Resoconto della seduta n.3 del 09/11/2020
SEDUTA N. 3 DEL 9 NOVEMBRE2020

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 3 del 9 novembre 2020. Do per letto il processo verbale della seduta n. 2 del 3 novembre 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Preciso che ha chiesto congedo il Presidente dell'Assemblea legislativa, Dino Latini.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi è stato deciso che questo Consiglio verrà gestito con il seguente ordine: al punto primo ci sono le comunicazioni della Giunta regionale esposte dall'Assessore Saltamartini, che preciserà e risponderà anche alle interrogazioni presentate.
Terminato l’intervento dell'Assessore Saltamartini parlerà l'Assessore Castelli che risponderà alle altre due interrogazioni, la n. 2 e la n. 5, abbinate.
A quel punto verrà aperta la discussione, 12 sono i minuti a disposizione dei Consiglieri, 15 i minuti a disposizione dei Consiglieri che hanno diritto di replica in quanto presentatori delle interrogazioni.
Preciso anche che nel corso del proprio intervento i presentatori potranno illustrate anche le risoluzioni.

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla “Situazione dell'emergenza epidemiologica nel territorio regionale”

Interrogazione n. 1
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Potenziamento dei posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva per emergenza Covid-19”;

Interrogazione n. 2
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Situazione del Trasporto pubblico scolastico conseguente all’emergenza sanitaria”;

Interrogazione n. 5
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Trasporto pubblico locale: ristoro abbonamenti e prospettive del servizio”;

(le interrogazioni nn. 2 e 5 sono abbinate ai sensi e per gli effetti dell’articolo 140 del Regolamento interno)

Interrogazione n. 4
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Bora
“Covid 19 nelle strutture residenziali: contagi, decessi, possibilità di accesso dei familiari”;

Interrogazione n. 6
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Emergenza Covid 19: misure già adottate e da intraprendere relativamente ai tamponi”.

Interrogazione n. 7
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Attivazione dei Covid Hotel”
(Discussione generale)


PRESIDENTE. Ha la parola, per le comunicazioni, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Colleghi e Consiglieri sono qui per dare delle informazioni a questa Assemblea sulle misure adottate dal Servizio sanitario regionale, dalle 4 Aziende della Regione Marche e da tutto il personale impegnato per affrontare la pandemia.
Voglio subito precisare, in esordio di questo mio intervento, che i trattamenti e le misure che verranno adottate, che sono oggetto di intervento dell'Assessorato e anche dell'intero Governo regionale, non modificano il piano pandemico adottato nella nostra Regione dalla precedente amministrazione, perché è evidente che noi non potevamo intervenire su un treno in corsa allorquando i dirigenti e tutto l'apparato del Servizio sanitario regionale avrebbero dovuto apprestare le misure organizzative, strumentali e di risorse umane necessarie per affrontare la pandemia. Quindi, riferirò in merito ad una fotografia dell'esistente e a ciò che ci siamo apprestati a garantire per far si che la risposta fosse congruente con la domanda pandemica in atto.
Inizierò innanzitutto con l'illustrare gli interventi immediati che sin dal nostro insediamento abbiamo posto in essere per garantire il buon andamento e la continuità, come ho detto, della prestazione sanitaria regionale, tenendo conto che questo servizio nella sua enunciazione, addirittura di rango costituzionale, richiede non solo un'estensione a tutti i cittadini, anche alle fasce sociali più deboli, ma un intervento volto a qualificare la risposta pandemica, soprattutto per alcuni settori e alcuni servizi che richiedono una maggiore attenzione.
Iniziamo innanzitutto con il delineare le due sfere di intervento che abbiamo svolto. La prima, per quanto concerne la profilassi e la prevenzione della patologia e in seconda analisi le misure che sono state adottate per garantire l'efficienza e la funzionalità della risposta clinica ed ospedaliera.
Il primo tema che abbiamo affrontato è stato quello delle vaccinazioni influenzali ordinarie. Ci siamo trovati ad affrontare la gravissima carenza di vaccini per effetto di una sottostima della dimensione necessaria a soddisfare la domanda della nostra regione, tenendo conto che la Regione Marche aveva ordinati e prenotati 417.741 vaccini e che alla data attuale ne sono stati somministrati solamente 363.857 a fronte di una domanda, di un'esigenza, di circa 800/900 mila dosi.
Teniamo conto che la sottostima dell'acquisto dei vaccini antinfluenzali ordinari viene stigmatizzata già nel rapporto del Governo, pubblicato sui livelli essenziali LEA del 2017, in cui aveva sottolineato come la Regione Marche non si fosse adeguatamente preparata alla vaccinazione antinfluenzale e aveva sottostimato la domanda di vaccini.
Ci siamo, quindi, posti nella condizione di ordinare queste nuove dosi e attraverso la Protezione civile nazionale e attraverso la Conferenza delle Regioni abbiamo cercato di reperire i vaccini che purtroppo oggi mancano nella nostra regione. Siamo qui per rispondere, evidentemente, ad una domanda molto estesa da parte della popolazione anziana, con la riserva che purtroppo sul mercato i vaccini non riusciamo a reperirli, quindi contiamo nella solidarietà delle altre Regioni che ne hanno acquistato un numero congruo per le loro popolazioni, speriamo di riuscire ad ottenerli. Il primo fronte su cui ci siamo impegnati immediatamente è stato quello di reperire altri 300/400 mila vaccini antinfluenzali.
Il secondo tema di cui ci siamo prontamente occupati è stato quello di acquisire un maggior numero di tamponi per l'accertamento della positività da Covid, anche qui ci siamo trovati di fronte ad uno sbilanciamento della domanda e della risposta. Originariamente la Regione Marche ne aveva ordinati e acquistati 14.000, esauriti questi dispositivi l’Asur ne ha acquistati altri 12.000, purtroppo alla data attuale siamo in presenza di una riserva per una decina di giorni.
Sollecitato il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, a cui si è rivolto il Presidente Acquaroli nel suo primo atto, richiedendo di fornire alla nostra Regione 5.000 vaccini giornalieri, di cui 2.500 antigenici, ha riferito venerdì scorso che ne avrebbe trasmessi 17.000, tenendo conto che l'esecuzione nella nostra regione raggiunge circa i 2.000 tamponi al giorno, di cui 1.500 del settore privato. Dobbiamo tener conto che 17.000 vaccini potranno essere utilizzati nei prossimi 8, 9, 10 giorni, ci garantiscono quindi una autonomia di una decina di giorni.
Questo problema si ricollega, come dirò più tardi, alla rinuncia che la Regione Marche ha fatto a suo tempo di diventare soggetto attuatore dell'emergenza epidemica, se la Regione si rende soggetto attuatore può acquistare direttamente sul mercato i medicinali, i DPI e tutto ciò che riguarda la prevenzione e la cura della pandemia, quindi, anche in questo senso, nella prima riunione di Giunta, abbiamo deciso di dare la direttiva al Servizio sanitario e agli uffici regionali affinché si costituisca la Regione Marche come soggetto attuatore per andare direttamente, come ho detto prima, sul mercato per acquistare le medicine ed i trattamenti farmaceutici necessari per l'esecuzione dei tamponi.
Il problema, se dovessimo avere la fornitura che è stata richiesta dal Presidente Acquaroli, dei 5.000 tamponi al giorno, si sposterà poi sui soggetti incaricati ad eseguirli. Anche in questa direzione abbiamo cercato di fare 3 tipi di operazioni: allargare la platea dei soggetti che eseguono questi trattamenti, in particolare abbiamo chiesto in prima analisi in un incontro con i medici di famiglia di verificare se i medici di medicina generale e i pediatri sarebbero disponibili ad eseguire questi tamponi antigenici rapidi che servono per monitorare il fenomeno. C'è stata una prima riunione con i medici di famiglia e si è giunti ad un accordo con le rappresentanze dei medici di famiglia, con il Governo, con il Ministro Speranza, un accordo nazionale.
Tuttavia, noi abbiamo sondato le rappresentanze dei medici di famiglia e con loro speriamo di poter portare a esecuzione l'accordo nazionale, estendendo il numero degli esecutori dei trattamenti dei tamponi ad un numero maggiore possibile di medici di famiglia, in questo senso abbiamo anche coinvolto le associazioni dei dentisti e dei veterinari per verificare se anche questi soggetti di prestazioni sanitarie potranno eseguire i tamponi.
Poi abbiamo esplorato, per allargare la platea degli esecutori, la possibilità di incontrare i farmacisti, che potrebbero eseguire, come è avvenuto in altre Regioni, i tamponi sierologici attraverso l'accertamento del possesso degli anticorpi da parte dei soggetti a cui i tamponi sierologici sono stati somministrati.
In questi incontri con i farmacisti, che si sono dichiarati disponibili, è in corso di valutazione la valenza scientifica di questi tamponi perché è evidente che il test sierologico dà un'indicazione del possesso degli anticorpi sviluppati da soggetti che hanno contratto il virus, ma non dà la piena contezza della positività, quindi stiamo valutando a livello di Giunta, anche con l’Istituto Superiore di Sanità e con le evidenze scientifiche che stanno emergendo in questo periodo, se sia opportuno portare la nostra Regione, come ha fatto l'Emilia-Romagna e come non ha fatto nessuna altra Regione italiana, ad uno screening di massa attraverso i tamponi sierologici.
Ci siamo poi indirizzati per chiedere un aiuto alla sanità militare, dopo una lunga interlocuzione nella nostra regione sono stati inviati 5 equipaggi di medici militari, composti da 5 sanitari militari e 2 infermieri ciascuno. Abbiamo approntato 5 equipaggi per l'accertamento nelle 5 province - ce ne sono 2 nella provincia di Ancona, 1 nella provincia di Pesaro, 1 nella provincia di Macerata e 1 nella provincia di Ascoli - naturalmente questi equipaggi di medici militari con gli infermieri osserveranno una rotazione secondo le esigenze che ci vengono segnalate dal Servizio sanitario regionale.
Oltre quindi all'individuazione dei vaccini, all'aumento del numero dei tamponi, all'aumento del numero degli esecutori dei tamponi stessi, abbiamo affrontato il dolorosissimo problema dei posti letto in terapia intensiva.
Purtroppo la nostra regione ha una gravissima carenza di posti letto in terapia intensiva e la graduatoria nazionale ci colloca al terz’ultimo posto, dietro di noi solo la Campania e la Calabria.
Prima del Covid la Regione Marche aveva a disposizione 105 posti letto di terapia intensiva e con il decreto-legge n. 34 del 2000, che è stato approvato il 19 maggio, la nostra Regione era stata incaricata di aumentare il numero dei posti di terapia intensiva a 105 letti. Attualmente ne sono stati allestiti solamente 14, quindi ci troviamo con un gap piuttosto rilevante che stiamo cercando di rimuovere, allargando le possibilità di intervento e utilizzando il Covid Hospital di Civitanova Marche.
Il Covid Hospital di Civitanova Marche potrebbe avere una capacità di 84 posti letto di terapia intensiva, tuttavia sconta il fatto che non è stato predisposto il personale necessario per aprire questi stand, quindi il primo modulo di 14 posti a Civitanova Marche è stato aperto con l'impiego del personale dell'Area vasta 3, il che ha sottoposto detta struttura ad uno stress piuttosto rilevante sottraendole anestesisti, internisti e medici specializzati, non solo dal contrasto ed alla cura della malattia Covid 19, ma anche dalle altre terapie necessarie per garantire la cura di altre patologie.
Attualmente a Civitanova Marche è stato aperto un secondo modulo di 14 posti, in questo caso siamo riusciti a coinvolgere, attraverso una cooperazione, tutte le 4 Aziende ospedaliere marchigiane ed è stato possibile reperire anestesisti, internisti e infermieri sia dall'Azienda Marche Nord di Pesaro che dall'Azienda di Torrette, per cui siamo riusciti ad aprire un secondo modulo.
Complessivamente viaggiamo con 126 posti di terapia intensiva e attualmente nella nostra Regione sono occupati 69 posti per altrettante persone ricoverate. Questa mattina su 126 posti disponibili abbiamo la metà di posti occupati in terapia intensiva. Ricordo che oggi sono 562 le persone ricoverate per la patologia Covid, di cui 69, come dicevo, in terapia intensiva e 493 in terapia non intensiva.
Rispondo all'interrogazione n. 1 della Consigliera Ruggeri, che chiedeva cosa è stato fatto e cosa stiamo facendo.
Sono stati allestiti 14 posti dei 105 disponibili così distribuiti: 41 nell'Azienda Marche Nord, 38 a Torrette, 7 presso l’Ospedale di Jesi e 5 presso l'Ospedale San Benedetto del Tronto.
La Regione Marche non avendo agito divenendo soggetto attuatore, quindi potendo appaltare l'allestimento di questi posti di terapia intensiva, si è rivolta al soggetto attuatore individuato nel Commissario straordinario per l'emergenza Covid, con la conseguenza che le procedure si sono allungate, quindi dei 105 posti di terapia intensiva potremmo averne una ventina alla fine dell'anno e probabilmente, addirittura, una gran parte nella primavera ed anche nell'estate del prossimo anno.
Dobbiamo cercare di recuperare questo gap attraverso una riduzione e l'impiego del personale attualmente in servizio nelle 4 Aziende ospedaliere presso il Covid di Civitanova Marche. Questo possiamo farlo attraverso uno strumento che la contrattazione collettiva prevede, che è quello della mobilità all'interno delle Aziende attraverso l'istituto del comando.
Il tema riguardante questo argomento è la carenza di personale. Abbiamo visto in queste prime settimane di responsabilità nell'azione amministrativa della nostra Regione che non c'è un’offerta sul mercato di prestazioni sanitarie mediche di questo tipo di specializzazione, quindi: anestesisti, internisti, pneumologi, cardiologi. Abbiamo cercato e stiamo cercando di acquistare sul mercato queste prestazioni sanitarie specialistiche, anche se è molto difficile perché la domanda del nostro Paese è in continua espansione, specie per Regioni che hanno un maggior volume di infettati da Covid 19, e anche su questo è una corsa molto in salita.
La difficoltà che la Regione Marche deve registrare riguarda lo stress che questo personale, a cui va il nostro ringraziamento, soprattutto va il riconoscimento meritorio di un impegno che già si è manifestato negli scorsi mesi con delle professionalità mediche di assoluto riguardo, ma non solo mediche, professionalità infermieristica ed anche le stesse OSS, di cui non dobbiamo disconoscere l'impegno finalizzato a garantire la cura a tutti i nostri concittadini ricoverati nei plessi ospedalieri. Dobbiamo procedere con un riaccorpamento dei reparti ed anche ad una mobilità verso il Covid Hospital di Civitanova Marche, misure che non devono essere sottovalutate perché determinano uno stress aggiuntivo nelle prestazioni dei lavoratori.
In questa direzione si registra, sin dalla prima settimana di insediamento, la convocazione di un tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali del personale sanitario, sia del comparto che della dirigenza medica, in primo luogo per concludere un'annosa trattativa sulla liquidazione dell'indennità di rischio che si era inceppata nella prima fase della pandemia e che noi vogliamo portare a conclusione attraverso il riconoscimento e la liquidazione degli emolumenti al nostro personale, meritorio nella sfida al Covid 19, in più c'è un secondo tavolo di trattativa aperto per far si che il personale che verrà inviato nel Covid Hospital di Civitanova possa veder riconosciuti gli emolumenti, non solo quelli contrattuali. Il trasferimento dai nosocomi in cui operano tradizionalmente, che sono quelli di Camerino, Macerata e Civitanova, fa aumentare il disagio professionale e lavorativo, occorre, quindi, il riconoscimento di nuovi emolumenti.
Voglio subito sgomberare il campo su alcune digressioni che sono apparse sui social riguardo a questi trattamenti, voglio dire in modo inequivocabile che i trattamenti che riguardano la liquidazione di emolumenti per prestazioni legate al Covid, interesseranno tutto il personale sanitario delle 4 Aziende, non riguarderà solo il personale che sarà impiegato a Civitanova Marche. Non c’è dubbio che i trattamenti devono riguardare le prestazioni effettive rese, non il luogo dove queste vengono svolte, è evidente che se le prestazioni sono rese lontane dalla sede di servizio del proprio plesso ospedaliero dovranno essere riconosciuti emolumenti aggiuntivi previsti dall'ordinamento nazionale.
Proseguendo in questa rapidissima carrellata sulle misure che abbiamo introdotto per garantire l'efficienza del piano pandemico e superare i gap e le discrasie che abbiamo rilevato, devo dar conto anche dell'intervento che abbiamo fatto per aumentare il numero dei medici di famiglia, si deve sapere, questa Assemblea deve essere resa edotta, che alla data del 5 novembre c'erano 76 zone carenti di medici di famiglia e si è proceduto ad assegnarne 44, è evidente che nelle province e nei Comuni delle zone dove non opera un medico di famiglia l'eventuale patologia che si manifesta su un cittadino si riversa sul 118 e immediatamente nella ospedalizzazione di queste persone, quindi il primo fronte su cui occorre intervenire è quello dei medici di famiglia, attualmente rimangono scoperte 31 zone nella nostra regione perché non ci sono stati accessi, non ci sono stati iscritti nelle liste di accesso all'esercizio dell'attività dei medici di famiglia e conseguentemente, secondo le disposizioni normative, si procederà a iscrivere queste carenze con una pubblicazione nazionale e nell'eventualità che non ci siano domande si potranno arruolare medici che sono al IV, III, II anno di specializzazione in medicina generale.
L'altro settore su cui abbiamo agito è stato il potenziamento delle unità Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, sono quegli equipaggi di medici e infermieri che eseguono le visite domiciliari.
All'entrata di questa legislatura gli equipaggi che noi abbiamo trovato di Unità speciali di continuità assistenziale erano 21, attualmente sono 30 e l'organico è di 32 persone. Le Usca lavorano 12 ore al giorno e in questo periodo abbiamo aumentato anche le dotazioni per questi equipaggi di medici, aumentando il numero degli apparati capaci di eseguire le ecografie polmonari. Che cosa accadeva? In tutta la nostra regione erano stati acquistati solo 5 apparati capaci di fare le ecografie polmonari, con la conseguenza che l'allargamento della patologia portava spesso alcuni pazienti ad eseguire le prestazioni presso i nosocomi, determinando il pericolo di estensione del virus, acquistando questi nuovi apparati noi garantiamo che la visita domiciliare delle Usca impedisca la trasmissione del virus mediante la prestazione di questi trattamenti nei nostri ospedali.
E’ stata poi data la direttiva al Servizio sanità su 3 importanti questioni. La prima, l'individuazione di protocolli di cura domiciliare. Nella nostra regione non c'era un metodo omogeneo di cura delle prestazioni da Covid, quindi anche in questo senso noi vogliamo individuare un protocollo di cura che possa essere lo stesso per tutti i nostri pazienti, lo stesso protocollo di cura terapeutico e farmaceutico che possa essere eseguito nelle abitazioni dei pazienti stessi.
Abbiamo chiesto l'individuazione dello stesso protocollo anche per le cure cliniche ospedaliere, aggiungendo 3 elementi di cura: la possibilità di sperimentare l'uso dell'ozono per la purificazione del sangue, un aumento della banca dati del plasma da persone guarite dalla patologia e la possibilità dell'impiego dell’idrossiclorichina anche con misure specifiche o con misure sperimentali da valutare in sede regionale e in sede scientifica, anche con il Comitato etico.
Sull'uso dell'idrossicclorichina vorrei fare una brevissima parentesi, questo farmaco era stato utilizzato all'inizio della pandemia ed è risultato efficace per contrastare, per guarire numerosi pazienti. Poi c'è stato un intervento dell'Aifa che ha sostenuto che aveva delle conseguenze collaterali, quindi ne è stato bloccato l'impiego.
Tuttavia, da esperienze internazionali, come per esempio per la cura del Presidente americano Trump, si è dedotto che le conseguenze collaterali non sono così negative e si è ritenuto di valutare la possibilità, abbiamo per questo ho convocato una riunione con l'Avvocatura regionale, di chiedere all'AIFA una revisione del suo giudizio e in sede di richiesta di revisione allegare tutti quei protocolli internazionali che, invece, garantisco, hanno garantito ed hanno dimostrato la validità di queste terapie.
In ogni caso, valutata l'alta caratura delle professionalità mediche della nostra regione, siamo assolutamente consapevoli che la sperimentazione di queste 3 misure, quindi l'uso di idrossiclorichina, di ozono e l'aumento del plasma dei pazienti guariti, potrà portare la nostra regione in vetta alle terapie anti Covid che possono avere un esito evidentemente fruttuoso.
Accennavo poco fa ai trattamenti retributivi del personale della sanità a rischio, su questo punto i limiti delle previsioni vigenti possono portare ad esplorare la possibilità di chiedere all'Aran e al Ministero della funzione pubblica un allargamento delle maglie contrattuali che ci consenta di remunerare le prestazioni a rischio del personale sanitario impiegato in questa guerra al Covid, parimenti con lo stesso strumento, quindi con la Conferenza Stato-Regioni o provocando risposte da parte dell'Agenzia negoziale nazionale Aran o dal Ministro funzione pubblica, vogliamo allargare le maglie per l'aumento del personale sanitario nella nostra regione. Come è noto alla maggior parte dei Consiglieri, il depauperamento del numero degli operatori sanitari è conseguenza di tutta una serie di strumenti internazionali che sin dal 2011, partendo dal fiscal compact, ha ridotto il numero delle possibilità assunzionali delle pubbliche amministrazioni.
Ecco, nel nostro caso, avendo la Regione Marche la necessità di assumere ulteriore personale, vorremmo esplorare la possibilità di chiedere delle deroghe al Ministero della funzione pubblica, in sede di raccordo anche della finanza pubblica, per garantire l'assunzione di un numero di dipendenti che garantiscano l'efficienza delle strutture ospedaliere ed anche della medicina di prevenzione.
In questo senso ci siamo sentiti di accogliere con la Giunta e con il Presidente Acquaroli la domanda che proviene dalle Aziende per l'assunzione di un numero maggiore di infermieri rispetto alle possibilità assunzionali attuali previste dai bandi di concorso, in via di esecuzione è in corso di ultimazione un concorso per 3.000 infermieri della nostra regione, abbiamo già dato indicazione alle Aziende ospedaliere regionali di assumere il maggior numero possibile previsto dalla tabella organica, attraverso un contratto provvisorio di 3 mesi per garantire che a conclusione delle procedure concorsuali, a conclusione del procedimento dovrebbe essere individuato nel mese di gennaio, si possa assumere questo personale con contratto a tempo indeterminato. Per assumere un maggior numero di infermieri, attualmente le 4 Aziende potranno arrivare a circa 300 assunzioni di infermieri, è necessario modificare il blocco del turnover, anche se il decreto-legge 34 del 2020 aveva previsto un allargamento della possibilità assunzionale per infermieri e medici, ma con contratti a tempo determinato. Noi abbiamo tantissimi infermieri marchigiani che lavorano nel nord nel nostro Paese, in Emilia-Romagna, che potrebbero tornare nella nostra regione, ma che non tornano perché in quelle regioni hanno dei contratti di lavoro molto più lunghi.
Che cosa determina e che cosa sta determinando l'assunzione gli questi infermieri da questo bando di concorso? Che molti infermieri che lavorano nelle case di riposo sono attratti dall'assunzione nelle amministrazioni statali, nelle amministrazioni pubbliche e questo determina un deficit di assistenza nelle case di riposo e nelle RSA. A questo riguardo stiamo cercando di contattare una serie di servizi che può essere acquistata nelle cooperative ed attraverso l'acquisto di spazi professionali specifici, di ore definite, per garantire sia alle RSA che alle case di riposo l'assistenza necessaria ai pazienti che, in particolare in questo periodo, sono affetti da Covid.
Ricordo che nella nostra regione sono decine le case di riposo che accusano questo fenomeno, i loro ospiti malati da Covid, e in questo senso vorrei qui sottolineare come abbiamo cercato di innovare portando nelle case di riposo appropriatezza e continuità di cure. Il sistema di cura in queste strutture prevede l'impiego dei medici di famiglia e questo sistema non garantisce appropriatezza, né continuità di cura. In questo senso abbiamo emanato una direttiva perché nelle case di riposo ci sono i malati Covid e si eseguono giornalmente delle prestazioni specialistiche da parte di personale sanitario ospedaliero, quindi stiamo parlando di medici, infettivologi e infermieri che garantiscano a questi nostri pazienti una cura appropriata e soprattutto la capacità di dare una risposta a persone che meritano tanto dalla nostra società, sono coloro, mi sono permesso di dire, che hanno ricostruito l'Italia dopo la seconda guerra mondiale.
In questo senso voglio sottolineare come lo stress che già il Servizio sanitario regionale subisce per effetto della carenza di organico, per effetto dell'aumento dei contagi da virus, si sia accentuato, dovendo seguire e garantire le cure necessarie a circa 300 pazienti nelle case di riposo.
C'è anche il tema della sicurezza del personale sanitario, nessuno può sottacere l'esigenza che il personale sanitario sia sottoposto a screening continuativi e che abbiano la protezione con i DPI necessari (mascherine, camici) ad evitare il contagio all'interno dei plessi ospedalieri e poi trasmetterlo nelle loro abitazioni.
In questo senso ed in questa direzione il Servizio sanità e le Aziende sono stati invitati ad eseguire questi test quindicinali al personale e li abbiamo estesi addirittura al personale infermieristico che presta la propria attività di aggiornamento, sono gli infermieri delle cliniche universitarie, abbiamo disposto che siano sottoposti a screening mediante tamponi per evitare che l'attività addestrativa possa comportare l'assunzione o la trasmissione del virus.
Poi c'è un altro tema che riguarda la sottoposizione a tampone delle persone meno abili e in questo senso abbiamo chiesto al Ministero della sanità di validare le procedure per la somministrazione dei tamponi salivari, soprattutto ai bambini ed alle persone con handicap. Il problema che è stato sottolineato è che questi test salivari non sarebbero in grado, scientificamente, di validare la positività al Covid 19.
Ci sono due ulteriori questioni che abbiamo voluto implementare e sono l'attivazione del numero verde di emergenza Covid dal 9 dicembre.
Innanzitutto, vi informo che nella nostra Regione partirà il numero unico di emergenza 112 che assorbirà tutti gli altri numeri di emergenza finora funzionanti, 113, 115, 118. La Regione Marche ha già apprestato con 44 nuovi operatori tutto il sistema per garantire l'attivazione di questo numero, tuttavia, il numero di emergenza 112 nella sua complessità, che riguarda non solo il soccorso pubblico, ma anche la sicurezza pubblica, la Polizia, i Carabinieri, non garantisce ai cittadini le informazioni necessarie per far fronte non solo all'epidemia, ma anche ai bisogni delle terapie necessarie per curare le loro patologia, quindi, abbiamo dato direttiva, da ieri, in una riunione di Giunta, con tutti i Direttori generali, di avviare immediatamente l'esecuzione del numero unico di emergenza, n. 800936677, che può essere eseguito anche da remoto, utilizzando personale degli Urp e personale amministrativo delle Aziende ospedaliere.
Infine, tenuto conto dell'altissimo numero di persone che sono ricoverate nei nostri plessi ospedalieri, ieri abbiamo dato la direttiva alle Aziende e al Servizio sanità di creare un nucleo di coordinamento per lo smistamento e la valutazione dei pazienti, in modo tale che all'interno degli ospedali delle 4 aziende ospedaliere vi possa essere un coordinamento non solo sull'allocazione dei malati da Covid in terapia ordinaria, semi intensivi, intensiva, ma anche e soprattutto per garantire in modo omogeneo quelle prestazioni sanitarie ordinarie, perché, come è stato osservato in un precedente intervento in questo Consiglio regionale, non si muore solo di Covid ma anche di malattie cardiovascolari, oncologiche e altro.
Quindi, abbiamo la necessità di affrontare l'emergenza Covid con il necessario piglio in materia di misure di prevenzione e in materia di cure ospedaliere, ma abbiamo anche il bisogno e l'esigenza di non sottrarre alle altre persone che hanno bisogno di cure per le loro patologie, gli interventi necessari nelle altre corsie che fino ad oggi non sono state impiegate.
Vorrei qui rassegnare alcune ultimissime considerazioni, signor Presidente e colleghi Consiglieri, il problema che dovremo affrontare nei prossimi mesi di novembre, dicembre, gennaio, febbraio e forse marzo, richiede soprattutto di evidenziare che il Sistema sanitario regionale è in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, pur con le carenze che ho voluto non sottolineare, ma di cui ho voluto parlare. Dobbiamo anche aggiungere che il servizio sanitario regionale presenta dei caratteri di assoluta specificità e di elevatissima professionalità da parte di tutti gli operatori, siamo una regione avanzata, non solo dal punto di vista medico-scientifico e dal punto di vista dei trattamenti farmaceutici, non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale.
Questi servizi, però, meritano un raccordo, probabilmente quando metteremo mano al piano socio-sanitario, nei prossimi mesi, e lo faremo, come dice il Presidente, insieme a tutti i Consiglieri, insieme alle opposizioni, tutti insieme, dovremo forse rivedere il sistema delle 4 Aziende ospedaliere, che probabilmente devono essere raccordate perché la nostra è una regione di 1,5 milioni di cittadini che richiede, a mio giudizio, una visione d'insieme omogenea, non 4 aziende che spesso non riescono neppure a coordinarsi.
Vorrei concludere questo intervento, come ho fatto prima, ringraziando dal più profondo del cuore, come ogni marchigiano sente, gli infermieri, i medici e gli operatori sanitari che già da marzo hanno operato in condizioni di rischio della vita e di stress e anche in queste ore stanno affrontando questo tema. Vorrei che attraverso la contrattazione collettiva con i tavoli giungesse anche alle organizzazioni sindacali un appello a concludere questi accordi, le trattative che stiamo facendo, perché il personale che sta rischiando la vita nelle corsie degli ospedali possa ricevere gli emolumenti contrattuali giusti per le sue prestazioni.
Ai cittadini marchigiani vorrei dire che questo personale merita un riconoscimento non solo dal punto di vista remunerativo, non solo dal punto di vista etico, merita che i cittadini marchigiani possano rispettare tutti i comportamenti diretti a frenare l'espansione del virus, perché quando si è in una corsia di rianimazione con una tuta non si riesce neppure a bere un bicchiere d'acqua per sette/otto ore, ecco, questo personale merita che tutti noi, tutti i cittadini, tutta la classe dirigente di questo Paese, ogni uomo e donna della nostra regione, possano osservare tutte quelle precauzioni per impedire che queste persone si sacrifichino nelle corsie di ospedale per comportamenti che possono essere evitati.
Naturalmente credo che ci sia una grande maturità della nostra gente, lo dimostra il fatto che anche andando in giro, salvo episodi particolari, la maggior parte dei nostri concittadini comprende perfettamente il valore della prevenzione, il valore di indossare le mascherine, il valore di non fare assembramenti, anche, è evidente, nel rispetto di quelle persone che possono essere più a rischio, dei nostri anziani, dei nostri genitori, dei nostri nonni, quindi, non dobbiamo mai far cadere la massima prevenzione possibile.
Al Presidente Acquaroli ed ai colleghi che sono qui presenti, desidero inviare un ringraziamento per l'aiuto che in questo momento stanno dando, non solo all'Assessorato alla sanità, ma per l'impegno che ogni Assessore impiega per dare una risposta qualificata a questa emergenza. Ai colleghi dell'opposizione voglio dire che la porta dell'Assessorato e della Giunta è sempre aperta per qualunque contributo essi vorranno portare anche in termini critici o propositivi.
Aggiungo che questa è una fase dove l'unità dell'Assemblea legislativa deve manifestarsi perché noi dobbiamo salvare vite e ai colleghi di maggioranza dico che insieme, affrontando ogni giorno questi temi, potremo garantire, come dicevo prima, la qualità della sanità marchigiana che rappresenta un punto cardine del nostro programma elettorale.
Infine, e non per ultimo, desidero sottolineare che alla luce delle elezioni statunitensi il neo eletto Presidente statunitense richiama l'importanza dello stato sociale e della possibilità di portare negli Stati Uniti un pezzo di stato sociale e di welfare state sanitario, come ce l’ha l'Europa, vorrei dire che dobbiamo essere orgogliosi di vivere in un Paese dove abbiamo scritto in Costituzione all'articolo 3 e nell'articolo 32 il diritto indissolubile di ogni cittadino di essere garantito con una cura, un trattamento sanitario adeguato a salvare non solo la sua vita, ma soprattutto una qualità della vita capace di far si che l'Italia possa rispondere a questi bisogni e portare il nostro Paese ed anche la nostra Regione verso i suoi più alti e immancabili destini. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Quindi ha risposto alle interrogazioni nn. 1, 4, 6 e 7. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per sottolineare che in realtà la risposta all'interrogazione n. 4 non c'è stata, quindi, vorrei capire se l’Assessore risponderà dopo. Solo per l'ordine dei lavori, tutto qui, grazie.

PRESIDENTE. Risponde dopo. Ha la parola l’Assessore Castelli per la risposta alle interrogazioni n. 2 e n. 5 abbinate.

Guido CASTELLI. Grazie Presidente. Gentili colleghi Consiglieri, rispondo in questa forma che abbiamo concordato, proprio per dare maggiore fluidità ai lavori, a due interrogazioni che sono state formulate dai Consiglieri Ruggeri e Biancani e che ineriscono lo stesso tema, che è il trasporto pubblico locale.
Mi premuro solo di ricordare come il Consigliere Ruggeri ha fatto riferimento in particolare a delucidazioni da richiedere in ordine a. indirizzo, finanziamento, monitoraggio, programmazione del trasporto pubblico locale, in tempi di Covid, con particolare riferimento, evidentemente, anche all'esecuzione dei servizi aggiuntivi, chiedendo chiarimenti in ordine alle modalità con cui sono stati allestiti, per parte sua, invece, il Consigliere Biancani, oltre che il trattenersi sul tema generale fa particolare riferimento alla questione dei ristori da riconoscere alle famiglie che si sono viste inevitabilmente private del diritto di veder adempiuto il contratto di trasporto che avevano siglato in precedenza all'avvio dell'anno scolastico.
Per dare una risposta esauriente, credo e spero di poter dire anche sintetica, voglio ricordare come in realtà la vicenda del trasporto pubblico locale va scandita secondo le fasi che hanno accompagnato questa emergenza sanitaria perché il trasporto è stato oggetto di valutazione, fra l'altro, dobbiamo dire, sono state attuate in particolare dalla Giunta precedente, e darò conto inevitabilmente di quanto espletato dal mio predecessore nella precedente consiliatura, ma queste risposte vanno articolate secondo una scansione temporale perché gli interessi da tutelare da parte del servizio sono stati diversi in ragione del diverso impatto che la pandemia ha avuto sul trasporto pubblico locale.
Una prima fase è stata quella del lockdown, dove il bene da tutelare era la continuità aziendale, il diritto ad un sussidio, ad uno stipendio dei lavoratori impegnati nel trasporto, poi c'è stato il tema delle prime riaperture. seconda fase, dove chiaramente è emersa la grande questione della sicurezza dell'utente, oltre che ovviamente dei lavoratori stessi, poi c’è stata la terza fase, quella dell'approssimarsi della scuola e abbiamo seguito tutti il dibattito impegnativo, importante su come garantire in un luogo, in uno spazio fisico, che era quello del bus che inevitabilmente evocava problematiche di assembramento e di concentrazione umana, la sicurezza e quale fosse la misura più indicata da applicare, poi c'è stato l'avvio concreto delle scuole, proprio i primi giorni e le prime settimane, e la fase attuale, dove si sono sovrapposte misure che hanno, e lo sapete, via via determinato delle modifiche e delle rimodulazioni della possibilità di utilizzo dei mezzi.
Cercherò di passare in rassegna in maniera sintetica queste 5 fasi, non senza, però, ricordare a tutti i colleghi di quest'Assemblea, perché credo che questo sia l'obiettivo da condividere e se auspicabilmente sarà condiviso da porre come una delle tante ragioni che devono alimentare il nostro impegno come Aula, che il trasporto pubblico locale nelle Marche sconta un primato che purtroppo non è invidiabile, siamo in ordine di distribuzione del fondo nazionale trasporti l'ultima Regione, 68 euro pro-capite, è un tema su cui ci stiamo già impegnando, su cui si sono immagino impegnati i nostri predecessori, ma è qualcosa che stressa in maniera sistemica la possibilità per le nostre aziende, per le aziende consortili e non solo, di erogare servizi perché nelle Marche si fa trasporto pubblico locale con meno di 70 euro pro-capite, quando invece, ça va sans dire, non ho nessun motivo di invidia nei confronti di altre Regioni, in altre Regioni la remunerazione pro-capite, il corrispettivo pro-capite è di 120, 130, 140 euro. Quindi, capite come il sistema ha dovuto reagire alla pandemia e a tutto quello che ne è conseguito, già gravato da una condizione che non era affatto invidiabile.
Passo e mi scuso di questa premessa che serviva anche per capire quanto sia grave la problematica che si è determinata nel nostro caso.
In una prima fase si sono dovuti ridurre i servizi e renderli conformi, scrive il Servizio, nel periodo del lockdown e le esigenze prioritarie sono state quelle volte alla salvaguardia, come dicevo prima, della sicurezza dei lavoratori e la stabilità finanziaria delle aziende dei trasporti.
Infatti, in quel quadro è venuta meno una delle componenti della remunerazione del servizio, i ricavi da traffico, che è pari a circa un terzo complessivo delle entrate di un'azienda di trasporto e le entrate stabilmente e ordinariamente nel nostro sistema sono pari a 65 milioni di euro.
Ognuno di voi potrà immaginare quanto sia stato forte l'impatto nel momento in cui con il lockdown totale è venuta a mancare una voce così importante.
In questa fase la Regione si è concentrata sul mettere a punto soluzioni che preservassero l’incolumità dei lavoratori e che inducessero le aziende ad anticipare - questo è un passaggio delicato, ma importante che è stato coronato da successo, grazie anche alla concertazione con le organizzazioni sindacali - gli ammortizzatori sociali con il proprio bilancio. Questo è stato un risultato conseguito, che va ricordato, anche perché i servizi sono stati riorganizzati e ridotti dell'ordine del 60% in una fase in cui la diminuzione dei passeggeri ha superato il 90%. Queste asimmetrie sono state gestite si può dire al meglio e siamo in grado oggi di poter affermare che la perdita di ricavi per il quadrimestre marzo/giugno è stata complessivamente dell'ordine dell'80% rispetto all'anno precedente. Il costo è stato pari a 12 milioni di euro.
Immaginate in questi 2/3 mesi qual è stata la condizione di sofferenza in cui sono venute a trovarsi le aziende di trasporto.
C'è stata la seconda fase, quando il Covid ha mollato parzialmente, purtroppo non ha mollato del tutto la presa sulle nostre comunità, di progressiva riapertura dei servizi, tarda primavera, e in questa fase ci si è concentrati sull'incolumità dei lavoratori e anche quella ovviamente degli utenti, perché i primi protocolli, i primi standard di servizi sono stati definiti.
L'azione della Regione è stata tutta rivolta a garantire il consolidamento di misure a sostegno della stabilità delle aziende con interventi diretti del bilancio regionale, e questo va riconosciuto, perché è vero che lo Stato complessivamente credo che abbia stanziato circa 900 milioni sul piano nazionale, poi ho letto che il DL ristori ha aggiunto 300 milioni di cui però non conosco quella che sarà l'articolazione. Tuttavia, ad oggi, ancora queste somme non sono state liquidate, stanno per esserlo perché il decreto che riguarda una parte di questi fondi ha avuto l'intesa qualche giorno fa, ero già Assessore regionale, però si è ritenuto, credo in maniera provvida e condivisibile, di stanziare con risorse proprie della Regione circa 14,5 milioni di euro solo per sostenere le perdite di ricavi per il TPL, ferro e gomma.
Tutto questo sulla base di una certificazione che ciascuna azienda doveva garantire, quindi, oltre a quello che era stato impegnato, ma non stanziato e liquidato dallo Stato, la Regione ha ritenuto di garantire con risorse proprie questa liquidità, ripeto, anche in riferimento al fatto che è stata comunque garantita l'erogazione degli ammortizzatori sociali con un impegno diretto delle nostre aziende.
Questo sostegno è parso necessario per anticipare le crisi di cassa, che se si sarebbero ulteriormente acutizzate, ed arrivo in parte alla risposta di quanto è stato evidenziato dal Consigliere Biancani, in quanto, come è noto, l'articolo 215 del decreto rilancio ha previsto l'emissione di voucher per poter ristorare il mancato utilizzo degli abbonamenti. I 14,5 milioni stanziati dalla Regione, del resto l’Assessore al bilancio che mi ha preceduto lo sa, servivano anche a garantire nel momento dell'emissione in questa fase di transizione che quanto mai è stata complicata, per evitare crisi di liquidità.
I nostri uffici, con appositi tavoli - parlo di quella misura sostenuta anche se in maniera teorica e non in termini di cassa a suo tempo - hanno coordinato le modalità di emissione dei voucher e quelle per il loro utilizzo con le aziende del TPL gomma e ferro, con soldi dello Stato, allora. Voi sapete che erano due le formule, non sempre si sono registrate delle soddisfazioni ampie per le modalità che erano state stabilite dal DL rilancio, erano due: la prima, emissione di un voucher di importo pari all'ammontare del titolo di viaggio, ivi compreso l'abbonamento, da utilizzare entro un anno dall'emissione, la seconda, era il prolungamento della durata dell'abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non era stato possibile l’utilizzo, con la problematica di qualcuno che magari avendo esaurito il ciclo degli studi poteva non aver motivo di godere di questo allungamento.
Comunque la ratio della norma va ricercata nel tentativo del legislatore, da una parte di riconoscere ai cittadini i ristori, ma dall'altra la necessità di tutelare le aziende già provate dall'assenza di ricavi, evitando esborsi immediati di somme di denaro.
Questa è stata l'occupazione prevalente che i nostri uffici hanno curato nel periodo della seconda fase, quella della primavera, un momento in cui il TPL non viene frequentato in maniera massiva, però, si riteneva necessario approntare le giuste misure.
Poi c'è stata la terza estiva fase, molto complessa, molto accurata, anche accompagnata da un dibattito pronunciato perché la scuola stava per iniziare, che è coincisa con l'intenso dialogo con il mondo della scuola per organizzare i servizi che nel mese di settembre avrebbero dovuto riaccogliere gli studenti marchigiani.
Sono stati realizzati almeno venti incontri, sia centralizzati con il tavolo permanente dell'Ufficio scolastico regionale, sia con i dirigenti scolastici che sono stati incontrati più volte. Lo scenario in quel momento prevedeva una capacità di carico dei mezzi di trasporto dell'ordine del 50%, ricorderete che inizialmente si partì con questa percentuale.
Va evidenziato che un incremento del livello di servizio praticamente doppio appariva allora irrealizzabile nel breve e nel medio periodo, anche a risorse illimitate, semplicemente perché non era un problema economico, ma tecnico. Quindi, la levata di scudi che da più parti si determinò nel momento in cui si ipotizzava inizialmente il 50% con la didattica in presenza, soprattutto era causata e cagionata dal fatto che ontologicamente, costitutivamente, sistematicamente, l’organizzazione tecnica non sarebbe stata in grado probabilmente di raddoppiare tout court il servizio offerto. Seppure con difficoltà immaginabile si stava pervenendo a soluzioni organizzative che possono in qualche modo, se non avvicinarci alla quadratura del cerchio …, la Conferenza unificata, lo si ricorderà, di fine agosto e un successivo DPCM del 7 settembre hanno aperto all'aumento della capacità di carico dei mezzi all'80%, il CTS disse che andava bene anche l'80%, quindi, diciamo che quella difficile, complicata, ardua opera di quadratura del cerchio non si rese necessaria.
La scelta a quel punto è stata organizzare un servizio di trasporto che potesse garantire la didattica in presenza di tutti gli studenti, visto che, sebbene comportasse un grosso onere economico ed organizzativo, poteva essere materialmente possibile.
Questo è stato il giudizio che è stato poi fornito pur con grandi difficoltà delle aziende del trasporto pubblico scolastico nel momento in cui hanno dovuto affrontare questa percentuale di utilizzo dei mezzi.
Ricordo ancora, lo sapete benissimo che sto parlando del trasporto pubblico locale e non degli scuolabus che sono di competenza comunale e sono questione altra rispetto ai temi oggetto di questa risposta e di questa riflessione.
In questa fase, ovvero all'inizio di settembre per intenderci, la Regione ha attinto nuovamente al proprio bilancio aggiungendo con la delibera di Giunta regionale n. 1230 risorse straordinarie pari a 1.100.000 euro, questa volta per potenziare i servizi scolastici aggiuntivi in vista dell'anno scolastico, ambito ritenuto maggiormente critico e da sostenere anche con fondi statali.
Questo è un altro tema di cui si è parlato molto, “Avete messo altri bus oltre a quelli che ordinariamente …”, è successo nei termini che dirò, però per ricordarlo e per farne oggetto di condivisione va detto che al tempo lo sforzo compiuto è stato sostenuto da fondi della Regione, quindi 14,5 di milioni prima per i ristori e la tenuta dei bilanci del TPL marchigiano, successivamente 1,1 milioni di euro per la possibilità di sostenere nell'ambito del TPL extraurbano eventuali corse aggiuntive.
Siamo arrivati all'avvio delle scuole, sto per concludere, mi scuso se sono stato lungo, però, le interrogazioni erano 2 e molto articolate e ringrazio i Consiglieri Ruggeri e Biancani perché ci consentono di dare coram populo la possibilità di precisare tante cose che fanno il paio con un grande tema, perché voi sapete che il trasporto pubblico locale è stato uno dei grandi accusati di essere luogo ed elemento di ... Devo dire che nel corso degli incontri che ho fatto con tutte le aziende ed anche con chi doveva curare l'osservazione dello scrupoloso rispetto degli standard di sicurezza, è venuta una forte comunicazione circa l'adeguatezza del nostro sistema a gestire questo momento così difficile, il sistema trasportistico locale ha rigettato questa accusa dicendo che, almeno nelle Marche, le verifiche erano state sufficienti a documentare che fatto il nostro sistema aveva retto.
Il potenziamento messo in campo dal sistema del trasporto pubblico regionale è riassumibile con i seguenti numeri riferiti al periodo che va dall'inizio della scuola al 30 ottobre: gli autobus aggiuntivi sono stati 116, di cui 67 provenienti dai mezzi turistici degli operatori interni ai concessionari, 6 operatori esterni dal noleggio coinvolti. Voi sapete che le nostre società consortili hanno una loro componente privata e la maggior parte dei bus aggiuntivi sono stati individuati nell'ambito di quelle compagini aziendali che a titolo perfettamente legittimo per aver vinto una gara sono parte delle società consortili, solo 6 sono stati invece gli operatori esterni alle compagini private delle aziende consortili che sono stati coinvolti in questa vicenda, per un totale di 9.189 corse aggiuntive. Lo dico alla Consigliera Ruggeri che aveva chiesto questo tipo di dettaglio e sono stati utilizzati circa 90 steward per aiutare l'avvio più possibile ordinato e in sicurezza delle corse.
Va evidenziato che sui servizi TPL sono stati espletati svariate centinaia di controlli e non mai stato rilevato, relata refero, un superamento delle soglie poste dalla normativa in quel momento vigente.
Non si escludono evidentemente casi di disservizio concentrati prevalentemente nella fase iniziale di avvio in cui vi era una forte instabilità degli orari scolastici causando uscite anticipate e spostamenti delle curve di domanda in orari non attesi dagli operatori.
Siamo alla fase attuale corrispondente alla nostra consiliatura, il DPCM del 18 ottobre 2020 non ha modificato inizialmente la capacità massima di carico dell’80%, tuttavia ha introdotto dei meccanismi che nel caso di situazioni di criticità possono richiedere agli istituti di adottare misure utili a rimodulare la domanda di mobilità. Queste misure possono essere: l’incremento del ricorso alla didattica digitale integrata, la rimodulazione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani, misure teoricamente previste e utilizzabili che nel nostro caso sono state però per certi versi superate dall’Ordinanza n. 39 che il nostro Presidente Acquaroli ha sottoscritto il 22 ottobre, in cui la capacità di carico del sistema TPL automobilistico è stata portata al 60%, cioè, la linea della prudenza e del rigore, che ha sempre ispirato il Governatore Acquaroli nella gestione e nella trattazione delle derivate di questa crisi sanitaria, ha determinato questa scelta, che è stata importante e significativa di cui auspichiamo si possono apprezzare gli esiti positivi di qui a qualche settimana. Com'è noto il DPCM del 24 ottobre ha portato la percentuale relativa alla DAD al 75% aprendo anche una non chiara applicazione dello slittamento dell'orario, dopo le ore 9. Dico che la nostra è stata una scelta di campo precisa, quella di andare al 60% poi resa maggiormente valorizzabile dal punto vista tecnico, grazie al fatto che la DAD al 100% delle superiori ha fatto il paio con questa riorganizzazione nella nostra società, va detto, e non solo delle scuole, mentre qualche problema era sorto dal punto di vista dell'organizzazione del trasporto quando il DPCM prevedeva il differimento dell'orario di avvio delle lezioni alle ore 9,00. Lì sarebbe stato un problema perché voi sapete che il TPL è destinato sia agli studenti che ai lavoratori pendolari e questa discrasia avrebbe creato dei problemi, che però sono stati risolti grazie anche alla grande disponibilità dell'Ufficio scolastico regionale delle Marche che di fatto ha consentito che non avesse carattere cogente il discorso dell'avvio dell'inizio delle scuole alle 9,00.
Fatto sta che le successive ordinanze, come ricordavo prima, del Presidente Acquaroli hanno ad oggi disposto, come si ricorderà, che la didattica a distanza fosse al 100% alle superiori e l’ordinanza 41 ha portato la capacità del servizio automobilistico al 50%, quindi, oggi siamo nella condizione di poter onorare le prescrizioni che il DPCM e più restrittivamente l’ordinanza del Presidente Acquaroli hanno disposto.
Arriviamo alla quinta fase, quella di ora, il cosiddetto semi-lockdown, dove si apre e concludo la grande questione su cui vogliamo essere chiari ed inequivoci ovvero garantire al di là e a prescindere da quanto farà lo Stato con fondi propri, il diritto delle famiglie di vedersi ristorati gli abbonamenti, tutti i titoli di viaggio che non sono stati e non saranno goduti. E’ un fatto di serietà voler mettere il cittadino già stressato, compromesso, vilipeso da quello che ci sta capitando, al riparo dal rischio che il sistema pubblico non sia all'altezza di riconoscere un diritto, perché di questo si tratta, non è una elargizione la nostra, ma è la volontà di corrispondere, ripeto, a quello che è il principio di sinallagma, io accendo, stipulo, sottoscrivo un contratto di trasporto, pago e mi aspetto un servizio, se il servizio per questo maledetto patogeno non lo posso dare è giusto, necessario e assolutamente cogente che io lo possa ristorare e per farlo sarà necessario, ripeto, in attesa di indicazioni che verranno, si spera auspicabilmente dallo Stato nazionale, non so se quei 300 milioni di cui si parla nell'ultimo DL ristori saranno riferiti a questa posta, noi stiamo già chiedendo e abbiamo chiesto alle nostre aziende di fornirci dei dati per capire esattamente quali sono i numeri che dovremo in qualche modo governare per poter essere coerenti con gli auspici che prima ho detto.
Concludo davvero, a sostegno del settore TPL per l'esercizio in corso sono stati stanziati complessivamente 28.370.000 aggiuntivi, di cui 15,6 milioni provenienti dal bilancio regionale.
Insomma, questa è la situazione, speriamo presto di poter inaugurare e salutare una sesta fase in cui in maniera graduale, ma speriamo inesorabile, i nostri ragazzi possano tornare a scuola tutti, in presenza, e fruire del TPL marchigiano, senza però dimenticare che la madre di tutte le battaglie dal punto vista trasportistico è quella di far risalire la china alle Marche per quanto riguarda il doveroso, giusto e legittimo riconoscimento di un contributo pro-capite all'altezza di quello che è il servizio e la qualità del nostro TpI.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARINI. Grazie Presidente. Rispondo all'interrogazione n. 4 a firma dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Bora.
1. “Quali iniziative intende intraprendere al fine di non interrompere le vitali relazioni tra persone ricoverate e i loro familiari nelle RSA e case di riposo in generale?”
Le misure che sono state adottate per frenare la diffusione del virus Covid 19 all'interno delle case di riposo hanno indotto il Governo e la precedente Giunta ad adottare delle misure limitative dell'accesso dei familiari e degli altri operatori all'interno delle case di riposo e delle RSA, nondimeno sono state adottate delle misure per la sottoposizione a tamponi antigenici rapidi a tutto il personale con cadenza quindicinale.
A questo riguardo abbiamo dato direttiva perché si svolgessero dei controlli per l'esecuzione di questi tamponi nei riguardi di queste persone e tuttavia l'elevatissimo numero di contagiati nelle case di riposo, di cui darò conto nel prosieguo della risposta a questa interrogazione, deve evidenziare che vi è un'esigenza di prevenzione massima nel rapporto appunto dei familiari con queste persone, quindi le disposizioni attuali prevedono un accesso limitato ad una unità, la predisposizione di spazi adeguati e tuttavia, tutte le misure di sicurezza devono essere garantite dai soggetti che gestiscono queste strutture.
In aggiunta a questo abbiamo impartito la direttiva di acquistare, se non li hanno, dei tablet, che possono comunque far comunicare le persone all'interno delle case di riposo con i loro familiari. E’ stata sperimentata in altre regioni, l'idea di costruire una specie di tenda in cui far accedere gli ospiti delle case di riposo che possono visivamente contattare i loro familiari, ma che, attraverso la predisposizione di questo strumento, di questo tendaggio trasparente, possa evitare con il contagio.
Noi abbiamo chiesto ai servizi di verificare questo rapporto possa essere validato e se questo sarà possibile, lo adotteremo.
2. “Il quadro aggiornato ed analitico dei contagi e decessi, fino ad oggi, e luogo nel quale queste persone sono decedute”.
Attualmente le persone che sono risultate positive nelle case di riposo sono state trasferite nella struttura di Campofilone n. 47, Galantara n. 42 e Chiaravalle n. 18.
Il quadro dei casi al 1° novembre, nella provincia di Ancona sono 713, nella provincia di Pesaro-Urbino sono 234, nella provincia di Macerata sono 420, nella provincia di Fermo sono 284, nella provincia di Ascoli Piceno sono 430, per un totale di 2.155 casi.
Per quanto riguarda i decessi dei pazienti in carico nelle strutture extra ospedaliere dal 7 maggio ad oggi, registriamo:
- residenze protette per anziani non autosufficienti: 1 decesso di operatore, 162 decessi in ospedale, 79 decessi nelle strutture;
- residenze sanitarie assistenziali per persone non autosufficienti: 18 decessi in ospedale, 24 decessi nelle stesse strutture;
- residenze socio-sanitarie assistenziali per disabili (Coser): 1 decesso in nella stessa struttura.
Il totale dei decessi negli ospedali sono di 180, nelle strutture sono 104 e 1 decesso si registra tra gli operatori.
Se gli interroganti vogliono acquisire l'atto del Servizio sanità più dettagliato con tutti i numeri, siamo qui per consegnarlo.
Passerei Presidente, con il suo consenso, a rispondere all'interrogazione n. 6, a firma della Consigliera Lupini.
Grazie Consigliera, lei chiede quali misure sono state attuate prima dell'emanazione della delibera del 30 ottobre ultimo scorso, relativamente ai tamponi, specialmente riguardo alla tempistica dei referti, numero dei tamponi disponibili e l'organizzazione sul territorio.
Diciamo che la predisposizione di queste misure di tamponi sono state tutte concordate tra il Servizio sanità della Regione Marche, il Ministero della salute, vi sono tutta una serie di circolari ministeriali, se lei vuole io posso leggere tutto il contenuto.
Vorrei semplicemente aggiungere che il problema dei tamponi nella nostra Regione, è che c'è stata una sottovalutazione del bisogno perché ne abbiamo ordinati troppo pochi, la Regione, come dicevo prima, non si è fatta parte attiva, diventando soggetto attuatore, potendo quindi acquistare questi presidi sul mercato, garantendo un approvvigionamento adeguato, idoneo e necessario a rispondere alla domanda che sorge nel nostro territorio.
Nel secondo punto, lei chiede quali misure si intendano adottare al fine di ridurre la tempistica dei referti circa i tamponi effettuati.
Le misure sono quelle di avere dato direttiva al Servizio sanità, di acquistare nuove macchine, nuove strumentazioni, perché dobbiamo processare un numero maggiore di tamponi, forse non sono stato così esplicito alla prima fase del mio intervento, noi vorremmo portare la campionatura dei tamponi da 2 mila circa al giorno, a 5 mila e questo possiamo farlo attraverso l'acquisizione di nuove tecnologie e di nuove strumentazioni.
Anche la predisposizione e la richiesta di far sì che la Regione Marche possa diventare soggetto attuatore e quindi acquistare direttamente sul mercato le nuove tecnologie, risponde all'esigenza di dare una risposta non solo al processo dei tamponi da Covid, ma anche alle analisi della sostanza ematica, anche in circostanze normali, quindi noi dobbiamo essere una Regione che è capace di dare delle risposte in tempi necessariamente veloci anche sulle tecnologie, quindi, l'ammodernamento del sistema, l'acquisto di nuove macchine con un bilancio della Regione Marche di 3 miliardi penso possa trovare accoglimento e quindi possiamo acquistare sul mercato le migliori tecnologie che sono a disposizione.
Per quanto riguarda la domanda: stante la situazione straordinaria e di emergenza quali misure aggiuntive rispetto alle attuali si intendono adottare al fine di garantire la massima trasparenza e tempestività delle risposte, vorrei dire che nella riunione di Giunta di ieri con tutti i direttori abbiamo, come prima ho accennato, dato direttive affinché sia immediatamente messo in esecuzione il numero verde e soprattutto penso, rispondendo anche a questa interrogazione, che deve essere riformulato tutto il sistema dei portali delle aziende sanitarie perché i cittadini devono avere una risposta immediata e tempestiva, non solo al bisogno di cura che nasce da queste patologie, ma anche come sistema di trasparenza delle pubbliche amministrazioni, anche con riguardo alla allocazione di numeri di reperibilità telefonici ed e-mail che possono far si che il cittadino possa vivere una cittadinanza attiva all'interno appunto delle strutture e delle possibilità digitali che esistono in questo momento. Non sono io l'unico ad aver rilevato che non vi è stato un aggiornamento dei portali delle aziende, quindi, anche in questa direzione, rispondendo alla sua interrogazione, si darà mandato al Servizio sanità ed alle Aziende di questo aggiornamento.
Quindi, conclusivamente, aggiornamento numero unico dal 9 dicembre predisposizione del 112, riformulazione dei portali per far si che i cittadini si sentano all'interno del Servizio sanitario regionale cittadini con pienezza di diritti e soprattutto, con capacità di risposta.
Rispondo ora all'interrogazione n. 7 del Consigliere Santarelli, il quale ci chiede quali misure siano state adottate per la predisposizione dei Covid Hotel.
Vorrei subito dare una notizia positiva, da mercoledì sarà in funzione il primo Covid Hotel, è stata deliberata l'apertura di due Covid Hotel per ogni provincia, esattamente 10 strutture, che si affiancheranno ad un sistema di protezione dei malati da Covid dimessi dagli ospedali, che possono seguire questo tracciato.
Ieri abbiamo dato direttive in questa riunione di Giunta con le strutture delle Aziende sanitarie di individuare i plessi in cui allocare i post acuzie da Covid, quindi noi dobbiamo individuare delle strutture post-acuzie Covid, delle RSA da Covid, delle strutture di cure intermedie da Covid ed infine in questo progress, in questo lavoro, c’è l'allocazione e l’individuazione dei Hotel Covid in cui allocare le persone che hanno bisogno, che non possono evidentemente rientrare nelle loro abitazioni per insufficienza di spazi, per garantire una quarantena necessaria alla possibilità di rientrare negli ambienti di lavoro o nella stessa società.
C'è anche da aggiungere che stiamo cercando di verificare la possibilità di sostituire l’Hotel Covid, che era stato aperto a marzo dalla Caritas con risorse della Caritas, con l’Hotel Covid pagato dal Servizio sanitario regionale.
In questo senso sentiamo di ringraziare la Caritas per l'impegno che ha profuso a primavera con fondi propri, quindi un impegno significativo per i nostri concittadini e in quel caso l’ente di beneficenza Caritas garantiva anche un alloggio a tutte le persone che, indipendentemente dalla patologia Covid avevano bisogno di una sistemazione sociale, persone prive di domicilio, addirittura mi raccontavano di separati che dormivano nelle auto. Quindi, anche in questo senso i Covid Hotel potranno garantire la sistemazione di persone che hanno bisogno di questo tipo di trattamento e di questo tipo di sostegno che è vitale e fondamentale non solo per impedire la diffusione del virus, quanto soprattutto per garantire quelle misure di protezione sociale che un Paese avanzato come il nostro, con un importante stato sociale, deve assicurare a tutti i cittadini.
C'era un'ulteriore questione che riguardava l’interrogazione n. 1 della Consigliera Ruggeri e mi permetto di precisare alcune cose, lei chiedeva qual è la situazione reale ad oggi rispetto ai posti letto in terapia intensiva, semi-intensiva.
Siamo partiti da questo numero così basso, l’abbiamo aumentato solamente di 14 posti, ci troviamo oggi in presenza di un numero insufficiente di posti di terapia intensiva e la predisposizione di quelli, come ho già detto, a Civitanova Marche determina un grave stress sull'organico del personale che deve essere tratto dai plessi ospedalieri dell’area vasta 3, quindi di Macerata, Civitanova e Camerino.
Al secondo punto chiedeva se il ritardo nel potenziamento dei suddetti posti letto rispetto agli obiettivi è confermato e quali sono i motivi e di chi le responsabilità.
È di tutta evidenza che se il Ministero aveva autorizzato la predisposizione di 105 posti e ne sono stati realizzati solo 14, c'è qualcosa che nella nostra Regione non ha funzionato, non ha funzionato l'organo di controllo politico e di indirizzo politico e non ha funzionato neppure a livello di chi doveva predisporre materialmente questi posti, che sono i dirigenti.
Se è intenzione della Giunta di modificare il piano di potenziamento dei posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva.
Si, la nostra intenzione è quella di potenziarli e abbiamo aperto per questo, come ho già detto, due moduli nel Covid Hospital di Civitanova, ne stiamo aprendo un terzo, ma questo, deve essere chiaro a tutti, aumenta lo stress nei riguardi del personale già carente. Quindi noi dovremmo tagliare ulteriori servizi e corsie ospedaliere ai trattamenti ordinari e questo è un problema elevato per il nostro servizio perché, come dicevamo prima, si muore anche di malattie cardiovascolari, oncologiche, per cui dobbiamo essere vigili in questa direzione.
Voglio però sottolineare che tutte le emergenze, quindi le patologie oncologiche di serie A e tutte le altre emergenze sono comunque curate, è evidente che questo tipo di bilanciamento tra la cura dei malati Covid e la cura delle altre patologie deve rientrare in un equilibrio che le aziende devono assolutamente predisporre e in questo senso ieri abbiamo dato la direttiva di individuare un nucleo di coordinamento fondamentale tra le 4 Aziende.
Quando poco fa in sede di intervento iniziale, parlando della scarsità del personale, avevamo detto che le misure per reperire personale potevano essere di 3 tipi, la prima, la mobilità volontaria, che può essere fatta all'interno della stessa area, la seconda, il comando tra unAazienda e un’altra, significa che un anestesista da Pesaro non lo possiamo portare a Civitanova perché quelle sono due Aziende sanitarie diverse, che per una regione piccola come la nostra è una sovrastruttura, è un problema che noi dobbiamo assolutamente eliminare quando modificheremo il piano socio-sanitario nei prossimi mesi.
C'era l'ultima domanda dell'interrogazione n. 1, quante persone sono state impegnate per il contact tracing. Dovete sapere che noi per l'accertamento dei positivi impieghiamo tutto il personale compresi, pensate, gli UPG del Servizio veterinario che deve fare le ispezioni sui luoghi di lavoro, quindi, tutto il personale amministrativo è stato impegnato. In questo senso abbiamo chiesto alla Croce Rossa, alle associazioni di volontariato, a tutti coloro che ci possono aiutare di darci una mano per far sì che ci sia una ricognizione di questi bisogni e la comunicazione degli esiti di un tampone o per chiamare una persona affinché sia sottoposta o si sottopongo a quarantena o espliciti quali sono i bisogni, per esempio, di allocazione in un Covid Hotel, può essere fatta anche dalle associazioni di volontariato. In questo senso rinnovo ai colleghi che sono qui presenti, sia di maggioranza che di opposizione, l'apertura che l'Assessorato alla sanità rivolge a tutti voi, noi abbiamo bisogno di tutto, qualunque proposta che ci possa aiutare ad allargare questo tipo di servizio sarà ben accolta. Siamo qui per ragionare con tutti.
Non per ultimo rinnovo ai colleghi di maggioranza e di opposizione, la necessità di aprire un tavolo con tutte le associazioni, quindi i laboratori, il settore farmaceutico, tutte le categorie, in modo tale che queste misure possano essere non solo concertate ma possano attecchire attraverso l'azione quotidiana per sconfiggere questa patologia, che comunque noi non sappiamo quando cesserà, non sappiamo se il Covid sarà sconfitto probabilmente con un vaccino nei prossimi mesi o addirittura nei prossimi anni. Quindi, dobbiamo predisporre tutte le strutture che sono a disposizione della nostra società e con un pizzico di orgoglio dico che le Marche sono una delle Regioni più importanti del mondo, siamo la prima Regione manifatturiera d'Italia, la terza in Europa, penso che abbiamo tutte le strutture, le tecnologie, le aziende, le professionalità, la ricerca sanitaria, medica e paramedica, per affrontare questa guerra.
Insieme vi invito ad affrontare questa sfida, poi tutto quello che riguarda le ideologie, il conflitto politico che è il sale della democrazia potrà non essere evitato, non spostato, ma potrà essere contemperato all'interno di questa azione di relazione, soprattutto per dimostrare ai nostri concittadini che in questo momento i loro rappresentanti, il Consiglio regionale a cui la Costituzione affida il fondamentale compito dell'esercizio del diritto alla salute sia un esercizio concreto e un esercizio che tutti praticano nell'interesse supremo della nostra comunità marchigiana. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Dichiaro aperta la discussione e preciso che sono state depositate 9 proposte di risoluzione.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Allacciandomi a quanto detto adesso dall'Assessore, vado a leggere la mia proposta di risoluzione sull'istituzione di una cabina di regia per il monitoraggio e il coordinamento delle misure da adottare durante l'emergenza epidemiologica nel territorio regionale.
Premesso che è in corso la seconda ondata della pandemia da Covid 19 nel territorio nazionale e in quello regionale; rilevato che durante la seconda ondata i dati confermano un'impennata dei casi di contagio e un aumento dei ricoverati ed il ricorso alle terapie intensive; tali aumenti generano seri problemi di gestione e di coordinazione delle azioni da intraprendere sul territorio regionale; visto che il Governo prevede un ruolo di primo piano per le Regioni nella gestione dell'emergenza Covid, e considerato che in questa fase dell'emergenza risulta una carenza di coordinazione e adeguata programmazione degli interventi e che tali mancanze stanno causando serie difficoltà ai competenti organi territoriali; impegna il Presidente e la Giunta della Regione Marche ad attivare una specifica cabina di regia per il monitoraggio e il coordinamento delle misure da adottare durante l’emergenza epidemiologica nel territorio regionale, a prevedere tra i componenti di tale cabina di regia tra gli altri, anche Asur, Inrca, Ospedali Riuniti Marche Nord, Ospedali Riuniti Ancona, associazioni di categoria degli operatori sanitari, nonché i sindacati e le organizzazioni sindacali.
Ho presentato anche un'altra proposta di risoluzione che vado a leggere di seguito, che ha ad oggetto le misure di potenziamento dei servizi socio assistenziali a favore della disabilità e delle strutture semi-residenziali per utenti disabili durante le emergenze epidemiologiche nel territorio regionale.
Premesso che nell'ultimo DPCM del 3 novembre 2020 è previsto un apposito articolo, che è il n. 12, che testualmente dispone: “Ulteriori disposizioni specifiche per la disabilità – 1. Le attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all'interno o da parte di centri semi-residenziali per persone con disabilità, qualunque sia la loro denominazione a carattere socio-assistenziale, socio-educativo polifunzionale, socio occupazionale, sanitario e socio-sanitario, vengono svolte secondo piani territoriali adottati dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione del contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori. 2. Le persone con disabilità motoria o con disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva o sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con necessità di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o operatori di assistenza operanti a qualsiasi titolo, al di sotto della distanza prevista e, in ogni caso, alle medesime persone è sempre consentito, con le suddette modalità, lo svolgimento di attività motoria anche all'aperto”.
Rilevato che la norma sopra citata contenuta nel decreto indica con evidenza da un lato una particolare attenzione del Governo verso il settore della disabilità, dall'altro lato un'indicazione chiara alle Regioni di attivarsi con misure concrete per salvaguardare la salute degli utenti disabili e delle loro famiglie.
Considerato che: nella precedente prima ondata dell'emergenza Covid, il settore della disabilità è stato investito da una serie di gravissime penalizzazioni che hanno comportato addirittura la chiusura per alcuni mesi dei Centri semi-residenziali, causando fortissimi disagi per gli utenti e le famiglie interessate con l'interruzione dei percorsi previsti dai piani socio-assistenziali; a fronte di tali chiusure non sono stati erogati adeguati servizi socio-assistenziali alternativi all'utenza interessata; tali mancanze hanno comportato il permanere nelle abitazioni degli utenti disabili per l'intera giornata con conseguente isolamento degli stessi e assenza di socializzazione; i familiari dell'utenza interessata hanno lamentato la mancanza di adeguate informazioni e di confronto con gli organi competenti; tali episodi sono stati una scarsa programmazione e gestione dell'emergenza Covid, ad opera della precedente amministrazione regionale.
Ritenuto che: risulta come indispensabile e assolutamente non più rinviabile, essendo le Marche ormai nel pieno della seconda ondata dell'emergenza Covid, peraltro ampiamente prevista ormai da svariati mesi, l'adozione di una serie di ulteriori misure emergenziali per scongiurare l'eventuale chiusura dei centri semi-residenziali; nel caso di eventuali provvisorie chiusure dei centri a causa di improvvise e necessarie disposizioni da parte delle autorità sanitarie, risulta necessaria l'erogazione di adeguati servizi assistenziali alternativi agli utenti interessati; risulta come indispensabile l'adozione anche di adeguate misure finalizzate alla messa in sicurezza degli utenti e del personale adibito all’assistenza; si impegna il Presidente e la Giunta della Regione Marche a garantire l'apertura, durante tutta la fase dell'emergenza Covid, dei centri semi-residenziali per disabili, fermo restando eventuali chiusure disposte dalle autorità competenti; ad assicurare la fornitura di adeguati sistemi di protezione individuali a tutti gli utenti, operatori e personale operante all'interno delle sopracitate strutture; ad assicurare la tempestiva e frequente effettuazione di tamponi con veloce e puntuale referto a tutti gli utenti, operatori e personale; nel caso di eventuali chiusure disposte dalle competenti autorità, ad attivarsi per fornire immediati servizi socio-assistenziali sostitutivi in modo da non interrompere il piano socio-assistenziale previsto per l'utenza interessata; a programmare con tempestività e in anticipo l'erogazione di tali servizi sostitutivi, concordandoli con i servizi sociali e sanitari e i familiari degli utenti; a prevedere da subito, con adeguati stanziamenti finanziari, ulteriori assunzioni di operatori socio assistenziali in modo da migliorare il servizio, rendere più fattibile un adeguato distanziamento tra operatori e utenti all'interno dei centri semi-residenziali e, nel caso di chiusura di questi ultimi, consentire l'adeguata fornitura di servizi sostitutivi di assistenza domiciliare; a garantire la puntuale ed esaustiva informazione familiare degli utenti interessati, prevedendo l'utilizzo di frequenti collegamenti telematici, anche tramite video chiamate. Grazie.

PRESIDENTE. Vi invito ad iscrivervi per altri interventi.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Un saluto al Presidente Acquaroli, ai componenti della Giunta ed ai colleghi.
Ringrazio il Presidente del Consiglio per aver concesso questa opportunità che è scaturita da una proposta del gruppo del Partito Democratico, diventata poi oggetto di Conferenza dei Presidenti dei gruppi, di anticipare una seduta del Consiglio sul tema della sanità. Ne sentivamo l’esigenza e visto anche la relazione di oggi penso che sia stata quanto mai opportuna, altrimenti le considerazioni e le valutazioni in una fase così complicata per la nostra nazione, per la nostra regione, rispetto alla gestione della crisi pandemica, venivano assunte quasi esclusivamente, anzi esclusivamente, dalle esternazioni sulla stampa, che non davano l'idea di un quadro di insieme adeguato.
Questa mattina, ringraziando l’Assessore Saltamartini, abbiamo l’idea della situazione un po’ più precisa ma, Presidente Acquaroli, è quella del paradosso di Achille e la tartaruga, come se in questo momento si stesse inseguendo qualcosa che è sempre un po’ più avanti di noi.
Lo dico anche recuperando le valutazioni che l'Assessore ha fatto e ne prendiamo atto, forse qualcuno dei miei colleghi anche con grande soddisfazione perché il piano pandemico è quello approvato dalla Giunta precedente e che non ha potuto intervenire in quanto non c'era tempo e forse non era il caso. Delle due l'una, o era un piano pensato oppure era difficile modificarlo perché così come impostato aveva una sua logica ed una sua efficacia, non sicuramente quella del tempo. Vado a vedere, l'atto n. 272 è del 9 marzo, cioè 8/10 giorni dopo lo scoppio della pandemia in questa regione ed in 9/10 giorni è stata fatta una programmazione complicata, difficile, che individuava i nosocomi destinati al Covid e quelli No Covid, che avrebbero assolto alle funzioni della continuità assistenziale e prestazionale nei territori.
Prendiamo atto di questa conferma tout court e di un'impostazione che poi deve essere consequenziale perché se a questo non corrispondono dichiarazioni che dicono e individuano atteggiamenti diversi sugli ospedali e che poi non si riallineano al provvedimento … su questo non dobbiamo avere dubbi perché non possiamo sporcare tutti i nostri ospedali e dobbiamo avere chiarezza con il territorio su quali sono gli ospedali Covid e quelli Covid Free, quelli che possono garantire le prestazioni in emergenza-urgenza e quelle programmate, come è avvenuto nella prima fase della pandemia.
Su questo, Presidente, non c'è stata quella chiarezza necessaria perché poi, invece, sentiamo che ci sono tensioni sul territorio, ci sono i Sindaci che si oppongono alle indicazioni che pervengono da quello strumento che avete confermato, che crea indubbiamente non solo difficoltà nel territorio, ma anche un’oggettiva complicazione rispetto alla gestione del personale all'interno delle strutture. Quindi, le chiedo, Presidente, più chiarezza perché questa dichiarazione è rassicurante da una parte ma contiene qualche nube dall’altra, rassicurante perché si recupera, mentre le valutazioni che vediamo in gran parte sulla stampa poi diventano, come spesso accade, elemento di realtà anche se solo percepita.
Dentro il solco che lei aveva tracciato nella seduta di insediamento ci siamo adoperati per mettere a disposizione, anche alla luce dei chiarimenti che l'Assessore Saltamartini ci ha messo oggi a disposizione, una risoluzione, anzi ne abbiamo presentate diverse che possono dare da una parte indicazioni e dall'altra parte certezze rispetto ai provvedimenti che andiamo ad assumere dentro quel percorso Covid indispensabile per testare, tracciare, dando seguito al Piano pandemico approvato dalla precedente Giunta, partendo ovviamente dal potenziamento dei servizi territoriali. Una volta riconfermate le funzioni del nostro territorio, il primo elemento che emerge è quello del potenziamento dei servizi territoriali, partendo dalle Usca, dagli infermieri di comunità, a proposito di infermieri mi sento di specificare, Assessore, rispetto a quello che abbiamo colto dalla stampa, l'assunzione di 3 mila nuovi infermieri. Sappiamo tutti che non siamo all'interno di quei numeri, anche questo è un concorso precedente, gran parte sono stati già assunti dalle strutture pubbliche e private di questa regione a tempo determinato, con le preoccupazioni che anche l’Assessore ha sottolineato, di possibili migrazioni in regioni dove i contratti non sono per un periodo limitato, ma a tempo indeterminato e decisamente più appetibili della proposta che mettiamo in campo noi, per cui, forse, il periodo culminante della pandemia potrebbe trovarci ancora una volta in difficoltà.
Questo tema non va affrontato con delle uscite esaltanti perché se andiamo a ponderare in maniera chiara i numeri di ricaduta gestionale all'interno delle nostre strutture non corrispondono e siamo in assoluta carenza, anzi dovremmo trovare percorsi volti a recuperare il personale, soprattutto infermieristico, dalle altre regioni offrendo dei contratti a tempo indeterminato, che ci permetterebbero di recuperare quelle prestazioni che sono per noi indispensabili.
Ho parlato delle Usca e del personale infermieristico e l’altro elemento che questa mattina l’Assessore ha sottolineato è quello della necessità dell'apertura del Covid Hospital di Civitanova, quindi, penso che quella sia una struttura oggi indispensabile di carattere regionale per non caricare … Poi sarà il Consigliere Cesetti a parlarne, ha presentato, sottoscritta anche da noi, una mozione che può permettere di accelerare quella programmazione di cui parlavamo prima, per tutelare non l'ospedale di Fermo, ma tutti quelli regionali perché, al di là delle valutazioni che sono state fatte, ovviamente non entro nel merito delle terapie intensive e di come incidono, sono legati alla modalità del piano pandemico già approvato, per cui quella struttura oggi diventa indispensabile e il problema di gestione del personale sta nelle cose del sistema sanitario marchigiano e non solo, quindi, bisogna trovare delle soluzioni che sono già, penso, indicate.
L'altro elemento indispensabile è quello della medicina del territorio, con il potenziamento delle case della salute, in modo da poter garantire quei servizi che non sono Covid e che possono rispondere alle necessità delle aree che oggettivamente, in questo momento, sono più fragili ed hanno bisogno di particolare attenzione.
Ho sentito la risposta all’interrogazione del Consigliere Santarelli, penso che i Covid Hotel siano una grande soluzione che era già stata attivata nella nostra Regione, con iniziative - sì della Caritas – ma sostenute dalla Regione sia sul piano autorizzativo che del contributo delle risorse. Abbiamo appreso che c'è un percorso messo in campo con le associazioni di categoria per individuare le strutture più idonee nelle 5 province, quindi noi ribadiamo che c’è questo tipo di necessità, analogamente alla risoluzione presentata dalla Consigliera rispetto alle attenzioni sulle case di riposo e sulle RSA.
Come vediamo dai dati che ci vengono forniti, dalle valutazioni che raccogliamo sulla stampa e soprattutto dalle sollecitazioni che ci arrivano dal territorio, la situazione nelle case di riposo merita particolare attenzione, dico solo che in una casa di riposo del fabrianese ci sono 50 ospiti Covid positivi e 12 decessi fino a ieri sera. Sono dati che nel precedente passaggio non avevamo mai avuto, ricordo situazioni che lambivano questo tipo di dato proprio a Cingoli, Assessore, c'erano state situazioni di tensione non da poco, comunque quella fabrianese merita una particolare attenzione.
Altri elementi li ritroverete nella risoluzione, continuo a dire che sul piano della comunicazione, Presidente lo dico per lei, questa Regione potrebbe avere una grande occasione, oltre l’impronta che mettiamo in campo, quella di sostenere fortemente la piattaforma Immuni perché a fronte di tutti i percorsi rispetto ai test - attendiamo poi di verificare le indicazioni che oggi sono arrivate dall'Assessore rispetto ai 5.000 test al giorno, che sono stati già indicati, quindi li accerteremo con attenzione - quella modalità ci permette di caricare il sistema e di avere un adeguato ritorno per cui potremmo dare un contributo rilevante.
Ritengo, Presidente, che sia indispensabile questa modalità, ci sono richieste di tavoli paralleli, questa è la sede, l'Assemblea, anche noi sollecitiamo in maniera sistematica di ritornare qui per dare indicazioni, per avere elementi di certezza, per evitare l’idea che oggi abbiamo un po’ percepito, quella di inseguire la pandemia perché non ci sono atti che sono volti ad anticipare, non ci sono atti che provano a contenere.
Nella nostra risoluzione elementi importanti li abbiamo messi a disposizione, chiediamo all'Assemblea di approvarla e all'esecutivo di tenerne conto perché sono elementi basati sull'esperienza dei provvedimenti precedenti, molto utili alle prospettive di questa Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di cedere la parola al Consigliere Santarelli, vorrei comunicare che per impegni istituzionali del Presidente si sospenderanno i lavori alle ore 13,30, alle ore 14,00 ci sarà un break che potrà corrispondere ad una pausa pranzo, ad una colazione di lavoro, ed a partire dalle ore 14,00 andremo a costituire le Commissioni, quindi invito i componenti della I Commissione, dalla quale inizieremo, a trovarsi alle ore 14,00 in Sala Agricoltura.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Un saluto al Presidente Acquaroli, alla sua Giunta, ai colleghi Consiglieri, a tutto lo staff della Regione Marche che sta lavorando per noi ed ai cittadini che ci ascoltano in diretta streaming.
Leggo con piacere da parte dell'Assessore Saltamartini la risposta all'interrogazione del gruppo Rinasci Marche, in particolar modo il fatto che - nel secondo punto si chiedeva se tra i criteri previsti per l'individuazione delle strutture dedicate a Covid Hotel erano inseriti dei punteggi premiali per tutte queste strutture che avevano svolto analogo servizio nella prima fase dell'emergenza sanitaria - la struttura di Senigallia è stata inserita perché era subentrata una associazione volontaristica come la Caritas, che ha coperto la parte dell'emergenza sanitaria.
Ricordo che gran parte delle famiglie sono oggi messe sotto stress dalla pandemia e le condizioni economiche o abitative non permettono loro di porre in essere l’isolamento fiduciario o obbligatorio, secondo le norme vigenti nel DPCM.
Nella proposta fatta in campagna elettorale da Rinasci Marche, al primo punto c’era l’inserimento in tutto il territorio regionale, in particolar modo nelle strutture delle zone più periferiche - comunità montane in primis - di infermieri di famiglia ed al secondo punto di operatori socio-sanitari. Nella relazione dell’Assessore, un po’ il riassunto delle risposte a tutte le interrogazioni, alcuni interventi potrebbero prevedere nel futuro anche un sostegno dalla lista Rinasci Marche, se l’Assessore metterà in campo un'azione legata al plasma, quindi questa banca dati, ma soprattutto un'azione concreta ed incisiva nella raccolta sangue nei centri trasfusionali, in particolar modo in quelli periferici, perché mi risulta che ci sono alcuni centri di raccolta sangue che sono in difficoltà per la carenza di infermieri e di medici. Quindi come Rinasci Marche le chiediamo di fare un monitoraggio in tutto il territorio, in particolar modo per vedere se i centri periferici sono stati posti in essere e stanno lavorando con il personale adeguato.
L'altro punto riportato nell'interrogazione chiedeva se le notizie riportate dalla stampa erano veritiere. Da quello che leggo nella risoluzione passiamo dalla struttura di Senigallia anche a quella di Montecassiano, quindi questa pandemia potrebbe essere per alcuni operatori una piccola opportunità economica e nello stesso tempo un alleggerimento per le famiglie dal peso della quarantena.
Tra le cose dette durante l'intervento, Assessore, ho ascoltato con favore lo sblocco del turn over del personale, questo è un tema, secondo la nostra lista, cruciale, in particolar modo nelle strutture residenziali e semiresidenziali, dove in futuro dovrebbe essere posto l’accento nella verifica del finanziamento e dell'accreditamento di alcune strutture che vedono negli operatori la parte lesa. Se sono lesi gli operatori sono lese anche le famiglie perché l'assistenza che viene data ai propri cari potrebbe essere messa in difficoltà anche per la pandemia.
Una questione che sta a cuore alla lista Rinasci Marche è quella della sicurezza del personale sanitario e della formazione degli operatori socio sanitari, come abbiamo chiesto. La legge Lorenzin mette in campo il trasferimento e la possibilità di inserire gli operatori socio-sanitari dall'area tecnica all'area socio-sanitaria, che permetterebbe anche una formazione superiore e si sa che se un operatore è formato in maniera idonea dà una risposta adeguata al bisogno di salute.
Per quanto riguarda il Covid Hospital di Civitanova occorre trovare una soluzione immediata, anche attraverso il comando, penso che sia una risposta che possa alleggerire tutti gli ospedali periferici, anche di grandi dimensioni, come quelli di Senigallia, Camerino ed altri.
Quindi, per quanto riguarda l’interrogazione n. 7 sull'attivazione dei Covid Hotel mi ritengo in parte soddisfatto. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Per chiarire vorrei ribadire che dalle 14,00 alle 15,15 andremo a costituire le Commissioni e alle 15,15 riprenderemo i lavori, non andate via perché nel pomeriggio concluderemo la seduta odierna.
Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Vorrei iniziare cogliendo l'invito con cui ci ha lasciato il Presidente Acquaroli in chiusura dell'ultima Assemblea, ci aveva chiesto di essere pratici e proprio per questo voglio esserlo nel modo più semplice e immediato possibile, cercando di essere propositiva, perché mai più di oggi il tempo è prezioso. Anche da noi dipendono le sorti di tanti pazienti perché mettere i medici e gli operatori sanitari nelle condizioni di lavorare al meglio può significare salvare molte vite.
Sappiamo benissimo che una diagnosi precoce può cambiare la prognosi ed evitare anche di arrivare in terapia intensiva, per questo mi chiedo anche se sia stata valutata attentamente una campagna di informazione e di sensibilizzazione che in questo mese e mezzo sinceramente non ho visto.
Negli ultimi giorni sono apparse delle pagine acquistate sulla stampa, sui quotidiani, che riportano le solite 10 norme di precauzione che ormai tutti conosciamo, ovviamente importanti: l'utilizzo della mascherina, l’utilizzo dei gel igienizzanti, è una campagna che è stata messa in campo in queste ultime settimane dalla Regione, però manca l'indicazione dell’app Immuni, eppure i dati dimostrano che i contagi da metà settembre in poi sono partiti soprattutto nella fascia di età tra i 18 e i 21 anni, una comunicazione verso questo target è stata completamente assente, quindi mi chiedo se sia il caso di rivalutarla. Sappiamo benissimo quali sono gli strumenti che utilizzano i giovani, in particolare il telefonino, è un'applicazione, ne abbiamo una già predisposta dal Ministero, a costo zero per la Regione, perché non utilizzarla, perché non incentivarla ma sminuirla con un sillogismo assurdo tipo: “Io non la utilizzo perché tanto non l’ha scaricata nessuno”. Mi auguro che si possa rimediare a questa leggerezza.
Visto che voglio essere praticata, come ci è stato chiesto, penso che per tracciare non sia sufficiente un’app, ma avviare anche una campagna a tappeto su altri fronti, come – prima l'Assessore alla sanità Saltamartini ha fatto un accenno e mi sono segnata le parole esatte - la valutazione dei testi sierologici nelle farmacie. Si sta ancora valutando l'attendibilità dei test sierologici, ha detto l’Assessore, questo Consiglio si è insediato esattamente il 19 ottobre e quello stesso giorno in Emilia-Romagna il Presidente ha annunciato la possibilità di effettuare in tutte le farmacie comunali il classico test sierologico con il pungidito, che dopo 15 minuti può dare la risposta.
Abbiamo dubbi sull'attendibilità? Bene, non credo sia il caso ora di avviare delle valutazioni scientifiche visto che in Emilia-Romagna c'è già molta soddisfazione perché questo metodo consente una grande scrematura e dà l'opportunità di evitare che si esauriscano reagenti e tamponi. Tante persone in Emilia-Romagna già da un mese e mezzo si rivolgono alle farmacie, a livello privato, per togliersi uno scrupolo e con un costo di 22 euro si può effettuare il test sierologico, magari coloro che, ad esempio, hanno un collega di ufficio positivo, oppure studenti che hanno avuto un caso positivo nella propria classe, è sufficiente la lettera dell’istituto per recarsi nelle farmacie e avere una risposta immediata. Nel caso poi si risulti positivi occorre fare la controprova con il tampone naso-faringeo, ma questo è fondamentale per evitare che tanti pazienti anche asintomatici possano gravare sulle Usca, sui drive test e contribuire ad esaurire tamponi dei quali è già stata messa in evidenza la penuria. L'Assessore Saltamartini ci ha parlato di una autonomia massima di 10 giorni.
Sinceramente sono rimasta allibita nel leggere sulla stampa che il nostro Assessore alla sanità non sapesse che i farmacisti non possono toccare i clienti, che per definizione sono clienti non pazienti, e chiedesse nei tavoli con Federfarma ed Assofarma di effettuare dei tamponi. Già un mese fa questo sarebbe stato un passaggio da evitare, da tagliare, soprattutto per accelerare i tempi, mettendo le persone nella condizione di avere uno screening immediato perché siamo arrivati al punto in cui non si riescono purtroppo a tracciare tutti i positivi, per cui chiedo di accelerare anche su questo una risposta. Dopo un mese e mezzo forse non è più il caso di effettuare valutazioni scientifiche che sono già state fatte ovunque, anche in altre Regioni.
Per essere ancora più pratica, al di là di questi test sierologici e del classico pungi-dito, vorrei parlare dei tamponi che possono effettuare i medici di famiglia e i pediatri, come ha già detto l'Assessore, e per essere ancora più pratica ho recuperato i dati: la Federazione italiana medici di famiglia analizzando i tamponi che sono stati richiesti e già concessi dal Commissario Arcuri alle Marche, ha constatato che, divisi per i medici di famiglia, sono solo 5 a testa, a settimana, ovvero uno al giorno, forse un po' ininfluente, forse troppo pochi rispetto al bisogno che abbiamo e visto che questi sono già stati concessi e autorizzati dal Commissario Arcuri forse potrebbe servire ed essere utile una valutazione attenta dei numeri. Comunque non tutti i sindacati dei medici di famiglia hanno aderito, ad esempio la Fimmg, la Federazione italiana medici di famiglia, ha dato la propria disponibilità, quindi, su questo si potrebbe lavorare per accelerare i tempi.
Ho stimato molto un messaggio del Presidente Acquaroli, che ho letto sulla stampa il 31 ottobre, nel quale diceva: “Il mio pensiero in questo momento va ai più deboli, ai più fragili, a coloro che in questo periodo hanno bisogno di assistenza, pur non essendo pazienti Covid”, è stata un'attenzione che ho apprezzato tanto e proprio su questo vorrei chiedere di andare avanti, di far seguito a questo pensiero in modo concreto, quindi, di investire nella medicina del territorio in maniera istantanea, urgente. Mi riferisco ad un caso specifico, qualche giorno fa il Presidente dell'Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo ha scritto una lettera all'Assessore Saltamartini in cui evidenziava l'urgenza di del potenziamento di una nuova struttura sanitaria di tipo A, che serve un bacino di circa 50.000 abitanti e che potrebbe essere utilissima a decongestionare le strutture ospedaliere della zona, quindi di Pesaro e Urbino, con attività programmate riconducibili a servizi infermieristici di medicina generale, visite specialistiche e vaccinali, per cui chiedo all'Assessore Saltamartini di prendere in esame questo appello, questa richiesta, perché è sempre più urgente fornire risorse per potenziare tutte le case della salute, in particolare questa, il cui servizio è propedeutico a tutti i percorsi ospedalieri, forte la richiesta dei cittadini per la riapertura della casa della salute nella giornata del sabato al fine di permettere l'afflusso della cittadinanza occupata durante il fine settimana. E’ necessario intervenire, potenziare i servizi materno/infantili, medicina del territorio, sicurezza nei luoghi di lavoro, medicina sportiva, prevenzione/educazione alimentare, nonché fondamentale questo punto, Assessore, provvedere all'attivazione del servizio di donazione del sangue e plasma, al fine di consentire ai donatori della zona di non spostarsi verso strutture ospedaliere distanti oltre 20 chilometri.
Mi auguro che l’appello avanzato dal Presidente dell'Unione di Pian del Bruscolo possa essere preso in esame al più presto, considerando anche la necessità di una diagnostica per immagini, che può contribuire ad alleggerire il peso delle strutture ospedaliere vicine, quindi in modo pratico, così come ci è stato richiesto, auspico che anche gli Assessori di questa Giunta siano concreti nel darci risposte nel modo più rapido e pratico possibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono qui, innanzitutto, per ringraziare l'Assessore che è operativo solo da qualche settimana e immediatamente si è investito con grande energia per cercare di venire a capo della situazione marchigiana.
Dire che la sanità regionale è in grande difficoltà potrebbe essere disonesto intellettualmente, ma dire che ci sono delle grandi falle è un dato che la neo opposizione del Partito Democratico sta registrando. Noi questo abbiamo trovato, vorrei che fosse chiaro a tutti perché la chiarezza, la trasparenza, la verità sono le cose più forti che esistono. Noi questa situazione l'abbiamo trovata e con grande sforzo e buona volontà cerchiamo di raddrizzare la barca.
Credo che quando l'Assessore ha fatto la disamina, anzi quasi un elenco: non abbiamo trovato i vaccini sufficienti, per i tamponi ci sono solo 10 giorni di autonomia, in questo momento su oltre 200 posti letto di terapia intensiva ne sono attivi, se non sbaglio, 120, c'è quindi una situazione oggettivamente deficitaria che non è riparabile dall'oggi al domani, neanche con le migliori intenzioni del mondo e neanche ricorrendo delle volte a misure molto forti.
Mi sento di dire che se non abbiamo posti letto predisposti dobbiamo ancora una volta tornare indietro, noi stiamo tornando alle vicende di primavera, quando l'intero sistema di assistenza sanitaria marchigiana è stato paralizzato per far fronte a quella che in quel momento era un'emergenza drammatica, cioè i posti letto per persone malate di Covid e questo fatto ha creato dei danni e degli effetti collaterali tutt'altro che piacevoli, tutt’altro che non drammatici, come la mancata cura di tante persone che hanno avuto interventi chirurgici anche gravi rinviati, visite specialistiche che sono state sospese con file di attesa incredibili, si stanno cercando di recuperare prenotazioni di mesi fa e adesso sono state in parte nuovamente interrotte, un quadro che sicuramente non è tra i migliori.
Penso che tutto questo non sia stato fatto in malafede, in questi anni si è proceduto progressivamente ad una cosiddetta razionalizzazione dei costi economici della sanità, con riduzione del personale e noi adesso stiamo pagando le mancate assunzioni di infermieri, di medici, di operatori socio-sanitari, che non sono state fatte nel passato.
La mia situazione è un po’ particolare, io ho vissuto tantissimi anni dentro il sistema sanitario, fino a pochi giorni fa, quando ho chiesto l'aspettativa, poi credo che andrò in pensione perché non ha senso una aspettativa che non abbia una prospettiva, ma qual è il nodo? Una riflessione ad alta voce, credo che ciascuno dovrebbe fare una sua introspezione, la gestione negli ultimi anni della sanità non è stata politica, ma è stata delegata alle burocrazie sanitarie, non c'è stato l’Assessore alla sanità ed ai servizi sociali e qual è l'atteggiamento di una burocrazia? La burocrazia non vive i problemi clinici, di questo ne ho parlato decine di volte, con altri colleghi primari, con altri operatori, guarda alle procedure, fa prevalere le procedure sulle decisioni, questo forma una specie di dittatura burocratica all'interno della sanità che avvilisce il governo clinico.
Quindi, noi dobbiamo capire perché non ha funzionato, non se il Governo era bianco, rosso o tricolore, perché non ha funzionato? Il mio retropensiero è che la politica non ha funzionato, perché c'è stato un prevalere, cioè la lancetta si è spostata sulle procedure, sul governo burocratico rispetto a quello clinico, mentre la sanità dovrebbe essere guidata dai clinici.
Una nota così, sapete come si chiamano i servizi amministrativi all'interno della sanità? Supporto amministrativo, ma se invece di essere un supporto impongono loro le decisioni cambia tutto, il sistema si rovescia. Bisogna tornare ad un governo politico della sanità che abbia ovviamente un'ampia consultazione clinica.
Ringrazio l'Assessore che è stato buttato sull'arena, improvvisamente fino, credo che fino ad un mese fa si occupava di altro, ma si è posto il problema e domenica mattina ha incontrato, in questa struttura regionale, tutti i vertici della sanità, era stato già fatto una settimana prima, a questo bisogna tornare.
Il tempo è tiranno, dico quali sono le cose da guardare immediatamente. Uno, siamo stati schiavi del cosiddetto piano occupazionale, che era schiavo dell'analisi del fabbisogno, tutte cose giustissime, ma l’analisi del fabbisogno, il contenimento dei costi, il piano occupazionale, che deve essere fatto prima nelle singole Aree vaste poi nelle altre Aziende, deve poi andare all’Asur, che la deve mandare in Regione e la deve condividere, … mesi e mesi di ritardo, mesi e mesi in cui non si fa niente.
Per fare un concorso ci vuole prima l'esame della pianta organica, vedere e fare il censimento di quelli in servizio, poi il piano occupazionale, una volta deciso il funzionario deve seguire il concorso e deve aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta, poi i tempi di presentazione delle domande, l'estrazione dei componenti delle commissioni, le rinunce dei commissari, la data dell'esame, la graduatoria che deve essere approvata, la graduatoria che deve essere spuntata se ci sono le rinunce. Sono ottimista? Meno di 7/8 mesi non passano per le assunzioni.
Tutto questo deve essere razionalizzato perché nel frattempo un altro se n'è andato, un altro infermiere ha lasciato l'attività, magari un medico ha vinto un concorso da un’altra parte, un altro è andato in pensione e noi corriamo sempre dietro a d una lepre che non prendiamo mai.
Ci vogliono decisioni politiche, che devono essere responsabili, Assessore, dico una cosa forse brutta, però è quella che è, quando un medico decide un ricovero di un paziente assume una decisione, come quando stabilisce una terapia, non sono scelte che hanno tempi burocratici da supporto amministrativo, noi dobbiamo prendere delle decisioni e se nessuno lo fa è perché c'è la paura della Corte dei Conti, dei ricorsi, della Magistratura, il sistema è paralizzato, noi abbiamo da anni un sistema sanitario paralizzato.
Ritengo che qualcosa debba essere cambiato, non tutto perché ci sono persone di grande merito e grande competenza, se il sistema non è collassato nella nostra regione lo dobbiamo ai sanitari, ai medici, agli infermieri, che sono andati al di là di quello che è il contratto di lavoro, va detto ad alta voce, hanno fatto di più. Ci sono medici che hanno lavorato 12 ore al giorno di seguito e sono rientrati magari perché c'era un'emergenza ed hanno aiutato il collega che era in servizio, quindi, noi dobbiamo essere solo riconoscenti, ma evidentemente l'organizzazione del sistema che sembrava perfetta, così c'era stata venduta non lo era. La sanità si fa con i luoghi, i luoghi della cura, con le persone, con il personale che deve essere assunto e che deve essere anche trattato bene. Vorrei ricordare che nelle Marche si applicano i peggiori contratti in materia sanitaria, faccio un esempio: ci sono infermieri, ci sono medici che prendono meno di colleghi di altre regioni italiane e per questo, magari, se ne vanno, hanno meno risorse, non economiche, ma risorse di attività clinica rispetto ad altre aree, bisogna assolutamente superare questo gap, è una cosa importantissima che dobbiamo fare.
Aggiungo e concludo, c'è la polemica vecchia sul Covid Hospital di Civitanova, non è che questo sia un errore in assoluto, anzi, avere una struttura di sicurezza è come avere una scialuppa di salvataggio su una nave, ma se tu non riesci a governare la scialuppa la cosa non funziona, noi dobbiamo fare un'azione di reclutamento forte e in questo momento l'Europa, che ci ha sempre detto che non potevamo sfondare i bilanci, che non potevamo andare oltre, che dovevamo risparmiare, dovevamo tagliare, che dovevamo ridurre, finalmente ci ha dato via libera, anzi, sembra che ci darà anche i soldi, che arriveranno molto in avanti, forse tra un anno, però ci può dare risorse aggiuntive che ci permetteranno di mettere il sistema a regime e probabilmente molte cose potrebbero essere riparate, come, per esempio, avere la possibilità, la capacità di intervento nelle case di riposo. Questo è stato un dramma per quelli che sono morti o comunque per quelli che hanno sofferto lunghi periodi di ricovero, c'è gente che dalla casa di riposo è stata due mesi e mezzo in ospedale per cercare di risolvere il problema clinico. Occorre fare un reclutamento e mi permetto anche di evidenziare che - l'ho vissuto dall'interno, sono primario capo dipartimento, ho amministrato un centinaio di persone per anni – il personale delle cooperative o dei servizi periferici accetta, ovviamente, come ha detto anche il Consigliere Mangialardi, un contratto più stabile e di lungo periodo nelle strutture pubbliche svuotando tutti i posti più precari, noi dobbiamo cercare di fare un accordo anche col sindacato e prevedere un’assunzione con l'entrata in servizio differita, ad esempio tu lavori nella casa riposo di Fabriano - dico Fabriano perché è un problema che ho affrontato in questi giorni - o Macerata, io ti assumo, faccio la determina di assunzione, però entri in servizio in maniera differita, ti do la sicurezza del posto di lavoro futuro, nessuno lo tocca, ma nel frattempo continui a prestare il servizio dove c'è un'altra emergenza, che è sempre all'interno del sistema socio-sanitario marchigiano, che è pubblico-privato sociale ed anche privato in termini assoluti. Questo è quello che dobbiamo fare.
Un ultimo appunto politico, ho letto gli ordini del giorno, due proposti dal Movimento 5 Stelle, due mi sembra dal Partito Democratico, su molte cose si può essere d'accordo su altre qualche dubbio c’è, nel senso che non si può rilevare che qualcosa non funziona quando il Presidente è un mese che ha dato l’incarico all'Assessore, quindi, se l'opposizione è d'accordo, direi di metterci un attimo intorno al tavolo, vedere tutte le cose che sono accettabili, alcune largamente condivisibili - sul problema handicap, sulle situazioni di disagio psichico di cronicità, dagli autistici ad altre, sono d'accordo - e le inquadriamo in un ordine del giorno, che sarebbe largamente condiviso e potrebbe essere approvato e potrebbe diventare il punto di riferimento dell'attività dell'Assessore alla sanità e della Giunta, se invece è un atto politico tra maggioranza e opposizione non posso far altro che dire che non possiamo accettare i rilievi negativi che non ci meritiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Bene l'intervento del Consigliere Mangialardi, mio capogruppo, che ovviamente condivido integralmente e bene la risoluzione di cui lui è primo firmatario, che ho firmatario anch’io insieme agli altri colleghi.
A me il compito di illustrare un’altra risoluzione che ho presentato insieme ai Consiglieri Carancini e Mangialardi, che è coerente e sovrapponibile con i punti 1 e 2 della parte dispositiva della risoluzione del Consigliere Mangialardi.
Solo una brevissima premessa generale. Noi sappiamo bene che questa Giunta si è insediata da poco, tra l'altro apprezzo più che i risultati, che speriamo arrivino presto, gli sforzi e l'impegno dell'Assessore Saltamartini, mi permetto di suggerirgli che non fa bene a lei, al sistema, alla sicurezza della nostra comunità, questa sorta di cortocircuito che sembra si sia determinato tra la funzione politica e i cosiddetti tecnici, cioè coloro che devono attuare le decisioni della politica ed hanno il compito di fronteggiare l'emergenza.
Assessore Saltamartini, se i tecnici non vanno bene o non riscuotono la vostra fiducia cambiateli, altrimenti andateci d’accordo, perché non possiamo dare al sistema un'immagine diversa, che fa male perché non dà sicurezza. Questo mi sento di dire.
Vado brevemente ad esporre la risoluzione che è sovrapponibile a quella del Consigliere Mangialardi, che credo possa essere accettata e votata anche da tutti i colleghi della maggioranza e spero che sia così perché nella premessa parto dalle dichiarazioni della Giunta, che cito testualmente e definisco condivisibili.
La Giunta in un comunicato diceva di essere impegnata nel potenziamento della rete ospedaliera e dei posti di terapia intensiva, prima di tutto con la riattivazione del Covid Hospital di Civitanova, che rappresenta un elemento strategico per evitare quanto più possibile la promiscuità nei reparti ordinari, quindi la Giunta, responsabilmente dal mio punto di vista ed anche con il giusto coraggio, fa proprio il piano delineato dalla delibera 523 del 5 maggio del 2020 della Giunta Ceriscioli, che stabiliva che il Covid Hospital di Civitanova Marche rappresenta un elemento strategico nell'ambito dell'attività di assistenza ospedaliera regionale, sia per l'incremento della dotazione dei posti-letto marchigiani per le acuzie, particolarmente dedicati a pazienti Sars Covid 2 che necessitano di un setting intensivo, semi-intensivo o di acuzie a specializzazione infettivologico, pneumologico, internistica, sia per consentire la riduzione del sovraffollamento nelle altre strutture pubbliche. Questa è la delibera di Giunta, punto A e punto B, che in modo consequenziale individua, qualora la struttura di cui al punto A non fosse sufficiente, le strutture, i presidi, Ospedali riuniti di Marche Nord, Torrette e Fermo, quelle strutture in cui ci sono i reparti di malattie infettive; in subordine al punto C prevede che “a seguito della saturazione dei posti-letto per pazienti Covid positivi presso le strutture indicate ai punti A e B si ricorrerà ad altre strutture”. Richiama proprio i punti A e B e questo ci dice che in primo luogo dobbiamo attuare completamente il Covid Hospital di Civitanova, poi si passa agli altri ospedali in cui ci sono i reparti di malattie infettive, andando giù nei punti A, B e C, sperando che non sia mai necessario.
Se questo è, e non può essere revocato in dubbio perché è scritto, la Giunta responsabilmente l’ha fatto proprio, tanto che non ha cambiato il piano, oggi, purtroppo, l'ospedale Murri di Fermo, non essendo completata la struttura di Civitanova Marche, di fatto è diventato un ospedale Covid ed addirittura, la faccio breve, sono attivi 53 posti e questo ha obbligato la direzione dell'Area vasta a dedicare ai pazienti Covid gli attuali posti di terapia intensiva con conseguente necessità di ampliare ulteriormente gli 8 posti letto dell'unità operativa di cardiologia, inclusa l'UTIC, che è stata destinata a questo, non è possibile, con grave e potenziale danno alla salute dei pazienti affetti da patologie cardiocircolatorie.
Non è possibile, tra l'altro, Assessore Saltamartini e Presidente, l’Ospedale Murri rappresenta l'unica struttura ospedaliera specialistica con caratteristiche di primo livello, come da DM 70 del 2015, la prima e sola nelle Marche, sicuramente l'unica nel territorio della provincia di Fermo e come tale deve essere dedicata alla prestazione delle cure programmate e di urgenza necessarie ai cittadini della provincia. E’ evidente che le decisioni assunte ridimensionano fortemente l'operatività del Murri di Fermo, se non le va ad annullare, questo l’abbiamo visto nella prima fase dell’emergenza del Covid 19, addirittura viene sacrificato il reparto di terapia intensiva, con conseguente blocco delle attività operatorie e la inutilizzabilità dell'unica rianimazione territoriale.
Questo, converrete con me, rappresenta un grave pericolo per la sicurezza e la salute dei cittadini della provincia, ma oggi c'è una differenza rispetto alla prima fase, in cui Fermo ha fatto doverosamente la sua parte e l’ha fatta fino in fondo, abbiamo visto che le persone non si potevano curare per le varie patologie, c'è l’Ospedale Covid di Civitanova.
Noi l’abbiamo voluto per quello e
voi intelligentemente e responsabilmente avete fatto vostra quella decisione al di là delle posizioni ideologiche. Bene ha fatto il Presidente Acquaroli a dichiararlo subito, allora, in primo luogo dobbiamo utilizzare quella struttura, altrimenti ci sarebbero anche gravi responsabilità nei confronti dei cittadini, parlo di responsabilità vere, perché se un cittadino ha bisogno di un intervento urgente ordinario e quella prestazione non si può dare … Qualche giorno fa, e non so se le stesse autorità stanno esaminando quella vicenda, il responsabile del pronto soccorso dell'ospedale di Fermo in una dichiarazione sul Corriere Adriatico ha detto testualmente: “Hanno scaricato al pronto soccorso - ha utilizzato questo termine - malati Covid, sapendo che c'era il reparto di malattie infettive, li hanno portati lì, tant’è che - dice lui - se non fosse stato un Covid sicuramente lo avremmo preso da un'altra parte”.
Questo significa che di fatto l’Ospedale di Fermo diventa inutilizzabile e non può essere perché è l'unica struttura nella provincia di Fermo, non ne abbiamo un'altra, c'era Amandola purtroppo spazzata via dal terremoto e l'altro ospedale deve essere realizzato, è l’unico che c'è.
Bisogna fare una cosa semplice, dare corso a quello che ha detto più volte il Presidente, a quello che ha detto l'Assessore Saltamartini, riaprire, già l’avete fatto, completamente il Covid Hospital di Civitanova Marche e trasferirvi tutte le aree Covid dedicate attualmente attive presso l'Ospedale di Fermo, quali malattie infettive, terapia intensiva e sub intensiva.
C'è il tema del personale e nella risoluzione dico: “Ricorrendo almeno nella prima fase al supporto in termini di risorse umane alla Croce Rossa italiana, agli enti della Protezione civile ed anche alle associazioni umanitarie”. Tra l'altro mi hanno detto che qualche tempo fa la Protezione Civile aveva dato la disponibilità in tal senso, affinché il Murri potesse ridiventare ospedale, un presidio sanitario Covid Free, in quanto unico ospedale della Provincia di Fermo. Qualora non fosse possibile reperire il personale per il Covid Hospital di Civitanova Marche, come abbiamo scritto, se ne devono far carico proporzionalmente tutte le 4 Aziende del Servizio sanitario regionale e all'interno dell'Asur proporzionalmente le 5 Aree vaste.
Termino dicendo che non voglio citare anche la presa di posizione responsabile di tanti Sindaci, tutti i Sindaci della provincia di Fermo, che hanno già scritto al Presidente Acquaroli e all'Assessore Saltamartini, chiedo quindi il voto su questa risoluzione affinchè la Giunta regionale, il Presidente e l'Assessore si facciano carico di attivare celermente e completamente la struttura di Civitanova Marche.

PRESIDENTE. Ora come annunciato interrompiamo la seduta ed alle ore 14,00 iniziamo con la costituzione delle Commissioni, I, II, III e IV, alle 15,15 ci ritroviamo in Aula per proseguire i lavori.

La seduta è sospesa alle ore 13,30

La seduta riprende alle ore 15, 25

Presidenza del Presidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Riapriamo la seduta e proseguiamo la discussione generale.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per rispondere in merito all'interrogazione a cui l’Assessore ha dato una risposta parzialmente esaustiva, per la quale mi dichiaro parzialmente soddisfatto.
Nella prima parte ha precisato alcune iniziative che intende intraprendere, qualora ci siano i requisiti per farle, in merito alla relazione tra le persone ricoverate nelle RSA e i parenti, anche se su questa risposta ho da suggerire all'Assessore ed alla Giunta un'altra modalità che è stata utilizzata in altre Regioni, quella di prevedere screening rapidi e gratuiti per i parenti delle persone che sono ricoverate nelle residenze, anziani o disabili.
Sulla seconda parte della risposta all'interrogazione mi dichiaro insoddisfatto perché avevo chiesto insieme ai Consiglieri Cesetti e Bora espressamente il numero analitico aggiornato dei contagi e dei decessi, , in realtà c'è solo il numero complessivo dei decessi delle persone che erano ospiti nelle residenze, non c'è un dato analitico rispetto ai contagi e non si specifica se le persone sono decedute nelle residenze o in ospedale.
Aggiungo che, visto che stiamo parlando di persone fragili a cui ha fatto riferimento l'Assessore nella sua relazione, dovremmo fare attenzione a tutta una serie di fragilità esistenti che sono contenute nella risoluzione che prima ha presentato il Consigliere Mangialardi. Sottolineo che dovremmo porre attenzione nei confronti di coloro che sono ad esempio, affetti da problemi di salute mentale o da altre patologie, disabili, persone che vivono sole. Credo che la Giunta dovrebbe ragionare per creare un coordinamento tra le reti di associazioni di volontariato che si sono adoperate nella prima fase di pandemia. Credo che la Giunta potrebbe e dovrebbe fungere da raccordo e coordinamento nei confronti di queste associazioni, così come penso che sia importante prendersi carico delle persone senza fissa dimora esistenti nella nostra regione, oltre che essere un problema morale ed etico rappresenta anche un problema di ordine sanitario.
Quindi invito innanzitutto a valutare seriamente quanto contenuto nella nostra risoluzione, a questi aspetti, e a dare poi risposte concrete. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente, le anticipo che mi riservo il diritto di illustrare poi l'ordine del giorno, dopo l'intervento sulle comunicazioni dell'Assessore Saltamartini.
Poche sono le considerazioni che faccio, signor Assessore, quello che noto è l'assoluta mancanza di strategia. Oggi è venuto in Consiglio regionale e si è limitato a individuare in maniera scomposta e disordinata tutta una serie di interventi che hanno riguardato il suo percorso da Assessore in questi venti giorni.
Non c'è una strategia chiara comunicata all'Assemblea, non ha fatto riferimento ai tre punti sostanziali e fondamentali che riguardano le persone ed in particolare le tre chiavi di analisi rispetto al Covid.
Prima mi faccia dire una cosa, Assessore, il tentativo in qualche maniera di delegittimare chi c'è stato prima di lei è sufficientemente vergognoso, lei sa meglio di tutti gli altri, al di là e al netto degli errori che certamente anche chi l'ha preceduta ha potuto commettere, che la Regione Marche riguardo alla prima ondata Covid ha lavorato con grande consapevolezza, ma la cosa più odiosa, lo accennava in maniera puntuale il Consigliere Cesetti, è l'attacco neppure tanto velato, alla luce delle sue innumerevoli interviste che ha rilasciato, nei confronti della struttura tecnica dirigenziale, naturalmente attendiamo il suo lavoro, quello che saprà fare, certamente non ha raccontato che cosa intende fare riguardo ai test, al tracciamento ed alle terapie.
Voglio soffermarmi per un solo minuto sul numero che ha voluto dare a vanvera per colpire l'opinione pubblica quando ha parlato di 3 mila nuove assunzioni, lei non è stato in grado di dirci quante di queste persone già lavorano all'interno, quante verranno sottratte alle case di riposo, che si troveranno in difficoltà. Lei non ha dato indicazioni precise a proposito della vergognosa scelta di spostare tutti i dipendenti dell'Area vasta 3 al Covid Hospital di Civitanova Marche, che è una struttura a servizio dell'intera regione. In questi venti giorni avrebbe potuto organizzare, ma non se ne è occupato per niente, il fatto che in quella struttura devono andare tutti i dipendenti delle Aree vaste, ha fatto credere agli abitanti di Camerino e dell'area montana che ha fatto loro una cortesia, un favore non portando l’area Covid, li ha fregati due volte, non ha portato il Covid però ha tolto tutti i dipendenti, oggi l'ospedale di Camerino è sostanzialmente inattivo.
A Macerata c'è un quartiere bellissimo che si chiama Ficana, c'era un predicatore cosiddetto predicatore di Ficana, predicava bene, ma razzolava male, lei è uno di questi, metta immediatamente l'ospedale di Camerino in condizione di poter avere le proprie unità operative complesse, altrimenti è inutile che si riempia la bocca di tutelare la montagna. Questo non lo fa e non l’ha mai fatto, non ha detto una parola sul tracciamento dei tamponi, sono passati venti giorni da quando lei si è insediato e non è stato capace di nominare un nuovo direttore dell’Area vasta 3, dopo che era stato sollecitato e aveva promesso pubblicamente che dopo due giorni l’avrebbe fatto.
Spero che lei possa fare un percorso diverso, ma chi la conosce sa che lei non è all'altezza di guidare un servizio come quello della sanità e ci saranno altre occasioni per dimostrarlo. Fin qui ha fatto veramente male.
C'è un ulteriore elemento, mi dispiace che manchi il Presidente Acquaroli, quello che le voglio dire è quanto è avvenuto poco fa nelle Commissioni consiliari ha davvero dell’ignobile dal punto di vista politico, siete stati capaci anche di scegliervi i soggetti con i quali organicamente guidare questa nuova legislatura, avete scelto che le opposizioni in realtà non fossero tali, avete scelto chi dell’opposizione dovesse essere i Vicepresidenti. A voi sembra di aver fatto una cosa tanto intelligente, credo che ve ne pentirete dal punto vista politico, intanto si getta la maschera. Lo dico anche al Movimento 5 Stelle, è un accordo organico, oggi le Presidenze e le Vicepresidenze delle Commissioni sono andate alla stessa maggioranza. Politicamente è scorretto e di questo il Presidente Acquaroli ne ha una responsabilità diretta, perché il corretto confronto politico passa attraverso il rispetto dei ruoli che si assumono, mai è capitato che le maggioranze si scegliessero le opposizioni con cui condividere e quello che è stato fatto è un atto di una gravità davvero significativa. Mi riservo, Presidente, di presentare il mio ordine del giorno sul MES dopo la chiusura di questa discussione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Un saluto anche ai colleghi Consiglieri. Devo innanzitutto esprimere il mio apprezzamento per il lodevole lavoro svolto dall'Assessore Saltamartini, che ha assunto un ruolo istituzionale che lo investe di una enorme responsabilità, fin dal primo giorno ha iniziato un lavoro encomiabile, che già sta dando i suoi primi frutti.
Quello che mi ha stupito, non pensavo di intervenire in questo modo, sono gli interventi della minoranza, ho ascoltato il Consigliere Mangialardi, quando ha parlato anche di tensioni sul territorio, io utilizzerei la parola paura, perché questa è la seconda ondata e non era neanche prevista.
La Consigliera Vitri ha parlato di una campagna di sensibilizzazione facendo riferimento all'Emilia-Romagna che l’ha attuata dal 19 ottobre 2020, quando ancora non c'eravamo insediati; il Consigliere Cesetti parla di un cortocircuito tra la funzione politica e i tecnici e da ultimo, che non mi sarei mai aspettata, il Consigliere Carancini parla di mancanza di strategia, un comportamento vergognoso perché l’Assessore avrebbe attaccato chi l’ha preceduto, una comunicazione scomposta e disordinata. Credo che il Consigliere Carancini non abbia ascoltato con attenzione le comunicazioni fatte dall'Assessore Saltamartini perché l'ordine del giorno, la invito a leggerlo, era: “Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla situazione dell'emergenza epidemiologica nel territorio regionale” e cosa ha fatto di fronte a tutto ciò l'Assessore Saltamartini? Una relazione precisa nella quale ha evidenziato le criticità che ci siamo trovati e come sopperire a queste. E’ stato molto chiaro, colleghi Consiglieri, la relazione è stata lunga e ci sono stati anche i numeri, magari qualcuno non ha ascoltato bene, posso comprenderlo, però voglio ricordare, prima di fare un sunto, che le elezioni regionali le abbiamo avute il 20 ed il 21 settembre ed il Consigliere Carancini è stato molto duro con questa amministrazione che si è insediata il 19 ottobre. Oggi è il 9 novembre, bene, avremmo potuto risolvere tutti i problemi in meno di tre settimane? Credo che sia un po' difficile.
Penso che l'Assessore Saltamartini abbia fatto un ottimo lavoro perché ha individuano le criticità e non ha mica dato la colpa alla precedente amministrazione, nessuno l’ha data, ha messo in evidenza quello che ha trovato, come risolverlo e quello che sta facendo. Parlate voi della mancanza di strategia? In cinque anni da Consigliere all'opposizione non l’ho mai vista. Mi dispiace intervenire in questo modo, ho fatto tutt'altro intervento rispetto a quello che avevo in mente, ma di fronte a queste stupidaggini dico al Consigliere Carancini che l'amministrazione procedente di strategia non ne aveva, terremoto, infrastrutture e sanità, poi quando arriverà il bilancio daremo anche i numeri sulla sanità.
Detto questo, che relazione vi aspettavate dall'Assessore Saltamartini? Quali comunicazioni doveva fare? La prima informazione che ha dato è che i vaccini antinfluenzali ordinari sono stati sottostimati, è questa è la verità, è un dato di fatto, la Regione Marche ne aveva prenotati 417 mila, a noi come Regione ne servono 800 mila, che cosa ha detto di strano? La verità! Cosa ha fatto di fronte a questa criticità? Il Presidente Acquaroli ha ordinato al Commissario straordinario all’emergenza altri 310 mila dosi perché la Regione ha bisogno di 800 mila vaccini, ne avevamo 363 mila ed il 23 ottobre 2020 la segreteria dell’Assessore ha sollecitato una risposta al Commissario straordinario all’emergenza, il quale ha riferito che non c’è disponibilità. Su questo cosa vogliamo dire? Questa la verità, pura e semplice.
La seconda criticità riguarda lo sbilanciamento tra domanda e risposta per i tamponi per l'accertamento della positività Covid, e allora? La Regione ne aveva ordinati un numero assolutamente insufficiente, è un dato di fatto, ci sono i numeri, 14 mila dispositivi già esauriti. Che cosa ha fatto il Presidente Acquaroli di fronte a questa criticità? Ha ordinato 5 mila tamponi molecolari rapidi e il Commissario straordinario all’emergenza il 3 novembre 2020 ha comunicato che ne avrebbe trasmessi 17 mila, ad oggi non sono ancora arrivati. L'Asur è stata incaricata di procedere a nuovi acquisti, urgenti, bene, di fronte a tutto ciò, Consigliere della minoranza, l'Assessore Saltamartini non ha attaccato chi l'ha preceduto. Questi sono i dati!
L'esecuzione dei tamponi, stante l'esigenza di aumentare lo screening sanitario è necessario aumentare il numero degli operatori, che cosa ha fatto in meno di tre settimane di fronte a tutte queste emergenze? Chi ha messo attorno ad un tavolo? Ha chiamato i medici di base, i pediatri, i farmacisti, i dentisti, i veterinari ed ha chiesto l’impiego di medici militari, ha attaccato qualcuno? No, ha messo in evidenza le criticità che abbiamo trovato e tanto di cappello, ragazzi, perché in meno di tre settimane non è facile fare una relazione, una comunicazione così puntuale e dare anche delle risposte di fronte a queste criticità.
La Regione Marche che doveva allestire 105 posti di terapia intensiva con il decreto legge 14 del 2020, ne allestiti solo 14, quindi sta in diciassettesima posizione. Questo è un gap rilevante e che cosa ha fatto subito questa Amministrazione, l'Assessore alla sanità? Visto l'aumento dei contagi e dei ricoverati ha imposto l’apertura del Covid Hospital. 14 posti letto il 24 ottobre 2020, possiamo arrivare, come ha detto, a 84.
Inoltre, di fronte a tutto ciò c'è un'altra criticità. cosa è successo? C'è una carenza di personale medico, bisogna reperirlo, mancano i medici di famiglia, i pediatri, il 5 novembre si è proceduto ad assegnarne 44 zone delle 76 carenti di medici di famiglia, la direttiva dell'Assessorato è stata quella di assumere il più velocemente possibile, ma che doveva fare un Assessore in meno di tre settimane? Io non lo so.
Attualmente sono in servizio sull'intera regione 30 equipaggi di Usca, Consiglieri della minoranza, all'inizio erano 23, è stato impartito un protocollo di cura: il plasma di pazienti guariti, uso di ozono per la purificazione del sangue, questo è stato fatto.
La precedente Giunta non ha completato le procedure per la liquidazione degli emolumenti connessi al rischio del personale per il comparto e la dirigenza, ora le trattative sono in via di conclusione, vi sembra niente? Credo che questo non sia nulla! È stata anche impartita la direttiva per uno stretto screening di tutto il personale sanitario.
Oggi che si viene a dire in quest'Aula? Sinceramente non me l’aspettavo infatti avevo previsto un altro intervento, che addirittura manca una strategia, che è vergognoso quello che ha detto l'Assessore nelle sue comunicazioni, state delirando! Andate a vedere quanto tempo questa Amministrazione aveva per fare una strategia di fronte a una pandemia, a livello sanitario stiamo meglio di altre Regioni e nessuno, anche quando l'Assessore ha messo in evidenza queste criticità, ha accusato la precedente amministrazione, naturalmente deve vedere le complessità per capire come dobbiamo intervenire.
Se volete fare la minoranza in una situazione allarmante perché siamo in piena pandemia, state sbagliando tutto!
Per quanto riguarda gli ordini del giorno che avete presentato, visto e considerato, questa è la mia proposta, che sono state istituite le Commissioni, mettiamoci intorno ad un tavolo e ragioniamo insieme. Voi della minoranza iniziate ad attaccare in questo modo un Assessore che si è insediato da poco più di tre settimane, oggi ha fatto una relazione di quello che ha trovato e di come sta sistemando le cose e voi dite che è vergognoso, semplicemente vergognoso.
Attacco ai tecnici, ma chi ha fatto l'attacco ai tecnici, questo ve lo inventate perché nessuno li ha attaccati, se volevamo attaccarli li mandavamo via, punto.
Ci stiamo assumendo le nostre responsabilità, ma soprattutto una settima fa abbiamo chiesto una collaborazione con le opposizioni, mi auguro che l'attuale minoranza assuma lo stesso atteggiamento che noi abbiamo assunto fin dall'inizio dell'emergenza, adesso sono in maggioranza, ma all'epoca ero in minoranza.
Ringrazio e faccio ancora i complimenti all'Assessore Saltamartini. Grazie.

PRESIDENTE. Invito chi vuole ad iscriversi, poi ritengo chiuse le iscrizioni.
Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Assessore Saltamartini, la ringrazio per la relazione, non invidio in questo momento la sua posizione, ma le invidio il precedente intervento della Consigliera perché la conosco da quando è iniziata la scorsa consiliatura e non l'ho mai vista così appassionata nel difendere una posizione, questo, visto che sono stata seduta dall'altra parte, un po' glielo invidio perché nessuno l’ha mai fatto per me, quindi se ne compiaccia.
Detto questo, ritengo che una strategia ci sia perché non può essere definita così in quanto tale, ma ha delle precise norme. La pubblica amministrazione si muove per atti amministrativi e nel caso di specie l'atto amministrativo è l’ultima stesura del piano pandemico, che lei sa meglio di me, come sanno i colleghi Consiglieri, è del 5 agosto 2020, me lo ricordo perché è il giorno del patrono Sant’Emidio e in quell'occasione fu limato.
Quando lei e la Giunta vi siete insediati avevate due possibilità, la prima, condividere il piano pandemico, visto che l’avevate acquisito in corsa nel momento in cui la pandemia si era accentuata in maniera improvvisa e non prevedibile, ma era stata prevista, tant'è vero che molte azioni erano state messe in campo, la seconda, modificarlo perché non condivisibile.
Nel piano pandemico, nello specifico, ci sono scritte tutte le azioni che i tecnici, di cui prima si parlava, e quindi le aree vaste, in particolare quella che interessa me in questo momento, avrebbero dovuto fare nel momento della riapparsa del virus. Nel caso della provincia di Ascoli Piceno era già stato fatto a marzo, abbiamo due nosocomi, uno avrebbe dovuto essere dedicato al Covid, quello più piccolo di San Benedetto del Tronto, mentre l’altro, quello più grande di Ascoli Piceno, questa è stata una scelta squisitamente tecnica e non certo di campanile, avrebbe dovuto essere l’ospedale pulito, lei mi insegna, per consentire alle chirurgie di lavorare con le rianimazioni e alla presa in carico di pazienti che devono essere seguiti in sicurezza, soprattutto senza problemi di contagio.
Questo piano pandemico, Assessore e lo dico anche al Presidente, è stato disatteso, posto che a tutt'oggi i due ospedali sono entrambi metà Covid e metà puliti, questo ha causato il contagio degli operatori sanitari, quindi medici (3 primari) e infermieri, creando dei problemi, oggi in particolare, alla copertura dei turni. Sono cose che raccolgo anche dai giornali anche perché non c'è una comunicazione precisa, nel senso che noi sappiamo da una comunicazione del Sindaco di Ascoli Piceno, che è un po' strano perchè per molto tempo ha parlato al megafono, al telefono, in videoconferenza, sui social e spiegava ogni giorno quello che accadeva, poi è stato muto fino a qualche giorno fa quando ha dato un numero che fa rabbrividire, 800 casi nella sola città Ascoli Piceno, capoluogo, quindi c'è una percentuale altissima di contagi.
La mia domanda è: per quale motivo se lei e la Giunta non avete deciso di modificare il piano pandemico nella provincia di Ascoli Piceno non viene applicato? Una cosa che lascia interdetti noi cittadini e anche gli operatori è che ogni giorno esce qualcuno dice qualcosa, per esempio oggi il Sindaco dice: “Ieri sono stato con l'Assessore Saltamartini, ho pressato, ho insistito - posso sbagliare il vocabolo, ma il senso è questo - e l'oncologia non sarà più trasferita nell’ospedale più pulito che è quello di Ascoli Piceno, ma verrà portata al quinto piano” dopodiché interviene qualche altra persona che la stressa o le tira la giacchetta e sembra all’esterno che lei invece di seguire la linea retta del piano pandemico, si lasci un po' condizionare dalle strattonature di questa o di quella persona.
Non credo che lei lo faccia perché la conosco, credo che invece manterrà la barra dritta e le dico che è molto semplice, è quello che stabilisce il piano pandemico, al capitolo 4.2, pagina 17/18, che lei conoscerà come me a menadito, e lì ci sono non solo degli step ben precisi, ma anche i tempi di attivazione di questi percorsi.
Non posso leggere dai giornali che le RSA sono all'interno del piano pandemico perché questo non è vero, se si stanno utilizzando le RSA come luoghi in cui mettere i Covid, se la Giunta lo condivide, occorre che si assuma la responsabilità di scriverlo e non soltanto di dirlo a voce perché, ripeto, gli atti amministrativi sono scritti e pubblicati. Mi sono riservata il vezzo di controllare se avevate pubblicato qualcosa sull'Albo Pretorio e fino al pomeriggio di ieri sera non ho trovato nulla, quindi, do per scontato che nulla sia stato deliberato, magari l’avete fatto stamattina, io questo non lo so, però il mio interesse non è darle una strategia, o dirle quello che deve fare, perché sono sicura che ha tutte le capacità e la forma mentis, ma le chiedo che sia chiaro quello che si deve fare perché in questo momento oltre ad esserci una grandissima disorganizzazione all'interno dell'Area vasta n. 5 - parlo per casa mia, non posso dire delle altre - sembra quasi che si viva alla giornata, sono saltati i protocolli, molti sono saltati in tutt'Italia, non c'è più la possibilità di fare il tracciamento, mi rendo conto che lei dà delle priorità, ma le anticipo che non riuscirà neanche a perseguirle perché di giorno in giorno cambiano a seconda dell'ondata pandemica e di chi viene colpito, se vengono colpiti più sanitari, più scuole, è chiaro che c'è una mobilità incredibile e una indeterminatezza, però all'interno di un canale ben stabilito.
Delle due l'una, mi chiedo se è vero quello che dice il Sindaco di San Benedetto del Tronto che basta farle delle pressioni per modificare il piano pandemico, oppure se queste sono delle sciocchezze campanilistiche, mi chiedo anche se lei applicherà il piano e lo farà in maniera determinata, ma soprattutto chiara e trasparente, sia per noi che per gli operatori sanitari, in questo caso avrà la mia piena collaborazione, perlomeno per quello che riguarda l’Area vasta n. 5, però bisogna che ce lo faccia capire con chiarezza quello che si deve fare e tutti noi accetteremo le modifiche che sono legittime, visto che è stato criticato quello che è stato fatto.
Una chiosa finale, la pandemia ci trovò impreparati in quanto era arrivata all'improvviso, non eravamo appena eletti, ma nessuno se la poteva immaginare, la provincia di Ascoli Piceno è stata mantenuta pulita perché c'era un tracciamento, erano stati divisi i due ospedali, allora oggi, ripeto, ci aspettiamo che ci sia chiarezza su quello che si vuole o non si vuole fare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. L'Assessore Saltamartini secondo me è il miglior Assessore alla sanità che abbia mai conosciuto e ne ho conosciuti diversi perché erano quasi sempre della provincia di Pesaro. Vi posso assicurare che questo signore è bravissimo, competente, capace, di carattere, uno che non si fa prendere per la giacchetta, proprio non esiste, ed io spero solo che la sua condizione fisica possa reggere in tutti questi anni perché ha in mano il più difficile Assessorato della storia della Regione, quindi gli faccio tanti complimenti e anche tanti auguri affinché possa reggere fisicamente e psicologicamente questo impegno che si è preso nei confronti di tutto il territorio marchigiano, di tutta la popolazione marchigiana.
Voglio dare il mio contributo e voglio sottolineare che il Covid ha messo in evidenza tutte le carenze del Servizio sanitario pubblico del nostro territorio, della nostra Regione e di tutta l'Italia che – il problema è questo - prima erano palesi, poi il Covid le ha fortemente rimarcate.
Sono state fatte scelte politiche negli ultimi anni che hanno fatto prevalere la logica del risparmio, lo sappiamo, sono stati smantellati gli ospedali e non è stato fatto nessun investimento sul personale ed anche il problema del Covid Hospital di Civitanova è proprio questo, non basta fare i muri, la sanità la fanno i medici, i sanitari in genere, e il personale.
Si stima che la sanità pubblica abbia perso negli ultimi 10 anni circa 45 mila posti di lavoro e 70 mila posti letto. All'inizio della pandemia, per capirci, la Germania aveva 28 mila posti letto di terapia intensiva su 80 milioni di abitanti, noi con 60 milioni di abitanti ne avevamo 5 mila, 28 mila contro 5 mila, 80 milioni contro 60 milioni.
La risposta media di un tampone in Germania all’inizio della pandemia era di due giorni, in Italia di 8. Noi siamo partiti da qui, questo per far capire le difficoltà. Ovviamente conoscete tutti i problemi della sanità italiana legata al personale, il numero chiuso della facoltà di medicina, in cui per entrarci si fa una selezione secondo me, dal punto di vista culturale, assolutamente banale e non si fa più dal punto di vista dell’adeguatezza, studio ed impegno per superare un esame. Ai nostri tempi in medicina si andava avanti se uno aveva la capacità di superare gli esami, di prepararsi, impegnarsi e superare gli esami, adesso invece la selezione per un laureando, per un medico, per uno che vuol fare il medico, la si fa attraverso un banale quiz per entrare in facoltà. Il numero chiuso è stato devastante, nega tra l'altro il diritto allo studio.
La questione ancora più importante, però non è solo questa, è la scuola di specializzazione, lì c’è un imbuto totale, prima non facciamo i medici perché non li facciamo iscrivere alla facoltà, poi non facciamo specialisti perché ogni specialità della facoltà di medicina mette a disposizione 5/6 posti per la dermatologia, 5/6 per l’ostetricia e via via. Quindi, in questo modo e con le richieste che abbiamo di professionisti non possiamo avere personale, per cui pochi medici laureati e pochi specialisti, il risultato è la carenza di medici e di personale sanitario in tutto il territorio.
Nella gestione dell’emergenza Coronavirus c’è bisogno di tantissimo personale, ce n’era pochissimo prima per la medicina ordinaria, figuriamoci adesso! Questo è, Assessore, come lei ha detto più volte, l'impossibilità a reperire personale medico e infermieristico, anche se adesso con questa misura forse riusciremmo a supplire alla carenza di infermieri e di OSS.
Mi chiedo a volte chi è stato quello scienziato che ha fatto la programmazione della sanità pubblica, l'organizzazione e la programmazione del personale per la sanità pubblica, bisognerebbe dare il premio Nobel a uno che riesce a creare una situazione per la quale nei prossimi anni mancheranno 40 mila medici di base, non ci saranno i pediatri, gli specialisti, i radiologi, gli anestesisti. Manca di tutto nel nostro Paese.
Allo scienziato che ha fatto la programmazione sanitaria in questo Paese bisognerebbe dargli un bel premio, in più aggiungo, Assessore, essendo dentro questo mestiere ed avendo dei contatti con il personale sanitario, che abbiamo un grosso problema, il personale sanitario che si è occupato di Covid nei mesi di marzo, aprile, maggio è stanco, stressato e usurato per il periodo ha passato ai limiti della possibilità umana, dovremmo fare i conti anche con questo.
Secondo me è molto difficile gestire il Covid in senso generale perché si deve mantenere un equilibrio tra l'emergenza sanitaria, che è la cosa più grande, e l'emergenza economica e c'è anche, come dicevo qualche giorno fa, un'emergenza psicologica estremamente elevata, abbiamo i problemi dell'economia e del lavoro e io dico che chi può mantenere le distanze di sicurezza, chi può lavorare in condizioni di sicurezza, distanziamento, sanificazione, sarebbe il caso che lavori.
Abbiamo il problema delle scuole, si sta vivendo un'enorme insoddisfazione tra le famiglie, gli alunni e gli insegnanti, la scuola sta vivendo un momento di frustrazione elevatissimo perché la didattica a distanza genera questo fenomeno, culturale, didattico ed anche emotivo.
Prima ho sentito parlare del trasporto pubblico locale, bisogna incrementarlo perché in futuro, spero il prima possibile, la scuola deve ricominciare non a distanza, ma in presenza.
Ho sentito parlare dei Consiglieri, anche a ragione, degli edifici e delle strutture da dedicare al Covid, è evidente che devono essere diverse, non si può usare lo stesso ospedale. E’ vero che ti trovi un piano pandemico fatto in un certo modo, oppure dei territori che hanno una struttura sola, però, se si può, bisognerebbe cercare di portare e tenere i Covid in strutture dedicate, in padiglioni autonomi, in palazzine autonome in modo da non dimenticarsi tutto il resto dell’altra sanità, quella ordinaria: diagnostica strumentale, visite specialistiche, reparti medici, sale operatorie. Mi preoccupa molto il fatto che siamo indietro da matti con gli interventi e adesso, Assessore, qualcuno l'ha già detto, ricominceremo la stessa storia, gente che pur avendo l’appuntamento non potrà operarsi in breve perché ricomincia il Covid e la sua gestione, e questa è una cosa che a me preoccupa molto.
L'obiettivo è quello di ridurre l'ospedalizzazione, bene, Assessore, lei si sta spezzando in quattro, è bravissimo, ripeto, ma bisogna che i vari dirigenti attrezzino il prima possibile le intensive perché la filiera ospedaliera deve funzionare anche se nel territorio dobbiamo investire da matti per ridurla, però, intanto, questi signori devono attivarsi per darci le terapie intensive perché fanno parte del piano pandemico, quindi, inevitabilmente, chi deve trovare e allestire posti di intensiva lo deve fare. Fortuna che c'è il Covid Hospital di Civitanova che, bisogna ammetterlo, una mano ce la dà, ma lì è difficile trovare personale, come dicevamo prima.
Bisogna potenziare la medicina del territorio, bisogna far arrivare più tamponi, lei sta facendo un lavoro enorme, complimenti, bisogna dare ai dipartimenti di prevenzione più tamponi, da quelli antigenici rapidi a quelli molecolari, quindi naso-faringei, salivari e tutto quello che vogliamo, più tamponi abbiamo, più tracciamo e più ci difendiamo da questo “animale” che abbiamo tra i piedi.
Il potenziamento delle Usca ha fatto molto, posso dirle, per esempio, che anche nella nostra provincia di Pesaro, con sette Usca di cui sei normali e una super, in cui ci sono due medici, cominciamo a dare delle risposte più cogenti, anche con la disponibilità dell'apparecchio radiologico, un giochino da 40 mila euro, non costa poco, e lei sa meglio di me, perché ha parlato con chi di dovere, che nella provincia di Pesaro quell’apparecchio ci viene offerto, ma non faccio nomi.
Bene i test sierologici, il problema dei tamponi qual è? Secondo me i dipartimenti di prevenzione dovrebbero lavorare con i tamponi perché hanno strutture dedicate ad hoc per farlo.
I medici di base sono un problema un po' difficile, in che senso? E’ vero che numericamente sono pochi, ma il problema sarebbe dove fare i tamponi. Non puoi farli presso la medicina di base, negli ambulatori dei medici, perché si spaventerebbe la popolazione che viene in condizioni normali. Se si trovano strutture diverse, il medico di base in maniera volontaria potrebbe anche andare a fare i tamponi, ma si deve trovare una struttura diversa rispetto all’ambulatorio, invece i test sierologici rapidi potrebbero essere fatti senza problemi nei nostri ambulatori.
Prima ho sentito parlare di farmaci, abbiamo più o meno per le mani, parlo della medicina generale, dei medici di famiglia, dei protocolli e delle linee di indirizzo per riuscire a curare i pazienti in maniera precoce a casa perché abbiamo capito che l'uso di antibiotici, cortisonici, antinfiammatori normali, idrossiclorochina - quel famoso prodotto Plaquenil che ho usato personalmente nella prima fase fa la differenza, Trump l’ha usato adesso - calciparina, oggi aiuta il medico di base, se fa terapia subito, però, non può far precipitare la patologia, perché in un giorno o due porta un soggetto con pochi sintomi alla rianimazione, questo è il grande problema del Coronavirus. Se riuscissimo a dare la terapia subito, precocemente, ridurremo fortemente l'ospedalizzazione dei pazienti.
Un'altra questione è quella che ha detto anche la Consigliera Marcozzi, che condividono tantissimo, complimenti Consigliera, riguarda i vaccini antinfluenzali, so, Assessore, che si è impegnato per avere i nuovi vaccini antinfluenzali, purtroppo, questo è un Paese in cui i mass media e la televisione ci martellano tutti i giorni e dicono alla gente di fare i vaccini antinfluenzali perché in qualche modo si differenzia l’infezione da influenza da quella da Coronavirus, oppure danno un'immunità anche se parziale e di striscio per il Coronavirus. Si martella così da indurre nella popolazione aspettative, per cui ti viene a chiedere tutti i giorni di vaccinarsi, tutti vogliono vaccinarsi in questo Paese, ma poi si rifornisce di un numero di vaccini palesemente insufficiente rispetto alle aspettative mediatiche che si sono generate, questo è il grande problema, quindi la ringrazio molto a nome di tutti i medici di famiglia se riuscirà a farci arrivare tantissimi altri vaccini antinfluenzali perché la richiesta nei nostri ambulatori è enorme, insieme al vaccino anti-pneumococcico, aggiungo l'importanza anche di questo che preserva dalla polmonite da pneumococco, è un vaccino importante in soggetti a rischio, anziani, anche a rischio per comorbilità.
Inoltre Assessore le chiedo: lo sa perché non si trovano i vaccini antinfluenzali? I medici di base li hanno esauriti già ampiamente perché questo anno solo l'1,5% di vaccini nel computo generale sono stati dati alle farmacie, tutto il resto a noi, che li abbiamo esauriti in pochi giorni. Il paziente non può neanche andarlo a comprare in farmacia perché non c'è, questo è il problema, quindi è giusto il grande impegno che è stato preso in quel senso ed io, ripeto, le faccio tanti auguri e tanti complimenti, continui così perché si sta comportando alla grande. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTSU. Grazie, Presidente. Questa volta non volevo intervenire però, purtroppo, ho ascoltato l'illustrazione e le critiche fatte dal Consigliere Cesetti e visto che si tratta della provincia dove entrambi viviamo, nella quale siamo stati eletti, mi sembra opportuno fare alcune precisazioni perché magari a volte sfugge qualcosa.
Vorrei ripartire brevemente dalla storia, l’Ospedale di Fermo è Covid perché, lo sappiamo tutti, ha il reperto di malattie infettive, ovviamente la scelta di portare “malattie infettive” all’Ospedale di Fermo non è stata fatta da questa maggioranza, ma dal Partito in cui il Consigliere Cesetti oggi milita, ci militava anche quando governava la Regione Marche e ricordo che l'ha amministrata per molti anni.
Anche il piano pandemico, lo sappiamo tutti, l’ha ricordato prima la Consigliera Casini che ringrazio, mi avrebbe fatto ancor più piacere che il Consigliere Cesetti avesse ascoltato ciò che la sua collega ha detto, è stato fatto dalla Giunta di cui era membro, quindi sappiamo che l’Ospedale di Fermo è diventato Ospedale Covid non adesso, ma quando era Assessore al bilancio con la Giunta dell’ex Presidente e ricordo al Consigliere Cesetti che lei all'epoca - l’Ospedale di Fermo era infettato da malati di Covid - non ha fatto nessuna risoluzione, non ha detto nessuna parola, io sul territorio ci sono e ci sono anche i miei colleghi di maggioranza e non ricordiamo le sue grandi battaglie per vedere l’Ospedale un po' più pulito rispetto a quello che avevate progettato voi.
Il Consigliere Cesetti, ex Presidente, lo chiamo a volte Presidente perché è stato il mio Presidente della Provincia, dice che di fatto è stata annullata la sanità ordinaria, ma questo dovrebbe dirlo al suo partito, anche grazie al vostro piano pandemico Fermo ha un solo Ospedale, verissimo, in teoria ne aveva due, uno era quello di Amandola - lei se lo ricorda benissimo perché ha un amico Sindaco che le ha fatto una grandissima campagna elettorale ad Amandola ed ha avuto uno straordinario risultato - che con il terremoto ha avuto dei problemi, avete preferito chiuderlo per farne un altro nuovo, perché la sua Giunta, se si ricorda bene, preferiva supportare e rilanciare la sanità costruendo ospedali, invece di dare servizi. Se si ricorda bene avete fatto un nuovo ospedale, addirittura Amandola ne ha tre: uno provvisorio, un vecchio ormai chiuso e uno di cui avete iniziato la progettazione.
Questo dispiace perché se all'epoca, invece di tentare di costruire un nuovo ospedale, avevate investito dei soldi per rimettere a posto quello vecchio, forse oggi avremmo speso meno soldi, i cittadini marchigiani avrebbero speso meno soldi e quei reparti sarebbero stati aperti e avrebbero potuto supportarci, dare una mano in tutto questo, però, lei si dimentica che le scelte scellerate della sua Giunta hanno permesso tutto questo.
Voglio ringraziare l'Assessore Saltamartini che è stato sempre attento alle nostre richieste, abbiamo avuto modo di confrontarci, è stato sempre disponibile, oggi, Consigliere Cesetti, c’è una piccola differenza tra quello che avete fatto voi … E’ vero, ha ragione la Consigliera Casini quando dice che eravate impreparati, ci mancherebbe altro, nessuno dà la colpa a voi dell'emergenza Covid perché non è semplice nemmeno per noi, ma invece di fare polemica avrei preferito, visto i danni fatti prima, qualche consiglio, qualche supporto, non puntare continuamente il dito verso un Assessore che la mattina alle 4,00 si sveglia e viene in ufficio per dare una mano alla nostra struttura, insieme alla struttura, forse lei questo non lo sa o è male informato.
Ho visto che nella risoluzione si chiede più personale, certo, è ovvio, non siete riusciti a farlo voi! Noi oggi lo stiamo facendo, ovviamente, non so se lei è informato, abbiamo chiesto al Gores di reperire tramite la Croce Rossa e la Protezione Civile …, perché lei sa bene che c'è una procedura da rispettare, l'Assessore non può chiamare la Croce Rossa per farla venire qui, speravo che lei lo sapesse visto che ha governato prima di noi negli ultimi cinque anni, forse è stato poco attento, era più impegnato a gestire il bilancio della Regione Marche piuttosto che studiare queste cose.
Siamo in attesa, caro ex Assessore Cesetti, di avere una risposta dalla Croce Rossa Italiana tramite la Protezione Civile, perché noi ci siamo attivati subito. Voglio ringraziare l'Assessore Saltamartini ed i tecnici della sanità perché qui lavoriamo tutti insieme, non facciamo figli e figliastri come magari ha fatto qualcun altro.
Poi, non so se lei ci ha fatto caso, abbiamo attivato i Covid Hotel, due per ogni provincia, questa credo che sia una risposta, a differenza vostra che magari non siete riusciti a farlo.
Infine, i drive test li abbiamo fatti ad Amandola e nella Valtenna, a Montegiorgio, lei è di quel Comune, quindi dovrebbe essere contento, addirittura uno verrà attivato anche nella Valdaso. Ho avuto modo di confrontarmi anche con il direttore dell’Area vasta 4, che ringrazio per il lavoro che sta facendo insieme a tutto il personale sanitario e parasanitario dell'ospedale di Fermo, perché noi oggi, non so se si rende conto, siamo ancora in una pandemia che dobbiamo gestire con grande responsabilità.
Credo che sia ora di farla finita con le polemiche, l'avevo già detto al primo Consiglio regionale in cui abbiamo avuto modo di discutere le linee programmatiche, ma credo che questo non basta, oggi è più importante, caro Consigliere Cesetti, fare un post su Facebook per far vedere che ha fatto una risoluzione e magari i cittadini potrebbero commentare dicendo: “Ma prima dove eravate?” Lei sembra del Movimento 5 Stelle, non del PD, sembra un Consigliere del Movimento 5 Stelle che non ha mai governato, e questo mi dispiace.
Quindi, vi richiamo alla responsabilità, così come ha detto la Consigliera Casini, ho apprezzato molto il suo intervento, e invece di fare delle proposte solo per scelte propagandistiche sarebbe bene condividerle insieme perché noi Consiglieri della maggioranza siamo i primi a risolvere i problemi della nostra provincia e della nostra Regione. In questo momento non c’è colore politico che tenga, l'unico interesse nostro è salvare la vita dei marchigiani, dei cittadini della provincia di Fermo, così come quella dei cittadini delle altre province, ma soprattutto dare un supporto al nostro sistema sanitario e a tutti gli operatori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Un saluto al Governatore, agli Assessori, ai colleghi Consiglieri, anch'io mi unisco ai ringraziamenti al nostro Assessore Saltamartini per l'importante e coraggioso lavoro sin qui fatto in pochissimo tempo, questo è stato sottolineato.
In brevissimo tempo ha affrontato direttamente e con grande piglio un problema che, com'è stato detto da chi mi ha preceduto, ha certamente i caratteri di qualcosa che appare e interviene in maniera improvvisa e difficilmente gestibile, però allo stesso tempo, è sotto gli occhi di tutti, probabilmente una gestione precedente fatta in un certo modo avrebbe forse facilitato non solo il lavoro dell'Assessore, ma di tutti noi.
Noi guardiamo avanti, perché le questioni le vogliamo risolvere, dato che un certo giudizio l’abbiamo in un certo senso già risolto con un chiaro risultato elettorale, il giudizio è quello dei cittadini marchigiani, degli elettori che si sono espressi in una maniera talmente chiara e ovvia, che credo sia anche superfluo commentarlo ulteriormente.
Noi andiamo avanti e nell'idea, nel concetto di programmazione, dobbiamo anche immaginare un'impostazione nuova del piano socio-sanitario che rivede alcuni suoi presupposti, a partire dai cosiddetti ospedali unici, che certamente hanno avuto un'importanza abbastanza forte nella decisione dei cittadini marchigiani rispetto a certe scelte elettorali.
Dato che parliamo di programmazione intervengo con una proposta di risoluzione, la n. 5, che riguarda un caso specifico che attiene alla provincia di Ascoli Piceno, però di fatto riguarda in senso generale l’impostazione di quello che abbiamo in mente rispetto alla gestione futura della sanità marchigiana.
Quindi, il gruppo della Lega propone: “Richiesta revoca delibera Giunta Regionale n. 1.673 del 30 dicembre 2019, avente per oggetto ‘Localizzazione e individuazione del sito per la nuova struttura ospedaliera di primo livello dell'Area Vasta 5 in località Pagliare del Tronto nei comuni di Spinetoli e Colli del Tronto’. Premesso che in data 30 dicembre 2019 la Giunta regionale con atto n. 1673 deliberava l'approvazione già espressa in oggetto; considerato che i due ospedali esistenti in provincia, quello del capoluogo Ascoli Piceno, il "Mazzoni", e quello di San Benedetto del Tronto, il "Madonna del Soccorso", diventerebbero così de facto due semplici presidi ospedalieri di base, andando nel breve periodo a perdere ogni funzione; tutto ciò inoltre avverrebbe in un contesto territoriale già fortemente penalizzato da miopi politiche sanitarie regionali che hanno visto nel tempo il depauperamento delle aree interne da ogni presidio sanitario.
Visto che la decisione di istituire un unico ospedale nella Vallata del Tronto non è stata né accettata, né compresa dalla grande maggioranza degli abitanti della Provincia di Ascoli Piceno, tant'è vero che sono sorti comitati a difesa dei due ospedali della provincia, sono state raccolte migliaia di firme contro la realizzazione dell'ospedale unico in Vallata del Tronto ed è stato certamente l'argomento di maggior attenzione e divisione nel dibattito politico della recente campagna elettorale per le elezioni regionali, nonché - ve lo dico in maniera molto chiara - forse il motivo più importante e maggiore per cui l’ex governo, l’attuale centro-sinistra nella provincia di Ascoli Piceno ha preso una sonora batosta elettorale; impegna il Presidente e la Giunta regionale a revocare la delibera della Giunta Regionale n. 1.673 del 30 dicembre 2019 avente per oggetto ‘La localizzazione e individuazione del sito per la nuova struttura ospedaliera di primo livello dell'Area Vasta 5 in località Pagliare del Tronto nei comuni di Spinetoli e Colli del Tronto (AP)’; ad avviare un confronto sul territorio con le parti politiche, professionali, sociali, sindacali e associative, finalizzato al consolidamento e al potenziamento dei presidi ospedalieri di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto e a potenziare all'interno del piano socio-sanitario, che la Giunta Acquaroli intende profondamente modificare, il ruolo degli attuali presidi ospedalieri, privilegiando un'organizzazione policentrica dei servizi sanitari-ospedalieri e non concentrandoli in strutture uniche di riferimento”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Buon pomeriggio a tutti Consiglieri ed ai cittadini collegati da casa, alla Giunta ed al Presidente.
Vorrei esordire, permettetemi, facendo un augurio al fondatore della nostra lista civica che in questo momento ha a che fare con il Covid, quindi da parte mia e credo anche di tutti noi Consiglieri è doveroso un auguro di pronta guarigione, così come l'augurio di pronta guarigione è rivolto a tutti i malati e a tutte le persone che sono state contagiate dal Covid nella nostra regione.
Mi attengo all'ordine del giorno, non divago e non entro nel merito delle polemiche avanzate dai Consiglieri del PD, avevate un Assessore alla sanità, un Presidente che veniva a visitare gli ospedali di notte proprio per non accettare le critiche, una volta a Cagli venne il giorno prima del 6 gennaio, tanto che lo battezzammo la Befana, quindi non scenderei alle vostre critiche, lasciamo perdere, vi ha già dato il giusto brindisi la Consigliera Marcozzi.
Entro nel merito delle comunicazioni riguardanti il trasporto pubblico locale, come evidenziato dall'Assessore Castelli e personalmente posso testimoniare che da parte della Regione c'è stato un grosso interessamento.
Io ho visitato ben 35/40 corse della mia provincia, ho verificato la situazione, sono stato in contatto costante con la società consortile Adriabus, che ringrazio per l’impegno che ha messo nel cercare di gestire questa difficile situazione; sono testimone che da parte della Regione in questo caso c'è stato un forte impegno, pur nel momento di difficoltà c'è stata un'attenzione forte da parte dell'ente regionale di cui va dato atto, così come va dato atto della serietà del nostro Assessore alla sanità che sollecitato, parlo per me, su una situazione relativa all'ospedale di Fossombrone si è subito mobilitato, io ho collaborato con lui, ha cercato di verificare qual fosse la situazione, io l'ho visto sul campo, quindi posso testimoniare questo.
Attaccare in questo momento di difficoltà un Assessorato che sta subendo pressioni a destra e a manca perché la situazione è difficile credo che sia abbastanza deprecabile. Comunque i fatti parlano, l'impegno della nostra Regione parla, parla la propensione a poter valutare, ampliare il bacino delle cure a disposizione, come diceva l'Assessore, parla l'attenzione che l'Assessorato ha quotidianamente nei confronti dei nostri presidi ospedalieri, anche nel confrontarsi con noi Consiglieri e con i medici, come è stato fatto.
Chiaramente non è una situazione semplice, quindi, come ho fatto durante il primo Consiglio, chiederei alla minoranza un senso di responsabilità che in questo momento è più che doveroso e inviterei, tra l'altro, ad iniziare un controllo più stretto sulla funzionalità dei presidi medici personali, come le mascherine e i tamponi.
Scendo nel merito, quanta gente vediamo con le mascherine fatte di stoffa o di carta? Quelle non sono i presidi, quindi sarebbe opportuno dare un'indicazione più stringente, se usiamo le mascherine dobbiamo usare quelle che funzionano, se crediamo che funzionino, anche sui tamponi abbiamo registrato troppe volte delle disparità di risultato, quindi, sarebbe bene anche iniziare a valutare che tamponi fare, perché ce ne sono tanti in circolazione, anche nelle farmacie, occorre capire e dire ai cittadini che c'è tampone e tampone e quali sono quelli che sono stati indicati anche dalle autorità sanitarie.
In merito al discorso che ho fatto prima, relativo all'ospedale di Fossombrone, nello specifico sarò brevissimo. E’ stato richiesto dal Sindaco della città, dai medici in servizio all'interno dell’ospedale e anche dai comitati locali che, qualora il presidio ospedaliero fosse adibito di nuovo alle cure post Covid, come è successo nella prima ondata, non ci fosse promiscuità all'interno della struttura. Bene, come ho detto prima ho segnalato all'Assessore che prontamente mi ha chiesto di verificare ed io l’ho fatto, poi ha chiesto alla dirigenza dell'Area vasta 1 di tenere in considerazione le nostre segnalazioni. Infatti, abbiamo chiesto di utilizzare degli spazi dell'ex medicina disponibili per non creare promiscuità ed oggi pomeriggio è arrivata una lettera dell’Area vasta 1 che dice che quelle aree non sarebbero utilizzabili. Mi rimetto alle scelte tecniche fatte dal direttore, però inviterei ancora una volta a fare un nuovo sopralluogo e inviterei l'Assessore a valutare se è vero che questi locali non si possono utilizzare. Tra l'altro qui si dice che non si deve creare promiscuità, però i pazienti Covid verranno indirizzati, qualora l'ospedale servisse, nei locali dove ci sono le cure intermedie, cure che verrebbero a pregiudicarsi com'è avvenuto nella prima ondata. Abbiamo tolto la funzionalità di questo presidio ospedaliero per concentrarsi sul Covid, quindi, chiedo di verificare questa situazione così come quella di tanti altri.
Ho visto che si è intervenuti anche sulla questione dei diabetici nella provincia di Pesaro Urbino, che era stata sollevata anche dal sottoscritto, individuando degli spazi che c'erano, si volevano anche lì buttare tutti gli 8.000 diabetici di Pesaro nella struttura ospedaliera di Fano, quando poi si è visto che c'era la possibilità di trovare altri spazi. So che il lavoro è difficile, qui inviterei anche i Consiglieri di minoranza a portare un contributo fattivo, invece di urlare al vento e cercare di appigliarsi su delle cose non vere, anche perché credo che l'operatività del nostro Assessore in questo contesto sia più che dimostrabile e più che dimostrata dai fatti che ha già posto in essere, così come il lavoro che hanno fatto gli Assessori della nostra Giunta regionale.
Vi ringrazio e mi appello di nuovo, non la smetterò mai, al senso di responsabilità in questo momento di grave difficoltà per tutti i marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. E’ terminata la possibilità di iscriversi per intervenire, quindi andremo a conclusione con tutti coloro che si sono registrati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cesetti, a norma dell'articolo 61 del Regolamento interno, per fatto personale, ne ha facoltà.
Ricordo che il tempo previsto è di tre minuti, ovviamente anche l'altra parte può intervenire con la stessa tempistica.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo per invitare il Consigliere Putzu, che adesso non c’è, a farsela finita di rivolgersi sempre a me perché siamo dello stesso territorio, per prendere un po' di visibilità.
Legga il Consigliere Putzu la risoluzione, capisco che fa difficoltà, è noto che faccia difficoltà, però se la legge vedrà che addirittura io esordisco dicendo: “Dal comunicato diramato risulta che condivisibilmente la Giunta …”, questa Giunta, quindi faccio anche un apprezzamento.
Vorrei anche dire al Consigliere Putzu che quando parla della prima fase dell’emergenza Covid Fermo non poteva fare diversamente, ha fatto la sua parte, perché c'era il reparto di malattie infettive e l’ha fatta fino in fondo e chi vi parla ha pagato anche un prezzo personale, quindi, che stia zitto.
Oggi invece è diverso perché noi abbiamo realizzato il Covid Hospital di Civitanova Marche, quello deve essere attuato pienamente e completamente, questo lo dite voi e lo dice anche questa Giunta che è impegnata nel potenziamento della rete ospedaliera, dei posti di terapia intensiva, prima di tutto con la riattivazione del Covid Hospital di Civitanova, che rappresenta un elemento strategico, anche per evitare la promiscuità dei reparti, e questo è un compito di indirizzo politico – il Consigliere Putzu mi deve sempre passare sopra per un po' di visibilità - che attiene alla funzione di indirizzo politico. Come Consigliere regionale, come cittadino di questo territorio, vi ritengo non solo politicamente, ma personalmente responsabili di eventuali danni che potessero derivare ai cittadini di quel territorio e di altri territori per la mancata attivazione di quello che voi dite, quindi vi ritengo, oltre che politicamente, personalmente responsabili, anche in virtù di un altro aspetto, Presidente, lei non c’era, l’ha detto il Consigliere Carancini, la sua maggioranza, di cui lei è il leader, si è macchiata di uno sgarbo istituzionale senza precedenti e si ricordi, ricordatevi tutti, che gli sgarri fatti nel mercato istituzionale non possono chiedere indietro alcuno sconto. Quindi, il suo invito, Presidente Acquaroli, alla collaborazione, quell'apprezzabile intervento, per quel che mi riguarda, ma penso per quel che ci riguarda, a lei potrà anche non interessare, è morto sul nascere.
Caro Consigliere Putzu la prego, altrimenti ogni volta chiederò l'intervento per fatto personale, quando parla, impari, si rivolga all'Aula, che non sta qui ad ascoltare il suo battibecco con me, lei deve rivolgersi all’Aula e non a me.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. A me dispiace veder arrabbiato il Consigliere Cesetti a cui mi lega un rapporto di stima personale, non voglio infierire ancora di più, ma, visto che sono chiamato in causa, devo rispondere al volo.
Ovviamente capisco il suo dispiacere per non essere stato eletto Vicepresidente della Commissione, ci mancherebbe altro, ma di certo non è colpa mia, non se la può prendere con me, è giusto che faccia i conti con il suo Partito e faccia una riflessione interna.
A prescindere da questo io non mi rivolgo sempre a lei, ma siccome sento le sue uscite gliele ricordo, come gliele hanno ricordate anche i cittadini della provincia di Fermo perché ormai lei sta all’opposizione e se fosse stato bravo a dare prima le risposte magari non ci sarebbe stato.
A prescindere da questo non è lei che mi deve dire a chi mi devo rivolgere, lei sa bene che io sono un uomo libero, parlo con chi voglio, come voglio, con i toni …, non l’ho mai insultata, non mi sono mai azzardato ad andare sul personale, nella mia storia politica non mi sono mai permesso, cerco solo di ricordarle qual è stato il suo ruolo negli ultimi cinque anni. Adesso stiamo governando noi, ovviamente ci saranno interventi nei quali mi rivolgerò a tutta l'Aula, come più volte ho fatto, ci mancherebbe altro, ho citato la Consigliera Casini della quale ho condiviso in parte l’intervento, quindi le chiedo scusa se si è sentito offeso e mi dispiace che lei non sia riuscito ad ottenere quello che voleva, cioè la Vicepresidenza della Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Il mio intervento è legato all'interrogazione a cui ha dato risposta l’Assessore Castelli. Innanzitutto lo ringrazio per avermela data, ovviamente mi fa piacere che sia stato riconosciuto in questo intervento, come nel corso degli anni, soprattutto nell'ultimo anno, che la Regione ha investito tantissime risorse, oltre 14 milioni di euro, per garantire il trasporto, anche nella fase di emergenza, intervento che è stato ripreso anche dal Consigliere Rossi.
Noi riteniamo che il trasporto sia strategico anche perché è importante soprattutto sostenere le famiglie, ma anche le aziende che stanno vivendo, sicuramente, un momento molto delicato.
La Giunta precedente ha sostenuto con oltre 14 milioni di euro le aziende, vi ricordo che hanno spese fisse, hanno tutti i costi fissi ed hanno avuto una riduzione degli introiti perché meno persone utilizzano il bus.
Alla domanda nella mia interrogazione ho avuto una risposta positiva, quella di avere un'attenzione particolare anche nei prossimi mesi nei confronti delle aziende di trasporto pubblico che comunque avranno bisogno di un sostegno, chiedevo anche di verificare la possibilità di avere dei ristori per le famiglie perché fino ad oggi abbiamo parlato di voucher, di rimborsi, di ristorare una parte degli abbonamenti non utilizzati quest'anno, in pratica quelli che l’hanno sospeso lo scorso anno hanno potuto rifare l'abbonamento pagando meno per l'annualità 2020/2021.
L'Assessore ha preso l'impegno, lo avevo letto sulla stampa, di verificare la possibilità di veri e propri ristori, quindi non l’utilizzo del voucher, ma individuare delle risorse da riconoscere alle famiglie, che per il secondo anno hanno fatto un abbonamento, che magari non riusciranno ad utilizzare per intero. L'Assessore ha preso l'impegno di garantire il ristoro almeno ad una parte delle famiglie, ci siamo confrontati anche al di fuori, almeno ai ragazzi che hanno frequentato il V anno di scuola superiore che non rinnoveranno l'abbonamento e che difficilmente riusciranno a recuperare le somme versate.
Da questo punto di vista mi ritengo soddisfatto, dall'altra parte sottoscrivo gli interventi dei Consiglieri di opposizione, in particolar modo del Partito Democratico, che mi hanno anticipato, quelli dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, anche perché ritengo che in questa fase dobbiamo fare di tutto per cercare di garantire i servizi per tutte le patologie e meno ospedali sporchiamo più riusciremo a garantire le prestazioni nelle altre strutture sanitarie.
Nel Covid Hospital di Civitanova Marche ci sono almeno altri 60 posti letto disponibili, quindi, prima di impiegare altre strutture ospedaliere farei di tutto per occuparli, penso che questa debba essere la mission che ci dobbiamo dare. In linea con tutto quello che è stato detto fino ad ora, questa Giunta deve fare di tutto per aprire i Covid Hospital, per evitare di non garantire le prestazioni sanitarie nel resto degli ospedali, sapendo che veniamo da un anno in cui abbiamo avuto delle difficoltà, a causa della prima ondata, ad assicurare tutte le prestazioni.
Mi è piaciuta e la sottoscrivo virtualmente l’importante interrogazione del Consigliere Mastrovincenzo, firmata anche dai Consiglieri Bora e Cesetti, che riguarda le case di riposo. Sono state proposte delle verifiche veloci perché ritengo che i nostri anziani ormai da troppi mesi siano da soli dentro le RSA o dentro le strutture per anziani ed i parenti non riesco a visitarli.
Penso che possa essere un’opportunità prevedere all'interno di queste strutture la possibilità di fare dei test rapidi, è un'occasione che dobbiamo verificare, perché da una parte dobbiamo garantire, tutelare e proteggere i nostri anziani, d'altra parte dovremmo anche assicurare loro la vicinanza degli affetti, non dico tutti i giorni, ma almeno una volta a settimana o ogni due settimane, almeno un parente che possa andare a far visita. Da questo punto di vista, devo dire che sottoscrivo anch'io questa interrogazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei partire dai ringraziamenti, inizio con quelli al personale sanitario che si è speso nei scorsi mesi e che si sta spendendo in una situazione anche aggravata da un sentimento diverso che c'è nella popolazione. Tutti ci siamo resi conto che questa seconda ondata della pandemia sta sollecitando sentimenti diversi da quelli che c'erano alcuni mesi fa. Ci siamo arrivati con un personale provato, che ha dato molto in termini di sforzo, spesso ben oltre quelle che erano le cose dovute, e questo credo che non ce lo dobbiamo assolutamente dimenticare.
Il secondo ringraziamento va al Presidente Acquaroli, all’Assessore Saltamartini e a tutta la Giunta perché stanno lavorando in maniera coesa per dare quelle risposte di cui necessitano il territorio e i cittadini.
Ho sentito delle cose che non condivido in questa seduta, ho sentito parlare di una mancanza di strategia e di prospettiva, soprattutto ho sentito degli attacchi che reputo assolutamente pretestuosi da chi ha governato fino a ieri questa Regione. Ho sentito al tempo stesso elogiare il piano pandemico, perché è lo stesso fatto dalla precedente amministrazione, e lamentare il fatto che i territori, i Sindaci, i cittadini si trovano scontenti, disperati o arrabbiati per gli effetti del piano pandemico che oggi viene attuato.
Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, bisogna essere seri nell'approccio alla pandemia e sono stata molto delusa dall’atteggiamento di alcuni Consiglieri, non di tutti fortunatamente. Qualche mese fa sedevo fra i banchi dell'opposizione e non mi sono mai sognata, come tutto il centro-destra, di fare alcuna polemica durante la pandemia, abbiamo offerto il nostro personale supporto anche negli atti e non abbiamo polemizzato con l’allora maggioranza che aveva la responsabilità di gestire una situazione drammatica. Abbiamo offerto collaborazione, sostegno e mai polemica.
Già dalla scorsa volta ho sentito l'approccio che qualcuno ha scelto di fare, perché è una scelta, palese, legittima, per me non condivisibile in questo periodo, anche perché viene da membri di quello stesso partito che ci chiedeva di non polemizzare, quindi responsabilmente abbiamo seguito un'altra via.
Le carenze che vengono sottolineate, è di tutta evidenza, dipendono da chi ha governato fino a ieri, pensate di essere credibili nei confronti dei cittadini che affrontano un dramma come quello sanitario e sociale nel quale ci troviamo e ci troveremmo, pensando che qualcuno qui dentro abbia la bacchetta magica per moltiplicare le terapie intensive? I 105 posti letto dovevano essere fatti in quei mesi in cui voi del Partito Democratico eravate al Governo, e non sono stati fatti.
Pensate che qualcuno qui dentro abbia la bacchetta magica per aumentare e moltiplicare in cinque minuti le Usca? Cosa che, ha detto bene l'Assessore Saltamartini, si sta facendo perché questa pandemia ha scoperchiato la carenza di anni di spoliazione dei servizi sul territorio, voi pensate che queste cose si possano fare in pochi minuti o in pochi giorni? Allora perché non le avete fatte in questi mesi di campagna elettorale? Perché non le avete predisposte in modo che chi arrivava si trovava chiavi in mano le cose da aprire?
Vi comunico che il Covid Hospital è stato aperto, ho sentito dire: “Mi auguro che sia aperto, perché non bisogna sporcare …” il Covid Hospital, signori, è stato aperto, ma quanto personale pronto avete lasciato da utilizzare in quella struttura? Quanto personale? Mi ricordo benissimo che gli interpelli per far venire il personale da tutte e 5 le Aree vaste sono andati deserti e c’eravate voi, non ve lo ricordate più? Non vi informavano i vostri esponenti che erano al Governo? Alcuni sono qui, potete farvi fare un ripassino se non eravate attenti qualche mese fa.
Non si gioca con le cose serie, bisogna essere affidabili e responsabili, voi qui accusate qualcuno di cercare il consenso dei cittadini o il facile consenso dietro una polemica perché le persone sono in difficoltà, allora vi chiedo responsabilità, quella vera, senza polemiche assurde e per quanto mi riguarda anche un po' ignobili, perché cercare, l’ho detto l’altra volta ed ora lo dico con ancora più forza, di addossare delle responsabilità che sono tutte vostre, di anni ed anni, oltre che dell'ultimo periodo, a chi si è appena insediato è qualcosa sinceramente di piccolo. Mi auguro che la politica marchigiana possa essere un po’ più alta e spero che oggi vi sfoghiate, questo Consiglio forse vi serviva per questo, vi sfoghiate per poter poi lavorare con coscienza, memori di quello che avete chiesto solo pochi mesi fa, memori che quanto avete lasciato è quello che avete costruito voi ed i buchi al sistema che con difficoltà estrema dobbiamo andare a coprire li avete fatti voi.

PRESIDENTE. Arrivati a questo punto vorrei fare un po’ d'ordine sul percorso che ci porterà al termine di questa Assemblea. Nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi assembleari abbiamo detto che le proposte di risoluzione andavano inserite all'interno delle discussioni, per correttezza, ho richiamato più volte a registrarsi per intervenire, ora ci sono ancora sette interventi, chi vuole può iscriversi, ma è l'ultima reale possibilità, dopodiché chiudo la possibilità di intervenire.
Per quanto riguarda le proposte di risoluzione, queste verranno illustrate prima dell’intervento dell'Assessore Saltamartini, che ovviamente precede la chiusura del Presidente Acquaroli, poi andremo con la loro votazione. Da qui non modificherò più nulla, questo è il percorso che porteremo fino alla fine della giornata odierna.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sottoscriverei quasi completamente l'intervento che ha fatto il Consigliere Cancellieri per quanto riguarda le questioni sanitarie, ma anche gli altri Assessori che sono qui seduti hanno una sensibilità in cui mi ritrovo, non solo a livello personale, ma anche a livello politico. Il nostro è un movimento post ideologico e la propria opinione solitamente se la fonda andando a parlare con i cittadini, verificando quali sono i problemi, quali sono le mancanze e quali possono essere le soluzioni da offrire.
Sinceramente non aggiungo nient'altro, ho partecipato negli anni alle stesse Assemblee e quelli che vengono da questo territorio c'erano quasi tutti, spesso mancavano i rappresentanti del centro-sinistra nonostante si parlasse del no alla sanità privata, che dovrebbe essere un caposaldo della sinistra. Si parlava di evitare indebitamenti occulti, della desertificazione dei servizi sanitari nelle aree interne, nelle aree disagiate, temi cari a una certa sinistra, almeno quella che di sinistra si fa baluardo, invece è capitato spessissimo che si invertissero i ruoli, a noi non interessa essere etichettati di destra o di sinistra, ma portare avanti le idee, le proposte, soprattutto fare di tutto perché vengano realizzate per il bene dei nostri cittadini.
Provenendo da un territorio che è stato martoriato dal centro-sinistra, sia con le riforme regionali che con scelte sbagliate fatte a livello amministrativo comunale, devo dirvi che mi sono occupata come Consigliera comunale di opposizione, con un ruolo piccolo, minoritario, di queste tematiche per tanti anni nel Consiglio comunale di Fano. Non sono medico, però alcune cose le ho approfondite perché mi interessavano e mi stavano a cuore, soprattutto i cittadini chiedevano al mio gruppo di farlo, perché quando c'è un vuoto si cercano gli interlocutori e in noi li hanno trovati.
Quindi, sono qui a portare avanti tutte le promesse che il mio Movimento ha fatto durante la campagna elettorale e negli anni, non essendo un medico posso parlare di scuola e adesso sappiamo che con il nuovo DPCM il trasporto pubblico negli orari di punta è stato ridotto perché i ragazzi delle scuole secondarie, dove io ho insegnato fino a pochissimo tempo fa, sono un'insegnante di liceo, hanno l’obbligo della DAD al 100% e l'interrogazione a cui ha risposto l’Assessore Castelli partiva da presupposti che ormai sono stati superati nel tempo perché poi è arrivato il DPCM.
Voi avrete visto, parlo anche all'Assessore Saltamartini, che le nostre interrogazioni sono poco politiche, ma molto tecniche, perché se fossimo state al posto vostro, arrivate al ruolo in cui voi siete, la prima cosa che avremmo fatto sarebbe stata quella di verificare lo stato delle cose. A mezzo stampa si parla tutti i giorni e quasi esclusivamente di Covid, ma nella stessa giornata arrivano notizie contrastanti, la nostra idea è stata quella di portare nel luogo deputato più alto che abbiamo a livello regionale la discussione per avere una fotografia reale delle problematiche. Quindi a noi sta a cuore che il trasporto pubblico, non appena le scuole potranno riaprire, speriamo presto, sia efficace, i soldi ci sono, quindi mi raccomando. Vi auguriamo di cuore buon lavoro e soprattutto di essere operativi.
Per quanto riguarda l'interrogazione che ho rivolto all'Assessore Saltamartini più o meno è dello stesso tipo perché, ha ragione la Consigliera Marcozzi, non si può chiedere ad una Giunta appena insediata di assumersi tutte le responsabilità per le politiche sbagliate che sono frutto di decenni di scelte errate, però, all'Assessore Saltamartini ho fatto un'interrogazione un po’ più politica, nel senso che a un certo punto ho chiesto se questa amministrazione crede che la delibera di Giunta regionale 751 vada bene così com'è in quell'impostazione o se vada cambiata. Per noi andrebbe cambiata, non siamo assolutamente d'accordo, l'abbiamo già dimostrato nella legislatura passata e qui non so se non sono stata attenta io, e potrebbe pure, oppure l'Assessore ha svicolato. Capisco che cambiare le cose in corsa sia complicato, però mi interessava questa notazione politica, magari se ci può essere un'integrazione.
Di chi sono le responsabilità, l'Assessore è stato tanto chiaro, io sono d'accordo con lui quando leggo sui giornali che alle 3,00 di notte è sveglio ci credo ed empatizzo, chiunque di noi in una situazione pandemica di questo tipo non dormirebbe sonni sereni, mi rivolgo a lei perché ha sicuramente l'Assessorato più scomodo, ma penso che anche che il Presidente della Giunta e gli altri Assessori siano subentrati in un momento storico veramente complicato.
Proprio perché vogliamo essere propositivi, oggi ho presentato una proposta di risoluzione relativa a un problema ormai decennale che riguarda il nostro territorio, ovvero la realizzazione e il finanziamento della struttura ospedaliera di Marche Nord nel comune di Pesaro, localizzata a Muraglia.
Sulla questione dell’ospedale unico nel nostro territorio si è discusso per un ventennio, direi, noi abbiamo cominciato questo testo partendo da una puntuale ricognizione di tutte le delibere che sono state adottate dal 2011, che indicano un percorso che ha riguardato l'organizzazione sanitaria, la localizzazione, la formula finanziaria, non vi ammorbo con una lettura pedissequa dell'atto perché sarebbe chiedervi troppo, abbiamo fatto questa ricognizione perché credo che anche chi non viene dal nostro territorio debba conoscere bene com'è la situazione, magari può approfondirla dando una letta alla risoluzione, sembra una testo tecnico, ma vi assicuro che è un testo molto politico.
Semplificando queste quattro pagine di risoluzione il succo è dire un no secco all'Ospedale unico di Muraglia, che prevede una concentrazione di posti letto, ovvero 612 posti letto più 41 di terapia intensiva, più 50 che, vi ricordo, sono ancora sulla carta, quelli per la clinica privata di Chiaruccia che dovrebbe nascere a Fano, quindi quei 50 posti letto esistono solo sulla carta, voi pensate quanto sarebbe stato utile invece averli all'interno di strutture esistenti.
Concentrare tutti questi posti letto dentro una struttura, immaginandoli oggi dopo il dramma dell'epidemia, a nostro parere, sarebbe da folli, quindi la nostra richiesta è di sospendere il progetto dell'ospedale unico ed anche la realizzazione di un nuovo ospedale o l’ampliamento di un’eventuale struttura, quella di Muraglia in particolare, attraverso l'uso del project financing, che come sapete è un indebitamento occulto che ci costerebbe oltre 1 milione di euro tra canoni di disponibilità e la parte pubblica che serve per accedere ed accendere il project financing.
Le richieste sono esattamente queste, cioè: revocare la procedura relativa alla realizzazione e al finanziamento mediante lo strumento giuridico finanziario del partenariato pubblico-privato, queste sono le due richieste molto politiche, che dovrebbero, credo, trovare la sensibilità del nuovo Presidente Acquaroli ed anche della Giunta perché di questo si parla nel vostro programma, l’ho citato parola per parola la seduta scorsa, e di questo avete parlato anche voi in svariate interviste. Il Presidente ha appena detto pochi giorni fa che vuole rimettere mano al nuovo piano socio-sanitario, noi ci auguriamo per risolvere i problemi del nostro territorio ed anche di altri che si dia ascolto ai cittadini, non tanto come Movimento 5 Stelle, che gridano che si torni ad avere una sanità pubblica efficiente e diffusa sul territorio. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Molto brevemente, il tanto atteso nuovo DPCM è arrivato, le Marche, come sappiamo, sono state classificate zona gialla, che corrisponde ad un livello di rischio moderato. Dal 6 novembre l'Italia è stata divisa in tre aree con restrizioni via via più severe per provare a contenere la diffusione del Coronavirus.
Il dato sui ricoveri in terapia intensiva è ritenuto certamente tra i più rappresentativi per valutare l'impatto dell'epidemia nelle varie regioni, ci sono, come sappiamo, 21 indicatori per il controllo del rischio, numeri che servono per capire se la situazione è grave oppure no.
Sono convinta, ed è il motivo per cui non ho presentato risoluzioni, ordini del giorno prettamente economici, che gestire bene questa fase significhi evitare maggiori restrizioni per le attività economiche. Personalmente nella fase 1 ho dedicato gran parte del mio tempo, certamente era un momento diverso, e mi sono preoccupata di assicurare che le attività potessero riaprire in condizioni di sicurezza piuttosto che preoccuparmi nell'immediato di piccoli ristori che per quanto importanti, credo, non sarebbero stati ugualmente efficaci rispetto ad una riapertura anticipata di qualche settimana, così come abbiamo fatto.
In effetti la Regione Marche è stata tra le prime Regioni d'Italia ad aver liberato il proprio territorio dal Covid, siamo diventate per primi Covid Free, per cui l'invito che rivolgo alla Giunta e all'Assessore Saltamartini è proprio questo, gestire al meglio questa fase perché in questo modo potrete aiutare meglio le attività economiche.
Poi ci preoccuperemo e ci occuperemo tutti quanti insieme, nella sessione di bilancio che si terrà il 28 dicembre, di tutto il resto, intanto anticipo che auspico che venga confermata un po’ la duplice impostazione, cioè quella di preoccuparsi dei ristori, chiaramente laddove il Governo non è già intervenuto, e al contempo assicurare le misure di rilancio, ma anche lì la tavola sarà già apparecchiata nel senso che troverete bandi già allocati, quello che noi abbiamo fatto assieme alla piattaforma 210, cioè confermare quei bandi che erano già stati programmati in un'ottica Covid, dando priorità a tutti coloro che ne erano stati danneggiati.
C'è però una raccomandazione che voglio fare ed è quella di valutare ex ante l'impatto di genere in tutte le scelte che farete. In queste ultime settimane si rincorrono le segnalazioni di lavoratrici madri, soprattutto quelle con contratti atipici, costrette a rinunciare al proprio impiego per via delle crescenti difficoltà a gestire un carico di lavoro familiare e di cura dei propri figli sempre più gravoso.
Ci troviamo pericolosamente di fronte al rischio che per moltissime donne è già realtà, un dramma personale, umano, professionale e sociale per l'intera collettività che un Paese civile non può in alcun modo permettersi di tollerare o di sottovalutare. A livello nazionale insieme alla Conferenza delle donne democratiche ci stiamo attivando per ottenere un meccanismo di valutazione dell'impatto di genere, ex ante, che intervenga in tutte le scelte che Governo e Parlamento si accingono a compiere. L’ex Giunta, ancora prima del Covid, fu uno dei primi atti che approvammo, volle istituire un tavolo per le statistiche di genere, che aveva anche il duplice obiettivo, di valutare le politiche, anche quelle economiche avuto riguardo all'occupazione, alla disoccupazione maschile, ma soprattutto valutare la fuoriuscita dal lavoro in alcuni momenti topici come, ad esempio, questo.
Mi dispiace che non sia ancora convocata, ma non mi stupisce, visto che l'85% della Giunta è composta da uomini. Capisco che occorra sollecitare spesso questo tipo di riflessioni, ma lo farò con grande piacere, sperando che non serva e questo tipo di riflessione appena fatta venga smentisca dal fatto che non è solo una questione di numero di donne che vengono scelte all'interno dell'esecutivo. N
on è comunque immaginabile, e concludo, per il nostro Paese, affrontare le prossime settimane di chiusura, di limitazione dei movimenti e degli spazi di interazione e di socialità per la lotta al virus sacrificando le donne, il loro lavoro, la loro dignità di lavoratrici, di madri, di persone, perché il loro contributo, la loro resilienza è fondamentale oggi come lo sarà domani per rilanciare la crescita in senso più sostenibile, innovativo, equo e paritario anche della nostra Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Anzitutto, visto che questa è la prima volta che ho il piacere e l'onore di intervenire in questa Aula, mando anche da parte mia a tutti un caro saluto e l'augurio di un fruttuoso lavoro e di una proficua collaborazione.
Presidente, mi sia concessa una breve premessa, ripensavo ai contenuti della discussione avuta nella precedente seduta, laddove si andavano a indagare le motivazioni che avrebbero portato a questo ultimo risultato elettorale, non credo che vadano ricercate nel fatto che sia passata una idea banalizzata e semplificata della realtà, Consigliere Mangialardi, in questo modo significherebbe che noi abbiamo raggirato il popolo marchigiano, che non mi pare sia facilmente raggirabile. Le cause piuttosto mi pare che vadano cercate in quella potente domanda di cambiamento che inconfutabilmente è emersa in queste ultime elezioni, che ha portato, dopo tanti decenni, a cambiare parte politica alla guida di questa Regione, che ha portato a rinnovare la stragrande maggioranza dei componenti di questa Assemblea, che ha portato anche, lasciatemelo dire, diversi trentenni e quarantenni in questa Assemblea.
Dal popolo marchigiano viene una potente domanda di cambiamento, che interpella tutti noi, se continuiamo a contrapporci sterilmente non credo che risponderemo adeguatamente e sembra anche piuttosto inutile ormai strapparsi le vesti, da una parte e dall'altra, per criticare o per elogiare quello che hanno fatto le Giunte precedenti, perché sul loro operato è calato il giudizio che deriva dalla fonte più potente, che è il popolo marchigiano, che chiede un cambiamento su tutta la linea, anche sulla sanità, anche sulla gestione del Covid, è evidente.
Per rispondere a questa domanda di cambiamento serve quella responsabilità che molti colleghi giustamente hanno ricordato, quella responsabilità che ho sentito, ad esempio, ricorderete anche voi, nelle parole del Presidente Acquaroli, quando nella primavera scorsa le sue critiche nei confronti dell’ex Giunta erano pur sempre estremamente equilibrate e rispettose, sfido tutti a ricordare delle critiche aspre, violente o irrispettose. Ci vuole quella responsabilità che è stata presente anche nelle parole dell'Assessore Saltamartini questa mattina, che addirittura per segnalare le mancanze della sanità regionale non si è limitato a tirare in ballo le precedenti Giunte, ma molto onestamente ha parlato anche delle responsabilità che hanno avuto le politiche nazionali e internazionali nel corso degli anni a tal riguardo, e questo mi sembra che sia importante. Oltre a questo senso di responsabilità, nelle parole dell'Assessore Saltamartini questi dati, Consigliere Carancini li ho sentiti, li ho sentiti estremamente ordinati ed puntuali, come ho sentito anche un richiamo forte, onesto, sincero all'apertura al contributo di tutti, e come rispondiamo a questa disponibilità all'apertura dell'Assessore Saltamartini? Dicendo alla terza seduta di questa Assemblea che la collaborazione è morta sul nascere, Consigliere Cesetti, oppure rispondiamo, Consigliere Carancini, dicendo di già che l’Assessore non sarebbe all'altezza. Questo giudizio mi sembra, oltreché ingeneroso, veramente imprudente perché dire dopo neanche un mese che un Assessore non è all'altezza a me pare che ci ponga già al di fuori e in maniera risoluta da ogni forma di collaborazione.
Quindi, io invito, caldeggio noi tutti a ricordare la necessità di rispondere a quella domanda di cambiamento, caldeggio a tutti un richiamo alla responsabilità, altrimenti potremmo ancora dare la caccia a quello zero virgola del consenso elettorale, però tradiremmo le aspettative di cambiamento di questo popolo e tradiremo i tanti marchigiani che in questi momenti soffrono ed hanno una reale paura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Governatore, Giunta, Consiglieri tutti, dell'elegante premessa e introduzione dell'Assessore Saltamartini voglio sottolineare un aspetto, a mio avviso, molto grave, e cioè la rinuncia di questa Regione a diventare soggetto attuatore, quindi l’impossibilità di acquistare direttamente sul mercato. Questo è un fatto che voglio stigmatizzare, perché da questo oggi noi dipendiamo anche nel carico di lavoro che la Giunta, all'atto del suo insediamento, si è dovuta accollare. Questo incide sul numero dei tamponi che riteniamo assolutamente insufficienti, ma incide anche sulla difficoltà di processare quello stesso numero di tamponi in una Regione che, oggettivamente, per il numero esiguo di abitanti, è considerata poco più di un quartiere di Roma. Avremmo dovuto avere una strategia che ci consentisse, nonostante l'impatto a sorpresa della prima parte della pandemia, di essere più forti sulla possibilità di fare lo screening alla popolazione. Questo ci mette in una posizione di grande difficoltà, che mi auguro sia stata e venga in parte e in qualche maniera colmata con l'attivazione delle procedure necessarie per cercare di superare questo gap.
Certo, non voglio stare a tirare o a ricordare l'assenza di gran parte della strumentazione necessaria, per esempio, per processare i tamponi, che non viene prodotta nel nostro Paese, purtroppo ancora oggi non siamo in grado di riconvertire aziende e imprese ed essere autosufficienti per gestire una pandemia che sappiamo ancora durerà purtroppo per dei mesi.
E’ chiaro che un da un lato è difficile non stigmatizzare il fatto che non c'è stata da parte dell'amministrazione precedente, ma in un'ottica di chiarezza, quella necessaria new diligence, come adesso va di moda dire, che avrebbe permesso a chi si sarebbe insediato di capire dove si è messo i piedi e che cosa va fatto, come mi pare ha ricordato anche la Consigliera Ruggeri del Movimento 5 Stelle. Su questo mi pare che i deficit siano stati notevoli da parte di chi ha effettuato, ha stilato un piano pandemico che è stato aggiornato, come ci veniva ricordato, ad agosto, forse non ha controllato una macchina, come quella dell'Asur e delle aziende ospedaliere che marciavano ad altre velocità, per esempio ne dico una, liquidare i compensi al personale sanitario che si era speso e si è speso nella prima fase di pandemia per l'attività Covid.
E’ chiaro che di fronte a questa difficoltà chi subentra ha un lavoro immane. Credo che sia una garanzia per tutta la maggioranza la capacità dell'Assessore Saltamartini di reggere per la sua formazione e per l'esperienza anche politica ed amministrativa, la voglio sottolineare perché c’è chi ha evidenziato, come ha detto il Consigliere Ausili che mi ha preceduto, in maniera imprudente addirittura una sorta di incapacità. Su questo dico anche che in questa situazione il Partito Democratico viaggia a più velocità, c’è da un lato chi si dimostra apparentemente, forse non in maniera leale, collaborativo, quando parla del Covid Hospital e del fatto che dobbiamo aprirlo, con tutto il rispetto per la situazione del fermano, per consentire all'ospedale di Fermo di lavorare in maniera giusta e coerente. Qui lo voglio sottolineare: un ospedale che, lo dico rivolgendomi al Consigliere Carancini, scippò il reparto di malattie infettive all'Ospedale di Macerata, un reparto che aveva una sua caratteristica esterna, per esempio, all'ambiente ospedaliero, peraltro anche intitolato a un nostro carissimo medico che purtroppo abbiamo perso per la Sars. Io ero in Consiglio comunale, non ho sentito il Consigliere Carancini nella sua posizione forte di Sindaco, Presidente, come c’è stato ricordato, dell’Area vasta 3 evidenziare questo aspetto. Durante la pandemia siamo stati costretti a riaprirlo ed oggi purtroppo è pieno in tutti e due i piani e si è spostato l’hospice addirittura a Montecassiano.
Dico questo perché? Per carità, la responsabilità se uno la richiede non è obbligatorio darla, ognuno la dà come può e secondo quello che pensa di poter dire e poter fare. Certo è che quando si chiede in maniera responsabile e anche condivisibile, come è stato fatto da questa Giunta all'atto del suo insediamento … Sull’apertura del Covid Hospital si fa finta di non sapere che c'è una oggettiva carenza di personale medico e infermieristico, come peraltro ha sottolineato il Consigliere Cancellieri quando ha parlato di difficoltà atavica di questo Paese, come la questione del numero chiuso a medicina o addirittura delle difficoltà delle specialità a reperire. Ricordo, ad esempio, che le Regioni del nord, in particolare la Lombardia, hanno deciso di finanziare le borse sulle specialistiche mediche con maggiori numeri e mi auguro che sia una iniziativa che in futuro possa prendere anche questa amministrazione.
Certo è che oggi non prendere atto di questa cosa e non prendere atto dello stato dell'arte significa non voler guardare in faccia la realtà con cui la Giunta e in particolare l'Assessore e il Presidente sono costretti tutti i giorni a fare i conti.
Io voglio invece sottolineare anche positivamente le iniziative del Presidente, le ordinanze che oggi, anche in maniera responsabile, magari qualcuno subito potrebbe non capire, ci consentono di avere un indice di infettività tra i più bassi in Italia e questo significa governare con responsabilità. Guardare semplicemente il bicchiere mezzo vuoto anziché mezzo pieno significa forse non esercitare quella responsabilità che abbiamo chiesto dall'inizio dell'insediamento di questa amministrazione ma, ripeto, purtroppo, la responsabilità è qualcosa che uno ha o non ha.
Sottolineo semplicemente che il lavoro da fare è tanto, c'è sicuramente da chiudere velocemente il concorso degli infermieri, perché tre mesi non bastano forse per garantire la certezza dell'assunzione, ma su questo c’è anche da attivare una serie di procedure per consentire all’Asur di essere meno pachidermica, perché lo è diventata a livello burocratico-amministrativo, una struttura che anziché facilitare complica le situazioni e su questo credo che ci sia un grandissimo lavoro da fare, con una situazione anche di impoverimento in termini di potere, per esempio, dei direttori delle Aree vaste che adesso vengono … Giustamente il Consigliere Carancini evidenziava l'urgenza della nomina, ma prima di parlare d'urgenza sarebbe positivo capire cosa va a fare il direttore dell'Area vasta in una situazione così difficile e complicata.
Questa amministrazione ha la responsabilità di rispondere all'esigenza ed a quella richiesta di cambiamento che il popolo marchigiano ha evidenziato in maniera inequivocabile, facendo che cosa? Una valutazione tra posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva, tra pieni e occupati perché la bacchetta magica, è stato già detto dalla Consigliera Leonardi, purtroppo non ci appartiene e non siamo ancora attrezzati per fare miracoli. Su questo occorre una grande capacità di visione ed anche la grande responsabilità di ponderare le scelte, quindi, secondo me, è stato un bene non toccare, non mettere mano agli strumenti che l'amministrazione precedente ci ha lasciato. Certo è, Consigliera Casini, che se un Assessore o un Presidente parla con il Sindaco o va sul territorio ben fa, ma non per farsi tirare per la giacchetta, c'è una necessità di ascolto che forse l'amministrazione precedente ha completamente disatteso, pensando di gestire in maniera dirigistica, ed oggi questa amministrazione e questo Consiglio sono chiamati a perseguire, e secondo me bene hanno fatto.
Poc’anzi si diceva della necessità di scelte ponderate, evitare lo stress che non è solo del personale sanitario, è dei Sindaci, degli amministratori, della popolazione, quindi è necessario e quantomeno opportuno quell'equilibrio che il Governatore Acquaroli non solo ha dimostrato in campagna elettorale, ma che oggi conferma all'atto del governo di questa Regione, perché le necessità sono tante e le responsabilità da parte nostra sono importanti.
Chiudo facendo un riferimento velocissimo alla questione delle mascherine per i bambini delle elementari, che ancora oggi vanno a scuola nei nostri territori. Bene ha fatto, secondo me, l'Assessore Latini, quindi mi auguro che vada avanti in questa direzione e sia supportata da un necessario buonsenso da parte di chi forse nel decreto non ha ben evidenziato il fatto che i bambini che stanno a scuola, a volte anche a tempo pieno, per periodi molto prolungati, possono avere delle difficoltà, allora l'autonomia scolastica ed anche una applicazione intelligente della norma consentono di creare un equilibrio rispetto a una disposizione normativa che non può essere asettica, non può essere stringente nei confronti della popolazione scolastica di minori che potrebbe, in determinate situazioni, avere delle difficoltà a portare la mascherina. C'è già la possibilità del ricambio dell'aria, è necessario che i genitori non si vedano costretti a ritirare i bambini dalla scuola, ma possano considerarla un luogo che accoglie, il luogo della socialità e dell’apprendimento, con un equilibrio che in questo momento è richiesto a tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Sarò telegrafico in questo mio primo intervento in Consiglio regionale, da neofita di questo civico consesso. Vorrei innanzitutto salutare il Presidente, i Consiglieri tutti e ringraziare in special modo l'Assessore Saltamartini e tutta la Giunta che proprio ieri mattina si è riunita in sessione domenicale per dare e continuare a dare risposte concrete ad una cittadinanza estremamente vessata, ad un territorio stressato che ha bisogno di risposte concrete.
Bene ha fatto, cara Consigliera Casini, il nostro Sindaco di San Benedetto del Tronto a cercare di posticipare il più possibile e a scongiurare l'applicazione del piano pandemico agostano perché è giusto dare risposte ad un territorio come quello, che è stato per troppo tempo messo nella scelta del Covid Hospital, sacrificando e stressando non solo tutta la costa, ma anche e soprattutto, come effetto inverso e indiretto, il territorio piceno ed ascolano. Penso che un plauso vada a questa Giunta e a chi è stato tutto il giorno a ragionare su come poter evitare estreme conseguenze, quindi, non deve destare scalpore o rumore aver tenuto l'oncologia a San Benedetto del Tronto e averla trasferita, ahimè, al quinto piano, comunque si tratta di un risultato importante per la nostra cittadina, ovviamente tutti sappiamo cosa prevede e cosa dice il piano pandemico, ma nella auspicata speranza cerchiamo di tenere il più possibile.
Per quanto riguarda, invece, alcune accuse o comunque dichiarazioni fatte sul difetto di programmazione, questo intendimento, questa accusa la rimandiamo al mittente e solitamente può essere rimandata solo con gli atti, quindi un grande plauso alla proposta di risoluzione presentata oggi dal Consigliere Antonini, insieme a tutto il gruppo consiliare della Lega, che prevede la revoca della delibera di Giunta regionale n. 1.673 del 30 dicembre 2019, perché è proprio da quel 30 dicembre che tutto il territorio piceno, parliamo di una delibera di Giunta regionale specifica, ha impostato la sua campagna elettorale, il suo sentire, il suo motore politico. Quindi, come fatto prima, l’abbiamo fatto anche in campagna elettorale, ma lo vogliamo fare ancor più forte oggi con un sentimento di maggiore responsabilità in quanto amministrazione che governa una Regione, vogliamo quanto prima scongiurare questa delibera, per cui ne chiediamo la revoca a gran forza, anzi, possiamo anche integrare questa proposta di risoluzione che farà parte, penso, del corpo della delibera che voteremo favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. A proposito di questa risoluzione vorrei dire alla Consigliera Menghi che io non ho detto che si lascia tirare la giacchetta, ho detto proprio il contrario, mi auguro che ciò non avvenga.
Un po' mi spaventa quello che ha detto adesso il Consigliere Assenti, spostare da un piano all'altro i reparti senza prendere una decisione chiara, è il metodo migliore per contagiare tutti gli altri, anche perché la diagnostica viene comunque utilizzata nello stesso presidio.
Detto questo, dirò per quale motivo sono contraria alla revoca della deliberazione di Giunta del 30 dicembre 2019. Noi nel piceno abbiamo due ospedali che sono stati progettati negli anni ’60 e realizzati negli anni ’70, due strutture che oltre a non essere adeguate alla normativa sismica, anche perché ancora non era stata emanata, non sono rispondenti ai nuovi percorsi sanitari, e questo ce lo dicono gli operatori.
Siamo una provincia di 220 mila abitanti circa, possiamo avere un solo ospedale di primo livello, perlomeno ai sensi del decreto Balduzzi, se poi verrà modificato sarò molto lieta di avere una struttura di primo livello ad Ascoli Piceno ed un Ospedale di primo livello a San Benedetto del Tronto, quindi l'idea di avere un terzo presidio che fosse destinato alle acuzie e che evitasse che accadesse quello che è successo .., noi avevamo due primari eccezionali di chirurgia uno ad Ascoli Piceno e uno a San Benedetto del Tronto, in un bacino di 220 mila abitanti rischiavano di litigare per le appendiciti, questa è una mia interpretazione, ovviamente, anche un po' scherzosa, quindi il più bravo, il primo, quello che c'era prima, è andato via, ha vinto il concorso alla chirurgia di Macerata ed il secondo è andato via poco tempo fa, sapendo che si sarebbe messo un nuovo chirurgo a San Benedetto del Tronto. Questo per dire che noi facciamo i conti con la necessità di attrarre persone qualificate ma, come si è detto prima, giustamente, i medici sono sempre meno a causa del numero chiuso delle università e questo determina la possibilità per gli stessi di poter scegliere, e più è attraente un ospedale più la scelta può essere fatta.
Dico che oggi come oggi sarebbe ed è necessario avere un ospedale per le acuzie, in cui auguro a tutti cittadini di andare il meno possibile, nel quale sono previsti soltanto alcuni reparti, quelli importanti, come le cardiologie, lasciando invece gli ambulatori, la lungodegenza nei due nosocomi attualmente vigenti, che possono essere ben utilizzati per altre funzioni. Visto che si parla tanto di territorio, il territorio dovrebbe essere incentivato, cercando di non far andare i pazienti in ospedale, ma mantenerli il più possibile sul territorio con i servizi territoriali.
Detto questo, la precedente Giunta aveva fatto una scelta condivisa dall'Assemblea dei Sindaci a maggioranza, quindi può questa Giunta giustamente revocare quell'atto, ma la domanda che rimane sospesa è questa: la Provincia di Ascoli può avere un solo ospedale di primo livello, sarà quello di Ascoli Piceno o di San Benedetto del Tronto? Perché la favola che ce ne possono essere attualmente due di primo livello non esiste, quindi, bisognerà avere il coraggio di scegliere se ubicare l’ospedale di primo livello a San Benedetto del Tronto, come auspica il Sindaco, o ad Ascoli Piceno, come si augura il Sindaco. Questa sarà una scelta, Assessore, che io al suo posto non vorrei dover fare, ma spetta a questa Giunta, visto che avete vinto le elezioni, quindi sarà una scelta che dovrete fare.
Voto contro questa risoluzione per le motivazioni che ho detto e ovviamente voi deciderete quello che farete.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Presidente della Giunta, Consiglieri e Assessore, l'ordine del giorno che vado a presentare riguarda il MES, l’avevo già illustrato, almeno in parte, nella scorsa seduta del Consiglio regionale.
Molto sinteticamente, ricorso che il MES in origine, dal 2011, a seguito della crisi del 2008, è un meccanismo europeo di stabilità. Nella versione originaria, quella iniziale, interveniva a favore di tutti gli Stati che si trovavano in una situazione di grave difficoltà finanziaria e che non potevano reperire risorse per proseguire la loro attività, ovvero si sarebbero dovute finanziare al mercato del credito a costi altissimi.
Nella versione originaria il MES prevedeva una serie di vincoli e condizionalità piuttosto restringenti, piuttosto rigorosi, cioè riforme strutturali relative al debito pubblico, al taglio del debito e ad una attività di ferrea sorveglianza molto particolare e costante.
La vicenda del Covid, Presidente, ha posto l'Europa di fronte a una problematica particolarmente importante, cioè quella di far fronte, rispetto a una situazione diffusa in tutti i paesi dell'Unione europea, a quella che è, è stata, continua ad essere e sarà una serie di spese sanitarie, dirette ed indirette, che se utilizzate in questa fase di crisi avrebbero in qualche maniera drenato risorse che invece potevano essere utilizzate per altri obiettivi.
La grande novità del Meccanismo europeo di stabilità (MES) è che l'Unione europea, con una decisione di aprile, ha in maniera chiarissima convertito quella struttura, quello strumento di finanziamento in un altro, che l'Unione europea ha definito formalmente Pandemic Crisis Support, un mezzo importante di aiuto, di sostegno e di utilità per gli Stati, per poter finanziare e consentire di ridurre l'impatto finanziario ed economico che il Covid, come sapete, esercita su tutte le politiche europee. È una conversione sostanziale, lo dico in particolare a tutti coloro che da questo punto di vista in questi mesi hanno avversato l'utilizzo e l'accesso alla versione originaria del MES, il Pandemic Crisis Support, destinato ai Paesi europei, ha perso quelle condizionalità che erano presenti in precedenza. E’ davvero un'opportunità unica perché consentirebbe di accedere a questo finanziamento a un costo praticamente pari a zero, se non addirittura inferiore.
Per chiarire in maniera completa quello che è il MES, queste risorse sono erogabili nell'arco di un anno ad un costo pari allo 0,1%, per dare un'idea di quanto questo tipo di supporto finanziario sarebbe utile a questo Paese. Voglio ricordare che, per gli strumenti che lo Stato e le Regioni potrebbero oggi utilizzare per i finanziamenti, a maggio del 2020 il costo dell'approvvigionamento del credito, attraverso i Buoni del Tesoro pluriennali a 10 anni, era diciotto superiore a quello del MES. Oggi i tassi sono ridotti, nell'ultima rilevazione il costo del MES è pari allo 0,1%, è cinque volte inferiore a quello che viene utilizzato per l'approvvigionamento attraverso i Buoni del Tesoro poliennali. Purtroppo su questo tema si è innescata una guerra ideologica, politica, non sostenuta da nessun elemento sostanziale, determinante. Voglio ricordare a tutti quanti che l'unica condizione, la ribadisco, è l'utilizzo di queste risorse per le spese sanitarie, dirette ed indirette. C’è stato un chiarimento formale da parte della Commissione europea, con un documento del 7 maggio 2020, che stabilisce l'inapplicabilità di tutti i vincoli e le condizionalità precedenti, oltre ad essere stati esplicitati dalla Presidente della Commissione europea.
E’ utile, Presidente, perché nel suo programma di governo ha individuato 52 azioni nel punto relativo alla sanità e al sociale, l'utilizzo di queste risorse sarebbe fondamentale per poter immaginare una nuova generazione della sanità anche in questa regione. A questo finanziamento si potrebbe accedere non oltre un anno e dentro una programmazione temporale significativa rispetto al piano socio-sanitario, sarebbe determinante per poter immaginare un tempo, un'epoca diversa della nostra sanità.
Per questo chiedo all'Assemblea regionale di non fossilizzarsi sulle ragioni ideologiche, come più volte sono state invocate da alcuni Consiglieri di maggioranza, ma di immaginare che questo sarebbe un accesso ad una linea di credito privilegiata, non replicabile e sicuramente vantaggiosa, oltre che per la Regione anche per lo Stato.
Faccio due sole ulteriori considerazioni, condivido pienamente quello che ha detto la Consigliera Casini sugli ospedali che non sono unici, si chiamano ospedali di primo livello, secondo il decreto Balduzzi, e mi pare che il ragionamento che è stato fatto sia fondamentale. Certo, si possono sostenere argomenti populistici, ma una delle ragioni per le quali non siamo stati in grado, lo dico alla Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, di affrontare la pandemia nella forma più appropriata, riducendo i rischi, è stata quella di avere ospedali vecchi, inaffidabili, non in grado di poter affrontare situazioni di emergenza. Se avessimo avuto strutture secondo le previsioni del Balduzzi, con la condizione di acuzie per alcuni di essi, se vi fossero stati gli spazi necessari, se fossero stati programmati nei nuovi ospedali tecnologici aree adeguate per evitare la pandemia o meglio per far fronte a quelle che oggi sono le problematiche relative ai percorsi sporchi o puliti, quindi spazi per le terapie intensive, naturalmente non dico che tutto questo non sarebbe capitato, ma certamente sarebbe stato molto ridimensionato. Purtroppo le nostre infrastrutture ospedaliere hanno addirittura 100 anni di età, ricordo solo che Macerata continua a pagare in termini di sicurezza qualche centinaio di migliaia di euro all'anno, Presidente, per il sistema antincendio, immaginate quali sarebbero i vantaggi di una utilizzazione razionale in una infrastruttura per acuzie, ovviamente di primo livello, non unica. Questo non significa azzerare le altre strutture, vuol dire immaginare di rispondere in maniera seria a quella che è la domanda di sanità.
Su questo ricordo al Presidente Acquaroli la Conferenza dell'Area vasta 3 che approvò all'unanimità …, lei se lo ricorda bene, perché sia io che lei parlammo prima di quella famosa riunione e lei, glielo riconosco, in quell'occasione fu d’accordo, addirittura convinse un nostro amministratore importante di quella scelta. Voglio ricordarle che quella scelta fu unanime e fu fatta in contemporanea con un’atra scelta, anche questa unanime della Conferenza di Area vasta, di lasciare il presidio di Camerino, immaginando una sensibilità e un rispetto per l’area montana. Questo glielo voglio ricordare, così come lo ricordo al suo Assessore alla sanità, che in campagna elettorale ha fatto un bellissimo volantino, Presidente, in cui si vantava del potenziamento degli ospedali hub, progetto nuovo Ospedale della Pieve, questo è quello che ha pubblicizzato il suo Assessore alla sanità. Ora voglio vedere se c'è il coraggio di negare nel principio della continuità amministrativa una scelta che la Conferenza di Area vasta ha fatto all'unanimità fra tutti i Sindaci, ribadendo il rispetto e la necessità di avere un ospedale della montagna, di cui non ci si può vergognare, come parola, perché la parola montagna è dignitosa e l’Ospedale di Camerino deve restare.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Non parlerò di MES, ma vorrei fare semplicemente i complimenti alla Giunta e all'Assessore Saltamartini perché condivido in pieno la linea che stanno perseguendo.
Il mantenimento del piano sanitario è la cosa giusta da fare e anche il Consigliere Cesetti, che prima è intervenuto, ha parlato della sua meraviglia nel fatto che la Giunta avesse mantenuto il piano sanitario, ma è esattamente quello che si doveva fare perché cambiare un percorso già iniziato, in corsa, avrebbe portato a delle problematiche che sarebbero state importanti dal punto di vista logistico e lavorativo per il nostro ambiente sanitario.
Detto questo, l'Assessore Saltamartini con la Giunta tutta sta percorrendo una strada che condivido in pieno e che è divisa in questo momento, secondo me, in tre filoni principali.
Il primo, è il reperimento di tutti i vaccini che mancano, che sarebbero dovuti essere richiesti dall'uscente Giunta regionale, ma non è successo, per cui circa 300 mila vaccini sono mancanti e l'Assessore li sta cercando; il secondo punto importante che non possiamo dimenticare in quanto è altrettanto significativo è la mancanza di tamponi, abbiamo solamente dieci giorni di autonomia, questa è una problematica che dobbiamo superare assolutamente; il terzo punto fondamentale, che la Giunta sta portando avanti in maniera intelligente, è l'apertura del Covid Hospital di Civitanova Marche, il primo, il secondo e adesso il terzo modulo. Lo dico da civitanovese e da ex Assessore della Giunta di centro-destra di quella città perché io sono stato uno di quelli che ha votato per questioni sanitarie la concessione della Fiera di Civitanova Marche alla Regione, allora governata dal centro-sinistra.
Ritengo che quando ci sono dei momenti di difficoltà è importante che tutte le Amministrazioni vadano nella direzione più logica e più giusta dal punto di vista sanitario, indipendentemente dal colore politico.
Ad oggi la problematica che abbiamo per l'apertura del Covid Hospital è quella del personale, a me fa un po’ sorridere quando sento degli interventi come quello del Consigliere Carancini, che critica la Giunta per la mancanza di strategia, per la visione e l'ottica, gli faccio presente che noi siamo in maggioranza da venti giorni, mentre la Giunta uscente era lì da cinque anni. Anche lei è stato Sindaco per molti anni, però la sua strategia evidentemente non ha funzionato perché è stato sonoramente mandato via. Non lei, ma la sua amministrazione è stata sonoramente bocciata dai maceratesi, probabilmente la sua strategia era sbagliata, quindi, prima di criticare gli altri valuti quello che ha fatto lei.
In totale ad oggi abbiamo circa 126 letti di terapia intensiva, bisognerebbe aumentarli, circa la metà sono occupati, per un breve periodo potremmo anche essere tranquilli fino a che, speriamo non succeda, questa maledetta infezione aumenterà.
Le conclusioni che possiamo trarre oggi, visto quello che ho detto adesso e quello che hanno detto tutti i miei colleghi, per questo non continuo nella discussione, è già stato detto tutto o quasi in questa giornata, è che da maggio a ottobre la Giunta uscente di centro-sinistra ha fatto poco o nulla in preparazione alla seconda ondata, che tutti sapevamo sarebbe arrivata. Questa è una critica importante che dobbiamo muovere ai colleghi del centro-sinistra, alcuni erano in Giunta, questa cosa deve essere a futura memoria per l'operato che la politica deve fare, quindi, rinnovo i complimenti e concordo sulla maniera con cui si sta muovendo la Giunta del Presidente Acquaroli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Io non mi aggiungo ai ringraziamenti in merito al lavoro che è stato svolto dall'Assessore Saltamartini e dal Presidente Acquaroli e passo ad illustrare la proposta di risoluzione che ho presentato insieme al gruppo della Lega e a tutti gli altri componenti della maggioranza, tutti gli altri Consiglieri, spero che venga accolta anche dai gruppi di minoranza.
Chiediamo di pubblicare quotidianamente un report sul numero di contagiati da Covid 19 per ogni Comune del territorio regionale, attraverso i canali istituzionali della Regione Marche. Penso che sia una proposta di buonsenso e utile anche per far capire come sta avanzando il contagio nella nostra regione, senza creare allarmismi, ma dando un dato vero e certo Comune per Comune. Questo dato in altre Regioni, anche in passato, era pubblicizzato, nella nostra, per una serie di motivi che non mi appartengono, ciò non avveniva, quindi, la proposta che noi avanziamo è quella di informare quotidianamente i cittadini di tutte le città, penso anche che sia uno strumento utile ai nostri Sindaci. Non aggiungo nient'altro. Grazie a tutti e buon lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. Non voglio ringraziare l'Assessore Saltamartini, oggi l’hanno fatto un po’ tutti gli appartenenti a questa maggioranza, voglio ringraziare tutta la Giunta a partire dal Presidente e lo faccio perché ogni Assessore tocca l'emergenza Covid: nelle infrastrutture, nei trasporti, nella scuola, nel bilancio, quindi l'apprezzamento va a tutta la Giunta e soprattutto al Presidente Acquaroli. All'Assessore dico che sta facendo un buon lavoro, per l'ottimo c'è sempre tempo, ma sta facendo un buonissimo lavoro, glielo dico per stimolarla a fare ancora di più e meglio.
Ho sentito molte cose oggi in quest’Aula da parte della maggioranza e dell'opposizione, qualche affermazione un po' sgraziata, vorrei riportare tutti alla responsabilità. Le elezioni sono finite, questa maggioranza ha il dovere di governare, l'opposizione ha il dovere di controllare, che lo faccia in modo onesto e serio, però è anche giusto dare il tempo e non venire qui, caro Consigliere Carancini, dimenticandosi di quello che c'è stato prima, magari lei stava a Macerata - e ce ne siamo accorti tutti che lei stava a Macerata, se ne sono accorti anche i maceratesi - e non guardava quello che succedeva in Regione. Come si può venire qui e dire all'Assessore che non è capace dopo venti giorni? Ci siamo dimenticati quello che è successo fino ad oggi e quello che avete lasciato, o no? Le ricordo, Consigliere Carancini, quello che avete lasciato: vaccini antinfluenzali 300 mila a fronte di 900 mila, ne stiamo cercando 600 mila; tamponi per l’accertamento della positività ne servono 2 mila giorno, non ce ne sono, per l’esecuzione dei tamponi sono stati aperti dei Tavoli con i medici di famiglia e pediatri per tamponi antigenici rapidi, con i farmacisti per l'esecuzione di tamponi sierologici, dentisti e addirittura i veterinari, mi sembra, se non sbaglio Assessore, e l'impiego dei medici militari.
Vogliamo parlare delle terapie intensive? C’è una richiesta e un'obbligatorietà da parte del Ministero, i posti letto dovevano essere 105, sono 14 … ma queste cose qua, Consigliere Carancini, lei le ha viste? Io non credo, siamo al diciassettesimo posto, siamo prima della Campania e della Calabria per terapie intensive, venti giorni fa noi non c'eravamo, Consigliere Carancini, c'era qualcun altro. Carenza di personale, direttiva del personale medico, acquisto di servizi dalla sanità privata, questo lo sta facendo l’Assessore, personale infermieristico i 3.000 posti, certo, poi ci può essere qualche carenza perché alcuni preferisco venire qua e non andare nelle RSA, ma intanto tamponiamo quest'emergenza. Per la carenza dei medici di famiglia e dei pediatri c'era la raccomandazione, la richiesta di attivare 76 zone carenti, ne sono state assegnate 44, le USCA venti giorni erano 23, oggi sono 30. Stiamo attivando i protocolli di cura: plasma per pazienti gratuiti, uso di ozono per la purificazione del sangue, impiego di idrossiclorochina, trattamenti economici per cercare di reperire il personale, dove non c'è personale dobbiamo ricorrere, purtroppo dico io, alla sanità privata, perché quando c'è emergenza c'è emergenza, quando c'è guerra c’è guerra.Si stanno monitorando le case di riposo e le RSA ,300 contagiati c’erano l’altro giorno, non so se sono aumentati, Assessore; è stato attivato il numero verde con la direttiva dell’8 novembre 2020 in sede di Giunta, due numeri uno verde ed uno cellulare, questo è quello che sta facendo l'Assessore ed oggi si viene qui e si dice che questo Assessore non è capace, io non so se è capace, ma finalmente oggi c'è un Assessore perché fino ad oggi non c'è stato, eravate talmente sicuri di gestire bene la sanità marchigiana che vi siete permessi di non avere un Assessore e di lasciare tutto nelle mani dell’ex Presidente, che non avete candidato e qualcuno è venuto anche a dire: “Forse dovevamo candidarlo”.
Quando ci si pone in un clima di collaborazione si viene qui e si collabora, non si viene a puntare il dito ed io nella campagna elettorale del Presidente Acquaroli non ho sentito mai una volta parlare e puntare il dito contro l’ex Presidente, contro la sua Giunta, mai, sfido a trovare una parola.
Tralascio quello che è successo nelle Commissioni oggi pomeriggio, siamo stati accusati di ledere un diritto, siamo stati accusati di sgarbo istituzionale, non so se è uno sgarbo istituzionale, sicuramente quando ci sono le Commissioni c'è una Presidenza che va alla maggioranza e c'è una Vicepresidenza che va alla minoranza. Ma voi vi siete accorti che non siete soli in minoranza? Vi siete accorti che oltre al gruppo del PD c’è il Movimento 5 Stelle? Era basilare mettersi seduti e concertare le Vicepresidenze con l’altro gruppo di minoranza, il Movimento 5 Stelle. Se vi siete intrecciati nelle votazioni e avete perso qualche Vicepresidenza non è un problema di questa maggioranza, noi ci siamo riuniti qualche giorno fa e abbiamo concertato chi dovevano essere i Presidenti e oggi si viene qui a puntare il dito verso di noi.
Voglio chiudere con due cose. La proposta a firma del Consigliere Antonini sull'Ospedale unico di Ascoli Piceno è di tutto il gruppo della Lega e, visto che non sono solo il Consigliere regionale di Fermo, ma sono il Consigliere regionale delle Marche, io l’ho firmata perché la condivido, non perché è del Consigliere Antonini o perché è di Ascoli Piceno, ma è una proposta e se fosse venuta da Pesaro o dal Consigliere Serfilippi o dal Consigliere Cancellieri in merito all’Ospedale di Fano, io l’avrei votata, se l’avessero proposta i Consiglieri Menghi di Macerata e Marinelli l’avrei votata lo stesso, perché lo abbiamo detto chiaro e forte no agli ospedali unici!
E’ inutile oggi venire qui e invocare la continuità, se il popolo voleva la continuità, lasciava voi lì sopra, invece non l’ha voluta e vi ha mandato a casa. Questo significa che dobbiamo dare discontinuità in ogni cosa.
Anche per gli aiuti economici, Consigliera Bora, non dobbiamo aspettare il 28 dicembre, bisogna darli subito, ma non a pioggia e fare il famoso “marchettificio” che abbiamo visto nella pre-campagna elettorale a cura della vostra Giunta, ex Giunta regionale, noi daremo aiuti alle imprese che vogliono ripartire, non a quelle che sono state già affossate con dei provvedimenti scellerati, quindi, anche su questo vogliamo discontinuità.
Chiudo con la questione del Consigliere Cesetti, persona che stimo, collega in Consiglio e persona capace in politica, secondo me. Dico che, al di là della poca eleganza, noi stiamo discutendo una risoluzione, Consigliere Cesetti, e alle 17,15 è già uscita su laprovinciadifermo.com e si dà già per scontato quello che dovrebbe essere qui approvato. Sa perché non può essere votata questa risoluzione? Perché manca la premessa, quella vera, lei dà una serie di soluzioni dove c'è il quadro attuale, il nodo Murri, i reparti a rischio, la soluzione Cesetti ed il personale, ma la premessa è che i 41 posti Covid a Fermo li avete messi voi nel piano pandemico e dopo quindici giorni venite qua e ci dite che dobbiamo cambiare tutto, ma dove si è visto mai? Questa è serietà? La serietà è una risoluzione che ancora deve essere discussa e votata ed già sui media? Voi che avete detto: “Abbiamo aperto il Covid”, no, il Covid l’ha aperto Bertolaso con i soldi dei Cavalieri di Malta, non l’avete aperto voi, e se l‘ex Presidente della Giunta ha attivato il Covid Hospital di Civitanova è perché il Governo centrale PD-5 Stelle gli sparava addosso a zero. Questo dovete dire se siete seri, nessuno condivideva la scelta dell’ex Presidente della Giunta, che negli ultimi mesi ha avuto un sussulto di dignità ed ha fatto anche bene, diciamo che non ha fatto male, in quanto voi gli sparavate a zero perché non veniva ricandidato e siete anche venuti a dire che avete sbagliato a non ricandidarlo, con il Consigliere Mangialardi che sta seduto lì davanti, io mi vergognerei di dire questo in Aula!
Dove sta il personale? Neanche il personale, ha ragione la Consigliera Leonardi quando dice che neanche il personale avete lasciato, hanno speso 10 milioni di euro, vi hanno trovato i soldi, che sono dei privati, lo dovete dire forte: il Covid Hospital di Civitanova Marche è stato fatto con le risorse dei privati, il Sindaco e la Giunta ci hanno messo il magazzino, lo stabile, il capannone, voi non avete messo niente, neanche il personale e oggi venite a portare una risoluzione senza le giuste premesse e dite che la soluzione è la Croce Rossa, che già abbiamo chiamato e attivata attraverso la Protezione civile.
Ora faccio un respiro profondo, non so se questo è l’ultimo intervento in quest’Aula, qualcuno mi ha detto: “Mi dispiace che vai via e vai all’opposizione”, non so se è meglio che vada via o rimanga qua, però dico che qui bisogna dire la verità una volta per tutte, se volete fare un servizio alla collettività fate un'analisi seria, chiudetevi in una stanza, in un monastero quindici giorni, un mese e domandatevi perché avete perso queste elezioni. Non vi sto prendendo in giro, non sto facendo demagogia, parlo seriamente perché se venire qui e continuate a dire: “Noi qui vogliamo fare questo, qui dovete fare questo” date ancora buoni consigli sentendovi come Gesù nel Tempio, l’ho detto l'altra volta, quando non potete più dare il cattivo esempio, come diceva Fabrizio De André. Sbagliate, dovete fare un'analisi, la situazione sanitaria marchigiana fa acqua da tutte le parti, purtroppo, quindi, non vi dovete aspettare una guerra da parte nostra, ma il fatto che noi cambieremo dove potremmo farlo, certo, dove vediamo che ci sono dei servizi efficienti e delle situazioni pregresse buone la Giunta e il Presidente Acquaroli non si sogneranno di mettervi mano e di stravolgere per il solo gusto di farlo.
Chiudo apprezzando la proposta del Consigliere Serfilippi, che è una buona, perché fino ad oggi non c'è la pubblicazione, città per città, sui malati di Covid. Non mi sembra un dato alto Ascoli Piceno con 800 malati di Covid, a Montegranaro ce ne sono 120, malati Covid non ospedalizzati per la stragrande maggioranza, c'è una situazione di emergenza, però, dobbiamo stare con i piedi per terra e condivido il fatto che dove le attività possono devono continuare ad aprire e ad esistere, altrimenti dopo l'emergenza Covid ci sarà l’emergenza economica.
La risoluzione dei Consiglieri Cesetti ed altri, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il gruppo Lega, verrà respinta. Abbiamo presentato una risoluzione generale a firma di tutti i vari gruppi di maggioranza, che poi verrà illustrata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Carissimi colleghi Consiglieri, vorrei fare brevissimamente alcune considerazioni su questo dibattito così interessante che si è svolto in quest'Aula, in questa giornata, per un evento straordinario nella storia del nostro Paese, che è l'epidemia da Coronavirus. Lo voglio fare semplicemente perché fuori da quest'Aula ci sono tantissimi cittadini che aspettano delle risposte da parte delle istituzioni che hanno la responsabilità del governo di questa pandemia, in particolare dalla Giunta regionale in carica e in specie dall'Assessorato che ho l'onore di guidare per fiducia della maggioranza e del mio partito, la Lega, che mi ha candidato e che mi ha affidato questo incarico.
Vorrei subito dire che se nelle prossime settimane, l’ho detto questa mattina in via incidentale, i nostri anziani si recheranno dai medici di famiglia e non troveranno i vaccini devono sapere che noi stiamo cercando 500 mila vaccini perché purtroppo la nostra Regione non li ha ordinati l'anno scorso, mentre altre ne hanno ordinati milioni, quindi, noi stiamo disperatamente cercando questi vaccini. Comunque i cittadini devono essere sicuri che troveranno un'assistenza perché abbiamo avviato un tavolo di concertazione con i medici di famiglia, abbiamo potenziato le Usca, le abbiamo dotate di strumenti capaci di fare delle analisi complesse, quindi, avranno una risposta ai loro bisogni.
Vorrei anche dire ai cittadini che ci stanno ascoltando, che stiamo giungendo ad una riorganizzazione del sistema attraverso l'individuazione del soggetto attuatore per acquistare direttamente i vaccini che purtroppo scarseggiano. Abbiamo una riserva per i prossimi dieci giorni, una settimana e mezza, e questo avviene perché purtroppo non ci abbiamo pensato prima, quindi nei prossimi giorni arriveranno 17 mila vaccini, questo è l'impegno del Commissario straordinario per l'emergenza e noi siamo qui ad approntare tutte le misure per allargare il novero, la platea degli esecutori dei tamponi, chiedendo aiuto, naturalmente lo faccio qui questa sera, alla Croce Rossa, a tutto il mondo del volontariato, affinché ci diano l'appoggio necessario per dare ai cittadini della nostra regione questa possibilità. Aggiungo che nei prossimi giorni prenderanno servizio i medici militari, che abbiamo chiesto e sono arrivati, così com'è avvenuto nel recente passato, arriveranno nella casa di riposo di Macerata, nella casa di riposo di Mogliano e altri cinque equipaggi di medici militari stanno provvedendo ad eseguire i tamponi alla popolazione marchigiana perché noi stiamo provvedendo ai bisogni dei cittadini di questa regione. Dobbiamo anche aggiungere che per quanto riguarda le scorte per i prossimi mesi abbiamo dato la direttiva di abbancare tutti i DPI, i camici, le mascherine idonee per il personale, per i prossimi cinque mesi, in modo tale che il principio di precauzione che governa la responsabilità di un organo amministrativo possa arrivare a far sì che anche a primavera inoltrata saremo sicuri di poter garantire al personale sanitario, al personale delle case di riposo, ai medici ed agli infermieri, i presidi che a primavera non c’erano e che noi invece abbiamo acquistato. A primavera questi presidi non c'erano neppure per il personale sanitario.
Diciamo anche ai cittadini delle Marche che allestiremo tutti i posti in terapia intensiva e semi-intensiva necessari alla loro cura, non devono temere se si ammaleranno di Covid di non avere l'assistenza necessaria, stiamo anche valutando la possibilità di raggiungere degli accordi con la sanità privata e di allargare l'offerta di posti letto in terapia intensiva.
Voglio anche dire a tutto il personale sanitario (medici, infermieri, OSS) che si prodiga nelle corsie dal mese di marzo fino ad oggi, senza soluzione di continuità, che stiamo organizzando una struttura negoziale capace di riconoscere economicamente questi disagi. Vogliamo anche dire che tutta l'Assemblea regionale riconosce il merito di questi valorosissimi dipendenti e che noi saremo al loro fianco, l'Assessorato sarà al loro fianco, per difenderli di fronte a qualunque problema essi dovranno affrontare nel futuro.
Ma vorrei anche aggiungere qui con grande chiarezza, rispetto agli interventi che sono stati svolti in questa Assemblea, che i sistemi democratici vivono di assunzione di responsabilità da parte degli esecutivi e vivono anche del diritto di critica delle opposizioni, perché la critica costituisce un valore che ci consente di verificare se le scelte di governo adottate sono congruenti e ci consentono, eventualmente, di correggerle se sono sbagliate.
Senza una erudizione particolare vi vorrei richiamare a quel famoso discorso tra Pericle e Alcibiade citato da Senofonte, in cui Alcibiade chiede al maestro della democrazia qual è la legge giusta e Pericle risponde: “La legge giusta è quella approvata dalla maggioranza” e poi nello questo discorso prosegue: “Le leggi giuste sono quelle adottate con persuasione”, quindi, mi rivolgo a voi colleghi dell'opposizione, noi saremo qui e se le vostre argomentazioni saranno persuasive, se le vostre argomentazioni saranno critiche e capaci di mettere in discussione le decisioni che assumeremo, vi assicuro che le rimetteremo in discussione con un processo di revisione critica. Quando l'opposizione sarà capace di portare delle proposte idonee a mettere in discussione le decisioni adottate, noi saremo qui per ascoltarle, sarò qui per ascoltarvi e nel dibattito io non affastello tutta l’opposizione, ho ascoltato degli interventi molto positivi, adesso non li voglio citare, di alcuni del Movimento 5 Stelle, di alcuni esponenti del PD, e questo è il percorso, per me, che dobbiamo seguire perché non c'è una verità assoluta, non c'è persona capace di affermare una verità suprema che non il confronto dialettico fra le persone in cui la verità emerge secondo criteri di buonsenso, di logica e di razionalità.
Se questo è il metodo di lavoro che io auspico, vorrei anche aggiungere che occorre stabilire quali sono i ruoli nel complesso sistema e complesso arcipelago della sanità che ci è posto davanti. Ci troviamo in presenza di un organo di governo di indirizzo politico, cioè la Giunta regionale parla attraverso atti amministrativi, che sono le delibere, i regolamenti, le leggi regionali e c'è anche un altro pezzo, che è quello dei dirigenti della sanità, che sono chiamati, sulla base dell'articolo 98 della Costituzione, a svolgere la loro attività al servizio della Nazione, e quindi di tutti i cittadini. I dirigenti non svolgono la loro funzione nei riguardi della maggioranza, ma per la collettività, agendo con imparzialità e buon andamento, però c'è un elemento fondamentale che spetta alla Giunta regionale, all'Assessore regionale e a ciascuno di voi, colleghi Consiglieri, attraverso l'esercizio di quel potere fondamentale che è il sindacato ispettivo, valutare la congruenza dell'azione dei dirigenti, che sono gli unici responsabili del buon andamento e della produttività della sanità di questa Regione. Nel momento in cui l'Assessore o ognuno di voi è investito della richiesta di dare prontezza e chiarezza dei risultati conseguiti, non si può immaginare che l'Assessore non possa esprimere una critica sull'azione dei dirigenti, ancorché siano al servizio, diciamo così, della Giunta regionale. Credo che il compito di ognuno sia quello di controllare esattamente l'andamento dell'azione amministrativa, compete a ciascuno di voi esercitarlo attraverso interrogazioni e interpellanze, un penetrante potere di controllo perché quel piano pandemico, Consigliera Casini, che voi avete elaborato, si esplicita attraverso il piano aziendale pandemico, previsto dall'articolo 5 della legge 13 richiamato dalla legge fondativa del Servizio sanitario nazionale, che è la n. 502 del 1992. I dirigenti sono responsabili del piano pandemico aziendale e devono garantire non solo la cura dei malati di Covid, ma anche le urgenze, la cura dei malati come gli oncologi, i cardiopatici e così via. C'è anche da aggiungere che i dirigenti, che sono pagati per la loro attività, diciamo così, in modo molto dignitoso per usare un termine, penso che non debbano sentirsi denigrati se c'è questo controllo penetrante sulla loro attività, se c'è la richiesta di dare contezza di questa attività.
Mi rivolgo ad alcune affermazioni che sono state fatte in questa Aula relativamente al controllo di gestione nei riguardi dei dirigenti, allora vi chiedo e lo chiedo a me stesso: l'attivazione del numero unico di emergenza, a cui tutte le altre Regioni hanno dato avvio, è un compito dell'organo di indirizzo politico individuarne la necessità o forse qualcuno avrebbe dovuto dire: “I cittadini si possono rivolgere a quel numero”. Bisogna essere Assessore o Consigliere regionale per capire che in questa pandemia i cittadini devono trovare un luogo dove poter chiedere delucidazioni, se un tampone è stato eseguito o meno? Devono chiedere all'Assessore o al Consigliere regionale per sapere se un intervento può essere fatto o non può essere fatto?
Credo che la pubblica amministrazione, soprattutto in un'emergenza come questa, debba dar conto ad ogni singolo cittadino del suo agire, debba dar conto ad ogni singola persona, soprattutto agli ammalati, della sua organizzazione e della sua efficienza, non deve essere solo l'Assessore a dover controllare, tutti i cittadini hanno il diritto di controllare la correttezza della spesa pubblica e l'agire della pubblica amministrazione che deve essere efficace ed imparziale per garantirne il buon andamento.
In conclusione vorrei anche dire che noi siamo qui per garantire ai dirigenti tutto il supporto necessario per le loro esigenze, siamo qui per attivare la stazione appaltante, siamo qui per comprare i vaccini, siamo qui per comprare i tamponi, siamo qui e abbiamo dato mandato di comprare i nuovi strumenti di analisi del sangue, dei tamponi, tutto ciò che serve perché siamo una delle prime Regioni in Italia ed abbiamo il diritto di rivendicare che la sanità marchigiana sia la prima sanità del nostro Paese, non può esser la terz’ultima, come avviene con le terapie intensive. Noi abbiamo il diritto di rivendicare, di organizzare, di finanziare la prima sanità di questo Paese. Questa è l'ambizione, questo è il mandato che ci è stato affidato da ogni singolo cittadino, finché avrò questo mandato di Assessore cercherò di portarla avanti con il vostro controllo, perché devo dare conto prima all'Assemblea legislativa e poi a tutti i cittadini che ci hanno votato, evidentemente nell'ambito della Giunta.
Ha fatto bene il Consigliere Lucentini quando ha richiamato la responsabilità di Giunta perché siamo una squadra di sei persone che agisce sotto la guida di un allenatore che è il Presidente della Regione, al quale da parte mia non è mancato mai nessun tipo di informazione. Tutto quello che ha fatto l'Assessore Saltamartini l’ha fatto con pieno concerto e informazione con il Presidente e con i colleghi, tanto più per il fatto che la nostra Regione ha uno Statuto che non dà dignità e autonomia agli Assessori, la nostra Regione ha uno Statuto che prevede come organi statutari il Presidente, il Consiglio e la Giunta, non c'è un'autonomia del singolo Assessore nei riguardi dell'amministrazione, è la Giunta che delibera l'indirizzo e io riferisco alla Giunta e rispondo della fiducia che mi avete dato alcuni giorni fa, qui in quest'Aula, nella mia qualità di Assessore alla sanità.
Concludendo questo intervento andiamo avanti insieme, i cittadini devono sapere che troveranno una risposta precisa, puntuale e adeguata per le loro cure, a cominciare dalle case di riposo, dove abbiamo mandato per la prima volta, innovando, i medici specialisti, i medici ospedalieri, perché quelle persone hanno una dignità e devono essere tutelate con protocolli sanitari degni della storia che hanno scritto di questo Paese, perché loro hanno ricostruito l'Italia dopo la seconda guerra mondiale e l'appropriatezza della continuità delle cure deve essere rivolta a queste persone per la loro fragilità. Noi non possiamo dimenticare che oggi nelle Marche c'è un elemento di diffusione del Covid nelle case di riposo assolutamente anomalo e nessuno può negare il diritto dell'Assessore di chiedere, di verificare se i lavoratori di quei settori siano stati protetti con il DPI e se quei lavoratori, compresi quelli della sanità, siano stati protetti con l'accertamento dell'assenza del virus da Covid, quindi, ci siamo preoccupati anche e soprattutto della salute degli operatori sanitari, soprattutto per dire che la responsabilità nostra è collettiva rispetto ai cittadini e saranno loro a giudicare la qualità dell'azione intrapresa.
Accetto come critica l'inidoneità della mia funzione, che è stata qui sottolineata dai colleghi, ma penso che ci sia un giudice che al termine di questo percorso sarà inesorabile per verificare se l'Assessore ha fatto bene il proprio lavoro, se i Consiglieri hanno svolto fino in fondo il loro mandato, credo di essere qui insieme a voi perché il corpo elettorale ha deciso in modo inequivocabile che una certa politica sanitaria doveva essere cambiata, io mi sto sforzando insieme alla Giunta di cambiarla per dare risposte di qualità, di efficienza, di continuità e di appropriatezza delle cure, poi vedremo quali saranno i risultati nei prossimi mesi.
Il mio appello conclusivo è quello di lavorare tutti insieme, ben vengano tutte le critiche e tutte le proposte, se lo spirito sarà critico, costruttivo e persuasivo non mancherà da parte mia e da parte di colleghi della Giunta l’accoglimento di quei suggerimenti che potranno giungere dai colleghi dell'opposizione. Intanto cominciamo mercoledì in Commissione sanità e vedrete che partendo dai fatti e non dalle ideologie risolveremo pian piano tutti i problemi che la nostra società ci pone con un'epidemia epocale che non si era mai verificata nella storia recente.
Concludo riportando una notizia positiva, se è vero quello che è apparso su alcuni network internazionali, negli Stati Uniti sarebbe stato approvato un protocollo di cura, un farmaco per la cura del Covid, se è una notizia vera noi plaudiamo perché finirà una storia che si riverbera sul tessuto economico, sociale, su tante questioni, anche sulla stessa tenuta psicologica delle persone, ma se questo non sarà, se il vaccino non arriverà in tempi recenti noi siamo pronti ad affrontare la pandemia con capacità, determinazione e risolutezza e i cittadini marchigiani potranno contare sul mio Assessorato, sulla Giunta regionale e, se mi permettete, su tutto il Consiglio regionale, perché se emerge la buona fede e l'interesse pubblico noi sapremo sconfiggere anche il Covid 19. Grazie a tutti.

Presiede il Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. È stata un'Assemblea vera dove è emersa anche con forza la volontà di evidenziare le differenze di vedute, che sono partite, a dire il vero non me l’aspettavo, qualche mese fa con l'impostazione della fase pre-pandemica, nella prima parte della pandemia, quella che a primavera aveva colto tutti di sorpresa, ed arrivano ad oggi, a quella che è l'impostazione e la responsabilità che stiamo cercando di gestire con questa Giunta, con questo Consiglio regionale.
Lo dico sinceramente, un ringraziamento a tutti voi perché iniziamo a conoscerci, a chi ha avuto parole di apprezzamento, a chi ha avuto parole di critica espresse nella piena legittimità del proprio ruolo.
Vorrei partire da un dato che secondo me è positivo per la nostra Regione, qualche minuto fa è apparsa un'agenzia di stampa che riporta che il Ministero ha determinato altre cinque Regioni come arancioni, mentre la nostra resta gialla. Lo dico con la consapevolezza che la crisi in Italia è ampia dal punto vista pandemico e non c'è da gioire e da ritenersi sicuri, ci aspetteranno settimane, mesi molto duri, però un primo elemento di soddisfazione e di maggiore tranquillità c’è dato dal fatto che il Ministero ci classifica ancora come Regione gialla, supportata anche da un Rt che è in discesa.
Lo diceva prima la Consigliera Menghi, che ringrazio per averlo esplicitato in questo contesto, l'andamento della curva epidemiologica è uno dei primi elementi cui noi dobbiamo guardare. Abbiamo parlato, e lo voglio dire con forza, di quello che la sanità deve fare per combattere la pandemia, che è un'emergenza, ma occorre anche raccontarci quello che dobbiamo fare in termini di ordinanze del Ministero della Salute, di ordinanza della Regione, di concertazione con gli uffici, di relazione con i Sindaci per cercare di evitare il più possibile che i contagi possano influire nei ricoveri ospedalieri, nelle terapie intensive, nella pressione al sistema sanitario e nelle inevitabili conseguenze nello svolgimento della normale attività ospedaliera programmata e di emergenza/urgenza.
Questo credo sia un elemento di discussione che va tenuto in considerazione e ringrazio tutti per lo sforzo che, sono sicuro, ognuno di voi avrà fatto nel lasciarsi guidare nelle scorse settimane dal buonsenso, che oggi ci consente di vedere questa curva in discesa. Dobbiamo continuare a farlo, ho apprezzato e continuo ad apprezzare il richiamo a comportamenti rispettosi delle norme, delle ordinanze, dei consigli che le istituzioni danno, perché noi sappiamo che la pandemia può rallentare o addirittura fermarsi con il buon comportamento di tutti i singoli cittadini, anche se è chiaro che questo non basta.
Nel mese di febbraio siamo stati colti di sorpresa, oggi non dobbiamo farci sorprendere, era prevedibile una recrudescenza che sta tornando forte, c'è un livello di contagi giornalieri preoccupante tra sintomatici e asintomatici anche nella nostra regione, c’è un’occupazione delle terapie intensive, delle medicine e dei reparti di malattie infettive molto elevata. Le quattro Aziende sanitarie stanno pensando a come riorganizzarsi, anche riducendo la normale attività nelle rispettive strutture per fronteggiare l'emergenza Covid 19 e su questo stiamo cercando di intervenire.
C’è un piano pandemico che è stato fatto a marzo e rinnovato ad agosto e a quel piano pandemico rinnovato noi guardiamo con attenzione perché una Giunta che viene per la prima volta in Consiglio regionale il 19 ottobre e la stessa settimana l'Rt supera 1,5, deve avere la diligenza, l'intelligenza e la maturità di guardare a quel piano pandemico come punto di partenza, cercando di intervenire con senso di responsabilità, migliorando la possibilità di avere vaccini e di effettuare tamponi, poi piano piano cercherò di toccare singolarmente tutti gli elementi per apportare un miglioramento significativo, ma non si può pensare di stravolgere il piano pandemico perché si rischierebbe di gettare nella confusione tutta la struttura ospedaliera, sanitaria e tutti i dirigenti sanitari che si approcciano ad affrontare la pandemia con l’indirizzo dato dalla Giunta precedente.
Lasciatemi dire una cosa, credo che noi qui dobbiamo dirci tutto, nei mesi scorsi c'è stato un dibattito sul Covid Hospital di Civitanova Marche, a cui tutti noi ci siamo trasversalmente rivolti come elemento di ricchezza per la nostra sanità, poteva essere fatto diversamente? Ognuno di noi ha espresso una legittima opinione, però nessuno si è permesso di attaccare, soprattutto tra quelli che oggi vedo nei banchi della maggioranza, la gestione dell’ex Presidente e della Giunta del centro-sinistra perché si è trattato di fronteggiare una pandemia che sta sconvolgendo il mondo.
Il vero rischio è che politicizzare la pandemia rischia di far scadere la qualità e il livello della politica, quindi, noi abbiamo avuto un approccio iniziale e preso questo piano pandemico che tratta molti aspetti, anche gli accessi ospedalieri nelle varie fasi. Mettere mano a quel piano pandemico senza personale, senza terapie intensive terminate secondo il numero aggiuntivo che era stato previsto, senza un numero di tamponi sufficienti …
Le diverse tipologie di tamponi sono: quelli rapidi e i sierologici, sui sierologici vorrei fare un particolare passaggio, possono essere un elemento aggiuntivo, ma la verità è che potrebbe dare una risposta negativa pur se si è positivi, e una risposta positiva pur essendo negativi, è un elemento che possiamo portare, discutiamone. C'è la Commissione sanità, c’è il Consiglio regionale, se vogliamo provare ad investire sui sierologici facciamolo, ma il dubbio della Giunta è che forse prima dei sierologici è meglio cercare di approntare un maggior numero di tamponi rapidi, che possono essere importanti nel tracciare il positivo e ridurre l'allargamento del contagio. Questa è la riflessione su cui stiamo vertendo e credo che sia un dubbio legittimo da parte nostra e, magari, se ognuno di voi avrà l’occasione di dare la sua opinione penso che possa essere importante. Per noi viene prima il tampone rapido perché dà più certezze, il sierologico ne dà meno, però non è certo questo un punto di scontro, tutto quello che può dare un contributo va bene, ma credo che sia prioritario dotarsi di un maggior numero di tamponi, soprattutto di quelli rapidi.
Per quanto concerne i medici di famiglia, il personale, gli infermieri, gli internisti, gli anestesisti, tutti gli specialisti che in questa fase sono determinanti, è chiaro che se avessimo il personale per aprire tutto l’ospedale Covid di Civitanova Marche, senza limitare la funzionalità delle altre strutture ospedaliere convenzionali, l’avremmo già fatto. Il problema è un altro e per onestà intellettuale ce lo dobbiamo dire: mettere il personale necessario al Covid di Civitanova Marche significa chiudere altre terapie intensive e ridurre, come già dalle scorse settimane, quando la sanità funzionava normalmente negli ospedali, tutti gli interventi programmati. A chi ci ha detto che dobbiamo assumerci la responsabilità personale e politica noi ce la siamo accollata perché cerchiamo di trovare quella mediazione che consenta ai malati oncologici e agli altri di avere una risposta immediata, senza compromettere il funzionamento delle strutture sanitarie e garantendo l'apertura del Covid Hospital perché in quel momento il numero dei contagiati che avevano bisogno di ospedalizzazione non consentiva a questa struttura di funzionare a pieno regime. Questo non è solo il pensiero della Giunta, cari Consiglieri, è anche quello delle strutture sanitarie che non abbiamo toccato e dei dirigenti sanitari, che non abbiamo messo in discusso, trovati nominati, con cui ci stiamo confrontando.
Non ricordo se in un mese ho fatto tre o quattro riunioni con tutti i dirigenti delle varie Aziende ospedaliere, con i dirigenti delle Aree vaste perché il confronto per noi è una ricchezza, non abbiamo la presunzione di avere la bacchetta magica, soprattutto in una pandemia, e neanche di misurare le persone in base a chi li ha nominate e individuate, perché secondo noi la sanità è una cosa seria.
Noi ci assumiamo la responsabilità e non facciamo un errore importante perché nella prima seduta ho fatto un appello che resta aperto a tutti, ma noi non abbiamo il timore di affrontare, se la minoranza lo riterrà, questa fase da soli; noi abbiamo la necessità di confrontarci con tutti quelli che vogliono farlo, lasciando lo scontro politico fuori e portando gli interessi dei marchigiani in quest’Aula; noi vogliamo confrontarci con chi non vuole scontro politico sulla sanità e sulla pandemia e abbiamo cercato di dimostrarlo e per primo ho cercato di essere garante.
In questo senso la critica va bene, anche il contrasto, il confronto, perché non si può raggiungere la visione di tutti su tutto, però attenzione, fuori da quest'Aula, in Italia, in Europa e anche nella nostra Regione c'è una difficoltà. Girando per le strutture ospedaliere ho trovato un personale sanitario esasperato non dai piani pandemici, ma della fatica di otto mesi, si è caricato sulle proprie spalle prima il peso di un'emergenza pandemica, di cui nessuno di noi ha la responsabilità, perché non è riconducibile ad una forza politica, poi il peso di dover sopperire alla normale attività ospedaliera che era stata sospesa. Magari in estate qualcuno ha potuto tirare un sospiro di sollievo, ma si sono dovuti caricare di tutto quello che non si era potuto fare in primavera e oggi vedono davanti, non due o tre mesi, ma un autunno e un inverno pesantissimi perché, non ci possiamo prendere in giro, se il vaccino auspicato arriverà, non sarà nell’immediato. E’ importante lo sforzo di tutti, negli annunci, nella comunicazione, nel dibattito, nella dialettica, nelle ordinanze, nell'organizzazione di una struttura sanitaria che vuole un miglioramento, che non è quello che vuole portare la Giunta Acquaroli o l'Assessore Saltamartini, ma è il miglioramento necessario nei confronti di una cosa che non si conosce e che ci ha trovati completamente impreparati a febbraio, ma purtroppo anche oggi non siamo pronti. Non siamo contenti nel leggere la classifica delle terapie intensive, saremmo stati contenti, come tutti i cittadini marchigiani e anche le forze politiche presenti in quest'Aula, di vedere una classifica in cui eravamo primi. Se noi siamo là …, io non voglio puntare il dito nei confronti di nessuno, ma è una preoccupazione perché con quella classifica la curva epidemiologica io me la sogno anche la notte, ma penso che nessuno di voi possa trovare una mia dichiarazione in cui dico che non abbiamo le terapie intensive, non abbiamo i vaccini, non abbiamo i tamponi,
Il problema poi non è cosa non abbiamo, ma come averla, che è un presupposto differente e su come averla noi vogliamo il dibattito, il confronto e la collaborazione; sul perché non l'abbiamo, l’ho detto in tutte e due le occasioni precedenti in cui ho parlato in questo contesto, a me non interessa, perché il passato è passato, pure sul piano socio-sanitario. Il passato è passato perché se la pandemia non ci ha insegnato niente allora è grave e la nuova discussione sul piano socio-sanitario - in campagna elettorale ho sentito tutti i candidati che con me si sono confrontati dire che avrebbero riaperto la discussione sul piano socio-sanitario - non è una conquista di una Giunta o di una parte politica, di una maggioranza, è una conquista di tutti perché significa ridiscutere l’assetto socio-sanitario della nostra Regione nell'ambito di una pandemia, che sta sconvolgendo le dinamiche mondiali, economiche, sociali e sanitarie. Credo che la conquista sia di tutti, non è una bocciatura, non è una polemica, è uno strumento per ridiscutere insieme, che è il ruolo di questa Assemblea regionale, discutere e cercare di preparare la nostra Regione nei confronti delle sfide future.
Cari amici, cari Consiglieri, l'enfasi che ci metto è per riportare questa Assemblea ad una scelta che ci assumeremo e che vorremmo condividere perché la condivisione ed anche il messaggio che diamo fuori …, l’ha detto bene la Consigliera Bora, rispetto alla crisi economica che attanaglia sono elementi essenziali gli aiuti alle imprese, i ristori che bisognerà dare come Governo centrale o come Consiglio regionale e Regione Marche. Ci sono timore e paura di tanti che sono spaventati dall’idea di perdere il lavoro, che la crisi comprometterà la loro attività, che temono per il loro futuro, la paura e la speranza camminano di pari passo e dipendono anche da come riusciremo a porci in questa fase.
Faremo tesoro degli aspetti che sono emersi, intanto fra qualche ora gli alberghi per il Covid apriranno, arriveranno i tamponi, cercheremo i vaccini, di risolvere le questioni aperte con il personale, un accordo con i medici per la loro disponibilità a fare i tamponi rapidi, augurandoci tutti che questa emergenza passi quanto prima e con meno danni possibili alle persone e alla nostra società. Speriamo che tutti tifino così e non un problema che può essere imputato a qualcuno. Auspico che tutti sostengano la salute, il benessere e la sicurezza dei nostri cittadini marchigiani. Questa pandemia fa ridiscutere tutto, anche quel piano socio-sanitario che avevo votato da Sindaco, non l’avevo affrontato da Consigliere regionale o da Presidente di Regione, Sindaco di una città che non ha ospedali. Se noi vogliamo utilizzare le polemiche possiamo farlo, però non saranno utili a nessuno perché la nuova sanità che vorremmo immaginare, non vorremmo pensarla tra le polemica, ma con delle risposte, con una rete ospedaliera, con delle eccellenze che siano equilibrate e calibrate in base alle dimensioni nei nostri territori, con una risposta che possa essere anche di medicina del territorio, come tutti i candidati alla Presidenza della Regione nella campagna elettorale hanno detto, che non scrive la Giunta, il Consiglio regionale.
Auspico che I'appello che continuo a rivolgervi …, qualcuno ha detto prima che non ce n’è bisogno perché la collaborazione, lo voglio ribadire, l'ho detto prima, non è per la Giunta Acquaroli, è per i marchigiani, spero che ci sia in questo momento particolare, che ci sia in maniera proficua nella fase della comunicazione in cui dobbiamo essere chiari rispetto al pericolo di questa pandemia, se dovesse invertirsi la crescita della curva anche nella nostra Regione, mi auguro che sia nel cercare le migliori soluzioni possibili.
Nei giorni scorsi, signori, abbiamo telefonato a tutti per sapere dove poter prendere i medici, a tutti, abbiamo cercato di arrivare a tutti i livelli, perché i medici, in questo caso i medici specialisti salvano la vita due volte, ai pazienti malati di Covid ed anche a tutti quelli che hanno bisogno all'interno delle strutture sanitarie. Diteci se avete qualche idea al riguardo perché noi non faremo su questi suggerimenti polemiche, li prenderemo e li metteremo sul tavolo degli uffici preposti. Non la voglio fare troppo lunga, perché non c'è bisogno, abbiamo discusso parecchie ore, spero che ci possiamo rivedere, vi rinnovo l'appello alla collaborazione e alla concertazione. Personalmente ho preso appunti, cercherò nella Giunta che faremo domani mattina …, ma sono sicuro che tutti faranno tesoro delle cose che sono emerse, delle nozioni e dei suggerimenti, quelle che potranno essere più condivisi e fattibili sicuramente le metteremo in campo e quelle che non verranno prese in considerazione, per tante motivazioni, perché non saranno ritenute in questo momento realizzabili o non ci convincono fino in fondo, non le considereremo assumendoci le nostre responsabilità. Credo che alla fine il senso del dovere, di appartenenza alle istituzioni debba prevalere su tutto quello, su un clima che non è di aiuto a noi e alla nostra comunità marchigiana.
Auspico la collaborazione, la rinnovo e vorrei vederla in maniera forte praticata in quest'Aula, nelle Commissioni e in tutte le occasioni che ci saranno da qui ai prossimi mesi, ai prossimi anni. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 1 a firma della Consigliera Lupini.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Nell'ottica di una conclusione che sia il più possibile di sintesi, a nome della maggioranza, i quattro capigruppo, il sottoscritto, i Consiglieri Lucentini, Rossi e Marcozzi, hanno presentato una proposta di risoluzione che anticipa alcuni nostri indirizzi e rimanda l'esame delle varie risoluzioni di dettaglio, sono cose importantissime e dettagliate rispetto a un indirizzo generale, alla V Commissione, quella competente, che oggi ha espresso il Presidente e che si riunirà mercoledì 18. Si tratta di risoluzioni contenenti cose su cui c’è anche il parere favorevole dei gruppi della maggioranza, vorremmo arrivare a dei documenti che possano essere poi votati da tutto il Consiglio e approvati.
Su uno, quello che riguarda il Mes, ho fatto una valutazione come capogruppo di maggioranza, condivisa ovviamente con gli altri Consiglieri, non trattandosi di argomento di competenza di questa Assemblea regionale, non lo condividiamo, quindi, voteremo contro. Quello è un documento particolare, sugli altri invece ci sono visioni diverse. Noi non vorremmo andare a respingerli in toto, tranne uno sul quale ci esprimeremo.
Abbiamo presentato la risoluzione n. 9, che contiene la parte che rimanda alla IV Commissione a data certa - spesso quando uno dice che un atto va in Commissione poi si perde - l'esame dei singoli documenti, mentre sugli altri ovviamente ci esprimiamo chiaramente.
Prima sia l'Assessore che il Presidente della Giunta hanno preso posizione per la revisione del piano socio-sanitario regionale, è evidente che nell'ambito del piano devono essere esaminati tutti gli aspetti della riclassificazione delle strutture, delle nuove strutture da costruire e altro perché la riapertura del piano per noi è un tavolo di confronto su cui poi ci esprimeremo, fatti salvi gli indirizzi.
Chiedo ai gruppi di opposizione se lo ritengono, di rinviare i singoli documenti alla Commissione del 18 novembre, può essere un modo per iniziare una collaborazione, un confronto costruttivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Noi intendiamo andare al voto, aggiungo che sulla base della presentazione di questa risoluzione si riapre una discussione perché se il Consigliere Ciccioli presenta un atto di risoluzione noi vogliamo intervenire oppure lo ritira. Non è pensabile che un Consigliere intervenga con un atto di risoluzione e noi non lo discutiamo.
Noi comunque intendiamo votare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. Prendo atto di quello che ha detto il Consigliere Ciccioli ma, con buona intenzione da parte di questa maggioranza e di quello che dice il Consigliere Carancini, noi vogliamo andare al voto.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Proposta di risoluzione n. 1. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 2 a firma della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Questo è un documento articolato sul quale ci asteniamo in quanto è una materia che non può essere oggetto di un voto frettoloso a fine seduta, tra l'altro largamente condivisibile per alcune parti, con qualche dubbio su altri perché tutti sanno che l'accesso alle strutture protette e a case di riposo da parte di familiari è molto complesso.
Alcuni dei contagi sono avvenuti in seguito alla presenza di familiari e in un paio di casi di personale sanitario, bisogna fare una valutazione molto clinica, non credo che possa essere oggetto di un atto di indirizzo. Ve lo dico francamente, non me la sento di votare contro, ma ho forti dubbi nell’approvare la risoluzione così com’è, per questo le ho chiesto che questo atto, che rivisto potrebbe trovare condivisione da parte della maggioranza, possa andare in Commissione mercoledì prossimo. Questa è la richiesta al gruppo proponente alla Consigliera Lupini.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Mi rivolgo a lei perché in Conferenza dei Presidenti dei gruppi avevamo stabilito una modalità, io sto alle regole, avevamo detto che c’era la fase di discussione generale e all'interno di questa avremmo assorbito le interrogazioni e le risposte sarebbero state date lì con la dichiarazione di soddisfazione. Poi lei ha riaperto la discussione, dando la possibilità di intervenire sulle proposte di risoluzione, le chiedo di rimanere all'interno di quella decisione che abbiamo assunto, altrimenti la azzeriamo e interveniamo tutti punto per punto.

PRESIDENTE. Consigliere Mangialardi, sto dando la parola per le dichiarazioni di voto e non per la discussione, non mi sembra, rispetto a quanto ci siamo detti, di aver fatto cose diverse, anzi, mi sembra di essere stato vicino ai desiderata di tutti.
Proposta di risoluzione n. 2. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 3 a firma dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Mangialardi.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Nessuna dichiarazione di voto, siamo stati esaustivi sia nella presentazione che nei vari interventi, chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. Per tutte le dichiarazioni in premessa che abbiamo fatto, anch’io ero dell’avviso del Consigliere Mangialardi, le motivazioni le abbiamo dette nei nostri interventi, le abbiamo sviscerate una per una, ma visto che adesso abbiamo preso l’andazzo di fare le dichiarazioni di voto, facciamole.
Noi votiamo contro per tutto quello che abbiamo detto in premessa, la motivazione è nell’intervento precedente, non è che noi non vogliamo attivare il Covid Hospital, anzi lo stiamo attivando con la ricerca del personale e quello che c'è stato chiesto lo stiamo già facendo, quindi non ha senso approvare questa risoluzione a firma del PD, visto che abbiamo già attivato i canali della Croce Rossa per tutte le motivazioni in premessa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Abbiamo parlato a lungo, individuo una linea contraddittoria all'interno, noi su alcune cose siamo d'accordo, su altre no, non vedo perché dobbiamo reiterare quel nostro indirizzo.
Mi chiedo, nell'autonomia dei gruppi e dei Consiglieri, a cosa serve mettersi in queste cose? Se un documento viene approvato è un successo, ma se viene respinto il gruppo consiliare non porta a casa un risultato, quindi, è meglio condividere una decisione in cui parte di queste cose sono state recepite e sono già attive, l'Assessore le ha già attivate a nome della Giunta e della maggioranza. Sulle parti su cui siamo d’accordo ci costringete a votare contro perché deve passare un'altra cosa? Credo che questo comportamento non renda politicamente, però se questo è il senso che volete noi voteremo contro.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n.3. La pongo in votazione per appello nominale.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Santarelli.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Leonardi, Lucentini, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Serfilippi.
Astenuti: Lupini, Rossi, Ruggeri, Vitri.


(L’assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 4 a firma dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Cesetti, Casini, Mangialardi, Biancani, Vitri, Bora.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio per aver acclarato prima il percorso e ricordato che siamo in fase di dichiarazioni di voto, che non era stata messa a disposizione dell’Aula. Chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCOLI. Grazie, Presente. Questo è un documento che parla di indirizzi di carattere nazionale, è chiaro che l'Assemblea regionale può esprimersi su qualsiasi valutazione anche non pertinente e non di sua competenza, qui però c'è una visione che va al di là, un documento di auspicio che non incide nelle scelte dei Governi. Questa è materia di competenza governativa e qui la maggioranza in larga parte esprime un parere negativo all'utilizzo della misura del Mes, che speriamo l'Europa possa rivedere affinché sia possibile utilizzarla, ma in questa forma i parlamentari e i leader nazionali, sia di Fratelli d'Italia che della Lega, si sono già espressi abbondantemente in termini negativi, quindi, secondo me, incassare un voto contrario non credo che sia un grande successo politico, però esprimo a nome del gruppo di Fratelli d'Italia il parere negativo a questa proposta di risoluzione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Quest’ordine del giorno l’ha illustrato magistralmente il Consigliere Carancini, che è colui che l’ha predisposto per conto del gruppo del Partito Democratico.
Vorrei soltanto evidenziare che sabato o domenica, non ricordo, sul Messaggero ho letto un’intervista della Fondazione Guido Carli, secondo la quale il Mes, leggo testualmente: “E’ la via più rapida per rifondare la sanità”, poi dice grosso modo che servono munizioni finanziarie senza precedenti per sconfiggere l'altra faccia del virus, la crisi economica più grave da cento anni. La nuova ondata dell'epidemia ci sta travolgendo più della prima, ci ha colti impreparati nei trasporti, nella scuola, nei posti di lavoro, abbiamo bisogno di risorse ingenti per far rinascere l'Italia, ma anche e soprattutto per affrontare l'emergenza sanitaria, abbiamo solo una via da percorrere ed è ricorso al Mes, creato proprio per coprire le spese sanitarie, generate dalla pandemia.
Sono fondi destinati a coprire spese sanitarie resesi necessarie dalla crisi, per l'Italia sono 37 miliardi, il 2% del PIL 2019 a tassi di interesse inconsistenti 0,08 in 10 anni, 0,07, in 7 anni. Abbiamo bisogno di medici – l’abbiamo visto – di infermieri, di tamponi, servono ristrutturazioni degli ospedali, servono migliaia di posti di terapia intensiva, eppure ci sono in questo nostro Paese degli irresponsabili che si oppongono ad accedere al Mes. Sono irresponsabili che vogliono male al Paese e non è vero che quest'Aula è indifferente rispetto a questo perché, giustamente, il Consigliere Carancini in questo atto impegna la Giunta regionale a manifestare formalmente, senza ritardo, al Governo italiano l'intenzione di accedere al Mes. Lo può e lo deve fare se lo ritiene e deve assumere questa responsabilità, lo può e lo deve fare nelle sedi deputate, ad esempio nella Conferenza delle Regioni.
Presidente Acquaroli, quelle sue mani giunte plasticamente evidenziano la sua paura di decidere, anche qualche organo di stampa ha notato questa sua titubanza, è evidente quando giunge le mani. Lei ha un modo e per questo la vogliamo impegnare, c'è un nuovo deputato, chieda per conto della Regione Marche al Governo nazionale di accedere al Mes, come noi stiamo facendo, lo può fare formalmente nella Conferenza delle Regioni. Lei è un Presidente di Regione, è la più alta carica istituzionale della Regione Marche, è una delle più alte cariche istituzionali del nostro Paese, dell'Italia e il Governo si relaziona con lei come con tutti gli altri Presidenti di Regione ed ha il dovere di ascoltarla perché lei è il Presidente della Regione Marche, quindi, se lo ritiene ha la possibilità e il dovere di chiedere al Governo nazionale di accedere al Mes per le ragioni che ho detto poc'anzi, che le ho già esposto e le ho letto anche quanto dice la Fondazione Guido Carli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. L'intervento di Rinasci Marche mira all'equilibrio, come tutte le persone che cercano di equilibrare si rivolgono anche al loro pari grado, Consigliere Ciccioli.
Anche se il gruppo di Rinasci Marche non ha firmato la proposta di risoluzione del Partito Democratico, magistralmente posta in essere dal Consigliere Carancini, che ringrazio, sono a favore di un percorso verso l'Europa, che oggi ci sta sostenendo, ci sta aiutando. La risoluzione riporta: “La grande novità del Mes, a seguito della crisi economica, è stata la ferma volontà politica della Commissione Europea, guidata da Ursula Von Der Leyen, con l'importante contributo del Commissario Gentiloni - che ho avuto modo di frequentare quando militavo nel Partito Democratico, una persona molto seria - e la forte determinazione del Governo italiano di convertire uno strumento finanziario molto rigido e pesante, sia sotto il profilo politico che finanziario (pensate agli effetti della Grecia), in una straordinaria opportunità per i Paesi come l'Italia, che grazie a risorse potenzialmente finanziabili, pari a 36 miliardi di euro (considerato che non si può accedere a crediti di importo superiore al 2% del PIL), potrebbero consentire di realizzare un salto di qualità epocale nella trasformazione del servizio di sanità interno Paese, considerato lo stato attuale del sistema sanitario nazionale ha evidenze negative che la crisi, la pandemia ha fatto emergere”.
A febbraio lavoravo come operatore sanitario, quando non ricevevamo le mascherine, ed un mio parente ha avuto un gesto di tenerezza portandomi un FFP2, lui che lavorava nell’edilizia e mi ha detto che non avendola io in sanità mi aiutava lui. Noi italiani abbiamo questo senso di umanità, anche di tendere la mano, quindi credo che la politica, in questo caso la politica regionale possa incidere sulla vita quotidiana e sulla vita dei nostri cittadini e, come diceva il Presidente Acquaroli, sarebbe bello che anche i gruppi consiliari che oggi hanno la forza - io questa forza ce l’avevo in Consiglio comunale dove le nostre azioni andavano avanti perché eravamo 14 a 6, 16 a 8, 14 a 4 – proseguissero nell'azione politica, anche per voi è semplice. Quando il Presidente del gruppo Consigliere Carlo Ciccioli parla di semplicità della politica, io credo che sarebbe semplice su questa proposta di risoluzione avere un'apertura da parte vostra e votarla perché l'impegno della Giunta, in relazione ai contenuti e al programma politico illustrato dal Presidente della Regione Marche Acquaroli il 19 ottobre 2020, è quello di manifestare, come sostengono i sottoscrittori, formalmente e senza ritardo al Governo italiano l'intenzione di accedere al Mes e di fronteggiare con spese di investimenti una sanità martoriata dal Covid, che noi non ci aspettavamo come ho appena detto, penso che gli Ospedali Riuniti di Torrette sia una struttura di eccellenza, eppure si è trovato a fronteggiare un'emergenza inaspettata, molti l'hanno letta sui giornali, alcuni l'hanno vissuta sulla propria pelle e vivere uno tsunami di carattere sanitario rischiando la propria pelle è una cosa complicata, quindi su questa proposta di risoluzione il gruppo Rinasci Marche voterà a favore e invito anche il capogruppo che ha parlato per primo a convincere i suoi a fare altrettanto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Non è una novità che Forza Italia abbia sempre detto si al Mes, lo ha detto il mio Presidente, il Vicepresidente, perché l'uscita dalla crisi sarà lenta e complicata e il ricorso allo scudo europeo senza condizioni, se non quello dell'impiego per la sanità, è senz'altro un'opportunità, come il Recovery Fund che forse avremo a metà del 2021. Non avremmo tanta abbondanza, il 2021 a cui ci affacciamo sarà molto difficile, a questo seguiranno anni di crescita stentata, di lento recupero, di macerie su cui ricostruire, la finanza pubblica si troverà a muoversi in spazi esigui, quando non completamente inesistenti. Ecco perché la seconda ondata rende inequivocabile la necessità di ricorso immediato al Mes.
Voglio fare una puntualizzazione, se qualcuno della minoranza pensa che questa proposta di risoluzione sulle comunicazioni della Giunta regionale concernente l'accesso al Mes serva a spaccare questa maggioranza, perché Forza Italia è favorevole, scordatevelo, se avessi detto il contrario, allora si che sarei stata inaffidabile, ma a livello nazionale Forza Italia rispetto agli alleati dice si al Mes. Ho anche motivato questa scelta, quindi il nostro è un voto favorevole, però, ripeto, siamo lineari con le linee nazionali, siamo nel centro-destra e abbiamo posizioni diverse, ma siamo un centro-destra unito, non vi venga in mente di dire che abbiamo spaccato la maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Casini che democraticamente non voleva farmi intervenire, però il Regolamento prevede che possiamo parlare uno per gruppo e lei che è più esperta di me dovrebbe saperlo.
Io faccio una dichiarazione di voto contraria, lo sapete tutti, Fratelli d’Italia ha questa posizione chiara già da tempo, però mi dispiace che qualcuno si permetta di accusare il Presidente Acquaroli e altri dando degli irresponsabili perché si rifiuta il Mes. Qualcuno sa che prima ci deve essere l'accordo del Governo nazionale, ma ancora non si sa quale sia la scelta? Quando qualcuno cita il Presidente Acquaroli dandogli dell’irresponsabile prima dovrebbe fare una chiacchierata con il leader del proprio partito nazionale e dire: “Ma questo Governo che cosa fa, ogni giorno litiga sul Mes?” Qualcuno è disattento e bravo a fare demagogia, però ricordo che il Premier, sostenuto anche dal Partito Democratico, dichiarava il 15 aprile: “La mia posizione sul Mes è molto chiara fin dall'inizio, è un meccanismo inadeguato e insufficiente per reagire a questa sfida epocale”. Ditelo ai vostri leader di partito che avete a Roma, fateli muovere, anche perché non sappiamo se il Governo accederà al Mes e non potete dire a noi di votare favorevolmente una cosa se non sappiamo neanche se questo Governo nazionale potrà accedere. Mi limito solamente a dire a queste persone che irresponsabili saranno i colleghi della maggioranza al Governo, però credo che non siamo irresponsabili, anzi sono molto responsabili, perché per noi la priorità va agli italiani senza fare demagogia. Dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. Sinceramente, caro Consigliere Cesetti, rimango sbalordito, con tutta l’emergenza Covid siamo andati a parlare di Mes, mi ricorda tanto l’Europa che dà le tre priorità: Mes, sistema bancario e poi Covid 19; ci vogliono portare lì. Non funziona così e lei Consigliere Cesetti dovrebbe spiegare perché lo venite a chiedere a noi, siete al Governo, il PD è al Governo si o no? Il Movimento 5 Stelle è al Governo si o no? Allora perché lo chiedete in questa Assise regionale? Che Forza Italia voti a favore non è un problema, è logico che Lega e Movimento 5 Stelle votino contro, l'abbiamo detto in mille modi, non vogliamo far indebitare gli italiani per i prossimi quarant'anni. La domanda la faccio io: sapete perché volete portare la questione in quest’Aula? Perché non avete il coraggio di portarla in Parlamento. Dovevate calendarizzare la discussione sul Mes a giugno 2019 e a dicembre 2019 e non l'avete fatto, vi vergognate e venite qui a chiederlo a noi, mi sembra una barzelletta, mi sembra di stare su scherzi a parte. Votiamo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n.4. La pongo in votazione per appello nominale.

Favorevoli: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Pasqui, Santarelli, Vitri.
Contrari: Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Leonardi, Lucentini, Lupini, Marinelli, Menghi, Putzu, Rossi, Ruggeri, Serfilippi
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 5 a firma dei Consiglieri Antonini, Lucentini, Bilò, Biondi, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Serfilippi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Il gruppo Lega e la maggioranza tutta, ci auguriamo, voteranno a favore di questa proposta di risoluzione ed approfitto per rispondere alla Consigliera Casini. E’ vero che i Sindaci della provincia di Ascoli Piceno si erano espressi favorevolmente, però se lei ricorda bene rappresentavano come popolazione generale una minima parte perché era un voto ponderale, cioè un voto a persona. Quindi, per assurdo, il Comune di Palmiano, il cui Sindaco rappresenta meno di 200 abitanti, nei voti ha avuto lo stesso peso del Comune di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto che hanno 150 mila abitanti a testa, quindi, per una questione che ha riguardato esclusivamente l'appartenenza al Partito Democratico da parte di una maggioranza numerica non rappresentativa degli abitanti, la riunione dei Sindaci ha votato favorevolmente, ma la stragrande maggioranza degli abitanti erano rappresentati dai Sindaci che hanno votato contro. Poi riconfermo che, essendo stato uno dei temi più importanti, se non probabilmente il principale di tutta la campagna elettorale regionale, ed essendosi la provincia di Ascoli Piceno espressa in maniera molto chiara, il giudizio su questa proposta l'hanno dato i cittadini, gli elettori a settembre, quindi confermiamo il voto favorevole a questa proposta.
Questo è un aspetto, gli altri li abbiamo detti al momento della presentazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. A nome del Partito democratico dichiaro il voto contrario a questa proposta per le motivazioni che ho già addotto, con un'ulteriore motivazione che è quella di dire che ogni Sindaco vale un Sindaco, non esistono Sindaci di serie A e di serie B, non esistono Sindaci delle aree interne che hanno un peso inferiore rispetto a quelli della costa, soprattutto gli ospedali non sono di Ascoli Piceno né di San Benedetto del Tronto, né di Macerata, né di Ancona, le strutture ospedaliere sono di tutti i cittadini che hanno pari dignità di fronte alla sanità e non si possono fare campanilismi né scherzare.
È vero che i cittadini hanno bocciato questa proposta, sono certa che ne proporrete un'altra, ma io continuo a chiedere dove sarà l’ospedale di primo livello, posto che attualmente le norme stabiliscono che può esistere un ospedale di primo livello ogni 150/300 mila abitanti. Noi nella provincia di Ascoli abbiamo 200 mila abitanti, quindi abbiamo la possibilità di avere un solo ospedale di primo livello, bisognerà che vi assumiate la responsabilità di decidere se ubicarlo a San Benedetto del Tronto o ad Ascoli Piceno. Chiedo la votazione per appello nominale, anche a nome dei Consiglieri Mangialardi e Carancini.Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Oggi è un giorno importante per questo Consiglio regionale perché dopo la terza riunione riusciamo a portare in atti un programma che è stato da noi tanto decantato in fase elettorale, che oggi vogliamo concretizzare, quindi, c'è piena adesione a questa di risoluzione a firma del Consigliere Antonini e del gruppo della Lega. Fratelli d'Italia voterà favorevolmente alla revoca dell'individuazione del sito dell'ospedale unico Area Vasta 5 in località Pagliare Spinetoli Colli del Tronto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Anch'io voterò favorevolmente questa proposta di risoluzione e, come ha detto il Consigliere Assenti, si riporta al centro dell'attenzione di questo Consiglio, i cittadini e il territorio, scegliendo una sanità policentrica, piuttosto che una sanità fallimentare, che ha già decretato la sconfitta della maggioranza uscente. Credo che questo sia un atto più che dovuto.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 5. La pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Leonardi, Lucentini, Lupini, Marcozzi, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Ruggeri, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 6 a firma della Consigliera Ruggeri, che ha la parola.
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Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Se ci fosse un po' di logica nella politica che stiamo facendo oggi, visto che la proposta di risoluzione 5 è passata, mi dovrei aspettare un voto favorevole della maggioranza anche sulla proposta di risoluzione 6 perché è sulla stessa linea politica.
Come già più volte detto appoggeremo tutte le proposte, come quella appena votata, perché sono in linea con il nostro pensiero, però ho paura, da come si sta muovendo la maggioranza e da come si è mosso il centro-sinistra, che questo tema, che ci sta particolarmente a cuore ed è importante, rischi di essere strangolato in un giochetto politico, che a noi non piace, soprattutto se i temi hanno una rilevanza di questo tipo.
Io sono stata votata insieme alla Consigliera Lupini per portare in quest'Aula la discussione su questi tipi di proposte e dare l'alibi alla maggioranza di bocciare una nostra proposta perché questa è la linea che avete già deciso di tenere con l'opposizione, perché il PD vi ha messo un po' in difficoltà con le prime dichiarazioni, non ci trova d'accordo, quindi, ritiro la mia proposta che non merita di essere trattata così né dalla maggioranza né dall'opposizione e chiedo che sia discussa in IV Commissione, che abbiamo visto che ci sarà mercoledì prossimo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Ringrazio il gruppo del Movimento 5 Stelle che ha avuto questa sensibilità. Su questa linea probabilmente ci ritroveremo, vogliamo andare verso l'istruttoria del nuovo piano sanitario regionale in cui questo problema deve trovare un indirizzo chiaro e il ritiro del documento ci porta a costruire qualcosa di positivo nei prossimi lavori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Mi allineo anch’io a quanto detto dal Consigliere Ciccioli, mi complimento per il senso di responsabilità che avete avuto ritirando questo atto, sperando che sia in qualche maniera recepito perché è la volontà della maggioranza, possiamo costruire insieme un atto condiviso che dica un chiaro e forte no a tutti gli ospedali unici.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. Mi allineo alla volontà della capogruppo Ruggeri, dicendo che noi questa risoluzione l’avremmo votata, non so la sensazione che la Consigliera ha avuto su come sarebbe stata trattata, noi l’avremmo votata al pari di Ascoli Piceno, però nel momento in cui chiede di approfondirla nella Commissione sanità, con una discussione più ampia ed aperta, lo stesso atteggiamento vale per tutta la Regione per quanto concerne gli ospedali unici, noi ci saremo e daremo il nostro contributo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. La risoluzione è stata ritirata e ci ha impedito di rimarcare una posizione e anche di argomentare su elementi che non sono stati mai valutati fino in fondo, penso al project e alle modalità, confondendo lo strumento rispetto all’affinità, ma di quello avremo modo di parlarne.
Politicamente però, se non si offende nessuno, perché vedo che c'è un'Aula che si offende, ogni tanto qualcuno ci dice sempre come dobbiamo fare l'opposizione, abbiamo perso, lo sappiamo, le analisi le faremo, condividiamo che i cittadini non hanno gradito il nostro programma ed hanno fatto un'altra cosa, però ogni volta c'è un intervento puntuale che non si rivolge all'Assise, ma per far capire come dobbiamo fare l'opposizione. Vogliamo continuare a sbagliare e nessuno ce lo può impedire, vogliamo continuare a sbagliare ad libitum, risparmiateci le lezioni, per favore ve lo dico, rimanete nel vostro, ognuno ha un ruolo, noi siamo qui e abbiamo deciso di perdere ancora elettorato. Non ci sono linee di principio che vogliamo difendere, vogliamo ritornare in mezzo ai cittadini perché è vero che quel contatto l'abbiamo perso, lo vogliamo fare con coerenza e con una visione che non può coincidere con quella di tutti. E’ un approccio che deve mettere al centro la pandemia, ma anche visioni diverse della gestione, se nessuno si offende ragioniamo sulla modifica del nuovo strumento come bisogno del piano socio-sanitario, vale per l'Area vasta 1, dove lo ritiriamo, invece approviamo quello dell'Area vasta 5 e decidiamo oggi che lì l'ospedale di primo livello non va bene. Lo dico per coerenza vostra, non nostra, noi l'abbiamo scritto, sennò facciamo sempre il gioco delle parti. Siccome c'è una maggioranza allargata, e va bene perché il vostro obiettivo è anche quello allargare la maggioranza, un provvedimento deve tornare in Commissione, mentre si approva la proposta di risoluzione sul Piceno che non è coerente rispetto a quello che state dicendo. Siccome sono qui con l’idea delle soluzioni per i marchigiani e le marchigiane e non per quelle di pancia, ritengo che dovremmo attenerci coerentemente alle cose che abbiamo scritto e rivedere il piano, rivederlo in funzione di una situazione completamente nuova e non per rincorrere un elettore perché, avete ragione, la campagna elettorale è finita, non c'è bisogno di recuperare nessun voto in più, ne avete presi abbastanza. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 7 a firma dei Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Biancani, Vitri, Bora.
Emendamento a firma dei Consiglieri Mangialardi, Cesetti, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Biancani, Vitri, Bora. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non sarei intervenuto in quanto abbiamo già illustrato la proposta di risoluzione e forse è l'elemento base del dibattito, mi sembra un po' bizzarro, capisco pure che siamo un po' stanchi, il fatto che l'emendamento presentato dai proponenti viene bocciato dalla maggioranza. Spero che poi vi esprimiate tutti favorevolmente alla risoluzione, a me va bene tutto, un'apertura di credito sulla stanchezza, cose strane negli anni ne ho viste, ma votare un emendamento che toglie un punto all'ordine del giorno non mi era mai capitato, ma vedo che ci può stare anche questo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Abbiamo votato contro l'emendamento soppressivo perché siamo contrari complessivamente al documento, sul quale ci daremmo un metodo.
Nella risoluzione ci sono scritte anche cose che l'Assessore nel suo intervento ha condiviso, però la linea della Giunta non la dà un documento che viene sottoposto all'attenzione dell'Aula. Noi avevamo detto con molta onestà intellettuale che l'Assessore verrà in Commissione e potremmo articolare alcuni interventi che essendo tecnici, clinici o amministrativi non sono oggetto di una disputa politica, di una contrapposizione. Ma messo così, dicendo che il gruppo consiliare del PD dà la linea all'Assessore, una linea forte, ci sono cose condivisibili e altre no, non possiamo che respingere in blocco, quindi il voto della maggioranza è sfavorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 7. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Proposta di Risoluzione n. 8 a firma dei Consiglieri, Serfilippi, Lucentini, Bilò, Antonini, Biondi, Cancellieri, Marinelli, Menghi, Ciccioli, Pasqui, Rossi, Ausili, Baiocchi, Marcozzi, Putzu, Leonardi, Assenti, Borroni.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. Questa è una proposta di buon senso che ci ha segnalato il Consigliere Serfilippi, la quale impegna il Presidente della Giunta regionale a pubblicare quotidianamente un report sul numero di contagiati da Covid 19 per ogni Comune del territorio regionale attraverso i canali istituzionali della Regione Marche in modo che siano più accessibili.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Condividiamo in pieno questa proposta di risoluzione che consiste nel pubblicare un report sul numero dei contagi per ogni Comune e a pubblicizzarli con i canali istituzionali della Regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Dichiarazione di voto favorevole, è una richiesta che perviene dai Sindaci del territori, è stato un filo conduttore anche nella prima fase, ve lo dice l'ex Presidente dell'Anci, quando si aveva la necessità di avere a disposizione quotidianamente i dati. E’ sempre stata una partita molto complicata, aderiamo alla risoluzione presentata dando la bella occasione al territorio di essere informato in maniera sistematica, quotidianamente, permettendo anche agli amministratori di avere contezza delle vicende che interessano il territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. La campagna elettorale è finita, cinque anni sono lunghi, il gioco lo conosciamo.
Intervengo in dissenso e mi asterrò per una ragione molto semplice, per le stesse considerazioni che ha fatto prima il Capogruppo Ciccioli quando a chiesto: a che serve votarla?
Questo è un obiettivo condivisibile, è un'attività ordinaria che la Giunta dovrebbe fare nel pubblicare il numero dei contagiati per ogni Comune del territorio regionale. Pubblicizzare i dati è un'attività ordinaria e non c'è bisogno che l'Assemblea legislativa impegni la Giunta, siamo su scherzi a parte, né vale che l’abbiano richiesto i Sindaci. Anche sulla mia risoluzione, la n. 3 sul Covid di Civitanova Marche, 38 Sindaci su 40 della provincia di Fermo avevano chiesto l'identica cosa, segno evidente che probabilmente il Consigliere Cesetti non cade dalle nuvole.
Mi prendo tutto il tempo, sono lunghi cinque anni, Consigliere Lucentini.
Con l'occasione torno a parlare sul Mes, lo riconduco nell'ordine del giorno, non mi sono mai permesso, anche perché non lo penso, di definire il Presidente irresponsabile, non l'ho mai detto, leggo testualmente quanto detto: ”Eppure ci sono ancora degli irresponsabili che si oppongono al Mes” e quegli irresponsabili sono anche all'interno del Governo nazionale, perché i componenti del Governo nazionale che si oppongono al Mes sono degli irresponsabili, se c'è qualcuno del PD che si oppone al Mes è un irresponsabile, io questo l'ho detto da tempo. Si oppongono paventando una resa del nostro Paese, non hanno invece compreso che le risorse dei Recovery Fund e del Mes non sono alternative tra di loro, dobbiamo cogliere insieme questa opportunità perché finalmente con questi provvedimenti, il Recovery Fund e la messa a disposizione del Mes, l’Europa ha smesso di essere l'Europa dei tecnocrati e forse finalmente è diventata l'Europa politica, quella che si fa carico delle esigenze dei più deboli e indossa le vesti dell'Europa dei popoli che ha tardato a venire.
Ci dobbiamo misurare nel futuro con sfide inedite, come lei più volte ci ha detto e per misurarci dobbiamo cogliere tutte le opportunità che si generano sempre all’esito di una tragedia. Noi dobbiamo anche volgere lo sguardo oltre quello che è l’orizzonte del virus, che non dobbiamo rincorrere, questo significa cogliere l'opportunità del Mes, perché, vedete, ne parleremo anche in occasione del bilancio, inevitabilmente il nostro Paese dovrà fare debito e incolpevolmente rischiamo di rubare il futuro ai giovani, dobbiamo immaginare quel futuro, quindi questo debito deve essere messo a disposizione di una ripartenza, dobbiamo sapere cosa c'è dopo il virus, immaginarlo quando arriverà il vaccino, quando avremo trovato le cure, dobbiamo immaginare il dopo e dobbiamo avere una prospettiva, per questo il Mes è importante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Mi scuso per l'ora, anche con tutti gli addetti della Regione che sono costretti a saltare la cena, ma questo è il taglio che ci siamo dati.
Noi del gruppo Rinasci Marche, come nell'altra proposta, cerchiamo di far riflettere sulla proposta sul Mes, che è utile, come ho già dichiarato nel secondo Consiglio regionale, e quando ci saranno delle proposte serie e importanti per tutti cittadini marchigiani, noi andremmo ad applaudirle e a sostenerle.
Questo indirettamente riguarda anche la sanità perché la diffusione della pandemia determina una crescente apprensione da parte della popolazione ed io che ho amministrato fino al 5 ottobre nel comune di Senigallia, so che la cittadinanza soffre dei dati che vengono visti, sui telefonini o a spot, e come ho detto anche nell'ultimo intervento potremmo sostenere gli animali d’affezione, potremmo aiutare le famiglie che spesso sono chiuse in casa, nella quale si consumano tante situazioni, spesso positive, ma anche negative
Un'informazione capillare a chi vive nella provincia di Ancona, ai 47 Comuni, o ai 150 ed oltre delle Marche, un’informazione costante, con dati ufficiali, quindi la Regione deve essere autorevole nel dare una comunicazione ed i cittadini pian piano devono capire che è l'informazione ufficiale è quella rinvenibile nel canale ufficiale della Regione .
Spesso si accende la televisione, chi va sul canale 48, chi sul canale 50, vengono riferiti dei dati a spot, immagini di vari colori, rossi, gialli, arancioni, fanno confusione e spesso le persone hanno un senso di oppressione ed è nostro dovere, perché ognuno di noi rappresenta quasi 50 mila cittadini marchigiani, e grande responsabilità educare attraverso la comunicazione.
Il Gruppo Rinasci Marche voterà positivamente questa proposta di risoluzione che impegna il Presidente Acquaroli e la sua Giunta a pubblicare quotidianamente un report sul numero di contagi da Covid-19 di ogni Comune, in maniera capillare e a pubblicizzarlo attraverso i propri canali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Mi riaggancio all'intervento del Consigliere Mangialardi, se i Sindaci hanno richiesto un rapporto puntuale e preciso sui dati e se è una cosa condivisibile vuol dire che questo strumento non c’era, e mi ricollego al Consigliere Cesetti, forse su scherzi a parte c’eravamo prima.
Questa è una proposta utile che ho sottoscritto e che voterò favorevolmente, l’importante è informare, comunicare bene e tranquillizzare i cittadini anche con dati certi e precisi. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 8. La pongo in votazione (n.d.r. appello nominale ai sensi del combinato disposto dell’articolo 69, comma 1 e dell’articolo 66, comma 2, lett. c) del Regolamento interno.

Favorevoli: Acquaroli, Antonini, Assenti, Ausili, Baiocchi, Biancani, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Carancini, Casini, Ciccioli, Leonardi, Lucentini, Mangialardi, Marcozzi, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Santarelli, Serfilippi, Vitri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Cesetti, Lupini, Ruggeri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di risoluzione n. 9 a firma dei Consiglieri Ciccioli, Lucentini, Rossi, Marcozzi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Vorrei spiegare all'Assembla il senso di questo documento, la risoluzione prende atto dalla relazione dell'Assessore Saltamartini, che la condivide, rimarca l'aspetto della riapertura dei lavori per il piano socio-sanitario regionale.
Questa nuova maggioranza, che è stata votata dai cittadini con grande forza percentuale, quasi un marchigiano su due, ritiene importante riaprire il capitolo delle ricollocazioni delle nuove strutture, della medicina sul territorio, delle strutture che devono essere salvaguardate e quelle che devono essere razionalizzate.
Un lavoro impegnativo che vogliamo svolgere in tempi brevi, non devono impiegare tutta la legislatura, il vecchio piano sanitario regionale in realtà non è vecchio, è nuovo e ha messo anni a vedere la luce. Noi vorremmo all'inizio della legislatura realizzare questo documento affinché negli anni successivi si possano vedere gli effetti di ciò che abbiamo proposto.
C’è un passaggio prioritario ed è quello di sospendere tutti i provvedimenti in corso per la realizzazione dei nuovi ospedali unici provinciali nell’ottica di una rete ospedaliera diffusa sul territorio. Questo è il senso anche del ritiro del documento da parte del gruppo Movimento 5 Stelle perché in questo ambito vogliamo rendere giustizia degli impegni che abbiamo preso con i cittadini.
L’ultimo punto, poi sarà compito del Presidente della Commissione sanità Leonardi predisporre l’ordine dei lavori, nella prossima Commissione affrontare alcuni nodi che sono importantissimi per le misure prese dalla Giunta precedente sul piano pandemico regionale. Come si sa il piano che è stato proposto in gran parte non è stato neanche realizzato nei mezzi, nei luoghi e nelle risorse del personale, dovrà essere rivisto anche nell’ottica dell’evoluzione di quello che sarà la pandemia. Sono argomenti che la Commissione affronterà con la partecipazione, quando sarà ritenuto opportuno dall’Assessore competente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. Facendo mio tutto quello che ha detto il capogruppo Ciccioli, chiedo che il gruppo Movimento 5 Stelle ripensi al ritiro della risoluzione fatto prima, potremmo allegare al presente testo la risoluzione ritirata, la n. 6, in modo da poterla votare tutti all’unanimità.

(interventi fuori microfono)

Mauro LUCENTINI. Allora facciamo un emendamento, noi siamo per approvarla e per allegarla.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto la invito a chiarirci su questa faccenda, perché ho l’impressione che il Consigliere Lucentini sia un po’ confuso. Non è un problema, ormai è certificato che c’è una nuova maggioranza in questo Consiglio regionale e può anche aspettare …, però le regole sono regole se la proposta di risoluzione è stata ritirata è ritirato. Va bene, quelli della Lega sono abituati a fare come gli pare, però a questo punto di vista un minimo di regole il Consigliere Lucentini dovrebbe impararle.
Consigliere Ciccioli, se questa risoluzione non fosse una vendetta si potrebbe votare, siete ossessionati dagli ospedali unici, che non sono unici, probabilmente lei, nonostante sia un medico, non sa di che parla.
C’è un decreto ministeriale, l’ha spiegato la Consigliera Casini, non sono ospedali unici, sono ospedali di primo livello. È talmente ossessiva questa tematica che la mettete anche dentro la risoluzione, che io avrei approvato perché io sono tra quelli che rispetto al piano socio-sanitario precedente aveva espresso delle critiche. Sono disponibile a misurarmi, ma è una risoluzione di vendetta non contro di noi, Consigliere Ciccioli, contro i cittadini, perché l’ospedale di primo livello, l’ospedale di secondo livello, l’ospedale di base, è un serio approfondimento che per altro viene assunto in tutta Europa rispetto all’adeguatezza.
Voi state facendo una vendetta contro la salute dei cittadini. Ho ascoltato il Consigliere Antonini che ha argomentato sull’ordine del giorno dicendo che erano tutti Sindaci che non contavano nulla, lei immagini Consigliere che nell’Area vasta 3 è stata approvata all’unanimità ed è stata avviata la procedura di manifestazione di interesse, abbiate il rispetto del principio della continuità amministrativa, non fate vendette, queste sono vendette sulla salute dei cittadini, speculate sulla salute dei cittadini, perché se ci fossero stati ospedali di primo livello all’altezza tecnologica di spazi quello che sta succedendo non sarebbe accaduto.
Al Consigliere Lucentini dico un’altra cosa, è un uomo simpatico, spettacolarizza tutto, sorride e irride gli altri mentre parlano, si informi, il Mes non si poteva approvare a dicembre 2019 perché è stato fatto ad aprile 2020, non è al corrente, non sa di che cosa parla ed è un irresponsabile perché se si accede al Mes si ha un costo di interessi nettamente inferiore rispetto a quello che si avrebbe accedendo al credito con i buoni poliennali. Lei non lo sa, non è al corrente, ma non è colpa sua. ma del suo capo che in Europa non c’è mai andato quando lo chiamavano per modificare le regole lui era a passeggio, come … Scusi, Presidente, se deve essere questo il tono …

PRESIDENTE. Consigliere, non sento toni in questo momento e non so a che cosa si riferisca, se magari ci apprestiamo alla chiusura….

Romano CARANCINI. Io sono complicato e se lui mi fa questo

(interventi fuori microfono)

Romano CARANCINI. Non si agiti deve solo informarsi, leggere ed imparare a rispettare gli altri, il suo capo non andava in Europa - lei è scorrettissimo – ed non andava neanche al Parlamento europeo, si informi …

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 9. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta termina alle ore 20,15.