, evidentemente espone le imprese che ancora hanno fatturati non del tutto convincenti al rischio concreto di trovarsi in gravissima difficoltà.
Se a questo aggiungiamo la riforma, la trasformazione rivoluzionaria in senso negativo dei principi del merito creditizio, che rischiano di fare andare in default tantissimi imprenditori per via della rivalutazione del concetto di cattivo pagatore, ce n’è di che presagire grossi problemi, che abbiamo voluto governare dando un segnale che non è secondario perché 4 milioni per questi fondi rotativi, questi plafond che consentono ai soggetti specializzati …, tra l’altro è una richiesta che è pervenuta dal mondo imprenditoriale e da chi esercita professionalmente questo tipo di attività.
Concludo dicendo che è stato di particolare importanza il lavoro svolto dal Servizio bilancio perché in realtà con il Consigliere Putzu abbiamo pensato che fosse utile e conveniente, nell’interesse della comunità, non stare lì a verificare chi si dovesse intestare una serie di misure sicuramente condivise, come dimostra il voto di oggi, ma abbiamo pensato di lavorare a più mani facendo una cosa che ha un suo significato importante.
Aggiungo che molto rilevante è l’intervento normativo che riguarda la possibilità di destinare le donazioni che in tempo di Covid abbiamo ricevuto, che per la loro finalizzazione necessitavano di una serie di precisazioni in maniera tale che si possa dire oggi, all’esito di questa discussione e di questa votazione, che abbiamo fatto una cosa giusta per la comunità. Penso che di questo tutti insieme dobbiamo esserne particolarmente, se non orgogliosi, grati a noi stessi ed al lavoro che abbiamo fatto in questi giorni. Non sempre sono necessari anni per fare cose giuste, in questo caso l’abbiamo dimostrato.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Dagli interventi dei Consiglieri del mio gruppo avete capito che ci sarà un voto positivo da parte del Partito Democratico per le ragioni che sono state in maniera puntuale sottolineate.
Ci sono tanti contenuti, dal microcredito alla legge 13, fino alle infrastrutture, e lo dico anche per un valore politico perché prima l’Assessore Castelli ha detto, forse la dice lunga sul percorso che doveva essere messo in campo, che questa è una vera variazione di bilancio, è forse quella che avevate dichiarato, quella che auspicavamo ed attendevamo? Non lo so, non penso, ci stiamo muovendo a tasselli e pezzi.
Ho sentito dire al Consigliere Ciccioli che questa è una scelta tecnica, qui andiamo avanti con le scelte tecniche, dal bilancio iniziale fino a tutti i provvedimenti, ma è una scelta importante. Ha detto l’Assessore Castelli che tanti luoghi comuni vengono rimossi, è vero, qui si fa tabula rasa di tanti impegni elettorali che sono stati richiamati, sottolineati, messi come quel totem che dovevamo guardare per ricordare i nostri errori.
Ringrazio il Consigliere Putzu perché abbiamo fatto una bella operazione, una grande tabella C, lo dico per chi l’ha guardata sempre come elemento da non replicare, una grandissima ed importante tabella C, con lo stesso metodo ed io dico che siccome non era aberrante quella non è aberrante nemmeno questa. Avete fatto fare una ricognizione degli interventi che erano previsti ed erano incardinati e avete scelto, non è una scelta tecnica, è una scelta politica rilevante, che sta dentro un patrimonio di progetti sui quali la Giunta precedente aveva lavorato e in funzione delle risorse disponibili avete scelto. Un metodo che rende giustizia anche rispetto a tutte le sottolineature terribili del passato, rispetto alle quali, uno, non c’era visione, invece siete stati costretti a recuperarla; due, non c’era metodo e avete assunto lo stesso, identico.
Il Consiglio regionale in questo caso scavalca la Giunta e lo fa in maniera concordata, sicuramente non concordata con noi, non abbiamo visto nulla, il percorso è stato rapidissimo. Per fortuna abbiamo gli ex Assessori che non solo hanno visto, ma si ricordavano quello che avevano scelto e fatto, quindi, ci hanno facilitato in questo tipo di scelta, ed è un grande risultato.
Dopodiché il percorso è stato aberrante, la proposta di legge doveva andare in I Commissione e non c’è andata, l’Assessore Castelli con la sua presenza puntuale da Assessore al bilancio ha sancito che doveva essere fatto quel tipo di percorso. Sono modalità che vorremmo non si reiterassero, che si ritornasse all’interno dell’Assise con il percorso che avevate detto, se però con il “politicamente” si vedono recuperare tutti i progetti della Giunta precedente e si acquisiscono con le stesse modalità anche le azioni, il gruppo del Partito Democratico non può che votare per una manifesta continuità rispetto alla gestione dei percorsi che erano stati già avviati e che trovano con queste scelte una vera conclusione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare in primis gli uffici, in particolare gli uffici al bilancio che ci hanno supportato. Mi preme anche ringraziare la Segretaria e gli uffici della Commissione, che hanno lavorato moltissimo ed hanno dato un grande supporto a questa legge ed anche alla Commissione stessa.
Vorrei fare chiarezza in merito ad alcune questioni sollevate dal Consigliere Mangialardi, che ringrazio per il voto favorevole del Partito Democratico annunciato in Aula. Questo dà atto che la Giunta a volte riesce a collaborare insieme al Consiglio per fare dei provvedimenti. A volte arrivano dei provvedimenti dalla Giunta che noi tutti dobbiamo approvare con velocità, così come è stato fatto nella scorsa legislatura viene fatto anche in questa, è normale, qui abbiamo tre ex Assessori che lo possono testimoniare, però nessun Consigliere ha scavalcato la Giunta, anzi, c’è stato un grande gioco di squadra tra la maggioranza, della quale io orgogliosamente faccio parte, e la Giunta stessa per adottare questo provvedimento che ovviamente non è una tabella C, questo lo potete vedere tranquillamente, chi studia la politica amministrativa – il Consigliere Mangialardi è stato Sindaco, quindi credo che conosca l’abc della politica amministrativa – può dare atto che questa non è una tabella C, qui andiamo a guardare il tipo di variazione, addirittura da dove proviene. Di fatto non possiamo paragonare la tabella C del marchettificio a questa proposta di legge che ha all’interno 10 articoli ed 8 non riguardano la variazione di bilancio. Purtroppo noto che a volte manca qualche competenza e questo mi dispiace, lo dico perché ho stima del Consigliere Mangialardi, capisco che è normale fare polemica, il ruolo dell’opposizione è questo, noi l’abbiamo fatto per tantissimi anni, oggi ci troviamo in maggioranza. Nonostante tutto apprezzo e ringrazio anche il Consigliere Cesetti che fin da subito ha dato un parere positivo ed è riuscito a convincere giustamente della bontà dell’atto il suo partito.
Alla fine do l’ultima risposta in merito alla competenza della Commissione, se qualcuno di noi va a leggere l’articolo 82 del Regolamento, aver assegnato la proposta di legge alla mia Commissione non è stata una scelta politica, lo sapete benissimo, la scelta è prettamente tecnica, è stata assegnata alla II Commissione con il parere obbligatorio della I Commissione, per cui ringrazio il Presidente Consigliere Marinelli e tutti i componenti per aver licenziato con urgenza l’atto.
Concludo dicendo che questi momenti dovrebbero unire tutta l’Aula e ci dovrebbero far capire quanto è importante dare risposte al territorio tutti quanti insieme e su questo, questa volta, voglio ringraziarvi pubblicamente perché, nonostante le polemiche che ci possono dividere, alla fine quello che conta è il voto che i cittadini marchigiani possono vedere. Un voto favorevole ci fa onore perché una collaborazione in questo senso è utile non tanto per la maggioranza e l’opposizione, ma per l’intera regione Marche di cui tutti siamo orgogliosi di fare parte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Mi associo ai ringraziamenti agli uffici che hanno fatto un lavoro enorme. Il gruppo consiliare Rinasci Marche ha partecipato alla Commissione, anche se come Commissario senza diritto di voto, ma il voto lo diamo qui in Aula come gruppo di opposizione costruttiva per costruire, come ha appena detto il Consigliere Putzu, un progetto per i marchigiani che abbia basi solide ed azioni concrete.
Allora, ottimo che la Regione si attivi attraverso questa legge a favore di microimprese e che sostenga la ripresa. Se alla fine dietro questa cosa ci sono delle bandiere alzate, a noi non ci appartengono, a noi appartiene il fatto che per questa legge il gruppo Rinasci Marche ha partecipato ai lavori della Commissione ed ha visto che sono stati fatti con una azione propositiva, concreta, volta a migliorare la società reale perché fuori da quest’Aula ci sono le microimprese che hanno bisogno di risposte reali. Votare in maniera unanime dà il segnale che un Consigliere regionale si preoccupa in certi momenti di rimanere unito, vicino alle microimprese e bene se in futuro faremo un altro passo in avanti.
Questo è un primo passo che ci avvicina come gruppo consiliare a votare convintamente e con energia perché quando le persone in politica si preoccupano di un bene comune e lo fanno lavorando anche velocemente, noi votiamo favorevolmente anche all’interno della Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Quindi annuncio il nostro voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Per esprimere il voto favorevole del gruppo Lega ricordando che la proposta di legge nasce dalla consapevolezza delle difficoltà che il Covid ha generato con l’emergenza che si è creata. E’ la vicinanza che in questa variazione dimostriamo alle imprese, soprattutto a quelle più piccole, vicinanza ai territori, abbiamo, come qualcuno sottolineava, ripreso alcune progettualità della vecchia amministrazione e questo denota anche un nostro modo di incedere e di andare avanti, noi del passato riprendiamo quello che riteniamo valido e lo portiamo avanti con entusiasmo e con passione.
L’altro elemento che mi fa piacere mettere in evidenza è l’atteggiamento di questa maggioranza, di questa Giunta e di questo Consiglio, che è dinamico, veloce, risolutivo e concreto.
Esprimo soddisfazione e ringrazio le minoranze per il voto che sarà favorevole e, lo dico con una battuta rivolgendomi al Consigliere Mangialardi, probabilmente questa è la tabella C che piace ai marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Anche da parte del gruppo Civici Marche voto favorevole.
Ringrazio il Consigliere Putzu e la Commissione, un provvedimento che porta aiuti importanti alle imprese ed al territorio, aiuti concreti anche alla provincia dalla quale provengo, Pesaro-Urbino, quindi voto più che favorevole. Grazie.

Proposta di legge n. 58. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. E’ stato chiesto di rinviare al prossimo Consiglio regionale le mozioni nn. 63 e 64, quindi passiamo alla mozione n. 65.


Mozione n. 65
ad iniziativa della Consigliera Biondi
“Nuova organizzazione dei Tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 65 della Consigliera Biondi, che ha la parola per illustrarla.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Nella seduta del 20 aprile scorso questo Consiglio ha approvato all'unanimità la proposta di deliberazione indirizzata al Parlamento per la revisione del D. Lgs. 155 del 2012 con il quale era stata determinata la riorganizzazione della funzione giudiziaria in tutto il territorio nazionale. In particolare con l'atto di recente approvazione la nostra Regione ha posto l'attenzione sui tribunali ordinari, in parte anch'essi soppressi con la citata riforma, che specificatamente nelle Marche ha interessato il Tribunale ordinario di Camerino.
È evidente come questo primo passo sia la prova tangibile e l'ennesima dimostrazione di quanto questa nuova amministrazione regionale sia sensibile alle esigenze del territorio e rappresenti l'idea di una visione complessiva che dovrà portare in tutto il territorio regionale ad una piena operatività dei servizi dei tribunali per riportare l'amministrazione della giustizia vicino alla collettività.
Per tali ragioni insieme ai colleghi avvocati di maggioranza, Consiglieri Assenti e Baiocchi nonché unitamente ai capigruppo, abbiamo promosso questa mozione di indirizzo in cui abbiamo voluto porre l'attenzione sulle sezioni distaccate dei tribunali in quanto è la naturale e conseguente prosecuzione di un percorso che è iniziato con l'approvazione della proposta di deliberazione, di cui ho detto poco fa.
La riorganizzazione della funzione giudiziaria nel territorio nazionale è stata molto pesante perché ha eliminato ben 31 Tribunali, 220 sezioni distaccate di tribunale e 667 uffici del giudice di pace. È facile capire come tale riforma abbia completamente stravolto il sistema giustizia determinando notevoli effetti negativi. Basti pensare ad esempio all'incremento dei procedimenti e all'aumento della durata degli stessi a causa dell'accorpamento delle pratiche negli uffici giudiziari.
La riorganizzazione della geografia giudiziaria ha determinato nelle singole province della nostra regione la soppressione di diverse sezioni distaccate di tribunale le quali per la maggior parte erano poco distanti dalla sede del tribunale ordinario all'interno del quale sono state accorpate, con la sola eccezione del Tribunale di Fabriano che dista oltre settanta chilometri dal Tribunale di Ancona con collegamenti ancora non certo agevoli.
La giustificazione utilizzata per questo cambiamento è stata quella della riduzione della spesa pubblica e di migliorare l'efficienza del sistema giustizia. Ma questi obiettivi a distanza ormai di quasi otto anni dall'entrata in vigore della riforma non si sono verificati. L'unico risparmio di spesa, se c'è stato, è quello costituito dagli eventuali canoni di locazione ed utenze pagati per le sedi distaccate. Al contrario è stato reso più gravoso oltre che più disagevole per i cittadini l'accesso alla giustizia. Gli utenti sono stati disincentivati a ricorrere, loro malgrado, alla giustizia per l'aumento dei costi rinunciando pertanto a volte all'esercizio di un diritto, quale quello alla difesa riconosciuto dalla nostra Carta Costituzionale.
Cosa decisamente grave è che nella riorganizzazione della giustizia non si è tenuto conto di alcune "specificità territoriali" quali: la conformazione orografica, la situazione e la condizione dei collegamenti infrastrutturali fra territori nonché la distanza; la diversa dimensione della "domanda di giustizia" espressa dal territorio, sia sul versante dei processi civili che sul versante di quelli penali.
Tali dimenticanze hanno comportato pesanti conseguenze quali un allungamento dei tempi dei processi, ma soprattutto l'aumento dei disservizi e delle spese.
Basti pensare che ricadono sui privati cittadini e clienti tutte quelle spese dovute alle trasferte dei legali, spese che sono inevitabilmente incrementate per l'aumento delle distanze che gli avvocati devono percorrere per arrivare al tribunale preposto.
Anche per le spese di notifica degli atti, nonostante ormai le notifiche in via telematica sono esponenzialmente in aumento e che, per evitare aggravi di spese, sussiste la modalità della notificazione a mezzo posta, residuano ancora molte casistiche nelle quali il mittente, volontariamente o perché non può fare diversamente, deve far ricorso all'ufficiale giudiziario.
Così il risparmio, se veramente c'è stato, in realtà è stato ottenuto spalmando i costi sugli utenti dei tribunali quali avvocati e privati cittadini nonché sul personale impiegato.
Un altro aspetto rilevante che questa riorganizzazione ha comportato è consistito nell'eliminazione di servizi essenziali alla popolazione residente, che si vede costretta, al fine di evadere pratiche delicate, come quelle di competenza ad esempio del giudice tutelare e più in generale quelle di volontaria giurisdizione (pensiamo ad esempio ad una rinuncia all'eredità oppure alla richiesta di una amministrazione di sostegno), a raggiungere i tribunali nei capoluoghi percorrendo sensibili distanze. Alcune città dell'entroterra si sono viste private di servizi importanti e ciò ha inevitabilmente comportato una perdita economica che ha coinvolto tutta una serie di attività che ruotano intorno ai tribunali, pensiamo al personale amministrativo in forza presso i tribunali soppressi e in genere tutti gli addetti che erano impiegati nelle sedi ordinarie e nelle sezioni distaccate hanno visto mutare anche il proprio stile di vita.
A distanza oramai di quasi otto anni dalla sua entrata in vigore la riforma ha mostrato in evidenza tutti i dubbi che gli esperti avevano preannunciato e cioè il venire in essere di disservizi e diseguaglianze per i cittadini, non compensati con effettivi risparmi di spesa per lo Stato.
Aver privato alcuni territori dei presidi di giustizia e del relativo apparato amministrativo ha inevitabilmente impoverito tutto il contesto, sociale, economico e civile. In particolare chi ha risentito della riforma del riordino della geografia giudiziaria sono state le aree interne, come Camerino e Fabriano, già colpite da fenomeni di spopolamento dovuti alla crisi economica che le ha interessate e che oggi a causa della perdita di vari servizi essenziali, tra cui quello della giustizia, soffrono l'isolamento.
La predetta soppressione dei tribunali ordinari come quello di Camerino e delle sezioni distaccate dei tribunali risulta poi in evidente e grave contrasto con il principio di prossimità stabilito dall'articolo 10 del Trattato di Lisbona, ove si prevede che l'amministrazione, anche della giustizia, sia esercitata il più vicino possibile ai cittadini.
Quanto sopra denunciato è talmente realistico e si cominciano a comprendere le falle della riforma sulla riorganizzazione della giustizia tanto che il Ministero della Giustizia ha avviato dei progetti sperimentali con alcune Regioni per l'istituzione degli "Uffici di prossimità", ciò in controtendenza con quanto disposto dalla riforma stessa.
Il progetto complesso promuove un servizio giustizia più vicino al cittadino, realizzando una rete di Uffici di prossimità, in grado di offrire servizi omogenei in materia di volontaria giurisdizione diretti soprattutto ad esempio alle fasce più deboli, e quindi l’obiettivo di questa mozione è quello di far sì che gli enti locali interessati che ne facciano richiesta al Ministro della Giustizia possano richiedere il ripristino della funzione giudiziaria nelle sedi soppresse delle sezioni distaccate dei tribunali aventi competenza nei rispettivi territori, anche tramite eventuale accorpamento.
Verrebbe pertanto lasciata agli enti la facoltà qualora siano interessati e ne sussistano le condizioni di ripristinare nei loro territori la funzione giudiziaria. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. L’altra volta quando abbiamo approvato la proposta di legge alle Camere per il ripristino del Tribunale di Camerino e della correlata Procura della Repubblica noi come gruppo abbiamo votato favorevolmente per tutte quelle motivazioni che non starò qui a ripetere e diamo per lette.
Questa è una mozione che si pone su quella scia, come atto molto meno impegnativo e, se vogliamo, molto meno efficace, seppure è stata molto efficace l’esposizione della Consigliera Biondi.
Alla Consigliere Biondi ho già detto per le vie brevi, fuori da questa Aula, che una mozione che impegna la Giunta a richiedere al Governo una modifica generalizzata del decreto n. 55 del 2012 per la possibilità di ripristinare di fatto su tutto il territorio regionale, se non nazionale, le cosiddette sezioni distaccate, secondo me non sta in piedi perché non verrebbe mai adottato un provvedimento del genere, che tra l’altro sarebbe errato a questo punto. Ho detto e ribadisco alla Consigliera Biondi, senza impegnare il mio gruppo, che su questo provvedimento sono contrario, invece sarei d’accordo sul provvedimento, con le stesse motivazioni, limitato alla città di Fabriano, che non è ovviamente la mia città, e dico perché.
Innanzitutto, ripeto, c’è la necessità di una legge, secondo, determinare un ripristino generalizzato collide con il principio costituzionale ed anche di civiltà del giudice naturale precostituito per legge, che dubito si possa fare in questo modo. Secondo me è necessario un provvedimento legislativo, altrimenti dare la possibilità alle Regioni o agli enti locali di concordare con il Governo l’istituzione di un ufficio giudiziario, in cui il cittadino chiede giustizia, nel quale il cittadino nel caso penale vien processato, in cui si decide sulla sua libertà, sui suoi diritti, anche sui suoi doveri ... Credo che il principio del giudice naturale precostituito per legge sia un principio sacro santo in un tempo tra l’altro in cui, mi sia consentito dirlo, il nostro Paese, se vogliamo anche per responsabilità della mia parte politica, ha consentito alla Magistratura di fare un po’ quel che gli pare e tra l’altro di fare anche delle pessime figure, lesionando gravemente il prestigio di cui dovrebbe essere ammantata per esercitare bene e meglio le sue funzioni.
Quindi, non va bene, perché non potrebbero essere ripristinati gli uffici del pubblico ministero e via dicendo, va bene invece per Fabriano perché dista dal tribunale oltre 70 chilometri, quindi è giustificato dalla distanza per le ragioni che ha detto prima la Consigliera Biondi, però non lo giustificherebbe ad esempio, parlo del mio territorio, per Sant’Elpidio a Mare rispetto a Fermo e sarebbe un errore parcellizzarlo. Lì lo giustifica la distanza di 70 chilometri, tra l’altro è un’area interna, se vogliamo, anche leadership, è area di crisi riconosciuta come tale, c’è il sisma, come mi ricordava il Consigliere Marinelli, con tutte le esigenze connesse alla ricostruzione, c’è una crisi economica. Motivi che in questo caso giustificano questo tribunale perché oltre ad essere un servizio ai cittadini, indubitabilmente è un presidio “di sicurezza e di legalità”, è un presidio ex se, se vogliamo costituisce un monito per la pubblica amministrazione di operare nei principi di legalità, come per i cittadini e le imprese.
Credo che nelle Marche, nella città di Fabriano, che ripeto non è la mia città, ci andavo qualche decina di anni fa quando andavo a prendere il treno per Roma, sia giusto, quindi, se la Consigliera Biondi ritiene di modificare questa mozione in una risoluzione, che preveda tutto quello che c’è limitatamente alla realtà di Fabriano, avrà il mio voto favorevole, vedo che il capogruppo Consigliere Mangialardi annuisce, ed oltre al mio anche quello del mio gruppo, però su questo interverrà il Consigliere Mangialardi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per ringraziare la Consigliera Biondi per aver sollevato il problema legittimo della riorganizzazione della giustizia nei vari territori, che va preso seriamente in considerazione nelle dovute sedi di competenza legislativa.
Colgo l’occasione per ricordare che perfino il tribunale di Urbino se non fosse stato co-capoluogo avrebbe rischiato con il decreto legislativo del 7 settembre 2012 di essere soppresso. Urbino si salvò in quel periodo semplicemente e solo perché era co-capoluogo. Pensate come è strana questa legge, ci sono dei tribunali in Italia che hanno una utenza nettamente inferiore a quella del tribunale di Urbino, ad esempio quello di Sondrio ha più o meno la metà dell’utenza del tribunale di Urbino, ma essendo capoluogo si è salvato tranquillamente mentre Urbino rischiò la chiusura pur avendo l’Università con la facoltà di giurisprudenza e quindi con la possibilità per gli studenti di frequentare anche nelle dovute forme il tribunale.
C’è poi il Trattato di Lisbona che sancisce il principio di prossimità dei tribunali nonché gli articoli 24 e 11 della Costituzione che parlano del diritto di accedere alle medesime condizioni alla giustizia per tutti i cittadini, dopodiché c’è anche un disegno di legge n. 2139, depositato al Senato, che parla di delegare al Governo la riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari.
Quindi, per tutte queste ragioni mi sento di approvare l’iniziativa della Consigliera Biondi in tutto e per tutto e mi dichiaro favorevole a questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Anch’io plaudo a questa mozione della Consigliera Biondi perché molte volte abbiamo visto che dietro alla centralizzazione dei servizi c’è la disorganizzazione e questa riforma che ha colpito la giustizia ne è testimonianza. Spesso si vedono tribunali dove ci sono lunghe code, si sono chiuse le sedi decentrate ed il risultato è questo.
Quindi, il voto favorevole e un grazie per questa attenzione che ha portato in Consiglio regionale e che credo sia un messaggio importante che possiamo dare anche all’esterno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. La riforma della geografia giudiziaria del 2021 ha comportato, com’è noto, la soppressione delle sedi distaccate di alcuni tribunali ordinari e di molti uffici del giudice di pace, trattasi di uffici giudiziari impropriamente ritenuti minori, ma come ben sappiamo minori non sono.
Emblematico ad esempio, al contrario di quello che dice il Consigliere Cesetti, è il caso di San Benedetto del Tronto, una delle città più importanti delle Marche, privata da anni di qualunque presidio di giustizia, giudice di pace, tribunale, procura, completamente distaccato verso la città capoluogo di Ascoli Piceno.
Tutti i cittadini che facevano riferimento agli uffici giudiziari attualmente soppressi sono stati costretti a dover raggiungere interlocutori spesso lontani, con sacrifici anche in termini economici non trascurabili, quindi, la scelta di rendere più difficile e costoso l’accesso alla tutela giudiziaria da parte dei cittadini è fortemente discriminatoria, la riteniamo tale perché la possibilità di rivolgersi ad un giudice non è assolutamente un privilegio per pochi, ma un diritto costituzionalmente garantito a tutti.
Non vi può quindi che essere una piena adesione e condivisione rispetto agli intenti ed alla finalità di questa mozione presentata dalla Consigliera Biondi anche per scongiurare il rischio di ulteriori riforme volte a ridisegnare la geografia giudiziaria, senza tenere minimamente conto delle esigenze dei cittadini. Secondo me improvvisare adesso in sede legislativa quale sede riaprire e quale no, lo trovo un po’ un azzardo anche perché, ripeto, per ogni territorio il taglio delle sedi distaccate è stato doloroso, quindi non mi avventurerei nella individuazione di un sito piuttosto che di un altro, ma la mozione così generalizzata potrebbe essere un chiaro riferimento agli organi governativi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Una mozione molto delicata e secondo il nostro punto di vista anche molto importante perché la giustizia, come la sanità, è un tema molto caro ai nostri concittadini marchigiani che spesso si vedono, secondo il loro pensiero ed anche secondo la vita che vivono, lesi nelle proprie azioni quotidiane, anche perché almeno per la sanità alcune necessità non vengono programmate. Per quanto riguarda la giustizia ci sono dei momenti in cui un cittadino deve accedere al servizio e questo, come ha ben riassunto il Consigliere Assenti, forse anche per la professione e per la vita che svolge, lede idei diritti perché magari un professionista, un consulente, applica delle tariffe più alte anche perché il tribunale non c’è si deve spostare, con conseguente incremento delle spese e con difficoltà per i cittadini che non hanno un contatto diretto con il giudice di pace o con il tribunale periferico.
La mozione è stata scritta con criterio, per questo motivo e sulla base dello studio che ha fatto la Consigliera Biondi, di impegnare il Ministro della giustizia per il ripristino della funzione giudiziaria nelle sedi soppresse, comprese quelle che in passato avevano un ruolo importante sul nostro territorio, ci vede favorevoli ed annuncio il voto positivo alla mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Da avvocato non posso esimermi dal dare il mio giudizio su questa mozione che secondo me è stata illustrata in maniera chiara e precisa dalla Consigliera Biondi, un’esigenza importante anche dopo il provvedimento preso, corretto e giusto, nei confronti del tribunale di Camerino.
E’ un provvedimento generico, posso comprendere le motivazioni del Consigliere Cesetti che ne fa una questione tecnica sulla distanza del tribunale di Fabriano da quello più vicino, però, come correttamente espresso anche dal Consigliere Assenti, esistono altri tribunali che hanno subìto questo taglio importante, come quello di San Benedetto del Tronto.
Potevo tranquillamente non dire nulla perché il tribunale di Pesaro è stato preservato, ma sappiamo benissimo che la soppressione del tribunale di Fano, che non dista molto da Pesaro, circa 12 chilometri, ha creato indubbiamente dei disservizi e delle problematiche agli utenti ed agli operatori del settore giudiziario. Quindi non posso che condividere questa mozione e sostenerla fortemente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Oltre al plauso alla Consigliera Biondi per aver evidenziato in maniera puntuale e precisa la necessità di una nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero ed avendo ascoltato anche chi mi ha preceduto, comprendo che questa mozione è un provvedimento generico, ma credo che sia un modo per sensibilizzare una Assemblea legislativa verso la necessità e la volontà di una regione, in questo caso delle Marche, ad intervenire presso il Governo affinché ascolti le esigenze del nostro territorio dal punto di vista della sicurezza e della vicinanza della legalità ai nostri cittadini.
Abbiamo preso alcuni provvedimenti sul tribunale di Camerino, di Fabriano per evitare il disagio ai cittadini, ai professionisti e a tutti coloro che devono muoversi per ragioni di giustizia, che credo sia tale per altre località, come San Benedetto del Tronto, quindi, penso che questa mozione sia importante come sensibilizzazione ed è interesse di tutti noi rivendicare il nostro impegno nei confronti del Governo per la legalità, la sicurezza e la vicinanza nei confronti dei cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Ringrazio tutti per aver dato questo importante contributo a questa mozione e relativamente al discorso sul tribunale di Fabriano ritengo che in realtà, per come è stata impostata la mozione, questa richiami un articolo che è già presente nel decreto legislativo 156 del 2012, cioè quello che riguarda la soppressione dei giudici di pace, con il quale in realtà noi vogliamo semplicemente dare un indirizzo per far si che siano gli enti locali interessati alla funzione giudiziaria a chiedere direttamente al Ministero della giustizia il ripristino. Potrebbe essere Fabriano, ma potrebbero essere anche altri interessati a questa richiesta, vogliamo lasciare libertà di scelta agli enti locali di fare espressamente richiesta.
Per questi motivi e per tutto il contribuito che c’è stato da parte dei Consiglieri che mi hanno preceduto, il voto della Lega su questa mozione sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie Presidente. Per confermare quanto appena detto dalla Consigliera Biondi, un’impostazione più generale sicuramente migliorativa di una funzione che dovrebbe spettare di diritto a quanti possono richiederla.
Riteniamo che la mozione sia da votare così com’è e il nostro voto sarà sicuramente favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche il mio gruppo voterà favorevolmente questa mozione. Abbiamo avuto modo di parlarne anche in Commissione qualche tempo fa, questa è una richiesta che, vorrei ricordare, faceva parte del contratto di governo del primo Governo Conte, quello che vedeva insieme Lega e Movimento 5 Stelle, quindi noi riteniamo che sia un impegno condivisibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Solo per riconfermare quanto detto dalla proponente sulla bontà della mozione, vorrei invitare anche il Partito Democratico, se possibile, a votarla perché presentarla all’unanimità può avere un peso a livello governativo, che deciderà quali riattivare o meno. Come la sanità anche la giustizia in questi anni è stata abbandonata, magari ripensare alla ridistribuzione dei tribunali e delle sedi distaccate, ad una riorganizzazione della giustizia, la mozione va in questa direzione, chiedo, quindi, se possibile, di votarla all’unanimità, altrimenti fate come meglio credete. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo proposto una risoluzione che poteva dare concretezza a una mozione che indubbiamente sullo sfondo ha dei buoni principi, ma è assolutamente velleitaria, vuol dire non conoscere cos’è accaduto dal 2012 nei Comuni e nelle Province, al di là di tutti i nostri buoni propositi.
Gran parte degli edifici erano di proprietà degli enti locali che avevano dei crediti importanti con lo Stato che, come per le sedi ordinarie, è ancora inadempiente rispetto alle spese giudiziarie. I Comuni, come ha detto la proponente, dovrebbero contribuire per attivare e riattivare le sedi distaccate, ricordo che i Comuni non sono stati in grado all’interno del mandamento di garantire il giudice di pace, l’ha detto prima il Consigliere Assenti rispetto a San Benedetto del Tronto. Io vengo da un’altra storia e il mio Comune si è dovuto far carico di tutti gli altri Comuni del mandamento, che non avrebbero garantito il giudice di pace e gran parte di quegli edifici sono stati convertiti.
Quindi, la cosa andrebbe ripensata totalmente sia sulle Marche che su scala nazionale, come aveva proposto il Consigliere Cesetti in maniera molto intelligente, avremmo potuto focalizzarla su un tema peculiare che metteva insieme la crisi economica, il terremoto, le aree interne, come per Fabriano, avremmo fatto meno azione velleitaria ma forse, come per Camerino, una concretizzazione vera di quel percorso.
Ci dispiace davvero, ogni volta che non riusciamo a risolvere i temi nostri oggi ci rivolgiamo al Governo come è accaduto per il decreto Balduzzi, per il personale sanitario la settimana scorsa, qui non siamo in grado di rispondere al territorio e chiediamo al Governo di mettere in campo un’operazione, che ci può lasciare mezza pagina di giornale per il nostro comunicato di domani, ma inevitabilmente, conoscendo i percorsi che sono stati fatti rispetto al 2012, è un’operazione velleitaria, quindi il voto del gruppo del Partito democratico sarà contrario.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 65. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,10