Resoconto della seduta n.30 del 29/06/2021
SEDUTA N. 30 DEL 29 GIUGNO 2021

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, do per letto il processo verbale della seduta n. 29 del 22 giugno 2021, il quale ove non vi siano opposizioni si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.


Proposta di legge n. 46 (testo base)
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni in materia di rigenerazione urbana e attività edilizia. Modifiche alla legge regionale 23 novembre 2011, n. 22 e alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22”;

Proposta di legge n.30
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Pasqui, Marcozzi, Rossi
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 23 novembre 2011, n. 22 "Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico e modifiche alle leggi regionali 5 agosto 1992, n. 34 ‘Norme in materia urbanistica, paesaggistica e di assetto del territorio’ e 8 ottobre 2009, n. 22 ‘Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile’”.
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 46 ad iniziativa della Giunta regionale e la proposta di legge n. 30 ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Pasqui, Marcozzi, Rossi.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Buongiorno a tutti. Oggi è all'esame dell'Aula consiliare la proposta di legge n. 46 ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disposizioni in materia di rigenerazione urbana e attività edilizia. Modifiche alla legge regionale 23 novembre 2011, n. 22 e alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22”, abbinata, come diceva poc'anzi il Presidente dell’Assemblea legislativa, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, alla proposta di legge n. 30 ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Pasqui, Marcozzi, Rossi, salto tutta la parte che modificava la proposta di legge n. 30.
Preso atto delle recenti modifiche di settore apportate dalla normativa statale, la Regione intende fornire una definizione di rigenerazione urbana uniforme per tutto il territorio regionale, nel rispetto dei principi generali stabiliti dalla legislazione nazionale, garantendo la ripresa del settore edilizio, anche mediante la semplificazione amministrativa. Ciò si rende quanto mai necessario a fronte dell'esigenza di riduzione del consumo di suolo e di una contestuale ed omogenea conformazione dell'assetto urbanistico del territorio regionale, nel rispetto di quanto previsto degli strumenti urbanistici funzionali a conformare un assetto complessivo e unitario di determinate zone territorio, senza con ciò comprimere l'autonomia comunale oltre alla soglia dell'adeguatezza della necessità.
Alla luce delle considerazioni che precedono si rende nondimeno necessario individuare gli interventi che prevedono incrementi di volumetria riconducibile a rigenerazione urbana, individuando anche la relativa procedura pianificatoria da parte dei Comuni e gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti già presenti nella normativa regionale vigente, che risultano coerenti con le finalità delle citate leggi statali. La legge dell’11 novembre 2020, n.120 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge del 16 luglio 2020, n.76, recante “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitali” (cosiddetto decreto semplificazioni) con l'articolo 10 ha modificato la definizione di ristrutturazione edilizia di cui all'articolo 3, comma 1, lettera d) del d.p.r. del 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), prevedendo come interventi di ristrutturazione edilizia, gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso al precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l’eliminazione e la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricomprese altresì gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti con diversa sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche con innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica, per l'applicazione della normativa sull'accessibilità, per l’installazione di impianti tecnologici e per l'efficientamento energetico. L'intervento può prevedere altresì nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana. L’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 “Misure urgenti in materia di salute e di sostegno al lavoro e all'economia” (il cosiddetto decreto rilancio), consente anche una detrazione pari al 110% delle spese relative a interventi di ristrutturazione edilizia, estendendo di fatto i vantaggi fiscali alle operazioni complesse di rigenerazione urbana.
La circolare MIT funzione pubblica del 2 dicembre 2020 ha fornito chiarimenti interpretativi sull'articolo 10 della legge n.120 del 2020 precisando che “un'ulteriore possibilità di apportare incrementi alla volumetria dell'edificio preesistente deriva dall'espressa salvezza delle previsioni legislative e degli strumenti urbanistici che contemplino siffatti incrementi per finalità di ‘rigenerazione urbana’. Pertanto, la deroga non è stesa a qualsiasi disposizione che consente incrementi volumetrici (per esempio in funzione premiale o incentivante), ma vale soltanto per l'ipotesi in cui questi siano strumentali a obiettivi di rigenerazione urbana, da intendersi - secondo l'accezione preferibile, nella perdurante assenza di una definizione normativa a carattere generale - come riferita a qualunque tipologia di interventi edilizi che, senza prevedere nuove edificazioni, siano intesi al recupero e alla riqualificazione di aree urbana e/o immobili in condizioni di dismissione o degrado”.
L’ANCI Marche, ma anche gli operatori del settore (progettisti, costruttori in primis) chiedono alla Regione di prevedere una specifica norma sulla rigenerazione urbana che, in attesa della nuova legge urbanistica regionale, fornisca una definizione uniforme sul territorio contribuisca a ridare un effettivo riavvio del settore edilizio, anche in termini di semplificazione amministrativa.
Sotto il profilo della legittimazione giuridica, l'intervento della Regione trova fondamento anche nel recente orientamento della giurisprudenza della Corte costituzionale (sentenza n.119 del 2020), secondo cui alle Regioni in ragione della forte oscillazione giurisprudenziale in merito, non è precluso intervenire in materia concorrente del governo del territorio in aderenza al principio di sussidiarietà verticale per chiarire gli interventi in deroga, purché la stessa sia giustificata dal perseguimento di interessi pubblici finalizzati a preservare, mantenere, ricostruire e rivitalizzare il patrimonio edilizio esistente, favorire l'utilizzo dell'edilizia sostenibile e delle fonti di energia rinnovabile, incentivare l'adeguamento sismico e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti. Nello specifico la proposta di legge si articola in quattro articoli di seguito brevemente illustrati.
L'articolo 1 modifica la lettera e) del comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale del 23 novembre 2011, n. 22 (Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico e modifica alle leggi regionali del 5 agosto 1992 n. 34 e del 9 ottobre 2009 n. 22), introducendo, in linea con altre definizioni regionali vigenti, la definizione di rigenerazione urbana.
L'articolo 2 modifica la lettera b) del comma 1 dell'articolo 11 della sopraccitata legge regionale, adeguando le disposizioni in materia urbanistica, fino all'entrata in vigore della legge regionale organica per il governo del territorio e comunque fino al 31 dicembre 2022, alla categoria di intervento di cui all'articolo 3, comma 1 lettera d) del d.p.r del 380/2001. Al medesimo articolo è aggiunta la lettera b/bis, che specifica la procedura necessaria per l'individuazione delle aree degradate finalizzate a interventi di rigenerazione urbana, prevedendo per tali interventi ampliamenti fino al 20% della volumetria esistente da demolire e richiamando le deroghe di cui all'articolo 14 d.p.r. 380 del 2001.
L'articolo 3 inserisce nell'articolo 2 della legge regionale dell'8 ottobre 2009 n. 22 (Interventi della Regione per il riavvio dell'attività edilizia al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile), il comma 8 ter che riconduce gli interventi di demolizione e ricostruzioni, definiti dal medesimo articolo, necessari per l’adeguamento e per garantire la normativa antisismica e sull'accessibilità, nonché per l’installazione di impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico alle categorie di interventi di ristrutturazione edilizia di cui all'articolo 3, comma 1, lettera d), del d.p.r. 380/2001. In riferimento a questo articolo 3, in particolar modo all’8 ter, come componenti di maggioranza della III Commissione, allargato anche ai capigruppo di maggioranza, abbiamo presentato un emendamento che stralcia di fatto e dice che l'articolo 2 del Piano casa, quindi demolizioni e ricostruzioni, sono interventi di ristrutturazione edilizia. Un emendamento che ci hanno chiesto molte categorie, l’ANCI e l’ANCE e anche diversi dirigenti comunali, quindi degli enti locali.
L’articolo 4 contiene la dichiarazione di invarianza finanziaria e, poiché la legge ha carattere esclusivamente ordinamentale, la sua applicazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
In conclusione, ringrazio in primis la Giunta e l'Assessore Aguzzi per averci portato questa proposta di legge, anche gli uffici e i loro Dirigenti che in questi due mesi in Commissione hanno seguito tutto l'iter, ci hanno dato tutti i chiarimenti necessari, visto che la maggior parte dei Commissari sono nuovi.
Ringrazio anche la Consigliera Casini, relatrice di minoranza, perché in Commissione abbiamo fatto un bel dibattito, anche ascoltando diverse categorie.
E’ stata una proposta di legge sul quale la Commissione ci ha voluto veder chiaro e oggi la portiamo in Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ringrazio per i complimenti. Devo dire che rispetto alla norma arrivata in Commissione ci sono stati dei cambiamenti importanti, che sono stati frutto anche di interventi rilevanti dell'opposizione.
Questo è un testo che modifica l'intero mondo? No, certo che no. E’ un testo che introduce delle novità? No, non le introduce, ma è utile a nostro avviso per chiarire alcuni aspetti. Innanzitutto la differenza tra ristrutturazione edilizia, che si chiama edilizia non a caso, e rigenerazione urbana, che si chiama urbana non a caso. C'era una grandissima incertezza soprattutto dopo le modifiche apportate dal decreto n. 76 del 2020, convertito, come ha detto prima il relatore di maggioranza, nella legge n. 120 del 2020, perché lì c'era una modifica sostanziale, anche se era conclamata da una giurisprudenza consolidata, anche se il Consiglio di Stato si era espresso in maniera diversa rispetto al concetto di demolizione, ricostruzione e nuova costruzione. Devo dire che oggi l'articolo 3 del d.p.r. 380 del 2001, che è il Testo unico sull'edilizia, definisce in maniera chiara, precisa e puntuale cos’è la ristrutturazione edilizia. La paura che alcuni stakeholder avevano di veder ristrette dalla connessione tra la rigenerazione urbana e la restaurazione edilizia le possibilità di applicare quest'ultima è stata resa vana e questi soggetti si sono tranquillizzati anche durante il percorso.
L'ultimo emendamento a mio avviso è pleonastico perché già la norma lo contiene, se poi c’è necessità di dover specificare che ci si riferisce soltanto a quegli interventi lo si può fare, però già oggi si sapeva e si sa bene qual è la differenza.
La semplificazione è relativa perché in questa norma viene sì definita la rigenerazione urbana, ma non vengono definiti, infatti il Crel chiede che ci siano, dei processi partecipativi prima degli interventi di rigenerazione urbana. Nelle Marche ed in Italia, non avendo il legislatore nazionale stabilito nuove procedure per l'applicazione e la rigenerazione, la rigenerazione si inserisce di fatto nella legislazione vigente e segue la normativa dei piani particolareggiati, quindi la normativa dei piani attuativi eventualmente invariante o non invariante, a seconda di quello che vorrà fare il Comune nelle aree che avrà identificato e perimetrato come particolarmente degradate per aspetti urbanistici, sociali, ambientali, eccetera.
Oggi come oggi la fase di partecipazione ci sarà con la fase propedeutica di Vas che, appunto, come detto, è propedeutica a tutti i piani in variante allo strumento urbanistico, quindi, la fase partecipativa che preoccupava il Crel, lo vorrei dire, è comunque di fatto esistente in questo momento. La rigenerazione urbana con questa legge non ha una procedura differenziata da una normale variante urbanistica, rimane in capo al Comune la possibilità di decidere per ogni zona omogenea nella quale è suddiviso il territorio comunale varianti in aumento o riduzione del volume. Qual è il piccolo dubbio? Intanto il Crel chiedeva che si riducesse il consumo di suolo, che non ci fosse la parità di uso di suolo, ma la riduzione. Questa sarebbe stata una grande innovazione, ma il problema non è tanto il consumo di suolo, che pure è importante per l’impermeabilizzazione del suolo e quindi per problemi di dissesto idrogeologico e di assorbimento delle acque, è che spesso si lascia lo stesso suolo, le stesse aree di sedime degli edifici e si aumentano le volumetrie in altezza. Quindi io credo che questa sia ...
Il percorso che dovremmo iniziare dovrebbe essere quello di dire no al consumo di suolo e no all’aumento di volumetrie, posto che nelle Marche abbiamo volumetrie in eccedenza rispetto alle necessità attuali e future, considerando anche un trend decennale, non ci sono aumenti demografici tali, il trend è negativo. Probabilmente nei prossimi 10 anni non ci sarà un aumento della necessità di vani utili, ma piuttosto il bisogno di riqualificare l'esistente per renderlo adatto anche alla tipologia prevalente all’intervento della fascia demografica che è quella dell'anziano. Quindi, tutto ciò che è domotica.
Adesso con i bonus introdotti a livello nazionale, in particolare con il 110, c’è la possibilità di mettere in sicurezza dal punto di vista sismico e di rendere autonomi dal punto dal vista energetico gli immobili, le unità immobiliari, e questo è importante per innalzare la qualità della vita. Per innalzare la qualità della vita fuori dall'ambito residenziale, entrando nell'ambito urbano, c'è bisogno della riqualificazione e della rigenerazione urbana, che ci auguriamo sia più ampia di quanto è stato definito fino adesso.
Spesso mi si chiede perché la precedente Giunta non ha messo in campo o non ha scritto la nuova legge urbanistica, in realtà la nuova legge urbanistica era stata scritta con un processo partecipativo che era durato quasi un anno dalla data del mio insediamento, era stato un percorso continuo, tanto che ci si incontrava più volte in un mese. Purtroppo il 24 agosto 2016 c’è stato il sisma che è durato un anno e la scelta fu quella di non modificare l'impalcatura e l'architettura della legge urbanistica regionale per evitare che i piani regolatori, quindi i Comuni e i cittadini, si dovessero adeguare a normative diverse, aspettando e proponendo invece normative di snellimento e di chiarimento dei ruoli all'interno dei processi autorizzativi, che purtroppo ahimè sono arrivati soltanto con il Commissario Legnini. Quando si modifica la legge urbanistica i piani regolatori, quindi i Comuni, devono essere adeguati obbligatoriamente sennò ci sono in genere delle penalità. E’ vero che si può snellire, ma lo snellimento deve essere recepito e non è così semplice.
Nel frattempo c'è tutto il tema del PPR che deve essere adeguato al 42/2004, che è il codice del paesaggio, che ancora non è stato fatto, anche perché c'è un tavolo aperto a livello nazionale, quindi, tutti questi temi incrociati ci hanno fatto fermare. Oggi dopo il terremoto e con il rilancio dell'edilizia …
Credo che di tutti i pareri arrivati alla fine in Commissione si sia tenuto conto …, si poteva essere più coraggiosi, ma si è tenuto conto … Non comprendo la posizione dell'Ance perché dire che nelle Marche oggi ci sia un problema riguardo al comparto delle costruzioni è non guardare quello che sta accadendo. Non esiste la possibilità di trovare un'impresa, ma non all'interno del cratere, ormai in tutta la regione c'è questa difficoltà anche perché con l’ordinanza 100 del Commissario Legnini è ripartita ed aumentata del 62% la presentazione dei progetti, quindi i cantieri sono aumentati di conseguenza, soprattutto nel cratere vediamo finalmente tante gru, per fortuna il comparto costruzioni e tutto l'indotto oggi è meno sensibile e vediamo una minor difficoltà rispetto ad altri settori che sono davvero indietro.
Penso che questa mole di nuove norme, da un lato l’ordinanza 100, dall'altro tutti gli snellimenti, tutte le definizioni nuove che riguardano la ristrutturazione edilizia, che hanno modificato l'articolo 3 del 380, con le nuove opportunità della rigenerazione urbana, possono cominciare da questa piccola normativa a camminare. Sarà importante quello che si farà in futuro, ovviamente mi auguro e chiedo a tutta l'Assemblea di poter mantenere la ratio della rigenerazione urbana, rigenerare significa modificare, migliorare e questo ha molto significato per la qualità della vita, ma anche per l'appeal che le nostre aree devono avere e possono migliorare rispetto anche a tutto il comparto del turismo, oltre che della salute. Perché quando parliamo di salute pubblica parliamo di rigenerazione urbana, di contenimento energetico, di autonomia energetica, di Rete natura 2000, di Rem, parliamo di tanti temi che incrociati servono ad aumentare il livello qualitativo della nostra regione.
Quindi, seppur poco coraggiosa questa proposta di legge contiene dei temi di buonsenso che servono assolutamente a tranquillizzare dei mondi che, in assenza di chiarimenti rispetto alle norme nazionali, avevano dei preconcetti, delle paure e da questo punto di vista credo che possa essere importante. Certo non è un modo per fronteggiare la crisi economica, però è una maniera per cominciare un percorso che sarà complesso, ma assolutamente necessario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Penso che l'atto che stamattina trattiamo in Consiglio regionale, che spero avrà il consenso dei Consiglieri, sia molto più importante di quanto tendenzialmente viene descritto anche in quest'ultimo intervento. E’ vero che non è una rivisitazione complessiva di una legge urbanistica, sulla quale tornerò alla fine del mio intervento dicendo che comunque dovremo muoverci e ci stiamo muovendo anche in quel senso, però è una risposta molto significativa, probabilmente molto più incisiva di quanto ci si potrebbe aspettare anche per le sollecitazioni che ho avuto nell'immediatezza del mio insediamento in questo Assessorato da parte di Sindaci, di professionisti e perché no anche di imprenditori che dicevano: “Potremmo operare, potremmo lavorare, potremmo fare, ma qui i Comuni bloccano e lo fanno perché non è chiaro bloccano, perché non si capisce bene cosa sia rigenerazione e cosa non lo sia”. Non si tratta di una minimale norma, si tratta di una modifica sostanziale ed incisiva che voglio sperare - certezza non ho finché non vedo, come su ogni cosa - dia un contributo molto significativo anche alla ripresa economica e delle attività, di un mondo settoriale che legato all’edilizia può smuovere gran parte della nostra economia. In questo caso non lo fa in una eventuale mera speculazione, ma in una rigenerazione, nel migliorare di quanto già esiste. Quindi, diamo una bella mano all'economia, all’imprenditoria, ai tanti privati che intendono rinnovare le loro abitazioni, ma lo facciamo senza tendere minimamente alla speculazione, bensì al riuso di quanto già è stato costruito negli anni.
Non è poca cosa, è una gran bella cosa aver portato nel giro di pochissimi mesi questa norma alla votazione del Consiglio regionale, che spero accoglierà favorevolmente in gran parte o all'unanimità questa iniziativa. Non vogliamo la medaglia, però di fatto è qualcosa di molto positivo perché troppo spesso si assiste a un grande dibattito sulle cose importanti e sostanziali da parti diverse, ad un tiramolla, spesso non si arriva all’approvazione in Aula e a rendere fattiva un'iniziativa. Proprio per questo voglio ringraziare la III Commissione, che ha approfondito, elaborato, modificato, proposto e portato in Aula un testo che ritengo buono, secondo quanto immaginavo anche inizialmente, quando è stato proposto. Voglio ringraziare per come è stato stimolato il dibattito, grazie alla presentazione di un disegno di legge di modifica alla legge, i gruppi di Forza Italia, UDC, Civici, un atto discusso insieme a quello presentato dalla Giunta, ispirato, se mi permettete, da me come Assessore all'urbanistica, ed insieme hanno prodotto questa situazione con il contributo di tutti i componenti della III Commissione e per quel che mi comporta anche con il confronto che ho avuto con i partiti di maggioranza, nelle nostre riunioni. Deduco che avranno fatto altrettanto i partiti di minoranza, ai quali va comunque il merito di aver portato avanti questo confronto. Io posso giudicare i rapporti che ho avuto, che personalmente ho avuto, inizialmente con i Gruppi, che ho citato prima, nel momento in cui hanno presentato il primo disegno di legge, poi con la Giunta, dalla quale è scaturita la proposta che è stata presentata, e successivamente con i vari Consiglieri, amici e Capigruppo di maggioranza con i quali ci siamo più volte visti, anche con la maggioranza.
E’ stato un ottimo lavoro, portato avanti anche con un confronto serrato con l’ANCI, con i professionisti, con molti tecnici del territorio, anche con molti tecnici che operano all'interno delle amministrazioni comunali, tecnici del settore dell'edilizia, dell'urbanistica di vari Comuni e di città importanti, che mi hanno cercato, mi hanno dato suggerimenti, con i quali mi sono confrontato per poter addivenire alla migliore proposta possibile. Quella di oggi secondo me è una buona sintesi, un’ottima sintesi, credo che chiarisca molto come applicare queste norme e favorirà, ripeto, anche la ripresa economica nei nostri territori.
Non mi soffermo sulla sostanza che è stata riferita dai relatori e che ogni Consigliere conosce, ma è importante che noi oggi consideriamo per quel che riguarda il Piano casa ristrutturazione anche il completo abbattimento e rifacimento, che era già previsto, ma noi lo consideriamo ristrutturazione, lo inseriamo con questo articolo all’intero di questa norma, in modo da consentire l'ampliamento fino a 40%, la riduzione degli oneri d'urbanizzazione, e questa non è poca cosa rispetto agli incentivi che le persone possono avere nel rifare completamente la loro abitazione.
Quando si parla di efficientamento energetico lo si fa in molti modi, anche facendo una “mera” ristrutturazione alle proprie abitazioni, cosiddetto cappotto, rifacimento degli infissi e altro, ma vogliamo mettere un completo abbattimento e rifacimento di una casa con tutte le nuove normative e le nuove specificità, oggi molto più moderne di quelle degli anni 70/ 80, quando era stata costruita, magari in maniera molto meno dettagliata, molto meno attenta sotto questo punto di vista, con un altro tipo di approccio e di mentalità?
Vi dico una cosa stupida che stupida non è, negli anni 60/70 i nostri appartamenti e le nostre case venivano riscaldate in maniera molto meno dispendiosa, costava molto meno il cosiddetto gasolio, quindi non c’era quell’attenzione a costruire, magari con gli isolanti, con l’isolamento termico ed altro. Oggi si fa una grande attenzione su questo tema ed è giusto dal punto di vista economico, ecologico, ma anche di disponibilità di chi vi abita. Quindi, ricostruire da capo un’abitazione, con tutte le moderne situazioni che si possono inserire in edilizia, consente di avere un risparmio complessivo non solo a chi vi abita, ma anche un minore inquinamento. Questa è una cosa secondo me molto importante, com’è molto rilevante la modifica dell'altro articolo, nel quale si inserisce la parola rigenerazione dove prima si parlava di riqualificazione urbana. Questo consente di accedere al cosiddetto bonus 110%, altra cosa fondamentale, per far si che si possano attivare in maniera agevole, attraverso gli uffici comunali, queste attività che prima venivano interpretate in modo diverso da un Comune all'altro, da un tecnico all'altro, da un'impresa all'altra, che spesso significava di fatto non poter intervenire.
Detto questo, seguirò il dibattito dal quale spero emergano situazioni altrettanto positive come io le giudico, che si possa arrivare ad una conclusione positiva di questo iter.
Annuncio che questo è uno dei primi atti che affronteremo da qui alle prossime settimane, prossimi mesi, per una rivisitazione complessiva della legge urbanistica vocata soprattutto ad una semplificazione. Vi faccio l'esempio di oggi, noi modifichiamo tre articoli, di fatto, riscriviamo una nuova legge, ma non cassiamo le due norme preesistenti, creiamo una sovrapposizione ed il tecnico che dovrà autorizzare dovrà andare a leggere la legge di prima, verificare quella di oggi e fare la sintesi. Noi dobbiamo semplificare, spogliare tutte queste sovrapposizioni, creare una nuova legge. Guardate, al di là di quello che tecnicamente potrebbe contenere una nuova legge urbanistica, già il fatto di eliminare tutte le sovrapposizioni creerebbe una semplificazione che di per sé incoraggerebbe fortemente la ripresa dell'attività economica e l'attività all'interno dei Comuni, quindi lavoreremo e stiamo lavorando già in questo senso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Oggi modifichiamo parte della legge regionale n. 22 del 23 novembre 2011. Credo che sia una scelta non solo di buon senso, ma soprattutto è una norma che raccoglie le istanze di categorie e va nella direzione della semplificazione, della concretezza.
Sappiamo tutti che di per sé l'urbanistica è una materia molto complicata, molto difficile ed i dubbi interpretativi sono una conseguenza della sua complessità, che molto spesso determina un immobilismo, il non scegliere, una mancata risposta alle esigenze dei cittadini ed anche un rallentamento dello sviluppo economico.
Faccio i miei complimenti alla Giunta, alla Commissione, che ha lavorato anche molto bene in un confronto serrato non solo con le opposizioni, ma soprattutto con gli addetti ai lavori, perché poi queste norme vanno modificate, integrate, alleggerite e quale migliore confronto con i Comuni, con gli enti locali, con le varie categorie (architetti, ingegneri, geometri).
E’ stato fatto un ottimo lavoro che va nella direzione della semplificazione e della concretezza perché, ad esempio, con l'articolo 1 si chiarisce il termine ‘rigenerazione urbana’, ma soprattutto con questa legge diamo degli strumenti certi e chiari agli enti locali per individuare aree degradate che hanno bisogno di riqualificazione.
Con questo atto andiamo a centrare una serie di obiettivi: riqualificazione delle aree, favorire il miglioramento e la sicurezza degli edifici sotto il profilo dell'adeguamento sismico, dell'accessibilità, dell'efficientamento energetico. Andiamo nella direzione degli obiettivi della transizione energetica e stiamo facilitando e incentivando la promozione di tecniche edilizie sostenibili. Tutto questo lo facciamo con un’attenzione al territorio, non ci saranno consumi di suolo, ma si lavorerà sull'esistente e ci sarà, immagino, un riavvio delle attività edilizie, una ripresa, uno sviluppo economico. Sarà anche un modo per difendere ed incentivare l'occupazione, non solo difendere perché immaginiamo una risposta concreta e immediata. Possibilità non ultima di beneficiare di leggi incentivanti.
Capite bene che questa è una norma molto importante, è una modifica parziale, ma avrà un impatto immediato nell'attesa, come diceva l'Assessore, di lavorare ad una nuova legge urbanistica che possa rappresentare una vera semplificazione, una vera sburocratizzazione perché uno dei problemi, ripeto, dell'urbanistica è l'eccessiva complicazione interpretativa delle norme che molto spesso porta a non decidere e quindi a non fare. Noi dobbiamo fare in modo che questo processo sia completamente rovesciato, invertito.
Rinnovo i miei complimenti alla Commissione, credo che sia una legge, seppur parziale, che nell’immediato possa avere un impatto immediato su un'economia che si è ripresa, ma noi dobbiamo pensare non solo alla ripresa, ma al rafforzamento di un comparto che rappresenta un Pil importantissimo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. La proposta di legge n. 46 si muove nell'ottica di uniformare una normativa di un settore strategico come quello della rigenerazione urbana, allineandosi alla normativa nazionale.
Come ha detto l’Assessore Aguzzi, che condivido in pieno, è uno dei primi atti che affronteremo per una rivisitazione della legge urbanistica.
Questa proposta di legge è stata costruita con il confronto dei tecnici del nostro territorio, una mossa imprescindibile per la ripresa del settore edilizio, con le inevitabili e certamente auspicabili ripercussioni in positivo a livello economico e anche occupazionale. Al contempo si fornisce una normativa chiara ed esaustiva, che va a semplificare i processi amministrativi legati alle pratiche edilizie, semplificare perché purtroppo il settore pubblico è attanagliato da leggi che sono complesse, quindi, noi dobbiamo andare verso la semplificazione.
Non secondaria la tutela del territorio che con questo adeguamento normativo riuscirà ad essere rispettato uniformemente in tutta la regione, nel riguardo delle competenze e delle prerogative territoriali. Dunque rigenerazione urbana sì, con demolizione e ricostruzione dell'esistente, partendo dall'adeguamento alla normativa antisismica e sappiamo tutti benissimo quanto questa sia imprescindibile in una regione come la nostra che ancora è lacerata dalle ferite del terremoto.
Certo, non secondari gli aspetti legati all’accessibilità e all’efficientamento energetico considerando anche le detrazioni pari a 110% delle spese previste dal decreto rilancio. Non dimentichiamoci che la richiesta di una specifica normativa sulla rigenerazione urbana, su una virtuosa ed efficiente rigenerazione, arriva alla Regione dall'ANCI, ma anche dalle categorie interessate, dagli operatori del settore, che chiedono, appunto, chiarezza e semplificazione. Il tutto legittimato dalla legge, secondo cui alle Regioni non è precluso l'intervento in materia concorrente del governo, stando al principio di sussidiarietà verticale per interventi in deroga, allorquando si perseguono interessi pubblici tesi a preservare e a rivitalizzare il patrimonio edilizio esistente e ancora quando si favorisce l'edilizia sostenibile o l'eliminazione delle barriere architettoniche, come accennavo poco fa.
Questa proposta di legge è un primo atto che stiamo affrontando in quest'Aula ed io auspico un voto unanime, anche da parte della minoranza perché, ripeto, è un primo atto per una rivisitazione della legge urbanistica, che va verso la semplificazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pier Paolo BORRONI. Grazie, Presidente. Esordisco dicendo che sento il dovere di fare i complimenti alla Giunta Acquaroli e all'Assessore Aguzzi che hanno fatto un buon lavoro. Un buon lavoro perché? Perché secondo me c'è un cambio di passo, un'ottica di fondo di come deve proseguire l'urbanistica nelle Marche, per cui si va verso quello che già in parte era iniziato, ma si va con grande decisione verso una visione che riguarda a oggi uno stato di fatto che va a ricuperare l'esistente, va a solidificare per il sistema sismico che abbiamo nelle Marche tutti i nostri edifici, l'efficientamento energetico, la riqualificazione del territorio, il concetto del riuso. Andiamo in una direzione innovativa per quella che è la nostra legge regionale.
In sostanza, nelle more del dpr n. 380 del 2001 si legge che gli interventi di ristrutturazione urbanistica sono quelli rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso mediante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale.
Questa definizione, che è già abbastanza importante nel decreto n. 380, è modificata dall'articolo 10 del decreto semplificazioni, per cui vengono introdotte delle rilevanti specifiche che ne ampliano in maniera vasta la portata. In particolare vengono ricompresi gli interventi di demolizione e di ricostruzione di edifici esistenti con diversa sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche. Sono ricomprese, fondamentale questa cosa, le innovazioni necessarie per l’innovamento e l'adeguamento alla normativa antisismica, per le Marche è estremamente importante l'applicazione della normativa sull'accessibilità, l'istallazione degli impianti tecnologici e l'efficientamento energetico.
Il decreto semplificazione ha ampliato in maniera molto vasta il quadro degli interventi che si possono fare, che sono all'interno di questa definizione. Va da sè che il significato di rigenerazione urbana diviene estremamente importante, in quanto all'articolo 119 del decreto rilancio viene consentita una detrazione pari a 110% delle spese relative agli interventi di ristrutturazione edilizia, estendendo vantaggi fiscali e operazioni complesse di rigenerazione urbana. In sostanza si introduce la previsione ‘nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali’ di consentire ‘incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana’, che è esattamente quello che dice la legge, per i quali risultano applicabili le agevolazioni fiscali del decreto rilancio.
Molti progettisti e anche l’ANCI hanno evidenziato giustamente alla Regione di provvedere ad una specifica norma al fine di chiarire il concetto di rigenerazione urbana. Qui interviene la politica, l'ottica di fondo, il quadro, la visione, che anche l'Assessore Aguzzi con la proposta approvata dalla Giunta Acquaroli dà. Quindi, un'ottica di semplificazione burocratica, prima di tutto l'ottenimento di una normativa chiara per tutte le Marche, in quanto spesso e volentieri molti Comuni applicavano o davano dei significati diversi a questo tipo di norme, in accordo con il quadro legale che in questi anni si è susseguito riguardo la questione.
La Regione Marche, che non aveva una specifica disposizione legislativa che chiariva il significato di rigenerazione urbana, va oggi a fare questa legge semplificativa, un vero e importante passo nell'ottica di arrivare alla nuova legge urbanistica, che l'Assessore sta già predisponendo. Noi della III Commissione lavoreremo insieme al Presidente Antonini, un elogio, un plauso all'Assessorato e all’Assessore Aguzzi. Devo fare i miei complimenti anche alla Dirigente che è stata estremamente brava e puntuale nell'aiutare i componenti della III Commissione al fine di riuscire a capire e discernere i concetti importanti per le nostre Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Non era per sconfessarla, ma attendevo l’ultimo momento per cercare di fare un po' il quadro. Con questa proposta di legge penso che siamo all'interno di un complesso quadro normativo, sia regionale che nazionale, e utilizziamo riferimenti normativi, tipo la legge regionale n. 22 del 2009, la n. 22 del 2011, il decreto semplificazioni, il decreto rilancio, addirittura la circolare ministeriale e da ultimo, ma non per minore importanza, la delibera di Giunta n. 484 del 2021.
Penso che questa proposta oltre a sembrare una sovrapposizione, dico all'Assessore, sia una rigenerazione normativa. All’articolo 2 inseriamo il concetto di rigenerazione urbana, ci inseriamo tra legge n. 22 del 2009 e la n. 22 del 2011. La norma del 2009 parla degli interventi della Regione per il riavvio dell'attività edilizia, mentre quella del 2011 tratta la riqualificazione urbana e sostenibile, l’assetto idrogeologico. Quindi, inseriamo il concetto di riqualificazione ed affianchiamo anche quello di rigenerazione. Penso che non sia poco coraggiosa come scelta, Consigliera Casini, certo, se avessimo dato esclusivamente seguito ai pareri del Cal e del Crel avremmo superato uno steccato importante urbanistico edilizio in ambito regionale, ma è altrettanto vero che il riferimento chiaro alla circolare ministeriale ci impone di essere accorti ed attenti, così come ci dicono gli uffici, così come ci dice anche il Comitato tecnico legale che dà una qualificazione sui presupposti giuridici o sulla legittimazione giuridica di questa delibera di Giunta, quindi, la classifica in maniera corretta, anche la stessa circolare che prevede determinate ipotesi, senza prevedere nuove edificazioni, quindi, fa un allargamento, limitandone anche gli ambiti. Noi dobbiamo essere attenti, questa mancanza di coraggio, come viene definita, secondo me è più prudenza.
Penso che sia stato fatto un ottimo lavoro, sia nella qualificazione che nell'indicazione, è un ausilio ai Comuni, a quelle autorità comunali che prevedono, di innovativo c’è poco, tutti quegli iter partecipativi per arrivare a una classificazione di aree degradate e disagiate per poter intervenire in determinati modi. La inseriamo all'interno di questa legge regionale, non c'era, la inseriamo e prevediamo un iter anche in questo caso che ci sia di aiuto e utile per una nuova classificazione.
Sugli articoli abbiamo già detto, non entriamo nello specifico, nella loro classificazione, però penso che sia stato fatto un buon lavoro sia in Commissione che per quello scambio di visioni politiche e anche tecniche di parte che devono arricchire il dibattito, che arricchiscono la legge, tant’è sono stati preziosi i contributi avuti anche da parte della minoranza.
Un ringraziamento alla parte tecnica, alla nostra Segretaria, a tutti quanti ne hanno fatto parte, un unico obiettivo, quello di produrre oggi una lacuna che la regione Marche già aveva nell'attesa che si porti a nuova luce la legge urbanistica.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Credo che oggi sia un momento importante, definirlo storico è forse eccessivo, però finalmente facciamo chiarezza rispetto alle tante sollecitazioni che abbiamo avuto da parte di geometri, architetti, ingegneri, associazioni di categoria, dirigenti comunali, enti locali, Ance e tutte le altre categorie che abbiamo ascoltato, che prima la Giunta e poi noi come Commissione abbiamo voluto ascoltare. Penso che sia anche l'inizio di un percorso che in tempi brevi ci porterà alla nuova legge urbanistica regionale, un lavoro sicuramente molto complesso, delicato, che però è indifferibile, è necessario iniziare dal giorno dopo dell'approvazione di questa proposta di legge.
Ringrazio la Giunta, in particolare modo l'Assessore Aguzzi, i suoi tecnici, che vedo qua in Aula, la nostra Segretaria di Commissione. Oggi abbiamo messo un punto fermo e fatto chiarezza rispetto alle possibilità che la normativa nazionale statale ci dà, ovvero quella di considerare l'articolo 2 del piano casa ristrutturazione edilizia. Questo è fare chiarezza e far sì che tutti i progetti che sono stati presentati, che stanno presentando i vari tecnici nei vari Comuni, abbiano una legislazione chiara della Regione Marche. Anche altre Regioni hanno già legiferato sulla rigenerazione urbana. Credo che oggi definiamo la rigenerazione urbana e diamo mandato agli enti locali di definire le aree degradate, che quindi possono consentire in futuro … Ho visto che alcune amministrazioni comunali si stanno muovendo sulle aree pubbliche, ma ci sono tante aree private. Penso ad esempio alla mia città in cui c’è un'area gigantesca in uno stato di degrado incredibile, mi auguro che questa modifica normativa, che oggi portiamo in approvazione, possa … se ci saranno degli interlocutori validi perché con i privati ogni situazione urbanistica a degli interlocutori e quando gli interlocutori sono, ad esempio, delle banche è molto più difficile parlarci.
Diamo mandato alle amministrazioni comunali di definire tutte quelle aree in stato di degrado che necessitano di una rigenerazione urbana. Non vi nascondo che la materia urbanistica è molto delicata e anch’io ho avuto difficoltà.
Ringrazio i componenti della Commissione, in particolar modo la Consigliera Casini, che è stata molto disponibile, nonostante ci siano stati a volte degli scivoloni a livello tecnico perché io non ho fatto l'Assessore all'urbanistica, per me è una materia nuova.
Una richiesta che ho avanzato in Commissione, mi piacerebbe che nei prossimi giorni uscisse fuori, è quella di chiarire in modo puntuale e preciso per tutti …, perché ho visto che in questo mondo c'è una gran confusione, ognuno interpreta le norme come vuole, uno dice A l’altro dice B, spesso da una parte si può fare e dall'altra parte no. Forse il ruolo nostro come regione, nonostante le difficoltà che sicuramente ci sono, è quello di fare delle casistiche puntuali perché mi rendo conto che non tutti sono avvezzi alle norme, poi se uno va leggere le leggi .., anch'io prima quando leggevo l'articolo 1, comma 3 ...
La legislazione nazionale e regionale è molto complicata, quindi occorre fare gli esempi concreti, pratici che possono dare un grande sviluppo alla nostra economia.
Un tema vero l'ha sottolineato prima la Consigliera Casini, purtroppo è difficile trovare in questo momento delle ditte, forse anche per colpa dei bonus che hanno drogato il mercato. Noi non abbiamo i muratori, non abbiamo le persone che lavorano, per cui su queste cose si insinuano anche dei percorsi strani, malavitosi. Quindi, è importante che come Regione iniziamo a programmare e ad incentivare la creazione di nuove aziende, con marchigiani che ci lavorano perché questo settore ha bisogno anche di personale specializzato.
I super bonus, tutti i vari bonus che lo Stato ha messo in campo, sono un incentivo per riammodernare, sistemare, efficientare e consentire l'accesso anche ai disabili in strutture sia pubbliche che private, soprattutto quelle private perché per gli enti locali e molto più difficile accedere al super bonus.
Noi come Regione dobbiamo aiutare, fare chiarezza e oggi credo che abbiamo messo un punto fermo molto importante. Non aggiungo nient'altro, oltre che ringraziare di nuovo tutti coloro che hanno lavorato su questa proposta di legge, su cui mi auguro ci sarà l'unanimità, però mi rendo conto che il ruolo dell’opposizione è anche quello di astenersi su un provvedimento che non convince al 100%, quindi, rispetterò il volere dell’Aula.
Il dato politico è che oggi noi diamo una risposta importante ad un mondo che sta crescendo tanto in questo momento, mi auguro che con la nuova legge urbanistica, che è la vera sfida di questa nuova amministrazione regionale, si possa dare un impulso per risistemare tante bellissime zone della nostra regione, che per via dei cavilli burocratici, per via, possiamo anche dirlo, di problematiche finanziare delle persone che nelle ditte ci lavorano, sono un po’ ferme. Concludo il mio intervento ringraziando di nuovo tutti e augurando buon lavoro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il Consigliere Serfilippi ed anche tutta la Commissione. Devo dire che è a volte è stato un lavoro anche aspro, ci siamo accalorati su alcuni temi, è arrivata questa norma con la coda di tutte le critiche di inapplicabilità che venivano dalle associazioni di categoria ed anche dagli ordini professionali. noi li abbiamo ascoltati tutti, quindi, c'è stata la capacità di superare gli ostacoli per rendere la lettura di queste due definizioni, che sono molto importanti, certa.
Prima ho sentito alcuni colleghi che si riferivano a temi che non sono attinenti a questa norma. Ho sentito leggere la definizione di ristrutturazione e urbanistica, voglio ricordare che è dagli anni 70 che ce l'abbiamo, è stata molto modificata, ma dal 2001 è contenuta nell'articolo 3 del d.p.r. 380. Non siamo stati noi in Commissione o la Giunta, non vorrei che il cittadino percepisse questo, come non vorrei che percepisse un'altra cosa, come gli aumenti volumetrici non necessari per gli adeguamenti sismici e per il miglioramento energetico possono essere pagati con il 110, quelli del Piano casa, perché da quello che ho sentito pare che noi abbiamo introdotto anche finanziamenti del 110%, non da lei Consigliere Serfilippi che ha fatto un intervento chiarissimo, guardo anche il Consigliere Assenti al quale poi risponderò che è stato altrettanto chiaro. Stiamo attenti quando parliamo perché noi sediamo in una Aula legislativa, siamo un'Assemblea legislativa, quando diciamo una cosa siamo ascoltati ed il cittadino che ci ascoltata in streaming o legge sul giornale dice che noi abbiamo riferito che c’è un bonus del 110% della Regione Marche. Se si fa l'aumento volumetrico si paga con il 110, non è così, chiariamo bene la portata della modifica.
Al Consigliere Assenti dico che non intendevo il poco coraggio nella normativa perché è chiaro che scegliere delle vie procedurali diverse ed anche uno snellimento avrebbe potuto essere pericoloso ed è giusto non averlo fatto, secondo me, aspettiamo quello che si deciderà a livello nazionale per stabilire …, perché in realtà, come si diceva prima, ai Comuni viene data l'opportunità di perimetrale delle aree all'interno delle quali, se vorranno applicare la rigenerazione urbana, dovranno scegliersi uno strumento attuativo tra quelli che oggi abbiamo nella legge 34/92, non potranno intervenire se non sul singolo edificio, ma a quel punto non ha senso parlare di rigenerazione urbana. E’ stato chiesto alla Commissione e all’Aula di introdurre dei chiarimenti sul singolo edificio, per carità, secondo me sono scontati e pleonastici, ma non parliamo di rigenerazione urbana, che dovrebbe avere un approccio sistemico, culturale, non soltanto urbanistico rispetto a un pezzo di città che può essere modificato, che può essere migliorato, non soltanto dal punto di vista dell'aumento volumetrico, che purtroppo è quello che negli anni ha spesso interessato maggiormente.
Dico che il coraggio poteva esserci nel dire no all’aumento di suolo, ma si alla riduzione di suolo, poteva essere lasciato quell'accento sul sociale che il Crel poneva e che comunque c'è nella stesura della norma, anche se poteva essere maggiormente accentuato, perché anche questo tema è importante. Purtroppo noi abbiamo ereditato un’urbanistica che è quella degli anni 70, anche prima, degli anni 60, penso alla 167, penso a tutti quei quartieri di edilizia economico popolare che sono cresciuti come dei ghetti, privi di servizi, spesso e volentieri, perché si realizzavano prima le volumetrie poi i servizi previsti e nel tempo con varie modifiche si sono ridotti i parcheggi, le scuole, i centri di aggregazione e questo oggi crea un problema sociale.
Nella nuova visione di rigenerazione urbana c'è anche da pensare che bisognerà disseminare case di edilizia residenziale pubblica nel tessuto urbano e urbanistico e non lasciarle in un angolo, perché poi la segregazione crea disagio maggiore e non c'è possibilità di connessione.
Credo che la scrittura delle procedure sarà da vedersi una volta che il governo sceglierà quale sarà, speriamo, quella più snella.
Un consiglio, secondo me andrebbe fatta un'opera di sensibilizzazione dei Comuni, ascoltando le loro esigenze, per aiutarli a scegliere, far capire loro che non è la nuova perimetrazione perché oggi il Comune potrebbe ben fare la rigenerazione urbana, la potrebbe fare lo stesso, fa un piano attuativo e lo chiama piano di recupero. Questa cosa ce la dobbiamo dire, si può fare il PORU, a San Benedetto del Tronto abbiamo esperienza, personalmente sono diventata vecchia con il PORU di San Benedetto del Tronto. Dico solo che il Comune oggi avrebbe gli strumenti.
Qual è l'importanza di questa norma? Il chiarimento, però da qui si dovrebbe partire per attivare un processo di sensibilizzazione verso la qualità, la qualità urbana, le cose che diceva prima il Consigliere Serfilippi, ridimensioniamo soprattutto per chiarire quali sono i confini della norma e per non dare false aspettative all'esterno. Questo è un consiglio.
Per il resto dall'opposizione è difficile dire una cosa del genere, però mi congratulo anche con il Consigliere Antonini perché si è lavorato molto bene in Commissione su un tema che non era assolutamente facile. Grazie.


PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3
Emendamento 3/1 a firma dei Consiglieri Serfilippi, Antonini, Borroni, Assenti, Marcozzi, Latini.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ci tengo a fare un breve intervento ringraziando i componenti di maggioranza della Commissione, non l'ho fatto prima, e ringrazio anche il Presidente che mi ha delegato ad essere relatore di maggioranza di questa importante proposta di legge. Ringrazio il Presidente Latini, che come UDC ha sollecitato in maniera importante questo intervento insieme a tutti gli altri gruppi di maggioranza.
L'emendamento chiarisce che l'articolo 2 del Piano casa demolizione e ricostruzione è ristrutturazione edilizia, senza specificare, come ci aveva proposto prima la Giunta, quali interventi sono compresi.
È chiaro che tra di noi ce lo possiamo dire, è palese che quegli interventi sono quelli che poi andranno in detrazione con il 110% perché sono quelli previsti dalla norma, però sia gli enti locali, quindi i Comuni, sia le categorie ci hanno chiesto in maniera chiara di esplicitare che l'articolo 2 del Piano casa sia chiamato, senza entrare nello specifico, ristrutturazione edilizia.
Ringrazio anche la nostra struttura tecnica per aver avallato questo emendamento, questa scelta, che mi auguro non vada a compromettere tutta l'impalcatura, anche se sono certo che così non sarà perché ho visto diversi interventi da parte dell'Agenzia delle entrate che hanno fatto chiarezza su questo punto.
Mi auguro che questo articolo venga votato all'unanimità da tutto il Consiglio e che si lavori anche presso il Governo per far sì che vada via liscio e non ci siano altri dubbi e interpretazioni da parte di qualcuno.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo emendamento che fa sì che si faccia chiarezza e che si possa dare un nuovo impulso a tutte le varie iniziative edilizie che ci sono in giro per tutta la regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Serfilippi ha cercato di motivarlo in tutti i modi, in realtà l’emendamento è pleonastico perché già la norma lo consente. E’ chiara la norma, definisce bene, ad Ascoli si direbbe che è come il tè, non fa male e non fa bè, quindi voteremo a favore, è l’ennesima rassicurazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Vero, l’abbiamo sfoltito dalla sua previsione originaria, l’abbiamo però ridefinito in maniera chiara e precisa, con specifico riferimento anche all’introduzione di quell'ausilio, di quell’aiuto di tutta la parte professionale tecnica, gli ordini, che non abbiamo citato precedentemente, ma che diventano collaboratori necessari per il nuovo iter amministrativo di produzione normativa. Quindi, un chiaro riferimento a quello e anche a quanto hanno detto prima i Consiglieri Casini e Serfilippi, per la previsione di tutte quelle aziende che oggi non si trovano per cui i lavori vanno lenti. Dobbiamo anche riferirci purtroppo alla scadenza dei termini che la legge ci impone. Da dopodomani iniziano i lavori per la rendicontazione fino a giugno 2022, certo, che se avessimo avuto un tempo maggiore, più elastico ed un chiaro riferimento da tutti quei super bonus, il mercato avrebbe risposto in maniera diversa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Molto velocemente, apprezzo il fatto che sia stato presentato questo emendamento perché pur non cambiando di fatto la sostanza delle cose, che erano già di fatto esattamente previste, diciamo che le semplifica e le chiarisce nella loro interpretazione. Uso adesso una battuta: toglie qualsiasi alibi anche a qualche dirigente di qualche Comune che a volte ho sentito un po' scettico nell’interpretare questa norma.
Con questo emendamento la legge viene semplificata, messa in evidenza con molta tranquillità e serenità la vera sostanza di questo articolo. Nessuno potrebbe ora dire che non riesce ad interpretare bene cosa significa rigenerazione urbana e se si può applicare il Piano casa, il 110% e altro. E’ tutto molto chiaro, tutto viene ben semplificato.
Per quel che mi riguarda, sono ben contento se l’emendamento verrà preso in considerazione ed approvato. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il mio Capogruppo per avermi delegato. Nei minuti che ho a disposizione divido brevissimamente l’intervento in due parti, ne approfitto per una parte istituzionale e una parte più politica.
Per quanto riguarda la parte istituzionale accetto molto volentieri i complimenti che sono stati fatti al lavoro, a tutti, non al sottoscritto, ma a tutti i componenti in senso lato della Commissione, sia della maggioranza che della minoranza, alla segreteria, alla parte tecnica allargata ai tecnici del Servizio urbanistico, in effetti è stato un lavoro complesso, importante, che ha visto un po' tutti protagonisti, in modo particolare i due relatori, il Consigliere Serfilippi di maggioranza e la Consigliera Casini di minoranza, ai quali rivolgo i complimenti maggiori. Devo dire che tutto sommato, nella diversità che è oggettiva delle posizioni, che spesso rappresentiamo nella sede istituzionale della Commissione, siamo abbastanza avanti con i lavori. Stiamo attualmente affrontando il piano quinquennale dei parchi e delle aree protette, inizieremo una serie di audizioni da giovedì prossimo, dopodomani, per il resto siamo perfettamente a posto, non abbiamo altre proposte di legge o pareri in sospeso.
Ringrazio anche il Vicepresidente Consigliere Santarelli, che lo vedo sempre pronto, disponibile e collaborativo. Cerchiamo un po' nel rispetto dei ruoli, delle competenze e nel coinvolgimento degli uffici di rispettare i tempi e di mandare avanti il lavoro. Siamo consapevoli che abbiamo delle responsabilità, non solo verso i nostri elettori, ma soprattutto nei confronti dei cittadini marchigiani e questa è la cosa che credo ci fa lavorare in maniera propositiva tutti quanti.
Nello specifico ho cercato di avere un ruolo di mediazione tra le varie parti perché la proposta che è pervenuta dalla Giunta, dall'Assessore Aguzzi, aveva visto anche la presentazione di altri emendamenti che nel tempo siamo riusciti ad inserirli nel percorso fatto in Commissione. E’ stato un lavoro di confronto e, come è stato anche già detto precedentemente, abbiamo soprattutto avuto due momenti importanti che ci hanno ispirato. Da un lato dare una risposta immediata, trasparente, chiara alle richieste del territorio, dall'altra produrre una legge, una norma, magari sappiamo che non è perfetta nel senso che alcuni auspicavano, al riparo da qualsiasi rischio di ricorso o altre cose simili. L'aspetto tecnico legale noi l’abbiamo richiesto in maniera esplicita per garantire anche una velocizzazione nell’attuazione della legge, perché spesso, e l’abbiamo detto, il rischio è che se andiamo incontro a impugnazioni o ad altro rischiamo di ritardare i tempi, quando invece bisogna dare delle risposte molto veloci al territorio. Questi sono stati i due elementi che hanno ispirato i lavori della Commissione.
Il voto della Lega è favorevole perché è un passo importante verso la semplificazione amministrativa, in attesa di una futura legge dell'urbanistica dal Servizio e dall'Assessore, il percorso sta iniziando, la Commissione è disponibilissima come sempre ha fatto a dare il proprio contributo.
Questa legge è nel rispetto della riduzione e del non aumento del consumo di suolo, un passo avanti verso la sicurezza. Si è parlato di sistemi antisismici, anche di rimettere a norma e in sicurezza tutta la parte degli edifici che avranno degli interventi di efficientamento energetico, quindi un passo verso l'ambiente.
Ieri abbiamo avuto un convegno importante, abbiamo parlato di transizione ecologica, transizione energetica e alcuni dei presenti chiedevano degli interventi sulla rigenerazione urbanistica anche in prospettiva di tutto l'aspetto di efficientamento e miglioramento energetico.
Finisco, concludo soprattutto questa parte, dare delle risposte ben chiare, trasparenti per i cittadini, ma anche per chi a livello comunale deve applicare la norma.
Grazie da parte della Lega, il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Borroni.

Pier Paolo BORRONI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo detto molto riguardo la rigenerazione urbana e devo dire che come gruppo politico siamo contenti di aver dato una mano nella III Commissione per una semplificazione del quadro normativo e una chiarezza che prima non c'era e che invece adesso c’è. E’ un inizio, un percorso che oggi si apre nella direzione giusta, che è quello del recupero delle zone degradate della nostra città, con la possibilità di incrementare le qualificazioni antisismiche e il recupero di tutti quegli edifici storicamente più vecchi, zone delle città che sono più degradate.
Faccio i miei complimenti al Presidente della III commissione Consigliere Antonini, che ha lavorato in maniera impeccabile con tutti noi commissari, soprattutto all'Assessore Aguzzi che ci è stato vicino, ci ha dato gli input giusti e ci ha portato ad una conclusione importante e che le Marche stavano aspettando, che tanti tecnici stavano aspettando, per cui un grande plauso alla Giunta Acquaroli e al buon lavoro che il Consiglio sta facendo.
Il voto è positivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ancora una volta per ribadire il nostro voto positivo. Sono già intervenuta, questo è uno di quegli atti che affronteremo per una rivisitazione della legge urbanistica, un provvedimento rilevante che va verso un processo di semplificazione amministrativa, quindi il nostro voto è sicuramente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Mi ricollego all'intervento del Presidente della Commissione Consigliere Antonini, che ringrazio per il lavoro che ha fatto insieme a tutta la Commissione, in modo particolare ai due relatori i Consiglieri Serfilippi e Casini. Ha fatto la sintesi di un percorso importante che c'è stato, è entrata una norma e ne uscita un'altra, e lo dico perché in questi mesi si è avuto un approccio di ‘effetto annuncio’ sul percorso della rigenerazione urbana, ma confrontandoci sapevamo che le indicazioni che ci pervenivano non sarebbero state ottenibili con la norma che la Giunta aveva proposto. Sono molto contento anche perché c'erano dei profili importanti di illegittimità e di impraticabilità, invece il lavoro fatto con grande competenza, guardando i due relatori, è stato fondamentale. Cosa abbiamo fatto? Un chiarimento sulla nomenclatura perché forse oltre questo, visto il quadro generale nazionale, non potevamo andare, lo dico pensando all'Assessore. Ci sarebbe stato lo sconvolgimento della norma urbanistica con questa proposta se non fosse intervenuta l'azione rilevante messa in campo in Commissione, forse non avremmo ottenuto nemmeno quello. Le audizioni e la bocciatura abbastanza marcata da parte dell'ANCI e dei tanti soggetti auditi avevano sottolineato la preoccupazione di una norma che, come è stato sottolineato, non va a sostituire, ma si stratifica ed oggettivamente poteva creare ulteriori problemi.
Penso che il lavoro fatto alle condizioni date sia quello del chiarimento, ne avevamo bisogno, che mette tutti nelle condizioni di poter applicare le norme nazionali, soprattutto rispetto ai contributi che questo Governo e il precedente hanno messo a disposizione dei nostri concittadini. Permette di chiarire alcuni termini che consentono alle imprese e ai progettisti di muoversi con maggiore facilità. Ovvio che occorre uno scatto importante in avanti perché noi utilizziamo ancora in maniera impropria il consumo zero, il consumo del territorio, che dobbiamo spingere perché la rigenerazione urbana ha un elemento determinante ed è quello del consumo zero di territorio. E allora lì si riuscirà a fare davvero un percorso di riqualificazione, altrimenti siamo dentro gli strumenti urbanistici attuali che sono i piani attuativi, i piani di recupero, i PORU, che ognuno di noi nelle nostre città ha già attivato con grande soddisfazione e molti successi, anche sfidando le norme attuali.
Un percorso di semplificazione necessario che ha ridimensionato molto l'impostazione iniziale della proposta della Giunta e lo si è fatto grazie al lavoro della Commissione. Le Consigliere Casini e Vitri e chi ha partecipato alla Commissione ci hanno ragguagliato sempre. Avevamo approfondito, sapevamo che i temi che erano stati messi a nostra disposizione rispetto ai limiti dell'impostazione iniziale avevano trovato una soluzione grazie alla grande collaborazione e competenza che il Partito Democratico aveva messo a disposizione. Una soluzione che rende percorribile una norma che oggi esce da quest'Aula indubbiamente ridimensionata rispetto ad obiettivi che non potevano essere assolti e molto più efficace per il contributo che abbiamo dato. Il voto per questi motivi sarà di astensione, ringraziando il grande lavoro che il Presidente e l'intera Commissione hanno fatto in questo periodo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Il voto del Gruppo Movimento 5 Stelle sarà di astensione perché si apprezza il fatto che si sia presa in considerazione questa tematica così importante, che ha sicuramente bisogno di una rivisitazione e di un nuovo impulso.
Ci saremmo aspettati una modifica più strutturata di tutta la normativa sulla legge urbanistica regionale, proprio perché vorremmo andare nel concreto e affrontare questa tematica in modo strutturato così da dare veramente ... Prima si parlava di spinta in avanti, noi diciamo di nuovo impulso a tutta la questione, in particolare l'aumento della volumetria del 20% ci lascia preoccupati e un po' perplessi perché potrebbe peggiorare la situazione delle zone già sovraffollate e degradate, a nostro vedere. Quindi saremo molto attenti nel valutare come vanno le cose e per questo il nostro voto oggi è di astensione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Proposta di legge n.46 (testo base), così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 12
ad iniziativa della Giunta regionale
“Programma Statistico Regionale (PSR) anni 2021-2023. Legge regionale 29 marzo 1999, n. 6, articolo 6”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 12 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Volevo illustrare non pedissequamente, ma fare un riassunto rapido.
La relazione ufficiale si compone di 36 pagine, che stanno a significare l'importanza di un atto. In genere la relazione di una proposta di legge o di un atto amministrativo è riassunta in 2/3 pagine, questa è di 36 pagine, fitte di indicazioni, ma cercherò di offrire all’intero Consiglio la massima sintesi.
Fino a qualche anno fa le statistiche erano affidate più che altro agli archivi. Ricordo che un po' più di quarant'anni fa, quando mi sono laureato, nel compilare la mia tesi di laurea andai all’Istat regionale che aveva una sede polverosa in Corso Garibaldi ad Ancona, conteneva tutti dati che io dovevo utilizzare per la mia tesi, che riguarda gli aspetti sanitari della vita delle persone. Era quasi un cenacolo di addetti ai lavori, pubblicato più su organi istituzionali, che utilizzato effettivamente.
L'informatica e la digitalizzazione hanno aperto una finestra importantissima in questo settore, la statistica è diventata uno strumento essenziale per le istituzioni, la pubblica amministrazione, che lo sta utilizzando in maniera importante, Mi riferisco per esempio alla Comunità Europea, che non solo la utilizza, ma addirittura radica sulla base delle statistiche e delle informazioni acquisite tutti i piani. Noi ci troviamo di fronte all'agenda 2021/2027 in cui la maggior parte delle valutazioni implicano grandi investimenti finanziari, quelli dell'Unione Europea, un patrimonio comune, che vengono poi delegati e ripartiti in base a queste statistiche. Ovviamente c'è un sistema a cascata, c'è l'Istituto italiano di statistica, le Regioni, ma non solo, le Camere di commercio, i Comuni, gli enti locali delle varie articolazioni, le Prefetture, tutti compongono questo raccordo regionale, poi l'Istituto nazionale si rapporta a sua svolta con l'Unione Europea. Oggi molte Regioni per molti aspetti statistici sono collegate direttamente con l'Unione Europea, per tutti i piani di settore.
Cerco di informare il Consiglio, spero che sia interessato su questo, vorrei dire che attraverso la statistica passa: la misurazione dei risultati delle realtà amministrative, tutti i dati, non solo quelli anagrafici, anche se l'anagrafe è stata uno dei primi sistemi statistici nazionali, i nati, i morti, i bisogni sanitari, la misura dei bisogni sanitari e dell'emergenza sanitaria, la governance dei territori e degli enti. Dati che hanno a mio parere un'importanza rilevantissima anche per le imprese, per tutto il sistema economico, cominciando dall'agricoltura, che è stato il primo settore monitorizzato in funzione delle produzioni agricole per i contributi europei.
Ci sono una serie di organi, l'Eurostat è l'ufficio statistico dell'Unione Europea, il Sistam è il sistema statistico nazionale, coordinato dall'Istat, in cui ci sono tutti gli altri enti di cui ho parlato prima (Regioni, Comuni, Camere di Commercio, importantissime per quanto riguarda l'ambito economico).
Un altro aspetto rilevante a mio parere è quello della giustizia, in questa Aula ci sono più avvocati, sanno la rilevanza delle attività lecite, illecite, criminali; altro elemento della statistica è quello che riguarda il settore fiscale, importantissimo.
Ci troviamo di fronte alla necessità di una fotografia costante e continua per cercare di prendere decisioni giuste. Spesso in passato erano sull’intuito della persona, oggi l’intuito ci può stare, anzi talvolta è il tocco finale di una decisione, che deve essere basata fortemente su dei presupposti obiettivi. Adesso non vedo in Aula l'Assessore Castelli, che è l’Assessore al bilancio, niente più dei bilanci è oggetto di attenzione statistica per quanto riguarda i capitoli di spesa ed i comparti in cui investire. Negli scambi di idee è ritenuto molto importante dare spazio potenziale a questo aspetto della amministrazione regionale, che invece, così diciamo, sulle grandi scelte e nel normale dibattito appare secondario.
L’Ufficio statistica nella nostra Regione è incardinato nella Segreteria generale, ma secondo me sarebbe più importante attribuirlo all'Assessorato al bilancio perché è uno strumento essenziale nella decisione di implementare o non utilizzare o spostare i capitoli di spesa, poi le risorse sono l'atto essenziale per dare vita a una politica efficace.
Attraverso la statistica si raccolgono le informazioni corrette per l'efficacia e l'efficienza dell'attività amministrativa, quindi se noi puntiamo al miglioramento questo passa attraverso l'esame statistico. Senza citarli tutti i settori essenziali sono:
- territorio,
- edilizia,
- energia,
- trasporti, mobilità, incidenti stradali,
- sport, cultura,
- politiche sociali,
- sanità, in particolare, la prima affermata,
- lavoro, importantissimo nella programmazione del lavoro, oggi in condizioni anche difficili, è fare un'analisi delle aree di espansione,
- condizioni economiche della famiglia, quindi la rilevazione delle condizioni di povertà,
- istruzione e formazione, sapere con certezza quali sono gli indirizzi delle scuole primarie e secondarie, dell'università, anche gli abbandoni, importante è capire dove il sistema di istruzione e formazione, che è fondamentale, fallisce,
- giustizia, criminalità e sicurezza, ne ho parlato prima,
- mercato del lavoro,
- imprese, commercio e credito. E’ essenziale monitorare anche la politica del credito per l'orientamento delle risorse, anche del privato,
- finanza locale regionale, i bilanci ed il loro controllo,
- internazionalizzazione, quindi la capacità nostra di import-export,
- turismo, sia quello interno che internazionale,
- elezioni, tutto il sistema elettorale passa attraverso l'ufficio statistica,
- istituzioni,
- terzo settore, il no profit che va monitorato e va osservato con attenzione,
- innovazione, per capire quali sono i settori in cui ricerca e sviluppo possono avere una forte promozione,
- politiche comunitarie, le ho citate all’inizio, passano attraverso il rilevamento.
Vorrei qui ricordare, e mi accingo a concludere, che se nell'ambito della programmazione europea 2021/2027 forniamo delle notizie accurate e in qualche modo selezionate va a nostro vantaggio, possiamo intervenire su questa fase difficile che ci vede Regione in transizione, che si sta sganciando da un nord più avanzato tecnologicamente, dal punto di vista dei progetti e dell’innovazione, rispetto a un sud, ahimè, arretrato. In questo momento siamo nella fase di mezzo, quindi, attraverso una rilevazione potremmo correggere l'andamento delle politiche del nostro territorio e qui cito per esempio i programmi di mandato. Pensiamo alla nuova amministrazione regionale, al controllo sul nostro programma elettorale, sulla sua realizzazione, con il supporto alle decisioni nei vari settori, per esempio, come ho detto prima, sulla programmazione comunitaria, sull'agenda di sviluppo sostenibile 2030, sono azioni importantissime della nostra istituzione regione, al di là di coloro che governano.
Poi c'è l'aspetto del censimento. I censimenti in Italia vengono fatti generalmente nel primo anno di ogni decennio, quindi 1981, 1991, 2001, 2011, adesso dovrebbe essere 2021, ma il Covid ha bloccato il programma di censimento della popolazione, che dovrà essere portato avanti attraverso i Comuni.
Concludo la mia relazione, ci sarebbero molte ... Ho detto una relazione di 36 pagine, fitte, ed il concetto principale è che la rilevazione dei movimenti della popolazione in tutti i settori, quando dico tutti intendo da quelli economici a quelli del tempo libero, come lo sport e la cultura, sono fondamentali. Di più la sanità perché alla vigilia di un nuovo piano sanitario regionale non possiamo fare a meno di capire quali sono i cambiamenti. C'è stato un grande mutamento, per esempio, nel settore infettivologico, il Coronavirus ci ha messo in uno scenario completamente diverso dal passato. Pensate che fino a poco tempo fa il campione della sanità era chi aveva pochi posti letto, invece la Germania ha dimostrato che avere parecchi posti letto ha permesso di far fronte all'emergenza in maniera strategica, diversa. Tutti i progetti del Ministero della Sanità dell’ultimo anno e mezzo sono stati quelli di aumentare i posti letto, dalla rianimazione alle malattie infettive, che si pensava fossero sconfitte, aumentare le potenzialità dei pronto soccorso con percorsi separati, indispensabile al fine di avere aree pulite e aree sporche rispetto alle patologie.
L’ultima cosa che mi sento di dire, che fa parte della revisione che siamo tutti chiamati a fare, non è prevista nella relazione, questa è un'ulteriore cosa che dico io, è sui bacini di popolazione.
La regione Marche è in competizione con l'Europa, con le altre Regioni europee e con il mondo. Si è visto che le piccole realtà fanno uno sforzo incredibile a stare in competizione, c'è bisogno di cominciare ad avere una visione plurale, certamente federata, confederata, poi l'assetto si vedrà, per esempio delle città. Cito Ancona che ha poco più di 100.000 abitanti, è un impatto di popolazione basso rispetto alle esigenze, la vicina Pescara sta facendo un’unione dei Comuni che comprende: Pescara, Montesilvano, Silvi, che fa transitare Pescara ad un livello superiore di popolazione. Ancona ha bisogno di aggregare un'area federare, un'area di Comuni, perché se raggiungiamo i 150.000 abitanti abbiamo altri indicatori, quindi Ancona più Falconara più qualche altra cosa e potremmo fare un salto di qualità. Anche tra le Regioni su molti settori dovremmo cominciare a pensare al plurale, aggregando le Marche, la vicina Umbria, l'Abruzzo, per creare aree territorialmente omogenee e forti che possano fare richieste comuni, battaglie comuni, progetti comuni. Tutto questo passa però per una monitorizzazione, per un’asseverazione attraverso la statistica. Questo è un settore che apparentemente sembra piccolo, in ombra, non importante, ma che diventerà essenziale da qui ai prossimi decenni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Qualche volta il Consigliere Ciccioli, poche volte, dice delle cose esatte, però c'è da dire che è uno che studia e questo va bene. Io la relazione la do per lettera, acquisita e depositata agli atti, è nella disponibilità di ciascuno dei Consiglieri regionali, quindi vi risparmio la declinazione.
L'unica cosa che voglio dire, lo dico anche al Consigliere Ciccioli, ma già lo feci presente all'ufficio, è che ad esempio a pagina 5, paragrafo 3 della relazione si parla di Sistar (sistema statistico regionale), si dà atto che oggi ne fanno parte 95 amministrazioni comunali, 4 Camere di Commercio, 4 Prefetture, 4 amministrazioni provinciali, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, eccetera. Ho già ho avuto modo nella mia vita precedente di invitare ad aderire perché sono adesioni anche da parte … Ad esempio le Camere di Commercio non sono 4 ma è 1, le Province sono 5, come le Prefetture, i Comuni non sono 95, ma molti di più. Sarebbe opportuno sollecitare le adesioni perché la statistica, su questo ha ragione il Consigliere Ciccioli, è importante, io la chiamo la nuova frontiera, anche per orientare scelte politiche e azione amministrativa. Attraverso la statistica l'azione amministrativa può dispiegare meglio i propri effetti nei principi di imparzialità, di buon andamento, di economicità, di buona amministrazione perché noi sappiamo che la politica decide e non decide sulla base di dati oggettivi, di esigenze rilevate oggettivamente, ma spesso la politica, ciascuno di noi, può essere tentata di agire non in base ad un giudizio, che può essere basato non soltanto su convinzioni personali e su dati oggettivi, ma su un pregiudizio,nel senso letterale del termine. Per questo credo che la statistica sia importante per orientare le scelte, e di questo ne sono sempre stato consapevole, come dicevo l’altra volta in Commissione. Tant'è che nella mia precedente esperienza amministrativa come Assessore al bilancio, all'organizzazione, ho chiesto specificatamente, lo dico al Consigliere Ciccioli relatore di maggioranza, nel provvedimento di riorganizzazione, prima della scadenza del mandato, l’istituzione di una posizione organizzativa programmazione e coordinamento delle attività statistiche regionali. L’ha voluta il sottoscritto quale Assessore all'organizzazione, al personale, al bilancio. Sono contento di essere riuscito nell’istituzione di questa figura, che oggi ci consegna questo lavoro discretamente importante.
D'altra parte è il decreto legislativo n. 322 del 1989 che istituisce il sistema statistico nazionale e prevede il programma statistico nazionale, che prestabilisce gli ambiti di rilevazione statistica per i tre anni successivi. La stessa legge regionale n. 6 del 1999 istituisce il Sistar, il sistema statistico regionale, e prevede che anche la Regione Marche si doti di un programma statistico regionale di durata triennale, che deve essere approvato dal Consiglio regionale.
Il programma statistico regionale 202120/23, elaborato a cura della PF Performance e sistema statistico, anche all'esito dell'istituzione della P.O., di cui ho detto prima, è un documento in continuità con il precedente triennio di attività statistica, individua la programmazione dell’attività statistica ufficiale di interesse regionale e dei vari enti soggetti ed aderenti al sistema statistico regionale (Sistar). Pensiamo all’Arpam, all’Asur, all’Assam, a tutti i soggetti, alle adesioni di cui ho parlato.
La filosofia è quella di dare una maggiore e consapevole cultura del dato statistico. E’ pur vero che la Giunta regionale con propria delibera n. 32 del 2021 ha fornito specifiche direttive per la sua impostazione ed opportunamente, questo è importante, come è giusto che sia, è stato richiesto a tutti i servizi e alle posizioni di funzioni di segnalare per iscritto i loro fabbisogni di informazione statistica, anche per quello che ha detto il relatore di maggioranza, perché sono i Servizi che devono “elaborare gli atti gestionali” per conseguire gli obiettivi che fissa la politica. La rilevante risposta delle strutture regionali testimonia la necessità di disporre di un patrimonio informativo di qualità, avvalendosi di analisi ed elaborazione dei dati derivanti dalla statistica ufficiale, sono quelli scritti nelle relazioni. Pertanto coerentemente la PF Performance e sistema statistico ha elaborato il documento che ci accingiamo ad approvare, che rappresenta per il triennio 2021/2023 un quadro di 23 linee di lavoro su cui saranno articolate le attività statistiche, collegate logicamente al piano statistico nazionale e finalizzate all'adempimento delle funzioni e al perseguimento delle finalità istituzionali dell'ente per il settore statistico.
Concludo dicendo che i dati statistici sono oggettivi, ai dati non si può dire di no, specialmente quando sono stati assemblati con razionalità e professionalità, come in questo caso, e sono anche convinto che le strutture competenti per il futuro faranno ancora meglio, quindi il nostro voto sarà favorevole e comunque è favorevole l'opinione del relatore di minoranza. Grazie.

PRESIDENTE. La discussione generale è chiusa.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Non credo che ci siano repliche da parte dei due relatori che hanno esposto compiutamente, ciascuno con la propria sensibilità, la relazione.
Questo è uno di quegli atti dovuti, il piano triennale statistico lo chiedono i vari strumenti legislativi nazionali e regionali, però non è una cosa da poco. Vorrei sensibilizzare l'intero Consiglio che questo non è un atto da poco, è un provvedimento importante, quasi blindato, nel senso che le procedure, l’asseverazione, non le stabilisce la politica, ma le linea guida, dalla fonte nazionale a quella europea, fino a scendere alle fonti locali.
Dobbiamo cominciare a pensare che ogni volta che facciamo una legge o prendiamo una decisione, di avere sempre il conforto delle cifre, dei numeri, in genere se bene interpretati i numeri non mentono, sono crudi, freddi, ci danno l'idea delle malattie, della natalità. In quest’Aula sono stato crocifisso quando ho fatto il discorso sulla natalità. Oggi senza soddisfazione, perché una magra soddisfazione, prendo atto che la CGIL regionale ha fatto un documento che è comparabile con le mie idee sulla natalità, sui processi di invecchiamento della società regionale, con la necessità di un sostegno alle giovani coppie, alle famiglie numerose per sostenerle dal punto di vista sociale. Queste sono cose che passano attraverso l'esame freddo della statistica, sono cose politiche, passano attraverso l'esame di questi numeri.
Oltre ad esprimere il voto favorevole non solo del mio gruppo consiliare, ma dell’intera maggioranza, ritengo che su questo particolare aspetto della vita amministrativa della nostra Regione dobbiamo metterci gli occhi e cercare di dare gli strumenti, le risorse di personale e anche strumentali per riuscire a portare avanti questo compito nel miglior modo possibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. E’ sì un atto dovuto, però è un atto opportuno e necessario.
Ribadisco, e termino, l'invito a questa Aula, come relatore di minoranza, a votare favorevolmente e al Servizio competente, alla PF competente, di attivarsi per ottenere il maggior numero possibile di adesioni da parte delle strutture, degli enti del nostro sistema regionale, perché si possa avere un sistema statistico più compiuto e tutti ne possano cogliere le opportunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Per dichiarazione di voto favorevole. Avendo ascoltato attentamente i relatori di maggioranza e di opposizione, che hanno convenuto sulla necessità, hanno parlato di atto dovuto, opportuno ed importante, la Lega voterà a favore di questo atto amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Molto rapidamente. Presidente, come anticipato dal relatore di minoranza e Consigliere del Partito Democratico ci sarà il voto favorevole del nostro gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola per dichiarazione di voto la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Anche noi voteremo favorevolmente quest’atto. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 84
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Dissesto idrogeologico, lavori urgenti di sistemazione argini ed alveo fiume Metauro”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 84 ad iniziativa della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Su questa questione posta dal gruppo Movimento 5 Stelle, mi permetto di dire, soprattutto alla Consigliera Ruggeri che si rende conto anche direttamente essendo fanese come me, che conosco bene questa problematica perché l'ho anche vissuta direttamente. Quando ero sindaco a Fano c'è stata un’alluvione, purtroppo anche abbastanza consistente con la rottura degli argini e altro.
Di questa vicenda me ne sono interessato in questi ultimi periodi, lì sono previsti dei lavori per un importo di 896.000 euro, il tratto interessato è quello che va dalla foce del fiume Metauro fino al viadotto dell'autostrada A14 per circa 2.300 metri.
E’ stato portato avanti uno studio molto approfondito, anche perché quella è un’area abbastanza delicata, sia ZPS che SIC, e di grande rispetto ambientale, quindi, bisogna essere attenti anche a quale tipo di intervento si porti avanti. È stata eseguita un'accurata campagna di prove ed indagini geolettica, geofisica, geotecnica, geognostica, al fine di identificare la consistenza di eventuali criticità, oltre che di natura idraulica anche strutturale degli argini. Nell'ambito dell'attività progettuale si è provveduto ad evidenziare, inoltre, la locale vulnerabilità dovuta alle tane degli animali, ai fori che questi possono aver perpetrato negli argini, al danneggiamento delle reti che erano state poste all'epoca, proprio dopo quella famosa, purtroppo, alluvione del 2006.
E’ stato portato avanti questo studio, a questo punto l'attuale progettazione definitiva basata su tutti gli approfondimenti specialistici indicati è stata inviata alla Provincia il 24 giugno, quindi pochissimi giorni fa, per la procedura di Via. Acquisita la valutazione, che spero possa essere la più veloce possibile, si procederà a convocare la Conferenza di servizi al fine di acquisire tutti i pareri, le autorizzazioni, il nullaosta necessari per l'esecuzione dell'intervento, io spero entro il mese di agosto. Questo poi non dipende da noi, ma dalla Provincia che deve dare il parere sulla procedura. Se questo avverrà entro il mese di agosto, come io auspico, ho già chiesto alla Provincia, si potrà procedere alla redazione e all’approvazione del progetto esecutivo entro il successivo mese di settembre, in modo da avviare la procedura di gara entro il mese di ottobre.
Dato l'importo degli interventi i lavori potranno essere affidati mediante una procedura negoziata, che ha una durata media di 50 giorni, in tal modo, se non ci saranno intoppi di non so quale genere, si riuscirà ad eseguire i lavori nell'arco dell'anno 2022, come del resto avevamo già anche presentato tramite conferenza-stampa alcune settimane fa in Comune a Fano insieme all'Assessore comunale interessato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Di fatto non ci sono, mi sembra, grosse novità, se non il fatto che sia stato inviato alla Provincia proprio pochi giorni fa il materiale per chiedere la procedura di Via e il resto delle cose l'Assessore le aveva già dichiarate a mezzo stampa pochi giorni dopo la presentazione di questa interrogazione.
Mi ritengono parzialmente soddisfatta, non tanto per il lavoro dell'Assessore Aguzzi quanto per il fatto che tutto l'iter ha avuto inizio nel 2019 quando l'allora Ministro all’ambiente Costa, del Movimento 5 Stelle, attraverso il piano proteggi Italia, aveva reso disponibile queste risorse per la messa in sicurezza del dissesto idrogeologico. All'epoca ero candidata Sindaco ed ero rimasta colpita dal fatto che la Regione Marche non avesse chiesto l’utilizzo di queste risorse per il piano di difesa della costa, ma aveva trovato delle risorse, che anche l’Assessore ha ricordato, che sono 896.000 euro per la messa in sicurezza del fiume Metauro. Poi per mesi e mesi non se n’è saputo più nulla, intorno a febbraio si è ricominciato a parlarne e oggi l'Assessore ha ripetuto quello che già in pratica era emerso a mezzo stampa. Grazie.

Interrogazione n. 133
ad iniziativa del Consigliere Mangialardi
“Intervento straordinario per la demolizione e la ricostruzione di ponte Garibaldi a Senigallia”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 133 del Consigliere Mangialardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Prendo spunto solo da una frase di questa interrogazione, per com’è stata posta e per poi proseguire nella risposta, cito un passaggio, il secondo, in cui si dice che “il suddetto ponte Garibaldi, la cui competenza della manutenzione ordinaria e straordinaria compete alla Regione Marche …”, poi c'è la richiesta del Consigliere Mangialardi su come procedono i lavori e altro.
Inizio subito nel dire che la competenza dei ponti all'interno delle città non è della Regione, ma in questo caso è del Comune di Senigallia e il Consigliere Mangialardi dovrebbe saperlo bene, avendo lì fatto il Sindaco per 10 anni. Non è la Regione che fa i ponti nelle città.
Il caso ha creato un precedente, indubbiamente seguendo anche i fatti dolorosi di Senigallia, verso i quali sono molto rispettoso e so benissimo quanto dolore e conseguenze abbiano portato ai diretti interessati, a coloro che amministravano la città, ai quali do la solidarietà perché so benissimo quanto sia difficile affrontare queste situazioni impreviste.
Diciamo che quella situazione ha creato un precedente, quella del ponte 2 Giugno, che è un ponte che è stato appena rifatto e che verrà inaugurato venerdì prossimo, probabilmente ci vedremo in quel di Senigallia.
Il ponte 2 Giugno creava una riduzione di sezione perché, come lei sa meglio di me, era molto basso rispetto a quello di cui stiamo trattando. Conseguentemente quel ponte in emergenza, dopo quanto era avvenuto a Senigallia, ahinoi, lei da Sindaco ha vissuto in piena drammaticità degli eventi, è stato sì affrontato dalla Regione Marche in quel momento, ma per meglio far defluire le acque. Il ponte era basso e impediva il deflusso delle acque. Quindi in quel caso c'è stato un intervento di emergenza come Protezione civile, che ha previsto l'abbattimento e il rifacimento di quel ponte, però questo non può creare un precedente per tutti i ponti che attraversano le città marchigiane, che sono di competenza dei Comuni, come in questo caso. Tant'è che c'è stata una richiesta dell'attuale Sindaco di Senigallia che mi ha posto questa stessa situazione, chiedendo se eravamo disponibili a intervenire. A quella lettera, che ho qui con me, noi abbiamo risposto dicendo che nella buona collaborazione che ci può essere e ci deve essere tra un’amministrazione comunale e un’amministrazione regionale, i piloni di quel ponte erano all'interno dell'alveo ed in qualche modo potevano parzialmente ostruire il deflusso regolare delle acque, quindi, potremmo addivenire ad un accordo di questo genere, abbiamo già messo per iscritto al Comune di Senigallia poche settimane fa, la Regione può farsi carico dell'abbattimento del ponte in modo da liberare l'alveo, qualora ci sia la disponibilità del Comune di Senigallia a proseguire con la ricostruzione e il rifacimento dell'opera.
Questo è quanto è stato fatto finora e quanto la normativa oggi prevede, non può essere che la Regione intervenga se non in una fase di estrema emergenza, come quella che lei e la città di Senigallia avete vissuto in quegli anni, in quei momenti, a rifacimento di un ponte che non è di nostra competenza.
Sono d'accordo con il Sindaco di Senigallia, qualora ci sia questa possibilità da parte del Comune ad intervenire, cosa che più o meno, diciamo, mi ha garantito, al momento però non c'è stato un atto formale, ufficiale, noi addiverremmo ad un protocollo di intesa che prevederà l'abbattimento da parte della Regione Marche e il rifacimento da parte del Comune. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ovviamente non ci può essere soddisfazione, Assessore. Capisco che costruiscono i documenti, e forse non glieli hanno dati adeguatamente approfonditi perché ha fatto riferimento al ponte del corso 2 Giugno, che non è stato fatto in emergenza, ma con la programmazione POR FERS 2014/2020, progettato dalla Regione attraverso il consorzio di bonifica, affidato senza nessuna procedura di emergenza e realizzato con risorse interamente regionali. Non a caso perché lì c’è uno studio che si chiama assetto di progetto, che ha letto, a seguito dei tragici eventi del 3 maggio 2014 che hanno interessato tutta l’asta del fiume Misa, il bacino idrografico del Misa e del Nevola, individuando dei livelli di priorità rispetto agli interventi. Uno di questi era il ponte del corso 2 Giugno che aveva la sezione ribassata con le pile in alveo del fiume, che è della Regione.
Finalmente, dopo anni, si è acclarata anche questa situazione che, come lei ha ricordato ha creato un evento tragico nella città e i riverberi personali sono stati anche oggetto di speculazione non di poco conto durante la campagna elettorale, rispetto ai miei rinvii a giudizio che attengono a un fiume che non era del Comune, e lo dimostra. No, no, ricordo benissimo anche in un'altra veste la solidarietà che mi giunse allora, con l’Assessore non ho nessun tipo di problema su questo fronte, che però fu chiarito, lo voglio ricordare, grazie all'Assessore Sciapichetti, che ricordo qui, perché con un po' di approccio prima pusillanime tutti rimasero fermi, con le spalle al muro, lasciando solo chi in 20 giorni ha sistemato la città e l’ha riportata alla qualità ante fatto, quindi potete immaginare. L’Assessore Sciapichetti venne e raccontò di chi era il fiume, chi doveva fare la manutenzione dell'argine, chi doveva fare e rifare i ponti, chi doveva fare l’escavo dell'imboccatura e quelle cose sono state pianificate e messe in campo. Prima è stato rifatto il ponte del corso 2 Giugno, sono partiti e appaltati i lavori dell’escavo dell'imboccatura, poi dentro l’assetto di progetto sono emerse altre necessità, come il rafforzamento degli argini, quelli che cedettero nel maggio del 2014 e allagarono completamente la città di Senigallia ed il rifacimento del ponte Garibaldi, che è compreso, Assessore, tra il ponte Portone e il ponte di corso 2 Giugno.
Il ponte Portone l’ha rifatto la Regione Marche, come il ponte del corso 2 Giugno, con una dichiarazione abbastanza strana del Sindaco di Senigallia, ma questo non mi sorprende, in discontinuità con la città, non come me, con la città, quindi, tutti i percorsi messi in campo devono essere disconosciuti, però poi magari inauguriamo venerdì il ponte. Ricordando che se ci fossero state delle attenzioni negli ultimi due mesi forse qualche miglioria sul piano architettonico si sarebbe potuta fare, soprattutto nella parte interna e nella pavimentazione che è stata realizzata come un ponte autostradale.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Maurizio MANGIALARIDI. Quindi, la invito, Assessore, a riguardare l'assetto di progetto, a recuperare quelle risorse che erano state già stanziate da Italia sicura di allora e destinarle alla demolizione e realizzazione del ponte.
Assessore, lei dice che forse c'è un'ipotesi da parte del Comune di Senigallia, non c'è nessuna ipotesi, c'è un project financing destinato alla realizzazione del nuovo stadio. Conoscendo la macchina comunale, conoscendo i percorsi, prima che si possa addivenire alla sistemazione di quel ponte potrebbero passare almeno tre anni e non ci possiamo permettere, lo dico guardandoci, di ritrovarci in situazioni che potrebbero compromettere di nuovo la nostra città. Quindi, le chiedo di rivisitare quel tipo di percorso, considerato che in questo periodo sta partendo la nuova programmazione, ed inserirlo.
La settimana scorsa abbiamo votato un provvedimento omnibus dove abbiamo messo dentro tante cose, potevamo orientare le risorse anche per mettere in sicurezza la città di Senigallia perché nel progetto partito dalla precedente amministrazione sono stati messi dei tasselli importanti, oggi invece ci rifermiamo in maniera molto, molto pericolosa. Grazie.

Interrogazione n.176
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi
“Riqualificazione della struttura sanitaria di Pergola”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.176 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione 176, presentata in data 6 maggio 2021, ad oggetto “Riqualificazione della struttura sanitaria di Pergola” (a risposta orale), i Consiglieri interrogano la Giunta regionale, l'Assessore competente, per conoscere “quando intende avviare la procedura di gara per il progetto esistente depositato al Genio civile a marzo 2019, che permetterebbe di concludere in tempi brevi i lavori di ristrutturazione all'interno dell’edificio sanitario, portando la struttura in classe 4 con un coefficiente dello 0,65; come e quando si intende avviare la rifunzionalizzazione degli spazi interni; se invece non si intendesse avviare questo progetto già pronto, quali sarebbero le motivazioni per cui assegnare un ulteriore incarico per l'eventuale nuovo progetto che porterebbe ad un pesante sperpero di denaro pubblico”.
Trattandosi di domande specifiche ho chiesto una relazione altrettanto specifica all'Ufficio dell'edilizia sanitaria ospedaliera, questa è la risposta.
La Regione Marche ha la presenza nel suo territorio di diverse aree disagiate a causa delle condizioni geomorfologiche, infrastrutturali e di vulnerabilità sismica. Per questo il vigente piano socio-sanitario regionale approvato con atto n. 107 del 4 febbraio 2020 prevede per le strutture ospedaliere di Amandola e Pergola, situate in aree disagiate, in coerenza con i criteri della programmazione nazionale, le funzioni di presidio ospedaliero con pronto soccorso o in subordine di presidio ospedaliero in zone particolarmente disagiate (ovviamente questa è un’espressione ripresa dalla pagina 56 del piano socio-sanitario).
Si premette che l'intervento attualmente in corso presso l'ospedale Santi Carlo e Donnino di Pergola riguarda la riqualificazione energetica del complesso e solo marginalmente il miglioramento sismico, intervenendo esclusivamente con limitati interventi di rinforzo delle sole strutture perimetrali esterne, necessari per il contestuale intervento di riqualificazione energetica delle facciate. Il collaudo parziale, ci ricorda l'Ufficio, è stato depositato presso il Genio civile di Pesaro e Urbino.
Allo stato attuale è stato depositato presso il Genio civile di Pesaro il collaudo parziale che conferma la realizzazione dell'intervento sopra descritto. Il progetto già predisposto e depositato a marzo 2019 al Genio civile prevede il solo miglioramento sismico, che non garantirebbe la presenza di un ospedale dotato di pronto soccorso per i seguenti motivi (ricordo che la frase che ho appena letto riguarda solo marginalmente il miglioramento sismico ed è il virgolettato che ritroviamo negli atti depositati al Genio civile): gli interventi di adeguamento sismico avvengono su edifici già esistenti. Si tratta di una misura preventiva, onde evitare il verificarsi di danni in caso di un evento sismico. Questa tipologia di interventi prevede un adeguamento del livello di sicurezza antisismica in modo che la sicurezza sia pari a quella di una nuova costruzione. A seguito dell'intervento l'edificio dovrà soddisfare i requisiti richiesti dalle norme tecniche delle costruzioni del 2018 e i successivi aggiornamenti.
La normativa attuale stabilisce che questa tipologia di interventi sia obbligatoria per gli edifici considerati strategici o con una funzione di pubblica utilità, ad esempio: edifici governativi, ospedali e scuole.
L'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3724 del 2003 ha indicato quali funzioni svolte da edifici ed infrastrutture siano da considerare cruciali per la vita politica, amministrativa, esistenziale, tali da assumere una valenza strategica in caso di gestione di una emergenza, prima fra tutti quella legata al post terremoto.
Tra le strutture strategiche vi sono anche quelle ospedaliere pubbliche dotate di pronto soccorso o dipartimento di emergenza accettazione e come tali destinate all'attività di soccorso ed assistenza in caso di emergenza.
Con delibera di Giunta regionale n. 1520 dell'11 novembre 2003 sono state individuate le categorie di edifici e di opere infrastrutturali di interesse strategico di competenza regionale, la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile. In tale categoria sono ricompresi gli ospedali e le strutture sanitarie dotati di pronto soccorso. Quindi una struttura ospedaliera che si intende dotare di pronto soccorso, opzione prevista per l'ospedale di Pergola, va portata in classe 4 e conseguentemente occorre raggiungere l'adeguamento sismico, non essendo sufficiente il miglioramento.
Il decreto ministeriale del 17 gennaio 2018 prevede, infatti, al punto 8.4.3 obbligatoriamente l'intervento di adeguamento della costruzione quando si intende apportare modifiche di classe d’uso che conducano a costruzioni di classe 4. Sempre lo stesso decreto ministeriale inequivocabilmente al punto 2.4.2 stabilisce le classi d'uso e proprio la classe 4 prevede le costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della Protezione civile.
E’ palese che una struttura ospedaliera e il suo pronto soccorso abbiano una funzione strategica essenziale in caso di sisma e debbano rimanere attivi anche con sisma di seria entità per garantire servizi essenziali alla popolazione. Pertanto, non si comprende come possa essere stato ipotizzato un intervento di miglioramento sismico, senza neppure provare a verificare la possibilità di raggiungere l'adeguamento sismico non solo perché lo prevede la norma, ma soprattutto perché lo impone un’oculata gestione delle finanze pubbliche.
Ciò premesso, e vado alla conclusione, si evidenzia che non erano mai state messe a bilancio le risorse per concludere i lavori di ristrutturazione in corso.
Per quanto rappresentato in premessa, non avrebbe alcun senso avviare la procedura di gara con il progetto esistente depositato al Genio civile a marzo 2019 in quanto condannerebbe l'ospedale di Pergola a non avere un pronto soccorso, precludendo tutte le opportunità previste dal vigente piano.
Punto 2, è già stata avviata la rifunzionalizzazione degli spazi interni e solo con gli interventi che si prevedono di realizzare grazie al nuovo progetto strutturale di adeguamento sismico verrà garantito ogni possibile utilizzo della struttura ospedaliera di Pergola.
Punto 3, proprio per evitare lo sperpero di denaro pubblico è già stato affidato l'incarico per il servizio di ingegneria per la progettazione strutturale definitiva ed esecutiva relativa all'adeguamento sismico dell'ospedale di Pergola. Il progetto strutturale definitivo è stato consegnato il 3 giugno u.s., assicurando il raggiungimento dell'adeguamento sismico, che dunque era possibile, confermando che lo scrupoloso approccio della Giunta ha evitato lo spreco di importanti risorse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore per questa risposta, Sinceramente non riesco a capire perché si continua a far passare un messaggio che non corrisponde assolutamente al vero.
Io ho fatto un accesso agli atti insieme al Consigliere Biancani, che magari chiederà poi di intervenire, non ero sola, abbiamo analizzato i documenti e chiesto anche a dei tecnici di avere delle precisazioni. Continuo a non capire perché qua si voglia far passare un messaggio che non esiste, assolutamente.
Non è necessario l’adeguamento, è necessaria una classe d’uso particolare di 0,60 e il progetto depositato a marzo 2019 non solo porta l’ospedale di Pergola a 0,60, ma lo porta a 0,65 di classe d’uso, in classe 4. Quindi, molto più di quello che sarebbe necessario per avere un pronto soccorso e ribadisco che solo le strutture strategiche, come ha detto lei leggendo all’inizio la normativa, devono essere in classe d’uso 4 con un coefficiente di 0,65 di sicurezza. Ciò significa che le sedi di Protezione civile e gli ospedali dotati di pronto soccorso sono i più sicuri in assoluto.
Quello che voglio ribadire è che il progetto depositato a marzo 2019 porterebbe l’ospedale in classe d’uso 4 con un coefficiente di 0,65, quindi, sarebbe perfetto ed idoneo ad avere un pronto soccorso. Non capisco perché questo progetto sia stato cestinato, semplicemente per mettersi una medaglia al petto, con grande sperpero di denaro pubblico, anche questo va evidenziato.
Ora ci piacerebbe anche sapere quanto è costata questa nuova consulenza con un nuovo progetto depositato il 3 giugno, che dovrebbe prevedere a questo punto anche la demolizione di tutto un intervento nella parte perimetrale. Centinaia di migliaia di euro già spesi per l’intervento perimetrale da buttare e rifare, per cosa? Ancora non c’è stata una spiegazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. C’è un cortocircuito, nel senso che si pongono delle domande, lo dico in maniera pacata, ma poi le risposte non sono in linea con quello che la norma prevede.
E’ chiaro che gli edifici in classe 4 con coefficiente 0,60 sono adatti per ospitare costruzioni con funzioni pubbliche, strategiche importanti, comprese le strutture per l’emergenza della Protezione civile, questo non lo dico io, lo dice il decreto.
All'interno di queste strutture i pronto soccorso ci possono stare? Si, ci possono stare. Per la Regione l’Asur ha presentato un progetto nel 2019 che prevedeva la classe 4 e il valore 0,65. Alla domanda fatta ai tecnici - perché noi abbiamo fatto l’accesso agli atti - questo tipo di struttura con questo tipo di intervento può ospitare un pronto soccorso? E’ ovvio, è necessario che queste strutture siano in grado di ospitare un pronto soccorso, la risposta è stata secca: si, non c’è il dubbio. E’ già stato fatto un intervento alle strutture con il primo intervento che riguardava l'efficientamento energetico, è stata messa a posto tutta la parte perimetrale, come ha detto giustamente l’Assessore, i pilastri sono già stati adeguati al progetto da classe 4 a 0,65. Andare a modificare il progetto …, al di là del fatto che per avere un pronto soccorso le strutture devono essere adeguate, sennò dovremmo chiudere il 90% degli ospedali presenti, non è un problema di Pergola, è un problema generale se quello è il concetto. Ma questo vorrebbe dire che noi nel momento …. Allora i tecnici dell’Asur e della Regione dovrebbero essere tutti licenziati perché sono loro che hanno presentato il progetto e hanno dichiarato che era possibile il pronto soccorso. Vorrebbe dire rimettere mano alla struttura esistente, ma soprattutto poi capire il progetto di adeguamento …, per carità, non va bene fare un progetto di adeguamento perché c’è già un progetto esecutivo che prevede il miglioramento sismico e consente di ospitare tutto quello che vogliamo.
Che senso ha buttare a mare un progetto che abbiamo fatto? La mia preoccupazione è che si vuole dare un segnale di discontinuità rispetto al passato, anche rispetto a quelle cose che possono essere considerate positive. Questo alla fine lo pagano i cittadini, sia dal punto di vista delle risorse necessarie che dei tempi. È vero che l’Assessore ha detto e ha specificato che le risorse non sono attualmente a bilancio, ma lui è qui apposta per mettere i soldi a bilancio. Il primo bilancio, quello per il 2021, l’abbiamo già fatto a fine 2020, è stata fatta una variazione di bilancio da 25 milioni di euro, si potevano benissimo inserire le risorse necessarie per dare attuazione al progetto che prevedeva il miglioramento sismico classe 4 a 0,65. Le risorse ad oggi non state messe a bilancio né a fine 2020 né con l'ultima manovra, che non era una manovra così, era di 25 milioni di euro e sono stati messi per promuovere e finanziare altre infrastrutture, si potevano mettere soldi per questo. Lo sanno tutti che i soldi si mettono il giorno in cui si decide di partire perché mettere delle poste a bilancio un anno prima, due anni prima …? L’Asur, ma penso che anche l’Assessore proseguirà così nei prossimi anni, mette a bilancio le risorse nel momento in cui si fanno le gare e si può partire con i lavori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. La situazione, come ricordato dai Consiglieri Biancani e Vitri, è imbarazzante per tutti, lo dico, Assessore, è imbarazzante, non è che uno solo perché autoctono può permettersi di intervenire su una struttura che risponde ai requisiti normativi, azzerando il percorso precedente, spendendo maggiori risorse e soprattutto rallentando il processo di messa a norma.
Lo dico per l'intera Giunta e per questa Assise, noi vorremmo una risposta chiara, netta rispetto ai quesiti che poniamo. Quel progetto che è stato approvato, finanziato, che doveva trovare una sua conclusione sia sul piano delle risorse che sul piano temporale, corrisponde ai requisiti richiesti dalla norma, si o no? L'ospedale di Pergola con il suo pronto soccorso, con quel progetto, sarebbe un ospedale a norma si o no? Non vogliamo altro, ormai i documenti - abbiamo fatto l'accesso agli atti - li abbiamo studiati, abbiamo il quadro molto chiaro e non è perché uno abita in quel territorio che ne può disporre come vuole perché quelle sono risorse pubbliche, i cittadini sono di tutti, i pazienti sono della comunità e vorremmo risposte chiare.
Se poi si dovesse decidere di fare un altro percorso, che forse può trovare maggiore consenso, non ne dovrà rispondere più a questa Assise, ma alla Corte dei Conti, perché a questo punto il quadro …, io sono un garantista anche oltre però davanti a risposte così imbarazzanti …, perché non serve. La prossima volta faremo con le cellette con si o no. E’ a norma? Si, no, poi vedremo quali atti di conseguenza potremmo assumere. Grazie.

PRESIDENTE. Prego, esponga il fatto personale. Ha la parola l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Dire ad un Assessore di questa pubblica Assise che interviene perché è un autoctono del territorio …, credo che l'Assessore risponda a ben altri principi.

PRESIDENTE. Quindi, un’affermazione lesiva della dignità personale?


Francesco BALDELLI. E’ del tutto evidente, Presidente, che mi costringe a dire che imbarazzante è chi pronuncia queste parole, imbarazzante è chi investe delle risorse pubbliche in strutture ospedaliere senza garantirne l'estrema sicurezza, 0,65 non è 1. 1 significa adeguamento sismico, restituire con gli stessi investimenti economici una struttura come se fosse costruita in quel momento. Quello che si mette in discussione e che potrebbe essere oggetto di accertamento sono i lavori e le progettazioni sino ad oggi realizzate, che non indagavano nemmeno la possibilità di dare una maggiore sicurezza ad un edificio che è essenziale per garantire la salute dei cittadini, un edificio strategico in caso di evento sismico.
Imbarazzante sarebbe spiegare ai Consiglieri Vitri, Biancani e Mangialardi, che alcuni di loro hanno avuto anche importanti responsabilità nella pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Assessore, rimanga sul fatto personale.

Francesco BALDELLI. Ricordare come un edificio sia stato trasformato nelle sue funzioni, perché l’ospedale di Pergola aveva un pronto soccorso che poi è stato degradato di primo intervento con la possibilità di tornare ad essere un pronto soccorso. Questa variazione di destinazione, dopo lavori pesanti, richiede la classe 4 e l'adeguamento sismico.
E’ stata indagata la possibilità non del solo miglioramento, ma dell’adeguamento e si è ottenuta la possibilità per quella struttura di avere l’adeguamento. Informo il Consigliere Mangialardi che sto facendo le stesse indagini sull'ospedale di Senigallia.
Mi chiedo chi possa aver tenuto delle strutture sanitarie e ospedaliere nel recente passato in condizioni tali da dover intervenire con emergenza, facendo una pianificazione 5/10 anni su tutte le strutture ospedaliere e sanitarie della nostra regione. Quello che stiamo studiando è quello che vorremmo fare proprio perché non siamo autoctoni, ma siamo Assessori di una regione ed abbiamo una visione unitaria. Questo è quello che dovremmo imparare tutti insieme e che tutti insieme, Presidente, dovremmo cercare di raggiungere in questa legislatura per dare a tutti i cittadini della nostra regione lo stesso grado di tutela del diritto alla salute, quello che la Giunta precedente ha negato a tanti territori marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE Ha la parola, per replica, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Sono veramente dispiaciuto, lo dico a lei, Presidente, perché ha concesso un fatto personale che non c'era e nella sua esposizione l'Assessore è entrato nel merito, mentre avrebbe dovuto rimanere ed eventualmente giustificare l’appartenenza al territorio e il fatto che un Consigliere della Regione Marche, non di Senigallia, ma della Regione Marche aveva stigmatizzato, invece è entrato nel merito.
Le chiedo una censura, Presidente, mica funziona così, non può funzionare in questo modo. L'Assessore sa che su quel tema siamo particolarmente attenti perché siamo certi che il progetto precedente aveva i requisiti per consentire di svolgere la funzione corrispondente alle indicazioni della norma rispetto a tutte le approvazioni che aveva avuto e al percorso che era stato fatto.
Il fatto personale, secondo noi, penso che sia palese, non c'era e nel merito le assicuriamo che su quel tema non molliamo un centimetro. Quindi, la prossima volta che le si rivolgerà troverà una domanda. Vogliamo si o no e non altri documenti. Era a norma quel progetto che faceva risparmiare milioni di euro alla comunità marchigiana? Si, no, se non lo era lei dovrebbe mandare il progetto, che era stato già approvato, alla Corte dei Conti e denunciare anche i tecnici che lo hanno istruito e approvato.

Interrogazione n. 165
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Mancato rinnovo Consigliera di parità effettiva della Regione Marche”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 165 ad iniziativa delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Con il decreto n. 184 del 22 novembre 2019 è stato pubblicato l'elenco delle nomine e delle designazioni da effettuarsi da parte della Regione nel corso dell'anno 2020. In detto elenco compare anche la designazione per una Consigliera di parità effettiva e per una Consigliera di Parità supplente, con data di scadenza di presentazione delle candidature fissata al 14 marzo 2020 e data di adozione dell'atto fissata al 14 aprile 2020. Entro la data prevista per l'adozione dell'atto, pur essendo pervenuta una candidatura utile, la Giunta regionale dell'epoca non ha deliberato in merito, nè il Presidente della Giunta ha ritenuto di adottare alcun atto mediante potere sostitutivo.
Sappiamo che il decreto legislativo n. 198 del 2006 prevede entro 60 giorni dalla scadenza del mandato o in caso di designazione effettuata in assenza dei requisiti richiesti che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali nei 30 giorni successivi indice una procedura di valutazione comparativa nel rispetto dei requisiti di cui all'articolo 13, comma 1 di durata non superiore complessivamente ai 90 giorni successivi alla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature. I competenti uffici regionali hanno mantenuto costanti contatti con i competenti uffici del Ministero al fine di eventuali aggiornamenti al riguardo. Abbiamo avuto conferma che da parte del Ministero non era stata attuata e neppure avviata alcuna procedura di avocazione del procedimento, non essendovi una formale messa in mora della Regione al riguardo.
E’ stato adottato il decreto n. 2 del 2021 di avviso per la presentazione di candidature per la designazione alla carica di Consigliera di parità sia quella effettiva che supplente. Il decreto è stato pubblicato sul BUR il 6 maggio 2021. Ai sensi della legge regionale n. 34 del 1996 il termine della presentazione delle candidature è scaduto il 26 maggio 2021, mentre il termine per l'adozione dell'atto da parte della Giunta era previsto dal 3 al 30 giugno. Quindi, nella seduta del 21 giugno la Giunta ha adottato con delibera n. 761 inerente la designazione di una Consigliera di Parità effettiva e supplente e attualmente gli uffici regionali stanno curando l'invio di tutta la documentazione necessaria al Ministero del Lavoro per gli adempimenti finali. Siamo quindi in dirittura di arrivo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie per la delucidazione. In questa occasione ci tengo a sottolineare come la pandemia che abbiamo affrontato e che stiamo continuando a cercare di gestire ha sospeso tanti aspetti della nostra vita, anche della gestione del lavoro, ad esempio in piena pandemia una figura così rilevante come la Consigliera di Parità ha subìto dei ritardi.
Vorrei che tutti noi fossimo attenti a tutti gli aspetti della vita dei nostri concittadini.
La Consigliera di parità è sicuramente un servizio, una figura molto importante, bene che si sia riavviato l’iter, adesso staremo a vedere e spero che venga dato a chi verrà nominato il giusto rilievo. Grazie.

PRESIDENTE. Ricordo a tutti coloro che sono in questa Aula e all'interno della porzione di immobile di tenere le mascherine. Non siamo ancora fuori da questa situazione, la disposizione che vige è quella che si può parlare alzandosi dalla seggiola, parlare in piedi con la mascherina. Ovviamente tutti gli altri, che non sono Consiglieri regionali, devono rispettare le medesime disposizioni trovandosi nella stessa porzione immobiliare.

Interrogazione n. 173
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri
“Avviso pubblico di selezione per titoli ed esami per la formazione di graduatorie da cui attingere per assunzioni a tempo indeterminato necessarie alle esigenze organizzative di SVIM – Sviluppo Marche srl”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.173 ad iniziativa del Consiglieri Bora, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.
-
Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. Gli interroganti pongono tre quesiti che riguardano: le ragioni del ritardo rispetto al complemento di una procedura relativa all'avviso di selezione per 12 dipendenti, che è stato promosso dalla Svim alla fine di agosto/settembre 2020; quali saranno i tempi di attuazione del completamento della procedura della suddetta selezione pubblica; se le attività della Società Sviluppo Marche saranno compatibili con quelle che verranno affidate alla costituenda ATIM.
Rispetto al quesito 1, rientra nell'autonomia della Svim procedere alle assunzioni secondo i tempi che ritiene più opportuni. La Giunta regionale approva il piano triennale verificando il rispetto dei criteri fissati in occasione dell'approvazione degli indirizzi e degli obiettivi strategici per la Svim Srl per il triennio di riferimento. Questo è quanto mi viene riferito dai tecnici che hanno sviluppato la risposta.
Rispetto al quesito 2, al momento la società ha dato priorità all'assunzione degli operatori del numero unico di emergenza 112. Una volta definito bene il ruolo e le competenze la società verificherà l'opportunità o meno di procedere all'assunzione del personale per esigenze organizzative.
Rispetto al quesito 3, le attività dell'agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione non sono sovrapponibili, in quanto l’agenzia per il turismo svolge funzioni di promozione delle Marche in Italia e all'estero, valorizza, organizza l'offerta turistica, mentre l'internazionalizzazione promuovere i prodotti marchigiani all'estero, le imprese marchigiane sui mercati internazionali, l'attrazione degli investimenti nazionali e internazionali nel nostro territorio. La Svim svolge, invece, funzioni legate soprattutto ai fondi europei e nazionali come assistenza tecnica sia nella fase della progettazione che in quella di gestione e monitoraggio della spesa.
Vi è da dire che nella Giunta dello scorso lunedì abbiamo approvato una proposta di legge di riforma della Svim, che verrà poi esaminata dall’Assemblea regionale, che rientra negli obiettivi e negli indirizzi prefissati, che hanno consigliato un monitoraggio attento delle attività della Svim, le situazioni complessive, i carichi del personale, le caratteristiche di tutte le attività che erano svolte da una società che intendiamo riformare, individuando alcuni ulteriori settori d’intervento, valorizzando quello che negli anni è stato uno degli impegni più significativo e rilevante che la Svim ha svolto, quello dell'assistenza tecnica in materia comunitaria, introducendo una serie di attività ulteriori, segnatamente quelle di supporto e assistenza ai Comuni che richiedono sostegno, ausili importati anche perché rispetto a tante sfide municipali e territoriali, come è noto, le amministrazioni locali sono state rese obsolete e spesso carenti di personale, di professionalità pubbliche, che potrebbe essere utile in qualche misura sostenere attraverso un protagonismo della nuova Svem, questo è l'acronimo che sostituisce Svim, che intendiamo possa garantire questa cosa.
La Svim, come è noto, lo sanno tutti, cari interroganti, nel periodo immediatamente precedente all'elezione è stato interessata da un forte impegno sul piano assunzionale (il 112, gli avvisi), le procedure espletate in quel frangente destarono qualche riflessione e approfondimento. Se ne parlò a lungo, chiaramente tutto nella regolarità della legittimità, ma subito dopo c'è stata questa riflessione più ampia. La mia considerazione non riguarda la selezione che è oggetto dell'interrogazione, più in generale, abbiamo ritenuto utile e necessario, ma questo riguarda l'aspetto ordinamentale, cercare di rilanciare e riprofilare quanto più possibile la funzione di questa società.
Questa è la risposta e speriamo davvero che, soprattutto in previsione della nuova programmazione comunitaria, la Svem - se il Consiglio vorrà sarà questo il nuovo acronimo che ne definirà il nome - possa essere di grande aiuto e rilancio, anche in relazione a molte delle sfide relative al PNRR e a tutto ciò che richiederà assistenza tecnica per essere all’altezza della situazione e delle aspettative della nostra comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Purtroppo sono insoddisfatta, è la seconda volta che mi dichiaro insoddisfatta delle risposte dell’Assessore Castelli e per la serie non c'è due senza tre … Spero di poter esprimere la soddisfazione alle risposte dell’Assessore, che nella migliore delle ipotesi risponde in modo impreciso oppure non lo fa affatto. Ad esempio, al primo punto: quali sono le motivazioni che stanno alla base del ritardo? L’Assessore Castelli asserisce che la Svim ha l’autonomia per precedere e quindi ne ha anche la responsabilità. Aggiungo che anch’io ho fatto l’Assessore regionale e so distinguere bene l’operato formale, sostanziale di Svim da quello della Giunta regionale. Ciò che mi premeva capire era se la Regione Marche era d'accordo con questi ritardi, oppure se autorizzava a Svim a procedere con l’avviso di selezione. A questo l’Assessore Castelli non ha risposto. Capisco l’imbarazzo, ma ovviamente rimane la mia più grande insoddisfazione.
Punto due: quali saranno i tempi di attuazione per il completamento delle procedure di suddetta selezione? L’Assessore Castelli risponde che è stata data priorità al numero unico 112, ma non ha dato un orizzonte temporale rispetto all’altro avviso di selezione, che poi è oggetto di questa interrogazione.
Infine apprendiamo oggi che è stato fatto un passo indietro rispetto a Svim, c’era anche chi diceva tra gli illustri Presidenti dei gruppi che doveva essere cancellata, si è preferito fare un’operazione di maquillage, spero che in questo passo indietro vengano riprese e salvate tante valide professionalità, mi riferisco ad esempio a quella del patto dei Sindaci che sarà oggetto di una successiva mozione.
La sensazione che si ha è che tante volte non si vogliono nemmeno approfondire le questioni, si fanno degli annunci per poi fare un passo indietro.
Ribadisco la mia insoddisfazione e ciò che deduco tra le righe è che l’Assessore Castelli autorizza Svim a procedere con l’avviso di selezione. Grazie.

Interrogazione n. 172
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Attuazione della deliberazione della Giunta regionale n. 795 del 29 giugno 2020: ‘Modalità di accesso alle prestazioni di circoncisione rituale maschile’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 172 ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In base alla nota e alle informazioni ricevute dall’Azienda ospedaliera universitaria ospedali riuniti di Ancona Torrette si rappresenta quanto segue.
In esecuzione della delibera di Giunta n. 795 del 29 giugno 2020, che è rubricata “Modalità di accesso alle prestazioni di circoncisione rituale maschile”, l’Azienda ha effettuato nel periodo da luglio 2020 a giugno 2021 156 visite ambulatoriali e 38 interventi chirurgici. Alla data odierna i pazienti in lista d’attesa per la circoncisione sono 118.
A tale proposito è necessario precisare che la prestazione di cui stiamo parlando non rientra nelle tipologie di prestazioni con priorità in classe A e pertanto in questo periodo pandemico l’erogazione ha subìto un rallentamento.
Tenuto conto che stiamo ricostruendo le liste di attesa per cercare di dare una maggiore velocità alle prestazioni che sono indicate, probabilmente nelle prossime settimane anche su questo punto ci saranno ulteriori capacità operative da parte dell'ospedale Torrette per la pratica in argomento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Avevo già presentato un’interrogazione nel giugno 2020, alla quale era seguito un atto della Giunta, per il quale avevo avuto modo di ringraziare, quello che lei ha nominato, la delibera n. 795 di fine giugno 2020.
Al fine di rispettare la pluralità dell’identità delle diverse culture, ritengo che aver portato avanti come Regione Marche questa scelta sia stato giusto.
Diverse persone che fanno parte di questa comunità mi avevano contattato dicendomi che in alcune realtà regionali, mi riferisco in particolar modo, come può immaginare l’Assessore, alla provincia di Pesaro e Urbino, non è stato dato seguito a quella delibera. Lei oggi mi dà dei numeri importanti, legati al lavoro che è stato portato avanti a Torrette.
Capisco che ci può essere stato un rallentamento per la pandemia, quello che le chiedo, per evitare che questi interventi vengano fatti in maniera clandestina, purtroppo è un’abitudine ancora presente, è di attivarsi per fare in modo che in tutte e 5 le Aree Vaste, nelle varie Aziende ospedaliere, non solamente a Torrette, ci sia una sensibilità, soprattutto venga attuata l'indicazione che la Giunta precedente aveva dato e che, da quello che ho percepito, anche questa Giunta vuole in qualche modo confermare, chiedendo alle varie Aziende sanitarie di procedere quanto prima perché per queste persone è un problema che va rispettato e al quale va trovata una soluzione. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Bora, Casini, Mastrovincenzo, Vitri e Biancani, mi dovete dare conferma sulla richiesta di ritiro della mozione n. 162, relativa alla regolamentazione della pesca delle vongole e dei compartimenti marittimi marchigiani.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come ho annunciato nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi, da lei presieduta, ritiriamo la mozione che abbiamo presentato in quanto superata dal percorso che la settimana scorsa, nella seduta precedente, abbiamo incardinato con l'approvazione della proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di passare ai punti relativi alle mozioni, vorrei tornare, cercando di mantenere la questione nel filone della tranquillità e dell'esposizione, diciamo così, razionale, sulla motivazione del fatto personale di prima richiesto dall'Assessore Baldelli sull'interrogazione n. 176.
Ho concesso il fatto personale, ai sensi dell'articolo n. 61 del Regolamento, perché l’Assessore nella sua condotta era stato censurato con l'espressione “autoctono”, sintomatica parola di una scelta discrezionale, non oggettiva, compiuta dalla Giunta regionale delle Marche, in particolare dell'Assessore. La risposta dell'Assessore ha esorbitato il tema del fatto personale, tornando nel merito della risposta che pur potendo essere assunto dal presupposto delle precisazioni del fatto personale ovviamente ha riguardato di più il merito che il fatto personale. La replica del Consigliere Mangialardi ha posto chiaramente i contorni dell'affermazione che ha dato origine al fatto personale, rendendo evidente e pacifico che la questione era di merito.
Ho preferito fare questa precisazione a bocce ferme, in modo da consentire a tutti in qualche modo di esplicitare i diritti sempre rimarcando che ci dovremo attenere tutti alle regole e alle interpretazioni originarie e autentiche delle stesse.
Detto questo, chiedo di mettere in votazione il rinvio delle mozioni nn. 63 e 74, come deciso nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo di questa mattina, nel senso che abbiamo valutato la proposta e c'era stata da parte dei Presidenti dei Gruppi la decisione positiva.
La mozione n. 63 è dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Mastrovincenzo, Carancini, Cesetti, Vitri, Biancani, Casini “Politiche regionali per raggiungere l'obiettivo europeo di riduzione del 55% delle emissione di gas a effetto serra e attuazione del patto dei Sindaci; la mozione n. 74 è delle Consigliere Lupini e Ruggeri “Sostegno a iniziative governative per l’estensione alle Marche dei benefici fiscali ed economici destinati alle nuove regioni, comprese nelle categoria ‘Regioni in transizione’ in ambito dell’Unione Europea”. La richiesta è data dal fatto che la Giunta regionale delle Marche non è, diciamo così, pronta per partecipare all’attività nell’ambito delle mozioni.
Rinvio delle mozioni nn. 63 e 74. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. C’è l’inserimento della mozione n. 83 a firma dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri, Biancani, Bora “Coinvolgimento degli studenti del corso di laurea in infermieristica supporto alla campagna di vaccinazione e apertura di un bando straordinario finalizzato ad ulteriori assunzioni” al posto della mozione n. 63 che abbiamo teste rinviato, e della mozione n. 95 dei Consiglieri Ciccioli ed altri, al posto della mozione n. 62, dopo la mozione n. 64.
Iscrizione delle mozioni nn. 83 e 95. La pongo in votazione.

(l’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Mozione n. 83
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri, Biancani, Bora
“Coinvolgimento degli studenti del Corso di laurea in Infermieristica a supporto della campagna di vaccinazione e apertura di un bando straordinario finalizzato ad ulteriori assunzioni”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 83 a firma dei Consiglieri Cesetti, Carancini, Casini, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri, Biancani, Bora.
La discussione generale è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Brevemente perché la mozione è nella disponibilità del Consiglio regionale, credo sia stata distribuita.
Il titolo l’ha detto lei: “Coinvolgimento degli studenti del Corso di laurea in Infermieristica a supporto della campagna di vaccinazione e apertura di un bando straordinario finalizzato ad ulteriori assunzioni".
E’ ancora in atto ed emerge in maniera sempre evidente la necessità di accelerare la campagna vaccinale anche all’esito di queste varianti che, ahimè, stanno sopraggiungendo, quindi, la campagna vaccinale in corso richiederà una sempre maggiore disponibilità degli operatori sanitari che andranno a somministrare i vaccini, anche in considerazione del fatto che i medici dovranno essere affiancati da un alto numero di infermieri nelle procedure di vaccinazione.
La premessa la do per letta, che cosa chiediamo? Che il Consiglio regionale impegni la Giunta regionale: a promuovere il coinvolgimento del maggior numero possibile di studenti del Corso di laurea in Infermieristica, secondo il loro orario di tirocinio clinico, nelle varie fasi della vaccinazione in corso e nelle rispettive aree territoriali di somministrazione, al fine di poter essere di sostegno all'attuale organico impiegato nei punti vaccinazione, evitando al contempo l'ulteriore sovraffollamento delle strutture ospedaliere, riconoscendo una maggiore utilità e produttività all'esperienza del tirocinio clinico; a proporre in tempi brevi l'apertura di un bando straordinario per l'assunzione, secondo i termini già in larga parte indicati nel decreto legge n. 18 del 2020, di un consistente numero di neolaureati (dati in aumento anche grazie all'apertura delle sessioni straordinarie di aprile, giugno e novembre 2021) e specializzandi iscritti regolarmente all'ultimo e penultimo anno di corso della scuola di specializzazione non ancora impiegati e dunque disponibili; a disporre un ulteriore assunzione di personale con premialità, cercando di valorizzare ulteriormente la componente giovanile a supporto delle USCA, secondo quanto disposto dal decreto legge n. 34 del 2020.
E’ inutile sottolineare che ovviamente io ho predisposto questa mozione e ringrazio il gruppo di averla, diciamo, adottata e condivisa. Io l'ho predisposta raccogliendo anche gli inviti degli operatori del settore, è di tutta evidenza che, ravvisando io stesso la necessità di accelerare in questa campagna vaccinale, un coinvolgimento di queste figure mi sembra assolutamente necessario.
Auspico che la maggioranza voglia votare questa mozione, la Giunta la voglia accogliere ed io insisto per l’approvazione.
Vedo qui il Consigliere Santarelli, che ovviamente in materia è anche un esperto, penso che possa sostenere la validità di un atto del genere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Ringrazio per la sensibilità il Consigliere Cesetti.
Attraverso questa mozione si mette in evidenza anche il passato di una professione che al tempo venne sostenuta nel percorso formativo dalla Regione Marche. Tutti gli infermieri che hanno una certa età sono in possesso di un diploma regionale, la Regione Marche finanziava il tirocinio, che era anche complementare, sopperendo a certe carenze dei reparti. Spesso i reparti ospedalieri si sostenevano grazie agli operatori infermieri in formazione.
Oggi nella mozione si richiede un sostegno per la pandemia, che per certi aspetti, in certi momenti è uno stato di guerra, uno stato di guerra sanitaria. Anche loro sono dei soldati che mettono in campo la propria professionalità, che acquisiscono già dal secondo, terzo anno, riuscendo ad essere complementari nell'assistenza.
Invito la maggioranza a sostenere questa mozione, che può essere anche di aiuto, visto il periodo che andremo ad attraversare, arriva il piano ferie estivo, alcuni colleghi sono stremati dai turni, soprattutto dalle richieste di disponibilità delle varie Aziende ospedaliere. Considerato il periodo emergenziale avere il sostegno dei futuri colleghi, giovani che hanno delle competenze, soprattutto hanno le energie, può essere sicuramente di aiuto. Quindi ringrazio Partito Democratico e il Consigliere Cesetti per l’esposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Tutte le emergenze si avvantaggiano di suggerimenti, di qualsiasi proposta, di qualsiasi idea che possa migliorare la risposta all'emergenza stessa, però bisogna un po' riflettere su questo.
Innanzittutto nella nostra regione si stanno esaurendo i vaccini disponibili e speriamo che l’approvvigionamento nazionale ci metta nelle condizioni di poter nuovamente ripartire con rinnovato slancio. Nei prossimi giorni avremo personale in più per le vaccinazioni rispetto alle possibilità di vaccinare.
Detto questo, in linea teorica questa mozione ci sta, perlomeno per quanto riguarda questa specifica vaccinazione, è un atto sanitario così elementare che soprattutto gli infermieri in formazione del terzo anno non avrebbero alcuna difficoltà a fare. Però mi sento di dire che questa è un'opportunità, speriamo di non averne la necessità.
Per gli studenti di medicina della scuola di specializzazione del quarto e quinto anno è stata prevista per legge la possibilità di utilizzo come sanitari, quindi, sono regolarmente iscritti all'ordine dei medici, medici chirurghi generici a tutti gli effetti, possono anche svolgere un ruolo vicariante di sostegno alle strutture nell'ambito della specializzazione che forniscono, soprattutto, sono stati utilizzati anche in specializzazione difforme, però nell'ambito della stessa è un utilizzo molto proprio.
Per quanto riguarda gli infermieri il problema è un po' più opaco, nel senso che non sono iscritti all'albo delle professioni infermieristiche, quindi farebbero qualcosa in più, bisogna capire la normativa e, ce lo chiedevamo con l'Assessore, se dal punto di vista della legittimità, perché questo è l'aspetto, è possibile fare questo utilizzo.
Questa è una proposta, se si è in emergenza per salvare le persone tutto si può fare, c’è una norma del codice civile e penale, in tutti e due gli ambiti, che prevede che in condizioni di emergenza l’atto medico deve essere svolto. Il famoso stato di necessità, così si chiama.
In stato di necessità, se non riuscissimo a vaccinare perché non abbiamo il personale sufficiente, si potrebbero trovare le forme più opportune, quelle che ci sono.
Detto questo, si tratta di una materia molto sensibile, molto delicata, della quale dobbiamo verificarne la legittimità e l'opportunità, Avere più personale disponibile non serve se non ci sono i vaccini, purtroppo, ahimè, tra qualche giorno ne avremo di più di quello che potremmo utilizzare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Esprimo un'opinione abbastanza condivisa tra i Consiglieri di maggioranza, che è quella del rinvio di questa mozione al prossimo martedì per dare la possibilità a tutti noi di riflettere sulla questione che nel merito potrebbe essere anche presa in considerazione, ma sul metodo …, è stata portata qui senza aver avuto la possibilità di leggerla. Vorremmo un po' di tempo per rifletterci e per ragionarci.
Dopodiché sul merito, questi ragazzi, che non sono ancora laureati in scienze infermieristiche, potrebbero sicuramente dare una mano in un contesto di questo tipo, però la presenza del medico durante la vaccinazione è fondamentale perché un vaccino non è proprio bere un bicchier d’acqua, possono essere di supporto, ma non dirimenti completamente.
Siamo in condizioni d’emergenza, di difficoltà, comunque tocca ragionarci un attimo perché, ripeto, il medico è determinante nell'approccio alla vaccinazione, l’infermiere non lo è, fa un lavoro di supporto.
Dateci questa settimana di tempo per riflettere ed entreremo anche nel merito della mozione. Tra l'altro non gradisco …, mi sembrava di averlo detto prima, questo è un Consiglio regionale, non un Consiglio di quartiere, nel quale si buttano e si tolgono mozioni che sono all'ordine del giorno da settimane, come quella che ritengo importante sugli insegnanti di sostegno e viene buttato lì un altro atto su cui nessuno ha fatto una riflessione.
Presidente, lei ha messo ai voti l’iscrizione, personalmente, avete visto, ho votato contro, non gradisco il metodo di infilare della roba in un Consiglio, visto che siamo tutti grandi c’è la necessita di pensare un attimo su quello che andiamo a decidere qua dentro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In merito a questa mozione in parte hanno già risposto i colleghi che si sono espressi sull'argomento. Vorrei che si tenesse conto di alcune questioni.
Quando sono stati impiegati i medici specializzandi per il processo di vaccinazione questo è stato fatto solo a seguito di un decreto legge, di un atto normativo formale che autorizzava gli specializzandi ad intervenire nelle corsie ospedaliere. Tanto più per il fatto che, come noi sappiamo, gli specializzandi in medicina sono già laureati, sono già iscritti all'ordine dei medici, mentre per quanto riguarda i ragazzi che frequentano il corso di laurea in scienze infermieristiche la situazione è diametralmente opposta, pur svolgendo la pratica al terzo anno non sono ancora laureati, non sono formalmente titolari di quella qualificazione prevista. Quindi, se per i medici - stiamo ragionando per analogia - è stato necessario addirittura un decreto legge, quindi un atto normativo con forza di legge, probabilmente la stessa cosa varrà per i ragazzi di scienze infermieristiche al terzo anno.
Chiedo all'Assemblea di valutare se convertire questa mozione in una risoluzione, oppure se rinviare tutto, come ha proposto il Consigliere Cancellieri, alla prossima riunione del Consiglio regionale per approfondire la questione dal punto di vista giuridico normativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Più che nel merito intervengo sul metodo. Ovviamente la proposta del Consigliere Cancellieri mi sembra ragionevole, ma la mozione che è stata inserita era stata presentata da un po' di tempo, ovviamente legata all'emergenza della campagna vaccinale in atto, quindi l'urgenza dell'inserimento è in re ipsa, altrettanto in re ipsa è la necessità, giustamente, anche sulla base delle osservazioni dell'Assessore, che i Consiglieri abbiano la possibilità di approfondirla e valutarla. Credo che una settimana di tempo, Presidente, sia un tempo ragionevole, quindi, noi siamo d'accordo che questa discussione e l'eventuale sottoposizione al voto di questa mozione vengano posticipate, magari ai primi punti delle mozioni della prossima seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Anch'io per affermare che condivido ciò che ha detto il Consigliere Cancellieri, cioè di rinviare questa mozione al prossimo Consiglio per poterla valutare meglio, studiarla e portarla la prossima volta. Grazie.

PRESIDENTE. Per il rinvio, che mi sembra la tesi maggiore che ha attraversato i vostri interventi, vi è necessità di una richiesta formalizzata di almeno tre Consiglieri ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento. Oltre al Consigliere Cancellieri, chi altri si associa a tale richiesta in maniera formale? Consiglieri Marcozzi, Rossi, Marinelli.
Rinvio della mozione n. 83. Lo pongo in votazione, ai sensi dell'articolo 48, ultimo comma,

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 95
ad iniziativa dei Consiglieri Putzu, Ciccioli, Leonardi, Ausili, Baiocchi, Assenti, Borroni
“Libere professioni”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 95 a firma Consiglieri Putzu, Ciccioli, Leonardi, Ausili, Baiocchi, Assenti, Borroni.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Grazie a tutti i colleghi, soprattutto alla Conferenza dei Capigruppo per aver inserito questa rilevante mozione.
In primis voglio ringraziare tutti gli ordini professionali, che anche in questo momento di pandemia così importante hanno dato il massimo con gravi difficoltà. In particolare il mio ringraziamento va a tutto il personale e all'ordine delle professioni sanitarie che hanno combattuto in prima linea per difendere la vita dei nostri cittadini.
Questa mozione è frutto di un impegno preso in campagna elettorale da questa maggioranza, quello di confrontarsi costantemente con gli ordini professionali, segue anche un incontro di Fratelli d'Italia con le professioni, proprio per dare voce alle loro istanze, cosa che magari prima non era mai successo.
Sono molto felice che questa maggioranza riesca a confrontarsi continuamente con tutti gli ordini professionali proprio per ascoltare le loro esigenze e tramutarle in proposte.
Sappiamo tutti che l'Italia è il Paese europeo con il maggior numero di professionisti e questo vale anche per le Marche, una regione molto produttiva. Non a caso le imprese vanno anche di pari passo con il supporto dei professionisti, ad esempio delle professioni giuridiche e tecniche, ma in questo caso è importante valorizzare anche quelle sanitarie.
Voglio leggere brevemente la mozione, cosa che non faccio mai, però mi piace farlo anche per far capire all'opposizione l'importanza di approvarla: “Premesso che
- il lavoro specie quello autonomo è diventato una vera emergenza sociale, con il prodotto interno lordo del prossimo anno stimato a meno 12-18% e con migliaia di esercizi commerciali, di imprese e di liberi protezionisti che in questi mesi sono stati costretti a rinunciare alla propria attività;
- il mondo delle libere professioni rappresenta un fondamentale valore aggiunto per l'economia della nostra nazione, sia in termini di Pil che più in generale come un modello che, per la necessità di conseguire un titolo abitativo per lo svolgimento della professione ed in caso di professioni ordinistiche per l'obbligo di iscrizione all'albo, garantisce anche una qualità elevata e per un certo aspetto certificata delle prestazioni fornite;
- con 2,3 milioni di unità si concentra in Italia la maggiore percentuale dei professionisti censiti dei 28 paesi dell’Unione Europea, una platea pari al 26% del lavoro indipendente, capace a sua volta di occupare e coinvolgere circa 900.000 persone;
- secondo il rapporto del 2018 di Confprofessioni i liberi professionisti hanno retto più di altri alla crisi economica ed alla seguente stagnazione. Tuttavia il contributo al Pil dal 2011 al 2016 è calato dal 12,8% al 12,4%. Al di là del mero aspetto numerico non può fuggire come la specificità del mondo delle libere professioni in Italia sia anche a garanzia di un modello sociale ed economico, lontano da logiche assistenzialiste, ma anche da aspetti mondialisti e liberisti legati ad una finanza senza volto e senza anima che nell'immaginario collettivo si legano ad un meccanismo delle companies americane, dove anche il più stimato professionista è un semplice granello intercambiabile destinato ad essere spazzato via durante una delle crisi cicliche del turbo capitalismo che tanto spesso abbiamo visto in questi anni;
- i liberi professionisti necessitano di risposte urgenti, indifferibili, ancora di più dopo un anno e mezzo di pandemia mondiale, in termini innanzitutto di difesa della propria specificità ed identità, di riduzione della pressione fiscale, di semplificazione delle incombenze burocratiche, di tutela della meritocrazia anche a difesa di un modello che funziona che è tipicamente italiano;
- si rende sempre più necessario che le istituzioni siano vicine ai liberi professionisti, alle partite Iva, anche attraverso un welfare sostenibile che possa conciliare le esigenze di chi svolge un lavoro autonomo con la vita personale e familiare;
- il meccanismo dell’accesso al credito appare ancora troppo complesso e le garanzie richieste dalle banche in assenza di una surroga in ultima istanza da parte dello Stato di una manleva di responsabilità a favore degli istituti che concedono il credito, rischiano di non incontrare le reali ed immediate esigenze di migliaia di liberi professionisti, di contro le libere professioni rappresentano uno strategico interlocutore qualificato delle istituzioni, sia per l’elevato e diffuso bagaglio culturale sia per le casistiche che si trovano ad affrontare, oltre ad essere un affidabile termometro dei settore d’interesse, consentendo alle istituzioni stesse di elevare e rendere più efficienti i servizi ai cittadini, alle famiglie e alle imprese;
- per tutte queste incombenze, per un costante confronto con il mondo delle libere professioni, anche relativamente ai temi della modernizzazione del mercato del lavoro, del depotenziamento delle infrastrutture (del governo del territorio, dell’efficientamento dei servizi pubblici e del supporto alle imprese) nonché alla possibilità di una migliore integrazione tra liberi professionisti e istituzioni;
Tutto ciò premesso, impegna la Giunta regionale delle Marche ad istituire un tavolo permanente in funzione di osservatorio sulle libere professioni (ed efficientamento delle decisioni politiche amministrative) anche in relazione a quanto votato e approvato dalla Camera dei Deputati con mozione n. 1/00266 del 29 ottobre 2019”.
Chiedo scusa a tutti se ho letto la mozione, non è mio costume, però ci tenevo a far capire l’importanza, a spiegarla, anche perché in quest'Aula ci sono molti liberi protezionisti, sia in maggioranza che in opposizione.
Sono certo che anche questo tema sia di fondamentale rilievo, riguarda dei settori che riescono a dare un supporto al cittadino, alle imprese, come quello sanitario che riesce sempre a dare un aiuto ai tanti malati che stanno in ospedale, alle tante persone in difficoltà.
Quello che noi chiediamo è di istituire un tavolo permanente per dare voce a tutte queste libere professioni, per avere delle proposte importanti, per creare un futuro che sia giusto, equo, soprattutto per rispondere non solo alle professioni stesse, ma supportare le tante imprese e i cittadini che oggi aspettano delle risposte rilevanti, non solo da noi ma anche dal livello nazionale.
Sono certo e auspico che tutta l’Assise possa votare favorevolmente questa mozione, anche perché è fondamentale coinvolgere tutti gli attori protagonisti della regione Marche, proprio per questo intendiamo coinvolgere tutti gli ordini professionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Credo che questa mozione sia interessante nel merito, il problema è che l’abbiamo vista in questo istante ed è oggettivamente difficile approfondire il testo come si dovrebbe.
Penso di interpretare il desiderio di altri, poi ci saranno altri Consiglieri che interverranno, dicendo che sarebbe utile un rinvio per avere la possibilità di approfondirla, premesso che ci sono alcuni aspetti interessanti che siamo intenzionati a valutare.
Questo è il mio intervento, se si dovesse, Presidente, proseguire la discussione allora entrerò un po’ più nel merito. Grazie.

PRESIDENTE. Lo consideriamo intervento “zero”.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Anche noi avevamo presentato una mozione simile, che riguardava non solo le professioni, ma anche le associazioni di categoria. Non abbiamo chiesto l'anticipo, a questo punto le potevamo discutere insieme anche se la nostra era molto più ampia.
Visto e considerato che per la mozione presentata dal PD abbiamo chiesto rinvio, la sottoscritta chiede il rinvio anche di questa.
Ripeto, ho presentato una mozione prima di questa e non ho chiesto l'anticipazione della discussione, cerchiamo di valutare tutte le mozioni presentate nella stessa maniera. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei dire, visto i due episodi che sono avvenuti ed uno è questo, ai miei colleghi capigruppo ed anche a lei Presidente di non infilare fuori sacco la mattina prima dell'inizio del Consiglio regionale le mozioni perché poi giustamente questo è quello che accade ed era già accaduto in passato, Ci eravamo riproposti di agire in questo modo, ma da lì in avanti invece ci siamo ricascati.
Se fosse possibile vorrei evitare di mettere mozioni fuori sacco, a meno che non ci siano reali urgenze, che queste non costituivano.
Ha detto bene il Consigliere Cancellieri, c'è la mozione del Consigliere Mangialardi sugli insegnanti di sostegno, che sono carenti nella nostra regione, che aspetta forse da mesi di essere discussa, forse dovremmo darci un modo diverso di lavorare. Lo dico a tutti, compresa me, perché stamattina se avessimo agito in maniera differente non ci saremmo trovati in questa situazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Solo per dire che su questo tema c'è stato un incontro e ce ne sarà uno successivo nei prossimi giorni, è materia sulla quale abbiamo legiferato in quest'Aula, non so se ricorda la Consigliera Marcozzi, ma lo dico a tutti, abbiamo fatto la riforma del Consiglio regionale per l'economia e del lavoro su mia proposta, d'accordo l'intera maggioranza. C'era un solo rappresentante delle libere professioni, quindi un solo ordine professionale, abbiamo inserito tre rappresentanti: dell'area giuridica, dell'area tecnica e dell'area economica, per fare in modo che ci fosse una rappresentanza più vasta.
Com’è noto, le libere professioni ed il lavoro autonomo, lei stessa è iscritta all'ordine dei commercialisti, lavoratrice autonoma delle libere professioni, rappresentano uno spaccato importante della nostra società e vorremmo arrivare a questa scadenza, per questo 15 giorni fa abbiamo presentato questa mozione, che poteva essere associata all'altra. Se poi non è possibile oppure c'è un problema di primato nulla quaestio, questo non è drammatico, se c'è una mozione omogenea, di cui a tutt'oggi non era stata chiesta l'anticipazione – questo è un dato - alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, può essere abbinata, come spesso accade con altre mozione.
Detto questo, non è un caso drammatico, non è un argomento tecnico che va approfondito, è una linea di indirizzo che riguarda il ruolo di alcune aree di lavoro autonomo della nostra società, già recepita con un provvedimento legislativo qualche settimana fa da questa Assemblea. Se si ritiene di insistere per bon ton rinvieremo la mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Con tanta, tanta serenità, penso che si debba tenere una linea univoca, il Consiglio deve tenere una linea univoca ed entrare nel merito delle questioni sempre allo stesso modo.
Anche in questo caso, pur condividendo nel merito il tema, riteniamo che sia giusto posticipare, rimandare alla prossima settimana la discussione di questa mozione anche perché, ripeto, nel merito, ad orecchio, ci pare assolutamente meritoria, anche con il voto ed il sostegno, però ci deve essere una riflessione. Abbiamo bisogno di un po' di tempo per rifletterci un attimo, per cui chiediamo, nella linea di quanto hanno detto tanti altri Consiglieri, di spostarla al prossimo Consiglio, quello del prossimo martedì. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come anticipato dal Consigliere Mastrovincenzo, noi siamo disponibili a confrontarci nel merito della mozione.
D'altronde, è vero, lo dico per gli altri capogruppo, ci sono state delle richieste di anticipazione, ma queste mozioni sono depositate da tempo ed ognuno di noi aveva la possibilità di accedervi e di approfondirle per tempo. Poi, posso capire che il lavoro che strutturiamo è più rivolto all'ordine del giorno, che viene inviato con la tempistica adeguata.
Presidente, se c'è l’esigenza della maggioranza di approfondirla, di coordinarsi e di chiedere il rinvio, come abbiamo anticipato, noi siamo disponibili, se invece vogliamo ragionare sul merito siamo pronti a farlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti su questo punto, chiedendo giustamente il rinvio magari alla prossima seduta, anche perché quello che io auspico, come tutto il Gruppo di Fratelli d'Italia, è il voto unanime dell’Assemblea legislativa.
Sono certo che con una settimana di tempo il Partito Democratico e gli alleati avranno modo di studiare bene questa mozione ed avremo la possibilità di esprimerci univocamente per dare un segnale importante.
Su questo non c'è maggioranza e opposizione, gli ordini professionali vengono messi al primo posto. Questo dà la possibilità a me e al gruppo di Fratelli d’Italia di avere maggiore soddisfazione nei confronti degli ordini con cui ogni giorno ci confrontiamo, non solo noi di Fratelli d’Italia, ma anche gli alleati della Lega, la stessa Consigliera Marcozzi, che è una commercialista.
Noi tutti abbiamo a cuore gli interessi dell’ordine professionale, proprio per questo condivido quello che ha detto il Consigliere Cancellieri, quindi, chiedo il rinvio della mozione a martedì prossimo, per discuterla e approvarla tutti insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Facciamo la sintesi: richiesta dei Consiglieri Mastrovincenzo, Marcozzi, Putzu, tre posizioni diverse, tre valutazioni diverse sui fatti esposti.
Rinvio della mozione n. 95. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)


Mozione n. 70
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Istituzione Registro Tumori del Centro Italia”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 70 ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Biancani, Bora, Casini, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri,
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Qui rispettiamo l'ordine del giorno.
Questa mozione dovrebbe impegnare la Giunta ad istituire il Registro tumori del centro Italia perché, come sappiamo, questi archivi sono registri relativi alla popolazione, guardo il medico e Consigliere Cancellieri che conosce bene il tema.
Negli anni ogni Regione si è attivata, le Marche sono partite nel 2013, l'Umbria nel 1993, poi il Lazio con l'area metropolitana di Roma, la Toscana nel lontano 1985 e l’Abruzzo nel 2014.
Il Registro tumori è un archivio importantissimo perché raccoglie sul piano epidemiologico tutti i percorsi che portano alla individuazione delle neoplasie, sono archiviati in maniera continuativa e sistematica.
Con le altre Regioni ci sono stati contatti, è stata approvata la stessa mozione perché c'è la necessità di avere una platea territoriale maggiore, la possibilità di scambiarsi i dati con maggiore facilità, soprattutto la necessità di protocolli omogenei sul territorio.
Impegnarsi per far sì che si possa istituire il Registro tumori del centro Italia è abbastanza semplice anche perché negli anni ci sono stati confronti strutturati con modalità molto simili, con strutture diagnostiche comparabili, quindi la necessità di mettere a sistema penso che sia una grande opportunità.
Anche le altre Regioni hanno votato questa mozione, chiedo alla nostra Assemblea di esprimersi positivamente rispetto a questa opportunità, che mettiamo a disposizione del nostro territorio con un'area più vasta del perimetro regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Vorrei fare alcune considerazioni, soprattutto riflessioni riguardo alla mozione n. 70 che il Consigliere Mangialardi ha poc’anzi esposto, facendo salvi alcuni punti e sottolineandone altri.
Uno, i registri tumori sono uno strumento estremamente rilevante ed utile perché oltre al monitoraggio e alla sorveglianza delle patologie oncologiche forniscono indicazioni utili alla programmazione sanitaria, alla valutazione dell'efficacia delle misure di prevenzione e alle valutazioni su accesso, qualità ed appropriatezza delle cure.
Due, l'accreditamento Airtum (Associazione italiana registri tumori) certifica la qualità del registro tumori e consente di contribuire alla raccolta dei dati a livello nazionale (ogni anno viene presentata al Ministero e divulgata mediaticamente la pubblicazione “I numeri del cancro”, da parte di Airtum e Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). Collateralmente ogni Regione, dopo la presentazione al Ministero, generalmente programma con Airtum e Aiom una conferenza stampa regionale a beneficio dell'informazione dei cittadini (non fatta negli ultimi anni perché non c’era, mi dicono, un registro tumori attivo, certificato, poi lo scorso anno c’è stata la campagna elettorale e l'insediamento di questa amministrazione regionale nuova). Quindi, l'obiettivo di impegnarsi a valorizzare queste attività è condivisibile non solo per le importanti finalità di ricerca, ma anche per quanto riferito al punto uno in premessa. Conoscere l'epidemiologia oncologica del nostro territorio consentirebbe di mettere in atto azioni capillari di prevenzioni, campagne educazionali, di bonifiche, di miglioramento della cura dei pazienti.
Il punto critico è che le altre Regioni hanno una situazione più consolidata, quindi, un registro tumori del centro Italia, che da un lato propone di creare collegamenti potenzialmente utili tra Regioni e professionisti, dall’altro potrebbe determinare dei limiti per l'autonomia e la rilevanza, anche sul panorama nazionale della nostra Regione. Peraltro, ad oggi, i dati di registri accreditati confluiscono nella banca dati Airtum e vengono utilizzati in studi epidemiologici di ampiezza superiore (nazionali o internazionali, esempio Eurocare).
Andrebbe anche fatta una riflessione sulla sostenibilità e se sia più utile e sostenibile investire su un registro regionale o interregionale non gestito autonomamente. In ogni caso la mozione risulta unicamente propositiva, suggerendo di attivare delle collaborazioni, ma non entra nel dettaglio delle modalità delle stesse.
Concludo dicendo che occorrerebbe: 1) arrivare al pari con le annualità del calcolo epidemiologico del Registro regionale tumori per poter contribuire fattivamente ad implementare il registro tumori Airtum; 2) lavorare in sinergia con Airtum e Aiom che sono le associazioni nazionali che gestiscono la banca dati e la pubblicazione a livello italiano, eventualmente creando un gruppo di lavoro regionale. Quindi, si ritiene che una volta consolidata la squadra regionale sarà pronta ad interagire con chi è già più strutturato.
Queste sono alcune riflessioni per essere vicini alle esigenze di quella struttura regionale, che bene sta facendo.
Ho ritenuto di fare questa valutazione ad alta voce, con i colleghi e con questa Assemblea riguardo la mozione n. 70, che il Consigliere Mangialardi ha poc'anzi esposto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Siamo tutti vittime di ansia da prestazione. Sulle mozioni presentate precedentemente, quella sugli infermieri e sulle libere professioni, c'è stato un entusiasmo e la passione di farsi avanti, questa assomiglia molto alle altre.
La Regione Marche ha istituito nel lontano 2013, poiché era dicembre diciamo nel gennaio 2014, il Registro tumori regionali, che per la verità non sta funzionando molto, se non in alcune particolari situazioni di gestione, quindi 2014/2021. Dal 2014 al 2020 che cosa è successo nella gestione del Registro tumori regionale? Questo bisogna chiederselo perché poi uno fa tanti buoni propositi per il futuro, che è una cosa ottima, però noi abbiamo avuto una cattiva gestione nelle Marche, tranne che in alcuni luoghi. In particolari luoghi e in particolari discipline, va detto, è stato fatto un ottimo lavoro, ma per la generalità della gestione di questo registro, ahimè, le Marche non sono state particolarmente brillanti. Allora io dico: ok, adesso dobbiamo partire a tutto gas, ma dobbiamo tenere presente che questa amministrazione è entrata in carica il 19 ottobre 2020, siamo ancora sotto Covid, stiamo respirando adesso. L’ultimo anno e mezzo, quindi la precedente Giunta e questi 6/7 mesi, è stato estremamente difficoltoso, l’obiettivo era gestire nel migliore dei modi l'emergenza, cercare di salvare le vite umane, cercare di non lasciare …
Dai miei contatti, anche se ormai sono un po' fuori dall'attività professionale, soprattutto da quella dell'ospedale che mi dava mille possibilità, ho saputo che si sta scoprendo che le conseguenze per coloro che hanno contratto il Coronavirus sono molto più importanti, molto più pesanti di quanto ci sia resi conto in un primo periodo. Le sequele di questa patologia stanno dando dei problemi anche di riabilitazione. Le persone hanno masse muscolari che non funzionano più, alcune hanno anche problemi di concentrazione, di memoria. E’ un tema questo degli esiti del Coronavirus, a parte i decessi, che è pesante.
In questo momento purtroppo altre patologie, anche nel trattamento oncologico, hanno trovato, non voglio dire disattenzione, dei ritardi, che ci sono stati, ma non per colpa dell'organizzazione sanitaria o dei medici che svolgono questo lavoro. Tutti quelli che sono in buona fede, che vedono le cose, sanno le difficoltà nel recuperare le liste d'attesa per l'oncologia, la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la chirurgia generale. Pensate che la chirurgia urologica a mesi e mesi di ritardo, non essendo una patologia a rischio altissimo, tranne le urgenze sono state sempre garantite, ha subìto dei rinvii di un anno.
Sicuramente la tematica del Registro tumori è importante, però, e molti di voi ne saranno sicuramente a conoscenza, è stato istituito nel dicembre 2013, è decollato nel 2014, ci sono sei anni di gestione di quest'area e adesso si fa la proposta del centro Italia ...
Anche le Regioni limitrofe, come l'Abruzzo, hanno avuto seri problemi di gestione del Coronavirus, l’Umbria meno perché è stata meno contagiata ed ha avuto meno contatti. Anche le grandi Regioni del nord, che sono all'avanguardia, cominciando dal Veneto che è riuscito a fare un lavoro straordinario, sono ancora sotto schiaffo dell’emergenza Covid, quindi, questa mozione diventa più ansia da prestazione che un fatto operativo, che possiamo spendere nelle prossime settimane o mesi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Questa mozione è fortemente condivisibile, però voglio fare alcune osservazioni.
Il Registro tumori nelle Marche è stato istituito tramite una delibera di Giunta regionale nel dicembre 2013 ed è stato aggiornato di recente con un’altra delibera di Giunta, quella fatta il 29 gennaio 2020; permette di monitorare lo stato di salute della popolazione, di misurare l'incidenza dei tumori a livello provinciale, comunale e di identificare aree di sottopopolazione ad alto rischio e suggerire ipotesi di intervento in ambito di prevenzione.
Il Registro è attivo presso l'Osservatorio epidemiologico regionale dove confluiscono tutti flussi informativi, è rilevante ed è uno tra i più importanti a livello nazionale tant’è vero che ha recepito dall'Associazione italiana registro tumori l'accreditamento, che è una certificazione di qualità, che attesta che siamo una struttura di analisi epidemiologica all'avanguardia, quindi un buon riconoscimento.
Abbiamo convenzioni con due università, la Politecnica delle Marche e l'Università di Camerino. Il progetto di fare un Registro tumori a periferia più ampia è un progetto che già al nord il governatore della Regione Veneto sta proponendo, un registro unico del nord-est, un progetto che si sta avviando anche in altre parti d’Italia.
La legge n. 29 del marzo 2019 istituisce e disciplina la rete nazionale dei registri tumori. Tuttavia questa norma non ha mai avuto un regolamento esecutivo, infatti, a tutt'oggi questa non risulta operativa e i dati non sono aggiornati. C'è una legge, che è stata presentata in Senato, che prevede il conferimento dei dati regionali sui tumori alla rete nazionale, però non ha un regolamento esecutivo, quindi, non risulta operativa.
Ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi, in particolare quello del Consigliere Bilò che ho apprezzato tantissimo perché è stato di grandissima qualità, dal quale abbiamo deciso di estrapolare due punti per emendare la mozione. Si potrebbe fare anche una risoluzione se ritenete che da un punto di vista tecnico sia migliore e magari possa coinvolgere tutti i Gruppi del Consiglio regionale.
I due punti da aggiungere in fondo alla mozione sono: “ad attivarsi presso gli organi competenti al fine di rendere pubblici i dati aggiornati del Registro tumori Marche, ad oggi in stallo e risalenti al periodo 2010/2012, arrivando al pari con le annualità del calcolo epidemiologico del Registro regionale tumori” (perché siamo un po' indietro nell’inserire i dati nuovi, quelli relativi alle ultime annualità); ad attivarsi per lavorare in sinergia con Airtum e Aiom, le associazioni nazionali che gestiscono la banca dati e la loro relativa pubblicazione annuale a livello nazionale, eventualmente anche creando un gruppo di lavoro regionale”.
Vogliamo integrare con questi punti la mozione del Partito Democratico, magari come strumento tecnico da adottare per tutto il Consiglio regionale. Si potrebbe fare una proposta di risoluzione, vedo anche le Consigliere del Movimento 5 Stelle che sarebbero d'accordo ad andare in questa direzione, magari anche il Consigliere Santarelli.
Rivolgo questa proposta ovviamente anche al Partito Democratico con il quale condividiamo l'impegno e il fine di questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Brevemente per dire che condividiamo l'importanza di valorizzare e far funzionare il Registro tumori, uno strumento molto importante per conoscere e mappare le realtà diffuse nel nostro territorio e comprendere anche quali possano essere le incidenze ambientali, se magari una determinata patologia ha un’incidenza maggiore in un luogo piuttosto che in un altro. E’ uno strumento assolutamente utile che va fatto funzionare. Dobbiamo anche essere sinceri e dire che purtroppo ad oggi è rimasto molto indietro perché dalla sua identificazione nel 2013 … Ricordo, perché ero presente, la presentazione del Registro tumori che fu fatta a fine 2019, che di fatto ad oggi ha certificati, codificati, solamente i dati del triennio 2010/2012, quindi nel 2019 abbiamo analizzato un dato vecchio di sette anni ed anche più.
So che stanno lavorando e caricando il nuovo triennio, 2013/2016, però è di tutta evidenza che lo strumento è utile più è vicino e rispondente alla realtà. È ovvio che non si può fare anno per anno perché anche il materiale da raccogliere è importante per questo la collaborazione anche con le Università. Se non ricordo male quella presentazione fu proprio dell'Università di Camerino, da un’autonoma raccolta dati nacque poi la base per partire con il Registro tumori.
E’ fondamentale questo tipo di dato perché consente di fare valutazioni ulteriori rispetto all’incidenza che determinati tumori possono avere anche per fattori ambientali.
L’emendamento che ha illustrato il Consigliere Cancellieri l’abbiamo condiviso e sottoscritto. E’ rilevante anche questa ulteriore integrazione e reputiamo che la questione sia essenziale, però non dobbiamo nasconderci che dal 2013 ad oggi questo strumento è andato molto a rilento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche vede favorevolmente l'emendamento preparato e sottoscritto da tutti Consiglieri, ne vede l'unanimità.
Anche noi abbiamo sottoscritto questo impegno per la Giunta regionale perché il registro tumori pone in evidenza la grande civiltà delle istituzioni pubbliche, in cui si lavora principalmente sulla prevenzione. Attraverso queste informazioni noi siamo capaci anche di intercettare problematiche, come ha detto la Presidente di Commissione Leonardi che mi ha prima preceduto, di carattere ambientale, verificare sul territorio quali sono le criticità e magari lavorare per il futuro in prevenzione.
Ricordo che questa regione dal punto di vista sanitario ha una grande mobilità passiva a fronte della necessità di cure, in particolar modo verso regioni in cui la gestione di queste problematiche è più efficiente e anche più professionalizzante.
La nostra università è eccellente, i nostri ospedali sono eccellenti, però a volte abbiamo la necessità di rivolgerci al di fuori della regione. Con questo registro potremmo sicuramente intercettare le necessità e magari investire in futuro anche sulla nostra sanità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Il gruppo Movimento 5 Stelle accoglie con favore non solo la mozione e la tematica che ci stanno particolarmente a cuore, ma anche l’idea di fare una risoluzione perché sarebbe un bel segnale, quello di porre tutti insieme l’attenzione su un tema veramente importante.
Ribadisco, come ho detto già altre volte, che il Covid 19 forse ha un po' rallentato l’azione di prevenzione ed i controlli che le persone magari non hanno fatto per paura di entrare negli ospedali, quindi, tanto più mi sembra importante oggi porre l'attenzione sulla prevenzione ed il Registro tumori potrebbe essere un'arma in più. Non solo dobbiamo fare sinergia qua dentro, cosa che caldeggio particolarmente, ma anche un asse a livello nazionale ministeriale perché dobbiamo avere il decreto di istituzione del Registro tumori nazionali per poi poterlo declinare opportunamente nella nostra realtà regionale, integrata anche con altre regioni del centro Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Come voi avete detto, è stato presentato un emendamento (moz70/1) a firma dei Consiglieri, Bilò, Cancellieri, Marinelli, Marinangeli, Serfilippi, Antonini, Menghi, Biondi, Ciccioli, Assenti, Borroni, Baiocchi, Leonardi, Ausili, Marcozzi, Rossi, Mangialardi, Casini, Carancini, Bora, Mastrovincenzo, Cesetti, Biancani, Vitri, Santarelli, Carancini, praticamente tutti i Consiglieri regionali, per l'inserimento dei seguenti punti: “ad attivarsi presso gli organi competenti al fine di rendere pubblici i dati aggiornati del Registro tumori Marche, ad oggi in stallo e risalenti al periodo 2010/2012, arrivando al pari con le annualità del calcolo epidemiologico del Registro regionale tumori; ad attivarsi per lavorare in sinergia con Airtum e Aiom, le Associazioni nazionali che gestiscono la banca dati e la loro relativa pubblicazione annuale a livello nazionale, eventualmente creando un gruppo di lavoro regionale”. Non credo che ci sia bisogno dell'esposizione dell’emendamento.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. A favore dell'emendamento presentato. Ringrazio per gli approfondimenti che ci sono stati.
Non c'è nessuna azione compulsiva e nemmeno da prestazione. Abbiamo lavorato anche con gli altri rappresentanti dei Consigli regionali, c’è una mozione analoga che è stata così presentata che emendata.
Penso che ci sia stato anche un contributo molto competente, l’Airtum rispetto alle questioni che abbiamo detto ha riconosciuto il Registro tumori della Regione Marche rientrante nei parametri necessari per l'accreditamento. Questo ci permette anche di capire, come abbiamo sottolineato, che il ritardo è imputabile alla vicenda pandemica sia sul piano dell'aggiornamento del registro sia sul piano dei percorsi diagnostici che per le ragioni che abbiamo sottolineato, dalle paure, dai timori, alla difficoltà di organizzarci per garantire le prestazioni diagnostiche come erano prima.
Credo che il contributo che è stato dato sia importante, spero che la mozione, così come emendata, possa trovare il consenso dell'intera Assise ed il voto favorevole dei proponenti. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento (moz70/1). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. A nome di Fratelli d'Italia votiamo favorevolmente questa mozione che riteniamo importante così integrata, con l'emendamento, primo firmatario il Consigliere Bilò e sottoscritto praticamente da tutti Consiglieri regionali.
E’ una mozione di orientamento, indicativa, che dovrà trovare formalizzazione dal punto di vista operativo da parte dell'Assessore alla sanità di questa Giunta.
Certamente è un dato positivo, scontiamo la vicenda Coronavirus che ha bloccato nell'ultimo anno e mezzo tutti i progressi in questi settori. Purtroppo si è visto dai dati che c'è stato, ahimè, un aumento dei decessi per forme neoplastiche negli ultimi mesi, probabilmente per trattamenti ritardati, perché si è abbassata la guardia sulla prevenzione e in queste forme patologiche arrivare dopo purtroppo è molto negativo. E’ certo che il contatto con l'ambiente, con determinate situazioni, processi di lavoro o situazioni ambientali, determina un aumento della patologia neoplastica, anche se oggi con difficoltà si riesce a tracciarne le motivazioni. Molto spesso si è visto che in aree densamente inquinate non c'è un aumento del numero dei tumori, mentre in aree che non hanno quel tipo di inquinamento ci sono delle macchie di leopardo, con zone in cui c'è una proliferazione più sostenuta rispetto alla media critica di tutte le aree, quindi, un tema molto complesso. Certamente questa è la direzione giusta, occorre monitorare, creare un registro, vedere oggettivamente come stanno le cose e poi, attraverso l'approfondimento scientifico, che è sempre fondamentale, andare nella direzione di risposte che sono ovviamente di medio lungo periodo, che alla fine possono portare una prima vittoria sulla lotta alla degenerazione neoplastica.
Devo rilevare, per esempio, che negli Stati Uniti è in corso un programma scientifico finanziato con centinaia di milioni di dollari proprio per approfondire l'evoluzione delle patologie neoplastiche, per scoprire aspetti che ancora ci sono sconosciuti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Magari ho capito male, mi sembrava che ci fosse l’idea di trasformare la mozione in risoluzione, l’ho sentito dal Consigliere Cancellieri, è decaduta questa idea? Sarebbe bello collaborare tutti insieme anche perchè sono rimasti esclusi due Gruppi, non solo il nostro ma anche Rinasci Marche. Lei ha firmato? Perché ci piacerebbe essere tutti insieme in prima linea, tanto più che, figuriamoci, il Gruppo Movimento 5 Stelle è stato in prima linea a livello nazionale per l'istituzione del Registro tumori, quindi saremmo particolarmente contente di poter …

(intervento fuori microfono)

Simona LUPINI. Chiedo scusa, mi sono confusa, mi sono persa nelle discussioni.

(intervento fuori microfono)

Simona LUPINI. Questo mi è chiaro, però avevo capito che avremmo potuto pensare di fare una risoluzione coinvolgendo tutti i gruppi consiliari, ma non c’è problema, Consigliere.

(intervento fuori microfono)

Simona LUPINI. Va bene, ma questo al di là di ogni polemica, che sapete non mi appartiene, proprio per interesse alla questione, comunque sia il nostro voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ho chiesto di intervenire per informare il Consiglio regionale del fatto che questa settimana verrà pubblicato nel sito della Regione Marche, nella pagina dell'Osservatorio epidemiologico regionale, il nuovo reporter di ricerca, rubricato “Reporter comparazione incidenza anni 1996/2000”, un'analisi molto importante che per la prima volta analizza l'evoluzione oncologica nella nostra regione negli ultimi 10 anni. Il reporter sarà in formato aperto Excel, consultabile sia dai gruppi di ricerca che dai singoli cittadini. Quindi, buona parte del contenuto di questa mozione è già stato recepito nella nostra Regione, era un indirizzo emanato dall'Assessorato al Servizio della sanità regionale, proprio per monitorare il fenomeno oncologico nella nostra regione.
La Giunta è favorevole all'accoglimento di questo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Dichiarazione di voto, Presidente, favorevole, anche per l'emendamento che è stato presentato e approvato. Lo dico per i Consiglieri del Movimento 5 Stelle e del Gruppo Rinasci Marche, è stato presentato un emendamento, quindi, o si sottoscriveva l'emendamento o si doveva trasformare la mozione in risoluzione. Pensavo che aveste firmato l’emendamento, tant’è che il Consigliere Santarelli l’ha fatto, quindi, non c'era bisogno della trasformazione. Ormai non penso che sia possibile perché l'abbiamo votato, quello che conta a questo punto non è tanto chi ha presentato la mozione, nè i contributi che sono arrivati con gli emendamenti, conta il risultato finale. Se votiamo tutti insieme sarà un grande segno per l'intera comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Siamo in dichiarazione di voto, ha espresso il voto la sua collega, le chiedo scusa, però siamo nell'ottica della condivisione che con il voto sarà così definita, anche per quanto riguarda la vostra posizione sull'emendamento.
Mozione n. 70, così come emendata, la pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 64
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri, Carancini, Biancani, Cesetti, Casini
“Conferimento della cittadinanza italiana Patrick Zaki”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 64 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri, Carancini, Biancani, Cesetti, Casini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliere Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Cercherò per stare nei tempi di essere breve nell’esposizione di questa mozione, dando per conosciuta da tutti i colleghi Consiglieri la tragica vicenda di Patrick Zaki, studente egiziano dell'Università di Bologna, al momento detenuto in Egitto, Paese che, come evidenziato anche nell'ultimo rapporto annuale di Amnesty international, presenta gravi deficit dal punto di vista delle libertà civili e politiche.
Si tratta di un ragazzo che ha compiuto proprio pochi giorni fa trent'anni, attualmente imprigionato sulla base di capi di imputazione assurdi, con risibili accuse legate a reati di opinione, in particolare rispetto a critiche rivolte al Governo guidato dal Generale al-Sisi.
Nelle premesse della mozione ho cercato di riassumere un po' la storia di Zaki, che purtroppo ricorda molto da vicino quella del nostro Giulio Regeni, arrestato, torturato e ucciso anch’egli in Egitto, vicenda sulla quale ancora è in corso l'approfondimento dell'autorità giudiziaria, che auspico sia il più celere possibile in quanto siamo ormai in attesa della verità da più di cinque anni, un tempo inaccettabilmente, già troppo lungo.
Questa mozione è stata presentata il 15 aprile scorso, all'indomani della seduta del Senato del 14 aprile che ha approvato un’analoga mozione, che aveva come primo firmatario il Senatore Francesco Verducci e come seconda la Senatrice a vita Liliana Segre, con la quale si impegnava e si impegna tutt’oggi il Governo ad intraprendere con urgenza tutte le dovute iniziative affinché a Zaki sia riconosciuta la cittadinanza italiana, ai sensi del comma 2 dell’articolo 9 della legge n. 91 del 1992, e ad adoperarsi con maggiore vigore in tutte le sedi europee internazionali perché l’Egitto provveda senza ulteriori indugi al rilascio di Patrick George Zaki.
Quella mozione ha registrato il voto favorevole di 208 Senatori rappresentativi di tutti o quasi tutti i partiti politici che siedono in Parlamento, compresa la Lega, il Movimento 5 Stelle, l’EU, il Partito Democratico, a cui peraltro appartiene il primo firmatario, 13 senatori invece, tra cui quelli appartenenti al Gruppo di Fratelli d’Italia, hanno deciso di astenersi, altri 13, infine, hanno votato contro.
Da aprile, purtroppo, non si sono registrate significative novità, nè dal punto di vista della scarcerazione di Zaki nè per la concessione della cittadinanza che potrebbe essere uno strumento importante e funzionale all'obiettivo finale, l'unico vero obiettivo di questa mobilitazione è la liberà di un ragazzo innocente.
E’ dunque necessario continuare questa campagna, che è innanzittutto una campagna umanitaria alla quale il Consiglio regionale delle Marche, come già hanno fatto tante altre Assemblee regionali, penso per esempio alla Campania, all’Emilia Romagna, al Veneto ed altri, può aggiunge un ulteriore importante tassello, un altro piccolo mattoncino d’impegno e di solidarietà.
Spero che quest’Aula, come già accaduto in Parlamento, sappia dare una dimostrazione di unità, al di là delle pur legittime considerazioni politiche e delle analisi di geopolitica che possono differenziare le varie sensibilità partitiche qui presenti.
Oggi è questo lo spirito della mozione che presento, dobbiamo attenerci alla questione di un ragazzo che trovo inaccettabile debba marcire in una delle prigioni. che possiamo solo immaginare quanto siano terribili. Dobbiamo parlare di ZaKi, di Zaki come uomo e anche come simbolo di una vita impegnata nella conoscenza, nella tutela e nel rispetto dei diritti di tutti, simbolo di tanti giovani studiosi che come lui subiscono persecuzioni intollerabili.
Devo dire che nel dibattito parlamentare ho molto apprezzato la posizione espressa dal Senatore leghista Stefano Cambiani che nella dichiarazione di voto favorevole dell’intero gruppo da lui rappresentato ha affermato che oggi non stiamo parlando di Patrick Zaki, ma della libertà di una persona, non di un nome e di un cognome. Tanti Patrick Zaki infatti, in tanti altri Paesi nel mondo e in Egitto subiscono le stesse condizioni senza aver avuto il vantaggio della notorietà pubblica, che assicura ovviamente attenzione.
Il dispositivo che con la mozione voteremo tra poco impegna il Presidente della Giunta regionale ad inviare al Governo una sollecitazione formale per il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick George Zaki e anche ad esporre l’opera “Ritratto di parole per Patrick Zaki”, realizzata dall’artista romano di Calligraphy art Francesca Grosso, che presumibilmente potrebbe essere collocata sulla facciata di Palazzo Leopardi, ma sarà poi cura dell’amministrazione decidere dove.
Questo impegno, come indicato dal senatore Candiani, vuole avere anche il senso di esprimere un’universale solidarietà nei confronti di tutte le persone che si trovano in condizioni simili a quelle di Zaki, per innovare e rendere concreto quella che è da sempre una caratteristica fondamentale della nostra Regione: l’essere in prima linea nelle battaglie di giustizia per la libertà di espressione, in particolare di ricercatori, giornalisti, scrittori, nel segno della tolleranza, del pluralismo, nel rispetto dei valori inscritti formalmente nello Statuto, ma anche e soprattutto dei valori nei quali i marchigiani credono e che contribuiscono con le loro opere a rendere vivi ed effettivi.
Chiedo anche a nome dei Consiglieri Mastrovincenzo e Cesetti il voto nominale, che anticipo in questo mio intervento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la condanna della repressione e dell'arbitrio connessi alla detenzione di Patrick Zaki da parte del governo egiziano non solo è esecrabile, ma lo accomuna ad un numero crescente di cittadini nel mondo, costretti a subìre le conseguenze di oscurantismo, repressione, uso arbitrario del potere per la privazione dei diritti fondamentali.
Siamo fieri custodi della democrazia che ci hanno consegnato i nostri nonni, conquistata al prezzo della vita di molti e vorremmo che il mondo intero godesse di questo nostro ineguagliabile privilegio. Il senso di libertà e di giustizia per noi innato non deve spingerci però a valutare le circostanze solo con i nostri occhi di privilegiati. Ce lo ricordano le testimonianze di pochi che hanno avuto giustizia e purtroppo dei tanti che ancora aspettano o, peggio, non avranno mai. Sarebbe facile e liberatorio farsi prendere la mano dall'emotività e tradurla in un atto d’indirizzo, ma siamo chiamati alla responsabilità di amministratori. Sappiamo per ruolo e per esperienza che ogni problema ha mille sfaccettature e che in ognuna di esse si cela un possibile ostacolo. Il caso di Patrick Zaki non fa eccezione.
Chiedo ai proponenti della mozione: dopo quanto successo a Giulio Regeni, siete davvero convinti che fare di Zaki un cittadino italiano sia la sua salvezza? Sembra assurdo, ma alla luce dell'evolversi della vicenda dell'ultimo periodo è emerso chiaramente che a fronte di un impegno conclamato del governo italiano non è necessario ricorrere ad atti su cui aleggi il dubbio di una sterile strumentalizzazione.
Parliamo a viso aperto e con cognizione di causa, non fosse altro per i quattro nostri Parlamentari che fanno parte della Commissione che si occupa di rendere giustizia a Giulio Regeni. La mozione vorrebbe impegnare il governo in un'azione già in atto, riteniamo di non precludere ad altri l'esercizio della propria opinione astenendoci. Quindi il nostro voto è un'astensione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Castelli.

Guido CASTELLI. Grazie, Presidente. La posizione della Giunta …, credo che quella espressa dal Consigliere Bilò sia una posizione condivisibile. Mi corre l'obbligo di ricordare infatti che il voto di astensione che alcuni gruppi parlamentari, parecchi parlamentari, espressero in occasione dell’iniziativa di Verducci non riguardava la profonda, intima, illimitata solidarietà che veniva riconosciuta a Patrick Zaki, ma si obbiettava che lo strumento della cittadinanza avrebbe potuto probabilmente creare difficoltà di natura geopolitica per ottenere giustizia e liberazione. Qualcuno potrebbe dire oggi che è una posizione ideologica, qualcuno potrebbe sostenere oggi che quel tipo di sensibilità potrebbe corrispondere a qualche prudenza rispetto alla sacrosanta causa della liberazione di Zaki. Così non è, anche perché un intervento preciso, specifico di un personaggio, su cui c'è grande consenso in Italia, il Governatore Mario Draghi, ci consente di dire che anche il Presidente del Consiglio aveva qualche perplessità perché richiesto un parere sul punto disse sostanzialmente, un po' come il Consigliere Bilò che per un momento paragono a Draghi: “In effetti è un atto del Parlamento, bisogna essere prudenti in materie che sono complicate, articolate, scivolose”.
Da questo punto di vista l’astensione, la libertà di coscienza penso che siano comportamenti sicuramente accettabili. Ripeto, nonostante l'assoluta condivisione delle premesse dell'iniziativa ritengo che quanto espresso dal Consigliere Bilò sia condivisibile anche da parte della Giunta regionale perché l'obiettivo sacrosanto è quello di dare una mano a questo ragazzo. Credo che su tutto debba fare premio l'esigenza della salvaguardia dei diritti e delle aspettative di vita, nonchè di riconoscimento della prospettiva di essere finalmente libero, di professare e di esercitare quello che gli aggrada, come giusto per lui e per tutti cittadini del mondo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Proprio per la libertà di coscienza evocata voto favorevolmente perché qui si parla di negazione di diritti umani di una persona che ci interessa perché è uno studente dell'Università di Bologna.
Pur nell'autonomia e nell'indipendenza dell'Egitto, va ribadito che questa è una delle prime nazioni dove il diritto di stampa viene meno, è al terzo posto dopo Cina e Turchia, che fa parte anche dell'alleanza atlantica. E’ un paese in cui si stimano 60/100.000 prigionieri politici, si parla che dal 2014 siano scomparsi ben 1.000 oppositori. Questi sono dati aggiornati da HRV al 10 dicembre 2020, quindi, per libertà di coscienza, per dovere morale mi sento di votare favorevolmente questa iniziativa proprio per solidarietà nei confronti di questo ragazzo e per condanna del comportamento liberticida che purtroppo lo Stato egiziano porta avanti.
Va fatta anche una riflessione sul ruolo che l'Europa ha nei confronti di questa dittatura, da una parte noi chiediamo una cosa, però l'Europa si muove sempre ed esclusivamente, quasi, dietro all'interesse economico, facendo finti appelli, portando avanti alla fine dei risultati che lasciano a desiderare, non arrivando fino in fondo. Questa è la mia opinione, quindi voglio esternare il mio voto positivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sono tra i firmatari della mozione quindi voterò a favore. Credo che sia un atto sacrosanto, altri Consigli regionali, lo ricordava bene la Consigliera Bora, si sono già espressi, di tutte le maggioranze (destra, sinistra), dalla Campania all’Emilia, dal Veneto alla Liguria, si sono già espressi favorevolmente rispetto a questa richiesta.
Penso che quanto sta accadendo in Egitto sia inaccettabile e, purtroppo, sia per il caso di Giulio Regeni che per il caso di Patrick Zaki, il Governo italiano non sempre è stato all'altezza di queste problematiche. Mi sarei aspettato un atteggiamento maggiormente deciso e determinato nei confronti del governo egiziano.
Rinnovo l'invito a coloro che ancora non si sono espressi a votare favorevolmente questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei aggiungere a quanto detto dal Consigliere Mastrovincenzo che non solo alcune Regioni si sono espresse in modo positivo, ma anche tantissimi Consigli comunali ed in alcuni di questi la mozione è stata presentata dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle. Non è un'iniziativa di un unico partito, è abbastanza trasversale, quindi anche noi del Movimento 5 Stelle della Regione Marche voteremo a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, anch'io per ribadire il pensiero su questa mozione e mi verrebbe da dire per scuotere l'indifferenza che si percepisce e che si sente nell'aria.
Spesso ci aggrediamo politicamente su questioni talvolta ininfluenti, qui parliamo di un provvedimento politico di un'Assemblea legislativa che vuole toccare la vita delle persone e io credo che l'indifferenza o il voltarsi all'altra parte, che si percepisce, è davvero inaccettabile e difficilmente comprensibile. Lo dico sotto ogni punto di vista, nella consapevolezza chiara che un voto come il nostro può avere un'influenza relativa, ma è certamente una scelta simbolica. Le comunità del nostro Paese, le comunità istituzionali, dopo quella del Parlamento, possono in una qualche maniera indurre ad un maggior coraggio sul teatro della politica internazionale. Ecco perché resto francamente stupito dalle parole dell'Assessore Castelli ed anche del Consigliere Bilò, davvero non riesco a trovare la giustificazione al mio ascolto, mi sembrava addirittura diplomatica, sulla vita di una persona, su un diritto della persona. Un ragazzo che decide di tornare a casa è da oltre un anno incarcerato con un provvedimento preventivo e senza una vera accusa. Vedete, credo che indipendentemente da quanti voteranno questa mozione, non cambieremo le sorti di Patrick Zaki, però perderemo un'occasione per dimostrare come un'Assemblea legislativa, un organo importante di una Regione possa ritrovarsi attorno al rispetto dei diritti civili di una persona. Io che sono un appassionato, lo dico all’Assessore Castelli, un grande estimatore, molto modestamente, di Mario Draghi, non so se abbia detto le stesse cose che ha riferito l’Assessore Castelli, credo proprio di no, ma certamente questo non può mandare il cervello di ognuno di noi all'ammasso.
Votare a favore di questa mozione non è votare per un partito, per una scelta diplomatica, per una politica estera, per una scelta contraddittoria che spesso questo Paese fa indipendentemente da chi lo governa rispetto la gestione delle armi, il voto favorevole è il voto simbolico di un'Assemblea legislativa che guarda alla persona.
Conosco il Consigliere Bilò, è stata davvero una sorpresa ascoltare quelle parole, in realtà proprio il valore dell'astensione …. Ma vi astenete su che cosa? Credo che, senza porsi in un'ottica di contrapposizione, l'invito sia quello che quest’Assemblea legislativa - e mi fa piacere che il Consigliere Rossi abbia colto pienamente il senso di questo passaggio - voti per il rispetto della persona, per il diritto civile di non essere incarcerato senza avere l'attribuzione di un reato, non entro neppure nel concetto del merito della vicenda, entro dentro al principio fondamentale che una persona deve essere incarcerata solo quando vi siano le condizioni per poterlo fare, soprattutto nel rispetto dei diritti delle persone. Ecco perché uscire da quest'Aula con voti parziali, che non guardano al diritto della persona, che tradiscono l'indifferenza e il silenzio, sarebbe un fatto abbastanza grave. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ritengo opportuno sottolineare il mio voto, ho sottoscritto la mozione, ma lo voglio ribadire.
Penso che i colleghi abbiano detto tutto ciò che c’è da dire. Alcune forze che siedono in quest'Aula si sono sempre considerate garantiste, garantiste ad intermittenza. Nel senso che io sono garantista quando la questione non mi riguarda e non attiene ad un'area di mio diretto interesse e della mia diretta competenza. Vorrei che un attimo qualcuno riuscisse anche a stare zitto, immaginasse e sapesse che invece di Reggeni Giulio si chiamava Regeni, già avremmo fatto un passo avanti in quest’Aula, un passo avanti non tanto perché si può sbagliare un cognome, il problema è che se si sbaglia un cognome verosimilmente non si sa chi sia quella persona, non si sa che cosa sia accaduto a quella persona e non si sa di cosa stiamo parlando. Questa è la cosa grave, secondo me, non tanto l'errore perché errare è umano, dicevano i latini, ma perseverare è diabolico. Ripeterlo due volte significa che non è un errore, ma che non si ha contezza di che cosa stiamo parlando.
Immaginiamoci per un attimo che questa persona in un mondo di garantisti sia nostro figlio, che senza motivazione alcuna sia incarcerato e del quale non si riesce ad avere notizie, né di lui, né tanto meno del reato, perché il reato che gli viene attribuito è del tutto effimero. Se per nostro figlio non ci fosse il rispetto della libertà, della libertà anche di parola …, ne sentiamo tante di stupidaggini, in televisione, in ogni dove, chiunque può parlare ed anche dire le cose più assurde, come spesso accade vengono dette cose non reali, non opportune, non tecnicamente valide, però noi abbiamo la libertà di poter dire quello che ci pare. A questo ragazzo non solo è stata negata questa libertà, ma è negata la libertà, come ha detto il Consigliere Carancini, della persona, il rispetto della persona.
Credo che sarebbe un bel segnale, al di là della foglia di fico della politica o dei rapporti internazionali …, non credo che l'Egitto si possa sentire offeso, magari lo fosse, dal pronunciamento di questa Assemblea, magari fossimo così importanti da determinare uno squilibrio per il Presidente Draghi, che molte volte, scusate, si è speso a tutela dei diritti della libertà. Non credo che possa aver affermato le cose riportate ed ho motivo di dubitare, visto che in questa Aula è stato dimostrato che il mio dubitare corrispondeva ad una realtà conclamata. Non credo che Draghi possa pensare questo e qualora lo pensasse …, sono invece convinta che qualunque momento istituzionale, nel quale ribadire la necessità della libertà, del rispetto e della tutela dei diritti, sia il luogo e il momento opportuno per farlo.
Ringrazio chi ha presentato con me e chi ha predisposto e sottoscritto la mozione, in particolare la Consigliera Bora e tutti gli altri Consiglieri che sono intervenuti.
Ovviamente voterò a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Per dire che Forza Italia voterà questa mozione. La condivido in pieno.
Molte volte ho chiesto ai Consiglieri di minoranza, quando la maggioranza presentava un atto, di votarlo, molte volte l’hanno fatto, molte volte noi abbiamo votato mozioni della minoranza, ritengo che questa mozione sia giusta, quindi, Forza Italia la voterà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Telegrafico, io sono cofirmatario di questa mozione, voterò a favore, ma se mi è consentito vorrei fare un appello ai colleghi di maggioranza che hanno dichiarato di astenersi. Credo che non ci si possa astenere su un fatto del genere, Consigliere Bilò, lei sa quanto la stimo, la considero amico e quanto l’apprezzo, non da adesso, ma non ci si può astenere perché in un atto del genere ci sono i principi fondativi della nostra democrazia, della nostra Costituzione, delle nostre libertà. Il nostro quando vuole sa essere un grande Paese. E’ di queste ore, mi pare, se non vado errato, la notizia che è stata fatta una vera e propria retata di personale della polizia penitenziaria, che in un carcere violava i diritti dei detenuti, magari con veri e propri atti di tortura, come noi li definiamo. Questo è un grande Paese che sa perseguire ed individuare chi viola i principi basilari del vivere civile, quindi è questo che noi dobbiamo chiedere per Zaki, anche se è in un altro Paese. Questo nostro Paese è quello che ha perseguito anche le valorose forze dell'ordine, ma in quel caso valorose non sono in quanto si sono macchiate di delitti contro la libertà e contro il rispetto delle persone.
Credo che bisognerebbe votare a favore di questa mozione, io lo faccio convintamente rilevando anche che spesso, e lo voglio dire, il nostro Governo su queste vicende non sempre è stato all’altezza. Anche quello che è stato il mio governo di riferimento politico perché sulla vicenda di Giulio Regeni, al di là delle affermazioni, dovevano seguire azioni diplomatiche, se vogliamo. Giulio Regeni non è stato soltanto un ragazzo martoriato, strappato alla vita, alla sua famiglia, ai suoi affetti, al suo futuro, ma credo che sia una lesione inferta irreparabilmente ai principi del nostro Paese, anche per la sua incapacità di reagire di fronte a quello che è stato un evidente assassinio di Stato. Il nostro Paese non è stato capace, per interessi, per quello che vogliamo, però dobbiamo dirlo, non è stato all’altezza e in quel caso da cittadino italiano non mi sono sentito rappresentato dal nostro governo, che non è riesciuto a farsi consegnare i responsabili che sono stati individuati, non riesce a farseli consegnare senza reagire adeguatamente a quello che è un atto quantomeno di slealtà e di lesione della nostra sovranità.
Credo che votare a favore di questa mozione sia un atto che va oltre la mozione stessa, sarebbe auspicabile e sarebbe una bella pagina se quest’Assemblea legislativa la votasse all’unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Molto brevemente per esprimere l’apprezzamento per i Consiglieri Rossi, Ruggeri, Marcozzi, che spero non siano gli unici che oltre al Partito Democratico voteranno favorevolmente questa mozione. Mi piace pensare che anche lei Presidente del Consiglio e comunque tutti coloro che vengono considerati moderati di centrodestra voteranno favorevolmente questo atto che, come ben ha descritto la Consigliera Ruggeri, non è una mozione del Partito Democratico, ma appartiene a tutti quanti noi. In altre realtà, in altri Consigli regionali e comunali è stata presentata in modo alternato anche da altre forze politiche come prime firmatarie.
Mi fa sorridere l'affermazione dell'Assessore Castelli, che rappresenta il partito di Fratelli d'Italia, l'unico partito che sta all'opposizione al governo e che si fa forza delle affermazioni del Presidente Draghi. E’ qualcosa che fa sorridere, per non dire piangere. Così come sono molto dispiaciuta delle posizioni del Consigliere Bilò, che stimò molto e che di fatto con quelle sue affermazioni smentisce la posizione della Lega a livello nazionale, che votò a favore della mozione di Verducci.
In questo mio intervento vorrei rivolgere l'ultimo appello affinché questa mozione trovi il più ampio consenso favorevole di questa Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. E’ doveroso intervenire perché non è mio uso e costume passare per quello che non sono. Ho apprezzato sia la Consigliera Bora che il Consigliere Cesetti, la stima è reciproca naturalmente, non voglio ripetermi, ma ricordare le ultime righe del mio intervento, Dico questo: non voto contro, sono in linea con il governo, con la mozione Verducci e con voto favorevole che è stato dato, ma ho dichiarato la mia posizione, la posizione della Lega naturalmente, poiché la mozione vuole impegnare il governo in un’azione già in atto, Riteniamo di non precludere ad altri l'esercizio della propria opinione, quindi, ci asteniamo, non votiamo contro, siamo naturalmente a favore della posizione della Lega al governo, ma ci asteniamo perché siamo convinti che la posizione del governo, quindi della Lega, del voto favorevole del governo, sia efficiente, efficace e dia una giusta risposta a quello che noi oggi chiediamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico che ha proposto questa mozione, che vuole essere di tutti perché i simboli contano, le posizioni contano per una regione come la nostra che vede uno studente nostro, perché frequenta le nostre università, arrestato solo per aver proferito le proprie idee, come fanno tutti i nostri ragazzi, tutti i giorni, e per questo è in carcere.
Ogni 45 giorni siamo tutti in attesa che accada qualcosa, che la democrazia, il diritto di libertà, il rispetto delle persone possano prevalere e riscattare, anche se nessuno gli potrà mai restituire gli anni più belli passasti dentro a quelle carceri. Penso che al di là della capacità che avremmo noi di incidere, la sola solidarietà ad un ragazzo di quell'età dovrebbe essere d'obbligo, la sola solidarietà. L’abbiamo fatto in malo modo con Regeni, lo dico anche per qualche realtà territoriale, penso a qualche città in cui hanno tolto gli striscioni, come se si fossero collocati senza pensare che quello poteva essere nostro figlio, nostro fratello, incredibile. Penso che davanti a posizioni come queste non dovremmo avere nessun tipo di dubbio, non ci può essere, né quello ideologico nè quello dell'opportunità, né quello del percorso e dell’interferenza. Dovremo dire che siamo di fianco al nostro Presidente, che ponga a nome di tutti questo tipo di necessità, e lo spero.
Guardate, auspico anche, al di là delle dichiarazioni che ho sentito, di non nasconderci, ripeto, pensiamo a cosa è accaduto, qual è il riverbero e cosa Patrick rappresenta. Stiamogli vicino non ideologicamente, ma come un padre al figlio perché forse lo dobbiamo pensare. L’hanno detto prima i Consiglieri che sono intervenuti, il Consigliere Cesetti, questa è una nazione che ha sempre dimostrato capacità di recuperare posizioni, ha avuto la capacità di far emergere la verità anche con un tempo che forse non era quello adeguato rispetto alle vicende. Qualche volta l’abbiamo fatto bene e qualche volta, come nel caso di Regeni, c'è stata titubanza, eccesso di diplomazia, attenzione ai rapporti economici che potevano anche determinare altre situazioni, e quanto è accaduto abbiamo perso l'orizzonte. Questa cosaa ci permette di ritrovare l’orizzonte, facciamolo tutti insieme come Assemblea regionale, per non sostenere solo il governo, ma per stare vicino ad una persona a cui è stata tolta la libertà, esattamente come potrebbe capitare ai nostri figli quando sui social scrivono delle cose decisamente più incidenti e peggiori di quelle, e noi ne siamo anche orgogliosi perché manifestano e si esprimono senza limiti. Invece in un Paese che è di fronte a noi quel ragazzo non può più studiare, non può più relazionarsi, non ha più la famiglia, non gli possiamo togliere anche il futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 64. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Bora, Cesetti, Mastrovincenzo.
Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Latini, Lupini, Mangialardi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Rossi, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Nessuno
Astenuti: Ausili, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Marinelli, Menghi, Serfilippi.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,30.